BOB DYLAN

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sito italiano di BOB DYLAN

creato da Michele " Napoleon in rags" Murino - curato da Mr.Tambourine

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il sito è sponsorizzato da Agriturismo "La Boccia" - Città di Castello ( Pg )

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LA POSTA DI MAGGIE'S FARM

invia le tue mail a : spettral@gmail.it

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MAGGIE'S FARM BLACKBOARD

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IN EVIDENZA

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DYLANQUIZ # 9

Durante l'esecuzione di "Desolation row " Dylan è sopraffatto dall'emozione e deve smettere di cantare. Dylan parla brevemente con Jackson e la band va avanti mentre Dylan va dietro le quinte per un certo tempo. Poi torna sul palco e termina la canzone. Che giorno , mese ed anno erano ?

Dylan prova ancora a cantare Desolation row ma succede la stessa cosa. Che giorno , mese ed anno erano ?

Dylan fa un'apparizione a sorpresa al concerto di inagurazione per Bill Clinton al Lincoln Memorial a Washington, D.C., nello stesso posto in cui trenta anni prima Bob cantò "Only a pawn in their game" durante la marcia per i diritti civili a Washington. Che canzone cantò ?

In quale concerto ed in che data Dylan  inizio per la seconda volta in quella sera "Boots of spanish leather" , poi , accortosi dell'errore , dopo il primo verso e senza scomporsi attacca "It ain't me babe" ?

In che data Bob Dylan riceve il premio Lifetime Achievement Award alla cerimonia dei Grammy Awards al Radio City Music Hall a New York, premio consegnato da Jack Nicholson ?

Che ruolo recita Ruth Tyrangiel nel film "Renaldo and Clara" ?

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THE BLACKSTONES

" BOB DYLAN NIGHT"

presenterà le canzoni Michele "Napoleon in rags " Murino

ERBA ( Co ) - 1 Luglio 2009 - ore 21,30

C.so XXV Aprile ( cortile Credito Bergamasco )

 

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E' USCITO!

1969 STORIA DI UN FAVOLOSO ANNO ROCK, DA ABBEY ROAD A WOODSTOCK      (Editrice Giunti)
Contiene il nuovo saggio di Michele Murino dedicato a Bob Dylan: HIGHWAY 69!!!
Clicca qui

MICHELE MURINO: C'E' SEMPRE QUALCOSA DA DIRE SU BOB DYLAN
Napoleon in rags intervistato da Elena Meynet per Il trillo del diavolo
Clicca qui
 

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TUTTI I TESTI DELLE CANZONI E LE TRADUZIONI

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LE RECENSIONI DEI CONCERTI 2009

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TOGETHER THROUGH LIFE - TESTI E TRADUZIONI

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TOGETHER THROUGH LIFE - TUTTE LE CANZONI

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TOGETHER THROUGH LIFE - RECENSIONI ED OPINIONI

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BOB DYLAN INTERVISTATO DA BILL FLANAGAN

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TOUR 2009 - LE DATE

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CLASSIFICA DYLANQUIZ 2009 - IL PERFETTO MAGGIESFARMER

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GLI ARCHIVI DI MAGGIE'S FARM

ARCHIVI "NAPOLEONICI"

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LE NEWS

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Lunedi 29 Giugno 2009

Talking Bob Dylan Blues - Parte 464                                                             clicca qui

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L'intervista a Bob Dylan di Bill Flanagan - part 5                                       clicca qui

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Jackson, quel Peter Pan mai cresciuto                                                          clicca qui

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Anche Obama è nato a Woodstock                                                                clicca qui

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Dylan , Beatles e Nirvana all'asta                                                                  clicca qui

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Il mondo al tempo di Woodstock                                                                   clicca qui

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Accadde il 26 Giugno                                                                                      clicca qui

 

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Giovedi 25 Giugno 2009

Per Marina ed Angelo

Un grande abbraccio ad Angelo e a Marina, ciascuno per motivi diversi vittima della morsa del dolore
coraggio ragazzi, keep on keepin' on
blindboygrunt

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Ho letto la cattiva notizia,del malanno fisico di Marina.
Mi unisco anche io ai buoni auspici insieme agli altri dylaniani di possibili miglioramenti.
Un grande in bocca al lupo.
Stefano C.

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.......Colgo l'occasione per salutare Marina, non potevo credere che non avesse le risposte agli ultimi due quiz , bentornata tra noi , in bocca al lupo per un pronto recupero.Ciao Benedetto.

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Una Felice.....sorpresa......

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Review: Cardiff  , Wales (UK) - Cardiff International Arena - Apr 28 2009

by Adrian Osmond, Western Mail

Non ci sono molti performers che possono fare una performances come Bob Dylan e lasciare ancora la gente soddisfatta.
Una delle cose più strane in questo concerto è stata quella di vedere migliaia di fans tentare di riconoscere le canzoni.
C’è stato un pò di sollievo quando abbiamo sentito il borbottio di Blowin’ in the wind , ma siamo stati anche qui in ritardo nel cantare il coro di uno dei brani più famosi nel mondo dell’ultimo secolo.
Questo , aggiunto al fatto che Dylan ha riarrangiato ancora la musica , confondendo le parole e cambiando il tempo , ha creato una notte di costanti sorprese nella quasi piena Cardiff International Arena.
Nella sua ultima visita a Cardiff , Dylan e la sua band sono saliti sul palco e si sono lanciati in Rainy day women # 12 & 35 ( la canzone di “everybody must get stoned”). E’ stato immediatamente chiaro che la sua voce aveva guadagnato in profondità ma le parole sono meno riconoscibili di prima.
Dylan ha preso posizione dietro la tastiera ed è rimasto lì , niente chitarra per noi stasera. I membri della band gli stavano in fronte invece di stare nella posizione dei prededenti 17 concerti.
Sotto un grande cappello da cowboy , Dylan è passato a Mr.Tambourine man che ha quasi sfidato lo sforzo del pubblico a cantare con lui il coro , è stato il primo momento di grande sorriso della serata , ed il primo formicolio giù per la colonna vertebrale quando ha cominciato a suonare l’armonica.
Mischiando canzoni d’ogni era , la folk di John Brown e Masters of war, con l’era classica di Highway 61 e Tangled up in blue , e moderne aggiunte come Lonesome day Blues ( niente ancora dal nuovo album ) , è stato una cosa che ha fatto piacere ai fans di tutte le età , anche se le performances hanno lasciato confusi i nuovi arrivati.
Per finire , ha lasciato la sopracitata postazione durante Blowin’ in the wind per mettersi a ballare , si , ballare , mentre suonava l’armonica in fronte al pubblico al centro del palco.
Dylan ha borbottato qualcosa che sembrava ” Grazie Cardiff” durante la presentazione della band .
Un grande show da una genuina leggenda della musica , uno dei pochi che ancora produce materiale che vale la pena si ascoltare.

 

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Mercoledi 24 Giugno 2009

Il lato più bello di Maggie's Farm......

Carissimi della farm,
partecipo al dolore di Angelo e faccio un in bocca al lupo a Marina. Anch'io ho perso mio padre 8 giorni fa. Anch'io gli devo tutto forse anche l'amore per la musica...mi regalò un paio di numeri dell'enciclopedia del rock quando avevo 12 anni. Oggi sono 43 ma... forever young!
Ciao a tutti
Alfredo alias McTell

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leggo ora nella Talkin' del problema serio di
Marina all'occhio... Sono rimasto davvero male, nemmeno credevo fosse
possibile che in poche ore potesse succedere una cosa tanto grave...
Spero davvero che si tratti di una cosa che con le cure si possa
risolvere... Un abbraccio a Marina a proposito della quale ricordo le
bellissime ore passate insieme ad Aosta davanti al mio negozio l'estate
scorsa... Un bacio, Marina, ed in bocca al lupo!
Michele "Napoleon in rags"

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Le parole di Marina

Carissimi Angelo ed Otello,
mi ha fatto molto piacere ricevere i vostri auguri. Qualsiasi problema si affronta con maggiore serenità quando si può contare sull'affetto e la vicinanza di cari amici.
A te, Angelo, in particolare, voglio esprimere le mie più sentite condoglianze per il lutto che ti ha colpito. Ti sono vicina con il cuore perché conosco molto bene il dolore che si prova quando si perde una persona che tanto si ama. Anche se la vita prosegue, e non può essere diversamente, si resta segnati per sempre, ed una data separa per l'eternità un prima ed un dopo. Posso, tuttavia, dirti, se questo ti può essere di consolazione, che hai avuto un grande privilegio ad accompagnare tuo padre stringendogli la mano e lui certamente si sarà sentito più sicuro nell'affrontare questo viaggio nell'infinito.
Un giorno vi racconterò la mia storia, perché, vi sembrerà strano, è legata a Bob Dylan: è la storia di una prima volta mancata.
Un abbraccio a tutti
Marina

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IT’S ALL GOOD – by Mr.Tambourine

Parla di me babe , se devi
Tira su la sporcizia , ammucchia la polvere
Farei la stessa cosa se potessi
Tu sai cosa dicono
Loro dicono va tutto bene
tutto bene , va tutto bene

I grandi politici mentono
Le cucine dei ristoranti sono piene di mosche
Non fa molta differenza
Non vedo perchè dovrebbe
Ma è tutto giusto
Va tutto bene , va tutto bene , va tutto bene

Mogli che stanno lasciando I loro mariti
stanno iniziando a vagare
Lasciano la compagnia , non tornano più a casa
Non lo cambierei , anche se potessi
Tu uomo sai cosa dicono ,
Va tutto bene , va tutto bene , tutto bene

Pezzo per pezzo ti smontano
Un tazza d’acqua è abbastanza per annegare
Dovresti sapere che se potessero farlo lo farebbero.
Qualunque cosa stia crollando
va tutto bene , tutto bene , va tutto bene

La gente del paese , la gente sulla terra
Qualcuno di loro è così malato , che non riesce a stare in piedi
Tutti vorrebbero andarsene se potessero
E’ duro da credere , ma va tutto bene
Siiiiiiiiii!

Le vedove piangono , gli orfani sanguinano
Dovunque guardi c’è più sofferenza
Vieni via con me babe , mi auguro tu lo faccia
Tu sai cosa sto dicendo
Va tutto bene , tutto bene
Ho detto che va tutto bene , tutto bene

C’è un assassino a sangue freddo che minaccia la città
Le auto della polizia lampeggiano , qualcosa di brutto sta accadendo,
Gli edifici del quartiere sono fatiscenti
Ma non c’è niente per cui preoccuparsi , perchè va tutto bene , va tutto bene , io dico che va tutto bene whoo!

Strapperò la tua barba e te la soffierò in faccia
Domani a quest’ora farò il vagabando al tuo posto
Non cambierei le cose , anche se potessi
Tu sai cosa dicono
Loro dicono va tutto bene , va tutto bene
Oh si

Serie di flash ironici , la satira è la padrona di questa canzone , la morale è semplice , qualunque cosa accada non preoccuparti , i politici dicono che va tutto bene , allora perchè preoccuparsi ?
Il pezzo chiude l’album staccandosi dal tema conduttore , amore e rimpianto ed entra a grandi passi la satira , si impadronisce della scena e non la lascia più.
Il testo è forte , potente , il messaggio raggiunge tutti , perchè la canzone è molto attuale , anzi , sembra scritta apposta per bastonare il fallimento della politica interna ed estera degli ultimi 15 anni che sta distruggendo a poco a poco quello che resta del sogno americano. La gente abbandonata dai politicanti , sordi ai bisogni dei cittadini , preoccuipati di portare avanti le loro sporche ed inutili guerre di interesse , sembra di essere al tempo di una ipotetica “Masters of war Revisited” , le parole sono cambiate , adattate alla situazione attuale , meno crude e meno taglienti , ma non meno accusatorie e certamente molto più satiriche.
Il ritratto che ne esce è quelo di una povera nazione , persa nel labirinto degli errori dal quale non sa uscire , e le conseguenze , come al solito , vengono scaricate sulle spalle della gente comune , una specie di paga pantalone o del famoso “E io pago” di Totò , ma non c’è da preoccuparsi , loro dicono che va tutto bene.
Certamente il discorso potrebbe essere allargato al resto del mondo , la crisi mondiale coinvolge tutti , quindi il valore lirico del pezzo aumenta in maniera esponenziale.
Qui Hunter è stato bravo nello sciegliere flash che si adattano a tutto , che hanno origine dalla vita di tutti i giorni , dagli avvenimenti quotidiani. La prima strofa comincia con l’esortazione a fare i soliti mestieri di casa , mischiata ad altri pensieri che per il momento non si manifestano. “Ammucchia la polvere – dice il crooner – intanto che fai mestieri parla di me se devi , farei la stessa cosa se potessi      ( non spega perchè non può) tu lo sai cosa dicono , che va tutto bene , allora continua senza preoccupazioni.
L’ironia della situazione è già ben evidente da queste prime parole , un’istantanea veritiera , la gente che constata ed è obbligata ad accettare , con rabbia e rassegnazione , ed è per questi motivi che si sfoga con l’ironia.

Inizia la seconda strofa con la terribile stoccata ai politici , che aumenta d’importanza proprio perchè detta da Dylan , la frase non può essere più chiara , i politici sono dei mentitori , e sappiamo che ad un politicante americano è concesso tutto meno che la menzogna. Ma ormai la politica è diventata una “casta” , una mafia che si autoprotegge , una simil-massoneria come mai si era visto , oggi dai a me e domani io do a te , così controlliamo il popolino senza dargli la possibilità di reagire , gli lasciamo soltanto la scelta di adattarsi e di far dell’ironia , che si sfoghi in questo modo mentre noi continuiamo indisturbati i nostri loschi affari. Insiema ai politici viene accusata anche la classe dei novelli-ricchi  , coloro che approfittando della confusione politica si fanno gli affaracci loro in barba alle regole. La allegoria delle mosche nelle cucine dei ristoranti illustra perfettamente il concetto , tanto loro dicono che va tutto bene , che altro si può fare per contrastare questa schifezza ?

Ma questa situazione genera danni nel popolino , anche se accettata per mancanza di alternative , il potere è difficile da combattere , mancano le armi principali dellle quali la povera gente è sprovvista , la cultura e l’eloquenza , che di solito mettono il mondo a disposizione dei furbi invece che degli onesti , onesti che per sopravvivere fanno di tutto .L’insoddisfazione e la frustrazione spinge la gente a cercare nuove soluzioni , nuovi metodi di vita , la società si sfalda pian piano e difficilmente ricupererà i valori persi. Le mogli che lasciano i loro mariti alla ricerca di qualcos’altro indica lo sfaldarsi del culto della famiglia , culto che cominciò a scioglersi alla fine degli anni 60’ e che ha proseguito inesorabilmente fino ad oggi. Le mogli non tornano più , la similitudine conferma il cambiamento e sottintende un concetto positivo per le donne , anche se qui sono usate come capro espiatorio di una degenerazione morale , le donne sono più coraggiose degli uomini , e quando sentono mancare la terra sotto i piedi sono le prime a muoversi per ristabilire l’equilibrio , magari diverso dal precedente ma ugualmente efficace. La donna è qui usata non come la raffigurazione di un essere di serie B che non sà il danno che può fare con azioni scriteriate , ma come forza primaria della nazione , le colonne sulle quali si basa la solidità del paese.

La quarta strofa si apre con un nuovo attacco ai politici , che smontano la personalità e la sicurezza del popolino pezzo per pezzo a loro vantaggio , mettendolo nella condizione di annegare in un bicchier d’acqua. Quando la politica toglie la forza di reazione al popolo questo è fritto , non solo un bicchiere d’acqua , si può annegare anche in uno sputo , lo farebbero se fossero in grado , non c’è limite all’ipocrisia , alla spietatezza ed alla criminalità della politica. “Qualunque cosa stia crollando va tutto bene” , chiarissima la frase , che importa se tutto quello su cui è costruita la società si sfalda ? Niente , basta dire al popolo che va tutto bene , basta continuare a ripeterglelo e prima o poi lo accetterà come dato di fatto. Il cinismo di certe persone è portato al parossismo in questa strofa , Dylan-Hunter non fanno nomi , ma si piorebbe compilare un bell’elenco delle persone che rientrano in questa categoria. In fondo non c’è bisogno di nomi , il Sistema è corrotto dalla testa ai piedi , forse solo una rivoluzione totale potrebbe cambiarlo , ma le rivoluzioni si fanno con le armi , ed il popolo non le ha , si sfoga con movimenti di massa e contestazioni , marce e roba del genere , la rivoluzione hippies che sembrava dilagarsi a macchia d’olio per tutto il mondo fu riassorbita nel giro di pochi anni , dando poco ed ottenendo tanto , perchè il cambiamento generato da queste rivolte andò ancora a favore delle classi primarie , felici e soddisfatte di aver riassorbito in poco tempo quella che era consoderata una massa di “pezzenti cenciosi senza voglia di lavorare” , finiti i soldi di papà gli hippies dovetterop fare dietro-front e reintegrarsi per mangiare la pagnotta , l’esperienza nel fango e nella fame fece capire a quella generazione che si viveva meglio da yuppies che da Hippies , così tutti si misiero il colletto bianco , buttarono via i fiori e cominciarono una nuova esistenza.

La quinta strofa dipinge questa situazione , la gente sulla terra naviga nello scontento , qualcuno è così a terra da non riuscire più a stare in piedi , tutti vorrebbero andarsene se potessero......riflessione emblematica ma inutile , difficile da credere , ma va tutto bene , tutto bene , siiiiiiiiiiiiii ! Qui la rassegnazione è portata al punto più alto , non ci sono soluzioni per nessuno tranne l’ironia , tutto va bene , bisogna crederci per non soccombere , si vive male , sempre peggio , ma almeno si è vivi e si tira avanti , con la speranza e l’illusione che prima o poi qualcosa cambi , se mai  cambierà .......

La sesta strofa affronta un’altra tematica importante , la guerra , che crea vedove che piangono ed orfani che sanguinano , dovunque guardi la sofferenza aumenta , non farci caso , vieni via con me babe , tu sai cosa voglio dire , loro dicono che va tutto bene , cerchiamo un angolino di questo ondo dove isolarci e poter credere , almeno per un pò , che tutto vada davvero bene.
E’ la rassegnazione dei poveri che reagisce come può , di fronte al potere dei grandi cerca rifugio nel potere che anche i piccoli possono avere , l’amore , grande palliativo a tutte le sofferenze morali e materiali della gente.

La settima strofa ci offre un’altra serie di flash sui difetti della società , assassini a piede libero , minacce sempre a portata di mano , convivenza col pericolo e col disordine , le sirene della polizia ululano nelle città che sempre di più vanno in rovina, diventano fatiscenti , ma non c’è niente di cui preoccuparsi , anch’io adesso dico che va tutto bene , io dico che va tutto bene ,whooooooo....la risata che chiude la strofa. Superfluo ogni commento , la disillusione più totale si è impadrinita della gente , adesso non solo i politici , ma anche il crooner dice che va tutto bene , la risata amara e sarcastica dice che non è così , ma non c’è altra soluzione , si gioca il loro gioco , il crooner si rende conto di essere solo una pedina nel loro gioco , esperienza che Dylan ha già descritto e che non ha raggiunto i risultati voluti , eccetto che le occasionali pedine sono diventate la massa della gente , certamente un peggioramento , ma l’ironia lascia intravedere la speranza del cambiamento e dell’aggiustamento delle cose , il crooner sembra volersi illudere che questa sia una cosa temporale , che gli avvenimenti futuri cambieranno , si spera in meglio , ma il dubbio rimarrà sempre.....

Combatto ma accetto , dicono le parole iniziali dell’ultima strofa , concetti in contraddizione fra di loro , ti strapperei la barba e te la tirerei in faccia e potessi , ma domani prenderò il tuo posto , mi adatterò e cercherò di sfruttare al meglio la situazione , non cambierò le cose anche se potrò , perchè domani sarò dalla parte di quelli che stanno bene , di quelli che dicono che va tutto bene , tutti sanno cosa dicono loro , va tutto bene , oh si....!
La canzone si chiude con un piglio d’amarezza. Constatare che per cambieae bisogna passare dall’altra parte rende amaro il passo , l’ironia sembra essere la giustificazione , sembra........


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Martedi 23 Giugno 2009

Auguri per Marina

Cara Marina,
leggendo la Talking di oggi ho appreso del tuo problema all'occhio. Sono rimasto profondamente addolorato.Che dire , la tua forza di volontà ti permetterà sicuramente di superare questo brutto momento.
Purtroppo in questi giorni il dolore è passato anche dalle mie parti , Venerdì notte mi è mancata una persona a cui devo tutto.Mio padre si è spento tenendomi per mano.La vita continua.
Voglio farti i miei più sinceri auguri di una tua pronta guarigione.
Un forte abbraccio.
Angelo.

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Profitto per un grossissimo augurio di rapida guarigione a Marina!
Otello

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“This Dream of You” – by Mr.Tambourine

Quanto tempo posso stare
in questo inesistente caffè “prima che la notte lasci il posto all’alba,
Mi sto chiedendo perchè sono così spaventato dell’alba ,
Tutto quello che ho e che so è questo sogno di te che mi spinge a continuare a vivere

C’è un momento quando
le vecchie cose ridiventano ancora nuove
Ma quel momento potrebbe essere arrivato ed andato
Tutto quello che ho e che so è questo sogno di te che mi spinge a continuare a vivere

Guardo fuori ma non posso vederlo
non voglio credere ma continuo a crederci
ombre danzono sulla parete
ombre che sembrano sapere il tutto

Sono troppo cieco per vedere
è il mio cuore mi sta facendo trucchi con me
Sono perso nella folla , tutte le mie lacrime sono andate
Tutto quello che ho e che so è questo sogno di te che mi spinge a continuare a vivere

Tutto quello che tocco sembra sparire
dovunque mi volto tu sei sempre li
Correrò questa corsa fino alla mia morte terrena
Difenderò questo posto col mio ultimo respiro

Da una stanza senza sedie/senza allegria
In una cortina di buio , ho visto una stella caduta dal cielo
Mi son girato ed ho guardato ancora ma se n’era andata
Tutto quello che ho e che so è questo sogno di te che mi spinge a continuare a vivere
“Da una stanza senza sedie e dalla cortina del buio...”

Senz’altro , questa “This dream of you” ha un altro spessore lirico , anche se certe frasi sono ispirate da altri sctittori si sente la presenza dylaniana , fatto positivo , Dylan ha letto qualcosa che ha attirato la sua attenzione , ha toccato certi tasti del suo sentimento , ne ha preso atto e le ha usate per esprimere un suo concetto , anche se non sono parole strettamente sue non ha importanza , le frasi sono belle , l’ispirazione pure e la loro collocazione all’interno della canzone e perfetta e la eleva sopra altri pezzi di questo album che abbiamo già preso in esame.
Non è una storia , il crooner ascolta ed analizza i suoi sentimenti , quello che gli dice il cuore , filtrato dalla logica della mente , osservazioni che forse non trovano una risposta precisa , ma la speranza è il filo conduttore che porta avanti il narratore , la speranza che il sogno si avveri , la speranza che gli da la forza di continuare la vita. Il filo conduttore dell’album è rispettato , l’amore è insostituibile , il rammarico si può sopportare , la speranza è l’ultima a morire.
“Quanto tempo posso stare in questo caffè che non è in nessun luogo prima che l’alba prenda il posto della notte ?” Questa è l’inizio della prima strofa , la prima di tante domande contenute nella canzone , la prima che non chiede una risposta precisa , sembra soltanto accendere la speranza che la risposta sia positiva , ci si aspetta una risposta ma arriva subito la seconda domanda , “Mi sto chiedendo perchè sono così spaventato dall’alba ?”. Anche a questa non risponde , ma la richiesta lascia intravvedere la risposta ovvia , la notte favorisce i sogni , quelli che risvegliano ed incarnano i desideri personali e più intimi dell’uomo , quelle false realtà che si materalizzano nella mente fino a farti credere nel tempo che siano fatti reali. Ma l’alba cancella queste cose e riporta alla triste realtà quotidiana , e per questo lo spaventa , il crooner non cerca una risposta , dentro di se la conosce bene e ritiene inutile manifestarla a se stesso , chiude il verso con una soluzione di ripiego “Tutto quello che so ( come dire altro non voglio sapere ) è che il sogno di te mi spinge a continuare a vivere. In questo c’è tutta la drammaticità , la tristezza e la disillusione dell’esistenza , mai come voluta o desiderata , la constatazione che la realtà è l’altra faccia del sogno , quel sogno che sta diventando più importante della realtà stessa , come fosse una sorgente d’acqua fresca in mezzo al deserto che riaccende la speranza della vita invece della certezza della morte.

La seconda strofa continua con le riflessioni , ombre del passato che a volte si ripresentano con l’aria di qualcosa di nuovo , più che una realtà è la speranza del crooner che distorce la riflessione a suo comodo , lo testimonia la frase seguente , dove dichiara che il dubbio è forte e presente , l’incertezza totale , ma quel momento potrebbe essere già arrivato ed andato senza che lui abbia avuto la possibiltà di trattenerlo. Rimane la risposta sospesa anche a questa domanda , lui ha la risposta dentro di se , ma come nella prima strofa non vuole dirla , e non la dice , risolve anche questa riflessione con la dichiarazione che la sola cosa che sa è il sogno di lei che continua a mantenerlo in vita .E' chiaro che lui sa le risposte e non le vuole dire , lo soluzione del sogno è più comoda e meno dolorosa , la speranza è sempre meno dolorosa della cruda realtà , mantiene sempre aperte le porte che sono chiuse da tempo , un bluff ben riuscito nei confronti di se stesso , un bluff al quale attaccarsi disperatamente con la consapevolezza che si sta prendendo in giro da solo , in sostanza si capisce che nemmeno lui ci crede ma che vuole crederlo a tutti i costi.

Infatti nella terza strofa lo dice apertamente , si guarda allo specchio , si interroga e capisce che sta volutamente ignorando la sua realtà mentale e materiale. “ Guardi fuori ma non posso vedere , non voglio credere ma continuo a crederci , le ombre danzano sulla parete , ombre che sembrano sapere tutto”.
Le ombre sono la materializzazione dei suoi pensieri , che sa tutto ma non vuole sapere niente , o meglio , si rifiuita di sapere , preferisce continuare nella parte del fesso che osserva le ombre ed in quella del sordo che non sente , eternamente combattuto se credere alla realtà o rifiutarla , e la soluzione è sempre quella , la strofa si chiude con la convinzione artefatta che è il sogno di lei che gli da la forza di continuare a vivere. Questo lascia anche presupporre che se non ci fosse la irreale presenza del sogno al quale si aggrappa con tutta la sua ostinazione , il crooner potrebbe anche pensare di terminare in modo cruento la sua esistenza , ma questo pensiero terribile e sottinteso è sempre contrastato e scacciato dalla forza della fede nella speranza , dall’istinto di conservazione travestito da sogno , dalla forza del pensiero che centuplica le forze del moribondo dandogli la possibiltà di tirare avanti , domani potrebbe succedere qualcosa , il sogno potrebbe avverarsi , perchè lasciare oggi ?

Nella quarta strofa dichiara apertamente questa situazione della quale egli conosce ogni sfumatura , il dolore ed il rammarico raggiungono lo zenith , ma c’è sempre il sogno a sanare tutto.
Si rende conto di comportarsi come un cieco ( sono troppo cieco per vedere ) , ma la frase non convince , da invece la sicurezza che lui si renda perfettamente conto di star recitando una parte , falsa ma indispensabile per la sua stessa continuità. Si rende conto che il cuore gioca sempre brutti scherzi , la disperazione ha il sopravvento solo per un momento , “Sono perso nella folla senza più una lacrima per piangere” , ma la frase sembra avere soltanto una valenza masochista , lui si crogiola nella non voluta realtà , nel dolore non desiderato , confessa di sentirsi schiavo della disperazione , confessa che c’è anche una parte notevole di colpa da parte sua nel lasciarsi andare , tanto alla fine del pensiero doloroso e drammatico c’è sempre il sogno a mantenere aperta la porta.

La quinta strofa si apre con la forza dell’istinto di sopravvivenza che si presenta al crooner più forte che mai , lui analizza la situazione   “ Tutto quello che tocco sembra sparire” , ma il sogno è sempre lì a sua difesa , e per la prima volta sembra affrontare di petto la realtà “ Correrò questa corsa fino alla mia morte terrena”. La dichiarazione è finalmente la realtà , la confessione che lui ha sempre saputo tutto , che ha sempre fatto finta di non saperlo , che si prendeva in giro da solo , ma in un momento , solo in quel momento sembra voler spazzare via tutto , pensieri , sogni , realtà , dolore , speranze e desideri. Bene , sia come sia , affronterò tutto e mi difenderò fino all’ultimo respiro. In questo momento è un uomo , l’uomo consapevole e padrone di se stesso , che non si lascia condizionare dai pensieri e dalle illusioni , se c’è da combattere combatteremo , lo zoccolo duro che è in lui prende il sopravvento , scacciando le paure e le incertezze che lo hanno tormentato fino a quel momento.
La reazione è grande , la sincerità di più ancora , il crooner confessa tutto , di essere stato un burattino nella mani di lei , del destino , della vita , di essere stato debole e senza volontà , e questa forza cancella tutte le sue precedenti debolezze ridandogli la dignità perduta.

Nell’ultima strofa lo spiega meglio , guarda dalla finestra e vede una stella cadente , e si riconosce in lei , si gira e si cerca ancora , ma la sua precedente personalità non c’è più , la speranza l’ha scacciata definitivamente. Il sogno ha vinto la paura , lui continuerà a credere nel sogno , a combattere e superare tutto , ora è più che mai convinto che il sogno gli darà la forza per continuare , sembra un ritorno alla debolezza precedente ma in realtà non lo è , lui si rende conto di essere in una stanza buia con le tende che impediscono alla luce di filtrare , ma ormai ha capito la soluzione , basta spostare le tende e la luce entrerà rinnovando la vita che ostinatamente si rifugiava nel buio per non essere vissuta. E’ un grande messaggio di fede e di speranza , mai mollare , quando credi che la notte abbia spento tutto ti sbagli , il sole sorgerà ancora......

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Review: Birmingham, England - (NIA) - April 29, 2009

by Hugh Barney

Ne valeva la pena ? 10 ore di guida , tornare a casa alle 03,00 ed andare al lavoro il giorno dopo ?
Si !
Niente concerto a Newcastle quest’anno , così abbiamo dovuto prendere mezza giornata di ferie e guidare fino a Birmingham.
La solita intro....... please welcome columbia recording artist - Bob Dylan' – sale sul palco alle 19,40 , molto distorto e desonorizzato. E’ atato chiaro fin dall’inizio che qualcosa non andava con il sound. Questo sembra essere un problema ad ogni concerto di Dylan , perchè questi ragazzi non fanno mai un giusto sound-check ?
C’è voluto una vita per riconoscere la prima canzone , Wicked messenger.
Il suono era così povero , la canzone non aveva nessuna possibilità di conquistare qualcuno. Bob velocemente si è spostato alla chitarra elettrica ed ha fatto una noiosa versione di Ain’t me babe. Il suono era ancora povero.
Ho cominciato a pensare che questo era il peggior concerto di Dylan che avevo visto.
Mi ha fatto molto piacere sentire High water e Stuck inside of Mobile. Dylan ha fatto un assolo di armonica alla fine di Mobile ed ho cominciato a pensare più positivo. Si poteva dire che il suono stava migliorando dal banco di regia verso la fine di Man in the long black coat.
Quando ha suonato Desolation raw il suono era perfetto. Si poteva sentire ogni parola. Dylan era in buona voce , il suono di raspa in un garage stava andando di bene in meglio .
Dopo una poco lucente Honest with me , stravolta al punto di non capire la melodia , Bob è passato ad una meravigliosa performance di Workingman blues. Che grande canzone per i nostri Tempi Moderni......i bassi salari sono la realtà , se vogliamo essere competitivi.
Highway 61 e Ballad of a thin man sono seguite ed è stato chiaro che stava diventando la Highway 61 night. Grande vocal , molto  chiara , anche in Most likely you go your way che è stata la ciliegina sulla torta.
Ain’t talkin è stata un pò senza vita ma l’esecuzione vocale è stata accurata.
Thunder on the mountain , leggermente prevedibile , ma gran divertimento col gioco delle luci abbastanza buono per un concerto di Dylan.
Allora è arrivata una delle migliori performances di Like a rolling stone che non sentivo da molto tempo.
Mi stavo preparando ai soliti prevedibili encore ma sono stato totalmente sorpreso da una versione abbastanza di suond-Motown di Blowin’ in the wind. Mi aspettavo di sentire un annuncio tipo : 'Ladies and Gentlemen, put your hands together for Martha Reeves' etc.
Tutto sommato , il mio 9° concerto di Dylan si è trasformato in una grande serata , che era cominciata male ma finita alla grande.
Hugh Barney - Newcastle Upon Tyne.

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Woodstock, il più grande ingorgo della storia                                               clicca qui

 

 
Lunedi 22 Giugno 2009

Talking Bob Dylan Blues - Parte 463                                                             clicca qui

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Shake shake mama – by Mr.Tambourine

Ho un blues per te baby quando guardo il sole
Ho un blues per te baby quando guardo il sole
Torna qui, possiamo divertirci davvero

Beh, è sera presto e tutto è immobile
Beh, è sera presto e tutto è immobile
Ancora una volta sto camminando su, intorno alla collina

Muoviti muoviti Mama come una nave che va verso il mare aperto
Muoviti muoviti Mama come una nave che va verso il mare aperto
Hai preso tutti i miei soldi e li hai dati a Richard Lee

Giù al fiume il giudice Simpson sta passeggiando
Giù al fiume il giudice Simpson sta passeggiando
Niente mi sciocca di più di quel vecchio pagliaccio

Qualcuna di voi donne sa bene il fatto suo
Qualcuna di voi donne sa bene il fatto suo
Ma i vostri vestiti sono tutti strappati e la vostra lingua è un pò troppo rozza

Muoviti muoviti Mama fino all’ alba
Muoviti muoviti Mama fino all’ alba
Sono proprio qui baby, non sono così lontano

Non ho madre, non ho padre e quasi nemmeno amici
Non ho madre, non ho padre e quasi nemmeno amici
E’ venerdì mattina sulla Franklin Avenue

Muoviti muoviti Mama, alza la voce e ulula
Muoviti muoviti Mama, alza la voce e ulula
Se stai andando a casa è meglio che vai per la strada più corta

Tipico esempio di blues composto da una serie di frasi che non hanno connessione fra di loro , pratica molto usata specialmente dagli autori di colore , che a volte , non avendo una storia completa da raccontare , prendevano spunto da situazioni diverse per comporre le loro canzoni , ogni strofa parlava di un argomento diverso dall’altro. Sulle stile dei vecchi blues la prima strofa è sempre ripetuta prima del tipico cambio di accordo che introduce la risoluzione armonica del blues , ed in questo Shake Shake Mama segue le regole canoniche del blues , eseguita con un tempo leggermente accellerato come si faceva in serie negli anni 50’ ed anche dai bluesmen bianchi degli anni 60’ più avvezzi alla struttura rock che a quella del blues tradizionale. Il brano potrebbe trovare comodamente posto su uno qualsiasi degli albums dei Bluesbreakers di John Mayall , dei Blues Incorporated di Alexis Corner o dei Taste di Rory Gallagher , seguaci fedeli del blues suonato alla maniera dei bianchi , dove la chitarra elettrica la faceva tanto da padrone , limitando la sua straripante invadenza solo agli assoli , rispettando alla lettera le regole strutturali del blues. Qui il crooner non racconta una storia , canta frasi che sono collegate solo in apparenza , una serie di flash di vita , di momenti che si richiamano ma non hanno un vero collegamento.
La struttura del brano è fatta apposta per essere il più fedele possibile ad un vecchio blues tradizionale , nessuna variazione o novità , evitate accuratamente per non falsare lo spirito della canzone , deve sembrare un vecchio blues e lo sembra , anzi , in pratica lo è. Anche il testo è composto in questo modo , senza riferimenti temporali , senza nomi , senza luoghi , senza una storia da raccontare , solo parole messe lì per mettere insieme un blues per niente pretenzioso. Potrebbe essere una canzone del 1800, del 1900 o del 2000 , una canzone non collocabile nel tempo , Shake Shake Mama è praticamente un vintage curato nei particolari , dal suono alle liriche. Un buon vintage si può dire , la canzone scorre senza intoppi , piacevole all’ascolto , con quel sapore di tristezza tipico del blues che raramente perde questa caratteristica anche quando descrive le situazioni più felici.
Shake Shake Mama non ha nessun momento drammatico , non deve averlo , è un brano pensato per far passare qualche minuto in seria allegria , non ha una storia , ha delle frasi abbastanza banali ma così deve essere per raggiungere il risultato voluto , essere fondamentalmente un blues e non una canzone di Dylan . Dylan la canta soltanto , ricreando l’atmosfera ed il suono delle radici della musica popolare , un' operazione che Dylan sta portando avanti da tempo. Tutto l’album è volutamente distaccato dallo stile Dylan , per questo è un album “diverso” , con una sua valenza specifica , il bersaglio è stato scelto in partenza e centrato perfettamente. Potrà sembrare strano e poco dylaniano , ma Bob ci ha abituato ai suoi improvvisi colpi di coda , ai suoi imprevedibili cambiamenti di rotta , ormai anche questa è diventata una sua caratteristica , fa parte dell’artista Dylan , artista unico ed irripetibile , è un suo marchio di fabbrica , another side della sua “opera omnia” ben lontana ancora dall’essere finita. Io non mi stupisco più quando Dylan ci sorprende con qualcosa di diverso , anzi , me lo aspetto , e Together Through Life è suonato subito diverso e bello alle mie orecchie , ancor prima di poterlo ascoltare con più attenzione , analizzare o scrivere qualunque tipo di dotta o sciocca impressione. L’album si piazza in un angolo particolare , solo suo , senza richiami o riferimenti , una vera novità dylaniana anche se è lontano dall’essere un masterpiece , è un album con uno scopo preciso che riesce perfettamente nel suo intento, anche con canzoncine leggere come questa Shake Shake Mama , un altro modo per porgerci la sua capacità infinita di calarsi in qualunque tipo di panni , da quelli della Rock-Star di prima grandezza a quelli dello stracciato bluesman da strada in una città di confine.Quanti Dylan dovremo ancora conoscere ? Possiamo solo aspettare per avere una risposta , lui sarà sul palco finchè gli sarà possibile stare in piedi , e quando non potrà più stare in piedi verrà sul palco in carrozzina , su questo sono pronto a giurarci !

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Review: Dublin, Ireland - The O2 - May 5, 2009

by Ger Daly

Show stellare.In modo molto rude fin dall’inizio Bob e la band hanno suonato il meglio che ho visto per qualche tempo.La irish Crowd , nuova e simpatica venue , aveva un concerto da # 1 ,tuttto era giusto sulla carta , ma dopo il passo falso della Rounfhouse di Londra ero ritornato a casa pieno di disappunto , questa volta ero speranzoso ma preparato per un’altra serata di disappunto ma speravo sempre in momenti brillanti.
Leopard skin per prima , Bob all’organo , una partenza davvero solida. Don’t think twice è stata altrettanto grande , il suono era perfetto dalla posizione in cui ero io , di fronte al centro del palco , Bob alla chitarra per questo pezzo.
Poi Lonesome days blues , profondo e sporco , proprio perfetto. Sfondo nero e luci bianche , i faceva pensare che tutto questo si stava svolgendo sotto la luce lunare da qualche parte lontana milioni di miglia da qui. Bob era nel suo elemento e la band lo seguiva bene.
Just like a woman è suonata bella , tutti cantavano il ritornello , bello l’assolo di armonica.
Dopo tanti momenti magici , mi aspettavo qualche calo ma Rollin’ and Tumblin’ è stata un buon standard penso , con grande interscambio di suono fra Bob e Donnie , Toni e George ci facevano sobbalzare , Stu e Denny facevano abbastanza in modo giusto. Buona energio con riscontro positivo del pubblico.
John Brown è venuta veramente bene , di nuovo qualcosa di intrigante fra Bob e Donnie , un momento davvero bello.

Stuck inside of Mobile , non è mai stata una delle mie preferite dal vivo , ma andava bene questa sera , il cantato di Bob era Bello e chiaro , è sembrato strano che non abbia avuto momenti del suo solito borbottio , ma al momento era chiaro che stavamo assistendo ad uno show memorabile.
Under the red sky è stata una dolce sorpresa,specialmente la chitarra di Bob cje aveva un suono nuovo e diverso , gradevole penso , mi piacerenne sentirne ancora.
Honest with è stata impeccabile.
Highway 61 , dura ma meno selvaggia che a Dublino 2005 , è ancora cool . Penso che questa canzone abbia bisogno di spazi più grandi per un serio lavoro delle chitarre , un trupudio che ha lasciato nella sua scia il ricordo del passato , ma ho avuto la sensazione che queste cose non siano più possibili.
Ain’t Talkin era meglio che sul disco a mio avviso.
Anche Thunder on the mountain è suonata più fresca.
Like a Rolling stone è la parte dello show che vorrei fosse cambiata in qualche modo , ma stasera è stata grande ed apprezzata , grande risposta del pubblico! , la voce di Bob aveva bisogno di aiuto da parte di tutti noi a questo punto , lunghe parti strumentali tra una strofa e l’altra e la band sembrava trovarsi a suo agio ed infiammarsi , comunque questa struttura funziona sempre.
Naturalmente la sorpresa di ascoltare una delle canzoni del nuovo album , If you ever go to Houston , grande risposta da tutti. Bob ha apprezzato. Non dimenticherò mai gli sguardi alla “Hey quest’ uomo è un duro” che si scambiavano Tony e george ogni volta che Bob picchiava un accordo sull’organo.
Dopo lo splendido finale di Blowin’ in the wind ho pensato che sarebbero ritornati per suonare ancora qualche pezzo , ma non è stato così , ma “Hey domani sono ancora qui !” Vai Bob , chiunque andrà ai tuoi concerti qyesta estate sarà contento.
E’ grande vedere Dylan quando è al top.

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by Daan Arts

Il giorno dopo eravamo già tornati in Olanda . Io ed il mio amico siamo volati a Dublino per bere Guinnes e per vedere Bob Dylan. Abbiamo avuto quello che volevamo entrambi , queste gioie della vita.
Il concerto è stato grande , la folla eccitante. Don’t think twice , oh mio Dio , che performance di questa grande canzone , anche Just like a woman , dove siamo stati invitati a partecipare al coro sorridendo di gioia.
Grande performance di Mobile e Under the red sky ( non una grande canzone ma una grande performance !). Solo pochi momenti di calo nella serata che erano rapidamente sostituiti da una energica esecuzione di Like a rolling stone , ancora una volta faceva diventare il pubblico il fattore principale facendo sorridere la band.
La band era infuocata , grande jamsession in Thunder on the mountain. La band guardava Dylan negli occhi per capire dove andare...e quando andavano lo facevano alla grande con grandi sorrisi. Dopo le esecuzioni standard di Spirit e Blowin’ , ci aspettavamo Watchtower , invece è arrivata If you ever go ti Houston!!!!! Che grande sorpresa , alla gente è piaciuta e devo dire che la canzone stasera è stata migliore di quella dell’album anche se mancava la fisarmonica , così le parti di chitarra risaltavano maggiormante..
Denaro speso bene ed un’altra città dalla quale tornare a casa!
Spero di vedere Bob di nuovo , anche se la Guinness e la musica irlandese è stata ugualmente buona!

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SCRIVEVANO.....

Bob Dylan e la canzone di protesta: breve storia di un equivoco

di Edoardo Tacchi                                                                   clicca qui

 

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Sabato 20 Giugno 2009

JOLENE – by Mr.Tambourine

Perchè viene giù lungo la high street entrando nella terza
Se non è il risorgere di un uomo morto, io muoio, lei è l’unica, Jolene , Jolene ,
Baby , io sono il re e tu la regina

Beh , è una lunga vecchia autostrada che non finisce mai
Ho preso una Saturday Night Special (ndr: è una pistola), sono tornato di nuovo
Dormirò vicino alla tua porta, rischierò la mia vita
Tu probabilmente non lo sai ma ti farò mia
Jolene , Jolene
Baby, io sono il re e tu la regina

Tengo le mani in tasca, sto andando Avanti
la gente pensa di sapere, ma si sbagliano tutti
Tu sei qualcosa di gentile, sto scommettendo sui dadi
Non posso dire di aver mai pagato il prezzo
Jolene , Jolene
Baby , io sono il re e tu la regina

Beh, l’ho imparato a mie spese, ne ho avuto abbastanza
Ho incontrato qualcuno con la fortuna troppo lontana
Quei grandi occhi marroni, pronti per corteggiare
se mi tieni fra le tue braccia, le cose non sembrano così scure
Jolene, Jolene
Baby, io sono il re e tu la regina

Il pezzo è un divertissement , un piacevole chicago-blues stile che suona ascoltabile senza pretendere più di tanto , il testo vale poco , probabilmente anche Hunter non si è sforzato più di tanto per togliersi dalla banalità delle parole , stupisce che Dylan presti il suo talento a canzoni come questa , ci ha abituato a ben altro nella sua lunga carriera . Certamente il principale intento di questo album era quello di fare una cosa leggera di ampio respiro , un easy listening di buona fattura ma niente di più. Uno stacco dai clichè dylaniani , un momento di stasi di ispirazione e di motivazioni , certo a 68 anni lo spirito battagliero di Bob se ne è andato da lungo tempo , ora sembra essere venuto il tempo della rilassata tranquillità della terza età. Certo l’impegno e l’intensità di certi pezzi di marca-Dylan è difficile da mantenere nel tempo , ecco allora questi pezzi di intervallo , per far sentire che lui c’è sempre anche col minimo impegno. É quasi inutile commentare il testo , così provinciale e scontato , di bassa levatura , ho provato a pensare a quest’album senza la presenza di Campbell e di Hidalgo , non saprei che dire , forse da “disco diverso” diventerebbe un “disco minore”, sempre ragionando in termini di valori dylaniani. Non c’è creatività in quest’album , solo buona routine ben confezionata , con la geniale idea di copiare il suono Chess e Sun Records , ma anche questa , pur se trovata geniale , in realtà è una “bella” scopiazzatura della media musica standard degli anni 50’.
Together Through Life è un album che ti tiene sempre in contrasto , le canzoni sono piacevoli pur essendo il minimo di Dylan , i testi pure perchè di Dylan c’è solo qualche frase , il resto è molto lontano dallo stile-scrittura di Dylan , questo è Hunter interpretato da Dylan ed amici , una serata in compagnia , dove si suona , si mangia , si beve e si balla , una specie di Big Pink in miniatura , solo che lo spessore delle canzoni è nettamente sottotono , presentando un altro Dylan diverso da quello che quasi tutti i fans hanno in mente , questo è il Dylan che ha tutti i diritti di divertirsi , ma un Dylan normale , non quel Dylan super-artista , super-performer , super songwriter. Sembra che quel Dylan abbia preso una vacanza con questo disco , che si diverta ad interpretare il ruolo di uno qualunque , in Jolene le cose combaciano perfettamente , Jolene è un pezzo debole anche se piacevole , il testo è debole e la musica volutamente contenuta entro certi schemi prefissati. Dunque un Dylan in vacanza , un Dylan che si adatta a questi “riempitivi” in attesa di qualcosa di meglio. Perchè no ? Anche questo è un lato di Dylan , potrà piacere od indispettere a seconda dei gusti personali di chi ascolta , un Dylan che non mette impegno ma nemmeno lo pretende da chi ascolta. Bob sembra voler dire , ascoltate , rilassatevi , gustatevi quel mitico suono e non giudicate a vanvera , ho voluto ricreare quel suono , un tuffo nel sound del passato , per gustare il sapore di quei dischi che non ci sono più , spazzati via da quell’orgia elettronica che non accenna a diminuire. Per questo non ci sono più bravi artisti in giro , ed i pochi bravi appartengono alla generazione passata , per questo uno come Dylan , quando apre bocca arriva al primo posto della classifica anche con un album come questo , modesto ma diverso , diverso ma modesto , ma sempre ricco di quel feeling che le moderne incisioni non hanno mai avuto e mai avranno.
Il disco non merita un 7+ , ma i ricordi che richiama alla mente sono ottimi ed abbondanti per la truppa . Grazie ancora una volta Bob , a prescindere.........

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SCRIVEVANO......

RENALDO AND CLARA , Il film - di Michele Murino                                clicca qui

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http://www.youtube.com/watch?v=ZR4xl1iNUF0&feature=related
Ciao Mr. Tambourine
segnalo a tutti questo incredibile video da youtube
sono senza parole
ciao Michele "Napoleon in rags"

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Dylan e il calcio italiano                                                                                    clicca qui

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I prezzi dei biglietti dei concerti : roba da ricchi                                           clicca qui

 

a
Venerdi 19 Giugno 2009

Estate negli Stati Uniti: da Orlando a Scottsdale, tour negli USA                  clicca qui

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“Forgetful heart” – by Mr.Tambourine

Cuore smemorato
Hai perso la capacità di ricordare
Ogni piccolo dettaglio
tu non lo ricordi più
I tempi che abbiamo vissuto
Chi meglio di te potrebbe ricordarli

Cuore smemorato
Abbiamo riso e ci siamo divertiti , tu ed io
È durata a lungo
Ora sei soddisfatta di lasciar che i giorni se ne vadano
Quando eri là
Tu eri la risposta alle mie preghiere

Cuore smemorato
Amavamo con tutto l’amore cher la vita può dare
Che posso dire
Senza te è così duro vivere
Non posso avere di più
Perchè non possiamo amare come abbiamo fatto prima

Cuore smemorato
Come un’ombra vagante nel mio cervello
Tutta la notte
Sto sveglio ad ascoltare il suono del dolore
La porta è chiusa per sempre ,
se davvero c’è mai stata una porta

Potrebbe essere la storia di chiunque , sembra una storia inventata più che vera, il tema principale è sempre quello conduttore del disco , amore e rammarico , ricordi , dolore , momenti felici ormai passati , una canzone che sembra rincorrere le altre. Testo povero liricamente , a parte la frase “ sto sveglio ad ascoltare il suono del dolore “ , il resto si trascina con le unghie e con i denti. La canzone è abbastanza riuscita , nello standard dell’accettabile , ma il testo proprio non segue la musica. Non è un capolavoro musicale , è un onestissimo pezzo bluesy , da roudhouse , nello standard della media di questo genere di canzoni , ma la storia del cuore smemorato non convince , c’è poca convinzione nell’autore stesso che si rifà a centinaia di storie simili , la musica richiama centinaia di altri pezzi del genere , un pò ne ricorda uno , un pò un altro , nessuno pretende di più , un pezzo da entertainment che si accetta così com’è , che piace anche. Dylan sembra più divertirsi a cantarlo che a sentire il dolore della perdita di lei , ormai così lontana nel tempo da essere solo un ricordo senza nemmeno un nome .Forgetful heart sembra quasi un nickname usato per riferirsi a qualcosa i cui contorni stanno svanendo nelle spire del tempo. Pare l’ultimo colpo di coda di un ricordo che non fa più male , un amore indicato per scriverci sopra la canzoncina , ma che c’è di male ? Non tutti gli amori devono per forza essere quelli della vita , forgetful heart è uno dei tanti , da ricordare con piacere e con poco rimpianto. Il pezzo non muove nessuna corda , non smuove sentimenti , fila via liscio senza scosse , come quelle storie che si raccontano per far passare la sera davanti al bivacco. Non c’è un rammarico forte come in “If you ever go to Houston” o “My wife’s home town” , non c’è nemmeno “l’atmosfera” mistica di “Life is hard” , un pezzo per rilassarsi , niente di eccezzionale ma in questo non vedo niente di negativo , si può cantare per divertirsi , per rilassarsi , per far piacere a chi ti ascolta e non è necessario che ogni cosa che canti sia una pugnalata al cuore che riapre in te vecchie ferite sopite dal tempo. La voce di Bob sembra più divertita che sofferente , ma che c’è di male nel divertirsi ogni tanto ? Il ricordo è piacevole , riporta alla mente del crooner momenti felici passati assieme a lei , ci siamo divertiti ed abbiamo riso tu ed io , ma poi è finita , anche i passaggi più sofferti sembrano di convenienza , non si sente l’asprezza del rammarico , il ricordo del vecchio amore non riapre ferite , è una dolce rimembranza , peccato sia andata come è andata. La certezza che la storia è meno èrofonda di quel che potrebbe apparire leggendo il testo la da l’ultima frase :
“La porta è chiusa per sempre , se davvero c’è mai stata una porta”. Questo è il dubbio che manifesta l’incertezza del crooner , che ricorda con piacere , con un leggero rammarico , ma che non sa se la storia era una di quelle che contano , chissà se davvero c’è mai stata una porta.....

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SCRIVEVANO......

IL MISTERIOSO NORMAN RAEBEN
di Bert Cartwright
traduzione di Michele Murino


Norman Raeben è stato uno dei personaggi più influenti nella vita di Bob Dylan. Fu Norman Raeben, ebbe a dichiarare Dylan, che - alla metà degli anni '70 - fu capace di rinnovare la sua abilità nel comporre canzoni. Dylan fece capire anche che l'insegnamento e l'influenza ricevuti da Norman alterarono in maniera così profonda la sua visione della vita che sua moglie Sara non riuscì più a comprenderlo, e questo fu uno dei fattori che contribuirono alla dissoluzione del matrimonio di Dylan. E' alquanto strano che, data l'importanza dell'influenza di Norman Raeben su Bob Dylan, egli non viene mai menzionato nelle biografie pubblicate negli anni '80.
Dylan parlò per la prima volta di Raeben nel corso di alcune interviste che egli rilasciò nel 1978 per promuovere il suo film, Renaldo & Clara, sebbene per un certo periodo di tempo egli non volle identificare in maniera specifica quell'uomo. "Non c'è nessuno come lui", raccontò Dylan a Pete Oppel, giornalista del Dallas Morning News.
"Preferisco non dire il suo nome. E' davvero una persona speciale, e non voglio creargli problemi".
"Era solo un vecchio" - disse Dylan a Ron Rosenbaum di Playboy - "Il suo nome non significherebbe niente per te".
L'interesse di Dylan nei confronti di Norman iniziò in un certo giorno del 1974, quando alcuni amici di Sara arrivarono a casa loro per una visita: "Parlavano di verità, di amore e di bellezza e di tutte quelle parole che avevo sentito per anni, e riuscirono a definirle tutte quante al punto che io non riuscivo a crederci... Chiesi loro "Dove avete trovato queste definizioni?" e loro mi risposero raccontandomi del loro maestro".
Sufficientemente impressionato, Dylan cercò di mettersi in contatto con l'insegnante la volta successiva che si trovò New York. Era la primavera del 1974 quando Dylan fece capolino con la sua testa dietro la porta di Norman: "Norman mi disse "Vuoi dipingere?" e allora io risposi "Beh, sai, pensavo a qualcosa del genere". Norman mi disse "Bene, non so nemmeno se meriti di essere qui. Fammi vedere quello che sei in grado di fare". Così mi mise davanti questo vaso e mi disse: "Vedi questo vaso?". E me lo lasciò davanti per circa 30 secondi e poi lo fece sparire e mi disse "Disegnalo". Beh, voglio dire, iniziai a disegnarlo ma non ero in grado di ricordare un cazzo di quel vaso. Lo avevo osservato ma non lo avevo visto. Poi Norman diede un occhiata a quello che avevo disegnato e disse "OK, puoi restare". E mi disse di fare tredici quadri... Beh, io non ero andato lì per dipingere, ero andato lì solo per vedere che succedeva. Andò a finire che rimasi lì per due mesi. Quel tizio era straordinario..."
Quando Dylan ripensò a quello che era successo durante quei due mesi arrivò alla conclusione che era stato trasformato al punto che per sua moglie era diventato uno sconosciuto:
"Quella cosa mi cambiò completamente. Andavo a casa e mia moglie non riusciva a capirmi. Non riuscì a capirmi dopo di allora. Fu in quel momento che il nostro matrimonio cominciò ad andare a rotoli. Sara non sapeva mai di cosa stessi parlando, o cosa stessi pensando. Nè io ero in grado di spiegarglielo".
Dylan parlò di Norman a Pete Oppel, descrivendo con parole più che casuali quale fosse la tecnica di insegnamento che Norman utilizzava nel suo studio all'undicesimo piano della Carnegie Hall: "Cinque giorni alla settimana andavo nel suo studio, e nei rimanenti due giorni della settimana non facevo che pensare a quando ci sarei andato. In genere rimanevo lì dalle otto alle quattro. Ho fatto questo per due mesi..."
"In quella classe c'erano persone come vecchie signore, ricche vecchie signore che venivano dalla Florida, che sedevano vicine ad un poliziotto fuori servizio, che sedeva vicino ad un autista di autobus, che sedeva vicino ad un avvocato... Tutti i generi di persone. Uno studente di arte che era stato cacciato da ogni università. Giovani ragazze che lo adoravano. Un paio di tipi seri che venivano lì e pulivano dopo le lezioni, pulivano solo il posto. Un sacco di differenti tipi di persone che tu non avresti mai pensato fossero interessate alla pittura. Ed infatti non si trattava di pittura, era qualcos'altro..."
"Norman parlava in continuazione, dalle otto e trenta alle quattro, e parlava sette lingue. Mi diceva cose a proposito di me stesso mentre io stavo facendo qualcosa, disegnando qualcosa. Io non ero in grado di dipingere. Pensavo di esserne in grado. Ma non sapevo disegnare".
Sembra, allora, che Norman fosse interessato più alla metafisica che alla tecnica. Il suo metodo di insegnamento aveva a che fare con le realtà estreme che potevano essere espresse in una varietà di modi. Non è certo che Norman fece di Dylan un pittore più bravo ma chiaramente lo cambiò: "Avevo incontrato diversi maghi, ma questo tipo è più potente di qualsiasi mago che io abbia mai incontrato. Ti guardava e ti diceva quel che tu eri. E non giocava al riguardo. Se tu eri interessato a venirne a capo, potevi stare lì e sforzarti di venirne a capo. Facevi il lavoro tutto da solo. Lui era solo una specie di guida, o qualcosa del genere..."
Fu solo un po' di tempo dopo che riuscii finalmente ad identificare il misterioso uomo che Dylan chiamava Norman, come Norman Raeben, nato in Russia nel 1901, che era venuto in vacanza negli U.S.A con la propria famiglia quando aveva tre anni e a 14 anni vi si era trasferito permanentemente. Il padre di Norman era il famoso scrittore Yiddish, Sholem Aleichem (1859-1916), un uomo oggi meglio conosciuto per aver creato il personaggio di Tvye, la cui vita romanzata venne adattata per il musical "Il violinsita sul tetto". Il cambiamento più notevole che derivò dai mesi che Dylan passò nello studio di Norman Raeben riguardava la maniera in cui componeva i testi delle sue canzoni.
Dylan disse a Jonathan Cott di Rolling Stone che, dopo il suo incidente motociclistico del 29 luglio 1968, scoprì di non essere più in grado di comporre liberamente come aveva fatto fino a quel momento:
"Da quel momento in poi ebbi una sorta di amnesia. Ora puoi prendere questa dichiarazione letteralmente o metafisicamente come meglio credi ma questo fu quello che mi successe. Mi ci volle un sacco di tempo prima che riuscissi di nuovo a fare in maniera consapevole quello che prima facevo in maniera inconsapevole".
Dylan ripetè il concetto a Malt Damsker: "E' come se fossi stato colto da amnesia all'improvviso... Non ero in grado di imparare a fare quello che ero sempre stato capace di fare in maniera naturale, cose come Highway 61 Revisited. Voglio dire, non puoi sederti e scrivere quelle cose in maniera consapevole perchè è qualcosa che ha a che fare con la sospensione del tempo..."
Nel corso di un'intervista con Jonathan Cott, Dylan descrive i suoi album John Wesley Harding e Nashville Skyline come delle prove:
"...per afferrare qualcosa che mi conducesse laddove pensavo che avrei dovuto essere... ma non mi portò da nessuna parte. Ero convinto che non avrei più fatto niente altro..."
Fu con questa sensazione di quasi disperazione per non riuscire più a comporre come faceva un tempo che Dylan ebbe la "buona sorte" di incontrare Norman, "che mi insegnò come riuscire a vedere":
"Mise insieme la mia mente, la mia mano ed il mio occhio, in una maniera tale da permettermi di fare in maniera consapevole quello che sentivo in maniera inconscia".
Il tempo trascorso insieme a Norman aiutò la psiche di Dylan tanto da ridirigerla in maniera sufficiente a fargli scrivere alcune nuove canzoni, le canzoni che furono poi incluse in quello che è ancora oggi il suo album più celebrato, Blood On The Tracks: "Tutti furono concordi nel dire che quel mio album era un qualcosa di davvero diverso dal solito, e quel che era diverso era il fatto che esisteva un codice nei testi, ed anche che non esisteva il senso del tempo..."
Dylan fece ulteriori tentativi per spiegare il concetto di "assenza di tempo" nelle sue nuove canzoni in una conversazione con Matt Damsker: "Con Blood On The Tracks feci in maniera consapevole quel che in genere facevo inconsciamente. Non lo eseguii bene. Non avevo la capacità di eseguirlo correttamente. Ma avevo scritto le canzoni... quelle che avevano quella frammentazione del tempo, in cui il tempo non esisteva, nel tentativo di rendere il centro della narrazione come una magnifica lente sotto il sole. Fare questa cosa in maniera consapevole è un trucco che io ho utilizzato per la prima volta con Blood On The Tracks. Sapevo come fare perchè avevo imparato la tecnica... In realtà avevo un insegnante per quello..."
Nel libretto allegato a Biograph un commento di Cameron Crowe a proposito di Blood On The Tracks sembra essere il risultato di un'osservazione non accreditata dello stesso Dylan: "Ispirato a detta della stampa e della gente dalla rottura del suo matrimonio con Sara, l'album deriva molto del proprio stile dall'interesse di Dylan per la pittura. Le canzoni affondano in profondità ed il loro senso della prospettiva e della realtà è in continuo mutamento".
"I continui mutamenti" sono il risultato del senso di assenza del tempo che caratterizza il LP. Parlando con la sua amica Mary Travers (di Peter, Paul and Mary) il 26 aprile del 1975, Dylan fece un commento a proposito del concetto di tempo, spiegando che egli aveva cercato non solo di fare in modo che "il passato, il presente ed il futuro esistessero tutti", ma anche che "fossero tutti presenti nello stesso momento", qualcosa che egli aveva appreso da Norman.
"Tu hai ieri, oggi e domani tutti nello stesso spazio e c'è molto poco che non puoi immaginarti succeda".
L'affermazione rilasciata da Dylan a Matt Damsker secondo la quale non aveva eseguito le canzoni di Blood On The Tracks particolarmente bene può essere sorprendente ma, proseguì Dylan, "esse potevano essere modificate...".
Infatti, Dylan ha continuamente rielaborato quelle canzoni, cambiando i testi più volte come ad esempio in brani come "Simple Twist Of Fate" e "Tangled Up In Blue". Dylan lega insieme l'idea di tempo e di cambiamento all'idea di canzone-come-un-quadro con specifico riferimento a "Tangled Up In Blue" nelle note di Biograph, dove dice a proposito della canzone:
"Stavo solo cercando di scriverla come fosse un quadro in cui tu puoi vedere le diverse singole parti ma puoi anche vedere il totale del dipinto. Con quella canzone in particolare era quello che stavo cercando di fare... con il concetto di tempo, ed il modo in cui i personaggi cambiano dalla prima persona alla terza persona, e non sei mai sicuro del tutto se stia parlando la terza o la prima. Ma quando getti uno sguardo d'insieme al totale non ha molta importanza".
Il dissolvimento dei personaggi e del tempo nelle canzoni dell'album Blood On The Tracks fu un traguardo notevole; Dylan cercò di applicare la stessa tecnica al suo film Renaldo & Clara. Parlando dell'influenza del pensiero di Norman Raeben, Dylan richiamò l'attenzione di Jonathan Cott su Renaldo & Clara: "...anche in quel film ho utilizzato quella caratteristica dell'assenza di tempo. E credo che quel concetto di creazione sia più reale e vero di quella che invece possiede il senso del tempo... Il film crea e contiene il tempo. Ecco quel che dovrebbe fare, dovrebbe contenere il tempo, respirare in quel tempo e fermare il tempo nel farlo. E' come quando osservi un quadro di Cézanne, ti perdi in quel dipinto per un certo periodo di tempo. E nel frattempo respiri, il tempo passa ma tu non te ne accorgi. Sei come sotto l'influsso di una magia".
Non c'è da stupirsi, dunque, se Dylan fu molto scocciato da coloro che criticavano il film per la sua eccessiva durata e forse non è inappropriato menzionare una sua dichiarazione di fastidio più recente rivolta a coloro i quali tentavano di etichettare una delle canzoni senza tempo e senza personaggi di Blood On The Tracks:
"'You’re A Big Girl Now', beh, ho letto che questa canzone parlerebbe di mia moglie. Vorrei che la gente mi chiedesse il permesso prima di uscirsene con cose del genere".
Dylan un tempo era in grado di creare canzoni in cui era assente il concetto di tempo e che avevano le caratteristiche di un dipinto. Molte volte egli fece dei paralleli tra la canzone e la pittura, come per esempio nella presentazione del brano "Love Minus Zero/No Limit" nei concerti del 1965 durante i quali introduceva la canzone definendola un "dipinto castano e argento" o ancora un "dipinto porpora", ma solo dopo aver studiato con Norman Raeben egli fu in grado di ricatturare la sua apparentemente perduta capacità di scrivere canzoni simili, ora con la notevole differenza di una composizione consapevole. E se Blood On The Tracks fu il primo tentativo di tradurre in canzone quello che Dylan aveva appreso da Norman, fu Street-Legal a rappresentare il culmine di questa tecnica di tempo/non-tempo. Così Dylan dichiarò a Matt Damsker:
"Mai fino a Blood On The Tracks ero riuscito ad ottenere quello che volevo ottenere, ed una volta che ci riuscii, questo non avvenne nè con Blood On The Tracks nè con Desire. Fu con Street-Legal che giunsi più vicino a quello che volevo esprimere con la mia musica. E' qualcosa che ha a che fare con un'illusione di tempo. Voglio dire che le canzoni sono necessariamente caratterizzate da una illusione di tempo. E' stato un vecchio che mi insegnò tutto ciò ed io cercai di imparare tutto quello che potevo..."


 

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Giovedi 18 Giugno 2009

"1969" - Storia di un favoloso anno rock da Abbey Road a Woodstock          clicca qui

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“If you ever go to Houston” – by Mr.Tambourine

Se mai andrai a Houston è meglio che cammini dritto
Tieni le mani in tasca e il cinturone ben stretto
Troverai guai se sei in cerca di uno scontro
Se mai andrai a Houston, ragazzo è meglio che cammini dritto

Se mai sarai laggiù a Bagby e Lamar
Stai attento all'uomo con la stella
Meglio sapere dove stai andando oppure resta dove sei
Se mai sarai laggiù sul retro vicino a Lamar

Beh, conosco queste strade, ci sono già stato in passato
Quasi mi hanno ucciso qui durante la Guerra Messicana
Qualcosa continua sempre a farmi tornare qui per altro
Conosco queste strade, ci sono già stato in passato

Se mai andrai a Dallas saluta Mary-Ann
Di che sto ancora tirando il grilletto , cercando di resistere più che posso
Se vedi sua sorella Lucy, dille che mi spiace di non essere là
Dì all’altra sua sorella Betsy di recitare la preghiera del peccatore.

Ho una incessante febbre che mi nasce nel cervello
Meglio tirar dritto, non posso rovinare i piani
La stessa strada che mi porterà via sarà quella che mi ha fatto arrivare
Ho una incessante febbre che mi nasce nel cervello

Signor poliziotto, puoi aiutarmi a trovare la mia ragazza?
L’ultima volta che l’ho vista è stato al Magnolia Hotel
Se mi aiuti a trovarla, potrai essere mio amico
Signor poliziotto, puoi aiutarmi a trovare la mia ragazza?

Se mai andrai ad Austin, Fort Worth o San Anton'
Trova i locali nei quali mi sono perduto e spedisci le mie memorie a casa
Metti le mie lacrime in una bottiglia e tappala bene in cima
Se mai andrai a Houston, ragazzo è meglio che cammini dritto
 

In questo pezzo Hunter sale di un gradino , il linguaggio è più curato , le frasi sono cercate per narrare una storia il cui argomento , oltre al rammarico ed il ricordo dell’amore perduto , introduce un elemento nuovo , la triste esperienza di vita del crooner messa a disposizione di chi legge sotto forma di consiglio.
Se mai andrai a Houston stai attento – dice il crooner – è meglio che cammini sulla strada retta ( qui il consiglio di stare lontano dai facili guai che potrebbe incontrare ) , tieni le mani in tasca ed il cinturone ben stretto ( che però mette in chiaro subito come comportarsi , onestamente ma con grande attenzione e sempre pronto a tutto – tieni il cinturone ben stretto gli consiglia ) , se cerchi guai li troverai di sicuro.

L’esperienza del crooner si fa sentire anche nella seconda strofa , attento , se vai all’incrocio tra Bagby e Lamar , quello è uno dei punti caldi della città , attento allo sceriffo che non è più tenero dei malavitosi , se non sai dove stati andando non muoverti.
Il consiglio può essere prezioso , il crooner continua il suo racconto , è già stato da quelle parti , quasi lo ammazzavano durante la guerra col Mexico , ma c’è sempre qualcosa che nemmeno lui sa ( o finge di non sapere ) che lo attira di nuovo in quel posto , conosce perfettamente le strade , conosce perfettamente il perchè del forte richiamo di quel luogo che sente nella mente e nel cuore.

Nella strofa successiva viene spiegato il perchè. Se andrai a Dallas salutami Mary-Ann , dille che sto ancora vivendo pericolosamente , cercando di resistere al meglio che posso , l’ incertezza e l’insicurezza del domani lo spinge a ricordare le persone amiche , di alla sorella Lucy che mi spiace di non essere li , all’ altra sorella Betsy di recitare la preghiera del peccatore. Sa di aver vissuto una vita allo sbaraglio  ma non aveva scelta , è scappato ma deve ritornare in quei luoghi , lì la sua vita si è svolta , forse sarà pericoloso tornare , ma meglio che annegare nell’inedia e nei ricordi, meglio un giorno da leoni che cento anni da pecora sembra essere il succo di questa strofa , la vita mi ha offerto poco , ma quel poco è stato tanto , tanto che sento che dovrò tornare.

La confessione arriva nella quinta strofa , l’incapacità di resistere a quella strana febbre che ha nel cervello , sà che dovrebbe tirar dritto , ma come si fa , la strada è sempre quella , per arrivare e per partire , e questa incessante febbre è sempre lì a bruciargli il cervello. Il buon senso gli dice che dovrebbe resistere , ma il cuore è contrario , devi tornare in quei posti , costi quel che costi. L’affermazione è drammatica nella sua semplicità , ogni uomo è attratto verso il suo destino , anche se spaventoso , niente può combattere quello che gli nasce da dentro , che potrebbe perderlo per sempre. Ma ha poi importanza ?

La strofa successiva mette in scena l’atto più disprezzabile del malvagio , disposto a scendere a patti con il poliziotto se questo è disposto ad aiutarlo a trovare la sua ragazza , sarebbe disposto anche a diventar suo amico. E’ il crollo totale della personalità , il rammarico e l’amore sono i padroni assoluti del crooner che come uno schiavo sentre di dover seguire quelle regole così estranee a lui , il desiderio di rivederla si confonde con l’istantanea dell’ultima volta che l’ha vista , davanti al Magnolia Hotel , la resa al polizziotto sembra essere il massimo dell’umiliazione per lui , ma per amore , per rivedere lei è disposto anche a questo. E’ il dramma di un uomo , di un uomo che tira le somme e vede che i conti non tornano , e allora che importa ogni altra cosa ? Orgoglio e pregiudizio a contrasto , chi vincerà ?

Questo è quello che è disposto a fare , ma non si sa se tornerà davvero in quei posti , si apre un’ altra finestra temporale , il momento del ripensamento ? C’è ancora tempo per tornare e ancora tempo per pensare e pesare i tristi ricordi persi nei bar di Austin, Fort Worth o San Anton' , quei maledetti luoghi dove lui ha perso se stesso . Ritorna il tema iniziale della canzone , l’esperienza che genera il consiglio , ed in quest’ultima strofa anche la necessità di un favore da parte del ragazzo che riceve il prezioso consiglio. Ragazzo , se andrai in quei posti , ricorda cosa ti ho detto , non farti travolgere dalle situazioni , sii sempre te stesso , distingui sempre la via giusta da quella sbagliata , e se trovi le mie memorie chiudile in una bottiglia e spediscila a casa mia , sa mai andrai a Houston , ma riga dritto , non commettere i miei stessi errori , potresti perderti come è successo a me.

Altamente lirica , in fondo anche struggente , senz’altro uno dei testi migliori dell’album , Togetehr Through Life , insieme attraverso la vita , io ed io , io è un altro si potrebbe dire con Rimbaud , dal quale Dylan sembra per certi versi sembra aver raccolto l’eredità di ribelle in gioventù. Ma la vita non si ferma alla giovinezza, prosegue inesorabile come lo scorrere del tempo , arricchendo il personaggio di esperienza che si manifesta specialmente in riflessioni tristi e misurate sul significato della vita stessa , musirata col metro della persona normale , del common people , perchè dietro ai grandi artisti come Dylan o Hunter c’è sempre un common people , che li abbliga a confrontarsi con lo specchio che riflette le immagini di ieri , di oggi e forse lascia intravedere anche quelle di domani. La storia non sempre è quella che si scrive , la storia vera è quella che si vive , poi si può scriverla in tanti modi diversi , da vincitore o da perdente , ma resta indiscutibile il fatto che prima bisogna viverla , e non dimenticare mai che alle spalle della rock-star c’è sempre l’uomo , quello che cattura le idee , le visualizza e le trasforma in arte usando il genio dell’artista che c’è in lui. Quale sarà the dark side of the moon , l’artista o l’uomo ? Dell’artista si crede di sapere quasi tutto , dell’uomo poco o niente , ed è così che sotto sotto che the dark side diventa più importante di the bright side , si sovrappone e si confonde fino a non riuscire più a distinguere l’uomo dall’ artista , che viaggiano sulla macchina del tempo e della musica “insieme attraverso la vita”.

 

 
Mercoledi 17 Giugno 2009

“My wife’s home town” – by Mr.Tambourine

Bene , non son venuto qui per occuparmi di qualche maledetto affare
son venuto qui solo per ascoltare il tintinnio dei cimbali
In nessun modo puoi criticarmi
Voglio proprio dire : che inferno è la città dove è nata mia moglie.

Bhe , c’è una ragione per quello e una ragione per questo
non me ne viene in mente nessuna ora come ora, ma so che esistono
Starò seduto sotto al sole finchè la mia pelle non sarà abbronzata
Voglio proprio dire : che inferno è la città dove è nata mia moglie
la città , la città

Lei può indurti a rubare , a fare rapine ,
farti venire l’orticaria , a farti perdere il lavoro
Può far andare male le cose e poi può farle andare ancora peggio
Lei ha roba più potente della maledizione di una zingara .

Uno di questi giorni scapperò
son quasi certo che mi farà uccidere qualcuno
Mi chiudo dentro e tiro giù le tapparelle
Voglio proprio dire : che inferno è la città dove è nata mia moglie

Bhe , c’è molto da ricordare , molto da dimenticare
io ancora non ricordo il giorno che ci siamo incontrati
Ho perso le mie ragioni molto tempo fa
Il mio amore per lei è tutto quello che so

Lo stato è in bancarotta , la contea è a secco
Non buttarmi addosso il malocchio
Continua a camminare , non bighellonare in giro
Vi dico di nuovo : che inferno è la città dove è nata mia moglie
la città , la città

Qui il crooner sembra partire da un punto di forza , ha accettato la realtà della vita anche se fa delle considerazioni su quello che è stato il passato , ma abbastanza tranquillamente , come se parlasse a se stesso , come se non avesse bisogno di convincere nessun’ altro , le conclusioni sono già state tratte , si tratta solo di ripeterle a beneficio personale , una volta in più per convincersi che più di così non poteva fare della sua vita.
Ma il rammarico , tema conduttore dell’album , è sempre presente in ogni strofa della canzone , sempre vivo e sempre pungente il ricordo dell’aver subito in modo preponderante la personalità di lei. Non c’è accusa per lei di essere una approfittatrice , solo la constatazione della incapacità del crooner di contrastarla in maniera giusta ed efficiente , come molta parte della gente che vive nel mondo del resto , lui si accorge di non essere il solo a trovarsi in questa maledetta situazione , altri hanno già passato ed altri passeranno quello che ha passato lui , e la conclusione è una sola , che inferno è la città di mia moglie !

Non sono venuto in città per qualche affare sporco , non puoi giudicarmi o criticarmi per questo , volevo soli sentire ancora una volta il suono dei cimbali , e devo dire : che inferno è la città di mia moglie !
C’è una ragione per ogni cosa dice il crooner , non importa se al momento non mi vengono in mente , ma ci sono , come dice il libro dell’Ecclesiaste – per ogni cosa c’è il suo tempo – non importa se lo sappiamo o no, questa è la realtà al di là delle conoscenze personali. Mi sdraio al sole per riflettere con calma – sembra voler dire – di tempo ne ho , non mi muoverò finchè non sarò abbronzato- ma  intanto l’idea fissa che lo tormenta è la certezza che la città della moglie è un vero inferno per viverci.

Dopo aver riflettuto sulla città , l’attenzione del crooner si sposta sui ricordi di lei , ricordi belli e dolorosi , perchè si rende conto del potere che aveva su di lui , poteva fargli fare quello che voleva , rubare o far rapine per lei , fargli venire ogni genere di malanni             fastidiosi , poteva persino indurlo a perdere il lavoro , cazzo , lei aveva qualcosa di più potente della fattura di una zingara ! Il crooner in questo modo cerca di autoscusarsi , cerca una via di scampo , la colpa non è mia , contro le maledizioni non c’è niente da fare , lei aveva questo potere ed io nulla potevo. La scusa è buona – sembra pensare il crooner – ma il dolore ed il rammarico non vengono attenuati per questo , il ricordo di lei è sempre presente , la sua forza magnetica su di lui potrebbe indurlo all’omicidio , lui se ne rende conto , capisce di essere indifeso ed il dolore riappare. Sembra non esserci rabbia nel crooner , situazione difficilmente accettata , la rabbia sarà stata uno dei primi sentimenti , ma ora è passata , è rimasto solo il rammarico , e la frase : che inferno è la città di mia moglie sembra in grado di risolvere ogni cosa , di mettere la parola fine ad una brutta relazione ma non al rimpianto, una specie di palliativo per dargli il coraggio e la forza di affrontare i giorni a venire.

Il ricordo fa scattare la reazione – scapperò uno di questi giorni , oppure mi chiuderò in casa tirando giù le tapparelle come se non ci fosse nessuno , cercatemi pure tanto non mi troverete , questa città per me è un inferno , e lei potrebbe sempre spingermi ad ammazzare qualcuno. L’amore c’è ancora , si ripresenta più potente che mai in questa frase , va bene la città schifosa , va bene il carattere dominante di lei , va bene la debolezza del crooner , il dover sempre soccombere , ma perchè tutto questo ? La risposta è una sola , lui la ama ancora.

Parte il filone di tutto quello che c’è da ricirdare e tutto quello da dimenticare, migliaia di momenti si ripresentano ancora una volta alla mente del crooner , ricordi ormai così lontani che non rammenta neppure il giorno del loro incontro , il dolore si fa più pungente , le ragioni di tutto si sono perse nel tempo , c’è un modo solo di alleviare questo pesante rimorso : che inferno è la città di mia moglie! Ma la frase non risolve più di tanto , lui sembra aver dimenticato tutto , l’unica cosa della quale sembra avere sempre coscienza è l’amore che ancora ha per lei , tutto il resto non conta , è senza significato per lui , lui che darebbe chissà che cosa per poter tornare in quella maledetta situazione , quando lei era vicina a lui , con tutti i suoi pregi ed i suoi difetti , qualità che di sicuro lo annichilivano , ma lui ha sempre saputo di non essere in grado di vincere quella guerra. L’amore è la sola cosa che manda avanti la vita , che fa sentir che si è  vivi , la gioia o il dolore delle emozioni , queste erano le cose cha avevano importanza , la situazione attuale è di tipo vegetativo , una vita sprecata in attesa della morte che risolve tutti i mali dell’uomo.

Lui cerca di lenire la storia constatando che anche il resto va a rotoli , lo stato in bancarotta , la contea senza soldi , il malocchio non serve più , tutto è andato a rotoli , non bighellonare in giro sembra voler consigliare a se stesso , non è questo il modo di continuare. Se tutto va a rotoli perchè lui dovrebbe avere una sorte diversa sembra chiedersi , ma in fondo ormai non ha più importanza , la città di mia moglie è proprio un vero inferno , al diavolo tutto !
Le tematiche conduttrici dell’album sono marcatamente evidenti in questa canzone , sono come il marchio di fabbrica di Hunter , questi temi si rincorrono da una canzone all’altra per tutto l’album. Anche Dylan ha sempre parlato d’amore , ma in modo diverso , meno rassegnato , più reattivo , raramente si abbandona al rammarico come Hunter , ma è solo un modo diverso di esprimere lo stesso sentimento , un modo diverso di scrivere la stessa storia. Due scrittori che narrano le cose in modo diverso , si potebbe dire alla “Idiot wind” per Dylan e alla “My wife’s home town” per Hunter. Dov’è la differenza ? Non c’è , la storia è sempre quella , vecchia come il mondo.

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Review: Liverpool, England - Echo Arena - May 1, 2009

by Alan Platt

Dopo un buon concerto in Birmingham , ero in attesa di una canzone e l’uomo , con la sua danza e la sua cowboy band sono venuti vicino a casa a liverpool.
La mia prima volta all’Arena , grande venue. Il posto era pieno come al NIA e il pubblico molto rispondente.
C’è stato un grande sorriso all’intro di “Something” che rendeva omaggio ad una band del luogo dello stesso periodo vintage di Bob.
Come al NIA non ho riconosciuto la prima canzone e mi sono sentito un buono a nulla , ma sono seguite un lotto di oldies e fino alla 11° canzone la set list era diversa.
E’ stato bello sentire “Boots of spanish leather” e “It’s alright ma” dal primo LP di Dylan che ho compretato negli anni 60’ e “Thunder on the mountain” , con “Just like a woman” sono stati gli highlight.
La reazione della gente a LARS è stata così grande che loro sono stati felici di suonare un coro strumentale mentre tutti cantavamo , e questo ha portato al gran finale di “Spirit on the water”.
Bob non rivaleggia con Clapton come guitar-hero , ed il suo suonare la tastiera è meglio descritto che adeguato , ma quando gira sull’organ-mode la cosa migliora , è una buona idea quella di usare il suono dell’organo. (Ricordo il disastroso assolo di piano al NEC pochi anni fa).
Inoltre hanno regolato il suond-balance in modo di mettere in rilevo la tastiera per dar più corpo alla band.
Inoltre Recile è stato grande alla batteria e Toni ha usato il contrabbasso per metà del concerto. George ha mostrato un drammatico cambio di velocità quando qualche idiota è salito sul palco durante “Blowin’ in the wind” , i chitarrisati erano Ok , ma potete immaginarvi perchè non compaioni in “Together Throug Life”.
Era prevedibile che Bob non facesse nulla dal nuovo album , più facile trovarlo sul sofà per GMTV , con l’età sembra essere diventato prevedibile , coerente ed in stile col suo personaggio attuale.
Se questo porta a fare un album ogni 4 anni o roba del genere , e fare un bel numero di concerti ogni anno , il vecchio ragazza dimostra di saper gestire tutto al meglio.
Così il gioco è fatto fino alla prossima volta , e speriamo più presto che l’ultima volta. Qui c’è speranza!

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Silvio trasformista                                                                                           clicca qui

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Bob Dylan: il percorso umano e artistico - 3^ parte 

Il periodo successivo all’incidente vede l’uscita di dischi importanti tutti diversi tra loro; l’atmosfera cambia anche rispetto ai dischi incisi da Dylan fino a quel momento. John Wesley Harding (1968) è il disco della redenzione: Dylan stacca l’elettricità e attenua l’aggressività dei suoi testi pur senza rinunciare del tutto ai contenuti di grande impatto politico sociale ai quali il suo pubblico si era abituato. Se John Wesley Harding rappresenta una sorta di rinascenza cantata con toni sommessi, Nashville Skyline (1969) è il disco della serenità e della distensione in chiave puramente country music. I dieci brani del disco sono cantati e suonati a Nashville, guarda caso, da e con specialisti del genere tra i quali Johnny Cash, cointerprete della dolcissima Girl from the north country. Nashville Skyline si presenta quindi come la facciata ‘bucolica’ e, artisticamente parlando, ‘pigra’ di Dylan;
Con riferimento alla produzione dylaniana di questo periodo Fernanda Pivano ha scritto:

Le ricerche intimiste e parabucoliche della sua nuova maniera sono state giudicate da qualcuno soltanto un trucco per far quattrini, ma forse sono state anche una proposta – un consiglio – di rivolgere l’attenzione ai problemi ecologici, al dramma della distruzione del pianeta di cui gli eccidi politici e militari sono parte almeno altrettanto integrante che gli eccidi industriali e commerciali; e sicuramente hanno indicato che Dylan ha spostato la sua creatività (i critici la chiamano: ‘la sua innovazione’) dalla musica folk della denuncia urbana, da lui trasformata nella cosiddetta musica folk rock, all’antica country music, la musica di campagna, nella quale introdusse appunto una vena di denuncia ecologica, di protesta contro l’iquinamento, l’iperpopolazione, l’alienazione delle metropoli o anche soltanto delle grandi città
La raccolta intitolata New Morning (1970), alle cui sedute di incisione collaborò l’ex beatle George Harrison, è un insieme di canzoni riflessive, quelle della raggiunta ‘saggezza’ del loro autore, della maggiore consapevolezza di sé e della propria arte. Sempre nel 1970 Bob Dylan accetta il conferimento della laurea honoris causa in musica dalla prestigiosa Università di Princeton. Durante la cerimonia Dylan, accompagnato dalla moglie e dall’amico David Crosby, appare in forte imbarazzo e l’evento produce strascichi polemici di vario genere. Queste le motivazione del conferimento del titolo:

Uno dei musicisti popolari più creativi dell’ultimo decennio, ha fondato la sua tecnica sulle arti della gente comune nel nostro passato e ha derivato il suo appello alla solidarietà umana dall’esperienza dei meno fortunati. Paradossalmente, sebbene conosciuto da milioni di persone, egli rifugge la pubblicità e le organizzazioni, scegliendo la vita di famiglia e l’isolamento dal mondo. Pur avvicinandosi alla pericolosa età dei trent’anni, Dylan sa creare una musica che rimane l’autentica espressione della coscienza inquieta e turbata dell’America giovane.

Pat Garret & Billy The Kid (1973) (original soundtrack dell’omonimo film di Sam Peckinpah) è un disco totalmente acustico che contiene quasi esclusivamente pezzi strumentali, struggenti e sognanti melodie molto vicine alla tradizione musicale messicana e qualche classica ballata dylaniana, come la celeberrima Knockin on heaven’s door . La nuova collaborazione con The Band porta dritta dritta alle sedute di incisione di Planet waves (terminato nel 1973, uscito nel Gennaio del 1974) segnando anche il ritorno di Dylan al rock con il disco dal vivo Before the flood (Giugno 1974) che contiene straordinarie tiratissime versioni di Most likely you go on your way (and I’ll go mine) e Like a Rolling stone.

Nel 1975 esce Blood on the tracks, uno tra i migliori dischi rock degli anni Settanta, sicuramente il più bello del decennio, tra quelli di Dylan, e certamente uno degli episodi più notevoli dell’intera sua discografia. Ildisco contiene autentici preziosi diademi come Idiot wind, You’re a big girl, now, Tangled up in blue. Il 1975 segna anche il ritorno dell’artista all’impegno civile diretto; registra infatti la canzone Hurricane, che uscirà come prima traccia del disco Desire, nel Gennaio 1976. La canzone racconta la storia di Rubin Carter, un pugile di colore che verrà ingiustamente accusato (fu scarcerato nel 1988) di aver compiuto un triplice omicidio in un locale del New Jersey.

Di lì a pochi anni, dopo l’ottimo Street Legal (1978), inaspettata quanto, per così dire, ‘proficua’ anche sotto un profilo strettamente artistico, arriva la svolta dovuta alla conversione di Bob alla religione cristiana; questo ennesimo cambiamento di direzione vale ad alienare al cantautore americano una moltitudine di fans facendogli allo stesso tempo guadagnare una nuova pletora di estimatori seguaci del cristianesimo. La conversione religiosa di Dylan da luogo alla trilogia discografica Slow train coming (1979, prodotto da Jerry Wexler), Saved (1980) e Shot of love (1981); si tratta di ottimi dischi magnificamente suonati da uno stuolo di musicisti di prim’ordine (tra i quali Mark Knopfler, Ronnie Wood, Tim Drummond), dove sono presenti le più svariate tendenze musicali che vanno dal rock al blues, dal soul al gospel alle onnipresenti classiche ballate dylaniane i cui testi sono qui pervasi dal profondo sincero e accorato sentimento di fede che caratterizza la poetica dylaniana di quegli anni.

A ciò cui già si è accennato occorre aggiungere che è ormai da quindici-vent’anni che la produzione musicale di Dylan, quasi sempre attestata su livelli qualitativi eccellenti anche quando il cantante americano indossa le vesti di semplice interprete di composizioni tradizionali o comunque scritte da altri autori (nel disco del 1992 Good as I been to you, per esempio), non conosce più, almeno su disco, le impennate emozionali e vocali cui egli ci aveva abituato un tempo. Le svolte esistenziali che avevano caratterizzato il personaggio Dylan negli anni Sessanta e Settanta che costituivano in gran parte la ragione dell’enorme carisma da lui esercitato sulle folle appaiono lontane, oggi. Anche la voce, sempre nasale, ‘sand and glue’, si è ulteriormente arrochita e fuoriesce da corde vocali profondamente incise dal tempo. Ci si era assuefatti e anche affezionati al Dylan umorale, ombroso e dalle mille sfaccettature umane prima ancora che artistiche. E’ proprio questo Dylan poliedrico quello che viene rappresentato nel recente (2007) buon lungometraggio del cineasta americano Todd Haynes, Io non sno qui, titolo originale I’m not there. Si tratta di un film che di volta in volta ci presenta un Dylan pre-incidente (Cate Blanchett), un Dylan in ritiro solitario nella sua casa di Woodstock (Richard Gere) , e quello interpretato da Marcus Care, che mostra un Dylan giovanissimo folsinger con un’esistenza da hobo, che salta da un treno merci all’altro. Naturalmente non mancano, in questo film, il Dylan del periodo folk e contestatario e quello spirituale della fine degli anni Settanta (Christian Bale), il Dylan paranoico tenuto in ostaggio dal suo stesso mito (l’attore, scomparso di recente, Heath Ledger) e infine quello di poeta maledetto e visionario insieme, di metà anni Sessanta, che sul grande schermo viene impersonato da Ben Wishaw. Oggi si ha la sensazione che il mito dylaniano si sia oscurato e che il suo personaggio non faccia più sensazione. Si verifica contemporaneamente che la sua attività artistica e le sue performances concertistiche si pongano su un livello assestato e costante in genere qualitativamente ottimo mentre emerge anche dalla lettura di sue recenti interviste che l’uomo, pur continuando a manifestare il forte senso di tagliente ironia che gli è consueto, che egli, oltre ad apparire più ‘saggio’ e certamente meno polemico nei confronti dell’establishment, dedica oggi le sue migliori risorse creative quasi esclusivamente alla produzione di buone canzoni. Sarà forse una delle conseguenze dei gravi problemi di salute avuti qualche anno fa oppure il peso dei suoi quasi settanta anni che inizia a farsi sentire, fatto sta che Bob sembra avere cominciato in modo serio a guardarsi indietro, a tracciare un bilancio della sua straordinaria carriera che dura ormai da cinquanta anni. L’uscita del libro autobiografico Chronicles e quella di No direction home, film diretto da Martin Scorsese, che insieme scolpiscono un ritratto definitivo dell’artista, paiono segni lampanti del suo desiderio di trovare la giusta sintesi, l’ottimo equilibrio tra passato e presente.

Giovanni Graziano Manca


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Cfr. Fernanda Pivano, nell’introduzione a: Bob Dylan, Blues, ballate e canzoni, op.cit., p.11.

Cfr. Robert Shelton, Vita e musica di Bob Dylan, edizione italiana a cura di Riccardo Bertoncelli, Feltrinelli, Milano 1987, p.310.

Sono parole di David Bowie, in Song for Bob Dylan, brano del 1971 contenuto nell’album Hunky Dory.

 

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Martedi 16 Giugno 2009

Bob Dylan è tornato con un nuovo album facile e divertente

by C3Wilfred Langmaid

Negli ultimi 40 anni ho cercato di avere un solido appiglio sulla saggezza unica del genio di Bob Dylan . Negli ultimi 30 ho cercato di scrivere tutto su queste pagine.
Ora è arrivato il 33° album di studio Together through Life. In senso più elementare si tratta di un lirismo molto meno intenso che l’acclamata trilogia TOOM , L&T e MT. Meno di un anno dopo l’uscita di TTS , una raccolta di outtakes in 3 CD , è tornato con un album semplice , sciolto e agile , un album che nessuno si aspettava. Un lavoro che in superficie sembra un semplice album sui temi generali della vita e dell’amore perduto da molti anni , ormai rimosso dal profondo della mente e carico di riflessioni , specialmente , Dylan offre le sue parole semplici "I keep my hands in my pocket, I'm moving along, people think they know, but they're all wrong."     ( metto le mani in tasca , mi sposto in giro , la gente pensa di sapere , invece si sbagliano tutti ).
Questa precisazione proviene da Jolene , un blues shuffle che porta molti dei segni distintivi di questo album. E’ un lento blues shuffle con una visione della vena della miniera pre-rock che Dylan ha fatto diventare la sua casa perfetta all’età di 68 anni. In questo senso , Together Through Life è un’estensione di Modern Times.
Canzoni come Jolene , la cronistica Life is hard che sembra incontrare il Django Reinhardt degli anni 50’ , l’opener dell’album Beyond here lies nothin’ che ha il sapore di un allegro e scivolante tango , la Tex-Mex country-valzer This dream of you , If you ever go to Houston con le radici del country che sembrano saltare fuori da tutte le parti , la pausa blues di My wife’s home town , e la battuta in 4/4 ( vera reminiscenza di Moder Times ) Shake shake mama , sono completamente diverse nello stile della carriera di Dylan negli ultimi 48 anni.
Qualche canzone è inzuppata di malinconia e rammarico , così come spesso i caratteri delle canzoni vanno felicemente avanti seguendo il loro percorso romantico. Questa volta i testi hanno una leggera aria globale , molto probabilmente profondamente radicata nel suo collaboratore Robert Hunter. E’ un tocco di stravaganza che si trova in molte delle canzoni scritte da Hunter , le dichiarazioni sul mondo ci sono , come nel delizioso pezzo di chiusura It’s all good. Il messaggio di Together Through Life sembra essere – vivere con gioia la vita alla ricerca dell’amore -.
L’album è stato intenzionalmente prodotto da Dylan stesso. Ha usato la sua solida e abile band che è con lui dal 2005 – gli ultimi in una serie di musicisti che sono stati con lui per più di 100 shows che sono diventati la sua ragione di vita dalla metà degli anni 70’ in poi.
Tuttavia , la leadership della band è stata presa in mano dai due ospiti – il chitarrista di Tom Petty Mike campbell e David Hidalgo dei Los Lobos alla fisarmonica. La loro presenza aiuta la musica ad andare avanti su questa stanca strada , assaporando la vita e il mondo del passato.
In particolare , il suono Tex-Mex della fisarmonica di Hidalgo diventa rapidamente il segno distintivo di quest’album al di fuori dei canoni dylaniani. Il contesto diventa perfetto con la voce di Dylan. Ha trasformato il roccioso belare di una voce cavernosa in un  potente strumento , che è quello ideale per il materiale dell’album e dello stile.

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Lunedi 15 Giugno 2009

Talking Bob Dylan Blues - Parte 462                                                             clicca qui

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Dylan “invade” casa Clooney e il divo è assediato dalle fan

La musica del rocker Usa impazza a Villa Oleandra: ma è solo un cd

George è in casa. Non si vede. Ma si sente. Ieri mattina il divo hollywoodiano, dicono i bene informati, non ha lasciato Villa Oleandra. Ma sembra che si sia goduto la splendida giornata, nel fresco del parco, ascoltando buona musica. E in effetti, fino alle prime ore del pomeriggio di ieri, intorno alla magnifica dimora dell’attore americano, risuonavano le note inconfondibili del “menestrello” della musica rock, Bob Dylan. Si trattava naturalmente di un cd. Visto che il cantante statunitense sta preparando il tour estivo in partenza negli States ai primi di luglio. Anche se le stanze di Villa Oleandra sono solite ospitare grandi rockstar internazionali. A partire dal leggendario Bruce Springsteen che più volte ha fatto visita all’amico attore.
Ieri intanto le finestre della villa erano aperte e i giardinieri all’opera. E mentre nell’aria risuonavano le note inconfondibili del poeta e musicista americano, proprio di fronte alla dimora del divo qualcuno sembra non aver gradito. Ecco così che dopo pochi minuti è partito, a tutto volume, un cd della nostra Laura Pausini. Derby internazionale, dunque. Oltre a questa insolita sfida, ieri mattina, si sono viste anche diverse persone bazzicare intorno alla dimora del Vip. Già da alcune settimane infatti si inseguivano i pettegolezzi sulla sua presenza in riva al lago. Ma nessuno lo aveva avvistato. Fino all’improvvisa conferma avvenuta in maniera inusuale. Pochi giorni fa l’attore americano è infatti stato fermato da una pattuglia della polizia locale, lungo la Tremezzina, mentre era in gita a bordo di uno scooter invece che con l’inseparabile Harley. E dopo la sorpresa iniziale, gli agenti si sono fatti fotografare con Clooney. E così, non appena le foto sono diventate di dominio pubblico, è ripreso il pellegrinaggio di fan e curiosi in riva al lago.
Insolita è stata l’entrata in scena di due ragazze di Bergamo, perdutamente “innamorate” dell’attore americano. Sono sfrecciate a bordo di una potente moto, proprio sotto il cancello di Villa Oleandra, urlando il nome del bel George. E dopo aver parcheggiato sono ripartite alla caccia del loro idolo. «Arriviamo da Bergamo - dice Valentina Marchegiani - Abbiamo visto le foto e un servizio in televisione e siamo subito venute fin qui. E non ce ne andremo se non dopo averlo visto».
Missione tutt’altro che possibile. Visto che oltre alla musica non c’era altra traccia del protagonista di tanti film di successo. Ma ciò non ha fatto demordere le due ragazze che si sono appostate sulla darsena di fronte a casa Clooney per cercare di scorgere qualche movimento.
«Sono innamorata di George. Devo assolutamente vederlo - dice Lilli Geraci - Facciamo follie solo per lui». E in effetti le due amiche confabulavano tra loro, progettando anche una possibile notte all’addiaccio proprio fuori da Villa Oleandra. Salutate le due fan bergamasche, sporgendosi in riva al lago erano numerose le barche di piccole dimensioni che, come ormai consuetudine, rallentavano al passaggio in prossimità della villa nella speranza di scorgere il divo.
«Sinceramente sono qui solo per turismo. Per visitare questi splendidi luoghi», dice Franca Romano. Ma non è tutto. «Chi mi accompagna mi ha detto che in questa villa c’è George Clooney. Certo è che se dovesse uscire di casa e mi capitasse di incontrarlo - dice scherzosamente Franca Romano - non mi dispiacerebbe».
Tutti quelli che passano lungo la strada, comunque, lanciano un’occhiata al cancello della casa per vedere se c’è movimento. «È curioso sapere che qui soggiorna un attore così famoso - dice Giovanni Franzese - Non sono un fan accanito ma sarebbe interessante riuscire a incontrarlo». C’è dunque chi approfitta della bella giornata di sole e del meraviglioso lago per fare una gita. «Se in più dovessimo incontrare l’attore - dice Ettore Franzese - sarebbe un esperienza in più. Un incontro stimolante e sicuramente da raccontare agli amici».

Fabrizio Barabesi - (fonte: http://www.corrieredicomo.it:)

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"Life is hard" - by Mr.Tambourine

I venti della sera non spirano, ho perso la mia strada e la mia volonta'
non so dove sono andati, so solo quello che volevano dire.
Sono sempre attento nell’ammettere che la vita è dura
Senza te vicina a me

L’amica che eri solita essere , così vicina e così a me cara ,
sei scivolata così lontano , dove ci siamo smarriti
Sono passato accanto al vecchio cortile della scuola ,
ammettendo che la vita è dura senza te vicino a me

Fin dal giorno , dal giorno che sei andata via
io non so cosa è giusto o sbagliato
So solo che ho bisogno della forza per combattere ,
combattere quel mondo la fuori

Da quando non siamo più in contatto , non ho avuto molto
di giorno in giorno il mio cuore sterile è rimasto bloccato
Cammino per il boulevard , ammettendo che la vita è dura
Senza te vicina a me

Il sole sta tramontando lentamente , immagino sia tempo di andare
Sento una fredda brezza nella mente
I sogni sono bloccati ed esclusi ammetendo che la vita è dura
Senza te vicina a me
hummmm
Senza te vicina a me

Scritta per il film “My own love songs” interamente da Dylan senza la collaborazione di Hunter , la canzone è liricamente povera , “Life is hard” è uno dei testi più scarni di momenti poetici del disco , anzi , direi , volutamente priva di questi momenti.
Non c’è la possibilità di “coglire l’attimo” , una parola o una frase significativa , che faccia la differenza , il crooner si adagia su luoghi comuni e scontati , dice quello che già è stato detto mille e mille volte , ma forse questo è quello che voleva l’autore , narrare una storia in prima persona come se fosse in terza , la storia di un altro fatta sua , forse perchè uguale a tante altre storie del genere , ecco allora la necessità di rimanere freddo e cronistico . E’ sicuramente un testo che si stacca dallo standard lirico di Bob Dylan , senza addentramenti nei meandri della poesia o della letteratura , senza alcun richiamo a qualcosa di importante , una storia semplice per un semplice cronista . Dylan si volutamente mantenuto distante dalle grandi frasi , senza lasciarsi coinvolgere dalla tristezza della storia , quasi una ciambella senza il buco , sembra la canzone di un altro , ma forse anche lui era d’accordo con il crooner , raccontiamo una storia senza essere eccessivamente coinvolti , come se l’avessimo letta sul giornale .
Dylan ha rispettato il tema assegnatogli dal regista Dahan , perchè anche qui si sente fortemente la spinta del rammarico , la delusione di una vita “piccola” e senza sfogo , senza un futuro migliore.
E’ un insieme di ricordi , di un amore passato che si confonde nel mondo di tutti i giorni , nella pochezza dei momenti felici , solo un istante per ripensare , poi la fredda brezza della realtà invade di nuovo la mente del crooner lasciandolo in quello stato tra il sognante ed il deluso , col ricordo che preme forte nel cuore e nella mente , un momento felice messo nel conto della miseria quotidiana , che ti lascia la bocca amara , che ti fa consapevole di aver in qualche modo fallito , di aver perso quello che forse era indispensabile. Ma così va la vita , dura , senza te vicino a me. Le frasi non sono altisonanti ma il rammarico è sentito , rende bene l’idea dello stato d’animo del crooner , uno spunto validissimo che si perde un pò per strada per il voluto profilo basso delle liriche. Il crooner è sincero , ma troppo crooner e poco umano , sembra di leggere la storia sul giornale più che vederla vissuta da un uomo che non sa se stimarsi o disprezzarsi , o forse lo fa a momenti , momenti buoni e momenti tristi , “Life is hard” è un momento triste , come tanti ne vive la gente tutti i giorni , e questo è il compito del crooner , mettersi nei panni della gente e raccontare una storia d’altri come se fosse la sua. La realtà del dolore è fortemente presente ma attutita dal genere di narrazione , il cronista non vuole esprimere tutta la drammaticità della situazione , si mantiene distaccato , facendo semplicemente il suo lavoro. Un uomo vuoto con la mente che si svuota , che si riempie soltanto a tratti del ricordo dell’amore ormai finito ed andato per sempre. E l’uomo che fà ? Niente , si perde nel ricordo , perde se stesso trasformandosi in un freddo narratore quasi privo di emozioni , come se raccontasse la storia di un altro invece della propria. Forse è proprio questo il senso , narrarlo standone lontano per non sentirne gli effetti , allora la canzone regge e giustifica la leggerezza lirica del testo.


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Review: Liverpool, England - Echo Arena - May 1, 2009

Bob Dylan in Liverpool . by McCaan
Tipicamente Bob Dylan non da alcun segno di sapere dove si trova , niente “Hello Liverpool” o “E’ bello essere a Dublino” , ma questo non significa che non lo sappia.
L’ho visto suonare nella Echo Arena di Liverpool da 11.000 posti l’altra notte. Parlando con la gente prima del concerto speravo che Bob suonasse qualcosa per George Harrison , essendo questo il primo concerto in Liverpool da quando George è morto nel 2001. Pensavo che My Sweet Lord fosse l’ideale. Abbiamo dubitato , ma alla canzone numero 12 Bob ha deliziato la gente cantando “Something” , uno dei punti più alti del concerto.
Altri highlights di quella che era una vera performance dal vivo sono stati Don’t think twice , Po boy ed It’s alright ma. Ha finito con una non usuale versione di Blowin’ in the wind. Ha preso la chitarra solo per Boots of spanish leather , suonando la tastiera per tutto il resto del concerto con un sacco di interventi di armonica. Niente dal suo ultimo album. Nessuna parola eccetto la presentazione della band.
Ora andrà in Scozia e poi a Dublino la prossima settimana , qualcosa di speciale per Dublino ? Probabilmente no , ma sentiremo la  prima esibizione live di “I feel a change comin’ on” dal nuovo album , con la frase “ I’m reading James Joyce” ?
 

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Bob Dylan - Nowhere Man


Bob Dylan - Tell Me That It Isn´t True Rochester 2000

 

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Sabato 13 Giugno 2009

“Beyond here lies nothin’ “ - by Mr.Tambourine

Oh bene , ti amo graziosa piccola
Sei il solo amore che ho conosciuto
Proprio da quando ti sei messa con me
Il mondo intero è il mio trono
Oltre qui non c’è niente
Niente che noi possiamo chiamare nostro

Bene , sto camminando dopo mezzanotte
Giù per i boulevards pieni di macchine rotte
Non so cosa avrei fatto senza di esso
Senza questo amore che noi chiamiamo nostro
Oltre qui non c’è niente
Nient’altro che la luna e le stelle

Giù per ogni strada c’è una finestra
Ed ogni finestra è fatta di vetro
Continueremo ad amarci graziosa piccola
per tutto il tempo che durerà l'amore
Oltre qui non c’è niente
Nient’altro che le montagne del passato

Bene , la mia barca è nella baia
E le vele sono spiegate
Ascoltami graziosa piccola
Poni la tua mano sulla mia testa
Oltre qui non c’è niente
Niente che non sia già stato fatto e niente che non sia già stato detto

Ah l’amore , questo folle sentimento che.....così cominciava una delle più note canzoni anni 60’.
Bene , niente è cambiato , ne prima , ne ora , ne dopo , l’amore la fa sempre da padrone nelle canzoni , più o meno profondamente , felicemente , disgraziatamente , tutti gli aggettivi vanno bene , perchè plurime sono le situazioni delle relazioni amorose.
In “Beyond here lies nothin’ “ in apparenza il crooner sembra essere contento , dice le solite frasi , non banali ma abbastanza comuni , le frasi che più o meno abbiamo detto tutti , non c’è letteratura o poesia in questa prima strofa , solo la soddisfazione di aver la donna desiderata e di sentirsi un Re per questo , tutto il resto non conta , non esiste , l’enfasi si spreca in un mare di parole scontate. C’è poco Dylan e molto Hunter ( a mio parere ) questa leggerezza di scrittura è poco tipica per Bob , che anche quando scrive “easy” ha sempre  il coltello in mano.
La riflessione del crooner sull’amore continua anche nella seconda strofa , ma qui il linguaggio cambia pur rimanendo nel campo dello scontato , direi che in questa strofa c’è molto Dylan che probabilmente ha rimaneggiato le parole di Hunter mettendoci un paio di frasi che si distinguono dal resto , “i boulevards pieni di macchie rotte” , come si vede anche nelle nostre città , segno che i valori personali sono diventati temporanei , finita una cosa la si abbandona senza rimpianto , riempiendo i viali di carcasse di auto abbandonate. Niente fuori dal mondo , però non è facile trovare una frase del genere in una canzone d’amore , usare questa similitudine per rappresentare la temporaneità delle cose , forse oggi l’amore non è più per tutta la vita , forse oggi l’amore , quando è finito , si parcheggia per sempre su un viale come una macchina che non si usa più , espressione della cultura dei Modern Times .

“Giù per ogni strada c’è una finestra , ed ogni finestra è fatta di vetro” , che vuol dire il crooner con questo ? Che la nostra vita e le nostre azioni possono essere in ogni momento sotto gli occhi di tutti ? Forse si , ma questo non ha importanza , al crooner interessa solo il suo momentaneo rapporto con lei e non gli importa se gli altri possono vedere ciò che c’è nel suo cuore , proprio come se il cuore fosse una finestra , bene , guardate dentro gente , vedrete un cuore felice , un cuore innamorato , oltre questo non c’è niente che conti veramente di più , ci sono solo le montagne del passato che da milioni di anni osservano in silenzio queste storie .

Nell’ultima strofa il crooner viene sostituito da Dylan , dal vecchio Dylan che sà per esperienza che tutte le cose hanno un principio ed una fine , guarda nella baia dice a lei , c’è la mia barca , le vele sono spiegate ed io sono pronto a partire per altre avventure. Questa è alla fine ? Probabilmente si , godiamoci i momenti che ci restano ancora le dice , stammi vicina , oltre a questo non c’è niente per il momento , niente che io e te non abbiamo già detto o già vissuto.
La storia non è poetica , ma veritiera e vicinissima alla realtà , una storia semplice , di tutti  i giorni , che un bravo crooner può raccontare e cantare in maniera esemplare , oltre a questo non c’è niente , niente si nuovo sotto il sole sembra essere la morale della storia , viviamola e basta , poi anche questa storia andrà ad innalzare le montagne del passato come milioni di altre prima di questa.

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Bob Dylan: il percorso umano e artistico - 2^ parte                                  clicca qui

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Aurvana Air: gli auricolari a prova di Dylan                                              clicca qui

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BOB DYLAN & ........

Bob Dylan - Neighborhood Bully ( with Mark Knopfler )

BOB DYLAN - Dark eyes ( Live with PATTY SMITH )

BOB DYLAN - If not for you ( with GEORGE HARRISON )

 

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Venerdi 12 Giugno 2009

SHAKE SHAKE MAMA : La traduzione in italiano

I got the blues for you baby when I look up at the sun
I got the blues for you baby when I look up at the sun
Come back here, we can have some real fun
Ho un blues per te baby quando guardo il sole
Ho un blues per te baby quando guardo il sole
Torna qui, possiamo divertirci davvero


Well it’s early in the evening and everything is still
Well it’s early in the evening and everything is still
One more time I’m walking up around the hill
Beh, è sera presto e tutto è immobile
Beh, è sera presto e tutto è immobile
Ancora una volta sto camminando su, intorno alla collina


Shake shake Mama like a ship going out to sea
Shake shake Mama like a ship going out to sea
You took all my money and you gave it to Richard Lee
Muoviti muoviti Mama come una nave che va verso il mare aperto
Muoviti muoviti Mama come una nave che va verso il mare aperto
Hai preso tutti i miei soldi e li hai dati a Richard Lee

Down by the river judge Simpson’s walking around
Down by the river judge Simpson’s walking around
Nothing shocks me more than that old clown
Giù al fiume il giudice Simpson sta passeggiando
Giù al fiume il giudice Simpson sta passeggiando
Niente mi sciocca di più di quel vecchio pagliaccio


Some of you women you really know your stuff
Some of you women you really know your stuff
But your clothes are all torn and your language is a little too rough
Qualcuna di voi donne sa bene il fatto suo
Qualcuna di voi donne sa bene il fatto suo
Ma i vostri vestiti sono tutti strappati e la vostra lingua è un pò troppo rozza


Shake shake Mama shake until the break of day
Shake shake Mama shake until the break of day
I’m right here baby I’m not that far away
Muoviti muoviti Mama fino all’ alba
Muoviti muoviti Mama fino all’ alba
Sono proprio qui baby, non sono così lontano


I'm motherless fatherless almost friendless too
I'm motherless fatherless almost friendless too
It's Friday morning on Franklin Avenue
Non ho madre, non ho padre e quasi nemmeno amici
Non ho madre, non ho padre e quasi nemmeno amici
E’ venerdì mattina sulla Franklin Avenue


Shake shake mama, raise your voice and bay
Shake shake mama, raise your voice and bay
If you're goin' on home better go the shortest way
Muoviti muoviti Mama, alza la voce e ulula
Muoviti muoviti Mama, alza la voce e ulula
Se stai andando a casa è meglio che vai per la strada più corta

by Dean Spencer

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“I feel a change comin’ on” - by Mr.Tambourine

Bene , sto guardando il mondo
Sto guardando al lontano est
E vedo arrivare la mia piccola
Sta camminando col prete del villaggio
Sento che un cambiamento sta arrivando
E l’ultima parte del giorno se n’è già andata

Abbiamo così tanto in comune
Ci impegnamo per i soliti vecchi fini
Ed io non posso proprio aspettare
Che diventiamo amici
Sento che un cambiamento sta arrivando
E la quarta parte del giorno se n’è già andata

Bene , la vita è per l’amore
Dicono che l’amore è cieco
Se vuoi vivere facilmente
Metti i tuoi vestiti con i miei
Sento che un cambiamento sta arrivando
E la quarta parte del giorno se n’è già andata

Bene , a che serve sognare
Hai delle cose migliori da fare
Comunque per me i sogni non hanno mai funzionato
anche quando si sono avverati

sei più zoccola che mai
baby tu puoi accendere il fuoco
io devo perdere l’ intelletto
tu sei l’oggetto dei miei desideri
Sento che un cambiamento sta arrivando
E la quarta parte del giorno se n’è già andata

Sto ascoltando Billy Joe Shaver
Sto leggendo James Joyce
Qualcuno mi dice
Che ho il sangue del paese nella mia voce

Ognuno ha tutti i soldi
Ognuno ha tutti i bei vestiti
Ognuno ha tutti i fiori
Io non ho una sola rosa

Sento che un cambiamento sta arrivando
E la quarta parte del giorno se n’è già andata

La quarta parte del giorno se n’è andata ! Dylan ( Il crooner ) sente che la sua vita ormai si avvicina al punto senza ritorno , è un’amara riflessione , forse non amara , forse solo rimpianto per quello che avrebbe potuto fare e non ha fatto , forse è felice di come sia andata , questo non lo sapremo mai. Certo le parole della canzone esprimono rammarico per una storia che non va come vorrebbe lui . Vede arrivare la donna che ama e dentro di sè sente che un cambiamento potrebbe verificarsi nella sua vita , ma servirà ? Ora che la quarta parte della sua vita è iniziata ? C’è sempre lo spirito al quale l’amore può dar fuoco in ogni momento , ma il tempo stringe sempre di più mentre i giorni passano veloci ed inesorabili intanto che lui osserva il mondo in tutte le sue latitudini e quello che vede non gli piace.
Il crooner pensa che lui e lei abbiano tanto in comune , molte affinità che potrebbero dare una svolta positiva all’esistenza dei due , tutti e due mettono tutto il loro impegno per realizzare i loro fini , le loro speranze , ma lui non può più aspettare il passare del tempo finchè il tanto desiderato amore si realizzi , la quarta parte del giorno sta passando , ricorda a se stesso , quando sarà andato non gli servirà più l’amore , l’amore è per i vivi , per chi è andato resta solo il ricordo. L’atmosfera di tristezza si sente ancora più forte in questa strofa , l’evidenza di quello che è il crooner gli impedisce quasi di sperare ancora , poco futuro davanti a lui , e nessuno sa quanto durerà questo futuro , ci sarà tempo ancora per questo amore così desiderato ? Ha la sensazione che il cambiamento potrebbe arrivare , ma il constatare che la vecchiaia avanza rubandogli il tempo lascia in lui il sapore dell’amarezza.

Si apre una parentesi felice di speranza , la vita è per l’amore ( dice il crooner ) , dicono che l’amore sia cieco , quindi perchè disperare ? Se vuoi che la tua vita diventi facile e bella vieni a vivere con me  dice all'oggetto del suo desiderio , sento che un cambiamento sta arrivando , ma la realtà ritorna prepotente : la quarta parte del giorno se n’è andata , ributtandolo nello sconforto iniziale.

Parte un’altra riflessione , a che serve sognare ? Qualcuno ha detto che i sogni sono la parte reale della nostra esistenza , alcuni di essi si manifestano tanto veritieri e si installano nella nostra mente che col passare del tempo diventano una realtà accaduta.
Sognare serve sempre , a volte fa male perchè risveglia ricordi da tempo sopiti , oppure richiama una triste realtà che ci procura ansia e dolore , ma quanti di noi si rifugiano nei sogni ? Allora i sogni diventano positivi , l’alter ego o l’ altra faccia della nostra esistenza , nei sogni si vivono le esperienze che ci sono negate , lieve ma indispensabile palliativo alla vita dura di tutti i giorni.
Ho altre cose da fare ( dice il crooner ) invece di perdere tempo a sognare , poi a lui i sogni non sono mai serviti a niente , non hanno mai funzionato , anche quando si sono avverati. Ecco il rammarico , la delusione , lo sconforto nel constatare che la sfortuna lo perseguita impedendogli di vivere i propri desideri e le proprie speranze.

La realtà gli apre gli occhi , lei non è la donna angelicata , è solo una piccola zoccola lasciva che farebbe infiammare chiunque , farebbe perdere la testa a chiunque , lei è l’oggetto dei desideri ( quelli che non si dicono a nessuno , i pensieri più neri ) di tutti , crooner compreso. Sente che un piccolo cambiamento , magari forse brevemente momentaneo , sta arrivando , gli resta ancora un pò di tempo per i piaceri più materiali della vita.

A questo punto scatta la poesia e tutta l’arte del crooner , il pezzo forte della canzone , quello che conta , il vero signidicato , il resto si evidenzia essere solo un prologo qualunque per arrivare alla morale decisa in partenza , alla constatazione della vera realtà , quella che sorpassa tutti i sogni , le speranze ed i desideri : Ascolto Billy Joe Shaver e leggo James Joyce , c’è il sangue del Paese nella mia voce dice qualcuno.
Difficile non essere prosaici e non entusiasmarsi di fronte a queste frasi , il crooner viene sostituito da Bob Dylan in persona , si cambia passo , si cambia registro , la canzone va oltre la canzone , diventa il pensiero della mente di Dylan , solo un mezzo per esprimerlo , la canzone perde il suo senso leggero lasciando il posto a quello profondo della poesia , quella con la “P” Maiuscola , quella che fa la differenza fra quelli bravi ed i Maestri.

Dopo questa troppo alta parentesi la canzone torna sui binari originali , Bob Dylan cede il posto al crooner che continua le sue lamentazioni. Tutti hanno tutto , soldi , bei vestiti , mazzi di fuori : Io non ho neanche una piccola rosa sola e zoccola , ma sento che il cambiamento sta arrivando , amche se la quarte parte del giorno se n’è andata. La speranza è l’ultima a morire , ancora la voglia di cogliere una rosa , e poi vada come deve andare , come è sempre andata , è questo feeling che un cambiamento sta arrivando che mi manda avanti , anche se di strada ne è rimasta poca.
Come mischiare una grande poesia a parole e riflessioni banali Dylan ce l’ha mostrato una volta ancora , una volta in più , non c’era bisogno di un’altra dimostrazione , ma lui è un Maestro e forse non si accorge che , fortunatamente per noi , le sue parole diventano isole di speranza e di salvezza nella nostra mente e nel nostro cuore . Il crooner ha fatto il suo dovere , Dylan è andato oltre come suo solito !

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Artistic Tribute to Woodstock                                                                       clicca qui

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BOB DYLAN - Confidential to me ( Live in Helsinki, Finland, May 30, 1989 )

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Bob Dylan - Stone Walls and Steel Bars (1997)

 

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Giovedi 11 Giugno 2009

Quelli che suonano Dylan.....

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Bob Dylan: il percorso umano e artistico  - Parte 1°                     clicca qui

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La smentita di Paul McCartney                                                       clicca qui

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Quando il cinema è rock                                                                   clicca qui

 

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Mercoledi 10 Giugno 2009

Bob Dylan: "Together Through Life"

by Jeff Tone

Il titolo del 33° album di studio di Dylan , Together Through Life , e la copertina con la coppia che si bacia febbrilmente sul sedile posteriore dell’auto possono dare l’impressione che le 10 canzoni siano un caldo tributo all’amore e al romanticismo . Dopo il primo ascolto , appare come un’impressione , in ultima analisi , davvero irinica.
L’album fa capire che l’amore è tutto quello di cui noi abbiamo bisogno , ma è qualcosa che di solito , non ultimo , causa anche dei lunghi periodi di rammarico ed al massimo è un temporaneo sollievo in un mondo inquieto.
Come Beyon here lies nothin’ che apre l’album “ Per tutto il tempo che stai con me / il mondo è il mio trono / oltre quello non c’è niente / niente che possiamo dire nostro”.
Per quanto riguarda il rammarico , le canzoni , scritte in collaborazione con il paroliere dei Greatful Dead Robert Hunter , spesso dipingono un narratore di storie che valuta i diversi frammenti di un amore che si è rotto.
“ Il sole sta tramontando lentamente , immagino sia tempo di andare , sento una fredda brezza nella mia mente” ( Life is hard) . “Cuore smemorato , come un’ombra vagante nel mio cervello , tutta la notte sto sveglio ad ascoltare il suono del dolore ,la porta è chiusa per sempre , se davvero c’è mai stata una porta” ( Forgetful heart). “ Quei momenti possono esser arrivati ed andati , tutto quello che ho e quello che so è questo sogno di te che mi spinge a continuare a vivere “ (This dream of you).
Sul suo sito , Dylan ha detto che voleva che il suono fosse come quello prodotto nei classici blues-rock degli studios degli anni 50’ , Chess e Sun Records : “Mi piace il feeling di quelle registrazioni . l’intensità. Il suono è sgombro. C’è potenza e suspance . Tutte le vibrazioni le senti come se venissero dall’interno della tua mente. E’ vivo. E’ giusto. Si ripercuote nella tua testa come il mal di denti”.
L’album ha davvero quel suono grezzo , e la voce di Dylan , spesso cedevole e mancante nei suoi sforzi , è adatta per una canzone come My wife’s home town. Preso il riff principale da “I just want to make love to you” di Muddy Waters , la canzone presenta un amaro e duro sguardo sulla vita domestica : “Continua a camminare , non bighellonare in giro , vi dico di nuovo - che inferno è la città dove è nata mia moglie”.
La canzone , assieme a Jolene e Shake Shake mama , rende evidenti le influenze di qualche gigante del blues come Muddy Waters ed Howlin’ Wolf.
Sicuramente , da Time out of mind (1997) , Dylan si è focalizzato sulla musica americana , blues , rock degli inizi , country e ballate dei tempi antichi. Questo ultimo album non solo continua in quella direzione , ma aggiunge persino influenze Texane , con la fisarmonica di Hidalgo. Il Blues combinato con il Tex-Mex nel pezzo finale , It’s all good , un titolo così irinico tanto quanto il titolo dell’album.
Qui Dylan ripete senpre il ritornello “It’s all good” al ritratto di un mondo incasinato da problemi di tutti i tipi : “La gente del paese , la gente sulla terra , qualcuno di loro è così malato , che non riesce a stare in piedi , tutti vorrebbero andarsene se potessero , è duro da credere , ma va tutto bene”.
La cronaca dei problemi in Together Through Life non deve distrarci dal fatto che la creatività e l’inventiva di Dylan sono più forti che mai.

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“This Dream of You” : La traduzione in italiano

How long can I stay
In this nowhere café ‘fore night turns into day
I wonder why I’m so frightened of dawn
All I have and all I know is this dream of you which keeps me living on
Quanto tempo posso stare
in questo inesistente caffè “prima che la notte lasci il posto all’alba,
Mi sto chiedendo perchè sono così spaventato dell’alba ,
Tutto quello che ho e che so è questo sogno di te che mi spinge a continuare a vivere


There’s a moment when
All old things become new again
But that moment might have come and gone
All I have and all I know is this dream of you which keeps me living on
C’è un momento quando
le vecchie cose ridiventano ancora nuove
Ma quel momento potrebbe essere arrivato ed andato
Tutto quello che ho e che so è questo sogno di te che mi spinge a continuare a vivere


I look away but I can see in it
I don’t want to believe but I keep believing it
Shadows dance upon the wall
Shadows that seem to know it all
Guardo fuori ma non posso vederlo
non voglio credere ma continuo a crederci
ombre danzano sulla parete
ombre che sembrano sapere il tutto


Am I too blind to see
Is my heart playing tricks on me
I’m lost in the crowd, all my tears are gone
All I have and all I know is this dream of you which keeps me living on
Sono troppo cieco per vedere
è il mio cuore mi sta facendo trucchi con me
Sono perso nella folla , tutte le mie lacrime sono andate
Tutto quello che ho e che so è questo sogno di te che mi spinge a continuare a vivere

Everything I touch seems to disappear
Everywhere I turn, you are always here
I’ll run this race until my earthly death
I’ll defend this place with my dying breath
Tutto quello che tocco sembra sparire
dovunque mi volto tu sei sempre li
Correrò questa corsa fino alla mia morte terrena
Difenderò questo posto col mio ultimo respiro


From a chairless/cheerless room
In a curtain gloom, I saw a star from heaven fall
I turned and looked again but it was gone
All I have and all I know is this dream of you which keeps me living on
"From a cheerless room and a curtained gloom... "
Da una stanza senza sedie/senza allegria
In una cortina di buio , ho visto una stella caduta dal cielo
Mi son girato ed ho guardato ancora ma se n’era andata
Tutto quello che ho e che so è questo sogno di te che mi spinge a continuare a vivere
“Da una stanza senza sedie e dalla cortina del buio...”

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McCartney - Dylan – Ringo : Grande aspettativa!

by admin in Celebrities

Il leggendario musicista Sir Paul McCartney , il suo collega ex-Beatle Ringo Starr e Bob Dylan stanno per riunirsi in California durante l’estate , dove si appresteranno a lavorare insieme su nuove canzoni.
Tutti e tre hanno già ondiviso il palco prima , ma non hanno mai creatao musica insieme , ed è naturale aspettarsi che i tre veterani musicisti creeranno nuove sensazioni musicali !
La notizia è arrivata dopo che Bob Dylan , per primo , aveva dichiarato che trovava l’idea di lavorare con il fondatore dei Beatles “eccitante”.
Il portavoce di McCartney allora ha dichiarato che Paul sarebbe “molto interessato” a questa collaborazione.
“Paul ha una casa in California non molto distante da quella di Bob , così l’idea è che i due si incontrino quando Paul sarà in Califirnia per l’estate. Naturalmente lavoreranno in segretezza a casa di uno dei due".
Nel frattempo , Dylan ha recentemente scalato le classifiche col suo ultimo lavoro “Together Through Life” e McCartney ha creato interesse con la sua ultima realizzazione del suo alter ego The Fireman.
“ Mettere assieme questi due per un pò di tempo non sarà facile , ma entrambi dicono che funzionerà. La musica che ne scaturirà sarà ricca di fascino.

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Accadde il 9 Giugno

68 D.C. - L'imperatore romano Nerone, si suicida a soli 31 anni.

1822 - Ad opera di Charles Graham vengono brevettati i denti falsi.

1898 - La Cina concede in affitto il territorio di Hong Kong alla Gran Bretagna, per i prossimi 99 anni.

1970 - L'Università americana di Princeton laurea "Ad honorem" in musica, il cantautore Bob Dylan.

1984 - A Disneyland si celebra il 50esimo anniversario della nascita di Paperino.

1986 - Kurt Waldheim viene eletto presidente della Repubblica Austriaca. La nomina scatena polemiche e reazioni diplomatiche, per le accuse di trascorsi nazisti mosse al neo-presidente.

[Fonte: accaddeoggi.it]

 

 
Martedi 9 Giugno 2009

Quelli che suonano Dylan.....

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David Carradine, Bob Dylan e il kung-fu                                                     clicca qui

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Bob Dylan 1962 Torrent Download And Streaming                                    clicca qui

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Continuiamo con le recensioni del tour europeo

Review: Liverpool, England - Echo Arena - May 1, 2009

Review by John Corvill

Nessuna recensione postata fino ad ora ? OK , ecco una piccola fottuta recensione. Fin dall’inizio sapevo che sarebbe stato uno show speciale , senza dubbio uno dei migliori show di Dylan che ho visto.
Sono un accanito-fan di Dylan da lungo tempo e veterano , non sò , ho perduto il conto , potrebbero essere 15 concerti , ma all’inizio , mi ci sono voluti alcuni momenti per riconoscere la prima canzone “Watching the river flow”.
Non ha molta importanza ho pensato , perchè all’inizio la band deve gettare benzina nei cilindri. Da dove ero seduto , seconda fila sulla sinistra , il sound era assolutamente grande , obbiettivamente poteva non essere così buono in fondo all’arena , dove mi siedo di solito , così questo mi ha permesso di apprezzare come suona questa band , che è un fattore cruciale – in alcuni recenti bootlegs e su Youtube quello che si sente è una specie di confusa cacofonia , ma quando hai una buona poltrona per ascoltare come suona dal vivo ( grazie mille al grande Gary G. per il biglietto), ogni dubbio se questa sia la band ideale per accompagnare Dylan viene spazzato via. Anche Bob ci ha messo il cuore nella performance , non come sembra nei filmati , era chiaro che si divertiva ed anche la folla che era stata resa elettrica dallo show , le vibrazioni sono diventate felici ed hanno rapidamente raggiunto uno stato d’estasi che in molte occasioni ha raggiunto il suo climax , non ultimo quando la band ha cominciato “Something” dei Beatles che ha fatto battere i piedi all’intera venue , saltando di gioia. Per molti , questo è stato l’highlight “assoluto” , ma ce ne sono stati altri. Durante la seconda canzone , “Don’t think twice it’s all right” Dylan ha tirato fuori uno strabiliante assolo di armonica , la qualità del suo suono è stata sporca agli occhi di coloro che girano il culo ad ogni nota , in realtà meriterebbero che smettere di suonarla.
Bene , prendetevi questa , critici ciechi ed inconsapevoli ! Dylan ha davvero piegato la notte al suo volere , il costo del biglietto ne  valeva la pena.
Anche Poo boy è stata fantastica , bluesy e stava ben in piedi con l’arrangiamento alternativo , il genere di cose che vi piacerebbe  vedere fare ad una band in studio.
Una roccheggiante It’s all right ma è stata così buona che poteva essere l’highlight di ogni show normale , ma qui è stata solo uno dei tanti momenti di picco.
Just like a woman è stata grande , e di nuovo la folla ha risposto come una grande onda , è stato grande sentirsi parte di quella folla , accumunarsi ai suoi apprezzamenti e , più importante , il loro apprezzamento del più grande artista vivente del mondo che stava facendo una superba performance.
Ma per me è stata sorpassata dalle seguenti canzoni , Highway 61 , che è stata un’altra grande prestazione della band e nella quale Bob  è sempre sembrato divertirsi.
La folla è stata spazzata da questa fase , saltando , urlando e pestando i piedi come se avesse l’afta epizootica , riempendosi la mente di adrenalina e di gioia di vita.
Ci sono stati pochi incidenti , qualche disturbo al centro della sezione principale , un lotto di guardie della security sono intervenute , non so cos’era successo. Più tardi qualche idiota è saltato sul palco ed immediatamente la secutiry li ha buttati giù , Bob si è messo le mani al collo e non sembrava felice di questo fatto.
Lo show è sembrato davvero breve , forse il tempo è passato veloce , probabilmente una cosa soggettiva , lo so , ma quando la band è ritornata per gli encore ho creduto che fosse la seconda parte dello show.
Spirit on the water , non posso vivere senza , come tutto Modern times . Strano che non ha fatto niente da TTL , mi sarebbe piaciuto vederlo fare If you ever go to Houston , ma non era nella set list. Comunque un fantastico show e una perfetta fine giornata per Liverpool , molti stranieri e molti della città , una grande atmosfera .Il concerto perfetto per una notte perfetta , e la fine assoluta delle chiacchiere che Bob non può più esibirsi dal vivo.

 

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Lunedi 8 Giugno 2009

Talking Bob Dylan Blues - Parte 461                                                             clicca qui

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Bob , Paul e Ringo insieme , era ora ?

La mia speranza è che questa non sia un’operazione commerciale ma un reale desiderio dei tre Grandi sopravvissuti della musica degli anni 60’.
Paul e Bob ( a differenza di Ringo che aveva suonato diverse volte con Bob ) non si sono mai fumati tanto fra di loro , non so perchè , forse la stima di Bob che avevano John e George è sempre stata un impedimento per la frequentazione artistica dei due. Bob non ha mai avuto bisogno di nessuno nella sua carriera , facciotuttoioman per eccellenza , ha permesso ad altri di intromettersi nel suo operato molto raramente e in situazioni circostanziate. Paul , dal canto suo , finiti i Beatles , ha rivelato il suo reale valore , scarso in verità , ed il dopo Beatles lo dimostra .Dopo Yesterday non riesco a ricordare nessun’altro pezzo cult-must del Baronetto , questo confermava la mia idea che il genio , il motore e l’anima dei Beatles fosse sempre stato John , e Paul , un comprimario di tutto rispetto , ma sempre comprimario. Ho visto McCartney in concerto , nella prima parte dello show eseguiva le canzoni dei Wings , e la gente applaudiva quasi perchè bisognava farlo. Nella seconda parte cambiava musica e cambiava aria , sullo schermo dietro le sue spalle comparivano le immagini di John e le canzoni erano quelle dei Beatles di John , ed il Forum di Assago quasi veniva giù , come scosso da un terremoto furibondo. Brutto vedere Paul dover ricorrere all’uso dell’immagine e della musica di John per risollevare le sorti di uno show modesto nei contenuti , a parte la unica ed inarrivabile capacità vocale di Paul , forse il più grande performer di sempre. Piaccia o no , questo è quello che ho visto io. Che fa attualmente Paul ? Chi lo sà ? Da quanti anni non piazza più un disco al primo posto delle classifiche mondiali ? Chi lo sà ?
Stranamente salta fuori questo desiderio di collaborare con Dylan , il “vecchio decrepito senza più voce” che però , a 68 anni , batte ancora i record , primo in classifica con Modern Times , Tell Tale Signs e Together Trough Life , certamente di nuovo primo in classifica quando fra qualche mese uscirà la Bootleg Series Vol. 9 come da voci giunte in redazione .
Desiderio strano dicevamo , che Paul si senta solo nel suo paradiso fittizzio ? Che voglia scendere dall’Olimpo per mischiarsi e godere delle cose con le quali convivono i comuni ( benchè Grandi ) mortali come Bob Dylan ?
Mi riesce difficile credere alla sincerità di Paul , con tutto il rispetto che ho per lui , stakanovista della musica , poche grandissime composizioni , egocentrico per eccellenza , tanto da credersi più bravo ed importante di John Lennon , il tempo ha dimostrato che era in errore , che quello che tirava era John , quel John che ha avuto i maggiori successi della sua breve carriera nel dopo Beatles , quel John che definiva la musica di Paul “muzik” , quel John che scrisse per Paul “How do you sleep ?”.
Il “semplice” , umile n° 4 e “miles simplicius” dei Beatles , Ringo invece credo che si sia proposto per puro entusiasmo , non avendo niente di specifico da guadagnare in una operazione del genere.
Nemmeno Bob ha nulla da guadagnare , forse solo l’occasione di stroncare per sempre l’antipatico Paul , non è una motivazione da poco e tutto sommato ci potrebbe anche stare.
Detto questo , ma come sempre da dimostrare la giustezza del ragionamento , l’unico ad aver vantaggi commerciali e finanziari notevoli da questa operazione sarebbe Sir Paul McCartney , a cosa non sanno abbassarsi i Baronetti inglesi per raggiungere i propri scopi......
Se non siete d’accordo con le mie parole potete contestarle adducendo le vostre argomentazioni , la discussione è aperta............
Che almeno sia “la musica” a trarre vantaggio da questa eventuale avventura , con canzoni però che dovrebbero andare ben oltre lo standard attuale dei musicisti coinvolti , senza due o tre capolavori la cosa non soddisferebbe nessuno e non avrebbe alcun senso , ma personalmente , sono certo che Bob un paio di masterpieces li abbia sempre nel cassetto , Paul non sò , staremo a vedere........

Mr.Tambourine

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Ripassare la storia - Bob Dylan, il menestrello con la voce di Donald Duck     clicca qui

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Il Papa del rock - di Michele Murino                                                                 clicca qui

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Carradine diede lezioni di Kung Fu a Bob Dylan

By Uncut magazine

David Carradine ( 1936 – 2009 ) , un eroe della vecchia scuola , è stato trovato morto giovedi 5 giugno , le cause della morte sono oggetto di investigazione da parte della polizia.

In tributo alla star di Kunk Fu , The Long Riders , Boxcar Bertha e Kill Bill , ecco qualche estratto dalle interviste del 2003 fatte a  David da Damien Love , che incontrò l’attore prima della sua apparizione nella serie Kill Bill Vol.2.
Il meglio della conversazione include una parte dedicata all’insegnamento di alcune mosse di Kung Fu a Bob Dylan.

Uncut : E’ vero che hai introdotto Bob Dylan al Kung Fu ?

Carradine : Bhe , Bob ha preso qualche lezione . Lui non ha veramente legato col Kunk Fu , ma ci siamo divertiti. Il mio maestro era solito venire a casa mia ed istruirmi tutte le mattine , e penso che Bob abbia approfittato dell’occasione , così siamo andati a casa sua ,   e lui ed i suoi figli hanno preso qualche lezione con noi. É stato veramente bello. Bob era divertente , lo sapete , chiunque si avvicini al Kung Fu tende ad essere un pò ridicolo , comunque , il Kung Fu non era per lui. Ma Bob era un boxeur dilettante , sa come prendersi cura di se stesso e come difendersi. So che sembra fragile , ma  fine dei conti , lui era solito fare qualche round con Quentin Tarentino , si , Tarentino è lui stesso un boxeur dilettante...sei d’accordo?

Uncut : Sto cercando di immaginare Dylan boxare con Tarentino.

Carradine : Si , è un’immagine divertente. A parte il fatto che Bob è alto cinque piedi ( o qualcosa di simile ) e Tarentino sei . Ma si , Dylan ha mostrato attitudine per il Kung Fu , aveva una predisposizione naturale. Ma non penso sia mai stato interessato ad esso. Bob ha altri pesci da pescare e altre cose da fare.

 

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Sabato 6 Giugno 2009

Bob Dylan : Eroe culturale o ladro di copyright ?

by Ransom Riggs - June 3, 2009 – (fonte: http://www.mentalfloss.com)

Ho avuto una interessante conversazione con l’autore Lewis Hyde e col fondatore della NEA , Bill Ivey , che è una specie di crociata contro il crescente numero delle imprese-morsa sulla espressione creativa negli Stati Uniti.
La precedenza verteva sugli eccessivi draconiani copyright e sulla situazione che le leggi sulla proprietà dell’opera intellettuale hanno messo quest’ultima , in percentuale , circa il 75% del nostro “cultural heritage” – films , musica , arte – sono in mani private.
Sembra strano , per esempio , che la “West End Blues” di Louis Armstrong sia di proprietà della Sony Corporation , invece che di pubblica proprietà. Il problema con troppe compagnie private è diventato evidente nell’era di Internet – uno dei mezzi maggiori che gli artisti hanno sempre usato per produrre nuova arte è stato quello di reinterpretare la vecchia musica ( i risultati vengono immediatamente alla mente ) un atto che anche nella sua forma più innocente ( un riff in un asssolo di jazz sulla melodia di un’ altra canzone , forse ) è illegale , punibile con ammende.
E tutti noi abbiamo sentito qualcosa circa il Digital Millennium Copyright Act su Youtube e l’azione legale della RIIA’s contro gli orfani su sudia a rotelle per il download di una copia della canzone “Happy Birthday” ( perchè non c’è nessun altro a cantare per loro , naturalmente). Mi occupo di questo tipo di cose in un altro blog , qual’è l’uso onesto ?
L’autore e professore Lewis Hyde ha sollevato una questione simile nei riguardi dei primi lavori di Bob Dylan.
“ Bob Dylan ha usato un sacco di vecchie canzoni folk per moltissime delle sue prime canzoni” ha scritto Hyde.
“ Questo non è furto , questa è la tradizione folk al suo meglio” . Sembra che quasi due terzi delle canzoni scritte da Dylan tra il 1961  ed il 1963 – qualcosa come 50 canzoni – sono reinterpretazioni di classici della musica folk Americana.
Nell’odierno ambiente creativo aziendale , che ha permesso a Disney di cambiare la natura di base del copyright con le leggi del 90’ in modo che le sue creature popolari come Micky Mouse non potessero diventare di pubblico dominio , i primi lavori di Dylan sarebbero finiti tutti in tribunale.
Hyde , che sta lavorando su un libro che tratta della “cultura in comune” e i modi di fare arte e di proteggerla , fornisce un’altro dispositivo utile per la definizione di questa discussione : La Costituzione degli Stati Uniti.
“La Costituzione” permette al Congresso di concedere “diritti esclusivi” agli autori ed agli inventori “ per un tempo limitato” : “esclusivo” in modo che i creatori possano beneficiarne in tempi contenuti . ma “Limitato” in modo che i cittadini possano beneficiarne in periodi lunghi.
“La costituzione” , cosi com’è , chiede al Congresso di trovare un giusto equilibrio fra la propietà privata e quella della comunità , fra gli interessi dei proprietari e quelli del pubblico dominio.
Essa consente che ci sia un mercato della proprietà culturale ma allo stesso tempo pone dei limiti e dei confini a tale mercato.
Perchè un pezzo di proprietà intellettuale non dovrebbe essere di proprietà di un’entità, passato attraverso le generazioni di una famiglia , sempre oggetto di scambio fra privati , proprio come un pezzo di proprietà fisica e materiale ?
Ci sono molte ragioni , ma una cosa è la proprietà fisica – la terra per esempio – è una risorsa finita.
Hyde sostiene che ci sono buone ragioni per gestire le scarse risorse attraverso la forza del libero mercato , ma i beni di natura culturale cumune non sono mai scarsi , allora perchè rinchiuderli nel lontano futuro con la recinzione del diritto d’autore o del brevetto ?

Thomas Jefferson , il nostro primo Commissario dei brevetti , una volta descrisse l’inerente abbondanza di proprietà intellettuale :
- Se la natura ha fatto della proprietà esclusiva una cosa meno sensibile di tutte le altre , è il potere del pensiero che viene chiamato “idea”....Colui che riceve un’idea da me , riceve le istruzioni e la possibilità di migliorarla senza diminuire il valore e l’importanza della mia idea , e se qualcuno accende un cero vicino a me , riceve luce senza oscurare me -.

Lewis Hyde ha scritto due meravigliosi libri sull’arte e la cultura : "The Gift" e "Trickster Makes This World".

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Bob Dylan, Paul McCartney e Ringo Starr: insieme per un disco di inediti     clicca qui

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Boots and Sand: torna Cat Stevens con Roadrunner                                           clicca qui

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BROMBERG IN CONCERTO SU 'MAGAZZINI SONORI'                             clicca qui

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Carradine , vittima di un gioco erotico ?                                                               clicca qui

 

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Venerdi 5 Giugno 2009

CADILLAC RECORDS

Ciao Mr Tambourine...
volevo segnalarti questo film in uscita a giugno...si intitola Cadillac Records

La Trama
L'ascesa e il declino della casa discografica Chess Records nella Chicago degli anni '50. In quegli anni a brillare sono le grandi leggende dell'r&b, tra le quali Muddy Waters, Leonard Chess, Little Walter, Etta James e Chuck Berry.

Perché vederlo?
Per immergersi nella nostalgia di un periodo ormai lontano in cui i cambiamenti dell'America si riflettevano anche in quelli del suo gusto musicale, in un film che può vantare le interpretazioni di attori amatissimi come Adrien Brody e la splendida Beyoncé.

Recensione da Movieplayer
Sul solco di numerose recenti biopic che hanno raccontato figure di grande portata nel panorama musicale stelle e strisce, ecco Cadillac Records, che si propone di celebrare un connubio singolare, quello tra un bluesman proveniente dalle piantagioni del delta del Mississippi e un self made man ebreo, che rappresentò il cuore dell'avventura Chess Records.
Leonard Chess (Adrien Brody) e Muddy Waters (Jeffrey Wright) s'incontrano quando quest'ultimo suona con la sua band nel locale gestito dal futuro produttore; Chess propone al brillante chitarrista un contratto discografico e da qui inizia l'ascesa della leggendaria etichetta negli anni '50. L'entourage dello studio si popola di figure affascinanti come il ribelle Little Walter, il fiero Howlin' Wolf e la tribolata Etta James - fino al padre del rock'n'roll Chuck Berry, che cambia per sempre il volto delle chart stelle e strisce e stimola l'integrazione razziale nelle generazioni più giovani.
La regista Darnell Martin fa un lavoro appassionato, ma il problema del film è nella sceneggiatura frammentaria, mancante di rigore selettivo e di buone idee che potessero servire da architravi per la struttura narrativa. Cadillac Records chiama in causa troppe personalità complesse, troppi temi cruciali, e manca della penetrazione e dell'intelligenza necessari a dare al tutto spessore. Ad esempio il personaggio di Leonard Chess (che lo script aveva già reso orfano del fratello Phil), nonostante l'impegno di Adrien Brody, è davvero poco più che un white daddy che elargisce Cadillac ai suoi musicisti di successo e ne sorveglia le finanze, e questioni di enorme rilevanza culturale sono sfiorate e archiviate con una cera volubilità.
Sufficiente a tenere desta l'attenzione è, ovviamente, la musica, con ottimi sforzi da parte degli interpreti chiamati spesso a prodursi nel canto, e alcuni momenti efficaci che si devono più al carisma degli attori - in particolare il sempre bravissimo Jeffrey Wright, il toccante Columbus Short e il sorprendente Eamonn Walker, che giganteggia in un ruolo esiguo, quello di Howlin' Wolf.
Se la diva Beyoncé Knowles, appesantita nel corpo e nella voce per incarnare Etta James, sembra gravare sul ritmo della pellicola quando fa la sua entrata a metà film, il resto del cast è decisamente all'altezza e la performance corale è l'aspetto migliore di un progetto cui avrebbe giovato una vigorosa riscrittura, ma che resta abbastanza apprezzabile per il sacro fuoco musicale che evidentemente lo pervade...

Dario twist of fate

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Il Cenacolo

A occhio, a partire da sinistra, direi: David Crosby, Bruce Springsteen, Bob
Marley, John Lennon (la colomba e gli occhiali sono eloquenti...), Eric
Clapton, Jerry Garcia, BOB, Van Morrison, Jimi Hendrix, Mick Jagger , Carlos
Santana , Willie Nelson , Tom Waits.
Un saluto a Tutti...
The Jester

Nuove interpretazioni , ma a parte la colomba e gli occhiali io continuo a non vedere Lennon nel quarto da sinistra...

ciao tambourine,ci sono ancora.
da sinistra a destra :
Duane Allman , Bruce Springsteen , il terzo potrebbe essere Richie Havens,Warren Zevon , Eric Clapton , Jerry Garcia , Bob Dylan (il messia..),Van Morrison , Jimi Hendrix , Mick Jagger , Carlos Santana ,Willie Nelson ,Tom Waits,
Ciao Angelo.

Spunta un nuovo nome...Warren Zevon per il quarto da sinistra , mentre il terzo è senza dubbio Marley ( conferma data dal joint che ha in mano ).

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Musica digitale: Sony fornitore di eMusic, malumore tra le indie          clicca qui

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Bob Dylan-Paul McCartney: forse arriva anche Ringo Starr                 clicca qui

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DYLANQUIZ # 5

Sull'auto oltre a Dylan e Lennon seduti sul sedile posteriore......ciao Benedetto

OK Benedetto , 12 punti :o)

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MORTO DAVID CARRADINE ; POLIZIA "SI E' IMPICCATO"                clicca qui

 

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Giovedi 4 Giugno 2009

Il Cenacolo

ciao a tutta la fattoria!
gran sito complimenti,nn scrivo praticamente mai ma vi seguo sempre!
il primo a sinistra della foto nn può che essere Duane Allman,Lennon è il quarto...gli altri li avete già azzeccati;-)
a presto
gabriele

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il primo a sinistra è Duane Allman degli allman brothers....
max

OK per Duane , ma mi sembra che il quarto non sia Lennon.....

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Bob Dylan brings us together through life

by Ronnie Robertson (examiner.com)

Il nuovo album di Bob Dylan non sarà inserito nella lista dei capolavori. A questo punto , è una rinfrescante novità , perchè i suoi album sono talmente tanti che è difficile tenere il passo. Eppure , se paragomato a qualsiasi nuovo album uscito quest’anno , Together Through Life è fantastico.
Come la backing band elettrica in Bringing it all back home , o il violino in Desire  o perfino le batterie elettroniche in Empire Burlesque , l’aggiunta della fisarmonica di Hidalgo alla band di Dylan fa di questo disco una chicca.
Il  pezzo d’apertura , Beyond here lies nothin’ , suona come se fosse stato suonato in un juxe-box da night-club nelle città di confine degli anni 50’. La preminente fisarmonica , accompagnata dallo scattante blues della chitarra dell’ Heartbreaker Mike Campbell , segna un punto di stacco da ogni altra cosa fatta da Dylan dai tempi di Time out of Mind del 1997.
Dopo , in canzoni come Jolene , Shake shake Mama e My wife’s home town , Dylan evoca gli echi fantasma del suono della Chess e della Sun Records del 1945.
Quando le cose rallentano andando nella riminescente e romantica This dream of you , lui fa una delle sue più belle performance da canzone tranquilla. Potrebbe essere stato facilmente incluso in Desire del 1976 , si , il pezzo suona ancora fresco e nuovo allo stesso tempo.
I feel a change comin’on , il pezzo più bello dell’album , vede Dylan ripensare ai tempi perduti e come potrebbe essere troppo tardi per cambiare ciò che è successo nel passato.
Tutto culmina nell’ilare finale , in stile sarcastico di It’s all good. Qui , Dylan rilascia dichiarazioni sullo sbriciolamento della società moderna , ma ironicamente chiude ogni strofa con lo slang hip “It’s all good”.
La parte artistica dell’album è interessante come la musica. Sul retro , la foto in bianco e nero delle gang di strada messicane con tutto il loro modo di vivere. Il fronte dell’album , rende evidente l’omaggio al grande Larry Brown. Nelle interviste , Dylan ha espresso il suo amore per i lavori di Brown , e l’immagine di un ragazzo e di una ragazza abbracciati sul sedile posteriore di un’auto è presa dalla copertina di “Brown Big Bad Love” , una collezione di brevi storie del 1990. Ma queste cose poco familiari con il suo lavoro , Larry Brown è uno straordinario scrittore di Oxford , Mississippi. Il suo stile era unico , e si completava con gli altri scrittori del Mississippi come William Faulkner.
Dalla copertina alla musica , Together Through Life è vincente. E’ divertente e spontaneo , ed ha abbastanza del vecchio spirito di Bob Dylan per farlo diventare un concorrente difficile da battere nella bollente estate che sta arrivando


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DYLANQUIZ # 5

- ...........OK
- ...........OK
- Vuoi sapere anche chi guidava la Lime o il Taxi?
Stefano C.

Il taxi dove c'erano Lennon e Dylan altrimenti prendi solo 8 punti invece di 12 , ciao :o)

 

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Mercoledi 3 Giugno 2009

Bob Dylan: Together Through Life

by Pete Paphides

Una figura cult ? “Ci sono connotazioni religiose” , un recente meditato lato di Bob Dylan , quando tenta di dare un senso al suo status. Tuttavia , interrogato su dove posizionerebbe se stesso nel mainstream , sembra resistere bene “ Lei ha venduto oltre cento milioni di dischi” gli è stato ricordato , “ Si , lo so , è un mistero anche per me” ha risposto. Il Dylan più accanito si ritrova sempre nei posti alti del mainstream , la sua popolarità è in costante aumento. Modern Times ha venduto 4 milioni di copie in tutto il mondo , un rispettabile numero per qualunque album , a parte le liriche di questo nuovo album di blues di un cantante che , fin dal 1960 , ha scritto i suoi più grandi hits quando ancora gli altri li cantavano.
Gli obbiettivi attuali di Dylan sono modesti. Anche nel 1985 la sua linea era che le canzoni migliori erano “solo pensiero” racchiuso in giri di accordi e note. Parole che potebbero sembrare ingenue se dette dal creatore di Like a rolling stone , sembra molto più facile credere al Dylan del 2009.
Il suo più grande successo in questo suo 33° album in studio , è la sua capacità di eludere le aspettative di un mondo che, negli ultimi anni ha mandato il suo stock di razzi nello spazio , e di riunire il suo più caldo e meno sforzato set di canzoni di memoria recente.
Ma per sua stessa ammissione , la sorgente di Together Through Life è la canzone “Life is hard” , che ha scritto con Robert Hunter , paroliere dei Greatful Dead , per il film “My own love song” di prossima uscita del regista Oliver Dahan. Con Dylan che copia lo stile crooner anteguerra di Bing Crosby o Arthur Tracey , una song magnetica.
Altrove lo stile cerca , senza approfondirle , le basi della musica del XX° secolo.
Si , è una fotografia composita di un artista che da tempo ha alzato il coperchio sul pentolone formativo che ha avuto influenza su di lui. In sintonia con quel senso di risoluzione interiore certi testi sono come bugie , esempio Beyond here lies nothing e It’s all good.
L’album prende il via con un ritmo saltellante , citando l’amore e la compagnia , due cose che riescono a mitigare l'idea della mortalità dell’uomo , mentre nel pezzo di chiusura sembra semplicemente felice di essere vivo in questo mondo di miseria e sofferenza che egli descrive sarcasticamente.
I fans che hanno gioito per Modern Times si sarebbero aspettati una cosa migliore di questa.
Infatti è stato detto che la canzone più superflua dell’album è il pigro e sonnolente blues di “My wife’s home town” che suona come un pezzo che si è rifugiato in quest’album più che farne parte integrale.
Detto tutto questo , tuttavia , potrebbe essere che l’ispirazione che ha dato il via alla decisione di incidere Together Through Life potrebbe anche essere strettamente personale , e non è da sottovalutare l’apporto della fisarmonica di Hidalgo in tutto l’album.
Lui è il suono di base che permea tutta “If you ever go to Houston” , senza di lui “This dream of you” avrebbe potuto suonare come un’impollinazione indiretta da Save the last dance for me e Under the Boardwalk , ma questi abbellimenti Tex-Mex la adornano in modo da farla sembrare fra le migliori canzoni di Dylan degli ultimi anni.
Al centro di tutto questo , non si può non notare il particolare senso di soddisfazione che emana dallla pesante impronta dell’ uomo nel cui nome tutto questo è stato fatto.
Il fascino auomenta quando arriva lui , in più sembra gradire e gustare questo santuario costruito intorno a lui dai musicisti. Da questo punto di vista , come si potrebbe dargli torto ?

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Il Cenacolo di Dylan

Il primo a sinistra mi sfugge anche se so’ di conoscerlo
Il secondo sempre a sinistra Bruce Springsteen,Bob Marley,Lennon,Clapton,Garcia
A destra:
Van Morrison,Hendrix,Jagger,Santana,Nelson,Waits
Stefano C.
Curioso Clapton con il teschio in mano rivolto verso Bob!

Penso che il teschio sia rivolto al defunto Jerry Garcia più che a Bob

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credo manchino Tom Petty ed Eddie Vedder, ma potrebbe anke essere Ryan Adams o Jeff Tweedy dei Wilko
concordo sugli altri:
John Lennon , Bruce Springsteen , Bob Marley , Eric Clapton , Jerry Garcia , Bob Dylan , Jimy Hendrix , Mick Jagger , Carlos Santana , Willie Nelson , Tom Waits
saluto
Dario twist of fate
 

Riepilogando da sinistra a destra : Lennon ???? , Springsteen , Marley , ???????? , Clapton , Garcia , Dylan , Van Morrison , Hendrix , Jagger , Santana , Nelson , Waits. Restano incerti il primo (Lennon ?) ed il quarto (Robbie Robertson ?)da sinistra.

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McCartney + Dylan + Starr, un disco insieme?                                         clicca qui

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Bob Dylan Tour, Europe 2009 - Dublin, Part 2

BOB DYLAN 2009 Stockholm, Globe Arena ONE MORE CUP OF COFFEE

 

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Martedi 2 Giugno 2009

Dylan cattura gli ascoltatori

By Clay McCuistion Monitor staff - May 28, 2009

Le voci sull’ ultimo album di Bob Dylan sembravano uno scherzo.
Dylan ha fatto in modo di scrivere e registrare un intero nuovo album poco tempo dopo aver pubblicato ( una interessante collezione di rarità intitolata Tell tale Sign ). Ogni canzone vede la presenza della fisarmonica. E , colmo dei colmi , il leggendario liricista ha voluto l’aiuto di un co-scrittore.
Impossibile , certamente. E interamente vero.
Together Trough Life è apparso il mese scorso , e ad un ascolto veloce conferma ognuna di queste voci strambe. Ed è , infatti , un totalmente nuovo album di Dylan , anche se inferiore agli ultimi capolavori Love and Theft e Modern Times. David Hidalgo , della band califirniana dei Los Lobos suona la fisarmonica in tutto l’album. E Robert Hunter , paroliere da lungo tempo dei Greatful Dead ,
aiuta Dylan nei testi di 9 canzoni su 10 del nuovo album.
Non ostante questi fattori insoliti , il disco funziona. E’ sciolto , divertente e senza pretese. Hidalgo aggiunge il sapore Mex-Tex. Il chitarrista Mike Campbell , in prestito dagli Heartbreakers di Tom Petty , suona una chitarra stilisticamente blues. Dylan contribuisce con il suo rudimentale organo e l’ormai consolidato marchio di fabbrica della sua voce che sembra una raspa.
Le canzoni non raggiungono i livelli delle migliori delle ultime decadi , ma non ci aspirano nemmeno. “My wife’s home town” e “Shake Shake Mama” sono riprese familiari delle truppe del blues , ma Dylan si diverte un sacco , e il suono ha questa caratteristica , una profonda analisi dei testi non supera l’esame.
“ Life is hard” e “This dream of you” vengono dall’altra parte dello spettro. Entrambe liriche , ballate in stile crooner , suonano come se fossero state registrate nel 1930 e solo di recente riscoperte. Dylan non suona come Bing Crosby o Edith Piaf , questo è vero , ma non per mancanza di impegno.
Esercizi blues a parte , Together Through Life offre anche un’immagine tormentata del Dylan di oggi. Lo sapete , la voce-di-una-generazione , letteralmente l’icona Dylan.
“Forgetful Heart” , il capolavoro dell’album , utilizza alcune frasi ad effetto : "The door is closed forevermore / If indeed there ever was a door," canta Dylan.
E nel pezzo di chiusura dell’album , “It’s all good” , Dylan si destreggia per far combaciare la parte strumentale d’inizio con pochi bruschi flash sull’imminente collasso del mondo : "Well widows cry, the orphans plea / Everywhere you look there's more misery," canta Dylan , cose torve.
Ma la canzone ritorna di continuo sul ritornello , “ Va tutto bene / Va tutto bene “ , e dietro le litanie del dolore , la band di Dylan suona entusiasmanti riffs zideco.
Quindi , forse , solo forse , è solo una presa in giro per tutti , la barzelletta della nostra vita.

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Il cenacolo di Bob Dylan , scopriamo chi sono gli apostoli commensali

Da sinistra a destra : John Lennon ? , Bruce Springsteen ? , Bob Marley ? , ????? , Eric Clapton , Jerry Garcia , Bob Dylan , ?????? , Jimy Hendrix , Mick Jagger , Carlos Santana , Willie Nelson , Tom Waits. Scopriamo assieme chi sono i personaggi non individuati.

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Lunedi 1 Giugno 2009

Talking Bob Dylan Blues - Parte 460                                                             clicca qui

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Limited Edition : Bob’s Birthday Bash - 2nd time ( Dean Spencer news )          clicca qui

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DYLANQUIZ # 4

Stefano Catena 24 punti

Benedetto 24 punti + 3 di "special bonus"

Marina 24 punti

Otello 24 punti

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Bob Dylan alias Mister Frost

Privilegiamo un aspetto inedito : ripercorriamo i produttori che hanno accompagnato la carriera discografica di Bob Dylan prima di parlare di questo nuovo album , Together Through Life , ovvero dieci nuovi brani molto scuri che propongono un artista in stato di grazia.
Quando ha esordito è stato il suo pigmalione John Hammond ad occuparsi di lui : poco tempo in studio , voce , chitarra ed armonica , talvolta pianoforte e niente di più , frettolosamente e spendendo pochissimo , con un errore iniziale clamoroso : registrare solo cover e brani tradizionali ritardando il successo dell’autore di “Blowin’ in the wind”.
All’inizio il passaggio di consegne a Tom Wilson probabilmente il primo uomo di colore incaricato di seguire un artista bianco e non jazz in un’ America che necessita ancora di canzoni di protesta come “The Times they are a-changin’ “ per svegliarsi , è assolutamente inaccettabile anche se sarà proprio costui a condurre per mano Bob nella sua “svolta elettrica”. Ma , tradimento , visto il successo ,Wilson cerca di “folklorizzare” tutto , anche “The sound of silence” di Simon & Garfunkel : giusto il tempo di lasciargli mettere mano a Like a rolling stone ed è pronto per il benservito a favore di Bob Johnston.
Costui si è sorbito di tutto : capolavori , crisi d’identità e di stile dimostrando che , alla fine , era Dylan che comandava , lui si limitava a vigilare che tutto fosse in ordine.
Poi ci sono personaggi che non si sono meritati neanche una nota a piè di pagina nelle cronache rock : Gordon Carrol e Rob Fraboni mentre il buon Phil Ramone ( che non è uno dei Ramones anche se potrebbe sembrare ) si vede sbattere in faccia metà del lavoro fatto su Blood on the tracks. Insomma , non è facile stare in una sala con Dylan , lo sa bene quel tale che fa scrivere in calce a Desire “Questo disco avrebbe potuto essere prodotto da Don DeVito”.
Mai soddisfatto , si racconta che negli anni 80 andò pure a bussare alla porta di Frank Zappa ( un perfezionista che poco o nulla avrebbe avuto a che spartire con lo stile “ buona la prima” del Bob ) chiedendo aiuto , negato , per Infidels.
Grazie a Daniel Lanois , per esempio , ha azzeccato due opere eccelse , “Oh Mercy” e “Time out of mind” ma , a quanto pare , a quanto è dato ascoltare , i risultati più interessanti e duraturi , anche corrispondenti alla visione dell’ormai attempato cantautore , sono arrivati da quando la produzione è stata affidata a Jack Frost. Solo lui ha saputo capire lo spirito dell’artista in “Love and Theft” e “Modern Times” , sempre lui ha colorato di blues questo Together Through Life che ricorda un pò Kiko , capolavoro dei Los Lobos ( sarà la presenza di David Hidalgo ) , un pò “Franks wild years” di Tom Waits ( sarà che l’iniziale “Beyond here lies nothin’ “ è uguale a “Way down in the hole” ma c’è da dire che è riconosciuto un credito a Willie Dixon per “My Wife Home town” , un debito di riconoscimento per mille mai pagati , un pò il sound di certi bluesman come Howlin’ Wolf e Little Walter ( sarà per questo che li ha inclusi nella puntata di Theme time radio hour acclusa alla versione limitata dell’album ).
Quando Dylan ha detto che voleva scrivere i testi con Robert Hunter , già paroliere , pardòn , poeta dei Greatful Dead , Frost non ha avuto niente da ridire , preoccupato maggiormente che una bella canzone come “Forgetful heart” suonasse nel modo giusto , evitando di rivelare che “If you ever go to Houston” è stata evidentemente composta pensando alla classica “Blueberry Hill” di Fats Domino , impegnandosi perfino a far apparire dolce una voce che è sempre più cavernosa e gracchiante in un pezzo delicato come “Life is hard”.
Bravo Dylan , e bravo anche Jack frost che....bhè , è sempre Dylan , e chi se no ?

By Alessio Brunialti

(fonte: laprovinciadicomo.it)

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Bob Dylan - If you ever Go to Houston LIVE in Dublin May 5 , 2009

 

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