Questa è la foto di retro copertina
dell'edizione in vinile di "Shadows In The Night". La domanda è: Chi è
la misteriosa donna con Bob? Se qualcuno lo sà ce lo segnali as soon as
possible!!!!
Lunedì alle ore 22.00 su radio Capital,
puntata speciale di SENTIERI NOTTURNI con Sergio Mancinelli, dedicata
all’anteprima di Shadows in the night.
Grazie per quello che fai tutti i giorni.
Aurelio
Grazie per la
preziosissima segnalazione. Alla prossima, Mr.Tambourine, :o)
Bob Dylan dice che i paragoni con
Frank Sinatra sono uno “scherzo”
by Bang Showbiz
Il Leggendario cantautore Bob Dylan ha sostenuto che i paragoni tra lui
e Frank Sinatra sono assolutamente ingiusti per il crooner. Lui pensa
che la gente ''scherzi'' quando lo si confronta con Frank Sinatra.
Il 36° album in studio del 73enne cantautore, “Shadows in the Night”, è
composto da una serie di brani associati a Sinatra, tra i quali "Autumn
Leaves" e "That Lucky Old Sun”, ma Dylan insiste che il leggendario
crooner è al di là di ogni confronto.
Alla domanda se si è trattato di un rischio fare un disco con brani
precedentemente cantati da Sinatra, ha detto: ''Non c'è nulla di
rischioso a fare dischi”.
''Mi Confronto con Frank Sinatra? Non scherziamo. Solo pensare che
qualcuno ha fatto un lontanissimo paragone con lui è per me una specie
di complimento, nessuno lo tocchi, nè io nè chiunque altro''.
Dylan ha confessato che il suo nuovo album è ''al passo con la cultura
attuale dei media'', ma ha respinto le accuse di essere ''banale''.
Ha detto all'associazione americana della rivista dei Pensionati:
''Queste canzoni, prendere o lasciare, se non altro, sono canzoni di
grande virtù. Questo è quello che sono. Se suonano banali per qualcuno,
va bene lo stesso. La vita delle persone oggi è piena di vizi e di
trappole, l’ambizione, l’avidità e l’egoismo hanno tutte a che fare con
il vizio. Vediamo la distruzione della vita umana e la beffa di essa,
ovunque guardiamo. Queste canzoni sono diverse da queste cose, il
romanticismo non passa mai di moda”.
"Shadows in The
Night": E' straordinario, è il suono di un vecchio che scava nei suoi
ricordi
di Neil McCormick
Dylan canta Sinatra? Non dovrebbe funzionare ma “Shadows In The Night” è
abbastanza stupendo, il suono di un vecchio che scava fra i suoi
ricordi, amori persi, rimpianti, trionfi e le speranze in dissolvenza in
una inquietante caduta in un ambiente con strumentazione elettrica. E’
inquietante, agrodolce, un canto ipnotizzante e commovente che mette in
mostra il meglio del canto di Dylan degli ultimi 25 anni.
Il concetto sembra molto scandaloso, che è forse il motivo per cui il
management di Dylan si è preoccupato di insistere che questo disco non è
un omaggio a Sinatra. Uno era un gigante vocale con un perfetto mix di
toni, tecnica ed espressione emotiva, l'altro ha una voce che David
Bowie ha descritto come "una palata di sabbia e colla" (e che è stato
inteso come un complimento). I due sono artisti si ascoltano per ragioni
molto diverse, eppure, come i giovani che soffrivano per una delusione
romantica, due loro album hanno aiutato molta gente a superare quelle
miserie, Blood on On The Tracks di Dylan e In the Wee Small Hours di
Sinatra. Shadows In The Night è una miscela perfetta di quei classici
strazianti, che scava a fondo nella autocommiserazione per rivelare
profonde verità di relazione.
Per quanto io ami Dylan, gli album recenti mi hanno reso evidente il
fatto che il suo abbaiare e ringhiare significano che Dylan è stato
colpito in modo irreparabile nella voce. Ma qui il suo canto è delicato,
tenero e preciso. Vi è l'età nelle note, di sicuro, una oscillazione ed
un gracchiare quando affronta accordi da angolazioni insolite, e cade
via con la dissolvenza del respiro. Eppure in qualche modo questo antico
crooner concentra le canzoni, convincendo gli ascoltatori ad affrontare
il loro mondo interiore in modo da glissare con grazia quello che
potrebbe mascherare.
Si è perfettamente collocato nel campo delle semplici esecuzioni per una
band di cinque elementi, sostituendo le solite orchestre nostalgiche con
il pianto delle pedal steel guitars, il contrabbasso dolcemente sordo e
una marea di fiati in mezzo a teste coi cappelli tirati a lucido. Il
suono è così scarso e presente che si possono sentire i piedi tenere il
tempo, le dita graffiare le corde, Dylan che respira. “Autumn Leaves” è
così dolorosa da stordire, “Stay with me” si trasforma in una preghiera
sacra, “That Lucky Old Sun” ha il potere di impatto di un inno gospel
folk.
Sappiamo dell’affetto di Dylan per le radici della musica pop del 20°
secolo dal suo “Theme Time Radio Hour”, e da quella ciocca di canto
stile jazzy che attraversa i suoi ultimi lavori. Dylan ha parlato non di
cover di questi brani classici ma di riscoperta, "Tiriamoli fuori dalla
tomba e riportiamoli a vedere la luce del giorno". Lui prende ottime
canzoni scritte da artisti del calibro di Rodgers e Hammerstein e le
indossa come fossero un abito, rivisita “Some Enchanted Evening” con
l'intimità malinconica di qualcuno che spalanca gli occhi indietro
attraverso le nebbie del tempo.
La risposta è nel vento Bob Dylan
incontra Heidegger
clicca qui
Mercoledi 28 Gennaio
2015
"SHADOWS IN THE
NIGHT" - Testi e Traduzioni
clicca qui
Nota di Mr.Tambourine:
Eventuali suggerimenti o variazioni per migliorare le traduzioni sono
ben accette! :o)
Martedi 27 Gennaio
2015
Bob Dylan dona
50.000 copie del suo nuovo album agli anziani
Il veterano rocker ha raggiunto un accordo con i boss della Associazione
Americana dei Pensionati (Aarp) per inviare 50.000 copie del suo ultimo
disco, Shadows of The night, agli abbonati di
AARP Magazine.
L’editore della rivista, che si rivolge a pensionati e anziani
americani, sorteggerà i 50.000 destinatari del disco dalla lista degli
abbonati.
Dylan ha detto alla rivista, "Questo disco piacerà a moltissimi
vostri lettori. Se fosse per me, lo darei
gratuitamente a tutti i lettori del vostro giornale”.
Shadows Of The Night, che sarà pubblicato il 3 febbraio, ha una
caratteristica copertina, come i dischi dei celebri standard americani.
Buongiorno,
mi chiamo Rocco Rosignoli, e sono già stato in contatto con Michele
Murino parecchi anni fa (temo addirittura 10...), quando lavoravo alla
mia tesi di laurea in lettere, dedicata a "Desolation row", ai suoi
legami con l'opera di T. S. Eliot ed alla traduzione italiana che ne
fece De André (oltre ai suoi collegamenti con numerosi altri brani).
Oggi lavoro principalmente come cantautore; sto però collaborando anche
con un quotidiano online, dove tengo una rubrica intitolata "Cromatismi"
dedicata alla canzone. Mi faceva piacere segnalare a voi, amici di
Maggie's Farm, il mio ultimo articolo, dedicato proprio al nostro Bob:
Molto buono, noi siamo
sempre qui caro Rocco, quando hai altri articoli simili ti prego di
segnalarceli. Grazie, un abbraccio anche a te, alla prossima,
Mr.Tambourine, :o)
Sabato 24 Gennaio
2015
Bob Dylan: La
disoccupazione? La devono risolvere i ricconi
clicca qui
Chi è la donna di spalle nella foto di
copertina con Bob e Clapton? Ciao e grazie, Riki.
Si tratta di Emmylou
Harris, la foto è stata scattata il 28 Luglio 1975 allo Studio E della
Columbia Recording Studios in occasione delle sessioni per le
registrazioni di "Desire". Clapton era uno dei tanti chitarristi
convocati in studio dal produttore Don DeVito ma la cosa non
funzionò a causa della confusione creata dai troppi musicisti presenti
in studio.
Le registrazioni vere
e proprie cominciarono il 14 luglio con due canzoni, Joey e Rita Mae,
una canzone corta dedicata alla scrittrice Rita Mae Brown che uscirà
solo come singolo. A questo punto la Rolling Thunder Revue non è ancora
formata. Infatti suonano solo la Dave Mason Band, Scarlet Rivera ed
altri musicisti. Scoraggiato dal risultato, Dylan si convince ancora di
più a formare un proprio gruppo per la registrazione dell'album.
Dopo questa seduta Dylan e Levy si ritirarono a Hapton per lavorare alle
loro canzoni. Secondo Levy, scrissero quattordici canzoni in tre
settimane finendone metà in meno di due settimane. Complessivamente la
stesura delle canzoni non occupò più di quattro settimane di lavoro.
Dylan torna nello studio E il 28 luglio con circa ventun musicisti a sua
disposizione. Per molti versi le registrazioni furono un processo
caotico e molti musicisti raccontarono in seguito la loro frustrazione.
Dylan era determinato a registrare le canzoni live, ma il produttore Don
De Vito, per inesperienza, lo fa registrare su nastri multipista, che
rendono difficile il corretto missaggio delle canzoni.
Neil Hubbard, presente alle sessioni, notò che c'erano troppi musicisti
e che mancava un leader. Eric Clapton, uno dei cinque chitarristi
presenti in studio, parlò più tardi con Dylan proponendogli di suonare
con altri musicisti di sua conoscenza, anche se capì che erano canzoni
molto difficili da suonare con un gruppo così numeroso e consigliò a
Dylan di usare una band più piccola, stesso consiglio che Rob Stoner
diede al produttore Don De Vito. Altri musicisti partecipanti furono Rob
Stoner, Scarlet Rivera, Emmylou Harris e la pub-band inglese Kokomo.
Il giorno seguente Dylan tornò in studio con la metà dei musicisti:
Stoner, Rivera, Harris, Hugh McCracken, il sassofonista Mel Collins e il
percussionista dei Kokomo, Jody Linscott. In questa sessione
registreranno solo una versione di Oh, Sister.
Nella notte del 30 luglio Dylan ritorna in studio con un piccolo gruppo
di musicisti tra cui Stoner, Rivera, Harris, il batterista Howie Wyeth
(un amico di Stoner, ingaggiato da Dylan su suo consiglio). La maggior
parte di questo gruppo sarà il cuore della Rolling Thunder Revue. La
differenza appare evidente fin dall'inizio, quando eseguirono un'ottima
versione di Isis al primo tentativo. Sia Dylan che Stoner furono
soddisfatti di questa sessione, nella quale a parere di Stoner il suono
risultava più intimo.
Cinque delle nove canzoni incluse nell'album furono registrate in questa
sessione, così come una lenta versione di Isis, la versione originale di
Hurricane, Rita Mae e Golden Loom, inclusa in The Bootleg Series Volume
1-3 (Rare & Unreleased) 1961-1991. Solo Emmylou Harris fu insoddisfatta
del risultato. Sarà la sua ultima sessione perché precedenti impegni le
impediscono di continuare.
La notte seguente registreranno le versioni principali di Isis,
Abandoned Love e Sara.
Clapton ha suonato nelle seguenti sessions per Dylan:
Bob Dylan - If You Gotta Go Go Now - non pubblicata
Bob Dylan - Desire 1975
Romance in Durango, Oh Sister (non pubblicata), Mozambique (non
pubblicata), Hurricane (non pubblicata), Catfish (non pubblicata), Money
Blues (non pubblicata), Wiretappin’ (non pubblicata)
Bob Dylan - Hearts of Fire 1987
The Usual, Had A Dream About You, Five And Dimmer, Song With No Name
(non pubblicata), To Fall In Love (non pubblicata)
Bob Dylan - Down In The Groove 1988
Had A Dream About You Baby
Caro Pierluigi, questo
spezzone fa parte del concerto tenuto da Bob Dylan e la Rolling Thunder
Revue alla State University di Fort Collins, Colorado, il 23 Maggio 1976
e allo Starlight Ballroom nel Belleview Biltmore Hotel, Clearwater,
Florida il 22 Aprile 1976.
Il concerto è stato filmato e montato assieme ad altre parti provenienti
dal film Renaldo & Clara (registrate in diverse venues in Nord America
nel Novembre/Dicembre 1975 ai tempi della prima Rolling Thunder Revue) e
una parte è stata sottotitolata in giapponese per uno special per la TV
giapponese. Il concerto ( una parte fu proiettata anche dalla
Televisione Italiana moltissimi anni fa) è stato pubblicato in DVD con
nome di:
Bob Dylan - Hard Rain (Deluxe Edition) (2 NTSC DVD set)
CODE: KVD109
Al prezzo di : $29.00
Hard Rain US TV Broadcast Version. Recorded at the State University
in Fort Collins, Colorado on May 23rd, 1976.
A Hard Rain's A-Gonna Fall
Blowin' In The Wind (Duet with Joan Baez)
Railroad Boy (Duet with Jaon Baez)
Deportees (Plane Wreck At Los Gatos) (Duet wit Joan Baez)
I Pity The Poor Immigrant (Duet with Joan Baez)
Shelter From The Storm
Maggie's Farm
One Too Many Mornings
Mozambique
Idiot Wind
Knockin' On Heaven's Door (Edited)
Rejected TV Special. Recorded at the Starlight Ballroom in the
Belleview Biltmore Hotel, Clearwater, Florida on April 22nd, 1976.
Mr. Tambourine Man
The Times The Are A Changin'
Blowin' In The Wind (Duet with Joan Baez)
I Dreamed I Saw St. Augustine (Duet with Joan Baez)
Diamonds and Rust (Joan Baez solo)
Diamonds and Rust (Joan Baez solo)
When I Paint My Masterpiece (Duet with Bobby Neuwirth)
Like A Rolling Stone
Isis
Just Like A Woman
Knockin' On Heaven's Door
Lay Lady, Lay
Disc 2
Renaldo and Clara.
Unreleased Concert Footage. Recorded in various venues in North America
in November / December 1975.
A Hard Rain's A-Gonna Fall (Montreal, December 4th)
It Ain't Me Babe (Cambridge, Ma. November 20th)
Knockin' On Heaven's Door (1st Version) Clinton, NJ December 7th
It Takes A Lot To Laugh, It Takes A Train To Cry (Boston, November 21st,
Late Show)
Romance In Durango (Montreal, December 4th)
One More Cup Of Coffee (Montreal, December 4th)
Sara (Montreal, December 4th)
Never Let Me Go (Duet with Joan Baez) (Montreal, December 4th)
Just Like A Woman (Cambridge, MA, November 20th)
Knockin' On Heaven's Door (2nd Version) (Cambridge, Ma. November 20th).
Hard Rain. Japan TV Version. Superior Picture Quality to the US
Version, but feat. one song less and also Japanese Text Frequently
appear over the picture. Recorded at the State Univerrsity in Fort
Collins, Colorado on May 23rd, 1976.
A Hard Rain's A-Gonna Fall
Blowin' In The Wind (Duet with Joan Baez)
Deportees (Plane Wreck) (Duet with Joan Baez)
I Pitty The Poor Immigrant (Duet with Joan Baez)
Shelter From The Storm
Maggie's Farm
One Too Many Mornings
Mozambique
Idiot Wind
Knockin' On Heaven's Door (Edited)
World Of John Hammond. US TV Broadcast. Recorded at WTTW-TV Studios in
Chicago on September 10th, 1975. Final song taken from an inferior
source to the first two songs.
Hurricane
Simple Twist of Fate
Oh Sister
Video Quality: Quality is over-all very good.
Running Length: 215 minutes
Disc Format: 2 NTSC DVDs
Alla Prossima,
Mr.Tambourine, :o)
Mercoledi 21 Gennaio
2015
Bob Dylan - Stay
With Me - Live at The Beacon NYC 11/29/14
STAY WITH ME
(Jerome Moross and Carolyn Leigh)
from the upcoming album "Shadows In THe Night"
Should my heart not be humble, should my eyes fail to see,
Should my feet sometimes stumble on the way, stay with me.
Like the lamb that in springtime wanders far from the fold,
leave the darkness and the frost, I get lost, I grow cold.
I grow cold, I grow weary, and I know I have sinned,
And I go seeking shelter and I cry in the wind.
Though I grope and I blunder and I'm weak and I'm wrong,
Though the road buckles under where I walk, walk along.
Till I find to my wonder every path leads to Thee,
All that I can do is pray, stay with me,
Stay with me.
RESTA CON ME
(Jerome Moross and Carolyn Leigh)
dal prossimo album "Shadows In THe Night"
traduzione di Mr.Tambourine
Se il mio cuore non è umile, se i miei occhi non rieuscono a vedere,
Se i miei piedi a volte inciampano sulla strada, stai con me.
Come l'agnello che in primavera vaga lontano dal gragge,
Lascia il buio e il gelo, mi perdo, ho freddo.
Il mio freddo cresce, la stanchezza cresce, e so che ho peccato,
E io vado in cerca di un rifugio e io urlo nel vento.
Anche se a tentoni e gaffe e sono debole e mi sbaglio,
Anche se la strada cede dove io cammino, vaso avanti.t
Finchè trovo miracolosamente ogni sentiero che conduce a te,
Tutto quello che posso fare è pregare, resta con me,
Resta con me.
La nuova canzone di Bob Dylan: “Stay
with me”
clicca qui
Lunedi 19 Gennaio
2015
“Blood on the
Tracks" dopo 40 anni: Un album classico traccia per traccia
di Kenneth Partridge
Se il 15° album in studio di Bob Dylan dovesse essere descritto in poche
parole sarebbe l’album della “confessione” del 74enne cantautore.
Pubblicato il 17 gennaio del 1975, 40 anni fa, “Blood on the Tracks”
parla della fine del matrimonio tra Dylan e la sua prima moglie Sara,
con le sue tristi e struggenti canzoni di un amore andato male, ma ha
anche tutte le caratteristiche del classico album di rottura.
Ecco il problema: Dylan non è mai stato in un confessionale per
cantautori, e anche quando sta scrivendo di sé, c'è la questione di
quale "se stesso", stia descrivendo. Il pischellino nato nel Minnesota
Robert Zimmerman ha sfoderato il suo carattere quando è arrivato sulla
scena negli anni '60, e il suo impareggiabile songwriting era composto
da allegorie e metafore fuorvianti. Il suo catalogo è come una
gigantesca macchia d’olio destinata a buttare tutti fuori strada.
Blood on the Tracks stuzzica attraverso la sua accessibilità. L'emozione
è così cruda, così presente, ma è cosa altrettanto certa che nessuno sa
veramente di cosa Dylan stia cantando.
Suo figlio Jakob, leader dei Wallflowers, ritiene che l'album narri "la
fine dell'amore tra miei genitori", come disse una volta al direttore
Andrew Slater del New York Times, mentre il papà Bob insisteva nel dire
che i testi si basavano sui racconti di Anton Chekov. Un'altra influenza
artistica fu quella di Norman Raeben, i cui tutorial avevano insegnato a
Dylan a "mettere insieme la mente, la mano e l’occhio, in un modo da
poter vedere consapevolmente quello che sentiva inconsciamente".
Qualunque sia la verità, ci sono alcuni fatti indiscutibili. Blood on
the Tracks segna il ritorno di Dylan alla Columbia Records, dopo due
album registrati per la Asylum, ed ha raggiunto il priomo posto nella
classifica di Billboard 200, il che ha portato molti critici a parlare
di un forte ritorno di Bob, non il primo e certamente non l'ultimo.
Inoltre, l'album comprende registrazioni effettuate in due diverse
sessioni: una a New York City con i professionisti dello studio
assemblati dall'ingegnere Phil Ramone e una seconda sessione a
Minneapolis organizzata con musicisti locali all'ultimo minuto da David
Zimmerman, fratello di Bob.
Una mini versione del culto che fu dedicato a Bob ed a The Band dei
leggendari Basement Tapes ha circondato Blood on the Tracks, e quattro
decenni più tardi, i Dylanheads più accaniti dibattono ancora su quali
versioni, New York o Minneapolis, siano superiori. La maggior parte
delle persone concorda nel dire che Blood on the Tracks è un capitolo
speciale nella vita di Bob. Se siano ispirate dal divorzio imminente o
dall'opera di un drammaturgo russo, è certo che queste 10 canzoni
contengono un sacco di dolore. C'è anche umorismo, rimpianto, rabbia,
tenerezza, ed anche una tipica canzone in stile Wild West, il tutto
accompagnato da alcune delle musiche più belle che Dylan ha messo su
nastro.
"Tangled Up in Blue": con uno slancio in avanti che ricorda il
Dylan di "Like a Rolling Stone" e una narrazione disseminata di
riferimenti geografici (Nord Woods, New Orleans, Brooklyn), la traccia
ha il tono per un album su dei ritorni a casa e su alcuni addii. Sette
versi senza ritornello, sono la storia di un vagabondo impegnato con
varie donne - o forse sempre lo stesso – che sfrutta i genitori di lei
(strofa 1), che ha un’avventura con una donna spostata (strofa 2), che
passa da una donna all’altra mentre viaggia per lavorare, sempre però
con il pensiero rivolto a lei (strofa 3), goffo nella storiella con una
cameriera di un topless bar (strofa 4). Alla fine è più confuso che
all’inizio perchè non capisce il perchè tutto quello che ha raccontato
gli sia successo, menestrello strimpellante sempre sulla strada a
raccontar i suoi viaggi come l’Ulisse dell’Odissea.
"Simple Twist of Fate": si può immaginare un giovane che si
strugge per una prostituta, la strofa sullo "strano hotel" con la "luce
lampeggiante", la ritirata della donna lungo "le banchine del lungomare"
da corpo a questa interpretazione, il tutto trattato come uno strano
scherzo del destino. Che Dylan parli di cose illecite o innocenti, è
l’inizio di un ciclo di canzoni sul rammarico cantate sulle corde di una
chitarra acustica che gioca tra la purezza e la carnalità. Le ultime due
righe finali "Lui è nata in primavera, ma io sono nato troppo tardi /
forse un semplice scherzo del destino" rimandano a "Don’t Think Twice
(It’s alright)," forse la migliore canzone che Dylan ha scritto sulla
delusione che segue al termine di una storia d’amore finita
prematuramente.
"You’re a Big Girl Now": Dopo due brani abbastanza astratti,
Dylan torna a pesare di nuovo le parole per il lamento di questo amante.
Fragile e bello, le chitarre acustiche gemelle si avvolgono intorno all
vicenda, rendendo così l’idea del cavatappi che stà penetrando il cuore
di Dylan. Altrove, è ancora più sui cliché della rima, il tempo è veloce
come un jet, la domanda su che senso abbia cambiare i cavalli a metà del
guado, il constatare sempre la di lei grandezza. L'assolo dell’armonica
descrive la situazione molto meglio di quanto faccia Dylan con le
parole.
"Idiot Wind": Ancora ferite, ecco il Dylan che infine passa
all'offensiva. E’ stato calunniato e ingannato, e anche la sua signora
non sa più chi è. La base acustica rotolante, aiutata anche da alcuni
suoni di organo in stile "Like a Rolling Stone" è simile a quella di
"Tangled Up in Blue, solo che in questa canzone Dylan ha cominciato a
vedere rosso. In primo luogo si lancia in invettive contro la moglie
provocate dal dolore e, infine, incolpa anche se stesso. Anche lui si
considera un idiota, ma prima di ammetterlo, sputa sul "male che sta
soffrendo" con spunti proto-punk di rabbia.
" You're Gonna Make Me Lonesome When You Go": L’armonica
dominante e il contrabbasso segnalano intrecciandosi che nuova mattina
sta spuntando dopo la scura notte di "Idiot Wind," anche se gli
inseguimenti amorosi di Dylan sono sempre condannati al fallimento. E'
intimorito da questo amore che sta per perdere, e nella quarta strofa,
si dipinge in una ideale scena camperstre sotto il sole senza rendersi
conto dello scorrere del tempo.
"Meet Me in the Morning": Il blues è l'ideale per scrollarsi di
dosso il dolore, e questo è quello che fa Dylan fa in questa lenta
jam-blues. La musica ed i testi di nuovo hanno una sensazione di
leggerezza, anche se Bob è sempre intrappolato nelle tenebre, si è
aperto un varco attraverso il filo spinato, ha sentito la grandine
cadere e ha persino corso più veloce dei cani da caccia per lasciarsi
dietro il dolore della donna che non ha capito che lui meritava il suo
amore. Il bizzarro gioco di parole arriva alla fine, quando paragona il
suo cuore al sole e il sole ad una nave che sta affondando.
"Lily, Rosemary and The Jack of Hearts": Questo pezzo in stile
country-folk di nove minuti è un buon promemoria del perché nessuna
delle altre canzoni di questo album dovrebbe essere presa come
autobiografia dell’autore. C'è probabilmente un po di Dylan nel Jack di
Cuori, l’astuto rubacuori di questa storia, ma il fatto è che sta
cercando di capire cosa non funziona più e di chi è la colpa. E'
Rosemary che uccide Big Jim? Jack deve scappare travestito da monaco?
Era davvero Jack quello nei panni di Lily? La trama non è intricata come
quella di "Tangled Up In Blue", ma l'impostazione stile vecchio West
consente a Dylan indossare cappello e stivali e godersi un momento di
sollievo comico prima di immergersi di nuovo nel malessere.
"If You See Her Say Hallo": I musicisti di Minneapolis fanno
qualcosa come in "You’re A Big Girl Now", intrecciando le chitarre
acustiche in modi misteriosi ma meritevoli di ascolto. Lo stesso vale
per i testi di Dylan, che prima lo presentano come un martire romantico
("Potrebbe darsi che lei pensi che io l'abbia scordata, non dirle che
non è così ") e infine come un caso senza speranza non è pronto a
smettere ("dirle che può cercarmi se ha tempo e voglia"). Lui dice di
essere "troppo sensibile" e troppo "tenero", cose raramente dette a
proposito del vero Bob.
"Shelter From the Storm": Il basso di Tony Brown salta come un
gattino inquieto tra gli accordi di Dylan ed i biblici testi sulla donna
che potrebbe salvarlo. L'immagine diventa piuttosto selvaggia, lui si
sente "cacciato come un coccodrillo" nella quarta strofa - ma la ritmica
è costante, e il verso finale rivela un narratore che, come il ragazzo
in "Idiot Wind," non è troppo lontano dal riconoscere la sua parte di
colpa. Peggio per lui.
"Buckets of Rain": questa potrebbe essere la rappresentazione più
vera di Dylan nell'album. Si incontra l’uomo "folk and dance man",
allegro e triste, che dondola sui piedi come se fosse su una sedia a
dondolo, e intanto filosofeggia. " La vita è triste, la vita è un
pasticcio, tutto ciò che puoi fare è fare ciò che devi, fà quello che
devi e fallo bene, così faccio io per te, non l’hai ancora capito?".
John Varvatos: La sfilata ispirata a
Bob Dylan
clicca qui
Sabato 17 Gennaio
2015
Talkin' 9523
- luigi.rapone
Oggetto: Intervista Al Schmitt
Ciao Mr. Tambourine,
Ti è sfuggita questa “interessantissima” prima parte dell’intervista di
Al Schmitt dove parla diffusamente di Shadows in the Night??
L’uomo (non certo l’ultimo sprovveduto….), si espone molto ed alza
terribilmente le aspettative sul nuovo disco…..
a presto. Luigi
Ciao Luigi,
effettivamente devo ammettere che la cosa mi era sfuggita perciò ti
ringrazio per la segnalazione, anche se essendo un’intervista in inglese
non è facilmente fruibile da tutti i nostri amici.
Colgo l’occasione per fare una riflessione: ma cosa ci aspettiamo da
questo “Shadows In The Night”? Non credo che il disco possa essere un
capolavoro di alto livello artistico, certamente sarà piacevole da
ascoltare, la voce di Bob riesce sempre ad essere suggestiva ed ad
incantare chi l’ascolta, ma credo che nessuno di noi dylaniati possa
avere grandi aspettative per un disco di cover, un legittimo
“divertissement” per Bob, una pausa diversa dalla solita routine di una
vita da anni impostata su certi canoni, un giusto tributo per una
persona che ha dato moltissimo alla musica americana, ma la cosa
divrebbe fermasi lì, come lo fu per “Christmas in The Heart”. Anche
Tempest, pur essendo un ottimo disco che è entrato di prepotenza fra i
lavori migliori del nostro bardo, è stato definito da Dylan stesso un
disco “non perfettamente riuscito” perchè la sua intenzione era di fare
un lavoro di tono quasi religioso, ma l’ispirazione non è stata
sufficiente, parole di Bob, per completare l’album come avrebbe voluto.
Certamente potrebbe invece essere rimasto pienamente soddisfatto con
questo album di cover di Sinatra che non ha la pretesa di avere niente
di magico, da quelle due anticipazioni che abbiamo avuto la possibilità
di sentire, Full moom and empty arms e Stay with me, il lavoro è
certamente godibile e piacevole. Potrebbe darsi anche che il disco possa
raggiungere i primi posti delle classifiche americane perchè non
dobbiamo scordare che qui ci sono in ballo due nomi mica da poco, due
nomi ai quali il pubblico americano è sempre stato affezionato in modo
particolare.
Ti dirò che questo album ha acceso la mia curiosità, e credo non solo la
mia, perchè le canzoni sono talmente famose che sarà certamente una
goduria sentire anche la versione che ne ha fatto il vecchio Bob. Un
saluto ed un grazie, Mr.Tambourine, :o)
Giovedi 15 Gennaio
2015
Bob Dylan: storia
di un menestrello blues
clicca qui
Bob Dylan, 50 anni fa il video di
"Subterranean homesick blues"
clicca qui
Mercoledi 14 Gennaio
2015
Timothy B. Schmit -
Make You Feel My Love
Timothy B. Schmit (nato a Oakland il 30 ottobre
1947), è un cantautore e bassista statunitense, conosciuto
soprattutto per essere stato prima il bassista dei Poco e poi quello
degli Eagles. Nel 1998 è stato incluso nella Rock and Roll Hall of Fame,
in qualità di membro degli Eagles.
I Poco sono una country-rock band del Sud
della California formata in origine da Richie Furay, Jim Messina e Rusty
Young, nata sulle ceneri dei famosissimi Buffalo Springfield che si
erano formati nel 1966 con Richie Furay, Stephen Stills, Neil Young,
Dewey Martin, Bruce Palmer, Jim Messina, Ken Koblun, and Jim Fielder.
La line-up originale dei Poco era composta da Richie Furay (vocals and
rhythm guitar), Jim Messina (lead guitar, vocals, producer), Rusty Young
(pedal steel guitar, banjo, dobro, guitar, mandolin and vocals), George
Grantham (drums and vocals) e Randy Meisner (bass and vocals).
Durante la registrazione dell’album di debutto, Meisner lasciò il gruppo
per divergenze con Furay (Meisner aveva conterstato a Furay il fatto che
Richie non premise a lui e Messina di partecipare al mixaggio finale
dell’album) Dopo aver suonato un per poco tempo con la "Stone Canyon
Band" di Ricky Nelson, Meisner diventò uno dei membri fondatori degli
Eagles. Messina chiamò allora Timothy B. Schmit a sostituirlo come
bassista dei Poco nel Settembre del 1969.
Nell’Agosto del 1977, dopo che anche Jim Messima aveva lasciato la band
per formare il duo Loggins & Messina con Kenny Loggins (che ebbe un
successo strepitoso con l’album “Loggins & Messima The Best Of Friends”)
anche Timithy B. Schmit lascia i Poco per andare a sostituire proprio
Randy Meisner negli Eagles.
Addio a Tim Drummond, bassista di Neil
Young e Bob Dylan
clicca qui
Martedi 13 Gennaio
2015
Il bassista Tim
Drummond è morto, R.I.P.
Tim con Bob Dylan
Tim con Crosby, Stills, Nash & Young
Tim Drummond, è morto domenica 11
Gennaio. Aveva suonato con molti grandi artisti, Conway Twitty, Bob
Dylan, James Brown, Eric Clapton, Neil Young, Crosby, Stills, & Nash, Ry
Cooder, JJ Cale, Lonnie Mack, Miles Davis, B.B. King, Joe Cocker, Albert
Collins, Joe Henry, Jewel, Essra Mohawk e molti altri. Drummond ha anche
co-scritto canzoni con molti degli artisti con cui ha lavorato, tra i
quali (Bob Dylan), JJ Cale e Ry Cooder.
TIMOTHY LEE DRUMMOND era nato il 20 Aprile 1940 a Bloomington, Illinois,
USA. Ha cominciato a suonare Rhythm & Blues e Rock 'n' Roll, mentre era
Charleston, South Carolina, dove suo padre era di stanza con un reparto
della U.S. Air Force. Al suo ritorno a Chicago Tim suonava la chitarra
in un gruppo locale chiamato “WILD CHILD GIBSON” dei quali faceva parte
il famoso Little Richard.
Tim ha iniziato a suonare la chitarra basso e ad andare in tour con i
musicisti locali Eddie Cash & The Cashiers. Poi Drummond ha iniziato a
suonare il basso per il rockabilly Conway Twitty. Quando Twitty si
spostò nella Country Music, Drummond si starsferì a Cincinnati, Ohio,
dove cominciò a lavorare nei clubs con TROY SEALS, LONNIE MACK e ROGER
TROY (Electric Flag), e poi ha lavorato in sessioni di registrazione per
Hank Ballard (Hank Ballard & The Midnighters ) e James Brown. Tim si unì
alla band di James Brown “James Brown & The Famous Flames”, andando in
tour con i membri della band e con le leggende musicali Jimmy Nolen e
Maceo Parker in tutto il Nord America, Vietnam, Corea e Africa.
Stanco per i tours, Tim si trasferì a Nashville e cominciò a lavorare
come sessionman per i cantanti di Blues e Rhythm & Blues, tra i quali
Joe Simon, Margie Hendricks, Fenton Robinson e per gli artisti couintry
tra i quali Ronnie Milsap, Jimmy Buffett, Doug Kershaw e Charlie Daniels
... Neil Young chiese a Tim Drummond di lavorare sul suo disco di
platino "HARVEST" e poi di andare in tour come parte del gruppo di
backup di Neil "THE STRAYGATORS".
Principali incisioni alle quail ha partecipato:
JEWEL with THE STRAYGATORS - "PIECES OF YOU" (7 Million plus sold).
NEIL YOUNG & THE STRAYGATORS - "HARVEST MOON" & "UNPLUGGED".
BOB DYLAN - "SLOW TRAIN COMING", "SAVED" & "SHOT OF LOVE".
CROSBY, STILLS & NASH - "CSN".
DON HENLEY - "BUILDING THE PERFECT BEAST".
J. J. CALE - "NATURALLY", "TRAVEL LOG", "ANYWAY THE WIND BLOWS" & J. J.
CALE "LIVE".
LONNIE MACK with STEVIE RAY VAUGHN - "STRIKES LIKE LIGHTNING".
RY COODER - "BOB TILL YOU DROP", "THE SLIDE AREA" & "BORDERLINE".
GRAHAM NASH - "WILD TALES".
BETTE MIDLER - "NO FRILLS ALOUD".
JAMES BROWN - "CAN'T STAND MYSELF" with THE FAMOUS FLAMES.
BEACH BOYS - "16 BIG ONES".
CRUDUP BROS. - "FRANKTOWN BLUES".
ESSRA MOHAWK - "ESSIE MAE HAWK meets THE KILLERGOOVEBAND"
Principali Tours ai quail ha partecipato:
• 1963 CONWAY TWITTY USA & CANADA
• 1968 JAMES BROWN NORTH AMERICA, AFRICA, VIETNAM, KOREA & OKINAWA
• 1973 NEIL YOUNG & THE STRAYGATORS USA & CANADA
• 1974 CROSBY, STILLS & NASH NORTH AMERICA & UNITED KINGDOM
• 1979 - 1982 BOB DYLAN NORTH AMERICA & EUROPE
• 1997 - 1990 JIMMY BUFFETT USA, AUSTRALIA & NEW ZEALAND
• 1991 J. J. CALE USA & CANADA
Bob Dylan, Massey Hall, Toronto, Canada 20 April 1980
- Solid Rock
•Bob Dylan (vocal & guitar)
•Fred Tackett (guitar)
•Spooner Oldham (keyboards)
•Tim Drummond (bass)
•Terry Young (keyboards)
•Jim Keltner (drums)
•Clydie King, Gwen Evans, Mary Elizabeth Bridges, Regina Havis, Mona
Lisa Young (background vocals).
" Man asked
me on the street today, he said, “Well, if you believe all those
things,” he said, “I just can’t seem to love my enemy.” That’s a tough
thing to do, you know? That’s an impossible thing to do actually. Cause
the natural mind, you know, can’t comprehend that. So if you’re in the
natural mind you just can’t comprehend loving your enemy. That seems
like a foolish thing to do, and it is. However, the supernatural mind
can comprehend that. So when Jesus says “love thy neighbor as thyself,”
he wasn’t exactly saying “roll over and play dead.” Actually, I wanna
tell you a story here. We were playing in…about four months ago
someplace, it was a college campus, I forget exactly where, Arizona, I
think it was. Is that where it was? Where you there? All right. Anyway,
I read the Bible a lot, you know, I mean it just happens I do and…So it
says certain things in the Bible that I wasn’t really aware of until
just recently. And, you know, at universities, you know, it’s like…they
have a higher learning people there. They teach them different…like
philosophies, so people they study all these different philosophies like
Plato and who else now? Who? Jimmy Reed. Well, I can’t remember all
their names. Nietzsche and those people like that. Anyway, in the Bible
it has specific…it tells you specific things and in the Book of Daniel,
and in the Book of Revelation, which just might apply to these times
here. And it says certain wars are gonna, soon about gonna happen. I
can’t say exactly when, you know, but say, pretty soon anyway and…So, at
that time, you know, it mentions a country to the furthermost north and
it has its symbol: the bear. It’s also is spelt R O S H in the Bible,
now, this is written quite a few years ago, so it can’t really but apply
to one country that I know. Unless you know another country that it can
apply to. Maybe you do, I don’t. But then there’s another country
called, I can’t remember what the name of it is, but it’s in the eastern
part of the world and it’s got an army of 200 million foot soldiers. Now
there’s only one country that that could actually be. So anyway, I was
telling this story to these people. I shouldn’t have been telling it to
them, I just got carried away. And…I mentioned to them, “Well, you all
watch now because Russia is gonna come down and attack the Middle East.”
It says this in the Bible. And I been reading all kinds of books my
whole life, magazines, books, whatever I could get my hands on,
anywhere, and I never found any truth in any of them, if you wanna know
the truth. But these things in the Bible they seem to uplift me and tell
me the truth. So I said this country is gonna come down and attack, and
all these people, there must have been 50,000…[voice of band member):
“If there was one.”] If there was one, that’s right. No, I don’t know,
there wasn’t 50,000, there was, I don’t know, maybe 3,000, they all just
booed. You know, like they usually do, they just booed. I said Russia’s
gonna attack the Middle East and they all went “boo”. They couldn’t hear
that, they didn’t believe it. And a month, a month later Russia moved
their troops into, I think, Afghanistan, it was, and the whole situation
changed, you know. I’m not saying this to tell you, you know, that they
was wrong and I was right or anything like that. But these things that
is mentioned in the Bible I pay mighty close attention to. So it does
say that, talking about this man here called Anti-Christ. Now we’ve had
a lot of previews of what the Anti-Christ could be like. We had that Jim
Jones, he’s like a preview. We had Adolf Hitler, a preview. Anyway, the
Anti-Christ is gonna be a little bit different than that. He’s gonna
bring peace to the world for a certain length of time. But he will
eventually be defeated to. Supernaturally defeated. And God will
intervene. But you’re still gonna have to be aware of these things. You
need something strong to hang on to. I don’t know what you got to hang
on to, but I got something called a solid rock to hang on to that was
manifested in the flesh, and justified in the spirit, and seen by
angels, preached on in the world".
Lunedi 12 Gennaio
2015
Talkin' 9522
- andrea.araf
Ciao!
Sono un ragazzo di 21 anni, assiduo lettore del vostro sito e
appassionato dylaniano..
Questa notte per esercizio ho tradotto/adattato in italiano il testo di
Isis, con mano abbastanza libera in alcuni punti.. è la prima volta che
faccio una cosa del genere, però se vi piace non mi dispiacerebbe
vederlo sul vostro sito!
Siete grandi e il sito è stupendo.
Andrea Araf
ISIS
words Bob Dylan and Jacques Levy -
music Bob Dylan
traduzione di Andrea Araf
Mi sposai con Iside il cinque di maggio
Credevo che non sarei riuscito a starle accanto più di tanto
Mi diressi a cavallo verso un luogo selvaggio
Veloce senza paura e con un nuovo taglio
Arrivai su un'altura colorata da luci e da ombre
Separate da una linea che attraversava il centro città
Legai il mio cavallo a un incrocio di vie sgombre
Entrai in una lavanderia, lavai i miei vestiti e proseguii
Da un angolo un uomo s'avvicinò con aria di sfida
Mi accorsi all'istante che non era un tipo ordinario
Mi chiese "cerchi qualcosa facile da conquistare?"
Io dissi "non ho denaro" lui disse "non è necessario!"
Partimmo quella notte diretti verso il freddo Nord
Gli diedi le mie coperte, mi diede la sua parola
Chiesi "dove stiamo andando?" rispose: "torneremo il quattro!"
Da tempo non ricevevo una notizia tanto buona
Pensavo a pietre turchesi e a pepite d'oro
E a diamanti incastonati in una corona d'alloro
Attraversando le valli il vento freddo e il frastuono
Iside se la meritava con un marito così testardo
Pensavo a quando disse che ci saremmo rincontrati
E che le cose sarebbero state diverse quando ci saremmo risposati
Se solo avessi resistito ad esser solo un suo amico
Forse ora ricorderei le sue migliori frasi
Quando arrivammo alle piramidi scolpite nel ghiaccio
Lui disse: "C'è una tomba piena di gioielli d'ogni sorta
Ho una taglia sulla testa, devo scappare al più presto
Li vendo a basso prezzo e vivo quel che mi resta"
Un vento urlante spingeva la neve a scatenarsi
Vedemmo la notte spegnersi e mille stelle cadenti
Quando lui mi morì davanti pensai di ritirarmi
Ma raccolsi le forze e andai avanti
Varcai la soglia della tomba ma la bara era spoglia
Dei gioielli e dell'oro non c'era neanche l'ombra
Mi sentivo tradito, preso in giro ma divertito
Ridevo pensando che dovevo essere impazzito
Raccolsi il suo cadavere e lo portai all'interno
Lo buttai nella bara, gli chiusi gli occhi con una mano
Benedissi la sua tomba e maledissi il padreterno
Poi cercai Iside solo per dirle "Ti amo!"
Attraversai un prato e seguii il corso del fiume
Io venivo dall'est, lei dormiva su un ponte
Io con il sole negli occhi, lei con le piume tra i capelli
La svegliai, mi maledisse e mi baciò sulla fronte.
Mi chiese dove fossi stato, le dissi "da nessuna parte"
Mi disse "sembri diverso" le risposi "può darsi"
Mi disse "te ne sei andato" risposi "è naturale"
Mi chiese se sarei rimasto risposi "se lo vuoi, certo!"
Iside, oh Iside, mia mistica ragazza
Ciò che mi spinge da te è ciò che mi rende pazzo
Ricordo tuttora il tuo sorriso e la brezza
Ricordo la pioggia e quel cinque di maggio
Ho letto con piacere la
tua traduzione e l'ho confrontata con quella che c'è nel sito.
Nonostante la diversità di alcune frasi e parole, non hai cambiato il
senso della canzone, la storia è rimasta quella scritta da Jacques Levy
per la musica di Dylan. Perciò mi sento in dovere di farti i miei
complimenti, ma permettimi di farti un piccolo apunto su una frase che
ho trovato non appropriata: l'originale dice -
recitai una breve preghiera
e mi sentii soddisfatto
-, tu l'hai variata in -
Benedissi la sua
tomba e maledissi il padreterno.
Confrontate le due cose è più coerente la frase di Levy, il protagonista
della canzone, dopo aver adagiato il corpo del compagno nella bara vuota
che avevano faticosamente trovato, recita una preghiera per il compagno
e questo gli dà un senso di soddisfazione e serenità per aver fatto una
cosa giusta, invece non capisco perchè dopo averlo adagiato nella bara
(tu hai usato - Lo buttai nella bara, gli chiusi gli occhi con una mano
- benedissi la sua tomba e maledissi il padreterno). L'espressione
"buttare nella bara" indica un'azione dispregiativa, come per liberarsi
di qualcosa di spiacevole, quindi non c'è motivo di compiere il gesto
pietose ed umano di chiudergli gli occhi con una mano, bastava buttarlo
dentro, voltarsi ed andarsene al galoppo per tornare da Isis per dirle
quanto la amava, senza la necessità di benedire la sua tomba e nemmeno
di maledire il padreterno (questa è una frase proprio brurtta!). Sono
certo che la prossima volta che farai una traduzione di questo genere,
se vorrai ancora divertirti a tradurre una canzone di Dylan, eviterai
queste piccole incongruenze che tolgono un pò di valore al tuo bel
lavoro. Comunque queste sono soltanto mie constatazioni personali che
non voglio assolutamente sminuire il tuo lavoro, ma vogliono solo essere
dei piccoli consigli per fare che la prossima sia migliore. Un salutone,
Mr.Tambourine, :o)
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Dylan: In radio “Full Moon And Empty
Arms”, il nuovo singolo
clicca qui
Sabato 10 Gennaio
2015
Altri performers
aggiunti al tributo per Bob Dylan
Taj Mahal
,
Alanis Morissette
,
Aaron Neville
,
Bruce Springsteen
,
Susan Tedeschi
,
Derek Trucks
,
Jackson Browne
,
sono gli ultimi artisti aggiunti al concerto tributo per il "2015
MusiCares Person Of The Year" in onore di Bob Dylan che si svolgerà il 6
febbraio a Los Angeles. L'ex presidente Jimmy Carter premierà Dylan con
il 2015 MusiCares Person of the Year.
Questi artisti si aggiungono alla lista dei già annunciati Beck, Black
Keys, Crosby, Stills & Nash, Norah Jones, Tom Jones, Los Lobos, John
Mellencamp, Willie Nelson, Bonnie Raitt, Eddie Vedder, Jack White, Neil
Young e John Doe. Don Was sarà il direttore musicale della serata.
Dylan è stato premiato con il 2015 MusiCares Person of the Year in
riconoscimento dei suoi straordinari successi creativi. I proventi della
manifestazione, giunta alla sua 25° edizione, serviranno a MusiCares per
assicurare un supporto assistenziale per
gli ex-musicisti senza casa, senza assistenza medica ed in difficoltà
finanziarie.
Il MusiCares Person Of The Year è una delle cerimonie omaggio più prestigiose
che si svolgono durante la settimana dei Grammy Awards. La celebrazione
culminerà con il 57° Grammy Awards annuale allo Staples Center domenica
Febbraio 8.
Le passate edizioni del MusiCares Person
Of The Year hanno premiato: Tony Bennett, Bono Vox, Natalie Cole, Phil
Collins, David Crosby, Neil Diamond, Gloria Estefan, Aretha Franklin,
Don Henley, Billy Joel, Elton John, Quincy Jones, Carole King, Paul
McCartney, Luciano Pavarotti, Bonnie Raitt, Paul Simon, Bruce
Springsteen, Sting, Barbra Streisand, James Taylor, Brian Wilson, Stevie
Wonder, e Neil Young.
Venerdi 9 Gennaio
2015
Bob Dylan scelto
dall’Academy come personalità dell’anno 2015
clicca qui
“Bob Dylan morto”, il cantante vittima
di una bufala
clicca qui
(Nota di
Mr.Tambourine: mediamass.net è un sito noto per scrivere soltanto
notizie non vere, però la pagina Facebook "RIP Bob Dylan" citata nel
falso articolo esiste veramente:
https://www.facebook.com/#!/thesuperficial1?fref=ts )
Giovedi 8 Gennaio
2015
Bob Dylan nominato
Persona dell’Anno 2015 da MusiCares
Bob Dylan aggiungerà un altro riconoscimento alla sua già lunga lista.
E’ stato nominato MusiCares Person of the Year 2015, e riceverà il
riconoscimento il mese prossimo.
La Recording Academy and MusiCares Foundation, che ha dato l'annuncio lo
scorso 23 settembre, ha rivelato che Bob riceverà il prestigioso premio
durante la cena di gala del 25° annuale di MusiCares che si terrà a Los
Angeles il 6 Febbraio, due giorni prima della grande cerimonia degli
Academy Awards.
"Nel celebrare il 25° anniversario della nostra MusiCares Person of
Year, è più che giusto onorare Bob Dylan, la cui mole di lavoro creativo
ha contribuito allo sviluppo della cultura americana, così come quella
del mondo intero da così tanti anni" ha detto Neil Portnow, presidente e
CEO della Fondazione MusiCares and Recording Academy.
"L’abilità di Bob Dylan nello scrivere canzoni non ha eguali, e sarà una
serata straordinaria ascoltarle eseguite da uno straordinario gruppo di
artisti", ha aggiunto il consigliere Bill Silva.
Dunque, oltre alla cena, si terrà un concerto tributo a Dylan nel quale
si esibiranno Beck, i Black Keys, Crosby, Stills & Nash, Norah Jones,
Tom Jones, Los Lobos, John Mellencamp, Willie Nelson, Bonnie Raitt,
Eddie Vedder, Jack White, Neil Young e John Doe. L’ex presidente Jimmy
Carter chiuderà la serata con il suo saluto a Dylan.
Nelle precedenti edizioni dei MusiCares Person sono stati premiati
Aretha Franklin, Billy Joel, Bono, Tony Bennett e Carole King che ha
ricevuto il riconoscimento lo scorso anno.
Oggetto: Il "progressive" fà ingrassare gli
avvocati......
Ciao Mr.Tambourine,
alcune sera fà al TG regionale del Veneto ho visto un servizio su Aldo
Tagliapietra, leader storico delle Orme, il gruppo veneto che negli anni
70 ha fatto scintille. Tagliapietra stava facendo un concerto gratuito
in piazza a Mestre davanti a 100 persone ed a un sacco di passanti
indaffarati nel cambio regali e con i primi saldi.
Il servizio parlava dell'inizio del CELEBRATION TOUR (?!?!) per i 50
anni delle Orme, Tagliapietra è fuori dal gruppo dal 2009 e il nome lo
porta in giro Micky De Rossi il batterista, la stessa situazione che è
in essere con i New Trolls (in giro ci sono due New Trolls a fare feste
di piazza), beghe legali sull' uso del nome le hanno avute anche gli Yes
e tutti ricordano cosa è successo ai Pink Floyd negli anni 80, da qui il
titolo del mio intervento......
Lo scenario ed il servizio mi hanno fatto una tristezza incredibile, e
non poteva non venirmi in mente il brano delle Orme del 1979 "La fine di
un Viaggio", riporto, per chi non la conosce, parte del "delirante"
testo :
Il lungo viaggio che hai fatto
E' terminato qui
Dal tuo sonno ora ti dovrai svegliare.
Io ti lascio al tuo destino
Non ti seguo più
La mia nave ha invertito la sua rotta.
Smetti di sognare amico
E ricorda che domani è già oggi
Per questo io ti dico.
Cambia mister Tambourine man
A me non servi più
La tua nave magica
E' un relitto ormai
Lascia il tuo tamburo e vai
In cerca di altri suoni
Le tue ombre inutili
Nessuno le segue più.
etc, etc.....
E' proprio vero che il tempo è un galantuomo, che dovrebbe scrivere il
nostro Bob sul poveretto Tagliapietra?
Mister Tambourine Man quest' anno ha girato il mondo come sempre, e deve
aver venduto circa 300.000 biglietti per i suoi concerti, per
raggiungerlo Tagliapietra dovrebbe suonare in circa 3000 piazze, feste e
magari anche ai matrimoni e ai compleanni per arrotondare....
Meglio stendere un velo pietoso, sarebbe come sparare sulla Croce Rossa!
Ciao ! Maurizio
Caro Maurizio, ricordo
di aver incontrato Le Orme credo a Sestri Levante nel 1967 o 68, ma non
posso essere preciso e nemmeno sicuro circa data e luoghi. Allora erano
uno dei tanti gruppi beat che suonavano la sera nelle balere della
riviera. Finito di suonare ci si ritrovava tutti ad un chioschetto per
mangiare qualche fetta di anguria e scambiare qualche parola prima di
andare a dormire. Loro avevano, sempre se non ricordo male, un pulmino
VW dello stesso colore e modello di quello che appare sulla copertina di
"The Freewheelin' Bob Dylan" con scritto sulle fiancate "Le Orme" e due
grosse impronte di piedoni neri stilizzati. C'erano anche i Delfini, I
Bisonti di Bruno Castiglia, una giovanissima e gasatissima Nada con il
suo gruppo di supporto, ed alcuni altri dei quali non ricordo il nome,
si era tutti dei giovani di belle speranze e qualcuno riuscì anche a
realizzarle. Le Orme con Tagliapietra sono stati certamente uno dei
gruppi più significativi e creativi di quegli anni, rivaleggiando a
lungo con New Trolls, PFM e Banco nell'ambito del progressive rock
italiano. Certo non possiamo paragonare artisti come Tagliapietra a Bob
Dylan, ma sinceramente, quale altro songwriter può essere paragonato a
Bob ???? Credo che tra Bob ed i nostri migliori autori ci sia un abisso,
ma questa non è una novità per nessuno, da anni Bob è "one and only" nel
mondo dei songwriters. Lui ha un suo valore intrinseco irraggiungibile,
senza per questo nulla togliere a moltissimi altri, ma le cose stanno
così e quindi bisogna accettare questo status quo. Nessuno dei nostri
migliori autori e performers potrà mai avvicinarsi a Dylan come numero
di concerti e presenze di pubblico, e non solo in Italia, ma anche nel
mondo non saprei dire se c'è qualcun'altro che si esibisce
ininterrottamente da 50 anni con oltre un centinaio di concerti annui.
Molti hanno costrtuito importanti carriere ispirandosi o scopiazzando
Dylan, ma non per questo vanno denigrati. Ognuno dà quello che può, ed è
questo che bisogna apprezzare. Una giusta scala di valori non disonora
nessuno, se uno è più bravo di un altro è giusto che la sua valenza gli
sia riconosciuta, ma non trovo giusto che chi vale meno venga buttato
giù dalla torre. Fare paragoni con Dylan sarebbe sparare sulla Croce
Rossa con qualunque artista, quindi, per concludere questa piccola
difesa d'ufficio, diamo a Tagliapietra quello che è di Tagliapietra ed a
Dylan quello che è di Dylan! Spero tu sia d'accordo! Un salutone, alla
prossima, Mr.Tambourine, :o)
Mercoledi 7 Gennaio
2015
Carmine Daniele, “ Pino poteva salvarsi".
Forse non sapremo mai come sono andate le
cose che hanno portato alla morte di Pino Daniele, e nemmeno se qualcuno
ha preso decesioni sbagliate quella maledetta sera che Pino ha avuto
l’infarto, ma una cosa pesa su tutto, le parole del fratello Carmine
“Pino poteva salvarsi”. Parole pesanti come macigni, dettate anche dallo
sconforto, dal dolore e dalla disperazione d’aver perso il fratello che
probabilmente sarebbe stato possibile salvare.
Riportiamo i fatti così come sono stati scritti sui quotidiani. Pino
Daniele si è sentito male nella sua casa di campagna che aveva in
Toscana. La chiamata al 118 è arrivata alle 21.15 e chiedeva un
intervento per un malore nella sua tenuta in Maremma. Un casale isolato,
tra le frazioni di Pereta, Marigliano e Magliano in provincia di
Grosseto, località che il cantautore aveva scelto come casa di riposo
fra un concerto e l’altro. Quando l'ambulanza, dieci minuti dopo, è
arrivata nei pressi della casa il medico a bordo ha chiamato per
chiedere di accendere le luci per farsi individuare. Ma, dice il
personale della Asl di Grosseto, dal casale "Hanno risposto che non
c'era più bisogno perché il paziente aveva preferito partire verso Roma
per recarsi da un medico di fiducia, con un mezzo proprio". Però, stando
a quanto dichiarato dal Dott. Achille Gaspardone, cardiologo
dell'artista, "dopo 30 minuti dalla richiesta l'ambulanza non era ancora
arrivata. Così è stata espressa la volontà dallo stesso Daniele di farsi
portare a Roma, all’Ospedale S. Eugenio", ospedale che si trova nel
quartiere Eur di Roma, dove Pino è però arrivato già morto. Durante il
tragitto da Magliano a Roma, come riportato dal Mattino di Napoli, la
vettura ha anche forato una gomma rallentando così la corsa verso
l’ospedale. "Pino è giunto cadavere al Pronto Soccorso dell'Ospedale
S.Eugenio di Roma", ha dichiarato Gaspardone. "Sono state effettuate
tutte le manovre per rianimarlo - ha aggiunto - ma non c’è stato nulla
da fare, Pino era già morto". "Il primo sbaglio è stato non fermarsi
all'ospedale di Grosseto - ha detto disperato Carmine Daniele, il
fratello - Pino poteva salvarsi".
Che dire in più, a volte il destino di una persona è scritto nel libro
che solo il creatore può aprire e chiudere, e quando per lui suona la
campana bisogna abbandonare tutto ed andarsene. La salvezza a volte è
dovuta alla fortuna, al caso, a volte alla bravura dei medici che
intervengono, ma forse il nome della persona che si riesce a salvare non
è ancora stato scritto su quel libro.
"La vita di Pino era appesa a un filo e lui lo sapeva bene – continua
Gaspardone. Ogni giorno era un giorno di vita in più guadagnato", ha
aggiunto il medico che ha espresso "grandissima tristezza", pur
sottolineando che "purtroppo, la fine era parte dell'evoluzione stessa
della malattia". Pino, ha spiegato Gaspardone, "aveva una gravissima
malattia alle coronarie da 27 anni, una patologia che era stata trattata
e che era stata <portata avanti> grazie ad interventi di angioplastica.
Pino aveva dovuto sottoporsi in questi anni a ben 4 interventi".
Purtroppo, la fine non è stata una sorpresa per coloro che vivevano con
lui e sapevano, ma proprio grazie agli interventi ed alle procedure
effettuate ha potuto vivere fino alla soglia dei sessant'anni".
Ora Pino se n’è andato, questo è vero e doloroso, ma di lui ci rimarrà
molto, resterà la sua bontà, la sua umiltà, la sua semplicità, la sua
pacatezza, la sua gentilezza, il suo genio musicale, il suo particolare
modo di “toccare” la chitarra, la sua profonda napoletanità che ha
saputo condurre verso il terzo millennio in modo diverso dall’usuale,
con una voce strana e non bella, una voce non da cantante ma certamente
una voce da artista. Le sue canzoni diventeranno certamente dei classici
eterni perchè dei classici lo erano già da molto tempo nel panorama
musicale italiano.
Il primo a dare la notizia è stato Eros Ramazzotti. "Pino Daniele è
morto". La notizia, improvvisa, la dà un affranto Eros dal suo profilo
Instagram. Nessuno scherzo di pessimo gusto, nessun hacker in azione:
come confermato dal suo manager, il cantautore napoletano è stato
stroncato a 59 anni da un infarto nella notte tra 4 e 5 gennaio, nella
sua casa di Orbetello, in Toscana.
Innumerevoli sono gli artisti e gli amici che hanno testimoniato il loro
dolore sui social network, e fra tutta questa moltitudine, ho scelto le
parole di Eric Clapton come testimonianza dela stima che il mondo della
musica aveva per Pino.
Ciao Pino, hai dato tanto a molti....ora che
sei certamente lassù, se puoi, cerca di far sorridere anche Dio con la
tua chitarra e la tua vocina.....il mondo ne ha davvero ancora tanto
bisogno.
Mr.Tambourine
Ciao Mr. Tambourine,
a modo mio, anch’io come altri, ci tenevo a ricordare la splendida
figura Joe Cocker.. quelli come me, e quelli come te, si ricorderanno
sicuramente di AVVENTURA, una Bellissima trasmissione televisiva per
ragazzi mandata in onda dalla RAI ( quando la RAI, Era La RAI, con 2
soli canali e in bianco e nero, ma non per questo di scarsa qualità,
anzi a volta migliore di adesso) nei tardi pomeriggi negli anni 70…
Ebbene, questa specie di anteprima di quello che sarà poi in futuro la
fortunata serie di Piero Angela, e figlio, aveva la sigla iniziale,
verso le 17 o giu di li, con una strepitosa She came Through the
bathroom window, dei Beatles, eseguita proprio da Joe Cocker. Quando si
sentiva quel riff di chitarra con il botto finale, e poi partiva la voce
di Cocker che sembrava scivolare sulla carta vetrata, la voce, e si
vedeva la grossa vecchia telecamera, in azione, per noi ragazzini era
come avesse inizio la finale di Italia-Germania, o quasi, anche perchè
allora non c’era altro. Ti assicuro che ancora adesso, dopo averla vista
su You Tube, e che ti allego il link sotto, mi fa sempre un certo
effetto. Tra l’altro, per chiudere ancora meglio, la trasmissione finiva
con A Salty Dog, bellissimo pezzo ad hoc dei Procol Harum. Sarò anche un
nostalgico, o « vintage » per dirlo ai giorni nostri, ma quello che mi
rimane di Joe Cocker, di quell’uomo diluito nell’alcool, che nelle sue
performances per riempire i polmoni d’aria e spararla fuori più potente
che mai con le sue canzoni, con le braccia abbassate, allargate, si
inarcava indietro quasi fino a ribaltarsi, è proprio questo… Ciao Joe,
starai in buona compagnia, quaggiù ne sono rimasti pochi, i migliori se
ne sono tutti andati, salutami Janis, Hendrix, John, e se lo vedi, Jim.
Alla prossima, Mr. Tambourine, Buone Feste anche a Te.
Ale ’65.
Ciao Ale, ho apprezzato moltissimo, e con me penso molti altri amici, le
parole che hai saputo scrivere per Joe. Purtroppo se n'è andato, come
tantissimi altri artisti prima di lui che in qualche modo avevano rapito
una parte del nostro cuore, ma è l'inarrestabile scorrere del tempo e
del destino. Joe era l'uomo delle cover miracolose, nessuno sapeva
reintepretare le canzoni come faceva lui. Moltissime le cover famose e,
nella maggior parte dei casi, superiori agli stessi originali. Lui aveva
saputo trasformare una ballatina del cazzo (tanto che i Beatles
l'avevano lasciata cantare a Ringo!) in un autentico tsunami che
travolgeva tutto e tutti. Quando il mondo lo vide cantare "With a
little help from my friends" sul palco di Woodstock spalancò la bocca e
dovette passarne di tempo prima che la richiudesse. Chi era e da dove
veniva questo incredibile fenomeno? Era solo un semplice operaio
dell'azienda del gas di Sheffiel che, a volte il destino è davvero
bizzarro come nel caso dei 4 di Liverpool, avendo la passione della
musica, si era messo con cinque ragazzotti della sua stessa città che
avevano il dono di saper fare arrangiamenti unici per una voce unica,
per un cantante che sembrava essere schizzofrenico, posseduto da chissà
quale maligna forza. Tra questi musicisti c'era un mingherlino che prima
di passare al piano e all'organo aveva suonato il basso per un certo
tempo, un biondino esile e magro con lunghi capelli lisci che gli amici
chiamavano Robin forse per mettere in evidenza la sua fragilità. Questo
ragazzo scrisse l'arrangiamento e la famosa intro di With a little help
from my friend, in seguito fu una colonna portante, in coppia con Leon
Russel, dei Mad Dogs & Englishmen, poi per anni tastierita del gruppo di
Eric Clapton, ma però non lasciò mai Joe, Chris Stainton si sottoponeva
a tour de force straordinari per conciliare gli impegni con Clapton ma
dove cantava Joe, dietro al piano o all'organo, lui c'era
sempre. Quando arrivò Alan Spenner gli cedette il basso della Grease
Band. Dopo quell'esperienza, Alan, militò con l'altro chitarrista
ritmico Neil Hubbard, nei Kokomo, e poi divenne il bassista dei Roxy
Music. Il Batterista Bruce Rowland diventò in seguito il batterista dei
Fairport Convention ed Henry McCullough, dopo aver inciso con la Grease
Band le musiche per la colonna sonora del film "Jesus Christ Superstar"
fu chiamato da Paul McCartney a fare la chitarra solista nei Wings.
Infine c'era Bobby Torres, che, per qualche strano caso nessuno ha mai
citato come presente sul palco di Woodstock, un portoricano nato a New
York ed ingaggiato nel 1969 da Cocker per Woodstock ed altri concerti.
Sarà poi parte dei Mad Dogs, poi andrà in tour con Tom Jones prima di
formare la sua Bobby Torres Ensemble con la quale si esibisce ancora
oggi, e nel frattempo ha trovato il tempo di collaborare con Dr. John, Tom
Grant, Jackson Browne, Arlo Guthrie, Kenny Rogers, Etta James… ed i nomi
di questo calibro.
Detto questo, devo riconoscere che la sigla di "Avventura" era davvero
intrigante, specialmente per me che veneravo i Beatles, che fui
ancora più sorpreso quando scoprii che qualcuno sapeva interpretare
le beatlessongs meglio di loro stessi. "She came in through the bathroom
window" faceva parte del secondo album di Joe chiamato semplicemente col
suo nome "Joe Cocker", ecco la track list ed i musicisti che hanno
suonato nel disco:
Track list
1."Dear Landlord" (Bob Dylan) – 3:23
2."Bird on the Wire" (Leonard Cohen) – 4:30
3."Lawdy Miss Clawdy" (Lloyd Price) – 2:15
4."She Came in Through the Bathroom Window" (John Lennon, Paul
McCartney) – 2:37
5."Hitchcock Railway" (Don Dunn, Tony McCashen) – 4:41
6."That's Your Business Now" (Joe Cocker, Chris Stainton) – 2:56
7."Something" (George Harrison) – 3:32
8."Delta Lady" (Leon Russell) – 2:51
9."Hello, Little Friend" (Leon Russell) – 3:52
10."Darling Be Home Soon" (John Sebastian) – 4:49
Personnel:
Joe Cocker – vocals
Chris Stainton – piano, organ, guitar
Alan Spenner – bass
Bruce Rowland – drums
Henry McCullough – guitar
George Harrison - rhythm guitar
Leon Russell – piano, organ, guitar
Milt Holland – percussion
Sneaky Pete Kleinow – guitar
Clarence White – guitar
Paul Humphries – drums
Merry Clayton, Bonnie Bramlett, Rita Coolidge, Patrice Holloway, Sherlie
Matthews – background vocals
Steve Winwood – vanta contributi non specificati all'album sul suo sito
ufficiale.
E siccome la sigla di
chiusura di "Avventura" era la magica "A salty Dog" dei Procol Harum
(nome che deriva dalla storpiatura del nome del gatto Procul Harun,
l'unica foto esistente al mondo del gatto
"Procul harun"
un simpatico micetto di un amico del manager
Guy Stevens) del pianista Gary Brooker (autore con l'organista Matthew
Fisher della celeberrima introduzione strumentale di organo e basso di
"A whiter shade of pale", ottenuta miscelando il movimento di basso
della Suite per orchestra n. 3 di Johann Sebastian Bach BWV 1068
(conosciuta anche come aria sulla quarta corda) con la melodia presa da
un'altra opera del compositore tedesco (BWV 645, Corale in Mi bemolle
maggiore Wachet auf, ruft uns die Stimme. Forse la più affascinante
canzone scritta da Brooker è "A salty dog", incisa dai Procol Harum che
erano formati, oltre che dal già citato Brooker, dal
chitarrista Robin Trower, dal batterista Bobby Harrison, dal bassista
Chris Copping e dall'organista Matthew Fisher. Il testo sarà scritto dal
paroliere Keith Reid che sarà l'autore di tutti i testi del gruppo
e considerato sesto membro effettivo della band. Rigustiamoci "A salty
dog":