MAGGIE'S FARM

sito italiano di BOB DYLAN

creato da Michele "Napoleon in rags" Murino  -  curato da Mr.Tambourine

 

 

IN EVIDENZA

 

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la Maggie’s Farm Southern Band in concerto

3 luglio alle ore 21:30 - RockCafè di Napoli, Via Ascensione 26

in un tributo al Maestro dal titolo “Everything is broken”

Attendiamo tutti i fan e non fan partenopei di Bob con malcelata ansia….. 

Ovviamente nella scaletta non mancherà “MrTambourine Man”.
 

THE BLACKSTONES IN CONCERT

Trevignano Romano . 12 Luglio 2008 - ore 21,30

special guests : AL DIESAN & PINO TOCCO

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LE RECENSIONI DEI CONCERTI 2008

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IL SONDAGGIO DI MF : DYLAN PRO E CONTRO

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TUTTE LE CANZONI ESEGUITE NEI TOUR DAL 2000 AL 2008

 

BOB DYLAN - PERCORSI Vol.2 - DYLAN AND FRIENDS
di Michele Murino

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LE NEWS

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Domenica 29 Giugno 2008

SET LIST: Vigo, Spain - Recinto Ferial - June 27, 2008

1. Leopard-Skin Pill-Box Hat (Bob on keyboard)
2. Lay, Lady, Lay
(Bob on keyboard and harp, Stu on acoustic guitar, Stu on acoustic guitar)
3. Lonesome Day Blues (Bob on keyboard)
4. Girl Of The North Country (Bob on keyboard and harp, Stu on acoustic guitar)
5. The Levee's Gonna Break (Bob on keyboard, Donnie on electric mandolin)
6. Stuck Inside Of Mobile With The Memphis Blues Again
(Bob on keyboard)
7. Moonlight (Bob on keyboard, Stu on acoustic guitar)
8. It's Alright, Ma (I'm Only Bleeding) (Bob on keyboard, Donnie on banjo)
9. Spirit On The Water (Bob on keyboard, Stu on acoustic guitar)
10. Things Have Changed (Bob on keyboard, Donnie on violin)
11. Handy Dandy (Bob on keyboard)
12. Highway 61 Revisited (Bob on keyboard)
13. Beyond The Horizon (Bob on keyboard, Stu on acoustic guitar)
14. Summer Days (Bob on keyboard)
15. Ain't Talkin' (Bob on keyboard, Donnie on viola)
(encore)
16. Thunder On The Mountain (Bob on keyboard, Stu on acoustic guitar)
17. Like A Rolling Stone (Bob on keyboard)

Band Members
Bob Dylan - keyboard, harp
Tony Garnier - bass
George Recile - drums
Stu Kimball - rhythm guitar
Denny Freeman - lead guitar
Donnie Herron - violin, viola, banjo, electric mandolin, pedal steel, lap steel
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Springsteen a San Siro, ovvero cuori solitari in una notte d’estate

di Davide "The Saint" Imbrogno     clicca qui

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Spagna- al via "rock in rio"- 5 giorni musica con Winehouse e Dylan  clicca qui

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Rock&Movies, quattro film per quattro miti    clicca qui

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Il figlio più giovane di Dylan suonerà ad un concerto di 4 giorni.

Jacob Dylan, che cantò con i "WallFlowers" e divenne solista nel 2006, farà la sua prima apparizione quest'anno al Festival di Musica Folk di Edmonton.
Dylan suonerà il sabato, durante l'evento che durerà quattro giorni, insieme a Joan Osborne e all'artista hip-hop e funk Michael Franti. Il gurppo Indie-rock "Broken Social Scene" e il rocker Chris Isaak chiuderanno l'evento la domenica sera.
Tra gli altri artisti che si esibiranno ci sono Aimee Mann, Cat Power e Hawksley Workman.
<<Penso che quest'anno ci sia più equilibrio tra vecchio e nuovo. Vogliamo che gli under 21 siano rappresentati nella lista degli artisti.>> Dice il produttore del festival Terry Wickham.
I biglietti per un pass di quattro giorni saranno in vendita dal 1° giugno a partire da 129 a 149 $. I pass per una serata costano 50 $.
Il festival si terrà dal 7 al 10 agosto 2008, nella valle del fiume a Edmonton's Gallagher Park.

(Dean Spencer News)

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ROMA : SPETTACOLO JAZZ PER RIPERCORRERE LE STRADE DI BOB DYLAN    clicca qui

 

Sabato 28 Giugno 2008

THERE MUST BE SOME WAY OUT OF HERE - Dylan a Chatillon (18 Giugno 2008)

di Michele "Napoleon in rags"     clicca qui

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Caro Mr. Tambourine, ti invio un pò di foto del concerto di Chatillon.

Cari saluti Marina

Grazie , ciao , Mr.Tambourine

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Intervista allo scrittore Andrea De Carlo sul concerto di Dylan di Chatillon.
Ciao Mr. Tambourine
ecco un contributo del giornalista Gaetano Lo Presti per MF.
Ciao, Michele "Napoleon in rags"

 

Chatillon (di Gaetano Lo Presti)

Ascoltando Dylan sono cresciuti tutta una serie di protagonisti della cultura italiana attuale. Tra questi lo scrittore milanese Andrea De Carlo che ha assistito al concerto di Chatillon del 18 giugno scorso con Laura Glarey, assessore alla Cultura di Saint-Pierre, paese dove De Carlo ha recentemente preso parte alla rassegna "Castelli di Cultura". «Sono legato a Dylan da sempre- ha confessato- Sono stato folgorato dall'ascolto dei suoi primissimi dischi, e da
allora l'ho sempre seguito. Molti hanno detto che è un poeta in musica, in realtà ha riportato la poesia alle sue origini quando era sempre accompagnata da musica. Anche musicalmente è fantastico. Nel suo periodo aureo, che secondo me è stato tra "Highway 61" e "Blonde on Blonde", la sua musica conteneva di tutto: dal blues al vaudeville, dal country alla musica da circo. E ancora adesso vi si sentono gli echi della ricchissima tradizione americana». Qual'è il tuo rapporto con la musica? «C'è molta musica nella mia scrittura, per i ritmi ed i suoni che sono già nelle parole. E', poi, c'è musica nelle storie. Il protagonista dell'ultimo libro, "Durante", è,per esempio, un tessitore che mentre lavora al telaio ascolta continuamente musica: da Jimi Hendrix alla musica tibetana. E, a seconda della musica che ascolta, fa stoffe con tessiture diverse».
Chissà che trame verrebbero fuori dall'ascolto dei vari periodi che Dylan ha avuto nel suo quasi mezzo secolo di attività musicale?
«L'ho sentito quasi venti anni a Reggio Emilia, ma era stato molto deludente. A Chatillon, invece, c'era di nuovo. Ha, tra l'altro, ripreso voce che, anche se rimane molto vissuta e sofferta, non ha più lo stridore metallico che aveva. Poi, per me, Dylan è un pò come la Sfinge d'Egitto o la Sibilla o Nostradamus per cui nelle sue reinterpretazioni deve rimanere un po' indecifrabile. In ogni caso è sempre fantastico».
 

Il sito di Gaetano Lo Presti con altre foto di Bob     clicca qui

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REVIEW : Zaragoza , Spain – Feria de Muestras – June 23 , 2008

by Ant Walker

Abbiamo attraversato il deserto io e mia moglie Ester per vedere Dylan suonare in un parcheggio...
Zaragoza si trova proprio all’angolo del Monegros desert . Dylan era stato annunciato come parte dell’ EXPO , “Hard rain” era la canzone ufficiale dell’evento . Il luogo , in accordo con quanto segnato sui biglietti era “la feria de muestras” , una fiera commerciale . Avevo in mente qualcosa come la Birmingham NEC , ma no : il palco era montato all’esterno nel parcheggio delle auto .
Il 23 giugno è una data importante in Spagna , San Giovanni , l’inizio dell’estate . Per coincidenza era il primo anniversario del concerto degli Stones in San Sabastian , ma questa è un’altra storia .
Erano passate due decadi dal mio ultimo incontro dal vivo con Sua Bobbità , confesso di essere stato molto più che nervoso .
Lo avevo visto così fragile nelle foto recenti , non sapevo cosa aspettarmi . E’ salito sul palco verso le 21,30 , splendente nel vestito nero , una striscia argento sui pantaloni e un grande cappello bianco stile “Desire” , sempre in pericolo di volare via per il vento .
EL SENOR ci ha portato a fare un viaggio con la sua magic swirling ship ( oltre due ore di concerto più gli encore ) con tante revisioni super-radicali delle canzoni .
Han suonato un pò di ogni cosa : dal country-blues al blues-country , un tocco di jazz ogni tanto , ma il feeling è arrivato con i pezzi scalcianti di rock & roll e boogie . Ero testimone dell’evento live.
Non sapendo cosa aspettarmi , non mi aspettavo questo !
Il suono era buono , la band spingeva Bob in un perfetto fraseggio che non si perdeva nel mix dei suoni .
Ho gridato “ Suonaci la chitarra Bob !” un sacco di volte , ma lui è rimasto davanti al piano elettrico tutto il concerto .
Con il grande deserto alle spalle , la band si è lanciata in un elaborato country-intro . Ho fatto non poca fatica a capire cos’era , “I’ll be your baby tonight” un arrangiamento così complicato , diverso dall’originale che è semplice . Bob si è divertito con le parole “ Perchè non avvicini la bottiglia?” Un segno delle cose a venire....
“Don’t think twice “ fa il suo debutto , un grande sorriso quando Bob impugna l’armonica , un grande cantato ci porta verso il cambio di tempo nel finale in stile Vegas Cabaret !
Un’altra impossibile da riconoscere fino al cantato è stata “Tom Thumb’s blues” , riarrangiata come un funky-blues , con un’enorme batteria e tre “solos” di chitarra.
“Leeve’s gonna break” ci porta in Modern Times (grazie Wook!) , sembravano tutti fuori di testa , Bob più degli altri , gente , il mandolino elettrico è una cosa molto “cool”.
E’ diventato tutto scuro finchè le luci si sono riaccese per una dolcissima versione di “Shelter from the storm” ( gli utenti spagnoli amano fare queste cose ) . Molto bella , ma troppa armonica , segue qualcosa di simile come “Lay lady lay” , le nuvole si addensavano nel cielo del deserto e l’aria è diventata frizzante in un minuto .
“Cry a while” un beefed-up da Love and Theft , poi la invadente “Leopard skin” con alcuni eccellenti passaggi di armonica blues , banjo molto bello .

Lap-steel e piatti , accompagnate da chitarre acustiche sono l’introduzione per “Just like a woman “
Con un cantato-parlato e la gente più che felice di poterlo accompagnare cantando nel ritornello .
“Things have changed” , la vincitrice dell’Oscar ci ha catapultato in una specie di surreale atmosfera alla Tom Waits , violino elettrico nel cocktail questa volta , Bob muoveva il culo e “mucha gente” non era sicura delle sue intenzioni…..
“Beyond the horizon” , un valzer country che ha calmato un pò la gente , la coppia basso-batteria incapaci di sotrarsi ad alcuni twangs e schiocchi incongruenti , , ma l’organino di Bob ed il fraseggio alla Harry Nilsson funzionavano!
Feroce introduzione di “Honest with me” , batteria a tutto spiano .
“When the deal goes on” è introdotta dal basso che si completa graziosamente con la lap-steel e Dylan sforna una versione genuina e dolce .
“Highway 61” Wamm! Riarrangiata con un ritmo da giungla , con il riff di Crossroad in evidenza , enorme ! Tutti hanno cominciato a ballare .
“Hard rain” inevitabile , essendo anche il tema dell’EXPO , molto più aggraziata della versione dell’anno scorso che era stata rifatta in stile country , mandolino elettrico incluso . Base seducente , vocal ipnotico – un modo diverso di dire “blue eyed son” tutte le strofe .
Si ritorna al boogie con “Summer days “ e Bob comincia di nuovo i suoi movimenti...sembrava un medley per introdurre “Shake rattle and roll” o qualcun’altra simile , selvaggio !
“All along the watchtower” con Dylan in gran voce , l’attuale modo di cantare sembra fare il verso ad un “wildcat growl , un solo di chitarra col tremolo apre e chiude tutte le strofe .
Una buona attesa per gli encore : Bob in particolare sembrava molto rilassato e rinfrescato , cos’ si sono lanciati in “Thunder on the mountain” , un ultimo tentativo per chiamare la pioggia , ma il cielo fortunatamente non è cambiato , Bob pestava la tastiera come Jerry Lee.
“Like a rolling stone” , potete immaginare l’attacco , colpo di rullante e Sua Bobbità ridente mentre ripeteva il Kooper-riff di organo come l’originale . Convincente interpretazione vocale , diversa inflessione su ogni “How does it feel . Uno scintillante assolo di chitarra faceva ripensare a Randy e Frisky . Buona qualità per Youtube , probabilmente lo vedremo postato da alcuni ragazzi vicino a noi . Grande finale , gesti di ringraziamento senza parole....
Abbiamo visto partire il suo bus 10 minuti più tardi , prossima fermata Pamplona , per i 5.000 presenti , senza dubbio una leggendaria performance dalla Leggenda . Molti non davano l’impressione di aver interamente apprezzato il fatto , ma Bob è solito fare queste cose . Io non ho sentito nessuno gridare “Giuda” alla fine .
Grazie Bob , possa tu rimanere per sempre giovane !
 

Venerdi 27 Giugno 2008

SHERYL CROW E BOB DYLAN ?

"Nemmeno uno dei miei nove Grammy significano tanto per me come l'amicizia con un uomo come lui" . La musicista Sheryl Crow sottolinea quanto sia importante per lei l'amicizia con Bob Dylan.

(fonte contactmusic.com/news)

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IL SONDAGGIO DI MF : DYLAN PRO E CONTRO

aggiornato con la mail di Alfredo 

Vi sembrerò laconico , ma tutto è già stato detto , superfluo aggiungere altro , concordo con voi nel dire no a questi concerti di serie B , basta pianola , basta Freeman e basta Kimball . Alfredo

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NUOVO ALBUM PER DYLAN OLTRE IL GIA' ANNUNCIATO BOOTLEG VOL.8 ?

Bob Dylan ha pronto un nuovo album . Ci sono stati quattro o cinque anni fra ciascuno dei suoi ultimi quattro album, il più recente è il molto applaudito “Modern Times”; uscito appena due anni fa. Più di questo, non posso dire. Potrebbe essere un capolavoro o altro dei suoi offs sconosciuti , come “Under the red sky” del 1990 o l'album “Knocked out loaded” del 1986 .Tutto quello che si sà di sicuro è che in una certa stanza senza finestre nei sotterranei della SonyBMG di Londra (molto probabilmente circondata dalle guarde armate) qualcuno stà ascoltando i playback mentre l'amministrazione discute sul da farsi .

( by Neil McCormick –fonte telegraph.co.uk)
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REVIEW : Encamp, Andorra - Camp de Fútbol de Prada de Moles - June 22, 2008

by Guillem Turon

Dopo la delusione dello show di Toulouse non mi aspettavo granchè , ma alla fine ho pensato che era ancora in grado di fare un buon show .
Lui non ha perso il suo tocco , semplicemente devi beccare il giorno giusto . Il mio migliore show di Dylan dell’anno . Tutti sappiamo che la sua voce non è la stessa di quella degli anni scorsi , ma ieri ha cantato al meglio di quello che poteva fare , usa benissimo la voce che ha . Spero solo che qualcuno abbia registrato il concerto per poterlo risentire (anche se non è la stessa cosa che essere lì davanti a lui ).
Ho sentito la band fare il soundcheck poche ore prima dello show , insistevano nel fare All along the watchtower , può darsi perchè volevano iniziare con quel pezzo . E’ stata una vera sorpresa questa partenza , penso che questa versione era diversa da quella di Toulouse , questa era più rock , pesante , dura , molto simile alle versioni dichiusura degli show di questi anni .
Comunque , lo show è iniziato 19 minuti prima dell’orario annunciato (21,30) e qualcuno può essersi arrabbiato . Bob è salito sul palco camminando in modo strano , come se stesse per cadere da un momento all’altro , sembrava di buon umore .
Don’t think twice è stata bella e ho sentito che stava cantando meglio che a Toulouse , questo ha risollevato le mie speranze .
Poi arriva una versione molto rock di High water , molto meglio che la versione dell’album e di altre versioni dal vivo che avevo sentito .
La prima vera gemma della serata è stata Trying to get to heaven . Io adoro Time out of mind , ma questa non èì una delle canzoni che mi piace di più di quest’album , ma mi piace moltissimo la versione dal vivo , assolutamente fantastica , anche il cantato .
Rollin’ and tumblin’ è stata simile a quella dello show di Toulouse del quale è stata una dei grandi momenti , ma ieri sera è stata grande e ci sono stato altri momenti m igliori di questo .
Grande momento quando ho sentito le prime note di Vision of Johanna , difficile da cantare con l’attuale voce di Dylan , ma lui l’ha cantata OK . non è stato un momento meraviglioso ma uno dei migliori .
Il momento migliore è arrivato con Million miles , non credevo che l’avesse potuta suonare , mi piace da matti questa canzone e sognavo di sentirla dal vivo ma non ci speravo , lui non era molto smagliante ma l’ha fatta , ed è stata una performance eccitante , e non solo il solo a dirlo .
Beyond the horizon è stata semplice ma carina , mi è piaciuta di più della versione dell’album .
Tangled up in blue è una canzone che ho sentito fare tante volte dal vivo e non vorrei doverla sentire ancora , ma questa nuova versione è stata fantastica , mi è piaciuta molto , anche questo uno dei momenti migliori .
Allora è arrivata Highway 61 , sempre fantastica , che altro posso dire ?

Sugar baby era stata uno dei momenti migliori a Toulouse , ieri , in un grande show , non mi è sembrata così speciale . E’ sempre una grande versione , realmente bella , ma in uno show fantastico si è un pò persa senza fare la differenza .
Qualcosa di simile è successo per Nettie Moore .
Poi è stata la volta di Summer days , ma penso che Bob cominciasse ad essere un pò stanco ed è mancato un pò nel canto .
Anche Ballad of a thin man è stata grande , mi è piaciuta la chitarra , grande da sentire .
Thunder on the mountain è stata bella , niente di nuovo per me .
Fortunatamente ha chiuso con Blowin’ in the wind , i miei ultimo 5 shows di Dylan erano stati chiusi con Like a rolling stone negli encore , era tempo di cambiare un pochino .
Mi è piaciuta tanto questa versione , un buon finale per una notte meravigliosa , spero di poter sentire ancora uno show come questo .
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OBAMA : UNA DELLE MIE FAVORITE E' MAGGIE'S FARM :

Obama rivela i suoi gusti musicali alla rivista Rolling Stone che nel marzo scorso diede il suo appoggio al senatore dell'Illinois nella corsa verso la Casa Bianca.
"Essendo cresciuto negli anni '70, ha detto Obama, che definisce i suoi gusti musicali eclettici, non potevo che acoltare i Rolling Stones, Elton John and Earth, Wind & Fire", ma Stevie Wonder era la sua vera passione e «Gimme Shelter» la canzone preferita degli Stones.

L'iPod di Obama contiene dunque queste canzoni oltre a una trentina di brani di Bob Dylan. La leggenda del jazz Miles Davis, John Coltrane e Charlie Parker fanno parte della compilation.

"Attualmente una delle mie favorite durante la stagione politica è 'Maggie's Farm,»', ha detto Obama della canzone di Dylan "Mi parla della retorica che sento". Nella canzone Dylan canta cercando di essere se stesso, ma tutti vogliono che sia come loro.

Alcuni dei musicisti che Obama ascolta sul suo iPod hanno lo hanno appoggiato nella corsa verso la Casa Bianca, incluso Bruce Springsteen. Dylan stesso ha dichiarato a un quotidiano britannico che pensa che Obama stia redifinendo la politica negli Stati Uniti.

Alla domanda che cosa ne pensa del rap, Obama ha risposto che il genere ha abbattuto le barriere all'interno del mondo musicale, anche se lo turba la misoginia e il materialismo di molte canzoni, ma è pur vero che la genialità di questo genere ha disgregato la musica.

(fonte rainews24.it)
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LE FOTO DEL CONCERTO DI PAMPLONA       clicca qui

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Nanda Pivano: 91 anni, ancora rock     clicca qui

 

Giovedi 26 Giugno 2008

SET LIST : Pamplona, Spain - Plaza de Toros - June 24, 2008

1. Cat's In The Well (Bob on keyboard)
2. Love Minus Zero/No Limit (Bob on keyboard and harp)
3. The Levee's Gonna Break (Bob on keyboard)
4. John Brown (Bob on keyboard)
5. Sugar Baby (Bob on keyboard)
6. High Water (For Charlie Patton) (Bob on keyboard)
7. Workingman's Blues #2 (Bob on keyboard)
8. Tangled Up In Blue (Bob on keyboard and harp)
9. Masters Of War (Bob on keyboard)
10. It's Alright, Ma (I'm Only Bleeding) (Bob on keyboard)
11. Beyond The Horizon (Bob on keyboard)
12. Highway 61 Revisited (Bob on keyboard)
13. Nettie Moore (Bob on keyboard)
14. Summer Days (Bob on keyboard)
15. Ain't Talkin' (Bob on keyboard)

(encore)
16. Thunder On The Mountain (Bob on keyboard)
17. Blowin' In The Wind (Bob on keyboard and harp)

Band Members
Bob Dylan - keyboard, harp
Tony Garnier - bass
George Recile - drums
Stu Kimball - rhythm guitar
Denny Freeman - lead guitar
Donnie Herron - violin, viola, banjo, electric mandolin, pedal steel, lap steel

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REVIEW : Toulouse, France - Le Zénith - June 20, 2008

Review by Marina
Contenta e soddisfatta dello show di ieri sera a Grenoble, mi sono diretta a Toulouse con nessuna aspettativa in particolare. Lo “Zénith” è un posto più carino del “Palais des Sports” di Grenoble e stavolta le prime file sono piene di fans, che si alzano in piedi non appera lo show inizia, non ci sono problemi con la security, l’atmosfera rimane bella e il pubblico più allegro di ieri sera.
La prima della lista è Cat's In The Well, non una delle mie preferite; poi un’acclamata Lay Lady Lay. Il primo highlight è una stupenda Just Like Tom Thumb's Blues, riarrangiata e cantata da Bob con dei fraseggi magnifici.
Dopo Rollin' And Tumblin' viene Simple Twist Of Fate, che Dylan cattura con una voce delicata, quasi parlando. Segue una corposa The Levee's Gonna Break, accompagnata subito dopo da una buona Spirit On The Water.
Things Have Changed, una canzone che mi piace molto, si dimostra essere un pezzo forte: Denny Freeman e Donnie Herron si sono scambiati dei magnifici “solo”. Donnie scopre degli incredibili fraseggi col suo violino, che Bob apprezza chiaramente e il pubblico anche. (Mi sto ancora chiedendo cosa stesse urlando dopo la canzone un tedesco seduto dietro di me, che ha fatto scoppiare tutti -inclusa la band- a ridere…).
Ora tutti sul palco sono al 100%: la band continua a suonare ogni pezzo intensamente e Bob continua a sorridere, a volte ride e si comporta in maniera buffa.
Desolation Row, Honest With Me (che versione! Pur non essendo tra le mie favourite), una rivisitata Sugar Baby e poi una spettacolare It's Alright, Ma… come si può migliorare una canzone del genere?!
Poi l’atmosfera si è calmata con Nettie Moore -ma non la qualità-; il palco è scuro e illuminato solo da grosse luci gialle, la sensazione è simile a quella di un club, e il suono è grandioso! Denny ha fatto un paio di assoli di classe, gli ho applaudito e lui è stato così gentile da fare un cenno di ringraziamento con la testa..
Highway 61 Revisited è una lunga e gradevole jam e All Along The Watchtower meglio di ieri sera.
Per gli encore, ci è stato riservato: Thunder On The Mountain, che mi piace molto, e Like A Rolling Stone… che serata!
A fianco a me c’era uno che stava registrando e altri anche qualche fila indietro, quindi presto avremo in giro un paio di buone registrazioni… controllate voi stessi.

(Dean Spencer News)
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IL SONDAGGIO DI MF : DYLAN PRO E CONTRO

aggiornato con la mail di Roberto 

Sono da ormai molti anni uno sfegatato fan di Bob , ma ora comincio a non capirci più niente , leggo le recensioni dei concerti e mi viene un dubbio , possibile che una persona veda lo stesso concerto in modo diverso da un’altra ? Uno dice – gran concerto – l’altro – concerto scadente e mediocre , un’altro ancora che la voce di Dylan era potente e meravigliosa e un’altro che Dylan la voce non ce l’ha più , gone with the wind ! Allora , qual’è la verità ? Dylan è bravo e perfetto a prescindere ? Dylan è in fase calante come il sole al tramonto ? La band lo stà aiutando a tramontare dando una solida spallata alla caduta ? Oppure lui non è all’altezza della band ? Leggo di gente che loda Freeman e Kimball , chitarristi solidi e competenti , di gente che dice che Kimball fa assoli completamente fuori tono o con la chitarra scordata ( Peter del Bello se non ricordo male – recensione di Vienna - ) , leggo le critiche dei Dylanologi specializzati che si rifiutano di andare a sentire concerti di questo livello . Dylan , che stai facendo ? Dove stai finendo ? Non so dirvi il rammarico che provo nel vedere il mio Totem preferito sul “Viale del tramonto” , capisco che l’età e il tempo passano per tutti , mi viene da pensare che faccia questi concerti per riempire il tempo che gli resta , mi sembra un uomo che non crede più nel futuro e questo lo posso capire , ma non potrebbe progettare un’uscita di scena in grande stile tipo The 30° anniversary concert o tipo The last walz ? Il colpo da maestro finale e via , nell’olimpo dei grandi sul trono che gli spetta di diritto ? Amo Bob e odio Bob per queste cose , ma lui è ingiudicabile , un artista al di sopra di ogni sospetto , duro da digerire in questo disastrato tour ? ( o meraviglioso , dipende da chi lo vede ) , ma che ha riempito il cuore e l’anima di tutti i suoi fans come me con parole e canzoni irripetibili , e questo non posso dimenticarlo , preferisco ingnorare la realtà e pensarlo sempre al top , ragione per cui sono pro anche a dispetto di me stesso .
Roberto

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Il dinosauro del 'rock', Neil Young in concerto
Il Mandela Forum è stato teatro di uno straordinario concerto di Neil Young. L'artista canadese ha presentato il nuovo album Chrome II e riproposto vari pezzi del suo repertorio, non dimenticando un tributo a Bob Dylan. Tanti gli spettatori di diversa età presenti al live Home Firenze .

Firenze, 23 giugno 2008 - Era quasi pieno il Mandela Forum di Firenze ieri sera, per il tanto atteso concerto di Neil Young. Dopo il sold out nella data milanese di febbraio, il Mandela è stato il trampolino di lancio del tour europeo che porterà il sessantatreenne canadese in giro per le principali capitali del continente, per proporre il suo nuovo disco Chrome Dreams II.
Camicia bianca, jeans larghi ed ampie scarpe da basket, Neil Youg imbraccia calmo la sua chitarra elettrica e lo spettacolo parte. Il primo brano stupisce, incolla occhi ed orecchie: 15 minuti in cui il il musicista porta a spasso la sua band dettando note su note e danzando sciamanico sul palco. Il primo applauso non è da meno e fa scattare in piedi tutto il forum, è l'inizio di una serata di musica la cui scaletta potrebbe essere infinita. Un'ora e mezzo di concerto zigzagando lungo l'arco della lunga carriera senza dimenticare un vibrante tributo ad un altro grande della sua generazione, Bob Dylan.
Stupisce l'energia e la voglia di suonare con cui Neil Young ha emozionato il suo pubblico, non stupisce invece che siano tantissimi quelli che lo amano.
Accompagnato da 4 musicisti e una miriade di strumenti, Young si esibisce davanti ad un pubblico caldo, attento ai suoi movimenti, composto sia da cinquantenni con maglietta sbiadita sia da ragazzi al loro primo concerto. Insomma uno di quei concerti in cui padre e figlio sono seduti accanto, magari davanti ad un bicchiere di birra, per gustarsi dei buoni pezzi 'rock'. Ed infatti, sulle gradinate del Mandela, come al centro della pista, un pubblico misto pronto ad essere trasportato da uno dei miti degli anni '70, di quel countryrock della West Coast americana, arrivato prepotentemente anche in Italia sulla scia dei grandi festival, Monterrey e Woodstock, visti in pellicola.
Da molti definito un dinosauro del 'rock', (forse non sottovalutando le dimensioni fisiche dell'artista), Young, sarà stasera di scena a Verona, nel suggestivo anfiteatro romano, sempre per promuovere il suo ultimo disco, Chrome Dreams II: un album pubblicato l'anno scorso e in cui vengono incluse canzoni recuperate dall'inedito Chrome Dreams (che non vide mai la luce a causa dell'incendio del 1976 che distrusse gran parte del lavoro) e inediti recenti.

di Lisa Baroncelli ( fonte lanazione.ilsole24ore.com )
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Video : Bob Dylan - Something ( G.Harrison)    clicca qui

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Perchè sciegliere "Blonde on Blonde"   clicca qui

 

Mercoledi 25 Giugno 2008

SET LIST: Zaragoza, Spain - Feria de Muestras - June 23, 2008

1. I'll Be Your Baby Tonight (Bob on keyboard)
2. Don't Think Twice, It's All Right (Bob on keyboard)
3. Just Like Tom Thumb's Blues (Bob on keyboard)
4. The Levee's Gonna Break (Bob on keyboard)
5. Shelter From The Storm (Bob on keyboard)
6. Cry A While (Bob on keyboard)
7. Just Like A Woman (Bob on keyboard)
8. Things Have Changed (Bob on keyboard)
9. Beyond The Horizon (Bob on keyboard)
10. Honest With Me (Bob on keyboard)
11. When The Deal Goes Down (Bob on keyboard)
12. Highway 61 Revisited (Bob on keyboard)
13. A Hard Rain's A-Gonna Fall (Bob on keyboard)
14. Summer Days (Bob on keyboard)
15. All Along The Watchtower (Bob on keyboard)

(encore)
16. Thunder On The Mountain (Bob on keyboard)
17. Like A Rolling Stone (Bob on keyboard)

Band Members
Bob Dylan - keyboard, harp
Tony Garnier - bass
George Recile - drums
Stu Kimball - rhythm guitar
Denny Freeman - lead guitar
Donnie Herron - violin, viola, banjo, electric mandolin, pedal steel, lap steel

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REVIEW: Grenoble, France - Palais des Sports - June 19, 2008

by Marina

Pochi minuti dopo le 20.30, Bob Dylan e la sua band hanno preso la loro posizione sul palco ed hanno iniziato il concerto con un bel "Watching The River Flow", seguita subito da "Girl Of The North Country" e "Lonesome Day Blues", suonate molto bene.
Bob stasera sembrava un po’ pallido, come se avesse avuto del trucco bianco sul viso e le parole di dolore della canzone “Love Sick”, sembrano adattarsi perfettamente al suo look. Non sono sicura se mi piace molto la nuova versione di "Tangled Up In Blue", ma sarà forse a causa della mia distrazione, dovuta alla confusione della sicurezza, la quale era occupata a spostare tutte le persone più indietro dal palco, con poco successo. Sembrava che le prime due file fossero dei posti a sedere per i VIP; siccome però questi ultimi sono arrivati a pochi minuti dall’inizio del concerto, non vedevano altro che i nostri didietro, poiché noi eravamo già in piedi. Dopo un bel "Rollin' And Tumblin'",abbiamo sentito una nuova versione di "Love Minus Zero/No Limit", che ho, peraltro, apprezzato molto, specialmente per il modo in cui Bob l’ha cantata stasera. "Highwater", "A Hard Rain's A-Gonna Fall" e "I'll Be Your Baby Tonight", sono state suonate e cantate molto bene. Mentre cantava "A Hard Rain's", sembrava che Dylan avesse guidato la propria band in un crescendo, spingendola nella direzione che desiderava lui, puntando verso un gran finale. Con "Workingman's Blues #2", ho capito, sin dalle prime note, che è difficile per me fare un commento su questa canzone, poiché mi piace terribilmente. E’ stato fantastico sentirla suonare dal vivo e non ho prestato molta attenzione a "Highway 61 Revisited" perché ero già in attesa di "Ain't Talking", un’altra delle mie preferite. Mentre l’audience ascoltava silente questa canzone incredibile, io aspettavo la strofa "Someday you'll be glad to have me around" e quando l’ha cantata, ho gridato un forte “Yes!”, che credo e spero abbia sentito, perché ha sorriso e annuito leggermente. A questo punto potevo andare a casa, ma sono invece rimasta per sentire una buona "Summer Days" e una versione non così bella di "All Along The Watchtower”. Bob si comporta in un modo che non sembra molto felice della canzone e dopo essersi girato verso Stu un paio di volte, sembra che gli dica di smettere di suonare … e lui lo fa …
Tornando sul palco, per un’intrattenente "Thunder On The Mountain" e "Blowin' In The Wind”, che sembrava però un po’ sottotono, Dylan ha tutto sommato fatto un buono show, toccando a volte l’apice della sua bravura ed a volte andando un poco sotto.

(Dean Spencer News)

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Springsteen Anticipato di mezz’ora

E’ stato deciso di anticipare di mezz’ora lo show di Bruce del 25 giugno ’08, a San Siro. Siccome sanno che è difficile fermare “Il Boss” durante lo spettacolo, (il quale può anche durare 3 ore) diversamente da quanto stampato sui biglietti che annunciavano l’inizio alle 21, Springsteen salirà sul palco alle 20.30. Tutto questo succederà perché un’ordinanza impone che la musica si spenga entro le 23.30.
E’ stato consigliato di usare mezzi pubblici per arrivare a San Siro, visto che la chiusura del traffico, nei pressi della zona, sarà attuata dalle ore 13.30.
L’Atm ha per di più prolungato l’orario delle metropolitane di un’ora e previsto anche un potenziamento dei mezzi di superficie.
I cancelli dello stadio apriranno alle 18, subito dopo il “sound check” di Bruce; gli organizzatori, inoltre, consigliano caldamente di arrivare con largo anticipo, anche a chi ha biglietti numerati.

(Dean Spencer News)

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WHEN I PAINT MY MASTERPIECES

Aggiornata la pagina delle opere di Dylan   clicca qui

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IL SONDAGGIO DI MF : DYLAN PRO E CONTRO

aggiornato con la mail di Alessio 

Sono stato a Trento e Bergamo , che dire ? La musica è sempre quella , si trascina stancamente da una canzone all’altra con pochi sprazzi di luce e di novità . Bob da quello che può , a volte la voce non è al massimo della forma , ma lui canta , bene o male canta , trasmette emozioni , la sua voce roca è suggestiva , trasmette vibrazioni che ognuno riceve a modo suo , per me ancora piacevoli e ricche di significato . Purtroppo non c’è il contorno , band moscia , statica , incapace di cambi di passo , sembrava l’Italia di Donadoni , una cosa senza speranza . Non boccio Dylan , lui è sempre all’altezza , anche nei suoi momenti peggiori , boccio in pieno la band , non dico altro , chi vuol capire capisca . Non mi spiego questo insistere con questi due chitarristi mummificati , sarebbe sufficiente l’innesto di altri due un pò più vivi per risollevare l’atmosfera , un qualcosa che sa di triste , a volte di tragico , una perfetta macchina per rovinare il lavoro del Maestro . Nemmeno io andrò più ad un concerto finchè ci saranno questi elementi sul palco con Dylan , non vogliatemene , così la penso e così lo dico , purtroppo CONTRO , anche se mi dispiace perchè il cuore grida sempre PRO , ma la verità va affrontata , è Dylan che non si deve accontentare , non noi suoi fans da una vita ormai .
Alessio Galher - Trento

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De Gregori : "Tutta una vita da artista saltimbanco tra metafore, politica e le mie bugie...

La leggenda vuole che tra i grandi artisti americani, anche Bob Dylan suonò sul palco del club di Trastevere...   clicca qui

 

Martedi 24 Giugno 2008

Ciao Mr. Tambourine,

come forse ti avrà già anticipato Michele, ero a Chatillon e sono andata a trovarlo in occasione della presentazione del secondo volume del suo libro. Ho scattato delle foto che ti allego affinché tu possa valutare se pubblicarle sul sito.
Mi scuso per il ritardo. Il tour di Bob è stata una occasione anche per prendere qualche giorno di riposo e così sono tornata solo oggi alla mia scrivania.

Con calma nei prossimi giorni ti farò un resoconto della mia esperienza di Bergamo. Ho letto oggi, frettolosamente, le proteste che hai riportato nel sito e posso confermare che ho vissuto la medesima situazione ivi descritta. Sono furiosa con l'organizzazione. Ho intenzione di farmi promotrice di una azione e vorrei parlarne con te ed eventualmente con Michele, anche per valutare insieme la possibilità di raccogliere aderenti tramite il sito. E' una questione di principio e non di soldi!!

Un caro saluto , Marina

 

Chatillon ( Aosta ) : Le foto della presentazione del libro di Michele Murino: Bob Dylan Percorsi - vol.2 - Dylan and friends        clicca qui
                                              

Cara Marina ,

innanzitutto grazie per le foto , capisco il tuo disappunto (e di centinaia d'altre persone ) per quanto successo a Bergamo , cose che sono successe anche a Trento e nella misuratissima Vienna , ma credo che sia proprio il caso di rispolverare il vecchio proverbio " Chi è causa del suo mal pianga se stesso ". Pur non negando un evidente carenza di impegno da parte dell'organizzazione non mi sento di addossare alla stessa la colpa per l' inciviltà o la maleducazione , o chiamiamola come vogliamo , del pubblico . Se tutti avessero rispettato le regole questo non sarebbe successo , chi ha invaso i settori che non erano destinati a lui è il vero responsabile , e sono tanti , uomini e donne di tutte le età . Non credo che gli stewards debbano essere armati di AK-47 Kalashnikov per mantenere l'ordine fra la gente . Non c'è soluzione al malcostume delle persone , purtroppo pagano anche gli innocenti quando la folla combina guai . Ritengo che Maggie's Farm sia la sede meno adatta per un'iniziativa del genere , credo che le strade siano altre , quando ci sarà un'azione legale nei confronti dell'organizzazione Maggie's Farm darà tutte le informazioni possibili , ma penso che di più non debba fare , specialmente per una causa che mi sembra persa in partenza . Il concerto si è svolto regolarmente e allora cosa imputare all'organizzazione ?. Hai pensato a quello che direbbe un giudice dopo aver esaminato le carte degli avvenimenti ? Anche a me dispiace per le persone incolpevoli come te , costrette a subire una imposizione irritante , ma è come quando ti trovi in coda in autostrada , per quanto ti arrabbi devi aspettare che la fila riparta , non c'è altra soluzione . Aspetto il tuo resoconto , ciao

Mr. Tambourine

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REVIEW : Châtillon, Italy - Parco Castello Baron Gamba - June 18, 2008
 

by Borivoj Terek

Chatilllon era la destinazione finale per me ed il mio amico Neven da quando abbiamo seguito il tour di Dylan questa estate . Il nostro “tour è partito da Varazdin ( Croatia ) e per raggiungere Chatillon abbiamo guidato per oltre 1.200 chilometri . Era il nostro quarto concerto , dopo Varazdin , Trento e Bergamo . Chatillon era magnifica nelle ore del mattino , così io e Neven speravamo che il concerto fosse bello come queste montagne .

Il giorno prima , stavamo camminando sulla via principale di St.Vincent , e mentre camminavamo , Neven ha notato Denny Freeman e Stu Kimball passare . Sono rimasti sorpresi quando li abbiamo avvicinati , erano calmi e tranquilli a differenza di quando sono sul palco , e contenti di essere stati riconosciuti . Non sò se siamo rimasti più sorpresi noi o loro , ci siamo stretti la mano , una piccola chiacchierata , hanno acconsentito a fare un paio di foto con noi , ragazzi , è stato grande ! Incontrarli è stato un puro caso , e dopo questo abbiamo pensato che lo show sarebbe stato anche più grande !

Sul posto del concerto abbiamo incontrato altr persone che avevamo già visto a Trento e Bergamo .
Questi ragazzi italiani erano davvero gentili , Massimo , Micheleulyss , Pietro e qualche altro . Loro avevano visto più di 100 concerti , noi eravamo solo al ventesimo :o( . C’erano ragazzi che venivano da tutte le parti , abbiamo conosciuto un ragazzo inglese che aveva visto più di 300 concerti a partire dal famoso concerto di Manchester del 1966 ! Incredibile !

Il Parco del Castello Baron Gamba è un bellissimo giardino , una spianata situata a mezza collina vicino al castello circondato dagli alberi , alle spalle le poderose montagne , così il luogo sembrava una piccola arena naturale .

Bob è salito sul palco alle 21,00 con in testa un cappello bianco , proprio come a Bergamo , i nostri “amici” Stu e Denny , come gli altri membri della band erano vestiti di grigio per l’occasione .

Apertura con Leopard skin box hat , molto dura e il pubblico ha gradito . Come il concerto andava avanti l’atmosfera migliorava , di meglio in meglio , perfino rilassata . Tangled up in blue e Boots of spanish leather sono stati accettati bene dal pubblico , lo stesso per Spirit of the water . Il canto di Dylan era grande anche se a volte si capiva che faticava , la sua voce diventava  rauca , ma le sue performances erano belle .
Questo è stato avvertibile non solo in  Spirit , Nettie Moore o Moonlight , ma anche durante Boots , quest’ultima suonata poche volte durante questo tour .
Aspettavo di sentire il nuovo arrangiamento di Positively 4th Streeet , e quando ho sentito i primi accordi il concerto per me è diventato grande . La gente era contenta delle canzoni “pure elettriche” cpme Highway 61 , Honest with me o Stuck inside of Mobile , così come sono state eseguite si potrebbero ascoltare un sacco di volte senza stancarsi mai . Cose divertenti durante All along the watchtower , Dylan ha cantata la terza strofa due volte e più tardi , durante Thunder on the mountain ha cantato qualche riga di Summer days :“ Summer days , summer night are gone “! Forse è stato un calo di concentrazione o una cosa che ha fatto intenzionalmente , solo per dire hallo a due ragazzi che venivano dalla Croazia . Bob non tornerà più in Europa questa estate , così per il momento “Ciao Bob !” ti aspettiamo per la prossima estate !.
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BOB DYLAN : Se questo è un uomo   clicca qui

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Jacob Dylan : Il Presidente dell'associazione dei figli dei Musicisti che non potevano essere all’altezza dei padri. L’intervista per “Seeing Things”
 

by Scott Gold

Sebbene suo padre sia un’icona, Jacob stesso ha ottenuto molto successo e presto mostrerà al mondo che è anche un cantautore/menestrello con il suo album “Seeing Things” che uscirà in questi giorni.
Jacob, padre di quattro figli maschi, ci racconta, accanto ad una tazza di caffè nero, ai piedi delle colline di Hollywood, che ha già pianificato di arruolare i suoi ragazzi in ogni possibile e immaginabile settore dell’arte: strumenti, danza, canto, scrittura di testi. <<E poi la gente potrà anatomizzarli e parlare di quanto possano essere sotto pressione dato che sono miei figli.>>
Jacob sorride e ci lancia uno sguardo d’intesa dato che sa che in tutto il mondo della musica si parlerà sempre di suo padre, anche quando si dovrebbe parlare del figlio.
Il trentottenne Jacob in questi giorni vedrà il lancio del suo album da solista “Seeing Things”. L’ex leader dei “WallFlowers” ha gioito di un successo considerevole nell’ultima decade ma questo nuovo album è probabilmente il suo miglior lavoro fino ad oggi. Con una rosa di immaginazione che va da grazia, amore ma anche buio e guerra, che solo un cantastorie pieno di talento poteva raccontare, questo nuovo album è il punto di vista di un uomo, una voce e una chitarra acustica, diversamente dai “WallFlowers”.

Cercava di evitare la domanda ma ora crede di doverla affrontare. Forse, dopo, diventerà evidente che la sua carriera non è un affare così complicato come tutti credevano. Forse, diventerà evidente che, con queste dieci canzoni, ha raggiunto il rango degli scrittori più delicati e lirici. Uno scopo abbastanza alto, senza cercare di essere “la coscienza di una generazione”.
Jacob è stato anche così “gentile” da suggerire un titolo per questa intervista: <<Perché non intitolarla “Dylan unplugged” oppure “Another side of Jacob Dylan”.>> giusto per ricordarci il capolavoro di suo padre “Another side of Bob Dylan”, album del 1964.
<<Guarda, se avessi voluto evitarla, avrei potuto scrivere di palo in acqua, oppure avrei anche solo potuto suonare il “kazoo” in questo album ma la verità è che essere figlio di Bob non è come avere un grosso elefante nella mia stanza, come qualcuno può pensare.>>
Ai fan di lunga data di Bob Dylan, che hanno attraversato la linea sottile tra devozione e ossessione, resta il fascino che Jacob Dylan sia l’unico figlio che abbia mirato a divenire un musicista. Da una parte riconosce il fatto che nessuno lo abbia forzato ad entrare in uno studio di registrazione. Dall’altra parte, qualche volta i risultati sono stati assurdi. In qualche modo, fu eletto “Presidente Dei Figli Di Musicisti Che Non Potevano Essere All’altezza Dei Padri”. C’erano molti membri del Consiglio: i figli di Lennon, Ziggy Marley, Lisa Marie Presley. Jacob ha sempre detto a tutti quelli che chiedevano che <<Sì>> era cosciente del ruolo di suo padre nella creazione della musica moderna e <<No>>, non aveva nessuna aspirazione a uguagliare suo padre. Alcuni, ancora non potevano superare l’idea che l’autorevole album “Blood on the Tracks” era in realtà una conversazione tra i genitori di Jacob e che “Forever Young” fu scritta per lui, stando a quanto si dice. <<Penso che l’abbia afflitto per tutta la vita.>> disse Rick Rubin, il produttore del nuovo album e capo della Columbia Records, la casa discografica di Dylan. Molti supposero che fosse un’ombra troppo grande perché qualsiasi artista potesse trovare il proprio spazio, come qualcuno scrisse in una pagina internet dove i fan stavano cercando di analizzare la sua situazione: <<Dopo tutto, anche Mosè fallì!>>.
Nelle prime interviste, Jacob si riferiva a suo padre con “lui”, “egli”, mai con “mio padre”. Persino ora la biografia che accompagna il suo album non menziona che è il figlio di Bob Dylan. Apparentemente, quando chiarì la sua posizione nel mondo della musica con la sua canzone “Hand Me Down”, fu trattato come il momento in cui Forrest Gump finalmente parlò dove aver corso in silenzio per tre anni, con un seguito cult per tutto il percorso: <<Zitti, sta per dire qualcosa.>> “Hand Me Down” comprendeva delle liriche piuttosto insolite e significative e Jacob, riflettendo sulla canzone, dice oggi: <<La gente cercava indizi per tutte le ovvie ragioni che io comprendo ma qualche volta possono prendere la linea più insignificante, che non significa nulla e improvvisamente riflette su come ci si sente ad essere me. Per il mondo, era come se io mi sdraiassi sul lettino dello psicanalista.>>
Ad oggi, il successo più grande di Dylan con i “WallFlowers”, arrivò con l’uscita del secondo album, che vinse loro due Grammys e vendette più di cinque milioni di copie. Da allora, il gruppo ha registrato altri tre album ma non sono stati in grado di ripetere il successo dei primi anni e dopo aver cambiato 10 membri del gruppo durante il loro viaggio musicale, Jacob ammette: <<Potrebbe non essere così facile lavorare con me>>. Il gruppo non si è mai sciolto e quest’anno ha in programma di suonare a una serie di spettacoli.
Rick Rubin, un produttore che ha lavorato con il compianto Johnny Cash e con i “Hot Red Chili Peppers”, commenta: <<Queste sono belle canzoni, presentate in un modo onesto e naturale. Può essere che per la prima volta vediamo e sentiamo il vero ed espressivo Jacob Dylan.>>

(Dean Spencer News)

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CREEDENCE CLEARWATER REVIVAL

Un critico arguto e malizioso li definì <<l’ufficio stampa degli anni Cinquanta negli anni Sessanta>>: un giudizio riduttivo forse ma non sbagliato per i fratelli John e Tom Fogerty e i loro amici Stu Cook e Doug Clifford, ragazzi dei sobborghi di San Francisco che tra il 1968 e il 1971 frequentarono spesso le classifiche USA.
Negli anni più psichedelici e <<progressivi>> del rock, i quattro offrivano una asciutta dieta, di rhythm’n’blues bianco e di rock’n’roll delle radici, ideale per bilanciare gli eccessi dello sperimentalismo: per questo ebbero successo con le loro “Suzie Q”, “Proud Mary” una delle canzoni preferite da Ike e Tina Turner e anche da Elvis, che la cantava nel suo show di Las Vegas, “Bad Moon Rising”, utilizzata poi nel film horror degli anni ’80 “The last American Warewolf in London”, “Up Around The Bend”, calligrafando qualche cover ma scrivendo per lo più materiale originale, nella lingua degli amati Bo Diddley, Hank Williams, Roy Orbison.
Si sciolsero nel 1972, non solo per dissidi interni: era finita un’epoca e ne iniziava un’altra ben più complessa, che solo John Fogerty (il leader del gruppo raffinato compositore) avrebbe saputo affrontare bene.

(Dean Spencer News)


Video : Proud Mary

 

Lunedi 23 Giugno 2008

Talking Bob Dylan Blues - rimandata a lunedi prossimo

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ANCHE QUESTA E' FATTA

Anche questa è fatta . Dylan è passato da noi , tre giorni intensi , ricchi di polemiche , reclami , lamenti , ripensamenti , critiche , elogi , di tutto e di più . Lui è sgusciato impassibile attraverso tutto questo senza scomporsi , probabilmente le nostre opinioni non lo sfiorano nemmeno da lontano , lui vive in un mondo suo nel quale noi mortali non possiamo avventurarci . In mezzo a tutto questo accadono cose strane , nei concerti non rivolge la parola al pubblico , sembra quasi che la gente sia un fastidio necessario da dover sopportare , Mi chiedo cosa gli faccia la gente di male da non meritare nemmeno un “ciao” dal Columbia Recording Artist ( oltre l’obbligo di pagare un salato ticket per assisitere a non certo entusiasmanti concerti , questo è il ricavato dalle recensioni che stiamo seguendo . Poi improvvisamente trova 10 minuti da dedicare a Dino un anonimo e perfetto sconosciuto , lo riceve nel suo camerino , gli firma un libro , gli da una pacca sulla spalla , non gli dice una parola ( ma come si fa a stare 10 minuti con una persona che , pur imbarazzata e quasi bloccata dall’emozione tenta di dirti qualcosa e tu non gli rispondi ) , poi si ributta nel suo pullman-appartamento e nel suo mondo fatto di solitudine e forse di rimpianti . Amo pensare che oltre che un genio Bob sia anche umano , che provi le emozioni e le delusioni che tutti noi giornalmente viviamo e credo che non debba essere poi così affascinante vivere in questo modo , comunque è una sua scelta e come tale va rispettata . O forse potrebbe essere che le domande ce le poniamo solo noi , che la sua vita sia un nostro desiderio o una nostra illusione, tutti vogliamo dargli consigli , dirgli come comportarsi , cosa suonare , con chi suonare , non fare questo e non fare quello , non vengo più ai tuoi concerti , io vengo anche sa stai zitto ed immobile per un’ora sul palco , cambia musicisti , questi stanno ammazzando anche te , la tua bravura , il tuo genio , la tua forma espressiva , bla bla bla , etc . etc.

“Ragazzi , perchè non pensate ai fatti vostri che alla mia vita ci penso io ? ( Bob Dylan ) .

Mr.Tambourine

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Bob Dylan: la vita è un tour infinito
 
A 67 anni si esibisce in luoghi defilati. "Sul palco per non diventare un mito"
da un articolo di ANDREA SCANZI apparso su la stampa

AOSTA
Chatillon se ne è rimasta placida, ai piedi del Monte Cervino. Non ha percepito l'evento, che infatti non c'era. Bob Dylan ha scelto il parco del Castello Baron Gamba come ultima tappa del suo minitour italiano (dopo Trento e Bergamo), e anteprima del festival Aosta Classica. Da 20 anni, Dylan vive on the road, come scriveva Jack Kerouac. Per certi aspetti è più beat oggi di ieri. Era il 7 giugno 1988, uno dei momenti più bassi della sua carriera. Da allora, più o meno, non si è mai fermato. Il 16 ottobre 2007, in Ohio, ha festeggiato il duemillesimo concerto del tour. La media annuale è scesa da 150 serate a 90-100: sempre molte, per un uomo di 67 anni che non si è fatto mancare nulla e che nel 1997 è scampato a una grave malattia cardiaca.

Lo chiamano Never-Ending Tour, tour senza fine. «Ciò che faccio è qualcosa di molto immediato», ha detto in una delle poche interviste andate al di là di stizziti monosillabi: «Salgo sul palco, canto e ho una risposta. Il mio suonare è talmente immediato da cambiare la natura stessa dell'arte. Non voglio diventare il mito di me stesso». Sembra paradossale, ma questa sovraesposizione ha anzitutto a che fare con l'aspirazione all'assenza. Se Lucio Battisti aveva tentato di emanciparsi dal proprio mito scomparendo e riapparendo saltuariamente sotto mentite spoglie, da musicista nazional-popolare a cantante futurista folgorato sulla via di Panella, la negazione di sé di Dylan è pirandellianamente legata a questa ciclicità dimessa, fatta di concerti minori e luoghi periferici. I Pink Floyd, se si riunissero, sceglierebbero di nuovo Venezia o Pompei. Per Dylan il luogo meno battuto è una sorta di ulteriore "punizione" al proprio ruolo di mito. Bob Dylan si mostra - di continuo - per non mostrarsi, per allontanarsi dall'idea cristallizzata che gli altri hanno di lui, quella del Profeta che predisse la pioggia acida. Quel Dylan è morto a Woodstock il 29 luglio 1966, quando un banale incidente motociclistico coincise con una decisiva pausa sabbatica. Disse di avere rischiato la vita, non aveva nemmeno chiamato l'ambulanza. Per un po' si nascose negli scantinati a suonare con The Band. Poi, nel '68, l'anno della protesta, tornò con un disco biblico, John Wesley Harding.

Dylan non è mai venuto a patti con la propria identità. Si è cancellato il vecchio nome all'anagrafe, se trova un opuscolo con scritto «Robert Allen Zimmerman» è capace di cancellare il concerto. In Pat Garrett e Billy The Kid, per cui scrisse Knockin' on Heaven's Door, interpretava un bandito dal nome emblematico, Alias. E la fine dei Settanta l'ha vissuta da «rinato cristiano»: lui era l'apostolo, i concerti «un lungo calvario». Ora il calvario è diventato altro: sovraesposizione minimale, anelito alla normalità. Sul palco sale con un cappello che ne nasconde il volto, ormai centrifugato dalle rughe. La voce, un tempo di sabbia e catrame, è ormai carta vetrata. I concerti quando va bene sono piacevoli, quando va male orribili. I set acustici li lascia per i brani che conosce solo lui, quelli elettrici per punire i successi lontani (ieri ha letteralmente devastato All along the watchtower). Garantisce che «quella attuale è la mia migliore band»: due chitarre, basso, batteria, violino, e lui che passa dall'armonica alla tastiera. Ha abbattuto anche il rituale delle prove, nessuno tranne lui conosce la scaletta: «Provare una canzone vuol dire semplicemente saperne titolo e tonalità».

Sul palco non concede nulla. Due ore scarse di blues e r'n'r quasi scolastico, col pubblico che spera nel grande classico e alla fine ci rimane male. Colleziona ancora paranoie. A Bergamo si è imbufalito quando ha visto la sua immagine su una mongolfiera che pubblicizzava un festival con i Pankreas in cartellone. Ha alloggiato nell'hotel più lussuoso di Saint Vincent (il Grand Hotel Billia, a due passi dal Casinò) e chiesto un Suv con vetri oscurati. Ha l'incubo delle riprese, odia i videofonini, dice che le macchine fotografiche «immortalano spettri». Ha mandato il suo staff a comprare pesce fresco ad Aosta, chiedendo 100 chili di ghiaccio per mantenere inalterato il cibo a colazione, pranzo e cena.

La cosa più semplice sarebbe liquidare Dylan al ruolo di postumo di se stesso, ma la sua arte ha costantemente dato segno di sé ben oltre i Sessanta, da Blood on the tracks a Oh Mercy. «Provate a immaginare un posto dall'aria calda e sicura», cantava in Shelter from the storm (Riparo dalla tempesta). Qualcosa che protegga dalla «morte che ha occhi d'acciaio», «dalle corone di spine», «dalle informi creature». Questo è per lui il palco: riparo dalla tempesta .
(by Silvia Mala -fonte expectingrain.com)

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SET LIST : Grenoble, France - Palais des Sports - June 19, 2008


1. Watching The River Flow (Bob on keyboard and harp)
2. Girl Of The North Country (Bob on keyboard and harp)
3. Lonesome Day Blues (Bob on keyboard)
4. Love Sick (Bob on keyboard, Donnie on electric mandolin)
5. Tangled Up In Blue (Bob on keyboard and harp)
6. Rollin' And Tumblin' (Bob on keyboard, Donnie on electric mandolin)
7. Love Minus Zero/No Limit (Bob on keyboard)
8. High Water (For Charlie Patton) (Bob on keyboard, Donnie on banjo)
9. A Hard Rain's A-Gonna Fall (Bob on keyboard, Donnie on electric mandolin)
10. I'll Be Your Baby Tonight (Bob on keyboard and harp)
11. Workingman's Blues #2 (Bob on keyboard)
12. Highway 61 Revisited (Bob on keyboard)
13. Ain't Talkin' (Bob on keyboard, Donnie on viola)
14. Summer Days (Bob on keyboard)
15. All Along The Watchtower (Bob on keyboard)

(encore)
16. Thunder On The Mountain (Bob on keyboard)
17. Blowin' In The Wind (Bob on keyboard and harp, Donnie on violin)

Band Members
Bob Dylan - keyboard, harp
Tony Garnier - bass
George Recile - drums
Stu Kimball - rhythm guitar
Denny Freeman - lead guitar
Donnie Herron - violin, viola, banjo, electric mandolin, pedal steel, lap steel
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SET LIST : Toulouse, France - Le Zénith - June 20, 2008

1. Cat's In The Well (Bob on keyboard, Donnie on violin)
2. Lay, Lady, Lay (Bob on keyboard and harp, Donnie on pedal steel)
3. Just Like Tom Thumb's Blues
(Bob on keyboard and harp, Donnie on lap steel)
4. Rollin' And Tumblin' (Bob on keyboard, Donnie on electric mandolin,
Denny on electric slide guitar, Stu on acoustic guitar)
5. Simple Twist Of Fate
(Bob on keyboard and harp, Donnie on pedal steel, Stu on acoustic guitar)
6. The Levee's Gonna Break
(Bob on keyboard, Donnie on electric mandolin, Stu on acoustic guitar, Tony on standup bass)
7. Spirit On The Water
(Bob on keyboard and harp, Donnie on pedal steel, Tony on standup bass)
8. Things Have Changed (Bob on keyboard, Donnie on violin)
9. Desolation Row
(Bob on keyboard, Donnie on electric mandolin, Stu on acoustic guitar, Tony on standup bass)
10. Honest With Me (Bob on keyboard, Donnie on lap steel)
11. Sugar Baby
(Bob on keyboard, Donnie on pedal steel, Stu on acoustic guitar, Tony on standup bass)
12. It's Alright, Ma (I'm Only Bleeding)
(Bob on keyboard, Donnie on banjo, Tony on standup bass)
13. Nettie Moore (Bob on keyboard, Donnie on viola)
14. Highway 61 Revisited (Bob on keyboar, Donnie on lap steel)
15. All Along The Watchtower
(Bob on keyboard, Donnie on lap steel, Stu on acoustic guitar)

(encore)
16. Thunder On The Mountain (Bob on keyboard, Donnie on lap steel, Stu on acoustic guitar)
17. Like A Rolling Stone (Bob on keyboard, Donnie on pedal steel)
 

Band Members
Bob Dylan - keyboard, harp
Tony Garnier - bass
George Recile - drums
Stu Kimball - rhythm guitar
Denny Freeman - lead guitar
Donnie Herron - violin, viola, banjo, electric mandolin, pedal steel, lap steel
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SET LIST : Encamp, Andorra - Camp de Fútbol de Prada de Moles - June 22, 2008

1. All Along The Watchtower (Bob on keyboard, Donnie on lap steel)
2. Don't Think Twice, It's All Right
(Bob on keyboard and harp, Donnie on lap steel, Stu on acoustic guitar, Tony on standup bass)
3. High Water (For Charlie Patton)
(Bob on keyboard, Donnie on banjo, Tony on standup bass)
4. Tryin' To Get To Heaven (Bob on keyboard and harp, Donnie on pedal steel)
5. Rollin' And Tumblin' (Bob on keyboard, Donnie on electric mandolin,
Stu on acoustic guitar, Denny on electric slide guitar)
6. Visions Of Johanna
(Bob on keyboard, Donnie on electric mandolin, Stu on acoustic guitar)
7. Million Miles (Bob on keyboard and harp, Donnie on lap steel)
8. Beyond The Horizon
(Bob on keyboard, Donnie on pedal steel, Tony on standup bass)
9. Tangled Up In Blue
(Bob on keyboard and harp, Donnie on pedal steel, Stu on acoustic guitar, Tony on standup bass)
10. Highway 61 Revisited (Bob on keyboard, Donnie on lap steel)
11. Sugar Baby
(Bob on keyboard, Donnie on pedal steel, Stu on acoustic guitar, Tony on standup bass)
12. It's Alright, Ma (I'm Only Bleeding)
(Bob on keyboard, Donnie on banjo, Tony on standup bass)
13. Nettie Moore (Bob on keyboard, Donnie on viola)
14. Summer Days (Bob on keyboard, Donnie on pedal steel, Tony on standup bass)
15. Ballad Of A Thin Man (Bob on keyboard and harp, Donnie on lap steel)

(encore)
16. Thunder On The Mountain
(Bob on keyboard, Donnie on lap steel, Stu on acoutic guitar)
17. Blowin' In The Wind (Bob on keyboard and harp, Donnie on violin)

Band Members
Bob Dylan - keyboard, harp
Tony Garnier - bass
George Recile - drums
Stu Kimball - rhythm guitar
Denny Freeman - lead guitar
Donnie Herron - violin, viola, banjo, electric mandolin, pedal steel, lap steel

 

Giovedi 19 Giugno 2008

AVVISO AI NAVIGANTI

Il Direttore del carcere nel quale sono detenuto è un dylaniano pro , letto che io sono contro mi ha convocato nel suo ufficio per un acceso colloquio al riguardo , al termine del quale mi ha condannato a tre giorni di isolamento , perciò non potrò aggiornare il sito . Ci risentiamo lunedi a condanna scontata . Mr.Tambourine

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IN 5 MILA PER CHIUSURA TOUR ITALIANO DI DYLAN

(di Enrico Marcoz) (ANSA) - CHATILLON (AOSTA), 18 GIU - Sono 7.115 i chilometri che separano Chatillon, piccola località della Valle d'Aosta e Duluth, in Minnesota, città natale di Bob Dylan, una delle icone della musica rock mondiale: una distanza che non si è avvertita questa sera per l'ultima tappa del minitour italiano del menestrello statunitense, accolto con grande entusiasmo ai piedi delle montagne più alte dell'arco alpino.

Alle 21:15, puntualissimo, nel parco del castello Baron Gamba di Chatillon, Dylan si è presentato al pubblico stretto in un completo nero.
Come accade da qualche tempo nelle performances 'live', ha lasciato la chitarra in camerino per sedersi dietro una tastiera con cui ha accompagnato i suoi brani che hanno scolpito la storia della musica degli ultimi 50 anni. Con la solita voce roca che gratta ogni parola, ha proposto al pubblico (provenienti soprattutto da fuori valle) i brani più recenti, tratti dagli album 'Modern time' e 'Love and theft' alternati con i suoi grandi classici, a partire dai successi degli anni '60: da 'All along the watchtower' a 'Like a rolling stone'. Ad applaudirlo un pubblico di circa 5 mila fans, provenienti da mezza Europa. Tra loro, anche lo scrittore Andrea De Carlo, noto appassionato di musica.
Dylan ha aperto il concerto con un vecchio successo, 'Leopard skill box hat'. Al suo fianco la band che lo segue da alcuni anni, composta da due chitarristi, un batterista e un bassista: imperturbabili, quasi cinematografici, sembravano la 'blues brothers band', che al posto del nero vestiva in tortora. Il concerto si è concluso alle 23:05 senza che Dylan scambiasse nemmeno una parola con il pubblico.
Il suo sound - un rock 'intimista' con venature swing e blues
- è stato sufficiente a scaldare la platea.
Per Bob Dylan si è trattato di un gradito ritorno ai piedi del Monte Bianco. Nel 1992, infatti, aveva suonato ad Aosta davanti a 8 mila persone. Anche questa sera il menestrello, fresco vincitore del premio Pulitzer e in odore di Nobel, ha dimostrato di essere uno dei mostri sacri della musica: stile ed essenza del rock hanno caratterizzato il concerto nel quale ha lasciato poco spazio alla comunicazione con il pubblico ma allo stesso tempo non ha tradito la sua professionalità. (ANSA).
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Set list : Châtillon, Italy - Castello Baron Gamba - June 18, 2008

1. Leopard-Skin Pill-Box Hat (Bob on keyboard)
2. It Ain't Me, Babe (Bob on keyboard)
3. Stuck Inside Of Mobile With The Memphis Blues Again (Bob on keyboard)
4. Tangled Up In Blue (Bob on keyboard)
5. High Water (For Charlie Patton) (Bob on keyboard)
6. Boots Of Spanish Leather (Bob on keyboard)
7. Spirit On The Water (Bob on keyboard)
8. The Levee's Gonna Break (Bob on keyboard)
9. Positively 4th Street (Bob on keyboard)
10. Honest With Me (Bob on keyboard)
11. Moonlight (Bob on keyboard)
12. Highway 61 Revisited (Bob on keyboard)
13. Nettie Moore (Bob on keyboard)
14. Summer Days (Bob on keyboard)
15. All Along The Watchtower (Bob on keyboard)

(encore)
16. Thunder On The Mountain (Bob on keyboard)
17. Like A Rolling Stone (Bob on keyboard)

Band Members
Bob Dylan - keyboard, harp
Tony Garnier - bass
George Recile - drums
Stu Kimball - rhythm guitar
Denny Freeman - lead guitar
Donnie Herron - viola, banjo, electric mandolin, pedal steel, lap steel

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Video : Bob Dylan " Return to me " con l'ultima strofa cantata in italiano    clicca qui

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ALTRI PARTICOLARI SULL' INCONTRO DI DINO DALLAGLIO CON BOB

ciao Mr. Tambourine,
innanzitutto grazie per aver pubblicato la mia mail....

Per il resto che dire, ancora penso all'incontro e non ci credo. In effetti per chi, come noi, ha sempre amato e ama il menestrello di Duluth anche nelle sue numerose contraddizioni, non può che essere una grande emozione riuscire ad avvicinarlo. Sappiamo quanto sia insofferente ad avvicinarsi ai fan, infatti ben poche speranze nutrivo di incontrarlo. Ero andato con la speranza solo di avvicinarmi e salutarlo, solo per "scrupolo" avevo preso i miei cimeli musicali, ma senza sperare troppo in una sua firma....invece....mi ha concesso molto di più di quello che mai avessi sperato....mi ha concesso circa 10 minuti del suo tempo...a me un perfetto sconosciuto.....ho azzardato anche la richiesta di fare una foto con lui, ma una delle sue guardie del corpo - peraltro molto gentilmente - me lo ha assolutamente proibito.....
Ho visto uno scorcio anche del suo camerino, allestito probabilmente solo come piccolo punto d'appoggio visto che ha un pulmann spaziale....il camerino era pieno di frutta!!!!!
La cosa, comunque, che mi ha emozionato di più è stata la pacchetta sulle spalle ed il lieve accenno di sorriso....non so se fosse di compatimento o si simpatia, ma va bene lo stesso!!!!!
Questo è quanto...l'unica altra nota, peraltro marginale, è che penso uno del suo entourage mi ha dato un biglietto da visita dove inviare il libro una volta che sarà finito (per la cronaca, da modesto scrittore quale sono, sto finendo un libretto - che naturalmente ti manderò così eventualmente lo cestinerai tu :)))) - in cui analizzo 10 canzoni di Bob, scelte da me e non sicuramente le più famose, alla luce del perido in cui sono state scritte, delle influenze che Bob ha avuto durante la scrittura e di quello che queste canzoni hanno dato al panorama italiano.
Gossip, ma penso che già lo sappiate, Bob è molto piccolino e gracile di corporatura, ma ha due occhi veramente molto chiari. Volevo chiedergli tante cose anche se mi regalava il suo cappello nero, ma non me la sono sentita. ciao a tutti....

PS. qui ti allego la scannerizzazione della dedica che mi ha fatto sulla rivista UNCUT . ciao a tutti Dino clicca qui

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ciao Mr. Tambourine!
ti linko questa mia breve recensione del concerto bergamasco... ti prego di linkare il sito (se possibile ovviamente) piuttosto che copiare e incollare la rece... GRAZIE!!! A presto!
Paolo Bianchi

http://outune.net:80/index.php?option=com_content&view=article&id=3854:bob-dylan-lazzaretto-bergamo-16-giugno-2008&catid=64:concerti&Itemid=96

Fatto , ciao e grazie a te , Mr.Tambourine .

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REVIEW : Bergamo, Italy - Lazzaretto - June 16, 2008

by Matteo Callegari

Ero al concerto lunedi sera a Bergamo e la mia intenzione era quella di recensire il concerto e non di dovermi lamentare…..purtroppo cose come il comportamento del personale addetto....hanno permesso che tutti andassero dove volevano senza far rispettare i settori dei posti a sedere.....incredibile ritardo nell’apertura dei cancelli , lasciar entrare la gente nel luogo del concerto nel tempo dovuto è una cosa importante....non ho parole per D’Alessandro & Galli che hanno organizzato il concerto , una vergogna enorme .
Ma sul palco c’era Mr.Dylan...il solo puntuale e professionale in questa serata....Alle 21,05 ero fuori dai cancelli quando ho sentito la prima canzone....LEOPARD...e la mia collera aumentava...Mr. Dylan era sul palco e la sua voce era ottima....qualche volta incredibile....spero di sentire una registrazione di questo concerto proprio per sentire il fraseggio di JUST LIKE TT BLUES che ha colpito tutti in faccia nella folla.....Per me HARD RAIN e JUST LIKE A WOMAN ( bell’arraggiamento dinamico ) sono stati gli Highlights  del concerto ma Bob ci ha dato una buonissima HIGH WATER e altre.....non ci sono stati punti deboli nello show .
L’ho visto sorridere ( Forse a George o a Tony ) dopo uno strano inizio di una strofa durante SUMMER DAYS....io amo quell’uomo e vederlo sorridere è stato emozionante....nei bis la band ha iniziato a suonare il tema di HAPPY BIRTHDAY e Tony ondeggiava la testa a qualcuno dietro di lui...allora arriva lo zio Bob che suona la melodia con l’armonica....un vero giusto :o)...non avrei mai pensato di essere testimone di questa cosa :o)
Dylan è sempre in splendida forma e spero che continui a lungo al meglio delle sue possibilità….noi italiani lo seguiamo sempre.

 

(Dean Spencer news)

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Folla e disagi per il tour italiano del "menestrello"
di S.Da.

Ci sono concerti che valgono, indipendentemente dalla performance. Canzoni che vanno al di là di note e parole. E artisti che hanno fatto di un dono (e della passione con cui l' hanno coltivato) un bene collettivo.

Bob Dylan è uno di questi. Il menestrello del rock è pronto a lasciare l'Italia con tre concerti (l'ultimo è previsto domani 18 giugno a Chatillon, Aosta, dopo le tappe a Trento e a Bergamo) che – al di là dei disagi meteo e organizzativi – hanno aperto in bellezza questa non-estate italiana di musica.
Al Lazzaretto di Bergamo, per il Summer Sound Festival voluto dal Comune, Dylan ha suonato vecchi e nuovi brani rimixati con l'audacia e l'estro che, fin dai tempi di "Bringing it all back home", fa del ragazzo country un fiero sperimentatore di generi musicali. Così - davanti a una platea che metteva insieme ex sessantottini e quattordicenni rocker- tutto nero vestito con una grande capello texano, il sessantottenne impassibile Dylan ha sfoggiato una fiera voce rauca intervallata da assoli di armonica, Fisso sulla sua tastiera, accompagnato da una band senza tempo, è riuscito addirittura a placare l'ira di chi, pur avendo un biglietto per la prima fila, si è ritrovato calpestato dalla folla che – sfondate le barriere di protezione – si è buttata sotto il palco per elemosinare anche solo uno sguardo del "profeta" Dylan. Dopo una massiccia dose di "Modern Times", giochi di chitarre e tastiere e un'inaspettata Just like a woman, arriva anche il momento del "pezzo che conoscono tutti", la canzone che nel 1965 ha rivoluzionato l'idea di pop: "Like a Rolling Stones". E quella domanda sussurata, urlata, gridata e respirata da almeno quattro generazioni - "How does it feel" - si perde, ancora una volta, nella notte bergamasca.

( fonte: ilsole24ore.com )

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TRENTO : IL CONCERTO DI BOB DYLAN - Spettatori furiosi: «Rimborsateci il biglietto»
 

di Sandra Matuella
 

Decine di richieste di chi si è visto soffiare il posto:
«Ci rivolgeremo al Codacons» TRENTO. Scongiurata la sera del concerto, una pioggia questa volta non di acqua, ma di vibranti proteste è scesa ieri sull’evento di Bob Dylan. Al giornale sono arrivate lettere di spettatori che stavano nella platea numerata, invasa da spettatori dei posti in piedi che hanno ostacolato la loro visione: molti richiedono il rimborso parziale del biglietto e minacciano di rivolgersi alle associazioni di tutela dei consumatori. Intanto gli organizzatori stanno raccogliendo i nominativi degli scontenti.
E’ un coro all’unisono di richieste di rimborso e di considerazioni negative sull’organizzazione stessa, quello delle lettere arrivate al nostro giornale unito ad altre voci sul concerto di Bob Dylan: «L’organizzazione ha propsto un tipo di servizio e non lo ha fornito - tuona Marco Antonucci, titolare del Bar Fiorentina - io insieme ad altri sei amici abbiamo preso i biglietti nuemerati tre mesi fa, per poi assistere a un concerto seduti, ma con davanti un muro di persone. Chiedere la differenza di prezzo è ormai una questione di principio, e se serve ci rivolgeremo a una associazione di tutela come il Codacons». «Durante il concerto - prosegue - ho assistito a scene assurde: un signore ha gettato birra in faccia a un ragazzo che non voleva sedersi, mentre i miei baristi, che sono studenti universitari, hanno visto un loro docente lanciare fogli di giornale accartocciati per invitare la gente a sedersi. Insomma, uno dei cantanti più grandi del mondo con una organizzazione di serie C».
Il tenore Carmelo Serafin sentenzia: «una grande sola: se volevano un happening, allora dovevano mettere i biglietti a 10 euro, con trattamento uguale per tutti». Quanto ai disobbedienti che hanno invaso il campo riservato «era normale che ci fossero perché Dylan è simbolo di libertà e di uguaglianza, quindi a un suo concerto non puoi fare i posti dei ricchi e quelli per i poveri come nella platea del festival di Sanremo». E dal suo posto in platea «ho ascoltato il concerto a occhi chiusi, per non vedere i sederi delle persone in piedi. E’ giusto che la gente chieda i rimborsi, anche per i rischi che si sono corsi: verso metà concerto, quando si è scatenata la rissa con i poliziotti e carabinieri, temevo la battaglia e volevo scappare».
Francesco Zambon, docente di Filologia romanza all’Università di Trento «non era un concerto alla Scala o alla Fenice, ma all’aperto, su un prato, quindi credo ci sia stato un errore di partenza nel separare una specie di platea dai posti in piedi».(17 giugno 2008)

( fonte : espresso.repubblica.it )

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BERGAMO : Dylan, le mail di protesta
 

(fonte : ecodibergamo.it )

Bello il concerto, ma non all'altezza l'organizzazione. E in redazione arrivano le mail di protesta dopo lo spettacolo di Bob Dylan al Lazzaretto :

Salve,
sono un ragazzo di 18 anni che è stato al concerto di Bob Dylan (per la seconda volta) e sono rimasto incredibilmente sorpreso dalla organizzazione in primis e dalla gente che in secondo piano.E' vero,la gente si accalcava dove voleva ed non c'è stato nessun rispetto per i biglietti,ma quì più che dell' organizzazione la colpa è stata della gente incivile.Anche nel caso che ci fosse stata più "security" cosa avrebbe potuto fare contro centinaia di persone che accalcavano le prime file ? Prenderle a pugni ? No di certo !
Adesso leggo quì un sacco di e-mail delle quali solo poche si lamentano del pubblico,secondo me il vero responsabile dell'anarchia di lunedì...inoltre,per chi è arrivato tardi e ha trovato coda,bastava venire un po' prima,ergo,è inutile lamentarsi con "l'organizzazione" quando i primi responsabili del casino siamo noi,pubblico !!

Gentile redazione, ho speso 120 euro per i biglietti di Dylan. Per me e la mia fidanzata. Siamo partiti da Genova tardi per questioni di lavoro, ci siamo persi per le tangenziali, siamo arrivati quando il concerto era già iniziato, nonostante i posti numerati siamo stati in piedi, ci siamo bagnati, abbiamo visto da lontano il concerto. In compenso abbiamo assistito al concerto di uno o forse del più grande musicista che abbia fatto il rock 'n roll. Un po' come sentire Cesare che legge il De Bello Gallico... Ottimi gli arrangiamenti, ottima la voce di Dylan nonostante non sia più giovane come ai tempi del "disastro elettrico". Ottimo l'esserci stato. Mi dispiace per chi, meno fortunato di me, aveva un reale bisogno del posto a sedere, ma io spenderei altri 120 euro domani per tornare al Lazzaretto ad assistere ad un pezzo di storia della musica. Sfogare la propria insoddisfazione sull' organizzazione perchè non si trovavano i posti a sedere mi sembra fuori luogo. Era un concerto rock, non la Prima alla Scala. Bisognava parlare direttamente ai "furbi" con gli ombrelli. Magari si sarebbe giunti ad una soluzione.
Andrea de Galleani, Genova.

io sono tra quelli che hanno speso per 'il terzo settore' e quindi il più economico..
devo ammettere che l'organizzazione era pessima, mai ho assistito a un'anarchia del genere a un concerto di questo livello, ma non dò la colpa a chi si è messo davanti perchè il prato è il prato...
la prossima volta dividete e controllate i settori, ed anche l'entrata..
io ho lasciato l'ombrello in macchina perchè immaginavo non si potesse portare e invece l'avevano in parecchi, per fortuna a nessuno è venuto in mente di portare i petardi...COMPLIMENTONI
Laura
 

Vorrei dire la mia in risposta alla dichiarazione dell'Assessore alla Cultura Enrico Fusi. Prima di tutto: se i cancelli sono stati realmenti aperti alle 19, mi chiedo come mai ci fossero alle ore 20 come minimo 2000 persone FERME fuori dal cancello in coda assieme me ? Giustamente mi sorge un dubbio.. da quel che ho visto la coda ha iniziato lentamente a muoversi non prima delle 20.30 e ovviamente essendoci un'unica entrata la gente confluiva più che lentamente, gente che si trovava li come me dalle 19.30 benchè avesse un posto numeratissimo. Quindi non raccontiamoci frottole per favore. In secondo luogo, come molti hanno già sottolineato, se non si potevano realmente mettere delle transenne per limitare le aree per questione di sicurezza- "nessuna Commissione di Vigilanza avrebbe mai concesso l'autorizzazione allo svolgimento del concerto" - (cosa che invece mi è successa ad un concerto proprio del nostro Dylan a Brescia in PIAZZA, all'APERTO) questa doveva esser cosa conosciuta ben prima dell'inizio delle prevendite dei biglietti, cioè in fase di organizzazione, e quindi poteva essere un problema arginabile: vendere un biglietto UNICO e lasciare al singolo acquirente la scelta di arrivare al Lazzaretto in orario a seconda delle sue possibilità (sta scrivendo una persona che è stata più volte disposta a prendere ore di permesso sul lavoro a costo di arrivare anche di prima mattina, ebbene si, fuori da uno stadio per vedere "da sotto il palco" un suo idolo musicale)... se arrivo presto mi metto sotto il palco se arrivo tardi cerco la migliore posizione e mi accontento! Questa volta ho preferito non prendere un permesso e pagare di più per non rischiare di stare lontano.. e non è una questione di stare o meno in piedi, ma di POSIZIONE!!!... e questo è in risposta a coloro che dicono che ad un concerto rock si sta in piedi: assolutamente vero, eppure nessuno si sognerebbe di alzarsi e correre sotto il palco ad un concerto di Dylan al Teatro Smeraldo di Milano.. mah, chissà perchè?! Questione di location? Bene ... allora posto UNICO e tutti in piedi felici e contenti, come ad un concerto rock!!!! Nessuno più felice di me!
Se ne facciamo una questione di sicurezza mi sento realmente presa in giro: dove era tutta questa sicurezza che le transenne avrebbero intralciato? Gente che corre, che salta tra le sedie spingendo, disabili che non possono muoversi e vedere nulla, un'unica uscita per 5000 persone... eppure nessuna Commissione di Vigilanza avrebbe mai concesso l'autorizzazione allo svolgimento del concerto in un luogo che non possiede i requisiti per la sicurezza! E il Lazzaretto da quanto ho capito e visto non le ha...
... per favore Sig. Assessore... che almeno non ci prendiate in giro, già è successo lunedi e ci è bastato!
Viviana - Bergamo
 

Caro Tony, ... io non so dov'eri tu, ma di CONCERTO ROCK io non ho proprio visto nemmeno l'ombra..bah..
Comunque nessuno recrimina che la gente si sia alzata in piedi, bastava solo saperlo prima e la gente era LIBERA di SCEGLIERE se comprare le poltroncine, illudendosi di godersi il concerto seduto, o adeguarsi alla massa..a vedere cosa proponevano in prevendita non era così scontata la cosa..
E ricordatevi che ai concerti hanno diritto uguale tutti gli spettatori, anche ai disabili per cui tu ti dispiaci e le persone meno giovani...anche se fosse stata la prima volta che vedevano Dylan..
..VERGOGNA...

IN RISPOSTA A TONY VORREI SOLO AGGIUNGERE CHE IO HO VISTO AL CONCERTO A TRENTO E NON E' AFFATTO VERO CHE I SETTORI ERANO TRANSENNATI. ANCHE IN QUEL CASO IL PUBBLICO HA INVASO IL PARTERRE(PARE SFONDANDO UNA RETE), IL SERVIZIO D'ORDINE SOLO A META' CONCERTO E SENZA INTERROMPERE LO SPETTACOLO HA FATTO DEFLUIRE LA FOLLA MA HA IMPIEGATO TANTISSIMO TEMPO E HA "DIMENTICATO" DI METTERE DELLE TRANSENNE. DI CONSEGUENZA DOPO POCO TEMPO ERANO TUTTI DI NUOVO LI'. IN CONCLUSIONE IL MIO AMICO NON HA VISTO PRATICAMENTE NULLA PERCHE' IN CARROZZINA, IO HO FATTO LA SPOLA TRA LA NS FILA E IL SERVIZIO D'ORDINE(CHE TRA LE ALTRE COSE DOPO META' CONCERTO ERA PRATICAMENTE SCOMPARSO)
Agnese
 

Le varie lamentele che ho letto nelle mail ricalcano le solite cattive (per non dire altro) abitudini di noi italiani.
- sono arrivato circa 45 minuti prima dell'inizio e sono entrato tranquillamente, certo che se uno arriva dieci muniti prima dell'inizio non può pretende che si faccia il vuoto davanti lui.
- appena entrato ho controllato dove erano i nostri posti a sedere (e ci ho messo un pò a trovare il settore), poi mi sono riparato sotto i portici e dieci minuti prima dell'inizio (era inoltre smesso di piovere) velocemente siamo andati ai nostri posti. Invece si vedeva "vagare" gente alla disperata ricerca dei loro posti a pochi minuti dall'inizio del concerto.
- all'inizio del concerto c'è stata una marea di gente che si è spostata nei primi settori, penso difficilmente si sarebbero potute fermare.
- unica vera pecca dell'organizzazione è stata il mancato intervento degli addetti (che in verità mi sembravano pochi) a far chiudere gli ombrelli e far scendere le persone dalle sedie (giravano i venditori di impermeabili potevano girare anche loro).
- detto questo penso che prima bisogna contestare e biasimare le persone che si sono comportate incivilmente (che magari alcuni sono quelle che ora protestano) o solo dopo contestare l'organizzazione.
anche questa è una stortura italiana si contesta il controllore/organizzatore e comunque chi deve far rispettare delle regole ma non si contesta (anzi molte volte sono considerati "furbi") chi le regole non le rispetta.
- comunque " io c'ero" ed è stato bellissimo ed è valsa la pena spendere 60 euro.
cesare 51
 

Gentile Redazione,
insieme a mia moglie sono una di quelle persone che si è sentita imbrogliata visto che, dopo aver sborsato 60 euro, si è ritrovata ai margini estremi di un palco in piedi, senza avere la possibilità di vedere nulla ed ascoltare molto male un concerto che aspettava da tempo.
Ma aldilà delle sacrosante proteste che leggo sul forum nei confronti degli organizzatori, sono rimasto sbalordito dalla risposta dell'Assessore Fusi.
Caro Assessore, nelle ultime elezioni io ho votato per Lei e la coalizione che rappresenta, per il semplice motivo che mi aspettavo che dopo la mia delega, Lei rappresentasse me, i miei diritti e le mie istanze. Anche se stiamo parlando di un semplice concerto andato male. E' una questione di civiltà, o più semplicemente di democrazia. Lei invece ha scritto una risposta che sembrava dettata dall'Ufficio Stampa degli organizzatori, che naturalmente, hanno tutto il diritto di difendersi come possono (pioveva, situazione anomala etc).
Quindi, un cittadino da chi deve aspettarsi un minimo di garanzia?
Fatto curioso e per me beffardo: l'unico che senza esitazioni ha preso le difese di noi malcapitati è stato il Consigliere Belotti della Lega Nord.Mi
domando: ci sia un nesso tra questo piccolo fatto ed lo scollamento del centrosinistra nei confronti dei cittadini (e conseguente crollo elettorale?).
Amareggiato e deluso
Max
 

Se voglio fare beneficenza non la faccio di certo a Bob Dylan ne' tanto meno al Comune. Il fatto di avere derubato 60 euro alle persone privandole di un diritto sacrosanto non mi pare corretto.
Se non si e' in grado di organizzare o comunque gestire un evento anche in caso di pioggia si permette alla gente di assistere gratuitamente.
Io ho pagato appunto 60 euro perche', per motivi di salute, dovevo avere, anche se sotto la pioggia, il posto a sedere. Ho dovuto rinunciare al concerto dopo mezz'ora.
Chi mi rimborsa? Forse sono venale? Non penso proprio!
Elena

Buongiorno
anche io ho pagato il biglietto 60 euro e nonostante l'abbia acquistato il giorno stesso in cui è iniziala la prevendita mi sono trovato in una posizione laterale e lontanissima...un vero schifo!
Mi spiace per gli amici invalidi ma era impossibile pensare che ad un concerto rock la gente se ne stesse seduta...Ai sapientoni che si lamentano dell'organizzazione bergamasca faccio notare che a TUTTI i concerti di Dylan nel mondo la gente si alza in piedi (compreso quello di Trento del 15/6 in cui ogni settore era transennato).
L'unico errore dell'organizzazione è stato quello di decidere per posti a sedere anziché il classico posto unico.
Saluti,
Tony

No, scusate, ma - in risposta alla dichiarazione dell'Assessore alla Cultura Enrico Fusi - non posso accettare che ancora una volta venga giustificato chi ha commesso un errore. Va be' che in Italia ci siamo ormai abituati, ma dare la colpa alle "condizioni atmosferiche sfortunate e assolutamente anomale di questi giorni" mi sembra veramente troppo. Il "clima autunnale" è stato veramente il male minore: il concerto era all'aperto, è evidente che ci sia l'eventualità del cattivo tempo, anche in giugno!!! Mai sia che un politico per una volta - e al concerto c'era anche lui! - si assuma la responsabilità di dire (forse a molti di noi basterebbe!) che sì, è vero, è stata colpa dell'organizzazione.
Ma no, figuratevi, alla fine è stata colpa nostra che non siamo arrivati con il dovuto anticipo: d'altronde, se io ho il posto numerato penso di avere anche il diritto di arrivare non dico alle 9 in punto, ma mezz'ora prima mi sembra più che sufficiente. Se sapevo di dover fare a gomitate per avere un posto decente, mi sarei comportata diversamente: ma le cose bisogna dirle prima.
Per quanto riguarda il fatto che la gente a causa della pioggia abbia preferito ripararsi sotto i portici, falso: quando sono arrivata erano tutti in piedi davanti al palco o sopra le sedie...
Infine: ammettere apertamente di aver voluto "rischiare" per portare grandi artisti a Bergamo non è certo un punto che va a favore dell'Amministrazione. Tutt'altro: dovete solo ringraziare che non sia successo niente di grave, ma se fosse successo??? Da fan di Dylan vi dico che preferisco non andare a un suo concerto piuttosto che qualcuno si faccia male (nella migliore delle ipotesi) per colpa di chi ha voluto rischiare solo per dare lustro alla città o per intascarsi dei soldi.
Bell'organizzazione quella che si affida al caso!!!
Giuliana

Ci sono cascato e non lo rifarò più. Andrò all'estero a sentire i concerti dove queste cose non succedono. Che dimostrazione di provincialismo e maleducazione. Neanche un minimo di attenzione per i diversamente abili. Che vergogna. E le scuse dell'assessore. Vergognose. Era meglio se stava zitto. Il maltempo non c'entra nulla. Non è stato un acquazzone improvviso e c'era tutto il tempo per organizzarsi. Gli ombrelli dovevano essere lasciati fuori, anche per questioni di sicurezza. Chi non aveva ripari peggio per lui. L'Organizzazione è stata pessima e anche la connivenza dei partner (Comune di Bergamo). Se non si sanno gestire si eviti di organizzare questi eventi. Se vendo servizi che non posso garantire a casa mia sia chiama truffa. E questa è stata una truffa a tutti gli effetti e le istituzioni, invece di difendere l'operato di questi incompetenti, dovrebbero intervenire per tutelarne i loro diritti (una class action sarebbe doverosa). Ma tanto so già che è tutto fiato sprecato. Lancio un appello a tutti quelli che si sono sentiti presi in giro. Disertiamo ogni evento organizzato e Bergamo e andiamo a seguirlo altrove dove c'è più competenza ed educazione. Forse così impareranno la lezione.
Rinaldo - Palosco

Scandalosa l'organizzazione, spero proprio rimborseranno i biglietti, io ho speso 60 euro e ho avuto lo stesso posto di uno che ne ha spesi la metà... Assurdo. Bergamo si è dimostrata non all'altezza di ospitare un grande evento: mai più un concerto in questa città. Vergogna
Marghe 78

Volevo solo dire a Massimo di Milano (uno sotto il palco) che se non c'erano i «fessi» come me che pagavano 60 euro di biglietto il suo Bobby lo vedeva con il cannocchiale a Bergamo o a Milano o in Europa. Il buon Robert non gira in tour per beneficenza. Comunque può stare tranquillo, noi «fessi» non pagheremo più quella cifra e lui potrà accontentarsi di sentirlo su cd.
PS: visto che lui è così informato, sappia che il primo concerto di Bob Dylan l'ho visto a Roma al Folkstudio quando ancora si chiamava, come del resto si chiama, Robert Zimmerman. Ma forse lui ancora non era nato. Sorry.
Giancarlo

Buongiorno, ho assistito al concerto di Bob Dylan e nonostante la pioggia valeva la pena ascoltare l'artista. Effettivamente potevo anche risparmiare i 120 euro per i due biglietti e come se avessi ascoltato il concerto dall'esterno del Lazzaretto. Possibile mai che l'organizzazione del concerto si fermasse all'ingresso? Appena entrati un addetto ci chiedeva il posto riportato sul biglietto affinchè potesse indicarcelo e raggiungerlo agevolmente; raggiunto il posto sedie e settori numerati. Fine dell'organizzazione.
All'inizio del concerto gente in piedi, sulle sedie ovviamente, alcuni che hanno anche impilato due/tre sedie per essere più alti degli altri. Dopo circa 15 minuti di concerto addirittura hanno iniziato a spostare le sedie come se fosse un self-service; conclusione se provavi ad alzarti ti "fregavano" la sedia da sotto. E gli organizzatori? Inesistenti, tranne per l'addetto all'ingresso che aveva indicato il posto riportato sul biglietto. Allora mi chiedo e vi chiedo: che senso ha avuto chiedere dei soldi in più, per posto a sedere, se poi chi ha pagato meno ha avuto maggiori privilegi di chi ha pagato 60 euro? Forse fare solo cassa? Tramite il vostro giornale chiedo che venga valutata la possibilità di chiedere la differenza prezzo pagata sul biglietto per un posto a sedere....inesistente. Grazie.
Cesare

Visto che Bergamo al momento attuale non è in grado di ospitare grandi eventi, visto che transennare al fine del rispetto delle differenze di settore sarebbe stata una mancanza di buon senso (v.assessore Fusi), io trovo che semplicemente il buon senso avrebbe dovuto portare l'organizzazione almeno a proporre biglietti a tariffa unica e niente posti numerati e assegnati, forse un po' di disagio si sarebbe potuto evitare. Io comunque ho acquistato il biglietto a 50 euro, sono arrivata alle 20, ho individuato il mio posto ma, iniziato il concerto, mi sono trovata una marea di gente davanti, in piedi sulle sedie, ombrelli aperti e ho visto poco. E' vero, buon concerto ma carente organizzazione. Certo a far nulla non si rischia nulla, ma un po' più di attenzione era doverosa.
Annalisa

Gentile redazione, io mi trovavo al concerto di Bob Dylan non per sentire la sua musica, ma solo per dare un supporto di volontariato.
Mi creda mi sono trovata in una situzione di disagio mai provato in vita mia, dove le persone lamentavano un diritto che avevano pagato preventivamente con delle garanzie, un'organizzazione che scuoteva solo le spalle e rideva in faccia senza dare chiare risposte alle persone.
Ma la situazione più incresciosa è aver visto persone invalide essere trattate malissimo, senza rispetto per le loro condizioni fisiche, dove non era possibile ripararle dalla calca di persone che si sono riversate sotto il palco, senza contare che non era stato creato un passaggio per le carrozzine, quindi con una grande fatica nel trasportarli.
Chiudo solo facendo notare che l'amarezza più grande è stata quando una bambina di 10 anni invalida chiedeva di poter solo guardare sotto il palco ed è stata scacciata via come fosse stata una persona appestata: aver visto quel genitore prendere la propria figlia e portarla via è stato per me un grande dolore, visto il mio ruolo all'interno di quella manifestazione. Chiedo a chi di dovere che simili situazioni non si ripetano più, perché credo che una star come Bob Dylan non valga tanto da dover offendere delle persone.
Una volontaria

Buonasera, vorrei intervenire riguardo le precisazioni on-line dell'Assessore Fusi. In particolare mi preme far notare che
1) Un acquazzone, anche se non prevedibile, va messo in conto per chiunque organizzi un concerto all'aperto, che sia il 16 giugno o il 2 novembre
2) Se non è possibile transennare i settori allora l'organizzazione non dovrebbe far differenze nel prezzo dei biglietti, non potendo offrire di fatto nessuna garanzia del servizio proposto. In semplicità: non vendi un servizio se non lo puoi garantire: ok?
3) La strozzatura transennata all'ingresso è l'unica responsabile della lunga ed estenuante coda per entrare, che ha fatto perdere a molti di noi l'inizio del concerto. Non si può addossare a Dylan la colpa di aver iniziato un concerto in orario, nè tantomeno suggerire che la responsabilità è degli spettatori che, causa pioggia, raggiungono il concerto solo all'ultimo. Personalmente sono spesso arrivato a concerti a ridosso dell'orario d'inizio, e non ho mai avuto alcun problema nel prender posto. Mai. Detto per inciso non era comunque il caso di ieri.
4) Forse c'erano una cinquantina di steward deputati al mantenimento dell'ordine. Io personalmente sono riuscito a vederne 3. Alla fine del concerto. Nessun intervento, neppure un tentativo, durante.
5) La situazione era arginabile: qualche minuto prima del concerto già c'erano persone (in sovrannumero rispetto alle sedie) ai lati del palco. I responsabili della sicurezza cosa s'aspettavano, che sarebbero rimasti immobili ai lati del palco, sotto le casse per tutto il concerto?
Caro Assessore, il concerto, lei condividerà, è stato magnifico. L'organizzazione pessima: che questo sia uno sprone per meglio organizzare eventi nella nostra città è ora un imperativo per chi ci rappresenta istituzionalmente.
Il comune è partner, non responsabile dell'organizzazione, siamo d'accordo.
E allora va da se: voglio la possibilità di rivolgermi all'organizzazione. Qual'è il canale giusto?
Fabrizio

Seguo Dylan da più di 20 anni. Non commento la prestazione artistica, sarei di parte (l'unico serio e puntuale è stato lui). Riguardo l'organizzazione... che incompetenti! Che figuraccia di fronte ai fans provenienti da tutta Italia e non solo! Quando ho acquistato il biglietto ho parlato della possibilità che le "ultime file" sarebbero arrivate sotto al palco senza un'adeguata organizzazione dei posti. La risposta, testuale, è stata: "No, nessun problema sono tutti posti a sedere" (qualsiasi cosa significhi). Ora conserverò il biglietto, rivoglio Dylan a Bergamo GRATIS!
Massimo

Io chiederei la differenza del costo del biglietto. Non so ha chi potrei rivolgermi, aiutatemi voi.
Giuseppe

Concerto stupendo, acustica perfetta, ma organizzazione da sagra paesana. Inutile vendere i biglietti differenziati se una volta entrati ognuno è libero di mettersi dove vuole e soprattutto inutile mettere le sedie se poi si è costretti a salirci sopra per vedere qualcosa. Alla fine siamo riusciti a goderci ugualmente lo spettacolo ma ho provato un po' di tristezza vedendo persone di una certa età (considerando che l'età media dei fans di Bob Dylan è sicuramente più alta di quella dei Finley) scuotere la testa e rassegnarsi ad ascoltare senza poter veder Bob Dylan anche dopo aver sborsato 50 o 60 euro.
Claudio

Ciao a tutti, fans di Dylan o meno. Chi era a Bergamo per il concerto,adorava Dylan o forse semplicemente voleva passare delle ore in compagnia di buona, ops, ottima musica splendidamente suonata. Io c'ero e Dylan lo adoro. Dell'organizzazione beh non c'è da dire nulla, uno schifo assoluto... un vero schifo. Seguo un sacco di concerti ma come ieri sera davvero non ho mai assistito a una così triste deludente incapacità lavorativa... Che amarezza vedere quelle facce di security ben vestiti abbronzatissimi dire due parole per cercare di spostare quelle persone così maleducate che con la scusa di seguire Dylan da tutte le parti (la giustificazione che loro possono stare li sotto a cantare a memoria ogni canzone li fa stare davvero bene... a proposito sapete che Dylan li odia quelli lì?) hanno fatto allontanare i ragazzi portatori di handicap perchè non vedevano niente come noi... incivili si può dire? No, no forse è poco, davvero poco. Una persona di una certa età a fianco a me ha tentato di dire qualcosa e la risposta? Niente, niente di niente. Nessuno di questi "lavoratori" ha fatto niente per garantire l'incolumità delle persone, il rispetto delle persone che hanno pagato e che erano CLIENTI, CLIENTI! che hanno pagato e hanno tutto il diritto di farsi sentire e di chiedere la differenza dei soldi come se avessero pagato un ingresso per un posto libero. Gli organizzatori farebbero bene, oltre che a pagare la differenza a quelle persone "calpestate", anche a pensare bene a le vie d'uscita per l'uscita o a una possibile emergenza. Un'uscita sola è ridicola e anche pericolosa. Complimenti per aver messo poi il merchandising ufficiale di fianco all'uscita, creando così un ingorgo mostruoso. Ma è il vostro lavoro o siete solo lì di passaggio? Spero per voi e per noi la seconda ipotesi. Per rispondere a Massimo che sostiene che quelli nelle prime file sono tutti ricchi (chissà con quale criterio lo dice) e che non conoscono le canzoni di Dylan a memoria voglio dire che io non sono ricco ma faccio un lavoro normale e anche non troppo pagato, che ero nelle prime file per aver messo dei risparmi da parte per godermi Dylan da vicino e poi, caro Massimo, io suono la chitarra da 15 anni e suono praticamente tutte le canzoni di Bob a memoria, quindi le parole le so a memoria e anche gli accordi! Stammi bene Massimo, gran privilegiato di essere un Bob's Cats. A tutti quelli che erano lì in civiltà auguro tanta felicità... forever young ragazzi, may Bob bless you.
Marco - Varese

Ho ancora negli occhi le immagini del concerto dei Radiohead tenutosi al Lazzaretto ormai qualche estate fa. Una giornata stupenda, biglietto unico per tutti e la gente seduta sul prato in attesa di potersi riversare, come da copione di ogni buon concerto rock, sotto il palco. E qui sta il punto: ho preso un bilgietto di prima fila e dopo anni passati nella ressa del sottopalco non vedevo l'ora di godermi il Menestrello in prima fila seduto attento ad ogni sfumatura musicale in una cornice stupenda che MERITA di essere valorizzata da eventi del genere. Ma eventi del genere bisogna saperli organizzare, gestire e vivere. Queste tre cose sono mancate completamente, mi viene da chiedermi perchè all'estero sia una cosa così normale e da noi sia quantomeno impensabile. Non è la prima volta che a tutti gli appassionati capita di aver a cha fare con organizzazioni quantomeno lacunose, ma questa le ha battute tutte. Un peccato, un vero peccato...... soprattutto perchè ora tutti i paladini della tranquillità e dell'anticultura musicale potranno ergersi sui piedistalli del "ve l'avevamo detto" e troveranno terreno fertile per ogni crociata contro gli eventi musicali nella nostra città. Un peccato perchè un concerto nella cornice del Lazzaretto resta comunque un esperienza indimenticabile e meritevole di essere riproposta. Spero vengano rifatti altri concerti ma...... una supplica , cambiate gli organizzatori!
Francesco

Dico la mia sul concerto cui ho assisitito. Artisticamente eccellente, un grande evento per la citta' di Bergamo, per emozioni da raccontare e rievocare ai posteri. Concordo con chi ha parlato di disorganizzazione. Non ha senso vendere biglietti a prezzi differenziati se poi non si è in grado di farli rispettare, anche se questo va ascritto principalmente alla genetica maleducazione di noi italiani. Penso poi che il Lazzaretto non sia assolutamente proponibile per ospitare manifestazioni di questo tipo anche per una macroscopica e palese inadeguatezza a garantire la sicurezza di un ordinato deflusso in casi di emergenza a causa di UNA SOLA uscita! Perchè non farlo in curva sud allo Stadio ? Capienza equivalente, spalti degradanti per assicurare a tutti una visione ottimale, uscite numerose. Non insegnano nulla le arene concepite già in età romana, tipo l' Arena di Verona, tuttoggi ampiamente apprezzate in tutta la stagione estiva per diverse manifestazioni ? Concludendo, un plauso a chi ha pensato di portare in terra orobica un monumento vivente della musica contemporanea, avanti così per il futuro, ma si riveda completamente l' impianto organizzativo.
Cristiano

Un concerto di Bob Dylan è un evento difficilmente replicabile in una città come la nostra. E ci siamo fatti sfuggire una buona, l'ennesima, buona occasione. Personalmente sono andato al concerto munito di un enorme rispetto per un mostro sacro anche se non sono un fan come i molti che ho visto al Lazzaretto, e lo dico con gran rispetto. Non ci sono fan di prima e seconda categoria, fan da 60 o 30 euro, ho visto delle persone sognare ballando e cantando sotto i portici del Lazzaretto senza neanche intravedere il cappello bianco del Divo, addirittura con lo sguardo felice rivolto verso il cielo bagnato. Ma non si possono penalizzare le persone che hanno sognato di vedere da vicino un mito sborsando non proprio 2 lire (fate la conversione in euro)... Ci si aspetta da un evento del genere un'organizzazione. Punto. Niente di più niente di meno. E al Lazzaretto questa non c'e' stata. Nessuna persona che potesse indicare il posto. Le persone costano troppo? Molto più semplice: in tutto il mondo in concerti del genere o opere teatrali o eventi sportivi con mooooolte più persone si consegna ad ogni spettatore una piccola mappa con evidenziate le varie sezioni, file e relativi posti.La pioggia ha complicato tutto? Ma stiamo scherzando? Non viviamo nella foresta pluviale ma di certo un acquazzone ce lo si poteva immaginare o perlomeno prevedere. Soluzione 1: semplice tendone. Soluzione 2: consegna gratuita di mantelline da 2 lire (quelle di prima ma per davvero). Soluzione 3: annullare il concerto rimborsando il biglietto (avrei comunque protestato). Visto che le scuse o gli scarica barile all'italiana servono poco niente mi sembra opportuno PROPORRE. Chi aveva in gestione l'organizzazione? A casa! Ma prima di mandarli in vacanza perchè non far entrare gratuitamente tutti i possessori di biglietto per Bob Dylan ad uno dei prossimi concerti al Lazzaretto? Si chiuderebbe con classe una polemica culturale e popolare. Non rivoglio i miei soldi, rivoglio la mia poltrona, ripagatemela in arte!
Sem

Gentile redazione, mi unisco anche io senza esitazione al coro di voci di protesta contro l'organizzazione che ha rovinato questo evento unico e irripetibile. Anche sforzandomi non riesco proprio a trovare nessun lato positivo nell'organizzazione. Subito quando sono arrivato dovevo ritirare il biglietto che avevo prenotato, e già qua la cosa era totalmente senza logica: c'erano 2 sportelli, uno con una coda infinita e l'altro dove non c'era nessuno, presso il quale si potevano ritirare solo gli accrediti. Ritirato il mio biglietto ho dovuto poi affrontare una seconda coda, quella per entrare... per carità ad un concerto ci sta, ne ho visti tanti e anche molto più grandi di questo, ma non è possibile che se il concerto inizia alle 21 e alle 20.45 non s'incominci ancora a far entrare gente. Il risultato: più della metà della gente credo che sia entrata a concerto ormai iniziato, io ero all'inizio della coda e mi sono perso i primi 10 minuti. E infine l'ultima cosa, e se vogliamo la più grave: i posti. Io avevo comprato un biglietto per il secondo settore e sinceramente, come penso tutta l'altra gente entrando e vedendo tutti in piedi, alcuni anche sulle sedie, e con un concerto ormai iniziato, ha tralasciato di cercare il proprio posto, che comunque era difficile trovare, e si è avvicinata il più possibile al palco. Io avevo in parte a me un signore che aveva preso il biglietto più costoso e un'altro che aveva preso il meno caro. Spesso io sento molta gente che dice di volere a Bergamo più artisti di spicco... se avere artisti di spicco vuol dire organizzarsi così, preferisco andare a Milano o anche più lontano e godermi il concerto.
Paolo

Mi trovo un po' spiazzato leggendo le lettere inviate da chi ha assistito al concerto. Per me è stato tutto fantastico e Bob anche se un po' dimagrito l'ho trovato il solito (GRANDE). Sicuramente l'organizzazione ha lasciato molto (MOLTO) a desiderare ma volevo spezzare una lancia in loro favore.. Io son entrato alle sette (coda zero!) e all'interno del Lazzaretto già c'era gente, quindi immagino che i cancelli siano stati aperti già da un po' e non un'ora e mezza prima come qualcuno sostiene. E che dire degli spettatori? E' vero i posti non son stati rispettati, sbagliato! Ma io ho avanzato verso il palco perchè non ho speso 40 euro per vedere l'ombrello di quelli davanti!!!
Ragazzi, è musica rock (ieri un po' più blues), quindi via le sedie e via gli ombrelli!!!
Mauri

Grande Bob Dylan e i suoi musicisti nonostante la pioggia e la pessima organizzazione. Il contesto del Lazzaretto è bellissimo e non vedo perchè si debbano mettere tutte quelle sedie su un prato sul quale (tempo permettendo) ci si può sedere, sdraiare e ballare. Per i prossimi eventi consiglierei: biglietto a tariffa unica, prato libero, apertura del cancello un'ora prima dell'inizio.
Marika


Sono anch’io tra le vittime della dilettantesca organizzazione di questo concerto... Ingresso aperto con notevole ritardo rispetto all’inizio del concerto, nessuno steward reperibile al quale chiedere informazioni sull’ubicazione del proprio posto a sedere, nessuna struttura predisposta per riparare il numerosissimo pubblico presente (nonostante il maltempo regni da parecchi giorni), anarchia totale in perfetto italian style, due ore passate con la palta alle caviglie: questo è quanto è stato offerto per 50 euro a cranio. Per fortuna il concerto è stato artisticamente eccellente.
Andrea da Milano

...già si era visto con Elton John...
stars in disarmo (e lo dico da fan di Robert Zimmermann da trent'anni, dopo aver assistito a memorabili concerti ) che sbarcano in città di provincia di cui probabilmente ignorano la localizzazione geografica, con il solo fine di provare in vista di concerti più di prestigio, affidandosi ad organizzatori ...poco organizzati, anche se sicuramente genuinamente appassionati e onesti.
Sono stato a lungo tentato da Bob Dylan al Lazzaretto, e vi assicuro che non ho rinunciato per i tot euro del biglietto, ma per la palese incongruenza della proposta...
L'atteggiamento del Divo nei confronti del pubblico (ahimé, invecchiamo tutti) è una conferma della scelta che ho fatto.
Paolo

Gentile redazione, una sola nota per replicare a Massimo, che si firma -uno sotto il palco-...
non è una mera questione di soldi, per esempio io avevo in parte un ragazzo disabile, che vista la situazione ha dovuto andarsene dopo 20 minuti perchè non vedeva nulla, e portarlo sotto il palco era IMPENSABILE..sembra una questione banale?
A proposito, io non banalizzerei troppo su chi ha voluto spendere di più per una "poltroncina"..visto che anche lì c'era gente che cantava, c'era gente (e molti anche dai 50 anni in su) che aveva un idolo, ma non tutti possono restare in piedi nella ressa per 2 ore..
Il vero fan è colui che "vive" la musica, che "vive" il suo idolo, ovunque sia seduto e qualunque cifra abbia speso!!!
..ancora più vergogna..
Andrea

Gentile Redazione,
che dire...Dylan è il migliore...l'organizzazione la peggiore!
Anch'io ovviamente confermo in pieno i disappunti già manifestati.
Sono un buon frequentatore di concerti, ma un'organizzazione così scadente non l'ho mai trovata! Devo ahimè trovarla proprio nella mia città con il mio musicista preferito... Incredibile! Aprire i cancelli appena prima del concerto è semplicemente assurdo! Io sono riuscito ad entrare solo alle 21.01 (dopo una lunga coda con ancora un migliaio di persone alle mie spalle scalpitanti per entrare) al primo pezzo di un Dylan puntuale (come sempre) nonostante avessi il posto prenotato nel primo settore numerato pagato ben € 60,00 con l'obiettivo di godere il concerto in tranquillità!
Appena entrato nel Lazzaretto ho avuto un attimo di confusione assoluta perchè vedevo una massa di gente accalcata davanti al palco. Cercavo invano i parenti che mi aspettavano alla fila "V" per poi finalmente trovarli in piedi sulle sedie rosse con davanti una marea di gente. Nessuna transenna, nessun controllo, poca sicurezza....
In compenso...davanti tanti ombrelli aperti...che hanno testimoniato poi l'inciviltà del pubblico bergamasco.
Sperando in un ascolto da parte degli organizzatori per rivedere la logistica dei futuri concerti in uno splendido luogo come il nostro Lazzaretto.
Saluti a tutti.
Luca

Non posso far altro che confermare e condividere tutto quanto è stato scritto.
Essere presente al concerto e non poter fisicamente vedere nulla per colpa della mala organizzazione di tale evento, lascia davvero l'amaro in bocca.
Ecco dunque qualche consiglio per la prossima volta, poichè errare è umano ma perseverare è diabolico:
1. I cancelli vanno aperti almeno un'ora e mezza prima del concerto (soprattutto se ci sono 5 mila persone);
2. Non si dà il via ad un concerto se metà della gente è ancora fuori e non perchè non vuole entrare;
3. Se sono previsti i posti numerati, allora vanno fatti rispettare. A tal fine ci si può avvalere di transenne e un adeguato staff (io ho incontrato solo 3 steward!!!);
4. Lo spazio va strutturato con un minimo di criterio. Il palco dalle ultime file era coperto per metà dal tendone che stava in mezzo al lazzaretto. Se a priori dal mio posto non vedo nulla perchè c'è un tendone bianco che copre tutto, è logico che mi sposto!!!
5. Almeno due uscite anche solo per sicurezza;
6. C'erano persone disabili su carrozzelle in mezzo alla bolgia. L'organizzazione ha pensato a loro anche un solo istante?
Fiduciosi che ascolterete le nostre parole e suggerimenti, confidiamo nei prossimi eventi.
Francesca - Bergamo

Mi unisco al coro di proteste contro la disorganizzazione di fronte a cui ci siamo trovati al Lazzaretto di Bergamo per il concerto di Bob Dylan, che ha inaugurato il Summer Sound Festival.
Non solo gli organizzatori (D'Alessandro e Galli, come risulta dal biglietto) ci hanno fatto entrare in ritardo (sveglia, ragazzi: se dovete controllare i biglietti di 5.000 persone, lo staff non può essere ridotto a 5 o 6 persone di fronte all'entrata, che già di per sè è un imbuto!!! Se mettevate qualcuno anche lungo le transenne forse facevamo prima! Valga per le prossime volte, mi raccomando!), ma non abbiamo trovato i posti che ci erano stati assegnati e che avevamo pagato profumatamente, perché chi era entrato prima di noi era in piedi o - ancora meglio - in piedi sulle sedie! E nessuno, dico nessuno, ha cercato di riportare ordine.
Capiamoci bene: non è stato un problema stare in piedi - anche se per qualcuno poteva esserlo. Ma i biglietti erano per posti a sedere numerati!!! Bel modo per far soldi senza garantire il servizio!
Se abbiamo pagato tanto quanto si paga al Forum di Assago, evidentemente l'organizzazione si riteneva all'altezza dell'evento... Si sono un po' sopravvalutati.
Comunque, un grande Dylan, come al solito!
Giuliana Sana

Anch'io ho dovuto subire la "violenza" di una pessima organizzazione, (e organizzazione è adularli) di un pubblico incivile e di un divo maleducato. Nessun controllo, posti numerati e pagati l'equivalente di una intera giornata di lavoro, inesistenti oppure occupati da fangosi scarponi antipioggia di abusivi assaltatori, un solo cancello aperto. Centinaia di persone ancora fuori quando il "divino" poco prima delle 21 incominciava a biascicare più che cantare qualche slegata parola! Dopo un'ora di attesa sono entrato, non ho visto niente con il mio bel biglietto numerato in mano che mi è servito solo per farmi aria e vi assicuro che non ce n'era bisogno. Ah, dimenticavo, grazie anche a Bob per averci accolto calorosamente, ci siamo sentiti in famiglia. Mi rivolgerò sicuramente ad una associazione di consumatori per far valere i miei diritti e per non darla vinta agli incapaci.
Gianpi

Se può consolare, ai tanti che hanno scritto vorrei raccontare la mia esperienza molto simile alla loro ma vissuta al concerto di Zucchero a Milano.
Anche io ho acquistato i biglietti nella platea, 60 cadauno anche per un bambino di 11 anni, concepita nel campo dello stadio di San Siro, convinto che mio figlio avrebbe potuto vedere lo spettacolo in un certo modo! La sorpresa è stata quando dopo tre/quattro canzoni la gente ha iniziato ad andare sotto il palco costringendo chi aveva i primi posti ad alzarsi in piedi sulle sedie per potere avere un minimo di visuale.
Gli organizzatori? Neanche una piega! E pensare che prima dell'inizio si scatenavano perchè ognuno si sedesse, giustamente, al proprio posto!
Nonostante questo, ho deciso di prendere in spalle mio figlio e pian piano mi sono conquistato un posto davanti in modo di vedere il concerto il meglio possibile!
Lo spettacolo è stato fantastico! il resto non importa................
Giovanni

Gentile redazione,
voglio unirmi alle numerose mail di protesta e raccontarVi l'incredibile disavventura vissuta ieri durante il concerto dell'amato Dylan.
Dal mio punto di vista bisogna senz'altro cominciare dall'assoluta ineguatezza del luogo scelto per l'evento. Il bellissimo Lazzaretto mal si adatta a manifestazioni di questo tipo: più volte mi sono chiesto cosa sarebbe successo nel caso in cui una persona avesse avuto bisogno di soccorso in un luogo che è una vera e propria trappola per topi..... con una sola uscita.
Passando all'organizzazione dell'evento ormai quasi tutto è stato detto: personalmente non riesco a comprendere come nessun responsabile fosse presente per gestire i posti numerati e profumatamente pagati da me come da altri. Ho rivolto la domanda a due vigili urbani che beati si godevano il concerto in una delle prime file: i due, con un gesto inequivocabile delle mani, mi spiegavano che non ne sapevano niente e che non era loro responsabilità, te pareva....
Ho la fortuna di essere abbastanza alto per poter vedere anche in queste situazioni ma la mia compagna, alla quale speravo di fare gradita sorpresa regalando il biglietto, non è stata certo altrettanto fortunata.
Spero che l'organizzazione fornisca qualche spiegazione ma dubito fortemente che ciò avvenga in quanto non esistono esimenti per uno scempio del genere.
Massimo

Io parlo solo del concerto...meraviglioso! E ne ho visti davvero tanti e non solo di Dylan...
L'organizzazione? Magari si poteva fare di più e meglio ma conosco personalmente un paio di ragazzi che hanno lavorato per portare questo grandissimo artista a Bergamo e si sono DAVVERO dati un gran da fare!!! Suvvia, non è morto nessuno.
Io di ieri voglio solo ricordare la superlativa prova artistica...l'acqua e i disagi (lecito recriminare, ci mancherebbe... ) passano e si scordano; le emozioni no.
Mi spiace solo per quelli che hanno avuto il coraggio di puntare su un peso massimo del genere e che l'anno prossimo, con le elezioni alle porte, si dovranno far da parte per lasciare campo libero a qualcun altro.
Valerio - Ghisalba

Basta poco per far capire la situazione: Cancelli aperti a rilento e solo dopo le otto, assistenza assente per individuare il proprio posto, zero controllo nei confronti di chi cambiava posto o addirittura ostruiva la vista mettendosi davanti al palco con tanto di ombrella aperta. Un disastro!
Mauro - Seriate

O cari Signori che vi lamentate di non aver goduto propriamente dei vostri biglietti da 50 o 60 euro, davvero pensavate che il privilegio di vedere Dylan dalle prime file potesse derivarvi dall'aver pagato una manciata di euro in più rispetto ad altri?
Sorry, ma ai concerti di Dylan non funziona così! Le persone che erano ieri sera davanti al palco e che sono peraltro quelle che sempre sono davanti a quel palco in qualsiasi città Dylan suoni, Italia, Europa e/o oltreoceano, si guadagnano quella posizione perchè seguono Dylan con lunghi viaggi (sotto il palco ieri c'erano oltre a Italiani di molte città, irlandesi, tedeschi, olandesi, sudafricani), con ore di attesa prima del concerto, se serve anche sotto la pioggia, con una comprensione ed un apprezzamento di ciò a cui assistono che voi non potete neanche lontanamente immaginare.
Quante canzoni avreste sperato di riconoscere seduti sulle vostre poltroncine? 3 o 4? sappiate che le persone sotto il palco riconoscevano ogni singola parola di ogni singola canzone e sussultavano a ogni articolazione della voce.
Solo la passione vera e l'investimento di tempo fanno acquisire quel diritto, non 20 euro in più!
p.s. se ancora pensate sia una questione di quattrini, sappiate che il sotto palco è prevalentemente composto da imprenditori, manager e professionisti; se invece pensate sia una questione di età che la media degli stessi è certamente sopra i 40 anni!
p.p.s. non arrabbiatevi oltre: sebbene non aveste i mezzi per apprezzarlo avete comunque assistito ad un concerto di Dylan
Massimo - Milano (uno del sotto palco)

1. Grande Bob Dylan e memorabile concerto!!!
Grande occasione per ascoltare un grande della musica popolare e della cultura americana a Bergamo. Personalmente molto al di sopra di ogni aspettativa.
2. Organizzazione pessima! Difficoltà ad entrare. 8 posti numerati a sedere in primo settore, acquistati per tempo per avere un buon punto di vista, non disponibili. Sicuramente ne valeva la pena, anche con quel tempo da lupi. Certo sarebbe il minimo il rimborso da parte dell'organizzazione della differenza del costo tra biglietto base e quelli molto costosi pagati con largo anticipo (i pochi stuart presenti allargavano le braccia e non sapevano che dire).
Stefano - Bergamo

Non posso che essere d'accordo con tutte le persone che si sono finora espresse (e solo negativamente) su ciò che è accaduto ieri sera prima e durante il concerto.
Premetto che sono un'assidua frequentatrice di concerti ed eventi, che prevedono spesso anche una maggiore affluenza di pubblico, e che una situazione simile non mi era mai capitata: che i cancelli vengano aperti pochi minuti prima dell'inizio del concerto e che io (come altre centinaia di persone accalcate insieme a me) non possa raggiungere il mio posto perchè nessuno ha tenuto sotto controllo la situazione è una cosa veramente incivile, e me la prendo con l'organizzazione in primis, non di certo con l'inciviltà della gente che, non trovando transenne o delimitazioni, ha "giustamente" invaso la zona limitata dei posti a sedere NUMERATI. Il giorno di apertura delle prevendite mi sono affrettata a prenotare il mio biglietto numerato di quarta fila da 60 EURO perchè, lavorando, pensavo (COME ACCADE PER QUALSIASI ALTRO EVENTO), di poter arrivare al Lazzaretto intorno alle 20.30 con comodità, senza per altro intralciare l'entrata di chi aveva preferito prendere i biglietti più economici e si trovava fuori dalla location da ore (CHE E' LA PRASSI!!!!) Senza contare il fatto che il biglietto più costoso mi avrebbe permesso di vedere e sentire da vicino un mio mito musicale. E mentre lentamente riesco a mettermi in coda (alle 20.45) sento le prime note venire dal palco: ecco questa è stata solamente la beffa... il danno è che appena riuscita ad entrare non ho avuto altro modo per raggiungere un buco qualsiasi sotto il palco (COSA CHE MI/CI ERA DOVUTA) che camminare sulle sedie e tra la gente accalcata e scoprire che nessuno, DICO NESSUNO, avesse il suo posto e non ci fosse NESSUNO della sicurezza a cercare di limitare il danno. Le foto da voi pubblicate rendono tutto ciò ancora più RIDICOLO visto che ritraggono il momento primo in cui è stato aperto L'UNICO CANCELLO (anche qui... vergogna!!!!... se c'è un solo cancello, si cerca di aprire prima o di agevolare l'entrata) e la poca gente che stava entrando è riuscita ad accaparrarsi il suo posto numerato! Nell'entrare ho espresso le mie lamentele circa l'apertura del cancello ad un orario assurdo (un'ora e mezza di ritardo) e lo steward addetto ai biglietti mi ha detto in tutta risposta: " si lamenti con l'organizzazione"... appunto!!! Io stavo facendo quello! E l'avrei anche fatto di nuovo ma... non c'era nessuno, neanche a fine concerto, se non questi poveri steward che iniziavano a sgomberare il campo! Ora mi chiedo: ci meritavamo tutto ciò? Sarebbe inutile dire che pretenderei un rimborso, credo che il 90% dei presenti lo vorrebbe. Vorrei però più che altro denunciare la mala organizzazione di un evento tanto annunciato/pubblicizzato quanto aspettato da me e da tutti coloro che da mesi avevano comprato un biglietto, QUALSIASI, anche non numerato. Per una volta che riusciamo ad ospitare come Comune un evento a mia memoria senza precedenti, riusciamo a rovinare tutto così. Meno male che l'arte ed il mito hanno avuto (dopo venti minuti dall'inizio del concerto) il sopravvento e hanno spazzato via (insieme alla pioggia) per un'ora la delusione e la rabbia di quasi tutti noi. Ma questo purtroppo non basta!
Grazie
V.S.

.....mi era già successo con Elthon John ....
.... ci sono ricascata con Bob Dylan ....
Ho buttato 60,00 sudatissimi euro per sentire MALISSIMO e vedere ASSOLUTAMENTE NIENTE in ultima «FILA» in piedi dietro un muro di pilastri umani e ombrelli aperti ... .un ODIOSO BOB che inizia a suonare con noi ancora accalcati sul piazzale dello stadio, in attesa di entrare e raggiungere il nostro pagatissimo posto ... A SEDERE ! che non ha nemmeno salutato ( ma questo è un problema suo ) noi che sotto una pioggia battente avevamo sperato in un rinvio del «concerto» ...
Sicuramente abbiamo capito (in molti) cosa dovremo fare semmai ci sarà una prossima volta: comprare il biglietto più economico e fiondarci sottopalco con uno sgabello personale ...Oppure suggerire giè da ora come pianificare gli ingressi a settori stagni ...
Vista l'inciviltà collettiva e il proliferare dei «furbini».
Però che tristezza di concerto !!!!
Rita L.

Buongiorno a tutti. Mi unisco alle critiche indirizzate all'organizzazione del concerto . Pagare 60 euro per non avere visuale è assurdo. Fra ombrelli , persone in piedi sulle sedie ... sicuramente per molti è stato un concerto rovinato ..Penso in particolare ad una signora «anziana» ed ad un bambino che avevano il posto vicino al mio.
Spero che, come in tantissimi altri casi, le critiche di centinaia di persone non vengano cestinate con indifferenza.
Virginia

Io quest'anno non c'ero, ma c'ero al concerto di Elton John, stesse condizioni e stessi sentimenti. Per questo ho deciso di non ripetere l'esperienza.
Ciao
Stefano - Cologno al Serio

Anch'io mi unisco al coro di proteste per il concerto di ieri sera di Bob Dylan organizzato al Lazzaretto.
Nessun controllo, nessuna divisione fra i settori, pochissime persone destinate all'assistenza per localizzare i posti...nonostante i biglietti per questo concerto siano stati pagati non poco.
Spero che tutte queste mail possano servire all'organizzazione del concerto per migliorare la gestione delle prossime edizioni. E spero anche che a fronte di tutte queste proteste, si possa avere una spiegazione dall'organizzazione stessa.
Laura-Bergamo

Gentile redazione
Anch’io ero presente ieri sera al concerto di Bob Dylan.
Non vado molto spesso ai concerti pertanto un’ora e mezza prima dell’inizio ero già all’interno del Lazzaretto.
Ovviamente non ho fatto code e dei signori eleganti hanno indicato a me ed ai miei amici la posizione dei nostri posti da 60 €.
Evidentemente, leggendo le altre e-mail, questi signori sono «scomparsi» poco prima dell’inizio del concerto.
Quando lo speaker ha annunciato Bob Dylan tutti si sono alzati ed una gran massa di persone si è diretta velocemente verso il palco in barba ai posti numerati ed a tutti coloro che credevano di godere di una buona posizione. La mia impressione è che questa non sia stata una cosa casuale ma «premeditata» magari da parte di pochi «furbi» che però sono stati seguiti da tanti, creando il caos.
Così ho seguito il concerto in piedi sulla mia sedia vedendo Dylan attraverso gli ombrelli. A proposito, ma non sarebbe possibile, vestendosi adeguatamente, evitare di aprirli? Anche questo è un segno di inciviltà è come dire: «Io ci vedo e sono al riparo, quelli dietro si arrangino».
L’organizzazione ha mancato ma credevo che anche noi bergamaschi fossimo un po’ più civili e rispettosi, un concerto di tale qualità lo avrebbe meritato.
Cordiali saluti
Stefano N. - Casazza

La soluzione è molto semplice: si inoltra una denuncia ad una delle molteplici associazioni di consumatori (altroconsumo, confconsumatori ecc.) e state tranquilli che qualunque giudice, di pace ma anche di magistratura ordinaria, vi riconoscerà il danno e sarete rimborsati.
Ricordatevi sempre che, se vi fate pecore, il lupo vi mangia.
Gianni

Concordo in pieno noi avevamo posti assegnati 2 settore lettera M ma la lettera non esisteva. Di norma i posti numerati consentono l'accesso anche poco prima dell'inizio dei concerti. Visto la serata il ritardo nell'afflusso non ci voleva molto a ritardare un attimo l'inizio dello spettacolo.
Allo spettacolo sentivo anche la presenza di stranieri, abbiamo fatto la solita figura da incompetenti.
Cordiali Saluti
Giuseppe

Gentile Redazione buongiorno,
anche io mi aggiungo alla protesta dei moltissimi spettatori che sono stati, a mio pareri, truffati dall'organizzazione del concerto.
Mi permetto infatti di utilizzare la parola «truffa», in quanto anche io mesi fa (esattamente il giorno dell'apertura della prevendita) pensavo di cautelarmi comprando il biglietto più caro, sicuro di godermi Dylan seduto ed in tranquillità.
Di certo sapevo di non poter pretendere una copertura dei posti a sedere, ma il minimo, come ho visto in altri eventi o in manifestazioni anche in piazza, sarebbe stato l'accesso limitato tramite transenne e/o security dell'area poltroncine, di modo che chi avesse pagato per la zona, giustamente poteva godersi il concerto come da diritto preacquisito.
Non è solamente la differenza di prezzo che mi ha fatto pensare (a questo punto non avrei preso nemmeno io il biglietto più caro), ma il fatto che ho dovuto trovare persino io un' altra sistemazione, altrimenti il concerto non l'avrei proprio visto del tutto.
Mi spiace molto, questi signori hanno rischiato di rovinare l'evento dell'anno a Bergamo; di sicuro io non parteciperò mai più a manifestazioni simili che si svolgano al Lazzaretto, e credo molte altre persone la penseranno al mio stesso modo.
Vi ringrazio per avermi permesso di esprimere il mio parere, sperando che questa disorganizzazione non accada più in eventi simili.
Cordiali Saluti
Andrea C. - Bergamo

Beh il concerto è stato bellissimo, ed in fondo anche quel poco di pioggia ha messo tutti di buon umore, ma l’organizzazione…
Forse è inutile ripetersi, nessuna indicazione sui posti numerati, nessun addetto a cui rivolgersi, coda ad entrare, coda all’unico bagno aperto (peraltro unisex, le signore giustamente si lamentavano!)
E poi anche la beffa della coda per uscire dopo il concerto: Nessuno, dico nessuno a gestire la situazione, bancarelle di gadgets abusive appena dopo il portone del Lazzaretto, creavano infatti un effetto tappo.
La civiltà di noi spettatori alla fine ha prevalso: infatti nessuno ha voluto rovinarsi la serata in inutili discussioni per rivendicare il proprio posto.
Voto a Bob: 8
Voto al pubblico: 9
Voto all’organizzazione: INCLASSIFICABILE!
Ciao
Andrea L. - Dalmine

Concordo pienamente con le proteste contro l'organizzazione del concerto di Bob Dylan. Promosso l'artista (anche se qualcosa in più poteva concedere al suo pubblico), bocciato chi ha organizzato così male la serata. Saltati tutti i posti, gente in piedi davanti al palco: perché far pagare (profumatamente) posti numerati se poi non si è in grado di controllare e gestire?
Allora era meglio il biglietto unico.
Enrico Mirani - Brescia

Gentile Redazione,
fresco dell'esperienza del concerto di Bob Dylan al Lazzaretto ieri sera, vi contatto per raccontare il mio enorme disappunto per la disorganizzazione dell'evento.... tanto quanto la performance è stata di altissimo livello (dall'esecuzione al suono, etc. etc...), tanto è stato di bassissimo livello tutto il resto...
arrivati da Milano prima delle 20:00, siamo riusciti ad entrare solo alle 21:00, proprio quanto Dylan iniziava a suonare (con un'enormità di persone ancora in coda all'esterno, vista la ritardata apertura dei cancelli, etc.etc.)...
e SORPRESA, SORPRESA ..... i nostri biglietti da 50 EURO non servivano a niente, in quanto tutto il pubblico era ammassato a caso verso il palco ed era impossibile trovare un qualsiasi supporto organizzativo (stewards, etc.)... quindi, abbiamo speso la differenza vs. il biglietto standard per niente !!!!!!!
Ho scritto all'organizzazione del festival, invitando calorosamente a non ripetere più l'esperienza dei posti pre-assegnati in queste occasioni... evidentemente la cosa non è (stata) gestibile in queste occasioni (altri concerti al Lazzaretto gli anni passati, senza posti assegnati, si erano svolti regolarmente e molto piacevolmente) e si è trasformata in una presa in giro....
mi piacerebbe molto avere qualche riscontro su cosa sia successo (visto che in altri paesi questo avrebbe generato rimborsi, citazioni. etc. etc.) e sapere se altri hanno analogamente protestato.
Grazie, cordiali saluti,
Paolo Bandera
 

Cari Signori,
Vi segnalo con rammarico che il concerto di Bob Dylan al Lazzaretto di Bergamo è stato una profonda delusione, non per la musica di un genio artistico, ma per il caso eclatante di malorganizzazione.
Noi e le centinaia (migliaia?) di altre persone che hanno speso €60 per posti garantiti, numerati, non solo hanno dovuto perdere l'inizio del concerto perchè l'ingresso al Lazzaretto era lentissimo, ma poi una volta entrati, abbiamo trovato il caos: posti numerati impossibili da trovare, una massa di persone che avevano speso meno della metà di noi in piedi davanti al palco, senza riguardo per le sedie numerate. Assenza totale di assistenti dell'organizzazione per localizzare i posti assegnati e per tenere sotto controllo la folla...
Dall'Eco di Bergamo di oggi (17-06-08) si legge: "Sono saltati tutti i posti e qualcuno ha anche protestato: «Come? ho pagato fior di soldi per un posto davanti e mi sono trovato dietro la massa, tutti in piedi, sotto il palco?». È andata così, ma valeva la pena." Una conclusione di leggerezza menefreghista e totalmente sbagliata, per chi invece crede che la cultura e la civiltà vanno a pari passo.
Indirizziamo questo reclamo a vari soggetti, non sapendo bene a chi rivolgerci. Vi preghiamo di inoltrarlo a chi di competenza.
Distinti saluti,
Beth Schommer e Massimiliano Toffolon

(17/06/2008)

Polemiche sul concerto di Dylan : L'assessore Fusi risponde
 

Pubblichiamo il testo integrale della dichiarazione dell’assessore alla Cultura del Comune di Bergamo Enrico Fusi in merito alle proteste per l'organizzazione del concerto di Bob Dylan
 

Numerosi spettatori che hanno assistito, lunedì 16 giugno, al concerto di Bob Dylan al Lazzaretto di Bergamo, hanno avanzato proteste per l’organizzazione, lamentando una supposta ritardata apertura dei cancelli e il fatto che non si siano fatti rispettare i posti numerati ed i settori, con conseguente danno per chi ha pagato un biglietto per un posto numerato, salvo poi ritrovarsi nell’impossibilità di vedere il palco se non alzandosi in piedi.

Anch’io ero presente al concerto. Confermo che i disagi si sono effettivamente verificati. Me ne dispiaccio molto e, per quanto possa valere, faccio le mie scuse a quanti sono stati danneggiati. Eppure – sono convinto – non si può non considerare la situazione particolare in cui il concerto si è tenuto.
I primi contatti con gli organizzatori per portare Bob Dylan a Bergamo, risalgono al febbraio scorso. Ci sembrava più che ragionevole prevedere questo grande evento al Lazzaretto – all’aperto – per il 16 giugno. Che proprio nei giorni del concerto dovessimo trovarci in pieno clima autunnale, nessuno certo poteva prevederlo. A mio parere, infatti, le condizioni atmosferiche sfortunate e assolutamente anomale di questi giorni sono state decisive nel determinare i disagi che si sono verificati.
Ciononostante – seppure con fatica – il concerto si è tenuto. Attorno alle ore 18, però, questo non era certo scontato e lo stesso managment di Dylan scuoteva il capo perplesso guardando la pioggia incessante: in caso di annullamento, il concerto non si sarebbe potuto recuperare e sono certo che quello sarebbe stato un danno anche maggiore per tutti i fans di Dylan.

Ciò detto, e premesso che non compete all’Amministrazione comunale – che è partner, ma non organizzatrice dell’evento – dare le opportune spiegazioni sulla gestione della serata, credo sia importante fare alcune precisazioni. In primo luogo: i cancelli sono stati aperti alle ore 19 e non alle ore 20. La mia impressione è che molti, a causa della pioggia, abbiano deciso di raggiungere il Lazzaretto più tardi di quanto non avrebbero fatto in caso di bel tempo. Questo ha fatto sì che si creasse la calca a ridosso dell’inizio del concerto. Che Dylan abbia cominciato a suonare puntuale, senza attendere che tutti entrassero, fa parte della leggendaria ritrosia del personaggio a tener conto delle esigenze dell’organizzazione.
In secondo luogo: gli spettatori che entravano nel Lazzaretto, causa le sedie bagnate e la pioggia intermittente, in maggioranza non hanno preso posto, preferendo – comprensibilmente – ripararsi sotto i portici. Di conseguenza, quando Dylan ha dato inizio al concerto, gran parte degli spettatori sono scattati sotto il palco, annullando automaticamente le differenze di settore (che sono anche differenze di costi dei biglietti) e rendendo così impossibile a tutti gustare il concerto da seduti.
Un servizio d’ordine c’era (55 addetti): ma nelle previsioni doveva controllare il rispetto dei posti assegnati; non poteva certo contrastare alcune migliaia di persone che corrono compattamente in avanti. Francamente non credo esistessero soluzioni più efficaci per intervenire correttamente in una situazione così anomala.
Per quanto riguarda altre fantasiose e ipotetiche soluzioni che ho sentito proporre, posso assicurare che, in un contesto del genere, sarebbero state impraticabili. Per esempio, basta il buon senso per capire che è impossibile transennare i diversi settori, come qualcuno ha ipotizzato: in tal caso, in uno spazio particolare come il Lazzaretto, nessuna Commissione di Vigilanza avrebbe mai concesso l’autorizzazione allo svolgimento del concerto e – soprattutto –, in caso di panico, le conseguenze avrebbero potuto essere ben più gravi rispetto alla perdita del posto acquisito.

E ciò mi consente di collegarmi ad un altro punto che mi sta particolarmente a cuore. È vero: Bergamo non dispone, al momento attuale, di spazi ideali per ospitare grandi eventi per migliaia di persone. Ciò nonostante, non si rassegna ad aspettare chissà quali tempi futuri e migliori per organizzarli. Abbiamo deciso di scommettere, rischiare e impegnarci per portare a Bergamo nomi del calibro di Elton John e Bob Dylan. Questo per un’unica ragione: crediamo che la nostra città lo meriti. Crediamo che Bergamo debba poter ospitare grandi eventi di livello internazionale, che possano consentire ai bergamaschi di assistere a manifestazioni straordinarie e al pubblico che viene da fuori di conoscere e apprezzare la nostra città. Certo, a non far nulla, non si rischia mai nulla.

Enrico Fusi, assessore alla Cultura, Spettacolo e Turismo Comune di Bergamo
(17/06/2008)

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BERGAMO : Concerto di Bob Dylan, la Lega Nord chiede spiegazioni al Sindaco
 

E adesso il concerto di Bob Dylan fa discutere il Consiglio Comunale. Dopo le numerose proteste per l'organizzazione del concerto, con i posti a sedere numerati di fatto resi inutili dall'«assalto» al sotto palco e altri disagi denunciati dagli spettatori (leggi le mail arrivate in redazione), il gruppo consiliare Lega Nord Padania (firma Daniele Belotti) ha presentato una interrogazione urgente al Sindaco, all’assessore alla Cultura e all’assessore alle politiche giovanili.


Questo il testo dell'interrogazione:
«Premesso che:
- come già verificatosi con il concerto di Elton John, anche l’esibizione di Bob Dylan ha registrato un’organizzazione pessima;
- tutto è sembrato essere finalizzato al massimo profitto e del minor costo: poco personale di servizio, scarsità di numero di bagni, approssimazione nella gestione degli spettatori;
- come per Elton John a causa della mancanza quasi totale di servizio d’ordine, centinaia di persone non hanno rispettato il proprio posto a sedere accalcandosi sotto il palco pregiudicando così la visuale a chi era seduto;
- risulta che l’afflusso di entrata al Lazzaretto, sempre a causa della scarsità di personale di servizio, sia stata lentissima con centinaia di persone ancora in coda sul piazzale all’inizio del concerto;
Visto che
- come ampiamente denunciato nelle scorse settimane, il concerto di Bergamo è costato il 60% in più rispetto a quello del giorno prima a Trento;
- il Comune da anni si affida a una costosa agenzia di organizzazione, la Harold e Maude, che di fatto risulta essere solo un’intermediatrice;
- con questi costi aggiuntivi ci si sarebbe aspettati una maggiore qualità nell’organizzazione e nel servizio agli spettatori;
Preso atto che
- a Bergamo il contratto sottoscritto con la Harold & Maude prevede che il Comune metta a disposizione gratuitamente l’area del Lazzaretto, palco, luci, bagni chimici, e inoltre conceda un contributo di 130.000 euro sotto forma di sponsor, un altro contributo di 34.000 euro per la gestione dell’intero Summer Sound Festival e il permesso a gestire il servizio ristoro;
- a fronte di un costo complessivo di circa 250.000 euro (come a Trento), più 20.000 euro circa di Siae, l’agenzia organizzatrice tra vendita biglietti (212.000 euro) e contributi vari incassa circa 400.000 euro;
Si interroga per sapere
- perché, dopo il precedente di Elton John, non sono stati previsti degli accorgimenti per l’afflusso e l’accompagnamento degli spettatori e il controllo della platea;
- a cosa sono serviti i 150.000 euro incassati in più dagli organizzatori rispetto ai costi del concerto di Trento;
- se hanno accertato, dopo la precedente interrogazione al riguardo, chi è il vero organizzatore dell’evento, se la Harold e Maude, come appare dalla delibera comunale, o la D’Alessandro Galli, come risulta invece dai biglietti e dalla dichiarazione Siae;
- se sono soddisfatti dell’organizzazione e dell’immagine dell’evento gli sponsor che hanno finanziato, senza neppure apparire sui manifesti e locandine, il concerto;
- se pensano ancora di affidarsi ai soliti costosi e approssimativi agenti di intermediazione per l’organizzazione di qualche evento futuro;
chiedono
- che il Comune, in qualità di affidatario dell’organizzazione, rivolga le proprie scuse a tutti gli spettatori danneggiati da questa approssimativa gestione dell’evento».

(17/06/2008)

( fonte : eco.bg.it )

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Bob Dylan, notte sotto la pioggia (di polemiche)

clicca il link sotto per l'articolo  e un video con le interviste agli spettatori e 10 secondi di Like a rolling stone
http://www.eco.bg.it:80/EcoOnLine/SPETTACOLI/2008/06/17_Dylan.shtml

 

Mercoledi 18 Giugno 2008

Questa sera il concerto di Aosta , aspettiamo le vostre recensioni !!!!

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A MAGGIESFARMER FACE TO FACE WITH BOB

Ciao Mr. Tambourine ,

sono Dino da Parma. E' la prima volta che ti scrivo -e ti faccio i complimenti per la puntualità e le informazioni che quotidianamente inserisci sul sito - anche se in passato mi sono già sentito con Napoleon che saluto tuo tramite.

Volevo solo renderti participe e con te tutto il popolo amante di Dylan, dell'incredibile esperienza che ieri mi ha visto parlare - circa 10min. - con il grande BOB!!!!
Grazie ad un mio carissimo amico che lavora in un importante casa discongrafica, ho ottenuto un pass "all areas" per il concerto di Bergamo di ieri sera.....bene...prima del concerto le mastodontiche guardie del corpo mi hanno permesso di avvicinare il "piccolo" - perchè è basso e magro - Bob...l'emozione è stata grandissima e, penso, che mi possiate capire...ora ho 35 anni ma è da quando ne avevo 11 che seguo Bob e, finalmente, dopo 22 concerti..eccomi a tu per tu con il mito.
E' stato molto gentile, mi ha autografato con dedica Tarantula, 2 vinili ed una rivista (su quest'ultima ha scritto: To Dino, keep in touch with me, best wishes Bob Dylan"), ma senza mai proferire parola...io gli raccontavo di come amassi la sua musica, del fatto che stessi scrivendo un libro dedicato alle sue canzoni...non so se capiva o forse se io non mi facevo capire...l'emozione era ed è ancora tanta, ma non ha mai proferito parola. Al termine degli autografi di rito, però, si è alzato e mi ha dato una pacca sulla spalla accennando ad un piccolo sorriso.....Penso sia un gesto di "intimità" incredibile per il burbero BOB!!!!
Ancora non riesco a crederci...il desiderio di una vita si è realizzato....

PS. piccolo dettaglio il concerto è stato come sempre molto bello.

Ciao Dino

Hello Mr. Tambourine ,

My name is Dino and I come from Parma. This is the first time that I've ever written to you, so I would like to take the opportunity to thank you for the Maggie's Farm site and say "hello" to Napoleon in Rags, the Founder.

I would like to let all the Dylan followers know of my incredible experience that enabled me to see and speak to Bob Dylan for about 10 minutes yesterday!
Thanks to a dear friend that works in the record industry, I was able to get a pass for "all areas" at Bergamo last night. Before the Concert, one of the enormous bodyguards allowed me to approach a "small" (because he is small and thin) Bob Dylan.
The emotions I was feeling are indescribable and, as I am 35 and have been following Bob since I was 11, here I was, after 22 concerts, standing in front of a living legend!
I must say he was very kind and he autographed, with a dedication, his book "Tarantula", two vinyl records and a magazine, where he wrote: "To Dino, keep in touch with me! Best wishes, Bob Dylan" all this without ever saying a word ... I told him how much I loved his music and that I was writing a book dedicated to his songs. I don't know whether he understood me or I explained myself badly ... the emotion I felt and still feel was overwhelming ... and again all this without saying a word …
After the autograph, he stood up and gave me a friendly pat on the back and made what seemed to me a slight grin. For someone like him, to allow me a intimate moment alone, considering the reserved character of the man, I still can't believe it ...
A life’s time dream, had come true!

P.S. One small detail: as always the Concert was very good.
Ciao, Dino


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Caro Dino , non trovo la parola adatta , ma una volta si diceva " Sei proprio un culattone " :o) . Ti invidiamo tutti , immagino la faccia di "Napoleon in rags" che gli da la caccia da 10 anni !!! :o((( . Adesso dormici sopra , poi a mente serena , facci sapere di più , le tue emozioni , le sensazioni , le impressioni , non capita tuti i giorni di trovarsi davanti a Bob , già il fatto che ti è capitato ha dell'incredibile , più unico che raro , e siamo contenti che sia successo ad un Maggiesfarmers . Certamente se gratti nella mente potrai tirar fuori qualcosa di più , hai stuzzicato la nostra curiosità ed anche la nostra invidia , non puoi cavartela con quattro parole e basta . Restiamo tutti in attesa e , qua la mano , almeno uno ce l'ha fatta!!!! Complimenti davvero !

Mr.Tambourine :o(((((((

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IL SONDAGGIO DI MF : DYLAN PRO E CONTRO

aggiornato con la mail di Albino 

Caro Tambourine ,
vorrei partecipare anch’io al sondaggio pro e contro , il problema è che non so decidere da che parte stare . Concordo con i critici che i concerti sono una cosa che si trascina da tempo , ma al cuor non si comanda , come ho letto nella mail di Dean Spencer , anche per me Dylan potrebbe salire sul palco e stare immobile senza fare niente , è l’ultima leggenda vivente , da contemplare e non da criticare . Perciò , pur con profondo dubbio ,dico Pro .
Albino - Rieti

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VIENNA - Le recensioni dei nostri Maggiesfarmers : Peter Del Bello

Ciao Mr.Tambourine
dopo le tue belle parole e quelle di Otello mi sono sentito in dovere di accogliere il vostro desiderio di scrivere alcune mie sensazioni.
Mi scuso peri il ritardo e naturalmente vi ringrazio e spero con questa di potervi accontentare.

Vienna 10.06.2008

Una tempesta di appassionati provenienti da tutte le parti del mondo hanno invaso la Stadthalle di Vienna, tra questi anche alcuni che si trovano qui per i campionati europei di calcio e hanno apprafittato del riposo delle loro squadre del cuore per vedere e ascoltare Bob Dylan, un’altra leggenda popolare quanto Pelè, Maradona o Ronaldo.
Dylan e la sua Band di musicisti incappellati e ingessati nei loro completi grigi hanno cominciato il concerto alle 19:45.
Alternando ballate e feroci-blues hanno mantenuto per tutto il concerto un ottimo livello qualitativo, unica eccezione una fastidiosa interpretazione di Highway 61 Revisited, rovinata purtroppo dai riff di Danny Freeman che estrapolati dal contesto musicale del gruppo non sarebbero stati niente male.
Posso soltanto ipotizzare che Danny o l’ha suonata su una tonalità diversa. oppure, cosa più probabile, la sua Fender Stratocaster si era scordata non poco.
Questo però non ha impedito al pubblico che fremava sulle sedie del parterre di avventarsi ai bordi del palco proprio durante l’esibizione di Highway 61.
Bob Dylan ha cantato le sue canzoni passando da interpretazioni drammatiche, emozionanti, furiose, intense e profonde.
Sul palco è lui il comandante della nave, non c’è dubbio, guida i musicisti come un timoniere che conosce ogni segreto della materia oscura e misteriosa che va ad affrontare in ogni sua esibizione.
I mezzi che usa sono sempre e comunque quelli di sempre, sguardi fulminati, cenni del capo e sorrisi.
C’è qualcosa da un pò di tempo che non gli consente di prendere la chitarra per un intero concerto e così è diventato usuale vederlo dietro una tastiera saltellare e schivare le note come un boxer sul ring .
È chiaro che il palco è il suo habitat preferito, l’unico dove ama rivelarci i suoi segreti e le sue visioni.
I cento concerti all’anno, uno più uno meno, ne sono la riprova.
Sono venti anni anni che prosegue ininterrottamente questo Never Ending Tour.
È sempre più evidente il piacere nel vedere ogni volta più giovani affluire numerosi ai suoi concerti.
Il suo volto di pietra allora improvvisamente accenna spigoli di risate agli angoli della bocca.
Le faccie di pietra non mentono mai.
Il concerto ha avuto immediatamente una buona partenza, con una nervosa scodazzante Cat's The Well, passando per una delicata Love Minus Zero / No Limit.
Ho sentito una Master Of War tutt'altro che vecchia, bensì cattiva, minacciosa di morte, pulsante.
Nel modo di cantare di Dylan oggi incidono i suoi 67 anni ma canta ancora bene, interpreta, racconta con voce narrante, e come se Omero, Ungaretti, Hank Williams e Muddy Waters s’incarnino in lui.
Ostinatamente e inesorabilmente per l’intera serata si impegna a risalire il delta del Mississippi fino a Chicago a tempo di blues e rock.
Tangled Up in Blue è stata una spirale di versi danzanti che ha trascinato la platea in un vortice di apprezzamenti e ovazioni.
Dylan e la sua band sono saltati giù da un trabballante vagone merci per Memphis con High Water (For Charlie Patton) per scorrazzare su una chevy cabriolet per il Rock-'n 'Roll di Summer Days, ancora richiamato al blues dalle sirene di un battello a vapore in The Levee's Gonna Break e poi si è incamminato con le scarpe rotte di una classe proletaria che qualcuno crede non esistere più nell'ammonimento di Workingman's Blues # 2.
Proseguendo ha asciugato le disabili lacrime di distruzione di un reduce in John Brown.
Almeno masochista nella lunghezza trainate la sanguinante It's Alright Ma (I’m Only Bleeding), la prima volta 43 anni prima fece clamore contro la follia della vita, oggi è stata suonata come da una hillbilly jazz band non perdendo però di un millimetro la grandezza dei suoi versi.
La morte non è la fine. E la vita prende anche un pò!
È stato un bel concerto, e non è stato un Talkin': "Cuore bruciante', ancora yearnin '/ non ci sarà misericordia per voi,una volta che avrete perso", ma ancora una volta un Walkin' necessario e imperdibile per le nostre membra, qualunque esse siano.

Peter Del Bello

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Trento - Le recensioni dei nostri Maggiesfarmers : Tommaso Sega

Ciao Mr. Tamburine, sono stato anch’io al concerto di Trento.

Quale onore, praticamente sotto casa mia!

Per cominciare devo purtroppo dire che non mi era mai successo di assistere ad un concerto dentro un recinto per animali. Situazione curiosa capitatami invece ieri sera. I posti in piedi, infatti, si sono rivelati essere un infame recinto per i maiali che circondava l’area dei posti a sedere, dove non era praticamente possibile vedere decentemente il palco e con tanto di fango e puzza dei cessi chimici. Quel che è peggio, ai lati il tutto era guarnito da un’umiliante transenna alta due metri che obbligava i pezzenti come me, che avevano pagato “solo” 31 euro, a vedere lo spettacolo a scacchi come in galera. Ciliegina sulla torta: i tizi della sicurezza e i pompieri, disposti tutto intorno ai bordi dell’area centrale, continuavano a chiacchierare tra loro e a dare indicazioni ad alta voce, infischiandosene del fatto che stavano tra noi plebaglia infame e lo spettacolo. Ci tengo a precisare che pur essendo molto vicino al punto in cui sono state sfondate le transenne, pur tentato, non ho approfittato dell’occasione e sono rimasto nella “gabbia”, un po’ perché sono un fifone e un po’ per rispetto dei poveracci che avevano pagato per assistere al concerto da seduti (anche se boh, seduti ad un concerto rock...), però non condanno di certo chi si è ribellato a una sistemazione tanto indegna e disonesta.

Organizzazione retrograda a parte, ho assistito a quel che direi essere stato un gran bel concerto. Sono un novellino, temo. Sarà che il dottore non mi ha ancora ordinato di farmi ossessionare dalle imprese di Dylan dal vivo, soppesando scalette e scaricandomi bootleg (si scherza eh, ogni appassionato si appassioni come e quanto più gli aggrada!), non saprei dire quanto di nuovo o di vecchio ci fosse nelle cose sentite ieri sera. L’unico mio precedente con Dylan è stato a Bolzano l’autunno di cinque anni fa: concerto granitico con un Dylan in gran spolvero, senza le scivolate di ieri sera, ma a conti fatti anche con qualche episodio esaltante in meno. O così mi era parso e mi è parso. Cinque anni dopo ho trovato una voce più vacillante, anche se ancora più roca e profonda, quasi da anfratto waitsiano ormai. Rispetto ai tremendi echi del Palaonda bolzanino, stare all’aria fresca ha decisamente giovato al sound, anche se l’aprirsi al paesaggio non ha fatto troppo bene alle gracilità di qualche canzone.

Comunque, se faccio i conti su diciassette canzoni solo sei si ripetono rispetto al concerto di cinque anni, molto più della metà sono per me totalmente nuove. Direi che non mi posso lamentare.

Non ha ingranato subito il concerto. O per me è stato difficile farlo ingranare da dietro delle sbarre. “Tweedle Dee & Tweedle Dum” è, o mi è sembrata essere, un po’ incerta e zoppicante; sarà l’unico brano ritmato della serata a non brillare. Con “Lay, Lady, Lay” (classico che pure non mi ha mai fatto impazzire) si tira avanti già meglio, per poi entrare a pieno regime con la sferragliante “Watching The River Flow”, a fare da eco ai treni che passavano proprio dietro le tribune in fondo (scenografia molto folk a pensarci). Poi: banghete! Dylan spara il capolavoro: una “Blind Willie McTell” da infarto, in un arrangiamento semplicemente devastante (che magari avrà già riproposto in mille altri concerti precedenti, ma a me che mi cala? mica c’ero negli altri mille concerti precedenti...). Finalmente sono attizzato come si deve. Gran peccato allora che subito dopo arrivi una “Spirit On The Water” in cui la voce del Nostro rantola e agonizza, come se provenisse dal fantasma evocato nel testo. L’alternanza di pezzi ritmati e ballate sarà un po’ il cruccio della serata, un po’ perché per la voce di Dylan non è serata per le mezze misure, un po’ perché la situazione e lo scenario si prestano a tutto tranne che a quel minimo di raccoglimento che proprio ci vuole quando ritmo e tensione musicali si attenuano. E infatti subito dopo risalgo la cresta dell’entusiasmo con una sgambettante “Rollin' And Tumblin'”, canzone che su disco mi diverte ma non mi entusiasma, ma nell’occasione mi coglie una folgorazione: ha un che di marcetta felliniana, un ipotesi di Nino Rota che fa il blues e ci da pure dentro; a sorpresa una delle cinque stelle della serata. Si rallenta (ovviamente) con “Tryin' To Get To Heaven”, ma stavolta il coinvolgimento non cala troppo grazie ad un’esecuzione suadente, sufficientemente corposa da non disperdersi. L’“High Water” che viene dopo faccio fatica a riconoscerla, ma capolavoro era su disco e capolavoro rimane anche nella versione di tuoni e fulmini proposta. Lo stato di grazia stavolta persiste anche nell’inevitabile ballata successiva: “Beyond The Horizon” è il miglior passo lento della serata, sognante e stralunata, ma anche compatta e precisa. Senza le svenevolezze della versione in studio è pure più bella che su disco. “It's Alright, Ma (I'm Only Bleeding)” finalmente mi fa sentire un veterano dei concerti: dato che è lo stesso arrangiamento di Bolzano, la riconosco fin dai primi accordi e mi posso sentire come uno che su Dylan sa il fatto suo. E come a Bolzano mi riempie la testa e quasi mi stordisce. Non si può dire la stessa cosa per la successiva “Don't Think Twice, It's All Right”, diciamo corretta, ma senza la luce che l’aveva illuminata cinque anni fa, a parte una divagante coda strumentale con quell’armonica che quando arriva ti sembra sempre di essere tra le comparse in bianco e nero di “Don’t look back” . Pure “Highway 61 Revisited” si era già sentita in una versione simile a Bolzano, l’elettricità c’è, la voce un po’ meno, ma è sempre un gran bel sentire. Poi “Nettie Moore”, che è tra le ultime di Dylan forse la mia preferita, con quel ritornello cha fa cadere le foglie dagli alberi. Però dal vivo perde tutta la sua triste dolcezza e diventa roba spettrale, roba ostica, da teatro No giapponese. E appunto ci starebbe anche bene se fossimo in un teatro dalle sedie cigolanti, ma così all’aperto, con le orecchie che ancora ronzano per la canzone precedente non c’è verso di non smarrirsi di fronte a tanta perdita di densità. Con “Summer Days” si chiude il i mio remake di Bolzano e si torna a battere i piedi e farsi riempire la testa dal wall of sound del gruppo. Cala momentaneamente il sipario con uno dei capolavori della serata: una “Ballad Of A Thin Man” uscita diritta dall’allegro mondo dei morti di Tim Burton. Dylan & company ci danno giù di cartavetro come al solito, ma per quanto diversamente raffinata la materia resta splendidamente obliqua e misteriosa come l’originale e la chitarra ti martella dentro ad ogni inizio strofa. Visto che non ci sono più controlli al bis mi porto sotto il palco anch’io, ed esplode una ”Thunder On The Mountain” (fortunatamente il titolo non è assecondato dalle precarie condizioni atmosferiche – anche perché nel già fangoso “recinto degli animali” ci saremmo trovati come nelle sabbie mobili) che scatena l’euforia generale. E infine, siori e siore... non so da quanto l’abbia rispolverata, quindi le prime note sono una mazzata, non me l’aspettavo proprio l’avrebbe fatta quella canzone lì, il “classico” che chi ci capisce di Dylan ama odiare, “Blowin' In The Wind”, insomma. Ci mette ironia Dylan nell’esecuzione quasi parodistica e facendosi pure quattro risate (Dylan ride! – quasi come la Garbo) con i musicisti che sghignazzano proprio. Non è più una ballata o una preghiera, ma un allegro motivetto da fischiettare. La risposta continua a volare via nel vento ma forse non è così importante. Il vecchio suonatore Dylan sembra non avere più pensieri da offrire al denaro, all’amore e al cielo. Spero che anche lui capiterà di essere sorpreso nei suoi novant’anni. Magari con una chitarra (o una pianola) sotto le dita... ma anche no.

Ciao, Tommaso Sega.


Complimenti Tommaso , recensione da perfetto critico , giornalista e appassionato dylaniano !!!! Faccio i miei complimenti anche alla perfetta Organizzazione del concerto , della quale ho evidenziato in rosso i meriti !!!!!! :o(((((

Ciao e grazie , :o) Mr.Tambourine

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Bob Dylan, a Trento il poeta folk      clicca qui

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I Love Bob Dylan! 18 canzoni dedicate a Bob da Jokerfan   clicca qui

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Feste private e star musicali

Il mese scorso Whitney Houston ha fatto il suo primo concerto a Londra da quando è uscita dal suo problema di dipendenza da droga. Nessuna recensione è stata riportata sui giornali e nessun filmato è stato trovato su YouTube. E perché? Semplicemente perché il party da un milione di sterline era privato e pagato da un milionario imprenditore della telefonia! Se le vendite del suo prossimo album saranno deludenti, sa per certo che potrà però continuare guadagnando sulla scia di quest’ultima “moda dei ricchi”!
Mentre le vendite degli album e le relative percentuali diminuiscono, questa nuova fonte di reddito, come dimostrano i numeri relativi al 2007, sta aumentando sempre più.
Qualche anno fa quasi nessun artista avrebbe mai considerato uno spettacolo privato ma, come l’agente americano di molte celebrità Grabow ci dimostra, se sei disposto a pagare, anche Beyoncè potrà cantare al bar-mitzvah di tuo figlio, e i Rolling Stones potrebbero essere la band ad animare il tuo compleanno!
Si dice che a Madonna siano stati offerti 5.000.000 di sterline per prendere parte ad una festa a Dubai a novembre, mentre Elton John potrebbe guadagnarne 2.600.000 per un’inaugurazione di un hotel a Mosca e perfino la tormentata Amy Winehouse ha portato a casa 1.000.000 di sterline per due feste a Parigi qualche settimana fa.
Una volta ci si accontentava di una buona cover-band ma ora i ricchi vogliono –e possono pagare- l’artista originale in persona!
Hannah Sandling, una famosa stilista, ha visto gente come Tom Jones, Justin Timberlake, Dionne Warwick e Diana Ross esibirsi di fronte a poche centinaia di persone. Il punto è organizzare una festa che sarà ricordata per mesi e in cui tutti gli invitati saranno certamente presenti.
Il manager delle Sugababes, Mark Hargreaves, dice che le ragazze fanno quasi 15 eventi all’anno, in cui cantano fino a 40 minuti dei loro greatests hits!
<<Alcune di queste persone si spingono ad oltranza pur di ricreare un live venue. Ho visto dei palchi incredibili costruiti nei giardini delle loro case: diventa un piacere esibirsi lì.>>
Inclusi nel cachet ci sono i servizi aggiuntivi della star, come chiacchierare con gli invitati, posare per foto e firmare autografi. Ma ciò che non possono assolutamente fare è discutere del party con la stampa o vendere le foto privatamente.
A febbraio un imprenditore di videogiochi californiano ha pagato 15.000 sterline per sentire un set esclusivo di canzoni nuove a casa di Pete Doherty. Ma se avesse saputo che solo qualche settimana prima Doherty aveva accettato volentieri 100 misere sterline da un padre che gli aveva chiesto di cantare alla festa di compleanno della figlia, forse si sarebbe arrabbiato…!
Roman Abramovich, la 15° persona più ricca del mondo e presidente del Chelsea football club, si dice abbia pagato un gruppo di musicisti brasiliani, i CSS, per esibirsi alla festa di compleanno di sua figlia per circa 185.000 sterline.
Altri grandi nomi che potrebbero presto esibirsi a audiences private sono: Dolly Parton, Foo Fighters, Dixie Chicks, Beastie Boys, Celine Dion e perfino nomi mostruosi come Radiohead e Bob Dylan …

( Dean Spencer News )

 

Martedi 17 Giugno 2008 supplemento

BOB DYLAN, FANS DA MEZZA EUROPA A CONCERTO CHATILLON

(ANSA) - AOSTA, 16 GIU - Sono attesi fans da mezza Europa per il concerto di Bob Dylan in programma il 16 giugno al castello Baron Gamba di Chatillon. In molti - da Oslo ad Atene, ma anche dagli Stati Uniti - hanno acquistato i biglietti via internet per assistere all'esibizione del 'menestrello di Duluth', star della rassegna 'Aostaclassica'.
Finora i tagliandi venduti sono circa 3.000 ma il numero è destinato a crescere nelle ultime ore. Alcuni numeri sullo spettacolo: 30 metri del fronte palco; 12 metri di altezza delle torri laterali; 5 tir per il trasporto dei materiali; 4 bus per il trasporto del personale; 150 persone che lavorano all'allestimento e alla produzione; 300 i Kw necessari; 30 le chitarre che verranno usate; 200 gli asciugamani necessari; sei linee telefoniche richieste dalla produzione; 25 testate giornalistiche accreditate; 20 km di cavi elettrici tirati; 200 kg di ghiaccio richiesti per il catering.
Il concerto inizierà alle 21,15 (apertura cancelli alle 19). Ingresso 30 euro. Mercoledì sarà disponibile anche un servizio di navette gratuite che partiranno ogni mezz'ora dal piazzale del Casino de la Vallee di Saint-Vincent e saranno riservate ai possessori del biglietto. (ANSA).
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Oltre tremila biglietti venduti per il concerto di Bob Dylan: preoccupazione per la pioggia
scritto da douze
lunedì 16 giugno 2008

«Gli dirò 'buongiorno' forse durante il soundcheck». Anche Francesco Battisti, titolare dell'agenzia 'Opere Buffe' di Aosta, che cura l'organizzazione del concerto valdostano di Bob Dylan, primo appuntamento della rassegna 'ArtEté' organizzata dall'assessorato regionale al turismo, sport, commercio e trasporti, mercoledì 18 giugno, nel parco del castello 'Baron Gamba' di Châtillon, è alquanto scettico sulla possibilità di incontrare lo storico cantautore americano, noto, oltre che per la sua arte, anche per essere molto schivo nei confronti dei media: «lui viaggia su un bus che è praticamente un appartamento - racconta - e sarà molto difficile vederlo fuori dal concerto».
In Valle d'Aosta, dove ritorna dopo sedici anni della prima storica, tenutosi l'8 luglio del 1992, Dylan, che da meno di un mese ha compiuto 67 anni, mantiene la tradizionale riservatezza, evitando incontri ufficiali con giornalisti e fans e lasciando parlare le sue canzoni. I biglietti venduti in prevendita, fino a sabato 14 giugno, sono stati oltre tremila, acquistati in gran parte fuori Valle e l'ipotesi è quella di superare, con le vendite prima del concerto, i quattromila accessi: «ho scelto, proprio in virtù della grande affluenza di pubblico - continua Battisti - di mettere il palco di fianco alla sequoia, parallelo alla stradina di accesso, in modo da renderlo visibile a tutti, anche a quelli che saranno più indietro».

La grande incognita rimane la pioggia, anche se, sulla base delle previsioni meteorologiche 'il cielo sarà in gran parte soleggiato e parzialmente nuvoloso lungo le zone montane per addensamenti cumuliformi'. Non sarà infatti possibile entrare con ombrelli, così come con macchine fotografiche o telecamere. Il consiglio degli organizzatori è quello di usufruire dei parcheggi organizzati a Châtillon ed a Saint-Vincent e delle relative navette gratuite, riservate ai possessori del biglietto: «ci sono tante persone da mettere insieme - aggiunge ancora Francesco Battisti - io credo che il nostro compito sia quello di prevedere quello che potrà accadere e fronteggiare qualsiasi imprevisto sperando che possa essere un bel concerto, e che non piova».
Da parte dello staff di Bob Dylan, che presenterà buona parte dei suoi successi di oltre quarant'anni carriera, recentemente raccolti nel cofanetto omonimo, già pluridisco di platino, non sono arrivate richieste particolari: subito dopo il concerto, che terminerà verso le 23, il cantautore partirà alla volta della Francia, dove si esibirà, il giorno dopo, al 'Palais des sports' di Grenoble e quindi, venerdì 20, allo 'Zenith' di Tolosa.
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Continuano le polemiche per l'organizzazione del concerto di Bergamo

Il concerto di ieri sera è stato come al solito travolgente ed emozionante; peccato per la scadente organizzazione: ingresso di buona parte degli spettatori a concerto iniziato e nessun rispetto della tipologia del biglietto: quelli che avevano il posto a sedere prenotato (come me e mio marito) si sono ritrovati in fondo al parco.
Solo una nota storta in una serata meravigliosa, ma se l'avessimo saputo avremmo risparmiato volentieri 40 euro...di questi tempi...
Paola

http://www.agenfax.it:80/index.php/content/view/16990/1/

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Bob Dylan: successo a Trento
Successo ieri sera Trento, nel Parco di Palazzo Albere, per il concerto di Bob Dylan, prima tappa del suo tour italiano. Lo hanno ascoltato in 6.000, giovanissimi e ultrasessantenni. Ma non sono mancati i problemi organizzativi: non è facile seguire un concerto rock stando seduti. Dylan ha cantato per quasi due ore suonando la tastiera acustica e ogni tanto l'armonica a bocca. Ha cantato le sue canzoni più famose con una voce sempre più roca e profonda. Lo ha fatto stando al centro del palco, in completa tenuta nera con cappello a tesa. Intorno una temperatura di 14 gradi, cielo coperto e nubi minacciosi anche se la pioggia fortunatamente non è caduta. Sul palco anche quattro funghi termici a gas. I problemi sono cominciati subito perchè l'organizzazione aveva previsto, suddivisi in settori, circa 2.000 posti a sedere: 50 euro l'uno. ma appena il concerto è cominciato dalle retrovie del parco, i fans di Bob Dylan si sono infilati sotto il palco e lungo i corridoi laterali orizzontali e verticali che suddividevano i posti a sedere. Nessuno vedeva più niente ed è cominciato un lancio di giornali accartocciati che un quotidiano locale aveva posto sulle sedie. Il tutto per far sedere gli spettatori. Solo dopo un'ora la sicurezza è riuscita a sgomberare i corridoi dal pubblico rimandandolo nelle retrovie. Ed il concerto è andato avanti per un paio di ore in un entusiasmo crescente. Tra il pubblico, gran fan di Bob Dylan, anche lo scalatore Reinhold Messner. Bob Dylan sarà stasera a Bergamo e il 18 giugno a Chatillon (Aosta).

http://www.unionesarda.it:80/pagina_dettaglio_generica/?contentId=28534

 

Martedi 17 Giugno 2008

Set list : Bergamo - Lazzaretto - June 16, 2008

1. Leopard-Skin Pill-Box Hat (Bob on keyboard)
2. If You See Her, Say Hello (Bob on keyboard)
3. Just Like Tom Thumb's Blues (Bob on keyboard)
4. The Levee's Gonna Break (Bob on keyboard)
5. Moonlight (Bob on keyboard)
6. Things Have Changed (Bob on keyboard)
7. A Hard Rain's A-Gonna Fall (Bob on keyboard)
8. High Water (For Charlie Patton) (Bob on keyboard)
9. When The Deal Goes Down (Bob on keyboard)
10. Honest With Me (Bob on keyboard)
11. Just Like A Woman (Bob on keyboard)
12. Highway 61 Revisited (Bob on keyboard)
13. Beyond The Horizon (Bob on keyboard)
14. Summer Days (Bob on keyboard)
15. Ballad Of A Thin Man (Bob on keyboard)

(encore)
16. Happy Birthday (insturmental, Bob on harp)
17. Thunder On The Mountain (Bob on keyboard)
18. Like A Rolling Stone (Bob on keyboard)

Band Members
Bob Dylan - keyboard, harp
Tony Garnier - bass
George Recile - drums
Stu Kimball - rhythm guitar
Denny Freeman - lead guitar
Donnie Herron - viola, banjo, electric mandolin, pedal steel, lap steel

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AOSTA : BOB DYLAN      clicca qui

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Vincere una stampa autografata da Bob Dylan? Ecco come provare.
Il quotidiano britannico “The Independent” ha lanciato una interessante iniziativa con Washington Green, tra le migliori case editrici locali di libri di belle arti: chi risponderà ad una semplice domanda su Bob Dylan si qualificherà per l’estrazione di una stampa a tiratura limitata, il cui originale è stato disegnato dallo stesso menestrello di Duluth, autografata da Dylan. L’oggetto artistico ha un valore di circa 1250 euro. L’iniziativa si colloca nel quadro della mostra presso la quale, dal 14 giugno, saranno esposte alcune opera del Tambourine Man. L’esposizione s’intitola “Bob Dylan: the drawn blank series” ed è alloggiata presso la Halcyon Gallery di Londra. Per concorrere all’estrazione occorre rispondere –entro il 13 giugno- alla domanda: “In quale occasione uno spettatore gridò ‘Giuda!’ a Bob Dylan?”. Risposte a: competitions@independent.co.uk
 

QUESTA E' LA RISPOSTA : Il tour culminò in un celebre chiassoso confronto tra Dylan e il pubblico alla Manchester Free Trade Hall in Inghilterra (il concerto è stato pubblicato ufficialmente nel 1998 e si intitola The Bootleg Series Vol. 4: Bob Dylan Live 1966, the Royal Albert Hall" Concert) Al climax del concerto, un fan arrabbiato per il sound elettrico di Dylan gli gridò «Giuda!», e Dylan rispose «Non ti credo… Se un bugiardo!», poi si girò verso la band e, a portata del microfono, disse «Suonate più forte che potete!»".

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IL SONDAGGIO DI MF : DYLAN PRO E CONTRO

aggiornato con la mail di Alexan 

ciao Mr Tambourine,
è la prima volta che scrivo alla nuova fattoria, ma
spero di uscire presto da un periodo un po' difficile e fare una mail
come si deve - con tutti i ringraziamenti che Michele, tu e tutti
quelli che collaborano con te sicuramente meritate.
Adesso voglio solo esprimere il mio PRO.
Sull'argomento, all'inizio della sua carriera
Bob ha già detto tutto quello che c'è da dire:
il pubblico paga e quindi ha tutto il diritto di applaudire se è soddisfatto e di
fischiare se non lo è.

Domani vado a Bergamo a vedere di trasmettere
un po' di affetto all'artista (tanto ... peggio di come l'ho sentito in
altre occasioni non potrà fare ...).

Concordo con chi ha detto che le
recensioni pubblicate sul sito di Bill Page sono da prendere con le
molle: come per le previsioni del tempo (l'unica della quale mi fidi è
quella che faccio io al mattino quando guardo fuori dalla
finestra/Bertrand Russell) e le recensioni (... mio fratello è figlio
unico perchè non ha mai fatto una recensione di un film senza prima
averlo visto .../Rino Gaetano) anche un concerto - anche mal fatto -
può sorprenderci o deluderci in maniera imprevedibile: è un evento DAL
VIVO, irripetibile.
Il mio battesimo in concerto con Dylan fu un
concerto a Milano, diviso a metà con Van Morrison, che dai dylanologi è
pressochè unanimemente considerato una ciofeca. Eppure io ne rimasi
folgorato!
Nel corso degli anni mi sono concesso delle repliche
(pretesti per fare dei viaggetti low cost) in luoghi disparati con
acustiche di varia qualità (allo Zenith di Parigi, in un capannone
industriale a Berlino Treptow, all'aperto sul lago di Como, in una
piazzetta medievale in Toscana, etc) e ho raccolto emozioni positive
così come anche robuste dosi di disappunto.
Non sopporto più il luogo
comune che Dylan stravolge sempre i suoi pezzi (non è così da molto):
adesso lo fa ogni tanto, ed è bello che ci provi, ma ultimamente capita
anche che stravolgendoli li peggiori (non sto a fare esempi).
Piuttosto vorrei chiederti se da qualche parte in rete c'è un'analisi
approfondita dell'elemento cerimoniale che alla fine fa parte anche
dello spettacolo. E'assolutamente evidente. E deve avere un
significato. Sono convito che c'entri proprio con il fatto dell'
"esecuzione", il fatto di fare MUSICA dal vivo L'introduzione,
l'abbigliamento, lo sfondo (e. quando non è presente dall'inizio, il
momento nel quale scende), la scelta quasi costante di non parlare, se
non per presentare i musicisti, il saluto finale nel quale sembra
impacciato e chapliniano, ma anche SICURO delle sue armoniche,
eccetera.
Un saluto da wolf alexan a Mr Tambourine (e non Mr Tambourine
man, mi chiedo se sia voluto - ma su questo ti riscriverò)

PRO

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Review : Ostrava, Czech Republic - CEZ Arena - June 9, 2008

By David Zeman

E’ stato un bello show , anche se la voce di Dylan in certi momenti non era perfettamente udibile probabilmente a causa di difficoltà tecniche col microfono.
Stuck inside of Mobile è stato il brano d’apertura , bello , seguito da If you see her say hallo , eseguiti molto bene .Di seguito le altre canzoni , interessante il nuovo arrangiamento di It’s alright mama e Beyond the Horizon davvero speciale . La grande sorpresa e highlight della serata , per me , è stata Tryin to get to heaven , molto vicina all’originale versione di Time out of mind . La voce di Bob è ancora migliore di quella di ieri , bella e spacca-cuori . Come gli encore Ballad of a thin man , altra canzone impressionante che non mi aspettavo di sentire . Le altre canzoni sono state quello che più o meno ci aspettavamo .
L’area in fronte al palco era zeppa di persone , me incluso , e non era facile restare lì durante lo show . E’ stata la voce magica di Bob che ci ha aiutato a superare questo inconveniente . Ero di fianco ad una bella e graziosa ragazza , pensavo che fosse venuta al concerto con sua madre , guardava Bob con grande attenzione , coinvolta emotivamente , e questo fatto sarà sufficiente per me per non scordare queste due ore di vita .
Grazie Bob per questa serata e spero di sentirti ancora l’anno prossimo !
 

( Dean Spencer news )

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Review : Vienna, Austria – Stadthalle - Halle D - June 10, 2008

by Iris Seifert

Prima di tutto grazie Mr.Dylan , e se c’è ancora qualcuno che ha dei dubbi sulle sue capacità vocali , la canzone di chiusura dello show di stasera “Ain’t talkin’” è stata la più chiara e dolce versione immaginabile , superba .
Un messaggio per tutti , il ragazzo è sempre sulla breccia anche se l’avete dato per finito un sacco di volte !.
Non è mia intenzione discutere la Set list , ma lo show mi è sembrato diviso in due parti , la prima riflessiva e la seconda rock , chiuso con Nettie Moore , superbo interludio riflessivo della seconda parte .
Il sound era buono , ben rifinito nei pezzi soft ( Kimball ed Herron erano perfettamente udibili ) , e i pezzi rock erano davvero rock , anche l’organo si sentiva bene e chiaro .
I Viennesi non sono rimasti nelle loro poltrone dopo Highway 61 , tutti sono sciamati sotto il palco e questa non era una cosa da fare . Tutti sul palco hanno però apprezzato la cosa , così come gli spettatori che erano circa 10.000.
Un fatto godibile è stato che c’era una bella ragazza irlandese di 23 anni che veniva per la sua prima volta di Dylan , una ragazza in dolce attesa , veramente radiante .
Grande lavoro della band , specialmente in Beyond the Horizon , John Brown , Ain’t Talkin’ , Nettie Moore , High Water e via così , vorrei vederla così ogni volta.
Grazie a tutti e buona notte !

( Dean Spencer news )

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Review : Salzburg, Austria - Salzburg Arena - June 11, 2008

by Daniel Schuster

Abbiamo aspettato a lungo prima che aprissero i cancelli . Mia moglie ed io venivamo da Monaco per vedere Bob Dylan e la sua band suonare dal vivo . Quando ci hanno lasciato entrare abbiamo visto la zona-merchandise per prendere una t-Shirt e un patch , i prezzi erano come ci aspettavamo , 30 euro la maglietta , 10 un poster e 5 un patch , finalmente ero lì e mi sentivo felice .
Dylan e la band sono saliti sul palco , acceso gli amplificatori , e hanno cominciato con i primi accordi di Stuck inside of Mobile e in quel momento una quarantina di persone hanno cercato di salire sul palco , subito la security ha cercato di rimandarli al loro posto , ma la cosa è stata impossibile . Io e mia moglie , raccolte le nostre sacche ci siamo avvicinati al palco per fermarci in seconda fila proprio in fronte a Dylan . Lui cantava bene , il suono era grande e “It ain’t me babe” che ha seguito il pezzo d’apertura è stata la cosa giusta per rendere la gente un pò pazza e per cominciare a muoversi al ritmo delle canzoni .
Ha continuato con Till i fell in love with you col quale ha calmato un pò la gente e poi ci ha sfornato un’eccitante versione di Positively 4th streeet che è stata accolta dal pubblico con urla e grandi applausi . Il vecchio rock & roll sembrava essere il tema della serata , e quando ha suonato Rollin’ and tumblin’ tutti , sul palco e nell’audience hanno cominciato a rocckeggiare con lui . La security continuava senza speranza nel tentativo di far tornare la gente ai loro posti , ma tutto è stato vano , erano troppi .
Poi Dylan ha suonato 4 pezzi da Love and Theft molto belli , poi ha iniziato That’s alright mama che era in definitiva il pezzo che tutti aspettavano . Highway 61 ha portato di nuovo la gente in cielo. Nettie Moore e stata eseguita molto dolcemente con Donnie alla viola ed è stato il pezzo migliore da Modern Times , funziona davvero bene sul palco.
E’ tempo di continuare con All along the watchtower che tutti aspettavano , seguono poi Thunder on the mountain e Blowin’ in the wind che chiude una notte straordinaria ! .
Tutto sommato posso dire che la leggenda Bob Dylan ha trovato giusificazione.
E’ stato uno dei più bei concerti da molto tempo , sono un pò dispiaciuto per le mie canzoni favorite , Tangled up in blue , John Brown , Master of war e Ain’t talking che erano state suonate la sera prima a Vienna ed io non ho potuto sentirle , comunque ci sono state un lotto di balladesque songs nel set che potrebbero rimpiazzere quelle citate prima , ma sono contento , finalmente sono stato a vedere Dylan e spero che torni presto con altre canzoni .
 

( Dean Spencer news )

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REVIEW : Varazdin, Croatia - Radar Festival - Gradski Stadium - June 13, 2008
by Borivoj Terek

Come essere obiettivi scrivendo del primo concerto in Croazia di Bob Dylan senza pregiudizi ? Questa è la ragione per la quale questa non è una recensione , è solo il mio gentile punto di vista .
Bene , stavamo aspettando Bob in Croazia da molto tempo . Ora finalmente è venuto . Ci sono circa 5.000 posti nel Varazdin town , vecchio posto per far musica di stile barocco . Per molti questa era la prima volta che vedevano Bob Dylan , alcuni erano eccitati “ Era duro pensare che alla fine sarei riuscito a vedere Bob “ diceva una ragazza al mio fianco .
Il concerto è stato aperto da musicisti Croati e Slovacchi , Bob è salito sul palco alle 9,30 , l’opener è stato Rainy day women e non è stata una sorpresa , tutti si aspettavano che RDW aprisse il concerto . La sorpresa è stato il resto della set list, solo due canzoni da Modern Times ( Rollin’ and tumblin’ – Ain’t talking ) in tutto il set , cosa inusuale per questo tour .E’ sembrato che Bob volesse gratificare la Croazia con qualche canzone come Don’t think twice , Just like a woman , Tangled up in blue , It’s alright ma , Things have changed , Desolation row , Highway 61 , Love sick e Like a rolling stone . E’ sembrata una saggia decisione che il pubblico ha mostrato di gradire , prendendo parte e cantando assieme a lui.
Il suono era duro e potente , così posso dire che la scorsa notte ho sentito le migliori performances che avevo mai udito .E’ stato bello per me sentire Tangled up in blue dopo più di nove anni , lo stesso per Love sick.
L’highlight dello show per me è stata Ballad of a thin man , una canzone che aspettavo da anni ! Bob l’ha suonata per me :o), in Croazia ! Sottolineo il fatto che per me è stata la prima volta per sentire Ain’t talkin’ e anche Lonesome day blues dal vivo . Una cosa devo dire dell’altra notte , ho avuto il piacere di aspettare un altro grande concerto di Bob . La scorsa notte è stata realmente la notte del “Thin Man” , un thin man davanti alla sua tastiera e in fronte alla sua  cow-boy band! Grazie Bob.
 

( Dean Spencer news )

 

Lunedi 16 Giugno 2008 supplemento

Review : Trento, Italy - Palazzo delle Albere - June 15, 2008

by Iris Seifert

Eravamo in una città vicino a Varese , e sembrava ci fosse la possibilità di andare al concerto di Bergamo ( che si terrà domani ) biglietti ottenuti .Per altro ,ogni cosa questa mattina sembrava dire : ti bisogno...E’ stato un soffio arrivare a Trento .
Detto fatto , il tempo era inclemente , certi scenari lungo la strada erano davvero amabili , pioggerellina con nuvole alte nel cielo . Arriviamo a Trento verso le 15,30 ,ed è stato piacevolmente sorprendente che i cancelli del parco del Palazzo , dove si svolgeva il concerto , erano aperti e la casa era piena con una bellissima e piccola collezione di pitture e sculture . Dopo averle viste e aver visto un disegno di una faccia bifronte , la mente è andata a Tweedle de Dee and Tweedle de Dum.....che avrebbe aperto il concerto più tardi.
Fortunatamente il tempo ha tenuto bene e siamo stati tutti all’asciutto.
Ma questo era , senza ombra di dubbio , la principale preoccupazione degli organizzatori. Era chiaro dove dovevano essere i nostri posti , ma quando Mr.Dylan è salito sul palco , non c’è stato verso di raggiungerli. La Security ha cercato invano di rimandare la gente ai loro posti , ma non c’è stato verso .
L’onda della folla mi ha trascinato e compresso verso il centro del palco , dove un’uomo che sembrava una roccia e uno piccolino mi hanno permesso di sistemarmi fra loro .
La Security cercava di mettere ordine in tutto quel casino , sforzo inutile , la gente rideva , urlava le richieste delle canzoni , chiamava Mr.Dylan col nikename di Zimmy e con ovazioni di “Ti amiamo”.
La gente urlava , gettava palle di giornale in testa alle altre persone invitandole a sedersi , noi abbiamo provato , ma la pressione era troppa e siamo rimasti in piedi in mezzo a quella confusione , e questo è successo per una buona metà dello show .Anche per i musicisti era una situazione pesante .
Comunque è quello che è successo lì .Può essere stato anche il fatto che hanno suonato Blind Willie McTell ( grande assolo di Mr. Freeman ) in modo assolutamente veloce , blastissimo pezzo che ha facilitato la gente . o forse che abbiamo sentito Trying to get to heaven prima che chiudessero le porte , pezzi eccellenti . Beyond the horizon segue High water ( che il mio vicino cantava a squarciagola ) è stato davvero pieno di calore e Nettie Moore è stata proprio graziosa . Mr. Garnier ha avuto grandi momenti durante lo show , e Mr. Kimball , sì , anche qualche parte di chitarra elettrica è stato possibile sentire , specialmente quando Mr. Dylan gli ha chiesto di alzare il volume .
Alla fine la decisione non è stata quella di tornare a casa ma di rimanere a Trento , una bellissima città e in un belllissimo hotel . Il mio cuore batteva al ritmo dei suonatori di fisarmonica giù nella strada al centro della città che facevano sfogare i loro strumenti .
“Qualche canzone americana ? “ – “ Si , ce ne sono dentro qui “ risponde un’uomo indicando il suo strumento ,veniva dalla Bulgaria , un uomo dolce e gentile che suona da 40 anni.....
Ho parlato con lui del concerto e lui ha detto “ Oh, Mr.Dylan ? Conosco le sue canzoni “. Eravamo in sintonia , sì ,” Mr. Dylan è un amante della musica tradizionale” ha aggiunto .
Adesso avrei voluto aver comprato un biglietto per lui , ma ormai era troppo tardi....ed ho provato un pò di rimorso di coscienza .
Ma ora buona notte , ci sentiamo domani.

(Dean Spencer news )

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La recensione dei nostri Maggiesfarmers : di Riki Massakro

Trento

Ebbene, sì: anche ieri ho ceduto alla peccaminosa tentazione di vederlo
(a dir la verità avevo prenotato il posto da mesi, però suona bene,
no?) Per fortuna il tempo ha tenuto per tutte le due ore, perchè il
cielo grigio non faceva presumere nulla di buono.
L'ho sentito e l'ho visto in forma, il vecchio Bob, e penso che sia ancora in grado di
inventare ogni volta qualcosa di nuovo: basta pensare al Blowin' del
finale di ieri, alle canzoni cantate mille volte e mille volte in
maniera diversa. Per me è stato un altro bel concerto.(avviso per i prossimi concerti) .
Peccato che l'organizzazione abbia fatto
quell'acqua che non è piovuta. La platea era composta da settori
diversi e mi sono regalato il vezzo di un buon primo settore:
nell'attesa, tutto bello ordinato, gente che passeggiava lì davanti, la
"noblesse" che si salutava "Ciao cava, anche tu questa seva qui, ah è
pvopvio un avtista" (potevano stare a casa a giocarsi una canasta),
tutti rispettosi del posto assegnato, soprattutto dietro, ma non appena
è apparso sul palco la gente si è lanciata come una mare umana a
prendere posizione nel breve spazio antistante la scena. La security
non è riuscita a frenarli e chi era seduto è stato costretto ad alzarsi
in piedi sulle sedie per poter vedere una metà del concerto: fischi,
urla, giornali appallottolati che volavano sulle loro teste, "seduti,
seduti", e lui che continuava tranquillo a cantare. Bisogna dire che
questa gente non ha il senso dell'educazione: anch'io lo facevo,
trent'anni fa, ma rispettavo gli altri dividendo assieme a loro la
possibilità di assistere alla manifestazione. Qui invece tutti in
piedi, noncuranti delle proteste di chi stava dietro, forze dell'ordine
inattive,... E non è questione dei 50 euro del biglietto!
Comunque il concerto è stato bello e questo è quello che importa. Al prossimo.

Riki Massakro

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Set list : Trento, Italy - Palazzo delle Albere - June 15, 2008

1. Tweedle Dee & Tweedle Dum (Bob on keyboard)
2. Lay, Lady, Lay (Bob on keyboard)
3. Watching The River Flow (Bob on keyboard)
4. Blind Willie McTell (Bob on keyboard)
5. Spirit On The Water (Bob on keyboard)
6. Rollin' And Tumblin' (Bob on keyboard)
7. Tryin' To Get To Heaven (Bob on keyboard)
8. High Water (For Charlie Patton) (Bob on keyboard)
9. Beyond The Horizon (Bob on keyboard)
10. It's Alright, Ma (I'm Only Bleeding) (Bob on keyboard)
11. Don't Think Twice, It's All Right (Bob on keyboard)
12. Highway 61 Revisited (Bob on keyboard)
13. Nettie Moore (Bob on keyboard)
14. Summer Days (Bob on keyboard)
15. Ballad Of A Thin Man (Bob on keyboard)

(encore)
16. Thunder On The Mountain (Bob on keyboard)
17. Blowin' In The Wind (Bob on keyboard)

Band Members
Bob Dylan - keyboard, harp
Tony Garnier - bass
George Recile - drums
Stu Kimball - rhythm guitar
Denny Freeman - lead guitar
Donnie Herron - viola, banjo, electric mandolin, pedal steel, lap steel

 

Lunedi 16 Giugno 2008

Questa sera il concerto di Bergamo , aspettiamo le vostre impressioni o le vostre recensioni !!!!

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Talking Bob Dylan Blues - Parte 411 -   clicca qui

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SET LIST : Varazdin,Croatia - Radar Festival - Gradski Stadium - June 13,2008

1. Rainy Day Women #12 & 35 (Bob on keyboard)
2. Don't Think Twice, It's All Right (Bob on keyboard)
3. Lonesome Day Blues (Bob on keyboard)
4. Just Like A Woman (Bob on keyboard)
5. Rollin' And Tumblin' (Bob on keyboard)
6. Tangled Up In Blue (Bob on keyboard)
7. Things Have Changed (Bob on keyboard)
8. Honest With Me (Bob on keyboard)
9. Love Sick (Bob on keyboard)
10. Highway 61 Revisited (Bob on keyboard)
11. Desolation Row (Bob on keyboard)
12. It's Alright, Ma (I'm Only Bleeding) (Bob on keyboard)
13. Ain't Talkin' (Bob on keyboard)
14. Summer Days (Bob on keyboard)
15. Ballad Of A Thin Man (Bob on keyboard)

(encore)
16. Thunder On The Mountain (Bob on keyboard)
17. Like A Rolling Stone (Bob on keyboard)

Band Members
Bob Dylan - keyboard, harp
Tony Garnier - bass
George Recile - drums
Stu Kimball - rhythm guitar
Denny Freeman - lead guitar
Donnie Herron - violin, viola, banjo, electric mandolin, pedal steel, lap steel

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Review : Warsaw, Poland – Stodola - June 7, 2008

Review by Grzegorz Gras

Il Dylan day non poteva avere un inizio migliore . Un bellissimo sole mi ha svegliato attorno alle 10,00 . La capacità dell Stodola club è di 1.500 persone , erano in vendita 1.700 biglietti più altri 100 per i VIP , sono stati venduti in meno di un’ora .
Comunque , arrivato sul posto verso le quattro , c’erano già molte persone sedute intorno al posto che chiacchieravano fra di loro sottovoce . Ho parlato con alcuni di loro , un ragazzo "very cool" che veniva dalla Germania che si chiamava Thomas , e uno che veniva dalla califirnia del Nord , non ricordo il nome , appariva veramente lontano , come se i favolosi anni 60’ fossero ancora lì , era rimasto a 40 anni fa quando tutto era cominciato ! . Abbiamo avuto una bella discussione sulla musica di Dylan ricordando gli avvenimenti quando Bob e Joan stavano assieme , ci sarà una coppia più maestosa di loro nel Rock and roll ? Che peccato non averne trovate altre dopo di loro .
I cancelli sono stato aperti alle 18,30 e la folla si è assestata davanti al palco . Abbiamo cercato di avvicinarci il più possibile , eravamo in seconda fila proprio in mezzo al palco , in faccia alla tastiera di Bob e guardando Tony e Denny negli occhi .
Lo show doveva cominciare alle 21,00 ma per ragioni sconosciute è cominciato alle 20,00 , così qualche “occasionale” del concerto è arrivato tardi .
C’era una ragazza di fianco a me , che piangeva durante Working Man blues , ho pensato fosse perchè era arrivata tardi al concerto .
Alle 8,00 si sono accese le luci , la fanfara è partita , e il poeta laureato in R&R sale sul palco con la sua band . Il primo a salire è stato George , gettando la sua sigaretta giù dal palco , questa è la prima cosa che ricordo di aver visto.
Tweedle Dee and Tweedle Dum è stato il pezzo d’apertura , buono, la band ha cominciato a essere rock fin dall’inizio e la folla ad impazzire .
Il secondo pezzo all’inizio era irriconoscibile , tanto che al momento che Bob ha cominciato a cantare , tutti abbiamo spalancato gli occhi , sembrava essere Love minus zero . Non avevo mai sentito prima questo arrangiamento , un mix di raggae e R&R , suonato lentamente ,con cambi di ritmo . Poi è stata la volta di Rollin’ and tumblin , sempre dure e graffianti , poi Hattie Carrol , molto morbida , Bob cantava dolcemente e così la band . Lonesome day blues un pre-highlight
per preparare il terreno alla più bella di tutte , Working man blues .
Ballad of Hollis Brown non mi è piaciuta così tanto , ma il banjo di Donnie è stato al meglio .
La canzone dopo è stata Make you fell my love , che non mi sarei mai spettato di sentire suonata quì , non sono sicuro quando è stata l’ultima volta che è stata suonata in un concerto , ma credo siano passati diversi anni .
Bella canzone d’amore , potete pensare come alle più belle liriche scritte per una donna . Mi piacerebbe sapere cosa passava nel suo animo quando l’ha scritta alla fine degli anni 90’.
Grande regalo per il pubblico del concerto , GRAZIE BOBBY !!!
Poi , mentre il giovane hippy californiano al mio fianco ballava e rideva si sono susseguite le alter canzoni , Beyond the horizon...poche volte Bob ha tentato di suonare questa canzone dal vivo , non avevo mai sentito un arrangiamento tanto alterato fino ad oggi..., il tempo e gli accenti sono stati totalmente cambiati e confusionari , grande idea ma non la canzone più adatta ad essere suonata dal vivo .
Highway 61 è la solita canzone forte e potente , non posso immaginare uno show di Dylan senza questa canzone , poi arriva Ain’t talkin’ , le luci si abbassano e Bob diventa dolce e rude allo stesso tempo . Summer days è una delle mie preferite e penso sia stata la migliore suonata questa sera . Un pezzo rock “santo” che vi fà ballare , non importa se avete 15 anni o 75 !.
L’ultimo pezzo prima degli encore è stato I shall be released...la mia versione favorita di questo pezzo e quella con Norah Jones , ma sono sempre felice quando la sento.
Gli encore non si sono fatti aspettare molto , così , Bob e la band sono tornati sul palco per Thunder on the mountain e Like a rolling stone . Avrò sentito quest’ultima canzone 1.000 volte,con versioni diverse , avete mai pensato che state guardando in faccia l’uomo che ogni volta la canta con la musica che cambia sempre ? E’ proprio lui in persona , non un’altra cover . Lo stesso per Blowin’ in the wind , la canzone ha 45 anni ed è sempre eccitante anche quando la canta al giorno d’oggi .
Molti applausi , sia alla fine che durante le canzoni , un’atmosfera veramente amichevole , la gente che scandiva “ BOBBY , BOBBY “ . Lo show è stato grande , spero che torni in Polonia di nuovo .
C’è stato un fatto strano durante il concerto che si è ripetuto diverse volte , Bob si girava verso la balconata , rideva , faceva un gesto di ammiccamento e partiva un “Flash” , un famoso fotografo o che altro ? Non lo sapremo mai.....
Ho lasciato il posto con Thomas dalla Germania , abbiamo parlato ancora un pò poi lui è partito per la Cecoslovacchia per il prossimo concerto .                         Io sono tornato al club , ho bevuto qualcosa con la gente che c’era e poi mi sono incamminato verso casa .
Una serata indimenticabile…Grazie Mr.Dylan per aver aggiunto al tour la parte est dell’Europa , per favore , torna un’altra volta......

( Dean Spencer news )

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Video : Bob Dylan's Paintings - From the Drawn Blank Series     clicca qui

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Scandalosa Carlà    clicca qui     e    clicca qui

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Ciao Mr. tambourine. ti segnalo un articolo su Accordo.it che parla del nostro.

http://www.accordo.it/articles/2008/06/16604/il-ritorno-del-sibilo-tentatore.html

Bye Bruno Jackass

 

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