MAGGIE'S FARM

sito italiano di BOB DYLAN

creato da Michele "Napoleon in rags" Murino  -  curato da Mr.Tambourine

 

 

IN EVIDENZA

 

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LE RECENSIONI DEI CONCERTI - a cura di Dean Spencer

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IL SONDAGGIO DI MF : DYLAN PRO E CONTRO

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IL PORCILE DI MAGGIE

 

TUTTE LE CANZONI ESEGUITE NEI TOUR DAL 2000 AL 2008

 

THE BLACKSTONES IN CONCERT

21 giugno 2008 - 8° RADUNO NAZIONALE CITROEN 2CV

http://www.2cvenonsolo.com/

Città di Castello (Pg) - Parco dell'Ansa del Tevere 

Special Guests : THE BACKSTREETS - THE BLUES LAND BAND - JOLEBALALLA

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****PRESENTAZIONE****

BOB DYLAN - PERCORSI Vol.2
di Michele Murino

PRESENTAZIONE DEL LIBRO AD AOSTA
in occasione del concerto di Bob Dylan del 18 giugno
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LE NEWS

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Domenica 15 Giugno 2008

Questa sera il concerto di Trento , aspettiamo le vostre impressioni o recensioni , mi raccomando , non mancate di inviarcele !

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Bob Dylan in tour dal 15 giugno: prima tappa a Trento   clicca qui

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BOB DYLAN INIZIA IL 15 GIUGNO DA TRENTO IL SUO TOUR

(ANSA) - TRENTO, 13 GIU - Parte da Trento il 15 giugno il tour italiano di Bob Dylan, 'Never Ending Tour'.  Altre due date sono in calendario il 16 giugno a Bergamo Lazzaretto e il 18 giugno a Chatillon (Aosta), al Castello Baron Gamba.
Il tour cade in un momento magico per Dylan, premiato l'8 aprile scorso con il Premio Pulitzer, finora mai conferito ad un cantautore e musicista rock. A Trento questo evento è inserito in uno speciale progetto sui diritti umani, a 60 anni dalla Dichiarazione universale, che prevede una serie d'iniziative partite a maggio per concludersi nel dicembre 2008. In questo progetto sono coinvolte, da alcuni mesi, oltre all'associazione Artegiovane e al Centro Santa Chiara, anche il Servizio civile volontario della Provincia di Trento e il Forum Trentino per la pace e i diritti umani. A Trento l'artista americano si esibirà nel giardino del Palazzo delle Albere, sede del Mart. (ANSA).

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Trento: 15 giugno Dylan apre "La strada dei diritti"     clicca qui 

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Aggiornata la set list 2008 , le canzoni sono 64 .    clicca qui

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IL SONDAGGIO DI MF : DYLAN PRO E CONTRO

aggiornato con la mail di Alfredo McTell  e di Max 

Da dieci anni a questa parte i suoi live non piacciono a un sacco di
persone, me compreso. Per una buona parte di tutti quelli che hanno la
presunzione di conoscerlo, me compreso, è inspiegabile come Bob Dylan
non si renda conto del sound schifoso che le sue esibizioni vanno
ostentando serata dopo serata. Sarà che l'amo, ma mi piace pensare che
lo faccia apposta. Che la sua sia una manifestazione di ribellione
verso tutti. Solo contro il male...Superdylan! Ci siamo anche abituati
ai suoi pantaloni di raso con la banda nera e ai suoi stelton. Un
costume. Un Super eroe. Comunque un inguaribile ribelle. Io lo vedo
così. Resta il fatto che tra poco sarà in Italia...Dubbio amletico.
Pagare il biglietto per restare delusi, o mettere su un etto, poltrendo
sul divano? Io metterò su un paio d'etti ascoltandomi qualche bootleg
anni settanta.
McTell
CONTRO

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Carissimi,

Ho letto molte buone cose in questo "forum", esposizioni dai tratti a volte filosifici, a volte poetici, a volte pratici e pragmatici, tra le righe delle quali trovo il mio pensiero pienamente e meravigliosamente espresso da altri. Non avrei pensato, perciò, di aggiungere la mia opinione tra quelle già pubblicate (si sarebbe trattato di un semplice voto PRO in più e nulla avrebbe aggiunto ai ragionamenti fatti, che rappresentano poi ciò che veramente conta in questo sondaggio).
Mi sono deciso ad inviare questa mia perchè non esprime né un voto né un opinione e non è neanche una disquisizione: è un semplice sentimento.
L'ultima volta che ho visto Dylan dal vivo era il 2002, non mi sono procurato l'ingresso per Bergamo (e non potrò farlo perchè, vi prego notare, la data è SOLD OUT), ma ho appena ascoltato alcuni estratti dalle ultime esibizioni di Dylan e mi sono letteralmente commosso.
Esprimo qui il mio totale pentimento per non aver pensato di andare a Bergamo.

PRO, centomila volte PRO.
Max

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Alfredo McTell ci segnala questo link dove troverete tante cose about Dylan (e non solo) veramente interessanti

http://locustsong.blogspot.com/

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Video : Bob Dylan : Tryin' To Get To Heaven, Ostrava 2008 - June 11, 2008     clicca qui

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WHEN I PAINT MY MASTERPIECES

Piccola rivista delle opere di Dylan pittore     clicca qui  

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Tour d'addio per Paul McCartney ?                clicca qui

 

Sabato 14 Giugno 2008

Bob Dylan in concerto a Trento per i diritti umani     clicca qui
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Il 21 Luglio l'album di Carlà con Freddy Koella alla chitarra      clicca qui

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SET LIST : Salzburg , Austria - Salzburg Arena - June 11, 2008

1. Stuck Inside Of Mobile With The Memphis Blues Again
(Bob on keyboard, Donnie on pedal steel, Stu on acoustic guitar)
2. It Ain't Me, Babe
(Bob on keyboard and harp, Donnie on pedal steel, Stu on acoustic guitar)
3. 'Til I Fell In Love With You (Bob on keyboard and harp, Donnie on lap steel)
4. Positively 4th Street
(Bob on keyboard, Donnie on pedal steel, Stu on acoustic guitar, Tony on standup bass)
5. Rollin' And Tumblin' (Bob on keyboard, Donnie on electric mandolin,
Denny on electric slide guitar, Stu on acoustic guitar)
6. Moonlight
(Bob on keyboard and harp, Donnie on electric mandolin, Sony on standup bass)
7. High Water (For Charlie Patton)
(Bob on keyboard, Donnie on banjo, Tony on standup bass)
8. Honest With Me (Bob on keyboard, Donnie on lap steel)
9. Sugar Baby
(Bob on keyboard, Donnie on pedal steel, Stu on acoustic guitar, Tony on standup bass)
10. It's Alright, Ma (I'm Only Bleeding)
(Bob on keyboard, Donnie on banjo, Tony on standup bass)
11. Spirit On The Water (Bob on keyboard and harp, Donnie on pedal steel)
12. Highway 61 Revisited (Bob on keyboard, Donnie on lap steel, )
13. Nettie Moore (Bob on keyboard, Donnie on viola, Stu on acoustic guitar)
14. Summer Days (Bob on keyboard, Donnie on pedal steel, Tony on standup bass)
15. All Along The Watchtower
(Bob on keyboard, Donnie on lap steel, Stu on acoustic guitar)

(encore)
16. Thunder On The Mountain
(Bob on keyboard, Donnie on lap steel, Stu on acoustic guitar)
17. Blowin' In The Wind
(Bob on keyboard, Donnie on lap steel, Stu on acouistic guitar)

Band Members
Bob Dylan - keyboard, harp
Tony Garnier - bass
George Recile - drums
Stu Kimball - rhythm guitar
Denny Freeman - lead guitar
Donnie Herron - viola, banjo, electric mandolin, pedal steel, lap steel

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L'addio a Bo Diddley    clicca qui

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IL SONDAGGIO DI MF : DYLAN PRO E CONTRO

aggiornato con la mail di Margherita    clicca qui

Ciao a tutti , sò che molto probabilmente non sentiremo niente di nuovo ne di straordinario nei concerti italiani , saranno sulla falsariga di quelli dell’anno scorso e di quelli di quest’anno , non mi aspetto niente così non avrò niente da rimpiangere , ma proprio non ce la faccio a non andare , ho preso il biglietto per Bergamo e spero bene . Bello o brutto Dylan è Dylan , decisamente pro .
Margherita

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Ciao,
ti invio l'intervista ad Alessandro Carrera da me firmata
e apparsa oggi sul Corriere del Trentino e sul Corriere dell'Alto Adige,
i due inserti locali del Corriere della Sera.


Alessandro Carrera : " So tutto di lui ma non l'ho mai incontrato "    clicca qui

Articolo di Daniele Filosi

 

Venerdi 13 Giugno 2008

La data del 16 giugno per il concerto al Lazzaretto di Bergamo è ufficialmente «sold out».

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SET LIST : Vienna, Austria - Stadthalle - Halle D - June 10, 2008

1. Cat's In The Well (Bob on keyboard)
2. Love Minus Zero/No Limit (Bob on keyboard)
3. The Levee's Gonna Break (Bob on keyboard)
4. John Brown (Bob on keyboard)
5. Sugar Baby (Bob on keyboard)
6. High Water (For Charlie Patton) (Bob on keyboard)
7. Workingman's Blues #2 (Bob on keyboard)
8. Tangled Up In Blue (Bob on keyboard)
9. Masters Of War (Bob on keyboard)
10. It's Alright, Ma (I'm Only Bleeding) (Bob on keyboard)
11. Beyond The Horizon (Bob on keyboard)
12. Highway 61 Revisited (Bob on keyboard)
13. Nettie Moore (Bob on keyboard)
14. Summer Days (Bob on keyboard)
15. Ain't Talkin' (Bob on keyboard)

(encore)
16. Thunder On The Mountain (Bob on keyboard)
17. All Along The Watchtower (Bob on keyboard)

Band Members
Bob Dylan - keyboard, harp
Tony Garnier - bass
George Recile - drums
Stu Kimball - rhythm guitar
Denny Freeman - lead guitar
Donnie Herron - violin, viola, banjo, electric mandolin, pedal steel, lap steel
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Il filmato della mostra di Dylan a Londra    clicca qui

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Il progetto della T-shirt di Maggie's Farm

Questa è l'idea , se tra i Maggiesfarmers c'è qualcuno che ha le attrezzature per realizzarne una piccola tiratura mi contatti , la cosa dovrebbe essere realizzata a prezzi amatoriali e , se il progetto andrà in porto , verrà spedita direttamente a tutti coloro che ne faranno richiesta a spettral@gmail.it . quando avremo una cinquantina di prenotazioni ( spero anche di più ) , daremo il via alla cosa sapendovi dire il costo della maglietta + le spese di spedizione .

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ELLIOT MURPHY: Notes From The Underground   clicca qui

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Catania : Rock&Movies: 4 film sugli artisti che hanno fatto la storia del rock   clicca qui
 

Giovedi 12 Giugno 2008

REVIEW : Helsinki, Finlandia - Hartwall Areena - 01/06/08

by Jan Semneby

Bob Dylan si è esibito a Helsinki domenica scorsa e sono abbastanza certo nel dire che questo concerto sia stato il migliore mai eseguito in Finlandia.

7500 spettatori hanno seguito uno spettacolo molto energico e concentrato; la sua pronuncia è stata molto chiara e ha contribuito a fare di Visions of Johanna, Nettie Moore, Ballad of a Thin Man e Every Grain of Sand le highlights della serata.

Una parola in più va spesa per It’s All Right, Ma (I’m Only Bleeding) che è stata presentata con un nuovo arrangiamento ma un suono nel timbro di Dylan che ricordava molto l’originale e il suo fraseggio mi ha fatto pensare che ho potuto assistere a qualcosa di veramente speciale…

Tra gli spettatori c’erano molti giovani e anche molte persone di mezza età, alcune erano lì per la prima volta, altre –come me- non hanno mai saltato uno spettacolo in Finlandia: sono sicuro che tutti abbiano lasciato l’Arena contenti e soddisfatti. Dylan stesso sembrava felice dello show e -come ha scritto un giornale il giorno seguente- ha parlato più che mai sul palco: durante la presentazione della band ci ha detto che Stuart Kimball ha una fan donna in Helsinki dall’ultima volta che erano stati qui e quando ha presentato il batterista George ha mormorato qualcosa come “Oh no, not again!” e poi qualcos’altro che ha fatto ridere tutta la band, ma purtroppo non è stato sentito chiaramente da dove stavo io...

Spirit On The Water è stata suonata a mio avviso meglio che sull’album, forse perché la band l’ha eseguita in modo più soft e Thunder On The Mountain, con cui Bob ha deciso di iniziare il suo encore (anche se sembrava non avesse intenzione di tornare sul palco perchè se l’è presa molto con comodo!), sarebbe secondo me stata la canzone perfetta per l’apertura, dato che era molto uptempo… mentre Like a Rolling Stone mi è sembrata molto fresh e molto adatta stasera ad essere una show closer (chiusura di spettacolo)…

( Dean Spencer News )

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Aggiornata la set list 2008 , le canzoni sono 63 .    clicca qui

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Jan Cremer : Dylan si stava disintossicando .

Bob Dylan scompare , d’accoordo con un il suo manager , per una session segreta di riabilitazione dopo essere quasi stato ucciso nell’incidente motociclistico del 1966 .
I fans del leggendario rocker hanno aspeculato a lungo sulla scomparsa di Mr.Tambourine Man per 6 settimane per “ritrovare se stesso” nella sua casa di NY nel mese di luglio del 66 dopo l’incidente vicino a Woodstock , lasciando a casa la moglie ed i figli .
Ma l’artista olandese Jan Cremer dichiara che si stava disintossicando nella casa del suo manager a NY , lo ha scritto nelle sue memorie “ Bob ingoiava , sniffava , si iniettava troppa roba “.
http://www.contactmusic.com/news.nsf/article/dylans%20secret%20rehab_1071025

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Dylan, Sud Sound System e Ludovico Einaudi al Summer Sound di Bergamo a prezzi scontati

clicca qui

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Chuck Berry: John McCain usa la mia "Johnny B. Goode", ma io non lo voto' clicca qui
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Premio alla carriera agli Oasis il mese prossimo clicca qui

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Jimmy Page conferma: "Ancora concerti per i Led Zeppelin nel 2009"  clicca qui

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Yes: improvvisamente annullato il tour per i 40 anni di attività   clicca qui

 

Mercoledi 11 Giugno 2008

SET LIST : Ostrava, Czech Republic - CEZ Arena - June 9, 2008

1. Stuck Inside Of Mobile With The Memphis Blues Again (Bob on keyboard)
2. If You See Her, Say Hello (Bob on keyboard)
3. Just Like Tom Thumb's Blues (Bob on keyboard)
4. Rollin' And Tumblin' (Bob on keyboard)
5. Moonlight (Bob on keyboard)
6. Watching The River Flow (Bob on keyboard)
7. Desolation Row (Bob on keyboard)
8. Things Have Changed (Bob on keyboard)
9. Tryin' To Get To Heaven (Bob on keyboard)
10. High Water (For Charlie Patton) (Bob on keyboard)
11. Beyond The Horizon (Bob on keyboard)
12. It's Alright, Ma (I'm Only Bleeding) (Bob on keyboard)
13. When The Deal Goes Down (Bob on keyboard)
14. Highway 61 Revisited (Bob on keyboard)
15. Ballad Of A Thin Man (Bob on keyboard)

(encore)
16. Thunder On The Mountain (Bob on keyboard)
17. All Along The Watchtower (Bob on keyboard)

Band Members
Bob Dylan - keyboard, harp
Tony Garnier - bass
George Recile - drums
Stu Kimball - rhythm guitar
Denny Freeman - lead guitar
Donnie Herron - violin, banjo, electric mandolin, pedal steel, lap steel

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IL SONDAGGIO DI MF : DYLAN PRO E CONTRO

aggiornato con la mail di Peter Del Bello da Vienna    clicca qui

Dylan e la spazzatura

Oh, the Street of Rome are filled of rubble
Ancient footprints are everywhere.
You can almost think that you’re seein’ double
On a cold, dark night on the Spanish Stairs.


Leggendo gli interventi pro o contro Dylan di questi giorni mi viene un pò da ridere.
C’è chi dice che i concerti sono diventati una noia mortale, a me non sembra, alti e bassi si è inevitabile.
Basterebbe leggersi i resoconti dei concerti in Sud America oppure ascoltate le videoclip su youtube
Alcuni vorrebbero una scaletta di canzoni completamente diversa, altri fan invece una rivoluzione nella band che lo accompagna e poi c’è chi vuole che riprenda la chitarra preferibilmente l’acustica oppure anche quella elettrica purchè la smetta di picchiare quella insopportabile tastiera.
Se Dylan dovrebbe acconterare i desideri del pubblico probabilmente dovrebbe dare concerti privati a casa di ognuno di noi.
Oppure rivedersi No Direction Home di Scorsese e le reazione del pubblico del tour 1966 o quelle del tour Cristiano del 1980 aiuterebbe a capire di più il fenomeno.
Esempi ce ne sono a bizzeffe.
Ma Dylan per fortuna ha fatto sempre quello che voleva e a me va bene così.
Non è mia intenzione criticare o biasimare le scelte personali di chiunque, i gusti cambiano è chiaro.
È molto interessante però secondo il mio personale punto di vista che proprio molti fan e conoscitori di Dylan, molti dei quail della “vecchia” guardia, proprio il Dylan dal vivo di oggi non lo mandano giù e di conseguenza decidono di non andare più ai suoi concerti.
Almeno sotto questo aspetto mostrano una particolare coerenza.
Una dote che secondo me è sempre più rara al giorno d’oggi.
È probabile che vedere Dylan invecchiare può far male.
Alcuni anni fa mi sono addirittura sognato.
Nel sogno mi ritrovavo alla fine di un suo concerto, dietro il backstage, me lo vedevo venire incontro giù dalle scalette col suo tipico fare goffo e iperarticolato.
Aveva una presenza tutto sommato ancora giovanile e pimpante ma appena scomparve allo sguardo del suo pubblico, improvvisamnte, la rivelazione.
Con un gesto nervoso e subdolo si tolse giù la maschera, una maschera appicicosa che nel tirarla via la pelle si allungava come un chewingum.
Il suo volto era ormai segnato, gonfio e logorato come quello di Dastin Hoffman nel film Il Piccolo Grande Uomo vi ricordate quando il giornalista lo intervista? Proprio così.
Segnato da profondissime rughe ancora più marcate di quelle che in effetti oggi Dylan si ritrova.
Nel sogno che dico nell’incubo si tolse persino una parrucca riccioluta e infine la giacca-busto
da cui veniva fuori una massa grassa che lo inciabellava tutto.
Mi spaventai rimanendo per alcuni giorni profondamente scosso.
Bob era diventato un mostro, il mio caro e per sempre giovane Bobby, mi ingannava spacciandosi per un immortale.
Non era più l’invulnerabile giullare resistente all’inesorabile logorio del tempo.
Quel sogno è stato un grande insegnamento.
Quel Dylan lì poteva benissimo essere la proiezione del suo mito su di me, quel mostro ero io e Dylan allo stesso tempo o meglio quello che non vorremmo mai diventare.
A malincuore me ne feci una ragione e accettai l’idea di vederlo invecchiare e di vedermi invecchiare insieme a lui.
Comprendo, cazzo! Che ciò rimane per chiunque assai difficile da sopportare.
Però invecchiare è un dovere e un diritto di tutti noi ma troppe cose ce lo rendono un processo duro e difficile.
In I’ts alright ma, I’m no bleeding si chiude il verso con: La vita Ma, è la vita, è la vita soltanto.
Ci sono coloro che vogliono mantenere un buon ricordo.
Se lo metterebbero in vetrina come un bel servizio di porcellana, ed evitare così di confrontarsi con il suo invecchiamento o altri preferiscono cercarsi altri eroi.
Potrebbe essere un buon escamotage per non ascoltare per l’ennesima volta Like a Rolling Stone, All Along The Watchtower o Blowin In The Wind.
Avete nonotato che non canta più, mi pare dal 2002, Knockin’ On Heavens Door beh è chiaro che Bobby non ne vuole sapere di presentarsi davanti al creatore perchè forse dovrebbe accontentare anche i suoi sommi desideri.
Vorrei dire a chi decide di non comprarsi più un biglietto per vederlo che mi consola il fatto che quel biglietto non rimarrà alla cassa del botteghino.
È augurabile che al posto loro se lo compri un giovane.
Visto il trend musicale che fureggia al giorno d’oggi mi sembra una cosa assolutamente da elogiare il fatto di vedere ai suoi concerti sempre carni e menti più fresche.
Perdonatemi voi che scrivete i vostri disappunti, avete forse in parte anche ragione, sto un pò esagerando ma mi sorprendono ancora alcune vostre sommarie sentenze.
Quello che Dylan fa oggi è in coerenza con quello che ha fatto sempre.
Non si può così facilmente farvelo sdoganare.
Chiunque abbia visto più di un paio di volte un qualsiasi suo concerto avrà avuto spesso la senzazione ascoltandolo e ossevandolo bene che sia lontano millemiglia dal luogo dove si trova.
Così immerso per lunghi momenti alla ricerca di un feeling.
Ci sono volte che gli viene facile altre volte no.
Ma è soprattutto questo che apprezzo in Dylan, l’onestà dell’artista e dell’uomo.
La scintilla possiamo essere noi con la nostra pazienza altre volte può essere un riff che gli viene bene e come d’incanto è li pronto a cogliere l’attimo fuggente e cullarti nell’oceano della sua grandezza.
Ma queste cose le sapete, e sapete pure che il ribaltone è una tradizione soprattutto nostra, intendo italiana.
Inneggiamo al genio, al maestro e al salvatore ( il Berlusca è un eccezione) e dopo un pò di tempo, o pochi anni lo ripudiamo, lo dissacriamo o peggio ancora lo riponiamo nel dimenticatoio.
È una tradizione che ha precedenti illustri primi fra tutti, Dario Salvatori quando scriveva sulla rivista musicale Ciao 2001, versava fiumi di parole di elogio con una scrittura fotocopiata dai versi di dylaniana creatività.
Poi un bel giorno … Ploff! E via con le “cazzate” su Bob!
Oggi, “Gossippa” davanti alle porte dell’Ariston travestito da generale Custer, lui direbbe forse, famoso un tempo per come ascoltava e spaccava i tamburi agli indiani senza auricolare, non è stupefacente?
Come non ricordare, Riccardo Bertoncelli di gucciniana memoria, anche lui un bel giorno improvvisamente si è “anestesizzato” contro il verbo dylaniano proprio lui che se leggevi un suo articolo credevi che l’anima di Bob si fosse impadronita della sua penna.
Chissà quale sia stato il narcotizzante che lo ha “rinsavito”.
Oh, intendiamoci io devo un poco della mia dylanite anche a tutti loro perchè in quegli anni Settanta, un gran periodo di magra informazione, oserei dire quasi il vuoto assoluto a confronto con oggi.
Quei pochi trafiletti su Dylan un pò appagavano la mia sete e quella di tanti altri.
Io e Bob, questo completo sconosciuto, l’artista, il profeta, la leggenda, il mito, il genio, il poeta, il cantante e ballerino già conviviamo da quando avevo l’incosciente età di tredici anni.
Millenovecentosessantaotto, Oddio son quaranta anni fa.
Allora mi riempivo la testa col Corriere dei Piccoli, può essere che ciò mi abbia fatto molto male e la mia dylanite li da venire è tutta colpa di quel giornalino.
Può essere, io comunque ringrazio il bel giorno che nel soggiorno di casa a Cinecittà, mio fratello, oltre ai libri di Faulkner, Steinbeck e Ginsberg o Pasolini cominciò ad accumulare uno sopra l’altro i dischi di Bob come fossero mucchi di “Spazzatura” quella che oggi si vede spesso agli angoli delle strade.
A Roma si dice Monnezza e ha Dylan deve essere piaciuta e rimasta impressa.
La introduce già nei primi versi di When I Paint My Masterpiece
Il paragone Spazzatura e i dischi Dylan centra e come, calza a pennelo e ha tutta una sua multivalenza.
Le canzoni di Dylan sono mondezza, rifiuti e scarti.
Sono un accozzaglia colorata avvolte anche maleodorante e nauseante.
Versi presi un po quì un po là, ma una volta ri-toccati dalla sua mano magica, c’è chi dice dal vento, si trasformano in oro.
Sono scaturiti dai riufiuti della sua mente e del suo cuore, fortuna mia e nostra che lì dentro proprio non ci volevano rimanere.
Cosa può essere stato a far nascere questa esigenza?
Sono le storie, i fatti e gli avvenimenti che possiamo benissimo definire anche questi paradossalmente spazzatura.
Una cozzaglia di ingiustizie e disgrazie che giorno per giorno gli si sbattevano davanti agli occhi.
Ai suoi occhi turchini di giovane paffutello ragazzo della provincia americana, arrivato dal siderale Minnesota in un siderale inverno del 1961 a New York.
Ovunque lui avesse messo il naso, le orecchie o gli occhi davanti gli si rifletteva sporcizia, le immagini della crisi di Cuba, la morte solitaria di Hattie Carrol o quella di David Moore o le faccie dei padroni della guerra, l’assasinio di J.F. Kennedy e cosi via una schifezza dopo l’altra, senza tregua.
Era questa la soluzione a tutti i problemi dell’umanitá?
Beh per qualcuno si, una volta una bomba, un’altra volta uno sparo e in fine una mazzata sulla testa.
È la degenerazione che deve aver alimentato la coscienza e la ragione e soprattutto la poesia nelle canzoni di Bob.
Gli sono uscite dalla bocca, dalle dita e dale orecchie al ritmo dei tempi che stavano cambiando e poco dopo anche dalle assunzioni di dosi di una “monnezza” letale ma non fatale per sua fortuna.
Dylan è però anche le sue bellissime canzoni d’amore.
Scaturite probabilmente da un altro genere di rifiuti ma non per questo meno innoqui.
Quali?
Il suo rifiuto di vivere accanto a Echo? The Girl of the North Country o il rifiuto di Suse? Tomorrow is a long time oppure quelli nei confronti di Joan? Positively 4th Street o di Edy? Leopard skin pill-box hat.
Negli anni a seguire il rifiuto definitivo di Sara e quello del matrimonio sapientemente nascosto con Carolyn.
Ma tutto questo a dire il vero sono fatti suoi.
“It Ain’t Me Babe” è l’ultima canzone di Another Side of Bob Dylan, la cantava allora e la canta ancora oggi.
La canta forse perchè capisce che c’è sempre qualcuno che vuole da lui quello che lui non può dare.
Qualcuno che vuole che lui sia quello che non è.
Qualcuno che lo vuole disposto a portarci costantemente mazzi di fiori.
Qualcuno che vuole togliergli la libertà di fare ciò che crede giusto.
Di esempi nella sua lunghissima carriera ce ne sono un’infinità.
Dalle reazioni alla scelta elettrica del Festival di Newport nel 1965, o quando si è messo a suonare musica Country o quando si è convertito al Cristianesimo.
Noi abbiamo sentito centinaia di volte i suoi vomiti e suoi moniti, i suoi gridi di sofferenza e suoi sberleffi, le sue cadute e le sue resurrezioni, percepito la sua riverenza tanto quanto la sua indifferenza ma non abbiamo ancora imparato bene la lezione.
Facciamo ancora le classifiche, diamo i numeri e scarichiamo immondezza, come se fosse un nostro diritto mettere tutto in un termovalorizzatore che forse non abbiamo più.
Forse non siamo più capaci di entrare in sintonia.
Se lo fossimo probabilmente usciremmo più appagati.
La prossima volta caro Bob, martedi allo Stadhalle di Vienna il mio urlo al concerto rimarrà uno e unico:
<<Hey, Bob! Canta quello che te pare!!!>>.
Tu non capirai ma la lezione l’ho imparata, un pomeriggio di tanti anni fa, quando la tua voce nelle mie orecchie fu finalmente mia.
Peter Del Bello

p.s. per gli errori di grammatica e sintassi prendetevela con i miei vicini di casa viennesi non mi correggono mai , cazzo!

La tua disamina è particolarmente affascinante , si sente l'amore, il rispetto e l'ammirazione per Dylan , menestrello misterioso dai mille volti che scrive e canta per quelli che hanno letto un milione di libri e per quelli che non sanno nemmeno parlare , ma fà breccia , fà breccia nei cuori e nelle menti di tutti quelli che lo ascoltano con attenzione , e tutto è bello di lui , gli scarti , i rifiuti , le cult-song , tutto fa parte del Dylan-melting-pot , e che dotti , medici , sapienti , scribi , farisei , cani e porci , dylanologi di professione o improvvisati , dicano quello che vogliono ! Chissà se ha già dipinto il suo Masterpiece o se ancora lo deve fare , con Dylan la parola fine si scriverà solo quando chiuderà gli occhi , e solo allora tutto lo scibile umano si scatenerà in un oceano di parole che lasceranno il tempo che trovano ! Lui era , è , e sarà , al di là che il suo corpo sia on the ground or in the grave , il suo spirito vivrà sempre in noi , e in quelli che verranno dopo di noi , e in quelli che verranno dopo quelli dopo di noi , venerato da ricchi e poveri , esaltato da re e contadini lui ha scritto a lettere indelebili la sua storia e la sua leggenda , pochi hanno saputo fare questo , pochi lo rifaranno .
Stavo leggendo " Il 5 Maggio " e non ho potuto fare a meno di fare un paragone , le parole per Napoleone vanno bene anche per Dylan , la descrizione di un uomo al di sopra delle righe è perfetta , trova l'espressione massima di ammirazione col Manzoni , rileggiamo insieme la poesia , collochiamola nel nostro secolo e sarà perfetta per Bob .

Fu vera gloria? Ai posteri
l'ardua sentenza: nui
chiniam la fronte al Massimo
Fattor, che volle in lui
del creator suo spirito
più vasta orma stampar.
 

La procellosa e trepida
gioia d'un gran disegno,
l'ansia d'un cor che indocile
serve, pensando al regno;
e il giunge, e tiene un premio
ch'era follia sperar;
 

tutto ei provò: la gloria
maggior dopo il periglio,
la fuga e la vittoria,
la reggia e il tristo esiglio;
due volte nella polvere,
due volte sull'altar.
 

Ei si nomò: due secoli,
l'un contro l'altro armato,
sommessi a lui si volsero,
come aspettando il fato;
ei fe' silenzio, ed arbitro
s'assise in mezzo a lor.

E sparve, e i dì nell'ozio
chiuse in sì breve sponda,
segno d'immensa invidia
e di pietà profonda,
d'inestinguibil odio
e d'indomato amor.
 

Come sul capo al naufrago
l'onda s'avvolve e pesa,
l'onda su cui del misero,
alta pur dianzi e tesa,
scorrea la vista a scernere
prode remote invan;
 

tal su quell'alma il cumulo
delle memorie scese.
Oh quante volte ai posteri
narrar se stesso imprese,
e sull'eterne pagine
cadde la stanca man!
 

Oh quante volte, al tacito
morir d'un giorno inerte,
chinati i rai fulminei,
le braccia al sen conserte,
stette, e dei dì che furono
l'assalse il sovvenir!
 

E ripensò le mobili
tende, e i percossi valli,
e il lampo de' manipoli,
e l'onda dei cavalli,
e il concitato imperio
e il celere ubbidir.

Ahi! forse a tanto strazio
cadde lo spirto anelo,
e disperò; ma valida
venne una man dal cielo,
e in più spirabil aere

pietosa il trasportò;
e l'avviò pei floridi
sentier della speranza,
ai campi eterni, al premio
che i desideri avanza,
dov'è silenzio e tenebre
la gloria che passò.
 

Bella Immortal! benefica
Fede ai trionfi avvezza!
Scrivi ancor questo, allegrati;
ché più superba altezza
al disonor del Gòlgota
giammai non si chinò.
 

Tu dalle stanche ceneri
sperdi ogni ria parola:
il Dio che atterra e suscita,
che affanna e che consola,
sulla deserta coltrice
accanto a lui posò.
 

E noi facciamo come dice il Manzoni , ci inchiniamo , lo veneriamo , lo citiamo e lo apprezziamo in tutte le sue sfumature , quelle positive e quelle negative , in fondo è umano come noi , sbaglia come noi , vince come noi , perde come noi , ama come noi , è lasciato come noi , soffre come noi e gioisce come noi , la differenza che lui sà dire le cose che noi abbozziamo nella nostra mente senza svilupparle , perchè pensiamo forse di aver cose più importanti da fare , tanto c'è lui che le dice al nostro posto . Lui è la voce di tutti e la mente di tutti , solo questo spiega il perenne successo di Bobby . Lui è una persona come noi , con una differenza , funziona in un'altro modo , un modo che le nostri menti non possono penetrare , per questo lui è lui e noi siamo noi , per questo siamo noi ad ammirare , lodare , criticare , sparlare di lui e non il incontrario.
Mr.Tambourine

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Ciao Mr. Tambourine, sono un vecchio frequentatore della Fattoria,
anche se è da un bel po' che non mi faccio più sentire (ma magari
Michele si ricorda ancora...). Ti scrivo solo per ringraziare ancora
te e Michele dello straordinario lavoro fatto in questi anni per noi
dylaniani dello Stivale: ho avuto occasione di rendermene conto una
volta di più negli ultimi mesi, in cui sono stato impegnato nella
scrittura della prima parte della scheda monografica su Dylan appena
pubblicata sulla webzine Onda Rock e dedicata agli anni Sessanta. In
questi giorni, in vista del ritorno di Bob in Italia, la scheda
compare in apertura dell'home page del sito e in ogni caso la puoi
trovare qui: http://www.ondarock.it/songwriter/bobdylan.htm
. Il
ringraziamento alla Fattoria che vedi in conclusione era a dir poco
doveroso...
Grazie ancora e buon lavoro!
Gabriele

P.S. Un saluto anche a Michele!

Grazie per le tue parole Gabriele , sentire la voce di un "vecchio" Maggiesfarmer come te mi riempie di gioia , grazie , grazie di cuore , davvero !

Mr.Tambourine

Bob Dylan : Il profeta e la sua maschera

di Gabriele Benzing    clicca qui

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Trento: 15 giugno, Dylan apre l'Anno dei diritti umani  clicca qui

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Arezzo : il 21 luglio in Piazza della Libertà Joan la Baez al Play Art   clicca qui

 

Martedi 10 Giugno 2008

Dylan: le cose possono cambiare con Obama

di Alessandro Carrera


Perfino il più ispido degli artisti e il meno portato, da tempo, a esprimersi favorevolmente su personalità politiche, si è fatto convincere da Barack Obama. Intervistato da Alan Jackson del Times mentre è in tournée europea Bob Dylan ha parlato a lungo del suo interesse per la pittura, della mostra dei suoi dipinti iniziata al museo di Chemnitz in Germania che ora ha una replica in Inghilterra e un libro (The Drawn Blank Series), della sua stima per la scena dell’editoria e dell’arte, molto superiore a quella che riserva per l’industria musicale («un mondo di ipocriti incompetenti »), finché l’intervistatore ha osato chiedergli cosa pensa della situazione politica negli Stati Uniti e delle presidenziali.
Sono anni che nessuno si azzarda più a fare domande simili a Dylan, per timore di ricevere in risposta il suo famoso sguardo gelido. Dylan ha di fatto abbandonato ogni coinvolgimento politico diretto dal ’64, dopo l’approvazione della legge sui diritti civili. Da allora, con rare eccezioni, ha adottato lo sguardo impolitico dell’artista che si occupa di temi eterni e non contingenti (di fulmini e non di lampadine, per citare una famosa frase di Tolkien). Nel ’78 ha avuto prudenti parole di elogio per Jimmy Carter, nel ’92 ha partecipato al concerto di inaugurazione della presidenza Clinton, ma non ha mai appoggiato apertamente nessuno, come invece hanno fatto Springsteen e altri musicisti celebri e alle occasionali domande dei giornalisti rispondeva che se si presentassero alle elezioni Jefferson o Hamilton allora voterebbe volentieri.
Ma stavolta Dylan si è lasciato andare molto di più: «L’America è in uno stato di grandi rivolgimenti », ha detto. «La povertà è demoralizzante.
Non ci si può aspettare dalla gente la virtù della purezza quando sono poveri. Ma adesso c’è questa persona che sta riscrivendo la natura della politica a partire dalla base... Barack Obama.
Sta ridisegnando la figura dell’uomo politico, per cui dovremo stare a vedere che cosa ne verrà. Ho speranza? Sì, ho speranza che le cose possano cambiare. Certe cose devono cambiare. Bisogna prendere sempre il meglio dal passato, lasciarsi il peggio alle spalle e andare avanti verso il futuro ». Non è esattamente un endorsement, ma i decifratori dylaniani, tanto attenti alle sfumature della sua lingua quanto una volta lo erano i cremlinologi con i messaggi del Soviet supremo, sanno che Dylan non direbbe di più, ma che quello che ha detto è già molto. Il riferimento alla povertà, oltretutto, fa il paio con due versi di Workingman’s Blues #2, una canzone di Modern Times del 2006, in cui Dylan accenna sempre più debole potere d’acquisto del proletariato (usando proprio questa parola ormai demodé) e di quello che tutti quanti ripetono ai proletari di oggi, e cioè che devono restare poveri se vogliono «competere con l’estero». Il centinaio di blogger che hanno commentato la presa di posizione dylaniana sul sito del Times non sono, in maggioranza, sostenitori di Obama. Molti, anzi, forniscono un assaggio dell’assalto che Obama dovrà reggere nei prossimi mesi: se Dylan è un ex-hippy rincitrullito, Obama è un socialista, un comunista, un imbroglione, un amico di traditori della patria ed ex terroristi. E poi, come osa dire che in America c’è la povertà e che i poveri non sono virtuosi? Questo è un insulto, e poi in America i poveri hanno la tv e la macchina, e quindi non sono poveri. Ma il più deluso di tutti i deve essere sicuramente Sean Curnyn, fondatore e gestore di un sito da anni dedicato a dimostrare che “Bob is Right”, cioè che “Bob ha ragione”, e che “Bob è di destra”.

(europaquotidiano.com)

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IL SONDAGGIO DI MF : DYLAN PRO E CONTRO

aggiornato con la mail di Fausto . clicca qui

Riprendo la frase di Aldo : E' che da Dylan ci si aspetta sempre qualcosa di diverso da ciò che lui è e fa . Sono quasi tre anni ( a parte Modern Times )che aspetto qualcosa di diverso , ma quando finalmente arriverà ?
Voto decisamente contro ! Questo tour è ....come la minestra senza sale , insipido ! Io non andrò ai concerti , voi fate come volete ! Ciao , Fausto
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Set List - Warsaw, Poland - Stodola - June 7, 2008

1. Tweedle Dee & Tweedle Dum (Bob on keyboard)
2. Love Minus Zero/No Limit (Bob on keyboard)
3. Rollin' And Tumblin' (Bob on keyboard)
4. The Lonesome Death Of Hattie Carroll (Bob on keyboard)
5. Lonesome Day Blues (Bob on keyboard)
6. Workingman's Blues #2 (Bob on keyboard)
7. Ballad Of Hollis Brown (Bob on keyboard)
8. Honest With Me (Bob on keyboard)
9. Make You Feel My Love (Bob on keyboard)
10. The Levee's Gonna Break (Bob on keyboard)
11. Beyond The Horizon (Bob on keyboard)
12. Highway 61 Revisited (Bob on keyboard)
13. Ain't Talkin' (Bob on keyboard)
14. Summer Days (Bob on keyboard)
15. I Shall Be Released (Bob on keyboard)

(encore)
16. Thunder On The Mountain (Bob on keyboard)
17. Like A Rolling Stone (Bob on keyboard)

Band Members
Bob Dylan - keyboard, harp
Tony Garnier - bass
George Recile - drums
Stu Kimball - rhythm guitar
Denny Freeman - lead guitar
Donnie Herron - violin, viola, banjo, electric mandolin, pedal steel, lap steel

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3 Giorni di Musica di Bob Dylan a Warwick

Oltre ed essere la Giornata della Memoria (che in America si svolge alla fine di maggio e che segna il non-ufficiale inizio dell’estate), a Warwick si è svolto il “Dylan Festival – Tribute to Bob Dylan” nel Warwick Valley Winery and Distillery.
Il tutto è iniziato 12 anni fa, quando Joseph Grizzanti, suo figlio Jason e Jeremy Kidde, co-proprietari della casa vinicola, vollero celebrare la musica di Dylan. Avevano delle proprietà terriere, e presto col metodo del passaparola molti musicisti talentuosi cominciarono ad arrivare e il festival è ora un evento annuo fisso di Hudson Valley.
<<Joseph è stato il primo ad aver avuto l’idea>> dice Jason <<ed è ora uno degli imprescindibili eventi delle vite di molti cittadini durante il Memorial Day Weekend>>.
Ha cominciato con l’attrarre 50 persone al giorno ed è ora a quota 1000! E’ sponsorizzato dalla WFUV – Fordham University, una stazione radio non commerciale.
I musicisti locali e artisti nazionali sotto contratto si esibiscono sul pittoresco palcoscenico, vicino alle orchidee, mentre i fan di Dylan si sdraiano sulle coperte, prendono il sole e si godono lo spettacolo.
<<Molti sono volontari, ma noi usciamo anche a cercare musicisti che siano disposti a suonare solo musica di Dylan – e non è così facile come possa sembrare -, però credo che abbiamo fatto un buon lavoro>> dice Grizzanti <<Facciamo del nostro meglio per evitare che le canzoni siano ripetute troppe volte e occasionalmente troviamo qualcuno disposto a suonare canzoni ispirate a Dylan… così cerchiamo di non essere troppo rigidi sulla selezione>>.
Oltre alle ovvie prove di degustazione del vino, si può assaggiare la cedrata di mele di Hudson Valley (apple cider) e cognac alla frutta (fruit brandys), hamburger, hot dogs, salsicce e pizza sono tutti disponibili per completare l’atmosfera rock dell’evento.

( Dean Spencer News )

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REVIEW : TALLINN, Estonia - Saku Arena – 04/06/2008

by Courtney Lobel

Considerando che la “Saku Suurhall Arena” è abbastanza piccola rispetto agli stadi a cui Dylan è abituato negli USA e il fatto che gli estoni sono abbastanza calmi rispetto agli altri fan stranieri, probabilmente questa arena è sembrata più intima a Bob e alla sua Band. C’erano posti a sedere ma molti decisero che non volevano stare seduti e rimasero sotto il palco in piedi per l’intero spettacolo.
Testimone per la prima volta a uno spettacolo di Dylan, sono rimasto abbastanza deluso dal fatto che non abbia cantato nessuna delle sue canzoni acustiche anti-guerra e di contenuto sociale come “With God on Our Side”, “John Brown” o le mie preferite “Desolation Row” e “Boots of Spanish Leather”. Tutte queste canzoni sono state sostituite con dei grandi pezzi elettrici di Dylan. A questo punto devo dire che la Band fece un lavoro fenomenale e, per tutta la sua durata, il concerto fu “rocking good” a tutti i livelli.
Non sono mai stato un grande fan di “Summer Days” né di “When The Deal Goes Down” ma credo fermamente che queste due canzoni siano state la punta massima dello show e mi hanno convinto a tal punto che presto le canterò sotto la doccia.
In quanto fan di Dylan relativamente nuovo, ho ascoltato molte canzoni che sono nuove per me. Pensandoci, sono felice di aver conosciuto dei pezzi nuovi al posto delle mie vecchie preferite.
Un momento che non dimenticherò è stato durante la performance di “Just Like A Woman”. La canzone era quasi irriconoscibile mentre Dylan la recitava più che cantarla. Ma la canzone ebbe su di me lo stesso effetto che ha di solito. Ad un certo punto successe una cosa curiosa e non potei che sorridere: una piuma solitaria, probabilmente rimasta dallo show della sera precedente, colpita dalla luce gialla del palco, fluttuando dal soffitto al ritmo della canzone, cadeva al centro del palco. Era veramente questo l’uomo che anni or sono ascoltavo nel mio letto mentre fingevo di dormire quando ero un ragazzino? E ora era lì a soli 15 metri da me!
Tutti i membri della Band avevano abiti beige chiaro, camice e cappelli neri, mentre Dylan vestiva un doppio petto nero stile vintage. S’intravedeva uno scorcio di camicia gialla e portava il suo cappello “Fedora” nero. Sembrava che si stesse divertendo molto e pensai che apparisse meno segnato dal tempo e più vibrante di persona rispetto a come appare in molte foto odierne. Mi ha fatto piacere vedere che fosse in buona forma.
Non ha mai parlato al pubblico e è rimasto dietro alla sua tastiera tutta la serata; ma ogni volta che suonava l’armonica era un’esplosione di applausi scroscianti da parte del pubblico come ce ne furono alla fine del concerto quando, invece di inchinarsi, Dylan e la Band sostarono in riga per un momento ad ascoltare gli applausi. Poi si girarono e uscirono di scena.
Nessun lustrino e nessun falso “grazie”. Sembrò abbastanza in linea con il suo carattere. Fu tutto molto elegante. Dylan è lì per la musica. Lui vuole solo suonarla ed è così che lo voglio ricordare. Sarebbe bellissimo se il sig. Dylan potesse sapere quanto sia stata incredibile la notte scorsa per ognuno dei suoi fan. Mi sento fiero di essere uno di loro e quando “Blowin’ in the Wind” fu suonata come ultima canzone, sembrò essere cantata solo per noi estoni.
“How many years must the people exist, before they are allowed to be free” non ho potuto fare a meno di visualizzare le facce e le persone che erano passate e sopravvissute alla Germania nazista e all’occupazione sovietica e ancora sopravvivono con la loro cultura intatta. Mentre cantava, mi ricordai di una storia che mi era stata raccontata dal nonno del mio amico il quale, quando fu catturato dall’armata sovietica, si fermò a raccogliere della terra, la mise in una scatola di fiammiferi vuota prima di essere costretto a marciare attraverso il confine sovietico diretto in un campo di prigionia siberiano. Davvero “How many years”!
Quando qualcuno mette in discussione il fatto che Dylan sia ancora sul palco dopo circa cinquanta anni, credo che debba tenere in considerazione anche storie come questa per il significato che le sue canzoni hanno per le persone.

(Dean Spencer News)
 

Lunedi 9 Giugno 2008

Talking Bob Dylan Blues - Parte 410 -   clicca qui

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IL SONDAGGIO DI MF : DYLAN PRO E CONTRO

aggiornato con la mail di Aldo   clicca qui

Secondo me il punto non è se adesso sia ancora bravo o no. E' che da Dylan ci si aspetta sempre qualcosa di diverso da ciò che lui è e fa. Ho guardato poco tempo fa "No Direction Home" e in alcuni spezzoni di interviste ai fan dopo la svolta elettrica si sentivano fare (ovviamente senza la questione dell'età) esattamente gli stessi discorsi che hanno dato inizio a questo sondaggio. A mio avviso Dylan è un artista che il pubblico va a cercare non viceversa, non ha mai fatto contento nessuno se non per il tempo che gli ci voleva per preparare la prossima svolta.Cioè è vero che ormai è difficile definire cantare quello che fa bob ma probabilmente siamo noi che sbagliamo la definizione di cantare non lui (che sbaglia abbasatanza raramente almeno in campo musicale).Cioè il fatto è che se potessimo porre il problema dei concerti direttamente a lui (magari!) ci riderebbe in faccia e ci direbbe di non andarci più, e avrebbe ragione. E poi potrebbero esserci vari motivi per l'attuale assetto dei concerti a parte la band che non a me non sembra poi tanto male lui volta più volta meno mi sembra più in forma adesso che in altri periodi (non quello 2001-2003)...beh per concludere direi che per un artista della sua età gli spettacoli sono ancora di ottima qualità calcolando anche il numero di date. Io consiglio comunque di andare a vedere i concerti di Dylan soprattutto perchè per motivi anagrafici sono tra gli ultimi che potremo vedere in Italia e poi perchè al di la di tutto olte gli acciacchi, la voce e la monotonia Dylan dopo tanti anni ha ancora quel "qualcosa in più" che altri non hanno e non avranno mai.
Aldo

 

Ricordo ancora una volta a coloro che ci scrivono di indicare nella loro mail se sono Pro o Contro . Le mail senza indicazione saranno considerate contro . Questa volta faccio uno strappo alla regola e considero la mail di Aldo Pro .

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"I MESI PERDUTI" DI DYLAN PASSATI IN DISINTOSSICAZIONE
Secondo l'autobiografia dell'olandese Jan Cremer

Roma, 7 giu. (Apcom) - Nel 1966, reduce dal trionfo di "Blonde on blonde" (primo album doppio della storia), Bob Dylan decise di sparire per due mesi dall'occhio dell'opinione pubblica: a causa di un incidente di motocicletta, secondo la vulgata autorizzata dal menestrello di Duluth; a causa di un ricovero in una clinica di disintossicazione, secondo l'artista olandese Jan Cramer.
Come riporta il quotidiano britannico The Daily Telegraph stando alla tesi revisionista contenuta nell'autobiografia di Cremer, che si dice testimone dei fatti, Dylan passò la maggior parte del tempo a casa del suo manager "inghiottendo, sniffando e iniettandosi un po' troppa roba" finendo poi per farsi ricoverare.
A dire il vero, secondo altra leggenda ben consolidata sarebbe stato proprio Dylan a introdurre i Beatles - usi alle efedrine per reggere i ritmi delle notti di lavoro amburghesi - all'uso della cannabis, circa un anno prima: "Blonde on blonde" ha diversi riferimenti all'uso di droghe e - sostengono gli esperti - in "Fourth time around" vi sarebbe anche una velata accusa a John Lennon, colpevole di aver imitato un po' troppo platealmente le abitudini musicali del Maestro.
Sta di fatto che Dylan non ha mai spiegato con chiarezza di dettagli le circostanze dell'incidente motociclistico, né per quale motivo - se veramente si fratturò una vertebra cervicale - non si fosse fatto ricoverare in ospedale.
( fonte alice.it )

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Bob Dylan scommette su Barack
«Cambierà l’America dal basso»

In una rara intervista al Times di Londra, il 67enne mito della musica dà per la prima volta il suo endorsement

( corriere.it )      clicca qui

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Bergamo :Dal 16 al 23 giugno è Summer Sound Festival14/05/2008


Si svolgerà dal 16 al 23 giugno nella splendida cornice del Lazzaretto di Bergamo la settima edizione del Summer Sound Festival, l’evento musicale più atteso dell’estate cittadina, promosso ed organizzato dagli assessorati alle Politiche Giovanili e alla Cultura in collaborazione con l’agenzia Harold & Maude di Milano.
La line-up del festival 2008 è forse la più prestigiosa di sempre: si esibirà infatti BOB DYLAN (16/06) l’artista che più ha influenzato la musica pop del Novecento. Si tratta di un evento di portata internazionale che costituisce una delle proposte in assoluto più interessanti della prossima estate musicale italiana. Sul palco del Lazzaretto di Bergamo si potranno poi ascoltare PUNKREAS (18/06), SUD SOUND SYSTEM (20/06), TONINO CAROTONE & ARPIONI (22/06), LUDOVICO EINAUDI (23/06).
Il cartellone dell’edizione 2008 conferma e rilancia gli orientamenti e le scelte che hanno consentito in questi anni di riportare a Bergamo alcuni protagonisti della scena musicale nazionale e internazionale.
Una proposta che guarda con attenzione privilegiata, ma non esclusiva, al pubblico giovanile, diversificando le proposte in funzione delle diverse anime e delle diverse culture musicali oggi presenti, coniugando qualità e popolarità.
Ricordiamo che nelle precedenti edizioni il Summer Sound Festival ha dato spazio, tra gli altri, a Radiohead, Francesco Renga, Dream Theater, Fantomas e Devo.
Quest’anno, accanto ad un “mostro sacro” come Bob Dylan, ci sarà modo di ascoltare alcune tra le band più rappresentative dell’underground italiano. L’attitudine punk dei Punkreas si confronterà con il progetto dei Sud Sound System, che da oltre vent’anni fa incontrare i nuovi stili della dancehall giamaicana con il linguaggio della tradizione salentina. La simpatica irriverenza di Tonino Carotone avrà modo di incontrare la proposta, al tempo stesso colta e fruibile, di Ludovico Einaudi.
Il Festival propone due appuntamenti di incontro, socialità e musica:
martedì 17 giugno sarà possibile seguire, sempre al Lazzaretto, su maxischermo l’attesissima sfida, valida per le qualificazioni ai quarti di finale di Euro 2008, tra le nazionali di Francia e Italia; sabato 21 giugno sarà la volta di un altro evento speciale: una giornata in cui dal pomeriggio verranno organizzate attività ludiche e sportive. Durante l’intera giornata si alterneranno in consolle alcuni tra i dj-set più interessanti della scena italiana.
Giovani Card e Nuovi Suoni Live
Per i giovani di Bergamo e dei Comuni dell’Ambito Territoriale 1 (Gorle, Torre Boldone, Orio al Serio, Ponteranica, Sorisole) in possesso della Giovani Card, un’opportunità interessante sono gli sconti sui prezzi dei biglietti dei singoli concerti. I biglietti, acquistabili a prezzo ridotto con la Giovani Card, potranno essere prenotati al Polaresco, presso l’Istituzione Servizi per la Persona del Comune di Bergamo, via del Polaresco 15 (tel.035.401290).
Mercoledì 11 giugno si chiuderanno le prevendite riservate ai possessori di Giovani Card per il concerto di Bob Dylan. Resteranno aperte rispettivamente fino al 20 giugno ed al 23 giugno le prevendite per Sud Sound System e Ludovico Einaudi.
Bob Dylan: ricordiamo che usufruendo della Giovani Card si possono acquistare biglietti per il terzo settore al prezzo speciale di 25 euro (anziché 31 + prevendita).
Sud Sound System: è possibile acquistare ticket fino a venerdì 20 giugno, giorno del concerto. Il prezzo ridotto è 12 euro (anziché 15 + prevendita)
Ludovico Einaudi: sarà possibile acquistare biglietti a tariffa ridotta (15 euro anziché 20 per il terzo settore) fino al giorno del concerto, lunedì 23 giugno.
I ticket possono essere richiesti e ritirati all’Ufficio Giovani del Comune di Bergamo, presso lo Spazio Polaresco in via del Polaresco 15 a Bergamo. Orari 9.30-12.30 e 14.30-18 Per informazioni:
www.giovani.bg.it
www.summersoundfestival.com
infoline 035401290
mail to pcorra@comune.bg.it

Nuovi suoni live
Anche quest’anno si svolgerà, nelle serate del 18 e del 22 giugno, Nuovi Suoni Live, il concorso musicale per bands emergenti, giunto ormai alla sesta edizione, che porta ad affiancare gruppi d'alto livello, riconosciuti nel panorama musicale internazionale, alla freschezza delle giovani band locali. Due i gruppi che, superate le fasi eliminatorie presso lo Spazio Polaresco, in ognuna delle due date indicate avranno l’opportunità di proporsi di fronte al pubblico del Festival.
Info su: www.summersoundfestival.com
www.giovani.bg.it
www.comune.bergamo.it

artisti
http://www.comune.bergamo.it/upload/bergamo/notizie/Gli%20artisti%20del%20Summer%20Sound%20Festival%202008_4488_4038.doc

biglietti
http://www.comune.bergamo.it/upload/bergamo/notizie/Prezzi%20e%20biglietti%20del%20Summer%20Sound%20Festival%202008_4490_4038.doc

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"Imagine" di Lennon in un film, Yoko denuncia. E perde . clicca qui

 

Domenica 8 Giugno 2008

IL SONDAGGIO DI MF : DYLAN PRO E CONTRO

aggiornato con le mail di Valeria e con quella di Gypsy flag che riporto anche qui sotto per chiarire un concetto , o pro o contro, le astensioni dal voto lasciamole ai politici :o) , perciò la mail di Gypsy , visto che non è sì la considero no , potreste obbiettare che si può dire anche il contrario , che se non è no è sì , ma le regole le ho fatte io :o) , ragione per cui vale solo quella che se non è sì è no ! :o)))))   clicca qui

Carissimi,
io credo che il problema sia sostanziamente nostro: Dylan fa quello che ritiene di fare, cioè presentare un'immagine di sè attuale e insieme uno spaccato della sua intera carriera. Per questo non può che selezionare nelle scalette dei concerti alcune delle canzoni recenti insieme a brani dei suoi albums più di successo, come Blonde on Blonde. Ogni tanto ci ficca dentro pezzi da Blood on the Tracks e qualche rara canzone "anti-guerra" dei primi anni sessanta, tipo John Brown. In questo modo, il vecchio Mugik del lago Ladoga o il sedicenne di Santa Barbara in California, che per diverse ragioni non hanno mai visto o sentito parlare di Bob Dylan, possono andare al concerto e farsi una certa idea. Questi concerti non sono fatti per i fans. La noia mortale sarebbe - come qualcuno continua a fare - seguirli uno per uno. O cercare l'arcano nella setlist. Raramente Dylan fa concessioni ai fans. Il suo non recedere o concedere è il segreto della sua persistenza culturale. Esso segna anche però l'autocondanna a una rigidità stilistica che sta ormai diventando senile. La senilità è qualcosa che Dylan aborrisce e dunque la speranza è che finisca prima o poi questo Never-Ending tour - espiatorio o mercantile che sia - e che Dylan indossi una nuova (e chissa se ultima) maschera di vecchio pazzerello imprevedibile. Cosa Dylan farà e "cosa Dylan dovrebbe fare" è un tormentone storico-politico-musicale che dura da mezzo secolo. Chiaro che ognuno di noi persistenti seguaci, martellato da decenni di ripetizioni di varianti, sogna o si augura o tenta di suggerire cosa Dylan dovrebbe fare. Nel 2005, quando ascoltai Million Dollar Bash dal concerto di Londra pensai: ecco cosa dovrebbe fare! Riproporre dal vivo, con la band e il sound di oggi, i pezzi dei Basement Tapes, sarebbe fantastico! Ma cosa si muove nell'inconscio del menestrello e cosa può riemergere o nuovamente crearsi solo Dio lo sa.... God knows, not t' try...

Gypsy Flag

(Voto: astenuto)
 

Ho pubblicato la tua mail nelle news per chiarire il senso del sondaggio , non ci possono essere voti astenuti , o si è da una parte o dall'altra . E non è vero che il problema sia sostanzialmente nostro , il problema di questi concerti è anche di Dylan che ci stà sottoponendo ad una serie noiosa di cose trite e ritrite da tre anni a questa parte . Non è vero che Dylan può fare quello che vuole , il fatto è che i concerti sono fatti per la gente , per quelli come noi che pagano la bellezza di 50/60/70 euro per andare a sentire una cosa ripetitiva e noiosa e in questi termini inutile. Dylan deve dare di più al suo pubblico , a noi , è nei suoi doveri , invece di fare 100 concerti all' anno ne fai venti ma fatti con tutti i crismi del concerto fatto per bene , non il triste compitino sul palco al quale stiamo assistendo . Non è questo che la gente vuole da Dylan , Lui è Dylan, e deve fare Dylan e non un triste tribute Artist di se stesso, un Dylan in versione parodia non serve ne a lui ne al suo pubblico . E non è giusto nemmeno quello che dice Dean Spencer , ( Per me Dylan potrebbe anche non cantare e leggere soltanto dei pezzi di Chronicles ) , va bene essere tolleranti o essere fan di un artista , ma tutto ha un limite , se Dylan fa cagate sono cagate anche se le fa lui ! Tu dici che questi concerti non sono fatti per i fans , e per chi sono allora ? Se fossero solo per lui va bene , basta dirlo , " Voglio fare una autocelebrazione della mia carriera " e chiarisci le cose , ma lo fai a spese tue , non a spese nostre , fai concerti gratuiti e nessuno può dire niente , prendi quello che ti passa il convento , tanto è gratis. Trovo invece diverso il discorso sulle scalette , va bene qualunque cosa , ma fatta in un'altro modo , alla Basement's tapes , alla RTR o al tour con Tom Petty , ma un tour interminabile fatto di statue senza suono e un Dylan al piano è una cosa veramente fastidiosa e alla lunga insopportabile . E non ditemi che non sono un fan di Dylan .

Mr.Tambourine

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BOB DYLAN PITTORE IN UNA PERSONALE A LONDRA

clicca qui

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USA'08: BOB DYLAN STA CON OBAMA: LUI E' IL CAMBIAMENTO
 

07/06/2008
- Bob Dylan dà il suo appoggio a Barack Obama perché, afferma, "sta ridefinendo la natura della politica partendo dal basso". E spera che "le cose possano cambiare". Dylan lo rivela in una rara intervista concessa in Danimarca, tappa della sua tournee europea, al Times, in cui spiega inoltre la sua visione di quanto sta accadendo negli Usa.
"Come sapete l'America è al momento in una fase di tumultuoso cambiamento. La povertà è demoralizzante. Non ti puoi aspettare che la gente abbia la virtù della purezza quando è povera", dice il 67enne musicista di 'Mr. Tambourine Man'.
"Ma - spiega - ora abbiamo questo tizio che sta ridefinendo la natura della politica partendo dal basso, Barack Obama. Sta ridefinendo cosa sia un politico, così dovremo vedere come si sviluppano le cose. Se ho speranza? Si, spero che le cose possano cambiare. Alcune cose devono cambiare". E conclude: "Dovresti sempre prendere il meglio dal passato, lasciarti alle spalle il peggio, e andare avanti nel futuro".
Per il Times, l'appoggio di Dylan a Obama ha particolare valore simbolico, essendo stato egli il simbolo della generazione degli anni Sessanta e delle istanze di cambiamento di quegli anni, riassunte nella sua storica 'The times they are a-changin'' (1964).
Nella canzone cantava tra l'altro: "Senatori, deputati, per favore sentite il richiamo. Non state in mezzo alla porta, non bloccate il corridoio... padri e madri di qualsiasi parte di questa terra, non criticate quel che non riuscite a capire. I vostri figli e le vostre figlie sono sfuggiti al vostro comando. La vostra vecchia strada sta rapidamente invecchiando". (ANSA)

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Usa: Obama-Hillary, incontro a due

Il colloquio doveva essere segreto. Bob Dylan appoggia Obama

(ANSA) - NEW YORK, 6 GIU - E' stato un incontro a quattr'occhi quello che doveva rimanere segreto, ieri sera a Washington, tra Barack Obama e Hillary Clinton. Una sostenitrice di Hillary, la senatrice della California Diane Feinstein -riporta la Cnn-, ha parlato di clima 'positivo, i due ridevano e il rapporto sembrava ottimo'. Intanto, Bob Dylan da' il suo appoggio a Barack Obama perche' -dice in un'intervista- 'sta ridefinendo la natura della politica partendo dal basso'. E spera che 'le cose possano cambiare'.

06 Giu 17:10

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Francesco De Gregori, Per brevità chiamato artista : recensione

( da wuz.it )   clicca qui

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Nuove date USA annunciate per il tour di Dylan

Summer US Tour Dates Announced!

We are happy to announce that Bob Dylan's tour returns to the United States in August. Visitors to BobDylan.com can get tickets before they go on sale to the general public. Pre-sale dates begin June 10th. To purchase your tickets before they become available to the general public, go to BobDylan.com's tour page for your special password. See below for dates, venues and pre-sale dates.

Tour Dates

8/10
Pittsburgh PA
New American Music Union - SouthSide Works

8/11
Baltimore MD
Virgin Festival - Pimlico Race Course

8/13
Brooklyn NY
Prospect Park Bandshell
Presale:6/2 @ 10AM

8/16
Mashantucket CT
MGM Grand Theatre at Foxwoods
Presale:6/10 @ 10AM

8/17
Atlantic City NJ
Borgata Resort Spa & Casino Event Center
Presale:6/16 @ 10AM

8/18
Saratoga Springs NY
Saratoga Music Festival - SPAC (multi act show)
Presale:6/16 @ 10AM

8/20
Canandaigua NY
Constellation Performing Arts Center
Presale:6/9 @ 10AM

8/23
Cincinnati OH
National City Pavilion
Presale:7/7 @ 10AM

8/24
Elizabeth IN
Caesars Indiana

8/25
Evansville IN
Mesker Amphitheatre
Presale:6/9 @ 10AM

8/27
Little Rock AR
Riverfest Amphitheatre

8/28
Tulsa OK
Brady Theater
Presale:6/16 @ 10AM

8/29
Kansas City MO
Uptown Theater
Presale:7/14 @ 10AM

8/31
Park City UT
Deer Valley Resort
Presale:6/23 @ 10AM

9/4
Temecula CA
Pechanga Resort and Casino

9/5
San Diego CA
Concerts on the Green @ Qualcomm Park
Presale:7/7 @ 10AM

9/7
Santa Barbara CA
Santa Barbara Bowl
Presale:7/7 @ 10AM

 

 

Sabato 7 Giugno 2008

Bob Dylan says Barack Obama is 'changin' America

La notizia mi sembra grossa : clicca qui
Dylan che prende una posizione politica così netta non si vede spesso...
Bruno Jackass

Io ricordo che Dylan aveva appoggiato Bill Clinton , clicca qui  per il filmato youtube dell'evento , quindi riassumendo , Hillary e Barack sono dello stesso partito , Barack ha vinto , Dylan appoggia Barack , non fà una grinza . Comunque il tuo è stato il primo link arrivato e merita il posto d'onore nelle news ! Credo che in questi giorni ne arriveranno a centinaia da tutte le Press-Agency di tutto il mondo . Grazie per la segnalazione tempestiva , :o)

MF il 23 di marzo aveva fatto questo post nelle news , ci avevamo azzeccato !

 

Sarà il prossimo Presidente degli Stati Uniti ?

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IL SONDAGGIO DI MF : DYLAN PRO E CONTRO

aggiornato con la mail di Veronica   clicca qui

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SET LIST : Vilnius, Lithuania - Siemens Arena - June 5 / 2008
 

1. Watching The River Flow (Bob on keyboard)
2. Lay, Lady, Lay (Bob on keyboard and harp)
3. Lonesome Day Blues (Bob on keyboard)
4. Just Like A Woman (Bob on keyboard)
5. Rollin' And Tumblin' (Bob on keyboard)
6. A Hard Rain's A-Gonna Fall (Bob on keyboard)
7. The Levee's Gonna Break (Bob on keyboard)
8. High Water (For Charlie Patton) (Bob on keyboard)
9. Tangled Up In Blue (Bob on keyboard and harp)
10. It's Alright, Ma (I'm Only Bleeding) (Bob on keyboard)
11. Love Sick (Bob on keyboard)
12. Highway 61 Revisited (Bob on keyboard)
13. Ain't Talkin' (Bob on keyboard)
14. Summer Days (Bob on keyboard)
15. All Along The Watchtower (Bob on keyboard)

(encore)
16. Thunder On The Mountain (Bob on keyboard)
17. Like A Rolling Stone (Bob on keyboard)

Band Members
Bob Dylan - keyboard, harp
Tony Garnier - bass
George Recile - drums
Stu Kimball - rhythm guitar
Denny Freeman - lead guitar
Donnie Herron - violin, viola, banjo, electric mandolin, pedal steel, lap steel

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REVIEW : Stavanger, Norvegia - Viking Stadion - 30/05/2008

di Espen Aas

Quando sono arrivato al Viking Stadion c’erano circa 20.000 fans. Dopo la band norvegese di apertura, gli “Hellbillies”, la band di Dylan è velocemente salita sul palco per il loro pezzo, la statuetta dell’Oscar è stata piazzata sull’amplificatore, la tastiera sistemata e così via… e dopo qualche zuffa proveniente dalla prima fila per colpa di qualche ubriaco (che è stato poi allontanato), ecco che -10 minuti prima del previsto- la musica del cd si blocca… e comincia il concerto.
Dylan, che indossa un completo nero con cappello, e la sua banda– tutta vestita di grigio-, si presentano sul palco e attaccano con Rainy Day Women #12 & 35.
Bob aveva una serie di armoniche dietro di sé, una delle quali è stata presa in mano e suonata verso la fine. Poi, invece che continuare con il rock’n’ roll, il ritmo è stato rallentato da Don’t Think Twice, un altro pezzo tra i preferiti del pubblico (un “crowdpleaser”), ma non a mio parere una delle migliori versioni… poi un altro assolo di armonica.
Ancora rock’n’roll con Rollin’ And Tumblin’ e Dylan sembrava divertirsi molto! Devo ammettere di avere oltre 300 versioni nella mia collezione di Tangled Up In Blue, ma ci ho messo un po’ a riconoscere i riffs della canzone! Non sono stato troppo colpito da questi ultimi arrangiamenti però: mi sembrava che Dylan la “trascinasse” un po’ troppo…
La prossima in lista è stata I’ll Be Your Baby Tonight, seguita da un altro assolo di armonica. Poi l’highlight della serata a mio parere: High Water. La band e Dylan sono stati grandi! E con il mandolino di Donnie Herron che ha strimpellato per tutta la canzone… era perfetta!
Devo aggiungere che anche la voce di Dylan era in ottima forma, molto meglio di quanto non fosse negli ultimi tempi.
Ancora “greatest hits” con Just Like A Woman e tutta la audience che cantava... Dylan ha sorriso e cercato di fare scherzi al pubblico... forse si è talmente impegnato da dimenticarsi quale armonica doveva usare: ne ha presa una, soffiato un paio di note e subito si è reso conto che ne aveva bisogno un’altra!
Il ritmo è stato ripreso con Honest With Me, anche con questa mi è sembrato che lui si divertisse particolarmente… a seguire, una carina Spirit On The Water e sono stato sorpreso da quante persone abbiano urlato “no” ai versi “over the hill/past my prime” e a giudicare dall’espressione di Dylan anche lui deve averli sentiti! Un altro bell’assolo di armonica.
Pare che si dilettassero ad alternare canzone veloci a lenti, così la prossima sulla lista è stata Highway 61 Revisited. Molto carina, mi sembra che la band suoni meglio insieme sulle canzone veloci, più rock’n’ roll che sui pezzi lenti. Questo è stato un altro esempio di great guitar-playing da parte di Denny Freeman, in particolare.
Poi una delle mie preferite: Workingman’s Blues #2, la folla sembrava molto soddisfatta, e con It’s All Right, Ma (I’m Only Bleeding) speravo di veder uscire il violino di Donnie Herron, ma non è venuto fuori!
Poi, con un salto di oltre 40 anni hanno suonato un’abbastanza deludente versione di Beyond The Horizon, che pochi sembrano aver apprezzato veramente… a seguire con Summer Days, e Dylan che si diverte, come sempre. Sono stato molto sorpreso della prossima canzone: Masters Of War, non per la scelta del pezzo (l’aveva già suonata in Canada), ma era una versione “strana”… le vocali erano strascicate in quasi tutte le parole e la band sembrava essere almeno mezza nota indietro durante tutta la canzone! Mah…
Ormai era ora di lasciare il palco, ma gli applausi li hanno trascinati di nuovo su per un encore:
Mr. Tambourine Man è stata cantata in coro da tutti! E ancora: Thunder On The Mountain e Like A Rolling Stone. Le persone che saltavano, applaudivano e cantavano... alla fine del concerto, dopo le presentazioni Dylan ha anche salutato con la mano tutta l’audience e sembrava davvero molto contento…
Da parte mia penso che lo show sia stato “ok”, niente di speciale a parte qualche canzone verso la metà del concerto... comunque sui giornali del giorno dopo tutti sembravano dare il “pollice in su” alla performance!

( Dean Spencer News )

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Summer sound festival Bergamo : sconti con la Giovani card    clicca qui
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Mick Jagger nega ad un regista poesie di Dylan Thomas           clicca qui

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“A free wheelin’ time” by Suze Rotolo

“Essere la ragazza di Bob Dylan negli anni ’60 sarebbe stato difficile per chiunque: se ti fossi trovata a litigare con lui, avresti facilmente potuto essere poi oggetto di una canzone! Ad esempio: “My baby won’t wash the dishes or make the bed” (= la mia ragazza non vuole lavare i piatti o rifare il letto). Non si può mai sapere, con Dylan!”.
Suze Rotolo è probabilmente la più famosa ragazza di Bob, principalmente perché è apparsa a braccetto con lui sulla copertina dell’album “Freewheelin’ Bob Dylan”; ma nel suo libro non dice tutto, perché Dylan era così enigmatico che qualsiasi cosa ci fosse da dire era sempre velato dal mistero, ci offre però uno sguardo personale nella bohemiana scena folk degli anni ’60 (quando la musica è cambiata per sempre) e spiega cosa ha significato per lei essere testimone della nascita di un genio della musica – e lei lo sa : era lì a camminare a braccetto con lui !-.
Suze ha incontrato Dylan nel Luglio del ’61 ad una giornata dedicata alla musica folk in una chiesa a Upper-Manhattan.
“Pensai che era strano e sembrava vestito all’antica… ma affascinante” dice “Mi ricordava Harpo Marx: aveva un tocco di arroganza, ma una buona dose di paranoia e un magnifico senso dell’assurdo, era “tosto”, ma concentrato sui suoi obiettivi. Aveva un’intensità che non era da poco e con il suo sano ego, aveva tutto ciò di cui aveva bisogno per diventare un artista di successo”.
Al tempo Suze aveva 19 anni, e molte più caratteristiche per diventare una class warrior rispetto al giovane cantautore hobo di Hibbing: nata al di là del fiume, a Queens, Suze, figlia di attivisti comunisti e cresciuta con la musica di Woody Guthrie, Led Belly e Pete Seeger, aveva già da teenager marciato su Washington in manifestazioni per i diritti civili, lavorato come volontaria al Congress of Racial Equality (CORE), fatto beneficenza e aiutato a controllare i progressi dei Freedom Riders nel sud del paese in un momento molto delicato.
Dice che non ha mai trovato un posto sicuro per se stessa nel mondo di Dylan, e questo libro –molto raccomandato- è principalmente incentrato sul suo personale cambiamento da beatnik a femminista.
“Tutto ciò che era offerto alla ragazza di un musicista nei primi anni ’60 era un ruolo come “her boyfriend’s chick”, solo un’altra corda sulla sua chitarra”.
Suze è stata intervistata nel film di Martin Scorsese del 2005 “No Direction Home” e dice che questo l’ha ispirata a raccontare al mondo la sua versione della storia di quei lontani e mai dimenticati giorni a Greenwich Village.
Delle “chicche” che ci svela sono episodi come:
- quello in cui a Dylan, dopo un “serata alcolica”, è caduto il portafogli dalla tasca e lei –raccogliendolo e curiosandoci dentro- ha scoperto il vero nome della persona con cui stava insieme: Robert Allen Zimmerman!
- quando, guardando Jack Ruby sparare a Lee Harvey Oswald in diretta tv, sono poi andati a vedere Lenny Bruce, sperando che lui avesse delle risposte per trovare un senso a quei fatti…
- come lei e il suo amico Terri Thal sono andati a parlare a Von Ronk per ammansirlo sul fatto che Dylan avesse rubato la sua versione di House of The Rising Sun…
- la volta che si è resa conto che Dylan la stava tradendo con Joan Baez e altri tre paragrafi in cui descrive la sua gravidanza e successivo aborto del figlio di Bob…
tutto questo è successo dopo che se ne era andata dall’appartamento di bob sulla West 4th street e stava vivendo sulla Avenue B... questi, come altri temi spinosi del suo libro sono trattati in modo molto delicato.
Questo libro è pieno di bellissime, ricche storie e momenti rubati, e rientra perfettamente nei temi dettati da Chronicles e Positively fourth street.

( Dean Spencer news )

 

Venerdi 6 Giugno 2008

ho un biglietto per BERGAMO 16 giugno
primo settore  10 fila
60 eurini
zona bologna contattare
ventura3@tele2.it

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NUOVE DATE PER AL DIESAN & HIS BAND

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IL SONDAGGIO DI MF : DYLAN PRO E CONTRO

aggiornato con le mail di Angelo , Mick "Blackstone" e Dean Spencer         clicca qui

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SET LIST : Tallinn, Estonia - Saku Suurhall (Saku Arena) - June 4 / 2008

1. Rainy Day Women #12 & 35 (Bob on keyboard)
2. If You See Her, Say Hello (Bob on keyboard)
3. Rollin' And Tumblin' (Bob on keyboard)
4. Beyond The Horizon (Bob on keyboard)
5. Stuck Inside Of Mobile With The Memphis Blues Again
(Bob on keyboard)
6. High Water (For Charlie Patton) (Bob on keyboard)
7. Positively 4th Street (Bob on keyboard)
8. The Levee's Gonna Break (Bob on keyboard)
9. Just Like A Woman (Bob on keyboard)
10. Honest With Me (Bob on keyboard)
11. When The Deal Goes Down (Bob on keyboard)
12. Highway 61 Revisited (Bob on keyboard)
13. Workingman's Blues #2 (Bob on keyboard)
14. Summer Days (Bob on keyboard)
15. All Along The Watchtower (Bob on keyboard)

(encore)
16. Thunder On The Mountain (Bob on keyboard)
17. Blowin' In The Wind (Bob on keyboard)


Band Members
Bob Dylan - keyboard, harp
Tony Garnier - bass
George Recile - drums
Stu Kimball - rhythm guitar
Denny Freeman - lead guitar
Donnie Herron - violin, banjo, electric mandolin, pedal steel, lap steel

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Francesco DeGregori : "Per brevità chiamato artista - la recensione

(fonte bielle.org)     clicca qui

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"Per brevità chiamato artista" - 1° nelle vendite    clicca qui

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Scorsese abbandona il film su Bob Marley

(rockol.it)   clicca qui

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MUSICULTURA - Il sogno del patron Cesanelli è Bob Dylan

(il resto del carlino)     clicca qui

 

Giovedi 5 Giugno 2008

Ciao Maggie's Farm ti segnaliamo:

THE BEARDS IN CONCERTO
SABATO 7 GIUGNO 2008, ALLE ORE 20.00
IN PIAZZA A LONGARE, PROVINCIA DI VICENZA
Canzoni di Johnny Cash, Howlin' wolf, Bob Dylan, The Band.

CONCERTO DI BENEFICENZA CON OSPITE IN MOLTI BRANI IL NOSTRO AMICO BENNY.
Per raggiungere il concerto e maggiori dettagli clicca qui

Per maggiori informazioni visita:
http://www.thebeards.it
http://www.myspace.com/beardsitaly
e-mail: info@thebeards.it
 

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IL SONDAGGIO DI MF : DYLAN PRO E CONTRO

la mail di Dario Twist of fate e la mail di Bruno Jackass       clicca qui

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SLOW TRAIN BAND - MONZA - MI CANTINO 30-5-2008

Il Mi Cantino di Monza è un locale tra i più noti per la musica dal vivo. Da fuori non gli daresti un penny ma appena entrato, prendendo le scale che portano al piano inferiore, ti accorgi di essere in una vera e propria cantina dove ci si può invecchiare il vino migliore. Il nome del locale gioca sull'aspetto musicale (la prima corda della chitarra, quella più sottile è per l'appunto un Mi detto "cantino") e sull'aspetto ambientale del locale stesso. Ti colpisce subito l'acre odore di muffa misto a quello della birra e ti sembra di essere al famoso Cavern di Liverpool dove i Famosi Quattro strimpellarono per la prima volta. Tuttavia la vista del palco attrezzato con gli strumenti della Slow Train Band ti rassicura subito e scacci dalla testa l'idea di essere in un girone dell'inferno o all'ingresso di una miniera. Prima del concerto ho avuto modo di chiaccherare coi ragazzi della band, soprattutto con Max Ambra, voce e chitarra ritmica della band composta anche di Luca De Niglio (chitarra solista), Dario Girardo (basso) e Raffael Massa (batteria). Provengono dall'hinterland milanese e suonano assieme dal 2005. Ci siamo scambiati opinioni interessanti sull'attuale scena Dylaniana in Italia e naturalmente parlato di Dylan. Con me c'era l'amico chitarrista Emanuele Guindani che si è perso in disgressioni coi chitarristi della band a proposito di strumentazione (chitarre, ampli, etc.). La serata si apre con il brano (ovvio) Slow Train Coming e subito si percepisce il sound electro-british che caratterizza il gruppo. Max canta "entrando" nella canzone che esegue senza scimmiottare Dylan ma interpretando con la sua anima e il suo sangue ogni brano. Inoltre per ogni pezzo avrà qualche cosa da raccontare prima dell'esecuzione senza mai però dirne il titolo. La preparazione tecnica è alta dovuta anche dalla scelta accurata e prestigiosa della strumentazione. Tra Fender Telecaster '52, Gibson Chet Atkins, Gibson SG. Fender Precision Bass sembra di essere in un negozio di Vintage Musical Instruments. Il suono inoltre è quello. Scorrono via Hurricane (Max ci tiene a dire che la sa tutta a memoria), Maggie's Farm, Forever Young (Max la dedica a suo figlio), Shelter From The Storm (in stile Rolling Thunder Revue), The Times They Are A-Changin' (in versione inaspettatamente elettrica), Just Like A Woman, Just Like Tom Thumb's Blues, Queen Jane Approximately, Leopard-Skin Pill-Box Hat (grande blues con Girardo sugli scudi), Isis (qui a far la parte del leone è Raffael Massa in Rolling Thunder Revue version) e si arriva a From a Buick 6. Non mancano i classici Mister Tambourine Man, Like A Rolling Stone, Blowin' In The Wind, Highway 61 Revisited e neppure chicche come Positively 4th Street e Simple Twist Of Fate. Viene scelto l’arrangiamento di MTV Unplugged per Rainy Day Women #12 & 35 solo che al posto degli strumenti acustici ci sono i suoni elettrici. Ancora una volta è Dario Girardo a spiccare per bravura ma anche Luca De Niglio si fa sentire con la sua SG. Per eseguire All Along The Watchtower, Max si serve di una Stratocaster ("...si può fare solo con quella..." dice). Sorprende I Shall Be Released in versione Budokan (...che ha fatto innamorare Raffael...) Grande Luca De Niglio!. Gran finale con Knockin' On Heaven's Door. Quando Max scende dal palco gli dico che la Slow Train Band suona come vorremmo che suonasse oggi Dylan. Egli è troppo modesto per assentire ma glielo confermo anche qui. Se proprio vogliamo aggiungere una nota che armonicamente parlando andrebbe ad arricchire il suono della band diciamo che sarebbe bello inserire qualche suono acustico che caratterizza la maggior parte del lavoro di Dylan. Ma la Slow Train Band è una Tribute Band non una Cover Band ammazzamercato. Loro mica si travestono da Bob Dylan col vestito alla Hank Williams o alla Jimmie Rodgers e non si mettono cappellacci texani. Per le imitazioni valeva bene il povero Gigi Sabani, qui si cantano canzoni col cuore e con l'anima che dentro hanno la vita allo stato puro.
Vorrei aggiungere un'altra cosa che forse mi attirerà antipatie di altri: mi è capitato di incontrare diversi artisti che interpretano Dylan e spesso ho avuto a che fare con personaggi un pò pieni di sè, dal carattere variegatamente egocentrico. Del resto ritengo da qualche tempo che chi è appassionato di Dylan facilmente cade nella tentazione di comportarsi in maniera individualista e poco collegiale non solo nei confronti di altri interpreti della materia Dylaniana, ma anche nei confronti del prossimo. Praticamente se ci si appassiona talmente tanto a Dylan si finisce per assomigliargli. Io sono, in parte, tra quelli che tendono a nascondersi quel tanto che basta nei confronti del pubblico occasionale dei locali e delle situazioni dove mi capita di suonare perchè non amo particolarmente quelle persone che ti vengono a insegnare la rava e soprattutto la fava dopo i concerti. Qualche tempo fa una signora ha cercato di estorcere le mie generalità (...voleva il mio numero di telefono la tardona!) con la scusa di assistere ad una nostra prossima serata, il tutto in presenza di mia moglie... Ma questa è un altra storia. E soprattutto non è la storia della Slow Train Band che è composta da ragazzi (...) molto cordiali, simpatici e onesti che non fanno altro che eseguire canzoni di uno dei più grandi artisti della storia senza pretesa di sembrare i migliori a farlo. Ma se ci si mette la passione e l'amore, tra i migliori si è sicuramente.
La Slow Train Band è stata invitata all' International Dylan Fest a Moville, Donegal (Irlanda) dove si esibiranno il 4 e il 5 luglio. Sicuramente la festa Dylaniana avrà qualcosa di speciale in più.

Ferdinando "ferdyp" Pollastri

Ho pubblicato integralmente la tua recensione per dovere di cronaca , ma avrei preferito che tu ti fossi limitato a quella . Le tue osservazioni su chi si traveste da Bob Dylan col vestito alla Hank Williams e sui personaggi un pò pieni di sè dal carattere vagamente egocentrico non credo facciano parte di una recensione ( fermo restando che ognuno ha il diritto di avere la propria opinione ) , ma in una recensione di un concerto queste cose non ci stanno proprio . Per questi argomenti c'è la Talking , dove ognuno può dire la sua e gli altri hanno diritto di replica . Come dici tu...Ma questa è un'altra storia...allora non infilarla in una recensione , porta l'argomento nella sede adatta . Scusami la precisazione ma era doverosa . 

Mr.Tambourine

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SET LIST : St. Petersburg , Russia - Ice Palace - June 3 / 2008

1. Cat's In The Well (Bob on keyboard)
2. Don't Think Twice, It's All Right (Bob on keyboard)
3. Rollin' And Tumblin' (Bob on keyboard)
4. Tangled Up In Blue (Bob on keyboard)
5. The Levee's Gonna Break (Bob on keyboard)
6. Girl Of The North Country (Bob on keyboard)
7. John Brown (Bob on keyboard)
8. Honest With Me (Bob on keyboard)
9. Just Like A Woman (Bob on keyboard)
10. It's Alright, Ma (I'm Only Bleeding) (Bob on keyboard)
11. Workingman's Blues #2 (Bob on keyboard)
12. Highway 61 Revisited (Bob on keyboard)
13. Spirit On The Water (Bob on keyboard)
14. Summer Days (Bob on keyboard)
15. Ain't Talkin' (Bob on keyboard)

(encore)
16. Thunder On The Mountain (Bob on keyboard)
17. Like A Rolling Stone (Bob on keyboard)


Band Members
Bob Dylan - keyboard, harp
Tony Garnier - bass
George Recile - drums
Stu Kimball - rhythm guitar
Denny Freeman - lead guitar
Donnie Herron - violin, viola, banjo, electric mandolin, pedal steel, lap steel

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“Seeing Things” - Uscito il nuovo album solo di Jakob Dylan


Dopo aver speso 15 anni con i Wallflowers cercando di dimostrare che poteva fare di più che imitare il leggendario padre , Jakob diventa totalmente Bob al debutto nel suo nuovo album solo , dove scopriamo che il 38 figlio d’arte parla d’amore , di guerra e di educazione con delle ballate acustiche che sembrano essere outtake da The times they are a-changin’. Melodicamente Jakob avrebbe dovuto scavare più a fondo perchè “Seeing Things” rivela pochi momenti di grazia senza tempo .
L'esperienza con i Wallflowers gli ha dato un po' di popolarità. Ha pure scelto di continuare a portare il nome d'arte del padre e quindi, si sa, certe eredità pesano ma Jakob Dylan, figlio del grande Bob stavolta ha voluto fare davvero centro e senza gli altri compagni di gruppo. Uscito a maggio il suo album da solista "Seeing Things". 10 canzoni nuove di zecca pubblicate dalla Starbucks, catena di bar caffè, in collaborazione con la Columbia.  Si tratterà di un album prevalentemente acustico a cui seguirà un tour promozionale.
Uscito a maggio, per la precisione il 13, il nuovo album di un componente della famiglia Dylan: stiamo parlando, in questo caso, di Jakob (figlio del vate Bob) che, messi temporaneamente in stand-by i suoi Wallflowers, ha dato alle stampe un album recante il proprio nome di battesimo.

‘Seeing Things’, questo il titolo del lavoro, verrà messo in vendita nella catena di caffetterie americane Starbucks , seguendo l’esempio di altri due grandi “vecchi” del rock che negli ultimi tempi hanno adottato questo sistema alternativo di distribuzione: sir Paul McCartney con il suo ‘Memory Almost Full’ e James Taylor con il recente live ‘One Man Band’.
Il nuovo disco di Jakob Dylan è stato registrato direttamente nella sua casa californiana sulle Hollywood Hills e vede alla produzione un guru infallibile come Rick Rubin che è anche il Presidente della Columbia records.

La tracklist di ‘Seeing Things’:
‘Evil Is Alive And Well’/ ‘Valley Of The Low Sun’/ ‘All Day And All Night’/ ‘Everybody Pays As They Go’/ ‘Will It Grow’/ ‘I Told You I Couldn’t Stop’/ ‘War Is Kind’/ ‘Something Good This Way Comes’/ ‘On Up The Mountain’/ ‘This End Of The Telescope’/ 'Something Good This Way Comes'.

                                      clicca qui  per ascoltare "Something Good This Way Comes "

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I PREFERITI DI MACCA    clicca qui

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BO DIDDLEY CI HA LASCIATO     clicca qui

 

Mercoledi 4 Giugno 2008

SET LIST : Helsinki, Finland - Hartwall Areena - June 1 / 2008

1. Leopard-Skin Pill-Box Hat (Bob on keyboard)
2. Lay, Lady, Lay (Bob on keyboard)
3. Rollin' And Tumblin' (Bob on keyboard)
4. Visions Of Johanna (Bob on keyboard)
5. Things Have Changed (Bob on keyboard)
6. The Levee's Gonna Break (Bob on keyboard)
7. Tangled Up In Blue (Bob on keyboard)
8. Watching The River Flow (Bob on keyboard)
9. Every Grain Of Sand (Bob on keyboard)
10. It's Alright, Ma (I'm Only Bleeding) (Bob on keyboard)
11. Nettie Moore (Bob on keyboard)
12. Highway 61 Revisited (Bob on keyboard)
13. Spirit On The Water (Bob on keyboard)
14. Summer Days (Bob on keyboard)
15. Ballad Of A Thin Man (Bob on keyboard)

(encore)
16. Thunder On The Mountain (Bob on keyboard)
17. Like A Rolling Stone (Bob on keyboard)


Band Members
Bob Dylan - keyboard, harp
Tony Garnier - bass
George Recile - drums
Stu Kimball - rhythm guitar
Denny Freeman - lead guitar
Donnie Herron - violin, banjo, electric mandolin, pedal steel, lap steel

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INTERVISTA A DYLAN : " HEARTS OF FIRE " Part 2    clicca qui

(Dean Spencer news)

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Università di Cambridge, all’esame finale una canzone di Amy Winehouse e Bob Dylan

All’esame finale di una delle università di Cambridge agli studenti è stato chiesto di commentare una canzone di Amy Winehouse. Gli studenti di Inglese, riporta il giornale studentesco “The Cambridge Student” citato dal quotidiano “Pontefract & Castleford Express” di Castleford, Yorkshire, hanno dovuto esporre la propria analisi sugli “aspetti contrastanti” di “Love is a losing game” della Winehouse confrontata con “Boots of Spanish leather” di Bob Dylan, “Fine and mellow” di Billie Holiday e “As you come from the Holy Land” di Sir Walter Raleigh, quest’ultimo vissuto a cavallo tra Cinque e Seicento. Il portavoce dell’istituto ha riferito che gli studenti si sono rivelati “sorpresi” dalla contemporaneità del materiale da commentare, ma che il contenuto dell’esame non deve essere considerato “una novità” in quanto agli universitari viene da sempre chiesto di mettere a confronto scrittori e compositori di diversi periodi storici.

(da rockol.it)

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Donovan tra meditazione e ricordi: "Come quando Dylan mi presentò i Beatles".

Donovan concilia passato e presente in un’intervista, raccontando degli anni del suo esordio e dei suoi impegni di oggi.
Ricorda di quando venne definito un “imitatore” di Bob Dylan: “In realtà siamo stati sempre diversi, ma amici. Dylan è stato uno dei primi ad incoraggiarmi, mi ha presentato ai Beatles quando ero uno sconosciuto”.
E con i Beatles, nel ’68, partirà per l’India, dove visiteranno insieme il Guru Maharishi scomparso recentemente.
Nello stesso anno venne pubblicato il disco “The hurdy gurdy man”, e del periodo trascorso a lavorare all’album ricorda un fatto particolare: “Jimmy Page e John Paul Jones fecero i turnisti per quel disco e si conobbero lì”; Donovan potrebbe quindi essere il fautore della nascita dei Led Zeppelin.
Della sua vita di oggi racconta di essere molto impegnato a portare all’attenzione dei ragazzi la tecnica della meditazione trascendentale, accompagnato dall’amico David Lynch: “Entrambi crediamo che la meditazione sia l’unica strada da indicare ai ragazzi, ai 12 milioni di giovanissimi americani che fanno ricorso agli stupefacenti e non hanno ancora compiuto 13 anni”, ha spiegato.
Donovan si esibirà a Milano domani, venerdì 30 maggio, durante la serata conclusiva del Festival “Suoni e visioni”.

(Fonte: Corriere della Sera)

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Un' idea per il compleanno della vostra dolce metà        clicca qui

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The Edge batte Bob Dylan 96 a 48                                    clicca qui

 

Martedi 3 Giugno 2008

REVIEW : St. John’s Newfoundland 23-24/05/08


23/05/08
(Justin Bowman - 23/05/08)

“Al Mile One Centre a St. John’s Newfoundland, il concerto è esploso al ritmo di Leopard skin Pillbox Hat, con un sound e una performance eccellenti, il messaggio era chiaro fin dall’inizio: Dylan era in forma smagliante e sarebbe stata una serata speciale.
Things Have Changed, Honest With Me, e ciò che la folla sembrava aspettare, Just Like A Woman, sono state tutte suonate perfettamente. La voce di Dylan era certamente chiara e forte e dalla reazione dei tantissimi fans al concerto si capisce che tutti si sono divertiti dal primo all’ultimo momento!
Rallentando il passo, Girl From The North Country, chiusa con un’assolo di armonica di Dylan, ha messo tutti in ginocchio e poi scivolando sulle note di Levee’s Gonna Break ho cominciato a chiedermi se questo potesse forse essere il migliore dei concerti che abbia mai visto –e ne ho visti un po’ in questi anni-!... Come riesce a farlo?! Quest’uomo compie 67 anni domani!!
Una versione rockeggiante di Highway 61 revisited e le tutte donne di St. John’s ballavano a ritmo… (sono sicuro che non sia certo dispiaciuto a Bob!!). Rallentando il ritmo ancora un po’ Nettie Moore e Lovesick sono state presto eseguite alla perfezione e io ho subito pensato: <<Tutto questo non mi basterebbe mai, per fortuna ci sarò anche domani sera per la sua festa di compleanno!!!>>”.

24/05/08
(Denis Manning - 24/05/08)

“11 anni fa Bob ha suonato per la prima volta a St. John’s. Nel 1997 si è preso grossi elogi dalla critica. Il suo show di compleanno nel 2008 non sarebbe stato da meno. Mia figlia aveva cucinato una torta per lui quella mattina e abbiamo tentato di consegnargliela al concerto, usando una scusa penosa, con la pretesa di incontrarlo!!
Deve essere detto, a questo punto, che non importano le canzoni sulla scaletta dei concerti (che, comunque, vengono modificate tutte le sere), perché tutte sono fantastiche e ogni persona ha un ricordo particolare delle canzone o di quando l’ha sentita la prima volta.
Ballad of Hollis Brown, Masters of War, Desolation Row, una bellissima versione di Lay Lady Lay, Ain’t Talking e It’s Alright Ma, tutte ci hanno portato un sorriso sul viso oppure una lacrima agli occhi, come riguardare delle vecchie foto sgualcite di 30 o 40 anni fa… con Dylan è questo e altro… le canzoni riprendono vita di colpo, per poi colpirti dirette allo stomaco!
Ma Dylan non è mai stato un artista che da troppa importanza al passato e anche se oggi è il suo 67° compleanno, non c’è da aspettarsi alcun cenno o segno di celebrazione!
Dopo il primo encore, abbiamo urlato e pianto per averne un secondo, ma anche in questa notte speciale nessuna eccezione è stata fatta!
Dopo lo show siamo andati a cena con altri fan di Dylan e ci è stato confermato che Leonard Cohen era presente al concerto, indossando parrucca e occhiali, e che prima Dylan, Cohen e Bruce Springsteen avevano pranzato insieme al ristorante su Water Street.
Ultima cosa: più tardi, guidando davanti all’hotel a mezzanotte e mezza circa, abbiamo visto gente che fuori stava fumando. Ci siamo fermati e abbiamo scoperto che quelle persone facevano parte dell’entourage di Dylan: abbiamo stretto la mano al musicista più fidato di Bob, Tony Garnier che stava fumando un grosso sigaro. Ha confermato che Dylan era nell’hotel, ma non c’è stato verso di poter entrare a dargli di persona la torta che abbiamo fatto apposta per lui! Pazienza, ce la siamo mangiata il giorno dopo e sono certo che fosse la torta di compleanno più buona che abbia mai assaggiato! Se solo fossimo riusciti a consegnargliela…!”.

( Dean Spencer News )
 

Vorrei fare una considerazione sui reportage di questi concerti , specificando che Dean ha fatto solo la traduzione , quindi non è lui che contesto. Michele "Napoleon in rags" , Paolo Vites ed anch'io , consideriamo gli attuali concerti di Bob una palla tremenda , senza variazioni e senza emozioni . Leggendo queste recensioni che sono fatte da gente del pubblico e non da critici specializzati , viene da chiedersi se queste persone abbiano immaginato il concero piuttosto che vederlo . I conti non tornano , la gente continua ad andare ai concerti , le recensioni li descrivono nella media e qualche volta addirittura superiori , allora mi chiedo : Non è che sbagliamo noi ? Michele , Paolo ed io ? Non sarà che siamo legati all'immagine di un Dylan che non c'è più ? Non è che non sappiamo accettare e valutare in modo corretto il Dylan di oggi ? Perchè continuiamo a criticare e mazziare una persona che tanto ha dato e forse non è in grado di dare di più di quello che sta dando ? Facendo un paragone assurdo , si può pretendere che Giacomo Agostini dia oggi la paga a Valentino Rossi ? Si può pensare che l'età di una persona non conti ? Si può pensare che una persona non abbia il diritto o il bisogno di cambiare ? Queste sono le domande che mi faccio e il dubbio mi resta , ha ragione Dylan o abbiamo ragione noi ?

Apriamo un sondaggio fra i visitatori di Maggie's Farm su questo tema : " Dylan pro e contro " , siete tutti invitati a mandare la vostra opinione a spettral@gmail.it , le opinioni sarenno elencate in ordine di arrivo senza ulteriori commenti , e forse nel giro di qualche mese saremo in gradi di farci un'opinione più precisa di quello che pensano i fans di Dylan , cioè voi che ci seguite tutti i giorni e leggete quello che scriviamo ma che di sicuro avete una vostra opinione , che può concordare o divergere da quella di Michele , di Paolo o dalla mia. Ascolteremo e raccoglieremo la voce di tutti , alla fine , con le vostre preziose testimonianze , avremo tutti le idee più chiare , come si dice : CARTA CANTA !.

Mr.Tambourine

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Ciao Mr. Tambourine, volevamo dare in anteprima a te e agli amici di Maggie's Farm il seguente comunicato stampa:

La Slow Train Band e' stata ufficialmente invitata a partecipare al DylanFest 2008.
Il festival internazionale dedicato a Bob Dylan, giunto alla seconda edizione, si svolgera' a Moville, Co.Donegal, Repubblica di Irlanda, dal 3 al 6 luglio 2008.
Saranno presenti le migliori band ed artisti dedicati alla musica di Bob Dylan, provenienti da vari paesi europei.
Per ulteriori informazioni:
http://www.derryjournal.com/inishowen/Europe39s-top-Dylan-bands-flock.4090066.jp?articlepage=1
http://www.craicon.com/moville/1/index.shtml
http://www.craicon.com/moville/1/the-bands-at-the-dylanfes.shtml
 

Ciao e grazie!
Dario (3285445061)
Slow Train Band

Complimenti ragazzi , fatevi onore !!! Auguri da me , Michele "Napoleon in rags" e da tutti i Maggiesfarmers !!!

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Rolling Stones verso lo scioglimento?
L'ipotesi è già stata formulata decine di volte negli ultimi trent'anni, e sempre smentita dai fatti, ma stavolta i Rolling Stones potrebbero sciogliersi davvero. Secondo quanto riportato dal Daily Mail, non esattamente il più affidabile tra i quotidiani britannici, il rapporto tra Mick Jagger e Keith Richards sarebbe ormai così compromesso da rendere difficile ulteriori esibizioni live della storica band.
Alla base delle tensioni sarebbe un vero e proprio scontro di personalità: Jagger è preciso, ama curarsi e fare vita sana, mentre Richards è ancora quello dei bei tempi e la sua memoria, per sua stessa ammissione, è un colabrodo a causa di tutte le droghe che ha assunto. Ciliegina sulla torta il caustico commento espresso dal cantante a chi gli chiedeva se avesse già letto l'imminente autobiografia del chitarrista: "No - ha detto Jagger - ma sarà interessante: credevo che uno dovesse ricordarsi la propria vita per poi poterne scrivere".
(da delrock.it)

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Bob Dylan - Talking World War III Blues
Guardate il video live di Bob Dylan al Festival di Newport nel 1963, documentato anche nel recente dvd The Other Side Of The Mirror
clicca qui

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A proposito di pro e contro

Ancor prima dei concerti si sentono sempre le stesse cose diffuse da parte della stampa nazionale. "Scordatevi il vecchio Dylan, oggi Bob è solo un vecchio trombone dalla voce gracchiante che non suona più la chitarra, stravolge i suoi pezzi ed è talmente borioso da non salutare e ringraziare il suo pubblico". Ora, a parte il fatto che è sempre stata una persona schiva e distaccata e anche all’età di venti anni non ha mai avuto chissà quale contatto col pubblico, il buon Bob ha sempre e da sempre stravolto i suoi brani, rendendoli quasi irriconoscibili, e la chitarra l’ha appesa al chiodo (almeno in sede live) da parecchio tempo. Per quanto riguarda la voce, che da tempo è diventata roca, anche gracchiante se vogliamo, basta ascoltare un suo album a partire da Love and theft , per capire che non ha perso un briciolo della sua comunicatività e della sua capacità di emozionare; e poi, in tutta franchezza, Dylan non ha mai avuto una "bella voce" in senso stretto perché, citando un intervento di Riccardo Bertoncelli, la sua magia è contenuta nel naso. In fin dei conti però queste osservazioni degli scribacchini lasciano il tempo che trovano e non toccano più di tanto. Di certo non toccano Robert Allen Zimmerman a.k.a.Bob Dylan .

( tratto da un articolo di Fabio Stancati -audiodrome.it )

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L’FBI non cede le ultime carte su John Lennon

A 25 anni dalla morte di John Lennon, l’ex-Beatle assassinato a New York l’8 dicembre 1980, lo storico Jon Wiener non riesce ancora a farsi consegnare dall’FBI le ultime dieci pagine del dossier raccolto dall’agenzia sul musicista tra il 1971 e il 1972. La scusa addotta dall’FBI, che nel 1997, in seguito ad una sentenza della Corte Suprema, ha reso noto quasi tutto il materiale raccolto su Lennon nel periodo del suo impegno contro la guerra in Vietnam e, più in generale, a favore dei diritti civili, è che le 10 pagine contese «riguardano la sicurezza nazionale». Wiener, che insegna storia nell’università della California-Irvine, ha ottenuto una sentenza favorevole nel settembre 2004 dalla Corte distrettuale della California, ma l’FBI ha fatto ricorso per conservare la segretezza sui documenti contesi. Wiener, che ha già scritto un volume sulle indagini condotte su Lennon dall’FBI («Gimme some truth: The john Lennons FBI Files») sostiene che un analogo dossier è stato compilato a suo tempo anche dai servizi segreti inglesi.
(Fabio Andriola -storiainrete.com)

 

Lunedi 2 Giugno 2008

Talking Bob Dylan Blues - Parte 409 -    clicca qui

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Bucky Baxter :Mister 700 concerti

di Paolo Vites ( da Jamonline.it)     clicca qui

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Bob Dylan in Gaelico

Una selezione di canzoni di Bob Dylan à stata eseguita per la prima volta in lingua gaelica a Glasgow il 24 maggio .                                                   Le canzoni , incluse Knockin’ on heaven’s door , All along the watchtower e She belong to me sono state tradotte                                                       in Gaelico da Rody Gorman , un abitante dell’Isola di Skye .Le canzoni sono state eseguite da una band completa al Glasgow’s Leabhar’s Craic Gaelic Festival sabato scorso , così ha riportato la BBC.

(Dean Spencer news)

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Bob Dylan's motorbike crash : a myth

Amsterdam – L’incidente motociclistico che aveva arrestato la carriera di Bob Dylan nel 1966 non  è 1966 mai realmente accaduto , Dylan si era ritirato per disintossicarsi dalla droga. Così sono andati i fatti  secondo il nuovo libro pubblicato  venerdì e scritto da Jan Cremer  , autore e pittore olandese . Cremer , nel suo libro , sostiene di aver visto Dylan durante il periodo di disintossicazione. Cremer, 68 anni , lo sostiene nel  suo libro, “Ik, Gennaio Cremer III”, che è stato messo in vendita nei Paesi Bassi. Nel libro, Cremer racconta la sua vita in Olanda e a New York negli anni 60 quando viveva una vita sbandata e selvaggia, mescolandosi nel “Village” con le stelle della scena folk e pop. Negli anni 60, Cremer ha vissuto al Chelsea Hotel di New York  , lo stesso albergo nel quale Dylan aveva una stanza. Dice Cremer , ho visto Dylan soffrire durante il suo processo di disintossicazione. Dylan , in quel periodo , era un noto consumatore di droghe , usate per aiutarlo a fare fronte al suo stile di vita . Dopo il presunto incidente motociclistico, il 29 luglio 1966, Dylan rimase nascosto per più di due mesi , mentre l’opinione pubblica si chiedeva cosa gli era accaduto . Queste voci aumentarono negli anni seguenti , ma Dylan ha sempre insistito a dire che non si è mai sottoposto a nessun processo di disintossicazione e riabilitazione. La musica di Dylan  cambiò radicalmente dopo il suo ritorno , mentre la frequenza dei suoi concerti era stata notevolmente ridotta . Dylan ha sempre detto che l'incidente lo aveva aiutato a capire che la sua famiglia veniva prima della sua musica.

(Dean Spencer news)

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DONOVAN: FU BOB A INCORAGGIARMI!!!

C’è modo e modo di invecchiare: tanti con l’età si fan soffocare dagli obblighi da rockstar anche se ormai sarebbe ora di andare in pensione; Donovan no. Ha ancora la freschezza di aggiornarsi, di indicare possibili eredi… uno di questi nomi è un giovane cantautore texano: Devrenda Banhardt. “Devrenda è un giovane talentuoso, capace di salire sul palco solo con chitarra e microfono” dice il 62enne menestrello scozzese, alter ego inglese di Bob Dylan prima, maestro di psichedelìa poi, Donovan Philips Leitch, nato a Glasgow nel 1946 e che attualmente vive in Irlanda. Brani immortali, come “Sunshine Superman” e “Mellow Yellow”, lo resero l’icona britannica dei favolosi anni ’60, quasi al pari dei Beatles o degli Stones. Nel 1968 Donovan si reca in India a prender lezione di spiritualità dal Maharishi, scomparso di recente: lui, i Beatles, Mia Farrow … Per molti una delusione, si disse che il guru era un furbacchione a caccia di celebrità. Donovan dissente: <<Lo cercammo io, Harrison e sua moglie Pattie Boyd tramite Ravi Shankar, il grande suonatore di sitar. Non fu lui a volerci. Per me, era e rimane un maestro>>. Non ha mai smesso di cercare la via al Nirvana, Donovan. Anzi, si può dire che oggi sia la sua principale occupazione, più che far concerti a ripetizione o tirar fuori dagli archivi pezzi introvabili: Donovan va per il mondo a dar conferenze sul valore della meditazione trascendentale, fonda scuole al riguardo. Con un inconsueto compagno di strada, David Lynch: <<Entrambi crediamo che la meditazione sia l’unica strada da indicare ai ragazzi, ai 12 milioni di giovanissimi americani che fanno ricorso a stupefacenti e non hanno ancora compiuto 13 anni>>. Eterno hippy, Donovan. Altri già scontrosi in gioventù, sembrano peggiorare con l’età, vedi Bob Dylan: a inizio carriera Donovan era definito un suo <<imitatore>>: <<In realtà, siamo stati sempre diversi, ma amici. Dylan è stato uno dei primi a incoraggiarmi, mi ha presentato ai Beatles quando ero ancora uno sconosciuto>>. Tornando al ’68, è anche l’anno in cui Donovan pubblica <<The Hurdy Gurdy Man>>. Forse il suo album più <<duro>>: <<Jimmy Page e John Paul Jones fecero i turnisti per quel disco e si conobbero lì>>. Così con candore, ammette di esser stato il padrino della più importante band della storia dopo i suoi amici Beatles, i Led Zeppelin. E, chiudendo, non si vergogna di dire che il suo più grande alleato di oggi è la pubblicità: <<Quando passano “Mellow Yellow” per uno spot, sono molti soldi. Ma quanti ragazzi, dopo averla sentita in tv, sono andati su Internet e hanno conosciuto tutto il resto>>. (dal corriere della sera 29/05/08)
 

(Dean Spencer News)

 

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