Musicisti
Set List:
The band with no name
Ed Seagraves
Blowin’in the Wind
Silvio Pozzoli
All Along the Watchtower
Roberto Muru
Lay Lady Lay
Moreno Meroni
The Mighty Quinn
Mauro Garavello
Positively 4th Street
“Minuccio”De Vivo
Blind Willie McTell
Salvo Correri
Just Like a Woman
Visions of Johanna
Knockin’on Heavan’s Door
Beyond Here Lies Nothin
K&K Project
Chiara Colombo Mr.Tambourine man
Claudio Cupelli
Like a rolling stone
Alessandro Carrera
Dark Eyes
Positively Van Gogh
La magnifica serata, organizzata dall’Associazione Culturale “Fermata
Facoltativa” di Cinisello Balsamo, dedicata a Bob Dylan, ha avuto il valore
aggiunto della presenza di Alessandro Carrera, la voce italiana più
autorevole sul Menestrello del Minnesota. Il direttore del programma di
Studi Italiani, presso l’Università di Houston nel Texas, responsabile della
traduzione, tra gli altri, di lavori quali “Tarantula” e “Chronicles – Vol.
1”, il prof. Carrera ha pubblicato “La voce di Bob Dylan” Ed. Feltrinelli
2001 e l’imponente lavoro di traduzione di oltre trecentocinquanta canzoni
intitolato “Lyrics 1962-2001” Ed. Feltrinelli 2006.
Dopo una performance altamente professionale di un gruppo di musicisti
formatosi appositamente per l’occasione, che hanno suonato per noi dei pezzi
classici di Dylan come “Blowin’in the Wind”, “All Along the Watchtower” e
“Lay Lady Lay”, il prof. Carrera è salito sul palco e ci ha portati non solo
lungo la mitica “Highway 61” ma ci ha anche guidati attraverso le strade
tortuose del Folk-Blues Rock, lambendo il Jazz, la Blue-Grass del delta del
Mississipi, i movimenti sociali della protesta di bianchi e neri e dei
diritti umani, con il film di Dylan al Lincoln Memorial di Washington,
accompagnato da Joan Baez nell’agosto del 1963, a pochi metri da Martin
Luther King, nel giorno in cui proclamò il suo più famoso discorso, e Dylan
cantava “When The Ship Comes In” e “Only A Pawn In Their Game” a una folla
stimata da cinquecentomila a un milione di persone. Dylan nel 1966,
Manchester: dalle accuse di “Giuda” e le manovre politiche dietro all’intero
tour britannico, all’incredibile cambio in Dylan in poco più di dieci anni
dal concerto del 1964, dalla performance di It Ain’t Me Babe” alla
devastante, bellissima e stupenda versione di “Rolling Thunder Review” del
1975. Strabiliante!
Con il tempo a sua disposizione che stava per terminare, il prof. Carrera
aprì un capitolo enorme sul capolavoro “Blind Willie McTell”. La storia
della sua melodia ha radici profonde nel Blues dei coloni inglesi, scozzesi
e irlandesi fino ai cowboys del Wyoming del 1800. Fu una lezione che avrebbe
potuto durare per ore e io sarei stato felice di star seduto comodamente ad
ascoltarlo per tutta la notte. Una rivelazione importante e senza prezzo e
non potrò mai ringraziare abbastanza il prof. Carrera per una serata
estremamente interessante e divertente.
Con così tanto materiale e così poco tempo, spero vivamente che questo tipo
di iniziative possano presto ripetersi e suggerisco a tutti gli appassionati
di musica e non solo ai fan di Dylan, di non osare perdere un’opportunità
del genere la prossima volta che si presenterà.
Su un piano più personale, posi al professore alcune domande. Ci aveva già
menzionato che la sua canzone preferita è “Mr. Tambourine Man”. Quando gli
chiesi quale fosse il suo album preferito mi rispose: “Highway 61”. Gli
chiesi anche se fosse possibile parlare del periodo cristiano di Dylan ma,
concordando con me, disse che ci sarebbe voluto molto più tempo di quello
avuto a disposizione. Alla fine, gli chiesi anche se avesse mai incontrato
Dylan. Mi rispose in inglese “Not yet”. Per me fu un “Not yet” ottimistico.
Suonò come un uomo con uno scopo: se qualcuno ci riuscirà, sono sicuro che
sarà il Professore! Penso anche che a Dylan farebbe bene incontrarlo perché
gli farebbe ricordare tante cose che Bob ha probabilmente dimenticato nel
corso degli anni. Il classico caso di “Bringing It All Back Home”!
Dean Spencer News
Dopo le parole la musica
Abbiamo parlato nei giorni scorsi della conferenza-lezione
tenuta da Alessandro Carrera al teatro Marconi di Cinisello organizzata
dall’associazione culturale “Fermata Facoltativa” in collaborazione con
l’Assessorato alla cultura di Cinisello Balsamo. L’impressione lasciata da
Alessandro è ancora viva nella mente , ma ora è doveroso parlare anche degli
altri che hanno reso la serata deliziosa con le canzoni di Bob.
Giusto completamento della serata , le canzoni eseguite da diversi e validi
artisti , sono state la ciliegina sulla torta , per fare di una bella serata
una bellissima serata.
Ha aperto la serata un gruppo di musicisti costituitosi ad hoc per
l’occasione , persone che sapevano come si fa a fare i musicisti . Il nome
della band ? Non comunicato....scherzi a parte , i musicisti , sapendo
di essere una one-night band , non hanno voluto avere un nome , hanno
rinunciato al nome in cartellone , dando in questo modo , con vero e raro
fair-play , risalto alla presenza di Carrera. Devo dire che la loro
preparazione e la loro abilità ha conquistato la platea in pochi minuti.
I loro nomi : Minuccio De Vivo ( voce), Ed Seagraves ( voce ), Silvio
Pozzoli ( voce - chitarra ) , Mauro Garavello ( batteria ) , Moreno Meroni (
basso ) , Roberto Muru ( chitarra ed armonica ) , Salvo Correri ( tastiere
).
Hanno iniziato con una bella “Blowin’ in the wind” arricchita da un bel coro
, poi una bellissima versione di “All along” , seguita da una buona “Lay
lady lay” e da una veramente ottima versione di “The mighty Quinn”, che ha
messo in risalto il sapiente uso dei cori , bella ed apprezzatissima.
Poi è toccato ai K&K Project , un duo ( acustica e voce ) di buono spessore
, con un’incantevole e sentita versione di “Mr.Tambourine man”. Superba
l’interpretazione vocale di Chiara Colombo , voce sicura , intonatissima ,
ottima pronuncia inglese , senz’altro da risentire in altre occasioni.
Claudio Cupelli l’accompagnava con una acustica ben dosata e costruita con
vero gusto musicale , bravo anche lui.
Sorpresa della serata , finita la dissertazione dylaniana , Carrera
imbraccia la sua acustica e ci da la mazzata finale con una bella
interpretazione di “Dark eyes” , tradotta in italiano da Alessandro stesso .
Segue una deliziosa , inaspettata e ultra-rara esecuzione di “Positively Van
Gohg” , una piccola perla rielaborata e completata nel testo ( lasciato a
metà da Bob ) dal Alessandro. Lui si è divertito e noi anche , un paio di
punti di “Special Bonus” per Alessandro !
Torna sul palco la "band with no name" per una bellissima e raffinata
esecuzione di “Vision of Johanna” e la gente su spella le mani , applausi
più che meritati. Segue “Positively 4th street” , anch’essa ben costruita.
Parte poi una ottima esecuzione di “Blind Willie McTell” , che viene seguita
da una altrettanto buona “Just like a woman”.
Ritornano Chiara e Claudio , i K&K Project , e ci stupiscono con una
versione singolare e molto ben congeniata di “Like a rolling stone” con un
piacevolissimo arrangiamento che si stacca decisamente dalla versione
originale , ancora superba la vocalità di Claudia e i complimenti a Claudio
per l’idea ( penso sia sua ) per l’arrangiamento che ha reso interessante e
piacevole una canzone , che pur nella sua bellezza , sarebbe risultata
monotona solo per voce e chitarra.
Tutti sul palco , King , Princeps and barefoot servant too , per la
immancabile “Knockin’ on heavens door” di chiusura. Sembra tutto finito ed
invece , Ed Seagreaves from New York Long Island , ci regala la nuova
“Beyond here lies nothing”.
Credo non si possa pretendere altro , ottima serata , organizzata con
intelligenza e buon gusto da “Fermata Facoltativa” e dal bravo Ivano Bison ,
leader tuttofare della manifestazione. Quando la rifate ?
Mr.Tambourine
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