Jules Aerts ha lasciato per sempre il
neverendingtour
Jules sul palco di Barolo
Jules Henry Aerts , 56 anni, da oltre 20
anni tecnico del suono di palco di Bob (sempre sulla destra del palco)
si è spento serenamente circondato dalla sua famiglia Venerdì 26
settembre 2014 presso la Columbia Presbyterian Medical Center, New York.
Jules era nato nel Queens, New York, e risiedeva a Hazlet, NJ, prima di
trasferirsi a Colts Neck nel corso degli ultimi venti anni. Si era
laureato alla Raritan High School e ha frequentato la Fairleigh Dickens
University. Era un parrocchiano della chiesa cattolica di St. Mary.
Ha lavorato come tecnico del suono per diversi artisti nel settore dello
spettacolo compresi i Ramones; Blondie; Soul Asylum; Patti Smith; Band
Blues Brothers. Ha trascorso gli ultimi 20 anni girando il mondo con Bob
Dylan e la sua band.
Amava la buona cucina e la musica ed era un professionista affermato. Ma
la sua passione preferita era passare il tempo con la sua famiglia, gli
amici, e soprattutto le sue avventure con la figlia JennyLee.
Jules sarà ricordato con affetto per il suo amore, l'amicizia, e
soprattutto perchè riempiva la vita di chi gli stava vicino con la sua
risata.
Adelaide, Australia - Adelaide
Entertainment Centre, August 31, 2014
di Dennis Linard
Wow! E’ davvero raro vederlo, ed io faccio fatica a trovar le parole.
Chi avrebbe mai pensato che il vecchio bisbetico ci avrebbe stordito
ancora, ma come ha fatto? La storia di Bob Dylan gioca un ruolo
importante nella mia vita e una delle gioie andando ai suoi spettacoli è
sempre stata, per me, l'ignoto elenco della set list; la sfida di
indovinare; il momento rivelatore in cui il riconoscimento entra nel
cervello.
Ero curioso di vedere in questo tour se la set list fosse stata
principalmente statica.
Volevo avere un'esperienza diversa? Mi sono trovato molto rilassato,
sapendo ciò che Bob avrebbe suonato in anticipo. Non mi è mai capitato
prima d’ora, e mi è piaciuto (anche se ho perso la solita sfida).
Per inciso: Il concerto di Bob ad Adelaide era pubblicizzato alla radio
locale con il motivo di “Hurricane”, come se questo brano fosse ancora
eseguito (devo controllare quando l’ha suonato l'ultima volta. Come ha
detto il mio ragazzo “questa è esilarante pubblicità ingannevole”.
Ora il concerto: Dalle corde di una strimpellata di chitarra acustica
che è stata strutturata in modo da sembrare una canzone popolare che
riecheggia il fantasma del Greenwich Village, apre una bella
interpretazione di “Things Have Changed” per poi finire lo show con la
canzone che all’inizio gli ha dato la fama, “Blowin' in the Wind”, Bob e
la sua cowboy band sono stati al meglio delle loro prestazioni. Erano
queste esibizioni solo fortuite? Credo di no. Ciò che mi ha afferrato
subito era il suono. L'Adelaide Entertainment Center non è mai stato
famoso per la sua finezza, suona sempre come un fienile rimbombante, ma
questo era un suono delicato, intricato, che si fondeva perfettamente in
una miscela di
musica rock suonata ad un livello che ha reso facile sentire ogni
strumento,
ogni sfumatura, ogni frase. E il fraseggio di Bob era magnifico come
sempre. Raramente lui riceve elogi per il suo canto, in questi giorni
canta più come Tom Waits che come il Bob dei vecchi tempi, ma il suo
fraseggio non ha mai deluso. Bob ha detto che la metrica della canzone è
più importante per lui che i suoi testi.
Beh, la sua esecuzione stile declamatore di parole di grande potenza e
bellezza dice che lui non è completamente onesto quando dice così.
Ogni canzone, anche quelle che normalmente non considero in cima alla
mia lista di quelle che “voglio sentire”, come ad esempio Scarlet Town e
Early Roman Kings erano incredibili. Menzione speciale
a.....all'inferno, a tutto l'intero set. Stavo cercando, set list alla
mano, di lodare una canzone sopra tutte le altre ma non ho potuto farlo.
Ognuna era una delizia. Dal lugubre al biologico al rock, il concerto
non si è mai impantanato nella monotonia.
Se siete dei Bob-ossessi, non perdetevi questo tour. Se state andando
sperando di sentire la vostra canzone preferita, illudetevi pure. Se
apprezzate la grandezza, sedetevi e rilassatevi ad ammirare la magia che
quest’ uomo continua ad usare nella sua creazione.
Ho visto Bob nove volte nel corso degli ultimi 28 anni e sto riflettendo
su ciò che Benmont Tench (Tastierista degli Heartbreakers di Tom Petty)
ha detto di recente, “E’ un privilegio vivere in un' epoca nella quale
c’è Bob a fare musica”.
Lunedi 29 Settembre 2014
Come "Lord Franklin", nota anche come
"Lady Franklin's Lament" divenne "Bob Dylan's Dream".
Pentangle - Lord Franklin
Mighty Squirrel Performs Lady
Franklin's Lament
We were homeward bound one night on the
deep
Swinging in my hammock I fell asleep
I dreamed a dream and I thought it true
Concerning Franklin and his gallant crew
With a hundred seamen he sailed away
To the frozen ocean in the month of May
To seek a passage around the pole
Where we poor sailors do sometimes go
Through cruel hardships they vainly strove
Their ships on mountains of ice were drove
Only the Eskimo with his skin canoe
Was the only one that ever came through
In Baffin's Bay where the whale fish blow
The fate of Franklin no man may know
The fate of Franklin no tongue can tell
Lord Franklin alone with his sailors do dwell
And now my burden it gives me pain
For my long-lost Franklin I would cross the main
Ten thousand pounds I would freely give
To know on earth, that my Franklin do live
"Bob Dylan’s Dream" è una canzone scritta da Bob Dylan nel 1963 ed è
stata registrata da Dylan il 24 aprile 1963 e pubblicata dalla Columbia
Records un mese dopo sull'album “The Freewheelin' Bob Dylan”.
La canzone è stata anche registrata come demo per la casa editrice di
Dylan, M. Witmark & Sons. La versione demo, registrato il giorno prima
della traccia per l'album, è stata ufficialmente pubblicata su “The
Bootleg Series Vol. 9 - The Witmark Demos:. 1962-1964” nel mese di
ottobre 2010. Una versione live del brano è stato pubblicata anche sul
bonus disc allegato alla versione deluxe della Bootleg Series Vol.9 “In
Concert at Brandeis University 10/05/1963”.
Varie ipotesi sono stati proposte per quanto riguarda l'ispirazione
della canzone, nessuna delle quali è però determinante. In una, "Bob
Dylan’s Dream” si dice che Dylan ricordi i tempi trascorso al Greenwich
Village con il comico Hugh Romney e dei loro amici durante i primi anni
1960. Romney,(diventato poi attore col nome di Wavy Gravy che faceva gli
annunci dal palco di Woodstock:
, abitava sopra il Gaslight
Cafe in MacDougal Street, dove ha lavorato come direttore artistico. I
due si incontrarono al Gaslight, nella primavera del 1961. Dylan si
avvicinò Romney per avere la possibilità di esibirsi ed ha cominciato a
comparire regolarmente agli hootennanies del Gaslight. Nel giro di pochi
mesi, Dylan debuttò al Gaslight come Artista o Esibizione in evidenza.
Dylan, spesso steso al piano di sopra nell'appartamento di Romney,
scrisse una delle sue canzoni più significative in quell’appartamento,
"A Hard Rain’s A-Gonna Fall” nell’ agosto 1962. L’inverno seguente, alla
fine di gennaio o all'inizio di febbraio del 1963 scrisse "Bob Dylan’s
Dream", probabilmente come ricordo nostalgico dei suoi primi giorni nel
Village quando la sua vita era difficile e faticosa.
Invece il biografo e critico Robert Shelton postula che la canzone
riguardi l'innocenza perduta nell'adolescenza di Dylan a Hibbing,
Minnesota. John Bucklen, uno dei più stretti amici di Dylan a Hibbing a
metà degli anni 1950, ha detto a Shelton che lui e Dylan si recavano spesso
a casa di sua sorella, dove avrebbero avuto modo di suonare la chitarra
e cantare versi. "Quando ho sentito la canzone" ha detto, "non ho potuto
fare a meno di pensare che alcune delle sessioni che avevamo fatto a
casa di mia sorella erano parte di quel sogno".
Sempre secondo Shelton, Dylan ha preso la melodia di "Bob Dylan’s
Dream” dalla ballata tradizionale "Lord Franklin" (nota anche
come "Lady Franklin’s lament" o "The Sailor’s Dream"), che imparò dal
folksinger britannico Martin Carthy che conobbe mentre era a Londra a
fine dicembre del 1962.
Tuttavia, Dylan probabilmente aveva sentito ed imparato la canzone
ancora prima di conoscere Carthy dal suo amico del Village Paul Clayton
(suicidatosi nel 1967 per problemi di droghe e depressione), che l’aveva
registrata che nel 1957 per il suo album “Whaling and Sailing Songs:
From the Days of Moby Dick on Folkways”.
In un'intervista pubblicata come parte di una storia sul club folk
Gerde’s Folk City del Greenwich Village, il folksinger Barry Kornfeld ha
descritto come la canzone di Clayton "Who's Gonna Buy You Ribbons (When
I'm Gone)" si sia trasformata in "Don't Think Twice" di Dylan.
"Ero con Paul un giorno, arriva Dylan che vagava in giro e dice: 'Ehi,
man, questa sì che è una grande canzone. Ho intenzione di usarla per una
mia canzone. E Dylan la trasformò in una canzone che era molto meglio di
quella di Paul, una canzone molto più interessante, “Don't Think Twice,
It's All Right'."
Paul Clayton - Who's Gonna Buy You
Ribbons (When I'm Gone)
Le case editrici di Clayton di Dylan si citarono in giudizio l'un
l'altra per presunto plagio. Si scoprì così che la canzone di Clayton
derivava da una precedente canzone popolare intitolata "Who's Gonna Buy
You Chickens When I'm Gone?" che era di dominio pubblico. La causa, che
fu poi risolta ed appianata fuori dal tribunale, non ebbe alcuno
strascico
sulla amicizia tra i due cantautori.
Nelle note di copertina dell’album Biograph del 1985, Dylan riconosce ed
ammette che "'Don't Think Twice” era un riff di Paul Clayton." Inoltre
Dylan accreditò a Clayton la melodia di “Percy's Song".
Poi, nel 1970, Dylan registrò la cover di una canzone di Clayton
"Gotta Travel On" come 14° traccia per il suo album "Self Portrait".
La musica folk ha spesso viaggiato sul sedile posteriore di una macchina
imprigionata in un registratore, questa volta la macchima era quella di
Paul Clayton, che aveva usato il registratore per impossessarsi delle
belle e sconosciute ballate di montagna della Virginia centrale. Paul le
portò nei locali folk del Greenwich Village, dove erano sempre alla
ricerca di nuove canzoni per il loro repertorio. In oltre un decennio e
mezzo, Clayton ha fatto innumerevoli viaggi tra Charlottesville e New
York, condividendo il suo entusiasmo e le melodie con musicisti su
entrambi i lati della linea Mason-Dixon. (La linea Mason-Dixon è una
linea di demarcazione tra quattro stati degli Stati Uniti d'America, che
forma parte dei confini della Pennsylvania, del Maryland, del Delaware e
del West Virginia.
La linea fu tracciata tra il 1763 ed il 1767 dagli astronomi inglesi
Charles Mason e Jeremiah Dixon, per risolvere una disputa di confine tra
le colonie britanniche della Pennsylvania e del Maryland dell'America
coloniale.
Mason e Dixon trovarono nella fase di misurazione molti più errori
sistematici di quelli previsti, vale a dire errori non casuali. Quando
queste informazioni furono sottoposte ai membri della Royal Society,
Henry Cavendish si rese conto che le discrepanze potevano essere dovute
alla forza di attrazione gravitazionale dei monti Allegani che deviavano
i fili a piombo dei teodoliti e i liquidi volatili delle livelle.
Nevil Maskelyne nel 1772 propose quindi di misurare la forza
gravitazionale che causava questa deformazione su un filo a piombo
indotta dalla forza di una montagna vicina e nell'estate del 1773 inviò
Mason (che era nel frattempo ritornato in patria) attraverso
l'Inghilterra e la Scozia alla ricerca di un luogo adatto a ripetere
l'esperienza. Mason selezionò la montagna di Schiehallion per condurre
quello che divenne noto come l'esperimento Schiehallion, volto
principalmente da Maskelyne a determinare la densità della montagna
scozzese. Diversi anni dopo Cavendish utilizzò una bilancia di torsione
molto sensibile per condurre l'esperimento Cavendish e determinare la
densità della Terra.
Dopo l'abolizione della schiavitù da parte della Pennsylvania nel 1780,
la linea Mason-Dixon servì come linea di demarcazione tra la cattività e
la libertà. Oggi nell'uso popolare la linea viene usata per indicare
simbolicamente il confine culturale tra il Nordest e il Sud (Dixie)
degli Stati Uniti).
I seguaci della musica folk americana avranno probabilmente familiarità
con il Gaslight Cafè nel Greenwich Village, la mecca musicale del 1960,
nella quale giovani folkies come Bob Dylan hanno lanciato le loro
carriere passando il cestello durante la fumose notti degli “Open mike”.
Ma alcuni potranno avere più familiarità con l'altro Gaslight Restaurant
di Charlottesville. Vagando giù per la West Main in una serata nei primi
anni '60, essi potrebbero aver sentito il suono di un dulcimer
provenire da una porta aperta. Se fossero entrati da quella porta in quella
notte speciale, avrebbero visto Paul Clayton salire sul palco con
Bob Dylan, Mike Seeger e Bill Clifton e suonare alcune delle canzoni
popolari più antiche e più rare che si potevano trovare in Virginia.
Nato nel 1931 a New Bedford, Massachusetts. da una famiglia che cantava
vecchie canzoni di caccia alla balena, Clayton è leggendario tra gli
hardcore folkies e gli storici della scena musicale di Charlottesville.
Ma non ha mai avuto un ampio riconoscimento durante la sua vita o dopo
la sua morte nel 1967, come suggerisce il biografo Bob Coltman,
nonostante la registrazione di quasi 20 album e la sua notevole
influenza su Dylan ed altri. Clayton rimane sempre e solo un folksinger
e niente di più, ammirato e rispettato di più per la sua profonda
conoscenza dei canti popolari della Virginia e gli sforzi instancabili
per raccogliere le canzoni più che per il proprio materiale.
Clayton su iscrisse all'Università della Virginia nel 1949 e studò con
Arthur Kyle Davis Jr., uno studioso di canti popolari e autore di
ballate tradizionali della Virginia. Più tardi, come studente laureato,
Clayton contribuì a produrre diverse ballate tradizionali della
Virginia, la scrittura di note accurate e la trascrizione di nastri
sepolti negli archivi della Virginia Folklore Society.
I suoi viaggi lo portarono poi attraverso gli Stati Uniti in alcune
parti dell’Europa e dell’Africa, ma la sua base di partenza era sempre
una, la casetta primitiva nella remopta zona occidentale della contea di
Albemarle conosciuta come "Brown Cove". La casetta diventò sia un rifugio
artistico per Clayton sia il posto per alcune feste sfrenate, secondo
Coltman, ma serviva anche come punto di lancio per la raccolta delle sue
canzoni. Clayton è stato bravo nello "scoprire" un certo numero di cantanti
della zona, tra le quali Mary Bird McAllister, che Clayton registrò mentre
cantava canzoni come "Across the Blue Mountains al Allegheny" nella fine
degli anni '50.
Dylan ha visitato il rifugio di Clayton e ha trascorso il suo 21°
compleanno in un party organizzato da Clayton nell’appartamento di
Charlottesville di Steve Wilson, uno dei più cari amici di Clayton.
Dylan aveva incontrato Clayton nel 1961 quando entrambi stavano
gironzolando di notte nei folk clubs del Greenwich Village.
Nel 1964, Dylan disse a un intervistatore che una canzone popolare "va
oltre anche se sono io a cantarla, ... va in ogni genere di cose strane,
cose che io non conosco, che non posso pretendere di conoscere. L'unico
ragazzo che so che può davvero farlo è un ragazzo che si chiama Paul
Clayton, lui è l'unico che abbia mai sentito o visto che può cantare
canzoni come questa, perché lui è un mezzo, non sta cercando di
personalizzarle, lui porta a voi queste canzoni............come se fosse
in stato di trance”.
Anche se riscosse una parte dei diritti d'autore di “Don’t Think Twice”,
Clayton non potrebbe, in ultima analisi, pretendere per se la proprietà
della canzone, perché le sue origini sembrano essere state di pubblico
dominio. "Gonna Buy You Ribbons (When I'm Gone)" era una canzone
che Clayton
ha affermato di aver imparato e copiato da "Who's Gonna Buy You Chickens
When I'm Gone?" cantata da Mary Bird McAllister. Modificò il testo
e mantenne la melodia intitolandola "Who'sGonna Buy You Ribbons (When
I'm Gone)". Poi è arrivato Dylan e ha fatto la stessa cosa,
trasformandola in “Don’t Think Twice, It’s All Right” che diventò un
classico. Clayton si accordò con Dylan per una piccola somma, ma
l'incidente sottolinea come la canzone popolare sia qualcosa che è a
cavallo tra composizione collettiva e paternità individuale. Lo slogan
di Clayton è stato citato da più di un partecipante alla scena del
Greenwich Village: "Se non è possibile eseguire, scrivere; se non è
possibile scrivere, riscrivere; se non si può riscrivere, diritto
d'autore; se non è possibile il copyright, citare in giudizio".
Dopo un paio di settimane dal suo ritorno da Londra, nel gennaio del
1963, Dylan ha iniziato a suonare "Bob Dylan’s Dream" durante le ore
dopo le sessioni al Gerde’s Folk City, in cui Gil Turner era
presentatore.
Oltre alla melodia, la canzone di Dylan condivide anche piccole
somiglianze liriche con "Lord Franklin “ (o “Lady Franklin’s Lament”),
come nelle linee apertura e di chiusura della canzone:
While riding on a train goin' west,
I fell asleep for to take my rest.
I dreamed a dream that made me sad,
Concerning myself and the first few friends I had. We were homeward bound one night on the deep
Swinging in my hammock I fell asleep
I dreamed a dream and I thought it true
Concerning Franklin and his gallant crew
I wish, I wish, I wish in vain,
That we could sit simply in that room again.
Ten thousand dollars at the drop of a hat,
I'd give it all gladly if our lives could be like that. And now my burden it gives me pain
For my long-lost Franklin I would cross the main
Ten thousand pounds I would freely give
To know on earth, that my Franklin do live
In breve tempo, Dylan fece diventare la canzone parte regolare del suo
repertorio, suonandola nel suo primo grande concerto di New York alla
Town Hall il 12 aprile 1963 meno di due settimane dopo, il 24 aprile. Ha
poi registrato due canzone nello Studio A della Columbia, unoodei quali,
Bob Dylan’s Dream, fu selezionata ed inserita nella track list per l'album “The Freewheelin' Bob
Dylan".
Sabato 27 Settembre 2014
Canberra, Australia - Royal Theatre,
August 29, 2014
Dylan è sempre rock in Canberra anche un decennio più tardi.
Canberra ha dovuto aspettare più di un decennio perchè Bob Dylan venisse
a suonare di nuovo dal vivo sul palco, ma il suo ritorno Venerdì sera
valeva tutta l’attesa. Salutato come un eroe da tutti, è entrato in
sordina sotto i riflettori del Royal Theatre in mezzo ad una moltitudine
di applausi scroscianti.
Considerando che ora ha 73 anni, la vecchia Leggenda non ha deluso.
Aprendo la notte con una bella interpretazione del suo pensiero
stimolante e vincitore dell'Academy Award Hit “Things Haver Changed”, la
leggenda del rock ha subito avuto il pubblico al suo comando per
portarlo dove voleva.
Ed è andato sempre meglio mentre lo spettacolo progrediva, la sua voce
roca si abbinava perfettamente al suono della band che era al meglio del
suo sound.
La performance di due set ha offerto un mix di materiale più recente e
alcuni classici di Dylan meravigliosamente rielaborati, Tangled Up In
Blue è stao il punto culminante del primo set.
(Fonte:http://www.canberratimes.com.au/entertainment/music/dylan-rocks-canberra-again-a-decade-later-20140830-3elit.html)
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di Nick Miller
Prima del concerto ci imbattiamo in persone che avevano già visto Dylan
sotto la pioggia in quel pazzo giorno d’ Aprile 1978 allo
Showgrounds di Sydney. Niente pioggia stasera ed alle 20.00 esatte il
palco si illumina, con la statua sul piano ed il busto di Beethoven su
un amp.
La set list è come quella di tutto questo tour australiano ed anche
prima, (tranne Fortitude Valley), Dylan è ancora in bella voce, la band
in grande forma (Charlie fa un lavoro particolarmente duro) e il
pubblico apprezza. Favoriti per me stasera sono state una cadenzata She
Belongs To Me, una bella versione di Simple Twist Of Fate, una
devastante Early Roman Kings ed una lugubre Forgetful Heart.
Anche in questo caso è stato un vero piacere essere nella stessa stanza
con Dylan, altra notte favolosa.
Nick Miller , Sydney, Australia
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di James Mackie
Venerdì a Canberra è il mio prima show in questo tour. Ci incontriamo
con nostra figlia per la cena e poi andiamo tutti allo spettacolo. Si
parla con persone che camminano con noi, che stanno ricordando
l’esibizione allo Showground di Sydney nel 1978 in mezzo al fango per la
pioggia violentissima. Io ero lì, era il mio primoshow di Bob. Ho visto
oltre 30 spettacoli dal vivo in tutto il mondo, ma ho ancora quello
negli occhi. Io conosco bene il Royal Thatre di Canberra e so che è un
buon luogo per lo spettacolo.
Sono rimasto sorpreso di quanto bene questo spettacolo è stato
preparato. Come si è detto Bob aveva in mano la sala, il pubblico era
incantato. Un sacco di assoli di armonica. Punti salienti sono stati
Workingman's Blues # 2, Duquesne Whistle, Forgeful Heart. Watchtower +
Blowin come encore sono creativi e un vero pleaser per il pubblico. Mia
figlia ha 20 anni, ma non è una fan di Bob, è venuta allo spettacolo
solo per far piacere a me, però dopo lo spettacolo gli è scappato "Wow
che spettacolo, davvero buono ".
Le posizioni relative della band sono interessante. Egli sembra ora
essere tornato ad interagire di più con Charlie e George, piuttosto che
con Tony. Sto immaginando questo o hanno altri hanno fatto notare questo
fatto.
Fortitude Valley, Australia - The Tivoli,
August 27, 2014
di Al Reynolds
Avevamo visto Bob al Palais Theatre di Melbourne la settimana prima, e
prima ancora ad Amsterdam lo scorso anno. Sapevamo che era in gran forma
e che questa era l'occasione di vederlo in un luogo ancora più piccolo
in questo tour di sedi più piccole delle solito.
Sono stato sorpreso di aver trovato i biglietti al mio terzo tentativo,
soprattutto dopo aver sentito che avevano esaurito tutto in pochi
secondi.
Così siamo volati a Brisbane e, dopo essere sopravvissuti ad un acquazzone
pomeridiano, arriviamo al teatro dove c’era una coda che si snodavalunga
intorno alla venue. Il Tivoli è una sede di solito per 800 persone, ma i posti
questa sera sono tutti in piedi per poter ospitare 1500 persone. Intanto
che eravamo in coda le guardie di sicurezza, trattenendo la coda, hanno
aperto le porte del parcheggio interno accanto al teatro, in attesa di
qualcuno che doveva arrivare. Mentre ero tentato di aspettare per vedere se riuscivo a
intravedere
Bob, ho pensato che era meglio entrare e arrivare il più vicino
possibile al palco.
Il gong ha suonato alle 20.00 precise e lo spettacolo è iniziato. Come
altre recensioni di questo tour testimoniano, Bob è in grande voce al
momento e sembra davvero divertirsi. Sembrava ancora più rilassato
rispetto a Melbourne la settimana prima e sembrava essere contento di
stare quasi in mezzo al pubblico dato la piccolezza del locale e che
erano tutti in piedi.
La prima metà della set-list era la solita di questo tour e dopo la fine
di Love Sick c’è stato l'intervallo. Nella pausa abbiamo convenuto che
era un altro grande concerto. Bob è tornato e come inizio ha fatto una versione schioccante di High Water (For Charley
Patton).
Poi è successo qualcosa. Invece di Simple Twist of Fate (come previsto)
Bob si è diretto verso il centro della scena e con un accompagnamento
minimo ha cantato una toccante e angosciosa versione di Girl from North
Country.
La sua voce ha portato ad esempio il cuore, l'anima e l'esperienza per
la canzone che non avrebbe mai potuto immaginare essere così profonda 52 anni fa quando la
scrisse. Ho sentito un formicolio alla spina dorsale, un bel momento, ho
parlato dopo lo show con altri fans e anche loro hanno ammesso di aver
sentito il brivido. Era ancora più emozionante perché la solita scaletta
era stato interrotta e non avevamo idea di dove Bob voleva portarci, e
sospetto che nemmeno la sua band lo sapeva.
Versioni rollicking di Cry a While, Tweedle Dee e Tweedle Dum e
Lonesome Day Blues sono seguite. Bob era davvero oscillante sul suo
pianoforte e la band ha anche goduto questa occasione di poter fare i cani
sciolti. Trying to Get to Heaven è stata un altro standout eseguita
dalla banda lasciata di nuovo libera per Thunder On The Mountain. C'era
ancora una bellissima sorpresa a seguire, Ballad Of A Thin Man. Non ho
mai sentito Bob cantarla meglio. E' stata affascinante.
Chi può immaginare che cosa lo ha spinto a cambiare stasera? Forse la
causa va cercata nelle dimensioni del locale e lui non aveva il suo
solito set di luci, così forse questo gli ha dato la libertà di
cambiare, forse ha avuto un flashback dei suoi concerti del 2009,
difficile poter dire.
Il bis era il solito dal tour, ma nessuno si è lamentato. E' piuttosto
difficile battere Watchtower seguita da Blowing in the Wind, due delle
sue migliori canzoni mai scritte. Una notte brillante e piena di
sorprese, con una band fantastica, e abbiamo avuto il privilegio di
vedere il maestro
nella parte più alta della sua arte.
Giovedi 25 Settembre 2014
Brisbane, Australia - Brisbane
Convention & Exhibition Centre, August 25, 2014
di Minh McCloy
Se si vuole capire quanto bene stavano insieme Bob e la sua band a
Brisbane nella notte di Lunedi bisogna leggere alcune delle recensioni
di Perth o di Melbourne. Più che buoni!
Quindi non voglio parlare di come ogni canzone fosse ipnotizzante o ben
fatta, tutti lo sanno, ogni canzone è una cosa unica ed energizzante.
Voglio ricordare Bob.
Volete energia? Ci ne sono state ondate di energia, provenienti dal palco
e in streaming tra la folla. Bob era sia la fonte primaria e la lente di
focalizzazione della brillantezza della band.
E l'uomo e le sue mosse? Impettito e dondolante come hanno descritto
altri. Qualcuna sensuale, forse animalesche o feline?
Bob sembrava felice di essere incorporato, invischiato nella propria
musica riprodotta da quei musicisti, e non mi voglio dire felice o forse
felice, era forse in estasi. Quell'ondeggiare che fa capire a chi sta fuori il
piacere di essere sul palco e la soddisfazione per le prestazioni
immacolate.
E così pure per la voce.
E' la voce del padrone utilizzata per un effetto ottimale per
trasportare nel presente la sua musica vintage.
C'erano alcune canzoni che avvicinavano la perfezione. La voce, i
musicisti, la musica e noi, una benedizione. Il cuore, l'anima e l'essenza di quell'esperienza era
quella stupefacente e
magica
voce.
E poi la venue che ci permetteva di essergli vicini invece che a distanza.
Marcus Mumford Sings Bob Dylan’s "New
Basement Tapes" Song, "When I Get My Hands On You"
Mercoledi 24 Settembre 2014
Talkin' 9466 -
a.genovese
Caro Mr Tambourine,
siamo lieti di informarti che la Maggie’s Farm Southern Band è stata
invitata a partecipare ad una serata di beneficenza che si terrà al
teatro Mercadante di Napoli il 27 settembre (sabato) e vedrà la
partecipazione di artisti prestigiosi (Tullio De Piscopo, Isa Danieli,
etc.)
La serata, curata da Massimiliano Gallo
per la direzione artistica, vedrà la partecipazione di: Giovanni Block,
Isa Danieli, Edoardo De Angelis, Maurizio de Giovanni, Tullio De
Piscopo, Gianluca Di Gennaro, Gigi e Ross, Gianfranco Gallo,
Massimiliano Gallo, Nello Mascia, Carlo Mey Femularo, Maggie’s Farm
Southern Band, Claudia Pane, Francesco Paolantoni, Antonello Perillo,
Leone Perugino, Walter Ricci Hammond Trio, Andrea Sannino, Arduino
Speranza, Sex and Sud.
Come al solito faremo di tutto per onorare la “Fattoria” e la musica del
Maestro….
Davvero un bellissimo
e pregiato invito che certamente vi siete meritati. Se potete mandare
qualche foto ed una piccola recensione della serata per gli amici della
Fattoria le pubblicherò più che volentieri. Un ringraziamento per la
sincera intenzione di far onore alla "Fattoria" ed alla musica del
Nostro. Sono sicuro che suonerete al vostro meglio! Un salutone a te ed a
tutti gli altri componenti della Band, Mr.Tambourine, :o)
St. Kilda, Australia (suburb of
Melbourne) - Palais Theatre, August 20, 2014
di Irwin Luce
Sono appena tornato dall'aver visto Bob Dylan in tutte le 4 notti
consecutive presso il Palais Theatre di St. Kilda e queste sono le mie
osservazioni. Questi concerti sono innovativi in molti modi. L'ho visto
in diretta in moltissime occasioni dal 1978 e non ricordo che mai che una set
list fosse stata così uguale all’altra. Ma a mio modo di pensare questo
rappresenta un nuovo concetto di show di Dylan. Credo che questo sia il
suo approfondimento artistico.
Dylan è vestito con un lungo cappotto nero (sì, lo so) con finiture in
oro e un cappello ispirato a Van Gogh. Il set è poco illuminato e le
luci sono messe in modo che la scena sembri una strada con lampade
fioche. Ricorda la Londra o la Parigi di inizio '900. Il momento in cui
Bob arriva più vicino ad una chitarra è quando Charlie Sexton si china
verso di lui a guardare le mani di Dylan sulla tastiera, e questo accade
spesso. Questo contribuisce a mio parere a migliorare le performances
sulla tastiera e anche a migliorare le performances vocali. I movimenti
di Dylan quando è seduto al piano e quando sta in piedi col microfono in
mano sono particolarmente stilizzati .... i movimenti del suo braccio
sinistro, che bello! Ciò contribuisce allo stile e alla presentazione
della sua arte. Anche la band assume un aspetto sobrio e regolato in
modo che l'intera immagine è un lavoro d' arte. La pubblicazione delle
Drawn Blank Series qualche anno fa ci ha mostrato un altro lato del suo genio
artistico e questi concerti sono un'estensione di tale arte. Vorremmo
tutti andare a vedere un Goya o un Picasso o un Rembrandt o un dipinto
di Velasquez per apprezzare il genio di questi grandi artisti, ed è per
questo motivo che siamo attratti dall'immagine che Dylan ha dipinto sul
palco del Palais. Potrei andare avanti ma la gente poi potrebbe
scambiarmi per un fan ultra-devoto!
Martedi 23 Settembre 2014
Si è sposata Desiree Dennis-Dylan
La figlia “segreta” di Bob Dylan ha
sposato la sua compagna - ma il suo famoso padre non è intervenuto alla
cerimonia.
Desiree Dennis-Dylan ha sposato la sua compagna Kayla Sampson nel mese
di giugno in una cerimonia intima a Long Beach in California.
Il matrimonio ha avuto luogo durante la pausa di sei settimane prima
della ripresa del neverendingtour di Dylan, ma purtroppo Bob, profeta
dell’uguaglianza e del cambiamento sociale nel 1960, non si è fatto
vedere alle nozze di Desi.
La madre di Desiree, Carolyn Dennis, ex moglie di Dylan ed ex corista
professionista ha eseguito Amazing Grace alla cerimonia. Bob Dylan non è
stato menzionato nel corso della cerimonia.
Il padre della sposa ballato con sua figlia Kayla e Desi ha ballato con
la sua mamma.
Desi non ha parlato del suo famoso padre e gli ospiti non sapevano
nemmeno che lei era la figlia di Dylan. (Nota di Mr.Tambourine: questa mi sembra
proprio una stronzata megagalattica!)
Uno di loro ha detto: 'Non lo sapevo che Desi era la figlia di Dylan,
sono rimasto sorpreso. Non c’è stato nessun discorso, le spose hanno
solo ringraziato tutti per essere venuti. E’ stata una giornata
favolosa”.
Un altro amico di famiglia, che non ha partecipato al matrimonio, ha
detto a MailOnline: “Bob doveva esserci, ma non si è fatto vedere”.
Desi è nata il 31 gennaio del 1986 ed ora
ha 28 anni.
Sua madre Carolyn Dennis, un cantante gospel rock, era la seconda moglie
di Dylan ed è stata anche una delle coriste di Dylan oltre che di Ray
Charles.
Dylan e Caroline si sposarono con una
cerimonia segreta cinque mesi dopo la nascita di Desiree, e hanno
divorziato sei anni più tardi, nel 1992.
Il cantante è riuscito a mantenere segreti sia il suo secondo matrimonio
sia e l'esistenza di una figlia per 15 anni, aveva procurato lro una
casa in un sobborgo di Los Angeles e andava a trovarle con discrezione.
Ma nel 2001 il segreto è stato rivelato dallo scrittore Howard Sounes
nella sua biografia “Dylan: Down The Highway”.
Desiree, musicalmente talentuosa, ha cantato e ha viaggiato per tutto il
mondo come parte del gruppo artistico “Young Americans” ed ha avuto il
privilegio di condividere il palco con artisti del calibro di Jessica
Simpson, Kelli O'Hara. Hugh Panaro, Brian Stokes Mitchell, Michael
Crawford, Chaka Khan e Dick Van Dyke.
Desi ha conosciuto Kayla durante un tour con “Young Americans”.
L'anno scorso la madre di Kayla, Jolene
Sampson, ha detto che la famiglia non sapeva se Dylan sarebbe
intervenuto al matrimonio. ''Certo che lui è invitato, ma non sapevamo
se sarebbe venuto” ha detto.
Alla domanda sul perché lei ha previsto che lui non avrebbe partecipato
ha detto:”Lui è molto famoso”, ma ha subito aggiunto che Dylan era
dispiaciuto di non essere venuto ma che era veramente solidale e felice
per Desi”.
Ha poi aggiunto, tramite una e-mail: Qualcuno ha diramato false notizie
sul fatto che Bob avrebbe partecipato al matrimonio. Non l’ho mai
incontrato o parlato con lui e non ho idea del suo parere o di come la
pensi. Noi gli abbiamo solo comunicato la data del matrimonio senza
sapere se sarebbe venuto o no, lui non era il punto focale della
celebrazione. Ogni opinione circa la sua partecipazione era una pura
speculazione, ma comprendo che lui è una celebrità mondiale”.
MailOnline non ha aggiunto nessun
commento di Desi o Kayla.
Il padre di Kayla, Bruce Sampson, ha detto: "No comment, cercate di
capire”.
Un portavoce del gruppo di “Young Americans”, dall’ufficio del gruppo a
Corona, in California, ha detto che era stato chiesto loro di non fare
commenti.
St. Kilda, Australia (suburb of
Melbourne) - Palais Theatre, August 20, 2014
di Steinar Daler
Basta una breve recensione del mio ultimo concerto australiano a St.
Kilda, Melbourne. Ho visto i 3 concerti di Perth e le prime 3 serate di
St. Kilda. Entrambe le sale da concerto erano belle e con un suono
eccezionale. Per quelli di voi che non hanno visto quei concerti e hanno
solo letto le scalette, potrebbe apparire come se fossero stati tutti
uguali e forse noiosi. Non non è così! Questa setlist è perfetta e,
naturalmente, ci sono stati piccoli cambiamenti da una notte all’altra.
L'ultimo concerto è stato il migliore, ma forse è solo perché ho avuto
un posto centrale in 2° fila.
E' passato quasi un anno da quando c’è stato il primo spettacolo con
quasi la stessa setlist, ma di certo è migliorata. I membri della band
sanno davvero quelle canzoni molto bene ormai e si vede e si sente. La
voce di Bob è molto buona e ci sono state un paio di canzoni eccezionali
come Forgetful Heart, Love Sick e Long And Wasted Years, ma ormai sono
quasi tutte eccezionali. Forse Beyond Here Lies Niente e Spirit On The
Water potrebbe essere cambiate con qualche altra - perché no Girl From
The North Country? - ma il resto è semplicemente fantastico - tranne per
il pianoforte plink plonk a metà di Watctower. Charlie Sexton è stato
grande, sta facendo sempre più liks delicati sulla sua chitarra e Donnie
Heron è più alto nel mix. Stu suona sempre meglio la chitarra acustica e
George Recile ha migliorato la sua dinamica sui tamburi. Tony è sempre
buono. Ho già deciso di andare a vedere diversi concerti negli Stati
Uniti quando ci sarà il tour autunnale, anche se molto probabilmente Bob
continuerà con la stessa setlist. Andate a vedere lui e la sua band,
sono fantastici! Non rimarrete delusi.
Voglio dire un paio di parole su un paio di canzoni. Tangled Up In Blue
è naturalmente un pleaser per il pubblico, ma è sempre meglio e diversa
da concerto a concerto. Workingman’s Blues # 2 è semplicemente
incredibile. E’ il clou di ogni concerto, assieme a Long And Easted
Years. Avanti così, avanti Bob, e continuerò a venire a vedere te ed il
tuo gruppo.
Se devo lamentarmi di qualcosa è per quei 4 microfoni davanti al volto
di Bob. Perché? E la luce molto fioca. Non desideri che la gente ti veda
Bob?
Bello essere in Australia per la prima volta anche. Persone piacevoli,
belle
arene e sicurezza rilassata presso le sedi.
Lunedi 22 Settembre 2014
Talkin' 9465 -
duluth49
Voglio ricordare che ieri il grandissimo
Cohen ha compiuto 80 anni. Ho avuto il privilegio di sentirlo a Lucca
pochi anni fa, è stata una serata fantastica, mi rimarrà nelle mente
tutta la vita.
Non per fare classifiche , ma dopo BOB, viene LUI.
Con le sue poesie mi ha fatto capire molte cose della vita , la musica è
cultura, cerchiamo di apprezzarla .
Saluti da un amico della FARM, Marcello.
Grazie Marcello, e
tantissimi auguri a Leonard. Cogliamo l'occasione per risentire questa
stupenda Hallelujah. Alla prossima, Mr.Tambourine, :o)
Now, I've heard there was
a secret chord
That David played and it pleased the Lord
But you don't really care for music, do you?
It goes like this: the fourth, the fifth
The minor fall, the major lift
The baffled king composing Hallelujah Ora, ho saputo
dell'esistenza di una melodia segreta (1)
che Davide suonava e che compiaceva il Signore (2)
ma tu non ti interessi veramente di musica, non è vero?
Funziona così: la quarta, la quinta
la minore aumentata, la maggiore diminuita.
Il re turbato compose Alleluia
Hallelujah Hallelujah
Hallelujah Hallelujah
Your faith was strong but you needed proof
You saw her bathing on the roof
Her beauty in the moonlight overthrew you
She tied you to a kitchen chair
She broke your throne and she cut your hair
And from your lips she drew the Hallelujah La tua fede era
forte ma avevi bisogno di una prova
avevi visto lei mentre faceva il bagno sulla terrazza
la sua bellezza e la luce della luna ti avevano sopraffatto
e lei ti ha legato ad una sedia della cucina
ha infranto il tuo trono ed ha tagliato i tuoi capelli
e dalle tue labbra ha tirato fuori l'Alleluia
Hallelujah, Hallelujah
Hallelujah, Hallelujah
Now maybe there's a God above
as from me all I ever learned from love
It's how to shoot at someone who outdrew you
But It's not a cry that you hear tonight
It's such somebody who's seen the light no
it's a cold and it's say very broken Hallelujah Forse c'è un Dio
sopra di noi
e tutto quello che ho imparato dall'amore
è come far fuori qualcuno che ti ha superato
Non è un pianto quello che ascolti la notte
non è qualcuno che ha visto la luce
è qualcosa di freddo ed è come un Alleluia che si spezza
Hallelujah, Hallelujah
Hallelujah, Hallelujah
Oh people i've been here before
I know this room, and i've walked this floor
You see I used to live alone before I knew you
And i've seen your flag on the marble arch
but it's not but it's not some kind of victory march no
it's a cold and it's say very rollin' Hallelujah Oh gente, sono già
stato qui
conosco questa stanza, ho camminato su questo pavimento
vivevo qui da solo prima di conoscerti
ho visto la tua bandiera sull'arco di trionfo
ma l'amore non è un certo tipo di marcia trionfale
è qualcosa di freddo ed è come un Alleluia che si spezza
Hallelujah, Hallelujah
Hallelujah, Hallelujah
There was a time you let me know
What's really going on below
But now now you never even show it to me, do you?
I remember when I moved in you
And te holy dove she was moving too
And every single breath that we drew Hallelujah C'è stato un tempo
nel quale mi hai lasciato capire
cosa accadeva veramente
ma ora non me lo mostri più, non è vero?
E mi ricordo quando mi muovevo dentro di te
e la sacra Colomba si muoveva anch'essa
e ogni nostro respiro chiamava Alleluia
Hallelujah, Hallelujah
Hallelujah, Hallelujah
I did my best, i know it
wasn't much
I couldn't feel, so I learn to touch
I've told the truth, I didn't come here to London just to fool you
And even though It all went wrong
I'll stand right here before the Lord of Song
With nothing nothing on my tongue but Hallelujah Ho fatto del mio
meglio, non era molto
non potevo sentire, così ho tentato di toccare con mano
ho detto la verità, non son venuto qui a Londra per ingannarti
e anche se tutto è andato storto
mi fermerò proprio qui davanti al Signore della canzone
con nient'altro nella mia voce che Alleluia
Another Side Of BOb Dylan - di Victor Maymudes
Co-scritto e curato da Jacob Maymudes - Editrice St. Martin Press
Victor Maymudes era il road manager di
Bob Dylan nel 1960, e ricoprì un ruolo simile 20 anni più tardi a
partire dalla metà degli anni '80 alla metà degli anni '90. Era amico,
forse anche confidente e avversario di Bob a scacchi.
Maymudes concluse la sua amicizia con Dylan nel 1997, e tre anni dopo
firmò un contratto editoriale, iniziando coasì la registrazione delle
sue memorie su nastro. Tuttavia, egli morì improvvisamente per arresto
cardiaco l'anno successivo lasciando solo i nastri, e pochissimo
materiale su carta. Ora, un decennio più tardi, suo figlio Jakob ha
deciso di finire il libro per lui, forse nella speranza di preservare
l'eredità di suo padre, ma anche per scoprire chi fosse l'uomo che è
stato assente durante gran parte della sua infanzia. Inizialmente Jacob
ha annunciato le sue intenzioni pubblicando un paio di nastri abbastanza
confusionari del padre su youtube che sono però scomparsi nel giro di
pochi giorni. Poi c’è stata una campagna pubblicitaria senza successo da
parte di Kickstarter, poi, in qualche modo, è riuscito a fare un accordo
con la casa editrice St. Martin Press, la stessa editrice per la quale
Maymudes aveva originariamente firmato un contratto per pubblicare il
libro.
Ho ascoltato un paio di quei nastri su youtube ed erano per lo più
incomprensibili snocciolate di sproloqui nei quali la memoria di
Maymudes era spesso in contrasto con la timeline reale degli eventi.
I genitori di Maymudes erano comunisti americani ebrei, nati in Polonia
e trasferitisi prima a New York e infine a Los Angeles. A un certo
punto, il padre era direttore regionale del giornale Yiddish “The
Morning Freiheit”. Nel 1955, Victor e Herb Cohen, che un decennio più
tardi avrebbe gestito Frank Zappa, Tom Waits e molti altri, aprirono a
Los Angeles lo Unicorn Coffee. Questo è stato l'ingresso di Victor nel
business della musica. Dopo la separazione con Cohen Maymudes cominciò a
far da manager ad artisti come Ramblin' Jack Elliott, il poeta
beat/comico Hugh Romney (poi noto come Wavy Gravy). Elliott gli suggerì
di andare a New York per incontrare Bob Dylan, cosa che fece nel 1961. A
quanto pare lui e Dylan ebbero una simpatia reciproca istantanea.
La rivista Rolling Stone e alcuni dei membri meno specializzati della
stampa britannica hanno fatto riferimento a questo libro come la storia
completa del tutto, ma c'è molto poco nel libro per far salivare anche
il fan più accanito di Dylan. Dopo una breve introduzione che narra le
origini di Victor, il libro è solo la trascrizione modificata dei nastri
incisi da Maymudes trascritti dal figlio e, occasionalmente, con
commenti aggiuntivi sulla narrazione.
Uno dei problemi con il libro è l’ arco temporale degli eventi nel quale
Maymudes non è sempre preciso e, a volte, i conti non tornano proprio.
Per esempio parla della produzione del primo grande concerto della Baez
nel 1962, ma secondo quanto scritto nel sito web ufficiale della Baez il
suo primo tour nazionale si svolse nel 1961, nel 1962 lei aveva già
pubblicato due album in studio e un album live uscito proprio
quell'anno. Maymudes sostiene inoltre che Albert Grossman gli rubò un
concerto di Dylan. Maymudes aveva prenotato una delle sale più piccole
alla Carnegie Hall e affidò la gestione dell’evento al manager/promoter
Harold Leventhal nel 1962. Se così fosse , quello spettacolo non è mai
avvenuto, e se lui si è probabilmente confuso con il concerto
organizzato da Israel G. Young del negozio Folklore's Center del
Greenwich Village tenutosi nella Sala Capitolare della Carnegie nel
1961, non lo sapremo mai. Molto più avanti nel libro Maymudes afferma
che Dylan ha partecipato alla Selma Alabama March nella primavera del
1965 ma questo non è accaduto. Maymudes confonde l’evento con un raduno
elettorale avvenuto a Greenwood Mississippi nel quale Dylan si esibì
insieme a Pete Seeger e Theo Bikel.
Nel 1964, Maymudes era stato assunto come road manager di Dylan per una
serie di concerti in un tour un pò folle attraverso gli Stati Uniti.
Nella nuova station wagon Ford di Dylan nella quale c’era anche il
cantante Paul Clayton e, stranamente, un giornalista di nome Pete
Karman. Questo viaggio che comprendeva una sosta a Hazard, Kentucky, per
fare una visita non proprio di successo a Carl Sandberg in North
Carolina, questo fatto è stato scritto nelle precedenti biografie Dylan,
ma anche se questa volta si tratta di un resoconto di prima mano, c'è
poco di nuovo ed interessante da aggiungere.
Dylan è sempre stato un introverso estremista, incline di tanto in tanto
a scoppi di rabbia per questioni di privacy o quando qualcosa non
soddisfaceva le sue aspettative. Maymudes si era gettato a capofitto per
soddisfare le sue esigenze, creando ambienti in cui Dylan potesse
scrivere, prendere decisioni e pensare veloce, soprattutto in termini di
uscire da situazioni potenzialmente appiccicose. Durante un viaggio di
vacanza in Grecia nel 1964, Maymudes avrebbe vagato per la campagna,
mentre Dylan scriveva in camera sua quello che si sarà il suo quarto
album, Another Side of Bob Dylan. Ma anche qui, la memoria Maymudes è
confusa, perchè lui dice che l'album venne registrato nel mese di agosto
1964, invece è la data della pubblicazione, in realtà è stato registrato
in una lunga sessione di due mesi prima.
Maymudes a quanto pare non era nel giro nel 1965, un anno fondamentale
per Dylan, e il libro non racconta il perché. Il risultato è che non c'è
nessuna testimonianza sulla decisione di Dylan di darsi al rock and
roll.
Maymudes era tornato con Dylan per un esplosivo tour nel1966 con gli
Hawks (che sarebbero poi diventati The Band). Tuttavia l'unica storia
del tour rtaccontata da Maymudes (uno delle più folli della storia del
rock and roll) è quando un roadie sconosaciuto venne arrestato per droga
in un paese del quale non si ricorda il nome con conseguente
perquisizione della stanza dell’ hotel di Dylan. Maymudes spende un pò
di tempo per raccontare di questo particolare roadie che era veramente
bravo a procurare le donne per il dopo spettacolo. Maymudes rimase
sconvolto quando Grossman licenziò il roadie e lo rimandò a casa. Ma non
c'è nemmeno una parola sui ragazzi della band, nulla dei fischi e delle
polemiche che Dylan suscitava in ogni posto dove suonava, e nulla circa
quanto Dylan fosse completamente esaurito alla fine del tour. Maymudes
era apparentemente lì quando Dylan ha fermato la sua bici nel vialetto
della casa di Albert Grossman a Bearsville, New York. Dopo una
discussione con Albert Grossman, Maymudes lasciò Woodstock e si diresse
verso la west coast.
La parte successiva del libro parla del coinvolgimento di Maymudes nella
scena bohemienne intorno a Santa Fe, dove finalmente entrò nel campo
della costruzione e del settore immobiliare. Ad un certo punto egli
accompagnò Dennis Hopper in Perù alla ricerca di una location per il
film The Last Movie. Vari personaggi famosi (Maymudes cita però i nomi
col contagocce) compresi i Merry Pranksters, Allen Ginsberg e vari
attori e attrici che vanno e vengono, ma Maymudes non riesce a rendere
la scena credibile. Ci sono un paio di brevi incontri con Dylan durante
questo tempo.
Nel 1987, col matrimonio finito ed il fallimento dei suoi tentativi
immobiliari, è sull'orlo del disastro finanziario, Maymudes chiede a
Dylan un lavoro. Dylan, in procinto di imbarcarsi in un tour estero con
Tom Petty & the Heartbreakers lo ingaggia anche se non aveva bisogno di
lui. A questo punto, forse perché questi eventi sono più vicini nella
memoria di Maymudes, il libro diventa un pò più vivace. Durante questa
parte c'è una sensazione di quello che voleva dire essere on the road ed
a volte essere dietro le quinte. Maymudes era convinto che Dylan avrebbe
dovuto avere il suo tour bus personale e inavvertitamente qualcosa viene
svelata: Dylan era in realtà preoccupato di alienarsi le simpatie dei
membri della sua band usando un suo bus personale. Maymudes descrive
dettagliatamente come ha trovato e progettato il bus in un capitolo
(apparentemente scritto e non dettato) e come avrebbe dovuto essere
attrezzato il bus. Durante questi viaggi scopriamo che anche Bob Dylan
può perdersi negli hotel (era lì senza radio CB?), il bus che si rompe e
altre avventure. Ma ancora una volta le cose fondamentali sono mancanti.
Per esempio nelle prime due tappe del tour del 1989, quattro notti al
Beacon di New York City e due notti al Tower Theater (appena fuori
Philadelphia), per il finale dello show, Dylan ha fatto qualcosa che non
ha mai più rifatto ne prima ne dopo. Prendeva l’armonica alla fine di
"Leopard-Skin” e saltava in mezzo al pubblico continuando a suonare e
usciva da una porta laterale del teatro. Per far apprezzare questa
scena, la band di Dylan di solito stava lontana sul palco. Questo libro
avrebbe dovuto raccontare la storia che stava dietro a questa decisione,
ma purtroppo non c’è nemmeno una parola.
In definitiva, l’unica cosa che si capisce di questo libro è che non c’è
che molto su Bob Dylan che non sia già stato raccontato in un modo o
nell'altro. Nel descrivere la scena del backstage al concerto tributo
del 30°anniversario di Dylan al Madison Square Garden, dove ci sono
stati innumerevoli grosse star della musica, si ha l'impressione che
Dylan ha così tante persone intorno a lui che pensano di sapere quello
che vuole, ma che non riesce mai a fare quello che lui vuole veramente.
Mentre le interiezioni di Jacob Maymudes di solito sono ben scritte e
talvolta dolorosamente oneste quando lui narra i lati positivi e
negativi della personalità di suo padre, così come il suo ricordo di
essere stato un adolescente in tour brevemente con Dylan, quello che di
cui Victor Maymudes aveva bisogno era uno scrittore che potesse
raccontare bene le interessanti (non necessariamente scandalose) storie
e sollecitarlo quando la sua memoria non si accordava ai fatti. Per
quanto Victor Maymudes fosse stata una delle persone più vicine a Dylan,
leggendo questo libro per scoprire qualcosa sul modo di pensare di
Dylan, la risposta rimane sfuggente come sempre.
Ciao a tutti! Vi comunico una
serata,secondo me, da non perdere a Milano il 15 novembre.
Il gruppo suonerà dopo due date a Londra allo Spazio Teatro 89 di via
fratelli Zoia. Qui, oltre ad una setlist di pezzi propri, la band
suonerà (come scritto sul loro sito) tutto Highway 61 Revisited del
Nostro in una serata dedicata a uno dei più grandi dischi di sempre.
Per altri dettagli consultate il sito:
http://www.mandolinbrothersband.com
La biografia di Victor Maymudes amico e confidente di Bob Dylan - di
Jacob Maymudes
Sono le storie mai raccontate e la vita
di mio padre che era amico, confidente e tour manager di Bob Dylan per
circa 40 anni.
Uno dei miei ricordi preferiti dell’infanzia era quando si viaggiava sul
bus personale di Bob Dylan per un intero tour sulla west coast. Mio
padre mi portava con lui, avevo solo 8 anni. Era così freddo girare da
un posto all’altro e stare dietro le quinte per un bambino. Mi ricordo
che guardavo dei film nella parte posteriore del tour bus mentre Bob e
la band decidevano la set list per i vari spettacoli. Mi piaceva uscire
con Bob, mio padre e Tommy Masters, il suo autista del bus. Ripenso a
quel tempo come un'esperienza molto surreale.
Il primo tour-bus di Dylan restaurato da Maymudes
Mio padre, Victor Maymudes, era amico e
tour manager di Bob. Ha incontrato Bob nel 1960. Nel 2000 mio padre ha
firmato un contratto editoriale per scrivere una biografia. Il contratto
di pubblicazione era per un libro sulla sua vita ed i suoi viaggi con
Bob. Mentre stava scrivendo il libro a Santa Monica in California
improvvisamente ci lasciò. Il libro non fu mai completato. Ma, con un
piccolo aiuto, posso riprendere da dove lui aveva smesso e scrivere il
resto della sua incredibile storia.
Per fortuna mio padre aveva registrato ore e ore di storie ed eventi che
ha vissuto durante la sua vita come amico e tour manager di Bob. Sono
queste stesse registrazioni audio, oltre 24 ore di parlato, che ho
intenzione di modificare, ri-organizzare e trasformarle in un libro con
una storia tangibile ed estremamente piacevole da leggere.
Sono molto entusiasta di iniziare a scrivere a tempo pieno, ho anche a
chiesto l'aiuto di mia madre Linda Wylie che ha curato e scritto “Above
The Clouds”, la biografia di Anatoli Boukreev, vincitore del Jon Whyte
Award per la letteratura. Lei è un autrice professionista e lei sarà il
mio editore e mentore. Inoltre ha anche le proprie storie incredibili
quando viveva a casa di Dennis Hopper a Toas, New Mexico, negli anni '60
e usciva con Sara e Bob quando erano insieme.
di Caroline Howe per MailOnline - Pubblicato: 10 settembre 2014
La leggendaria icona del folk e del rock Bob Dylan tenne sempre
segreti i suoi rapporti con le donne fin da quando arrivò sulla scena
folk del Greenwich Village di New York nei primi anni Sessanta.
Egli era innamorato della folksinger Joan Baez ma non la sposò perché
lei non poteva essere controllata e lui non voleva competere con lei.
Quelli vicino a lui dicono che ha avuto ben cinque mogli, tre più di
quante lui ne ha fatte conoscere al mondo.
Ha mantenuto segreto il matrimonio con la cantante gospel-rock Carolyn
Dennis e l'esistenza della figlia gaynata da quel matrimonio, Desiree
Dennis-Dylan.
Dylan era così reticente che a volte teneva i suoi confidenti più
stretti fuori dal giro. Ma Victor Maymudes, spalla di Dylan per decenni,
che è deceduto nel 2001, ha registrato i suoi ricordi e le osservazioni
su Dylan su un nastro che ora è stato trasformato in un libro: “Another
Side di Dylan: A Personal History on the Road e Off The Tracks”,
pubblicato da St. Martin's Press.
Dylan, ora 73enne, stava con la folksinger Joan Baez a Bearsville, New
York, un piccolo villaggio nella città nord dello stato di Woodstock,
nell'estate del 1964 mentre ssStava lavorando a quello che sarebbe stato
il suo quarto album, "Another Side di Dylan", che profeticamente fu
caratterizzato dalla canzone “It ain’t Me Babe”.
Per quanto amava Joan, e per quanto vicina la coppia fosse, egli non
sposò la Baez, ma scelse di camminare lungo la navata l'anno seguente,
nel 1965, con l'ex modella e coniglietta di Playboy, Sara Lownds.
“Perché non Joan Baez”', Maymudes chiese a Dylan.
“Perché Sara sarà a casa quando voglio che lei sia a casa, lei ci sarà
quando voglio che lei sia lì, lo farà quando io voglio che lo faccia.
Joan non sarà lì quando voglio lei. Lei non lo farà quando io voglio
farlo”, Dylan gli rispose.
“Bob non voleva competere con Joan”, dice Maymudes. “Se Bob era un re,
Joan era una regina, e Bob non voleva una regina. Voleva qualcosa di più
semplice”.
La timida e silenziosa Sara Lownds viveva
nei dontorni a Bearsville e la scena musicale del momento. Quando Dylan
stava scrivendo, Sara andava da Victor e sballavano insieme per il fumo
e per la droga.
Joan, ora 73enne , ebbe subito successo dopo l'inizio della sua carriera
di cantante e di attivista nel 1960, e costantemente eseguiva nei suoi
concerti alcune delle canzoni di Dylan, contribuendo così a renderlo
famoso, così come a fargli fare un sacco di soldi.
Sara e Bob si erano trasferiti a Woodstock, avevano una casa al
Greenwich Village a New York e una casa per l’estate a Long Island.
Dylan confessò a Maymudes che la sua fama era diventata frustrante, “Una
sorta di prigione che era chiusa intorno a lui e lo fece temere per la
propria incolumità e quella della sua famiglia. Egli naturalmente accuso
il colpo a causa di tutto questo”.
Si trasferì con la sua famiglia a Los
Angeles e comprò un pezzo di terra sulla costa di Malibu. Ha comprato
una bicentenaria hacienda in cima alle colline di Santa Barbara come
rifugio privato per Sara. Ma il loro matrimonio fu ugualmente turbato.
“Sara in genere è sempre stata isolata, i riflettori erano sempre e solo
su Bob. Lai voleva una identità personale oltre a quella che di moglie e
di madre”.
“Sara non poteva parlare con nessuno a Los Angeles perché Bob ha una
strana sorta di controllo mafioso su tutti quelli intorno a lui. Alla
fine, penso che questo sia controproducente, ma quello era il suo stile”
ha scritto Victor.
Il matrimonio turbolento finì nel giugno 1977 dopo che Bob e Sara
avevano avuto quattro figli, tra i quali il musicista Jakob Dylan. Ci
sono state molte separazioni dovute alle sue presunte relazioni con
altre donne, nonché amanti di lunga data, Joan Baez è rimasta parte
della sua vita, anche se lui non l’ha sposata.
Il divorzio avvenne fra grandi liti e fruttò a Sara 36 milioni dollari,
più la metà dei diritti d'autore sulle canzoni scritte mentre erano
sposati, a condizione non lei non parlasse mai della sua vita con Dylan.
Penso che la storia per lei si è conclusa con un bel malloppo ma posso
solo immaginare il prezzo che ha pagato.
Nel giugno del 1986 Dylan sposò Carolyn Dennis, da molto tempo sua
corista, che era stato anche membro delle Raelettes di Ray Charles. Il
matrimonio ebbe luogo sei mesi dopo la nascita della loro “figlia
segreta” Desiree Gabrielle Dennis-Dylan. Robert Dylan era nominato come
il padre sul certificato di nascita.
Ma l'esistenza della bambina non sarebbe stata rivelata fino al 2001,
quindici anni dopo, quando l'autore britannico, Howard Soundes, scrisse
la notizia esplosiva nella sua biografia del 2001 su Dylan “Down The
Highway”.
Carolyn e Bob decisero insieme di tenere l’esistenza della bambina
segreta per il bene della stessa, lontana dagli occhi del pubblico.
Hanno anche deciso la loro figlia avrebbe scelto da sola se voleva
prendere il cognome del padre, cosa che lei fece nel 1999.
Desiree ha annunciato che stava per sposare la sua partner Kayla Sampson
nel settembre del 2013, quando la California abolì il divieto dei
matrimonio fra persone dello stesso sesso.
Dylan e la moglie, Carolyn Dennis, non
sono mai stati fotografati insieme in pubblico. Lei risiedeva a Tarzana,
in California, un sobborgo di Los Angeles nella valle di San Fernando.
Dylan andava a trovarla raramente e la Dennis chiese il divorzio quattro
anni dopo, che venne concesso definitivamente nel mese di ottobre del
1992.
Victor Maymudes, anche lui cantante, conobbe Dylan quando arrivo a New
York, al Greenwich Village, nel 1961 ed iniziò a suonare nelle
caffetterie sulla MacDougal Street per guadagnare abbastanza soldi per
mangiare.
Era l’epoca dei beatnik, musica, pace e amore, marijuana e alcool e
tutti parteciparono attivamente a questo stile di vita.
I due divennero amici all'istante e cominciò quello che diventò una
abitudine di vita, ore ed ore a parlare, sempre fatti di erba o hashish.
Fumavano nei caffè - tanto che Bill
Cosby, che era anche lui parte della scena del Village, ma vestiva come
un fighetto, si avvicinò alla coppia e disse loro che non avrebbero
dovrebbero fumare così smodatamente.
“State sprecando la vostra vita ", disse loro. “Vi sono cresciuti i peli
sulle mani e avete perso il vostro desiderio sessuale. Fra un pò vi
creseranno le tette!”.
“Abbiamo fatto una bella risata e abbiamo continuato a fumare” ha detto
Maymudes. “Abbiamo continuato a stare seduti sempre fatti, ridendo e
parlando del mondo. Lui aveva vent'anni ed io venticinque... io aveva
viaggiato e lui non ancora”.
Dylan non aveva i soldi al momento e se voleva bere un caffè in un bar
doveva aspettare che qualcuno glielo pagasse.
Si innamorò di Suze Rotolo, un artista/attivista, che è stata
fotografata con lui sulla copertina del suo album “The Freewheelin' Bob
Dylan”, ma il suo istinto di controllo si presentò allora sotto forma di
argomenti verbali.
Chiamava Suze da una cabina telefonica, e seguivano interminabili
"litigi” rivela Maymudes.
“Quando vado da qualche parte tu devi venire con me. Devi venire. Quando
torno, è necessario che anche tu torni”.
Victor vide allora l'inizio della fine di quella relazione.
Quando si incontrarono, Dylan confessò a Victor che era scappato da casa
in Minnesota, una pratica che cominciò quando aveva undici anni.
Era stato in un carcere minorile, pensò di fuggire per il carnevale per
venire in città. La vita a Hibbing, Minnesota, era dura quando suo padre
lasciò la famiglia e andò a vivere con la nonna a Minneapolis.
Dylan ha espresso la sua solitudine amara
nelle canzoni che costantemente scriveva su un quaderno a spirale per
poi riscriverle con una macchina da scrivere. Victor e Dylan sono stati
ovunque nei loro viaggi, Dylan si rintanva in una stanza d'albergo,
mentre Victor uscva a fare sport o per esplorare la zona.
Altri pezzi grossi abitavano in quel momento al Greenwich Village:
scrittori e poeti come Jack Kerouac, Allen Ginsberg, Peter Orlovsky,
Truman Capote; pittori come Jackson Pollock, Willem de Kooning; attori
come Steve McQueen, Barbra Streisand e Woody Allen. Ognuno di loro
ascoltava la nuova musica degli anni 1960.
Maymudes descrive la notte nella quale Dylan ha incontrato i Beatles per
la prima volta, il 28 agosto 1964. ”Bob cercò di rotolare un joint ma
tutto andò a pezzi e gli cadde dalle mani” ha rivelato Maymudes
"spargendo tutto sopra un cesto di frutta che stava sul tavolo”. Così
Victor ha deciso di rotolare la canna lui stesso. Questo ha dato inizio
alla festa, ma poco dopo Dylan, ubriaco marcio, è svenuto sul pavimento.
“La mattina seguente, Paul si è avvicinato a me e mi ha abbracciato per
10 minuti” ha scritto Maymudes, e mi disse "Sei stato grande, ed è tutta
colpa tua perché ora amo questa cosa!"
Maymudes dice “Dylan perde il controllo
più facilmente di altre persone e sviene in quel modo. Era al limite,
credo, perché aveva, ed ha ancora, una visione sociale molto stretta per
quello che riguarda i suoi rapporti personali”.
“Ma ... lui ha una visione della poesia che va oltre e vede più di
chiunque altro, e poi è in grado di descrivere ciò che ha visto. Così
sono le dinamiche della sua personalità fuori equilibrio, se siete
disposti ad accettare i suoi difetti dovete essere in soggezione davanti
alla sua brillantezza.
"Non è perfetto ... lui è un bastardo proprio come tutti noi” ha scritto
Victor su Dylan.
Caro Mr. Tambourine,
è bello trovare artisti come Shaver che sanno essere grati al fonico che
consente la buona riuscita del proprio concerto. Per quanto bravo sia un
artista la musica nasce da un lavoro comune a cui tanti partecipano, e
sono tutti necessari, pare scontato, ma tu che lo hai vissuto in prima
persona sai che non lo è. Così come sono necessari promoters competenti
e coraggiosi per portare da noi artisti di nicchia, o ancora
sconosciuti, qualche volta rimettendoci di tasca propria, e dare così la
possibilità agli appassionati di vederli.
E perché un sito funzioni ci vuole qualcuno che si impegni a gestirlo
ogni giorno, anche quando una parte dei lettori si prende una pausa in
cui si dedica a tutt’altro…
Ho trovato talmente sensate le parole con cui hai chiuso la tua risposta
al mio ultimo messaggio che sono stata tentata di condividerle: “Cercare
parallelismi o scopiazzature o ispirazioni o plagi è solo un gioco da
fans maniaci, o da prezzolati detrattori, come fosse un gigantesco gioco
della playstation, nel quale vince chi trova più riferimenti”. Ma ti sei
accorto, vero, che c’è qualcuno che utilizza il tuo a.k.a. per discutere
di esegesi testuale con i suddetti fan?! :-) Scherzi a parte, i miei
ringraziamenti nei tuoi confronti erano sinceri. Spero si sia capito.
Riflettere sui versi di un artista e sui suoi riferimenti consente non
solo di avvicinarsi meglio alla sua opera, di apprezzarla più a fondo ma
offre anche la possibilità di comprendere meglio se stessi, gli altri,
la realtà che ci circonda. O magari ci porta a leggere un nuovo libro,
ad ascoltare ancora un’altra canzone. Può essere solo un gioco, ma non
tempo perso.
Alla prossima, Maria Rosa Ventura.
Cara Maria Rosa, è proprio come dici tu,
"riflettere sui versi
di un artista e sui suoi riferimenti consente non solo di avvicinarsi
meglio alla sua opera, di apprezzarla più a fondo ma offre anche la
possibilità di comprendere meglio se stessi, gli altri, la realtà che ci
circonda", anche se a
volte la ricerca è così esasperata da portarci su terreni anche
improbabili o troppo fantasiosi. A volte potrebbe sembrare un gioco, ma
quanti di noi hanno imparato o scoperto cose nuove su Bob ed il suo
lavoro proprio per merito di questo gioco? Credo molti, e questo mi
rende felice e soddisfatto, anche se naturalmente non tutti hanno il
tempo di scrivere alla Fattoria la loro opinione o di fare ricerche
particolareggiate che richedono molto tempo e volontà. Ho letto in un
sito americano che ha portato al parossimo la ricerca delle similitudini
e delle uguaglianze fra le parole di Bob e quelle di altri scrittori.
Una cosa incredibile, ai confini della realtà, faccio un esempio: se Bob
in una sua canzone usa la parole "love" e se questa parola viene trovata
(N.B. solo essa, senza nient'altro) in uno scritto di Shakespeare allora
significa che Bob ha tratto ispirazione da lui o lo ha plagiato. Cose
come questa sconfinano inevitabilmente nel ridicolo oltre che
nell'assurdo, eppure c'è gente che se riesce a fare una tale
similitudine idiota pensa di essere la verità personificata invece di
aver scoperto solo una inutile acqua calda.
Per quanto riguarda
uomini come Carlo Carlini hai ancora ragione, solo una sconfinata
passione può a volte giustificare il fatto di rimetterci di tasca
propria, e credo che Carlo, tra i suoi tanti successi abbia avuto anche
inconvenienti spiacevoli di questo tipo, ma lui non ha mai mollato
finchè, purtroppo, ha dovuto lasciarci. Grazie a lui ho avuto la
possibilità di conoscere, di parlare, di cenare, di passare del tempo
con artisti di grosso calibro ed altri minori, ma ti assicuro che è
sempre stato un piacere lavorare con loro e per loro. Ho avuto la
fortuna di poter cantare Like a Rolling Stone con Bob Neuwirth e Ruth
Gerson, con gli Yardbirds (per inciso ricordo a tutti che questo storico
gruppo ha dato alla musica tre giganti come Eric Clapton, Jeff Beck e
Jimmy Page) e gli Animals (proprio quelli di Eric Burdon, naturalmente
senza più Eric, e di House of the raising sun) ho potuto cantare con i
due storici gruppi riuniti sul palco per un bis dove eseguirono "Gloria"
di Van Morrison.
Con Chris Dreja (Yardbirds)
con Hilton Valentine (Animals) e Jim McCarthy Yardbirds)
con Bob Neuwith, Ivan Bodley, Ruth Gerson
(purtroppo io non sono inquadrato) per LARS
con Ruth
Gerson Band per Emotionally Yours
con Ruth Gerson Band per I Shall Be Released
E per finire, fra
tutti gli artisti americani per i quali ho fatto il fonico sul palco,
non uno si è scordato di venire a ringraziarmi dopo lo spettacolo, e
questo è un "must" per loro. Lo stesso non posso dire di altri artisti
italiani, escluso Bobby Solo che è stato veramente "alla mano"
standosene tre ore in camerino con me che suonavo la chitarra e lui
cantava tutte le canzoni dei Beatles, e, stranamente, non accennò a
nessuna canzone di Elvis. Ci divertimmo molto e ci sentimmo per telefono
per molto tempo ancora, finchè inevitabilmente i contatti si diradarono
fino a finire.
St. Kilda, (suburb. of Melbourne),
Australia - Palais Theatre, August 19, 2014
di Peter Elliott
Sono andato allo show di Lunedi e l'ho trovato di un incantesimo
vincolante che mi ha fatto desiderare di vederlo la seconda notte con
grande aspettativa. Ancora una volta Stu vagava sul palco facendo
strumming esattamente alle 20.00 e poi la band e l'uomo iniziavano
“Things Have Changed”. Dal primo minuto si è trattato di un
indimenticabile prestazione. Il canto di Bob durante lo spettacolo era
straordinario. La sua voce si è evoluta nella più calda ed espressiva
della sua carriera e porta la sue canzoni moderne alla vita con tanta
emozione sincera.
Il bellissimo vecchio Teatro Palais è un luogo ideale e sembrava di
tirare fuori il meglio dal grande uomo. La folla era selvaggiamente
entusiasta e questo sembrava ispirare Bob ancora di più. Ogni canzone
era una delizia. Le versioni di Workingman’s Blues, Waiting for You,
Tangled Up In Blue, Simple Twist e Soon After Midnight erano
indimenticabilmente belle. Forgetful Heart e Long And Wasted Years erano
potenti e ti rivoltavano le budella al di là delle parole. Una Pay In
Blood ringhiante sangue era incredibile, Love Sick, High Water e Early
Roman Kings hanno fatto tremare il tetto del teatro che quasi crollava.
Poi il bis. Se, come ha riconosciuto Bob, “All Along TheWatchtower” era
diventata la canzone di Jimi Hendrix, ora è tornata al suo legittimo
proprietario. Questa è la versione migliore che abbia mai sentito ed è
stata evidenziata da un bellissimo gioco a metà tra il pianoforte di Bob
e la chitarra di Charlie.
Lo spettacolo è culminato con una bella prestazione di Blowin’ in the
Wind, suonata al pianoforte, poi per chiudere lo show al centro del
palco per un assolo di armonica da togliere il fiato.
Questo è stato un magnifico show con la band in fiamme che metteva in
risalto lo stupendo lavoro al pianoforte da Bob. Il suo modo di suonare
l'armonica era brillante e così tutta la parte cantata. Oh mio Dio, il
canto, era tutto per me ed ora nella speranza che questo genio
straordinario ed in continua evoluzione tornerà ad abbellire queste
sponde presto.
Giovedi 18 Settembre 2014
St. Kilda, (suburb. of Melbourne),
Australia - Palais Theatre, August 18, 2014
di Peter Elliott
Che privilegio vivere questa continua evoluzione del genio e che gioia
che egli è ancora così impegnato con la sua arte. Mi sento benedetto che
lui viene nella mia città ogni pochi anni per darci una notte come
questa. Nessun altro artista si avvicina alla sua straordinariamente
ricca massa di lavoro, ma chi altro di 70 anni potrebbe dare un concerto con
pezzi che vengono principalmente dal più recente album recente in uno
spettacolo così affascinante?
Quest’ uomo ha creato le incredibili canzoni "di protesta" dei primi
anni Sessanta, gli incredibili album della metà degli anni sessanta
che hanno cambiato la musica per sempre, i brillanti albums degli anni
Settanta, alcune delle sue più grandi canzoni (Angelina, Blind Willie
McTell, Every Grain Of Sand, ecc), è stato molto diffamato negli anni ottanta e
poi il grande periodo degli ultimi anni che iniziò con lo scavare di nuovo nella
musica popolare
e nel blues e che culminò poi in Time out of Mind, Love and Theft ecc.
Eppure qui sta ancora tenendo il palco con una maestria che è unicamente
sua e fresca come sempre.
Così, in una umida notte di Melbourne, Bob ha suonato nel glorioso
vecchio Palais Theatre sulla spiaggia di St. Kilda. Sono sicuro che il
luogo ha ispirato Bob che ha dato una performance stellare che è stato
ben accolto da una urlante folla riconoscente. Non so perchè si parla
male dell' illuminazione, per me era meravigliosamente atmosferica ed
adatta all’ossessionante natura di questa attuale set list. I nostri
posti erano i migliori che abbia mai avuto per uno spettacolo di Bob,
solo nove file dal fronte palco e ho potuto vedere tutto chiaramente. Né
sono i microfoni davanti al suo volto un problema. Per me non c'è
critica per quest’uomo, mi siedo e accetto tutto quello che fa
crogiolandosi nel suo lavoro sempre sorprendente che condivide con il
mondo.
E' difficile elencare canzoni in evidenza, ogni canzone è stato un
momento clou fino alla successiva che poi diventatva il momento clou. La
mia emozione principale era la sua voce. Oh, quella voce che sembra
provenire dal profondo di un'anima imbevuta di polvere, il sangue e
il dolore di innumerevoli secoli di amore umano e di disperazione,
quella voce che attraverso le sue varie incarnazioni nel corso degli
anni mi ha sempre
"trafitto il cuore". Al momento si tratta di uno strumento glorioso che
ringhia per "Pay in Blood", ma può canticchiare splendidamente in “Soon
After Midnight" o "Simple Twist of Fate". Credo che Bob si è evoluto
in questa voce che ora si adatta così perfettamente alla sua posizione
di maestro delle radici della musica americana. Poi c'è il suono
dell’armonica, che altri in altre recensioni hanno osservato essere un
suono più morbido questa volta. Vorrei guidare su una lunga strada solo
per sentire di continuo questi splendidi assoli. Aggiungo a questo
qualche bella
frase al pianoforte in molti pezzi che sono stati una delizia.
La band, come sempre, era favolosa e che gioia è sentire Bob suonare con i ragazzi che possono davvero seguirlo. Attenti in Pay in
Blood, dondolanti in Spirit On Tyhe Water e Duquesne Whistle e fornito un bell appoggio morbido per i numeri più lenti come Simple Twist of
Fate o Soon After Midnight.
La set list è una rappresentazione magistrale di questa incredibile
carriera e dello spazio musicale che attualmente occupa. Comè dolce
sentire She Belongs to Me e sentirla cantare come se fosse stata scritta
ieri. La grande potenza delle canzoni di Dylan è che sono aperte a tanti
diversi arrangiamenti ma mantengono sempre la melodia di base e la
struttura dell'originale.
Mi è piaciuto Workingman’s Blues # 2, Pay in Blood, Duquesne Whistle,
Simple Twist, Spirit On The Water e tutto il resto. Di straordinaria
bellezza sono state le esecuzioni di Forgetful Heart e Soon After
Midnight. Poi c'è il grande divertimento di cercare di raccogliere i
nuovi testi di Tangled up in Blue.
Infine arriva il bis ed è un dono generoso ai fans. La mia versione
preferita in assoluto di All Along the Watchtower. Era maestosa e
toccante allo stesso tempo. Poi un modo fantastico per concludere il
concerto con una
squisita rielaborazione di Blowin’ in the Wind, la mia scelta come
più grande canzone mai scritta. Bob la esegue al pianoforte, poi passa
al centro della scena per un solo da brivido di armonica.
Questa è stata una notte di grazia e maestà eseguita da un artista
leggendario al culmine dei suoi poteri. Ho avuto il grande piacere di
condividere la festa con i miei amici, la bella Karen, John e Vicki.
Siamo rimasti molto soddisfatti anche dai giovani che stavano di fronte
a noi, che ci hanno entusiasmato con la loro passione per il grande
uomo. Tornerò Martedì per un’altro spettacolo e non vedo l'ora.
The Byrds: come abbiamo scritto “Eight
Miles High”
Roger McGuinn, cantautore: “Quando alcuni d.j. dissero che era una
canzone sulla droga la diffusione radio venne vietata, e fu la fine per
noi”.
Eight Miles High è stata definita la
prima canzone psichedelica. E' vero che avevamo sperimentato l'LSD, e il
titolo contiene la parola "alto", quindi se la gente vuole dire che
significa “volare alti” non ha tutti i torti. Ma Eight Miles High in
realtà nasce come un tributo a John Coltrane. E' stato il nostro
tentativo di suonare jazz.
Eravamo in tour in America, e qualcuno ci ha suonato l'album di Coltrane
Africa / Brass (Africa/Brass è il titolo di un disco jazz del
sassofonista statunitense John Coltrane pubblicato dall'etichetta
Impulse Records nel 1961. Si tratta del primo disco di Coltrane uscito
sotto l'etichetta Impulse, e vede l'impiego del quartetto di Coltrane
accompagnato da diversi altri strumentisti che portano a 21 il numero
dei musicisti partecipanti all' album. Il suono da big band, con
l'inusuale (per Coltrane) implementazione di corni francesi ed
euphonium, rende la musica presente nell'album molto differente da
quanto prodotto in precedenza da Coltrane). Avevo appena comperato un
registratore a cassette, era una cosa nuova, potevi comprare i nastri e
suonarli. Avevo alcuni nastri vuoti ed ho registrato l’album di
Coltrane, insieme ad alcuni di Ravi Shankar, e li avevo portati in tour.
Era l'unica musica che avevamo con noi per tutto il tempo sul tourbus.
Entro la fine del tour, Coltrane e Shankar si erano radicati in noi.
C'era una traccia Coltrane chiamata India, dove stava cercando di
emulare la musica sitar con il suo sassofono. Aveva una frase
ricorrente, dee da da da, così ho preso la mia chitarra Rickenbacker ed
ho suonato alcune cose jazz intorno ad essa. Ero innamorato del suo modo
di suonare il sassofono: tutte quelle piccole note divertenti e roba
veloce nella parte inferiore della gamma tonale.
Allo stesso tempo, Gene Clark [chitarra ritmica] aveva alcuni accordi e
una vaga melodia, che è andata a finire nella struttura di Eight Miles
High. Negli anni successivi, Gene ha iniziato a fantasticare che aveva
scritto tutta la canzone da solo, cosa che non era il caso di dire, era
stato uno sforzo di collaborazione tra me, Gene e David Crosby. L'anno
precedente, nel 1965, abbiamo fatto un tour in Inghilterra. Era la
nostra prima volta che volavamo su un aereo, e ho avuto l'idea di
scrivere una canzone su questo fatto. Gene mi ha chiesto: "A che altezza
pensi stiamo volando?". Ho pensato che erano circa sette miglia, ma i
Beatles avevano una canzone intitolata Eight Days a Week, così abbiamo
cambiato il titolo in Eight Miles High perché abbiamo pensato che
sarebbe stato più attuale.
Quando la canzone uscì, alcuni d.j. hanno fatto le somme e si sono resi
conto che, dal momento che gli aerei di linea commerciali volano solo ad
un’altezza di sei miglia, stavamo parlando di un diverso tipo di
“altitudine”. Abbiamo rilasciato una dichiarazione per confutare tali
affermazioni, ma fu ugualmente la fine del nostro successo commerciale.
I Byrds furono danneggiati per sempre.
Gene ha lasciato la band proprio nel mese che Eight Miles High fu
pubblicata. Aveva paura di volare e sudava freddo, in piedi nel
corridoio dell’aereo, dicendo: "Non posso rimanere su questo coso, devo
scendere". Ricordo di aver detto: ".. Non si può essere uno dei Byrd, se
non si può volare".
David Crosby, cantautore / chitarra ritmica
Naturalmente Eight Miles High era una canzone sulla droga. Essa si
riferisce alla quota di quel volo, ma era un doppio senso intenzionale.
Ho pensato che fosse un'idea di Gene per scrivere una canzone circa il
nostro viaggio a Londra, lui era un meraviglioso talento. Ma se Roger
dice che è stata una sua idea, forse lo era.
L’abbiamo scritto tutti insieme in un camper, in fretta scambiandoci
testi e idee per la progressione degli accordi. La linea "E quando
tocchi terra provi la più strana sensazione che hai mai avuto", parla
del nostro disorientamento. Avevamo 21 anni, non eravamo mai stati fuori
degli States, e tutto era alieno per noi. Abbiamo faticato per capire le
persone, ci devono essere circa 25 diversi accenti inglesi.
"Da nessuna parte trovi calore " si
riferisce al nostro trattamento da parte della stampa britannica. Una
terribile promozione ci aveva pubblicizzato come "la risposta americana
ai Beatles". Naturalmente, la stampa ci diede contro per questo, ma i
Beatles sapevano che non avremmo mai detto una cosa del genere, perché
li adoravamo. Ed erano estremamente accoglienti, ci portavano a casa
dopo i concerti, portandoci a cena e feste.
Il riferimento alle limousines nere voleva intendere la Austin Princess,
una grossa vettura britannica che le case discografiche usavano molto
perché era più economica di una Bentley. E la linea “la grigia città
piovosa" era mia. "Girare le piazze rannicchiati nelle tempeste" si
riferisce al maltempo a Londra, dove la gente che si raggruppa negli
androni dei portoni per evitare la pioggia che scende a secchi.
Sapevamo che Eight Miles High era una canzone speciale e volevamo
registrarla bene. Avevamo firmato per la Columbia, i cui studi erano
controllati dai sindacati, con pause regolari e tutto il resto. Abbiamo
pensato che erano cazzi. Nel frattempo, i Jefferson Airplane stavano
registrando in fondo alla strada alla RCA con Al Schmitt, uno dei più
grandi ingegneri del suono della storia. Così ho detto alla band: "E se
andassimo là a registrare in un vero e proprio studio?" Così siamo
usciti di nascosto e siamo andati a registrare una versione. Quando la
Columbia venne a saperlo, ci minacciò di annullare il nostro contratto e
di farci causa. La battaglia infuriò finchè non registrammo un'altra
versione per la Columbia, che poi divenne un classico. Penso ancora che
la prima versione era migliore, però.
St. Kilda, (suburb. of Melbourne),
Australia - Palais Theatre, August 18, 2014
di Raghava
Con la set list sempre uguale da un pò di tempo e molte buone
recensioni già scritte sulle ultime prestazioni, è più facile fare da da
eco a quelle parole e dire che Bob e la band erano in ottima forma,
ancora una volta, con qualche sorpresa
Con pochissime stranezze, un paio di tipici fraseggi di Bob e alcune
piccolissime improvvisazioni della band, tutto è andato come da copione,
uno spettacolo strettamente temporizzato con il gong d’inizio che ha
suonato esattamente alle 20.00 mentre le luci si abbassavano.
Ho avuto modo prima del concerto di andare a fare una passeggiata,
mangiare qualcisina e guardare la gente.
La band è scesa da un paio di van, e un piccolo gruppetto di Bobhead era
già in attesa nella piovigginosa serata proprio mentre arrivavo dal
parcheggio che si trovava dopo il teatro. Una pausa per guardare Tony,
Charlie e gli altri dirigersi rapidamente verso l'entrata posteriore
sotto l'occhio vigile della sicurezza, no, niente Bob in vista. Quante
volte hanno fatto questo? Quale paese, che città è stasera? Per coloro
che si mettono in viaggio da fuori città (o periferia) per il prossimo
paio di spettacoli, assicuratevi di avere l'opportunità di camminare per
il quartiere prima o
dopo. Buon caffè e buoni dolci, e l'hamburger e la birra che avevo preso
erano un buon inizio per la notte (e non ero dove offrivano birra gratis
per i possessori del biglietto!!). Il luogo è piccolo e la gente fuori
in attesa dell’apertura delle porte era rilassata. Ho raggiunto il mio
posto e mi trovai semplicemente una buona posizione per godermi lo
spettacolo, in particolare, la luce dorata che si adattava perfettamente
all’interno del Palais Theatre, ma che è stato anche sequenziato per un
effetto sbalorditivo
in particolare durante High Water e l'inizio altamente concentrato di
Long And Wasted Years. Molti tra il pubblicoalzavano i loro telefoni per
filmare spezzoni dello spettacolo. Bello vedere un paio di famiglie
presenti, e la coppia di giovani ragazzi di fronte a me che sono stati
completamente presi dallo spettacolo.
Tante persone criticano Bob perchè non parla al pubblico, stasera al
Palais ha parlato per 2 ore. Parlava e noi, il suo pubblico, abbiamo
risposto ascoltandolo. Ha parlato di amore, di sfortuna, di tristezza e
di gioia.
In evidenza una resa accattivante di Workingman’s Blues # 2, Simple
Twist of Fate, Spirit On The Water e meglio di tutte per l’energia una
lunghissima ma ordinate Long And Wasted Years.
Le ultime due volte che sono stato a vedere Bob temevo che la sua voce
fosse andata “oltre la collina”, ma stasera ho rimesso quei pensieri
nella casella a cui appartengono.
Grazie Bob per quello che ci hai detto stasera ... mi dispiace che
alcune persone semplicemente non ti sanno ascoltare.
Lieve panico per raggiungere il Palais Theatre con gli aerei in ritardo
tra Sydney e Melbourne, ma alla fine sono arrivato ed ero quasi in prima
fila!
Mi son proprio goduto la a Melbourne presso il Palais (dove Dylan suonò
nel 1966), gran folla,Bob e la band molto in sintonia come sempre.
Highlights per me sono stati una incredibile Workingman’s Blues 2 #, Pay
in Blood e Forgetful Heart. Il concerto prevede una gioia diversa ogni
sera, spero così anche per il resto del tour.
" Il blues era come quei
problemi che un bambino poteva avere in famiglia. Un pò di vergogna a
permettere che qualcuno ti scoprisse ad ascoltarlo, ma tu lo amavi. Solo
non potevi sapere come le altre persone l' avrebbero preso".
(B.B. King)
B.B. King, nome
d'arte di Riley B. King (Itta Bena, 16 settembre 1925), è un chitarrista
e cantautore statunitense.
Con una lunghissima carriera alle spalle, oggi è uno dei più importanti
esponenti del blues viventi. Con la sua "Lucille", una chitarra Gibson
ES-355 custom, è diventato un'icona stessa del genere musicale già a
partire dagli anni cinquanta.
Ha avuto una così grande carriera che ancora
oggi è riconosciuto come il re del blues. Ha vinto 14 volte il Grammy.
Nella rivista Rolling Stone è posto come sesto chitarrista più bravo di
tutti i tempi (Lista dei 100 migliori chitarristi secondo Rolling
Stone). Il suo sound è caratterizzato da suoni caldi e piacevoli che
danno vita ad un blues elegante che lo ha contraddistinto per tutta la
sua carriera. Il suo stile chitarristico è caratterizzato solo da parti
soliste che si alternano al canto, senza mai sfociare in parti di
accompagnamento.
King passò molta della sua infanzia vivendo con la madre e la nonna,
lavorando come contadino. King ha detto che veniva pagato 35 centesimi
per ogni 100 libbre (45 kg) di cotone che raccoglieva, prima di scoprire
il suo talento. Da giovane, si appassionò ai cantanti neri come T-Bone
Walker e Lonnie Johnson e artisti jazz come Charlie Christian e Django
Reinhardt. Presto incominciò a esercitarsi cantando musica gospel in
chiesa.
Nel 1943
King si trasferì a Indianola, Mississippi e tre anni dopo a Memphis,
Tennessee, dove affinò la sua tecnica di chitarrista con l'aiuto del
cugino, il chitarrista country blues Bukka White.
Alla fine, King incominciò a trasmettere la sua musica dal vivo sulla
radio di Memphis WDIA come disc-jokey, una stazione che aveva da poco
cambiato la propria programmazione per trasmettere soltanto musica nera,
cosa estremamente rara all'epoca. Alla radio King incominciò ad usare il
nome The Pepticon Boy, che più tardi divenne "The Blues Boy from Beale
Street" (il ragazzo del blues di Beale Street) o più semplicemente The
Beale Street Blues Boy: il nome fu poi abbreviato a Blues Boy e, infine,
a B.B.
Nel 1949 King cominciò a registrare canzoni per la RPM Records di Los
Angeles. Gran parte delle sue prime registrazioni furono prodotte da Sam
Phillips che poi avrebbe fondato la leggendaria Sun Records.
Negli anni cinquanta King divenne uno degli esponenti principali del
panorama R&B collezionando una lunga lista di hits tra i quali You Know
I Love You, Woke Up This Morning, Please Love Me, When My Heart Beats
Like a Hammer, Whole Lotta' Love, You Upset Me Baby, Every Day I Have
the Blues, Sneakin' Around, Ten Long Years, Bad Luck, Sweet Little
Angel, On My Word of Honor, e Please Accept My Love. Nel 1962 King firmò
per la ABC-Paramount Records.
Nel novembre del 1964 King registrò al Regal Theater di Chicago l'album
Live at the Regal che sarebbe ben presto entrato nella leggenda.
B.B.
King con la sua Lucille
Il primo successo di King al di fuori del mercato blues fu una
riedizione di The Thrill Is Gone di Roy Hawkins che nel 1969 scalò le
classifiche sia pop che R&B, evento molto raro ancora oggi. L'elenco dei
successi di King continuò per tutti gli anni settanta con canzoni quali
To Know You Is to Love You e I Like to Live the Love. Dal 1951 al 1985
King è apparso sulle classifiche R&B di Billboard ben 74 volte.
Nei decenni successivi King ha registrato sempre meno senza perdere in
popolarità grazie alla partecipazione a film e show televisivi (tra cui
una puntata de I Robinson dove interpreta se stesso) e tenendo
annualmente circa 300 serate. Nel 1988 ha conquistato una nuova
generazione di fan grazie al singolo When Love Comes to Town, suonata
insieme agli U2. Nel 2000 ha invece registrato Riding with the King in
coppia con Eric Clapton.
Nella sua carriera ha suonato insieme a
moltissimi artisti e gruppi, tra cui Eric Clapton, Buddy Guy, David
Gilmour, Muddy Waters, Paul Butterfield, Luciano Pavarotti, Richie
Sambora, Phil Collins, Billy Ocean, Stevie Ray Vaughan, Etta James,
Gladys Knight, Chaka Khan, James Brown, Jerry Lee Lewis, Little Richard,
Ray Charles, Albert King, Gary Moore, Diane Shuur, Slash, U2, John
Mayer, Jeff Beck, Gloria Estefan, Roger Daltrey, Bobby Bland, Zucchero,
Tracy Chapman, Sheryl Crow, Billy Preston, Elton John, Mark Knopfler,
Van Morrison, Billy Gibbons, Willie Nelson, Brad Paisley e Aretha
Franklin e la sua partecipazione, nel 1990, al Pistoia Blues con Jeff
Healey ed Edoardo Bennato dove interpretano alcuni brani tra cui quello
di Edoardo, Signor censore. Singolare è inoltre una sua esibizione
insieme all'attore Bruce Willis, suo grandissimo fan, e Anthony
Jacobson, amico d'infanzia.
È indubbio che King sia stato fonte di ispirazione per moltissimi
musicisti, da almeno cinquant'anni, e che la sua fama nel mondo musicale
non sia diminuita nemmeno oggi.
Nel 2004 King è stato insignito di una laurea ad honorem presso la
University of Mississippi.
Nel 2005 per festeggiare i suoi 80 anni, pubblica un album pieno di
ospiti illustri: Van Morrison, Billy Gibbons, Eric Clapton, Sheryl Crow,
Darryl Hall & John Oates, John Mayer, Mark Knopfler, Glenn Frey, Gloria
Estefan, Roger Daltrey, Bobby Bland ed Elton John.
King ha inoltre donato la sua grande collezione blues all'Ole Miss
Center for Southern Studies.
Perchè la sua chitarra si chiama
"Lucille"?
Nell'inverno del 1949, King stava suonando in una sala da ballo
nell'Arkansas. Per riscaldare il locale era stato acceso un barile
contenente del kerosene, una pratica non troppo insolita. Due uomini
incominciarono a litigare, facendo cadere il barile contenente il
kerosene infuocato sul pavimento. Questo scatenò un incendio e
conseguente evacuazione. Una volta fuori, King si rese conto di aver
lasciato la sua chitarra, una Gibson semi acustica, nell'edificio in
fiamme e rientrò per recuperarla. Il giorno dopo, King scoprì che i due
uomini avevano combattuto per una donna chiamata Lucille e decise di
chiamare Lucille la sua prima chitarra, così come tutte le chitarre che
ha posseduto da quell'esperienza quasi fatale, per ricordarsi di non
fare mai più una cosa del genere. Altra versione invece vuole che,
saputo il nome, avesse detto «per colpa di Lucille a momenti ci rimetto
la vita» creando poi un doppio senso tra la ragazza e la chitarra.
Lucille in particolare è una Gibson Custom Shop ES-335 (nella sua
carriera ha suonato anche ES-175, ES-330, ES-345 ma è del 335 che ha
fatto il suo marchio), una chitarra nera semi acustica prodotta
appositamente per il vero "Re del Blues". Costruita con le specifiche di
BB King si distingue dalle altre 335 per l'introduzione Vari-tone, un
selettore rotativo che interviene inserendo diverse combinazioni R/C per
dare diversi tagli al suono proveniente dai pickup: di fatto si va da un
suono gonfio e rotondo fino al suono più fine e sottile adatto al funky.
Martedi 16 Settembre 2014
I'm listening to Billy Joe Shaver
I'm listening to Billy
Joe Shaver
And I'm reading James Joyce
Some people they tell me
I got the blood of the land in my voice
(I Feel A Change Comin' On) Words & Music by Bob Dylan with Robert
Hunter
Billy Joe Shaver: Ancora un fuorilegge,
dopo tutti questi anni
di Geoffrey Himes
Billy Joe Shaver era un fuorilegge metaforico. Poi divenne un fuorilegge
reale.
Shaver ha contribuito a lanciare la stile di musica country chiamato
"Outlaw" nel 1973, scrivendo 11 dei 12 brani per l’album di Waylon
Jennings "Honky Tonk Heroes", album spesso citato come primo disco del
movimento.
"Honky Tonk Heroes" track list
Lato A
1.Honky Tonk Heroes – 3:35 (Billy Joe Shaver)
2.Old Five and Dimmers (Like Me) – 3:05 (Billy Joe Shaver)
3.Willy the Wandering Gypsy and Me – 3:00 (Billy Joe Shaver)
4.Low Down Freedom – 2:20 (Billy Joe Shaver)
5.Omaha – 2:36 (Billy Joe Shaver, Hillman Hall)
Lato B
1.You Asked Me To – 2:30 (Billy Joe Shaver, Waylon Jennings)
2.Ride Me Down Easy – 2:37 (Billy Joe Shaver)
3.Ain't No Good in Mexico – 2:00 (Billy Joe Shaver)
4.Black Rose – 2:28 (Billy Joe Shaver)
5.We Had It All – 2:45 (Troy Seals, Donnie Fritts)
6.Slow Rollin' Low – 2:44 (Billy Joe Shaver) – (Brano bonus aggiunto nel
cd del 1999 - Buddah Records)
7.You Asked Me To – 2:38 (Billy Joe Shaver, Waylon Jennings) – (Versione
singolo - brano bonus aggiunto nel cd del 1999 - Buddah Records)
“L’outlaw country era - un contenitore nel quale tutti volevano rimanere
invischiati - ricorda Shaver, oggi 74enne. "Quando Waylon ha registrato
“Honky Tonk Heroes” hanno iniziato a chiamarci “outlaw”. Forse ci hanno
chiamato così perchè eravamo degli emarginati, perché era quello che
eravamo allora... Tutti gli altri indossavano costumi di scena tutti
ornati di lustrini, noi invece indossavano vecchie camicie da lavoro e
vecchi jeans. La loro musica era dolce e chiara, la nostra era agitata e
turbolenta. Loro non volevano avere niente a che fare con noi, ma poi,
quando abbiamo iniziato ad avere successo, han cambiato opinione".
Quello stesso anno, Kris Kristofferson ha prodotto l’album di debutto di
Shaver, "Old Five and Dimers Like Me", e le sue canzoni cominciarono
subito ad essere registrate da Kristofferson, Johnny Cash, Elvis
Presley, Tom T. Hall, Jerry Jeff Walker e gli Allman Brothers.
Elvis Presley - You asked me to
You Asked Me To
Words & Music by Billy Joe Shaver, Waylon Jennings
Long ago and far away
In my old common labour shoes
I turned the world all which-a-way
Just because you asked me to
Likened to no other feel'
Summer love is simple true
There's no end to what I'd do
Just because you asked me to
Let the world call me a fool
But if things are right with me and you
That's all that matters and I'll do
Anything you ask me to
Knowin' how much I love you
After all I've been through
I'd turn and walk away from you
Just because you asked me to
Let the world call me a fool
But if things are right with me and you
That's all that matters and I'll do
Anything you ask me to
Let the world call me a fool
But if things are right with me and you
That's all that matters and I'll do
Anything you ask me to
Il 31 marzo 2007, tuttavia, Shaver
diventatò un fuorilegge nel senso più letterale della parola, quando
sparò un colpo di pistola in faccia a Billy Bryant Coker fuori dal
locale “Papa Joe's Texas Saloon” di Lorena, Texas. Un mandato di cattura
fu emesso per il suo arresto, divenendo così il fuorilegge sul quale
altri compositori cominciarono a scrivere canzoni che raccontavano la
sua storia.
Billy Bryant Coker
"Dale Watson ed io siamo buoni amici", dice Shaver al telefono dal Texas
"e il giorno dopo la sparatoria, lui mi chiamò e disse “Voglio scrivere
una canzone su questa storia. Gli ho risposto “Non farlo”. Lui ha detto
“Beh, in realtà l’ho già scritta .... ti dirò il titolo .... "Where Do
You Want It?', e io gli dissi che non avevo detto quella frase, “Non
importa” mi rispose ridendo, “La frase funziona!”.
"Poi, quando mi arrestarono pochi giorni dopo, l'ufficiale giudiziario
mi disse puntandomi il dito “Dove lo vuoi?” La canzone era già stata
pubblicata e le persone stavano già citando quella frase. Era divertente
essere un personaggio in una canzone scritta da un’altro. Lui mi ha
descritto in modo che io non ho mai nemmeno da lontano pensato di
essere, ma per questo non me la sono presa, lui è un amico".
Shaver non ha mai negato di aver sparato a Billy Bryant Coker, ma ha
detto che lo fece per legittima difesa. Una giuria a Waco lo assolse
dall’imputazione di tentato omicidio il 9 aprile 2010. (Coker è
sopravvissuto e ha testimoniato al processo.)
Billy Joe Shaver nell'aula del processo
Dopo aver sistemato la sua situazione giuridica, Shaver decise che
doveva raccontare in modo chiaro come erano andati i fatti della
sparatoria, e con l'aiuto dell’amico Willie Nelson, ha scritto una
canzone sulla sparatoria intitolata "Wacko From Waco" (Un pazzoide da
Waco), pubblicata sia in duetto in studio con Nelson ed in una versione
live per l'album del 2011 "Live at Billy Bob's Texas".
"Wacko from Waco" - Billy Joe
Shaver
"Quando una storia diventa una canzone, diventa qualcosa di diverso,
qualcosa di divertente", dice Shaver. "Wacko From Waco” è un titolo
divertente, e prende lo spunto da quello che è successo. La suonano
ancora nelle radio qui da noi, quindi le cose si stanno riaggiustando".
Quest'anno al Southwest Music Festival di Austin Shaver ha aperto il
suo spettacolo al Dogwood proprio con "Wacko From Waco." Il cantante si
trovava sul patio posteriore del bar del centro, i lunghi capelli grigi
che fuoriuscivano da un cappello da cowboy marrone e sulle spalle la sua
sbiadita camicia da lavoro blu.
"Sono il pazzo che viene da Waco, su questo non ci sono dubbi, ho
sparato in faccia ad un uomo ma non posso dire molto su questo, stava cercando di spararmi", Shaver ha cantato ", ma ha impiegato
troppo tempo per mirare. Chiunque al mio posto avrebbe fatto lo stesso.
Io non comincio i combattimenti, io li finisco. Questo è il mio modo di
fare e lo sarà sempre. Sono un pazzoide che viene da Waco. E’ meglio non
bisticciare con me".
I’m a wacko from Waco, ain’t no doubt about it,
I shot a man there in the head (but can’t talk much about it).
He was trying to shoot me,
but he took too long to aim.
Anybody in my place, woulda done the same.
I don’t start fights — I finish fights, That’s the way I’ll always be.
I’m a wacko from Waco, you best not mess with me.
Su questa ultima riga, Shaver ha girato il cappello di traverso e fatto
la sua miglior espressione del volto di un folle. Prende in giro se
stesso, ha fornito l'antidoto perfetto per le spacconate da macho
narrate nella canzone. E' quel misto di spirito irriverente e
atteggiamento scontroso che ha reso le canzoni di Shaver così piacevoli
come quelle che scrisse per il leggendario album di Jennings.
Ad Austin, Shaver ha anche cantato una delle sue canzoni più famose,
“Georgia on a Fast Train" (che Willie Nelson ha cantato al Merriweather
Post Pavilion il mese scorso. "Sei un buom cristiano con una buona
istruzione" canta Shaver. "Non hai alcun bisogno di trattarmi in questo
modo".
Billy Joe Shaver with Eddy -
Georgia on a Fast Train
Shaver ha ricevuto una istruzione minima nella sua città natale di
Corsicana, in Texas, ma è cresciuto fino a essere uno dei migliori
scrittori di musica country americani. La sua naturale intelligenza, la
sua etica e il lavoro tenace hanno superato la sua mancanza di
istruzione, e le sue canzoni autobiografiche sono ancora oggi cantata da
tutti, da Emmylou Harris a Bob Dylan.
(Nota di Mr.Tambourine:
Dylan non ha mai cantato una canzone di Billy Joer Shaver in uno dei
suoi spettacoli, però ha inciso, durante le sessioni per la
registrazione della colonna sonora del film "Hearts Of Fire" una
meravigliosa versione della canzone di Billy Joe Shaver "Old Five Dimers
Like Me" che può essere ascoltata cliccando sul link sotto:
“E' più facile scrivere la verità su di te piuttosto che raccontare la
verità su qualcun altro” dice Shaver " Sono proprio un vero e bravo
scrittore, così posso fare quel lavoro. Non mi piace speculare o fare
cose troppo di fantasia. Preferirei andare avanti e scrivere di quello
che è successo. E' più facile, come prevedere che pioverà quando si sta
in piedi in mezzo a un temporale che sta per scatenarsi. Scrivo da
quando avevo 8 anni. Sono stato dentro e fuori da un sacco di cose, ma
ho sempre tenuto i miei occhi spalancati e le orecchie ben aperte".
Shaver ha raccolto un discreto numero di nuove canzoni per il suo primo
album in studio in sei anni, "Long in the Tooth" che è uscito nel mese
di agosto. Prodotto dall’amico di lunga data e collaboratore di Steve
Earle, Ray Kennedy, il disco comprende una buffa canzone sul tema
dell’invecchiamento, un saltellante ritmo in 2 quarti sul suo
trasferimento a Nashville nel 1962, e un’altra che narra di una band
composta da violinisti che parla dei treni che vedeva passare nella sua
infanzia. Il nuovo album è davvero buono, però, Shaver sa che non potrà
mai allontanare dalla sua mente l'ombra di quella sparatoria.
"Quello che è realmente accaduto è che quello mi ha sparato un paio di
volte, io ho risposto al fuoco e ho colpito quel figlio di puttana sul
lato destro della guancia. Ha lasciato cadere sia la pistola che il
coltello e mi ha detto “Mi dispiace”.
E aggiunge: "Io non sono orgoglioso, e sono sicuro che anche lui non è
orgoglioso di avere ancora quella pallottola in bocca. Willie Nelson ha
scritto una canzone chiamata “Give Me My Bullet Back” e mi ha chiesto di
cantarla, io gli ho detto “Nemmeno per sogno, non voglio continuare a
parlare di quella storia".
Invece Shaver ha scritto la canzone "Hard to Be an Outlaw" e l’ha
registrata in duetto con l’ 81enne Nelson. Dopo più di quattro decenni
come “outlaw”, alle prese con la legge e la scrittura di canzoni
country, i due vecchi cantano "E' difficile essere un fuorilegge che non
è più richiesto".
Loro potranno anche essere non trasmessi dalle radio country in questi
giorni, anche se non han più alcun mandato di cattura sulla testa
(Willie Nelson è stato arrestato 4 volte negli ultimi 40 anni per
possesso di droga), comunque questi due sono i migliori cantautori e
intrattenitori di questo stile di musica americana.
Ho avuto la fortuna di conoscere Billy Joe molti anni fa, quando,
lavorando come fonico di palco per “Musica Vera Service”, ebbi il
privilegio di lavorare per tutti quegli artisti americani che, se non
fosse stato per lo spirito filantropico e la smisurata passione per la
musica americana del mai dimenticato amico Carlo Carlini, non sarebbero
mai arrivati nel nostro paese.
l'indimenticato Carlo Carlini
E così, fra tutti
quegli artisti, mi capitò di lavorare una sera in quel di Bellagio come
fonico di palco per Billy Joe Shaver e per quello stupendo chitarrista
che era il compianto figlio Eddy Shaver, scomparso un paio d’anni dopo
quella serata per una overdose d’eroina.
Billy col figlio Eddy
La cosa che più mi
rimase impressa di Billy Joe, a parte le bellissime canzoni, fu la sua
educazione e la sua pacatezza. Finito il concerto venne dritto a
ringraziarmi per avergli dato un suono bellissimo (parole sue) sul palco
“Great sound, great sound” mi disse “ se tu lavori bene io suono bene,
se tu lavori male io suono male e faccio una figura di merda, questa
sera hai lavorato davvero bene, moltissime grazie”, poi scese dal palco
e si mise sulla porta d’uscita per stringere la mano, per firmare
autografi e ringraziare ad una ad una le persone che erano venute a
sentirlo, cosa che non ho mai visto fare da un artista italiano.
Conservo ancora come una reliquia la maglietta della “Ernie Ball
Strings” che indossavo quella sera e che mi firmò sulla spalla con un
pennarello. Indossavo la stessa maglietta al parcheggio di P.zza Volta a
Como quando arrivò una limousine americana, credo fosse stata una
Cadillac, nera, si aprirono le porte e quasi non potei credere ai miei
occhi. Dall’auto scesero Jon Anderson (cantante degli Yes) e Rick
Wakeman (Tastierista degli Yes che ha sposato una ragazza di Como e
credo abiti in una villa sul lago vicino a quella di Julian Lennon) ed
una coppia di vecchi benestanti americani, lei naturalmente bionda e
prosperosa e lui con regolare cappello da Cowboy e sigaro in bocca. Come
mi videro, Jon Anderson venne da me e mi chiese dove avevo preso quella
maglietta e di chi era la firma sulla spalla. “Di Billy Joe Shaver” gli
risposi. Rimase stupito, mi guardo e disse “Lo conosco”, poi mi indicò
la coppia di anziani vicino alla macchina con Rick e disse “Quello col
cappello da cowboy è Mr. Ernie Ball e lei è la moglie, vorrebbero fare una
foto con te per ricordo. Non ho mai visto quella foto scattata da Jon ma
che ci posso fare, non si può avere tutto dalla vita. Rividi Anderson e
Wakeman diverse altre volte a Como, e sempre si scherzò sulla storia
della foto con Ernie e consorte.
Shaver è stato allevato dalla madre, Vittoria Watson Shaver, dopo che
suo padre Virgil lasciò la famiglia prima che lui nascesse. Fino all'età
di 12 anni trascorse molto tempo con la nonna nel villaggio di
Corsicana, Texas, in modo che sua madre potesse lavorare a Waco. A volte
accompagnava sua madre al lavoro in una discoteca locale, dove iniziò ad
interessarsi alla musica country.
La madre di Shaver si risposò dopo poco tempo che la nonna era morta,
così Billy Joe e sua sorella maggiore Patricia si trasferirono con la
madre e il nuovo patrigno. Shaver lasciò la scuola dopo la terza media
per aiutare i suoi zii a raccogliere il cotone, ma di tanto in tanto
tornava alla scuola per fare sport.
Shaver si arruolò nella Marina degli Stati Uniti per il suo
diciassettesimo compleanno. Al suo congedo, ha svolto una serie di
lavori pericolosi, compreso il tentativo di fare il cowboy da rodeo. In
questo periodo, Shaver incontrò e sposò Brenda Joyce Tindell. Con lei
ebbe un figlio, John Edwin, grandissimo e poliedrico chitarrista, più
noto come Eddy, che nacque il 30 giugno 1962 e morì per overdose di
eroina il 31 dicembre 2000. I due divirziarono e si risposarono più
volte.
Shaver trovò lavoro in una segheria per sbarcare il lunario. Un giorno,
la sua mano destra (mano dominante) venne presa in un ingranaggio, perse
la parte migliore di due dita e contrasse una grave infezione.
Finalmente recuperato, imparò a suonare la chitarra senza quelle dita
mancanti.
Shaver decise un giorno di fare l'autostop per andare a Los Angeles,
California. Le sue risorse non gli permettevano un viaggio fino
all’ovest, così finì per accompagnare un uomo che lo fece scendere alla
periferia di Memphis, Tennessee. Il successivo viaggio lo portò a
Nashville, dove trovò un lavoro come compositore di canzoni per $ 50 a
settimana. Il suo lavoro venne a conoscenza di Waylon Jennings, che usò
le canzoni di Billy Joe Shaver per la maggior parte del suo album “Honky
Tonk Heroes”. Altri artisti, tra cui Elvis Presley e Kris Kristofferson,
cominciarono a registrare le sue canzoni e questo portò Billy ad avere
il suo primo contratto discografico.
Billy non è mai stato in grado di ottenere una diffusa notorietà come
cantante, anche se non ha mai smesso di registrare la propria musica.
Nei suoi dischi, è stato accompagnato da grandi musicisti rock e country
come Willie Nelson, Nancy Griffith, Chuck Leavell e Dickey Betts (degli
Allman Brothers), Charlie Daniels, Flaco Jiménez, e Al Kooper.
Dopo aver perso la moglie Brenda e la madre per cancro nel 1999, Shaver
perse anche il figlio Eddy, che morì a soli 38 anni per un'overdose di
eroina l'anno successivo. Shaver quasi morì l'anno seguente per un
attacco di cuore sul palco durante la giornata per l’Independence Day
Show a Gruene Hall nel New Braunfels, Texas. Dopo un intervento
chirurgico al cuore con successo, Shaver ha pubblicato “Freedom's Child”
nel 2002.
Nel 1999, Shaver si esibì al Grand Ole Opry. Nel novembre 2005, e si
esibi anche al CMT Outlaws 2005. Nel 2006, Shaver è stato introdotto
nella “Texas Country Music Hall of Fame”. Recentemente ha lavorato come
consigliere spirituale del candidato governatore indipendente Kinky
Friedman del Texas. Per il suo lavoro, l’Americana Music Convention gli
ha assegnato il “Lifetime Achievement Award in Songwriting”. Attualmente
Billy vive a Waco, Texas.
Bob Dylan ha citato Shaver nella canzone "I Feel a Change Comin 'On"
(Bob Dylan & Robert Hunter) che è stata pubblicata sull’ album, Together
Through Life nel 2009. "Sto ascoltando Billy Joe Shaver, e sto leggendo
James Joyce".
L’arresto a Lorena, Texas
La polizia di Lorena, Texas, emise un mandato d'arresto per Shaver 2
Aprile 2007 con l'accusa di aggressione aggravata e possesso di arma da
fuoco in un luogo pubblico. Questo per il fatto avvenuto fuori da una
taverna, il “Papa Joe Texas Saloon” di Lorena il 31 Marzo 2007, in cui
Shaver sparò in faccia a Billy Bryant Coker, un colpo di pistola. Coker
fu ricoverato d'urgenza ma la ferita no era mortale.
I testimoni intervistati dalla polizia riferirono di aver sentito Shaver
chiedere "Dove lo vuoi?" e poi, dopo che il colpo fu sparato, "Dimmi che
sei dispiaciuto" e "Nessuno mi dice di stare zitto." Coker disse alla
polizia di essere stato provocato. L'avvocato di Shaver dichiarò che
Shaver aveva sparato a Coker per "autodifesa", dopo che Coker aveva
minacciato Shaver con un coltello ed una pistola.
Dopo aver invano tentato di arrendersi alla polizia di Austin, TX, che
erano a conoscenza del mandato, Shaver si è presentato alla McLennan
County Jail a Waco, TX, Martedì 3 aprile. Fu rilasciato dopo un'ora su
cauzione di 50 mila dollari e fece il suo spettacolo alla Waterloo
Records di Austin quella sera stessa, dove dsse ai suoi fans, "Non
dimenticare di pregare per me, e dite anche ai vostri figli di pregare
anche per me".
Shaver è stato assolto dal tribunale di Waco il 9 aprile 2010 dopo aver
testimoniato di aver agito per legittima difesa.
Il musicista country texano Dale Watson, ha scritto una canzone
sull'incidente dal titolo "Where Do You Want It?"
Lunedi 15 Settembre 2014
Talkin' 9463 -
marima63
Oggetto: mx st
Caro Mr. Tambourine,
m’è capitato in questi mesi, pur navigando assai saltuariamente in rete
(per necessità e per scelta mi do pause in cui abbandono questa realtà
fantasmatica e fagocitante), di leggere una quantità di cose
interessanti tra le pagine di Maggie’s Farm… Starvi dietro è un pò come
allenarsi ai campionati mondiali di sudoku! :o) Permettimi quindi una
piccola sintesi delle principali vicende, così riprendo il filo del
discorso… Intanto ho preso atto che ci siamo persi (momentaneamente?) un
album di cover a favore dei “Basement Tapes” in opera omnia. Tutto
sommato uno scambio onesto! :o) D’altronde da una raccolta di
interpretazioni che prometteva di chiamarsi “Ombre nella notte” non può
meravigliare un comportamento evanescente. Magari la vedremo riapparire
il prossimo 26 agosto, sempre che non si tratti di un abile gioco di
prestigio…
M’ha appassionato anche il dibattito agostano su Tempest e la dubbia
natura di Leo and Cleo. Naturalmente condivido quanto detto negli
interventi tuoi, di Miscio e di altri, così come apprezzo la logica
saggezza del Prof. Carrera. D’altronde la vicenda del Titanic ha dato
vita a una letteratura sterminata, dove si è detto tutto e il suo
contrario. E come poteva essere altrimenti? Ci fu una grande
imbarcazione nata per salvare l’umanità e le creature della terra e poi
questa pensata per sfidare i mari con la forza del progresso
tecnologico. Ci sono magnati che dovevano imbarcarsi e all’ultimo minuto
non l’hanno fatto e altri che son saliti e affondati con la nave… una
vicenda perfetta per generare domande e di conseguenza risposte, alcune
logiche o ben documentate altre fantastiche o fuorvianti. Se vogliamo
continuare a lavorare tra storia e leggenda, tra i numerosi Leo, Leon,
Leonard che erano a bordo della nave troviamo anche un Leo Zimmermann,
passeggero di terza classe, purtroppo annegato. Non risulta nessuna
Cleo, ma varie signorine sono indicate con la C. puntata del nome…
quindi per storici e romanzieri vi è sempre spazio per nuove storie e
leggende…
Ma, giustamente, noi lavoriamo di logica per non finire col perderci nel
profondo mare blu. Anche se a usare la logica come cuscino ogni tanto si
fanno strani sogni.
Giorni fa mi è capitato di rivedere in televisione il grande Eduardo De
Filippo in una delle sue prime commedie, “Ditegli sempre di sì”.
“Lo vedi come fila il ragionamento? Eh?” Era il tormentone di Michele
Murri, tornato a casa dopo un anno di manicomio, dove gli viene
insegnato a ragionare. In realtà prende tutto alla lettera ed entra in
agitazione se qualcuno intorno a lui non procede secondo logica. Così
quando sente recitare una poesia (bruttarella) scritta da un giovane
poeta squattrinato, la logica a cui si tiene aggrappato va in tilt e lo
porta a dar vita a episodi comico/tragici via via sempre più gravi.
Ma questo non è il caso di codeste pagine dove si va dal letterale
all’anagogico! Veramente le leggo con piacere e, non occorre lo dica,
apprezzo sempre gli interventi di Miscio (grazie Maurizio) nonché i
tuoi. Come diceva la a me cara Emily Dickinson:
Strong Draughts of Their Refreshing Minds To drink
enables Mine
Through Desert or the Wilderness
As bore it Sealed Wine -
To go elastic - Or as One
The Camel’s trait - attained -
How powerful the Stimulus
Of an Hermetic Mind -
(711)
Bere forti sorsate delle loro menti rinfrescanti
attiva la mia
attraverso i deserti o i luoghi selvaggi
come aprire un vino sigillato
Avanzare elastica - o come uno
che ha raggiunto il ritmo del cammello
come è potente lo stimolo
di una mente ermetica.
Poi non ditemi che sono avara di complimenti! :-)
Quanto a Workingman’s Blues # 2 è un pezzo straordinario, agile e
complesso, commovente e trascinante nello stesso tempo e le nuovi
interpretazioni gli rendono ancora più giustizia. Non ho avuto modo di
verificare se recentemente ha fatto ulteriori cambiamenti (e non so se
mai riuscirò a farlo) ma certo la questione è intrigante.
Gli artisti spesso cambiano i testi delle canzoni, li rielaborano in
corso d’esecuzione. Ma ciò avviene anche per la poesia, che sta
recuperando sempre più, fortunatamente, la sua dimensione orale,
recitativa, visti tutti i poetry slam (che personalmente non amo molto)
e le improvvisazioni poetiche a cui si può assistere. Cambiamenti dovuti
non solo a un’esigenza formale, stilistica o legata alle circostanze del
momento, ma anche al fatto che un testo poetico finisce (così come
accade ai personaggi di un romanzo) coll’avere una sua vita propria.
In quella forma evocativa, misteriosa, gnomica che la poesia assume, si
celano forme e contenuti spesso ignoti anche all’autore stesso nel
momento della stesura. Così egli di nuovo scava nel legno, rimodella
l’argilla, alla ricerca di quelle forme che ha intravisto emergere sopra
le precedenti.
Ci si stupisce che Dylan non abbia ancora fatto pubblicare sul suo sito
i testi di Tempest, solo pigrizia? Chissà... prima o poi appariranno…
:-) Ma va bene anche così, visto che lo chiamiamo bardo e la tradizione
dei bardi è essenzialmente orale. Canzoni che scavano nei miti e nella
tradizione, canzoni in continuo movimento, che un cantore itinerante
porta con sé. La gente le ascolta e le riprende, spesso storpiando
qualche parola… un pò come noi facciamo.
Cari saluti a tutti, Maria Rosa.
Cara Maria Rosa,
permettimi di non essere d'accordo con la storia del bardo di Duluth (
gli antichi bardi per forza di cose potevano godere esclusivamente della
tradizione orale), perchè lui può contare su un sito Internet al
contrario dei suoi antichi predecessori, un sito gestito però, a mio
parere, da una massa informe di cervelli mononeuronici. I testi sono
testi, ed anche se a volte alcuni di essi vengono modificati non vuol
dire niente, è solo il "momento" dell'artista che sente la necessità di
dire qualcosa di diverso o in più, per noi o per se stesso, ma credo che
questo non falsi il senso o il significato di una canzone. Workinman's
Blues # 2 rimarrà sempre tale anche con tutte le strofe cambiate, il suo
"mood" rimarrà sempre quello. Ecco l'ultima versione della canzone,
potrai sentire che molte parole e frasi sono state cambiate e, dica quel
che vuole, Bob sta sempre cantando Workingman's Blues. Per me non è così
importante rilevare che i testi variano, come non è importante se Dylan
si ispira ad altri dai quali a volte prende di netto intere frasi. A
bocce ferme una canzone di Dylan è e rimane una canzone di Dylan, non
sarà mai una canzone di Ovidio cantata da Dylan, capisci cosa voglio
dire?
Ti dirò che preferisco la
versione dell'album che ha una struttura completamente diversa e mi
permetto di dire migliore (naturalmente è solo il mio personale
giudizio) dell'attuale versione dal vivo che, sempre a mio modesto
parere, sembra appiattire la canzone su un livello che non merita. Ci
sono artisti che riproducono fedelmente sul palco quello che hanno
registrato in studio ed altri come Bob che invece adorano stravolgerle
fino a farle diventare irriconoscibili. Non saprei quale dei metodi sia
il migliore, ma penso che un artista, dopo aver fatto diverse prove
prima di incidere un pezzo, debba attenersi il più possibile
all'originale. A mio avviso ha poco senso stravolgere le canzoni fino al
punto che il pubblico debba riconoscerle solo se conosce a memoria le
parole, senza l'aiuto della melodia, della musica e dell'arrangiamento.
Ma capisco ed accetto questa esigenza così forte in Dylan, dopo cento
concerti all'anno ti viene voglia di cambiare le cose per non infossarti
nella noia. E' un pò quello che sta succedendo con la set list di
quest'anno, sempre e sempre dannatamente uguale, che in un certo senso
ha "standardizzato" anche Dylan, cosa abbastanza snervante per un
dylaniano sempre alla ricerca, o in attesa, di qualcosa di nuovo da
parte del menestrello.
Tornando a soffermarci e riflettere per un momento ancora su
Workingman's Blues # 2 possiamo dire che il testo della canzone ha uno
sfondo politico e sociale mescolato con il tema di una ballata d'amore.
Ci sono alcuni accenni di un certo sollievo spirituale che si capiscono
dalla lettura del testo, anche se non proprio in modo esplicito.
Inoltre, nel testo, non è chiaro se il crooner è un lavoratore o Dylan
stesso. In ogni caso, come in altre canzoni di Dylan nel corso degli
anni, il testo della canzone può essere interpretato in modi diversi a
seconda della prospettiva dalla quale si guarda.
La canzone è stata ispirata da quella scritta da Merle Haggard "Workin'
Man Blues".
Nell'ottobre 2006 scoppia la famosa polemica. Il quotidiano Nelson Mail
pubblicò un articolo del poeta neozelandese Cliff Fell in cui si
rilevava le imbarazzanti somiglianze tra i testi di "Workingman Blues #
2" e l'opera del poeta romano Ovidio, in particolare nella traduzione di
Peter Green dei "Tristia" e delle "Epistulae ex Ponto".
Fell ha trovato diverse somiglianze:
Bob Dylan: "No
one can ever claim / that I took up arms against you"
Ovidio: "No one can claim that I ever took up arms against you"
Bob Dylan: "To lead me off in a cheerful dance"
Ovidio: "Or Niobe, bereaved, lead off some cheerful dance" (Libro 5,
Sezione 12, riga 8)
Bob Dylan: "Tell me now, am I wrong in thinking / that you have
forgotten me?"
Ovidio: "That I'm wrong in thinking you have forgotten me!" (Tristia,
libro 5, sezione 13, riga 18)
Bob Dylan: "You are dearer to me than myself / as you yourself can see"
Ovidio: "Wife, dearer to me than myself, you yourself can see" (Tristia,
libro 5, sezione 14, riga 2)
Bob Dylan: "My cruel weapons have been put on the shelf"
Ovidio: "Show mercy, I beg you, shelve your cruel weapons" (Tristia,
libro 2, sezione 1, riga 179)
Il Professor Richard F. Thomas dell'Università di Harvard espanse
ulteriormente la ricerca nel trovare i plagi di Dylan da Ovidio nella
sua pubblicazione The Steet of Rome: The classical Dylan.
Bob Dylan: "Now
the place is ringed with countless foes"
Ovidio: "I’m barred from relaxation / in a place ringed by countless
foes." (Tristia, libro 5, sezione 12, riga 19-20)
Bob Dylan: "Them I will forget / But you I’ll remember always"
Ovidio: "Them I’ll forget, / but you I’ll remember always" (Lettere dal
Mar Nero)
Altri riferimenti a Ovidio compaiono nelle canzoni "Ain’t Talkin '",
"Spirit on the Water" e "The Levees Gonna Break".
Detto questo, bobbiamo puntualizzare che gli attuali tempi moderni, "The
New Dark Ages" così definiti da Dylan all’epoca di "World Gone Wrong",
sono tempi in cui l’uomo non sembra più capace di comprendere sé stesso.
Oggi, lo sguardo col quale Dylan osserva i folli avvenimenti del nuovo
millennio è velato dallo stesso sorriso amaro che increspava le labbra
di Charlot. Il parallelismo con Charlie Chaplin è una costante
dell’iconografia dylaniana: già all’epoca dell’esordio, John Hammond
aveva descritto lo sbarbatello del Minnesota "un vagabondo Chaplin
musicale".
Dylan non appartiene ai tempi odierni: la sua voce, intessuta di
immagini bibliche che attingono al pozzo primigenio del folk dei suoi
maestri è paradossalmente fuori dal tempo. Quella di Dylan è
un’incessante ricerca del tempo perduto, un impossibile tentativo di
trattenere anche solo un frammento di quegli "attimi" che sfuggono
nell'eternità, come le luci della celebre fotografia di Ted Croner usata
per la copertina di Modern Times.
"Modern Times" è solo un nuovo tassello nel ciclo della discografia
dylaniana e Workingman's Blues è solo un'altra delle moltissime canzoni
di Bob. Cercare parallelismi o scopiazzature o ispirazioni o plagi è
solo un gioco da fans maniaci, o da prezzolati detrattori, come fosse un
gigantesco gioco della playstation nella quale vince chi trova più
riferimenti. E' vero, a volte le frasi di Dylan assomigliano molto ad
altre scritte molto prima delle sue, ma bisogna ricordare che lui ha
sempre ammesso che questo è il suo metodo di scrittura, cioè riflettere
e meditare su altri lavori precedenti al suo. Dylan mescola le parole, e
come per magia, anche solo pochi frammenti di frasi diventano un’altra
grande canzone.
50 anni fa i Beatles e Bob Dylan si
incontrarono per la prima volta
clicca
qui
Venerdi 12 Settembre 2014
Perth, Australia - Riverside Theatre,
August 15, 2014
di Judi Kenneally (con commenti di Ian Lovell)
Alla vigilia di questo tour australiano ho fatto la conta di quanti
spettacoli di Dylan avevo visto. Il conteggio è arrivato a 29 e questo è
il mio 8° tour australiano dal 1986. Sì, avevo 6 anni nel 1966, e ho
anche perso i concerti del 1978 ..ma dopo il 3° show di Perth posso
onestamente dire che penso che Dylan nel 2014 sia proprio il migliore
che abbia mai visto.
Tutti i 3 concerti Perth sono stati totalmente ipnotizzanti e
convincenti. Questi piccoli spettacoli teatrali intimi sono quelli dove
Dylan c’è veramente. A 73 anni sta cantando queste canzoni accuratamente
selezionate con convinzione assoluta ... con una band capace di tutto.
Per fortuna eravamo seduti abbastanza vicino per vedere quanto si
divertono a suonare insieme...i nostri migliori posti nella terza notte,
dritti di fronte a Bob al pianoforte a coda. L'illuminazione è scarsa e
l’impostazione drammatica, l'atmosfera perfetta.
Dylan e la sua band hanno assunto le sembianze di una Blues Swing Band
da battello del Sud... un forte sviluppo della sua ultima visita nel
2011.
Sentire le sue ultime canzoni di Tempest per la prima volta è stata una
esperienza totalmente intensa. Bob si sposta dal centro della scena alla
voce e armonica al pianoforte ... che suona con vigore. Le sue ultime
canzoni sono in sintonia con la sua voce attuale. Dylan canta così
volutamente e a volte in modo assolutamente dolce ... opportunamente
l'apertura con “Things Have Changed”. Workingman’s Blues # 2#, Forgetful
Heart e Long And Wasted Years sono state incredibilmente toccanti. Pay
in Blood, Scarlet Town ... intense.
Questo è Bob Dylan oggi ... non degli ultimi ..questa non è una greatest
hits da jukebox nostrano ..stiamo assistendo a un artista ancora
interessato a esplorare la sua arte.
Le sue canzoni più vecchie sono She Belong To Me..Tangled Up in Blue..e
Simple Twist Of Fate, e hanno preso nuova vita..con nuovi arrangiamenti
in linea con il tema di questo spettacolo. Se desiderate il Dylan del
passato ..ascoltate i suoi dischi ... questo è quello di adesso.
Pensavo di averne abbastanza di sentire All Along the Watchtower e
Blowing in the Wind, ma sono stati aggiornati con nuovi
arrangiamenti..Dylan picchiava sul pianoforte durante Warchtower
interagendo con gli assoli della band. Venerdì sera sono rimasti più del
solito tempo per raccogliere la travolgente standing ovation del
pubblico.
Abbiamo incontrato un uomo in ascensore la prima notte, (era tutto
sofferente perchè sua moglie aveva acquistato i biglietti) .. Non gli
era piaciuto Bob nel 1986 ed era scettico di quello che avrebbe avuto da
Bob questa volta. Lo abbiamo incontrato di nuovo dopo il terzo
spettacolo. Ci ha detto che era stato completamente preso sin dalla
prima notte, che era rimasto a letto fino a tardi ascoltando
Tempest......se ci fosse un 4° spettacolo sarebbe andato di nuovo.
Sentirsi così molto fortunati a vivere questo momento ... vedere Dylan
dal vivo in ottima forma nuovamente.
Giovedi 11 Settembre 2014
Christchurch, New Zealand - Horncastle
Arena, September 10, 2014
1. Things Have Changed
2. She Belongs To Me
3. Beyond Here Lies Nothin'
4. Workingman's Blues #2
5. Waiting For You
6. Duquesne Whistle
7. Pay In Blood
8. Tangled Up In Blue
9. Love Sick
(Intermission)
10. High Water (For Charley Patton)
11. Simple Twist Of Fate
12. Early Roman Kings
13. Forgetful Heart
14. Spirit On The Water
15. Scarlet Town
16. Soon After Midnight
17. Long And Wasted Years
(encore)
18. All Along The Watchtower
19. Blowin' In The Wind
Caro Mr. Tambourine,
mi richiedi l'arduo compito di decifrare il significato delle “cruel
weapons” della seconda strofa di Workingmkan's blues #2:
My cruel weapons have been put on the shelf
Come sit down on my knee
You are dearer to me than myself
As you yourself can see
I’m listening to the steel rails hum
Got both eyes tight shut
Just sitting here trying to keep the hunger from
Creeping it’s way into my gut
Le mie armi crudeli sono sulla mensola
Vieni a sederti sulle mie ginocchia
mi sei più cara di me stesso
e da te lo puoi capire
Mentre sento le rotaie d'acciaio vibrare
ho chiusi gli occhi e serrati
e me ne sto qui, seduto, cercando di impedire che la fame
mi si insinui nelle budella
Si sa ormai, dopo il lavoro di scavo dei dylanologi, che la frase
proviene dai Tristia di Ovidio il quale si rivolgeva alle “armi” di
Augusto, paragonato a Giove che scagliava fulmini.
Pietà, ti prego, e riponi il tuo fulmine, arma crudele,
arma, ahimè, troppo a me nota, sventurato che sono.
Ne richiedeva la clemenza per tornare a Roma dall'esilio. Il senso con
cui Dylan usa la frase non ha nessun legame con le intenzioni di Ovidio.
Non abbiamo quindi molte informazioni. La tua analisi, che interpreta
queste armi come quelle del conflitto amoroso di un uomo e una donna che
si sono rinfacciati di tutto ferendosi con i fatti e le parole, ha una
certa logica, tanto più se si tiene conto che i blues, una delle fonti
principali di riferimento di Dylan sono pieni di queste problematiche.
L'unico appunto che mi sentirei di muovere è che appare un pò fuori
contesto se il tema è quello del lavoro. L'ipotesi che vede le “cruel
weapons” come armi nucleari ha senso se si pensa che, come diventa
sempre più evidente, le conquiste del lavoro in Occidente erano legate
indirettamente alla presenza del blocco sovietico, che costringeva i
paesi occidentali a mantenere un consenso di massa interno tramite lo
sviluppo del welfare e gli alti salari. Ma il contesto non lo creiamo
noi, è quello che ci consegna Dylan, e se dobbiamo rimanere legati alle
informazioni che ci provengono dal prosieguo della strofa, lo scenario
non rappresenta (almeno in questa strofa) un lavoratore contemporaneo,
ma un viaggiatore sopra un vagone di treno, che dorme per scacciare la
fame , tipico racconto da Grande Depressione, ma anche da lavoratore
negro itinerante, di quelli che fecero il blues. La cosa più semplice
che mi viene in mente quindi, è che le “armi crudeli” siano il lavoro
stesso, la cui fatica “crudele” non è uno scherzo e che “sono state
messe da parte” (non è quindi il soggetto del discorso che le mette da
parte ma altri, anche se se ne potrebbe discutere, dato che la frase è
anche un modo di dire) dalla disoccupazione catastrofica della Great
Depression.
Comunque ce n'è ancora tanto da dire su questa canzone straordinaria!
Ciao, Miscio.
Prendere frasi di
altri autori ed usarle per proprio uso e consumo è sempre stato un vezzo
di Dylan, anzi, forse molto più di un vezzo. Questo modo di fare in
Dylan diventa arte, usare frasi di altri per dire le proprie opinioni è
un esercizio non facile che solo i genii come Dylan possono e sanno
fare. Dylan ha usato questo sistema di rubare frasi di altri fin fin dagli
inizi della sua carriera di songwriter, quando, dopo essere arrivato al Village, smette di fare la controfigura di Guthrie per diventare
il Bob Dylan che scrive e canta canzoni sue invece che cantare quelle di
altri.
All’inizio copia le melodie e cambia le parole, poi, in seguito,
scriverà le sue melodie riempiendole di parole di altri, ma però con
significato e finalità diversi. Nessuno è mai stato abile come lui in
questa operazione, le frasi degli altri prendono il suo significato,
acquistano il senso dylaniano delle descrizioni perdendo il loro
originario, da parole di altri diventano parole di Dylan.
Per Tempest ha usato Timrod ed Ovidio, e chissà quante altre frasi che a
lui piacevano e che nessuno ancora è riuscito ad attribuire ad altri.
Per altri album ha usato riferimenti di ogni tipo ed estrazione,
l’importante era che quelle parole dicessero quello che lui voleva dire.
Dylan è sempre stato un avido lettore di qualunque cosa che potesse
accrescere in lui il senso della conoscenza delle umane piccolezze o
grandezze, i vizi e le virtù dell’uomo, inteso come colui che dispone e
propone le cose sulla terra, forse, come faceva Mosè, seguendo le
istruzioni ed i consigli divini.
Bibbia, profeti, poeti, letterati, Rimbaud, Shakespeare, vangeli,
classici, tutto viene macinato e mischiato dal mulino dylaniano per
essere poi usato in un’altro modo. Poco sfugge alla sua sete di sapere,
alla sua necessità di raccontare, criticare e giudicare.
Moltissime canzoni hanno origine da idee d’altri, ma Dylan rielabora il
linguaggio e lo piega ai suoi scopi. Un esempio fra i più eclatanti è
senz’altro “All along The Watchtower”, tratta dall’album John Wesley
Harding, senz’altro il brano più celebre di Dylan fra quelli ispirati
dalla Bibbia, che riprende quasi interamente un capitolo del profeta
Isaia.
É senz’altro la più controversa delle canzoni di Bob per quanto riguarda
l’interpretazione del testo, con diverse chiavi di lettura. Diceva
Dante: Littera gesta docet, quid credas allegoria, moralis quid agas,
quo tendas anagogia. Detto in parole povere: Il senso letterale ti
spiega il fatto, quello allegorico ciò che devi credere, il senso morale
ciò che devi fare, il senso anagogico dove devi mirare. In questo senso
il Dylan delle Torri di guardia sembra attraversare una fase acuta di
delirio religioso di tipo cristiano, un fenomeno abbastanza strano per
un personaggio del suo calibro, vessato dai commentatori, venerato dagli
umili e snobbato dai letterati.
Ma Dylan non è tipo da porsi questi problemi, lui ha sempre tirato
diritto per la sua strada ridendo delle parole dei sapienti, - Io scrivo
le canzoni, poi loro mi spiegano cosa volevo dire - disse anni fà in
un’intervista al riguardo dei "letterati di professione".
“All along the watchtower” è un classico esempio di quando si dice una
cosa per volerne dire un’altra, i riferimenti storici e biblici sono
così tanti ed evidenti da rendere palese la volontà di Dylan di voler
celare un messaggio contemporaneo attraverso il racconto di una storia
antica come la distruzione di Babilonia , la Grande Mela del passato ,
la città più superba di Sodoma e Gomorra, di Menfi, di Tebe, di Troia, di Atene, di Sparta e della stessa Roma, l'urbe eterna.
L’America contemporanea con il suo alto livello di corruzione potrebbe
essere vista da Dylan come l’antica Babilonia? Meritevole della
distruzione totale? A questo punto pare davvero probabile che sia questo
il messaggio nascosto nella canzone.
Le similitudini contenute in “All along the watchtower” con la caduta di
Babilonia, come descritta dal profeta Isaia, sono così lampanti nel
testo che comincia a diventare impossibile rifiutarne il riferimento
biblico.
Poi magari Dylan, imprevedibile com’è, voleva dire tutta un’altra cosa,
ma questa sembra essere l’interpretazione più probabile, la più vicina
alla realtà, vista alla luce delle vicissitudini personali dell’uomo
Robert Allen Zimmerman e dell’artista Bob Dylan. Zimmerman recita bene
la sua parte quando interpreta il personaggio di Bob Dylan, o è Bob
Dylan che con tutto il suo genio non riesce a staccarsi completamente
dal personaggio Zimmerman?
In questo quadro le quattro chiavi di lettura Dantesche ci sono tutte :
1) Il senso letterale che ti spiega il fatto: Il discorso fra il
giullare ed il ladro, l’avvicinarsi dei due cavalieri, il ruggito del
leone e il vento che comincia ad urlare.
2) Il senso allegorico che ti dice ciò che devi credere: New York =
Babilonia, i businnesmen dirigenti della CBS , i plowmen Albert Grossman
ed il suo staff, il ruggito del leone il monito Divino, i cavalieri i
due diversi aspetti di Dylan stesso, Dylan uomo e Dylan artista, il
vento urlante gli angeli che muovendo le ali distruggeranno la città
empia e quel modo di vivere al di fuori delle regole del Bene.
3) Il senso morale che ti dice ciò che devi fare: Evitare la collera di
Dio cercando una via d’uscita a quel modo immorale di vivere, cambiare
il comportamento non per paura della punizione o della perdizione perchè
la sola via giusta è quella che conduce a Dio e non al denaro.
4) Il senso anagogico che ti spiega ciò a cui devi mirare: una vita che
non sia in contrasto con gli insegnamenti di Dio, fuggire i
comportamenti dei businnesmen e dei plowmen, non accodarsi alla fila di
coloro che non sanno cosa ha valore, evitare la necessità di avere una
torre di guardia per prevenire i pericoli perchè niente e nessuno potrà
fermare l’ira di Dio quando si scatenerà nella distruzione di questa
marcia civiltà identificata nella similitudine Babilonia=New York.
Le persone comuni fanno solo quello che sanno fare, le persone
straordinarie fanno quello che le persone comuni non sanno fare, i genii
fanno tutto. Dylan ha letto Dante, e forse l’ha studiato più
profondamente di quello che supponiamo, tanto da applicare le famose
quattro chiavi di lettura al testo di “ All along the watchtower “
questo è un modo di interpretare il testo di quella magistrale canzone.
Dylan dichiarò che “All Along The Watchtower” è l’unica canzone
“politica” che abbia mai scritto. Volendo potremmo trascrivere la
canzone in linguaggio più moderno, ad esempio, prendiamo il testo:
"Dev' esserci una via
d'uscita",
disse il giullare al ladro,
"C'è troppa confusione,
non riesco a trovare sollievo.
Uomini d'affari bevono il mio vino,
contadini scavano la mia terra,
nessuno di loro lungo il confine
sa quale sia il valore di ciò"
"Non c'è motivo di allarmarsi",
disse il ladro gentilmente
"Ci sono molti qui tra di noi
che pensano che la vita sia solo un gioco.
Ma tu ed io sappiamo tutto ciò
e non è questo il nostro destino,
perciò, basta parlare in maniera falsa adesso,
l'ora è tarda."
Lungo le torri di guardia,
prìncipi osservavano
mentre tutte le donne andavano e venivano
anche i servitori scalzi.
Fuori, in lontananza,
un puma ringhiò,
due cavalieri si stavano avvicinando,
il vento cominciò ad ululare.
Cerchiamo ora di riscriverlo con un linguaggio allegoricamente più
moderno:
"Dev' esserci una via d'uscita",
disse il politico al banchiere,
"C'è troppa confusione,
devo vederci chiaro.
Gli uomini d'affari non pagano le tasse,
i contadini nemmeno,
nessuno di loro, in tutto il paese, può capire il danno che ci procura"
"Non c'è motivo di allarmarsi",
disse tranquillamente il banchiere
"Ci sono molti qui tra di noi
che non sanno come si vive la vita.
Ma tu ed io sappiamo ben tutto questo
e non è questo il nostro futuro,
perciò, basta farci prende in giro,
è ora di agire"
Nei grattacieli i grandi finanzieri
Guardano in giù
mentre molte donne entrano ed escono dalle loro stanze
e con loro anche gli umili lacchè.
Fuori, in lontananza,
si sente il tuono ringhiare,
Dio sta mandando due angeli a distruggere tutto,
il vento comincia ad ululare.
Naturalmente tutte questi sono solo modi di interpretare il senso ed il
linguaggio dylaniano, cose che si fanno sempre sperando d’azzeccarci
almeno qualche volta.
Alla prossima, Mr.Tambourine, :o)
Mercoledi 10 Settembre 2014
Talkin' 9461 -
adriancov
Forse ho trovato una foto di Carla Rotolo
e della sorella Suze insieme con Bob. Guarda la foto allegata, la
somiglianza fra le due donne è proprio da sorelle. Che ne pensi?
Ciao a tutti, Adrian.
Ho apprezzato molto il
tuo tentativo caro Adrian, ma purtroppo la ragazza nella foto con Bob e
Suze è Lena Spencer (col suo gatto Pasha), fotografati all'interno del
Caffè Lena che si trova al 47 di Phila Street a Saratoga Springs, NY
12866 di proprietà della stessa Lena.
Il Caffè Lena esiste
ancora oggi ed è meta turistica di molti dylanfans, clicca i link sotto:
Purtroppo nessun sito
WEB ha pubblicato qualcosa riguardo alla scomparsa di Carla, e se non
fosse stato per il post di Patrick Pezzati sul suo sito Facebook nessuno
avrebbe saputo della morte di Carla. L'unica immagine di Carla che ho
trovato sul WEB è quella inserita nel filmato che ho postato giorni fa
con la notizia della scomparsa. Alla prossima, Mr.Tambourine, :o)
Bob Dylan canta "Things We Said Today"
per il disco tributo a Paul McCartney
"The Art Of McCartney" renderà omaggio alla lunga carriera del 72enne
cantante con nuove cover registrate in studio dei suoi successi più
amati da artisti di fama mondiale.
Tra la miriade di nomi famosi, Kiss, Alice Cooper, Billy Joel con la
cover del 1973 deltema di James ''Live and Let Die'', mentre la leggenda
della musica Bob Dylan ha registrato una versione di ''Things We Said
Today'' che è stata scritta da Sir Paul e dal suo defunto compagno di
band dei Beatles John Lennon.
The Cure hanno collaborato con il figlio con James McCartney, figlio di
Paul, per la cover della hit del 1967 ''Hello Goodbye'', che è il primo
brano ad essere estratto dall'album ed è già disponibile per il
download.
Altri musicisti degni di nota appaiono sul disco-tributo, Smokey
Robinson, Chrissie Hynde, Kiss, Roger Daltrey e BB King.
Il disco uscirà il 17 novembre.
"The Art Of McCartney" track list:
1. Billy Joel - ''Maybe I'm Amazed''
2. Bob Dylan - ''Things We Said Today''
3. Heart - ''Band on the Run''
4. Steve Miller - ''Junior's Farm''
5. Yusuf Islam - ''The Long and Winding Road''
6. Harry Connick, Jr. - ''My Love''
7. Brian Wilson - ''Wanderlust''
8. Corinne Bailey Rae - ''Bluebird''
9. Willie Nelson - ''Yesterday''
10. Jeff Lynne - ''Junk''
11. Barry Gibb - ''When I'm 64''
12. Jamie Cullum - ''Every Night''
13. Kiss - ''Venus and Mars''/''Rock Show''
14. Paul Rodgers - ''Let Me Roll It''
15. Roger Daltrey - ''Helter Skelter''
16. Def Leppard - ''Helen Wheels''
17. The Cure, featuring James McCartney - ''Hello Goodbye''
18. Billy Joel - ''Live and Let Die''
19. Chrissie Hynde - ''Let It Be''
20. Cheap Trick's Robin Zander and Rick Nielsen - ''Jet''
21. Joe Elliott - ''Hi Hi Hi''
22. Heart - ''Letting Go''
23. Steve Miller - ''Hey Jude''
24. Owl City - ''Listen to What the Man Said''
25. Perry Farrell - ''Got to Get You Into My Life''
26. Dion - ''Drive My Car''
27. Allen Toussaint - ''Lady Madonna''
28. Dr. John - ''Let 'Em In''
29. Smokey Robinson - ''So Bad''
30. The Airborne Toxic Event - ''No More Lonely Nights''
31. Alice Cooper - ''Eleanor Rigby''
32. Toots Hibbert with Sly & Robbie - ''Come and Get It''
33. B.B. King - ''On the Way''
34. Sammy Hagar - ''Birthday''
The Art of McCartney Bonus Tracks:
1. Robert Smith - C Moon''
2. Booker T. Jones - ''Can't Buy Me Love''
3. Ronnie Spector - ''P.S. I Love You''
4. Darlene Love - ''All My Loving''
5. Ian McCulloch - ''For No One''
6. Peter, Bjorn and John - ''Put It There''
7. Wanda Jackson - ''Run Devil Run''
8. Alice Cooper - ''Smile Away''
Ecco il video dei Cure con James McCartney che cantano "Hello
Goodbye".
Mi permetto di dire
che questi ragazzi, compreso il figlio di Paul, devono mangiarne ancora
di patate................!
Martedi 9 Settembre 2014
Sydney, Australia - Sydney Opera
House, September 8, 2014
1. Things Have Changed
2. She Belongs To Me
3. Beyond Here Lies Nothin'
4. Workingman's Blues #2
5. Waiting For You
6. Duquesne Whistle
7. Pay In Blood
8. Tangled Up In Blue
9. Love Sick
(Intermission)
10. High Water (For Charley Patton)
11. Simple Twist Of Fate
12. Early Roman Kings
13. Forgetful Heart
14. Spirit On The Water
15. Scarlet Town
16. Soon After Midnight
17. Long And Wasted Years
(encore)
18. All Along The Watchtower (new arrangement,
center stage with harp and no piano)
19. Blowin' In The Wind (new arrangement, center
stage with harp and no piano)
Carissimo Tabourine,
Proprio non avrei dovuto aprire la pagina di Maggie's Farm questa mattina,
perché non amo sorprendermi commosso.
Non quel sentimento che porta dritto alle lacrime, ma che si fa strada
attraverso i nervi
e arriva giù dove c'è solo silenzio, desolazione, mistero.
Eppure ho incontrato Lanny solo in due occasioni,
quel concerto ad Erba nel bellissimo parco che tu hai ricordato
e quando sono andato a far visita ai Blackstones nel loro bunker,
proprio uno scantinato
della fabbrica di Lanfranco.
In tutto avrò scambiato parole con lui per non più di un'ora.
Come ha potuto lasciare una traccia così profonda nel mio spirito?
Sto guardando le sue foto che passano su Maggie's farm e....no, non posso dire di averlo conosciuto (ma chi può davvero conoscere
un'altro, anche dopo tanti anni?),
riesco solo a sussurrare che ho avuto un brevissimo intreccio con una
persona
che evidentemente sapeva richiamare il meglio che ognuno vorrebbe
incontrare nel proprio cammino.
Un abbraccio ai Blackstones, ai famigliari.
Biagio Gagliano
Caro ZioBob, sapevo che eri una persona sensibile e le tue parole,
oltre che renderti merito, hanno commosso anche me un'altra volta. Che
dire.....io ho frequentato Lan molto più di te, eppure lui ha lasciato
dentro di noi la stessa cosa. Bastavano poche parole perchè Lan facesse
breccia nel cuore e nella mente di qualcuno, per lui era facile e
spontaneo, non aveva bisogno di recitare, a lui bastava apparire com'era
e ti conquistava, rubava la tua simpatia e la tua stima. Vorrei
approfittare di questa occasione per ringraziare, (chiedo davvero scusa
per non averli citati nel ricordo di Lanny), agli amici Dario Girardo,
Luca De Niglio, Franco Ponso e l'ex-cantante/chitarrista Beppe Lo Riggio
della "Slow Train Band" per aver organizzato in collaborazione con te e
la tua ex-band dei "Limited Edition" la serata tributo a Lanny
http://www.blackstones.it/zmetromondo.htm
al "Metromondo" di
Milano. Ringrazio anche i Blackstones, per
avermi dato la slidepic di Lanfranco e le foto della serata.
Lanfranco Veronelli a.k.a. Lanny Brush
Al Diesan
Limited Edition
Slow Train Band
Blackstones
All Together per "Knockin' On Heaven's
Door"
Per chi avesse piacere
di rileggere la cronaca della serata fatta da Maggie's Farm clicchi qui
Un affettuoso salutone e speriamo di
rivederci presto, Mr.Tambourine, :o)
De Gregori rifà "Buonanotte
fiorellino" nello stile di Dylan
clicca qui
Lunedi 8 Settembre 2014
Sydney, Australia - Sydney Opera
House, September 7, 2014
1. Things Have Changed
2. She Belongs To Me
3. Beyond Here Lies Nothin'
4. Workingman's Blues #2
5. Waiting For You
6. Duquesne Whistle
7. Pay In Blood
8. Tangled Up In Blue
9. Love Sick
(Intermission)
10. High Water (For Charley Patton)
11. Simple Twist Of Fate
12. Early Roman Kings
13. Forgetful Heart
14. Spirit On The Water
15. Scarlet Town
16. Soon After Midnight
17. Long And Wasted Years
(encore)
18. All Along The Watchtower
19. Blowin' In The Wind
Grazie di cuore ragazzi, così mi sento un pò meno un matto che parla da
solo. Simone è stato molto gentile e senza l'impegno di Mr.Tambourine
semplicemente non saremmo qui; se a volte dimentico di ringraziarlo è
perché la gratitudine che tutti gli dobbiamo è ovvia.
Naturalmente le ricerchine che faccio sono di livello amatoriale, spinte
dalla passione più che dalla competenza, e non meravigliatevi se trovate
qualche traduzione dall' inglese piuttosto improbabile, si fa quel che si
può.
Comunque, l'argomento Dylan è veramente inesauribile e mi sembra
difficile dar torto a Cristopher Ricks quando dice che Bob ha fatto con
la canzone quello che Shakespeare ha fatto col teatro. Riguardo alla
versione "quasi" nuova di Workingman's Blues #2, quello che è certo è
che le modifiche la portano un pò più vicina ai temi di Tempest.
La frase "I can see for myself that the sun is sinking/Over the deep
blue sea” appare famigliare, (come osservava Carrera, “Dylan lavora
sulle associazioni”) e infatti richiama l'ultima strofa di "Tempest":
The watchman he lay dreaming
of all the things that can be
he dreamed that the Titanic was sinking
into the deep blue sea. La vedetta continuava a sognare
di tutte le cose che possono essere
sognò che il Titanic stava affondando
nel profondo mare blu.
E se a livello di metafora non importa molto sapere se è il Sole o il
Titanic che sta affondando, il problema è ricondotto al capire chi sia
questo fantomatico "watchman" nel cui sogno si sviluppa la realtà. Per
il momento tralasciamo i voli di fantasia. Altra cosa certa è che le
discussioni in rete hanno individuato nel passaggio dell'ultima strofa:
I’m gonna punch my spear right straight through
Half-ways down his spine
una citazione che proviene dalla traduzione inglese dell'Odissea ad
opera di Robert Fagles, che ormai conosciamo, in quanto usata
abbondantemente da Dylan anche per i testi di Tempest. Ulisse è
nell'isola di Circe, si imbatte in un cervo e lo uccide per procurarsi
la cena:
I was well on my way down, nearing our ship
when a god took pity on me, wandering all alone;
he sent me a big stag with high branching antlers,
right across my path-the sun's heat forced him down
from his forest range to drink at a river's banks just
bounding out of the timber when I hit him
square in the backbone, halfway down the spine
and my bronze spear went punching clean through he
dropped in the dust, groaning, gasping out his breath. Ero così sulla mia strada di ritorno, vicino alla nostra nave
Quando un dio ebbe pietà di me, che vagavo tutto solo;
Egli mi mandò un grosso cervo con grandi corna ramose
che incrociava il mio sentiero - il calore del sole lo spingeva fuori
dal suo territorio nella foresta per bere alle sponde del fiume
era appena sbucato tra gli alberi quando lo colpii
proprio sul dorso, a metà della spina dorsale,
e la mia lancia di bronzo si spinse netta attraverso di lui
cadde nella polvere, mentre gemeva esalando il suo respiro.
Qui troviamo un esempio di come l'interpretazione complessiva potrebbe
mutare la traduzione letterale, che suona:
Spingerò la mia lancia proprio dritto
in mezzo alla sua schiena
se infatti si interpretasse l'intera strofa come il racconto di un
soldato che sta per tornare a casa (si noti per l'appunto con quale
dolcezza Dylan, pur con la sua voce gracchiante, riesce a pronunciare
“when the frost is on the vine”) e tenuto conto che uno dei significati
secondari di “spine” è anche quello di “costola” , la scena può essere
letta come un richiamo al ferimento del costato di Cristo da parte del
soldato ai piedi della croce [“one of the soldiers with a spear pierced
his side, and straightway there came out blood and water.” Giovanni
19:34 (American Standard Version)], che ha dato origine alla leggenda di
Longino. Quindi potremmo tradurre, secondo questa interpretazione:
Spingerò la mia lancia proprio dritto
in mezzo al suo costato
Le linee seguenti rafforzano questa ipotesi, il pregare verso il cielo e
i dubbi sul sorgere del sole, diventano perplessità esagerate nei
riguardi della cattura di un cervo. C'è da dire che, almeno a me sembra,
nell'originale di Omero, Ulisse mostra uno sguardo distaccato ma in
qualche modo compiaciuto osservando l'agonia della sua preda ( ma qui
Dylan non deve fare niente, è proprio la sensibilità moderna che è
diversa). Nel testo di Dylan questa sensazione sparisce del tutto, anzi,
c'è una straordinaria sovrapposizione tra il cervo, un eventuale nemico
ucciso e il Cristo, che vengono accomunati in un unico destino di orrore
e compassione. A mio parere, se si vuole trovare, tra tutte le linee
divergenti che ci sono in workingman's blues, un elemento unificante,
questo è proprio quello della compassione, non nel senso della pietà che
si prova osservando i fatti dall'esterno, ma piuttosto della
consapevolezza che anche chi narra o chi osserva è direttamente un
attore della vicenda e come tale anch'egli meritevole di compassione.
Anche le linee successive testimoniano della capacità prodigiosa di
Dylan di sovrapporre fonti e citazioni eterogenee la cui corrispondenza
più che razionale è emozionale. La “fugitive prayer” la ritroviamo
secondo le discussioni degli utenti di “expectingrain” in un dramma del
1853 di Lydia Maria Child (1802-1880), un'attivista antiabolizionista
dell'800. http://womenwriters.library.emory.edu/content.php?level=div&id=child_stars_001&document=child_stars&&running-header=off
Tuttavia volendo rimanere nel contesto Omerico, nel libro XV
dell'Odissea, Teoclimeno che fugge per aver ucciso un uomo della sua
tribù chiede ospitalità sulla nave di Telemaco con queste parole:
[Fagles 308-311, p.328]
I am a fugitive now,
doomed to wander across this mortal world.
So take me aboard, hear a fugitive's prayer:
don't let them kill me-they're after me, well I know! (Io sono un fuggitivo adesso,
condannato a vagare in questo mondo mortale.
Così prendimi a bordo, ascolta la preghiera di un fuggitivo:
non lasciare che mi uccidano: mi stanno inseguendo, lo so bene!)
E il compassionevole Telemaco accoglie la sua richiesta. L'ipotesi è
rafforzata dal fatto che di seguito nel testo di Dylan si fa una
congettura sul sorgere del Sole "I’m guessin' tomorrow the sun will
rise" il cui rimando più ovvio è agli eventi che si succedettero
immediatamente dopo la morte di Cristo, ma che ricorda pure un passo
dell'Odissea che è diventato famoso come “la profezia di
Teoclimeno”:[Fagles 398-398 p.422]
The sun is blotted out of the sky-look there a
lethal mist spreads all across the earth! Il Sole è cancellato dal cielo - guardate
una nebbia letale si diffonde per tutta la Terra!
che nella traduzione letterale dell'originale greco suona 'Il Sole è
stato tolto dal cielo e un’oscurità sinistra invade la terra', il cui
possibile riferimento ad una reale eclissi del 1178 a.C. ha originato
uno studio scientifico.
( http://www.duepassinelmistero.com/profeziaditeoclimeno.htm )
Torniamo ora ai "voli di fantasia". Il passaggio di cui ho parlato
all'inizio, “The sun is sinkin'/Over the deep blue sea “ è presente in
due frasi separate di "Old T.I." una canzone entrata nella tradizione
degli indigeni delle isole dello Stretto di Torres, una delle due grandi
etnie in cui si possono suddividere i nativi australiani. Per questo mi
chiedevo se Dylan continuasse ad eseguire la versione modificata del suo
Workingman durante il suo tour australiano. (Old TI la si può ascoltare
qui, al minuto 50.00, nell'arrangiamento di "Seaman Dan")
Why are you looking so sad my dear? / Why are you looking so blue? /
Are you thinking of someone so faraway? / In a beautiful place called TI
/
Old TI my beautiful home / It's the place where I was born /
Where the moon and stars that shine make me longing for home / Old TI my
beautiful home /
Take me across the sea / Over the deep blue sea /
Darling won't you take me back to my home TI / TI my beautiful home /
TI my beautiful home /I'll be there forever / The sun is sinking /
Farewell.
Perchè sembri così afflitta,mia cara/Perché sembri così triste?/
Stai pensando a qualcuno assai lontano?/ In un posto bello chiamato TI/
Vecchia TI mia bella casa/ E' il posto dove sono nato/
Dove la Luna e le stelle che brillano mi fanno provare nostalgia per
casa/ Vecchia TI mia bella casa/
Prendimi al di là del mare/ Sul profondo mare blu/
Cara non vuoi riprendermi nella mia casa TI/ TI mia bella casa/
TI mia bella casa/ Io sarò là per sempre/Il Sole sta sprofondando/Addio.
“T.I.” è la Thursday Island, il vecchio centro dell'industria della
pesca delle perle e delle conchiglie dello Stretto di Torres. Questa
canzone è estremamente importante nella tradizione dei nativi per molte
ragioni che non è il caso di elencare qui. Pur essendo una canzone
immediatamente entrata nel repertorio tradizionale, fu probabilmente
composta nel 1936 a bordo del peschereccio “Pearl” da un certo Jarfar
Ahmat (o Jaffa Ah Mat) un "lavoratore" marittimo che si dilettava anche
come cantante. (fonte: William Neville Scott -Complete Book of
Australian Folklore.) Ma qui è meglio fermarsi. Se veramente Dylan
aveva queste connessioni in testa farà trapelare di più.
Passo direttamente ad un'altra connessione un pò folle: le righe
immediatamente precedenti a quelle discusse dicono:
It's a long way down, I don’t want to be forced
Into a life of continual crime E' una lunga via desolata, non voglio esser costretto
a una vita di crimine perpetuo
anche qui il frammento (It's a long way down) è troppo striminzito per
specularci molto sopra, ma dato che di lavoratori si sta parlando la
suggestione di collegarlo con la canzone “It's A Long Way Down To The
Soupline” (“E' una lunga coda per la zuppa”) è irresistibile, tanto più
che è stata scritta da Joe Hill :
http://www.folkarchive.de/soupline.html
(meno precise, ma in italiano le informazioni qui:
http://www.antiwarsongs.org/canzone.php?id=47409&lang=it ).
Hill, a cui Dylan aveva già dedicato la famosa (almeno per noi) “I
Dreamed I Saw St. Augustine”, l'aveva effettivamente composta come
parodia a “It's A Long Way to Tipperary”, una delle canzoni favorite
dall'esercito inglese durante la Prima Guerra Mondiale. Cronologicamente
la canzone di Hill dovrebbe risalire al 1914 e la depressione a cui si
riferisce è quella iniziata col collasso finanziario del 1907
( http://en.wikipedia.org/wiki/Panic_of_1907 ) a cui poi seguì l'euforia
degli anni '20 e la successiva grande crisi del '29.
Basta così: Mr. Tambourine e il prof. Carrera hanno già abbastanza
materiale per sprofondarmi nel girone dell'onanismo associativo.
Ciao, Miscio.
Intanto possiamo
cominciare a dire che Dylan ha intitolato la sua canzone “Workingman's
Blues # 2” quasi certamente perchè la prima canzone con quel titolo è
stata “Workin' Man Blues" che è una country-song eseguita dal
suo autore, Merle Haggard. Uscita nel 1969, la canzone divenne una delle
più eseguite durante la carriera di Merla. Ecco alcune parole: It's a big job
just gettin' by with nine kids and a wife
I been a workin' man dang near all my life
I'll be working long as my two hands are fit to use
I'll drink my beer in a tavern,
Sing a little bit of
these working man blues
E' lavoro notevole, dannazione, avendo una moglie e nove bambini
Sono stato un lavoratore per tutta la mia vita
Lavorerò fino a quando sorò in grado di usare le mie mani
Bevo la mia birra in una taverna,
Cantando un pò di questi blues dei lavoratori
Il ritornello viene da "Meet Me Around the Corner" di Big Joe Williams:
Meet me around the
corner baby /
bring my boots and shoes
My best woman done quit me / and I ain't got no time to lose
Now she low and she squatty / she right down on the ground
Every time she wobbles / she make my love came down
Il verso del 'Night birds call' (In
the dark I hear the night birds call I can feel a lover’s breath, I
sleep in the kitchen with my feet in the hall, Sleep is like a temporary
death) potrebbe
essere riferito a 'Wichita' di Gilian Welch:
Going back where the grass grows tall,
And the fields burn in the fall.
You can still hear
the night birds call,
Back in Wichita
"I sleep in the kitchen with my feet in the hall" viene dal blues
"They're Red Hot" di Robert Johnson:
"I got a girl, sh’s long and tall /
She sleeps in the kitchen
with her feets in the hall"
“Workingman's Blues # 2” è zeppa di riferimenti, le sue frasi sono state
prese e modificate da frasi di altri autori, non solo questa canzone, ma
tutto l’album “Modern Times” dal quale è tratta la canzone è farcito con
citazioni prese dal poeta secessionista Henry Timrod (cosa che scatenò
un putiferio mediatico quando la cosa fu scoperta) Ecco un breve sunto
di quanto scrisse in proposito Alessandro Carrera:
Iniziamo da un certo
Scott Warmuth, il primo ad accorgersi che alcuni versi di “Modern Times”
sono ricavati dalle poesie di un poeta americano dell’Ottocento di nome
Henry Timrod. Lo scandalo scoppia quando la notizia arriva sul “New York
Times” con un articolo di Motoko Rich del 14 settembre 2006: “Who’s This
Guy Dylan Who’s Borrowing Lines From Henry Timrod?” [Ma chi è questo
Dylan che prende a prestito versi da Henry Timrod?]
Il poeta in questione è Henry Timrod (1828-1867), nato a Charleston in
South Carolina (dove gli è stato innalzato un monumento), giornalista,
insegnante e convinto sudista (la sua poesia “Carolina” è stata adottata
come testo dell’inno dello stato). Dopo la sua morte per tubercolosi
all’età di 39 anni, le sue poesie sono state raccolte in volume nel
1873. Dylan è, come ammette in “Chronicles Volume 1”, un grande
appassionato della Guerra di Secessione e, per quanto le sue idee sulla
schiavitù e sulla lotta per i diritti civili siano più che note, non ha
mai preso una posizione manichea sul conflitto che ha contrapposto il
Nord e il Sud degli Stati Uniti. Per questo non deve stupire il suo
interesse per un poeta “confederato” così come non deve stupire il fatto
che Dylan che esegua la canzone “Dixie” (uno degli inni di Confederati)
nella colonna sonora di “Masked & Anonymous”. Anche perché, come “Dixie”
era cantata in tutti gli Stati Uniti, non solo nel Sud, Timrod è stato
ampiamente letto anche anche al di fuori della Carolina. Tra l’altro
Dylan non cita le poesie esplicitamente “sudiste” di Timrod. Prende solo
alcuni elementi puramente lirici, inserendoli nella struttura di tre
canzoni di “Modern Times”.
Dylan, v. 36
Sleep is like a temporary death
Timrod, “Two Portraits”
The germs of many virtues rest,
Which, ere they feel a lover's breath,
Lie in a temporary death…
C’è un’ altra frase che provocò una intensa discussione sulla sua
interpretazione: “My cruel weapons have been put on the shelf”. Ma quali
sono queste armi crudeli che il lavoratore ha posato sullo scaffale? Ci
sono state diverse fantasiose interpretazioni e la discussione è sempre
aperta. Il nostro Maggiesfarmers Sandro Pettinato scrisse in proposito:
"vorrei dare il mio
contributo alla questione delle "cruel arms" di "Workingman's Blues #2".
A mio parere le traduzioni per quel verso (in realtà per i primi due
distici della seconda strofa) possono essere molte, ma il metodo è uno
solo. Dylan sta citando due versi dei "Tristia" di Ovidio nella
traduzione inglese di Peter Green. I due versi in latino sono:
Libro II, 1, 179
"parce, precor, fulmenque tuum, fera fela, reconde,";
Libro V, 14,2
"o mihi me coniunx carior, ipsa vides.".
La traduzione di Green recita:
"Show mercy, I beg you, shelve your cruel weapons"
e
"wife, dearer to me than myself, you yourself can see".
Il Nostro, ladro di pensieri, "ruba" il testo ovidiano, lo rielabora
(trasformando "shelve" per ottenere una rima con "myself") e non si
preoccupa certo di dover citare la fonte.
Dicevo che il metodo è uno solo. Si prenderà una traduzione "di
riferimento" dei "Tristia" e si adatterà il testo italiano alle scelte
di metrica, rima e stile. La traduzione in mio possesso riporta:
"pietà, ti prego, posa il tuo fulmine, le armi crudeli,"
"a me più cara di me, vedi tu stessa".
Per "on shelf" eviterei una letterale "sulla mensola/sullo scaffale"
perché in inglese l'espressione è immediatamente percepita come "idiom"
(in disparte) e il campo d'azione è vasto (una donna "left on the
shelf", per esempio, è una zitellona). Al limite si potrebbe seguire
"nel cassetto". Però, visto che l'adattamento dylaniano è probabilmente
dovuto alla rima, personalmente io seguirei il "reconde", naturalmente
non all'imperativo. La rima "shelf/self" è semplice e non è la prima
volta che Dylan ne fa uso. Mi vengono in mente Denise e Where Are You
Tonight (Journey Through Dark Heat).
Ma saranno i fulmini queste armi crudeli e divine per eccellenza? Ai
curiosi consiglio la lettura di Ovidio. Da tempo (immemorabile) Dylan è
capace di raccontarci intere storie con un solo verso. E a ogni
performance quel verso può aggiungere capitoli alla storia. E' per
questo che continuo ad andare ai concerti.
Comunque, "Modern Times" contiene parecchie citazioni ovidiane.
Ciao a tutti, Santo Pettinato"
E questo era il parere di "Tiger":
Altra canzone che si
richiama in maniera più esplicita alla guerra civile. Credo che il
protagonista sia un lavoratore che nel corso della guerra è diventato
generale: si spiegherebbero così le allusioni alle armi crudeli, ai
nemici e all'ordine delle uccisioni per i sacri pacifici campi. La
tematica privata e quella pubblica-sociale-politica si intrecciano in
modo davvero mirabile.
Ed ora le considerazioni di "Bruno Jackass"
http://www.maggiesfarm.eu/talking407.htm
Cosa possono essere
le "armi crudeli" se non le bombe atomiche? Di nuovo
riesce difficile vedere una bomba atomica sullo scaffale... apposta ho
preferito "ho deposto le armi ora", più generico. Dylan sembra usare la
metafora fino in fondo al punto di rendere più difficile possibile
capire di
cosa si parla.
E questa fu la mia risposta:
La frase originale
dice: "My cruel weapons have been put on the shelf". Qui secondo me non
ci siamo, non credo possibile e nemmeno logico che uno deponga le bombe
atomiche sullo scaffale e dica alla sua donna di venire a sedersi sulle
sue ginocchia, io per "cruel weapons", trattandosi di una cosa
strettamente personale tra due persone che vivono assieme, intendo tutte
quelle ragioni che possono creare la discordia fra di loro, l'egoismo,
la cattiveria, l' ignorare l'altra persona, il tradimento, lo
sbeffeggio, l'ironia crudele di certe frasi, le parolacce che feriscono,
insomma tutto quello che due persone si possono dire e fare per farsi
del male, allora quando viene il momento della voglia di
riappacificazione è logico che uno dice all'altro, "Ho messo nel
cassetto tutte le cose negative che ci facevano male, vieni a sederti
sulle mie ginocchia, in fondo ci siamo sempre voluti bene non ostante i
contrasti". Così la vedo più aderente alla realtà.
Come vedi “Workingman's Blues #2” sembra una miniera nella quale si può
scoprire di tutto. Mi piacerebbe tanto sapere anche la tua
interpretazione di “My cruel weapons”. Resto in attesa....Ciao,
Mr.Tambourine, :o)
Sabato 6 Settembre 2014
Lanny Brush is gone
but his spirit's livin' on and on
When the storm
clouds gather 'round you, and heavy rains descend
Just remember that death is not the end
And there's no one there to comfort you, with a helpin' hand to lend
Just remember that death is not the end
Not the end, not the end
Just remember that death is not the end
(Death is not the End – Bob Dylan)
Il tempo vola.....accidenti, son già passati cinque anni da quando il 23
di Agosto 2009 Lanny Brush, il bassista dei Blackstones, ci ha lasciato.
Era un pomeriggio di domenica, lui stava costruendo uno dei suoi bassi
con corpo in alluminio che poi avrebbe venduto a bassisti che
apprezzavano moltissimo gli strumenti costruiti da lui, quando Lanfranco
(questo era il vero nome di Lanny ) si accasciò sul suo tavolo di lavoro,
uscendo di scena nel silenzio e nella solitudine, senza far chiasso come
era suo costume. Così l' hanno trovato, col volto sereno, forse
l’attacco di cuore è stato così violento ed immediato che probabilmente
Lanny non si è accorto di niente, forse non ha avuto il tempo di
realizzare quanto dolore, quanta tristezza e quanto rimpianto stava
lasciando dietro di lui. Non gli piaceva usare il suo vero nome,
preferiva usare il nikename da palco che gli aveva dato
Mick. “ Sul palco siamo una persona, nella vita un’altra, al pubblico
interessa solo quella che c’è sul palco“ mi aveva risposto molto tempo
fa quando gli chiesi perchè nessuno dei componenti dei Blackstones
appariva nel loro sito con il vero nome.
Sono stato ospite e testimone diverse volte in occasione dei concerti
dei Blackstones ed ho avuto il privilegio e la fortuna di conoscerlo
bene, molto meno però di quanto avrei voluto, ma il tempo e la
lontananza non sempre ci permettono quello che desideriamo. Lanny era
una persona che ti affascinava soprattutto per la sua gentilezza,
l’educazione, la riservatezza e la serietà, ma allo stesso tempo era un
uomo di compagnia come pochi. Avrei voluto poterlo frequentare ancora,
ma il destino ha deciso diversamente.
Nella vita normale (quella giù dal palco intendo) Lanny dirigeva lo
stabilimento di proprietà della famiglia, la sera poi, in compagnia dei
suoi vecchi amici, assumeva l’identità di Lanny Brush, il suo alter ego.
Con i Blackstones stava vivendo un revival meraviglioso che l’aveva
portato sui palchi di Milano, Torino, Aosta, Novara, Canzo, Asso, Erba,
Città di Castello, Sezze, Trevignano Romano, Cantù , a Venezia per la
settimana dedicata alla indimenticabile Fernanda Pivano e la Beat
Generation nella splendida cornice di Forte Marghera, poi Roma, le
trasferte all’estero di Feldkirch, Bludenz, Rankweill e Nuziders in
Austria, poi la partecipazione al Pistoia Blues 2006 nella
manifestazione collaterale organizzata dalla Maggie’s Farm di Michele
Murino, poi nella splendida cornice del Teatro Sociale di Como, concerto
sold-out con più di mille persone, fino all’ultimo concerto nella sua
Erba, nella felliniana location allestita nel parco di casa Colombo,
sempre portando fra la gente la musica e la poesia di Bob Dylan.
Ho voluto rivolgere una domanda, in questa triste ricorrenza, ai suoi
amici che con lui hanno condiviso il palco in quegli anni, per sentire e
ricordare da loro e con loro chi era Lanfranco Veronelli alias Lanny Brush. Così mi
ha risposto Frank Night, chitarra solista dei Blackstones, con la voce
che ancora tradiva emozione pur dopo tanto tempo:
“Era così buono, generoso e soprattutto così umile che è ancora difficile per
noi pensare che non ci sia più, anche se il suo spirito è sempre con noi
sul palco, al fianco del suo basso che da quel triste giorno abbiamo
sempre portato in scena con noi, come se Lanny dovesse apparire da un
momento all’altro ed imbracciarlo. Con lui abbiamo condiviso tanti
felici momenti di duro impegno che ci hanno portato oltre le nostre
previsioni ed aspirazioni. Era molto di più di un Amico con la A
maiuscola, è stato grazie al suo impegno che la band ha potuto
arrivare ad essere conosciuta a livello internazionale. Lui è sempre nei
nostri cuori, anche se il destino avverso ci ha costretti a continuare
senza di lui. Dentro di noi siamo certi che lui avrebbe assolutamente
voluto che portassimo avanti questa band per la quale aveva dato tanto,
e così abbiamo fatto, anche se è sempre duro, ancora oggi, accettare la
sua assenza. Come musicista era perfetto, un grande, una sicurezza per
chi suonava con lui. Quando ci capita di entrare in quella che era la
nostra sala prove nello stabilimento lo rivediamo, sentiamo la sua voce,
immaginiamo i suoi movimenti, ci sono i suoi bassi, i suoi
amplificatori, il suo giubbetto appeso all’attaccapanni, è come se lui
fosse ancora lì, zitto e sorridente, in un angolo che ci guarda. Ci
manca molto, ci mancherà sempre”.
Al Diesan - Lanny Brush (Bob Dylan)
"Concert for a friend - Remembering Lanny Brush "- Milan, Metromondo,
31/10/2009
Queste sono state le
parole dei suoi compagni d’avventura, vorrei aggiungere anche le mie, ma
sarebbe solo una inutile ripetizione di quanto già detto da loro. Però una
frase, presa in prestito da Bob, è d’obbligo prima di concludere
questo ricordo:
I'll remember you, when i've forgotten all the rest, you to me were
true, you to me were the best.
When there is no more, you cut to the core, quicker than anyone I knew.
When I'm all alone, in the great unknown, i'll remember you.
I'LL REMEMBER YOU - (Bob Dylan) The
Blackstones
Ciao Lan, sei sempre anche nel mio di
cuore.
Mr.Tambourine, :o)
Sydney, Australia - State Theatre,
September 5, 2014
1. Things Have Changed
2. She Belongs To Me
3. Beyond Here Lies Nothin'
4. Workingman's Blues #2
5. Waiting For You
6. Duquesne Whistle
7. Pay In Blood
8. Tangled Up In Blue
9. Love Sick
(Intermission)
10. High Water (For Charley Patton)
11. Simple Twist Of Fate
12. Early Roman Kings
13. Forgetful Heart
14. Spirit On The Water
15. Scarlet Town
16. Soon After Midnight
17. Long And Wasted Years
(encore)
18. All Along The Watchtower
19. Blowin' In The Wind
Venerdi 5 Settembre 2014
Sydney, Australia - State Theatre,
September 4, 2014
1. Things Have Changed
2. She Belongs To Me
3. Beyond Here Lies Nothin'
4. Workingman's Blues #2
5. Waiting For You
6. Duquesne Whistle
7. Pay In Blood
8. Tangled Up In Blue
9. Love Sick
(Intermission)
10. High Water (For Charley Patton)
11. Simple Twist Of Fate
12. Early Roman Kings
13. Forgetful Heart
14. Spirit On The Water
15. Scarlet Town
16. Soon After Midnight
17. Long And Wasted Years
(encore)
18. All Along The Watchtower
19. Blowin' In The Wind
Grande lavoro Miscio, su quella che
ritengo una delle più belle canzoni del nostro Bob!
Spero tu voglia continuare anche in futuro con questo accurato,
impegnativo, certosino ma ricchissimo lavoro...
Vai così! Perché non aprire una rubrica così in bacheca? Che ne dici Mr.
T?
Grazie e sempre viva Dylan!
Simone Cancio
Per il momento ti
ringrazio a nome di Miscio (ma credo che lo farà di persona anche lui).
Per quanto riguarda la tua proposta "bacheca" preferisco l'immediatezza
delle news che la ripetitività della vetrina, poi, nei casi come questi,
posto direttamente la versione nella pagina testi e traduzioni. Alla
prossima, Mr.Tambourine, :o)
Perth, Australia - Riverside Theatre,
August 14, 2014
di Michael Findlay
Quando avevo 17 anni ho battuto la testa salendo le scale verso la parte
posteriore dell’Entertainment Centre. Era il mio primo concerto di Bob
ed ero molto emozionato dal fatto di poter respirare la stessa aria che
respirava anche il mio idolo. Ieri sera, dopo molti concerti di Dylan,
ho respirato di nuovo la stessa aria ed ero ancora in soggezione.
Sapevo cosa aspettarmi perché ero con il mio compagno Aaron che ha
esaminato le precedenti set list dei concerti. Ancora una volta, ero nei
posti economici ma questa volta la venue era più piccola e potevo quasi
vedere bene. La distanza non era un problema, ma Bob lascia che la sua
musica brilli più luminosa delle luci. Sembra un uomo ombra che passa
solo brevemente tra spazi oscuri che lo nascondono. Speravo come
l'inferno che questo sarebbe stato un secondo grande concerto e lo è
stato. Era così buono che ci torneremo anche domani sera.
Mi piace che la scaletta non sia composta da “best of”. Ho ballato nei
corridoi con i grandi successi in concerti precedenti e sono felice di
essere una vecchia scoreggia seduta al suo posto ad ascoltare
attentamente un uomo che conosce il suo mestiere. Bob ha ancora una
grande gamma vocale, semplicemente inizia molto basso in questi giorni.
Coloro che non hanno orecchie per sentire mi dicono che non può cantare.
Semplicemente non ha più il tono delle sue grandi canzoni, ma ora Dylan
le alimenta con la sua unica timbrica vocale. La sua voce riempie le sue
canzoni con emozione e senso dell'umorismo. Bob ha semplificato il suono
della sua armonica e ha sostituito la fascia alta e stridula con una
profonda melodia. Questo è stato particolarmente toccante in “Simple
Twist of Fate”. La band, sempre grande, è diventata un tutt’uno con le
prestazioni di Dylan. Charley Sexton in particolare mixa bene la sua
bella chitarra che suona in sintonia con il pianoforte di Bob. Era così
buona durante la loro interazione nella parte tranquilla di “All Along
The Watchtower”' che una lacrima è spuntata dal mio occhio. Alcuni
idioti irrispettosi hanno lasciato la sala durante il bis per andare a
prendere le loro auto, ma la stragrande maggioranza è rimasta a gustare
ogni sfumatura di “Blowin' in the Wind”, sperando, ma sapendo, che Bob
non avrebbe fatto sorprese con una una o due canzoni in più. Che grande
notte. Sono così felice perchè domani lo vedo ancora.
Giovedi 4 Settembre 2014
Sydney, Australia - State Theatre,
September 3, 2014
1. Things Have Changed
2. She Belongs To Me
3. Beyond Here Lies Nothin'
4. Workingman's Blues #2
5. Waiting For You
6. Duquesne Whistle
7. Pay In Blood
8. Tangled Up In Blue
9. Love Sick
(Intermission)
10. High Water (For Charley Patton)
11. Simple Twist Of Fate
12. Early Roman Kings
13. Forgetful Heart
14. Spirit On The Water
15. Scarlet Town
16. Soon After Midnight
17. Long And Wasted Years
(encore)
18. All Along The Watchtower
19. Blowin' In The Wind
Caro Mr. Tambourine,
ho visto che la scaletta australiana ha delle canzoni che Bob mantiene
fisse, tra queste, la quarta è sempre Workingman's Blues #2.
La canzone è stata cambiata spesso nel suo testo durante le esecuzioni
dal vivo, almeno nel passato, fino ad un quasi rifacimento, presentato a
Nagoya, in Giappone, il 17 Aprile 2014. Questa versione, che per me è
strepitosa si può ascoltare qui:
http://grooveshark.com/#!/album/Zepp+Nagoya+2014+April+17/9655125
http://grooveshark.com/#%21/album/Zepp+Nagoya+2014+April+17/9655125
Le discussioni che sono seguite in rete hanno permesso di ricostruire un
testo su cui si può concordare:
http://www.dylyricus.com/2014/04/workingmans-blues-2-17-april-2014.html
Sono veramente curioso di sapere se Dylan stia ripetendo in Australia lo
stesso testo modificato di Nagoya, che riporto per comodità con
traduzione.
Ciao, Miscio.
Workingman Blues # 2 (Versione Nogaya 17 aprile 2014)
1° verse
There’s an evenin’ haze settlin’ over town
Starlight by the edge of the creek
The buyin’ power of the proletariat’s gone down
Money’s gettin’ shallow and weak
Well, the place I love best is a sweet memory
It’s a new path that we trod
They say low wages are a reality
If we want to compete abroad
My cruel weapons have been put on the shelf
Come sit down on my knees
You are dearer to me than myself
As you yourself can see
Well I’m listening into the steel rails hum
Got both eyes tight shut
Just sitting here trying to keep the hunger from
Creeping it’s way into my gut
Meet me at the bottom, don’t lag behind
Bring me my boots and shoes
You can hang back or fight your best on the frontline
Sing a little bit of these workingman’s blues
C'è la nebbia della sera che cala sulla
città
mentre la luce stellare si riverbera
sullo specchio del fiume
Il potere d'acquisto del proletariato è
andato a fondo
Il denaro sta diventando sempre più
debole ed inconsistente
I luoghi che amavo sono ormai un dolce
ricordo
E' nuovo il sentiero che abbiam percorso
Dicono che i salari bassi sono una realtà
se vogliamo competere con l'estero
Le mie armi crudeli sono sulla mensola
Vieni a sederti sulle mie ginocchia
mi sei più cara di me stesso
e da te lo puoi capire
Mentre sento le rotaie d'acciaio vibrare
ho chiusi gli occhi e serrati
e me ne sto qui, seduto, cercando di
impedire che la fame
mi si insinui nelle budella
Incontriamoci dabbasso, non restare
indietro
Portami i miei stivali e anche le scarpe
Puoi o esitare o combattere al meglio che
puoi sulla linea del fronte
cantando un po' di questi blues del
lavoratore
2° verse
Well, I’m sailin’ on back, ready for the long haul
I'm leaving everythin' behind
If I stay here I could lose it all, the
bandits'll rob me blind
I’m tryin’ to feed my soul with thought
Gonna sleep off the rest of the day
Sometimes nobody
wants what you got
Sometimes you can’t give it away
I woke up this morning
And I sprung to my feet
And I went into town on a whim
I saw my father in the street
At least I think it was him
In the dark I hear a song bird call
You know the hills are rugged and steep
But I'll sleep in the kitchen with my feet in the hall
If I told you my whole story you'd weep
Meet me at the bottom, don’t lag behind
Bring me my boots and shoes
You can hang back or fight your best on the frontline
Sing a little bit of these workingman’s blues
Sto navigando indietro, pronto per la
lunga raccolta
Mi sono lasciato ogni cosa alle spalle
se rimanessi qui potrei perdere tutto, i
banditi mi ruberebbero come a un cieco
Sto cercando di nutrire la mia anima col
pensiero
Dormirò per tutto il resto del giorno
Ci son volte che nessuno vuole quel che
hai
Ci son volte che quel che hai non puoi
darlo via
Mi sono svegliato stamattina
e sono balzato in piedi
e sono andato in città per un capriccio
ho visto mio padre in strada
almeno penso che fosse lui
nelle tenebre sento il canto di un
uccello chiamare
sai, le colline sono aspre e ripide
ma io dormo in cucina con i piedi
nell'ingresso
se ti raccontassi tutta la mia storia
piangeresti.
Incontriamoci dabbasso, non restare
indietro
Portami i miei stivali e anche le scarpe
Puoi o esitare o combattere al meglio che
puoi sulla linea del fronte
cantando un po' di questi blues del
lavoratore
3° verse
Well, they burned my barn, they stole my horse
I can’t save a dime
It's a long way down,
I don’t want to be forced
Into a life of continual crime
I can see for myself that the sun is sinking
Over the deep blue sea
Tell me now, am I wrong in thinking
That you have forgotten me?
Now they worry and they hurry and they fuss and they fret
They waste your nights and days
Them i once forget
But you I’ll remember always
It's a cold black night, and it's
midsummer's eve
And the stars are spinnin' around
I'm still finding it so hard to believe
Someone would kick me when I'm down
Meet me at the bottom, don’t lag behind
Bring me my boots and shoes
You can hang back or fight your best on the frontline
Sing a little bit of these workingman’s blues
Mi han bruciato il granaio, si son presi
il cavallo
non un centesimo mi resta
E'
una lunga via desolata,
non voglio esser costretto
a una vita di crimine perpetuo
Lo vedo da me che il sole sta tramontando
Sopra il profondo mare blu
E ora dimmi, forse che mi sbaglio a
pensare
che mi hai dimenticato?
E ora s'angosciano e s'affrettano e
s'affaccendano e s'affliggono
ti sprecano le notti e i giorni
Loro li ho dimenticati
ma, te, ti ricorderò sempre
E' una notte fredda e oscura, è la
vigilia di mezza estate
e le stelle stanno girando intorno
Io trovo ancora così difficile credere
che qualcuno voglia colpirmi quando sono
a terra
Incontriamoci dabbasso, non restare
indietro
Portami i miei stivali e anche le scarpe
Puoi o esitare o combattere al meglio che
puoi sulla linea del fronte
cantando un po' di questi blues del
lavoratore
4° verse
I'll be back home in a month or two
When the frost is on the vine
I’m gonna punch my spear right straight
through
Half-ways down his spine
Then I’ll lift my arms to the starry
skies
And I’ll pray the fugitive prayer
I’m guessin' tomorrow the sun will rise
I hope the final end's been spared
Now the battle is over, up in the hills
And the mist is settlin' in
Look at me with all my spoils
What did I ever win?
I got a brand new suit and a brand new wife
I can live on rice and beans
Some people never worked a day in their life
Don’t know what work even means
Well, meet me at the bottom, don’t lag behind
Bring me my boots and shoes
You can hang back or fight your best on the frontline
Sing a little bit of these workingman’s blues
Torno a casa tra un mese o due
Quando la brina è sulla vite
Sto spingendo la mia lancia proprio
dritto
In mezzo alla sua schiena
Poi alzerò le braccia ai cieli stellati
E pregherò la preghiera del fuggitivo
Indovinando se domani il sole sorgerà
ancora
Spero che la meta finale mi sia stata
risparmiata
Sulla collina ora la battaglia è finita
E vi cresce la nebbia
Guardami con tutto il mio bottino
Che cosa ho mai vinto?
Ho un nuovo abito e una nuova moglie
e posso continuare a vivere di riso e
fagioli
C'è gente che non ha mai lavorato un
giorno in vita sua
e lavorare nemmeno lo sa cosa significhi
Incontriamoci dabbasso, non restare
indietro
Portami i miei stivali e anche le scarpe
Puoi o esitare o combattere al meglio che
puoi sulla linea del fronte
cantando un po' di questi blues del
lavoratore
Very good job Miscio, quasi tutti gli
artisti dal vivo modificano il testo delle loro canzoni proprio per
sottolineare la differenza fra le esecuzioni on stage e quelle in
studio, ma per Dylan l'affaire è diverso perchè tutte le sue songs sono
sempre un infinito work in progress. Se fosse possibile esaminare tutte
le esecuzioni di tutti questi anni di neverendingtour liveshows, chissà
quante variazioni avremmo dovuto registrare!!! Questa versione la
metteremo nell'elenco delle canzoni perchè è una versione abbastanza
modificata. Quindi grazie di tutto (sò quanto tempo e fatica ci voglia
per fare un lavoro del genere), alla prossima, Mr.Tambourine, :o)
Mercoledi 3 Settembre 2014
Carla Rotolo ha raggiunto la sorella
Suze. RIP Carla....
Due giorni fa, il 31 Agosto 2014,
senza il minimo clamore, se ne andava Carla Rotolo, la cosidetta
“sorella parassita” della “Ballad in Plain D” di Dylan. Nessun giornale
o sito web ha pubblicato una parola sulla sua scomparsa, solo il cugino
Patrick Pezzati ha informato i vecchi amici di Carla con un post sul suo
sito Facebook
https://www.facebook.com/ppezzati : Rest In Peace cugina Carla Rotolo, sorella
maggiore della più famosa Suze. Ha lavorato per Alan Lomax e ha
presentato Dylan a Suze, e gli ha fatto conoscere un sacco di musica
molto importante. Ha cantare tre armonie con Dylan e Dave Van Ronk, ma,
a mia conoscenza, i pezzi non sono mai stati registrati.
Carla Rotolo (5 Marzo 1941 – 31 Agosto 2014) era la sorella maggiore di
Suze Rotolo, la fidanzata di Bob Dylan ai tempi del Villlage a New York
City. Carla era la primo figlia di Gioacchino Rotolo e Mary Pezzati
Rotolo che erano attivisti sindacali. Lei e sua sorella Suze fecero
amicizia con Dylan poco dopo il suo arrivo a New York nel 1961 e
dicentarono due dei suoi più grandi fan e sostenitori. Carla ha aiutato
Dylan nella sua ricerca delle melodie popolari. All'epoca lei era la
segretaria dell’eminente musicologo Alan Lomax che aveva una grande
collezione di musica popolare nel suo appartamento. Dylan avrebbe
trascorso moltissime ore durante il giorno ad ascoltare ed esaminare la
vasta collezione di Alan. La loro amicizia si sciolse quando la sorella
Suze troncò la relazione con Dylan. Dylan, che ebbe un violento litigio
con Carla, si vendicò di lei con
una delle sue peggiori canzoni, la canzone al vetriolo ed
autocommiserante "Ballad In Plain D", con la quale Dylan descrisse in
maniera pittoresca la terribile rottura della loro relazione
nell'appartamento della sorella Carla. "Fu un errore incidere
quel pezzo", scrisse Dylan nelle note di copertina di Biograph "e mi
pento di averlo fatto". Carla, quando sentì
la canzone non ebbe dubbi sul fatto che era lei la "sorella parassita". Carla
Rotolo disse che fu umiliata per quel termine, sottolineando che ha
sempre lavorato per pagare l'affitto. Lei respinge anche l'implicazione
di aver interferito nella relazione fra la sorella Suze e Dylan "Sono
stata trascinata in qualcosa di cui francamente non me ne fregava un cazzo,
perché Suze stava con chi piaceva a lei, ma non riuscivo a starmene
seduta nella mia stanza senza porte con le molte urla quando
litigavano". Carla Rotolo dice anche che quella notte disse a Dylan di
andarsene, ma lui rifiutò di farlo. La Rotolo sostiene che Dylan le
diede uno spintone, così lei gli restituì la spinta arrivando quasi ad
uno scontro fisico, aggiungendo che dovette chiamare degli amici per
allontanare Dylan con la forza. In seguito Suze si trasferì
nell'appartamento di Dylan nella West Fourth Street, per la
costernazione di sua madre e della sua sorella maggiore che prese a
riferirsi a Dylan con il nomignolo di "The Twerp" (in slang "persona
noiosa, uno stupido", ndt). Sua madre scardinò Suze dalle grinfie di
Dylan regalandole un soggiorno di sei mesi in Italia nel 1962, sebbene
la coppia si riunì brevemente dopo il ritorno di lei. Carla Rotolo dice
che le è rimasta un ricordo molto negativo di Dylan, considerandolo
egoista, manipolatore ed emotivamente immaturo. Secondo Carla il 1963 fu
un anno terribile per Suze. Dylan aveva una relazione alla luce del sole
con Joan Baez e si aspettava di continuare anche la sua relazione con
Suze. Una situazione già difficile che prese una svolta disperata
quando, a un certo punto durante questo periodo, Suze rimasta incinta di
Dylan. Secondo Carla Rotolo, Suze voleva portare a termine la
gravidanza. "Al tempo gli aborti erano illegali" disse Carla, che si
prese cura di Suze dopo l’aborto. "C'erano alcune cose cattive tra di
loro". L'aborto fece precipitare la rottura definitiva del rapporto. Lei
e sua sorella Suze ebbero il merito di contribuire a formare tendenze
liberali di Dylan durante il suo periodo di sviluppo nei primi anni
Sessanta. Carla è stata brevemente sposata con l'attore Rolondo Salvador
Pena-Diaz dal quale ha divorziato, attualmente aveva lasciato l’America
e viveva in Europa.
Ecco quanto scrisse sull’argomento Howard Sounes nel suo libro “Bob
Dylan”: - Quando Joan Baez invitò Bob a seguirla nella
sua tournée estiva come guest star , Suze cadde in una crisi profonda.
Le circostanze non sono mai state chiarite, ma qualche tempo dopo il
festival di Newport, e forse dopo che era venuta a sapere della prossima
partenza di Bob per la tournée , Suze cercò di togliersi la vita col gas
nell’appartamento della West 4th Street. «Bob mi telefonò per chiedermi
di andare là: aveva bisogno di aiuto. Poi lei è venuta a stare da me»,
ricorda Carla Rotolo, secondo la quale la sorella non intendeva davvero
togliersi la vita ma solo richiamare l’attenzione su di sé. Sta di fatto
che Suze non tornò a vivere con Bob dopo l’accaduto ma si trasferì
definitivamente a casa di Carla nel Lower East Side di Manhattan. «Bob
ha lasciato dietro di sé un bel po’ di vittime», dice Carla. «A
quell’epoca Bobby era un tipo molto incasinato». Sembra, insomma, che la
voglia di Bob di arrivare al successo fosse diventata più importante di
ogni altra cosa. È impossibile sapere cosa provasse davvero per ciò che
era successo perché non ne parlava, ma Bob non era un insensibile e
sicuramente dev’essere rimasto sconvolto. Certo non rinunciò alla
tournée -.
Purtroppo sul WEB non ci sono foto disponibili di Carla, ma esiste
questo vecchio filmato nel quale al minuto 01:34.42 si può vedere la
bella Carla Rotolo seduta ai piedi di Jean Ritchie ......
http://www.historicfilms.com/tapes/4728_0_2096
Martedi 2 Settembre 2014
Perth, Australia - Riverside Theatre,
August 14, 2014
di Michael Mueller
Per prima cosa: il Riverside Theatre è un eccellente sala da concerti.
Non ho mai pensato che avrei mai potuto vedere Bob Dylan in un locale
adeguato ma ora l’ho visto. E per fortuna Bob era sulle canzoni. Ho
visto Dylan quattro volte, e questa è stata certamente la sua miglior
performance che abbia mai visto.
Dylan una volta che si è descritto come un “uomo di canto e danza”.
Anche se (probabilmente) originariamente questa definizione andava
intesa come una descrizione usa e getta, è diventata sempre più una
sommatoria di ciò che Dylan è. Quando canta, sorprendentemente la danza
ottiene la sua parte, si fa guardare. In effetti, ci sono pochi artisti
settantenni che possono trasmettere sensazioni con solo il movimento
tempestivo e feroce di una gamba.
Come ha fatto per molti anni, Dylan è apparso sul palco esattamente alle
20:00. Vestito in quello che sembrava una giacca da cowboy e cappello a
tesa larga, il concerto è iniziato scuotendo la gente con una versione
da pistolero di “Things Have Changed”. Era evidente fin dalle prime note
che Dylan era in ottima voce, un piacere che ogni serio fan di Dylan sa
che non è mai garantito. Si è calato nella canzone, ha urlato,
minacciato e ringhiato, canzone dopo canzone.
Dopo “Things” c’è stata una selezione di canzoni vecchie e nuove.
“Workingman Blues#” 2 è stata magnificamente eseguita; “High Water (for
Charley Patton)" era tonante. Dylan si èalternato al centro del palco in
veste di cantante solista (dietro una selva di microfoni) e con il
pianoforte, che ha suonato con un battere pieno di fascino. Molti brani
della set list di stasera avevano un mood paludoso, una atmosfera da New
Orleans; c'è stato un sacco di sudore e di grugniti, soprattutto in
brani come “Early Roman Kings”.
E' stato bello essere in grado di sentire l'interazione tra i membri
della band e Dylan, ed apprezzare la loro tenuta come una unità e il
loro talento come strumentisti. Tony Garnier suona con Dylan da quasi 25
anni e la sua esperienza è fondamentale per dare alla band la forza di
coesione necessaria e a Dylan il sostegno di cui ha bisogno per
allungare continuamente e
riorganizzare le sue canzoni a seconda di doVe i suoi stati d'animo lo
portAno. Gli arrangiamenti di “Pay In Blood” e “Forgetful Heart” erano
radicalmente diversI dalle versioni dell'album, e sono stati migliori
che sull’album.
E questa è la cosa con Dylan; le parole. Egli le dice come se avessero
un reale significato per lui. La sua consegna è inflessibile e
determinata quando le canzoni lo chiamano ad essere vero e persino
giocoso, quando queste qualità sono necessarie. Lui abita nelle sue
canzoni, da dentro e da fuori; le vive, le trasforma, trafiggere il suo
pubblico con esse.
Il punto forte è stato la sua personale interpretazione cadenzata del
capolavoro di Blood on the Tracks “Simple Twist of Fate”. Cantata da un
uomo che conosce una cosa o due sul destino, Dylan tesseva le parole di
tutto il sentimentalismo folk-contenuto nella musica, e ha lasciato il
suo pubblico rapito.
A 73anni Dylan è in forma stellare. Gli album brillanti non finiscono
mai, i suoi spettacoli cambiano nel corso dei decenni, e questo è
grande. Bob è stato una leggenda vivente per decenni, ora lo è più che
mai, e finalmente sembra saper convidere con essa. La sua performance
trasudava classe e fiducia in se stesso. In forma come questa sera, uno
sente che lui potrebbe continuare a stare sul palco per molto tempo
ancora.
Ho visto Bob 10 volte finora.....seriamente lo seguo dai tempi di “Time
Out of Mind”... quindi c'è un gap di 3 anni tra ogni esperienza. Gli
ultimi spettacoli che avevo visto erano state le 2 notti consecutive al
“Byron Bay Blues 11" ... alta energia, enorme folla ... canzoni come
"Rolling Stone" con 20.000 spettatori che ballavano, cantando e
praticamente sovrastando il sistema audio ... totale unità.... euforia
plus.
Siamo appena tornati dalle 2 notti consecutive a Perth (ci siamo
sciroppati 780 km) e la mia sensazione è che Bob sia più importante che
mai, un vero artista, poeta, filosofo, la verità in persona.
Ha aperto con "Things Have Changed" e, come ha detto nel suo discorso di
accettazione dell'Oscar è un brano che non permette di chiudere un
occhio sulla natura umana. Sentivo il peso di queste parole soprattutto
quando questo sentimento viene ripreso nelle eterne domande che dobbiamo
porci, come quella di "Blowin '" ... quante volte può un
uomo girare la testa e far finta che proprio non vede? ...
Roba Semplicemente fantastica da lui ... uno show tutto diverso da
quelli di Byron Bay, ma perfettamente adatto ai tempi ... Egli è
meritevole di rispetto e la stima che lo circonda è grande. Il mio
prossimo spettacolo sarà alla Sydney Opera House. Immagino che alla fine
del suo tour qui molti fortunati che avranno assisitito ai suoi shows si
faranno l'esame di coscienza un pò più profondamente. Le sue canzoni
d'amore mostrano la bellezza di ciò che sono ed il “nuovo” materiale dei
suoi tempi recenti mostra quanto non siamo attenti alla buona
conservazione di questo prezioso pianeta.
Lunedi 1 Settembre 2014
Adelaide, Australia - Adelaide
Entertainment Centre, August 31, 2014
1. Things Have Changed
2. She Belongs To Me
3. Beyond Here Lies Nothin'
4. Workingman's Blues #2
5. Waiting For You
6. Duquesne Whistle
7. Pay In Blood
8. Tangled Up In Blue
9. Love Sick
(Intermission)
10. High Water (For Charley Patton)
11. Simple Twist Of Fate
12. Early Roman Kings
13. Forgetful Heart
14. Spirit On The Water
15. Scarlet Town
16. Soon After Midnight
17. Long And Wasted Years
(encore)
18. All Along The Watchtower
19. Blowin' In The Wind
Perth, Australia - Riverside Theatre,
August 13, 2014
di Aaron Gosper
Tre forti colpi di gong suonano allo scoccare delle 20:00 e la folla
esplode con applausi quando, nella semi oscurità sul palco, alcune forme
si muovono al suono della chitarra di Stu Kimball. Abbiamo aspettato con
ansia e un pò di trepidazione perché sapevamo cosa avremmo ottenuto. A
conti fatti Mr. Dylan era in bella voce, pagherei per vederlo leggere
una poesia! Alcuni media hanno fatto commenti quanto è girata la voce e
questo era evidentemente forse l'ultimo tour qui in Australia.
Thongs have Changed! His Bobness è in bella voce, pianoforte e armonica
sono incantevoli. La band è un poco ancora fredda ma il suono è
cristallino.
“She Belong To Me”, Bob al centro della scena, il volto nascosto dietro
4 microfoni, ma la voce è bella. Ci sono state molti pezzi in evidenza
quindi non procederò canzone per canzone.
“Workingman Blues #2” è uno dei miei preferiti, ma sicuramente non ero
l'unico con una lacrima negli occhi! Migliore versione di sempre.
Poi una rockeggiante “Duquesne Whistle” ha visto la band in pieno
vigore, certamente meglio che sull’album, Charlie Sexton ha potuto
spaziare.
“Pay in Blood” era Padre Bob che teneva il suo sermone fino al fuoco e
allo zolfo infernale. Eccezionale.
E’ seguita una carezzevole “Tangled Up In Blue” con testi alternativi
completamente diversi dalla versione classica.
Termina la prima parte con “Love Sick”, Bob ha detto qualcosa come
"Grazie a tutti, stiamo andando a fare una breve pausa". Ma non ho
capito le esatte parole che ha detto.
La seconda parte è diventata migliore con “Scarlet Town” e Una
impressionante “Long and Wasted Years”.
Gli encore sono stati “Watchtower” e “Blowin 'In The Wind” che era così
buono che ho sentito la stessa emozione di quando l’ho sentita la prima
volta e mi ha cambiato la vita quando avevo 10 anni, bello o triste, a
seconda dei casi, che questa canzone sia ancora così rilevante.
Padre Bob è molto più di un uomo che canta e balla, ma stasera ci ha
mostrato questo suo lato di sé. Non vedo l'ora che arrivi domani, quando
potrò condividere il concerto con altri 9 membri della mia famiglia e
con gli amici. Australia, fai i tuo ossequio. Non osate mancare!
Amanda Rose e Ian Lovell nella parte anteriore
della fila fuori dal Tivoli mentre aspettano di entrare per lo
spettacolo di Bob Dylan. Foto: Cameron Atfield
Non capita spesso di avere la possibilità di vedere una bona fide
(genuina) leggenda della musica come Bob Dylan in un luogo intimo come
il club Tivoli di Fortitude Valley.
E per la dozzina di hardcore o giù di lì fans in fila fuori dal locale
dall'ora di pranzo di Mercoledì, nulla avrebbe potuto fermarli per
rivendicare la loro posizione di primi della fila per entrare
nell’apprezzata sede che può contenere fino a 1.500 persone.
In prima fila c’era Amanda Rose, che era arrivata con un volo da Sydney
la sera prima.
"Stavo già andando a tutti gli spettacoli di Sydney, ma non avevo
intenzione di andare da uno stato all'altro fino a quando hanno
annunciato questo show", ha detto Rose.
"Non posso mancare”, e poichè i posti sono tutti in piedi invece che
seduti, è possibile arrivare vicinissimi a lui".
Era quella determinazione per avere un posto in prima fila che ha visto
Rose line up al Tivoli alle 04:00, cioè 15 ore prima che le porte
sarebbero state aperte.
"Non sarebbe stato così importante per me se non ci fosse stato Bob" ha
detto Rose.
"Non parla al pubblico più di tanto, ma fa un sacco di espressioni
facciali, sorride, buona l'interazione con la band e trovo che una dele
cose belle di questo importante concerto di Bob Dylan è che si è potuto
arrivare proprio daventi a lui".
Circa un'ora dopo, il cittadino di Melbourne Ian Lovell è diventato la
seconda persona ad mettersi in coda.
Lovell ha seguito Dylan in tutto il paese, ppartendo da Perth, Melbourne
e al Brisbane Convention and Exhibition Centre in questo tour. “Ma lo
show di Mercoledì notte sarebbe stato qualcosa di completamente
diverso”, ha detto Lovell, "Questo è speciale perché è il suo unico
spettacolo in un club in Australia".
"Ricordo di essere stato presente allo show di Dylan nel '98 al Mercury
Lounge [a Melbourne] e ancora oggi quì si dice che sia stato uno dei più
grandi spettacoli".
Le porte sono state aperte al sold-out Tivoli club alle 19.00 di
Mercoledì e Bob Dylan è salito sul palco alle 20.00 precise. I biglietti
acquistati in prevendita dovevano essere ritirati lo stesso giorno
presso l’entrata del Tivoli.
Nota di Mr.Tambourine: L'autore dell'articolo
Marco Rossari ha omesso di specificare che il dylaniato che ha
acquistato la casa natale di Dylan a Duluth è nientepopòdimenoche il
Sig. Bill Pagel, creatore e webmaster di
www.boblinks.com
Bill Pagel davanti al portico della casa d'infanzia di Bob Dylan a
Duluth. Pagel sta lavorando per ripristinare la casa alle condizioni in
cui era quando la famiglia Zimmerman viveva nella casa nel corso del
1940.
"Van Morrison è interessato, ossessionato
con la quantità di informazioni musicali o verbali che si possono
comprimere in un piccolo spazio, e, quasi, al contrario, fin dove può
diffondere una nota, una parola, un suono o un' immagine per catturare
un momento, che si tratti di una carezza o un tic. Egli ripete alcune
frasi a raffica che cantate da chiunque altro senz'altro sembrerebbero
ridicole, perché lui è sempre è in attesa di una visione che gli si
manifesti.... E'la grande ricerca, alimentata dalla convinzione che
attraverso questi processi mentali l'estasi musicale e l'illuminazione
sia raggiungibile. O può almeno essere intravista. "
Certamente uno dei più grandi artisti,
musicisti e soprattutto un grande compositoredi di questi ultimi 50
anni, Van "The Man" Morrisom meriterebbe certamente un sito italiano a
lui dedicato, come Maggie's Farm per Bob Dylan. Forse Van potrebbe
sembrare troppo colto e introverso per far parte del mondo della musica
rock, in ogni caso, mettetela come volete, Van Morrison è uno degli
artisti piu` significativi degli anni '70.
Prendendo spunto dalle canzoni più astratte di Bob Dylan e Tim Buckley,
dal rock psichedelico e dal progressive-rock, dai bardi celtici e dai
neri cantanti soul, Van Morrison ha così inventato e creato una unica
figura di cantante-songwriter, che si esprime con maestria attraverso le
componenti fondamentali del folk, del country, del jazz e del rhythm and
blues per comporre canzoni profondamente personali e forse anche
filosofiche, composizioni dalla struttura musicale forbita e complessa
che assomigliano piu` a delle suite classiche che a canzoni pop.
George Ivan "Van" Morrison (nato a Belfast
il 31 agosto 1945) è un cantante, polistrumentista e autore di testi
proveniente dall'Irlanda del Nord; suona diversi strumenti tra i quali
chitarra, armonica a bocca, tastiere, sassofono e occasionalmente anche
la batteria.
Dopo gli esordi blues rock con i Them, Morrison intraprese una carriera
solista in bilico tra la passione giovanile per la musica nera, una
forte vena sperimentale (che lo ha portato a sconfinare spesso in
territori jazz) e uno stretto legame con la musica tradizionale della
sua terra d'origine.
A rendere unico il suo stile contribuiscono la sua caratteristica
vocalità ed i testi estremamente ricercati e poetici.
La rivista Rolling Stone lo classifica
quarantaduesimo nella sua lista dei cento migliori artisti di sempre,
nonché ventiquattresimo in quella dei cento migliori cantanti di
tutti i tempi.
Inoltre due suoi album, "Astral Weeks" e "Moondance", ancora secondo
Rolling Stone, compaiono nella lista dei 500 migliori album di sempre.
Cresciuto in una famiglia protestante di Belfast, Morrison ascolta molta
musica sin dalla più tenera età: sua madre era una cantante mentre il
padre era collezionista di album statunitensi di jazz e blues.
I loro artisti preferiti erano Ray Charles, Leadbelly e Solomon Burke;
nel 2005, in un'intervista concessa a Rolling Stone, Morrison afferma
che «Those guys were the inspiration that got me going. If it wasn't for
that kind of music, I couldn't do what I'm doing now» ("Quegli artisti
hanno ispirato i miei inizi. Se non fosse stato per quel genere di
musica, oggi non farei quello che sto facendo").
Tanti auguri
Van e, ti preghiamo, dacci tanti altri masterpiece, cose come "Into The
Mistic", "Have I Told You Lately That I Love You", "Brown
Eyed Girl", "Gloria", cose così, che tanto hanno commosso e confortato
molti di noi!