Durante l'esecuzione di
"Desolation row " Dylan è sopraffatto dall'emozione e deve smettere di
cantare. Dylan parla brevemente con Jackson e la band va avanti mentre Dylan
va dietro le quinte per un certo tempo. Poi torna sul palco e termina la
canzone. Che giorno , mese ed anno erano ?
Dylan prova ancora a cantare Desolation row ma succede la stessa cosa. Che
giorno , mese ed anno erano ?
Dylan fa un'apparizione a sorpresa al concerto di inagurazione per Bill
Clinton al Lincoln Memorial a Washington, D.C., nello stesso posto in cui
trenta anni prima Bob cantò "Only a pawn in their game" durante la marcia
per i diritti civili a Washington. Che canzone cantò ?
In quale concerto ed in che data Dylan inizio per la seconda volta in
quella sera "Boots of spanish leather" , poi , accortosi dell'errore , dopo
il primo verso e senza scomporsi attacca "It ain't me babe" ?
In che data Bob Dylan riceve il premio Lifetime Achievement Award alla
cerimonia dei Grammy Awards al Radio City Music Hall a New York, premio
consegnato da Jack Nicholson ?
Che ruolo recita Ruth Tyrangiel nel film "Renaldo and Clara" ?
a
THE BLACKSTONES
" BOB DYLAN NIGHT"
presenterà le canzoni
Michele "Napoleon in rags " Murino
ERBA ( Co ) - 1
Luglio 2009 - ore 21,30
C.so XXV Aprile (
cortile Credito Bergamasco )
a
E' USCITO!
1969 STORIA DI UN FAVOLOSO ANNO ROCK, DA
ABBEY ROAD A WOODSTOCK (Editrice Giunti)
Contiene il nuovo saggio di Michele Murino dedicato a Bob Dylan: HIGHWAY
69!!! Clicca qui
MICHELE MURINO: C'E' SEMPRE QUALCOSA DA DIRE SU BOB DYLAN
Napoleon in rags intervistato da Elena Meynet per Il trillo del diavolo
Clicca qui
Un grande abbraccio ad Angelo e a Marina, ciascuno per motivi
diversi vittima della morsa del dolore
coraggio ragazzi, keep on keepin' on
blindboygrunt
°°°°°°°°°°°°°°°°°
Ho letto la cattiva notizia,del malanno fisico di Marina.
Mi unisco anche io ai buoni auspici insieme agli altri dylaniani di
possibili miglioramenti.
Un grande in bocca al lupo.
Stefano C.
°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°
.......Colgo l'occasione per salutare Marina, non potevo
credere che non avesse le risposte agli ultimi due quiz , bentornata tra noi
, in bocca al lupo per un pronto recupero.Ciao Benedetto.
Review: Cardiff ,
Wales (UK)- Cardiff
International Arena - Apr 28 2009
by Adrian Osmond, Western Mail
Non ci sono molti performers che possono fare una performances come Bob
Dylan e lasciare ancora la gente soddisfatta.
Una delle cose più strane in questo concerto è stata quella di vedere
migliaia di fans tentare di riconoscere le canzoni.
C’è stato un pò di sollievo quando abbiamo sentito il borbottio di Blowin’
in the wind , ma siamo stati anche qui in ritardo nel cantare il coro di uno
dei brani più famosi nel mondo dell’ultimo secolo.
Questo , aggiunto al fatto che Dylan ha riarrangiato ancora la musica ,
confondendo le parole e cambiando il tempo , ha creato una notte di costanti
sorprese nella quasi piena Cardiff International Arena.
Nella sua ultima visita a Cardiff , Dylan e la sua band sono saliti sul
palco e si sono lanciati in Rainy day women # 12 & 35 ( la canzone di
“everybody must get stoned”). E’ stato immediatamente chiaro che la sua voce
aveva guadagnato in profondità ma le parole sono meno riconoscibili di
prima.
Dylan ha preso posizione dietro la tastiera ed è rimasto lì , niente
chitarra per noi stasera. I membri della band gli stavano in fronte invece
di stare nella posizione dei prededenti 17 concerti.
Sotto un grande cappello da cowboy , Dylan è passato a Mr.Tambourine man che
ha quasi sfidato lo sforzo del pubblico a cantare con lui il coro , è stato
il primo momento di grande sorriso della serata , ed il primo formicolio giù
per la colonna vertebrale quando ha cominciato a suonare l’armonica.
Mischiando canzoni d’ogni era , la folk di John Brown e Masters of war, con
l’era classica di Highway 61 e Tangled up in blue , e moderne aggiunte come
Lonesome day Blues ( niente ancora dal nuovo album ) , è stato una cosa che
ha fatto piacere ai fans di tutte le età , anche se le performances hanno
lasciato confusi i nuovi arrivati.
Per finire , ha lasciato la sopracitata postazione durante Blowin’ in the
wind per mettersi a ballare , si , ballare , mentre suonava l’armonica in
fronte al pubblico al centro del palco.
Dylan ha borbottato qualcosa che sembrava ” Grazie Cardiff” durante la
presentazione della band .
Un grande show da una genuina leggenda della musica , uno dei pochi che
ancora produce materiale che vale la pena si ascoltare.
a
Mercoledi 24 Giugno 2009
Il lato più bello di Maggie's Farm......
Carissimi della farm,
partecipo al dolore di Angelo e faccio un in bocca al lupo a Marina. Anch'io
ho perso mio padre 8 giorni fa. Anch'io gli devo tutto forse anche l'amore
per la musica...mi regalò un paio di numeri dell'enciclopedia del rock
quando avevo 12 anni. Oggi sono 43 ma... forever young!
Ciao a tutti
Alfredo alias McTell
°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°
leggo ora nella Talkin' del problema serio di
Marina all'occhio... Sono rimasto davvero male, nemmeno credevo fosse
possibile che in poche ore potesse succedere una cosa tanto grave...
Spero davvero che si tratti di una cosa che con le cure si possa
risolvere... Un abbraccio a Marina a proposito della quale ricordo le
bellissime ore passate insieme ad Aosta davanti al mio negozio l'estate
scorsa... Un bacio, Marina, ed in bocca al lupo!
Michele "Napoleon in rags"
Carissimi Angelo ed Otello,
mi ha fatto molto piacere ricevere i vostri auguri. Qualsiasi problema si
affronta con maggiore serenità quando si può contare sull'affetto e la
vicinanza di cari amici.
A te, Angelo, in particolare, voglio esprimere le mie più sentite
condoglianze per il lutto che ti ha colpito. Ti sono vicina con il cuore
perché conosco molto bene il dolore che si prova quando si perde una persona
che tanto si ama. Anche se la vita prosegue, e non può essere diversamente,
si resta segnati per sempre, ed una data separa per l'eternità un prima ed
un dopo. Posso, tuttavia, dirti, se questo ti può essere di consolazione,
che hai avuto un grande privilegio ad accompagnare tuo padre stringendogli
la mano e lui certamente si sarà sentito più sicuro nell'affrontare questo
viaggio nell'infinito.
Un giorno vi racconterò la mia storia, perché, vi sembrerà strano, è legata
a Bob Dylan: è la storia di una prima volta mancata.
Un abbraccio a tutti
Marina
Parla di me babe , se devi
Tira su la sporcizia , ammucchia la polvere
Farei la stessa cosa se potessi
Tu sai cosa dicono
Loro dicono va tutto bene
tutto bene , va tutto bene
I grandi politici mentono
Le cucine dei ristoranti sono piene di mosche
Non fa molta differenza
Non vedo perchè dovrebbe
Ma è tutto giusto
Va tutto bene , va tutto bene , va tutto bene
Mogli che stanno lasciando I loro mariti
stanno iniziando a vagare
Lasciano la compagnia , non tornano più a casa
Non lo cambierei , anche se potessi
Tu uomo sai cosa dicono ,
Va tutto bene , va tutto bene , tutto bene
Pezzo per pezzo ti smontano
Un tazza d’acqua è abbastanza per annegare
Dovresti sapere che se potessero farlo lo farebbero.
Qualunque cosa stia crollando
va tutto bene , tutto bene , va tutto bene
La gente del paese , la gente sulla terra
Qualcuno di loro è così malato , che non riesce a stare in piedi
Tutti vorrebbero andarsene se potessero
E’ duro da credere , ma va tutto bene
Siiiiiiiiii!
Le vedove piangono , gli orfani sanguinano
Dovunque guardi c’è più sofferenza
Vieni via con me babe , mi auguro tu lo faccia
Tu sai cosa sto dicendo
Va tutto bene , tutto bene
Ho detto che va tutto bene , tutto bene
C’è un assassino a sangue freddo che minaccia la città
Le auto della polizia lampeggiano , qualcosa di brutto sta accadendo,
Gli edifici del quartiere sono fatiscenti
Ma non c’è niente per cui preoccuparsi , perchè va tutto bene , va tutto
bene , io dico che va tutto bene whoo!
Strapperò la tua barba e te la soffierò in faccia
Domani a quest’ora farò il vagabando al tuo posto
Non cambierei le cose , anche se potessi
Tu sai cosa dicono
Loro dicono va tutto bene , va tutto bene
Oh si
Serie di flash ironici , la satira è la padrona di questa canzone , la
morale è semplice , qualunque cosa accada non preoccuparti , i politici
dicono che va tutto bene , allora perchè preoccuparsi ?
Il pezzo chiude l’album staccandosi dal tema conduttore , amore e rimpianto
ed entra a grandi passi la satira , si impadronisce della scena e non la
lascia più.
Il testo è forte , potente , il messaggio raggiunge tutti , perchè la
canzone è molto attuale , anzi , sembra scritta apposta per bastonare il
fallimento della politica interna ed estera degli ultimi 15 anni che sta
distruggendo a poco a poco quello che resta del sogno americano. La gente
abbandonata dai politicanti , sordi ai bisogni dei cittadini , preoccuipati
di portare avanti le loro sporche ed inutili guerre di interesse , sembra di
essere al tempo di una ipotetica “Masters of war Revisited” , le parole sono cambiate ,
adattate alla situazione attuale , meno crude e meno taglienti , ma non meno
accusatorie e certamente molto più satiriche.
Il ritratto che ne esce è quelo di una povera nazione , persa nel labirinto
degli errori dal quale non sa uscire , e le conseguenze , come al solito ,
vengono scaricate sulle spalle della gente comune , una specie di paga
pantalone o del famoso “E io pago” di Totò , ma non c’è da preoccuparsi ,
loro dicono che va tutto bene.
Certamente il discorso potrebbe essere allargato al resto del mondo , la
crisi mondiale coinvolge
tutti , quindi il valore lirico del pezzo aumenta in maniera esponenziale.
Qui Hunter è stato bravo nello sciegliere flash che si adattano a tutto ,
che hanno origine dalla vita di tutti i giorni , dagli avvenimenti
quotidiani. La prima strofa comincia con l’esortazione a fare i soliti
mestieri di casa , mischiata ad altri pensieri che per il momento non si
manifestano. “Ammucchia la polvere – dice il crooner – intanto che fai
mestieri parla di me se devi , farei la stessa cosa se potessi ( non spega
perchè non può) tu lo sai cosa dicono , che va tutto bene , allora continua
senza preoccupazioni.
L’ironia della situazione è già ben evidente da queste prime parole ,
un’istantanea veritiera , la gente che constata ed è obbligata ad accettare
, con rabbia e rassegnazione , ed è per questi motivi che si sfoga con
l’ironia.
Inizia la seconda strofa con la terribile stoccata ai politici , che aumenta
d’importanza proprio perchè detta da Dylan , la frase non può essere più
chiara , i politici sono dei mentitori , e sappiamo che ad un politicante
americano è concesso tutto meno che la menzogna. Ma ormai la politica è
diventata una “casta” , una mafia che si autoprotegge , una simil-massoneria
come mai si era visto , oggi dai a me e domani io do a te , così
controlliamo il popolino senza dargli la possibilità di reagire , gli
lasciamo soltanto la scelta di adattarsi e di far dell’ironia , che si
sfoghi in questo modo mentre noi continuiamo indisturbati i nostri loschi
affari. Insiema ai politici viene accusata anche la classe dei
novelli-ricchi
, coloro che approfittando della confusione politica si fanno gli affaracci
loro in barba alle regole. La allegoria delle mosche nelle cucine dei
ristoranti illustra perfettamente il concetto , tanto loro dicono che va
tutto bene , che altro si può fare per contrastare questa schifezza ?
Ma questa situazione genera danni nel popolino , anche se accettata per
mancanza di alternative , il potere è difficile da combattere , mancano le
armi principali dellle quali la povera gente è sprovvista , la cultura e
l’eloquenza , che di solito mettono il mondo a disposizione dei furbi invece
che degli onesti , onesti che per sopravvivere fanno di tutto
.L’insoddisfazione e la frustrazione spinge la gente a cercare nuove
soluzioni , nuovi metodi di vita , la società si sfalda pian piano e
difficilmente ricupererà i valori persi. Le mogli che lasciano i loro mariti
alla ricerca di qualcos’altro indica lo sfaldarsi del culto della famiglia ,
culto che cominciò a scioglersi alla fine degli anni 60’ e che ha proseguito
inesorabilmente fino ad oggi. Le mogli non tornano più , la similitudine
conferma il cambiamento e sottintende un concetto positivo per le donne ,
anche se qui sono usate come capro espiatorio di una degenerazione morale ,
le donne sono più coraggiose degli uomini , e quando sentono mancare la
terra sotto i piedi sono le prime a muoversi per ristabilire l’equilibrio ,
magari diverso dal precedente ma ugualmente efficace. La donna è qui usata
non come la raffigurazione di un essere di serie B che non sà il danno che può
fare con azioni scriteriate , ma come forza primaria della nazione , le
colonne sulle quali si basa la solidità del paese.
La quarta strofa si apre con un nuovo attacco ai politici , che smontano la
personalità e la sicurezza del popolino pezzo per pezzo a loro vantaggio ,
mettendolo nella condizione di annegare in un bicchier d’acqua. Quando la
politica toglie la forza di reazione al popolo questo è fritto , non solo un
bicchiere d’acqua , si può annegare anche in uno sputo , lo farebbero se
fossero in grado , non c’è limite all’ipocrisia , alla spietatezza ed alla
criminalità della politica. “Qualunque cosa stia crollando va tutto bene” ,
chiarissima la frase , che importa se tutto quello su cui è costruita la
società si sfalda ? Niente , basta dire al popolo che va tutto bene , basta
continuare a ripeterglelo e prima o poi lo accetterà come dato di fatto. Il
cinismo di certe persone è portato al parossismo in questa strofa ,
Dylan-Hunter non fanno nomi , ma si piorebbe compilare un bell’elenco delle
persone che rientrano in questa categoria. In fondo non c’è bisogno di nomi
, il Sistema è corrotto dalla testa ai piedi , forse solo una rivoluzione
totale potrebbe cambiarlo , ma le rivoluzioni si fanno con le armi , ed il
popolo non le ha , si sfoga con movimenti di massa e contestazioni , marce e
roba del genere , la rivoluzione hippies che sembrava dilagarsi a macchia
d’olio per tutto il mondo fu riassorbita nel giro di pochi anni , dando poco
ed ottenendo tanto , perchè il cambiamento generato da queste rivolte andò
ancora a favore delle classi primarie , felici e soddisfatte di aver
riassorbito in poco tempo quella che era consoderata una massa di “pezzenti
cenciosi senza voglia di lavorare” , finiti i soldi di papà gli hippies
dovetterop fare dietro-front e reintegrarsi per mangiare la pagnotta ,
l’esperienza nel fango e nella fame fece capire a quella generazione che si
viveva meglio da yuppies che da Hippies , così tutti si misiero il colletto
bianco , buttarono via i fiori e cominciarono una nuova esistenza.
La quinta strofa dipinge questa situazione , la gente sulla terra naviga
nello scontento , qualcuno è così a terra da non riuscire più a stare in
piedi , tutti vorrebbero andarsene se potessero......riflessione emblematica
ma inutile , difficile da credere , ma va tutto bene , tutto bene ,
siiiiiiiiiiiiii ! Qui la rassegnazione è portata al punto più alto , non ci
sono soluzioni per nessuno tranne l’ironia , tutto va bene , bisogna
crederci per non soccombere , si vive male , sempre peggio , ma almeno si è
vivi e si tira avanti , con la speranza e l’illusione che prima o poi
qualcosa cambi , se mai cambierà .......
La sesta strofa affronta un’altra tematica importante , la guerra , che crea
vedove che piangono ed orfani che sanguinano , dovunque guardi la sofferenza
aumenta , non farci caso , vieni via con me babe , tu sai cosa voglio dire ,
loro dicono che va tutto bene , cerchiamo un angolino di questo ondo dove
isolarci e poter credere , almeno per un pò , che tutto vada davvero bene.
E’ la rassegnazione dei poveri che reagisce come può , di fronte al potere
dei grandi cerca rifugio nel potere che anche i piccoli possono avere ,
l’amore , grande palliativo a tutte le sofferenze morali e materiali della
gente.
La settima strofa ci offre un’altra serie di flash sui difetti della società
, assassini a piede libero , minacce sempre a portata di mano , convivenza
col pericolo e col disordine , le sirene della polizia ululano nelle città che
sempre di più vanno in rovina, diventano fatiscenti , ma non c’è niente di
cui preoccuparsi , anch’io adesso dico che va tutto bene , io dico che va
tutto bene ,whooooooo....la risata che chiude la strofa. Superfluo ogni
commento , la disillusione più totale si è impadrinita della gente , adesso
non solo i politici , ma anche il crooner dice che va tutto bene , la risata
amara e sarcastica dice che non è così , ma non c’è altra soluzione , si
gioca il loro gioco , il crooner si rende conto di essere solo una pedina
nel loro gioco , esperienza che Dylan ha già descritto e che non ha
raggiunto i risultati voluti , eccetto che le occasionali pedine sono
diventate la massa della gente , certamente un peggioramento , ma l’ironia
lascia intravedere la speranza del cambiamento e dell’aggiustamento delle
cose , il crooner sembra volersi illudere che questa sia una cosa temporale
, che gli avvenimenti futuri cambieranno , si spera in meglio , ma il dubbio
rimarrà sempre.....
Combatto ma accetto , dicono le parole iniziali dell’ultima strofa ,
concetti in contraddizione fra di loro , ti strapperei la barba e te la
tirerei in faccia e potessi , ma domani prenderò il tuo posto , mi adatterò
e cercherò di sfruttare al meglio la situazione , non cambierò le cose anche
se potrò , perchè domani sarò dalla parte di quelli che stanno bene , di
quelli che dicono che va tutto bene , tutti sanno cosa dicono loro , va
tutto bene , oh si....!
La canzone si chiude con un piglio d’amarezza. Constatare che per cambieae
bisogna passare dall’altra parte rende amaro il passo , l’ironia sembra
essere la giustificazione , sembra........
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Martedi 23 Giugno 2009
Auguri per Marina
Cara Marina,
leggendo la Talking di oggi ho appreso del tuo problema all'occhio. Sono
rimasto profondamente addolorato.Che dire , la tua forza di volontà ti
permetterà sicuramente di superare questo brutto momento.
Purtroppo in questi giorni il dolore è passato anche dalle mie parti ,
Venerdì notte mi è mancata una persona a cui devo tutto.Mio padre si è
spento tenendomi per mano.La vita continua.
Voglio farti i miei più sinceri auguri di una tua pronta guarigione.
Un forte abbraccio.
Angelo.
°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°
Profitto per un grossissimo augurio di rapida guarigione a
Marina!
Otello
Quanto tempo posso stare
in questo inesistente caffè “prima che la notte lasci il posto all’alba,
Mi sto chiedendo perchè sono così spaventato dell’alba ,
Tutto quello che ho e che so è questo sogno di te che mi spinge a continuare
a vivere
C’è un momento quando
le vecchie cose ridiventano ancora nuove
Ma quel momento potrebbe essere arrivato ed andato
Tutto quello che ho e che so è questo sogno di te che mi spinge a continuare
a vivere
Guardo fuori ma non posso vederlo
non voglio credere ma continuo a crederci
ombre danzono sulla parete
ombre che sembrano sapere il tutto
Sono troppo cieco per vedere
è il mio cuore mi sta facendo trucchi con me
Sono perso nella folla , tutte le mie lacrime sono andate
Tutto quello che ho e che so è questo sogno di te che mi spinge a continuare
a vivere
Tutto quello che tocco sembra sparire
dovunque mi volto tu sei sempre li
Correrò questa corsa fino alla mia morte terrena
Difenderò questo posto col mio ultimo respiro
Da una stanza senza sedie/senza allegria
In una cortina di buio , ho visto una stella caduta dal cielo
Mi son girato ed ho guardato ancora ma se n’era andata
Tutto quello che ho e che so è questo sogno di te che mi spinge a continuare
a vivere
“Da una stanza senza sedie e dalla cortina del buio...”
Senz’altro , questa “This dream of you” ha un altro spessore lirico , anche
se certe frasi sono ispirate da altri sctittori si sente la presenza
dylaniana , fatto positivo , Dylan ha letto qualcosa che ha attirato la sua
attenzione , ha toccato certi tasti del suo sentimento , ne ha preso atto e
le ha usate per esprimere un suo concetto , anche se non sono parole
strettamente sue non ha importanza , le frasi sono belle , l’ispirazione
pure e la loro collocazione all’interno della canzone e perfetta e la eleva
sopra altri pezzi di questo album che abbiamo già preso in esame.
Non è una storia , il crooner ascolta ed analizza i suoi sentimenti , quello
che gli dice il cuore , filtrato dalla logica della mente , osservazioni che
forse non trovano una risposta precisa , ma la speranza è il filo conduttore
che porta avanti il narratore , la speranza che il sogno si avveri , la
speranza che gli da la forza di continuare la vita. Il filo conduttore
dell’album è rispettato , l’amore è insostituibile , il rammarico si può
sopportare , la speranza è l’ultima a morire.
“Quanto tempo posso stare in questo caffè che non è in nessun luogo prima
che l’alba prenda il posto della notte ?” Questa è l’inizio della prima
strofa , la prima di tante domande contenute nella canzone , la prima che
non chiede una risposta precisa , sembra soltanto accendere la speranza che
la risposta sia positiva , ci si aspetta una risposta ma arriva subito la
seconda domanda , “Mi sto chiedendo perchè sono così spaventato dall’alba
?”. Anche a questa non risponde , ma la richiesta lascia intravvedere la
risposta ovvia , la notte favorisce i sogni , quelli che risvegliano ed
incarnano i desideri personali e più intimi dell’uomo , quelle false realtà
che si materalizzano nella mente fino a farti credere nel tempo che siano
fatti reali. Ma l’alba cancella queste cose e riporta alla triste realtà
quotidiana , e per questo lo spaventa , il crooner non cerca una risposta ,
dentro di se la conosce bene e ritiene inutile manifestarla a se stesso ,
chiude il verso con una soluzione di ripiego “Tutto quello che so ( come
dire altro non voglio sapere ) è che il sogno di te mi spinge a continuare a
vivere. In questo c’è tutta la drammaticità , la tristezza e la disillusione
dell’esistenza , mai come voluta o desiderata , la constatazione che la
realtà è l’altra faccia del sogno , quel sogno che sta diventando più
importante della realtà stessa , come fosse una sorgente d’acqua fresca in
mezzo al deserto che riaccende la speranza della vita invece della certezza
della morte.
La seconda strofa continua con le riflessioni , ombre del passato che a
volte si ripresentano con l’aria di qualcosa di nuovo , più che una realtà è
la speranza del crooner che distorce la riflessione a suo comodo , lo
testimonia la frase seguente , dove dichiara che il dubbio è forte e
presente , l’incertezza totale , ma quel momento potrebbe essere già
arrivato ed andato senza che lui abbia avuto la possibiltà di trattenerlo.
Rimane la risposta sospesa anche a questa domanda , lui ha la risposta
dentro di se , ma come nella prima strofa non vuole dirla , e non la dice ,
risolve anche questa riflessione con la dichiarazione che la sola cosa che
sa è il sogno di lei che continua a mantenerlo in vita .E' chiaro che lui sa
le risposte e non le vuole dire , lo soluzione del sogno è più comoda e meno
dolorosa , la speranza è sempre meno dolorosa della cruda realtà , mantiene
sempre aperte le porte che sono chiuse da tempo , un bluff ben riuscito nei
confronti di se stesso , un bluff al quale attaccarsi disperatamente con la
consapevolezza che si sta prendendo in giro da solo , in sostanza si capisce
che nemmeno lui ci crede ma che vuole crederlo a tutti i costi.
Infatti nella terza strofa lo dice apertamente , si guarda allo specchio ,
si interroga e capisce che sta volutamente ignorando la sua realtà mentale e
materiale. “ Guardi fuori ma non posso vedere , non voglio credere ma
continuo a crederci , le ombre danzano sulla parete , ombre che sembrano
sapere tutto”.
Le ombre sono la materializzazione dei suoi pensieri , che sa tutto ma non
vuole sapere niente , o meglio , si rifiuita di sapere , preferisce
continuare nella parte del fesso che osserva le ombre ed in quella del sordo
che non sente , eternamente combattuto se credere alla realtà o rifiutarla ,
e la soluzione è sempre quella , la strofa si chiude con la convinzione
artefatta che è il sogno di lei che gli da la forza di continuare a vivere.
Questo lascia anche presupporre che se non ci fosse la irreale presenza del
sogno al quale si aggrappa con tutta la sua ostinazione , il crooner
potrebbe anche pensare di terminare in modo cruento la sua esistenza , ma
questo pensiero terribile e sottinteso è sempre contrastato e scacciato
dalla forza della fede nella speranza , dall’istinto di conservazione
travestito da sogno , dalla forza del pensiero che centuplica le forze del
moribondo dandogli la possibiltà di tirare avanti , domani potrebbe
succedere qualcosa , il sogno potrebbe avverarsi , perchè lasciare oggi ?
Nella quarta strofa dichiara apertamente questa situazione della quale egli
conosce ogni sfumatura , il dolore ed il rammarico raggiungono lo zenith ,
ma c’è sempre il sogno a sanare tutto.
Si rende conto di comportarsi come un cieco ( sono troppo cieco per vedere )
, ma la frase non convince , da invece la sicurezza che lui si renda
perfettamente conto di star recitando una parte , falsa ma indispensabile
per la sua stessa continuità. Si rende conto che il cuore gioca sempre
brutti scherzi , la disperazione ha il sopravvento solo per un momento ,
“Sono perso nella folla senza più una lacrima per piangere” , ma la frase
sembra avere soltanto una valenza masochista , lui si crogiola nella non
voluta realtà , nel dolore non desiderato , confessa di sentirsi schiavo
della disperazione , confessa che c’è anche una parte notevole di colpa da
parte sua nel lasciarsi andare , tanto alla fine del pensiero doloroso e
drammatico c’è sempre il sogno a mantenere aperta la porta.
La quinta strofa si apre con la forza dell’istinto di sopravvivenza che si
presenta al crooner più forte che mai , lui analizza la situazione
“ Tutto quello che tocco sembra sparire” , ma il sogno è sempre lì a sua
difesa , e per la prima volta sembra affrontare di petto la realtà “ Correrò
questa corsa fino alla mia morte terrena”. La dichiarazione è finalmente la
realtà , la confessione che lui ha sempre saputo tutto , che ha sempre fatto
finta di non saperlo , che si prendeva in giro da solo , ma in un momento ,
solo in quel momento sembra voler spazzare via tutto , pensieri , sogni ,
realtà , dolore , speranze e desideri. Bene , sia come sia , affronterò
tutto e mi difenderò fino all’ultimo respiro. In questo momento è un uomo ,
l’uomo consapevole e padrone di se stesso , che non si lascia condizionare
dai pensieri e dalle illusioni , se c’è da combattere combatteremo , lo
zoccolo duro che è in lui prende il sopravvento , scacciando le paure e le
incertezze che lo hanno tormentato fino a quel momento.
La reazione è grande , la sincerità di più ancora , il crooner confessa
tutto , di essere stato un burattino nella mani di lei , del destino , della
vita , di essere stato debole e senza volontà , e questa forza cancella
tutte le sue precedenti debolezze ridandogli la dignità perduta.
Nell’ultima strofa lo spiega meglio , guarda dalla finestra e vede una
stella cadente , e si riconosce in lei , si gira e si cerca ancora , ma la
sua precedente personalità non c’è più , la speranza l’ha scacciata
definitivamente. Il sogno ha vinto la paura , lui continuerà a credere nel
sogno , a combattere e superare tutto , ora è più che mai convinto che il
sogno gli darà la forza per continuare , sembra un ritorno alla debolezza
precedente ma in realtà non lo è , lui si rende conto di essere in una
stanza buia con le tende che impediscono alla luce di filtrare , ma ormai ha
capito la soluzione , basta spostare le tende e la luce entrerà rinnovando
la vita che ostinatamente si rifugiava nel buio per non essere vissuta. E’
un grande messaggio di fede e di speranza , mai mollare , quando credi che
la notte abbia spento tutto ti sbagli , il sole sorgerà ancora......
Review: Birmingham,
England - (NIA) - April 29, 2009
by Hugh Barney
Ne valeva la pena ? 10 ore di guida , tornare a casa alle 03,00 ed andare al
lavoro il giorno dopo ?
Si !
Niente concerto a Newcastle quest’anno , così abbiamo dovuto prendere mezza
giornata di ferie e guidare fino a Birmingham.
La solita intro....... please welcome columbia recording artist - Bob Dylan'
– sale sul palco alle 19,40 , molto distorto e desonorizzato. E’ atato
chiaro fin dall’inizio che qualcosa non andava con il sound. Questo sembra
essere un problema ad ogni concerto di Dylan , perchè questi ragazzi non
fanno mai un giusto sound-check ?
C’è voluto una vita per riconoscere la prima canzone , Wicked messenger.
Il suono era così povero , la canzone non aveva nessuna possibilità di
conquistare qualcuno. Bob velocemente si è spostato alla chitarra elettrica
ed ha fatto una noiosa versione di Ain’t me babe. Il suono era ancora
povero.
Ho cominciato a pensare che questo era il peggior concerto di Dylan che
avevo visto.
Mi ha fatto molto piacere sentire High water e Stuck inside of Mobile. Dylan
ha fatto un assolo di armonica alla fine di Mobile ed ho cominciato a
pensare più positivo. Si poteva dire che il suono stava migliorando dal
banco di regia verso la fine di Man in the long black coat.
Quando ha suonato Desolation raw il suono era perfetto. Si poteva sentire
ogni parola. Dylan era in buona voce , il suono di raspa in un garage stava
andando di bene in meglio .
Dopo una poco lucente Honest with me , stravolta al punto di non capire la
melodia , Bob è passato ad una meravigliosa performance di Workingman blues.
Che grande canzone per i nostri Tempi Moderni......i bassi salari sono la
realtà , se vogliamo essere competitivi.
Highway 61 e Ballad of a thin man sono seguite ed è stato chiaro che stava
diventando la Highway 61 night. Grande vocal , molto chiara , anche in
Most likely you go your way che è stata la ciliegina sulla torta.
Ain’t talkin è stata un pò senza vita ma l’esecuzione vocale è stata
accurata.
Thunder on the mountain , leggermente prevedibile , ma gran divertimento col
gioco delle luci abbastanza buono per un concerto di Dylan.
Allora è arrivata una delle migliori performances di Like a rolling stone
che non sentivo da molto tempo.
Mi stavo preparando ai soliti prevedibili encore ma sono stato totalmente
sorpreso da una versione abbastanza di suond-Motown di Blowin’ in the wind.
Mi aspettavo di sentire un annuncio tipo : 'Ladies and Gentlemen, put your
hands together for Martha Reeves' etc.
Tutto sommato , il mio 9° concerto di Dylan si è trasformato in una grande
serata , che era cominciata male ma finita alla grande.
Hugh Barney - Newcastle Upon Tyne.
Ho un blues per te baby quando guardo il sole
Ho un blues per te baby quando guardo il sole
Torna qui, possiamo divertirci davvero
Beh, è sera presto e tutto è immobile
Beh, è sera presto e tutto è immobile
Ancora una volta sto camminando su, intorno alla collina
Muoviti muoviti Mama come una nave che va verso il mare aperto
Muoviti muoviti Mama come una nave che va verso il mare aperto
Hai preso tutti i miei soldi e li hai dati a Richard Lee
Giù al fiume il giudice Simpson sta passeggiando
Giù al fiume il giudice Simpson sta passeggiando
Niente mi sciocca di più di quel vecchio pagliaccio
Qualcuna di voi donne sa bene il fatto suo
Qualcuna di voi donne sa bene il fatto suo
Ma i vostri vestiti sono tutti strappati e la vostra lingua è un pò troppo
rozza
Muoviti muoviti Mama fino all’ alba
Muoviti muoviti Mama fino all’ alba
Sono proprio qui baby, non sono così lontano
Non ho madre, non ho padre e quasi nemmeno amici
Non ho madre, non ho padre e quasi nemmeno amici
E’ venerdì mattina sulla Franklin Avenue
Muoviti muoviti Mama, alza la voce e ulula
Muoviti muoviti Mama, alza la voce e ulula
Se stai andando a casa è meglio che vai per la strada più corta
Tipico esempio di blues composto da una serie di frasi che non hanno
connessione fra di loro , pratica molto usata specialmente dagli autori di
colore , che a volte , non avendo una storia completa da raccontare , prendevano
spunto da situazioni diverse per comporre le loro canzoni , ogni strofa
parlava di un argomento diverso dall’altro. Sulle stile dei vecchi blues la
prima strofa è sempre ripetuta prima del tipico cambio di accordo che
introduce la risoluzione armonica del blues , ed in questo Shake Shake Mama
segue le regole canoniche del blues , eseguita con un tempo leggermente
accellerato come si faceva in serie negli anni 50’ ed anche dai bluesmen
bianchi degli anni 60’ più avvezzi alla struttura rock che a quella del
blues tradizionale. Il brano potrebbe trovare comodamente posto su uno
qualsiasi degli albums dei Bluesbreakers di John Mayall , dei Blues
Incorporated di Alexis Corner o dei Taste di Rory Gallagher , seguaci fedeli
del blues suonato alla maniera dei bianchi , dove la chitarra elettrica la
faceva tanto da padrone , limitando la sua straripante invadenza solo agli
assoli , rispettando alla lettera le regole strutturali del blues. Qui il
crooner non racconta una storia , canta frasi che sono collegate solo in
apparenza , una serie di flash di vita , di momenti che si richiamano ma non
hanno un vero collegamento.
La struttura del brano è fatta apposta per essere il più fedele possibile ad
un vecchio blues tradizionale , nessuna variazione o novità , evitate
accuratamente per non falsare lo spirito della canzone , deve sembrare un
vecchio blues e lo sembra , anzi , in pratica lo è. Anche il testo è
composto in questo modo , senza riferimenti temporali , senza nomi , senza
luoghi , senza una storia da raccontare , solo parole messe lì per mettere
insieme un blues per niente pretenzioso. Potrebbe essere una canzone del
1800, del 1900 o del 2000 , una canzone non collocabile nel tempo , Shake
Shake Mama è praticamente un vintage curato nei particolari , dal suono alle
liriche. Un buon vintage si può dire , la canzone scorre senza intoppi ,
piacevole all’ascolto , con quel sapore di tristezza tipico del blues che
raramente perde questa caratteristica anche quando descrive le situazioni
più felici.
Shake Shake Mama non ha nessun momento drammatico , non deve averlo , è un
brano pensato per far passare qualche minuto in seria allegria , non ha una
storia , ha delle frasi abbastanza banali ma così deve essere per
raggiungere il risultato voluto , essere fondamentalmente un blues e non una
canzone di Dylan . Dylan la canta soltanto , ricreando l’atmosfera ed il
suono delle radici della musica popolare , un' operazione che Dylan sta
portando avanti da tempo. Tutto l’album è volutamente distaccato dallo stile
Dylan , per questo è un album “diverso” , con una sua valenza specifica , il
bersaglio è stato scelto in partenza e centrato perfettamente. Potrà
sembrare strano e poco dylaniano , ma Bob ci ha abituato ai suoi improvvisi
colpi di coda , ai suoi imprevedibili cambiamenti di rotta , ormai anche
questa è diventata una sua caratteristica , fa parte dell’artista Dylan ,
artista unico ed irripetibile , è un suo marchio di fabbrica , another side
della sua “opera omnia” ben lontana ancora dall’essere finita. Io non mi
stupisco più quando Dylan ci sorprende con qualcosa di diverso , anzi , me
lo aspetto , e Together Through Life è suonato subito diverso e bello alle
mie orecchie , ancor prima di poterlo ascoltare con più attenzione ,
analizzare o scrivere qualunque tipo di dotta o sciocca impressione. L’album
si piazza in un angolo particolare , solo suo , senza richiami o riferimenti
, una vera novità dylaniana anche se è lontano dall’essere un masterpiece ,
è un album con uno scopo preciso che riesce perfettamente nel suo intento,
anche con canzoncine leggere come questa Shake Shake Mama , un altro modo
per porgerci la sua capacità infinita di calarsi in qualunque tipo di panni
, da quelli della Rock-Star di prima grandezza a quelli dello stracciato
bluesman da strada in una città di confine.Quanti Dylan dovremo ancora
conoscere ? Possiamo solo aspettare per avere una risposta , lui sarà sul
palco finchè gli sarà possibile stare in piedi , e quando non potrà più
stare in piedi verrà sul palco in carrozzina , su questo sono pronto a
giurarci !
Show stellare.In modo molto rude fin dall’inizio Bob e la band hanno suonato
il meglio che ho visto per qualche tempo.La irish Crowd , nuova e simpatica
venue , aveva un concerto da # 1 ,tuttto era giusto sulla carta , ma dopo il
passo falso della Rounfhouse di Londra ero ritornato a casa pieno di
disappunto , questa volta ero speranzoso ma preparato per un’altra serata di
disappunto ma speravo sempre in momenti brillanti.
Leopard skin per prima , Bob all’organo , una partenza davvero solida. Don’t
think twice è stata altrettanto grande , il suono era perfetto dalla
posizione in cui ero io , di fronte al centro del palco , Bob alla chitarra
per questo pezzo.
Poi Lonesome days blues , profondo e sporco , proprio perfetto. Sfondo nero
e luci bianche , i faceva pensare che tutto questo si stava svolgendo sotto
la luce lunare da qualche parte lontana milioni di miglia da qui. Bob era
nel suo elemento e la band lo seguiva bene.
Just like a woman è suonata bella , tutti cantavano il ritornello , bello
l’assolo di armonica.
Dopo tanti momenti magici , mi aspettavo qualche calo ma Rollin’ and
Tumblin’ è stata un buon standard penso , con grande interscambio di suono
fra Bob e Donnie , Toni e George ci facevano sobbalzare , Stu e Denny
facevano abbastanza in modo giusto. Buona energio con riscontro positivo del
pubblico.
John Brown è venuta veramente bene , di nuovo qualcosa di intrigante fra Bob
e Donnie , un momento davvero bello.
Stuck inside of Mobile , non è mai stata una delle mie preferite dal vivo ,
ma andava bene questa sera , il cantato di Bob era Bello e chiaro , è
sembrato strano che non abbia avuto momenti del suo solito borbottio , ma al
momento era chiaro che stavamo assistendo ad uno show memorabile.
Under the red sky è stata una dolce sorpresa,specialmente la chitarra di Bob
cje aveva un suono nuovo e diverso , gradevole penso , mi piacerenne
sentirne ancora.
Honest with è stata impeccabile.
Highway 61 , dura ma meno selvaggia che a Dublino 2005 , è ancora cool .
Penso che questa canzone abbia bisogno di spazi più grandi per un serio
lavoro delle chitarre , un trupudio che ha lasciato nella sua scia il
ricordo del passato , ma ho avuto la sensazione che queste cose non siano
più possibili.
Ain’t Talkin era meglio che sul disco a mio avviso.
Anche Thunder on the mountain è suonata più fresca.
Like a Rolling stone è la parte dello show che vorrei fosse cambiata in
qualche modo , ma stasera è stata grande ed apprezzata , grande risposta del
pubblico! , la voce di Bob aveva bisogno di aiuto da parte di tutti noi a
questo punto , lunghe parti strumentali tra una strofa e l’altra e la band
sembrava trovarsi a suo agio ed infiammarsi , comunque questa struttura
funziona sempre.
Naturalmente la sorpresa di ascoltare una delle canzoni del nuovo album , If
you ever go to Houston , grande risposta da tutti. Bob ha apprezzato. Non
dimenticherò mai gli sguardi alla “Hey quest’ uomo è un duro” che si
scambiavano Tony e george ogni volta che Bob picchiava un accordo
sull’organo.
Dopo lo splendido finale di Blowin’ in the wind ho pensato che sarebbero
ritornati per suonare ancora qualche pezzo , ma non è stato così , ma “Hey
domani sono ancora qui !” Vai Bob , chiunque andrà ai tuoi concerti qyesta
estate sarà contento.
E’ grande vedere Dylan quando è al top.
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by Daan Arts
Il giorno dopo eravamo già tornati in Olanda . Io ed il mio amico siamo
volati a Dublino per bere Guinnes e per vedere Bob Dylan. Abbiamo avuto
quello che volevamo entrambi , queste gioie della vita.
Il concerto è stato grande , la folla eccitante. Don’t think twice , oh mio
Dio , che performance di questa grande canzone , anche Just like a woman ,
dove siamo stati invitati a partecipare al coro sorridendo di gioia.
Grande performance di Mobile e Under the red sky ( non una grande canzone ma
una grande performance !). Solo pochi momenti di calo nella serata che erano
rapidamente sostituiti da una energica esecuzione di Like a rolling stone ,
ancora una volta faceva diventare il pubblico il fattore principale facendo
sorridere la band.
La band era infuocata , grande jamsession in Thunder on the mountain. La
band guardava Dylan negli occhi per capire dove andare...e quando andavano
lo facevano alla grande con grandi sorrisi. Dopo le esecuzioni standard di
Spirit e Blowin’ , ci aspettavamo Watchtower , invece è arrivata If you ever
go ti Houston!!!!! Che grande sorpresa , alla gente è piaciuta e devo dire
che la canzone stasera è stata migliore di quella dell’album anche se
mancava la fisarmonica , così le parti di chitarra risaltavano
maggiormante..
Denaro speso bene ed un’altra città dalla quale tornare a casa!
Spero di vedere Bob di nuovo , anche se la Guinness e la musica irlandese è
stata ugualmente buona!
Perchè viene giù lungo la high street entrando nella terza
Se non è il risorgere di un uomo morto, io muoio, lei è l’unica, Jolene ,
Jolene ,
Baby , io sono il re e tu la regina
Beh , è una lunga vecchia autostrada che non finisce mai
Ho preso una Saturday Night Special (ndr: è una pistola), sono tornato di
nuovo
Dormirò vicino alla tua porta, rischierò la mia vita
Tu probabilmente non lo sai ma ti farò mia
Jolene , Jolene
Baby, io sono il re e tu la regina
Tengo le mani in tasca, sto andando Avanti
la gente pensa di sapere, ma si sbagliano tutti
Tu sei qualcosa di gentile, sto scommettendo sui dadi
Non posso dire di aver mai pagato il prezzo
Jolene , Jolene
Baby , io sono il re e tu la regina
Beh, l’ho imparato a mie spese, ne ho avuto abbastanza
Ho incontrato qualcuno con la fortuna troppo lontana
Quei grandi occhi marroni, pronti per corteggiare
se mi tieni fra le tue braccia, le cose non sembrano così scure
Jolene, Jolene
Baby, io sono il re e tu la regina
Il pezzo è un divertissement , un piacevole chicago-blues stile che suona
ascoltabile senza pretendere più di tanto , il testo vale poco ,
probabilmente anche Hunter non si è sforzato più di tanto per togliersi
dalla banalità delle parole , stupisce che Dylan presti il suo talento a
canzoni come questa , ci ha abituato a ben altro nella sua lunga carriera .
Certamente il principale intento di questo album era quello di fare una cosa
leggera di ampio respiro , un easy listening di buona fattura ma niente di
più. Uno stacco dai clichè dylaniani , un momento di stasi di ispirazione e
di motivazioni , certo a 68 anni lo spirito battagliero di Bob se ne è
andato da lungo tempo , ora sembra essere venuto il tempo della rilassata
tranquillità della terza età. Certo l’impegno e l’intensità di certi pezzi
di marca-Dylan è difficile da mantenere nel tempo , ecco allora questi pezzi
di intervallo , per far sentire che lui c’è sempre anche col minimo impegno.
É quasi inutile commentare il testo , così provinciale e scontato , di bassa
levatura , ho provato a pensare a quest’album senza la presenza di Campbell
e di Hidalgo , non saprei che dire , forse da “disco diverso” diventerebbe
un “disco minore”, sempre ragionando in termini di valori dylaniani. Non
c’è creatività in quest’album , solo buona routine ben confezionata , con la
geniale idea di copiare il suono Chess e Sun Records , ma anche questa , pur
se trovata geniale , in realtà è una “bella” scopiazzatura della media
musica standard degli anni 50’.
Together Through Life è un album che ti tiene sempre in contrasto , le
canzoni sono piacevoli pur essendo il minimo di Dylan , i testi pure perchè
di Dylan c’è solo qualche frase , il resto è molto lontano dallo
stile-scrittura di Dylan , questo è Hunter interpretato da Dylan ed amici ,
una serata in compagnia , dove si suona , si mangia , si beve e si balla ,
una specie di Big Pink in miniatura , solo che lo spessore delle canzoni è
nettamente sottotono , presentando un altro Dylan diverso da quello che
quasi tutti i fans hanno in
mente , questo è il Dylan che ha tutti i diritti di divertirsi , ma un Dylan
normale , non quel
Dylan super-artista , super-performer , super songwriter. Sembra che quel
Dylan abbia preso una vacanza con questo disco , che si diverta ad
interpretare il ruolo di uno qualunque , in Jolene le cose combaciano
perfettamente ,
Jolene è un pezzo debole anche se piacevole , il testo è debole e la musica
volutamente contenuta entro certi schemi prefissati. Dunque un Dylan in
vacanza , un Dylan che si adatta a questi “riempitivi” in attesa di qualcosa
di meglio. Perchè no ? Anche questo è un lato di Dylan , potrà piacere od
indispettere a seconda dei gusti personali di chi ascolta , un Dylan che non
mette impegno ma nemmeno lo pretende da chi ascolta. Bob sembra voler dire ,
ascoltate , rilassatevi , gustatevi quel mitico suono e non giudicate a
vanvera , ho
voluto ricreare quel suono , un tuffo nel sound del passato , per gustare il sapore di
quei dischi che non ci sono più , spazzati via da quell’orgia elettronica
che non accenna a diminuire. Per questo non ci sono più bravi artisti in
giro , ed i pochi bravi appartengono alla generazione passata , per questo
uno come Dylan , quando apre bocca arriva al primo posto della classifica
anche con un album come questo , modesto ma diverso , diverso ma modesto , ma
sempre ricco di quel feeling che le moderne incisioni non hanno mai avuto e
mai avranno.
Il disco non merita un 7+ , ma i ricordi che richiama alla mente sono ottimi ed
abbondanti per la truppa . Grazie ancora una volta Bob , a prescindere.........
Cuore smemorato
Hai perso la capacità di ricordare
Ogni piccolo dettaglio
tu non lo ricordi più
I tempi che abbiamo vissuto
Chi meglio di te potrebbe ricordarli
Cuore smemorato
Abbiamo riso e ci siamo divertiti , tu ed io
È durata a lungo
Ora sei soddisfatta di lasciar che i giorni se ne vadano
Quando eri là
Tu eri la risposta alle mie preghiere
Cuore smemorato
Amavamo con tutto l’amore cher la vita può dare
Che posso dire
Senza te è così duro vivere
Non posso avere di più
Perchè non possiamo amare come abbiamo fatto prima
Cuore smemorato
Come un’ombra vagante nel mio cervello
Tutta la notte
Sto sveglio ad ascoltare il suono del dolore
La porta è chiusa per sempre ,
se davvero c’è mai stata una porta
Potrebbe essere la storia di chiunque , sembra una storia inventata più che
vera, il tema principale è sempre quello conduttore del disco , amore e
rammarico , ricordi , dolore , momenti felici ormai passati , una canzone
che sembra rincorrere le altre. Testo povero liricamente , a parte la frase “
sto sveglio ad ascoltare il suono del dolore “ , il resto si trascina con le
unghie e con i denti. La canzone è abbastanza riuscita , nello standard
dell’accettabile , ma il testo proprio non segue la musica. Non è un
capolavoro musicale , è un onestissimo pezzo bluesy , da roudhouse , nello
standard della media di questo genere di canzoni , ma la storia del cuore
smemorato non convince , c’è poca convinzione nell’autore stesso che si rifà
a centinaia di storie simili , la musica richiama centinaia di altri pezzi
del genere , un pò ne ricorda uno , un pò un altro , nessuno pretende di più ,
un pezzo da entertainment che si accetta così com’è , che piace anche. Dylan
sembra più divertirsi a cantarlo che a sentire il dolore della perdita di
lei , ormai così lontana nel tempo da essere solo un ricordo senza nemmeno
un nome .Forgetful heart sembra quasi un nickname usato per riferirsi a
qualcosa i cui contorni stanno svanendo nelle spire del tempo. Pare l’ultimo
colpo di coda di un ricordo che non fa più male , un amore indicato per
scriverci sopra la canzoncina , ma che c’è di male ? Non tutti gli amori
devono per forza essere quelli della vita , forgetful heart è uno dei tanti
, da ricordare con piacere e con poco rimpianto. Il pezzo non muove nessuna
corda , non smuove sentimenti , fila via liscio senza scosse , come quelle
storie che si raccontano per far passare la sera davanti al bivacco. Non c’è
un rammarico forte come in “If you ever go to Houston” o “My wife’s home
town” , non c’è nemmeno “l’atmosfera” mistica di “Life is hard” , un pezzo
per rilassarsi , niente di eccezzionale ma in questo non vedo niente di
negativo , si può cantare per divertirsi , per rilassarsi , per far piacere
a chi ti ascolta e non è necessario che ogni cosa che canti sia una
pugnalata al cuore che riapre in te vecchie ferite sopite dal tempo. La voce
di Bob sembra più divertita che sofferente , ma che c’è di male nel
divertirsi ogni tanto ? Il ricordo è piacevole , riporta alla mente del
crooner momenti felici passati assieme a lei , ci siamo divertiti ed abbiamo
riso tu ed io , ma poi è finita , anche i passaggi più sofferti sembrano di
convenienza , non si sente l’asprezza del rammarico , il ricordo del vecchio
amore non riapre ferite , è una dolce rimembranza , peccato sia andata come
è andata. La certezza che la storia è meno èrofonda di quel che potrebbe
apparire leggendo il testo la da l’ultima frase :
“La porta è chiusa per sempre , se davvero c’è mai stata una porta”. Questo
è il dubbio che manifesta l’incertezza del crooner , che ricorda con piacere
, con un leggero rammarico , ma che non sa se la storia era una di quelle
che contano , chissà se davvero c’è mai stata una porta.....
IL MISTERIOSO NORMAN RAEBEN
di Bert Cartwright
traduzione di Michele Murino
Norman Raeben è stato uno dei personaggi più influenti nella vita di Bob
Dylan. Fu Norman Raeben, ebbe a dichiarare Dylan, che - alla metà degli anni
'70 - fu capace di rinnovare la sua abilità nel comporre canzoni. Dylan fece
capire anche che l'insegnamento e l'influenza ricevuti da Norman alterarono
in maniera così profonda la sua visione della vita che sua moglie Sara non
riuscì più a comprenderlo, e questo fu uno dei fattori che contribuirono
alla dissoluzione del matrimonio di Dylan. E' alquanto strano che, data
l'importanza dell'influenza di Norman Raeben su Bob Dylan, egli non viene
mai menzionato nelle biografie pubblicate negli anni '80.
Dylan parlò per la prima volta di Raeben nel corso di alcune interviste che
egli rilasciò nel 1978 per promuovere il suo film, Renaldo & Clara, sebbene
per un certo periodo di tempo egli non volle identificare in maniera
specifica quell'uomo. "Non c'è nessuno come lui", raccontò Dylan a Pete
Oppel, giornalista del Dallas Morning News.
"Preferisco non dire il suo nome. E' davvero una persona speciale, e non
voglio creargli problemi".
"Era solo un vecchio" - disse Dylan a Ron Rosenbaum di Playboy - "Il suo
nome non significherebbe niente per te".
L'interesse di Dylan nei confronti di Norman iniziò in un certo giorno del
1974, quando alcuni amici di Sara arrivarono a casa loro per una visita:
"Parlavano di verità, di amore e di bellezza e di tutte quelle parole che
avevo sentito per anni, e riuscirono a definirle tutte quante al punto che
io non riuscivo a crederci... Chiesi loro "Dove avete trovato queste
definizioni?" e loro mi risposero raccontandomi del loro maestro".
Sufficientemente impressionato, Dylan cercò di mettersi in contatto con
l'insegnante la volta successiva che si trovò New York. Era la primavera del
1974 quando Dylan fece capolino con la sua testa dietro la porta di Norman:
"Norman mi disse "Vuoi dipingere?" e allora io risposi "Beh, sai, pensavo a
qualcosa del genere". Norman mi disse "Bene, non so nemmeno se meriti di
essere qui. Fammi vedere quello che sei in grado di fare". Così mi mise
davanti questo vaso e mi disse: "Vedi questo vaso?". E me lo lasciò davanti
per circa 30 secondi e poi lo fece sparire e mi disse "Disegnalo". Beh,
voglio dire, iniziai a disegnarlo ma non ero in grado di ricordare un cazzo
di quel vaso. Lo avevo osservato ma non lo avevo visto. Poi Norman diede un
occhiata a quello che avevo disegnato e disse "OK, puoi restare". E mi disse
di fare tredici quadri... Beh, io non ero andato lì per dipingere, ero
andato lì solo per vedere che succedeva. Andò a finire che rimasi lì per due
mesi. Quel tizio era straordinario..."
Quando Dylan ripensò a quello che era successo durante quei due mesi arrivò
alla conclusione che era stato trasformato al punto che per sua moglie era
diventato uno sconosciuto:
"Quella cosa mi cambiò completamente. Andavo a casa e mia moglie non
riusciva a capirmi. Non riuscì a capirmi dopo di allora. Fu in quel momento
che il nostro matrimonio cominciò ad andare a rotoli. Sara non sapeva mai di
cosa stessi parlando, o cosa stessi pensando. Nè io ero in grado di
spiegarglielo".
Dylan parlò di Norman a Pete Oppel, descrivendo con parole più che casuali
quale fosse la tecnica di insegnamento che Norman utilizzava nel suo studio
all'undicesimo piano della Carnegie Hall: "Cinque giorni alla settimana
andavo nel suo studio, e nei rimanenti due giorni della settimana non facevo
che pensare a quando ci sarei andato. In genere rimanevo lì dalle otto alle
quattro. Ho fatto questo per due mesi..."
"In quella classe c'erano persone come vecchie signore, ricche vecchie
signore che venivano dalla Florida, che sedevano vicine ad un poliziotto
fuori servizio, che sedeva vicino ad un autista di autobus, che sedeva
vicino ad un avvocato... Tutti i generi di persone. Uno studente di arte che
era stato cacciato da ogni università. Giovani ragazze che lo adoravano. Un
paio di tipi seri che venivano lì e pulivano dopo le lezioni, pulivano solo
il posto. Un sacco di differenti tipi di persone che tu non avresti mai
pensato fossero interessate alla pittura. Ed infatti non si trattava di
pittura, era qualcos'altro..."
"Norman parlava in continuazione, dalle otto e trenta alle quattro, e
parlava sette lingue. Mi diceva cose a proposito di me stesso mentre io
stavo facendo qualcosa, disegnando qualcosa. Io non ero in grado di
dipingere. Pensavo di esserne in grado. Ma non sapevo disegnare".
Sembra, allora, che Norman fosse interessato più alla metafisica che alla
tecnica. Il suo metodo di insegnamento aveva a che fare con le realtà
estreme che potevano essere espresse in una varietà di modi. Non è certo che
Norman fece di Dylan un pittore più bravo ma chiaramente lo cambiò: "Avevo
incontrato diversi maghi, ma questo tipo è più potente di qualsiasi mago che
io abbia mai incontrato. Ti guardava e ti diceva quel che tu eri. E non
giocava al riguardo. Se tu eri interessato a venirne a capo, potevi stare lì
e sforzarti di venirne a capo. Facevi il lavoro tutto da solo. Lui era solo
una specie di guida, o qualcosa del genere..."
Fu solo un po' di tempo dopo che riuscii finalmente ad identificare il
misterioso uomo che Dylan chiamava Norman, come Norman Raeben, nato in
Russia nel 1901, che era venuto in vacanza negli U.S.A con la propria
famiglia quando aveva tre anni e a 14 anni vi si era trasferito
permanentemente. Il padre di Norman era il famoso scrittore Yiddish, Sholem
Aleichem (1859-1916), un uomo oggi meglio conosciuto per aver creato il
personaggio di Tvye, la cui vita romanzata venne adattata per il musical "Il
violinsita sul tetto". Il cambiamento più notevole che derivò dai mesi che
Dylan passò nello studio di Norman Raeben riguardava la maniera in cui
componeva i testi delle sue canzoni.
Dylan disse a Jonathan Cott di Rolling Stone che, dopo il suo incidente
motociclistico del 29 luglio 1968, scoprì di non essere più in grado di
comporre liberamente come aveva fatto fino a quel momento:
"Da quel momento in poi ebbi una sorta di amnesia. Ora puoi prendere questa
dichiarazione letteralmente o metafisicamente come meglio credi ma questo fu
quello che mi successe. Mi ci volle un sacco di tempo prima che riuscissi di
nuovo a fare in maniera consapevole quello che prima facevo in maniera
inconsapevole".
Dylan ripetè il concetto a Malt Damsker: "E' come se fossi stato colto da
amnesia all'improvviso... Non ero in grado di imparare a fare quello che ero
sempre stato capace di fare in maniera naturale, cose come Highway 61
Revisited. Voglio dire, non puoi sederti e scrivere quelle cose in maniera
consapevole perchè è qualcosa che ha a che fare con la sospensione del
tempo..."
Nel corso di un'intervista con Jonathan Cott, Dylan descrive i suoi album
John Wesley Harding e Nashville Skyline come delle prove:
"...per afferrare qualcosa che mi conducesse laddove pensavo che avrei
dovuto essere... ma non mi portò da nessuna parte. Ero convinto che non
avrei più fatto niente altro..."
Fu con questa sensazione di quasi disperazione per non riuscire più a
comporre come faceva un tempo che Dylan ebbe la "buona sorte" di incontrare
Norman, "che mi insegnò come riuscire a vedere":
"Mise insieme la mia mente, la mia mano ed il mio occhio, in una maniera
tale da permettermi di fare in maniera consapevole quello che sentivo in
maniera inconscia".
Il tempo trascorso insieme a Norman aiutò la psiche di Dylan tanto da
ridirigerla in maniera sufficiente a fargli scrivere alcune nuove canzoni,
le canzoni che furono poi incluse in quello che è ancora oggi il suo album
più celebrato, Blood On The Tracks: "Tutti furono concordi nel dire che quel
mio album era un qualcosa di davvero diverso dal solito, e quel che era
diverso era il fatto che esisteva un codice nei testi, ed anche che non
esisteva il senso del tempo..."
Dylan fece ulteriori tentativi per spiegare il concetto di "assenza di
tempo" nelle sue nuove canzoni in una conversazione con Matt Damsker: "Con
Blood On The Tracks feci in maniera consapevole quel che in genere facevo
inconsciamente. Non lo eseguii bene. Non avevo la capacità di eseguirlo
correttamente. Ma avevo scritto le canzoni... quelle che avevano quella
frammentazione del tempo, in cui il tempo non esisteva, nel tentativo di
rendere il centro della narrazione come una magnifica lente sotto il sole.
Fare questa cosa in maniera consapevole è un trucco che io ho utilizzato per
la prima volta con Blood On The Tracks. Sapevo come fare perchè avevo
imparato la tecnica... In realtà avevo un insegnante per quello..."
Nel libretto allegato a Biograph un commento di Cameron Crowe a proposito di
Blood On The Tracks sembra essere il risultato di un'osservazione non
accreditata dello stesso Dylan: "Ispirato a detta della stampa e della gente
dalla rottura del suo matrimonio con Sara, l'album deriva molto del proprio
stile dall'interesse di Dylan per la pittura. Le canzoni affondano in
profondità ed il loro senso della prospettiva e della realtà è in continuo
mutamento".
"I continui mutamenti" sono il risultato del senso di assenza del tempo che
caratterizza il LP. Parlando con la sua amica Mary Travers (di Peter, Paul
and Mary) il 26 aprile del 1975, Dylan fece un commento a proposito del
concetto di tempo, spiegando che egli aveva cercato non solo di fare in modo
che "il passato, il presente ed il futuro esistessero tutti", ma anche che
"fossero tutti presenti nello stesso momento", qualcosa che egli aveva
appreso da Norman.
"Tu hai ieri, oggi e domani tutti nello stesso spazio e c'è molto poco che
non puoi immaginarti succeda".
L'affermazione rilasciata da Dylan a Matt Damsker secondo la quale non aveva
eseguito le canzoni di Blood On The Tracks particolarmente bene può essere
sorprendente ma, proseguì Dylan, "esse potevano essere modificate...".
Infatti, Dylan ha continuamente rielaborato quelle canzoni, cambiando i
testi più volte come ad esempio in brani come "Simple Twist Of Fate" e
"Tangled Up In Blue". Dylan lega insieme l'idea di tempo e di cambiamento
all'idea di canzone-come-un-quadro con specifico riferimento a "Tangled Up
In Blue" nelle note di Biograph, dove dice a proposito della canzone:
"Stavo solo cercando di scriverla come fosse un quadro in cui tu puoi vedere
le diverse singole parti ma puoi anche vedere il totale del dipinto. Con
quella canzone in particolare era quello che stavo cercando di fare... con
il concetto di tempo, ed il modo in cui i personaggi cambiano dalla prima
persona alla terza persona, e non sei mai sicuro del tutto se stia parlando
la terza o la prima. Ma quando getti uno sguardo d'insieme al totale non ha
molta importanza".
Il dissolvimento dei personaggi e del tempo nelle canzoni dell'album Blood
On The Tracks fu un traguardo notevole; Dylan cercò di applicare la stessa
tecnica al suo film Renaldo & Clara. Parlando dell'influenza del pensiero di
Norman Raeben, Dylan richiamò l'attenzione di Jonathan Cott su Renaldo &
Clara: "...anche in quel film ho utilizzato quella caratteristica
dell'assenza di tempo. E credo che quel concetto di creazione sia più reale
e vero di quella che invece possiede il senso del tempo... Il film crea e
contiene il tempo. Ecco quel che dovrebbe fare, dovrebbe contenere il tempo,
respirare in quel tempo e fermare il tempo nel farlo. E' come quando osservi
un quadro di Cézanne, ti perdi in quel dipinto per un certo periodo di
tempo. E nel frattempo respiri, il tempo passa ma tu non te ne accorgi. Sei
come sotto l'influsso di una magia".
Non c'è da stupirsi, dunque, se Dylan fu molto scocciato da coloro che
criticavano il film per la sua eccessiva durata e forse non è inappropriato
menzionare una sua dichiarazione di fastidio più recente rivolta a coloro i
quali tentavano di etichettare una delle canzoni senza tempo e senza
personaggi di Blood On The Tracks:
"'You’re A Big Girl Now', beh, ho letto che questa canzone parlerebbe di mia
moglie. Vorrei che la gente mi chiedesse il permesso prima di uscirsene con
cose del genere".
Dylan un tempo era in grado di creare canzoni in cui era assente il concetto
di tempo e che avevano le caratteristiche di un dipinto. Molte volte egli
fece dei paralleli tra la canzone e la pittura, come per esempio nella
presentazione del brano "Love Minus Zero/No Limit" nei concerti del 1965
durante i quali introduceva la canzone definendola un "dipinto castano e
argento" o ancora un "dipinto porpora", ma solo dopo aver studiato con
Norman Raeben egli fu in grado di ricatturare la sua apparentemente perduta
capacità di scrivere canzoni simili, ora con la notevole differenza di una
composizione consapevole. E se Blood On The Tracks fu il primo tentativo di
tradurre in canzone quello che Dylan aveva appreso da Norman, fu
Street-Legal a rappresentare il culmine di questa tecnica di
tempo/non-tempo. Così Dylan dichiarò a Matt Damsker:
"Mai fino a Blood On The Tracks ero riuscito ad ottenere quello che volevo
ottenere, ed una volta che ci riuscii, questo non avvenne nè con Blood On
The Tracks nè con Desire. Fu con Street-Legal che giunsi più vicino a quello
che volevo esprimere con la mia musica. E' qualcosa che ha a che fare con
un'illusione di tempo. Voglio dire che le canzoni sono necessariamente
caratterizzate da una illusione di tempo. E' stato un vecchio che mi insegnò
tutto ciò ed io cercai di imparare tutto quello che potevo..."
a
Giovedi 18 Giugno 2009
"1969" - Storia di un favoloso anno rock da Abbey Road a
Woodstock
clicca qui
Se mai andrai a Houston è meglio che cammini dritto
Tieni le mani in tasca e il cinturone ben stretto
Troverai guai se sei in cerca di uno scontro
Se mai andrai a Houston, ragazzo è meglio che cammini dritto
Se mai sarai laggiù a Bagby e Lamar
Stai attento all'uomo con la stella
Meglio sapere dove stai andando oppure resta dove sei
Se mai sarai laggiù sul retro vicino a Lamar
Beh, conosco queste strade, ci sono già stato in passato
Quasi mi hanno ucciso qui durante la Guerra Messicana
Qualcosa continua sempre a farmi tornare qui per altro
Conosco queste strade, ci sono già stato in passato
Se mai andrai a Dallas saluta Mary-Ann
Di che sto ancora tirando il grilletto , cercando di resistere più che posso
Se vedi sua sorella Lucy, dille che mi spiace di non essere là
Dì all’altra sua sorella Betsy di recitare la preghiera del peccatore.
Ho una incessante febbre che mi nasce nel cervello
Meglio tirar dritto, non posso rovinare i piani
La stessa strada che mi porterà via sarà quella che mi ha fatto arrivare
Ho una incessante febbre che mi nasce nel cervello
Signor poliziotto, puoi aiutarmi a trovare la mia ragazza?
L’ultima volta che l’ho vista è stato al Magnolia Hotel
Se mi aiuti a trovarla, potrai essere mio amico
Signor poliziotto, puoi aiutarmi a trovare la mia ragazza?
Se mai andrai ad Austin, Fort Worth o San Anton'
Trova i locali nei quali mi sono perduto e spedisci le mie memorie a casa
Metti le mie lacrime in una bottiglia e tappala bene in cima
Se mai andrai a Houston, ragazzo è meglio che cammini dritto
In questo pezzo Hunter sale di un gradino , il linguaggio
è più curato , le frasi sono cercate per narrare una storia il cui argomento
, oltre al rammarico ed il ricordo dell’amore perduto , introduce un
elemento nuovo , la triste esperienza di vita del crooner messa a
disposizione di chi legge sotto forma di consiglio.
Se mai andrai a Houston stai attento – dice il crooner – è meglio che
cammini sulla strada retta ( qui il consiglio di stare lontano dai facili
guai che potrebbe incontrare ) , tieni le mani in tasca ed il cinturone ben
stretto ( che però mette in chiaro subito come comportarsi , onestamente ma
con grande attenzione e sempre pronto a tutto – tieni il cinturone ben
stretto gli consiglia ) , se cerchi guai li troverai di sicuro.
L’esperienza del crooner si fa sentire anche nella seconda strofa , attento
, se vai all’incrocio tra Bagby e Lamar , quello è uno dei punti caldi della
città , attento allo sceriffo che non è più tenero dei malavitosi , se non
sai dove stati andando non muoverti.
Il consiglio può essere prezioso , il crooner continua il suo racconto , è
già stato da quelle parti , quasi lo ammazzavano durante la guerra col
Mexico , ma c’è sempre qualcosa che nemmeno lui sa ( o finge di non sapere )
che lo attira di nuovo in quel posto , conosce perfettamente le strade ,
conosce perfettamente il perchè del forte richiamo di quel luogo che sente
nella mente e nel cuore.
Nella strofa successiva viene spiegato il perchè. Se
andrai a Dallas salutami Mary-Ann , dille che sto ancora vivendo
pericolosamente , cercando di resistere al meglio che posso , l’ incertezza
e l’insicurezza del domani lo spinge a ricordare le persone amiche , di alla
sorella Lucy che mi spiace di non essere li , all’ altra sorella Betsy di
recitare la preghiera del peccatore. Sa di aver vissuto una vita allo
sbaraglio ma non aveva scelta , è scappato ma deve ritornare in quei
luoghi , lì la sua vita si è svolta , forse sarà pericoloso tornare , ma
meglio che annegare nell’inedia e nei ricordi, meglio un giorno da leoni che
cento anni da pecora sembra essere il succo di questa strofa , la vita mi ha
offerto poco , ma quel poco è stato tanto , tanto che sento che dovrò
tornare.
La confessione arriva nella quinta strofa , l’incapacità di resistere a
quella strana febbre che ha nel cervello , sà che dovrebbe tirar dritto , ma
come si fa , la strada è sempre quella , per arrivare e per partire , e
questa incessante febbre è sempre lì a bruciargli il cervello. Il buon senso
gli dice che dovrebbe resistere , ma il cuore è contrario , devi tornare in
quei posti , costi quel che costi. L’affermazione è drammatica nella sua
semplicità , ogni uomo è attratto verso il suo destino , anche se spaventoso
, niente può combattere quello che gli nasce da dentro , che potrebbe
perderlo per sempre. Ma ha poi importanza ?
La strofa successiva mette in scena l’atto più disprezzabile del malvagio ,
disposto a scendere a patti con il poliziotto se questo è disposto ad
aiutarlo a trovare la sua ragazza , sarebbe disposto anche a diventar suo
amico. E’ il crollo totale della personalità , il rammarico e l’amore sono i
padroni assoluti del crooner che come uno schiavo sentre di dover seguire
quelle regole così estranee a lui , il desiderio di rivederla si confonde
con l’istantanea dell’ultima volta che l’ha vista , davanti al Magnolia
Hotel , la resa al polizziotto sembra essere il massimo dell’umiliazione per
lui , ma per amore , per rivedere lei è disposto anche a questo. E’ il
dramma di un uomo , di un uomo che tira le somme e vede che i conti non
tornano , e allora che importa ogni altra cosa ? Orgoglio e pregiudizio a
contrasto , chi vincerà ?
Questo è quello che è disposto a fare , ma non si sa se tornerà davvero in
quei posti , si apre un’ altra finestra temporale , il momento del
ripensamento ? C’è ancora tempo per tornare e ancora tempo per pensare e
pesare i tristi ricordi persi nei bar di Austin, Fort Worth o San Anton' ,
quei maledetti luoghi dove lui ha perso se stesso . Ritorna il tema iniziale
della canzone , l’esperienza che genera il consiglio , ed in quest’ultima
strofa anche la necessità di un favore da parte del ragazzo che riceve il
prezioso consiglio. Ragazzo , se andrai in quei posti , ricorda cosa ti ho
detto , non farti travolgere dalle situazioni , sii sempre te stesso ,
distingui sempre la via giusta da quella sbagliata , e se trovi le mie
memorie chiudile in una bottiglia e spediscila a casa mia , sa mai andrai a
Houston , ma riga dritto , non commettere i miei stessi errori , potresti
perderti come è successo a me.
Altamente lirica , in fondo anche struggente , senz’altro
uno dei testi migliori dell’album , Togetehr Through Life , insieme
attraverso la vita , io ed io , io è un altro si potrebbe dire con Rimbaud ,
dal quale Dylan sembra per certi versi sembra aver raccolto l’eredità di
ribelle in gioventù. Ma la vita non si ferma alla giovinezza, prosegue
inesorabile come lo scorrere del tempo , arricchendo il personaggio di
esperienza che si manifesta specialmente in riflessioni tristi e misurate
sul significato della vita stessa , musirata col metro della persona normale
, del common people , perchè dietro ai grandi artisti come Dylan o Hunter
c’è sempre un common people , che li abbliga a confrontarsi con lo specchio
che riflette le immagini di ieri , di oggi e forse lascia intravedere anche
quelle di domani. La storia non sempre è quella che si scrive , la storia
vera è quella che si vive , poi si può scriverla in tanti modi diversi , da
vincitore o da perdente , ma resta indiscutibile il fatto che prima bisogna
viverla , e non dimenticare mai che alle spalle della rock-star c’è sempre
l’uomo , quello che cattura le idee , le visualizza e le trasforma in arte
usando il genio dell’artista che c’è in lui. Quale sarà the dark side of the
moon , l’artista o l’uomo ? Dell’artista si crede di sapere quasi tutto ,
dell’uomo poco o niente , ed è così che sotto sotto che the dark side
diventa più importante di the bright side , si sovrappone e si confonde fino
a non riuscire più a distinguere l’uomo dall’ artista , che viaggiano sulla
macchina del tempo e della musica “insieme attraverso la vita”.
Mercoledi 17 Giugno 2009
“My wife’s home town” – by Mr.Tambourine
Bene , non son venuto qui per occuparmi di qualche maledetto affare
son venuto qui solo per ascoltare il tintinnio dei cimbali
In nessun modo puoi criticarmi
Voglio proprio dire : che inferno è la città dove è nata mia moglie.
Bhe , c’è una ragione per quello e una ragione per questo
non me ne viene in mente nessuna ora come ora, ma so che esistono
Starò seduto sotto al sole finchè la mia pelle non sarà abbronzata
Voglio proprio dire : che inferno è la città dove è nata mia moglie
la città , la città
Lei può indurti a rubare , a fare rapine ,
farti venire l’orticaria , a farti perdere il lavoro
Può far andare male le cose e poi può farle andare ancora peggio
Lei ha roba più potente della maledizione di una zingara .
Uno di questi giorni scapperò
son quasi certo che mi farà uccidere qualcuno
Mi chiudo dentro e tiro giù le tapparelle
Voglio proprio dire : che inferno è la città dove è nata mia moglie
Bhe , c’è molto da ricordare , molto da dimenticare
io ancora non ricordo il giorno che ci siamo incontrati
Ho perso le mie ragioni molto tempo fa
Il mio amore per lei è tutto quello che so
Lo stato è in bancarotta , la contea è a secco
Non buttarmi addosso il malocchio
Continua a camminare , non bighellonare in giro
Vi dico di nuovo : che inferno è la città dove è nata mia moglie
la città , la città
Qui il crooner sembra partire da un punto di forza , ha accettato la realtà
della vita anche se fa delle considerazioni su quello che è stato il passato
, ma abbastanza tranquillamente , come se parlasse a se stesso , come se non
avesse bisogno di convincere nessun’ altro , le conclusioni sono già state
tratte , si tratta solo di ripeterle a beneficio personale , una volta in
più per convincersi che più di così non poteva fare della sua vita.
Ma il rammarico , tema conduttore dell’album , è sempre presente in ogni
strofa della canzone , sempre vivo e sempre pungente il ricordo dell’aver
subito in modo preponderante la personalità di lei. Non c’è accusa per lei
di essere una approfittatrice , solo la constatazione della incapacità del
crooner di contrastarla in maniera giusta ed efficiente , come molta parte
della gente che vive nel mondo del resto , lui si accorge di non essere il
solo a trovarsi in questa maledetta situazione , altri hanno già passato ed
altri passeranno quello che ha passato lui , e la conclusione è una sola ,
che inferno è la città di mia moglie !
Non sono venuto in città per qualche affare sporco , non puoi giudicarmi o
criticarmi per questo , volevo soli sentire ancora una volta il suono dei
cimbali , e devo dire : che inferno è la città di mia moglie !
C’è una ragione per ogni cosa dice il crooner , non importa se al momento
non mi vengono in mente , ma ci sono , come dice il libro dell’Ecclesiaste –
per ogni cosa c’è il suo tempo – non importa se lo sappiamo o no, questa è
la realtà al di là delle conoscenze personali. Mi sdraio al sole per
riflettere con calma – sembra voler dire – di tempo ne ho , non mi muoverò
finchè non sarò abbronzato- ma intanto l’idea fissa che lo tormenta è la
certezza che la città della moglie è un vero inferno per viverci.
Dopo aver riflettuto sulla città , l’attenzione del crooner si sposta sui
ricordi di lei , ricordi belli e dolorosi , perchè si rende conto del potere
che aveva su di lui , poteva fargli fare quello che voleva , rubare o far
rapine per lei , fargli venire ogni genere di malanni fastidiosi , poteva
persino indurlo a perdere il lavoro , cazzo , lei aveva qualcosa di più
potente della fattura di una zingara ! Il crooner in questo modo cerca di
autoscusarsi , cerca una via di scampo , la colpa non è mia , contro le
maledizioni non c’è niente da fare , lei aveva questo potere ed io nulla
potevo. La scusa è buona – sembra pensare il crooner – ma il dolore ed il
rammarico non vengono attenuati per questo , il ricordo di lei è sempre
presente , la sua forza magnetica su di lui potrebbe indurlo all’omicidio ,
lui se ne rende conto , capisce di essere indifeso ed il dolore riappare.
Sembra non esserci rabbia nel crooner , situazione difficilmente accettata ,
la rabbia sarà stata uno dei primi sentimenti , ma ora è passata , è rimasto
solo il rammarico , e la frase : che inferno è la città di mia moglie sembra
in grado di risolvere ogni cosa , di mettere la parola fine ad una brutta
relazione ma non al rimpianto, una specie di palliativo per dargli il
coraggio e la forza di affrontare i giorni a venire.
Il ricordo fa scattare la reazione – scapperò uno di questi giorni , oppure
mi chiuderò in casa tirando giù le tapparelle come se non ci fosse nessuno ,
cercatemi pure tanto non mi troverete , questa città per me è un inferno , e
lei potrebbe sempre spingermi ad ammazzare qualcuno. L’amore c’è ancora , si
ripresenta più potente che mai in questa frase , va bene la città schifosa ,
va bene il carattere dominante di lei , va bene la debolezza del crooner ,
il dover sempre soccombere , ma perchè tutto questo ? La risposta è una sola
, lui la ama ancora.
Parte il filone di tutto quello che c’è da ricirdare e tutto quello da
dimenticare, migliaia di momenti si ripresentano ancora una volta alla mente del crooner ,
ricordi ormai così lontani che non rammenta neppure il giorno del loro
incontro , il dolore si fa più pungente , le ragioni di tutto si sono perse
nel tempo , c’è un modo solo di alleviare questo pesante rimorso : che
inferno è la città di mia moglie! Ma la frase non risolve più di tanto ,
lui sembra aver dimenticato tutto , l’unica cosa della quale sembra avere
sempre coscienza è l’amore che ancora ha per lei , tutto il resto non
conta , è senza significato per lui , lui che darebbe chissà che cosa per
poter tornare in quella maledetta situazione , quando lei era vicina a lui ,
con tutti i suoi pregi ed i suoi difetti , qualità che di sicuro lo
annichilivano , ma lui ha sempre saputo di non essere in grado di vincere
quella guerra. L’amore è la sola cosa che manda avanti la vita , che fa
sentir che si è vivi , la gioia o il dolore delle emozioni , queste erano le
cose cha avevano importanza , la situazione attuale è di tipo vegetativo ,
una vita sprecata in attesa della morte che risolve tutti i mali dell’uomo.
Lui cerca di lenire la storia constatando che anche il resto va a rotoli ,
lo stato in bancarotta , la contea senza soldi , il malocchio non serve più
, tutto è andato a rotoli , non bighellonare in giro sembra voler consigliare
a se stesso , non è questo il modo di continuare. Se tutto va a rotoli
perchè lui dovrebbe avere una sorte diversa sembra chiedersi , ma in fondo
ormai non ha più importanza , la città di mia moglie è proprio un vero
inferno , al diavolo tutto !
Le tematiche conduttrici dell’album sono marcatamente evidenti in questa
canzone , sono come il marchio di fabbrica di Hunter , questi temi si
rincorrono da una canzone all’altra per tutto l’album. Anche Dylan ha sempre
parlato d’amore , ma in modo diverso , meno rassegnato , più reattivo ,
raramente si abbandona al rammarico come Hunter , ma è solo un modo diverso
di esprimere lo stesso sentimento , un modo diverso di scrivere la stessa
storia. Due scrittori che narrano le cose in modo diverso , si potebbe dire
alla “Idiot wind” per Dylan e alla “My wife’s home town” per Hunter. Dov’è
la differenza ? Non c’è , la storia è sempre quella , vecchia come il mondo.
Review: Liverpool, England
- Echo Arena - May 1, 2009
by Alan Platt
Dopo un buon concerto in Birmingham , ero in attesa di una canzone e l’uomo
, con la sua danza e la sua cowboy band sono venuti vicino a casa a
liverpool.
La mia prima volta all’Arena , grande venue. Il posto era pieno come al NIA
e il pubblico molto rispondente.
C’è stato un grande sorriso all’intro di “Something” che rendeva omaggio ad
una band del luogo dello stesso periodo vintage di Bob.
Come al NIA non ho riconosciuto la prima canzone e mi sono sentito un buono
a nulla , ma sono seguite un lotto di oldies e fino alla 11° canzone la set
list era diversa.
E’ stato bello sentire “Boots of spanish leather” e “It’s alright ma” dal
primo LP di Dylan che ho compretato negli anni 60’ e “Thunder on the
mountain” , con “Just like a woman” sono stati gli highlight.
La reazione della gente a LARS è stata così grande che loro sono stati
felici di suonare un coro strumentale mentre tutti cantavamo , e questo ha
portato al gran finale di “Spirit on the water”.
Bob non rivaleggia con Clapton come guitar-hero , ed il suo suonare la
tastiera è meglio descritto che adeguato , ma quando gira sull’organ-mode la
cosa migliora , è una buona idea quella di usare il suono dell’organo.
(Ricordo il disastroso assolo di piano al NEC pochi anni fa).
Inoltre hanno regolato il suond-balance in modo di mettere in rilevo la
tastiera per dar più corpo alla band.
Inoltre Recile è stato grande alla batteria e Toni ha usato il contrabbasso
per metà del concerto. George ha mostrato un drammatico cambio di velocità
quando qualche idiota è salito sul palco durante “Blowin’ in the wind” , i
chitarrisati erano Ok , ma potete immaginarvi perchè non compaioni in
“Together Throug Life”.
Era prevedibile che Bob non facesse nulla dal nuovo album , più facile
trovarlo sul sofà per GMTV , con l’età sembra essere diventato prevedibile ,
coerente ed in stile col suo personaggio attuale.
Se questo porta a fare un album ogni 4 anni o roba del genere , e fare un
bel numero di concerti ogni anno , il vecchio ragazza dimostra di saper
gestire tutto al meglio.
Così il gioco è fatto fino alla prossima volta , e speriamo più presto che
l’ultima volta. Qui c’è speranza!
Bob Dylan: il percorso umano e artistico - 3^ parte
Il periodo successivo all’incidente vede l’uscita di
dischi importanti tutti diversi tra loro; l’atmosfera cambia anche rispetto
ai dischi incisi da Dylan fino a quel momento. John Wesley Harding (1968) è
il disco della redenzione: Dylan stacca l’elettricità e attenua
l’aggressività dei suoi testi pur senza rinunciare del tutto ai contenuti di
grande impatto politico sociale ai quali il suo pubblico si era abituato. Se
John Wesley Harding rappresenta una sorta di rinascenza cantata con toni
sommessi, Nashville Skyline (1969) è il disco della serenità e della
distensione in chiave puramente country music. I dieci brani del disco sono
cantati e suonati a Nashville, guarda caso, da e con specialisti del genere
tra i quali Johnny Cash, cointerprete della dolcissima Girl from the north
country. Nashville Skyline si presenta quindi come la facciata ‘bucolica’ e,
artisticamente parlando, ‘pigra’ di Dylan;
Con riferimento alla produzione dylaniana di questo periodo Fernanda Pivano
ha scritto:
Le ricerche intimiste e parabucoliche della sua nuova maniera sono state
giudicate da qualcuno soltanto un trucco per far quattrini, ma forse sono
state anche una proposta – un consiglio – di rivolgere l’attenzione ai
problemi ecologici, al dramma della distruzione del pianeta di cui gli
eccidi politici e militari sono parte almeno altrettanto integrante che gli
eccidi industriali e commerciali; e sicuramente hanno indicato che Dylan ha
spostato la sua creatività (i critici la chiamano: ‘la sua innovazione’)
dalla musica folk della denuncia urbana, da lui trasformata nella cosiddetta
musica folk rock, all’antica country music, la musica di campagna, nella
quale introdusse appunto una vena di denuncia ecologica, di protesta contro
l’iquinamento, l’iperpopolazione, l’alienazione delle metropoli o anche
soltanto delle grandi città
La raccolta intitolata New Morning (1970), alle cui sedute di incisione
collaborò l’ex beatle George Harrison, è un insieme di canzoni riflessive,
quelle della raggiunta ‘saggezza’ del loro autore, della maggiore
consapevolezza di sé e della propria arte. Sempre nel 1970 Bob Dylan accetta
il conferimento della laurea honoris causa in musica dalla prestigiosa
Università di Princeton. Durante la cerimonia Dylan, accompagnato dalla
moglie e dall’amico David Crosby, appare in forte imbarazzo e l’evento
produce strascichi polemici di vario genere. Queste le motivazione del
conferimento del titolo:
Uno dei musicisti popolari più creativi dell’ultimo decennio, ha fondato la
sua tecnica sulle arti della gente comune nel nostro passato e ha derivato
il suo appello alla solidarietà umana dall’esperienza dei meno fortunati.
Paradossalmente, sebbene conosciuto da milioni di persone, egli rifugge la
pubblicità e le organizzazioni, scegliendo la vita di famiglia e
l’isolamento dal mondo. Pur avvicinandosi alla pericolosa età dei
trent’anni, Dylan sa creare una musica che rimane l’autentica espressione
della coscienza inquieta e turbata dell’America giovane.
Pat Garret & Billy The Kid (1973) (original soundtrack dell’omonimo film di
Sam Peckinpah) è un disco totalmente acustico che contiene quasi
esclusivamente pezzi strumentali, struggenti e sognanti melodie molto vicine
alla tradizione musicale messicana e qualche classica ballata dylaniana,
come la celeberrima Knockin on heaven’s door . La nuova collaborazione con
The Band porta dritta dritta alle sedute di incisione di Planet waves
(terminato nel 1973, uscito nel Gennaio del 1974) segnando anche il ritorno
di Dylan al rock con il disco dal vivo Before the flood (Giugno 1974) che
contiene straordinarie tiratissime versioni di Most likely you go on your
way (and I’ll go mine) e Like a Rolling stone.
Nel 1975 esce Blood on the tracks, uno tra i migliori dischi rock degli anni
Settanta, sicuramente il più bello del decennio, tra quelli di Dylan, e
certamente uno degli episodi più notevoli dell’intera sua discografia.
Ildisco contiene autentici preziosi diademi come Idiot wind, You’re a big
girl, now, Tangled up in blue. Il 1975 segna anche il ritorno dell’artista
all’impegno civile diretto; registra infatti la canzone Hurricane, che
uscirà come prima traccia del disco Desire, nel Gennaio 1976. La canzone
racconta la storia di Rubin Carter, un pugile di colore che verrà
ingiustamente accusato (fu scarcerato nel 1988) di aver compiuto un triplice
omicidio in un locale del New Jersey.
Di lì a pochi anni, dopo l’ottimo Street Legal (1978), inaspettata quanto,
per così dire, ‘proficua’ anche sotto un profilo strettamente artistico,
arriva la svolta dovuta alla conversione di Bob alla religione cristiana;
questo ennesimo cambiamento di direzione vale ad alienare al cantautore
americano una moltitudine di fans facendogli allo stesso tempo guadagnare
una nuova pletora di estimatori seguaci del cristianesimo. La conversione
religiosa di Dylan da luogo alla trilogia discografica Slow train coming
(1979, prodotto da Jerry Wexler), Saved (1980) e Shot of love (1981); si
tratta di ottimi dischi magnificamente suonati da uno stuolo di musicisti di
prim’ordine (tra i quali Mark Knopfler, Ronnie Wood, Tim Drummond), dove
sono presenti le più svariate tendenze musicali che vanno dal rock al blues,
dal soul al gospel alle onnipresenti classiche ballate dylaniane i cui testi
sono qui pervasi dal profondo sincero e accorato sentimento di fede che
caratterizza la poetica dylaniana di quegli anni.
A ciò cui già si è accennato occorre aggiungere che è ormai da
quindici-vent’anni che la produzione musicale di Dylan, quasi sempre
attestata su livelli qualitativi eccellenti anche quando il cantante
americano indossa le vesti di semplice interprete di composizioni
tradizionali o comunque scritte da altri autori (nel disco del 1992 Good as
I been to you, per esempio), non conosce più, almeno su disco, le impennate
emozionali e vocali cui egli ci aveva abituato un tempo. Le svolte
esistenziali che avevano caratterizzato il personaggio Dylan negli anni
Sessanta e Settanta che costituivano in gran parte la ragione dell’enorme
carisma da lui esercitato sulle folle appaiono lontane, oggi. Anche la voce,
sempre nasale, ‘sand and glue’, si è ulteriormente arrochita e fuoriesce da
corde vocali profondamente incise dal tempo. Ci si era assuefatti e anche
affezionati al Dylan umorale, ombroso e dalle mille sfaccettature umane
prima ancora che artistiche. E’ proprio questo Dylan poliedrico quello che
viene rappresentato nel recente (2007) buon lungometraggio del cineasta
americano Todd Haynes, Io non sno qui, titolo originale I’m not there. Si
tratta di un film che di volta in volta ci presenta un Dylan pre-incidente
(Cate Blanchett), un Dylan in ritiro solitario nella sua casa di Woodstock
(Richard Gere) , e quello interpretato da Marcus Care, che mostra un Dylan
giovanissimo folsinger con un’esistenza da hobo, che salta da un treno merci
all’altro. Naturalmente non mancano, in questo film, il Dylan del periodo
folk e contestatario e quello spirituale della fine degli anni Settanta
(Christian Bale), il Dylan paranoico tenuto in ostaggio dal suo stesso mito
(l’attore, scomparso di recente, Heath Ledger) e infine quello di poeta
maledetto e visionario insieme, di metà anni Sessanta, che sul grande
schermo viene impersonato da Ben Wishaw. Oggi si ha la sensazione che il
mito dylaniano si sia oscurato e che il suo personaggio non faccia più
sensazione. Si verifica contemporaneamente che la sua attività artistica e
le sue performances concertistiche si pongano su un livello assestato e
costante in genere qualitativamente ottimo mentre emerge anche dalla lettura
di sue recenti interviste che l’uomo, pur continuando a manifestare il forte
senso di tagliente ironia che gli è consueto, che egli, oltre ad apparire
più ‘saggio’ e certamente meno polemico nei confronti dell’establishment,
dedica oggi le sue migliori risorse creative quasi esclusivamente alla
produzione di buone canzoni. Sarà forse una delle conseguenze dei gravi
problemi di salute avuti qualche anno fa oppure il peso dei suoi quasi
settanta anni che inizia a farsi sentire, fatto sta che Bob sembra avere
cominciato in modo serio a guardarsi indietro, a tracciare un bilancio della
sua straordinaria carriera che dura ormai da cinquanta anni. L’uscita del
libro autobiografico Chronicles e quella di No direction home, film diretto
da Martin Scorsese, che insieme scolpiscono un ritratto definitivo
dell’artista, paiono segni lampanti del suo desiderio di trovare la giusta
sintesi, l’ottimo equilibrio tra passato e presente.
Giovanni Graziano Manca
***
Cfr. Fernanda Pivano, nell’introduzione a: Bob Dylan, Blues, ballate e
canzoni, op.cit., p.11.
Cfr. Robert Shelton, Vita e musica di Bob Dylan, edizione italiana a cura di
Riccardo Bertoncelli, Feltrinelli, Milano 1987, p.310.
Sono parole di David Bowie, in Song for Bob Dylan, brano del 1971 contenuto
nell’album Hunky Dory.
a
Martedi 16 Giugno 2009
Bob Dylan è tornato con un nuovo album facile e divertente
by C3Wilfred Langmaid
Negli ultimi 40 anni ho cercato di avere un solido appiglio sulla saggezza
unica del genio di Bob Dylan . Negli ultimi 30 ho cercato di scrivere tutto
su queste pagine.
Ora è arrivato il 33° album di studio Together through Life. In senso più
elementare si tratta di un lirismo molto meno intenso che l’acclamata
trilogia TOOM , L&T e MT. Meno di un anno dopo l’uscita di TTS , una
raccolta di outtakes in 3 CD , è tornato con un album semplice , sciolto e
agile , un album che nessuno si aspettava. Un lavoro che in superficie
sembra un semplice album sui temi generali della vita e dell’amore perduto
da molti anni , ormai rimosso dal profondo della mente e carico di
riflessioni , specialmente , Dylan offre le sue parole semplici "I keep my
hands in my pocket, I'm moving along, people think they know, but they're
all wrong." ( metto le mani in tasca , mi sposto in
giro , la gente pensa di sapere , invece si sbagliano tutti ).
Questa precisazione proviene da Jolene , un blues shuffle che porta molti
dei segni distintivi di questo album. E’ un lento blues shuffle con una
visione della vena della miniera pre-rock che Dylan ha fatto diventare la
sua casa perfetta all’età di 68 anni. In questo senso , Together Through
Life è un’estensione di Modern Times.
Canzoni come Jolene , la cronistica Life is hard che sembra incontrare il
Django Reinhardt degli anni 50’ , l’opener dell’album Beyond here lies
nothin’ che ha il sapore di un allegro e scivolante tango , la Tex-Mex
country-valzer This dream of you , If you ever go to Houston con le radici
del country che sembrano saltare fuori da tutte le parti , la pausa blues di
My wife’s home town , e la battuta in 4/4 ( vera reminiscenza di Moder Times
) Shake shake mama , sono completamente diverse nello stile della carriera
di Dylan negli ultimi 48 anni.
Qualche canzone è inzuppata di malinconia e rammarico , così come spesso i
caratteri delle canzoni vanno felicemente avanti seguendo il loro percorso
romantico. Questa volta i testi hanno una leggera aria globale , molto
probabilmente profondamente radicata nel suo collaboratore Robert Hunter. E’
un tocco di stravaganza che si trova in molte delle canzoni scritte da
Hunter , le dichiarazioni sul mondo ci sono , come nel delizioso pezzo di
chiusura It’s all good. Il messaggio di Together Through Life sembra essere
– vivere con gioia la vita alla ricerca dell’amore -.
L’album è stato intenzionalmente prodotto da Dylan stesso. Ha usato la sua
solida e abile band che è con lui dal 2005 – gli ultimi in una serie di
musicisti che sono stati con lui per più di 100 shows che sono diventati la
sua ragione di vita dalla metà degli anni 70’ in poi.
Tuttavia , la leadership della band è stata presa in mano dai due ospiti –
il chitarrista di Tom Petty Mike campbell e David Hidalgo dei Los Lobos alla
fisarmonica. La loro presenza aiuta la musica ad andare avanti su questa
stanca strada , assaporando la vita e il mondo del passato.
In particolare , il suono Tex-Mex della fisarmonica di Hidalgo diventa
rapidamente il segno distintivo di quest’album al di fuori dei canoni
dylaniani. Il contesto diventa perfetto con la voce di Dylan. Ha trasformato
il roccioso belare di una voce cavernosa in un potente strumento , che
è quello ideale per il materiale dell’album e dello stile.
Dylan “invade” casa Clooney e il divo è assediato dalle
fan
La musica del rocker Usa impazza a Villa Oleandra: ma è solo un cd
George è in casa. Non si vede. Ma si sente. Ieri mattina il divo
hollywoodiano, dicono i bene informati, non ha lasciato Villa Oleandra. Ma
sembra che si sia goduto la splendida giornata, nel fresco del parco,
ascoltando buona musica. E in effetti, fino alle prime ore del pomeriggio di
ieri, intorno alla magnifica dimora dell’attore americano, risuonavano le
note inconfondibili del “menestrello” della musica rock, Bob Dylan. Si
trattava naturalmente di un cd. Visto che il cantante statunitense sta
preparando il tour estivo in partenza negli States ai primi di luglio. Anche
se le stanze di Villa Oleandra sono solite ospitare grandi rockstar
internazionali. A partire dal leggendario Bruce Springsteen che più volte ha
fatto visita all’amico attore.
Ieri intanto le finestre della villa erano aperte e i giardinieri all’opera.
E mentre nell’aria risuonavano le note inconfondibili del poeta e musicista
americano, proprio di fronte alla dimora del divo qualcuno sembra non aver
gradito. Ecco così che dopo pochi minuti è partito, a tutto volume, un cd
della nostra Laura Pausini. Derby internazionale, dunque. Oltre a questa
insolita sfida, ieri mattina, si sono viste anche diverse persone bazzicare
intorno alla dimora del Vip. Già da alcune settimane infatti si inseguivano
i pettegolezzi sulla sua presenza in riva al lago. Ma nessuno lo aveva
avvistato. Fino all’improvvisa conferma avvenuta in maniera inusuale. Pochi
giorni fa l’attore americano è infatti stato fermato da una pattuglia della
polizia locale, lungo la Tremezzina, mentre era in gita a bordo di uno
scooter invece che con l’inseparabile Harley. E dopo la sorpresa iniziale,
gli agenti si sono fatti fotografare con Clooney. E così, non appena le foto
sono diventate di dominio pubblico, è ripreso il pellegrinaggio di fan e
curiosi in riva al lago.
Insolita è stata l’entrata in scena di due ragazze di Bergamo, perdutamente
“innamorate” dell’attore americano. Sono sfrecciate a bordo di una potente
moto, proprio sotto il cancello di Villa Oleandra, urlando il nome del bel
George. E dopo aver parcheggiato sono ripartite alla caccia del loro idolo.
«Arriviamo da Bergamo - dice Valentina Marchegiani - Abbiamo visto le foto e
un servizio in televisione e siamo subito venute fin qui. E non ce ne
andremo se non dopo averlo visto».
Missione tutt’altro che possibile. Visto che oltre alla musica non c’era
altra traccia del protagonista di tanti film di successo. Ma ciò non ha
fatto demordere le due ragazze che si sono appostate sulla darsena di fronte
a casa Clooney per cercare di scorgere qualche movimento.
«Sono innamorata di George. Devo assolutamente vederlo - dice Lilli Geraci -
Facciamo follie solo per lui». E in effetti le due amiche confabulavano tra
loro, progettando anche una possibile notte all’addiaccio proprio fuori da
Villa Oleandra. Salutate le due fan bergamasche, sporgendosi in riva al lago
erano numerose le barche di piccole dimensioni che, come ormai consuetudine,
rallentavano al passaggio in prossimità della villa nella speranza di
scorgere il divo.
«Sinceramente sono qui solo per turismo. Per visitare questi splendidi
luoghi», dice Franca Romano. Ma non è tutto. «Chi mi accompagna mi ha detto
che in questa villa c’è George Clooney. Certo è che se dovesse uscire di
casa e mi capitasse di incontrarlo - dice scherzosamente Franca Romano - non
mi dispiacerebbe».
Tutti quelli che passano lungo la strada, comunque, lanciano un’occhiata al
cancello della casa per vedere se c’è movimento. «È curioso sapere che qui
soggiorna un attore così famoso - dice Giovanni Franzese - Non sono un fan
accanito ma sarebbe interessante riuscire a incontrarlo». C’è dunque chi
approfitta della bella giornata di sole e del meraviglioso lago per fare una
gita. «Se in più dovessimo incontrare l’attore - dice Ettore Franzese -
sarebbe un esperienza in più. Un incontro stimolante e sicuramente da
raccontare agli amici».
I venti della sera non spirano, ho perso la mia strada e la mia volonta'
non so dove sono andati, so solo quello che volevano dire.
Sono sempre attento nell’ammettere che la vita è dura
Senza te vicina a me
L’amica che eri solita essere , così vicina e così a me cara ,
sei scivolata così lontano , dove ci siamo smarriti
Sono passato accanto al vecchio cortile della scuola ,
ammettendo che la vita è dura senza te vicino a me
Fin dal giorno , dal giorno che sei andata via
io non so cosa è giusto o sbagliato
So solo che ho bisogno della forza per combattere ,
combattere quel mondo la fuori
Da quando non siamo più in contatto , non ho avuto molto
di giorno in giorno il mio cuore sterile è rimasto bloccato
Cammino per il boulevard , ammettendo che la vita è dura
Senza te vicina a me
Il sole sta tramontando lentamente , immagino sia tempo di andare
Sento una fredda brezza nella mente
I sogni sono bloccati ed esclusi ammetendo che la vita è dura
Senza te vicina a me
hummmm
Senza te vicina a me
Scritta per il film “My own love songs” interamente da Dylan senza la
collaborazione di Hunter , la canzone è liricamente povera , “Life is hard”
è uno dei testi più scarni di momenti poetici del disco , anzi , direi ,
volutamente priva di questi momenti.
Non c’è la possibilità di “coglire l’attimo” , una parola o una frase
significativa , che faccia la differenza , il crooner si adagia su luoghi
comuni e scontati , dice quello che già è stato detto mille e mille volte ,
ma forse questo è quello che voleva l’autore , narrare una storia in prima
persona come se fosse in terza , la storia di un altro fatta sua , forse
perchè uguale a tante altre storie del genere , ecco allora la necessità di
rimanere freddo e cronistico . E’ sicuramente un testo che si stacca dallo
standard lirico di Bob Dylan , senza addentramenti nei meandri della poesia
o della letteratura , senza alcun richiamo a qualcosa di importante , una
storia semplice per un semplice cronista . Dylan si volutamente mantenuto
distante dalle grandi frasi , senza lasciarsi coinvolgere dalla tristezza
della storia , quasi una ciambella senza il buco , sembra la canzone di un
altro , ma forse anche lui era d’accordo con il crooner , raccontiamo una
storia senza essere eccessivamente coinvolti , come se l’avessimo letta sul
giornale .
Dylan ha rispettato il tema assegnatogli dal regista Dahan , perchè anche
qui si sente fortemente la spinta del rammarico , la delusione di una vita
“piccola” e senza sfogo , senza un futuro migliore.
E’ un insieme di ricordi , di un amore passato che si confonde nel mondo di
tutti i giorni , nella pochezza dei momenti felici , solo un istante per
ripensare , poi la fredda brezza della realtà invade di nuovo la mente del
crooner lasciandolo in quello stato tra il sognante ed il deluso , col
ricordo che preme forte nel cuore e nella mente , un momento felice messo
nel conto della miseria quotidiana , che ti lascia la bocca amara , che ti
fa consapevole di aver in qualche modo fallito , di aver perso quello che
forse era indispensabile. Ma così va la vita , dura , senza te vicino a me.
Le frasi non sono altisonanti ma il rammarico è sentito , rende bene l’idea
dello stato d’animo del crooner , uno spunto validissimo che si perde un pò
per strada per il voluto profilo basso delle liriche. Il crooner è sincero ,
ma troppo crooner e poco umano , sembra di leggere la storia sul giornale
più che vederla vissuta da un uomo che non sa se stimarsi o disprezzarsi , o
forse lo fa a momenti , momenti buoni e momenti tristi , “Life is hard” è un
momento triste , come tanti ne vive la gente tutti i giorni , e questo è il
compito del crooner , mettersi nei panni della gente e raccontare una storia
d’altri come se fosse la sua. La realtà del dolore è fortemente presente ma
attutita dal genere di narrazione , il cronista non vuole esprimere tutta la
drammaticità della situazione , si mantiene distaccato , facendo
semplicemente il suo lavoro. Un uomo vuoto con la mente che si svuota , che
si riempie soltanto a tratti del ricordo dell’amore ormai finito ed andato
per sempre. E l’uomo che fà ? Niente , si perde nel ricordo , perde se
stesso trasformandosi in un freddo narratore quasi privo di emozioni , come
se raccontasse la storia di un altro invece della propria. Forse è proprio
questo il senso , narrarlo standone lontano per non sentirne gli effetti ,
allora la canzone regge e giustifica la leggerezza lirica del testo.
Review: Liverpool, England
- Echo Arena - May 1, 2009
Bob Dylan in Liverpool . by McCaan
Tipicamente Bob Dylan non da alcun segno di sapere dove si trova , niente
“Hello Liverpool” o “E’ bello essere a Dublino” , ma questo non significa
che non lo sappia.
L’ho visto suonare nella Echo Arena di Liverpool da 11.000 posti l’altra
notte. Parlando con la gente prima del concerto speravo che Bob suonasse
qualcosa per George Harrison , essendo questo il primo concerto in Liverpool
da quando George è morto nel 2001. Pensavo che My Sweet Lord fosse l’ideale.
Abbiamo dubitato , ma alla canzone numero 12 Bob ha deliziato la gente
cantando “Something” , uno dei punti più alti del concerto.
Altri highlights di quella che era una vera performance dal vivo sono stati
Don’t think twice , Po boy ed It’s alright ma. Ha finito con una non usuale
versione di Blowin’ in the wind. Ha preso la chitarra solo per Boots of
spanish leather , suonando la tastiera per tutto il resto del concerto con
un sacco di interventi di armonica. Niente dal suo ultimo album. Nessuna
parola eccetto la presentazione della band.
Ora andrà in Scozia e poi a Dublino la prossima settimana , qualcosa di
speciale per Dublino ? Probabilmente no , ma sentiremo la prima
esibizione live di “I feel a change comin’ on” dal nuovo album , con la
frase “ I’m reading James Joyce” ?
Bob Dylan - Tell Me That It Isn´t True Rochester 2000
a
Sabato 13 Giugno 2009
“Beyond here lies nothin’ “ - by Mr.Tambourine
Oh bene , ti amo graziosa piccola
Sei il solo amore che ho conosciuto
Proprio da quando ti sei messa con me
Il mondo intero è il mio trono
Oltre qui non c’è niente
Niente che noi possiamo chiamare nostro
Bene , sto camminando dopo mezzanotte
Giù per i boulevards pieni di macchine rotte
Non so cosa avrei fatto senza di esso
Senza questo amore che noi chiamiamo nostro
Oltre qui non c’è niente
Nient’altro che la luna e le stelle
Giù per ogni strada c’è una finestra
Ed ogni finestra è fatta di vetro
Continueremo ad amarci graziosa piccola
per tutto il tempo che durerà l'amore
Oltre qui non c’è niente
Nient’altro che le montagne del passato
Bene , la mia barca è nella baia
E le vele sono spiegate
Ascoltami graziosa piccola
Poni la tua mano sulla mia testa
Oltre qui non c’è niente
Niente che non sia già stato fatto e niente che non sia già stato detto
Ah l’amore , questo folle sentimento che.....così cominciava una delle più
note canzoni anni 60’.
Bene , niente è cambiato , ne prima , ne ora , ne dopo , l’amore la fa
sempre da padrone nelle canzoni , più o meno profondamente , felicemente ,
disgraziatamente , tutti gli aggettivi vanno bene , perchè plurime sono le
situazioni delle relazioni amorose.
In “Beyond here lies nothin’ “ in apparenza il crooner sembra essere contento
, dice le solite frasi , non banali ma abbastanza comuni , le frasi che più
o meno abbiamo detto tutti , non c’è letteratura o poesia in questa prima
strofa , solo la soddisfazione di aver la donna desiderata e di sentirsi un
Re per questo , tutto il resto non conta , non esiste , l’enfasi si spreca
in un mare di parole scontate. C’è poco Dylan e molto Hunter ( a mio parere
) questa leggerezza di scrittura è poco tipica per Bob , che anche quando
scrive “easy” ha sempre il coltello in mano.
La riflessione del crooner sull’amore continua anche nella seconda strofa ,
ma qui il linguaggio cambia pur rimanendo nel campo dello scontato , direi
che in questa strofa c’è molto Dylan che probabilmente ha rimaneggiato le
parole di Hunter mettendoci un paio di frasi che si distinguono dal resto ,
“i boulevards pieni di macchie rotte” , come si vede anche nelle nostre
città , segno che i valori personali sono diventati temporanei , finita una
cosa la si abbandona senza rimpianto , riempiendo i viali di carcasse di
auto abbandonate. Niente fuori dal mondo , però non è facile trovare una
frase del genere in una canzone d’amore , usare questa similitudine per
rappresentare la temporaneità delle cose , forse oggi l’amore non è più per
tutta la vita , forse oggi l’amore , quando è finito , si parcheggia per
sempre su un viale come una macchina che non si usa più , espressione della
cultura dei Modern Times .
“Giù per ogni strada c’è una finestra , ed ogni finestra è fatta di vetro” ,
che vuol dire il crooner con questo ? Che la nostra vita e le nostre azioni
possono essere in ogni momento sotto gli occhi di tutti ? Forse si , ma
questo non ha importanza , al crooner interessa solo il suo momentaneo
rapporto con lei e non gli importa se gli altri possono vedere ciò che c’è
nel suo cuore , proprio come se il cuore fosse una finestra , bene ,
guardate dentro gente , vedrete un cuore felice , un cuore innamorato ,
oltre questo non c’è niente che conti veramente di più , ci sono solo le
montagne del passato che da milioni di anni osservano in silenzio queste
storie .
Nell’ultima strofa il crooner viene sostituito da Dylan , dal vecchio Dylan
che sà per esperienza che tutte le cose hanno un principio ed una fine ,
guarda nella baia dice a lei , c’è la mia barca , le vele sono spiegate ed
io sono pronto a partire per altre avventure. Questa è alla fine ?
Probabilmente si , godiamoci i momenti che ci restano ancora le dice ,
stammi vicina , oltre a questo non c’è niente per il momento , niente che io
e te non abbiamo già detto o già vissuto.
La storia non è poetica , ma veritiera e vicinissima alla realtà , una
storia semplice , di tutti i giorni , che un bravo crooner può raccontare e cantare in maniera
esemplare , oltre a questo non c’è niente , niente si nuovo sotto il sole
sembra essere la morale della storia , viviamola e basta , poi anche questa
storia andrà ad innalzare le montagne del passato come milioni di altre
prima di questa.
Bob Dylan - Neighborhood Bully ( with Mark Knopfler )
BOB DYLAN - Dark eyes ( Live with PATTY SMITH )
BOB DYLAN - If not for you ( with GEORGE HARRISON )
a
Venerdi 12 Giugno 2009
SHAKE SHAKE MAMA : La traduzione in italiano
I got the blues for you baby when I look up at the sun
I got the blues for you baby when I look up at the sun
Come back here, we can have some real fun
Ho un blues per te baby quando guardo il sole
Ho un blues per te baby quando guardo il sole
Torna qui, possiamo divertirci davvero
Well it’s early in the evening and everything is still
Well it’s early in the evening and everything is still
One more time I’m walking up around the hill
Beh, è sera presto e tutto è immobile
Beh, è sera presto e tutto è immobile
Ancora una volta sto camminando su, intorno alla collina
Shake shake Mama like a ship going out to sea
Shake shake Mama like a ship going out to sea
You took all my money and you gave it to Richard Lee
Muoviti muoviti Mama come una nave che va verso il
mare aperto
Muoviti muoviti Mama come una nave che va verso il mare aperto
Hai preso tutti i miei soldi e li hai dati a Richard Lee
Down by the river judge Simpson’s walking around
Down by the river judge Simpson’s walking around
Nothing shocks me more than that old clown
Giù al fiume il giudice Simpson sta passeggiando
Giù al fiume il giudice Simpson sta passeggiando
Niente mi sciocca di più di quel vecchio pagliaccio
Some of you women you really know your stuff
Some of you women you really know your stuff
But your clothes are all torn and your language is a little too rough
Qualcuna di voi donne sa bene il fatto suo
Qualcuna di voi donne sa bene il fatto suo
Ma i vostri vestiti sono tutti strappati e la vostra lingua è un pò troppo
rozza
Shake shake Mama shake until the break of day
Shake shake Mama shake until the break of day
I’m right here baby I’m not that far away
Muoviti muoviti Mama fino all’ alba
Muoviti muoviti Mama fino all’ alba
Sono proprio qui baby, non sono così lontano
I'm motherless fatherless almost friendless too
I'm motherless fatherless almost friendless too
It's Friday morning on Franklin Avenue
Non ho madre, non ho padre e quasi nemmeno amici
Non ho madre, non ho padre e quasi nemmeno amici
E’ venerdì mattina sulla Franklin Avenue
Shake shake mama, raise your voice and bay
Shake shake mama, raise your voice and bay
If you're goin' on home better go the shortest way
Muoviti muoviti Mama, alza la voce e ulula
Muoviti muoviti Mama, alza la voce e ulula
Se stai andando a casa è meglio che vai per la strada più corta
Bene , sto guardando il mondo
Sto guardando al lontano est
E vedo arrivare la mia piccola
Sta camminando col prete del villaggio
Sento che un cambiamento sta arrivando
E l’ultima parte del giorno se n’è già andata
Abbiamo così tanto in comune
Ci impegnamo per i soliti vecchi fini
Ed io non posso proprio aspettare
Che diventiamo amici
Sento che un cambiamento sta arrivando
E la quarta parte del giorno se n’è già andata
Bene , la vita è per l’amore
Dicono che l’amore è cieco
Se vuoi vivere facilmente
Metti i tuoi vestiti con i miei
Sento che un cambiamento sta arrivando
E la quarta parte del giorno se n’è già andata
Bene , a che serve sognare
Hai delle cose migliori da fare
Comunque per me i sogni non hanno mai funzionato
anche quando si sono avverati
sei più zoccola che mai
baby tu puoi accendere il fuoco
io devo perdere l’ intelletto
tu sei l’oggetto dei miei desideri
Sento che un cambiamento sta arrivando
E la quarta parte del giorno se n’è già andata
Sto ascoltando Billy Joe Shaver
Sto leggendo James Joyce
Qualcuno mi dice
Che ho il sangue del paese nella mia voce
Ognuno ha tutti i soldi
Ognuno ha tutti i bei vestiti
Ognuno ha tutti i fiori
Io non ho una sola rosa
Sento che un cambiamento sta arrivando
E la quarta parte del giorno se n’è già andata
La quarta parte del giorno se n’è andata ! Dylan ( Il crooner ) sente che la
sua vita ormai si avvicina al punto senza ritorno , è un’amara riflessione ,
forse non amara , forse solo rimpianto per quello che avrebbe potuto fare e
non ha fatto , forse è felice di come sia andata , questo non lo sapremo
mai. Certo le parole della canzone esprimono rammarico per una storia che
non va come vorrebbe lui . Vede arrivare la donna che ama e dentro di sè
sente che un cambiamento potrebbe verificarsi nella sua vita , ma servirà ?
Ora che la quarta parte della sua vita è iniziata ? C’è sempre lo spirito al
quale l’amore può dar fuoco in ogni momento , ma il tempo stringe sempre di
più mentre i giorni passano veloci ed inesorabili intanto che lui osserva il
mondo in tutte le sue latitudini e quello che vede non gli piace.
Il crooner pensa che lui e lei abbiano tanto in comune , molte affinità che
potrebbero dare una svolta positiva all’esistenza dei due , tutti e due
mettono tutto il loro impegno per realizzare i loro fini , le loro speranze
, ma lui non può più aspettare il passare del tempo finchè il tanto
desiderato amore si realizzi , la quarta parte del giorno sta passando ,
ricorda a se stesso , quando sarà andato non gli servirà più l’amore ,
l’amore è per i vivi , per chi è andato resta solo il ricordo. L’atmosfera
di tristezza si sente ancora più forte in questa strofa , l’evidenza di
quello che è il crooner gli impedisce quasi di sperare ancora , poco futuro
davanti a lui , e nessuno sa quanto durerà questo futuro , ci sarà tempo
ancora per questo amore così desiderato ? Ha la sensazione che il
cambiamento potrebbe arrivare , ma il constatare che la vecchiaia avanza
rubandogli il tempo lascia in lui il sapore dell’amarezza.
Si apre una parentesi felice di speranza , la vita è per l’amore ( dice il
crooner ) , dicono che l’amore sia cieco , quindi perchè disperare ? Se vuoi
che la tua vita diventi facile e bella vieni a vivere con me dice
all'oggetto del suo desiderio , sento che un cambiamento sta arrivando , ma
la realtà ritorna prepotente : la quarta parte del giorno se n’è andata ,
ributtandolo nello sconforto iniziale.
Parte un’altra riflessione , a che serve sognare ? Qualcuno ha detto che i
sogni sono la parte reale della nostra esistenza , alcuni di essi si
manifestano tanto veritieri e si installano nella nostra mente che col
passare del tempo diventano una realtà accaduta.
Sognare serve sempre , a volte fa male perchè risveglia ricordi da tempo
sopiti , oppure richiama una triste realtà che ci procura ansia e dolore ,
ma quanti di noi si rifugiano nei sogni ? Allora i sogni diventano positivi
, l’alter ego o l’ altra faccia della nostra esistenza , nei sogni si vivono
le esperienze che ci sono negate , lieve ma indispensabile palliativo alla
vita dura di tutti i giorni.
Ho altre cose da fare ( dice il crooner ) invece di perdere tempo a sognare
, poi a lui i sogni non sono mai serviti a niente , non hanno mai funzionato
, anche quando si sono avverati. Ecco il rammarico , la delusione , lo
sconforto nel constatare che la sfortuna lo perseguita impedendogli di
vivere i propri desideri e le proprie speranze.
La realtà gli apre gli occhi , lei non è la donna angelicata , è solo una
piccola zoccola lasciva che farebbe infiammare chiunque , farebbe perdere la
testa a chiunque , lei è l’oggetto dei desideri ( quelli che non si dicono a
nessuno , i pensieri più neri ) di tutti , crooner compreso. Sente che un
piccolo cambiamento , magari forse brevemente momentaneo , sta arrivando ,
gli resta ancora un pò di tempo per i piaceri più materiali della vita.
A questo punto scatta la poesia e tutta l’arte del crooner , il pezzo forte
della canzone , quello che conta , il vero signidicato , il resto si
evidenzia essere solo un prologo qualunque per arrivare alla morale decisa
in partenza , alla constatazione della vera realtà , quella che sorpassa
tutti i sogni , le speranze ed i desideri : Ascolto Billy Joe Shaver e leggo
James Joyce , c’è il sangue del Paese nella mia voce dice qualcuno.
Difficile non essere prosaici e non entusiasmarsi di fronte a queste frasi ,
il crooner viene sostituito da Bob Dylan in persona , si cambia passo , si
cambia registro , la canzone va oltre la canzone , diventa il pensiero della
mente di Dylan , solo un mezzo per esprimerlo , la canzone perde il suo
senso leggero lasciando il posto a quello profondo della poesia , quella con
la “P” Maiuscola , quella che fa la differenza fra quelli bravi ed i
Maestri.
Dopo questa troppo alta parentesi la canzone torna sui binari originali ,
Bob Dylan cede il posto al crooner che continua le sue lamentazioni. Tutti
hanno tutto , soldi , bei vestiti , mazzi di fuori : Io non ho neanche una
piccola rosa sola e zoccola , ma sento che il cambiamento sta arrivando ,
amche se la quarte parte del giorno se n’è andata. La speranza è l’ultima a
morire , ancora la voglia di cogliere una rosa , e poi vada come deve andare
, come è sempre andata , è questo feeling che un cambiamento sta arrivando
che mi manda avanti , anche se di strada ne è rimasta poca.
Come mischiare una grande poesia a parole e riflessioni banali Dylan ce l’ha
mostrato una volta ancora , una volta in più , non c’era bisogno di un’altra
dimostrazione , ma lui è un Maestro e forse non si accorge che ,
fortunatamente per noi , le sue parole diventano isole di speranza e di
salvezza nella nostra mente e nel nostro cuore . Il crooner ha fatto il suo
dovere , Dylan è andato oltre come suo solito !
Il titolo del 33° album di studio di Dylan , Together Through Life , e la
copertina con la coppia che si bacia febbrilmente sul sedile posteriore
dell’auto possono dare l’impressione che le 10 canzoni siano un caldo
tributo all’amore e al romanticismo . Dopo il primo ascolto , appare come
un’impressione , in ultima analisi , davvero irinica.
L’album fa capire che l’amore è tutto quello di cui noi abbiamo bisogno , ma
è qualcosa che di solito , non ultimo , causa anche dei lunghi periodi di
rammarico ed al massimo è un temporaneo sollievo in un mondo inquieto.
Come Beyon here lies nothin’ che apre l’album “ Per tutto il tempo che stai
con me / il mondo è il mio trono / oltre quello non c’è niente / niente che
possiamo dire nostro”.
Per quanto riguarda il rammarico , le canzoni , scritte in collaborazione
con il paroliere dei Greatful Dead Robert Hunter , spesso dipingono un
narratore di storie che valuta i diversi frammenti di un amore che si è
rotto.
“ Il sole sta tramontando lentamente , immagino sia tempo di andare , sento
una fredda brezza nella mia mente” ( Life is hard) . “Cuore smemorato , come
un’ombra vagante nel mio cervello , tutta la notte sto sveglio ad ascoltare
il suono del dolore ,la porta è chiusa per sempre , se davvero c’è mai
stata una porta” ( Forgetful heart). “ Quei momenti possono esser arrivati
ed andati , tutto quello che ho e quello che so è questo sogno di te che mi
spinge a continuare a vivere “ (This dream of you).
Sul suo sito , Dylan ha detto che voleva che il suono fosse come quello
prodotto nei classici blues-rock degli studios degli anni 50’ , Chess e Sun
Records : “Mi piace il feeling di quelle registrazioni . l’intensità. Il
suono è sgombro. C’è potenza e suspance . Tutte le vibrazioni le senti come
se venissero dall’interno della tua mente. E’ vivo. E’ giusto. Si ripercuote
nella tua testa come il mal di denti”.
L’album ha davvero quel suono grezzo , e la voce di Dylan , spesso cedevole
e mancante nei suoi sforzi , è adatta per una canzone come My wife’s home
town. Preso il riff principale da “I just want to make love to you” di Muddy
Waters , la canzone presenta un amaro e duro sguardo sulla vita domestica :
“Continua a camminare , non bighellonare in giro , vi dico di nuovo - che
inferno è la città dove è nata mia moglie”.
La canzone , assieme a Jolene e Shake Shake mama , rende evidenti le
influenze di qualche gigante del blues come Muddy Waters ed Howlin’ Wolf.
Sicuramente , da Time out of mind (1997) , Dylan si è focalizzato sulla
musica americana , blues , rock degli inizi , country e ballate dei tempi
antichi. Questo ultimo album non solo continua in quella direzione , ma
aggiunge persino influenze Texane , con la fisarmonica di Hidalgo. Il Blues
combinato con il Tex-Mex nel pezzo finale , It’s all good , un titolo così
irinico tanto quanto il titolo dell’album.
Qui Dylan ripete senpre il ritornello “It’s all good” al ritratto di un
mondo incasinato da problemi di tutti i tipi : “La gente del paese , la
gente sulla terra , qualcuno di loro è così malato , che non riesce a stare
in piedi , tutti vorrebbero andarsene se potessero , è duro da credere , ma
va tutto bene”.
La cronaca dei problemi in Together Through Life non deve distrarci dal
fatto che la creatività e l’inventiva di Dylan sono più forti che mai.
How long can I stay
In this nowhere café ‘fore night turns into day
I wonder why I’m so frightened of dawn
All I have and all I know is this dream of you which keeps me living on
Quanto tempo posso stare
in questo inesistente caffè “prima che la notte lasci il posto all’alba,
Mi sto chiedendo perchè sono così spaventato dell’alba ,
Tutto quello che ho e che so è questo sogno di te che mi spinge a continuare
a vivere
There’s a moment when
All old things become new again
But that moment might have come and gone
All I have and all I know is this dream of you which keeps me living on
C’è un momento quando
le vecchie cose ridiventano ancora nuove
Ma quel momento potrebbe essere arrivato ed andato
Tutto quello che ho e che so è questo sogno di te che mi spinge a continuare
a vivere
I look away but I can see in it
I don’t want to believe but I keep believing it
Shadows dance upon the wall
Shadows that seem to know it all
Guardo fuori ma non posso vederlo
non voglio credere ma continuo a crederci
ombre danzano sulla parete
ombre che sembrano sapere il tutto
Am I too blind to see
Is my heart playing tricks on me
I’m lost in the crowd, all my tears are gone
All I have and all I know is this dream of you which keeps me living on
Sono troppo cieco per vedere
è il mio cuore mi sta facendo trucchi con me
Sono perso nella folla , tutte le mie lacrime sono andate
Tutto quello che ho e che so è questo sogno di te che mi spinge a continuare
a vivere
Everything I touch seems to disappear
Everywhere I turn, you are always here
I’ll run this race until my earthly death
I’ll defend this place with my dying breath
Tutto quello che tocco sembra sparire
dovunque mi volto tu sei sempre li
Correrò questa corsa fino alla mia morte terrena
Difenderò questo posto col mio ultimo respiro
From a chairless/cheerless room
In a curtain gloom, I saw a star from heaven fall
I turned and looked again but it was gone
All I have and all I know is this dream of you which keeps me living on
"From a cheerless room and a curtained gloom... "
Da una stanza senza sedie/senza allegria
In una cortina di buio , ho visto una stella caduta dal cielo
Mi son girato ed ho guardato ancora ma se n’era andata
Tutto quello che ho e che so è questo sogno di te che mi spinge a continuare
a vivere
“Da una stanza senza sedie e dalla cortina del buio...”
Il leggendario musicista Sir Paul McCartney , il suo collega ex-Beatle Ringo
Starr e Bob Dylan stanno per riunirsi in California durante l’estate , dove
si appresteranno a lavorare insieme su nuove canzoni.
Tutti e tre hanno già ondiviso il palco prima , ma non hanno mai creatao musica
insieme , ed è naturale aspettarsi che i tre veterani musicisti creeranno
nuove sensazioni musicali !
La notizia è arrivata dopo che Bob Dylan , per primo , aveva dichiarato che
trovava l’idea di lavorare con il fondatore dei Beatles “eccitante”.
Il portavoce di McCartney allora ha dichiarato che Paul sarebbe “molto
interessato” a questa collaborazione.
“Paul ha una casa in California non molto distante da quella di Bob , così
l’idea è che i due si incontrino quando Paul sarà in Califirnia per
l’estate. Naturalmente lavoreranno in segretezza a casa di uno dei due".
Nel frattempo , Dylan ha recentemente scalato le classifiche col suo ultimo
lavoro “Together Through Life” e McCartney ha creato interesse con la sua
ultima realizzazione del suo alter ego The Fireman.
“ Mettere assieme questi due per un pò di tempo non sarà facile , ma
entrambi dicono che funzionerà. La musica che ne scaturirà sarà ricca di
fascino.
68 D.C. - L'imperatore romano Nerone, si suicida a soli 31
anni.
1822 - Ad opera di Charles Graham vengono brevettati i denti falsi.
1898 - La Cina concede in affitto il territorio di Hong Kong alla Gran
Bretagna, per i prossimi 99 anni.
1970 - L'Università americana di Princeton laurea "Ad honorem" in musica, il
cantautore Bob Dylan.
1984 - A Disneyland si celebra il 50esimo anniversario della nascita di
Paperino.
1986 - Kurt Waldheim viene eletto presidente della Repubblica Austriaca. La
nomina scatena polemiche e reazioni diplomatiche, per le accuse di trascorsi
nazisti mosse al neo-presidente.
Review: Liverpool, England
- Echo Arena - May 1, 2009
Review by John Corvill
Nessuna recensione postata fino ad ora ? OK , ecco una piccola fottuta
recensione. Fin dall’inizio sapevo che sarebbe stato uno show speciale ,
senza dubbio uno dei migliori show di Dylan che ho visto.
Sono un accanito-fan di Dylan da lungo tempo e veterano , non sò , ho
perduto il conto , potrebbero essere 15 concerti , ma all’inizio , mi ci
sono voluti alcuni momenti per riconoscere la prima canzone “Watching the
river flow”.
Non ha molta importanza ho pensato , perchè all’inizio la band deve gettare
benzina nei cilindri. Da dove ero seduto , seconda fila sulla sinistra , il
sound era assolutamente grande , obbiettivamente poteva non essere così
buono in fondo all’arena , dove mi siedo di solito , così questo mi ha
permesso di apprezzare come suona questa band , che è un fattore cruciale –
in alcuni recenti bootlegs e su Youtube quello che si sente è una specie di
confusa cacofonia , ma quando hai una buona poltrona per ascoltare come
suona dal vivo ( grazie mille al grande Gary G. per il biglietto), ogni
dubbio se questa sia la band ideale per accompagnare Dylan viene spazzato
via. Anche Bob ci ha messo il cuore nella performance , non come sembra nei
filmati , era chiaro che si divertiva ed anche la folla che era stata resa
elettrica dallo show , le vibrazioni sono diventate felici ed hanno
rapidamente raggiunto uno stato d’estasi che in molte occasioni ha raggiunto
il suo climax , non ultimo quando la band ha cominciato “Something” dei
Beatles che ha fatto battere i piedi all’intera venue , saltando di gioia.
Per molti , questo è stato l’highlight “assoluto” , ma ce ne sono stati
altri. Durante la seconda canzone , “Don’t think twice it’s all right” Dylan
ha tirato fuori uno strabiliante assolo di armonica , la qualità del suo
suono è stata sporca agli occhi di coloro che girano il culo ad ogni nota ,
in realtà meriterebbero che smettere di suonarla.
Bene , prendetevi questa , critici ciechi ed inconsapevoli ! Dylan ha
davvero piegato la notte al suo volere , il costo del biglietto ne
valeva la pena.
Anche Poo boy è stata fantastica , bluesy e stava ben in piedi con
l’arrangiamento alternativo , il genere di cose che vi piacerebbe
vedere fare ad una band in studio.
Una roccheggiante It’s all right ma è stata così buona che poteva essere
l’highlight di ogni show normale , ma qui è stata solo uno dei tanti momenti
di picco.
Just like a woman è stata grande , e di nuovo la folla ha risposto come una
grande onda , è stato grande sentirsi parte di quella folla , accumunarsi ai
suoi apprezzamenti e , più importante , il loro apprezzamento del più grande
artista vivente del mondo che stava facendo una superba performance.
Ma per me è stata sorpassata dalle seguenti canzoni , Highway 61 , che è
stata un’altra grande prestazione della band e nella quale Bob è
sempre sembrato divertirsi.
La folla è stata spazzata da questa fase , saltando , urlando e pestando i
piedi come se avesse l’afta epizootica , riempendosi la mente di adrenalina
e di gioia di vita.
Ci sono stati pochi incidenti , qualche disturbo al centro della sezione
principale , un lotto di guardie della security sono intervenute , non so
cos’era successo. Più tardi qualche idiota è saltato sul palco ed
immediatamente la secutiry li ha buttati giù , Bob si è messo le mani al
collo e non sembrava felice di questo fatto.
Lo show è sembrato davvero breve , forse il tempo è passato veloce ,
probabilmente una cosa soggettiva , lo so , ma quando la band è ritornata
per gli encore ho creduto che fosse la seconda parte dello show.
Spirit on the water , non posso vivere senza , come tutto Modern times .
Strano che non ha fatto niente da TTL , mi sarebbe piaciuto vederlo fare If
you ever go to Houston , ma non era nella set list. Comunque un fantastico
show e una perfetta fine giornata per Liverpool , molti stranieri e molti
della città , una grande atmosfera .Il concerto perfetto per una notte
perfetta , e la fine assoluta delle chiacchiere che Bob non può più esibirsi
dal vivo.
La mia speranza è che questa non sia un’operazione commerciale ma un reale
desiderio dei tre Grandi sopravvissuti della musica degli anni 60’.
Paul e Bob ( a differenza di Ringo che aveva suonato diverse volte con Bob )
non si sono mai fumati tanto fra di loro , non so perchè , forse la stima di
Bob che avevano John e George è sempre stata un impedimento per la
frequentazione artistica dei due. Bob non ha mai avuto bisogno di nessuno
nella sua carriera , facciotuttoioman per eccellenza , ha permesso ad altri
di intromettersi nel suo operato molto raramente e in situazioni
circostanziate. Paul , dal canto suo , finiti i Beatles , ha rivelato il suo
reale valore , scarso in verità , ed il dopo Beatles lo dimostra .Dopo
Yesterday non riesco a ricordare nessun’altro pezzo cult-must del Baronetto
, questo confermava la mia idea che il genio , il motore e l’anima dei
Beatles fosse sempre stato John , e Paul , un comprimario di tutto rispetto
, ma sempre comprimario. Ho visto McCartney in concerto , nella prima parte
dello show eseguiva le canzoni dei Wings , e la gente applaudiva quasi
perchè bisognava farlo. Nella seconda parte cambiava musica e cambiava aria
, sullo schermo dietro le sue spalle comparivano le immagini di John e le
canzoni erano quelle dei Beatles di John , ed il Forum di Assago quasi
veniva giù , come scosso da un terremoto furibondo. Brutto vedere Paul dover
ricorrere all’uso dell’immagine e della musica di John per risollevare le
sorti di uno show modesto nei contenuti , a parte la unica ed inarrivabile
capacità vocale di Paul , forse il più grande performer di sempre. Piaccia o
no , questo è quello che ho visto io. Che fa attualmente Paul ? Chi lo sà ?
Da quanti anni non piazza più un disco al primo posto delle classifiche
mondiali ? Chi lo sà ?
Stranamente salta fuori questo desiderio di collaborare con Dylan , il
“vecchio decrepito senza più voce” che però , a 68 anni , batte ancora i
record , primo in classifica con Modern Times , Tell Tale Signs e Together
Trough Life , certamente di nuovo primo in classifica quando fra qualche
mese uscirà la Bootleg Series Vol. 9 come da voci giunte in redazione .
Desiderio strano dicevamo , che Paul si senta solo nel suo paradiso
fittizzio ? Che voglia scendere dall’Olimpo per mischiarsi e godere delle
cose con le quali convivono i comuni ( benchè Grandi ) mortali come Bob
Dylan ?
Mi riesce difficile credere alla sincerità di Paul , con tutto il rispetto
che ho per lui , stakanovista della musica , poche grandissime composizioni
, egocentrico per eccellenza , tanto da credersi più bravo ed importante di
John Lennon , il tempo ha dimostrato che era in errore , che quello che
tirava era John , quel John che ha avuto i maggiori successi della sua breve
carriera nel dopo Beatles , quel John che definiva la musica di Paul “muzik”
, quel John che scrisse per Paul “How do you sleep ?”.
Il “semplice” , umile n° 4 e “miles simplicius” dei Beatles , Ringo invece
credo che si sia proposto per puro entusiasmo , non avendo niente di
specifico da guadagnare in una operazione del genere.
Nemmeno Bob ha nulla da guadagnare , forse solo l’occasione di stroncare per
sempre l’antipatico Paul , non è una motivazione da poco e tutto sommato ci
potrebbe anche stare.
Detto questo , ma come sempre da dimostrare la giustezza del ragionamento ,
l’unico ad aver vantaggi commerciali e finanziari notevoli da questa
operazione sarebbe Sir Paul McCartney , a cosa non sanno abbassarsi i
Baronetti inglesi per raggiungere i propri scopi......
Se non siete d’accordo con le mie parole potete contestarle adducendo le
vostre argomentazioni , la discussione è aperta............
Che almeno sia “la musica” a trarre vantaggio da questa eventuale avventura
, con canzoni però che dovrebbero andare ben oltre lo standard attuale dei
musicisti coinvolti , senza due o tre capolavori la cosa non soddisferebbe
nessuno e non avrebbe alcun senso , ma personalmente , sono certo che Bob un
paio di masterpieces li abbia sempre nel cassetto , Paul non sò , staremo a
vedere........
David Carradine ( 1936 – 2009 ) , un eroe della vecchia scuola , è stato
trovato morto giovedi 5 giugno , le cause della morte sono oggetto di
investigazione da parte della polizia.
In tributo alla star di Kunk Fu , The Long Riders , Boxcar Bertha e Kill
Bill , ecco qualche estratto dalle interviste del 2003 fatte a David
da Damien Love , che incontrò l’attore prima della sua apparizione nella
serie Kill Bill Vol.2.
Il meglio della conversazione include una parte dedicata all’insegnamento di
alcune mosse di Kung Fu a Bob Dylan.
Uncut : E’ vero che hai introdotto Bob Dylan al Kung Fu ?
Carradine : Bhe , Bob ha preso qualche lezione . Lui non ha
veramente legato col Kunk Fu , ma ci siamo divertiti. Il mio maestro era
solito venire a casa mia ed istruirmi tutte le mattine , e penso che Bob
abbia approfittato dell’occasione , così siamo andati a casa sua ,
e lui ed i suoi figli hanno preso qualche lezione con noi. É stato veramente
bello. Bob era divertente , lo sapete , chiunque si avvicini al Kung Fu
tende ad essere un pò ridicolo , comunque , il Kung Fu non era per lui. Ma
Bob era un boxeur dilettante , sa come prendersi cura di se stesso e come
difendersi. So che sembra fragile , ma fine dei
conti , lui era solito fare qualche round con Quentin Tarentino , si ,
Tarentino è lui stesso un boxeur dilettante...sei d’accordo?
Uncut : Sto cercando di immaginare Dylan boxare con Tarentino.
Carradine : Si , è un’immagine divertente. A parte il fatto che Bob è alto
cinque piedi ( o qualcosa di simile ) e Tarentino sei . Ma si , Dylan ha
mostrato attitudine per il Kung Fu , aveva una predisposizione naturale. Ma
non penso sia mai stato interessato ad esso. Bob ha altri pesci da pescare e
altre cose da fare.
a
Sabato 6 Giugno 2009
Bob Dylan : Eroe culturale o ladro di copyright ?
by Ransom Riggs - June 3, 2009 – (fonte: http://www.mentalfloss.com)
Ho avuto una interessante conversazione con l’autore Lewis Hyde e col
fondatore della NEA , Bill Ivey , che è una specie di crociata contro il
crescente numero delle imprese-morsa sulla espressione creativa negli Stati
Uniti.
La precedenza verteva sugli eccessivi draconiani copyright e sulla
situazione che le leggi sulla proprietà dell’opera intellettuale hanno messo
quest’ultima , in percentuale , circa il 75% del nostro “cultural heritage”
– films , musica , arte – sono in mani private.
Sembra strano , per esempio , che la “West End Blues” di Louis Armstrong sia
di proprietà della Sony Corporation , invece che di pubblica proprietà. Il
problema con troppe compagnie private è diventato evidente nell’era di
Internet – uno dei mezzi maggiori che gli artisti hanno sempre usato per
produrre nuova arte è stato quello di reinterpretare la vecchia musica ( i
risultati vengono immediatamente alla mente ) un atto che anche nella sua
forma più innocente ( un riff in un asssolo di jazz sulla melodia di un’
altra canzone , forse ) è illegale , punibile con ammende.
E tutti noi abbiamo sentito qualcosa circa il Digital Millennium Copyright
Act su Youtube e l’azione legale della RIIA’s contro gli orfani su sudia a
rotelle per il download di una copia della canzone “Happy Birthday” ( perchè
non c’è nessun altro a cantare per loro , naturalmente). Mi occupo di questo
tipo di cose in un altro blog , qual’è l’uso onesto ?
L’autore e professore Lewis Hyde ha sollevato una questione simile nei
riguardi dei primi lavori di Bob Dylan.
“ Bob Dylan ha usato un sacco di vecchie canzoni folk per moltissime delle
sue prime canzoni” ha scritto Hyde.
“ Questo non è furto , questa è la tradizione folk al suo meglio” . Sembra che
quasi due terzi delle canzoni scritte da Dylan tra il 1961 ed il 1963 –
qualcosa come 50 canzoni – sono reinterpretazioni di classici della musica
folk Americana.
Nell’odierno ambiente creativo aziendale , che ha permesso a Disney di
cambiare la natura di base del copyright con le leggi del 90’ in modo che le
sue creature popolari come Micky Mouse non potessero diventare di pubblico
dominio , i primi lavori di Dylan sarebbero finiti tutti in tribunale.
Hyde , che sta lavorando su un libro che tratta della “cultura in comune” e
i modi di fare arte e di proteggerla , fornisce un’altro dispositivo utile
per la definizione di questa discussione : La Costituzione degli Stati
Uniti.
“La Costituzione” permette al Congresso di concedere “diritti esclusivi”
agli autori ed agli inventori “ per un tempo limitato” : “esclusivo” in modo
che i creatori possano beneficiarne in tempi contenuti . ma “Limitato” in
modo che i cittadini possano beneficiarne in periodi lunghi.
“La costituzione” , cosi com’è , chiede al Congresso di trovare un giusto
equilibrio fra la propietà privata e quella della comunità , fra gli
interessi dei proprietari e quelli del pubblico dominio.
Essa consente che ci sia un mercato della proprietà culturale ma allo stesso
tempo pone dei limiti e dei confini a tale mercato.
Perchè un pezzo di proprietà intellettuale non dovrebbe essere di proprietà
di un’entità, passato attraverso le generazioni di una famiglia , sempre
oggetto di scambio fra privati , proprio come un pezzo di proprietà fisica e
materiale ?
Ci sono molte ragioni , ma una cosa è la proprietà fisica – la terra per
esempio – è una risorsa finita.
Hyde sostiene che ci sono buone ragioni per gestire le scarse risorse
attraverso la forza del libero mercato , ma i beni di natura culturale
cumune non sono mai scarsi , allora perchè rinchiuderli nel lontano futuro
con la recinzione del diritto d’autore o del brevetto ?
Thomas Jefferson , il nostro primo Commissario dei brevetti , una volta
descrisse l’inerente abbondanza di proprietà intellettuale :
- Se la natura ha fatto della proprietà esclusiva una cosa meno sensibile di
tutte le altre , è il potere del pensiero che viene chiamato “idea”....Colui
che riceve un’idea da me , riceve le istruzioni e la possibilità di
migliorarla senza diminuire il valore e l’importanza della mia idea , e se
qualcuno accende un cero vicino a me , riceve luce senza oscurare me -.
Lewis Hyde ha scritto due meravigliosi libri sull’arte e
la cultura : "The Gift" e "Trickster Makes This World".
Carradine , vittima di un gioco erotico ?
clicca qui
a
Venerdi 5 Giugno 2009
CADILLAC RECORDS
Ciao Mr Tambourine...
volevo segnalarti questo film in uscita a giugno...si intitola Cadillac
Records
La Trama
L'ascesa e il declino della casa discografica Chess Records nella Chicago
degli anni '50. In quegli anni a brillare sono le grandi leggende dell'r&b,
tra le quali Muddy Waters, Leonard Chess, Little Walter, Etta James e Chuck
Berry.
Perché vederlo?
Per immergersi nella nostalgia di un periodo ormai lontano in cui i
cambiamenti dell'America si riflettevano anche in quelli del suo gusto
musicale, in un film che può vantare le interpretazioni di attori amatissimi
come Adrien Brody e la splendida Beyoncé.
Recensione da Movieplayer
Sul solco di numerose recenti biopic che hanno raccontato figure di grande
portata nel panorama musicale stelle e strisce, ecco Cadillac Records, che
si propone di celebrare un connubio singolare, quello tra un bluesman
proveniente dalle piantagioni del delta del Mississippi e un self made man
ebreo, che rappresentò il cuore dell'avventura Chess Records.
Leonard Chess (Adrien Brody) e Muddy Waters (Jeffrey Wright) s'incontrano
quando quest'ultimo suona con la sua band nel locale gestito dal futuro
produttore; Chess propone al brillante chitarrista un contratto discografico
e da qui inizia l'ascesa della leggendaria etichetta negli anni '50.
L'entourage dello studio si popola di figure affascinanti come il ribelle
Little Walter, il fiero Howlin' Wolf e la tribolata Etta James - fino al
padre del rock'n'roll Chuck Berry, che cambia per sempre il volto delle
chart stelle e strisce e stimola l'integrazione razziale nelle generazioni
più giovani.
La regista Darnell Martin fa un lavoro appassionato, ma il problema del film
è nella sceneggiatura frammentaria, mancante di rigore selettivo e di buone
idee che potessero servire da architravi per la struttura narrativa.
Cadillac Records chiama in causa troppe personalità complesse, troppi temi
cruciali, e manca della penetrazione e dell'intelligenza necessari a dare al
tutto spessore. Ad esempio il personaggio di Leonard Chess (che lo script
aveva già reso orfano del fratello Phil), nonostante l'impegno di Adrien
Brody, è davvero poco più che un white daddy che elargisce Cadillac ai suoi
musicisti di successo e ne sorveglia le finanze, e questioni di enorme
rilevanza culturale sono sfiorate e archiviate con una cera volubilità.
Sufficiente a tenere desta l'attenzione è, ovviamente, la musica, con ottimi
sforzi da parte degli interpreti chiamati spesso a prodursi nel canto, e
alcuni momenti efficaci che si devono più al carisma degli attori - in
particolare il sempre bravissimo Jeffrey Wright, il toccante Columbus Short
e il sorprendente Eamonn Walker, che giganteggia in un ruolo esiguo, quello
di Howlin' Wolf.
Se la diva Beyoncé Knowles, appesantita nel corpo e nella voce per incarnare
Etta James, sembra gravare sul ritmo della pellicola quando fa la sua
entrata a metà film, il resto del cast è decisamente all'altezza e la
performance corale è l'aspetto migliore di un progetto cui avrebbe giovato
una vigorosa riscrittura, ma che resta abbastanza apprezzabile per il sacro
fuoco musicale che evidentemente lo pervade...
A occhio, a partire da sinistra, direi: David Crosby,
Bruce Springsteen, Bob
Marley, John Lennon (la colomba e gli occhiali sono eloquenti...), Eric
Clapton, Jerry Garcia, BOB, Van Morrison, Jimi Hendrix, Mick Jagger , Carlos
Santana , Willie Nelson , Tom Waits.
Un saluto a Tutti...
The Jester
Nuove interpretazioni , ma a parte la
colomba e gli occhiali io continuo a non vedere Lennon nel quarto da
sinistra...
ciao tambourine,ci sono ancora.
da sinistra a destra :
Duane Allman , Bruce Springsteen , il terzo potrebbe essere Richie
Havens,Warren Zevon , Eric Clapton , Jerry Garcia , Bob Dylan (il
messia..),Van Morrison , Jimi Hendrix , Mick Jagger , Carlos Santana ,Willie
Nelson ,Tom Waits,
Ciao Angelo.
Spunta un nuovo
nome...Warren Zevon per il quarto da sinistra , mentre il terzo è senza
dubbio Marley ( conferma data dal joint che ha in mano ).
MORTO DAVID CARRADINE ; POLIZIA "SI E' IMPICCATO"
clicca qui
a
Giovedi 4 Giugno 2009
Il Cenacolo
ciao a tutta la fattoria!
gran sito complimenti,nn scrivo praticamente mai ma vi seguo sempre!
il primo a sinistra della foto nn può che essere Duane Allman,Lennon è il
quarto...gli altri li avete già azzeccati;-)
a presto
gabriele
°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°
il primo a sinistra è Duane Allman degli allman brothers....
max
OK per Duane , ma mi sembra che il
quarto non sia Lennon.....
Il nuovo album di Bob Dylan non sarà inserito nella lista dei capolavori. A
questo punto , è una rinfrescante novità , perchè i suoi album sono talmente
tanti che è difficile tenere il passo. Eppure , se paragomato a qualsiasi
nuovo album uscito quest’anno , Together Through Life è fantastico.
Come la backing band elettrica in Bringing it all back home , o il violino
in Desire o perfino le batterie elettroniche in Empire Burlesque ,
l’aggiunta della fisarmonica di Hidalgo alla band di Dylan fa di questo
disco una chicca.
Il pezzo d’apertura , Beyond here lies nothin’ , suona come se fosse
stato suonato in un juxe-box da night-club nelle città di confine degli anni
50’. La preminente fisarmonica , accompagnata dallo scattante blues della
chitarra dell’ Heartbreaker Mike Campbell , segna un punto di stacco da ogni
altra cosa fatta da Dylan dai tempi di Time out of Mind del 1997.
Dopo , in canzoni come Jolene , Shake shake Mama e My wife’s home town ,
Dylan evoca gli echi fantasma del suono della Chess e della Sun Records del
1945.
Quando le cose rallentano andando nella riminescente e romantica This dream
of you , lui fa una delle sue più belle performance da canzone tranquilla.
Potrebbe essere stato facilmente incluso in Desire del 1976 , si , il pezzo
suona ancora fresco e nuovo allo stesso tempo.
I feel a change comin’on , il pezzo più bello dell’album , vede Dylan
ripensare ai tempi perduti e come potrebbe essere troppo tardi per cambiare
ciò che è successo nel passato.
Tutto culmina nell’ilare finale , in stile sarcastico di It’s all good. Qui
, Dylan rilascia dichiarazioni sullo sbriciolamento della società moderna ,
ma ironicamente chiude ogni strofa con lo slang hip “It’s all good”.
La parte artistica dell’album è interessante come la musica. Sul retro , la
foto in bianco e nero delle gang di strada messicane con tutto il loro modo
di vivere. Il fronte dell’album , rende evidente l’omaggio al grande Larry
Brown. Nelle interviste , Dylan ha espresso il suo amore per i lavori di
Brown , e l’immagine di un ragazzo e di una ragazza abbracciati sul sedile
posteriore di un’auto è presa dalla copertina di “Brown Big Bad Love” , una
collezione di brevi storie del 1990. Ma queste cose poco familiari con il
suo lavoro , Larry Brown è uno straordinario scrittore di Oxford ,
Mississippi. Il suo stile era unico , e si completava con gli altri
scrittori del Mississippi come William Faulkner.
Dalla copertina alla musica , Together Through Life è vincente. E’
divertente e spontaneo , ed ha abbastanza del vecchio spirito di Bob Dylan
per farlo diventare un concorrente difficile da battere nella bollente
estate che sta arrivando
- ...........OK
- ...........OK
- Vuoi sapere anche chi guidava la Lime o il Taxi?
Stefano C.
Il taxi dove c'erano Lennon e Dylan altrimenti
prendi solo 8 punti invece di 12 , ciao :o)
a
Mercoledi 3 Giugno 2009
Bob Dylan: Together Through Life
by Pete Paphides
Una figura cult ? “Ci sono connotazioni religiose” , un recente meditato
lato di Bob Dylan , quando tenta di dare un senso al suo status. Tuttavia ,
interrogato su dove posizionerebbe se stesso nel mainstream , sembra
resistere bene “ Lei ha venduto oltre cento milioni di dischi” gli è stato
ricordato , “ Si , lo so , è un mistero anche per me” ha risposto. Il Dylan
più accanito si ritrova sempre nei posti alti del mainstream , la sua
popolarità è in costante aumento. Modern Times ha venduto 4 milioni di copie
in tutto il mondo , un rispettabile numero per qualunque album , a parte le
liriche di questo nuovo album di blues di un cantante che , fin dal 1960 ,
ha scritto i suoi più grandi hits quando ancora gli altri li cantavano.
Gli obbiettivi attuali di Dylan sono modesti. Anche nel 1985 la sua linea
era che le canzoni migliori erano “solo pensiero” racchiuso in giri di
accordi e note. Parole che potebbero sembrare ingenue se dette dal creatore
di Like a rolling stone , sembra molto più facile credere al Dylan del 2009.
Il suo più grande successo in questo suo 33° album in studio , è la sua
capacità di eludere le aspettative di un mondo che, negli ultimi anni ha
mandato il suo stock di razzi nello spazio , e di riunire il suo più caldo e
meno sforzato set di canzoni di memoria recente.
Ma per sua stessa ammissione , la sorgente di Together Through Life è la
canzone “Life is hard” , che ha scritto con Robert Hunter , paroliere dei
Greatful Dead , per il film “My own love song” di prossima uscita del
regista Oliver Dahan. Con Dylan che copia lo stile crooner anteguerra di
Bing Crosby o Arthur Tracey , una song magnetica.
Altrove lo stile cerca , senza approfondirle , le basi della musica del XX°
secolo.
Si , è una fotografia composita di un artista che da tempo ha alzato il
coperchio sul pentolone formativo che ha avuto influenza su di lui. In
sintonia con quel senso di risoluzione interiore certi testi sono come bugie
, esempio Beyond here lies nothing e It’s all good.
L’album prende il via con un ritmo saltellante , citando l’amore e la
compagnia , due cose che riescono a mitigare l'idea della mortalità
dell’uomo , mentre nel pezzo di chiusura sembra semplicemente felice di
essere vivo in questo mondo di miseria e sofferenza che egli descrive
sarcasticamente.
I fans che hanno gioito per Modern Times si sarebbero aspettati una cosa
migliore di questa.
Infatti è stato detto che la canzone più superflua dell’album è il pigro e
sonnolente blues di “My wife’s home town” che suona come un pezzo che si è
rifugiato in quest’album più che farne parte integrale.
Detto tutto questo , tuttavia , potrebbe essere che l’ispirazione che ha
dato il via alla decisione di incidere Together Through Life potrebbe anche
essere strettamente personale , e non è da sottovalutare l’apporto della
fisarmonica di Hidalgo in tutto l’album.
Lui è il suono di base che permea tutta “If you ever go to Houston” , senza
di lui “This dream of you” avrebbe potuto suonare come un’impollinazione
indiretta da Save the last dance for me e Under the Boardwalk , ma questi
abbellimenti Tex-Mex la adornano in modo da farla sembrare fra le migliori
canzoni di Dylan degli ultimi anni.
Al centro di tutto questo , non si può non notare il particolare senso di
soddisfazione che emana dallla pesante impronta dell’ uomo nel cui nome
tutto questo è stato fatto.
Il fascino auomenta quando arriva lui , in più sembra gradire e gustare
questo santuario costruito intorno a lui dai musicisti. Da questo punto di
vista , come si potrebbe dargli torto ?
Il primo a sinistra mi sfugge anche se so’ di conoscerlo
Il secondo sempre a sinistra Bruce Springsteen,Bob
Marley,Lennon,Clapton,Garcia
A destra:
Van Morrison,Hendrix,Jagger,Santana,Nelson,Waits
Stefano C.
Curioso Clapton con il teschio in mano rivolto verso Bob!
Penso che il teschio sia rivolto al defunto Jerry
Garcia più che a Bob
°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°
credo manchino Tom Petty ed Eddie Vedder, ma potrebbe anke essere Ryan Adams
o Jeff Tweedy dei Wilko
concordo sugli altri:
John Lennon , Bruce Springsteen , Bob Marley , Eric Clapton , Jerry Garcia ,
Bob Dylan , Jimy Hendrix , Mick Jagger , Carlos Santana , Willie Nelson ,
Tom Waits
saluto
Dario twist of fate
Riepilogando da sinistra a destra :
Lennon ???? , Springsteen , Marley , ???????? , Clapton , Garcia , Dylan ,
Van Morrison , Hendrix , Jagger , Santana , Nelson , Waits. Restano incerti
il primo (Lennon ?) ed il quarto (Robbie Robertson ?)da sinistra.
BOB DYLAN 2009 Stockholm, Globe Arena ONE MORE CUP OF
COFFEE
a
Martedi 2 Giugno 2009
Dylan cattura gli ascoltatori
By Clay McCuistion Monitor staff - May 28, 2009
Le voci sull’ ultimo album di Bob Dylan sembravano uno scherzo.
Dylan ha fatto in modo di scrivere e registrare un intero nuovo album poco
tempo dopo aver pubblicato ( una interessante collezione di rarità
intitolata Tell tale Sign ). Ogni canzone vede la presenza della
fisarmonica. E , colmo dei colmi , il leggendario liricista ha voluto
l’aiuto di un co-scrittore.
Impossibile , certamente. E interamente vero.
Together Trough Life è apparso il mese scorso , e ad un ascolto veloce
conferma ognuna di queste voci strambe. Ed è , infatti , un totalmente nuovo
album di Dylan , anche se inferiore agli ultimi capolavori Love and Theft e
Modern Times. David Hidalgo , della band califirniana dei Los Lobos suona la
fisarmonica in tutto l’album. E Robert Hunter , paroliere da lungo tempo dei
Greatful Dead ,
aiuta Dylan nei testi di 9 canzoni su 10 del nuovo album.
Non ostante questi fattori insoliti , il disco funziona. E’ sciolto ,
divertente e senza pretese. Hidalgo aggiunge il sapore Mex-Tex. Il
chitarrista Mike Campbell , in prestito dagli Heartbreakers di Tom Petty ,
suona una chitarra stilisticamente blues. Dylan contribuisce con il suo
rudimentale organo e l’ormai consolidato marchio di fabbrica della sua voce
che sembra una raspa.
Le canzoni non raggiungono i livelli delle migliori delle ultime decadi , ma
non ci aspirano nemmeno. “My wife’s home town” e “Shake Shake Mama” sono
riprese familiari delle truppe del blues , ma Dylan si diverte un sacco , e
il suono ha questa caratteristica , una profonda analisi dei testi non
supera l’esame.
“ Life is hard” e “This dream of you” vengono dall’altra parte dello
spettro. Entrambe liriche , ballate in stile crooner , suonano come se
fossero state registrate nel 1930 e solo di recente riscoperte. Dylan non
suona come Bing Crosby o Edith Piaf , questo è vero , ma non per mancanza di
impegno.
Esercizi blues a parte , Together Through Life offre anche un’immagine
tormentata del Dylan di oggi. Lo sapete , la voce-di-una-generazione ,
letteralmente l’icona Dylan.
“Forgetful Heart” , il capolavoro dell’album , utilizza alcune frasi ad
effetto : "The door is closed forevermore / If indeed there ever was a
door," canta Dylan.
E nel pezzo di chiusura dell’album , “It’s all good” , Dylan si destreggia
per far combaciare la parte strumentale d’inizio con pochi bruschi flash
sull’imminente collasso del mondo : "Well widows cry, the orphans plea /
Everywhere you look there's more misery," canta Dylan , cose torve.
Ma la canzone ritorna di continuo sul ritornello , “ Va tutto bene / Va
tutto bene “ , e dietro le litanie del dolore , la band di Dylan suona
entusiasmanti riffs zideco.
Quindi , forse , solo forse , è solo una presa in giro per tutti , la barzelletta
della nostra vita.
Il cenacolo di Bob Dylan , scopriamo chi sono gli
apostoli commensali
Da sinistra a destra : John Lennon ? , Bruce Springsteen ?
, Bob Marley ? , ????? , Eric Clapton , Jerry Garcia , Bob Dylan , ?????? ,
Jimy Hendrix , Mick Jagger , Carlos Santana , Willie Nelson , Tom Waits.
Scopriamo assieme chi sono i personaggi non individuati.
Privilegiamo un aspetto inedito : ripercorriamo i produttori che hanno
accompagnato la carriera discografica di Bob Dylan prima di parlare di
questo nuovo album , Together Through Life , ovvero dieci nuovi brani molto
scuri che propongono un artista in stato di grazia.
Quando ha esordito è stato il suo pigmalione John Hammond ad occuparsi di
lui : poco tempo in studio , voce , chitarra ed armonica , talvolta
pianoforte e niente di più , frettolosamente e spendendo pochissimo , con un
errore iniziale clamoroso : registrare solo cover e brani tradizionali
ritardando il successo dell’autore di “Blowin’ in the wind”.
All’inizio il passaggio di consegne a Tom Wilson probabilmente il primo uomo
di colore incaricato di seguire un artista bianco e non jazz in un’ America
che necessita ancora di canzoni di protesta come “The Times they are
a-changin’ “ per svegliarsi , è assolutamente inaccettabile anche se sarà
proprio costui a condurre per mano Bob nella sua “svolta elettrica”. Ma ,
tradimento , visto il successo ,Wilson cerca di “folklorizzare” tutto ,
anche “The sound of silence” di Simon & Garfunkel : giusto il tempo di
lasciargli mettere mano a Like a rolling stone ed è pronto per il benservito
a favore di Bob Johnston.
Costui si è sorbito di tutto : capolavori , crisi d’identità e di stile
dimostrando che , alla fine , era Dylan che comandava , lui si limitava a
vigilare che tutto fosse in ordine.
Poi ci sono personaggi che non si sono meritati neanche una nota a piè di
pagina nelle cronache rock : Gordon Carrol e Rob Fraboni mentre il buon Phil
Ramone ( che non è uno dei Ramones anche se potrebbe sembrare ) si vede
sbattere in faccia metà del lavoro fatto su Blood on the tracks. Insomma ,
non è facile stare in una sala con Dylan , lo sa bene quel tale che fa
scrivere in calce a Desire “Questo disco avrebbe potuto essere prodotto da
Don DeVito”.
Mai soddisfatto , si racconta che negli anni 80 andò pure a bussare alla
porta di Frank Zappa ( un perfezionista che poco o nulla avrebbe avuto a che
spartire con lo stile “ buona la prima” del Bob ) chiedendo aiuto , negato ,
per Infidels.
Grazie a Daniel Lanois , per esempio , ha azzeccato due opere eccelse , “Oh
Mercy” e “Time out of mind” ma , a quanto pare , a quanto è dato ascoltare ,
i risultati più interessanti e duraturi , anche corrispondenti alla visione
dell’ormai attempato cantautore , sono arrivati da quando la produzione è
stata affidata a Jack Frost. Solo lui ha saputo capire lo spirito
dell’artista in “Love and Theft” e “Modern Times” , sempre lui ha colorato
di blues questo Together Through Life che ricorda un pò Kiko , capolavoro
dei Los Lobos ( sarà la presenza di David Hidalgo ) , un pò “Franks wild
years” di Tom Waits ( sarà che l’iniziale “Beyond here lies nothin’ “ è
uguale a “Way down in the hole” ma c’è da dire che è riconosciuto un credito
a Willie Dixon per “My Wife Home town” , un debito di riconoscimento per
mille mai pagati , un pò il sound di certi bluesman come Howlin’ Wolf e
Little Walter ( sarà per questo che li ha inclusi nella puntata di Theme
time radio hour acclusa alla versione limitata dell’album ).
Quando Dylan ha detto che voleva scrivere i testi con Robert Hunter , già
paroliere , pardòn , poeta dei Greatful Dead , Frost non ha avuto niente da
ridire , preoccupato maggiormente che una bella canzone come “Forgetful
heart” suonasse nel modo giusto , evitando di rivelare che “If you ever go
to Houston” è stata evidentemente composta pensando alla classica “Blueberry
Hill” di Fats Domino , impegnandosi perfino a far apparire dolce una voce
che è sempre più cavernosa e gracchiante in un pezzo delicato come “Life is
hard”.
Bravo Dylan , e bravo anche Jack frost che....bhè , è sempre Dylan , e chi
se no ?