MAGGIE'S FARM

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Sabato 31 Gennaio 2015

Chi è la donna con Dylan?

Questa è la foto di retro copertina dell'edizione in vinile di "Shadows In The Night". La domanda è: Chi è la misteriosa donna con Bob? Se qualcuno lo sà ce lo segnali as soon as possible!!!!

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Talkin' 9528 - aurelio.t

Lunedì alle ore 22.00 su radio Capital, puntata speciale di SENTIERI NOTTURNI con Sergio Mancinelli, dedicata all’anteprima di Shadows in the night.
Grazie per quello che fai tutti i giorni.
Aurelio

Grazie per la preziosissima segnalazione. Alla prossima, Mr.Tambourine, :o)

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Bob Dylan dice che i paragoni con Frank Sinatra sono uno “scherzo”

by Bang Showbiz

Il Leggendario cantautore Bob Dylan ha sostenuto che i paragoni tra lui e Frank Sinatra sono assolutamente ingiusti per il crooner. Lui pensa che la gente ''scherzi'' quando lo si confronta con Frank Sinatra.

Il 36° album in studio del 73enne cantautore, “Shadows in the Night”, è composto da una serie di brani associati a Sinatra, tra i quali "Autumn Leaves" e "That Lucky Old Sun”, ma Dylan insiste che il leggendario crooner è al di là di ogni confronto.

Alla domanda se si è trattato di un rischio fare un disco con brani precedentemente cantati da Sinatra, ha detto: ''Non c'è nulla di rischioso a fare dischi”.
''Mi Confronto con Frank Sinatra? Non scherziamo. Solo pensare che qualcuno ha fatto un lontanissimo paragone con lui è per me una specie di complimento, nessuno lo tocchi, nè io nè chiunque altro''.

Dylan ha confessato che il suo nuovo album è ''al passo con la cultura attuale dei media'', ma ha respinto le accuse di essere ''banale''.
Ha detto all'associazione americana della rivista dei Pensionati: ''Queste canzoni, prendere o lasciare, se non altro, sono canzoni di grande virtù. Questo è quello che sono. Se suonano banali per qualcuno, va bene lo stesso. La vita delle persone oggi è piena di vizi e di trappole, l’ambizione, l’avidità e l’egoismo hanno tutte a che fare con il vizio. Vediamo la distruzione della vita umana e la beffa di essa, ovunque guardiamo. Queste canzoni sono diverse da queste cose, il romanticismo non passa mai di moda”.

(Fonte: http://hub.contactmusic.com/story/bob-dylan-says-comparisons-with-frank-sinatra-are-a-joke_4558301?track=mail_news)

 

 
Venerdi 30 Gennaio 2015

Shadows in the Night: Bob Dylan canta Sinatra                                             clicca qui

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Dylan regala 50.000 copie agli over 50 abbonati a "AARP The Magazine"    clicca qui

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“We are the world” ha trent’anni                                                                     clicca qui

 

 
Giovedi 29 Gennaio 2015

"Shadows in The Night": E' straordinario, è il suono di un vecchio che scava nei suoi ricordi

di Neil McCormick

Dylan canta Sinatra? Non dovrebbe funzionare ma “Shadows In The Night” è abbastanza stupendo, il suono di un vecchio che scava fra i suoi ricordi, amori persi, rimpianti, trionfi e le speranze in dissolvenza in una inquietante caduta in un ambiente con strumentazione elettrica. E’ inquietante, agrodolce, un canto ipnotizzante e commovente che mette in mostra il meglio del canto di Dylan degli ultimi 25 anni.
Il concetto sembra molto scandaloso, che è forse il motivo per cui il management di Dylan si è preoccupato di insistere che questo disco non è un omaggio a Sinatra. Uno era un gigante vocale con un perfetto mix di toni, tecnica ed espressione emotiva, l'altro ha una voce che David Bowie ha descritto come "una palata di sabbia e colla" (e che è stato inteso come un complimento). I due sono artisti si ascoltano per ragioni molto diverse, eppure, come i giovani che soffrivano per una delusione romantica, due loro album hanno aiutato molta gente a superare quelle miserie, Blood on On The Tracks di Dylan e In the Wee Small Hours di Sinatra. Shadows In The Night è una miscela perfetta di quei classici strazianti, che scava a fondo nella autocommiserazione per rivelare profonde verità di relazione.
Per quanto io ami Dylan, gli album recenti mi hanno reso evidente il fatto che il suo abbaiare e ringhiare significano che Dylan è stato colpito in modo irreparabile nella voce. Ma qui il suo canto è delicato, tenero e preciso. Vi è l'età nelle note, di sicuro, una oscillazione ed un gracchiare quando affronta accordi da angolazioni insolite, e cade via con la dissolvenza del respiro. Eppure in qualche modo questo antico crooner concentra le canzoni, convincendo gli ascoltatori ad affrontare il loro mondo interiore in modo da glissare con grazia quello che potrebbe mascherare.
Si è perfettamente collocato nel campo delle semplici esecuzioni per una band di cinque elementi, sostituendo le solite orchestre nostalgiche con il pianto delle pedal steel guitars, il contrabbasso dolcemente sordo e una marea di fiati in mezzo a teste coi cappelli tirati a lucido. Il suono è così scarso e presente che si possono sentire i piedi tenere il tempo, le dita graffiare le corde, Dylan che respira. “Autumn Leaves” è così dolorosa da stordire, “Stay with me” si trasforma in una preghiera sacra, “That Lucky Old Sun” ha il potere di impatto di un inno gospel folk.
Sappiamo dell’affetto di Dylan per le radici della musica pop del 20° secolo dal suo “Theme Time Radio Hour”, e da quella ciocca di canto stile jazzy che attraversa i suoi ultimi lavori. Dylan ha parlato non di cover di questi brani classici ma di riscoperta, "Tiriamoli fuori dalla tomba e riportiamoli a vedere la luce del giorno". Lui prende ottime canzoni scritte da artisti del calibro di Rodgers e Hammerstein e le indossa come fossero un abito, rivisita “Some Enchanted Evening” con l'intimità malinconica di qualcuno che spalanca gli occhi indietro attraverso le nebbie del tempo.


(Fonte: http://www.telegraph.co.uk/culture/music/bob-dylan/11366536/Bob-Dylan-Shadows-in-The-Night-review-extraordinary.html)

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La risposta è nel vento Bob Dylan incontra Heidegger                               clicca qui

 

 
Mercoledi 28 Gennaio 2015

"SHADOWS IN THE NIGHT" - Testi e Traduzioni                                       clicca qui

Nota di Mr.Tambourine: Eventuali suggerimenti o variazioni per migliorare le traduzioni sono ben accette! :o)

 

 
Martedi 27 Gennaio 2015

Bob Dylan dona 50.000 copie del suo nuovo album agli anziani

Il veterano rocker ha raggiunto un accordo con i boss della Associazione Americana dei Pensionati (Aarp) per inviare 50.000 copie del suo ultimo disco, Shadows of The night, agli abbonati di AARP Magazine.

L’editore della rivista, che si rivolge a pensionati e anziani americani, sorteggerà i 50.000 destinatari del disco dalla lista degli abbonati.

Dylan ha detto alla rivista, "Questo disco piacerà a moltissimi vostri lettori. Se fosse per me, lo darei gratuitamente a tutti i lettori del vostro giornale”.

Shadows Of The Night, che sarà pubblicato il 3 febbraio, ha una caratteristica copertina, come i dischi dei celebri standard americani.


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Bob Dylan parla dopo tre anni di silenzio. E regala 50 mila dischi            clicca qui

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Perchè Dylan ha regalato 50.000 dischi ai pensionati                                 clicca qui

 

 
Lunedi 26 Gennaio 2015

Talkin' 9527 - graziella.bovolato

Oggetto: Video 70/80

Ti segnalo il canale Youtube del mio amico Claudio, Bobminus0, per video unici anni 70 ‘/ 80’

https://www.youtube.com/channel/UCf6FojzYR5ipsjbDpdmhNyA

Ciao, Andrea.

Ottimo, grazie, ciao!

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Talkin' 9526 - roccorosignoli

Buongiorno,
mi chiamo Rocco Rosignoli, e sono già stato in contatto con Michele Murino parecchi anni fa (temo addirittura 10...), quando lavoravo alla mia tesi di laurea in lettere, dedicata a "Desolation row", ai suoi legami con l'opera di T. S. Eliot ed alla traduzione italiana che ne fece De André (oltre ai suoi collegamenti con numerosi altri brani).
Oggi lavoro principalmente come cantautore; sto però collaborando anche con un quotidiano online, dove tengo una rubrica intitolata "Cromatismi" dedicata alla canzone. Mi faceva piacere segnalare a voi, amici di Maggie's Farm, il mio ultimo articolo, dedicato proprio al nostro Bob:

 http://www.rossoparma.com/index.php/cultura/citta/5205-cromatismi-e-bob-dylan-in-punta-di-piedi-nell-anima-del-profeta-grande-e-colui-che-canta-i-nostri-silenzi 

Vi mando un saluto e un grande abbraccio, buon lavoro!

Rocco Rosignoli
www.roccorosignoli.com

Molto buono, noi siamo sempre qui caro Rocco, quando hai altri articoli simili ti prego di segnalarceli. Grazie, un abbraccio anche a te, alla prossima, Mr.Tambourine, :o)

 

 
Sabato 24 Gennaio 2015

Bob Dylan: La disoccupazione? La devono risolvere i ricconi                 clicca qui

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Talkin' 9525 - riccardo.dallaglio

Chi è la donna di spalle nella foto di copertina con Bob e Clapton? Ciao e grazie, Riki.

Si tratta di Emmylou Harris, la foto è stata scattata il 28 Luglio 1975 allo Studio E della Columbia Recording Studios in occasione delle sessioni per le registrazioni di "Desire". Clapton era uno dei tanti chitarristi convocati in studio dal produttore Don  DeVito ma la cosa non funzionò a causa della confusione creata dai troppi musicisti presenti in studio.

Le registrazioni vere e proprie cominciarono il 14 luglio con due canzoni, Joey e Rita Mae, una canzone corta dedicata alla scrittrice Rita Mae Brown che uscirà solo come singolo. A questo punto la Rolling Thunder Revue non è ancora formata. Infatti suonano solo la Dave Mason Band, Scarlet Rivera ed altri musicisti. Scoraggiato dal risultato, Dylan si convince ancora di più a formare un proprio gruppo per la registrazione dell'album.
Dopo questa seduta Dylan e Levy si ritirarono a Hapton per lavorare alle loro canzoni. Secondo Levy, scrissero quattordici canzoni in tre settimane finendone metà in meno di due settimane. Complessivamente la stesura delle canzoni non occupò più di quattro settimane di lavoro.

Dylan torna nello studio E il 28 luglio con circa ventun musicisti a sua disposizione. Per molti versi le registrazioni furono un processo caotico e molti musicisti raccontarono in seguito la loro frustrazione. Dylan era determinato a registrare le canzoni live, ma il produttore Don De Vito, per inesperienza, lo fa registrare su nastri multipista, che rendono difficile il corretto missaggio delle canzoni.
Neil Hubbard, presente alle sessioni, notò che c'erano troppi musicisti e che mancava un leader. Eric Clapton, uno dei cinque chitarristi presenti in studio, parlò più tardi con Dylan proponendogli di suonare con altri musicisti di sua conoscenza, anche se capì che erano canzoni molto difficili da suonare con un gruppo così numeroso e consigliò a Dylan di usare una band più piccola, stesso consiglio che Rob Stoner diede al produttore Don De Vito. Altri musicisti partecipanti furono Rob Stoner, Scarlet Rivera, Emmylou Harris e la pub-band inglese Kokomo.
Il giorno seguente Dylan tornò in studio con la metà dei musicisti: Stoner, Rivera, Harris, Hugh McCracken, il sassofonista Mel Collins e il percussionista dei Kokomo, Jody Linscott. In questa sessione registreranno solo una versione di Oh, Sister.
Nella notte del 30 luglio Dylan ritorna in studio con un piccolo gruppo di musicisti tra cui Stoner, Rivera, Harris, il batterista Howie Wyeth (un amico di Stoner, ingaggiato da Dylan su suo consiglio). La maggior parte di questo gruppo sarà il cuore della Rolling Thunder Revue. La differenza appare evidente fin dall'inizio, quando eseguirono un'ottima versione di Isis al primo tentativo. Sia Dylan che Stoner furono soddisfatti di questa sessione, nella quale a parere di Stoner il suono risultava più intimo.
Cinque delle nove canzoni incluse nell'album furono registrate in questa sessione, così come una lenta versione di Isis, la versione originale di Hurricane, Rita Mae e Golden Loom, inclusa in The Bootleg Series Volume 1-3 (Rare & Unreleased) 1961-1991. Solo Emmylou Harris fu insoddisfatta del risultato. Sarà la sua ultima sessione perché precedenti impegni le impediscono di continuare.
La notte seguente registreranno le versioni principali di Isis, Abandoned Love e Sara.

Clapton ha suonato nelle seguenti sessions per Dylan:

Bob Dylan - If You Gotta Go Go Now - non pubblicata

Bob Dylan - Desire 1975
Romance in Durango, Oh Sister (non pubblicata), Mozambique (non pubblicata), Hurricane (non pubblicata), Catfish (non pubblicata), Money Blues (non pubblicata), Wiretappin’ (non pubblicata)

Bob Dylan - Hearts of Fire 1987
The Usual, Had A Dream About You, Five And Dimmer, Song With No Name (non pubblicata), To Fall In Love (non pubblicata)

Bob Dylan - Down In The Groove 1988
Had A Dream About You Baby

Se ti interessa l'elenco di tutte le sessioni per altri artisti alle quali ha partecipato Clapton lo trovi a questo indirizzo:
http://www.whereseric.com/the-vault/guest-sessions-and-appearances/eric-claptons-guest-recording-sessions-other-musicians

Alla prossima, Mr.Tambourine, :o)

 

 
Venerdi 23 Gennaio 2015

L'ennesima svolta di Bob Dylan: ora canta Sinatra.                                   clicca qui

 

 
Giovedi 22 Gennaio 2015

Talkin' 9524 - pierluigibevilacqua

Ciao ragazzi, mi sapreste indicare, se possibile, a che concerto si riferisce questo video e se esiste in rete una versione completa?
grazie.

https://www.youtube.com/watch?v=t-YR72AvA18

Caro Pierluigi, questo spezzone fa parte del concerto tenuto da Bob Dylan e la Rolling Thunder Revue alla State University di Fort Collins, Colorado, il 23 Maggio 1976 e allo Starlight Ballroom nel Belleview Biltmore Hotel, Clearwater, Florida il 22 Aprile 1976.

Il concerto è stato filmato e montato assieme ad altre parti provenienti dal film Renaldo & Clara (registrate in diverse venues in Nord America nel Novembre/Dicembre 1975 ai tempi della prima Rolling Thunder Revue) e una parte è stata sottotitolata in giapponese per uno special per la TV giapponese. Il concerto ( una parte fu proiettata anche dalla Televisione Italiana moltissimi anni fa) è stato pubblicato in DVD con nome di:
Bob Dylan - Hard Rain (Deluxe Edition) (2 NTSC DVD set)
CODE: KVD109
Al prezzo di : $29.00

Puoi acquistarne una copia a questo indirizzo:
http://www.kvideodvd.com/index.php?dispatch=products.view&product_id=30536

Ecco la track list del DVD.

Disc 1

Hard Rain US TV Broadcast Version. Recorded at the State University in Fort Collins, Colorado on May 23rd, 1976.
A Hard Rain's A-Gonna Fall
Blowin' In The Wind (Duet with Joan Baez)
Railroad Boy (Duet with Jaon Baez)
Deportees (Plane Wreck At Los Gatos) (Duet wit Joan Baez)
I Pity The Poor Immigrant (Duet with Joan Baez)
Shelter From The Storm
Maggie's Farm
One Too Many Mornings
Mozambique
Idiot Wind
Knockin' On Heaven's Door (Edited)

Rejected TV Special. Recorded at the Starlight Ballroom in the Belleview Biltmore Hotel, Clearwater, Florida on April 22nd, 1976.
Mr. Tambourine Man
The Times The Are A Changin'
Blowin' In The Wind (Duet with Joan Baez)
I Dreamed I Saw St. Augustine (Duet with Joan Baez)
Diamonds and Rust (Joan Baez solo)
Diamonds and Rust (Joan Baez solo)
When I Paint My Masterpiece (Duet with Bobby Neuwirth)
Like A Rolling Stone
Isis
Just Like A Woman
Knockin' On Heaven's Door
Lay Lady, Lay

Disc 2

Renaldo and Clara. Unreleased Concert Footage. Recorded in various venues in North America in November / December 1975.
A Hard Rain's A-Gonna Fall (Montreal, December 4th)
It Ain't Me Babe (Cambridge, Ma. November 20th)
Knockin' On Heaven's Door (1st Version) Clinton, NJ December 7th
It Takes A Lot To Laugh, It Takes A Train To Cry (Boston, November 21st, Late Show)
Romance In Durango (Montreal, December 4th)
One More Cup Of Coffee (Montreal, December 4th)
Sara (Montreal, December 4th)
Never Let Me Go (Duet with Joan Baez) (Montreal, December 4th)
Just Like A Woman (Cambridge, MA, November 20th)
Knockin' On Heaven's Door (2nd Version) (Cambridge, Ma. November 20th).

Hard Rain. Japan TV Version. Superior Picture Quality to the US Version, but feat. one song less and also Japanese Text Frequently appear over the picture. Recorded at the State Univerrsity in Fort Collins, Colorado on May 23rd, 1976.
A Hard Rain's A-Gonna Fall
Blowin' In The Wind (Duet with Joan Baez)
Deportees (Plane Wreck) (Duet with Joan Baez)
I Pitty The Poor Immigrant (Duet with Joan Baez)
Shelter From The Storm
Maggie's Farm
One Too Many Mornings
Mozambique
Idiot Wind
Knockin' On Heaven's Door (Edited)

World Of John Hammond. US TV Broadcast. Recorded at WTTW-TV Studios in Chicago on September 10th, 1975. Final song taken from an inferior source to the first two songs.
Hurricane
Simple Twist of Fate
Oh Sister

Video Quality: Quality is over-all very good.
Running Length: 215 minutes
Disc Format: 2 NTSC DVDs

Alla Prossima, Mr.Tambourine, :o)

 

 
Mercoledi 21 Gennaio 2015

Bob Dylan - Stay With Me - Live at The Beacon NYC 11/29/14

 

STAY WITH ME
(Jerome Moross and Carolyn Leigh)
from the upcoming album "Shadows In THe Night"

Should my heart not be humble, should my eyes fail to see,
Should my feet sometimes stumble on the way, stay with me.
Like the lamb that in springtime wanders far from the fold,
leave the darkness and the frost, I get lost, I grow cold.
I grow cold, I grow weary, and I know I have sinned,
And I go seeking shelter and I cry in the wind.
Though I grope and I blunder and I'm weak and I'm wrong,
Though the road buckles under where I walk, walk along.
Till I find to my wonder every path leads to Thee,
All that I can do is pray, stay with me,
Stay with me.

RESTA CON ME
(Jerome Moross and Carolyn Leigh)
dal prossimo album "Shadows In THe Night"

traduzione di Mr.Tambourine

Se il mio cuore non è umile, se i miei occhi non rieuscono a vedere,
Se i miei piedi a volte inciampano sulla strada, stai con me.
Come l'agnello che in primavera vaga lontano dal gragge,
Lascia il buio e il gelo, mi perdo, ho freddo.
Il mio freddo cresce, la stanchezza cresce, e so che ho peccato,
E io vado in cerca di un rifugio e io urlo nel vento.
Anche se a tentoni e gaffe e sono debole e mi sbaglio,
Anche se la strada cede dove io cammino, vaso avanti.t
Finchè trovo miracolosamente ogni sentiero che conduce a te,
Tutto quello che posso fare è pregare, resta con me,
Resta con me.

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La nuova canzone di Bob Dylan: “Stay with me”                                    clicca qui

 

 
Lunedi 19 Gennaio 2015

“Blood on the Tracks" dopo 40 anni: Un album classico traccia per traccia

di Kenneth Partridge

Se il 15° album in studio di Bob Dylan dovesse essere descritto in poche parole sarebbe l’album della “confessione” del 74enne cantautore. Pubblicato il 17 gennaio del 1975, 40 anni fa, “Blood on the Tracks” parla della fine del matrimonio tra Dylan e la sua prima moglie Sara, con le sue tristi e struggenti canzoni di un amore andato male, ma ha anche tutte le caratteristiche del classico album di rottura.

Ecco il problema: Dylan non è mai stato in un confessionale per cantautori, e anche quando sta scrivendo di sé, c'è la questione di quale "se stesso", stia descrivendo. Il pischellino nato nel Minnesota Robert Zimmerman ha sfoderato il suo carattere quando è arrivato sulla scena negli anni '60, e il suo impareggiabile songwriting era composto da allegorie e metafore fuorvianti. Il suo catalogo è come una gigantesca macchia d’olio destinata a buttare tutti fuori strada.

Blood on the Tracks stuzzica attraverso la sua accessibilità. L'emozione è così cruda, così presente, ma è cosa altrettanto certa che nessuno sa veramente di cosa Dylan stia cantando.

Suo figlio Jakob, leader dei Wallflowers, ritiene che l'album narri "la fine dell'amore tra miei genitori", come disse una volta al direttore Andrew Slater del New York Times, mentre il papà Bob insisteva nel dire che i testi si basavano sui racconti di Anton Chekov. Un'altra influenza artistica fu quella di Norman Raeben, i cui tutorial avevano insegnato a Dylan a "mettere insieme la mente, la mano e l’occhio, in un modo da poter vedere consapevolmente quello che sentiva inconsciamente".

Qualunque sia la verità, ci sono alcuni fatti indiscutibili. Blood on the Tracks segna il ritorno di Dylan alla Columbia Records, dopo due album registrati per la Asylum, ed ha raggiunto il priomo posto nella classifica di Billboard 200, il che ha portato molti critici a parlare di un forte ritorno di Bob, non il primo e certamente non l'ultimo. Inoltre, l'album comprende registrazioni effettuate in due diverse sessioni: una a New York City con i professionisti dello studio assemblati dall'ingegnere Phil Ramone e una seconda sessione a Minneapolis organizzata con musicisti locali all'ultimo minuto da David Zimmerman, fratello di Bob.

Una mini versione del culto che fu dedicato a Bob ed a The Band dei leggendari Basement Tapes ha circondato Blood on the Tracks, e quattro decenni più tardi, i Dylanheads più accaniti dibattono ancora su quali versioni, New York o Minneapolis, siano superiori. La maggior parte delle persone concorda nel dire che Blood on the Tracks è un capitolo speciale nella vita di Bob. Se siano ispirate dal divorzio imminente o dall'opera di un drammaturgo russo, è certo che queste 10 canzoni contengono un sacco di dolore. C'è anche umorismo, rimpianto, rabbia, tenerezza, ed anche una tipica canzone in stile Wild West, il tutto accompagnato da alcune delle musiche più belle che Dylan ha messo su nastro.

"Tangled Up in Blue": con uno slancio in avanti che ricorda il Dylan di "Like a Rolling Stone" e una narrazione disseminata di riferimenti geografici (Nord Woods, New Orleans, Brooklyn), la traccia ha il tono per un album su dei ritorni a casa e su alcuni addii. Sette versi senza ritornello, sono la storia di un vagabondo impegnato con varie donne - o forse sempre lo stesso – che sfrutta i genitori di lei (strofa 1), che ha un’avventura con una donna spostata (strofa 2), che passa da una donna all’altra mentre viaggia per lavorare, sempre però con il pensiero rivolto a lei (strofa 3), goffo nella storiella con una cameriera di un topless bar (strofa 4). Alla fine è più confuso che all’inizio perchè non capisce il perchè tutto quello che ha raccontato gli sia successo, menestrello strimpellante sempre sulla strada a raccontar i suoi viaggi come l’Ulisse dell’Odissea.

"Simple Twist of Fate": si può immaginare un giovane che si strugge per una prostituta, la strofa sullo "strano hotel" con la "luce lampeggiante", la ritirata della donna lungo "le banchine del lungomare" da corpo a questa interpretazione, il tutto trattato come uno strano scherzo del destino. Che Dylan parli di cose illecite o innocenti, è l’inizio di un ciclo di canzoni sul rammarico cantate sulle corde di una chitarra acustica che gioca tra la purezza e la carnalità. Le ultime due righe finali "Lui è nata in primavera, ma io sono nato troppo tardi / forse un semplice scherzo del destino" rimandano a "Don’t Think Twice (It’s alright)," forse la migliore canzone che Dylan ha scritto sulla delusione che segue al termine di una storia d’amore finita prematuramente.

"You’re a Big Girl Now": Dopo due brani abbastanza astratti, Dylan torna a pesare di nuovo le parole per il lamento di questo amante. Fragile e bello, le chitarre acustiche gemelle si avvolgono intorno all vicenda, rendendo così l’idea del cavatappi che stà penetrando il cuore di Dylan. Altrove, è ancora più sui cliché della rima, il tempo è veloce come un jet, la domanda su che senso abbia cambiare i cavalli a metà del guado, il constatare sempre la di lei grandezza. L'assolo dell’armonica descrive la situazione molto meglio di quanto faccia Dylan con le parole.

"Idiot Wind": Ancora ferite, ecco il Dylan che infine passa all'offensiva. E’ stato calunniato e ingannato, e anche la sua signora non sa più chi è. La base acustica rotolante, aiutata anche da alcuni suoni di organo in stile "Like a Rolling Stone" è simile a quella di "Tangled Up in Blue, solo che in questa canzone Dylan ha cominciato a vedere rosso. In primo luogo si lancia in invettive contro la moglie provocate dal dolore e, infine, incolpa anche se stesso. Anche lui si considera un idiota, ma prima di ammetterlo, sputa sul "male che sta soffrendo" con spunti proto-punk di rabbia.

" You're Gonna Make Me Lonesome When You Go": L’armonica dominante e il contrabbasso segnalano intrecciandosi che nuova mattina sta spuntando dopo la scura notte di "Idiot Wind," anche se gli inseguimenti amorosi di Dylan sono sempre condannati al fallimento. E' intimorito da questo amore che sta per perdere, e nella quarta strofa, si dipinge in una ideale scena camperstre sotto il sole senza rendersi conto dello scorrere del tempo.

"Meet Me in the Morning": Il blues è l'ideale per scrollarsi di dosso il dolore, e questo è quello che fa Dylan fa in questa lenta jam-blues. La musica ed i testi di nuovo hanno una sensazione di leggerezza, anche se Bob è sempre intrappolato nelle tenebre, si è aperto un varco attraverso il filo spinato, ha sentito la grandine cadere e ha persino corso più veloce dei cani da caccia per lasciarsi dietro il dolore della donna che non ha capito che lui meritava il suo amore. Il bizzarro gioco di parole arriva alla fine, quando paragona il suo cuore al sole e il sole ad una nave che sta affondando.

"Lily, Rosemary and The Jack of Hearts": Questo pezzo in stile country-folk di nove minuti è un buon promemoria del perché nessuna delle altre canzoni di questo album dovrebbe essere presa come autobiografia dell’autore. C'è probabilmente un po di Dylan nel Jack di Cuori, l’astuto rubacuori di questa storia, ma il fatto è che sta cercando di capire cosa non funziona più e di chi è la colpa. E' Rosemary che uccide Big Jim? Jack deve scappare travestito da monaco? Era davvero Jack quello nei panni di Lily? La trama non è intricata come quella di "Tangled Up In Blue", ma l'impostazione stile vecchio West consente a Dylan indossare cappello e stivali e godersi un momento di sollievo comico prima di immergersi di nuovo nel malessere.

"If You See Her Say Hallo": I musicisti di Minneapolis fanno qualcosa come in "You’re A Big Girl Now", intrecciando le chitarre acustiche in modi misteriosi ma meritevoli di ascolto. Lo stesso vale per i testi di Dylan, che prima lo presentano come un martire romantico ("Potrebbe darsi che lei pensi che io l'abbia scordata, non dirle che non è così ") e infine come un caso senza speranza non è pronto a smettere ("dirle che può cercarmi se ha tempo e voglia"). Lui dice di essere "troppo sensibile" e troppo "tenero", cose raramente dette a proposito del vero Bob.

"Shelter From the Storm": Il basso di Tony Brown salta come un gattino inquieto tra gli accordi di Dylan ed i biblici testi sulla donna che potrebbe salvarlo. L'immagine diventa piuttosto selvaggia, lui si sente "cacciato come un coccodrillo" nella quarta strofa - ma la ritmica è costante, e il verso finale rivela un narratore che, come il ragazzo in "Idiot Wind," non è troppo lontano dal riconoscere la sua parte di colpa. Peggio per lui.

"Buckets of Rain": questa potrebbe essere la rappresentazione più vera di Dylan nell'album. Si incontra l’uomo "folk and dance man", allegro e triste, che dondola sui piedi come se fosse su una sedia a dondolo, e intanto filosofeggia. " La vita è triste, la vita è un pasticcio, tutto ciò che puoi fare è fare ciò che devi, fà quello che devi e fallo bene, così faccio io per te, non l’hai ancora capito?".

(Fonte: http://www.billboard.com/articles/review/album-review/6443561/bob-dylans-blood-on-the-tracks-at-40-classic-track-by-track)

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John Varvatos: La sfilata ispirata a Bob Dylan                                        clicca qui

 

 
Sabato 17 Gennaio 2015

Talkin' 9523 - luigi.rapone

Oggetto: Intervista Al Schmitt

Ciao Mr. Tambourine,
Ti è sfuggita questa “interessantissima” prima parte dell’intervista di Al Schmitt dove parla diffusamente di Shadows in the Night??

https://www.youtube.com/watch?v=Pxo6dUjnwlA&feature=youtu.be&t=1m31s

(comparso link in expectingrain in data 6/1)

L’uomo (non certo l’ultimo sprovveduto….), si espone molto ed alza terribilmente le aspettative sul nuovo disco…..
a presto. Luigi

Ciao Luigi, effettivamente devo ammettere che la cosa mi era sfuggita perciò ti ringrazio per la segnalazione, anche se essendo un’intervista in inglese non è facilmente fruibile da tutti i nostri amici.
Colgo l’occasione per fare una riflessione: ma cosa ci aspettiamo da questo “Shadows In The Night”? Non credo che il disco possa essere un capolavoro di alto livello artistico, certamente sarà piacevole da ascoltare, la voce di Bob riesce sempre ad essere suggestiva ed ad incantare chi l’ascolta, ma credo che nessuno di noi dylaniati possa avere grandi aspettative per un disco di cover, un legittimo “divertissement” per Bob, una pausa diversa dalla solita routine di una vita da anni impostata su certi canoni, un giusto tributo per una persona che ha dato moltissimo alla musica americana, ma la cosa divrebbe fermasi lì, come lo fu per “Christmas in The Heart”. Anche Tempest, pur essendo un ottimo disco che è entrato di prepotenza fra i lavori migliori del nostro bardo, è stato definito da Dylan stesso un disco “non perfettamente riuscito” perchè la sua intenzione era di fare un lavoro di tono quasi religioso, ma l’ispirazione non è stata sufficiente, parole di Bob, per completare l’album come avrebbe voluto. Certamente potrebbe invece essere rimasto pienamente soddisfatto con questo album di cover di Sinatra che non ha la pretesa di avere niente di magico, da quelle due anticipazioni che abbiamo avuto la possibilità di sentire, Full moom and empty arms e Stay with me, il lavoro è certamente godibile e piacevole. Potrebbe darsi anche che il disco possa raggiungere i primi posti delle classifiche americane perchè non dobbiamo scordare che qui ci sono in ballo due nomi mica da poco, due nomi ai quali il pubblico americano è sempre stato affezionato in modo particolare.
Ti dirò che questo album ha acceso la mia curiosità, e credo non solo la mia, perchè le canzoni sono talmente famose che sarà certamente una goduria sentire anche la versione che ne ha fatto il vecchio Bob. Un saluto ed un grazie, Mr.Tambourine, :o)

 

 
Giovedi 15 Gennaio 2015

Bob Dylan: storia di un menestrello blues                                                  clicca qui

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Bob Dylan, 50 anni fa il video di "Subterranean homesick blues"             clicca qui

 

 
Mercoledi 14 Gennaio 2015

Timothy B. Schmit - Make You Feel My Love

 

Timothy B. Schmit (nato a Oakland il 30 ottobre 1947), è un cantautore e bassista statunitense, conosciuto soprattutto per essere stato prima il bassista dei Poco e poi quello degli Eagles. Nel 1998 è stato incluso nella Rock and Roll Hall of Fame, in qualità di membro degli Eagles.

I Poco sono una country-rock band del Sud della California formata in origine da Richie Furay, Jim Messina e Rusty Young, nata sulle ceneri dei famosissimi Buffalo Springfield che si erano formati nel 1966 con Richie Furay, Stephen Stills, Neil Young, Dewey Martin, Bruce Palmer, Jim Messina, Ken Koblun, and Jim Fielder.
La line-up originale dei Poco era composta da Richie Furay (vocals and rhythm guitar), Jim Messina (lead guitar, vocals, producer), Rusty Young (pedal steel guitar, banjo, dobro, guitar, mandolin and vocals), George Grantham (drums and vocals) e Randy Meisner (bass and vocals).
Durante la registrazione dell’album di debutto, Meisner lasciò il gruppo per divergenze con Furay (Meisner aveva conterstato a Furay il fatto che Richie non premise a lui e Messina di partecipare al mixaggio finale dell’album) Dopo aver suonato un per poco tempo con la "Stone Canyon Band" di Ricky Nelson, Meisner diventò uno dei membri fondatori degli Eagles. Messina chiamò allora Timothy B. Schmit a sostituirlo come bassista dei Poco nel Settembre del 1969.
Nell’Agosto del 1977, dopo che anche Jim Messima aveva lasciato la band per formare il duo Loggins & Messina con Kenny Loggins (che ebbe un successo strepitoso con l’album “Loggins & Messima The Best Of Friends”) anche Timithy B. Schmit lascia i Poco per andare a sostituire proprio Randy Meisner negli Eagles.

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Addio a Tim Drummond, bassista di Neil Young e Bob Dylan                       clicca qui

 

 
Martedi 13 Gennaio 2015

Il bassista Tim Drummond è morto, R.I.P.

 

                      Tim con Bob Dylan                                                       Tim con Crosby, Stills, Nash & Young

Tim Drummond, è morto domenica 11 Gennaio. Aveva suonato con molti grandi artisti, Conway Twitty, Bob Dylan, James Brown, Eric Clapton, Neil Young, Crosby, Stills, & Nash, Ry Cooder, JJ Cale, Lonnie Mack, Miles Davis, B.B. King, Joe Cocker, Albert Collins, Joe Henry, Jewel, Essra Mohawk e molti altri. Drummond ha anche co-scritto canzoni con molti degli artisti con cui ha lavorato, tra i quali (Bob Dylan), JJ Cale e Ry Cooder.

TIMOTHY LEE DRUMMOND era nato il 20 Aprile 1940 a Bloomington, Illinois, USA. Ha cominciato a suonare Rhythm & Blues e Rock 'n' Roll, mentre era Charleston, South Carolina, dove suo padre era di stanza con un reparto della U.S. Air Force. Al suo ritorno a Chicago Tim suonava la chitarra in un gruppo locale chiamato “WILD CHILD GIBSON” dei quali faceva parte il famoso Little Richard.

Tim ha iniziato a suonare la chitarra basso e ad andare in tour con i musicisti locali Eddie Cash & The Cashiers. Poi Drummond ha iniziato a suonare il basso per il rockabilly Conway Twitty. Quando Twitty si spostò nella Country Music, Drummond si starsferì a Cincinnati, Ohio, dove cominciò a lavorare nei clubs con TROY SEALS, LONNIE MACK e ROGER TROY (Electric Flag), e poi ha lavorato in sessioni di registrazione per Hank Ballard (Hank Ballard & The Midnighters ) e James Brown. Tim si unì alla band di James Brown “James Brown & The Famous Flames”, andando in tour con i membri della band e con le leggende musicali Jimmy Nolen e Maceo Parker in tutto il Nord America, Vietnam, Corea e Africa.

Stanco per i tours, Tim si trasferì a Nashville e cominciò a lavorare come sessionman per i cantanti di Blues e Rhythm & Blues, tra i quali Joe Simon, Margie Hendricks, Fenton Robinson e per gli artisti couintry tra i quali Ronnie Milsap, Jimmy Buffett, Doug Kershaw e Charlie Daniels ... Neil Young chiese a Tim Drummond di lavorare sul suo disco di platino "HARVEST" e poi di andare in tour come parte del gruppo di backup di Neil "THE STRAYGATORS".

Principali incisioni alle quail ha partecipato:

JEWEL with THE STRAYGATORS - "PIECES OF YOU" (7 Million plus sold).
NEIL YOUNG & THE STRAYGATORS - "HARVEST MOON" & "UNPLUGGED".
BOB DYLAN - "SLOW TRAIN COMING", "SAVED" & "SHOT OF LOVE".
CROSBY, STILLS & NASH - "CSN".
DON HENLEY - "BUILDING THE PERFECT BEAST".
J. J. CALE - "NATURALLY", "TRAVEL LOG", "ANYWAY THE WIND BLOWS" & J. J. CALE "LIVE".
LONNIE MACK with STEVIE RAY VAUGHN - "STRIKES LIKE LIGHTNING".
RY COODER - "BOB TILL YOU DROP", "THE SLIDE AREA" & "BORDERLINE".
GRAHAM NASH - "WILD TALES".
BETTE MIDLER - "NO FRILLS ALOUD".
JAMES BROWN - "CAN'T STAND MYSELF" with THE FAMOUS FLAMES.
BEACH BOYS - "16 BIG ONES".
CRUDUP BROS. - "FRANKTOWN BLUES".
ESSRA MOHAWK - "ESSIE MAE HAWK meets THE KILLERGOOVEBAND"

Principali Tours ai quail ha partecipato:
• 1963 CONWAY TWITTY USA & CANADA
• 1968 JAMES BROWN NORTH AMERICA, AFRICA, VIETNAM, KOREA & OKINAWA
• 1973 NEIL YOUNG & THE STRAYGATORS USA & CANADA
• 1974 CROSBY, STILLS & NASH NORTH AMERICA & UNITED KINGDOM
• 1979 - 1982 BOB DYLAN NORTH AMERICA & EUROPE
• 1997 - 1990 JIMMY BUFFETT USA, AUSTRALIA & NEW ZEALAND
• 1991 J. J. CALE USA & CANADA

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Bob Dylan, Massey Hall, Toronto, Canada 20 April 1980 - Solid Rock

•Bob Dylan (vocal & guitar)
•Fred Tackett (guitar)
•Spooner Oldham (keyboards)
•Tim Drummond (bass)
•Terry Young (keyboards)
•Jim Keltner (drums)
•Clydie King, Gwen Evans, Mary Elizabeth Bridges, Regina Havis, Mona Lisa Young (background vocals).

" Man asked me on the street today, he said, “Well, if you believe all those things,” he said, “I just can’t seem to love my enemy.” That’s a tough thing to do, you know? That’s an impossible thing to do actually. Cause the natural mind, you know, can’t comprehend that. So if you’re in the natural mind you just can’t comprehend loving your enemy. That seems like a foolish thing to do, and it is. However, the supernatural mind can comprehend that. So when Jesus says “love thy neighbor as thyself,” he wasn’t exactly saying “roll over and play dead.” Actually, I wanna tell you a story here. We were playing in…about four months ago someplace, it was a college campus, I forget exactly where, Arizona, I think it was. Is that where it was? Where you there? All right. Anyway, I read the Bible a lot, you know, I mean it just happens I do and…So it says certain things in the Bible that I wasn’t really aware of until just recently. And, you know, at universities, you know, it’s like…they have a higher learning people there. They teach them different…like philosophies, so people they study all these different philosophies like Plato and who else now? Who? Jimmy Reed. Well, I can’t remember all their names. Nietzsche and those people like that. Anyway, in the Bible it has specific…it tells you specific things and in the Book of Daniel, and in the Book of Revelation, which just might apply to these times here. And it says certain wars are gonna, soon about gonna happen. I can’t say exactly when, you know, but say, pretty soon anyway and…So, at that time, you know, it mentions a country to the furthermost north and it has its symbol: the bear. It’s also is spelt R O S H in the Bible, now, this is written quite a few years ago, so it can’t really but apply to one country that I know. Unless you know another country that it can apply to. Maybe you do, I don’t. But then there’s another country called, I can’t remember what the name of it is, but it’s in the eastern part of the world and it’s got an army of 200 million foot soldiers. Now there’s only one country that that could actually be. So anyway, I was telling this story to these people. I shouldn’t have been telling it to them, I just got carried away. And…I mentioned to them, “Well, you all watch now because Russia is gonna come down and attack the Middle East.” It says this in the Bible. And I been reading all kinds of books my whole life, magazines, books, whatever I could get my hands on, anywhere, and I never found any truth in any of them, if you wanna know the truth. But these things in the Bible they seem to uplift me and tell me the truth. So I said this country is gonna come down and attack, and all these people, there must have been 50,000…[voice of band member): “If there was one.”] If there was one, that’s right. No, I don’t know, there wasn’t 50,000, there was, I don’t know, maybe 3,000, they all just booed. You know, like they usually do, they just booed. I said Russia’s gonna attack the Middle East and they all went “boo”. They couldn’t hear that, they didn’t believe it. And a month, a month later Russia moved their troops into, I think, Afghanistan, it was, and the whole situation changed, you know. I’m not saying this to tell you, you know, that they was wrong and I was right or anything like that. But these things that is mentioned in the Bible I pay mighty close attention to. So it does say that, talking about this man here called Anti-Christ. Now we’ve had a lot of previews of what the Anti-Christ could be like. We had that Jim Jones, he’s like a preview. We had Adolf Hitler, a preview. Anyway, the Anti-Christ is gonna be a little bit different than that. He’s gonna bring peace to the world for a certain length of time. But he will eventually be defeated to. Supernaturally defeated. And God will intervene. But you’re still gonna have to be aware of these things. You need something strong to hang on to. I don’t know what you got to hang on to, but I got something called a solid rock to hang on to that was manifested in the flesh, and justified in the spirit, and seen by angels, preached on in the world".

 

 
Lunedi 12 Gennaio 2015

Talkin' 9522 - andrea.araf

Ciao!
Sono un ragazzo di 21 anni, assiduo lettore del vostro sito e appassionato dylaniano..
Questa notte per esercizio ho tradotto/adattato in italiano il testo di Isis, con mano abbastanza libera in alcuni punti.. è la prima volta che faccio una cosa del genere, però se vi piace non mi dispiacerebbe vederlo sul vostro sito!
Siete grandi e il sito è stupendo.
Andrea Araf

ISIS
words Bob Dylan and Jacques Levy - music Bob Dylan
traduzione di Andrea Araf

Mi sposai con Iside il cinque di maggio
Credevo che non sarei riuscito a starle accanto più di tanto
Mi diressi a cavallo verso un luogo selvaggio
Veloce senza paura e con un nuovo taglio

Arrivai su un'altura colorata da luci e da ombre
Separate da una linea che attraversava il centro città
Legai il mio cavallo a un incrocio di vie sgombre
Entrai in una lavanderia, lavai i miei vestiti e proseguii

Da un angolo un uomo s'avvicinò con aria di sfida
Mi accorsi all'istante che non era un tipo ordinario
Mi chiese "cerchi qualcosa facile da conquistare?"
Io dissi "non ho denaro" lui disse "non è necessario!"

Partimmo quella notte diretti verso il freddo Nord
Gli diedi le mie coperte, mi diede la sua parola
Chiesi "dove stiamo andando?" rispose: "torneremo il quattro!"
Da tempo non ricevevo una notizia tanto buona

Pensavo a pietre turchesi e a pepite d'oro
E a diamanti incastonati in una corona d'alloro
Attraversando le valli il vento freddo e il frastuono
Iside se la meritava con un marito così testardo

Pensavo a quando disse che ci saremmo rincontrati
E che le cose sarebbero state diverse quando ci saremmo risposati
Se solo avessi resistito ad esser solo un suo amico
Forse ora ricorderei le sue migliori frasi

Quando arrivammo alle piramidi scolpite nel ghiaccio
Lui disse: "C'è una tomba piena di gioielli d'ogni sorta
Ho una taglia sulla testa, devo scappare al più presto
Li vendo a basso prezzo e vivo quel che mi resta"

Un vento urlante spingeva la neve a scatenarsi
Vedemmo la notte spegnersi e mille stelle cadenti
Quando lui mi morì davanti pensai di ritirarmi
Ma raccolsi le forze e andai avanti

Varcai la soglia della tomba ma la bara era spoglia
Dei gioielli e dell'oro non c'era neanche l'ombra
Mi sentivo tradito, preso in giro ma divertito
Ridevo pensando che dovevo essere impazzito

Raccolsi il suo cadavere e lo portai all'interno
Lo buttai nella bara, gli chiusi gli occhi con una mano
Benedissi la sua tomba e maledissi il padreterno
Poi cercai Iside solo per dirle "Ti amo!"

Attraversai un prato e seguii il corso del fiume
Io venivo dall'est, lei dormiva su un ponte
Io con il sole negli occhi, lei con le piume tra i capelli
La svegliai, mi maledisse e mi baciò sulla fronte.

Mi chiese dove fossi stato, le dissi "da nessuna parte"
Mi disse "sembri diverso" le risposi "può darsi"
Mi disse "te ne sei andato" risposi "è naturale"
Mi chiese se sarei rimasto risposi "se lo vuoi, certo!"

Iside, oh Iside, mia mistica ragazza
Ciò che mi spinge da te è ciò che mi rende pazzo
Ricordo tuttora il tuo sorriso e la brezza
Ricordo la pioggia e quel cinque di maggio


Ho letto con piacere la tua traduzione e l'ho confrontata con quella che c'è nel sito. Nonostante la diversità di alcune frasi e parole, non hai cambiato il senso della canzone, la storia è rimasta quella scritta da Jacques Levy per la musica di Dylan. Perciò mi sento in dovere di farti i miei complimenti, ma permettimi di farti un piccolo apunto su una frase che ho trovato non appropriata: l'originale dice - recitai una breve preghiera e mi sentii soddisfatto -, tu l'hai variata in - Benedissi la sua tomba e maledissi il padreterno. Confrontate le due cose è più coerente la frase di Levy, il protagonista della canzone, dopo aver adagiato il corpo del compagno nella bara vuota che avevano faticosamente trovato, recita una preghiera per il compagno e questo gli dà un senso di soddisfazione e serenità per aver fatto una cosa giusta, invece non capisco perchè dopo averlo adagiato nella bara (tu hai usato - Lo buttai nella bara, gli chiusi gli occhi con una mano - benedissi la sua tomba e maledissi il padreterno). L'espressione "buttare nella bara" indica un'azione dispregiativa, come per liberarsi di qualcosa di spiacevole, quindi non c'è motivo di compiere il gesto pietose ed umano di chiudergli gli occhi con una mano, bastava buttarlo dentro, voltarsi ed andarsene al galoppo per tornare da Isis per dirle quanto la amava, senza la necessità di benedire la sua tomba e nemmeno di maledire il padreterno (questa è una frase proprio brurtta!). Sono certo che la prossima volta che farai una traduzione di questo genere, se vorrai ancora divertirti a tradurre una canzone di Dylan, eviterai queste piccole incongruenze che tolgono un pò di valore al tuo bel lavoro. Comunque queste sono soltanto mie constatazioni personali che non voglio assolutamente sminuire il tuo lavoro, ma vogliono solo essere dei piccoli consigli per fare che la prossima sia migliore. Un salutone, Mr.Tambourine, :o)
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Dylan: In radio “Full Moon And Empty Arms”, il nuovo singolo             clicca qui

 

 
Sabato 10 Gennaio 2015

Altri performers aggiunti al tributo per Bob Dylan

Taj Mahal , Alanis Morissette , Aaron Neville , Bruce Springsteen , Susan Tedeschi , Derek Trucks , Jackson Browne , sono gli ultimi artisti aggiunti al concerto tributo per il "2015 MusiCares Person Of The Year" in onore di Bob Dylan che si svolgerà il 6 febbraio a Los Angeles. L'ex presidente Jimmy Carter premierà Dylan con il 2015 MusiCares Person of the Year.
Questi artisti si aggiungono alla lista dei già annunciati Beck, Black Keys, Crosby, Stills & Nash, Norah Jones, Tom Jones, Los Lobos, John Mellencamp, Willie Nelson, Bonnie Raitt, Eddie Vedder, Jack White, Neil Young e John Doe. Don Was sarà il direttore musicale della serata.
Dylan è stato premiato con il 2015 MusiCares Person of the Year in riconoscimento dei suoi straordinari successi creativi. I proventi della manifestazione, giunta alla sua 25° edizione, serviranno a MusiCares per assicurare un supporto assistenziale per gli ex-musicisti senza casa, senza assistenza medica ed in difficoltà finanziarie.
Il MusiCares Person Of The Year è una delle cerimonie omaggio più prestigiose che si svolgono durante la settimana dei Grammy Awards. La celebrazione culminerà con il 57° Grammy Awards annuale allo Staples Center domenica Febbraio 8.

Le passate edizioni del MusiCares Person Of The Year hanno premiato: Tony Bennett, Bono Vox, Natalie Cole, Phil Collins, David Crosby, Neil Diamond, Gloria Estefan, Aretha Franklin, Don Henley, Billy Joel, Elton John, Quincy Jones, Carole King, Paul McCartney, Luciano Pavarotti, Bonnie Raitt, Paul Simon, Bruce Springsteen, Sting, Barbra Streisand, James Taylor, Brian Wilson, Stevie Wonder, e Neil Young.

 

 
Venerdi 9 Gennaio 2015

Bob Dylan scelto dall’Academy come personalità dell’anno 2015           clicca qui

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Dylan “Person of the year 2015″: per lui suonerà Bruce Springsteen     clicca qui

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“Bob Dylan morto”, il cantante vittima di una bufala                               clicca qui

(Nota di Mr.Tambourine: mediamass.net è un sito noto per scrivere soltanto notizie non vere, però la pagina Facebook "RIP Bob Dylan" citata nel falso articolo esiste veramente: https://www.facebook.com/#!/thesuperficial1?fref=ts )

 

 
Giovedi 8 Gennaio 2015

Bob Dylan nominato Persona dell’Anno 2015 da MusiCares

Bob Dylan aggiungerà un altro riconoscimento alla sua già lunga lista. E’ stato nominato MusiCares Person of the Year 2015, e riceverà il riconoscimento il mese prossimo.
La Recording Academy and MusiCares Foundation, che ha dato l'annuncio lo scorso 23 settembre, ha rivelato che Bob riceverà il prestigioso premio durante la cena di gala del 25° annuale di MusiCares che si terrà a Los Angeles il 6 Febbraio, due giorni prima della grande cerimonia degli Academy Awards.
"Nel celebrare il 25° anniversario della nostra MusiCares Person of Year, è più che giusto onorare Bob Dylan, la cui mole di lavoro creativo ha contribuito allo sviluppo della cultura americana, così come quella del mondo intero da così tanti anni" ha detto Neil Portnow, presidente e CEO della Fondazione MusiCares and Recording Academy.
"L’abilità di Bob Dylan nello scrivere canzoni non ha eguali, e sarà una serata straordinaria ascoltarle eseguite da uno straordinario gruppo di artisti", ha aggiunto il consigliere Bill Silva.
Dunque, oltre alla cena, si terrà un concerto tributo a Dylan nel quale si esibiranno Beck, i Black Keys, Crosby, Stills & Nash, Norah Jones, Tom Jones, Los Lobos, John Mellencamp, Willie Nelson, Bonnie Raitt, Eddie Vedder, Jack White, Neil Young e John Doe. L’ex presidente Jimmy Carter chiuderà la serata con il suo saluto a Dylan.
Nelle precedenti edizioni dei MusiCares Person sono stati premiati Aretha Franklin, Billy Joel, Bono, Tony Bennett e Carole King che ha ricevuto il riconoscimento lo scorso anno.

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Talkin' 9521 - mauriziolongo

Oggetto: Il "progressive" fà ingrassare gli avvocati......

Ciao Mr.Tambourine,
alcune sera fà al TG regionale del Veneto ho visto un servizio su Aldo Tagliapietra, leader storico delle Orme, il gruppo veneto che negli anni 70 ha fatto scintille. Tagliapietra stava facendo un concerto gratuito in piazza a Mestre davanti a 100 persone ed a un sacco di passanti indaffarati nel cambio regali e con i primi saldi.
Il servizio parlava dell'inizio del CELEBRATION TOUR (?!?!) per i 50 anni delle Orme, Tagliapietra è fuori dal gruppo dal 2009 e il nome lo porta in giro Micky De Rossi il batterista, la stessa situazione che è in essere con i New Trolls (in giro ci sono due New Trolls a fare feste di piazza), beghe legali sull' uso del nome le hanno avute anche gli Yes e tutti ricordano cosa è successo ai Pink Floyd negli anni 80, da qui il titolo del mio intervento......
Lo scenario ed il servizio mi hanno fatto una tristezza incredibile, e non poteva non venirmi in mente il brano delle Orme del 1979 "La fine di un Viaggio", riporto, per chi non la conosce, parte del "delirante" testo :

Il lungo viaggio che hai fatto
E' terminato qui
Dal tuo sonno ora ti dovrai svegliare.
Io ti lascio al tuo destino
Non ti seguo più
La mia nave ha invertito la sua rotta.
Smetti di sognare amico
E ricorda che domani è già oggi
Per questo io ti dico.

Cambia mister Tambourine man
A me non servi più
La tua nave magica
E' un relitto ormai
Lascia il tuo tamburo e vai
In cerca di altri suoni
Le tue ombre inutili
Nessuno le segue più.

etc, etc.....

E' proprio vero che il tempo è un galantuomo, che dovrebbe scrivere il nostro Bob sul poveretto Tagliapietra?
Mister Tambourine Man quest' anno ha girato il mondo come sempre, e deve aver venduto circa 300.000 biglietti per i suoi concerti, per raggiungerlo Tagliapietra dovrebbe suonare in circa 3000 piazze, feste e magari anche ai matrimoni e ai compleanni per arrotondare....
Meglio stendere un velo pietoso, sarebbe come sparare sulla Croce Rossa!
Ciao ! Maurizio

Caro Maurizio, ricordo di aver incontrato Le Orme credo a Sestri Levante nel 1967 o 68, ma non posso essere preciso e nemmeno sicuro circa data e luoghi. Allora erano uno dei tanti gruppi beat che suonavano la sera nelle balere della riviera. Finito di suonare ci si ritrovava tutti ad un chioschetto per mangiare qualche fetta di anguria e scambiare qualche parola prima di andare a dormire. Loro avevano, sempre se non ricordo male, un pulmino VW dello stesso colore e modello di quello che appare sulla copertina di "The Freewheelin' Bob Dylan" con scritto sulle fiancate "Le Orme" e due grosse impronte di piedoni neri stilizzati. C'erano anche i Delfini, I Bisonti di Bruno Castiglia, una giovanissima e gasatissima Nada con il suo gruppo di supporto, ed alcuni altri dei quali non ricordo il nome, si era tutti dei giovani di belle speranze e qualcuno riuscì anche a realizzarle. Le Orme con Tagliapietra sono stati certamente uno dei gruppi più significativi e creativi di quegli anni, rivaleggiando a lungo con New Trolls, PFM e Banco nell'ambito del progressive rock italiano. Certo non possiamo paragonare artisti come Tagliapietra a Bob Dylan, ma sinceramente, quale altro songwriter può essere paragonato a Bob ???? Credo che tra Bob ed i nostri migliori autori ci sia un abisso, ma questa non è una novità per nessuno, da anni Bob è "one and only" nel mondo dei songwriters. Lui ha un suo valore intrinseco irraggiungibile, senza per questo nulla togliere a moltissimi altri, ma le cose stanno così e quindi bisogna accettare questo status quo. Nessuno dei nostri migliori autori e performers potrà mai avvicinarsi a Dylan come numero di concerti e presenze di pubblico, e non solo in Italia, ma anche nel mondo non saprei dire se c'è qualcun'altro che si esibisce ininterrottamente da 50 anni con oltre un centinaio di concerti annui. Molti hanno costrtuito importanti carriere ispirandosi o scopiazzando Dylan, ma non per questo vanno denigrati. Ognuno dà quello che può, ed è questo che bisogna apprezzare. Una giusta scala di valori non disonora nessuno, se uno è più bravo di un altro è giusto che la sua valenza gli sia riconosciuta, ma non trovo giusto che chi vale meno venga buttato giù dalla torre. Fare paragoni con Dylan sarebbe sparare sulla Croce Rossa con qualunque artista, quindi, per concludere questa piccola difesa d'ufficio, diamo a Tagliapietra quello che è di Tagliapietra ed a Dylan quello che è di Dylan! Spero tu sia d'accordo! Un salutone, alla prossima, Mr.Tambourine, :o)   

 

 

Mercoledi 7 Gennaio 2015

Carmine Daniele, “ Pino poteva salvarsi".

Forse non sapremo mai come sono andate le cose che hanno portato alla morte di Pino Daniele, e nemmeno se qualcuno ha preso decesioni sbagliate quella maledetta sera che Pino ha avuto l’infarto, ma una cosa pesa su tutto, le parole del fratello Carmine “Pino poteva salvarsi”. Parole pesanti come macigni, dettate anche dallo sconforto, dal dolore e dalla disperazione d’aver perso il fratello che probabilmente sarebbe stato possibile salvare.
Riportiamo i fatti così come sono stati scritti sui quotidiani. Pino Daniele si è sentito male nella sua casa di campagna che aveva in Toscana. La chiamata al 118 è arrivata alle 21.15 e chiedeva un intervento per un malore nella sua tenuta in Maremma. Un casale isolato, tra le frazioni di Pereta, Marigliano e Magliano in provincia di Grosseto, località che il cantautore aveva scelto come casa di riposo fra un concerto e l’altro. Quando l'ambulanza, dieci minuti dopo, è arrivata nei pressi della casa il medico a bordo ha chiamato per chiedere di accendere le luci per farsi individuare. Ma, dice il personale della Asl di Grosseto, dal casale "Hanno risposto che non c'era più bisogno perché il paziente aveva preferito partire verso Roma per recarsi da un medico di fiducia, con un mezzo proprio". Però, stando a quanto dichiarato dal Dott. Achille Gaspardone, cardiologo dell'artista, "dopo 30 minuti dalla richiesta l'ambulanza non era ancora arrivata. Così è stata espressa la volontà dallo stesso Daniele di farsi portare a Roma, all’Ospedale S. Eugenio", ospedale che si trova nel quartiere Eur di Roma, dove Pino è però arrivato già morto. Durante il tragitto da Magliano a Roma, come riportato dal Mattino di Napoli, la vettura ha anche forato una gomma rallentando così la corsa verso l’ospedale. "Pino è giunto cadavere al Pronto Soccorso dell'Ospedale S.Eugenio di Roma", ha dichiarato Gaspardone. "Sono state effettuate tutte le manovre per rianimarlo - ha aggiunto - ma non c’è stato nulla da fare, Pino era già morto". "Il primo sbaglio è stato non fermarsi all'ospedale di Grosseto - ha detto disperato Carmine Daniele, il fratello - Pino poteva salvarsi".
Che dire in più, a volte il destino di una persona è scritto nel libro che solo il creatore può aprire e chiudere, e quando per lui suona la campana bisogna abbandonare tutto ed andarsene. La salvezza a volte è dovuta alla fortuna, al caso, a volte alla bravura dei medici che intervengono, ma forse il nome della persona che si riesce a salvare non è ancora stato scritto su quel libro.

"La vita di Pino era appesa a un filo e lui lo sapeva bene – continua Gaspardone. Ogni giorno era un giorno di vita in più guadagnato", ha aggiunto il medico che ha espresso "grandissima tristezza", pur sottolineando che "purtroppo, la fine era parte dell'evoluzione stessa della malattia". Pino, ha spiegato Gaspardone, "aveva una gravissima malattia alle coronarie da 27 anni, una patologia che era stata trattata e che era stata <portata avanti> grazie ad interventi di angioplastica. Pino aveva dovuto sottoporsi in questi anni a ben 4 interventi". Purtroppo, la fine non è stata una sorpresa per coloro che vivevano con lui e sapevano, ma proprio grazie agli interventi ed alle procedure effettuate ha potuto vivere fino alla soglia dei sessant'anni".

Ora Pino se n’è andato, questo è vero e doloroso, ma di lui ci rimarrà molto, resterà la sua bontà, la sua umiltà, la sua semplicità, la sua pacatezza, la sua gentilezza, il suo genio musicale, il suo particolare modo di “toccare” la chitarra, la sua profonda napoletanità che ha saputo condurre verso il terzo millennio in modo diverso dall’usuale, con una voce strana e non bella, una voce non da cantante ma certamente una voce da artista. Le sue canzoni diventeranno certamente dei classici eterni perchè dei classici lo erano già da molto tempo nel panorama musicale italiano.

Il primo a dare la notizia è stato Eros Ramazzotti. "Pino Daniele è morto". La notizia, improvvisa, la dà un affranto Eros dal suo profilo Instagram. Nessuno scherzo di pessimo gusto, nessun hacker in azione: come confermato dal suo manager, il cantautore napoletano è stato stroncato a 59 anni da un infarto nella notte tra 4 e 5 gennaio, nella sua casa di Orbetello, in Toscana.

Innumerevoli sono gli artisti e gli amici che hanno testimoniato il loro dolore sui social network, e fra tutta questa moltitudine, ho scelto le parole di Eric Clapton come testimonianza dela stima che il mondo della musica aveva per Pino.

Ciao Pino, hai dato tanto a molti....ora che sei certamente lassù, se puoi, cerca di far sorridere anche Dio con la tua chitarra e la tua vocina.....il mondo ne ha davvero ancora tanto bisogno.
Mr.Tambourine

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È morto Pino Daniele: il mondo della musica è sotto choc                       clicca qui

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Talkin' 9520 - alessandro.sottoriva

Oggetto: Dear Joe....

Ciao Mr. Tambourine,
a modo mio, anch’io come altri, ci tenevo a ricordare la splendida figura Joe Cocker.. quelli come me, e quelli come te, si ricorderanno sicuramente di AVVENTURA, una Bellissima trasmissione televisiva per ragazzi mandata in onda dalla RAI ( quando la RAI, Era La RAI, con 2 soli canali e in bianco e nero, ma non per questo di scarsa qualità, anzi a volta migliore di adesso) nei tardi pomeriggi negli anni 70… Ebbene, questa specie di anteprima di quello che sarà poi in futuro la fortunata serie di Piero Angela, e figlio, aveva la sigla iniziale, verso le 17 o giu di li, con una strepitosa She came Through the bathroom window, dei Beatles, eseguita proprio da Joe Cocker. Quando si sentiva quel riff di chitarra con il botto finale, e poi partiva la voce di Cocker che sembrava scivolare sulla carta vetrata, la voce, e si vedeva la grossa vecchia telecamera, in azione, per noi ragazzini era come avesse inizio la finale di Italia-Germania, o quasi, anche perchè allora non c’era altro. Ti assicuro che ancora adesso, dopo averla vista su You Tube, e che ti allego il link sotto, mi fa sempre un certo effetto. Tra l’altro, per chiudere ancora meglio, la trasmissione finiva con A Salty Dog, bellissimo pezzo ad hoc dei Procol Harum. Sarò anche un nostalgico, o « vintage » per dirlo ai giorni nostri, ma quello che mi rimane di Joe Cocker, di quell’uomo diluito nell’alcool, che nelle sue performances per riempire i polmoni d’aria e spararla fuori più potente che mai con le sue canzoni, con le braccia abbassate, allargate, si inarcava indietro quasi fino a ribaltarsi, è proprio questo… Ciao Joe, starai in buona compagnia, quaggiù ne sono rimasti pochi, i migliori se ne sono tutti andati, salutami Janis, Hendrix, John, e se lo vedi, Jim. Alla prossima, Mr. Tambourine, Buone Feste anche a Te.
Ale ’65.




Ciao Ale, ho apprezzato moltissimo, e con me penso molti altri amici, le parole che hai saputo scrivere per Joe. Purtroppo se n'è andato, come tantissimi altri artisti prima di lui che in qualche modo avevano rapito una parte del nostro cuore, ma è l'inarrestabile scorrere del tempo e del destino. Joe era l'uomo delle cover miracolose, nessuno sapeva reintepretare le canzoni come faceva lui. Moltissime le cover famose e, nella maggior parte dei casi, superiori agli stessi originali. Lui aveva saputo trasformare una ballatina del cazzo (tanto che i Beatles l'avevano lasciata cantare a Ringo!) in un autentico tsunami che travolgeva tutto e tutti. Quando  il mondo lo vide cantare "With a little help from my friends" sul palco di Woodstock spalancò la bocca e dovette passarne di tempo prima che la richiudesse. Chi era e da dove veniva questo incredibile fenomeno? Era solo un semplice operaio dell'azienda del gas di Sheffiel che, a volte il destino è davvero bizzarro come nel caso dei 4 di Liverpool, avendo la passione della musica, si era messo con cinque ragazzotti della sua stessa città che avevano il dono di saper fare arrangiamenti unici per una voce unica, per un cantante che sembrava essere schizzofrenico, posseduto da chissà quale maligna forza. Tra questi musicisti c'era un mingherlino che prima di passare al piano e all'organo aveva suonato il basso per un certo tempo, un biondino esile e magro con lunghi capelli lisci che gli amici chiamavano Robin forse per mettere in evidenza la sua fragilità. Questo ragazzo scrisse l'arrangiamento e la famosa intro di With a little help from my friend, in seguito fu una colonna portante, in coppia con Leon Russel, dei Mad Dogs & Englishmen, poi per anni tastierita del gruppo di Eric Clapton, ma però non lasciò mai Joe, Chris Stainton si sottoponeva a tour de force straordinari per conciliare gli impegni con Clapton ma dove cantava Joe, dietro al piano o all'organo, lui c'era sempre. Quando arrivò Alan Spenner gli cedette il basso della Grease Band. Dopo quell'esperienza, Alan, militò con l'altro chitarrista ritmico Neil Hubbard, nei Kokomo, e poi divenne il bassista dei Roxy Music. Il Batterista Bruce Rowland diventò in seguito il batterista dei Fairport Convention ed Henry McCullough, dopo aver inciso con la Grease Band le musiche per la colonna sonora del film "Jesus Christ Superstar" fu chiamato da Paul McCartney a fare la chitarra solista nei Wings. Infine c'era Bobby Torres, che, per qualche strano caso nessuno ha mai citato come presente sul palco di Woodstock, un portoricano nato a New York ed ingaggiato nel 1969 da Cocker per Woodstock ed altri concerti. Sarà poi parte dei Mad Dogs, poi andrà in tour con Tom Jones prima di formare la sua Bobby Torres Ensemble con la quale si esibisce ancora oggi, e nel frattempo ha trovato il tempo di collaborare con Dr. John, Tom Grant, Jackson Browne, Arlo Guthrie, Kenny Rogers, Etta James… ed i nomi di questo calibro.

Detto questo, devo riconoscere che la sigla di "Avventura" era davvero intrigante, specialmente per me che veneravo i Beatles, che fui  ancora più sorpreso quando scoprii che qualcuno sapeva interpretare le beatlessongs meglio di loro stessi. "She came in through the bathroom window" faceva parte del secondo album di Joe chiamato semplicemente col suo nome "Joe Cocker", ecco la track list ed i musicisti che hanno suonato nel disco:   

Track list
1."Dear Landlord" (Bob Dylan) – 3:23
2."Bird on the Wire" (Leonard Cohen) – 4:30
3."Lawdy Miss Clawdy" (Lloyd Price) – 2:15
4."She Came in Through the Bathroom Window" (John Lennon, Paul McCartney) – 2:37
5."Hitchcock Railway" (Don Dunn, Tony McCashen) – 4:41
6."That's Your Business Now" (Joe Cocker, Chris Stainton) – 2:56
7."Something" (George Harrison) – 3:32
8."Delta Lady" (Leon Russell) – 2:51
9."Hello, Little Friend" (Leon Russell) – 3:52
10."Darling Be Home Soon" (John Sebastian) – 4:49

Personnel:
Joe Cocker – vocals
Chris Stainton – piano, organ, guitar
Alan Spenner – bass
Bruce Rowland – drums
Henry McCullough – guitar
George Harrison - rhythm guitar
Leon Russell – piano, organ, guitar
Milt Holland – percussion
Sneaky Pete Kleinow – guitar
Clarence White – guitar
Paul Humphries – drums
Merry Clayton, Bonnie Bramlett, Rita Coolidge, Patrice Holloway, Sherlie Matthews – background vocals
Steve Winwood – vanta contributi non specificati all'album sul suo sito ufficiale.

E siccome la sigla di chiusura di "Avventura" era la magica "A salty Dog" dei Procol Harum (nome che deriva dalla storpiatura del nome del gatto Procul Harun,

   l'unica foto esistente al mondo del gatto "Procul harun"

un simpatico micetto di un amico del manager Guy Stevens) del pianista Gary Brooker (autore con l'organista Matthew Fisher della celeberrima introduzione strumentale di organo e basso di "A whiter shade of pale", ottenuta miscelando il movimento di basso della Suite per orchestra n. 3 di Johann Sebastian Bach BWV 1068 (conosciuta anche come aria sulla quarta corda) con la melodia presa da un'altra opera del compositore tedesco (BWV 645, Corale in Mi bemolle maggiore Wachet auf, ruft uns die Stimme. Forse la più affascinante canzone scritta da Brooker è "A salty dog", incisa dai Procol Harum che erano formati, oltre che dal già citato Brooker, dal chitarrista Robin Trower, dal batterista Bobby Harrison, dal bassista Chris Copping e dall'organista Matthew Fisher. Il testo sarà scritto dal paroliere Keith Reid che sarà  l'autore di tutti i testi del gruppo e considerato sesto membro effettivo della band. Rigustiamoci "A salty dog":

 

Un caro saluto, alla prossima, Mr.Tambourine, :o)

 

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