Mercoledi 2 Luglio 2008
REVIEW:
Vigo, Spain - Recinto Ferial - June
27, 2008
by A Madrinha Asociados Ltd. & Tedhead
Non ci sono dubbi , 27 giugno , una data che a Vigo sarà ricordata per
sempre .
Il giorno sorge radiante , non poteva essere in un’altro modo . Lo staff del
Tour è arrivato 2 giorni prima in città , preparando tutto , il cattering ,
il suond-check per la band in modo che ogni cosa fosse al suo posto , senza
imprevisti .
La cattiva notizia invece esplode come un colpo di cannone : Mr. Tony
Garnier ha il mal di schiena ed è necessaria la presenza di un medico “ dice
qualcuno .
Il Dottor Paco è giunto immediatamente a risolvere il problema : “Tony
suonerà seduto (cattivo presagio ?). Maria , una delle tre tuttofare
dell’organizzazione locale , era vicino a Bob “ Sembra in ottima forma “ ha
detto la ragazza di colore col “viso da zingara” , “ Ho l’impressione che
staserà sarà un concerto mitico”.
Alle 21,35 la band sale sul palco con dietro Bob con in testa il suo
cappello grigio . Tutti vestiti di nero , impeccabili .
“Leopard skin Pill box hat “ parte insolitamente strong , con Bob che si
impegna a cantare chiaro e con una voce brillante .
Il sound si può qualificare solo con “eccezzionale” . Mr. Garnier seduto su
un alto sgabello , suonava il double-bass con buon piglio , il dott. Paco
aveva indubbiamente fatto un buon lavoro . Il suono della band era compatto
e potente . Allora Bob ha attaccato “Lay lady lay” seguita da “Lonesome days
blues” e “Girl of the north country”.
Più di 5.000 persone vibravano nel sentire questi classici rivisitati e
riarrangiati .Le lacrime hanno cominciato a cadere .Eravamo preparati per un
grande concerto , ma non per una notte spettacolare .
Le versioni delle canzoni , arricchite di colori forti e tenui erano
perfettamente ricreate con la loro architettura originale , lasciando campo
libero a Bob per le sue melodiche ed espressive frasi .
Bob non era stato così intenso negli ultimi 3 concerti che aveva tenuto in
Galizia dal 1992 . “The leeve’s gonna break dava il passo ad una impeccabile
interpretazione di “Stuck inside of mobile” , con la quale il pubblico è
andato fuori di testa . Quando abbiamo pensato che il concerto avesse
raggiunto il suo climax , è risalito di nuovo con “Moonlight” e “It’s
alright ma” , semplicemente geniali . Allora “Spirit on the water” e £Things
have changed . Eravamo attoniti , ogni canzone era impressionante ,
perfettamente costruita e provata , con arrangiamenti precisi ed un Bob con
una voce pura e cristallina .
Nessuno aveva riconosciuto “Handy Dandy” , solo Pelda , grande bassista ci
ha detto che la canzone era quella , aveva riconosciuto questa grande
versione e la cosa ci ha riempiti di entusiasmo , il suono era preciso,
accurato , esatto .
Le chitarre acustiche ed il banjo si sentivano chiaramente sopra la base
elettrica . Tony ancora sullo sgabello faceva girare il basso , l’abbiamo
visto felice e tutti si sentivano parte di un sogno , quasi irreale ,e
allora è partita la più potente versione che abbiamo sentito di “Highway
61”.
“Beyind the horizon” e “Summer days” per introdurci al finale , con le luci
abbassate per “Ain’t talkin’”-
La voce di Bob era magica dolce e aquillante allo stesso tempo .Un addio
senza precedenti che ci ha lasciato tutti pietrificati . La gente ha
applaudito non-stop per oltre 5 minuti , la band è tornata sul palco
iniziando “Thunder on the mountain .Bob ha presentato i musicisti ed ha
salutato con un gran finale , “Like a rolling stone” così la gente alla fine
ha potuto cantare .
Per un momento è sembrato che la band stesse per tornare sul palco , ma
sinceramente , era inutile chiedere di più . Adesso il pubblico sà cos’è il
rock and roll e quale è stato il livello artistico che ci è stato dato .La
musica popolare degli ultimi due secoli ha raggiunto il Top ieri sera in
Vigo .
(Dean Spencer news)
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IL SONDAGGIO DI MF : DYLAN PRO E CONTRO
aggiornato con la mail di Francesco
Ciao a tutti,
è parecchio che non intervengo più sul forum ma l'esilarante post di Michele
sull'attività live del nostro è un'occasione troppo ghiotta per lasciarsela
scappare.
Sull'attività live del Maestro il mio pensiero è noto ai vecchi
maggfarmiani.:
la band è sotto Roipnol, i pochi segni di vita che emergono dal palco sono
quelli della corsa giù dalla scaletta verso il tour bus. Quando si
presentava ubriaco fradicio sul palco era, se la sbornia era di quelle
buone, capace di performnces almeno sorprendenti, insomma era come stare
sulle montagne russe, come avvenne a Pisa nel 92 o 93.
Unico rimedio per non assopirsi ora è l'uso di abbondanti sostanze
psicotrope, ma ormai io non ho più l'età ed anche i summenzionati astanti è
meglio che se ne astengano, viste le note controindicazioni
Il sound è ormai una nenia piatta piatta che può giusto indurre la trance o
il sonno. A me ha indotto il secondo sin dal lontano 2001 a spezia, e la
buonanotte me l'hanno cantata definitivamente a bologna nel 2005.
Le scalette ormai sono come il rosario. Si sa, è questione di fede, e chi
non c'è l'ha si rompe le palle.
il look da bovaro-elegante-in-quella-casa-nella-prateria è il perfetto
contro altare della parte sonora ed è come l'aids, se lo conosci lo eviti.
Sulla proposta del pubblico rogo della pianola mi offro volontario per il
reperimento del materiale combustibile ed anche per l'accensione.
Quanto all'ipotesi di un ultimo valzer che dire, viste le attuali condizioni
del nostro nurajev forse meglio soprassedere e farla finita qui.
In ogni caso concordo che, se quest'ultimo giro veramente ci fosse, gli
venga impedito fisicamente di fare assoli di chitarra alla
vorrei-ma-non-posso.
ciao
Francesco
PS si è capito che sono Contro?
PS II a parte gli scherzi, io capisco il suo stanco trascinarsi sui palchi
di mezzo mondo, a casa, è evidente, ci sta male, ma quello che mi fa
incazzare è che per essere un vero song&dance man (alla bb king, tanto per
dire) devi mettere su uno spettacolo che sia rispettoso di te stesso e del
tuo pubblico, ti devi impegnare ed essere almeno un po' professionale, devi
ripsettre il value for money, e che cazzo! Ho visto neil young a Firenze 10
giorni fa, ragazzi, non c'è storia, non c'è paragone. Si diverte come un
bambino a giocare ancora con il feedback e ci da dentro che è una
meraviglia, altro che zio bob
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Jacob Dylan -Seeing Things
By Ron Hart
Jacob Dylan dimostra di essere l’eccezione alla cosiddetta “Generazione X”
di ragazzi che crescono senza seguire i passi dei genitori; figlio del
cantante Robert Zimmerman, lui ha seguito le orme del padre nella carriera
artistica. Però la musica che ha prodotto con la sua band, i Wallflowers è
difficilmente riconducibile all’icona americana che ha creato grandi
capolavori come The Freewheelin’ Bob Dylan, Highway 61 Revisited and Blonde
on Blonde… Infatti, personalmente, preferirei ascoltare pezzi come Empire
Burlesque o Under the Red Sky mille volte, piuttosto che Bringing Down the
Horse o Rebel, Sweetheart anche solo una volta! E’ quasi un insulto per un
fan di Dylan di vecchia data, come me, vedere che suo figlio preferisce
creare una sdolcinata alternativa bar-rock, invece di puntare sul suo ruolo
di erede di uno dei più grandi artisti del mondo!
Beh, avendo posto i Wallflowers in un temporaneo “standby”, sembra che Jacob
sia pronto ad ammettere di essere effettivamente figlio di suo padre, in
concomitanza con il debutto del suo album solo, Seeing Things.
Avendo firmato un contratto con l’etichetta discografica del padre, Columbia
Records, il giovane Dylan non perde tempo a far sentire la sua presenza,
avendo alla guida del disco il rinomato produttore Rick Rubin.
Rubin, che ha già reinventato i sound di molti artisti tra cui Johnny Cash,
Tom Petty, Donavan e Neil Diamond, usa lo stesso approccio con Dylan, che
canterà con la sua voce “in primo piano” e un accompagnamento musicale
minimale, per far sì che il punto focale della canzone sia, appunto, il
testo.
E dal punto di vista lirico, questo è chiaramente il pezzo più valido di
Jacob sino ad ora.
Con la base di un suono sommesso, che ricorda di più Nebraska oppure The
Ghost of Tom Joad di Bruce Springsteen piuttosto che il materiale iniziale
di protesta folk di suo padre, Dylan protesta contro la guerra in Iraq in
“Valley of the Low Sun”, con versi sottili come “We bow down and worship
these bandits and cowboys / Unable to hold their own guns”; si lamenta della
situazione difficile della classe operaia in “All Day and All Night”,
simpatizzando per i “good men” che “are busy all the time” and “working
double shift all night” (= gli uomini buoni sono sempre impegnati e lavorano
facendo il turno doppio tutta notte);
Ombre del Dylan-padre compaiono in tracce come “War Is Kind” e “On Up the
Mountain”, accentuate da bellissime chitarre acustiche che fraseggiano come
fosse una costola del padre.
Tuttavia, Jacob lascia il meglio alla fine con la bellissima “This End of
the Telescope”, un viaggio allegorico tra le colline e le valli dell’amore
non ricambiato, che serve come “punto” alla fine di un bellissimo e
soddisfacente album.
(Dean Spencer News)
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DYLAN E McCARTNEY INSIEME ?
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Ciao Mr. Tambourine,
sembra che Bob Dylan e Paul McCartney parteciperanno ad un album di
beneficenza!
I due grandi artisti parteciperanno ad un album per beneficenza .
Marina
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Libri: "Parole nel vento", la critica
doc su Dylan
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Tutti gli iPod dei Presidenti
U.S.A.
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Martedi 1 Luglio 2008
Libri : "Dylan Revisited (Racconti su
Mr.Tambourine)"
Ciao.
Ti segnalo l'uscita di un libro che ho curato per l'editore Manni, di
Lecce: si chiama "Dylan Revisited (Racconti su Mr.Tambourine)", è a
cura di Gianluca Morozzi e Marco Rossari e contiene sedici racconti di
dylaniani illustri (Carlo Feltrinelli e Alessandro Carrera su tutti) e
autori che hanno voluto cimentarsi con il Mito.
Nel dettaglio, questi sono i racconti:
Gianluca Morozzi- Come un cavatappi nel mio cuore
Francesco Savio- Passi falsi
Francesca Bonafini- Another side of Bob Dylan (ascoltando un corvo
nero ti scrivo da Hibbing, in blu)
Daniele Benati- Long Veichle Scania
Gabriele Dadati- Robert Zimmerman, pittore
Angelina Rotolo- Il diavolo alla porta
Teo Lorini- Sotterranea nostalgia
Fiammetta Scharf- Fiammetta 115th dream
Ivano Bariani- Convinto che Bob Dylan fosse una roba da sfigati
Alice Suella- Il blues del cimitero
Livio Romano- Baby boomers
Marco Missiroli- L'odore di due
Alessandro Carrera- Un uomo senza alibi
Marco Rossari- Lost in Juarez (un incubo ad aura condizionata)
Carlo Feltrinelli- Ballate di fine secolo
Postfazione di Alberto Sebastiani- Rivisitare Dylan: viaggi di
scrittura
Dylan Revisited. ed. Manni, euro 15
Le prime presentazioni del libro saranno a Polignano (BA) il 12
luglio, a Nardò (LE) il 13 luglio, a Reggio Emilia il 15 luglio, a
Castel San Pietro (BO) il 18 luglio.
Grazie Gianluca , riposto la
segnalazione anche se sei arrivato secondo , un nostro
Maggiesfarmers ti aveva già preceduto nella talking
412 , ciao :o)
Mr.Tambourine
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REVIEW:Pamplona
Spain - Pabellon Anaitasuna - June 24, 2008
by Alvaro Martin & Plontino
Lo show di questa sera era stato programmato al famoso “bullring” di
Pamplona. All’ultimo momento però, per qualche strana ragione, è stato
spostato presso il centro sportivo di Anaitasuna, un piccolo, chiuso e più
caldo luogo, purtroppo. Entrando nel centro sportivo alle 21.30, mi sentivo
felice poiché sapevo che avrei avuto un posto in prima fila per il concerto
di Dylan, per la prima volta. Una cosa però mi rattristava: avrei preferito
stare all’aria aperta e mettere i piedi nella sabbia. Credo che il cambio di
luogo sia stata una cattiva idea perché il posto era afoso e chiuso e
sembrava che la temperatura si alzasse sempre più durante il corso della
serata.
Prima di tutto, mi sono reso conto che l’acustica del centro sportivo non
era delle migliori: Tony G ha più volte provato a controllare il suono del
proprio basso, senza arrivare però ad un vero miglioramento. La band
indossava vestiti grigi, molto eleganti; Dylan invece, vestiva un abito nero
con un cappello biancastro ed una piuma attaccata ad esso. Hanno suonato
intensamente per circa 2 ore, ma credo di dover affermare che Dylan e la
band hanno sofferto molto a causa della temperatura, che non li aiutava di
certo. La prima canzone, “Cats in the Well” è stata alquanto deludente
secondo me, ma hanno subito rimediato con “Love Minus Zero” eseguita in modo
decisamente migliore. Mi è anche piaciuta “The Leeve’s gonna Break” ma la
migliore canzone della serata, a parer mio, è stata “John Brown”: una grande
canzone. Credo sia giusto complimentare George Cecile, il quale ha suonato
brillantemente la batteria per tutta la serata; Tony G che, dopo essersi
tolto la giacca dopo a un paio di canzoni per il caldo soffocante, ha
provato a dimostrare quello che realmente è: il braccio destro di Bob.
“Masters of War” & “Tangled up in Blue” sono stati altri apici della serata.
“Sugar Babe” e “Highway 61” invece, sono state abbastanza deludenti. Con
“Workingman’s Blues #2” e “Nettie Moore”, lo spettacolo ha ripreso la giusta
via. “Thunder on the Mountain” è stata soddisfacente e tutti sono stati
felici di sentire “Blowin’ in the Wind”.
Bob ha ricevuto infine un lungo applauso da tutti i 5000 presenti a Pamplona
e tutto sommato, più che meritati. Verso la fine, Dylan aveva un aspetto
stanco e consumato, ma è riuscito a trovare la forza per esibirsi in un
piccolo balletto alla fine del concerto ed il tutto senza musica.
Fantastico. Gli spettatori continuavano ad incitarlo e ad applaudire.
Thanks Bob for playing a very hot Pamplona!
(Dean Spencer News)
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CONCERTO DI CHATILLON : Le altre foto
di Marina clicca qui
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IL SONDAGGIO DI MF : DYLAN PRO E CONTRO
aggiornato con la mail di Marina
Ragazzi, ho letto le varie dichiarazioni pro e contro ed in particolare
le osservazioni del nostro amato Michele "Napoleon in rags" e tra coloro che
si lamentano e quelli che vogliono propinargli qualche cura d'urto per
assicurargli lunga vita, mi è venuto un moto di riso pensando alla possibile
espressione che Sua Bobbytà potrebbe assumere se mai gli dovesse capitare di
leggere quello che tutti noi ci ostiniamo a scrivere. E mi è venuto alla
mente che se mai pensasse di volere esaudire i nostri desideri, specie
quelli di Michele, di vederlo con una bella chitarra acustica in mano, al
prossimo concerto italiano, per compiacerci potrebbe intonare le note di It
Ain't me, babe, adattata per l'occasione e dirci: "Andatevene dalla mia
finestra,andatevene alla velocità che preferite Non sono quello che volete
amici, non sono quello di cui avete bisogno. ....... Non sono quello che
volete, amici, io vi deluderò soltanto ..." !!
Il mio voto? IRRIDUCIBILMENTE PRO
Marina
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BOB'S BOOTLEGS A-Z
Elenco in inglese di tutti i Bootlegs
di Bob
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Video : BOB DYLAN-KEITH RICHARDS -Shake
, Rattle & Roll
clicca qui
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SPRINGSTEEN FA ESPLODERE SAN SIRO
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Lunedi 30 Giugno 2008
Talking Bob Dylan Blues - Parte 412
- clicca qui
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DOMANI E' UN'ALTRO GIORNO...
di Mr.Tambourine
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IL SONDAGGIO DI MF : DYLAN PRO E CONTRO
aggiornato con la mail di Michele
Il mio giudizio sui concerti degli ultimi anni è pessimo per tutti quei
motivi che sono già stati abbondantemente esposti.
Non vado ai concerti da alcuni anni, ma vorrei ricordare come solo nel 2000,
dopo lunghi periodi di concerti tristissimi, il Maestro ci abbia saputo
regalare serate ai massimi livelli.
Quindi serve una cura.
LA CURA:
1) Scioglimento definitivo della band attuale.
2) Fermo biologico di tre anni nella speranza che la voce torni…un poco
almeno!
Nel frattempo pubblicazione dell’ultimo album. Dato che nessuno si aspetta
più nuove Mr. Tambourine Man, un ironico (non in chiave apocalittica)
commentario sull’attuale decadenza dei costumi (alla Altman), qualcosa nello
stile di Highlands, potrebbe costituire la via d’uscita. Gli spunti non
mancano e l’obiettivo è alla portata. Basta con i taglia-incolla
intercambiabili di tradizionali folk e letteratura varia.
3) Ultima tournée in teatri e club con supporter di qualità
preferibilmente nell'ambito del nuovo folk, non patetiche
operazioni-nostalgia tipo Joan Baez o Jack Elliott (anche se ne sono un
estimatore). Che dite di Gillian Welch & David Rawlings?
4) Abbigliamento più europeo e più consono all’autorevolezza e all’età
del personaggio. Quindi basta cappello da cowboy e giacche coi fiori
ricamati. L’abito non farà il monaco, però vederlo vestito da rimbambito
dispiace.
5) Scaletta di venti canzoni (quindici fisse + cinque a rotazione), con
arrangiamenti nuovi e ben studiati. Struttura del concerto rigida, ma con
vari cambiamenti di climax, così da rompere la monotonia.
6) Uniche condizioni nella scelta del repertorio: pochi hits,
significativa presenza di pezzi 70’s + uno o due standard folk/blues (cose
tipo Let Me Follow You Down, Constant Sorrow, S.F. Bay Blues…), non country
per carità! Rigorosamente vietate: Watchtower, Rolling Stone, Forever Young,
Released, Maggie, Highway.
7) Un sì convinto alle coriste, ma in un contesto acusticheggiante e
intimo (Tom Waits, Leonard Cohen?). C’è il rischio che sia ancora Never
Ending Tour, ma un Dylan rocker ormai non sembra plausibile. Anche i fiati
potrebbero essere una possibilità. Il recupero di Bruce Langhorne e dei suoi
preziosi quanto discreti assolo un’altra.
8) Rogo su pubblica piazza della pianola Bontempi suonata a gomitate e
introduzione di un più dignitoso, anche esteticamente, piano a coda da
suonare nel Suo stile essenziale, come ha sempre fatto e come sicuramente è
ancora in grado di fare (I’ll Keep It With Mine, Dirge, Blind Willie
McTell…).
9) Netta prevalenza delle canzoni alla chitarra: non più di quattro o
cinque, di cui una da solo, al piano. Se fosse vero, come dubito, del mal di
schiena, c’è comunque la possibilità di suonare da seduti anche la chitarra
(l’ha anche già fatto durante la R.T.R.).
10) Obbligatoriamente niente assolo di chitarra (intendo eseguiti dal
Maestro!).
11) Un breve set acustico solo (due-tre canzoni), possibilmente con
chitarra non preamplificata; personalmente ne trovo il timbro sgradevole.
12) Armonica: il meno possibile se usata cross-harp, o comunque suonata
con emissione intermittente di poche note ripetute all’infinito, sonorità
più simile a un clacson che a uno stile musicale.
Il più possibile se usata su sostegno da collo in posizione naturale con
suono pieno e continuo nel rispetto della melodia della canzone.
Ricordate il meraviglioso scroscio di note sporche nei due assolo di
Desolation Row? E’ la tecnica più semplice che ci sia. Dylan non sarà mai un
Sonny Terry.
13) La tecnica di anticipare (o ritardare) il canto rispetto alla linea
melodica della canzone è uno dei motivi per cui ci piacciono tanto le
canzoni di Dylan, ma l’abuso che ne ha fatto nelle ultime decadi ha portato
spesso a risultati aberranti. Infatti l’eccessiva (a volte paradossale)
contrazione del cantato con conseguente distorsione della melodia originale
appare svogliata sperimentazione, più che vivace improvvisazione. Si
consiglia quindi di limitarne drasticamente l’uso, oltre a fare il possibile
(anche farmacologicamente, se necessario) per ridurre il timbro nasale
(Paperino).
14) Risulterebbe anche opportuna qualche introduzione parlata alle
canzoni.
Fatela avere al Maestro, voi che Lo conoscete, così Lo facciamo chiudere in
bellezza.
Carrera, lei cosa ne pensa?
Michele
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SET LIST:
Hoyos del Espino, Spain - June 28, 2008
1. Rainy Day Women #12 & 35 (Bob on keyboard)
2. Lay, Lady, Lay (Bob on keyboard)
3. Just Like Tom Thumb's Blues (Bob on keyboard)
4. Tweedle Dee & Tweedle Dum (Bob on keyboard)
5. Positively 4th Street (Bob on keyboard)
6. The Levee's Gonna Break (Bob on keyboard)
7. Moonlight (Bob on keyboard)
8. Honest With Me (Bob on keyboard)
9. The Lonesome Death Of Hattie Carroll (Bob on keyboard)
10. Tangled Up In Blue (Bob on keyboard)
11. Ballad Of Hollis Brown (Bob on keyboard)
12. Highway 61 Revisited (Bob on keyboard)
13. Mississippi (Bob on keyboard)
14. Summer Days (Bob on keyboard)
15. Ain't Talkin' (Bob on keyboard)
(encore)
16. Thunder On The Mountain (Bob on keyboard)
17. Like A Rolling Stone (Bob on keyboard)
Band Members
Bob Dylan - keyboard, harp
Tony Garnier - bass
George Recile - drums
Stu Kimball - rhythm guitar
Denny Freeman - lead guitar
Donnie Herron - violin, viola, banjo, electric mandolin, pedal steel, lap
steel
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Bruce Springsteen trionfa a San Siro
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Neil Young il cavaliere elettrico
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