BOB DYLAN

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MAGGIE'S FARM

sito italiano di BOB DYLAN

creato da Michele "Napoleon in rags"  -  curato da Mr.Tambourine

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MAGGIE'S FARM BLACKBOARD

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Nell'antologia edita da Manni Dylan revisited, curata da Gianluca Morozzi e Marco Rossari sedici autori contempranei hanno 'giocato' con
la musica, le parole, la vita di Bob Dylan per rendere omaggio e rivisitare - ognuno a suo modo- un artista che ha segnato comunque e in modo unico il percorso personale e musicale di ciascun scrittore e della storia delle musica.
I racconti allora non toccano solo luoghi sacri e le canzoni di Dylan, ma sanno spaziare, inciampano in aneddoti della sua vita, interpretano i suoi desideri, si intrecciano con interpretazioni varie e personali, sottolineano l'amore maniacale dei fans per l'artista o si divertono a parodizzare questa maniacalità idolatra dei dylaniati.

Come un cavatappi nel mio cuore, di Gianluca Morozzi

Passi falsi, di Francesco Savio,

Another side of Bob Dylan (ascoltando un corvo nero, ti scrivo da        Hibbing, in blu), di Francesca Bonafini

Long Vehicle SCAnia, di Daniele Benati

Robert Zimmermann, pittore, di Gabriele Dadati

Il diavolo alla porta, di Angelina Rotolo

Sotterranea nostalgia, di Teo Lorini

Fiammetta's 115 th, di Fiammetta Scharf

Convinto che Bob Dylan fosse una roba da sfigati, di Ivano Bariani

Il blues del cimitero, di Alice Suella

Baby boomers, di Livio Romano

L'odore di due, di Marco Massiroli

Un uomo senza alibi, di Alessandro Carrera

Lost in juarez, di Marco Rossari

Ballate di fine secolo, di Carlo Feltrinelli
 
R.S.V.P.
 

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Bob Dylan : Dreamin' of you - Testo , traduzione e video

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LE RECENSIONI DEI CONCERTI 2008

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IL SONDAGGIO DI MF : DYLAN PRO E CONTRO

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Le canzoni suonate in concerto dal 2000 al 2008

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The Saint talkin' about : Canzoni e deliri

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PER TUTTE LE ALTRE SEZIONI DEL SITO
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LE NEWS

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Domenica 28 Settembre 2008

IL PROGRESSIVE ROCK

clicca qui

 

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Sabato 27 Settembre 2008

BS8  -  scaricate "Mississipi" ( segnalato da Gianluca )   clicca qui

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Theme time radio hour with your host Bob Dylan            clicca qui

di Alessio Brunialti

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IL SONDAGGIO DI MF : DYLAN PRO E CONTRO
aggiornato con la mail di Tullio

Ciao , ho letto l’articolo di Dean Spencer e devo dire che le stesse cose che prova lui le provo io . Anche per me Bob è stato importante per la mia formazione caratteriale , le sue parole mi hanno sempre mostrato la via migliore , quella più giusta , e in un certo qual modo mi hanno sempre tenuto lontano dai guai. E’ vero , Dylan non è più quello di vent’anni fa , la sua voce non è più così bella e potente , e particolare , ma non importa . Anch’io provo un senso di sconforto vedendo i filmati attuali , ma Dylan ha 67 anni , non dimentichiamocelo , non possiamo chedergli quello che non è più in grado di fare. Però , giustamente , anche Michele e Mr.Tambourine non hanno torto nel giudizio sul Dylan attuale , e il loro pensiero che Dylan dovrebbe diradare le apparizioni in concerto e gestirsi in modo migliore è perfettamente coerente con la realtà. Anche loro , come Dean ed io amano Bob , anche loro fanno fatica a vedere e sentire senza provare quella stretta al cuore che viene a me ( almeno suppongo sia così ). Tutto sommato la ragione è una cosa e il cuore un’altra , ma per me vince ancora il cuore , io sono un fan e non ho il dovere di critico legato all’oggettività delle cose , io posso permettermi ancora di sognare e di vedere e pensare Dylan come piace a me , pur dando ragione a loro voto Pro , e sono contento di questo voto ! Tullio.

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La Baez in classifica USA dopo 29 anni                             clicca qui

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This is dedicated to.......TEN YEARS AFTER                   clicca qui

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Birthday Greetings from Joe Cocker                                 clicca qui

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Video : Bob Dylan with Tom Petty and the Heartbreakers "License to kill"      clicca qui

 

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Venerdi 26 Settembre 2008

Altra bufala : Bob Dylan LIVE @ Private Concert , Youtube     clicca qui

La voce è certamente quella di Jagger !!!!!

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I Kings of Leon abbracciano Bob

I rockers Kings of Leon si datti così enormemente da fare per incontrare Bob Dylan , l’eroe della loro gioventù , che hanno rischiato di essere imbarazzanti quando si sono lanciati in una serie di abbracci alla loro Star.

I componenti della band sono da lungo tempo è ammiratori dell’autore di "Blowin’ in the wind" e quando infine hanno avuto la possibilità di incontrare il loro idolo, i musicisti sono stati scossi quando il batterista Nathan Followill è saltato su ed ha abbracciato Dylan.

Il compagno di band Caleb Followill dice “ Nathan si era fatto un paio do birre e quando ha stretto la mano di Dylan l’ha tirata a se avvolgendolo in un abbraccio e tutti siamo rimasto col fiato bloccato”. Ma una volta che Nathan aveva rotto il ghiaccio con Dylan , tutti ci siamo uniti in un abbraccio a Bob.

Caleb ha aggiunto “ Lui ha dato una piccola pacca a Nathan sulla schiena , poi ha aperto le braccia e l’ha abbraciato , così tutti ci siamo uniti a loro , e quando il chitarrista Matthew l’ha abbracciato Bob ha buttato via il suo cappello , così , al momento , e sembrato come se qualcosa fosse andata storta”.

 

Caleb Followill of The Kings Of Leon - 25/09/2008 12.07.13

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Jakob in concerto da solo a Londra

Il fondatore dei Wallflowers , Jakob Dylan , sarà a Londra il 17 Ottobre per il primo concerto inglese senza la sua band . Il figlio di Bob Dylan , suonerà al Wilton’s Music Hall di Londra per presentare il suo recente lavoro da solista “Seeing Things”.
L’album , prodotto da Rick Rubin , è il primo da quando Jakob aveva realizzato “Rebel Sweetheart” con I Wallflowers nel 2005.
Per la disponibilità dei biglietti chiamare 0871 230 1094.

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Benny Hill - Bob Dylan                                                   clicca qui

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Il rock di Obama fa infuriare McCain                          clicca qui

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COVER D'ECCEZIONE                                               clicca qui

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War Child 2008 - Beck coverizzerà Dylan                    clicca qui

 

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Giovedi 25 Settembre 2008

“Conclusions On The Wall”

Conclusions On The Tour2008 - Dylan (On The Road Again)
by Dean Spencer

Il mio amore per Bob Dylan risale a molti, molti anni fa.

So che il mio amico Michele è stato colpito dalla “malattia Bob” quando un giorno ha intravisto in TV degli spezzoni di Rolling Thunder Revue (probabilmente messe in onda per riempire 5-10 minuti di vuoto di palinsesto - e che sono state poi tagliate a metà!-)… E’ abbastanza semplice da capire.

Chiunque abbia amore per la musica, l’arte e la poesia non può non esserne mosso: basta vedere Shelter from the Storm, girato nello stesso periodo di Rolling Thunder, con cui Mr. Tambourine ci ha omaggiato qualche tempo fa su M.F. o uno qualunque degli innumerevoli video che girano su YouTube; la magia di Dylan era così forte, che se l’avessi fissata troppo a lungo ti avrebbe accecato!

Crescendo in Inghilterra, con la musica sempre accesa in casa –mio padre era uno dei primi Teddy Boys di Portsmouth: Eddie Cochran, Gene Vincent, Chuck Berry, Elvis ecc. e mia madre: Cliff Richards, Roy Orbison, Beatles, Stones- avevo sentito parlare fin da piccolo di quello strano protest singer di Hibbing. Più tardi, quando per me i testi diventarono più importanti della musica, li ascoltavo tutti: da Bolan-Bowie a Cohen-Young, da Springsteen-Strummer a Buddy Holly-Sting… ma alla fine tornavo sempre da Bob. Come diceva uno slogan degli anni ’60: “No one sings Dylan, better than Dylan!” (“Nessuno canta Dylan, meglio di Dylan!”).

Il primo album di Dylan che ho comprato è stato New Morning. Lo ascoltai un paio di volte, poi lo misi via nella mia collezione di dischi. Pensavo fosse un album alquanto strano ai tempi, ed era destinato a rimanere lì per un po’ in quanto la mia esplorazione della musica era ancora in piena evoluzione. Ma lentamente -e sicuramente- New Morning stava crescendo con me e, ancora oggi, è uno dei miei album preferiti.

Ora che sapete qualcosa in più di me, spero di aver reso chiaro che la mia ammirazione per Bob e tutto ciò che riguarda Bob non è e non sarà mai seconda a nessuno.

Bob è stato la maggiore influenza della mia vita. Lo amerò e difenderò sempre, come ho detto al telefono a Mr. Tamburine; per me criticarlo è come parlare male del proprio padre… Nessuno è perfetto, lo so, ma mi è molto difficile e mi fa male farlo.

Ora che Dylan ha finito questo tour che è durato cinque mesi, Mr. Tamburine mi ha chiesto se potevo scrivere un commento generale di ciò che abbiamo visto e sentito. Prima di tutto devo dire che fare le recensioni di questi concerti non è stato facile, a volte mi veniva persino l’angoscia al pensiero di tradurre e scrivere certe cose e la ragione di ciò credo sia ovvia.

Un bel po’ di tempo fa ho smesso di guardare i filmati su YouTube dei concerti più recenti, cioè quando ho cominciato a notare che i filmati erano così diversi dai commenti che dovevo tradurre! Leggevo di una “grande band”, di “miglior versione”, di “miglior concerto che abbia mai visto” e della “voce incredibile di Dylan” e, sinceramente, non so più cosa pensare… Il forum creato su M.F., che chiede Pro e Contro, è pieno di commenti negativi e dopo un po’ cominciavo ad avere dubbi su ciò che dovevo tradurre!

I concerti sono cominciati il 16 maggio e finiti il 7 settembre 2008: un incredibile numero di show (sessantadue, più due o tre show privati, sui quali, sinceramente, ho grossi dubbi) in così poco tempo, anche per un artista che abbia la metà degli anni di Dylan! Dal 22 al 28 agosto Bob ha addirittura suonato sette sere di fila! Poi si è riposato il 29 e poi ancora sul palco il 30, 31 e anche l’1 settembre!

E’ normale che la voce soffra, nessuno può dare sempre il 100%, nemmeno Dylan. Comunque le recensioni erano quasi sempre positive, il che sarebbe fantastico, stupendo, incredibile… se solo potessi crederci. E questo è il mio punto: scrivere qualcosa in cui in realtà non credo o trovo molto difficile da credere.

Quindi, “what can I do for you”… dovevo dire semplicemente le cose come stavano: Dylan ha 67 anni, un’età in cui molti nonni faticano a lasciare la loro poltrona preferita per giocare con i loro nipoti, invece quest’uomo sta ancora salendo sul palco e suonando davanti alle folle, dando forse ciò che per lui è il suo massimo.

Certo, mi piacerebbe moltissimo vedere Bob salire semplicemente sul palco, con la sua chitarra, invece di quasi nascondersi da un lato, dietro la sua piccola tastiera, ma sono sicuro che risponderebbe, se glielo si chiedesse: “Yeah, I’ve done that for 45 years: from now on, I’ll do what I feel like” (L’ho fatto per 45 anni, d’ora in poi faccio quello che mi pare).

Mi dispiace che continui così, che stia lentamente perdendo quell’incredibile reputazione che aveva una volta come performer. Mi dispiace che sarà anche ricordato per gli show che sta facendo ora, ma se è questo ciò che vuole non c’è nessuna possibilità che lui cambi questo suo modo di fare spettacolo. Forse non può o non vuole. Allora dovrò semplicemente accettarlo e conviverci… e come disse Bob molti anni fa: “Don’t criticize what you can’t understand”.

P.S. Tiziana –che ha messo un messaggio sul forum “Pro o Con” il 23 settembre-, volevo dirti che mi è piaciuta molto la tua lettera: è ragionata e sono assolutamente d’accordo con te! Grazie ancora.

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Dylan donerà parte dei profitti del Canadian Tour in carità  

Bob Dylan , che sta accingendosi a partire per il Canadian Tour , darà in carità una parte dei profitti di sette concerti alla campagna a favore della lettura , che mira a migliorare il saper leggere e scrivere. Dylan si unice così a Michael Buble , Anne Murray e James Taylor nel beneficiare l’organizzazione.
Il Tour prenderàil via il 23 di Ottobre da Victoria , British Columbia.
24/09/2008 16.14.13

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Bob Dylan mette i suoi video su Youtube            clicca qui

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Manca poco al via del Farm Aid 2008                 clicca qui

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Esce "Yes we can", colonna sonora di Obama    clicca qui

( l'articolo indica erroneamente Jesse Dylan come il figlio musicista di Bob.......che volete farci , c'è gente che scrive senza documentarsi. Jesse Dylan è un Art-director ( cioè un regista ) , il figlio musicista è Jacok ).

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Il ritorno dei Kings of Leon                                  clicca qui

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Libri : Le memorie di Jack lo squartatore          clicca qui

 

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Mercoledi 24 Settembre 2008

Sempre da bobdylan.com :

Feb 7, 2008 Atlanta, GA - Emory University

Submitted by Josepi on Sun, 08/24/2008 - 16:32.

Il miglior show al quale sono stato!
Sad eyed lady , Changing of the guards, Hurricane.
Alcune di queste erano un pò trascurate , ma è stata di più di una ripetizione
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IL SONDAGGIO DI MF : DYLAN PRO E CONTRO
aggiornato con la mail di Mary

Sono contro questi concerti di Bob e della sua band , ma non allarmatevi amici , sorridete , domani sarà peggio :o(  Mary

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"Tell tale signs" - Scaricare in esclusica l'Mp3 di "Mississipi"            clicca qui

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VINTAGE CHRONICLES

Bob Dylan : "Sono stato una merda"

Bob Dylan lavora su molti fronti: come autore, come cantante, come bandleader, come chitarrista. Uno che «se la canta e se la suona», come una volta ha detto di se stesso. Lavora come storico dei libri perduti; come moralista; come una specie di detective privato, un private eye che scopre casi che molti di noi neanche riconoscono come misteri. Ma oltre tutto questo Bob Dylan è un performer, uno che appare davanti a un pubblico, prende quello che può prendere e dà quello che deve dare, dice quello che ha da dire, raccoglie premi e se ne assume le conseguenze. Proprio perché negli ultimi 34 anni ci ho pensato tanto, ricordo chiaramente la prima volta che ho visto Bob Dylan esibirsi. Fu nell'estate del 1963, in un campo da qualche parte in New Jersey. Ero andato a vedere Joan Baez. Cantò, e dopo un po' disse: "Vi voglio presentare un mio amico" e uscì fuori un ragazzo mingherlino con una chitarra. Sembrava impolverato. Le sue spalle erano curve e si muoveva leggermente imbarazzato. Cantò un paio di canzoni da solo e una o due con Joan Baez. Poi se ne andò e lei finì il suo show. Notai appena la fine del concerto: ero paralizzato. Ero confuso. Confuso: è la reazione che conosce bene anche chi ha seguito il lavoro di Dylan nel corso della sua carriera. Quel tipo era salito sul palcoscenico di qualcun altro e, mentre da una parte sembrava ordinario come la polvere attorno alla tenda o la gente che c'era dentro, dall'altra, qualcosa nel suo comportamento quasi ti sfidava a inchiodarlo, a valutarlo e a svalutarlo: ma non potevi. Da come suonava, e da come si muoveva non avresti potuto dire da dove veniva, dove era stato o dove stava andando anche se qualcosa del suo modo di cantare e di muoversi faceva sì che tu volessi saperlo. "Il mio nome non vuol dire niente, la mia età ancora meno" cantava quel giorno, iniziando la sua With God On Our Side con la stessa imperscrutabile quiete stampata sulla faccia di Lilian Gish mentre, in "Intolerance", dondola la culla: e mentre in quella canzone, l'intero libro della storia americana sembra aprirsi, la storia del paese si racconta in un nuovo modo. Mentre cantava non avresti potuto stabilire la sua età. Avrebbe potuto avere 17 anni come 28: a uno di 18 anni, come ero io, sembrava molto vecchio. Com'è ora la voce di Bob Dylan in quei giomi del 1963 era legnosa e contorta una voce di strade bloccate e labirinti illuminati a metà, piena di allusioni e richiami, tagliati con un umorismo furtivo, distante, un senso del segreto troppo importante per essere rivelato a voce alta. L'esibizione fu modesta, anonima, unica, perversa, piacevole e spaventosa, tutto nello stesso tempo. Quando lo show finì, vidi quel tipo, di cui non avevo capito il nome, accovacciato dietro la tenda e andai da lui. Stava cercando di accendere una sigaretta, c'era vento, e le sue mani tremavano; non faceva attenzione a niente, tranne che al fiammifero. Fui abbastanza scemo da aprire bocca. "Sei stato meraviglioso" dissi vivacemente. Neanche alzò lo sguardo. "Sono stato una merda" disse. Non seppi più cosa dire. e me ne andai.

( fonte:  musicclub.it )

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Concerti : Teatro Smeraldo Milano :

2 Ottobre - Bryan Adams

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3 Ottobre - Stephen Stills

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11 Ottobre Joan Baez

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11 Ottobre : Torna la regina al Teatro Smeraldo di Milano

Ancora teenager Joan Beaz appare al Newport Folk Festival nel 1959: una cascata di musica che ha avuto un'influenza profonda e durevole sulla musica americana ed internazionale. Ciò che rese la rivoluzione musicale di Joan Beaz tanto rimarchevole é che avvenne in maniera così quieta, e con un un ritegno così personale, una grazia, un'umiltà che ancora oggi sembrano essere totalmente in armonia con l'ordine naturale delle cose. Negli anni '50 Joan Baez era diventata il simbolo dei giovani beatnik: lunghi capelli lisci e neri, sandali, meditabonda ed un pò intellettuale, una passione per i canti, le ballate della vecchia Europa e della frontiera americana. Regina del boom del folk nei campus americani, la Baez, con un timbro vocale così chiaro da far sentire "il suono dell'eternità", cantava di spettri, di spiriti e di fantasmi, di amanti traditi, di disperazione e di tristezza. Il paradosso della sua arte, sin dall'inizio, fu la sua abilità di raggiungere con una voce così spettrale, il punto più profondo dell'anima umana. Importante era la distillazione dell'emozione e della tragedia e la loro trasformazione in qualcosa di ancora più splendido della bellezza. Gli anni 1960 furono un periodo di rinascita culturale e di rivolgimenti politici. La musica popolare e specialmente il rock cominciarono a rifletterne le turbolenze. Ciò che Joan Baez introdusse in questo sconvolgimento furono la forza, l'intelligenza, e la complessità femminile. Acquistò qualcosa di più profondamente umano del semplice potere da star. Era divenuta la sorella maggiore di tutti quelli che l'ascoltavano, ma una sorella maggiore non canta con la perforante chiarezza di un angelo. Dal 1965 spostò il suo interesse dalle "autentiche" ballate e canzoni folk per sviluppare un repertorio con le composizioni di un gruppo di autori di trincea: Bob Dylan, Leonard Cohen, Phil Ochs, Tim Hardin, Pete Seeger, Malvina Reynolds, Richard Farina e tanti altri. La sua transizione estetica legittimò l'inclusione di voci contemporanee in un idioma precedentemente delimitato a Beowulf da una parte e Woody Guthrie dall'altra. Per quattro decadi Joan Beaz ha dato voce alle canzoni e ai sentimenti di scrittori sia anonimi che famosi. Dopo aver iniziato la sua carriera da teenager cantando le antiche melodie della vecchia Europa e della Nuova America, divenne adulta cantando le canzoni della sua generazione. Ha ottenuto 7 dischi d'oro e continua a raggiungere il livello più alto negli standard della musica folk contemporanea, pop, rock e country. Il suo disco "Play Me Backwards" del 1992 ricevette la nomination "Best Contemporary Folk Recording Grammy", mentre la sua più recente produzione discografica, "Gone from danger", porta la sua arte focalizzata a raggiungere le canzoni di un gruppo di giovani artisti e sue. Attraverso gli anni, come cantante, musicista, attivista sociale, ambasciatrice di buona volontà, Joan Baez é rimasta coerente con il messaggio che ha voluto esprimere con la sua voce.
( fonte: musicclub.it )

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Video : Bob Dylan - Not dark yet         clicca qui

 

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Martedi 23 Settembre 2008

Concerti privati : ecco quello che riporta bobdylan.com :

Palo Alto . private show – Sept. 9 08

comments bobdylan.com Eyewitness report submitted to us
Submitted by bobdylan.com on Fri, 09/12/2008 - 15:45.

Ho visto lo show acustico di Dylan in Palo Alto giovedi sera: Mia moglie è amica di Joan , il marito della quale , Mel , è responsabile di aver portato Bob Dylan nella loro enorme propietà.
Son circa 10 acri fuori da Sand Hill Road di Palo Alto. E’ stato incredibile. E’ stato così tanto tempo fa che avevo visto Dylan suonare “unplugged”. Tony e George li conosco , qualcuno sà il nome degli altri....quello che suonava la fisarmonica e il mandolino e ogni altra cosa? Mi auguro che questo abbia trovato posto nella lista dei suoi concerti “regolari”.
Non vi dico i titoli dele canzoni. Il set è stato abbastanza corto , circa 40 minuti. Ma mi è piaciuta la versione di Quenn Jane , Big River, Friend of the devil , e la canzone di Woody Guthrie. Vedendo Bob suonare in un set così rilassato richiamava alla memoria i vecchi tempi. L’anno scorso siamo stati invitati allo show di Aretha Franklin e anche quello è stato davvero buono.
Lenny
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Comments

Submitted by TimSwaddling_AWA on Sat, 09/13/2008 - 08:11.
E’ triste vedere che simili bugie siano ignorate da bobdylan.com. Sfortunatamente sembra che l’amministratore del sito sia stato colto con giù i pantaloni e che non ha nessun collegamento ufficiale per verificare questa “sparata”. Che scherzo.
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Submitted by Josepi on Sat, 09/13/2008 - 16:27.
TimSwaddling_AWA is right.

Quello che ha scritto a bobdylan.com è un piccolo personaggio che raccoglie rifiuti.
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Submitted by Sano on Sun, 09/14/2008 - 10:15.
what's the real story?

Allora , che dite ragazzi ? Lo show è stato fatto o no ? Se il reportage è vero sembra essere stata una tranquilla e unica performance. Non c’è niente di specificato su bobdylan.com circa il concerto privato di Palo Alto , per il valore che ha...
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Submitted by Mo on Mon, 09/15/2008 - 22:17.
E’ una verità che non saptemo mai , perchè private signigica quello , è privato e basta.
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Submitted by TimSwaddling_AWA on Sun, 09/14/2008 - 22:46.

E’ evidente che sia una montatura. Almeno lei due precedenti asserzioni di “show privato” erano abbastanza credibili da pensare che la direzione di bobdylan.com le avesse verificate. Gli show non ci sono stati , sembra che la amministrazione del website di Bob sia gestita da pollastri che bevono tutto. Non sono sicuro come siano stati postati la prima volta , ma qualcuno sta facendo un grosso scherzo al sito e di rimando all’informazione “ufficiale”. Questo tizio e le sue recensioni stanno vanificando gli sforzi della Sony/Columbia per rendere il sito la unica fonte di informazioni su Bob. Adesso è l’ultimo posto dove andrei a cercare qualche informazione.
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Submitted by LoriZ on Mon, 09/15/2008 - 14:07.

Perchè questo sarcasmo? Perchè Bob Links deve essere considerato una fonte più attendibile del sito ufficiale?
Sembra che qualcuno , in combutta con Bob Links , abbia dei validi motivi per inventare gli show , o che qualcuno era allo show che non c’è stato........
LZ
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Submitted by Josepi on Mon, 09/15/2008 - 14:25.
Chiaramente non hai capito LoriZ.
Pensi che Dylan abbia suonato questi pezzi rari per gentre che non sono mai stati suoi fans ? O che abbia suonato in acustico per tutto lo show e che invece per i suoi veri fans suoni le le canzoni più comuni con il suono del suo organo di merda?
Tristemente , questo anonimo user si è inventato questi show usando diverse identità , facendo credere di essere stato presente a questi show.
Però bobdylan.com e l’informazione ufficiale non hanno ancora smentito.

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Submitted by Gwen on Tue, 09/16/2008 - 23:37.

Ho un amico che fa il musicista. Qualche volta suona in feste private. Include questi concerti nella sua scheda come “private party”. Li include così la gente sa che è disponibile per feste private.
Non sò perchè questi “show privati” di Bob sono stati inclusi nel suo sito , ma non dubito della loro autenticità. Lui certamente suona abbastanza concerti in un’anno e non ha bisogno di aggiungere concerti “truccati”.

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Submitted by vagn52 on Wed, 09/17/2008 - 20:09.

Spero sia tutto vero. Vorrei credere a Lenny , ma mi viene un pensiero , Ho un sacco di tempo libero e giro gran parte degli stati uniti , un sacco di soldi solamente per i biglietti , più il viaggio , il posto per dormire , il cibo , vestiti puliti per un mese , crema da barba , taglio di capelli ecc.
Non ho mai visto un concerto interamente acustico negli ultimi 8/10 anni. Ma chi è questo Mel ??? chi è questa Joan ?????? Svegliatevi gente.
Pete

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Sono sempre più convinto che una battaglia infuria là fuori , e noi continuiamo a non sapere cosa sia , qualcuno comincia a proporre la mia interpretazione dei fatti , cioè la lotta fra Bob Links e bobdylan.com . Bob Links ha pubblicamente manifestato la sua opinione dichiarando false le recensioni dei concerti , bobdylan.com è invece stranamente zitto e pubblica qualunque cosa , conferme e smentite. A questo punto credo che un intervento diretto della gestione di bobdylan.com sia necessaria per chiarire il loro comportamento , oltre al fatto che stanno facendo la figura dei fessi , cioè di quelli che non sono in grado di controllare quello che viene scritto e postato sul loro sito. Per assurdo sarebbe come se la gestione di Maggie's Farm fosse alla mercè di chiunque e che ognuno di loro avesse la possibilità di postare liberamente sulla Fattoria tutto quello che gli viene in mente. La situazione è veramente assurda , senza contare il fatto che le fonti "ufficiali d'informazione" sono altrettanto mute , proprio come quelle dei dylanologi specializzati.......rimaniamo in stand-by , prima o poi qualcuno dovrà dire qualcosa , io la testa non l'ho infilata sotto la sabbia , forse sbagliando , ma ho cercato di capire e dare una spiegazione che abbia un minimo di logica , questo mi aspettavo da gente più titolata di me , ma purtroppo.....l'unica voce , giusta o sbagliata è stata la mia , bravo Mr.Tambourine , complimenti !

Mr.Tambourine

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Video : Bob Dylan in Santa Monica - September 3/08

I Don't Believe You

Ballad Of A Thin Man

Spirit on the Water

Like a Rolling Stone

Thunder On The Mountain

The times they are a-changin'

Highway 61 Revisited

Rollin' And Tumblin'

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IL SONDAGGIO DI MF : DYLAN PRO E CONTRO
aggiornato con la mail di Tiziana

Ciao Mr.Tambourine , lasciami dire la mia per il sondaggio. Dylan è sempre "on the road", con qualsiasi tempo , in qualsiasi stagione , è stato su migliaia di palchi , altri lo aspettano , e io con loro. Vederlo è sempre un'emozione , sentirlo varia da concerto a concerto , sappiamo (perchè è la sua caratteristica) che alterna grandi prestazioni con altre inascoltabili , ma lui è fatto così , è sempre stato così , perciò di cosa ci stupiamo ? Perchè volete che cambi proprio adesso ? Se non fosse stato così sarebbe la stessa cosa ? Sarebbe lo stesso Dylan dal quale siamo tutti stregati ? Che m'importa della voce , di chi lo accompagna , se saluta o no , Dylan è l'artista che ha fatto più concerti in assoluto , non dimenticate che i Beatles smisero nel 66 o 67 di fare concerti dal vivo , poi bisognò accontentarsi delle fotografie !!! Lui è ancora sul palco, inarrestabile, invincibile, imbattibile, avete qualche nome da suggerire che possa paragonarsi a lui ? Allora smettiamola con i pro e i contro , con Bob si può e si deve essere sempre pro. Ciao a tutti , Tiziana.

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Mogol racconta Battisti - di Alessio Brunialti    clicca qui

 

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Lunedi 22 Settembre 2008

Talking Bob Dylan Blues - Parte 424        clicca qui

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..."something is happening here, and we don't know what it is"...

Si , qualcosa sta succedendo qui e noi non sappiamo cosa sia………..
Non sappiamo perchè nessuno parla , tutti si guardano bene dall’esprimere il proprio parere su questa misteriosa ( o non ) questione dei concerti privati tenuti da Dylan.
Ho cercato il “verbo” dei Dylanologi accreditati, niente , quello dei vari siti dedicati , niente , il web tace. E perchè mai mi chiedo?
There's a battle outside And it is ragin' , e nessuno dice una parola…..non lo trovate strano ?
Qualunque cosa dica o faccia Bob viene fedelmente riportato , commentato , discusso , lodato , vilipendiato , ora c’è una battaglia che sta infuriando e tutti tacciono....davvero strano!
Facciamo un riassunto per schiarirci le idee :

7 Febbraio 2008 , Atlanta Ga , Emory University , show misterioso , non ufficiale e non privato , location sconosciuta , la nuova versione del sito ufficiale bobdylan.com riporta l’avvenimento con un misero commento non ufficiale , ora i commenti , le recensioni e qualunque altra scemenza venga in mente a qualcuno , previa registrazione e login , può venire postata sul sito che automaticamente riporta quello che è stato inviato.

11 Agosto 2008 , Baltimora , Md , show privato in luogo non specificato , non c’è una set list, solo il commento postato praticamente da uno sconosciuto.

25 Agosto 2008 , Little Rock , Ar, show privato per gli impiegati della Simpson Technologies , esiste una recensione ed una set list postata da bobdylan.com firmata Parker Lewis

9 Settembre , Palo Alto , Ca , show privato in luogo non specificato , non c’è set list , bobdylan.com riporta il post di uno sconosciuto e di seguito i primi dubbi sull’autenticità postati da altri iscritti a questa specie di forum.

Questi i fatti , e da parte della Dylanologia ufficiale persistente silenzio , non una parola , la qual cosa mi lascia sempre più esterefatto !

Facciamo un passo indietro , alla vecchia versione di bobdylan.com , per capire come funzionavano le cose.
La gestione di tutto quello che riguardava gli show , date , set list , recensioni dei concerti , e molte altre cose era affidata in toto a boblinks.com , gestito da Bill Pagel , praticamente la sezione ufficiale del sito di Bob per questo segmento di informazioni. E così ha funzionato per anni.
Due mesi fa , il management di Bob Dylan decide di rinnovare il sito con una gestione completamente autonoma , cioè di racchiudere in un solo contenitore tutto quello che in precedenza era affidato a settori specializzati non facenti ufficialmente parte del sito.
La sezione concerti , set list , recensioni etc... affidata a boblinks.com diventa dalla sera alla mattina una cosa praticamente inutile , nelle prime settimane di esistenza della rinnovata versione di bobdylan.com , boblinks.com non è nemmeno citato e nemmeno linkato , riapparirà nei link utili dopo tre settimane , anni ed anni di lavoro praticamente spazzati via con un colpo di scopa , il benservito a Bill Pagel.
La materia di competenza di boblinks viene praticamente trasformata in un forum nel quale , previa registrazione , chiunque può scrivere quello che vuole , senza nessun controllo e verifica da parte di nessuno.
E qui cominciano le dolenti note......improvvisamente appaiono le quattro date sopra citate nelle quali avvengono questi strani e misteriosi show , e la Dylanologia ufficiale continua a tacere , come se niente fosse successo.........
Su Bob Links , nelle sopracitate date , viene riportato nei “details” che gli show non hanno mai avuto luogo e che qualunque recensione è falsa !!!!!
La battaglia ormai è scoppiata con dei botti piuttosto violenti ma tutti continua a tacere , qualcosa sta succedendo la fuori e noi non sappiamo cosa sia , perchè chi divrebbe e potrebbe parlare tace !!
Solo nel forum di expectingrain.com si scatena una ridda di domande , con risposte evasive , indefinite , idiote , parolacce scambiate tra i diversi postatori , botta e risposta abbastanza volgari e quant’altro si legge abitualmente in ogni forum che si rispetti.
Da altre fonti niente , e la Dylanologia ufficiale tace..........
Maggie’s Farm è stato uno dei primi siti dedicati a Dylan ad accorgersi di questa strana divergenza di informazioni sui siti ritenuti l’ufficialità delle notizie riguardanti Bob Dylan , citando fatti e date , chiedendo lumi a chi di dovere , ma tutti continuano a tacere.........
Ora , che Dylan faccia o non faccia concerti privati o altre cose simili , per beneficenza o per soldi , è una cosa che riguarda solamente lui , ma il silenzio dell’informazione ufficiale è una cosa molto pesante , colpevole e soprattutto strana, come se ci fosse qualcosa da nascondere.
I fans vorrebbero sapere dalle fonti ufficiali se questi avvenimenti sono avvenuti o no , in che modo e dove , cosa ha cantato e con chi , non credo che un fan abbia mai chiesto cosa guadagna Bob per ogni concerto o di averlo mai accusato di farsi pagare per tenere concerti , al massimo c’è stata qualche lamentela per il costo dei biglietti , ma la libera scelta esiste ancora , paghi vedi cammello , niente soldi niente cammello , nel perfetto rispetto della democrazia.
Invece tutto continua a tacere......solo la voce di Maggie’s Farm si è levata in questo paese di santi , di navigatori , di scopritori , di colonizzatori , di intrallazzatori e per fortuna anche di persone per bene , per segnalare questa anomalia , ma tutto tace.........mi aspettavo reazioni stupite , mi aspettavo di sapere qualcosa di preciso e di corretto da parte di qualcuno , per amore della verità e non certo per amore del gossip , ma ancora tutto tace.
Qualcosa sta succedendo la fuori , e noi non sappiamo cosa sia , vorremmo saperlo , una battaglia infuria la fuori per questo , e noi non ne sappiamo il motivo , ma vorremmo saperlo.......
Il mondo è strano a volte , quello tecnologico ancora di più , i servizi di intelligence hanno raggiunto livelli di idiozia parossistici , sono passati sette anni da quella disgraziata mattina del Worls Trade Center che ora si chiama Ground Zero , e gli americani che fanno ? Dov’è Bib Laden ?
Che sia a St. Moritz o a Gstaad a sciare tranquillamente ? Bush possiede la più avanzata tecnologia che esista al mondo , Echelon , il grande orecchio che tutto sente e tutto registra , lo scudo spaziale con migliaia di satelliti che ti fotografano le unghie dei piedi per vedere se le hai sporche o pulite da 40 Km d’altezza , la più grande e perfetta flotta aerea da caccia del mondo , intercettori supersonici ai quali nessuno è in grado di tenere testa , bombardieri stratosferici , cacciafantasma che nessuno può vedere , risultato : un aereo in ognuna delle due torri , uno per una non fa male a nessuno si dice , ma questa volta il male l’hanno fatto , hanno seminato morte , dolore , orrore , disgusto e rabbia nel vedere la gente che si lanciava nel vuoto da 400 mt. d’altezza , un’ altro Boeing si infila nel Pentagono , cuore pulsante della difesa militare della nazione , un quarto destinato alla White House è fatto precipitare al suolo da eroici e coraggiosi passeggeri , mentre la “caccia” americana della difesa aerea sta a guardare......complimenti.......ieri ho guardato su Google Maps casa mia fotografata dall’alto dai satelliti della Nasa , nel mio cortile si distingue benissimo la mia Jeep che ho venduto due anni fa , non ho potuto vedere la targa o se le gomme erano troppo consumate perchè oltre una certa definizione e ingrandimento dei dettagli sono riservate solo alla Nasa , alla Cia , all’Fbi e chissà quanti altri enti governativi , e Bon Laden dov’è ? Ed il Mullah Omar ? Scappano in moto e a dorso d’asino nel deserto e nessuno li vede , uno senza un braccio fa moto-cross di notte nel deserto , l’altro , al quale manca un rene e deve fare tutti i giorni due o tre ore di dialisi continua a vivere nelle grotte del deserto , i Talebani ed i terroristi sono più di prima.....è un mondo veramente strano.....e noi ci siamo dentro.
Ma , scusando la divagazione tornando al nostro argomento , cosa sarà mai questa battaglia sulle Dylan-info , cosa l’avrà generata ?
Nel silenzio generale io una teoria me la sono elaborata , sarà anche sbagliata , forse i fatti dimostreranno se ho ragione.
Dunque , Bill Pagel ed il suo team di 27 collaboratori , per ragioni a noi sconosciute , si vedono fatti fuori sui due piedi dal management dylaniano. Non credo l’abbiano presa poi così bene dopo anni di collaborazione , dopo anni che il suo sito boblinks.com era la fonte ufficiale delle notizie , date , recensioni e quant’altro su Bob Dylan. Improvvisamente Zac , un taglio netto e tutto in fanteria!
Bill non è stupido , sa che per gestire una massa simile di dati ci vuole esperienza , sa perfettamente che questa esperienza l’hanno solo lui ed il suo team. Si mette in stand-by per qualche giorno e osserva come si sviluppa la nuova faccenda. Quando ha capito tutto decide di agire , lui ed i suoi collaboratori si iscrivono al nuovo sito e cominciano a seminare il sito di falsità , e la cosa funziona , nessuno controlla , si può scrivere qualunque cosa. Michele, in tutti questi anni , ha attinto copiosamente alle info di boblinks.com per i suoi reportage , non c’era altra via , e credo che non si sia mai dovuto pentire , l’affidabilità e la competenza di Bill Pagel era sicura ed indiscussa, io ho seguito questa strada e ancora oggi ho una fiducia totale nel suo sito , molto più che nel nuovo sito di Dylan che mi sembra alquanto pasticciato , insicuro ed approssimativo.
E’ davvero strana la mancanza di una smentita da parte del management dylaniano e del sito ufficiale , forse perchè non possono smentire una notizia vera? Forse gli show privati e le recensioni sono stati inventati da Bill e dai suoi collaboratori per dimostrare la vulnerabilità del nuovo sito di Bob ? Io credo di sì e resto sempre in attesa che qualche voce ufficiale mi smentisca........
Forse è meglio tornare a dare a Bill quello che è di Bill e a Bob quello che è di Bob , non sò , io così la vedo e se mi sbaglio sarò il primo a cospargermi il capo di cenere , almeno ci ho provato a dare una spiegazione.........chissà , domani è un’altro giorno......forse quello della verità ? Sarebbe ora..........
Su Bob Links c’è scritto che tutte le notizie relative agli show privati di Dylan sono false , cosa gli darà la forza di fare un’affermazione simile senza paura di essere smentito ? Qui si tratta di fare la figura del pirla davanti a tutto il mondo Dylaniano, non credo che Bill sia così un frescone.............nel frattempo tutto continua a tacere.......!!!
Mr.Tambourine

 

P.S. : ho fatto una ricerca sul web , ho trovato due Compagnie con lo stesso nome - la "Simpson Technologies Corporation - 751 Shoreline Drive, Aurora, IL 60504-6194" ha sede ad Aurora a circa 70 Km. da Chicago Illinois - l'altra è la  "Simpson Technologies, LLC • 2070 Keystone Drive• Auburn, AL 36830 • 1 (334) 821-5182" con sede in Auburn Alabama. Nel frattempo ho mandato una mail ai presidenti delle due compagnie chiedendo se per favore potevano smentire o confermare la notizia del concerto privato , speriamo che mi rispondano.............

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Bob Dylan : "Tell Tale Signs"

di John Mulvey

Tempo fa , quando è uscito il suo album “Eureka” , ho intervistato Jim O’Rourke. L’album era molto convenzionale , canzoni adatte all’album , ma a guardarlo aveva l’aspetto di un musicista che improvvisa. Non voleva portare l’album in tour , mi ha detto , perchè non voleva suonare le sue cose più di una volta. Persino un radicale riarrangiamento di una canzone potrebbe essere in qualche modo una cosa disonesta , così la pensa lui.
Il miglior modo per una creatività insaziabile come quella di O’Rourke nello scrivere musica , è evidente , è quello di partire con un foglio completamente bianco ogni volta che suona uno strumento.

Ho ricordato questo l’altro giorno , mentre ascoltavo “Tell tale signs” , ripensando alla incomparabile intransigenza di Bob Dylan. O’Rourke e Dylan sono una coppia perfetta per misurarsi uno con l’altro , per molte ragioni.
Ma , per cominciare , penso che O’Rourke viene da un background di avant-garde dove le performances sono totalmente libere dall’idea della canzone , mentre l’approccio di Dylan privilegia la canzone come un documento sacro che può essere girato in nuove forme , ma mantiene sempre la propria integrità.
Questa è , ovviamente la sostanza di “Tell tale signs”. Nei tre CD ( e sono spaventato al pensiero che probabilmente avrete il desiderio di comperare e sborsare l’esorbitante prezzo per il cofanetto a tre Cd ) ci sono due tracce di “Most of the time”, “Dignity”, “Red river shore”, “Born in time”, “Can’t wait” e “Marchin’ to the city” , e ben tre di “Mississippi”. Quello che emerge è l’impressione che Dylan , più che mai , sia uno che considera gli album come delle foto istantanee che fissano dei momenti. Le versioni delle canzoni dicono “ Oh Misericordia , non siamo necessariamente le migliori , siamo solo qualcosa che ha dato un senso a quel momenti di quel giorno”.

“Tell tale signs” , allora , è il documento di canzoni in flusso costante , uno sguardo al modo ossessivo di Dylan di guardare il suo lavoro e al modo di migliorarlo per i suoi live show.
Le canzoni “dal vivo” , come succede , sono qualcosa che raggiungono il minimo dal punto di vista dell’interesse in questa collezzione , con l’eccezzione di “High water” , una delle mie canzoni favorite dell’ultimo periodo di Dylan , completamente rivoltata in full-rock.

“Love and theft” e , il per me sopravvalutato “Modern times”, non offrono molto da ascoltare , a parte quella “High water” e una versione alternativa di “Ain’t talkin’” e una superba elegiaca versione di “Somebody Baby”, dove la familiare allegria è sostituita da momenti di riflessione. L’ultimo colpo di una sequenza fantastica di tutto il disco uno.
Si prosegue con “Red river shore” ( il grande unrealeased di tutto il set ) , benchè sia diviso tra questa versione e quella del disco tre come mia preferita. Dal mondo di Dylan , pensateci , non dovremmo avere qualcosa di così riduttivo come versione favorita, “Tell ol’ Bill”, una incantevole versione di “Born in time” e “Can’t wait”,

Può essere che Dylan veda le sue canzoni sempre in lotta con le canzoni dell’antologia di Harry Smith “ Anthology of american folk music “ – e forse viene da questa la sua brillantezza come cantante folk - , antologia vecchia ma sempre viva che non dovrebbe essere conservata sotto sale , ma costantemente rimescolata , ripetutamente adattata , fosse solo per dimostrare che la innata qualità delle canzoni può sostenere ogni tipo di confronto con i capricci e le mode del momento.
Dylan potrebbe cambiare il modo in cui le canzoni funzionano , sicuramente, ma lui lavora all’interno di parametri ancora abbastanza rigorosi: soltanto il ritmo raggae di “Mississippi” nel disco 3 si allontana molto dalla venerabile tradizione americana.
Non è che vogliamo un Dylan ridotto ad un animale domestico , ovviamente , ma un remix di Mark Ronson nel suo catalogo è abbastanza. Comunque , il disco 2 è la parte più debole del pacchetto , non privo di alcune gemme come “Mississippi”, una versione disinvolta di “Dignity e un risonante duetto con Ralph Stanley in “Lonesome River”.
Questo è il tutto per chiunque abbia un interesse per Dylan , come vi sareste aspettati. Ma c’è inoltre la frustrante implicazione che noi non vedremo mai l’intera pellicola. Se gli "Archivi” di Neil young verranno eventualmente resi noti , come promesso, documenteranno meticolosamente il lavoro di Young negli ultimi 40 anni. “Tell tall signes” ci ricorda che Dylan ha un approccio più capriccioso ai suoi lavori. Come in “Chronicles” , l’immagine che ne esce è spesso frammentaria ed enigmatica , fornendo solo qualche momento di chiarezza sulle cose di Dylan.
Le canzoni saltano indietro nel tempo , cambiano radicalmente , ma spesso vivono di passaggi occasionali anzichè di un progetto razionale. Niente è determinato , risolto , rifinito a distanza.
Inizialmente sembra dare una risposta sul modo di Dylan di lavorare , ma poi ci si accorge che si è solo aggiunto un pezzo al gigantesco puzzle dylaniano, di essere finiti nel vicolo cieco del mito.
E naturalmente , aggiunge un altro gruppo di grandi registrazioni al mazzo , ed anche al prezzo.
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Annunciato il tour autunnale di Bob , ecco le date :

10/23 Victoria, British Columbia - Memorial Centre details
10/24 Vancouver, British Columbia - General Motors Place details
10/25 Kamloops, British Columbia - Interior Savings Centre details
10/27 Calgary, Alberta - Pengrowth Saddledome details
10/29 Edmonton, Alberta - Rexall Place details
10/30 Lethbridge, Alberta - ENMAX Centre details
11/01 Regina, Saskatchewan - Brandt Centre details
11/02 Winnipeg, Manitoba - MTS Centre details
11/04 Minneapolis, Minnesota - Northrop Auditorium details
11/05 La Crosse, Wisconsin - La Crosse Centere details
11/06 Milwaukee, Wisconsin - Riverside Theater details
11/18 Montreal, Quebec - Centre Bell details

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Video : Mr. Tambourine man  by The Blackstones          clicca qui

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Libri : QUANDO ERAVAMO GIOVANI E BELLI...     clicca qui

 

a
Domenica 21 Settembre 2008

 

RINGO STARR

 

 

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a
Sabato 20 Settembre 2008

IL SONDAGGIO DI MF : DYLAN PRO E CONTRO
aggiornato con la mail di Betty

Cari Dylaniani-contro, vogliamo metterlo al rogo solo perchè è invecchiato e la sua voce non è più quella ? Non vi sembra di esagerare ? Avete scordato le emozioni che ci ha dato in tutti questi anni? Mente corta ? Lo ritiriamo in una casa di riposo per anziani non autosufficenti? E’ facile giudicare stando dall’altra parte senza conoscere i problemi e le ragioni di un altro , Dylan non vi ha insegnato niente ? Se non avete capito non meritate niente , nemmeno il diritto di giudicarlo.
Grazie Bob , pro tutta la vita , non preoccuparti di questi voltagabbana , loro passeranno e tu resterai.
Betty Stone

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"Tell tale signs": nuovo video - "Ring them bells" - Live at Supper Club NYC   clicca qui

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Bob Dylan - Dreamin' Of You - Il video ufficiale       clicca qui

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Palo Alto - 9 Settembre: Terzo concerto privato        clicca qui

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Barbera contro "Special One"                                     clicca qui

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Belluno : Omaggio a Bob Dylan e George Harrison  clicca qui

Quando i due artisti cantarono per i Nobody's childs , i figli di nessuno della Romania

 

a
Venerdi 19 Settembre 2008

IL SONDAGGIO DI MF : DYLAN PRO E CONTRO
aggiornato con la mail di Fausto

Cari Michele e Mr.Tambourine,
il mio contributo a "Dylan pro e contro" é sul mio blog :
http://talkin-walkin.blogspot.com
Alla fine é un "pro", ma molto sofferto!
Complimenti per il sito e grazie per il vostro entusiasmante lavoro.
Un abbraccio,

Fausto Leali (non il cantante...)

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Dylan è ancora inarrestabile                                        clicca qui

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"Masked and Anonymous" -  di Alessio Brunialti      clicca qui

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This is dedicated to.......

VANILLA FUDGE                                                        clicca qui

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Stefano Rosso ci ha lasciato........                                  clicca qui

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Ciao Stè   ( l'estremo saluto di Paolo Vites a Stefano Rosso )        clicca qui

"E domani sereno
volerò in braccio a Dio
tra i papaveri e il treno
perché là è il posto mio"
(Stefano Rosso, 1948-2008)

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Stefano Rosso : La storia dis-onesta di un cantautore

Scritto da F.d.g. - Tuesday 16 September 2008

Impara a suonare la chitarra da un suo amico nel retrobottega di un fruttivendolo, sviluppando poi la sua cultura musicale nei night e nelle osterie. Il suo stile è piuttosto semplice, una voce caratterizzata dalla erre moscia ed il tono colloquiale, con testi ironici, dissacranti e spesso autobiografici e musiche che conciliano la canzone popolare romanesca con il country e il folk americano, spesso con arpeggi in finger picking molto elaborati e mai banali.
Inizia a suonare insieme al fratello, formando il duo Remo e Romolo; ed è sempre con il fratello che avviene il suo debutto discografico, con un 45 giri inciso nel 1969 con lo pseudonimo di "Arca di Noè", e pubblicato dalla Vedette: i due brani si intitolano "Io e il vagabondo" e "La bambina di piazza Cairoli", il disco però non riscuote successo.
Inizia quindi ad esibirsi da solo, e nel 1974 scrive due sue canzoni, "C'è un vecchio bar nella mia città" e "Valentina", che vengono interpretate da Baglioni nel programma televisivo "Ritratto di un giovane qualsiasi" trasmesso nell'agosto 1974; Baglioni non inciderà mai su disco queste due canzoni, e del resto lo stesso Rosso pubblicherà solo "Valentina" qualche anno dopo nel disco "Bioradiofotografie". Finalmente nel 1976 esce un suo 45 giri "Letto 26", che partendo da una sua degenza in ospedale (al letto 26) per una tonsillitectomia racconta la sua vita Trasteverina, in via della Scala (dove all'epoca Stefano Rosso abitava), e che riscuote un discreto successo; pochi mesi dopo viene pubblicato "Una storia disonesta", in cui, in un racconto ironico e divertente post-sessantotto, faceva capolino, forse per la prima volta nella canzone italiana, lo Spinello.
Negli ultimi anni Stefano Rosso riprese a fare concerti e a pubblicare dischi, spesso live o strumentali per chitarra acustica. Da segnalare la particolarità del cd "Live at the station" registrato nel 1999 in una sala d'aspetto di una stazione. Gli ultimi lavori dell'artista sono stati "Fingerstyle guitar" e "Live at the Folk Studio" del 2003, "Banjoman" del 2004, "Lullaby of birdland" del 2006, "Mortacci" del 2007 e "Piccolo Mondo Antico" del 2008. Nel 2005 la ska band Arpioni ha ripreso insieme a Stefano e a Tonino Carotone il pezzo Una storia disonesta nel disco "Malacabeza": il pezzo è stato programmato nei maggiori network radiofonici ed ha così vissuto una seconda stagione di notorietà
( fonte: www.iniziativa.info )

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Video : Addio a Stefano Rosso               clicca qui

 

a
Giovedi 18 Settembre 2008

Ci sono due concerti-fantasma di Bob Dylan , sono i due concerti privati che Bob ha tenuto l'11 agosto a Baltimora e il 25 agosto a Little Rock durante i giorni di pausa del tour ufficiale che non si sà con certezza se ci sono stati o no , il sito di Bob riporta una piccola recensione degli avvenimenti , Bob Links smentisce dicendo che sono tutte palle e la Dylanologia ufficiale tace...............speriamo che prima o poi qualcuno faccia luce su questi avvenimenti , almeno per amore della verità e della cronaca. Personalmente non mi disturba che Dylan faccia concerti privati , lo pagano profumatamente quindi non vedo perchè non farli , un concerto è il lavoro di un artista e non c'è motivo per rinunciare , che non capisco è quest' aria di mistero , le dichiarazioni contrastanti dei due siti ed il silenzio dei media e dei critici specializzati. Comunque riportiamo le recensioni di  bobdylan.com  ed ognuno tragga le sue conclusioni in attesa che qualche anima buona ci dica la verità , insomma , se ci sono stati o se è stata solo una bufala abilmente architettata.

Baltimore, MD - Private Show - august 11 08

Submitted by bobdylan.com on Fri, 09/05/2008 - 04:27.
Testimone oculare non identificato

Qualcuno conosce la canzone che Dylan ha cantata che parla di un “ broken promise land?” Io e Talley l’abbiamo sentita cantare in uno show privato a Baltimora e tutti e due non soamo più capaci di scacciarla dalla mente. Sicuramente vorrete sapere come abbiamo potuto essere allo show.......Ill padre di Talley ci ha dato i biglietti.
Lo show , la notte prima , al Virgin fest è stato molto buono ma quello di questa sera aveva tante canzoni che non aveva fatto nel precedente concerto.
Io sono un grande fan di Johnny Cash , così ho particolarmente apprezzato “Big river” e “Folsom prison blues”. Ma tornando al punto di partenza , la canzone “Broken promise land” è stata realmente speciale. Qualcuno sa di che canzone si tratta? ( la canzone è “Across the borderline” di Hiatt-Cooder-Dickinson , Dylan l’ha cantata diverse volte , bellissima la versione del Farm Aid 2 ).
Potrei averne una copia? Talley pensa che sia una canzone di Warren Zevon. Comunque , dobbiamo andare , io e Talley dobbiamo guidare per vedere Bob a Canandaigua.


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Little Rock, AR - private show, august 25 08

By Parker Lewis

Che fortuna, grazie al mio amico Jack che lavora per la Simpson Technologies, lunedì ho avuto il privilegio di vedere Bob Dylan con altre 2000 persone nello spettacolo privato “Little Rock”.
Jack, da buon amico, mi ha regalato i suoi due biglietti, sapendo che sono un grosso fan di Bob: è così che ho fatto 30 miglia di viaggio da Cabot dove abito, pronto a prendere il mio posto in mezzo a molti executives della S. T. e anche molti giovani della mi età.
Questa è la 4° volta che assisto ad un concerto di Bob Dylan, l’ultima è stata cinque anni fa, ma oggi sono veramente fortunato perché mi è capitato di essere centrale di fronte al palco in decima fila!!
Prima di arrivare al teatro non avevo ancora idea di che tipo di spettacolo mi aspettava, pensavo forse ad un Bob Dylan che ci parlava attraverso il megaschermo (non mi era chiaro che sarebbe stato lì di persona!). ma quando Bob ha fatto la sua apparizione cantando Cat’s in the Well, con la sua chitarra in mano… WOW! Un Bob che sorrideva e quasi ballava mi sembrava un sogno!
Subito dopo con It Ain’t Me Babe era già ritornato dietro la sua tastiera e poi verso la fine ha chuiso questo pezzo con un assolo di armonica che mi sembrava non finisse più, dopo di che mi ricordo poco… ero così coinvolto nella sua musica che la serata è letteralmente volata!
Siccome so che la gente vuole sapere esattamente cos’ha suonato ho scritto una scaletta:
dopo It Ain’t Me Babe, ha fatto una gran versione di Things have Changed che poi è sfumata senza interruzioni in Mississippi… è stato fantastico!
Dopo Stuck Inside a Mobile, Million Miles e un’incantevole Shooting Star, una rockeggiante Highway 61 e subito dopo Masters of War seguita da Nettie Moore. Poi ha fatto un’incredibile versione di It’s Alright Ma, che ci ha lasciato tutti senza fiato!
Dopo Summer Days era il momento di Like a Rolling Stone e Thunder on the Mountain e ora che ha raggiunto All Along The Watchtower, l’ultima canzone, la gente era in delirio!
Dylan e la suo band hanno poi lasciato il palco, le luci si sono abbassate, ma non c’è stato encore… ma tutto sommato credo che nessuno si sia preoccupato di questo!
Devo dire che -lavorando per Simpson Tech. o ricevendo biglietti da un amico-, tutti sono stati straconvinti da questo concerto. Anche la mia ragazza, a cui non interessava molto l’idea di assistere ad un concerto di Dylan è tornata a casa… convertita!
Grazie Bob, grazie Jack e grazie Simpson Technologies! Non sono mai stato più felice in vita mia!

( Dean Spencer news )

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21 e 17 - Due nuove poesie di Bob Dylan sul New Yorker    clicca qui

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IL SONDAGGIO DI MF : DYLAN PRO E CONTRO
aggiornato con la mail di
Emilio

Premessa : sono fan da molti anni , quasi 40 , ho tutti i suoi dischi , bootleg ufficiali e una buona parte di registrazioni pirata di concerti dal vivo , libri quasi tutti , mi manca l’ultimo di Murino che provvederò a comprare al più presto. Credo di conoscere bene Bob in tutte le sue sfumature parole e musica , ho visto sette concerti dal vivo, ma quello che attualmente avviene sul palco con Bob è ( per me ) un qualcosa di completamente estraneo alla mia mente , ai limiti della truffa. Mai ho visto Dylan circondato da musicisti così piccoli ed insignificanti , privi di un minimo di personalità , mai ho visto Bob accontententarsi di così poco , lui che ha sempre indicato agli altri la via. E’ questa la nuova via da seguire? Scusatemi la durezza ma la mia delusione è ancora più grande. Emilio

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VINTAGE CHRONICLES

Dylan: sesso, droga e folk
Il cantante cambia ragazza e ha un nuovo slancio creativo. La madre della fidanzata lo chiamava «buono a nulla» Fumava spinelli prima di comporre le sue canzoni

Anticipiamo alcuni brani tratti da Down the Highway di Howard Sounes che uscirà da Guanda alla fine di agosto con il titolo Bob Dylan - Una biografia. Intanto Bob chiamò Echo Helstrom, la sua ex, e le diede appuntamento in un dime store del centro: era impaziente di parlarle del suo disco. Lei era già delusa del suo matrimonio affrettato e aveva visto svanire il suo sogno di diventare una famosa modella, mentre Bob aveva già realizzato molto di quello che diceva di voler fare quando si trovavano all' L&B Café di Hibbing a parlare del futuro e ciò amareggiava Echo. «Avevamo fatto un patto. Io, John Bucklen e Bob avevamo fatto questo patto: chi di noi fosse diventato ricco e famoso avrebbe aiutato gli altri» racconta. «Ma lui ci ha lasciati per strada, come un sacchetto di avanzi. Arrivederci e grazie». A modo suo, però, Bob si offrì di aiutarla e le chiese di andare a New York con lui. «Cosa ci vengo a fare a New York?» fece lei, sconsolata. «Ho un figlio». Così Bob ripartì senza di lei ma rimasero amici, come con Bonnie, per molti anni ancora. D' altra parte, la situazione sarebbe stata piuttosto imbarazzante se Echo avesse seguito Bob a New York, visto che lì, ad aspettarlo, c' era Suze Rotolo, la sua nuova ragazza. Dopo Capodanno, all' inizio del 1962, Bob e Suze iniziarono a vivere insieme in un monolocale da ottanta dollari al mese, al 161 della West 4th Street. La signora Mary Rotolo non era d' accordo, visto che temeva che ciò avrebbe condotto a un matrimonio inopportuno. «Non mi fidavo di lui, non mi piaceva e di sicuro non volevo che vivesse sotto lo stesso tetto insieme a mia figlia» ha dichiarato. La signora Rotolo pensava che Bob mancasse di igiene, fosse tirchio e avesse «modi che lasciavano molto a desiderare». Certo Bob non era ciò che una madre desidera per sua figlia. La signora lo chiamava «il buono a nulla». (...) Una delle nuove canzoni venne scritta sulla melodia di Brennan on the Moor, un brano che eseguivano i Clancy Brothers. Una sera sul tardi, Liam Clancy e Tommy Makem si stavano dirigendo verso la metro quando arrivò Bob di corsa dicendo che voleva che sentissero la sua nuova canzone lì, in quell' istante. Si chiamava Rambling, Gambling Willie. «Quante strofe ha, Bobby?» chiese Clancy. «Solo dieci o dodici». «Perché non le riduci a sei? L' essenza della poesia è la brevità. Hai idee fantastiche e scrivi bellissime poesie, ma devi imparare a distillarle». «Non ci riesco, amico. Mi vengono a getto continuo» disse Bob alludendo a quel nuovo fervore creativo, che era solo il preludio all' esplosione della sua fecondità come autore. Fu preso da una tale frenesia che gli amici cominciarono a chiedersi se si faceva di qualcosa. E a volte era proprio così. Mark Spoelstra ricorda che Bob raccontava di aver usato il peyote. Sembra però che avesse solo voluto provarlo. La marijuana era più adatta ai gusti di Bob. John Herald si trovava nel suo appartamento nella West 4th Street quando Bob estrasse una bustina di marijuana. «L' hai mai provata?» gli chiese Herald, per il quale quella fu la prima volta. Bob gli indicò di entrare nel bagno, dove celebrarono il rito solenne dello spinello. Ne avevano fumato metà quando sentirono qualcuno salire le scale. Bob andò in paranoia: buttò lo spinello nel water, tirò l' acqua e aprì la finestra nel caso che qualcuno avesse bussato. Non arrivò nessuno e John, che era fatto, si addormentò sul divano. «Quando mi sono risvegliato, venti minuti o mezz' ora dopo, Bob suonava la chitarra e cantava cose che mi risultavano incomprensibili, una specie di flusso di coscienza. Ogni volta che sentiva di aver detto qualcosa, si piegava su un quadernetto per gli appunti. E chissà, forse era così che scriveva. Con questa specie di stream of consciousness». Il fatto che Bob stesse iniziando a scrivere canzoni originali lo rendeva un caso insolito nella comunità folk e la notizia cominciò a diffondersi. In canzoni come The Death of Emmett Till, Talkin' John Birch Paranoid Blues e Let Me Die in My Footsteps Bob dava voce a milioni di giovani. Le disuguaglianze razziali nel Sud erano scandalose, l' ossessione degli infiltrati comunisti faceva ridere e sembrava una follia spendere milioni di dollari in rifugi antiatomici in attesa di un olocausto nucleare che del resto avrebbe reso il mondo inabitabile. Suze, che lottava a favore dei diritti civili, tra i quali il Congress for Racial Equality (Core), ebbe un ruolo decisivo nel destare la coscienza sociale di Bob, che non aveva mai mostrato molto interesse per le questioni politiche, tanto che in febbraio Bob suonò a un concerto di beneficenza a favore del Core. Fu una delle rarissime volte in cui Bob prese parte attiva a un evento politico.
( di Sounes Howard )

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Video: I grandi artisti - Stairway to heaven - Jimmy Page , Eric Clapton and Jeff Beck    clicca qui

 

a
Mercoledi 17 Settembre 2008

Dove stai andando Bob ? - di Mr.Tambourine                             clicca qui

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Review: Bob Dylan, Tell Tale Signs: the Bootleg Series Vol 8     clicca qui

di Caspar Llewellyn Smith - The Observer

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Vintage review

Bob Dylan: At Budokan
Recensione di: Dune Buggy , (Friday, September 02, 2005)


DANCE BENEATH THE DIAMOND SKY
ovvero la festa del Menestrello

Prima di raccontare il disco voglio sommariamente parlarvi dei gusti musicali di alcuni amici. Se volete potete anche saltare tutto il primo paragrafo, ma secondo me aiuta a capire l'eccezionale portata di questo lp.
Il Capitano è un ragazzone alto e sportivo, simpatico, leale e altruista: i suoi interessi musicali sono concentrati su Davide Van De Sfroos, il grande folksinger laghee, e gli Oliver Onions, cioè quelli "delle musiche di Bud Spencer e Terence Hill". La sua serata ideale è passeggiare per il corso guardando le vetrine della Geox, la scarpa che respira.
Il Black Rider è molto istruito e sicuro delle sue ampie conoscenze su svariati campi umanistici e scientifici: ha gusti un po' più vari, la sua collezione di cd spazia dai Pink Floyd ai Blues Brothers, da De André ai Black Sabbath, dai tamburi del Bronx al reggae. Il genere che apprezza di più è l'hard rock coniugato al blues. La sua serata ideale è stare seduto in qualche locale baudeleriano davanti a un bicchierino di assenzio.
Infine viene l'Edera, studia beni culturali e ha interessi musicali più vicini ai miei, in particolare ama il pop-rock raffinato di Bowie e Queen e il minimalismo elettronico dei Kraftwerk e Sigur Ros, nonché la dolce oscurità di Nick Cave. Prova una (non tanto) vaga antipatia per Bob Dylan e simili e la sua serata ideale è riposarsi sul divano con un buon tè all'arancia e cannella oppure curiosare tra le bancarelle di qualche festa di paese.

Ora torniamo al nostro menestrello di Duluth: questo è uno dei pochi dischi che posso far girare tranquillamente in macchina se ho con me questi tre personaggi.
Secondo me Dylan ci ha preso in giro fin dal principio della sua carriera, e qui lo dimostra in modo assolutamente brillante, perché non solo riarrangia tutti i suoi brani più famosi, ma lo fa in modo scherzoso e, strana parola riferita al cantante, DIVERTENTE.
L'impegno è lasciato ai testi, inutile dire tra i più belli della storia dell'umanità, perché per il resto questo concerto del 1979 è una celebrazione della libertà di (lo ripeto) divertirsi trasformando le proprie creazioni. Gli strumenti che spiccano maggiormente sono la chitarra elettrica, i sassofoni e le voci delle coriste che ricamano fantastici orpelli intorno alla potente esecuzione vocale di Dylan.
La festa inizia con il martellante riff di "Mr.Tambourine Man", si passa al folk da ballo campestre di "Love Minus Zero" e dopo il blues elettricissimo di "Ballad Of A Thin Man" ascoltiamo il reggae di "Don't Think Twice". "Maggie's Farm" è un delirio di fiati e cori e i sassofoni spadroneggiano in "Like A Rolling Stone".

Il secondo disco invece si apre con una dolcissima ninnananna gospel dal titolo "Blowing In The Wind", che lascia il posto ad una altrettanto tranquilla esecuzione in minore di "Just Like A Woman", uno dei miei brani preferiti. "Oh Sister" diventa una narrazione blues per basso e voce e "All Along The Watchtower" è un glam-soul gonfio di orpelli e luminosi duetti di chitarra e violino. Flauto e voce rendono scarna e più romantica "I Want You", mentre si ritorna al glam giocoso e roboante con "All I Really Want To Do". Ritorna il flauto su un ritmo reggae in "Knocking On Heaven's Door" e assordanti riff hard rock in "It's Allright Ma". Questa magnifica celebrazione del rock si chiude con "The Times They Are A-Changing" che, prima essenziale poi grandiosa, combina i maggiori marchi di fabbrica del live, cioè i cori e i sassofoni.

Dylan continua a rielaborare e riscrivere la sua musica da capo per ogni tour, ma non so se è mai tornato a tale complessiva potenza vocale e orchestrale...
...ma almeno io so cosa far ascoltare in macchina ai miei esigenti amici senza che nessuno si lamenti!


(fonte: www.debaser.it)

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Col Blues nel sangue : Johnny Winter                                           clicca qui

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Morto Richard Wright, fondatore e tastierista dei Pink Floyd   clicca qui

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Martedi 16 Settembre 2008

Reviews: Santa Barbara, California - S.B. Bowl - September 7, 2008      clicca qui

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IL SONDAGGIO DI MF : DYLAN PRO E CONTRO
aggiornato con la mail di
Ennio

Sono Ennio di Carugo ( Co) , ho seguito il consiglio di Mr.Tambourine e sono andato a vedermi tutti i gli ultimi filmati del tour di Dylan su youtube . Ma questo è Dylan ? La domanda mi è venuta spontanea , oltre l’aspetto fisico non è rimasto più niente , di chi è questa voce confusa e rotolante ? Di chi sono queste canzoni che riesci a riconoscere solo da qualche parola famosa di un ritornello ? Questo è uno che fa Dylan , non è Dylan . Io Bob me lo ricordo in un altro modo , questo non mi dice niente di niente , questo strano hidalgo spagnolo che pasticcia le canzoni del grande Bob . Io non cerco scuse per lui , un artista va appezzato per quello che da , lui ha dato tanto e ora non da più niente , ci mette solo la sua faccia ma tutto il resto con il vero Dylan ha poco a che vedere. Ammetto che la cosa mi dispiace e mi imbarazza, amo le sue canzoni, il suo strano modo di essere, ma questo è troppo strano , eccessivo e deprimente , ripeto , ma chi è questo che fa Dylan ? Ai miei occhi è un perfetto sconosciuto che sfrutta la fama di un’altro, potremmo chiamarla "operazione nostalgia" invece di "neverendingtour". Blood on my heart , ma sono contro questa mascherata indegna di Bob.

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Bob Dylan : Io non sono lì - di Alessio Brunialti     clicca qui

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iGoogle, nuova sfornata di temi d’autore                 clicca qui

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Questa sera De Gregori in concerto a Modena       clicca qui

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Jazz, Cinzia Tedesco sulle note di Bob Dylan           clicca qui

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Le cover : Don't Think Twice It's All Right

Rory Gallagher      Eric Clapton      Elvis Presley     Waylon Jennings      Susan Tedeschi

 

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Lunedi 15 Settembre 2008

Talking Bob Dylan Blues - Parte 423 -      clicca qui

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Reviews: San Diego, California - Concerts on the Green - Sept. 6 2008    clicca qui

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IL SONDAGGIO DI MF : DYLAN PRO E CONTRO
aggiornato con la mail di Armando

Meno male che questo tour è finito , è stata una pena per me leggere le recensioni , molte delle quali suonavano veramente false , i filmati dimostrano il contrario. Speriamo che Sua Bobbità decida finalmente di prendersi una bella pausa e di ritornare in vera forma on stage. Per il momento non posso far altro che votare contro all’artista che amo di più , tutto passa e tutto cambia diceva lui , speriamo , ma che cambi in meglio , me lo auguro di cuore , son troppo legato a Dylan , anche se con questo voto mi sembra di essere Bruto che pugnala Cesare.
Armando Belli

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Snowmass Village, Colorado - August 30, 2008

Jazz Aspen Snowman - By Stewart Oksenhorn

The Aspen Times

Stewart Oksenhorn della Aspen Times ha commentato che per festeggiare un perfetto Labor Day Festival ad Aspen non ci voleva poi così tanto, bastava che la band di John Fogerty si presentasse un giorno prima, immobilizzasse la band di Dylan (con cloroformio? corde e scotch?) e prendesse il suo posto sul palco con Dylan. Dylan che sembrava su di giri, forse non se ne sarebbe nemmeno accorto, anche perché il batterista Kenny Aronoff e chitarrista Billy Burnette qualche anno fa, avevano già suonato con Bob.

La voce di Dylan sabato sera era esattamente quello che ci si poteva aspettare, roca e senza sbalzi, e il suo fraseggiare come e quando viene in mente a lui, idiosincratico come ci si può immaginare.

La scaletta di Dylan era una set list che poteva far contenti tutti, da “Rainy Day Women #12 & 35”, “Like a Rolling Stone” e “All Along the Watchtower”, poi qualcosa per fare contenti coloro a cui piace la meno conosciuta “Under the Red Sky”, infine un capolavoro di Dylan come “Visions of Johanna”

Quello che era veramente irritante, comunque, era la band di Dylan. Mancava di personalità, capacità musicali, mi sembrava che cercasse di far diventare ogni canzone un “middle-of the road country-rock”. Mi sembra che tutto il suo set sia piatto, di un colore solo; mi fa piacere che Bob si diverta ma mi dispiace che la sua band non faccia lo stesso (o non le è permesso?) e non si unisca al divertimento.

Non si può di sicuro accusare John Fogerty, presente al Labor Day Festival per la seconda volta in quattro anni, e la sua band delle stesse cose. John non ha più i problemi di qualche anno fa con i suoi ex amici del Creedence Clearwater Revival o con la casa discografica. Scatenato sul palco come un bambino con tanti giocattoli nuovi, cioé successi come “Looking Out My Back Door”, “Have You Ever Seen the Rain” “Bad Moon Rising” e “Born on the Bayou”.

Fogerty ha dominato il palco, correndo dal tutti e due i lati, coinvolgendo la folla. La usa band era con lui tutto il tempo e più ancora nella nuova “Gunslinger” nella quale tutti e sei i membri della band si sono allineati in fronte al palco per mostrare solidarietà nella canzone contro Bush.

Brillando ancora di più, almeno per un certo segmento del pubblico che ascoltava, c’erano i “Widespread Panic”. La band del sud, che era stata l’attrazione principale di giovedì e venerdì sera, dalla loro ultima apparizione su questo stesso palco nel 2005, ha aggiunto la chitarra solista Jimmy Herring. Questo cambio ha portato il gruppo da affidabile a bravissimi mentre il super veloce Herring conduceva la musica ad una apoteosi meglio dell’altra. I fedeli fan della band, conosciuti anche come “Spreadheads” sembravano unanimi nell’acclamare lo show. La scaletta di vecchi e nuovi pezzi, comprendeva anche “Stoned me” di Van Morrison e “Mr. Soul” di Neil Young.

Era difficile trovare degli anelli deboli tra gli atti di apertura. Il quintetto Olabelle di New York, ha messo un suono “alla Band” in diversi pezzi dei “Grateful Dead”. I Global Noize hanno suonato con vigore il jazz-funk degli Headhunters, aggiornandolo con DJ Logic and il cantante indiano Falu.

La musica country è stata ben rappresentata da Dwight Yoakam e dalla Band di Jerry Douglas.

La Band dei Colorado’s Yonder Mountain String ha chiuso i cinque giorni di concerti con la loro versione di bluegrass e rock’n’roll.

Il tempo era buono e il suono quasi privo di errori, la folla si era comportata bene e il Jazz Aspen raggiunge un altro livello nell’organizzazione dei festival.

Adesso è ora che cerchiamo un’altra band per Dylan.

Dean Spencer News

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The Saint talking about : “Incident on a 57th street”   clicca qui

racconto di Davide "The Saint" Imbrogno ispirato a  “Incident on a 57th street” di Bruce Springsteen

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Lucio Battisti, biografia    clicca qui

 

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Domenica 14 Settembre 2008

 

DEDICATED TO JOHN LENNON

 

 

The Death of John Lennon

Give Peace A Chance

Power To The People

How do you Sleep

Jealous Guy

Starting Over

Free as a bird

Isolation

Hound Dog

Neil Young - Imagine

Happines is a warm gun

Paul Mccartney breaks down for John

Paul McCartney - Here Today: in loving memory of John Lennon

 

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Sabato 13 Settembre 2008

IL SONDAGGIO DI MF : DYLAN PRO E CONTRO
aggiornato con la mail di Ottavio

Miei cari amici , ho guardato in questi ultimi tempi i video più recenti di Bob , ma non ce la faccio a guardarli un’altra volta....meglio smettere che far finta di cantare. Mi si stringe il cuore a vedere Bob fare queste misere prestazioni, è sempre grande , ma le canzoni fatte in questo modo per permettergi di (cantarci ?) sopra perdono tutto il loro significato e la loro bellezza , la loro poesia , sembra....non so come esprimermi , :O(((( , voto contro. Ottavio

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Dylan e il Pulitzer ( di Alessio Brunialti )    clicca qui

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Vintage review

Another Side Of Bob Dylan
Recensione di: Viva Lì , (Thursday, April 06, 2006)


Sul conto di Bob Dylan si è detto tutto e il contrario di tutto.
Qualcuno lo ha soprannominato folksinger, molti lo hanno bollato come traditore, altri ancora, infine, ne hanno decantato le virtù, e poi, meschinamente, ne hanno preso vigliaccamente le distanze.
Nel 1964, il ragazzotto paffuto e sorridente, chitarra in mano e coraggio da vendere, canta al mondo (e dunque all'America) che "The times they are a changin" (i tempi stanno cambiando) e inveisce, profondamente, contro i bigotti, i sapientoni, i professoroni, e persino contro i cantautori. L'invettiva, ovviamente, colpisce perfettamente il bersaglio e i poteri forti (Governo, deputati, autorità religiose) si scagliano ferocemente contro questo ventenne agguerrito e grintoso, capace, in poco meno di tre minuti, di osare l'inosabile. E visto che "The time they are a changin" è stato un successone, Dylan, sempre nel 1964, ci riprova con "Another side of Bob Dylan" ("L'altro lato di Bob Dylan", che poi è l'altro lato dell'America). Dylan abbandona, momentaneamente, le invettive contro il Potere e contro la guerra in Vietnam e si diverte a giocarsi la carta, pericolosissima, dell'introspezione e della fragilità emotiva. Le tematiche sociali spariscono quasi completamente, a risaltare è soprattutto il privato e la forza del rock.
La svolta rockeggiante dylaniana (contestata da milioni di fans) avverrà compiutamente solo a partire dal 1965 grazie all'album "Highway 61 Revisited", ma questo "Another side of Bob Dylan" può essere considerato, senza malizie, il primo vero passo verso il rock e verso la completa maturazione musicale. L'album si apre benissimo con la splendida "All I really want to do" e si conclude, altrettanto splendidamente, con la famosa "It ain't me babe". In mezzo, un mucchio di capolavori: "Chimes of freedom", "Motorpsycho Nitemare" e la curiosissima "To Ramona e Ballady in Plain D". Il suono è ancora un pò rozzo e superficiale, ma le musiche, vagamente futuriste, appaiono, da subito, efficaci e coraggiose. La Columbia, che produce Dylan sia dal primissimo album (per la cronaca "Bob Dylan", 1962) capisce che quel ragazzotto simpatico e apparentemente ingenuo è in realtà un geniaccio dalla creatività ai limiti dell'invidiabile. Naturalmente Dylan non è uno sprovveduto, sa fino a che punto può, e deve, osare.
L'introspezione e l'analisi interiore sono in realtà complicatissime metafore della situazione politica di quel periodo: Dylan non è un uomo orgoglioso, sicuro di sè, è, al contrario, fragile ed emotivo, timido e chiuso in sè stesso. Eppure, sembra volerci raccontare, questa chiusura caratteriale è dovuta al fatto che l'America è ormai un territorio franco di battaglie e compromessi, non è più l'America ingenua e sognante che canticchiavano, a mò di esorcismo, i Beach Boys. È un America dura, sofferente, crudele, selvaggia, altresì arretrata, e anche Dylan, nel proprio subconscio, è sofferente, crudele, duro, selvaggio, provinciale. L'altro lato di Bob Dylan dunque, come già ricordato in precedenza, è in realtà l'altro lato degli Stati Uniti d'America. In "Another side of Bob Dylan" il cantautore polacco-americano canta, per la prima volta, magnificamente. La voce nasale e gutturale è, una volta tanto, un punto di forza, e non una carenza musicale. Più che in "The times they are a changin", e più ancora che nella sfrontata "Blowin' in the wind", Dylan scandisce magnificamente tutti gli splendidi versi (da lui personalmente creati) in maniera tenera e agrodolce, flebile e potente. Dylan canterà benissimo, a onor del vero, anche in album quali "Highway 61 Revisited", "Blonde on blonde", "Desirè", mentre estrarrà dal proprio cappello il peggio del peggio in lavoracci quale, ad esempio, "Under the red sky" (1990).
Chi non possedesse, per svariati motivi, questo epocale "Another side of Bob Dylan" cerchi di procurarselo il prima possibile. Non si può amare Bob Dylan, specie quello rivoluzionario e rockeggiante di metà anni Sessanta, se non si conosce questo piccolo gioiello intimista e definitivo.

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Recensione di: ilsuonatorejones , (Wednesday, September 21, 2005)


Il titolo è posticcio e bruttarello, non voluto da Dylan, ma è indovinato parzialmente. La canzone politica, regina dei primi due album autografi di Dylan, lascia spazio all’amore e all’intimismo. Solo "Chimes of Freedom", chilometrico e straordinario pezzo, riecheggia i temi di "The Times They Are A Changin’". Siamo nel sessantaquattro, fuori impazza la rivolta e Dylan dice: un attimo, non sono io quello che state cercando per cantare, io altre cose da dire e un mucchio di idee. Non sono Woody Guthrie, lasciatemi fare.

Così chi comprò "Another Side" restò spiazzato fino al quarto pezzo: ma dov’è la rabbia? Qua c’è dell’amore, del divertissement, ci sono tre pezzi superflui ("All I Really Want To Do", "Black Crow Blues", prima volta di Dylan al piano, "Spanish Harlem Incident", questa però ha un che di particolare che mi cattura ogni volta).
Poi arriva "Chimes of Freedom" e si pensa: Ok ci stava prendendo in giro, ecco il vecchio Bobby. Scivolano via un po’ di pezzi, tra cui la dolce "To Ramona", si gira il vinile, e basta, canzoni politiche esplicite non se ne trovano più, mai più fino a George Jackson del ’71. Sì, Dylan sa cantare anche di altro: di se stesso, ad esempio con un capolavoro assoluto quale "My Back Pages"; stupenda la versione elettrica del tour '78, dell’amore finito, "I Don’t Believe You" (adorabile), "Ballad In Plain D" (un guazzabuglio di accordi sbagliati ma strappacuore) e "It Ain’t Me Babe", una delle canzoni più suonate da Dylan in concerto, uno dei suoi pezzi da 90. Il tutto registrato in un'unica session di una notte, con una bottiglia di vino francese, dice la leggenda, e senza aver ripassato i giri di accordi. Così esce un gran disco affastellato e casuale: dylanesco, in una parola, alti e bassi, anzi, altissimi e bassi.

(fonte - www.debaser.it)

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Cat Power - Song to Bobby     clicca qui

Lyrics to Song To Bobby :

I wanna tell you
I've always wanted to tell you
But I never had the chance to say
What I feel in my heart from the beginning til my dying day

I was fifteen, sixteen maybe
In the park I was waving my arms
You were waved this way
And you sang the song I was screaming
I wanted you to

Another time was in South Carolina
It's always been the third encore
Whose wind came roaring in
Can you tell me who were you singing for
Oh my God, can you tell me who you were singing to

A phone call from your New York City office
You were supposedly asking to see me
And how I wanted to tell you
That I was just only four hundred miles away
Who could believe that you were calling I was in DC
I was four hundred miles behind
Backstage pass in my hand
Giving you my heart was my plan I wish I could tell you

My chance
In the middle of the stadium in Paris, France
Can I finally tell you
Can I finally tell you
To be my man
April in Paris, can I see you
Can you please be my man

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UN VENTO IDIOTA NEL TUNNEL DELL'AMORE

Di Paolo Vites ( da gamblin-ramblin )

"A quel tempo ero ancora sposato, come avrei potuto comporre canzoni che parlassero del mio divorzio? Vorrei che la gente mi chiedesse un parere, prima di scrivere certe stronzate" (Bob Dylan, a proposito del contenuto lirico del disco Blood on the Tracks)

"Le canzoni di Tunnel of Love nacquero in un unico luogo e in un breve periodo di tempo. Scrivere non fu doloroso e sebbene alcuni lo abbiano pensato non fu propriamente uno sfogo autobiografico" (Bruce Springsteen, a proposito del contenuto lirico del disco Tunnel of Love).

Che la grande arte si manifesti attraverso l'esperienza del dolore, è da sempre il grande quesito che sembra avere una risposta a senso unico: sì, la grande arte è manifestazione del proprio dolore. Non ci può essere buona arte senza il dolore. Soprattutto, l'arte deve essere biografica, nascere da esperienza vissuta.
Per quel che ci riguarda, la canzone rock, potrebbe essere interessante sfatare questo mito, almeno una volta. Blood on the Tracks e Tunnel of Love sono due dischi che, seppur composti e pubblicati a più di dieci anni di distanza l'uno dall'altro hanno diversi punti in comune. Composti quando i due autori di essi sono all'incirca della stessa età (33 anni Bob Dylan, 36 Bruce Springsteen), entrambi sposati (da molti anni il primo, da circa un anno il secondo, ma entrambi alle prese con la loro prima esperienza matrimoniale), sono tutti e due una sorta di concept dedicato ai travagli e alla difficoltà insite nei rapporti di coppia. Per tutti e due, Dylan e Springsteen, alla luce dei rispettivi divorzi di poco successivi all'uscita di questi due lavori, si parlò appunto di narrazione in tempo reale di quanto stava accadendo nelle loro vite.
Musicalmente, seppur il disco di Springsteen soffra di una certa produzione fortemente legata al periodo storico in cui viene inciso e cioè gli anni 80, infarcito come è di tastiere synth e di batteria elettronica, si rifanno alla struttura semplice ed essenziale della canzone popolare nord americana. Folk per Dylan, leggermente più country Springsteen.
Liricamente, Dylan, da quel grande scrittore che è, adatta le sue riflessioni su una serie di piccoli spunti cinematografici, autentici squarci che si aprono su episodi (apparentemente?) realistici. E' un nuovo approccio al suo stile di scrittura, come spiegherà in seguito il cantautore. Springsteen, anch'egli a un momento di svolta nel suo approccio compositivo, si cala in una serie di riflessioni personalissime, non disdegnando a tratti anch'egli piccoli ritratti narrativi.
Entrambi i dischi sono due coraggiose disanime, al limite della seduta psicoanalitica, della difficoltà per un uomo e una donna di vivere insieme: "Dovrebbe essere facile, dovrebbe essere abbastanza semplice / Un uomo incontra una donna e i due si innamorano / Ma la casa è abitata dagli spettri e la corsa si fa dura / E devi imparare a vivere con quello che non puoi superare / Se vuoi percorrere fino in fondo questo tunnel dell'amore" canta Springsteen nel pezzo che dà il titolo al suo disco.
Dylan dal canto suo, al termine di una delle più rabbiose tirate che la storia del rock ricordi, Idiot Wind, conclude con l'accettazione di una realtà inconfutabile, quella che siamo tutti e due incapaci di costruire l'amore perfetto: "Un vento idiota ci passa tra i bottoni dei cappotti / Passa tra le lettere che ci siamo scritti / Un vento idiota ci scompiglia la polvere sui ripiani / Siamo tutti e due degli idioti, bambina / E' un miracolo che siamo in grado di nutrirci da soli".
(grandi coppie rock: Paul e Linda McCartney, Sara e Bob Dylan, Cher e Gregg Allman - 1975)
Che i due dischi non nascano necessariamente da esperienze dolorose di separazione in atto, lo dimostra ad esempio il fatto che Blood on the Tracks contenga un brano come Shelter from the Storm, dichiarazione di riconoscenza immensa verso la donna (la moglie) che anni addietro lo salvò da una corsa disperata verso l'autodistruzione, dandogli un "rifugio dalla tempesta". Per Springsteen, ci sono brani come Ain't Got You, Tougher Than the Rest, Walk like a Man a parlare di un rapporto ancora in atto. L'abilità e la grandezza dei due autori dunque è quella di calarsi in tutte le condizioni del rapporto amoroso (riconoscenza, accettazione, separazione, antagonismi, riconciliazione, desiderio dell'altro, fuga da esso) pur non essendoci necessariamente passati attraverso: è questo che fa di Dylan e di Springsteen due autori immensamente superiori a probilmente qualunque loro altro collega, capaci di uscire dai vincoli stretti dall'autoreferenzialità e spaziare nell'universalità della narrazione. E' lo sguardo spaventato di due uomini (di tutti gli uominie di tutte le donne) che stanno incamminandosi verso la maturità compiuta della loro vita e che si trovano pieni di paure e di dubbi su quanto sta accadendo loro: questo rapporto sarà la mia salvezza? Potrà questo amore risolvere tutte le mie angosce? E'questa la risposta che ho sempre cercato? Non c'è niente di più coraggioso e di più dignitoso di un uomo che si pone le domande essenziali e fondamentali del suo cuore. A costo di guardare nel buio dell'abisso. Che Springsteen e Dylan lo facciano con una manciata di grandi canzoni, è il dono della loro arte (meglio quelle di Dylan che quelle di Bruce, in questo caso, ma quella sarebbe un'altra storia...).
C'è un brano che dice che probabilmente Springsteen aveva ascoltato attentamente Blood on the Tracks, ed è il miglior della sua raccolta, la bella One Step Up. L'immagine dell'uccello fuori della porta del motel,silenzioso testimone "altro" degli accadimenti ("Un uccello su un filo fuori della stanza del mio motel, però non canta) riporta alla memoria l'uccello di quello che anche per Dylan è il brano migliore del suo album, You're a Big Girl Now: "Un uccello all'orizzonte, in cima a uno steccato / Mi canta una canzone a spese sue".
Due canzoni piene di ansietà, di rimorso, al limite della disperazione, e se in quella di Dylan c'è il fatto compiuto ("Ti troverò nella stanza di qualcun altro, questo è il prezzo da pagare"), anche in quella di Springsteen sembra che l'amarezza e l'impossibilità siano ormai la realtà: "Tutto uguale, notte dopo notte / A dirsi chi ha ragione e chi ha torto / Litighiamo e io sbatto la porta / Un'altra battaglia nella nostra piccola guerra / Da qualche parte lungo la strada ho preso la direzione sbagliata".
"La vita è triste, la vita è una fregatura, puoi fare soltanto ciò che devi, fa' ciò che devi fare e fallo bene" conclude mestamente Bob Dylan nell'ultimo brano della raccolta. Salvo adeguarsi alla contingenza della realtà: "Io lo farò per te, amore mio". Accade più o meno lo stesso per Bruce: "Dicono che se muori nei tuoi sogni, allora muori davvero nel tuo letto / La scorsa notte ho sognato che i miei occhi si rovesciavano all'indietro e la luce di Dio giungeva a illuminare tutto / Non era il freddo letto del fiume che sentivo scorrere sopra di me / Non era l'amarezza di un sogno che non si era avverato / Non era il vento nei campi grigi che sentivo soffiare tra le mie braccia, no amore: eri tu".
Questa è arte. La vita, quella quotidiana, avrebbe per entrambi preso la direzione che la vita stessa impone, rispecchiandosi nell'arte da loro stessi poco prima cantata. Circa un anno dopo o poco più l'uscita di questi due dischi, tornati entrambi on the road, sia Dylan che Springsteen avrebbero visto i loro matrimoni concludersi nel modo peggiore. Ne sarebbero nate delle grandi canzoni, ancora una volta.
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Venerdi 12 Settembre 2008

11 Settembre 2001 , una data da non dimenticare.......

11 settembre 2001 , ore 8,55 circa , mio figlio , a New York per lavoro mi chiama al cellulare e mi dice con voce spenta e rotta dai singhiozzi : " Papà , circa qinque minuti fa un aereo s'è infilato nella torre nord del WTC......." - "Stai scherzando ? " -   " No cazzo , un aereo s'è infilato a tutta velocità nella torre , è un massacro...." - " Dove sei ?" - " Sono fuori in barca con Brady per una gita intorno a Ellis Island , abbiamo sentito il rumore , abbiamo guardato e....." . Ore 9.05 , mio figlio mi richiama , " Novità?" chiedo - " Papà , Gesu Cristo , un minuto fa un'altro aereo si è infilato nella torre sud....." Stacco incredulo la cominicazione senza più parole , il respiro mi mancava , torno immediatamente a casa , accendo la televisione ma ancora niente , aspetto dieci minuti , tutti i programmi si interrompono ed appaiono le terribili immagini delle Twin Towers in fiamme . Non riesco a dire una parola , i miei occhi sono incollati allo schermo , vedo gente che si lancia nel vuoto per non morire bruciata , morirà in modo altrettanto crudele schiantandosi sul terreno dopo un volo di 400 metri. Alle 10,05 vedo la torre sud collassare su se stessa , mezz'ora dopo anche la torre nord collassa. In questo modo ho saputo la notizia e così ho vissuto quella terribile mattina fatta di immagini drammatiche , tragiche , impressionanti , che nessuno vorrebbe mai più rivedere , nessuno vorrebbe mai più dover rivivere quei momenti......il mio pensiero va oggi a quelle immagini , alle vittime innocenti , agli eroici pompieri che hanno sacrificato le loro vite , sapendo che sarebbero andati a morire , per salvare la vita di qualcun'altro che aveva bisogno del loro aiuto , quello era il loro dovere e quello hanno fatto , rimettendoci la vita . Nessun onore sarà mai grande abbastanza per quegli uomini dei quali non sappiamo nemmeno i nomi , eroi senza volto e senza paura , così come le migliaia di innocenti che hanno perso la loro vita in quel pazzesco attentato. God bless them all.

Mr.Tambourine

 

Ore 8,46 , il primo aereo colpisce la torre sud

Ore 9,03 , il secondo aereo si infila nella torre nord

James Nachtwey , sopravvissuto

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11 e 25 AGOSTO 2008 : IL MISTERO DEI CONCERTI PRIVATI DI DYLAN......

Il giorno 11 agosto ed il giorno 25 agosto , days-off del north-american tour , Dylan ha tenuto due concerti privati : il primo a Baltimora per la Virgin Fest , il secondo a Little Rock Arkansas per gli impiegati della Simpson Technologies . Il sito ufficiale di Dylan , bobdylan.com , conferma il fatto e riporta le recensioni dei concerti : clicca qui  per Baltimore e  clicca qui  per Little Rock , invece Bob Links smentisce e dice che tutte le voci al riguardo sono false , riporto i comunicati di Bob Links qui sotto :

August 11, Day Off-- (Monday)
Reports that a private show in Baltimore took place on this date are untrue.

August 25, Day Off-- (Monday)
Reports that a private show took place in Little Rock on this date are untrue.

Difficile pensare che bobdylan.com pubblichi balle , allora ? Anche Bob Links ha un'ottima credibilità essendo sempre stato la fonte ufficiale di bobdylan.com ( fino all'ultima ristrutturazione del sito di Bob verso la metà di luglio ) per quanto riguardava i tour , i concerti , le recensioni ed un sacco di altre cose. La cosa mi lascia molto perplesso.....Lo Staff di bobdylan.com si è fatto infinocchiare e ha pubblicato una bufala ? E Bob Links l'ha smascherata ? Chi ha ragione ? Ci sono due siti UFFICIALI ( per me Bob Links rimane sempre una pagina del sito ufficiale di Bob Dylan ) che dicono una cosa nettamente in contrasto , uno conferma e l'altro smentisce , quale sarà la verità ? A chi dobbiamo credere ? Speriamo di saperne di più al riguardo......Personalmente sono propenso allo scherzo ben congegnato proprio ad opera di Bob Links per essere stato declassato a semplice sito linkato , dimostrando così che infinocchiare chi non è abbastanza esperto e ferrato nel suo lavoro non è una cosa così difficile , una dimostrazione-rivalsa , almeno , questo è il mio parere finchè qualcuno non dirà la verità ufficiale su questo stranissimo caso......

Mr.Tambourine

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Cinzia Tedesco canta Bob Dylan, domenica a Roma      clicca qui

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Moda : Chiffon e gilet, figlie dei fiori (finte) ribelli        clicca qui

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Lucio Battisti, un canto libero per tutti e per ognuno    clicca qui

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Milano : Mostra “Beatles ’68”, info, orari e prezzi         clicca qui

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DE GREGORI INCANTA PIAZZA DUOMO                 clicca qui

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Giovedi 11 Settembre 2008

Dylan puts it all together at new Mission Valley venue

By George Varga
POP MUSIC CRITIC

September 8, 2008

Tutte le scommesse erano fatte quando Dylan e la sua band hanno suonato giovedi davanti a 1.200 persone al Pechanga & Resort Casino in Temecula , dove hanno fatto soltanto qualche scintilla durante il loro concerto fatto a memoria. Ma l’iconico cantautore e la sua versatile band di cinque elementi erano in tensione sabato sera all’AEG Live Concert on the Green , la sede del concerto nella Mission Valley sul campo d’allenamento dei San Diego Chargers’.
Nello show di sabato Dylan ha eseguito molto bene delle versioni rivisionate di alcuni classici vitali come “The times they are a-changin”, “She belong to me”, “Like a rolling stone” e “All along the watchtower” che ha chiuso il concerto. Ha suonato proprio ispirato dalle nuove versioni delle sue canzoni , che includevano “To make feel my love” , “Honest with me”, “Ain’t talkin’” e "The leeve’s gonna break” ( un aggiornamento più accellerato di “When the leeve breaks” di Kandas Joe e Memphis Minnie del 1929 ).
L’ aver vinto il premio Pulitzer- grande gioia – o frustrazione - per l’ artista in concerto può essere la brillantezza , la superficialità o entrambe. Quale Dylan vedrete dipende da un numero incredibille di variabili , e il contrasto drammatico tra i concerti di Pechanga e quello della Mission Valley , ancora una volta l’ha dimostrato.

Può essere stata la sistemazione all’aperto sull’erba di sabato sera sotto la luna piena , il riscontro entusiastico delle circa 6.700 persone presenti al concerto , o semplicemente un gioco del destino, o può essere il fatto che le performances di Dylan cambiano da un giorno con l’altro , come conviene ad un anti-conformista come lui che costantemente cambia repertorio ( solo 6 delle 17 canzoni di giovedi sono state ripetute sabato ).
Qualunque sia il motivo , lui è ripetutamente salito di tono sabato , in contrasto con lo show di giovedi di Temecula , dove ha lottato per restare a galla solo qualche momento alla volta.
La qualità dell’audio di sabato era di molto migliore che al Pechanga , dove la pesantezza dei bassi nel mix in troppe canzoni ha fatto sembrare Dylan e la band girare in punta di piedi attorno ad essi.
Troppo spesso giovedi il canto di Dylan era seppellito , quasi inudibile , e ha reso il tutto poco interessante , non importa se le sue smorfie con la faccia manifestavano il disagio per la situazione insentibile , ma sabato lui ha cantato con una passione palpabile e grande autorità , anche se il suo fraseggio , ora diventato molto elastico , ha reso difficoltoso persino ai fans più devoti riconoscere qualcuna delle sue canzoni più conosciute fino a quando non arrivava il ritornello o qualche pezzo di frase in una strofa.
Faceva ricordare come i grandi jazzisti non suonano lo stesso pezzo due volte nello stesso modo.
Dylan , che ultimamente è progredito in questo tipo di improvvisazioni e che ora evita di suonare la chitarra a favore dell’organo , l’ha fatto diverse volte sabato sera.
Durante la riarrarngiata “It’s alright mama (I’m only bleeding) a metà del concerto , ha offerto una potente dimostrazione per ricordare che – qualche volta – lui non suona la canzone nello stesso modo.
Una straordinaria canzone dal suo primo album del 1965 “ Bringing it all back home” , ha ripetutamente cambiato forma sabato sera . Dopo essere cominciata il stile rockabilly e un riff di chitarra che sembrava un omaggio alla “Claudette” di Roy Orbison-Everly Brothers , è sfociata in un southern-sound intriso di rock-a-boogie , per passare poi al blues , al country , avanti e indietro di nuovo.
Messa in mani con meno talento questa cosa avrebbe potuto scivolare in un pasticcio di suoni disordinati , ma la band di Dylan ha affrontato questi passaggi come un tutt’uno , proprio come la sua voce ha superato le difficoltà di ogni cambio di stile.
E i testi sono sembrati più rilevanti che mai , specialmente quando ha cantato la frase : Anche il presidente degli Stati Uniti / qualche volta deve levarsi in piedi nudo.
Più tardi durante “It’s alright mama” ha cantato : Yoy lose yourself, you reappear / You suddenly find you got nothing to fear. E’ sembrato che il giovane Dylan che aveva scritto la canzone avesse passato il testimone in forma creativa a questo veterano 67enne che è diventato adesso.

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Consigli per tutti i musicisti da Sir George Martin        clicca qui

(Dean Spencer news)

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La scheda di "Hearts of Fire"  -  di Alessio Brunialti    clicca qui

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Joan Baez : Day After Tomorrow

 

Dalla pagina su Joan Baez di “Rhapsody” 

“Credo nelle profezie” , canta la Baez nel suo nuovo album. Per cinque decadi , il suo squillante soprano è stato un suono profetico , sommato alla sua convinzione e alla sua rabbia . e , un pò troppo spesso , la sua controllata integrità morale – del revival folk che l’ha fatta diventare un manifesto del movimento.

Per il suo 24° album di studio , la Baez ha fatto coppia con Steve Earle , che ha prodotto l’album e vi ha contribuito con tre canzoni. É stata una collaborazione fruttifera , la pesante materialità di Earle ha fatto da contrappeso alle tendenze eteree di Joan , e “Day after tomorrow” richiama i toni grezzi e blues del suono degli Appalachi , canzoni come “Scarlet Tide” di Elvis Costello e T.Bone Burnett e il lamento dei minatori “ Henry Russel’s last words”. La migkiore di tutte è la title-track , la ballata spaccacuori sulla guerra in Iraq di Tom Waits , cantata con la voce di un soldato spaventato : "What I miss you won't believe/Shoveling snow and raking leaves." Condotta dalla Baez con polso sicuro , dimostra una vecchia lezione delle canzoni di protesta troppo spesso dimenticata : Quando si profetizza , le storie vere funzionano meglio degli slogan.

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Video : Bob Dylan and Bruce Springsteen "Forever Young"    clicca qui

 

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Mercoledi 10 Settembre 2008

Il video ufficiale di "Dreamin' of you"    clicca qui

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The wicked messenger - di Paolo Vites ( da gamblin-rambling )    clicca qui

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"Poesia come sia": Davide Van De Sfroos su palco fa cabaret

di Alessio Brunialti  ( da La provincia - quotidiano di Como )        clicca qui

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Aosta : Oltre quindicimila spettatori per i sessantasei appuntamenti di 'ArtEté'   

clicca qui

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LUCIO BATTISTI AUTORE :

Dik Dik - Vendo Casa

I Ribelli - Per una Lira

Equipe 84 - 29 Settembre

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Bob Dylan and Tom Petty 'Lucky old sun' rehearsal    clicca qui

 

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Martedi 9 Settembre 2008

Dieci anni fa ci lasciava il più grande...

Io son partito poi così d'improvviso...  Clicca qui

LUCIO BATTISTI E DYLAN               clicca qui

Michele "Napoleon in rags"

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In Memory

As A Mark Of Respect To Lucio
On Today The 10th Anniversary
Of His Untimely Death

In Memoria

Come segno di rispetto per Lucio
Nel giorno del 10° anniversario
Della sua prematura morte

da Maggie’s Farm


Lucio Battisti  -  “Da Dylan a dire quello che mi pare”    (da “Registrazione”)


http://it.youtube.com/watch?v=CDiXUIcSd-Y

questo è il momento più eccitante della creazione
i musicisti sono pronti i microfoni in posizione
una voce il nastro gira una luce
registrazione
stai per entrare in un altro mondo
presa diretta con quello che hai dentro
fra poco si vedrà che cosa sai fare
il tuo talento e le tue qualità
la musica come l'amore è un divertimento
quando si complica invece diventa un tormento
ed al piacere allora subentra la noia e davvero la noia
si affaccia la fatica del tuo ruolo
da tanto in alto ch'eri ti senti al suolo
senza intellettualismi dagli sfogo
al tuo talento alle tue qualità
chissà se è rock o no
chissà se è rock o no
chissà se è rock o no
ho sempre amato Jagger e gli Stones
i Beatles un po' meno insieme ai Beach Boys
forse perchè hanno il nome che comincia per B
da Paul McCartney ho imparato a cantare
da Ray Charles ad emozionare
da Dylan a dire quello che mi pare
e dal poeta ad alleviar l'umanità
chissà se è rock o no
chissà se è rock o no
chissà se è rock o no

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Set list: Santa Barbara, California - Santa Barbara Bowl - September 7, 2008

1. Cat's In The Well (Bob on keyboard)
2. The Times They Are A-Changin' (Bob on keyboard)
3. The Levee's Gonna Break (Bob on keyboard)
4. Don't Think Twice, It's All Right (Bob on keyboard)
5. Million Miles (Bob on keyboard)
6. Desolation Row (Bob on keyboard)
7. A Hard Rain's A-Gonna Fall (Bob on keyboard)
8. Honest With Me (Bob on keyboard)
9. I Believe In You (Bob on keyboard)
10. It's Alright, Ma (I'm Only Bleeding) (Bob on keyboard)
11. When The Deal Goes Down (Bob on keyboard)
12. Highway 61 Revisited (Bob on keyboard)
13. Ain't Talkin' (Bob on keyboard)
14. Thunder On The Mountain (Bob on keyboard)

(encore)

15. Like A Rolling Stone (Bob on keyboard)
16. Blowin' In The Wind (Bob on keyboard)

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Reviews: Temecula, California - Pechanga Resort and Casino - Sept. 4, 2008    clicca qui

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Ultime da Bob Links :

Plans for a November Asian tour have been cancelled.
Possible US and Canadian tour starting around the 3rd week of October 
October ??, Vancouver, British Columbia -- (unconfirmed)

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Like a Bob Dylan: ultimo appuntamento         clicca qui

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Robert Johnson , il patto con il Diavolo           clicca qui

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Video : Romance in Durango                            clicca qui

 

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Lunedi 8 Settembre 2008

Talking Bob Dylan Blues - Parte 422 -      clicca qui

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Set list: San Diego, California - Concerts on the Green - September 6, 2008

1. Cat's In The Well (Bob on keyboard)
2. The Times They Are A-Changin' (Bob on keyboard)
3. The Levee's Gonna Break (Bob on keyboard)
4. She Belongs To Me (Bob on keyboard)
5. Stuck Inside Of Mobile With The Memphis Blues Again (Bob on keyboard)
6. Ballad Of Hollis Brown(Bob on keyboard)
7. Make You Feel My Love (Bob on keyboard)
8. It's Alright, Ma (I'm Only Bleeding) (Bob on keyboard)
9. Workingman's Blues #2 (Bob on keyboard)
10. Honest With Me (Bob on keyboard)
11. Lenny Bruce (Bob on keyboard)
12. I Don't Believe You (She Acts Like We Never Have Met) (Bob on keyboard)
13. Highway 61 Revisited (Bob on keyboard)
14. Ain't Talkin' (Bob on keyboard)
15. Thunder On The Mountain (Bob on keyboard)

(encore)

16. Like A Rolling Stone (Bob on keyboard)
17. All Along The Watchtower (Bob on keyboard)

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Reviews: Santa Monica , California - Civic Auditorium  - Sept. 3 2008     clicca qui

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La vecchia storia di Joan and Bobby     clicca qui

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IL SONDAGGIO DI MF : DYLAN PRO E CONTRO
aggiornato con la mail di Giuseppe

Ciao a tutti i Magfarmiani ,
ho visionato gli ultimi filmati e devo a malincuore concordare con Michele e Mr.Tambourine , non si può più votare a favore di Bob , che si prenda una pausa e la smetta con queste esibizioni vergognose per lui e per i suoi fans, per me è umiliante vederlo così , non sò per voi........
Giuseppe T.

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Jazz Aspen Snowman

By Stewart Oksenhorn -The Aspen Times

Stewart Oksenhorn della Aspen Times ha commentato che per festeggiare un perfetto Labor Day Festival ad Aspen non ci voleva poi così tanto, bastava che la band di John Fogerty si presentasse un giorno prima, immobilizzasse la band di Dylan (con cloroformio? corde e scotch?) e prendesse il suo posto sul palco con Dylan. Dylan che sembrava su di giri, forse non se ne sarebbe nemmeno accorto, anche perché il batterista Kenny Aronoff e chitarrista Billy Burnette qualche anno fa, avevano già suonato con Bob.

La voce di Dylan sabato sera era esattamente quello che ci si poteva aspettare, roca e senza sbalzi, e il suo fraseggiare come e quando viene in mente a lui, idiosincratico come ci si può immaginare.

La scaletta di Dylan era una set list che poteva far contenti tutti, da “Rainy Day Women #12 & 35”, “Like a Rolling Stone” e “All Along the Watchtower”, poi qualcosa per fare contenti coloro a cui piace la meno conosciuta “Under the Red Sky”, infine un capolavoro di Dylan come “Visions of Johanna”

Quello che era veramente irritante, comunque, era la band di Dylan. Mancava di personalità, capacità musicali, mi sembrava che cercasse di far diventare ogni canzone un “middle-of the road country-rock”. Mi sembra che tutto il suo set sia piatto, di un colore solo; mi fa piacere che Bob si diverta ma mi dispiace che la sua band non faccia lo stesso (o non le è permesso?) e non si unisca al divertimento.

Non si può di sicuro accusare John Fogerty, presente al Labor Day Festival per la seconda volta in quattro anni, e la sua band delle stesse cose. John non ha più i problemi di qualche anno fa con i suoi ex amici del Creedence Clearwater Revival o con la casa discografica. Scatenato sul palco come un bambino con tanti giocattoli nuovi, cioé successi come “Looking Out My Back Door”, “Have You Ever Seen the Rain” “Bad Moon Rising” e “Born on the Bayou”.

Fogerty ha dominato il palco, correndo dal tutti e due i lati, coinvolgendo la folla. La usa band era con lui tutto il tempo e più ancora nella nuova “Gunslinger” nella quale tutti e sei i membri della band si sono allineati in fronte al palco per mostrare solidarietà nella canzone contro Bush.

Brillando ancora di più, almeno per un certo segmento del pubblico che ascoltava, c’erano i “Widespread Panic”. La band del sud, che era stata l’attrazione principale di giovedì e venerdì sera, dalla loro ultima apparizione su questo stesso palco nel 2005, ha aggiunto la chitarra solista Jimmy Herring. Questo cambio ha portato il gruppo da affidabile a bravissimi mentre il super veloce Herring conduceva la musica ad una apoteosi meglio dell’altra. I fedeli fan della band, conosciuti anche come “Spreadheads” sembravano unanimi nell’acclamare lo show. La scaletta di vecchi e nuovi pezzi, comprendeva anche “Stoned me” di Van Morrison e “Mr. Soul” di Neil Young.

Era difficile trovare degli anelli deboli tra gli atti di apertura. Il quintetto Olabelle di New York, ha messo un suono “alla Band” in diversi pezzi dei “Grateful Dead”. I Global Noize hanno suonato con vigore il jazz-funk degli Headhunters, aggiornandolo con DJ Logic and il cantante indiano Falu.

La musica country è stata ben rappresentata da Dwight Yoakam e dalla Band di Jerry Douglas.

La Band dei Colorado’s Yonder Mountain String ha chiuso i cinque giorni di concerti con la loro versione di bluegrass e rock’n’roll.

Il tempo era buono e il suono quasi privo di errori, la folla si era comportata bene e il Jazz Aspen raggiunge un altro livello nell’organizzazione dei festival.

Adesso è ora che cerchiamo un’altra band per Dylan.

(Dean Spencer News)

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Dylan nel suo tempo migliore                      clicca qui

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Video: Francesco De Gregori - Caterina   clicca qui

 

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Domenica 7 Settembre 2008

Dylan : Annullato l'Asian Tour di novembre , possibile ripresa del tour negli USA in autunno

Ancora 2 date , San Diego e Santa Barbara in California , poi il neverendigtour si fermerà dopo l'annullamento del tratto Asiatico , in attesa della definizione delle date per un possibile tour autunnale negli U.S.A. Per il momento non ci sono altre notizie dal Management di Dylan .

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IL SONDAGGIO DI MF : DYLAN PRO E CONTRO
aggiornato con la mail di Elio

Certo , Dylan è Dylan ( non metto verbo ) , i concerti sono i concerti ( mortalmente noiosi ), la band è la band ( trovatemene una più scarsa ), i soldi son soldi ( biglietto d’ingresso) , la voce è la voce ( quella che è o quello che è rimasto ), i fans sono i fans ( quelli contro sono i “traditori”) e io sono un traditore nel senso buono dell’espressione gergale. Mi pesa votare contro , ma prenderei in giro me stesso votando a favore. Considero Dylan-artista una cosa , e Dylan-businnes un’altra , per ora mi pare che Bob penda molto dalla parte businnes, e questo non è bello , non ha ammucchiato ancora abbastanza DOLLARONI ? Nei dischi si sente il Dylan-artista , nei concerti si sente il Dylan-businnes , che tristezza e che rabbia , lo vorrei perfetto sotto ogni punto di vista ma devo ammettere ( così sembra a me , libero pensatore ) che non sia così. Non cerco scuse , cerco qualcuno che mi dimostri e mi convinca con dati alla mano che questi sono i migliori concerti di Dylan , la miglior band di Dylan , la miglior voce di Dylan , fatto questo cambierò il mio voto in pro. Ciao , Elio.

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Giudicare La leggenda

By Martin Luke

Giudicare la leggenda : come , esattamente , un critico deve recensire Bob Dylan . La cosa diventa difficile quando uno è chiamato a recensire una leggenda.
Recentemente , Glen Campbell , Solomon Burke e gli Steely Dan hanno reso tutto facile. Campbell , per esempio, ha girato con una big band di musicisti assi del rock e del country capaci di ricreare i suoi correnti album e quelli degli anni 60’, erano impeccabili.
Crosby , Stills e Nash possono non trovare l’accordo per salvarsi da certe serate , ma se non incasinano o appannano da soli la loro eredità , gli rimane il beneficio del dubbio.
Al Green è il capo degli artisti che hanno cominciato la loro carriera negli anni 50’ e 60’ sempre fornendo sempre buone prestazioni ma raramente una straordinaria.
Allora c’è Bob Dylan , l’ultimo iconoclasta. In che modo , nel mondo , uno deve giudicare una delle sue performances senza basare la qualità dello show sulla sua esperienza di critico?
Può un grande show essere determinato dalla set list? Può l’abilità della backing band scalare le difficoltà che separano il buono dal grande? Può l’esuberanza vocale di Bob provocare problemi di intonazione?
E’ come se qualcuno vedesse Dylan per la prima volta , che sia un critico o un osservatore che deve fare un post in qualche sito , taglierebbe  il considerevolmente fiacco Bob e la sua crostosa prestazione vocale.
Per quelli di noi che vedono quasi ogni show di ogni tour , la linea dovrebbe essere quella di decidere cosa è buono e cosa avrebbe dovuto esserlo ogni notte.
Mi son fatto una foto dello show di mercoledi sera , uno degli ultimi concerti di questo tour nord-americano , che forse è riuscito ad eccitare un critico o due.
In questo caso è personale. La mia odissea coi dischi di Dylan è cominciata quando avevo 10 anni e comprai “Dylan greatest’s hits” , “Positively fourth street” più altre poche canzoni.
“Blowin’ in the wind” è come se avesse cent’anni. Ho continuato a comperare altri dischi di Dylan finchè la mia collezzione è diventata molto vasta.
Questo è successo quando ero alla High School fino ad una decina d’anni dopo l’Università.
“Blood on the tracks” , realizzato quando avevo 15 anni , è stato uno di quei dischi cambia-vita, musica che ti faceva vedere il mondo con occhi differenti.
Il mio primo concerto arriva nel 1978 , quando Dylan portava la maschera Bianca e girava con una band davvero buona , molti dei musicisti venivano dalla Rolling Thunder Revue .
Ma attraverso gli anni , non ho mai trovato il grande-show di Dylan , ne a New York , Filadelfia , Boston o L.A. All’Hollywood Bowl lo show ci è arrivato vicino , ma non lo è stato fino al dicembre del 1977 a El Rey quando finalmente ho visto un great-one , un concerto degno della grandezza di Dylan che ha reso magiche tutte le canzoni.
La notte di El Rey era il mio 14° concerto , e ha generato in me la grande voglia di vederne uno di quel livello ogni volta
La corsa fra il 1997 e il 2002 ci ha veramente guastato , e per tre o quattro anni dopo era diventato facile considerarli scarsi , specialmente quando si alternava fra la chitarra ed il piano.
Mercoledi sera è stato come se Dylan avesse spinto la mia parte di critico e di fan dietro un angolo , rendendo difficile difendere i suoi 100 minuti sul palco. E’ sempre il più grande , ma proprio non lo sembra più.
Ha cambiato la parte musicale di molte canzoni ma non le parole , così è come ascoltare ogni volta una canzone nuova , sfortunatamente dal vivo la sua voce cede molto spesso. Alla fine Dylan sembra più interessato ad accumulare denaro che altro, specialmente ora che è in età avanzata, ma...perchè no ?.
Si , Dylan non è più quel cantante che era solito essere , ma , sta andando per i 70 anni , per me , e sono sicuro che sarete d’accordo , è sempre bello averlo ancora intorno.

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Bob Dylan "I Don't Believe You" Santa Monica Civic 9.3.08              clicca qui

Questo video dà la misura esatta delle prestazioni attuali di Bob sul palco , questo è quello che volevamo significare io e Michele con le nostre critiche , niente di più e niente di meno , la realtà è qui da vedere e sentire.

Mr.Tambourine

 

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Sabato 6 Settembre 2008

Set list: Temecula, California - Pechanga Resort and Casino - September 4, 2008

1. Watching The River Flow (Bob on keyboard)
2. The Times They Are A-Changin' (Bob on keyboard and harp)
3. Lonesome Day Blues (Bob on keyboard)
4. Just Like A Woman (Bob on keyboard and harp)
5. The Levee's Gonna Break (Bob on keyboard, Donnie on electric mandolin)
6. A Hard Rain's A-Gonna Fall (Bob on keyboard, Donnie on electric mandolin)
7. 'Til I Fell In Love With You (Bob on keyboard and harp)
8. The Lonesome Death Of Hattie Carroll (Bob on keyboard, Donnie on electric mandolin)
9. Honest With Me (Bob on keyboard)
10. When The Deal Goes Down (Bob on keyboard)
11. Most Likely You Go Your Way (And I'll Go Mine) (Bob on keyboard)
12. Love Sick (Bob on keyboard, Donnie on electric mandolin)
13. Highway 61 Revisited (Bob on keyboard)
14. Ain't Talkin' (Bob on keyboard, Donnie on viola)
15. Summer Days (Bob on keyboard)

(encore)

16. Like A Rolling Stone (Bob on keyboard)
17. Blowin' In The Wind (Bob on keyboard, Donnie on violin)

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Review: Las Vegas, Nevada - Hard Rock Hotel & Casino - September 1, 2008      clicca qui

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IL SONDAGGIO DI MF : DYLAN PRO E CONTRO
aggiornato con la mail di Doodie

inequivocabilmente PRO per BOB DYLAN and his BAND

Grazie, Doodie.

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18 luglio 1988 - L’ultima corsa di Nico                                 clicca qui

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"Come un Bob Dylan" con sonorità jazz                               clicca qui

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Sarah Palin è una Obama al quadrato                                  clicca qui

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Cover : Judy Collins - Daddy You've Been On My Mind   clicca qui

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Cover : Judy Collins - Bob Dylans Dream                            clicca qui

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Cover : Patti Labelle - Forever Young                                 clicca qui

 

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Venerdi 5 Settembre 2008

Set list: Santa Monica, California - Civic Auditorium - September 3, 2008

1. Rainy Day Women #12 & 35 (Bob on keyboard)
2. It Ain't Me, Babe (Bob on keyboard)
3. Stuck Inside Of Mobile With The Memphis Blues Again (Bob on keyboard)
4. Mississippi (Bob on keyboard)
5. Things Have Changed (Bob on keyboard, Donnie on violin)
6. Spirit On The Water (Bob on keyboard and harp)
7. Rollin' And Tumblin' (Bob on keyboard, Donnie on electric mandolin)
8. Tryin' To Get To Heaven (Bob on keyboard)
9. I Don't Believe You (She Acts Like We Never Have Met) (Bob on keyboard and harp)
10. Ballad Of A Thin Man (Bob on keyboard and harp)
11. Tweedle Dee & Tweedle Dum (Bob on keyboard)
12. Beyond The Horizon (Bob on keyboard)
13. Highway 61 Revisited (Bob on keyboard)
14. Nettie Moore (Bob on keyboard, Donnie on viola)
15. Thunder On The Mountain (Bob on keyboard)

(encore)

16. Like A Rolling Stone (Bob on keyboard)
17. All Along The Watchtower (Bob on keyboard)

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Review: Park City, Utah - Snow Park Ampitheater - August 31, 2008

by Jay Meehan

( Questa sarà un pò in ritardo , ma “ Theme Time Radio Hour” mi ha messo dell’umore giusto e nessun’altra recensione è stata postata , suppongo sia bene aggiungerla alle altre , anche se sarà solo descrittiva ).

Serata di monsoni allo show Park Amphitheatre . Inzuppati fino alle ossa dai temporali la folla era estasiata ed intimorita dai lampi.
Set list per tutte le età . Bob brillava , frequenti risate che accentuavano i vari momenti. I ragazzi sembravano un pò stanchi del viaggio , ma pian piano sono entrati in sintonia con ogni riarrangiamento di questa singolare selezione.

Primo show con questa scaletta , eccetto naturalmente per Tony e George , ma , c’era una attenzione notevole da parte della band. Potrebbe essere una serata troppo bagnata per suonare , niente permetteva di essere fedele al mondo di Bob in questa notte troppo inzuppata e fangosa.

Le comunicazioni sul palco erano difficili finchè i rumori del temporale non se ne sono andati , Donnie è sembrato guardare le mani di Bob sulla tastiera per tutta la serata , ma non ho capito la ragione di questa cosa.

Ognuno sembrava guardare l’altro , con Tony , che come al solito , faceva da interprete al “Bobby linguaggio” per gli altri.
Nessuno di loro ha fatto più di tanto , eccetto che eseguire perfettamente ogni canzone con squisita nuance. Stu , che sembrava Tom Waits , ha fatto un sacco di facce ed espressioni per fare i suoi singoli breaks.
In quanto ai suoi compagni di band , erano più stoici nel fare i loro riffs impeccabili , faceva freddino. Il manico della chitarra di Denny non si è mai mosso , Bob, cosa incredibile , sembrava il più animato del gruppo.

Il set è sembrato un insieme di canzoni corte, più corte del solito , forse perchè Bob aspettava il ritorno del bel tempo e tutti speravano che ci avrebbe poi dato un momento musicalmente migliore se le cose si fossero asciugate un pò , con una situazione più fisicamemte confortevole.
Ma dopo “Like a rolling stone , il solo bis , i ragazzi si sono allineati con Bob in mezzo al palco , ringraziando con apmi gesti la gente per tutte le ovazioni e gli applausi deliranti che hanno accolto ogni parola , ogni nota di ogni canzone in questo che è stato uno show da ricordare.

Certo , mi sono mancati Charlie e Larry , ma non ha importanza , questo non è stato il mio show preferito di sempre.
Bob è coooooosì nel suo gioco , e così sono i suoi compagni

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IL SONDAGGIO DI MF : DYLAN PRO E CONTRO
aggiornato con la mail di Umberto e Denny

Ciao , sono Umberto e non voglio sapere i motivi di Dylan per i quali continua a suonare con questa low-profile band, accetto che la voce non sia più quella , ma la band non la scuso. Mi fanno pagare una bella cifra per vedere un concerto , che almeno questo sia decente. Dylan avrà certo le sue ragioni , io , da vecchio e fedele fan ho le mie , che mi fanno votare contro e non mi fanno andare ai concerti . Sorry Bob , the times they are a-changin !

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Ciao a tutti , sono Denny e sono contro . Ho letto e riletto tutte le recensioni dei concerti sul nostro sito per paragonarle a quello che avevo visto io a Chatillon . Mi sembra proprio che certa gente scrive a vanvera , recensioni dello stesso concerto completamenti agli antipodi - il più bel concerto della mia vita – Dylan in grande voce – la band compatta e via con cose di questo stampo. Ma cosa vede e cosa sente questa gente ? Io , quello che ho visto quest’anno me lo ricordo bene anche se non ho scritto , non sono portato e poi le cose che avrei detto io le aveva già dette Michele Murino. Bando ai sentimentalismi , la realtà è un’altra.......!

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: I 50 video più belli                                                         clicca qui

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Video : Bob Dylan in Chatillon - It ain't me babe                      clicca qui

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Video : Bob Dylan in Chatillon - All Along The Wathctower    clicca qui

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Video : Bob Dylan in Chatillon - The levee's gonna break         clicca qui

 

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Giovedi 4 Settembre 2008

Set list: Las Vegas, Nevada - Hard Rock Hotel & Casino - The Joint - September 1, 2008

1. Watching The River Flow (Bob on keyboard)
2. It's All Over Now, Baby Blue (Bob on keyboard and harp)
3. Stuck Inside Of Mobile With The Memphis Blues Again (Bob on keyboard)
4. Million Miles (Bob on keyboard and harp)
5. Simple Twist Of Fate (Bob on keyboard)
6. High Water (For Charlie Patton) (Bob on keyboard, Donnie on banjo)
7. My Back Pages (Bob on keyboard and harp)
8. Summer Days (Bob on keyboard)
9. Love Sick (Bob on keyboard, Donnie on electric mandolin)
10. Tweedle Dee & Tweedle Dum (Bob on keyboard)
11. Just Like A Woman (Bob on keyboard)
12. Highway 61 Revisited (Bob on keyboard)
13. Nettie Moore (Bob on keyboard)
14. Thunder On The Mountain (Bob on keyboard)

(encore)

15. Like A Rolling Stone (Bob on keyboard)
16. All Along The Watchtower (Bob on keyboard)

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IL SONDAGGIO DI MF : DYLAN PRO E CONTRO
aggiornato con la mail di Pillo

E basta con queste cose sentimentali da ricovero per anziani , scuse patetiche , possibile che non vedete la realtà?
Sono il primo ad essere dispiaciuto per le condizioni vocali di Bob , ma la voce dov'è ? Ho visionato i filmati su Youtube , hai ragione Mr.Tambourine , e poi la band "What thath shit?" direbbe Greil Marcus...
Continuo ad ammmirare Bob , riascolto Blood on the tracks , Blonde , Under the red sky , JWH , Time out , Love and thieft e mi piace molto anche Modern times , ma ora siamo veramente underground , sono contro questo under-tour , ma il mio eterno grazie a Bob , anche se non è più quello di una volta , anch'io non ho più vent'anni e non sono più lo stesso di allora , ma io non vado sul palco , you know i means.....?
Pillo

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Review: Snowmass Village, Colorado - August 30, 2008      clicca qui

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Libri : Le indagini rock di Floyd Hendrix                             clicca qui

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Video : Bob Dylan in Woodstock                                            clicca qui

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Video : The Band in Woodstock                                              clicca qui

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Video : Leon Russell Woke up this morning                          clicca qui

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Video : John Belushi -  parodia di Joe Cocker                      clicca qui

 

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Mercoledi 3 Settembre 2008

IL SONDAGGIO DI MF : DYLAN PRO E CONTRO
aggiornato con la mail di Gianluca

Colgo la palla al balzo e mi permetto di dire anch'io la mia sul sondaggio mosso dai farmers in questa calda, e ultima (finalmente!), serata agostana. Mi ha colpito molto la definizione che ne ha dato il buon Alessandro Carrera nel libricino che accompagna il dvd di I'm not there, vado a memoria, ma se non erro lo definì "una santità vivente" o qualcosa del genere. Ebbene, diciamolo chiaramente, essere Bob Dylan e rimanere tale, un santo, padre di uno spaccato di storia della musica moderna, non è facile, anzi forse impossibile. Sarebbe impossibile in fondo, riuscire a far contenti tutti, vecchie e nuove generazioni, dylaniani e dylanini, quelli che oggi vorrebbero sentire Dylan suonare con l'evocatività di Tom Waits e la trascendenza di Neil Young e quelli che vanno ai concerti per sentire la canzone della loro generazione e togliersi lo sfizio di cantarla come se fossero ad un concerto di Vasco, è impossibile soprattutto perché Dylan, come da 40 anni suonati, non si è mai preoccupato di quelli che stanno dall'altra parte della transenna. O meglio, non se n'è mai fatto un problema; è sempre andato avanti, ostinato e contrario, a far musica, la sua musica, a sfuggire da qualsiasi etichetta di genere, a divertirsi e, volente o nolente, a far parlare di sé. Poco importa se i Traveling Wilburys sono piaciuti di meno o sono apparsi troppo pop, se i suoi film sono stati mezzi flop o se il suo neverending tour non sempre soddisfa tutti. In fondo non è mai stato un suo compito. Non è mai stato compito di nessun artista. E' l'ascoltatore o lo spettatore che decide se quello spettacolo o quel lavoro lo soddisfa, se riesce a fargli rivivere emozioni, se lo fa innamorare. Come dire: questo è quello che vi offro, se vi piace ascoltatelo altrimenti, buona serata. Fatta questa premessa, c'è da dire che questo suo procedere in maniera ostinata inevitabilmente gli procura scelte a volte discutibili, ma non mi sono mai sentito di criticarle o di guardarle con occhio negativo. Il motivo è presto detto; non dimenticatevi che stiamo sempre parlando di una santità che in barba ai migliori profeti e apostoli sta diffondendo il suo messaggio in ogni buco del mondo con un tour che dura da vent'anni e che gli porta davanti agli occhi ogni sera migliaia di spettatori. Questa è la realtà. Questo accostato agli ultimi album, album di altissimo livello artistico, lo fanno diventare e rimanere ciò che è: un santo al quale bisogna avvicinarsi senza preconcetti o pregiudizi, dimenticandosi tutto ciò che è o non è stato, con cuore e orecchie ben aperte. Dunque pro o contro? Non posso non trovare conforto e simpatia in quello che ha scritto Giorgio, che si lamenta del Dylan versione Bontempi e al quale consiglio tanta pazienza e uno sforzo sicuramente fattibile rispetto a quel che gli abbiamo dovuto in passato nell'ascoltarlo, e vedrai che c'è di buono anche lì; ma la parte di me che prevale si rispecchia in quello che molto semplicemente ha scritto Gippo: "Dylan è Dylan, quando lo vedo mi ribolle qualcosa nelle budella, indescrivibile".
Gianluca

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Set List: Park City, Utah - Deer Valley Resort - August 31, 2008

1. Rainy Day Women #12 & 35 (Bob on keyboard)
2. When I Paint My Masterpiece (Bob on keyboard)
3. Stuck Inside Of Mobile With The Memphis Blues Again (Bob on keyboard)
4. Not Dark Yet (Bob on keyboard)
5. Don't Think Twice, It's All Right (Bob on keyboard)
6. Million Miles (Bob on keyboard)
7. Desolation Row (Bob on keyboard)
8. The Levee's Gonna Break (Bob on keyboard)
9. She Belongs To Me (Bob on keyboard)
10. Honest With Me (Bob on keyboard)
11. Simple Twist Of Fate (Bob on keyboard)
12. Highway 61 Revisited (Bob on keyboard)
13. Queen Jane Approximately (Bob on keyboard)
14. Thunder On The Mountain (Bob on keyboard)

(encore)
15. Like A Rolling Stone (Bob on keyboard)

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Review: Tulsa, Oklahoma - Brady Theater - August 27, 2008

Bob Dylan meets the Brady bunch

By JAY CRONLEY World Staff Writer 8/29/2008

Oh , certo , sembrava che ci fossero 150 gradi nella sala , le sedie più costose erano sedie pieghevoli molto più adatte ad una sala d’aspetto o per un recital di quarto grado , e oh , c’era gente in seconda fila che continuava ad urlare con un accento beery “ Sei il più grande Bob!”.
Certo , l’uomo che stava al centro della fila è arrivato due volte con sei bicchieri di birra , tre per mano , con le dita nella schiuma , e oh , certo , c’erano un sacco di tipsy-women che ballavano male davvero per dirla in parole povere , sollecitate dal volume abbastanza alto della musica.
Ma :
Al nuovo BOK Center , gli Eagles e gli altri come-si-chiamano , saranno in difficoltà a suonare dopo l’esibizione di Bob Dylan e la sua band.
Caldo a parte , la band era vestita in nero e sembravano quei ragazzi che vengono alla tua porta a chiederti i pagamenti di fine mese.
Canzoni da bere : quando alla fine del concerto stavo scrivendo di Bob , una donna mi ha vomitato sui piedi , ma non ho protestato. Non si discute con l’alcool pagato , c’è solo da dire che se hai bevuto troppo fai la figura dell’idiota in pubblico.
Brady si è distinto in questo : le birre giravano e gli ubriachi anche , Yow!.
Non si dovrebbe vendere da bere ai concerti , senza scherzi , oppure dovrebbero esserci delle sale apposite dove la security potrebbe indirizzare meglio le sue forze.
Non mi sto lamentando , ma ai concerti puoi dire chi ci sarà dentro vedendo quelli che ci son fuori.
La gente che aveva occupato tutti i posti e che ha fatto ritardare il concerto di 15 minuti era di tutte le età , e sembravano , lo dico con tutto il rispetto perchè in mezzo c’ero anch’io , la folla allo zoo.
Quello che voglio dire con questo è che la gente era di tutte le età, e sembrava tutta gente agiata , in grande spolovero e pronta per vedere il concerto.
Forte ma silenzioso :
Era come se Bob Dylan si guardasse intorno nella piccola , calda ed intima sala e pensasse : "Abbastanza per un concerto allo stadio o per un centro a sei piattaforme , questo è divertente".
La domanda focale di tutti era : “Dylan parlerà nel concerto?”.
Al recente concerto a New York ha detto : “ Gente , è un peccato che i Dodgers non siano ancora a Brooklin”.
Ma purtroppo , tutto quello che c'è è stato detto oltre i testi delle canzoni è stata la presentazione della band.
La parte peggiore del luogo per vedere il concerto era quella alla destra del palco.
Dylan è stato virtualmente presente in diverse occasioni , e sempre attento , per due ore di musica nonstop.
Non è stato come un concerto tributo al grasso Elvis , è stato un concerto attuale.

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The Saint talking about : NOT DARK YET

racconto di Davide "The Saint" Imbrogno ispirato a "Not Dark Yet"       clicca qui

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IL SONDAGGIO DI MF : DYLAN PRO E CONTRO
aggiornato con la mail di Pillo

E basta con queste cose sentimentali da ricovero per anziani , scuse patetiche , possibile che non vedete la realtà?
Sono il primo ad essere dispiaciuto per le condizioni vocali di Bob , ma la voce dov'è ? Ho visionato i filmati su Youtube , hai ragione Mr.Tambourine , e poi la band "What Thath shit?" direbbe Greil Marcus...
Continuo ad ammmirare Bob , riascolto Blood on the tracks , Blonde , Under the red sky , JWH , Time out , Love and theft e mi piace molto anche Modern times , ma ora siamo veramente underground , sono contro questo tour fatto in questo misero modo , ma il mio grazie a Bob sarà sempre eterno , anche se non è più quello di una volta , anch'io non ho più vent'anni e non sono più lo stesso , ma io non vado sul palco , you know i means.....?
Pillo

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Hohner, nei negozi armoniche a bocca firmate Bob Dylan    clicca qui

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Cover : Jon Bon Jovi  - Knockin' on heavens door                clicca qui

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Cover : Gotthard-The Mighty Quinn                                       clicca qui

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Cover : Don Henley - Times They Are A Changing                clicca qui

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No Nukes concert : The times they are a-changing

James Taylor , Carly Simon ,  John Hall , Graham Nash   clicca qui

 

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Martedi 2 Settembre 2008

IL SONDAGGIO DI MF : DYLAN PRO E CONTRO
aggiornato con la mail di Jenny

assolutamente pro per Bob e la banda
Jenny

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Set list: Snowmass Village, Colorado - Snowmass Town Park - August 30, 2008

1. Rainy Day Women #12 & 35 (Bob onkeyboard)
2. It's All Over Now, Baby Blue (Bob on keyboard)
3. Most Likely You Go Your Way (And I'll Go Mine) (Bob on keyboard)
4. Cry A While (Bob on keyboard)
5. Stuck Inside Of Mobile With The Memphis Blues Again (Bob on keyboard)
6. Love Sick (Bob on keyboard)
7. Tweedle Dee & Tweedle Dum (Bob on keyboard)
8. Simple Twist Of Fate (Bob on keyboard)
9. Ballad Of Hollis Brown (Bob on keyboard)
10. Summer Days (Bob on keyboard)
11. Under The Red Sky (Bob on keyboard)
12. Highway 61 Revisited (Bob on keyboard)
13. Visions Of Johanna (Bob on keyboard)
14. It's Alright, Ma (I'm Only Bleeding) (Bob on keyboard)

(encore)
15. Like A Rolling Stone (Bob on keyboard)
16. All Along The Watchtower (Bob on keyboard)

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Review: Kansas City, Missouri - Uptown Theater - August 28, 2008       clicca qui

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When Dylan Inspired Fogerty

By Mark Brown , Da "Rocky Mountain News"

John Fogerty è uno dei nomi più importanti a Colorado questo fine settimana e prenderà parte al Jazz Aspen Snowmass Labor Day Festival.
Fa parte della storia ormai , ma per anni John Fogerty si rifiutò di suonare il più grande successo che lui stesso scrisse per i Creedence Clearwater Revival, dopo la battaglia legale con i membri della sua ex-band e la sua casa discografica. La Storia dice che nel 1987, dopo molti anni, lui aveva deciso, per una sera, di dimenticare il suo rancore e aveva suonato i vecchi pezzi per i veterani del Vietnam in un concerto di beneficenza il 4 Luglio. In realtà, cinque mesi prima, durante una serata al Palomino, un piccolo club a Los Angeles, dove, per caso, c’erano Bob Dylan e George Harrison, la resistenza di Fogerty aveva cominciato a cedere. Il giornalista Todd Everett, fece notare a Fogerty la presenza di Dylan e Harrison e poco dopo tutti e tre erano sul palco. La leggenda vuole che Dylan abbia insistito per suonare Proud Mary con Fogerty…

Qualcuno dice che l’idea per fare un super-group, cioè i Traveling Wilburys, sia nata proprio lì. Infatti, il primo album dei Wilburys è stato registrato nel maggio 1988. Fogerty cominciò a cantare nuovamente le sue vecchie canzoni quasi dieci anni dopo. A questo punto è giusto dire che è stato Dylan a dare la prima spinta.
Sabato sera, Dylan sarà la stella del Jazz Aspen Snowmass Festival, mentre Fogerty sarà l’attrazione principale la Domenica sera. Abbiamo chiesto a Fogerty se la storia della serata al Palomino con Dylan era vera.

D. Com’è successo?
R. Dopo un po’ che ero lì, mi dissero che c’era Dylan nel locale, anche se non lo avevo ancora visto. A un certo punto qualcuno è salito sul palco e ha cominciato a raccontare una poesia sulla coscienza e sul pensiero. Ho sentito uno al mio fianco che mi diceva “Adoro questo ragazzo. E’ il più grande poeta del rock’n’roll”. Sono rimasto a bocca aperta quando ho visto che quello al mio fianco era Bob Dylan e stava parlando con me. Lui, che è il più grande poeta del rock’n’roll, stava usando le stesse parole per descrivere il ragazzo sul palco. Ho scoperto dopo che George Harrison era lì e a metà della serata Harrison ha chiamato Bob sul palco. E poco tempo dopo sono stato chiamato anch’io. Abbiamo cominciato a suonare canzoni popolari e poi la gente ha cominciato a chiedere a Dylan di suonare qualcosa di suo. Ho guardato George e ci siamo entrambi chiesti che canzone avrebbe suonato. E’ stato davvero fantastico, anche se non mi ricordo cosa ha cantato, il pubblico impazziva.

D. Che cosa è successo dopo?
R. George aveva già suonato una delle sue e Dylan alla mia sinistra si gira e mi dice: “Beh, allora?”. L’ho guardato e gli ho risposto: “Oh, no, io non suono mai i miei pezzi vecchi”. Così lui mi guarda e ribatte: “John, se tu non inizi subito a cantare Proud Mary, tutti penseranno che sia una canzone di Tina Turner”. Così quella sera ho cantato. Quando uno come Dylan ti chiede di suonare Proud Mary, non puoi deluderlo. Devi solo andare al microfono e cantare.

D. Tu e Dylan siete ad Aspen questo weekend. Quella volta nell’87 è stata la prima volta che avete suonato insieme?
R. Da come ricordo io, è stata la prima volta. Ero con lui un anno che ha vinto un Grammy per l’Album dell’Anno; ero al suo fianco e ho anche passato la lettera che dice: “…e il vincitore è…”. Non stavamo suonando ma ero con lui in un momento significante della sua carriera.

D. Com’era la tua relazione con Harrison?
R. Lui mi ha fatto uno dei più grandi complimenti di tutta la mia carriera. L’ho visto durante un’intervista a Warner Bros Records, gli ho prestato una mia chitarra e a un certo punto mi dice: “Sai che al gruppo piacevano molto i Creedence?” e io: “Cosa?” “Al “gruppo” piacevano molto i Creedence. Pensavamo che i tuoi album fossero fantastici”. Lentamente cominciai a capire quale fosse “il gruppo”. E’ stato davvero un grande complimento per me. Ecco uno dei Beatles, un’anima immortale, che mi stava dicendo che tutti i Beatles amavano i Creedence. Mi ha toccato il cuore. L’ha detto in un modo così normale, come un musicista che parla con un altro. E’ stato come un bellissimo ricordo dell’infanzia.

Jazz Aspen Snowmass Labor Day Festival:
Sabato: Bob Dylan, Ziggy Marley, Nikka Costa
Domenica: John Fogerty, Dwight Yoakam, Tift Marritt

John Fogerty - Proun Mary with George Harrison, Bob Dylan,Taj Mahal, Jessie Ed Davis             clicca qui

(Dean Spencer News)

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Ripensando a George Harrison : Tutto passa - da jamonline                         clicca qui

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Video : Jon Bon Jovi, Seal, Robert Palmer -  Like A Rolling Stone              clicca qui
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Video : Joe Cocker - Watching The River Flow (1983 Live In Germany)     clicca qui

 

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Lunedi 1 Settembre 2008

Talking Bob Dylan Blues - Parte 421 -      clicca qui

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Ieri era il 63° compleanno di "The Man" clicca qui

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Set list: Kansas City, Missouri - Uptown Theater - August 28, 2008

1. Leopard-Skin Pill-Box Hat (Bob on keyboard, Donnie on lap steel)
2. It's All Over Now, Baby Blue (Bob on keyboard and harp, Donnie on pedal steel, Stu on acoustic guitar)
3. Rollin' And Tumblin'm (Bob on keyboard, Donnie on electric mandolin, Stu on acoustic guitar)
4. Girl Of The North Country (Bob on keyboard, Donnie on pedal steel, Stu on acoustic guitar, Tony on standup bass)
5. High Water (For Charlie Patton) (Bob on keyboard, Donnie on banjo, Tony on standup bass)
6. Chimes Of Freedom (Bob on keyboard, Donnie on pedal steel, Stu on acoustic guitar, Tony on standup bass)
7. 'Til I Fell In Love With You (Bob on keyboard and harp, Donnie on lap steel)
8. A Hard Rain's A-Gonna Fall (Bob on keyboard, Donnie on electric mandolin, Stu on acoustic guitar, Tony on standup bass)
9. Honest With Me (Bob on keyboard, Donnie on lap steel)
10. Just Like A Woman (Bob on keyboard and harp, Donnie on pedal steel, Stu on acoustic guitar)
11. It's Alright, Ma (I'm Only Bleeding) (Bob on keyboard, Donnie on banjo, Tony on standup bass)
12. Beyond The Horizon (Bob on keyboard, Donnie on pedal steel, Tony on standup bass)
13. Highway 61 Revisited (Bob on keyboard, Donnie on lap steel)
14. Ain't Talkin' (Bob on keyboard, Donnie on viola, Stu on acoustic guitar)
15. Thunder On The Mountain (Bob on keyboard, Donnie on lap steel, Stu on acoustic guitar)

(encore)
16. Like A Rolling Stone (Bob on keyboard, Donnie on pedal steel)
17. All Along The Watchtower (Bob on keyboard, Donnie on lap steel)

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Reviews: Little Rock, Arkansas - Riverfest Amphitheatre - August 26, 2008   clicca qui

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LA JOAN DI (DOPO) DOMANI



Esce tra pochi giorni, il 9 settembre, il ventiquattresimo album in sudio di Joan Baez, "Day after tomorrow".
Il disco prende il titolo dall'omonima canzone di Tom Waits splendidamente interpretata dalla sessantasettenne Joan che dà ancora punti a molte sue colleghe più giovani.
Si tratta del primo disco in studio da cinque anni a questa parte (fa seguito allo splendido "Dark Chords on a Big Guitar") e Joan lo ha registrato tra dicembre e gennaio a Nashville.
Eccellente il lavoro del produttore Steve Earle che ha assemblato una band composta da grandi musicisti bluegrass come Daryl Scott e Tim O'Brien , con loro Viktor Krauss e Kenny Malone  oltre allo stesso Earle.
Joan ha scelto per questo suo nuovo lavoro alcune canzoni dei suoi cantautori preferiti (ma stavolta non c'è il suo preferito in assoluto Dylan). Brani di Steve Earle, ben tre, "God is God," "I Am A Wanderer," "Jericho Road".
Un pezzo di Elvis Costello scritto a quattro mani con l'ormai mitico T-Bone Burnett,
"Scarlet Tide" che Joan ha presentato spesso dal vivo, anche in Italia.
Altri autori (o meglio autrici) incluse sono Eliza Gilkyson ("Requiem". "Rose of Sharon"), Patti Griffin ("Mary"), Diana Jones ("Henry
Russell's Last Words") e Thea Gilmore ("The Lower Road").
Splendida la voce della insuperabile Joan, nonostante la non più verde età (ha da poco festeggiato i cinquanta anni di carriera dall'esordio nel celebre Club 47 nel lontano '58), ora su toni alti ora su evocativi toni bassi nei dieci brani che compongono il disco, presentato come uno dei
migliori della sua carriera.
"Joan è una delle più grandi interpreti viventi del pianeta," ha dichiarato Steve Earle al sito Billboard.com parlando della nascita dell'album. "Abbiamo iniziato con sette canzoni... Alcune le aveva già proposte dal vivo così abbiamo iniziato con canzoni che Joan aveva davvero voglia di cantare."
Joan sarà in tour in Europa a partire da settembre e verrà anche in Italia a Milano l'11 ottobre al Teatro Smeraldo.

(di Michele Murino)

JOAN BAEZ - Day after tomorrow (Proper Records)

1. God Is God (Steve Earle)
2. Rose Of Sharon (Eliza Gilkyson)
3. Scarlet Tide (Elvis Costello, T Bone Burnett)
4. Day After Tomorrow (Tom Waits, Kathleen Brennan)
5. Henry Russell's Last Words (Diana Jones)
6. I Am A Wanderer (Steve Earle)
7. Mary (Patty Griffin)
8. Requiem (Eliza Gilkyson)
9. The Lower Road (Thea Gilmore)
10. Jericho Road (Steve Earle)

Il video di Day after tomorrow  - http://www.youtube.com/watch?v=CM4BwhQXOdM

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Best covers : Joan Baez ~ Lily, Rosemary And The Jack Of Hearts   clicca qui

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Van de Sfroos: nessuna circostanza può togliere la libertà all'uomo   clicca qui

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Bob Dylan - Ring Them Bells at The Great Music Experience            clicca qui

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Video : Leon Russell  - A hard rain is gonna fall                                   clicca qui

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Video : Ry Cooder - Crazy 'Bout An Automobile                                  clicca qui

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Video : Bruce Springsteen - Across The Border                                    clicca qui

 

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Domenica 31 Agosto 2008

IL SONDAGGIO DI MF : DYLAN PRO E CONTRO
aggiornato con la mail di Santo

Caro Michele e mr. Tambourine
Mi chiamo Santo ed ho 43 anni. Quando
posso, seguo Bob nei suoi avvincenti tour e così nel penultimo sono
arrivato fino a Madrid, completamente appagato da Bob e dalla band...
E' la prima volta che vi scrivo, proprio per entrare tra quelli che sono
“pro” Bob, così com’è adesso. Sareste così gentili da spiegarmi perché
di fronte ad un sondaggio che dovrebbe essere imparziale, vi siete
schierati categoricamente contro Bob, proprio voi che con la posizione
che avete nel sito, avreste dovuto essere almeno al di sopra delle
parti?. Perchè sono a favore? Innanzitutto, mi dispiace che non ci si
accorga che Bob in questi ultimi anni si è completato. Lo trovo al
massimo della sua potenza vocale e non mi riferisco ad eventuali
gorgheggi che siamo abituati a sentire in tutto il mondo. Bob ti
trascina chissà dove , con quella voce profonda e quasi diabolica, che sa
come colpire, risvegliando emozioni che solo lui, ti può far rivivere.
E la banda? Non dimentichiamo che è scelta da Bob, e mi sembra che anche
questa volta abbia dimostrato di aver ragione. C’è classe e bravura, un
Tom Petty oggi sarebbe fuori posto, perchè Bob è ancora migliorato e mi
fa piacere leggere che molti di quelli che lo hanno visto, come me, lo
definiscono pure felice, e più giovane.
Vi saluto affettuosamente,
complimenti per il vostro vivacissimo sito e spero che ci sia un
ripensamento su questi distorti e troppo frettolosi giudizi.
Santo

Caro Santo , la tua mail richiede una risposta , la riporterò nella Talkin di domani e ti risponderò in quella sede , per il momento un affettuoso saluto e grazie di aver scritto.                                                                                                 

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Bob Dylan : Can You Please Crawl Out Your Window? (Unreleased Version)     clicca qui

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Bob Dylan - Visions Of Johanna (Rare Alternate Take)              clicca qui

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Bob Dylan - Baby Please Don't Go (rare)                                      clicca qui

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The best covers : LEON RUSSELL - It Takes A Lot To Laugh   clicca qui

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Rickenbacker : le origini della chitarra elettrica                          clicca qui

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Rock Tales : Leon Russell - Roll Over Beethoven                          clicca qui

 

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Sabato 30 Agosto 2008

Evansville, Indiana - Mesker Amphitheatre - August 24, 2008

by: Carol Ledbetter

Domenica sera ho avuto il privilegio di andare al concerto per la prima volta in tanti anni, al Mesker Amphitheatre. Era una bella serata estiva , spirava una brezza fresca , e mia figlia , mia nipote ed io eravamo su di giri, dopotutto eravamo in presenza della leggenda vivente , il solo ed unico Bob Dylan.
Il mio primo ricordo di Bob Dylan è di quando gli amici di mio figlio maggiore , rimproverandomi per la mia “elevator” music e sperando di ridarmi il sapore , mi hanno presentato un album di Bob Dylan , da allora , sono rimasta agganciata. Mi piacevano la musica e adoravo i testi , che erano estremamente interessanti e in qualche modo anticonvenzionali per allora. E’ stata una specie di revival , lui cantava , ma non gli standard ordinari , dava una nuovo modo di vivere . Cantava delle ingiustizie , il significato della verità , le autorità contestate e i sogni perduti.
I miei giovani figli sono cresciuti con le storie di Bob Dylan , come “Hurricane” ( poteve essere il nuovo campione del mondo) e “Joey” ( Re della strada , bambino d’argilla). Ho continuato ad ascoltarlo attraverso gli anni. Bob Dylan era rock , ed lo è ancora , assolutamente.
Al pubblico , giovane , anziano e a metà , è piaciuta “ Blind Willie McTell” , “ A Hard rain’s a-gonna fall” , “Thunder on the mountain” , “Not dark yet” e specialmente la altissima versione del bis “All along the watchtower” che è stato incredibile.
Il concerto è stato eccezzionale . L’acustica , per quello che era , ha impedito la presentazione del grand’uomo , tuttavia , era impossibile essere delusi per Bob Dylan . Saluti a te Bob Dylan , ti amiamo , ci fai sentire di nuovo giovani.

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Set list: Kansas City, Missouri - Uptown Theater - August 28, 2008

1. Leopard-Skin Pill-Box Hat (Bob on keyboard)
2. It's All Over Now, Baby Blue (Bob on keyboard)
3. Rollin' And Tumblin'm (Bob on keyboard)
4. Girl Of The North Country (Bob on keyboard)
5. High Water (For Charlie Patton) (Bob on keyboard)
6. Chimes Of Freedom (Bob on keyboard)
7. 'Til I Fell In Love With You (Bob on keyboard)
8. A Hard Rain's A-Gonna Fall (Bob on keyboard)
9. Honest With Me (Bob on keyboard)
10. Just Like A Woman (Bob on keyboard)
11. It's Alright, Ma (I'm Only Bleeding) (Bob on keyboard)
12. Beyond The Horizon (Bob on keyboard)
13. Highway 61 Revisited (Bob on keyboard)
14. Ain't Talkin' (Bob on keyboard)
15. Thunder On The Mountain (Bob on keyboard)

(encore)
16. Like A Rolling Stone (Bob on keyboard)
17. All Along The Watchtower (Bob on keyboard)

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"Il rock è morto", parola di John Mellencamp                     clicca qui

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Neil Diamond rimborsa il suo pubblico                                  clicca qui

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James Franco sarà Allen Ginsberg                                         clicca qui

segnalato da Gianluca

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Video : Bob Dylan in Brooklyn "It's Alright, Ma"                clicca qui
 

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Venerdi 29 Agosto 2008

Set list: Tulsa, Oklahoma - Brady Theater - August 27, 2008

1. Watching The River Flow (Bob on guitar)
2. It Ain't Me, Babe (Bob on keyboard)
3. Tweedle Dee & Tweedle Dum (Bob on keyboard)
4. Moonlight (Bob on keyboard)
5. High Water (For Charlie Patton) (Bob on keyboard)
6. Positively 4th Street (Bob on keyboard)
7. The Levee's Gonna Break (Bob on keyboard)
8. Spirit On The Water (Bob on keyboard)
9. Stuck Inside Of Mobile With The Memphis Blues Again (Bob on keyboard)
10. Tryin' To Get To Heaven (Bob on keyboard)
11. Honest With Me (Bob on keyboard)
12. When The Deal Goes Down (Bob on keyboard)
13. Highway 61 Revisited (Bob on keyboard)
14. Ain't Talkin' (Bob on keyboard)
15. Thunder On The Mountain (Bob on keyboard)

(encore)
16. Like A Rolling Stone (Bob on keyboard)
17. All Along The Watchtower (Bob on keyboard)

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Dreamin' of you

L’8° volume della Bob Dylan’s Bootleg Series uscirà in ottobre , comprenderà le outtakes del suo lavoro col produttore Daniel Lanois come novità. Intitolato “Tell Tale signs” , una delle canzoni , “Dreamin’ of you” , è stata realizzata come singolo. Dopo averla sentita qualche minuto , sono pronto a scrivere la mia analisi.
“Dreamin’ of you” è una outtake dell’album del 1997 “Time out of mind”. Ancorata ad un blues-riff , la canzone ricalca tanto le profonde liriche di “Time”. Tuttavia , si capisce subito perchè non ha avuto il tocco finale. C'è un distintivo alt.rock vibrato che la separa musicalmente dalle altre canzoni dell’album , che hanno una profonda svolta nel blues . In aggiunta , il suo contenuto lirico è largamente ripetuto nelle altre canzoni . Ma per quanto sia dispari sentire cantare Dylan con un background di alt.rock ( ascoltate il fraseggio del piano ) , la canzone è di “routine” e la voce di Dylan è , come sempre , bella ed espressiva.
In conclusione : Ai fans non accaniti di Dylan non interesserà più di tanto una cosa così , non è un’aggiunta essenziale al loro “catalogo”, ma tutti quelli che hanno un interesse molto più che passeggero del lavoro di Dylan , saranno invogliati ad ascoltarla. Per fare il download del pezzo , semplicemente si va su bobdylan.com – vedrete immediatamente dove cliccare. Per quanto mi riguarda , penso sia abbastanza buona e aspetto di sentire tutto l’album in Ottobre , sono sicuro che sarà grande .

http://ominick.livejournal.com/21283.html

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I Due Spettacoli Di Dylan Al Prospect Park di Brooklin

The Brooklyn paper – di Gersh Kuntzman

Bob Dylan ha suonato al “Prospect Park” giovedì sera e le recensione sono contrastanti.
Era il Dylan migliore o il Dylan peggiore ? Non ci è voluto molto nemmeno per il più casuale Dylanologista per vedere che la performance di Bob al Prospect Park Bandshell giovedì 12/08/2008, avrebbe toccato temi Dickensiani. Per me è arrivato già nelle seconda canzone delle due serate , durante le versione ringhiante e confusa di Lay lady Lay. Lo so che le parole si riferiscono ad un “grande letto di ottone” (big brass bed) ma da come Dylan sussurra le parole, l’unico letto che si poteva immaginare era quello di un ospedale. Due canzoni piu tardi “Girl from the North Country” una delle canzoni più dolci di Dylan, ha ricevuto il trattamento della “lana di ferro” del cantante che non ha più “una gola agile”. E durante le mitragliata di It’s Alright Ma, ha fatto sembrare una canzonetta qualsiasi il capolavoro dei primi anni della sua carriera, dando la prova che “non è impegnato a nascere …” (he is not busy being born) Beh, mi dispiace Bob.

Come fan di Bob Dylan rimango scioccato quando le persone dicono che lui non sa cantare. Per me sono stupide. Infatti è una terribile calunnia. L’uomo effettivamente sa cantare, la sua voce può essere stata graffiante per alcune orecchie ma il sua stile di canto, il suo fraseggiare, le sue enfasi, il suo tono, il suo tempo hanno influenzato generazioni di musicisti. Il suo stile ha funzionato con canzoni leggerissime come Honey, Just Allow Me One More Time, canzoni di protesta Masters Of War, canzoni personali Like a Rolling Stone, canzoni up-tempo (dal ritmo svelto) tipo Obviously 5 Believers, e sì, le sottovalutate canzoni religiose come Property of Jesus e When he Returns.
È’ la spiegazione che tutti si aspettano dai fans di Bob duri a morire. Dopo ogni concerto mi dicono che Dylan è ancora capace ma non è che ci si può aspettare che lui possa ancore cantare come prima. L’ho visto quattro volte e devo dire che non è più capace. Le migliori ballate di Dylan diventano lamenti, le sue migliori liriche si ingarbugliano, i suoi migliori fraseggi diventano una frase che rincorre l’altra. Un artista che ha creato alcune delle liriche migliore della storia del rock, le sputa fuori come se fossero canzoni del lato B. Il martedì sera Masters of War, la canzone perfetta in un momento in cui le guerre sembrano non finire mai, ha perso tutta la potenza che gli conferiva una volta la sua voce arrabbiata. “A world war can be won, you want me to believe” è venuta fuori come un bisbiglio, non come un grido di due generazioni.

E nonostante tutto, c’è un altra parte di Bob Dylan, che martedì sera è venuta fuori: il nuovo Bob Dylan. Ogni volta che Bob e la sua band iniziavano una delle sue nuove canzoni, per la maggiore parte da Modern Times, come The Levee’s Gonna Break, Spirit On The Water, Thunder On The Mountian e Beyond The Horizon, lo show vibrava. Era come se Dylan avesse realizzato che non sa cantare i suoi vecchi numeri, così è meglio che insista sui nuovi pezzi che può cantare, e cantare bene. No, non era il concerto della Voice ff a Generation a Prospect Park, ma per metà della sua scaletta di 90’ Dylan era veramente il “cantante e danzatore”che una volta si era dichiarato essere. Ahimè! Quando ha iniziato l’encore di tre canzoni con Like A Rolling Stone, era tornato all’attuale modo di cantare, rovinando quello che potrebbe essere la sua canzone più famosa How Does It Feel?. It Feels un po’ triste!

P.S L’unica volta in cui Dylan riconobbe di essere a Brooklyn, fu durante il bis, quando ci disse: “Man, I wish the Dodgers were still in Brooklyn!” (“Mi piacerebbe che i Dodgers fossero ancora e Brooklyn!”)

Dean Spencer News

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IL SONDAGGIO DI MF : DYLAN PRO E CONTRO
aggiornato con la mail di Giorgio

Mi spiace amici dylaniani e dylaniati , non riesco ad accettare questa cosa del never ending tour , con un Dylan pesantemente criticato per gli arrangiamenti delle canzoni che le rendono irriconoscibili , la voce che sembra una raspa in cerca di una gallina ( parole delle recensioni e non mie !) , Kimball inutile e messo in un angolo , Dylan che ha strarotto col pianino , con la sua evidente indifferenza verso il suo pubblico , i suoi fans , quelli come me che hanno sempre comprato i suoi album , che sono sempre andati ai concerti , una parte della sua fortuna finanziaria ce l’ho messa anch’io , con tutti i soldi che sono usciti dalle mie tasche in questi anni , e non sono pochi. Allora ? è così che si tratta un pubblico? , il tuo publico? Nascosto in mezzo a cinque personaggi mediocri che non valgono la suola delle tue scarpe, fans volutamente ignorati , senza un cenno , un saluto , una parola , senza feeling reciproco , ora capisco le parole di Michele del concerto di Chatillon , la reazione della gente alla sua indifferenza è altrettanta indifferenza , forse se tutto il pubblico un giorno si mettesse a pulirsi le unghie dei piedi , a leggere la Gazzetta o fare dei Barbecue allora la cosa sarebbe evidente anche agli occhi del grande Bob Dylan ! Penso che nemmeno “Lui” possa permettersi queste cose che forse saranno la sua rovina definitiva . Sei stato grande Bob , cerca di ritornare ad esserlo , riposa la voce , fai meno concerti , cambia i musicisti , fai solo le canzoni che riesci a cantare , lascia perdere quelle che non sono più alla tua portata vocale , perchè rovinare una leggenda ? Si dovrebbe parlare di te con orgoglio , la voce di una generazione , la nostra generazione , non con il rimpianto di vedere la voce del nostro tempo gorgogliare e borbottare come uno che sta affogando . Ma possibile che intorno a te non ci sia nessuno che ti fa capire le stupidate che stai facendo magari con un bel pugno in testa ? Con tanto rammarico e tanto dolore , pienamente contro .
Giorgio Della Valle

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"Big Pink" salvata da un italiano                                              clicca qui

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Produttore fai da te, con Bandstocks                                         clicca qui

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Video: Chuck Berry & John Lennon - Memphis Tennessee   clicca qui

 

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Giovedi 28 Agosto 2008

Set list: Little Rock, Arkansas - Riverfest Amphitheatre - August 26, 2008

1. Cat's In The Well (Bob on guitar)
2. It's All Over Now, Baby Blue (Bob on keyboard)
3. Summer Days (Bob on keyboard)
4. John Brown (Bob on keyboard)
5. Shooting Star (Bob on keyboard)
6. Stuck Inside Of Mobile With The Memphis Blues Again (Bob on keyboard)
7. This Wheel's On Fire (Bob on keyboard)
8. Mississippi (Bob on keyboard)
9. Rollin' And Tumblin' (Bob on keyboard)
10. Masters Of War (Bob on keyboard)
11. Highway 61 Revisited (Bob on keyboard)
12. Beyond The Horizon (Bob on keyboard)
13. It's Alright, Ma (I'm Only Bleeding) (Bob on keyboard)
14. Nettie Moore (Bob on keyboard)
15. Thunder On The Mountain (Bob on keyboard)

(encore)
16. Like A Rolling Stone (Bob on keyboard)
17. Blowin' In The Wind (Bob on keyboard)

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Reviews : Evansville, Indiana - Mesker Amphitheatre - August 24, 2008   clicca qui

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La poetica di John Lennon e l'attacco a Dylan        clicca qui

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Dreamin' of you : La canzone dell'amor perduto     clicca qui

segnalato da Gianluca

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Videocult : Tom Waits - In The Neighborhood         clicca qui

In the neighborhood

oh the eggs chase the bacon
Round the fryin pan
the whinin dog pidgeons
By the steeple bell rope
the dogs tipped the garbage pails
Over last night
And there's always construction work
Bothering you
In the neighborhood
In the neighborhood
In the neighborhood

well Friday is a funeral
And saturday is a bride
Seys got a pistol on the register side
And the goddamn delivery trucks
They make too much noise
And we dont get our butter
Delivered no more
In the neighborhood
In the neighborhood
In the neighborhood

Well big mambos kicking
His old grey hound
And the kids cant get ice cream
cause the market burned down
the newspaper sleeping bags
Blow down the lane
And that goddamn flatbeds
Got me pinned in again
In the neighborhood
In the neighborhood
In the neighborhood

There's a couple filipino girls
Gigglin by the church
And the windoe is busted
And the landlord ain't home
And butch joined the army
Yea that's where hes been
And the jackhammers diggin
Up the sidewalks again
In the neighborhood
In the neighborhood
In the neighborhood

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A Pescara Poesia & Pop music degli anni 60             clicca qui

 

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Mercoledi 27 Agosto 2008

Review: Elizabeth, Indiana - Horseshoe Southern Indiana - August 23, 2008   clicca qui

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IL SONDAGGIO DI MF : DYLAN PRO E CONTRO
aggiornato con la mail di Gippo

Ciao , penso che oramai la gente vada ai concerti per VEDERLO e non per SENTIRLO, la voce si è trasformata in un gorgoglio , quasi un rantolo , triste finale per un GRANDE come lui !
Chi se ne frega se canta o borbotta , Dylan è Dylan , è sempre un’emozione trovarsi vicino a lui , la leggenda vivente per eccellenza ! A me non interessa la qualità della sua voce , quando lo vedo mi ribolle qualcosa nelle budella , indescrivibile , andrò sempre ai suoi concerti finchè sarà possibile vederlo. Mille volte PRO , e che , vogliamo scherzare ???????????
Gippo

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Crazy Days in London : Tratto da “Keith Richard Satisfaction” di Christopher Stanford

25/05/1966 Dolly’s Club – Mayfair, London

Originale

Keith and Brian met up with Bob Dylan, who was touring Britain and being minded with Keith’s blessing- by Tom Keylock. The two Stone’s had smoked pot and had several cocktails while in their car. “Everyone overdid it” remembers Keylock. Another trip or two to Dolly’s bar and one to the gents and Keith was flying. Somehow a discussion began about “Like A Rolling Stone”. Keith accused Dylan of taking the piss and Bob retorted that “ I could’ve written Satisfaction, but no way you fucker’s could’ve written “Tambourine Man”. Keith’s response to Dylan was that challenging look of insolent reserve that had been the bane of schoolteacher’s and other authority figures since the day he walked. Clearly, it wasn’t going to be one of those Sixties outpourings of peace and love.“Fuck you, man” , “Fuck you, man”, at that keylock intervened. “I told Keith to piss off, that tonight I was working for Dylan, and if Keith wanted a fight he’d have to come through me first. With that I grabbed Bob, pushed him into the car and took off back to the hotel. Then I look in the rear view mirror and right behind me are Keith and Brian, in Brian’s Rolls-Royce. They’re out of their brains, and the car’s doing about eighty, weaving in and out of traffic. I get to the hotel and hustle Dylan in, just as I see the Rolls jump the Kerb and fucking nearly ram the front door.
The next morning, only one disquieting thought bothered Keith, that he had paid for all of Brian drinks!

Traduzione

Keith e Brian si incontrarono con Bob Dylan, che era in tour in Gran Bretagna con Tom Keylock, la guardia del corpo che Keith gli aveva prestato.
I due “Stones” fumavano marijuana e avevano bevuto diversi cocktail mentre erano in macchina. <<Tutti esageravano>> ricorda Keylock. Un drink o due al bar e un giro alla toilette e Keith “volava”. Ad un certo punto iniziò una discussione su “Like A Rolling Stone”. Keith accusò Dylan di averli presi pesantemente in giro e Bob rispose <<Avrei potuto scrivere io “Satisfaction” ma in nessun modo voi stronzi avreste potuto scrivere “ Tambourin man”>>. La risposta di Keith fu uno sguardo duro e insolente che aveva usato spesso con i suoi professori e con figure autoritarie, sin da quando aveva cominciato a muovere i suoi primi passi. Chiaramente non sarebbe stato uno dei soliti incontri di “Peace & Love” degli anni ’60.
<<Vaffanculo>> <<Vaffanculo tu>> a questo punto Keylock intervenne: <<Dissi a Keith di andare a cagare e che quella sera lavoravo per Dylan e se Keith avesse voluto una rissa avrebbe prima dovuto vedersela con me. Presi Bob, lo spinsi in macchina e mi diressi in albergo. Guardai nello specchietto e dietro di me c’erano Keith e Brian nella Rolls-Royce di Brian, che, fuori di testa, facevano lo slalom a 80 miglia all’ora in mezzo al traffico di Londra. Arrivati all’albergo spinsi appena in tempo Dylan nell’atrio mentre la Rolls-Royce di Brian finiva sul marciapiede e quasi sfondava l’entrata dell’albergo>>.
Il mattino seguente, Keith aveva solo un ricordo che lo infastidiva: aveva pagato lui tutti i drink di Brian!

Dean Spencer News

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La scommessa di ripartire dalla città dei Beat     clicca qui

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Dylan, la casa rosa salvata da un italiano             clicca qui

segnalato da Gianluca

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Il punto di John Stewart : How many times can a man open his mouth/And pretend he still knows how to sing?

Lunedi , 08/25/2008 - 16:48 — by John Stewart
All Along the Watchtower Bob Dylan concert Copps Coliseum


Ricordate il vecchio gioco chiamato “ Che canzone è questa ?
Bene , tutto il Concert Bowl pieno di gente al Coops Coliseum , incluso me , abbiamo giocato di nuovo a questo gioco quando la “coscienza di una generazione” a.k.a. Bob Dylan ha cominciato a cantare.
Ad ogni canzone , trattenavamo il fiato per cercare di essere il primo ad identificare che canzone stavamo sentendo.
Ogni volta c’era un “gimmee” , come alla seconda canzone della set list , Girl from the north country , una canzone inaspettata , specialmente da quando Dylan ha cominciato la scivolata-crack verso il rockabilly.
La band è ancora quella di Modern times , band assolutamente solida in tutte le occasioni , specialmente George Receli alla batteria e Danny Freeman alla chitarra solista.
La buona notizia era che il Coops Coliseum è un posto molto meglio quello del Canada Air Centre , dove avevo visto l’ultima volta , nel 2006 , profeta riformato.
Forse eravamo seduti nel posto sbagliato o il suond era significatamente sbagliato , perchè la voce e l’armonica di Dylan erano troppo prominenti sul resto del mix.
Per anni mia moglie mi ha detto che Dylan non può cantare , una conclusione che io ho semplicemente sempre rifiutato. ( Lei dice lo stesso di tanti miei artisti favoriti , inclusi Neil Young e Leonard Cohen ).
Sfortunatamente , Dylan , apparentemente , sembra aver perso la sua voce , e non avevamo nemmeno un misterioso incidente di moto al quale dare la colpa come 40 anni fa.
Attualmente la sua voce è come una raspa su una una gallina starnazzante.
Non c’è bisogno di dirlo , la voce che esce esula da ogni esperienza estetica , sorprendentemente però non così tanto come potreste immaginare.
Questo perchè le canzoni di Dylan sono le caanzoni di Dylan e molte di esse , col vestito cambiato e col tempo alterato , ritmi ed altri travestimenti , provano la loro bontà anche attraverso questo massacro. , alcune di essere non solo sopravvivono , ma si ravvivano.
É stato poco divertente sentire l’introduzione di Just like a woman in stile hawaiiano , una Highway 61 squartata e macellata , invece un buon compatto riff di chitarra ha dato sapore ad una sorprendente versione di It ain’t me babe.
Abbiamo capito che era "Like a rolling stone" perchè era la canzone che apriva i bis , ma non è stato facile.
Questa canzone è stata probabilmente suonata in tutte le forme possibili , ma ora , siamo al punto che il suo stesso autore non può nascondere la noia nel cantarla.
Dall’altro lato , All along the watchtower , il secondo bis , aveva quella “ferocia” che abbiamo cercato per tutta la serata.
E’ stata una notte dove “the wildcat did growl” , ma bisogna dire un’ultima cosa , “No reason to get excited”.

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Video : If Not For You - Dylan/Harrison Duet                       clicca qui

Video : George Harrison - If not for you- Live 1992              clicca qui

Video : Bob Dylan - Something                                                clicca qui
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Video : John Lennon and George Harrison in 1971 recording Oh My Love   clicca qui

 

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Martedi 26 Agosto 2008

Set list: Evansville, Indiana - Mesker Amphitheatre - August 24, 2008

1. Leopard-Skin Pill-Box Hat (Bob on guitar)
2. It's All Over Now, Baby Blue (Bob on keyboard)
3. I'll Be Your Baby Tonight (Bob on keyboard)
4. A Hard Rain's A-Gonna Fall (Bob on keyboard)
5. Rollin' And Tumblin' (Bob on keyboard)
6. Not Dark Yet (Bob on keyboard)
7. Summer Days (Bob on keyboard)
8. I Believe In You (Bob on keyboard)
9. It's Alright, Ma (I'm Only Bleeding) (Bob on keyboard)
10. Beyond The Horizon (Bob on keyboard)
11. Highway 61 Revisited (Bob on keyboard)
12. Blind Willie McTell (Bob on keyboard)
13. I Don't Believe You (She Acts Like We Never Have Met) (Bob on keyboard)
14. Nettie Moore (Bob on keyboard)
15. Thunder On The Mountain (Bob on keyboard)

(encore)
16. Like A Rolling Stone (Bob on keyboard)
17. All Along The Watchtower (Bob on keyboard)

Anche questa volta Bob ha aperto lo shows with guitar !!

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Review : Cincinnati, Ohio - National City Pavilion - August 22, 2008     clicca qui
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Il problema della Rickenbacker : La madre di tutte le chitarre

La Rickenbacker International ha un problema che la General Motors amerebbe avere.
La fabbrica è quella che per prima ha costruito la “chitarra elettrica” e i suoi strumenti sono stati popolarizzati dai Beatles negli anni 60’ , non riesce a produrre così velocemente per soddisfare le richieste dei musicisti.

“ Siamo indietro di due anni con le consegne sull’ordinato” dice John Hall , portavoce della fabbrica.” Così abbiamo alzato i prezzi delle 6 corde , delle 12 e dei bassi del 20% per calmierare la domanda , ma non è servito a niente” ammette.

La compagnia , fondata 77 anni fa , costruisce le straordinarie chitarre suonate da numerosi artisti , ( come The Byrds che hanno creato il famoso Jinglee-janglee-sound registrando “ Turn , turn , turn “ ), è un’anomalia nell’industria musicale , senza debiti , gestione famigliare che fa tutto nel piccolo stabilimento di Santa Ana in California , a 38 miglia a sud-est di L.A.

La grande rivale – Fender Musical Instruments Corp. , famosa per le sue “Stratocaster” e “Telecaster” , la Gibson Guitar Corp. che produce le costose “Les Paul” , ora fanno costruire i loro modelli a basso-costo in Mexico e Asia , costruiscono le chitarre di prima scelta in America , incluse le “custom” che possono arrivare a costare dai 3.000 ai 10.000 dollari e qualche volta anche di più. I loro modelli a basso-costo sono distribuite e vendute sotto altri “marchi”.

“ Non c’è nessun’altra fabbrica che costruisce tutto “in casa”” dice Mitch Easter , suonatore di Rickenbacker fin dal 1980 con il college-radio darlings Let’s Active. “ Questa è la loro politica e hanno ragione”.
Easter , produttore del primo album dei R.E.M. col giovane Don Dixon , ha dato un colpo considerevole di entusiasmo alla compagnia mixando il suono della scintillante Rickenbacker 360 di Peter Bick in canzoni come “ Radio Free Europe”.


L’ossessione del “marchi”.

“ Come la Harley-Davidson Inc. , un’altro costruttore americano che è ossessionata dal marchio-immagine , la Rickenbacker non vuole costruire al di sotto degli attuali prezzi che vanno dai 1.500 ai 5.000 dollari secondo il modello , e nemmeno creare una sotto-linea di strumenti “ dice Hall.
“ Potrei farlo con un colpo di telefono , ma questo diminuirebbe la qualità , l’immagine della Company , e il prodotto , oltre a questo noi desideriamo lavorare qui , perchè trasportare tutto da qualche altra parte?”.
Inolte , continua Hall “ Rifiuto almeno una volta al mese le offerte di vendere la Compagnia”.
Nel 2007 , la Rickenbacker ed i suoi 60 operai ha assemblato nei sui 37.000 metri quadrati di stabilimento più di 10.000 chitarre col legno di acero del Michigan , noce dell’Indiana e legno bubinga importato da Africa e Asia.
“ Gli studi che abbiamo fatto dicono che il nostro mercato è otto volte più grande della nostra produzione attuale”. dice Hall.

Hall ha ereditato l’azienda dal padre Francis , la cui ditta “Radio & Television Equipment Co.” trattava le vendite delle chitarre e degli amplificatori di Leo Fender verso la fine degli anni 40’.
Francis Hall comprò la fabbrica da Adolph Rickenbacker , co-fondatore della compagnia nel 1931 assieme a George Beauchamp. Quell’anno , la compagnia introdusse sul mercato la prima chitarra elettrica , un lap-steel model costruita in alluminio che fu chiamata “the frying pan” a causa del suo corpo rotondo e del manico allungato , un decennio prima dell’avvento del Rock & Roll , tale strumento fu disegnato per suonare la musica Hawaiana.
Negli anni 50’, il veccho Hall , aggiornò i prodotti , chiamando il liutaio tedesco Roger Rossmeisl che aveva lavorato alla Gibson , il quale aggiunse il tocco che divenne il nuovo Hall-marchio , inclusi gli esagerati tagli sul corpo semiacustico al posto dei tradizionali F-holes.

Il suono distintivo

Il distintivo , vibrante suono della Rickenbacker deriva da un solido manico che parte dalla paletta e attraversa il corpo , dice DeWitt Burton , responsabile dell’equipaggiamento dei R.E.M. ad Athens , Georgia.
“Posso solo descriverlo come un suono molto “rotondo” dice Burton , che ha maneggiato un sacco di Rickenbacher chitarre e bassi usati dalla band nei tour e nelle registrazioni “ Tutto lo spettro delle onde sonore è presente nel suono Rick”.
La Rickenbacker cominciò a farsi conoscere nel 1950 , dopo che il giovane Ricky Nelson la suonava nello show televisivo “ The adventures of Ozzie and Harriet”.

La chitarra di Lennon

John Lennon , che suonava una Rickenbacker 325 sin dai giorni di Amburgo nei tardi anni 50’ , ha fatto diventare molto più famosa la chitarra quando con i Beatles apparve all’Ed Sullivan Show nel 1964. Questa diventò il marchio essenziale per le altre band della “British Invasion” , inclusi i Rolling Stones , The Who e gli Herman’s Hermits.
Francis Hall aveva combinato un incontro con i Beatles a New York prima della loro prima apparizione al programma di Sullivan.
“ Mi misi d’accordo con Brian Epstein di incontrarli e di provvedere loro una suite al Savoy Hotel – ricorda Hall – Vennero tutti , meno George che era ammalato . Mio padre forni Lennon di una chitarra nuova , una 12 corde per Harrison e un basso per Paul McCartney , era un basso-destro..... Oppss , mio padre non sapeva che Paul era mancino”.
Un anno dopo , quando i Beatles suonarono nel famoso show all’Hollywood Bowl a Los Angeles , il 15enne John Hall spedì un basso mancino a McCartney, “ Lo usa ancora oggi per le registrazioni” dice Hall orgoglioso.

By Alan Ohnsman

il sito della Rickenbacker   clicca qui

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Le armoniche Hohner della "Bob Dylan Collection"     clicca qui       e     clicca qui

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Poesie, brani inediti e biografia. Dylan è ancora inarrestabile                   clicca qui

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Jesse Dylan : video-clip per Obama                              clicca qui

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Video : Rod Stewart - Tommorrow Is A Long Time    clicca qui

 

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Lunedi 25 Agosto 2008

Talking Bob Dylan Blues - Parte 420 -    clicca qui

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Set list : Elizabeth, Indiana - Horseshoe Southern - August 23, 2008

1. Watching The River Flow (Bob on electric guitar)
2. Mr. Tambourine Man (Bob on keyboard and harp, Stu on acoustic guitar)
3. Stuck Inside Of Mobile With The Memphis Blues Again (Bob on keyboard, Stu on acoustic guitar)
4. Ballad Of Hollis Brown (Bob on keyboard, Donnie on banjo, Stu and Denny on acoustic guitars, Tony on standup bass)
5. Tweedle Dee & Tweedle Dum (Bob on keyboard)
6. Visions Of Johanna (Bob on keyboard, Donnie on electric mandolin, Stu on acoustic guitar)
7. The Levee's Gonna Break (Bob on keyboard, Donnie on electric mandolin, Tony on standup bass)
8. I Believe In You (Bob on keyboard and harp)
9. Honest With Me (Bob on keyboard)
10. The Lonesome Death Of Hattie Carroll (Bob on keyboard and harp, Donnie on electric mandolin, Stu on acoustic guitar)
11. Highway 61 Revisited (Bob on keyboard)
12. Make You Feel My Love (Bob on keyboard and harp, Stu on acoustic guitar)
13. I Don't Believe You (She Acts Like We Never Have Met) (Bob on keyboard and harp)
14. Ain't Talkin' (Bob on keyboard, Stu on acoustic guitar)
15. Thunder On The Mountain (Bob on keyboard, Stu on acoustic guitar)

(encore)
16. Like A Rolling Stone (Bob on keyboard)
17. Blowin' In The Wind (Bob on keyboard and harp, Donnie on violin, Stu on acoustic guitar)

 

Bob torna alla chitarra elettrica per il primo pezzo "Watching the river flow"

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Review : Hamilton, Ontario - Copps Coliseum - August 20, 2008    clicca qui

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SARA' IL NULLA A PREMIARCI                                      clicca qui

Racconto a quattro mani di Davide "The Saint" Imbrogno e Dario "Twist of fate" Greco

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Video :  Jakob Dylan on Woodsongs                                           clicca qui

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Video : One Headlight - Wallflowers and Bruce Springsteen   clicca qui

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Video : The Wallflowers - The Difference (Live At Alcatraz)   clicca qui

 

 

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