Carissimo Mr. Tambourine,
il pranzo sotto l'egida del Barbaresco spero diventi una tradizione,
intanto anche quest'anno ha dato buona prova di sé.
Anche il Brunello ha fatto la sua parte. Per cui ti mando le cose da
tanto spirito ispirate.
Ti faccio i migliori auguri di Buona Pasqua e con me la Electric Folk
Band.
Ciao Biagio, sono felice
per te e la tua Electric Folk Band che anche quest'anno il pranzo
innaffiato dal buon Barbaresco abbia dato ottimi frutti a quanto sembra
ascoltando gli mp3 che mi hai mandato. Ti auguro ottime cose anche per
il futuro, un abbraccio, Mr.Tambourine
"Like a Bob Dylan" torna a Roma con
Cinzia Tedesco
clicca qui
Venerdi 29
Marzo 2013
Talkin'
9021 - Alessandro Galimberti
Gentile Mr. Tambourine man,
Innanzitutto grazie per l'aggionamento quotidiano che fai al sito,
riporta molte notizie interessanti, e soprattutto per chi come
me è di indicibile pigrizia, ci traduce articoli e recensioni in inglese
che parlano del "nostro" cantante preferito. Detto ciò vorrei fare una
precisazione relativa al pezzo odds and end, sul concerto tenuto da the
band nel 1972: esiste una ristampa su cd del doppio dal vivo (di
allora),
rock of ages riedita nel 2001 dalla capitol records in edizione
rimasterizzata, a cui sono state aggiunte delle bonus tracks con anche
la performance di Dylan, performance tra l'altro non imperdibile(in like
a rolling stone, bob si dimentica completamente il testo!!); se non
ricordo male, ho letto da qualche parte che dopo quest'esibizione Dylan
rimandò un tour che aveva in cantiere e che fece come tutti sappiamo due
anni dopo.
E' una sciocchezza di poco conto, ma se qualcuno non riesce a farne a
meno, da qualche parte esiste quest'esibizione(io ne ho una copia)
ciao, Alessandro
gennaio - Dylan appare come guest star a sorpresa allo show New Year's
Eve della Band alla New York Academy of Music. Esegue "Down in the
flood", "When I paint my masterpiece", "Like a rolling stone" e "Don't
ya tell Henry", nessuna delle quali versioni è stata inclusa in alcun
disco ufficiale. Nè esistono nastri in circolazione. Un peccato.
Grazie Alessandro per
aver aggiunto qualcosa in più, come avrai notato gli scritti della serie
Odds and Ends che sto pubblicando in questi giorni sono stati scritti
molti anni fa da Michele "Napoleon in rags" Murino quando ancora
spendeva la sua vita per Dylan, quindi è possibile che ci siano alcune
lacune perchè nessuno, nemmeno il grande Michele, può sapere tutto di
tutto su Bob! Comunque, anche se si tratta di cose scritte anni fa, sono
sempre interessanti da rileggere e capita sempre che qualcuno, come nel
tuo caso, sia in grado di aggiungere qualcosa, cosa che ritengo molto
positiva. Lascia che ti ringrazi ancora per esserti scrollato di dosso
la tua indicibile pigrizia, alla prossima, :o)
Carissimi della fattoria , oggi ho
guardato su you tube il concerto di De Gregori all'Alcatraz di Milano
nella set list oltre a canzoni del suo album , ha suonato due canzoni
che mi hanno favorevolmente sorpreso ,
Sentitelo e scoprirete come me favorevolmente , due pezzi di Bob molto
belle e ben mixate.
I Grandi si distinguono anche da queste piccole chicche.
Saluti da Marcello, a presto
Grazie Marcello, per gli
amici della Fattoria ecco il video del concerto, :o)
Sabato 23
Marzo 2013
"Bob Dylan"
il primo ascolto
di Meghann Wilhoite
In qualche modo, ho lasciato passare 30 anni senza aver mai più
riascoltato il primo album di Bob Dylan. Cioè, non mi ricordo, ma mia
madre mi ha detto che l’ho davvero sentito molte volte da giovane, ma a
dire la verità non mi ricordo molto.
In onore della pubblicazione nel marzo 1962 dell’ omonimo album di
Dylan, “Bob Dylan”, mi piacerebbe condividere la mia prima esperienza di
ascolto con voi.
"You’re No Good" di Jesse Fuller: Whoa. Che cosa sta succedendo con
quella armonica? Sono abbastanza sicura che siamo appena entrati per un
attimo nel regno della politonalità. Non necessariamente lamentevole.
"Talkin' New York" di Bob Dylan: Questo brano riassume più o meno il suo
mio primo anno a New York (brrr, era un inverno veramente freddo)
“In My Time of Dyin’” arr. Dylan: Questo è il brano che era più di mio
gradimento, una lamentosa melodia blues. Dylan può davvero cantare!
Questo deve essere il brano dal quale i “White Stripes” hanno preso
ispirazione per il loro suono.
"Man of Constant Sorrow" arr. Dylan: Si passa a una tonalità maggiore,
ma la voce tirata di Dylan rende il suono, beh, doloroso. Ooo, e mi
piace quella nota lunghissima di armonica che sembra imitare la sua
voce.
"Fixin' to Die" di Bukka White: voce più grintosa, Dylan sembra che stia
cercando di fondere il testo cupo con le sue corde vocali.
"Pretty Peggy-O" arr. Dylan: il vostro brano standard su di una ragazza
con i capelli biondi che fugge.
"Highway 51": Mi piace il ripetuto e sincopato accordo di base, ho
sentito in questa canzone il prototipo delle grida future dell’heavy
metal.
"Gospel Plow" arr. Dylan: suonare l'armonica potrebbe provocare un
arresto cardiaco! Mi sono sempre chiesta come un suonatore di armonica
fosse in grado di riprodurre i ritmi super veloci senza schiattare nel
bel mezzo della canzone.
"Baby, Let Me Follow You Down" arr. Eric Von Schmidt: storia carina
degli inizi dove sembra di incontrare Schmidt nei verdi pascoli della
Harvard University. Questa è la canzone più pop-rock che dell'album.
“House of the Risin’ Sun” arr. Dave Van Ronk: L'unica canzone dell'album
che riconosco (ma come registrata dagli “Animals”). Amo questa canzone,
e Dylan tira fuori la linea lamentosa dei bassi sapientemente.
"Freight Train Blues" arr. Roy Acuff: pazzesco cambio si marcia su come
portare al parossimo di nuovo l’armonica. Oh, sta imitando fischio di un
treno quando canta "bluuuues". Ow, ok!
"Song to Woody" di Bob Dylan: E' incredibile come Bob canti in modo
diverso quando canta le sue canzoni. Un tono molto più intimo, davvero
toccante, canzone confessionale.
“See That My Grave Is Kept Clean" di Blind Lemon Jefferson: Torna la
voce burbera, lui in realtà sembra un vecchio che sta cantando questa
canzone.
Che cosa facevo io alla tenera età di 20 anni? Certamente nulla che
alcuni blogger da poco vorrebbero oggi scrivere circa 51 anni più tardi.
Saluti, Mr. Dylan.
50 anni fa, il pugile Davey Moore
moriva sul ring del Dodger Stadium
Davey Moore contro "Sugar Ramos il 21 Marzo 1963, Moore
entrò in coma quella notte stessa.
Davey Moore, nato come David S. Moore,
(Lexington, 1 novembre 1933 – Los Angeles, 25 marzo 1963), è stato un
pugile statunitense, attivo fra il 1953 ed 1963, divenuto campione del
mondo dei pesi piuma. Egli fu uno dei due pugili professionisti a
portare il nome di Davey Moore. L'altro combatté negli anni 1980.
Moore debuttò al professionismo l'11 maggio 1953, all'età di diciannove
anni, battendo Willie Reece ai punti in sei riprese. Combatté otto volte
in quell'anno ottenendo sei vittorie, una sconfitta ed un pareggio.
Dall'inizio della carriera al 1956 Moore combatté ventinove volte,
vincendo 22 incontri, perdendone cinque, pareggiandone uno, oltre ad un
no contest. Dal suo incontro del 10 aprile 1957 contro Gil Cadilli,
Moore vinse diciotto combattimenti di fila, perdendo al diciannovesimo
contro Carlos Morocho Hernández, il 17 marzo 1960, per KOT. Il 14 marzo
1960, vinse un match contro Bob Gassey alla prima ripresa, a seguito di
un KO che costò a Gassey la perdita di tutti denti meno due. Fu durante
questo periodo, il 18 marzo 1959, che Moore vinse il titolo mondiale dei
pesi piuma contro Hogan "Kid" Bassey. Moore mantenne il titolo per il
resto della sua carriera, difendendolo con successo cinque volte, e
perdendolo poi contro Sugar Ramos il 21 marzo 1963.
Moore, nel corso della sua carriera, vinse 59 incontri, ne perse 7, ne
pareggiò 1 ed ottenne un no contest. Degli incontri vinti, 30 vittorie
le ottenne per knockout.
Moore avrebbe dovuto incontrare il messicano Sugar Ramos a luglio del
1962 al Dodger Stadium ma a causa di una pioggia torrenziale che investì
Los Angeles la sera dell'incontro, il combattimento venne spostato al 21
marzo 1963. L'incontro venne trasmesso dalla televisione nazionale.
L'atmosfera nello stadio era elettrica per l'attesa, il suono dei
tamburi conga riempiva l'aria e gran parte della folla tifava pro Ramos,
messicani venuti ad incoraggiare il loro connazionale. Entrambi i
combattenti furono devastanti e scossero il loro avversario di
frequente. Nel decimo round Ramos scagliò un potente gancio destro alla
testa di Moore mandandolo a cadere all'indietro sulla corda inferiore
del ring che colpì con la nuca procurandosi danni irreparabili al tronco
encefalico. Perse l'incontro per KO, ma fu in grado di dare una lucida
intervista prima di lasciare il ring. Nello spogliatoio cadde in un coma
da cui non si sarebbe mai ripreso, morendo alcuni giorni dopo. In
quell'epoca vi erano già delle discussioni in corso sulla liceità del
pugilato a causa della morte di Benny "Kid" Paret avvenuta un anno
prima, e la morte di Moore vide emergere un dibattito sui pericoli della
boxe e la possibilità di vietare questo sport negli Stati Uniti. Moore
morì il 25 marzo 1963.
Bob Dylan scrisse una canzone sull'evento ponendo l'accento sulla
responsabiltà pubblica. Era intitolata "Who Killed Davey Moore?",
canzone che venne cantata anche da Pete Seeger. Phil Ochs scrisse una
canzone dal titolo "Davey Moore" che narrava la storia della morte di
Davey Moore e dava la colpa ai manager del pugile, agli organizzatori ed
al pubblico.
Una cover della canzone di Dylan in francese venne realizzata da Graeme
Allwright con la canzone Qui a tué Davy Moore?.
Il gruppo musicale BoomBox inserì "Who Killed Davey Moore" nel suo album
del 2005, "Visions of Backbeat." Questa versione è molto differente
rispetto all'originale di Dylan, avendo integrato ritmi ed elementi
musicali di funk e hip-hop.
(Fonte Wikipedia)
WHO KILLED DAVEY MOORE?
words and music Bob Dylan
Who killed Davey Moore,
Why an' what's the reason for?
"Not I," says the referee,
"Don't point your finger at me.
I could've stopped it in the eighth
An' maybe kept him from his fate,
But the crowd would've booed, I'm sure,
At not gettin' their money's worth.
It's too bad he had to go,
But there was a pressure on me too, you know.
It wasn't me that made him fall.
No, you can't blame me at all."
Who killed Davey Moore,
Why an' what's the reason for?
"Not us," says the angry crowd,
Whose screams filled the arena loud.
"It's too bad he died that night
But we just like to see a fight.
We didn't mean for him t' meet his death,
We just meant to see some sweat,
There ain't nothing wrong in that.
It wasn't us that made him fall.
you can't blame us at all."
Who killed Davey Moore,
Why an' what's the reason for?
"Not me," says his manager,
Puffing on a big cigar.
"It's hard to say, it's hard to tell,
I always thought that he was well.
It's too bad for his wife an' kids he's dead,
But if he was sick, he should've said.
It wasn't me that made him fall.
you can't blame me at all."
Who killed Davey Moore,
Why an' what's the reason for?
"Not me," says the gambling man,
With his ticket stub still in his hand.
"It wasn't me that knocked him down,
My hands didn't touched him none.
I didn't commit no ugly sin,
Anyway, I put money on him to win.
It wasn't me that made him fall.
you can't blame me at all."
Who killed Davey Moore,
Why an' what's the reason for?
"Not me," says the boxing writer,
who pounds print on his old typewriter,
Sayin', "Boxing ain't to blame,
There's just as much danger in a football game."
Sayin', "Fist fighting is here to stay,
It's just the old American way.
It wasn't me that made him fall.
you can't blame me at all."
Who killed Davey Moore,
Why an' what's the reason for?
"Not me," says the man whose fists
Laid him low in a cloud of mist,
Who came here from Cuba's door
Where boxing ain't allowed no more.
"I hit him, I hit him, it's true,
But that's what I am paid to do.
Don't say 'murder,' don't say 'kill.'
It was destiny, it was God's will."
Who killed Davey Moore,
Why an' what's the reason for?
CHI HA UCCISO DAVEY MOORE?
parole e musica Bob Dylan
Chi ha ucciso Davey Moore?
Perchè, per quale motivo?
"Non io" dice l'arbitro
"Non puntate l'indice contro di me
Avrei potuto fermare l'incontro all'ottava
e forse lo avrei salvato dal suo destino
Ma la folla avrebbe protestato, ne sono sicuro,
per aver sprecato il proprio denaro.
E' un peccato che sia morto
ma c'era pressione su di me, sapete.
Non sono stato io a farlo cadere
No, non potete assolutamente incolpare me"
Chi ha ucciso Davey Moore?
Perchè, per quale motivo?
"Non noi" dice la folla arrabbiata
le cui grida hanno riempito lo stadio stracolmo.
"E' un peccato che sia morto quella notte
ma a noi piace solo vedere un incontro di pugilato
Non intendevamo certo che egli morisse
volevamo solo vedere un pò di sudore
non c'è niente di sbagliato in questo
Non siamo stati noi a farlo cadere
No, non potete assolutamente incolpare noi"
Chi ha ucciso Davey Moore?
Perchè, per quale motivo?
"Non io" dice il suo manager
sbuffando col suo grosso sigaro
"E' dura da dire, è difficile da raccontare,
ma ho sempre creduto che stesse bene
E' un peccato per sua moglie e per i suoi figli che egli sia morto
ma se stava male avrebbe dovuto dirlo lui
Non sono stato io a farlo cadere
No, non potete assolutamente incolpare me"
Chi ha ucciso Davey Moore?
Perchè, per quale motivo?
"Non io" dice lo scommettitore
con il suo biglietto ancora in mano
"Non sono stato io quello che lo ha mandato a tappeto
Le mie mani non lo hanno nemmeno sfiorato
Non ho commesso nessun peccato
e ad ogni modo avevo pure scommesso sulla sua vittoria
Non sono stato io a farlo cadere
No, non potete assolutamente incolpare me"
Chi ha ucciso Davey Moore?
Perchè, per quale motivo?
"Non io" dice il giornalista sportivo
mentre pesta sulla sua macchina da scrivere
e dice "La boxe non ha colpe
c'è più rischio in una partita di football
Il pugilato deve continuare
è una questione di tradizione americana
Non sono stato io a farlo cadere
No, non potete assolutamente incolpare me"
Chi ha ucciso Davey Moore?
Perchè, per quale motivo?
"Non io" dice l'uomo i cui pugni
lo fecero cadere in un bagno di sudore
Che è venuto qui dalle frontiere di Cuba
dove la boxe non è più legale
"L'ho colpito, certo, è vero
ma è quello per cui sono pagato
Non dite "uccidere" non dite "assassinare"
E' stato il fato, è stato il volere di Dio"
Chi ha ucciso Davey Moore?
Perchè, per quale motivo?
Dopo centinaia di volate
meravigliose ai limiti delle possibilità umane, Pietro, la “Freccia del
Sud”, come tutti gli sportivi lo chiamavano, è rientrata in deposito per
non uscirne mai più.
Di lui ci resta un ricordo indelebile, innumerevoli momenti memorabili e
grandissime emozioni che tante volte ci han fatto saltare dal divano ed
urlare di gioia come se a vincere fossimo stati noi invece di lui,
perchè Pietro aveva qualcosa di particolare, di indescrivibile che
nessuno aveva. La sua incrollabile forza di volontà aveva pochi eguali
nel mondo dello sport, e se Pietro, oltre a quella, avesse avuto anche
un fisico alla Carl Lewis o alla Bolt avrebbe corso i 200 metri in 15
secondi. Grazie Pietro, ci hai dato emozioni profondissime con quel tuo
dito proteso verso il cielo dopo che avevi tagliato per primo il
traguardo. Quante volte abbiamo visto quella scena? Tante, tante e poi
ancora tante, le abbiamo ancora tutte negli occhi, non ci lasceranno
mai, come l’immagine del tuo volto quasi sfigurato dalla fatica alla
fine di quei magici 200 metri. Non si poteva non amare e non ammirare
Pietro, la sua umiltà e la sua caparbietà rappresentavano il lato più
classico dell’Italia. Ciao Pietro, e grazie, ora correrai più veloce per
le vie dei cieli.
Giovedi 21
Marzo 2013
Frammenti
tardivi su Chronicles Vol. 1 - di Rudy Salvagnini
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Dylan prima
rock star nell’Accademia delle arti e lettere USA
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Martedi 19
Marzo 2013
Talkin'
9018 - Maria Rosa Ventura
Caro Mr. Tamburine,
ti ringrazio della recensione di Adriano Ercolani che hai postato giorni
fa. Ho apprezzato molto quanto ha scritto e anche il disegno di Lorenzo
Ceccotti. Mi sento di aderire a quasi tutto, ma mi permetto (umilmente)
qualche considerazione.
Nelle parole di Ercolani mi è parso di leggere un tono quasi
apocalittico: "lo smarrimento nel giardino deserto, abbandonato dal
Giardiniere, è la più potente metafora della caduta gnostica che un
poeta (post) moderno e contemporaneo ci abbia consegnato", ci dice a
proposito di "Ain't Talkin" (e di apocalissi e fini del mondo si è tanto
parlato nel corso dello scorso anno...). Ma certo lui non dimentica che
il significato della parola apocalisse è "rivelazione". Così, mentre
leggevo il suo post, mi sono tornate in mente le parole di Ernesto De
Martino (uno dei maggiori intellettuali italiani del xx secolo, che,
troppo spesso, si tende a dimenticare). Parole che scelsi a vent'anni
come faro per le mie notti di tempesta: "Certo il mondo "può" finire: ma
che finisca è affar suo, perché all'uomo spetta soltanto rimetterlo
sempre di nuovo in causa e iniziarlo sempre di nuovo (...) il pensiero
della fine del mondo, per essere fecondo, deve includere un progetto di
vita, deve mediare una lotta contro la morte, anzi, in ultima istanza,
deve essere questo stesso progetto e questa stessa lotta".* Poi rimane
da chiedersi di quale vita e di quale morte stiamo parlando... la morte
è una meta, non è "la meta".
Io credo che Dylan, dopo aver vissuto un'illuminazione giuntagli quasi
inconsapevolmente dopo un cammino di ricerca ancora adolescenziale,
colpito da un lato dall'immensità che il fluire poetico di questa
energia luminosa comportava, e dall'altro dalle scure ombre di una fama
altrettanto immensa, ne sia rimasto quasi travolto. Ma in quelle onde
non è annegato. E non perché sapesse nuotare meglio di altri o sapesse
camminare sulle acque... ma, cavalcando l'onda perfetta, si è sollevato
al di sopra e ha camminato sulla linea dell'orizzonte.
Nel quadro di Artemisia Gentileschi "Giuditta che decapita Oloferne",
che reinterpreta il capolavoro di Caravaggio, si sente l'urlo di una
donna che ha trovato la sua libertà non per mezzo della violenza (come
il dipinto sembrerebbe suggerirci) ma attraverso la potenza espressiva
dell'arte. La copertina di "Tempest", con i suoi colori e la testa della
donna-fiume, mi riporta allo spirito di questi artisti. La notte che lui
dipinge in "Tempest" ha oltrepassato il rosso Caravaggio delle murder
ballads e il buio delle acque dove, dai tempi dei tempi, navi han messo
le radici delle loro leggende, per portarci sino a quell'ora più scura
che precede l'alba. E da quell'ora, nell'instancabile viaggio che
percorrono le sue gambe e la sua voce, il Tamburino chiama chi si
concede lo spazio dell'ascolto senza attaccarsi troppo alle parole
perché le parole sono ami, le parole sono reti e "songwriting is like
fishing in a stream",** ma i pesci siamo noi.
Sì, forse Dylan ha davvero (come ci dice Ercolani) "smarrito quella
connessione mistica con l'Inconscio Collettivo" o forse ha semplicemente
capito che il filo di Arianna non lo porterà mai fuori dal Labirinto,
perché nei labirinti si entra per ritrovarsi e non per perdersi.
Così forse Dylan è tornato prigioniero, come Jack Fate in "Masked and
Anonymous", per salvare quanto di puro ci aveva consegnato in ore e anni
che ci sembra siano stati più luminosi (ma eravamo sotto l'ombra di un
fungo atomico, come ci ricordò in un'intervista a Rolling Stone).
O, forse, tra quelle sbarre da Circo Baum è libero e nella gabbia ci
siamo noi. Mentre lui ha saputo incarnare le parole di un vecchio
filosofo che ben conobbe il senso di "prigione" e "libertà":
"L'uomo vive in un mondo duplice: la sua mente non può essere contenuta
entro uno spazio fisico e neppure chiusa da muri, ma nel medesimo tempo
l'uomo è in cielo e sulla terra, in Italia, in Francia, in America,
ovunque la forza della mente penetra e si estende mediante la
comprensione, la ricerca, il controllo. Il suo corpo, invece, può
esistere in uno spazio limitato, può essere costretto in prigione o in
catene fino a quando non riesce a stare o ad andare nel luogo che il suo
intelletto e la sua volontà hanno già raggiunto, e non occupa più spazio
di quello che delimita la forma del suo corpo; mentre con la mente
occupa un migliaio di mondi". ***
Un abbraccio, Maria Rosa
* Ernesto De Martino, "La fine del mondo. Contributo all'analisi delle
apocalissi culturali", 1977 - Ristampa: Biblioteca Einaudi - 2002
** Arlo Guthrie
*** Tommaso Campanella, "Metafisica", Levante - Bari - 1994
Un sincero ringraziamento
anche a te, cara Maria Rosa, per il tuo ottimo contributo. Queste pagine
sono sempre a disposizione di chi voglia esprimere il proprio pensiero o
giudizio su Bob Dylan! Alla prossima, :o)
Bob Dylan è membro dell’Academy of
Literature and Fine Arts
clicca qui
Lunedi 18
Marzo 2013
Talkin'
9017 - Aldo Tenconi
Ciao Mr.Tambourine,
ho letto alcuni giorni fa su queste pagine che il nuovo chitarrista
Robillard che si unirà alla band di Bob ha dichiarato che il tour verrà
in Europa, e quindi anche in Italia, nel prossimo autunno. Non ti sembra
strano? La stagione ideale per girare l’Europa e l’Italia non è
l’estate? Che ne pensi?
Tanti complimenti per la gioia che ci dai con il sito!
Aldo Tenconi
Caro Aldo, concordo con te che la stagione
migliore per l’Europa è senz’altro l’estate, ma gira voce (ma è solo una
voce, quindi prendila con le pinze) che il management di Dylan stia
trattando con i promoter giapponesi un ritorno in Giappone ai vari Zepp
Osaka, Zepp Tokio e così via. Naturalmente se queste voci si rivelassero
vere ci sarebbe da attendersi l’estensione del tour ai paesi di quelle
zone per completare il tour estivo. Altre voci su date italiane per il
momento non ci sono. Stiamo ad aspettare, prima o poi qualcosa ci
arriverà all’orecchio........
Va tutto bene mamma. Sanguino soltanto
- di Paolo Vitesclicca qui
Venerdi 15
Marzo 2013
Talkin'
9016 - Adriano Ercolani
Carissimo Mr.Tambourine,
per farmi perdonare l'imperdonabile ritardo (sono stato sviato da tanti
progetti e volevo dedicarmici con la dovuta attenzione) ti invio la
recensione di "Tempest" impreziosita da una bellissima illustrazione (e
una profonda considerazione) di Bob fatta dal mio fraterno amico Lorenzo
Ceccotti, che considero oggettivamente uno dei più talentuosi
disegnatori italiani viventi.
La recensione come vedrai parte dal disco per allargarsi, come
inevitabile, a una riflessione su tutto l'ultimo Dylan, e sull'aspetto
mistico e sapienziale del Nostro.
http://contezarganenko.blogspot.it/2013/03/tempest-la-quiete-del-saggio-dopo-la.html
Spero che l'attesa non sia stata vana!
Un abbraccio, a presto, Adriano
Caro Adriano, come sempre
le tue analisi sono molto profonde, frutto di una ricerca mentale non
facile, paragoni a volte semplici ed a volte complicati come le
allegorie nella Divina Commedia. La tua recensione di "Tempest" è una
delle più belle che io abbia letto, permettimi di farti tantissimi
complimenti per la "qualità". C'è questa tua frase che mi ha
particolarmente spinto a meditare: "Forse il "Never Ending Tour" è un
disperato divertissement, per sfuggire alla tortura del pensiero, per
cercare d'afferrare il presente nell'attimo svanente di una variazione
continua, lottando corpo a corpo ogni sera col demone gemello della
propria leggenda". Il NET è davvero l'armageddon di Bob Dylan, una vera
lotta per la sopravvivenza fra due anime completamente diverse, l'uomo e
la sua leggenda. Solo che nessuno dei due cederà mai il passo all'altro,
così il Tour si perpetuerà senza fine finchè uno dei due riuscirà a
stare in piedi sul palco. Poi, un giorno futuro, tutto si fermerà
improvvisamente, l'uomo e la sua leggenda verranno presi in consegna
dalla "Storia" che comincerà un'altra meravigliosa neverendingstory che
continuerà a perpetuarsi nel tempo. Alla prossima, Mr.Tambourine, :o)
Come sempre, grazie per il tuo impegno nel tener vive le pagine di
Maggie's Farm.
Un caro saluto, Giorgio
Caro Giorgio ti ringrazio
anche se la tua segnalazione mi è arrivata in ritardo, quando avevo già
postato proprio questo link ieri, ma non fa niente, meglio due
segnalazioni che nessuna, sei d'accordo? :o)
in programma un set acustico e uno elettrico, come da copione.
Gli stessi K.BUTLER & THE JUDAS li troverete in concerto pure (in una
performance completamente elettrica) il 27
Aprile alla SALUMERIA DEL ROCK di ARCETO (RE).
Giovedi 14
Marzo 2013
HABEMUS PAPAM
Inaspettatamente abbiamo il nuovo Papa
prima di quanto ognuno di noi si fosse aspettato, bene, la fumata
bianca, nel bar dove mi trovavo con alcuni amici, ha scatenato un vero
putiferio di gioia nei clienti, cattolici, atei, di destra e di
sinistra, tutti hanno accolto il segnale della nomina del nuovo Papa con
incredibile soddisfazione. Abbiamo poi dovuto attendere un’ora per
vedere il suo volto e conoscere il nome che aveva scelto. Lunga attesa
premiata, il nuovo Papa è risultato gradito e simpatico a tutti, quasi
casereccio, semplice ed umile come lo era stato Angelo Roncalli, forse
per questa ragione è piaciuto a tutti nel barettino dove mi trovavo. Uno
ha persino detto che il nuovo Papa avrebbe scelto il nome di Francesco,
uno noto per essere profondamente di sinistra, più rosso di baffone dice
sempre lui, ma non ha importanza, quando uno è persona per bene è cosa
spontanea risultare gradito a persone di qualunque idea politica, si
perchè questa sera la politica non c’entrava per niente, c’era soltanto
da capire se un uomo ci era simpatico o no, così, a pelle. L’uomo è
stato giudicato OK, graditissima anche la scelta di Francesco, il nome
dell'umile fraticello, patrono della nostra Italia, chissà perchè fino
ad oggi ignorato da tutti i Papi. Auguriamo a Francesco I un sereno e
fruttifero papato, certi che non deluderà nessuno di noi.
Bob Dylan entra nell’Accademia delle
Arti
clicca qui
Mercoledi
13
Marzo 2013
Il prossimo
Papa inviterà Bob Dylan a cantare?
Sta per arrivare il gran giorno, quando il mondo avrà un nuovo Papa. Chi
sarà? Come sarà? Severo? Tranquillo? Congeniale? Amico dei media? Chi lo
sà.
Ma andiamo, quello che i nostri lettori vogliono veramente sapere è:
Saprà il nuovo Papa essere sufficientemente al passo con i tempi per
invitare Bob Dylan a Roma per cantare, come Papa Wojtyla fece alla fine
del 20° secolo?
Perché no? Dylan è uno dei personaggi più famosi ed ammirati in tutto il
mondo. Egli saprebbe manifestare il dovuto rispetto per l'occasione. Ha
già suonato per il Papa.
La più importante icona religiosa del mondo potrebbe avere un avvio più
che favorevole invitando di nuovo Dylan per cantare. Sarebbe certamente
un valido contributo per stimolare i giovani seguaci. E penso che una
tale mossa attirerebbe anche un sacco di pubblicità al Vaticano,
chiamatelo un presentimento se volete.
Se la risposta dovesse essere sì, cosa dovrebbe cantare Dylan per
onorare il grande uomo?
Certamente sceglierebbe di scartare le ovvie “Forever Young" e
"Knockin'on Heaven’s Door".
Forse Dylan potrebbe fare qualche pezzo da “Tempest” come un modo di
mostrare rispetto e per lanciare l’allarme di questo futuro inquietante.
Forse dovrebbe suonare qualcosa che contenesse un messaggio rassicurante
e istruttivo per tutto il mondo. Ecco, allora, è la mia Top 10 list di
canzoni che Bob Dylan potrebbe suonare per il nuovo Papa:
1) Blowin’ in the Wind
2) The Times They Are a-Changin’ (questi due pezzi di pregio non
perderanno mai il loro fascino)
3) Gates of Eden
4) My Back Pages
5) I Believe in You
6) Gotta Serve Somebody
7) It’s Alright Ma
8) The Ballad of Frankie Lee and Judas Priest
9) All Along the Watchtower (acoustic!)
10) Things Have Changed
Domanda del giorno: Quale canzone ho trascurato? Quale avrei dovuto
includere nella list?
Come sempre, vi invito a scrivere le vostre opinioni.
Ciao, Mr. Tambourine
a proposito di Renaldo & Clara, sul quale si è aperto un piccolo e
interessante dibattito ultimamente su Maggie's Farm (a proposito, sempre
tanti complimenti per il sito), se non sbaglio la versione ufficialmente
distribuita in Italia era quella lunga di quattro ore, diversamente da
quanto successo in altri paesi europei, come la Francia, in cui era
stata distribuita la versione corta di meno di due ore (ricordo d'aver
visto il film a Parigi in questa versione nell'agosto del 1979). Talora
è successo però che taluni esercenti, probabilmente per evitare di
perdere spettacoli (più il film dura e meno spettacoli giornalieri si
possono fare con riflesso sui biglietti venduti), riducessero
autonomamente la durata del film approfittando del fatto che,
apparentemente, non c'era una vera e propria (e lineare) trama. Almeno,
questo è ciò che di certo avvenne quando rividi il film in Italia nel
settembre del 1979: mi aspettavo di vedere la versione lunga, vidi
invece una versione corta non ufficiale, tagliata arbitrariamente e ben
diversa dalla versione corta ufficiale che avevo visto a Parigi (e che,
non dimentichiamolo, era stata anch'essa montata, sia pure controvoglia,
da Bob Dylan). Rimasi ovviamente interdetto non riuscendo a spiegarmi la
cosa, sin quando, casualmente, circa un anno dopo, chi aveva "commesso"
quel montaggio mi rivelò d'averlo fatto su richiesta, appunto
dell'esercente, e di aver avuto carta bianca purché riducesse la durata,
così lui aveva privilegiato il mantenimento dei numeri musicali
tagliando gran parte delle scene dialogate. In quel modo aveva creato un
effimero tertium genus che, ricordo, non era molto piaciuto agli
spettatori in sala. Del film, comunque, ho molto scritto nel mio libro
sulle vicissitudini cinetelevisive del nostro Bob: resta, a mio parere,
un film imprescindibile per chi si interessa a Dylan e un film degno di
visione da parte di chiunque.
Saluti, Rudy Salvagnini
Ciao Rudy, credo
che tutti, io ed il resto dei lettori della Fattoria, dobbiamo
ringraziarti per la preziosa informazione sugli scriteriati tagli su
Renaldo and Clara. Giuro che mai avrei pensarto che un gestore di sale
cinematografiche disonesto, incompetente, stupido e volgare, sarebbe
potuto arrivare a fare idiozie del genere....è proprio vero che non si
finisce mai di imparare. Comunque lasciami dire che sono contento di
poterti annoverare fra i frequentatori di MF. Non ho ancora letto il tuo
libro ma mi riprometto di farlo prima possibile, anzi, chiunque altro
oltre a me fosse interessato a procurarsi il libro online può
cliccare qui.
Leggo spesso anche il tuo Blog intitolato "Odds & Ends" (clicca
qui per entrare nel blog di Rudy) perchè
l'ho sempre trovato ben fatto e mai banale, quindi, sapere che anche tu
frequenti e leggi Maggie's Farm mi rende particolarmente contento. Spero
di leggerti ancora e contraccambio i complimenti per il tuo di sito,
grazie ancora per le notizie che ci hai dato e che davvero non
immaginavo, alla
prossima, Mr.Tambourine.
Ciao Mr.tambourine,
segnalo a tutti gli amici della fattoria una compilation di artisti
catalani uscita lo scorso anno (vedi foto)
, dove ho scoperto una
bellissima versone di Hurricane cantata in catalano.
La cover è eseguita da Jorcx e risale al 2004, l'artista è un
chitarrista che reinterpreta principalmente Cohen e Knopfler, di lui su
you tube c'e' poco, ma ha un suo sito :
http://www.jorcx.net/ .In mancanza di fonti ho fatto fare un video
per farvela sentire :
prima che venga rimosso, guardatelo.
Non ricordo grandi cover di questo brano, a parte quella un po'
"snaturata" di Ani Di Franco, questa la trovo davvero bella.
Nello stesso CD ho poi scoperto un'esilarante Tombstone Blues
trasformata
in un inno indipendentista catalano, annata 1966 :
mai sentita prima...... esilarante !
Mi associo anch'io al ricordo del grande Alvin Lee, anni fa' era venuto
anche dalle mie parti in Veneto, in location improponibili,
pubblicizzato
pochissimo con manifesti da circo, molto triste per uno della sua
statura.
L'attacco di "I'm going home" a Woodstock ed il successivo quarto d'ora
sono tutt'ora stratosferici !!!
Ciao a tutti, Maurizio
Caro Maurizio, grazie di
averci segnalati questi due davvero simpatici video di cover dylaniane
(Tombstones Blues non è per niente malvagia!). Per quanto riguarda Alvin
Lee sono d'accordo con te, è stato davvero grande. Uno come lui che dopo
l'uscita del film Woodstock raggiunse una popolarità stratosferica deve
aver avuto un coraggio fuori dal comune per mollare il successo ed il
relativo amount of money e mettersi a fare piccoli tour in cinemini da
oratorio pur di non sentirsi inscatolato per tutta la vita nella figura
immutabile del chitarrista di Woodstock. Chapeau ancora una volta dear
Mr. Lee!!!
Lunedi 11
Marzo 2013
What is
happening to Bob Links?
It seems that the Bob Links’ tour/date page is stuck in the mud from
about 2 weeks. The latest updates about the tour dates listed on the
Dylan's official website are not listed on the tour/date page of the Bob
Links’ website. We hope that this is only a temporary impediment,
because Bob Links is a site too much important for all the Bob/fans to
be not updated or even worse forsaken. Don't stop Bill, your site is a
light for us all, and it must remain our lighthouse!
Sembra che la pagina tour/dates di Bob Links sia bloccata a 2 settimane
fa. Al momento gli ultimi aggiornamenti elencati dal sito ufficiale di
Bob non sono ancora stati riportati sulla pagina di Bob. Ci auguriamo
che questo sia solo un impedimento temporaneo, perché Bob Links è un
sito troppo importante per tutti i fan di Bob per non essere aggiornato
o peggio ancora abbandonato. Forza Bill, il tuo sito è una luce per
tutti noi, e deve rimanere il nostro faro!
I concerti del 27 e 28 Aprile saranno
aperti dai The Wild Feathers
Mentre ieri le due date erano senza il
gruppo di apertura, oggi il sito di Bob ha aggiunto che l'apertura dei
due concerti sarà fatta dal gruppo citato nel titolo per poi tornare ai
The Dawes per le restanti 5 date di questo primo tratto dello spring
tour 2013.
Al momento il sito ufficiale dei Wild Feathers però non
riporta ancora le date dei due concerti con Bob Dylan.
Il sito ufficiale dei Dawes ( http://dawestheband.com/tour/) specifica che il giorno 28 la band sarà co-headlining con il
gruppo dei Dr. Dog al Crystal Ballroom di Portland, Oregon, ecco il
motivo per il quale i Dawes cederanno il posto ai Wild Feathers per le
due date del 27 e 28 di Aprile.
Ciao, sono Marco,
riguardo a Renaldo and Clara confermo che il film è stato su alcuni
giorni all'Arcadia a Milano nel 1978 - peccato che Michele Murino non si
sia soffermato sulle scene piu belle del film (forse lo ha fatto in
altre occasioni) - mi riferisco alle immagini del bordello che vanno e
vengono a periodi - mai visto un esempio di suono e immagine cosi bene
assemblato nel suo farsi significante - mi riferisco alla ragazza seduta
che viene inquadrata di continuo con lo sguardo fisso sul nulla e sul
tutto del suo flusso di pensieri - con vicino il mazzo di rose - simbolo
sessuale - i colori forti e delicati - la musica con l'audio un pò
sporco che stranamente aumenta la resa del tutto - la scena sembra
uscire da un quadro - mi viene in mente a caso Modigliani - oppure è la
la scena che diventa quadro - fra l'altro sono anche immagini abbastanza
improvvisate che il regista ha scelto di assemblare dopo averne girate
altre - c'è quel senso di iniziazione (forse il bordello) di qualcosa di
bello e pericoloso (forse la Bellezza) - quel senso maudit e bohemien
che si respira nei libri di George Bataille - non ricordo il nome del
pianista che esegue il primo pezzo - mentre l'altro è sicuramente Alan
Gerber - pianista canadese scoperto in un club a Toronto dalla Baez e
dalla Mitchell - il pezzo è Chanson d Amour - che nella versione
originale è allegro e un pò melenso -mentre qui si trasfigura e diventa
piccolo capolavoro che si fonde con la ragazza seduta - peccato che il
film abbia fallito le sue premesse di rifarsi al "cine-veritè" francese
o a "Les Enfants du Paradise" - da dove sembra aver preso ispirazione
-sono tutte mie sensazioni personali - spero che altri le abbiano
sentite e godute, perchè ne vale la pena - saluti e tieni duro.
Caro Marco, ho trovato
veramente interessanti le tue sensazioni/osservazioni su Renaldo and
Clara, certamente hanno aggiunto qualche cosa in più, un punto di vista
personale per certi particolari che prima non c'era. Ti propongo
quet'altra serie di considerazioni sul film scritte anni fa da Eleonora
Magpie che ritengo altrettanto interessanti, clicca qui,
alla prossima, un saluto, :o)
Sabato 9
Marzo 2013
Aggiunte
nuove date al tour 2013
Le seguenti date sono state aggiunte a
quelle già programmate:
Apr 21, 2013 Bowling Green, OH Bowling
Green State University - Stroh Center - with Dawes
Apr 23, 2013 St. Louis, MO Peabody Opera House - with Dawes
Apr 24, 2013 Springfield, MO Missouri State University - JQH Arena -
with Dawes
Apr 25, 2013 Champaign, IL University of Illinois - Assembly Hall - with
Dawes
Apr 27, 2013 Murray, KY Murray State University - CFSB Center
Apr 28, 2013 Louisville, KY The Louisville Palace
Apr 30, 2013 Asheville, NC U.S. Cellular Center - with Dawes
May 01, 2013 Charlotte, NC Time Warner Cable Uptown Amphitheatre - with
Dawes
May 02, 2013 Raleigh, NC Red Hat Amphitheater - with Dawes
May 04, 2013 Charleston, SC Family Circle Magazine Stadium - with Dawes
May 05, 2013 St. Augustine, FL St. Augustine Amphitheatre - with Dawes
(N.B.) Per il momento le date del 27 a Murray e quella del 28 a
Louisville non prevedono la partecipazione di The Dawes
Ciao Mr.Tambourine,
sono anch’io più o meno della tua età (o generazione) e la notizia della
scomparsa di Alvin Lee ha colpito anche me in modo particolare come è
avvenuto per te (mi riferisco al tuo editoriale di ieri). Alvin non è
stato certo il migliore dei chitarristi di quei favolosi anni (dico
favolosi perchè l’abbondanza di grandi musicisti e grandi gruppi è stata
la caratteristica di quel periodo d’oro per la musica) ma senz’altro la
sua esibizione al festival di Woodstock è stata di quelle che lasciano
il segno. Le mie condoglianze più sincere ai familiari e anche un
sentito grazie ad Alvin per le emozioni che ha saputo dare a quelli come
noi.
Ho letto anche del tour europeo di Bob che secondo quanto detto dal
nuovo chitarrista Robillard ( mi rifaccio sempre alle pagine di MF) si
svolgerà in autunno. Hai qualche anticipazione per l’Italia?
Grazie per tutto quello che fai col sito per noi malati di dylanite!
Eugenio
Grazie Eugenio, al momento
non ci sono "voci" circa la prossima visita di Dylan nel nostro paese.
Forse ci vorrà ancora un pò di pazienza, ma stai certo che appena ci
sarà qualcosa sull'argomento potrai leggerlo su queste pagine,
stay tuned, :o)
Venerdi 8
Marzo 2013
Talkin'
9010 - Angelo (cimar2003)
Addio Alvin Lee, eroe di Woodstock
Sì è spento il chitarrista dei Ten Years After.Se ne và uno dei
chitarristi più virtuosi della storia del rock, celebre per uno
strepitoso assolo sul palco di Woodstock con la sua band, i "Ten Years
After". Lee è' morto a 68 anni per le complicazioni seguite a un
intervento chirurgico.
Un doveroso omaggio a un grande della musica.
Un saluto a tutti gli amici della
fattoria.
ANGELO
Un pezzo straordinario della storia del rock se
n’è andato in silenzio, ormai lontano anni luce dal clamore di quel
fantastico palco di Woodstock che lo fece conoscere a tutto il mondo.
Artista personalissimo, chitarra suonata in modo inimitabile, amore
sviscerato per il blues, carattere schivo e timido. Disse di no a quel
mondo che voleva inscatolarlo dentro lo stereotipo del chitarrista più
veloce della sua epoca, lasciò la band e con un gruppetto di
appassionati come lui si mise a girare i teatrini di tutto il mondo
suonando quello che lui amava suonare. Così lo vidi molti anni fa in un
cinemino da 200 posti in un paesino vicino a Como, un teatrino da
oratorio, ancora oggi mi chiedo come abbiano fatto a pagarlo. Un gigante
in un posto troppo minuto per lui, eppure lui suonò felice come non mai,
capelli corti, zoccoli olandesi, 335 rossa a tracolla e una grinta
incredibile. Credo che di statura fosse ancora più basso di Bob Dylan,
ma questo non era importante, bastò che salisse sul palco provando un
paio di cosette per controllare accordatura e suono della chitarra e
tutti capimmo che stavamo per assistere a qualcosa di irripetibile. Non
disse una parola, suonò e cantò le sue canzoni, i suoi blues e la sua
ormai leggendaria “I’m going home”, fece un inchino al pubblico che si
spellava le mani e via alla pizzeria di fianco al cinemino a mangiare un
boccone. Serata unica ed incredibile, vedere un eroe della tua gioventù,
perchè lui fu davvero uno degli idoli della mia gioventù, vedere colui
che nel film Woodstock stracciò tutti con la sua esibizione, vederlo lì,
a pochi metri di distanza, in un localino incredibile tanto era piccolo,
davanti a 200 persone invece che a 500.000, suonare quella stessa
canzone fu una cosa che non fui mai capace di descrivere. Se n’è andato
a causa di una banale operazione di routine, a simple twist of fate si
potrebbe dire, la nera signora con la falce è venuta a portarlo via,
forse era arrivato il suo momento, forse è stata una disgrazia, un
incidente, un imprevisto, forse tutte queste cose insieme, ma ora lui
non c’è più. Anni prima ebbi anche la fortuna di vederlo a Milano ancora
con la sua band, i Ten Years After, ed anche quella volta uscii
scioccato dalla sua prestazione, la stessa cosa che provai anni dopo
uscendo da quel cinemino. La cosa che consola è che lui non si lasciò
mai condizionare da niente e da nessuno, continuando a suonare quello
che voleva lui e non quello che gli altri volevano da lui. Forse
rinunciò ad una fortuna per questa scelta, ma lui scelse quella strada
ed era felice per questo. Ciao Amico, ti dissi “bravo” mentre ti tendevo
la mano nel minuscolo atrio del cinemino ed inaspettatamente tu
stringersti la mia dicendo qualcosa che non capii per ringraziarmi. Che
cosa strana, il gigante e la formica, incredibile, e chi ha vissuto da
giovane quegli anni può capire cosa intendo dire. Se vi fa piacere
sapere qualcosa di più su di lui
cliccate qui.
Alvin Lee che ispirò i chitarristi
d'oggi
clicca qui
Giovedi 7
Marzo 2013
Talkin'
9009 - Maria Rosa Ventura
Ciao Mr. Tamburine,
mi accodo ai commenti sul ciclo dedicato a Dylan al cinema Oberdan.
Venerdì ho rivisto, dopo molti anni, "Renaldo e Clara". La copia
proiettata era rovinata al punto da essere, in certi momenti, quasi
inguardabile e inascoltabile, un vero peccato, spero che esistano copie
in condizioni migliori, magari in una soffitta dell'autore! Credo valga
la pena di considerarlo un documento importante non solo per la parte
musicale ma anche per la storia (o "non storia") per quanto talvolta
spiazzante e lenta in modo quasi esasperante. In fondo anche i sogni
sono così, sembrano durare ore e pochi minuti nello stesso tempo e molte
volte ce li dimentichiamo al volo per non doverci confrontare con quello
che ci raccontano (basteranno lo zio Freud o lo zio Jung a darci qualche
risposta?).
Il giorno dopo ho portato qualche amico a vedere "Masked and Anonymous".
Io l'avevo già visto in dvd ma sono d'accordo con chi ti ha scritto in
precedenza: per quanto sia piacevole godersi in pace un film sul divano
di casa, i film si "vedono" al cinema. Ho comunque avvisato gli amici,
tra i quali semplici "simpatizzanti"(!) di Dylan che di quest'opera non
sapevano nulla, che il film era stato massacrato dalla critica e
giudicato quantomeno bizzarro. Quindi ognuno se lo vedeva a suo rischio
e pericolo... Curiosamente è piaciuto a tutti. D'altronde siamo
felicemente sopravvissuti a serate in compagnia del primo Wenders, di
Bergman, di Greenaway e quindi non ci spaventiamo tanto facilmente!
Certo nessuno ha pensato di inserirlo tra i primi 10 film della storia
del cinema o di consegnare a Dylan l'Oscar come miglior attore! (Lui
stesso, con la consueta ironia, ha detto che se al suo posto ci fosse
stata Cate Blanchett il film sarebbe stato un successo...). Aldilà del
documento musicale contenuto nel film e della bravura di vari attori che
amo, mi fa piacere seguire il filo dei pensieri dell'autore dalla sua
voce, anche quando suonano un po' retorici o sembrano il disegno di un
mazzo di carte lanciate alla rinfusa per terra...
Per chiudere, vedo con piacere che il Net non è ancora ripreso, il bardo
non ha ancora aperto bocca, e già cominciano le polemiche... :-)
Tutto sommato i Dawes mi piacciono, anche se ho il sospetto che non
rivoluzioneranno la musica contemporanea... Spero di venire perdonata
per il mio buonismo, sopratutto da quelli che farebbero carte false per
essere al loro posto! :O
In attesa di sapere se Dylan ha approfittato del periodo di pausa per
farsi qualche gargarismo o trascorrere una settimana alle terme, spero
che a nessuno venga in mente di consigliare al vecchio leone di andare a
farsi un giro a Oz per farsi regalare un po' di coraggio, di quello ne
ha da vendere!
Un abbraccio, Maria Rosa
Cara Maria Rosa, grazie
per le tue parole, purtroppo non ho potuto essere a Milano per rivedere
almeno "Renaldo and Clara", e mi dispiace sentir dire che la copia
proiettata era una porcheria sia a livello di video che audio. Certo
Renaldo è un boccone duro da mandare giù, e se poi la visione è
disastrata e l'audio è precario, diventa quasi impossibile da deglutire.
Non è la questione della storia o della non storia, del fatto bene o
fatto male, che dice tutto o non dice niente, in fondo è un documentario
abbastanza reale di una situazione che alla luce di quanto avvenne dopo
rifletteva in modo abbastanza reale una realtà di vita alquanto
disastrata sia per Dylan, le sue amanti, sua moglie, i suoi amici
musicisti che compaiono per la maggior parte delle volte improvvisando
le battute ed i dialoghi in quell'interminabile e poco comprensibile
documentario che, scusa se mi ripeto, aldilà di ogni commento, giudizio
od opinione, può piacere o no, ma indubbiamente è una realtà, potremmo
dire anche storica, di una certa America e del movimenti artistico di
quel periodo. Dylan è irraggiungibile quando compone canzoni, ma quando
esce dal suo seminato riesce a fare anche lui brutte figure. Il cinema
non è mai stato il suo campo e mai lo sarà, su di lui potrebbe girare
1000 documentari e alla fine sarebbero quasi tutti ugluali. Il NET
riprenderà il 5 di Aprile, e la novità sarà il chitarrista Duke
Robillard che entrerà a far parte della backing band ( non si sà ancora
se sostituirà Charlie o Stu, più probabile lo scostante Charlie però),
ma credo che anche per quest'anno le cose non cambieranno più di tanto,
Bob si divertirà ancora col grand piano che non sa suonare, Robillard
porterà un pò del suo tocco blues in una band che ormai è diventata per
forza di cose monosuono (Elio direbbe mononota..), gli arrangiamenti
saranno sempre quelli, ci saranno quelli che si lamenteranno della voce,
quelli che non capiranno le parole, quelli che non ameranno il suono
attuale, quelli che questo e quelli che quell'altro, con Dylan è sempre
così, niente di nuovo sotto il sole, almeno si impegna come una bestia
per continuare a salire sui palchi di tutto il mondo, cosa per niente
facile o leggera per un uomo della sua età, anzi, direi che è una cosa
straordinaria. Viva Dylan dunque, nunc et semper....!!! Alla prossima,
:o)
Duke
Robillard conferma le voci, ed il tour verrà in Europa in autunno
Sembra che le voci siano vere. Come riportato su queste pagine alla fine
dell'anno scorso, Duke Robillard si unirà alla band di Bob Dylan il mese
prossimo.
Robillard è attualmente in tour in Europa, e ha suonato un concerto a
Landshut, in Germania, la notte scorsa. In seguito, ha parlato ai fans.
Questo è il rapporto esclusivo, grazie a Dorothee Kern:
"La scorsa notte, la Band di Duke Robillard ha suonato al Jimmy's Cafe,
ed è stato fantastico! Dopo lo spettacolo, ho incontrato lui e tutta la
sua band e mi hanno firmato il loro nuovo CD, “Independently Blue”, che
uscirà il prossimo aprile.
"Ho avuto la possibilità di chiedergli del suo tour con Bob Dylan nel
mese di aprile e, grande novità, almeno per me ... Ha confermato le
voci! Gli ho anche chiesto se Bob arriverà in Europa e mi ha risposto:
'"Sì, in autunno".
"Era impegnato mentre firmava il CD, quindi non ho osato mettere in
discussione le sue affermazioni. “Bene, allora ci vediamo!” ha aggiunto.
Non so quando e dove sarà in tour con Bob, ma questa era una notizia
comunque eccitante! "
Secondo il suo sito ufficiale, Robillard è attualmente in tour con la
sua band fino alla fine del mese, e di nuovo nel mese di maggio. Nulla è
programma per aprile, quando Dylan sarà on the road. Attualmente ci sono
12 concerti elencati sul sito ufficiale di Dylan.
Robillard, co-fondatore di Roomful Of Blues, fu originariamente invitato
da Dylan a suonare nell’album del 1997, "Time Out Of Mind". Secondo
Bjorner, Robillard ha suonato nelle sessioni per le seguenti canzoni:
"Million Miles," "Tryin' To Get To Heaven," "Can't Wait," "Mississippi,"
"Red River Shore," and "Marchin’ To The City."
Oltre a suonare su "Time Out Of Mind", Robillard ha fatto le covers
delle canzoni di Dylan "Love Sick", "Pledging My Time", "Down Along The
Cove" and "Everything is Broken," secondo quanto afferma il sito web
DylanCover
Harold Lepidus, "Bob Dylan Examiner"
http://www.examiner.com/article/report-duke-robillard-confirms-rumors-and-bob-dylan-to-tour-europe-the-fall
Martedi 5
Marzo 2013
Talkin'
9008 - Alexan Wolf
ciao Mr. Tambourine,
giusto per la cronaca: potrei sbagliarmi, ma il cinema di Milano dove
vidi Renaldo & Clara quando uscì era l'Arcadia. Dal 1980 circa il cinema
riprese l'antico nome di Teatro Carcano.
Sabato 2 sono andato a vedere alla Cineteca Oberdan Masked & Anonymous -
prima assoluta al cinema in Italia - perché, nonostante tutto
(megaschermi televisivi, streaming al computer, VHS e supporti
successivi, etc.), credo ancora che si possa dire di cominciare a vedere
un film solo nel momento in cui si dice "esco": si va a partecipare ad
un'esperienza comunitaria in una sala buia, senza schermi riflettenti e
senza interruzioni. Chiaramente il fatto di averlo già visto in dvd mi
ha aiutato a capire meglio la trama (trama?). Che dire. La tenuta
drammaturgica rimane abbastanza inconsistente (come accadeva anche per
Renaldo & Clara), ma si tratta di una visione consigliabile per molti
altri motivi. Intanto il film è in lingua originale e, per quanto Jack
Fate parli poco - ma ci sono molte parti nei quali il personaggio "pensa
ad alta voce" - è sempre un piacere sentire la sua voce che scandisce le
frasi, le parole, e persino le sillabe esattamente come nelle sue
canzoni. Gli attori - pur serviti da una sceneggiatura "a strappi" - si
vede che ci mettono tutti il massimo impegno. L'inizio con la My Back
Pages dei Mogokoro Brothers fa proprio l'effetto di una porta spalancata
con un calcio, come diceva Bruce a proposito di Lars. Sulla soundtrack
non mi dilungo, ho particolarmente apprezzato una struggente I'll
remember you che nel CD non c'è. Ma, soprattutto, abbiamo alcune
performance del gruppo con Larry Campbell e Charlie Sexton (duo
chitarristico al quale sono molto affezionato) e la sezione ritmica
attuale (Tony Garnier, e George Receli che aveva da poco rimpiazzato
David Kemper). A tutt'oggi si tratta dell'unica documentazione ufficiale
dal vivo di questo ensemble - a parte la sola Lonesome Day Blues dal
vivo, sempre nel 2002, su Tell Tale Signs. Di più: non sono un
collezionista di Bob per quanto riguarda i dvd, ma - fammi sapere se mi
sbaglio - si tratta dell'unica documentazione video ufficiale con un
ensemble che abbia suonato dal vivo nell'intero Never Ending Tour:
abbiamo tutto su YouTube, ma nulla di ufficiale. Poi ci sono nel film
molti segni sparsi della sua storia (oggetti / ambienti / personaggi /
trama); ricordo solo la carcassa del suppostone "Volkswagen" che
campeggia sulla copertina di Frewheelin'. Nelle scene finali del film,
in sottofondo ad uno statement (una sorta di summa del pensiero di Bob)
"pensato" da Jack Fate, si sente una versione di Blowin' in the wind,
registrata dal vivo nel 2000 con ancora David Kemper alla batteria: è
molto bella, ufficialmente era stata pubblicata all'interno di un cd
bonus su una limited edition (da
http://www.searchingforagem.com/2000s/2000.htm: live, from Santa Cruz
Civic Auditorium, Santa Cruz, CA, 16 Mar 2000, from the bonus CD with
the European Best Of Bob Dylan Vol. 2 limited edition) se qualcuno sa da
dove scaricarla dalla rete :-).
Domenica 3 ho visto su grande schermo, sempre alla Cineteca Oberdan, un
giovane e arrogante Dylan in Don't Look Back / ancora una ri-visione
rivelatrice, ma questa è un'altra storia ...
Ancora grazie per tenere in vita il sito / su facebook ci sono miniere
da scavare, ma per un po' di approfondimento e discussione secondo me il
sito è indispensabile.
Alexan wolf
Grazie ad Alexan per la
sua cronaca, speriamo che altri seguano il suo esempio perchè il
materiale da commentare è sempre abbondante quando si parla di Bob, ciao
e alla prossima, :o)
Lunedi 4
Marzo 2013
Tours Dates
2013, perchè il sito di Bob elenca 12 date e non 13?
Non so se qualcuno ci ha fatto caso, ma il sito ufficiale di Bob Dylan
elenca al momento solamente 12 date invece delle 13 come riportato sui
siti dei Dawes e su Bob Links.
Il sito di Bob elenca le seguenti date:
Apr 05, 2013 Buffalo, NY SUNY Buffalo - Alumni Arena - with Dawes
Apr 06, 2013 Amherst, MA University of Massachusetts - Mullins Center -
with Dawes
Apr 08, 2013 Kingston, RI University of Rhode Island - Ryan Center -
with Dawes
Apr 09, 2013 Lowell, MA University of Massachusetts - Tsongas Center -
with Dawes
Apr 10, 2013 Lewiston, ME Androscoggin Bank Colisée - with Dawes
Apr 12, 2013 Newark, DE University of Delaware - Bob Carpenter Center -
with Dawes
Apr 13, 2013 California, PA Convocation Center - with Dawes
Apr 14, 2013 Ithaca, NY Cornell University - Barton Hall - with Dawes
Apr 16, 2013 Richmond, VA Landmark Theater - with Dawes
Apr 18, 2013 Bethlehem, PA Lehigh University - Stabler Arena - with
Dawes
Apr 19, 2013 Akron, OH The University of Akron - EJ Thomas Hall - with
Dawes
Apr 20, 2013 Kalamazoo, MI Wings Stadium - with Dawes
Not listening this date: 04 – 21 – Bowling Green, OH – Bowling Green
State University – Stroh Center
Il sito ufficiale dei Dawes (
http://dawestheband.com/home/ ), che apriranno gli show di Bob,
riporta invece una data in più, cioè anche quella del 21 Aprile:
This April Dawes will go on tour with Bob Dylan. Beginning immediately
after the band’s recently announced two-week tour of independent record
stores across the U.S., the Bob Dylan support tour will begin on Friday,
April 5 in Buffalo, NY. Stay tuned for ticket on-sale information.
04 – 05 – Buffalo, NY – SUNY Buffalo – Alumni Arena *
04 – 06 – Amherst, MA – University of Massachusetts - Mullins Center *
04 – 08 – Kingston, RI – University of Rhode Island – Ryan Center *
04 – 09 – Lowell, MA – University of Massachusetts – Tsongas Center *
04 – 10 – Lewiston, ME – Androscoggin Bank Colisée*
04 – 12 – Newark, DE – University of Delaware – Bob Carpenter Center *
04 – 13 – California, PA – California University – Convocation Center *
04 – 14 – Ithaca, NY – Cornell University – Barton Hall *
04 – 16 – Richmond, VA – Landmark Theatre *
04 – 18 – Bethlehem, PA – Lehigh University – Stabler Arena *
04 – 19 – Akron, OH – The University of Akron – EJ Thomas Hall *
04 – 20 – Kalamazoo, MI – Wings Stadium *
04 – 21 – Bowling Green, OH – Bowling Green State University – Stroh
Center *
4/5/13 Buffalo, New York - SUNY Buffalo
4/6/13 Amherst, Massachusetts - University of Massachusetts Amherst
4/8/13 Kingston, Rhode Island - University of Rhode Island
4/9/13 Lowell, Massachusetts - Uiniversity of Massachusetts Lowell
4/10/13 Lewiston, Maine - Adroscoggin Bank Colisée
4/12/13 Newark, Delaware - University Of Delaware
4/13/13 California, Pennsylvania - California Univ. of Pennsylvania
4/14/13 Ithaca, New York - Cornell University
4/16/13 Richmond, Virginia - Landmark Theater
4/18/13 Bethlehem, Pennsylvania - Lehigh University
4/19/13 Akron, Ohio - University of Akron
4/20/13 Kalamazoo, Michigan - Wings Stadium
4/21/13 Bowling Green, Ohio - Bowling Green State University
Siccome è chiaro che l'unico che fa fede è il sito ufficiale di Bob, mi
chiedo perchè gli altri due siti non si adeguino.
Gentile redazione di Maggie’s Farm,
In relazione alle note sul film Renaldo and Clara, desidero segnalare
che in Italia il lancio partì non proprio in sordina, io stesso
assistetti alla proiezione al Teatro Sistina di Roma, che, come ben
noto, è uno dei tempi dello spettacolo in Italia e, che io sappia, da
sempre rarissimamente adibito a cinema.
Vero che non ebbe un grande successo e probabilmente per questo fu
dirottato nei circuiti d’essai.
Allora avevo quattordici anni, ma se ricordo bene la pellicola era
proprio quella di circa 4 ore e con sottotitoli in italiano.
Per me era veramente difficile comprenderne la trama, mi accorsi che
anche gli altri spettatori erano perplessi, comunque tutti rimasero
affascinati dalla musica che tenne tutti inchiodati alla poltrona fino
alla fine.
Un saluto da Roma,
Alessandro Tamassia
Grazie per la
preziosissima testimonianza che non conoscevo caro Alessandro, infatto
io ricordo di averlo visto in un cinema d'essai a Milano ma non ricordo
più il nome del locale, e nemmeno se era la versione lunga o quella
corta, son passati così tanti anni! La trama del film era veramente un
guazzabuglio incompremsibile, ma la musica era mondiale, purtroppo non
fu sufficente a sostenere il film dal naufragio. Le parti del film
originale che sono state invece distribuite ufficialmente si riferiscono
ad estratti bonus per il DVD che accompagnava la distribuzione iniziale
dell'album discografico "The Bootleg Series Vol. 5: Bob Dylan Live 1975,
The Rolling Thunder Revue", mentre ulteriori estratti del film compaiono
nel video musicale di Dylan del 1991 della canzone "Series of Dreams".
Quello sotto dovrebbe essere il manifesto ufficiale del film nella
versione italiana. Qualche video si può vedere ancora su Youtube. Alla
prossima, :o)
Sabato 2
Marzo 2013
Talkin'
9006 - Marco L
Due cose:
1 vedo che all'Oberdan trasmetteranno, tra gli altri, Renaldo and Clara:
sul serio?! lo cerco da una vita, e nei negozi mi hanno detto essere mai
stato prodotto, neanche in formato VHS, su internet a parte qualche
spezzone niente. Ma esiste poi un doppiaggio italiano, o molto meglio
dei sottotitoli?
2 Sto ascoltando questi Dawes. Sinceramente mi piacciono, anche se
spesso tutto ciò che concerne Bob mi piace. Seppur la loro voce sia
pulita, penso che possano creare un'atmosfera calda, quasi rilassante,
prima che Bob arrivi e ringhi e urli. E poi Bob si è sempre circondato
di voci pulite. esaltano il suo esser rude. La Baez, Mark Knopfler,
recentemente Norah Jones, e poi George Harrison, Johnny Cash.... non a
caso non è mai arrivata la collaborazione con Tom Waits, anche se penso
che tutti noi la aspettiamo.
Marco
Il film originale della
durata di oltre 4 ore fu distribuito nel gennaio del 1978 in poche città
americane, New York, Los Angeles, Kansas City, Pittsfield nel Mainee e
Vancouver in Canada e fu un flop spaventoso. Dylan lo ritirò e fece un
nuovo montaggio del film che durava 2 ore incentrato molto di più sui
numeri cantati che sugli interminabili (e spesso incomprensibili)
dialoghi originali. Questa versione fu distribuita in alcuni paesi
europei come Francia e Finlandia. In Italia venne inserito nel
circuito dei cinema d'essai ma anche questa versione accorciata fu un fiasco.
Dylan ritirò definitivamente il film e non lo ripresentò mai più.
Esistono alcune copie bootleg del film (trasmesso dal canale televisivo britannico
Channel 4 ma sono dai veri cult-movie praticamente introvabili. Allo
Spazio Oberdan proietteranno (molto probabilmente una copia in DVD
tratta dall'originale con sottotitoli in italiano che fu usata per i
cinema d'essai). Ti consiglio di informarti presso i responsabili dello
Spazio Oberdan per sapere se c'è la possibilità di reperire una copia
del film. Michele Murino fece una recensione assai completa del film su
Maggie's Farm che puoi leggere
cliccando qui.
Venerdi 1
Marzo 2013
Talkin'
9005 - gypsy flag
Cosa ne pensate di questi Dawes? Visto il
video rimango piuttosto perplesso...ciao a tutti, gypsy flag
Non saprei che dirti, non
mi entusiasmano, bravini, puliti, ma di poco peso, aspettiamo il
giudizio di altri amici, ciao, :o)