MAGGIE'S FARM

SITO ITALIANO DI BOB DYLAN

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Mercoledi 30 Settembre 2015

Domani il Tour riparte in Norvegia

Domani riprende il Tour ad Oslo, la curiosità di sapere se qualcosa è cambiata è grande, ma certamente domani o dopo potremo leggere i primi commenti.

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Talkin' 9640 - Mike.Lenzi

Ho dato una veloce occhiata sulla track list della versione con 18 cd e ho notato che circa 50 brani ( brano più brano meno) sono stati già pubblicati su dischi ufficiali. Capire il motivo per cui mettere anche questi pezzi è difficile. magari senza questi brani sarebbero stati pubblicati 15 cd.... Credo che il cd più ghiotto sia il diciottesimo dove noto la presenza (per me) di brani sconosciuti e provati in stanze d'albergo...

Michele lenzi

Forse hai ragione, rimane il fatto che spendere 600 dollari o pari Euri per comprare il Box-set da 18 CD solo per sentire 50 registranzioni fatte in modo spartano, magari con il famoso "gelosino", seduto sul divano o sul letto in una stanza d'albergo mi sembra davvero una cifra difficile da sborsare. Personalmente mi trovo in difficoltà ad esprimere a priori un giudizio su qualcosa che non ho ancora ascoltato, ma il senso di una Bootleg Series di questo tipo e questa dimensione mi è un pò scuro. Aspettiamo dunque di sentire il parere e la spiegazione da coloro che più di noi sanno di cose e perchè dylaniani, poi, finalmente, potremo confrontare le nostre opinioni con le loro e sparare i nostri umili pareri. Long live and prosper, Mr.Tambourine, :o)

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Lanny, un amico “forever young”

Domenica 23 Agosto 2009, in silenzio, solo, nel suo piccolo laboratorio dove assemblava i bassi Fender col corpo in alluminio che da qualche anno produceva e vendeva ad amici e professionisti, Lanny Brush, bassista dei Blackstones, andava a bussare alle porte del paradiso senza avvisare nessuno. Son già passati sei anni da quando l' Amor che move il sole e l'altre stelle ci ha purtroppo privati della sua presenza, della sua gentilezza, della sua generosità, della sua disponibilità e del suo sorriso, ma i disegni di Dio sono spesso a noi incomprensibili e nemmeno discutibili.
53 anni sono pochi per abbondonare famiglia, amici e semplici conoscenti, ma quando lassù in cielo la sua campana è suonata lui non ha fatto tante storie, ha sentito un bruciore al petto, si è alzato in piedi, avrò pensato alla moglie ad ai suoi tre figli e poi si è steso in terra e non si è mosso più. La sua anima nobile aveva lasciato per sempre l’involucro terreno che la ospitava. Vado spesso nel luogo dove è sepolto, mi fermo a fare due chiacchiere con lui anche se sò che non mi risponderà mai, sfioro la foto col suo adorato basso in alluminio (che ora ho io) sulla lapide, leggo la frase sulla foto che dice “Finite per me quello che ho lasciato incompleto”, scuoto la testa, guardo il mio plettro che è infilato in un angolo della pietra tombale, mi lascio sempre sfuggire una lacrima e chiedo sempre “Ma perchè?” Sò bene che nessuno mi risponderà mai, ma non importa, io lo chiedo lo stesso. Ciao Lanny, riposa in pace, dove sei ora resterai sicuramente “forever young”!

Mr.Tambourine

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De Gregori: il singolo dylaniano tratto dall'album "Amore e Furto", "Un angioletto come te (Sweetheart like you)" esce il 2 ottobre                                        clicca qui

 

 
Martedi 29 Settembre 2015

Quando sul palco potevano succedere queste cose.........................

 

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Il Papa a Central Park e New York trattiene il respiro                                    clicca qui

 

 
Lunedi 28 Settembre 2015

La più Bootleg delle Bootleg Series!

Come avevamo prennunciato tempo fa su queste pagine, quelle che erano solo delle voci sono diventate realtà, il 12° Volume delle Bootleg Series, intitolato “The Cutting Edge” uscirà in tutti i negozi il 6 novembre. Le outtakes del 1965/1966, sono tratte dalle sessioni di registrazione in studio per la realizzazione della trilogia elettrica composta da “Bringing It All Back Home”, "Highway 61 Revisited" e "Blonde on Blonde". Si tratta naturalmente di alcune centinaia di tracce di versioni “tagliate” o “scartate” dai sopra citati album, ma saranno anche interessanti perchè moltissimi dei brani sono effettivamente dei “work in progress” che potyranno dare a noi fans una visione più completa del modo col quale Dylan lavorara e maturava le sue canzoni e come sviluppava, take dopo take, il suo “suono” subito dopo il passaggio dalla chitarra folk a quella elettrica, una specie di lungometraggio sonoro dell’artista Bob Dylan negli anni 1965/66. Come al solito ci saranno diverse edizioni della pubblicazione, la versione “Best Of” con 36 tracce su 2 CD al prezzo di 19,98 dollari, medesima versione “Best Of” su 3 LP in vinile a 99,98 dollari, versione “Deluxe Edition” con 100 tracce in un box di 6 CD a 149,98 dollari, infine la enciclopedica versione “Collector’s Edition”, 379 tracce distribuite in un box di 18 CD al prezzo di 599,99 dollari in tiratura limitata di 5000 copie che probabilmente sarà reperibile solamente online.
Ce n’è abbastanza da rimanere a bocca aperta per un bel pò di tempo. Certamente un Box-set da 18 CD con 379 tracce è una cosa da Enciclopedia Treccani dal punto di vista prettamente tecnico-artistico, ma di sicuro sarà un osso duro da digerire per diversi motivi. Il primo e non indifferente è che la versione da 379 tracce (Collector’s Edition) in tiratura limitata e numerata di 5000 copie ben difficilmente sarà distribuita nei negozi e dovrà probabilmente essere pre-ordinata on line al non indifferente costo di 600 dollari, cifra di tutto rispetto per qualunque tipo di fan. Altra cosa non indifferente sarà riuscire ad ascoltare tutte le 379 tracce che praticamente sono delle prove di registrazione in studio che, dato il loro elevato numero, metteranno a durissima prova qualunque amante della musica dylaniana. Certamente qualcuno farà dei salti di gioia per l’abbondanza del materiale di questa 12° pubblicazione Bootleg, altri si chiederanno se alla Sony han preso un colpo di sole con l’idea di pubblicare tutte queste “prove” delle quali sarà difficile valutare in anticipo il valore, la qualità e l’importanza di una massa così imponente di materiale. Certamente i pareri saranno i più discordanti e questa uscita farà molto discutere saggi, dotti, sapienti, critici, musicologi, esperti dylaniani e non, giornalistoni e giornalistucoli, ungitori e detrattori di professione, malelingue e benpensanti. A qualcuno potrebbe sembrare un’idea tipo ”raschiamo il fondo del barile”, “pubblichiamo qualsiasi cosa”, ben riuscita o mal riuscita, cosa importa, in fondo è sempre Dylan e, ormai lo sappiamo, Dylan è Dylan e non si discute, a lui tutto è permesso. Altri invece apprezzeranno fino in fondo questa scrupolosità nel testimoniare e documentare in modo così dettagliato il lavoro del più grande artista degli ultimi 50 anni. Una volta pubblicata, questa Bootleg Series Vol. 12, avrà bisogno di qualche giorno perchè la massa (esclusi quelli che “ascoltano e giudicano” di mestiere e quindi potranno godere dei favori di Sony per avere in anticipo, gratis et amoris dei, questo lavoro da giudicare con la loro sterminata esperienza. Qualcuno sarà felice e qualcun’altro andrà in paranoia, ci sarà chi osannerà e chi metterà Dylan alla berlina per aver osato tanto, chi sparlerà bene e chi sparlerà male. Questo è diventato un mondo strano, un mondo nel quale risulta difficile stilare una classifica dei valori che contano, un mondo dove ormai milioni di persone vivono una seconda virtuale vita sotto la copertura dei più fantasioni nikename, proprio come il mitico Agente 007, il più grande e più famoso degli agenti segreti, Il fiore all’occhiello degli agenti segreti di Sua Maestà Britannica, il cui nome era conosciuto soltanto da poche persone del suo ufficio, da milioni di cinespettatori in tutto il mondo, e da tutti i capi delle organizzazioni criminale e segrete contro le quali combatteva senza “regole d’ingaggio” per sconfiggere i malvagi e quindi salvaguardare il bene dell’umanità.
Ne sentiremo di ogni, e non nego che la curiosità sta cominciando a crescere dentro di me!
Ma come al solito pazienza, tutto arriva a chi sà aspetttare!
Mr.Tambourine

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“The Bootleg Series Vol. 12″ in arrivo a novembre                                      clicca qui

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Uscirà il 6 novembre il bootleg "The cutting edge 1965-1966"                    clicca qui

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De Gregori: festa per i 40 anni di Rimmel                                                     clicca qui

De Gregori: ecco le canzoni di Bob Dylan che canterà                                clicca qui

 

 
Sabato 26 Settembre 2015

The Story of The Cutting Edge

 

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"Bob Dylan 1965-1966 The Cutting Edge: Bootleg Series Vol. 12"

BEST OF - TRACK LIST

Disc 1
1. Love Minus Zero / No Limit (Take 2, Acoustic) 03:09
2. I'll Keep It with Mine (Take 1, Piano Demo) 04:10
3. Bob Dylan's 115th Dream (Take 1 & 2, Solo Acoustic) 06:14
4. She Belongs to Me (Take 1, Solo Acoustic) 02:56
5. Subterranean Homesick Blues (Take 1, Alternate Take) 02:37
6. Outlaw Blues (Take 2, Alternate Take) 03:28
7. On the Road Again (Take 4, Alternate Take) 02:30
8. Farewell, Angelina (Take 1, Solo Acoustic) 05:26
9. If You Gotta Go, Go Now (Take 2, Alternate Take) 02:48
10. You Don't Have to Do That (Take 1, Solo Acoustic) 00:49
11. California (Take 1, Solo Acoustic) 03:04
12. Mr. Tambourine Man (Take 3 with Band, Incomplete) 03:22
13. It Takes a Lot to Laugh, It Takes a Train to Cry/03:28
14. Like a Rolling Stone (Take 5, Rehearsal (Short Version) 01:43
15. Like a Rolling Stone (Take 11, Alternate Take) 05:55
16. Sitting On a Barbed Wire Fence (Take 2) 03:58
17. Medicine Sunday (Take 1) 01:00
18. Desolation Row (Take 2, Piano Demo) 01:59
19. Desolation Row (Take 1, Alternate Take) 11:16

Disc 2
1. Tombstone Blues (Take 1, Alternate Take) 07:29
2. Positively 4th Street (Take 5, Alternate Take) 04:22
3. Can You Please Crawl Out Your Window (Take 1, Alternate Version) 04:03
4. Just Like Tom Thumb's Blues (Take 3, Rehearsal) 05:37
5. Highway 61 Revisited (Take 3, Alternate Take) 03:28
6. Queen Jane Approximately (Take 5, Alternate Take) 06:01
7. Visions of Johanna (Take 5, Rehearsal) 07:39
8. She's Your Lover Now (Take 6, Rehearsal) 04:56
9. Lunatic Princess (Take 1) 01:18
10. Leopard-Skin Pill-Box Hat (Take 8, Alternate Take) 03:26
11. One of Us Must Know (Sooner or Later) (Take 19)/05:09
12. Stuck Inside of Mobile with the Memphis Blues Again/04:01
13. Absolutely Sweet Marie (Take 1, Alternate Take) 05:04
14. Just Like a Woman (Take 4, Alternate Take) 05:18
15. Pledging My Time (Take 1, Alternate Take) 03:21
16. I Want You (Take 4, Alternate Take) 02:51
17. Highway 61 Revisited (Take 7, False Start) 00:32

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"Bob Dylan 1965-1966 The Cutting Edge: Bootleg Series Vol. 12"

DELUXE EDITION - TRACK LIST

Disc 1
1. Love Minus Zero / No Limit (Take 1, Breakdown) 01:32 (1/13/1965) acoustic, incomplete
2. Love Minus Zero / No Limit (Take 2, Acoustic) 03:09 (1/13/1965)
3. Love Minus Zero / No Limit (Take 3 Remake, Complete) 03:41 (1/13/1965) acoustic
4. Love Minus Zero / No Limit (Take 1 Remake, Complete) 02:41 (1/14/1965) electric
5. I'll Keep It with Mine (Take 1, Piano Demo) 04:10 (1/13/1965) previously released on Biograph, 1985
6. It's All Over Now, Baby Blue (Take 1) 03:32 (1/13/1965) solo acoustic, previously released on The Bootleg Series, Vol. 7, 2005
7. Bob Dylan's 115th Dream (Take 1, Fragment) 00:26 (1/13/1965) acoustic, incomplete
8. Bob Dylan's 115th Dream (Take 2, Complete) 05:48 Take 2 (1/13/1965) acoustic
9. She Belongs to Me (Take 1, Solo Acoustic) 02:56 (1/13/1965)
10. She Belongs to Me (Take 2 Remake, Complete) 03:18 (1/13/1965) acoustic
11. She Belongs to Me (Take 1 Remake, Complete) 02:49 (1/14/1965) electric
12. Subterranean Homesick Blues (Take 1) 03:05 (1/13/1965) solo acoustic, previously released on The Bootleg Series, Vol. 1-3
13. Subterranean Homesick Blues (Take 1, Alternate Take) 02:37 (1/14/1965) electric
14. Outlaw Blues (Take 1, Complete) 02:14 (1/13/1965) solo acoustic
15. Outlaw Blues (Take 2, Alternate Take) 03:28 (1/13/1965) electric
16. On the Road Again (Take 1, Complete) 03:20 (1/13/1965) solo acoustic
17. On the Road Again (Take 4, Alternate Take) 02:30 (1/14/1965) electric
18. On the Road Again (Take 1 Remake, Complete) 02:29 (1/15/1965) electric
19. On the Road Again (Take 7 Remake, Complete) 02:47 (1/15/1965) electric
20. Farewell, Angelina (Take 1, Solo Acoustic) 05:26 (1/13/1965) solo acoustic, previously released The Bootleg Series, Vol. 1-3
21. If You Gotta Go, Go Now (Take 1, Complete) 02:52 (1/13/1965) solo acoustic
22. If You Gotta Go, Go Now (Take 2, Alternate Take) 02:48 (1/15/1965) electric
23. You Don't Have to Do That (Take 1, Solo Acoustic) 00:49 (1/13/1965) solo acoustic, incomplete

Disc 2
1. California (Take 1, Solo Acoustic) 03:04 (1/13/1965)
2. It's Alright, Ma (I'm Only Bleeding) (Take 1, False Starts) 01:08 (1/15/1965) acoustic, demo
3. Mr. Tambourine Man (Takes 1-2, False Starts) 01:50
4. Mr. Tambourine Man (Take 3 with band, incomplete) 03:22 (1/15/1965)
5. It Takes a Lot to Laugh, It Takes a Train to Cry (Take 1, Complete) 02:39 (6/15/65)
6. It Takes a Lot to Laugh, It Takes a Train to Cry (Take 8, Alternate Take) 03:28 (6/15/1965)
7. It Takes a Lot to Laugh, It Takes a Train to Cry (Take 3, Incomplete) 03:11 (7/29/1965)
8. It Takes a Lot to Laugh, It Takes a Train to Cry (Take 3 Remake, Complete) 03:40 (7/29/65)
9. Sitting On a Barbed Wire Fence (Take 2) 03:58 (6/15/1965)
10. Tombstone Blues (Take 1, Alternate Take) 07:29 (7/29/1965)
11. Tombstone Blues (Take 9) 03:35 (7/29/1965) previously released on The Bootleg Series, Vol. 7, 2005
12. Positively 4th Street (Takes 1-3, False Starts) 00:56
13. Positively 4th Street (Take 4, Complete) 04:22 (7/29/1965)
14. Positively 4th Street (Take 5, Alternate Take) 04:22 (7/29/1965)
5. Desolation Row (Take 1, Alternate Take) 11:16 (8/4/1965)
16. Desolation Row (Take 2, Piano Demo) 01:59 (8/4/1965)
17. Desolation Row (Take 5 Remake, Complete) 10:50 (8/2/1965)
18. From a Buick 6 (Take 1, False Start) 00:21 (7/30/1965)
19. From a Buick 6 (Take 4) 03:11 (7/30/1965) released in error on first pressing of Highway 61 Revisited, 1965

Disc 3 (June 16, 1965)
1. Like a Rolling Stone (Takes 1-3, Rehearsal) 05:49
2. Like a Rolling Stone (Take 4, Rehearsal) 01:38
3. Like a Rolling Stone (Take 5, Rehearsal) 02:16
4. Like a Rolling Stone (Rehearsal Remake) 02:31
5. Like a Rolling Stone (Take 1 Remake, Rehearsal) 01:55
6. Like a Rolling Stone (Takes 2-3 Remake, False Starts) 00:33
7. Like a Rolling Stone (Take 4 Remake) 06:26 released on Highway 61 Revisited, 1965
8. Like a Rolling Stone (Take 5 Remake, Rehearsal) 01:52
9. Like a Rolling Stone (Take 6 Remake, False Start) 00:19
10. Like a Rolling Stone (Take 8 Remake, Breakdown) 04:16
11. Like a Rolling Stone (Takes 9-10 Remake, False Start) 00:33
12. Like a Rolling Stone (Take 11, Alternate Take) 05:55
13. Like a Rolling Stone (Take 12 Remake, False Start) 00:08
14. Like a Rolling Stone (Take 13 Remake, Breakdown) 01:35
15. Like a Rolling Stone (Take 14 Remake, False Start) 00:22
16. Like a Rolling Stone (Take 15 Remake, Breakdown) 03:06
17. Like a Rolling Stone (Master Take, Guitar) 06:23
18. Like a Rolling Stone (Master Take, Vocals, Guitar) 06:23
19. Like a Rolling Stone (Master Take, Piano, Bass) 06:23
20. Like a Rolling Stone (Master Take, Drums, Organ) 06:27

Disc 4
1. Can You Please Crawl Out Your Window? (Take 1, Alternate Take) 04:37 (7/30/1965)
2. Can You Please Crawl Out Your Window? (Take 17) 03:59 (7/30/1965) released in error on the first pressing of "Positively 4th Street" single
3. Highway 61 Revisited (Take 3, Alternate Take) 03:28 (8/2/1965)
4. Highway 61 Revisited (Take 5, Complete) 03:38 (8/2/1965)
5. Highway 61 Revisited (Take 7, False Start) 00:32 (8/2/1965)
6. Just Like Tom Thumb's Blues (Take 1, Breakdown) 01:07 (8/2/1965)
7. Just Like Tom Thumb's Blues (Take 3, Rehearsal) 05:37 (8/2/1965)
8. Just Like Tom Thumb's Blues (Take 13, Complete) 05:26 (8/2/1965)
9. Queen Jane Approximately (Take 2, Complete) 05:17 (8/2/1965)
10. Queen Jane Approximately (Take 5, Alternate Take) 06:01 (8/2/1965)
11. Ballad of a Thin Man (Take 2, Breakdown) 03:52 (8/2/1965)
12. Medicine Sunday (Take 1) 01:00 (10/5/1965)
13. Jet Pilot (Take 1) 01:26 (10/5/1965) Previously released on Biograph, 1985
14. I Wanna Be Your Lover (Take 1, Fragment) 01:05 (10/5/1965)
15. I Wanna Be Your Lover (Take 6, Complete) 03:29 (10/5/1965)
16. Instrumental (Take 2, Complete) 04:01 (10/5/1965)
17. Can You Please Crawl Out Your Window? (Take 6, Complete) 03:46
18.Visions of Johanna (Take 1, Rehearsal) 01:41 (11/30/1965)
19.Visions of Johanna (Take 5, Rehearsal) 07:39 (11/30/1965)

Disc 5
1. Visions of Johanna (Take 7, Complete) 09:09 (11/30/1965)
2. Visions of Johanna (Take 8) 07:03 (11/30/1965) previously released on The Bootleg Series, Vol. 7, 2005
3. Visions of Johanna (Take 14, Complete) 07:30 (11/30/1965)
4. She's Your Lover Now (Take 1, Breakdown) 03:00 (1/21/1966)
5. She's Your Lover Now (Take 6, Rehearsal) 04:56 (1/21/1966)
6. She's Your Lover Now (Take 15) 06:22 (1/21/1966) previously released on The Bootleg Series, Vol. 1-3
7. She's Your Lover Now (Take 16, Complete) 08:25 (1/21/1966) solo piano
8. One of Us Must Know (Sooner or Later) (Take 2, Rehearsal) 02:15 (1/25/1966)
9. One of Us Must Know (Sooner or Later) (Take 4, Rehearsal) 01:52 (1/25/1966)
10. One of Us Must Know (Sooner or Later) (Take 19), 05:09 (1/25/1966)
11. Lunatic Princess (Take 1) 01:18 (1/27/1966)
12. Fourth Time Around (Take 11, Complete) 04:27 (2/14/1966)
13. Leopard-Skin Pill-Box Hat (Take 3, Complete) 04:24 (2/14/1966)
14. Leopard-Skin Pill-Box Hat (Take 8, Alternate Take) 03:26 (2/14/1966)
15. Rainy Day Women #12 & 35 (Take 1, Rehearsal and Finished Track) 06:18 (3/9/1966)

Disc 6
1. Stuck Inside of Mobile with the Memphis Blues Again (Take 1, Rehearsal) 03:21 (2/17/1966)
2. Stuck Inside of Mobile with the Memphis Blues Again (Rehearsal) 04:52 (2/17/1966)
3. Stuck Inside of Mobile with the Memphis Blues Again (Take 5) 05:50 (2/17/1966) previously released on The Bootleg Series, Vol. 7, 2005
4. Stuck Inside of Mobile with the Memphis Blues Again (Take 13, Alternate Take) 04:01 (2/17/1966)
5. Stuck Inside of Mobile with the Memphis Blues Again (Take 14, Complete) 07:02 (2/17/1966)
6. Absolutely Sweet Marie (Take 1, Alternate Take) 05:04 (3/7/1966)
7. Just Like a Woman (Take 1, Complete) 04:30 (3/8/1966)
8. Just Like a Woman (Take 4, Alternate Take) 05:18 (3/8/1966)
9. Just Like a Woman (Take 8, Complete) 05:20 (3/8/1966)
10. Pledging My Time (Take 1, Alternate Take) 03:21 (3/8/1966)
11. Most Likely You Go Your Way (And I'll Go Mine) (Take 1, Complete) 03:36 (3/9/1966)
12. Temporary Like Achilles (Take 3, Complete) 05:40 (3/9/1966)
13. Obviously Five Believers (Take 3, Complete) 03:45 (3/10/1966)
14. I Want You (Take 4, Alternate Take) 02:51 (3/10/1966)
15. Sad-Eyed Lady of the Lowlands (Take 1, Complete) 10:06 (2/15/1966)

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"Bob Dylan 1965-1966 The Cutting Edge: Bootleg Series Vol. 12"

COLLECTOR'S EDITION - TRACK LIST                                   Clicca qui

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"Amore e Furto". De Gregori Canta Bob Dylan

1.Un angioletto come te - Sweetheart like you,
2.Servire qualcuno - Gotta serve somebody,
3.Non dirle che non è così - If you see her, say hello,
4.Via della Povertà - Desolation row,
5.Come il giorno - I shall be released,
6.Mondo politico - Political world,
7.Non è buio ancora - Not dark yet,
8.Acido seminterrato - Subterranean homesick blues,
9.Una serie di sogni - Series of dreams,
10.Tweedle Dum & Tweedle Dee - Tweedle Dee & Tweedle Dum
11.Dignità – Dignity

"Tradurre Dylan è stata una grande avventura, in tutti i sensi e credo che non avrei mai potuto nemmeno pensare ad un progetto del genere se non avessi amato da sempre il suo straordinario repertorio e il suo incredibile talento di musicista. Per questo motivo il mio disco ha questo titolo “Amore e Furto”, rubato a un disco di Dylan in cui lui stesso dichiarava esplicitamente le sue passioni musicali e le influenze che aveva subito. Furto, quindi, ma soprattutto amore per un grandissimo artista e per alcune delle sue più belle canzoni, forse non le più conosciute qui in Italia".

 

 
Venerdi 25 Settembre 2015

Esce il 6 Novembre "Bob Dylan 1965-1966 The Cutting Edge: Bootleg Series Vol. 12"

Il prossimo album delle serie Bootleg Series aprirà una finesta sullo studio di registrazione durante la sessioni di Bringing It All Back Home, Highway 61 Revisited e Blonde on Blonde. Con una ricchezza impressionante di canzoni inedite, outtakes, prove e versioni alternative – Bob Dylan 1965-1966 The Cutting Edge: Bootleg Series Vol. 12 fornirà una visione unica del processo creativo di Bob Dylan.
Bob Dylan 1965-1966 The Cutting Edge: Bootleg Series Vo. 12 uscirà il 6 novembre.

Ci saranno tre versioni di questa pubblicazione:
COLLECTOR’S EDITION – Edizione limitata e numerata di 5000 copie formata da 379 tracce contenute in 18 CD. Sarà possibile preordinarla
cliccando qui.

DELUXE EDITION – 6 CD comprendenti 100 tracce e le complete sessioni di “Like a Rolling Stone”. Confezionato in un cofanetto con un libretto di 120 pagine con copertina rigida con fotografie rare e cimeli.

BEST OF – 2 CD o in alternativa 3 LP in vinile con le migliori 30 tracce mai pubblicate delle sessioni 1965 e 1966.

 

 
Giovedi 24 Settembre 2015

Verona: Gran finale di De Gregori sulla musica di "Rainy Day Woman 12 & 35"

 

 

 
Martedi 22 Settembre 2015

Talkin' 9639 - miscio.tux

Caro Mr.Tambourine,
in effetti una qualche familiarità, anche se formale e non sostanziale, si potrebbe trovare tra Rimbaud e Dylan, ad esempio la precocità, il fatto di essere partiti giovanissimi in cerca di avventure senza dietro alcun paracadute, la fascinazione iniziale per un'arte che avrebbe dovuto cambiare il mondo, la delusione delle vicende reali (per Rimbaud la sconfitta della Comune di Parigi, per Dylan il distacco da un movimento civile che riusciva soltanto ad ottenere risultati limitati e contingenti). Poi indubbiamente, la lettura dei simbolisti francesi ha lasciato qualche traccia nei testi giovanili di Dylan, nelle famose
"catene di immagini lampeggianti". (Mi viene in mente qui "Just like Tom Thumb's Blues", "Proprio come il blues di Pollicino" che Robert Shelton fa risalire a una poesia di Rimbaud del 1870, "La mia vita bohémienne (fantasia)": "Uno stordito pollicino,andavo arando le mie rime").

Diversa è la questione di Nietzsche, verso il quale penso che Dylan non nutra alcuna simpatia. Nietzsche, lo spiega bene Cacciari nel suo ultimo saggio prima di dedicarsi all'occultismo ("Krisis", 1976), è nella linea dei filosofi che dopo la crisi del kantismo portano una critica alla Metafisica occidentale:“Che non c'è una verità; che non c'è una costituzione assoluta delle cose, una cosa in sé: questo stesso è un nichilismo, ma in effetti, è un nichilismo estremo”.(Nietzsche, Frammenti Postumi) Il soggetto di conseguenza subisce lo stesso destino: colpito da satirismo superominico corre per il selvatico giardino del
Mistero di Sir Eglamore. O per dirla con le parole di Dylan: è un "idiota egotista degenerato esistenzialista dionisiaco". (Liner Notes di Worl Gone Wrong) Per farla breve, la scoperta della libertà e in qualche misura dell'arbitrarietà dell'azione umana non viene indirizzata alla costruzione di un'etica razionalmente condivisa (proprio quella lì, quella della "lunga vita e prosperità", per intenderci) ma allo scatenamento di un soggetto che lungi dal superare la sua astrazione, la conferma in una prassi che si autodefinisce come onnipotente. Quindi un Dylan rimbaudiano, forse, ma nietzschiano mai.

Ciao Miscio,
Vedo che la pensiamo allo stesso modo, qualche punto di contatto con Rimbaud (forse il fatto che tutti e due si sono trovati in età giovanissima al centro di un’attenzione morbosa e schiacciante, nel caso di Dylan molto più intensa dato il periodo contemporaneo e lo sviluppo tecnologoio dei mezzi di comunicazione) e nessuna similitudine, simpatia o apprezzamento per il pensiero di Nietzsche.
Nietzsche, senz’altro tra i massimi filosofi e prosatori di ogni tempo, ebbe un'influenza controversa, ma indiscutibile, sul pensiero filosofico, letterario, politico e scientifico del Novecento e, comunque la si voglia vedere, in ogni caso, si tratta di un pensatore unico nel suo genere, sì da giustificare l'enorme influenza da lui esercitata sul pensiero filosofico posteriore a lui.
Nel 1888, con già molte pubblicazioni alle spalle, venne ospitato dall'amico e filosofo Etna Scorza e si trasferì a Torino, città che apprezzò particolarmente, e dove scriverà L'Anticristo, Il crepuscolo degli idoli ed Ecce Homo (pubblicato postumo). L’anno dopo avviene il famoso crollo mentale di Nietzsche, probabile effetto di una patologia neurologica: è del gennaio 1889 la prima crisi di follia in pubblico; mentre si trovava in piazza Carignano, nei pressi della sua casa torinese, vedendo il cavallo adibito al traino di una carrozza fustigato a sangue dal cocchiere, abbracciò l'animale, pianse, finendo per baciarlo; in seguito cadde a terra urlando in preda a spasmi. Per molti è solo un episodio leggendario e Nietzsche si sarebbe piuttosto limitato a fare vistose rimostranze e schiamazzi per i quali venne fermato e ammonito dalla polizia municipale. Le cause non sono del tutto chiare: sono state ipotizzate diverse possibilità, tra le più accreditate la neurosifilide, un tumore cerebrale o la sindrome CADASIL, grave malattia neurologica ereditaria.

Viene ricoverato dall'amico Franz Camille Overbeck, teologo protestante e suo ex insegnante, a causa del suo stato alterato, Nietzsche passa da momenti di esaltazione a tristezza profonda, una specie di sidrome bipolare, prima in una clinica psichiatrica di Basilea in cura dal dottor Wille, che gli diagnostica una "paralisi progressiva" di incerta origine e ipotizza per la prima volta la sifilide.
Già dal 1892 Nietzsche perde la memoria, e non riconosce le persone, salvo certi momenti di lucidità.
Nietzsche trascorre il suo tempo in un mutismo quasi totale, passeggiando con amici o suonando il pianoforte, fino all'aggravarsi delle condizioni fisiche, numerose le paralisi, forse accentuate dalle eccessive dosi di farmaci per tenere sotto controllo gli attacchi di follia; talvolta parla con gli ospiti, ma è assente e i suoi ragionamenti sono spesso confusi. Nel 1893 perde l'uso delle gambe, ed è costretto a spostarsi con una sedia a rotelle, mentre dal 1894 soffre della perdita della parola, indici di danni cerebrali e spinali diffusi.
Nel 1897, assieme alla sorella Elisabeth, si trasferisce nella casa di Weimar in Turingia, e lì muore di polmonite il 25 agosto 1900. Per colmo di ironia, nonostante il suo dichiarato e profondo ateismo, per volontà di parenti e amici viene seppellito con una solenne cerimonia religiosa nel cimitero di Röcken.

Dylan non si può paragonare a Nietzche, c’è un abisso culturale tra lui ed il filosofo tedesco, anche se questo non vuol dire che Bob sia meno intelligente, forse Dylan è soltanto molto meno istruito. Una filosofia dylaniana vera e propria non esiste, esistono solo fasi, momenti di vita più o meno lunghi che finiscono quando il menestrello si stanca e cambia argomento. Potremmo anche dire che Dylan ha avuto sulla società un impatto maggiore di Nietzche, ma i due uomini sono su due piani completamente diversi, non accostabili ed imparagonabili. Dylan non apprezzerà mai il tedesco e parlerà pochissimo di lui e quando lo farà userà aggettivi durissimi, una condanna senza appello. Dylan usa un linguaggio accessibile a tutti anche se nella fase giovanile userà abbondantemente le similitudini e le iperboli che gli permetteranno di esagerare nel descrivere la realtà tramite espressioni che l'amplificavano, sia per eccesso che per difetto.
Nietzche usa un linguaggio accessibile a pochissime persone profondamente acculturate, i suoi concetti non sono chiaramente comprensibili, la sua forma prosaica è complicata e richiede il massimo della concentrazione e delle capacità intellettive per essere assimilata e capita.
Dylan non è mai stato schiavo di nessuno, meno ancora delle sue idee o dei suoi principi, Dylan ha corso il rischio di morire a causa della smodata assunzione di sostanze stupefacenti, ma non ha ma rischiato la follia lasciandosi trascinare dalle sue parole o perdendosi dentro i suoi enigmatici concetti. Rimbaud fu un eccessivo col difetto di perdersi nelle sue illusioni, Nietzche forse ancora di più, Dylan è soltanto un grandissimo osservatore della realtà che lo circonda e un ancora più grande narratore di storie, e per questo è diventato "la leggenda" per antonomasia. In Rimbaud e Nietzche c’è un che di follia che sarà sempre assente in Dylan, per questo non è possibile ne accostarlo ne paragonarlo a nessuno di questi grandi personaggi vissuti prima di lui.
C’è una famosissima canzone di Michel Delpech che dice: "Dylan è Dylan, è come il sole che squarcia le nuvole del cielo grigio". Dylan era il simbolo di tutti quelli che viaggiavano nudi, senza bagagli e senza scarpe, che arrivavano come un ciclone inatteso, come i fiori fuori stagione, come un’incredibile pioggia di farfalle colorate, spiegando a tutti che nessuno aveva il diritto di giudicare che voleva vivere la vita come preferiva. La canzone, Wight is Wight di Michel Delpech, era bella ed il messagio che conteneva più ancora, peccato che nella versione italiana tutto veniva banalizzato da un testo insipido. Dylan è difficile da tradurre in italiano, ma non impossibile. L’unico che è riuscito a farlo molto bene è stato Francesco Guccini con “Ti Voglio” cover di “I Want You” incisa dai Nomadi. Qui sotto puoi vedere il video di questa canzone che è sempre emozionante anche a distanza di cinquant’anni.
Long live and prosper, Mr.Tambourine, :o)

 

 

 
Lunedi 21 Settembre 2015

Talkin' 9638 - gfrbalestra

Oggetto: Dylan, Rimbaud, Nietzche

Ciao Tambourine,
sarò breve, come mai Dylan non ha mai disdegnato di assomigliare a Rimbaud mentre ha sempre evitato paragoni con Nietzche che a livello filosofico/letterario è stato più spinto di Rimbaud?
Grazie per il tempo che dedichi a Maggie’s Farm e a tutti noi,
Boss.

Ciao Boss, questa domanda, se non ricordo male, mi fu fatta anni fa, anche se è impossibile ricordarmi chi me la fece. La realtà, a mio avviso, è che un qualsiasi tipo di parallelo fra Bob Dylan ed il poeta maledetto sia una cosa molto azzardata o addirittura improponibile. Rimbaud fu tutto quello che Dylan non fu mai, e Dylan non ha mai detto “Io sono il Rimbaud americano”. Nella realtà Arthur Rimbaud fu l’esatto contrario di quello che volle sempre far apparire di sè, il cosidetto “poeta maledetto” era invece un allievo modello dell’Istituto Rossat di Charleville: nei tre anni passati all'Istituto Arthur vinse tredici premi e ottenne undici note di merito. Nella primavera del 1865 M.me Rimbaud, che nel frattempo aveva trovato una nuova casa nel rispettabile cours d'Orléans, decise di trasferire i due ragazzi al Collegio di Charleville. Arthur fu iscritto alla settima classe, e in ottobre era già in sesta. L'anno dopo fu autorizzato a frequentare la quarta classe. Dunque un genio trasgressivo schiavo della sua stessa genialità? Nel 1869 il «Moniteur de l'Enseignement secondaire» pubblicò tre suoi componimenti in latino, “Ver erat”, “L'Ange et l'enfant” e il “Jugurtha” che ottenne il primo premio al Concorso accademico. Il 2 gennaio 1870 nella «Revue pour tous» comparvero i suoi primi versi francesi, “Les Étrennes des orphelins”. Jules Desdouets, il preside del collegio, diceva allora di lui: «In quella testa non germina niente di normale. Diventerà il genio del Male o il genio del Bene», mentre uno dei suoi insegnanti, M. Pérette, era più netto: «farà una brutta fine».
Nel mese di maggio del 1871, mentre tanti lavoratori stavano morendo nella battaglia di Parigi, Rimbaud si dichiarava in sciopero, o piuttosto, volendo essere un poeta, lavorava per rendersi «veggente». Per ottenere questo risultato occorreva immergersi nelle massime dissolutezze, perché «si tratta di arrivare all'ignoto attraverso la sregolatezza di tutti i sensi». Arrivato all'ignoto, il poeta potrà anche impazzire, ma non importa: altri «cominceranno dagli orizzonti» dove lui è caduto. Arrivato a Parigi il 24 settembre, Rimbaud fu ospitato nella casa dei suoceri di Verlaine a Montmartre, in rue Nicolet, dove il poeta, alcolista e con alcune esperienze omosessuali nel recente passato, viveva allora con la moglie Mathilde Mauté de Fleurville (1853-1914), in avanzata attesa del loro primo figlio. Il 30 settembre Verlaine lo presentò ai Vilains Bonshommes, un circolo di poeti parnassiani. Rimbaud impressionò gli astanti: per Léon Valade, quel «poeta terrificante» dalla faccia da bambino, «selvaggio più che timido», affascinava o spaventava «con i suoi stupefacenti poteri e la sua depravazione», per Ernest d'Hervilly era «Gesù tra i dottori», per un altro «il diavolo», e dunque, meglio, «il diavolo tra i dottori».
Dunque cosa poteva collegare i due? Certamente l’alcool, la droga e le visioni deliranti del giovane Dylan che userà per canzoni come “Desolation Row”, “Mr.Tambourine Man”, “Chimes Of Freedom” e tante altre di questo filone, ma Dylan sarà sempre completamente diverso da Rimbaud anche se agli inizi ne copiò alcuni atteggiamenti perchè erano un modo per “farsi notare”, ma la personalità di Dylan era estremamente diversa da quella del francesino maledetto. Intanto Dylan era un auto-acculturato, non aveva alle spalle studi approfonditi di nessun tipo, sentiva quelle cose perchè era più genio di Rimbaud, ma un genio formalmente razionale, un genio che viveva la realtà giorno per giorno senza pretese di vivere soltanto “teoricamente”. Un conto è quello che Dylan fa ed un altro quello che Dylan dice, la sua dimensione mentale sembra essere rimasta sempre distaccata dalla sua dimensione terrena, due cose diverse insomma, l’uomo e la mente, la mente che guida l’uomo, e l’uomo (il corpo) che “ospita” soltanto il pensiero, prodotto della mente, senza esserne schiavo.
Rimbaud è stato senz’altro l'uomo dei più grandi eccessi della sua epoca, eccessi che stupivano anche a causa del suo aspetto da bambino/angioletto, ma la sua vena poetica si esaurì in poco tempo. La molla che fece scattare la vena poetica e ribelle di Rimbaud fu l'incontro col già famoso poeta Verlaine, del quale si innamorò e col quale ebbe una relazione finita in modo drastico con un colpo di pistola sparato da Verlaine a Rimbaud. Verlaine lo spinse a mettere su carta la sua genialità e la sua dissolutezza, e nel giro di cinque anni nacquero tutte le sue opere. Ma un giorno Verlaine si stancò di questo giovane genialoide, visionario, estremo, rivoluzionario, egocentrico ed insicuro, mettendo fine alla loro relazione con un colpo di pistola che per fortuna non lo uccise. Rimbaud non si riprese più da quel fatto, abbandono la poesia, bruciò tutti i suoi scritti e cominciò una vita fuori dalle regole, droghe, alcool, carcere, fece l'insegnante a Londra, lo scaricatore di porto a Marsiglia, il mercenario nelle Indie olandesi, il disertore a Giava, l'inserviente al seguito di un circo, il capomastro a Cipro e il commerciante in Abissinia. Il suo vecchio amante Paul Verlaine, credendolo morto, fece pubblicare le sue "Illuminazioni". Rimbaud tornò in Francia per curarsi da un tumore al ginocchio, gli tagliarono la gamba e morì a soli 37 anni per una setticemia conseguente all'amputazione. Il poeta "visionario" che volle rinnovare la poesia con l'audacia degli adolescenti , aveva fatto tabula rasa di tutta la retorica precedente, arrivando persino a rinnegare Baudelarie, da lui giudicato "trop artist", e non avendo a disposizione più niente che non fosse falsato dalla retorica, si fidò solamente delle sue sensazioni che chiamava "pure". Inventò così la poesia della sensazione traducendo in poesia quello stato psicologico dal quale nascono i nostri atti. Rimbaud diventò così la punta estrema di se stesso e di ogni audacia letteraria e poetica, andò così avanti che neppure i simbolisti e nemmeno i surrealisti riuscirono a seguirlo. Non ebbe discepoli e neppure imitatori, nondimeno è ancora il punto fisso di partenza per qualunque avventura poetica inzuppata d'estremismo.

Dylan non è stato niente di tutto questo , è stato soltanto la voce prima della sua generazione, poi la coscienza e in qualche modo la morale dell'America del suo tempo racchiusa in un Juke-Box. E' stato uno straordinario scrittore di canzoni, alcune della quali resteranno nella storia della musica mondiale, mentre altre, figlie di un dio minore, sono da anni finite nel dimenticatoio, canzoni che altre persone hanno usato per i loro scopi ed ideali politici. Dylan non ha mai assunto una posizione politica precisa, Dylan è sempre stato ai margini di ogni movimento, è sempre stato la involontaria voce nascosta, Dylan è sempre stato solo per se e basta, un lone wolf, e alla lunga è rimasto solo, tre matrimoni falliti, con mogli e figli ormai estranei e distaccati dalla sua vita. Jakob quando parla del padre riesce soltanto a chiamarlo “Lui”, la parola papà non gli esce mai di bocca, di Sam, oltre che faceva il fotografo non si sa niente, di Sara non esiste una fotografia che risalga a meno di 40 anni fa, Carolin Dennis è una una tranquilla pensionata, la loro figlia Desiree Gabrielle si è unita in matrimonio con la sua amica/compagna, matrimonio al quale Dylan ha evitato di farsi vedere. La terza moglie, Darlene Springs, fu tenuta segreta fino all’anno scorso quando Dylan la lasciò perchè lei gli stava dilapidando il patrimonio con spese folli, Jesse fa il regista di successo ad Hollywood (tra i suoi film "American Pie", " Due sballati al college", "Derby in famiglia", "American wedding") e non ha molto tempo da dedicare al padre, Maria Lowndes Dylan, figlia di Sara e dell'ex-marito, adottata da Bob, sposata con il musicista Peter Himmelman ed a sua volta madre di quatttro figli è avvocato, produttrice cinematografica e scrittrice con i nikename Maria C. Dylan, Maria Dillon, Maria Dylan, quindi con quattro figli di tempo per un padre sempre in giro per il mondo ne resta solo qualche briciola. Di Anna non si hanno notizie, si sà solo che è sposata senza figli.

Tutto questo per un padre è triste e credo che anche Dylan ne risenta moralmente, il suo inacidirsi ed il non concedere mai niente al pubblico è forse parte di questo, una grande persona, ma una persona ormai sola. Fouri dal mondo delle canzoni Dylan è stato un vero flop. Tarantula e Renaldo & Clara sono le dimostrazioni più evidenti.
Quindi non vedo un parallelo fra Dylan e Rimbaud, come non vedo un collegamento fra l'essere ed il non essere, la questione "Io non sono qui" non riguarda Dylan in persona, è solo una sua canzone del 1956 che racconta la storia della fine di un amore, “io non sono qui” dice l’uomo, me ne sono andato lontano, quindi non è un verso trascendentale o Rimbaudiano, è solo una constatazione di fatto, non sono qui perchè sono andato da un’altra parte, interpretazione forse banale e deludente ma questo è quanto.
Dylan invece è sempre stato qui, nei dischi e nei concerti, l'idea di “Io non sono qui”, anche se per ipotesi partisse dal "Je est an autre" di Rimbaud, cosa della quale dubito fortemente, sarebbe stata solo una trovata bislacca per fare cassetta col film, ma alla fine non so quanto abbia reso, è stata l'idea di un regista che ha voluto fare a modo suo un omaggio a Dylan, un omaggio, a detta di molti cririci, alquanto confuso e sconclusionato, un film non film che è solo una sequenza di immagini e di frasi tratte dalle sue canzoni, pacchianamente mischiata con la storia della sua vità, con personaggi (a parte la fenomenale Blanchette) fuori posto e fuori ruolo, al limite dell' incapibilità. Dylan non è quello di quel film, Dylan c'è ancora, nel bene o nel male, apprezzato o criticato, venerato come un profeta o deriso come un buffone. Sulla sua pelle è passato di tutto e di più, nella sua voce c’è il sangue del Paese, ma tutto è scivolato senza intaccarlo, Dylan è unico e non paragonabile a nessuno.
Dylan non è mai stato un superuomo, è stato solo un uomo, anzi , l'essenza dell'uomo, Dylan è stato il pensiero fatto uomo, più parole che uomo, grandi pensieri, grandi parole e uomo piccolo. Uomo in tutto, nelle cose giuste come negli errori, anche lui ha fatto i suoi sbagli, le sue meschinità, le sue cazzate come ognuno di noi, la differenza è che lui ha saputo dire cose che per il nostro cervello non sarebbero mai passate, da questo punto di vista è stato un grand' uomo, uno dei più grandi, ma uomo, terreno, coi piedi per terra, senza abbandonarsi ai voli mentali e alle utopie di Nietzche o agli esagerati eccessi di Rimbaud. Leonardo fu uomo, Michelangelo fu uomo, Dylan è uomo, Nietzche ha debordato un pò, si è eletto depositario della verità assoluta, ma la storia ha dimostrato che il suo pensiero, che ha dato origine al pangermanesimo defluito nel nazismo, ha portato a cose inenarrabili e al fallimento totale delle sue teorie. Interessante fin che si vuole, intrigante come nessun’altro, ma completamente al di fuori della realtà quotidiana, il pensiero spinto al parossismo che sfocia nell’idiozia. Nietzche diventa attraverso le sue parole "figura unica", Dylan, attraverso le sue parole rimane uomo comune, an ordinary man, uomo che incontri per strada, uomo con la capacità di pensare e di esprimere, per se e per gli altri, uomo utile a tutti, Nietzche e Rimbaud utili a nessuno.

Naturalmente, come sempre, questo è solo il mio modo di vedere la cosa, forse esatto o forse completamente fuori strada, non ho le capacità per essere giudice di me stesso. Quello che ho scritto su Dylan, Rimbaud e Nietzche sono cose, a parte qualche mia piccola riflessione, che ho letto negli scritti di critici molto più titolati di me. Spero di non averti annoiato troppo, long live and prosper, Mr.Tambourine, :o)

 

 
Sabato 19 Settembre 2015

Cover Down, Break Through

 

Cover Down, Break Through
(Bob Dylan)

inedita - suonata 27 volte dal vivo nel 1980

Reperibile sui seguenti bootlegs: Gospel Tour(DVD), Rock Solid(CD), The Blood Of The Lamb

Traduzione Mr.Tambourine e Alessandro Carrera
Note di Alessandro carrera

You heard about Pharaoh's army
Tramplin' through the mud
You heard about the Hebrew children
Redeemed by blood
Same spirit dwellin' in you
That raised Christ from the dead
You can quicken your mortal body
Then let it run to your head
You've got to cover down, cover down, break through
Cover down, (cover down, break through)
Hai sentito dell'esercito del Faraone
affondare nel fango
Hai sentito dei bambini Ebrei
redenti dal sangue
In te scorre lo stesso spirito
che ha resuscitato Cristo dalla morte
puoi ridar vita al tuo corpo mortale
(*1)
Fatti salire il sangue alla testa
(*2)
Devi metterti in riga, apriti un varco
(*3)
Mettiti in riga, apriti un varco


May need protection
By the armour of the Lord
The sword of God is sharper
Than any double sided sword
(He's the hammer of salvation)
(The blade of righteousness)
(Genesis to revelation)
(Repent and confess)
Cover down, cover down, break through
Cover down, (cover down, break through)
Potresti aver bisogno della protezione
della corazza del Signore
La spada di Dio è più tagliente
Di una spada a doppio taglio
(Lui è il martello della salvezza)
(La lama della rettitudine)
(La Genesi porta alla rivelazione)
(pèntiti e confèssati)
Mettiti in riga, apriti un varco
Mettiti in riga, apriti un varco


Well, you wake up early in the mornin'
Turnin' from a-side to side
Somethin' givin' you a warning
You can run (*4) but you can't hide
Demands are laid upon you
And burdens a-you can't bear
Sins you can't even remember
I waited to meet you there (*5)
You've got to cover down, cover down, break through
Cover down, cover down, break through
Bene, ti svegli la mattina presto
Ti giri da un lato all'altro
Qualcosa ti dà un avvertimento
Puoi scappare ma non puoi nasconderti
Domande pesano su di te
come fardelli che non riesci a reggere
Peccati che nemmeno ricordi
ero sempre là ad aspettarti
Devi Metterti in riga, apriti un varco
Mettiti in riga, apriti un varco

You've got an image of yourself
You've built by yourself alone
But it will come a-tumblin' down (*6)
Just like the walls are made of stone (*7)
You will be separated
From everything you seem to be
You think you'll be liberated
Yeah, but the grave won't set you free
You've got to cover down, cover down, break through
Cover down, cover down, break through
Cover down, cover down, break through
Cover down, cover down, break through
Ti sei fatto un'immagine di te stesso
ma l'hai costruita da solo
ma prima o poi cadrà
come un muro di pietra *6
Sarai separato
da tutto ciò che sembri essere
Pensi che sarai liberato
Si, ma la tomba non ti lascerà libero
Devi metterti in riga, apriti un varco
Mettiti in riga, apriti un varco
Mettiti in riga, Mettiti in riga, apriti un varco
Mettiti in riga, Mettiti in riga, apriti un varco

*1 - [citazione da San Paolo, Lettera ai Romani, 8, 11]
*2 - [letteralmente: fattelo salire alla testa, come quando si dice “mi sale il sangue alla testa”, ma non mi sembra che segua bene a quello che precede; può essere un verso trascritto male o improvvisato sul momento]
*3 - [“Cover down” significa “mettiti in riga” o “allineati a quello davanti a te” quando si sta in formazione di parata. “Apriti un  varco” per “break through” va bene. Le due espressioni sembrano in contrasto tra loro, ma credo che vadano intese in sequenza temporale: prima ti metti in riga, poi ti apri un varco]
*4 - [qui significa "scappare”]
*5 - [Direi: “ero sempre là ad aspettarti” ]
*6/7 - [riferimento alle mura di Gerico, Giosuè 6, 1-27]

Un particolare grazie ad Alessandro Carrera per le giuste interpretazioni e le note

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18 settembre 1970, Jimi Hendrix, la leggenda del rock, moriva 45 anni fa

Nel 1967 Jimi Hendrix viene invitato (dietro consiglio di Paul McCartney) al mitico Monterey International Pop Festival, ritenuto l'evento di partenza dell’allora cosiddetta "summer of love". L’esibizione fu una grande opportunità per Jimi perchè l’evento ebbe una grandissima risonanza negli Stati Uniti, mentre la sua leggendaria performance veniva immortalata nel film-documentario che sarebbe stato ricavato dal festival.
Gli Experience, la band di Jimi, formata da Mitch Mitchell alla batteria e Noel Redding al basso fece una delle esibizioni più acclamate, suonando, fra le diverse canzoni anche la celeberrima "Hey Joe". Nei 40 minuti dell'esibizione Hendrix sollecitò la sua Fender Stratocaster in un modo fino ad allora mai visto nè sentito, arrivando a mimare rapporti sessuali con la chitarra, suonandola con i denti, dietro la schiena, contro l'asta del microfono e contro l'amplificatore.
Al termine dell'esibizione diede fuoco alla Stratocaster con la benzina che si usava per gli accendini, distruggendola poi contro il piano del palco e contro gli amplificatori, il tutto in una supervolumata cacofonia di feedbacks pazzeschi e lancinanti.
Il 5 luglio 1966 Jimi tenne il primo concerto con gli Experience al Cafè Whà, e dopo tre anni e quattro mesi di smisurato successo, la mattina del 18 settembre 1970, venne trovato morto nell'appartamento che aveva affittato al Samarkand Hotel, al 22 di Lansdowne Crescent di Londra.
Fino ad oggi, non vi è una versione certa della morte del chitarrista. Quella più diffusa è quella ricavata dalla dichiarazione della sua ragazza tedesca Monika Dannemann, presente nella stanza al momento del decesso, che racconta di come Hendrix sia soffocato nel suo vomito dopo aver ingerito un esagerato cocktail di alcool e tranquillanti. Così se ne andava il più grande chitarrista di tutti i tempi.

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Venerdi 18 Settembre 2015

"The Freewheelin' Bob Dylan" (Bob Dylan tribute show)

 

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Il suono della vita - di Paolo Vites                                                               clicca qui

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De Gregori canta Bob Dylan                                                                       clicca qui

Bob Dylan interpretato da Francesco De Gregori                                      clicca qui

Francesco De Gregori pubblicherà un album di cover di Bob Dylan        clicca qui

 

 
Giovedi 17 Settembre 2015

Talkin' 9637 - alessandro.sottoriva

Oggetto: Grazie Villani

Ciao Mr. Tambourine,
grazie a te, ho potuto conoscere e apprezzare davvero parecchio, la Band di Nicolò Villani…ho sentito i file della registrazione. Ottima performances, ottima serata per uno speciale Tributo a Bob Dylan che si è tenuta pochi giorni fa a Sestri Levante. Mi sono piaciute molto le parole di introduzione da parte di Paolo Vites, si sente che è “del mestiere”, mi è piaciuto tanto l’impostazione della scaletta della serata, dal Dylan degli inizi con Tambourine Man , fino ai giorni nostri con Pay in Blood. Bello il break ogni tanto per approfondire l’evolversi della carriera Dylaniana. Davvero bravo Nicolò Villani, ha grinta da vendere, anche se a mio giudizio manca un pò di voce “nasale” ma con parole ben scandite. Ma questo è il Suo Dylan niente da discutere. Un connubio perfetto fra tutta la Band, Ottima scelta di introdurre l’organo Hammond, suonato magistralmente da un bravissimo Michele Ulivi in una Like a Rolling Stone da brivido ed in Ballad of a Thin Man, la mia preferita assieme a Series of Dreams. Ottimo lavoro di Giacomo Gamberucci che con il suo violoncello, sembra quasi ci abbia riportato ai tempi di Scarlet Rivera e alla Rolling Thunder Revue degli anni 70, come perfetta l’armonica suonata dallo stesso Villani e da Dillo. Per concludere senza dimenticare nessuno, il grande lavoro della batteria, seguito a ruota dal basso e dal pianoforte hanno reso perfetta la serata. Peccato non averli potuti vedere dal vivo.

E adesso un piccolo pensiero a te, Mr. Tambourine…. Perchè non organizzare sul sito una specie di gara di tutte le Band Cover “de noartri” , far sentire come in questo caso le loro registrazioni di qualche serata, e lasciare giudicare a noi, e a te, chi è la migliore? (Tipo quella fatta anni fa su quale era la miglior scaletta dei concerti di Dylan). Credo che sia anche un input, alle varie band a migliorarsi, a confrontarsi e a mettersi in gioco.. chissà quanti Al Diesan ci saranno…
Ciao, alla prossima, Ale’65.

 

Caro Ale'65, di sicuro avrai fatto felice Nicolò Villani che ha avuto un riscontro positivo a quello che molto probabilmente è stato un duro lavoro di preparazione, perchè sappiamo tutti che Dylan è più facile da ascoltare che da cantare! Spero che altri lettori che hanno ascoltato i file delle registrazioni abbiano la voglia di scriverci e farc sapere quelli che riterranno gli artisti preferiti, anche se è sempre molto più facile essere pigri che mettersi a scrivere come ha fatto l'amico Ale'65, però non disperiamo, la speranza è sempre l'ultima a morire. Oggi il mondo cosidetto "social" è inflazionato da decine di siti come Facebook, Linkedin, Twitter ecc....ecc...., dove ognuno può avere una identità più o meno reale e più o meno falsa, ci si può nascondere dietro un avatar qualunque e non apparire in prima persona per quello che si è, di conseguenza si può scrivere in piena libertà anche le cose più assurde, sciocche, stupide o banali che si trovano nel WEB che nessuno ti potrà mai giudicare. Molti anni fa la gente sentiva di più l'esigenza di scrivere e di confrontarsi magari proprio sulle pagine della Fattoria, i siti erano all'inizio e molte cose come i blog che ora permettono a chiunque di avere un sito dove scrivere tutto ciò che passa loro per la mente, quindi il tempo che le persone dedicano scrivendo col computer, col telefonino o con chissà quale altra diavoleria, trovano sempre meno tempo per scrivere a siti come la Fattoria che potremmo anche considerare "antichi" da un certo punto di vista.

La tua idea di fare una piccola gara o confronto che dir si voglia aperto alle tribute bands ed agli artisti dylaniani è un'ottima idea che senz'altro possiamo mettere subito in cantiere. Dedicheremo una pagina appositamente per questo simpatico contest nel quale l'unico premio sarà il plauso dei nostri lettori per chi alla fine risulterà l'artista più gradito, più bravo o il preferito da tutti i fans dylaniani che seguono la Fattoria. Ogni artista dovrà mandarci un link col quale sia possibile accedere a Youtube per vedere i filmati o per collegarsi a qualsiasi altro sito dove sia possibile vedere o ascoltare l'esibizione di una band o di un artista, naturalmente tassativo che debbano eseguire canzoni del Nostro. Perciò forza, mandateci il meglio delle vostre prestazioni o mettetevi sotto per realizzarne delle migliori, avrete tempo fino a fine anno, poi, fra coloro che avranno mandato le loro performances dylaniane decreteremo quale sarà il preferito dai fans italiani di Bob. Naturalmente tutti gli amici che giornalmente visitano la Fattoria sono invitati ad ascoltare e votare il loro preferito, senza dover giustificare il perchè o il percome, basterà scrivere: il mio, o i miei preferiti sono zzzzzzzz, yyyyyyyyyy, zzzzzzzz! Semplice no? spero che questa cosa suggerita da Ale'65 abbia un seguito positivo e non si perda nel nulla. Resto in attesa dei link, dunque Dylan-cover-artists,cosa aspettate?

Long live and prosper, Mr.Tambourine, :o)

 

 
Mercoledi 16 Settembre 2015

Talkin' 9636 - zerganenko

Oggetto: Highway 61

Buongiorno amici dylaniati,
Ecco il mio tributo a IL disco su La Repubblica-XL. Buona lettura!

http://xl.repubblica.it/articoli/highway-61-una-pietra-che-rotola-ancora-dopo-50-anni/26201/

Adriano Ercolani

Grazie Adriano, alla prossima, long live and prosper, Mr.Tambourine, :o)

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Bob Dylan, una campagna per regalargli un materasso                              clicca qui

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Cartesio lo conosco quasi a memoria – riveduto - di Gianni Zanata            clicca qui

 

 
Martedi 15 Settembre 2015

Santarcangelo di Romagna: Domenica 20 Mosaico Zimmerman

Domenica 20 settembre Ore 11,00 Supercinema, sala primo piano, ingresso gratuito.
Mosaico Zimmerman di Michele Ulisse Lipparini Emmeu Aliasnadje.
Attraverso video e musica una guida all’ascolto del più importante musicista rock contemporaneo vivente: Bob Dylan.
In compagnia di uno dei massimi esperti italiani di Dylanismo, percorriamo la poetica di Bob Dylan tra interpretazioni inedite e grandi classici, lungo una carriera più che cinquantennale ben rappresentata dal Never Ending Tour che l’artista americano sta percorrendo senza sosta dal 1988 in giro per il mondo.

(Fonte: https://www.facebook.com/photo.php?fbid=10153608008864313&set=gm.893133250756524&type=1&theater)

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La notte nella quale Bob Dylan mi ha abbandonato in una stazione di servizio

di Seamus McGarvey

Circa 20 anni fa sono stato in Messico per girare un documentario. Esausto, son tornato a casa via Los Angeles per stare qualche giorno con un amico musicista. Quando sono arrivato il mio amico mi ha detto: "Sei arrivato al momento giusto, Bob Dylan verrà a cena stasera". Ero in una schiuma di emozioni perchè era Dylan è uno dei miei eroi.

All’ora fissata, Bob Dylan è arrivato e quando ha visto che c’era un estraneo, un infedele chi non si aspettava, uno sguardo di panico è apparso nei suoi occhi, si è tirato su il cappuccio della felpa sui capelli folti, in modo che tutto ciò che si vedeva era un piccolo foro.
Ha cominciato a mangiare del cibo messicano attraverso questo piccolo buco, in modo che entro la fine del pranzo la salsa guacamole era spalmata tutta intorno al cappuccio. Lo sentivo parlare con quella sua inimitabile voce, ma non riuscivo a vederlo in volto. A un certo punto ha iniziato a suonare la tastiera da bambini che c’era nella sala cantando una vecchia canzone gospel. Non riesco a pensare a un momento più maledettamente surreale nella mia vita!
Alla fine, dopo un paio d'ore, Bob se n’è andato, ancora con il cappuccio sulla testa. Noi ci siamo seduti sul divano per digerire quando qualcuno ha bussato alla porta. Sono andato ad aprire la porta e c'era Dylan lì davanti alla porta senza il cappuccio sulla testa. Ha detto: "Non ho benzina nel mio camioncino. Qualcuno potrebbe venire con me a un distributore di benzina?" Se qualcuno dei suoi fans l’avesse riconosciuto non avrebbe potuto riempire il serbatoio del camioncino.

Sperando di poter parlare finalmente con lui, gli ho detto: "Beh, vengo io". Così salgo sul suo vecchio e scassato camioncino Dodge con Bob Dylan che guida giù per il Ventura Boulevard. Questo avveniva ad Encino, che è in periferia di Los Angeles. Guidando in silenzio Bob passava una stazione di servizio dopo l’altra senza fermarsi, allora io gli ho detto: "Bob, quello era un distributore di benzina ... poi ne hai passato un altro , e poi un altro ancora ..." Ma lui non si è fermato. "No" ha detto, "Ne conosco un altro sulla Laurel and Ventura…”.
Finalmente siamo arrivati a quella stazione e lui ha girato per entrare, era circa l’una di notte. Lui mi ha dato la sua carta di credito (non ho controllato se c’era scritto Robert Zimmerman o Bob Dylan), ho preso la pompa, ho fatto il pieno, ho pagato e quando stavo per risalire sul camioncino lui mi ha detto: "No amico, devo andare, devo andare". Ha tirato già la sicura della porta dalla mia parte e poi si è allontanato lasciandomi da solo sul piazzale.

Non avevo un centesimo in tasca. Niente. Ho dovuto chiedere al cassiere di poter chiamare il mio amico musicista che ci aveva ospitato a cena, allora non c’erano ancora i telefoni cellulari, ed ho faticato per convincerlo a venirmi a prendere. Ho anche dovuto chiedere ancora al cassiere del distributore di benzina dove mi trovavo perché non ero mai stato a Los Angeles prima.
Da allora ho lavorato diverse volte per Bob, ma non ho mai detto di quella strana notte con lui.
Seamus McGarvey è un pluripremiato direttore della fotografia

(Fonte: http://www.theguardian.com/lifeandstyle/2015/sep/13/night-bob-dylan-abandoned-me-at-petrol-station?CMP=share_btn_link)

Nota di Mr.Tambourine: Nei commenti postati sotto questa storia uno diceva che sembrava una storia completamente inventata, un altro che sembrava una cagata.

 

 
Lunedi 14 Settembre 2015

Talkin' 9635 - nv.nico

Ciao a tutti gli amici della Fattoria!! Eccovi le registrazioni audio del tributo a Bob di venerdì 4 settembre, tenutosi a Sestri Levante, con Paolo Vites come presentatore insieme a Luigi "Dillo" Dilorenzo!

https://www.dropbox.com/sh/f87i88l2f3x2wzz/AABsqZla78Yrp9XG5KcD8QOfa?dl=0
 



Nicolò Villani: voce, chitarra, armonica
Francesco Morgillo: chitarra solista
Francesco Cellino: basso
Davide Chioggia: batteria
Simone Morgillo: pianoforte, piano elettrico
Michele Ulivi: organo Hammond

Ospiti speciali:
Giacomo Gamberucci: violoncello
Luigi "Dillo" Dilorenzo: armonica in "Gotta Serve Somebody"


 

 

 

Aspetto i vostri pareri! :o), Nicolò "Nightingale" Villani

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Talkin' 9634 - naxela56

Ciao Mr. Tambourine,
Mercedes Benz: Bob Neuwirth o Bobby Womack? The answer, my friend ... comunque una cosa non esclude l'altra.

http://panachereport.com/channels/old_school_update/BobbyJanis.htm
e
http://www.theguardian.com/music/2012/nov/25/bobby-womack-soundtrack-of-my-life  (con un omaggio indiretto a Bob per via di AATW nella versione di Jimi).

Alexan wolf

Ho letto l'articolo dei link che hai mandato e tutti e due dicono la stessa cosa, cioè che Janis ha cantato la prima strofa della canzone "Mercedes Benz" sulla macchina di Womack che combinazone era una Merceds 600 mentre Bobby la riaccompagnava in albergo dopo una seduta di incisione. Quindi vuol dire che Janis aveva già scritto la canzone che è accreditata a Bob Neuwirth per la musica ed a Michael McClure e Janis Joplin per le parole. Ho fatto un piccolo riassunto dei due articoli per facilitare le cose ai lettori, ma è chiaro che Womack non ha avuto nessuna parte nella scrittura della canzone. Long Live and prosper, Mr.Tambourine, :o)

"Un giorno, nel 1970, ho ricevuto una telefonata, era da Janis Joplin. Aveva una richiesta. "Tutti mi dicono che hanno registrato almeno uno dei tuoi brani. Voglio solo dire che vorrei registrarne uno anch'io. Mi puoi portare una canzone?" Avevo molte canzoni a casa, una di loro era una canzone chiamata "Trust Me". Janis amava quella canzone, ma me ne ha chiesta subito un’ altra. Non avevo con me un’altra canzone ma ho notato che per tutta la sessione Janis aveva il morale a terra.
Parlando al telefono il suo fidanzato l'aveva lasciata in lacrime, lei voleva uscire con lui ma lui rifiutò di uscire con lei a meno che lei gli avesse dato dei soldi. L’ho sentita urlare, "Vuoi sempre soldi da me, questo è tutto quello che vuoi". Finita la registrazione siamo partiti sulla mia nuova Mercedes 600, lei ha fischiato, “Gesù Cristo, come ti sei comprato una fottuta macchima come questa”, “Scrivendo canzoni per gente come te”. Abbiamo percorso un paio di isolati, e lei ha cominciato a cantare un brano che aveva in testa. Solo una strofa “O Signore, non vuoi comprarmi una Mercedes Benz? tutti i miei amici guidano delle Porsche, devo rimediare”. Era diventata ansiosa, “Torniamo, voglio incidere subito questo pezzo”. Le ho ricordato che la sua band aveva già lasciato lo studio. L'ho portata di nuovo nella sua camera d'albergo, ha ricevuto una telefonata. Ha trascorso un paio di minuti parlando poi mi ha detto che stava aspettando un ragazzo, il suo pusher e che non mi voleva lì. Così ci siamo abbracciati e l’ho lasciata. Ero a letto da un paio d’ore quando qualcuno mi ha chiamato per dirmi Janis era morta per overdose. Sono rimasto scioccato, io ero stato una delle ultime persone a vederla viva.
Pochi anni dopo,ero seduto nel mio salotto a guardare la TV e durante uno spot della Mercedes la canzone di sottofondo era la canzone di Janis. Mi girai verso mia ragazza e le dissi "E' Janis Joplin. Lei ha cantato questa canzone nella mia macchina. Nella mia Mercedes."

 

 
Sabato 12 Settembre 2015

Giudicare La leggenda

By Martin Luke

Giudicare la leggenda: come, esattamente, un critico deve recensire Bob Dylan. La cosa diventa difficile quando uno è chiamato a recensire una leggenda.
Recentemente Glen Campbell, Solomon Burke e gli Steely Dan hanno reso tutto facile. Campbell , per esempio, ha girato con una big band di musicisti assi del rock e del country capaci di ricreare i suoi correnti album e quelli degli anni 60’, erano impeccabili.
Crosby , Stills e Nash possono non trovare l’accordo per salvarsi da certe serate, ma se non incasinano o appannano da soli la loro eredità , gli rimane il beneficio del dubbio.
Al Green è il capo degli artisti che hanno cominciato la loro carriera negli anni 50’ e 60’ sempre fornendo sempre buone prestazioni ma raramente una straordinaria.
Allora c’è Bob Dylan , l’ultimo iconoclasta. In che modo, nel mondo, uno deve giudicare una delle sue performances senza basare la qualità dello show sulla sua esperienza di critico?
Può un grande show essere determinato dalla set list? Può l’abilità della backing band scalare le difficoltà che separano il buono dal grande? Può l’esuberanza vocale di Bob provocare problemi di intonazione?
E’ come se qualcuno vedesse Dylan per la prima volta, che sia un critico o un osservatore che deve fare un post in qualche sito, taglierebbe il considerevolmente fiacco Bob e la sua crostosa prestazione vocale citando solo la parte migliore dello show.
Per quelli di noi che vedono quasi ogni show di ogni tour , la linea dovrebbe essere quella di decidere cosa è buono e cosa avrebbe dovuto esserlo ogni notte.
Mi son fatto una foto dello show di Dylan in uno degli ultimi concerti di quest’ultimo tour nord-americano, che forse è riuscito ad eccitare un critico o due.
In questo caso è personale. La mia odissea coi dischi di Dylan è cominciata quando avevo 10 anni e comprai “Dylan greatest’s hits” , “Positively fourth street” più altre poche canzoni.
“Blowin’ in the wind” è come se avesse cent’anni. Ho continuato a comperare altri dischi di Dylan finchè la mia collezzione è diventata molto vasta. Questo è successo quando ero alla High School fino ad una decina d’anni dopo l’Università.
“Blood on the tracks” , realizzato quando avevo 15 anni, è stato uno di quei dischi cambia-vita, musica che ti faceva vedere il mondo con occhi differenti.
Il mio primo concerto arriva nel 1978 , quando Dylan portava la maschera Bianca e girava con una band davvero buona, molti dei musicisti venivano dalla Rolling Thunder Revue del 75/76.
Ma attraverso gli anni, non ho mai trovato il grande-show di Dylan, ne a New York, Filadelfia, Boston o L.A. All’ Hollywood Bowl lo show ci è arrivato vicino, ma non lo è stato fino al dicembre del 1977 a El Rey quando finalmente ho visto un great-one, un concerto degno della grandezza di Dylan che ha reso magiche tutte le canzoni.
La notte di El Rey era il mio 14° concerto, e ha generato in me la grande voglia di vederne uno di quel livello ogni volta.
Il tempo fra il 1997 e il 2002 ci ha veramente guastato, e per tre o quattro anni dopo era diventato facile considerare i suoi shows, specialmente quando si alternava fra la chitarra ed il piano.
L’ultimo concerto americano è stato come se Dylan avesse spinto la mia parte di critico e di fan dietro un angolo, rendendo difficile difendere i suoi 100 minuti sul palco. E’ sempre il più grande, ma proprio non lo sembra più.
Ha cambiato la parte musicale di molte canzoni ma non le parole, così è come ascoltare ogni volta una canzone nuova, sfortunatamente dal vivo la sua voce cede molto spesso. Alla fine Dylan sembra più interessato ad accumulare denaro che altro, specialmente ora che è in età avanzata, ma...perchè no?
Si, Dylan non è più quel cantante che era solito essere, ma, sta andando per i 75 anni, e sono sicuro che sarete d’accordo, è sempre bello averlo ancora intorno indipendentemente dalle sue prestazioni.

Ho proposto queste osservazioni di Martin Luke perchè le ritengo molto attuali, nel senso che ripropone la domanda che fans e critici si fanno da tempo, lo show di Dylan è ancora valido musicalmente oppure è un evento al quale bisogna esserci indipendentemente da quello che avviene sul palco? Non è per niente facile rispondere ad una domanda come questa, troppi sono gli elementi in discussione che vanno a far parte dello show. Nessuno di noi può sapere per certo quello che vedrà o sentirà. Anche se la set list e la scenografia del palco sembrano essere diventati un punto quasi fisso, ma a questo punto fisso ci sono delle eccezioni, come a Roma l’anno scorso, quando la scaletta divenne di colpo una cosa mai sentita e non ipotizzabile. Se capita di essere a quel concerto, indipendente dal valore musicale o vocale, l’estro e l’esperienza di Bob ha la capacità di distorcere la realtà e cambiare i valori delle cose, nel senso che una prestazione scarsa può sembrare eccezionele e viceversa. Critici di professione, letterati, giornalisti specializzati, dylanologi di tutte le latitudini ed esperienze hanno voluto dire la loro senza capire una cosa fondamentale, Dylan non è più recensobile perchè non rientra più in nessuna categoria artistica classificata. Dylan si è creato un suo universo quasi alieno a questa terra, dove le cose che avvengono vanno misurate con un metro diverso da quello terrestre. Sembra un controsenso, ma per le leggende ed i miti gli aggettivi che valgono per le persone comuni non hanno nessun valore. Per quelli come Dylan, e non sono tanti, personalmente metterei al suo livello John Lennon, Jimi Hendrix, Roger Waters, Pete Towsend, Eric Clapton, Gary Brooker, Carlos Santana, Mick Jagger, Chuck Berry, Brian Wilson e pochi altri artisti che sanno o sapevano far vibrare le corde dei nostri sentimenti in modo particolare, e per questa gente ci vogliono o volevano parole particolari non per giudicarli ma solo per descriverli. Recensire lo show di un artista non vuol dire giudicarlo o criticarlo, vuol dire solo “Questo è ciò che è avvenuto sul palco”, poi, ognuno di noi darà il suo valore personale a quello che ha visto e sentito, al di là di quello che ogni altra persona può dire nei riguardi dello stesso evento.

Se volete scrivere la vosta opinione su questo argomento sarà certamente gradita, pubblicta, discussa e forse contestata.

Mr.Tambourine

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Mercedes Benz (Janis Joplin, Michael McClur, Bob Neuwirth)

  

Mercedes Benz è una canzone cantata a cappella e scritta da Janis Joplin, inserita nell'album del 1970 "Pearl". È l'ultima canzone registrata dall'artista, che da lì a poco morirà per overdose. Nonostante la canzone sia un divertissement, poche volte la voce della cantante è stata più dolorosa e straziante, quasi presagisse quello che sarebbe successo da lì a poco.

Il testo è sì gioioso, ma la forza che scaturisce da quel canto nudo è paralizzante. Mercedes Benz è una scherzosa preghiera di Janis che chiede a Dio di regalarle una notte in città, un televisore a colori e una Mercedes Benz. Fu scritta da Janis Joplin in un bar, mentre era in compagnia di Bobby Neuwirth. Nacque come gioco, lei non aveva alcuna intenzione di inciderla, prendendo spunto da un verso di Michael McClure che diceva “Oh Lord, won't you buy me a Mercedes Benz? Janis partì da lì, poi un giorno si rese conto che la canzone funzionava, allora chiamò McClure e gli disse: «Volevo dirti che canto una canzone che ha dentro un tuo verso e che un pò ci assomiglia». McClure se la fece cantare al telefono e poi disse «Preferisco la mia canzone». Janis chiese «Ti dispiace se tengo quel verso?» «No, fai pure» fu la risposta. E Janis Joplin entrò in sala d'incisione.

Mercedes Benz
(Janis Joplin, Michael McClur, Bob Neuwirth)

Oh Lord, won't you buy me a Mercedes Benz?
My friends all drive Porsches, I must make amends.
Worked hard all my lifetime, no help from my friends.
So oh Lord, won't you buy me a Mercedes Benz?
Oh Signore perché non mi compri una Mercedes Benz?
Tutti i miei amici guidano delle Porsche, devo fare ammenda.
Ho lavorato duramente tutta la vita, nessun amico mi ha aiutata
Quindi, oh signore, perché non mi compri una Mercedes Benz?


Oh Lord, won't you buy me a color TV?
"Dialing for dollars" is trying to find me.
I wait for delivery each day until 3.
So oh Lord, won't you buy me a color TV?
Oh Signore perché non mi compri una TV a colori?
“Dialing for dollars”* sta cercando di contattarmi. (*Gioco a quiz Americano)
Aspetto ogni giorno fino alle 3.
Oh Signore perché non mi compri una TV a colori?


Oh Lord, won't you buy me a night on the town?
I'm counting on you Lord, please don't let me down.
Prove that you love me and buy the next round.
Oh Lord, won't you buy me a night on the town?
Oh Signore perché non mi compri una notte in città?
Conto su di te Signore, ti prego non mi deludere.
Dimostrami che mi ami e paga il prossimo giro.
Oh Signore perché non mi compri una notte in città?


Oh Lord, won't you buy me a Mercedes Benz?
My friends all drive Porsches, I must make amends.
Worked hard all my lifetime, no help from my friends.
So oh Lord, won't you buy me a Mercedes Benz?
Oh Signore perché non mi compri una Mercedes Benz?
Tutti i miei amici guidano delle Porsche, devo fare ammenda.
Ho lavorato duramente tutta la vita, nessun amico mi ha aiutata
Quindi, oh signore, perché non mi compri una Mercedes Benz?


•Il verso Dialing For Dollars is trying to find me si riferisce agli annunci delle tv locali che, apparendo all'improvviso sullo schermo, permettevano di dimostrare che chi chiamava stesse guardando lo show.
•Vi è una piccola incongruenza tra il marchio dell'automobile e la canzone: la prima ha il trattino tra le due parole, la seconda no. Ciononostante la Mercedes nel 1990 ne ha comprato i diritti per utilizzarla in numerosi spot.

  

Mercedes Benz
(lirycs by Janis Joplin/ Michael McClure, music by Bob Neuwirth)

By Chris Neal

E' Giovedi, 1 ottobre 1970, presso lo studio di registrazione della Sunset Sound di Los Angeles, Janis Joplin chiede al produttore Paul Rothchild di avviare il nastro. Ha una canzone che le piacerebbe cantare.

L’accompagnamento della backing band “Full Tilt Boogie”, presente e pronta per l'azione, non sarà necessario. Janis prende il microfono e fa una dichiarazione. "Mi piacerebbe fare una canzone di grande importanza sociale e politica", dice con un luccichio negli occhi. "Fa così".
Poi comincia a cantare, pienamente in controllo di se stessa, piena di un enorme feeling, la voce intrisa di whisky: "O Signore, non vuoi comprarmi una Mercedes-Benz? / I miei amici guidano tutti delle Porsche, devo riparare a questo torto... "

"Mercedes Benz" è un blues, una melodia solitaria della felicità illusoria promessa (ma raramente avuta) dalla ricerca di beni terreni. Un pilastro della cultura hippie era il rifiuto degli ideali consumistici che la Joplin aveva visto crescere come mito della classe medio-alta a Port Arthur, in Texas. Era venuta in California negli anni '60 e si guadagnò rapidamente un posto come uno delle più importanti cantanti di quella generazione che ha condiviso la sua utopia anti-materialista. Quando la Joplin cantava nel secondo e nel terzo versi di "Mercedes Benz", di "un televisore a colori" e di "una serata in città," sapeva fin troppo bene che nessuna di queste cose le avrebbe potuto dare la pace che cercava. "Si tratta di un’abitudine che ti dà il blues", disse una volta. "E’ ciò che desideri che ti rende infelice".

Janis cominciò a trovare le parole per esprimere quell'impulso complesso durante il tour sulla east cost a New York City, durante una partita a biliardo con gli amici Rip Torn e Emmett Grogan. I due cantavano a memoria una versione storpiata di una canzone del poeta Michael McClure. Per lo più quello che ricordava era la prima riga: "O Signore, non voui comprarmi una Mercedes-Benz", A Janis piacquero subito quelle parole e cominciò a cantarle anche lei.

Una volta tornata in California, la Joplin e l’amico Bob Neuwirth presero il frammento del testo di McClure e tirarono fuori una canzone intera. La Joplin chiamò al telefono McClure nella sua casa nel distretto di Haight-Ashbury a San Francisco, chiedendo la sua approvazione. "Cantamela” le disse McClure”, “Vuoi che ti canti la mia versione?", “Si certo”. Lei gliela cantò al telefono e McClure le disse "Beh, io preferisco la mia versione", e cominciò a cantare la sua versione originale attraverso la linea telefonica (accompagnandosi con l’autoharp). "Io preferisco la mia versione!» Gli rispose la Joplin con una risata. Comunque la canzone venne depositata a nome dei tre autori Joplin, di Newhirth e McClure, così le due interpretazioni potevano convivere in pace.

Quando la Joplin si accinse a registrare il nuovo album a fine estate del 1970, la posta in gioco era alta. Era stata l’infuocata frontwoman dei Big Brother and the Holding Company di San Francisco dal 1966 alla fine del 1968, ma la sua carriera da solista successiva non aveva avuto lo stesso successo. Lei ora aveva affidato la sua gestione artistica al produttore dei “Doors” Paul Rothchild, che aveva iniziato insistendo che lei doveva registrare alla Sunset Sound e non alla sua etichetta discografica di studio CBS, come era richiesto allora a tutti gli artisti. Clive Davis , presidente della CBS, a malincuore, permise che la regola fosse trasgredita.


 

 
Venerdi 11 Settembre 2015

NINE ELEVEN, ovvero 11 Settembre 2001 , una data da non dimenticare.......

Erano le 8,55 (ora di New York. 14,55 ora italiana) dell’11 settembre 2001, mio figlio, a New York per lavoro, mi chiama al cellulare e mi dice con voce incredula, rotta dai singhiozzi: " Papà, circa qinque minuti fa un aereo s'è infilato nella torre nord del World Trade Center......." - "Stai scherzando?" - " No cazzo, un aereo s'è infilato a tutta velocità nella torre...." - " Ma tu dove sei ?" - " Sono fuori in barca con Brady per una gita intorno a Ellis Island, abbiamo sentito il rumore, abbiamo guardato e.....", la comunicazione salta. Ore 09,05 (15,05 ora italiana), mio figlio mi richiama, " Novità?" chiedo - " Papà, Gesu Cristo, un minuto fa un'altro aereo si è infilato nella torre sud....." Resto di sasso, senza più una parola, come fossi diventato improvvisamente muto, le parole partivano dal cervello ma si fermavano sulla lingua senza più salivazione invece di uscire, il respiro era diventato affannoso, cercavo aria fresca a piene boccate.

     

Torno immediatamente a casa, accendo la televisione ma ancora niente, aspetto dieci minuti, ecco che tutti i programmi si interrompono ed appaiono le terribili immagini delle Twin Towers in fiamme. Sono come una statua, immobile, senza fiatare, non una sillaba, i miei occhi sono incollati allo schermo, vedo gente che si lancia nel vuoto per non morire bruciata, gente che morirà tre o quattro secondo più tardi in modo altrettanto crudele, schiantandosi sul terreno dopo un volo di 400 metri.

      

Per uno strano scherzo della natura o del destino la immensa colonna di fumo che si alza dalle torri in fiamme assume la forma della faccia del demonio. Alle ore 09:58:59 (15:58:59 ora italiana) vedo la torre sud collassare su se stessa, mezz'ora dopo collassa anche la torre nord. Qualche minuto dopo arriva la notizia che un altro aereo si è schiantato contro il Pentagono (alle 09:43 – 15:43 ora italiana). Incredibilmente incredibile, ma dove cazzo erano gli intercettori dell’ US AIR FORCE? Alcune decine di pattuglie dovrebbero essere sempre in volo per intercettare qualunque cosa stia volando dove non potrebbe volare. Ma quel giorno, stranamente, gli F18 erano latitanti, uno strano caso o che altro?
Un quarto aereo, diretto contro il Campidoglio o la Casa Bianca a Washington, si schiantò in un campo vicino Shanksville, nella Contea di Somerset (Pennsylvania) alle ore 10:03:11 (16:03.11 ora italiana), dopo che i passeggeri ed i membri dell'equipaggio tentarono, senza riuscirci, di riprendere il controllo del velivolo.

Qui finì la storia e cominciarono le ipotesi più bizzarre ed inverosimili.
In questo modo ho saputo la notizia e così ho vissuto quelle terribili ore fatte di immagini che nessuna memoria umana potrà mai cancellare......Il mio pensiero va oggi a quelle immagini, alle vittime innocenti, 2.752 persone morirono nei crolli, altre 411 tra i soccorritori, il New York City Fire Department (i vigili del fuoco di New York) perse 341 vigili del fuoco e 2 paramedici, il New York City Police Department (la polizia di New York) perse 23 agenti, il Port Authority Police Department (la polizia portuale) 37, i servizi di emergenza medica privata persero 8 persone tra tecnici e paramedici. Eroi senza volto che solo i familiari ricorderanno, eroi che quasi certamente, di fronte a quanto accaduto, sapevano che probabilmente sarebbero andati a morire per salvare la vita di qualcun'altro, perchè quello era il loro dovere e quello hanno fatto. Nessun onore sarà mai grande abbastanza per quegli uomini dei quali non sappiamo nemmeno i nomi, eroi senza volto e senza paura , così come le migliaia di innocenti che hanno perso la loro vita in quel pazzesco attentato. God bless them all.

Mr.Tambourine

  

  

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Morta la “donna impolverata” delle Torri gemelle, malata dopo l’11 settembre

New York - Marcy Borders aveva 28 anni, l’11 settembre del 2001. Lavorava da poco alla Bank of America, ufficio alle Twin Tower, 81esimo piano. Riuscì a sopravvivere all’attentato che fece una strage. “The dust lady” l’avevano soprannominata, per quella foto icona dell’inferno a Ground Zero che ritraeva lei, pietrificata e ricoperta di cenere, sotto le torri che, pochi istanti dopo, sarebbero crollate uccidendo 2.752 persone.
È morta qualche giorno fa, a 42 anni, per un tumore allo stomaco, provocato, diceva, dalle polveri inalate quel giorno. Quel giorno, quando il primo aereo si era infilato nella Torre Nord, Marcy si buttò giù per le scale, disobbedendo all’ordine del suo capo di mantenere la calma e restare alle proprie scrivanie, così si era salvata. La foto era stata scattata da Stan Honda, un fotografo di AFP. Lei non se ne era nemmeno accorta, era stata sua madre a chiamarla quando l’aveva vista.
Faceva parte delle venticinque immagini della tragedia ritenute più significative dal Time Magazine e ha ispirato la canzone “The Tale of Marcy Borders”, il racconto di una vita difficile dopo lo choc. Dopo l’attacco Marcy era caduta in depressione ed era diventata alcolista e tossicodipendente. «In sei mesi ho perso un terzo del mio peso. Bevevo sempre di più e non uscivo mai» aveva raccontato nel 10 anniversario dell’attentato.
Il peggio quando i servizi sociali decisero l’allontanamento dei suoi due figli, Noelle, 18 anni, e Zay-Den, 3. Poi la notizia della morte di Bin Laden: «Ho cominciato a sentire che potevo riprendermi la mia vita» disse. Dopo la disintossicazione, nell’agosto del 2014, i primi segnali della malattia. Un intervento, chemioterapia e radioterapia. Nello scorso novembre, in un’intervista, si era detta convinta che il tumore fosse stato provocato dalle polveri respirate a Ground Zero.

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Bob Dylan è considerato un musicista tecnicamente abile?

A volte la sua chitarra suona molto sofisticata, ma in alcune canzoni che suona come se lui non fosse in grado di tenere il tempo correttamente!

David Stewart, Insegnante da Melbourne, Australia

Era buono come doveva essere. Come ha detto Joe Geronimo Martinez, la chitarra era solo per accompagnamento. Dylan proviene da una tradizione popolare in cui le parole erano più importanti dello strumento che le accompagnava. A differenza di altri chitarristi contemporanei, lui non suonava e non si allenava con la chitarra tutto il giorno, lui scriveva testi.
Il disinteresse di Dylan per le sue capacità musicali si è manifestato moltissime volte durante il Never Ending Tour iniziato nel 1988. Qualche anno fa Dylan ha smesso di suonare la chitarra nei suoi spettacoli ed è passato alla tastiera. La ragione di questo cambiamento era, quando gli venne chiesto, che aveva bisogno di alcuni accordi di base battuti per ancorare la musica, ma dopo essere stato criticato perchè suonava male, invece di prendere un tastierista professionista da portare in tour con lui per fare qualcosa di così semplice, ha preferito continuare a suonare la tastiera lui stesso. Ha abbandonato la chitarra per passare ogni notte a suonare gli accordi di base. Ultimamente ha anche lasciato il pianoforte per mettersi in piedi al centro del palco e cantare senza uno strumento.
Tra i chitarristi non è visto come un grande musicista sulla chitarra, però è tecnicamente competente e probabilmente sottovalutato.
Non ha bisogno di essere fantastico perché la chitarra per lui è davvero uno strumento d’ accompagnamento. Nessuna delle sue canzoni presenta riff complessi o assoli come quelli dei musicisti blues.
E' meglio come autore di testi, le sue più grandi canzoni sono stati tutte quelle registrate da altri artisti.

Michael Waters, cantante / compositore / chitarrista, di blues, folk, swing, jazz.

Il suo timing è buono, ma è sempre stato un chitarrista un pò sciatto.
La maggior parte delle tracce sentite nei suoi dischi nel corso degli ultimi decenni non sono suonate da Dylan ma da abili professionisti.
Dylan aveva un buon finger-picking quando ha iniziato. Ad esempio, sentite "Don’t Think Twice" e "Girl From North Country". In seguito è passato alla chitarra ritmica per lo più elettrica.
Il suo talento è l'immaginazione ed il songwriting. Non credo che abbia mai pensato a se stesso come un grande chitarrista.
Ma, come un creatore di musica-testi lui è leggendario per avere scritto decine di veramente grandi composizioni.

(Fonte: http://www.quora.com/Is-Bob-Dylan-considered-a-technically-proficient-musician)

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De Gregori canta Dylan: "Rubo le sue parole e lo faccio con umiltà"         clicca qui

 

 
Giovedi 10 Settembre 2015

L'origine del nome Dylan                                                                              clicca qui

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"Amore e Furto" di De Gregori a fine ottobre, Bob Dylan rivisitato            clicca qui

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Quel mercato è rock                                                                                      clicca qui

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Beatles, 50 anni fa usciva "Help!"                                                                 clicca qui

 

 
Mercoledi 9 Settembre 2015

Talkin' 9633 - danieleardemagni77

Oggetto: Impara a leggere Sir Eglamore

Quando mai ho detto che credo all' interpretazione che molti imbecilli hanno dato sul fatto che Bob abbia fatto il patto col Diavolo? Non ho mai creduto un'istante a quella bufala. Ho solo chiesto un parere riguardo a queste stupide dicerie (chiamiamole Idiot Wind) a Mr.Tambourine. Secondariamente l'aggettivo "bimbo longobardo" non mi garba molto..anzi, per niente...nonostante sia nato e cresciuto nella bella Brescia mi considero cittadino del mondo, ma conoscendo le tue provocazioni nei miei confronti già fatte in passato faccio finta di non aver letto e ci passo sopra. Quanto al fatto che sia "sozzone" è ciò che dice ultimamente la frustrata Joni (ok che sia malata, ma sparare così sui colleghi pare un atto di gelosia e cattiveria), la quale pare si sia dimenticata di quante volte Bob l'abbia invitata durante il NET e non solo sul palco con lui. Probabilmente qualcuno ha problemi seri a leggere e interpretare ciò che scrivo..o forse si ferma alla seconda riga...o semplicemente si diverte a rompermi le palle. In ogni caso ho fatto parecchia guerra in passato ad un sito pseudo-cristiano (che nulla ha di cristiano) che mette sullo stesso piano la spiritualità (diciamo pure cristiana) dei testi/poesia di Bob coi testi satanici di Marilyn Manson... non ho mai sentito nessuno ammazzare nel nome di satana dopo aver ascoltato Bob...dopo aver ascolta Manson si. Ricordo che dalla fede cristiana mi allontanai da adolescente e furono proprio le canzoni di Bob a riavvicinarmi...grazie a Dio.
Scusa Mr.Tambourine ma tenevo a precisare questa cosa al "poveraccio" che mi ha dato del "bimbo longobardo" (nulla di più distante se non per la zona in cui vivo). Comunque il sito inquisitorio di cui parlavo prima si chiama Centro Culturale San Giorgio se volete dare un'occhiata... un' accozzaglia di imbecilli che ne dicono di ogni su Bob senza essere informati e prendendo notizie qua e là e qualcosa da Wiki...dimenticando spesso i principi cristiani, fra cui non giudicare, non puntare il dito "credendoti solo tu nel giusto" e nel caso di Bob aggiungerei anche non dire falsa testimonianza.

Ciao e grazie Mr.Tambourine (mi spiace per questi incidenti creati da qualche burlone che a quanto pare non ha una mazza da fare se non rompermi le palle ogni...spesso. Appunto...chi te lo fa fare? Nel caso Sir Eglamore/Martina Martulli non si riferisse a me chiedo scusa per il disguido.
Daniele Ardemagni "Ardez"

Caro Daniele,
 aspettavo con curiosità la tua replica ad una delle tante provocazioni di Sir Eglamore, e devo farti i complimenti perchè hai saputo rispondere con arguzia facendo chiaramente capire il tuo pensiero senza usare parole in chiaro. Diciamo che questa diatriba (spero che in futuro ce ne siano altre e sempre nei limiti della correttezza come questa) ha insaporito un pò la pagina di MF che in questo periodo, dopo la lunga pausa estiva, è davvero povera di novità riguardanti His Bobness. Questi sono i momenti giusti per scambiarsi opinioni e prendersi un pò in giro, generare un pò di maretta e qualche sano alterco. Diciamo che Sir Eglamore è maestro di satira, che scrive altrettanto bene, che i suoi argomenti accendono sempre la curiosità di molti, le sue citazioni indicano Sir Eglamore come persona soddisfacentemente acculturata, e molte volte devo andare a fare ricerche approfondite per cercare di capire cosa intende dire e per rispondergli in modo non banale. Diciamo che la definizione “bimbo longobardo” è quanto di meno ci si poteva aspettare dallo spirito Eglamoriano, è una definizione che forse si presta ad una interpretazione che in qualche modo può far girare le palle, ma credo che cose così ci stiano benessimo e possono essere accettate facilmente in una discussione che vede due punti di vista diversi che entrano in conflitto. Buona la tua replica al buon Eglamore, anche se vergata in stile tradizionale e non allegorico come molte volte è solito fare il cacciatore di draghi.
Proprio come dici tu c’è gente che “legge a modo suo”, o meglio, come più gli fa comodo, quello che altri scrivono, dando la loro personale interpretazione che per loro assurge a valore di verità assoluta. Niente di più lontano dalla realtà, a volte ci sono persona che ti danno una risposta ascoltando solo se stessi e quello che dicono loro, praticamente sostituiscono la risposta che dovrebbero a te con quella che a loro pare la più sensata e la più conforme al loro modo di interpretare le cose, ma non disperiamo, come diceva Cicerone: “dum anima est, spes est”, finchè c’è vita c’è speranza"! La cosa difficile non è essere intelligenti od acculturati, ma sembrarlo, tipico difetto di una società dove conta più l’apparire che l’essere.
Vorrei terminare con una domanda che sbadatamente mi son dimenticato di fare a Eglamore quando ho risposto alla sua mail che, non sò se ti sei accordto, indicava in oggetto la famosa frase di Pluto: Pape satan, pape satan aleppe. Vorrei chiedere a lui in che senso ha scelto di usare questa controversa frase che non ha ancora trovato dopo 700 anni una spiegazione plausibile ed accettabile ed infine quale sarebbe la sua personale interpretazione delle parole che Dante mette in bocca al figlio di Demetra e Giasone, messo dal poeta a guardia del IV cerchio dell'Inferno (Canto VII), in cui vengono puniti avari e prodighi.
Io ho letto le varie interpretazioni date alla frase dai più autorevoli studiosi, e per chi fosse curioso ho riportato le varie ipotesi in una pagina a parte, clicca qui.

Long live and prosper, Mr.Tambourine, :o)

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De Gregori canta Dylan nel nuovo album "Amore e Furto"                         clicca qui

De Gregori canta Dylan: nuovo album                                                          clicca qui

De Gregori canta Dylan                                                                                  clicca qui

De Gregori reinterpreta Dylan, a Ottobre esce "Amore e Furto"                   clicca qui

 

 
Martedi 8 Settembre 2015

Minneapolis è la sede di un murale di cinque piani di Bob Dylan

L’internazionalmente noto artista brasiliano Eduardo Kobra ha finito di lavorare ad un murale su di un l lato del 15 Building – situato all’incrocio tra la Fifth Street e l’Hennepin Avenuea Minneapolis.
Il progetto del murale del costo di $ 50.000 è stato supervisionato dall' Hennepin Theatre Trust ed è stato commissionato dal proprietario dell'edificio - Goldman Sachs - nel tentativo di rivitalizzare la zona.

I murales di Kobra spesso ritraggono personaggi famosi o storici che mettono in risalto la storia del luogo dove sta dipingendo.
"Il nuovo murale di Kobra si aggiunge ad altre opere internazionale tonificando coi suoi colori il Distretto Culturale di Hennepin Avenue", così ha detto Tom Hoch, Presidente e CEO di Hennepin Theatre Trust, nel comunicato stampa. "Allo stesso tempo, si celebra Bob Dylan, che è non solo una dei più ammirati figli nativi del Minnesota, ma anche ex proprietario dell' Orpheum Theatre Trust".

     

Kobra è noto per l'utilizzo di un caleidoscopio di colori vivaci e linee decise in tutta la sua opera, e questo di 60 piedi di altezza per 150 di lunghezza sarà il suo più grande murale che ha fatto al di fuori del suo paese d'origine.
Con l'aiuto di cinque artisti, tra cui due muralisti abitanti in Minnesota, il murales è stato finito in due settimane. Il disegno del murale, dice Kobra, caratterizza le diverse fasi della vita di Dylan.

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Talkin' 9632 - martina.martulli

Oggetto: Pape satan pape satan aleppe

Bimbo longobardo, ma fino dove arriva la tua ingenuità? Un oceano senza approdo a me pare.
Mi chiedo infatti come ci si possa interrogare seriamente, anche solo per un istante, sul presunto satanismo di Robert Zimmerman.
Non fraintendere, non si tratta di lesa maestà. Credo sia lecito interrogarsi sulla sua sincerità, sul suo cinismo, sulla sua umanità, sul valore poetico della sua opera, sull’integrità delle sue corde vocali, sulla sua sanità mentale, volendo anche sulla sua tirchieria o l’igiene personale (Joni Mitchell dice che è uno zozzone).
Ma il satanismo no! Quello è letame per ingrassare il pascolo degli internauti frustrati e paranoici. Chiunque lo sa. Lo stesso liquame delle scie chimiche e dei complotti.
Comunque ti perdoniamo solo perché scrivi delle poesie stupende. Tu però, nel frattempo, prova a crescere, con il CEPU si possono fare anche tre anni in uno.
Grazie Tamburino, praticamente un santo (ma chi te lo fa fare?).
Sir Eglamore

Dear Dragon Huntsman,
penso che tu ti riferisca alla mail di "Ardez" che ho pubblicato ieri. Non credo che Daniele si sia fatto veramente la domanda se Bob fosse un adepto di qualche setta satanista o se creda alla storia del patto col diavolo autoattribuitasi dal cantante-chitarrista di delta-blues Tommy Johnson (
https://en.wikipedia.org/wiki/Tommy_Johnson_(musician ) dopo aver ripreso la storia dal folklore africano. In seguito il "patto venne attribuito" principalmente a Robert Johnson perchè fu il più famoso delta-blues songwriter. Comunque la storia del patto col diavolo è solo una leggendaria cazzata generata da invidie, da paure e supersitioni tribali. Certamente sulle diverse sfaccettature dylaniane è stato scritto di tutto e di più, cadendo spesso nel ridicolo, non dimentichiamo che il primo a prendere per il culo i giornalisti con risposte a volte senza senso è stato proprio lui. Molto spesso quando una persona è amata, idolatrata, dotata di infinito talento, finisce anche per trovare sulla sua strada orde di nemici che nemmeno conosce e che sparlano di lui solo per rancore o invidia. E' forse questo il caso di Joni Mitchell, che dopo essere stata l'amante di David Crosby e poi di Nash (pare non abbia avuto il tempo di esserlo anche di Still & Young), a questo proposito ti consiglio di leggere il libro di

Graham Nash: "Wild Tales: A Rock & Roll Life", ha cercato di introfolarsi nel clan Dylan probabilmente con sue mire particolari, ed altrettanto probabilmente epurata se ne uscì con gli insulti a Bob di essere un plagiatore e uno zozzone. A questo proposito anche Joan Baez diceva che ai tempi del Village Bob si lavava poco e non profumava di acqua di colonia, tanto che gli artisti del Village l'avevano soprannominato "Puzzone". Non ho trovato simpatico che tu abbia consigliato a Daniele di fare tre anni in uno con il Cepu, sicuramente sei una persona molto colta, ma dare giudizi di questo tipo ad un altro solo perchè, mosso dalla voglia di approfondire un argomento, fa finta di chiedersi quanto possano essere vere certe storie sulla vita di Dylan, lo trovo di cattivo gusto, snob ed inutile. Perdonami la sincerità ma così come apprezzo la satira e la fantasia nei tuoi scritti altrettanto faccio fatica a digerire queste cose che ritengo siano soltanto sterili ed inutili cadute di stile. Sempre meglio che ognuno pensi a se stesso e lasci in pace gli altri, non trovi?

Per ciò che concerne la mia supposta santità lasciami confessare che non sono un santo, mai stato, sono sempre stato, specialmente da giovane, un povero peccatore che ha sempre fatto fatica a riconoscere la sua abituale trasgressione ed i suoi incorreggibili vizi.
Chi me lo fa fare? Semplice, Voi, quelli che te, come Daniele e come tutti gli altri che scrivono alla fattoria contribuendo, che più chi meno, a mantenerla viva e vegeta.

Long Live and prosper, Mr.Tambourine, :o)

 

 
Lunedi 7 Settembre 2015

Talkin' 9631 - danieleardemagni77

Ciao Mr. Tambourine,
volevo sapere un tuo parere su queste continue storie del rock che abbraccia Satana e soprattutto dell'intervista lasciata da Bob nel 2004 dove gioca un pò con le parole senza mai però dire chi sia veramente (perché non potrebbe essere Dio?) quello con cui ha fatto il patto; mi sembra una delle sue tante prese in giro che a volte riserva e ha riservato ai giornalisti dando delle risposte..senza fondamentalmente darle o lasciare all'interlocutore la propria interpretazione...e qui "pseudo-illuminati" e cattolici integralisti (io sono cattolico e ho fatto vedere spezzoni di intervista anche a preti e anche loro la pensano come me...soprattutto quando si parla di Dio e mass-media,pezzo sul quale tornerò) ci cavalcano da anni l'onda puntando il dito sulla musica, in particolare rock (non nego che molti artisti l'abbiano usata come porta bandiera per simpatizzare il demonio o pubblicizzarsi con questo) non dando modo di conoscere bene l'artista sul perché può averlo detto o di approfondire la sua arte. Del resto è un modo di dire usato nel linguaggio comune: ad esempio quando si incontra una persona che mostra meno dei suoi anni e li porta bene le si dice/chiede per battuta se "ha fatto il patto col Diavolo". Tornando a Bob, che ha sempre comunque scritto canzoni di una certa spiritualità elevata fin dagli inizi, mi pare alquanto impossibile di un "patto col Diavolo"...anche certi aneddoti a lui legati. Canzoni come Forever Young, I shall be Realesed hanno un alto contenuto spirituale/cristiano, per non parlare della trilogia cristiana o altre venute dopo come Jokerman, Man Of Peace (dove si mette all'erta le persone che credono ciecamente al Male che in realtà è travestito da Bene), Death is not the End, Ring Them Bells (canzone vicinissima al concetto di cristianità), God Knows, Not Dark Yet e poi quelle post-intervista: Ain't Talkin', Thunder on the Mountain, Pay in Blood, Duquesne Whistle ("sento una voce da lontano/ potrebbe essere la Madre di Nostro Signore), Roll On John....e potrei andare avanti ancora per un bel pò. In realtà lessi che il "patto all'incrocio" era una leggenda legata a vecchi bluesman e poi appiccicata anche alla musica rock ..ora, non voglio far passare Bob per uno stinco di Santo, ci mancherebbe...sappiamo che spesso ha avuto rapporti burrascosi con le proprie donne e la fedeltà non è mai stato il suo forte, periodi di sbornie ma anche di molte rinascite. Se pensasse davvero solo al successo farebbe scalette e arrangiamenti che farebbero andare a casa tutti col sorriso sulle labbra e non come spesso avviene con un pò di perplessità. Ma tornando a bomba sull'intervista quando il giornalista gli chiede del suo difficile rapporto con la stampa Bob risponde senza esitare che quando fai qualcosa devi rendere conto solo a due persone: te stesso e Dio, perché è Dio il giudice, non la stampa...e qui la dice lunga...Altri aneddoti potrebbero essere che a Roma lo hanno beccato a pregare in una chiesa vicino alla statua della Madonna o che a Brescia volle entrare a visitare la chiesa di san Francesco...o che ha voluto a tutti i costi la foto col Papa (non credo certo per fare riti vodoo) e che chi lo conosce bene dice che non ha mai visto così emozionato Dylan in nessun'altra occasione...tant'è che Giovanni Paolo II tenne dei sermoni con pezzi di Blowin' e Forever Young. Qualche anno prima introducendo la canzone "In The Garden" disse "tutti hanno degli eroi...chi Madonna, chi Springsteen, chi i Kiss...anche io ho il mio eroe e questa canzone parla di lui quando lo vennero a prendere nel giardino in cui pregava prima di essere messo in croce.."...o qualcosa di simile. Quindi mi sembrano molte di più le prove che Bob non stia di certo dalla parte di Satana (basta leggere cosa gli "sputa" nella canzone Pay in Blood mi pare, dove gli da del bastardo). Al di là di questo penso di aver parlato abbastanza, forse troppo ma è un argomento che terrei ad approfondire...anche perché diverse canzoni della trilogia le ho tradotte e adattate in italiano e cantate in chiesa; niente mi sembra più lontano che una persona scriva cose simili e sia "legata" a Satana...quindi sono arrivato al punto di dire che si tratti di leggenda metropolitana, pompata da detrattori di Dylan e del rock (tanto da considerarlo uno che fa parte di qualche cospirazione...barzellette...).
Ciao e a presto.
Daniele Ardemagni "Ardez"

Caro "Ardez", ben tornato anche a te. Questa volta penso di essere completamente d'accordo con quanto da te scritto. Ho già espresso il mio parere sull'intervista dicendo che ritengo che Bob facesse decisamente riferimento a Dio e non al diavolo. La storia del "patto col diavolo" è certamente una leggenda metropolitana, di quelle che a furia di raccontarle la gente comincia a credere davvero che sia la realtà. Anche oggi pochi sanno chi sia Robert Johnson, ed anche se conoscono qualche canzone delle sue per averle magari sentite dai più grandi artisti forse non sanno che a scriverle sia stato lui, ("Rambling On My Mind", "Kind Hearted Woman" incise da Eric Clapton,"Cross Road Blues" incisa dai Cream con alcune piccole variazioni col nome di "Crossrad", "Love in Vain" famosa nella versione dei Rolling Stones su Let It Bleed con il contributo speciale di un giovane Ry Cooder al mandolino, "Milk Cow Blues" e "Little Queen of Spades" suonate anche da da Bob Dylan, "Sweet home Chicago" coverizzata da migliaia di artisti, tanto per citarne alcune). Molti scrivono un sacco di cose su Bob Dylan, a volte cose non vere, inventate, supposte, per sentito dire, interpretano le parole delle sue canzoni come fa loro comodo, lo stesso per le poche interviste che ha rilasciato, gli fan dire di tutto e di più, ed a volte io mi trovo nella necessità di lincare tutte queste sciocchezze per dovere di cronaca, ma come dicevano un volta, “Relata refero. Riferisco cose riferite (da altri) - E' una locuzione latina che viene usata spesso quando si riferiscono notizie apprese da altri, delle quali non s'intende assumere la responsabilità. La frase ricorda in qualche modo un passo dello storico greco Erodoto (VII, 152), che così parla dei suoi doveri di storico: "ho l'obbligo di dire ciò che vien detto, ma non ho l'obbligo di crederci”. Sic!!
Effettivamente la leggenda vuole che Robert Johnson abbia fatto un patto col diavolo:
"Vai dove [...] c’è un incrocio [...]. Un grande uomo nero arriverà e prenderà la tua chitarra e l’accorderà. Quando Satana ti ridarà la chitarra, tu potrai suonarla meglio di chiunque altro, e Satana possederà la tua anima lasciandoti esausto in ginocchio". Questo cantava Tommy Johnson (1896-1956) in una delle sue canzoni, nelle comunità afro-americane del Sud, la storia dell’incrocio dove poter vendere l’anima al diavolo era già diffusa da tempo.
Questa tradizione risale al folklore africano: si credeva che il dio Esu fosse il guardiano dell’incrocio, il punto di contatto con gli dèi, e che lì comunicasse le decisioni di questi ultimi agli umani. Quando i neri conobbero il cristianesimo, gli dèi pagani divennero il diavolo. Da qui la convinzione secondo cui all’incrocio, a mezzanotte, è possibile incontrare il demonio, stipulare un patto con lui e in cambio dell’anima ottenere successo. Così la leggenda, per invidia o per ammirazione, fu appioppata anche a Robert Johnson.
La leggenda, da egli stesso alimentata, narra di come riesca ad acquisire il suo enorme talento dopo aver stretto un patto con il diavolo. Da principio, non particolarmente capace di suonare la chitarra, viene indirizzato da House verso l’armonica, ma Johnson scompare (a seguito della morte della 16enne moglie Virginia), e riappare un anno dopo nelle vesti di fenomeno della sei corde. E’ francamente difficile capire come abbia fatto in così poco tempo a ottenere un simile miglioramento. Le credenze dell’epoca raccontano di un incontro tra il bluesman e un misterioso uomo in nero, che allo scoccare della mezzanotte gli propone lo scambio anima\talento chitarristico. In realtà, la tesi più realistica è che Johnson, perennemente vagabondo alla ricerca di se stesso e del vero padre, avesse nel mentre incontrato il misterioso bluesman Ike Zinneman (alcuni siti riportano il nome come Ike Zimmermann) che ebbe a fargli da maestro. La stessa figura di Zinneman è velata da una patina di gotica credenza, in quanto si racconta di come amasse suonare nei cimiteri, tra le tombe, tanto che in molti vedevano in lui la personificazione del demonio.
Altro aneddoto incredibile (frutto di fantasia?) narra di come Johnson fosse capace di riprodurre nota per nota la musica udita da una radio il giorno prima, udita in una stanza affollata e senza porvi la benché minima attenzione.

Robert Johnson morì giovanissimo, il 16 agosto del ’38, a Greenwood nel Mississippi, a 27 anni. Morì nel mistero: qualcuno disse che fu pugnalato, altri che fu avvelenato; che morì in ginocchio, sulle sue mani, abbaiando come un cane; che la sua morte aveva qualcosa a che fare con la magia nera”. Prima che il diavolo giungesse a reclamare la sua anima, Johnson ci donò, però, ventinove scrigni scintillanti contenenti la storia futura del rock, e dal punto di vista strettamente musicale e da quello narrativo/iconografico. Riuscì a registrarle grazie all’aiuto di un negoziante di dischi di Jackson, tale H.C. Speirs, il quale ebbe il merito di presentarlo a Ernie Oertle, scopritore di talenti per la Arc.

(la casa natale di Johnson)

Robert Leroy Johnson (Hazlehurst, 8 maggio 1911 – Greenwood, 16 agosto 1938) è stato un songwriter e chitarrista statunitense. Tra le massime leggende della musica blues, è considerato uno dei più grandi e influenti musicisti del XX secolo. Fece parte della scena musicale blues sorta nella zona del delta del Mississippi (Delta Blues) nei primi decenni del Novecento. La sua oscura biografia, scarsamente documentata, e la sua morte misteriosa all'età di soli 27 anni hanno contribuito notevolmente ad alimentare le fosche leggende sulla sua figura già circolanti quand'era in vita.
La sorprendente combinazione di tecnica chitarristica, canto e improvvisazione caratterizzante le sue 29 storiche registrazioni, effettuate tra il 23 novembre 1936 e il 20 giugno 1937, ha costituito una base imprescindibile per intere generazioni di musicisti a venire, tra cui Muddy Waters, Bob Dylan, i Rolling Stones, i Cream, gli Allman Brothers, Johnny Winter, Eric Clapton, Jimi Hendrix, Jeff Beck e i Led Zeppelin. Fa parte del cosiddetto "Club 27", il gruppo dei grandi artisti morti a 27 anni (
https://it.wikipedia.org/wiki/Club_27 ).

Nasce l'8 maggio 1911 ad Hazlehurst, nel Mississippi, da una relazione extraconiugale della madre Julia Dodds con Noah Johnson (Non ci sono foto conosciute di Noah), dopo che il marito di Julia, Charles Dodds Jr., l'aveva abbandonata per un'altra donna. Sin da bambino il giovane Johnson si appassiona alla musica e suo fratello gli insegna a suonare l'armonica a bocca, per poi passare alla chitarra. Dopo un periodo trascorso a Memphis si sposa nel 1929 con Virginia Travis e si trasferisce a Robinsonville. L'anno successivo la moglie sedicenne muore nel dare alla luce il figlio; sconvolto dal fatto, Johnson comincia a vagare fra le città del Mississippi, divenendo un donnaiolo ed un forte bevitore. Nel 1931 incontra e sposa Calletta Craft e decide di trasferirsi nel villaggio di Copiah County, ma la crescente passione per la musica porta Robert sempre più distante dalla moglie e anche questa unione coniugale finisce.

Il patto con il Diavolo: Narra la leggenda, alimentata anche dallo stesso Johnson, che il giovane bluesman avesse stretto un patto col Diavolo, vendendogli la sua anima in cambio della capacità di poter suonare la chitarra come nessun altro al mondo. Tale fosca mitologia è sorta e si è consolidata negli anni a seguito di diversi fatti: la sua stupefacente tecnica chitarristica, basata sul fingerpicking e tuttora additata come una delle massime espressioni del delta blues; le evocazioni generate dalla sua voce e dalle sue complesse strutture chitarristiche; il sinistro contenuto dei suoi testi, pur largamente improvvisati (come era ovvio per il genere, all'epoca), spesso narranti di spettri e demoni quando non esplicitamente riferiti al suo patto col Diavolo in persona. Vi contribuirono inoltre i racconti dei vari musicisti che lo conobbero e che riferiscono della sua iniziale goffaggine nel suonare la chitarra: in base a questi racconti, peraltro tutti concordanti, Johnson scomparve dopo la morte della moglie per poi riapparire, l'anno successivo, dotato di una bravura e di un'espressività tali da lasciare tutti allibiti.
Voci dell'epoca tramandano di un incontro, avvenuto allo scoccare della mezzanotte a un crocevia desolato, tra Johnson e un misterioso uomo in nero il quale gli avrebbe concesso un ineguagliabile talento chitarristico in cambio della sua anima. In realtà la versione "ufficiale" è che Johnson, nel corso del suo vagare, abbia incontrato un misterioso bluesman di nome Ike Zinneman (sotto l'unica foto conosciuta di Zinneman), il quale ebbe a fargli da maestro. La sinistra figura di Zinneman risulta comunque celata da un fitto velo di mistero; l'unico dato, nel completo oblìo sui suoi dati biografici, riguarda la sua abitudine di suonare nei cimiteri, tra le tombe, nota al punto da venire additato quale emissario del demonio.
Altri aneddoti tramandano di come Johnson fosse capace di riprodurre nota per nota qualsiasi melodia ascoltasse, fosse per radio come in un locale affollato e senza porvi la benché minima attenzione.

"Morì nel mistero: qualcuno ricorda che fu pugnalato, altri che fu avvelenato; che morì in ginocchio, sulle sue mani, abbaiando come un cane; che la sua morte aveva qualcosa a che fare con la magia nera".
(Greil Marcus)

Il 16 agosto 1938, a soli 27 anni, Robert Johnson muore a Greenwood, nel suo Mississippi. Non è possibile definire con certezza quali furono le ragioni del decesso: il certificato di morte, registrato all'Ufficio di Stato Civile di Jackson, Mississippi, il 18 agosto, non attribuisce il decesso ad alcuna causa specifica e segnala oltretutto che ragione della sua dipartita sia da ricercarsi anche nel fatto che nessun medico abbia avuto modo (non si sa per quale motivo) di prestargli cure nella fase dell'agonia. Le testimonianze di Sonny Boy Williamson II e David Honeyboy Edwards attestano che la notte del 13 agosto 1938 Robert Johnson si trovava a suonare con loro al Three Forks, un locale a 15 miglia da Greenwood nel quale i tre suonavano ogni sabato sera a seguito di un ingaggio che durava da alcune settimane.
Era apparso subito evidente come Johnson avesse una storia con la moglie del gestore del locale, il quale era consapevole del fatto pur continuando a contattarlo lo stesso. Racconta Sonny Boy che durante la serata, complici l’alcol e l’atmosfera di grande eccitazione, gli atteggiamenti dei due furono talmente spudorati da risultare persino imbarazzanti. Altrettanto chiara era la rabbia dipinta sul volto del barman. Quando durante una pausa venne passata a Robert una bottiglia da mezza pinta di whisky senza tappo, Sonny Boy gliela fece cadere di mano, avvertendolo che non era prudente bere da una bottiglia aperta; nondimeno questi si infuriò e bevve con stizza la successiva bottiglia, ugualmente passatagli già stappata. Poco dopo risultò evidente che Johnson non era più in condizione di suonare, al punto che lasciò la chitarra e si alzò per andare via, in stato confusionale. Fu accompagnato a casa di un amico, dove dopo poche ore iniziò a delirare, si trattava dei primi segni di avvelenamento.
 

 (La casa dove morì Robert Johnson)

Qui morì il martedì successivo, dopo due giorni di intensa agonia.
Il patto faustiano, secondo la tradizione vodoo, si stringeva seguendo regole precise: solo e con il suo strumento doveva raggiungere il crocicchio un pò prima della mezzanotte, sedersi a suonare finché non arrivava un uomo nero che gli accordava la chitarra, suonava egli stesso un brano e gliela restituiva. Questo aveva fatto Robert Johnson, aveva barattato la morte con l’immortalità, diventando il più grande bluesman della storia.

Così ad oggi il luogo di pellegrinaggio è quell’intersezione è a Clarksdale (Mississippi) fra le Highways 61 e 49.

  

 

 

 

 

Robert Johnson fece la fame e non la fama, rimase dimenticato fino agli anni ’60 e fu riscoperto dal grande pubblico solo negli anni ’90. Il luogo della sua sepoltura non è meno misterioso. Sono tre i siti in cui è posta la lapide, il più accreditato è il cimitero di Little Zion Missionary Baptist Church e lì suo nipote Steven, predicatore e membro della Robert Johnson Grandson Band, conduce le funzioni la domenica.

         

Johnson viene oggi considerato uno dei più grandi chitarristi di tutti i tempi. Il suo approccio alla chitarra era estremamente avanzato e complesso per l'epoca. Quando Keith Richards ascoltò per la prima volta una canzone di Johnson, grazie a Brian Jones che gli fece ascoltare un disco del bluesman, replicò; "Chi è l'altro tipo che suona con lui?", non realizzando che Johnson stesse suonando la chitarra da solo. In seguito disse che Johnson da solo suonava come un'intera orchestra.

Bob Dylan ha spesso sostenuto di essersi ispirato a Robert Johnson; notevoli sono alcune cover. Ricordiamo una splendida Milk Cow Blues eseguita durante le sessions di Freewhelin' e una particolare versione elettrica di Little Queen Of Spades, eseguita durante le prove del Never Ending Tour del 1988.

Long live and propsper, Mr.Tambourine, :o)

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Bob Dylan secondo Francesco Bonami                                                       clicca qui

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Bob Dylan, gli regalano un materasso                                                         clicca qui 

 

 
Sabato 5 Settembre 2015

Questa sera, sabato 5 Settembre ore 21,00

K.Butler & The Judas

A Bob Dylan Devotional Tribute Band

Ristorante “Da Nicky” - CORREGGIO (RE) - c/o CIRCOLO TENNIS, Via Terrachini 2.

Giancarlo Frigieri – Voce, Chitarra
Antonio “Rigo” Righetti – Basso, Voce
Gianni Campovecchi – Chitarra, Organo
Lele Borghi – Batteria

Si suona anche in caso di maltempo.

2 ore e mezza di Dylan in elettrico, rivisitato personalmente sempre in maniera diversa come insegna il maestro.

altre notizie: https://www.facebook.com/Bobdylanitaliantributeband

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Talkin' 9630 - miscio.tux

Caro Mr. Tambourine,
questo formidabile fogliaccio (In Terris) che hai linkato mi fa tremare dallo sgomento: presto saremo tutti banditi come setta satanica e Maggiesfarm sarà chiusa. Non te ne verrà niente di buono, dato che di solito l'arrosto lo fanno coi capi, mentre gli adepti si accontentano di spaventarli. Il direttore, padre Aldo Buonaiuto,è un famoso esorcista con copertura mediatica trasversale, specie nei programmi pomeridiani di cronaca truculenta. Dopo un'accurata auscultazione inversa dei vinili, che notoriamente contengono invocazioni a demoni etruschi, ci spedirà tutti all'inferno, dove balleremo con Katy Perry ( le femminucce con Eminem, o viceversa) al suono della chitarra di Dylan (tié). A proposito, dovesti spedirmi i moduli prestampati per la vendita dell'anima, non ho ben capito come funziona, visto che di solito le pie persone che scatenano guerre le si portano in tripudio, mentre sembrano bastare due accordi per finire nello zolfo.
Vabbé ho scherzato, come te. Sarà più facile convincere Stuart che l'idrante non è Papagena piuttosto che spiegare a padre Buonaiuto che Dylan non è Faust. (Beh, si un pò lo è, ma non nel senso che pensa il prevosto, e poi vai a spiegargli cos'è una metafora....).

https://www.youtube.com/watch?v=RtMS6IAp4m4

ciao, Miscio.

Caro Miscio, prima di tutto ben tornato sulle pagine della Fattoria. A mio avviso, Don Aldo Buonaiuto, che è l'animatore generale del Servizio AntiSette dell’Associazione Comunità Papa Giovanni XXIII, non ha controllato bene l'articolo scritto da Elisabetta Moretti e che la stessa Moretti non abbia capito bene l'intervista di Dylan. Infatti Bob, rispondendo alla domanda dell'intervistatore dice: “Con il capo, il comandante di questa terra e del mondo che non possiamo vedere”. A me sembra più che palese che Bob si riferisse a Dio, non mi risulta che il demonio sia il comandante in capo dell'universo ed in particolare di quersta terra. Comunque poco male, chiunque è libero di interpretare nel modo che ritiene più opportuno quello che legge e che scrive, se poi facendolo, rischia la figura dello sprovveduto affari suoi, noi, che ci tacciamo di essere dei piccoli esperti di cose dylaniane, ci facciamo una bella risata mentre scuotiamo il capo e la cosa finisce lì.

Per i moduli dovrai aspettare, ce n'è talmente tanta richiesta che son rimasto senza, abbi pazienza che un giorno o l'altro li riceverai. Magari nel frattempo potresti buttare l' anima dentro Facebook e provare il brivido di vivere una vita ed una realtà virtuale, ma mi raccomando, non scordarti la password per ritornare nella vita reale!:o))))))))))).

Per chi non fosse al corrente, Stuart è un personaggio del film d'animazione Minions, realizzato quest'anno e diretto da Pierre Coffin e Kyle Balda. Il film è uno spin-off/prequel dei film Cattivissimo Me e Cattivissimo Me 2 e vede come protagonisti i Minions, personaggi creati da Ken Daurio e Cinco Paul. La prima mondiale del film ha avuto luogo l'11 giugno 2015, a Leicester Square, Londra.
Nel film Stuart è il minion adolescente, con un solo occhio. Ha una personalità ribelle ed è per questo che molte volte pensa di poter fare tutto da solo. Ama molto suonare il suo ukulele, anche se il suo sogno è quello di possedere una chitarra elettrica e diventare una rock star. Papagena invece è un personaggio de "Il flauto magico", un Singspiel in due atti musicato da Wolfgang Amadeus Mozart, su libretto di Emanuel Schikaneder e con il contributo di Karl Ludwig Giesecke.
Papagena, personaggio minore dell'opera, è una giovane uccellatrice, interpretata da un soprano. Questa ragazza ha un obiettivo: conquistare il cuore di Papageno, lo spavaldo uccellatore. Si presenta a lui per la prima volta camuffata da vecchietta che gli offre un bicchere di vino dicendogli che lei sarebbe diventata la sua compagna. Papageno, che non crede alle storie che racconta la vecchia signora, continua il suo cammino spensierato, ma più tardi scoprirà chi è veramente quell'anziana donna e se ne innamorerà. Potrebbe darsi che nel prossimo film dei Minions Stuart si innamori dell'idrante Papagena e la sposi......nei film d'animazione succede di tutto!!!

Infine credo sia inutile spiegare a chi non l'ha capito da solo che Dylan non è e non ha niente a che fare col famosissimo Dottor Faust, personaggio principale dell'opera "La tragica storia del Dottor Faust (The Tragical History of Doctor Faustus), un'opera teatrale scritta da Christopher Marlowe, secondo alcuni critici prima del 1590.
Il dramma narra la storia di Faust, uno studioso così avido di conoscenza da non accontentarsi del sapere accademico, della medicina e della teologia, tanto da avventuratrsi nel campo della magia nera. Siccome la ricerca autonoma e libera della verità (la filosofia o la scienza) era stata da sempre in contraddizione con la teologia dogmatica, dopo aver compiuto un'invocazione nel suo studio, gli appare il diavolo Mefistofele con il quale stipula un patto: Faust avrà la conoscenza ed i servizi del servo di Lucifero per ventiquattro anni, dopo i quali Lucifero avrà la sua anima. Egli riesce solo a compiere piccoli atti di bassa levatura. Dapprima fa apparire a sé i sette Vizi capitali, poi si prende gioco della corte di Roma. Durante tutta l'opera, Faust viene continuamente consigliato da due angeli, uno buono e uno malvagio, simboleggianti i due lati della natura umana. E sebbene l'angelo buono riesca più volte ad insinuare in Faust il dubbio sulla sua scelta per salvargli l'anima, le minacce di Mefistofele e le apparizioni di Lucifero lo fanno presto desistere dal proposito di rompere il patto, fino alla morte, quando la sua anima viene dannata.

Long live and prosper, Mr.Tambourine, :o)


 

 
Venerdi 4 Settembre 2015

BOB DYLAN: IL SUCCESSO IN CAMBIO DELLA MIA ANIMA                  clicca qui

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Hit parade di R.S.: i 100 brani che han fatto la storia della musica         clicca qui

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Bob Dylan, la rivoluzione elettrica del Newport Folk Festival                 clicca qui

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Morto Bob Johnston, ex-produttore di Bob Dylan e Johnny Cash         clicca qui

Addio a Bob Johnston produttore di Bob Dylan e Johnny Cash            clicca qui

 

 
Giovedi 3 Settembre 2015

Talkin' 9629 - gcautiero

Ciao Tambourine,
ti mando il link di un racconto. Fa parte di una serie che ho scritto: Buffi e Crudeli.

https://www.smashwords.com/books/view/572449

https://www.smashwords.com/extreader/read/572449/1/aspettando (per leggere una parte del racconto)

in questo emerge quel "mondo" che aleggia nelle canzoni di Dylan e nei fantasmi del blues.
Un saluto, Gian.

Ti sei proprio ispirato alle canzoni di Bob ricreando perfettamente l'ambiente, a me è piaciuto, complimenti. Long live and prosper, Mr.Tambourine, :o)

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Bob Dylan incoronato "miglior cantautore di sempre" secondo RS          clicca qui

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Bob Dylan: in affitto la casa di “The Basement Tapes”                              clicca qui

Vacanze a «The Big Pink»: in affitto per 650 dollari a notte                       clicca qui

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A ottobre De Gregori canta Bob Dylan                                                        clicca qui

 

 
Mercoledi 2 Settembre 2015

Highway 61: Abramo sta ancora discutendo con Dio - di Paolo Vites           clicca qui

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“Highway 61″: il disco più assurdo e divertente di Dylan compie 50 anni   clicca qui

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"Highway 61", cuore elettrico di Dylan, il capolavoro compie 50 anni         clicca qui

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Bob Dylan: in affitto la casa di “The Basement Tapes”                                 clicca qui

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All'asta la bozza di "A Hard Rain’s A-Gonna Fall”: si parte da 275mila €     clicca qui

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Il testo di A hard rain’s a-gonna fall all’asta da Sotheby’s                            clicca qui

 

 

Martedi 1 Settembre 2015

Cari amici Maggiesfarmers,
eccoci dunque ritornati a noi per riprendere e continuare il nostro speciale feeling che in diversi modi ci lega a quel Bob Dylan che per noi è diventato un’icona vivente, la leggenda delle leggende, il mito dei miti.
Dopo un mese di silenzio, ma non di inattività, si riprende il piacevole tran tran di tutti i giorni. Nel frattempo ho approfittato per terminare la compilazione di tutti i testi con le relative traduzioni delle canzoni di Bob, ora restano ancora pochi scritti e saggi da riportare per terminare anche la sezione "Come writers and Critics", in seguito cerchero anche di rendere più funzionale la disposizione degli archivi in modo da chiunque possa consultarli senza far fatica nel ricercare le cose.
Ho sentito da diverse fonti che la prossima release delle "Bootleg Series" sarà un pò diversa dalla norma e che potrebbe essere necessario cominciare a risparmiare quattrini sin da ora perchè pare essere una cosa molto costosa. Sebbene non vi sia alcuna conferma ufficiale della "voce", si vocifera che ci potrebbe essere la pubblicazione di 2-CD, un Cofanetto di 6 CD, e un enorme cofanetto box che coprirebbe tutte le sessioni in studio dal 1965 e il 1966. Si dice che questa release potrebbe arrivare a 18 dischi !!! La notizia è trapelata da tre diverse fonti, che di solito affidabili. La data di uscita è prevista per Ottobre 2015. Sarà vero?, solo il tempo lo dirà…

Mr.Tambourine

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Talkin' 9628 - elettricheombre

Valerio Billeri e le ombre elettriche il 10 settembre presenteranno in quel dell'asino che vola il loro nuovo lavoro, Lapis Niger, un mix di folk/blues che affonda le sue origini nella nostra tradizione orale miscelandola con un approccio musicale grezzo ispirato ai bluesman e ai cantastorie d'oltreoceano.
Il concerto iniziera alle 21,45 l'ingresso e' gratuito.

Ascolto gratuito lp http://open.spotify.com/album/2CKj15s9bp2m2Z2s7Yhiv7

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Talkin' 9627 - nv.nico

Buon dì, Mr. Tambourine. So che la fattoria è ancora in ferie, ma visto che l'evento è imminente, pensavo fosse meglio segnalarlo subito.
Come l'anno scorso voglio presentarvi il mio tributo a Dylan, questa volta nella stupenda cornice del teatro Conchiglia di Sestri Levante, venerdì 4 settembre, alle 21.


 


 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

Caro Nicolò, mi spiace non aver pubblicato prima la tua mail, ma essendo lontano da casa non ho proprio potuto farlo prima. Comunque eccolo qui, auguro a te ed agli spettatori una bella e divertente serata, long live and prosper, Mr.Tambourine, :o)

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Talkin' 9626 - old97sc
Ciao,
sono Emiliano da Pinerolo - stavo cercando delle recensioni del concerto di Dylan a torino e sono finito sul sito... complimenti!!
Avrei una domanda... sai dove posso trovare delle foto del concerto al palaalpitour?
io ho registrato il bootleg con un digital recorder stereo e volevo completare il file con una raccolta di foto e video dal concerto, eventualmente potresti mettermi in contatto con altri fan presenti alla serata di Torino?
In ogni caso se ti interessa ti mando volentieri una copia del bootleg.
grazie e a presto,
emi-old97sc

 

Se clicchi sul link sotto troverai diverse immagini del concerto di Torino:
https://www.google.it/search?q=dylan+torino+2015&biw=1024&bih=640&source
=lnms&tbm=isch&sa=X&ved=0CAgQ_AUoA2oVChMI1rjUu_HRxwIVR28UCh11ww3Y&dpr=1

Fai attenzione però, prima di usarle magari per la copertina del tuo Bootleg. assicurati che le immagini non siano protette da copyright, altrimenti dovrai chiedere il permesso agli autori per usarle. Io non posso metterti in contatto con altri fans presenti alla serata di Torino perchè non c'ero, ma se qualcuno di loro avesse scattato delle foto può mandarle a me che  le pubblicherò in modo che tu es altri amici interessati possiate scaricarle. Ti ringrazio per l'offerta del bootleg, ma ne ho ormai talmente tanti che molti di essi non ho ancora avuto il tempo di ascoltarli, quindi sarebbe uno in più sul mucchio, comunque moltissime grazie ugualmente. Spero che ora che hai scoperto il sito continuerai a frequentarlo, long live and prosper, Mr.Tambourine, :o)

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Talkin' 9625 - pinna

Foto del concerto all' AUDITORIUM DI QUERO (BL) 01 AGOSTO 2015

Ciao a tutti , qualche foto della bellissima serata all’insegna della memoria che come al solito Massimo Bubola ci ha regalato.


  

  

Grazie per le bellissime foto di Massimo e consorte Erika, giustamente come hai detto tu, un concerto di Massimo è sempre un' emozione. Long live and prosper, Mr.Tambourine, :o)

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Al Diesan, as usual, star del DylanFest di Moville 2015

A Moville, nella Contea di Donegal in Irlanda, dove per la quinta volta si è tenuta la DylanFest, considerano lo show di Al Diesan forse il miglior tributo a Dylan in Europa. Non era una novità visto che Al è stato presente con gran successo, prima in coppia con Pino Tocco ed ora come “solo artist”, a tutte le edizioni della festa irlandese dedicata a Bob Dylan. Molti di coloro che lo avevano visto nelle edizioni precedenti sono rimasti molto contenti di aver avuto la possibilità di vederlo e sentirlo ancora una volta. La domanda che girava per Moville nelle settimane prima della DylanFest era questa: “Al Diesan verrà?”. Naturalmente Al non sarebbe mancato per niente al mondo, visto la simpatia ed il concenso raccolto in questi anni a Moville, dove ormai lo considerano cittadino adottivo, come ama ripetere l’organizzatore Gerry McLaughlin, e poi di sicuro un pezzettino del suo cuore è rimasto a Moville, tanto da spingerlo ogni anno a volare in Irlanda per rivivere le emozioni del Fest.
Al Diesan suona ormai da 30 anni le più belle canzoni del Maestro, arriverei a dire che le conosce tutte, voi ditegli un titolo del catalogo del Nostro e lui ve la suonerà come se fosse la cosa più naturale del mondo. Quando lui canta basta chiudere gli occhi per sentirsi in presenza di Bob in persona, la sua voce ed il suo modo di eseguire le canzoni lo fanno diventare molto più che uno dei tanti cloni dylaniani, fanno di lui il Dylan numero 2, intendo dire che se Dylan si ammalasse il nostro Al potrebbe salire sul palco al suo posto e dare vita ad un concerto in perfetto stile 20/anni fa, quando Dylan aveva ancora la sua voce integra, senza scontentare nessuno del pubblico.
Al è stato al Greenwich Village in pellegrinaggio dove ha suonato nei locali e per strada, insomma in ogni angolo dove era possibile far rivivere lo spirito di colui che più di ogni altro ha fatto diventare un tranquillo quartiere bohemienne “Il Village” per antonomasia, il quartiere che tutto il mondo conosce.
Al ha partecipato alle due edizioni del Maggie’s Farm Folk Festival a Roma nel 2005 ed a Città di Castello nel 2007, ha suonato diverse volte in Italia ed in Austria in compagnia degli amici Blacktones, e sempre ha riscosso un consenso unanime da parte di tutti, spettatori ed artisti.
Anche quest’anno è stato l’artista che ha inaugurato il Fest esibendosi al “Rosato’s” il 21 Agosto,

  

poi il 22 al “RedCastle Hotel”,

     

il 23 di nuovo al “Rosato’s”

ed infine il doppio impegno il 24 al “Caiseal Mara Hotel”

e di nuovo al “Rosato’s” per la chiusura del Fest.

Come al solito i presenti alla DylanFest sono stati estasiati dalle performances di Al, e come al solito si chiederanno: “Al Diesan verrà anche l’anno venturo?”. Io, conoscendolo molto bene, dico di sì, ma gli abitanti di Moville per il momento lo sperano soltanto!

Mr.Tambourine

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"Big Pink ", la casa dei Basement Tapes. ora disponibile come casa vacanze

  Big Pink

Dylan nella cantina di Big Pink

Bob Dylan a Big Pink - 1967

Il classico LP del 1968 di The Band  è stato titolato "Music from Big Pink" dal nikename della casa di West Saugerties, NY, dove l'album è stato in parte scritto. La stessa casa  ospitò le celebri sessioni di The Band con Bob Dylan, durante le quali  registrarono gran parte dei "The Basement Tapes". Ora, i fans possono seguire le orme dei loro iconici musicisti isoggiornando per una vacanza in quella stessa casa, che è ora disponibile attraverso il servizio di case vacanze VRBO.

La casa, dipinta di rosa, si trova a circa due ore e mezza di auto da New York City. L'annuncio è stato fatto alla fine dal mese scorso, e il noleggio costerà 650 dollari $  a notte (con un soggiorno minimo di due giorni) o  2750 dollari $ alla settimana. C'è anche una tassa di 195 $ per la pulizia e 79 $ per l' assicurazione, più un deposito cauzionale.
La casa è grande 1.850 piedi quadrati e può ospitare fino a nove persone (ma anche i bambini giovani o animali domestici sono ammessi). C'è una delusione significativa: il noleggio non comprende il piano interrato, in modo che non si può effettivamente andare nella stanza dove sono stati incisi "The Basement Tapes".

   Inside the Big Pink basement looking out. Photo copyright © John Donabie 1982, 2006.

Big Pink è di proprietà oggi di Don e Susan LaSala, anche loro musicisti e molto attenti al patrimonio musicale della casa. Il loro sito web contiene un omaggio toccante a Levon Helm scomparso nel marzo di quest'anno, seguito da Richard Manuel e Rick Danko, lasciando solo Garth Hudson e Robbie Robertson come membri sopravvissuti di The Band originale. Big Pink non è facile da trovare. Saugerties è una piccola città sulla I-87 a circa 10 miglia ad est di Woodstock.

Big Pink è sul Parnassus Ln a nord della Highway 212, a metà strada tra Saugerties e Woodstock.

   

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La leggendaria Big Pink diventa una casa vacanza                                 clicca qui

 

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