Ho dato una veloce occhiata sulla track
list della versione con 18 cd e ho notato che circa 50 brani ( brano più
brano meno) sono stati già pubblicati su dischi ufficiali. Capire il
motivo per cui mettere anche questi pezzi è difficile. magari senza
questi brani sarebbero stati pubblicati 15 cd.... Credo che il cd più
ghiotto sia il diciottesimo dove noto la presenza (per me) di brani
sconosciuti e provati in stanze d'albergo...
Michele lenzi
Forse hai ragione, rimane il fatto che spendere 600 dollari o pari
Euri per comprare il Box-set da 18 CD solo per sentire 50 registranzioni
fatte in modo spartano, magari con il famoso "gelosino", seduto sul
divano o sul letto in una stanza d'albergo mi sembra davvero una cifra
difficile da sborsare. Personalmente mi trovo in difficoltà ad esprimere
a priori un giudizio su qualcosa che non ho ancora ascoltato, ma il
senso di una Bootleg Series di questo tipo e questa dimensione mi è un
pò scuro. Aspettiamo dunque di sentire il parere e la spiegazione da
coloro che più di noi sanno di cose e perchè dylaniani, poi, finalmente,
potremo confrontare le nostre opinioni con le loro e sparare i nostri
umili pareri. Long live and prosper, Mr.Tambourine, :o)
Domenica 23 Agosto 2009, in silenzio,
solo, nel suo piccolo laboratorio dove assemblava i bassi Fender col
corpo in alluminio che da qualche anno produceva e vendeva ad amici e
professionisti, Lanny Brush, bassista dei Blackstones, andava a bussare
alle porte del paradiso senza avvisare nessuno. Son già passati sei anni
da quando l' Amor che move il sole e l'altre stelle ci ha purtroppo
privati della sua presenza, della sua gentilezza, della sua generosità,
della sua disponibilità e del suo sorriso, ma i disegni di Dio sono
spesso a noi incomprensibili e nemmeno discutibili.
53 anni sono pochi per abbondonare famiglia, amici e semplici
conoscenti, ma quando lassù in cielo la sua campana è suonata lui non ha
fatto tante storie, ha sentito un bruciore al petto, si è alzato in
piedi, avrò pensato alla moglie ad ai suoi tre figli e poi si è steso in
terra e non si è mosso più. La sua anima nobile aveva lasciato per
sempre l’involucro terreno che la ospitava. Vado spesso nel luogo dove è
sepolto, mi fermo a fare due chiacchiere con lui anche se sò che non mi
risponderà mai, sfioro la foto col suo adorato basso in alluminio (che
ora ho io) sulla lapide, leggo la frase sulla foto che dice “Finite per
me quello che ho lasciato incompleto”, scuoto la testa, guardo il mio
plettro che è infilato in un angolo della pietra tombale, mi lascio
sempre sfuggire una lacrima e chiedo sempre “Ma perchè?” Sò bene che
nessuno mi risponderà mai, ma non importa, io lo chiedo lo stesso. Ciao
Lanny, riposa in pace, dove sei ora resterai sicuramente “forever
young”!
Il Papa a Central Park e New York
trattiene il respiro
clicca qui
Lunedi 28
Settembre 2015
La più
Bootleg delle Bootleg Series!
Come avevamo prennunciato tempo fa su
queste pagine, quelle che erano solo delle voci sono diventate realtà,
il 12° Volume delle Bootleg Series, intitolato “The Cutting Edge” uscirà
in tutti i negozi il 6 novembre. Le outtakes del 1965/1966, sono tratte
dalle sessioni di registrazione in studio per la realizzazione della
trilogia elettrica composta da “Bringing It All Back Home”, "Highway 61
Revisited" e "Blonde on Blonde". Si tratta naturalmente di alcune
centinaia di tracce di versioni “tagliate” o “scartate” dai sopra citati
album, ma saranno anche interessanti perchè moltissimi dei brani sono
effettivamente dei “work in progress” che potyranno dare a noi fans una
visione più completa del modo col quale Dylan lavorara e maturava le sue
canzoni e come sviluppava, take dopo take, il suo “suono” subito dopo il
passaggio dalla chitarra folk a quella elettrica, una specie di
lungometraggio sonoro dell’artista Bob Dylan negli anni 1965/66. Come al
solito ci saranno diverse edizioni della pubblicazione, la versione
“Best Of” con 36 tracce su 2 CD al prezzo di 19,98 dollari, medesima
versione “Best Of” su 3 LP in vinile a 99,98 dollari, versione “Deluxe
Edition” con 100 tracce in un box di 6 CD a 149,98 dollari, infine la
enciclopedica versione “Collector’s Edition”, 379 tracce distribuite in
un box di 18 CD al prezzo di 599,99 dollari in tiratura limitata di 5000
copie che probabilmente sarà reperibile solamente online.
Ce n’è abbastanza da rimanere a bocca aperta per un bel pò di tempo.
Certamente un Box-set da 18 CD con 379 tracce è una cosa da Enciclopedia
Treccani dal punto di vista prettamente tecnico-artistico, ma di sicuro
sarà un osso duro da digerire per diversi motivi. Il primo e non
indifferente è che la versione da 379 tracce (Collector’s Edition) in
tiratura limitata e numerata di 5000 copie ben difficilmente sarà
distribuita nei negozi e dovrà probabilmente essere pre-ordinata on line
al non indifferente costo di 600 dollari, cifra di tutto rispetto per
qualunque tipo di fan. Altra cosa non indifferente sarà riuscire ad
ascoltare tutte le 379 tracce che praticamente sono delle prove di
registrazione in studio che, dato il loro elevato numero, metteranno a
durissima prova qualunque amante della musica dylaniana. Certamente
qualcuno farà dei salti di gioia per l’abbondanza del materiale di
questa 12° pubblicazione Bootleg, altri si chiederanno se alla Sony han
preso un colpo di sole con l’idea di pubblicare tutte queste “prove”
delle quali sarà difficile valutare in anticipo il valore, la qualità e
l’importanza di una massa così imponente di materiale. Certamente i
pareri saranno i più discordanti e questa uscita farà molto discutere
saggi, dotti, sapienti, critici, musicologi, esperti dylaniani e non,
giornalistoni e giornalistucoli, ungitori e detrattori di professione,
malelingue e benpensanti. A qualcuno potrebbe sembrare un’idea
tipo ”raschiamo il fondo del barile”, “pubblichiamo qualsiasi cosa”, ben
riuscita o mal riuscita, cosa importa, in fondo è sempre Dylan e, ormai
lo sappiamo, Dylan è Dylan e non si discute, a lui tutto è permesso.
Altri invece apprezzeranno fino in fondo questa scrupolosità nel
testimoniare e documentare in modo così dettagliato il lavoro del più
grande artista degli ultimi 50 anni. Una volta pubblicata, questa
Bootleg Series Vol. 12, avrà bisogno di qualche giorno perchè la massa
(esclusi quelli che “ascoltano e giudicano” di mestiere e quindi
potranno godere dei favori di Sony per avere in anticipo, gratis et
amoris dei, questo lavoro da giudicare con la loro sterminata
esperienza. Qualcuno sarà felice e qualcun’altro andrà in paranoia, ci
sarà chi osannerà e chi metterà Dylan alla berlina per aver osato tanto,
chi sparlerà bene e chi sparlerà male.
Questo è diventato un mondo strano, un mondo nel quale risulta difficile
stilare una classifica dei valori che contano, un mondo dove ormai
milioni di persone vivono una seconda virtuale vita sotto la copertura
dei più fantasioni nikename, proprio come il mitico Agente 007, il più
grande e più famoso degli agenti segreti, Il fiore all’occhiello degli
agenti segreti di Sua Maestà Britannica, il cui nome era conosciuto
soltanto da poche persone del suo ufficio, da milioni di cinespettatori
in tutto il mondo, e da tutti i capi delle organizzazioni criminale e
segrete contro le quali combatteva senza “regole d’ingaggio” per
sconfiggere i malvagi e quindi salvaguardare il bene dell’umanità.
Ne sentiremo di ogni, e non nego che la curiosità sta cominciando a
crescere dentro di me!
Ma come al solito pazienza, tutto arriva a chi sà aspetttare!
Mr.Tambourine
"Bob Dylan 1965-1966 The Cutting Edge:
Bootleg Series Vol. 12"
BEST OF - TRACK LIST
Disc 1 1. Love Minus Zero / No Limit (Take 2, Acoustic) 03:09
2. I'll Keep It with Mine (Take 1, Piano Demo) 04:10
3. Bob Dylan's 115th Dream (Take 1 & 2, Solo Acoustic) 06:14
4. She Belongs to Me (Take 1, Solo Acoustic) 02:56
5. Subterranean Homesick Blues (Take 1, Alternate Take) 02:37
6. Outlaw Blues (Take 2, Alternate Take) 03:28
7. On the Road Again (Take 4, Alternate Take) 02:30
8. Farewell, Angelina (Take 1, Solo Acoustic) 05:26
9. If You Gotta Go, Go Now (Take 2, Alternate Take) 02:48
10. You Don't Have to Do That (Take 1, Solo Acoustic) 00:49
11. California (Take 1, Solo Acoustic) 03:04
12. Mr. Tambourine Man (Take 3 with Band, Incomplete) 03:22
13. It Takes a Lot to Laugh, It Takes a Train to Cry/03:28
14. Like a Rolling Stone (Take 5, Rehearsal (Short Version) 01:43
15. Like a Rolling Stone (Take 11, Alternate Take) 05:55
16. Sitting On a Barbed Wire Fence (Take 2) 03:58
17. Medicine Sunday (Take 1) 01:00
18. Desolation Row (Take 2, Piano Demo) 01:59
19. Desolation Row (Take 1, Alternate Take) 11:16
Disc 2 1. Tombstone Blues (Take 1, Alternate Take) 07:29
2. Positively 4th Street (Take 5, Alternate Take) 04:22
3. Can You Please Crawl Out Your Window (Take 1, Alternate Version)
04:03
4. Just Like Tom Thumb's Blues (Take 3, Rehearsal) 05:37
5. Highway 61 Revisited (Take 3, Alternate Take) 03:28
6. Queen Jane Approximately (Take 5, Alternate Take) 06:01
7. Visions of Johanna (Take 5, Rehearsal) 07:39
8. She's Your Lover Now (Take 6, Rehearsal) 04:56
9. Lunatic Princess (Take 1) 01:18
10. Leopard-Skin Pill-Box Hat (Take 8, Alternate Take) 03:26
11. One of Us Must Know (Sooner or Later) (Take 19)/05:09
12. Stuck Inside of Mobile with the Memphis Blues Again/04:01
13. Absolutely Sweet Marie (Take 1, Alternate Take) 05:04
14. Just Like a Woman (Take 4, Alternate Take) 05:18
15. Pledging My Time (Take 1, Alternate Take) 03:21
16. I Want You (Take 4, Alternate Take) 02:51
17. Highway 61 Revisited (Take 7, False Start) 00:32
"Bob Dylan 1965-1966 The
Cutting Edge: Bootleg Series Vol. 12"
DELUXE
EDITION - TRACK LIST
Disc 1
1. Love Minus Zero / No Limit (Take 1, Breakdown) 01:32 (1/13/1965)
acoustic, incomplete
2. Love Minus Zero / No Limit (Take 2, Acoustic) 03:09 (1/13/1965)
3. Love Minus Zero / No Limit (Take 3 Remake, Complete) 03:41
(1/13/1965) acoustic
4. Love Minus Zero / No Limit (Take 1 Remake, Complete) 02:41
(1/14/1965) electric
5. I'll Keep It with Mine (Take 1, Piano Demo) 04:10 (1/13/1965)
previously released on Biograph, 1985
6. It's All Over Now, Baby Blue (Take 1) 03:32 (1/13/1965) solo
acoustic, previously released on The Bootleg Series, Vol. 7, 2005
7. Bob Dylan's 115th Dream (Take 1, Fragment) 00:26 (1/13/1965)
acoustic, incomplete
8. Bob Dylan's 115th Dream (Take 2, Complete) 05:48 Take 2 (1/13/1965)
acoustic
9. She Belongs to Me (Take 1, Solo Acoustic) 02:56 (1/13/1965)
10. She Belongs to Me (Take 2 Remake, Complete) 03:18 (1/13/1965)
acoustic
11. She Belongs to Me (Take 1 Remake, Complete) 02:49 (1/14/1965)
electric
12. Subterranean Homesick Blues (Take 1) 03:05 (1/13/1965) solo
acoustic, previously released on The Bootleg Series, Vol. 1-3
13. Subterranean Homesick Blues (Take 1, Alternate Take) 02:37
(1/14/1965) electric
14. Outlaw Blues (Take 1, Complete) 02:14 (1/13/1965) solo acoustic
15. Outlaw Blues (Take 2, Alternate Take) 03:28 (1/13/1965) electric
16. On the Road Again (Take 1, Complete) 03:20 (1/13/1965) solo acoustic
17. On the Road Again (Take 4, Alternate Take) 02:30 (1/14/1965)
electric
18. On the Road Again (Take 1 Remake, Complete) 02:29 (1/15/1965)
electric
19. On the Road Again (Take 7 Remake, Complete) 02:47 (1/15/1965)
electric
20. Farewell, Angelina (Take 1, Solo Acoustic) 05:26 (1/13/1965) solo
acoustic, previously released The Bootleg Series, Vol. 1-3
21. If You Gotta Go, Go Now (Take 1, Complete) 02:52 (1/13/1965) solo
acoustic
22. If You Gotta Go, Go Now (Take 2, Alternate Take) 02:48 (1/15/1965)
electric
23. You Don't Have to Do That (Take 1, Solo Acoustic) 00:49 (1/13/1965)
solo acoustic, incomplete
Disc 2
1. California (Take 1, Solo Acoustic) 03:04 (1/13/1965)
2. It's Alright, Ma (I'm Only Bleeding) (Take 1, False Starts) 01:08
(1/15/1965) acoustic, demo
3. Mr. Tambourine Man (Takes 1-2, False Starts) 01:50
4. Mr. Tambourine Man (Take 3 with band, incomplete) 03:22 (1/15/1965)
5. It Takes a Lot to Laugh, It Takes a Train to Cry (Take 1, Complete)
02:39 (6/15/65)
6. It Takes a Lot to Laugh, It Takes a Train to Cry (Take 8, Alternate
Take) 03:28 (6/15/1965)
7. It Takes a Lot to Laugh, It Takes a Train to Cry (Take 3, Incomplete)
03:11 (7/29/1965)
8. It Takes a Lot to Laugh, It Takes a Train to Cry (Take 3 Remake,
Complete) 03:40 (7/29/65)
9. Sitting On a Barbed Wire Fence (Take 2) 03:58 (6/15/1965)
10. Tombstone Blues (Take 1, Alternate Take) 07:29 (7/29/1965)
11. Tombstone Blues (Take 9) 03:35 (7/29/1965) previously released on
The Bootleg Series, Vol. 7, 2005
12. Positively 4th Street (Takes 1-3, False Starts) 00:56
13. Positively 4th Street (Take 4, Complete) 04:22 (7/29/1965)
14. Positively 4th Street (Take 5, Alternate Take) 04:22 (7/29/1965)
5. Desolation Row (Take 1, Alternate Take) 11:16 (8/4/1965)
16. Desolation Row (Take 2, Piano Demo) 01:59 (8/4/1965)
17. Desolation Row (Take 5 Remake, Complete) 10:50 (8/2/1965)
18. From a Buick 6 (Take 1, False Start) 00:21 (7/30/1965)
19. From a Buick 6 (Take 4) 03:11 (7/30/1965) released in error on first
pressing of Highway 61 Revisited, 1965
Disc 3 (June 16, 1965)
1. Like a Rolling Stone (Takes 1-3, Rehearsal) 05:49
2. Like a Rolling Stone (Take 4, Rehearsal) 01:38
3. Like a Rolling Stone (Take 5, Rehearsal) 02:16
4. Like a Rolling Stone (Rehearsal Remake) 02:31
5. Like a Rolling Stone (Take 1 Remake, Rehearsal) 01:55
6. Like a Rolling Stone (Takes 2-3 Remake, False Starts) 00:33
7. Like a Rolling Stone (Take 4 Remake) 06:26 released on Highway 61
Revisited, 1965
8. Like a Rolling Stone (Take 5 Remake, Rehearsal) 01:52
9. Like a Rolling Stone (Take 6 Remake, False Start) 00:19
10. Like a Rolling Stone (Take 8 Remake, Breakdown) 04:16
11. Like a Rolling Stone (Takes 9-10 Remake, False Start) 00:33
12. Like a Rolling Stone (Take 11, Alternate Take) 05:55
13. Like a Rolling Stone (Take 12 Remake, False Start) 00:08
14. Like a Rolling Stone (Take 13 Remake, Breakdown) 01:35
15. Like a Rolling Stone (Take 14 Remake, False Start) 00:22
16. Like a Rolling Stone (Take 15 Remake, Breakdown) 03:06
17. Like a Rolling Stone (Master Take, Guitar) 06:23
18. Like a Rolling Stone (Master Take, Vocals, Guitar) 06:23
19. Like a Rolling Stone (Master Take, Piano, Bass) 06:23
20. Like a Rolling Stone (Master Take, Drums, Organ) 06:27
Disc 4
1. Can You Please Crawl Out Your Window? (Take 1, Alternate Take) 04:37
(7/30/1965)
2. Can You Please Crawl Out Your Window? (Take 17) 03:59 (7/30/1965)
released in error on the first pressing of "Positively 4th Street"
single
3. Highway 61 Revisited (Take 3, Alternate Take) 03:28 (8/2/1965)
4. Highway 61 Revisited (Take 5, Complete) 03:38 (8/2/1965)
5. Highway 61 Revisited (Take 7, False Start) 00:32 (8/2/1965)
6. Just Like Tom Thumb's Blues (Take 1, Breakdown) 01:07 (8/2/1965)
7. Just Like Tom Thumb's Blues (Take 3, Rehearsal) 05:37 (8/2/1965)
8. Just Like Tom Thumb's Blues (Take 13, Complete) 05:26 (8/2/1965)
9. Queen Jane Approximately (Take 2, Complete) 05:17 (8/2/1965)
10. Queen Jane Approximately (Take 5, Alternate Take) 06:01 (8/2/1965)
11. Ballad of a Thin Man (Take 2, Breakdown) 03:52 (8/2/1965)
12. Medicine Sunday (Take 1) 01:00 (10/5/1965)
13. Jet Pilot (Take 1) 01:26 (10/5/1965) Previously released on
Biograph, 1985
14. I Wanna Be Your Lover (Take 1, Fragment) 01:05 (10/5/1965)
15. I Wanna Be Your Lover (Take 6, Complete) 03:29 (10/5/1965)
16. Instrumental (Take 2, Complete) 04:01 (10/5/1965)
17. Can You Please Crawl Out Your Window? (Take 6, Complete) 03:46
18.Visions of Johanna (Take 1, Rehearsal) 01:41 (11/30/1965)
19.Visions of Johanna (Take 5, Rehearsal) 07:39 (11/30/1965)
Disc 5
1. Visions of Johanna (Take 7, Complete) 09:09 (11/30/1965)
2. Visions of Johanna (Take 8) 07:03 (11/30/1965) previously released on
The Bootleg Series, Vol. 7, 2005
3. Visions of Johanna (Take 14, Complete) 07:30 (11/30/1965)
4. She's Your Lover Now (Take 1, Breakdown) 03:00 (1/21/1966)
5. She's Your Lover Now (Take 6, Rehearsal) 04:56 (1/21/1966)
6. She's Your Lover Now (Take 15) 06:22 (1/21/1966) previously released
on The Bootleg Series, Vol. 1-3
7. She's Your Lover Now (Take 16, Complete) 08:25 (1/21/1966) solo piano
8. One of Us Must Know (Sooner or Later) (Take 2, Rehearsal) 02:15
(1/25/1966)
9. One of Us Must Know (Sooner or Later) (Take 4, Rehearsal) 01:52
(1/25/1966)
10. One of Us Must Know (Sooner or Later) (Take 19), 05:09 (1/25/1966)
11. Lunatic Princess (Take 1) 01:18 (1/27/1966)
12. Fourth Time Around (Take 11, Complete) 04:27 (2/14/1966)
13. Leopard-Skin Pill-Box Hat (Take 3, Complete) 04:24 (2/14/1966)
14. Leopard-Skin Pill-Box Hat (Take 8, Alternate Take) 03:26 (2/14/1966)
15. Rainy Day Women #12 & 35 (Take 1, Rehearsal and Finished Track)
06:18 (3/9/1966)
Disc 6
1. Stuck Inside of Mobile with the Memphis Blues Again (Take 1,
Rehearsal) 03:21 (2/17/1966)
2. Stuck Inside of Mobile with the Memphis Blues Again (Rehearsal) 04:52
(2/17/1966)
3. Stuck Inside of Mobile with the Memphis Blues Again (Take 5) 05:50
(2/17/1966) previously released on The Bootleg Series, Vol. 7, 2005
4. Stuck Inside of Mobile with the Memphis Blues Again (Take 13,
Alternate Take) 04:01 (2/17/1966)
5. Stuck Inside of Mobile with the Memphis Blues Again (Take 14,
Complete) 07:02 (2/17/1966)
6. Absolutely Sweet Marie (Take 1, Alternate Take) 05:04 (3/7/1966)
7. Just Like a Woman (Take 1, Complete) 04:30 (3/8/1966)
8. Just Like a Woman (Take 4, Alternate Take) 05:18 (3/8/1966)
9. Just Like a Woman (Take 8, Complete) 05:20 (3/8/1966)
10. Pledging My Time (Take 1, Alternate Take) 03:21 (3/8/1966)
11. Most Likely You Go Your Way (And I'll Go Mine) (Take 1, Complete)
03:36 (3/9/1966)
12. Temporary Like Achilles (Take 3, Complete) 05:40 (3/9/1966)
13. Obviously Five Believers (Take 3, Complete) 03:45 (3/10/1966)
14. I Want You (Take 4, Alternate Take) 02:51 (3/10/1966)
15. Sad-Eyed Lady of the Lowlands (Take 1, Complete) 10:06 (2/15/1966)
1.Un
angioletto come te - Sweetheart like you,
2.Servire qualcuno - Gotta serve somebody,
3.Non dirle che non è così - If you see her, say hello,
4.Via della Povertà - Desolation row,
5.Come il giorno - I shall be released,
6.Mondo politico - Political world,
7.Non è buio ancora - Not dark yet,
8.Acido seminterrato - Subterranean homesick blues,
9.Una serie di sogni - Series of dreams,
10.Tweedle Dum & Tweedle Dee - Tweedle Dee & Tweedle Dum
11.Dignità – Dignity
"Tradurre Dylan è stata una grande
avventura, in tutti i sensi e credo che non avrei mai potuto nemmeno
pensare ad un progetto del genere se non avessi amato da sempre il suo
straordinario repertorio e il suo incredibile talento di musicista. Per
questo motivo il mio disco ha questo titolo “Amore e Furto”, rubato a un
disco di Dylan in cui lui stesso dichiarava esplicitamente le sue
passioni musicali e le influenze che aveva subito. Furto, quindi, ma
soprattutto amore per un grandissimo artista e per alcune delle sue più
belle canzoni, forse non le più conosciute qui in Italia".
Venerdi 25
Settembre 2015
Esce il 6
Novembre "Bob Dylan 1965-1966 The Cutting Edge: Bootleg Series Vol. 12"
Il prossimo album delle serie Bootleg
Series aprirà una finesta sullo studio di registrazione durante la
sessioni di Bringing It All Back Home, Highway 61 Revisited e Blonde on
Blonde. Con una ricchezza impressionante di canzoni inedite, outtakes,
prove e versioni alternative – Bob Dylan 1965-1966 The Cutting Edge:
Bootleg Series Vol. 12 fornirà una visione unica del processo creativo
di Bob Dylan.
Bob Dylan 1965-1966 The Cutting Edge: Bootleg Series Vo. 12 uscirà il 6
novembre.
Ci saranno tre versioni di questa pubblicazione: COLLECTOR’S EDITION – Edizione limitata e numerata di 5000 copie
formata da 379 tracce contenute in 18 CD. Sarà possibile preordinarla
cliccando qui.
DELUXE EDITION – 6 CD comprendenti 100 tracce e le complete
sessioni di “Like a Rolling Stone”. Confezionato in un cofanetto con un
libretto di 120 pagine con copertina rigida con fotografie rare e
cimeli.
BEST OF – 2 CD o in alternativa 3 LP in vinile con le migliori
30 tracce mai pubblicate delle sessioni 1965 e 1966.
Giovedi 24
Settembre 2015
Verona:
Gran finale di De Gregori sulla musica di "Rainy Day Woman 12 & 35"
Martedi 22
Settembre 2015
Talkin' 9639
- miscio.tux
Caro Mr.Tambourine,
in effetti una qualche familiarità, anche se formale e non sostanziale,
si potrebbe trovare tra Rimbaud e Dylan, ad esempio la precocità, il
fatto di essere partiti giovanissimi in cerca di avventure senza dietro
alcun paracadute, la fascinazione iniziale per un'arte che avrebbe
dovuto cambiare il mondo, la delusione delle vicende reali (per Rimbaud
la sconfitta della Comune di Parigi, per Dylan il distacco da un
movimento civile che riusciva soltanto ad ottenere risultati limitati e
contingenti). Poi indubbiamente, la lettura dei simbolisti francesi ha
lasciato qualche traccia nei testi giovanili di Dylan, nelle famose
"catene di immagini lampeggianti". (Mi viene in mente qui "Just like Tom
Thumb's Blues", "Proprio come il blues di Pollicino" che Robert Shelton
fa risalire a una poesia di Rimbaud del 1870, "La mia vita bohémienne
(fantasia)": "Uno stordito pollicino,andavo arando le mie rime").
Diversa è la questione di Nietzsche,
verso il quale penso che Dylan non nutra alcuna simpatia. Nietzsche, lo
spiega bene Cacciari nel suo ultimo saggio prima di dedicarsi
all'occultismo ("Krisis", 1976), è nella linea dei filosofi che dopo la
crisi del kantismo portano una critica alla Metafisica occidentale:“Che
non c'è una verità; che non c'è una costituzione assoluta delle cose,
una cosa in sé: questo stesso è un nichilismo, ma in effetti, è un
nichilismo estremo”.(Nietzsche, Frammenti Postumi) Il soggetto di
conseguenza subisce lo stesso destino: colpito da satirismo superominico
corre per il selvatico giardino del
Mistero di Sir Eglamore. O per dirla con le parole di Dylan: è un
"idiota egotista degenerato esistenzialista dionisiaco". (Liner Notes di
Worl Gone Wrong) Per farla breve, la scoperta della libertà e in qualche
misura dell'arbitrarietà dell'azione umana non viene indirizzata alla
costruzione di un'etica razionalmente condivisa (proprio quella lì,
quella della "lunga vita e prosperità", per intenderci) ma allo
scatenamento di un soggetto che lungi dal superare la sua astrazione, la
conferma in una prassi che si autodefinisce come onnipotente. Quindi un
Dylan rimbaudiano, forse, ma nietzschiano mai.
Ciao Miscio,
Vedo che la pensiamo allo stesso modo, qualche punto di contatto con
Rimbaud (forse il fatto che tutti e due si sono trovati in età
giovanissima al centro di un’attenzione morbosa e schiacciante, nel caso
di Dylan molto più intensa dato il periodo contemporaneo e lo sviluppo
tecnologoio dei mezzi di comunicazione) e nessuna similitudine, simpatia
o apprezzamento per il pensiero di Nietzsche.
Nietzsche, senz’altro tra i massimi filosofi e prosatori di ogni tempo,
ebbe un'influenza controversa, ma indiscutibile, sul pensiero
filosofico, letterario, politico e scientifico del Novecento e, comunque
la si voglia vedere, in ogni caso, si tratta di un pensatore unico nel
suo genere, sì da giustificare l'enorme influenza da lui esercitata sul
pensiero filosofico posteriore a lui.
Nel 1888, con già molte pubblicazioni alle spalle, venne ospitato
dall'amico e filosofo Etna Scorza e si trasferì a Torino, città che
apprezzò particolarmente, e dove scriverà L'Anticristo, Il crepuscolo
degli idoli ed Ecce Homo (pubblicato postumo). L’anno dopo avviene il
famoso crollo mentale di Nietzsche, probabile effetto di una patologia
neurologica: è del gennaio 1889 la prima crisi di follia in pubblico;
mentre si trovava in piazza Carignano, nei pressi della sua casa
torinese, vedendo il cavallo adibito al traino di una carrozza fustigato
a sangue dal cocchiere, abbracciò l'animale, pianse, finendo per
baciarlo; in seguito cadde a terra urlando in preda a spasmi. Per molti
è solo un episodio leggendario e Nietzsche si sarebbe piuttosto limitato
a fare vistose rimostranze e schiamazzi per i quali venne fermato e
ammonito dalla polizia municipale. Le cause non sono del tutto chiare:
sono state ipotizzate diverse possibilità, tra le più accreditate la
neurosifilide, un tumore cerebrale o la sindrome CADASIL, grave malattia
neurologica ereditaria.
Viene ricoverato dall'amico Franz Camille Overbeck, teologo protestante
e suo ex insegnante, a causa del suo stato alterato, Nietzsche passa da
momenti di esaltazione a tristezza profonda, una specie di sidrome
bipolare, prima in una clinica psichiatrica di Basilea in cura dal
dottor Wille, che gli diagnostica una "paralisi progressiva" di incerta
origine e ipotizza per la prima volta la sifilide.
Già dal 1892 Nietzsche perde la memoria, e non riconosce le persone,
salvo certi momenti di lucidità.
Nietzsche trascorre il suo tempo in un mutismo quasi totale,
passeggiando con amici o suonando il pianoforte, fino all'aggravarsi
delle condizioni fisiche, numerose le paralisi, forse accentuate dalle
eccessive dosi di farmaci per tenere sotto controllo gli attacchi di
follia; talvolta parla con gli ospiti, ma è assente e i suoi
ragionamenti sono spesso confusi. Nel 1893 perde l'uso delle gambe, ed è
costretto a spostarsi con una sedia a rotelle, mentre dal 1894 soffre
della perdita della parola, indici di danni cerebrali e spinali diffusi.
Nel 1897, assieme alla sorella Elisabeth, si trasferisce nella casa di
Weimar in Turingia, e lì muore di polmonite il 25 agosto 1900. Per colmo
di ironia, nonostante il suo dichiarato e profondo ateismo, per volontà
di parenti e amici viene seppellito con una solenne cerimonia religiosa
nel cimitero di Röcken.
Dylan non si può
paragonare a Nietzche, c’è un abisso culturale tra lui ed il filosofo
tedesco, anche se questo non vuol dire che Bob sia meno intelligente,
forse Dylan è soltanto molto meno istruito. Una filosofia dylaniana vera
e propria non esiste, esistono solo fasi, momenti di vita più o meno
lunghi che finiscono quando il menestrello si stanca e cambia argomento.
Potremmo anche dire che Dylan ha avuto sulla società un impatto maggiore
di Nietzche, ma i due uomini sono su due piani completamente diversi,
non accostabili ed imparagonabili. Dylan non apprezzerà mai il tedesco e
parlerà pochissimo di lui e quando lo farà userà aggettivi durissimi,
una condanna senza appello. Dylan usa un linguaggio accessibile a tutti
anche se nella fase giovanile userà abbondantemente le similitudini e le
iperboli che gli permetteranno di esagerare nel descrivere la realtà
tramite espressioni che l'amplificavano, sia per eccesso che per
difetto.
Nietzche usa un linguaggio accessibile a pochissime persone
profondamente acculturate, i suoi concetti non sono chiaramente
comprensibili, la sua forma prosaica è complicata e richiede il massimo
della concentrazione e delle capacità intellettive per essere assimilata
e capita.
Dylan non è mai stato schiavo di nessuno, meno ancora delle sue idee o
dei suoi principi, Dylan ha corso il rischio di morire a causa della
smodata assunzione di sostanze stupefacenti, ma non ha ma rischiato la
follia lasciandosi trascinare dalle sue parole o perdendosi dentro i
suoi enigmatici concetti. Rimbaud fu un eccessivo col difetto di
perdersi nelle sue illusioni, Nietzche forse ancora di più, Dylan è
soltanto un grandissimo osservatore della realtà che lo circonda e un
ancora più grande narratore di storie, e per questo è diventato "la
leggenda" per antonomasia. In Rimbaud e Nietzche c’è un che di follia
che sarà sempre assente in Dylan, per questo non è possibile ne
accostarlo ne paragonarlo a nessuno di questi grandi personaggi vissuti
prima di lui.
C’è una famosissima canzone di Michel Delpech che dice: "Dylan è Dylan,
è come il sole che squarcia le nuvole del cielo grigio". Dylan era il
simbolo di tutti quelli che viaggiavano nudi, senza bagagli e senza
scarpe, che arrivavano come un ciclone inatteso, come i fiori fuori
stagione, come un’incredibile pioggia di farfalle colorate, spiegando a
tutti che nessuno aveva il diritto di giudicare che voleva vivere la
vita come preferiva. La canzone, Wight is Wight di Michel Delpech, era
bella ed il messagio che conteneva più ancora, peccato che nella
versione italiana tutto veniva banalizzato da un testo insipido. Dylan è
difficile da tradurre in italiano, ma non impossibile. L’unico che è
riuscito a farlo molto bene è stato Francesco Guccini con “Ti Voglio”
cover di “I Want You” incisa dai Nomadi. Qui sotto puoi vedere il video
di questa canzone che è sempre emozionante anche a distanza di
cinquant’anni.
Long live and prosper, Mr.Tambourine, :o)
Lunedi 21
Settembre 2015
Talkin' 9638
- gfrbalestra
Oggetto: Dylan, Rimbaud, Nietzche
Ciao Tambourine,
sarò breve, come mai Dylan non ha mai disdegnato di assomigliare a
Rimbaud mentre ha sempre evitato paragoni con Nietzche che a livello
filosofico/letterario è stato più spinto di Rimbaud?
Grazie per il tempo che dedichi a Maggie’s Farm e a tutti noi,
Boss.
Ciao Boss, questa domanda, se non ricordo male,
mi fu fatta anni fa, anche se è impossibile ricordarmi chi me la fece.
La realtà, a mio avviso, è che un qualsiasi tipo di parallelo fra Bob
Dylan ed il poeta maledetto sia una cosa molto azzardata o addirittura
improponibile. Rimbaud fu tutto quello che Dylan non fu mai, e Dylan non
ha mai detto “Io sono il Rimbaud americano”. Nella realtà Arthur Rimbaud
fu l’esatto contrario di quello che volle sempre far apparire di sè, il
cosidetto “poeta maledetto” era invece un allievo modello dell’Istituto
Rossat di Charleville: nei tre anni passati all'Istituto Arthur vinse
tredici premi e ottenne undici note di merito. Nella primavera del 1865
M.me Rimbaud, che nel frattempo aveva trovato una nuova casa nel
rispettabile cours d'Orléans, decise di trasferire i due ragazzi al
Collegio di Charleville. Arthur fu iscritto alla settima classe, e in
ottobre era già in sesta. L'anno dopo fu autorizzato a frequentare la
quarta classe. Dunque un genio trasgressivo schiavo della sua stessa
genialità? Nel 1869 il «Moniteur de l'Enseignement secondaire» pubblicò
tre suoi componimenti in latino, “Ver erat”, “L'Ange et l'enfant” e il
“Jugurtha” che ottenne il primo premio al Concorso accademico. Il 2
gennaio 1870 nella «Revue pour tous» comparvero i suoi primi versi
francesi, “Les Étrennes des orphelins”. Jules Desdouets, il preside del
collegio, diceva allora di lui: «In quella testa non germina niente di
normale. Diventerà il genio del Male o il genio del Bene», mentre uno
dei suoi insegnanti, M. Pérette, era più netto: «farà una brutta fine».
Nel mese di maggio del 1871, mentre tanti lavoratori stavano morendo
nella battaglia di Parigi, Rimbaud si dichiarava in sciopero, o
piuttosto, volendo essere un poeta, lavorava per rendersi «veggente».
Per ottenere questo risultato occorreva immergersi nelle massime
dissolutezze, perché «si tratta di arrivare all'ignoto attraverso la
sregolatezza di tutti i sensi». Arrivato all'ignoto, il poeta potrà
anche impazzire, ma non importa: altri «cominceranno dagli orizzonti»
dove lui è caduto. Arrivato a Parigi il 24 settembre, Rimbaud fu
ospitato nella casa dei suoceri di Verlaine a Montmartre, in rue
Nicolet, dove il poeta, alcolista e con alcune esperienze omosessuali
nel recente passato, viveva allora con la moglie Mathilde Mauté de
Fleurville (1853-1914), in avanzata attesa del loro primo figlio. Il 30
settembre Verlaine lo presentò ai Vilains Bonshommes, un circolo di
poeti parnassiani. Rimbaud impressionò gli astanti: per Léon Valade,
quel «poeta terrificante» dalla faccia da bambino, «selvaggio più che
timido», affascinava o spaventava «con i suoi stupefacenti poteri e la
sua depravazione», per Ernest d'Hervilly era «Gesù tra i dottori», per
un altro «il diavolo», e dunque, meglio, «il diavolo tra i dottori».
Dunque cosa poteva collegare i due? Certamente l’alcool, la droga e le
visioni deliranti del giovane Dylan che userà per canzoni come
“Desolation Row”, “Mr.Tambourine Man”, “Chimes Of Freedom” e tante altre
di questo filone, ma Dylan sarà sempre completamente diverso da Rimbaud
anche se agli inizi ne copiò alcuni atteggiamenti perchè erano un modo
per “farsi notare”, ma la personalità di Dylan era estremamente diversa
da quella del francesino maledetto. Intanto Dylan era un
auto-acculturato, non aveva alle spalle studi approfonditi di nessun
tipo, sentiva quelle cose perchè era più genio di Rimbaud, ma un genio
formalmente razionale, un genio che viveva la realtà giorno per giorno
senza pretese di vivere soltanto “teoricamente”. Un conto è quello che
Dylan fa ed un altro quello che Dylan dice, la sua dimensione mentale
sembra essere rimasta sempre distaccata dalla sua dimensione terrena,
due cose diverse insomma, l’uomo e la mente, la mente che guida l’uomo,
e l’uomo (il corpo) che “ospita” soltanto il pensiero, prodotto della
mente, senza esserne schiavo.
Rimbaud è stato senz’altro l'uomo dei più grandi eccessi della sua
epoca, eccessi che stupivano anche a causa del suo aspetto da
bambino/angioletto, ma la sua vena poetica si esaurì in poco tempo. La
molla che fece scattare la vena poetica e ribelle di Rimbaud fu
l'incontro col già famoso poeta Verlaine, del quale si innamorò e col
quale ebbe una relazione finita in modo drastico con un colpo di pistola
sparato da Verlaine a Rimbaud. Verlaine lo spinse a mettere su carta la
sua genialità e la sua dissolutezza, e nel giro di cinque anni nacquero
tutte le sue opere. Ma un giorno Verlaine si stancò di questo giovane
genialoide, visionario, estremo, rivoluzionario, egocentrico ed
insicuro, mettendo fine alla loro relazione con un colpo di pistola che
per fortuna non lo uccise. Rimbaud non si riprese più da quel fatto,
abbandono la poesia, bruciò tutti i suoi scritti e cominciò una vita
fuori dalle regole, droghe, alcool, carcere, fece l'insegnante a Londra,
lo scaricatore di porto a Marsiglia, il mercenario nelle Indie olandesi,
il disertore a Giava, l'inserviente al seguito di un circo, il
capomastro a Cipro e il commerciante in Abissinia. Il suo vecchio amante
Paul Verlaine, credendolo morto, fece pubblicare le sue "Illuminazioni".
Rimbaud tornò in Francia per curarsi da un tumore al ginocchio, gli
tagliarono la gamba e morì a soli 37 anni per una setticemia conseguente
all'amputazione. Il poeta "visionario" che volle rinnovare la poesia con
l'audacia degli adolescenti , aveva fatto tabula rasa di tutta la
retorica precedente, arrivando persino a rinnegare Baudelarie, da lui
giudicato "trop artist", e non avendo a disposizione più niente che non
fosse falsato dalla retorica, si fidò solamente delle sue sensazioni che
chiamava "pure". Inventò così la poesia della sensazione traducendo in
poesia quello stato psicologico dal quale nascono i nostri atti. Rimbaud
diventò così la punta estrema di se stesso e di ogni audacia letteraria
e poetica, andò così avanti che neppure i simbolisti e nemmeno i
surrealisti riuscirono a seguirlo. Non ebbe discepoli e neppure
imitatori, nondimeno è ancora il punto fisso di partenza per qualunque
avventura poetica inzuppata d'estremismo.
Dylan non è stato niente di tutto questo , è stato soltanto la voce
prima della sua generazione, poi la coscienza e in qualche modo la
morale dell'America del suo tempo racchiusa in un Juke-Box. E' stato uno
straordinario scrittore di canzoni, alcune della quali resteranno nella
storia della musica mondiale, mentre altre, figlie di un dio minore,
sono da anni finite nel dimenticatoio, canzoni che altre persone hanno
usato per i loro scopi ed ideali politici. Dylan non ha mai assunto una
posizione politica precisa, Dylan è sempre stato ai margini di ogni
movimento, è sempre stato la involontaria voce nascosta, Dylan è sempre
stato solo per se e basta, un lone wolf, e alla lunga è rimasto solo,
tre matrimoni falliti, con mogli e figli ormai estranei e distaccati
dalla sua vita. Jakob quando parla del padre riesce soltanto a chiamarlo
“Lui”, la parola papà non gli esce mai di bocca, di Sam, oltre che
faceva il fotografo non si sa niente, di Sara non esiste una fotografia
che risalga a meno di 40 anni fa, Carolin Dennis è una una tranquilla
pensionata, la loro figlia Desiree Gabrielle si è unita in matrimonio
con la sua amica/compagna, matrimonio al quale Dylan ha evitato di farsi
vedere. La terza moglie, Darlene Springs, fu tenuta segreta fino
all’anno scorso quando Dylan la lasciò perchè lei gli stava dilapidando
il patrimonio con spese folli, Jesse fa il regista di successo ad
Hollywood (tra i suoi film "American Pie", " Due sballati al college",
"Derby in famiglia", "American wedding") e non ha molto tempo da
dedicare al padre, Maria Lowndes Dylan, figlia di Sara e dell'ex-marito,
adottata da Bob, sposata con il musicista Peter Himmelman ed a sua volta
madre di quatttro figli è avvocato, produttrice cinematografica e
scrittrice con i nikename Maria C. Dylan, Maria Dillon, Maria Dylan,
quindi con quattro figli di tempo per un padre sempre in giro per il
mondo ne resta solo qualche briciola. Di Anna non si hanno notizie, si
sà solo che è sposata senza figli.
Tutto questo per un padre è triste e credo che anche Dylan ne risenta
moralmente, il suo inacidirsi ed il non concedere mai niente al pubblico
è forse parte di questo, una grande persona, ma una persona ormai sola.
Fouri dal mondo delle canzoni Dylan è stato un vero flop. Tarantula e
Renaldo & Clara sono le dimostrazioni più evidenti.
Quindi non vedo un parallelo fra Dylan e Rimbaud, come non vedo un
collegamento fra l'essere ed il non essere, la questione "Io non sono
qui" non riguarda Dylan in persona, è solo una sua canzone del 1956 che
racconta la storia della fine di un amore, “io non sono qui” dice
l’uomo, me ne sono andato lontano, quindi non è un verso trascendentale
o Rimbaudiano, è solo una constatazione di fatto, non sono qui perchè
sono andato da un’altra parte, interpretazione forse banale e deludente
ma questo è quanto.
Dylan invece è sempre stato qui, nei dischi e nei concerti, l'idea di
“Io non sono qui”, anche se per ipotesi partisse dal "Je est an autre"
di Rimbaud, cosa della quale dubito fortemente, sarebbe stata solo una
trovata bislacca per fare cassetta col film, ma alla fine non so quanto
abbia reso, è stata l'idea di un regista che ha voluto fare a modo suo
un omaggio a Dylan, un omaggio, a detta di molti cririci, alquanto
confuso e sconclusionato, un film non film che è solo una sequenza di
immagini e di frasi tratte dalle sue canzoni, pacchianamente mischiata
con la storia della sua vità, con personaggi (a parte la fenomenale
Blanchette) fuori posto e fuori ruolo, al limite dell' incapibilità.
Dylan non è quello di quel film, Dylan c'è ancora, nel bene o nel male,
apprezzato o criticato, venerato come un profeta o deriso come un
buffone. Sulla sua pelle è passato di tutto e di più, nella sua voce c’è
il sangue del Paese, ma tutto è scivolato senza intaccarlo, Dylan è
unico e non paragonabile a nessuno.
Dylan non è mai stato un superuomo, è stato solo un uomo, anzi ,
l'essenza dell'uomo, Dylan è stato il pensiero fatto uomo, più parole
che uomo, grandi pensieri, grandi parole e uomo piccolo. Uomo in tutto,
nelle cose giuste come negli errori, anche lui ha fatto i suoi sbagli,
le sue meschinità, le sue cazzate come ognuno di noi, la differenza è
che lui ha saputo dire cose che per il nostro cervello non sarebbero mai
passate, da questo punto di vista è stato un grand' uomo, uno dei più
grandi, ma uomo, terreno, coi piedi per terra, senza abbandonarsi ai
voli mentali e alle utopie di Nietzche o agli esagerati eccessi di
Rimbaud. Leonardo fu uomo, Michelangelo fu uomo, Dylan è uomo, Nietzche
ha debordato un pò, si è eletto depositario della verità assoluta, ma la
storia ha dimostrato che il suo pensiero, che ha dato origine al
pangermanesimo defluito nel nazismo, ha portato a cose inenarrabili e al
fallimento totale delle sue teorie. Interessante fin che si vuole,
intrigante come nessun’altro, ma completamente al di fuori della realtà
quotidiana, il pensiero spinto al parossismo che sfocia nell’idiozia.
Nietzche diventa attraverso le sue parole "figura unica", Dylan,
attraverso le sue parole rimane uomo comune, an ordinary man, uomo che
incontri per strada, uomo con la capacità di pensare e di esprimere, per
se e per gli altri, uomo utile a tutti, Nietzche e Rimbaud utili a
nessuno.
Naturalmente, come sempre, questo è solo il mio modo di vedere la cosa,
forse esatto o forse completamente fuori strada, non ho le capacità per
essere giudice di me stesso. Quello che ho scritto su Dylan, Rimbaud e
Nietzche sono cose, a parte qualche mia piccola riflessione, che ho
letto negli scritti di critici molto più titolati di me. Spero di non
averti annoiato troppo, long live and prosper, Mr.Tambourine, :o)
Sabato 19
Settembre 2015
Cover
Down, Break Through
Cover Down, Break Through
(Bob Dylan)
inedita - suonata 27 volte dal vivo nel 1980
Reperibile sui seguenti bootlegs: Gospel Tour(DVD), Rock Solid(CD), The
Blood Of The Lamb
Traduzione Mr.Tambourine e Alessandro Carrera
Note di Alessandro carrera
You heard about Pharaoh's army
Tramplin' through the mud
You heard about the Hebrew children
Redeemed by blood
Same spirit dwellin' in you
That raised Christ from the dead
You can quicken your mortal body
Then let it run to your head
You've got to cover down, cover down, break through
Cover down, (cover down, break through) Hai sentito dell'esercito del Faraone
affondare nel fango
Hai sentito dei bambini Ebrei
redenti dal sangue
In te scorre lo stesso spirito
che ha resuscitato Cristo dalla morte
puoi ridar vita al tuo corpo mortale
(*1)
Fatti salire il sangue alla testa
(*2)
Devi metterti in riga, apriti un varco
(*3)
Mettiti in riga, apriti un varco
May need protection
By the armour of the Lord
The sword of God is sharper
Than any double sided sword
(He's the hammer of salvation)
(The blade of righteousness)
(Genesis to revelation)
(Repent and confess)
Cover down, cover down, break through
Cover down, (cover down, break through) Potresti aver bisogno della protezione
della corazza del Signore
La spada di Dio è più tagliente
Di una spada a doppio taglio
(Lui è il martello della salvezza)
(La lama della rettitudine)
(La Genesi porta alla rivelazione)
(pèntiti e confèssati)
Mettiti in riga, apriti un varco
Mettiti in riga, apriti un varco
Well, you wake up early in the mornin'
Turnin' from a-side to side
Somethin' givin' you a warning
You can run (*4) but you can't hide
Demands are laid upon you
And burdens a-you can't bear
Sins you can't even remember
I waited to meet you there (*5)
You've got to cover down, cover down, break through
Cover down, cover down, break through Bene, ti svegli la mattina presto
Ti giri da un lato all'altro
Qualcosa ti dà un avvertimento
Puoi scappare ma non puoi nasconderti
Domande pesano su di te
come fardelli che non riesci a reggere
Peccati che nemmeno ricordi
ero sempre là ad aspettarti
Devi Metterti in riga, apriti un varco
Mettiti in riga, apriti un varco
You've got an image of yourself
You've built by yourself alone
But it will come a-tumblin' down (*6)
Just like the walls are made of stone (*7)
You will be separated
From everything you seem to be
You think you'll be liberated
Yeah, but the grave won't set you free
You've got to cover down, cover down, break through
Cover down, cover down, break through
Cover down, cover down, break through
Cover down, cover down, break through Ti sei fatto un'immagine di te stesso
ma l'hai costruita da solo
ma prima o poi cadrà
come un muro di pietra *6
Sarai separato
da tutto ciò che sembri essere
Pensi che sarai liberato
Si, ma la tomba non ti lascerà libero
Devi metterti in riga, apriti un varco
Mettiti in riga, apriti un varco
Mettiti in riga, Mettiti in riga, apriti un varco
Mettiti in riga, Mettiti in riga, apriti un varco
*1 - [citazione da San Paolo, Lettera ai
Romani, 8, 11]
*2 - [letteralmente: fattelo salire alla testa, come quando si dice “mi
sale il sangue alla testa”, ma non mi sembra che segua bene a quello che
precede; può essere un verso trascritto male o improvvisato sul momento]
*3 - [“Cover down” significa “mettiti in riga” o “allineati a quello
davanti a te” quando si sta in formazione di parata. “Apriti un
varco” per “break through” va bene. Le due espressioni sembrano in
contrasto tra loro, ma credo che vadano intese in sequenza temporale:
prima ti metti in riga, poi ti apri un varco]
*4 - [qui significa "scappare”]
*5 - [Direi: “ero sempre là ad aspettarti” ]
*6/7 - [riferimento alle mura di Gerico, Giosuè 6, 1-27]
Un particolare grazie
ad Alessandro Carrera per le giuste interpretazioni e le note
18 settembre 1970, Jimi Hendrix, la
leggenda del rock, moriva 45 anni fa
Nel 1967 Jimi Hendrix viene invitato (dietro
consiglio di Paul McCartney) al mitico Monterey International Pop
Festival, ritenuto l'evento di partenza dell’allora cosiddetta "summer of
love". L’esibizione fu una grande opportunità per Jimi perchè l’evento ebbe una grandissima risonanza negli Stati Uniti, mentre la sua
leggendaria performance veniva immortalata nel film-documentario che
sarebbe stato ricavato dal festival.
Gli Experience, la band di Jimi, formata da Mitch Mitchell alla batteria e
Noel Redding al basso fece una delle esibizioni più acclamate, suonando,
fra le diverse canzoni anche la celeberrima "Hey Joe". Nei 40 minuti
dell'esibizione Hendrix sollecitò la sua Fender Stratocaster in un modo
fino ad allora mai visto nè sentito, arrivando a mimare rapporti
sessuali con la chitarra, suonandola con i denti, dietro la schiena,
contro l'asta del microfono e contro l'amplificatore.
Al termine dell'esibizione diede fuoco alla Stratocaster con la benzina
che si usava per gli accendini, distruggendola poi contro il piano del
palco e contro gli amplificatori, il tutto in una supervolumata
cacofonia di feedbacks pazzeschi e lancinanti.
Il 5 luglio 1966 Jimi tenne il primo concerto con gli Experience al Cafè
Whà, e dopo tre anni e quattro mesi di smisurato successo, la mattina
del 18 settembre 1970, venne trovato morto nell'appartamento che
aveva affittato al Samarkand Hotel, al 22 di Lansdowne Crescent di
Londra.
Fino ad oggi, non vi è una versione certa della morte del chitarrista.
Quella più diffusa è quella ricavata dalla dichiarazione della sua
ragazza tedesca Monika Dannemann, presente nella stanza al momento del
decesso, che racconta di come Hendrix sia soffocato nel suo vomito dopo
aver ingerito un esagerato cocktail di alcool e tranquillanti. Così se ne andava il
più grande chitarrista di tutti i tempi.
Bob Dylan interpretato da Francesco De
Gregori
clicca qui
Francesco De Gregori pubblicherà un
album di cover di Bob Dylan
clicca qui
Giovedi 17
Settembre 2015
Talkin' 9637
- alessandro.sottoriva
Oggetto: Grazie Villani
Ciao Mr. Tambourine,
grazie a te, ho potuto conoscere e apprezzare davvero parecchio, la Band
di Nicolò Villani…ho sentito i file della registrazione. Ottima
performances, ottima serata per uno speciale Tributo a Bob Dylan che si
è tenuta pochi giorni fa a Sestri Levante. Mi sono piaciute molto le
parole di introduzione da parte di Paolo Vites, si sente che è “del
mestiere”, mi è piaciuto tanto l’impostazione della scaletta della
serata, dal Dylan degli inizi con Tambourine Man , fino ai giorni nostri
con Pay in Blood. Bello il break ogni tanto per approfondire l’evolversi
della carriera Dylaniana. Davvero bravo Nicolò Villani, ha grinta da
vendere, anche se a mio giudizio manca un pò di voce “nasale” ma con
parole ben scandite. Ma questo è il Suo Dylan niente da discutere. Un
connubio perfetto fra tutta la Band, Ottima scelta di introdurre
l’organo Hammond, suonato magistralmente da un bravissimo Michele Ulivi
in una Like a Rolling Stone da brivido ed in Ballad of a Thin Man, la
mia preferita assieme a Series of Dreams. Ottimo lavoro di Giacomo
Gamberucci che con il suo violoncello, sembra quasi ci abbia riportato
ai tempi di Scarlet Rivera e alla Rolling Thunder Revue degli anni 70,
come perfetta l’armonica suonata dallo stesso Villani e da Dillo. Per
concludere senza dimenticare nessuno, il grande lavoro della batteria,
seguito a ruota dal basso e dal pianoforte hanno reso perfetta la
serata. Peccato non averli potuti vedere dal vivo.
E adesso un piccolo pensiero a te, Mr. Tambourine…. Perchè non
organizzare sul sito una specie di gara di tutte le Band Cover “de
noartri” , far sentire come in questo caso le loro registrazioni di
qualche serata, e lasciare giudicare a noi, e a te, chi è la migliore?
(Tipo quella fatta anni fa su quale era la miglior scaletta dei concerti
di Dylan). Credo che sia anche un input, alle varie band a migliorarsi,
a confrontarsi e a mettersi in gioco.. chissà quanti Al Diesan ci
saranno…
Ciao, alla prossima, Ale’65.
Caro Ale'65, di sicuro
avrai fatto felice Nicolò Villani che ha avuto un riscontro positivo a
quello che molto probabilmente è stato un duro lavoro di preparazione,
perchè sappiamo tutti che Dylan è più facile da ascoltare che da
cantare! Spero che altri lettori che hanno ascoltato i file delle
registrazioni abbiano la voglia di scriverci e farc sapere quelli che
riterranno gli artisti preferiti, anche se è sempre molto più facile
essere pigri che mettersi a scrivere come ha fatto l'amico Ale'65, però
non disperiamo, la speranza è sempre l'ultima a morire. Oggi il mondo
cosidetto "social" è inflazionato da decine di siti come Facebook,
Linkedin, Twitter ecc....ecc...., dove ognuno può avere una identità più
o meno reale e più o meno falsa, ci si può nascondere dietro un avatar
qualunque e non apparire in prima persona per quello che si è, di
conseguenza si può scrivere in piena libertà anche le cose più assurde,
sciocche, stupide o banali che si trovano nel WEB che nessuno ti potrà
mai giudicare. Molti anni fa la gente sentiva di più l'esigenza di
scrivere e di confrontarsi magari proprio sulle pagine della Fattoria, i
siti erano all'inizio e molte cose come i blog che ora permettono a
chiunque di avere un sito dove scrivere tutto ciò che passa loro per la
mente, quindi il tempo che le persone dedicano scrivendo col computer,
col telefonino o con chissà quale altra diavoleria, trovano sempre meno
tempo per scrivere a siti come la Fattoria che potremmo anche
considerare "antichi" da un certo punto di vista.
La tua idea di fare
una piccola gara o confronto che dir si voglia aperto alle tribute bands
ed agli artisti dylaniani è un'ottima idea che senz'altro possiamo
mettere subito in cantiere. Dedicheremo una pagina appositamente per
questo simpatico contest nel quale l'unico premio sarà il plauso dei
nostri lettori per chi alla fine risulterà l'artista più gradito, più
bravo o il preferito da tutti i fans dylaniani che seguono la Fattoria.
Ogni artista dovrà mandarci un link col quale sia possibile accedere a
Youtube per vedere i filmati o per collegarsi a qualsiasi altro sito
dove sia possibile vedere o ascoltare l'esibizione di una band o di un
artista, naturalmente tassativo che debbano eseguire canzoni del Nostro.
Perciò forza, mandateci il meglio delle vostre prestazioni o mettetevi
sotto per realizzarne delle migliori, avrete tempo fino a fine anno,
poi, fra coloro che avranno mandato le loro performances dylaniane
decreteremo quale sarà il preferito dai fans italiani di Bob.
Naturalmente tutti gli amici che giornalmente visitano la Fattoria sono
invitati ad ascoltare e votare il loro preferito, senza dover
giustificare il perchè o il percome, basterà scrivere: il mio, o i miei
preferiti sono zzzzzzzz, yyyyyyyyyy, zzzzzzzz! Semplice no? spero che
questa cosa suggerita da Ale'65 abbia un seguito positivo e non si perda
nel nulla. Resto in attesa dei link, dunque Dylan-cover-artists,cosa
aspettate?
Long live and prosper,
Mr.Tambourine, :o)
Mercoledi
16
Settembre 2015
Talkin' 9636
- zerganenko
Oggetto: Highway 61
Buongiorno amici dylaniati,
Ecco il mio tributo a IL disco su La Repubblica-XL. Buona lettura!
Cartesio lo conosco quasi a memoria –
riveduto - di Gianni Zanata
clicca qui
Martedi 15
Settembre 2015
Santarcangelo di Romagna: Domenica 20 Mosaico Zimmerman
Domenica 20 settembre Ore 11,00 Supercinema, sala primo piano, ingresso
gratuito.
Mosaico Zimmerman di Michele Ulisse Lipparini Emmeu Aliasnadje.
Attraverso video e musica una guida all’ascolto del più importante
musicista rock contemporaneo vivente: Bob Dylan.
In compagnia di uno dei massimi esperti italiani di Dylanismo,
percorriamo la poetica di Bob Dylan tra interpretazioni inedite e grandi
classici, lungo una carriera più che cinquantennale ben rappresentata
dal Never Ending Tour che l’artista americano sta percorrendo senza
sosta dal 1988 in giro per il mondo.
La notte nella quale Bob Dylan mi ha
abbandonato in una stazione di servizio
di Seamus McGarvey
Circa 20 anni fa sono stato in Messico per girare un documentario.
Esausto, son tornato a casa via Los Angeles per stare qualche giorno con
un amico musicista. Quando sono arrivato il mio amico mi ha detto: "Sei
arrivato al momento giusto, Bob Dylan verrà a cena stasera". Ero in una
schiuma di emozioni perchè era Dylan è uno dei miei eroi.
All’ora fissata, Bob Dylan è arrivato e quando ha visto che c’era un
estraneo, un infedele chi non si aspettava, uno sguardo di panico è
apparso nei suoi occhi, si è tirato su il cappuccio della felpa sui
capelli folti, in modo che tutto ciò che si vedeva era un piccolo foro.
Ha cominciato a mangiare del cibo messicano attraverso questo piccolo
buco, in modo che entro la fine del pranzo la salsa guacamole era
spalmata tutta intorno al cappuccio. Lo sentivo parlare con quella sua
inimitabile voce, ma non riuscivo a vederlo in volto. A un certo punto
ha iniziato a suonare la tastiera da bambini che c’era nella sala
cantando una vecchia canzone gospel. Non riesco a pensare a un momento
più maledettamente surreale nella mia vita!
Alla fine, dopo un paio d'ore, Bob se n’è andato, ancora con il
cappuccio sulla testa. Noi ci siamo seduti sul divano per digerire
quando qualcuno ha bussato alla porta. Sono andato ad aprire la porta e
c'era Dylan lì davanti alla porta senza il cappuccio sulla testa. Ha
detto: "Non ho benzina nel mio camioncino. Qualcuno potrebbe venire con
me a un distributore di benzina?" Se qualcuno dei suoi fans l’avesse
riconosciuto non avrebbe potuto riempire il serbatoio del camioncino.
Sperando di poter parlare finalmente con lui, gli ho detto: "Beh, vengo
io". Così salgo sul suo vecchio e scassato camioncino Dodge con Bob
Dylan che guida giù per il Ventura Boulevard. Questo avveniva ad Encino,
che è in periferia di Los Angeles. Guidando in silenzio Bob passava una
stazione di servizio dopo l’altra senza fermarsi, allora io gli ho
detto: "Bob, quello era un distributore di benzina ... poi ne hai
passato un altro , e poi un altro ancora ..." Ma lui non si è fermato.
"No" ha detto, "Ne conosco un altro sulla Laurel and Ventura…”.
Finalmente siamo arrivati a quella stazione e lui ha girato per entrare,
era circa l’una di notte. Lui mi ha dato la sua carta di credito (non ho
controllato se c’era scritto Robert Zimmerman o Bob Dylan), ho preso la
pompa, ho fatto il pieno, ho pagato e quando stavo per risalire sul
camioncino lui mi ha detto: "No amico, devo andare, devo andare". Ha
tirato già la sicura della porta dalla mia parte e poi si è allontanato
lasciandomi da solo sul piazzale.
Non avevo un centesimo in tasca. Niente. Ho dovuto chiedere al cassiere
di poter chiamare il mio amico musicista che ci aveva ospitato a cena,
allora non c’erano ancora i telefoni cellulari, ed ho faticato per
convincerlo a venirmi a prendere. Ho anche dovuto chiedere ancora al
cassiere del distributore di benzina dove mi trovavo perché non ero mai
stato a Los Angeles prima.
Da allora ho lavorato diverse volte per Bob, ma non ho mai detto di
quella strana notte con lui.
Seamus McGarvey è un pluripremiato direttore della fotografia
Nota di Mr.Tambourine: Nei commenti postati
sotto questa storia uno diceva che sembrava una storia completamente
inventata, un altro che sembrava una cagata.
Lunedi 14
Settembre 2015
Talkin' 9635
- nv.nico
Ciao a tutti gli amici della Fattoria!!
Eccovi le registrazioni audio del tributo a Bob di venerdì 4 settembre,
tenutosi a Sestri Levante, con Paolo Vites come presentatore insieme a
Luigi "Dillo" Dilorenzo!
Ho letto
l'articolo dei link che hai mandato e tutti e due dicono la stessa cosa,
cioè che Janis ha cantato la prima strofa della canzone "Mercedes Benz"
sulla macchina di Womack che combinazone era una Merceds 600 mentre
Bobby la riaccompagnava in albergo dopo una seduta di incisione. Quindi
vuol dire che Janis aveva già scritto la canzone che è accreditata a Bob
Neuwirth per la musica ed a
Michael McClure
e Janis Joplin per le parole. Ho fatto un piccolo riassunto dei due
articoli per facilitare le cose ai lettori, ma è chiaro che Womack non
ha avuto nessuna parte nella scrittura della canzone. Long Live and
prosper, Mr.Tambourine, :o)
"Un giorno, nel 1970, ho ricevuto una
telefonata, era da Janis Joplin. Aveva una richiesta. "Tutti mi dicono
che hanno registrato almeno uno dei tuoi brani. Voglio solo dire che
vorrei
registrarne uno anch'io. Mi puoi portare una canzone?" Avevo molte canzoni a casa, una di loro era una canzone chiamata "Trust Me".
Janis amava quella canzone, ma me ne ha chiesta subito un’ altra. Non avevo
con me un’altra canzone ma ho notato che per tutta la sessione Janis
aveva il morale a terra.
Parlando al telefono il suo fidanzato l'aveva lasciata in lacrime, lei
voleva uscire con lui ma lui rifiutò di uscire con lei a meno che lei
gli avesse dato dei soldi. L’ho sentita urlare, "Vuoi sempre soldi da
me, questo è tutto quello che vuoi". Finita la registrazione siamo
partiti sulla mia nuova Mercedes 600, lei ha fischiato, “Gesù Cristo,
come ti sei comprato una fottuta macchima come questa”, “Scrivendo
canzoni per gente come te”. Abbiamo percorso un paio di isolati, e lei
ha cominciato a cantare un brano che aveva in testa. Solo una strofa “O
Signore, non vuoi comprarmi una Mercedes Benz? tutti i miei amici
guidano delle Porsche, devo rimediare”. Era diventata ansiosa,
“Torniamo, voglio incidere subito questo pezzo”. Le ho ricordato che la
sua band aveva già lasciato lo studio. L'ho portata di nuovo nella sua
camera d'albergo, ha ricevuto una telefonata. Ha trascorso un paio di
minuti parlando poi mi ha detto che stava aspettando un ragazzo, il suo
pusher e che non mi voleva lì. Così ci siamo abbracciati e l’ho lasciata.
Ero a letto da un paio d’ore quando qualcuno mi ha chiamato per dirmi
Janis era morta per overdose. Sono rimasto scioccato, io ero stato una
delle ultime persone a vederla viva.
Pochi anni dopo,ero seduto nel mio salotto a guardare la TV e durante
uno spot della Mercedes la canzone di sottofondo era la canzone di
Janis. Mi girai verso mia ragazza e le dissi "E' Janis Joplin. Lei ha
cantato questa canzone nella mia macchina. Nella mia Mercedes."
Sabato 12
Settembre 2015
Giudicare
La leggenda
By Martin Luke
Giudicare la leggenda: come, esattamente, un critico deve recensire Bob
Dylan. La cosa diventa difficile quando uno è chiamato a recensire una
leggenda.
Recentemente Glen Campbell, Solomon Burke e gli Steely Dan hanno reso
tutto facile. Campbell , per esempio, ha girato con una big band di
musicisti assi del rock e del country capaci di ricreare i suoi correnti
album e quelli degli anni 60’, erano impeccabili.
Crosby , Stills e Nash possono non trovare l’accordo per salvarsi da
certe serate, ma se non incasinano o appannano da soli la loro eredità ,
gli rimane il beneficio del dubbio.
Al Green è il capo degli artisti che hanno cominciato la loro carriera
negli anni 50’ e 60’ sempre fornendo sempre buone prestazioni ma
raramente una straordinaria.
Allora c’è Bob Dylan , l’ultimo iconoclasta. In che modo, nel mondo, uno
deve giudicare una delle sue performances senza basare la qualità dello
show sulla sua esperienza di critico?
Può un grande show essere determinato dalla set list? Può l’abilità
della backing band scalare le difficoltà che separano il buono dal
grande? Può l’esuberanza vocale di Bob provocare problemi di
intonazione?
E’ come se qualcuno vedesse Dylan per la prima volta, che sia un critico
o un osservatore che deve fare un post in qualche sito, taglierebbe il
considerevolmente fiacco Bob e la sua crostosa prestazione vocale
citando solo la parte migliore dello show.
Per quelli di noi che vedono quasi ogni show di ogni tour , la linea
dovrebbe essere quella di decidere cosa è buono e cosa avrebbe dovuto
esserlo ogni notte.
Mi son fatto una foto dello show di Dylan in uno degli ultimi concerti
di quest’ultimo tour nord-americano, che forse è riuscito ad eccitare un
critico o due.
In questo caso è personale. La mia odissea coi dischi di Dylan è
cominciata quando avevo 10 anni e comprai “Dylan greatest’s hits” ,
“Positively fourth street” più altre poche canzoni.
“Blowin’ in the wind” è come se avesse cent’anni. Ho continuato a
comperare altri dischi di Dylan finchè la mia collezzione è diventata
molto vasta. Questo è successo quando ero alla High School fino ad una
decina d’anni dopo l’Università.
“Blood on the tracks” , realizzato quando avevo 15 anni, è stato uno di
quei dischi cambia-vita, musica che ti faceva vedere il mondo con occhi
differenti.
Il mio primo concerto arriva nel 1978 , quando Dylan portava la maschera
Bianca e girava con una band davvero buona, molti dei musicisti venivano
dalla Rolling Thunder Revue del 75/76.
Ma attraverso gli anni, non ho mai trovato il grande-show di Dylan, ne a
New York, Filadelfia, Boston o L.A. All’ Hollywood Bowl lo show ci è
arrivato vicino, ma non lo è stato fino al dicembre del 1977 a El Rey
quando finalmente ho visto un great-one, un concerto degno della
grandezza di Dylan che ha reso magiche tutte le canzoni.
La notte di El Rey era il mio 14° concerto, e ha generato in me la
grande voglia di vederne uno di quel livello ogni volta.
Il tempo fra il 1997 e il 2002 ci ha veramente guastato, e per tre o
quattro anni dopo era diventato facile considerare i suoi shows,
specialmente quando si alternava fra la chitarra ed il piano.
L’ultimo concerto americano è stato come se Dylan avesse spinto la mia
parte di critico e di fan dietro un angolo, rendendo difficile difendere
i suoi 100 minuti sul palco. E’ sempre il più grande, ma proprio non lo
sembra più.
Ha cambiato la parte musicale di molte canzoni ma non le parole, così è
come ascoltare ogni volta una canzone nuova, sfortunatamente dal vivo la
sua voce cede molto spesso. Alla fine Dylan sembra più interessato ad
accumulare denaro che altro, specialmente ora che è in età avanzata,
ma...perchè no?
Si, Dylan non è più quel cantante che era solito essere, ma, sta andando
per i 75 anni, e sono sicuro che sarete d’accordo, è sempre bello averlo
ancora intorno indipendentemente dalle sue prestazioni.
Ho
proposto queste osservazioni di Martin Luke perchè le ritengo molto
attuali, nel senso che ripropone la domanda che fans e critici si fanno
da tempo, lo show di Dylan è ancora valido musicalmente oppure è un
evento al quale bisogna esserci indipendentemente da quello che avviene
sul palco? Non è per niente facile rispondere ad una domanda come questa,
troppi sono gli elementi in discussione che vanno a far parte dello
show. Nessuno di noi può sapere per certo quello che vedrà o sentirà.
Anche se la set list e la scenografia del palco sembrano essere
diventati un punto quasi fisso, ma a questo punto fisso ci sono delle
eccezioni, come a Roma l’anno scorso, quando la scaletta divenne di
colpo una cosa mai sentita e non ipotizzabile. Se capita di essere a
quel concerto, indipendente dal valore musicale o vocale, l’estro e
l’esperienza di Bob ha la capacità di distorcere la realtà e cambiare i
valori delle cose, nel senso che una prestazione scarsa può sembrare
eccezionele e viceversa. Critici di professione, letterati, giornalisti
specializzati, dylanologi di tutte le latitudini ed esperienze hanno
voluto dire la loro senza capire una cosa fondamentale, Dylan non è più
recensobile perchè non rientra più in nessuna categoria artistica
classificata. Dylan
si è creato un suo universo quasi alieno a questa terra, dove le cose
che avvengono vanno misurate con un metro diverso da quello terrestre.
Sembra un controsenso, ma per le leggende ed i miti gli aggettivi che
valgono per le persone comuni non hanno nessun valore. Per quelli come
Dylan, e non sono tanti, personalmente metterei al suo livello John
Lennon, Jimi Hendrix, Roger Waters, Pete Towsend, Eric Clapton, Gary
Brooker, Carlos Santana, Mick Jagger, Chuck Berry, Brian Wilson e pochi
altri artisti che sanno o sapevano far vibrare le corde dei nostri
sentimenti in modo particolare, e per questa gente ci vogliono o volevano
parole particolari non per giudicarli ma solo per descriverli. Recensire
lo show di un artista non vuol dire giudicarlo o criticarlo, vuol dire solo
“Questo è ciò che è avvenuto sul palco”, poi, ognuno di noi darà il suo
valore personale a quello che ha visto e sentito, al di là di quello che
ogni altra persona può dire nei riguardi dello stesso evento.
Se
volete scrivere la vosta opinione su questo argomento sarà certamente
gradita, pubblicta, discussa e forse contestata.
Mercedes Benz
(Janis Joplin, Michael McClur, Bob Neuwirth)
Mercedes Benz è una canzone cantata a cappella e scritta da Janis
Joplin, inserita nell'album del 1970 "Pearl". È l'ultima canzone
registrata dall'artista, che da lì a poco morirà per overdose.
Nonostante la canzone sia un divertissement, poche volte la voce della
cantante è stata più dolorosa e straziante, quasi presagisse quello che
sarebbe successo da lì a poco.
Il testo è sì gioioso, ma la forza che scaturisce da quel canto nudo è
paralizzante. Mercedes Benz è una scherzosa preghiera di Janis che
chiede a Dio di regalarle una notte in città, un televisore a colori e
una Mercedes Benz. Fu scritta da Janis Joplin in un bar, mentre era in
compagnia di Bobby Neuwirth. Nacque come gioco, lei non aveva alcuna
intenzione di inciderla, prendendo spunto da un verso di Michael McClure
che diceva “Oh Lord, won't you buy me a Mercedes Benz? Janis partì da
lì, poi un giorno si rese conto che la canzone funzionava, allora chiamò
McClure e gli disse: «Volevo dirti che canto una canzone che ha dentro
un tuo verso e che un pò ci assomiglia». McClure se la fece cantare al
telefono e poi disse «Preferisco la mia canzone». Janis chiese «Ti
dispiace se tengo quel verso?» «No, fai pure» fu la risposta. E Janis
Joplin entrò in sala d'incisione.
Mercedes Benz
(Janis Joplin, Michael McClur, Bob Neuwirth)
Oh Lord, won't you buy me a Mercedes Benz?
My friends all drive Porsches, I must make amends.
Worked hard all my lifetime, no help from my friends.
So oh Lord, won't you buy me a Mercedes Benz? Oh Signore perché non mi compri una Mercedes
Benz?
Tutti i miei amici guidano delle Porsche, devo fare ammenda.
Ho lavorato duramente tutta la vita, nessun amico mi ha aiutata
Quindi, oh signore, perché non mi compri una Mercedes Benz?
Oh Lord, won't you buy me a color TV?
"Dialing for dollars" is trying to find me.
I wait for delivery each day until 3.
So oh Lord, won't you buy me a color TV?
Oh Signore perché non mi compri una TV a colori?
“Dialing for dollars”* sta cercando di contattarmi. (*Gioco a quiz
Americano)
Aspetto ogni giorno fino alle 3.
Oh Signore perché non mi compri una TV a colori?
Oh Lord, won't you buy me a night on the town?
I'm counting on you Lord, please don't let me down.
Prove that you love me and buy the next round.
Oh Lord, won't you buy me a night on the town?
Oh Signore perché non mi compri una notte in
città?
Conto su di te Signore, ti prego non mi deludere.
Dimostrami che mi ami e paga il prossimo giro.
Oh Signore perché non mi compri una notte in città?
Oh Lord, won't you buy me a Mercedes Benz?
My friends all drive Porsches, I must make amends.
Worked hard all my lifetime, no help from my friends.
So oh Lord, won't you buy me a Mercedes Benz?
Oh Signore perché non mi compri una Mercedes Benz?
Tutti i miei amici guidano delle Porsche, devo fare ammenda.
Ho lavorato duramente tutta la vita, nessun amico mi ha aiutata
Quindi, oh signore, perché non mi compri una Mercedes Benz?
•Il verso Dialing For Dollars is trying to find me
si riferisce agli annunci delle tv locali che, apparendo all'improvviso
sullo schermo, permettevano di dimostrare che chi chiamava stesse
guardando lo show.
•Vi è una piccola incongruenza tra il marchio dell'automobile e la
canzone: la prima ha il trattino tra le due parole, la seconda no.
Ciononostante la Mercedes nel 1990 ne ha comprato i diritti per
utilizzarla in numerosi spot.
Mercedes Benz
(lirycs by Janis Joplin/ Michael McClure, music by Bob Neuwirth)
By Chris Neal
E' Giovedi, 1 ottobre 1970, presso lo studio di registrazione della
Sunset Sound di Los Angeles, Janis Joplin chiede al produttore Paul
Rothchild di avviare il nastro. Ha una canzone che le piacerebbe
cantare.
L’accompagnamento della backing band “Full Tilt Boogie”, presente e
pronta per l'azione, non sarà necessario. Janis prende il microfono e fa
una dichiarazione. "Mi piacerebbe fare una canzone di grande importanza
sociale e politica", dice con un luccichio negli occhi. "Fa così".
Poi comincia a cantare, pienamente in controllo di se stessa, piena
di un enorme feeling, la voce intrisa di whisky: "O Signore, non vuoi
comprarmi una Mercedes-Benz? / I miei amici guidano tutti delle Porsche,
devo riparare a questo torto... "
"Mercedes Benz" è un blues, una melodia solitaria della felicità
illusoria promessa (ma raramente avuta) dalla ricerca di beni terreni. Un pilastro della cultura hippie era il rifiuto degli ideali
consumistici che la Joplin aveva visto crescere come mito della classe
medio-alta a Port Arthur, in Texas. Era venuta in California negli anni
'60 e si guadagnò rapidamente un posto come uno delle più importanti
cantanti di quella generazione che ha condiviso la sua utopia
anti-materialista. Quando la Joplin cantava nel secondo e nel terzo
versi di "Mercedes Benz", di "un televisore a colori" e di "una serata in
città," sapeva fin troppo bene che nessuna di queste cose le avrebbe
potuto dare la pace che cercava. "Si tratta di un’abitudine che ti dà il
blues", disse una volta. "E’ ciò che desideri che ti rende infelice".
Janis cominciò a trovare le parole per esprimere quell'impulso complesso
durante il tour sulla east cost a New York City, durante una partita a
biliardo con gli amici Rip Torn e Emmett Grogan. I due cantavano a
memoria una versione storpiata di una canzone del poeta Michael McClure.
Per lo più quello che ricordava era la prima riga: "O Signore, non voui
comprarmi una Mercedes-Benz", A Janis piacquero subito quelle parole e
cominciò a cantarle anche lei.
Una volta tornata in California, la Joplin e l’amico Bob Neuwirth
presero il frammento del testo di McClure e tirarono fuori una canzone
intera. La Joplin chiamò al telefono McClure nella sua casa nel
distretto di Haight-Ashbury a San Francisco, chiedendo la sua
approvazione. "Cantamela” le disse McClure”, “Vuoi che ti canti la mia
versione?", “Si certo”. Lei gliela cantò al telefono e McClure le disse
"Beh, io preferisco la mia versione", e cominciò a cantare la sua
versione originale attraverso la linea telefonica (accompagnandosi con
l’autoharp). "Io preferisco la mia versione!» Gli rispose la Joplin con
una risata. Comunque la canzone venne depositata a nome dei tre autori
Joplin, di Newhirth e McClure, così le due interpretazioni potevano
convivere in pace.
Quando la Joplin si accinse a registrare il nuovo album a fine
estate del 1970, la posta in gioco era alta. Era stata l’infuocata
frontwoman dei Big Brother and the Holding Company di San Francisco dal
1966 alla fine del 1968, ma la sua carriera da solista successiva non
aveva avuto lo stesso successo. Lei ora aveva affidato la sua gestione
artistica al produttore dei “Doors” Paul Rothchild, che aveva iniziato
insistendo che lei doveva registrare alla Sunset Sound e non alla sua
etichetta discografica di studio CBS, come era richiesto allora a tutti
gli artisti. Clive Davis , presidente della CBS, a malincuore, permise
che la regola fosse trasgredita.
Venerdi 11
Settembre 2015
NINE
ELEVEN, ovvero 11 Settembre 2001 , una data da non dimenticare.......
Erano le 8,55 (ora di New York. 14,55 ora
italiana) dell’11 settembre 2001, mio figlio, a New York per lavoro,
mi chiama al cellulare e mi dice con voce incredula, rotta dai
singhiozzi: " Papà, circa qinque minuti fa un aereo s'è infilato nella
torre nord del World Trade Center......." - "Stai scherzando?" - "
No cazzo, un aereo s'è infilato a tutta velocità nella torre...." - "
Ma tu dove sei ?" - " Sono fuori in barca con Brady per una gita intorno
a Ellis Island, abbiamo sentito il rumore, abbiamo guardato e.....", la
comunicazione salta. Ore 09,05 (15,05 ora italiana), mio figlio mi
richiama, " Novità?" chiedo - " Papà, Gesu Cristo, un minuto fa
un'altro aereo si è infilato nella torre sud....." Resto di sasso, senza
più una parola, come fossi diventato improvvisamente muto, le parole
partivano dal cervello ma si fermavano sulla lingua senza più
salivazione invece di uscire, il respiro era diventato affannoso,
cercavo aria fresca a piene boccate.
Torno immediatamente a casa, accendo la
televisione ma ancora niente, aspetto dieci minuti, ecco che tutti i
programmi si interrompono ed appaiono le terribili immagini delle Twin
Towers in fiamme. Sono come una statua, immobile, senza fiatare, non una
sillaba, i miei occhi sono incollati allo schermo, vedo gente che si
lancia nel vuoto per non morire bruciata, gente che morirà tre o quattro
secondo più tardi in modo altrettanto crudele, schiantandosi sul terreno
dopo un volo di 400 metri.
Per uno strano scherzo della natura o del
destino la immensa colonna di fumo che si alza dalle torri in fiamme
assume la forma della faccia del demonio. Alle ore 09:58:59 (15:58:59
ora italiana) vedo la torre sud collassare su se stessa, mezz'ora dopo
collassa anche la torre nord. Qualche minuto dopo arriva la notizia che
un altro aereo si è schiantato contro il Pentagono (alle 09:43 – 15:43
ora italiana). Incredibilmente incredibile, ma dove cazzo erano gli
intercettori dell’ US AIR FORCE? Alcune decine di pattuglie dovrebbero
essere sempre in volo per intercettare qualunque cosa stia volando dove
non potrebbe volare. Ma quel giorno, stranamente, gli F18 erano
latitanti, uno strano caso o che altro?
Un quarto aereo, diretto contro il Campidoglio o la Casa Bianca a
Washington, si schiantò in un campo vicino Shanksville, nella Contea di
Somerset (Pennsylvania) alle ore 10:03:11 (16:03.11 ora italiana), dopo
che i passeggeri ed i membri dell'equipaggio tentarono, senza riuscirci,
di riprendere il controllo del velivolo.
Qui finì la storia e cominciarono le ipotesi più bizzarre ed
inverosimili.
In questo modo ho saputo la notizia e così ho vissuto quelle terribili
ore fatte di immagini che nessuna memoria umana potrà mai
cancellare......Il mio pensiero va oggi a quelle immagini, alle vittime
innocenti, 2.752 persone morirono nei crolli, altre 411 tra i
soccorritori, il New York City Fire Department (i vigili del fuoco di New
York) perse 341 vigili del fuoco e 2 paramedici, il New York City Police
Department (la polizia di New York) perse 23 agenti, il Port Authority
Police Department (la polizia portuale) 37, i servizi di emergenza
medica privata persero 8 persone tra tecnici e paramedici. Eroi senza
volto che solo i familiari ricorderanno, eroi che quasi certamente, di
fronte a quanto accaduto, sapevano che probabilmente sarebbero andati a
morire per salvare la vita di qualcun'altro, perchè quello era il loro
dovere e quello hanno fatto. Nessun onore sarà mai grande abbastanza per
quegli uomini dei quali non sappiamo nemmeno i nomi, eroi senza volto e
senza paura , così come le migliaia di innocenti che hanno perso la loro
vita in quel pazzesco attentato. God bless them all.
Morta la “donna impolverata” delle Torri gemelle, malata dopo l’11
settembre
New York - Marcy Borders aveva 28 anni, l’11 settembre del 2001.
Lavorava da poco alla Bank of America, ufficio alle Twin Tower, 81esimo
piano. Riuscì a sopravvivere all’attentato che fece una strage. “The
dust lady” l’avevano soprannominata, per quella foto icona dell’inferno
a Ground Zero che ritraeva lei, pietrificata e ricoperta di cenere,
sotto le torri che, pochi istanti dopo, sarebbero crollate uccidendo
2.752 persone.
È morta qualche giorno fa, a 42 anni, per un tumore allo stomaco,
provocato, diceva, dalle polveri inalate quel giorno. Quel giorno,
quando il primo aereo si era infilato nella Torre Nord, Marcy si buttò
giù per le scale, disobbedendo all’ordine del suo capo di mantenere la
calma e restare alle proprie scrivanie, così si era salvata. La foto era
stata scattata da Stan Honda, un fotografo di AFP. Lei non se ne era
nemmeno accorta, era stata sua madre a chiamarla quando l’aveva vista.
Faceva parte delle venticinque immagini della tragedia ritenute più
significative dal Time Magazine e ha ispirato la canzone “The Tale of
Marcy Borders”, il racconto di una vita difficile dopo lo choc. Dopo
l’attacco Marcy era caduta in depressione ed era diventata alcolista e
tossicodipendente. «In sei mesi ho perso un terzo del mio peso. Bevevo
sempre di più e non uscivo mai» aveva raccontato nel 10 anniversario
dell’attentato.
Il peggio quando i servizi sociali decisero l’allontanamento dei suoi
due figli, Noelle, 18 anni, e Zay-Den, 3. Poi la notizia della morte di
Bin Laden: «Ho cominciato a sentire che potevo riprendermi la mia vita»
disse. Dopo la disintossicazione, nell’agosto del 2014, i primi segnali
della malattia. Un intervento, chemioterapia e radioterapia. Nello
scorso novembre, in un’intervista, si era detta convinta che il tumore
fosse stato provocato dalle polveri respirate a Ground Zero.
Bob Dylan è considerato
un musicista tecnicamente abile?
A volte la sua chitarra suona molto sofisticata, ma in alcune canzoni
che suona come se lui non fosse in grado di tenere il tempo
correttamente!
David Stewart, Insegnante da Melbourne, Australia
Era buono come doveva essere. Come ha detto Joe Geronimo Martinez, la
chitarra era solo per accompagnamento. Dylan proviene da una
tradizione popolare in cui le parole erano più importanti dello
strumento che le accompagnava. A differenza di altri chitarristi
contemporanei, lui non suonava e non si allenava con la
chitarra tutto il giorno, lui scriveva testi.
Il disinteresse di Dylan per le sue capacità musicali si è manifestato
moltissime volte durante il Never Ending Tour iniziato nel 1988. Qualche
anno fa Dylan ha smesso di suonare la chitarra nei suoi spettacoli ed è
passato alla tastiera. La ragione di questo cambiamento era, quando gli
venne chiesto, che aveva bisogno di alcuni accordi di base battuti per
ancorare la musica, ma dopo essere stato criticato perchè suonava male, invece di
prendere un tastierista professionista da portare in tour con lui per
fare qualcosa di così semplice, ha preferito continuare a suonare la
tastiera lui stesso. Ha abbandonato la chitarra per passare ogni notte a
suonare gli accordi di base. Ultimamente ha anche lasciato il
pianoforte per mettersi in piedi al centro del palco e cantare senza
uno strumento.
Tra i chitarristi non è visto come un grande musicista sulla chitarra,
però è tecnicamente competente e probabilmente sottovalutato.
Non ha bisogno di essere fantastico perché la chitarra per lui è davvero
uno strumento d’ accompagnamento. Nessuna delle sue canzoni presenta
riff complessi o assoli come quelli dei musicisti blues.
E' meglio come autore di testi, le sue più grandi canzoni sono stati
tutte quelle registrate da altri artisti.
Michael Waters, cantante / compositore / chitarrista, di blues, folk,
swing, jazz.
Il suo timing è buono, ma è sempre stato un chitarrista un pò sciatto.
La maggior parte delle tracce sentite nei suoi dischi nel corso degli
ultimi decenni non sono suonate da Dylan ma da abili professionisti.
Dylan aveva un buon finger-picking quando ha iniziato. Ad esempio,
sentite "Don’t Think Twice" e "Girl From North Country". In seguito è
passato alla chitarra ritmica per lo più elettrica.
Il suo talento è l'immaginazione ed il songwriting. Non credo che abbia
mai pensato a se stesso come un grande chitarrista.
Ma, come un creatore di musica-testi lui è leggendario per avere scritto
decine di veramente grandi composizioni.
Quando mai ho detto che credo all' interpretazione che molti imbecilli
hanno dato sul fatto che Bob abbia fatto il patto col Diavolo? Non ho
mai creduto un'istante a quella bufala. Ho solo chiesto un parere
riguardo a queste stupide dicerie (chiamiamole Idiot Wind) a
Mr.Tambourine. Secondariamente l'aggettivo "bimbo longobardo" non mi
garba molto..anzi, per niente...nonostante sia nato e cresciuto nella
bella Brescia mi considero cittadino del mondo, ma conoscendo le tue
provocazioni nei miei confronti già fatte in passato faccio finta di non
aver letto e ci passo sopra. Quanto al fatto che sia "sozzone" è ciò che
dice ultimamente la frustrata Joni (ok che sia malata, ma sparare così
sui colleghi pare un atto di gelosia e cattiveria), la quale pare si sia
dimenticata di quante volte Bob l'abbia invitata durante il NET e non
solo sul palco con lui. Probabilmente qualcuno ha problemi seri a
leggere e interpretare ciò che scrivo..o forse si ferma alla seconda
riga...o semplicemente si diverte a rompermi le palle. In ogni caso ho
fatto parecchia guerra in passato ad un sito pseudo-cristiano (che nulla
ha di cristiano) che mette sullo stesso piano la spiritualità (diciamo
pure cristiana) dei testi/poesia di Bob coi testi satanici di Marilyn
Manson... non ho mai sentito nessuno ammazzare nel nome di satana dopo
aver ascoltato Bob...dopo aver ascolta Manson si. Ricordo che dalla fede
cristiana mi allontanai da adolescente e furono proprio le canzoni di
Bob a riavvicinarmi...grazie a Dio.
Scusa Mr.Tambourine ma tenevo a precisare questa cosa al "poveraccio"
che mi ha dato del "bimbo longobardo" (nulla di più distante se non per
la zona in cui vivo). Comunque il sito inquisitorio di cui parlavo prima
si chiama Centro Culturale San Giorgio se volete dare un'occhiata... un'
accozzaglia di imbecilli che ne dicono di ogni su Bob senza essere
informati e prendendo notizie qua e là e qualcosa da Wiki...dimenticando
spesso i principi cristiani, fra cui non giudicare, non puntare il dito
"credendoti solo tu nel giusto" e nel caso di Bob aggiungerei anche non
dire falsa testimonianza.
Ciao e grazie Mr.Tambourine (mi spiace per questi incidenti creati da
qualche burlone che a quanto pare non ha una mazza da fare se non
rompermi le palle ogni...spesso. Appunto...chi te lo fa fare? Nel caso
Sir Eglamore/Martina Martulli non si riferisse a me chiedo scusa per il
disguido.
Daniele Ardemagni "Ardez"
Caro Daniele,
aspettavo con curiosità la tua replica ad una delle tante provocazioni
di Sir Eglamore, e devo farti i complimenti perchè hai saputo rispondere
con arguzia facendo chiaramente capire il tuo pensiero senza usare
parole in chiaro. Diciamo che questa diatriba (spero che in futuro ce ne
siano altre e sempre nei limiti della correttezza come questa) ha
insaporito un pò la pagina di MF che in questo periodo, dopo la lunga
pausa estiva, è davvero povera di novità riguardanti His Bobness. Questi
sono i momenti giusti per scambiarsi opinioni e prendersi un pò in giro,
generare un pò di maretta e qualche sano alterco. Diciamo che Sir
Eglamore è maestro di satira, che scrive altrettanto bene, che i suoi
argomenti accendono sempre la curiosità di molti, le sue citazioni
indicano Sir Eglamore come persona soddisfacentemente acculturata, e
molte volte devo andare a fare ricerche approfondite per cercare di
capire cosa intende dire e per rispondergli in modo non banale. Diciamo
che la definizione “bimbo longobardo” è quanto di meno ci si poteva
aspettare dallo spirito Eglamoriano, è una definizione che forse si
presta ad una interpretazione che in qualche modo può far girare le
palle, ma credo che cose così ci stiano benessimo e possono essere
accettate facilmente in una discussione che vede due punti di vista
diversi che entrano in conflitto. Buona la tua replica al buon Eglamore,
anche se vergata in stile tradizionale e non allegorico come molte volte
è solito fare il cacciatore di draghi.
Proprio come dici tu c’è gente che “legge a modo suo”, o meglio, come
più gli fa comodo, quello che altri scrivono, dando la loro personale
interpretazione che per loro assurge a valore di verità assoluta. Niente
di più lontano dalla realtà, a volte ci sono persona che ti danno una
risposta ascoltando solo se stessi e quello che dicono loro,
praticamente sostituiscono la risposta che dovrebbero a te con quella
che a loro pare la più sensata e la più conforme al loro modo di
interpretare le cose, ma non disperiamo, come diceva Cicerone: “dum
anima est, spes est”, finchè c’è vita c’è speranza"! La cosa difficile
non è essere intelligenti od acculturati, ma sembrarlo, tipico difetto
di una società dove conta più l’apparire che l’essere.
Vorrei terminare con una domanda che sbadatamente mi son dimenticato di
fare a Eglamore quando ho risposto alla sua mail che, non sò se ti sei
accordto, indicava in oggetto la famosa frase di Pluto: Pape satan, pape
satan aleppe. Vorrei chiedere a lui in che senso ha scelto di usare
questa controversa frase che non ha ancora trovato dopo 700 anni una
spiegazione plausibile ed accettabile ed infine quale sarebbe la sua
personale interpretazione delle parole che Dante mette in bocca al
figlio di Demetra e Giasone, messo dal poeta a guardia del IV cerchio
dell'Inferno (Canto VII), in cui vengono puniti avari e prodighi.
Io ho letto le varie interpretazioni date alla frase dai più autorevoli
studiosi, e per chi fosse curioso ho riportato le varie ipotesi in una
pagina a parte, clicca qui.
De Gregori reinterpreta Dylan, a
Ottobre esce "Amore e Furto"
clicca qui
Martedi 8
Settembre 2015
Minneapolis è la sede di un murale di cinque piani di Bob Dylan
L’internazionalmente noto artista
brasiliano Eduardo Kobra ha finito di lavorare ad un murale su di un l
lato del 15 Building – situato all’incrocio tra la Fifth Street e
l’Hennepin Avenuea Minneapolis.
Il progetto del murale del costo di $ 50.000 è stato supervisionato
dall' Hennepin Theatre Trust ed è stato commissionato dal proprietario
dell'edificio - Goldman Sachs - nel tentativo di rivitalizzare la zona.
I murales di Kobra spesso ritraggono
personaggi famosi o storici che mettono in risalto la storia del luogo
dove sta dipingendo.
"Il nuovo murale di Kobra si aggiunge ad altre opere internazionale
tonificando coi suoi colori il Distretto Culturale di Hennepin Avenue",
così ha detto Tom Hoch, Presidente e CEO di Hennepin Theatre Trust, nel
comunicato stampa. "Allo stesso tempo, si celebra Bob Dylan, che è non
solo una dei più ammirati figli nativi del Minnesota, ma anche ex
proprietario dell' Orpheum Theatre Trust".
Kobra è noto per l'utilizzo di un
caleidoscopio di colori vivaci e linee decise in tutta la sua opera, e
questo di 60 piedi di altezza per 150 di lunghezza sarà il suo più
grande murale che ha fatto al di fuori del suo paese d'origine.
Con l'aiuto di cinque artisti, tra cui due muralisti abitanti in
Minnesota, il murales è stato finito in due settimane. Il disegno del
murale, dice Kobra, caratterizza le diverse fasi della vita di Dylan.
Bimbo longobardo, ma fino dove arriva la
tua ingenuità? Un oceano senza approdo a me pare.
Mi chiedo infatti come ci si possa interrogare seriamente, anche solo
per un istante, sul presunto satanismo di Robert Zimmerman.
Non fraintendere, non si tratta di lesa maestà. Credo sia lecito
interrogarsi sulla sua sincerità, sul suo cinismo, sulla sua umanità,
sul valore poetico della sua opera, sull’integrità delle sue corde
vocali, sulla sua sanità mentale, volendo anche sulla sua tirchieria o
l’igiene personale (Joni Mitchell dice che è uno zozzone).
Ma il satanismo no! Quello è letame per ingrassare il pascolo degli
internauti frustrati e paranoici. Chiunque lo sa. Lo stesso liquame
delle scie chimiche e dei complotti.
Comunque ti perdoniamo solo perché scrivi delle poesie stupende. Tu
però, nel frattempo, prova a crescere, con il CEPU si possono fare anche
tre anni in uno.
Grazie Tamburino, praticamente un santo (ma chi te lo fa fare?).
Sir Eglamore
Dear
Dragon Huntsman,
penso che tu ti riferisca alla mail di "Ardez" che ho pubblicato ieri.
Non credo che Daniele si sia fatto veramente la domanda se Bob fosse un
adepto di qualche setta satanista o se creda alla storia del patto col
diavolo autoattribuitasi dal cantante-chitarrista di delta-blues
Tommy
Johnson (
https://en.wikipedia.org/wiki/Tommy_Johnson_(musician) dopo aver ripreso la storia dal folklore africano. In seguito il
"patto venne attribuito" principalmente a Robert Johnson perchè fu il
più famoso delta-blues songwriter. Comunque la storia del patto col
diavolo è solo una leggendaria cazzata generata da invidie, da paure e supersitioni
tribali. Certamente sulle diverse sfaccettature dylaniane è stato
scritto di tutto e di più, cadendo spesso nel ridicolo, non
dimentichiamo che il primo a prendere per il culo i giornalisti con
risposte a volte senza senso è stato proprio lui. Molto spesso quando
una persona è amata, idolatrata, dotata di infinito talento, finisce
anche per trovare sulla sua strada orde di nemici che nemmeno conosce e
che sparlano di lui solo per rancore o invidia. E' forse questo il caso
di Joni Mitchell, che dopo essere stata l'amante di David Crosby e poi
di Nash (pare non abbia avuto il tempo di esserlo anche di Still &
Young), a questo proposito ti consiglio di leggere il libro di
Graham
Nash: "Wild
Tales: A Rock & Roll Life", ha cercato di introfolarsi nel clan Dylan
probabilmente con sue mire particolari, ed altrettanto probabilmente
epurata se ne uscì con gli insulti a Bob di essere un plagiatore e uno
zozzone. A questo proposito anche Joan Baez diceva che ai tempi del
Village Bob si lavava poco e non profumava di acqua di colonia, tanto
che gli artisti del Village l'avevano soprannominato "Puzzone". Non ho
trovato simpatico che tu abbia consigliato a Daniele di fare tre anni in
uno con il Cepu, sicuramente sei una persona molto colta, ma dare
giudizi di questo tipo ad un altro solo perchè, mosso dalla voglia di
approfondire un argomento, fa finta di chiedersi quanto possano essere
vere certe storie sulla vita di Dylan, lo trovo di cattivo gusto, snob ed
inutile. Perdonami la sincerità ma così come apprezzo la satira e la
fantasia nei tuoi scritti altrettanto faccio fatica a digerire queste
cose che ritengo siano soltanto sterili ed inutili cadute di stile.
Sempre meglio che ognuno pensi a se stesso e lasci in pace gli altri,
non trovi?
Per ciò che concerne la mia
supposta santità lasciami confessare che non sono un santo, mai stato,
sono sempre stato, specialmente da giovane, un povero peccatore che ha
sempre fatto fatica a riconoscere la sua abituale trasgressione ed i
suoi incorreggibili vizi.
Chi me lo fa fare? Semplice, Voi, quelli che te, come Daniele e come
tutti gli altri che scrivono alla fattoria contribuendo, che più chi
meno, a mantenerla viva e vegeta.
Long Live and prosper, Mr.Tambourine, :o)
Lunedi 7
Settembre 2015
Talkin' 9631
- danieleardemagni77
Ciao Mr. Tambourine,
volevo sapere un tuo parere su queste continue storie del rock che
abbraccia Satana e soprattutto dell'intervista lasciata da Bob nel 2004
dove gioca un pò con le parole senza mai però dire chi sia veramente
(perché non potrebbe essere Dio?) quello con cui ha fatto il patto; mi
sembra una delle sue tante prese in giro che a volte riserva e ha
riservato ai giornalisti dando delle risposte..senza fondamentalmente
darle o lasciare all'interlocutore la propria interpretazione...e qui
"pseudo-illuminati" e cattolici integralisti (io sono cattolico e ho
fatto vedere spezzoni di intervista anche a preti e anche loro la
pensano come me...soprattutto quando si parla di Dio e mass-media,pezzo
sul quale tornerò) ci cavalcano da anni l'onda puntando il dito sulla
musica, in particolare rock (non nego che molti artisti l'abbiano usata
come porta bandiera per simpatizzare il demonio o pubblicizzarsi con
questo) non dando modo di conoscere bene l'artista sul perché può averlo
detto o di approfondire la sua arte. Del resto è un modo di dire usato
nel linguaggio comune: ad esempio quando si incontra una persona che
mostra meno dei suoi anni e li porta bene le si dice/chiede per battuta
se "ha fatto il patto col Diavolo". Tornando a Bob, che ha sempre
comunque scritto canzoni di una certa spiritualità elevata fin dagli
inizi, mi pare alquanto impossibile di un "patto col Diavolo"...anche
certi aneddoti a lui legati. Canzoni come Forever Young, I shall be
Realesed hanno un alto contenuto spirituale/cristiano, per non parlare
della trilogia cristiana o altre venute dopo come Jokerman, Man Of Peace
(dove si mette all'erta le persone che credono ciecamente al Male che in
realtà è travestito da Bene), Death is not the End, Ring Them Bells
(canzone vicinissima al concetto di cristianità), God Knows, Not Dark
Yet e poi quelle post-intervista: Ain't Talkin', Thunder on the
Mountain, Pay in Blood, Duquesne Whistle ("sento una voce da lontano/
potrebbe essere la Madre di Nostro Signore), Roll On John....e potrei
andare avanti ancora per un bel pò. In realtà lessi che il "patto
all'incrocio" era una leggenda legata a vecchi bluesman e poi
appiccicata anche alla musica rock ..ora, non voglio far passare Bob per
uno stinco di Santo, ci mancherebbe...sappiamo che spesso ha avuto
rapporti burrascosi con le proprie donne e la fedeltà non è mai stato il
suo forte, periodi di sbornie ma anche di molte rinascite. Se pensasse
davvero solo al successo farebbe scalette e arrangiamenti che farebbero
andare a casa tutti col sorriso sulle labbra e non come spesso avviene
con un pò di perplessità. Ma tornando a bomba sull'intervista quando il
giornalista gli chiede del suo difficile rapporto con la stampa Bob
risponde senza esitare che quando fai qualcosa devi rendere conto solo a
due persone: te stesso e Dio, perché è Dio il giudice, non la stampa...e
qui la dice lunga...Altri aneddoti potrebbero essere che a Roma lo hanno
beccato a pregare in una chiesa vicino alla statua della Madonna o che a
Brescia volle entrare a visitare la chiesa di san Francesco...o che ha
voluto a tutti i costi la foto col Papa (non credo certo per fare riti
vodoo) e che chi lo conosce bene dice che non ha mai visto così
emozionato Dylan in nessun'altra occasione...tant'è che Giovanni Paolo
II tenne dei sermoni con pezzi di Blowin' e Forever Young. Qualche anno
prima introducendo la canzone "In The Garden" disse "tutti hanno degli
eroi...chi Madonna, chi Springsteen, chi i Kiss...anche io ho il mio
eroe e questa canzone parla di lui quando lo vennero a prendere nel
giardino in cui pregava prima di essere messo in croce.."...o qualcosa
di simile. Quindi mi sembrano molte di più le prove che Bob non stia di
certo dalla parte di Satana (basta leggere cosa gli "sputa" nella
canzone Pay in Blood mi pare, dove gli da del bastardo). Al di là di
questo penso di aver parlato abbastanza, forse troppo ma è un argomento
che terrei ad approfondire...anche perché diverse canzoni della trilogia
le ho tradotte e adattate in italiano e cantate in chiesa; niente mi
sembra più lontano che una persona scriva cose simili e sia "legata" a
Satana...quindi sono arrivato al punto di dire che si tratti di leggenda
metropolitana, pompata da detrattori di Dylan e del rock (tanto da
considerarlo uno che fa parte di qualche cospirazione...barzellette...).
Ciao e a presto.
Daniele Ardemagni "Ardez"
Caro "Ardez", ben tornato anche a te. Questa volta penso
di essere completamente d'accordo con quanto da te scritto. Ho già
espresso il mio parere sull'intervista dicendo che ritengo che Bob
facesse decisamente riferimento a Dio e non al diavolo. La storia del
"patto col diavolo" è certamente una leggenda metropolitana, di quelle
che a furia di raccontarle la gente comincia a credere davvero che sia
la realtà. Anche oggi pochi sanno chi sia Robert Johnson, ed anche se
conoscono qualche canzone delle sue per averle magari sentite dai più
grandi artisti forse non sanno che a scriverle sia stato lui, ("Rambling
On My Mind", "Kind Hearted Woman" incise da Eric Clapton,"Cross Road
Blues" incisa dai Cream con alcune piccole variazioni col nome di
"Crossrad", "Love in Vain" famosa nella versione dei Rolling Stones su
Let It Bleed con il contributo speciale di un giovane Ry Cooder al
mandolino, "Milk Cow Blues" e "Little Queen of Spades" suonate anche da
da Bob Dylan, "Sweet home Chicago" coverizzata da migliaia di artisti,
tanto per citarne alcune). Molti scrivono un sacco di cose su Bob Dylan,
a volte cose non vere, inventate, supposte, per sentito dire,
interpretano le parole delle sue canzoni come fa loro comodo, lo stesso
per le poche interviste che ha rilasciato, gli fan dire di tutto e di
più, ed a volte io mi trovo nella necessità di lincare tutte queste
sciocchezze per dovere di cronaca, ma come dicevano un volta, “Relata
refero. Riferisco cose riferite (da altri) - E' una locuzione latina che
viene usata spesso quando si riferiscono notizie apprese da altri, delle
quali non s'intende assumere la responsabilità. La frase ricorda in
qualche modo un passo dello storico greco Erodoto (VII, 152), che così
parla dei suoi doveri di storico: "ho l'obbligo di dire ciò che vien
detto, ma non ho l'obbligo di crederci”. Sic!! Effettivamente la leggenda vuole che
Robert Johnson abbia fatto un patto col diavolo:
"Vai dove [...] c’è un incrocio [...]. Un grande uomo nero arriverà e
prenderà la tua chitarra e l’accorderà. Quando Satana ti ridarà la
chitarra, tu potrai suonarla meglio di chiunque altro, e Satana
possederà la tua anima lasciandoti esausto in ginocchio".
Questo cantava Tommy Johnson (1896-1956) in una delle sue canzoni, nelle
comunità afro-americane del Sud, la storia dell’incrocio dove poter
vendere l’anima al diavolo era già diffusa da tempo. Questa tradizione risale al folklore africano: si credeva che il dio Esu
fosse il guardiano dell’incrocio, il punto di contatto con gli dèi, e
che lì comunicasse le decisioni di questi ultimi agli umani. Quando i
neri conobbero il cristianesimo, gli dèi pagani divennero il diavolo. Da
qui la convinzione secondo cui all’incrocio, a mezzanotte, è possibile
incontrare il demonio, stipulare un patto con lui e in cambio dell’anima
ottenere successo. Così la leggenda, per invidia o per ammirazione, fu
appioppata anche a Robert Johnson.
La leggenda, da egli stesso alimentata, narra di come riesca ad
acquisire il suo enorme talento dopo aver stretto un patto con il
diavolo. Da principio, non particolarmente capace di suonare la
chitarra, viene indirizzato da House verso l’armonica, ma Johnson
scompare (a seguito della morte della 16enne moglie Virginia), e
riappare un anno dopo nelle vesti di fenomeno della sei corde. E’
francamente difficile capire come abbia fatto in così poco tempo a
ottenere un simile miglioramento. Le credenze dell’epoca raccontano di
un incontro tra il bluesman e un misterioso uomo in nero, che allo
scoccare della mezzanotte gli propone lo scambio anima\talento
chitarristico. In realtà, la tesi più realistica è che Johnson,
perennemente vagabondo alla ricerca di se stesso e del vero padre,
avesse nel mentre incontrato il misterioso bluesman Ike Zinneman (alcuni
siti riportano il nome come Ike Zimmermann) che ebbe a fargli da
maestro. La stessa figura di Zinneman è velata da una patina di gotica
credenza, in quanto si racconta di come amasse suonare nei cimiteri, tra
le tombe, tanto che in molti vedevano in lui la personificazione del
demonio.
Altro aneddoto incredibile (frutto di fantasia?) narra di come Johnson
fosse capace di riprodurre nota per nota la musica udita da una radio il
giorno prima, udita in una stanza affollata e senza porvi la benché
minima attenzione.
Robert Johnson morì giovanissimo, il 16 agosto del ’38, a Greenwood nel
Mississippi, a 27 anni. Morì nel mistero: qualcuno disse che fu
pugnalato, altri che fu avvelenato; che morì in ginocchio, sulle sue
mani, abbaiando come un cane; che la sua morte aveva qualcosa a che fare
con la magia nera”. Prima che il diavolo giungesse a reclamare la sua
anima, Johnson ci donò, però, ventinove scrigni scintillanti contenenti
la storia futura del rock, e dal punto di vista strettamente musicale e
da quello narrativo/iconografico. Riuscì a registrarle grazie all’aiuto
di un negoziante di dischi di Jackson, tale H.C. Speirs, il quale ebbe
il merito di presentarlo a Ernie Oertle, scopritore di talenti per la
Arc.
(la casa natale di Johnson)
Robert Leroy Johnson (Hazlehurst, 8 maggio 1911 – Greenwood, 16 agosto
1938) è stato un songwriter e chitarrista statunitense. Tra le massime
leggende della musica blues, è considerato uno dei più grandi e
influenti musicisti del XX secolo. Fece parte della scena musicale blues
sorta nella zona del delta del Mississippi (Delta Blues) nei primi
decenni del Novecento. La sua oscura biografia, scarsamente documentata,
e la sua morte misteriosa all'età di soli 27 anni hanno contribuito
notevolmente ad alimentare le fosche leggende sulla sua figura già
circolanti quand'era in vita.
La sorprendente combinazione di tecnica chitarristica, canto e
improvvisazione caratterizzante le sue 29 storiche registrazioni,
effettuate tra il 23 novembre 1936 e il 20 giugno 1937, ha costituito
una base imprescindibile per intere generazioni di musicisti a venire,
tra cui Muddy Waters, Bob Dylan, i Rolling Stones, i Cream, gli Allman
Brothers, Johnny Winter, Eric Clapton, Jimi Hendrix, Jeff Beck e i Led
Zeppelin. Fa parte del cosiddetto "Club 27", il gruppo dei grandi
artisti morti a 27 anni (
https://it.wikipedia.org/wiki/Club_27 ).
Nasce l'8 maggio 1911 ad Hazlehurst, nel Mississippi, da una relazione
extraconiugale della madre
Julia
Dodds con Noah Johnson (Non ci sono foto conosciute di Noah), dopo che
il marito di Julia, Charles Dodds Jr., l'aveva abbandonata per un'altra
donna. Sin da bambino il giovane Johnson si appassiona alla musica e suo
fratello gli insegna a suonare l'armonica a bocca, per poi passare alla
chitarra. Dopo un periodo trascorso a Memphis si sposa nel 1929 con
Virginia Travis e si trasferisce a Robinsonville. L'anno successivo la
moglie sedicenne muore nel dare alla luce il figlio; sconvolto dal
fatto, Johnson comincia a vagare fra le città del Mississippi, divenendo
un donnaiolo ed un forte bevitore. Nel 1931 incontra e sposa Calletta
Craft e decide di trasferirsi nel villaggio di Copiah County, ma la
crescente passione per la musica porta Robert sempre più distante dalla
moglie e anche questa unione coniugale finisce.
Il patto con il Diavolo: Narra la leggenda, alimentata anche
dallo stesso Johnson, che il giovane bluesman avesse stretto un patto
col Diavolo, vendendogli la sua anima in cambio della capacità di poter
suonare la chitarra come nessun altro al mondo. Tale fosca mitologia è
sorta e si è consolidata negli anni a seguito di diversi fatti: la sua
stupefacente tecnica chitarristica, basata sul fingerpicking e tuttora
additata come una delle massime espressioni del delta blues; le
evocazioni generate dalla sua voce e dalle sue complesse strutture
chitarristiche; il sinistro contenuto dei suoi testi, pur largamente
improvvisati (come era ovvio per il genere, all'epoca), spesso narranti
di spettri e demoni quando non esplicitamente riferiti al suo patto col
Diavolo in persona. Vi contribuirono inoltre i racconti dei vari
musicisti che lo conobbero e che riferiscono della sua iniziale
goffaggine nel suonare la chitarra: in base a questi racconti, peraltro
tutti concordanti, Johnson scomparve dopo la morte della moglie per poi
riapparire, l'anno successivo, dotato di una bravura e di
un'espressività tali da lasciare tutti allibiti.
Voci dell'epoca tramandano di un incontro, avvenuto allo scoccare della
mezzanotte a un crocevia desolato, tra Johnson e un misterioso uomo in
nero il quale gli avrebbe concesso un ineguagliabile talento
chitarristico in cambio della sua anima. In realtà la versione
"ufficiale" è che Johnson, nel corso del suo vagare, abbia incontrato un
misterioso bluesman di nome
Ike Zinneman
(sotto l'unica foto conosciuta di Zinneman), il quale
ebbe a fargli da maestro. La sinistra figura di Zinneman risulta
comunque celata da un fitto velo di mistero; l'unico dato, nel completo
oblìo sui suoi dati biografici, riguarda la sua abitudine di suonare nei
cimiteri, tra le tombe, nota al punto da venire additato quale emissario
del demonio.
Altri aneddoti tramandano di come Johnson fosse capace di riprodurre
nota per nota qualsiasi melodia ascoltasse, fosse per radio come in un
locale affollato e senza porvi la benché minima attenzione.
"Morì nel mistero: qualcuno ricorda che fu pugnalato, altri che fu
avvelenato; che morì in ginocchio, sulle sue mani, abbaiando come un
cane; che la sua morte aveva qualcosa a che fare con la magia nera".
(Greil Marcus)
Il 16 agosto 1938, a soli 27 anni, Robert Johnson muore a Greenwood, nel
suo Mississippi. Non è possibile definire con certezza quali furono le
ragioni del decesso: il certificato di morte, registrato all'Ufficio di
Stato Civile di Jackson, Mississippi, il 18 agosto, non attribuisce il
decesso ad alcuna causa specifica e segnala oltretutto che ragione della
sua dipartita sia da ricercarsi anche nel fatto che nessun medico abbia
avuto modo (non si sa per quale motivo) di prestargli cure nella fase
dell'agonia. Le testimonianze di Sonny Boy Williamson II e David
Honeyboy Edwards attestano che la notte del 13 agosto 1938 Robert
Johnson si trovava a suonare con loro al Three Forks, un locale a 15
miglia da Greenwood nel quale i tre suonavano ogni sabato sera a seguito
di un ingaggio che durava da alcune settimane.
Era apparso subito evidente come Johnson avesse una storia con la moglie
del gestore del locale, il quale era consapevole del fatto pur
continuando a contattarlo lo stesso. Racconta Sonny Boy che durante la
serata, complici l’alcol e l’atmosfera di grande eccitazione, gli
atteggiamenti dei due furono talmente spudorati da risultare persino
imbarazzanti. Altrettanto chiara era la rabbia dipinta sul volto del
barman.
Quando durante una pausa venne passata a Robert una bottiglia da mezza
pinta di whisky senza tappo, Sonny Boy gliela fece cadere di mano,
avvertendolo che non era prudente bere da una bottiglia aperta;
nondimeno questi si infuriò e bevve con stizza la successiva bottiglia,
ugualmente passatagli già stappata. Poco dopo risultò evidente che
Johnson non era più in condizione di suonare, al punto che lasciò la
chitarra e si alzò per andare via, in stato confusionale. Fu
accompagnato a casa di un amico, dove dopo poche ore iniziò a delirare,
si trattava dei primi segni di avvelenamento.
(La
casa dove morì Robert Johnson)
Qui morì il martedì successivo, dopo due giorni di intensa agonia.
Il patto faustiano, secondo la tradizione vodoo, si stringeva seguendo
regole precise: solo e con il suo strumento doveva raggiungere il
crocicchio un pò prima della mezzanotte, sedersi a suonare finché non
arrivava un uomo nero che gli accordava la chitarra, suonava egli stesso
un brano e gliela restituiva. Questo aveva fatto Robert Johnson, aveva
barattato la morte con l’immortalità, diventando il più grande bluesman
della storia.
Così
ad oggi il luogo di pellegrinaggio è quell’intersezione è a Clarksdale
(Mississippi) fra le Highways 61 e 49.
Robert Johnson fece la fame e non la fama, rimase dimenticato fino agli
anni ’60 e fu riscoperto dal grande pubblico solo negli anni ’90. Il
luogo della sua sepoltura non è meno misterioso. Sono tre i siti in cui
è posta la lapide, il più accreditato è il cimitero di Little Zion
Missionary Baptist Church e lì suo nipote Steven, predicatore e membro
della Robert Johnson Grandson Band, conduce le funzioni la domenica.
Johnson viene oggi considerato uno dei più grandi chitarristi di tutti i
tempi. Il suo approccio alla chitarra era estremamente avanzato e
complesso per l'epoca. Quando Keith Richards ascoltò per la prima volta
una canzone di Johnson, grazie a Brian Jones che gli fece ascoltare un
disco del bluesman, replicò; "Chi è l'altro tipo che suona con lui?",
non realizzando che Johnson stesse suonando la chitarra da solo. In
seguito disse che Johnson da solo suonava come un'intera orchestra. Bob Dylan ha spesso
sostenuto di essersi ispirato a Robert Johnson; notevoli sono alcune
cover. Ricordiamo una splendida Milk Cow Blues eseguita durante le
sessions di Freewhelin' e una particolare versione elettrica di Little
Queen Of Spades, eseguita durante le prove del Never Ending Tour del
1988.
Caro Mr. Tambourine,
questo formidabile fogliaccio (In Terris) che hai linkato mi fa tremare
dallo sgomento: presto saremo tutti banditi come setta satanica e
Maggiesfarm sarà chiusa. Non te ne verrà niente di buono, dato che di
solito l'arrosto lo fanno coi capi, mentre gli adepti si accontentano di
spaventarli. Il direttore, padre Aldo Buonaiuto,è un famoso esorcista
con copertura mediatica trasversale, specie nei programmi pomeridiani di
cronaca truculenta. Dopo un'accurata auscultazione inversa dei vinili,
che notoriamente contengono invocazioni a demoni etruschi, ci spedirà
tutti all'inferno, dove balleremo con Katy Perry ( le femminucce con
Eminem, o viceversa) al suono della chitarra di Dylan (tié). A
proposito, dovesti spedirmi i moduli prestampati per la vendita
dell'anima, non ho ben capito come funziona, visto che di solito le pie
persone che scatenano guerre le si portano in tripudio, mentre sembrano
bastare due accordi per finire nello zolfo.
Vabbé ho scherzato, come te. Sarà più facile convincere Stuart che
l'idrante non è Papagena piuttosto che spiegare a padre Buonaiuto che
Dylan non è Faust. (Beh, si un pò lo è, ma non nel senso che pensa il
prevosto, e poi vai a spiegargli cos'è una metafora....).
Caro Miscio, prima di tutto ben tornato sulle
pagine della Fattoria. A mio avviso, Don Aldo Buonaiuto, che è
l'animatore generale del Servizio AntiSette dell’Associazione Comunità
Papa Giovanni XXIII, non ha controllato bene l'articolo scritto da
Elisabetta Moretti e che la stessa Moretti non abbia capito bene
l'intervista di Dylan. Infatti Bob, rispondendo alla domanda
dell'intervistatore dice: “Con il capo, il comandante di questa terra e
del mondo che non possiamo vedere”. A me sembra più che palese che Bob
si riferisse a Dio, non mi risulta che il demonio sia il comandante in
capo dell'universo ed in particolare di quersta terra. Comunque poco
male, chiunque è libero di interpretare nel modo che ritiene più
opportuno quello che legge e che scrive, se poi facendolo, rischia la
figura dello sprovveduto affari suoi, noi, che ci tacciamo di essere dei
piccoli esperti di cose dylaniane, ci facciamo una bella risata mentre
scuotiamo il capo e la cosa finisce lì.
Per i moduli dovrai
aspettare, ce n'è talmente tanta richiesta che son rimasto senza, abbi
pazienza che un giorno o l'altro li riceverai. Magari nel frattempo
potresti buttare l' anima dentro Facebook e provare il brivido di vivere
una vita ed una realtà virtuale, ma mi raccomando, non scordarti la
password per ritornare nella vita reale!:o))))))))))).
Per chi non fosse al
corrente, Stuart è un personaggio del film d'animazione
Minions, realizzato quest'anno e diretto da Pierre Coffin e Kyle
Balda.
Il film è uno spin-off/prequel dei film Cattivissimo Me e Cattivissimo
Me 2 e vede come protagonisti i Minions, personaggi creati da Ken Daurio
e Cinco Paul.
La prima mondiale del film ha avuto luogo l'11 giugno 2015, a Leicester
Square, Londra.
Nel film
Stuart è il minion adolescente, con un solo occhio. Ha una personalità
ribelle ed è per questo che molte volte pensa di poter fare tutto da
solo. Ama molto suonare il suo ukulele, anche se il suo sogno è quello
di possedere una chitarra elettrica e diventare una rock star. Papagena
invece è un personaggio de "Il flauto magico", un
Singspiel in due atti musicato da Wolfgang Amadeus Mozart, su libretto
di Emanuel Schikaneder e con il contributo di Karl Ludwig Giesecke.
Papagena, personaggio minore dell'opera, è una giovane uccellatrice,
interpretata da un soprano. Questa ragazza ha un obiettivo: conquistare
il cuore di Papageno, lo spavaldo uccellatore. Si presenta a lui per la
prima volta camuffata da vecchietta che gli offre un bicchere di vino
dicendogli che lei sarebbe diventata la sua compagna. Papageno, che non
crede alle storie che racconta la vecchia signora, continua il suo
cammino spensierato, ma più tardi scoprirà chi è veramente quell'anziana
donna e se ne innamorerà. Potrebbe darsi che nel prossimo film dei
Minions Stuart si innamori dell'idrante Papagena e la sposi......nei
film d'animazione succede di tutto!!!
Infine credo sia
inutile spiegare a chi non l'ha capito da solo che Dylan non è e non ha
niente a che fare col famosissimo Dottor Faust, personaggio principale
dell'opera "La tragica storia del Dottor Faust (The Tragical History of
Doctor Faustus), un'opera teatrale scritta da Christopher Marlowe,
secondo alcuni critici prima del 1590.
Il dramma narra la storia di Faust, uno studioso così avido di
conoscenza da non accontentarsi del sapere accademico, della medicina e
della teologia, tanto da avventuratrsi nel campo della magia nera.
Siccome la ricerca autonoma e libera della verità (la filosofia o la
scienza) era stata da sempre in contraddizione con la teologia
dogmatica, dopo aver compiuto un'invocazione nel suo studio, gli appare
il diavolo Mefistofele con il quale stipula un patto: Faust avrà la
conoscenza ed i servizi del servo di Lucifero per ventiquattro anni,
dopo i quali Lucifero avrà la sua anima. Egli riesce solo a compiere
piccoli atti di bassa levatura. Dapprima fa apparire a sé i sette Vizi
capitali, poi si prende gioco della corte di Roma. Durante tutta
l'opera, Faust viene continuamente consigliato da due angeli, uno buono
e uno malvagio, simboleggianti i due lati della natura umana. E sebbene
l'angelo buono riesca più volte ad insinuare in Faust il dubbio sulla
sua scelta per salvargli l'anima, le minacce di Mefistofele e le
apparizioni di Lucifero lo fanno presto desistere dal proposito di
rompere il patto, fino alla morte, quando la sua anima viene dannata.
Long live and prosper, Mr.Tambourine, :o)
Venerdi 4
Settembre 2015
BOB
DYLAN: IL SUCCESSO IN CAMBIO DELLA MIA ANIMA
clicca qui
in questo emerge quel "mondo" che aleggia nelle canzoni di Dylan e nei
fantasmi del blues.
Un saluto, Gian.
Ti sei proprio ispirato
alle canzoni di Bob ricreando perfettamente l'ambiente, a me è piaciuto,
complimenti. Long live and prosper, Mr.Tambourine, :o)
Il testo di A hard rain’s a-gonna fall
all’asta da Sotheby’s
clicca qui
Martedi 1
Settembre 2015
Cari amici
Maggiesfarmers,
eccoci dunque ritornati a noi per riprendere e continuare il nostro speciale
feeling che in diversi modi ci lega a quel Bob Dylan che per noi è
diventato un’icona vivente, la leggenda delle leggende, il mito dei miti.
Dopo un mese di silenzio, ma non di inattività, si riprende il piacevole
tran tran di tutti i giorni. Nel frattempo ho approfittato per terminare
la compilazione di tutti i testi con le relative traduzioni delle canzoni di Bob,
ora restano ancora pochi scritti e saggi da riportare per terminare
anche la sezione "Come writers and Critics", in seguito cerchero anche
di rendere più funzionale la disposizione degli archivi in modo da
chiunque possa consultarli senza far fatica nel ricercare le cose.
Ho sentito da diverse fonti che la prossima release delle "Bootleg
Series" sarà un pò diversa dalla norma e che potrebbe essere necessario
cominciare a risparmiare quattrini sin da ora perchè pare essere una
cosa molto costosa. Sebbene non vi sia alcuna conferma ufficiale della
"voce", si vocifera che ci potrebbe essere la pubblicazione di 2-CD, un
Cofanetto di 6 CD, e un enorme cofanetto box che coprirebbe tutte le
sessioni in studio dal 1965 e il 1966. Si dice che questa release
potrebbe arrivare a 18 dischi !!! La notizia è trapelata da tre diverse
fonti, che di solito affidabili. La data di uscita è prevista per
Ottobre 2015. Sarà vero?, solo il tempo lo dirà…
Valerio Billeri e le ombre elettriche il 10
settembre presenteranno in quel dell'asino che vola il loro nuovo
lavoro, Lapis Niger, un mix di folk/blues che affonda le sue origini
nella nostra tradizione orale miscelandola con un approccio musicale
grezzo ispirato ai bluesman e ai cantastorie d'oltreoceano.
Il concerto iniziera alle 21,45 l'ingresso e' gratuito.
Buon dì, Mr. Tambourine. So che la fattoria è ancora in ferie, ma visto
che l'evento è imminente, pensavo fosse meglio segnalarlo subito.
Come l'anno scorso voglio presentarvi il mio tributo a Dylan, questa
volta nella stupenda cornice del teatro Conchiglia di Sestri Levante,
venerdì 4 settembre, alle 21.
Caro Nicolò, mi spiace
non aver pubblicato prima la tua mail, ma essendo lontano da casa non ho
proprio potuto farlo prima. Comunque eccolo qui, auguro a te ed agli
spettatori una bella e divertente serata, long live and prosper,
Mr.Tambourine, :o)
Talkin' 9626
- old97sc
Ciao,
sono Emiliano da Pinerolo - stavo cercando delle recensioni del concerto
di Dylan a torino e sono finito sul sito... complimenti!!
Avrei una domanda... sai dove posso trovare delle foto del concerto al
palaalpitour?
io ho registrato il bootleg con un digital recorder stereo e volevo
completare il file con una raccolta di foto e video dal concerto,
eventualmente potresti mettermi in contatto con altri fan presenti alla
serata di Torino?
In ogni caso se ti interessa ti mando volentieri una copia del bootleg.
grazie e a presto,
emi-old97sc
Fai attenzione però,
prima di usarle magari per la copertina del tuo Bootleg. assicurati che
le immagini non siano protette da copyright, altrimenti dovrai chiedere
il permesso agli autori per usarle. Io non posso metterti in contatto
con altri fans presenti alla serata di Torino perchè non c'ero, ma se
qualcuno di loro avesse scattato delle foto può mandarle a me che le
pubblicherò in modo che tu es altri amici interessati possiate scaricarle. Ti ringrazio per l'offerta
del bootleg, ma ne ho ormai talmente tanti che molti di essi non ho
ancora avuto il tempo di ascoltarli, quindi sarebbe uno in più sul
mucchio, comunque moltissime grazie ugualmente. Spero che ora che hai
scoperto il sito continuerai a frequentarlo, long live and prosper,
Mr.Tambourine, :o)
Foto del concerto all' AUDITORIUM DI QUERO (BL) 01 AGOSTO 2015
Ciao a tutti , qualche foto della bellissima serata all’insegna della
memoria che come al solito Massimo Bubola ci ha regalato.
Grazie per le bellissime
foto di Massimo e consorte Erika, giustamente come hai detto tu, un concerto
di Massimo è sempre un' emozione. Long live and prosper, Mr.Tambourine,
:o)
Al Diesan, as usual, star del DylanFest di Moville 2015
A Moville, nella Contea di Donegal in Irlanda, dove per la quinta volta
si è tenuta la DylanFest, considerano lo show di Al Diesan forse il
miglior tributo a Dylan in Europa. Non era una novità visto che Al è
stato presente con gran successo, prima in coppia con Pino Tocco ed ora
come “solo artist”, a tutte le edizioni della festa irlandese dedicata a
Bob Dylan. Molti di coloro che lo avevano visto nelle edizioni
precedenti sono rimasti molto contenti di aver avuto la possibilità di
vederlo e sentirlo ancora una volta. La domanda che girava per Moville
nelle settimane prima della DylanFest era questa: “Al Diesan verrà?”.
Naturalmente Al non sarebbe mancato per niente al mondo, visto la
simpatia ed il concenso raccolto in questi anni a Moville, dove ormai lo
considerano cittadino adottivo, come ama ripetere l’organizzatore Gerry
McLaughlin, e poi di sicuro un pezzettino del suo cuore è rimasto a
Moville, tanto da spingerlo ogni anno a volare in Irlanda per rivivere
le emozioni del Fest.
Al Diesan suona ormai da 30 anni le più belle canzoni del Maestro,
arriverei a
dire che le conosce tutte, voi ditegli un titolo del catalogo del
Nostro e lui ve la suonerà come se fosse la cosa più naturale del
mondo. Quando lui canta basta chiudere gli occhi per sentirsi in
presenza di Bob in persona, la sua voce ed il suo modo di eseguire le
canzoni lo fanno diventare molto più che uno dei tanti cloni dylaniani,
fanno di lui il Dylan numero 2, intendo dire che se Dylan si ammalasse
il nostro Al potrebbe salire sul palco al suo posto e dare vita ad un
concerto in perfetto stile 20/anni fa, quando Dylan aveva ancora la sua
voce integra, senza scontentare nessuno del pubblico.
Al è stato al Greenwich Village in pellegrinaggio dove ha suonato nei
locali e per strada, insomma in ogni angolo dove era possibile far
rivivere lo spirito di colui che più di ogni altro ha fatto diventare un
tranquillo quartiere bohemienne “Il Village” per antonomasia, il
quartiere che tutto il mondo conosce.
Al ha partecipato alle due edizioni del Maggie’s Farm Folk Festival a
Roma nel 2005 ed a Città di Castello nel 2007, ha suonato diverse volte
in Italia ed in Austria in compagnia degli amici Blacktones, e sempre ha
riscosso un consenso unanime da parte di tutti, spettatori ed artisti.
Anche quest’anno è stato l’artista che ha inaugurato il Fest esibendosi
al “Rosato’s” il 21 Agosto,
poi il 22 al “RedCastle Hotel”,
il 23 di nuovo al “Rosato’s”
ed infine il doppio impegno il 24 al “Caiseal Mara
Hotel”
e di nuovo al “Rosato’s” per la chiusura del Fest.
Come al solito i presenti alla DylanFest sono stati estasiati dalle
performances di Al, e come al solito si chiederanno: “Al Diesan verrà
anche l’anno venturo?”. Io, conoscendolo molto bene, dico di sì, ma gli
abitanti di Moville per il momento lo sperano soltanto!
"Big Pink ", la casa dei
Basement Tapes. ora disponibile come casa
vacanze
Big Pink
Dylan nella cantina di Big Pink
Bob Dylan a Big Pink - 1967
Il
classico LP del 1968 di The Band è stato titolato "Music from Big
Pink" dal nikename della casa di West Saugerties, NY, dove l'album è
stato in parte scritto. La stessa casa ospitò le celebri sessioni
di The Band con Bob Dylan, durante le quali registrarono gran
parte dei "The Basement Tapes". Ora, i fans possono seguire le orme dei
loro iconici musicisti isoggiornando per una vacanza in quella stessa
casa, che è ora disponibile attraverso il servizio di case vacanze VRBO.
La casa, dipinta di rosa, si trova a circa due ore e mezza di auto da
New York City. L'annuncio è stato fatto alla fine dal mese scorso, e il
noleggio costerà 650 dollari $ a notte (con un soggiorno minimo di
due giorni) o 2750 dollari $ alla settimana. C'è anche una tassa
di 195 $ per la pulizia e 79 $ per l' assicurazione, più un deposito
cauzionale.
La casa è grande 1.850 piedi quadrati e può ospitare fino a nove persone
(ma anche i bambini giovani o animali domestici sono ammessi). C'è una
delusione significativa: il noleggio non comprende il piano interrato,
in modo che non si può effettivamente andare nella stanza dove sono
stati incisi "The Basement Tapes".
Big Pink è di proprietà oggi di Don e Susan
LaSala, anche loro musicisti e molto attenti al patrimonio musicale
della casa. Il loro sito web contiene un omaggio toccante a Levon Helm
scomparso nel marzo di quest'anno, seguito da Richard Manuel e Rick
Danko, lasciando solo Garth Hudson e Robbie Robertson come membri
sopravvissuti di The Band originale. Big Pink non è facile da trovare.
Saugerties è una piccola città sulla I-87 a circa 10 miglia ad est di
Woodstock.
Big Pink è sul Parnassus Ln a nord della
Highway 212, a metà strada tra Saugerties e Woodstock.