St. Augustine, Florida - St. Augustine
Amphitheatre, April 18, 2015
di Chris Nickleback
Mi trovo ad apprezzare lo spettacolo di oggi più di quelllo di ieri
sera. Il Sant Augustin Anfiteatro è un bellissimo luogo all'aperto nella
città più antica del paese, con una capienza poco meno di circa 4000
persone credo. Il mio posto era in alto, di medio livello, e ho
partecipato al concerto con un collega die-hard e un nuovo futuro fan.
Contrariamente a ciò che
pensavamo sarebbe accaduto, il mio compagno die-hard ed io eravamo molto
più critici del nuovo adepto. Sono fan di Dylan da quando avevo circa 20
anni, oggi ne ho 36, ho sentito tutto ... mille volte. E io sento tutto
di nuovo tutta la notte fino alla mattina. Questa volta ero curioso
della set-list (uguale in ogni spettacolo finora) perché ci sono così
tante "Nuove" canzoni e così pochi "classici". Penso che Dylan canta le
nuove canzoni con più vigore e sentimento e, francamente, che cosa vuol
dire ascoltare uno di 73 anni cantare una canzone che ha scritto 52 anni
fa? Voglio vivere il concerto, voglio sentire le canzoni che ha scritto
di recente.
"Things Have Changed", si apre lo spettacolo e Mr. Dylan è in grande
forma. L'introduzione è un pò banale ma altrettanto esilarante. L'unica
cosa chiara è che la voce del cantante è stata la prefigurazione del
tipo di sera che era in serbo per noi persone anziane in questa serate
di primavera di aprile - doveva essere uno spettacolo di Dylan come io
non avevo ancora visto. L'illuminazione è scarsa, la scena è peparata
meticolosamente. A volte durante il set, mi sentivo come se fossi in un
gioco, mi sentivo come se fosse il 1950 (e non ho più idea di cosa
sentivo nel 1950), mi sentivo come se i telefoni cellulari non fossero
stati ancora inventati, eppure, mi sentivo come la danza fosse ancora
tabù, e che il mio amato Bobby D
era andato in un posto che non conoscevo ancora. Durante lo spettacolo,
io, in realtà, mi sono chiesto più volte se io avessi mai pagato ancora
per rivederlo. E poi mi sono risposto con un sonoro “Sì”. Sussurrai al
novizio che la ragione per cui ora tutti tollerariamo questo è a causa
di ciò che l'uomo ha fatto per tutti noi in passato. Gli ho detto che
sarei disposto a pagare 70 dollari per solo vederlo anche se fischiasse
soltanto.
"She Belong To Me” e "Beyond Here Lies Nothing" erano rumore bianco, ma
"Duquesne Whistle" è stata la migliore canzone dopo quella d’apertura, e
ha avuto alcuni momenti con più energia che si sia potuto vedere a
questo concerto. E questa è la cosa. Mi aspettavo energia, sono stato in
attesa della voce rauca, mi aspettavo la graniglia, Il Grinta - ma avrei
dovuto sapere meglio e avrei dovuto controllare le mie aspettative prima
d’entrare. Questa è la bellezza di Mr. Zimmerman - egli sfida le
aspettative e piscia sulle norme, va al di là per cinque passi e osa non
accettare il caos che è questo mondo. Egli si erge tra pochi che hanno
duramente guadagnato il "privilegio "di denudare la propia anima alle
masse, senza alcuna mostra di rimpianto o rimorso, senza scuse e senza
vergogna.
«Pay in Blood" è un canzone che sento e che è enormemente sottovalutata.
Dylan l’ha suonata straordinariamente in questa notte. In poche parole,
non può replicare la versione dell'album ma non ha alcun desiderio di
farlo. Se si partecipa ad uno show di Dylan, è necessario accettare
questo fatto. Nelle 12 o giù di lì volte che ho l’ho visto, ho assistito
al cambiamento di intere strofei; però, non l’ho mai visto cambiare
tante righe, come fa apparentemente in questo tour. E
che meraviglia è ? Chi cambia i suoi testi con tanta facilità e tale
rilevanza ritrovata come Robert? Chi cambia sempre qualcosa una volta
raggiunta l'età matura e la vecchiaia? Bhe, Bob lo fa. Sta ancora
cercando di trovare la strada di casa senza nessuna indicazione,
rendendosi conto che “la casa” è all'interno di un mausoleo o sei piedi
desolati sotto la terra. Dopotutto, è lì che passeremo il resto
dell'eternità, no?
"Tangled Up in Blue" era piuttosto buona, e forse meglio di molte
interpretazioni post-1980 che ho sentito. Ma ancora, non voglio la
versione del 1974. Voglio quellaka del 2015 dalla voce di un uomo che ha
visto tanto male nei primi anni ’70 con la sensazione di non essere il
solo. Qualche volta io cerco di immaginarmi il mondo 30 anni dopo che
sarò morto e mi chiedo quale significato le persone attribuiranno ai
miei ultimi giorni. E a volte, mi immagino il mondo 30 anni dopo che
sono morto e mi chiedo se ci sarà qualcuno che ascolterà le canzoni
"della fase avanzata" di Mr. Dylan come “Blood on The Tracks”. "Un uomo
spogliato della conformità, che racconta la verità. E racconta la verità
camminando come se fosse nudo, con nessun altro scopo che raccontare la
verità”.
"Love Sick" è buona, ma non eccezionale. Intervallo tra i due set. Circa
20 minuti.
"High Water" è stata una delle migliori canzoni della notte. Non stona
con le versioni mutevoli delle canzoni, ma è bello
ascoltare una performance che corrisponde abbastanza a quella
dell'album, e questa è vicina, magnifico, e come un corpo rinfrescato
sotto una cascata, il secondo set è stato sublime. L'intero spettacolo
era sublime. Visivamente, rispecchia le candele che illuminano il palco,
e con questa oscurità combinata con il cappello a tesa larga di Bobbie,
non ho mai visto la sua faccia. Wow. Nel 2015, un artista ha scelto di
esibirsi essenzialmente senza lasciarsi vedere. The Times are changed. .
"Scarlet Town" è di gran lunga la migliore canzone che sentirete in
questo show e vi sto dicendo - è f....ing brillante. "Stay With Me”, è
ottima, sveglia, e di classe, e suona proprio come l'album. Ma come
Zimmy dice: “si può sempre tornare, ma non si può tornare indietro fino
in fondo”. E così io cerco di imparare una cosa o due lungo la strada,
grazie in parte, al mio uomo principale, Mr. Dylan.
Se qualcuno ha un divano per dormirere un biglietto per lo show di
Tulsa, sarei fortemente obbligato!
Buon compleanno Willie Nelson! Ieri ha
compiuto 82 anni
Mercoledi
29 Aprile 2015
Nashville, Tennessee - Performing Arts
Center, Andrew Jackson Hall, April 27, 2015
1. Things Have Changed (Bob center stage)
2. She Belongs To Me (Bob center stage with harp)
3. Beyond Here Lies Nothin' (Bob on piano)
4. Workingman's Blues #2 (Bob center stage)
5. Duquesne Whistle (Bob on piano)
6. Waiting For You (Bob on piano)
7. Pay In Blood (Bob center stage)
8. Tangled Up In Blue (Bob center stage with harp then on piano)
9. Love Sick (Bob center stage)
(Intermission)
10. High Water (For Charley Patton) (Bob center stage, Donnie on banjo)
11. Simple Twist Of Fate (Bob center stage with harp)
12. Early Roman Kings (Bob on piano, Stu on maracas)
13. Forgetful Heart (Bob center stage with harp)
14. Spirit On The Water (Bob on piano)
15. Scarlet Town (Bob center stage, Donnie on banjo)
16. Soon After Midnight (Bob on piano)
17. Long And Wasted Years (Bob center stage with the mic)
18. Autumn Leaves (Bob center stage, Donnie on pedal steel, Tony on
standup bass)
(encore)
19. Blowin' In The Wind (Bob on piano, Donnie on violin)
20. Stay With Me (Bob on piano) (song by Jerome Moross and Carolyn
Leigh)
Bob Dylan - Shadows In The Night -
di Stefano Solventi
clicca qui
Martedi 28 Aprile 2015
Greenville, South, Carolina - Peace
Center, Peace Concert Hall, April 26, 2015
1. Things Have Changed (Bob center stage)
2. She Belongs To Me (Bob center stage with harp)
3. Beyond Here Lies Nothin' (Bob on piano)
4. Workingman's Blues #2 (Bob center stage)
5. Duquesne Whistle (Bob on piano)
6. Waiting For You (Bob on piano)
7. Pay In Blood (Bob center stage)
8. Tangled Up In Blue (Bob center stage with harp then on piano)
9. Love Sick (Bob center stage)
(Intermission)
10. High Water (For Charley Patton) (Bob center stage, Donnie on banjo)
11. Simple Twist Of Fate (Bob center stage with harp)
12. Early Roman Kings (Bob on piano, Stu on maracas)
13. Forgetful Heart (Bob center stage with harp)
14. Spirit On The Water (Bob on piano)
15. Scarlet Town (Bob center stage, Donnie on banjo)
16. Soon After Midnight (Bob on piano)
17. Long And Wasted Years (Bob center stage with the mic)
18. Autumn Leaves (Bob center stage, Donnie
on pedal steel, Tony on standup bass) - first live
performance
(encore)
19. Blowin' In The Wind (Bob on piano, Donnie on violin)
20. Stay With Me (Bob on piano) (song by Jerome Moross and Carolyn
Leigh)
North Charleston, South Carolina -
North Charleston Performing Arts Center, April 17, 2015
di Jim Lundy
Son passati solo due anni da quando Dylan ha suonato nella zona di
Charleston ed io era curioso di vedere quanto le cose erano cambiate da
quella ventosa notte, quando lui ha dovuto tenere il cappello in testa
mentre cantava sotto la pioggia al Family Circle Tennis Stadium. Ero
stato a guardare la scaletta per tutte le altre 5 date che ha suonato
finora quest'anno e sapevo che più della metà delle canzoni (10 su 19)
si sarebbero ripetute dai concerti del 2013.
Ma fedele a quello che ha scritto nel suo libro “Chronicles”, ha infatti
reinventato il look, il sentire, il suono, e il flusso dello spettacolo
è abbastanza valido per chi sta puntando l'attenzione sui particolari
ogni volta che torna in una città.
In questo concerto ho ricordato la sua famosa citazione dal 1965: "Penso
di essere di più che un semplice song and dance man". Potrebbe essere
stato uno scherzo quando lo ha detto di nuovo, ma quasi 50 anni dopo l’
ha fatto diventare realtà con una attento e pianificato e coeso
meraviglioso spettacolo, non solo un mucchio di canzoni buttate là.
Una parola circa la venue: Il North Charleston Performing Arts Center
(PAC) è un bel teatro per i concerti impostati in questo modo, come non
ho mai visto fare a Dylan negli ultimi 24 anni. L'ambiente ha
contribuito a creare l'atmosfera giusta per lo show, come tutto ciò che
stava succedendo sul palco quella sera. La PAC si trova nel centro di un
hotel / commerciale / big-box sviluppatosi disordinatamente che era
stato costruito negli ultimi 20 anni nel mezzo della città di North
Charleston, una città che è diventata famosa ultimamente per la
sparatoria della polizia all'inizio di questo mese con Walter Scott.
Siamo arrivati alle 6:30, abbastanza presto per l’ora d’inizio. Questo
mi ha permesso di trovare un ottimo parcheggio a cento metri dalla
venue, ma è dovuto passare un sacco di tempo prima che il gong venisse
suonato ed il suono molto dolce dello strumming di Stu Kimball iniziasse
lo show alle 20:04.
Non era certo l'apertura di "Things Have Changed" così ho pensato che ci
potrebbe essere una sostituzione scaletta. Ma come la band è salita sul
palco nel quasi buio ha trasformato l'intro nella riconoscibile “Things”
e le luci si sono accese (o quasi) e c'era Dylan in piedi al centro
della scena ad appena 30 metri dal mio ottimo sedile nella fila G (che
costava circa un centinaio di dollari). C'era un pò di confusione in un
primo momento da parte del pubblico, molti dei quali hanno pensato che
saremmo stati tutti in piedi per l'intero concerto proprio come avevano
fatto tutte le altre volte che avevano visto Dylan. Ma questo è stato il
primo esempio che il teatro stesso ha imposto il controllo
dell'atmosfera dello spettacolo. I membri del pubblico, in maggioranza
di mezza età, sono stati seduti nei loro posti comodi ed hanno iniziato
a gridare “Seduti davanti!” per coloro che erano ancora in piedi dopo
l'iniziale impeto di euforia. E anche i fans duri a morire ancora in
piedi dopo che la maggior parte di tutti gli altri erano tornati ai loro
posti, hanno dovuto, in mezzo ad una selva di fischi, togliersi dal
fronte del palco.
Una volta che tutto questo trambusto è finito ho potuto finalmente
concentrarmi su "Things Have Changed" e, com’è diverso da due anni fà.
In primo luogo, la potenza del drumming di George Recile che da tempo
era una caratteristica preferita di Dylan, è così minimizzata da essere
un componente minore del suono generale. George ha usato i “bastoni
soft" (Come le bacchette di feltro utilizzate sui timpani) per molte
canzoni. Il suono complessivo della band per questo tour sembra essere
Swing/ Country, o almeno, notevolmente venato di esso, appoggiato
pesantemente sulla steel guitar, ed è come soggiogato dalla
illuminazione, che è più vicina al lume di candela che alla luce vera e
propria. Sono convinto che questo è dovuto in primo luogo a Dylan a
causa della paranoia di essere filmato o fotografato.
E, proprio come avevo subito notato all'ultimo concerto, il canto di
Dylan era espressivo in un modo che non era in grado di fare 10 anni fa,
quando sussurrava e recitava le sue canzoni in quello che sembrava un
qualcosa irrimediabilmente rovinato da una voce monotona. Il suo vigore
apparente e la sua presenza fisica sembra anche essere meglio di quanto
non fosse negli anni passati, con i suoi movimenti stile burattino . Lui
è sicuramente più giovane adesso di allora.
"She Belong To Me", una delle 2 sole canzoni della sua produzione 1960
nello show, è stata in gran parte reinventata musicalmente ed anche nel
testo. E’ ora caratterizzata da un abile lavoro di armonica e questo
l’ha resa suggestiva, e questo mood è stato mantenuto per tutta la notte
nelle canzoni nella quali c’erta l'assolo. A questo punto ho anche
notato che lui stava dando molta più attenzione al pubblico di quanto io
non lo abbia mai visto fare, cioè una certa attenzione rispetto
all'attenzione zero del passato. Lui sembrava quasi arruffianarsi per
gli applausi quando metteva la mano sinistra sul fianco e la sua mano
destra afferrava il bavero della giacca bianca durante le sezioni
strumentali di questa e di altre canzoni. Ha ripetuto questa posizione
molte volte durante lo spettacolo, mentre deliberatamente fissava il
pubblico. In altre canzoni, saltava dalla panca del pianoforte prima
della fine, mentre il resto della band era ancora impegnata nelle
fioriture finali del finale.
La sua voce e il suo canto rinnovato sono ora ottime per le esibizioni
dal vivo. Mi è dispiaciuto che mette in vetrina i brani del suo ultimo
album, canzoni che sono state prodotte in un momento in cui sembrava
avere meno di una gamma di mezza ottava. Per esempio, più della metà (6
su 10) delle canzoni di Tempest sono incluse (un terzo di tutta la set
list!) e io non sono un fan del disco, anche se ho provato a farmelo
piacere.
Con il country/swing/soft rock sound della notte mi annoiavo per brani
come "Beyond Here Lies Nothin’", "Pay in Blood", e "Workingman’s blues #
2" durante il primo set. Il divertente valzerino "Waiting For You" era
una nuova canzone per me e l’ho cercata poi in seguito fino a scoprire
che è nella colonna sonora del film "I Sublimi Segreti delle Ya-Ya
Sisters".
"Tangled Up In Blue" ha ottenuto ancora una volta la mia attenzione con
un'altra generazione di testi sostituiti che la mantengono ancora fresca
dopo 40 anni ("Simple Twist of Fate" ha ottenuto lo stesso trattamento
di cambiamento dei testi nel corso del secondo set).
"Duquesne Whistle" ha avuto un inizio divertente e volutamente casuale,
scarabocchi dalla band che rapidamente si fondono in una canzone molto
ben stretta che tuona lungo i binari, ma più come una metropolitana
leggera che un treno merci. E questo sarebbe un buon posto come un altro
per dire che Bob ha questa band che agisce ed opera come una macchina
ben oliata, lui lo sa e dà loro fiducia, anche i suoi contributi di
pianoforte e armonica sono in armonia con la band, piuttosto che
calpestarli come faceva negli anni passati.
Una versione piuttosto blanda di "Love Sick" ha concluso il primo set
alle 8:55, quando Dylan ha detto "Thaaaaankyou! Stiamo andando a fare
una pausa di un minuto", ma l'intervallo è durato quasi 25 minuti. Sono
tornati con una versione banjo-pesante di "High Water", che è stata
abbastanza divertente. Ma per me, gran parte del secondo set è stato
terribilmente noioso, brani come “Early Roman Kings”, "Spirit on the
Water" e "Soon After Midnight" trascinano verso il basso il livello di
interesse. Assolutamente forte è stata "Forgetful Heart", splendidamente
cantata e ossessivamente organizzata. Bob sembrava significare e sentire
ogni parola e il pubblico sembrava essere in sintonia con lui . Come il
secondo set avanzava anche l’illuminazione sembrava diventare più bella,
anche se non sempre era al di là dell’intensità di un candelabro. Per
citare una frase, "La luce in questo posto è così debole che mi fa male
la testa ... "Ma complimenti a chi ha progettato questa illuminazione.
Sono sicuro che stanno solo seguendo l’ordine di mantenere le luci
accese come il crepuscolo.
La seconda serie si è conclusa verso le 22:00 e Bob e la band hanno
lasciato la scena per i rituali 4 minuti di suspense prima di tornare
per gli encores. "Blowin' in the Wind" sembra piacere al pubblico
notevolmente come una canzone realmente riconosciuta. Un sorprendente
cantato in “Stay With Me” di un paio di minuti ha chiuso il concerto. La
mia ipotesi è che molti tra il pubblico non avevano familiarità con il
post Blood On The Tracks di Bob, e che avessero udito 15 dei 19 brani
del concerto per la prima volta. Il che mi riporta al pubblico ed al
luogo. Di tutte le volte che ho visto Dylan dal vivo, questo è stato di
gran lunga il pubblico più tranquillo del quale abbia mai avuto il
piacere di fare parte. Mentre c'era qualche parlottio qua e là, per la
maggior parte le persone erano sedute e intensamente assorte
nell'ascolto con il minimo di grida di richieste, sms e telefonate (cioè
"Amico, indovina dove sono? Sto vedendo Bob Dylan in questo momento!").
Questo ha davvero migliorato la mia esperienza anche se ho visto un
concerto dove ho apprezzato più lo stile che la set list, non avevo mai
visto l’impostazione da teatro e nemmeno il pubblico da teatro, ma l’ho
visto questa notte.
Lunedi 27 Aprile 2015
Durham, North Carolina - Durham
Performing Arts Center (DPAC), April 25, 2015
1. Things Have Changed (Bob center stage)
2. She Belongs To Me (Bob center stage with harp)
3. Beyond Here Lies Nothin' (Bob on piano)
4. Workingman's Blues #2 (Bob center stage)
5. Duquesne Whistle (Bob on piano)
6. Waiting For You (Bob on piano)
7. Pay In Blood (Bob center stage)
8. Tangled Up In Blue (Bob center stage with harp then on piano)
9. Love Sick (Bob center stage)
(Intermission)
10. High Water (For Charley Patton) (Bob center stage, Donnie on banjo)
11. Simple Twist Of Fate (Bob center stage with harp)
12. Early Roman Kings (Bob on piano, Stu on maracas)
13. Forgetful Heart (Bob center stage with harp)
14. Spirit On The Water (Bob on piano)
15. Scarlet Town (Bob center stage, Donnie on banjo)
16. Soon After Midnight (Bob on piano)
17. Long And Wasted Years (Bob center stage with the mic)
(encore)
18. Blowin' In The Wind (Bob on piano, Donnie on violin)
19. Stay With Me (Bob on piano) (song by Jerome Moross and Carolyn
Leigh)
Bob Dylan - Shadows In The Night -
di Stefano Bonagura
clicca qui
Domenica
26 Aprile 2015
Atlanta, Georgia - Fox Theatre, April
24, 2015
1. Things Have Changed (Bob center stage)
2. She Belongs To Me (Bob center stage with harp)
3. Beyond Here Lies Nothin' (Bob on piano)
4. Workingman's Blues #2 (Bob center stage)
5. Duquesne Whistle (Bob on piano)
6. Waiting For You (Bob on piano)
7. Pay In Blood (Bob center stage)
8. Tangled Up In Blue (Bob center stage with harp then on piano)
9. Love Sick (Bob center stage)
(Intermission)
10. High Water (For Charley Patton) (Bob center stage, Donnie on banjo)
11. Simple Twist Of Fate (Bob center stage with harp)
12. Early Roman Kings (Bob on piano, Stu on maracas)
13. Forgetful Heart (Bob center stage with harp)
14. Spirit On The Water (Bob on piano)
15. Scarlet Town (Bob center stage, Donnie on banjo)
16. Soon After Midnight (Bob on piano)
17. Long And Wasted Years (Bob walking around the stage with the mic)
(encore)
18. Blowin' In The Wind (Bob on piano, Donnie on violin)
19. Stay With Me (Bob on piano) (song by Jerome Moross and Carolyn
Leigh)
Barcarola, con le orecchie di chi
spera
clicca qui
Sabato 25 Aprile 2015
Montgomery, Alabama - Montgomery
Performing Arts Centre, April 15, 2015
by Rev. John Wm Klein
E' stata una bella serata nel cuore del Dixie country. Mia moglie Linda
ed io abbiamo viaggiato dalla Auburn University a Montgomery con grandi
aspettative e non siamo rimasti delusi. La prima canzone del set doveva
essere "Things Have Changed” e così è stato. Solo tre ore prima ero "in
piedi sul patibolo con la testa nel cappio" a difendere la mia tesi di
dottorato.
Il concerto di Dylan era il regalo di congratulazioni di mia moglie per
me per il successo ottenuto. Io mi sono difeso con successo e "le cose
sono cambiate". Ora sto riflettendo indietro sui miei oltre 40 anni come
fan di Bob. Lui mi ha aiutato in ogni prova o trionfo della mia vita.
Ancora una volta lo ha fatto.
Mi sembrava che il pubblico era più vecchio, più riconoscente che
animato. Quando sono tornato a casa ho guardato nello specchio mi sono
reso conto del perché, a sessantanove anni, apprezzo ancora così tanto
la creazione e ri-creazione che sono parte integrante di poesia e della
musica di Dylan. Chi è alla ricerca del “classico Dylan” avrà avuto
grande difficoltà a riconoscerlo.
"She Belong To Me” aveva un arrangiamento diverso dall’originale. ”
Workingman’s Blues # 2”, terza canzone del primo set è stata
incredibile. A questo punto c'era un qualcosa di ipnotico nel concerto.
Tony Garnier al basso (basti pensare che Tony è con Bob dal 1989)
forniva una linea di basso ritmico che ha guidato una canzone dopo
l'altra, coadiuvato da George Recile alla batteria. Linda mi ha detto:
"Bob canta meglio che a Birmingham cinque anni fa (13 ottobre 2010). Ora
era diventato il nostro gioco capire prima dell’altro ciò che Bob stava
reinventando.
Dopo l’intervallo ecco "Tangled Up In Blue", lavoro molto creativo, con
Bob centro della scena con l’armonica e poi al pianoforte, e ben presto
l'auditorium si è unito a lui nel ritornello.
Nel secondo set abbiamo sentito quella che, a mio parere, è stata la
miglior canzone della: "High Water (For Charley Patton)" con Donnie
Herron al banjo. Questo ha dato il via ad una progressione costante di
numeri ben eseguiti che si è concluso con la preferita di Linda: "Spirit
on the Water", molto ben eseguita da Bob al pianoforte.
Le canzoni dell’ encore sono state "Blowin' in the Wind" e "Stay With
Me” dal suo nuovo album Shadows in the Night, bella ed energica,
graziosa e riflessiva. Come siamo usciti dal teatro abbiamo sentito solo
opinioni positive da coloro che ci circondavano. Grazie Bob per un altro
grande concerto e per avermi aiutato a celebrare un altro grande momento
della mia vita. Che il Neverendingtour non finisca mai.
°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°
by David Bond
Wow! Andare al concerto, mi chiedevo come avrei reagito a "The Set" come
molti si riferiscono alla set list quasi sempre immutabile dell'ultimo
anno o giù di lì.
Sto scrivendo quello che ho scoperto durante il concerto, quello che ho
vissuto e che sto ancora vivendo che si chiama "The Show".
Ho visto la prima volta Dylan con The Band nel 1974, e dopo ho visto la
Rolling Thunder Revue, il grande tour nel 1978, il tour del Vangelo, e
molti dei cosiddetti Never Ending concerti del tour dal 1988 in poi.
Quello che ho sentito e visto ieri notte era il più riflessivo, ben
pianificato concerto di Bob Dylan che ho mai visto. Un altro termine che
viene in mente è sceneggiato, ma come un gioco, non è in realtà la
stessa ogni notte perché c'è una umanità in ogni prestazione che rende
unico ogni pezzo. Dopo aver ascoltato solo nastri e visto qualche video
di questo show avrei dovuto votare la performance di ieri sera come
molto, molto buona.
Il Montgomery Performing Arts Center è stato costruita nel 1800 e ha una
ottima acustica. E' la venue più piccola di questo tratto del tour e in
questa fase della sua carriera, non credo che a Bob serva qualcosa al di
fuori o molto più grande di questa. Lo spettacolo è iniziato con Stu che
passeggiava strimpellando sul palco l'intro acustica e dopo che la band
è salita hanno cominciato “Things Have Changed”. A me sembrava che sia
Bob e la band erano ben calati nella canzone. C'è molta nuova
strumentazione acustica in più in questo spettacolo, ma, sentirla dal
vivo, è davvero emozionante, o per meglio dire, ti fa saltare e muovere.
Questa band è molto stretta, e se io non ho le conoscenze tecniche per
valutare la capacità di Bob come un pianista, il piano era molto
centrale nel suono, molto ben integrato e si poteva vedere tutti i
musicisti attenti intorno a Bob.
Nel primo set alcuni brani importanti inclusi: Workingman Blues # 2, nel
quale, al mio ascolto (utilizzando il nastro di Atlantic City come
riferimento), ha riscritto quattro delle otto linee di tre versi e
completamente riscritto tutte otto le linee di un altro verso.
Pay in Blood aveva una forza e un potere che non avevo sentito sul
disco. Tangled up in Blue è stato magnifico (è stato a questo punto che
Bob realmente ha cominciato a entrare nel suo fraseggio e l’ha mantenuto
per il resto della notte); Love Sick era eccezionale (e molto
interessante da sentire dopo aver letto nell'intervista AARP che lui la
considerava la sua migliore canzone che parla di crepacuore e della
perdita), sembrava lasciare il senso "c'è più di questo nel futuro".
La seconda parte dello show si è aperta con Stu ancora a passeggiare sul
palco strimpellando e High Water ci ha riportato indietro nel mondo
capriccioso della natura, della follia umana e dell'eterna speranza di
redenzione.
Continuando con l'enfasi sul fraseggio c'era la meravigliosa piccola
riscrittura di “Simple Twist Of Fate”.
Forgetful heart continua ad essere un punto importante dello spettacolo.
Scarlet Town era inquietante. Soon After Midnight avrebbe dovuto dirci
che Bob potrebbe eseguire le canzoni di Shadows In The Night. Long and
Wasted Years è stato uno strano e potente mezzo per terminare il secondo
set.
Stay With Me è esattamente il top di questo spettacolo con particolare
attenzione alle parole. Dalla la canzone di apertura che dice "ho avuto
cura, ma le cose sono cambiate" fino a “Trovo il mio stupore in ogni
sentiero che conduce a te, tutto quello che posso fare è pregare, stai
con me .. stai con me”. Non posso fare a meno di provare la sensazione
di essere stati portati da qualche parte. E lo siamo stati.
Venerdi 24 Aprile 2015
Clearwater, Florida - Richard B.
Baumgardner Center for the Performing Arts, Ruth Eckerd Hall, April 22,
2015
1. Things Have Changed (Bob center stage)
2. She Belongs To Me (Bob center stage with harp)
3. Beyond Here Lies Nothin' (Bob on piano)
4. Workingman's Blues #2 (Bob center stage)
5. Duquesne Whistle (Bob on piano)
6. Waiting For You (Bob on piano)
7. Pay In Blood (Bob center stage)
8. Tangled Up In Blue (Bob center stage with harp then on piano)
9. Love Sick (Bob center stage)
(Intermission)
10. High Water (For Charley Patton) (Bob center stage, Donnie on banjo)
11. Simple Twist Of Fate (Bob center stage with harp)
12. Early Roman Kings (Bob on piano, Stu on maracas)
13. Forgetful Heart (Bob center stage with harp)
14. Spirit On The Water (Bob on piano)
15. Scarlet Town (Bob center stage, Donnie on banjo)
16. Soon After Midnight (Bob on piano)
17. Long And Wasted Years (Bob walking around the stage with the mic)
(encore)
18. Blowin' In The Wind (Bob on piano, Donnie on violin)
19. Stay With Me (Bob on piano) (song by Jerome Moross and Carolyn
Leigh)
Il
sito ufficiale di
Bob Dylan ha confermato oggi le due date dell' 8 e 9 Ottobre a
Frederiksberg (Copenhagen), Danimarca, alla Falconer Salen. Ora restiamo
in attesa della conferma delle altre date svedesi e norvegesi annunciate
mercoledi 22 e, naturalmente. di altre date autunnali, sperando che sia
compresa ancora l'Italia.
Bob Dylan - "Workingman's Blues # 2",
Atlantic City, N.J. - 10 Aprile 2015
Giovedi 23 Aprile 2015
Fort Lauderdale, Florida - Broward
Center for the Performing Arts Au-Rene Theater, April 21, 2015
1. Things Have Changed (Bob center stage)
2. She Belongs To Me (Bob center stage with harp)
3. Beyond Here Lies Nothin' (Bob on piano)
4. Workingman's Blues #2 (Bob center stage)
5. Duquesne Whistle (Bob on piano)
6. Waiting For You (Bob on piano)
7. Pay In Blood (Bob center stage)
8. Tangled Up In Blue (Bob center stage with harp then on piano)
9. Love Sick (Bob center stage)
(Intermission)
10. High Water (For Charley Patton) (Bob center stage, Donnie on banjo)
11. Simple Twist Of Fate (Bob center stage with harp)
12. Early Roman Kings (Bob on piano, Stu on maracas)
13. Forgetful Heart (Bob center stage with harp)
14. Spirit On The Water (Bob on piano)
15. Scarlet Town (Bob center stage, Donnie on banjo)
16. Soon After Midnight (Bob on piano)
17. Long And Wasted Years (Bob center stage with the mic)
(encore)
18. Blowin' In The Wind (Bob on piano, Donnie on violin)
19. Stay With Me (Bob on piano) (song by Jerome Moross and Carolyn
Leigh)
Savannah, Georgia - Civic Center, The
Johnny Mercer Theatre, April 14, 2015
di Jeff Bridges
Sono stati molti anni di spettacoli di Bob per me. Le venute di Bob in
Georgia sono diventate più scarse di quanto non fossero nella prima metà
degli anni 2000.
La mia prima occasione di vederlo al pianoforte. Le immagini erano
fantastiche.. Gli effetti luce sono stati molto drammatici combinati con
le ombre delle tende. Ho notato che la band era quasi sempre nascosta
nell'ombra durante lo spettacolo. I suoi movimenti Chaplineschi sono
sempre una delizia da vedere.
Dopo Love Sick Bob ha detto .. "Grazie, ora lasceremoil palco per poco
(e molto rapidamente aggiunto) poi torneremo di nuovo".
Il secondo set è stato incredibile. Bob si è rimboccato le maniche e la
band non ha più bisogno di dipendere da lui .. Loro sanno quello che lui
vuole. La fusione di note tra il pianoforte e le chitarre, o tra
pianoforte e pedal steel produce un suono unico. Ipnotizzante. Io so una
cosa ..
Non voglio aspettare a lungo per vederlo di nuovo ..
Bob Dylan - Shadows In The Night -
di Ricardo Martillos
clicca qui
Mercoledi
22 Aprile 2015
Talkin'
9569 - tarantulalips
Ciao, una fonte mi ha detto che bob
tornerà in Europa in autunno per un tour nel nord Europa ed in
Inghilterra. Non ho notizie per l'Italia.
Intanto segnalo le 7 date già fissate:
1/2/3 Ottobre - Oslo, Norvegia - Oslo
Konserthus
5/6 Ottobre - Stoccolma, Svezia - Stockholm Waterfront
Richmond, Virginia - Altria Theater,
April 12, 2015
Bob Dylan all'Altria Theater - di Hays DAVIS | inviato speciale
Con una mole di lavoro che copre 50 anni di tempo, Bob Dylan ha un
affascinante scelta di brani da cui partire per costruire i suoi live
set. I fedeli spettatori di lunga data dei suoi spettacoli sanno di non
aspettarsi una set list tipo jukebox-preferiti-radio, e mentre potrebbe
dimenticarne molte importanti, il suo approccio alle canzoni scelte
potrebbe essere una esperienza ancora più ricca per il pubblico.
Dopo aver aperto il suo spettacolo Domenica sera al Teatro Altria con
una vivace "Things Have Changed”, la sua canzone premio Oscar dal film
del 2000 " Wonder Boys", c’è stata un'esplosione di entusiasmo quando
Dylan si è voltato indietro per pescare nel passato 1965 per "She
Belongs to Me”. Alternandosi tra il microfono al centro della scena ed
il pianoforte, Dylan era una figura avvincente in tutto. Con il palco
illuminato soprattutto dal dietro, si mescolava quasi con il gruppo alle
sue spalle, anche se, quando ha buttato il cuore in canzoni come "
Workingman Blues # 2" da Modern Times i musicisti sono sembrati
scomparire dietro di lui.
La set list della serata ha favorito il suo lavoro dopo gli anni 2000
fino a "Tempest" (il suo ultimo album di materiale originale).
"Duquesne Whistle " ed il classico blues “Early Roman Kings” sono stati
graditi dalla folla come higlights. Il piacere che Dylan mostrava
sembrava derivare dal tuffarsi nelle sue incisioni più recenti; come
quando è andato al microfono per una infuocata "Pay in Blood", sembrava
l'incarnazione di uno dei personaggi delle sue liriche.
Occasionalmente Dylan ha pescato nelle vecchie canzoni, e come ha fatto
per anni, il suo materiale più vecchio è stato rinnovato con
arrangiamenti musicali molto diversi dall’originale ed anche alcuni
trsti sono stati cambiati. Ha preso il pubblico di sorpresa quando
improvvisamente ha intonato "Tangled Up in Blue", e poi "Simple Twist Of
Fate", tutti e due da "Blood on the Tracks".
Certo, sarà sempre una grande emozione essere presente quando Dylan
canta "Blowin 'in the Wind" (eseguita qui con la sua band che accennava
ad una cadenza country), lo stesso per "Love Sick. "Posso scriverti
poesie, far andare fuori di testa un uomo forte” ha cantato nel 2001 in
"High Water (for Charley Patton)" e lui stasera sembrava avesse 50 anni.
Bob Dylan - High Water for Charley
Patton, Atlantic City 4/10/15
Martedi 21 Aprile 2015
Orlando, Florida - Dr. Phillips Center
for the Performing Arts, Walt Disney Theater, April 19, 2015
1. Things Have Changed (Bob center stage)
2. She Belongs To Me (Bob center stage with harp)
3. Beyond Here Lies Nothin' (Bob on piano)
4. Workingman's Blues #2 (Bob center stage)
5. Duquesne Whistle (Bob on piano)
6. Waiting For You (Bob on piano)
7. Pay In Blood (Bob center stage)
8. Tangled Up In Blue (Bob center stage with harp then on piano)
9. Love Sick (Bob center stage)
(Intermission)
10. High Water (For Charley Patton) (Bob center stage, Donnie on banjo)
11. Simple Twist Of Fate (Bob center stage with harp)
12. Early Roman Kings (Bob on piano, Stu on maracas)
13. Forgetful Heart (Bob center stage with harp)
14. Spirit On The Water (Bob on piano)
15. Scarlet Town (Bob center stage, Donnie on banjo)
16. Soon After Midnight (Bob on piano)
17. Long And Wasted Years (Bob walking around the stage with the mic)
(encore)
18. Blowin' In The Wind (Bob on piano, Donnie on violin)
19. Stay With Me (Bob on piano) (song by Jerome Moross and Carolyn
Leigh)
Baltimore, Maryland - Lyric Opera
House, April 11, 2015
di David Mendick
Martin nella recensione di Atlantic City
non sei credibile. Hai parlato facendo un pò di storia ma non hai idea
di quello che hai detto. Questo show di Baltimora era pura bellezza e
magia.
La venue del teatro era perfetta per questa continuazione del precedente
tour.
Quando ho visto Dylan qualche mese fa alla Washington Constitution Hall
commentai su boblink che Bob Dylan dopo tutti questi anni aveva trovato
il suo concerto perfetto. Mi sbagliavo, ieri sera è stato ancora meglio.
Non perdetevi questo tour e portate i vostri figli o nipoti. Un giorno
vi ringrazieranno. Saluti ai miei buoni amici che ho incontrato al bar,
Howard e Gili. Seguiamo il tourbus.
°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°° di Tim Shorrock
Ho visto Bob ieri sera con un vecchio amico. Baltimore è piacevole. Con
una diversa cultura,l’aspetto e l’atmosfera era perfetta per i begli ed
enigmatici arrangiamenti di Bob.
Il suo primo set è stato come essere in una Roadhouse del Texas circa
negli anni ‘20. Il secondo era Blonde on Blonde nero. Se andate a vedere
il suo attuale tour, assicuratevi prima di aver ascoltato TEMPEST - metà
delle sue canzoni nella set list
sono tratte da questo album cupo.
"Simple Twist of Fate" - Richmond, Virginia - Altria Theater,
April 12, 2015
Lunedi 20 Aprile 2015
St. Augustine, Florida - St. Augustine
Amphitheatre, April 18, 2015
1. Things Have Changed (Bob center stage)
2. She Belongs To Me (Bob center stage with harp)
3. Beyond Here Lies Nothin' (Bob on piano)
4. Workingman's Blues #2 (Bob center stage)
5. Duquesne Whistle (Bob on piano)
6. Waiting For You (Bob on piano)
7. Pay In Blood (Bob center stage)
8. Tangled Up In Blue (Bob center stage with harp then on piano)
9. Love Sick (Bob center stage)
(Intermission)
10. High Water (For Charley Patton) (Bob center stage, Donnie on banjo)
11. Simple Twist Of Fate (Bob center stage with harp)
12. Early Roman Kings (Bob on piano, Stu on maracas)
13. Forgetful Heart (Bob center stage with harp)
14. Spirit On The Water (Bob on piano)
15. Scarlet Town (Bob center stage, Donnie on banjo)
16. Soon After Midnight (Bob on piano)
17. Long And Wasted Years (new arrangement Bob on piano!)
(encore)
18. Blowin' In The Wind (Bob on piano, Donnie on violin)
19. Stay With Me (Bob on piano) (song by Jerome Moross and Carolyn
Leigh)
Bob Dylan - Tangled Up In Blue - North
Charleston, South Carolina 17 Aprile 2015
Domenica
19 Aprile 2015
North Charleston, South Carolina -
North Charleston Coliseum Performing Arts Center, April 17, 2015
1. Things Have Changed (Bob center stage)
2. She Belongs To Me (Bob center stage with harp)
3. Beyond Here Lies Nothin' (Bob on piano)
4. Workingman's Blues #2 (Bob center stage)
5. Duquesne Whistle (Bob on piano)
6. Waiting For You (Bob on piano)
7. Pay In Blood (Bob center stage)
8. Tangled Up In Blue (Bob center stage with harp then on piano)
9. Love Sick (Bob center stage)
(Intermission)
10. High Water (For Charley Patton) (Bob center stage, Donnie on banjo,
Stu on maracas then guitar)
11. Simple Twist Of Fate (Bob center stage with harp)
12. Early Roman Kings (Bob on piano, Stu on maracas)
13. Forgetful Heart (Bob center stage with harp)
14. Spirit On The Water (Bob on piano)
15. Scarlet Town (Bob center stage, Donnie on banjo)
16. Soon After Midnight (Bob on piano)
17. Long And Wasted Years (Bob center stage)
(encore)
18. Blowin' In The Wind (Bob on piano, Donnie on violin)
19. Stay With Me (Bob on piano) (song by Jerome Moross and Carolyn
Leigh)
Ciao a tutti,
sono Giorgio da Verona. Dopo parecchio tempo scrivo nuovamente su MF.
Per quanto riguarda il fatto che Bob non suoni più la chitarra, oltre ad
una sua scelta dovuta ..... a non so bene cosa, credo che possa essere
un problema di schiena. Tale affermazione era sfuggita a Larry Campbell,
suo ex chitarrista. Ci posso anche credere. Osservate i video degli anni
in cui era in tour con Tom Petty. Guardate come Bob è curvo sulla
chitarra. Ricordo che i giornali parlavano di massaggiatori sempre
presenti in albergo. E se notate, non suona quasi mai il piano da seduto
ma è sempre in piedi ed un pò curvo per poter non sentire il dolore.
Ciao Giorgio,
certamente ricorderai che Dylan ha suonato con Tom Petty e gli
Heartbreakers dal 22 Settembre 1985 al “Farm Aid" fino al 6 Agosto 1986
al Mid-State Fairground di Paso Robles, CA per il “True Confessions
Tour” e poi ancora dal 5 Settembre 1987 all'Hayarkon Park di Tel Aviv,
Israele al 17 Ottobre 1987 alla Wembley Arena di Londra per il “Temples
In Flames” tour. Può darsi che in quegli anni abbia avuto anche un pò di
mal di schiena, ma da quel che ricordo io quella con la chitarra è la
sua postura classica. In piedi si esibì quando cominciò ad alternare la
chitarra con la tastiera, fino al concerto di Calgary, Alberta, allo
Scotiabank Saddledome il 10 Ottobre del 2012 dove credo suonò la
chitarra per l'ultima volta. Oggi, come puoi vedere dalle foto sotto
suona il pianoforte a mezza coda da seduto e non è incurvato in avanti,
quindi sembra che il mal di schiena non lo affligga. E' chiaro che oltre
una certa età alcuni acciacchi possano venire a chiunque, ma a mio
personale giudizio, le congetture su artrite o altri problemi sono solo
fantasie, Bob oggi suona solo il piano e l'armonica perchè così gli và
di fare, non accrediterei nessun altro motivo. Comunque grazie di aver
espresso la tua opinione che potrebbe essere più valida della mia, e
parliamo sempre al condizionale perchè con Dylan di certezze non ce ne
saranno mai, nemmeno quando a raccontare le sue storie sia lui stesso in
quanto diverse volte ha rilasciato dichiarazioni che poi ha smentito
tranquillamente. Long live and prosper, Mr.Tambourine, :o)
Sabato 18 Aprile 2015
ANNULLATO IL CONCERTO DI DANIEL LANOIS A
MILANO
ANNULLATO IL CONCERTO A LA SALUMERIA DELLA
MUSICA il 20 Aprile - Milano
La D’alessandro e Galli è spiacente di comunicare che il concerto,
programmato per lunedì 20 aprile alla Salumeria della Musica a Milano di
Daniel Lanois, è annullato.
L’Artista con grande rammarico è stato costretto a cancellare lo show
per problemi logistici rendendo la performance in Italia impossibile.
Daniel Lanois ringrazia l’organizzazione D’Alessandro e Galli per il suo
invito, così come il venue e il suo staff per tutto il lavoro speso nel
tentativo di realizzare questo spettacolo e spera in futuro di potersi
esibire di nuovo in Italia.
Ai fans vanno le sue e le nostre sincere scuse per l’inconveniente.
RIMBORSI:
I biglietti (sia con la dicitura Magazzini Generali che con la dicitura
Salumeria della Musica) potranno essere rimborsati entro e non oltre l’8
Maggio 2015.
- Biglietti acquistati presso i Punti Vendita TicketOne e presso i Punti
Vendita di tutte le Rivendite Autorizzate:
Il rimborso dei biglietti potrà essere richiesto esclusivamente presso
il Punto Vendita in cui è stato effettuato l'acquisto entro e non oltre
venerdì 8 maggio 2015.
-Biglietti acquistati on line sul sito
TicketOne.it o tramite call center TicketOne:
Tutti coloro che hanno acquistato i biglietti on-line sul sito TicketOne
o telefonicamente tramite i Call Center TicketOne riceveranno
all’indirizzo indicato in fase d’acquisto l'e-mail del Customer Care di
TicketOne contenente tutte le modalità specifiche per il rimborso. Chi
non dovesse riceverla o avesse bisogno di ulteriori informazioni può
scrivere all'indirizzo email: ecomm.customerservice@ticketone.it. Qui di
seguito le istruzioni per richiedere rimborso:
1) Biglietti non ritirati sul luogo dell’evento:
il cliente dovrà unicamente attendere il completamento delle operazioni
di rimborso.
2) Biglietti ricevuti tramite Corriere Espresso:
Il cliente dovrà spedire i biglietti tramite raccomandata con ricevuta
di ritorno, entro e non oltre venerdì 8 maggio 2015 (farà fede la data
del timbro postale) presso:
TicketOne S.p.A.
Via Vittor Pisani 19
20124 Milano
C.a. Divisione Commercio Elettronico
Il rimborso verrà effettuato mediante riaccredito sulla carta utilizzata
per l'acquisto o altro metodo di pagamento utilizzato in fase di
acquisto. Tale operazione di riaccredito avrà inizio a partire dal
ricevimento della raccomandata e la visibilità del riaccredito sarà
possibile dal mese successivo.
Le McCrary Sisters smentiscono la
partecipazione al concerto di Bob Dylan
Dopo aver annunciato la partecipazione al concerto di Bob Dylan il 29
aprile a New Orleans, le McCrary Sisters, hanno smentito la notizia con
un comunicato su Twitter
PLEASE BE ADVISED @mccrarysisters have not been added to @bobdylan
concert Apr 29 @SaengerNOLA
Ciao Mr.Tambourine,
Vorrei segnalarti questa brutta scoperta, la canzone Happy Xmas (War Is
Over) di John Lennon è spudoratamente copiata da “Stewball”, canzone
scritta da Ralph C. Rinzler / Robert A. Yellin / John Herald che parla
di un vecchio cavallo da corsa, canzone incisa dai seguenti artisti:
Grazie per la
segnalazione caro Frank, avevo già sentito questa voce ma non l’avevo
mai verificata, cosa che invece ho fatto ora. Non buttarti giù di
morale, nella ballads inglesi era normale usare la melodia di una
vecchia canzone per scriverne una nuova, cosa che ha fatto più volte
anche Bob.
"Stewball"
written by Ralph C. Rinzler / Robert A. Yellin / John Herald
Old Stewball was a racehorse
And I wish he were mine
He never drank water
He always drank wine
His bridle was silver
His mane it was gold
But worth of his saddle
Has never been told
Oh! the fairgrounds was crowded
And Stewball was there
But the betting was heavy
On the bay and the mare
Oh, way up yonder
Ahead of them all
Came prancing and dancing
My noble Stewball
I bet on the gray mare
I bet on the bay
If I'd bet on old Stewball
I'd be a free man today
Oh, the hoot owl she hollers
And the turtle dove moans
I'm a poor boy in trouble
I'm a long way from home
Old Stewball was a racehorse
And I wish he were mine
He never drank water
He always drank wine
Ed ecco, a grandi linee, la storia
di “Stewball”:
Skewball era il nome di un cavallo da corsa inglese del 18° secolo, più
famoso come soggetto di una ballata popolare.
Il cavallo nacque nel 1741, originariamente di proprietà di Francis,
secondo conte di Godolphin, e poi venduto. Il suo nome fu registrato
come "Squall", "Cod-ball", o "Stewball". Vinse molte gare in Inghilterra
prima di essere portato in Irlanda. Le cronache irlandesi affermano che
il cavallo vinse sei gare per un valore di 508 sterline nel 1752, quando
aveva undici anni, ed fu designato corridore più forte di quell'anno in
Irlanda. La sua corsa più famosa gara ebbe luogo nelle pianure di
Kildare, Irlanda, che è generalmente il soggetto della canzone con lo
stesso nome. Skewball era probabilmente un cavallo pezzato.
Una notevole registrazione è del leggendario Woody Guthrie, che
comprendeva una versione in inglese e una in americano (entrambe
intitolate Stewball) su nastro, registrato sul Volume 4 di The Asch
Recordings (1930-1940). L'interpretazione americana è una canzone
registrata in prigione cantata da Lead Belly e Guthrie con 'botta e
risposta' in stile afroamericano, mentre l'interpretazione inglese
deriva dalla tradizionale ballata inglese, cantato sullo stile di un
cowboy valzer. La versione americana dice che Stewball era nato in
California e che la gara si tenne contro una famosa giumenta grigia a
Dallas in Texas. Lead Belly ha registrato diverse versioni di questa
canzone, e la musica e testi dalla sua versione appare nel libro delle
ballate americane e canti popolari edito da Lomax e Lomax. John e Ruby
Lomax hanno anche registrato una versione di un "gruppo di detenuti"
nella loro registrazione 1939 Southern States, disponibile on line sul
sito American Memory.
La versione americana “prigione” di Lead Belly di Stewball fu coverizzata
nel 1950 da The Weavers, e poi dal cantante britannico di skiffle Lonnie
Donegan skiffle. La versione cowboy di Guthrie della ballata inglese,
con gli stessi testi, ha una melodia diversa, è stata registrata nel
1961 per l'album della Vanguard “New Folks” di John Herald e dei
Greenbriar Boys, e successivamente coverizzate dal popolare trio Peter,
Paul and Mary. Altre versioni di questa versione di Stewball sono quella
dei Mason Proffit su Wanted (1969), che differisce in una serie di
modifiche liriche (tra cui la cavalla grigia) di Peter, Paul, e la
versione di Joan Baez su Joan Baez / 5 (1964) , c’è quella degli The
Hollies incisa su Would You Believe (1966), dei The Four Pennies sul
loro Mixed Bag LP (1966), e del Chad Mitchell Trio su Reflecting (1964).
Nel 1971 John Lennon prese il metro e la melodia da “Stewball” per la
sua "Happy Xmas (War Is Over)".
Il famoso trio Peter, Paul and Mary hanno raccontato una loro versione
della storia di Stewball nel 1963, quando entrarono nella Hot 100 degli
USA. Questa versione fantastica del cavallo, sosteneva che "La sua
briglia era d'argento, la sua criniera era oro, e il valore della sella
non si è mai saputo". Anche in questo caso, Stewball era contrapposto ad
una cavalla grigia, con il narratore che si lamentava perchè avrebbe
dovuto invece scommettere su Stewball.
Ciao Mr. Tambourine,
l'ultima volta che ho visto Bob suonare la chitarra è stato a Barolo. Fu
un piacere vedergliela imbracciare e - a dispetto di qualche stonatura -
per me fu un piacere anche ascoltarlo. Io non so se Bob abbia dei
problemi di salute alle mani. Vorrei però precisare che l'artrosi della
mano che hai illustrato è l'artrosi comune (probabilmente quella di cui
soffre Bob). Certamente nei suoi gradi più estremi può essere
deformante, ma, in realtà, quando si parla di artrite deformante ci si
riferisce all'artrite reumatoide. L'artrite reumatoide delle mani può
essere molto più devastante dell'artrosi comune. Allego un link degli
anni 80 (mi sembra che sia già stato mostrato su maggiesfarm)
in cui le mani di Bob si vedono un pò
più del solito. Il video si carica un pò lentamente, ma questa
performance dal vivo di "Heart Of Mine" merita comunque. Un saluto a te
e a tutti maggiesfarmiani
Alexan wolf
Grazie Alex, il video è davvero molto bello e meritevole, anche se le
mani di Bob qui sono "normali" perchè il video è del 1981, quindi,
concesso e non ammesso (come diceva Totò) che Dylan oggi soffra di
artrite alle mani, cosa che io non credo, il video è troppo vecchio per
fare testo. Comunque, grazie ancora, Long live and prosper,
Mr.Tambourine, :o)
Venerdi 17 Aprile 2015
Montgomery, Alabama - Montgomery
Performing Arts Centre, April 15, 2015
1. Things Have Changed (Bob center stage)
2. She Belongs To Me (Bob center stage with harp)
3. Beyond Here Lies Nothin' (Bob on piano)
4. Workingman's Blues #2 (Bob center stage)
5. Duquesne Whistle (Bob on piano)
6. Waiting For You (Bob on piano)
7. Pay In Blood (Bob center stage)
8. Tangled Up In Blue (Bob center stage with harp then on piano)
9. Love Sick (Bob center stage)
(Intermission)
10. High Water (For Charley Patton) (Bob center stage, Donnie on banjo)
11. Simple Twist Of Fate (Bob center stage with harp)
12. Early Roman Kings (Bob on piano, Stu on maracas)
13. Forgetful Heart (Bob center stage with harp)
14. Spirit On The Water (Bob on piano)
15. Scarlet Town (Bob center stage, Donnie on banjo)
16. Soon After Midnight (Bob on piano)
17. Long And Wasted Years (Bob center stage)
(encore)
18. Blowin' In The Wind (Bob on piano, Donnie on violin)
19. Stay With Me (Bob on piano) (song by Jerome Moross and Carolyn
Leigh)
Oggetto: Una considerazione sulla
risposta a Talkin' 9562 eliasbulgaro
Parlare di "mano intorpidita" è ben
diverso di parlare di "artrite deformante", che ne dici?
Riccardo
Hai ragione,
bisognerebbe che il distinguo fosse ben definito, comunque io continuo a
pensare che Bob non suoni più la chitarra sul palco solo perchè non ne
ha più voglia, con l'artrite deformante il piano non lo suona nessuno.
Riporto qui sotto, a beneficio di tutti, una breve descrizione di questa
malattia:
L’ARTROSI DELLA MANO
L’artrosi è una patologia degenerativa della cartilagine delle
articolazioni. Può interessare un’articolazione o più articolazioni e le
più colpite sono quelle che sono sottoposte al peso corporeo: le
vertebre lombari, il ginocchio, il polso, le dita dei piedi e delle
mani. La cartilagine può consumarsi ed usurarsi portando ad una modifica
della struttura delle articolazioni, ad una deformazione delle ossa e
all’ infiammazione della membrana sinoviale (è composta da un liquido
lubrificante che riduce l’attrito nei movimenti).
Il sintomo principale dell’artrosi della mano è il dolore alle dita e
alle mani che si manifesta in maniera acuta dopo il risveglio, quando la
mano viene tenuta ferma per più di un’ora e dopo aver sforzato l’arto.
Nei casi più gravi si manifesta anche quando la mano è tenuta a riposo.
Altri sintomi caratteristici della patologia sono:
- rigidità;
- mobilità ridotta;
- scrosci articolari;
- gonfiore;
- noduli di Heberden sulle falangi distali e noduli di Bouchard sulle
falange prossimali: portano alla deformazione della dita;
- rizoartrosi del pollice (nascita di una protuberanza ossea sul
pollice);
- difficoltà nello svolgimento delle attività quotidiane e sportive dove
è richiesto l’utilizzo della mano e delle dita.
Per queste ragioni non
credo che Dylan soffra di questo disturbo. Long live and prosper,
Mr.Tambourine, :o)
Baltimore, Maryland - Lyric Opera House,
April 11, 2015
di Futzi Wailer
Ho guidato da New York per vedere Bob in una delle nostre città
preferite. Un luogo bellissimo, anche se i sedili sono scomodi nel modo
che dei vecchi posti di teatro possono essere. Noi eravamo in prima
fila, spostati di 12 posti dietro Bob e il suo Oscar. Come altri hanno
notato, questo è un show curato meticolosamente. L'illuminazione è
bellissima, la stimolazione deliberata. Sparite la bellezza sgangherata
e la spontaneità del NET precedente. Il suono è chiaro ma forte. La
folla era vecchia e estremamente attenta. Non c'era gente che usciva in
qualsiasi momento, anche prima del bis. Nessun chiacchiericcio o brusio
fastidioso, nessun comportamento maleducato. Con i prezzi alti dei
biglietti, la folla dei “Non abbiamo niente da fare stasera, andiamo ad
un concerto", abitudine molto diffusa negli spettacoli estivi
all'aperto, era sparita. La band sembra non attendere più le istruzioni
di Bob, ognuno di loro sà esattamente quello che deve fare.
Dall'apertura strumming di Stu, al calcio d'inizio di “Things Have
Changed” la folla era con lui. Avendo visto Bob in 200 spettacoli, non
ho mai visto Bob ottenere un ricevimento così estatico. Lui era applaudito e adorato la notte scorsa. La sua voce è molto più chiara, la
raspa e Charlie Parker lasciati alle spalle, invece è uscito un baritono
croccante, a volte canticchiando, a volte sputando i testi chiaramente
enunciati.
Punti alti per noi sono stati “High Water”, “Forgetful Heart”, “Tangled”
e
Sorprendentemente “Scarlet Town”.
“Stay With Me” è una cosa splendida, anche per uno come me che sarebbe
molto felice di non sentire di nuovo la musica di Sinatra.
Prolungata standing ovation. Grazie Bob. Grazie Baltimora.
Giovedi 16 Aprile 2015
Savannah, Georgia - Civic Center, The
Johnny Mercer Theatre, April 14, 2015
1. Things Have Changed (Bob center stage)
2. She Belongs To Me (Bob center stage with harp)
3. Beyond Here Lies Nothin' (Bob on piano)
4. Workingman's Blues #2 (Bob center stage)
5. Duquesne Whistle (Bob on piano)
6. Waiting For You (Bob on piano)
7. Pay In Blood (Bob center stage)
8. Tangled Up In Blue (Bob center stage with harp then on piano)
9. Love Sick (Bob center stage)
(Intermission)
10. High Water (For Charley Patton) (Bob center stage, Donnie on banjo)
11. Simple Twist Of Fate (Bob center stage with harp)
12. Early Roman Kings (Bob on piano, Stu on maracas)
13. Forgetful Heart (Bob center stage with harp)
14. Spirit On The Water (Bob on piano)
15. Scarlet Town (Bob center stage, Donnie on banjo)
16. Soon After Midnight (Bob on piano)
17. Long And Wasted Years (Bob center stage)
(encore)
18. Blowin' In The Wind (Bob on piano, Donnie on violin)
19. Stay With Me (Bob on piano) (song by Jerome Moross and Carolyn
Leigh)
PROGRAMMA PROVVISORIO-
ALTRI EVENTI IN DEFINIZIONE
Domenica 24 maggio
Apertura Mostra e concorso Arti Figurative
Baraka Firenze, ore 19.30
Bob Dylan’s dream - piccolo divertente musical
Teatro del Borgo Firenze ore, 21.30
Radici Blues /Shark Naffis/ Songwriter/Noah Kite.
Degna Tana Pistoia, ore 21.30
Lunedi 25 maggio
Concorso di poesia How Many Words – Fiddler’s Elbow Firenze, ore 17.00
Radici Irlandesi. Open session di Musica Irlandese
Fiddler’s Elbow Firenze, ore 21.30
SongwritersGuitars-Noah Kite/Steve Picken Guest/ A. Abbatiello
Evolution Café -Empoli, Ore 21.30
Martedi 26 Maggio
Roots, About Songwriting, by Noah Kite
Plaz. Firenze, ore 19.00
Mercoledi 27 maggio
Roots , About The Guitarman by Steve Picken
Plaz. Firenze, ore 19.00
Everybody sing Dylan
Hard Rock Cafe' Firenze, ore 21.30
Bluesnight. Focus on Dylan
Novaradio Firenze, ore 22.30.Mhz 101.5 - Mhz 87.8
Giovedi' 28 maggio
Show case del volume “Phil Ochs: when I’m gone”
di Francesca Ferrari e lettura con sottofondo di testi di Dylan
Libreria Marabuk Firenze, Ore 18.00
Open Mic Dylan Microfono aperto
Fiddlers Elbow Firenze, ore 21.30
Songwriters Guitars- Noah Kite/Steve Picken
C.d.P. Settignano, Ore 21.30
Venerdì 29 maggio
Songwriters/Lily Prigioniero/Il nuovo album
Teatro del Borgo - Firenze, ore 21.30
Finale concorso poesia How Many Words
Libreria Claudiana Firenze, ore 17.30
Sabato 30 maggio
American Roots : Fingerpicking Ballads Ragtime – M.Rossignoli F.Bruni
Circolo Lippi Firenze, ore 21.30
Radici Irlandesi. Open session di Musica Irlandese
Fiddlers Elbow Firenze, ore 21.30
Bluesnight. Focus on Dylan
Novaradio Firenze, ore 22.30.Mhz 101.5 - Mhz 87.8
Domenica 31 maggio
Bob Dylan's dream - piccolo divertente musical
Teatro dei Semplici - San Gimignano, ore 21.30
Quando hai il
programma definitivo mandamelo che lo mettiamo "in vetrina". Long live
and prosper,V, Mr.Tambourine, :0)
Oggetto: Una considerazione sulla
risposta a Talkin' 9562 eliasbulgaro
"Se poi la
storia dell'artrite deformante sia vera io non saprei dire, però voglio
osservare che se uno avesse le dita che si stanno deformando per
l'artrite sarebbe ancora più in difficoltà a suonare il pianoforte che
richiede, oltre che il tocco, anche la necessità di picchiare sui tasti,
mentre la chitarra non richiede sforzi fisici, quando hai appoggiato le
dita sulle corde non hai bisogno di premere come un disperato per
suonare".
Ti assicuro che schiacciare i tasti della chitarra, soprattutto quando
sei nella foga del suonare, implica un notevole sforzo della mano e
delle dita, e se avessi l'artrite, magari deformante, sarebbe ben
difficile tirar fuori qualcosa dallo strumento.
Ciao Riccardo
Caro Riccardo, mi sentirei di smentirti dal momento che sono 50 anni
che suono in giro dappertutto e non mi è mai successo di avere la mano
intorpidita, anche perchè la foga nel suonare la metti nella mano con il
plettro, mentre l'altra al massimo potrebbe sentire un pò di male ai
polpastrelli per le svisate ed i bendings. Come puoi vedere ho
cominciato nel 1963 con un bellisssimo Hofner Beatles bass 501
che ho ancora, è uno dei pochi cosidetti "Cavern" che esistono al mondo.
Poi passando gli anni passai alla chitarra e da allora ho suonato con
Gibson, Fender, Rickenbacker, Jim Reed, Ovations e molte altre che non
ricordo più.
Naturalmente questa è
solo il mio punto di vista secondo la mia esperienza. Long live and
prosper, V, Mr.Tambourine, :o)
Gentile staff di Maggie's Farm,
scrivo a nome di NPE (Nicola Pesce Editore), una casa editrice
specializzata in fumetto d'autore e nella grande saggistica sui comics.
Vi contatto in quanto ho notato la vostra costante attività nel
mantenere aggiornati i fan su ultime news e curiosità circa il proprio
artista preferito. Un lavoro e un impegno lodevoli degni di stima.
Quello di cui volevamo mettervi al corrente è che la NPE ha pubblicato
un volume dal nome La Storia del Rock a Fumetti.
Si tratta di una raccolta di biografie a fumetti di Enzo Rizzi (miglior
autore italiano al Gran Premio Autori ed Editori 2014) dei gruppi che
hanno fatto la storia del rock, raccontate dal personaggio Heavy Bone,
il serial killer di rockstars.
Ovviamente è immancabilmente presente anche Bob Dylan!
Ci chiedevamo se fosse possibile darci una mano a
diffondere la notizia di questo volume imperdibile per gli appassionati
del genere, e non abbiamo dubbi in merito vista la passione che vi ha
portato a creare il progetto che portate avanti.
Confido in voi e nelle vostre/nostre passioni! Grazie per l’attenzione,
e vi ringrazio in anticipo per la collaborazione!
Per qualunque altra info o chiarimento, scrivete pure a
music@edizioninpe.it
Lo Staff
NPE - Music
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Mercoledi
15 Aprile 2015
Atlantic City, New Jersey - Borgata,
Borgata Event Center, April 10, 2015
di Martin Alderoty
Prima di tutto le mie credenziali. Ho appena compiuto 60 anni e sono un
diehard fan di Bob dal 1972. La prima volta lo vidi con The Band a
Philadelphia, penso che sia stato il 73 (in realtà la data era il 1
giugno 1974 al P.A. Spectrum
di Philadelphia).
Ho rivisto Bob durante il Reborn Tour in S.F. e con i Greatful Dead al
Giants stadium nel 1987, poi allo MSG in NYC. E gli ultimi spettacoli
all’ Asbury Park Convention ecc. Tutto sommato una decina di volte.
Naturalmente ho tutti gli album e il mio orgoglio è un bootleg davvero
originale del Judas tour ereditato dal mio amico JN scomparso da molto
tempo, "The sky's not yellow its chicken".
Ok, ecco la mia invettiva o forse anche la confessione.
Sono stato abbastanza fortunato grazie a mio frratello più giovane che
ha procurato 4 biglietti nella fila dietro al pianoforte di Bob.
Nella prima canzone la voce di Bob era croccante, chiara, coraggiosa.
Questo è stato molto emozionante e mi ha entusiasmato. Ho pensato che
questo era uno spettacolo-killer, fresco fresco della pausa invernale.
La felicità non è andata oltre la seconda canzone.
In tutta onestà da quel punto in poi Bob ha cominciato a scivolare verso
il basso, massacrato, aggrovigliato in uno strano scherzo del destino.
Mi ha praticamente fatto piangere, ero così arrabbiato.
Letteralmente tutto lo spettacolo avrebbe dovuto essere sponsorizzato
dal Geratol Radio Hour. Ho dovuto fare tutto il possibile solo per
rimanere sveglio.
Bob rimbalzava nel semibuio tra il centro della scena ed il pianoforte.
Accendete la luce in modo che nel trasferimento non si faccia male.
Onestamente la cosa avrebbe potuto essere 100 volte meglio se avesse
diviso lo show in questo modo: Il primo tempo potrebbe essere la parte
dove canta e suona quello che vuole.
La seconda metà dovrebbe essere invece quella dei suoi hits, 61, Rolling
Stone, Watchtower ecc. ecc.
Dico questo non per soddisfare la mia adorazione egoistica di Zimmy, ma
per
i giovani ragazzi che qualche fila dietro sinceramente e appassionatamente
chiedevano a gran voce Subterranean.
Onestamente, e mi duole dirlo - se avessi le palle - avrei dovuto
fischiarlo. Bob ha bisogno di essere fischiato.
Credo che dovrei finire qui, ma continuo.
A un certo punto e non mi ricordo quando ho pensato che fossero i primi
segni del morbo di Alzheimer.
E sapete una cosa? Non c’è bisogno della band dietro Bob. Non me ne
frega un cazzo della band. Francamente non capisco perché Bob pensa di
aver bisogno di una band ???? Vogliamo Bob, solo Bob, solo Bob - anche
se dice solo qualche battuta o fa trucchi da giocoliere. Per essere
chiari non ho nulla contro i membri della band. Sono sicuro che potevano
suonare meglio per conto proprio. E pagherei anche $ 130 per vedere un
loro spettacolo.
Amo Bob e andrò sempre a vederlo, anche se recitasse il menu del pranzo
di casa sua.
A conti fatto lo spettacolo era come avere un vero e proprio cattivo mal
di denti, da morire dal dolore - si deve andare dal dentista per
toglierlo. Nessuno vuole andare dal dentista, ma in questi casi non si
ha scelta.
Ho quasi il dubbio, un certo senso cosmico tipo karma voodoo, che Bob
debba andare dal dentista quando mette su questi spettacoli.
Grazie per avermi permesso di esprimere la mia preoccupazione.
Ps: Sono rimasto scioccato e profondamente rattristato sentendo da Tom,
il tecnico del suono, che Jules era morto 18 mesi fa. Le mie
condoglianze alla sua famiglia e agli amici.
Venerdì scorso intorno a mezzogiorno, le cose sono improvvisamente cambiate
per me. Gli ostacoli insormontabili che c’erano per andare a vedere
Dylan nel posto più vicino di questo tour sono stati rimossi. Sono
entrato in azione! Dopo aver acquistato un biglietto online, mi son
fatto 300 miglia
ed era pronto, ben disposto e in grado di entrare nella sfavillante
Borgata
Hotel / Casino / Spa. La frase “Vediamoci stasera ad Atlantic City” non
ha mai suonato così buona. Al box dell’entrata mi hanno offerto un
aggiornamento! Per 50 $ in più sono andato al centro dell' ottava fila
perfettamente in linea con il piano di Bob. I sedili sembravano essere
sedie da tavolo da pranzo, realmente stretti, così stretti che chiunque
passava dentro o fuori della riga letteralmente ti doveva camminare sopra.
Dopo aver visto un paio di shows lo scorso novembre e dicembre, ero preparato
per la "setlist". Tuttavia, mi chiedevo se sarebbe rimasta inalterata, e
avevo
"Fantasticato" su di un nuovo spettacolo, o forse un "Billy" o un “Handy
Dandyesque” aggiunta, ma dentro di me sapevo che niente di tutto questo
sarebbe successo. Questo è lo show di Bob! E io ero lì, non importa cosa
avrebbe cantato!!!
Da dove ero seduto, non c'era niente di cui lamentarsi. La gente è pazza
e gli orari sono strani! Il triplo gong ha annunciato Stu e poi è
cominciata “Things Have Changed”, opener che in qualche modo mi ha detto
che
più le cose cambiano, più rimangono le stesse. Un opener molto forte e
solido. "She Belong to Me” ha visto Bob in totale controllo, mostrando
il suo 50° anno di questa vecchia canzone e rendendola diversa con la
versione attuale, davvero un walking antique!
L’Intro di “Duquesne Whistle” suonava come se fossimo stati trasportati
indietro di cento anni o giù di lì nel tempo. Ho potuto sentire
tutto della band, del piano di Bob e delle sue entrate e uscite dalla
band. Questa canzone mi aveva colpito duro, giusto in tempo, come se
fossi salito su un treno musicale diretto a chissà dove.
Che cosa sia successo nella quarta canzone, “Working Man Blues # 2” a
me, è inspiegabile, ma per qualche motivo mi ha colpito così forte che
le non ho potuto trattenere le lacrime. Non so perché, ma è successo.
Non ero triste, ma emozionato. Una parte di essa mi ricorda il riff di
Hunter / Garcia di "Friend of the devil" nel riff discendente. Era così
forte, soooo goood,
assolutamente TOP! E’ stato un numero incredibile.
“Waiting For You” è l'unica canzone del set con la quale non ho
familiarità. Questo mi ha permesso di sperimentare Bob come se fosssi
stato un fan novizio e dovessi recepire il "messaggio". La trovo
incoraggiante e piena di amore e di bontà, a differenza di molte altre
più oscure e grintose.
Pay in Blood aveva un che di rock da far bollire il sangue.
Tangled e Lovesick non han fatto eccezione e così si è concluso il primo
set.
Il secondo set è iniziato alla grande con Stu all’intro di “Highwater
(For Chalie Patton)” che ci ha scosso di nuovo.
Simple Twist of Fate è stata veramente grande. Non sapevo che Stu
avrebbe suonato le maracas. Questo ha raddoppiato la sezione ritmica in
modo efficace, poi "Early Roman Kings" ha aumentato il fattore rock
un'ultima volta qui sul Jersey Shore.
Da qui in avanti il "set" rallenta di tempo, ma non di intensità.
Forgetful Heart mi è sembrata intensità pura e come al solito mi aveva agganciato con ogni parola.
Spirit on the Water è stata morbida e delicata se si dimentica
che il protagonista ha ucciso un uomo laggiù da qualche parte.
Scarlet Town ha mantenuto l'intensità e concentrandomi sulle parole ho
ritrovato la sua scura bellezza. Poi è arrivata la notte stellata che ha illuminato
le cose in un modo bizzarro. Giuro che guardando lo sfondo del palco si
potevano vedere diverse facce di Alieni di "Roswell" , avrei voluto fare
una foto per dimostrarlo!
Long and Wasted Years mi ha colpito fortemente, posso paragonarla molto
bene ai casini del mio rapporto familiare passato e presente. La folla
è stata moscia nel battere le mani per reclamare l’encore, ma finalmente
si sono scaldati in tempo per dare il bentornato ai ragazzi.
Numero finale, con molte attrazioni nel corso della serata, vorrei
Dire che "Stay With Me" è qualcosa di molto toccante con le parole, e il
modo in cui Bob l’ha cantata è stato assolutamente stupendo. Bob ha
tenuto il meglio per ultimo.
GRAZIE a Bob e alla band per l’intrattenimento. Continuate così!
Martedi 14 Aprile 2015
Richmond, Virginia - Altria Theater,
April 12, 2015
1. Things Have Changed (Bob center stage)
2. She Belongs To Me (Bob center stage with harp)
3. Beyond Here Lies Nothin' (Bob on piano)
4. Workingman's Blues #2 (Bob center stage)
5. Duquesne Whistle (Bob on piano)
6. Waiting For You (Bob on piano)
7. Pay In Blood (Bob center stage)
8. Tangled Up In Blue (Bob center stage with harp then on piano)
9. Love Sick (Bob center stage)
(Intermission)
10. High Water (For Charley Patton) (Bob center stage, Donnie on banjo)
11. Simple Twist Of Fate (Bob center stage with harp)
12. Early Roman Kings (Bob on piano, Stu on maracas)
13. Forgetful Heart (Bob center stage with harp)
14. Spirit On The Water (Bob on piano)
15. Scarlet Town (Bob center stage, Donnie on banjo)
16. Soon After Midnight (Bob on piano)
17. Long And Wasted Years (Bob center stage)
(encore)
18. Blowin' In The Wind (Bob on piano, Donnie on violin)
19. Stay With Me (Bob on piano) (song by Jerome Moross and Carolyn
Leigh)
Comunicato stampa Bob Dylan’s Week 4°
edizione - Firenze, Italia 24-31 maggio
L' Associazione Culturale Contemporary, in collaborazione con l' Ass.
Don Milani, e con il patrocinio del Comune di Firenze, organizza una
settimana piena di concerti, dibattiti, conferenze, mostre d'arte,
concorsi di poesia, spettacoli, dedicati a Bob Dylan e alla musica
popolare americana. Questa sarà la quarta edizione di una manifestazione
che negli anni precedenti ha ospitato Riccardo Bertoncelli, Alessandro
Carrera (traduttore ufficiale italiano di Dylan), Pier Luigi Cresti, e
molti artisti provenienti dagli Stati Uniti d' America (Tina Lundelius,
Mickey Clarke,, Marina Evans, e altri), Canada (Cliff Edwards, Lewis
Mumford) e dall'Europa (Jukkia - Finlandia, Richard Sherwood
Inghilterra), e Africa (Seymour Melissa-Congo). Durante questa edizione
ci sarà una retrospettiva su Fernanda Pivano, voce italiana della Beat
Generation, e molti concerti in locations come Piazzale Michelangelo,
Hard Rock Café, Fiddler's Elbow pub di Firenze, la Casa del Popolo di
Settignano ma anche l’ Evolution cafè di Empoli ed il Teatro dei
Semplici di San Gimignano. Il nucleo centrale sarà come sempre "Bob
Dylan's dream" , il piccolo divertente musical di Acquaraggia, per il 24
maggio, compleanno di Bob Dylan, nel Teatro del Borgo; il concerto
incredibile a Piazzale Michelangelo Lunedi 25! Altri artisti provenienti
dagli Stati Uniti: Noah Kite, un giovane cantautore di talento; Steve
Picken, guitarman completo dall'Inghilterra; Cliff Edwards, una leggenda
del rock canadese con la sua band The Bells; Lily Prigioniero,
songwriter americana con il suo nuovo album! Ma l'intera Week sarà
tempestata da canzoni, immagini , dipinti, poesie ispirate a Dylan e a
tutta la Beat Generation.
Maggiori informazioni su facebook:
https://www.facebook.com/pages/Bob-Dylans-week-2015/1571789043087415
Giuseppe Oliverio
Lunedi 13 Aprile 2015
Atlantic City, New Jersey - Borgata,
Borgata Event Center - 10 April 2015
di Peter Stone Brown
E così il Bob Dylan tour 2015 nel sud, sud-ovest e Midwest è iniziato ad
Atlantic City, New Jersey, una città che potrebbe essere al di sotto
della linea Mason Dixon se si estendeva in New Jersey (http://it.wikipedia.org/wiki/Linea_Mason-Dixon).
E per coloro che guardano con attenzione le set lists di Dylan, questo è
lo stesso tour che è iniziato ad Oslo, in Norvegia, il 10 ottobre 2013,
e continuerà ad andare avanti con questo formato, che comprende
l’intervallo tra i due set come nei concerti di Dylan degli anni '60 e
'70 e l’elenco delle canzoni è cambiato molto poco nel corso del tempo,
a parte una o due eccezioni. Ed è del tutto evidente che questo è uno
spettacolo specifico, per far risaltare non solo le canzoni di Dylan ma
anche per l’insieme, l'illuminazione, il suond, la band, i fondali ed il
volume dello spettacolo. Si tratta di uno spettacolo destinato a mettere
al primo posto le canzoni prima dei musicisti. Non ci sono assoli di
chitarra, non ci sono flash, è totalmente impostato sulla musica.
La maggior parte degli spettacoli in questo tour hanno avuto luogo nei
grandi teatri o nelle sale da concerto di tutto il mondo e la messa in
scena è stata progettata proprio per questo. L'ambiente del Borgata
Event Center era l’ideale per gli elementi teatrali dello spettacolo.
Il primo gong è suonato alle 21:01, ed è cominciata una strimpellata di
chitarra acustica di Stu, ma le luci non si sono abbassate ed il tutto
si è rivelato essere una falsa partenza. Dopo pochi minuti, i gong hanno
risuonato e Stu Kimball è salito sul palco suonando quella che sembrava
essere una ballata di montagna in tono minore che è continuata fino a
che il resto della band e Bob Dylan sono saliti sul palco partendo con
"Things Have Changed.
Ero seduto in un posto nel corridoio e le persone nella stessa riga in
tutta la navata erano impegnate in una conversazione che andava
interrotta a tutti i costi. Ricordando le istruzioni di Michael Corleone
a Peter Clemenza che "si sarebbe dovuto fermare Hitler a Monaco e non
lasciarlo andare avanti con quelle cose", sapevo che quella
conversazione doveva essere stroncata sul nascere o sarebbe durata per
l'intero show. Ed essendo un esperto di queste cose dopo decenni di
concerti con spettatori che frequentano concerti senza rimorso di
spendere centinaia di dollari per vedere qualcuno al quale loro non
prestano alcuna attenzione, ho provato una nuova idea. Mi sono sporto
attraverso il corridoio e ho detto loro: "Scusatemi, non è che Bob Dylan
stia disturbando la vostra conversazione?". Ha funzionato molto meglio
che dire "Chiudete quella cazzo di bocca". Oltre a questo, la folla era
ragionevolmente attenta perchè la sicurezza con le torce stava facendo
una grande strada a caccia a quelli con i cellulari che avrebbero dovuto
tenere alti sulle loro teste per filmare.
Nel frattempo Bob Dylan che indossa un abito grigio aveva appena
iniziato "She Belongs To Me", che ha ricevuto un grande boato di
applausi sulla linea di apertura e la canzone comprendeva un paio di
begli assoli di armonica, soprattutto il secondo.
Dylan si è poi spostato dietro al pianoforte, suonando con forza e
praticamente dominando il suono di "Beyond Here Lies Nothin’" prima di
arrivare ad uno dei punti più alti, "Working Man Blues # 2",
privilegiando le linee "Alcune persone non hanno lavorato un giorno
nella loro vita / Non sanno nemmeno cosa significhi lavorare".
"Duquesne Whistle" ha avuto una specie di strana apertura nella quale
non ero del tutto sicuro di quello che stava succedendo, forse perchè
ero un pò lontano e non vedevo bene. Poi è arrivato il momento del
valzer con "Waiting For You", dove Dylan sembravano godersi il suo
assolo di piano, che si è poi ripetuto in "Pay In Blood".
"Tangled Up In Blue" è seguita in una versione che Dylan ha cantato per
un paio d'anni e, naturalmente, ha ricevuto un boato di riconoscimento
anche se molti sono rimasti male, in poche parole la canzone era troppo
dannatamente corta, proprio come era stata lo scorso autunno"Love Sick".
"High Water (for Charley Patton)" ha dato il via alla seconda parte dopo
l’intervallo, seguita da "Simple Twist Of Fate" con Dylan che andava sui
toni bassi sottolineando la parola destino ogni volta. Poi la musica ha
avuto un leggero cambiamento quando Stu Kimball ha posato la chitarra e
ha preso le maracas per "Early Roman Kings in una disposizione
leggermente diversa, con l'enfasi sul ritmo con George Recile che
picchiava le bacchette sul timpano, mentre Charlie Sexton continuava a
suonare una nota alta sul manico della sua Gibson Les Paul fino alla
fine di ogni riga lasciando gli assoli alla steel di Donnie Herron ed al
pianoforte di Dylan, e con i cambiamenti ritmici, alla fine è stato il
piano che ha dominato la canzone.
"Forgetful Heart" rimane una canzone che non può mancare e ha portato il
concerto verso la chiusura. "Scarlet Town" sembrava quasi onirica e
"Soon After Midnight” sembrava un pò più ampia del solito, invece "Long
And Wasted Years" sembrava mancasse di qualcosa rispetto allo scorso
autunno.
Ancora una volta, il vero punto alto della notte, dopo una non male, ma
niente di veramente speciale "Blowin 'In The Wind," è venuto con una
emozionante e molto forte "Stay With Me", con Dylan che sembrava fare il
conteggio delle parole. Di tutte le canzoni eseguite, questa sembrava
quello che voleva cantare.
La notte dell’apertura di un tour non è di solito il miglior concerto da
vedere, specialmente dopo mesi di pausa, perché per impostazione
predefinita finisce per essere un concerto-riscaldamento con poche
sorprese. Dylan era in ottima voce, cantava dolcemente, come nel suo
ultimo album, ma era efficace. Penso che per il momento questo tour,
dopo Memphis se non prima, dovrebbero cominciare a marciare a pieno
ritmo come a Chicago, Philadelphia e New York lo scorso autunno.
Mancano ancora due mesi, ma è già
febbre per Dylan
clicca qui
Domenica
12 Aprile 2015
Baltimore, Maryland - Lyric Opera
House, April 11, 2015
1. Things Have Changed
2. She Belongs To Me
3. Beyond Here Lies Nothin'
4. Workingman's Blues #2
5. Duquesne Whistle
6. Waiting For You
7. Pay In Blood
8. Tangled Up In Blue
9. Love Sick
(Intermission)
10. High Water (For Charley Patton)
11. Simple Twist Of Fate
12. Early Roman Kings
13. Forgetful Heart
14. Spirit On The Water
15. Scarlet Town
16. Soon After Midnight
17. Long And Wasted Years
(encore)
18. Blowin' In The Wind
19. Stay With Me (song by Jerome Moross and Carolyn Leigh)
Sabato 11 Aprile 2015
Atlantic City, New Jersey - Borgata,
Borgata Event Center - 10 April 2015
1. Things Have Changed
2. She Belongs To Me
3. Beyond Here Lies Nothin'
4. Workingman's Blues #2
5. Duquesne Whistle
6. Waiting For You
7. Pay In Blood
8. Tangled Up In Blue
9. Love Sick
(Intermission)
10. High Water (For Charley Patton)
11. Simple Twist Of Fate
12. Early Roman Kings (Stu on shakers)
13. Forgetful Heart
14. Spirit On The Water
15. Scarlet Town
16. Soon After Midnight
17. Long And Wasted Years
(encore)
18. Blowin' In The Wind
19. Stay With Me (song by Jerome Moross and Carolyn Leigh)
Los Lobos accompagneranno Bob Dylan a
Madrid il 6 Luglio
Los Lobos, la veterana band americana di
origine messicana, accompagneranno Bob Dylan nel concerto che il
musicista terrà a Madrid il 6 luglio, il primo nella capitale spagnola
dopo più di un decennio.
Il promotore del suo tour in Spagna, che toccherà anche le città di
Barcellona, Saragozza, Granada, Cordoba e San Sebastián, ha dichiarato
oggi che tale circostanza è prevista solo per Madrid, e che la vendita
di biglietti per lo show si aprirà Venerdì dalle 10,00 attraverso i
canali ufficiali.
Bob Dylan, Shadows In The Night -
di Paolo Carù
clicca qui
Mercoledi
8 Aprile 2015
Talkin'
9562 - eliasbulgaro
Un giornalista di televideo giorni fa nel
commentare i 70 anni di Eric Clapton ha scritto che Mr. Slowhand può
considerarsi fortunato rispetto ad es. a Bob Dylan il quale è affetto da
artrosi deformante alle mani e di conseguenza non può più suonare la
chitarra.E' tutto vero?
I giornalisti
televisivi, a volte, non si capisce perchè occupino certi posti e dicano
certe cose. La voce dell' artrite alle mani di Bob cominciò a girare
alcuni anni fa quando gradatamente, essendosi probabilmente stancato di
suonare la chitarra, Bob cominciò ad esibirsi suonare sempre più spesso
dietro alla tastiera. Voglio ricordare che il primo sfortunato ingaggio
di Dylan, sfortunato perchè durò solo due concerti, fu come pianista
nella band di Bobby Vee. Molto probabilmente dopo anni di chitarra
Dylan sentì l'esigenza di tornare a suonare il suo primo strumento, e
dal momento che era un artista che poteva permettersi qualunque cosa, lo
fece senza preoccuparsi di non essere un pianista professionista nel
vero senso della parola. Bob era ed è ancora un pianista amatoriale,
certamente molto migliorato in questi anni di tastiera dal vivo, ma
sempre un amatore rimane, la sera che imbrocca bene tutto fila liscio,
la sera che comincia con qualche fraseggio non in sintonia finisce per
addentrarsi in cose strane che non sempre sono in sintonia con quello
che sta suonando la sua backing band. Ma questo fatto non ha molta
importanza, i suoi fans, a fronte delle meravigliose canzoni che ha
scritto, gli hanno sempre perdonato di essere un mediocre chitarrista
ritmico ed un pianista ancora meno valido. Se poi la storia dell'artrite
deformante sia vera io non saprei dire, però voglio osservare che se uno
avesse le dita che si stanno deformando per l'artrite sarebbe ancora più
in difficoltà a suonare il pianoforte che richiede, oltre che il tocco,
anche la necessità di picchiare sui tasti, mentre la chitarra non
richiede sforzi fisici, quando hai appoggiato le dita sulle corde non
hai bisogno di premere come un disperato per suonare. Quindi a mio
parere la storia dell'artrite non è niente altro che una panzana che
nessuno può confermare e nemmeno smentire perchè solo Bob potrebbe
rilasciare una dichiarazione in tal senso, ma fino ad oggi non l'ha
ancora rilasciata e nessuno gli ha chiesto ancora durante un intervista
se sia vero che non suona più la chitarra per quel motivo. Non tutto
quello che c'è scritto sui giornali o che si sente dire alla televisione
è necessariamente vero, anche loro dicono delle grandi cazzate come
tutti noi, del resto basta seguire distrattamente "Striscia la notizia"
per sentire questi mezzibusti televisivi dire strafalcioni che non
stanno nè in cielo nè in terra! "Long live and prosper" V,
Mr.Tambourine, :o)
Voglio prendere un grande spunto dagli
scritti di Mr.Tambourine e di Alessandro Carrera, visto che mi trovo
abbastanza in sintonia con loro, per esprimere il mio parere su questa
ultimo lavoro di Bob chiamato “Shadows In The Night”.
Spesso ci siamo chiesti il perchè Bob Dylan avesse accettato di condurre
il suo programma radiofonico mettendosi praticamente a fare il dj. La
risposta è probabilmente questa; per puro divertimento, il divertimento
di un uomo che ricominciava a ripassare i suoi giorni da adolescente,
ragazzetto e poi giovanetto.
Chi ha potuto ascoltare qualcuna delle trasmissioni si è chiesto
certamente che tipo di operazione stesse facendo Bob con quella musica
che stava mandando in onda, hits e successi degli anni 30, 40, 50 e 60.
Lui stava riesaminando non solo le sue radici musicali, ma le radici
stesse della musica americana, come sfogliare il grande songbook della
musica americana, dal blues al jazz, dal country al pop, dal rock al
folk, dal Mainstream alle vie minori della songstory targata USA.
Quindi che da questa operazione sia nato un disco come “Shadows in The
Night” non dovrebbe stupire, anche se Dylan è il Re degli stupitori con
le sue scelte e le sue tempistiche. Ti aspetti il seguito di Tempest e
ti capita questa strana o inusuale raccolta di vecchi evergreens. Tutti
dicono che è un album tributo a Sinatra, ma in fondo le canzoni di
Shadows sono state incise da molti altri artisti altrettanto grandi,
quindi io allargherai il range dicendo che l’omaggio è per tutti coloro
che sono stati capaci di emozionarlo quando stava uscendo dall’infanzia
e cominciava a formare le proprie idee ed i propri gusti.
Come dice Alessandro Carrera questo disco è un esercizio di malinconia e
dispiacere per il tramonto di quelle grandi canzoni del passato che
hanno fatto il loro tempo e possono solo essere ogni tanto ricordate da
vecchi ammiratori come lo fu lui. Grandi canzoni confinate in un grande
museo quasi sempre chiuso che non potranno ripetersi perchè i loro
autori non ci sono più.
Il disco non ha certamente mandato al settimo cielo i fans dylaniani,
può essere che qualcuno l’abbia preso male e rifiutato, ma nella
stragrande maggioranza il disco è stato “accettato” e “tollerato”. Certo
oggi Bob può permettersi anche cose di questo genere, l’avesse fatto 30
anni fà sarebbe stato ferocemente squartato dalla impietosa critica che
aspetta solo occasioni come questa per farlo a pezzettini come ai tempi
di Self Portrait.
Il disco non deve essere nè avvicinato e nemmeno paragonato all’immagine
di Sinatra, Frank è sul suo pianeta e nessuno può toccarlo, forse
sorride compiaciuto di questa operazione dylaniana sulla nuvoletta che
San Pietro gli ha assegnato per vagare nell’universo.
Ciò che tiene in piedi questo disco senza farlo crollare come un colosso
dai piedi d’argilla sono le canzoni, in primis la stupenda “I’m a Fool
to Want You” (uno dei pochi brani dove Sinatra figura come co-autore,
insieme a Jack Wolf e Joel Herron), seguito a ruota dall’intramontabile
“That Lucky Old Sun” di Beasley Smith e Haven Gillespie, un hit
proveniente dal lontano 1949 che Sinatra ha fatto diventare un classico,
un pezzo che Dylan ha già cantato molte volte dal vivo nel corso della
tournée del 1986 con Tom Petty e gli Heartbreakers, anche se questa è
stata la prima volta che l’ha incisa. “I’m a Fool to Want You” è una
prova del miglior Sinatra e allo stesso tempo una delle ultime grandi
interpretazioni dell’immensa Eleanora Fagan, o Elinore Harris, o Lady
Day, nota soprattutto col nome di Billie Holiday. Invece “That Lucky Old
Sun” è stata cantata anche dal vecchio “tonsille d’acciaio” Frankie
Laine e dall’inconfondibile voce di Louis Armstrong, poi in tempi più
recenti, da Jerry Garcia e Willie Nelson.
"The Night We Called It a Day", pezzo diventato la colonna sonora del
non riuscito videoclip blanche/noir nel vano tentativo di copiare un
certo tipo di cinema anni 40/50, con un Dylan che proprio non riesce ad
interpretare il personaggio a lui assegnato (mi chiedo come fece ad
essere così reale e carismatico nel personaggio di Alias nel film di
Peckinpah “Pat Garret & Billy The Kid”), non è all’altezza degli altri
brani perchè Dylan non riesce ad essere dolce, e poi l’argomento
abbastanza banale e scontato del testo non permette all’interprete di
vivere la storia con emozione. La canzone è più pretenziosa che valida,
l’interpretazione di Dylan abbassa di molto il livello della canzone, ma
purtroppo la canzone rimane quella che è, una canzone insalvabile anche
se fosse stata cantata dalla splendida voce swing di Michael Bublè.
Dylan ha fatto un’operazione geniale in questo disco prendendo i
pretenziosi e quasi arroganti arrangiamenti orchestrali di queste
canzoni e buttandoli letteralmente a mare, sostituendoli con una musica
minimale che certo lascia a bocca aperta per il coraggio della trovata e
della conseguente messa in opera. Da notare la quasi assoluta assenza
della tradizionale batteria, sostituita da un normalissimo rullante
sfregato dalle tradizionali spazzole alla ricerca dello swing necessario
ed ancestrale. La steel guitar di Herron si incarica di sostituire i
violini. Una discreta e minimale sezione d’archi viene piazzata
discretamente in un lontano sottofondo senza interferire col suono della
touring band che suona in questo disco.
‘Stay with Me’, scritta da Jerome Moross e Carolyn Leigh per la colonna
sonora del film “The Cardinal” di otto Preminger del 1963, è una delle
migliori canzoni del disco, una delle più riuscite, se non la migliore
in assoluto, l’interpretazione di Dylan e l’uso delle vecchie
apparecchiature degli studi della Capitol Records riescono a dare alla
canzone il suo sapore originale ma non perchè ne ha “copiato” il sound,
forse Bob l’ha sentita “giusta” centrando il mood del pezzo. Anche la
voce attuale di Dylan è perfetta per questo pezzo col suo tono ghiaioso
e spettrale che pervade tutto il disco con la sua fascinosità.
Dylan ha usato questa canzone per chiudere gli ultimi 27 concerti
dell’anno scorso, quindi era già nota a tutti i fans, insieme a “That
Lucky Old Sun” (suonata più di una ventina di volte dal vivo con Petty
ma con un’altro arrangiamento) e la strana primizia “Fool Moon And Empty
Arms”.
Autumn Leaves, un classico assoluto a livello mondiale: prima di Frank
lo avevano interpretato in molti, e fu un successo mondiale già con il
titolo Les Feuilles Mortes (Le foglie morte), brano composto nel 1945 da
Joseph Kosma su un testo di Jacques Prevert, diventato un successo, in
prima battuta, grazie a Edith Piaf e Yves Montand. Dylan la disossa e la
spersonalizza, sillaba le parole, quasi volesse strapparla alla Piaf e
Montand e renderla perennemente sua.
Full Moon & Empty Arms è quella che abbiamo già sentito l’anno scorso in
quanto fu la prima canzone ad essere messa online proprio dal sito di
Dylan come anteprima, forse anche troppo “anteprima”, che annunciò
erroneamente l’uscita del disco, poi rimandata all’anno successivo in
favore dei Basement Tapes Complete Bootleg Series Vol. 11, forse un
errore o forse pura tattica, non lo sapremo mai con certezza, ma la
canzone funziona.
“Why Try to Change Me Now”, “Some Enchanted Evening”, “Where Are You?” e
“What' ll I Do” si lasciano ascoltare ed apprezzare pur non avendo
grandi pretese o grandi picchi.
Ci sono punti nel disco dove Bob non arriva con la voce, dove fa una
faticaccia a raggiungere la nota necessaria, c’è molta rassegnazione nel
suo sforzo interpretativo, un Dylan che non pretende di più dalle sue
possibilità e che per questo diventa l’immagine della tenerezza, come il
candore di un bambino piccolo. Dylan si accetta e non si pretende,
grande lezione di vita per uno degli artisti più grandi della storia.
E’ girata la voce che Dylan abbia fatto sentire a Daniel Lanois 21 o 23
incisioni di questi Tin Pan Alley Hits, forse potrebbe uscire il seguito
di Shadows, ma io spero che questo non avvenga, Shadows basta e avanza.
Ivano Bolognini
Martedi 7 Aprile 2015
Fra poche ore riparte
il NET
Cosa dobbiamo aspettarci quest’anno? Difficile dire se
qualcosa verrà
variato dall’ abbastanza funzionale set-up degli scorsi shows, se sarà
mantenuta la monotonia della setlist, quanti pezzi di Shadows saranno
inseriti in questa annata che tutti attendiamo con apprensione. Palco
dark, luci tenui, specchi riflettenti i flash,
proibizione assoluta di scattare foto la faranno ancora da padrone?
Certamente i musicisti saranni ancora gli stessi, e questo è positivo
dal punto di vista della precisione delle prestazioni ma è
una fossilizzazione dal punto di vista del suono, ormai da troppi anni
invariato e quindi scontato. Ripeto ancora per l’ennesima volta
che i musicisti sono ottimi ma se obbligati a suonare costantemente con il freno a mano
tirato ricadranno fatalmente nel torpore noioso della routine. Forse c’è
da chiedersi (solo un puro esercizio lessicale perchè a Bob non frega
niente di queste ciance) se un’altra annata senza novità saprà
accontentarci oppure farà spazientire qualcuno dei die-hard fans che
preferiscono rischiare lo shows non riuscito con delle novità piuttosto
che andare sul sicuro sapendo già ciò che andranno sentire al
concerto. Naturalmente queste sono le solite domande che ci facciamo
tutti gli anni all’inizio del Tour e naturalmente non avremo risposte
fino alla prima recensione del primo concerto, ma ormai ci siamo, poche
ore ancora e poi sapremo cosa ha fatto quest’inverno il nostro
post-Bardo, post-troubadour, post-minstrel, post-rocker, post-chistian
reborn preacher, post-bluesman, post-countrysinger, ed ora crooner
post-Tin Pan Alley. Forse quest’anno le prestazioni delle date europee
non saranno all’altezza di quelle dell’anno scorso in quanto si
svolgeranno per la maggior parte nei grandi spazi aperti dei vari
festival, mentre il primo tratto americano punta ancora sui teatri di
dimensione più ridotta dove il suono è certamente migliore, meno
disperso e più calibrato.
Il tipo di venue è oggi indispensabile per un artista come Dylan che
riesce a dare il meglio di se stesso in situazioni intime dove anche la
concentrazione del pubblico è favorita dalla dimensione ridotta di un
teatro, piuttosto che nelle grandi baraonde delle grandi arene dove
tutto viene peggiorato proprio dalle dimensioni delle stesse.
Dylan è uno che ha suonato in ogni dove ma è indubbio che le prestazioni
migliori avvengono sempre dove il suono è eccellente, dove i musicisti
sentono bene se stessi e quello che fanno, dove la bellezza
dell’amalgama musicale fa ingranare l’overdrive ai musicisti, e quando i
musicisti vanno a mille il cantante ha una resa completamente diversa,
la carica è maggiore, la partecipazione maggiore, la voce, sentita
meglio, viene modulata meglio, insomma, tutto diventa easy per tutti,
musicisti e pubblico.
Al momento, 19 date europee mi sembrano poche, ma, non sapendo niente
dei programmi di Bob, spero che altre ne verranno aggiunte. Ma noi ci
abbiamo fatto il callo ad aver pazienza........!
Mr.Tambourine
Bob Dylan - Shadows in the Night -
di Rudy Salvagnini
clicca qui
Sabato 4 Aprile 2015
TOUR 2015: confermate altre 7 date
europee
06 Luglio 2015 - Madrid, Spain -
Barclaycard Center
09 Luglio 2015 - Córdoba, Spain - Theatre Axerquía - 35th Guitar
Festival
11 Luglio 2015 - San Sebastian, Spain - Donostia Arena 2016
12 Luglio 2015 - Albi, France - Base de loisirs de Pratgraussals -
"Pause Guitare Festival" 2015
13 Luglio 2015 - Saint-Malô-du-Bois, France - "Festival de Poupet",
Theatre De Verdure,
15 Luglio 2015 - Locarno, Switlerland - Piazza Grande - Moon & Stars
2015
16 Luglio 2015 - Lörrach, Germany - Marktplatz - STIMMEN Festival 2015
al momento rimane solo la data di Córdoba da confermare in attesa di
nuove date non ancora comunicate:
09 Luglio 2015 - Córdoba, Spain - Theatre
Axerquía - 35th Guitar Festival
Leon Russell ha compiuto 73 anni, auguri
vecchio Leone!
Leon Russell, nome d'arte di Claude Russell Bridges (Lawton, 2 aprile
1942), è un cantante, musicista, compositore, e produttore discografico
statunitense, in attività dagli anni sessanta.
Artista di culto della musica rock, suona il pianoforte, l'organo
Hammond, la chitarra e il basso elettrico.
È attivo tanto come artista solista, quanto come musicista session-man,
autore di canzoni e produttore discografico. Ha inciso per le seguenti
etichette discografiche: Capitol Records, Shelter Records, Paradise
Records.
Ha collaborato con una miriade di artisti, tra cui è doveroso citare
almeno Phil Spector, Joe Cocker (che accompagnò nel 1970 con altri
quaranta artisti, fra musicisti e coristi, nella tournée statunitense
dei Mad Dogs and Englishmen), George Harrison, Eric Clapton, Ringo
Starr, John Lennon, Bob Dylan, Elton John, J.J. Cale, Rolling Stones,
Beach Boys, The Byrds, The Band, Jerry Lee Lewis, B.B. King, Ray
Charles, Frank Sinatra e Willie Nelson.
Russell ha studiato alla Will Rogers High School di Tulsa, ed ha
iniziato la carriera musicale come strumentista nelle sessioni negli
studi di incisione, facendo rapidamente esperienza e diventando uno
stimato tastierista richiesto da famosi artisti a partire dagli anni
sessanta fino ad oggi.
Dai tardi anni sessanta, Russell ha iniziato a scrivere canzoni pur
continuando a suonare in gruppi musicali o per proprio conto. Ha
condotto anche attività di incisione di album discografici come cantante
solista, pur non abbandonando mai le precedenti occupazioni all'interno
dell'industria musicale, ovvero quella compositiva e di strumentista
puro.
Il 1º agosto 1971 partecipò allo storico Concerto per il Bangladesh (da
cui fu tratto il triplo album The Concert for Bangla Desh) organizzato
al Madison Square Garden di New York City da George Harrison, con - tra
gli altri - Bob Dylan, Eric Clapton e Ringo Starr.
Nel 1976 ha collaborato alle musiche del remake del film È nata una
stella.
Ha fondato a Tulsa, sua città natale, un proprio studio di registrazione
chiamandolo the Church Recording Studio, seguendo il suggerimento di
Steve Ripley, già suo ingegnere del suono e fondatore del gruppo
musicale country The Tractors.
Nella prima parte del 2010, dopo alcuni anni di buio, Russell registra
un nuovo album The Union a Los Angeles in coppia con Elton John (su
testi di Bernie Taupin, storico paroliere della rockstar britannica).
Prodotto da T-Bone Burnett, il disco presenta 14 brani (16 nell'edizione
Deluxe e in formato doppio LP) che spaziano dal country al rock, dal
R'n'B al soul, al gospel ed ha come principale obiettivo quello di
rilanciare Leon nel panorama musicale internazionale. The Union (che
oltretutto vede la partecipazione di artisti come Neil Young e Brian
Wilson, oltre ad una sezione fiati di alto livello è arrivato al # 3
negli Stati Uniti: Russell non entrava nella Top 3 dai tempi di Carney
(#2).
La sua canzone Stranger in a Strange Land è stata inserita nella colonna
sonora di Dr. House - Medical Division, nell'episodio della seconda
stagione Conflitto di competenze.
Leon, grandissimo talento musicale,
iniziò a studiare il pianoforte all’età di quattro anni e a quattordici
cominciò ad esibirsi nei night club della città di Tulsa in Oklahoma. A
sedici anni suona con gli Starlighters, la band che accompagna dal vivo
Jerry Lee Lewis. Finito l’impegno con Jerry, si trasferisce a Los
Angeles, dove per poter suonare nei locali di L.A. è costretto a mentire
sulla sua età e fingersi maggiorenne, si fa prestare tessere sindacali e
carte di identità da amici e conoscenti e ad uno di loro, un certo
Leonal, si ispira per il suo nuovo nome d’arte, Leon Russell. Grazie
alla conoscenza della cantante ed autrice Jackie DeShannon entra nel
giro dei produttori Phil Spector e Jack Nitzsche, diventando un
apprezzatissimo turnista di studio (come membro della leggendaria
Wrecking Crew) ai cui servigi ricorrono grandi artisti come Frank
Sinatra, Beach Boys, Byrds (“Mr. tambourine man”) e moltissimi altri.
Dopo aver costruito il suo primo studio di registrazione casalingo, nel
1968 debutta in proprio con una propria band chiamata The Asylum Choir,
che lo vede a fianco del rocker texano Marc Benno. Ma sono le sue
frequentazioni con Delaney & Bonnie & Friends e con Joe Cocker (per il
quale produce nel 1969 l’album omonimo, firmando l’hit “Delta lady”) ad
attirargli la stima e le simpatie di George Harrison, Eric Clapton e di
altri membri del jet set musicale internazionale.
Da quel momento la sua vita professionale subisce una svolta: fondata
una propria etichetta, la Shelter Records, con il produttore Denny
Cordell, incide per la stessa nel 1970 con l’album LEON RUSSELL, che
oltre a “Delta lady” contiene altri classici portati al successo da Ray
Charles (“A song for you”) e da B.B. King (“Hummingbird”). Alle sessions
per questo album partecipano George Harrison e Ringo Starr, la sezione
ritmica dei Rolling Stones (Bill Wyman e Charlie Watts), Clapton e Steve
Winwood. Nella primavera del 1970, Leon è a capo della famosissima
tournee di Joe Cocker chiamata “Mad dogs & Englishmen”, pittoresca
congrega viaggiante di musicisti che ha in Joe Cocker il frontman e il
cui leggendario tour viene immortalato da un doppio live e dall’omonimo
film documentario. Sulla scia di quel successo, Russell pubblica LEON
RUSSELL AND THE SHELTER PEOPLE e, nell’agosto del 1971, viene chiamato
da Harrison a partecipare al celebre “Concert for Bangla Desh” al
Madison Square Garden di New York: i suoi lunghissimi capelli lisci, le
sue tube e i suoi costumi sgargianti entrano definitivamente
nell’immaginario rock.
Tra il 1972 (anno di pubblicazione di CARNEY, numero due nelle
classifiche americane) e il ’73 (quando licenzia il triplo LEON LIVE,
mentre Billboard gli assegna la palma di maggiore attrazione dal vivo
del mondo ) tocca l’apice della carriera: quello stesso anno, però,
spiazza tutti inventandosi un nuovo alter ego, Hank Wilson, con cui
pubblica un album country, HANK WILSON’S BACK. Russell sta evidentemente
cambiando rotta: inizia a frequentare i picnic organizzati ogni 4 luglio
da Willie Nelson, con cui collabora per l’album STOP ALL THAT JAZZ; e
dopo la pubblicazione di un disco pop, WILL O’ THE WISP, lascia la
Shelter a causa di contrasti insanabli con il socio Cordell (che poco
dopo lancerà la carriera di Tom Petty & the Heartbreakers). Creata una
nuova etichetta, Paradise, e sposata la cantante afroamericana Mary
McCreary, a metà anni ’70 Russell incide con lei un paio di album che
evidenziano il progressivo (e volontario) allontanamento dal mainstream
e dalle luci della ribalta: l’ultimo scossone alle classifiche arriva
nel 1979 con ONE FOR THE ROAD, inciso ancora con l’amico Nelson.
Nell’81 Leon si ferma, distrutto dal divorzio da Mary e depresso dallo
scioglimento dell’ultima band, i New Grass Revival. Torna in azione tre
anni dopo ma è un fuoco di paglia, perché tra la seconda metà degli anni
’80 e i primi ’90 abbandona le scene. Riprenderà sottovoce, con
esibizioni in piccoli locali e una lunga collana di dischi destinati
solo ai fan più irriducibili, i cosidetti “Leon Lifers”. Il ritorno
sotto i riflettori avviene per iniziativa del suo vecchio amico e fan
Elton John: a trentasette anni dal loro ultimo incontro, la superstar
inglese lo rintraccia convincendolo a incidere con lui un album, THE
UNION, che (complice la produzione di T Bone Burnett) lo riporta ai
fasti dei tempi d’oro e all’attenzione dei media internazionali.
Sull’onda di quell’album, Russell ne incide uno tutto suo, LIFE JOURNEY,
con la produzione esecutiva di John: esce nel 2014 e contiene brani
nuovi e soprattutto rivistazioni di classici di ogni tipo, da “Come on
in my kitchen” di Robert Johnson a “New York state of mind” di Billy
Joel.
Venerdi 3 Aprile 2015
TOUR 2015: bobdylan.com. conferma le
prime 11 date europee
Oggi il sito ufficiale di Bob Dylan ha
confermato 11 delle 19 date europee che erano state anticipate. Fra le
date figurano anche le quattro italiane di San Daniele, Roma, Lucca e
Torino.
Ecco le date confermate:
20 Giugno 2015 - Mainz, Germany,
Zollhafen - Nord Mole
21 Giugno 2015 - Tübingen, Germany, Sparkassen Carré
23 Giugno 2015 - Bamberg, Germany - Brose Arena
25 Giugno 2015 - Ljubljana, Slovenia, Center Stožice - Dvorana, Vojkova
cesta 100
26 Giugno 2015 - Wiesen, Austria, Ottakringer Arena, "Wiesen Festival"
27 Giugno 2015 - San Daniele del Friuli, Italy - Campo Base, Viale
Kennedy - "Collisioni" Festival
29 Giugno 2015 - Roma, Italy - Terme di Caracalla
01 Luglio 2015 - Lucca , Italy - Piazza Napoleone - "Lucca Summer
Festival
02 Luglio 2015 - Torino, Italy - Pala Alpitour (ex Palaolimpico), Corso
Sebastopoli, 123
04 Luglio 2015 - Barcelona, Spain - Festival Jardins de Pedralbes
05 Luglio 2015 - Zaragoza, Spain - Pavilion Prince Felipe
Cynthia Powell, più conosciuta come Cynthia
Lennon, (Blackpool, 10 settembre 1939 – Maiorca, 1° aprile 2015), è
stata una scrittrice e saggista britannica.
Fu la prima moglie di John Lennon ed era inoltre è la madre di Julian
Lennon (primo figlio di John).
Ultima dei tre figli di Charles e Lillian Powell, frequentò il Liverpool
College of Art, dove conobbe John Lennon, che sposò dopo esser rimasta
incinta.
Il rapporto con Lennon
L'atteggiamento aggressivo, scostante e sprezzante del giovane John
plasmò sin dall'inizio quello che sarebbe stato il rapporto con la
futura moglie Cynthia: quando John la invitò al pub e lei rifiutò
imbarazzata dicendo di essere già impegnata, lui le rispose
stizzosamente «I didn't ask you to bloody marry me, did I? - non ti ho
mica chiesto di sposarmi, cazzo!».
Inoltre John ebbe reazioni di violenza nei confronti della moglie
Cynthia in almeno una circostanza: secondo quanto riportato dalla stessa
nella biografia da lei scritta, Lennon, il giorno dopo averla vista
ballare con Stuart Sutcliffe – il suo migliore amico dei tempi
ante-Beatles – l'avrebbe aspettata fuori dal bagno delle donne del
college che Cynthia frequentava e colpita violentemente in pieno volto,
per poi andarsene senza dire una parola.
Il matrimonio
Cynthia e John si sposarono il 23 agosto 1962, con matrimonio civile,
nello stesso municipio dove si sposarono i genitori di John. Il manager
dei Beatles però, riteneva che un Beatle sposato potesse "non essere
gradito" dalle fans e così decise di tenere il matrimonio segreto.
Il figlio Julian
Fra John e il suo primo figlio non ci fu mai un grande rapporto. Julian
dice di aver più foto di lui che giocava con Paul McCartney che con suo
padre.
Il divorzio
Cynthia Lennon era consapevole dei numerosi tradimenti compiuti da John
in questo periodo, ma fu, secondo la sua opinione, il crescente consumo
di droga (in particolare l'LSD) a dividerli, non solo il nascer di un
nuovo amore per un'altra donna, Yoko Ono.
Dopo essere tornato dall'India Lennon chiese il divorzio, accusandola,
in maniera alquanto ipocrita, di infedeltà, accusa che cadde nel vuoto
quando si scoprì che Yoko era incinta. Lennon si rifiutò di darle più di
75.000 sterline come alimenti, dicendole: "What have you done to deserve
it? Christ, it's like winning the bloody pools" (Cosa hai fatto per
meritarli? Cristo, è come aver vinto alla fottuta lotteria). Alla fine
Cynthia Powell ricevette 100.000 sterline, 2.400 sterline all'anno, la
custodia di Julian e la casa di Lennon a Kenwood. Julian non rivedrà suo
padre sino al 1969.
Come la stessa Cynthia ha raccontato più volte, l'unico Beatle che le
restò vicino fu Paul McCartney: «Venne da me con una rosa e mi disse: "È
spaventoso, non so come sia potuto succedere". Poi, per tirarmi su: "Hey
Cyn, perché non ci sposiamo noi due? Questo sì che farebbe notizia". Ma
so che più di ogni altra cosa si preoccupava per Julian. Fu quello il
periodo in cui scrisse per mio figlio Hey Jude, che inizialmente si
chiamava Hey Jules».
Dopo il divorzio da Lennon
Il 31 luglio del 1970 Cynthia Powell sposò a Londra il proprietario
alberghiero pesarese Roberto Bassanini, da cui divorziò nel 1973.
Nel 1976, sposò John Twist, ingegnere proveniente dal Lancashire, per
poi divorziare nel 1983. Nel 1978 pubblicò la prima autobiografia che
trattava dei suoi anni trascorsi accanto al celebre artista, intitolato
A Twist of Lennon, non edito in Italia al momento della pubblicazione
sul mercato. Dopo la fine del suo matrimonio con Twist, riadottò il
cognome dell'ex e defunto marito e incontrò Jim Christie, suo partner
per ben 17 anni e in seguito, nel 2002, sposò Noel Charles, proprietario
di un night club. Nel settembre 2005, pubblicò un'autobiografia di
natura più intima e dettagliata, intitolata John. Nel 2006, Cynthia e
suo figlio parteciparono alla première di Las Vegas del "Cirque du
Soleil production of Love", che è stata anche la sua prima apparizione
pubblica con Yoko Ono. Visse a Maiorca, in Spagna, fino alla sua morte.
Spesso veniva chiamata in conferenze o manifestazioni dedicate ai
Beatles per raccontare la sua testimonianza su alcune canzoni: ad
esempio, in merito a Strawberry Fields Forever, nata durante una vacanza
ad Almeria con Lennon o Hey Jude, dedicata da Paul McCartney a Julian e
scritta nel periodo dell'abbandono della sua famiglia da parte di
Lennon.
La morte
Il 1 Aprile del 2015 muore a Maiorca all'età di 75 anni, assistita dal
figlio Julian, dopo una breve battaglia contro il cancro, pochi giorni
dopo la morte del marito Noel Charles.
Cynthia Lennon, in living memory
Beautiful (Julian Lennon)
You gave your life for me
You gave your life for love
The feeling still remains
Though you’re on a different plane
Your world is full of angels
You’ve become one
With God above you’re free
You were so Beautiful
You are so Beautiful
The love you left behind will carry on
You gave your heart and soul to everyone
You never lived a lie
You showed me how to cry The life that you embraced Always let you down
But you’re the only one that stood your ground
No matter what they say
You were so Beautiful
You are so Beautiful
The love you left behind will carry on
You gave your heart and soul to everyone
You were so Beautiful
You are so Beautiful
The love you left behind will carry on
You gave your heart and soul to everyone
You were so Beautiful
You are so Beautiful
The love you left behind will carry on
You gave your heart and soul to everyone
You gave your life for love
I know you’re safe above
Hai dato la tua vita per
me,
Hai dato la tua vita per amore.
I sentimenti restano ancora,
Anche se sei su un piano diverso.
Il tuo mondo è pieno di angeli,
Sei diventato uno di loro.
Lassù con Dio sei libera...
Eri così ... Bella ...
Sei così ... Bella ...
L'amore che hai lasciato dietro continuerà.
Hai dato il tuo cuore e l'anima a tutti.
Non hai mai detto una bugia.
Mi hai mostrato come a piangere.
La vita che hai abbracciato
ti ha sempre buttato giù,
Eppure tu sei la sola
Che si ergeva sulla tua terra.
Non importa quello che dicono ...
Eri così ... Bella ...
Sei così ... Bella ...
Hai dato la tua vita per amore.
So che sei al sicuro lassù.
Ciao.
Leggo oggi, su di un libro di Alessandro Robecchi intitolato "Dove sei
stanotte", che in USA esiste(rebbe) una chiavetta usb con l'intera
discografia di Bob Dylan, al costo di 239,99 euro. Mi occupo, facendo il
giornalista, di recensioni musicali e teatrali e sono un appassionato di
Dylan. E' vero? Posso sapere qualcosa? Dove acquistare, per esempio, la
chiavetta? Mi rispondete direttamente oppure?
Grazie, il sito è straordinario, del resto se si parla di Bob non si può
essere altrimenti ...
Buon lavoro. Giovanni Filosa
Caro
Giovanni, la chiavetta esiste, è praticamente la versione USB a forma di
armonica di "The Bob Dylan Complete Album Collection Vol. One" ed è in
vendita anche sul sito ufficiale di Bob Dylan al prezzo indicato da te:
Contiene tutti i primi
35 album pubblicati da Bob, escluso naturalmente Shadows In The Night.
Intanto è di oggi la
notizia che sarà pubblicato a breve un DVD del "The MusiCares Person of
the Year Bob Dylan tribute concert 2015" con la seguente track list:
Beck – “Leopard-Skin
Pill-Box Hat”
Aaron Neville – “Shooting Star”
Alanis Morissette – “Subterranean Homesick Blues”
Los Lobo – “On A Night Like This”
Willie Nelson – “Señor (Tales Of Yankee Power)”
Jackson Browne – “Blind Willie McTell”
John Mellencamp – “Highway 61 Revisited”
Jack White – “One More Cup Of Coffee”
Tom Jones – “What Good Am I?”
Norah Jones – “I’ll Be Your Baby Tonight”
Dereck Trucks And Susan Tedeschi – “Million Miles”
John Doe – “Pressing On”
Crosby, Stills & Nash – “Girl From The North County”
Bonnie Raitt – “Standing In The Doorway”
Sheryl Crow – “Boots Of Spanish Leather”
Bruce Springsteen – “Knockin’ On Heaven’s Door”
Neil Young – “Blowin’ In The Wind”
Non è ancora però
chiaro se il discorso di Bob di 35 minuti sarà inserito oppure no nel
DVD.
Buon lavoro anche a
te, "Long live and prosper" V, Mr.Tambourine, :o)
Ciao Mr. Tambourine.
In realtà non ho detto nulla a proposito di Shadows se non "personali
interpretazioni di Bob". Shadows lo ascolto tutte le sere..o in cd o in
vinile (meglio ancora)...è un album che mi mette tranquillità e la
sera/notte a mio avviso, soprattutto in auto quando torno a casa me lo
trovo spesso nel lettore. Anche perché trovo sia il momento migliore per
ascoltarlo. Le interpretazioni vocali di Bob, come ci ha abituati negli
ultimi concerti, le trovo buone e trovo almeno 5 canzoni degne di nota:
I'm a foll to Want You, The night We Called It A Day, Stay with Me (che
canta fantasticamente), Full Moon and Empty Arms e la straordinaria That
Lucky Old Sun. Quindi forse hai interpretato male ciò che ho
scritto...poi con tanto di rispetto al Prof. Carrera onestamente sai
bene che le opinioni altrui non mi interessano più di tanto, che siano
grandi esperti o ascoltatori comuni, altrimenti come tutti amerei Blood
On The Tracks che invece, come ben sai, non sono mai riuscito ad
apprezzare e amare..anzi...neppure ad ascoltarlo di fila per una volta
sola se non certe versioni live contenute qua e là in album dal vivo o
nei bootleg ( ma buona parte dei '70 non rientrano nel mio Dylan
preferito..seppur l'idea della Rolling Thunder era una geniale, molti
arrangiamenti non mi piacevano). Quindi anche se questo lavoro di Dylan
non suona...alla Dylan ma come un omaggio a un repertorio a noi
sconosciuto, lo ringrazio anche stavolta per avermi fatto scoprire, a
modo suo, una parte del canzoniere americano che difficilmente si
sarebbe scoperta in Europa e quindi restata sconosciuta ai più tanti.
Quanto all'interpretazione vocale come ripeto la trovo buona..a me del
resto piace molto di più la voce roca e vissuta (cosi la chiamo,
diversamente da tanti che la considerano "rovinata"...altrimenti cosa
dire di Tom Waits???) degli ultimi 25 anni a quella nasale degli anni
precedenti..ma la voce nella musica, non l'ho mai considerata
essenziale...una voce può essere non perfetta e passarmi grandi emozioni
mentre altre che raggiungono la perfezione possono non dirmi e non
scuotermi né anima né emozioni. Il "bel canto" lo vorrei debellare una
volta per tutte!! L'unica cosa che spero è che dopo questa "piacevole"
parentesi ( anche fin troppo rispettosa negli arrangiamenti) di Shadows,
Bob torni con un disco sporco di blues, folk/rock, Country, Irish e altre
splendide ballate come da Time Out Of Mind a Tempest (TTL in panchina)
ci aveva abituati nuovamente, tanto più che ora la sua voce grazie anche
a queste canzoni che l'hanno esercitata è migliorata e negli ultimi live
ha scoperto la formula di quali pezzi possono calzargli bene e quali no.
Il parere di Massimo (Bubola) sarà difficile coglierlo dato che
ultimamente ci vediamo si e no 3/4 volte l'anno e non parliamo quasi mai
di musica. Comunque ti saluterò sia mia sorella sia Massimo quando avrò
occasione di incontrarli, visto che anche io fra musica, registrazioni,
piccoli live, teatro e altri impegni non ho molto tempo libero. Ma il 24
aprile sicuramente li vedrò nella splendida cornice del teatro Odeon di
Lumezzane col mio "mitico" nipote (lui invece lo vedo molto di più
perché è spesso dai miei quando mia sorella e Max hanno serate o altri
impegni) che tanti ha interessi tranne quello... della musica...almeno
per ora. Ma Bob sa già bene chi è a neppure 5 anni e questo è buon segno
:). Un caro saluto a tutti.
Daniele Ardemagni "Ardez"
Ciao Daniele, forse ho
interpretato male le tue parole, non me ne volere. Sono d'accordo con te
che l'attuale voce di Bob sia molto suggestiva e ricca di pathos, però
mi sento di dover dire (mia personalissima opinione) che a volte Bob
è veramente in difficoltà a prendere certe note, e questo mi pare di
averlo sentito anche in alcuni momenti di Shadows. Trovo giusto che tu
abbia la tua personale opinione sul lavoro di Bob senza la
contaminazione del parere di altri critici od esperti, in fondo
l'importante è quello che ci piace e non quello che gli altri ci dicono
che dovrebbe piacerci. Un salutone anche a te, "Long live and prosper"
V, Mr.Tambourine, :o)
Mercoledi
1 Aprile 2015
Talkin'
9558 - vogliamoilsummerfestival
Vi invio Cartellone che e' stato appeso
nel centro storico di Lucca per la serata del 1 Luglio.
Ciao Giovanni Admin della pagina Vogliamo il summer festival
Grazie Giovanni, sopra
ho messo il link alla pagina per coloro che vogliono essere aggiornati
sugli eventi del Festival. "Long live and prosper" V, Mr.Tambourine, :o)
“Clapton is God”, il signore del rock
compie 70 anni
Dai supergruppi degli anni 60 (Yardbirds,
Bluesbreakers, Cream, Blind Faith, Delaney & Bonnie, Derek and the
Dominos) alla carriera solista, una lezione di stile, sopravvissuta a
mode e disgrazie.
Nel 1960, quando tutto cominciò, Clapton fu definito Dio - o almeno così
pensava un die-hard fan che scrisse la famosissima frase “Clapton in
God” con della vernice spray sulla parete di una stazione della
metropolitana nel quartiere londinese di Islington.
La frase "Clapton è Dio" nacque durante la militanza di Eric Clapton con
Bluesbreakers di John Mayall. Eric fu membro dei Bluesbreakers da aprile
a fine agosto 1965, e ancora un’altra volta dal novembre 1965 al luglio
1966. Fu durante questo periodo che Eric si impose prepotentemente sulla
scena del fiorente British blues e la frase, divenuta ormai celeberrima,
apparve anche in molte altre città inglesi.
“Clapton is God” graffiti. Arvon Road,
Islington, Londra, 1965.
Ma la storia di "Slowhand" (il termine tradotto non è “mano lenta” ma in
gergo significa “mano pesante”, cioè la mano di uno che tira giù di
brutto) abbraccia oltre mezzo secolo di musica, passando per i gruppi
che hanno scritto la storia del rock blues inglese - Yardbirds, John
Mayall & the Bluesbreakers, Cream, Blind Faith, Delaney & Bonnie, Derek
and the Dominos - all'affermazione come artista solista.
Clapton è stato senz’altro il capostipite di quella straordinaria
generazione di chitarristi inglesi nati nella prima metà degli anni 40
che ha posto le basi del rock moderno fondando di fatto la figura del
"guitar hero".
Eric Clapton è forse l'unico riuscito a raggiungere uno status di
concertista al di sopra di ogni classificazione. La naturalezza con cui
Clapton passa dall' amato blues di Robert Johnson alla musica indiana di
Ravi Shankar (come accaduto per il concerto omaggio al suo grande amico
George Harrison) al jazz con Wynton Marsalis senza mai perdere nulla
della sua naturalezza e della sua comunicativa si può dire che non ha
eguali. Clapton è una leggenda ma è riuscito a mantenere una grande
freschezza di idee anche se, nel giugno 2014, ha smesso di fare concerti
perchè stanco dei viaggi e dei ritmi delle tournée.
"Ci sono un sacco di cose che vorrei ancora fare, ma sto pensando anche
alla pensione. Penso di potermi permettere ancora di registrare ma non
voglio diventare imbarazzante sul palco - ha detto - la mia vera
battaglia sono i viaggi, se potessi solo suonare nei paraggi, potrei
anche andare avanti". Se prendesse questa decisione sarebbe veramente un
peccato perché ha raggiunto un livello che trascende la sua storia ed è
diventato anche un cantante impeccabile. A ben vedere, la sua è la
storia di un individualista insofferente alla vita nella band che ha
alle spalle esperienza decisive per l'evoluzione del rock: l'inizio
folgorante con i Bluesbreakes di John Mayall (il mai troppo lodato
mentore della storia del rock blues inglese), gli Yardbirds, la gloriosa
quanto tempestosa vicenda con i Cream insieme a Jack Bruce e Ginger
Baker, la prima super band della storia, i Blind Faith, Delaney &
Bonnie, Derek & The Dominos (dove incontrò Duane Allman) sono tutte
esperienze durate poco.
Non è un caso se rispose no all'offerta di entrare nei Beatles quando
Harrison se n'era andato: era troppo amico di George (che nel frattempo
era rientrato) e, come racconta lui stesso in uno degli splendidi Dvd
Beatles Anthology non era fatto per suonare in una band. Però non molto
tempo dopo accettò di far parte del gruppo che suonò nel primo album
della Plastic Ono Band di John Lennon e Yoko Ono, ma molti suoi
detrattori dissero che lo fece perchè John lo pagava in cocaina e non in
soldi. Al pari dei suoi colleghi coetanei, anche lui ha alle spalle
qualche disastro esistenziale: la scoperta di essere stato cresciuto dai
nonni e non dai genitori, che quella che era accanto a lui era la madre
e non la sorella, il padre mai conosciuto, la droga e l'alcolismo che
l'avevano praticamente portato lontano dalla musica, il rimorso di
essersi innamorato della moglie di George Harrison (proprio questa
vicenda ha ispirato Layla, uno dei suoi capolavori). Da tutto questo ne
è uscito felicemente imboccando la strada che lo ha portato fino ai
nostri giorni, passando anche per la tragedia della morte assurda di
Connor, il figlio avuto da Lori Del Santo, precipitato dalla finestra di
un grattacielo.
Eric Clapton, signore della chitarra
rock, festeggia i suoi settant'anni con un album antologico. Il
musicista, nato il 30 marzo 1945 a Ripley, nella contea inglese del
Surrey, ripercorre infatti con “Forever Man”, un cofanetto antologia di
51 tracce che coprono 30 anni di carriera, la sua carriera da solista.