Ieri abbiamo avuto la notizia della prima
data del tour 2013, oggi il sito ufficiale di Bob ha postato le prime
tredici date del nuovo Tour, tutte le date vedono l'apertura dei
concerti da parte dei Dawes. Probabilmente nei giorni seguenti altre
date saranno confermate ed elencate.
Apr 05, 2013 Buffalo, NY SUNY Buffalo -
Alumni Arena - with Dawes
Apr 06, 2013 Amherst, MA University of Massachusetts - Mullins Center -
with Dawes
Apr 08, 2013 Kingston, RI University of Rhode Island - Ryan Center -
with Dawes
Apr 09, 2013 Lowell, MA University of Massachusetts - Tsongas Center -
with Dawes
Apr 10, 2013 Lewiston, ME Androscoggin Bank Colisée - with Dawes
Apr 12, 2013 Newark, DE University of Delaware - Bob Carpenter Center -
with Dawes
Apr 13, 2013 California, PA Convocation Center - with Dawes
Apr 14, 2013 Ithaca, NY Cornell University - Barton Hall - with Dawes
Apr 16, 2013 Richmond, VA Landmark Theater - with Dawes
Apr 18, 2013 Bethlehem, PA Lehigh University - Stabler Arena - with
Dawes
Apr 19, 2013 Akron, OH The University of Akron - EJ Thomas Hall - with
Dawes
Apr 20, 2013 Kalamazoo, MI Wings Stadium - with Dawes
Apr 21, 2013 Bowling Green, OH Bowling Green State University - Stroh
Center - with Dawes
Volevo solo segnalare che nel cd "Chimes
of Freedom" per i 50 anni di amnesty international dedicato a Bob Dylan
c'e' una splendida esecuzione vocale e strumentale di una, forse delle
piu' belle canzoni di Bob -- SIMPLE TWIST OF FATE-- interpretata
magistralmente da una grandissima DIANA KRALL. Dire che la ascolto ogni
giorno forse e' troppo, ma è quasi così.
Un saluto a tutta la fattoria, Marcello
Hai ragione, davvero
bella versione, grazie della segnalazione, alla prossima, :o)
Per il momento la notizia è
ancora a livello di "rumor", la stessa notizia è stata data oggi (la
puoi leggere nel post sotto) da Harold Lepidus sul suo sito, ma anche
Harold ha voluto sottolineare che fino alla conferma del sito
ufficiale di Dylan queste anticipazioni devono essere considerate a
livello di voci e basta. Comunque grazie per la segnalazione e
complimenti per la tua rapidità, sei stata la prima a dare la notizia
assieme a Lepidus, non male eh? :o)
Bob Dylan, a quanto pare, sarà di nuovo in tour nel Nord America nel
mese di Aprile, con i Dawes come gruppo di supporto in alcune delle
date.
Il solo concerto finora confermato finora si dovrebbe tenere Sabato 13
aprile alle 7:30 pm presso il Convocation
Center della California University della Pennsylvania.
Il servizio informazioni di Ticketmaster elenca la data con la
prevendita dei biglietti che inizierà Sabato 2 marzo. I biglietti
saranno messi in vendita al costo di $ 54,00, con un costo aggiuntivo
per la prevendita di $ 8.05, per un totale di $ 62,05.
Corrono voci di un altro concerto sempre con il supporto dei Dawes l'8
aprile a Kingston, Rhode Island.
Nessuno di questi shows sono al momento di questo post pubblicati sui
siti ufficiali di Dylan o dei Dawes. Nulla è ufficiale fino a quando non
sarà elencato tour page di Dylan.
Ho trovato questa cosa...sembra quasi
interessante!
Ciao a tutti, Simone
Veronica Rudian, pianista compositrice
pluripremiata di Bordighera e Donnie Herron, polistrumentista di Bob
Dylan e leader del gruppo BR5-49, insieme per una collaborazione
destinata a lasciare un segno nella cultura musicale locale e mondiale.
Intervistati in esclusiva per i lettori di
www.ventimiglia.biz
Veronica Rudian e Donnie Herron ci
parlano dei loro prossimi progetti
clicca qui
Visto che vai cerca di prendere qualche
contatto per qualche copia con i sottotitoli in italiano.
informati. sono aperto ad ogni soluzione.....appello rivolto a chiunqua
possa farlo.
Massimo
Ottima idea, chiunque andrà a vedere
Renaldo & Clara potrebbe informarsi circa le modalità per acquistare una
copia del film in DVD con sottotitoli in italiano. Naturalmente, avute le
informazioni, passatele al più presto alla Fattoria che le metterà a disposizione di
tutti. Dico questo perchè io non sono sicuro di poterci andare. Grazie
in anticipo a chi sarà così gentile da fornirci l'informazione tanto
desiderata da molti fans italiani di Bob, :o)
Ecco il depliant della rassegna che vedrà
Renaldo e Clara (in versione originale con sottotitoli in italiano) sul
grande schermo Venerdì 1 Marzo allo Spazio Oberdan Milano.
Ciao, Massimo.
Grazie Massimo spero di
poter esserci ed incontrare qualche dylaniato verace!!! :o)
FIORELLA MANNOIA, JAMES TAYLOR, ELIO E
LE STORIE TESE
Giovedi 21
Febbraio 2013
Talkin'
8999 - Marco Manici
Ciao mr Tamburine,
ti scrivo poco, ma ti leggo sempre (la solita scusa) - l'articolo sul
premio a Bob mi sembra proprio una cionfa - non so se Dagospia ci abbia
giocato sopra --- comunque non è vero che la notizia non era mai stata
pubblicata in italia - (tanto chi vuoi che vada a controllare in 50 anni
di articoli e libri su Bob --) io l'ho letta parecchie volte in italiano
e in inglese - ma non è solo questo -- il fatto è che veniva sempre
detto che Bob era palesemente ubriaco e ne ha sparate tante - lo si
deduce anche dalle frasi sconclusionate che dice - l'autore
dell'articolo non può non averlo letto e dunque è in cattiva fede - far
passare come summa ideologica di Dylan quella roba conferma semmai che
Bob non aveva tutti i torti ad avercela sempre con la stampa -
Saluti, Marco
Hey Mr.Tambourine,
davvero Charlie lascia la band?
Dr. Roberts
Well, well, well your
feeling fine, Well, well, well, he'll make you Dr. Robert....Scommetto che sei un
vecchio beatlesiano buongustaio, posso dirti che finora nessuno ha
ancora detto che Charlie lascia la backing band, le ipotesi si sono
fatte quando Duke Robillard ha annunciato di essere stato chiamato a far
parte della band di Bob, quindi ognuno, in base alle proprie senzazioni,
ha fato le proprie ipotesi. Io penso che si, Charlie lascerà, anche in
base alle sue, a mio modestissimo avviso, scarse e svogliate prestazioni
dello scorso anno. Questa però è solo la mia opinione, vedremo se il
tempo mi darà ragione o mi smentirà, che non sarebbe la prima
volta....... Ciao, ti dedico il video del giorno, :o)
è un disegno originale del noto illustratore Franco Matticchio!
Complimenti per la gestione del sito.
Ho visto tanti concerti di Dylan dalla lontana performance di Verona nel
1984, ho smesso di seguirlo in tour dal 2007 perchè non mi emozionava
piu come un tempo... :-(
Orestory
Ti capisco e rispetto la
tua opinione, anche tu sei uno di quelli che hanno amato un Dylan che
non c'è più da molti anni ormai, ma credo tu sia in buona e numerosa
compagnia, questo non toglie il fatto che Bob continui a far concerti e
che la gente continui ad andare a vederlo, quello di oggi è una delle
tante evoluzioni di Dylan, può piacere come può non piacere, ma io
preferisco che continui a venire tra di noi anche con la voce distrutta
che adattarmi ad un Bob solo pittore...Ciao e alla prossima , :o)
Lo stesso articolo é stato messo in vendita da altri siti specializzati
in vendite di riviste, come "Newsstand" (http://www.newsstand.co.uk/195-Rock-Music-Magazines/4441-Subscribe-to-ROLLING-STONE-PRESENTS-Magazine-Subscription.aspx).
Qui si può ordinare come prossimo numero ("next issue") e viene
riportata come data di uscita il prossimo 28 Febbraio.
Ma come è possibile che la data di uscita sia così vicina o addirittura
passata e che nessuna notizia sia stata diffusa a riguardo dallo steso
sito di Rolling Stone o da quello di Bob Dylan?
E poi, come può lo speciale contenere una raccolta di tutte le
interviste mai fatte da RS a Bob Dylan e la definitiva classifica delle
sue migliori cento canzoni quando ancora potrebbe essere intervistato
altre dieci volte e pubblicare altri venti album?
Insomma, a me sembra uno di quegli articoli che vengono preparti per gli
eventi futuri!
Cosa ne pensi?
Grazie, Giulia.
Cara Giulia, non sempre è
facile capire lo scopo ed il senso di certe pubblicazioni, questa è
strana ma prendiamola così come viene, altro non possiam fare e,
sinceramente, non saprei proprio che dirti! Un salutone, Mr.Tambourine,
:o).
Paul Rodgers (Lead Voice)
David Gilmour (plays his # 00001 Stratocaster).
Ronnie Wood
Joe Walsh
Brian May
The Crickets
Albert Lee
Gary Moore
Mike Rutherford
Phil Palmer
Paul Carrack
Phil Manzanera
Amy Winehouse
Jamie Cullum
Theresa Andersson
Annie Clements
The Entire Cast plays "Stay With Me" at
the end of the Strat Pack" charity concert, for the 50th anniversary of
the Fender Stratocaster guitar on September 24, 2004.
Venerdi 15
Febbraio 2013
Bob Dylan
Music & Photos
Il titolo dice già tutto di questa
ennesima compilation che contiene musica e foto di Bob Dylan. Dieci
stampe molto grandi nel libro allegato ai 2 CD. Questo non significa che
la musica non sia valida, anzi. Ovviamente questo è un buon doppio disco
che contiene di 36 pezzi fondamentali nella carriera di Dylan, tra i
quali quasi tutti i soliti noti, la maggior parte dei quali non sono in
sequenza di ordine cronologico. Grande musica, ma tutta facilmente
reperibili altrove, quindi non è una tentazione per i Dylan fans, che
forse compreranno questa raccolta unicamente per avere le foto.
tracks: disc 1
1 Blowin' in the Wind
2 Don't Think Twice, It's All Right
3 The Times They Are A-Changin'
4 It Ain't Me, Babe
5 Maggie's Farm
6 It's All Over Now, Baby Blue
7 Mr. Tambourine Man
8 Subterranean Homesick Blues
9 Like a Rolling Stone
10 Positively 4th Street
11 I Want You
12 Just Like a Woman
13 Rainy Day Women #12 & 35
14 All Along the Watchtower
15 Lay, Lady, Lay
16 If Not for You
17 You Ain't Goin' Nowhere
18 I Shall Be Released
19 Knockin' on Heaven's Door
20 Tangled Up in Blue
21 Forever Young
tracks: disc 2
1 Shelter from the Storm
2 Hurricane
3 Gotta Serve Somebody
4 Groom's Still Waiting at the Altar
5 Jokerman
6 Everything Is Broken
7 Blind Willie McTell
8 Not Dark Yet
9 Make You Feel My Love
10 Dignity
11 Things Have Changed
12 Mississippi
13 Thunder on the Mountain
14 When the Deal Goes Down
15 Beyond Here Lies Nothin'
Ciao Mr. Tamburine,
penso si possa sopravvivere alla mancata nomination di Dylan ai
Grammy... ha già vinto così tanti premi nella sua carriera! (e nella
vita ci sono cose più importanti...)
E poi Tempest è un album così difficile da collocare, da definire, è
troppe cose per poter essere inserito in una soltanto...
Certo mi sarei aspettata più commenti approfonditi sull'argomento nel
blog di Maggie's, anche se ho letto alcune osservazioni interessanti che
mi hanno fatto riflettere.
Non sono però d'accordo in merito al tuo giudizio un pò negativo nei
confronti di "Duquesne Whistle". Non è la canzone migliore dell'album
ma, a mio avviso, non è nemmeno così semplicemente orecchiabile e meno
riuscita come tu dici. Credo che sia semplicemente (e dico
"semplicemente" non in senso riduttivo) quello che vuole essere.
Certo, a proposito del senso di quel fischio, penso che treni e città
abbandonate (dei quali ho letto) ci stiano sempre bene quando si parla
di Dylan... :-)
Ma non dimentico neanche la sua passione per la vecchia storia
americana. Così ho trovato l'occasione per rispolverare la storia
Abraham Duquesne, ammiraglio francese di famiglia ugonotta (!610-1688)
che abbracciò, pare, la fede cattolica per poter restare nella marina.
Il figlio, Michel-Ange Duquesne de Menneville, fu governatore della Nuova
Francia fra il 1752 e il 1755 e venne inviato nel Quebec. Qui, fra il
1753 e il 1754, si scontrò con George Washington, mandato a contrastare
l'espansione francese nella zona dei Grandi Laghi. Washington nel 1758
ebbe un ruolo centrale nella conquista del forte francese di Duquesne,
fatto costruire dallo stesso governatore, nei pressi dell'odierna
Pittsburg.
Poi, se vogliamo, in merito al verso che parla di "the mother of our
Lord", possiamo pensare a Jacques Duquesne autore di un libro ("Maria" -
Corbaccio - 2005) dove contesta la "disumanizzazione" e l'eccessiva
spiritualizzazione operata sulla figura di Maria nel corso dei secoli da
parte dei dogmi Mariani che ne allontanano la figura da qualsiasi
evidenza storica.
Per quanto riguarda il video, pieno di tanti piccoli particolari
curiosi, non ho potuto non notare la croce al collo dello scagnozzo
(quello con la mazza da baseball) del "commerciante" fatto cadere dalla
scala dal giovane ladro di rose. Per puro caso la portano anche un paio
dei "bodygards" che scortano Dylan nella sua promenade.
Ho apprezzato le tue riflessioni sulla mostra ma aggiungo qualcosa
(spero non me ne vorrai) perché penso che nei quadri ci siano tanti
aspetti, oltre al ricordo di New Orleans e all'attenzione per gli
emarginati che reclamano il loro posto nella storia. E' curioso, ad
esempio, che la donna trasportata fuori dalla galleria in "Rescue team"
indossi un abito da sera.
Mentre il "Blind man" afromericano si fa condurre dal ragazzo con la
nobiltà di un redivivo Omero, che pensa che l'unica vista che gli
occorre sia quella interiore.
E' stato detto che i volti dei suoi quadri sono ritenuti mancanti di una
vera espressione. Forse, come antichi automi meccanici, aspettano di
prendere vita caricati dagli occhi di chi li guarda.
Naturalmente, come tu dici, la fama repentina e planetaria ha impedito a
Dylan di avere una vita "normale", obbligato a proteggersi dalla
curiosità e da possibili aggressioni. Ma credo che sia riuscito a vagare
tra luoghi e persone "masked and anonimous" molto più spesso di quanto
non sia stato "beccato".
Non si governa un popolo che non si conosce e non si può fare grande
poesia solo con il ricordo. L'arte nasce dalla vita e ne diventa
concime.
Quanto all'immediatezza della musica rispetto alla pittura, di cui tu
parli, credo sia solo apparente. Perché così sarebbe se di fronte a una
grande musica o a una grande canzone ci sapessimo sempre spogliare dal
nostro bagaglio di attese e di preconcetti e ascoltare. Ascoltare.
Un abbraccio, Maria Rosa
Per prima cosa lasciami
precisare che io non ho detto che "Duquesne
Whistle" è una canzone semplicemente
orecchiabile e meno riuscita, io ho scritto: " infatti ci sono
pezzi semplici e accattivanti come Early Roman Kings, Duquesne Whistle
", come vedi c'è una bella differenza! Invece per i particolari da te
citati tipo "Abraham Duquesne" e "Jacques Duquesne" sono storie che
avevo trovato anch'io nella mia prima ricerca che avevo fatto per capire
qualcosa di più di Duquesne, ma ho pensato che fossero storie che non
avessero niente a che fare con la canzone e non le ho citate. Le
considero ancora estranee e senza nessun rapporto con "Duquesne
Whistle", ma vorrei esprimerti il mio apprezzamento per la tua ricerca.
In quanto al video ci saranno certo piccoli dettagli voluti, come il
manifesto di Lennon e forse anche le cose che citi tu, ma di questo non
potremo mai esserne sicuri, possiamo soltanto citarle come osservazioni
personali senza nessun reale collegamento alla canzone, comunque posto
ancora il video perchè è sempre interessante rivederlo, anche se trovare
un collegamento tra il testo e le immagini è veramente difficile:
Dylan spesso si trucca
(parrucca bionda di capelli liscie cappuccio sulla testa) e gira per le
strade solo per vedere la vita del luogo o per semplice curiosità,
ricordo a Città del Messico un paio d'anni fa quando si vestì da donna e
girò per la città in bicicletta, oppure altre occasioni delle quali la
Fattoria ha postato le foto. Chissà se un giorno salteranno fuori delle
foto di Dylan che gira solo per Milano la settimana scorsa, sappiamo che
è stato al Castello Sforzesco e nel refettorio di Santa Maria delle
Grazie a vedere il Cenacolo vinciano accompagnato dall'assessore Boeri,
ma potrebbe essere anche che mentre le autorità e la stampa milanese lo
aspettavano inutilmente a Palazzo Reale per l'inaugurazione della
mostra, lui sia stato invece in giro per Milano o forse anche per Como,
visto che pare sia stato alloggiato a Villa D'Este.
Io credo che ci sia una
grande differenza fra la musica e la pittura (naturalmente è solo la mia
personale opinione), la musica la puoi sentire e gustare anche se non
vuoi (quante volte mi è capitato di essere in un supermarket e di
sentire in filodiffusione "Like a rolling stone" sempre con lo stesso
piacere), la pittura invece per gustarla devi guardarla molto
attentamente, il sapersi spogliare del nostro bagaglio di attese e di
preconcetti, e qualche volta anche dei pregiudizi, non è sempre cosa
così facile, a volte è più facile dirlo che farlo. Comunque grazie per
aver espresso le tue opinioni. Un abbraccio anche a te, alla prossima,
:o)
Gentile Mr. Tambourine,
la ringrazio per la disponibilità dimostrata nei miei confronti.
Colgo il suo invito e le invio il mio lavoro di laurea. La tesi è stata
premiata con un 110 e lode, e mi sembrava doveroso condividerla con
tutti voi che direttamente o indirettamente avete contribuito a far si
che il mio lavoro ottenesse un così alto premio.
Ringrazio Francesco "Gypsy Flag" ma purtroppo all'epoca avevo già
consegnato tutto il materiale e stampato la tesi, motivo per cui non ho
potuto utilizzare il materiale della sua ricerca. Ma comunque lo
ringrazio per la cortesia e la disponibilità.
Colgo di nuovo l'occasione per ringraziare il professor Carrera: ritengo
che del punteggio assegnato alla mia tesi, l'80 % sia da attribuire al
suo lavoro e alla sua ricerca. Grazie mille, di cuore.
Sicuramente sono l'ultimo arrivato ad essersi cimentato con l'opera di
Dylan. La passione e l'ammirazione hanno di certo condizionato il mio
lavoro, ma ho cercato di essere il più obiettivo possibile nella mia
analisi. Su Dylan molto è stato scritto e detto, ma ritengo che certe
cose può saperle solo Bob (e alle volte nemmeno lui). Tanto in campo
artistico quanto in campo privato le notizie sono tante e spesso
discordanti, ho utilizzato quelle che a me sembravano più plausibili.
Mi scuso anticipatamente per gli errori di battitura o di
"distrazione"... e sono sicuro che ci sono!
Con riconoscenza, Mattia Ferella
Caro Mattia, ti ringrazio
per la tua disponibilità a condividere con noi la tua tesi (complimenti
per il 110 e lode!!!). Non sono ancora riuscito a leggerla tutta per
poterla apprezzare, ma lo farò certamente nei giorni che verranno.
Chiunque abbia o voglia dire qualcosa su Dylan troverà sempre spazio su
queste pagine, non importa chi è arrivato per primo e chi per ultimo,
l'importante è quello che si dice, le tue considerazioni (così come
quelle di molti altri amici appassionati dylaniati che già riempivano
gli archivi di Maggie's Farm) valgono oggi, varranno domani e sarebbero
potute valere anche per ieri, le opinioni su Dylan sono un argomento
sempre attuale, senza tempo, non conta quando sono state scritte, conta
quello che esprimono. Ancora un sentito grazie, Mr.Tambourine.
Vabè non hanno messo Bob nelle varie
categorie del
http://www.grammy.com/nominees . Questo vuol dire che apprezzo di
piu' Tempest!! Ritengo cmq una vergogna non averlo inserito, chissa' poi
per quale motivo. Ma poi alla fine un Masticazzi Gino lo vedo bene a
conclusione per averlo escluso, Tempest rimane il miglior album di Dylan
del ultimo periodo superiore a Together Through Life e Love and Theft!!!
E come disse Lambchoop rivolgendosi al pubblico inglese, perche'
fischiavano Bob...."Non ve lo meritate Dylan"!!!!
Stefano C.
Capisco il tuo disappunto
ma ormai alle stranezze su Dylan ci abbiamo fatto il callo,
chissenefrega se non l'hanno citato in nessuna categoria, Tempest è e
rimane un ottimo lavoro con pezzi di alto livello, non saprei dire
quale altro artista sarebbe in grado di sfornare ancora un disco simile
a 71 anni. Tempest è certamente superiore a TTL e L&T, anche se Bob ha
dichiarato che non era proprio il disco che aveva in mente, infatti ci
sono pezzi semplici e accattivanti come Early Roman Kings, Duquesne
Whistle (scritto con Robert Hunter e probabilmente recuperato dalle
sessioni di TTL) ed altri più intensi come Long and Wasted Years, la
title-track Tempest, Narrow Way e Pay in Blood. Ricordo che giudicai TTL
un disco minore nella produzione di Dylan, proprio a causa della
presenza di Hunter che, seppur valida, ne falsava leggermente il valore,
le narrazioni erano più descrittive che viscerali, risultando alla fine
storie con poca emotività personale. Tempest è un disco all'altezza di
Dylan, tipico di Dylan, un disco da ascoltare ancora a lungo per poterne
gustare tutto il suo sapore!
Lunedi 11
Febbraio 2013
Dylan
pittore a Milano, "I remember you New Orleans".
«I remember you” sembra voler dire Bob a New Orleans con questa serie di
quadri esposti a Palazzo Reale a Milano fino al 10 Marzo con ingresso
gratuito. Perchè “I remember you?”....Perchè la New Orleans
rappresentata nei dipinti della «The New Orleans Series» è una New
Orleans che non esiste più, è una New Orleans riprodotta da Dylan così
come la videro i suoi occhi e la sua mente diversi anni addietro. In
realtà potremmo dire che quella famosissima città è stata per sempre
cancellata dall’uragano, case, palazzi, rustici, bar, ristoranti, live
music club dove si poteva ascoltare i migliori musicisti del mondo.
“Katrina” ha spazzato via la città ma non il mito, quello è rimasto e
diventerà più “bello e più forte che pria” come diceva Petrolini davanti
alla Roma imperiale che si consumava nel fuoco. A New Orleans è toccata
la sorte dell’acqua invece ma il risultato è stato lo stesso. Roma si
trasformò da un caotico e pericoloso agglomerato di capanne e case di
legno in quella che fu la Roma Imperiale tutta marmi bianchi e monumenti
che tutto il mondo ammira ancora oggi, e New Orleans cosa diventerà?
Nessuno lo può dire con esattezza, la rinascita è lenta e dolorosa, le
ferite sono ancora aperte per coloro che sono sopravvissuti e forse la
vera rinascità sarà completata dai figli di quelli che sono usciti vivi
da quella drammatica esperienza.
Dylan però non è retorico come molta altre gente, per lui New Orleans è
quella che lui ha dipinto sulle sue tele e basta, con i personaggi
potremmo dire irreali al giorno d'oggi, personaggi che sembrano rubati
al cinema Felliniano più che ad una realtà cittadina, momenti e flash
che inondano la mente di ricordi, che rammentano quanto era bella e
caratteristica, dolce e folkloristica la vecchia New Orleans, personaggi
che rapprsentano un mondo con il quale, per forza di cose, Dylan non è
più in contatto reale da moltissimi anni. Fondamentalmente credo che
Dylan sia un artista innamorato dei suoi personaggi tragici e di
bassissimo lignaggio dei quali ha raccontato moltissime volte la storia
con canzoni memorabili. Questa volta i personaggi sono sempre quelli,
giganti nella loro povertà e miseria, dignitosi nel loro squallore, come
se la loro condizione fosse la giustificazione di tutto e di tutti. Con
un tratto scuro e stile d’altri tempi Dylan li fa rivivere sulla tela,
quei personaggi sono solo scomparsi nella realtà, ma nel ricordo e nella
leggenda di New Orleans sono e sarano sempre presenti. E’ la New Orleans
che cerca di cominciare e divertirsi dopo i tragici anni della seconda
guerra mondiale, gli anni dello sviluppo economico nei quali se avevi la
pelle bianca potevi tutto, se invece era nera potevi solo intrattenere
la gente suonando il blues o spaccarti la schiena nei lavori più
massacranti e umilianti. Dylan sembra amare con tutta la sua anima
questi uomini più rurali che cittadini, più rustici che sofisticati,
forse perchè in fondo in fondo è lo stesso tipo di gente che lui imparò
a conoscere quando era piccolo nelle strade del Minnesota. Certo che lo
stratosferico successo gli impedì materialmente di continuare ad
aggirarsi tra quel tipo di gente, obbligandolo a frequentare i luoghi
per lui più sicuri, dove di solito la gente non gira armata e ti può
sparare nella schiena dopo che gli hai firmato un album. La realtà è
questa, anche per Dylan esiste il "vorrei ma no posso", e ce lo dice a
chiare lettere con queste opere che sono l’istantanea di qualcosa che
gli è rimasto nella mente ma che in realtà è stato spazzata via dalla
natura e dal progresso degli uomini. Forse Dylan non ci stà e si
aggrappa al passato, al suo passato, in questo modo, tutto sommato un
modo piacevole da vedere e che ti da mille spunti per riflettere. Dylan
è un artista totale, comunica sempre, qualunque mezzo adoperi. Sono
cinquant’anni che con la musica ha simpatizzato per personaggi
disperati, prevaricati, umiliati, uccisi, insultati, ora sta facendo la
stessa cosa con la pittura, usa gli stessi soggetti per dire qualcosa
che questa volta sta a noi capire. La musica è una cosa senz’altro più
recepibile e più immediata nei suoi messaggi, la pittura è diversa, ti
fa pensare, ti fa riflettere, la maggior parte del difficile tocca a chi
guarda e non a chi ha dipinto. Se avete l'occasione non perdetevi la
mostra!
Ciao Mr. tambourine,
occupo lo spazio della farm perche' ho letto solo ora che, all'uscita di
tempest, sono state consegnate, solo a pochi fortunati, 75 copie
numerate in vinile dell'album. Questo e' il titolo: TEMPEST TEST
PRESSING RARE! volevo sapere da te se si tratta di alternate take che
forse un giorno andranno a comporre un capitolo della "bootleg series"
oppure sono solo copie numerate da collezione. Grazie come sempre per
tutto quello che fai per noi followers.
Sono solo 75 copie e non
ho la minima idea del perchè siano state pubblicate in questo modo,
misteri Sony credo.............? La confezione è questa:
si tratta di due LP, il
primo contiene le prime 6 canzoni di Tempest ed il secondo le restanti
quattro senza nessuna variazione rispetto al CD.
Ciao Mr Tambourine,
vi seguo da lungo tempo, apprezzando il vostro lavoro e gli spunti di
riflessione che offrite.
Solo oggi mi sono decisa a scrivere a questa confraternita che, dalle
firme di chi viene pubblicato, mi pare in maggioranza maschile... :-)
Ho visitato la mostra di Dylan a Milano e, da appassionata di arte
totalmente dilettante, non mi infilerò in commenti critici. Commenti
tipo: "la mano è incerta, lo stile post cubista" li lascio ad altri,
evidentemente più competenti di me...
Amo questi quadri, grezzi ma profondi e misteriosi come se fossero
appena emersi da uno scavo archeologico. Quando si rigira con cautela
tra le dita un piccolo oggetto incrostato e ci si chiede se sia proprio
quello che sembra, un fermaglio per capelli, e non invece la chiave
della perduta biblioteca di Pergamo... l'evidenza talvolta inganna!
E ho pensato che se la sua musica avesse dovuto prendere una forma
questa era proprio una delle forme possibili: facile da imitare,
impossibile da rendere.
Non mi aspettavo, chissà perché, i quadri "erotici". Poi però mi è
venuta in mente una mostra di Hokusai vista, anni fa, sempre a Palazzo
Reale. Tra onde, fiori, uccelli e immagini del Monte Fuji, ieratici
nodi... il pennello, la penna e la spada...
Mi fa piacere sapere che abbia scelto di sostare davanti alla Pietà
Rondanini, una delle opere d'arte che amo di più, insieme al suo autore.
Il buon Michelangelo si scontrò con Leonardo (apprendo che Dylan ha
visitato pure il Cenacolo) a proposito della superiorità della scultura
sulla pittura. E si scontrò con lui su molte altre cose ancora... ma
questi discorsi ci porterebbero troppo lontano...
Un mio maestro mi disse, una volta, "when you fight, fight for, not
against". Ecco, io credo che Dylan, con la sua arte, sia come un pittore
che dipinge nel quadrato di un ring, combattendo "per" qualcosa e
qualcuno e non "contro".
Ma molti questo non glielo hanno mai perdonato.
Un abbraccio, Maria Rosa
Sono perfettamente
d'accordo con la tua opinione carissima Maria Rosa, anch'io sono
convinto che Bob dipinga per "qualcosa" e non contro "qualcosa". Al
mondo ci sono alcuni milioni di fans di Bob che gli perdonano tutto ed
altri che non gli perdonano niente, la cosa continua da 50 anni, e
allora? Allora lui se ne frega di qualunque opinione degli altri e tiene
conto solo delle sue, e fa dannatamente bene. Non importa se non sarà un
gran pittore, il suo scopo è sempre quello di "comunicare" qualcosa,
questa volta con una forma d'arte diversa dalla musica. Ti ringrazio
molto di aver scritto, alla prossima, Mr.Tambourine, :o)
Sto leggendo tutti i commenti su fb e gli articoli di stampa sul Dylan
pittore!!! Divertenti e seri alcuni, e noto come al solito che Dylan
divide e non unisce.
Come quando incise il suo primo album nel 1962 e presero per matto
Hammond o come al festival di Newport c'era chi lo criticava e chi no,
oppure nei concerti londinesi del 1966. Stessa cosa dicasi con Tempest
ad esempio. Nulla e' cambiato con Bob.
Io da fan di Dylan posso dire che lo preferisco quando suona e canta,
perche' quando dipinge in realta' non essendo la pittura il suo lavoro
primario, mi lascia indifferente. Ha un suo stile riconoscibile, chi ha
visto i lavori precedenti nei libri "The Brazil Series" o in "Drawn
Blank" che io posseggo entrambi, si nota lo stesso tratto inconfondibile
che si vede nelle tele esposte a Milano. Tutto questo per chiedermi ma
Dylan con la pittura dove va a finire? Quando incide e pubblica un album
sai a chi e' diretto, ma qui in realta' quando esponi dei dipinti devi
confrontarti con altri pittori e critici del settore e non con critici
musicali o con fruitori di musica e appassionati dylaniani tanto piu'
che Bob ha iniziato a suonare e cantare molto prima del 1962 mentre con
la pittura si puo' dire che e' salito alla ribalta da pochi anni. Auguri
Bob per la pittura!!!
Bob Dylan stregato dalla Pietà
Rondanini
clicca qui
L'assessore comunale alla Cultura Stefano
Boeri ha accompagnato Bob Dylan, in questi giorni a Milano per la mostra
dei suoi dipinti, durante la visita privata al Castello Sforzesco dove è
ospitata la Pietà Rondanini di Michelangelo.
Caro Mr. Tambourine,
ancora altri piccoli particolari che fanno pensare indirettamente a
"Roll on John".
"Allen Ginsberg in un'intervista del 1985 aveva ribadito il suo
apprezzamento per la canzone di Dylan del 1981, 'Lenny Bruce' (Shot of
Love). Osservava che cantando di Lenny Bruce, " Lui [Dylan] in realtà
parla anche di se stesso, e di tutti noi come artisti ".
In effetti, Dylan, in questa canzone, parla di se stesso e dell'arte, ma
commenta anche la fragilità della celebrità e la tendenza inesorabile
della società moderna a sopprimere la creatività, e dice che, in questo
contesto, l'impulso artistico ad esprimere dissonanza assume un
significato politico.
Nell'ultimo verso della canzone Dylan contrappone un "loro" [They]
composto da leader sociali e promulgatori di regole ad un vulnerabile e
fortemente individuale Lenny Bruce. "Hanno detto che era malato perchè
non giocava secondo le regole/ Ha solo mostrato che i saggi del suo
tempo non erano niente di più che sciocchi. / Lo stamparono ed
etichettarono come si fa con pantaloni e camicie, / Ha combattuto una
guerra in un campo di battaglia dove ogni vittoria fa male. / Lenny
Bruce era cattivo, era il fratello che non hai mai avuto".
[D.Boucher, G.Browning - The Political Art of Bob Dykan - p.111]
LENNY BRUCE
parole e musica Bob Dylan
Lenny Bruce is dead but his spirit's livin' on and on
Never did get any Golden Globe award, never made it to Synanon.
He was an outlaw, that's for sure,
More of an outlaw than you ever were.
Lenny Bruce is gone but his spirit's livin' on and on.
Maybe he had some problems, maybe some things that he couldn't work out
But he sure was funny and he sure told the truth and he knew what he was
talkin' about
Never robbed any churches nor cut off any babies' heads,
He just took the folks in high places and he shined a light in their
beds.
He's on some other shore, he didn't wanna live anymore.
They said that he was sick' cause he didn't play by the rules
He just showed the wise men of his day to be nothing more than fools.
They stamped him and they labeled him like they do with pants and
shirts,
He fought a war on a battlefield where every victory hurts.
Lenny Bruce was bad, he was the brother that you never had.
Lenny Bruce was bad, he was the brother that you never had.
traduzione di Michele Murino
Lenny Bruce è morto ma il suo spirito vive ancora
Non ha mai vinto un Golden Globe, non è mai arrivato al Synanon
Era un fuorilegge, questo è certo,
più fuorilegge di quanto tu non sia mai stato
Lenny Bruce è morto ma il suo spirito vive ancora
Forse aveva dei problemi, forse qualcosa che non riusciva a progettare
Ma di sicuro era divertente e diceva la verità e sapeva
di cosa stava parlando
Non ha mai rubato in chiesa nè tagliato la testa ai bambini
Ha soltanto preso quelli dell'alta società ed ha acceso una luce nei
loro letti
E' su qualche altra spiaggia, non voleva più vivere
Lenny Bruce è morto ma non ha commesso mai alcun crimine
Aveva una capacità di penetrazione che sollevava il coperchio
in anticipo sui tempi
Una volta presi un taxi con lui, solo per un miglio e mezzo,
mi sembrò come se durassero un paio di mesi
Lenny Bruce è andato avanti ed è morto come quelli che lo hanno ucciso
Dissero che era morboso perchè non giocava
secondo le regole
Mostrò semplicemente agli uomini saggi del suo tempo che non erano altro
che degli imbecilli
Gli appiccicarono etichette addosso come si fa con i pantaloni e con le
magliette
Combattè una guerra su un campo di battaglia dove ogni vittoria fa male
Lenny Bruce era cattivo, era il fratello che non hai mai avuto
Lenny Bruce era cattivo, era il fratello che
non hai mai avuto
Harold Lepidus
[http://www.examiner.com/article/bob-dylan-and-john-lennon-part-three]
riferendosi ad un passaggio della canzone ["Una volta presi un taxi con
lui, solo per un miglio e mezzo, mi sembrò come se durassero un paio di
mesi"]
nota che :
" Alcuni hanno interpretato la canzone di Dylan del 1981, "Lenny Bruce",
come in realtà riferita a Lennon (notare i nomi simili), in particolare
il riferimento alla condivisione di un taxi.
I "bambini" menzionati nel testo (Non ha mai rubato in chiesa nè
tagliato la testa ai bambini ) potrebbero essere un cenno
ciao, Miscio.
Caro
Miscio, prima di tutto permettimi di riepilogare che era Lenny Bruce
perchè non tutti possono sapere o ricordare chi era e cosa ha fatto ( il
testo è tratto da wikipedia):
Lenny Bruce, nome d'arte di Leonard Alfred Schneider (Mineola, 13
ottobre 1925 – Hollywood, 3 agosto 1966), è stato un comico,
cabarettista e autore teatrale satirico statunitense di origine ebraica.
Una buona parte del suo repertorio è stata di genere burlesque.
Infanzia
«
La verità è ciò che è, non ciò che dovrebbe essere. Ciò che dovrebbe
essere è una sporca bugia »
Leonard Alfred Schneider nacque a Mineola, sull'isola di Long Island,
nello stato di New York. La sua gioventù fu molto caotica, dato il
divorzio dei suoi genitori quando lui aveva cinque anni, e vide Lenny
trasferirsi dai vari parenti durante il decennio seguente. La madre,
Sally Marr, era un'attrice ed ebbe una forte influenza sulla carriera di
Lenny.
Dopo aver vissuto con una famiglia in una fattoria per un po' di tempo,
si unì alla marina americana nel 1942 e si imbarcò sull'incrociatore
Brooklyn che viaggiava in Europa durante la guerra. Ci restò fino al
1946.
Nel 1947, cambiò il suo cognome in Bruce ed iniziò la sua carriera
guadagnando 12 dollari in un locale di Brooklyn, New York. Ebbe questa
opportunità grazie a sua madre ed iniziò facendo imitazioni di alcune
stelle del cinema americane, come ad esempio Humphrey Bogart.
Nel 1951, fu arrestato a Miami per essersi spacciato per un prete. Fece
questo fondando una compagnia di beneficenza per aiutare i lebbrosi
della Guinea inglese. Siccome il suo operato era legale, fu dichiarato
innocente e successivamente spiegò nel suo libro "Come parlare sporco e
influenzare la gente" che guadagnò 8.000 dollari in tre settimane, spedì
2.500 dollari alla colonia di lebbrosi per tenersi il resto.
Carriera
«
Mia suocera è stata la causa del mio divorzio. Una volta mia moglie è
tornata a casa e mi ha trovato a letto con lei. »
All'inizio della sua carriera, Lenny Bruce fu coinvolto anche nella
scrittura di alcune sceneggiature come, per esempio "Dance Hall Racket"
del 1953 dove i ruoli principali erano interpretati da lui stesso, sua
madre, Sally Marr, e sua moglie, Honey Harlow; "Dream Follies" del 1954,
un burlesque a basso costo; un film per bambini, "The Rocket Man", del
1954.
Inoltre incise quattro album dove, attraverso interviste satiriche e
pezzi comici, trattava i temi che poi lo hanno reso famoso: jazz,
filosofia della morale, politica, patriottismo, religione, razze,
aborto, sistema sanitario, malattie, droghe, Ku Klux Klan, ebraismo,
cattolicesimo.
Questi album furono successivamente ricompilati e messi in vendita come
i "The Lenny Bruce originals". Altri due dischi furono prodotti da Bruce
stesso (con incluse le performance che diedero inizio ai suoi problemi
con la legge nel 1961 a San Francisco) mentre altro materiale fu
rilasciato alla fine degli anni sessanta (dopo la sua morte) da Alan
Douglas, Frank Zappa e Phil Spector. Lenny lavorò nel nightclub Hungry I
di Enrico Banducci a North Beach.
La sua crescente fama lo condusse a grandi apparizioni di livello
nazionale, come per esempio allo Steve Allen Show dove debuttò parlando
del matrimonio tra Elizabeth Taylor ed Eddie Fisher e dove disse la
prima battuta fuori copione: "Will Elizabeth Taylor become bar
mitzvahed?". Lenny iniziò anche ad essere recensito dalla stampa, sia
positivamente che negativamente.
Il 3 febbraio 1961, Lenny fece una famosa performance alla Carnegie Hall
di New York. Infatti lo spettacolo fu inciso e successivamente
pubblicato in un box di tre dischi. Questa è considerata la sua miglior
performance.
Problemi legali
« Non puoi mica scrivere
"tette e culi" su un'insegna. Perché no? Ma perché è volgare, è sporco,
ecco perché. Le tette sono sporche e volgari? No, non mi prendi in
trappola: non son le tette, son le parole. Le parole. Non si scrivono
certe parole, dove anche un bambino può vederle. Il tuo bambino non ha
mai visto una tettina? Non ci credo. Credo invece che per te siano
proprio le tette ad essere sporche. Mettiamo che l'insegna dica "seni e
sederi". Va già meglio. Interessante. Vediamo in latino avrà anche
maggior austerità: gluteus maximus et pectorales majores ogni sera. Così
sì, ch'è pulito. Per te, schmuck... ma è sporco per i latini! »
Il 4 ottobre 1961 Lenny fu arrestato per oscenità al Jazz Workshop a San
Francisco; aveva usato la parola cocksucker ("pompinaro") e affermato
che venire è un verbo e che il suo uso in termine sessuale non ha alcun
peso; se qualcuno si offende a sentirlo, egli probabilmente non può
venire. Ad ogni modo la giuria non lo condannò, anche se comunque iniziò
un monitoraggio legale molto forte nei suoi confronti che lo condusse a
diversi arresti con accusa di oscenità. Questo monitoraggio comportò
anche due arresti per possesso di droghe, a Filadelfia lo stesso anno e
a Los Angeles due anni più tardi.
Alla fine del 1963, Lenny era diventato un bersaglio dell'avvocato
distrettuale di Manhattan, Frank Hogan, che era strettamente legato al
cardinale Spellman, l'arcivescovo di New York. Nell'aprile 1964 egli
fece due apparizioni al "Cafe Au Go Go" nel Greenwich village, con
poliziotti in borghese tra il pubblico. In entrambe queste occasioni, fu
arrestato non appena lasciato il palco, sempre con accusa di oscenità.
Il 4 novembre 1964, Bruce e il proprietario di un club nel quale c'era
stato un suo spettacolo furono portati in tribunale. Una petizione a suo
favore fu firmata da molte personalità intellettuali importanti come:
Woody Allen, Elizabeth Taylor, Bob Dylan, Allen Ginsberg, Jules Feiffer,
Norman Mailer e molti altri artisti. Lenny comunque fu condannato a
quattro mesi di Workhouse.
Ultimi anni
« La satira è tragedia più tempo. Se aspetti abbastanza tempo, il
pubblico, i recensori, ti permetteranno di farci satira. Il che è
piuttosto ridicolo, se ci pensi. »
Nonostante la sua grande potenzialità come comico, Lenny Bruce ha fatto
solo 6 apparizioni in televisione durante la sua vita. Nei suoi ultimi
spettacoli da club, Lenny raccontava dettagliatamente i suoi incontri
con la polizia e i suoi processi in tribunale; questo ha incoraggiato la
polizia a tenere una maggior sorveglianza su di lui. Questi spettacoli
erano soprattutto diretti alla sua protesta per avere libertà di parola,
proclamata dal 1° e dal 14° emendamento della costituzione americana e
secondo lui non rispettata.
Egli fu bandito da molte città americane e, nel 1962, fu anche bandito
da una performance che stava facendo a Sydney, Australia. Al suo primo
show in questa città salì sul palco e disse: "What a fucking wonderful
audience" (letteralmente "Che cazzo di bel pubblico!"), e fu subito
arrestato. Il 22 novembre 1963, il giorno dell'assassinio di John F.
Kennedy a Dallas, nonostante molti comici avessero cancellato il loro
show, Lenny andò comunque sul palco ed aprì, entrando lentamente,
scuotendo la testa e dicendo: "Povero Vaughn Meader!" -- (Vaughn Meader
era un comico che aveva raggiunto il successo con imitazioni del
presidente John Fitzgerald Kennedy e della sua famiglia).
Nel 1966 era sulla lista nera della maggior parte dei nightclub degli
Stati Uniti perché i loro proprietari erano stati denunciati con accuse
di oscenità. Lenny fece una trionfante performance nel dicembre del 1965
al "Berkeley Community Theatre", l'ultima performance dove dalle
registrazioni lo ritroviamo come lucido ed al suo massimo. La sua ultima
esibizione è stata il 26 giugno 1966, al Fillmore di San Francisco,
assieme a Frank Zappa e The Mothers of Invention.
Su richiesta di Hugh Hefner, Lenny scrisse la sua autobiografia,
pubblicata inizialmente a puntate su Playboy e successivamente rilegata
in un libro intitolato "Come parlare sporco e influenzare la gente".
Morte
« Non
sono un comico. Sono Lenny Bruce. »
Il 3 agosto del 1966, Lenny fu trovato morto per overdose all'età di
quaranta anni nel bagno della sua casa di Hollywood all'8825 di
Hollywood Boulevard. La foto "ufficiale" della scena mostra un Lenny
Bruce nudo, disteso sul pavimento con accanto una siringa e alcuni
farmaci. La causa ufficiale della sua morte era "acuto avvelenamento da
morfina causato da un'overdose accidentale".
Appena il suo corpo fu trovato la polizia lasciò entrare liberamente i
giornalisti a fotografare la scena per almeno mezz'ora, senza mostrare
alcun rispetto per il comico. Questa situazione venne descritta nel
documentario "Swear to tell the truth" del 1998.
Fu sepolto nell'Eden Memorial Park Cemetery a Mission Hills in
California; una manifestazione in sua memoria fatta il 21 agosto 1966 fu
abbastanza controversa da mantenere il nome di Lenny sotto i riflettori.
Infatti più di 500 persone vennero per mostrare il loro rispetto ed
erano capitanati dal produttore Phil Spector. Le guardie del cimitero
provarono comunque a fermare la cerimonia.
Dick Schaap scrisse un elogio a Lenny su Playboy, con la famosa, ultima
frase: "Un'ultima parola di quattro lettere per Lenny: Morto. A
quarant'anni. Questo è osceno" (in inglese morto è "dead" e la parola
oscena a cui si riferisce è "fuck")
Il 3 dicembre 2003, 37 anni dopo la sua morte, è caduta l'accusa di
oscenità, per merito del governatore di New York George Pataki, sotto
richiesta di una petizione promossa da Robert Corn-Revere, Ronald
Collins e Davod Skover, firmata da grandi star come per esempio Robin
Williams.
« Se Gesù fosse stato ucciso vent'anni fa, i cattolici porterebbero al
collo piccole sedie elettriche e non croci »
Detto questo, sono
d'accordo con te che la canzone possa indirettamente riferissi a Bob
stesso e più largamente alla dura realtà con la quale la creatività e
l'arte dovette scontrarsi in quegli anni dove un eccessivo moralismo e
puritanesimo regnava ancora sovrano in tutti gli States. Il punto di
svolta fu forse il festival di Woodstock che "sdoganò" certi modi di
vivere e di pensare, scatenando una nuova guerra tra il "vecchio
sistema" e le nuove generazioni assetate di qualcosa di diverso (Elvis
non era stato abbastanza), fu necessaria la British Invasion capitanata
dai Beatles per trasformare i giovani americani, artisti e non. Non
dimentichiamo che Dylan cominciò a diventare realmente "artista" quando
prese atto della realtà Beatlesiana, cominciando a sfornare testi che
misero in ginocchio tutti, Beatles compresi, che da quel momento faranno
riferimento a Bob cambiando completamente il modo di scrivere dei loro
testi. "Dylan shows the way" dissero, e questo la dice più di ogni altra
cosa. Bob ebbe l'opportunità di conoscere personalmente e vedere Bruce
al lavoro? Credo proprio di si, e credo che questo lo spronò ad accusare
il sistema evitando però le parole allora vietate per le quali Bruce si
mise in grossi guai. Dylan ebbe la fortuna al principio di avere come
manager Grossman il quale, pur con tutti i difetti a lui attribuiti in
seguito, ebbe la capacità di trasformare il piccolo Bob Dylan nel più
grande mito della musica moderna. Penso che Bob abbia in un certo senso
provato ammirazione per Lenny Bruce, forse sentendo di far parte come
lui di una ristretta cerchia di artisti dotati ed anticonvenzionali.
Questa mia convinzione mi viene dal fatto che il canto in "Lenny Bruce"
è teso, emozionato, sentito e carico di pathos. Cosa che invece non ho
riscontrato in "Roll on John", certamente arrivata troppo in ritardo
all'appuntamento con la storia per diventare un a canzone importante,
canzone quasi eseguita freddamente da Dylan, senza l'emozionalità
necessaria per un personaggio come John. Ma su questo argomento mi
piacerebbe poter leggere il parere di altri Maggiesfarmers.