R&C
di Eleonora Magpie

 

“…take me on a trip UPON YOUR MAGIC SWIRLIN’ SHIP, mr. Zimmy...” e lasciami perdere nel tuo labirinto di fiori e cappelli, lascia che le carte si mescolino  fra le abili dita delle tue zingare, lascia che i sogni si ubriachino delle colorate immagini di questo profumato delirio.

Questa e’ la prima cosa che mi viene in mente pensando a Renaldo & Clara, queste sono le emozioni a caldo che ti restano quando sul video vedi la scritta “STOP… REW” e non ti vien voglia di pensarci troppo sopra, di lasciar perdere tutti i simboli e di assaporare  il più possibile il retrogusto di uno dei più originali capolavori di mr. Zimmy.

Se pero’ ci ripensi scopri che in tutto il film il “signor” Dylan vuole trasmettere molto di più di uno spaccato della meravigliosa avventura della Rolling Thunder Revue e lo fa con una simbologia che, secondo me, a parte determinati elementi chiave che ritroviamo in diverse scene (tipo il cappello, la mano, il fiore, le carte ecc…) si puo’ riassumere nel cromatismo del film stesso: il rosso, il bianco e il nero.

All’interno di questi schemi astratti Bob colloca tutti gli eventi, tutti i personaggi, gli ambienti e le azioni costruendo una complessa ma nitida chiave di lettura : con questi colori  dipinge il suo “masterpiece” (come notava anche Michele "Napoleon" nella sua analisi il film si apre proprio con  "When i paint my masterpiece" ... non a caso).
In tutte le scene piu’ significative R&C si presenta dunque come una “cipolla colorata” che viene sbucciata pian piano cosi’ da far cadere per terra tutti veli e le maschere che la compongono.

Prendiamo il rosso e la gamma di colori caldi in genere ad esempio che secondo la mia lettura riassumono la passione e le emozioni irrazionali: ogni volta che la vicenda si ambienta nel bordello ritroviamo un qualche elemento ricollegabile a questo colore (il vino, il vestito di Sara nella scena del lungo dialogo con Shepard -- che invece ha un cappello nero -- , lo smalto delle prostitute ecc…) OPPURE QUANDO VEDIAMO LA DANZATRICE NEL RISTORANTE.



Inoltre ogni volta che il personaggio non e’ completamente inserito nel contesto c’e’ un elemento di colore contrastante : la prostituta triste distesa per terra che sembra essere una vittima della situazione ( E ANCHE LE ALTRE RAGAZZE, SEMPRE SFONDO ROSSO-ARANCIONE E VESTITI BIANCHI).

Joan Baez (anche lei vittima delle decisioni di Renaldo) che dopo essere stata venduta dal suo uomo, pur mantenendosi nella simbologia del rosso (la maglia arancione) presenta un elemento di netto contrasto (il cappello bianco, a sua volta in contrasto con quello nero di Harry Dean Stanton).

Il bianco infatti si può’ vedere come simbolo di trasparenza, di purezza e di
verita’ e viene incarnato innanzitutto dalla figura della donna in bianco
(intrepretata sia da Sara Dylan che da Joan  rispettivamente  “Sweet virgin angel”  e “Mystical child”  come le chiama lo stesso Bob nelle sue canzoni ).
 
 

Il film inizia con Bob con una maschera ( altro elemento ricorrente ) trasparente che si trasforma nel trucco bianco, tipico di tutto il periodo della RtR, come  bianca e’ la maschera del “masked tortilla” nella scena ambientata nella riserva indiana.

Bianco e’ il vestito di Joan Baez quando incarna la prostituta messicana nel bordello della zingara, bianca e’ la  giacca nella sua penultima apparizione (quando balla con Allen Ginsberg) come, secondo me, non casuali sono le molte scene ambientate su sfondo innevato.

Interessante inoltre, per quanto riguarda queste simbologie cromatiche, e’ un altro passaggio: nella scena dove Steven Soles (Ramon) e Ronee Blakely litigano la ragazza dice di essersi concessa ad un altro “perche’ ha bisogno d’amore” : infatti con lui indossa 2 cappelli diversi (altro simbolo del film molto chiaro in questo contesto): uno rosso e uno nero.

Due scene dopo la Blakely indossera’ invece  un cappello chiaro mentre parla con Dylan al banco del bar.
 
 

Il nero e’ il terzo simbolo che ho individuato in questa mia analisi (…a proposito mi viene un po’ da ridere ripensando alle parole di Bob riportate nell’autobiografia di joan… "Sai, quando creperò, la gente sicuramente darà un'interpretazione di  merda alle mie canzoni. Interpreteranno ogni fottuta virgola. Loro non sanno che cosa vogliono dire le mie canzoni. Merda, non lo so neanch'io"…!!!!". Quindi  tutte queste cose che sto’ scrivendo sono probabilmente un mare di cavolate!!!) ... vabbe’ tornando alla mia
“ interpretazione di ogni fottuta virgola” stavo dicendo che il nero racchiude secondo me il rifiuto, la rabbia, la bugia, e forse la disillusione degli ideali:
i predicatori di Wall Street con i loro occhiali neri (…o forse sono maschere, come quella di Bob Neuwirth nella prima e nella quinta scena del film?) che urlano le loro verita’ mentre si sente la voce di Dylan che li guarda dall’autobus, che fra l’altro mi piace particolarmente come immagine… un dono selvaggio di un autobus per lunghe distanze… però sei sceso ed hai cantato per noi… (1), che canta …”What will you do when Jesus comes?”.
 

Altre due scene, caratterizzate proprio da questi sentimenti, vedono i loro protagonisti vestiti in nero:
la prima e’ quella in cui Sara che ha abbandonato il marito Rodeo/Shepard e  cammina da sola nei pressi della stazione; piu’ tardi nel film lui dira’ : “Tutto cio’ che vedo e’ che questo e’ stato un grosso errore”  mentre lei lo accusera’ di trattarla come un amuleto ( quest’ ultima frase si collega alla scena successiva dove Ginsberg e una prostituta parlano dell’ amuleto per la protezione dell’io ).

La seconda invece e’ la fuga furiosa di Rob Stoner dopo il duetto con un risentito Dylan di "House of the risin’ sun", fra l’altro la stessa situazione si rivede quando Stoner furioso scaglia contro il muro un oggetto o quando discute animatamente con la ragazza dai capelli scuri.

Infine azzardo un’interpretazione di due particolari, che ad essere sincera sono delle incognite non da poco per me….
-  David Blue che gioca a flipper
-  il gruppetto di persone al fast - food
Dopo innumerevoli ipotesi la piu’ attendibile mi e’ sembrata questa:
penso che vogliano rappresentare due punti di vista esterni alla RtR :
uno piu’ vicino e coerente - Blue -  che conosce Bob come amico e come tale ne parla pur discutendo riguardo al Bob-artista.
 
 

 

L’altro e’ quello di persone che parlano del fenomeno Bob non conoscendolo ne’come uomo ne’ forse come artista (uno parla di un concerto del ’56, quando Bob aveva 15 anni!!!) dandoci cosi’ un’analisi superficiale  della RtR e di Bob stesso.

Questo e’ quello che ho potuto capire dalla visione di R&C, forse sono pazzie di una “povera dylaniata” (sapete com’ e’… vedere bob per 4 ore e mezza puo’ causarti qualche squilibrio…!!!) o forse  sono le conseguenze di 4 anni di liceo, di analisi del testo e tutte le varie ed eventuali brutte cose che frequentando i malsani ambienti sopracitati puoi incontrare.

…… scherzi (e interpretazioni) a parte una cosa e’ certa…. le emozioni che Renaldo & Clara regala vanno molto oltre a tutto cio’ e sono uno dei tanti splendidi regali che il nostro menestrello ci ha fatto e continua a fare…
Eleonora "magpie"

(1) Da "Winds of the old days" di Joan Baez