Cari amici Maggiesfarmers,
permettetemi, approfittando del fatto che ora il Tour è fermo fino al 1°
Ottobre e quindi teoricamente non dovrebbe succedere niente di
particolare fino ad allora, di prendermi finalmente una meritata vacanza
dopo che l’anno scorso il caro Bob me le ha fatte saltare perchè
impegnato col Tour in Australia.
Ci vediamo perciò all’inizio di settembre freschi e riposati per
riprendere i soliti impegni.
Buone vacanze a tutti, long live and prosper, Mr.Tambourine, :o)
Mercoledi
29
Luglio 2015
DYLAN vs
SINATRA – E PIOVE SUL RING - di Ermanno Labiancaclicca qui
In vendita i biglietti per Germania ed
Austria
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Martedi 28
Luglio 2015
Talkin'
9624 -
al-diesan
Ciao Tambourine, è un pò che non mi
faccio vivo ma seguo sempre la Fattoria… lasciami dire che la tua
analisi sull'essere Bob, su quello che fa ed il suo strano rapporto col
pubblico è semplicemente perfetta così come perfetta è l'immagine che
Lui stesso ha dato del suo modo di essere e di fare, passando
dall'analisi alla sintesi, in una semplice frase di quella che io
considero come una delle canzoni più vere e profonde degli ultimi anni:
"Ain't Talkin'" … Lui non parla, cammina soltanto e ci dice:"Brucerò
quel ponte prima che voi possiate attraversarlo" … questo è Bob,
semplicemente !
Forse la rilettura di quella canzone nel suo complesso può chiarire
molte cose a molte persone.
NON PARLO
parole e musica Bob Dylan
Nel mistico giardino, stanotte son uscito
Fiori dal rampicante pendenti, feriti
Passai oltre la fresca fonte di cristallo, lassù in cima
Quando da dietro qualcuno mi urtò
Non parlo, soltanto cammino
Attraverso questo stanco mondo di dolore
Brucia il cuore, ancora si strugge
Sulla terra, nessuno saprà mai
La preghiera, dicono, ha il potere di guarire
Perciò prega per me, madre
Nel cuore degli umani un malvagio spirito può albergare
Ci provo ad amare il mio prossimo e a far del bene
Ma oh, madre, non così bene van le cose
Non parlo, soltanto cammino
Quel ponte brucerò, prima che tu possa passare
Brucia il cuore, ancora si strugge
Una volta perduto, non clemenza per te ci sarà
Mi consuma il pianto
Pieni ho gli occhi di lacrime, secche le labbra
Se dormienti colgo i miei nemici
Nel sonno li massacrerò
Non parlo, soltanto cammino
Attraverso il vago mondo e misterioso
Brucia il cuore, ancora si strugge
Mentre passo tra la pestilenza delle città
L'intero mondo è colmo di speculazione
Quel vasto mondo che dicono tondo
Strapperanno via la tua mente dalla contemplazione
Danzeranno sulle tue disgrazie quando a terra sarai
Non parlo, soltanto cammino
Mangio grasso di maiale in una città di maiali
Brucia il cuore, ancora si strugge
Un giorno sarai felice di avermi intorno
Ti schiacceranno con la ricchezza ed il potere
Ad ogni istante di veglia potresti crollare
Ma io sfrutterò l'ultima ora che mi resta
La morte di mio padre vendicherò, e poi indietreggerò
Non parlo, soltanto cammino
Passami il mio bastone da passeggio
Brucia il cuore, ancora si strugge
Devo allontanarti dai miei tristi pensieri
Tutti i miei leali e beneamati compagni
mi dan la loro approvazione e condividono il mio codice
Professo una fede da tempo abbandonata
e non ci sono altari su questa lunga e solitaria strada
Non parlo, soltanto cammino
Stanco è il mio asino, cieco il cavallo
Brucia il cuore, ancora si strugge
al pensiero della ragazza che ho lasciato
Luminosi son i cieli, veloci corrono le ruote
Fama ed onori mai sembran svanire
Il fuoco è scomparso ma la luce non muore
Chi lo dice che non otterrò l'aiuto divino?
Non parlo, soltanto cammino
Porto lo scudo di un morto
Brucia il cuore, ancora si strugge
Mentre cammino con un mal di denti nel tallone
Eterno è il soffrire
Porta lacrime ogni cantuccio ed ogni fessura
Non sto scherzando, non sto fingendo
Non sto nutrendo timori superflui
Non parlo, soltanto cammino
E' dall'altra notte che son fuori
Brucia il cuore, ancora si strugge
Mentre cammino fino a sparire alla vista
Son uscito nel mistico giardino
Un caldo giorno d'estate, su un caldo prato estivo
Mi scusi, madam, le chiedo perdono
Non c'è nessuno qui, il giardiniere se n'è andato
Non parlo, soltanto cammino
Su per la strada, dietro la curva
Brucia il cuore, ancora si strugge
Nell'ultima retrovia alla fine del mondo
(traduzione di Michele Murino)
Un abbraccio grande a tutti,
Al Diesan
Carissimo Al,
ti ringrazio di cuore per le tue parole. Considero la mia analisi solo
un’analisi, forse suggerita da uno spunto di un altro ed elaborata col mio modo di vedere.
Non saprei dire quanro essa possa essere valida, però sentir dire da te,
che certamente sei un esperto, non solo del lavoro di Bob, ma anche di
certe sue sfumature ed atteggiamenti è davvero gratificante.
Chi suona per pura passione ed amore le canzoni di Bob finisce per
viverle lui stesso, come se una strofa di ogni canzone che canta fosse
stata scritta da lui. Certamente il cantare, il conoscere, lo studiare,
l’interpretare le canzoni di Bob finisce per darti una piccola marcia in
più, una specie di “overdrive” come direbbero gli inglesi. Per questo
motivo prendo piacevolmente atto delle tue parole perchè, conoscendoti
di persona, so che non sei un istintivo che si lascia portare dalla
foga di un momento ma che mediti attentamente tutto ciò che dici, in
particolare se l’argomento riguarda Bob.
Detto questo devo convenire con te che “Ain’t Talkin’ ” è una delle
canzoni che meglio rappresenta l’ ”essere Dylan" con le sue passioni, i
suoi dolori, le sue disilluisioni ed i suoi amori. “Ain’t Talkin’ “ è la
perfetta descrizione di uno spaccato di vita che solo artisti come Bob
sanno raccontare. Certamente ci sono altre canzoni che ci narrano di un
altro Dylan, ma questa ci narra di un Dylan che si presenta nudo agli
occhi del mondo, senza difese, senza trucchi, preda delle sue
debolezze e dei suoi timori, della tristezza che lo pervade mentre
cammina senza parlare su questo mondo stanco del dolore che lo infesta.
E’ una confessione aperta, che dovrebbe essere fatta mentalmente, ma
l’artista trasforma la sua confessione in una canzone, qualcosa che
tutti possono sentire e sulle quale tutti potranno riflettere. E ci
vuole coraggio a denudarsi e confessarsi così su di un palco senza
nessuna difesa, valendosi solo del suo silenzio, la canzone esprime i
suoi pensieri, il silenzio invece ci fa capire l’inutilità di parlare ad
un mondo che non vuole ascoltare. Perchè negli esseri umani alberga
sovrano uno
spirito malvagio che rende rivoltante quel mondo che la gente è solita
dire che è tondo, quel mondo che non ti concede tempo per fermarti a
contemplare, quel mondo che ti schiaccia del tutto, specialmente quando
sei già a terra, quel mondo nel quale i maiali grufolano allegramente
distruggendo il tuo cuore ed i tuoi sentimenti. E in mezzo a tutte queste bruttore si erge
gigantesco, come il colosso di Rodi, l’amore, quel sentimento che è in
grado di darti la forza di vivere anche nelle situazioni peggiori.
La canzone è un capolavoro, ma io direi che Dylan è ancora più
capolavoro della canzone, perchè è capace di dirci le cose più semplici
nascoste dietro alle sue a volte allampanate allegorie che sembravo le
elucubrazioni di uno che non sembra non nutrire più alcuna speranza
felice nella vita, laggiù, nell'ultima retrovia alla fine del mondo.
Long live and prosper,
Mr.Tambourine, :o)
Lunedi 27
Luglio 2015
BOB DYLAN NET 2015, saper
tutto e non saper niente........
Ho letto le moltissime recensioni che nei giorni scorsi giustamente
hanno occupato grande parte del WEB italiano visto che Dylan ha tenuto
quattro concerti anche quest’anno nel nostro paese.
Ho letto cose belle, cose inutili, cose banali, cose intelligenti, cose
già dette e ridette, sviolinate ed inchini di fronte al mito, alla
leggenda vivente, giudizi nostalgici, giudizi da esaltati, giudizi di
chi conosce poco di Dylan e ne parla tanto, di tutto e di più insomma.
Difficile trarre una conclusione da tutto questo bailamme, e forse anche
inutile. Come ha detto Umberto Scaramozzino nel suo articolo del 3
Luglio “Bob Dylan l’inafferrabile”
(http://xl.repubblica.it/articoli/bob-dylan-linafferrabile/22206/), per
essere coerenti con l’idea di Dylan non bisognerebbe scrivere di lui.
Lui proibisce foto e video, evita di relazionarsi col pubblico, quindi
la logica imporrebbe di seguire il suo volere, cioè comportarsi secondo
i suoi desiderata, quindi ignorarlo.
Ma con Dylan la logica non funziona, Dylan si è creato una sua logica
personale che sfugge alla logica stessa. La logica (dal greco λόγος,
logos, ovvero "parola", "pensiero", "idea", "argomento", "ragione", da
cui poi λογική, logiké) è lo studio del ragionamento e
dell'argomentazione e, in particolare, dei procedimenti inferenziali
(Inferire è trarre una conclusione), rivolto a chiarire quali
procedimenti di pensiero siano validi e quali non validi. In linguistica
si parla di "formulazione di inferenze" nello schema di Roman Jakobson
sulla lingua intesa come sistema di segni utili alla comunicazione. Si
tratta di un procedimento che non prevede nessun emittente volontario ma
solo la presenza di un oggetto che viene interpretato come messaggio.
Esempio: oggetto: "case dai tetti spioventi" → messaggio interpretato:
"qui nevica spesso".
La formulazione di inferenze consiste quindi nella capacità di formulare
deduzioni traendo informazioni da un oggetto reale.
La difficoltà, sempre come dice Scaramozzino, è che non si tratta di uno
show tradizionale e quindi facilmente raccontabile, tradurre in parole
ciò che si è visto, ma con Dylan questo diventa impossibile perchè il
suo concerto è un non-concerto, è più qualcosa come un “avvenimento”,
come un rito tipo Santa Messa alla quale bisogna partecipare ma della
quale si sa già tutto e quindi inutile raccontarlo ad altri che anche
loro sanno già tutto.
Dylan è un controsenso, è un controartista, è un contromito, è un
controdylan e le di lui canzoni, è un controinterprete, sul palco sembra
uno che canta una canzone di Dylan inventandosela di sana pianta al
momento. Tutto diventa difficilissimo da assimilare, e come dice
Gabriele Ferraris nel suo articolo “Bob Dylan al Pala Alpitour"
(http://www.lastampa.it/2015/
07/02/torinosette/primapagina/il-bob-dylan-al-pala-alpitour-sW4B24yiYO9Fqhm2aROPPL/pagina.html),
chiunque di noi vecchi fans nati negli anni ‘60 si rifiuterebbe oggi di
vestirsi come quando aveva vent’anni, capelli lunghi, pantaloni a zampa
d’elefante, segni della pace esibiti a iosa e migliaia di comuni
generalmente finite male.
Però questi stessi
fans che rifiutano il comportamento degli anni ’60 spesse volte hanno la
pretesa che invece per Dylan nulla fosse mai cambiato, voce,
abbigliamento e concert-style con tanto di sacrosanta chitarra a
tracolla. Anche questo sembra un assurdo ma nella maggior parte dei casi
è la banale verità, noi fans avevamo il dovere di cambiare, proprio come
i tempi che sono cambiati, ma Dylan invece non avrebbe dovuto farlo.
Lui arriva, canta le sue canzoni e una grande parte del suo pubblico non
le riconosce, allora, come si fa a recensire una cosa simile? Dylan è un
artista che è andato oltre l’arte, lui è diventato l’arte, una cosa da
ammirare senza poter giudicare, l’arte non andrebbe giudicata, o si
apprezza o si rifiuta, anche perchè in fondo in fondo l’arte è una cosa
personalissima, interpretata in modo diverso da ogni artista, quindi
difficilmente descrivibile. Molti artisti nati con il Dylan degli anni
’60 e dal quale hanno preso quasi tutto, oggi portano sui palchi il
solito show preconfezionato con i grandi hits della loro carriera, Dylan
oggi porta in giro uno show nel quale non c’è molto spazio per i suoi
hits, lui va controcorrente, va contro se stesso, inevitabilmente lui e
la sua arte diventano inafferrabili.
Per assurdo, un concerto di Dylan, oltre che un “avvenimento” è anche un
“problema”, perchè Dylan è il primo antiDylan del mondo, fa di tutto per
non essere il Dylan che vive sempre nell’immaginario dei suoi fans, lui
diventò un mito a vent’anni e questo rischò di ucciderlo. Per
sopravvivere dovette inventarsi altre forme di Dylan, pena essere
travolto e macinato dal suo stesso successo. Non deve essere facile
essere Dylan e nemmeno vivere da Dylan, non poter fare niente di ciò che
fa la gente comune, obbligato a vivere da recluso in una gabbia d’oro,
senza lasciare avvicinare nessuno per non rischiare la fine di Lennon.
Già, facile a dirsi ma non a farsi!
Da lui si pretendono cose che agli altri umani sono vietate, si pretende
che per lui il tempo non scorra m ai, che i tempi rimangano sempre
quelli, che canti all’infinito le stesse canzoni con la stessa voce e
gli stessi arrangiamenti etc...etc....!
Ma, tirate le somme, Dylan non è nemmeno difficile da capire, ed è
strano che molti dei più quotati opinionisti o giornalisti specializzati
non lo dicano. Bob Dylan ha chiuso da molto il conto con Bob Dylan, ora
lui si sta divertendo nell’unico modo che gli è possibile, andare sul
palco è far strabuzzare gli occhi a chiunque lo veda. Canta Sinatra, si
muove come Charlot, suona il pianoforte a coda, massacra e dissacra le
sue grandi canzoni, penso sia per lui il massimo del piacere quando
nessuno riconosce ciò che sta suonando. Dylan è oggi l’esatto contrario
dell’immagine che la gente ha di lui, forse per questo vieta di
scattargli foto, forse qualcuno potrebbe leggere l’espressione del suo
viso e scoprilo?
Diciamo che pur sapendo tutto non sappiamo niente di lui, di
conseguenza, ogni giudizio che diamo su di lui potrebbe ugualmente
essere giusto o sbagliato, dipende dal punto di vista dal quale si
considerano le cose.
In fondo a Dylan non interessa proprio niente di quello che diciamo o
pensiamo di lui, probabilmente, leggendo quello che scrivono di lui,
dirà tra sè e sè con un sogghigno entusiasta: “Questi non hanno proprio
capito un cazzo!!!
Noi, comunissimi mortali, possiamo fare solo una cosa, chinar la fronte
al Massimo Fattor, che volle in lui, del creator suo spirito, più vasta
orma stampar!
Alla fine della fiera il concerto di Dylan va vissuto, sentito,
partecipato ma non raccontato. Raccontarlo non ha senso, come non ha
senso cercare di spiegare il sorrido della gioconda.
15 Ottobre 2015 - Braunschweig, Germany,
Volkswagen Halle
09 Novembre 2015 - Hamburg, Germany, Alsterdorfer Sporthalle
10 Novembre 2015 - Düsseldorf, Germany - Mitsubishi Electric Halle
11 Novembre 2015 - Regensburg, Germany - Donau Arena
Le date di Ottobre e Novembre confermate al
momento sono così riassunte:
01 Ottobre 2015 - Oslo, Norway,
Konserthuset
02 Ottobre 2015 - Oslo, Norway, Konserthuset
03 Ottobre 2015 - Oslo, Norway, Konserthuset
05 Ottobre 2015 - Stockholm, Sweden, Stockholm Waterfront
06 Ottobre 2015 - Stockholm, Sweden, Stockholm Waterfront
08 Ottobre 2015 - Frederiksberg (Copenhagen), Denmark - Falconer Salen
09 Ottobre 2015 - Frederiksberg (Copenhagen), Denmark - Falconer Salen
10 Ottobre 2015 - Malmo, Sweden - Malmö Live, Congress Concert Hotel
12 Ottobre 2015 - Leipzig, Germany, Gewandhaus
13 Ottobre 2015 - Berlin, Germany, Tempodrom
14 Ottobre 2015 - Berlin, Germany, Tempodrom
15 Ottobre 2015 - Braunschweig, Germany, Volkswagen Halle
17 Ottobre 2015 - Saarbrücken, Germany, Saarlandhalle
18 Ottobre 2015 - Paris, France - Palais des Sports
19 Ottobre 2015 - Paris, France - Palais des Sports
21 Ottobre 2015 - London, England, Royal Albert Hall
22 Ottobre 2015 - London, England, Royal Albert Hall
23 Ottobre 2015 - London, England, Royal Albert Hall
24 Ottobre 2015 - London, England, Royal Albert Hall
25 Ottobre 2015 - London, England, Royal Albert Hall
27 Ottobre 2015 - Manchester, England - O2 Apollo
28 Ottobre 2015 - Manchester, England - O2 Apollo
29 Ottobre 2015 - Cardiff, Wales - Motorpoint Arena
30 Ottobre 2015 - Southampton, England - O2 Guildhall Southampton
01 Novembre 2015 - Bruxelles, Belgium - Forest National concert hall
02 Novembre 2015 - Eindhoven, The Netherlands - Muziekgebouw
03 Novembre 2015 - Rouen, France - Zenith de Rouen
05 Novembre 2015 - Amsterdam, The Netherlands - Carré Theater
06 Novembre 2015 - Amsterdam, The Netherlands - Carré Theater
07 Novembre 2015 - Amsterdam, The Netherlands - Carré Theater
09 Novembre 2015 - Hamburg, Germany, Alsterdorfer Sporthalle
10 Novembre 2015 - Düsseldorf, Germany - Mitsubishi Electric Halle
11 Novembre 2015 - Regensburg, Germany - Donau Arena
12 Novembre 2015 - Basel, Switzerland, Musical Theater
13 Novembre 2015 - Basel, Switzerland, Musical Theater
18 Novembre 2015 - Bologna, Italy - Auditorium Manzoni
19 Novembre 2015 - Bologna, Italy - Auditorium Manzoni
21 Novembre 2015 - Milano, Italy - Teatro degli Arcimboldi
22 Novembre 2015 - Milano, Italy - Teatro degli Arcimboldi
Caro Mr Tambourine e tutti voi amici
della Fattoria,
siamo lieti di annunciare che sabato 25 luglio 2015
SI UNIRANNO IN MATRIMONIO Alessandro Roca e
Alessia Rosini
Confortati dalla immancabile bottiglia di
Barbaresco abbiamo buttato giù qualcosa per augurare loro che il
matrimonio sia la prima tappa felice sul lungo cammino per divenire due
in una sola carne.
Grazie, Un abbraccio, Speriamo a presto,
Pino Cagnetta (chitarra Limited Edition)
Marco Confalonieri (tastiera Electric Folk Band)
Biagio Gagliano (lo zio Bob)
Carissimi, prima
di tutto mi ha fatto piacere sentirvi al telefono e scambiare quattro
chiacchere con voi, più bello ancora che abbiate pensato di condividere
con tutti noi la gioia del lieto evento del matrimonio fra Alessamdro e
Alessia. Più bello che abbiate "buttato giù" qualcosa per augurare loro
un felice inizio di una nuova vita clicca
qui .
Nel
ringraziarvi e nel farvi gli auguri a nome di tutta la Fattoria, mi
sembra proprio il caso di dire:
LONG LIVE AND
PROSPER!!!!!!
A presto, Mr.Tambourine, :o)
Mercoledi
22 Luglio 2015
Talkin'
9622 -
alessandro.sottoriva
Oggetto: Talkin'
9620
-Touchè ! - Non posso dire altro, Mr. Tambourine, se non che la mia,
forse era un opinione dettata da un senso di stizza, nei confronti di
Ardez nel continuo insistere sulle abitudini alimentari di Dylan, (e le
sue, non rispettando le altre) e per il suo continuo riferimento a
Massimo Bubola… E’ tutto questo che mi ha semplicemente stancato. Non
certo perché il Sig. Ardez è molto più presente di me con le sue e-mail,
anzi, ben venga, in passato ho avuto modo di apprezzare il suo pensiero,
e condividere in pieno le sue opinioni. Grazie per i link, come gia
detto, preciso, puntiglioso e aggiungo dettagliato, alcuni, non tutti li
ho guardati con interesse. Ciao, alla prossima, Ale ’65.
Felice di vedere che hai
pienamente compreso la mia risposta. Io devo tener presente le esigenze
di tutti voi che scrivete alla Fattoria e giustamente avete delle
opinioni diverse. Io devo dare spazio a tutti indipendentemente dal
pensiero espresso. Ti ringrazio di cuore, long live and prosper,
Mr.Tambourine, :o)
Curiosità semplice semplice. nella
fatidica giornata del primo Luglio De Gregori è riuscito ad incontrare
Dylan? si sono stretti la mano dietro il palco? Nessuno ne ha parlato.
Grazie,
Michele Lenzi
Al momento non si hanno
notizie di alcun incontro avvenuto, se non ricordo male Francesco ha
detto dopo il concerto di non avere avuto la possibilità di incontrare
il "Maestro" come riporta il seguente post,
clicca qui
Durante il concerto di
Locarno sono state annunciate due nuove date il 12 e 13 Novembre 2015 al
Musical Theater di Basilea. Al momento la norizia non è ancora stata
confermata.
Hei, Mr. Tambourine…no,
non sono qua a cantartela, ma a dirtela… a parole mie… non è che per
caso il Sig. Daniele Ardemagni sta rompendo un pò troppo i coglioni, lui
con le sue teorie del tipo, il mio papà ha la macchina più bella della
tua, (tutte le altre fanno schifo) e la sua pubblicità occulta, a
Massimo Bubola, di cui, se mai se lo fosse scordato, stia tranquillo, lo
abbiamo capito tutti che è un suo parente! Credo proprio che a noi della
Fattoria, semplici Dylaniati, non ce ne possa fregare di meno. Ma
proprio un cazzo. Va bene, grande persona, grande stima. Giusto
accennarlo per dovere di cronaca. Ma finiamola li. Il sig. Bubola ha
sbagliato Fattoria. Il Signor Ardez, se lo desidera, si crei un sito
proprio a lui dedicato. Qui, in questo, mi sembra del tutto
inappropriato..non rientra nello spirito creato e voluto dallo stesso
Michele Murino.. Dylan, in tutte le sue sfumature, ma proprio tutte, i
Suoi colleghi Grandi Mostri Sacri, qualcuno purtroppo andato “avanti”,
la Beat Generation… l’America degli anni ’60 e i suoi aneddoti …Prima o
poi, altrimenti, ti troverai a pubblicare una articolo di un seguace sui
Nomadi, (di tutto rispetto), o a una recensione su un concerto di Vasco,
o Ligabue, o Venditti, o Francesco, no, Francesco ci può stare dai…Va
bene dare spazio a tutti, ma non vorrei che Maggie’s Farm stesse
prendendo una brutta piega… Tu che da anni in totale abnegazione reggi
con grazia e rispetto impeccabile, il timone che ti ha affidato Michele
Murino, “Quel“ timone di questa grande “barca” virtuale che è la
Fattoria, spiega la vela e segui il vento, ti porterà nella direzione
giusta, The answer my friend is blowin’ in the wind. Non averne a male,
Mr. Tambourine, questa come dici tu è solo una mia opinione, giusta o
sbagliata che sia rimane solo un mio punto di vista, un giudizio, da un
tuo assiduo frequentatore. Ti stimo, e ti invidio, come più volte hai
dimostrato, sei una persona colta, preparata e puntigliosa, come ti ho
detto una volta ho imparato più cose da te che dalla tv. Non correre il
rischio di grattare il fondo del barile e buttarci dentro tutto. Anche a
te, Signor “Ardez,” non prendertela, del resto, come diceva Cassius
Clay, grande amico di Dylan, bisogna prima saperle incassare, per
poterle rendere. O come dico io, e so che te piace, facciamo in modo che
il sangue versato non rimanga tra i solchi…Ciao, alla prossima, Ale’65.
Caro
Ale’65,
ti concedo tutti i diritti di dire che Daniele Ardemagni ti ha rotto i
coglioni e come tua personale opinione è da rispettare, senza
dimenticare che anche Daniele ha il diritto di dire la sua altrettanto
come te, se poi Daniele scrive più spesso di te alla Fattoria non puoi
fargliene una colpa. Ma sull’argomento Massimo Bubola credo tu abbia
fatto un grosso scivolone, e ti spiego perchè.
Premesso che Massimo Bubola è uno dei più grandi estimatori di Dylan ed
altissimamente competente in questo argomento, devo affermare che
Massimo è sempre stato un artista molto stimato e molto apprezzato da
Michele Murino, tanto che gli ha dedicato un sacco di pagine negli anni
in cui dirigeva lui la Fattoria. Ti elenco un pò di links, (non tutti
naturalmente perchè sarebbero tantissimi), delle pagine che Michele ha
dedicato a Massimo, e se tu avessi navigato un pò negli archivi di
maggiesfarm.it di Murino te ne saresti accorto. Non dico che Massimo ti
debba piacere per forza, ma la Fattoria è arrivata al momento, guardando
il contavisite della homepage, alla bella cifra di 1.934.863. Certamente
tra queste persone ce ne saranno di sicuro molte che amano e legano in
qualche modo il nome di Bubola a Dylan, così come tante altre fanno la
stessa cosa con De Gregori, quindi non vedo perchè non si dovrebbe
parlarne. Comunque questi sono alcuni dei links che ti mandano alle
pagine su Bubola stilate da Michele:
Anch’io ho dedicato diverse pagine a Massimo Bubola, (che non elenco
perchè la cosa diventerebbe noiosa), e l’ho fatto esclusivamente perchè
stimo moltissimo Massimo. Inoltre permettimi di dire che sono sempre
stato io a chiedere a Daniele di mandarmi le recensioni dei concerti di
Massimo quando ne aveva occasione. Ti devo anche dire che, pur
conoscendo Massimo e la sua gentilissima ed educatissima moglie Erika
Ardemagni (sorella di Daniele), io e Daniele Ardemagni non abbiamo mai
avuto occasione di incontrarci nè di conoscerci.
La
“mia” maggiesfarm.eu ha dedicato pagine anche a moltissimi altri artisti
che con Dylan hanno avuto poco o tanto a che fare con Dylan:
ma
questo non vuol dire che la Fattoria faccia un dispetto a Dylan quando
tratta questi argomenti. Mi è anche capitato di parlare bene ed anche
male di Dylan perchè anch’io, come tanti altri, non condivido e non
apprezzo proprio tutto ciò che fa Dylan. Ma questo è normale, e non
diminuisce di una virgola la mia ammirazione per l' Artista di “cotanto
senno”.
Quindi stai tranquillo, la “grande barca virtuale” è sempre guidata da
un discreto timoniere, almeno finchè io sarò in grado mentalmente e
fisicamente di farla navigare per i sette mari.
Detto questo, ti ringrazio per le parole di stima che hai espresso nei
confronti di me e del mio lavoro. Un salutone anche a te, long live and
prosper, Mr.Tambourine, :o)
Si conferma che una
recensione sui concerti di Bob di adesso, una recensione generalista che
possa essere letta tanto da un esperto quanto da un 14enne che non
l'abbia mai sentito nominare piuttosto che da un settantenne che si
sorprenda a pensare "toh! è ancora vivo?", è diventata impossibile, se
non nei termini usati da Giorgen nell'articolo linkato.
Se ci si attarda infatti a dire qualcosa sulle singole canzoni si
rischia di essere fraintesi in un senso o nell'altro.
Almeno per me, ma credo anche per molti
altri, un concerto di Bob è diventata sempre di più un'esperienza
metamusicale, nella quale l'ascolto dei singoli brani è
contemporaneamente un rimando a mille altre cose. Questo è stato reso
possibile esattamente da Bob stesso. Dalla sua ostinazione a mantenere
il focus sulla musica, sulle canzoni. Nella liturgia che propone sera
dopo sera dal 1989 - per un'illuminazione che lui dice abbia avuto
proprio a Locarno nel lontano 1987 (ovviamente non c'è stata alcuna
celebrazione del fatto) - tutto è al servizio dell'arte: l'ingresso al
buio dei musicisti, i 4 microfoni vintage posizionati in modo da rendere
difficile (ma non impossibile, he..he) una foto "pulita" del viso di
Bob, gli abiti di scena, i memorabilia sul palco (collanine sul drumset,
oscar, busto di venere, busto imprecisato simil-beethoven; per
l'occasione anche una scatola con figura di donna anni 50 ritratta dalla
vita in su su una specie di nastro da mangianastri: chiedo a qualcuno
che mi aiuti a identificarla, ma ci vuole un tele molto potente; sta tra
il busto simil-beethoven e Donnie), la solita illuminazione che produce
un effetto controluce nelle foto scattate dai comuni mortali (7 lampade
più logiche nei teatri che in un concerto all'aperto); l'uscita di scena
al buio, preceduta dalla solita, breve, esposizione degli officianti,
etc.
Proverò comunque a scrivere qualcuna delle mie impressioni. Quando
arriviamo la piazza Grande non è ancora transennata. Ci mettiamo in coda
per l'apertura. Fa molto caldo. Dopo una breve attesa aprono i cancelli.
Perquisizioni, dobbiamo mollare due bottigliette d'acqua (più tardi
abbiamo visto tra il pubblico persone con coltelli appesi alla vita). Ci
portiamo sotto il palco dove tutto sommato alle 19 c'è ancora poca
gente. Fa un caldo torrido e penso di non avere più l'età per stare in
piedi 5 ore. Per il pubblico è inutile lamentarsi, ovviamente c'è di
tutto e tutti hanno pagato il biglietto, compresi quelli venuti solo per
divertirsi con gli amici. Non dovrebbe però essere difficile capire che
aver pagato il biglietto non comprende il diritto di rovinare il
concerto agli altri. Se salti e balli mi va ancora bene, anche se mi
costringi a muovere continuamente la testa; se gridi tutto il tempo come
un ossesso, oltre tutto senza legame con ciò che accade sul palco, mi
impedisci di ascoltare (son diventato proprio un vecchietto livoroso).
Il concerto di Ben Harper mi è piaciuto. Consiglio di andarlo a vedere
ad Assago mercoledì 22 luglio. Non è propriamente un opener. Su
expectingrain qualcuno ha fatto notare che oggi come oggi ci sono venue
dove Ben fa più pubblico di Bob. Lui è amico di Charlie e per un pò si
spera che faccia un'apparizione durante il set di Bob, ma non accadrà.
Mi sembra decisamente partecipe, più pacificato e rilassato rispetto al
solito (l'avevo già visto in una cascina dalle parti di Niguarda nel
1994/1995 e qualche anno dopo all'Idroscalo). Comunica il suo orgoglio
rispetto al fatto di dividere il palco con "Bob e i suoi eccezionali
musicisti".
Il palco viene risistemato. Quando inizia il set di Bob siamo tutti in
un bagno di sudore. Facciamo passare davanti a noi due ragazzine che
hanno così la possibilità di vederlo bene (e, he...he, ci garantiamo dal
fatto che nello spazio volentieri ceduto non si piazzi qualche alto
energumeno dalle spalle larghissime). C'è ancora luce e per i primi
brani si vede tutto molto bene. Sulle note di Things have changed noto
subito che mentre Ben era allineato al bordo del palco Bob se ne sta
almeno 5 metri dietro, center stage, al riparo dei microfoni. Più avanti
passerà gran parte del tempo dietro il piano.
Il piano ha qualche problema di acustica, ma forse è il modo di suonare
di Bob :-) Ci sono stati sì alcuni problemi con il suono, ma nel
complesso sotto il palco si sentiva benissimo.
Per me gli highlight sono stati molti: She Belongs To Me (arrangiamento
usuale), Full Moon And Empty Arms (veramente notevole per i mezzi vocali
di cui attualmente dispone), Visions Of Johanna e Desolation Row
(eseguite con evidente piacere, come Don't Think Twice, It's All Right).
Ho avvertito dei cali di tensione in Beyond Here Lies Nothin', The
Levee's Gonna Break e Tweedle Dee & Tweedle Dum e sono i pezzi durante i
quali mi sono guardato in giro, invece di fissare Bob come ho fatto per
tutto il resto del concerto.
Solo tre da Tempest: Duquesne Whistle, Pay In Blood, Early Roman Kings;
tutte e tre archetipiche, rispettivamente una vaudeville song à la Leon
Redbone, una song velenosa senza sconti e un blues.
Ovviamente le altre (tra cui almeno 4 capolavori assoluti) fa sempre
piacere sentirle. Ho riconosciuto subito tutti i brani, ma ho dovuto
aspettare le parole di Shelter from the storm per riconoscerla, adesso è
praticamente uno spiritual.
Alla fine almeno una canzone per ogni decennio:
1963 Don't Think Twice, It's All Right
1965 She Belongs To Me
1965 Ballad Of A Thin Man
1965 Desolation Row
1966 Visions Of Johanna
1968 I'll Be Your Baby Tonight
1968 All Along The Watchtower
1975 Shelter From The Storm
1983 Blind Willie McTell
1999 Things Have Changed
2001 Tweedle Dee & Tweedle Dum
2006 The Levee's Gonna Break
2009 Beyond Here Lies Nothin'
2012 Duquesne Whistle
2012 Pay In Blood
2012 Early Roman Kings
2015 Full Moon And Empty Arms
Sulla rilettura di Shelter from the storm ho avuto qualche scambio di
vedute con qualche amico facebook. Secondo me ci sta. Non è la versione
che preferisco, ma che a 74 anni Bob abbia intravisto anche questa
versione in un pezzo già straeseguito in passato per me aggiunge solo
fascino alla sua natura di poeta. Qualcuno mi dice che è piatta. Può
darsi. Qualcuno che non decolla. Ma non è pensata per decollare; ha più
subito un trattamento alla Full Moon. Allora qualcun altro mi dice che
il suo difetto è che non è pensata per decollare: a lui piacerebbe che
decollasse. Ma qui, credo, non ci possiamo fare niente. Il mood attuale
di Bob è questo. Le parole degli amici, mi hanno comunque fatto
riflettere sulle mie aspettative. Perché è inutile: dobbiamo prendere
quello che ci dà, ma avere delle aspettative è assolutamente umano. Un
pò come con i figli: non puoi far pesare le tue aspettative, ma è
normale averne; sempre tenendo presente che magari la loro felicità non
si trova là dove le tue aspettative presumono sia. Quello che anche a me
manca in un concerto di Bob di oggi è un pezzo furente come Highway 61
revisited, che in passato ha veramente attraversato i concerti con la
forza di un treno. Può essere però che il treno di Bob non si fermi più
in una stazione rock. Con lui non si sa mai, ma se così fosse, che ci
possiamo fare?
E qui ci stanno anche due parole sui musicisti. Il lavoro di cesello di
Charlie è incredibile e credo che una tale attenzione ai dettagli
l'abbia fatto ulteriormente maturare; di più: tutta la band sembra
condividere la preoccupazione di Bob di essere al servizio delle song.
Ma questi musicisti sono nati in un altro ambito e mi chiedo se non si
sentano un pò frustrati. Non sono in grado di suonare, ma quando vedo
Stu (che dev'essere uno strumentista con i controfiocchi) sul palco mi
dico - più che altro fantastico :-) - che, per fare quello che è
relegato a fare, forse potrei farcela anch'io. Dai Bob, chiamami!
Arrivederci agli Arcimboldi, prenderò un biglietto dietro e un buon
binocolo; sinceramente spero in una scaletta rinnovata, ma se così non
fosse mi rifarò con qualche chiacchierata tra amici con pizza e birra
dopo il concerto.
A te Mr. Tambourine ancora grazie per come tieni vivo il sito
Alexan wolf
Sabato 18
Luglio 2015
Talkin'
9618 -
tarantulalips
La tua mail non è stata pubblicata perchè
contenente epiteti offensivi nei riguardi di un giornalista svizzero del
quale hai citato nome e cognome.
Carissimo
tarantulalips, mi devi scusare se non pubblico la tua mail riguardante
un tuo commento sul giornalista Adriano De Neri che scrive sul sito web
Ticinoonline. Capisco il tuo risentimento per l’articolo che descrive
Dylan come
una capricciosa stars d’altri tempi con delle pretese assurde e delle
prestazioni scadenti e molto distaccate, ma le stesse cose le hanno
scritte altri due siti web svizzeri, gli indirizzi dei quali li trovi
elencati di seguito qui sotto:
Al momento sono le uniche recensioni di cui disponiamo
(ricordo anche che i links a queste recensioni sono stati pubblicati
ieri) perchè le recensioni dei concerti su boblinks.com, per questo
tratto del tour, sono molto meno di quelle che di solito i fans
scrivono. Spero che qualche Maggiesfarmers sia andato al concerto di
Locarno e, leggendo queste parole, si senta stimolato a mandarci la sua
impressione sul concerto.
Questo non vuol dire che tu abbia torto e il Sign. De Neri ed il Sign.
Beppe Donadio abbiano ragione, vuol dire soltanto che sono persone che
la pensano diversamente da te e che hanno il pieno diritto di esprimere
la loro opinione. Non credo che tu sia autorizzato ad usare insulti e
parole offensive solo per questo motivo. Mi spiace davvero averti dovuto
censurare, ma gli insulti a persona con Nome e Cognome non fanno parte
della linea editoriale della Fattoria.
Avresti potuto (a mio modestissimo parere) scrivere così:
Adriano De Neri, secondo la mia opinione,
non è competente e non dovrebbe scrivere recensioni di un concerto di
Bob Dylan. Considero la sua recensione assolutamente sbagliata e non
valida e questo fatto mi ha disturbato. Spero che in futuro questo
giornalista si astenga dallo scrivere recensioni di questo tono e noi
saremo più contenti!
Certamente
avresti detto sostanzialmente le stesse cose evitando parole offensive.
Ti prego di evitare in futuro questo modus operandi che purtroppo non
posso accettare e di non obbligarmi ancora a fare una cosa che
assolutamente non mi piace, cioè censurare lo scritto di uno degli amici
della Fattoria.
Per consolarti dalle
delusioni svizzere ti propongo la recensione di Paolo Vites "Mr.Jones e
il suo mistero" col quale ti troverai certamente d'accordo:
clicca qui
Massimo Bubola - Rosso su Verde
Tour 2015, Verolavecchia (Bs)
di Daniele Ardemagni
Ed eccomi...dopo varie tirate d'orecchi da parte di Mr.Tambourine per
una frase dettata dalla rabbia pensando ai soliti "so tutto io" e ai
vari fotomontaggi talvolta simpatici talvolta meno su Bob onnivoro
(oltre al fatto di essere considerato un cattolicissimo bresciano anche
se per metà il mio sangue è, purtroppo, anche "bauscia") e altre cose
che mi hanno pure divertito a loro modo, alla recensione del live
dedicato alla 1° guerra mondiale che Massimo Bubola sta portando in giro
per l'Italia con la sua Eccher band e che nel mese di agosto vedrà anche
una data tedesca.
Il tour partito il 24 aprile, il 26 giugno ha fatto tappa in un paesino
della bassa bresciana, uno di quelli che ricordano gli scritti di
Guareschi molti dei quali finiti poi nei film dedicati a Don Camillo e
Peppone.
La location è un l'Anfiteatro sotto la torre civica...posto in cui
presentai a Massimo mia sorella circa 11 anni fa e che dopo sarebbe nato
quel che è nato.
Le gradinate sono piuttosto gremite e anche la platea e si parte per
questo lungo viaggio fatto di canzoni, poesia, scritti e recitazioni
dedicate alla Grande Guerra..parlati non solo tratti da libri e
testimonianze altrui ma anche tratti da esperienze familiari di
Massimo, di quando era bambino in compagnia dei suoi nonni. Canzoni di
guerra ma non di odio...canzoni semmai di nostalgia della propria
famiglia, della propria terra, della propria morosa e vita contadina di
allora scritte o/e narrate non da poeti o intellettuali ma da gente
comune, da contadini talvolta analfabeti...il "nemico" non visto
come...nemico ma come un altro povero Cristo mandato a uccidere. Le
canzoni sono divise in diverse parti ma col filo comune che lega la
guerra con la solitudine e la voglia di libertà,la vita con la morte. Ci
sono pezzi traditional arrangiatati da Massimo e compresi su album come
Quel Lungo Treno e il recente Testamento del Capitano e canzoni scritte
a tema, partendo dalla lontana Andrea del 1977 cantata anche da De André
sul disco scritto a 4 mani Rimini. Fra le "inedite", o meglio, fra
quelle scritte per l'occasione ci sono Neve su Neve, Da Caporetto al
Piave, L'alba che verrà. Rosso su Verde, Puoi uccidermi mescolate
intelligentemente in chiave folk/ rock con Bombardano Cortina, Era una
notte che Pioveva,Ta Pum, Il testamento del Capitano, La tradotta, Ponte
de Priula....il tutto sotto una suggestiva Torre e semplici luci a fare
di questo spettacolo un live suggestivo. Fra qualche canzone e l'altra
sul palco oltre a Massimo e Band si alterna il poeta-attore gardesano
Fabio Gandossi a recitare lettere, pensieri e la storia del Milite
Ignoto che danno allo spettacolo ancora più atmosfera. Naturalmente
oltre alle canzoni legate alla grande guerra e alla guerra in generale
(fiume Sand Creek ad esempio) ci sono classici di Massimo portati al
successo talvolta da altri e talvolta per conto proprio...il finale
infatti è legato a canzoni ormai storiche come la filastrocca di Volta
la Carta, Il Cielo d'Irlanda, Tre Rose e un pubblico che acclama altre
canzoni. Così ecco anche Dostoevskij, una perla del vasto repertorio
buboliano. Grande la band in formato trio più voce (Erika Ardemagni,
talvolta citata su giornali e album come Lucia Miller...ma spero che
anche la sorellina prima o poi trovi un proprio nome per presentarsi al
pubblico :)))). Aneddoto carino successo fra quei pochi istanti che ho
girato fra il pubblico è stato quando una signora con fare un pò snob
ha detto "ma perché non dice che le ha scritte con De Andrè?", una
ragazza prontamente si gira e ribalta la domanda alla signora "Quando
mai ha sentito in concerto dire da De Andrè che Sand Creek o Andrea le
ha scritte con Massimo Bubola??". In realtà Massimo citava spesso i suoi
co-autori...poi su consiglio di diverse persone probabilmente anche lui
ha lasciato perdere. La signora, sempre col suo fare snob si è rimessa
composta ad ascoltare il concerto. Prossima data imminente (ne sono
state fatte diverse in queste settimane su e giù per lo Stivale) il
domenica 19 luglio (e non 26 come annunciato in precedenza) a Breno, in
Val Camonica sempre nel bresciano. Per altre info visitare il sito
ufficiale www.massimobubola.it . Ora, dopo questo giro di concerti
dedicato ad una pagina così importante della nostra storia, non ci resta
che sperare in un nuovo disco e un nuovo tour dalle sonorità buboliane
sporche di rock, blues, folk imparato da Massimo da adolescente dai
maestri Dylan e Cohen e portato avanti lungo la sua quarantennale
carriera. Spettacolo comunque da non perdere se ne avrete l'occasione
di poterlo vedere. Sopra la foto di Massimo e Eccher Band "trio":
Alessandro Formenti (basso, contrabbasso, cori), Erika Ardemagni (cori e
voce femminile), Enrico Mantovani (chitarra, pedal steel, cori).
Ciao Daniele,
grazie per la bella recensione del concerto di Massimo che ricordo a
tutti che è uno dei nostri migliori cantautori italiani, Per la
sorellina che ne dici di Erika Ardez?
Long live and prosper, Mr.Tambourine, :o)
Venerdi 17
Luglio 2015
Una
"toccatina" non fa mai male
Oggi è il giorno dell'eptacaidecafobia (dal
greco ἑπτακαίδεκα "diciassette" e φόβος phóbos, "paura") è la paura del
numero 17. Il numero 17, in particolare abbinato al giorno venerdì, è
ritenuto particolarmente sfortunato in Italia e altri paesi di origine
greco-latina. Esistono diversi pregiudizi legati a esso, principalmente
legati alla cultura popolare e alla superstizione. In particolare il
venerdì 17 è una ricorrenza considerata particolarmente sfortunata, in
quanto unione di due elementi, ognuno dei quali estremamente negativo:
il Venerdì Santo (giorno della morte di Gesù) ed il numero 17. Una
simile situazione si ritrova nei paesi anglosassoni nei confronti del
numero 13. Già nella Grecia antica il numero 17 era aborrito dai seguaci
di Pitagora in quanto era tra il 16 e il 18, perfetti nella loro
rappresentazione di quadrilateri 4×4 e 3×6.
Nell'Antico Testamento è scritto che il diluvio universale cominciò il
17 del secondo mese (Genesi, 7-11). Sempre secondo la Bibbia, di venerdì
sarebbe morto Gesù. Viceversa, secondo la Cabbala ebraica, il 17 è un
numero propizio, poiché è il risultato della somma del valore numerico
delle lettere ebraiche têt (9) + waw (6) + bêth (2), che lette
nell'ordine danno la parola tôv "buono, bene".
Sulle tombe dei defunti dell'antica Roma era comune la scritta "VIXI"
("vissi", equivalente a "sono morto"...), che è l'anagramma di "XVII"
che rappresenta il numero 17 nel sistema di numerazione romano.
È possibile che la paura del numero 17 derivi dalla battaglia di
Teutoburgo del 9 d.c. combattuta tra i romani e i germani di Arminio e
dalla distruzione delle legioni 17, 18 e 19: dopo quella data questi
numeri, ritenuti infausti, non furono più attribuiti a nessuna legione.
Nella smorfia napoletana il 17 è sinonimo di "disgrazia".
È così giunta fino ai nostri giorni la credenza superstiziosa per cui il
numero 17 sia un simbolo di sventura.
Ma occhio però, per chi invece del 17
temesse il venerdi 13 ci sono altrettante superstizioni anche per lui:
non esistono infatti nè file di un aereo, nè piani di un palazzo con il
numero 17 o 13…. Inoltre nella Bibbia Giuda il traditore era il13esimo
discepolo, e nella mitologia scandinava il fratello cattivo di Thor era
il tredicesimo semidio, e per gli assiri babilonesi il 13 viene dopo il
12 che è il numero perfetto… E cosi via…
Lorrach, Germany - Stimmen Festival,
Market Square, July 16, 2015
1. Things Have Changed
2. She Belongs To Me
3. Beyond Here Lies Nothin'
4. Don't Think Twice, It's All Right
5. Duquesne Whistle
6. I'll Be Your Baby Tonight
7. Pay In Blood
8. Full Moon And Empty Arms
9. The Levee's Gonna Break
10. Visions Of Johanna
11. Early Roman Kings
12. Shelter From The Storm
13. Blind Willie McTell
14. Tweedle Dee & Tweedle Dum
15. Desolation Row
16. Ballad Of A Thin Man
Ciao Mr. Tambourine,
leggo il Maggie's Farm da anni ma è la prima volta che ti scrivo, inizio
dai complimenti per la passione con cui ti dedichi a mantenere
aggiornato e vivo questo sito, ammiro davvero la costanza con cui
dedichi parte del tuo tempo al servizio di tanti anonimi appassionati.
La voglia di scrivere mi è venuta leggendo le mail dei giorni scorsi, si
sa che i tour vivacizzano il dibattito sul sito, non voglio entrare in
polemica con nessuno e credo che chiunque abbia il suo modo di fruire
dell’arte di Dylan, legittimo come quello di chiunque altro, anche se un
pò mi stupisce chi ancora oggi ai concerti si aspetta di sentirlo
cantare Hurricane, lo potevo capire negli anni ottanta ma siamo nell’era
di internet e delle recensioni in tempo reale, delle setlist e
registrazioni on line, ecc.
Non mi iscrivo nel novero dei nostalgici perché fingo di essere ancora
relativamente giovane e, pur ascoltando Dylan da almeno 35 anni, cerco e
spero sempre di sorprendermi come con l’ultimo disco che ho molto
apprezzato.
Per quello che riguarda i concerti sono invece un pò più scettico, il
tour è ovviamente cambiato e l’imprevedibilità degli anni in cui, per
me, aveva un senso vedere anche tre o quattro concerti di seguito è
svanita; nel nuovo millennio ho visto solo una manciata di concerti e
non tutti completamente riusciti, però si sa a volte bastano due o tre
pezzi interpretati con il giusto mood e l’impressione generale cambia e
si ritorna a casa appagati.
Manco il tour da Barolo e andrò a Bologna ad ottobre ad ascoltarlo, per
la prima volta con mia figlia, spero di emozionarmi come sempre mi è
successo, anche solo per quelle due o tre canzoni.
PS: credo che il dibattito su Dylan vegetariano sia ancora meno
interessante della conversione cristiana, su quella almeno ci ha scritto
canzoni, e sul numero delle mogli o dei figli, personalmente mi sono
sempre interessato al lato artistico, la vita privata la lascio a
gossippari e Webermaniani vari.
Ciao Guido, per prima
cosa lasciami ringraziarti per aver scritto alla Fattoria per la prima
volta dopo tanti anni e per la costanza con cui ci segui. Lasciami dire
che ho trovato la tua opinione molto ben calibrata e non priva di
verità. A volte Dylan assume atteggiamenti per i quali una persona
normale, come siamo poi tutti noi fans, sono incomprensibili, esempio:
Cosa vuol dimostrare Bob ignorando il pubblico con un atteggiamento che
può essere definito non artistico ma soltanto privo di un minimo di
educazione? Cosa vuol dire proibire le fotografie e spegnere gli schermi
giganti che da anni fanno ormai parte della dotazione standard di
qualunque palco e di qualunque artista di un certo livello? Cosa vuol
dire tenere quattro lucette del cazzo sul palco in modo che la gente
veda poco e male quando a disposizione ci sono illumunazioni
tecnicamente ineccepibili? Cosa vuol dire un Bob Dylan che sale sul
palco a cantare le canzoni di Sinatra, siamo oltre l'arte e sprofondati
nel commercialismo più becero? Perchè Dylan suona uno strumento come il
grandpiano con il quale non è mai stato in sintonia? Perchè paga fior di
strumentisti per "non lasciarli suonare"? (Charlie Sexton è l'esempio
più eclatante, ma constatiamo tristemente che tutti i musicisti devono
anche mangiare e quando non riesci a sfondare con i tuoi mezzi devi
metterti al servizio di altri che ce l'hanno fatta). Naturalmente se il
pubblico gli da così fastidio potrebbe starsene nella sua megavilla di
Malibù o in una delle tante case che possiede sparse in giro per il
mondo ed abbandonare l'attività live, dedicandosi, se ancora ne ha la
passione e l'ispirazione, a cosa più serie che fare le cover delle
canzonette sinatriane o album natalizi ridicoli. Basterebbe disertare
tre o quattro concerti, lasciarlo solo sul palco lui e la sua band senza
una persona del pubblico, e certamente Dylan diventerebbe simpatico,
chiacchierone ed educato se volesse continuare ad esibirsi dal vivo, la
gente, invece di andare via prima della fine dello show come è già
successo molte volte, dovrebbe non andarci per niente allo spettacolo.
E' chiaro che ho voluto calcare la mano in modo evidente ed un pò
sforzato su quelli che sono oggi ritenuti i difetti di Dylan e che non
dovrebbero avere ragione di esistere, ma naturalmente, essendo questo
sito dedicato a Dylan ed ai suoi fans, è giusto citare e dare spazio
anche a quelle che sono le voci dissenzienti dall'attuale show e
dall'attuale figura Dylaniana che pare essersi completamente
spersonalizzato interpretando un improbabile crooner/macchietta che
sinceramente stride con il personaggio creato da Dylan in tanti anni di
carriera onorata, inoltre ci piacerebbe sapere chi è lo stilista che lo
veste da ormai diversi anni in modo sempre uguale, cambiando solo il
colore del vestito e del cappello, e sì che in Italia è venuto quasi
ogni anno dal 1984, possibile che non abbia capito niente di come ci si
veste? Vorrei chiarire che la posizione assunta in questa risposta alla
mail di Guido non è la mia personale, potrebbe invece essere quella di
moltissimi altri che per un motivo o per l'altro non scrivono mai alla
Fattoria pur seguendo il sito ed avendo una propria opinione su Dylan.
Certo che questo suggerimento, se accolto in modo giusto, potrebbe dar
luogo ad un interessante dibattito, evitando le solite banalità che
questo sioto dovrebbe sostiene, esaltare e giustificare Dylan in ogni
caso. Non credo minimamente che nella moltitudine dei fans dylaniani ci
siano quelli che "han capito tutto" e quelli che non "capiscono niente",
per me ci son solo fans che hanno idee diverse sull'arte di Dylan e sul
modo di manifestarla, sia nei dischi sia dal vivo. Avere idee diverse è
un diritto sacrosanto, altrimenti se i fans fossero tutti obbligati a
pensarla allo stesso modo ci sarebbe davvero da preoccuparsi, il mondo
non ha più bisogno di gente come Pol Pot, come Hitler, come Ceaușescu.
come Saddam, come Amin Dada etc....etc.....perchè i dittatori sono una
razza che non è ancora scomparsa dal nostro mondo. Spero che altri
Maggiesfarmers seguano il tuo esempio imitandoti scrivendo per la prima
volta alla Fattoria. Long live and prosper, Mr.Tambourine :o)
1. Things Have Changed
2. She Belongs To Me
3. Beyond Here Lies Nothin'
4. Don't Think Twice, It's All Right
5. Duquesne Whistle
6. I'll Be Your Baby Tonight
7. Pay In Blood
8. Full Moon And Empty Arms
9. The Levee's Gonna Break
10. Visions Of Johanna
11. Early Roman Kings
12. Shelter From The Storm
13. Blind Willie McTell
14. Tweedle Dee & Tweedle Dum
15. Desolation Row
16. Ballad Of A Thin Man
E pazienza se alla fine del concerto mi è toccato sentire le solite
frasi del tipo “Non ha nemmeno salutato”, oppure “Poteva almeno suonare
una volta la chitarra”… Nei venti concerti a cui ho assistito credo che
(forse) abbia salutato al massimo due o tre volte e tutto sommato chi se
ne frega se non suona la chitarra. Sul palco i chitarristi bravi non
mancavano di certo. In compenso l’armonica la suona alla grande e anche
la voce (specie, credo, in spazi chiusi e non troppo grandi) l’ho
trovata buona. In parole povere, un buon concerto, molto (forse troppo…)
simile a quello del 2013 agli Arcimboldi, ma senza passaggi a vuoto. Ero
negativamente prevenuto verso i brani dell’ultimo disco, ma devo
ammettere che non mi sono dispiaciuti, anche se continuo a pensare che
con Dylan c’entrino poco. Anche un pezzo come Spirit on the water (non
tra i miei preferiti) mi è piaciuto più del solito. Tra le cose
migliori: le parti strumentali che hanno accompagnato i due ingressi sul
palco, Duquesne Whistle, Pay in blood, Forgetful Heart (splendida,
valeva quasi da sola il prezzo del biglietto) e il grande, grandissimo
finale di Love Sick. Sicuramente i due signori che ho citato all’inizio
avrebbero preferito un concerto chiuso da Like a Rolling Stone, ma oggi
Dylan dal vivo è questo: prendere o lasciare. Io prendo e aspetto il
prossimo concerto.
San Daniele del Friuli, Italy - Stadio
Zanussi, June 27, 2015
di Marco Cioffi
Scrivo solo ora del concerto di San Daniele poiché ci ho messo un pò a
metabolizzare il concerto. Seguo Dylan da pochi anni (4 o 5 al massimo)
e mi sono avvicinato al menestrello ( e a Leonard Cohen e Brassens)
grazie al maestro Faber, è inutile che vi spieghi il perché. In poco
tempo ho recuperato tutti i dischi in studio di Bob e ho cominciato a
studiarne i testi (grazie al lavoro enorme del vecchio e nuovo Maggie's
farm sito italiano di B.D.).
Il fatto di avere una scaletta fissa mi ha aiutato molto: ho seguito
quotidianamente le scalette sul vostro sito; ho stampato i testi in
ordine di esecuzione; ho fatto un cd con le canzoni della scaletta e per
due mesi non ho letto e ascoltato altro.
A San Daniele ero preparatissimo...
Solo che in Friuli si mangia e si beve troppo bene (e io e i miei amici
siamo arrivati da Milano)...e San Daniele era in festa...prima e dopo il
concerto...e dentro lo stadio il nostro angolino sembrava Woodstock e io
e i miei amici dei figli dei fiori...come dire...è stato come mi
aspettavo che fosse...forse troppo esagerato ma quella è colpa nostra.
Io ero preparato, Dylan anche...e la sua voce era molto meglio di quello
che mi ero immaginato.
Alla prossima, Marco
Vita personale
Intorno al 1964 ebbe una liaison sentimentale con l'allora superstar di
Andy Warhol, Edie Sedgwick. Dylan sposò Sara Lownds il 22 novembre del
1965. Il loro primo figlio, Jesse Byron Dylan, nacque il 6 gennaio 1966.
Dylan e Sara ebbero quattro figli: Jesse Byron, Anna Lea, Samuel Isaac
Abraham e Jakob Luke (nato il 9 dicembre 1969). Dylan adottò anche la
figlia del primo matrimonio di Sara, Maria Lownds (poi Dylan), nata il
21 ottobre 1961 e adesso sposata col musicista Peter Himmelman. Negli
anni novanta il suo figlio più giovane, Jakob Dylan, si fece conoscere
come cantante della band The Wallflowers. Jesse Dylan è un regista
cinematografico e un uomo d'affari di successo. Bob e Sara divorziarono
il 29 giugno del 1977.
Nel giugno del 1986 Dylan sposò una sua corista di lunga data, Carolyn
"Carol" Dennis. La loro figlia, Desiree Gabrielle Dennis-Dylan nacque il
31 gennaio 1986 e la coppia divorziò nell'ottobre del 1992. Il loro
matrimonio e la figlia rimasero segreti fino alla pubblicazione della
biografia Down the Highway: The Life of Bob Dylan ad opera di Howard
Sounes nel2001.
Bob Dylan, da sempre affascinato dal poker, scrisse alcune celebri
canzoni con riferimento a questo gioco: Lily Rosemary And Jack of
Hearts, Huck 's Tune, Rambling Gambling Willie. Nel romanzo
autobiografico Chronicles, Dylan narra di come nel periodo del Greenwich
Village, dopo ogni esibizione, il miglior modo di passare il tempo fosse
giocare lunghissime partite a poker. Nella clip promozionale per l'album
Love and Theft si vede chiaramente Dylan giocare una partita con il
"mago delle carte" Ricky Jay.
Esistono però anche aspetti oscuri della figura dylaniana che emergono
in citazioni riguardo eccessi di alcol e droghe, il coinvolgimento in
risse e la frequentazione di prostitute (Turner, «Watered Down Love», in
Christianity Today, del 21 maggio 2001), (R. Palmer, Rock & Roll an
Unruly History, pag. 3), (P. Brown, The Love You Make: An Insider’s
Story of the Beatles).
Dylan è vegetariano.
Questa è solo la voce di wikipedia (naturalmente la voce più importante
riguardo all'argomento) è nell'ultima riga...ma provate a chiedere
all'albergo dove Dylan alloggiò nel 2001 a Brescia (oltre che al suo
Cicerone, mio grande amico di concerti e radio) quale era il menù di Bob
e vi risponderà che c'era di tutto tranne che la carne (le uova erano
comprese perché...non è vegano). Al di là di tutto sto scoprendo molta
gente con tanta fantasia su questo sito ed è "quasi"
divertente...soprattutto quando mettono gli articoli davanti ai
nomi...ahahaah...Bene, dopo le varie baggianate pure simpatiche lette e
fotomontaggi con la faccia del Nostro viste in questi giorni sul sito,
caro Mr.Tambourine ho selezionato diverse foto del concerto di Massimo
del 26 e credo ce ne sia una che possa andar bene...ma l'articolo òo
scriverò al ritorno dal museo dove la domenica vado a fare da guida fra
le mura di un passato particolarmente interessante e suggestivo ;) A
presto. Buona musica e, data l'ora, buon pranzo...naturalmente senza
agonie nel piatto (P.S. ero anche io un "bravo" pescatore fino a 6 anni
fa...si può cambiare molto in sei anni figuriamoci in 35...).
Daniele Ardemagni "Ardez"
Caro Daniele, credo che con
questa tua ultima possiamo chiudere l'argomento "cibo". In fondo a tutti
i fans dylaniani importa in primo luogo tutto ciò che riguarda il lavoro
di Dylan e non credo che qualcuno possa dannarsi l'anima pensando se
Dylan sia vegetariano, vegano, carnivoro, cannibale, erbivoro,
insettivoro, coprofago, mangiatore di loto, etc....etc.....! E già che
ci siamo direi a tutti di lasciar perdere la storia dei nostalgici del
cazzo, termine che non era riferito a nessuno in particolare, Ci siamo
divertiti scambiandoci pareri, che ne dite tutti di trovare un altro
argomento di disputa? Per esempio, Shadows In The Night, al di là del
suo valore artistico o filosofico o delle ragioni che han portato a
pubblicare un disco tanto non-dylaniano, era necessario alla carriera di
Dylan o potrebbe diventare una "macchia" tipo "Self Portrait". Abbiamo
pure dimenticato "Christmas In The Heart", disco, in ottica dylaniana,
tanto assurdo quanto inutile: Vorrei dire questo, ma queste operazioni
possono essere definite "operazioni commerciali" che portano a Sony e
Dylan dei frutti o sono solamente dei "divertimenti" di un artista
immenso, genialee a volte menefreghista ed irrispettoso come Bob? A voi
Maggiesfarmes l'ardua sentenza, io ho tirato il sasso ed ho nascosto la
mano, ora tocca a voi.....! Long live and prosper, Mr.Tambourine, :o)
Martedi 14
Luglio 2015
Saint-Malô-du-Bois, France - Festival de
Poupet, Theatre De Verdure, July 13, 2015
1. Things Have Changed
2. She Belongs To Me
3. Beyond Here Lies Nothin'
4. Don't Think Twice, It's All Right
5. Duquesne Whistle
6. I'll Be Your Baby Tonight
7. Pay In Blood
8. Full Moon And Empty Arms
9. The Levee's Gonna Break
10. Visions Of Johanna
11. Jolene
12. Shelter From The Storm
13. Blind Willie McTell
14. Tweedle Dee & Tweedle Dum
15. Desolation Row
16. Ballad Of A Thin Man
Ma il buon Sig. Ardemagni non potrebbe essere un pò meno tranchant?
Inoltre mi chiedo che concerto abbia visto, io questa folla adorante e
in brodo di giuggiole ai concerti di Dylan non la vedo da anni...boh!
May God bless and keep you always,
Stefano
Il Sig. Ardemagni non
potrebbe assolutamente essere un pò meno tranchant perchè lui è così,
dirai che potrebbbe essere fatto meglio e questo potrebbe essere un
legittimo desiderio non solo tuo, ma è innegabile che Daniele è
così.....Take it or Leave it....! long live and prosper, Mr.Tambourine
:o)
Ciao. Segnalo a Nicolò Villani (e, ovviamente, agli amici della
Fattoria) che chiedeva dove poter trovare i testi "modificati" da Dylan
nei vari live, questo sito molto interessante:
http://www.dylyricus.com/
. Un saluto a tutti, Silvano.
Grazie per la
segnalazione, long live and prosper, Mr.Tambourine :o)
Bravo Mr.Tambourine man, finalmente qualcuno che rimette al proprio
posto tal Ardemgni, il cui “valore aggiunto” dal punto di vista
dell’analisi critica mi pare essenzialmente quello di essere parente di
Massimo Bubola. Non se ti ricordi di me, tempo fa polemizzammo
garbatamente circa l’eccessivo spazio “pubblicitario” dato ad
interpreti-cloni dylaniani che ritenevo piuttosto…vuoti di creatività e
banali imitatori, per usare un eufemismo. Ma ora non posso che
associarmi alle tue sagge parole con cui hai commentato un intervento,
quello appunto di Mr. Ardemagni, il quale senza peraltro possedere
credenziali significative e dall’alto dei suoi, diciamolo pure…acerbi 38
anni, si atteggia a gran guru dylaniano, sempre pronto con spocchia
insopportabile a trinciare giudizi ed esprimere opinioni, vomitando
veleno contro chi non la pensa come lui. E’ inaccettabile che
maggiesfarm debba sempre registrare le inutili polemiche di un ragazzo
che, peraltro ha scoperto il Verbo certamente quando noi lo ascoltavamo
da almeno vent’anni, menando fendenti a destra e manca per il solo gusto
di polemizzare. Ma questo è una talkin’ per emuli di Sgarbi e
frequentatori dell’Arena di Giletti, o un luogo di incontro per coloro i
quali desiderino liberamente esprimere le proprie opinioni?? Lo dico
senza polemica, anzi con un velo di socratico distacco, ma chi sarebbero
i nostalgici del cazzo??? Ma quanta boria e approssimazione in certi
giudizi…il più grande poeta del rock….Bob guarda avanti, slogan inutili
e superficiali. Quando questo giovanotto avrà voglia, vada ad informarsi
meglio su cosa ha significato quel disco con Suze & Bob nella neve
newyorkese, cosa ha rappresentato per intere generazioni di giovani
“idealisti” che su quelle canzoni ci hanno costruito un sogno di libertà
e rivoluzione (indipendentemente dal fatto che Dylan se ne fottesse o
meno della cosa). Caro Ardemagni quelle canzoni tanto care ai nostalgici
del cazzo, per milioni di giovani hanno contato molto, molto più di un
Time out of the mind; se tu non te ne sei accorto….beh peccato, giovane
come sei, hai tutto il tempo per recuperare il tempo perduto.
Enrico
Caro Enrico, vedo che
anche tu sei un "nostalgico del cazzo" come me, legato idealmente a
quella stupenda copertina di Bob in compagnia della scomparsa Suze
Rotolo. Certo Daniele a volte è come un fiume in piena e travolge tutto,
ma questo è solo il frutto della sua passione dylaniana. Io non ho
assolutamente cercato di mettere a posto Daniele, gli ho solo ricordato
di evitare frasi rivolte ad altri, gli ho suggerito (e non è la prima
volta) di esprimere solo la sua opinione evitando di sparare sui "vecchi
nostalgici" come noi. La cosa è amichevole, come giustamente deve
essere, e se qualche volta Ardemagni passa la linea di confine non lo
fucileremo per questo. Daniele suscita sempre dei vespai quando si
lascia andare, e questo genera botte e risposte che a volte sono
divertenti e non fan male a nessuno. A noi vecchi nostalgici del cazzo,
forniti di una maggiore esperienza nella militanza dylaniana, spetta il
compito di essere tolleranti e cercare di mitigare gli eventuali eccessi
dei dylaniani più giovani. Sappiamo tutti che a Daniele non piace per
niente Blood On The Tracks, e questo è capibile e legittimo, ma credo
che nemmeno lui pensi che Dylan sia diventato la leggenda che è per Time
Out Of Mind/ Tempest/ Shadows In The Night invece che per aver scritto e
pubblicato "The Freewheelin' Bob Dylan", "Higway 61 Revisited" e quel
capolavoro assoluto di "Blonde on Blonde". Se fosse nato in quegli anni
avrebbe anche lui "sentito" l'importanza di quelle canzoni. Naturalmente
tu hai tutto il diritto di sentirti "disturbato" da quelle definizioni
ardemagnane, e giustamente hai replicato. Io trovo questi scambi
piacevoli e pieni di sale, senza per questo privilegiare Daniele o
tenergli bordone quando si lancia in una delle sue piccole filippiche,
in fondo siamo tutti bene o male dei fans di His Bobness, qualunque sia
il Dylan che preferiamo. Spero di risentirti ancora, long live and
prosper, Mr.Tambourine, :o)
Lunedi 13
Luglio 2015
Albi, France - Le Festival Pause
Guitare, July 12, 2015
1. Things Have Changed
2. She Belongs To Me
3. Beyond Here Lies Nothin'
4. Don't Think Twice, It's All Right
5. Duquesne Whistle
6. I'll Be Your Baby Tonight
7. Pay In Blood
8. Full Moon And Empty Arms
9. Cry A While
10. Visions Of Johanna
11. 'Til I Fell In Love With You
12. Shelter From The Storm
13. Blind Willie McTell
14. Tweedle Dee & Tweedle Dum
15. Desolation Row
16. Ballad Of A Thin Man
Un saluto Mr. Tambourine e amici della
Fattoria,
In questi giorni, dopo essere stato a Lucca tra la folla spappolata,
assetata e accaldata nei "posti" in piedi, ho letto e sentito diverse
opinioni sugli ultimi show di Bob e su quello toscano in particolare.
Premetto subito, per chi ritiene importanti queste cose: sono un ragazzo
di vent'anni al suo terzo concerto dylaniano (Alcatraz e Mandela i
precedenti), che è andato a Lucca accompagnato da due amici un pò più
"veterani" (quasi una ventina di concerti del Nostro alle spalle
entrambi) e due amici quasi ventenni (un altro dylaniano al suo primo
concerto e un fan di De Gregori che non disdegna la buona musica);
voglio anche specificare che sono un musicista, che ho una discreta
conoscenza del lavoro e dell'evoluzione di Bob durante gli anni e che mi
diverto una volta all'anno a preparare un tributo che ripercorre
l'epopea dylaniana fino ai giorni nostri (come qualcuno di voi ha già
potuto vedere).
Personalmente sono rimasto piacevolissimamente colpito dallo show: i
musicisti più in forma e più affiatati, il "mitico" Stu lasciato
finalmente un pò più in sordina (o alle maracas), Bob, vero animale da
palcoscenico, che con una mano in tasca e una sul microfono è riuscito
comunque a esprimere un carisma impressionante (ogni frontman dovrebbe
aspirare a quella forza come obbiettivo, secondo me...). Sarà che
ultimamente sono molto in sintonia col Dylan contemporaneo (da "Oh
Mercy" in poi, diciamo), comunque ho apprezzato immensamente il poter
sentire quasi tutto "Tempest" suonato dal vivo e alcuni dei miei brani
preferiti di altri album, come "High Water" e "Love Sick".
Ma penso che questi commenti siano comuni un pò a tanti che hanno già
scritto. Ciò che mi ha lasciato allibito è una situazione in parte
rasente al paradosso... Quante altre volte durante la sua carriera Bob
dovrà cantare la parola "Change" perché la gente capisca che nulla,
soprattutto nell'arte, resta, o deve restare, com'è in questo istante?
Dopotutto il concerto stesso si è aperto proprio con "Things Have
Changed"; più chiaro di così! Io amo molto gli artisti che, consci di
ciò che stanno componendo nell'attuale (i Beatles ne sono un esempio
molto caratteristico), fanno ciò che sentono giusto e lo portano con sé
davanti al mondo. Bob l'ha SEMPRE fatto, fin dall'inizio, quindi perché
sorprendersi o lamentarsi? Sembra che dopo cinquant'anni certe persone
non si siano stancate di urlare "JUDAS"...
Concludo con una domanda: sapete mica dirmi dove si possono trovare i
testi "modificati" da Bobby durante i vari live? C'è qualche folle che
li raccoglie tutti?
Un saluto, un ringraziamento e un abbraccio a tutti!
Nicolò "Nightingale" Villani
( Nota di Mr.Tambourine:
La tua domanda sui testi è classificata "impossibile", soprattutto
perchè non sempre quando Bob canta nuove strofe gli inglesi e gli
americani riescono a capire cosa dice, forse riuscirebbero a districare
la matassa riascoltando un live-bootleg. Ogni tanto ho visto qualcosa in
proposito sul Forum di expectingrain.com, ma non sono al corrente di
altri siti che siano aggiornati sulle versioni dal vivo cantate da Bob,
anche perchè personalmente lo ritengo un "unearthly neverendingjob").
Ciao a tutti,
è la prima volta che scrivo e recensisco un concerto, non sono certo un
tecnico musicale, solo un appassionato di Dylan, ma dopo il concerto di
Lucca mi piacerebbe dire qualcosa.
Avevo saltato alcuni anni di concerti, mi sembra che dopo Pistoia di
qualche anno fa avessi deciso che non ne valeva più la pena.
Ero con amici non dylaniani (alcuni springsteeniani, figuriamoci!) ed
era stato difficile spiegare loro come facesse la band a suonare così
male e Bob a cantare così male, un rock-blues approssimativo, monotono e
mai coinvolgente, si diceva quella sera che qualsiasi giovane gruppo
blues locale potesse suonare molto ma molto meglio.
Ma veniamo a Lucca, sull'organizzazione e l'impossibilità di vedere
qualcosa dal settore in piedi ho letto già molte critiche che confermo,
sono solo riuscito ad intravedere a tratti uno degli schermi.
Il concerto mi è invece sembrato bellissimo, uno dei migliori da me
visti di Bob (una ventina credo) ma non solo, forse uno dei più
interessanti in assoluto.
Bob si è impegnato a cantare, alcuni pezzi sono stati bellissimi, anche
i due da Shadows, altri straordinari come Love Sick finale.
Vorrei però soffermarmi su un aspetto, forse un pò azzardato:
Sono architetto/artista e mi ha colpito l'aspetto minimalista degli
arrangiamenti e dell'interpretazione, secondo quella ricerca che
coinvolge tutte le arti da più di un secolo e che porta a togliere
anziché aggiungere, ad arrivare all'essenziale.
La musica non era rock, non era blues, non era folk, non era jazz, non
era swing, era tutto questo insieme ma anche qualcos'altro.
Soprattutto era il tentativo di non essere mai banale, la band così
bloccata nelle performance personali era funzionale a questo, evitare
ogni banalità, mai un assolo di chitarra di poco più di alcuni secondi
altrimenti scadiamo nel cliché rock, mai un giro di accordi completo
sennò diventa blues e si battono le mani e si inizia a ballare, mai uno
strumentista troppo in evidenza che allora è jazz, mai un ritornello
troppo riconoscibile che sennò iniziamo a cantare. Ma tutto questo
funzionava.
Non è stata musica ma Arte.
Danilo S.
Ciao Tamburine e innanzitutto grazie per
tenere costantemente aggiornato il sito.
Per parlare di questi concerti inizio con il parafrasare un altro
vecchio trombone che scriveva: "Scusate non mi lego a questa schiera:
morrò pecora nera!" (da "Canzone di notte n°2" di Francesco
Guccini).
Dylan non vado più a vederlo perche fondamentalmente l'ho visto tante
altre volte in una forma migliore, perchè lo show di adesso è monocorde,
con una band piegata a fare il tappetino sonoro al Nostro, e il tutto mi
intristisce tantissimo.
Vado ancora ai concerti (ieri per esempio ero a vedere John Hiatt al
carroponte), ma Dylan basta, 70/100 euro (un vero furto!) per il
biglietto, (magari x due) , preferisco spenderli per una cena fuori, e
magari quando torno a casa metto su
Blonde on Blonde oppure Oh Mercy, (sono più giovane di te!), sennò dieci
cd, oggi costano così poco e c'è ancora tanta bella musica da scoprire,
senza per forza buttarsi su Fedez.
E' giusto, e anche bello, che ci siano giovani che vadano ancora vedere
Dylan, si può essere anche tifosi della propria squadra anche quando
gioca male, ma non si è costretti per forza ad andare allo stadio.
Caro Bob, continuo a comprare i tui dischi, rimarrai sempre il mio
preferito, ma ai concerti no grazie, a mai più.
Alessandro
Caro Alessandro, la
tua è una opinione rispettabilissima, e nemmeno credo tu sia il solo a
pensarla così. Naturalmente qualcuno che ben conosciamo te ne direbbe di
tutti i colori, comunque ricordati, quando vai a dormire, di mettere la
copertina di Freewheelin con Bob e Suze sotto il cuscino
:O)))))))!!!!!!!. Long live and prosper, Mr.Tambourine, :o)
Grazie per la
segnalazione e per l'articolo che narra la storia di LARS in maniera
completa. Long live and prosper, Mr.Tambourine, :o)
Domenica
12
Luglio 2015
San Sebastian, Spain - Donostia Arena,
July 11, 2015
1. Things Have Changed
2. She Belongs To Me
3. Beyond Here Lies Nothin'
4. Workingman's Blues #2
5. Duquesne Whistle
6. Waiting For You
7. Pay In Blood
8. That Lucky Old Sun
9. Tangled Up In Blue
(intermission)
10. High Water (For Charley Patton)
11. Simple Twist Of Fate
12. Early Roman Kings
13. Forgetful Heart
14. Spirit On The Water
15. Scarlet Town
16. Soon After Midnight
17. Long And Wasted Years
18. Autumn Leaves
Mi chiamo Mercuzio e vorrei tornare
brevemente sulla questione, a mio avviso cruciale, della pretesa dieta
vegetariana condotta dal nostro amato Song and Dance Man.
A sfatare le petulanze del buon Ardemagni, oltre alle considerazioni,
ineccepibili e filosofiche, di Sir Eglamore e alla testimonianza
importantissima di un amico dell’amico del cognato del simpatico Simone
che ha visto Bob all’Ipercoop di Orbetello acquistare prosciutto crudo,
c’è questa rara fotografia (intitolata El Pescador) scattata in privato
negli anni ’80:
Nell’espressione di Bob (“Che figo che sono! Sarai almeno 2 kg, ti
infilo subito nel forno”) non si riesce a cogliere quel processo
doloroso di crescente consapevolezza per la sofferenza animale, maturato
negli anni ’80, di cui ci parla l’Ardemagni.
Ce poi un’altra immagine, ancora più esplicita e rara (intitolata The
Butcher’s Boy), scattata alla Sagra del Bisonte di Jackson in Wyoming
pochi anni fa:
Anche in questo caso l’espressione entusiasta di Bob di fronte a una
costata di 3 kg stride con quanto raccontatoci da Ardemagni. Pare che
Bobby abbia accettato l’invito del Jackson Buffalo Meat Festival per un
compenso di 420 dollari, non molto a dire il vero, ma, si sa, il Maestro
è molto sensibile a questo argomento. Su 420 dollari non ci sputa di
certo. Raccontano anche che si sia recato a Jackson da solo in corriera
per non erodere il suo magro onorario.
Ma c’è un altro episodio che la dice lunga sul Dylan preteso
vegetariano. Siamo a Stoccolma nel 2000, per il concerto alla Globe
Arena del 18 maggio. Il Vate è piuttosto risentito per i Nobel mancati
e, già che è sul posto, decide di andare a rampognare di persona. Si
dirige pertanto all’antica e prestigiosa università di Uppsala (due P
prima di una S solo i vichinghi son capaci di metterle), in compagnia
del povero Larry Campbell. Il direttore lo accoglie con grandi onori e,
nel tentativo di accomodare l’incresciosa questione, gli mostra le opere
custodite nella galleria d’arte dell’università. Fra un mugugno e
l’altro par di capire che Bob apprezzi Banco di Macelleria con Fuga in
Egitto di Pieter Aertsen, un pittore fiammingo del 1500. Gli altri
dipinti infatti non li guarda nemmeno:
Dice di volerlo comperare. Lo vorrebbe mettere in cucina. Così Bob tira
fuori dallo stivale 170 dollari e li appoggia sul tavolo. Sorridendo il
direttore dice “No, Mr. Dylan, si tratta di ben altre cifre”. “200
posson bastare?” fu la risposta di Bob. Imbarazzatissimo il direttore
spiegò che in ogni caso non aveva il potere di vendere un pezzo della
collezione, tantomeno di stabilirne il prezzo.
“Me lo dipingerò io, se le cose stanno così” Bob si alzò stizzito, girò
le spalle e se ne andò boffonchiando: “Ye, fucking penny pinching of a
Norman”.
Lo so per certo perché una mia zia emigrata in Svezia ha assistito
personalmente all’imbarazzante episodio; era la signora delle pulizie
che proprio in quel momento stava ramazzando sotto la sedia del
direttore.
Il vegetariano Ardemagni lo vorrebbe un dipinto del genere nella sua
cucina?
E poi ancora. Dobbiamo fingere di ignorare l’esistenza della strofa
inedita di Highlands? Una canzone che è unanimemente accettata come
autobiografica. Si tratta della strofa in cui Bob, rivolgendosi
all’impertinente cameriera, la ammonisce così: “Oooh woe is me, oooh woe is thee
in such a restaurant I don’t want to be.
If you have not a bloody steak for me
waitress, you will be hanged on yonder tree”
Non dimentichiamo poi che alla fine la pietanza ordinata da Bob nella
divertente storiella è a base di uova. Quegli strani fragili oggetti da
cui, se dimenticati in frigo, potrebbero, mi dicono, alla fine nascere
dei pulcini.
E’ sufficiente? Quindi per favore, caro Ardemagni, la smetta di
raccontar Bubbole o finirà all’inferno dove dovrà poi sfamarsi di
fiorentine al sangue ascoltando Blood On The Tracks in cuffia per
l’eternità.
Saluti, Mercuzio
Caro Mercuzio, chissà
perchè ho la sensazione che tu ti guadagni da vivere facendo il
cacciatore di draghi. Sei sempre sorprendente e simpatico e la tua
ironia e fantasia sono inarrivabili, sei capace di inventarti storielle
come questa che, anche se non hanno un fondo di verità (non esiste
nessun Jackson Buffalo Meat Festival) sono sempre curiose e divertenti.
Credo che anche l'amico Daniele avrà capito chi è il tuo alias e
probabilmente farà un bel sorriso come ho fatto io leggendo le tue
parole. Ti ringrazio per aver aggiunto un'altro pezzo ai tuoi numerosi
fantascritti per la Fattoria. Fa la la-n-fa, da-n-da da-n-fa, lanky down
dilly, Mr.Tambourine, :o)
Sabato 11
Luglio 2015
Quattro
nuove date a Novembre in Italia
Talkin'
9607 - notdarkyet
Oggetto: Ancora in Italia
Caro Mr. Tambourine,
immagino tu già lo sappia: Dylan sarà di nuovo in Italia a novembre:
18 e 19 Novembre a Bologna, Auditorium Manzoni
21 e 22 Novembre a Milano, Teatro degli Arcimboldi
I biglietti sono in vendita da questa mattina su
Ticketone.
Caro Tamburino, secondo me hai sgridato troppo severamente il piccolo
Daniele.
Non era brutta la sua recensione è che lui vede cose che gli altri
faticano a vedere. Sarà un profeta? Un profeta nella mesta e
cattolicissima Brescia? Pare strano però tutto è possibile.
Sul tono invece, quell'eccessiva e fastidiosa vis polemica che pervade
ogni scritto del Danielino, non c'è molto da dire: sono chiaramente gli
effetti di quel suo ostinarsi a brucar verdura. Un pò l'invidia, un pò
l'essere continuamente presi in giro e si diventa rancorosi. Come i
nani* (*ATTENZIONE a tutti i buonisti: trattasi di citazione del sommo
poeta Faber).
Certo che, lasciamelo dire, un bresciano che rinnega lo spiedo con gli
uccellini è un vero snaturato e dovrebbe fare la fine di Socrate o di
Oscar Wilde.
Comunque, dai, perdono per questo formidabile scassambrella. Senza i
suoi divertenti scritti cosa sarebbe Maggie's Farm?
Perdono sí, ma a una condizione: che ci scriva subito qualcosa su Blood
On The Tracks.
Io dal canto mio, se tu Tamburino vorrai, potrò invece inviarti dei
nuovi aneddoti su Bob e i Folksingers.
Sir Eglamore
Io ho capito tanto tempo fa l'amico Daniele e da allora leggo i suoi
scritti senza nessun tipo di rancore, anzi, ti dirò che provo simpatia
per il suo Dylan-integralismo. Daniele ha una fede assoluta in Dylan e
nella sua visione del Nostro e questo a volte lo fa slittare in curva
uscendosene con frasi che potrebbero far girar i cosidetti a molti fans
che si riconoscono in quelli che amano la copertina di "The Freewheelin'
Bob Dylan" o nei cosidetti "nostalgici del cazzo", ma credimi, non lo fa
apposta, lui non vuol offendere nessuno, lui vuole solo che nessuno
parli male di Dylan. Vedo tratti di Socrate in Daniele, ma non me la
sento di fargli bere la cicuta, Maggie's Farm perderebbe delle
simpatiche polemiche e questo non è giusto. Quando mi dice "nostalgico
del cazzo" o che vado a dormire con sotto il cuscino di "The
Freewheelin' Bob Dylan" è vero, solo che lui non lo sà e io non glielo
dico, anche se ha ragione. E' giusto essere integralisti ma è lo stesso
giusto essere un nostalgico del cazzo, che ci devo fare, sono nato
prima e sono cresciuto con Blowin' ,Tambourine, Like a Rolling, Highway,
Watchtower, Hurricane, la Rolling Thunder, quindi per forza di cose
quello è il Dylan che mi è rimasto nel cuore, pur senza disprezzare
l'attuale Dylan sono legato al Dylan del passato, ma "nostalgico del
cazzo" mi fa sorridere invece che arrabbiarmi, cazzo.....è la verità!
Concordo con te nell'obbligarlo a scrivere un saggio su Blood On The
Tracks, :o)))))))))))))))). Resto sempre in attesa dei tuoi scritti,
anche se chi non ti conosce corre il rischio di prenderti troppo sul
serio! Long live and prosper, Mr.Tambourine, :o)
1. Things Have Changed
2. She Belongs To Me
3. Beyond Here Lies Nothin'
4. Workingman's Blues #2
5. Duquesne Whistle
6. Waiting For You
7. Pay In Blood
8. Full Moon And Empty Arms
9. Tangled Up In Blue
(intermission)
10. High Water (For Charley Patton)
11. Simple Twist Of Fate
12. Early Roman Kings
13. Forgetful Heart
14. Spirit On The Water
15. Scarlet Town
16. Soon After Midnight
17. Long And Wasted Years
18. I'm A Fool To Want You
Intervengo in difesa di Daniele Ardemagni
che secondo me ha perfettamente ragione. Anch'io sono stufo di vedere ai
concerti di Bob attempati signori che borbottano con le mogli sul fatto
che non riconoscono le canzoni, che la voce è cambiata, che non ha fatto
Hurricane etc etc. Io credo che se non si conosce un artista si debba
stare a casa, non si va solo perché è un nome noto o perché da
ragazzotto hai ascoltato qualche canzone.
Grazie, Nicola Ciompi.
Caro Nicola, cosa
suggeriresti per queste persone, la fucilazione potrebbe essere una
giusta punizione????? Long live and propsper, Mr.Tambourine, :o)
Una precisazione..o forse anche due o
tre: per "nostalgici del c.... che farebbero meglio starsene a casa a
guardarsi la copertina di "The freewhellin'" non intendo offendere chi
ha una certa età e conoscenza del Mito di Dylan, ma chi continua ad
ostinarsi ad andare ai suoi concerti solo per poi criticarli...se non
talvolta criticarli ancor prima di vederli. Nessuno obbliga nessuno ad
andarci e come ripeto farebbero meglio per loro stessi starsene a casa o
andare a vedere altri. Ripeto, opinione mia..."farebbero meglio" non
"devono"...ognuno è libero di fare ciò che gli pare. Non ritiro nulla di
ciò che ho detto; mi spiace se qualcuno si può essere sentito tirato in
ballo o offeso ma credo sia ora di smetterla di andare ai concerti di
Bob col pregiudizio che tanto non piacerà. Qui non è solo questione di
entusiasmo di adolescenti (e non solo) o di chi come al solito aspetta i
classici che non arrivano...e se arrivano non sono mai come ci si
aspetta ma, parlando di chi Dylan lo conosce altrettanto bene come te
Mr.Tambourine e altri della tua generazione, c'è il solito spaccato in
due: chi è restato fermo ai '70 e da lì non si è più schiodato, ma
insiste ad andarlo a vedere per poi trovare sempre il capro espiatorio
per criticare e denigrare (facendo poi del loro giudizio la "verità
assoluta" sulla qualità del concerto) e chi invece ha accettato e
apprezzato il Mito nei suoi cambiamenti durante la sua carriera
artistica. I primi sicuramente non faranno mai provare interesse verso
Bob alle nuove generazioni (fortunatamente poco meno di vent'anni fa non
ho incontrato nessuno di questi "professoroni"), i secondi sono quelli
che, al contrario, sanno e sapranno far incuriosire chi è arrivato dopo
di loro. Ci sono artisti che ho amato, ma che col passare degli anni non
mi dicevano più nulla, soprattutto nei live...così ho smesso di andarli
a vedere ma con questo non degrado e faccio lo snob parlando dei loro
lavori attuali o delle loro scelte live più recenti...se un'artista non
emoziona più e non ti da quello che ti aspetti mi pare più che logico
evitare di andarlo a vedere e tenerlo nei propri ricordi così come ci
piaceva. Spero di aver fatto chiarezza su ciò che ho scritto nella
recensione del concerto di Torino...fermo restando che non cambio la mia
opinione ("opinione" e non "giudizio"..mettiamolo in chiaro) su ciò che
ho scritto. Buona vita e buona musica.
Daniele Ardemagni "Ardez"
Caro Daniele, la mia
voleva essere solo una piccola tiratina di orecchie per dire che anche
evitando la frase di quelli che dovrebbero stare a casa a guardare la
copertina di Bob e Suze il succo ed il senso della tua bellissima
recensione non sarebbe cambiato di una virgola, idem per i nostalgici
del cazzo. Quindi avrai capito che io non ho ritenuto non valida o
peggio ancora brutta o non adatta la tua recensione, tutt'altro. Le cose
che scrivi ti sgorgano dal cuore e lo si capisce benissimo, sono sincere
e spontanee, ma a volte il tuo bellissimo entusiasmo (entusiasmo che ti
invidio) ti prende la mano e così aggiungi quella frase che non serve a
niente solo perchè desidereresti con tutta l'anima che tutti vedessero
Dylan con i tuoi occhi. Certamente questa cosa è bellissima e se senti
uno che non la pensa esattamente come te ti scatta il dubbio che questo
sia un "maledetto denigratore", invece è solo uno che la pensa in modo
diverso e se lo scrive o lo dice in modo civile non credo ci sia niente
di male. Sono perfettamente d'accordo con te che ci sono tante persone
ai concerti che disturbano perchè non riconoscono la canzone e chiedono
a tutti finchè non hanno la risposta giusta, ma non tutti coloro che
vanno a vedere un concerto conosce a menadito il lavoro dell'artista che
c'è sul palco. Ai concerti si possono vedere diverse tipologie di
persone, e molte di queste sono purtroppo negative, ma il fatto è che ci
sono, esistono e non si può eliminarle, bisogna avere la pazienza di
tollerarle e l'intelligenza per capire e scusare la loro ignoranza.
Rimani così amico Daniele, la tua purezza dylaniana potrebbe essere un
esempio anche per quelli come me, quelli "vecchi" o "anziani" ai quali
viene il groppo alla gola vedendo questo Dylan così trasformato e così
lontano dal Mito che hanno conosciuto ed idolatrato quando erano giovani
come lo sei tu ora. Certamente fra queste persone ce ne saranno molte
alle quali questo Dylan non piace, ed ugualmente non riescono a non
andare al concerto, altri hanno detto basta e non ci vanno più, altri
hanno apprezzato i cambiamenti degli ultimi anni e si godono ancora il
Nostro con gioia ed allegria. Ci sono fans diversi così come in questi
cinquant'anni di carriera ci sono stati Dylan diversi, è la legge
dell'evoluzione umana, alcuni si fermano ed altri vanno avanti dove i
primi non arriveranno mai. I professori sono quelli che insegnao agli
altri come si devono fare le cose, i Maestri invece mostrano ai
professori come si fanno quelle cose. Rallegrati, ne hai ben donde,
Dylan è sempre ed ancora un Maestro! Long live and prosper,
Mr.Tambourine, :o)
Giovedi 9
Luglio 2015
Granada, Spain - Palacio de Deportes
de Granad, July 8, 2015
1. Things Have Changed
2. She Belongs To Me
3. Beyond Here Lies Nothin'
4. Workingman's Blues #2
5. Duquesne Whistle
6. Waiting For You
7. Pay In Blood
8. I'm A Fool To Want You
9. Tangled Up In Blue
(intermission)
10. High Water (For Charley Patton)
11. Simple Twist Of Fate
12. Early Roman Kings
13. Forgetful Heart
14. Spirit On The Water
15. Scarlet Town
16. Soon After Midnight
17. Long And Wasted Years
18. Autumn Leaves
Potrei riassumere il tutto con qualche aggettivo:
strepitoso..fantastico...sublime...perfetto.
Ma innanzitutto i miei compagni di concerto...un amico di fb e una
ragazza (tantissimi ragazzi e ragazze fra i 15 e i 25 anni fra il
pubblico) che ha..trascinato suo papà al concerto entrambi per la prima
volta. Quindi una sedicenne col padre, un cinquantenne e un trentottenne
(io) ad applaudire questo live che fra i 15 visti è quello che rischia
la perfezione più di tutti...perfetto sarebbe stato se ci fossero state
almeno due songs con la chitarra imbracciata da Bob. La location di
Torino (pala Alpitur) forse era la meno adatta se confrontata alle altre
tre date italiane, ma ottimi fonici, una band eccezionale, un Bob in
grande forma vocale e delle canzoni fantastiche lo hanno saputo rendere
bello lo stesso. Inutile fermarci sulla set-list che tutti conosciamo
(anche se con accorgimenti agli arrangiamenti rispetto al 2013) ma le
versioni di Things Have Changed introdotta da un gong e da un boato del
pubblico, She belong To Me, l'amara dolcezza di Workingman's blues, la
potenza quasi hard-rock di Pay in blood hanno impiegato poco a
trasformare questo live in uno show memorabile. Tangled Up In The Blue è
stata superlativa prima di salutarci per una ventina di minuti con
l'omaggio a Sinatra con Full Moon And Empty Arms dal cantato perfetto.
Grande entusiasmo soprattutto fra gli under 30/40 e i giovanissimi...ma
non solo. Gli altri farebbero meglio a starsene a casa a guardarsi la
copertina di Dylan con Suze abbracciati davanti al furgone Vw. La
seconda parte vede un piccolo cambio di scenografia..scompare l'occhio
di Horus e una serie di luci teatrali/cinematografiche dal sapore
felliniano fanno da padrona sul palco e Bob con la "nuova" voce incanta
e fa esplodere il pubblico alla fine di ogni pezzo...che sia High Water
o Simple twist Of Fate...che siano le dark Scarlet town o Forghetful
Heart o gioielli come Soon After Midnight, la splendida e potente Long
and Wasted Years (tutte rivestite leggermente di un nuovo arrangiamento)
o l'omaggio a Prevért/Sinatra con Autumn Leaves, col pubblico adorante
ormai sotto il palco, non importa...questo è un concerto dove tutto si
sposa perfettamente : canto, poesia, arrangiamenti, set-list,
scenografia e soprattutto...nessun effetto nostalgia...Dylan non è un
"replicante" delle sue hit...ragazzi con cellulari e I-pod che
immortalano il più grande nei due bis trionfali: Blowin' e Love Sick.
Concerto terminato, poche parole, un frettoloso ringraziamento al
pubblico in estasi e qui si finisce..una domanda del mio amico alla
sedicenne Greta molto emozionata dopo lo show, "un punteggio da 1 a 10"
e lei con le immagini di questo live strepitoso, sopra alla norma di
molti che ho visto (insieme a quello di Brescia del 2001...ma quella era
un'altra pagina dylaniana), ha chiesto "posso andare oltre il 10?".
Questa risposta per me è valsa molto più di molte belle recensioni o dei
soliti nostalgici paranoici del cazzo, considerando che molte sue
coetanee erano si presenti con grande entusiasmo al concerto, ma altre
impazziscono per spazzatura come One Direction, Fedez e gli ultimi
prodotti preparati a regola d'arte per vendere usciti dai vari X-factor,
Amici e roba simile. Bob guarda avanti...don't look back, come ha
cantato anche stasera...e se lo fa lo fa a modo suo. Brava Greta e bravi
ai tuoi coetanei presenti..e anche ai miei che lo hanno scoperto con
Time Out Of Mind e continuano a stupirsi e amare il più grande poeta del
Rock..e non solo. A presto Bob e may you stay forever young...al di là
dell'anagrafe. Magari la prossima volta piazzaci un salutino...ma va
bene così...eri divertito e noi pure! (unica nota stonata i panzoni
della security..ma con uno show così ci si dimentica alla svelta anche
di piccoli incidenti).
Daniele Ardemagni "Ardez"
Caro Daniele, scusami
se intervengo, ma vorrei, senza offesa, darti una tiratina d'orecchie.
Infelicissima la tua frase "Gli altri farebbero meglio starsene a casa a
guardarsi la copertina di Dylan con Suze abbracciati davanti al furgone
Vw". Io sono uno di quelli, conosco Dylan da allora (purtroppo sono
molto più vecchio di te, credo di sapere qualcosina in più su Bob
rispetto ai fans più giovani, e permettimi di stendere un velo pietoso
sull'aneddoto di Greta che a 16 anni non può conoscere Bob meglio di un
fan che lo segue da cinquan'anni. Che sia stata presa dall'entusiasmo
farà certamente piacere a tutti, ma non credo possa essere portata ad
esempio per la valutazione di un concerto di Dylan. Greta sarà
senz'altro brava, ma non esageriamo, non che non sia degna di fiducia,
ma credo vada soltanto presa con beneficio di inventario data la sua
giovane età da coloro che sono i "soliti nostalgici paranoici del cazzo".
E' giusto che tu esprima in piena libertà le tue impressioni ed
opinioni, descrivi perchè ti è piaciuto il concerto e cosa ti è piaciuto
di Bob e dello show, ma la cosa dovrebbe finire lì, consigliare a gente
più anziana di te di stare a casa a guardare la copertina di "The
Freewheelin' Bob Dylan" lo trovo di cattivo gusto, l'intelligenza è una
bella cosa, ma anche l'educazione è altrettanto bella! Sono felice che
il concerto ti sia piaciuto e ti abbia entusiasmato, ma questo non ti dà
il diritto di denigrare coloro che la pensano diversamente da te. Long
live and prosper, Mr.Tambourine, :o)
Ho letto l'articolo del giornalista
Francesco Merlo.
http://www.francescomerlo.it/2015/07/01/a-caracalla-dove-roma-ridiventa-roma-dylan-contro-dylan-tradisce-frank-sinatra-e-se-stesso/#comment-411111
Recensione realistica, non banale. Amo Dylan, forse lo conosco meglio di
Merlo, ma è sempre costruttivo leggere opinioni diverse dalla propria.
L’alternativa di questi giorni è leggere articoli osannanti Dylan ma
piatti, che sembrano preparati prima del concerto, di giornalisti che
forse nemmeno eran presenti. Quindi grazie: a lui per l'onesta opinione,
a voi farmers che ce lo proponete.
Andrea Dal Min
Francesco Merlo nel suo articolo pubblicato su repubblica (sopra trovate
il link alla versione sul suo sito perchè quello di Repubblica era
riprodotto solo in parte) ha dimostrato di essere un conoscente
del Dylan Artista, Personaggio, Mito e del suo lavoro. Anch'io lo
trovato coerente e piacevole da leggere, al di là del fatto se condivido
o meno quello che ha scritto. Long live and prosper, Mr.Tambourine, :o)
Mercoledi
8 Luglio 2015
Rome, Italy - Terme di Caracalla, June
29, 2015
di Paolo Manclossi
Per chi segue i concerti del nostro dal suo esordio a Verona nel maggio
1984, la standardizzazione della sua set list rappresenta una novità
accettata tranquillamente. Vuoi per il fatto che nelle sue discese nella
penisola, dal nord al sud, isole comprese, penso che ci sia stato modo
di ascoltare buona parte del suo repertorio. Ma Dylan non è mai stato
simile a se stesso. La ripresentazione di una set list abbastanza
blindata può risultare monotona, anche se per esempio si confrontano i
concerti recenti con i tre dell'Arcimboldi, non si possono non notare
delle diversità interpretative oltre che delle sfumature strumentali che
rendono le varie esecuzioni sostanzialmente differenti. Fortunati a
Roma...l'ultima volta fu grande la sorpresa per i due concerti con set
list completamente differenti e una trentina di brani che hanno fatto la
felicità dei fortunati presenti. Alllora qualcuno si lamentò perchè la
set list di allora era completamente diversa. Probabilmente Dylan se ne
è ricordato ed alla trentina dell'altra volta ne ha aggiunti come
novita' i 16/17 che fanno di questo tour una bellissima conferma per un
musicista inarrivabile.
_____________________________________________________________________________________________________________________
Talkin'
9601 - bibo2003
Ciao a tutti.
sono anni che non intervengo nel sito. Sono anni che non vedo più Bob
Dylan dal vivo (2009) anche se continuo a sentirlo, ad emozionarmi o a
rimanere dubbioso, a seguire ogni sua uscita discografica, leggere il
sito...
Scrivo perchè mi ha colpito veramente molto l'articolo di Francesco
Merlo su Repubblica. A Merlo il concerto di Roma non è evidentemente
piaciuto, ma non è questo il punto.
L'articolo affossa totalmente Bob Dylan in maniera arrogante. Secondo il
giornalista, infatti, il nostro è invecchiato e per questo porta il
cappello, per nascondere il viso a se stesso e alla folla, non si degna
di visitare le Terme di Caracalla, infiamma il pubblico solo quando
suona con l'armonica a bocca.....
Ora, Dylan può anche non piacere, ci mancherebbe.. ma mi domando che
senso abbia un articolo così: a livello vocale non era a questi livelli
da molto tempo ma capisco che a chi non lo conosce bene non faccia una
buona impressione. Quanto ad armonica a bocca e cappello non comprendo
proprio il senso dei rilievi: da sempre il pubblico di Dylan ama gli
assoli di armonica, da sempre Dylan porta cappelli (anche quando di anni
ne aveva la metà!!. Quanto alla mancata visita alle Terme uno può
pensare che Dylan si è perso un' occasione per vedere qualcosa di bello,
il lettore che il giornalista ha avuto qualcosa di futile su cui
scrivere.
Bizzarro il destino di Dylan. Inseguito al limite dello stalking perchè
si isolava negli anni settanta viene ancora giudicato a 74 anni perchè
vuole isolarsi.
L'articolo potrebbe osservare la passione di un uomo di 74 anni che ama
ancora fare musica sera dopo sera e che proprio non pensa a coltivare il
suo mito... invece di evidenziar in negativo aspetti che da sempre hanno
reso mitica la figura di Dylan. Un articolo che trovo fuori tempo,
scorretto, soprattutto inutile.
E se Dylan andasse preso così come appare proprio come dovrebbe essere
per tutte le persone? Già, ma questo è un ragionamento che che si fa
solo quando si ama e Merlo ovviamente non ama Dylan...
Noi si. Mondi diversi...
Franco Avalli
Caro Franco, grazie di
esserti fatto sentire dopo anni, e grazie perchè segui sempre il sito.
Non crucciarti per il giornalista Merlo, probabilmente ha scritto e
descritto quello che è il suo di Dylan, e la sua attuale valutazione di
un concerto di Dylan che, non dimentichiamo, anche se il Sig. Merlo è un
giornalista professionista che scrive su Repubblica, è e rimane sempre e
soltanto la sua opinione, più o meno condivisibile. Certo a molti
dylaniati l'articolo non sarà piaciuto, ma questo bilancia chi esagera
in senso opposto. Recensire un concerto di Dylan è una cosa impossibile,
personale ed a volte inutile. Un concerto di Dylan è qualcosa di più di
un concerto da recensire, ma non chiedermi di dirti cos'è perchè non te
lo saprei dire.....quindi essendo più di un concerto necessita di un
metro differente da quello usato per altri concerti di altri artisti.
Dylan ha 74 anni, è un artista unico e quindi è inutile cercare di
catalogarlo, etichettarlo, giudicarlo o descriverlo. Dylan è da prendere
così com'è senza discutere, altrimenti, se non sopporti le sue stranezze
non andare a vederlo e non giudicarlo. Anche nella ripetizione Dylan
riesce ad essere diverso, in bene o in male, dipende dalle serate. Però
lasciamo a tutti il diritto di dire la loro, questo è il bello, anche se
qualcuno scrive cose che ci fanno incazzare. Sapessi quante stronzate
giornalisti non molto competenti hanno scritto su Bob
Dylan..........certi articoli non me la sono sentita di linkarli perchè
era delle vere miserie. Questo Sig. Merlo, per quanto tu lo trovi
arrogante e non ti sia certamente piaciuto non mi sembra tanto
spovveduto su Dylan, ha una sua opinione che potremmo non condividere ma
certamente rispettare, perciò non prendertela, parafrasando il Sommo
poeta, non
ragionar di lui, ma guarda e passa».
Comunque, per coloro
che non avessero letto l'articolo di Merlo, ecco un link dove si può
trovarlo:
Il Meteo protagonista della musica: Bob
Dylan il più ispirato
clicca qui
Martedi 7 Luglio 2015
Madrid, Spain - Barclaycard Center
(Palacio de Deportes), July 6, 2015
1. Things Have Changed
2. She Belongs To Me
3. Beyond Here Lies Nothin'
4. Workingman's Blues #2
5. Duquesne Whistle
6. Waiting For You
7. Pay In Blood
8. Tangled Up In Blue
9. Full Moon And Empty Arms
(intermission)
10. High Water (For Charley Patton)
11. Simple Twist Of Fate
12. Early Roman Kings
13. Forgetful Heart
14. Spirit On The Water
15. Scarlet Town
16. Soon After Midnight
17. Long And Wasted Years
18. Autumn Leaves
Come ormai faccio da anni sono andato a
sentire il ns. Bob.
Prima impressione, dopo il set di De Gregori, artista che stimo
moltissimo, con una band di 11 elementi, mi sono reso conto della grande
differenza di sound quando dopo di lui è apparsa la band di Dylan. Per
carità non voglio fare paragoni però anche se non ne avevo bisogno,
nell'immediato è la sensazione che ho provato. Quello che penso e che
non capisco fino ad un certo punto, scusate ma caro Bob dai più spazio a
quei grandi musicisti che ti accompagnano, d' accordo sei tu la STAR
però però però........ Venendo al concerto devo dire che molta gente che
era seduta vicino a me, non capiva assolutamente cosa lui stesso
suonando. Ho trovato il pubblico forse un pò sorpreso, imbarazzato,
forse molti si aspettavano le sue canzoni più famose. Della serata mi è
piaciuta Things have changed in apertura . Workingman's Blues quasi
recitata, creando una bellissima atmosfera. Simple twist of fate
magistralmente arrangiata grande pezzo. Wainting for you valeva il
prezzo del biglietto da sola. Nota dolente una Spirit on the water che
dopo 20 secondi di ascolto avrei preferito scappare da Lucca, una
accozzaglia di note buttate giù alla peggio. Da dimenticare.
Marcello
Caro Mister Tambourine,
ti mando qualche impressione, inevitabilmente soggettiva, a proposito
del doppio concerto del 1 luglio, che, tra qualche polemica, ha aperto
il Lucca Summer Festival.
Dunque, vediamo. La parte migliore della serata è stata per me quella
nella quale ha suonato un Francesco De Gregori visibilmente emozionato:
“Voi non sapete come sono felice di stare qui stasera. Anzi... ve lo
immaginate...”, sono le prime parole che pronuncia quando sale sul
palco, prima di iniziare a suonare una delle mie canzoni preferite di
sempre, Il canto delle sirene. L'emozione ad ogni modo gli fa bene, e
così lui ci regala sessanta minuti nei quali suona (accompagnato da un
gruppo di strumentisti affiatati e partecipi, guidati dal “capobanda”
Guido Guglielminetti) e canta al meglio, riuscendo ad emozionare e, per
quel poco che ho potuto cogliere qua e là, facendosi apprezzare anche da
quanti, arrivando dall'estero per ascoltare Dylan, De Gregori non
sapevano nemmeno chi fosse (qualcuno dice che un pò gli ricorda Gordon
Lightfoot, mah...). Dopo di che ci saluta lasciandoci, parole sue, “in
buone mani”.
Così dopo il Principe, sono pressappoco
le nove e mezza, arriva il Bardo, che ci regala le 20 canzoni che, con
rarissime eccezioni, porta in scena tali e quali da un paio d'anni. Cosa
si può dire che non sia già stato detto meglio di me da altri?
Probabilmente nulla, e dunque cerco di essere breve. Il buon vecchio Bob
a me è parso vocalmente ed emotivamente in forma, ed essere presenti a
un suo concerto è sempre e comunque un'esperienza intensa e a suo modo
unica alla quale, nei limiti del possibile, non rinuncio. Come lo
sarebbe, ad esempio, essere presenti mentre il Perseo di Benvenuto
Cellini prende forma (non so se l'immagine mi viene in mente perché
siamo in Toscana o per il caldo da fornace che c'era quella sera). Ma se
Cellini avesse lavorato centinaia di volte alla stessa statua, bè, credo
che dopo un pò persino l'opera straordinaria di quel genio sarebbe
venuta un pò a noia e probabilmente ci saremmo stancati di starlo a
guardare, anche se, certo, il risultato non sarebbe mai esattamente “lo
stesso” della volta precedente. Insomma, penso di condividere, nella
sostanza, il paragone che è stato proposto qui il 4 luglio con il “re
maggiore” di John Cage.
Nonostante questo, il Bardo a tratti riesce comunque ad emozionarmi (a
dispetto di una band troppo “automaticamente perfetta” per i miei gusti,
come ho già avuto modo di dire in altre occasioni): quando canta Tangled
up in blue, ad esempio; oppure Scarlet town, o la straordinaria,
durissima versione di Love sick che chiude la serata. In altri momenti
tendo un pò a distrarmi (con Full moon and empty arms, ad esempio, anche
se Dylan la interpreta con molta partecipazione; o con Autumn leaves,
che pure Dylan canta molto bene). Però mi pare che, alla fine, abbia
ragione Simone quando, in un intervento pubblicato qui ieri, scrive che
quello che conta è aver visto “un Dylan che sembra aver trovato una sua
dimensione”. Ecco, quella sera a Lucca a vedere e ad ascoltare quel
Dylan c'ero anch'io. E per quel che mi riguarda davvero non è poco.
Un caro saluto a te e a tutti gli amici che frequentano Maggie's Farm.
Giorgio Brianese
Zaragoza, Spain - Pavilion Prince
Felipe, July 5, 2015
1. Things Have Changed
2. She Belongs To Me
3. Beyond Here Lies Nothin'
4. Workingman's Blues #2
5. Duquesne Whistle
6. Waiting For You
7. Pay In Blood
8. Tangled Up In Blue
9. Full Moon And Empty Arms
(intermission)
10. High Water (For Charley Patton)
11. Simple Twist Of Fate
12. Early Roman Kings
13. Forgetful Heart
14. Spirit On The Water
15. Scarlet Town
16. Soon After Midnight
17. Long And Wasted Years
18. Autumn Leaves
Ciao Mr. Tambourine,
appena rientrato dal concerto di Lucca, dò sfogo alle mie osservazioni e
critiche.
Prima di tutto, due parole su De Gregori; Ha scaldato il pubblico più di
Dylan, sentiva la serata e lo ha anche detto all'inizio, poi si è
lanciato in una bella esibizione, finale da brivido con "La Donna
Cannone" e "Rimmel". Applausi. Il principe è sempre il principe !
Su Lucca mi sono già espresso in passato, è sempre bellissima e continua
a piacermi, dalle mie parti a mezz'ora da casa, fanno un festival simile
al LUCCA SUMMER e a volte gli artisti sono gli stessi ( Elton John, Mark
Knopfler etc...)
ma se dovessi scegliere vengo a Lucca, c'ero anche nel 98, alla prima
edizione.
Veniamo al nostro eroe, appena entrato in
scena il pubblico ha risposto con grande entusismo e questo è stato il
primo ed ultimo momento "caldo" della serata. Pubblico delle grandi
occasioni, piazza pienissima, molti VIP, ma fino alla fine applausi di
circostanza ed un generale senso di disorientamento e freddezza, neanche
Tangled o Blowin' sono riuscite a far alzare il pubblico sulle sedie.
Scaletta pesante, troppo jazzy e troppo scontata, salvo solo Love Sick,
non pretendo una set list "greatest hits", ma neanche questa !!
Le note positive sono la pulizia del suono della band e della voce del
nostro, incredibilmente impostata, anche gli interventi al piano e i
solo di armonica li ho trovati accattivanti e in sintonia con la band,
cose mai sentite.
Voto : tre stellette, non di più, tutto troppo prevedibile e niente
sussulti da ricordare a lungo.
Alla prossima ! Maurizio Longo.
Ciao Mr. Tambourine,
inizio dall'uscita prima dei bis di De Gregori in cui il principe ha
detto: Vi lascio in buone mani !!!, dopodichè 21,35 è uscito il maestro,
in una piazza caldissima e con pecche organizzative evidenti, non si può
lasciare il popolino in fondo schiacciato tra le platea seduta e la
tribuna dei vip, sembravamo le galline stipate, con gli schermi
praticamente bui.
Io ho visto poco e sentito meno, ad un certo punto mi sono posizionato
al lato palco da cui non continuavo a vedere un granchè ma almeno
sentivo meglio. Poi come al solito c'è più gente che cazzeggia e fa
casino, parla invece che ascoltare il concerto... ma va bè.
Da quello che ho potuto capire in queste condizioni posso dire questo:
1- Confermo quanto già letto,Dylan è in forma strepitosa.
2- Sugli arrangiamenti non ho trovato grossi scostamenti dagli
Arcimboldi di 2 anni fa (Tangled up in blue) mi è sembrata più o meno
simile, forse ho sentito una strofa nuova ??? boh.....quella
riarrangiata con una cadenza nuova mi è parsa Workingman's veramente ben
fatta, ripeto la voce molto molto bene.
3- Full moon stratosferica da non paragonare a quella su disco. Anche
High Water altro highlight con Love Sick.
4- Dylan ha fatto grandi progressi al piano, cerco conferme nelle
prossime recensioni, magari chi va a Torino.
5- Mi è sembrato, anzi sono quasi certo, in tribuna vip c'era Luigi
Grechi.
Comunque a parte la piazza e il caldo bella serata.
Un abbraccio, Luca Borrelli
"It's not dark yet, but it's gettin'
there.." cantava più o meno 20 anni fa un Dylan rinato per l'ennesima
volta. Beh, ieri sera in quel di Lucca di nero ce n'era tanto. Non solo
la scenografia, ai minimi termini come sempre e l'abito di Bob (solo un
cappello bianco a falde larghe a spezzare la monocromatica), ma e,
soprattutto, le canzoni. Mi verrebbe da dire "dark-folk". Sì perché ieri
Dylan ha coperto 50 anni di carriera vestendo le sue perle di un tessuto
folk dalle venature molto scure. La band lo ha assecondato con la solita
discrezione e ammirazione.
Poco spazio agli assoli e alle libertà, tutto al servizio di sua Bobbità
che mai come "oggi" sembra essere maniacale nei dettagli di ogni nota di
canzone. E' strano a dirsi, mi è sembrato uno spettacolo sin troppo
ragionato, studiato, sezionato in ogni dettaglio, ma è filato liscio
così.
Grande spazio a Tempest, tanto per tornare a parlare di quel dark che le
liriche della penultima fatica discografica trasudano da ogni vocale e
consonante. E la voce, vera protagonista della serata, ha sputato ogni
singola parola, anche pescata dal profondo dell'anima del nostro (tanti
i versi riscritti), con una grazia quasi dimenticata.
Nella seconda parte ha visto fare capolino un pò più di blues (Stuck
inside of Lucca...again...) non così elettrico e viscerale ma sempre
contenuto, avvolto da quell'aura folk che a tratti si sposava con
fantasmi crooner e jazz.
Durante le ballate di "Shadows" si potevano chiudere gli occhi e
immaginarci seduti su dei tavolini di fumosi locali anni '50, magari
quei night con le cameriere che ti servono whiskey ammiccando...ballate
che si adattano alla perfezione alla voce di un Dylan che, a 74 anni
suonati (è il caso di dire), ha ancora tanto ma tanto da raccontare a
tutti noi e, ieri sera, mi è sembrato anche a se stesso.
Non è mia intenzione dare un giudizio sul concerto, ognuno è giusto
abbia il suo. Può essere piaciuto o no, aver deluso o entusiasmato,
potrei citare una "Simple twist" da brividi o un'immensa "Forgetful
heart".
Quello che conta è che ieri sera ho visto un Dylan che sembra aver
trovato una sua dimensione, musicale e -permettetemelo - umana.
Dopo 50 anni è ancora qui a stupirci, nel bene e nel male, in piedi in
mezzo al palco con quella posa che sembra dire "Eccomi, guardatemi bene!
Mirate al bersaglio! Potete sparare o lanciare rose se vi piace. Questo
sono io..che vi piaccia o no! "...the time will tell who has fell
and who's been left behind...", beh, Bob, per favore, aspettaci!
Grazie per aver permesso di esprimere la mia opinione.
Simone
Quale concerto? Un concerto sentito, ma
non visto a causa della pessima idea degli organizzatori di lasciare gli
sfortunati possessori di un biglietto in piedi in un esiguo spazio
schiacciato tra la platea comodamente seduta sotto il palco e la
gradinata vip. La beffa è che i 5 metri (non di più) concessi, erano
anche lievemente in discesa, con il risultato che coloro che stavano
dietro vedevano sostanzialmente la testa di quelli che stavano davanti a
loro in posizione sopraelevata e niente di più. Avessi pagato 20 euro ci
poteva anche stare, ma visto che ne ho messi 50 (+40 di benzina, + 60 di
autostrada ecc.), mi aspettavo per lo meno di riuscire ad intravvedere
il palco. Spiace dirlo, perché la D'Alessandro e Galli ha fama di essere
seria e professionale agenzia, ma in questo caso è stato chiaramente
privilegiato il profitto a scapito della fruibilità e questo lo trovo
profondamente scorretto.
Cercando a fatica di sbollire l'incazzatura, ho provato a godermi il
concerto. Bob ha proposto uno spettacolo sostanzialmente simile a quello
che avevo visto a Milano nel 2013 e anche se la dimensione teatrale si
presta meglio alla sua voce e band attuale, continua ad essere un set
efficace e a tratti esaltante. Le novità sono 2 pezzi delicati e soffusi
tratti dall'ultima fatica e una Workingman' Blues completamente
riarrangiata e molto sentita. Love Sick in chiusura è di un intensità
devastante, miglior pezzo della serata a mio parere (forse anche perché
complice il via vai della tarda serata ero riuscito a trovare una
posizione che mi permetteva di vedere finalmente la band e il maestro in
tutto il loro splendore)
Saluti, Andrea
Ciao Mr.Tambourine,
ti allego questo video di Chris Squire e Steve Howe, molto amatoriale
che credo sia del 74/75 mentre si divertono col repertorio del nostro
eroe.... deve essere stato Howe, dylaniano di ferro, a trascinarlo in
questa session !
Ricordo a tutti il bellissimo "Portraits of Bob Dylan" di Howe (1999)
con una monumentale Sad-Eyed Lady of the Lowlands.
Un piccolo omaggio ad un grande musicista come Chris Squire che anche se
era stilisticamente lontano dai suoni che i dylaniani amano, resterà
sempre un gigante del suo genere.
Anche i Grandi quando
fanno le prove o improvvisano sembrano dei dilettantucoli,
incredibile!!!!! Grazie per la segnalazione, long live and prosper,
Mr.Tambourine, :o)
Domenica 5 Luglio 2015
Barcelona, Spain - Festival Pedralbes
2015, July 4, 2015
1. Things Have Changed
2. She Belongs To Me
3. Beyond Here Lies Nothin'
4. Workingman's Blues #2
5. Duquesne Whistle
6. Waiting For You
7. Pay In Blood
8. Tangled Up In Blue
9. Full Moon And Empty Arms
(intermission)
10. High Water (For Charley Patton)
11. Simple Twist Of Fate
12. Early Roman Kings
13. Forgetful Heart
14. Spirit On The Water
15. Scarlet Town
16. Soon After Midnight
17. Long And Wasted Years
18. Autumn Leaves
Ciao Mr. Tambourine,
Mercoledì sera ero a Lucca, e oltre a godermi uno splendido doppio
concerto, su un paio di canzoni ho deciso di rischiare sfidando la
security per scattare qualche foto, che ti allego con piacere!
Un saluto a tutti! Davide.
Caro Davide, le tue
foto son davvero belle, perciò non ti darò la soddisfazione di vederle
pubblicate tutte assieme, dovrai avere pazienza perchè le userò come
foto di copertina una per settimana con tanto di credits. Long live and
prosper, thanks again, Mr.Tambourine.
Proposta di diffusione
culturale stabile per l'arte di Bob Dylan a Roma
Talkin'
9599 - massimotane@libero.it
Carissimi
Sono Massimo Cenci,
ho un Cantinone del 1650 a Roma nel Borgo Medievale di Ostia Antica, da
sempre amo la musica di Bob Dylan, che forse scoprii quando apparve al
Folkstudio qui a Roma. Vaghi ricordi di una sera che invece di andare a
vedere una partita di baseball allo stadio dell'Acqua Acetosa.
All'interno di questo Cantinone c'è anche una Bottega di Campagna Amica
(Coldiretti).
Ho allestito circa 200 metri di questo cantinone per una galleria d'arte
e una sala per assistere a concerti.
Intenderei proporre questo spazio per Bob, per la musica Country e per
quella folck italiana e non.
Mia figlia è Vahimiti Cenci ex vocalist di Mario Biondi ed ora autonoma
www.vahimiti.com , mi sta
curando i vari programmi. Sarei felice di mettere a disposizione questo
spazio per tutti coloro che a Roma amano la poesia e la musica di Bob,
l'optimum sarebbe poter dedicare uno o due giorni a settimana
esclusivamente a lui, che ne dite?
Quali i contatti a Roma per un sopralluogo? fatemi sapere. Avrei
intenzione di chiamare il cantinone Maggie's Farm Hall.
Ciao a tutti, Massimo Cenci
Caro Massimo, la
tua proposta è degna di lode e rispetto, e credo che non tarderanno
molto a mettersi in contatto con te per realizzare la tua bellissima
idea. Pubblico il tuo indirizzo mail:
massimotane@libero.it
così gli interessati potranno mettersi direttamente in contatto con te.
Fatemi sapere se ci saranno sviluppi.
Il nome Maggie's Farm Hall è bellissimo! Ho ripreso il tuo annuncio
anche in Vetrina. Long live and prosper, Mr.Tambourine, :o).
Lo dico io perché nessuno lo ha detto ancora
con chiarezza: The Set ha rotto il ca##o.
La cosa più bella di Dylan era proprio andare ad una serie di concerti e
non sapere mai cosa sarebbe successo.
Massimo
Credo anch'io che il
pubblico italiano si aspettasse in qualche modo di essere privilegiato
rispetto ad altri con almeno qualche novità, ma così non è stato. La tua
opinione è rispettabilissima ma ci sono certamente moltissimi altri che
saranno rimasti soddisfatti anche così. Comunque tanto di cappello a chi
come te ci mette la faccia esprimendo con sincerità il proprio pensiero.
Long live and prosper, Mr.Tambourine, :o)
Sabato 4 Luglio 2015
San Daniele del Friuli, Italy - Stadio
Zanussi, June 27, 2015
by Bo
Avete mai sentito parlare di John Cage? A proposito della sua famosa
4'33''? OK, non c'è bisogno di essere così drastici. Beh, avete mai
sentito che John Cage suonò l’accordo di Re maggiore, un semplice
accordo, per circa un'ora o giù di lì, finché tutto il pubblico lasciò
la sede? La spiegazione di John per il comportamento del pubblico
davanti ad una cosa del genere: E’ ovvio che il Re maggiore suoni
Grande, tuttavia non è possibile ascoltarlo tutto il tempo - così il
pubblico ha lasciato il locale!
Bob Dylan suona grande. La scaletta è perfetta. La band è eccellente.
TUTTAVIA - ci si può aspettare che qualcuno si ecciti ascoltando ancora
la stessa set list per anni? Magari noi non capiamo, c'è qualche
messaggio segreto nascosto nella set list? Il Re maggiore potrebbe anche
essere una cosa grande, ma il pubblico vuole qualcosa di più.
In un certo senso tutto lo spettacolo di questi giorni è stato
organizzato per essere in accordo con le “nuove” canzoni di Sinatra. È
sufficiente? OK, forse potrebbe andare anche bene, soprattutto per
coloro che vanno ad uno show di Bob una volta nella vita, per questa
gente lo spettacolo potrebbe suonare perfetto. Ma per quanto riguarda
noi, seguaci di lunga data di Bob? Noi davvero non troviamo sufficiente
il Re maggiore come grande attrazione! Qualcuno di noi sarebbe disposto
a morire solo per un piccolo cambiamento nella scaletta - ci sono più di
500 canzoni di Bob disponibili, se solo Bob le potesse inserire nelle
Set List a caso, cambiandone ogni sera soltanto una di queste 500, anche
i cattivi matematici potrebbero contare 500 diverse set lists! Never
Ending Tour significa cambiare sempre giro, o no?
1. Things Have Changed
2. She Belongs To Me
3. Beyond Here Lies Nothin'
4. Workingman's Blues #2
5. Duquesne Whistle
6. Waiting For You
7. Pay In Blood
8. Tangled Up In Blue
9. Full Moon And Empty Arms
(intermission)
10. High Water (For Charley Patton)
11. Simple Twist Of Fate
12. Early Roman Kings
13. Forgetful Heart
14. Spirit On The Water
15. Scarlet Town
16. Soon After Midnight
17. Long And Wasted Years
18. Autumn Leaves
1. Things Have Changed
2. She Belongs To Me
3. Beyond Here Lies Nothin'
4. Workingman's Blues #2
5. Duquesne Whistle
6. Waiting For You
7. Pay In Blood
8. Tangled Up In Blue
9. Full Moon And Empty Arms
(intermission)
10. High Water (For Charley Patton)
11. Simple Twist Of Fate
12. Early Roman Kings
13. Forgetful Heart
14. Spirit On The Water
15. Scarlet Town
16. Soon After Midnight
17. Long And Wasted Years
18. Autumn Leaves
Ciao Mr.Tambourine,
volevo solo far sapere che ho un BIGLIETTO in più (di un amico che non
può venire) per il concerto di FRANCESCO e BOB, STASERA A LUCCA.
Numerato, BLOCCO L, fila 17 posto 3 - costo 73,20 eur, ritiro presso
luogo dell’evento (che farò io).
Se a qualcuno interessa, può contattarmi via mail:
uptome@libero.it ; io sarò a Lucca
verso le 16.00, ma cmq leggerò la mail.
Un saluto e Buon Concerto a tutti!
Louis /luigi
Io sto con Ardez tutta la vita, meglio
non mangiare cadaveri, si appesantisce il karma e meglio non scherzare
su queste cose potreste pentirvene...ahaha scherzo (non troppo ).
Caro Mr. Tambourine ancora una volta, mi ero ripromesso di non andare a
vedere concerti del maestro e puntualmente sarò a Lucca, tra trasferte
di lavoro e altro sono riuscito ad incastonare una fermata a Lucca..per
cui 0 aspettative e via con il mio amato Bob.Tra l'altro prima c'è De
Gregori ma il mio biglietto che è sui 50 e rotti euro mi sa che è solo
per Dylan, giusto?
Ti invio la recensione del concerto se posso.
Un abbraccio, Luca68
Resto in attesa delle
rece, long live and prosper, Mr.Tambourine