Dylan ha inciso nel 1962
“ Talkin’ Bear Mountain Picnic Massacre Blues”
Su che album è stata pubblicata la canzone ?
In che anno ?
Come si chiamava il battello sul quale avvenne il disastro ?
Per quale motivo la folla fu presa dal panico nel tentativo di salire a
bordo?
Il battello salpò per la Bear Mountain ?
a
AL DIESAN & HIS BAND
sabato 30 maggio - ore
22,30.
"SLEEPWALKERS" di Guspini (zona medio Campidano - Sardegna)
a
LIMITED EDITION
in concert - Arci
Metromondo - Via Ettore Ponti , 40 - Milano
30 Maggio 2009 - ore 22,15
serata tributo a Bob Dylan
- " 2nd time Dylan's birthday
Pino, Aldo e Stefano, rispettivamente
chitarra solista, basso e batteria, calcano i palchi jazz e blues da più di
20 anni. L’affiatamento e il grande gusto della ricerca portano alla luce
una sensibilità musicale che si fonde con inedita efficacia con il dylanismo
autentico di… Biagio, chitarra ritmica, armonica e soprattutto una voce
confondibile con quella del grande Bob.
a
DYLAN DOGS
Venerdì 29 Maggio - Fuze Pub, vicino Tivoli (RM), dalle ore 22.00
Domenica 31 maggio - Festa del Casone a Castel Madama (RM),
orario previsto 18,00 circa ma la festa
dura tutta la giornata fino al tramonto.
a
E' USCITO!
1969 STORIA DI UN FAVOLOSO ANNO ROCK, DA
ABBEY ROAD A WOODSTOCK (Editrice Giunti)
Contiene il nuovo saggio di Michele Murino dedicato a Bob Dylan: HIGHWAY
69!!! Clicca qui
MICHELE MURINO: C'E' SEMPRE QUALCOSA DA DIRE SU BOB DYLAN
Napoleon in rags intervistato da Elena Meynet per Il trillo del diavolo
Clicca qui
Celebrato nella ballata di Bob Dylan “Joey” , Crazy Joe
Gallo fu un carismatico gangster beatnik le cui incursioni nel Greenwich
Village nel 1960 ispirarono la sua sanguinosa rivoluzione contro la Mafia.
Joe era il prototipo dei gangster chic , un anti-eroe ed un ribelle/fanatico
della controcultura le cui letture sui libri tascabili nei cafè del Village di
Camus e Sartre lo ispirarono a fare attacchi con la sua gang con
mitragliatori e granate fuori dalla zona di Red Hook scatenando una guerra
di strada con le bande rivali a Little Italy , Brooklin.
Modellandosi sui gangster dei B-movies nei classici film in bianco e nero ,
Joe ed i suoi fratelli erano regolarmente sulle copertine dei tabloid sempre
vestiti in nero con abiti a buon mercato , occhiali scuri Ray-Ban , un look
da gangster raffinati tanto che Agnes B. vestì in quel modo Harvey Keitel
per il film di Quentin Tarantino “Reservoir dogs”. Come un caratterista
spuntato fuori da un film di Godard , portava sempre la rassegna stampa che
parlava di lui in tasca.
Joey Gallo, chiamato il gangster chic ancora prima della Commissione
McClellan, con vestiti ed atteggiamenti da rivoluzionario anni 60’,
proprio nei tempi nei quali Leonard Bernstein ( celebre pianista e
compositore e direttore della New York Symphiny Orchestra , che aveva
scritto “ West Side Story “aveva ospitato le Black Panthers ( negli anni 60’
Bernstein , noto per le sue idee di sinistra , pur non essendo mai stato
catalogato nella famosa “lista nera” , aveva dato diversi concerti a favore
del movimento delle Black Panthers e si oppose pubblicamente alla guerra del
Viet Nam) per le quali Tom Wolfe coniò il termine “radical chic”.
Durante il perido del “Padrino” ( The Godfather) , Crazy Joe divenne l’erede
dei radical chic. Frequentò l’Alta Società in compagnia di Jerry Orbach
prima di essere ucciso in un agguato davanti all’ Umberto’s Clam House in
Mulberry Street a Little Italy.
Cioncidendo con i 40 anni dalla pubblicazione del “Padrino” , il libro “The
Mad Ones” , Crazy Joe Gallo e la rivoluzione all’angolo del sottomondo
(Weinstein Books) racconta la storia di Joe e le vere storie che hanno
ispirato il “Padrino” , il capolavoro di Mario Puzo.
Cosa hanno detto di Crazy Joe :
" Non l’ho mai considerato un gangster. L’ho sempre considerato ina sorta di
eroe...un disgraziato sempre in combattimento contro gli elementi " – Bob
Dylan.
" E 'quasi diventato uno dei Beautiful People". - Gay Talese
" Avrei desiderato di avere la possibilità di parlare con lui prima che
morisse " – Susan Sontag
TTL : Forever Dylan - di Ernesto Assante
clicca qui
segnalato da Francesco
Venerdi 29 Maggio
Dylan feels a change comin' on but doesn't like what he sees
Dylan sente che un cambiamento sta arrivando , ma non
gli piace quello che sta vedendo
May 27, 2009 - By Colin Freeman and Philip Sherwell
Bob Dylan ha espresso il suo verdetto sui grandi nomi della musica popolare
dell’ultimo mezzo secolo. Dylan , che ha compiuto i 68 anni a maggio , ha
usato un intervista al Rolling Stone Magazine , per elencare Elvis Presley ,
Johnny Cash , Chuck Berry ed i Beatles fra quelli che più ha ammirato.
Ha rivelato l’esistenza di vecchie registrazioni che ha fatto con Cash , ha
accennato alla possibile collaborazione con Paul McCartney , ed ha messo in
rilievo che non ha mai incontrato di persona Elvis , l’ispiratore della sua
giovinezza.
Dylan ha avuto diversi inviti a Graceland negli anni 60’ , ma non ha mai
avuto il desisderio di incontrare un eroe che aveva già espresso il meglio
di se stesso e che passava il suo tempo da tossicodipendente.
“Avrei voluto vederlo in forza , il mistico Elvis che stava spegnendosi come
una stella bruciante sul suolo americano” ha detto Dylan al Magazine. “
L’Elvis che era pieno di vita. L’Elvis che ispirava tutti noi a tutte le
possibilità che la vita ci offriva. E quell’Elvis se ne era andato , aveva
lasciato il palazzo”.
L’intervista con l’autore e storico americano Douglas Brinkley è uscita un
mese dopo l’uscita di Together Through Life , il suo 33° album in studio in
una carriera che dura da 46 anni.
Dylan dice che essere consapevole del suo stato di sopravvissuto della prima
Hall of Fame del Pop.
L’unico altro contemporaneo che considera superiore a se stesso è il
chitarrista Chuck Berry , 82 anni. “ Fin che Chuck è intorno tutto è come
dovrebbe essere”.
Dylan descrive l’ultimo Johnny Cash , con quale ha collaborato
occasionalmente , un uomo che aveva avuto cattivi momenti. Cash , che è
morto nel 2003 , ha fatto roba famigerata di basso livello nei suoi ultimi
anni , ha detto “ Mi manca. Ma ha cominciato a mancarmi 10 anni prima che
cominciasse a prendere la vita a calci”.
Ha rivelato che durante un tour nel 1960 , lui e Cash hanno passato del
tempo insieme in un Hotel di Londra cantando in un registratore a nastro.
Un’altro con cui vorrebbe collaborare è Paul McCartney “ Mi piacerebbe un
giorno sedermi e lavorare con Paul”.
In origine un folk singer , Dylan è stato famosamente etichettato con titolo
di "Giuda” dai suoi primi fans dopo aver abbandonato la chitarra acustica
per quella elettrica ed aver abbracciato il moderno rock n’ roll.
Eppure , ancora dopo 40 anni è sempre meno entusiasta delle innovazioni
tecnologiche come Youtube , iPods ed i video games.
" Rubano l’identità alla
gioventù - ha detto - E’ una vergogna vederli così sincronizzati fuori dalla
vita reale".
Il sogno di un’altra Woodstock bloccato dalla lite tra
i manager
clicca qui
a
Mercoledi 27 Maggio
La collaborazione McCartney a Dylan prevista per fine
estate
Le due leggende della musica Bob Dylan e Paul McCartney
hanno deciso di deliziare i loro fans – i due hanno riferito che hanno
trovato l’accordo per lavorare insieme nell'estate 2009.
L’anno scorso l’ex-Beatle aveva detto che lavorare con Dylan era una delle
sue grandi ambizioni , mentre l’autore di “Blowin’ in the wind” ha
dichiarato che avrebbe fatto volentieri un duetto con McCartney in
un’intervista rilasciata ai primi di maggio.
Ed ora le due superstars sono pronte a fare la storia – entreranno in studio
assieme , dice il Daily Express in Gran Bretagna.
Paul ha una casa in California non molto distante da quella di Dylan , e
l’idea è di incontrarsi durante l’estate quando Paul sarà in California.
Lavoreranno in tutta segretezza in una delle due case. Mettere assieme
questi due artisti per collaborare per un certo periodo di tempo non sarà
facile , ma ambedue hanno dichiarato di volerlo fare . Certo , la musica che
verrà fuori da questa collaborazione sarà affascinante da ascoltare.
Talk about me babe, if you must
Throw on the dirt , pile on the dust
I’d do the same thing if I could
You know what they say
They say it’s all good
All good, it’s all good
Parla di me babe , se devi
Tira su la sporcizia , ammucchia la polvere
Farei la stessa cosa se potessi
Tu sai cosa dicono
Loro dicono va tutto bene
tutto bene , va tutto bene
Big politicians telling lies
Restaurant kitchens, all full of flies
Don't make a bit of difference
Don‘t see why it should
But it’s all right
it’s all good, it’s all good, it’s all good
I grandi politici mentono
Le cucine dei ristoranti sono piene di mosche
Non fa molta differenza
Non vedo perchè dovrebbe
Ma è tutto giusto
Va tutto bene , va tutto bene , va tutto bene
Wives are leaving their husbands, they’re beginning to roam
They leave the party, and they never get home
I wouldn’t change it, even if I could
You know what they say man
It’s all good, it’s all good, all good
Mogli che stanno lasciando I loro mariti
stanno iniziando a vagare
Lasciano la compagnia , non tornano più a casa
Non lo cambierei , anche se potessi
Tu uomo sai cosa dicono ,
Va tutto bene , va tutto bene , tutto bene
Brick by brick they tear you down
A teacup of water is enough to drown
You oughta know if they could they would
Whatever going down
It’s all good
All good, it’s all good
Pezzo per pezzo ti smontano
Un tazza d’acqua è abbastanza per annegare
Dovresti sapere che se volessero potrebbero
Qualunque cosa stia crollando
va tutto bene , tutto bene , va tutto bene
People in the country, people on the land
Some of ‘em so sick, they can hardly stand
Everybody would move away, if they could
It’s hard to believe, but it’s all good
Yeaaaa!
La gente del paese , la gente sulla terra
Qualcuno di loro è così malato , che non riesce a stare in piedi
Tutti vorrebbero andarsene se potessero
E’ duro da credere , ma va tutto bene
Siiiiiiiiii!
The Widows cry, the orphans bleed
Everywhere you look there’s more misery
Come away with me babe, I wish you would
You know what I'm saying
It’s all good, all good,
I said it’s all good, all good
Le vedove piangono , gli orfani sanguinano
Dovunque guardi c’è più sofferenza
Vieni via con me babe , mi auguro tu lo faccia
Tu sai cosa sto dicendo
Va tutto bene , tutto bene
Ho detto che va tutto bene , tutto bene
There's a cold blooded killer stalking the town
Cop cars blinkin', something bad going down
Buildings are crumbling in the neighborhood
but it's nothing to worry about, cause it's all good
It’s all good, I say it's all good whoo!
C’è un assassino a sangue freddo che minaccia la città
Le auto della polizia lampeggiano , qualcosa di brutto sta accadendo,
Gli edifici del quartiere sono fatiscenti
Ma non c’è niente per cui preoccuparsi , perchè va tutto bene , va tutto
bene , io dico che va tutto bene whoo!
I'm gonna pluck off your beard and blow it in your face
This time tomorrow I’ll be roaming in your place
I wouldn’t change a thing, even if I could
You know what they say
They say it’s all good, it’s all good
Oh yeah
Strapperò la tua barba e te la soffierò in faccia
Domani a quest’ora farò il vagabando al tuo posto
Non cambierei le cose , anche se potessi
Tu sai cosa dicono
Loro dicono va tutto bene , va tutto bene
Oh si
traduzione by Dean Spencer
a
Martedi 26 Maggio
La precisazione del "Guardian" sulla poesia di Dylan messa
all'asta da Christie
By Rosie Swash - guardian.co.uk , Wednesday 20 May 2009
Tra i ricordi della High School messi all’asta da Christie il mese prossimo
, gli organizzatori hanno dichiarato di essere incappati in un primo esempio
della “brillantezza di Bob Dylan” in una poesia adolescenziale dedicata ad
un cane.
Ma, come ha sottolineato un nostro lettore del Guardian , le parole di
“Little Buddy” non sono state scritte da Dylan. Sono , infatti , le parole
di una canzone del cantante country canadese Hank Snow.
Le origini della poesia sembrano essere passate inosservate a quasi tutti i
partecipanti all’asta , ed è stato un commento lasciato sul sito
expectingrain.com , un blog di fans di Dylan , che ha messo in luce che le
parole di “Little Buddy” erano di fatto il testo di Snow , dalla sua canzone
con lo stesso nome.
Semplicemente Dylan aveva solo trascritto le parole di una delle sue canzoni
preferite di allora ed ha messo la firma col suo nome sotto lo scritto , il
suo “primo esempio di plagio” come hanno scritto alcuni commentatori ,
questione di opinioni.
Finora non c’è stato alcun commento da parte di Dylan su questo apparente
pezzo di poesia , ha detto solo di averlo scritto quando aveva 16 anni.
Dylan non sarebbe stato il primo adolescente ad aver imbrogliato in quel
compito scolastico , ma è certamente il primo ad aver ottenuto un risultato
tanto prezioso.
Christie , che ha valutato “Little Buddy” 10.000 dollari , ha rilasciato il
seguente comunicato : “ Ulteriori informazioni sono sottoposte alla vostra
attenzione circa il manoscritto sottoposto da Bob Dylan al giornale del
campo quando aveva 16 anni. Il testo è una versione revistata di una canzone
di Hank Snow. Comunque questo rimane sempre uno dei primi testi manoscritti
conosciuti di Dylan e Christie è onorata di offrirlo nell’asta della
nostra Cultura popolare il 23 giugno”.
The Times They Are A-Changin'. È la canzone di Bob Dylan
protagonista dei titoli di testa, che ripercorrono la storia degli Watchmen
dagli anni Quaranta ai giorni del racconto. È una canzone che ci spiega come
le cose per i protagonisti siano cambiate, dalla gloria alla decadenza.
Siamo in un 1985 “alternativo”, in cui Richard Nixon è ancora presidente
degli Stati Uniti e la Guerra Fredda tra America e Unione Sovietica è
arrivata al livello di guardia. Un eroe, il Comico, viene assassinato, e gli
altri ex compagni, ormai “in pensione”, riprendono i contatti per capire che
cosa si nasconda dietro la sua morte. È il punto di partenza di Watchmen,
tratto dalla graphic novel di Alan Moore e portata sul grande schermo, pur
essendo considerata "infilmabile", da Zack Snyder, già autore di 300, tratto
dall’altro maestro dei fumetti Frank Miller. Dopo un breve tira e molla, Bob
Dylan, appassionato del graphic novel di Alan Moore, ha ceduto i diritti di
The Times They Are A-Changin' . E ne è venuta fuori la sequenza dei titoli
di testa più bella e lunga dell’anno. E del resto, quella dei titoli di
testa non era anche la parte più emozionante del nevrotico I’ m not there?
Completano la colonna sonora Desolation Row eseguita dai My Chemical
Romance, Simon & Garfunkel con The Sound of Silence, Janis Joplin Me & Bobby
McGee, Leonard Cohen con Hallelujah e Jimi Hendrix con All Along the
Watchtower. E gia qualche critico parla della vicinanza tra questo film e
Masked and Anonymous (?). Regia di Zack Snyder. Come minimo dylaniano
Caro Mr. Tambourine,
per quel che vale ti mando la mia opinione su "Together Through Life".
E' un disco che accolgo bene per alcuni versi e male per altri. Mi sembra
comunque un album interlocutorio, forse per via del fatto che a quanto
pare è stato concepito "casualmente", sul trascinamento delle musiche
pensate per un film.
Ciò che mi ha colpito positivamente è l'atmosfera tex-mex, con la
fisarmonica di Hidalgo in primo piano.
Noto un avvicinamento insperato tra Dylan e Willy DeVille, una cosa che ho
sempre sognato in forma di collaborazione (non puoi capire quanto rimpiango
Freddy Koella alla chitarra!!! ma per me il massimo sarebbe sentire un disco
di cover di Dylan cantate da DeVille... allora veramente morirei felice). In
ogni modo questa convergenza è piuttosto evidente, basta ascoltare gli
ultimi due album di Willy (Pistola e Crow Jane Alley). E se in Pistola la
mia mente malata ha letto qualche riferimento dylaniano (So real, ad
esempio) qui in TTL leggo qua e là riferimenti a versi di canzoni cantate da
Willy DeVille... ma probabilmente sono miei abbagli.
Altro aspetto positivo è la voce di Dylan, la conferma che in studio la sua
voce arrochita risulta più straordinaria che mai... non c'è limite a cosa
può fare con questa voce. Purtroppo la dimensione live com'è concepita
atttualmente non può rendere al meglio questa caratteristica. Ad esempio,
quando Willy DeVille ha cominciato a suonare in Trio acustico (voce, piano e
contrabbasso) lo ha fatto proprio per valorizzare la vena blues della sua
voce "anziana", meno penetrante di un tempo, ma straordinariamente calda.
Dylan potrebbe fare una scelta analoga: ridurre all'essenziale
l'orchestrazione, arrangiamenti minimalisti, andare nei teatri e incantarci
con questa sua nuova voce. Sarebbe un Dylan da botto!!!!
Fino a qui la parte positiva del mio commento.
La parte negativa riguarda invece la povertà creativa del disco, le melodie
semplici, ma potrei dire banali, testi stiracchiati e stereotipati,
arrangiamenti standard, ossequiosi verso la musica anni '50 che Dylan ama e
che ci fa ascoltare in abbondanza nelle sue trasmissioni radio, ma che di
Dylan non portano alcun segno. Sembra tutta una rappresentazione... una
farsa. Siamo lontani anni luce da Time Out of Mind, insomma. In tal senso, a
partire da Love & Theft, ancora passabile, passando per Modern Times
(discutibile), mi pare che su questa china siamo ora arrivati al fondo del
barile...
La consolazione è che non si potrà far altro che risalire!!! :-)
Ciao!!!
Bruno Jackass
Ciao Bruno , peccato tu non abbia
sviluppato maggiormente il discorso Dylan-DeVille per i meno ferrati sull'
argomento (me compreso) , sei sempre in tempo ad ampliare la cosa , tutti
noi la leggeremmo volentieri ed impareremmo qualcosa di nuovo !! Restiamo in
attesa.
Per quanto riguarda TTL , la tua
opinione si aggiunge alle tante che gli amici Maggiesfarmers hanno mandato ,
però il discorso è sempre aperto , la questione è capire fino in fondo cosa
sta cercando di fare Dylan giorno per giorno , album per album , Bootleg
Series per Bootleg Series. A mio avviso Dylan non si sente più quello che
era dieci anni fa, c'è stata una svolta non annunciata che forse non è stata
ancora compresa chiaramente. Dylan ha lasciato le vesti di poeta, del
letterato , della voce della sua generazione e tutto quello che si vuol dire
per definirlo , vestendo i panni del performer , dell'esecutore che porta
avanti il suo discorso tra mille critiche e mille contestazioni. Lui si è
calato nella musica totale , sempre più vicino al buon vecchio blues , il
mex-tex , le roadhouse songs , sembra avere preso un pò le distanze dal rock
n' roll. Cosa sarà domani nessuno lo può sapere , la sua esplorazione degli
storia della musica popolare avrà fine solo il giorno in cui anche il suo
cuore si fermerà per sempre , ma fino ad allora dovremo sempre aspettarci
cose diverse da Dylan e dalla sua musica , Together Through Life dice lui ,
finchè lui ci sarà , poi rimarrà la sua indimenticabile musica a
testimoniare l'opera di questo immenso artista , che sta al di sopra di
tutto e di tutti. TTL è un capitolo di un libro interminabile , cominciato
50 anni fa e non ancora finito , il prossimo capitolo potrebbe essere uguale
o diverso , migliore dei precedenti o peggiore , ma non è questo che importa
, quello che importa è che un'altro capitolo è stato scritto. Il prossimo ?
Potrebbe essere quello che tu proponi , Dylan in trio acustico nei teatri ,
perchè no ? Poi , come al solito tutti si scateneranno a dire la loro , mi
piace , non mi piace , è grande , fa schifo , è pietoso , è sempre il
migliore e via con cose di questo genere di cose che si ripetono ormai
stancamente da quasi 50 anni , per fortuna l'unico che non si preoccupa è
proprio Bob , a lui interessa finire in bellezza la sua vita assieme alla
sua musica , Together Through Life. Noi siamo solo quelli che ascoltano e
che a volte parlano a sproposito , lui è l'artista , e nessuno meglio
dell'artista stesso è in grado di giudicare e comprendere le cose che fa ed
il perchè. Noi ci affanniamo a giudicare , a criticare , a lodare o ad
esaltare tutto quello che lui fa , che dice , che scrive , ma è un gioco
nostro , lui ne fa un'altro che ha delle regole diverse dalle nostre , le
sue regole , le regole di Bob Dylan , e , visto quello che è diventato ,
dobbiamo ammettere che aveva ragione , anche se qualche passo falso l'ha
fatto anche lui , ma alla fine dei conti , tirate le somme , lui è Bob
Dylan e noi non siamo niente , solo piccoli puntini nella marea sterminata
dei suo ammiratori.
Why It's coming down high street walking into Third
If it ain't a dead man's rise I die she's the one, Jolene , Jolene
Baby I am the king and you're the queen
Perchè viene giù lungo la high street entrando nella
terza
Se non è il risorgere di un uomo morto, io muoio, lei è l’unica, Jolene ,
Jolene ,
Baby , io sono il re e tu la regina
Well it’s a long old highway that don’t ever end
I got a Saturday Night Special, I’m back again
I’ll sleep by your door, lay my life on the line
You probably don’t know but I’m gonna make you mine
Jolene, Jolene
Baby I am the King and you are the Queen
Beh , è una lunga vecchia autostrada che non finisce
mai
Ho preso una Saturday Night Special (ndr: è una pistola), sono tornato di
nuovo
Dormirò vicino alla tua porta, rischierò la mia vita
Tu probabilmente non lo sai ma ti farò mia
Jolene , Jolene
Baby, io sono il re e tu la regina
I keep my hands in my pocket, I’m movin’ along
People think they know, but they’re all wrong
You're something nice, I’m gonna bet my dice
I can’t say I ever paid the price
Jolene, Jolene
Baby I am the King and you is the Queen
Tengo le mani in tasca, sto andando Avanti
la gente pensa di sapere, ma si sbagliano tutti
Tu sei qualcosa di gentile, sto scommettendo sui dadi
Non posso dire di aver mai pagato il prezzo
Jolene , Jolene
Baby , io sono il re e tu la regina
Well I found out the hard way, I’ve had my fill
came by somebody with his luck too afield
Those big brown eyes, they set out for spark
If you hold me in your arms, things don’t look so dark
Jolene, Jolene
Baby I am the King and you're the Queen
Beh, l’ho imparato a mie spese, ne ho avuto abbastanza
Ho incontrato qualcuno con la fortuna troppo lontana
Quei grandi occhi marroni, pronti per corteggiare
se mi tieni fra le tue braccia, le cose non sembrano così scure
Jolene, Jolene
Baby, io sono il re e tu la regina
Alessandro Carrera a Cinisello Balsamo - “L’evoluzione di Bob
Dylan”
Una serata organizzata da “Fermata Facoltativa”
Il noto traduttore e saggista ha percorso, davanti a 200 spettatori, le fasi
artistiche dell’artista statunitense.
Tutto corredato da canzoni eseguite da un gruppo di bravi musicisti
cinisellesi
by Ivano Bison
Musicisti e Alessandro Carrera. Un mix per fare cultura,
sciorinando sapere e divertimento. La musica di Bob Dylan e le parole del
suo massimo conoscitore in Europa e (quasi sicuramente) nel mondo. L’evento
è stato organizzato dall’Associazione Culturale “Fermata Facoltativa” in
collaborazione con l’Assessorato alla Cultura di Cinisello Balsamo.
E’ capitato, giovedì 21 maggio, a Cinisello Balsamo, nell’accogliente cinema
teatro Marconi, davanti a circa duecento spettatori.
Tutti molto interessati alle canzoni dylaniane, messe in opera da un gruppo
di artisti cinisellesi e dai racconti di Alessandro Carrera. Il professore,
della Houston University, ha percorso l’evoluzione dell’artista americano,
mediante l’utilizzo di molti filmati e diverse tracce audio.
L’elevata attenzione con cui è stata seguita la conferenza di Carrera ha
dato ragione a chi ritiene utile il continuo fluttuare (gli uni verso gli
altri) dei saperi, delle arti musicali, canore e letterarie. Molti dei
presenti non conoscevano a fondo l’opera di Dylan. Sono bastati l’insieme
dei suoni, delle immagini e delle parole, per catturare l’interesse dei
presenti, tenendoli ancorati alle poltrone per quasi tre ore di spettacolo.
Il gruppo dei musicisti, tutti provenienti da esperienze con generi diversi,
è riuscito nell’intento esprimendo un sound assai efficace.
Le voci di Minuccio De Vivo, di Ed Seagreaves (un newyorkese, di Long
Island) e di Silvio Pozzoli (anche chitarra), si sono poggiate sulla base
ritmica proposta da Mauro Garavello (batteria) e da Moreno Meroni (basso);
sulle brillanti intuizioni di Roberto Muru (chitarra e armonica) e di Salvo
Correri (tastiere). Con loro anche K&K Projet, un duo d’alta classe formato
da Chiara Colombo e Claudio Cupelli.
La prima parte della serata è stato aperta con “Blowin’in the wind” cantato,
a tre voci da De Vivo, da Pozzoli e da Seagreaves. A seguire “All along the
watchtower”, “Lay Lady Lay”; “Quinn the Eskimo (The Migthy Quinn””; e una
struggente interpretazione di “Mr. Tambourine Man” da parte di K&K Projet.
Poi la conferenza di Alessandro Carrera. Ha parlato per un’ora e un quarto.
La sua trattazione ha trovato spazio dagli esordi di Bob Dylan analizzandone
(via, via) le mutazioni di stile e di orizzonti musicali. L’ incipt si è
rivelato molto suggestivo. Carrera ha fatto vedere il giovane Bob, insieme a
Joan Baez, al raduno di Washington (quello dell’indelebile “I have a dream”
di M. Luther King) quando si è messo a cantare “When the ship Comes In” e
“Only a Pawn in Their Game”. L’illustrazione è poi proseguita fino a toccare
le ultime performance dylaniane, collocandole nel filone blues dal quale ha
attinto. Ci sono stati anche passaggi intermedi, nella conferenza di
Carrera, chiarificatori sulle molteplici mutazioni del cantautore americano.
Dalla famosa risposta al “Judas” lanciatogli da uno spettatore di Manchester
nella tournee britannica del ’66, alle diverse interpretazioni di “Ain’t Me,
Babe”. Da quella acustica a quella “tipo ska” della “Rolling Thunder
Review”. Carrera ha finito vivisezionando l’origine di “Blind Willie
MacTell” argutamente collocata come sequel armonico di “St. James
Infirmary”.
Alessandro Carrera è anche un ottimo interprete. Dopo aver risposto ad una
serie di domande del pubblico ha cantato(accompagnandosi con la sua
chitarra) “Dark Eyes”, nella sua versione in italiano e una originalissima
“Positively Van Gogh” da lui rielaborata e completata.
Per il finale sono saliti nuovamente sul palco gli artisti cinisellesi
sfoderando un altro set di prim’ordine. Intanto Minuccio De Vivo ha
eseguito, con rara intensità, “Vision of Johanna”. Silvio Pozzoli ha messo
in luce la propria duttilità vocale, percorrendo (fischiettando) le note di
“Positively 4th Street”. Ancora De Vivo è tornato con una sicura “Blind
Willie McTell”. Ancora Pozzoli ha infilato una splendida versione di “Just
Like a Woman”. Non poteva mancare l’encore di K&K Projet. Chiara Colombo ha
fatto sentire quanto è brava, misurandosi con “Like a Rolling Stone”. Per
finire. Tutti sul palco a cantare “Knockin’ on the Haeven’s door”. In
ultimo, Ed Seagreaves ci ha regalato la nuova “Beyond here lies nothing”.
Una serata indimenticabile per “Fermata Facoltativa”, associazione che ha
come obiettivo l’incrocio delle arti e la voglia di favorire gli artisti
nelle loro ambizioni di mostrasi, di farsi conoscere.
A questo proposito tra le altre iniziative (che non sono solo musicali)
“Fermata Facoltativa” ha messo in circolo una trasmissione musicale che va
in onda su Play Tv, canale 869 di Sky. Si chiama “No Play Back Zone”. Il
programma va in onda ogni mercoledì, alle 21. Vi si esibiscono, dal vivo,
giovani dei gruppi del Nord Milano. Ai quali viene offerta una finestra
televisiva. L’intenzione è di allargare quest’area geografica. Per far
“emergere il sommerso musicale”. Gli organizzatori sperano di riuscirci.
Intanto, con la serata su Bob Dylan e con Alessandro Carrera, qualcosa è
stato centrato.
Dietro il gradito invito dell’amico Ivano Bison , uomo di punta
dell’associazione Fermata Facoltativa di Cinisello , in compagnia di
“Dean Spencer News” , mi sono recato nel bellissimo teatro Marconi con non
poca curiosità . L’idea di sentire dalla viva voce di Alessandro una
dissertazione a base di Bob Dylan ci stuzzicava molto , e devo dire che la
nostra iniziale curiosità è stata ben ripagata , trasformandosi alla fine
della serata in profonda ammirazione.
Alessandro , del quale sappiamo tanto (ma anche così poco) , è una persona
riservata , di ottima educazione morale e culturale , la gentilezza in lui
si è fatta uomo , la sua disponibilità ha stupito tutti. Certo , il fatto di
lavorare in America alla Houston University , lo allontana dalla nostra vita
quotidiana , il fatto di essere un Docente in una delle più importanti
Università Americane ti intimorisce , il fatto di essere uno dei più
profondi conoscitori della psiche e dell’Opera Omnia Dylaniana ti schiaccia
molto , hai quasi paura di fargli una domanda del cazzo....e quasi
preferiresti star zitto , valutare una domanda all’altezza della sua
risposta non è semplice , specialmente dopo averlo ascoltato sciorinare
Dylan per un’ora e mezzo.
Ma lui , con la sua umiltà ti mette a tuo agio , ed alla fine trovi il
coraggio di fargli la domanda che avevi in gola , non ha importanza se la
stessa valga 100 o valga 10 , lui risponde a tutti con lo stesso impegno ,
potrebbe liquidare le domande con due o tre frasi , invece prende spunto da
quelle per iniziare un nuovo discorso che completa in modo eccellente il
quesito postogli , non solo ti dà la risposta , ma ti spiega anche perchè ti
ha dato quel genere di risposta.
Mentre ci spiegava Dylan ci ha messi tutti a nostro agio , usando un
linguaggio volutamente non accademico , la lingua che si parla per strada ,
quella che capiscono tutti , e tutti hanno capito. Tutti ad ascoltare in
religioso silenzio , l’argomento richiedeva la serietà , l’importanza del
personaggio analizzato idem , il pulpito dal quale veniva la predica anche.
Alessandro ha saputo giostrare bene fra gli ostacoli che Dylan ha
disseminato nella sua vita e nella sua opera , ma il Professore , come è
giusto chiamarlo ( non solo perchè lo è ma anche perchè se lo merita
veramente ) ha saputo tenere gli ascoltatori col fiato sospeso ed in
religioso silenzio per più di un’ora e mezza , ma sinceramente , se stesse
ancora parlando , io e “Dean Spencer News” saremmo ancora lì ad ascoltarlo.
Purtroppo , come diceva Biscardi , “Il tempo è tirannaaa” , ed il tempo è
volato , tra belle parole e bella musica , tre ore e mezza si sono passate
in un battito di ciglia , siamo usciti che era mezzanotte passata e addio
progettata pizza per chiudere la serata , ma chi se ne frega della pizza
!!!!.
Alessandro non ha potuto parlarci di tutto , non puoi spiegare Dylan in meno
di due ore , riesci si e nò a cominciare ad inquadrare l’artista e chiarire
l’inizio dylaniano con deviazioni necessarie per sottolineare alcuni
passaggi della sua vita che influiranno poi sulla sua opera ,
interesantissimo l’inserimento fatto da Alessandro dell’uomo Robert
Zimmerman che sta per diventare il famoso Bob Dylan nel suo rapporto con la
società Americana e gli eventi mondiali che hanno caratterizzato e segnato
gli inizi della sua carriera artistica. Alessandro trova una spiegazione ed
una ragione per ogni cosa che ha fatto o detto Dylan , come fosse stato uno
psicologo che ha fatto sdraiare Bob sul lettino e gli ha detto : “ Adesso
parlami di te”.
Abbiamo saputo cose che forse immaginavamo ma che non riuscivamo a spiegarci
, come quando si ha la pulce nell’orecchio che tanto ti fa pensare e niente
ti dice mai. Invece la pulce Alessandro è stata davvero una pulce speciale ,
chiara , comprensibile ed esauriente , tutto ha detto spazzando via ogni
tipo di dubbio , tanto altro avrebbe potuto dire e non ne ha avuto il tempo
materiale , ma io e “Dean Spencer News” speriamo davvero che il nostro
Professore trovi altre occasioni nelle quali continuare il discorso iniziato
grazie allo sforzo organizzativo di Fermata Facoltativa . Perleremo ancora
di questa serata , con le foto e tutto il resto , sarebbe bello se anche i
presenti fra il pubblico ci mandassero il loro resoconto della serata ,
dieci opinioni valgono di più di due , per il momento un sentito grazie al
Professore e grazie a Fermata Facoltativa , alla prossima :o)
Bob Dylan: This Dream Of You - Testo - Video
clicca qui
a
Venerdi 22 Maggio
Dario Twist of Fate : TTL è OK !
ciao Mr T. come va?
in questo periodo sto ascoltando a ripetizione questo grande ritorno di
Dylan con Together Through Life... con sonorità fresche, potenti e
ammalianti!
volevo sapere se qualcuno aveva gia segnalato il fatto che la copertina
richiama ai colori della bandiera U.S.A e se la cosa è stata confermata in
modo ufficiale... personalmente la considero la migliore dai tempi di Oh
mercy...
per quanto riguarda il suond ci sono echi da Time out of mind, Desire,
Planet Waves e Basement Tapes...
al momento impazzisco per It's all good, Forgetful Heart e i due singoli...
mentre Life is hard e This dream of you, sembrano ripescare alla vecchia
tradizione di musica americana...
la chitarra del cuore spezzato Campbell e la fisarmonica zydeco di Hidalgo
hanno irrobustito e rinnovato un sound che stava per diventare ripetito...
Ottima virata direi, anche per la produzione, gli arrangiamenti asciutti e
dinamici conferiscono freschezza e compattezza al disco...
il cofanetto con allegato il Theme Time Radio Hour e la Lost Interview è
davvero intrigante...
volevo segnalarti i miei ultimi racconti che trovi qui:
Un saluto a tutti i Farmer!
A presto!
Dario twist of fate
ps
approfitto per fare i complimenti a Gabriele Benzing che su Onda rock ha
scritto la migliore recensione in italiano su Together Through Life...
Dylan ha saputo rinnovarsi e sorprenderci ancora una volta . Together
Through Life è un disco da ascoltare , diverse volte , al primo ascolto
delude , al secondo meno , al terzo piace , di sicuro non è un album
“minore” ma certamente un album “diverso”. Dylan ha sempre parlato d’amore ,
ma qui sembra che lo faccia in maniera “mirata” , non sono più le tonanti
filippiche alla “Idiot Wind” che ti schiacciavano con il peso delle parole ,
qui Dylan parla del rammarico d’amore , del dolore che provano le persone
abbandonate dalla persona amata , di quanto la vita possa essere difficile
da vivere se manca questo elemento essenziale alla voglia di continuare . Ci
sono anche altre tematiche , quelle della povera gente che vive fuori o al
limite della legalità , costrette a questo da un sacco di molteplici ragioni
, c’è lo spettro della miseria che oggi più che mai aleggia sul Paese , la
totale constatazione che quel sogno americano che cominciò a fratturarsi 40
anni fa sulla Highway 61 sia oggi una realtà molto più drammatica di quel
che si voglia far credere alla gente , la società americana , gravata
dai troppi errori , dalle troppe menzogne dei politici , dalle troppe guerre
, ha ceduto di colpo , i nodi finanziari ed economici stanno venendo al
pettine , l'America comincia a sfaldarsi , nei sobborghi delle grandi città
spuntano come funghi le baraccopoli , e sono tante , di coloro che con il
sogno americano hanno chiuso per sempre. Obama è la dimostrazione che il
sogno esiste ancora ed è possibile , ma è solo una speranza per pochi eletti
, nella gente comune rimane soltanto la voglia di crederci fino in fondo e
di non abbandonarsi alla rassegnazione. Dylan ha sempre dichiarato ( a parte
All along the watchtower ) di non aver mai scritto canzoni politiche , ma in
questi pezzi troviamo un rigurgito , mascherato abbastanza bene , della
delusione e della disperazione americana che trova voce in questi testi
firmati Dylan -Hunter , un’ accusa chiara alle colpe della politica e le
conseguente rassegnazione della gente , “siamo nella merda nera , well ,
dont think twice , it’s all good !!!”, più chiaro di così....Dylan non è mai
superficiale nei testi , nemmeno quando non dice ma lascia soltanto
intendere come fa in questo album , le accuse ci sono , eccome , ma diluite
così bene che non provocheranno nessuna reazione da parte degli accusati ,
Dylan non è più quello vigoroso che si scaglia con tutto se stesso contro la
John Birch Society , l’età e l’esperienza di vita gli hanno fatto imparare
molte cose , Dylan ora è più subdolo nelle sue dichiarazioni , dice e non
dice , lascia intendere , a buon intenditor poche parole bastano , fa finta
di non sapere quello che sa ma la sua lucidità d’analisi è ancora intatta
anche se mitigata da 40 di vita a volte anche pericolosa. Le parole fanno
più male della spada , questo Dylan l’ha imparato sulla sue pelle , ed oggi
le usa in maniera meno diretta ma altrettanto efficace. Le tematiche
dylaniane non cambiano e non cambieranno mai nemmeno in futuro , nei
prossimi dischi ( a proposito , corre voce che il prossimo sia della Bootleg
Series della serie "Blood on the Tracks", ma più non dico perchè non vorrei
essere smentito ) , saranno solo più mitigate e più mirate come lo sono in
questo "Together Through Life" , d'altronde , a 68 anni , la voglia di
combattere l’Establishment non è più quella dei 20anni e nemmeno dei 40 ,
“Mr. Diritti Civili” si è forse reso reso conto nel tempo che battaglie di
questo genere durano molto e di solito ottengono poco , di certo meno di
quanto la gente si sarebbe aspettata . Dylan è sempre stato un volpone , un
pò ha imparato e un pò se n’è sempre fregato , anche se il suo menefreghismo
l’ha obbligato a pagare prezzi dei quali avrebbe fatto volentieri a meno. Ma
queste cose fanno parte della vita di tutti , non solo di quella di Dylan ,
per questo Dylan è diventato la voce di tanti , la voce della sua
generazione ed ora , inaspettatamente e sorprendentemente anche la voce di
questa generazione. Ha saputo andare avanti senza ancorarsi al passato , in
fondo non si è Grandi per niente , lui ha applicato la teoria al meglio ,
diventando prima un’icona americana ed ora un’icona mondiale. Dylan è sempre
una piacevole sorpresa ogni volta che fa uscire un album , ed anche questa
volta non ci ha traditi e ci ha spiazzati , poi potrà piacere o meno , ma
questa è una valutazione soggettiva in ognuno di noi , come lo è stata nelle
numerose recensioni che sono state scritte e che abbiamo pubblicato . Su
questo disco è stato scritto molto , ma trattandosi di Dylan è inevitabile ,
quindi mi limiterò ad esprimere la mia personale impressione canzone per
canzone , senza seguire l’ordine della set list , ma così come l’ho
ascoltato , a casaccio , è solo l’impressione su ogni canzone presa
singolarmente , come se non facessero parte dello stesso album:
“My wife’s home town” , vecchio blues old style con swing di sapore jazz ,
fisarmonica di contrappunto , semplice e riperuto riff di chitarra , ricorda
centinaia di pezzi blues di questo tipo , Dylan ci mette la sua voce rasposa
e sempre suggestiva , molto sforzata in certi passaggi iniziali , il pezzo
decolla solo verso la metà , manca di impennate strumentali di rilievo , ma
forse è perchè da Dylan ci aspettiamo sempre cose grandi e non cose di
routine come questa “My Wife’s home town” , pezzo da set list di Roadhouse ,
senza infamia e senza lode , testo drammatico e profondo , di alto rilievo ,
il pezzo merita ampiamente la sufficienza grazie alla presenza di Bob ed al
testo che narra una storia di una drammaticità sconcertante.
“Forgetful Heart” , sembra un classico del blues . Chitarra valvolare sporca
ma povera povera , forse voluta così per rispettare il tipo di sound
Chess-antico , arrangiamento povero e scarno , ridotto all’osso . Dylan
all’altezza del cantato , brano più adatto ad essere eseguito dal vivo dove
prenderebbe un’altro tiro , su disco risulta monotono , senza momenti , se
non ci fosse la voce di Bob a salvarlo dall’autoaffondamento.
Suonato con poca grinta e poco impegno , non decolla pur avendo una sua
personalità , rulla sulla pista senza alzarsi in volo verso una meta
qualunque. Anche questo più adatto ad esibizioni dal vivo dove son sicuro
avrà un grande riscontro.
“This Dream of you” , ecco i Mariachi on the square senza le trombe , la
fisarmonica di David le sostituisce degnamente , la fisarmonica è usata solo
fuori dai confini messicani , quindi Tex-Mex in pieno. Il pezzo ha una sua
bella linea melodica ballader , Hidalgo è la ciliegina sulla torta. La
canzone ha indiscutibilmente il suo fascino , come certe ballate di Ry
Cooder o Linda Ronstadt , o meglio ancora del vecchio Freddy Fender , il
Tex-Mex sound è sempre piacevole da ascoltare , rilassante , ipnotico , ti
prende , ti aggancia e prima di lasciarti passa un sacco di tempo. La voce
di Dylan è il plusvalore di questo simpatico pezzo che riesce a brillare di
luce propria , arrangiamento mirato ( per fortuna Lanois non è più on the
horizon ) per mettere in risalto l’interpretazione di Bob , forse
aumentando la parte musicale si sarebbe falsato il sapore del pezzo che
suona come una outtake ma che è bello così com’è , con un Dylan partecipe e
non di routine , questo non è Dylan da Roadhouse , questo Dylan vola più
alto , la tristezza della sua voce ti lascia un vuoto dentro , spedisce la
tua mente a caccia di vecchi piacevoli ricordi. Grande !!!!
“Life is Hard”, che dire , testo di non elevato livello , la musica che
suona più europea che americana , il pezzo , a differenza di altri di
quest’album , sembra avere una vita propria senza aver nulla in comune col
resto del disco , probabilmente è stato composto in un’altro periodo e con
motivazioni diverse per il film di Dahan , ha un’aria parigina nella quale
Bob riesce ad entrate come un vecchio ed esperto chansonnier , sembra un
pezzo da vecchio night club , non atmosfere alla Moulin Rouge con il fragore
del can-can e le generose cosce delle ballerine che tanto ispiravano Lautrec
, ma più da vecchio Bistrot dove il fumo si taglia col coltello , o da
old-time Tabarin sul filone esistenzialista di Montand , di Trenet e della
Grecò , essere o avere , la filosofia della sopravvivenza e della crisi
post-belllica , con la voce di Dylan costruita appositamente per un pezzo
tanto lontano dal suo stile , ma anche questa è la forza di Dylan . Lui
scava le radici della musica fino a raggiungere il fondo , esplora ed
esamina tutto senza nulla tralasciare. Questo è il Dylan attuale , che ti
sorprende con la capacità di variare , di calarsi in qualunque tipo di sound
, che suona quello che gli piace , che pesca a piene mani nella musica che
dalla radio lo ha accompagnato da bambino fino all’inizio della sua carriera
musicale. Da allora Dylan non ha trascurato niente di quello che appartiene
alla tradizione popolare americana e non solo , come in questo caso , una
ciambella che rivela il suo profumo solo dopo diversi ascolti . Musicalmente
lontana dalla tradizione dylaniana , assume una tristezza reale grazie alle
inflessioni vocali di Bob , uno dei pezzi più belli dell’album .
“If you ever go to Houston” , canzone triste che non sembra capace di
cambiare il destino del crooner che racconta questa storia di vita violenta
, pericolosa , che vorrebbe cambiare con la forza dell’amore ma che i
ricordi riportano sempre nel fango nel quale è costantemente immerso. Lo
sforzo di liberarsi da certi schemi esistenziali è evidente nel testo , come
l’ineluttabilità che accompagna per tutta la vita certe persone , che non
riescono a fare il passo , a varcare la linea , la maledizione incombe su di
loro e niente può salvarli , salvo il dare ad altri il consiglio giusto per
sopravvivere in certi luoghi e situazioni , l’esperienza , il rammarico , la
consapevolezza di non avercela fatta messa a disposizione di qualcuno che a
differenza di lui potrebbe farcela. La canzone non è di stampo dylaniano ,
il testo è più Hunter che Dylan , e Bob ci stà un tantino stretto , ma
questo non vuol dire niente , starà stretto ma ci stà , e lascia il segno.
“Jolene” , allegro e scanzonato con un bel riff che lo sostiene per tutto il
pezzo. Il blues nella sua forma più sincera , con un assolo di chitarra
sulla falsariga di quelli degli anni 50 , gli assoli in doppia nota nei
quali era tanto bravo il primo George Harrison , (come mi sarebbe piaciuto
sentirlo partecipe in questo pezzo con il suo tocco magico ed unico) ,
Campbell è preciso ma asettico e non riesce ad imporsi , a fare la
differenza , peccato. “Jolene” è il pezzo perfetto per una grande cover di
Clapton , chissà che prima o poi.........Jolene sembra creata apposta per la
fantasia della chitarra che l’avrebbe portata su un gradino più alto. Pezzo
ideale anche per Steve Ray Vaughan , se fosse ancora con noi....
La versione di Dylan ha l’unica particolarità di avere Dylan stesso al canto
, ma non è un pezzo adatto al suo timbro vocale attuale , e manca in lui
quel qualcosa , potremmo chiamarla “la negritudine” o “la disperazione” che
altri avevano in questi pezzi , penso a Muddy Waters , a Blind Willie McTell
, Robert Johnson , John Lee Hooker e ad altri di quella
generazione , fatti per il blues , vissuti per il blues e qualcuno morto per
il blues , Dylan fa il
bluesman ma non lo è mai stato. Bello che ci provi , ed i risultati sono più
che accettabili.
“Shahe Shake Mama” , sempre in territorio blues , ma risulta evidente che
nel testo non c’è niente di Dylan , di lui c’è solo la voce , la canzone è
piacevole e Dylan c’è , ma gli manca l’anima nera , le mani nere , la
schiena curva sotto il peso del blues , la miseria dei bluesmen atavici che
li ha spinti a scrivere e cantare la loro miserabile vita , mancano
soprattutto i versi di Dylan , sentire queste tematiche troppo retrò da un
Dylan che vive nella sua reggia di Malibù suona quasi profano. Ma questo non
ha molta importanza , la verità rimane tale chiunque sia a dirla . Dylan ha
il dono di sapersi calare in ogni stile musicale, e questa “Shake shake
mama” convince, anche se ha in pò il fiato corto , dal vivo sarà un
probabile highlight.
“It’s all good” , un pezzo più che adatto allo stile del vecchio Dylan , con
un’altro arrangiamento sarebbe potuto sembrare un pezzo primi anni 60’. Il
brano risente di molte influenze , ma fa venire in mente la brillante
monotonia di alcune canzoni costruite sul mono-accordo dei Canned Heat o dei
primi Doors , ma forse è solo un’assonanza e una mia impressione. Qui Dylan
cammina da solo , i musicisti fanno il loro lavoro ma l’aiutano poco ,
sembrano essere turnisti più che musicisti , manca il feeling in loro , come
se stessero facendo il compitino invece di suonare , promossi solo Bob per
l’interpretazione sentita e Hunter per il testo pungente e la buona satira
condita da rassegnazione , gli altri rimandati alle sessioni autunnali , dal
vivo saranno certamente più incisivi , penso che possa diventare uno dei
pezzi forti dei live-act futuri , aspettiamo per la conferma.......
“Beyond here lies nothin’” , buon pezzo d’apertura , Dylan in buona lena ,
il pezzo non è proprio nuovo , risente di influenze già citate , ma funziona
bene anche musicalmente. Dylan stupisce sempre con la sua voce emozionale ,
più invecchia è più è buona ( quando non è macellata da show infiniti uno
dietro l’altro ), come il vino d’annata. I musicisti sembrano avere il freno
a mano e non convincono in pieno , personalmente avrei chiesto qualcosa di
più dagli strumenti . Lo standard musicale in questo pezzo non è all’altezza
della drammaticità del testo , non esprime la disperazione del narratore ,
la mancanza di alternative alla di lei assenza , quale potrebbe essere
l’ipotetico finale di questa storia , suicidio od omicidio ? Musicalmente
pochi momenti e pochi colori , sembra prodotto da una macchina senza
emozioni invece che da musicisti ricchi di feeling. Testo mordente , si
sente la mano di Dylan , buono anche il lavoro di Hunter nello stile e nel
linguaggio dylanianio , forse mancano le profonde pugnalate verbali che
Dylan avrebbe inserito se avesse scritto il testo da solo, forse sarebbe
stato un testo completamente diverso , ma va benissimo anche così , pezzo
senz’altro promosso , ma non a pieni voti per la poca grinta dei musicisti.
“I feel a change comin’ on “ , l’altro pezzo ( assieme a “This Dream of
you”) sopra le righe , viaggia ad altezza diversa dalle altre tracks
dell’album , vale da solo il prezzo dell’album. Qui la partecipazione di
Dylan nel testo è più evidente e la canzone assume quello stile dylaniano
che scarseggia negli altri pezzi. Un piccolo capolavoro, una piccola
Mississippi , una piccola Not Dark Yet ,eco di altri album , forse nel
cassetto da tempo ed estratta a sorpresa per quest’album. E’ la migliore , è
diversa , suona in un’altro modo , in un’altro album avrebbe suscitato
commenti entusiastici ed estasiati , una canzone fuori da questo tempo e da
questo disco , ma grazie Bob di averla inserita , il colpo da Maestro è
sempre presente in te , non conta l’età , non conta la voce , questa è il
Dylan nei suoi momenti migliori , quando l’ispirazione gli fa scrivere
questi capolavori , Bob ha scritto un’altro Masterpiece per quest’album
“diverso” , vai così Bob , “Togetehr Through Life” , tu e la tua musica.
Bob Dylan: all'asta una sua poesia scritta nel 1957
clicca qui
N.B. : Pare che tutta questa storia ,
sia una specie di tentato inganno . Le parole di "Little Buddy" , questo il nome
della poesia , non sarebbero state scritte da Dylan , sarebbero nient'altro
che la trascrizione rivistata delle parole della una canzone del cantante
country canadese Hank Snow (vero nome Clarence Eugene Snow, nato in Nova
Scotia nel 1914 e morto nel 1999). Hank Snow ( che prese il nome d'arte di
Hank -The Yodelling Ranger ) era un cantante canadese noto negli anni
50'/60' per canzoni come "
I'm Moving On"
e "I've
Been Everywhere",
alcune delle sue canzoni sono state coverizzate da Elvis Presley , Johnny
Cash e da Dylan stesso.
Hank Snow - Little Byddy
a
Giovedi 21 Maggio
Alessandro Carrera in conferenza a Cinisello
Questa sera la conferenza su Bob Dylan
di Alessandro Carrera al Teatro Marconi, via Libertà 108 di Cinisello
Balsamo, ore 20,00 , ingresso libero , non perdetela !
Non mancate al
Metromondo con Michele "Napoleon in
rags" Murino e la Slow Train Band per il compleanno di Bob
Ciao Mr. Tamb,
allora prendendo esempio dall'alto (Carrera docet) ricordo anche io ai
magfarmiani di non perdersi l'appuntamento del 23 maggio a Milano alle
ore 19.00 al Metromondo con il sottoscritto e la Slow Train Band per
festeggiare degnamente il compleanno del grande Bob!!!! Non mancate, vi
aspettiamo tutti!
Ciao Michele "Napoleon in rags"
Caro Mr. Tambourine,
solo per precisare che, le tabulature SICURAMENTE più affidabili delle mie
stanno uscendo a singhiozzo su www.dylanchords.info grazie ad Eyolf, un mito
x tutti i Dylaniani con la chitarra come me. Le mie sono solo "suggerimenti"
per cominciare a strimpellarle ...
saluti,
Leonardo
Ti ringrazio per la precisazione
Leonardo , volevo solo dire che 10 occhi vedono di più di due :o) Per
esempio i testi di TTL li ho pubblicato da molto tempo e non sono ancora
sicuro che le parole siano tutte quelle esatte , ogni giorno ,
riesaminandole , trovo qualcosa di diverso , lo controllo con il disco e
faccio le correzzioni , non è che una frase male interpretata ( anche se ho
l'aiuto di Carrera , Murino , Spencer ) cambi il senso della canzone , lo
stesso per gli accordi , essendo un suonatore di chitarra saprai benissimo
che una cosa è fare un accordo in prima posizione e un'altra è farlo in 4° o
5° , l'accordo è lo stesso ma il suono cambia. Quante volte , pur conoscendo
perfettamente le canzoni di Bob ci siamo accorti che il nostro suono non era
uguale al suo ? Bisogna individuare dove lo suona , come lo suona , che
accordatura usa , se una il capotasto e via così. Certo sono cose maniacali , ma mettere i puntini
sulle " i " a volte fa la differenza e da un'enorme soddisfazione , sei
d'accordo ? Un caro saluto , alla prossima :o)
Bob Dylan & Robert Hunter – Two old buddies songwriters
(fonte: rollingstone.com)
L’ultimo album di Bob Dylan “Together Through Life” è uscito , mentre i
critici sono chiamati a giudicare questo nuovo lotto di canzoni dure , gran
parte delle chiacchiere che l’hanno anticipato erano centrate sul
coinvolgimento di Robert Hunter , il paroliere dei Greatful Dead.
“Hunter è un vecchio ragazzo” spiega Dylan nella nostra prossima storia di
copertina , che uscirà questa settimana. Dylan ed Hunter hanno collaborato
in 9 canzoni dell’album.
“Potremmo probabilmente scrivere un migliaio di canzoni se pensassimo fosse
importante o se ci fosse una ragione giusta” ha detto Dylan a Rolling Stone
“ lui ha il modo di scrivere canzoni e anch’io. Entrambi scriviamo tipi
diversi di canzoni , è quello che oggi si chiama songwriting”.
Dylan ed Hunter avevano gia collaborato prima per “Silvio” e per “The
ugliest girl in the world” per l’album di Dylan del 1988
“Down in the groove”.
La coppia ha prodotto i suoi sforzi , tuttavia , la collaborazione più
profonda era stata con Jaques Levi nel 1976 per l’album “Desire”.
Dylan ha spiegato la sua collaborazione creativa con Hunter a Doug Brinkley
, un conosciuto storico e docente dell’Università di Rice , che aveva già
scritto su Norman Mailer , Kurt Vonnegut e Ken Kesey per Rolling Stone.
Brinkeley ha intervistato Dylan per il nuovo numero , durante la
conversazione , Dylan ha lasciato la porta aperta a future collaborazioni
con Hunter. “ Penso che scriveremo un lotto di canzoni per qualche show
off-broadway” ha detto Dylan.
Il numero di Rolling Stone conterrà molto materiale su Dylan – incluse altre
diverse interviste esclusive – ed uno sguardo sulle passate copertine di RS.
Edoardo Martinez ( Dylan Dogs ), a Sarzana al Festival
delle Chitarra Acustica:
Giovedi 21 maggio: Edoardo Martinez & Andrea Tarquini (tributo a Stefano
Rosso);
Sabato 23 maggio: Edoardo Martinez & Mariano De Simone, sullo stesso
palco dove la sera suonerà il grandissimo Joel Rafael (assolutamente da non
perdere per chi ama Woody Guthrie!!!).
x Antonio: Per te e basta ... :-)
x Maggie's Farm: Per i dylaniani con la chitarra ...
x dylanchords.com: Waitin' for you ...
Leonardo Mazzei
Caro Leonardo , ti ringrazio per la
preziosa
segnalazione , farà molto piacere a tutti coloro che si dilettano suonando
le Dylan-songs con la chitarra. Propongo a tutti quelli che con la
chitarra parlano la stessa lingua , di verificare l'esattezza delle
tablature , ed eventualmente , se ritenessero di dover fare delle
correzzioni , di segnalarlo a MF in modo da poter pubblicare le versioni
corrette delle tablature.
Cosa significava il nome Dylan nel software della Apple ?
........................
Qual'era il nome in codice del software Apple Dylan ?
........................
Ciao!Otello
L'intervista ai due ragazzi di Pine Bush diventati
famosi per Woodstock 1969
La
famosa coppia di Woodstock , Bobbi e Nick Ercoline , 40 anni dopo.
La
copertina dell'album con Nick e Bobbi
By Steve Israel - Times Herald-Record
Sono la coppia più famosa del più famoso concerto rock della storia – il
ragazzo e la ragazza trasandati , in piedi abbracciati , avvolti in una
trapunta sporca di fango nel fangoso prato di Woodstock. La loro immagine è
stata fissata per sempre , prima sulla copertina di Life Magazine , poi
sulla copertina dell’album di Woodstock , ed ora nella libreria del
Congresso.
Loro sono Nick e Bobbi Ercoline , di Pine Bush nella contea di Orange.
Lei è una 59enne infermiera alla scuola elementare di Pine Bush che si
occupa del cibo e dei vestiti per i bambino bisognosi. Lui è un 60enne
agente d’affari , ora ritirato , lavorava per un’associazione di industrie
del legno che si occupava di fare ispezioni negli alloggi degli agricoltori
per la Contea di Orange.
Vivono con i due figli in una casa di 10 stanze su una strada boschiva
punteggiata da vecchie fattorie e case nuove. Una bandiera americana , un
statua della Vergine Maria , e uno scherzoso cartello con scritto “ Hippies
usate la porta sul retro” accoglie i visitatori sul fronte della casa. La
famosa foto appesa alla parete in una cucina col pavimento di legno lucido e
le pareti di granito nero.
Quando li ho raggiunti per intervistarli , la settimana scorsa , gli
Ercoline erano nel soggiorno deduti sul divano in pelle a rispondere alle
cinque domande del Times Herald-Record aveva fatto sulla gente che era
andata al concerto , sugli organizzatori ed i musicisti durante il conto
alla rovescia per il 40° anniversario del Festival di Woodstock in Agosto.
Cominciò tutto con l’annuncio , piazzato da John Roberts e Joel Rosenman sul
New York Times e sul Wall Street Journal , che diceva : - Giovani uomini con
illimitate possibilità finanziarie cercano interessanti , legali opportunità
d’investimenti e proposte d’affari -.
Michael lang e Artie Kornfeld avevano due sogni : organizzare un concerto e
costruire uno studio di registrazione a Woodstock per i musicisti residenti
nella cittadina. Woodstock era la cittadina dove abitavano diverse star
della musica come Bob Dylan , Van Morrison e Jimi Hendrix.
Ecco l’intervista ai due ex-ragazzi :
Come ci siete arrivati ?
Nick: Abbiamo preso la strada che viene da Port Jervis e va su a Eldred.
Siamo stati fermati da un polizziotto che lasciava passare solo le auto che
avevano a bordo cibo ed acqua. Così abbiamo parcheggiato la nostra Impala
Chevrolet e ci siamo incamminati a piedi. Abbiamo trovato (“Non rubato”dice
Bobbi) la trapunta sul lato della strada.
Cosa ha significato Woodstock per voi ?
Nick: Qualcosa di unico , qualcosa che probabilmente non vedremo mai più , è
stato così :o)“.
Bobbi: Era così fuori dall’ordinario , le cose che abbiamo visto e sentito
in quel posto , sapevamo che doveva essere qualcosa di veramente potente ,
c’erano i polizziotti che stavano fermi in piedi mentre i ragazzi seduti
fumavano spinelli , :o). Più passa il tempo e più mi rendo conto di quanto
sia stato significativo. Pensare – quella massa inaspettata di ragazzi , la
mancanza di rifornimenti , la spontaneità e nessuna violenza , nessuna
violenza.
Woodstock vi ha cambiato ?
Nick: No , assolutamente. Siamo quello che siamo non per la foto , ma perchè
siamo così. Noi siamo proprio Bobbi e Nick di Pine Bush. Ma la coppia nella
foto simbollegia la pace , l’unità e l’amore della nostra generazione.
Questo è bellissimo.
Qual’è il ricordo più impostante del festival ?
Bobbi: I sorrisi. I fuochi da campo , le pentole , l’odore dei corpi ,
l’odore delle marmitte , del vomito e del cibo cotto. L’umidità , il caldo ,
l’aria opprimente mescolata con il rumore assordante che di continuo
arrivava dal gigantesco impianto sul palco , le migliaia di piccoli
accampamenti tutti intorno. Senza mancare di rispetto agli artisti , per me
Woodstock è stata l’esperienza di vivere nel campo.
Nick: Bobbi non ha mai raggiunto il palco , noi camminavavo nei boschi fino
al punto che non eravamo più in grado di camminare , di muoverci. Non so
dove andavano tutti quei ragazzi , se avevi bisogno di andare al bagno erano
problemi :o)
Bobbi: Era come un tappeto carico d’umanità.
Nick: Ondeggiavamo tutti , come un campo di grano col vento , perchè tutti
seguivamo la musica.
Bobbi: E perchè non c’era cibo , tutti dividevano tutto. Un casco di banane
ti passava sopra la testa , ne prendevi una e lo passavi agli altri.
Nick: Un sacco di ragazze nude , o che indossavano qualunque cosa , pezzi di
tende e altra roba del genere. Abbiamo pensato “ E’ questo il modo di vivere
?”.
Avete imparato qualche lezione da Woodstock ?
Nick: Soprattutto che puoi essere in mezzo ad una folla immensa come quella
e non subire nessuna violenza. Si parlava del Viet Nam , dei diritti civili
, dei diritti delle donne. C’erano proteste in tutto il mondo per questi
motivi , e giusto in mezzo , c’è stato questo evento per tre giorni , stavi
in mezzo a 500.000 persone e nessun incidente causato dalla violenza.
“Bobbi: E’ stato veramente straordinario.
Piccola variazione nel tour di Al Diesan & Pino Tocco a
New York
Ciao caro... un cambiamento last minute sul nostro
programma Newyorkese,
giusto la prima sera, non saremo più all'Arctica Bar, ma al Bar Nine dove si
festeggia il compleanno di Bob.
Nel dettaglio puoi vedere il sito del locale http://barnine.com/index.html
Tutto questo giusto per dovere di cronaca.
Un abbraccio
Alex
Grazie Al , quanto mi piacerebbe essere
con voi !!!! :o)
a
Martedi 19 Maggio
If you ever go to Houston . il testo rivisto e corretto da
Alessandro Carrera
If you ever go to Houston, better walk right
Keep your hands in your pockets and your gun belt tight
You'll be asking for trouble if you’re looking for a fight
If you ever go to Houston, boy you better walk right
[E' "asking for trouble" e non "asking for drama", anche se la pronuncia non
e' chiara, ma "Asking for trouble" e' una frase troppo "tipica" per poterla
cambiare.]
If you're ever down there on Bagby and Lamar
You better watch out for the man with the shining star
Better know where you're going or stay where you are
If you're ever down there on Bagby and Lamar
[Non e' "out back to your loving ma" ma "down there on Bagby and Lamar". Ne
sono certissimo perche' sono due strade di Houston che si incontrano
downtown. "Out back", anzi "outback", si usa solo per indicare l'entroterra
dell'Australia]
Well I know these streets, I’ve been here before
I nearly got killed here during the Mexican War
Something always keeps me coming back for more
I know these streets, I’ve been here before
If you ever go to Dallas, say hello to Mary Ann
Say I’m still pulling on the trigger, hanging on the best I can
If you see her sister Lucy, say I’m sorry I’m not there
Tell her other sister Betsy to pray the sinner's prayer
["I'm still pulling on the trigger", o "on that trigger" e' la versione che
si sta facendo strada in internet, anche se mi rendo conto che c'e' un
margine di ipotesi. Ma ti assicuro che "looking along the trigger" non e' un
modo di dire locale. Il problema e' che non ha senso grammaticale. Anche se
"the trigger" fosse il nome di un locale, mettiamo "The Trigger", e' il
"looking along" che stona. "Looking along" si puo' usare solo per guardare a
qualcosa di lungo. Uno puo' "look along the barrel of a gun", far passare
con lo sguardo la canna di una pistola, ma non un grilletto o un posto. Non
escludo che Dylan lo canti, ma non sarebbe la prima volta che si imbroglia
con le parole anche in studio.]
I got a restless fever burnin' in my brain
Got to keep right forward, can’t spoil the game
The same way I’ll leave here will be the way that I came
Got a restless fever burnin' in my brain
[Quindi non "gotta rest this fever, bury it in my brain"]
Mister policeman, can you help me find my gal?
Last time I saw her was at the Magnolia Motel
If you help me find her, you can be my pal
Mister policeman, can you help me find my gal?
If you ever go to Austin, Fort Worth or San Antone
Find the barrooms I got lost in and send my memories home
Put my tears in a bottle, screw the top on tight
If you ever go to Houston, boy you’d better walk right
A presto,
Alessandro
ecco allora il testo e la traduzione ,
devo dire anche grazie , oltre ad Alessandro , a Michele Murino ed a Dean
Spencer per l'aiuto datomi nella interpretazione delle frasi per me
intraducibili
IF YOU EVER GO TO HOUSTON
If you ever go to Houston, better walk right
Keep your hands in your pockets and your gun belt tight
You'll be asking for trouble if you’re looking for a fight
If you ever go to Houston, boy you better walk right
Se mai andrai a Houston è meglio che cammini dritto
Tieni le mani in tasca e il cinturone ben stretto
Troverai guai se sei in cerca di uno scontro
Se mai andrai a Houston, ragazzo è meglio che cammini dritto
If you're ever down there on Bagby and Lamar
You better watch out for the man with the shining star
Better know where you're going or stay where you are
If you're ever down there on back near Lamar
Se mai sarai laggiù a Bagby e Lamar
Stai attento all'uomo con la stella
Meglio sapere dove stai andando oppure resta dove sei
Se mai sarai laggiù sul retro vicino a Lamar
Well I know these streets, I’ve been here before
I nearly got killed here during the Mexican War
Something always keeps me coming back for more
I know these streets, I’ve been here before
Beh, conosco queste strade, ci sono già stato in
passato
Quasi mi hanno ucciso qui durante la Guerra Messicana
Qualcosa continua sempre a farmi tornare qui per altro
Conosco queste strade, ci sono già stato in passato
If you ever go to Dallas, say hello to Mary Ann
Say I’m still pulling on the trigger, hanging on the best I can
If you see her sister Lucy, say I’m sorry I’m not there
Tell her other sister Betsy to pray the sinner's prayer
Se mai andrai a Dallas saluta Mary-Ann
Di che sto ancora tirando il grilletto , cercando di resistere più che posso
Se vedi sua sorella Lucy, dille che mi spiace di non essere là
Dì all’altra sua sorella Betsy di recitare la preghiera del peccatore.
I got a restless fever burnin' in my brain
Got to keep right forward, can’t spoil the game
The same way I’ll leave here will be the way that I came
Got a restless fever burnin' in my brain
Ho una incessante febbre che mi nasce nel cervello
Meglio tirar dritto, non posso rovinare i piani
La stessa strada che mi porterà via sarà quella che mi ha fatto arrivare
Ho una incessante febbre che mi nasce nel cervello
Mister policeman, can you help me find my gal?
Last time I saw her was at the Magnolia Motel
If you help me find her, you can be my pal
Mister policeman, can you help me find my gal?
Signor poliziotto, puoi aiutarmi a trovare la mia
ragazza?
L’ultima volta che l’ho vista è stato al Magnolia Hotel
Se mi aiuti a trovarla, potrai essere mio amico
Signor poliziotto, puoi aiutarmi a trovare la mia ragazza?
If you ever go to Austin, Fort Worth or San Anton’
Find the barrooms I got lost in and send my memories home
Put my tears in a bottle, screw the top on tight
If you ever go to Houston, boy you’d better walk right
Se mai andrai ad Austin, Fort Worth o San Anton'
Trova i locali nei quali mi sono perduto e spedisci le mie memorie a casa
Metti le mie lacrime in una bottiglia e tappala bene in cima
Se mai andrai a Houston, ragazzo è meglio che cammini dritto
Hai dato una risposta sola Stefano ,
giusta ma solo una , manca il nome in codice del software , cerca bene , hai
tempo per trovarlo e spedirmelo e
guadagnare altri 4 punti , ciao :o)
Cari amici,
giovedì 21 maggio ci sarà, al Teatro Marconi, via Libertà 108 di Cinisello
Balsamo, una serata dedicata Bob Dylan, con vari musicisti
ed il sottoscritto che parlerà di Dylan, farà ascoltare brani e farà vedere
video, dalle 21 alle 22.15 circa. La serata comincia alle 20 e prosegue
anche dopo il mio intervento. Per vostra conoscenza vi mando la locandina (
vedi sopra "in evidenza" ) e, se venite, sarò contento di vedervi.
Un caro saluto,
Alessandro Carrera
_______________________________________________________________________________________________________________
Distintamente Bob Dylan
By Gregory Leporati, Editor-in-Chief, Emeritus
Dal 1962 ci sono tre cose certe nella vita : la morte , le tasse e un nuovo
album di Bob Dylan ogni tot anni. “Togetehr Trough Life” è il 33° in studio
ed il 46° in totale.
Con la sua distinta strumentazione ( uso massiccio della fisarmonica ) , TTL
è l’ultimo tentativo di Dylan di reinventare il suo sound , nato dalle
vecchie vibrazioni rock che aveva messo anche in Love and Theft. In
definitiva , TTL non è certamente l’album più lucido di Dylan , ma è stato
definito come uno dei migliori , riempito con alcune delle più divertenti e
commoventi canzoni di Dylan dell’ultima decade. E , se il suo suono è
diverso , l’album mantiene quelli che sono stati i tratti musicali più
caratteristici di Dylan dai tempi di Love and Theft: un aggrovigliato
ringhiare e una visione incazzata e logora sulla vita.
L’album opener e primo singolo “Beyond here lies nothin’ “ inizia con il
sapore del R&B , riminescenza di “All your love” di Otis Rush.
Strumentalmente è qualcosa che si trovava già nei suoi ultimi due albums ,
anche se mantiene la voce husky , devastata dal fumo , come i fans si
aspettavano ultimamente dalla 68enne icona.
Come il disco continua, Dylan serve una serie quasi standard di numeri
bluesy , come “My wife’s home town” e “Shake shake mama” : le canzoni hanno
il suono scarno della batteria dei primi rock , e la chitarra distorta che
si integra perfettamente con la sua voce.
E con qualcuna delle canzoni lente , Bob tenta qualcosa che ha tentato di
fare anche ultimamente : enfatizzare la melodia.
“Life is hard” e “This dream of you” mostrano un Dylan alle prese con note
alte - in tono soffice -
che abbiamo sentito da lui molto tempo fa. In “life is hard” Dylan ripete
come se fosse un cronista :
"My dreams are locked and barred/ Admitting life is hard/ Without
you near me."
Dylan chiude l’album con tinte forti negli ultimi due pezzi che sono fra le
cose migliori di questi ultimi anni : il secondo “single” “I feel a change
comin’ on” e la satirica “It’s all good , che entrambe mostrano pefettamente
la natura dualista di Dylan. Da una parte , “I feel a change..” è
probabilmente la canzone più felice di Dylan degli ultimi tempi , canta così
gioiosamente che potrebbe essere considerato il suo pezzo più “pop”. Ancora
, il testo è veramente brillante : "I'm listening to Billy Joe Shaver, and
I'm reading James Joyce/ Some people they tell me, I've got the blood of the
land in my voice," – un verso che solo Dylan avrebbe potuto tirar fuori.
“It’s all good” dall’altra parte , ci mostra un Dylan più cinico , ruggente
e meno spensierato , nel modo col quale prende in giro una delle frasi più
usate e con meno senso della cultura moderna , facendo un raffronto con
ipotetiche descrizioni di tragedie.
Naturalmente ci sono pochi passi falsi in “Together Trough Life” , i più
evidenti sono “If you ever go to Houston” e “Jolene” , entrambi si trascinano
inutilmente con una melodia ripetitiva ed una scarsa strumentazione.
“Forgetful heart” invece , suona come se fosse una delle prime versioni
della “Ain’t Talkin” di Modern Times , usando una quasi identica ed
imbarazzante melodia.
Non penso sia un capolavoro come lo erano gli ultimi due albums , “Together
Through Life” è una benvenuta sorpresa per i fans di Dylan , offre qualche
gemma e , complessivamente una solida collezione di pezzi nuovi , materiale
distinto.
E la copertina , con i due amanti che si baciano sul sedile posteriore di
un’automobile , è di gran lunga una delle sue più belle delle ultime decadi .
Se si tratti di un album d’amore, di un album di cinismo , o di un
album che parla della sofferenza per l’amore perso , nessuno lo può sapere ,
quello che è certo è che “Together Through Life” è degno di nota ed occuperà
un posto rispettabile nel catalogo dei 33 album in studio di Dylan. Inoltre
è un altro mezzo per Dylan per raggiungere il suo pubblico saggio ed
intelligente con la sua voce ringhiante.
"Ballate di terra e acqua" di Massimo Bubola
clicca qui
a
Sabato 16 Maggio
Al Diesan & Pino tocco suoneranno a New York
Carissimo Tambourine
ti invio in allegato la foto promozionale del nostro "Open-Mike Tour 2009",
in programma dal 20 al 25 maggio nella città di New York.
Il duo acustico Al Diesan & Pino Tocco varca l'oceano per misurarsi, nella
"tana del lupo", con una realtà musicale completamente diversa da quella
nostra e per festeggiare degnamente il compleano, il 68°, di Bob Dylan.
Il dettaglio del programma è alla pagina
Carissimo Alex e carissimo Pino , sono
veramente felice per questa opportunità che vi è stata data , certamente la
meritavate e sono sicuro che con la vostra bravura e la vostra
preparazione lascerete a bocca aperta a lot of yankees !! Tanti auguri e
appena puoi mandami foto e recensioni degli eventi , un abbraccio ,
TTL : Il nuovo album di Dylan : é una foto da passaporto
By RJ Eskow
Bob Dylan è passato. I suoi album non sono più eventi di trasformazione
generazionale. Ai giorni d’oggi sono celebrazioni ed echi del lavoro
quotidiano dal vivo della morente generazione dei musicisti delle Roadhouse
Americane, bluesman e cantanti di ballate Tex-Mex , cantanti country ,
rockabilly pazzi e potenziali amanti dei cantanti di cronaca.
Ma se avete sentito i suoi ultimi album queste cose le saprete già.
“Together Through Life” è la conferma.
Niente di quanto contenuto in questo album riporta a Dylan il fastidioso
onere di essere un “genio”.
Ma allora , nessuno ha mai chiesto ad uno qualsiasi dei Cinque Royales se
sia un genio. O Freddy Fender. O Billy the Kid Emerson. Ma loro erano grandi
, ed è con questa gente che adesso Dylan sta in compagnia.
Infatti , sembra che Dylan sarebbe stato felice di essere parte di quella
generazione musicale venuta immediatamente prima di lui---quelli che non
avevano nessuna speranza , anche tardiva , di avere qualche fugace momento
di fama.
Non sono diventati celebrità , eccetto che nei loro ghetti , o barrios o
angoli di strada. Erano uomini comuni convinti , idealisti ed assassini ,
italiani ubriaconi , sfruttatori ebrei e bari mezzosangue. Erano sognatori
energici e tossicodipendenti che facevano delle piccole performances ,
qualcuna delle quali si è rivelata brillante.
Non erano gente che Charlie Rose avrebbe voluto intervistare , se capite
cosa voglio dire.
Come lo skyline di Nashville , questo album sembra un tentativo di evadere
dalla celebrità , al massimo si può augurargli buona fortuna..
Mi chiedo cosa c’è scritto sul passaporto di Dylan alla voce “occupazione”.
Probabilmente non “poeta” , o “leggenda” , o “voce di una generazione”. Ho
la senzazione che dica quello che LUI vuole che dica : “Musicista” , o
meglio ancora “ musicista in attività” , l’uomo è sempre in tour.
L’album è sulla strada giusta per arrivare al # 1 delle classifiche ( se
questo può avere importanza) ed è sulla copertina di Rolling Stone.
Pubblicare album è quello che fanno i musicisti per lavoro , e Dylan sembra
essere nel suo elemento su questa strada.
Gli album di Dylan non hanno cambiato niente da quando “Nashville Skyline”
ha lanciato il messaggio “ Buttatevi sul country”. Che sollievo deve essere
per un musicista.
Oggi Dylan non fa musica , lui è la musica. Prendere o lasciare. Le canzoni
non possono essere cariche di significati involontari. Non sono dipinti ,
sono fotografie ---come quelle grandi in bianco e nero di Milt Hinton o
Marty Stuart , dove un grande musicista pieno d'arte ne cattura un altro.
Infatti , “My wife’s home town” è così Willie Dixon (J just want to make
love to you) che è stato accreditato per la composizione della canzone.
Non ci sono “Ballad of a thin man” in questo disco , così , se state ancora
cercando queste cose dopo tutti questi anni rimarrete delusi.
Se siete Dylan-fans avrete già sentito che c’è la fisarmonica di David
Hidalgo nelle registrazioni. Questo porta molta gente a pensare “TexMex”.
Qualcuna delle tracce è TexMex , c’è anche un folto lotto di blues e
nient’altro ( la fisarmonica in queste canzoni è più una riminescenza di
Clinton Chenier che accompagna Lightin’ Hopkins che Flaco Jimenez).
I pezzi blues hanno il suono ed il sapore della Chess Records , eccetto che
per la fisarmonica , sempre in sottofondo in “Beyond here lies nothin’ “,
come era nello stile della Chess quando volevano avere un pezzo attraente e
ballabile. Qui , il produttore Jack Frost (Dylan stesso) ha optato per una
fonetica più chiara , luminosa e di miglior qualità rispetto alla vecchia
della Chess.
Dylan è ancora un archivista , e ancora un bandito gentiluomo anche. “If you
ever go to Houston” parte dalla rivistazione di “Midnight Special”. Questo è
OK : I lavoratori della musica sono valutati dalla qualità del materiale che
rubano.
Ma una volta ancora , si può rubare una canzone di pubblico dominio ? Dylan
continua semplicemente l’evoluzione del processo folk. Siate sicuri di
questo. Sarebbe come instituire un caso di violazione del copyright contro
la membrana limbica che regola l’emotività del cervello.
“Midnight Special ?” Cosa c’è di più americano che una canzone che parla di
un prigioniero che trova la redenzione di Dio nei fari di un treno ?
Parlando di Freddy Fender , è troppo cattivo dire che “This dream of you”
sia quasi una cover di una sua canzone. Dovrebbe essere solo una imitazione
del suo stile di Elvis-Messicano e del suo stile di ballate di confine. E le
parole “nowhere cafè” sono una eco piuttosto chiara ( e bella ) della
collaborazione fra Doc Pomus e Willy DeVille chiamata “Just to walk that
little girl home” , ( It’s closing time in this
nowhere café There’s no way in the world I’m gonna let that girl Let her
slip away - sono le parole iniziali del pezzo di DeVille ). C’è
qualcosa un pò TexMex anche in questa canzone. “Life is hard” è una deroga al suono generale dell’album , è una ballata
sull’infelicità causata da una persona che ti lascia che potrebbe essere
stata cantata da Mabel Mercer in qualche cabaret dei tempi andati.
Ma allora , l' infelicità per l’abbandono da parte della persona amata è un
motivo ricorrente in queste canzoni di Dylan. Lui è così permanentemente
senza amore in questo disco che sembra essere in purgatorio. Sogna una
storia d’amore mentre guarda dalla finestra , come un bambino che guarda dei
musicisti che fanno le prove nel bar dove non può entrare. Lui ha in mano
una donna ora , ma nel modo in cui un cattolico terrebbe in mano la corona
del rosario.
Il pezzo che cattura , “I feel a change comin’ on “ , parte con le svisate
di basso di stile Rick Danko , uno delle poche eco di The Band in questo
disco.
Questo dovrebbe essere il “singolo” , se il singolo ha ancora importanza. E’
così vicino ad una canzone da autoradio , la canzone tanto aspettata. Ma
qualcuno dice che Dylan dovrebbe tenere la bocca chiusa e prendere questo
tipo di testo più letteralmente : “ Sto ascoltando Billy Joe Shaver e
leggendo James Joyce”. La mia opionione è che è esattamente ciò che sta
facendo , dice e non dice , o non dice tutto quello che pensa o che sa.(
Spero che spinga molta gente ad ascoltare Billy Joe ; ho avuto una grande
conversazione con lui un paio d’anni fa).
Ma cosa significa dire che questa musica “è” ? Questo è proprio quello che
da sempre fa la roadhouse music : semplicemente esiste---almeno fino a
quando tutti quegli studenti universitari cominciano ad ascoltarla e
scrivere tesi di laurea , sono lì anche per ballare , ubriacarsi e
piangere....o solo ad ascoltarla se più vi piace. E’ il tipo di musica che
una volta era onnipresente—nei piccoli negozi che la suonavano con i loro
HiFi nelle strade del borgo, o nelle radio a transistor sui sedili
posteriori , nei manifesti strappati via all’entrata di quei vicoli dove non
si osava avventurarsi , alla fine in quelle sale puzzolenti di sudore sotto
il caldo delle poche luci.
Ok , ma “é” è sempre valido ? Bene , che tutto dipenda dalla vostra
definizione di cosa signidica “è”. Le liriche sono brillanti , ma in modo
subdolo. E nessuno compra un album per i testi.
Non ci sono melodie che colpiscono , anche se Dylan ne ha scritte molte di
più di quelle che un sacco di gente riconosce. Non è quel tipo di canzone.
E’ musica di tutti i giorni , la poesia del prosaico. Se volete altri tipi
di Dylan avete bisogno di una macchina del tempo.
Ma è un gran album se vi piace il Dylan degli ultimi anni o se amate la
musica da musicista in attività che suona , e il resto è cominciare a
cantare "the door has closed forevermore/if indeed there ever was a door"?
Lui è sempre stato un sottovalutato genio vocale , e adesso sta seguendo
questa strada.
L’album non vi cambierà la vita. Personalmente , la mia vita non ha bisogno
di molti cambiamenti.
Non sono corso a casa ad ascoltarlo per imparare tutte le canzoni , ma so
già un sacco di brani. E come dire : Queste canzoni sono più fotografie
istantanee che composizioni, ma potrebbe anche essere che alla fine , tutte
assieme , facciano un’ unica grande fotografia. E potrebbe anche non essere
un lavoro artistico , ma qualcosa più funzionale , come la foto del
passaporto di qualcuno che è sempre in viaggio per il prossimo concerto.
Qualcuno come Willie Dixon , o Mabel Mercer , o Bob Dylan.
Un musicista in attività.
“La maledizione delle Bootleg Series colpisce ancora” è quello che potreste
cominciare a pensare sentendo “Together Through Life” , come se fossero
delle outtakes , le prime prove.
Dylan è stato sui rulli in questa ultima decade , a partire dalla mortalità
sul volto e strizzando musica memorabile da essa. “Tell Tale signs” , disco
di outtakes e prove rimaneggiate dimostra il duro lavoro che ha fatto , e
inoltre contribuisce a fare di questo “Together Through Life” una delusione.
Si tratta di una partita di pedestri composizione in stile bluesy , con la
fisarmonica di David Hidalgo che in molti pezzi aggiunge il sapore Mex-Tex.
“My wife’s home town” (che dovrebbe essere l’inferno) scritta , o meglio
ripresa dal maestro del blues Willie Dixon che per questo è citato come
co-autore , e “It’s all good” , flash migliore di spirito agile.
Robert Hunter , conosciuto per aver scritto i testi dei Greatful Dead , ha
scritto con Dylan 8 delle dieci canzoni , e mentre Dylan canta dell’amore
andato e venuto con la sua sparuta voce , offre una scrittura poco emotiva
che non è capace di agganciare l’ascoltatore.
Lo stile di “Shake Shake Mama” , ripetendo la frase d’apertura del pezzo ,
suona stantio.
Una frase come “ Cammino per i boulevards , ammettendo che la vita dura
senza te vicina a me “ potrebbe arrivare da chiunque. Dylan non è un
“chiunque”.
Forse il produttore Jack Frost avrebbe potuto pretendere di più ( si , è
chiaro che Frost è uno pseudonimo di Dylan , ma il produttore non serve
l’artista in questo disco).
“If you ever go to Houston” e “Forgetful Heart” semplicemente arrancano a
fatica.
Momenti divertenti , come il ripetuto riff di chitarra di Jolene , sono
presenti nella seconda metà del disco. Infatti , i due ultimi pezzi
dell’album , particolarmente la divertente-oscura “It’s all good” sono i
migliori.
E’ difficile non chiedersi che tipo di vita si può strizzare da queste
canzoni , forse con un pò più di tempo “on the road” , con una o due
riscritture , le farebbero sentire non come se fossero degli abbozzi .
Potrebbero esserci delle outtakes di queste canzoni , versioni migliori o
canzoni migliori che qualche volta vengono lasciate fuori da un disco , è
già successo altre volte.
Neil Young – Il telefono è rotto
By Lowell Tood (fonte: lowelltood .blogspot.com)
E’ il 1987. Vivo in California e sono il Manager di un magazino di telefoni
a San Jose. Un giorno , il telefono squilla e c’è un ragazzo che chiede del
direttore.
“ Lei può aiutarmi ?”
“ Che succede ?”.
“Il telefono del bus mio Capo è rotto e dovreste ripararlo – oggi – Lui ( il
Capo ) è veramente incazzato”.
“OK . il suo Capo è nostro cliente ?”.
“ Si , il suo nome è Neil young”.
“Ok , possiamo vedere il veicolo oggi ?”.
“Si , ve lo porto , sarò lì in un’ora circa”.
“Ok , vedremo cosa c’è da fare”.
Non sono pazzo. So esattamente chi è Neil Young perchè sono suo fan da più
di una decade ed ero consapevole che era nostro cliente. Cool !”.
Un’ora dopo il tour-bus di Young entrava nel nostro parcheggio. Avevo già
visto questo bus quando lavoravo al Popular Creek Music Theatre e per il
primo Farm Aid Show nell’Illinois. Era una cosa strana , col tetto di due
vetture saldate sopra , tavole da surf sul tetto e la scritta “Buffalo
Springfield” pitturata sul retro. Indimenticabile , la giornata cominciava
brillantemente.
Ho preso il necessario e sono uscito , le porte del bus erano aperte ed uno
stereo suonava “US Blues” dei Greatful Dead. Un ragazzo coi capelli
lunghi è sceso “ Sei tu Lowell...devi aiutarmi!”. Simpatico ragazzo.
Siamo saliti sul bus. Ricordo il pavimento in legno sul pianale , il resto
bello ma con poca fantasia .
Eccetto un telefono col cavo pendente sulla parete di fronte. Ovviamente era
stato strappato .
Erano gli anni duri dei cellulari , quando molti telefoni furono montati.
Ho chiesto “ Che è successo ? “.
Il ragazzo mi rispose “ Bob Dylan è stato in tour con i Greatful Dead”.
“Si , lo so , ho visto lo show al principio dell’anno ad Oakland”.
“Bhe , Bob ha nolleggiato il bus da Neil per il tour. Ci hanno riportato il
bus ieri ed il telefono era stato strappato ,, come puoi vedere. Noi
pensiamo sia stato Bob , Neil è davvero incazzato”.
La testa mi girava. Di sicuro era una cosa bizzarra. Ho fatto un passo
indietro chiedendo “ Vuoi dire che sono sul bus di Neil Young e che il
cellulare è stato strappato da Bob Dylan ?”.
“ Si , Neil è incazzatissimo , devi riparamelo”.
Abbiamo riparato il cellulare , non senza aver nuotato nella merda per
trovare un modello simile. Quello installato era meno bello di sicuro , ma
funzionava bene.
“Grazie uomo”.
“Nessun problema”
“Sei un fan di Neil ?” Non dissi al ragazzo che avevo visto circa 25
concerti di Young.
“Si”
“Neil farà un concerto in un piccolo club domani sera a San Jose sotto il
nome dei “Blue notes...ti piacerebbe venire ?”.
Parole magiche. La notte seguente sono entrato nella stetta via che portava
al club. Il parcheggio era affollato da circa un migliaio di macchine e dal
BUS. Mi sono presentato , il mio nome era sulla lista e mi hanno fatto
entrare. Sono usciti i Blue notes con Neil Young. Hanno suonato l’intero
album “Blue notes” , fatto una pausa e poi l’hanno suonato di nuovo........
Non immaginerete mai il casino che han fatto !
Un anno dopo , il ragazzo di Young mi ha chiamato di nuovo. “Devi
aiutarmi...” Questa volta era su una bellisssima BMW piena di fango e di
erba. Il cellulare era strappato. “Abbiamo fatto un pò di fuori-strada al
ranch e il telefono si è rotto” Naturalmente , tutti fanno del
fuori-strada con una BMW serie 700 !
L’abbiamo riparato..........
Le foto del concerto del concerto dei Blackstones a Bludenz
clicca qui
a
Giovedi 14 Maggio
TV Spagnola : video di Bob Dylan
Ciao Mr.Tambourine, forse non sara' una novita' per
Maggie's Farm.
Un amico spagnolo mi ha segnalato il link all'archivio della televisione
spagnola, con alcuni interessanti video dedicati a Bob Dylan:
http://www.rtve.es/archivo/bob-dylan/index.shtml
Saludos
Dario Girardo - Slow Train Band
Grazie a Dario per la segnalazione e
buona visione a tutti
Come la vita , l’altro grande imponderabile , Bob Dylan è pieno di sorprese.
Ci ha sorpreso a metà degli anni 60 quando si pose come il profeta della
nascente controcultura , ci ha sorpresi di nuovo con la sua conversione alla
Chiesa dei Cristiani Rinati a metà anni 70’ed i relativi albums. Ci ha
sorpreso adesso , con questa botta di rinnovato vigore consistente in questo
nuovo disco apparentemente senza tristezza.
Più di Modern Times , un buon disco , ma ( chi può dirlo ora ? ) , quello
che mancava era qualcosa di straordinario , a 24 carati , una Mississippi o
una Love Sick , “Together Through Life è un album che ti aggancia e si
rifiuta di lasciarti andare. E’ il conforto serale , con un grande suono
duro , che esplode come nel soundcheck di una band col teatro vuoto. E c’è
di fondo un inquietante richiamo , perchè sopratutto questo è un disco che
parla dell’amore , della sua assenza e dei ricordi.
E’ li , in mezzo al pesante rombo di “Beyond here lies nothing” , come il
basso impastato di Tony Garnier e la chitarra bruciante dell’Heartbreaker
Mike Campbell , uno stimolo per Dylan a navigare i “boulevards of broken
cars”, ossessionato dalla sempre presente fisarmonica di David Hidalgo , una
strana eco dell’organo di Al Kooper dei tempi passati.
Dylan insegue il suo antico amore attraverso questo passaggio , pieno di
apocalittici punti di riferimento appena accennati , fino a che si butta
dritto in “Life is hard” , una lacrimosa ballata dal sapore country-jazz ,
commissionata prima del disco da Oliver Dahan per il suo film in uscita “My
own love song”. “Dato che siamo stati lontani , non ho provato molto –
ruggisce Dylan come una rana toro che ha un enfisema – da un giorno sterile
all’altro , il mio cuore è sempre bloccato".
“Life is hard” è il paradigma di tutto ciò che è grande in “Together Through
Life”. Il disco ha il suo meglio nell’elevato tasso melodico , che richiede
un salto di registro nel coro nel quale Dylan stesso deve buttarsi. Più
ancora tipico , è il triste sapore crepuscolare , non è solo l’onda d’addio
di una registrazione piena di narratori che danno il meglio che possono , la
mancanza dell’amore pesa di giorno in giorno "The sun is sinking low/I guess
it's time to go/I feel a chilly breeze/In place of memories."
La memoria era la più grande preoccupazione di Modern Times , ma c’e
qualcosa di più crudele in “Together Through Life”. In “Forgetful heart” il
passato nutrito dall’amore ; ora il nostro narratore sta sveglio tutta la
notte ed ascolta “il suono del dolore”. Ma non è chiaro se è la di lei
slealtà ad essere castigata o quella di lui. La vita è senza significato ,
sembra dire Dylan , solo l’amore la rende accettabile , anche se siamo alla
fine , è quasi Beckettiano.
E’ questo Dylan ? E’ questo quello che prova ? Difficile dirlo . Queste
canzoni hanno diverse prospettive , tragiche , comiche e satiriche. Alcune
sembrano un mazzo di viole del pensiero , raggruppate per tematica , non
storie così tanto per raccontrare qualcosa. Sicuramente questo è Dylan , che
ascolta Billy Joe Shaver e legge James Joyce in “I fell a change comin’ on”
, come potrebbe essere qualcun altro ? Potrebbe essere qualche altro collega
, perso in un bar di Austin , Forg Worth e San Anton con una pistola nella
cintura nella durissima – swinging , “ If you ever go to Houston” ? anche se
Dylan ha trascorso così tanto tempo immaginando se stesso nel sudovest del
nordamerica, come se avesse perso una scheggia di se stesso da quelle parti.
“This dream of you” è il pezzo più tex-mex , guidato da una lirica melodia
di violino e fisarmonica , mentre il Dylan-narratore è tormentato dal
pensiero di una senorita che se n’è andata da tempo e che lo ossessiona la
notte ed il giorno. “C’è un momento in cui tutte le cose ricominciano
nuovamente , - mormora - ma quel momento potrebbe essere arrivato ed andato.
L’occasione perduta lo blocca , eppure è questo che lo spinge a continuare a
vivere.
Questa è roba scontata , ma non è ancora il pezzo migliore dell’album ,
questo è il già recensito “ I feel a change comin’ on “ , che gira su
un’altro piano di questo crepuscolo di riflessioni - “L’ultima parte del
giorno se n’è già andata “ , ma è uno splendido piccolo pungiglione in un
brano pieno di calore “ La vita è per l’amore / e dicono che l’amore sia
cieco “ canta Dylan allegramente. “ Se vuoi vivere facilmente / piccola /
metti i tuoi vestiti accanto ai miei “. Una delle sue romanze a lieto fine ,
che fa lega con If not for you e I’ll be your baby tonight.
Quindi , “Together Through Life” non è privo di leggerezza , e c’è lo
scintillio della mano di Dylan.
“Shake Shake Mama” è un rock picaresco , nel classico stile dylaniano ,
pieno di donne dalla lingua tagliente e ridicoli pregiudizi , supportato dal
suono distorto di un amplificatore valvolare per la chitarra.
E nel triste cerchio del suono della Chess in “My wife’s home town” c’è
anche una variante dello scherzo sulla mother-in-law. Dylan gode così tanto
che inserisce due risate , maliziosa nel finale , come se non volesse
prendere la cosa sul serio.
“ Ci sono ragioni per questo e per quello . dice il narratore – non posso
pensare a quelle giuste adesso , ma so che esistono”.
Risatine a parte , “Together Through Life” finisce come comincia , con
un’occhiata alla conclusione dei giorni. Il ricco sarcasmo di
“It’s all good” è pieno di gioia implacabile. Immaginate Subterranean
Homesick Blues riempita dall’incensato moralismo di Gotta Serve somabody di
Slow Train Coming, politici mentitori , coltivatori , vedove ed orfani
affamati che turbinano nel febbricitante sogno della crisi finanziaria ,
anche se concigliandosi con le mogli vagabonde , il tutto paragonato ai mali
di Gomorra assume un pò l’aspetto di una farsa. Cosa sta dicendo esattamente
Dylan , sul tema del giorno ? Se lo sa non lo dice , almeno non abbastanza.
Se siamo abituati al nulla , siamo abituati a questo Dylan-quasi-misterioso
, ma nel 67enne vecchio appare più che mai evidente la piacevole impressione
di sapere molto più di quello che dice , forse è una prerogativa degli
anziani. Non è che a loro piace vedere che i giovani mettono in rilievo
i loro errori , ma da quello che dicono fan capire di sapere gli errori che
stiamo facendo noi. In verità , la saggezza viene sprecata dai giovani.
Dylan suona come un uomo che ha già espresso le sue opinioni , anche se
molto tempo è passato da quando ha avuto piena conoscenza di tutte le cose.
Non vi è alcun messaggio nel disco , solo scrivere canzoni e vivere la vita
che rimane.
Ed ogni nuovo disco lo trova un pò stupito , un pò divertito dal fatto che è
ancora qui , che ha aperto il sipario un’altra volta.
In questi giorni , il sorprendente vecchio sta sorprendendo anche se stesso.
7 Luglio : Patti Smith in concerto a Parma
clicca qui
a
Mercoledi 13 Maggio
Bob Dylan , in visita alla casa di Lennon a Liverpool ,
passa inosservato
Dylan e Lennon sono entrambi le icone musicali degli anni 60’.
La leggenda folk Bob Dylan mischiato agli altri Beatles-turisti è passato
inosservato sul minibus per il tour alla casa dell’infanzia di John Lennon.
Il 67enne trovatore ha pagato 16 sterline per il viaggio turustico a Woolton
, Liverpool , la settimana scorsa quando il suo show è arrivato in città.
Era uno dei 14 turisti che guardavano le foto ed i documenti nella casa di
proprietà della National Trust , dove Lennon è cresciuto con la zia Mimi e
lo zio George.
Una portavoce della National Trust ha dichiarato “ Dylan sembrava godersi
quei momenti ”.
La Trust pubblicizza la visita alla casa di John con la frase “ Uno sguardo
alle sue umili origini ”.
I visitatori sono liberi di girare per la proprietà mentre fanno domande al
guardiano.
“ Dylan avrebbe potuto avere un tour privato per se , ma è stato felice di
essere sul bus con tutti gli altri turisti che , nel tornare a casa dopo la
visita alla casa dell’icona musicale , non si sono accorti di averne
un’altra seduta accanto a loro” - ha aggiunto la portavoce - “
Dylan ha preso
uno dei normali minibus-tour. La gente , apparentemente , sembra non averlo
riconosciuto”.
La casa , chiamata Mendips , è stata restaurata nella sua forma originale
del 1940 dal Trust , e contiene i primi memorabilia di Lennon.
John aveva detto che la sua passione per la musica si era sviluppata nella
sua casa di periferia , ed ha scritto le prime canzoni dei Beatles nella sua
stanza da letto.
La portavoce ha detto che numerose stars della canzone hanno visitato la
casa negli ultimi anni , inclusi James Taylor e Corinne Bailey Rae , ma si è
rifiutata di ammettere che Dylan è stata la più grande che ha visto nella
casa di Lennon.
Great night with The Blackstones Remise Theatre –Bludenz (Osterreich ) may 9/09
by Mr.Tambourine
Eccomi ancora ospite dei Blackstones per la loro seconda
sortita in Austria. Ottimo lo SchloosHotel sulla collina sovrastante
l’abitato , immerso nella pace e nella tranquillità tipiche delle cittadine
alpine.
Devo dire che anche questa volta ci hanno trattato con i guanti bianchi e la
cosa è stata molto apprezzata da tutti .
Bellissima cena con deliziosi superpiatti austriaci , ci hanno riempito di
leccornie fino a farci scoppiare , poi tutti a dormire con due o tre sassi
sullo stomaco da digerire , sassi piacevoli , ma quando è troppo è troppo ,
e diventa difficile riposare serenamente.
Sabato mattina tutti in centro città al mercato , una banda di ottoni in
regolare costume locale , suonava valzer , polke , mazurke per la delizia
della gente seduta fuori dai bar della piazza che mentre ascoltava ed
applaudiva , si rimpinziva di birra , wurstels , strudel , gelati sormontati
da chili di panna montata , uno spettacolo nello spettacolo.
Remise Theathre , 220 posti , acustica perfetta , precisione teutonica di
Charlie ed Oliver , i due tecnici del suono , un’ora ed è tutto montato ,
altri 20 minuti per il soundcheck and Blackstones ready for the gig.
Inizia il concerto con una bella suite strumentale che all’improvviso sfocia
nel familiare riff di Hurricane. Devo dire , dopo aver sentito tutti i pezzi
, che i Blackstones non si fermano mai , i loro arrangiamenti sono in eterna
fase di perfezionamento , arricchiti di volta in volta di sfumature, di
colori e di suoni. “Quello che è bello si può sempre migliorare” dice Mick ,
e non posso dargli torto visto la qualità delle loro esecuzioni.
Una nota sorprendente sul pubblico , l’80% era costituito da giovani dai 15
ai 30 anni , potenza della musica del Maestro ? SI !!!!
Hurricane è un pezzo dylaniano fra i più conosciuti , così come I shall be
released , Lay lady lay , Mr. Tambourine man.
Grande apprezzamento dell’audience anche per le meno note , specialmente
Workingman’s blues , Mississippi , Make you fell my love ed I’ll remember
you.
Versione rock strappaapplausi di When I paint my masterpiece , highlight
della serata insieme con l’ottima performance di Joey.
Alla fine del set principale Mick lascia il palco e cominciano gli applausi
ed il battere di piedi ( impressionante , sembrava un terremoto ) per gli
encore.
Mick ritorna fra gli applausi del pubblico e comincia una dolcissima ed
applauditissima Forever young alla quale segue la versione di Jagger & c. di
LARS che fa venire giù il teatro. Al secondo accordo dell’intro di Knockin’
on heaven’s door ripartono le urla del pubblico che ha riconosciuto la
immortale canzone. Frank Night
, con la sua "Relic Fender Stratocaster" incanta tutti , Lanny sembra un
orologio svizzero che fa il tandem perfetto con la batteria di Riki , questa
sera più in forma che mai , l’Hammond di Darius mette i brividi sulla pelle
, specialmente nel riff di Like a rolling stones.
I blackstones lasciano il palco fra una bolgia di applausi e fischi , quindi
rientrano per un secondo encore. Parte una hendrixiana versione di All along
the watchtower , col pubblico che batte le mani ed i piedi sottolineando il ritmo.
Inchini , saluti e ringraziamenti , i Blackstones lasciano il palco esausti
ma felici. Ma non è finita , il pubblico non se ne vuole andare e continua a
pestare i piedi , vuole un’altro encore . Loro rientrano per rifare
Hurricane ed è l’apoteosi. Il concerto è davvero finito , si esce sulla
piazzetta per bere qualcosa ed i ragazzi vengono assediati e complimentati
in tutte le maniere dal pubblico che esce dal teatro. Una grande serata ed
una grande soddisfazione per i Blackstones che vedono così premiato un volta
ancora il loro sforzo e la loro voglia di proporre la musica di Dylan.
Una bella pizza in compagnia e tutti a nanna , domani si ritorna a casa.
Set list
1) Hurricane
2) I shall be released
3) Highway 61 revisited
4) Make you feel my love
5) Love minus zero/no limit
6) Mr. Tambourine
7) Lay lady lay
8) Don’t think twice
9) A hard rain’s a-gonna fall
10) Workingman’s blues #2
11) When I paint my masterpiece
12) Mississippi
13) I’ll remember you
14) Just like a woman
15) Joey
( 1st encore)
16) Forever young
17) Like a rolling stone
18) Knockin on heaven’s door
Nome del locale dove venne ucciso Joey:. .....OK
Nome di battesimo di Joey:...........................OK
Famiglia mafiosa a cui apparteneva Joey:.......OK
Vero nome di Kid Blast: ..............................OK
Nome di battesimo del fratello Larry:............OK
Giorno in cui fu ucciso Joey:........................OK
Ciao,
Alessandro
Ciao Mr. Tamb...
Bobby e Macca insieme??? WOW!!!!!
Come sempre sono
stato buon profeta... Quando tempo fa tradussi per MF l'intervista di
Bob in cui tesseva le lodi di Paul dicendo che era il più grande, e
quando poi Macca disse che Bob era un genio... il sottoscritto avanzò
l'ipotesi che Bobby stesse auspicando un duetto con il grande Paul...
Visto che ci ho azzeccato ancora? Allora per festeggiare ripropongo
questo mio immortale articolo.
Clicca qui
Ciao a tutti,
Michele "Napoleon in rags"
__________________________________________________________________________________________________
TTL : FORGETFUL HEART - Il testo e la traduzione
Forgetful heart
Lost your power of recall
Every little detail
You don’t remember at all
The times we knew
Who would remember better than you
Cuore smemorato
Hai perso la capacità di ricordare
Ogni piccolo dettaglio
tu non lo ricordi più
I tempi che abbiamo vissuto
Chi meglio di te potrebbe ricordarli
Forgetful heart
we laughed and had a good time, you and I
It’s been so long
now you’re content to let the days go by
When you were there
you were the answer to my prayer
Cuore smemorato
Abbiamo riso e ci siamo divertiti , tu ed io
È durata a lungo
Ora sei soddisfatta di lasciar che i giorni se ne vadano
Quando eri là
Tu eri la risposta alle mie preghiere
Forgetful heart
we loved with all the
love that life can give
What can I say
Without you it’s so hard to live
Can’t take much more
Why can’t we love like we did before
Cuore smemorato
Amavamo con tutto l’amore cher la vita può dare
Che posso dire
Senza te è così duro vivere
Non posso avere di più
Perchè non possiamo amare come abbiamo fatto prima
Forgetful heart
like a walking shadow in my brain
All night long
I lay awake and listen to the sound of pain
The door has closed forevermore
If indeed there ever was a door
Cuore smemorato
Come un’ombra vagante nel mio cervello
Tutta la notte
Sto sveglio ad ascoltare il suono del dolore
La porta è chiusa per sempre ,
se davvero c’è mai stata una porta
Grazie a Michele Murino per l'aiuto e le
precisazioni
Slow Train Band - Fermento Art & Pub – Milano - 8/05/2009
by Dean Spencer News
Dario Girardo - Bass
Luca De Niglio - Lead Guitar
Giuseppe Lo Riggio - Singer & Guitarrist
Franco Ponso - Drums
1st Half Set
Positively 4th Street
The Times They Are A-Changin’
From A Buick 6
Forever Young
Just Like Tom Thumb’s Blues
Rainy Day Woman 12 & 35
Maggie’s Farm
Beyond Here Lies Nothin’
I Shall Be Released
It Takes A Lot To Laugh, It Takes A Train To Cry
2nd Half Set
All Along The Watchtower
Someday Babe
Don’t Think Twice
One More Cup Of Coffee
Slow Train
Shelter From The Storm
Leopard-Skin Pill-Box Hat
Knockin’ On Heaven’s Door
Highway 61 Revisited
Like A Rolling Stone
Mr. Tambourine Man
Come possono cambiare le cose in breve tempo. Me ne sono reso conto ancora
venerdì 8 maggio, quando ho assistito allo spettacolo della Slow Train Band,
uno dei migliori gruppi lombardi che rende omaggio al nostro grande Mr.
Dylan.
L‘ultima volta che vidi la STB suonare dal vivo fu solo dieci mesi fa. Ma in
questo breve lasso di tempo due dei componenti originali della Band, Max e
Raffael, hanno lasciato il gruppo e sono stati sostituiti da altri due
membri. Dato che il gruppo era formato solo da quattro elementi, se la
matematica non è un’opinione, STB è nuova al 50%.
I due vecchi volti che conoscevo, Dario e Luca, mi hanno salutato
calorosamente appena arrivato e mentre ci dirigevamo al bar per un drink la
mia prima curiosità fu sapere quali fossero i motivi dell’uscita dal gruppo
di Max Ambra e Raffael Massa. Mi spiegarono che il cambio della formazione
era dovuto principalmente a impegni di lavoro e al cambio di direzione
musicale, cosa che durante lo spettacolo divenne evidente.
Fui poi introdotto ai nuovi volti del gruppo: Beppe, cantante e chitarrista,
e Franco batterista, due ragazzi veramente simpatici. Augurai loro la
migliore delle fortune appena in tempo, prima che iniziasse lo spettacolo.
In questo bar-pub, quasi del tutto pieno di persone che cenavano e bevevano,
lo show iniziò con “Positively 4th Street” e “The Times They Are
A-Changin’”, entrambe suonate e cantate molto bene. Al termine di “From A
Buick 6” e “Forever Young” fu evidente che queste versioni erano molto
diverse da quanto avevo ascoltato circa dieci mesi prima. Erano tutte
leggermente più lente ma molto più blueseggianti. Mi resi conto che i due
nuovi elementi avevano sicuramente cambiato il suono del gruppo. Seguirono
versioni rilassate, con l’aggiunta di un ritmo blues, di “Just Like Tom
Thumb’s Blues”, “Rainy Day Woman 12 & 35” e “Maggie’s Farm”.
Beppe dette il massimo, nonostante non stesse molto bene e qualche volta
faticasse a tenere controllata la sua bella voce blues. Franco, che è un
batterista più blueseggiante di quanto lo fosse Raffael, tenne un buon ritmo
ed è decisamente più adatto a questa nuova band. Luca suonò bene tutti gli
assoli e su Dario, al basso, puoi fare affidamento come su un orologio
svizzero.
A questo punto, a sorpresa, fu eseguita una canzone da nuovo CD di Dylan
“Together Through Life”: “Beyond Here Lies Nothin’”. Ben fatto, ragazzi!
Avete suonato questa canzone dal vivo ancora prima di Dylan!
La versione di “It Takes A Lot To Laugh”, eseguita prima dell’intervallo, è
stata, secondo me, il pezzo migliore della serata, con Beppe e Luca che
interagivano molto bene con le chitarre. Sembra che anche il pubblico
l’abbia gradita molto, dato il grande applauso sul finale.
Dopo l’intervallo, “All Along The Watchtower”, “Someday Babe” e la versione
di Eric Clapton di “Don’t Think Twice”, furono eseguite bene e
professionalmente, rispecchiando il nuovo suono blues del gruppo. Poi
seguirono le versioni ancora più blueseggianti di “One More Cup Of Coffee”,
“Slow Train” e “Shelter From The Storm”.
Il pubblico era felice e tutti i pezzi furono accolti calorosamente.
“Highway 61 Revisited” e “Like A Rolling Stone” furono sicuramente altri due
picchi della serata che terminò con una versione reggae di “Mr. Tambourine
Man”, dall’album “At Budokan”, che portò una ventata di freschezza dopo il
suono ascoltato sino ad allora.
Mi fu chiaro che la nuova STB si era allontanata molto dal suo inizio
rockeggiante. Avevano smussato tutti gli angoli per arrivare ad essere un
gruppo che suona Dylan in versione più blues.
Una nuova STB è nata stasera e sono felice di aver fatto da testimone. Con
il tempo, forse, alcuni numeri più lenti saranno aggiunti alla scaletta per
creare un’atmosfera diversa e mischiare suoni e ritmi differenti. Hanno
un’eccellente base sulla quale lavorare e possiamo aspettarci delle cose
molto buone da questo gruppo.
Support your local band!
Well I didn’t come here to deal with a doggone thing
I just came here to hear the drummer's cymbal ring.
There ain’t no way you can put me down
I just wanna say that hell’s my wife’s home town
Bene , non son venuto qui per occuparmi di qualche
maledetto affare
son venuto qui solo per ascoltare il tintinnio dei cimbali
In nessun modo puoi criticarmi
Voglio proprio dire che inferno è la città dove è nata mia moglie.
Well there’s reasons for that, and reasons for this
I can’t think of any just now, but I know they exist
I’m sittin in the sun ‘till my skin turns brown
I just wanna say that hell’s my wife’s home town home town home town
Bhe , c’è una ragione per quello e una ragione per
questo
non me ne viene in mente nessuna ora come ora, ma so che esistono
Starò seduto sotto al sole finchè la mia pelle non sarà abbronzata
Voglio proprio dire che inferno è la città dove è nata mia moglie
la città , la città
She can make you steal, make you rob
Give you the hives, make you lose your job
Make things bad she can make things worse
She got stuff more potent than a gypsy curse
Lei può indurti a rubare , a fare rapine ,
farti venire l’orticaria , a farti perdere il lavoro
Può far andare male le cose e poi può farle andare ancora peggio
Lei ha roba più potente della maledizione di una zingara .
One of these days I’ll end up on the run
I'm pretty sure she'll make me kill someone
I’m going inside, roll the shutters down
I just wanna say that hell’s my wife’s home town
Uno di questi giorni scapperò
son quasi certo che mi farà uccidere qualcuno
Mi chiudo dentro e tiro giù le tapparelle
Voglio proprio dire che inferno è la città dove è nata mia moglie
Well there’s plenty to remember, plenty to forget
I still can’t remember the day we met
I lost my reasons a long ago
My love for her is all I know
Bhe , c’è molto da ricordare , molto da
dimenticare
io ancora non ricordo il giorno che ci siamo incontrati
Ho perso le mie ragioni molto tempo fa
Il mio amore per lei è tutto quello che so
State gone broke, the county's dry
Don't be lookin' at me with that evil eye
Keep on walking, don’t be hanging around
I’m tellin you again that hell’s my wife’s home town home town home town
Lo stato è in bancarotta , la contea è a secco
Non buttarmi addosso il malocchio
Continua a camminare , non bighellonare in giro
Vi dico di nuovo che inferno è la città dove è nata mia moglie
la città , la città
Grazie ad Alessandro Carrera e Michele
Murino per le fondamentali precisazioni nell'interpretazione di alcune frasi
_______________________________________________________________________________________________________________
Dylan apre a McCartney
La leggenda del folk Bob Dylan ha spianato la strada per una collaborazione
storica , insistendo sul fatto che sarebbe felice di collaborare con
Sir Paul McCartney per registrare un duetto.
L’anno scrorso Paul aveva annunciato che lavorare con Dylan era una delle
sue più grandi ambizioni , definendo l’autore di Blowin’ in the wind un
“genio”.
Il sogno di McCartney potrebbe diventare realtà , la rockstar , notoriamente
riservata , ha ammesso che sarà possibile l’idea di un duetto.
Dylan , dice la rivista Rolling Stone , ha dichiarato “ Sarebbe emozionante
fare qualcosa con Paul , ma si sa , le nostre strade si dovrebbero
incrociare per fare qualcosa che avesse un senso”.
McCartney ed i suoi rappresentanti sono già al lavoro per far in modo che i
due si incontrino. Un portavoce di Paul ha dichiarato
“ Abbiamo saputo di questa offerta stamattina e stiamo cercando di farlo
sapere a Paul. Penso che sia molto interessato , sarebbe un peccato se la
cosa non avesse un seguito”.
Jakob Dylan , in giugno in tour e nuovo album con i
Wallflowers
Jakob , il figlio di Bob , vorrebbe rimettere insieme i
Wallflowers per un nuovo album ed un tour nel 2009. La band , di stanza a
Los Angeles , ha avuto un periodo di arresto per permettere a Jakob di
realizzare il suo album da solista , ma ora si sta rifacendo con una
collection di best dagli anni 1996-2005 , prodotto e compilato da Jakob
Dylan. Il vincitore di due Grammy Award ritornerà on the road nel mese di
giugno con un tour in Nord America per sostenere l’album. La band ha
registrato una serie di successi , tra i quali “One Headlight” , “6th Avenue
Heartache” e “Sleepwalker”.
Bob Dylan ha intenzione di scrivere un musical per New York .
Dopo essersi riunito all’amico di vecchia data Robert Hunter , paroliere dei
Greatful Dead , per scrivere i testi di “Together Through Life” , i due
torneranno in studio ancora una volta per creare la musica di una prossima
produzione di Broadway. Dylan dice “ Hunter è un vecchio amico , potremmo
probabilmente scrivere un centinaio di canzoni insieme , se pensiamo che sia
importante e se ci sono le ragioni giuste. Lui ha un modo di srivere le
parole e ce l’ho anch’io. Abbiamo anche la possibilità di scrivere canzoni
diverse da quello che si chiama songwriting. Scriveremo insieme un altro pò
di canzoni per alcuni musical di Broadway. Dylan ha collaborato con Hunter
per la prima volta per l’album Down in the groove.
1. The Wicked Messenger (Bob on keyboard)
2. Girl Of The North Country (Bob on guitar)
3. Man In The Long Black Coat (Bob on guitar)
4. Stuck Inside Of Mobile With The Memphis Blues Again (Bob on keyboard)
5. Blind Willie McTell (Bob on keyboard)
6. Desolation Row (Bob on keyboard and harp)
7. It's Alright, Ma (I'm Only Bleeding) (Bob on keyboard)
8. Po' Boy (Bob on keyboard and harp)
9. Highway 61 Revisited (Bob on keyboard)
10. Ballad Of A Thin Man (Bob on keyboard and harp)
11. I Don't Believe You (She Acts Like We Never Have Met) (Bob on keyboard
and harp)
12. Ain't Talkin' (Bob on keyboard, Donnie on viola)
13. Summer Days (Bob on keyboard)
14. Like A Rolling Stone (Bob on keyboard)
(encore)
15. All Along The Watchtower (Bob on keyboard)
16. If You Ever Go To Houston (Bob on keyboard
and harp)
17. Spirit On The Water (Bob on keyboard and harp)
18. Blowin' In The Wind (Bob center stage on harp, then on keyboard, Donnie
on violin)
Caro mr.Tambourine e cari amici che frequentate il sito,
facciamo in modo che il quiz rimanga soltanto un divertimento senza
l'assillo di dover rispondere il più velocemente possibile alle domande, a
questo proposito condivido le nuove regole, personalmente sono rimasto
sorpreso nel vedere quante persone ci sono che sanno tutto o quasi della
vita di Bob, e devo ammettere che ho imparato alcune cose dalle risposte dei
vari quiz, io che mi vanto con moglie e figlio di conoscere tutto quel che
riguarda la carriera di Dylan. Mia moglie scherzando, forse non troppo , mi
dice che voglio più bene a Bob che a lei. Ho ascoltato la prima volta Dylan
nel lontano '76, un amico più grande di me aveva il nastro di Blood on the
tracks, rimasi colpito da quella voce e da quelle canzoni che ascoltavo
continuamente. Successivamente Hard rain, quel volto in copertina che mi
guardava fisso ed io che mi dicevo chi fosse questo Bob dylan del quale già
non potevo fare a meno. Oggi lo sò, forse quel periodo, Rolling thunder
revue, è uno dei miei preferiti ma anche il tour evangelico del 1978 coi
mitici concerti europei estivi ed i concerti in autunno in nord america. Se
ci penso bene anche il 1981 mi affascina ,e che dire della prima volta che
l'ho visto a Modena nell'87, ricordo il viaggio in macchina con babbo ,
mamma e fratello che "costrinsi "ad accompagniarmi, senza dimenticare il
1988, g.e.smith alla chitarra non era male con il batterista parker. Ma
forse sto' divagandomi un pò troppo: il senso di questa mia è che
tutti noi vogliamo bene a quest'uomo di quasi 70 anni che ha influenzato
positivamente la nostra vita e il fatto di rispondere o meno al quiz per le
variazioni di regolamento non ci deve creare nessun dissapore, personalmente
quando sarò in grado di rispondere lo farò, anche perchè altrmenti in
famiglia mi diranno "vedi questo non lo sapevi", e se farò degli sbagli
pazienza aspetterò il lunedi' per sapere la risposta esatta. Mando un saluto
all'ideatore del sito ed a tutti quelli che leggono quotidianamente queste
pagine, ciao.Benedetto.
Carissimo Angelo,
premesso che non è nel mio stile alimentare polemiche e che sono certa che
solo una lettura frettolosa del mio intervento Ti ha indotto a formulare le
osservazioni che da ultimo ho letto, sento la necessità di chiarirTi alcune
cose, prima di considerare chiuso definitivamente un colloquio personale che
non è lecito condurre in questo luogo.
1) Sulla seriosità
Intanto, riguardo alla portata del quiz, mi sono limitata a descrivere ciò
che qualunque osservatore avrebbe facilmente percepito e lo stesso
Tambourine aveva più volte precisato. Il termine "serioso" , un lettore che
fosse stato attento al contesto lessicale in cui è stato inserito l'avrebbe
interpretato nel significato di "formale, rigido, rigoroso et similia" e non
certo nel significato che l'aggettivo assume in contrapposizione a
"superficiale". Sempre il lettore accorto avrebbe anche compreso che si
riferiva alle regole del gioco non certo al contenuto delle domande
formulate e meno che mai all'atteggiamento dei partecipanti.
Credo sia pacifico che chiunque accede e partecipa a MF abbia interesse per
Dylan e la sua opera a prescindere da un quiz, e si accosti alla conoscenza
di questo monumento con la massima attenzione. Pertanto, mi sembra inutile
precisarlo.
2) Sul divertimento
Credo che occuparsi della vita e dell'opera di Dylan possa essere
considerato un serio divertimento intellettuale nella sua accezione più
aulica di "piacere". Riferito al quiz, il termine può assumere il
significato di piacevole passatempo a carattere pedagogico, e pertanto, non
vedo nulla di riduttivo nel considerarlo un divertimento. Peraltro,
affermare che il termine non si addice ad una gara avente ad oggetto temi
dylaniani, mi sembra in aperta contraddizione con l'avervi partecipato con
il cronometro in mano per assicurarsi il punteggio maggiore e con l'essersi
lamentato di avere perso tempo prezioso dopo l'annullamento della
classifica. Forse sbaglierò, ma mi sembra che tale atteggiamento faccia
pensare più ad un accanito giocatore che ad un riflessivo esegeta dell'opera
di Dylan.
3) Sul rispetto delle opinioni altrui
Anche in proposito un lettore attento avrebbe percepito che da nessuna mia
affermazione trapela la mancanza di rispetto nei confronti di chi ha
censurato le decisioni prese da Mr. Tambourine ed ha deciso di non
partecipare più al gioco, salvo che non si voglia sostenere che la libertà
di pensiero non includa anche la libertà di critica e che chi si permette di
criticare le scelte altrui o ha una visione diversa dei fatti manca di
rispetto al prossimo. Peraltro, a ben vedere ho espresso essenzialmente
dispiacere e delusione, che attengono più alla sfera dei sentimenti che a
quella della attività critica, esprimendo, altresì, un affettuoso invito a
soprassedere alla decisione presa. Ritengo che questo non denoti mancanza di
rispetto per le opinioni altrui.
Mi sembra, invece, che si possa più facilmente rinvenire una connotazione
autoritaria, supponente ed irriguardosa nell'affermazione del seguente
tenore letterale "Direi proprio che allora QUESTO QUIZ NON S'A' DA FARE
(almeno per quest'anno). Penso comunque che alla fine lo farete lo stesso
anche senza la mia presenza ( mi consola il fatto che alla fine si
decreterà....IL PERFETTO MAGGIE'S FARMER, sarete d'accordo con me almeno
qui, non IL PERFETTO DYLANIANO - ho sempre diffidato della perfezione)" ,
che tuttavia, noialtri poveri mortali maggiesfarmiani imperfetti abbiamo,
con animo benevolo ed alta propensione alla tolleranza, fatto finta di non
avere letto.
In conclusione, caro Angelo, nella certezza che questo scambio di opinioni
non inficerà minimamente il cordiale svolgersi dei nostri rapporti, sia pure
mediati da un collegamento etereo, Ti dico con tutta franchezza che tutti
noi possiamo essere considerati importanti per dare vivacità al sito ma
nessuno verrà considerato indispensabile. Rispetto moltissimo la Tua scelta
di non partecipare più al quiz e qualora dovessi ripensarci sarò la prima ad
esserne felice.
Peraltro, voglio aggiungere, che a mio avviso non c'è nulla di più dylaniano
che considerare un piacevole passatempo non particolarmente serioso parlare
della sua vita (pubblica ovviamente) e della sua opera, guardando con il
giusto distacco e ridimensionando ogni cosa lo riguardi, senza prendere
troppo sul serio ogni diatriba che ci coinvolga, come lui ha sempre voluto .
Un saluto a tutti, ed uno particolare ad Angelo,
Cari amici , lasciatemi dire una parola
finale . L’idea del quiz si è dimostrata più che buona , permetteva di
trovare nuovo interesse in cose forse dimenticate , saperne altre
che magari non si è mai avuto occasione di conoscere , ha creato interesse (
i nostri scambi letterali lo dimostrano ) , ha contribuito a creare un
gruppo di amici-rivali che tutto sommato credo che si stimino molto , e
questo a mio avviso è più che positivo . Il Quiz non è indispensabile alla
vita di nessuno , si può partecipare o no , le regole andavano cambiate ed è
stato fatto , suscitando consensi e proteste , so che non è mai facile
accontentare tutti , ma vi assicuro che ho fatto del mio meglio perche
ognuno di voi avesse parità di chanches.
Qualcuno di voi ha deciso di abbandonare il quiz , ok , è una scelta che
rispetto anche se non condivido , in fondo si può vivere anche senza , ma
devo dire che mi spiace , non pensate che io abbia voluto danneggiare o
prendere in giro qualcuno , ci metto tutta la mia volontà , la passione e a
volte anche la mia ignoranza per portare avanti Maggie’s Farm , molti mi
hanno lodato , qualcuno mi ha apertamente disapprovato , qualcuno mi ha
insultato , qualcuno ha chiesto la mia testa , ma non ha importanza , fa
parte del gioco , così va la vita e bisogna saper accettare tutto. Come dice
Bob nella sua ultima canzone : Gli edifici sono fatiscenti nel quartiere ,
ma non c’è da preoccuparsi , va tutto bene !
Mr.Tambourine
Caro Tambourine,
Blowin' In The Wind fu eseguita in pubblico per la prima volta........
Marina.
Cara Marina , le risposte sono giuste ,
ma c'è una divergenza sulla data , la tua fonte ne indica una e la mia ne
indica un'altra , sto verificando con l'autore di una , dammi il tempo di
avere la risposta , intanto tu e Benedetto restate "sub judice" per la data
in attesa della risposta che spero chiarisca questa diversità , in caso
contrario le accetterò tutte e due come buone :o)
Riproviamo. Avevo pensato alla prima esecuzione
al..............Stefano Catena.
Caro Stefano , la strada giusta è questa ,
credo involontariamente di averti messo su una pista sbagliata con la mia
prima risposta , quindi non posso penalizzarti per questa . Ora sei sulla
strada giusta , il luogo della prima esecuzione è quello da te pensato , il
numero delle strofe anche , la data ed il cantante no . Quindi , avendoti
dato una indicazione che poteva essere fraintesa , non terrò conto di questa
risposta , ti dirò però che nei tre nomi che hai fatto nella tua seconda
risposta "ufficiale" c'è quello giusto . Resto in attesa di una tua nuova
mail , così potrai riguadagnare molti punti :o)
Libri : "Il cinema di Bob Dylan" - di Rudy
Salvagnini
caro Mr. Tambourine,
mi rifaccio vivo con Maggie's Farm dopo qualche anno (all'epoca il
curatore era ancora Michele Murino, che approfitto per salutare) per
segnalare, se può interessare, un libro di argomento dylaniano che ho
scritto ed è appena uscito. Si intitola "Il cinema di Bob Dylan" ed è
edito da Le Mani. Per ulteriori notizie, questo è il link alla pagina
relativa del sito dell'editore: clicca
qui
è stato un libro che ho sentito di dover scrivere per tracciare in
modo organico il percorso apparentemente disordinato del nostro Bob
in campo cinematografico (ma non solo, naturalmente mi sono occupato
anche del suo rapporto spesso problematico con la Tv e i videoclip),
un campo che come sai lo ha visto impegnato sotto diversi aspetti:
attore, regista, sceneggiatore e così via sino a diventare negli
ultimi anni un "quasi frequente" autore di canzoni per film (e in
quest'ambito, secondo me, realizzando alcune delle sue migliori
canzoni degli ultimi tempi, come 'Cross the Green Mountain e Huck's
Tune). Insomma, ho cercato di fare un quadro completo, per capire
come Dylan si è avvicinato al cinema e lo ha frequentato,
prendendosi, come al solito, notevoli rischi artistici (e non solo)
pur di restare fedele a se stesso (o al se stesso dei vari momenti in
cui ha fatto cinema). Che dipinga, giri un film, scriva un libro,
faccia il dj o componga una canzone, Dylan ci offre sempre uno
sguardo originale e non compromesso. Il che non mi pare poco, al di
là del fatto che magari qualcosa non gli riesca sempre bene.
A costo di sembrare banale, non posso evitare di chiudere facendoti
i complimenti per il sito che seguo da anni con interesse e che è un
vero punto di riferimento per gli appassionati dylaniani italiani.
Continua così e tanti auguri.
Ciao.
Rudy Salvagnini
Grazie di tutto Rudy , libro e complimenti
, alla prossima :o)
Bob Dylan, "Together Through Life," Columbia Records, 4
stars
By ANN POWERS - LOS ANGELES TIMES
In “Together Through Life “ l’ultima missiva emessa dalla sua
legnaia in Malibu dal Cantore dell’America , ci sono alcune evidenti
influenze.
Bob Dylan ha detto che quest’album è stato ispirato dalle etichette della
metà degli anni 60’ Chess e Sun Records , e infatti ci sono i cordiali
fantasmi di Muddy Waters ed Howlin’ Wolf nelle registrazioni , con Doug Sahm
ed Edith Piaff che si fermano per un paio di balletti. Ma John Bunyan ?
Lasciamo a Dylan di tirare fuori un pò di davvero vecchie radici.
“ A treatise of the Fear of God” di John Bunyan 1679 potrebbe essere o no
l’ispirazione per “Forgetful Heart“, la canzone più minacciosa di questa
raccolta vincente.
I dylanogisti , come lo storico Sean Wilentz , hanno notato che “ the fourth
part of the day” che Dylan gentilmente intona in “I feel a change comin’ on
“ si riferisce ad un passaggio del vecchio testamento ( Nehemiah 9.3 per i
curiosi) sulla penitenza ed il relativo pagamento in cielo del suo debito.
La ricerca delle allusioni è metà divertimento nell’ascoltare la musica di
Dylan.
L’altra metà in “Together Through Life “ è il sobrio inseguimento di che
agita piume di pavone e di chi si lamenta di continuo.
Buttate via entrambe , e progettato accuratamente per suscitare questi
sentimenti , il disco è stato registrato con amici , incluso il chitarrista
di Tom Petty Mike Campbell ed il co-fondatore dei Los Lobos David Hidalgo ,
la cui creola-latina fisarmonica lascia il suo segno umorale dappertutto.
I testi impiegano la vecchia tecnica del blues di trovare l’anima nei
jellyroll – usando storie d’amore e di sesso per arrivare a questioni più
profonde , come la schiavitù della morte e la trascendenza spirituale.
E’ un trucco che ha usato altre volte nella sua carriera , ma qui il suo
tocco ha una luce particolare.
Un pò trito.
Con titoli come “Shake shake mama” ed “It’s all good” appaiono un pò
scontati all’inizio.
Il ripetuto ascolto porta fuori i significati , ma il canto di Dylan ,
specialmente gracidante per pagar pegno al grezzo dei primi rock , ci
ricorda di non prenderla troppo seriamente. “It’s all good” dice Dylan
mentre documenta l’apocalisse in quel pezzo da roadhouse che chiude l’album.
Prendete questo vecchio bluesman nel modo che più vi piace amici , e siate
contenti che lui è ancora qui.
Proprio qualche commento sul 1° show di Dublino
By Ken
- Pubblico estremamente giovene ed entusiasta , almeno così mi è parso
- 1° Quattro canzoni sorprendentemente buone , Bob molto animato , allattava
la folla , canto energico ed efficace
- sezione dopo un pò più cullata , Bob ogni tanto perdeva un pò di grinta ,
il canto un pò più eccentrico del solito
- set principale , niente di troppo eccitante in termini di scelta delle
canzoni , forse tranne Red Sky...
- Tutte le paure che il concerto potesse rotolare giù dalla collina sono
state fugate da una davvero forte Thunder e LARS
- e , finalmente , gli encore hanno incluso il debutto di una canzone dal
nuovo album da lungo attesa , Bob ha optato per If you ever go to Houston.
Spettacolare performance , meglio che sull’album , eccellente vocal , Bob
che si appoggia bene su tutte le strofe , perchè ha aspettato 31 show per
suonare questa dannata cosa !!!!
Mi chiedo , cosa ci farà domani ?
°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°
Review by John McCarthy
Mia moglie , mia figlia ed io , siamo tornati dal concerto alla 02 . E’
stata una notte perticolare per me , perchè erano esattamente 43 anni da
quando avevo visto Bob la prim volta in concerto , era il 5 maggio 1966 nel
cinema Adelphi di Dublino oggi demolito , comunque la storia è storia.
Pensiamo che Bob sia stato fantastico. La sua voce era forte e chiara tutta
la sera. Non voglio addentrarmi in particolari , è quasi mezzanotte e domani
è un’altra giornata di lavoro.
Gli highlights per noi : Just like a woman ( ha incoraggiato il pubblico ed
unirsi a lui , cosa che abbiamo fatto con gusto ; John Brown , Mobile ,
Under the red sky , Master of war , Ain’t talkin’ , Like a rolling stone (
la miglior versione live da anni , è stata fantastica ) ,
If you ever go to Houston - una gioia assoluta da sentire , cantata molto
bene. Penso se lo sia gustato anche lui , spero l’abbia gustato ,
noi certamente.
Review: Glasgow, Scotland
- SECC Hall 4 - May 2, 2009
BOB DYLAN - SECC, GLASGOW
By FIONA SHEPHERD
La SECC è un familiare campo di battaglia per I fans scozzesi di Dylan. La
vasta area della Hall 4 li ospita ogni volta che Bob passa con suo
Neverendingtour. Ma l’oggeto del loro ardore non ha ancora dimostrato
interesse nell’adattarsi a questa grande arena.
Così la sua banda di bellimbusti , che portavano in testa una bella collezione di
cappelli , occupava uno spazio relativamente piccolo al centro del palco ,
illuminati da spot modesti , e , bizzarramente , gli occasionali fasci di
luce che passavano da uno all’altro sembravano non avere nessuna influenza
sulla loro performance.
Come al solito , Dylan ha bisogno di girarsi per conquistare la folla , che
sorrideva entusiasticamente all’apparire della sua armonica , anche se
faceva solo poche note.
L’apertura , salvo Maggie’s farm e Don’t think twice , è stata relativamente
semplice , ma poi il gioco di riconoscere le canzoni è iniziato quando i
motivi familiari sono state rielaborati a livello quasi irriconoscibile ,
facendo affonfare il pubblico nel tentativo di cantare il coro di Like a
rolling stone.
Il set è stato recuperato dal livello di medio-show con dei dinamici encore
, che comprendevano una potente All along the watchtower , lo swing country
di Spirit on the water ed una gradita versione R&B di Blowin’ in the wind
con Dylan che ciondolava stranamente davanti alla sua tastiera.
Come la sua decisione di non suonare niente dal nuovo album , inutile
chiedere , meglio seguire la corrente.
Se Bob Dylan fosse stato uno sconosciuto cantante di piano bar
by pigpolice
Se Dylan fosse stato uno sconosciuto cantante di piano bar
sarebbe stato molto improbabile che qualcuno di noi avesse sentito parlare
di lui
Ma se , accidentalmente , avessimo ascoltato TTL
Cosa avremmo pensato di lui ?
Naturalmente è impossibile giudicare un disco di Dylan slegato dalla
leggenda.
Specialmente questo , ecco perchè ne sto parlando.
Ma... Ci sono tanti cantanti migliori , ovviamente.
Un sacco di parolieri scrivono testi migliori di quelle che Hunter ha
scritto per TTL .
E Lui è un vecchio uomo con un baffetto sinistro......
Ma…Non posso immaginare un altro artista che vuole avere il suo sound
O fare canzoni esattamente come lui
O registrare con una voce che è un pugno……
Suppongo che avrei smesso di ascoltarlo…..
Penso che non mi sarebbe mai piaciuto.....
(specialmente se fosse uno sconosciuto venuto dai boschi , certamente)
P.S. e la cosa strana è che questi testi rock sarebbero stati diversi senza
di lui....
In realtà ho pensato molto a questa cosa.
Gli edifici sono fatiscenti nel quartiere , ma non c’è da preoccuparsi , va
tutto bene !
Bob Dylan - If You Ever Go To Houston - Live in Dublin
5th May 2009
a
Mercoledi 6 Maggio
Set list: Dublin,Ireland - The
O2 - May 5, 2009
1. Leopard-Skin Pill-Box Hat (Bob on keyboard)
2. Don't Think Twice, It's All Right (Bob on guitar)
3. Lonesome Day Blues (Bob on keyboard)
4. Just Like A Woman (Bob on Keyboard and harp)
5. Rollin' And Tumblin' (Bob on keyboard)
6. John Brown (Bob on keyboard and harp)
7. Stuck Inside Of Mobile With The Memphis Blues Again (Bob on keyboard and
harp)
8. Under The Red Sky (Bob on guitar)
9. Honest With Me (Bob on keyboard)
10. Masters Of War (Bob on keyboard)
11. Highway 61 Revisited (Bob on keyboard)
12. Ain't Talkin' (Bob on keyboard)
13. Thunder On The Mountain (Bob on keyboard)
14. Like A Rolling Stone (Bob on keyboard)
(encore)
15. All Along The Watchtower (Bob on keyboard)
16. If You Ever Go To Houston (Bob on keyboard)
(Premiere live performance)
17. Blowin' In The Wind (Bob on keyboard)
"If you ever go to Houston" è la prima
canzone di "Together Trough Life" eseguita in pubblico.
Caro Mr.Tambourine ,
ti mando in allegato la recensione che ho scritto per
"Together Through Life" e che appare su "Europa" del 5 maggio. Te la mando
con il mio titolo originale perche quello che ha scelto la redazione
non mi piace.
La recensione, come vedrai, risponde anche al messaggio di Stefano C. che mi
era arrivato tramite maggiesfarm qualche settimana fa. Ho avuto moltissimo
da fare e non riuscivo a raccogliere le idee. Finalmente con l'uscita del
nuovo disco qualcosa mi si e' chiarito.
Una cosa: nella trascrizione dei testi di "Together Through Life" uscita su
maggiesfarm c'e' un errore. In "I Feel a Change Comin' On" Dylan non canta
"You're as porous as ever" ("Tu sei porosa come sempre", che non ha molto
senso), bensi' "You're as whorish as ever" ("Sei piu' zoccola che mai").
A presto,
Alessandro
Caro Alessandro , ti ringrazio per il riguardo che
sempre dimostri per Maggie's Farm , so che sei sempre molto impegnato per il
tuo lavoro , il rispondere alla domanda di un nostro lettore ci fa capire
che le persone come te bisogna tenersele strette , non solo per le tue
preziose spiegazioni , alla prossima :o) .
°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°
Il messaggio in bottiglia di Together Through Life
- "Felicemente prigioniero del blues"
Qualche settimana fa ho ricevuto tramite “maggiesfarm”, un
sito italiano che si occupa di Bob Dylan, il messaggio di un appassionato in
crisi. Stefano C. scrive che non ce la fa più ad andare a sentire Dylan dal
vivo e che da quando ha saputo che il nuovo disco di Dylan, quel Together
Through Life uscito in questi giorni, è un ritorno alle sonorità anni ’50,
ha deciso che di questa “noia impressionante” non ne vuole più sapere, anche
se sono venticinque anni che segue Dylan e gli ha dedicato un bel po’ di
tempo e di soldi. E a questo punto vuole sapere che cosa ne penso io, come
traduttore, studioso e appassionato. Non so, ormai Dylan si è guadagnato il
diritto di fare quello che gli pare, ma anche chi l’ha seguito si è
guadagnato lo stesso diritto. La richiesta di Stefano C. mi ha fatto sentire
come un bizzarro padre spirituale che riceve la visita di un parrocchiano
tormentato: “Padre, mi aiuti, ho perso la fede”. Posso solo dire che se
Stefano C. si sente abbastanza sicuro di sé da abbandonare il Maestro,
benedico la sua decisione e gli auguro un felice cammino. Liberarsi di
un’ossessione è sempre un segno di maturità. Molto meglio dire “Bob Dylan mi
ha rotto” e sbattere la porta (“se mai c’è stata una porta”, come canta
Dylan in Forgetful Heart) piuttosto che accodarsi a coloro ai quali Dylan
non piace più, che non lo capiscono più, o che non si sentono capiti da lui,
ma che continuano a scrivere articoli e blog e interventi nei quali
inveiscono contro il loro perduto amore come mariti che dopo il divorzio
tornano a urlare insulti davanti alla casa della loro ex.
Dylan è esasperante perché non se ne va, perché può essere grandissimo e
orribile, e perché non è mai entrato in quella zona di rassicurante
irrilevanza alla quale sono approdati molti suoi colleghi (Rolling Stones,
Van Morrison, Paul McCartney, David Bowie, U2 e R.E.M. – Bruce Springsteen e
Neil Young fanno ancora in tempo a uscirne). Ti tiene sulle spine perché
anche quando ti delude non ti fa sentire superiore a lui, anzi il suo modo
di deluderti sembra un insulto rivolto a te che sei stato così sciocco da
farti menare per il naso un’altra volta. Te l’avevo detto di non prendermi
troppo sul serio, ti sta ripetendo il vecchiaccio. Te l’avevo detto che io
non sono un Musicista, non sono un Poeta, sono solo un ragazzo dalla pelle
bianca che una volta è entrato nel labirinto del blues e ha trovato il
minotauro nero ad aspettarlo. Ma tu non mi hai ascoltato e mi sei venuto
dietro credendo che io avessi in mano il filo d’Arianna che avrebbe salvato
tutti e due. Ebbene, non ce l’ho, e sai che cosa ti dico? Preferisco la
compagnia del minotauro alla tua. Io mi sistemo qua. Tu trovati l’uscita da
solo.
Se Together Through Life ha una storia da raccontare, è proprio quella di
chi ha deciso di non uscire più dal dedalo della musica americana.
Prigioniero del blues di Muddy Waters, Howlin’ Wolf e Otis Rush, del suono
scabro e minimalistico dei vecchi dischi Chess e Cobra, del country-rock
texano di Doug Sahm, del conjunto tex-mex impreziosito di fisarmoniche e
trombe, e addirittura della parlour ballad degli anni ‘10 e ’20 (la “romanza
da salotto” che venne poi spazzata via da Broadway e dallo swing), il
vecchio folksinger (68 anni a maggio) ci ha inviato Together Through Life
come un messaggio in bottiglia lanciato da un luogo del quale solo lui
conosce la strada. Non c’è vero e proprio rock and roll in Together Through
Life, ma non c’è nemmeno una ballata folk. Ci sono invece canzoni, care
vecchie canzoni, offerte con finissima furbizia ma anche con una sorta di
incantata, sublime stupidità. Sono canzoni come Life Is Hard o Forgetful
Heart, che anche la signora Beatty Zimmerman avrebbe potuto cantare mentre
stendeva il bucato, a patto che non badasse ai tranelli nascosti in certi
versi un po’ troppo innocenti. Ci sono blues comicamente “diabolici” come My
Wife’s Home Town e Shake Shake Mama, residuati bellici di una misoginia
arcaica ma anche carichi di una sessualità esplicita e adulta (espressa,
ancora più che dalle parole, dalla musica e da una voce splendidamente
rasposa e grufolante) impossibile da trovare altrove nella pop music. Ci
sono tre pezzi abbastanza seri, This Dream of You, I Feel A Change Comin’ On
e It’s All Good, ma suonati e cantati come se non lo fossero, corollari a
discorsi già fatti tanto tempo fa, passioni consumate e che bisogna stare
attenti a non rinfocolare. E ci sono anche momenti di stanchezza,
attribuibili tanto alla musica di Dylan come a Robert Hunter (già
responsabile dei testi dei Grateful Dead e qui co-autore dei versi di nove
canzoni su dieci), come If You Ever Go to Houston (glossa della tradizionale
Midnight Special) che non riesce a decollare, appesantita da un
arrangiamento ossessivo, e una Jolene che tenta, senza riuscirci, di
recuperare la purezza mozartiana (quella sì davvero perduta) del Chuck Berry
di After School Sessions.
Può darsi che tutto questo risulti una “noia impressionante” per chi non
vede che cosa ci sia di rilevante nel riproporre, all’alba del 2009, il
carezzevole melodizzare di Irving Berlin o la nuda austerità delle incisioni
Chess. È legittimo. Ma è come lamentarsi che Paolo Conte faccia canzoni a
tempo di rumba e di tango invece di passare all’hip-hop. Quanto agli altri,
e sono la maggioranza, apriranno l’ultimo messaggio in bottiglia del vecchio
maestro e, diligenti e felici, si metteranno a decifrarlo, come in fondo è
sempre successo, da cinquant’anni in qua.
Together Through Life : il rapporto fra Zimmerman , Dylan
ed il blues.
Sembra che il nostro Bob non abbia più niente da dimostrare , sembra che il
nostro Bob non voglia dimostrare più niente , sembra che il nostro Bob sia
entrato in un mondo tutto suo , solo suo , chiudendo fuori i fans e tutto il
resto del mondo. Stanco di una vita che ogni volta lo obbligava , pretendeva
da lui la sublime perfezione del suo pensiero , della sua poesia , della sua
musica , il vecchio Bob ha detto basta , ha aperto una porta , è entrato e
se l’è chiusa alle spalle. Finalmente nel luogo dove è ora può fare quello
che vuole , quello che gli piace , quello che non lo impegna , quello che
non lo consuma. Fa esattamente quello che gli va di fare , la musica che ha
sempre amato , le canzoni che sentiva alla radio nella sua infanzia , il
semplice blues , la musica del diavolo , incarnazione della voce delle
masse , dei delusi , dei disperati , di quelli che pensano di essere dei
veggenti , quelli che hanno un rimedio per tutto ed alla fine ne escono
eterni perdenti . Così è il blues , monotono , ripetitivo , ingabbiato in un semplice
schema musicale , dotato di una carica comunicativa potentissima. Quel blues
che si ruba le melodie di canzone in canzone , che fa in modo che della
stessa song ci siano quattro , cinque o sei o chissà quante versioni con il
testo diverso , e piace sempre , affascina sempre , entra nei cuori e nei
cervelli delle gente , anche quando a suonarlo non sono i grossi calibri ma
uno come Bob Dylan che la voce se l’è consumata “on the road” , "on the
wine" ed "on the cigarettes".
Potenza del blues o potenza di Dylan ? Di tutti e due credo , l’accoppiata
Dylan-Blues è sempre stata vincente nel tempo , e Together Through Life lo
sta dimostrando. Adesso ho capito il significato del titolo dopo tutte le
polemiche che ho suscitato su Maggie’s Farm con il mio precedente scritto
sull’argomento. Allora mi chiedevo che senso aveva sentir dire da Dylan
“Assieme attraverso la vita” , da uno che il pubblico l’ha sempre misurato
con il suo metro , importante ma non determinante , se consenziente meglio ,
ma mai influente sulle sue scelte , uno che il pubblico l’ha assillato e
torturato per tutta la vita in tutte le maniere. Ma il titolo non era
rivolto al suo pubblico , era così facile , ma ho dovuto ascoltare il disco
per capirlo , “Together Through Life “ significa insieme attraverso la vita
per Robert Zimmerman , Bob Dylan e il Blues. Noi non c’entravamo in tutto
questo , era una specie di autocertificazione Dylaniana , il mettere molto
misteriosamente il puntino sulla famosa - i -. Questo è il senso di
“Together Through Life”, non era un messaggio al dylanpeople , era una
semplice riflessione personale , il punto di una vita che ormai si avvia
tranquillamente verso l’ ultima parte del giorno. E' il riassunto di buona
parte della sua musica , delle sue parole , della sue vicende personali ,
delle sue impressioni , degli avvenimenti che l’hanno visto partecipe dei
fatti di questo mondo come tutti noi. Lui li vede a suo modo e li giudica a
suo modo , li desrive a suo modo , li canta a suo modo , ed alla fine ,
valutati a suo modo , sputa la sentenza definitiva. A volte questo Dylan è
sembrato arrogante , i genii hanno sempre dovuto subire questo genere di
attacchi da parte delle comunità , in ogni parte del mondo , in ogni tempo ,
ed hanno sempre risposto chiudendosi la porta dietro alle spalle , lasciando
che il mondo fuori continuasse a girare come meglio gli pareva. Questo ha
fatto Dylan , ha fatto quello che si sente di fare , esattamente come ognuno
di noi , magari in modo diverso , con forme di espressione differenti , a
volte scontate come il blues , ma non scordiamo che il blues potrà essere
anche banale ma mai superficiale , il blues scava in profondità , per questo
dura da anni. A Dylan piace il blues , Dylan canta il blues , l'ha sempre
cantato , gli piace il Mex-Tex , e allora ? Ha tutto il diritto e la gioia
di farlo , mica deve chiedere la nostra opinione prima di fare qualcosa ,
lui fa , se poi quello che lui fa piace anche a noi meglio ancora ,
altrimenti in mondo continua a girare nello stesso modo . Forse qualcuno dei
suoi old-times fans sperava in un un nuovo capolavoro invece ha avuto un disco
semplice , scarno , spontaneo , old-fashioned e pure divertente come Together Through Life , ma
attenti , il solito buon vecchio Dylan il capolavoro l’ha infilato anche in
questo disco , si intitola “ I fell a change comin’ on”.
Alessandro Carrera con le sue parole mi ha aperto gli occhi , grazie
Alessandro , ora c’è un cieco in meno sulla terra !
Marina , leggendo il tuo intervento (a ridaje co sto Quiz),
ho notato che hai usato dei termini che a mio modesto parere mi sembrano
proprio non appropriati (...mantenere vivo l'interesse ,...nulla di
serioso,... divertendoci,.... ) bè, ti dico con tutta sincerità che quando
parlo di DYLAN non riesco proprio a non essere serio, e neppure mi diverto ,
semmai rifletto. Inoltre ti assicuro che non è di certo un gioco (a ridaje
co sto Quiz) a farmi mantenere vivo l'interesse per DYLAN (oramai DYLAN si è
stabilito definitivamente nel mio DNA), quindi cerchiamo di rispettare le
idee di ognuno come mi sembra abbia già fatto intelligentemente il nostro
TAMBURINO. (Che mondo sarebbe se tutti la pensassero come te ? ( o come me ,
naturalmente). Per quel che riguarda il mio affetto verso il sito inoltre ti
dico che non ho a minima intenzione di .....lasciarvi soli...., e se potrò,
nel mio piccolo quando sarà ora darò anch'io il mio contributo ( ..mentale
s'intende..qui non siamo mica a Telethon. Come vedi ci si può divertire
anche senza parlare di DYLAN).
"....Questo è il mondo? questi
i diletti, l’amor, l’opre, gli eventi,
onde cotanto ragionammo insieme?
questa la sorte delle umane genti?"...
ciao
mr.tambourine............................................
Data...................no - 2 punti
Luogo................si + 4 punti
Cantante............no - 2 punti
Strofe................si + 4 punti
ciao Benedetto.
Caro Benedetto , 2 risposte giuste e due
no , 8 punti - 4 di penalizzazione per le
due sbagliate = 4 punti , se mi mandi le risposte giuste puoi riguadagnare
altri 8 punti , :o) Ciao
Bob Dylan Edinburgh Playhouse May 3rd 2009 Just Like A
Woman
Bob Dylan LIVE Leopard-Skin Pill-Box Hat in Edinburgh
Playhouse
a
Martedi 5 Maggio
DYLANQUIZ # 1
Blowin in the Wind venne suonata per la prima volta in
pubblico:
...............
...............
...............
..............?
Stefano C.
Non è la risposta giusta Stefano , fai
una ricerca più approfondita , in pubblico non vuol dire necessariamente "in
concerto". Hai risposto a tre domande su quattro , quindi devo penalizzarti di
6 punti .
Caro Mr. Tambourine e cari maggiesfarmer tutti,
torno solo oggi sulle pagine di MF e scopro che c'è stato un uragano che ha
spazzato via tutto, punti e amici.
Dispiace anche a me aver perso i miei bei punticini guadagnati tanto
faticosamente ma mi dispiace ancor più per la defezione di Blindboygrunt ed
Angelo.
Anzi, per la verità sono un pò delusa da questi cari amici.
Mi sembrava che tutti fossero disponibili a supportate Tambourine nel
difficile compito di conformare questo quiz che non ha altro scopo se non
quello di sollecitare la nostra voglia di ripescare nella memoria personale
e collettiva ogni genere di notizia su Bob e sulla sua opera che possa
mantenere vivo l'interesse di vecchi e nuovi fan ed arricchire chi come me
non può definirsi un fan storico, di quelli che sanno vita morte e miracoli
del loro idolo.
Mi sembrava altrettanto chiaro che la messa a punto progressiva delle regole
basata sui suggerimenti e sulle doglianze o anche sulla semplice
osservazione dell'andamento del quiz facesse parte di un gioco che sin
dall'inizio non ha avuto nulla di serioso, ma ha rappresentato solo uno
strumento per alimentare il sito divertendoci.
Confesso che quando ho letto che la classifica era stata azzerata mi è
venuto un coccolone e di primo acchito, tra il serio ed il faceto, volevo
intitolare questo mio intervento "giù le mani da miei punti!!".
Personalmente non avrei preso la decisione di azzerare la classifica, ma me
ne sono fatta una ragione con un bel sorriso sulla bocca perché ho pensato
con affetto a tutti voi e soprattutto a Mr. Tambourine, che pubblicamente
confessando la sua inesperienza ci ha aperto le porte di questo casa
cercando di renderla ogni giorno sempre più nostra e, negandosi quel ruolo
di ferreo conduttore che pure poteva arrogarsi, ha dato voce a tutti nel
rispetto della impostazione voluta dal fondatore. A volte ha commesso degli
errori e forse, a questo punto devo dire, anche quello di averci dato troppo
spazio, ma sono certa che si è sempre mosso in totale buona fede. D'altra
parte essere critici è molto più semplice che essere propositivi e solo
l'immobilismo ci preserva dall'errare e dalle critiche. Mr. Tambourine ci ha
dato la possibilità di scrivere insieme le regole del quiz, interagendo con
lui, dando a tutti un grande esempio di democraticità.
Per questo mi permetto di dire che le reazioni di Blindboygrunt e Angelo
appaiono un pò sproporzionate rispetto allo spirito di questa iniziativa ed
auspico che possano avere presto un sereno ripensamento, perché il nostro
caro Tamburino mi sembra non meriti tanto e MF ha bisogno del contributo
anche dei cari amici Blindboygrunt ed Angelo.
Penso di poter dire, senza timore di essere smentita, che l'idea del
punticino che ci fa salire in classifica abbia avuto ed avrà per tutti noi
un valore, anche se solo simbolico, e sarebbe una ipocrisia sostenere il
contrario. Consideriamo, però, il lavoro fatto sinora come una sorta di
test, anche se sono convinta che anche questo nuovo regolamento mostrerà i
suoi limiti, ma per quanto mi riguarda mi diverte l'idea di partecipare ad
una gara di conoscenza senza pretese, lasciando al simpatico Tamburino il
duro compito di soppesare le nostre risposte ed attribuirci dei punti.
Peraltro, devo dire che leggendo le risposte all'ultrimo quiz ho avuto
l'impressione che spontaneamente ci siamo orientati verso una
esaltazione del contenuto della risposta piuttosto che della rapidità della
stessa. Quindi, non è escluso che il nuovo regolamento possa dare buoni
risultati.
Un caro saluto a tutti
Marina
Review: Edinburgh,
Scotland - Edinburgh Playhouse - May 3, 2009
by Graeme Thomson
Può essere che sono capitato nella serata buona , può essere che le mie
aspettative erano così basse che anche una dimostrazione dal vivo di come
contrarre l’influenza suina sarebbe sembrata una sorpresa. Non lo so. Non
avevo mai visto Dylan prima , così non possso fare un paragone con le
precedenti esibizioni allla Bournemouth nel 2002 ed alla Earls Court nel
1978 come tutti gli altri Bobcats , tutto quello che so è che sono stato due
ore a vederlo cantare e suonare alla Edimbourgh Playhouse l’altra sera , e
non credo di aver pensato una volta – Gesù , cosa sto facendo qui ?.
Mi è sembrato veramente straordinario - vestito in nero con le bande gialle
sui pantaloni , uno strano mix di gilet e camicia con una specie di foulard
diamante intorno al collo , l’intero combo coronato con un cappello nero a
tesa larga.
Quando faceva veramente sentire la musica , il che è stato spesso , non ho
visto niente di stanco o cinico in quello che stava facendo , e ha suonato
molto la chitarra , che credo sia un buon segno , la sua ganba sinistra
aveva strani movimenti , ondeggianti , una straordinaria danza come di un
uomo che sta cercando di smettere di fumare sigarette. Affascinato dalla
cornice della Playhouse , non ho potuto staccare da lui gli occhi nemmeno
per un minuto.
Ho pensato che poteva suonare anche con il paraocchi. É spuntato ed ha
iniziato diretto con “Leopard skin pill box hat” , che è uscito come una
castagnola di fuochi d’artificio.
La sua voce era chiara come una campana ed era ovviamente familiare coi
parametri delle melodie originali.
Metà del set era basato sul blues , che gli ha dato un sacco di concensi –
quando sapete istintivamente dove la canzone sta andando , potete seguirla
tranquillamente e confortevolmente.
Probabilmente ha anche aiutato il fatto che la Playhouse – al contrario
della 02 Arena o altri posti simili come il SECC – è una vecchia costruzione
piena di fascino , elegante e signorile , tutto lucidato in hooker-rosso.
Può contenere circa 3.000 persone ed il suono è superbo. Non posso
immaginare l’esperienza di Dylan – non una parola è stata detta su questo ,
e della band di fronte al loro maestro disposti a semi-cerchio , come
nervose ballerine in attesa del cavaliere , sembravano stare bene e suonare
sempre meglio ogni minuto che passava.
Poche e semplici verità emerse mentre la serata andava avanti. Dylan è un
pessimo suonatore eroico di chitarra elettrica. Non ho mai visto nessuno
suonare così male ma con tale evidente gusto.
A metà di I’ dont’ believe you ho capito che la sua bocca e le sue mani
stavano cercando di rinnovare la loro conoscenza con due differenti pezzi di
musica. Il peggio è che , più insisteva a suonare lo stesso squilibrato riff
, e più la gente lo apprezzava.
E’ stato come veder rivelata la disfunzionalità di una amicizia sconosciuta.
O cosa dire del suono dell’organo ? Usato di solito durante i tea-dance per
ottuagenari al Winter Gardebs , Blackpool , dopo un istante è diventato
affascinante.
Ha dimenticato la strofa “You never turned around...” in Like a rolling
stone , pugnalando la sua tastiera per un paio di minuti , come la vittima
di uno spasmo muscolare da trauma.
Alla gente è piaciuto anche questo. Dal nostro posto in fronte al cerchio ,
davanti al palco , era tutto un gran teatro.
Ma l’anima dello show è stata solida , come il suono. Vicino alla fine , in
realtà ho sentito di essere stato truffato di una parte vitale
dell’esperienza del Dylan-live : Dov’erano tutte quelle incomprensibili
versioni dei suoi classici ? Dov’era tutto quel martellante revisionismo ?
Che cosè tutta questa cosa sulla gente che riesce a fatica a riconosce le
canzoni solo per qualche sillaba o qualche versetto randagio , davvero ?
Non posso fare a meno di pensare , sulla base dell’esperienza dell’altra
sera , che troppo è stato detto su quest’aspetto dello show , e che sia un
altro gradino troppo facilmente aggiunto alla mitologia dylaniana.
Quello che ho visto è stato un attempato 67enne cantare al meglio delle sue
possibilità con la voce che sappiamo tutti possiede ora , suonare diverse
canzoni - qualcuna grande , qualcuna appena OK – qualcuna genuinamente
superba come Po’ boy , High water , Ain’t talkin’ , una bellissima e
misurata Just like a woman. L’unica canzone che ha fatto fatica all’inizio
ad imboccare la via giusta è stata Sugar Baby , ma una cosa di 90 secondi.
Tangled up in blue è stata presentato con un vestito nuovo , ma non c’era
niente di arbitrario in essa , potrebbe anche non esservi piaciuta , ve lo
concedo , ma era evidente quello che stava cercando di fare : Dylan ed i
chitarristi stavano provando qualche riff che si adattasse per il resto
della canzone. Non mi è sembrato nulla di superficiale o negligente da parte
di nessuno di loro.
Ha finito con una versione non troppo brutta di Blowin’ in the wind ,
portandosi al centro del palco verso la fine , soffiando qualche nota
nell’armonica , semplici , scivolanti , nel classico stile Zimmerman . Come
se qualcuno di sopra stesse manovrando i fili di questa stupenda marionetta
, faceva degli strani movimenti col corpo , lì in piedi davanti a noi , mi
piace pensare che sembrava felice , tutti nel pubblico l’hanno pensato.
Non abbiamo dovuto pagare i biglietti , ma ho già messo da parte 50 sterline
per la prossima volta che verrà in città . Mi sbagliavo , lui ha bisogno di
andare avanti.
Review: Cardiff, Wales - International Arena
- April 28, 2009
by Mike Morgan
Abbiamo guidato per 250 miglia e siamo arrivato a casa verso la 1 e mezza ,
stanchi ma felici. Turro sommato , una bella giornata con un buon anche se
non grande show. John Brown , una davvero bella nuova cersione di Tangled ,
Master of war e Nettie Moore sono stati gli highlights.
Lui può ancora raccontare grandi storie con grandi versi quando vuole cosa
che mi fa chiedere perchè non sia tutto così. Mi è piaciuta anche lo spirito
swinging di Spirit on the water , viene meglio dal vivo che sul disco.
Tambourine man è stato il momento più basso , sbuffando un 4/4 ogni battura
con una esecuzione fuori tono. Il resto è stato bluesy rock fatto bene. La
band era unita , prendendo bene le dinamiche delle canzoni invece di
perdersi in lunghi assoli come accadeva alcuni anni fa.
Il suono dell’organo era preminente ma ben miscelato nel mix – un rilevo
piacevole dopo gli starzianti picchi del pianino prodotti nel 2007.Bob era
dell’umore di Little Richard , portando Thunder on the mountain in una
specie di numero da rock n’ roll. Forse , memore della annoiata
disattenzione del pubblico
Che parlava tanto in modo da rendere Girl from the north country come una
versione sottotitolata a Cardiff nel 2004 , questa sera ha deciso di
zittirci tutti col volume. Così è stato per la gente dove eravamo noi ,
sotto le casse sonore , abbiamo gustato la musica avendo buoni momenti.
Il suono era certamente fragoroso con un pò di eco che rendeva difficile
sentire bene tutte le parole ma era bilanciato abbastanza bene per essere in
un’arena. Noi eravamo sotto il palco e potavamo vedere i cenni del capo ed i
sorrisi fra Bob e Donnie e vedere le dita di Donnie muoversi nei suoi solos
.
Mia figlia (27 anni) pensa di aver visto uno dei migliori concerti di Bob ai
quali è stata e piuttosto ereticamente ha preferito questa versione di
Memphis blues again e di Highway 61 alle incisioni originali del disco.
“Momento Reale” come ha sottolineato lei.
Mark (63) chiedeva “Che cos’è questa canzone”- “E’ da love and theft ?” –
“Oh questa non la conosco”. Lui diceva che gli piacevano più le folk
ballads. E’ desideroso di rivederlo ancora in modo di gustarselo meglio.
Sono stato proprio felice di essere stato qui , gustandomi buone versioni di
LARS e All along e dei begli assoli di armonica in Blowin’ in the wind in
chiusura.
Continuiamo a sostenere Bob.
Set list: Glasgow,
Scotland - SECC Hall 4 - May 2, 2009
1. Maggie's Farm (Bob on keyboard)
2. Don't Think Twice, It's All Right (Bob center stage on harp)
3. 'Til I Fell In Love With You (Bob center stage on guitar)
4. The Lonesome Death Of Hattie Carroll (Bob on keyboard and harp)
5. The Levee's Gonna Break (Bob on keyboard)
6. Workingman's Blues #2 (Bob on keyboard and harp)
7. Ballad Of Hollis Brown (Bob on keyboard)
8. Visions Of Johanna (Bob on keyboard and harp)
9. Honest With Me (Bob on keyboard)
10. Every Grain Of Sand (Bob on keyboard and harp)
11. Highway 61 Revisited (Bob on keyboard)
12. Ain't Talkin' (Bob on keyboard)
13. Thunder On The Mountain (Bob on keyboard)
14. Like A Rolling Stone (Bob on keyboard)
(encore)
15. All Along The Watchtower (Bob on keyboard)
16. Spirit On The Water (Bob on keyboard and harp)
17. Blowin' In The Wind (Bob on keyboard and harp)
Reviews: Birmingham,
England - (NIA) - April 29, 2009
by Roger Collings
Qualche anticipazione , 2 anni senza una visita in Inghilterra. Per quelli
che hanno fatto lo sforzo , non siamo stati delusi. L’Arena era piena
all’80%. Ho passato la giornata in treno ascoltando Together Through Life
per la prima volta , calda serata primaverile nel centro della seconda città
che ho visitato dopo una buona partenza . Ho incontrato due ragazzi di
Manchester ai bagni , loro hanno visto un maggior numero di concerti di me.
Il concerto è iniziato con “The wicked messenger” tutta borbottata e col
ritmo rallentato . Ora c’è una certa animazione fra i menbri della band.
Questa è nuova , è perchè adesso è una band invece di una collezione di
musicisti ?
E’ George il miglior batterista che è stato con Bob ?
L’impianto audio è stato ok , eccetto qualce momento di troppo volume delgi
amplificatori. Naturalmente questo è soggettivo , dipendeva anche dalla
posizione dove ero. Ancora una volta ho scelto il posto sbagliato ,
sedendomi in fronte al palco , vedendo la sua schiena e con la quasi
impossibilità di vedere Donnie.
Non penso di aver più visto in faccia Bob dai tempi di Tom Petty al NEC
diversi anni fa.
L' highlight per me è stata , senza discussione , “Desolation row” , un
fantastico suono che cresceva di momento in momento , l’intero show è valso
solo per questo pezzo. Grazie Bob e grazie band per questo concerto , spero
di avere un altra occasione di rivedervi ancora, questa volta più in fretta
, per favore.
Il mio primo concerto di Dylan è stato 30 anni fa e come molti contributori
a questo eccellente sito , ho scritto più volte , qualche volta eccellente ,
qualche volta ordinaria , ma sempre interessante !
La scorsa notte è stata speciale per me per 2 motivi – primo perchè ho avuto
la possibilità di andare al concerto con mio figlio George di 17 anni,
esattamente come me la prima volta , la sua prima volta con Dylan.
Secondo avevo degli eccellenti biglietti e con l’aiuto di un simpatico
steward della NIA Arena abbiamo potuto metterci proprio di fronte al centro
del palco , praticamente sulle transenne.
Non avevo idea di come sarebbe stato il concerto , a livello visivo ed a
livello sonoro , ma da dove eravamo sembrava essere una esperienza piuttosto
intimista.
I cririci hanno accusato Dylan e la sua band di suonare per se stessi
ignorando il pubblico , condividendo fra loro gli scherzi ed escludendo
turri gli altri.
Da dove eravamo noi era come essere sul palco , vedendo tutti gli sguardi
che si scambiavano , i cenni per i cambiamenti musicali.
In ogni modo per la musica , eravamo lì per quello , dopo alcune recensioni
neutrali , nel migliore dei casi , non sapevamo cosa aspettarci , e così
siamo stati alla fine piacevolmente sorpresi.
Paragonata alle recenti apparizioni , penso che la voce di Bob sia
migliorata , in buona forma , e la band è stata fantastica , niente assoli
inutili ed un gran feeling.
Altri hanno nominato canzone per canzone , ma io voglio citare solamente i
pochi highlights. “Desolation row” ed “Ain’t talkin’ “ sono state magnifiche
:o), premurose ed accurate .
Anche se le ultime 5 canzoni sembravano essere degli standard , realmente
non ha avuto alcun senso il venire al centro del palco con l’armonica per
terminare “Blowin’ in the wind” , per me era sufficiente com’era.
Ma l’assoluto per me è stata “Workingman’s blues”.
E’ stato facile riconoscere le canzoni della set list , e nel giorno che
migliaia di lavoratori hanno perso il posto a Birmingham per la chiusura di
uno stabilimento , mai scelta è stata più appropriata e le parole più
risonanti.
Sembrava che tutto il pubblico era sulla stesa lunghezza d’onda ed
apprezzasse la cosa.
Ho avvertito che a mio figlio George non era piaciuto tutto il concerto , ma
c’è sempre un momento che rimane in noi , Workingman’s blues è stato quel
momento.
Ho comperato i biglietti amche per Edimburgo , e dopo l’altra sera faccio
fatica ad aspettare , ma da oggi farò tesoro di questi ricordi e li
condividerò con gioia con mio figlio , grazie Bob.
Da come è stata posta la domanda si deve intendere che le
canzoni su
Feewheelin' a pagare pegno per la melodia a brani del repertorio
tradizionale
anglosassone sono: 1) Hard Rain 2) Blowin' 3) Masters of War. E questo non
è vero, come ho dimostrato. Tutto qui. Questo è il senso del mio intervento.
Non capisco cosa ci sia da capire!
E poi... ma che razza di versione di Lord Randall sei andato a scegliere? Il
mitomane folk di Youtube! Noo ti prego... non facciamo disinformazione. Si
tratta di un deficiente. Ci credo che assomiglia ad Hard Rain! Per
evidenziare
il presunto rapporto fra le due canzoni, il pirla si è inventato una nuova
melodia sulla falsariga di Dylan, ma questa non è Lord Randall!
Tutte le versioni di Lord Randall, a differenza di tante altre Child
ballads,
presentano una certa uniformità nella linea melodica che, ripeto, non ha
nulla
a che vedere con quella di Hard Rain. Trattasi di bufala. Cambia link per
favore!
Lo ammette del resto il pirla stesso nei commenti in calce che vado a
riportare
di seguito.
Obiezione di altro Puntil:
No No No! It sounds like an American cowboy song! It sounds like one should
sing "yippee aye ay" at the end of each verse! For the best version, and the
most traditional version , may I suggest the recording by Ewan McColl. Now
THAT
IS how it should be sung! and sung a capella . I apologise for not being
able
to leave a more positive comment, but I'm afraid this beautiful slow,
mournful,
song, or dirge, in my opinion, was simply annhilated in this version of it .
Sorry!
Risposta del mitomane folk:
Thanks for your comment. I agree that MacColl does the Child ballads very
well,
and I sometimes sing his versions of the songs - for example, my rendition
of
"Sir Patrick Spens" is based on his. But there are many ways of doing a
song. I
sometimes put up three or four versions of the same song to illustrate this.
My
interpretation here was aimed partly at showing the relationship with
Dylan's
"Hard Rain". I may well do it in a more traditional style some other time.
Internet è piena di trappole: bisogna avere delle conoscenze proprie per
orientarcisi, pensare di rimediare alle proprie lacune con la rete è una pia
illusione.
Puntil
Beato te che a differenza di noi sai
tutto ! Ciao :o)
Bob Dylan Liverpool Echo Arena Blowin In The Wind 1st
May 2009
Bob Dylan All Along The Watchtower Liverpool Echo Arena
1st May 2009
Bob Dylan Boots Of Spanish Leather @ Liverpool Echo
Arena 1st May 2009
a
Domenica 3 Maggio
Set list: Liverpool, England -
Echo Arena - May 1, 2009
1. Watching The River Flow (Bob on keyboard)
2. Don't Think Twice, It's All Right (Bob on keyboard)
3. Things Have Changed (Bob on keyboard)
4. Boots Of Spanish Leather (Bob on guitar)
5. The Levee's Gonna Break (Bob on keyboard)
6. Sugar Baby (Bob on keyboard)
7. Tweedle Dee & Tweedle Dum (Bob on keyboard)
8. Po' Boy (Bob on keyboard)
9. It's Alright, Ma (I'm Only Bleeding) (Bob on keyboard)
10. Just Like A Woman (Bob on keyboard)
11. Highway 61 Revisited (Bob on keyboard)
12. Something (Bob on keyboard)
13. Thunder On The Mountain (Bob on keyboard)
14. Like A Rolling Stone (Bob on keyboard)
(encore)
15. All Along The Watchtower (Bob on keyboard)
16. Spirit On The Water (Bob on keyboard)
17. Blowin' In The Wind (Bob on keyboard)
Dylan ricorda l'amico George Harrison cantando "Something"
Bob Dylan Something @ Liverpool Echo Arena 1st May 2009
(incomplete)
Caro Tambourine,
intervengo brevemente a proposito della lettera di Angelo sul quiz.
A di là dei toni e delle osservazioni personali, capisco perfettamente il
contenuto del suo intervento. Angelo ha dedicato tempo a fare le ricerche
sui temi proposti dalle domande, è stato sveglio la notte della domenica,
quando serviva, oppure non è andato a dormire il lunedì sera per inviare la
risposta, quando sono cambiate le regole. Era nelle prime posizioni di una
classifica di un gioco. Sa benissimo che è solo un gioco, ma lui ha dedicato
tempo a “quel” gioco con “quelle” regole. Non gli piace vedere cancellato
tutto, perché gli sembra di avere sprecato del tempo.
Non solo capisco quello che scrive, ma nella sostanza lo condivido. Per mesi
ho risposto anch’io di notte, oppure ho aspettato la notte del giorno dopo,
esattamente come lui. C’erano regole (giuste o sbagliate non importa, tant’è
vero che i dettagli sono stati sistemati strada facendo) e le abbiamo
rispettate, sia a nostro favore sia a nostro sfavore. Azzerare tutto e
cambiare completamente le regole quando il gioco è in corso non è corretto e
soprattutto non è dylaniano (what’s the sense of changing horses in
midstream? J) ). Quindi neanche a me è piaciuta la scelta finale e, come
peraltro avevo anticipato, non parteciperò alle nuove puntate del gioco.
Avevo maturato questa scelta vedendo la decisione finale sul quiz, ma mi
sarei semplicemente limitato a non mandare più risposte. Dopo avere visto la
lettera di Angelo ho deciso invece di scrivere, giusto per fargli sapere che
la mia decisione è identica alla sua.
Tutto questo, naturalmente, non sposta di un millimetro la mia affezione al
sito e il mio interesse per i suoi contenuti.
Un caro saluto
blindboygrunt
Caro Blindboygrunt , perdere te ed
Angelo è un vero peccato , spero che tutti e due vogliate rileggere con
attenzione le mie motivazioni e riconsiderarle con maggior serenità. Io ,
inventando la storia del Dylanquiz credo di avervi dato modo di trovare un
divertimento diverso dalle solite cose , non credo affatto di avervi fatto
perdere delle nottate inutilmente . Rispetto le vostre scelte anche se non le
condivido , ma un drastico cambiamento nelle regole andava fatto e l'ho
fatto , ora siete tutti sullo stesso piano , non era giusto per nessuno
avere o vantaggi o handicap ( per i più svariati motivi , non ultimo quello
degli impegni lavorativi) , così sono stato costretto a rivedere e livellare
quelli che , in base all'esperienza acquisita in questi primi 13 turni erano
venuti a galla. Io sono tranquillo perchè non ho agito male e nemmeno in
sfavore di nessuno , ho cercato la parità per tutti e credo di averla
trovata , e continuerò il quiz con le nuove regole finchè ci sarà una
persona che risponderà. Son contento che nello scambio di pareri fra me e
voi , e per voi intendo tutti i partecipanti , ci sia stata chiarezza ,
sincerità e stima reciproca. Ciao , alla prossima :o)
RISPOSTE GIUSTE A DOMANDE SBAGLIATE. Mon cher Monsieur Puntil , prima di tutto avresti
almeno dovuto avere la cortesia di indicare qual'è la domanda sbagliata !!!
1) Suvvia, la linea melodica di Hard Rain non deriva da Lord Randall! Semmai
sono solo i primi due versi di ogni strofa ad ispirarsi al testo di Lord
Randall. Ma anche questa è un'imprecisione. Infatti la celeberrima Lord
Randall, tipico esempio di "incremental repetition", non è certamente la
sola
Child ballad a contenere versi di questo tipo; basti ad esempio citare
Edward.
171. Lord Randal (Child 12) - (Traditional)
Quindi credo si possa affermare che Dylan in Hard Rain non copia Lord
Randall,
ma più in generale attinge al dialogo stereotipato della balladry
angloscozzese. Lo ha fatto più volte; Boots of Spanish Leather (che a mio
avviso non deriva da Barbara Allen!) ne è un'altro esempio.
2) Su Nottamun Town nulla da dire. Qui Dylan riprende palesemente l’ipnotica
melodia portata al "successo" da Jean Ritchie.
3) Ma in Freewheelin' c'è anche un altro brano che presenta una linea
melodica
identica a un traditional. Si tratta di Bob Dylan's Dream che si ispira alla
bellissima Lord Franklin di Martin Carthy. Non era oggetto della domanda , comunque ti faccio
presente a proposito di Bob Dylan's Dream , che Paolo Vites , (probabilmente
sbagliando) , nel suo libro "Bob Dylan - 40 anni di canzoni" , a pag.42 , e
riporto fedelmente , scrive -" Oltre a queste due , Dylan aggiunge un nuovo
talking blues, la divertente Talkin' World War III blues e un brano
"copiato" da un'altra famosa ballata popolare anglosassone , Lord Randall ,
che diventa Bob Dylan's Dream. The Freewheelin Bob Dylan è adesso
completato"-.
4) Sulla presunta somiglianza di Blowin' in the Wind con lo spiritual No
More
Auction Block For Me (Odetta), invece avrei molto da ridire. Si tratta solo
di
una vaga assonanza, circoscrivibile a poche note, quelle sulle quali Dylan
canta la sua lunga serie di domande destinate a rimanere senza risposta (il
ritornello è completamente differente!) oltre che, più in generale, al senso
di
liberazione che entrambe le canzoni emanano. Troppo poco per dire che
Blowin' è
No More Auction Block.
Bootleg Series Vol. 1 - 04 No More Auction Block
5) Ma il vero furto, quello che avrebbe dovuto pesare sulla
coscienza del
Bobby, ma del quale qualcuno dice si sia a modo suo sdebitato, è Don't Think
Twice It's All Right.
Paul Clayton, uno dei personaggi più rilevanti nel folk revival della
seconda
metà degli anni ‘50, era un giovane ed eccentrico studioso della tradizione
musicale, un raffinato e malinconico folksinger omosessuale con uno
sterminato
repertorio di folk songs e ballads, solo in parte pubblicato su LP da
Folkways,
Riverside, Elektra, Stinson e Tradition, le coraggiose labels folk
indipendenti
del periodo. All'inizio degli anni 60, sedotto dal boom del folk
commerciale,
tentò la via del successo. Nel 1959 la sua Gotta Travel On, rielaborazione
di
un traditional frutto delle sue ricerche etnomusicali, era stata portata al
successo, in una brutta versione (niente a che spartire con quella dei
Weavers), dal cantante country Billy Grammer. Questo gli spianò la strada
verso
un contratto con una casa discografica commerciale, la Monument. Quello che
nel
1961 ne uscì fu un album tristissimo: Sitting Bull nel circo di Buffalo
Bill.
In quel disco imbarazzante vi era però una perla: Who's Goin' to Buy You
Ribbons (When I'm Gone), canzone di una bellezza struggente, tratta da un
brano
tradizionale raccolto dallo stesso Paul Clayton e intitolato Who's Goin' to
Buy
You Chickens When I'm Gone. Anche Dylan dovette apprezzarla, infatti senza
pensarci due volte ne fece Don't Think Twice. Naturalmente Paul Clayton non
venne citato come co-autore, una cosa legittima giuridicamente, trattandosi
sostanzialmente di un brano tradizionale (quindi di pubblico dominio), ma
esecrabile umanamente essendo la paternità morale del brano unanimemente
riconosciuta al povero Pablo, alle cui precarie condizioni economiche,
oltretutto, le royalties su una canzone di tale successo avrebbero fornito
un
notevole beneficio. Ma, si sa, nella vita è così: c’è chi vince e c’è chi
perde. Paul Clayton, completamente infatuato dell'arte dylaniana (e forse
non
solo di quella), non volle rompere l'amicizia col suo Bob per questo fatto.
Nel
1964 Dylan volle farsi accompagnare da Paul in un lungo viaggio attraverso
gli
States per una serie di concerti. A metà degli anni ‘60 Paul Clayton, dopo
un
secondo fallimentare LP commerciale, era professionalmente nell'angolo a
causa
del rapido evolversi del folk-rock. Il 30 marzo 1967, completamente solo,
provato da una forte depressione e dall’uso di droghe, il fragile Paul
Clayton
si suicidò nella vasca da bagno del suo appartamento.Don't Think Twice non è
la
copia di Who's Goin' to Buy You Ribbons, ma le somiglianze, sia nel testo
(It
ain't no use to sit and sigh now, darlin, And it ain't no use to sit and cry
now, T'ain't no use to sit and wonder why, darlin... So I'm walkin' down
that
long, lonesome road, You're the one that made me travel on, But still I
can't
help wonderin' on my way...) che nella musica, sono evidenti.
In Chronicles Dylan rende omaggio al suo vecchio amico con parole piene di
ammirazione e gratitudine. Cosa c'entra con le domande del quiz ?
6) Ma anche Girl From The North Country, se non ricordo male, prende spunto
(lirica e testo) da una Child ballad. Non si tratta forse di Scarborough
Fair
(The Elfin Knight #2) eseguita da Martin Carthy? Non era oggetto della domanda
Ci sarebbe qualcosa da dire anche su I Shall Be Free che proviene pari pari
dal
repertorio di Woody Guthrie e Leadbelly (We shall be freee). Cosa centra con le domande del quiz ?
Ahi ahi ahi, Mr Tambourine, qui c'è qualcosa che non quadra! Anche a me !!!!!!!!!!!!
Su Freewheelin’ non sono (solo) tre le canzoni ad ispirarsi a melodie
tradizionali (sono almeno quattro o cinque) e non sono quelle citate (Hard
Rain
e Blowin’ hanno melodie originali). Ti risulta che io abbia citato questi titoli ?
La domanda è mal posta e il quiz va annullato (PER SEMPRE). La domanda del quiz era questa :
Nell'album "The Freewheelin' Bob Dylan" ci
sono tre canzoni che devono pagare pegno per la melodia a tre pezzi del
repertorio tradizionale anglosassone :
Lord randall diventerà.......?
No more auction block diventerà......?
Nottamun town diventerà......?
La domanda non è mal posta , forse non
l'hai capita , peccato , avresti evitato di inviarmi una mail che non aveva
ragione di essere scritta !!!
Non desidero punti, vorrei solo dare un bel 5 a Mr Tambourine. Ti ringrazio , ma io non merito niente , non ho
inventato niente e nemmeno ho scritto niente , non solo , non ho nemmeno
pubblicato niente al riguardo !
Monsieur Puntil
ABBASSO I QUIZ, VIVA IL FORUM, VIVA LA RIVOLUZIONE
Review of the new Bob Dylan album 'Together Through
Life', April 2009
By ken (http://samsonsdiner.blogspot.com)
Questa è una veloce recensione do “Together Through Life”. Bruciati I
giornali , solo un ascolto , ed eventualmente qualche pezzo ascoltato alla
radio in macchina ! Ma , suona grande in macchina: é un album divertente.
Suono saggio , non distante dagli ultimi tre album , ma dolce con la
fisarmonica di Hidalgo. Come altre recensioni hanno detto , è un album col
suono Mex-Tex delle città di confine. La voce di Bob è buona. Da cane che
mugula ma buona. Non sembra esserci armonica. Liricamente non sono ancora
sicuro.
La mia prima impressione generale su queste songs è che non sono molto
distanti dal suono di Time out of mind e di Modern times. Mi piacciono quei
due album. Together Through life per me è più vicino a Love and Theft , del
quale penso sia stato un interessante esercizio di generi diversi , con una
superlativa canzone , Mississippi. E anche quest’album ha una grande canzone
, “I fell a change comin’ on”.
Così comincierò con questa - che canzone ! C’è qualche piccola sfumatura che
non mi piace di questa canzone. E’ ottimista , liricamente un possibile
riflesso di quanto buoni possano essere l’amore e la vita , a dispetto
dell’invecchiamento. E’ la miglior preformance della band in questo album ,
e probabilmente quella cantata meglio. Inoltre è un album senza tanti assoli
di chitarra , questa canzone ne ha uno bello , presumibilmente suonato da
Mike Campbell.
Se tutto l’album fosse stato solo questa canzone , in definitiva varrebbe il
prezzo dei vostri 20 euro. Una canzone , che io penso , sia fra le migliori
dei suoi ultimi tempi , a partire da Workingman’s blues , Nettie Moore ,
Mississippi , Not dark Yet , Trying to get to heaven e Standing in the
doorway.
Beyond here lies nothin’ è un eccellente album opener. Una specie di rockin’
& swinging che rende il tutto con suono paludoso in ogni senso – è l’unica
canzone dell’album che mi ricorda “Oh Mercy”.
La troppo elaborata Life is hard non è all’altezza delle aspettative. E’ un
tranquillo suono europeo , ma lui ha scitto molte canzoni lente , ma questa
torna indietro , nessun voto per questa canzone.
Do il mio voto per la canzone più difettosa dell’album a “My wif’s home
town”. Una mediocre riscrittura di una canzone di Willie Dixon ( accreditata
per fairplay) , presumibilmente I just want to make love to you ? Perdita di
tempo. Probabilmente la suonerà in concerto fino alla morte.
If you ever go to Houston – bella canzone . Il modo di usare la fisarmonica
in questa canzone mi ricorda un pò il modo di Bruce Spingsteen , John Prine
, anche The Band degli ultimi tempi ha usato questo strumento. Avrei
preferito che avesse fatto a meno di questo strumento ambivalente , ma devo
dire che funziona sempre.
Ci sono due canzoni che mi piacciono particolarmente ( per altri non sarà
così ) , sono Shake shake Mama e Jolene. Sono nel filone delle recenti
canzoni dylaniane che sono molto rockabilly con un salto nel blues ( blues
non lineare ) , che mi piace , e sono grandi grandi pezzi per ballare. I
suoi attuali musicisti sembrano essere fusi bene con gli altri nel
realizzare queste canzoni swingate.
Così , in altre parole , queste due canzoni sono le Summer days/Thunder on
the mountain/Samoday baby”Leeve’s gonna break di quest’album.
Ci sono poche canzoni tenebrose in quest’album che mi piacciono , cose come
Forgetful heart. Non ho molto da dire su questo pezzo al momento.
E , infine , odio finire con una nota negativa , ma un’altro dei pezzi meno
favoriti è il pezzo di chiusura “It’s all good”. Tristemente , il titolo è
in qualche modo poco attinente . Questa suona come una outtake da Under the
red sky. Spero che il mio parere su questa migliorerà.
Comunque , penso , 8 su dieci sono buone , son felice , però titolo pessimo
per l’album.
a
Sabato 2 Maggio
DYLANQUIZ : QUESTO QUIZ
NON S'A' DA FARE
Con molto rammarico ho letto stamattina la..sentenza
finale riguardo al QUIZ.
L'idea di cestinare tutte le risposte mi sembra assolutamente inacettabile
(non mi è mai piaciuto buttare via del tempo).
Ostinatamenrte continuo ad oppormi,abbiamo speso tutti delle ore per poter
rispondere e vederle (IL BUON GABER DALL'ALTO CI STA GUARDANDO)...dissolte
così nel vento "PUMM.. come una scoreggia..." non mi sembra proprio giusto.
Direi proprio che allora QUESTO QUIZ NON S'A' DA FARE (almeno per
quest'anno).
Penso comunque che alla fine lo farete lo stesso anche senza la mia presenza
( mi consola il fatto che alla fine si decreterà....IL PERFETTO MAGGIE'S
FARMER, sarete d'accordo con me almeno qui, non IL PERFETTO DYLANIANO - ho
sempre diffidato della perfezione).
Come diceva l'amico BLINDBOYGRUNT, siamo proprio in ITALIA (senza offesa per
te TAMBOURINE si potrebbe paragonarti ....all'amato SILVIO nazionale, che fa
e disfa le regole a suo piacimento, mentre per mia fortuna (visto le
mie.....dimissioni ) mi autoparagono al rimpianto BERTINOTTTI....(come ho
detto prima sono per la vera opposizione). Scusate la disgressione politica!
Seguirò il sito lo stesso (un pò meno il quiz), che purtroppo mi sembra
l'unica nota stonata, chissà forse più avanti mi farò anche sentire, in
fondo mi siete tutti simpatici .
Mi piacerebbe solamente avere una vostra opinione riguardo la segnalazione
che ho fatto riguardo la domanda del quiz nr. 13, che riporto testualmente:
....Volevo solo fare un'altra segnalazione, Paolo Vites nel suo libro : Bob
Dylan 1962-2002 40 anni di canzoni Ed. Riuniti 2002, a pagina 42 sostiene
che LORD RANDALL ispirò DYLAN nello scrivere un'altra canzone tratta da THE
FREEWHEELIN' BOB DYLAN : BOB DYLAN'S DREAM. Penso che si sbagli o che gli
sia sfuggito che fu LORD FRANKLIN a ispirare BOB DYLAN'S DREAM un' altra
ballata tradizionale , il cui arrangiamento fatto dal cantante folk inglese
MARTIN CARTHY piacque a DYLAN tanto da metterlo sulle note di copertina
dell'album.
Detto questo .....ci sentiamo.
Alla prossima.
Angelo.
So i'll make my stand
And remain as i am,
And bid farewell and not give a damn.
Caro Angelo, sono affranto , quello che tu chiami "perdita di tempo" io
la chiamo "esperienza" , come chiedeva il buon amato Jimy "Are you experienced
?". Nessuno nasce "imparato" , a volte l'esperienza su fa sul campo , nel
lavoro, in guerra , in amore , insomma in tutte le attività che per una
ragione o per l'altra ci coinvolgono. Anch'io ho sempre diffidato della
perfezione perchè ritengo non esista, ma fare del nostro meglio per far
funzionare una cosa non è come mettersi a scoreggiare. Non entro nella
questione politica perchè per esperienza di anni ed annorum ho visto i
politici parlare tanto e combinare poco o niente , e questo sempre a nostro
svantaggio , come si dice , tanto alla fine paga pantalone. Non penso che il
quiz sia una nota stonata , ritengo invece che sia una buona fonte
di notizie che molti lettori della fattoria non sapevano , ora sanno
qualcosa in più di prima , e questo è positivo. Penso che il quiz sia
riuscito a suscitare un buon interesse , anche in quelli che non
partecipano. Lo scrivere nuove regola è stato dettato dalla necessità di
mettere tutti sullo stesso piano , di dare le stesse chanches , e non perchè
io mi alzo alla mattina con l'idea di complicarvi la vita o prendervi per il
culo , ho sempre cercato di fare del mio meglio per accontentare tutti , e
continuerò a farlo . Questo mese , grazie al tour di Dylan , le visite sono
salite da 10.000 a 15.000 , e per me è stata una bella soddisfazione. Mi sono
fatto in quattro per cercare tutti i testi di Together Trough Life , li ho
trovati e li ho pubblicati , ( al momento bobdylan.com non li ha ancora
pubblicati ) ed anche questa è una bella soddisfazione per me e per tutti i
lettori della Fattoria. Expectingrain ha pubblicato il link ed ieri la Fattoria ha ricevuto
962 visite ( 500 delle quali dall'America e da tutti gli altri Paesi del
mondo ).Credo che su MF non manchi assolutamente nessuna notizia riguardante
Bob e la sua attività , anzi , ci sono notizie a "strafottere" come si suol
dire , ma questo non mi ha evitato critiche personali , insulti più o meno
mascherati , dichiarazioni di incompetenza , accuse di anti-dylanità , spero
solo di non essere stato io ad aver fatto crollare le Twin Towers. "Se c’è
un modo di far meglio, trovalo" diceva T. A. Edison , ed io sono sempre alla
ricerca del modo migliore . Il quiz è un divertimento utile a chi partecipa
ed a chi solamente legge le risposte , è un modo sano di passare un pò di
tempo , non di buttarlo via. Dovremmo essere tutti più sereni prendendo
esempio da Marina , per lei , pur avendo espresso il suo parere e le sue
critiche , tutto è positivo , anche tutti questi tentativi di fare un quiz
che potesse andare bene a tutti. Non crocefiggetemi perchè tento di
fare qualcosa di meglio di quello che è stato in partenza , l'abbiamo fatto
, abbiamo visto che qualcosa era da cambiare , ci siamo consultati ed alla
fine qualcosa bisognava decidere , e questo è stato fatto , sempre con buona
volontà ed in buonafede . Io continuo con le domande , e se vorrai
essere ancora della partita mi farà molto piacere , altrimenti non succede
niente , penso che rimarremo amici stimandoci sempre con simpatia , :o) ciao
,
P.S. Penso anch'io che Paolo abbia sbagliato su Lord randall e Bob Dylan's
Dream , ma è un peccato veniale , Paolo rimane pur sempre un profondo
conoscitore di Dylan.
Mr.Tambourine
°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°
Ciao a tutti sono una neodylaniana.
Ho cominciato a seguire il vostro sito perchè lo reputavo valido per
approfondire la mia conoscenza su Dylan.
Ho apprezzato inizialmente anche il vostro quiz, che mi "stuzzicava" la
curiosità a conoscere Bob.
Ero quasi decisa a partecipare (non per vincere naturalmente !!! ) ma per
misurare il mio approfondimento.
Ora non capisco a cosa serva questo quiz dato che nessuno dei pochi
partecipanti possa ritenersi migliore degli altri....viste le risposte...;
l'unica soddisfazione sarebbe quella di accumulare più punti in base alla
completezza delle risposte e non alla velocità (impossibile da valutare data
la differenza di orari che ognuno può dedicare alla connessione).
Non parteciperò più perchè non trovo giusto questo tiramolla di regolamento
che invece di essere creato dall'inizio seriamente dall'ideatore viene
deciso dai partecipanti.
Buon proseguimento a tutti.
Tonassa
Ciao Tonassa , son contento che il quiz
sia stato utile , soprattutto per una neo dylaniana come ti dichiari , io ti
consiglierei invece di partecipare , è un bel mezzo di approfondimento e di
ricerca , utile ed istruttivo , che ti frega del punteggio ? quella è solo
una cosa simbolica , non si vince niente. Ho cercato di far capire fin
dall'inizio che era solo un gioco , e mai vorrei che qualcuno lo prendesse
troppo sul serio. Il regole del quiz non vengono decise dai partecipanti ,
io ho chiesto a tutti consiglio e parere su come migliorale , ma come vedi ,
alla fine tocca sempre a me decidere le regole e ricevere le proteste di chi
non è d'accordo. Ora le regole ci sono , sono ben bilanciate , andremo fino
in fondo e si può partecipare più serenamente , senza l'ossessione della
velocità nella risposta. Questo potrebbe portare a risposte più articolate e
più ampie , a beneficio di tutti , partecipanti e lettori. Nessuno deve
dimostrare di essere più bravo o più intelligente di un'altro, non è questo
lo scopo finale , lo scopo è quello di andare a ricercate notizie ,
curiosità ed aneddoti su Dylan che altrimenti rimarrebbero confinati nel
dimenticatoio , il punteggio serve solo per premiare l'impegno e
simbolicamente per avere un vincitore . Sii più positiva ! Ciao
, :o)
Stefano,
le tue recriminazioni su Dylan suonano molto simili alle mie di qualche
tempo fa proprio qui su questo sito, quindi capisco e in parte condivido la
tua disapprovazione verso questo Dylan.
Credo che il mio precedente intervento, preso nel suo insieme, non dica che
il recente Dylan e il suo N.E.T. siano qualcosa di strepitoso.
Ti invidio parecchio per i concerti di Dylan cui hai assistito. Io purtroppo
ho scoperto Dylan troppo tardi, direi circa 8 anni fa. E quindi dal vivo non
mi rimane che il Dylan gracchiante con tastiera bontempi. Non dico che mi
accontento, dico che in ogni concerto di Dylan cui ho assistito in Italia
dal 2001 ad oggi c'è sempre stato un momento, fosse anche solo un singolo
istante, in cui ho visto la reale grandezza di Dylan. Certo, fa rabbia
pensare che Dylan potrebbe esibirsi in modo decisamente superiore se solo lo
volesse ma, per qualche diavolo di motivo, non vuole o chissà, forse
vorrebbe ma non ci riesce comunque.
Il motivo che mi ha spinto a scrivere il precedente intervento è che mi
sembravano davvero eccessivi i toni con cui si parlava di Dylan. Il
NET ha un milione di motivi per esser criticato, ma bisogna sempre
rispettare Dylan. Rispettare è ben diverso da idolatrare.
Dal parterre le sensazioni e le emozioni di un concerto, soprattutto con gli
attuali show di Dylan, si percepiscono comunque in modo differente. E nel
parterre c'erano tante persone visibilmente emozionate per questo Dylan, sì,
proprio questo Dylan, quello che gracchia e distorce o distrugge le sue
canzoni. C'erano anche mugugni ("Ma due parole verso il pubblico le dice o
no?", "E questa che canzone sarebbe?", "Ma non la fa knockin on heavens
door?", "Ma non la suona la chitarra elettrica?", "Perchè non se ne stà in
mezzo al palco?", "Che roba è quella ridicola tastiera che suona?").
Io vorrei solo si criticasse Dylan senza offenderlo, tutto qui. E credo che
i tanti che apprezzano questo Dylan non siano adoratori Dylaniani a
prescindere o persone che di musica non capiscono nulla. Mi sembrano molto
più banali e ridicole le affermazioni di chi dice "Ma quello lì ha vinto un
Oscar?" piuttosto che le sensazioni di chi è riuscito ad apprezzare Dylan.
Per la cronaca, io adoro "Stuck inside the Mobile with the Memphis blues
again" e ogni volta che me la distrugge sotto il naso mi verrebbe quasi da
urlargli "Judas!!!". Però a fine concerto ad Assago gli avrei detto "Thank
you Bob", non per tutto il concerto in sè, ma per qualche canzone e qualche
attimo in cui Dylan mi ha trasmesso qualcosa che solo lui riesce a
trasmettere, anche da dietro una balorda tastiera.
Probabilmente il prossimo anno non me la sentirò di andarlo a vedere, ma non
smetterò mai di considerarlo il più grande e di rispettarlo e ringraziarlo
per tutto quello che ha significato per me incrociare la sua strada.
Marco A.
Ad ogni buon conto Together Trough Life è arrivato in fretta , preparato da
Bob Dylan nell’autunno del 2008 , sorprendendo la sua etichetta
consegnandolo tre mesi fa , etichetta che lo farà arrivare nei negozi alla
fine di aprile 2009, proprio dopo un mezzo anno la monumentale realizzazione
del progetto di Tell Tale Signs. Dovuto alla velocità della sua
realizzazione è un album spontaneo , con una buona partenza e una sensazione
un pò disordinata , pieno di contraddizioni , segnali contrastanti e finale
sfilacciato.
Questa vivacità trasforma Together Through Life in qualcosa di più leggero
del precedente Modern Times , che aveva un unità tematica sulla sorte
avversa , due cose mancanti in questo comparativamente brioso disco.
Se Together Through Life parla di ogni cosa com’è , come il titolo e la foto
di copertina suggeriscono , il durevole potere del romanticismo , di come
provvede a sostenere la vita e di come la sua mancanza la rende difficile.
Ma tutto questo suggerisce che Dylan si è calato in meditazioni sul
significato della vita e dell’amore in questo nuovo lavoro , con il cuore e
molta modestia.
Sono 10 pezzi old-fashioned , durano 45 minuti , un semplice set di canzoni
scritte assieme a Robert Hunter – paroliere dei Greatful Dead e già
collaboratore di Bob , che aveva scritto con lui l’irresistibile “Silvio”
nel 1988 – eseguite senza ornamenti supeflui , una produzione pulita che
accompagna la varietà musicale.
A livello sonoro , è in linea con gli album del Dylan anni 2000 , il suono
di una ben lubrificata banda viaggiante che si destraggia facilmente fra gli
stessi acordi suonati ogni notte , ma questo non è strettamente rock n’ roll
da roadhouse : Dylan resta legato alla musica americana pre rock n’ roll ,
enfatizzando il blues ma sempre privilegiando le strugenti ballate d’amore.
In questo contesto , la fisarmonica di Hidalgo può suggerire una romantica
aria delle vie di Parigi od un soggiorno sui battelli delle città di
frontiera sul confine fra Texas e Mexico ( Tex-Mex) , ma ogni cosa è
accuratamente riconoscibile nell’America dylaniana mitica e pittoresca che
si estende dal nebuloso passato allo spinoso presente. Mentre la musica è
orgogliosa , quasi di sfida , affondando le radici nel passato quando Dylan
prende in prestito a piene mani la “I Just Want To Make Love To You” di
Willie Dixon e la fa diventare la riottosa “My wife home town”. Non c’è
evasione dal presente qui , con Bob che fa diventare la onnipresente frase
“It’s all good” in un dondolante e divertente rock. Dylan non solo conosce
la volgarità dei giorni attuali e l’ha liquidata con un album che si adatta
allo spirito dello 2009 : è pieno di problemi ma speranzoso , fermamente in
favore dell’amore e del romanticismo , ma se questo non riesce , ci sono
sempre sogni romantici e sardonici scherzi per passare attraverso alla vita.
Bob Dylan / The Band - The Basement Tapes (Remastered
2009)
clicca qui
a
Venerdi 1 Maggio
Set list: Birmingham, England
- National Indoor Arena (NIA) - April 29, 2009
1. The Wicked Messenger (Bob on keyboard)
2. It Ain't Me, Babe (Bob on guitar)
3. High Water (For Charley Patton) (Bob on keyboard)
4. Stuck Inside Of Mobile With The Memphis Blues Again (Bob on keyboard)
5. Man In The Long Black Coat (Bob on keyboard)
6. Desolation Row (Bob on keyboard)
7. Honest With Me (Bob on keyboard)
8. Workingman's Blues #2 (Bob on keyboard)
9. Highway 61 Revisited (Bob on keyboard)
10. Ballad Of A Thin Man (Bob on keyboard)
11. Most Likely You Go Your Way (And I'll Go Mine) (Bob on keyboard)
12. Ain't Talkin' (Bob on keyboard)
13. Thunder On The Mountain (Bob on keyboard)
14. Like A Rolling Stone (Bob on keyboard)
(encore)
15. All Along The Watchtower (Bob on keyboard)
16. Spirit On The Water (Bob on keyboard)
17. Blowin' In The Wind (Bob on keyboard)
Amici , Vi segnalo che c’è un errore nel testo da voi
trascritto.
“You are as porous as ever” non è giusto (neanché “coldish” come altri
hanno creduto di sentire) – è realmente “You are as whorish as ever”,
il che poi spiega tutto il resto della stanza. Per capire il perché
dell’ aggettivo “anti-feminista” (?) “whorish”, vedete qui:
Usare “whorish” in senso positivo sembra dunque un'altra cosa che Dylan ha
trovato leggendo James Joyce!
Saluti
Martin Schaefer - (Basilea , Svizzera)
Ti ringrazio Martin , avevo anch'io
questo dubbio , ma aspettavo la pubblicazione ufficiale sul sito di Bob per
fare le eventuali correzzioni. Avrai notato che MF è forse l'unico sito ad
averli pubblicati tutti (su bobdylan.com non ci sono ancora) anche se non esatti al 100% ) , ho fatto una
ricerca in tutti i siti dylaniani del web trovandone uno qui e uno là , li
ho riuniti tutti e li ho pubblicati , a parte qualche piccola imperfezione
momentanea ma almeno si capisce di cosa parlano le canzoni , certo whorish è
più esplicito , ma anche porous lasciava intendere quel significato anche se
non così palesemente .
A proposito del titolo , io ho sostenuto dal principio che
venisse da una lettera di James Joyce alla moglie Nora Barnacle :
In one letter, from August 22, 1909, Joyce wrote , "Do not
ever lose the love I have for you now, Nora. If we could go on
together through life in that way how happy we
should be. Let me love you, Nora. Do not kill my love." perchè Dylan
cita James Joyce nella canzone . Invece Delrock.it , Gabriele
Benzing ed altri hanno scritto che deriva dalla poesia di Walt Whitman –
“When I peruse the conquer’d fame”:
“When I peruse the conquer’d fame of heroes,
And the victories of mighty generals, I do not envy the generals,
Nor the President in his Presidency, nor the rich in his great house,
But when I hear of the brotherhood of lovers, how it was with them,
How together through life, through dangers,
odium, unchanging, long and long,
Through youth, and through middle and old age,
How unfaltering, how affectionate and faithful they were,
Then I am pensive - I hastily walk away, fill’d with the bitterest envy.”
Commento al commento di Marco A. (Marco on the tracks)
“Nelle parole di chi ha apprezzato questo Dylan leggo tanta sincera
ammirazione e passione, la stessa passione di chi ha iniziato ad amarlo
negli anni sessanta e non ha più smesso…ect ect.”
Per Marco on the tracks : How does it Feeeeeeel
Permettimi di dirti che le cose non stanno affatto cosi’ e parlo per me.E ti
ringrazio che mi hai dato motivo per dire la mia.
E a quelli a cui non piace come canta e suona ora?
Credi che non ci sia la stessa ammirazione di sempre?
E chi te lo dice che non sia cosi’!
Nessuno toglie a Dylan quello che e’ di Dylan , ma francamente vederlo che
sul palco invece di cantare borbotta e si comporta come un dilettante con
musica che da anni e anni suona senza sosta e senza pieta’ al pubblico
sempre con la stessa sonorita’, lasciami dire con giusta causa che Dylan
sta’ andando fuori!
E che ti tira fuori un disco con sonorita’ anni 50 blues e con testi nemmeno
firmati da lui la cosa e’ ancora piu’ riprovevole.
Cerchiamo allora di essere un po’ obiettivi, ci vuole tanto?
Credi che non sarei contento che cambiasse tutta la band e cominciasse con
un altro sound ?
Posso dire che a sentire Bob la stessa musica di anno in anno di concerto in
concerto e’ un po’ stancante , lo stesso Paolo dichiara che deve pagare bene
i suoi collaboratori (Dylan) per tenerli assieme anni e anni e far suonare a
loro la stessa musica senza nessun cambiamento.
C’e’ a chi piace questo Dylan?
Buon per lui o lei , ma deve aver visto anche i concerti come li ho visti io
del 1987 e quelli del 1988 del 1990 del 1992 e via dicorrendo fino a Torino
del 2007.
E poi fare un raffronto.
Certo se uno va’ a questi concerti per la prima volta e sente chesso’ LARS o
Blowin in the Wind dira’ che e’ stato il miglior concerto di sempre , come
anche io quando lo vidi per la prima volta al Temples Tour , ma quello fu’
veramente un grande concerto con Tom Petty , Roger Mc Guinn , gli
Heartbreakers e le Regine!
Ci vogliamo vedere che Dylan in questi Show canta passione ok!
Per me no!
Secondo me c’e’ tanto fumo e poco arrosto e molto guadagno da parte di Mr
Dylan.
Non ti dico poi per concludere che e’ da quando avevo 19 anni ora ne ho piu’
di 40 che seguo Dylan e colleziono concerti su concerti , libri su libri ,
videocassette , fanzine varie , essermi visto una 30 e passa di concerti di
Dylan con punte all’estero , mi viene in mente al Brixton nel 1995 nella
serata Londinese con Costello , Hyndi , Carole King a cantare nel finale ,
stavo li’, oppure a Parigi , oppure Oslo’, e di nuovo a Londra.
Stefano C.
Ripartire da zero va bene.
Abolizione bonus.
Punteggio chi risponde bene 4 pt.
Se in una domanda si prevedono piu’ risposte 4 pt. per risposta
Punteggio chi da una risposta errata decurtazione di 2pt.
Tempi per invio della risposta da quando e’ visibile la domanda del quiz
ogni Lunedì fino a tutta la giornata di Martedì,quelle risposte che
pervengono oltre tal giorno non vengono prese in considerazione.
Abolizione dei tempi di risposta (abolizione graduatoria dei tempi di
risposta) tutte le risposte inviate entro la giornata di Martedi sono tutte
valide senza tener conto quindi del fattore tempo.
Che ne dite?
Stefano C.
Ti avevo scritto per dirti che sono per l'azzeramento
della classifica attuale
e un nuovo sistema di quiz, anche perchè, dopo la settimana della Conumbia
senza le tue successive rettifiche che mi avevi assicurato, ho smesso di
partecipare a quello attuale.
Grazie e ciao.
Otello
Ricapitolando : 5723
Ciao Tamb, è difficile la tua domanda stavolta, vedo che stai attribuendo
punti
a chi ti ha risposto ma mi sa che mi devi un bel bonus perchè l'unica
risposta
giusta è "in nessun modo", perchè la Comunbia Records è una cosa mai
esistita!
Otello.
Ti giuro che ci ho messo un pò prima di capire che avevo fatto un errore di
scrittura , grazie per avermelo segnalato , nessuno si era accorto , se
rispondi alla domanda ti attribuirò 2 punti speciali :o)
La tua risposta fu :
Hammond's Folly.
Alla prossima Tamb,
ciao.Otello
Hai ragione Otello, mi sono proprio perso la tua mail , e ti prego di scusarmi , ma vi ho
sempre detto di tenere sotto controlllo la classifica , sono solo a redigere
giorno per giorno le pagine di Maggie's Farm , qualche cosa ogni tanto mi
sfugge , bastava segnalarlo , spero che non l'abbia presa male e non ti sia
offeso per questa dimenticanza , alla prossima ,
Caro Tambourine,
mi rendo conto che ti sei assunto un bell'impegno a dar retta a tutti noi! E
meno male che siamo un gruppo piuttosto ristretto!
Ieri mi è mancato il tempo di intervenire ed oggi ho letto le opinioni ed i
suggerimenti di Blindboygrunt e di Angelo e mi sembra che all'esito hai
trovato una buona soluzione che tiene conto del fatto che la partecipazione
al quiz deve conservare la sua natura necessariamente sintetica e
competitiva.
Forse potrebbe essere utile stabilire un termine ultimo di inoltro delle
risposte, per consentire a te di poterle esaminare e valutare con un certo
agio prima di pubblicare il quiz successivo facendo coincidere questo
momento con la pubblicazione anche dell'aggiornamento della classifica. A
mio avviso si potrebbe stabilire il venerdì o il sabato come ultimo giorno
utile per coniugare le necessità di chi partecipa e di chi gestisce il
quiz.. Finora non si era reso necessario un termine finale perché tutti
erano interessati a rispondere prima possibile, ma ora le cose potrebbero
cambiare e crearti qualche difficoltà. Valuta tu.
Mi piace l'idea di creare anche una sezione dove sviluppare temi specifici
per portare (o riportare) alla luce episodi, curiosità e quant'altro di
interessante si possa dire su Bob.
Quanto al premio velocità finora in vigore, vorrei rammentare che in tempi
non sospetti, e precisamente lo stesso giorno in cui le nuove regole sono
state pubblicate (il 24 febbraio scorso), ho manifestato le mie perplessità
sulla applicazione di tale criterio di valutazione (vedere la talking parte
447) e ciò prima ed a prescindere dalla successiva fissazione di un termine
orario iniziale per inoltrare le risposte. Personalmente non avrebbe fatto
differenza se si fosse stabilito le cinque del pomeriggio o qualsiasi altro
orario, perché questo avrebbe indotto tutti noi comunque ad una corsa contro
il tempo ed a questa corsa non ho voluto ne avrei potuto partecipare per
evidenti difficoltà a gestire in questo modo il mio tempo.
Affettuosamente invece, vorrei tranquillizzare Angelo e dirgli che il mio
riposo, non è mai stato ostacolato dall'ansia della partecipazione al quiz,
tanto è vero che (tu Tambourine potrai confermare) ho sempre inoltrato le
risposte di prima mattina o quando ho potuto.
Non so se queste nuove regole si dimostreranno migliori, e per quanto mi
riguarda sono pronta a tornare a quelle stabilite fino ad ieri o ad
accettarne delle altre,
l'importante è condividerle e tutti insieme arrivare fino alla fine del
gioco.
Ciao a tutti
Marina
Abbiamo sentito il parere di quasi tutti
i partecipanti sull'argomento , e penso che la soluzione migliore sia quella di ripartire
da capo con le nuove regole scaturite dalla discussione , e con quelle
andare fino in fondo , almeno i passati quiz sono serviti come esperienza
per fare in modo che tutti i partecipanti si trovino a parità di condizioni
:
Ogni risposta esatta vale 4 punti
Ogni risposta sbagliata sara penalizzata con 2 punti
(es : Domanda composta da tre quesiti - 3 risposte giuste
sono 12 punti - 2 giuste ed una sbagliata sono 6 punti)
Alla risposta più completa potrà essere assegnato uno
"Special Bonus" di 3 punti che potrà anche essere assegnato ex-equo
Il quiz viene proposto al lunedi e il termine ultimo per
rispondere sarà il sabato
Se alla fine del quiz due persone saranno in parità si
procederà ad uno spareggio
Spero che siate tutti d'accordo e così
potremo ripartire in allegria riprendendo da capo questo bel gioco having
fun !
Caro Monsieur , ho ricevuto la tua mail ricchissima
di notizie interessanti , ma scusami se non ne ho capito lo scopo . Io ho
solo fatto una semplice domanda per il dylanquiz # 13 , non ho dato risposte e non ho
ancora pubblicato le risposte degli amici partecipanti , mentre tu sentenzi
su cose che non hai ancora letto , non ti sembra perlomeno strano ? Dici
che vuoi dare un bel 5 a Mr.Tambourine , e per quale motivo se su
quest’argomento non ho ancora aperto bocca ? Sei forse un veggente ?
Pubblicherò la tua mail nelle news di lunedi prossimo , ora il quiz è ancora
in corso e non posso farlo. La tua dissertazione sull’argomento è molto ben
fatta , dettagliata , ricca di notizie che saranno gradite a molti lettori
della Fattoria , ma col Dylanquiz è in anticipo sui tempi , è una
precisazione su una cosa che non è ancora stata pubblicata , devo dire che
sei veramente unico e magico.
Le risposte a questo quiz non le ho inventate io , si trovano nelle fonti
ufficiali , quindi il tuo 5 è immeritato per la mia persona , io valgo 0 non
avendo scritto niente in proposito . Forse ritieni che Michele Murino ,
Paolo Vites e molti altri abbiano preso una cantonata , oddio , può anche
succedere , ma per esperti come loro è molto difficile !
IT'S ALL GOOD - by BOB DYLAN from TOGETHER THROUGH LIFE
BOB DYLAN - New Album!! - If You Ever Go To Houston
BOB DYLAN - New Album!! - This Dream Of You
BOB DYLAN - New Album!! - Shake Shake Mama
Bob Dylan - Life Is Hard
Bob Dylan - Jolene
Bob Dylan - My Wife's Home Town
Bob Dylan - Forgetful Heart
Bob Dylan- Beyond Here Lies Nothin' (Together Through Life)
Bob Dylan I Feel A Change Comin' On
a
Giovedi 30 Aprile
DYLANQUIZ # 13
ciao tambourine e ciao a tutti, dico anch'io la mia a
proposito del quiz.
consentitemi però una premessa ironica: giochiamo in 5 o 6, non si vince
niente, e comunque ogni settimana ci sono una modifica del regolamento, un
ricorso e un disegno di legge di riforma globale. siamo veramente italiani:
mancano solo il regime transitorio, la possibilità di ricongiunzione con i
punti cumulati e un testo unico!!!!!!!!!!! io penso che abbiamo due tipi di
giochi da fare insieme.
il primo si chiama quiz, prevede punti e ha una classifica. quindi c'è
qualcuno che risponde prima e ha più punti, qualcuno che risponde dopo e ne
ha meno. non sono io ad essere competitivo, è il tipo di gioco (punti e
classifica) che ha senso solo se c'è competizione. poi possiamo cambiare
l'orario di invio, i punti attribuiti al primo, al secondo e così via,
eccetera. ma la struttura del gioco deve rimanere questa.
il secondo ha un nome diverso (tutto da inventare. io propongo "dylan
forum") e non è competitivo. è "la cosa" che emerge parzialmente dalla tua
proposta di regolamento. tu stabilisci un tema, ciascuno lo sviluppa e lo
invia entro la domenica, tu pubblichi a mezzanotte le nostre elaborazioni.
tutti leggiamo quello che è stato scritto, apprezziamo le cose che altri
hanno detto e che noi non conoscevamo, e dal lunedì successivo (arricchiti e
più contenti) ricominciamo.
perchè non ha senso che la seconda tipologia preveda punteggi e classifiche?
per un motivo ovvio: chi partecipa è informato, e sa rispondere a tutte le
domande. quindi, alla fine, tutti hanno gli stessi punti, e la differenza la
fanno i punti aggiuntivi che attribuisci tu. non è più un quiz, è lo
svolgimento di un tema in cui qualcuno (riconosciuto, per carità, non è
certo questo il problema) premia lo svolgimento migliore.
personalmente, preferirei la seconda soluzione che ho indicato (quella del
"forum"), ma sarei disposto a continuare anche con il quiz attuale. la
proposta ibrida invece non mi interessa.
come sempre, grazie per lo spazio
blindboygrunt
Caro Blindboygrunt ,
i miei sono solo dei tentativi per cercare di portare la competizione sullo
stesso piano per tutti .
La tua idea del Dylan Forum mi piace e appena sarò un pò più libero dalle
traduzioni vedrò di metterla in atto , però userei il nome della vecchia
rubrica di Michele “Come writers and critics...” , mi sembra più adatto ,
naturalmente creando la pagina relativa dove verranno riportati tutti gli
scritti di chi si sentirà di scrivere qualcosa sul tema scelto
settimanalmente.
Ciao e grazie dei suggerimenti ,
Mr.Tambourine
Caro Tambourine e cari amici tutti,
ho letto le lamentele riguardo il Dylan Quiz. Confesso che mi sono un pò
divertito.
Ma , mi sbaglio o all'inizio quando contava la velocità tutto andava bene?
(Se ricordate sono stato il primo a proporre un cambiamento riguardo l'ora).
Veniamo al dunque.
Le mie nuove proposte sarebbero queste:
Sospendere il Quiz per qualche giorno per poterti dare il modo di riprendere
in considerazione tutte le risposte(comprese quelle di questa settimana) e
di assegnare il punteggio con questo criterio:
A chi risponde giusto dare gli stessi punti (scegli tu
quanti),indipendentemente dall'orario di invio (così daremo il modo a Marina
e a Stefano di riposarsi un pò di più ... "Pensate alla salute"..., come
diceva il grande Totò).
A chi invece sbaglia togliere dei punti (anche qui decidi tu quanti), e non
dare più la possibilità di ridare la risposta così si potranno avere dei
distacchi (qualcuno dovrà pur vincere).
Togliere il Bonus "UNA TANTUM" (le simpatie nei quiz non ci stanno proprio).
Ogni concorrente non dovrà avvalersi della " facoltà del non rispondere".
Sarebbe troppo facile,in caso di una domanda particolarmente difficile
pensare "Cavolo, questa sì che è tosta, meglio non rispondere tanto non
perdo punti",quindi una risposta è d'obbligo (sbagliata o giusta che sia)
pena un ulteriore perdita di punti.
Rimane sempre valida l'idea del BONUS per la risposta più completa.
Anche quella delle domande con più risposte è ottima.
Escluderei sicuramente la proposta di ripartire tutti da zero, così
eviteremo di buttare.... LE NOSTRE RISPOSTE AL VENTO.
Una volta stabilite le nuove regole mantenerle tali fino alla fine del Quiz
( senza nessun nuovo cambiamento) evitando così ulteriori lamentele.
Sperando di non voler pretendere troppo mando a tutti un in bocca al lupo
per il quiz , e salutandovi aspetto un vostro parere.
Ciao ,
Angelo.
Caro Angelo ,
le tue osservazioni sono giuste , ho pensato ad una assegnazione di
punteggio che dia la possibilità di fare la differenza , in fondo , come
dici tu , qualcuno deve vincere. Dobbiamo assolutamente eliminare il fattore
tempo perchè è una discriminante ingiusta , tutti devono essere alla pari e
la differenza la dovete fare voi con le vostre risposte. Trovo altrettanto
giusto eliminare l’assegnazione del “Bonus Una Tantum” , rimarrà invece lo
“special bonus” per la risposta più completa aumentato a 3 punti che serve
da incentivo per redigere la miglior risposta.
Sono contro l’obbligatorietà della risposta , mi sembra una regola inutile ,
se uno non risponde non guadagna punti e rimane al palo mentre gli altri
vanno avanti.
Ecco il nuovo regolamento , elaborato dopo i vostri suggerimenti , penso che
con queste regole si possa andare fino in fondo. Naturalmente alle risposte
di questa settimana sarà applicato questo criterio.
DYLANQUIZ REGOLAMENTO
Ogni risposta esatta vale 4 punti
Ogni risposta sbagliata sara penalizzata con 2 punti
( es : Domanda composta da tre quesiti - 3 risposte giuste sono 12 punti - 2
giuste ed una sbagliata sono 6 punti)
Alla risposta più completa potrà essere assegnato uno "Special Bonus" di 3
punti
Se alla fine del quiz due persone saranno in parità si procederà ad uno
spareggio
Non esiste una sola realtà. E se fosse questa la risposta al Never Ending
Tour, ai concerti di Dylan, alla band che si porta appresso, alla tastiera
bontempi e a tutto il resto?
Ho letto le recensioni di chi ha partecipato al recente tour di Dylan e mi
hanno favorevolmente colpito le parole di chi ha apprezzato Dylan in questi
concerti.
Io ero a Milano, dopo tre anni di astinenza dal Never Ending Tour. Astinenza
forzata, perchè credo che vedere Dylan in concerto ogni anno per troppi anni
consecutivi non faccia per me. E in effetti credo che questa forse sia la
strada giusta da percorrere: un concerto di Dylan ogni due/tre anni. Solo
così riesco ad apprezzarlo davvero, solo così non mi ritrovo con troppe
dylanianti domande senza nessuna risposta.
Sarà che ero tra le prime file, sarà che Dylan mi sembrava sorridesse ogni
tanto, sarà che "Like a rolling stone" ha sempre una forza e una magia
unica, sarà che l'assolo finale con l'armonica fatto proprio lì dove non
vuole più stare, in mezzo al palco, mi è sembrato un sincero ringraziamento
a chi ha voluto essere lì con lui, sarà per questo che quest'anno posso dire
di aver apprezzato Dylan nonostante alcuni limiti che indubbiamente sono
presenti ormai da tempo nei suoi concerti.
Lo so, lui è Bob Dylan, quello di cui John Lennon disse "Dylan shows the
way", quello che David Bowie ha scritto una canzone solo per lui, quello che
ha vinto il Pulitzer per il contributo che le sue canzoni/parole/poesie
hanno dato alla cultura americana e non solo, quello che ha scritto la
miglior canzone rock di tutti i tempi, quello che si faceva urlare addosso
"Guida!!!", quello che a Newport è stato inseguito da Pete Seeger armato di
un ascia, insomma il più grande di tutto e tutti, da sempre e per sempre. E
so anche che i suoi concerti di oggi non sono (forse) neppure l'ombra di
quelli a Londra nel 1964 o di quelli del 1975 o quelli del 1988 quando il
NET ebbe inizio. Lo so, ma in fondo poco importa.
Nelle parole di chi ha apprezzato questo Dylan leggo tanta sincera
ammirazione e passione, la stessa passione di chi ha iniziato ad amarlo
negli anni sessanta e non ha più smesso, la stessa di chi lo scopre quasi
per caso e non riesce più a farne a meno, e trovo miracoloso che una ragazza
di quindici anni possa apprezzare Dylan e scrivere parole così belle e
sincere su quello che ha significato per lei il concerto di Dylan così come
ho letto nelle mail arrivate in questo sito.
Ecco perchè dico "non esiste una sola realtà", ecco perchè penso che alla
fine ha di nuovo ragione lui, Bob Dylan. Perchè se in giro per il mondo ci
sono persone cui Dylan regala emozioni come quelle che ho letto, allora vuol
dire che i suoi concerti non sono necessariamente scadenti, e al massimo
possono solo essere soggettivamente scadenti. Perchè chi lo ha apprezzato
non ha semplicemente detto "Dylan è un grande, a prescindere", chi lo ha
apprezzato ha anche motivato il suo apprezzamento, e in quelle parole e in
quelle emozioni c'è forse il senso del Never Ending Tour.
Woody Guthrie disse di se stesso che l' Artista non era lui e che il vero
Artista era chi interpretava le sue parole e le sue canzoni trasformandole
in emozioni. Credo, aldilà della troppa umiltà di Guthrie, che questa sia
una grande verità.
Dylan e il suo Never Ending Tour vivono per chiunque si sappia ancora
emozionare per "Blowin in the wind" o "Like a rolling stone", per chi,
all'età di quindici anni preferisce Dylan a Marco Carta o a Vasco Rossi, per
chi, come me, non ha mai smesso di amarlo e apprezzarlo per tutto quello che
ha ricevuto da una sua sola canzone. Nessuno deve avere la presunzione di
credere che Dylan e il N.E.T. debbano rispondere ai propri gusti o ai propri
desideri. Dylan e il NET esistono per chi, apprezzando Dylan, è lì
semplicemente per dirgli grazie, per chi mette insieme il Dylan di oggi e il
se stesso di oggi e il risultato di tutto ciò è qualcosa per cui vale
comunque la pena di esser lì sotto il palco, per chi scopre o riscopre che
un sospiro di Dylan vale più di tante inutili parole, per chi non vede solo
un vecchietto strimpellare una catorcissima tastiera, per chi ha la fortuna
o il merito di cogliere in un gesto, in una canzone o in uno sguardo di
Dylan la grandezza di ciò che è stato e che ancora oggi è Dylan.
Trovo un pò superficiale se non del tutto banale dire "Dylan non rispetta il
pubblico perchè non gli rivolge parola o sguardo" o perchè "il suo non è uno
spettacolo pirotecnico di luci" e chissà cos'altro. Chi vuole un Dylan che
dica: "Ciao Italia, vi amo tutti" vuol dire che di Dylan proprio non ha
capito nulla, niente di niente. Chi vuole gli spettacoli pirotecnici di Pink
Floyd o U2 se ne vada al circo che spende meno e si diverte di più.
Dylan è dal 1962 che è lì sul palco per se stesso ma anche per ognuno di
noi, per chiunque sappia o voglia apprezzarlo, per chi ha bisogno di urlare
"How does it feeeeeeeeeel", per chi ancora sente che il Dylan di oggi ha
comunque ancora qualcosa di significativo da dare.
Va benissimo che chi non gradisce i concerti di Dylan esprima il suo
disappunto -l'ho fatto anch'io su questo sito tempo fa- ma non bisogna mai
andare oltre, ovvero pretendere l'impossibile o addirittura offendere Dylan.
Dylan lo si può criticare per tante cose, ma nessuno credo abbia il diritto
o le motivazioni valide per offenderlo, come credo invece abbia fatto ad
esempio Paolo Vites, di cui a volte apprezzo e parzialmente condivido le
critiche a Dylan, ma altre volte no, perchè trovo le sue parole irriverenti
e offensive e mi viene il dubbio che a volte Vites approfitti di Dylan,
perchè parlar male di Bob Dylan fa audience e cattura attenzioni così come
catturano attenzioni le liti e le idiozie dei vari reality in tv.
Il Vites irriverente su Dylan posso in parte capirlo, perchè se segui il
N.E.T. come un'ombra, data per data, è inevitabile prima o poi averne
abbastanza, e non sono qui a dire che i concerti di Dylan sono meravigliosi;
dico solo che emozionano ancora profondamente e sinceramente tante persone,
e hanno ancora qualcosa da offrire a tante persone, e se a me oggi non
dicono nulla, chi diavolo sono io per dire a Dylan: "Così a me non stai
bene, così i tuoi concerti non valgono nulla, cambia band,voce e scaletta"?
Vites non ha offeso solo Dylan, ha offeso chiunque si sia emozionato ad un
concerto di Dylan. Se a Vites non dovesse piacere un quadro di Picasso cosa
fa, lo imbratta col catrame? Non credo, e allora che non "sporchi" Dylan
solo perchè deve scrivere qualcosa sul suo blog. Non mi risulta che i libri
o gli articoli di Vites abbiano mai cambiato la Storia o la vita di
qualcuno. Dylan lo ha fatto: ha cambiato la Storia del Folk e del Rock, ha
aperto la mente di chissà quante persone, ispirando artisti del calibro di
Springsteen, Pete Townshend e Beatles tanto per fare tre esempi, ma la lista
sarebbe praticamente infinita.
Di questo chiunque ne deve tenere comunque conto prima di offendere Dylan.
Ripeto: parlo di offendere. Le critiche ci possono essere e ci devono
essere, altrimenti si finirebbe con l'adorare un mito, e questo neppure
Dylan lo ha mai voluto o cercato. Io chiedo solo che le critiche siano tali
e non si finisca col dire che "Dylan scopiazza" e che "Modern Times" è un
album piatto e banale.
Perchè se ci fosse una bilancia in grado di pesare quanto Dylan ha "copiato"
e quanti hanno copiato Dylan, quella bilancia direbbe che non c'è storia:
Dylan è forse l'artista più copiato e cui più persone si sono ispirate al
mondo, e dire che Dylan copia è come dire che Maradona ha copiato Darko
Pancev(uno dei più insulsi attaccanti mai giunti in Italia) perchè sia
Maradona che Pancev erano entrambi calciatori ed entrambi hanno fatto un
goal di testa nella loro carriera.
Perchè Dylan come tutti si ispira da ciò che lo circonda, da artisti del
passato più o meno recente, da artisti noti e da artisti che nessuno
conosceva prima che Dylan a loro in qualche modo si ispirasse per una sua
canzone. Perchè nulla si crea e nulla si distrugge, e nessuno ha realmente
mai inventato niente dal nulla. Energia,massa e velocità della luce
esistevano già quando Einstein disse che "E=mc2", eppure nessuno si è mai
sognato di dire ad Einstein che ha scopiazzato da qualche altro fisico del
passato la sua arcinota formula solo perchè Energia,massa e velocità della
luce già esistevano prima che Einstein presentasse al mondo quella formula.
E comunque sfido chiunque a prendere due o tre frasi sparse di qualsiasi
artista e trasformarle in capolavori che vivono di vita propria come Dylan
riesce ancora oggi a fare con le sue canzoni.
Perchè sarà anche vero che "Time out of mind" è un album superiore a
"Together trought life", ma "Time Out Of Mind" è uno degli album più belli
non solo di Dylan, ma di chiunque abbia fatto un album negli ultimi
vent'anni, e nessuno ha mai chiesto a Darwin di elaborare una teoria che
abbia lo stesso valore e significato di quella sull'Evoluzione della specie,
e quindi non vedo perchè si debba chiedere a Dylan un altro " Time out of
mind " o un altro "Blonde on blonde".
E prima di dire che "Modern Times" vale poco e che il vero Dylan è morto con
"Time out of mind", trovatemi una canzone scritta da chiunque negli ultimi
cinque o dieci anni che regali le emozioni di "Workingman blues": trovatela,
oppure tacete per sempre.
Dylan è stato l'Artista più importante, influente, geniale, poetico e
rivoluzionario del XX Secolo, non possiamo chiedergli di esserlo anche nel
XXI. Possiamo sperare che continui a regalarci emozioni e questo, leggendo
le tante mail arrivate in questo e in altri siti, mi sembra lo stia ancora
facendo. Nonostante tutto, il Dylan dei nostri giorni riesce ancora a
penetrare nel cuore nelle anime di tante persone, e lo fa con un solo
sguardo, con un semplice soffio di armonica, con una voce che sembra
distorcersi nello spaziotempo per svelare i segreti più oscuri dell'Universo
e di ognuno di noi. Non esiste nessuno come Dylan, e questo è un pregio, non
vedo perchè lo si debba a tutti costi voler vedere come un
difetto.
L’ ho ascoltato 5 o 6 volte e queste sono le mie
modestissime impressioni:
- disco godibile; non essenziale (se hai Modern Times puoi farne a meno) ma
godibile
- un passo avanti era stato fatto in Modern Times con l’ introduzione di
assoli a inframezzare le strofe; in questo caso è stato fatto un parziale
passo indietro: alcuni pezzi potrebbero benissimo sembrare di Stevie Ray
Vaughan, se avessero qualche bell’ assolo, ma laddove manca il cantato di
Dylan, manca qualunque altra voce strumentale
- A me piace il Dylan delle ballate; questo tipo di composizione si è fatta
più rara a partire da Love & Theft e nel nuovo disco ci sono quasi
esclusivamente blues, rendendo il tutto un po’ monotono (e risparmiando
parecchia fatica: quando suono con gli amici, di blues ne improvvisiamo a
iosa…)
- Dulcis in fundo: lasciate perdere i critici, sono troppo pigri e
incompetenti. L’ osservazione di Mirko docet: qualcuno ha definito
(impropriamente) "This Dream of You" un valzer e via di copia-incolla: lo si
legge in un mare di altre recensioni. Quando girava la notizia che Dylan era
finito, qualunque disco facesse veniva sottovalutato dalla critica, adesso
che è di moda osannarlo, qualunque cosa faccia è inevitabilemente un
“capolavoro”.
Il disco è godibile, non un capolavoro ma godibile
Nella quarta parte dell’intervista di Flanagan a Bob Dylan , lui dice :”
Solo in poche di quelle ballate date dalla radio c’è la mano do Doc Pumus ,
Spanish Harlem , Save the last dance for me , Little sister......e poche
altre. Quelle erano canzoni fantastiche. Doc era uno pieno di sentimenti. Se
dite che c’è un pò di lui in “This dream of you” lo prendo come un
complimento”.
Nella stessa intervista si dice che c’è un verso di “This dream of you” che
dice :“How long can I stay in this nowhere café? ( Quanto tempo posso stare
in questo caffè che non esiste ?” ), un verso che non appare nel clip di
trenta secondi disponibile e che non è stato citato in nessuna delle prime
recensioni.
Devo fare un complimento a Bob Dylan. C’è un pò di Doc Pomus in “This dream
of you”.
Doc Pomus ha scritto una canzone con Willy DeVille chiamata "Just To Walk
That Little Girl Home" e il verso d’apertura è “"It's closing time in this
nowhere café." ( E' ora di chiudere questo caffè che non esiste ). E’
nell’album di DeVille del 1980 “Le Chat Bleu”.
In entrambe le registrazioni la fisarmonica è naturalmente preminente.
"Just To Walk That Little Girl" è nella colonna Sonora del film The Pope of
Greenwich Village interpretato da Mickey Rourke. Dylan è amico ed
ammiratore di Mickey Rourke , che appare nel film di Dylan Masked and
Anonymous , e Dylan ha scritto di Rourke nella sua biografia Chronicles Vol.
1.
Nella parte del libro riguardante l’album Oh Mercy Dylan scrive – Per
spostare l’attenzione della mia mente su qualcos’altro per un minuto , sono
tornato indietro ai cine-teatri di provincia , quasta volta per vedere
Homeboy con Mickey Rourke , che recitava la parte del pugile-cowboy Johhny
Walker , c’era anche Christopher Walken nel film. Tutti erano bravi in
quella pellicola , ma la recitazione di Mickey era un gradino sopra , poteva
spezzarti il cuore con uno sguardo. Il film ti portava sulla luna ogni volta
che era sullo schermo. Nessuno poteva accendere una candela per lui , lui
era là , non doveva dire ne salve ne arrivederci . Vederlo recitare mi ha
dato l’ispirazione per le ultime due canzoni dell’album”.
Mi chiedo se Dylan sapesse che c’era un’altro attore in quel film che gli ha
ispirato una delle sue canzoni : Willy DeVille , che recitava la parte
della guardia del corpo di Moe in Homeboy.
Bob Dylan, Blowing in the wind, @ cardiff NIA. 28 april
2009
a
Mercoledi 29 Aprile
Set list: Cardiff, Wales -
International Arena - April 28, 2009
1. Rainy Day Women #12 & 35 (Bob on keyboard)
2. Mr. Tambourine Man (Bob on keyboard)
3. Lonesome Day Blues (Bob on keyboard)
4. Under The Red Sky (Bob on keyboard)
5. Rollin' And Tumblin' (Bob on keyboard)
6. John Brown (Bob on keyboard)
7. Stuck Inside Of Mobile With The Memphis Blues Again (Bob center stage)
8. Tangled Up In Blue (Bob on keyboard)
9. Tweedle Dee & Tweedle Dum (Bob on keyboard)
10. Masters Of War (Bob on keyboard)
11. Highway 61 Revisited (Bob on keyboard)
12. Nettie Moore (Bob on keyboard)
13. Thunder On The Mountain (Bob on keyboard)
14. Like A Rolling Stone (Bob on keyboard)
(encore)
15. All Along The Watchtower (Bob on keyboard)
16. Spirit On The Water (Bob on keyboard)
17. Blowin' In The Wind (Bob on keyboard)
Ragazzi , pertmettetemi di farvi i miei
complimenti , le vostre risposte stanno diventando dei veri trattati di
Dylanologia , ricche di informazioni ed interesantissime a
livello di conoscenza generale ! L'assegnazione dei punteggi è
momentaneamente sospesa per dar modo a tutti di considerare l'eliminazione
del fattore velocità nelle risposte che crea una notevole discriminante a
causa degli impegni di ognuno dei partecipanti. Come leggerete sotto nella
risposta a Marina , l'idea migliore sarebbe quella di azzerare tutto e
ricominciare da capo , facendo domande più articolate e complicate , in modo
che la discriminante arrivi da quello , dalla ricchezza della risposta che
può meritare lo "special bonus" e non dalla velocità delle risposte.
Naturalmente le domande saranno composte da più risposte , ed ogni risposta
giusta avrà valore di 1 punto ( ex: se su 5 risposte rispondete solo a
quattro avrete 4 punti invece di 5 ). Resto in attesa della vostra opinione
in merito per prendere una decisione comune.
Proposta nuovo regolamento Dylanquiz
Le domande potranno essere anche composte da più risposte
Ad ogni risposta esatta verrà assegnato 1 punto
La risposta più completa e dettagliata riceverà 1 punto di “special bonus”
L’eventuale risposta sbagliata non riceverà punteggio
Si avrà tempo tutta la settimana per elaborare la risposta
Ciao Mr. Tambourine,
mi sono divertita ad estrapolare alcune immagini dal video di LARS di
Firenze. La qualità non è eccellente essendo dei fermi immagine, ma le
espressioni sono ugualmente ben visibili.
Mi sembra di non averlo mai visto così sorridente e trasognato!
Approfitto per dirti la mia in tema di dylanquiz.
Come hai notato ho fatto un passo indietro nella classifica. Purtroppo nella
corsa contro il tempo io non reggo. La mia giornata è lunga, troppo lunga, e
nonostante l'affezione per voi tutti non ci riesco proprio ad attendere la
mezzanotte con il cronometro in mano: si rifiuta la mente ed il corpo.
Ovviamente non rinuncio a partecipare, ma con sana rassegnazione non mi
preoccupo di rincorrere il premio velocità. Sotto tale profilo, pertanto,
non posso che associarmi alla lamentazione di Stefano di quest'oggi (siamo,
quindi, in due!) ed auspicare un aggiustamento delle regole.
Infine, cambiando argomento, ti suggerirei di concentrare in un unica pagina
la traduzione dell'intervista rilasciata da Bob a Flanagan, che il prezioso
Dean Spencer mette a disposizione, per renderla più facilmente fruibile.
Peraltro mi sembra che la traduzione sia ferma alla terza parte
dell'intervista. O mi sono persa il resto? Se così fosse l'occasione è santa
per recepire la richiesta!
Baci
Marina
Eccole cara Marina , grazie da
parte di tutti.
Per la questione Dylanquiz temo che tu
abbia ragione , la velocità nella risposta è una discriminante , bisogna
tener conto degli impegni di ognuno , e così non funziona , privilegia
alcuni a danno di altri. Ci abbiamo provato ma abbiamo constatato che non
funziona. Io direi , se siete tutti d'accordo , di ritornare al punto
singolo come era all'inizio eliminando il fattore tempo , bisognerà fare
domande più articolate in modo da creare il divario nel punteggio con
molteplici possibilità di risposta. La soluzione migliore sarebbe quella di
azzerare il punteggio e cominciare da capo. Attendo i vostri pareri , il tuo
, quello degli altri amici partecipanti , per prendere una decisione che
metta tutti d'accordo
. Per l' intervista di Flanagan siamo fermi alla parte 3 , Dean è
molto preso col lavoro e dobbiamo aver pazienza , un abbraccio ,
Review: London, England -
Roundhouse - April 26, 2009
My night at the Roundhouse with Bob Dylan
by Fraser Lewry
Prima cosa da chiarire : 1) Non sono un grande fan di Bob Dylan , mi piace
principalmente Desire , e probabilmente ho una dozzina di altri album , ma
sarei stato ugualmente contento se avessi avuto solo una raccolta di
greatest hits. 2) Sono andato allo show ( il mio primo ) con una
estremamente bassa aspettativa. Basti dire che le aspettative non sono state
rispettate , è stato terribile.
La sua voce è al di là della parodia. Dylan "suona" come un disperato
tentativo di tossire il proprio sangue , e c’è questa stranezza di abbaiare
di conseguenza , come il tentativo di rigurgitare una pesante cena a base di
arachidi. La sola volta che ha parlato è stata alla fine , quando ha
presentato in un incomprensibile borbottio con accento Texas/Luosiana , che
è un pò strano anche per uno come me che ha passato la maggior parte della sua vita
a New York.
Niente di personale , ma inoltre sembra graziosamente strano . Piano piano ,
ha uno straordinario pallore , testa gommosa , e ha una certa somiglianza
con Janette Charles , l’attrice che ha impersonato la Regina Elisabetta nel
film. Forse è invece lo splendido cappello.
Il set ? Ha macellato Tangled up in blue. Ha macellato Don’t think twice ,
ed ha macellato All along the watchtower. E alla fine ha suonato una
versione di Blowin’ in the wind che non aveva niente in commune con
l’originale , bene , completa spazzatura da uno che produce spazzatura.
Solo Po’ boy ( che ha cantato solo per un momento ) ed il Highway 61
revisited ( almeno penso fosse quella ) avevano un arrangiamento da
sollevare un pò l’atmosfera , invece di una goffa e disordinata parodia.
Domanda : Lui suona questa armonica da 50 anni. Perchè , quando sta per
prenderla in mano , la folla comincia ad ondeggiare – ritrova il sorriso –
quando lui non sembra capace di fare altro che qualche nota rudimentale ,
quasi fuori tonalità ?
Credeteci o no , nonostante le basse aspettative , sono andato con l’animo
aperto. “ E , giudicando dalla reazione , sono in netta minoranza assieme a
quelli ai quali lo show non è piaciuto. Son contento di essere andato. Sono
riconoscente di aver respirato la stessa aria di un cosi grande uomo (
naturalmente sarebbe stato bello se si fosse accorto della presenza del
pubblico ). Ma Cristo , desidero che qualcuno mi spieghi perchè tutti
vogliono andare a vederlo suonare nel 2009. E , eventualmente , qualcun'altro nella massa , potrebbe ristabilire un certo equilibro e accendere una
luce più favorevole su quello che è stato.
Londra, concerto "intimo" per Bob Dylan 27.4.2009 16:39
Bob Dylan ha tenuto un concerto davanti alla Roundhouse di Londra davanti ad
alcune centinaia di spettatori stipati all'inverosimile. Il poeta della
musica USA ha cantato per oltre due ore attingendo soprattutto al repertorio
classico, lasciando invece da parte i pezzi del nuovo album Together Through
Life. Con la band, la star ha dato vita a sonorità rock, blues, swing e
country davanti anche a una fitta platea di vip. Dylan, austero nel suo
abito da gentiluomo sudista, ha concesso poco al pubblico, restando in piedi
dietro a un organo Hammond.
Lo 02 Dome ed il Ticketmaster mi hanno spedito diversi avvertimenti per
tutta la settimana circa la chiusura della Jubilee Line dell’underground ,
annunciando che lo show di Bob Dylan era posticipato alle 20,00 invece delle
19.30----allora alle 20,00 tutti PRONTI , così il mio amico Tash ed io
siamo arrivati con buon anticipo per gustarci un buon pasto cinese e per
trovare i nostri posti..
Dieci minuti dopo le 20,00 le luci si sono accese e la potente voce della
Columbia Records ci ha detto di dare il benvenuto al “Poeta laureato del
Rock n’ Roll , Bob Dylan e la sua band sono saliti sul palco per suonare
fottutamente per due ore.
Non ci sono stati hello , welcome , bello vedervi da parte di Bob , sono
andati dritti con Maggie’s Farm , ed io ero già fuori , non c’è stato
incoraggiamento alla partecipazione del pubblico , ma questo non mi ha
fermato.
In molti concerti , è possibile per gli hardcore fans riconoscere una
canzone dalle prime note dell’introduzione e sorridere di gioia. Da quando
Bob non suona più due volte nella stessa maniera la stessa canzone , è
diventato un gioco difficile , dovevo aspettare i ritornelli per capire , e
qualche volta anche oltre , dovuto al fatto che adesso comprime le parole in
una singola sillaba.
Ha cantato come un barbone sotto una grondaia , ma francamente , chi se ne
frega ? Le canzoni venivano , non ce n’era una delle mie preferite , ma con
un catalogo di tre cifre le possibilità si assottigliano ( Mi sarebbe
piaciuto ascoltare qualcosa da Planet waves , Oh mercy , Empire burlesque o
Blood on the tracks. Forse la prossima volta ? ).
Le canzoni che non ho riconosciuto erano probabilmente dal suo nuovo album ,
che esce dopodomani ( anche se per quello che so avrebbero potuto essere da
Shot of love che ho comprato per 2 sterline e ascoltato una sola volta ).
Ho gradito “The times they are a-changin’ “ , “The lonesome desth of Hattie
Carrol” e “’Til o fell in love with you” che avevo già sentito in precedenti
occasioni quando avevo visto Dylan , 20 anni fa , gosh . Ci sono state molte
canzoni dal recente album Modern times , non so bene quali .
Poi è venuta “Like a rolling stone” e sapevo che il concerto era quasi
finito.
Dopo altre due canzoni di encore , “All along” e “Spirit on the water” ,
finalmente ci ha ringraziato di essere venuti presentando la band, l’ultima
canzone è stata “Blowin’ in the wind”
Siamo sempre più vicini a sapere quante strade deve percorrere ancora un
uomo per toccare il fondo , ma per Dylan sono diventate poche.
Review: London, England -
O2 Arena - April 25, 2009
Dylan's times ain't a-changin' - Bob Dylan, O2 Arena,
London
By Andy Gill
Lo show di Dylan è stato di basso profilo , persino ai fotografi è stato
vietato l’accesso alla venue.
Con la maggior parte degli show negli stadi e nelle grandi arene , è fin
troppo chiaro dove sono andati a finire i soldi del nostro biglietto : Gli
U2 , Elton Jones ed i Rolling Stones ostentano il loro ego con scenografie
giganti , passerelle a sbalzo , gru a sbalzo , sottopalchi , fuochi
d’artificio ed enormi schermi costosi per vedere i filmati ed ingrandire
quello che accade sul palco. Ma non Bob Dylan. Non ci sono stati fuochi
d’artificio , nessuna manovra coreografica sul palco , niente schermi
giganti stasera alla 02 , se siete appostati dall’altra parte
dell’Arena , tutto quello che potete vedere è un gruppetto di persone coi
cappelli in testa distanti diverse centinaia di metri.
Per peggiorare le cose , Dylan e la band sono raggruppati in modo stretto ,
come per cercare intimità , sul palco nella vastità dell’Arena.
Per un istante , avreste avuto delle difficoltà a riconoscere quale era Bob
Dylan , prima di capire che era quello sulla destra dietro il piccolo organo
elettrico , con giacca bianca , pantaloni scuri con bande bianche ed ad un
più attento esame un elegante cappello Hickock bianco.
Voi potete dire che è Bob perchè il resto della band , 2 chitarristi , un
bassista , un batterista ed il suonatore della pedal steel guitar gli stanno
di fronte come i raggi di una ruota ellittica.
La mancanza di spettacolo è il modo di Dylan di dimostrare di sapere cos’è
importante per lui , e cosa siamo qui a sentire : non ci sono prodezze ,
bisogna ancora una volta essere in comunione con quell’eredità che ha
illuminato così bene i nostri tempi migliori. E una volta immersi , fin
dall’inizio , cortesia dello swing , il sapore bluesy di “Maggie’s Farm” ,
ed un evidente accento di valzer per “The times they are a-changin’ “ ,
nelle quali la voce , un grezzo vocalismo di gola rasposa , vi impone di
“non giudicare quello che non potete capire e per favore andate via se non
potete dare una mano”. E’ seguita , in modo ironico ma non leale , dal polo
opposto “Things have changed”. Un Dylan sottotono , che la esegue con
disinteresse buttando fuori con indifferenza quelle strofe per le quali
gente senza talento sarebbe disposta ad uccidere. Come nelle altre , non c’è
un sorridente beat , mentre la linea discendente del violino enfatizza la
canzone con un tono fatalista. Qualcosa di simile è successo anche con “The
lonesome death of Hattie Carrol” , un’altra trasposizione a valzer dal tono
fatalista , mentre il caratteristico gorgoglio di Dylan fa da sfondo alla
frase del killer che prende solo sei mesi di galera.
Non c’è stato niente dal nuovo album – Dylan sempre risoluto a non fornire
materiale del nuovo disco che uscirà lunedi ai bootleggers – ma molte dallo
splendido Modern Times , incluse le versioni eleganti di “Rollin’ and
Tumblin’ “ e “ The leeve’s gonna break” , una intimista e conversevole
versione di “Workingman’s blues #2” e una rilassata versione di “Thunder on
the mountains” , “When the deal goes down” e la balsamica “Spirit on the
water”. Delle altre relativamente recenti canzoni , la più notevole è stata
la versione di “’Til i fell in love with you” , per la quale Bob viene fuori
da dietro la tastiera a passi languidi , mentre soffia qualche nota di
armonica , come un cantante di cabaret in un supper-club.
Le canzoni più recenti sono inframezzate con la solita rispolverata di
vecchi classici. L’organo aggiunge un tono lugubre alla tragica “Ballad of
Hollis brown” , supportata da un persistente motivo di chitarra ritmica , e
la fase finale è spruzzata con tagli di luce per rappresentare i “ Chimes of
freedom” flashing.
Non sono sicuro se l’organo ha avuto un break in “Highway 61” – di solito
segue lo stile della chitarra solista , facendo fraseggi di contrappunto
ripetuti fino a diventare la parte dominante del motivo melodico – ma lo
combinazione dello standard set di chiusura/ encore di “Like a rolling
stone” e “All along the watchtower” funzionano come al solito magicamente ,
prima di chiudere con una ancora rielaborata revisione di “Blowin’ in the
wind”, questa volta con una sorta di inefficente anima blues , riminescenza
di “Backfield in Motion” , che funziona meglio sul palco che sulla carta.
Londra , 02 Arena , un sacco di persine odiano quel posto , è enorme , ma a
me piace , una struttura iconica nella parte bassa di North Greenwich. Sono
stato felice che la metropolitana fosse chiusa , ho preso il battello giù
per il Tamigi ( come tanti altri ) , sicuro che è stato un bel modo per
partecipare allo show di Dylan.
Comunque buon concerto , più sottotono che a Sheffield come qualità globale
, set list non straordinaria ma saggia , ma anche in questo caso 4 o 5 brani
valevano il viaggio.
Chimes of freedom non è sempre cantata bene , grande canzone o no , ma
stasera è stata il meglio che ho sentito , si , era buona quasi come le
grandi versioni del 2000/2001.
Non mi soffermerò sulle canzoni che mi hanno annoiato , probabilmente è
colpa mia che vado a troppi concerti , ma roba come Hattie Carrol , Things
have changed , Rollin’ and Tumblin’ , Highway , Mobile....comunque sono
state solo poche occasioni per un pisolino.
Gli altri highlights sono stati i lenti tranquilli ( quasi acustici ) Hollis
Brown ed una straordinaria versione accattivante di Workingman’s blues ben
cantata , e alcuni momenti di grandi visioni , Bob di fronte al pubblico per
'Til i feel in love with you. Non l’avevo visto fare così tante pose dal
1995 ! Non è ancora Mick Jagger , non c’è bisogno di dirlo , ma bello
vederlo muoversi lasciando la tastiera fino al proscenio , divertente ed
interattivo col pubblico , bene dunque !
Oh , il suono era perfetto , incredibilmente ben mixato , la voce di Bob che
risaltava sopra gli strumenti , anche Sheffield era stata altrettanto buona
, forse marginalmente troppo basso.
Band saggia , loro sono OK. Fanno bene nei nuovi arrangiamenti , con Stu più
in primo piano rispetto al passato. Ha perfino fatto un “classic rock” solo
in All along che mi fa supporre un cambiamento dopo gli sforzi iniziali di
Freeman.
Non fraintendetemi , sono un grande fan di Danny , ma perchè mai Bob l’ha
bloccato mentre suonava gli assolo in Spirit on the water e When the deal
goes on ?!! Certamente , potrebbe essere usato per ottenere applausi
spontanei da parte del pubblico ?!
In ogni caso , per un verso o per l’altro , domani alla Roundhouse.....