MAGGIE'S FARM

sito italiano di BOB DYLAN

 

RINGO STARR

 
 

 

RINGO VIDEO PARADE :

PHOTOGRAPH

YOU'RE SIXTEEN

IT DON'T COME EASY

NEVER WITHOUT YOU

LIVERPOOL 8

WEIGHT OF THE WORLD

ACT NATURALLY

I'M THE GREATEST

OH MY OH MY

The Beatles, 30 July 1968, EMI Studio 2

 

Figlio unico di Richard Starkey sr. e di Elsie Gleave, a Richard jr. fu imposto lo stesso nome di suo padre. I suoi genitori si conobbero quando lavoravano insieme in una panetteria e si sposarono nel 1936. Nato in una casa di Madryn Street, nel quartiere operaio conosciuto come Dingle, all’età di tre anni rimase solo con la madre, abbandonata dal marito Richard Sr. Un anno più tardi madre e figlio si trasferirono in Admiral Grove in un appartamento più piccolo e meno costoso. Per Richard quella fu casa sua fino a quando non raggiunse i Beatles a Londra. Per mantenere la famiglia Elsie trovò lavoro come barista: Richard, che nel frattempo assunse il nomignolo di Ritchie, veniva accudito spesso dai nonni materni.
La salute di Ritchie gli giocò spesso brutti scherzi: a cinque anni, appena iniziata scuola, un’appendicite trascurata degenerò in peritonite e il piccolo entrò in un coma che durò dieci settimane. Varie volte i medici dissero a Elsie che rischiava di perdere suo figlio, ciononostante Ritchie, nella sorpresa generale, riprese brillantemente. A tredici anni, poco dopo il matrimonio della madre con Harry Graves, accolto da Ritchie con entusiasmo, il ragazzo fu colpito da pleurite. Se ne trascinò dietro i postumi per un paio d’anni dalla dimissione dall’ospedale, ciononostante rimase sempre ottimista e fiducioso.
 

Rimasto indietro a scuola a cinque anni, Ritchie non sapeva ancora leggere e scrivere, così gli fu affiancata un’amichetta sua coetanea, Marie Maguire, perché lo aiutasse. In seguito marinò spesso la scuola, e ciò contribuì alla sua pessima prova negli esami di licenza elementare.

Quando guarì dalla polmonite non pensò neppure di tornare a scuola e si mise a cercar lavoro. Lo trovò come fattorino alle ferrovie britanniche, ma dovette lasciarlo perché non superò le visite mediche. Allora si impiegò come barman su di un battello che faceva rotta tra Liverpool e il Galles, ma fu licenziato in tronco una sera che tornò a bordo semiubriaco. Finalmente trovò lavoro in città come apprendista falegname presso la Harry Hunt & Son.

Nel mentre, Ritchie maturava una grande passione per la musica. Con un suo compagno di lavoro, Eddie Miles, mise su la Eddie Clayton Band, una band di musica skiffle che suonava per i colleghi durante l’intervallo dal lavoro per il pranzo, e successivamente andò per locali. A diciassette anni Ritchie ricevette dal patrigno una batteria di seconda mano in regalo, costata dieci sterline. Poco dopo Ritchie vendette la sua batteria e, facendosi prestare il rimanente dai nonni, si comprò una batteria Premier nera.

Suonò per vari complessi, anche più d’uno alla volta, finché nel marzo del 1959 si unì ai Al Caldwell’s Texans, che nel novembre assunsero il nome di Rory Storm And The Hurricanes; nel 1960 divennero la miglior band di Liverpool e iniziarono a uscire dai confini cittadini, cosa questa che indusse, non senza ripensamenti, Ritchie ad abbandonare il suo lavoro presso la Harry Hunt & Son, nonostante sua madre e il patrigno avessero tentato in tutti i modi di dissuaderlo. Ma la prospettiva di venti sterline alla settimana era molto allettante. Così, nell’estate del 1960, Richard Jr. era pronto ad andare in tournée con gli Hurricanes. Alan Caldwell, alias Rory Storm, suggerì a Richard di darsi un soprannome; siccome gli piacevano gli anelli (in inglese ring), cambiò il suo nome in “Rings”, che poi evolvette in “Ringo”, perché suonava più americaneggiante. Il cognome Starkey si contrasse in Starr perché si adattava bene: nacque così Ringo Starr.

Nell’autunno del 1960 gli Hurricanes furono invitati ad Amburgo per suonare al Kaiserkeller. In quel club si esibiva un’altra band di Liverpool, i Beatles, che, per la verità, avrebbero dovuto esibirsi in un altro club meno prestigioso, il Ratskeller, ma dovettero cambiare aria quando i vicini si lamentarono per il rumore. Così gli Hurricanes e i Beatles condivisero le dure notti al club fino all’alba, alternandosi durante la nottata. Malgrado gli Hurricanes fossero pagati e sistemati meglio dei loro concittadini, tra i due gruppi nacque l’amicizia, in particolare tra Ringo e George Harrison. Spesso Ringo, quando il suo gruppo non si esibiva, andava ad ascoltare i Beatles. Addirittura le due band suonarono insieme quando si trattò di accompagnare Lou Walter che cantava una personale versione di Summertime. Passando per la Francia, dove gli Hurricanes suonarono per i militari di una base dell’U.S. Air Force, il gruppo tornò a Liverpool. Nei periodi di inattività del suo gruppo, Ringo suonò qualche volta con i Beatles al posto di Pete Best.
 

Nel luglio del 1961 a festeggiare i ventun anni di Ringo nella casa di Admiral Grove c’erano i leader dei maggiori gruppi musicali cittadini, ivi compresi Rory Storm, John Lennon e Paul McCartney. Ma Ringo iniziava a essere insoddisfatto degli Hurricanes, la cui carriera stagnava. Prese in considerazione persino l’idea di andare a vivere nel Texas, dove aveva trovato lavoro in una fabbrica, ma le complicate pratiche dell’ambasciata per avere il visto d’immigrazione negli Stati Uniti lo indussero a recedere dal suo proposito. Nel 1962, mentre i Beatles stavano per esplodere, Ringo era ad Amburgo con Tony Sheridan, ma malgrado le buone offerte economiche ricevute tornò a Liverpool per suonare nuovamente nel tour estivo degli Hurricanes, finchè in autunno non ricevette due offerte di lavoro, una dai King Size Taylor And The Dominos e l’altra dai Beatles. Scelse i Beatles e suonò ufficialmente per loro la prima volta il 18 agosto 1962, diciotto giorni prima della prevista prima sessione di prove a Abbey Road, negli studi EMI a Londra.
(da www.dafflitto.com/beatles/ringo.php)

 

 

I Beatles, e George Martin con loro, non erano soddisfatti di Pete Best e ritennero Ringo il naturale rimpiazzo, per il suo stile e la sua personalità. Ciononostante Ringo non potè fare a meno di sentirsi l’ultimo arrivato nella band, e in defininiva estraneo ad essa, almeno fino a quel momento. Per esempio, non seppe neppure del matrimonio, il 23 agosto, di John Lennon con Cynthia Powell. Addirittura, nelle prove di Love Me Do dell’11 settembre, e in quelle di PS I Love You, dovette suonare il tamburello perché la batteria fu suonata dal session-man ufficiale Andy White. Comunque quella che fu pubblicata fu la versione del 4 settembre, che vide Ringo suonare la batteria in entrambi i brani. Siccome i Beatles non avevano intenzione di rimpiazzare Ringo, egli entrò a pieno titolo nella band, e fu quindi accettato anche dalla EMI. Superato il complesso dell’ultimo arrivato, quindi, Ringo iniziò a sentirsi un vero Beatle.

Durante tutto il periodo dei Beatles Ringo fu il naturale sostegno ritmico della band, di buona tecnica e dalla grande personalità, sia perché formatasi nelle avversità che aveva dovuto superare, sia dovuta al fatto che era il più anziano del gruppo. Non fu prolifico (vanta al suo attivo pochi brani, come Don’t Pass Me By su The Beatles e la divertente Octopus’s Garden nell’album Abbey Road), ma il suo contributo si fece sentire. Quando i Beatles si sciolsero, per lungo tempo fu Ringo l’unico a mantenere buoni rapporti con gli altri tre della band, e probabilmente ebbe un ruolo di non poco conto nel riavvicinamento, nel corso degli anni, degli ex compagni. Nel 1965 Ringo aveva sposato Maureen Cox (Mary per gli amici), giovane parrucchiera, la cui unione resistette al turbine di quegli anni. Poco prima, nel corso di un (ulteriore) ricovero per tonsillite, Mary corse da Liverpool a Londra per fare da infermiera a Ringo. Il fatto che Mary fosse incinta del loro primo figlio accelerò il matrimonio. Il 13 settembre 1965 nacque Zak seguito dal fratello Jason, nato il 19 agosto 1967, e dalla sorella Lee Parklin, nata l’11 novembre 1970. La coppia sembrava a tutti molto unita e per questo, quando divorziò nel 1975, per molti fu uno shock.

Al momento dello scioglimento dei Beatles Ringo aveva già pubblicato due album solisti, Sentimental Journey e Beaucoups Of Blues. Dalla fine del 1970 Ringo collaborò con la band di John Lennon, la Plastic Ono Band. Negli anni seguenti alternò produzioni proprie a collaborazioni con altri artisti famosi, che lo scelsero per la sua buona tecnica; si produsse anche in parti da attore (in effetti, anche nei film girati con i Beatles, A Hard Day’s Night e Help!, si distinse tra i quattro come colui che sapeva stare meglio davanti alla macchina da presa: nel 1967 ebbe anche un ruolo di primo piano nel film interpretato da Peter Sellers The Magic Christian): lavorò per Frank Zappa nel film 200 Motels nel 1971 e, nello stesso anno, suonò con George Harrison al Madison Square Garden di New York nel concerto di solidarietà per il Bangladesh; fondò una ditta di design, Ringo Or Robin Ltd., in coppia con Robin Cruikshank, disegnatore di arredamento.
 

Nel 1973 acquistò Tittenhurst Park da John Lennon, una villa con ventisei camere. Nel contempo produsse il film Son Of Dracula con Harry Nilsson, nel quale recitò anch’egli. Dopo un’ulteriore collaborazione con George Harrison, i due, insieme a John Lennon, intentarono una causa contro Alan Klein, loro manager al tempo dei Beatles (e a causa del quale Paul McCartney ebbe a discutere con gli altri tre, perché non si fidava di Klein e aveva proposto Lee Eastman - avvocato newyorkese, fratello di sua moglie Linda - come manager del gruppo) e già manager dei Rolling Stones. Comunque i tre registrarono insieme alla fine dell’anno un disco, You’re Sixteen, scritta da Ringo.

Del 1974 sono un’altra serie di collaborazioni: ancora George Harrison (Dark Horse) e Harry Nilsson (il film Harry And Ringo’s Night Out, mai uscito).

Dal 1975 fino alla metà degli anni ’80 Ringo superò varie disavventure: divorziò dalla moglie Mary, aprì e chiuse una sua etichetta discografica i cui artisti non riuscirono mai a imporsi, la Ring O Records. Partecipò a feste e ricevimenti vari dove fece la conoscenza intima dell’alcool e delle droghe; nel 1979 ebbe un grave problema intestinale, postumo della peritonite infantile, che già gli aveva procurato un’altra ricaduta nel 1969. Ricostituitosi dopo l’asportazione chirurgica, a Montecarlo, di qualche metro d’intestino, riuscì a suonare insieme a Paul McCartney (con il quale aveva fatto qualche improvvisata nei tour) e George Harrison in occasione del matrimonio di Eric Clapton. Nel 1980 la sua casa americana di Los Angeles prese fuoco con quasi tutti i suoi ricordi dei Beatles. In mezzo a queste disavventure conobbe Barbara Goldbach (meglio nota come Barbara Bach, già signora Gregorini, dal cognome del suo ex-marito italiano), una bellissima attrice americana, ex modella, che aveva lavorato con Roger Moore nel film The Spy Who Loved Me (Agente 007: La spia che mi amava); nel dicembre 1980 però fu colpito da un’altra brutta notizia: sembrava essere riuscito a riavvicinare i suoi ex compagni di band, quando gli giunse la notizia che John Lennon era stato ucciso da un fan deluso. Volò dall’Inghilterra a New York con Barbara per consolare la vedova Yoko Ono. Nel febbraio del 1981 Ringo suonò in alcuni brani di Tug Of War di Paul McCartney. Nell’aprile dello stesso anno, Barbara e Ringo si sposarono. Al matrimonio parteciparono George e Paul con le loro mogli Olivia e Linda. I tre, nel ricevimento che seguì la cerimonia, si produssero in una jam session molto applaudita e molto carica di nostalgia per i presenti (e di rimpianto per gli assenti). In quello stesso anno Ringo e Barbara furono i protagonisti del film I Cavernicoli. Nel 1982 Paul co-produsse un video di Ringo, di 11 minuti, sulla canzone Stop And Take The Time To Smell The Roses; al video presero parte Ringo, lo stesso Paul, sua moglie Linda e Barbara. Il corto fu presentato al festival di Cannes. Nel 1984 Barbara e Ringo accettarono, ricambiando il favore, di recitare nel film di Paul McCartney Give My Regards To Broad Street. Nel 1988 Ringo e Barbara decisero di smetterla con l’alcool ed entrarono in una clinica di riabilitazione a Tucson, in Arizona, dalla quale uscirono nel 1989 finalmente sobri.
 

 

Dal 1989 al 1994 Ringo girò il mondo con la sua All Starr Band, producendo molti dischi e suonando per molti artisti, tra cui Buck Owens (Act Naturally del 1989), Tom Petty (il video I Won’t Back Down, 1989), di nuovo Tom Petty e Jeff Lynne in un concerto di solidarietà per i bambini rumeni nel 1990, in cui si produsse in With A Little Help From My Friends e I Call Your Name di John Lennon, e Bruce Springsteen nel 1991, con il quale apparve nel video di Nils Lofgren (chitarrista della E Street Band dopo l’uscita di Little Steven) Valentine. Trovò anche il tempo di dare la voce ad un personaggio in un episodio dei Simpsons nell’aprile 1991. Dal 1992 il figlio Zak si alterna in tournée alla batteria con il padre («Il mio vecchio sa tenere bene il tempo, ma non l’ho mai considerato un grande batterista», disse un giorno Zak di suo padre, dimostrando sicuramente personalità).

Sempre nel 1992, nel corso delle commemorazioni del venticinquennale di Sgt. Pepper’s Lonely Hearts Club Band, Paul, Ringo e George hanno contribuito alla realizzazione di un film-documentario, The Making Of Sgt. Pepper’s, andato in onda su tutte e due le sponde dell’oceano. Nello stesso anno Ringo partecipò con la sua band, gratuitamente, al Telethon americano condotto da Jerry Lewis e a un concerto di beneficenza in favore della clinica di Tucson dove si disintossicò insieme a sua moglie.

Nell’aprile del 1993 partecipò, durante il tour di Paul McCartney, a uno dei suoi concerti, cantando e suonando con lui la canzone di chiusura, Hey Jude.

Nel 1994 Ringo conobbe tre gravi lutti: il 15 gennaio il suo amico Harry Nilsson morì di infarto cardiaco; il 27 agosto Harry Graves, il suo patrigno, morì di polmonite; infine, il 30 dicembre, la sua ex-moglie Maureen Cox morì per complicazioni sopraggiunte dopo un’operazione di trapianto di midollo, resasi necessaria a causa di una grave forma di leucemia. Maureen aveva sposato, una decina d’anni dopo il divorzio da Ringo, Isaac Tigret, fondatore degli Hard Rock Cafè, famosa catena di ristoranti sparsi in tutto il mondo. Sia Isaac che Ringo, con i suoi tre figli avuti da Mary, le erano vicini al momento della morte.
 

Nonostante queste disavventure Ringo, Paul e George, aiutati da Zak Starkey e da Julian Lennon, il primo figlio di John, lavorarono durante tutto il 1994 e parte del 1995 a una retrospettiva sui Beatles, che comprendeva la pubblicazione di tre CD doppi (The Beatles Anthology) con materiale inedito tra cui i singoli Free As A Bird e Real Love. Fu prodotto un film, evento televisivo del 1995. Nello stesso anno l’ultimo grave evento per Ringo, fortunatamente superato: la venticinquenne figlia Lee fu ricoverata a Londra per un tumore al cervello. Angosciato, Ringo interruppe un tour negli Stati Uniti per rientrare in Gran Bretagna. La figlia fu operata con successo, ma comunque Ringo cancellò tutte le date per starle vicino.

Sempre nel 1995 Ringo firmò una linea di bacchette da batterista per la ProMark.

Oggi i membri della famiglia Starkey, Ringo, Barbara e figli, risiedono a Montecarlo, ma si dividono tra la casa di Los Angeles e quella in Inghilterra. Finalmente sobrio dopo anni di alcool e droga, sono quasi dieci anni che Ringo è tornato a condurre vita sana e, professionalmente, ha ricostruito le collaborazioni con i suoi amici di un tempo, primi fra tutti George Harrison e Paul McCartney, ai concerti dei quali si diverte a fare improvvisate. È riuscito a gestire il suo passato di ex Beatle non senza difficoltà, ma superando sempre i momenti bui con la forza del suo senso dell’umorismo e del suo carattere, abituato fin da bambino a combattere con avversità ben peggiori di un semplice insuccesso professionale. Abituato ad avere sempre i piedi per terra, è rimasto un uomo modesto, posato e senza pretese, esattamente com’era prima di divenire famoso in tutto il mondo negli anni ’60. E dopo la morte di George Harrison, avvenuta alla fine del 2001, la cui notizia colse Ringo in tournée a Vancouver in Canada, è rimasto insieme a Paul McCartney l’unica memoria storica del gruppo che trent’anni fa cambiò il mondo solo «con un piccolo aiuto dai suoi amici».
 

La quarta stella

Richard Starkey jr., noto in tutto il mondo con lo pseudonimo di Ringo Starr, nasce a Liverpool in una casa di Madryn Street, nel quartiere operaio conosciuto come Dingle, il 7 Luglio 1940 da Richard Starkey ed Elsie Gleave. A cinque anni comincia ad andare al St. Silas. Infant School, ma l'anno successivo viene ricoverato d'urgenza per un'operazione di appendicite, poi aggravata in peritonite. Sembra un dettaglio da nulla, invece il ragazzo resta in coma per dieci settimane.

Uscito dall'ospedale dopo sei mesi (cui seguirono altri sei mesi di riposo totale), torna a scuola ma, a causa della lunga assenza, è costretto a recuperare le lacune accumulatesi nel tempo e quindi ad essere aiutato da un'insegnante di sostegno.

Nel 1953 viene nuovamente ricoverato per pleurite, a cui segue ancora un lungo periodo di riposo. Tornato a casa si propone per un lavoro presso la British Railways ma viene scartato a causa delle sue precarie condizioni di salute.

A diciassette anni, finalmente, riesce a trovare un lavoro come apprendista presso la Henry Hunt and Sons Engineering Firm. Sboccia inoltre in questo periodo la passione per la musica. Comincia ad armeggiare con la batteria e si unisce ad un complessino, gli Al Caldwell's Texans che, grazie al discreto successo locale, gli infonde una buona dose di fiducia in se stesso. Quello stesso anno (siamo nel '59), entra a far parte dei Roy Storm and the Hurricanes, conosciuti per le loro esuberanti performance sul palco, fino a quando nel 1960 divennero la più famosa rock band di Liverpool.
La riprova di questo successo è l'offerta per un tour di tredici settimane in Galles. Sull'onda dell'entusiasmo, decide di cambiare il nome di Richard Starkey in Ringo Starr. Lo prima parte dello pseudonimo è ricavata dalla sua mania di indossare anelli ("ring", in inglese, significa appunto anello), mentre Starr lo sceglie solamente per una migliore assonanza col nome rispetto al più "duro" Starkey.

Ad ogni buon conto, quella è la tournè che gli cambierà la vita. Il gruppo viene ingaggiato per un concerto al Kaiserkeller di Amburgo ed è proprio qui che incontra un altro gruppo di Liverpool, gli allora sconosciuti e oscuri Beatles (un nome traducibile con "scarafaggi"). Al momento, la conoscenza non produce nulla di fruttuoso per Ringo, che si limita a sentirli suonare. Nel 1961, però, qualcosa si incrina nel suo vecchio gruppo e Ringo si stanca della situazione. Si guarda intorno per trovare altre soluzioni, finchè riceve due proposte di ingaggio: una da parte dei King Size Taylor, l'altro proprio dai Beatles. Dopo una breve audizione, diventa dunque il batterista ufficiale di quelli che a breve diverranno gli "scarafaggi" più famosi del mondo, prendendo parte alla storica sessione effettuata negli studi di Abbey Road, in cui il quartetto comincia a sfornare qualcuno dei suoi celebri capolavori.

Nel 1964 si ripresenta lo spettro della salute malferma. Una tonsillite lo costringe ad operarsi ed a saltare una buona parte della tournee estiva. L'11 Febbraio 1965, invece, si sposa con Mary Cox, suo vecchio amore sopravvissuto alle numerose tournee, ai fans, alla beatlemania allora dilagante. Così il 13 Settembre 1965 nasce Zak Starkey, seguito da Jason nel 1967 e da Lee Parkin nel 1970. Sembrerebbe una famiglia solida e dal roseo futuro invece nel 1975, quasi inaspettato, giunge il divorzio.

Intanto, anche la "famiglia" Beatles era in profonda crisi, a causa di numerosi dissidi interni, soprattutto fra le due primedonne Paul McCartney e John Lennon. Una volta consumata la crisi, il gruppo si scioglie e ognuno intraprende una propria carriera solista, con più o meno successo. Ma già all'atto dello scioglimento Ringo aveva due album da solista alle spalle. Inoltre, aveva collaborato e suonato con molti altri musicisti, partecipando poi a due film ("Blindman" e "200 Motels" di Frank Zappa). I singoli "It don't come easy", "Early 1971" e "Back off Boogaloo" riscossero molto successo, ma è con "You're sixteen" che la critica lo acclama musicista dell'anno. In seguito, continua a partecipare anche a dischi con i vecchi sodali Paul McCartney e George Harrison. Nell'Aprile del 1975 fonda una casa discografica, la Ring O Records, destinata a fallire entro tre anni.

Nel 1979 fanno ancora capolino problemi relativi alla sua eterna salute instabile. Ricoverato d'urgenza in un ospedale di Montecarlo, gli viene asportata una buona parte dell'intestino. Ripresosi dalla debilitante operazione trova la forza per tornare sul palco con gli ex colleghi (assente il solo Lennon), per un'esibizione live, anche se l'anno si chiuderà ancora con un evento infausto: la sua casa di Los Angeles, a causa di un incendio, va letteralmente in fumo. Intanto, prende piede anche un certo impegno cinematografico, suo antico sogno. Sul set di "Caveman", un film da lui diretto, si innamora della modella Barbara Bach, che diventerà presto sua moglie, anche se i due si salvano miracolosamente da uno spaventoso incidente stradale.
E' un periodo assai amaro: parallelamente a questi eventi terribili, un maniaco uccide Lennon davanti alla sua abitazione.

Superato lo choc, le cronache annotano qualche sporadica collaborazione con l'antico collega McCartney o con gli "estivi" Beach Boys, anche se l'attività musicale, di fatto, sembra perdere sempre più peso in relazione ad altre attività. Ad esempio, apre con la compagna un ristorante ad Atlanta, esperimento durato un paio di anni per poi rivelarsi fallimentare. Riparte con rinnovata energia nell'89 con il suo primo tour da solista, supportato dalla "All Starr Band". Nel 1991, invece, appare con Bruce Springsteen nel video "Valentine" di Nils Loffgren.

L'ultimo atto significativo, per ora, della carriera di Ringo Starr risale al 1994 quando, insieme allo storico terzetto rimasto dei Beatles, registra l'inedito "Free as a Bird", in cui la voce di John Lennon risorge per merito delle moderne tecnologie computerizzate, come un fantasma intento a richiamare per sempre l'antico passato.
(da biografieonline.it)

 



Richard Starkey (Liverpool, 7 luglio 1940) è un musicista britannico. Noto con lo pseudonimo di Ringo Starr, dal 1962 al 1970 è stato il batterista e cantante (spesso d'accompagnamento e, più raramente, solista) del complesso musicale dei Beatles, per i quali ha anche composto due canzoni (Don't Pass Me By e Octopus's Garden). Dopo lo scioglimento del gruppo ha intrapreso una carriera individuale sia come musicista sia come attore cinematografico.

Biografia
Richard Starkey imparò a suonare la batteria a diciassette anni, su uno strumento avuto in regalo. Nel 1960 divenne batterista professionista e - dopo aver adottato lo pseudonimo di “Ringo” per via dell'abitudine di portare numerosi anelli (rings in inglese) - iniziò a suonare con il gruppo di Liverpool Rory Storm & The Hurricanes. Quello stesso anno, durante una tournée ad Amburgo, incontrò i Beatles che fornivano supporto alle esibizioni del cantante inglese Tony Sheridan. Nel 1962, prima del provino dei Beatles alla EMI-Parlophone, sostituì Pete Best all'interno della formazione.


Il ruolo nei Beatles
Buon ultimo - secondo alcuni a torto - nella gerarchia e nella popolarità all'interno dei Beatles, Ringo Starr brillò quasi sempre di luce riflessa (Ringo è stato spesso definito come l'uomo più fortunato degli anni '60), assumendo negli anni un ruolo di comprimario, un po' goffo e non molto attraente, in netto contrasto con le "splendenti" personalità dei più illustri colleghi. Va però detto che, grazie al suo carattere gioviale e bonario, riuscì spesso a mitigare e ridimensionare le tensioni e lo spirito competitivo che percorrevano il gruppo e ne avvelenavano il clima.
 

Inoltre il suo stile batteristico, da molti ritenuto monotono, era in realtà preciso e molto confacente alle canzoni dei Beatles. È da sempre ritenuto non casuale che i due batteristi dei gruppi più famosi di quegli anni (lui per i Beatles e Charlie Watts per i Rolling Stones) avessero un innato e definito senso del ritmo. Gli fu sempre rimproverata una scarsa tecnica (di lui si diceva che non sapesse rullare), ma è ancora oggi ricercato come session-man, a riprova della stima che i colleghi provano per lui.

Per anni si limitò all'accompagnamento strumentale dei Favolosi e solo occasionalmente gli furono affidate parti vocali (Act Naturally, Boys, Yellow Submarine, With a Little Help From My Friends le più famose). In quel periodo Ringo non fu molto prolifico come compositore: per il quartetto scrisse soltanto "Don't Pass Me By" (The Beatles) e "Octopus's Garden" (Abbey Road). Nel film Let it Be si vede George Harrison che aiuta Ringo a comporre il ritornello. Starr risulta inoltre accreditato come co-autore assieme a Lennon e McCartney in "What Goes On" (Rubber Soul), e assieme a Lennon, McCartney e Harrison in "Flying" (Magical Mystery Tour) e "Dig It" (Let It Be).

In contrapposizione alla non particolarmente brillante personalità di musicista, Starr vanta invece una discreta carriera cinematografica, iniziata durante la carriera con i Beatles (Help! e A Hard Day's Night, entrambi di Richard Lester, in Italia noti rispettivamente come Aiuto! e Tutti per uno) e protrattasi durante tutti gli anni Settanta. A parte quelli girati durante la parentesi beatlesiana, il primo film a cui prese parte fu Candy e il suo pazzo mondo (1968), nel quale ebbe una parte al fianco di Charles Aznavour, Marlon Brando ed Eva Aulin. Poi recitò in The Magic Christian (1969), con Peter Sellers e Raquel Welch.
 


L'esordio solista da musicista
Sul fronte discografico, Ringo ha esordito come solista poco prima della separazione dei Beatles con l'album Sentimental Journey (1970), una collezione di rifacimenti di vecchi brani portati al successo tra gli anni Trenta e gli anni Cinquanta da vari artisti (fra cui Doris Day, Fred Astaire e Louis Armstrong).

A breve distanza seguì Beaucoups of Blues (1970), un album in tipico stile country and western, che confermava la sua predilezione per uno stile sostenuto e promosso già in alcune sue interpretazioni con i Beatles.

Nello stesso periodo Starr, pur mentre il gruppo di Liverpool si avviava allo scioglimento, apparve in molti dischi di suoi colleghi (ad esempio in alcuni di John Lennon e George Harrison). La scalata al successo e alle classifiche di vendita iniziò però solo con i singoli "It Don't Come Easy" (1971, presentata anche al Concerto per il Bangladesh organizzato da George Harrison nell'agosto dello stesso anno e con "Back Off Boogaloo" (1972), entrambe sue composizioni.

L'attività cinematografica lo ha visto apparire nel film western Blindman (1971) ed impersonare Frank Zappa in 200 Motels (1971). Ha poi interpretato That'll Be the Day con David Essex (1973); ha diretto anche il lungometraggio Born to Boogie (1973), film biografico sulla vita di Marc Bolan.


I successi individuali
Alla fine del 1973 Starr è arrivato in testa alla classifica americana con l'album Ringo, forte di due primi posti a 45 giri con Photograph e You're Sixteen e di un buon piazzamento nei Top 10 con Oh My My. L'album ha rappresentato il suo successo più importante sotto il profilo sia artistico sia commerciale. È stato registrato con la partecipazione, tra gli altri, di John Lennon, Paul McCartney e George Harrison che hanno composto rispettivamente le canzoni I'm the Greatest, Six O' Clock e Sunshine Life For Me.

Il momento favorevole è continuato con l'album Goodnight Vienna (1974), che ha fruttato a Starr due altri successi importanti: l'interpretazione di Only You (il "sempreverde" dei Platters) e No No Song.

Sul fronte cinematografico, invece, Starr ha proseguito la sua attività interpretando Son of Dracula (1974) con Harry Nilsson ed apparendo in un cameo in Lisztomania (1975), ancora al fianco di David Essex.

Nel 1975 ha inaugurato una propria etichetta discografica Ring-O-Records, per poi passare però alla statunitense Atlantic Records. Nel 1976 è stato tra gli ospiti del The Last Waltz (L'ultimo walzer), concerto d'addio del gruppo storico di Bob Dylan, The Band. Dall'evento venne poi ricavato due anni dopo un film con il medesimo titolo, frutto della registrazione integrale del concerto.
 


Gli anni Ottanta
Gli anni Ottanta per Ringo Starr non sono stati un momento di grande creatività artistica, ma piuttosto un periodo in cui il batterista ha goduto dell'infinita rendita derivante dai profitti dei Beatles, nonostante il fatto che le cronache abbiano riportato di suoi problemi finanziari.

Nel 1980 ha recitato come protagonista nel film Caveman al fianco di Barbara Bach. I due si sono sposati nell'aprile del 1981.

Sul fronte discografico, dopo alcuni album mediocri della seconda metà degli anni Settanta, Starr ha pubblicato Stop and Smell the Roses (1981), realizzato con diversi produttori ed inciso in vari studi di registrazione. È stato il suo album migliore da anni e gli ha procurato l'ultimo ingresso in classifica con la canzone Wrack My Brain, prodotta da George Harrison.

Successivamente, il decennio degli '80, dal punto di vista musicale, lo ha visto partecipare in più occasioni a dischi altrui e pubblicare un solo album passato pressoché inosservato,Old Wave (1983), fra l'altro neppure distribuito sui mercati inglese e americano. Si annovera anche qualche comparsa in progetti cinematografici e televisivi. Gravi problemi di alcolismo hanno segnato tutto il periodo motivando, in un certo qual senso, la scarsa attività artistica.
 

Gli anni Novanta
Il successivo decennio si è invece mostrato più stimolante, se non altro per la ritrovata voglia di esibirsi dal vivo, come hanno dimostrato All-Starr Band (1990) e Live From Montreux (1993), due album live in cui sono stati ospiti della All-Starr Band membri degli Eagles, dei The Band, Nils Lofgren, Dr. John e tanti altri.

Il ritorno in studio si è avuto con Time Takes Time (1992), un buon lavoro prodotto da Don Was con special guest varie (le più sorprendenti sono state quelle dei Jellyfish e dei Posies).

Le luci della ribalta si sono poi riaccese su di lui in occasione del lancio del progetto Anthology dei Beatles tra il 1995 ed il 1996 che, nonostante le critiche controverse, ha consolidato ulteriormente il mito della più famosa band del Novecento.

Anche Vertical Man (1998) si è segnalato per il buon repertorio di brani, una ritrovata freschezza interpretativa ed un nutrito gruppo di all-star a supporto, tra cui Scott Weiland, Tom Petty, Alanis Morissette, Paul McCartney e George Harrison. Nell'album Ringo Starr ha fatto i conti col passato incidendo una nuova versione di Love Me Do, unico brano dei Beatles in cui - nell'incisione originale - non compariva ufficialmente alla batteria.

I Wanna Be Santa Claus, pubblicato nel 1999, è invece una raccolta di standard natalizi, in cui Starr ha riproposto la vecchia incisione dei Beatles Christmas Time Is Here Again ed altri classici. Due le canzoni nuove da lui composte, la title-track e Dear Santa.
 


Dopo il 2000
Tra la fine del 2000 e l'inizio del 2001, l'antologia 1 dei Beatles, che raccoglie tutti i singoli "numero uno" ha raggiunto i primi posti delle classifiche di tutto il mondo, regalando a Ringo Starr un rinnovato momento di popolarità.

Il batterista ha continuato, nel frattempo, ad esibirsi regolarmente dal vivo con la sua All-Starr Band, il cui organico si è rinnovato annualmente. I momenti migliori dei concerti sono stati poi raccolti nel cofanetto The Anthology... So Far (2001), uscito per celebrare il decimo anniversario della formazione.

Nella primavera del 2003 Starr ha quindi pubblicato l'album Ringo Rama, a cui tra gli ospiti hanno partecipato Eric Clapton, David Gilmour e Willie Nelson. Più recentemente è uscito Choose Love (2005).


Il ritorno alla EMI
Nel giugno del 2007, tramite il suo sito ufficiale, Ringo ha annunciato il suo ritorno alla EMI, sua casa discografica dal 1962 al 1975. Primo segno tangibile di questa rinnovata intesa è stata la pubblicazione (il 28 agosto 2007) della raccolta "Photograph: The Very Best of Ringo Starr" che, un po' a sorpresa, ha riportato il suo nome nei Top 30 britannici, cosa che non accadeva dal 1974 quando uscì l'album Goodnight Vienna. Da tempo i fan chiedevano a gran voce una compilation che coprisse la sua intera carriera solista: "Photograph: The Very Best of Ringo Starr" soddisfa a tutti gli effetti questo bisogno, in quanto include una selezione di brani che va da Beaucoups of Blues del 1970 a Fading in fading out del 2005. Contemporaneamente all'uscita della raccolta sono stati pubblicati su iTunes i quattro album di Ringo per la EMI: Sentimental Journey, Beaucoups of Blues, Ringo e Goodnight Vienna. La collaborazione tra Ringo e la EMI si estenderà al suo prossimo album, Liverpool 8, la cui pubblicazione è prevista per gennaio 2008.
 

Discografia
1970 - Sentimental Journey
1970 - Beaucoups of Blues
1973 - Ringo
1974 - Goodnight Vienna
1975 - Blast From Your Past (raccolta)
1976 - Ringo's Rotogravure
1977 - Ringo the 4th
1977 - Scouse the Mouse (colonna sonora)
1978 - Bad Boy
1981 - Stop and Smell the Roses
1983 - Old Wave (pubblicato in Canada e Germania)
1989 - Starr Struck: Best of Ringo Starr, Vol.2 (raccolta)
1990 - Ringo Starr and His All-Starr Band... (live)
1992 - Time Takes Time
1993 - Ringo Starr and His All Starr Band Volume 2: Live From Montreux (live)
1997 - Ringo Starr and His third All-Starr Band-Volume 1 (live)
1998 - Vertical Man
1998 - VH1 Storytellers (live)
1999 - I Wanna Be Santa Claus
2001 - The Anthology...So Far (raccolta, live, 3CD)
2002 - King Biscuit Flower Hour Presents Ringo & His New All-Starr Band (live)
2003 - Ringo Rama
2003 - Extended Versions (live)
2004 - Tour 2003 (live)
2005 - Choose Love
2006 - Ringo Starr and Friends (live)
2007 - Photograph: The Very Best of Ringo (raccolta)
2008 - Liverpool 8
(da wikipedia)


 

Due video di Ringo con Bob Dylan

http://it.youtube.com/watch?v=C0GlziHTnn8

http://it.youtube.com/watch?v=owZgM9DHJO0&feature=related