BOB DYLAN

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sito italiano di BOB DYLAN

creato da Michele " Napoleon in rags" Murino - curato da Mr.Tambourine

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LA POSTA DI MAGGIE'S FARM

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MAGGIE'S FARM BLACKBOARD

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Il perfetto Maggiesfarmer 2009 , la classifica

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IN EVIDENZA

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«Beyond here lies nothing»

clicca qui per ascoltarlo e scaricarlo

Oh well, I love you pretty baby
You're the only love I've ever known
Just as long as you stay with me
The whole world is my throne
Beyond here lies nothin'
Nothin' we can call our own

Well, I'm movin' after midnight
Down boulevards of broken cars
Don't know what I'd do without it
Without this love that we call ours
Beyond here lies nothin'
Nothin' but the moon and stars

Down every street there's a window
And every window's made of glass
We'll keep on lovin' pretty baby
For as long as love will last
Beyond here lies nothin'
But the mountains of the past

Well, my ship is in the harbor
And the sails are spread
Listen to me, pretty baby
Lay your hand upon my head
Beyond here lies nothin'
Nothin' done and nothin' said

°°°°°°°

Oh bene , ti amo graziosa piccola
Sei il solo amore che ho conosciuto
Proprio da quando ti sei messa con me
Il mondo intero è il mio trono
Oltre qui non c’è niente
Niente che noi possiamo chiamare nostro

Bene , sto camminando dopo mezzanotte
Giù per i boulevards pieni di macchine rotte
Non so cosa avrei fatto senza di esso
Senza questo amore che noi chiamiamo nostro
Oltre qui non c’è niente
Nient’altro che la luna e le stelle

Giù per ogni strada c’è una finestra
Ed ogni finestra è fatta di vetro
Continueremo ad amarci graziosa piccola
per tutto il tempo che durerà l'amore
Oltre qui non c’è niente
Nient’altro che le montagne del passato

Bene , la mia barca è nella baia
E le vele sono spiegate
Ascoltami graziosa piccola
Poni la tua mano sulla mia testa
Oltre qui non c’è niente
Niente che non sia già stato fatto e niente che non sia già stato detto

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THE BEARDS IN CONCERTO
Mercoledì 1 Aprile dalle ore 22.00 alle ore 24.00
Live in radio nel programma Radio Wave - Frequenze 88.70 | 94.60 | 100.05

Lo scanzonato ed esplosivo Spaghetti Country Blues dei The Beards.


THE BEARDS PRESENTANO MEPHISTO POTATO SAUCE
LIVE IN DIRETTA VIDEO E AUDIO WEB STREAMING
TRASMISSIONE RADIO WAVE

Frequenze 88.70 | 94.60 | 100.05
Programma radiofonico condotto da Maurizio Calzavara.
Puoi seguire la diretta video su:
http://www.thebeards.it/diretta-radio.php
http://direttarockwave.altervista.org
Diretta audio:
http://bluradioveneto.it/

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DYLAN-QUIZ # 9

4 Novembre 1961 , Dylan suona alla Carnegie Chapter Hall - NY , un locale da 200 posti ,

quante persone erano presenti all' esibizione  ?

N.B. Ci sono tre diverse fonti che indicano tre cifre diverse , comunque tutte e tre le cifre saranno considerate valide

 

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LE RECENSIONI DEI CONCERTI 2009

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TOGETHER THROUGH LIFE - OPINIONI A CONFRONTO

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EUROPEAN SPRING TOUR 2009 - LE DATE

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I TESTI DI " TELL TALE SIGNS "

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LE NEWS

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Mercoledi 1 Aprile 2009

ANNULLATE LE TRE DATE DEI CONCERTI ITALIANI

Hannover 31/03/09

Dopo il concerto di ieri sera Bob Dylan ha tenuto una conferenza stampa nella quale ha annunciato la sua intenzione di annullare le tre date di Milano , Roma e Firenze , previste per il tour in Italia.
Alla richiesta dei giornalisti di sapere quale fosse la motivazione di tale decisione l’artista ha risposto abbastanza seccato: “ C'è un certo Mr.Tambourine di Maggie’s Farm parla continuamente male di me e dei miei concerti , quindi voglio dargli una lezione , ho annullato i concerti italiani ed ora i miei fans se la prenderanno con lui".
La notizia è stata confermata sul sito ufficiale dell’artista bobdylan.com            
clicca qui

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Bob Dylan : Beyond Here Lies Nothin’ : Le prime impressioni

Suppongo di non potermela cavare con tre parole per commentare questo pezzo dicendo che è bello e potente ? Se fosso stato colpito dall’ombra di Tito Puente “Beyond here lies nothin’” è il primo singolo tratto del nuovo album di Dylan “Togheter Through Life” e segna un cambiamento in stile south-west del possente Bardo. La canzone ha un suono sporco con la fisarmonica , i riff blues di chitarra e l’intro di organo , un suono che porta Dylan indietro al suono degli anni 40’ e 50’ che Dylan ha rispolverato recentemente , “Beyond here lies nothin’” è una canzone di quell’epoca.
La canzone riporta alla mente il tono sardonico di “Everythings is broken” e la covata di “Things have changed” che mostrava liriche romantiche che testimoniavano che il narratore si preoccupava se c’era la possibilità di uscire dalla merda di questo mondo ormai marcio.
Scavando nei sentimenti , il mio solo rammarico è che averi voluto più presenza di chitarra. Se questa è la prima indicazione del tono , del suono e della qualità dell’album , lo aggiungerò alla lista dei miei preferito di quest’anno.
Greg


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Bob ha rafforzato la band con organo e fisarmonica e il suono è piacevole , un mix di Chicago blues con un pò di sound-border.
La canzone è basata sul classico “ All your love (I miss loving) cantata da Otis Rush , che a sua volta è stata sviluppata da Jody Williams in “Lucky you”. Poi Peter Green dei Fleetwood Mac l’ha usata come base per la sua “Black magic woman” resa poi celebre da Carlos Santana.
Bob evidentemente si sente a suo agio in questo tipo di suond.
Allora cosa sembra questo suono ? Dylan si è calato nel suono anni 80 , un’accusa fatta a suo tempo anche a Neil Young e David Bowie tra gli altri , Bob certamente ha continuato a produrre grandi cose , forse lui è in età pensionabile , ma non certo il suo talento.
La fisarmonica da anche un tocco di Buena Vista Social Club , un bel mix , non c’è che dire.
Mark on Mon


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“Beyond here lies nothin’” Il regalo di Bob Dylan ai fans.

Mentre scrivo ho inforcato un paio di cuffiette e la sto ascoltando. La prima impressione: potente ed originale, un pò rètro.
Marina

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Buongiorno, sono Luca dalla provincia di Bergamo e vi ho già scritto in passato.
Rinnovo i complimenti per l'impegno e la ricchezza del sito.
Lascio una brevissima nota a caldo sul nuovo brano di Dylan.
Ad un primissimo ascolto l'ho trovato in sè un ottimo brano ben suonato e intrigante.
Salvo poi riascoltarlo un paio di volte e.... notare una marcata somiglianza con "Black magic woman" di Santana!
Comunque sia, aumenta la curiosità per il nuovo materiale di prossima uscita.

grazie , ciao , Luca

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OTIS RUSH - All Your Love

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Jönköping, Sweden , le foto del concerto

 

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Martedi 31 Marzo 2009

Singolo gratis in Rete in attesa del nuovo album                                               clicca qui

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Review: Malmö, Sweden - Malmö Arena - March 28, 2009

by Frans Mossberg

Che m’importa , non ho molto da dire , seduto qui a guardare lo show di Dylan 2009.
La prima risposta che mi viene è “ Allora non dirlo , man! Fanculo! Tuttavia sono incuriosito dai concerti di Bob come sempre , e voglio comunque provare a dire qualche parola circa il mio coinvolgimento e la mia mixed-up confusion.

Lo show di Bob Dylan 2009 in Svezia è stato un grande show , sempre pieno di grandi canzoni e performance , buon cantato o spesse volte band formidabile , lo stesso per la qualità del suono.
Tutto nello show era gestito molto professionalmente , d’altronde non potrebbe essere stato in altro modo.
Ho ancora una sensazione di “incertezza” dentro di me da qualche parte.
Qualcosa dentro mi dice che Bob non vorrebbe che dicessi questo , ricordandolo nel film “Don’t look back” che chiedeva ai fans perchè non avevamo gridato boo se non gli era piaciuto. Non che stasera ci fosse stata qualche ragione per gridare boo. Sono così contento che Bob continui il suo tour dandoci i suoi concerti , essere presente in persona cantando le sue canzoni.
Una delle domande è che a volte uno si chiede è se Bob è veramente qui con noi!
In questi show superprofessionali sembra di essere testimoni di qualcosa di più della ripetizione di un tour senza fine ,o meglio , come se tutti fossimo stati invitati e tutti avessimo dato il nostro consenso per pagare ed entrare in un salone , dove lo scrittore di canzoni ed il performer canta solo per se stesso e per i ragazzi della sua band , lasciando il pubblico a guardare dal di fuori.
Si , entriamo nelle canzoni spinti dal loro significato e dalle emozioni , ma c’è un certo non so che che mi lascia la sensazione di qualcosa di impersonale nel fatto della completa assenza di una parola nei riguardi del pubblico e nel mai guardare verso di esso.
A volte mi chiedevo cosa doveva costargli , dal posto dove stava lui , a guardare giù dal palco verso il pubblico. Prova tutto “il disappunto ed il dolore” che esprime nei suoi testi e con la sua voce? Può anche essere allora che tutto quello che possiamo fare è ascoltare la sua arte , ma al contrario sembra che non canti per qualcuno con l’intenzione di impressionarlo.
Concerto dopo concerto , anno dopo anno , eseguendo canzoni che sono più o meno da molto tempo nel suo repertorio , è la formula che Bob ha adottato fin dal 1970 , una formula che si vorrebbe qualche volta veder interrotta. Personalmente sogno sempre di vedere  un concerto dove lui sfidi la sua vecchia formula , testando le sue nuove canzoni in fronte al pubblico , comunicando col pubblico nel miglior modo possibile , dove avesse ancora l’audacia di un set acustico con qualche vena di folk puro.
In qualche modo questo concerto è stato qualcosa di più di quelli precedenti , con l’eccezzione che lui sembra essere un pò più rilassato di prima , anche se si sposta sul palco abbastanza frequentemente , a volte gesticolando con una mano libera per aiutarsi nel cantato e declamare le parole.
Questo tipo di declamazione è veramente ciò che ha usato di più nel suo modo di cantare in questi ultimi anni. E’ sempre stata una parte importante del suo cantare fin dall’inizio , ma ora , specialmente nelle live performance la parte declamativa è diventata molto più che tranquilla , sembra che abbia sviluppato un modo di declamare composto per il 70/80 % dalle sue possibilità vocali e per il rimanente viene dal suo modo attuale di cantare. Detto questo , il cantato attuale di Bob è lontano dalle linee melodiche che usava pochi anni fa quando sembrava forzare le strofe dalla prima , alla quinta , su fino all’ottava , terminando ciascuna strofa con una quinta o un’ottava sopra.
Quei giorni sono ormai lontani . Nelle poltrone di fianco alla mia , alcuni giovani , dimenticando il gioco del football gridavano “Lord” , “Lord” a Dylan ogni volta che il pubblico applaudiva – I tempi di certo sono cambiati da quando è stato chiamato “Judas”!

Commenterò seguendo la set list :
Forte inizio del concerto con “Maggie’s Farm” , un’inizio che nel primo minuto ci ha mostrato Bob e la sua band in forma focosa. Buonissimo suond. Tutti conoscevano la canzone , non c’era dubbio che sarebbe stata una buona serata.

“The man in me” come seconda è stata inaspettata. Mi è sempre piaciuta questa canzone e anche stavolta non ha fatto eccezzione. La voce era forte e chiara. Bhe , non esattamente chiara , qualcosa un pò rauca e ringhiante. Bob con una chitarra semi-acustica , non ho capito se era lui a suonare il riff o no.

“Watching the river flow” è una canzone OK , ma non più di tanto , un grazioso country rock se non lo analizzate più di tanto.Le variazioni armoniche troppo frequenti , specialmente sui toni bassi.

“When the deal goes on” , anche questa una bella canzone , che richiede un approccio delicato , fatta con un tempo un pò troppo veloce e con Bob che sembrava incapace di decidere se stare sopra o sotto il gallo che c’era nella sua gola. Così ci sono stati alcuni momenti desonorizzati.

Tuttavia era la calma prima della tempesta , e quando “High water” è iniziata con Donnie Herron al banjo , l’energia è tornata di nuovo.Una performance intensa. Da lì in poi Bob aveva sicuramente conquistato tutti.

“Memphis blues again” con un nuovo arrangiamento con Bob che indulgeva in piccoli fraseggi all’organo che ha suonato per tutta la canzone facendolo diventare un pilastro in tutta la canzone.

E’ stata una vera sorpresa quando ha iniziato un versione semi-acustica di “Ballad of Hollis Brown”. Forte ed espressiva , con un cantato che non poteva essere migliore , dando nuova maturità alla canzone.

Poi c’è stata “Just like a woman” , le luci sul palco sono cambiate e la canzone veniva perfettamente , con Bob che sottolineava il significato ed il cambiamento del testo prolungando l’ultima parola. Nel ritornello la gente ha cantato in coro , è stato bello ed emozionante , per niente banale. “Cantare insieme a Bob Dylan” , non avrei mai pensato di poterlo fare un giorno!".

Dopo una rotolante “Summer days” con il walking-bass ed uno swing non bello , la miglior performance della serata per me è stata  “The lonesome death of Hattie Carrol” , fatta a tempo di 3/4 , con un bel drumming di George Recile ( che ha suonato magistralmente in tutto il set), con un vocal certamente riarrangiato e note diverse , ma dal vivo conserva sempre la sua bellezza , cantato con profonda e delicata voce , Bob al suo meglio.

Il programma va verso la fine con “Like a rolling stone” , “All along the watchtower” , “Spirit on the water” e “Blowin’ in the wind”.

Dopotutto è stato un grande ed in molti modo soddisfacente concerto , mi sentivo felice , anche se , come ho detto all’inizio non ho potuto togliermi da dentro una certa sensazione di vuoto.

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Set List: Copenhagen, Denmark - Forum - March 29, 2009

1. Gotta Serve Somebody (Bob on keyboard)
2. When I Paint My Masterpiece
3. Watching The River Flow (Bob on guitar)
4. Simple Twist Of Fate (Bob on keyboard)
5. Tweedle Dee & Tweedle Dum (Bob on keyboard)
6. I Believe In You (Bob on keyboard)
7. 'Til I Fell In Love With You (Bob on keyboard)
8. Tryin' To Get To Heaven (Bob on keyboard)
9. It's Alright, Ma (I'm Only Bleeding) (Bob on keyboard)
10. Desolation Row (Bob on keyboard)
11. Honest With Me (Bob on keyboard)
12. When The Deal Goes Down (Bob on keyboard)
13. Thunder On The Mountain (Bob on keyboard)
14. Like A Rolling Stone (Bob on keyboard)

(encore)

15. All Along The Watchtower (Bob on keyboard)
16. Spirit On The Water (Bob on keyboard)
17. Blowin' In The Wind (Bob on keyboard)

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Tell Tale Signs - Tryin' to get to heaven - La traduzione in italiano           clicca qui

 

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Lunedi 30 Marzo 2009

Talking Bob Dylan Blues - Parte 451                                                             clicca qui

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Una precisazione da Michele "Napoleon in rags"

Cari Maggiesfarmers,
volevo rubare un po' di spazio per fare alcune precisazioni relative al lavoro di Mr. Tambourine su MF. Sono stato spinto a farlo da alcune mail di qualche tempo fa ed alcune altre recenti che mi hanno inviato in forma privata alcuni lettori di vecchia o più recente data. Sostanzialmente si lamentavano per la piega che MF starebbe prendendo, una piega secondo la quale rischierebbe di essere eccessivamente critica nei confronti di Dylan, dal discorso dei concerti live a quello recente sul "Dylan-uomo/Dylan-artista", e via di questo passo, tutti "cavalli di battaglia" di Mr. Tambourine. In sostanza mi si contesta che MF non è più quella di una volta.          Inoltre alcuni si sono lamentati della dispersività del sito nel senso che non si parla solo di Dylan ma di molti altri argomenti che non c'entrano con Bob, oltre che di una cura formale inferiore alla mia gestione, nel senso di errori di battitura etc. Cari ragazzi e ragazze andiamo con ordine.

Per quanto riguarda il discorso relativo alla presunta anti-dylanità (si potrà dire?) di Mr. Tambourine o comunque alla sua eccessiva severità nei confronti di Bob, direi che egli ha tutto il diritto ad esprimere le proprie opinioni, visto che mi sembra sia sempre molto civile nelle sue accuse, e vi ricordo che il suo parere vale come quello di chiunque altro... non è che sia una verità assoluta solo perchè gestisce MF (così come naturalmente non era una verità assoluta quella che proponevo io quando gestivo il sito).
Quindi direi che se a lui i concerti attuali fanno schifo, se il Dylan-uomo lo lascia perplesso, se magari Together through life non piacerà,
avrà il diritto di dirlo come chiunque altro. Se non sarete d'accordo con lui non avrete che da scrivergli sommergendolo di contro-articoli
in cui magnificherete i concerti attuali di Bob, esalterete l'uomo-Dylan e loderete il nuovo disco. Lui come sempre riporterà tutto e
dunque non vedo proprio dov'è il problema. 

Qualcuno poi sostiene che io avallerei le tesi di Mr. Tambourine visto che MF è il mio sito.
Errato. Io ho dato giustamente a Mr. Tambourine completa autonomia e quello che scrive è esclusivamente frutto delle sue idee. Con quello che lui scrive io non ho alcuna relazione e a volte sarò d'accordo e a volte no, come qualsiasi altro lettore.
Non gli detto alcuna linea editoriale nè gli chiedo di andare in una direzione piuttosto che in un'altra su qualsivoglia argomento. Sarebbe del resto assurdo anche solo pensare una cosa del genere non credete? Mr. Tambourine deve essere assolutamente libero perchè altrimenti la domanda sorgerebbe spontanea: "Ma caro Napoleon, allora perchè il sito non te lo fai di nuovo da solo e tutti contenti?". Anzi voglio cogliere ancora una volta l'occasione di ringraziare Mr. Tambourine per l'enorme lavoro che sta facendo assolutamente gratis e invito tutti a dargli una mano. Se devo essere sincero mi aspettavo più interventi in suo aiuto, più collaborazioni, più lavoro comune. Spero che col tempo la cosa vada sempre meglio.

Per quanto riguarda il discorso relativo alla dispersività, ovvero agli argomenti che non c'entrano con Bob, vi ricordo che il sottoscritto passava un tempo spropositato a parlare di Bob, a cercare cose da dire su Bob, a tradurre testi, interviste, articoli, poesie, ad inventarsi rubriche su rubriche etc. tutte cose che non posso prentendere da Mr. Tambourine che è naturalmente sano di mente a differenza del sottoscritto che era pazzo di Dylan al punto da lavorare di notte per mettere sempre quanta più roba possibile su Dylan. Dunque è giusto che Mr. Tambourine integri anche con altri argomenti. Se non interessano basta non leggerli. E poi si torna al discorso di prima. Collaborate con materiale su Dylan e aiutate Mr. Tambourine a riempire il sito di cose su Bob. Qualcuno lo fa fortunatamente e li
ringrazio di cuore, Dean Spencer in testa, ma putroppo non mi sembrano tanti quanti dovrebbero essere.

Il discorso degli errori di battitura è legato al precedente. E' chiaro che Mr.Tambourine non ha il tempo del folle Napoleon per rileggersi dieci volte tutto quello che metteva sul sito sicchè in effetti, devo riconoscermi questo merito, era raro che ci fosse qualche errore. Dunque anche qui invece di scrivere a me per lamentarvi perchè non segnalate semplicemente a lui gli errori sicchè egli li possa prontamente correggere??? Mi sembra che quando ciò è avvenuto gli errori siano stati corretti, giusto? Quindi qual è il problema? Ad esempio di recente è apparso un "Comunbia Records" invece di "Columbia Records". Io non ho segnalato l'errore a Mr. Tambourine perchè volevo vedere se qualcuno glielo segnalava. Così non è stato visto che l'errore è ancora lì. Allora perchè quelli che criticano il  suo operato, oltre che a fare questa operazione assolutamente leggittima e proficua non lo aiutano anche segnalando questi errori?

Qualcuno infine mi ha scritto lamentandosi del fatto che Mr. Tambourine si "nasconde" dietro uno pseudonimo. Vi garantisco che non si nasconde affatto. La sua scelta iniziale era stata dettata da un suo ragionamento che non posso farvi ovviamente senza rivelarvi che sia. Io rispetto la sua scelta e sta solo a lui decidere un giorno se rivelarsi o no. Ma ripeto non è che non si firmi per paura di mettere il suo nome per esteso. Le ragioni sono diverse e ve le dirà lui se un giorno ovviamente farà "coming out" :o)
Ciao a tutti e ancora un grazie a Mr. Tambourine per il grande ed encomiabile lavoro che sta svolgendo. Se non ci fosse lui MF
sarebbe defunta un anno fa.

Michele "Napoleon in rags"

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Together Through Life : Opinioni a confronto.....

Il tono di alcune recenti opinioni pubblicate sul sito e l'atteggiamento generale che ora lo pervade, sono veramente puerili.
Bene ha fatto Michele Murino a lasciare la responsabilità del sito, in coerenza con il suo sopravvenuto disamore per le recenti cose di Dylan.
Ma insistere a scrvivere - nel 2009- di aspettarsi continui cambiamenti musicali da un uomo che ha fatto il suo primo disco nel 1961, ormai sui 70 anni e che suona da 50 anni, è veramente troppo e sta diventando un clichè irritante.
L'uomo che è sui 70 non deve certo dimostrare più niente a nessuno.
E' comunque la sua vita e la sua professione, e non vedo chi se non lui stesso possa decidere se andare avanti e che canzoni sceglere ed in che modo eseguirle .
Al massimo uno decide - ed è libero di farlo mi risulta- che non vale la spesa per sentirlo, ed evita.

Fate un favore: smettetela una volta per tutte di blaterare sul suo conto, dai vari Stefano C ai Mr Tambourine Man
Se vi disgusta così tanto, nessuno vi obbliga a pagare per entrare ad un suo show, statevene a casa o spendete i soldi per farvi dire buonasera da tutti gli altri ben più educati.
Ma -soprattutto- lasciate perdere di dedicarvi a siti a lui dedicati, e dilungarvi su argomenti di spessore come i cessi dei suoi guardiani a casa sua, specialmente nascondendovi dietro a pseudonimi.
E soprattutto volendo avvalersi del taglio democratico delle "opinioni" per poi scrivere - dal monte sacro della obiettività di opinione- che "la sostanza non cambia i concerti erano pietosi e pietosi rimangono"
Così disse Mr Tambourine Man e così è, comunque la pensiate, la sostanza non cambia, tali rimangono. Alla faccia delle opinioni a confronto e della sbandierata non voce in capitolo.
E nessuno vi chiede di illustare al mondo che da anni vi procura una noia mortale andare ai suoi concerti e che- puntualmente- non andrete ai prossimi qui in Italia.
E giusto per chiarire: si possono avere tutte le opinioni che si vogliono, i gusti sono gusti, ma dire che con Tell Tale signs si è grattato il fondo del barile è far capire di non averne mai capito nulla di Dylan, come anche dire che sta distruggendo Bob Dylan
L'attacco agli artisti è sempre passato attraverso anche il lato personale, e qui non si fa eccezione: ma veramente i suoi concerti sarebbero migliori e dimostrebbe più rispetto al pubblico dicendo "Good evening, thanks for coming" ad ogni sera? E' veramente povero di spirito chi basa tali trancianti conclusioni su di un uomo in base a queste letture superficiali e prive di autonomia critica dall'onda crescente della nuova era "del conformismo democratico liberale" che ormai da anni attanaglia in particolare il nostro paese. Ed è anche pacchianamente presuntuoso chi voglia dar qualifiche di falsità a titoli di dischi ancora da sentire.
Bob Dylan farà a meglio a fare un sondaggio la prossima volta per dare più credibilità ai titoli dei suoi dischi, e sarà più in linea con sé stesso invece di inventarsi falsità a nostro spregio.
Se il rispetto verso il proprio pubblico pagante si dimostra di più con queste forme che si vorrebbero, piuttosto che con la rappresentazione della propria anima, non resta che dire
che ognuno si sceglie la propria presa il culo, chiedere a Marco Carta per avere conferma.
Lo scopo di questa mia non è certo perchè Dylan abbia necessità di una povera difesa locale ed isolata, ma perchè il sottoscritto ha una propria intima decenza di persona che si sente indirettamente colpita da questo modo di rappresentare le cose riguardo all'artista Dylan.

Andrea Orlandi

Caro Andrea , diceva Oscar Wilde  «Gli ideali sono cose pericolose. E' meglio la realtà: ferisce, ma vale di più.»

Mr.tambourine

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Set List: Malmö, Sweden - Malmö Arena - March 28, 2009

1. Maggie's Farm (Bob on keyboard)
2. The Man In Me (Bob on harp center stage)
3. Watching The River Flow (Bob on guitar)
4. When The Deal Goes Down (Bob on keyboard)
5. High Water (For Charley Patton) (Bob on keyboard)
6. Stuck Inside Of Mobile With The Memphis Blues Again (Bob on keyboard)
7. Ballad Of Hollis Brown (Bob on keyboard)
8. Just Like A Woman (Bob on keyboard)
9. Tweedle Dee & Tweedle Dum (Bob on keyboard)
10. Beyond The Horizon (Bob on keyboard)
11. Summer Days (Bob on keyboard)
12. The Lonesome Death Of Hattie Carroll (Bob on keyboard)
13. Highway 61 Revisited (Bob on keyboard)
14. Like A Rolling Stone (Bob on keyboard)

(encore)

15. All Along The Watchtower (Bob on keyboard)
16. Spirit On The Water (Bob on keyboard)
17. Blowin' In The Wind (Bob on keyboard)

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Review: Malmö, Sweden - Malmö arena 28.3.2009

Un Bob Dylan in buona forma , una band atletica , una set list imprevedibile . Questa è stata la festa , dall’inizio alla fine.

By Kalas

“Bringin’ it all back home” non è solo il titolo di un’album , è anche la descrizione di quello che Dylan ha fatto in una serata come questa. Come in “Just like a woman” , uno dei classici inaspettati ed una delle poche canzoni che hanno strappato un’ovazione sin dall’introduzione.
Qui poteva sedersi e cavalcare l’onda , ma non l’ha fatto. Invece ha evitato la solita melodia e conseguentemente ripreso le parole del testo , ha cantato senza l’aiuto del coro. Non che non avrebbe potuto , ma perchè ha capito che il testo parla ancora alla gente.
L’atto di un artista estremo , un uomo che si rifiuta di essere un jukebox vivente.
D’altro canto , ha cantato in modo eccellente , con frasi ben distinte , spesso blues , in “Beyond the horizon” , “High water” , un highlight , con banjo e contrabbasso in evidenza , ha insegnato come si domina la marea.
Altrettanto buona è stata “Ballad of Hollis Brown” , con il noioso dramma della canzone mai spiegato bene.
Un altro highlight è stato “Stuck inside of Mobile” , che anni fa era il pezzo più importante del repertorio live. Il modo della band di entrare nel coro è stato contagioso.
Più inaspettata è stata la rivistazione totale di “All along the watchtower” , che è stata fin dall’inizio del millennio una delle cover più belle di Hendrix. Ma ora Dylan se l’è riportata a casa di nuovo , con l’aiuto di Danny Freeman , con un suono jazz moderato , come evrebbe fatto Tom Verlaine.
Altro ? una versione jazz di “Spirit on the water” , un Dylan ottimo e rilassato in “Like a rolling stone” , una sentita versione con l’armonica di “The man in me”.
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Mr. Dylan's hard rain - di Paolo Vites

Sto ascoltando il nuovo disco di Ryan Bingham, Road House Sun. C’è un pezzo che si intitola Dylan’s Hard Rain. Lui dice che l’ha scritta perché c’è bisogno di questi tempi di qualcuno che dica quello che Dylan diceva 40 e più anni fa. È un bel pezzo, ma non so se a Dylan farà piacere. Un po’ come quando Joan Baez nei primi 70 scrisse To Bobby chiedendogli di tornare a marciare per le strade e a scrivere “canzoni di protesta”. Il disco di Ryan mi sembra bello, ma stamattina sto pensando che il nuovo disco di Bob Dylan è già stato ascoltato – e recensito – da un giornalista americano, da due inglesi e finanche da tre tedeschi. E io chi cazzo sono? Un pirla, ma questo lo sapevamo già.
Qui trovate ampia recensione dettagliata: http://www.spex.de/579/artikel.html.

Non era mai successo prima che un disco del cantautore americano venisse dato in ascolto con così tanto anticipo e che fosse permesso scriverne in giro per il mondo. Il che fa pensare quello che alcuni dicono sia vero, cioè che il nuovo album non è gestito dalla Sony Columbia, ma direttamente dai “Dylan’s people”, pare incazzati non poco con la Sony per come ha gestito la commercializzazione di Tell Tale Signs con quella vergognosa promozione e quei prezzi allucinanti.
Ma la cosa dice anche che l’Italia non è granché considerata dai Dylan’s people, visto che ho buone certezze che prima di alcun giornalista italiano lo ascolterà qualche giornalista sud coreano.

Intanto Bob ha ripreso a fare concerti. Non sono deluso. Lo sono di più. Same fucking band degli ultimi anni, il combo più inutile della storia del rock. Same fucking keyboards. La prima sera c’è stato un piccolo scossone emotivo, ha debuttato Billy 4, il bellissimo pezzo originariamente su Pat Garrett & Billy The Kid. La seconda sera ha fatto capolino una rara One More Cup of Coffee. Non mi sono piaciute nessuna delle due. A parte la voce affaticata, quello che irrita da bestia è la solita mancanza di alcuna idea musicale, con questa band che non fa nulla di nulla, e Dylan che a metà canzone prende quell’insopportabile scatto ritmico dietro alle sue tastiere sillabando le parole come un metronomo incantato.
Il mio amico Ragman ha scritto credo in modo molto centrato su questa Bill 4: http://ragman-drawcircles.blogspot.com/2009/03/hanno-ucciso-billy-una-seconda-volta.html. Io non ne ho nessuna voglia e mi trascino stancamente al 15 aprile. Aspettando di leggere la recensione portoghese del nuovo disco di Dylan.

(fonte: gamblin-ramblin.blogspot)

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Hanno ucciso Billy una seconda volta - di Ragman                                      clicca qui

 

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Domenica 29 Marzo 2009

"Beyond here lies nothin' " - un breve ascolto                                            clicca qui

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Together Through Life : Opinioni a confronto.....

Rispondo a Stefano P. e per via indiretta a chi vorra' leggere.
Senza far tanti giri di parole (parlo per me) gli shows degli ultimi anni di Dylan sono un insulto vero e proprio verso i fans di Dylan.
Ritengo inaccettabile vedere Dylan ridursi in questo modo da anni e anni di show e show dietro la pianola senza chitarra elettrica o acustica, senza armonica infilarsi alla destra del palco con songs che sembrano tutte uguali dalla prima all'ultima.
Non parliamo poi del borbottio e del suono della voce privo di enfasi. Sta' solamente vivacchiando sull'onda del passato.
Fa' cio' che aveva detto tempo dietro di pensare a suonare fino alla fine in qualche locale o tour che si voglia.
Ma dal momento che ti esibisci per pubblico pagante e non a casa tua hai il dovere almeno minimo di cambiare qualche cosa nel tuo show.
Il concerto a Torino l'ultimo che ho visto e' stato veramente qualche cosa allucinante per le orecchie una noia tremenda.
E francamente al concerto di Dylan non vado solo per dire ho visto Dylan anche quest'anno giusto per allineare i tickets assieme agli  altri e mostrarli.
Non mi si puo' dire che questi siano grandi shows. Si dice perche' continuare a dirlo?
Fino a che Bob Dylan non cambia continuero' a dirlo, visto che sono io o noi Dylaniani che lo seguiamo io mi arrogo il diritto di dire la mia che piaccia o meno , Dylan in questo modo sta' declinando ma staro' a vedere verso meta' tour come andranno le cose.
A volte mi viene anche da ridere quando qualcuno si entusiasma per "......hey hai sentito? Bob ha cantato questa song che non cantava da una vita" e allora?
Cantata con la musica attuale viene rovinata ogni song che canta.
Alla prossima.
Stefano C.

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Giudizio di primo acchito : Bob Dylan “Together Through Life”

Bob Dylan può fare tutte le bizzarrie che vuole. Ha fatto più album lui che l’America nominato presidenti , ha trasformato il rock nel  suo incedere , nessuno dovrebbe opporsi se il vecchio vuole uscire dal seminato e suonare qualche blues.
I Fans da lungo tempo ed i neofiti saranno colpiti ancora una volta economicamente da “Together Throug Life” , il nuovo lavoro in studio del bardo , che uscirà il 28 di aprile.
Spinto da uno zampillo d’ispirazione dopo aver scritto “Life is hard” , un bacio di Django Reinhardt alla meditazione ed alla solitudine , per il film in uscita di Oliver Dahan “My own love songs” , Dylan ha scritto questo gruppo di canzoni abbastanza dirette e viscerali.
Bob ha riarruolato alcuni amici – nelll’intervista fatta da di Bill Flanagan e riportata su bobdylan.com , Bob cita il chitarrista degli Heartbreakers di Tom Petty Larry Campbell ed il cofondatore dei Los Lobos David Hidalgo – e prodotto un suono che ritorna e rinfresca le radici del rock and roll.
Sono stata abbastanza fortunata di aver potuto sentire le sessions giovedi sera , sdraiata sul sofà di fronte ad un buon impianto HiFi e buttare giù alcune note sulle dieci canzoni del disco. Ecco un risultato veloce.

“Beyond here lies nothing” : La fisarmomnica di Hidalgo è la musa ispiratrice di quest’album. Lo strumento gira dove vuole trasformando il suono , sullo stile dei blues di Jimmy Reed , in qualcosa di più ampio : una celebrazione dell’influenza latina in forma di rock. C’è qualcosa di Leonard Cohen nei testi di Dylan che è profondamente essenziale ed estremamente elegante.

“Life is hard” : Dylan apparentemente ama la storia di Dahan nella “Vie en rose” di Edith Piaf , ed ha acconsentito ad inserire questo pezzo nel il film “My own love song”. Ha un feeeling francese , con una linea di chitarra ridondante di hot jazz e riferimenti al viale dei sogni perduti. Dylan dice “Il mare dell’amore” , rappresenta se stesso come un romantico non più di moda.

“My wife’s home town” : Entra la donna diavolo , la pericolosa caratteristica principale dei blues. Le wafey provengono da giù sotto , questo non significa l’Australia. Questo è puro Howlin’ Wolf: Il ghigno di Dylan alla fine potrebbe essere la parte migliore.

“If you ever go to Huston” : Non è che questo walkin’ blues suoni come “It takes a lot to laugh”, ma c’è un feeling simile a quella composizione del 1965. La fisarmonica di Hidalgo sembra essere il sole nascente sopra ogni cosa. I testi hanno il sapore Wild West ,  con un obliquo riferimento alla storia della città e del suo nome.

“Forgetful Heart” : Il taglio mistico di questo pezzo starebbe bene anche in “Time out of mind” , con una atmosfera mutevole e i testi che richiamano Edgar Allan Poe—“ la porta è chiusa per sempre/ se c’è ancora una porta-“. Il banjo spicca notevolmente nel mix.

“Jolene” : Questa avventuretta immagina “l’altra donna” , immortalata nel successo del 1971 di Dolly Parton , come la regina impettita della strada per la quale ogni uomo lascerebbe la moglie. “ Sei qualcosa di bello , lancerò il mio dado” , mordente satira , mentre il doppio riff di chitarra porta avanti la storia.

“This dream of you”: Dylan fa il Mariaci ! IL pezzo con il sapore più latino dell’album che testimonia la capacità dei Messicani d’America di cantare il blues , con il suono dolce di una chitarra , troppo ?.

“Shake mama shake”: Questa fa proprio quelo che dice il titolo . Un forte , brusco blues con in pò di gospel nei testi , fa venire in mente l’ultimo Otis Rush di Chicago.

“I feel a change is coming on”: Il titolo sembra adattarsi all’era di Obama , ma questa canzone tinta di country è molto più personale ed universale---una meditazione sul sole che nasce , sia immaginario che reale. Il cantato di Dylan è un baritono che mette in evidenza gli strappi delle sue corde vocali. E c’è l’armonica.

“It’s all good”: "Throw on the dust! Pile on the dust!" grida Dylan in questa parte apocalittica della canzone. Le linee di chitarra ne fanno il pezzo più veloce dell’album dando alla band la possibilità di venir fuori sulle mote alte. Le parole finali di Dylan : Goditi questo mondo , anche se sfocierà nel caos: Infatti si gode specialmente del caos.

by Ann Powers

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Bob Dylan - Oslo - Blowin' in the wind

 

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Sabato 28 Marzo 2009

Set List: Jönköping, Sweden - Kinnarps Arena - March 27, 2009

1. Leopard-Skin Pill-Box Hat (Bob on keyboard)
2. When I Paint My Masterpiece (Bob on harp center stage)
3. Don't Think Twice, It's All Righ (Bob on guitar)
4. The Levee's Gonna Break (Bob on keyboard)
5. Just Like A Woman (Bob on keyboard)
6. It's Alright, Ma (I'm Only Bleeding) (Bob on keyboard)
7. Most Likely You Go Your Way (And I'll Go Mine) (Bob on keyboard)
8. Million Miles (Bob on keyboard)
9. Stuck Inside Of Mobile With The Memphis Blues Again (Bob on keyboard)
10. This Wheel's On Fire (Bob on harp center stage)
11. Highway 61 Revisited (Bob on keyboard)
12. Make You Feel My Love (Bob on keyboard)
13. Thunder On The Mountain (Bob on keyboard)
14. Like A Rolling Stone (Bob on keyboard)

(encore)

15. All Along The Watchtower (Bob on keyboard)
16. Spirit On The Water (Bob on keyboard)
17. Blowin' In The Wind (Bob on keyboard)

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Togheter Throug Life : sarà pubblicato in 4 versioni

Standard CD
10 new songs including "Beyond Here Lies Nothing," "Life Is Hard" & "It's All Good"
$12.99

Digital Album
High Quality (320kbps) MP3 Download
10 new songs including "Beyond Here Lies Nothing," "Life Is Hard" & "It's All Good"
>(Vintage Poster offer is optional for Digital Version. Shipping charges will apply)
$9.99

Limited Edition CD/DVD
10 new songs including "Beyond Here Lies Nothing"
>Bonus CD of Bob Dylan's "Theme Time Radio Hour," ("Friends & Neighbors" episode)
>DVD of "Roy Silver - The Lost Interview"
>Together Through Life collectible poster & sticker
$17.99

Vinyl
10 new songs including "Beyond Here Lies Nothing," "Life Is Hard" & "It's All Good"
>Pressed on 180 gram vinyl
>Also contains the entire album on CD
$23.99

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Review: Oslo, Norway - Spektrum - March 25, 2009

by Michael Snell

Di ritorno da Oslo , la scorsa notte è stata una pura esplosione di emozioni!
Almeno per me e quelli che mi stavano intorno....ma il pubblico in generale è stato tranquillo anche nei momenti nei quali avrebbe dovuto rallegrarsi di più!
Alle persone che erano nella sezione 003 dico , la prossima volta state seduti , almeno per una canzone per favore !!!....il resto della gente non aveva le formiche nei pantaloni , problemi di vescica e sembravano annoiarsi......

La cosa più positiva dell’altra notte è che è stato un grande set ,”Watching the river flow” è stata un pò più veloce di come l’avevo sentita fare prima ( cosa piacevole per me!) , ma quando Dylan è venuto al centro del palco urlando “When i paint my masterpiece!” Allora ! Seguita da una delle mie preferite , “You ain’t going nowhere” ( l’avrà suonata per quelli che sembravano annoiati) , poi penso sia stato grande ascoltare di nuovo “It’s alright mama” !

Ma !! Ma si! La canzone che stavo aspettando dal 2006 ( dopo averla ascoltata in un bootleg a Cork , Irlanda ) JUST LIKE A WOOOOOOOOOOOOOMAN , penso di essermi bagnato come una ragazzina che fa i giochetti con il suo amichetto , ma non voglio continuare con questa descrizione , ma grazie mille Bob , per me l’highlight della serata.
Il fratello della mia ragazza ed io ( seduri nella sezione 003 , fila 14 , poltrone 29 3 30 , avevamo una fantastica vista su tutta la band , meno i momenti che la gente del nostro settore si alzava i piedi ).

Il resto del concerto con highlights come “Ballad of a thin man” che è uscita potente dalla voce di Bob e “I don’t believe you” con Bob con la sua bellissima chitarra al centro del palco che suonava anche qualche assolo è stata una vera gioia!
“Leeve’s gonna break” è una delle mie favorite di Modern Times e naturalmente mi sono spellato le mani per applaudire , la band era molto il palla , avanti così !

Il solo momento scadente è stato “Highway 61” che penso di aver già sentito negli ultimi 6 concerti prima di questo.
Avanti con le canzoni che avevo scordato ; “Stuck inside of Mobile” , “When the deal goes on” ( un’altra bella esecuzione assieme ad “Hard rain” ), con Bob in tiro in ogni momento della performance! “Thunder on the mountain” che suona sempre bella , ho apprezzato “Like a rolling stone” più stavolta che nel 2007 , penso che quando ho visto Dylan a Cardiff nel 2006 sia stato il migliore che abbia visto!.
E poi i 3 encore , “Watchtower” (il meglio che ho visto), “Spirit on the water” ( la gente non ha urlato quando ha cantato la strofa che dice “ pensate che non sono più nella mia primavera”)e “Blowing in the wind” che è stata una bella novità per me!
Poi ci siam fatti qualche birra soli come due cani , per poi lasciare tutto nella tazza del cesso ( la birra naturalmente ahahah ).

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Together Through Life : Opinioni a confronto.....

Ciao Tamburino e amici della fattoria.
Vorrei dire anch'io la mia sull'argomento di cui state discutendo da un po', il Dylan attuale, i concerti, l'uomo, l'artista etc.
Premesso che anch'io, come diceva il mio omonimo Stefano C., ho girato in lungo e in largo per concerti da una ventina d'anni a questa parte, e detto che francamente dal concerto di Milano 2003 (o forse da Stra' 2004) non ho piu' visto altro che la ripetizione dello stesso canovaccio, e detto ancora che l'ascolto di vari bootlegs scaricati da Internet non ha fatto che confermare tutto questo, cionostante andro' a vedere Dylan anche questa volta.
So di esprimere un pensiero molto particolare ma io amo Dylan prima di tutto proprio perche' ha sempre fatto e continua a fare quello che gli pare, con arroganza, poca considerazione per il pubblico, con la presunzione assoluta di bastare a se stesso, ma avendomi dato emozioni, sensazioni e sentimenti che mi accompagneranno tutta la vita.
Chi si lamenta forse preferirebbe aver amato un'artista che si fosse presentato a cantare ogni 5 o 6 anni o forse tutti noi abbiamo goduto del piacere di vederlo dalle nostre parti praticamente ogni anno?
E chi critica Dylan oggi non e' forse tra quelli che, qualche anno fa, a una mia mail in cui lamentavo la presenza di scalette con canzoni troppo ripetute mi rispose, seccato, “Andrei a vedere Dylan anche se leggesse l'elenco telefonico?”
Su, un po' di coerenza e un po' di senso del limite: come si puo' pretendere di piu' da Bob Dylan? Si puo' pensare che per il lui il tempo non esista? Addirittura si commenta con ironia (o forse peggio) il titolo del nuovo album, che secondo me invece e' il titolo piu' straordinario che mi potessi aspettare perche' per me e' esattamente stato un compagno di vita il nostro Bob.
Chi se ne frega della vita personale, se e' simpatico in famiglia, se ha amici o no, se ha salutato o no il dipendente dell'albergo a St. Vincent l'anno scorso, forse chi accentua questo si considera un essere perfetto, e magari lo e', sta di fatto, pero', che lui e' un'artista e io lo valuto come tale, e come tale e' il massimo per me, se intendiamo per artista chi da' sensazioni ed emozioni.
Ho l'impressione che qualcuno ad arte sollevi questi aspetti per fare il contrario di quello che Tu, Mr. Tambourine, a volte rimproveri, e cioe' di voler considerare Dylan intoccabile “a prescindere”; non pensi che anche voler criticare “a prescindere” sia ugualmente sbagliato? Questa storia della noia degli ultimi show, che peraltro condivido in parte come ho detto, non sarebbe il caso di lasciarla da parte visto che praticamente tutti i giorni si sente il bisogno di sottolinearla? Non vi piacciono i concerti? state a casa, tanto a Dylan non frega nulla e nemmeno all'universo mondo.
Spero comprenderai che queste righe un po' dure vorrebbero inserirsi nello spirito della discussione e del confronto di opinioni franco e leale che Tu giustamente ed ammirevolmente affermi e porti avanti.
E' solo che non riesco davvero a comprendere, ma forse sono limitato io, questa voglia sfrenata di trovare ad ogni costo qualcosa di negativo da dire andando a volte anche a cercare argomenti che francamente mi paiono fuori luogo; una volta il sito era dedciato ad approfondimenti straordinari sul Dylan poeta, musicista e performer; adesso sembra un giornale di gossip e questo mi pare veramente un'offesa tenuto conto che e' dedicato a Bob Dylan, non a Fabrizio Corona.
Concludo pero' con un sincero, assolutamente sincero ringraziamento per chi come Te e chi Ti ha preceduto ha contribuito e contribuisce a divulgare l'arte di Dylan ed a renderla accessibile a tutti.
Stefano P.

Ciao Stefano , grazie e benvenuto nel club di quelli che hanno manifestato le proprie idee sulle pagine della Fattoria.
Premesso che la maggior parte delle tue parole mi trovano perfettamente d’accordo , vorrei sottilineare che purtroppo gli anni passano per tutti , non solo per Bob come persona ma anche per Bob come artista , che dal vivo si sta paurosamente ripetendo senza dare emozioni , questa è una constatazione indiscutibile , la realtà della situazione , vogliamo ignorarla perchè non è positiva ? L’esibizione dal vivo non è forse la punta di diamante di ogni artista ? Il momento nel quale l’artista si rivela per quello che è in quel momento , quando sul palco porge il frutto della sua arte al suo pubblico , molto più che nel lavoro in studio. Bene , questi momenti non li ho fatti diventare noiosi io , il responsabile è lui , lui ha impostato lo show in questo ripetitivo modo , lui ha scelto i musicisti , lui sceglie le scalette , lui canta , lui fa gli arrangiamenti , lui non permette nemmeno ai suoi musicisti di rivolgergli la parola , lui mangia da solo , viaggia da solo , lui ignora il pubblico , lui genera questa situazione , se poi si vuole giudicarla positiva si può anche farlo , basta chiudere gli occhi e far finta di non aver visto niente , sentito niente , di non sapere niente. E’ una libera scelta , poi ognuno sostiene le sue ragione e difende questo stato di cose secondo il suo metro di valutazione. Da questo nascono le idee diverse che si confrontano su queste pagine , nessuno vuole aver ragione a tutti i costi , ognuno dice la sua , gli altri leggono e valutano , se è il caso cambiano idea , se invece ritengono di non doverlo fare rimangono giustamente della loro.
Questo per dire che quando alla guida di Maggie’s Farm c’era Michele “Napoleon in rags” ( che nessuno di noi smetterà mai di ringraziarlo per tutto quello che ha fatto ) c’era un’altro Bob Dylan , con dieci anni di meno , una produzione diversa , spettacoli dal vivo diversi , una vita diversa , delle motivazioni artistiche diverse , meno personali ed intimiste. Ma come dicevo all’inizio gli anni passano per tutti , Michele ad un certo punto ha smesso di fare il trascinatore dylaniano , ha ritenuto fosse venuto il momento di dare una diversa impostazione alla sua vita ed ha lasciato la Sua Fattoria.
Con lui se ne sono andati coloro che avevano messo la loro conoscenza ed esperienza a fianco dell’entusiasmo di Michele e della Fattoria , e ti posso garantire che a partire da Michele , tutti gli altri erano gente di ottimo spessore intellettuale , che avevano contribuito a dare quel taglio superiore alla Fattoria che se n’è andato con loro.
Michele , non saprei dirti in base a quale valutazione , ha deciso di affidare a me la continuazione della Fattoria , a me che ero uno come voi , un appasionato visitatore giornaliero , e quello che ho imparato l’ho appreso anch’io dalle pagine della Fattoria. L’ultima cosa che Michele ha commentato ed approfondito è stato Modern Times , tre anni fa , poi , oltre le esibizioni dal vivo , non c’è stato altro da commentare ed approfondire , e su questo ti garantisco che anche Michele la pensa come me , e se va ad un concerto di Bob è per reincontrare vecchi amici che non vede da tempo , ma se fosse esclusivamente per vedere Bob se ne starebbe a casa.
Ci sono rimaste le esibizioni dal vivo da commentare , e su queste i pochi approfondimenti che si potevano fare sono stati fatti , il resto è una ripetizione. Da anni Dylan non propone novità dal vivo , che dire?  Poi arriva “Tell Tale Signs” , operazione prettamente commerciale che non aveva niente a che vedere con lo spessore artistico di Bob. Che dire di TTS ? Quel poco che si poteva dire è stato detto , TTS non poteva dire più di tanto , c'era poco c’era da aprofondire , e quel poco che c’era è stato fatto. Proprio ieri ho tratttato l’argomento Tell Tale Signs , ma se devo essere sincero , da quando è uscito fino ad oggi non ho avuto l’impressione che quel lavoro avesse suscitato grandi entusiasmi. Non se ne è parlato molto , non era un capolavoro e forse per questo è stato messo sotto silenzio dopo poco tempo . Ora rimaniamo in attesa di Together Through Life , con la speranza che abbia più spessore del precedente. Per ora , alla luce della situazione odierna , ho cercato di creare una discussione sulle diverse idee che questo meraviglioso titolo inspira , con la speranza che anche le canzoni siano all’altezza del titolo. Il tutto per dire che siamo in un grande periodo di recessione dylaniana , Dylan si avvia tranquillamente verso il suo naturale tramonto cercando di divertirsi sul palco al meglio delle sue possibilità che si sono notevolmente deteriorate . Questa è la situazione nella quale mi trovo a lavorare , da solo , non c’è più niente da approfondire che non sia stato già fatto , di nuovo c’è molto poco o quasi niente , del passato è stato detto e scritto tutto , che vuoi fare , la situazine è questa e nessuno la può cambiare. Io ho cercato di occuparmi anche del Dylan uomo , e questo può aver dato fastidio , ma un uomo è un uomo con i suoi difetti e con i suoi pregi , lo stesso vale per l’artista , non vedo perchè occuparsi solo dell’artista ( del quale l’uomo è parte integrale e non separabile , l’artista è sempre influenzato dei sentimenti dell’uomo , da qui nascono i capolavori , che diventano e belli , importanti e significativi in rapporto alla capacità dell’uomo di comunicare i suoi sentimenti e le sue emozioni in forma artistica. Le notizie che leggi sulla Fattoria non me le invento io , sono quelle che al momento passa il convento , e per convento intendo la stampa mondiale ed i siti internet dedicati a Dylan e non , tutti parlano di queste cosec , in queste ultime due settimane tutti indistintamente hanno parlato del cesso puzzolente di Dylan , anche auotorevoli testate giornalistiche americane , se leggi i siti dylaniani di lingua inglese ci trovi le stesse cose che trovi su Maggie's Farm , se poi io tento di allargare il discorso per staccarmi un attimo dalla monotonia e dalla ripetitività delle notizie riguardanti il nostro Bob divento scorretto o un gossipmaker ? Detto questo mi sembra eccessivo paragonare Maggie’s Farm a Novella 2000, poi , toglimi una curiosità, chi è questo Fabrizio Corona che citi nella tua mail ? :o))))
Ciao , alla prossima , Mr.Tambourine

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Bob Dylan Globen 23/3-09 Highway 61 Revisited

 

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Venerdi 27 Marzo 2009

Review: Oslo, Norway - Spektrum . March 25, 2009

Eccoci , ci siamo di nuovo , un mix di emozioni e di eccitazione  , dopo aver visto e sentito le registrazioni dei due show svedesi e il ricordo dello show , forse al di sotto della media , a Stavanger lo scorso anno.
Comunque , avevamo dei bei posti , fila 21 con una buona visuale.
Il concerto doveva iniziare alle 19,30 , alle 19,40 si spengono le luci in sala e Al Santos fa il tradizionale annuncio. La prima canzone :

1. Watching The River Flow
che non è esattamente una delle mie preferite , principalmente perchè a mio parere non vuol dire nulla , ma questa è stata una bella e tranquilla esecuzione , e la canzone d’apertura è spesso la migliore. Sono stato più che sorpreso quando è iniziata.

2. When I Paint My Masterpiece
Che significa la seconda canzone dall’album “Bob Dylan Greatest Hits vol.2”,
Dylan era al centro del palco con solo l’armonica , grande canzone , e Dylan continuava a cantare “rum and coca-cola” con divertimento. Sentivo che questo show stava avviandosi nella giusta direzione , anche se la voce era leggermente distorta , la voce di Dylan era la migliore che ho sentito negli ultimi anni..........allora continua la sorpresa con

3. You Ain't Goin' Nowhere
La terza canzone da un album di greatest hits , ( ora , ovviamente , non c’è niente di speciale con Dylan che canta i suoi greatest hits , la cosa speciale era che queste tre canzoni non si trovano in nessun album ufficiale , la prima pubblicazione è stata solo sui greatest hits albums ). Bella versione , ma mi mancava l’arrangiamento con Charlie Sexton e Larry Campbell che si univano al coro ( bene , sono arrivato alla terza canzone prima di menzionarli......) Dopo questo , ho potuto vedere Donnie pizzicare il banjo , e speravo che le seguenti fossero “To ramona” o “High water” , invece ci sono state

4. It's Alright, Ma (I'm Only Bleeding)
Il punto più basso dello show per me , in parte perchè è una canzone superata , in parte perchè la voce parlato-cantato dello scorso anno era tornata. Tuttavia ho notato che la strofa del Presidente degli Stati Uniti era stata tagliata...?
C’era la gente più elegante che avessi mai visto ad uno show di Dylan , che applaudivano solo fra una canzone e l’altra , forse un riguardo , ma in ogni caso probabilmente quella strofa non ci sarebbe stata lo stesso. Dopo aver fatto tre canzoni del 1971 , siamo ritornati nel 1965 con questa , ma Dylan era ovviamente in feeling anni 60’ , perchè ha saltato un anno e cominciato a suonare

5. Just Like A Woman
e l’addetto alle luci ha illuminato la platea come in una notte di luna piena , con un sacco di piccole “stelle” intorno. Dylan è venuto di nuovo al centro del palco , forse supponeva che la gente volesse cantare con lui come spesso succede durante questa canzone , ma il pubblico è rimasto sorprendentemente tranquillo. Lui si è forse scocciato , è tornato dietro la tastiera e vi è rimasto per tutto il resto della canzone. Sembrava essere una serata per “gruppi di album” , così hanno continuato con “Blonde on Blonde” con

6. Stuck Inside Of Mobile With The Memphis Blues Again
Più parti di armonica in questa , Dylan sembra aver adottato un nuovo stile col quale cantare , soffia nell’armonica cantando etc. Ha cominciato così anche in “Masterpiece". Ricordo che aveva fatto questa cosa poche volte nel 1991 con risultati disastrosi , ma stasera ha funzionato perfettamente. E la sua voce ! Non ho ancora detto quanto era grande.....ed il suo canto è migliorato nella canzone seguente che era

7. Ballad Of A Thin Man
Ripescata dal suo terzo “ anarchico-album , e sempre proposta negli anni tra il 1965 ed il 1971. Versione brillante , ha cantato tutte le strofe senza tagliare niente , ben intonato regalandoci grandi momenti. La sesta canzone ovviamente è stata buona quando l’ha iniziata

8. I Don't Believe You (She Acts Like We Never Have Met)
Di nuovo al centro del palco col la chitarra ! é stato bellissimo vederlo al centro del palco con la chitarra.......era l’immagine di.....bhe , Bob Dylan ! In otto canzoni ce ne sono state tre da Blonde on Blonde ! Dopo questa grande prestazione , Dylan ha schiacciato il bottone del fast forward andando a Modern Times , e

9. The Levee's Gonna Break
Dylan chiaramente coinvolto , danzava e saltellava intorno alla tastiera. Toni aveva preso il contrabbasso.Mi sono chiesto perchè Stu Kimball non si fosse mai mosso dalla sua posizione fin dall’inizio. Canzone divertente da sentire , e per la terza volta nella serata , ha deciso di continuare con lo stesso album , con

10. When The Deal Goes Down
è stata graziosa , una specie di rallentatore dopo lo scatenato rock and roll della canzone precedente , ma d’altro canto è stata una bella trovata di Dylan , recitando tutte le strofe complete , e son rimasto veramente soddisfatto dalle canzoni di Modern Times....Toni è rimasto tranquillo al contrabbasso , ma era tempo di rock di nuovo , con

11. Highway 61 Revisited
L’ho sentita e vista talmente tante volte……la novità è stata l’assolo di organo di Dylan verso la fine.....l’anno scorso il cantato era frettoloso.....siamo ritornati al secondo album con

12. A Hard Rain's A-Gonna Fall
Certamente ha fatto piacere al pubblico , un’altro esempio di quanto buona fosse la voce di Dylan in tutta la canzone , con la capacità di tenere la tonalità , suonando questa maestosa e potente canzone. Torniamo al bottone del fast forward col terzo pezzo della serata da Modern times ,

13. Thunder On The Mountain
Un’altra canzone divertente da vedere fatta da Dylan. Non era coinvolto come in “Leeve…” ma chiaramente compiaciuto di cantare questa canzone. Lo ammetto , ero speranzoso di una piccola sorpresa , come con “Billy” o “One more cup of coffe” , invece ci ha dato

14. Like A Rolling Stone
Naturalmente pubblico contento….Ma tuttavia tutti sono rimasti seduti ai loro posti , correttamente ascoltando lo show , così quando ha cercato la partecipazione del pubblico....deve aver pensato per un secondo di essere rimasto da solo sul palco . Devo dire che ci sono stati grandi applausi durante la canzone , si sentivano benissimo , dopo questo famoso hit , Dylan e la band hanno lasciato il palco.

Il Dylan “eye-mind” logo brillava sullo sfondo e dopo gli applausi sono ritornati per delle canzoni molto famose ,

15. All Along The Watchtower
E’ la canzone che probabilmente ogni fan di Dylan ha sentito di più....difficile trovare qualcosa da dire su questa , Dylan e la band compiaciuti di eseguirla per ogni pubblico che incontrano...Tempo di rallentare di nuovo , e la sera continua con la quarta canzone da Modern Times ,

16 Spirit On The Water
Con un breve ma bello intro di armonica e un amabile assolo alla fine. Di nuovo , la voce di Dylan era così grande che avreste potuto pensare di star ascoltando l’album invece della versione da concerto.
Non ho potuto trattenermi dal gridare in netto “No” alla strofa dove dice "you think I'm over the hill. I think I was alone on that....” , dopo la canzone Donnie ha messo il violino dietro la schiena , ed io ancora speravo in una sorpresa ( ma quando , se mai , ha finito un concerto con una sorpresa…?)

La cosa seguente non è stata una canzone , è stata la prima parola detta da Dylan in tutta la serata, la presentazione (abbastanza noiosa) della band ! Donnie ha riportato il violino al posto giusto prima di farci

17. Blowin' In The Wind
Ci sono stati alcuni momenti grandi con Donnie e Dylan che suonavano il violino e l’armonica ( Dylan ha terminato al centro del palco suonando l’armonica ). Speravo in un’ultima canzone , ma aveva già fatto le sue 17 , e l’applauso non è stato evidentemente abbastanza forte. Si sono girati e hanno lasciato il palco.
Sommando tutto : questo è stato il concerto dove ho visto il Dylan più vicino all’era Sexton/Campbell. Devo dire che ho trovato la band attuale un pò noiosa , ha dato poco stasera , mentre Dylan ha dato veramente tanto ! Non c’è stato mai un momento dove avesse inserito il pilota automatico. E’ stato grande vederlo lasciare la tastiera diverse volte . Ho lasciato lo show veramente felice , salendo sul mio bus e sono arrivato a casa dopo 22 ore.....

Nota a parte , devo dire che la set list era imperniata su 7 album :

Bob Dylan Greatest Hits vol. 2 - three songs
Bringing It All Back Home - one song
Blonde On Blonde - three songs
Highway 61 Revisited - three songs
Modern Times - four songs
Freewheelin' - two songs
John Wesley Harding - one song

Nessuna canzone fra il 1971 ed il 2006…!!


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Together Through Life ha seppellitto Tell Tale Signs ?

Già , Tell Tale Signs , acqua passata ? Acqua che non macina più ? Finito troppo in fretta nel dimenticatoio , nessuno ne parla più , nessuno ne fa più le lodi e nemmeno le critiche.
Perchè ? Forse ci hanno propinato ad un prezzo mostruoso ( la versione “faraonica” cofanetto di platino a tre CD d’oro massiccio tempestato di diamanti ) un Dylan che da anni non esiste più , e l’entusiasmo iniziale pian piano è svanito , gone with the wind.....
Riascoltando i tre CD nella versione “ Re Mida ” , ho trovato alcune perle e diverso materiale di scarto , ma questo l’avevo già detto nelle mie due osservazioni sull’ultima uscita dell’icona del rock , quella Sua Bobbità che sembra trascinarsi lentamente verso il naturale tramonto , incapace di trovare un’ idea diversa o un modo diverso per non porgersi noiosamente e ripetutamente al suo pubblico.
E’ vero , c’è Together Through Life in uscita , e questo probabilmente da un colpo di spugna al precedente , ma al di là dell’evento , già da molto non si parlava più di questo ( chi dice osannato , chi dice sopravvalutato ) quanto frettolosamente dimenticato Tell Tale Signs. Sarà l’idea del consumismo a tutti i costi ? Quando qualcosa esce sul mercato è già vecchia e si aspetta con impazienza la nuova , e allora Tell Tale Signs si rimette nello scatolone dei ricordi e non ci si pensa più . Peccato , non era un capolavoro ma era accettabile , stava al pari o al di sopra di tanti altri nella lunga fila della produzione dylaniana. Il nuovo , quello che ha scalzato il povero Tell Tale Signs dalla mente dei fans , come sarà ? Un Capolavoro con la C Maiuscola ? Roba di routine ? Il compitino fatto bene ? I testi saranno profondi o superficiali , saranno all’altezza del poeta Dylan o saranno fatti col ciclostile ? Di solito , poeticamente Dylan è sempre all’altezza , anche nei lavori giudicati più scarsi dai dylanologi , è il suo modo di parlare , il suo modo di raccontare una storia che trasforma tutto in poesia , staremo a vedere e sentire . Forse vocalmente Bobby non è più all’altezza di tenere concerti dal vivo , si circonda di musicisti mediocri , e per questo tanti fans hanno definitivamente chiuso con le sue esibizioni live , almeno fino a quando non smetterà di propinarci questo tipo di esibizioni. Il Tour è ripreso , molti speravano in qualche cambiamento , molti si erano illusi di sentire qualcosa di diverso , ma così non è. La "musica" è ancora la stessa , la voce , dopo qualche mese di riposo è un pò più in tono , ma penso che a metà tour sarà ridotta come quella dell’anno scorso , rasposa , cavernosa e zoppicante come quella di Tom Waits con la laringite. Dicono i ben informati ( o privilegiati che chiamar si voglia ) che il suono di Together Throgh Life sarà molto simile a quello degli anni 50’ , quando uscì Modern Times si scrisse "Blues in stile Chicago e jazz degli anni '30 in stile 'Love and Theft'" , allora osservo – Dagli anni 30’ di MT siamo passati ai 50’ di TTL . vuoi vedere che in quello che verrà dopo TTL il buon vecchio Dylan rispolvererà il mitico ed inarrivabile "wild thin mercury sound" di Blonde on Blonde ?. Sarebbe davvero incredibile , ma cazzo , chi  potrà ricreare quel fantastico suono ? Il Mago Merlino ?
Ma ritornando al buon vecchio e dignitoso Tell Tale Signs , bootleg senza picchi , sanza infamia e sanza lodo , un album che la sufficienza la meritava ampiamente anche se non alla pari con i tempi , composto con astuzia e coraggio da scarti di altri album , riproposizione di pezzi ormai datati , buttato sul mercato per un’operazione commerciale misteriosa , forse a seguito del Pulitzer , forse per far cassetta o forse perchè sarebbe diventato obsoleto se pubblicato troppo in ritardo , un album inutile secondo alcuni e un piccolo capolavoro secondo altri  perchè sei stato messo a riposo così in fretta? Perchè nessuno parla più di te? Colpa di Together Through Life? Colpa del tuo lieve spessore artistico ? Colpa dei fans che si entusiasmano per poco e si scazzano per altrettanto poco ? Colpa di chi pensa che Dylan sia sempre in eterna evoluzione e che le cose passate non sono mai all’altezza delle future ? E’ poi una colpa o è il limite naturale della durata delle cose che la nostra civiltà ha storpiato ed abbruttito ? Era un brutto disco ? Senz’altro no , aveva i suoi pregi , l’unico difetto di quell’album era quello di non essere attuale , ripescato nella memoria , con l’impressione di essere stato assemblato alla rinfusa , di aver grattato il fondo del barile , in fondo tre diverse versioni di Mississippi erano davvero troppo anche per Dylan. Forse per questo è stato accantonato in fretta ? O forse sono io che non ho capito niente......
Mr.Tambourine

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Together Through Life : Opinioni a confronto.....

E' la prima volta che vi scrivo
Un abbraccio a tutti i dylaniani che frequentano il sito. Seguo il sito
quasi ogni giorno e faccio i miei più sinceri complimenti a chi se ne occupa
e a chi se ne è occupato fino a qualche mese fa. Non posso che
ringraziare!!!!
Però non posso non criticare questa ultima polemica sul nuovo disco di
Dylan. Dico polemica e non dico discussione.
Espongo il mio pensiero:
1) Non è molto corretto analizzare il titolo di un album che ancora deve
uscire. Si discute del nulla. Potrebbe essere tutto e nulla, soprattutto in
questo caso. L'unica cosa che mi sento di dire è che sicuramente avrà più
livelli di lettura.
2) Si è utilizzato uno spazio che ha preso il nome di "ttl, opinioni a
confrionto", per poi finire a parlare del Dylan privato e del Dylan live.
2a) Sul sito, del Dylan live, se ne era parlato, con toni duri e spesso
costruttivi, all'epoca del precedente tour. Non vedo perchè tornare a dire
le stesse cose senza avere altri elementi a disposizione. Magari d'ora in
poi, visto che è partito il nuovo tour, si potranno aggiungere altre cose.
Ma fino adesso era aria trita. E comunque una cosa è il nuovo album, una
cosa è la performance live
2b) Sul Dylan persona... beh... A me non me ne frega niente del Dylan
persona. A me interessa l'artista. Se a uno interessa anche la persona,
affari suoi. Ma la mia opinione è che non sia molto corretto farlo. Se io
fossi un artista non mi piacerebbe che chi ama la mia arte si interessasse
anche del mio privato. Ma sapete, io sono della vecchia scuola del "non fare
agli altri ciò che non vorresti che facessero a te". Magari la pensa così
anche chi si interessa del Dylan persona, e sogna di non poter uscire fuori
come tutti a farsi una passeggiata, aver avuto gente che ti rovistava nella
spazzatura, aver avuto colleghi a cui hanno sparato, etc etc etc

Con immutata stima e ammirazione
Simone Baneschi

Caro Simone , prima di tutto grazie per aver espresso la tua opinione e per i complimenti e la stima a noi di Maggie's Farm.
Venendo alle tue parole lasciami dire che ti trovo un pò troppo integralista , se parlassimo solo del titolo dell’album che dire....in due parole te la cavi , titolo bello , titolo brutto ed è finita lì. “Togethr throug life - Opinioni a confronto” si propone di andare oltre , un pò più a fondo , non credo ci sia niente di male e di scorretto nell’ analizzare o nel voler correlare le parole di Bob con il suo comportamento , sia come artista sia come uomo , mi sembra la cosa più naturale di questo mondo. Uno legge il titolo del nuovo album e si generano due situazioni : 1) Te ne freghi , ti lascia completamente indifferente . 2) Ti chiedi il perchè di questo titolo ed il suo significato , da qui nasce tutto il resto , fermo restando che è bello e positivo poter esprimere e confrontare le proprie opinioni.
Veniamo ai tuoi punti :

Punto 1 - Come dici tu , il titolo avrà più livelli di lettura , non pensi che sia proprio quello che stiamo cercando di fare con Opinioni a confronto ?

Punto 2- é chiaro che parlando di Bob ci si allarga , si spazia dall’artista all’uomo , dal live ai dischi , si discute , si paragona , si confronta e si tenta di analizzare per trovare la risposta che più si adatta alla nostra visione di Bob , restando fermo che è troppo riduttivo interessarsi solamente dell’artista e fregarsene dell’uomo. Immagino se il cesso puzzolente fosse piazzato davanti a casa tua ti preoccuperesti eccome più dell’uomo che dell’artista :o)))))

Punto 2a - Se ne è parlato abbastanza dei live shows ? Chi lo dice ? Le cose non sono per niente cambiate , quindi non se ne è parlato abbastanza , la noia di questi poveri show sta continuando senza interruzione.

Punto 2b – Analizzare il comportamento di una persona non significa assolutamente parlarne male , significa solo avere le idee più chiare sull’oggesto della nostra ammirazione. A te potrà benissimo fregarne poco , ma il mondo non si limita alla tua idea , non trovi ?
Se esamini gli archivi di Maggie’s Farm ( ti ci vorrà un sacco di tempo perchè sono più di 4.000 pagine ) ti accorgerai che alla Fattoria si è sempre parlato dei due soggetti , Dylan-artista e Dylan-uomo , se ne è sempre parlato con stima e sincerità in ogni occasione , sia quando c’era da dire bene sia quando c’era da dir male. Trovo questo comportamento molto più corretto che limitarsi ad incensare Bob ignorando i suoi lati negativi. Il fatto che qualcuno abbia rovistato nella sua spazzatura o che qualcun’altro abbia sparato ai suoi colleghi giustifica il suo comportamento nei confronti di chi va ai suoi concerti ? Che gli ha fatto di male il pubblico ( a parte pagare il prezzo del biglietto che gli consente di effettuare i suoi show ) per non essere nemmeno degno di un normalissimo “Buonasera” ?

Avere opinioni diverse è normale , esprimerle è normale , confrontarle con altri è normale , questo è il target di “Opinioni a confronto” , del vecchio “Dylan Pro e Contro” , della decennale “Talking” , non vogliamo scoprire la “Verità assoluta” , si cerca solo di aver punti di vista diversi da commentare e confrontare , nel senso buono della cosa , nessuno vuole distruggere Dylan , questo può farlo solo lui con il suo comportamento e con il suo lavoro , noi non abbiamo voce in capitolo , noi possiamo soltanto stare a vedere quello che succede e discuterne un pò , tutto qui . Non ho mai considerato nessuno di voi “un estraneo che visita Maggie’s Farm” , ho sempre considerato tutti come degli amici che hanno un interesse in comune e che ne discutono amichevolmente.
Alla prossima , Mr.Tambourine

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Rarità e prime edizioni alla mostra del disco usato                                      clicca qui

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Incontro con i grandi della musica Dylan, De Andrè e Veloso                    clicca qui

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Bob Dylan Globen 23/3-09 Like A Rolling Stone

 

a
Giovedi 26 Marzo 2009

Set List: Oslo, Norway - Spektrum - March 25, 2009

1. Watching The River Flow (Bob on keyboard)
2. When I Paint My Masterpiece (Bob on harp center stage)
3. You Ain't Goin' Nowhere (Bob on keyboard and harp)
4. It's Alright, Ma (I'm Only Bleeding) (Bob on keyboard, Donnie on banjo)
5. Just Like A Woman (Bob on keyboard)
6. Stuck Inside Of Mobile With The Memphis Blues Again (Bob on keyboard and harp)
7. Ballad Of A Thin Man (Bob on keyboard)
8. I Don't Believe You (She Acts Like We Never Have Met) (Bob on guitar)
9. The Levee's Gonna Break (Bob on keyboard, Tony on standup bass)
10. When The Deal Goes Down (Bob on keyboard, Tony on standup bass)
11. Highway 61 Revisited (Bob on keyboard)
12. A Hard Rain's A-Gonna Fall (Bob on keyboard, Tony on standup bass)
13. Thunder On The Mountain (Bob on keyboard)
14. Like A Rolling Stone (Bob on keyboard)

(encore)

15. All Along The Watchtower (Bob on keyboard)
16. Spirit On The Water (Bob on keyboard)
17. Blowin' In The Wind (Bob on keyboard and harp, Donnie on violin)

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Together Through Life : Opinioni a confronto.....

Volevo inserirmi un secondo su cio' che ha scritto Francesco ma anche inserirmi sull'onda di altri commenti per dire che io non andro' a vedere Bob Dylan.
Eppure lo seguo dal 1984 e il primo live che ho visto e' stato nel 1987 a seguire poi una trentina e passa di concerti con punte anche all'estero.
Francamente questo sound mi ha stancato e con se il suo cantare borbottando. Ho appena sentito Billy la song del film Pat Garrett e Billy the Kid che dire se non piatta e priva di luce.
Ho visto la scaletta e allora? Come potevo immaginare nulla di nuovo sotto il sole.
Ho appena letto che il nuovo album avra' sonorita' anni 50 se le cose stanno cosi' questo sara' l'ultimo album che compro di Bob.Il prossimo me lo faro' duplicare.
Io quindi non vado perche' mi sono rotto di questa sua musica lagnosa, l'ultimo che ho visto e' stato a Torino nel 2007 ed era di una noia ma di una noia impressionante.
Non so mai io da un po' di tempo a questa parte vedo che in questi show ci sia molto fumo e poco arrosto.
Non mi interessa nemmeno sapere perche' ancora suoni (forse non sa' cosa fare nella sua villa a Malibu', forse come tanti anzianotti e' rimasto solo) ma e' certo che vivacchia sull'onda del passato.
E guardate che io Dylan lo seguo come si deve e non tanto per dire. Lo ascolto da 25 anni e non e' poco, ma abbastanza per dire che ho speso molto in termini economici tra concerti, libri, cd , dvd e altro come del resto molti Dylaniani.
E' ovvio che c'e' anche a chi questo Dylan piace , ma come dice Mr tamburine le teste sono tante.
Anzi visto che ci sono vorrei chiedere al Dott. Alessandro Carrera che stimo molto perche' parla di Dylan in maniera superba e spesso si avvicina alla o alle verita' Dylaniane cosa ne pensa di quest'ultimo periodo in cui il sound e' quello che e' e Dylan e' quello che e' sempre uguale da un decennio a questa parte.
Tra l'altro ho avuto modo di ascoltarlo Carrera live qualche anno fa' presso L'Universita' Americana a Roma e poi al Big Mama dove suono' Tangled Up in Blue.
Grazie.
Stefano C.

Grazie anche a te Stefano per aver aggiunto la tua opinione a quelle già pubblicate , ammiro nel tuo scritto il coraggio della sincerità nell’esprimere il tuo pensiero. Troverai di certo un sacco di gente che penserà ogni male possibile di te , ti bistratteranno con la mente    ( succede spesso a star dalla parte di chi scrive e non dalla parte di chi legge ), qualcuno forse ti contesterà da queste pagine , qualcuno condividerà le tue idee . Bob è un Guru sacro ed inattaccabile , forse è la sua poesia e la sua musica ( non mi riferisco agli attuali concerti sui quali condivido in pieno il tuo punto di vista ) che creano questo muro di gomma fra la realtà e l’immaginario inalterabile che alberga da anni nelle menti dei fans più sinceri come noi , che siamo corsi in ogni parte d’Italia e del mondo per poterlo vedere dal vivo, Bob in person ! Ricordo ancora l’emozione della prima volta a Verona nell’84 , concerto terribile , ma a me sembrava di aver visto la Luce . Poi ce ne furono tanti altri , alcuni spettacolari per l’energia che sprigionavano ed altri molto sottotono , ricordo una volta al Palatrussardi di Milano , un Dylan mai visto e che non rivedrò più , che rideva e ballava , parlava col pubblico , si esaltava e gioiva , che faceva assoli di chitarra in quantità industriale , quasi tre ore di concerto , serata indimenticabile , chissà dov’è finito quel Dylan......

Ho girato la tua richesta ad Alessandro Carrera , per alcuni giorni è in viaggio , ma mi ha promesso che appena tornerà a casa ti risponderà.

Mr.Tambourine

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Review: Stockholm, Sweden - Globen - March 23, 2009

Dylan risveglia il profumo del caffe a Stoccolma

by raggedclown

Un'altra notte , un’altro NET show , di nuovo in Svezia , ma una diversa ( più grande ) venue si quella dello show di lunedi. Come avevo anticipato , non c’è stata ina seconda notte per “Billy” , ma Bob ha tirato fuori un’altra canzone dimenticata dalle sue pagine passate della meta degli anni 70’ , un periodo che raramente ha rivistato durante gli anni del NET.
Questa è stata “One more cup of coffe (Valley Below)” , la quale , secondo il database di sua Bobbità è stata suonata solo nove volte dal 1978 , per lo più nel 1990 , e la più recente esecuzione (Nashville 2007) conta solo a metà realmente , quando Jack White l’ha massacrata con le sue stonate ( è una canzone difficile da cantare , con note difficili da tenere senza calare di intonazione , e Jack era proprio stonato ). A parte questo , fino a ieri sera , l’unico caffe che Dylan ci aveva servito è stato quello della quinta puntata del suo Theme Time radio Hour.
Come dicono le recensioni , Dylan l’ha suonata con la chitarra acustica , al centro del palco.
Questo deve essere stato vero solo per chi aveva la vista malata , infatti non c’è traccia di chitarra acustica nella registrazione. Devo dire che la band era molto unita e tranquilla su questo pezzo , non è stata una mezza pugnalata come “Billy”. Sfortunatamente ci sono stati alcuni errori nel testo , tuttavoa , dopo la monotonia delle set list degli anni recenti , queste sorprese sono benvenute , spero che continuino. Mentre sul tema delle conzoni di Desire , vorrei dire qualcosa sulla domanda fatta a Bob nella seconda parte dell’intervista di Flanagan ( su bobdylan.com ) , cioè che Jaques Levy scrisse tutto il testo di Joey. In breve, “I don’t believe you , Bob , you’re a liar !”.

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Bob Dylan & Jack White: Nashville @ the Ryman - 9/20/2007

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Bob Dylan Globen 23/3-09 Thunder On The Mountain

 

a
Mercoledi 25 Marzo 2009

Review: Stockholm, Sweden - Globen - March 23, 2009

by Steinar Daler

Il concerto al Club Berns è stato grande , e Billy rimarrà sempre nella mia memoria , ma il concerto al Globen è stato persino migliore. Credo sia stato uno dei concerti più belli ai quali io abbia assistito , almeno , negli ultimi anni. Perchè ?
1) Non sapevo la set list , non la ripetizione delle 14 di ieri , ma nuovi inserimenti superbi.
2) Grande prestazione , non ricordo negli ultimi tempi di averlo sentito cantare così bene.
3) Molti highlights , e tre di questi proprio magici : una perfetta preformance di “Chimes of Freedom” , mi ha fatto vibrare la colonna vertebrale. “Love sick” , suonata al centro del palco mischiando voce ed armonica in un modo che non avevo mai sentito. Brillante ! “One more cup of coffe” con la chitarra acustica al centro del palco. Bluuues! Penso di dover aggiungere anche “Desolation row” , nove strofe perfette e perfino lo stile “staccato” delle ultime tre suonava giusto.
4) Tutte le canzoni eseguite bene. Nessun punto basso.
5) Interazione fantastica fra Bob e la sua band.
6) Un sacco di movimenti di Bob sul palco.
7) Suono brillante nella venue , e per ultimo il posto dove ero seduto.

Torno a casa ad Oslo ! Mantieniti così Bob !

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Bob Dylan Globen 23/3-09 Blowin' In The Wind

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Review: Stockholm, Sweden - Berns Salonger - March 22, 2009

By Ken

Dylan ignora il nuovo materiale e debutta con un motivo di 36 anni fa a Stoccolma

Così , un sacco di voci prima del tour dicevano che avrebbe suonato materiale dal recente “Tell Tale Signs” , o addirittura qualche canzone dal nuovo album in uscita. Ma no , sempre perverso , lui ha deciso di debuttare con un vecchio successo del 1973 , Billy , dal film Pat Garret & Billy the Kid.
......cosa grande ! Molto simile nell’arrangiamento a Romance in Durango , un sacco di strofe , sicuramente la miglior esecuzione della serata. Ha modificato qualche strofa , inserendo un sacco di senoritas , cantinas e roba simile.
D’altro canto non un brutto show , specialmente considerando le qualità dello spettacolo offerto negli ultimi quattro mesi del tour passato. Il suon era così-così , il basso qualche volta era troppo forte , la batteria un pò alta rispetto agli altri strumenti , ma alla fine la voce di Bob si sentiva bene nel mix.
Bellissima la venue , un locale vecchio di 130 anni , riccamente decorato , ho passato la maggior parte della giornata in giro nella parte vecchia della città e all’eccellente National Art Museum , Stoccolma è una bella città. Durante lo show sono caduti quattro o cinque pollici di neve , sembrava un meraviglioso inverno.
Tornando allo show....nessun cambiamento nella band , a parte il fatto di Denny/Stu/Toni messi bizzarramente in fila di fronte a Dylan !
Gli highlights sono stati “Trying to get to Heaven” , “I believe in you” e un’incredibile versione walkin-blues di “Cry awhile”.
Contrariamente ad alcuni reportage è stato in Riverflow che ha suonato la chitarra , non in “Things Have changed”. Inoltre si è messo al centro del palco ed ha cantato senza strumenti per la prima metà di “Honest with me” e per la seconda parte di “Cry awhile”....Ha usato l’armonica nell’ottava canzone e nei migliori standard , in diverse occasioni in fronte alla band con il microfono per l’armonica in mano.
E’ stato uno show standard , a parte l’imprevista Billy , tutte le altre canzoni erano prevedibili , il tutto rovinato dalla scarsità della qualità del suono , a volte il basso di Toni sembrava essere addirittuta scordato , almeno alle mie orecchie...
La voce di Bob era buona , sembrava di buon umore , sebbene sembri essere in un allarmante disagio quando deve suonare la chitarra  di fronte al pubblico !
Ma , un buono show , uno straordinario seppur breve momento per me , sono contento , ora ritorno in Irlanda !

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Together Through Life : Opinioni a confronto.....

Il dubbio di Mr.Tambourine

Ciao Mr. Tambourine,
Blindboygrunt mi ha battuto sul tempo. Volevo scriverti anch’io un apprezzamento per il pensiero sul titolo del nuovo album che hai voluto condividere con noi lettori, intitolandolo “il dubbio”.
Fermo restando che ho trovato anch’io belle le parole di Paolo Vites – ma dubito molto che “Together through life” possa essere rivolto ai fans – trovo anch’io troppo enfatico questo titolo (anche se ...).
Ed è stata proprio una questione di pelle, come penso per te. Son sicuro che l’album mi piacerà anche se non mi aspetto rivoluzioni (ma profondità, sì). Ultimamente i testi sono scritti un po’ con il pilota automatico ed è giusto così.
Quando Dylan faceva concerti sempre diversi la stampa (non tutta) se ne lamentava. Adesso, e da parecchi anni, sono grosso modo sempre uguali e la stampa (non tutta) dice che chi andrà ad un suo concerto troverà i pezzi stravolti. Il fatto è che sono stravolti sì, ma solo rispetto ai dischi, perchè ci sono alcuni brani che da parecchi anni sono sempre uguali (e cmq non stravolti). Scrivo questo rivendicando il fatto che andrò a Milano a vederlo e che, nella raccolta di opinioni sul BD live che hai promosso in occasione dell’ultimo tour, ho tentato di dare 2 pro.
Sulla questione artista/uomo (e per la serie citarsi addosso) ecco cosa scrivevo su maggiesfarm il 10.12.2007: << Spot Cadillac. Adesso affronto un terreno minato. Lo spot è piaciuto anche a me. E poi cosa c'è di più americano della Cadillac? Inoltre, il video è girato in un ambiente plausibile per quel tipo di macchina e il ghigno del Nostro è sempre qualcosa da vedere. Ciò detto, la realtà è che questi SUV vengono per lo più usati dalle mamme per portare i bambini all'asilo a 500 metri da casa (...), cosa che naturalmente si continuerà a fare anche quando l'ingresso nel centro di Milano sarà a pagamento (cosa vuoi che sia un ticket d'ingresso nella cerchia dei Bastioni per i proprietari di questi mezzi). (...) I SUV sono, in generale, tra i mezzi meno ecologicamente sostenibili che esistano e per quanto mi riguarda credo che solo il Mercato (con la M maiuscola) giustifichi il loro uso in un contesto urbano. Certo sono il massimo per la sicurezza, ma se al momento dell'impatto sei sulla 500 invece di essere sul SUV (il cui guidatore neanche si accorge di stritolarti mentre discute al telefonino se è meglio prendere 2 o 3 pacchetti di mangime per canarini all'Esselunga) sei morto. Scusa lo sfogo. Ovviamente sul piano dell'arte di Dylan non cambia niente (anche se il discorso è delicato, perchè pochi come BD hanno fatto un'arte della propria vita oltre che delle loro opere). E' il solito discorso sul genio, etc. D'altronde il Nostro è dagli anni sessanta che ha fatto una battaglia per affermare di non rappresentare altri che se stesso e, a volte, neppure se stesso. Tutto ciò ci pone - come infiniti altri esempi - il problema della coerenza tra la propria arte e la propria vita. Personalmente, l'ho risolto dicendomi che quando qualcuno ci dà qualcosa di speciale, ha poi poca importanza se nella vita non si dimostra all'altezza dell'ideale che ci ha fatto intravedere. Vale l'arte, a quella tendiamo, e poi pazienza se nella vita di tutti i giorni l'Autore non è perfetto. >>
Cmq “Together through life” è un titolo bello e, sempre a livello di pelle, mi ha toccato non tanto per il together quanto per il through life, c’è questa dimensione del tempo ... come mi sembra abbia detto anche lui in non so quale intervista: ci illudiamo di possedere il tempo, ma è lui che possiede noi. E’ un titolo che non avrei capito quando ero più giovane e mi sembrava ci fosse tutto il tempo per realizzare quello che avrei desiderato. Ed è un titolo che anche lui probabilmente non ha mai osato prima. Chissà, magari è il verso di una delle canzoni. Vedremo.
Per una lettura a più livelli, mi sembra cmq che alla fine il senso più veritiero sia quello (già detto da Blindboygrunt e da Marina) che lega il titolo alla sua arte o al suo modo di intenderla. C’è un bel passaggio nel libro di Carrera "La voce di Bob Dylan" dove si fa un parallelo (cito a memoria) tra la costanza nell’amore (per una donna) in Bob Dylan e, mi pare, Leonard Cohen, per dire che questa – la costanza nell’amore – non è proprio il tratto distintivo di Bob. Lui semmai è fedele a se stesso. E’ quello di Restless farewell, di One too many mornings, di Don’t think twice ..., di Most likely ... . C’è un’altra cosa che ho letto in proposito e magari ci tornerò in futuro.
Saluti
Alexan wolf

Grazie anche a te Alexan , lasciamo chiarire definitivamente che io non ho minimamente pensato a chi o a che cosa poteva essere dedicato il titolo dell’album , semplicemente l’ho letto e mi ha colpito profondamente , troppo bello e significativo, e proprio questo ha fatto nascere il mio dubbio , il titolo rapportato alla totalità di Bob Dylan . Non importa a chi è dedicato questo stupefacente titolo , semplicemente l’ho trovato superbo ma stonato , non in linea col personaggio . Pian piano , la discussione sul titolo sta chiarendo i diversi punti di vista , tutti ugualmente validi , la differenza sta nel punto di partenza e nel metro di giudizio. Trovo che questo titolo aggiunga molto alla poesia di Bob Dylan , ma lo trovo not in tune con la sua vita , la vita di un artista individualista che si preoccupa solo di se stesso ( non mi sento di condannarlo per questo , sono in molti in questo mondo a pensare solo a se stessi ) , un artista al quale ha fatto molto comodo l’aiuto di molti altri per arrivare dove è oggi , e non sempre è stato riconoscente con chi gli ha dato una mano ,        ( chiedere a Joan Baez in proposito ).
Sul fatto degli spot , parlo del SUV Cadillac , dei reggiseni e della vendita dei diritti per uso pubblicitario di “blowin’ in the wind” ad un supermercato , non mi stupisce più di tanto, fa parte del mondo del businnes e ci sta tutto , ogni artista produce la sua arte per venderla , perchè Dylan dovrebbe essere diverso ? Il problema invece è proprio quello che hai citato tu - il problema della coerenza tra la propria arte e la propria vita. Poi ognuno lo risolve a suo modo , ignorando il tutto o cercando di mettere i puntini sulle i , è una libera scelta che nessuno può criticare , si potrà non essere d’accordo e discuterne , ma non mi sento di aver affrontato l’argomento con superficialità e leggerezza come ha detto l’amico Peter del Bello che la pensa diversamente da me. Allora ripeto , viva Maggie’s Farm ed i suoi Maggiesfarmers , che non si fermano in superficie , ma , nel bello o nel brutto , cercano di capire Dylan più profondamente , magari analizzando quelle cose che altri lasciano da parte limitandosi soltanto ad usare paroloni compiacenti per esprimere il loro “Laudato sie, mi' Signore cum tucte le Tue creature, petialmente messer lo frate Dylan “.

Mr.Tambourine

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a
Martedi 24 Marzo 2009

Set List: Stockholm, Sweden - Globen - March 23, 2009

1. Rainy Day Women #12 & 35 (Bob on keyboard)
2. Lay, Lady, Lay (Bob on guitar)
3. Tangled Up In Blue (Bob on keyboard)
4. Chimes Of Freedom (Bob on keyboard)
5. High Water (For Charley Patton) (Bob on keyboard)
6. Stuck Inside Of Mobile With The Memphis Blues Again (Bob on keyboard)
7. Love Sick (Bob on keyboard)
8. Desolation Row (Bob on keyboard)
9. Rollin' And Tumblin' (Bob on keyboard)
10. Make You Feel My Love (Bob on keyboard)
11. Highway 61 Revisited (Bob on keyboard)
12. One More Cup Of Coffee (Valley Below) (Bob on guitar)
13. Thunder On The Mountain (Bob on keyboard)
14. Like A Rolling Stone (Bob on keyboard)

(encore)

15. All Along The Watchtower (Bob on keyboard)
16. Spirit On The Water (Bob on keyboard)
17. Blowin' In The Wind (Bob on keyboard)

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Review: Stockholm, Sweden - Berns Salonger - March 22, 2009

by Steinar Daler

Che notte ! E' sempre con una strana tensione nello stomaco che vado ad un concerto di Dylan , specialmente se è il primo di un tour. Abbiamo aspettato in coda fuori nella neve e al freddo prima di poter entrare nella bella venue del concerto.
Molti di noi speravano che assieme alla band ci fosse David Hidalgo , invece c’erano le solite facce sul palco con Dylan , le stesse dell’ultimo tour .Danny , Stu e Toni in fila sulla sinistra in fronte a Bob che era come al solito di fianco sulla destra del palco , George e Donnie nella loro posizione usuale.
La prima canzone è stata una ordinaria “You go your way” , seguita da “Senor”. Sembrava che il pubblico fosse felice di sentirla , bella versione , mi ricordava quella di Dallas nella scorsa estate.
“I'll be your baby tonight” e “Stuck inside of Mobile” sono poi seguite e l’impressione era quella di una notte nella media .
Dopo c’è stata una davvero buona “ Tryng to get to heaven” con qualche buon assolo di armonica.
Si torna alla normalità con “Things have changed”.
Da quel che mi ricordo ed i miei appunti sono giusti , Bob non suonava la chitarra in questa canzone , ma per “Watching the river flow” Bob ha preso una enorma chitarra acustica e si è messo al centro del palco. Una bellissima versione e la sensazione di una bellissima nottata si faceva strada nel pubblico.
“Blind Willie” è stata la canzone seguente , e anche se non ci ha depresso devo dire che ho sentito versioni migliori.
E’ stata l’unica volta in questa serata che mi ci è voluto un pò di tempo prima di riconoscere la canzone successiva , senza sentire le parole ( il suond era molto buono ) , la musica mi ricordava due canzoni che aveva già suonato : “You go your way” e “Things have changed”. Poi e sfociata in “I don’t believe you". Ho sentito vesioni migliori di questa canzone , ma dall’altra parte non avevo mai sentito una versione migliore della canzone che l’ha seguita “I believe in you” da molto tempo , il pubblico l’ha apprezzata.
“Honest with me” , una canzone solitamente noiosa per la mia opinione , è seguita in una buona versione , con un noioso assolo di chitarra di Stu.
Quando sei un Dylan-fan qualche volta ti fai una domanda tipo questa : “Se incontrassi Dylan prima del concerto e lui ti chiedesse quale canzone vorresti sentire , quale sarebbe la tua risposta ?” Quando mi hanno chiesto questa cosa la mia risposta è sempre stata da anni la stessa : BILLY.
Non mi ero mai aspettato che succedesse , stanotte l’ha suonata. Bella versione , che altro posso dire di più ? Molte lacrime scendevano daim miei occhi , per me la prima volta dopo quella sera del 2003 all’Hammersmith quando suonò Romance in Durango.
Può essere una esperienza unica nella vita , chi lo sa ? Buone e solide versioni di “Summerdays” e “All along the watchtower” chiudevano il set principale.
Il primo encore , “Cry a while” è stata una sorpresa. E’ stato bello quando Bob a metà canzone è venuto al centro del palco. LARS è venuta dopo ed un’altra sorpresa in finale , “Forever young” con un grande assolo di armonica.
Pensate che andrò al prossimo show ? YES , I DO !

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Bob Dylan - Billy - 2009 (First live performance ever)

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Together Through Life : Opinioni a confronto.....

Ciao Mr.Tambourino e un ciao ai lettori di Maggie’s Farm
È arrivato il momento da parte mia di fare due piccole riflessioni sulla tua risposta alla lettera di Marina,
Nella tua lettera scrivi:
“… Il tuo distinguo fra Bob persona e Bob artista teoricamente potrebbe anche essere giusto , ma a mio avviso non funziona , è come il prete che predica bene e razzola male. Nel caso di Bob, potremmo dire che l'artista , assieme al successo , la fama , i soldi e tutto quanto comporta la notorietà mondiale , avrebbe dovuto anche assumersi la sua parte di uomo rapppresentativo dei principi da lui sostenuti e , come si diceva una volta , dare il buon esempio. Immaginati il Papa che alla domenica parla dal balcone di San Pietro e condanna la violenza , poi , finito il discorso , prende a calci in culo preti e suore che sono addetti alla sua persona , che dice che i fedeli sono un male necessario e fastidioso. E' un esempio esasperatissimo nel concetto , ma serve per far capire che non sempre è possibile o giusto separare la personalità pubblica da quella privata.”
Io sono pienamente daccordo con Marina e proverò ora a spiegartelo.
Prima di tutto mi viene spontaneo chiederti: ma che ne sai tu della vita privata di Dylan, per dare dei giudizi così supeficiali.
Certamente potrai rispondermi, ma Dylan è un personaggio talmente pubblico che attraverso i vari Media ormai si sà tutto ormai anche dell’uomo.
Grazie al quel poco della mia conoscenza umana posso affermare che stai prendendo un grosso abbaglio.
Posso dire semplicemente che seguo la sua vita artistica, da oltre quarantanni ma non posso dire nulla dell’uomo perchè semplicemente non siamo amici, non ho mai mangiato e non mi ha mai ospitato a casa sua.
Il massimo che mi è capitato e non è affatto una cosa di tutti i giorni è stato di stare una volta in quel di Montreux e per pochi istanti essermi trovato faccia a faccia con Dylan in persona e di avergli entusiasticamente “sventagliato” in un inlese approssimativo un “Good Luck, Bob!”.
Con il suo tipico fare chaplinesco di rimando accigliò lo sguarndo verso di me e se ne andò accompagnato dalla sua quardia del corpo lungo I corridoi del backstage.
A distanza di tanti anni ho ripensato a quel minimalissimo gesto e oggi come allora non so come interpretarlo.
Potrei dire che il suo gesto fosse stato un benovolo saluto oppure un severo monito del tipo “attento ragazzo stai superando la soglia della mia privacy” o forse è stata l’espressione di un suo stesso imbarazzo a un saluto di uno sconosciuto, super entusiasta fan, chi lo saprà mai?

Forse potrei dire conosco Dylan probabilmente meglio di te ma non è cosi dopo tutti questi anni però non mi verrebbe in mente di sentenziare con la tua leggerezza, forse sarebbe meglio dire una caduta di superficialità una risposta del genere come quella che hai dato a Marina..
Le tua affermazione che non si può separare l’artista dall’uomo, posso paradossalmente anche condividerla, ma secondo me faresti meglio a soffermarti sull’artista , è l’unica cosa di cui noi tutti possiamo in qualsiasi momento decidere di prendere o lasciare, di apprezzarlo o scartarlo.
Secondo me l’unica verità che Dylan ci concede o meglio ci offre da quando ha deciso di fare l’artista avviene attraverso le sua poesia, la sua musica e le sue interpretazioni.
Il resto lasciamolo a Novella 2000, a Bruno Vespa a l’Italia in Diretta o se preferisci a Emilio Fede,
Se ad un concerto di Dylan dovessi aspettarmi la sua “benedizione” o il segno della croce allora credo di aver sbagliato piazza, forse dovrei andare a quella con il collonnato sotto al Cupolone..
Per ora preferisco mille volte di più le canzoni che mutano con il mutare dell’anima dell’uomo o se preferisci dell’artista che le ha create.
Se son stato un pò duro chiedo scusa, ma quanno ce vò, ce vò!

Peter Del Bello

Ciao Peter , grazie di aver espresso la tua opinione , rispetto la tua visione come rispetto quella di Marina ma permettimi di rimanere sulle mie posizioni. Non capisco perchè dobbiamo pensare a Dylan solamente come artista , e riversare il nostro favore o la nostra contrarietà solo su questo lato della persona. Bob Dylan e Robert Zimmerman non sono due persone , è una persona sola , quindi nell’esprimere un parere si Bob vanno considerate le due cose contemporaneamente. Non vedo perchè la storia del cesso puzzolente vada lasciata a Bruno Vespa ed invece Maggie’s Farm dovrebbe occuparsi solo del Dylan artista. Questo sito è dedicato a Bob Dylan , non a Bob Dylan l’artista , quindi si parla di tutto , pregi e difetti dell’uomo e dell’artista , con piena libertà di espressione e di vedute. Io non riesco a separare il prete dall’uomo , voglio dire , ammiro l’artista Pavarotti per quello che ha dato alla musica , disapprovo l’uomo Pavarotti per quello che non proprio correttamente ha cercato di fare nei confronti dei comuni doveri civili , cioè pagare le tasse comportadosi da persona onesta e rispettosa delle leggi ( di solito la colpa è sempre dei commercialisti ) . Lo stesso vale per quel grandissimo fenomeno di Valentino Rossi , e lo stesso vale per l’Icona principale del Rock , che va in tour con dei musicisti che non possono rivolgergli la parola se non è lui a farlo ( chiedere a Roger McGuinn ed a Tom Petty per avere conferma ) , che viaggia da solo , mangia da solo , che alla fine vive da solo , ma contento lui.....però personalmente non approvo questo comportamento da parte di un artista , anche se si chiama Bob Dylan . Proprio ieri notte ho visto su Rai3 un bel filmato di Neil Young in tour con i suoi Crazy Horse , litigavano per gli arrangiamenti , le parti vocali , i cori , si lamentavano dei viaggi , erano contenti di suonare assieme , ma sempre assieme , non Neil da una parte e loro dall’altra , e Neil non è uno che sia poi così inferiore a Bob come importanza artistica , forse non è all’altezza sul piano letterario , ma a livello di popolarità può certo rivaleggiare con il nostro. L’anno scorso Dylan ha offerto concerti mosci , noiosi , non all’altezza del prezzo del biglietto e del nome Dylan , questo in un artista è sbagliato , che ci piaccia o no. Io non cerco scusanti per l’artista come non le cerco per l’uomo , è vero , non ho mai mangiato la pizza con Bob , ma ho letto tanto di quello che hanno scritto di lui coloro i quali la pizza l’hanno mangiata con lui , ed i suoi numerosi difetti appaioni più che evidenti. Vogliamo perdonarlo perchè lui si chiama Dylan ? Va bene , tu puoi farlo se voui , io non penso sia una scusante valida. Anche l’artista vuoi scusare perchè si chiama Bob Dylan ? Anche quando ti da uno schifo di concerto ( profumatamente pagato) e ti ignora come un fastidio da sopportare ? Tu fallo se lo ritieni giusto , io non ci riesco. Io non mi permetterei mai di tenere nel giardino di casa mia una latrina puzzolente e disgustosa , lui sì , vuoi scusarlo perchè si chiama Bob Dylan ? Fallo se ti va , io non ci riesco. Se dobbiamo valutare le sue interpretazioni attuali è un’impresa disperata , “salviamo il salvabile” come si dice ? Se Bob non ha più voce non faccia concerti , a mio avviso , con tutta la leggerezza che mi attribuisci , quei concerti sono stati una presa per il culo , io li valuto così , tu , giustamente e con pieno diritto puoi giudicarli in un’altro modo , ma la sostanza non cambia , i concerti erano pietosi e pietosi rimangono. Vedremo quest’anno come sarà la musica , sentiremo il nuovo disco ed ognuno di noi lo valuterà a suo modo. Rispetto il tuo apprezzamento per le canzoni che mutano con il mutare dell’uomo , consentimi di dire che a me non piacciono eseguite in questo modo , specialmente quando si ha difficoltà a riconoscerle.
Credo che esageri nell’aspettarti la benedizione dal pulpito dylaniano , basterebbe un semplice ed educato “ Good evening , thanks for coming “ , niente di più.
Non preoccuparti per le scuse , hai espresso civilmente la tua opinione e lo stesso ho fatto io , con sincerità ed amicizia , un giusto scambio di idee tra due grandi fans di Bob , sì , perchè non devi fraintendermi , lo sono anch’io da moltissimi anni :o))))))).

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I titoli degli album di Dylan

Da quando mi hanno parlato dell’album nuovo di Dylan, che sarà in commercio in Europa dal 28 Aprile, ho riflettuto, come molti altri fan, sul suo particolarmente ambiguo titolo “Together Through Life”. Devo ammettere che nell’ultima settimana l’ho assimilato e cominciato ad apprezzarlo sempre più e, tenendo conto dei commenti di coloro che hanno scritto su Maggie’s Farm e di coloro con cui ho parlato, la mia opinione è che… mi piace. No, forse di più, lo adoro.
Come in tutti i migliori lavori di Dyaln, può essere letto e interpretato in molte maniere: si riferisce forse alla sua famiglia? Al suo percorso musicale? Alla sua vita? O ai suoi fans? Chi lo sa? E, per usare le parole di Clark Gable: “Quite frankly… I couldn’t give a damn” (=”Francamente, me ne infischio”).
Non so se questo sia il suo titolo migliore finora, ma per me è lassù nei miei top 5 personali, che ora rivelerò in nessun ordine particolare:
- World Gone Wrong
- Streetlegal
- Bringing It All Back Home
- Blood On The Tracks
- Together Through Life
Tutti questi titoli di album hanno una ragione e una logica in sé, ma riflettendo su ciò, è chiaro che non sempre è stato così: Blonde on Blonde ad esempio, ha confuso molti per oltre 40 anni e titoli come Empire Burlesque o anche Under The Red Sky ti inducono a pensare se fossero semplicemente le prime idee che siano venute in mente a Bob!
Pensavo fosse più interessante, ma forse anche più difficile, chiedere a tutti lettori di Maggie’s Farm quali fossero secondo loro i titoli peggiori! Ignorando il primo album “Bob Dylan” che ha un suo ovvio senso, e i Greatest Hits, album live e “Pat Garrett & Billy the Kid”, anch’essi di funzione scontata, questi sono per me i peggiori 5:
- Down In The Groove
- Knocked Out Loaded
- Another Side of Bob Dylan
- Self Portrait
- Hard Rain

Dean Spencer
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Letteratura e popular music

Un excursus su nomi, testi, canzoni del fecondissimo intreccio tra musica e letteratura
di Giancarlo Susanna

Non saremo certo i primi a ricordare che la musica - da molti considerata la più libera e pura tra le forme di espressione artistica - ha sempre avuto un legame molto stretto con la parola. Le storie più fantastiche, tramandate di padre in figlio per via orale, erano affidate al suono e al ritmo delle parole. Era più facile impararle. Era più facile mandarle a memoria. Soltanto quando la scrittura ha affiancato e poi sostituito completamente l'oralità - creando anche, fra le molte conseguenze, una divaricazione tra cultura "alta" e cultura "bassa" - la narrativa e la poesia hanno potuto vivere senza la musica. Quando si dice che la poesia fissata sulla pagina si muove secondo regole diverse da quelle che governano le parole di un'aria d'opera, di un recitativo o di una canzone, lo si fa quasi sempre lasciando trapelare che è in qualche modo "migliore" o "superiore".
In questo numero di Rai Libro ci occuperemo di come la narrativa e la poesia scritte si siano incrociate con la popular music, quella "musica di larga diffusione che circola attraverso media come il disco, la radio, la televisione" (Franco Fabbri, Il suono in cui viviamo, Arcana). E anche di come certe distinzioni siano state superate con il passare del tempo e il fondersi di vari linguaggi.

Se è vero quello che sostiene Alessandro Carrera nell'intervista realizzata da Andrea Monda e cioè che negli Stati Uniti "la poesia scritta, pur con le eccezioni della Beat poetry, si è ormai radicalmente allontanata da ogni cantabilità" e che "la forma di recitazione rituale che Ginsberg e gli altri beat poets cercavano nel loro lavoro è ormai scomparsa dall'orizzonte della poesia americana", è altrettanto vero che chi scrive canzoni ha spesso nel suo bagaglio di artigiano della parola qualche raccolta di versi del passato e che la Beat poetry non ha ancora esaurito la sua forza propulsiva... Tracce di grandi poeti come William Blake, Arthur Rimbaud, François Villon o William Shakespeare emergono nei songbook dei migliori cantautori di lingua inglese, mentre Eric Andersen, protagonista di alcune fra le più importanti opere della canzone d'autore americana degli anni '60 e '70 ha recentemente reso un sentito tributo agli anni d'oro di Allen Ginsberg, Lawrence Ferlinghetti e Gregory Corso con Beat Avenue, un lungo poema letto sul ritmo di una musica ipnotica e inquietante... La stessa cosa potremmo dirla per l'Italia: anche da noi la poesia scritta contemporanea ha pochissimo a che fare con la canzone, ma i nostri migliori cantautori conoscono bene Giacomo Leopardi, Giovanni Pascoli, Guido Gozzano
e perfino Ugo Foscolo e Giosuè Carducci.


E la narrativa? Provate a confrontare una di quelle "strane" canzoni che scrive Lou Reed - Street Hassle, per esempio - con una pagina di Ultima fermata a Brooklyn di Hubert Selby Jr. o un testo di Steve Wynn con un frammento di un romanzo di James Ellroy. E le influenze sono reciproche.
Quasi tutti gli scrittori americani e inglesi nati nei primi anni del secolo scorso hanno la popular music come un elemento ineludibile del loro paesaggio culturale e sonoro. Valgano per tutti gli esempi de I sotterranei di Jack Kerouac (uno dei suoi libri più intensi e febbrili) o di Sulla mia testa di James Baldwin, imperniato sulla vicenda tormentata del divo del gospel Arthur Montana e di suo fratello Hall, mentre ai nostri giorni appartengono Great Jones Street di Don DeLillo (il cui protagonista, Bucky Wunderlick sembra una sintesi tra Bob Dylan e David Bowie), Alta fedeltà di Nick Hornby, il misconosciuto Visioni rock di Lewis Shiner o Il Buddha delle periferie di Hanif Kureishi.
In Italia un vero e proprio giro di boa lo hanno segnato Pier Vittorio Tondelli, Enrico Palandri e Andrea De Carlo intorno al principio degli anni '80. Nei loro libri non c'erano soltanto dei riferimenti espliciti alla cultura rock, ma anche un ritmo e un incedere che rimandava evidentemente alla musica che ascoltavano più volentieri. Enrico Brizzi, Giuseppe Culicchia, Andrea Demarchi, Marco Mancassola o Andrea Mancinelli - per citare i più amati dai giovani lettori del nostro paese - non fanno eccezione alla regola che vuole la popular music come un elemento essenziale della narrativa emergente degli ultimi vent'anni. De Carlo ha addirittura voluto aggiungere al suo ultimo romanzo, I veri nomi, un cd con dei brani composti ed eseguiti da lui stesso alla chitarra.

Spinti soprattutto dall'industria culturale, non sono poi pochi i musicisti che hanno accettato di misurarsi con la scrittura. La qualità dei risultati è ovviamente legata al talento dei vari personaggi coinvolti in queste operazioni di marketing culturale.
Uno dei casi più clamorosi è quello di John Lennon, indicato fin dai primi passi dei Beatles nel mondo dello spettacolo britannico, come il leader e l'intellettuale del gruppo. In His Own Write fu pubblicato nel 1964, andò molto al di là delle più rosee speranze degli editori - Jonathan Cape in Gran Bretagna, Simon & Schuster negli Stati Uniti e in Francia (En flagrant delire), Longanesi in Italia (Vivendo cantando) - e ottenne ottime critiche. I racconti surreali e nonsense di Lennon - alcuni dei erano già stati pubblicati sulla rivista "Mersey Beat" a partire dal 1961 - spinsero i recensori a scomodare Lewis Carroll, Edward Lear (il maestro dei limericks) e perfino James Joyce. Il riscontro positivo fece sì che Lennon - e i soprattutto i suoi editori - tentassero di ripetere il colpo e già nel 1965 veniva dato alle stampe il suo secondo libro, A Spaniard In The Works, che riprendeva gli spunti felici dell'esordio. Elementi di questo approccio alla scrittura - rimasti curiosamente estranei ai testi delle canzoni - emergeranno alla fine nelle composizioni del periodo psichedelico dei Beatles e in vedi e propri capolavori pop come "Strawberry Fields Forever", "A Day In The Life" o "I Am The Walrus".
Altrettanto emblematico dell'interesse degli editori americani e inglesi (ma non solo, come dimostrano le spericolate traduzioni in francese e in italiano) per gli esponenti di spicco della popular music è Tarantula di Bob Dylan.
Se fosse indispensabile individuare un solo artista tra quelli che hanno modificato profondamente la scrittura delle canzoni pop e rock, non si potrebbe fare a meno di scegliere Bob Dylan. E' vero che legami tra poesia, narrativa e canzoni erano già parte essenziale della storia della canzone francese - per non parlare della raffinatezza e dell'eleganza dei testi di Cole Porter o di Ira Gershwin o dei primi segnali provenienti dall'Italia - ma è con Dylan che, come scrisse Allen Ginsberg, la poesia fece il suo ingresso nei juke-box.
Tarantula ebbe una gestione lunga e complessa (Dylan resisteva alle pressioni degli editori, che volevano sfruttare il momento positivo di Like A Rolling Stone e Blonde On Blonde ): fu scritto nel convulso biennio '65/'66, ma venne pubblicato soltanto nel 1971, quando il suo autore sembrava essersi allontanato definitivamente da certe influenze (scrittura automatica, flusso di coscienza, Beat poetry, psichedelia). La prima edizione italiana è addirittura del 1973 ed è veramente strano che, riprendendo il libro nel 1996, Mondadori non abbia sentito la necessità di aggiungere un minimo di apparato critico, riproponendo il libro nello stesso modo e cambiando soltanto la foto di Dylan in copertina (risalente al 1969/70 e non al 1965/66: chi conosce un poco l'iconografia dylaniana sa che sembrano i ritratti di due persone diverse). Vista e considerata la posizione marginale di questo libro nella cospicua opera dylaniana, è comprensibile che ci sia una certa attesa per la più volte annunciata autobiografia del maestro di Duluth.

Sulla strada aperta da Lennon e Dylan troviamo dopo appena qualche anno Jim Morrison con le raccolte di poesie An American Prayer (stampata privatamente) e The Lords And The New Creatures (Simon & Schuster, 1971). Morrison aveva registrato dei reading senza riuscire a pubblicarli su disco. Furono i Doors a farlo, aggiungendo la musica alle sue letture e realizzando con il postumo An American Prayer (Elektra, 1978) uno dei dischi di rock poetry più celebrati e venduti nella storia della popular music.
Morrison, che aveva una concezione del testo e del suono strettamente legata alla teatralità dei gesti, alla sensualità della sua voce e alla fisicità della sua presenza fu tra i punti di riferimenti di Patti Smith, forse la più celebre tra i "poeti del rock". La sua produzione letteraria - in raccolte come Witt (Gotham Book Mart, 1973) o The Night, scritta a quattro mani con il chitarrista e leader dei Television Tom Verlaine (significativo nome d'arte di Tom Miller) - anticipa l'esordio discografico di Horses, vero e proprio manifesto della poesia rock. Nel convulso stile di Patti Smith si incrociano riferimenti tra i più disparati, che abbattono gli steccati tra cultura "alta" e "bassa" per creare un nuovo linguaggio. Tra i suoi libri pubblicati in Italia segnaliamo almeno Il sogno di Rimbaud e le prose di Mar dei coralli, dedicate al grande fotografo Robert Mapplethorpe.

Considerato un enfant prodige per i suoi Basketball Diaries, un vero caso letterario negli Stati Uniti nel 1970, Carroll ha esordito su disco come cantante e leader di un gruppo rock soltanto nel 1980 con Catholic Boy , un album da molti considerato all'altezza delle cose migliori di Patti Smith. Ricordiamo ancora i racconti di Pete Townshend nella raccolta Horse's Neck (Faber And Faber, 1985), pubblicata in Italia da Minimum Fax; le liriche e i racconti di Steve Kilbey (leader degli australiani Church): Earthed (stampato privatamente, 1987); Book Store di Lee Ranaldo (dei Sonic Youth) (Hozomeen Press, 1995) e The Haiku Year (Soft Skull Press, 1998), un'antologia di haiku realizzata fra gli altri da Michael Stipe (dei R.E.M.) e Grant Lee Phillips (dei Grant Lee Buffalo) .
Un discorso più approfondito - che ci riserviamo di fare in una serie di monografie dedicate da RaiLibro a questi personaggi "trasversali" - meriterebbe Nick Cave, di cui ricordiamo And The Ass Saw The Angel (Black Spring Press, 1989), pubblicato in italiano da Arcana e Mondadori.

Fra i molti musicisti italiani - soprattutto cantautori - che si sono cimentati nella scrittura di prose, racconti e romanzi vorremmo segnalare quelli che ci sono sembrati i più motivati e interessati alla scrittura in tutti i suoi aspetti, a partire da Enzo Jannacci, che nel lontano 1974 ha pubblicato con il grande giornalista Beppe Viola L'incompiuter: "testi, annotazioni di viaggi impossibili, rivelazioni di una città incredibile, storie di personaggi improbabili" (dalla quarta di copertina).
Da un'altra collaborazione - quella tra Fabrizio De André e Alessandro Gennari - è nato Un destino ridicolo, recentemente ristampato da Einaudi in edizione tascabile, ma uscito originariamente nel 1996.
Molto interessante la scelta di Ivano Fossati di pubblicare Il giullare - un apologo sulla condizione dell'artista nella cultura occidentale - nei Millelire di Stampa Alternativa, e di Claudio Lolli di esordire nella narrativa con Transeuropa, mentre è stata condizionata dalle logiche commerciali di cui abbiamo parlato la decisione di Sergio Endrigo di dare alle stampe il suo Quanto mi dai se mi sparo? con un piccolo editore svizzero. Del suo romanzo, ironico e amaro ma anche divertente, abbiamo parlato con l'autore in una delle interviste che corredano questo articolo.

I libri di Francesco Guccini, Luciano Ligabue e Roberto Vecchioni hanno avuto un'ottima esposizione grazie all'interessamento degli editori e dei media e RaiLibro cercherà di approfondire con gli autori in uno dei prossimi numeri.
Anche alcuni i protagonisti della stagione più recente del nuovo rock italiano hanno tentato la via della narrativa e se per Emidio Clementi, fondatore e leader dei Massimo Volume, si è trattato di un passaggio in un certo senso naturale e prevedibile, per altri - da Manuel Agnelli a Cristina Donà, da Morgan (Bluvertigo) a Stefano Sardo (Mambassa) - di una piacevole sorpresa.

Last but not least è l'omaggio che molti artisti dell'area della popular music hanno reso e rendono a poeti e scrittori. Andiamo a memoria, perdonateci possibili dimenticanze... Donovan si è misurato con William Shakespeare, Lewis Carroll e con il repertorio delle nursery rhymes britanniche; John Cale, ha messo in musica due liriche di Dylan Thomas; il folksinger inglese Peter Bellamy ha dedicato uno dei suoi dischi migliori a Rudyard Kipling; i Blue Aeroplanes (e il loro poeta/cantante Gerard Langley) hanno affrontato con successo liriche di W. H. Auden e Sylvia Plath; il folksinger scozzese Dick Gaughan, da sempre innamorato del poeta Robert Burns; Lou Reed ha sempre citato tra i suoi ispiratori Delmore Schwartz (suo insegnante all'università), ha intervistato Hubert Selby Jr. e ha reso un omaggio a Edgar Allan Poe con il recente album The Raven; la cantautrice scozzese Eddi Reader ha appena fatto uscire un album tutto dedicato a Robert Burns...
A proposito di "dischi tributo", non possiamo dimenticare il doppio cd "Closed On Account Of Rabies - Poems And Tales Of Edgar Allan Poe" (Mercury, 1997), ideato e prodotto da Hal Willner, con la partecipazione, tra gli altri, di Marianne Faithfull, Iggy Pop, Gavin Friday e Jeff Buckley.
Tra gli artisti italiani segnaliamo almeno Fabrizio De André (con l'album dedicato all'Antologia di Spoon River di Edgar Lee Masters) e ancora Sergio Endrigo (con le sue collaborazioni con Vinicius De Moraes, autore fra l'altro dei testi delle più belle canzoni di Antonio Carlos Jobim, e Gianni Rodari)...

Un caso del tutto atipico è quello di Leonard Cohen, che - essendo un poeta e un romanziere prima che un cantautore - è riuscito a eccellere in ogni cosa che ha realizzato nella sua lunga vicenda artistica. il suo Beautiful Losers sta finalmente per essere ripubblicato ed è già sugli scaffali delle nostre librerie la raccolta di versi L'energia degli schiavi.

E se abbiamo in qualche modo privilegiato nella nostra sintetica analisi l'Italia, la Gran Bretagna e gli Stati Uniti - Allen Ginsberg ha collaborato con Bob Dylan e con i Clash; William Burroughs con Kurt Cobain - un richiamo alla Francia e ad artisti come George Brassens, Léo Ferré, Jacques Brel (che era belga, ma scriveva in francese) o Serge Gainsbourg non vi appaia marginale. Una delle canzoni più belle della popular music, quella in cui l'equilibrio fra musica e versi raggiunge un livello pressoché inimitabile, è pur sempre Les feuilles mortes, firmata dal poeta Jacques Prévert e dal compositore Joseph Kosma. Il panorama editoriale italiano è straordinariamente povero nei confronti dei "cugini" d'oltralpe, ma faremo un tentativo di analisi della grande canzone francese in uno dei prossimi numeri.

(fonte: railibro.rai.it)
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Tarantula, il poema di Bob Dylan

di Emanuele Martorelli

Nell'autunno del '63, al pieno della sua popolarità, Bob Dylan aveva cominciato a scrivere un libro dal titolo "Tarantula", che ufficialmente sarebbe stato stampato soltanto nel 1970. Il libro era concepito con la stessa attitudine destabilizzatrice che Dylan aveva riversato nelle proprie canzoni: una forma tra prosa e poesia surreale e a volte apparentemente illogica che lanciava continui rimandi e riferimenti alla cultura di quel periodo sulla scia degli scrittori beat, seppure sempre pervasa da quella voglia di autonomia che gli ha poi permesso di scrollarsi di dosso un intero momento storico. Un rifiuto che il cantautore originario del Minnesota pagherà a più riprese durante la sua carriera nella quale sarà più volte tacciato di ‘tradimento' dai suoi numerosi sostenitori.

Robert Allen Zimmerman nasce a Duluth nel 1941, dove manifesta subito il suo interesse per la musica formando alcuni gruppi operanti nella scena locale. Il passo successivo è una scorribanda a metà tra leggenda metropolitana e realtà con un bluesman (Big Joe Williams) che gli insegna a suonare la chitarra, e uno studio attento per le gesta del suo idolo, Woody Guthrie, menestrello e cantore delle ingiustizie sociali più volte finito in prigione per i suoi versi reazionari. Ma è nel 1961 al Greenwich Village di New York che il giovane cantautore (ribattezzatosi Dylan in onore del poeta Dylan Thomas) coglie un cambiamento prossimo a venire e la mancanza di una voce autorevole a cantarlo: sarà proprio lui ad assumersi l'incarico facendo saltare in piedi un'intera generazione filtrando la contestazione attraverso un Juke Box e dischi prodotti niente meno che dalla Columbia Records (cosa impensabile fino ad allora, considerando i temi trattati dal nostro). Le sue canzoni romperanno tutti gli schemi della classica forma canzone e le regole del mercato fino ad allora sostenuti: con "Blowin in the wind" del 1963 porterà in classifica temi sociali scottanti e con "Like a Rolling Stone" del 1965 inventa il folk-rock. Ma dal momento stesso in cui Dylan assurge ad "eroe americano" nasce un fraintendimento che lo accompagnerà per tutta la prima parte della sua carriera. Le sue infatti sono si canzoni di protesta (si scaglia contro il razzismo, il neofascismo americano, i fautori della guerra) ma la sua è una protesta che manterrà sempre e comunque uno sfondo intimista: per questo il suo non sarà mai un ‘parlare comunitario', ma il monologo di qualcuno in grado di parlare sempre ed esclusivamente per se stesso (a ben vedere ‘Blowin' in the wind' è un inno universale e non datato come invece sono molte canzoni di protesta di altri autori di quel periodo). Quando le sue canzoni non saranno più cantate soltanto con una chitarra ma sarà affiancato da una band in grado di entrare nei primi posti delle classifiche molti dei suoi sostenitori gli volteranno le spalle, accusandolo di essersi venduto al sistema capitalista e di aver sposato valori borghesi. Soprattutto, qualcuno non accetterà il fatto che il ragazzo prodigio non sposi più la causa del "Movimento". E' proprio in My Back Pages che Dylan canterà tutto questo:

"Dritto come un soldato puntavo la mano
sui cani bastardi che insegnavano
senza temere che sarei diventato il mio nemico
il momento in cui avessi anch'io predicato
la mia esistenza navigava su battelli di confusione
ammutinamento da poppa a prua
ma ero molto più vecchio allora
sono molto più giovane adesso"

Da allora il menestrello si rifugerà sempre di più nella sua chiusura, evitando interviste e apparizioni ma mai i concerti (è uno dei pochi artisti ad aver tenuto una media di 315 concerti all'anno). A 66 anni Bob Dylan è oggi molte cose: per alcuni un reietto che sfugge continuamente a tutto e a tutti, perfino a se stesso, stravolgendo i suoi vecchi brani rendendoli irriconoscibili. Per altri un semplice bluesman che ha visto un momento di illuminazione; per altri ancora è rimasto lo stesso schivo personaggio di un tempo. Come scrive Fernanda Pivano "i suoi umori furono l'ira, la solitudine, la disperazione, il furore e li cantò con sofisticazione e stilizzazione, in completa antitesi con la spontaneità e l'ingenuità dei vecchi cantanti folk rurali".
I suoi versi hanno sempre oscillato tra i toni profetici di un messia e quelli di un abile sperimentatore verbale che ha fatto del gioco di parole il suo marchio di fabbrica. Dal 1997 è candidato al premio Nobel per la Letteratura. Nel 2001, con Things Have Changed, ha vinto il premio Oscar per la migliore canzone. A tutt'oggi, qualsiasi cosa sia, Bob Dylan resta un pioniere della canzone che fu capace, a soli 20 anni, di salire su un podio per scendervi di sua spontanea volontà pochissimi anni dopo temendo di dover mantenere la stessa posa per gli anni a venire, come cantato in un brano del 1965, "Maggie's Farm":

"Non lavorerò più nella fattoria di Maggie
no, non lavorerò più nella fattoria di Maggie
ho cercato di fare del mio meglio
per essere proprio quello che sono
ma tutti vogliono che io sia
proprio come loro
ti dicono canta mentre tu li servi ed io mi sono seccato
non lavorerò più nella fattoria di Maggie"

"Tarantula" (in omaggio, sembra, ad un libro letto da Dylan sul tarantismo pugliese) è tutto questo: giochi di parole, parabole, versi, rime e poesie di un ventenne visionario ed ironico capace di smuovere intere folle per poi tornare nell'ombra senza troppi clamori.
(fonte: aprileonline.info)
 

a
Lunedi 23 Marzo 2009

Talking Bob Dylan Blues - Parte 450                                                             clicca qui

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E' partito ieri sera da Stoccolma lo Spring European Tour

SET LIST

Stockholm, Sweden
Berns Salonger
March 22, 2009

1. Most Likely You Go Your Way (And I'll Go Mine) (Bob on keyboard)
2. Señor (Tales Of Yankee Power) (Bob on keyboard and harp)
3. I'll Be Your Baby Tonight (Bob on keyboard and harp)
4. Stuck Inside Of Mobile With The Memphis Blues Again (Bob on keyboard)
5. Tryin' To Get To Heaven (Bob on keyboard and harp)
6. Things Have Changed (Bob on guitar center stage)
7. Watching The River Flow (Bob on keyboard)
8. Blind Willie McTell (Bob on keyboard)
9. I Don't Believe You (She Acts Like We Never Have Met) (Bob on keyboard and harp)
10. I Believe In You (Bob on keyboard and harp)
11. Honest With Me (Bob on keyboard)
12. Billy (Bob on keyboard and harp)
13. Summer Days (Bob on keyboard)
14. All Along The Watchtower (Bob on keyboard)

(encore)

15. Cry A While (Bob on keyboard and harp)
16. Like A Rolling Stone (Bob on keyboard)
17. Forever Young (Bob on keyboard and harp)

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Together Through Life : Opinioni a confronto.....

Ciao Mr. Tambourine,
ti scrivo per comunicarvi un paio di riflessioni sull'ultimo dibattito scatenato dal tuo sfogo sul titolo del prossimo album di Dylan. Riguardo al problema della distinzione tra l'artista e l'uomo, francamente mi sembra piuttosto inutile (oltreché scorretto) mettersi a criticare gli atteggiamenti di Dylan che non ci piacciono o su cui non ci troviamo d'accordo; innanzitutto non si è mai posto come esempio per gli altri e poi non credo che nessuno di noi possa dire di conoscerlo così bene da esprimere un giudizio effettivamente corretto (visto che hai tirato in ballo Gesù, tra le altre cose, ha anche detto di non giudicare (Mt. 7,1)). Detto questo, se anche fosse una persona spregevole, non vedo proprio cosa c'entri con l'aspetto artistico: le canzoni sono belle, valide, etc. indipendentemente da chi le ha scritte; cioè penso che nessuno di noi cambierebbe il proprio giudizio sulla bellezza o meno di una canzone, se sapesse che invece di Bob l'ha scritta Pinco Pallino o chi altri. Per quanto riguarda il rapporto con il pubblico, il fatto che non saluti o non intrattenga dicendo qualcosa di divertente, a me non dà assolutamente fastidio; anzi, il fatto di mettere in evidenza le canzoni invece di se stesso è una cosa che apprezzo molto e credo che sia questo il modo migliore di rispettare il pubblico. Sul fatto che i concerti di adesso non siano all'altezza di quelli passati, sono abbastanza d'accordo, ma non penso proprio che Dylan li faccia deliberatamente scarsi per affliggere il suo pubblico! Credo invece che al momento, qualunque siano le ragioni, non riesca a fare di meglio, ma visto che non obbliga nessuno ad andare ad ascoltarlo, anche da questo punto di vista non ha senso criticarlo come uomo o dire che non è corretto con il suo pubblico, etc.; si può semplicemente non andare a sentirlo, se non lo si ritiene in grado di fare un buon concerto. Infine non credo che il titolo di un album o i testi delle canzoni vadano presi in senso strettamente autobiografico: come diceva Rimbaud "Je est un autre" e in letteratura (e in musica) è particolarmente vero.
Un saluto a tutti!
Francesco

Caro Francesco , prendi 100 persone ed avrai 100 pareri diversi , ognuno la pensa a modo suo , anche quelli che leggono la Fattoria e non scrivono.Credo che questo sia proprio il bello , confrontarsi su Dylan esprimendo le proprie idee , io rispetto le tue e tu rispetti le mie , anche se arriviamo a conclusioni diverse , usiamo metodi diversi per il nostro ragionamento , metri diversi per valutare le cose , ma va bene tutto. Come dici tu nessuno di noi può esprimere un giudizio completamente esente da errori , lo facciamo in base a quello che sappiamo , a volte sbagliamo ed a volte indoviniamo , non ci vedo niente di deleterio in questo , anzi , lo trovo stimolante. Io giudico Dylan secondo il mio metro , poi ci sono quelli che non lo giudicano , quelli che lo fanno secondo il loro metro , quelli a cui va bene tutto e quelli a cui non va bene niente , ci sono quelli che separano l'uomo dall'artista e quelli che li uniscono , ma perchè non si dovrebbe avere la libertà di dirlo ? Partiamo dal titolo dell'album ed ognuno esprime le impressioni che questo titolo suscita in lui , come ha fatto Paolo Vites , come ho fatto io e come avete fatto voi , poi naturalmente si allarga il discorso. Riporto le ultime parole del mio scambio con Marina : ".....lasciami aggiungere che mi fa piacere vedere che almeno noi della Fattoria non ci limitiamo ai semplici comunicati stampa ma , giusto o sbagliato , cerchiamo di dare e di trovare un significato a questo bellissimo , struggente ed impressionante titolo , Together Through Life.". Allora viva la Fattoria che si pone domande e cerca risposte , viva chi esprime le proprie idee senza vergogna , viva Marina , viva Francesco , viva Bruno Jackass , viva Blindboygrunt , viva Stefano Catena , viva quelli che scrivono alla Talkin' lodando o criticando , viva quelli che partecipano attivamente con le loro parole , la Fattoria è fatta anche da loro , da voi tutti oltre che da me :o)))

Mr.Tambourine

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Joan Baez svela il segreto del Summer Tour di Bob con Willie Nelson e John Mellencamp

Joan Baez , l’icona del folk , si è lasciata sfuggire dalle labbra , durante un concerto in Bloomington Indiana , la notizia del tour segreto progettato da Bob Dylan per questa estate. La Baez , dopo aver cantato Don’t think twice it’s all right , ha visto John Mellencamp fra il pubblico e gli ha chiesto “ Stai per andare davvero in tour con questo ragazzo ?” , invitando John a svelare l’annunciata notizia di uno “special tour” previsto per l’inizio di luglio fino a fine agosto , con due dei più grandi artisti americani , il tour si svolgerà nei campi di baseball della minor league. Il sito boblinks.com ha confermato che Willie Nelson parteciperà al tour.

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Dylan al Rothbury Festival ( Michigan ) il 5 Luglio                                clicca qui

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BOB DYLAN: Puzza puzza puzza                                                              clicca qui

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BOB DYLAN, LITE CON I VICINI                                                         clicca qui

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Dal New Yorker - di Nat Hentoff - Parte decima  (Dean Spencer News)        clicca qui

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Tell tale Signs : Born in time # 2 - La traduzione in italiano                  clicca qui

 

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Domenica 22 Marzo 2009

THE ALLMAN BROTHERS BAND

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Sabato 21 Marzo 2009

Dylan parla del suo nuovo album con Bill Flanagan                             clicca qui

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TTL : Opinioni a confronto.....

Caro Mr. Tambourine,

ho letto le opinioni che tu, Paolo Vites e Blindboygrunt avete espresso a proposito del significato del titolo del nuovo album e provo ad esprimere il mio pensiero.
Non credo che si debba valutare il comportamento dell’uomo Dylan e che lo si debba giudicare, perché lui non si presenta a noi come uomo ma semplicemente come artista.
Nessun artista serio ha la pretesa di essere un modello di vita esemplare o vuole costituire, egli, un esempio per il prossimo. L’artista è solo colui che possiede il dono di saper leggere la realtà che lo circonda intuendone i limiti, i difetti, i pregi, le potenzialità; è colui che ha la capacità intellettuale di rappresentare tutto ciò e di indicare, attraverso le più diverse forme espressive, il suo eventuale modello astratto di realtà. Tutto questo nulla ha a che vedere con l’uomo sotteso nell’artista: quell’uomo può essere in grado di uscire da sé, di comprendere le sue imperfezioni e quelle degli altri, il modo di correggerle, ed al contempo essere incapace di testimoniare in prima persona ciò che come artista stigmatizza, può essere incapace di prendere le distanze dalla sua umanità limitante. Ma non c’è nulla di contraddittorio in questo. Il compito dell’artista è offrire agli altri il frutto della propria elaborazione intellettuale, della propria capacità creativa e queste sono le uniche cose che può condividere con il suo pubblico, anche quando racconta sé stesso, le sue passioni, i suoi sentimenti, i suoi dolori.
Per quanto ne so del carattere di Bob , posso anche credere che se avessi la fortuna di incontrarlo e mi vedesse cadere inciampando, forse si volterebbe dall’altra parte pur di non instaurare il benché minimo contatto con me, ma ciò non mi turberebbe più di tanto perché non ho bisogno di ciò che non può darmi, mi basta leggere le sue parole ed ascoltare la sua musica per sentire che la mia esistenza è più ricca ed intensa.
Non credo, poi, che davvero non abbia alcuna considerazione del suo pubblico. Sono convinta che noi siamo una delle sue più importanti ragioni di vita. Se non fosse così non continuerebbe a salire su quel palco itinerante: la sua esistenza credo sia legata indissolubilmente alla nostra anche se fa di tutto per nasconderlo negandoci ogni segno tangibile che lo possa svelare.
Non conosciamo ancora le liriche e la musica di questo nuovo album, ma se il titolo ha un significato, io credo che con l’espressione "insieme attraverso la vita" Bob possa voler dire “insieme attraverso la poesia in musica per la vita”, perché è l’unica forma di comunicazione universale che conosce, l’unico linguaggio che lo unisce a sé stesso, alla sua parte umana, alle persone che ama ed al contempo a tutti noi che condividiamo quel linguaggio. Tuttavia, la foto di copertina dell'album mi fa pensare anche ad un riferimento al tema più specifico dell'amore che la poesia in musica rende universale ed eterno, al di là della corporeità rappresentata dai due giovani amanti.
Naturalmente tutto quello che abbiamo scritto probabilmente è lontano anni luce dal pensiero di Bob, che come è noto è imperscrutabile.
Un abbraccio a tutti
Marina

Il tuo distinguo fra Bob persona e Bob artista teoricamente potrebbe anche essere giusto , ma a mio avviso non funziona , è come il prete che predica bene e razzola male. Nel caso di Bob , potremmo dire che l'artista , assieme al successo , la fama , i soldi e tutto quanto comporta la notorietà mondiale , avrebbe dovuto anche assumersi la sua parte di uomo rapppresentativo dei principi da lui sostenuti e , come si diceva una volta , dare il buon esempio. Immaginati il Papa che alla domenica parla dal balcone di San Pietro e condanna la violenza , poi , finito il discorso , prende a calci in culo preti e suore che sono addetti alla sua persona , che dice che i fedeli sono un male necessario e fastidioso. E' un esempio esasperatissimo nel concetto , ma serve per far capire che non sempre è possibile o giusto separare la personalità pubblica da quella privata. Ogni persona di buon senso , se ti vedesse inciampare e cadere si farebbe in quattro per darti una mano a rimetterti in piedi , ti chiederebbe se ti sei fatta male, ti accompagnerebbe al pronto soccorso se necessario , chiamerebbe  un 'ambulanza , insomma , voglio dire , farebbe il suo massimo per aiutarti , cosa comune a tutte le persone per bene. Con le tue parole esenti Bob questo dovere civile  , l'omissione di soccorso è un reato se non sbaglio , e di questo non capisco il perchè. Perchè io sono obbligato a soccorrerti ed invece a Bob riconosci il diritto di soprassedere a questo dovere ?  Si comporterebbe da idiota pur essendo un genio artistico , poetico e musicale , ma sempre idiota resterebbe in quel caso . Poi vorrei sapere se questo è il modo di considerare il suo pubblico , quello che paga per vederlo , quello che compera i suoi dischi , quello che l'ha fatto diventare straricco. Ignorare il proprio pubblico come fa lui è solo maleducazione ed irriconoscenza , non trovo altri termini per definire questo comportamento. Non ha un rapporto di simpatia con il suo pubblico ? OK , lui fa i suoi concerti da solo ed io sto a casa mia senza spendere soldi per andare a sentire un maleducato che borbotta e mugula cose ormai  incomprensibili .Ammiro ed amo Dylan come tutti noi , ma non vorrei mai vivere al suo fianco con questi metodi , le Signorie feudali sono sparite da secoli. Le sue parole sono una cosa , il suo agire un'altra . Gesù diceva le più belle parole che la mente umana possa aver concepito , ma scendeva in mezzo a malati e lebbrosi per aiutarli e confortarli , Gesù non si è mai tirato indietro, con questo sicuramente esagerato paragone (forse anche fuori luogo) non voglio dire che Bob sia obbligato a scendere in mezzo ai lebbrosi, ma proprio lebbrosi ci fa sentire quando andiamo ai suoi concerti , un pubblico di malati pericolosi dal quale stare ben lontano , al quale non rivolgere il minimo cenno di saluto. I lebbrosi non vanno al concerto gratis et amoris Bob , pagano , e pagano profumatamente ed in cambio lui dona loro disprezzo. Incomprensibile ed ingiustificabile comportamento , da persona paranoica , alla Michael Jackson , ma Michael non mi dice niente e posso ignorarlo , di Bob ho un'opinione diversa , molto più alta e nobile , perciò da lui si può pretendere di più , molto di più , ma non perchè pago , ma solo perchè è normale essere educati. Perciò non credo a questo bellissimo titolo , per questo lo considero solo un bel titolo , commercialmente uno dei migliori che si poteva inventare , ma niente più di quello.Tre parole bellissime , abbandonate nel grande deserto dei sentimenti e delle idee andate via col famoso wind , non seguite da fatti che le possano supportare. No Bob , non è in questo modo che si attraversa insieme la vita , non attraverserò mai la vita in tua compagnia a queste condizioni. Non pretenderò mai che Dylan si comporti come un missionario , ma che si comporti da persona civile lo pretenderò sempre. Scusami se non riesco a concepire l'artista separato dall'uomo , da piccolo mi hanno insegnato dei principi forse diversi da quelli che usa Dylan , e visto che per me sono ancora validi e giustificati , continuerò a dissentire dall'uomo Dylan , e se poi continuerà a salire sul palco a suonare e mugugnare canzoni incomprensibili ed irriconoscibili , comincerò a dissentire anche dall'artista. Non capisco questa sua strana esigenza di stravolgere completamente la sua opera e di renderla completamente irriconoscibile e brutta , sarebbe come se Shakespeare salisse sul palco ed invece di declamare il discorso di Marc'Antonio alla folla romana si mettesse a leggere l'elenco dei nomi della rubrica telefonica. Ho visto Dylan in concerto con Tom Petty , gli Heartbreakers e le Queen , ho visto Dylan in concerto con l'attuale band di scalcinati , non prendiamoci in giro , quelli erano concerti , questi sono solo concertini senza senso . Finisco con le tue parole : Naturalmente tutto quello che abbiamo scritto probabilmente è lontano anni luce dal pensiero di Bob, che come è noto è imperscrutabile. Magrissima consolazione......lasciami aggiungere che mi fa piacere vedere che almeno noi della Fattoria non ci limitiamo ai semplici comunicati stampa ma , giusto o sbagliato , cerchiamo di dare e di trovare un significato a questo bellissimo , struggente ed impressionante titolo , Together Through Life.

Mr.Tambourine

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Bob Dylan presenta Together Through Life                                                  clicca qui

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Londra - Duri, ribelli, cinquantenni e di successo                                         clicca qui

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Cat Stevens, il ritorno "In pace con la mia storia"                                       clicca qui

 

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Venerdi 20 Marzo 2009

Together Through Life : la track-list dei tre CD

Track Listings

Disc: 1
1. Beyond Here Lies Nothin'
2. Life Is Hard
3. My Wife's Home Town
4. If You Ever Go To Houston
5. Forgetful Heart
6. Jolene
7. This Dream Of You
8. Shake Shake Mama
9. I Feel A Change Comin' On
10. It's All Good

Disc: 2
1. Howdy Neighbor (J. Morris) - Porter Wagoner & The Wagonmasters(Theme Time Radio Hour with your host Bob Dylan: Friends & Neighbors)
2. Don't Take Everybody To Be Your Friend (M.Gabler/R. Tharpe) - Sister Rosetta Tharpe (Theme Time Radio Hour with your host Bob Dylan: Friends & Neighbors)
3. Diamonds Are A Girl's Best Friend (L. Robin/J. Styne) - T Bone Burnett(Theme Time Radio Hour with your host Bob Dylan: Friends & Neighbors)
4. La Valse De Amitie (O. Guidry) - Doc Guidry(Theme Time Radio Hour with your host Bob Dylan: Friends & Neighbors)
5. Make Friends (E. Mcgraw) - Moon Mulligan (Theme Time Radio Hour with your host Bob Dylan: Friends & Neighbors)
6. My Next Door Neighbor (J. McCain) - Jerry McCain (Theme Time Radio Hour with your host Bob Dylan: Friends & Neighbors)
7. Let's Invite Them Over (O. Wheeler) - George Jones & Melba Montgomery (Theme Time Radio Hour with your host Bob Dylan: Friends & Neighbors)
8. My Friends (C. Burnett/S. Ling) - Howlin' Wolf (Theme Time Radio Hour with your host Bob Dylan: Friends & Neighbors)
9. Last Night (W. Jones) - Little Walter (Theme Time Radio Hour with your host Bob Dylan: Friends & Neighbors)
10. You've Got a Friend (C. King) - Carole King (Theme Time Radio Hour with your host Bob Dylan: Friends & Neighbors)
11. Bad Neighborhood (Caronna/M. Rebennack) - Ronnie & The Delinquents (Theme Time Radio Hour with your host Bob Dylan: Friends & Neighbors)
12. Neighbours (M. Jagger/K. Richards) - The Rolling Stones(Theme Time Radio Hour with your host Bob Dylan: Friends & Neighbors)
13. Too Many Parties and Too Many Pals (B. Rose/M. Dixon/R. Henderson) - Hank Williams as Luke the Drifter (Theme Time Radio Hour with your host Bob Dylan: Friends & Neighbors)
14. Why Can't We Be Friends (S. Allen/H. Brown/M. Dickerson/J. Goldstein/L. Jordan /C. Miller/H. Scott/L. Oskar) - War (Theme Time Radio Hour with your host Bob Dylan: Friends & Neighbors)

Disc: 3
1. Roy Silver (DVD content)
2. The Lost Interview (DVD content)

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Il cesso di Bob Dylan

E’ incredibile , tutti i giornali del mondo si stanno occupando del cesso di Bob Dylan. Mi viene da ridere , forse Bob lo sta facendo apposta per fare un dispetto a qualcuno dei suoi vicini (difficile ed impossibile scoprire il vero motivo di questa spiacevole situazione ) , essendo impensabile che qualcuno possa usare anche brevemente un posto così maleodorante. I vicini installano 5 grandi ventilatori per difendersi , Bob vieta l’accesso alla sua villa alle guardie municipali , tutta una storia veramente ai confini della realtà , se non ci fosse da piangere per la banale cretineria della notizia , per la banale cretineria di tutti i reporter del mondo che si stanno occupando del cesso di Bob , quasi non ci fossero notizie serie da pubblicare. Di fatto , tutto quello che Dylan fa , dice , canta , borbotta , mormora , dichiara , lascia intendere , fa immediatamente il giro del mondo , questa è la situazione , non c’è niente da fare , nel bene o nel male , nel bello o nel brutto , nel buono o nel cattivo , Bob tiene sempre banco , sia come Bob Dylan sia come Robert Allen Zimmerman . Sembra che al posto di un WC chimico , Bob abbia installato nella sua proprietà una montagna di merda e di altre schofezze simili , la cosa mi sembra gonfiata all’inverosimile, la merda delle bodyguard dylaniane su tutti i giornali del mondo......e mi chiedo, sono io che do i numeri ?

Mr.Tambourine

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TTL : Opinioni a confronto.....

Ciao Mr T,
è stimolante la riflessione tra lo scritto di Vites e la tua risposta... se posso cerco una mediazione,
perché entrambe le vostre posizioni mi intrigano ma non mi soddisfano.
Intanto non credo che il titolo sia da intendersi in riferimento al pubblico di Dylan.
O al fatto che Dylan sia stato la nostra compagnia musicale nella vita (per me lo è stato sicuramente).
Mi sembra più da intendersi come "siamo tutti sulla stessa barca" attraverso quest'avventura della vita.
Mi sembra un "insieme" volenti o nolenti, e comunque ABBARBICATI, come i due spasimanti nella foto.
Non mi sembra l'espressione di un desiderio o di una ricerca, quanto un qualcosa di ineluttabile, nel bene
e nel male.
Ma forse proprio le canzoni daranno una chiave di lettura più appropriata.
Se da Bob Dylan live non mi sono mai aspettato molto (avendo perso le fasi migliori, il mio primo concerto
è stato Roma '84) dal Dylan in studio mi aspetto molto perché non mi ha mai deluso, nemmeno con le sue
cose meno significative e mi pare che come autore sia ancora in crescita!!!

Bruno Jackass

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Da Bob Dylan nuovo Cd Together Through Life                                clicca qui

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Ecco il nuovo Bob Dylan                                                                         clicca qui

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Torna Bob Dylan:Together through life                                               clicca qui
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Bob Dylan e il wc chimico in giardino                                                   clicca qui

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Wc chimico in casa di Bob Dylan impesta di odori i vicini                 clicca qui

 

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Giovedi 19 Marzo 2009

TTL : Opinioni a confronto.....

Dylan, Zimmermann e lo scoramento del Tamburino

Caro Mr. Tambourine,

ho visto il tuo sfogo, e lo comprendo perfettamente. Il problema naturalmente non è il titolo di questo album, sei stato chiaro, quanto le riflessioni che esso scatena. Penso che tutto derivi da un aspetto di fondo, che ogni tanto riemerge inevitabile: esattamente come per ogni grande personaggio, esistono due Dylan: l’artista e l’uomo.
L’artista è Dylan: secondo qualcuno è un poeta, secondo altri un grande musicista, secondo altri ancora (Paul Williams) un eccezionale performer. E’ il personaggio che – con il nome che si è scelto e con il quale è diventato noto – ha scritto testi meravigliosi, ha inventato o ha riarrangiato musiche meravigliose, è stato in modo sempre diverso (e a tratti altalenante) un meraviglioso interprete di tutto ciò. Tutti noi abbiamo filtrato la nostra vita attraverso i testi o le musiche di Dylan, nei quali abbiamo di volta in volta cercato (e sempre trovato) conforto, ispirazione, consolazione, condivisione e monito.

L’uomo è Zimmermann, con le caratteristiche (visto che il nome lo ha cambiato) che la natura gli ha dato o che ha forgiato in esso. E, per essere sinceri, tutti siamo convinti che non sia “il massimo”. La biografia è piena di episodi di cui pochi si vanterebbero (egoismo, mancanza di gratitudine, mancanza di lealtà, incoerenza).
Tutti noi, però, e direi ovviamente e giustamente, abbiamo sempre scelto di giudicare l’artista e non l’uomo. Così, per fare un unico esempio, apprezziamo la sensibilità dell’artista per i grandi drammi umani: basti citare la chiave di costruzione rovesciata con cui fu scritta Hattie Carroll. Tutti siamo rimasti attoniti davanti alla grandezza di chi gettava sul fuoco del dramma materiale (l’omicidio) la benzina del dramma ideologico (la sentenza ridicola). Però, siamo onesti, nessuno di noi che oggi dà lavoro a qualcun altro avrebbe (o vorrebbe avere) la mancanza di sensibilità che caratterizza l’uomo. Chi di noi viaggerebbe separato dai propri dipendenti, pranzerebbe separato; chi di noi direbbe ad un proprio collaboratore che si ammala “non preoccuparti” e con altrettanta semplicità gli direbbe “non mi servi più” quando si ripresenta guarito per riprendere il lavoro?

Non scrivo queste cose in senso negativo, non vorrei essere frainteso, ma solo per mettere a fuoco quello che secondo me è il dramma dei dylaniani (il sottoscritto per primo, ovviamente): l’impossibilità di riuscire a conciliare il miracolo dell’artista con i comportamenti dell’uomo.

E non a caso nel tuo sfogo, testualmente, sostieni che il nuovo titolo “non rispecchia la realtà di Dylan, il suo agire”, che “il … dubbio è solo sul titolo , che non è in riga con il comportamento dylaniano”. Ecco, proprio questo tuo “ guardare anche l'altro lato della medaglia” e scoprire che i due lati non collimano come dovrebbero è quello che io definisco il “dramma”. E infatti ogni volta mettiamo in atto tentativi patetici di giustificare qualcosa che non dovremmo giudicare, ma che inevitabilmente finiamo per giudicare perché non riusciamo a digerirlo completamente. Farò un esempio anche a questo proposito: Dylan ha scritto canzoni meravigliose sulle sofferenze d’amore, inni generazionali sul cambiamento, e Zimmermann li ha venduti alle case di biancheria intima e alla pubblicità. Ebbene? Dylan ci ha fatto crescere, ci ha fatto piangere, ci ha fatto capire. Zimmermann è libero di fare quello che vuole. Ma dentro di noi scatta una molla (io credo che spesso sia un “fastidio” che deriva da un eccesso inutile di morale) che ci spinge comunque a esaminare questa scelta, a sezionarla, a confrontarla, per arrivare inevitabilmente a concludere che in fondo lo poteva fare, che nulla è cambiato. Spesso abbiamo bisogno di una (auto) conferma che il comportamento dell’uomo non scalfisce la validità e il significato che per noi ha l’artista.

Dopo questa lunga premessa, arrivo finalmente al titolo dell’album: letteralmente “Insieme attraverso la vita”, figurativamente forse “Insieme per tutta la vita”. Credo che l’elemento che scatena i sentimenti e le emozioni di Paolo Vites stia nel fatto che questo è il titolo perfetto che NOI daremmo ad un album ed anzi all’intera opera di Dylan. Anzi, è la migliore definizione sintetica che NOI daremmo per il nostro rapporto con Dylan attraverso gli anni (per l’appunto, la nostra vita). E proprio questo ci fa piacere: il fatto che abbiamo qualche riferimento che conta (e di quelli che contano ne sono rimasti così pochi!) che dura da una vita.
Ma questa è la nostra volontà, non quella di Dylan. Io non credo che sia lui a volere “andare insieme a noi per tutta la vita”, come spera Paolo. Altrimenti non esisterebbero i comportamenti e i problemi che abbiamo citato. A lui basta e avanza che assieme a noi rimangano le sue canzoni, le sue musiche e i suoi testi, le sue poesie.
Per questo io credo che questo titolo non sia indirizzato a una donna, ai figli, agli amici e tantomeno ai fan. Credo invece che sia riferito all’unica entità che Dylan (uomo e artista, per una volta compattato nelle sue anime doppie) per sua stessa ammissione abbia mai considerato “per tutta la vita”, e cioè la musica.
Con affetto
Blindboygrunt

Pubblico con piacere questa mail dell'amico Blindboygrunt , credo che abbia capito il perchè del mio sfogo e del mio dubbio sul titolo dell'album. Siamo in buona compagnia , non siamo gli unici a chiederci dove finisce Zimmerman e dove comincia Dylan , o viceversa , come al solito , the answer my friend , is blowin' in the wind.

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Bob Dylan : Defecation row

Questo , “Defecation row” , è il nome che i vicini di casa hanno assegnato alla via dove sorge anche la residenza di Bob , altri stanno componendo canzoni dal titolo “Bob Dylan's toilet stench blowing in the wind. Questa faccenda ha suscitato un grosso vespaio nella comunità di Malibù dove vive Bob , tutti i giornali e siti internet ne hanno parlato , ora le autorità di Malibù saranno costrette ad imporre al cantante di rimuovere la maleodorante toilette , ma viene da chiedersi  “ Ma c...a , l’unico che non sente la puzza è lui ?

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TTL : Opinioni a confronto.....

Una giocata a Poker con Dylan - di Stefano Catena 

Per come la penso io credo che sara' un album con il solito sound che si sente nei concerti.Avessi letto prodotto da Lanois tanto per fare un esempio potevo dire be' ci sara' qualche cosa di buono,ma visto che se lo produce lui stesso,gia' questo e' un punto a suo svantaggio.
Sara' giusto per chiudere un altra triologia o forse la voglia di essere nel mercato discografico, quello che e' certo non ci sara' un nuovo sound.
L'unica cosa che mi da' modo di non esprimermi come vorrei sono i testi i quali ancora non si conoscono se non i titoli.
Ma dai titoli ho gia' una certa intuizione....
Anche perche' se la band e' sempre la stessa con cui va in tour e' ovvio che le nuove songs devono trovare spazio nel live-act di Bob con il solito sound immutabile da anni.
Se fosse cosi' non capisco l'utilita' di tirare fuori un altro lavoro ma anche continuare ad essere nei concerti.
Non che mi aspetto un cambio di rotta come faceva spesso nel passato ma nemmeno mi aspetto chissa' che cosa.
Ovviamente questo e' il mio pensiero in base a quello che sta' facendo Dylan e a come si sta' muovendo musicalmente in questi ultimi tempi (un po lunghi dire).
E' un po' come prevedere qualche cosa che gia' si sa'.Oppure e' giocare a poker con Dylan lui con le carte in mano da un lato e noi con le nostre.E vedere quanti assi cala al termine della partita.
La partita Bob e' aperta!

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Bob Dylan: esce il nuovo album                                                                            clicca qui

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In arrivo 'TOGETHER THROUGH LIFE', il nuovo album di Bob Dylan       clicca qui

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Bon Dylan in lite con i vicini per un W.C. chimico maleodorante                     clicca qui

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Frisell, la chitarra senza confini                                                                            clicca qui

 

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Mercoledi 18 Marzo 2009

Togeher through life

di Paolo Vites

Amo quest'uomo. Soprattutto perché non mi lascia mai da solo. Guardate che bello il titolo del suo nuovo disco finalmente annunciato ufficialmente dopo tante speculazioni. Together through life, "insieme attraverso la vita". Bob Dylan ha quasi 70 anni, eppure è profondamente dentro lo scorrere della vita. Che lo stia dicendo alla donna che ama adesso, alla donna amata una volta lontana e che adesso non c'è più, ai figli, agli amici (ai fans?), questo titolo esprime tutta la bellezza del cuore dell'uomo: "insieme" e "vita". Perché da soli non si va da nessuna parte, e perché vivere, comunque ci riusciamo e quanto maledettamente duro sia, è il compito che abbiamo.
Non ho bisogno di altro, quasi neanche di ascoltare come saranno le nuove canzoni. Quando la vita in un pomeriggio ti crolla addosso peggio del muro di Berlino, è bello sapere che c'è qualcuno che vuole andare insieme a te attraverso la vita.
(fonte: gamblin-ramblin)

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Il dubbio

Letto il titolo del nuovo album ho cominciato a pensare che qualcosa non andava , insomma i conti non tornano. Le parole di Paolo Vites , come al solito , sono belle , ricche di pathos, di ringraziamento per quello che Bob ci ha dato in tutti questi anni, di ammirazione, di consenso , ma a me le cose non suonano giuste. Troppa enfasi in questo titolo, troppo lontano dalla realtà. Ripenso al comportamento di Bob nel tour dell'anno scorso nei confronti del pubblico , questo costante ignorare chi va ai suoi concerti , male necessario ed indispensabile , conditio sine qua non ( niente pubblico niente concerti ) , il solito pubblico sempre scontento e rompicoglioni , sempre pronto a criticare se le cose non sono come ognuno se le era immaginate. Forse cinquant'anni di continuo successo e di assillo da parte dei fans e dei media possono anche stancare , esaurire , generare una crisi di rigetto , ma allora la soluzione è semplice , si smette con i concerti e finito il teatro. Questo titolo mi sembra enfatico e falso , non rispecchia la realtà di Dylan  , il suo agire , il proibire agli inservienti degli alberghi di rivolgergli una parola di saluto , semplice come "Ciao Bob!" , il continuo ignorare l'audience , mai rivolgere una parola di grazie a chi paga perchè lui possa continuare a tenere i suoi ormai incomprensibili borbottii sul palco. E allora ? Quale Togheter through life ? Dylan sta da una parte e tiene ben distante il suo pubblico , togheter through life un corno purtroppo. Il mio cuore dice le stesse parole di Paolo , anch' io amo Dylan , come tutti voi che visitate la Fattoria , su questo non ci son dubbi , ma mi faccio delle domande ed i fatti dicono un'altra cosa , vedremo se l'imminente tour li smentirà oppure se la musica sarà sempre quella. Non so ancora il valore dell'album che senz'altro sarà ricco di nuove emozioni , il mio dubbio è solo sul titolo , che non è in riga con il comportamento dylaniano , tutto sommato avrei preferito il più impersonale "Music for taxi drivers", ma questa rimane solo una mia considerazione personale , è il guardare anche l'altro lato della medaglia , the dark side of the moon. Io mi faccio queste domande , e tento di rispondermi , magari sbaglio , anzi , spesse volte sbaglio , ma credo sia umano avere dei dubbi , o no ?

Mr.Tambourine

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Nuovo Dylan, tutti i dettagli                                                                      clicca qui

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Bob Dylan, arriva Together Through Life                                              clicca qui

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"Raymond Carver, letture e concerto"                                                   clicca qui

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Sei mesi di successo per la mostra di Red Ronnie                                  clicca qui

 

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Martedi 17 Marzo 2009

IL NUOVO DISCO DI BOB DYLAN !!!!!!!!!!!

uscita 28 Aprile 2009

Come al solito ci avevano depistato tutti , ma non era una novità :o)

Ci sono 10 tracce nell'album , nove delle quali già conosciute: Beyond Here Lies Nothing; Life Is Hard; My Wife's Hometown; Forgetful Heart; Shake Shake Mama; I Feel A Change Comin' On; If You Ever Go To Houston; This Dream of You; and It's All Good; Jolene .

E' atteso anche un video promozionale , ma non ci sono ancora notizie precise in proposito.

L'album uscirà in tre formati : classica versione ad 1-CD ; una edizione "limited" a 2-CD ; e una in LP in vinile , non ci sono informazioni sulla versione a 2 CD , solo voci che dicono che il secondo disco potrebbe essere un DVD con delle outtakes di interviste per "No direction home" ed una traccia di una canzone dei primi anni 60' mai pubblicata , ma al momento sono probabilmente solo voci senza nessun fondamento.

Oltre ai musicisti della backing band , alle sessioni di registrazione hanno partecipato David Hidalgo ( Los Lobos ) e Mike Campbell e Benmont Tench ( The Heartbreakers ) , i tre dovrebbero unirsi a Dylan ed alla backing band per il lo Spring European Tour 2009.

Il sito di Stu Kimball  - http://stukimball.com/events/ - conferma che Stu continuerà ad essere in tour con Bob.

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La foto di copertina

tratta dal lavoro fotografico di Bruce Davidson denominato "Brooklin gang" era apparsa nel film "No direction home"

Together Through Life

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La storia di Bob Dylan su Radio 24

Questa settimana , per la serie "I Magnifici" , le puntate sono dedicate alla storia di Bob Dylan , diretta alle 15,00 e replica alle 23,00

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19 Marzo 2009 - Forum di Assago - AC/DC & The ANSWER in concert      clicca qui

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Dylan quiz # 7

Marina 5 punti + 1 di "special bonus"
Benedetto 3 punti
GypsyFlag 2 punti
Alessandro 1 punto
Angelo 1 punto
Stefano Catena 1 punto
Blindboygrunt 1 punto
luigi 78 1 punto
Otello 1 punto + 5 punti di "Bonus unicum" , ragazzi , ha elencato tutte e 50 le canzoni eseguite nel concerto , costringendomi a modificare il regolamento che d'altronde non è mai definitivo :o)))))

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Bob Dylan Animated Video for New Kids Book - Forever Young

 

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Lunedi 16 Marzo 2009

Talking Bob Dylan Blues - Parte 449                                                             clicca qui

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I Blackstones incantano “Como che in-canta”.

di Mr.Tambourine

Giovedi sono sceso a Como per assistere a "Como che in-canta" lo spettacolo di solidarietà organizzato dal Corriere di Como e da  Espansione TV con il supporto del Comune di Como , nella splendida cornice del Teatro Sociale , un magnifico teatro all’antica , con la platea con le poltrone in velluto rosso , i palchi color oro , palco Reale rigorosamente al centro , e sopra i tre piani di palchi il classico loggione , che a Como chiamano la “piccionaia”.
L’occasione era ghiotta , vedere la musica di Dylan confrontata coi notissimi successi dei Nuovi Angeli , i classici degli anni 60’ con  i Beati , la superba esibizione dei Vintage accompagnati da un’orchestra di 25 elementi , il tutto presentato sotto forma di Maurizio Costanzo Show. Sono stati bravi a Como , Televisione locale e giornali hanno martellato per tutto il mese creando l’”Evento” al quale non si poteva mancare , aiutati dalla spinta solidale , biglietti a 25 euro in platea e palchi e 15 euro il loggione , risultato 1.000 persone , la “cream" di Como e Teatro full . Organizzazione perfetta con taglio televisivo dato dal regista , non una sbavatura o un momento statico, lo spettacolo è corso per più di due ore lasciando ancora nella gente la voglia di qualcos’altro , che puntualmente c’è stato , artisti tutti insieme sul palco in catena a cantare con l’orchestra ed il pubblico in standing ovation “We are the world”. Serata magica per tutti  i performers , che hanno dato il meglio di loro stessi con un senso incredibile di collaborazione , la causa solidale era di quelle giuste e tutti hanno risposto oltre ogni aspettativa , trasformando una serata di solidarietà in una serata da “ricordare”.
Dopo questa dovuta intro , parliamo della musica di Bob , dei Blackstones e del loro impatto col pubblico “difficile”. Sono sceso in loro compagnia al Teatro , camerino con bagno e doccia e tanto di nome sulla porta , una finezza inaspettata che li ha fatti sentire per un momento come le grandi star. Dopo dieci minuti di sound-check , impianto perfetto e tecnici competentissimi , andiamo a mangiarci una pizza per tirare l’ora dello spettacolo. Vedo la tensione sulle loro facce , e durante la cena lo confessano , un ambiente ed un pubblico così ti schiaccia , la responsabilità della prestazione diventa più pesante , un macigno dal quale ci si può liberare solo cominciando a suonare. I Blackstones hanno aspettato il loro turno con tranquillità , consci del loro valore , ma con qualche dubbio sulla presa che la musica di Bob poteva avere su quel tipo particolarissimo di audience. Avevano scelto tre brani : Highway 61 Revisited nella versione Chuckberryana di R & C , Don’t think twice it’s all right nella versione di Clapton e per chiudere la classica Knockin’ on heaven’s door con l’assolo ripreso da quello di Slash, cosa che ha dato a frank Night la possibilità di mettere in evidenza la sua bravura e la sua versatilità . Si sono lanciati senza esitazioni nel calderone del teatro rompendo il ghiaccio con Highway 61 , all’ assolo claptoniano di Don’t think twice la gente si spellava le mani , rivolgendo ai Blacktones una vera ovazione alla fine del pezzo. Primi tre accordi di Knockin’ e teatro in piedi , accendini , battimani che sottolineavano il ritmo , coro cantato da tutti , Blackstones e pubblico , con i due ultimi cori lasciati alla voce del pubblico , Blacktones immobili che battevano il tempo con le mani , ripresa con assolo finale per chiudere e  meritatissima ovazione finale , i nostri in fila sul palco , inchino al pubblico che non smetteva gli applausi , un’altro inchino e via , era fatta , Bob aveva lasciato il suo segno nel nome dei Blackstones.

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Music for Taxi Drivers

di Gypsy Flag

Non credo che riusciremo a emanciparci da queste strategie di mercato di produzione di aspettativa per il prossimo album di Bob Dylan. Di fatto, questa situazione crea una curiosa fluttuazione dell’immaginario che ha ormai un buon mezzo secolo di storia. Credo che già dopo Freewheelin’, nel 1962 – anno di nascita di chi scrive - molte persone cominciarono a diventare molto curiose su quale avrebbe potuto essere “il prossimo disco di Bob Dylan”, e per oltre trenta occasioni, nell’arco di tutti questi anni, l’atto di depositare con delicatezza la testina nel microsolco dell’album appena scartato, o di abbandonare nelle oscurità di un lettore il nuovo oggetto lucente, siano stati gesti che centinaia di migliaia di persone hanno caricato di una forte valenza simbolica e rituale, quasi messianica. La risposta, tutte le volte, fu un suono, una sonorità: sferragliante, frusciante, ondeggiante, gradevolmente masticabile o a volte sorprendentemente fracassona, come quella di un treno che si apre la strada in una boscaglia. Poi una voce: una voce che inverte gli aghi del campo magnetico e turba la quiete, un ritmo che invita a fare insieme un pezzo di strada…
All I Really Want To Do, Tangled Up in Blue, If Not For You, Hurricane, Like a Rolling Stone, Rainy Day Women n. 12 & 35, Wiggle Wiggle, Love Sick, Thunder From the Mountain, All the Tired Horses, Gotta Serve Somebody e tutti gli altri piccoli universi che si sono dischiusi, tutti i versi che immediatamente sono diventati materia di decifrazione ed esegesi.
“Musica per tassisti”: ah si, mi pare un ottimo titolo. Se non per il prossimo disco, senz’altro per il prossimo bootleg. Possiamo schiacciare il mozzicone di sigaretta nel posacenere e abbandonarci nel sedile posteriore di un altro tempo…

Ne approfitto per raccontare una storia personale.
Milwaukee, Wisconsin, 10 settembre 2001. Prima di imbarcarmi sul ferry che mi porterà attraverso il lago Michigan faccio visita, verso ora di chiusura, a un negozietto di dischi vicino all’imbarco. Il gestore è simpatico, ci arrotoliamo una sigaretta insieme. “Dài, tiralo fuori”, insisto. “No, non posso, proprio non posso”. Ce l’ha imballato in cantina, Love and Theft, ma prima dell’indomani non lo può aprire. Irremovibile. Anglosassone. L’indomani succede quello che succede e il mondo intero sembra vacillare. Faccio un viaggio da incubo cercando di tenermi sulle strade secondarie. Giro le stazioni radio, le emittenti cristiane fondamentaliste annunciano l’inizio della fine del mondo e la prossima venuta di Cristo. Lungo le strade vedo gente che porta crocifissi sulle spalle e cartelli. Ci sono code lunghissime ai distributori di benzina, le carte di credito sembrano non funzionare. Attraverso il West Virginia. Morgantown mi ispira fiducia, mi ricorda una dolcissima canzone di Joni Mitchell. Decido di fermarmi all’Holiday Inn, mi chiudo in stanza e accendo la televisione.
Il giorno dopo riesco a entrare a Washington D. C. senza particolari problemi, anche se il Pentagono sta ancora mandando fumo nero e mezzi dell’esercito corrono in tutte le direzioni. Stento a crederci ma riesco ad arrivare a casa di mio cugino, nella periferia di Arlington, senza essere fermato da alcun posto di blocco. In quella casa, così tipicamente americana, più o meno uguale a tutte le altre in fila lungo il viale frondoso, entro in una strana parentesi esistenziale. So che il mio volo non partirà. Forse scoppierà la terza guerra mondiale. Mia moglie e mia figlia mi aspettano oltreoceano. Mi mettono a dormire nella stanza dei bambini. Comincio a pensare a Bin Laden, a Bin Laden che si guarda allo specchio alla mattina. Il vicino di casa vede me - barba incolta, capelli lunghi, lineamenti mediterranei – e comincia anche lui a pensare a Bin Laden... Il tempo non passa mai. Qualche giorno dopo decidiamo di uscire. Mio cugino mi accompagna a fare un giro in macchina. Passiamo per un negozio di dischi. Nessuno per le strade, nessuno nel negozio. Entriamo. Grandi sagome di cartone preparate per l’evento, non celebrato, dell’uscita di Love and Theft, prevista per l’11 settembre. Il gestore mi consegna la special edition con un triste sorriso, e mi regala persino il 45 giri in vinile. Tornati a casa, capisco che “mettere su il nuovo disco di Bob Dylan” sarà diverso dal solito. Manca l’intimità, la ritualità e tutto l’intorno è surreale. Mio cugino vuole registrarselo e con il suo impianto fa la prova dei picchi di frequenza. Sono queste le prime note, lancinanti, spezzate, randomizzate, che ascolto di Love and Theft, nel peggiore dei modi. Indimenticabile.

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“Como che in-canta” - Serata Musicale Benefica

Giovedì, 12 marzo 2009-03-15

Potrei pensare ad almeno quattro buone ragioni per le quali chiunque abbia partecipato a “COMO CHE IN-CANTA” giovedì sera se ne è andato più che soddisfatto dopo essere stato intrattenuto dall’evento musicale:

1. senza dubbio il fattore più importante è che l’importo raccolto in questa serata è per una causa molto valida cioè per “Sim-patia, abili a vivere”, un’organizzazione nata nel 1989 con il proposito di realizzare una struttura adatta ad accogliere persone colpite da gravi o gravissime disabilità fisiche;
2. il privilegio di sedere e ammirare per una serata l’impressionante e bellissimo Teatro Sociale di Como, con i suoi quasi 200 anni di storia e di atmosfera mozzafiato;
3. una serata di humour divertente e buonissima musica degli anni ’60 e ’70 suonata e interpretata da artisti che hanno dato il massimo per intrattenere il pubblico ed assicurarsi che nessuno andasse a casa deluso;
4. una rara occasione di vedere ed ascoltare i “Blackstones”, la Tribute Band numero uno del nostro vero Boss, Bob Dylan.

La serata è iniziata con il presentatore Leo Valli che ha voluto impersonare e dirigere uno spettacolo simil “Maurizio Costanzo Show”, completo di un divano Chester rosso, interagendo con il pubblico. Leo ha fatto un buon spettacolo per tutta la serata, impersonando Silvio Berlusconi, Umberto Bossi, Emilio Fede e Tremonti. Seguendo la linea del Costanzo Show, introduce gli artisti e li intervista nel suo stile inconfondibile. Il primo gruppo ad esibirsi è stato quello dei “Nuovi Angeli”. Il loro show di 15/20 minuti è stato di interazione scherzosa con il pubblico, raccontando come siano stati il primo gruppo italiano a suonare nel mitico Ed Sullivan Show negli anni ’60. Il gruppo di Alberto Pasetti vendette quasi due milioni di dischi con Donna Felicità. Così si può immaginare il nostro disappunto quando fu ovvio che stavano suonando e cantando in playback. Ah, il mistero dello show business!

Bisogna dire che tra un atto e l’altro, vari politici locali hanno avuto il loro momento di gloria recitando e persino cantando: Leonardo Carlone, Presidente della Provincia di Como, Sergio Gaddi, Assessore alla Cultura del Comune di Como e Giorgio Pozzi, Commissario di Forza Italia, hanno contribuito con un interessante e divertente stacco tra i vari gruppi musicali.

Il secondo gruppo della serata, i comaschi “I Beati”, hanno cantato canzoni degli anni ’60. “Under my Thumb” dei Rolling Stones, avrebbe potuto essere migliore ma almeno l’hanno cantata dal vivo. E anche un pezzo quasi sconosciuto degli Animals non può distoglierci dal fatto che era certo migliore rispetto ai “Nuovi Angeli”.

Mentre si abbassavano le luci e la voce inconfondibile del nostro finto Costanzo borbottò il nome di Bob Dylan , noi , i fans dei “Blackstones”, dalle nostre postazioni sulla balconata, esplodemmo in un sollevato e incorraggiante tifo. Finalmente il momento che avevamo tanto atteso! Mick arriva al centro del palco con un elegante vestito grigio e cravatta e io pensai: “Difficile vedere Dylan così elegante. Che abbia invece pensato di suonare qualche classico dei Beatles? ” Ma niente paura: mentre il guitar man, Frank “the Fender” Night, con la sua chitarra fende il silenzio del teatro con il riff di apertura , il nostro Mick esplode con “Oh God said to A-bra-ham kill me a son”, la serata passa ad un altro livello in un istante. La sessione ritmica è solida, con Riki e Lanny che mettono giù le fondamenta sulle quali Darius interagisce con le note del suo Hammond. Anche se siamo solo a Como, per un istante potremmo essere tutti sulla mitica Highway 61.

Una pausa di pochi secondi per gli applausi e la versione di Clapton di “Don’t Think Twice” riempie il Teatro. Il lento crescendo di ogni strofa porta Mick al grido finale di ”It’s alright”. Un pezzo eccellente sottolineato dall'entusiasmo del pubblico , perfettamente eseguito con Frank in grande forma.

Purtroppo, il loro tempo sul palco era di sole tre canzoni. Così, giustamente, l’ultima è stata una delle canzoni più note di Dylan “Knocking on Heaven’s Door”, durante la quale Mick incoraggiava il pubblico a partecipare al coro. Un classico per chiudere in bellezza. Dopodiché, Leo “Costanzo” Valli ha fatto qualche domanda alla Band, come da procedura. Ed è stato tutto, nemmeno un encore nonostante le nostre richieste. Ma non c’è stato nulla da fare. E nella grande tradizione di Dylan, anche i “Blackstones” lasciano il bellissimo palco .

Luci spente, introduzioni, e anche l’ultimo atto è iniziato: i “Vintage”, un gruppo che ha spaziato dal rock anni ’60, al rock progressivo, al pop. Molto bravi, formati da Maurizio Giunco (chitarra - voce), Walter Azzolini (tastiere - voce), Massimo Vito (batteria – voce) e Vanny Patriarca (basso), hanno suonato eccellentemente con il supporto di un’intera orchestra top class. Una stravaganza musicale e un finale perfetto per chiudere la bellissima serata.

A conclusione di questa iniziativa molto positiva, siamo stati rassicurati che sarà riproposta anche il prossimo anno. Sono anche contento di informarvi che le circa mille persone presenti hanno contribuito con una raccolta di quasi 10.000 EURO.

(Dean Spencer News)

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Tolentino : Tributo a Bob Dylan e a Patty Smith                                                  clicca qui

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Van Morrison - Keep It Simple                                                                               clicca qui

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Don't think twice it's all right - THE BLACKSTONES

 

 
Domenica 15 Marzo 2009

ARETHA FRANKLIN

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Sabato 14 Marzo 2009

BOB DYLAN/ Mistero sul nuovo album: "A Change Is Gonna Come?"    clicca qui

segnalato da Stefano Catena

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Marianne Faithfull : La mia storia diventa in film                                       clicca qui

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"Like Bob Dylan” domenica 15 marso all’Alexander Platz di Roma         clicca qui

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Old Five And Dimer like me - la tablatura per chitarra

written by Billy Joe Shaver
Recorded by Bob Dylan for the film Hearts Of Fire (1986)
Tabbed by Eyolf Østrem
Chords:
E(4th pos) 076400
A(5th pos) x07650
The little licks at the end of each line are tabbed from the first verse, but
they aren't (of course) played the same way each time, regarding the rhythm.
I am not going to tab the weird strumming at the end.

Acoustic Take
A E [Lick 1]
I've spent a lifetime, making up my mind to be
E (4th pos) A (5th) [Lick 2]
More than the measure of what I thought others could see
A D/f# [Lick 3]
Good luck and fast bucks are too far and too inbetween
E A [Lick 4]
Cadillac buyers and old five and dimers like me
lick 1:
E
| . . | . .
|-------------
|-------------
|-1---2-4----- use E = 076400
|-2---4-6----- for the next line
|-------------
|-------------
lick 2:
| . . ; . . | . . ; . .
|-------------|-------------
|---5-5---5-5-|-------2-----
|---6-6---6-6-|-6-4-2-2-----
|---7-7---7-7-|-7-6-4-2-----
|-0-----0-----|-------------
|-------------|-------------
..see
lick 3:
| . . ; . . | . . ; . .
|---2-2---2-2-|---2---------|---2-2---2-2-|
|---3-3---3-3-|---3-3-----3-|---3-3---3-3-|-
|---2-2---2-2-|---2-2-1-2-2-|---2-2---2-2-|
|-------------|-----0-2-4-0-|-------------|
|-------------|-------------|-------------|
|-2-----2-----|-2-----------|-2-----------|
between
Lick 4:
|-------------|-------------|(0)-
|---2-2---2-2-|---2-2-------|-5--
|---2-2---2-2-|---2-2-1-2-4-|-6-- etc.
|---2-2---2-2-|---2-2-2-4-6-|-7--
|-0-----0-----|-0-----------|-0--
|-------------|-------------|----
She stood beside me letting me know she would be
Something to lean on when everyone ran out on me
Fenced yards ain't hole cards and, like as not, never will be
Reasons for rhymers and old five and dimers like me

(It's) taken me so long but now that I know I believe
All that I do or say is all that I ever will be
Too far and too high and too deep ain't too much to be
Too much ain't enough for old five and dimers like me.

E A
Yes, an old five and dimer is all I intented to be.

Electric Takes
The first take is a stainghtforward, square 4/4 version, whereas the second take
is a bluesy thing in a triplet rhythm.
E B
I've spent a lifetime, making up my mind to be
B E
More than the measure of what I thought others could see
E A
Good luck and fast bucks are too far and too inbetween
B E
Cadillac buyers and old five and dimers like me

B . . . A . . . E . . . E . . .


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Emmylou Harris "Old Fiver and Dimers"

 

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Venerdi 13 Marzo 2009

Bob Dylan: due i probabili titoli del nuovo album                                         clicca qui

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Ieri sera - La solidarietà canta al Teatro Sociale di Como

L'evento musicale : Canzoni “vintage” per sostenere “Sim-patia”

La solidarietà canta sul Lario. Un talk show di due ore in forma di spettacolo dal profumo “vintage” va in scena questa sera a Como e vede insieme musicisti di ieri e di oggi, più imprenditori, politici e sportivi lariani che si mettono in gioco per una buona causa.
L’evento è infatti a favore dell’associazione “Sim-patia” di Valmorea, che da anni si occupa attivamente di persone disabili. L’appuntamento è alle 21 al Teatro Sociale di piazza Verdi ed è in collaborazione con l’associazione di imprenditori locali “Amici di Como”, con il sostegno dell’emittente lariana Etv e del quotidiano “Corriere di Como”.
La serata, dal titolo Como che in-canta, ha la regia di Renzo Pesci. Il cabarettista Leo Valli, volto molto noto al pubblico televisivo, condurrà l’evento sulla falsariga del Maurizio Costanzo Show, alternando interviste, imitazioni di personaggi celebri (Umberto Bossi, Silvio Berlusconi ed Emilio Fede tra gli altri) a brani musicali.
Sul palcoscenico ci sarà lo storico gruppo comasco dei Vintage, formato da Maurizio Giunco (chitarra e voce), Walter Azzolini (tastiere e voce) e Massimo Vita (batteria e voce), più Vanny Patriarca (l’unico ad essere musicista di professione) al basso.
Tutti imprenditori e professionisti nella vita, pronti a rispondere con la musica tipica degli anni Settanta (dal progressive al pop) nel segno della solidarietà. La loro performance, che il pubblico aveva già apprezzato con entusiasmo la scorsa estate in piazza Volta, riserverà una sorpresa musicale ancora tutta “top secret”.
In occasione di Como che in-canta il gruppo presenta un singolare connubio fra l’esperienza rock e il romanticismo della musica classica.
Con i Vintage si alterneranno il famoso gruppo dei Nuovi Angeli, band icona degli anni Settanta, che proporrà i brani Anna da dimenticare, Color cioccolata, Singapore e Donna felicità. Il gruppo di Alberto Pasetti (voce e chitarra) e Paki Canzi (voce e tastiere) l’anno scorso ha pubblicato il primo live della carriera.
Al Sociale ci saranno anche i Blackstones di Erba, la tribute band ufficiale italiana del menestrello di Duluth, Bob Dylan (con il quale hanno partecipato al festival “Pistoia blues 2006”). La loro scaletta prevede brani celebri come Highway 61 revisited, Don’t think twice it’s all right, Workingman’s blues # 2 e Knockin’ on heaven’s door. Completeranno il quartetto “vintage” i Beati, gruppo lariano esperto in cover degli anni Sessanta, nato nel 1966. Sono composti da Cesare Baj (voce e chitarra ritmica) , Gianfranco Ambrosoli (voce e basso), Daniele Baricci (chitarra solista), Paolo Teatini (batteria) e Maurizio Orlandi (voce e organo). Anche in questo caso si tratta di una band formata da imprenditori e professionisti, che si diletta in musica. Usa strumenti e amplificatori come gli originali dell’epoca o molto simili. Nella loro scaletta tra l’altro una mitica canzone dei Rolling Stones, Under my thumb, e un altro brano di Dylan, Memphis blues again. Ci sarà anche una concessione ai suoni degli anni Ottanta con Walk of life dei Dire Straits.
Ogni band impegnata nel live lariano di stasera avrà a disposizione un quarto d’ora circa per esibirsi tra una gag e l’altra del presentatore.
Tra i politici che si metteranno in gioco nella serata ci saranno il presidente dell’amministrazione provinciale Leonardo Carioni (che canterà L’emozione non ha voce di Adriano Celentano), il commissario di Forza Italia Giorgio Pozzi con un’esibizione canora e l’assessore comunale alla Cultura Sergio Gaddi con una “prova d’attore” costituita dalla lettura di un brano teatrale d’intrattenimento.
Il gran finale sarà in forma corale con We are the world, il celebre brano “solidale” scritto da Michael Jackson e Lionel Richie nel 1985 e prodotto da Quincy Jones, che verrà cantato insieme con il pubblico.
Platea e palchi costano 25 euro, la galleria invece 15 euro. La cooperativa “Sim-patia” di Valmorea, cui è dedicato il concerto di stasera, è una residenza sanitaria e un centro diurno per persone disabili e collabora con soggetti pubblici e privati per progetti in campo sociale.

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Zard , Notre Dame de Paris e 40 anni di eventi                                                  clicca qui

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Corbijn, oltre la musica nel vasto territorio dell'immagine                              clicca qui

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Bob Dylan - Hallelujah ( Leonard Cohen )

 

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Giovedi 12 Marzo 2009

BOB DYLAN: è caccia al titolo del nuovo album                                                     clicca qui

Venerdi 20 febbraio 2009
Sarà “Music for taxi drivers” il titolo del nuovo album di Bob Dylan ?
Sarà questo il titolo dell'album del quale si vocifera in questi giorni ? Il titolo definitivo non è ancora stato scelto e per ora si parla di “music for taxi drivers” , ma potrebbe anche cambiare altre dieci volte prima dell’uscita del disco.
Assieme a Bob e la sua attuale band , hanno inoltre partecipato alle registrazioni Mike Campbell e Belmont Tench ( The Heartbreakers). La voci dicono che il disco uscirà in aprile quando Dylan sarà in tour in Europa , ma sarà tutto da verificare , speriamo che questo mormorio diventi al più presto realtà.

Questa la notizia data da Maggie's Farm il 20 febbraio , ci avremo azzeccato ?

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TTS : Things have changed - La traduzione in italiano                                            clicca qui

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Dal New Yorker - di Nat Hentoff - Parte nona  (Dean Spencer News)                             clicca qui

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Bob Dylan, il '68, e la traduzione italiana                                                                 clicca qui

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Aretha Franklin ~ Nessun Dorma

 

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Mercoledi 11 Marzo 2009

Dylan quiz # 6

Ciao Mr. Tambourine,
non ho capito come hai attribuito i punti ai partecipanti al dylan - quiz n. 6.
Perché il primo a rispondere non ha preso 5 punti ed il terzo si è visto attribuire uno "special bonus"?
Forse non mi sono accorta dell'emanazione di un nuovo regolamento?
Bacioni Marina

Ciao Marina , il primo a rispondere è stato Blindboygrunt e si è preso i suoi 5 punti , il regolamento non è cambiato , quella dello "special bonus"di 1 punto è solo una spudorata regola , una specie di "Jus primae noctis" che mi sono inventato ieri sera arrogandomi così il diritto di usarla , esigenza dovuta alla completezza della risposta di Otello. Potrebbe capitare anche a voi di avere uno "special bonus" assegnato alla risposta a mio INSINDACABILE ed INDISCUTIBILE giudizio , comunque vi prego ti tener controllata la classifica , può sempre succedere che nel fare i conti qualche volta di sbagliare :o)))))))) XOXO

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Dylan nuovo album

Uscita dell'album 27 Aprile
alcuni titoli delle canzoni : "I Feel a Change Coming On", "Beyond Here Lies Nothin'", "If You Ever Go to Houston", "This Dream of You", "My Wife's Home Town", "It's All Good".
ieri sulla Stampa:

http://www.lastampa.it/_web/cmstp/tmplrubriche/musica/grubrica.asp?ID_blog=37&ID_articolo=1314&ID_sezione=62&sezione=

segnalato da Kuore scuro

Dissento da quanto scritto dalla giornalista nell'articolo sulla stampa , la notizia che uno dei probabili titoli del nuovo album potrebbe essere " Music for taxi drivers" è stata data per prima da Maggie's Farm il 20 Febbraio 2009, diamo a Maggie quel che è di Maggie ed a Paolo quel che è di Paolo :o)

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Quel che resta dei "Watchmen"                                                                        clicca qui

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U2 - No Line On The Horizon                                                                            clicca qui

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Aretha Franklin - Bridge Over Troubled Water

 

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Martedi 10 Marzo 2009

Dylan quiz # 6

Blindboygrunt 3 punti , Stefano Catena 2 punti , Otello 2 punti + 1 di "special bonus" ,  poi Marina , Alessandro , Angelo , Benedetto , Gipsy Flag tutti 1 punto

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Como che in-canta per solidarietà                                                                    clicca qui

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BOB DYLAN: Arriva il disco                                                                            clicca qui

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L’incidente del futuro: “Watchmen”                                                                clicca qui

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L'attore Liam Neeson dà voce ad una Via Crucis                                           clicca qui

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Elvis Perkins in Dearland                                                                                  clicca qui

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Bob Dylan , Leon Russel , George Harrison - Just Like A Woman

 

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Lunedi 9 Marzo 2009

Talking Bob Dylan Blues - Parte 448                                                             clicca qui

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Bob Dylan: Disco a sorpresa entro fine anno?                                              clicca qui

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Bob Dylan, i dettagli sul nuovo disco                                                             clicca qui

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Chi sorveglia i guardiani? - di Michele Murino                                           clicca qui

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Ray Charles , Leon Russell , Willie Nelson - A Song For You

 

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Domenica 8 Marzo 2009

THE FUGS

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Sabato 7 Marzo 2009

Quale sarà il titolo del nuovo album di Bob ?

Due i titoli spuntati finora nel web per il nuovo album di Bob Dylan , "Music for  taxi drivers" e "My Own Love Songs" , cambierà ancora ? My own love songs è il titolo indicato da Paolo Vites che difficilmente si sbaglia nelle sue pubblicazioni , stiamo a vedere , la curiosità aumenta....

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"My Own LoveSongs " il titolo del nuovo album di Bob Dylan ?

Pubblicato da Paolo Vites

Sembra si intitolerà My Own Love Song, traducibile più o meno con un “la mia personale canzone d’amore”, il nuovo disco di Bob Dylan in uscita a fine aprile. L’anno scorso, al cantautore americano era stato chiesto di scrivere alcune canzoni per la colonna sonora del film del regista francese Olivier Dahan, dal medesimo titolo. Ne ha scritta qualcuna (che nel film sono cantate dall’attrice Renee Zellweger), poi ci ha preso gusto, ne ha scritte altre e ha pensato che valesse la pena di radunarle tutte insieme in un suo nuovo album. Nel disco tra gli altri è presente l’eccellente chitarrista degli Heartbreakers Mike Campbell e un – ancora misterioso – musicista si dice appartenente a un importante gruppo rock. Le speculazioni sono aperte: io dico Jack White dei White Stripes.
Il disco è stato registrato lo scorso ottobre 2008 a Los Angeles e Santa Monica, in California. Tra aprile e maggio Dylan sarà in tour in Europa. Ai primi di maggio si esibirà a Londra alla 02 Arena dove si parla di un concerto speciale in cui potrebbe presentare il nuovo disco.

Sono tutte notizie rinfrescanti: nuovi musicisti, un progetto che ha appassionato l’autore (vale la pena ricordare che Slow Train Coming inizialmente era una serie di canzoni che Dylan aveva scritto perché la sua corista le incidesse, poi aveva deciso di riappropriarsene) e soprattutto un tema, che è quello che Bob Dylan ha trattato in maniera superba e in modo continuativo, fino a farlo diventare il “suo tema”: l’amore.
Fa sorridere che un uomo di quasi 70 anni scriva ancora delle pene del cuore? No, perché come diceva Nick Cave, “la Canzone d’Amore è la luce di Dio, giù nel profondo, che si fa largo tra le nostre ferite. Alla fine la Canzone d’Amore esiste per riempire, con il linguaggio, il silenzio tra noi stessi e Dio, per abbattere la distanza tra il temporale e il divino”. Non c’è tema più appassionante, più profondo e più umano che scrivere dell’amore. Perché è nel desiderio di unirsi all’altro che si svela quello di cui siamo fatti, quell’incompletezza che ci definisce, quell’ansia che rivela la nostra natura di esseri imperfetti. È nella constatazione della caducità stessa del rapporto affettivo, del suo inevitabile corrompersi, che siamo portati a desiderare sempre di più qualcosa di sempre più grande, che finalmente appaghi la nostra inquietitudine.
In fondo, la Divina Commedia era solo una grande storia d’amore.
Allora ecco la mia Top Ten delle più belle canzoni d’amore di Bob Dylan:
1.Sad Eyed Lady Of The Lowlands
2.Just Like A Woman
3.Idiot Wind
4.Red River Girl
5.I Want You
6.One More Cup Of Coffee
7.Shooting Star
8.Girl From the North Country
9.Is Your Love In Vain?
10.Love Minus Zero/No Limit

(fonte: gamblin-ramblin)

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Watchmen : I giustizieri della notte                                                                  clicca qui

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Kolossal psichedelico                                                                                         clicca qui

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Just like a woman - The Blackstones

 

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Venerdi 6 Marzo 2009

Il nuovo disco di Bob Dylan                                                                                clicca qui

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Riascoltiamo........e rigiudichiamo....

Bob Dylan at Budokan , le recensioni

BOB DYLAN At Budokan (Columbia, 1979)

di Corrado Olmi

Generalmente non è mai stato molto amato. Al massimo lo si considera un discreto live, non sicuramente fra i migliori del vecchio Bob. Ma date retta a me, che in fondo posso considerarmi un profondo conoscitore della musica di Dylan. Il suo "live" registrato a Tokyo non è solo un bellissimo disco: è anche uno dei migliori live in assoluto che mi sia mai capitato di ascoltare.
Posso essere un po' di parte, lo riconosco: questo è un disco (nel vero senso di disco, 33 giri intendo) che mi ha accompagnato a partire da quando ho iniziato ad ascoltare della musica con la M maiuscola. Esso faceva infatti parte della dotazione di LP dei miei genitori, con la quale posso realmente dire di essermi "fatto le ossa". Ora ho il mio bravo compact, ma le emozioni restano sempre le stesse. Ogni disco dal vivo di Dylan fa storia a sè, dal momento che l'artista ama fare, rifare e disfare costantemente il suo repertorio. Nel nostro live i brani, anche quelli più "destrutturati", risultano sempre incisivi.
Il repertorio è quanto mai ricco (Bob era alle soglie della sua "sbornia mistica" e aveva appena pubblicato alcuni album bellissimi che rinverdivano i fasti degli anni '60). Il sound molto carico è prodotto da una band piuttosto numerosa che, bisogna dirlo, suona veramente bene.
Personalmente ho trovato sempre strepitosi i duetti vocali (ce ne sono diversi) fra la voce di Dylan e quella delle tre coriste: un rapporto costruito magistralmente su uno sfasamento provocato dagli anticipi e dai ritardi del cantante, mai "seduto" su un'interpretazione lineare.
Movimentano poi il tutto certi curiosi ritmi reggae, che affiorano qua e là.
Canzoni da ricordare? Quasi tutte: alcune formalmente perfette ("Mr. Tambourine Man", "Shelter from the Storm" e "Like a Rolling Stone"); altre profondamente struggenti ("One More Coffee (Valley Below)", "Blowin'in the Wind" e "Forever Young"); altre ancora urlanti violenza ("Maggie's Farm" e "It's all alright Ma (I'm only Bleeding)"). La perla? Forse una "Ballad of a thin Man" che lascia veramente il segno.
(fonte: kalporz.com)

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DANCE BENEATH THE DIAMOND SKY
ovvero la festa del Menestrello

Prima di raccontare il disco voglio sommariamente parlarvi dei gusti musicali di alcuni amici. Se volete potete anche saltare tutto il primo paragrafo, ma secondo me aiuta a capire l'eccezionale portata di questo lp.
Il Capitano è un ragazzone alto e sportivo, simpatico, leale e altruista: i suoi interessi musicali sono concentrati su Davide Van De Sfroos, il grande folksinger laghee, e gli Oliver Onions, cioè quelli "delle musiche di Bud Spencer e Terence Hill". La sua serata ideale è passeggiare per il corso guardando le vetrine della Geox, la scarpa che respira.
Il Black Rider è molto istruito e sicuro delle sue ampie conoscenze su svariati campi umanistici e scientifici: ha gusti un po' più vari, la sua collezione di cd spazia dai Pink Floyd ai Blues Brothers, da De André ai Black Sabbath, dai tamburi del Bronx al reggae. Il genere che apprezza di più è l'hard rock coniugato al blues. La sua serata ideale è stare seduto in qualche locale baudeleriano davanti a un bicchierino di assenzio.
Infine viene l'Edera, studia beni culturali e ha interessi musicali più vicini ai miei, in particolare ama il pop-rock raffinato di Bowie e Queen e il minimalismo elettronico dei Kraftwerk e Sigur Ros, nonché la dolce oscurità di Nick Cave. Prova una (non tanto) vaga antipatia per Bob Dylan e simili e la sua serata ideale è riposarsi sul divano con un buon tè all'arancia e cannella oppure curiosare tra le bancarelle di qualche festa di paese.
Ora torniamo al nostro menestrello di Duluth: questo è uno dei pochi dischi che posso far girare tranquillamente in macchina se ho con me questi tre personaggi.
Secondo me Dylan ci ha preso in giro fin dal principio della sua carriera, e qui lo dimostra in modo assolutamente brillante, perché non solo riarrangia tutti i suoi brani più famosi, ma lo fa in modo scherzoso e, strana parola riferita al cantante, DIVERTENTE.
L'impegno è lasciato ai testi, inutile dire tra i più belli della storia dell'umanità, perché per il resto questo concerto del 1979 è una celebrazione della libertà di (lo ripeto) divertirsi trasformando le proprie creazioni. Gli strumenti che spiccano maggiormente sono la chitarra elettrica, i sassofoni e le voci delle coriste che ricamano fantastici orpelli intorno alla potente esecuzione vocale di Dylan.
La festa inizia con il martellante riff di "Mr.Tambourine Man", si passa al folk da ballo campestre di "Love Minus Zero" e dopo il blues elettricissimo di "Ballad Of A Thin Man" ascoltiamo il reggae di "Don't Think Twice". "Maggie's Farm" è un delirio di fiati e cori e i sassofoni spadroneggiano in "Like A Rolling Stone".
Il secondo disco invece si apre con una dolcissima ninnananna gospel dal titolo "Blowing In The Wind", che lascia il posto ad una altrettanto tranquilla esecuzione in minore di "Just Like A Woman", uno dei miei brani preferiti. "Oh Sister" diventa una narrazione blues per basso e voce e "All Along The Watchtower" è un glam-soul gonfio di orpelli e luminosi duetti di chitarra e violino. Flauto e voce rendono scarna e più romantica "I Want You", mentre si ritorna al glam giocoso e roboante con "All I Really Want To Do". Ritorna il flauto su un ritmo reggae in "Knocking On Heaven's Door" e assordanti riff hard rock in "It's Allright Ma". Questa magnifica celebrazione del rock si chiude con "The Times They Are A-Changing" che, prima essenziale poi grandiosa, combina i maggiori marchi di fabbrica del live, cioè i cori e i sassofoni.
Dylan continua a rielaborare e riscrivere la sua musica da capo per ogni tour, ma non so se è mai tornato a tale complessiva potenza vocale e orchestrale...
...ma almeno io so cosa far ascoltare in macchina ai miei esigenti amici senza che nessuno si lamenti!
(fonte: debaser.it)

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La registrazione proviene da due diversi spettacoli (28 febbraio e 1 marzo 1978). La Columbia Records pubblicò un doppio LP il 21 agosto 1978; inizialmente era limitata al mercato giapponese. Nello stesso anno, in seguito, fu pubblicato anche in Australia. Il 23 aprile 1979, spronata dalle massicce importazioni e da almeno una edizione europea contraffatta, la Columbia pubblicò l'album in tutto il mondo. Gli spettacoli erano il quarto e il quinto di una esibizione al Nippon Budokan di Tokyo.

Bob Dylan at Budokan ricevette alcune delle peggiori recensioni della carriera di Dylan. Selvaggiamente criticato, è stato deriso e definito "sterile," con alcuni paragoni degli arrangiamenti alla lounge music di Las Vegas.
In una sarcastica recensione pubblicata sulla sua colonna "Guida per il consumatore", Robert Christgau diede all'album un giudizio C+, scrivendo "Credo che questo doppio LP sia stato pubblicato affinché il nostro eroe potesse vantarsi di aver superato i Cheap Trick, che hanno avuto il self-control di pubblicare un disco singolo da questa location. Comunque è divertente notare come molte delle ventidue canzoni --dodici già pubblicate su uno degli altri due album live che Dylan ha pubblicato dal 1974--resistono al trattamento. E non solo, testi e poster sono inclusi." Il critico Jimmy Guterman lo definì uno dei peggiori album mai pubblicati nella storia del rock.
Comunque, l'album ricevette critiche migliori in Europa, e il critico Janet Maslin (ora critico musicale per Rolling Stone) difese l'album nella sua recensione. "Sebbene molte possano offendere i puristi, queste ultime versioni live delle sue vecchie canzoni hanno l'effetto di liberare Bob Dylan dagli originali. E gli originali - comunque eterni, comunque bellissimi - constituiscono un terribile onere...questa volta le vecchie canzoni sono state riviste in modo dolce, senza quella aggressione auto-sconfiggente, con suoni che suggeriscono uno spirito di divertimento...Molte delle più recenti, come 'Oh, Sister,' 'One More Cup of Coffee (Valley Below)' e 'Shelter from the Storm,' sono notevolmente migliorate, come se, quando furono registrate per la prima volta, non fossero state pienamente concepite. "Is Your Love in Vain?", senza dubbio la più bella canzone del molto sottovalutato Street-Legal, è ancora più bella...Il metodo qui è "o la va o la spacca", e i risultati sono corrispondentemente alterni...Il punto più basso del set è 'The Times They Are A-Changin"...Il fuoco e lo zolfo sono alle spalle di Dylan, [ma] questo non significa che le forze lo hanno abbandonato: Bob Dylan at Budokan è uno sforzo molto controverso -- e, per la maggior parte, vittorioso." Ironicamente, 'il fuoco e lo zolfo' diverranno di nuovo una parte molto importante della musica di Dylan, con la pubblicazione del suo album gospel rock, Slow Train Coming, sempre nel 1979.
Bob Dylan at Budokan raggiunse la posizione #13 negli Stati Uniti, mentre simultaneamente giunse al #4 nel Regno Unito.
(fonte: wikipedia.org)
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Kings of Leon al Palladium di Colonia - di Paolo Vites                                   clicca qui

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Watchmen - Chi controlla il potere?                                                                 clicca qui

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Billy Preston - A Change Is Gonna Come

 

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Giovedi 5 Marzo 2009

La Maggie’s Farm Southern Band ringrazia Napoleon per l’irresistibile messaggio su MF nell’immortale slang De Curtisiano a noi tanto caro.
Michele è inutile dirti che ci manchi, spero di incontrarti a Roma e/o Firenze ad aprile (non mi ricordo per quale occasione….).
Un abbraccio (a prescindere),
Antonio

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Ciao Mr Tambourine,

ho letto la risposta dei Blackstones e tuo tramite voglio ringraziarli dell'attenzione che mi hanno prestato.
Penso che il chiarimento sia stato utile. Naturalmente, mi era ben chiaro che l'intervista era anteriore alla squalifica, ma nel complesso mi sembrava che dalla pagine della farm relative alla notizia delle squalifica non si cogliesse chiaro l'intento, assolutamente encomiabile, dei Blackstones. Sia bene inteso, io non avevo dubbi sulla loro serietà ed onesta intellettuale, ma a mio sommesso avviso era importante che ciò fosse chiaro a chiunque. Ed anzi ti dirò di più: forse dovrebbero far sentire la loro voce anche su dylanradio.
Comunque, come giustamente affermano i Blackstones, la storia è chiusa fino alla prossima battle, sperando che, se ci dovesse essere, venga condotta con maggiore serietà, cosa che non confligge certo con la gioiosità di simili iniziative.
Così, andando oltre, pensavo in questi giorni all'avvicinarsi del tour europeo e dei concerti iltaliani del Nostro e mi sono ricordata che l'anno scorso qualcuno aveva proposto di creare delle magliette personalizzate con il logo di MF da indossare in queste occasioni. L'idea non ha avuto un seguito ma mi era sembrata interessante.
Personalmente penso che sarebbe motivo di orgoglio mostrare l'appartenenza a questa splendida comunità contribuendo al contempo a dare visibilità all'impagabile lavoro svolto nel corso degli anni, dapprima da Michele ed ora da Te.
Peraltro, se non sbaglio, quest'anno ricorre il decennale della creazione del sito e quale occasione migliore del tour italiano per celebrarne i meriti?
Magari si può sollecitare gli amici della farm ad esprimere la loro opinione e se l'idea dovesse incontrare il favore dei più, verificare anche la disponibilità a cooperare alla realizzazione del progetto di chi è favorevole (creando e proponendo disegni, acquisendo preventivi e quant'altro ultile).

Un abbraccio
Marina

p.s.: ho letto che nella classifica del perfetto maggiesfarmer 2009 è in testa una donna! Niente di strano. Il mondo è delle donne (lasciatemi ostentare un pò di sano orgoglio femminista )!!!!

 


Ciao Marina , questa era l'idea per la maglietta di MF , bisognerebbe trovere chi ha le attrezzature per realizzarla , ma credo che per i concerti di Bob sia troppo tardi. Se qualcuno vuole mandare un suo progetto per la T.Shirt lo sottoporremo al giudizio dei Maggiesfarmer , che scieglieranno quale maglietta realizzare , sempre , beninteso , che qualcuno si offra di stamparle a prezzo infimo e miserabile :o) !!

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Dylan quiz # 5

Ciao Tamb,....................
Ok (giusto per far rima ........)?
Otello

Giusto , ma sei in ritardo , solo un punticino :o)

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Lucio Battisti, un libro sull'album Anima Latina                                           clicca qui

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L'America al contrario                                                                                      clicca qui

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AL QM-Live arrivano gli 'Americani'                                                             clicca qui

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Watchmen, la colonna sonora del film più atteso dell'anno                           clicca qui

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What a Wonderful World - Rod Stewart

 

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Mercoledi 4 Marzo 2009

Cara Maggie's Farm Southern Band,
veniamo noi con questa mia addirvi
(una parola) che, scusate se sono pochi, ma i miei complimenti ; per la
vittoria nella battaglia delle cover band , sono sinceri e noi ci fanno
comodo specie in questo periodo che c'è stata una grande moria delle
band (come voi ben sapete) : Questi complimenti servono che voi vi
consolate dai dispiacere che avreta avuto (avreta? E' già, "band" è
femmina... femminile...), che avreta avuto perchè avete perso il nostro
Napoleon, che siamo noi medesimo di persona, perchè il giovanotto è
studente che studia e che si deve prendere una laura e che deve tenere
la testa al solito posto... cioè... in testa! . ; . ;
Salutandovi indistintamente, senza nulla a pretendere, in data odierna...
Michele "Napoleon in rags" (che sono io).
ps: Ancora complimenti ed esequie...esequie distinte...!

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KNOCKIN' ON HEAVEN'S DOOR
www.rts-media.com/knockin

Venerdì 6 Marzo 2009 , ore 21 , Auditorium Collegio Vescovile PIO X - Treviso

Knockin' on heaven's door ... Bussando alle porte del paradiso.
Questo è il titolo del concerto che il prossimo 6 Marzo alle ore 21 vedrà alternarsi
sul palco del bellissimo Auditorium d el Collegio Vescovile PIO X di Treviso una serie
di band e gruppi Trevigiani che presenteranno un esempio della loro produzione musicale
che spazierà dal " 'sixties Rock " della MR.ANTONDJANGO'S BAND , a l latin jazz dei
TROPICAL COOKIN', dal jazz dei "SENZA DIR NIENTE QUARTET " , a l pop-rock unplugged
di PATTIROSSI & FABRIZIO RISPOLI , per concludere con la sorpresa "etnica" e novità
assoluta del G PC CHORUS.
Ecco quindi una grande occasione per ascoltare alcuni artisti contemporanei locali
e allo stesso tempo contribuire per una nobile causa. Il 6 Marzo dello scorso anno,
infatti, veniva a mancare prematuramente il caro amico "trevigiano" Giovanni Gracis e
ad un anno esatto di distanza i familiari e gli amici intendono ricordarlo con una manifestazione che rispecchia il suo animo gioioso e sorridente, la sua passione per la musica, la sua passione per la vita.
E oltre a dar titolo allo Spettacolo (musica e immagini) il celeberrimo motivo di Bob
Dylan verrà riproposto dai vari gruppi in diversi arrangiamenti fornendo nel contempo un
trait d'union , un filo logico, che accompagnerà gli spettatori durante tutto lo spettacolo.
Un trait d'union presente anche tra la musica e il destinatario di questa iniziativa dato che
"Giò" Gracis era amico di tutti i componenti delle band che si esibiranno.
E per suo desiderio esplicito l'intero ricavato andrà devoluto alla MSA Medical Support
for Africa, organizzazione italiana onlus che impegna i propri medici volontari in Africa ( www.msafrica.org ).
Insomma una serata che si preannncia stupenda, un'iniziativa nobile, una cornice bellissima
per la quale è già prevista una notevole affluenza di pubblico e, a tal riguardo, r icordiamo
che per prenotare i biglietti è attivo un sito internet all'indirizzo www.rts-media.com/knockin

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La risposta dei Blackstones a Marina

Cara Marina , forse non è emerso che la squalifica era stata provocata ad hoc perchè non era ancora avvenuta , l'intervista con il nostro Mick era anteriore di un giorno dalla esclusione dalla Battle , stavamo ancora pressando da vicino Ben per provocare l'esclusione di entrambi. Era il rischio che dovevamo correre per smascherare l’illecito , l’abbiamo corso e ne è valsa la pena , alla fine , pur nella confusione generale , chi barava è stato eliminato e chi ha giocato pulito ha vinto , e questo era quello che contava. Non credo ci fosse stato altro mezzo per fermare la burletta , sapevamo che avremmo fatto una figura indecente , ma era calcolata , mai avremmo lasciato vincere chi barava , e se Pete non fosse intervenuto e noi avessimo vinto , avremmo rifiutato il premio rivelando il tutto. A conti fatti ha vinto la Maggie’s Farm Southern Band con voti regolari , questo era quello che contava . Una battaglia va combattuta ad armi pari , non qualcuno col tirasassi e qualcun'altro con i Tomcat F.14 ! Ci tenevamo anche noi a vincere , ma , constatato che non era possibile farlo regolarmente , abbiamo optato per l'opzione di costringere Ben ad una votazione assurda , sapendo dove ci avrebbe portato questo comportamento, ma non era possibile agire altrimenti per smascherare la tresca di Belgi e Spagnoli , anche se questo inevitabilmente ha gettato cattiva luce su di noi . Ma va bene così, siamo contenti di aver raggiunto quello che ci eravamo prefissati e ne abbiamo pagato volentieri il prezzo. La nostra scelta può essere condivisa o no , ma è incontestabile che abbia ottenuto l'effetto desiderato, cioè che a vincere fosse una band con voti regolari. La Battle è finita , le polemiche anche , una band Italiana ha vinto , gli Spagnoli ed i Belgi hanno avuto quello che si meritavano , storia chiusa fino alla prossima battle , se ci sarà...
Un abbraccio a te da tutti noi ,
The Blackstones

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Dylan quiz # 5

La risposta al 5° quiz e' .......
Stefano C.

Era ..............
ciao !blindboygrunt

Il batterista è .......
Luigi78.

Il batterista era un componente della ..........
ciao,Benedetto.

..........
Alessandro

Vedere la classifica aggiornata :o) c'è una donna in testa !!!!!

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Libri : Alias Bob Dylan - di Marco Denti                                                      clicca qui

Libri : Lyrics 1962 - 2001 - traduzione di Alessandro Carrera                  clicca qui

Tutti i titoli di Bob Dylan nella Feltrinelli                                                    clicca qui                        

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SCRIVEVANO.....

Bob Dylan : Love and Theft                                                                            clicca qui

" La novita' ? Torno alla vecchia maniera "                                                 clicca qui

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Estratti dal Bob-pensiero

Attenzione ai muri del bagno che non hanno scritte.

Per vivere senza leggi bisogna essere persone oneste.

Bob Dylan? Sono felice di non essere io!

Quante strade deve percorrere l'uomo prima che lo si possa chiamare Uomo?

Quante soddisfazioni danno i fans? Non puoi mangiarli a pranzo. Né andarci a letto.

Non criticare ciò che non puoi capire.

Non chiedetemi nulla, potrei rispondere con la verità.

Non ho mai scritto una canzone politica. Le canzoni non possono cambiare il mondo, ormai ho smesso di pensarlo.

Il mio motto è: mai seguire nessuno.

Ah, ma allora ero molto più vecchio; adesso sono molto più giovane.

Per scrivere le mie canzoni, ho imparato tanto da Cezanne quanto da Woody Guthrie.

Vi lascerò entrare nei miei sogni se voi mi concederete i vostri.

E' divertente: la fine dei tempi è appena iniziata.

Odio i debiti, specialmente quelli morali: sono peggiori delle cambiali.

Le critiche non mi importano, io sono le mie parole.

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Joe Cocker - A Whiter Shade Of Pale

 

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Martedi 3 Marzo 2009

I vincitori della Battle ringraziano la Fattoria

Caro Mr Tambourine,
ho appreso con non poca sorpresa la vittoria della MFSB nella Dylan Cover Battle, derivata dagli eventi tragi-comici degli ultimi giorni.
Naturalmente, al di là dell’attendibilità piuttosto dubbia del risultato, è una notizia che ci riempie di orgoglio, soprattutto perché è una vittoria di Maggie’s Farm e non della band. E’ inutile ribadire che se non fosse esistita la fattoria, la band non sarebbe mai nata. E’ proprio grazie a MF che la pattuglia italiana delle band che ha partecipato al contest, è stata la più numerosa e tra le più significative dal punto di vista artistico. Perciò, grazie di cuore a tutti gli amici di MF.
Innanzitutto a Michele che ha ideato, creato e gestito la fattoria in modo da regalare una casa a tutti i dylaniati erranti d’Italia; a Mr. Tambourine che ha mostrato coraggio, pazienza, dedizione e competenza nel raccogliere “l’eredità” di Michele.
Permettetemi poi di ringraziare i magfarmers della vecchia guardia ed in particolare il mio amicone Elio “Rooster” Gallotti che ha avuto “lo stomaco” di fare incontrare Leonardo ed il sottoscritto per fondare la band; Leonardo stesso (non è nella formazione attuale, ma non conta) che mi ha fornito del coraggio e dell’entusiasmo per cominciare l’avventura della band nel “lontano” 2003; Sal che ha avuto la sfrontatezza di farci “esordire” nella sua Caserta.
Naturalmente un grazie infinito all’immenso Bob che è la ragione di tutto ciò.
Ribadisco: questa è la vittoria di Maggie’s Farm !!!

Un abbraccio a tutti, Antonio

Caro Antonio , le tue parole riempiono me di orgoglio , ma soprattutto penso alla gioia di Napoleon nel sapere che è ancora così presente nei cuori dei lettori di Maggie's Farm. Superando e dimenticando polemiche ed avvenimenti , quello che conta è che la MFSB , una band italiana, ha vinto questa Battaglia , e questo non ve lo potrà togliere mai nessuno , a prescindere...... come diceva il Grande Totò !!!! La Fattoria ha fatto tutto quello che era possibile per sostenere gli artisti italiani , e il vostro è il più bel grazie che io , Napoleon e tutti i Maggiesfarmers potevamo ricevere. Finalmente possiamo dire : "C...o, ce l'abbiamo fatta !!" , tutti insieme , anche quelli ( mi riferisco ai Blackstones ) che hanno messo in gioco la loro reputazione , ben sapendo che sarebbero stati squalificati , accusati e sospettati di ogni male terrestre , per dimostrare senz'ombra di dubbio alcuno che belgi e spagnoli navigavano spudoratamente nel mare dell'irregolarità autovotandosi . Grazie ancora a Voi per la soddisfazione che avete saputo dare a tutti noi :o) !!!!!!!

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Una mail di Marina per i Blackstones

Caro Mr. Tambourine , puoi passare questa mia ai Blackstones ? Grazie per la cortesia , ciao.

Ciao Mick, sai cosa non mi piace di questa storia: che possa accreditarsi sul vostro conto un idea di persone non propriamente degne di stima.
Mi sembra che su MF, nell'intervista ai Blackstones fatta da Mr. Tambourine non emerga in maniera chiara e netta che la squalifica è stata provocata ad hoc per mostrare a tutti come è possibile falsificare un risultato ed eliminare l'artefice primario di tale slealtà, anche a costo di uscire dalla gara.
Rileggerò più attentamente l'intervista ma l'impressione che ho avuto stamani è questa.
Baci Marina

Fatto Marina , mail passata , credo che la risposta l'avrai a breve.

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The Battle : La mail dei Dylan Dogs

Caro Mr. Tambourine,
nella tua risposta a Eugenio da Bari hai dimenticato che anch'io avevo espresso a Maggiesfarm molto chiaramente la mia opinione sul metodo di votazione della battle. L'avevo espressa anche a Pete in mail private, e poi ultimamente sul forum a più riprese dove ho anche proposto che si ponesse fine allo scempio, si ripensasse a nuove regole, e si riproponesse una battaglia leale in primavera. Il comportamento di Pete durante tutta la gara è stato piuttosto nevrastenico, ma capisco che in molti gli avranno scritto mail di fuoco e deve aver perso la bussola. Alla fine aveva la possibilità di salvare l'iniziativa, ma non l'ha fatto, e questo è stato oltremodo incomprensibile.
Non credo che i Dylan Dogs parteciperanno di nuovo ad una roba del genere, a meno che non vi sia un regolamento chiaro, tecnicamente sostenibile, che renda impossibile barare, volendo si può.
Saluti Bruno "Jackass"

Hai ragione Bruno , il seguire tutte queste cose mi ha fatto andare nel pallone :o((((((( e mi sono scordato la tua mail , ti prego di scusarmi , sono d'accordo con te , se non ci sarà in futuro un regolamento scritto e soprattutto chiaro non ci sarà più nessuna Battle. Ringrazio te ed i Dylan Dogs per la vostra preziosa testimomianza :o)

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Dylan quiz # 5

La risposta al dylan - quiz n. 5 è ...
Ciao Marina

Esatto , questa volta sei stata la prima e ti prendi 5 punti balzando in testa alla classifica :o)

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Il batterista è ...........
Ciao a tutti Angelo

Giusto , come secondo ti prendi 3 punti :o)

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In “Watchmen” i giustizieri sono un'accozzaglia di lunatici in pensione         clicca qui

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Songs of Leonard Cohen                                                                                      clicca qui

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Joe Cocker - Darling Be Home Soon (1969)

 

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Lunedi 2 Marzo 2009

Talking Bob Dylan Blues - Parte 447                                                             clicca qui

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La Battle of the Dylan Cover Bands finisce due giorni prima in un mare di polemiche

Ce l'hanno fatta !!!!! La Battle è finita , Pete “Walrus” ha dichiarato vincitori i bravi musicisti della Maggie’s Farm Southern Band . Una band italiana ha vinto la Battaglia come da noi sperato , grande motivo  di orgoglio per la Fattoria , che non ha mai fatto mancare il suo supporto e che speriamo abbia contribuito in modo sostanzioso alla loro meritata vittoria . A loro il nostro grazie e le nostre più vive congratulazioni  !!!

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Confermato Stu Kimball nella backing band di Bob                                    clicca qui

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I libri preferiti di Nick Hornby                                                                      clicca qui

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Luglio Suona Bene 2009                                                                                  clicca qui

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Springsteen : 3 date in italia

19.07.2009 - Stadio Olimpico - Roma
21.07.2009 - Stadio Olimpico - Torino
23.07.2009 - Stadio Friuli - Udine

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Dylan in italia : Spring  Tour 2009

15.04.2009 - MediolanumForum - Assago(Mi)
Inizio concerti: ore 21.00
Prezzo del biglietto:
63,25 euro Primo Anello Numerato
41,40 euro Parterre in piedi
41,40 euro Secondo Anello Non Numerato

17.04.2009 - PalaLottomatica - Roma
Inizio concerti: ore 21.00
Prezzo del biglietto: n.d.

18.04.2009 - Nelson Mandela Forum - Firenze
Inizio concerti: ore 21.00
Prezzo del biglietto:
57,50 euro Primo Settore Numerato
46,00 euro Secondo Settore Numerato
40,25 euro Posto Unico

Biglietti in prevendita sul circuito Ticketone e rivendite collegate autorizzate


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Bob Dylan - Maggie's Farm (1976)

 

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Domenica 1 Marzo 2009

 

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