MAGGIE'S FARM

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"TEMPEST" LYRICS 

a

Sabato 30 Marzo 2013

Talkin' 9022 - Biagio Gagliano

Carissimo Mr. Tambourine,
il pranzo sotto l'egida del Barbaresco spero diventi una tradizione, intanto anche quest'anno ha dato buona prova di sé.
Anche il Brunello ha fatto la sua parte. Per cui ti mando le cose da tanto spirito ispirate.
Ti faccio i migliori auguri di Buona Pasqua e con me la Electric Folk Band.

Ciao, Spero a presto, Lo Zio Bob
 

ascolta mp3 di Billy4                                                    ascolta mp3 di Out of Time

Ciao Biagio, sono felice per te e la tua Electric Folk Band che anche quest'anno il pranzo innaffiato dal buon Barbaresco abbia dato ottimi frutti a quanto sembra ascoltando gli mp3 che mi hai mandato. Ti auguro ottime cose anche per il futuro, un abbraccio, Mr.Tambourine

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"Like a Bob Dylan" torna a Roma con Cinzia Tedesco                     clicca qui

 

 
Venerdi 29 Marzo 2013

Talkin' 9021 - Alessandro Galimberti

Gentile Mr. Tambourine man,
Innanzitutto grazie per l'aggionamento quotidiano che fai al sito, riporta molte notizie interessanti, e soprattutto per chi come
me è di indicibile pigrizia, ci traduce articoli e recensioni in inglese che parlano del "nostro" cantante preferito. Detto ciò vorrei fare una precisazione relativa al pezzo odds and end, sul concerto tenuto da the band nel 1972: esiste una ristampa su cd del doppio dal vivo (di allora),  rock of ages riedita nel 2001 dalla capitol records in edizione rimasterizzata, a cui sono state aggiunte delle bonus tracks con anche la performance di Dylan, performance tra l'altro non imperdibile(in like a rolling stone, bob si dimentica completamente il testo!!); se non ricordo male, ho letto da qualche parte che dopo quest'esibizione Dylan rimandò un tour che aveva in cantiere e che fece come tutti sappiamo due anni dopo.
E' una sciocchezza di poco conto, ma se qualcuno non riesce a farne a meno, da qualche parte esiste quest'esibizione(io ne ho una copia)

ciao, Alessandro

gennaio - Dylan appare come guest star a sorpresa allo show New Year's Eve della Band alla New York Academy of Music. Esegue "Down in the flood", "When I paint my masterpiece", "Like a rolling stone" e "Don't ya tell Henry", nessuna delle quali versioni è stata inclusa in alcun disco ufficiale. Nè esistono nastri in circolazione. Un peccato.

Grazie Alessandro per aver aggiunto qualcosa in più, come avrai notato gli scritti della serie Odds and Ends che sto pubblicando in questi giorni sono stati scritti molti anni fa da Michele "Napoleon in rags" Murino quando ancora spendeva la sua vita per Dylan, quindi è possibile che ci siano alcune lacune perchè nessuno, nemmeno il grande Michele, può sapere tutto di tutto su Bob! Comunque, anche se si tratta di cose scritte anni fa, sono sempre interessanti da rileggere e capita sempre che qualcuno, come nel tuo caso, sia in grado di aggiungere qualcosa, cosa che ritengo molto positiva. Lascia che ti ringrazi ancora per esserti scrollato di dosso la tua indicibile pigrizia, alla prossima, :o)

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Talkin' 9020 - cimar2003

E' inutile sedersi e domandarsi - Bobby Solo (Don't Think Twice It's All Right) - Mp3

Buona pasqua a tutta la fattoria.
Angelo.

Grazie per la rarissima versione di Bobby Solo e tantissimi auguri anche a te, :o)

 

 
Giovedi 28 Marzo 2013

Dylan odds and ends: gli anni 70'                                                      clicca qui

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VIDEO OF THE DAY......

Wonderful Tonight - Eric Clapton

 

 

 
Mercoledi 27 Marzo 2013

Dylan odds and ends: gli anni 60'                                                      clicca qui

 

 
Martedi 26 Marzo 2013

Talkin' 9019 - duluth49

Carissimi della fattoria , oggi ho guardato su you tube il concerto di De Gregori all'Alcatraz di Milano
nella set list oltre a canzoni del suo album , ha suonato due canzoni che mi hanno favorevolmente sorpreso ,
Sentitelo e scoprirete come me favorevolmente , due pezzi di Bob molto belle e ben mixate.
I Grandi si distinguono anche da queste piccole chicche.

Saluti da Marcello, a presto

Grazie Marcello, per gli amici della Fattoria ecco il video del concerto, :o)
 

 

 

 
Sabato 23 Marzo 2013

"Bob Dylan" il primo ascolto

di Meghann Wilhoite

In qualche modo, ho lasciato passare 30 anni senza aver mai più riascoltato il primo album di Bob Dylan. Cioè, non mi ricordo, ma mia madre mi ha detto che l’ho davvero sentito molte volte da giovane, ma a dire la verità non mi ricordo molto.
In onore della pubblicazione nel marzo 1962 dell’ omonimo album di Dylan, “Bob Dylan”, mi piacerebbe condividere la mia prima esperienza di ascolto con voi.

"You’re No Good" di Jesse Fuller: Whoa. Che cosa sta succedendo con quella armonica? Sono abbastanza sicura che siamo appena entrati per un attimo nel regno della politonalità. Non necessariamente lamentevole.

"Talkin' New York" di Bob Dylan: Questo brano riassume più o meno il suo mio primo anno a New York (brrr, era un inverno veramente freddo)

“In My Time of Dyin’” arr. Dylan: Questo è il brano che era più di mio gradimento, una lamentosa melodia blues. Dylan può davvero cantare! Questo deve essere il brano dal quale i “White Stripes” hanno preso ispirazione per il loro suono.

"Man of Constant Sorrow" arr. Dylan: Si passa a una tonalità maggiore, ma la voce tirata di Dylan rende il suono, beh, doloroso. Ooo, e mi piace quella nota lunghissima di armonica che sembra imitare la sua voce.

"Fixin' to Die" di Bukka White: voce più grintosa, Dylan sembra che stia cercando di fondere il testo cupo con le sue corde vocali.

"Pretty Peggy-O" arr. Dylan: il vostro brano standard su di una ragazza con i capelli biondi che fugge.

"Highway 51": Mi piace il ripetuto e sincopato accordo di base, ho sentito in questa canzone il prototipo delle grida future dell’heavy metal.

"Gospel Plow" arr. Dylan: suonare l'armonica potrebbe provocare un arresto cardiaco! Mi sono sempre chiesta come un suonatore di armonica fosse in grado di riprodurre i ritmi super veloci senza schiattare nel bel mezzo della canzone.

"Baby, Let Me Follow You Down" arr. Eric Von Schmidt: storia carina degli inizi dove sembra di incontrare Schmidt nei verdi pascoli della Harvard University. Questa è la canzone più pop-rock che dell'album.

“House of the Risin’ Sun” arr. Dave Van Ronk: L'unica canzone dell'album che riconosco (ma come registrata dagli “Animals”). Amo questa canzone, e Dylan tira fuori la linea lamentosa dei bassi sapientemente.

"Freight Train Blues" arr. Roy Acuff: pazzesco cambio si marcia su come portare al parossimo di nuovo l’armonica. Oh, sta imitando fischio di un treno quando canta "bluuuues". Ow, ok!

"Song to Woody" di Bob Dylan: E' incredibile come Bob canti in modo diverso quando canta le sue canzoni. Un tono molto più intimo, davvero toccante, canzone confessionale.

“See That My Grave Is Kept Clean" di Blind Lemon Jefferson: Torna la voce burbera, lui in realtà sembra un vecchio che sta cantando questa canzone.

Che cosa facevo io alla tenera età di 20 anni? Certamente nulla che alcuni blogger da poco vorrebbero oggi scrivere circa 51 anni più tardi. Saluti, Mr. Dylan.

(Fonte: http://blog.oup.com/2013/03/bob-dylan-first-listen/)

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50 anni fa, il pugile Davey Moore moriva sul ring del Dodger Stadium

  Davey Moore contro "Sugar Ramos il 21 Marzo 1963, Moore entrò in coma quella notte stessa.

Davey Moore, nato come David S. Moore, (Lexington, 1 novembre 1933 – Los Angeles, 25 marzo 1963), è stato un pugile statunitense, attivo fra il 1953 ed 1963, divenuto campione del mondo dei pesi piuma. Egli fu uno dei due pugili professionisti a portare il nome di Davey Moore. L'altro combatté negli anni 1980.

Moore debuttò al professionismo l'11 maggio 1953, all'età di diciannove anni, battendo Willie Reece ai punti in sei riprese. Combatté otto volte in quell'anno ottenendo sei vittorie, una sconfitta ed un pareggio.
Dall'inizio della carriera al 1956 Moore combatté ventinove volte, vincendo 22 incontri, perdendone cinque, pareggiandone uno, oltre ad un no contest. Dal suo incontro del 10 aprile 1957 contro Gil Cadilli, Moore vinse diciotto combattimenti di fila, perdendo al diciannovesimo contro Carlos Morocho Hernández, il 17 marzo 1960, per KOT. Il 14 marzo 1960, vinse un match contro Bob Gassey alla prima ripresa, a seguito di un KO che costò a Gassey la perdita di tutti denti meno due. Fu durante questo periodo, il 18 marzo 1959, che Moore vinse il titolo mondiale dei pesi piuma contro Hogan "Kid" Bassey. Moore mantenne il titolo per il resto della sua carriera, difendendolo con successo cinque volte, e perdendolo poi contro Sugar Ramos il 21 marzo 1963.
Moore, nel corso della sua carriera, vinse 59 incontri, ne perse 7, ne pareggiò 1 ed ottenne un no contest. Degli incontri vinti, 30 vittorie le ottenne per knockout.

Moore avrebbe dovuto incontrare il messicano Sugar Ramos a luglio del 1962 al Dodger Stadium ma a causa di una pioggia torrenziale che investì Los Angeles la sera dell'incontro, il combattimento venne spostato al 21 marzo 1963. L'incontro venne trasmesso dalla televisione nazionale. L'atmosfera nello stadio era elettrica per l'attesa, il suono dei tamburi conga riempiva l'aria e gran parte della folla tifava pro Ramos, messicani venuti ad incoraggiare il loro connazionale. Entrambi i combattenti furono devastanti e scossero il loro avversario di frequente. Nel decimo round Ramos scagliò un potente gancio destro alla testa di Moore mandandolo a cadere all'indietro sulla corda inferiore del ring che colpì con la nuca procurandosi danni irreparabili al tronco encefalico. Perse l'incontro per KO, ma fu in grado di dare una lucida intervista prima di lasciare il ring. Nello spogliatoio cadde in un coma da cui non si sarebbe mai ripreso, morendo alcuni giorni dopo. In quell'epoca vi erano già delle discussioni in corso sulla liceità del pugilato a causa della morte di Benny "Kid" Paret avvenuta un anno prima, e la morte di Moore vide emergere un dibattito sui pericoli della boxe e la possibilità di vietare questo sport negli Stati Uniti. Moore morì il 25 marzo 1963.

Bob Dylan scrisse una canzone sull'evento ponendo l'accento sulla responsabiltà pubblica. Era intitolata "Who Killed Davey Moore?", canzone che venne cantata anche da Pete Seeger. Phil Ochs scrisse una canzone dal titolo "Davey Moore" che narrava la storia della morte di Davey Moore e dava la colpa ai manager del pugile, agli organizzatori ed al pubblico.
Una cover della canzone di Dylan in francese venne realizzata da Graeme Allwright con la canzone Qui a tué Davy Moore?.
Il gruppo musicale BoomBox inserì "Who Killed Davey Moore" nel suo album del 2005, "Visions of Backbeat." Questa versione è molto differente rispetto all'originale di Dylan, avendo integrato ritmi ed elementi musicali di funk e hip-hop.
(Fonte Wikipedia)

 

WHO KILLED DAVEY MOORE?
words and music Bob Dylan

Who killed Davey Moore,
Why an' what's the reason for?

"Not I," says the referee,
"Don't point your finger at me.
I could've stopped it in the eighth
An' maybe kept him from his fate,
But the crowd would've booed, I'm sure,
At not gettin' their money's worth.
It's too bad he had to go,
But there was a pressure on me too, you know.
It wasn't me that made him fall.
No, you can't blame me at all."

Who killed Davey Moore,
Why an' what's the reason for?

"Not us," says the angry crowd,
Whose screams filled the arena loud.
"It's too bad he died that night
But we just like to see a fight.
We didn't mean for him t' meet his death,
We just meant to see some sweat,
There ain't nothing wrong in that.
It wasn't us that made him fall.
you can't blame us at all."

Who killed Davey Moore,
Why an' what's the reason for?

"Not me," says his manager,
Puffing on a big cigar.
"It's hard to say, it's hard to tell,
I always thought that he was well.
It's too bad for his wife an' kids he's dead,
But if he was sick, he should've said.
It wasn't me that made him fall.
you can't blame me at all."

Who killed Davey Moore,
Why an' what's the reason for?

"Not me," says the gambling man,
With his ticket stub still in his hand.
"It wasn't me that knocked him down,
My hands didn't touched him none.
I didn't commit no ugly sin,
Anyway, I put money on him to win.
It wasn't me that made him fall.
you can't blame me at all."

Who killed Davey Moore,
Why an' what's the reason for?

"Not me," says the boxing writer,
who pounds print on his old typewriter,
Sayin', "Boxing ain't to blame,
There's just as much danger in a football game."
Sayin', "Fist fighting is here to stay,
It's just the old American way.
It wasn't me that made him fall.
you can't blame me at all."

Who killed Davey Moore,
Why an' what's the reason for?

"Not me," says the man whose fists
Laid him low in a cloud of mist,
Who came here from Cuba's door
Where boxing ain't allowed no more.
"I hit him, I hit him, it's true,
But that's what I am paid to do.
Don't say 'murder,' don't say 'kill.'
It was destiny, it was God's will."

Who killed Davey Moore,
Why an' what's the reason for?

CHI HA UCCISO DAVEY MOORE?
parole e musica Bob Dylan

Chi ha ucciso Davey Moore?
Perchè, per quale motivo?

"Non io" dice l'arbitro
"Non puntate l'indice contro di me
Avrei potuto fermare l'incontro all'ottava
e forse lo avrei salvato dal suo destino
Ma la folla avrebbe protestato, ne sono sicuro,
per aver sprecato il proprio denaro.
E' un peccato che sia morto
ma c'era pressione su di me, sapete.
Non sono stato io a farlo cadere
No, non potete assolutamente incolpare me"

Chi ha ucciso Davey Moore?
Perchè, per quale motivo?

"Non noi" dice la folla arrabbiata
le cui grida hanno riempito lo stadio stracolmo.
"E' un peccato che sia morto quella notte
ma a noi piace solo vedere un incontro di pugilato
Non intendevamo certo che egli morisse
volevamo solo vedere un pò di sudore
non c'è niente di sbagliato in questo
Non siamo stati noi a farlo cadere
No, non potete assolutamente incolpare noi"

Chi ha ucciso Davey Moore?
Perchè, per quale motivo?

"Non io" dice il suo manager
sbuffando col suo grosso sigaro
"E' dura da dire, è difficile da raccontare,
ma ho sempre creduto che stesse bene
E' un peccato per sua moglie e per i suoi figli che egli sia morto
ma se stava male avrebbe dovuto dirlo lui
Non sono stato io a farlo cadere
No, non potete assolutamente incolpare me"

Chi ha ucciso Davey Moore?
Perchè, per quale motivo?

"Non io" dice lo scommettitore
con il suo biglietto ancora in mano
"Non sono stato io quello che lo ha mandato a tappeto
Le mie mani non lo hanno nemmeno sfiorato
Non ho commesso nessun peccato
e ad ogni modo avevo pure scommesso sulla sua vittoria
Non sono stato io a farlo cadere
No, non potete assolutamente incolpare me"

Chi ha ucciso Davey Moore?
Perchè, per quale motivo?

"Non io" dice il giornalista sportivo
mentre pesta sulla sua macchina da scrivere
e dice "La boxe non ha colpe
c'è più rischio in una partita di football
Il pugilato deve continuare
è una questione di tradizione americana
Non sono stato io a farlo cadere
No, non potete assolutamente incolpare me"

Chi ha ucciso Davey Moore?
Perchè, per quale motivo?

"Non io" dice l'uomo i cui pugni
lo fecero cadere in un bagno di sudore
Che è venuto qui dalle frontiere di Cuba
dove la boxe non è più legale
"L'ho colpito, certo, è vero
ma è quello per cui sono pagato
Non dite "uccidere" non dite "assassinare"
E' stato il fato, è stato il volere di Dio"

Chi ha ucciso Davey Moore?
Perchè, per quale motivo?

traduzione di Michele Murino

 

 
Venerdi 22 Marzo 2013

Dylan odds and ends: gli anni 50'                                                      clicca qui

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La Freccia del Sud si è fermata per sempre

Dopo centinaia di volate meravigliose ai limiti delle possibilità umane, Pietro, la “Freccia del Sud”, come tutti gli sportivi lo chiamavano, è rientrata in deposito per non uscirne mai più.
Di lui ci resta un ricordo indelebile, innumerevoli momenti memorabili e grandissime emozioni che tante volte ci han fatto saltare dal divano ed urlare di gioia come se a vincere fossimo stati noi invece di lui, perchè Pietro aveva qualcosa di particolare, di indescrivibile che nessuno aveva. La sua incrollabile forza di volontà aveva pochi eguali nel mondo dello sport, e se Pietro, oltre a quella, avesse avuto anche un fisico alla Carl Lewis o alla Bolt avrebbe corso i 200 metri in 15 secondi. Grazie Pietro, ci hai dato emozioni profondissime con quel tuo dito proteso verso il cielo dopo che avevi tagliato per primo il traguardo. Quante volte abbiamo visto quella scena? Tante, tante e poi ancora tante, le abbiamo ancora tutte negli occhi, non ci lasceranno mai, come l’immagine del tuo volto quasi sfigurato dalla fatica alla fine di quei magici 200 metri. Non si poteva non amare e non ammirare Pietro, la sua umiltà e la sua caparbietà rappresentavano il lato più classico dell’Italia. Ciao Pietro, e grazie, ora correrai più veloce per le vie dei cieli.

 

 
Giovedi 21 Marzo 2013

Frammenti tardivi su Chronicles Vol. 1 - di Rudy Salvagnini            clicca qui

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VIDEO OF THE DAY......

 

Free - Ride on a Pony

 

 

 
Mercoledi 20 Marzo 2013

Dylan prima rock star nell’Accademia delle arti e lettere USA           clicca qui

 

 
Martedi 19 Marzo 2013

Talkin' 9018 - Maria Rosa Ventura

Caro Mr. Tamburine,
ti ringrazio della recensione di Adriano Ercolani che hai postato giorni fa. Ho apprezzato molto quanto ha scritto e anche il disegno di Lorenzo Ceccotti. Mi sento di aderire a quasi tutto, ma mi permetto (umilmente) qualche considerazione.
Nelle parole di Ercolani mi è parso di leggere un tono quasi apocalittico: "lo smarrimento nel giardino deserto, abbandonato dal Giardiniere, è la più potente metafora della caduta gnostica che un poeta (post) moderno e contemporaneo ci abbia consegnato", ci dice a proposito di "Ain't Talkin" (e di apocalissi e fini del mondo si è tanto parlato nel corso dello scorso anno...). Ma certo lui non dimentica che il significato della parola apocalisse è "rivelazione". Così, mentre leggevo il suo post, mi sono tornate in mente le parole di Ernesto De Martino (uno dei maggiori intellettuali italiani del xx secolo, che, troppo spesso, si tende a dimenticare). Parole che scelsi a vent'anni come faro per le mie notti di tempesta: "Certo il mondo "può" finire: ma che finisca è affar suo, perché all'uomo spetta soltanto rimetterlo sempre di nuovo in causa e iniziarlo sempre di nuovo (...) il pensiero della fine del mondo, per essere fecondo, deve includere un progetto di vita, deve mediare una lotta contro la morte, anzi, in ultima istanza, deve essere questo stesso progetto e questa stessa lotta".* Poi rimane da chiedersi di quale vita e di quale morte stiamo parlando... la morte è una meta, non è "la meta".
Io credo che Dylan, dopo aver vissuto un'illuminazione giuntagli quasi inconsapevolmente dopo un cammino di ricerca ancora adolescenziale, colpito da un lato dall'immensità che il fluire poetico di questa energia luminosa comportava, e dall'altro dalle scure ombre di una fama altrettanto immensa, ne sia rimasto quasi travolto. Ma in quelle onde non è annegato. E non perché sapesse nuotare meglio di altri o sapesse camminare sulle acque... ma, cavalcando l'onda perfetta, si è sollevato al di sopra e ha camminato sulla linea dell'orizzonte.
Nel quadro di Artemisia Gentileschi "Giuditta che decapita Oloferne",

che reinterpreta il capolavoro di Caravaggio, si sente l'urlo di una donna che ha trovato la sua libertà non per mezzo della violenza (come il dipinto sembrerebbe suggerirci) ma attraverso la potenza espressiva dell'arte. La copertina di "Tempest", con i suoi colori e la testa della donna-fiume, mi riporta allo spirito di questi artisti. La notte che lui dipinge in "Tempest" ha oltrepassato il rosso Caravaggio delle murder ballads e il buio delle acque dove, dai tempi dei tempi, navi han messo le radici delle loro leggende, per portarci sino a quell'ora più scura che precede l'alba. E da quell'ora, nell'instancabile viaggio che percorrono le sue gambe e la sua voce, il Tamburino chiama chi si concede lo spazio dell'ascolto senza attaccarsi troppo alle parole perché le parole sono ami, le parole sono reti e "songwriting is like fishing in a stream",** ma i pesci siamo noi.
Sì, forse Dylan ha davvero (come ci dice Ercolani) "smarrito quella connessione mistica con l'Inconscio Collettivo" o forse ha semplicemente capito che il filo di Arianna non lo porterà mai fuori dal Labirinto, perché nei labirinti si entra per ritrovarsi e non per perdersi.
Così forse Dylan è tornato prigioniero, come Jack Fate in "Masked and Anonymous", per salvare quanto di puro ci aveva consegnato in ore e anni che ci sembra siano stati più luminosi (ma eravamo sotto l'ombra di un fungo atomico, come ci ricordò in un'intervista a Rolling Stone).
O, forse, tra quelle sbarre da Circo Baum è libero e nella gabbia ci siamo noi. Mentre lui ha saputo incarnare le parole di un vecchio filosofo che ben conobbe il senso di "prigione" e "libertà":
"L'uomo vive in un mondo duplice: la sua mente non può essere contenuta entro uno spazio fisico e neppure chiusa da muri, ma nel medesimo tempo l'uomo è in cielo e sulla terra, in Italia, in Francia, in America, ovunque la forza della mente penetra e si estende mediante la comprensione, la ricerca, il controllo. Il suo corpo, invece, può esistere in uno spazio limitato, può essere costretto in prigione o in catene fino a quando non riesce a stare o ad andare nel luogo che il suo intelletto e la sua volontà hanno già raggiunto, e non occupa più spazio di quello che delimita la forma del suo corpo; mentre con la mente occupa un migliaio di mondi". ***
Un abbraccio, Maria Rosa

* Ernesto De Martino, "La fine del mondo. Contributo all'analisi delle apocalissi culturali", 1977 - Ristampa: Biblioteca Einaudi - 2002
** Arlo Guthrie
*** Tommaso Campanella, "Metafisica", Levante - Bari - 1994

Un sincero ringraziamento anche a te, cara Maria Rosa, per il tuo ottimo contributo. Queste pagine sono sempre a disposizione di chi voglia esprimere il proprio pensiero o giudizio su Bob Dylan! Alla prossima, :o)

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Bob Dylan è membro dell’Academy of Literature and Fine Arts       clicca qui

 

 
Lunedi 18 Marzo 2013

Talkin' 9017 - Aldo Tenconi

Ciao Mr.Tambourine,
ho letto alcuni giorni fa su queste pagine che il nuovo chitarrista Robillard che si unirà alla band di Bob ha dichiarato che il tour verrà in Europa, e quindi anche in Italia, nel prossimo autunno. Non ti sembra strano? La stagione ideale per girare l’Europa e l’Italia non è l’estate? Che ne pensi?
Tanti complimenti per la gioia che ci dai con il sito!
Aldo Tenconi

Caro Aldo, concordo con te che la stagione migliore per l’Europa è senz’altro l’estate, ma gira voce (ma è solo una voce, quindi prendila con le pinze) che il management di Dylan stia trattando con i promoter giapponesi un ritorno in Giappone ai vari Zepp Osaka, Zepp Tokio e così via. Naturalmente se queste voci si rivelassero vere ci sarebbe da attendersi l’estensione del tour ai paesi di quelle zone per completare il tour estivo. Altre voci su date italiane per il momento non ci sono. Stiamo ad aspettare, prima o poi qualcosa ci arriverà all’orecchio........

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Dylan primo rocker nella American Academy of Arts and Letters     clicca qui

 

 
Sabato 16 Marzo 2013

Bob Dylan entra nell'Academy of Arts and Letters                            clicca qui

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Da Pete Seeger a Bob Dylan, viaggio nel folk americano                  clicca qui

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Va tutto bene mamma. Sanguino soltanto - di Paolo Vites                 clicca qui

 

 
Venerdi 15 Marzo 2013

Talkin' 9016 - Adriano Ercolani

Carissimo Mr.Tambourine,
per farmi perdonare l'imperdonabile ritardo (sono stato sviato da tanti progetti e volevo dedicarmici con la dovuta attenzione) ti invio la recensione di "Tempest" impreziosita da una bellissima illustrazione (e una profonda considerazione) di Bob fatta dal mio fraterno amico Lorenzo Ceccotti, che considero oggettivamente uno dei più talentuosi disegnatori italiani viventi.
La recensione come vedrai parte dal disco per allargarsi, come inevitabile, a una riflessione su tutto l'ultimo Dylan, e sull'aspetto mistico e sapienziale del Nostro.
http://contezarganenko.blogspot.it/2013/03/tempest-la-quiete-del-saggio-dopo-la.html
Spero che l'attesa non sia stata vana!
Un abbraccio, a presto, Adriano

Caro Adriano, come sempre le tue analisi sono molto profonde, frutto di una ricerca mentale non facile, paragoni a volte semplici ed a volte complicati come le allegorie nella Divina Commedia. La tua recensione di "Tempest" è una delle più belle che io abbia letto, permettimi di farti tantissimi complimenti per la "qualità". C'è questa tua frase che mi ha particolarmente spinto a meditare: "Forse il "Never Ending Tour" è un disperato divertissement, per sfuggire alla tortura del pensiero, per cercare d'afferrare il presente nell'attimo svanente di una variazione continua, lottando corpo a corpo ogni sera col demone gemello della propria leggenda". Il NET è davvero l'armageddon di Bob Dylan, una vera lotta per la sopravvivenza fra due anime completamente diverse, l'uomo e la sua leggenda. Solo che nessuno dei due cederà mai il passo all'altro, così il Tour si perpetuerà senza fine finchè uno dei due riuscirà a stare in piedi sul palco. Poi, un giorno futuro, tutto si fermerà improvvisamente, l'uomo e la sua leggenda verranno presi in consegna dalla "Storia" che comincerà un'altra meravigliosa neverendingstory che continuerà a perpetuarsi nel tempo. Alla prossima, Mr.Tambourine, :o)

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Talkin' 9015 - notdarkyet

Ciao Mr. Tambourine!
Ti segnalo, se già non l'hai vista, questa notizia che riguarda il nostro comune amico Bob:

http://www.tg1.rai.it/dl/tg1/2010/articoli/ContentItem-c2708eb5-f8f5-49f1-b092-e52a44493af1.html

Come sempre, grazie per il tuo impegno nel tener vive le pagine di Maggie's Farm.
Un caro saluto, Giorgio

Caro Giorgio ti ringrazio anche se la tua segnalazione mi è arrivata in ritardo, quando avevo già postato proprio questo link ieri, ma non fa niente, meglio due segnalazioni che nessuna, sei d'accordo? :o)

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Serata tributo a Bob

Il 5 Aprile 2013, al club "IL GIARDINO" di Lugagnano di Sona (VR), una serata dedicata a Bob Dylan con la tribute band

K.BUTLER AND THE JUDAS

www.ilgiardino.org - http://www.facebook.com/events/509064849123444/

in programma un set acustico e uno elettrico, come da copione.

Gli stessi K.BUTLER & THE JUDAS li troverete in concerto pure (in una performance completamente elettrica) il 27
Aprile alla SALUMERIA DEL ROCK di ARCETO (RE).

 

 
Giovedi 14 Marzo 2013

HABEMUS PAPAM

Inaspettatamente abbiamo il nuovo Papa prima di quanto ognuno di noi si fosse aspettato, bene, la fumata bianca, nel bar dove mi trovavo con alcuni amici, ha scatenato un vero putiferio di gioia nei clienti, cattolici, atei, di destra e di sinistra, tutti hanno accolto il segnale della nomina del nuovo Papa con incredibile soddisfazione. Abbiamo poi dovuto attendere un’ora per vedere il suo volto e conoscere il nome che aveva scelto. Lunga attesa premiata, il nuovo Papa è risultato gradito e simpatico a tutti, quasi casereccio, semplice ed umile come lo era stato Angelo Roncalli, forse per questa ragione è piaciuto a tutti nel barettino dove mi trovavo. Uno ha persino detto che il nuovo Papa avrebbe scelto il nome di Francesco, uno noto per essere profondamente di sinistra, più rosso di baffone dice sempre lui, ma non ha importanza, quando uno è persona per bene è cosa spontanea risultare gradito a persone di qualunque idea politica, si perchè questa sera la politica non c’entrava per niente, c’era soltanto da capire se un uomo ci era simpatico o no, così, a pelle. L’uomo è stato giudicato OK, graditissima anche la scelta di Francesco, il nome dell'umile fraticello, patrono della nostra Italia, chissà perchè fino ad oggi ignorato da tutti i Papi. Auguriamo a Francesco I un sereno e fruttifero papato, certi che non deluderà nessuno di noi.

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Mercoledi 13 Marzo 2013

Il prossimo Papa inviterà Bob Dylan a cantare?

Sta per arrivare il gran giorno, quando il mondo avrà un nuovo Papa. Chi sarà? Come sarà? Severo? Tranquillo? Congeniale? Amico dei media? Chi lo sà.
Ma andiamo, quello che i nostri lettori vogliono veramente sapere è: Saprà il nuovo Papa essere sufficientemente al passo con i tempi per invitare Bob Dylan a Roma per cantare, come Papa Wojtyla fece alla fine del 20° secolo?
Perché no? Dylan è uno dei personaggi più famosi ed ammirati in tutto il mondo. Egli saprebbe manifestare il dovuto rispetto per l'occasione. Ha già suonato per il Papa.
La più importante icona religiosa del mondo potrebbe avere un avvio più che favorevole invitando di nuovo Dylan per cantare. Sarebbe certamente un valido contributo per stimolare i giovani seguaci. E penso che una tale mossa attirerebbe anche un sacco di pubblicità al Vaticano, chiamatelo un presentimento se volete.
Se la risposta dovesse essere sì, cosa dovrebbe cantare Dylan per onorare il grande uomo?
Certamente sceglierebbe di scartare le ovvie “Forever Young" e "Knockin'on Heaven’s Door".
Forse Dylan potrebbe fare qualche pezzo da “Tempest” come un modo di mostrare rispetto e per lanciare l’allarme di questo futuro inquietante. Forse dovrebbe suonare qualcosa che contenesse un messaggio rassicurante e istruttivo per tutto il mondo. Ecco, allora, è la mia Top 10 list di canzoni che Bob Dylan potrebbe suonare per il nuovo Papa:

1) Blowin’ in the Wind
2) The Times They Are a-Changin’ (questi due pezzi di pregio non perderanno mai il loro fascino)
3) Gates of Eden
4) My Back Pages
5) I Believe in You
6) Gotta Serve Somebody
7) It’s Alright Ma
8) The Ballad of Frankie Lee and Judas Priest
9) All Along the Watchtower (acoustic!)
10) Things Have Changed

Domanda del giorno: Quale canzone ho trascurato? Quale avrei dovuto includere nella list?
Come sempre, vi invito a scrivere le vostre opinioni.

(Fonte: http://jonfriedman.net/notes/will-the-next-pope-invite-bob-dylan-to-sing/)

 

 
Martedi 12 Marzo 2013

Talkin' 9014 - Rudy Salvagnini

Ciao, Mr. Tambourine
a proposito di Renaldo & Clara, sul quale si è aperto un piccolo e interessante dibattito ultimamente su Maggie's Farm (a proposito, sempre tanti complimenti per il sito), se non sbaglio la versione ufficialmente distribuita in Italia era quella lunga di quattro ore, diversamente da quanto successo in altri paesi europei, come la Francia, in cui era stata distribuita la versione corta di meno di due ore (ricordo d'aver visto il film a Parigi in questa versione nell'agosto del 1979). Talora è successo però che taluni esercenti, probabilmente per evitare di perdere spettacoli (più il film dura e meno spettacoli giornalieri si possono fare con riflesso sui biglietti venduti), riducessero autonomamente la durata del film approfittando del fatto che, apparentemente, non c'era una vera e propria (e lineare) trama. Almeno, questo è ciò che di certo avvenne quando rividi il film in Italia nel settembre del 1979: mi aspettavo di vedere la versione lunga, vidi invece una versione corta non ufficiale, tagliata arbitrariamente e ben diversa dalla versione corta ufficiale che avevo visto a Parigi (e che, non dimentichiamolo, era stata anch'essa montata, sia pure controvoglia, da Bob Dylan). Rimasi ovviamente interdetto non riuscendo a spiegarmi la cosa, sin quando, casualmente, circa un anno dopo, chi aveva "commesso" quel montaggio mi rivelò d'averlo fatto su richiesta, appunto dell'esercente, e di aver avuto carta bianca purché riducesse la durata, così lui aveva privilegiato il mantenimento dei numeri musicali tagliando gran parte delle scene dialogate. In quel modo aveva creato un effimero tertium genus che, ricordo, non era molto piaciuto agli spettatori in sala. Del film, comunque, ho molto scritto nel mio libro sulle vicissitudini cinetelevisive del nostro Bob: resta, a mio parere, un film imprescindibile per chi si interessa a Dylan e un film degno di visione da parte di chiunque.
Saluti, Rudy Salvagnini

Ciao Rudy, credo che tutti, io ed il resto dei lettori della Fattoria, dobbiamo ringraziarti per la preziosa informazione sugli scriteriati tagli su Renaldo and Clara. Giuro che mai avrei pensarto che un gestore di sale cinematografiche disonesto, incompetente, stupido e volgare, sarebbe potuto arrivare a fare idiozie del genere....è proprio vero che non si finisce mai di imparare. Comunque lasciami dire che sono contento di poterti annoverare fra i frequentatori di MF. Non ho ancora letto il tuo libro ma mi riprometto di farlo prima possibile, anzi, chiunque altro oltre a me fosse interessato a procurarsi il libro online può cliccare qui. Leggo spesso anche il tuo Blog intitolato "Odds & Ends" (clicca qui per entrare nel blog di Rudy) perchè l'ho sempre trovato ben fatto e mai banale, quindi, sapere che anche tu frequenti e leggi Maggie's Farm mi rende particolarmente contento. Spero di leggerti ancora e contraccambio i complimenti per il tuo di sito, grazie ancora per le notizie che ci hai dato e che davvero non immaginavo, alla prossima, Mr.Tambourine.

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Talkin' 9013 - Maurizio Longo

Ciao Mr.tambourine,
segnalo a tutti gli amici della fattoria una compilation di artisti catalani uscita lo scorso anno (vedi foto)

, dove ho scoperto una bellissima versone di Hurricane cantata in catalano. La cover è eseguita da Jorcx e risale al 2004, l'artista è un chitarrista che reinterpreta principalmente Cohen e Knopfler, di lui su you tube c'e' poco, ma ha un suo sito : http://www.jorcx.net/ .In mancanza di fonti ho fatto fare un video per farvela sentire :

prima che venga rimosso, guardatelo.
Non ricordo grandi cover di questo brano, a parte quella un po' "snaturata" di Ani Di Franco, questa la trovo davvero bella.
Nello stesso CD ho poi scoperto un'esilarante Tombstone Blues trasformata in un inno indipendentista catalano, annata 1966 :



mai sentita prima...... esilarante !

Mi associo anch'io al ricordo del grande Alvin Lee, anni fa' era venuto anche dalle mie parti in Veneto, in location improponibili, pubblicizzato pochissimo con manifesti da circo, molto triste per uno della sua statura.
L'attacco di "I'm going home" a Woodstock ed il successivo quarto d'ora sono tutt'ora stratosferici !!!

Ciao a tutti, Maurizio

Caro Maurizio, grazie di averci segnalati questi due davvero simpatici video di cover dylaniane (Tombstones Blues non è per niente malvagia!). Per quanto riguarda Alvin Lee sono d'accordo con te, è stato davvero grande. Uno come lui che dopo l'uscita del film Woodstock raggiunse una popolarità stratosferica deve aver avuto un coraggio fuori dal comune per mollare il successo ed il relativo amount of money e mettersi a fare piccoli tour in cinemini da oratorio pur di non sentirsi inscatolato per tutta la vita nella figura immutabile del chitarrista di Woodstock. Chapeau ancora una volta dear Mr. Lee!!!

 

 
Lunedi 11 Marzo 2013

What is happening to Bob Links?

It seems that the Bob Links’ tour/date page is stuck in the mud from about 2 weeks. The latest updates about the tour dates listed on the Dylan's official website are not listed on the tour/date page of the Bob Links’ website. We hope that this is only a temporary impediment, because Bob Links is a site too much important for all the Bob/fans to be not updated or even worse forsaken. Don't stop Bill, your site is a light for us all, and it must remain our lighthouse!

Last update: Bob Links is now updated!

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Cosa sta accadendo a Bob Links?

Sembra che la pagina tour/dates di Bob Links sia bloccata a 2 settimane fa. Al momento gli ultimi aggiornamenti elencati dal sito ufficiale di Bob non sono ancora stati riportati sulla pagina di Bob. Ci auguriamo che questo sia solo un impedimento temporaneo, perché Bob Links è un sito troppo importante per tutti i fan di Bob per non essere aggiornato o peggio ancora abbandonato. Forza Bill, il tuo sito è una luce per tutti noi, e deve rimanere il nostro faro!

Ultim'ora: Bob  Links è ora aggiornato!

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I concerti del 27 e 28 Aprile saranno aperti dai The Wild Feathers

Mentre ieri le due date erano senza il gruppo di apertura, oggi il sito di Bob ha aggiunto che l'apertura dei due concerti sarà fatta dal gruppo citato nel titolo per poi tornare ai The Dawes per le restanti 5 date di questo primo tratto dello spring tour 2013.

Al momento il sito ufficiale dei Wild Feathers però non riporta ancora le date dei due concerti con Bob Dylan.

Il sito ufficiale dei Dawes ( http://dawestheband.com/tour/ ) specifica che il giorno 28 la band sarà co-headlining con il gruppo dei Dr. Dog al Crystal Ballroom di Portland, Oregon, ecco il  motivo per il quale i Dawes cederanno il posto ai Wild Feathers per le due date del 27 e 28 di Aprile.

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Talkin' 9012 - Marco Manici

Ciao, sono Marco,
riguardo a Renaldo and Clara confermo che il film è stato su alcuni giorni all'Arcadia a Milano nel 1978 - peccato che Michele Murino non si sia soffermato sulle scene piu belle del film (forse lo ha fatto in altre occasioni) - mi riferisco alle immagini del bordello che vanno e vengono a periodi - mai visto un esempio di suono e immagine cosi bene assemblato nel suo farsi significante - mi riferisco alla ragazza seduta che viene inquadrata di continuo con lo sguardo fisso sul nulla e sul tutto del suo flusso di pensieri - con vicino il mazzo di rose - simbolo sessuale - i colori forti e delicati - la musica con l'audio un pò sporco che stranamente aumenta la resa del tutto - la scena sembra uscire da un quadro - mi viene in mente a caso Modigliani - oppure è la la scena che diventa quadro - fra l'altro sono anche immagini abbastanza improvvisate che il regista ha scelto di assemblare dopo averne girate altre - c'è quel senso di iniziazione (forse il bordello) di qualcosa di bello e pericoloso (forse la Bellezza) - quel senso maudit e bohemien che si respira nei libri di George Bataille - non ricordo il nome del pianista che esegue il primo pezzo - mentre l'altro è sicuramente Alan Gerber - pianista canadese scoperto in un club a Toronto dalla Baez e dalla Mitchell - il pezzo è Chanson d Amour - che nella versione originale è allegro e un pò melenso -mentre qui si trasfigura e diventa piccolo capolavoro che si fonde con la ragazza seduta - peccato che il film abbia fallito le sue premesse di rifarsi al "cine-veritè" francese o a "Les Enfants du Paradise" - da dove sembra aver preso ispirazione -sono tutte mie sensazioni personali - spero che altri le abbiano sentite e godute, perchè ne vale la pena - saluti e tieni duro.

Caro Marco, ho trovato veramente interessanti le tue sensazioni/osservazioni su Renaldo and Clara, certamente hanno aggiunto qualche cosa in più, un punto di vista personale per certi particolari che prima non c'era. Ti propongo quet'altra serie di considerazioni sul film scritte anni fa da Eleonora Magpie che ritengo altrettanto interessanti, clicca qui, alla prossima, un saluto, :o)

 

 
Sabato 9 Marzo 2013

Aggiunte nuove date al tour 2013

Le seguenti date sono state aggiunte a quelle già programmate:

Apr 21, 2013 Bowling Green, OH Bowling Green State University - Stroh Center - with Dawes
Apr 23, 2013 St. Louis, MO Peabody Opera House - with Dawes
Apr 24, 2013 Springfield, MO Missouri State University - JQH Arena - with Dawes
Apr 25, 2013 Champaign, IL University of Illinois - Assembly Hall - with Dawes
Apr 27, 2013 Murray, KY Murray State University - CFSB Center 
Apr 28, 2013 Louisville, KY The Louisville Palace
Apr 30, 2013 Asheville, NC U.S. Cellular Center - with Dawes
May 01, 2013 Charlotte, NC Time Warner Cable Uptown Amphitheatre - with Dawes
May 02, 2013 Raleigh, NC Red Hat Amphitheater - with Dawes
May 04, 2013 Charleston, SC Family Circle Magazine Stadium - with Dawes
May 05, 2013 St. Augustine, FL St. Augustine Amphitheatre - with Dawes

(N.B.) Per il momento le date del 27 a Murray e quella del 28 a Louisville non prevedono la partecipazione di The Dawes

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Talkin' 9011 - Eugenio

Ciao Mr.Tambourine,
sono anch’io più o meno della tua età (o generazione) e la notizia della scomparsa di Alvin Lee ha colpito anche me in modo particolare come è avvenuto per te (mi riferisco al tuo editoriale di ieri). Alvin non è stato certo il migliore dei chitarristi di quei favolosi anni (dico favolosi perchè l’abbondanza di grandi musicisti e grandi gruppi è stata la caratteristica di quel periodo d’oro per la musica) ma senz’altro la sua esibizione al festival di Woodstock è stata di quelle che lasciano il segno. Le mie condoglianze più sincere ai familiari e anche un sentito grazie ad Alvin per le emozioni che ha saputo dare a quelli come noi.
Ho letto anche del tour europeo di Bob che secondo quanto detto dal nuovo chitarrista Robillard ( mi rifaccio sempre alle pagine di MF) si svolgerà in autunno. Hai qualche anticipazione per l’Italia?
Grazie per tutto quello che fai col sito per noi malati di dylanite!
Eugenio


Grazie Eugenio, al momento non ci sono "voci" circa la prossima visita di Dylan nel nostro paese. Forse ci vorrà ancora un pò di pazienza, ma stai certo che appena ci sarà qualcosa  sull'argomento potrai leggerlo su queste pagine, stay tuned, :o)

 

 
Venerdi 8  Marzo 2013

Talkin' 9010 - Angelo (cimar2003)

Addio Alvin Lee, eroe di Woodstock

Sì è spento il chitarrista dei Ten Years After.Se ne và uno dei chitarristi più virtuosi della storia del rock, celebre per uno strepitoso assolo sul palco di Woodstock con la sua band, i "Ten Years After". Lee è' morto a 68 anni per le complicazioni seguite a un intervento chirurgico.
Un doveroso omaggio a un grande della musica.

 

Un saluto a tutti gli amici della fattoria.
ANGELO

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Il gigante e la formica

  Un pezzo straordinario della storia del rock se n’è andato in silenzio, ormai lontano anni luce dal clamore di quel fantastico palco di Woodstock che lo fece conoscere a tutto il mondo. Artista personalissimo, chitarra suonata in modo inimitabile, amore sviscerato per il blues, carattere schivo e timido. Disse di no a quel mondo che voleva inscatolarlo dentro lo stereotipo del chitarrista più veloce della sua epoca, lasciò la band e con un gruppetto di appassionati come lui si mise a girare i teatrini di tutto il mondo suonando quello che lui amava suonare. Così lo vidi molti anni fa in un cinemino da 200 posti in un paesino vicino a Como, un teatrino da oratorio, ancora oggi mi chiedo come abbiano fatto a pagarlo. Un gigante in un posto troppo minuto per lui, eppure lui suonò felice come non mai, capelli corti, zoccoli olandesi, 335 rossa a tracolla e una grinta incredibile. Credo che di statura fosse ancora più basso di Bob Dylan, ma questo non era importante, bastò che salisse sul palco provando un paio di cosette per controllare accordatura e suono della chitarra e tutti capimmo che stavamo per assistere a qualcosa di irripetibile. Non disse una parola, suonò e cantò le sue canzoni, i suoi blues e la sua ormai leggendaria “I’m going home”, fece un inchino al pubblico che si spellava le mani e via alla pizzeria di fianco al cinemino a mangiare un boccone. Serata unica ed incredibile, vedere un eroe della tua gioventù, perchè lui fu davvero uno degli idoli della mia gioventù, vedere colui che nel film Woodstock stracciò tutti con la sua esibizione, vederlo lì, a pochi metri di distanza, in un localino incredibile tanto era piccolo, davanti a 200 persone invece che a 500.000, suonare quella stessa canzone fu una cosa che non fui mai capace di descrivere. Se n’è andato a causa di una banale operazione di routine, a simple twist of fate si potrebbe dire, la nera signora con la falce è venuta a portarlo via, forse era arrivato il suo momento, forse è stata una disgrazia, un incidente, un imprevisto, forse tutte queste cose insieme, ma ora lui non c’è più. Anni prima ebbi anche la fortuna di vederlo a Milano ancora con la sua band, i Ten Years After, ed anche quella volta uscii scioccato dalla sua prestazione, la stessa cosa che provai anni dopo uscendo da quel cinemino. La cosa che consola è che lui non si lasciò mai condizionare da niente e da nessuno, continuando a suonare quello che voleva lui e non quello che gli altri volevano da lui. Forse rinunciò ad una fortuna per questa scelta, ma lui scelse quella strada ed era felice per questo. Ciao Amico, ti dissi “bravo” mentre ti tendevo la mano nel minuscolo atrio del cinemino ed inaspettatamente tu stringersti la mia dicendo qualcosa che non capii per ringraziarmi. Che cosa strana, il gigante e la formica, incredibile, e chi ha vissuto da giovane quegli anni può capire cosa intendo dire. Se vi fa piacere sapere qualcosa di più su di lui cliccate qui.

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Alvin Lee che ispirò i chitarristi d'oggi                                              clicca qui

 

 
Giovedi 7 Marzo 2013

Talkin' 9009 - Maria Rosa Ventura

Ciao Mr. Tamburine,
mi accodo ai commenti sul ciclo dedicato a Dylan al cinema Oberdan. Venerdì ho rivisto, dopo molti anni, "Renaldo e Clara". La copia proiettata era rovinata al punto da essere, in certi momenti, quasi inguardabile e inascoltabile, un vero peccato, spero che esistano copie in condizioni migliori, magari in una soffitta dell'autore! Credo valga la pena di considerarlo un documento importante non solo per la parte musicale ma anche per la storia (o "non storia") per quanto talvolta spiazzante e lenta in modo quasi esasperante. In fondo anche i sogni sono così, sembrano durare ore e pochi minuti nello stesso tempo e molte volte ce li dimentichiamo al volo per non doverci confrontare con quello che ci raccontano (basteranno lo zio Freud o lo zio Jung a darci qualche risposta?).
Il giorno dopo ho portato qualche amico a vedere "Masked and Anonymous". Io l'avevo già visto in dvd ma sono d'accordo con chi ti ha scritto in precedenza: per quanto sia piacevole godersi in pace un film sul divano di casa, i film si "vedono" al cinema. Ho comunque avvisato gli amici, tra i quali semplici "simpatizzanti"(!) di Dylan che di quest'opera non sapevano nulla, che il film era stato massacrato dalla critica e giudicato quantomeno bizzarro. Quindi ognuno se lo vedeva a suo rischio e pericolo... Curiosamente è piaciuto a tutti. D'altronde siamo felicemente sopravvissuti a serate in compagnia del primo Wenders, di Bergman, di Greenaway e quindi non ci spaventiamo tanto facilmente! Certo nessuno ha pensato di inserirlo tra i primi 10 film della storia del cinema o di consegnare a Dylan l'Oscar come miglior attore! (Lui stesso, con la consueta ironia, ha detto che se al suo posto ci fosse stata Cate Blanchett il film sarebbe stato un successo...). Aldilà del documento musicale contenuto nel film e della bravura di vari attori che amo, mi fa piacere seguire il filo dei pensieri dell'autore dalla sua voce, anche quando suonano un po' retorici o sembrano il disegno di un mazzo di carte lanciate alla rinfusa per terra...

Per chiudere, vedo con piacere che il Net non è ancora ripreso, il bardo non ha ancora aperto bocca, e già cominciano le polemiche... :-)
Tutto sommato i Dawes mi piacciono, anche se ho il sospetto che non rivoluzioneranno la musica contemporanea... Spero di venire perdonata per il mio buonismo, sopratutto da quelli che farebbero carte false per essere al loro posto! :O
In attesa di sapere se Dylan ha approfittato del periodo di pausa per farsi qualche gargarismo o trascorrere una settimana alle terme, spero che a nessuno venga in mente di consigliare al vecchio leone di andare a farsi un giro a Oz per farsi regalare un po' di coraggio, di quello ne ha da vendere!
Un abbraccio, Maria Rosa

Cara Maria Rosa, grazie per le tue parole, purtroppo non ho potuto essere a Milano per rivedere almeno "Renaldo and Clara", e mi dispiace sentir dire che la copia proiettata era una porcheria sia a livello di video che audio. Certo Renaldo è un boccone duro da mandare giù, e se poi la visione è disastrata e l'audio è precario, diventa quasi impossibile da deglutire. Non è la questione della storia o della non storia, del fatto bene o fatto male, che dice tutto o non dice niente, in fondo è un documentario abbastanza reale di una situazione che alla luce di quanto avvenne dopo rifletteva in modo abbastanza reale una realtà di vita alquanto disastrata sia per Dylan, le sue amanti, sua moglie, i suoi amici musicisti che compaiono per la maggior parte delle volte improvvisando le battute ed i dialoghi in quell'interminabile e poco comprensibile documentario che, scusa se mi ripeto, aldilà di ogni commento, giudizio od opinione, può piacere o no, ma indubbiamente è una realtà, potremmo dire anche storica, di una certa America e del movimenti artistico di quel periodo. Dylan è irraggiungibile quando compone canzoni, ma quando esce dal suo seminato riesce a fare anche lui brutte figure. Il cinema non è mai stato il suo campo e mai lo sarà, su di lui potrebbe girare 1000 documentari e alla fine sarebbero quasi tutti ugluali. Il NET riprenderà il 5 di Aprile, e la novità sarà il chitarrista Duke Robillard che entrerà a far parte della backing band ( non si sà ancora se sostituirà Charlie o Stu, più probabile lo scostante Charlie però), ma credo che anche per quest'anno le cose non cambieranno più di tanto, Bob si divertirà ancora col grand piano che non sa suonare, Robillard porterà un pò del suo tocco blues in una band che ormai è diventata per forza di cose monosuono (Elio direbbe mononota..), gli arrangiamenti saranno sempre quelli, ci saranno quelli che si lamenteranno della voce, quelli che non capiranno le parole, quelli che non ameranno il suono attuale, quelli che questo e quelli che quell'altro, con Dylan è sempre così, niente di nuovo sotto il sole, almeno si impegna come una bestia per continuare a salire sui palchi di tutto il mondo, cosa per niente facile o leggera per un uomo della sua età, anzi, direi che è una cosa straordinaria. Viva Dylan dunque, nunc et semper....!!! Alla prossima, :o)

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VIDEO OF THE DAY......

Donnie Herron

 

 

 
Mercoledi 6 Marzo 2013

Duke Robillard conferma le voci, ed il tour verrà in Europa in autunno

  Sembra che le voci siano vere. Come riportato su queste pagine alla fine dell'anno scorso, Duke Robillard si unirà alla band di Bob Dylan il mese prossimo.
Robillard è attualmente in tour in Europa, e ha suonato un concerto a Landshut, in Germania, la notte scorsa. In seguito, ha parlato ai fans. Questo è il rapporto esclusivo, grazie a Dorothee Kern:

"La scorsa notte, la Band di Duke Robillard ha suonato al Jimmy's Cafe, ed è stato fantastico! Dopo lo spettacolo, ho incontrato lui e tutta la sua band e mi hanno firmato il loro nuovo CD, “Independently Blue”, che uscirà il prossimo aprile.
"Ho avuto la possibilità di chiedergli del suo tour con Bob Dylan nel mese di aprile e, grande novità, almeno per me ... Ha confermato le voci! Gli ho anche chiesto se Bob arriverà in Europa e mi ha risposto: '"Sì, in autunno".
"Era impegnato mentre firmava il CD, quindi non ho osato mettere in discussione le sue affermazioni. “Bene, allora ci vediamo!” ha aggiunto. Non so quando e dove sarà in tour con Bob, ma questa era una notizia comunque eccitante! "

Secondo il suo sito ufficiale, Robillard è attualmente in tour con la sua band fino alla fine del mese, e di nuovo nel mese di maggio. Nulla è programma per aprile, quando Dylan sarà on the road. Attualmente ci sono 12 concerti elencati sul sito ufficiale di Dylan.
Robillard, co-fondatore di Roomful Of Blues, fu originariamente invitato da Dylan a suonare nell’album del 1997, "Time Out Of Mind". Secondo Bjorner, Robillard ha suonato nelle sessioni per le seguenti canzoni: "Million Miles," "Tryin' To Get To Heaven," "Can't Wait," "Mississippi," "Red River Shore," and "Marchin’ To The City."
Oltre a suonare su "Time Out Of Mind", Robillard ha fatto le covers delle canzoni di Dylan "Love Sick", "Pledging My Time", "Down Along The Cove" and "Everything is Broken," secondo quanto afferma il sito web DylanCover

Harold Lepidus, "Bob Dylan Examiner"
http://www.examiner.com/article/report-duke-robillard-confirms-rumors-and-bob-dylan-to-tour-europe-the-fall

 

 
Martedi 5 Marzo 2013

Talkin' 9008 - Alexan Wolf

ciao Mr. Tambourine,
giusto per la cronaca: potrei sbagliarmi, ma il cinema di Milano dove vidi Renaldo & Clara quando uscì era l'Arcadia. Dal 1980 circa il cinema riprese l'antico nome di Teatro Carcano.
Sabato 2 sono andato a vedere alla Cineteca Oberdan Masked & Anonymous - prima assoluta al cinema in Italia - perché, nonostante tutto (megaschermi televisivi, streaming al computer, VHS e supporti successivi, etc.), credo ancora che si possa dire di cominciare a vedere un film solo nel momento in cui si dice "esco": si va a partecipare ad un'esperienza comunitaria in una sala buia, senza schermi riflettenti e senza interruzioni. Chiaramente il fatto di averlo già visto in dvd mi ha aiutato a capire meglio la trama (trama?). Che dire. La tenuta drammaturgica rimane abbastanza inconsistente (come accadeva anche per Renaldo & Clara), ma si tratta di una visione consigliabile per molti altri motivi. Intanto il film è in lingua originale e, per quanto Jack Fate parli poco - ma ci sono molte parti nei quali il personaggio "pensa ad alta voce" - è sempre un piacere sentire la sua voce che scandisce le frasi, le parole, e persino le sillabe esattamente come nelle sue canzoni. Gli attori - pur serviti da una sceneggiatura "a strappi" - si vede che ci mettono tutti il massimo impegno. L'inizio con la My Back Pages dei Mogokoro Brothers fa proprio l'effetto di una porta spalancata con un calcio, come diceva Bruce a proposito di Lars. Sulla soundtrack non mi dilungo, ho particolarmente apprezzato una struggente I'll remember you che nel CD non c'è. Ma, soprattutto, abbiamo alcune performance del gruppo con Larry Campbell e Charlie Sexton (duo chitarristico al quale sono molto affezionato) e la sezione ritmica attuale (Tony Garnier, e George Receli che aveva da poco rimpiazzato David Kemper). A tutt'oggi si tratta dell'unica documentazione ufficiale dal vivo di questo ensemble - a parte la sola Lonesome Day Blues dal vivo, sempre nel 2002, su Tell Tale Signs. Di più: non sono un collezionista di Bob per quanto riguarda i dvd, ma - fammi sapere se mi sbaglio - si tratta dell'unica documentazione video ufficiale con un ensemble che abbia suonato dal vivo nell'intero Never Ending Tour: abbiamo tutto su YouTube, ma nulla di ufficiale. Poi ci sono nel film molti segni sparsi della sua storia (oggetti / ambienti / personaggi / trama); ricordo solo la carcassa del suppostone "Volkswagen" che campeggia sulla copertina di Frewheelin'. Nelle scene finali del film, in sottofondo ad uno statement (una sorta di summa del pensiero di Bob) "pensato" da Jack Fate, si sente una versione di Blowin' in the wind, registrata dal vivo nel 2000 con ancora David Kemper alla batteria: è molto bella, ufficialmente era stata pubblicata all'interno di un cd bonus su una limited edition (da http://www.searchingforagem.com/2000s/2000.htm: live, from Santa Cruz Civic Auditorium, Santa Cruz, CA, 16 Mar 2000, from the bonus CD with the European Best Of Bob Dylan Vol. 2 limited edition) se qualcuno sa da dove scaricarla dalla rete :-).
Domenica 3 ho visto su grande schermo, sempre alla Cineteca Oberdan, un giovane e arrogante Dylan in Don't Look Back / ancora una ri-visione rivelatrice, ma questa è un'altra storia ...
Ancora grazie per tenere in vita il sito / su facebook ci sono miniere da scavare, ma per un po' di approfondimento e discussione secondo me il sito è indispensabile.
Alexan wolf

Grazie ad Alexan per la sua cronaca, speriamo che altri seguano il suo esempio perchè il materiale da commentare è sempre abbondante quando si parla di Bob, ciao e alla prossima, :o)

 

 
Lunedi 4 Marzo 2013

Tours Dates 2013, perchè il sito di Bob elenca 12 date e non 13?

Non so se qualcuno ci ha fatto caso, ma il sito ufficiale di Bob Dylan elenca al momento solamente 12 date invece delle 13 come riportato sui siti dei Dawes e su Bob Links.
Il sito di Bob elenca le seguenti date:

Apr 05, 2013 Buffalo, NY SUNY Buffalo - Alumni Arena - with Dawes
Apr 06, 2013 Amherst, MA University of Massachusetts - Mullins Center - with Dawes
Apr 08, 2013 Kingston, RI University of Rhode Island - Ryan Center - with Dawes
Apr 09, 2013 Lowell, MA University of Massachusetts - Tsongas Center - with Dawes
Apr 10, 2013 Lewiston, ME Androscoggin Bank Colisée - with Dawes
Apr 12, 2013 Newark, DE University of Delaware - Bob Carpenter Center - with Dawes
Apr 13, 2013 California, PA Convocation Center - with Dawes
Apr 14, 2013 Ithaca, NY Cornell University - Barton Hall - with Dawes
Apr 16, 2013 Richmond, VA Landmark Theater - with Dawes
Apr 18, 2013 Bethlehem, PA Lehigh University - Stabler Arena - with Dawes
Apr 19, 2013 Akron, OH The University of Akron - EJ Thomas Hall - with Dawes
Apr 20, 2013 Kalamazoo, MI Wings Stadium - with Dawes
Not listening this date: 04 – 21 – Bowling Green, OH – Bowling Green State University – Stroh Center

Il sito ufficiale dei Dawes ( http://dawestheband.com/home/ ), che apriranno gli show di Bob, riporta invece una data in più, cioè anche quella del 21 Aprile:

This April Dawes will go on tour with Bob Dylan. Beginning immediately after the band’s recently announced two-week tour of independent record stores across the U.S., the Bob Dylan support tour will begin on Friday, April 5 in Buffalo, NY. Stay tuned for ticket on-sale information.

04 – 05 – Buffalo, NY – SUNY Buffalo – Alumni Arena *
04 – 06 – Amherst, MA – University of Massachusetts - Mullins Center *
04 – 08 – Kingston, RI – University of Rhode Island – Ryan Center *
04 – 09 – Lowell, MA – University of Massachusetts – Tsongas Center *
04 – 10 – Lewiston, ME – Androscoggin Bank Colisée*
04 – 12 – Newark, DE – University of Delaware – Bob Carpenter Center *
04 – 13 – California, PA – California University – Convocation Center *
04 – 14 – Ithaca, NY – Cornell University – Barton Hall *
04 – 16 – Richmond, VA – Landmark Theatre *
04 – 18 – Bethlehem, PA – Lehigh University – Stabler Arena *
04 – 19 – Akron, OH – The University of Akron – EJ Thomas Hall *
04 – 20 – Kalamazoo, MI – Wings Stadium *
04 – 21 – Bowling Green, OH – Bowling Green State University – Stroh Center *

* = supporting Bob Dylan

Anche Bob Links ( http://www.boblinks.com/ ) elenca le stesse 13 date:

4/5/13 Buffalo, New York - SUNY Buffalo
4/6/13 Amherst, Massachusetts - University of Massachusetts Amherst
4/8/13 Kingston, Rhode Island - University of Rhode Island
4/9/13 Lowell, Massachusetts - Uiniversity of Massachusetts Lowell
4/10/13 Lewiston, Maine - Adroscoggin Bank Colisée
4/12/13 Newark, Delaware - University Of Delaware
4/13/13 California, Pennsylvania - California Univ. of Pennsylvania
4/14/13 Ithaca, New York - Cornell University
4/16/13 Richmond, Virginia - Landmark Theater
4/18/13 Bethlehem, Pennsylvania - Lehigh University
4/19/13 Akron, Ohio - University of Akron
4/20/13 Kalamazoo, Michigan - Wings Stadium
4/21/13 Bowling Green, Ohio - Bowling Green State University

Siccome è chiaro che l'unico che fa fede è il sito ufficiale di Bob, mi chiedo perchè gli altri due siti non si adeguino.

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Talkin' 9007 - Alessandro Tamassia

Gentile redazione di Maggie’s Farm,
In relazione alle note sul film Renaldo and Clara, desidero segnalare che in Italia il lancio partì non proprio in sordina, io stesso assistetti alla proiezione al Teatro Sistina di Roma, che, come ben noto, è uno dei tempi dello spettacolo in Italia e, che io sappia, da sempre rarissimamente adibito a cinema.
Vero che non ebbe un grande successo e probabilmente per questo fu dirottato nei circuiti d’essai.
Allora avevo quattordici anni, ma se ricordo bene la pellicola era proprio quella di circa 4 ore e con sottotitoli in italiano.
Per me era veramente difficile comprenderne la trama, mi accorsi che anche gli altri spettatori erano perplessi, comunque tutti rimasero affascinati dalla musica che tenne tutti inchiodati alla poltrona fino alla fine.
Un saluto da Roma,
Alessandro Tamassia

Grazie per la preziosissima testimonianza che non conoscevo caro Alessandro, infatto io ricordo di averlo visto in un cinema d'essai a Milano ma non ricordo più il nome del locale, e nemmeno se era la versione lunga o quella corta, son passati così tanti anni! La trama del film era veramente un guazzabuglio incompremsibile, ma la musica era mondiale, purtroppo non fu sufficente a sostenere il film dal naufragio. Le parti del film originale che sono state invece distribuite ufficialmente si riferiscono ad estratti bonus per il DVD che accompagnava la distribuzione iniziale dell'album discografico "The Bootleg Series Vol. 5: Bob Dylan Live 1975, The Rolling Thunder Revue", mentre ulteriori estratti del film compaiono nel video musicale di Dylan del 1991 della canzone "Series of Dreams". Quello sotto dovrebbe essere il manifesto ufficiale del film nella versione italiana. Qualche video si può vedere ancora su Youtube. Alla prossima, :o)

 

 
Sabato 2 Marzo 2013

Talkin' 9006 - Marco L

Due cose:
1 vedo che all'Oberdan trasmetteranno, tra gli altri, Renaldo and Clara: sul serio?! lo cerco da una vita, e nei negozi mi hanno detto essere mai stato prodotto, neanche in formato VHS, su internet a parte qualche spezzone niente. Ma esiste poi un doppiaggio italiano, o molto meglio dei sottotitoli?
2 Sto ascoltando questi Dawes. Sinceramente mi piacciono, anche se spesso tutto ciò che concerne Bob mi piace. Seppur la loro voce sia pulita, penso che possano creare un'atmosfera calda, quasi rilassante, prima che Bob arrivi e ringhi e urli. E poi Bob si è sempre circondato di voci pulite. esaltano il suo esser rude. La Baez, Mark Knopfler, recentemente Norah Jones, e poi George Harrison, Johnny Cash.... non a caso non è mai arrivata la collaborazione con Tom Waits, anche se penso che tutti noi la aspettiamo.
Marco

Il film originale della durata di oltre 4 ore fu distribuito nel gennaio del 1978 in poche città americane, New York, Los Angeles, Kansas City, Pittsfield nel Mainee e Vancouver in Canada e fu un flop spaventoso. Dylan lo ritirò e fece un nuovo montaggio del film che durava 2 ore incentrato molto di più sui numeri cantati che sugli interminabili (e spesso incomprensibili) dialoghi originali. Questa versione fu distribuita in alcuni paesi europei come Francia e  Finlandia. In Italia venne inserito nel circuito dei cinema d'essai ma anche questa versione accorciata fu un fiasco. Dylan ritirò definitivamente il film e non lo ripresentò mai più. Esistono alcune copie bootleg del film (trasmesso dal canale televisivo britannico Channel 4 ma sono dai veri cult-movie praticamente introvabili. Allo Spazio Oberdan proietteranno (molto probabilmente una copia in DVD tratta dall'originale con sottotitoli in italiano che fu usata per i cinema d'essai). Ti consiglio di informarti presso i responsabili dello Spazio Oberdan per sapere se c'è la possibilità di reperire una copia del film. Michele Murino fece una recensione assai completa del film su Maggie's Farm che puoi leggere cliccando qui.

 

 
Venerdi 1 Marzo 2013

Talkin' 9005 - gypsy flag

Cosa ne pensate di questi Dawes? Visto il video rimango piuttosto perplesso...ciao a tutti, gypsy flag

Non saprei che dirti, non mi entusiasmano, bravini, puliti, ma di poco peso, aspettiamo il giudizio di altri amici, ciao, :o)

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Retrospettiva su Bob Dylan allo Spazio Oberdan                             clicca qui

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VIDEO OF THE DAY......

David Bowie - Space Oddity

 

 

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