sono Luca e ho voluto difendere incondizionatamente il nostro eroe...ma non
come un sordo che non vuole sentire le motivazioni del buon mister
tambourine del perchè non andrà a milano. (non andrò neppure io) l'ho difeso
perchè credo che ci sia vera sostanza, oggi non più come allora (come
nell'ordine naturale delle cose) ma che il significato rimanga forte e
sempre, soprattutto, coerente.
E voi? scrivete la vostra e facciamoci sentire da tutti i blogger che
accusano Bob di essere un completo venduto!
Altrimenti scrivete comunque perchè sono molto più interessato a sentire voi
e il nostro Mr. Tambourine piuttosto che la gente che crede ancora che Bob
abbia scritto tre canzoni famose.
Caro Luca,
Ho letto con attenzione le parole di Paolo Giordano sul suo blog e tutte
quelle di coloro che hanno voluto dire la loro sulla questione.
Potrei non essere d’accordo su nessuna delle opinioni espresse da Paolo, ma
vorrei ribadire la sua assoluta libertà di esprimere il proprio pensiero.
Ormai la storia è vecchia, passata di moda potremmo dire, quel che è stato e
stato, non pensiamoci più ed altre frasi fatte del genere.
A favore di Giordano vorrei dire che anch’io avevo sperato che Bob desse una
bella “mazzolata” al regime cinese, ma poi, a mente lucida e conti fatti, mi
sono accorto che sarebbe stato davvero impossibile senza scatenare una crisi
politica. Ricordo che scrissi che il mio era soltanto un desiderio e niente
di più, si può sempre desiderare qualcosa anche se non lo si ottiene. Ma poi
ho difeso a spada tratta il diritto di Dylan di cantare quello che vuole, il
suo diritto al lavoro, agli impegni finanziari ai quali deve far fronte ogni
mese per poter venire ad esibirsi davanti a noi che spesso lo critichiamo,
critichiamo il suo lavoro, il suo modo di stravolgere le canzoni
etc....etc...! Tutto sommato, se Bob avesse accettato di non cantare “quei”
pezzi per poter portare il suo show in oriente, per me sarebbe
accettabile, tanto ha ottenuto lo stesso effetto con il vantaggio di
strasene fuori dalla diatriba. I giornali ed i websites di tutto il mondo
hanno comunque abbondantemente parlato della situazione di quasi schiavitù
del popolo cinese, di Ai Weiwei, del Tibet, della censura e di tutto il
resto. Credo che solo la sua presenza in Cina sia bastata ad attirare l’attenzione su quel grande
problema, ma la cosa purtroppo finisce lì, troppi interessi finanziari sono in gioco e
tutte le più grandi potenze militari si guardano bene dall' esprimere
critiche sull’occupazione del Tibet, sulla pena di morte e sulla mancanza di
diritti civili in Cina. Allora mi chiedo perchè avrebbe dovuto essere stato
proprio Dylan la testa di ponte di una invasione democratica da parte
dell’occidente verso la Cina? Ragazzi, non scherziamo, al mondo ci sono un
sacco di brutte e sbagliate cose che
vanno oltre la musica, la poesia, Dylan e tutto il resto. I tempi non sono
ancora maturi per il popolo cinese, che deve iniziare la proprio rivoluzione
contro quel regime da solo, senza un Bob Dylan a fare da apripista o
portabandiera.
Ricordiamo che Dylan è "solo" un grande artista, senz'altro il più grande,
ma non è mai stato e non ha mai
voluto essere un grande politico, perciò lasciamo che faccia in pace il suo
lavoro senza attribuirgli responsabilità che non ha mai voluto.
Anch’io avevo sperato, mi sarebbe davvero piaciuto, che Bob si fosse
scagliato contro le autorità cinesi, ma era solo un desiderio mio personale,
questo lo ridico per avvertire il Signor Paolo Giordano che sull'isola che
non c'è non ci sono alberghi dove passare beati un pò di tempo, sull' isola
che non c'è non ci sono parole, non ci sono pensieri, non c'è realtà e
nemmeno illusione, sull'isola che non c'è non c'è niente, proprio come dice
il nome, se poi qualcuno è felice pensando di vivere lì non ho niente in
contrario, problema suo, ognuno si illude come più gli piace. Dylan non è così sciocco da non capire, è solo
“tanto saggio” da evitare cose che non sono e non saranno mai di sua
competenza.
La dichiarazione di Bob sul suo sito ufficiale fa acqua da tutte le parti,
crea e rafforza i dubbi più che dipanarli, ho detto anche questo su questa
ormai noiosa faccenda, ho detto alla Signora Dowd quello che pensavo le
andasse detto, ho giustificato il comportamento di Dylan anche se mi aveva
un pò deluso, ma forse anch’io in quei frangenti mi ero lasciato
prendere la mano dal “mito” dimenticando le esigenze dell'uomo.
Dylan non smette mai di stupirci, ed anche in questa occasione l’ha fatto, e
forse accettare la censura cinese è stato un modo fortemente indicativo per
mettere in risalto la questione cinese, forse più che con parole dirette.
Potrà piacere o non piacere, esaltare o deludere, ma forse siamo noi che
sbagliamo, noi che ci aspettiamo da Dylan quello che dovrebbero fare i
governanti che siedono nelle comode poltrone della White House, di Downing
street #10, del Cremlino, de Paris, de Roma! Povero mondo, che affida le
speranze di democrazia a Bob Dylan! Naturalmente Bob si tiene ben lontano da
tutto questo, e voi, lei Signor Giordano, lei Signora Dowd, perchè non vi
offrite volontari per una campagna mondiale per la restaurazione dei diritti
civili e della democrazia in Cina? Ma sul posto però, cioè in Cina, sul loro
territorio, non seduti dietro le comode scrivanie delle vostre redazioni.
Forse allora capireste la sostanziale differenza che c’è fra lo stare sul
campo di battaglia e la sala comando operazioni, e forse
giustifichereste il comportamento di Bob Dylan.
Parlare è facile, proprio come ha detto il Signor Giordano!
Sapevate che molti, molti anni
fa, Dylan non sapeva parlare?
Aveva un anno ed abitava ancora a Duluth, Minnesota, quando un giornalista
locale gli fece una specie di intervista e lui rispose: “ Uhhh,....
Ahhh,..... Ihhhh.....”. Chi avrebbe mai detto che sarebbe diventato la voce di
una generazione? Ma il tempo passa e cambia le cose, da poppante che si
esprimeva a versi è diventato il più grande artista del mondo che si esprime
ancora a versi. Strani scherzi che a volte la sorte riserva alle persone!
Trovo particolarmente cretina l’idea della BBC di andare a riperscare una
vecchia intervista fatta su di un aeroplano nel 1966 ad un artista che è
ormai lontano anni luce da quel passato, eccetto per il fatto di aver scritto le
canzoni più significative di tutti i tempi.
Vi immaginate una intervista ad Einstein in giovane età? Chissà se aveva
idea di cosa fosse la relatività......Ma ridiamoci sopra, la BBC ha perso una grande
occasione non non fare la figura del fesso, ma come dicevano gli antichi
romani: “De Gustibus non disputandum est!!”.
How does it feel? Bob Dylan compie settanta
anni
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Lunedi 30 Maggio 2011
Potrebbero non conoscere Bob Dylan, ma i
ribelli arabi ascoltano la sua musica
di Andy Morgan
I tempi stanno cambiando. Sappiamo tutti ciò che c'è da sapere. Ma la domanda che
recentemente gira a ruota libera dentro la mia testa è quanto peso, questo
vecchio trovatore trasandato di Hibbing, Minnesota, ha avuto sul
cambiamento dei tempi... proprio qui, proprio adesso. Nel mondo arabo,
almeno per il momento, la risposta sembra essere ancora poco.
OK, abbiamo perso il conto di quante volte i tempi sono cambiati nel Medio
Oriente! I grandi titoli che intasano Internet, i post sui blog che usano e
riportano il testo di una canzone come se fosse una sorta di una bella
immagine poetica per completare la giustificazione delle varie rivolte, o
che maldestramente mettono insieme montaggi di video di proteste in Egitto e
Tunisia, usando quella famosa voce che sembra una stridente carta vetrata:
"Come gather round people, etc" come colonna sonora.
Ma quanti manifestanti giù nelle le strade che tirano gas lacrimogeni nel
mondo arabo hanno mai sentito parlare di Bob Dylan? Il dieci per cento? Di
meno? Di più? Le barriere ed i confini sembrano molteplici. I manifestanti
sono principalmente giovani, dai 20 ai 30 anni, la generazione post-MTV e
quella di Facebook e di Twitter. Dylan ha appena compiuto 70 anni e,
probabilmente, pensa che a Facebook come un libro grigio di foto
segnaletiche di notalgici piuttosto buffi che vorrebbero reincontrarsi dopo
gli amori del liceo. I manifestanti parlano arabo in tutte le sue miriadi
di varianti loali. Dylan canta col timbro nasale del Nord America con immagini
tratte da Ginsberg, Whitman e Rimbaud. Gli arabi sono arrabbiati con
Israele. Dylan ha cantato una canzone intitolata Neighbourhood Bully che era
una strana apologia sfumata in favore di Israele. In più, lui sta per
esibirsi a Tel Aviv questa estate. Loro sono arabi, lui è un ebreo. Gli
arabi cantano in quarti di tono. Dylan canta il country blues pentatonico.
Eppure il mio occhio è stato recentemente attratto da una foto di due
giovani ragazzi che stavano dimostrano a Bengasi. Uno teneva alta la
bandiera della vecchia Libia, l'altro un foglio scritto a mano con
una frase di Blowin' in the Wind. Sono stato incuriosito da quesa cosa.
E quando ho interrogato alcuni miei vecchi amici del Marocco e della Siria,
sembra che Dylan sia in cima alla playlist di molti nel mondo arabo,
curiosi di musica hippy degli anni 1960 e '70, nonostante il fatto che sia
vietata la vendita dei dischi pubblicati dalla CBS in gran parte del Medio
Oriente a causa dei contrasti di quella società con quella israeliana. Il mio amico ricorda bene quando a Rabat, con i suoi
compagni, stavano seduti attorno a un giradischi cercando di decifrare i
testi astrusi di Dylan per ore e ore. Illuminati insegnanti di inglese da
Casablanca a Doha starebbero anche usando le canzoni di Dylan per creare
entusiasmo verso la lingua di Shakespeare tra i loro studenti
annoiati. Lo spirito dei tempi attuali nel mondo arabo è radicale e ribelle
come lo è stato anni fa in Europa o in Nord America, e Dylan sembrava
cantare alla perfezione lo spirito dei tempi, anche se non si capiva una
parola perchè invece che con la bocca cantava col naso.
Sorprendentemente, ho saputo che Dylan stesso ha restituito il complimento
agli arabi. In un'intervista rilasciata per la rivista Playboy nel 1978
dichiarò che stava ascoltando un sacco di musica mediorientale. "Per
esempio?" Gli aveva chiesto l'intervistatore, "Om Kalthoum," fu la risposta.
"Chi è ?" gli chiese il cronista, "Era una grande cantante egiziana," gli
spiegò Dylan. "Ho sentito parlare di lei quando ero a Gerusalemme ... lei
ora è morta ma io non l’ho dimenticata. Lei era grande. Lei era veramente,
davvero grande."
Se digitate su Google - Bob Dylan e il mondo musulmano – tutta la regione
sembra essere generosamente ben fornita dei suoi propri Dylans. Ci sono il
Bob Dylan del Marocco (Salim Halali, Badia El Idrissi Larbi e Batma), il Bob
Dylan dell’Algeria (Baaziz, Ait Menguellet e Souad Massi - cambiamento di
sesso obbligatorio), il Bob Dylan della Libia (Massaoud Abu Asir), i Bob
Dylans dell' Egitto (Sheik e Imam Ahmed Fouad Negm, Ramy Essam), il Bob
Dylan del Mali (Mamadou Coulibaly), il Bob Dylan del Senegal (Ismaël Lô) e
il re di tutti, il Bob Dylan del Libano e degli Emirati Arabi (Marcel
Khalife).
Naturalmente, tutto questo è assurdo, e non ci dice se il mondo occidentale
(Europa e Stati Uniti) stia cercando di capire il mondo musulmano o
viceversa. Non c'è dubbio che Marcel Khalife preferisce pensare che Bob
Dylan sia il Marcel Khalife americano. E naturalmente c'è l'ironia che Dylan
stesso ha sempre cercato, dopo il successo, di sfuggire all’ etichetta di
cantante di protesta-portavoce di una generazione. Come irritante deve
essere per lui il fatto di avere fallito così miseramente in questo suo
intento, e vedere che il suo nome è diventato una sorta di termine generico
- come Stetson, Bic o McDonald - per l'unica cosa dalla quale ha
cercato disperatamente di fuggire.
Forse sto per abbaiare contro il "Bob" sbagliato. Se c'è un outsider che ha
radicalizzato il mondo arabo e l'intero continente africano, è sicuramente
Bob Marley. Almeno, nel suo caso, si può ballare mentre la testa è piena di
nobili pensieri di libertà e di rivolta. Poi ancora, ho sentito spesso
Ibrahim Ag Alhabib da Tinariwen, il ribelle Touareg, poeta dal sud del
Sahara con la chitarra che snocciola la sua lista di influenze occidentali:
Bob Marley (ovviamente!), Jimi Hendrix, Elvis Presley, i Dire Straits,
Santana, Led Zeppelin, Boney M e "Bob Diellun". Tutto questo da un uomo che
non capisce una parola di inglese.
A detta di tutti, lui ascoltava già Dylan nel 1980, durante quegli anni
ormai leggendari nei campi d’ addestramento militare libici, dove il
movimento ribelle Touareg si stava preparando per combattere per
l'indipendenza dal Mali e del Niger. L'immagine di un gruppo di Touareg in
uniforme da combattimento, seduti attorno a bere il tè amaro Touareg, mentre
ascoltano Don't Think Twice It's Alright sparata fuori da un vecchio
metallico ghetto-blaster è come un buon massaggio per la mia fantasia.
Qualche anno fa ero a Parigi con Ibrahim e il resto della band. Stavamo
pigramente navigando in YouTube, e ho chiamato un video di Dylan che cantava
Blowin' in the Wind, uno di quei vecchi clip televisivi sgranati in bianco e
nero, con un giovane Bob con i capelli arruffati e le guance di un cucciolo
grasso. Abdallah "Catastrophe", uno dei chitarristi dei Tinariwen, era già
un grande fan della canzone. La band ascoltava, rapita. Ho cercato di
spiegare che la poesia delle parole è molto importante. "Si può intuire", ha
detto Ibrahim. "E' ovvio". Poi ha chiesto che cosa significava tutto questo.
Ho cercato di tradurre in francese, la nostra comune lingua: La réponse, mon
ami, souffle dans le vent ... Il mio impegno è stato maldestro, ma Ibrahim è
stato affascinato. Egli ascoltò con lo stesso tipo di timore reverenziale
senza capire niente, come quando io ascolto i Nass El Ghiwane, Marcel
Khalife o addirittura, Tinariwen.
Questo è il punto. Quando si ascolta Dylan, c'è un potere nella musica che
trascende le parole. E' la sfida solitaria, l'onestà disadorna che mantiene
questa capacità di entusiasmare, anche 40 anni dopo, la visione di un uomo
che con la sua chitarra lascia cantare la sua mente, senza fronzoli e senza
make-up. Ed è questo che stanno facendo alcuni uomini e donne nel mondo
arabo, musica stimolante per le strade, con l’aiuto della chitarra, e per
una volta, dicendo le cose come stanno. Cantanti come Ramy Essam, Massaoud
Hany Abu Asir o Adel, Amir Eid e tutta la folla dietro a Sout Al Horeya, che
potete trovare su YouTube.
Ma questo spirito non durerà. Anche lo spirito degli anni '60 che Dylan, suo
malgrado, ha contribuito a fomentare, non è durato. Un uomo e la sua
chitarra ... e basta. Questo è tutto quello che serve.
"Salve, cercavo il titolo di una canzone
di Dylan, senza parole ma solo
musica dove tutta il brano è basato su uno splendido flauto.
Potete indicarmi titolo e album? Grazie!
Ennio"
Credo che la canzone sia "Final theme" tratta dalla colonna sonora di Pat
Garrett e Billy the kid.
Paolo
Recensioni: Bob Dylan In Concert –
Brandeis University 1963
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Venerdi 27 Maggio 2011
Timeless Bobby
Robert Allen Zimmerman ha compiuto 70 anni, Bob Dylan invece no, lui è
timeless ed ageless, le leggende non possono e non devono invecchiare,
specialmente se la leggenda è il più enigmatico ed inafferrabile genio della
musica moderna.
Nessuno si è dannato più di Dylan stesso per distruggere il proprio mito,
mettendo in pratica le scelte più sconcertanti ed azzardate che mente umana
possa concepire per tramortire i suoi spietati fans e le migliaia di critici
con mosse sconcertanti che partono dall’essere “andato elettrico” per
passare alla fase di “cristiano rinato” per arrivare al recente ammiccamento
agli spot pubblicitari di intimo da donna ed automobili, proseguendo poi con
la vendita dei diritti di alcune delle sue canzoni più famose per usi
commerciali, senza parlare dello strano rapporto con il suo vastissimo
repertorio, massacrato, stravolto e reso incomprensibile al suo pubblico
live. Ha anche registrato il “dovuto” record natalizio che fa parte del
patrimonio di tutti i “grandi” cantanti degli ultimi 60 anni.
Bob Dylan è un gigante in tutto, musica, poesia, testi, arrangiamenti,
interpretazioni, ha portato la poesia nei juke box, ha costretto a letto il
folk con il rock, ha sostituito la cultura degli anni 50 con la sua, ha
costretto i Beatles a reinventarsi come musicisti e parolieri.
La sua influenza sul Mainstream è veramente troppo difficile da definire:
con i suoi primi dischi ha portato la letteratura nelle canzoncine popolari,
ha creato il mito del cantautore contro il quale farà a pugni tutta la vita.
Le sue canzoni più celebri sono diventate inni, così profondamente radicate
nella tradizione popolare americana ed allo stesso tempo tanto diverse nella
loro essenza retorica, hanno rappresentato, e ancora ce lo rammentano, la
miglior sintesi dello spirito di quei giorni, quando il mondo sembrava un
ubriaco che barcollava in mezzo alla strada senza sapere quale direzione
sciegliere. Ha cercato di mettere un microchip nelle nostre menti per farci
desiderare un mondo nuovo, migliore, che rifiutava la guerra ed il razzismo,
ha fatto diventare i giovani americani e non solo, una nuova categoria
sociale con aspirazioni profonde verso il futuro, ha deriso ed insultato il
sistema, i ricchi spregiudicati posseduti dall’esigenza del lusso e del
denaro a montagne, le lobbies americane più intransigenti, i senators, i
congressmen, le mothers and fathers throughout the land, e forse chissà
quanti altri bersagli aspettano di essere colpiti dalle sue frecce
avvelenate.
Forse la persona più indifferente ai 70 anni di Zimmerman sarà proprio
Dylan, che ha sempre considerato con indifferenza quello che succedeva
intorno a lui ed alla sua musica, passando tra alti e bassi mai
confrontabili, la causa senza l’effetto, il rifiuto costante di ogni
etichetta ed ogni nomanza, con le sue sterzate improvvise e sconcertanti che
spiazzavano tutti, le sue parole che dicevano tutto ed il contrario di
tutto. Artista veramente bizzarro questo Dylan, o forse genio inconsapevole
della sua grandezza e della sua impostanza, timido e ritroso in pubblico,
custode di segreti che nessuno saprà mai. Sono ormai 50 anni che Dylan
sorprende tutti, che fa gioire e fa incazzare tutti, continua così caro
Bobby, nessuno ti farà ancora domande perchè tutti hanno ormai capito che le
risposte se le porta sempre via il vento.
Sabato 28 Maggio 2011 – ore 21
PERSONAE – Percorsi Teatrali & TRACKS – Tracce d’autore Compagnia Teatrale
della Luna Crescente & Street Legal presentano: CHRONICLES
musiche: Andrea Tampieri – chitarra; Corrado Gambi – voce
Street Legal: Gianluca Morozzi – chitarra
Giorgio Malucelli – chitarra e voce
Francesco Checco Palmisano – chitarra e fisarmonica
Alberto Sebastiani – basso
e con la partecipazione di: Alfonso Cuccurullo
Iniziativa all’interno di “THANK YOU BOB”, progetto-tributo dedicato al 70°
compleanno di Bob Dylan
“La mia strada era stata lunga e avevo cominciato dal niente. Ma adesso il
destino stava per manifestarsi, e io avevo la sensazione che stesse
guardando dritto in faccia a me, e, a nessun altro.”…
Siamo nel 1961, all’epoca in cui Dylan giunge a Manhattan, ed è attraverso i
suoi occhi e la sua mente aperta che possiamo gettare uno sguardo sul
Greenwich Village. La New York di Dylan è la magica città delle possibilità:
feste piene di fumo e che durano la notte intera, straordinarie scoperte
letterarie, amori passeggeri e amicizie indistruttibili.
La voce di Dylan è distintamente americana: generosa di spirito, impegnata,
fantasiosa e ritmata. Un racconto intensamente personale di un’epoca
assolutamente straordinaria. Di volta in volta rivelatrice, poetica,
appassionata e ironica, la voce di Dylan diventa incantevole spiraglio sui
pensieri, toccante riflessione sulla vita, le persone, i luoghi di un uomo e
un artista tra i più grandi interpreti del suo tempo.
Dylan più volte “arriva a noi”, seguendo quella consuetudine per cui poeti e
scrittori “ci dicono come sentiamo, dicendoci come loro sentono”, trovando
il modo di esprimere l’inesprimibile, a volte dicendoci la verità a volte
mentendoci “perché i nostri cuori non abbiano a spezzarsi”… con grande
ironia, con grande senso epico, a volte con grande “cialtroneria”… in un
collage di vita vera, vita immaginata, episodi verosimili, altri
assolutamente privi di riscontro certo… racconti, episodi, aneddoti, giochi
di parole, invenzioni, piccoli capolavori di umorismo… Questo è Bob
Dylan…questo il Dylan scrittore… questo e molto altro…
Qui, in questo spettacolo, si intreccia il Dylan scrittore, e il Dylan
musicista, e a rendere la complessità delle varie atmosfere, sono le voci
dei musicisti stessi e degli attori, in un gioco di cut-out (taglia-cuci),
anch’esso omaggio alla “folle” scrittura di Dylan, accompagnate dalla sua
musica e dalle sue canzoni eseguite dal vivo.
Corrado Gambi e Andrea Tampieri collaborano assieme dal 1994, approfondendo
l’intesa che stabilirono fin dall’inizio e confermando, in diverse
occasioni, una comune sensibilità. (“I cancelli del cielo”, “Borderline”,
“Pappagalli verdi”, “Blue Valentine”, alcuni spettacoli finali di laboratori
tenuti nelle scuole, “Ho trovato il chitarrista molto ubriaco ma
estremamente solido”).
Bob Dylan e Bruce Springsteen sono stati il principale terreno di studio e,
assieme, occasione di sperimentare gli arrangiamenti originali di Andrea
Tampieri, seguendo le possibilità della voce di Corrado Gambi. Il piacere di
ritrovarsi a provare, di nuovo, è, oggi, tenacemente ricercato nonostante
gli “ostacoli” delle loro scelte di vita nettamente differenti. Ma il tenace
inseguimento di Dylan e di Springsteen, attuato (scientificamente … “c’è del
metodo, in questa follia”…) da Corrado Gambi negli anni e lungo varie strade
d’Europa e d’America, reca come frutto sempre nuove ispirazioni, che non
possono non portare a cercare, ovviamente, Andrea… prima o poi.
Gli Street Legal nascono all’inizio del 2007 come tributo acustico a Bob
Dylan, in forma di trio: Giorgio Malucelli (voce e chitarra), Gianluca
Morozzi (chitarra e armonica – noto scrittore di romanzi, tra cui ricordiamo
“Accecati dalla luce” ed. Fernandel, “Nato per rincorrere”, “Blackout”,
“L’era del porco” e “Il vangelo del coyote”, “Cicatrici” editi da Guanda) e
Alberto Sebastiani (basso). Dopo il debutto al Tapas di Torino, la band si
allarga con l’ingresso del polistrumentista Francesco Checco Palmisano
(fisarmonica, chitarra elettrica, percussioni). In questa formazione si
esibisce in rassegne prestigiose quali Scandellara Rock, o in locali storici
come Ca’ De Mandorli. Il repertorio pesca dai mille rivoli del vastissimo
songbook di Bob Dylan, dai grandi classici come Like a Rolling Stone a perle
poco note come When the Night Comes Falling From the Sky. Il tutto
ri-arrangiato in chiave acustica, ma assolutamente rispettosa dell’opera del
grande cantautore.
Bob Dylan, un miglio circa oltre adesso
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Giovedi 26 Maggio 2011
Gli U2 onorano Bob Dylan In Utah
La band irlandese degli U2 ha salutato il compleanno di Bob Dylan
rendendo omaggio alla leggenda della musica nel loro concerto in Utah il
giorno del 70 compleanno di Bob.
Il folk-rocker ha raggiunto il traguardo Martedì (24 maggio 2011) e la band
di Bono ha onorato la veterana star durante il loro concerto allo stadio
Rice-Eccles a Salt Lake City, Utah.
La band ha suonato un brano di rara esecuzione dall’album del 1998 “Rattle
And Hum” chiamato “Love Rescue Me”, che è stato co-scritto con Dylan, e poi
il frontman Bono ha cantato per una folla felice per i molti rimandi
al cantautore.
Più tardi nello show Bono ha cambiato anche le parole dell’ hit della band
“Where The Streets Have No Name” per includere alcune frasi estratte da
alcuni dei brani più famosi di Dylan, tra cui The Times They Are A-Changin' e
Blowin' In The Wind.
And so this point of his neverending life has passed, thrown behind but
certainly not forgotten, and how could we forget even a little part of the
immense artistic work of Bob?
In the past 50 years Bob has given us everything about himself, his mind,
his heart, his pain, his joys, he mistreated his body to always be on stage
in front of us, he destroyed his voice with the abuse of his vocal cords
that have never been his strong point, he gave us his poetry, his views, his
principles, his habits, his truths and sometimes even a few little white
lie.
Of course it is not easy for one who is besieged by the press for over 50
years with the usual mundane questions as have occurred in time to recall
certain facts, those who were there, the words that were said, everyone of
us sooner or later would fall in small contradictions just as has happened
to Bob. The example of the motorcycle accident is clear, on that fact was
told everything and more, and even Dylan has done his part to confuse things
with two or three different versions of the incident. An artist must
inevitably live in popularity if he don’t want to be forgotten (something
that happened to many great artists, too much celebrated and finished
quickly forgotten like a big shooting star, most of which has not remained
even a shadow of the wake). In addition to his art, Dylan was also forced to
give us his private life, although he did everything to keep her away from
the media spotlight. His love stories, which, after all, were a private
matter, his marriage with Sarah, the link with Joan Baez, everything was
always "banged on the front page”, and let me make a great tribute to that
little icon on the Freewheelin’ cover who never allowed to herself to
exploit his friendship with Bob for his own benefit, chapeau Suze!
Bob did not miss anything to us, has given us its ups and its downs, its
artistic best and worst moments, with ease, I am so, so i am today and
tomorrow maybe I'll be different, and sincerely, we fans, among some critics
and some praises, we always accepted him and we never abandoned him.
None of us never leaved him because he entered into our hearts, in our
thoughts, our feelings, our joys, even gave us an helpful hand in the ugly
dark moments of our life with his words and his songs, from the cheerful to
the more poignant.
Well Dylan has stamped his indelible imprint on the soil of our small
planet, then thanks for everything Bob, keep it up until you can, we'll
follow you forever, just like the multitude of people that followed Forrest
Gump in his strange, crazy, and mysterious race. Those people
followed Forrest without knowing exactly the reason why, drawn to some kind
of magic that is hard to define, just as you've always been, magical and
indefinable Bob!
Mr.Tambourine
°°°°°°°°°°°°°°°°°
Il signor Dylan ed il signor Forrest
Gump
E così anche questo punto della sua neverending life è passato, buttato alle
spalle ma non certamente dimenticato, e come si potrebbe dimenticare anche
solo una piccola parte dell’immenso lavoro artistico di Bob?
In questi ultimi 50 anni Bob ci ha dato tutto di se stesso, la sua mente, il
suo cuore, il suo dolore, le sue gioie, ha bistrattato il suo corpo per
essere sempre sul palco davanti a noi, si è distrutto la voce con l’abuso
delle sue corde vocali che non sono mai state il suo punto di forza, ci ha
regalato la sua poesia, i suoi punti di vista, i suoi principi, le sue
manie, le sue verità e qualche volta anche qualche piccola bugia.
Certo non è facile per uno che è assediato dalla stampa da oltre 50 anni con
le solite domande banali ricordare nel tempo come sono avvenuti certi fatti,
chi c’era, le parole che sono state dette, chiunque di noi prima o poi
sarebbe caduto in piccole contraddizioni proprio come è successo a Bob.
L’esempio dell’incidente in moto parla chiaro, su quel fatto è stato detto
di tutto e di più ed anche Dylan ci ha nesso del suo per confondere le cose
con due o tre versioni diverse del fatto. Un artista deve per forza di cose
vivere della sua popolarità se non vuole essere dimenticato (cosa che è
successa a molti grandi artisti, esaltati come pochi e finiti in breve tempo
nel grande dimenticatoio, veloci meteore delle quali non è rimasta più
nemmeno l’ombra della scia).
Oltre alla sua arte, Dylan è stato costretto a darci anche la sua vita
privata, anche se ha fatto di tutto per tenerla lontana dai riflettori
mediatici. Le sue storie d’amore, che in fondo riguardavano soltanto lui, il
matrimonio con Sara, il legame con la Baez, tutto è stato sempre “sbattuto
in prima pagina”, e permettetemi di fare un grande elogio a quella piccola
icona sulla copertina di Freewhwwlin’ che mai nel tempo si è permessa di
sfruttare la sua frequentazione con Bob a proprio vantaggio, chapeau Sauze!
Bob non ci ha fatto mancare niente, ci ha dato i suoi alti ed i suoi bassi,
i suoi momenti artistici migliori e quelli peggiori, con semplicità, io sono
questo, oggi sono così domani sarò diverso, e sinceramente noi fans, fra
critiche ed elogi abbiamo sempre saputo accettarlo e mai lo abbiamo
abbandonato.
Nessuno di noi lo abbandonerà mai perchè lui è entrato di soppiatto nei
nostri cuori nei nostri pensieri, nei nostri sentimenti, nelle nostre gioie,
magari ci ha dato una mano nei momenti scuri o nei passaggi più brutti della
nostra vita con le sue parole e con le sue canzoni, da quelle allegre alle
più struggenti.
Insomma Dylan ha impresso la sua impronta indelebile sul suolo del nostro
piccolo pianeta, allora grazie di tutto Bob, continua così finchè potrai,
noi saremo sempre tutti dietro di te, come quella moltitudine di gente che
seguiva Forrest Gump nella sua strana, folle, e misteriosa corsa. Quella
gente seguiva Forrest senza sapere esattamente il perchè, attratta da
qualcosa di magico che è difficile da definire, proprio come sei sempre
stato tu, magico ed indefinibile Bob.
Un sentiero verso le stelle, sulla strada
con Bob Dylan
di Paolo Vites, 205 pagine, Pacini Editore, con interventi esclusivi di
Steve Wynn, Eric Andersen ed Elliott Murphy. Nelle librerie e in vendita
online dal 18 maggio 2011.
Ciao a tutti,
prima di tutto un sincero augurio a Sua Bobbità per le sue settanta
primavere e un grazie per tutta la musica.
Una piccola domanda: quale potrebbe essere il significato del testo di
jokerman? Proprio non riesco a decifrarla. Mi date qualche suggerimento o
ipotesi?
Grazie, Roberto
Le versioni più accreditate sono che Jokerman sia
Dylan stesso, l'altra che Jokerman sia una rappresentazione trasfigurata di
Gesù Cristo, cioè come il mondo lo ha visto e lo vede, comunque te le ho
riportate tutte e due:
JOKERMAN: Secondo quanto scritto
da più persone, il Jokerman in questione sarebbe Dylan stesso.
You are the man of the mountains = Bob è nativo del Minnesota
Manipulator of crowd = Qui il senso apparirebbe abbastanza chiaro se visto
in chiave autoironica
You were born with a snake in both of your fists while a hurricane was
blowin' = Secondo alcune interpretazioni il serpente in questione equivale
al microfono
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Chi è Jokerman?
Jokerman è un riferimento a Gesù Cristo come il mondo Lo vede sin dalla Sua
Incarnazione e fino al nanosecondo prima del Suo Secondo Avvento.
Chiaramente, il verso iniziale allude alla Sua nascita e l'ultimo verso
indica un conflitto finale, ma è nel ritornello che Dylan comprende questa
semplice legge religiosa.
Ogni singola persona che vive in quest'epoca è un infedele. Nessuno è nato
con fede di salvezza.
Jokerman dance to the nightingale tune
Bird fly high by the light of the moon
Oh Jokerman
Jolly balla al canto dell'usignolo
uccello vola alto alla luce della luna
Oh Jolly
Nel videoclip di Jokerman, quando viene cantato il ritornello, si vede una
notte ossessionantemente scura, con spogli rami di alberi ed usignoli che
volano qua e là. Di tanto in tanto uno di essi vola attraverso la luce della
luna piena. Nonostante la pienezza della luna, è la tenebra che riempie la
scena. Per portare gli usignoli alla salvezza, Jokerman prende familiarità
con quelli che Egli vorrebbe salvare. Egli entra nel loro mondo non col
potere ma per mostrare la via nella verità e nella luce. Tocca agli uccelli
rispondere alla luce che li vuole guidare.
Un'altra bellissima e drammatica maniera per visualizzare ciò è immaginare
la natura una e trina di Dio (Dio, la Sua Parola/Figlio e lo Spirito) nella
forma di un triangolo che scende per stendersi ed incontrare la natura una e
trina dell'uomo (corpo, anima e spirito) mentre il suo triangolo si protende
verso l'alto. Quando i due triangoli si incontrano e si intersecano si
ottiene lo Scudo di Davide, la stella a sei punte, il Maagen David.
Fin dal sacerdozio pubblico di Gesù nel Primo secolo c'è stato un invito ad
ognuno ad esaminare le Sue richieste; le Sue promesse e l'Autorità che Egli
diceva riposasse in Lui. Molti Lo scacciarono completamente, altri Lo
derisero, altri furono indifferenti ed altri Gli si opposero. Ma verrà un
giorno quando la Bibbia dice che ogni ginocchio si piegherà, ogni lingua
ammetterà che Gesù è il Signore. In quel giorno molti saranno in ginocchio
ma non in premeditata sottomissione.
Per immaginare come sarà la scena ricordate il film Robin Hood con Errol
Flynn. La scena finale vede Riccardo Cuor di Leone fare ritorno al suo trono
ed al suo regno. Davanti a lui si inginocchia suo fratello il Principe
Giovanni.
Il Principe Giovanni esercitava un ruolo di malvagio sul regno di Riccardo
prima del suo ritorno. Persino ora nella sconfitta il Principe Giovanni è in
ginocchio solo perchè la sua sconfitta lo richiede.
Questa posizione dimostra che il re legittimo è ritornato ed il regno è
ancora unito sotto il suo comando e la sua autorità. Così avverrà che quando
Il Signore ritornerà ogni ginocchio si piegherà e nessuno oserà scacciarlo
come così facilmente è stato fatto in quest'epoca.
Ci sarà un tempo a venire quando Egli non starà più alla porta e busserà, in
attesa di un uomo, come gli usignoli alla luce della luna, per rispondere
volentieri al Suo richiamo.
E' interessante notare che nel mazzo delle carte da gioco il joker (la
matta) non ha valore finchè non gli viene dato dal giocatore. Quella persona
può guardare la sua mano (vita) ed un "sei" può essere tutto quello di cui
lui/lei ha bisogno per vincere il gioco o essi possono essere abbastanza
soddisfatti da scartare il Joker o possono dargli il valore del Re.
Così nella nostra era è il nostro libero volere che determina quale valore
dare al Jokerman.
Ora prendiamo in esame i versi della canzone "Jokerman" e vediamo come
descrivono Gesù.
Standing on the waters casting your bread
In piedi sulle acque lanciando il tuo pane
Sulle acque: A dimostrare il dominio sulla Sua creazione Gesù camminò sul
Mare di Galilea (Kinneret).
Lanciando il pane: Quando Gesù fu tentato da Satana a trasformare le pietre
in pane per saziare la Sua fame, Egli replicò che l'uomo non vive di solo
pane ma della Parola di Dio. Nel vangelo di Giovanni, apprendiamo che Gesù
era l'incarnazione della parola di Dio e che Egli è il Pane della Vita per
tutti coloro i quali vanno a Lui.
While the eyes of the idol with the iron head are glowing
Distant ships sailing into the mist
Mentre gli occhi dell'idolo con la testa di ferro risplendono
Navi in lontananza veleggiano nella nebbia
L'idolo di ferro: Nel libro di Daniele, il saggio Ebreo interpretò i sogni
del re di Babilonia per dipingere un quadro dei grandi regni che avrebbero
dominato il mondo. Daniele descrisse quattro regni. Il quarto regno che
sarebbe stato forte come il ferro era l'Impero Romano che dominava il mondo
al tempo della vita terrena di Cristo.
Navi distanti: Daniele prosegue descrivendo l'arrivo del potere Romano un
secolo prima della nascita di Cristo nelle navi di Kittim nel capitolo 11.
You were born with a snake in both of your fists
while a hurricane was blowing
Sei nato con un serpente in entrambe le tue mani
mentre infuriava un uragano
Il serpente e l'uragano: Nel libro della Genesi Dio promette che nascerà la
stirpe da una donna e che combatterà con il serpente. E' per questo scopo
che avviene l'Incarnazione. L'uragano può descrivere quanto lontano
dall'ordine e dalla tranquillità originariamente prevista per esso il mondo
è andato.
Freedom just around the corner for you
But with truth so far off, what good will it do?
Libertà proprio dietro l'angolo per te
ma con la verità così lontana, a che servirà?
Il tempo trascorso da Gesù in questa dimensione è stato molto breve. Egli
avrebbe provato la libertà una volta tornato in Paradiso per stare col
Padre. Ma... Egli ha dovuto andare sulla croce per la morte sostitutiva che
avrebbe riconciliato Dio e uomo. Persino se tutti in Israele avessero
creduto in Gesù e lo avessero fatto Re, Egli sarebbe stato ugualmente
crocifisso su una croce Romana. Perchè la "verità" è che l'uomo non può
redimersi senza il sacrificio del figlio di Dio.
So swiftly the sun sets in the sky
You rise up and say goodbye to no one
Così rapidamente il sole appare nel cielo,
tu ti alzi e dici addio a nessuno
Prima che qualcuno se ne rendesse conto la "Luce del mondo" sparì. Nella
canzone che segue Jokerman nell'album "Infidels", Dylan scrive che "Il capo
è andato a nord per un pò...". Egli è asceso al Padre e sebbene questo sia
stato testimoniato da centinaia di persone, esso impallidisce estremamente
di fronte a quello che dobbiamo aspettarci "When He Returns" (Quando Egli
Ritornerà).
Quell'evento sarà conosciuto in tutto il mondo a causa del suo splendore.
Fools rush in where angels fear to tread
Both of their futures so full of dread, you don’t show one
Sciocchi si precipitano dove angeli hanno paura a camminare
Entrambi i loro futuri, così pieni di terrore, tu non ne mostri alcuno.
Sciocchi si precipitano: Ancora, molti in quest'epoca non prenderanno
seriamente gli ammonimenti e le profezie del futuro che aspetta questo
mondo, l'uomo ed il genere umano.
Ripensate ai "fools glorifying themselves, trying to manipulate Satan" di
Slow Train Coming.
Accendete la TV e troverete qualcuno che scaccia demoni.
Dove gli angeli hanno paura a camminare: Comunque, nella Bibbia vediamo come
persino gli arcangeli camminano con prudenza quando combattono Satana ed i
suoi demoni.
In Matteo 7:22-23 Cristo dice:
"Molti mi diranno in quel giorno: Signore! Signore! Non abbiamo noi
profetato in tuo nome? Non abbiamo cacciato i demoni in nome tuo? E non
abbiamo nel tuo nome fatto molti prodigi? Ma allora dirò ad essi
apertamente: Io non vi ho mai conosciuti; allontanatevi da me, voi che avete
commesso l'iniquità".
When the Foot of Pride comes down there will truly be no going back.
Shedding off one more layer of skin
Keeping one step ahead of the persecutor within
Ti disfi di un altro strato di pelle,
tenendoti un passo avanti al persecutore interiore
Un altro strato di pelle: Spesso la rivelazione biblica è stata spiegata
come squamare gli strati di pelle o di una cipolla: variazioni sottili che
portano nel centro del piano di Dio. Ad esempio l'intero concetto di un
Messia che sarebbe diventato un sacrificio sostitutivo non fu rivelato fino
a centinaia di anni dopo che Mosè scrisse le Torah.
Nei Libri di Mosè leggiamo solo scritti velati che a posteriori dimostrano
le profezie contenute nell' Haneviim & Ketuviim che sono i Profeti e gli
Scritti (Salmi, Proverbi etc.).
Prima del tempo di Isaia, ci è stato detto che la stirpe di una donna
avrebbe combattuto con il serpente e che sebbene il serpente avrebbe
inflitto ferite alla stirpe esso sarebbe stato sconfitto e noi sappiamo che
senza lo spargimento di sangue non c'è remissione dei peccati.
Fino al tempo di Isaia, seicento anni dopo, non abbiamo le scritture che
predicono la morte del Messia più volte riferite dal Rabbino come "Messia,
il figlio di Giuseppe".
Gesù durante la Sua vita pubblica sistematicamente adempì alle scritture che
trattavano l'affermazione della Sua dignità di Messia, eseguendo i miracoli
che solo il vero "Messia Consacrato" avrebbe potuto eseguire, adempiendo
alla Legge di Mosè ed illuminando le scritture, mai contraddicendole.
Coloro i quali avevano l'autorità di esaminare le Sue richieste divennero
invece i Suoi persecutori.
Il persecutore interiore: Ma c'è stato un altro persecutore che era stato
capace di avvicinarsi a Gesù per ferirlo durante la Sua vita terrena più di
quanto egli fosse mai riuscito a fare in precedenza. Nel libro di Giobbe,
apprendiamo che Satana ha accesso al Paradiso. Quando egli è in presenza di
Dio Padre non può peccare. Perchè egli è lì? Per accusare i fratelli.
Egli deve parlare sinceramente quando espone il suo caso sia che esso
riguardi Giobbe o noi.
Comunque, quando Gesù si umiliò ed accettò la mortalità, Satana ebbe una
nuova, quantunque temporanea opportunità.
Egli potè provare ad uccidere Gesù in un modo che non prevedeva
l'espiazione. Egli ci provò con il massacro dei bambini a Betlemme, quando
indusse la folla a cercare di gettare Gesù giù da una rupe ed in maniera più
evidente nella notte nel Getsemani.
Satana afflisse Gesù al punto che Egli sudò sangue. L'attacco mirava a farLo
morire prima del suo processo, delle percosse a Lui inflitte e della
crocifissione come Agnello di Dio il mattino successivo nello stesso momento
in cui la vittima sacrificale della Pasqua per i peccati venisse uccisa dal
prete nel Tempio.
Gesù implorò il Padre perchè si compisse il Suo volere e Satana perse
un'altra possibilità di sventare l'adempimento delle profezie ed il solo
atto nella storia che segnò il suo destino.
You’re a man of the mountains, you can walk on the clouds
Manipulator of crowds, you’re a dream twister
Sei un uomo delle montagne, puoi camminare sulle nuvole,
manipolatore di folle, sei un tessitore di sogni
Uomo delle montagne: Gesù fu trasfigurato sul Monte Hermon, Egli ascese dal
Monte degli Ulivi e la Sua città, Gerusalemme, è il Monte Sion anche
conosciuto come Monte Moriah
Camminare sulle nuvole: "Camminare sulle nuvole" può portare a pensare
all'Ascensione o all'attesa apparizione del Signore.
Sotto la crudele occupazione Romana, i figli di Abramo aspettavano
(sognavano) l'arrivo del Messia che li avrebbe liberati dai loro nemici ed
avrebbe nuovamente stabilito la gloria del Regno di Israele persino più
grande che durante i giorni di Re David e di Re Salomone.
Tessitore di sogni: Le genti volevano farLo Re dopo che egli facilmente
nutrì cinquemila di essi. In quell'atto i loro sogni furono soddisfatti ma
non era per la fame o il bisogno che Egli era venuto. C'erano molti che
avevano avuto i loro sogni infranti dal Rabbino della Galilea. Gli zeloti
che volevano distruggere i loro oppressori Romani, il giovane ricco
governatore che credeva di custodire lo "spirito" della Legge di Mosè, la
donna Samaritana al pozzo che aspirava alla vita con uomini o Nicodemo, il
maestro principale di Gerusalemme il quale impara dal giovane maestro che
nel Giudaismo c'è un settimo modo per un uomo di essere "rinato".
You’re going to Sodom & Gomorrah, but what do you care?
Ain’t nobody there would want to marry your sister
Stai andando a Sodoma e Gomorra, ma che ti importa?
Nessuno lì sposerebbe tua sorella
Sodoma e Gomorra: Bisogna proprio amare il linguaggio figurato di Dylan!
Nella Genesi, Capitolo 19, il nipote di Abramo, Lot, offre le sue due figlie
ad un gruppo di uomini di Sodoma che cercavano di violentare i suoi due
ospiti (due angeli). Sia che ciò avvenisse a causa del costume di proteggere
i propri ospiti o per le intenzioni del gruppo, Lot si accorse che era stata
una offesa ancor più grave a Dio.
Comunque, Sodoma e Gomorra erano inabitabili nei giorni di Cristo e così
rimangono oggi.
"Quando i due angeli giunsero a Sodoma sul far della sera, Lot era seduto
alla porta della città. Appena li vide, si alzò, andò loro incontro e si
prostrò fino a terra, dicendo: "Vi prego, signori miei, degnatevi di venire
in casa del vostro servo: vi passerete la notte, vi laverete i piedi e
domattina, appena alzati, continuerete il vostro cammino". Ma essi
risposero: "No, passeremo la notte sulla piazza".Tuttavia egli fece loro
tanta insistenza che essi andarono da lui, entrarono nella sua casa ed egli
preparò loro un convito, cosse dei pani azzimi ed essi mangiarono. Non erano
ancora coricati, che gli uomini della città, i Sodomiti, circondarono la
casa, giovani e vecchi, tutto il popolo senza eccezione; chiamarono Lot e
gli dissero: "Dove sono quegli uomini venuti da te questa notte? Mandaceli
fuori perchè ne abusiamo". Lot si presentò loro sulla soglia e chiuse la
porta dietro di sè. Poi disse: "Deh, fratelli miei, non vogliate commettere
un tal male! Ecco, io ho due figlie che sono ancora vergini: io ve le darò e
ne farete ciò che vorrete, ma a questi uomini non fate nulla, perchè son
venuti all'ombra del mio tetto". Quelli invece gli risposero: "Levati di
mezzo!". E si dicevano: "Quest'individuo è venuto qua come straniero e ora
vuol farci da giudice: faremo a te peggio che a loro". E si spinsero con
violenza contro di lui, Lot, e volevano abbattere la porta. Ma i due uomini
stesero il braccio, riportarono Lot con loro in casa, chiusero la porta e
colpirono di accecamento la gente che stava alla porta di casa, dal più
piccolo al più grande, sicchè si affaticarono invano per ritrovare la
porta".
Genesi, 19.
Perciò, ha provato davvero Jokerman a cambiare lo stile di vita di qualcuno?
Certo! Di tutti noi. Egli è venuto in questo mondo, sapendo che Egli sarebbe
stato rifiutato e disprezzato da esso. Piuttosto che focalizzarsi su un
particolare peccato, Dylan cattura lo smarrimento del perchè Egli vorrebbe
seguire gente che non vuole avere nulla a che fare con Lui. Persino se Egli
offrisse loro una lusinga essi ancora Lo respingerebbero scegliendo la loro
condizione di peccatori.
Friend to the martyr, a friend to the woman of shame
Amico del martire, amico della donna senza onore
Amico del martire: Alla lapidazione del primo martire Cristiano, Stefano,
gli esecutori si irritarono per il sollievo che il condannato ricevette
dalla visione divina di Gesù alla destra del Padre. Anche nel Libro di
Daniele tre vite di futuri martiri furono risparmiate dopo che si unirono in
una fornace ardente ad una quarta persona che sembrava essere il "figlio
degli dei" per il pagano re di Babilonia.
"All'udire queste parole si rodevano di rabbia in cuor loro e digrignavano i
denti contro di lui. Ma Stefano pieno di Spirito Santo, con lo sguardo fisso
al cielo, vide la gloria di Dio e Gesù in piedi alla destra del Padre. E
disse: "Oh! Io vedo i cieli aperti e il figlio dell'uomo in piedi alla
destra di Dio!".
Quelli, mandando alte grida, si turarono le orecchie e tutti insieme si
precipitarono contro di lui, lo trascinarono fuori della città e lo
lapidarono".
Atti degli Apostoli, 7:54
Amico della donna senza onore: La "woman of shame" che doveva essere
lapidata a morte per essere stata colta nell'atto di adulterio da un adirato
"virtuoso" gruppo di persone ottenne la redenzione fisica quando Gesù
sostenne lo "spirito" della Legge di Mosè. Avesse davvero la folla inteso
eliminare il peccato dall'interno della nazione di Israele allora anche il
partner maschile avrebbe dovuto essere esibito. La folla utilizzò la donna
per prendere in trappola Gesù nella violazione della Legge di Mosè.
Ma sotto quella Legge era necessario avere testimoni corroboranti che non
fossero colpevoli dello stesso peccato. Ecco perchè quando Gesù affermò:
"Chi di voi è senza (questo) peccato, scagli la prima pietra", gli
accusatori non si sentirono più nella posizione di poter giudicare la donna.
You look into the fiery furnace, see the rich man without any name
Guardi dentro la fornace fiammeggiante, vedi il ricco senza nome.
Il ricco senza nome: Nel vangelo di Luca Gesù parla di un certo ricco che
muore e va nell'Ade dove resta tra atroci tormenti. Nella storia ci sono
anche Padre Abramo ed un mendicante di nome Lazzaro che sono invece in
condizioni confortevoli in un'altra parte di Sheol. Il ricco non viene mai
identificato personalmente nella storia, comunque Abramo usa un
vezzeggiativo per rivolgersi a lui che vuol dire bambino/figlio. Abramo
dice: "Figlio, ricorda che durante la tua vita tu hai ricevuto ricchezze, e
viceversa Lazzaro solo miseria: ma ora lui è in condizioni confortevoli qui
e tu sei in agonia".
In maniera simile, Dylan nella canzone Under the Red Sky parla di un
ragazzino e di una ragazzina che vivono in un vicolo e sono testimoni della
visita di un uomo dalla luna. Alla ragazzina vengono promessi tesori in
futuro. Il ragazzino e la ragazzina vengono cotti in una torta. La ragazzina
vivrà ancora per vedere "quel giorno" quando ogni cosa sarà nuova. Il
ragazzino non viene più menzionato. Nessuna promessa ha bisogno di essere
pronunciata. La ragazzina accetta la grazia di Dio ed il ragazzino che ha
condiviso la stessa illuminazione/rivelazione del volere di Dio, non
l'accetta?
Well, the Book of Leviticus & Deuteronomy
The law of the jungle and the sea are your only teachers
Il Libro del Levitico e del Deuteronomio,
la legge della giungla ed il mare sono i tuoi soli maestri
Levitico e Deuteronomio: Gesù è venuto in questo mondo come un uomo e più
specificamente come un Ebreo. La Torah, che contiene i libri del
Deuteronomio e del Levitico, insegnava agli Ebrei come vivere vite virtuose.
Dovrebbe anche essere sottolineato che il Deuteronomio è il libro della
Legge e che il Levitico è il libro del sacrificio. Allo scopo di soddisfare
la Legge, Gesù è venuto per essere il sacrificio finale per l'espiazione.
La legge della giungla ed il mare: Sebbene Egli abbia dimostrato il Suo
potere sulla natura, Egli è entrato in un mondo che è governato dalle forze
naturali.
In the smoke of the twilight on a milk white steed
Michelangelo indeed could have carved out your features
Nel fumo del crepuscolo su di un corsiero bianco latte
Michelangelo invero avrebbe potuto scolpire i tuoi lineamenti.
Il corsiero bianco: Dalla Rivelazione, Capitolo 19, verso 11: "Ed io vidi il
cielo aprirsi; e vidi un cavallo bianco, ed Egli che sedeva su di esso è
chiamato Degno di Fede; e nella rettitudine Egli giudica e guerreggia".
Resting in the fields, far from the turbulent space,
Half asleep near the stars with a small dog licking your face.
Riposi nei campi, lontano dallo spazio turbolento,
Mezzo addormentato vicino alle stelle con un cagnolino che ti lecca il viso.
Riposi nei campi...: L'umiltà della scena della mangiatoia in Betlemme che
si è spesso ripetuta durante il ministero di Gesù quando Egli ha dormito
molte volte nel deserto di Giudea tra le sue creature dove "'cept for the
sky there are no fences facin'".
Well, Rifleman’s stalking the sick & the lame
Preacherman seeks the same, who’ll get there first is uncertain
Nightsticks and water cannons, tear gas, padlocks,
Molotov cocktails and rocks behind every curtain
Il fuciliere insegue il malato e lo storpio,
il predicatore tenta di fare lo stesso, chi arriverà per primo non è sicuro.
Bombe e cannoni, gas lacrimogeni, lucchetti,
cocktails molotov dietro ogni tenda,
Tristemente questo verso descrive così bene la condizione di questo mondo e
l'abuso del proprio simile da parte del genere umano. I più deboli sono
bersaglio in questo mondo per qualsiasi aggressore. In questo verso Dylan
introduce il concetto che in mezzo a questa brutalità c'è il regno dello
stato di guerra spirituale. Come in altre canzoni come Trouble in Mind, Man
of Peace e Dead Man, Dead Man; Dylan non esita ad indicare Satana come
l'architetto capo del male in questo mondo senza badare a quale forma esso
assuma.
False-hearted judges dying in the webs that they spin
Only a matter of time till night comes stepping in
Giudici dal cuore falso muoiono nelle ragnatele che essi stessi hanno
tessuto
Solo questione di tempo prima che scenda la notte
Giudici dal cuore falso: Prima che Israele avesse il suo primo Re in Saul,
erano i giudici che governavano in Israele. Sotto la dominazione Romana, il
Sinedrio governava in materia di vita Ebrea. Fu davanti a questo tribunale
che Gesù fu condotto. Agendo nella maniera in cui essi agirono non solo essi
violarono la Legge di Mosè ma anche più di due dozzine di regole di
comportamento che il Sinedrio aveva istituito per se stessi, come
documentato dal Dr. Arnold Fruchtenbaum, uno studioso della bibbia Ebreo
Cristiano. TradendoLo nella loro miscredenza, il Sinedrio causò che la
promessa del Regno del Messia fosse rimandata ad una generazione futura. Il
giudizio toccò a quella generazione come diretto risultato del fallimento
dei capi Ebrei in quel giorno.
Prima che scenda la notte: Questo verso parla anche a coloro che governano
oggi. Certamente sta arrivando la notte, o "un lento treno".
It’s a shadowy world, skies are slippery gray
A woman just gave birth to a prince today and dressed him in scarlet
He’ll put the priest in his pocket, put the blade to the heat
Take the motherless children off the street
And place them at the feet of a harlot
E' un mondo di ombre, i cieli sono di un grigio viscido,
una donna ha appena dato alla luce un principe oggi e lo ha vestito di
rosso.
Egli si metterà il prete in tasca, metterà la lama al fuoco,
Toglierà l'orfano dalla strada
e lo metterà ai piedi di una meretrice.
Un principe vestito di rosso: Questo verso descrive l'adempimento della
profezia che porterà tribolazione sulla Terra. Parla dell'arrivo sulla scena
dell'anticristo. Dylan ci dà maggiori informazioni su questo personaggio
nella canzone "Man of Peace". L'anticristo sarà un simulatore che gli uomini
vedranno quando stanno "sperando in un barlume di luce del sole
(Sun/Sole-Son/Figlio)". Satana attraverso l'anticristo ed il suo profeta
falsificherà la Santa Trinità fino alla nascita dalla Vergine e come Dylan
propone, persino alla stella che annunciò la nascita del Signore.
Il prete in tasca: Questo anticristo metterà le religioni del mondo sotto il
suo controllo.
La lama al fuoco: Uno dei passaggi più conosciuti circa l'anticristo è che
egli sarà identificato dal numero 666 e costringerà molti ad essere
marchiati con questo numero come segno della sua autorità su di essi. Dunque
è l'anticristo che mette la lama nel fuoco per questo scopo (il marchio).
Ai piedi di una meretrice: Egli prenderà ogni uomo, donna o bambino che non
è stato "legato" al vero amore di Dio e li legherà al mai soddisfacente
affetto di una prostituta.
C'è un bootleg di out takes dell'album Infidels conosciuto come Rough Cuts.
Mostra la progressione della stesura delle liriche di Dylan durante le
sedute di registrazione. Le liriche che si ascoltano su queste registrazioni
sono di supporto a quanto scritto in questo saggio. Per esempio:
No store bought shirt for you on your back
One of the women must sit in the shack
And sew one
Nessuna camicia da negozio per te sulla tua schiena
Una delle donne deve sedere nella capanna
E cucirne una
Nota: qui il senso sarebbe camicia comprata in un negozio, quindi camicia di
fattura comune.
Questo verso all'inizio della canzone ha a che fare con il ministero di
Cristo sulla Terra. Egli è venuto come un Servitore, come Lo ha descritto
Isaia. In Luca 8:3 apprendiamo delle donne che seguirono Gesù e Lo
sostennero.
"In seguito se ne andava Egli di città in città e di villaggio in villaggio,
predicando e annunziando la buona novella del Regno di Dio, mentre i Dodici
erano con lui, come pure alcune donne che erano state liberate da spiriti
maligni e da malattie; Maria, detta Maddalena, dalla quale erano usciti
sette demoni. Giovanna, moglie di Cusa, procuratore di Erode, Susanna e
molte altre, che li assistevano con i loro beni".
Potrebbe essere questa la scena che ha ispirato il Dylan ancora in cerca a
scrivere versi come: “In a little hilltop village, they bargained for my
clothes, I bargained for salvation an’ they gave me a lethal dose, I offered
up my innocence and got repaid with scorn”. (In un piccolo villaggio sulla
collina si sono giocati i miei vestiti, ho patteggiato per la salvezza e mi
hanno dato una dose letale. Ho offerto in cambio la mia innocenza e sono
stato ripagato con lo scherno). (Da "Shelter From The Storm")
Scratching the world with a fine tooth comb
You’re a King among nations
You’re a stranger at home
Grattando il mondo con un bel pettine fitto
Tu sei un Re tra nazioni
Tu sei uno straniero a casa
Il pettine fitto: Nella grande missione, Gesù manda coloro che sono i Suoi
discepoli nelle estreme parti della Terra per ricondurre a casa gli eletti.
In Matteo 18:12-14 egli parla del pastore che lascerà 99 pecore per andare
in cerca dell'unica che si è persa, così che nemmeno una debba morire.
"Che vi pare? Se un uomo ha cento pecore ed una di esse si smarrisce, non
lascia egli forse le novantanove sui monti per andare in cerca di quella
smarrita? E se riesce a ritrovarla, io vi dico in verità, prova più gioia di
questa che delle novantanove che non si sono smarrite. Così il Padre vostro,
che è nei cieli, non vuole che si perda neppure uno solo di questi piccoli".
Matteo 18:12-14
Straniero a casa: Era stato profetizzato che Egli sarebbe stato respinto dal
Suo stesso popolo ed accolto da persone (pagani) che non erano stati
richiamati dal Suo nome.
Certamente questo è stato provato come vero. Gesù è considerato dai pagani
come Dio/Re e raramente pensato come Messia/Re Ebreo. In I&I Dylan usa il
termine "straniero" per descrivere la persona che gli ha fatto capire la
rettitudine di Dio.
No crystal ball do you need on your shelf
Michaelangelo himself could have carved out your features
So drunk, standing in the middle of the street
Directing traffic with a small dog at your feet
Non hai bisogno della sfera di cristallo sulla tua mensola
Michelangelo stesso potrebbe aver scolpito le tue fattezze
Così ubriaco, stai in mezzo alla strada
Dirigendo il traffico con un cagnolino ai tuoi piedi
La sfera di cristallo: Naturalmente Jokerman sa già cosa il futuro riserva.
Ubriaco: Le parole "so drunk" potrebbero essere usate da Dylan per
descrivere il suo Signore mentre Egli sta conducendo gli affari di questa
epoca? Sì, se uno conosce la seguente applicazione biblica.
Nella Lettera agli Efesini (Paolo) 5:18 si legge:
Non vi inebriate di vino
sorgente di lussuria
Ma siate invece ripieni di Spirito
Essere "riempiti" dallo Spirito Santo significa che si è controllati dallo
Spirito.
La lettera agli Efesini 5:18 mette in contrasto ciò con l'ubriachezza.
Quando si è pieni di alcool si è controllati da esso. In contrapposizione
all'essere pieni di vino, Paolo disse di essere pieno dello Spirito Santo.
Significa essere totalmente sotto il controllo dello Spirito Santo. Cioè che
si vorrebbe solo essere capaci di eseguire il perfetto volere di Dio. Questo
descrive Gesù ed il Suo ministero.
Well, preacherman talking about the deaf & the dumb
& a world to come that's already been predetermined
Night sticks, water cannons, tear gas, padlocks, molotov cocktails
and rocks can't drown out his sermon
You let the wicked walk right into a trap
You give away all the good things that fall in Your lap
Il predicatore parla del sordo e del muto
e di un mondo a venire che è già stato predeterminato
Bombe e cannoni, gas lacrimogeni, lucchetti,
cocktails molotov, non possono offuscare lo splendore del suo sermone
Lasci che il malvagio cada dritto nella trappola
Lasci andare tutte le ricchezze che cadono nel Tuo grembo
La grande missione di diffondere il Vangelo è proseguita fin dal 30 AD.
Satana alla fine fallirà ed affronterà l'eterna dannazione. Jokerman non
ammassa fortune o ricchezze, Egli continua ad essere un umile servitore, per
ora.
It's a shadowy world, skies are slippery grey
A woman just gave birth to a prince today
And she is dressed in scarlet
He'll put priests in the pit that'll make old men bark
Take a woman that could have been Joan of Arc
And turn her into a harlot
E' un mondo di ombre, i cieli sono di un grigio scivoloso,
una donna ha appena dato alla luce un principe oggi
Ed è vestita di rosso.
Egli metterà i preti nella fossa che farà abbaiare i vecchi
Prenderà una donna che avrebbe potuto essere Giovanna D'Arco
e la trasformerà in una prostituta
La donna vestita di rosso: La falsa religione che assiste l'anticristo
nell'ottenere il proprio potere viene descritta come una prostituta vestita
di scarlatto nella Rivelazione. Ella ha pervertito la vera fede con una
falsa dottrina. A causa di ciò molte persone sono state condotte sull'ampio
sentiero che porta alla distruzione.
Ed infine i versi terrificanti che pongono termine sia alla versione
abbozzata in studio che alla versione definitiva di questa canzone:
Oh, Jokerman you know what he wants
Oh, Jokerman you don’t show any response
Oh, Jolly, tu lo sai lui cosa vuole,
Oh, Jolly, tu non dai nessuna risposta.
Tu lo sai cosa vuole: Naturalmente Jokerman conosce le intenzioni di Satana,
l'anticristo ed il suo profeta.
Egli ha ispirato Isaia, Daniele, Osea, Paolo, Matteo, Giovanni a scriverne!
Il palcoscenico del mondo è preparato per l'anticristo. Il popolo Ebreo che
è stato disperso nel 132 AD ha i propri discendenti che ora vivono nella
moderna nazione di Israele che nacque nel 1948. Gerusalemme è di nuovo sotto
il controllo Ebreo dal 1967. E' stato profetizzato che i conflitti nel Medio
Oriente continueranno ed arriverà un principe sulla scena che sembrerà
portare pace nella regione.
Ma è una falsa pace. Egli romperà il trattato con Israele e riunirà eserciti
nella valle di Jezreel anche conosciuta come Armageddon per distruggere il
popolo Ebreo.
I capi di Israele capiranno finalmente perchè questa tribolazione è venuta
contro di loro. Essi conosceranno il loro peccato nazionale di aver
rifiutato Gesù come Messia. Comunque Cristo non ritornerà finchè le autorità
ed il popolo Ebreo lo imploreranno.
In Matteo 23:37-39 Cristo dice ai capi che hanno rifiutato la sua guida come
Messia:
"Gerusalemme, Gerusalemme, che uccidi i profeti e lapidi quelli che ti sono
inviati, quante volte ho dovuto radunare i tuoi figli, come la gallina
raduna i suoi pulcini sotto le ali, e non hai voluto! Ecco, la vostra casa
vi sarà lasciata deserta! Poichè io vi dico: non mi vedrete più, finchè non
diciate: "Benedetto colui che viene nel nome del Signore".
Queste sono le parole che, una volta pronunciate, annunceranno il Re Messia,
il figlio di Davide, il Signore dei Signori, il Re dei Re, l'Alfa e l'Omega
ed il Redentore del Mondo.
Egli non è più Jokerman. Ogni ginocchio si piegherà ed ogni lingua ammetterà
che Gesù è il Signore quando Egli mostrerà la risposta che Dylan implora nel
verso finale.
dal sito A lily among thorns
traduzione di Michele Murino
integrazioni e citazioni dalla Bibbia a cura di Michele Murino
Martedi 24 Maggio 2011
La mail di Michele "Napoleon in rags"
Ciao Mr. Tambourine,
voglio di cuore ringraziare ufficialmente, dalle pagine di "Maggie's Farm",
i Blackstones per la magica serata di ieri,
22 maggio, a Chatillon, durante la quale hanno impreziosito la presentazione
del mio libro con uno dei più esaltanti concerti cui ho assistito negli
ultimi anni, con una versione adattata per l'occasione del mio/nostro "All
you need is Rock" (abbiamo festeggiato Dylan e Beatles nell'occasione del
70° compleanno di Bob e del 40° anniversario
della immortale "Imagine").
Oltre alla consueta e già da me più volte sottolineata bravura dei veterani
Mick Dylan e Frank Night (rispettivamente chitarra ritmica/voce solista e
chitarra solista/voce della band), e che dunque è materia già nota ai
Maggiesfarmers e che non ha bisogno di ulteriori descrizioni, ci terrei in
questa occasione a rimarcare invece la nuova linfa dei Blackstones (leggasi:
nuovi membri) fornita da un sorprendente Marcello Redaelli al basso e
armonica che mi ha davvero esaltato anche nelle interpretazioni vocali (la
sua "If not for you" è stata davvero fantastica), il bravissimo
Gianfranco Balestrini alle tastiere (esaltante il suo set strumentale delle
canzoni dei Beatles e la sua interpretazione di "Let it be"), e che mi
auguro possa aggregarsi in pianta stabile ai Blackstones in occasione di
"All you need is Rock", e - last but not least - l'eccellente Nino Arculeo
alla lap steel/12 corde elettrica/steel guitar e mandolino e l'altrettanto
bravo Charlie Carucci alla batteria.
Che dire? Grazie davvero, ragazzi. Più passa il tempo e più diventate bravi.
Grazie poi alla Commissione Cultura del Comune di Chatillon ed un
particolare grazie di cuore soprattutto all'ideatore, promotore ed
organizzatore dell'evento, Andrea Messelod, senza il quale naturalmente non
avremmo avuto la possibilità di vivere questa magica serata (un grazie da
estendersi a nome mio personale e di "Maggie's Farm" a tutti
i suoi collaboratori che hanno contribuito alla serata in diversi modi).
Ed infine grazie di cuore a tutti gli spettatori che sono intervenuti e che
hanno risposto con calore ed entusiasmo alla magica ed immortale musica dei
più grandi di sempre: Bob Dylan, John Lennon, Paul McCartney, George
Harrison e Ringo Starr.
Ed ora pronti per la nuova data di "All you need is Rock", il prossimo 2
luglio (su MF presto tutti i dati relativi).
Vi aspettiamo!
Michele "Napoleon in rags"
Concordo con te grande "Napoleon
in rags", come ben sai c'ero anch'io con voi, non potevo perdere l'occasione
di passare qualche ora in tua compagnia, a presto la cronaca della serata
con le foto, fammi sapere tutto per "All you need is Rock", un abbraccio,
Mr.Tambourine
Buongiorno,
sono Angelo dell'ufficio stampa di Arcana edizioni, la disturbo a proposito
dell'uscita domani del volume "The Ballad of Bob Dylan" di Mark Epstein,
volume che ripercorre la carriera dell'artista attraverso il racconto di 4
concerti epocali tra il 1963 e il 2009.
Oltre a complimentarmi per il portale che credo sia un importante punto di
riferimento per i fan ci tenevo ad inviarle il volume se gentilmente mi
invia un suo recapito. In allegato la cover e la scheda con tutte le
informazioni.
un saluto, Angelo
DANIEL MARK EPSTEIN
THE BALLAD OF BOB DYLAN
COLLANA MUSICA - 446 pp. – 22,00 euro – inserto fotografico
IL 24 MAGGIO BOB DYLAN COMPIE 70 ANNI
The Ballad of Bob Dylan è il vivido ritratto di uno degli artisti più
influenti del Ventesimo secolo.
Il poeta e biografo Daniel Mark Epstein fotografa Dylan sullo sfondo di
quattro concerti epocali di cui è stato diretto testimone: Lisner
Auditorium, Washington, 1963; Madison Square Garden, New York City, 1974;
Tanglewood, Massachusetts, 1997; Aberdeen, Maryland, 2009. Raccontando
ognuna di queste performance brano per brano, l’autore ricostruisce la vita
di Dylan dalla rapida ascesa del giovane folksinger negli anni Sessanta alla
riaffermazione in età adulta dei Novanta, mettendo bene in luce come lo
“spirito del tempo” abbia formato la sua immagine di artista, ma prima
ancora di uomo, e come poi a sua volta egli abbia influenzato intere
generazioni, e definendone così il ruolo di eminenza grigia di tutto il rock
moderno. Analizzando con grande sensibilità la sua vita privata –
matrimonio, paternità, abusi, eccessi, svolte religiose – Epstein traccia
inoltre un percorso di comprensione e approfondimento dei testi di Dylan,
accompagnandoli con un’accurata interpretazione poetica e facendo risuonare
le voci di personaggi che lo hanno affiancato nel corso di una carriera
lunga e prodigiosa, da D.A. Pennebaker ad Allen Ginsberg, da Pete Seeger a
Nora Guthrie (figlia di Woody).
Daniel Mark Epstein, È autore di numerose raccolte di poesie, saggi storici
e biografie, tra cui Lincoln and Whitman: Parallel Lives in Civil War
Washington e The Lincolns: Portrait of a Marriage. Suoi articoli sono
apparsi su «The New Yorker» e «The New Republic». Vive a Baltimora,
Maryland.
Caro Angelo, ti ringrazio, ti ho
mandato privatamente il mio indirizzo dove puoi spedirmi il libro, lo
leggerò più che volentieri e scriverò una recensione con la mia
personalissima opinione, grazie ancora, Mr.Tambourine
Ciao Tambourine,
su OndaRock abbiamo raccolto in esclusiva i "biglietti d'auguri" di una
serie di artisti che si sono misurati nel corso della loro carriera con il
canzoniere dylaniano, da Howe Gelb a Stan Ridgway fino a Micah P. Hinson:
http://www.ondarock.it/speciali/dylanbirthday.htm
E sempre per celebrare i 70 anni di Bob, un'ampia intervista con il Prof.
Carrera in occasione dell'uscita della nuova edizione de "La voce di Bob
Dylan":
http://www.ondarock.it/speciali/dylan_carrera.htm
A presto, Gabriele
Caro Gabrliele, anche
Alessandro mi ha mandato il link alla sua intervista pubblicata su OndaRock,
è un doppione ma che importa, è solo per ringraziare te ed Alessandro per la considerazione nella quale tenete Maggie's
Farm, alla
prossima, Mr.Tambourine.
Salve, cercavo il titolo di una canzone di
Dylan, senza parole ma solo
musica dove tutta il brano è basato su uno splendido flauto.
Potete indicarmi titolo e album? Grazie!
Ennio
Spero che
qualcuno dei nostri Maggiesfarmer più ferrato di me sappia rispondere alla
tua domanda, stay tuned ! :o)
Hi,
I'm a Dylan French fan (I used to have my own Dylan site : Shooting Star)
and I'm desperately looking for 1 ticket for the show in Milano on June
22nd.
I've searched on the net but I don't really know / trust how to go on. Could
you help me ? That would be great!
Thank you very much,
De Gregori, Dylan riferimento per me e per
qualsiasi musicista
clicca qui
Sabato 21 Maggio 2011
La mail di Gianni Cerutti
Caro Michele,
ti mando la copertina del mio nuovo libro in due versioni jpg, più adatte
alla pubblicazione su web.
Nei prossimi giorni, non appena sarà pronto, sarà mia cura farti avere una
copia del libro.
Un caro saluto,Gianni Cerutti
BOB DYLAN - PLAY A SONG FOR ME
TESTIMONIANZE
Joan Baez, Stefano Benni, Fabrizio De André,
Carlo Feltrinelli, Richard Gere, Allen Ginsberg,
Francesco Guccini, Jack Nicholson, Fernanda Pivano,
Bruce Springsteen, Patrizia Valduga
A cura di Giovanni A. Cerutti
Con una nota di Alessandro Carrera
Alia 37, pp. 104, Euro 12, ISBN 978-88-8212-778-7
«Io sono le mie parole» ha scritto Bob Dylan: in occasione dei suoi
settant’anni sono qui raccolte le voci di compagni di strada (come Joan
Baez, innamorata di «lui e la sua chitarra e le sue splendide, sconnesse,
mistiche parole», Allen Ginsberg e Fernanda Pivano) e di chi è cresciuto con
le sue canzoni (da Richard Gere a Bruce Springsteen, per il quale è stato
«il fratello che non ho mai avuto»). Non mancano cantautori come De André e
Guccini («Dylan è le nostre idee di allora, le nostre discussioni di
politica e di musica»), con una canzone tradotta da Patrizia Valduga e testi
di Stefano Benni e Carlo Feltrinelli, senza dimenticare il rapporto di Dylan
con Obama, di cui scrive Carrera: «Hey! Mr. Tamburine Man, play a song for
me!» con una divertente e semisconosciuta finta lettera scritta dallo stesso
dylan alla madre della baez, riemersa dai cassetti della folksinger.
Vidi per la prima volta Bob Dylan nel 1961, al Gerde’s Folk City, nel
Greenwich Village. Non faceva particolarmente impressione. Aveva l’aria di
un ragazzotto di montagna da poco arrivato in città, con i capelli corti
intorno alle orecchie e riccioluti in cima alla testa. Mentre suonava,
saltellava da un piede all’altro e la chitarra lo faceva sembrare più
piccolo. Portava una giacca di pelle lisa, di due misure più piccola. Le
guance erano paffute, con poco dignitose tracce di pinguedine infantile. Ma
la bocca era assassina: morbida, sensuale, da bambino, nervosa e reticente.
Le parole delle sue canzoni le sputava fuori. Erano originali e fresche, per
quanto brusche e grezze. Lui era assurdo, nuovo e sudicio oltre ogni dire.
Quando finì l’esibizione, lo sospinsero verso il mio tavolo e fu lì che
avvenne lo storico evento del nostro incontro. Stava in piedi, nervoso,
bofonchiando qualche parola di cortesia, con aria sorridente e divertita.
Sorseggiavo il mio Shirley Temple e mi sentivo un po’ la vecchia matrona
della musica folk e avrei voluto che Michael sparisse, si dissolvesse
nell’aria. Avrei voluto essere libera di complimentarmi con Bobby, ma non
potevo, sotto lo sguardo critico e sospettoso di Michael. Non c’era dubbio:
quel ragazzo era eccezionale, sapeva toccare il cuore della gente, e aveva
appena cominciato a toccare il mio.
Grazie in anticipo Gianni, in bocca al lupo!
Michele "Napoleon in rags"
Ciao Michele e amici di Maggie'sFarm,
sono Alex della Rolling Thunder Band, vi mando in allegato comunicazione e
manifesto dell'evento concerto per i 70 anni di Dylan che si terrà venerdi
27 maggio al Naima Club di Forli, magari trovate un pò di spazio per
pubblicarlo sul
sito. Vi abbraccio affettuosamente.
Alex Crispini
Grazie Alex! Ovviamente
pubblichiamo subito!
Ciao, Michele "Napoleon in rags"
1° posto - Blood on the tracks
2° posto - Blonde on blonde
3° posto - Highway 61 Revisited
4° posto - Bringing it all back home
5° posto - The freewheelin' Bob Dylan
6° posto - Desire
7° posto - Modern times
8° posto - The times they are a-changin'
9° posto - New morning
10° posto - Oh mercy
Ciao, sono un ragazzo di 13 anni e sono alle
prese con l’esame di 3 media, la prof. di musica mi ha detto che per la sua
materia sente che dovrei portare Bob Dylan, anche perche lo collegherei alla
guerra del Vietnam. Ma scusate la mia ignoranza, chi è? La mia mamma ha
cercato di farmelo capire, poi sono andato su internet per capire meglio, e
mi
sono imbattuto con voi che ne capite più di me, fatemelo conoscere. Vi
rigrazio Andrea. Faccio musica da quando avevo 6 anni, ma non conoscevo
Dylan.
Paolo Porri
Caro Paolo, meglio ora che
mai, quello che chiedi è molto, Dylan non si spiega agli altri, Dylan si
ascolta, si studia e ci si fa una propria opinione. Ti ci vorranno alcuni
mesi per cominciare a masticare la materia Dylan, ma alla fine, sempre che
ti piacciano le sue canzoni, quando avrai approfondito il significato di
alcuni dei suoi testi principali, forse imboccherai la strada per diventare
un dylaniato come noi. L'unico valido consiglio che ti posso dare è di fare
le cose con calma, la fretta con Dylan è sempre deleteria, si rischia solo
di mettersi in testa una gran confusione di dati che difficilmente poi si
riesce a gestire. Comincia (naturalmente in parallelo con l'ascolto dei
dischi) a leggere tutto quello che trovi scritto negli archivi di Maggie's
Farm, vai nella "BLACKBOARD" e troverai prima di tutto il link che ti manda
agli archivi della Maggie's Farm.it di Michele, poi, scendendo nella pagina,
la continuazione della Maggie's Farm,eu di Mr.Tambourine. Quando avrai letto
tutto ed avrai memorizzato le cose principali, sarai in grado di farne due
di tesi, quindi forza e tanti auguri, Mr.Tambourine :o)
Venerdi 20 Maggio 2011
DYLANITE!
Martedì 24 maggio 2011 – ore 21.00 – Spazio Bixio – Vicenza
IRRIPETIBILE SERATA NEL 70° DI BOB DYLAN
MUSICHE E PAROLE CON STEFANO FERRIO, BRUNO MONTORIO, ALCIDE RONZANI, ANTONIO
STEFANI
Il 24 maggio 1941, alle nove della sera, nasceva
a Duluth (Minnesota) Robert Allen Zimmerman. Vent’anni dopo, col nome di Bob
Dylan, avrebbe cambiato per sempre il concetto di canzone (e non solo
quello).
Oggi è ancora in giro per il mondo: i suoi concerti e la sua spiazzante
creatività non conoscono soste.
Nel giorno del suo settantesimo compleanno, un “Bob a quattro” di artisti
vicentini rende omaggio al maestro di tutti, con lo stesso gusto per la
sorpresa e altrettanta passione poetica.
CONSIGLIATA LA PRENOTAZIONE
INGRESSO 10 EURO (INTERO) 8 EURO (RIDOTTO over 65, under 18)
Teatro Spazio Bixio – Via Mameli 4 (angolo Via Nino Bixio) – VICENZA
INFO E PRENOTAZIONI: UFFICIO THEAMA TEATRO Via Nino Bixio, 4 – 36100 Vicenza
Tel. 0444 322525 o 0444 322525 (dal lunedì al venerdì dalle 10 alle 18)
info@theama.it (dal lunedì al venerdì dalle 10 alle 18)
www.theama.it
"Per i miei fan e seguaci.
Permettetemi di chiarire un paio di cose su questa così detta controversia
Cinese, che è andata avanti per oltre un anno.......
........Tutti sanno ormai che c'è un sacco di libri su di me in uscita nel
prossimo futuro. Così sto incoraggiando chiunque mi abbia mai incontrato,
sentito o visto, di mettersi al lavoro e scrivere il suo libro. Non si sa
mai, qualcuno potrebbe avere un grande libro dentro di se".
A mio avviso il senso, se mai ci fosse, si dischiude in queste frasi.
All' Alcrataz io ci sono, male che vada mi vedo un concerto di Dylan........
Ma forse non basta più!
Grazie per il tuo lavoro.
VALENTINO
Greetings. I am a big Bob Dylan fan, too. Am trying to get his fans that are
on Facebook to celebrate his birthday by using his lyrics for their status
updates. Please help me spread the word: Celebrate Dylan's 70th Birthday
America's greatest living poet, Bob Dylan, turns 70 on May 24. Facebook fans
can celebrate Bob's birthday by using Dylan lyrics as their status updates.
Celebrate all week or all month, but especially on May 24. For more details,
go to http://tinyurl.com/3f4y26b
Thanks!
Alvin Brockway
°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°
Saluti. Io sono un grande fan di Bob Dylan,
anche. Sto cercando di radunare i suoi fan che sono su Facebook per
festeggiare il suo compleanno con i suoi testi per i loro commenti. Please
help me, passate parola: 70° Compleanno Celebrate Dylan, il più grande poeta
americano vivente, che compirà i 70 anni il 24 maggio. I fan di Facebook
possono festeggiare il compleanno di Bob Dylan, utilizzando i testi di Bob
come se fossero le loro parole. Celebrate tutta la settimana o tutti i mesi,
ma soprattutto il 24 maggio. Per maggiori dettagli, visitare il
http://tinyurl.com/3f4y26b
Ciao Mr. Tambourine. Riguardo la tua lettera aperta alla signora
(volutamente scritto in minuscolo) Dowd, Il tuo discorso non fa una piega.
Ben fatto. Sarà anche un piccolo sito amatoriale, quello in cui scrivi, ma
il contenuto come spesso accade, supera le aspettative. Peccato che molto,
molto, molto, molto probabilmente quasta tua lettera non arrivi agli stessi
occhi di Dylan…. A giudicare da come si sia incazzato per tutta questa
storia, fino al punto di rispondere lui personalmente sul suo sito (cosa mai
fatta precedentemente), ne sarebbe davvero contento, credimi. God Bless You.
Ale’65.
Dear Mrs. Dowd,
That Bob Dylan went to China just to do only a music-gig we all knew this, that
Bob Dylan would be paid with communist money we all knew this, that Bob
Dylan would not say a word on stage we all knew this (there are more than
twenty years that he does not say a word except to introduce his backing
band), that Bob Dylan would not sing "Blowin' in the Wind" and "The Times
They Are a-changin' " we all knew this, that Bob Dylan had to accept some
little compromises to perform in China we all knew this, that Dylan is a
songwriter and a performer who writes and sings only for himself we all knew
this, that Dylan had repudiated the title of "voice of a generation" we all
knew this, that Bob Dylan had refused any kind of social and political label
we all knew this, that Bob Dylan would not have mentioned Ai Weiwei we all
knew this (to be honest, we did not even know who was this Ai Weiwei), and
no one was surprised by these things. The only person to express surprise,
frustration, anger and disappointment at the behavior of Dylan in China was
you, dear Mrs. Dowd, but what do you expect? It seems to me that you’re a
person living on the island that don’t exist, fighting trivial battles
instead to knock against the worrying economic situation in America. We all
know that you’re not an economist, we all know well that you are nicknamed
"the sharpen tongue in New York", a sort of poor stand-in of the great
Louella Parsons, who has always admitted to be only interested in gossip.
From an established columnist as you are we honestly expected much more, we
would never have thought that you would be bogged down in a matter so
trivial as the Dylan’s gigs in China.
We all know that is very easy to hurl anathemas and excommunications sitting
quietly in a comfortable chair in the center of the City, then the question
that arises is this:
Why you ain't gone to China, dear Mrs. Dowd, organizing a series of
conferences and talk-show appearances on Chinese television to denounce the
lack of individual freedom in this country? To denounce the non respect of
the human rights by China? To shout your outrage against abusive and illegal
occupation of Tibet? To denounce the illegal arrest of Ai Weiwei instead to
argue that this was the job of a singer? Confusing the roles is really a bad
want! This should be the goal of your job as a
columnist, the goal of Dylan's job is to make music and nothing else.
I do not pretend to have an answer from you, dear Mrs. Dowd, and please
forgive my bad english, a small fan-site dedicated to Bob Dylan as Maggie's Farm can hardly claim the attention
of the most famous American columnist, but if happen to you to read these
words, think about them, I do not expect any response from you, but also
think about my question, maybe you need to not commit in the future other
errors of this kind.
Without any rancor, I greet you and wish you always much success in your
work,
Mr.Tambourine
°°°°°°°°°°°°°°°°° Lettera aperta alla Signora Dowd
Gentile Signora Dowd,
che Bob Dylan andasse in Cina solamente per fare un concerto musicale lo
sapevamo tutti, che sarebbe stato pagato con soldi cumunisti lo sapevamo
tutti, che non avrebbe detto una parola sul palco lo sapevamo tutti (sono
più di venti anni che non dice una parola se non per presentare la sua
band), che non avrebbe cantato “Blowin’ in the wind” e “The times they are
a-changin’” lo sapevamo tutti, che avesse dovuto accettare dei piccoli
compromessi per esibirsi in Cina lo sapevamo tutti, che Dylan sia un
songwriter ed un performer che scrive e canta per se stesso lo sapevamo
tutti, che Dylan avesse ripudiato il titolo di “voce di una generazione” lo
sapevamo tutti, che Dylan avesse rifiutato qualsiasi genere di etichetta
politica e sociale lo sapevamo tutti, che Dylan non avesse mai voluto
rappresentare nessuna corrente politica lo sapevamo tutti, che Dylan non
avrebbe accennato alla questione Ai Weiwei lo sapevamo tutti (per essere
sinceri, non sapevamo nemmeno chi fosse questo Ai Weiwei), e nessuno si è
stupito per queste cose.
L’unica a manifestare sorpresa, delusione, rabbia e disappunto per il
comportamento di Dylan in Cina è stata lei gentile Signora Dowd, ma cosa si
aspettava? Lei mi sembra una persona che vive sull’isola che non c’è, che
combatte battaglie banali invece di battersi per la preoccupante situazione
economica americana. Sappiamo bene che lei non è una economista, sappiamo
che è soprannominata “la lingua più tagliente di New York”, una specie di
controfigura in versione povera della grande Louella Parsons che ha sempre
ammesso di interessarsi solo ed esclusivamente di gossip.
Da una affermata columnist come lei ci aspettavamo sinceramente molto di
più, non avremmo mai pensato che lei si sarebbe andata ad impantanarsi in una questione
così banale come un concerto di Dylan in Cina.
Sappiamo tutti che è molto facile scagliare anatemi e scomuniche
tranquillamente seduti in una comoda poltrona nel centro di New York, allora
la domanda che sorge spontanea è questa:
Perchè non è andata lei in Cina, gentile Signora Dowd, organizzando una serie di conferenze e di
apparizioni nei talkshow televisivi cinesi a denunciare la mancanza di
libertà individuale in quel paese? A denunciare il non rispetto dei diritti
umani? A gridare la sua indignazione contro l’
occupazione armata del Tibet? A denunciare l’arresto illegale di Ai Weiwei invece
di pretendere che a far questo fosse un cantante? Pessima abitudine quella
di confondere i ruoli! Questo dovrebbe essere lo
scopo del
suo lavoro di columnist, lo scopo del lavoro di Dylan è quello di fare show musicali
e basta.
Non ho la pretesa di avere da lei una risposta gentile Signora Dowd, mi
scusi anche per il mio cattivo inglese, un
piccolo sito amatoriale dedicato a Bob Dylan come Maggie’s Farm non può certo
pretendere l’attenzione della più famosa columnist americana, però, se le
capita di leggere queste parole, ci pensi, io non mi aspetto nessuna
risposta da lei, però pensi ugualmente alla mia domanda, può darsi che le
serva per non commettere in futuro altri errori di questo genere.
Senza nessun rancore, la saluto e le auguro di avere sempre molto successo
nel suo lavoro,
Ciao Tamb,
Ho sentito dire che esiste una “primissima” registrazione di Dylan con un
suo amico di allora che si chiamava (se non mi hanno detto male) John
Bucklen. Potresti dirmi qualcosa in più al riguardo, grazie in anticipo per
la risposta, ciao, Mauro Thin Man
Caro Mauro, si tratta di un nastro (o meglio di una
serie di nastri) registrati con un vecchio magnetofono a bobine (così si
dice ma niente può essere confermato) intorno al 1958 da John Bucklen nella
casa di Bob ad Hibbing. Riporto di seguito quanto ha scritto su questa
registrazione (che pare sia una delle prime conosciute di Dylan) da Michele
“Napoleons in rags”, tratto dagli archivi della Maggie’s
Farm.it di Michele:
Bucklen era un amico
di Bob e suo compagno di scuola all'epoca di Hibbing ed è poi è diventato un
disc jockey alla radio. Egli è stato molto amico di Dylan (o sarebbe meglio
dire di Robert Zimmerman) soprattutto negli anni che vanno dal 1956 al 1959
e i due si incontravano spesso a casa dell'uno o dell'altro per suonare e
cantare le canzoni dei loro beniamini dell'epoca come Elvis Presley e Little
Richard. Il nastro contiene diverse canzoni suonate e cantate da Bob e da
John Bucklen (a due voci) e vari dialoghi tra i due che commentano le loro
"prove casalinghe", ridendo e scherzando discutono di rhythm and blues, di
Johnny Cash, di Little Richard, di musica in genere e di vari altri
argomenti.
Ad un certo punto del nastro John chiede a Dylan: "What's the best kind of
music?" e Dylan risponde senza esitazione: "Rhythm and blues!" (Bucklen:
"Qual è la musica migliore?" - Dylan: "Rhythm and blues!"). Poi Bob
continua: "Rhythm and blues is something that you really can't explain,
see... When you hear it's a good Rhythm and blues song, chills go up your
spine (risate).When you hear a good Rhythm and blues song you wanna cry...
When you hear one of those songs..." ("Il rhythm and blues è qualcosa che
non riesci veramente a spiegare, sai... Quando ascolti una buona canzone
rhythm and blues senti i brividi salirti lungo spina dorsale (risate).
Quando ascolti una buona canzone rhythm and blues ti viene voglia di
piangere... Quando ascolti una di quelle canzoni...".
In un altro punto i due discutono su una canzone di Little Richard, credo
appena ascoltata alla radio:
Dylan: This is Little Richard... Little Richard's got a lot of expression...
Bucklen: You think singing is just jumping around and screaming?
Dylan: You gotta have some kind of expression...
(Dylan: "Questo è Little Richard... Little Richard ha un sacco di
espressività..." - Bucklen: "Credi che cantare sia solo saltare qua e là ed
urlare?" - Dylan: "DEVI avere una certa espressività...").
Nel nastro sono contenute le seguenti canzoni:
Hey Little Richard (autore: Bob Dylan?)
Buzz Buzz Buzz (di Gray/Byrd)
Jenny take a ride (di Johnson/Penniman/Crewe)
Blue moon (di Hart/Rogers)
Secondo altre fonti esiste anche una "Jelly Jelly" (o "Jenny Jenny") non
meglio identificata.
Inoltre nel suo libro "Flowers In The Dustbin," lo scrittore James Miller
sostiene che il critico musicale Greil Marcus gli abbia fatto ascoltare un
frammento di un'altra canzone probabilmente presente in quel nastro; si
tratta precisamente di "We belong together" di Robert and Johnny.
Anche in questo caso non si sa dove stia la verità. Come si vede quindi la
materia è abbastanza spinosa e le certezze sono poche, ed è anche per questo
motivo che ho preferito riferirmi al materiale "Karen Wallace" come al primo
in cui effettivamente è presente in maniera determinante ed inequivocabile
l'interpretazione di Bob ed ho preferito tralasciare il John Bucklen tape.
Questi sono ad ogni modo i dati in mio possesso.
Come dicevo prima, per molto tempo non si è stati a conoscenza di questo
nastro e tra le altre cose, si era anche messa in dubbio l'autenticità di
quel materiale. In effetti ascoltando le canzoni la voce di Bob risulta
coperta ed amalgamata con quella di un altro cantante (che dovrebbe essere
appunto John Bucklen). Il nastro potrebbe quasi considerarsi più di John
Bucklen che di Dylan visto che spesso è la sua voce a dominare, secondo me
soprattutto in Blue moon e Jenny take a ride. Ho letto in vari articoli che
molti si chiedono in realtà cosa ci sia effettivamente di Dylan in quel
nastro sia a livello di voce che di musica. Un'altra prova a sostegno di
questa tesi potrebbe essere forse data dal fatto che quando è stato
realizzato il cd rom "Highway 61 Interactive" in un primo tempo si era detto
che sarebbero state inserite anche le canzoni del John Bucklen tape e
segnatamente (if my memory serves me well) Buzz Buzz Buzz e Hey Little
Richard. In realtà, poi, di quelle canzoni non c'è traccia sul cd rom (segno
di un "disconoscimento di paternità" di Dylan o di chi per lui abbia dato
l'approvazione a quel cd?). A mio avviso comunque, sebbene la qualità del
nastro non consenta un soddisfacente ascolto, la voce di Bob in alcuni punti
è tutto sommato riconoscibile (soprattutto in alcuni punti di Buzz Buzz Buzz
e di Hey Little Richard) e quindi, personalmente, credo nell'attendibilità
del nastro anche se non mi sentirei di definire quelle come le "prime
canzoni incise o registrate da Bob Dylan". Tanto più che di recente un amico
inglese mi ha spedito una registrazione video con un intervista a John
Bucklen che ricordava quei tempi e confermava l'aneddoto di lui e Bob che
eseguivano quelle canzoni come semplice divertimento (John dice: "Fingevamo
di essere dei cantanti professionisti e provavamo vari pezzi...). Del resto
nella mia discografia avevo inserito pur tuttavia quelle canzoni e, come
dicevo prima, nella biografia mi riferivo invece alle canzoni più antiche
"ufficialmente" disponibili su cd tra cui quella che citavo, presente nel
boot "The genuine bootleg series - take two" con il titolo "The two sisters"
registrata nell'appartamento di Karen Wallace a St.Paul, Minnesota nel 1960
(potremmo quasi dire che quelle canzoni sono le prime attribuibili a "Bob
Dylan" mentre quelle del '58 sono una sorta di "divertissement"
adolescenziale di John Bucklen e "Robert Zimmerman").
Però il discorso "John Bucklen tape" e bootleg in genere è abbasanza vago e
non è detto che i dati non siano diversi rispetto a quello che si legge e si
è letto sui vari libri dedicati a Bob.
Di Michele “Napoleon in rags” (dagli archivi di Maggie’s Farm.it)
Salone del libro: Bob dylan, i 70 anni di
un poeta
clicca qui
Mercoledi 18 Maggio 2011
Michele “Napoleon in rags” Murino e The
Blackstones insieme a Chatillon
Domenica 22 maggio, nel salone della
Biblioteca Comprensoriale del Comune di Chatillon alle ore 18,00, ghiotta
occasione per tutti i dylaniati della Valle d’Aosta per vedere questa
accoppiata di tutto rispetto dedicare l’augurio per il compleanno di Bob
Dylan con una cavalcata-tributo con le canzoni del Maestro. Michele
“Napoleon in rags” è sempre una delle persone più competenti sul lavoro
dylaniano nel panorama italico, sempre interessante e piacevole da
ascoltare, i suoi “commentari” sulle canzoni di Bob sono sempre una lezione
da seguire con particolare gusto.
C’è poi il debutto della nuova line-up dei Blackstones, ammorbiditi nel
suono, arricchiti di strumenti, nuovi arrangiamenti con parti corali
completate dalle voci dei nuovi componenti della band. L’inserimento della
lap steel, della 12 corde elettrica, della steel guitar e del mandolino di
Nino Arculeo, hanno portato, insieme al più misurato drumming di Charlie
Carucci e le splendide armonie di basso di Marcello Redaelli, un suono più
spostato verso il country rock, più morbido e dolce, con quella immancabile
venatura rock che Mick Dylan e Frank Night sono sempre pronti a fornire alla
band.
Ci sarà anche la partecipazione di uno special guest keyboardman, Gianfranco Balestrini,
colonna portante da ormai dieci anni della trasmissione “Festa in Piazza” di
Telelombardia, dove con il gruppo del “Tramvai” ha esplorato tutte le radici
del folk tradizionale milanese. Ma Gianfranco, da sempre fans perso dei
Beatles, ha voluto unirsi agli amici Blackstones per dar loro una mano sia
nel piccolo set dedicato all’influenza reciproca che Beatles e Dylan hanno
avuto fra loro, e nel fare questo ha cominciato ad apprezzare anche la
musica dylaniana, così da suonare full-time in questa versione ridotta della
Muriniana “All you need is rock”.
Lo show comincerà alle ore 18,00 con una breve presentazione del libro di
Murino “Dylan and Friends- Percorsi volume 2” per proseguire con le canzoni
che hanno cambiato la storia del mondo. Don’t dare to miss it!
Bob Dylan nega la censura del Governo
Cinese sulla sua setlist
Bob Dylan, il leggendario cantautore americano, ha usato il suo sito
ufficiale per negare le voci che aveva accettato il processo di “vagliare la
set-list” prima del concerto a Pechino il mese scorso. Bob Dylan ha
affrontato il vortice della speculazione che diceva che aveva accettato di
rimuovere alcuni brani dalla sua setlist su ordine del governo cinese, come
riportava il Los Angeles Times.
Alcuni fan del cantante lo aveva accusato di “essersi venduto” per
permettere ai cinesi di 'approvare' la sua prevista set-list prima del
concerto nella capitale del paese. Dylan ha respinto l'idea, dicendo: "Per
quanto posso dire, la censura del governo cinese aveva chiesto i nomi delle
canzoni che avrei suonato. Non c'era una risposta logica a questa domanda,
così abbiamo inviato loro le le setlist dai precedenti 3 mesi " .
Rispondendo alle speculazioni che i suoi spettacoli sono stati poco
frequentati o frequentati solo da occidentali residenti in Cina, Dylan ha
detto: "Hanno risposto con entusiasmo alle canzoni dei miei ultimi 4 o 5
album. Chiedete a chi era lì. Erano giovani e la mia sensazione era che non
avrebbero riconosciuto comunque le mie prime canzoni". La reazione di Dylan
in gran parte deriva dalle osservazioni formulate dallla columnist del New
York Times Maureen Dowd che ha notato che il cantante, "Ha cantato
censurando il suo set, ha preso il suo mucchio di soldi comunisti e di
sinistra".
Bob Dylan, la storia del menestrello
continua
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Lunedi 16 Maggio 2011
Bob, it's really the truth?
Dylan, surprisingly and unexpectedly, issued a statement on its official
website to clarify and dispel all the rumours born around its performance in
China.
That the forfeit of the last year Chinese tour was only due to a
non-concluded financial agreement with a local promoter who turned out to be
unreliable was already a thing already written on several websites,
including Maggie’s Farm.
In its press Dylan has admitted the involvement
of Chinese censorship and it is unthinkable that, after asking the set list
of songs, they are completely disinterested, Dylan giving "carte blanche" to
play whatever he wanted. This is a very strange behavior by the Chinese
authorities, incomprehensibly illogical, and, from this point of view, even
in the Dylan's declaration there is something that stride and does not sound
right.
But the question is: It's the truth what Dylan has said?
Or is only a
statement of convenience that certainly will not convince everyone? No one
of us can give a definite answer to this question.
The fact that Dylan would release a statement in this sense was logical,
perhaps guessable but also highly unpredictable, no one of us would have
thought that Dylan would have bothered to reply to those accuser scribblers,
regardless from rightly or wrongly.
But, sincerely, i can not imagine any other kind
of statement, and this what Bob has done, he wrote on his website the only
thing that could pull the water to his mill.
Of course there was no other alternative to Dylan’s statement, as a result,
many people, especially the fans, they will not believe at all in this
statement, made its accounts and its reasoning, they will conclude that the
Dylan’s statement has nothing taken away neither loved it to the whole
matter of the Chinese gigs. So, Dylan's statement or not, no one will change
his own mind, everyone will remain firmly anchored to their opinions,
including prosecutor scribblers, on the contrary, this thing will be another
unexpected source of financial gain and fame for these people. Still they
will attack Dylan, adding the adjectives “Liar” to the already written
“idiot" and “sellout”.
But we always have a duty to separate the moral
aspect from the businnes aspect, morality is one thing and businnes another
completely different. To get along with both of them must give up a little
here and a little there, and if Dylan did this was in his right, to do his
business with less potential troubles, no one can blame him for that.
I think that the China-affair had now exhausted itself, without no further
need to throw other gasoline on the fire. But Dylan has done it , he will
have had his own good reasons to do it, although he was not really sure that
someone will change his mind after his statement. So why he did it? The
answer is pretty obvious: Because it was the only right answer, because even
Dylan has the right to defend themselves and get pissed-off when insulted
for free, because Dylan as well as songwriter, performer, laureate poet
etc..etc... is also the manager of himself, he needs to earn a certain
amount of money every year to pay for everything that goes around him and he
has the right to do as he wishes, without having to give explanations to
anyone. No one can be convicted only if remains a little reasonable doubt,
then we must believe to the Bob’s words and defend him from charges brought
against him by this scribblers-clique, but the doubt is lawful, and the question remain the
same: It’s really the truth what he said?
All in all his press release did not change
the things, may be it served to Dylan to
masquerade his anger, but if he was silent, as he’s use to do, perhaps might
have been better to avoid new controversy.
Mr.Tambourine
°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°° Bob, è davvero questa la verità?
Dylan, sorprendentemente e inaspettatamente, ha rilasciato una dichiarazione
sul suo sito ufficiale per chiarire e dissipare tutte le voci nate intorno
alla sua performance in Cina.
Che l’annullamento del tour cinese dello scorso anno sia stato causato solo
da un accordo non concluso con un impresario locale che si è rivelato
inaffidabile era già una cosa che era stata scritta su diversi siti web,
compreso Maggie's Farm.
Nel suo comunicato Dylan ha ammesso l’intervento della censura cinese ed è
impensabile che, dopo aver chiesto la setlist delle canzoni, se ne siano
completamente disinteressati dando a Dylan carta bianca per suonare quello
che voleva. Comportamento davvero strano questo delle autorità Cinesi,
incomprensibilmente illogico, e da questo punto di vista, anche nella dichiarazione
di Dylan c'è qualcosa che stride e non suona giusto.
Ma la domanda è: E' la verità quella che Dylan ha detto? Oppure è stata solo una
dichiarazione di convenienza che sicuramente non convincerà tutti?
Nessuno di noi può dare una risposta certa a questa domanda.
Il fatto che Dylan avrebbe rilasciato una dichiarazione in questo senso era
logico, forse supponibile, ma anche altamente imprevedibile, nessuno di noi
avrebbe mai pensato che Dylan si sarebbe preso la briga di rispondere alle
accuse di questi scribacchini, a prescindere dal torto o dalla ragione.
Ma, sinceramente, non riesco a immaginare qualsiasi altro tipo di
dichiarazione, e questo è quello che Dylan ha fatto, ha scritto sul suo sito
l'unica cosa che poteva tirare l’acqua al suo mulino.
Naturalmente non vi era altra alternativa alla sua dichiarazione, di
conseguenza, molte persone, soprattutto molti fans, non crederanno affatto a
questa dichiarazione, fatti i loro conti ed i loro ragionamenti,
concluderanno che la dichiarazione di Dylan non ha ne aggiunto ne tolto
qualcosa alla faccenda dei concerti cinesi. Quindi, dichiarazione di Dylan o
meno, nessuno cambierà idea , tutti rimarranno saldamente ancorati alle loro
opinioni, anche gli scribacchini accusatori, al contrario, questa cosa sarà
un'altra fonte inaspettata di lucro e di fama per queste persone. Loro
attaccheranno ancora Dylan, aggiungendo gli aggettivi "idiota" e "venduto"
anche quello di “bugiardo”.
Ma noi abbiamo sempre il dovere di separare l’aspetto morale da quello del
businnes, la morale è una cosa e gli affari sono un’altra completamente diversa.
Per andare d’accordo con tutti e due bisogna mollare un pò di quà e un pò di
là, e se Dylan ha fatto questo era nel suo diritto, fare i suoi affari con
meno rogne possibili, nessuno può incolparlo per questo.
Penso che la faccenda si era ormai esaurita, senza la necessità di gettare
altra benzina sul fuoco. Ma Dylan lo ha fatto, avrà avuto le sue buone
ragioni, anche se non poteva essere certo che tutti avrebbero cambiato idea
dopo la sua dichiarazione. Allora perché l'ha fatta? La risposta è piuttosto
ovvia: perché era l'unica risposta giusta, perché anche Dylan ha il diritto
di difendersi e di incazzarsi quando viene insultato gratuitamente, perché
Dylan così come è un compositore, un performer, il poeta laureato ecc ecc..
. è anche il manager di se stesso, ha bisogno di guadagnare una certa
quantità di denaro ogni anno per pagare tutto l’apparato che gira intorno a
lui, ed ha il diritto di farlo come vuole, senza dover dare spiegazioni a
nessuno. Nessuno può essere condannato se soltanto rimane un piccolo
ragionevole dubbio, allora dobbiamo credere alle parole di Bob e difenderlo
dalle accuse mosse contro di lui da questa cricca di scribacchini. Però il
dubbio è lecito, e la
domanda rimane sempre la stessa: Era davvero la verità quella che ha
dichiarato?
Tutto sommato il suo comunicato non ha cambiato le cose, forse è servito a Dylan per farsi passare
l’incazzatura, ma se stava zitto, come è sua abitudine fare, forse sarebbe
stato meglio per evitare nuove polemiche.
Cari amici,
ho il piacere di invitarvi il 24 maggio, ore 18:30, alla libreria
Feltrinelli di Corso Buenos Aires 33 a Milano, alla presentazione della
nuova edizione del mio libro "La voce di Bob Dylan. Una spiegazione
dell'America" (Feltrinelli 2011), in occasione del 70esimo compleanno di Bob
Dylan. Ci saremo io e Luca Cerchiari dell'Universita' di Padova.
Un caro saluto,
Alessandro Carrera
Director, Italian Studies
Graduate Director, World Cultures and Literatures University of Houston
612 Agnes Arnold Hall Houston, TX 77204-3006
A Carnegie-designated Tier One public research university 713-743-3069
Sono sicuro, caro Alessandro,
che molti dylaniati milanesi e non saranno presenti alla presentazione del
tuo libro, grazie per l'invito da parte di tutti i Maggiesfarmers.
Ciao - sono Marco (di Milano) - vorrei dire
la mia sulle ultime email e gli eventi riguardanti il Nostro apparse sul
sito - Riguardo alla giornalista del New York Times e qualche altro
giornalista che si lamentava di Dylan -- che dire -- ho ancora una copia di
potere operaio degli anni 70 - beh -- dicono piu o meno le stesse cose -
traditore - venduto etc -della serie piccoli Alan Weberman stanno crescendo
-- Dagospia nel dire che l' icona è rotta almeno fa seguire un articolo di
Repubblica che lo difende timidamente - ma la cosa piu stupida è che una
tipa così si alza una mattina e decide che Dylan in Cina deve fare quello
che dice lei - lo ha gia fatto con altri artisti e politici - la tipica
radical-chic -senza offesa per i radical-chic - e il bello è che tutti i
giornali del mondo portano avanti la notizia senza chiedersi perchè e come -
anzi peggiorandola - alla faccia dei pecoron i- -poi ci sono state prese di
posizioni a favore di Bob - ma le hanno lette solo gli addetti ai lavori -
ora mi chiedo - se uno segue un argomento e lo conosce abbastanza queste
cose le puo capire - ma penso a tutte le notizie che vengono pubblicate nel
mondo nello stesso modo di Dylan in Cina e che riguardano argomenti di
diversa cultura - wooww -- riguardo a Hurricane Ronnie penso senza offesa
per lui che nel cercare di difenderti ti ha piu danneggiato - riguardo alle
email di Fausto e Michele che dire -- è difficile giudicare - non mi
addentro troppo perchè prenderebbe molto tempo - avete tutti le vostre
ragioni e torti - -tu porti avanti un sito non ufficiale e ammetti che sei
un fan - con tutti gli alti e bassi di tutti i giorni - ti fai un bel mazzo
da solo e puoi anche dire cose belle e non - permetti a tutti di dissentire
e anzi li preghi di farlo se vogliono -- loro non contestano questo - dicono
che sei ingiusto e incoerente e cattivo -- beh -- la verita sta nel mezzo -
no?- hai scritto anche pagine bellissime a favore di Bob - penso che le
querelle di questi ultimi anni - pur trattando diversi argomenti del Nostro
- vengano da uno stesso problema - Dylan è forse l' ultimo grande Mito dei
nostri tempi - la sua aura comprende la musica e tutte le altre categorie -
sentiamo che sta finendo -- Lui-noi-un epoca - poi forse ne verranno degli
Altri grand i-- questa grande voglia di Amore-conoscenza-esperienza
vibrazionale etc-etc crea anche odio e disillusione nella gente
-quando vede che tutto sta finendo -- the hour is getting late -- ed ecco
allora tutte le polemiche etc - di solito ci si salva e anzi si cresce di
piu da tutto cio con la cultura e l' esperienza accumulata nel tempo - ma è
difficile anche questo -- ecco allora la speranza che nel trattare male il
Mito - Esso sia piu indulgente e ritorni come prima ---eh--magari--- penso
che la mail di Marco on the tracks sia la via di mezzo che porta nuova
speranza - cosi come altre mail del passato - basta rileggerle - e riguardo
a questo spezzo un punto a tuo favore - Mr tambourine - io vado spesso su
Expecting Rain - e qui apro un attimo una parentesi - li si trovano tutti i
concerti di Bob - nuovi e vecchi registrati benissimo - ci sono pezzi
acustici e non - con G.E.SMITH - con J.JACKSON e con quanti altri - nelle
diverse decadi - e li si vede una cosa grande - si parla sempre di Bob
riguardo alla grandezza dei testi e delle novita musicali che ha portato -
ma non abbastanza di quello che ha fatto dal vivo - ha inventato questo modo
di cambiare sempre le canzoni dal vivo - aggiungendo o sottraendo accordi e
concezioni musicali nuove - a secondo di quello che pensava al momento -un
work-in-progress sensuale e visionario - e questo toccava le nostre corde
interiori-- e Lui era noi e noi eravamo lui - è come se tutto questo sciibile
della performance musicale - che fino ad allora era percepito solo
interiormente (anche per mezzo di altri grandi artisti) si riversasse fuori
dall' inconscio e fosse pubblico -per tutti o per chi lo vuole percepire --
ecco perchè una cosa cosi è grande e non puo finire fra polemiche varie
-dovute piu che altro ad un grande amore che ci sfugge - del resto ci è
sempre sfuggito nell' istante di prenderlo -scusa - mi sono dilungato --
dicevo di Expecting rain - ci trovi di tutto e ultimamente anche gente che
mette bellissime prose con la scusa di parlare di Bob - ma se io voglio
leggere qualche pezzo bello su Bob vado su Maggies farm - perchè tu e
Michele e quelli che scrivono mail cosi belle negli anni avete fatto un bel
lavoro - se mi guardo in giro vedo poco altro -- e se scrivi anche cazzate -
amen - basta che siano cazzate vere -- e che le cose vere non siano cazzate
- fai tu--ciao e tieni duro - Marco
Bob Dylan Tribute Tour 2011" di Al Diesan
& Pino Tocco
Carissimo Tambourine
il "Bob Dylan Tribute Tour 2011" di Al Diesan & Pino Tocco approda per la
prima volta quest'anno fuori dall'Italia: la località è Tilburg, circa 30
chilometri da Eindhoven e la serata è fissata per sabato 21 maggio al
Weemoed Cafè, nel centro della cittadina olandese (ti allego la locandina).
Nella medesima località, ma in due location diverse si svolgeranno poi le
celebrazioni per il 70° compleanno di Bob, insieme all'amico Jacques Mees e
la sua band ed altri artisti, olandesi e non.
A breve , spero, saranno pubblicati anche i video del concerto "Sardinia
Live Aid" a cui abbiamo preso parte, per una nobile causa, insieme ad altri
12 gruppi.
Al Diesan
Sabato 14 Maggio 2011
La dichiarazione di Bob sul suo sito ufficiale
"Per i miei fan e seguaci.
Permettetemi di chiarire un paio di cose su questa così detta controversia
Cinese, che è andata avanti per oltre un anno. Prima di tutto, nessuno mi ha
mai negato il permesso di suonare in Cina. Tutto questo è stato dichiarato
da un promoter locale che stava cercando di farmi andare là dopo aver
suonato in Giappone e Corea. La mia ipotesi è che il promoter in questione
abbia fatto stampare i biglietti e fatto promesse a determinati gruppi senza
avere firmato nessuno tipo di accordo con il mio management. Non avevo
intenzione di suonare in Cina a quel tempo, e infatti non è successo, molto
probabilmente il promoter ha voluto salvare la faccia rilasciando le
dichiarazioni che il Ministero Cinese mi aveva rifiutato il permesso per
suonare in Cina, questo per tirarsi fuori dai guai. Se qualcuno si fosse
preoccupato di verificare la cosa con le autorità cinesi, sarebbe stato
chiaro che le autorità cinesi erano a conoscenza di tutta la faccenda.
Siamo andati quest'anno con un diverso promoter. Secondo la rivista Mojo i
concerti sono stati frequentati per lo più da stranieri residenti in Cina e
che c'erano un sacco di posti vuoti. Non è vero. Se qualcuno vuole
verificare con chi era presente ai concerti vedrà che il pubblico era
composto in maggioranza da giovani cinesi. C’erano anche degli stranieri, ma
molto pochi. Gli stranieri erano in numero maggiore più a Honk Kong che a
Pechino. Su 13.000 posti a sedere sono stati venduti circa 12.000 biglietti,
e il resto dei biglietti rimanenti sono stati donati ad orfanotrofi. La
stampa cinese mi ha pubblicizzato come un’icona degli anni Sessanta, e nelle
immagini sui luoghi dei concerti ero con Joan Baez, Che Guevara, Jack
Kerouac e Allen Ginsberg, chi è venuto ai concerti probabilmente non
conosceva nessuno di loro. Indipendentemente da ciò, loro hanno risposto con
entusiasmo alle canzoni dei miei ultimi 4 o 5 album. Chiedete a chi era là.
Erano giovani e la mia sensazione era che non avrebbero comunque potuto
conoscere le mie
prime canzoni.
Per quanto riguarda la censura, il governo cinese aveva chiesto i nomi delle
canzoni che avrei suonato. Pur essendo secondo noi una cosa illogica,
abbiamo inviato le set list delle canzoni eseguite nei precedenti 3 mesi. Se
ci fossero state canzoni, versi o righe censurate, mai nessuno me ne ha
parlato e abbiamo suonato tutte le canzoni che intendevamo eseguire.
Tutti sanno ormai che c'è un sacco di libri su di me in uscita nel
prossimo futuro. Così sto incoraggiando chiunque mi abbia mai incontrato,
sentito o visto, di mettersi al lavoro e scrivere il suo libro. Non si sa
mai, qualcuno potrebbe avere un grande libro dentro di se".
Ciao Mr. Tambourine,
ti segnalo da youtube questa mia performance vocale con i Nandha Blues,
grande band blues valdostana... Interpreto
"All Along The Watchtower" dal vivo all' Old Distillery di Aosta.
Presto su youtube altre mie interpretazioni dylaniane con Nandha Blues
Band...
Ciao, Michele "Napoleon in rags"
All Along The Watchtower - Live at Old Distillery - Aosta
Max Arrigo - slide guitar
Paolo "Il "Barbe" - bass guitar
Giuliano Danieli - drums
Michele "Napoleon in rags" Murino - vocals
Grande "Napoleon" , peccato
solo foto, comunque apprecciate, :o)
The asian leg is over, about this leg was told everything and more, were
basted and invent things about Dylan some of which no longer exist in
reality by many years, i am referring to the exploited and forced Dylan
return as leader of the protest for human rights hypothesized with loud
voice from some of the major world's media. Dylan has been unjustly and
unfairly insulted, called “idiot” and “sold-out” for free, just because few
people could write their stupid crap in the papers for which they worked.
Frankly, after a heated debate, especially on the Web, it appeared very
excessive at all, resulting in a condemnation without appeal to eternal
mental poverty and banality of views for Lady Dowd & Company.
Rather curious the claim of these superwise anchormen, the 70 y.o. Dylan had
to go back to its roots, starting over again throughout his career, he would
have had to shovel shit on the Chinese and Vietnamese authorities, he had to
do high level tirades in favor of this little-character named Ai Weiwei,
guilty, according to the yardstick of China, of subversive activities
against the government. Taken for granted and know that these things happen
in China for years, including the death sentence for 78 common crimes for
which in Europe one could not achieve even in jail, abortion compulsory for
couples about to have a second child for limiting births (they have not yet
thought of sterilization as Mrs. Gandhi did at the time in India, or perhaps
they have already done and we don’t know yet), freedom and independence of
Tibet seems to be something that the world Leaders have committed only to
Bjork, since no one seriously is talking about, the freedom of Tibet seems
to be a problem that does not exist.
But the savants, doctors and wisemen in turn, shouted with loud voice
against the silence of Bob Dylan, as if he were forced, do not know by whom
and what a strange reason, to hammer his balls to give on behalf of the
whole world. Isn’t it curious?
I would say more absurd than curious, just imagine someone coming to tell
you: "You now have to go to China and say this-one and this-other, otherwise
you will be disgraced all over the papers in the world!"
Fortunately, Bob has developed the suitability to ignore these foolish
provocations, he owes nothing to anyone and no one owes anything to him, he
is a free person, a free artist, a free poet, a free singer, a free
businessman, busy and involved in his work with a lot of people on his
payroll, himself entrepreneur with the obligation of having to earn a
substantial monthly amount to cover all the expenses necessary to support
his neverending rolling thunder revue. To do this, sometimes he has to make
compromises (such as not sing Blowin' in the Wind and The Times in Chinese
gigs, but beware, there is no evidence showing that Dylan has lowered his
head to the wishes of Chinese government), all entrepreneurs in the world
behave in this way by hundred years, those who in one way or another must
find a way to get along with Government and Union . But if Bob Dylan does
these kind of thing, the bridgehead of the 60’ counterculture, the poet
laureate of rock and roll, the Columbia recording artist, the ultimate icon
of the world music, then, everything around him starts to scream scandal, to
ask for Dylan crucifixion in public contempt.
I imagined the below tragicomedy, with the high Priestess of the Newspaper’
Sanhedrin Mrs. Dowd:
Good Mrs. Dowd, the council waits for you, the journalists and anchormen
are here for you.
Ah anchormen, you know why we are here, We've not much time, and quite a
problem here.
Bob is dangerous! Bob is dangerous!
A rabble rousing mission that I think we must abort.
Bob is dangerous! Bob is dangerous!
Look Mrs.Dowd, he’s right outside our yard.
Quick Mrs.Dowd, go call the National Guard.
No, wait! We need a more permanent solution to our problem.
What shall we do about Dylan of Duluth? Musical wonderman, hero of fools. We
dare not leave him to his own devices, his half-witted fans will get out of
control.
But how can we destroy him? His glamour increases, by leaps every moment,
he's top of the poll.
I see bad things arising, the crowd crown him king, he accepted the Chinese
ban. I see blood and destruction, Our elimination because of one man. Blood
and destruction because of one man.
Because, because, because of one man.
Our elimination because of one man.
Because, because, because of one, 'cause of one, 'cause of one man.
Fools, you have no perception! The stake we are gambling are frighteningly
high! We must crush him completely,
So like John (Lennon) before him, this Dylan must die.
For the sake of the nation, this Dylan must die.
Must die, must die, this Dylan must die.
So like John before him, this Dylan must die.
Must die, must die, this Dylan must, Dylan must, Dylan must die!
Mr.Tambourine
°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°
Autostrada per il Golgota Rivisitata:
Questo Dylan deve morire
La Signora Dowd ed il Sinedrio dei giornalisti
Il tour asiatico è finito, su questo tratto è stato detto di tutto e di più,
si sono imbastite ed inventate cose sul conto di Dylan alcune delle quali
non esistono più nella sua realtà da molti anni, mi riferisco allo
strumentalizzato ed obbligato ritorno alla protesta come leader dei diritti
umani, ipotizzato, chiamato e desiderato a gran voce da alcuni dei
principali giornali del mondo. Dylan è stato immeritatamente insultato ed
ingiustamente, si è preso dell’idiota e del venduto a gratis, soltanto
perchè pochi stupidi potessero scrivere le loro cazzate sui giornali per i
quali lavorano. Francamente, dopo una accesa discussione, soprattutto sul
WEB, la cosa è apparsa davvero eccessiva a tutti, con conseguente condanna
alla eterna povertà mentale e banalità di opinioni per Madame Dowd &
Company.
Curiosa la pretesa di questi saggi superanchormen, a 70 anni Dylan avrebbe
dovuto tornare alle sue radici e ricominciare da capo tutto il suo percorso,
avrebbe dovuto spalare merda sulle autorità Cinesi e Vietnamite, avrebbe
dovuto fare una filippica di alto livelo in favore di questo
semi-sconosciuto personaggio di nome Ai Weiwei, colpevole, secondo il metro
di giudizio cinese, di attività sovversiva nei confronti del governo. Dato
per scontato e risaputo che queste cose in Cina accadono da anni, compresa
la pena di morte comminata per 78 reati comuni per i quali in Europa non si
andrebbe nemmeno in galera, l’aborto obbligatorio per le coppie in procinto
di avere il secondo figlio per limitare le nascite (non hanno ancora pensato
alla sterilizzazione come fece a suo tempo la Signora Ghandi in India? O
forse ci hanno già pensato e noi non lo sappiamo ancora), la libertà e
l’indipendenza del Tibet sembra una cosa che i governanti mondiali hanno
affidato a Bjork, visto che tutti se ne guardano bene dal parlarne.
I dotti, i medici ed i sapienti di turno, hanno urlato a gran voce contro il
silenzio di Bob Dylan, come se fosse stato obbligato da non si sà chi a
darsi martellate sulle palle in nome del mondo intero. Curioso no?
Più che curioso direi assurdo, immaginatevi qualcuno che viene a dirvi: “Tu
adesso vai in Cina e dici questo, questo e questo, altrimenti ti sputtaniamo
su tutti i giornali del mondo!”
Fortunatamente Bob ha maturato il carattere adatto per ignorare queste
stolte provocazioni, lui non deve niente a nessuno e nessuno deve niente a
lui, lui è una persona libera, un artista libero, un poeta libero, un
cantante libero, un uomo d’affari molto impegnato e coinvolto nel suo
lavoro, con un sacco di persone da stipendiare ogni mese, imprenditore di se
stesso con l’obbligo di dover guadagnare una notevole cifra mensile per
coprire tutte le spese necessarie a sostenere la sua neverending rolling
thunder revue. Per far questo a volte bisogna accettare compromessi (come
non cantare Blowin’ in the wind e The times in Cina, ma attenzione, non c’è
nessuna prova che possa dimostrare che Dylan ha abbassato la testa ai voleri
cinesi), lo fanno da un centinaio d’anni tutti gli imprenditori che in un
modo o nell’altro devono cercare una via per andare d’accordo con governo e
sindacati. Ma se queste cose le fa Bob Dylan, la testa di ponte della
controcultura degli anni 60, il poeta laureato del rock and roll, il
Columbia recording artist, la massima icona mondiale della musica allora
tutto ciò che gli sta attorno comincia ad urlare allo scandalo, a chiedere
la crocefissione di Dylan in mezzo al pubblico lubidrio.
Ho immaginato la seguente tragicommedia, con la sacerdotessa suprema del
Sinedrio giornalistico Signora Dowd:
Buona Signora Dowd, il Consiglio aspetta voi, i giornalisti e conduttori
sono qui per voi.
Ah conduttori, lo sapete perché siamo qui, abbiamo poco tempo e un grosso
problema.
Bob è pericoloso! Bob è pericoloso!
Una marmaglia di fans ci potrebbe travolgere, penso che dobbiamo muoverci.
Bob è pericoloso! Bob è pericoloso!
Guardi Signora Dowd, avete ragione, eccoli là fuori nel nostro cortile.
Presto Signora Dowd, chiami la Guardia Nazionale.
No, aspettate! Abbiamo bisogno di una soluzione più definitiva al nostro
problema.
Che cosa dobbiamo fare con questo Dylan di Duluth? Uomo-meraviglia della
musica, eroe degli sciocchi fans. Non possiamo lasciarlo fare, i suoi fans
scemi andranno fuori controllo.
Ma come possiamo distruggerlo? Aumenta il suo fascino a grandi passi ogni
momento, è superiore ai sondaggi.
Io vedo cose cattive in arrivo, la folla di fans l’ha incoronato suo Re, ha
anche accettato il divieto cinese.
Vedo sangue e distruzione, la nostra eliminazione a causa di un solo uomo.
Sangue e distruzione a causa di un solo uomo.
Perché, perché, a causa di un uomo.
La nostra eliminazione a causa di un solo uomo.
Perché, perché, perchè a causa di uno, a causa di uno, a causa di un un solo
uomo.
Pazzi, non riescite a capire! La puntata al gioco d'azzardo è
spaventosamente alta! Dobbiamo schiacciarlo completamente,
Così come John (Lennon) prima di lui, questo Dylan deve morire.
Per il bene della nazione, questo Dylan deve morire.
Deve morire, deve morire, questo Dylan deve morire.
Così come John prima di lui, questo Dylan deve morire.
Deve morire, deve morire, questo Dylan deve, Dylan deve, Dylan deve morire!
Ciao Tambourine,
da poco sono diventato fan di Bob, alcuni dei miei amici più ferrati in
materia di me mi hanno detto che A hard rain’s gonna fall è strutturata su
una antica ballata (scozzese o irlandese?). MI potresti gentilmente dire
qualcosa di più preciso sulla questione?
Grazie, Mauro
Certo ,
clicca qui e troverai
il tutto, ciao, alla prossima :o)
Bob Dylan - La rinascita, nel segno del
Blues [Pt 1]
clicca qui
Mercoledi 11 Maggio 2011
Bob Dylan: il Maestro
Richard Elliott esamina la preoccupazione di Dylan di misurarsi con il suo
passato
Sembra che sia difficile discutere di Bob Dylan, che compie 70 a fine mese,
senza scivolare nell’ iperbole. Per molti appassionati di musica, lui è il
più grande artista del 20° secolo. Per molti altri, egli è il più
sopravvalutato.
Lo scorso aprile, in un'intervista al Los Angeles Times, Joni Mitchell ha
fornito una forte dichiarazione quando ha affermato che Dylan era un "falso"
e un "plagiatore". Ho il sospetto che lui non potrebbe dire molto in questi
termini, ma Dylan ha precedentemente spiegato con candore quanto riguarda la
fonte di gran parte del suo materiale. Il suo ultimo album veramente grande,
pubblicato nel 2001, è stato chiamato "Love and Theft". Le citazioni non
sono tutte di Dylan - anche il titolo è stato rubato. A quanto pare, viene
dal libro dello storico Eric Lott: Love & Theft: Blackface Minstrelsy and
the American Working Class.
Probabilmente, è stato il tempo trascorso a saccheggiare le fonti del
passato a contribuire a restituire Dylan il favore dei critici, una
posizione che gode attualmente. Il 1980 - Empire Burlesque (1985), in
particolare - ha visto un Dylan che corteggiava le tecniche di produzione
contemporanee, pezzi come ‘When the Night Comes Falling from the Sky'
avrebbero potuto facilmente trovare posto sulla colonna sonora di Top Gun.
Nel 1992, tuttavia, ha cambiato strada con una buona registrazione come Good
as I Been to You, un album acustico di canzoni tradizionali e cover. E'
stato ben accolto, con il seguente World Gone Wrong Dylan ha guadagnato un
Grammy. Quando finalmente torna a scrivere il proprio materiale su Time Out
of Mind (1997), sembrava un uomo che veniva da un epoca lontana, la sua voce
devastata smentiva la sua età che allora era di 56 anni. Nella già citata
"Love and Theft", la musica si rifà al pre-rock degli anni 1930 e '40, il
tipo di musica che Dylan aveva ascoltato mentre cresceva.
Proprio quella musica con la quale Dylan è cresciuto stava per essere
rispolverata. Notoriamente solitario, ha sorpreso i suoi fan nel 2006
facendo il suo debutto come DJ radiofonico. La sua Theme Time Radio Hour ha
funzionato per tre stagioni con Dylan che inframmezzava i brani con aneddoti
e osservazioni ironiche. Quando un ascoltatore via e-mail gli ha chiesto
perché suonava così tante vecchie canzoni, ha dato la sua risposta come una
sentenza: "Ci sono molte più vecchie canzoni che nuove".
Il concetto di Dylan delle nuove canzoni sembra essere in contrasto con
quello di molti critici da quando è uscito Modern Times (2006). Sebbene
tutti i dieci brani sono stati accreditati a Dylan, le somiglianze col
musical - a volte liriche – e con materiale molto precedente erano appena
sottolineate. La maggior parte dei critici, però, soddisfatti del
trattamento particolare di Dylan a queste vecchie canzoni hanno giustificato
il "furto". In Together Through Life (2009), era forse meno chiaro ciò che
il brano 'My Wife's Home Town' ha aggiunto alla versione di Muddy Waters di
'I Just Wanna Make Love To You'.
Se la produzione musicale di Dylan nel corso degli ultimi dieci anni ha
suggerito il desiderio di recuperare le radici del passato musicale
americano, le sue altre attività sono spesso incentrate sulla sua storia. Il
film documentario di Martin Scorsese No Direction Home (2005) ha visto Dylan
riflettere sul suo periodo più celebre: 1961-1966. Il film è arrivato un
anno dopo “Chronicles: Volume One”, la prima parte della sua autobiografia.
Il libro ha fatto felici i fans, con la qualità del songwriting e la
ricchezza lirica che Dylan aveva inserito nelle sue canzoni, come ha
raccontato del periodo del suo arrivo a New York, ispirazione precoce. Nel
gennaio del 2011, ha finalmente firmato un accordo con il suo editore di
scrivere due volumi in più. Mentre entra nel suo ottavo decennio, sembra che
possiamo guardare avanti più che guardare indietro al Dylan degli inizi.
ciao Mr.tambourine, sono Anita da Lecco, con
una grande passione per il grande Bob e per la musica in genere (sono anche
musicista semiprofessionale, lo dico perchè c'entra con quello che voglio
dire più avanti). Devo dire di condividere il dispiacere di chi frequenta la
Fattoria e ci ritrova una vena di negatività eccessiva. Scrivi che questo
non è un sito ufficiale (ci sta!) ma un sito "personale". Ma se è così dicci
chi sei, quali sono le tue competenze, cosa fai? Non ti nascondere. Di certo
non sei un musicista: perchè un musicista, anche una mezza tacca come me,
non inviterebbe a disertare i concerti di Dylan parlando di "culi" e di
"scoregge" (come nel pezzo Bob Dylan, perchè?). Stiamo parlando di Bob, che
ha 70 anni, ed è come se parlassimo di B.B. King, Chuck Berry, Willie Nelson
(per parlare dei vivi)....Forza, si può fare di più e meglio!!! Se la la
situazione ti è sfuggita di mano in un momento di negatività o stanchezza
pazienza!!! Riconoscere le cose e cercare di volare alto è la soluzione
migliore. Per difendere a tutti i costi l' indifendibile, allora è meglio
davvero che ti fai un sito "privato". Scusa lo sbattimento e comunque grazie
Anita (una fan non idolatrice, o non idolatrante, si dice così?)
Ciao Anita, riporto le tue
parole così come ho fatto per gli altri amici che hanno voluto dire la loro
opinione. A mio modesto avviso anche tu stia sbagliando vedendo una vena di
negatività eccessiva nel sito, perchè non dire invece che si nota molta
obbiettività e sincerità invece di una idolatria a tutti i costi? Per quanto
riguarda Mr.Tambourine, diciamo che è una persona riservata, non gli piace e
nemmeno gli interessa mettersi in
mostra, per questo ha ascelto un nickname per gestire la Fattoria, chi è,
cosa fa e che competenze ha non credo che possa interessare
più di tanto, forse solo un pò di curiosità, ma credimi, non ne vale la
pena, l' importante non è chi è Mr.Tambourine ma quello che viene scritto su queste
pagine. Non c'è bisogno di essere un musicista (infatti Mr.Tambourine non lo
è) per
capire di musica, posso però garantirti che ha seguito tutti i concerti italiani
di Bob fin dal lontano 1984 nel non felice concerto all'Arena di Verona, per poi
essere sempre presente fino a Chatillon 2008.
Ha visto Dylan in tutte le situazioni, nella buona e nella cattiva sorte, ma ora ha
smesso di seguire i concerti per diversi motivi, l' età principalmente,
i costi dei biglietti e la qualità dei concerti stessi. Che i fans di tutto
il mondo si stiano lamentando per il basso livello dei concerti e delle
performance di Bob non è una cosa che si è inventato lui, basta leggere quello che
quotidianamente viene riportato sul web per rendersene conto. Questo potrà far dispiacere e
suscitare le ire di molti altri fans, ma questo è quello che attualmente
viene scritto sui giornali e sul web su Bob, cioè quello che passa il
convento, la Fattoria riporta tutte
queste cose, rispettando l'opinione di tutti e dando spazio a tutti
indistintamente per esprimenre il loro punto di vista. Anche Mr.Tambourine,
scelto da Michele per continuare a tener viva la sua Fattoria, non
condivideva tutto quello che Michele scriveva, ma per questo non gli è mai
venuto in mente di scrivere a Michele dicendogli che stava sbagliando il
modo di condurre il sito, che era questo o quello, leggeva e apprezzava, e
se non era d'accordo su qualcosa capiva che era solo lui che aveva su
quell'argomento una opinione diversa da quella di Michele, e lì finiva il
teatro. Ma la facoltà di esprimere una opinione personale sembra
essere, non si capisce per quale motivo, assolutamente una cosa vietata a
Mr.Tambourine, in pratica non può scrivere che i
concerti non gli piacciono così come sono ora, che Dylan, non per sua
volontà, ha dovuto sostituire la voce
per cantare con un borbottio a causa del quale non si capisce
una parola di quello che dice (già quando aveva la voce "giusta" era un
problema) e che le canzoni sono difficilmente
riconoscibili, altrimenti viene accusato di faziosità, di incompetenza, di
ignoranza, di non conoscere la grammatica (come se fosse una cosa "sine qua
non"), di aver rubato i biscotti alla nonna e forse anche di aver fatto crollare le Twin Towers... Perchè?
Perchè a lui deve essere proibito quello che è permesso agli altri? E'
questa la nostra libertà? Siamo forse in Cina, in Tibet, in Libia, in
Egitto, in Siria o in Afghanistan dove può parlare soltanto chi è al potere? Se la
situazione fosse davvero questa la Fattoria avrebbe chiuso
le stalle da molto tempo, visitare la Fattoria è sempre stata una libera
scelta, un piacere o un fastidio, dipende dai punti di vista, lui riporta le parole di tutti e
qualche volta si arrischia a dire la sua. Per finire, Maggie's Farm è sempre stato un sito "privato"
fin dalla sua messa online per opera, volontà e passione di Michele
"Napoleons in Rags" Murino. Potremmo aggiungere anche con pazienza, perchè anche
l'indubbiamente molto più competente (speriamo che nessuno metta in dubbio anche
questo) Michele ha avuto nel tempo i suoi bravi "scazzi" e contrasti con più di una
persona, ma questo fa parte del pacchetto di chi si prende la briga di
gestiro un sito, non dimentichiamo che è sempre
più facile criticare che fare. Un saluto, alla prossima, Mr.Tambourine :o)
Il bluesman che vendette l’anima al
diavolo
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Martedi 10 Maggio 2011
Il secondo intervento di Hurricane Ronnie
No, no, non è una medaglia... è un MAXISCHERNO!
Dai, non offenderti Tamburino! Ma come fa uno a essere tanto idiota da farsi
chiamare Hurricane Ronnie!
E a scrivere tante scempiaggini. Mah...
Certo che un po' ha ragione quello che dice che fai cose strane.
Proprio stranissime. Per esempio correggere le mail, prima di pubblicarle.
Storpiandone il senso.
Non riesco a capire perchè tu lo abbia fatto. Mi hai mezzo rovinato il
maxischerno!
Io ho scritto: "un vecchio avido e pieno di veleno che se la prende coi
camerieri come William Zanzinger"
Tu invece hai corretto con "un vecchio avido e pieno di veleno che se la
prende coi camerieri come se fossero tutti dei William Zanzinger". Così la
frase non ha il minimo senso. Cosa intendevi fare con quel "se fossero tutti
dei "?
Sicuramente non censurare un'espressione offensiva, perchè nel mio delirante
scritto ce ne sono altre ben più offensive . Forse hai pensato che da come
mi sono espresso tutti avrebbero potuto pensare che William Zanzinger fosse
un collega di Hattie Carroll, cioè un cameriere.
Ma il come era riferito a Bob, non ai camerieri!!!! Dai, è ovvio!
Il Dylan sarà anche scontroso, ma non credo che sia così obnubilato da
vedere nei poveri camerieri dei carnefici come Zanzinger. Né (con l'accento)
credo che qualcuno possa pensarlo. Nemmeno quel povero di spirito di
Hurricanme Ronnie. O forse non sai chi è William Zanzinger?
Ehi, Tamburino, ma lo sai che sei un bel brighella!
Renato
Ti prego di scusarmi, avevo
proprio pensato che fosse stata una dimenticanza, :o)
Caro Mr. Tamburine,
sono completamente dalla tua parte riguardo le recenti critiche sul tuo
operato.
Assolutamente in disaccordo con la mail di Michele, che ovviamente va
rispettata (tranne quando fa il dotto e ti da del banale visto il tuo
nickname, risparmiabile..)
Stai facendo un lavoro di alto livello, sincero, consapevole di una realtà
musicale che non è da tipico fan con i prosciutti sugli occhi.
Bob a mio modestissimo parere ha tirato troppo la corda con i suoi fans. Gli
sarebbe bastato davvero poco per non perdere tutto questo pubblico.
Io tifo per Bob. Nel senso che mi aspetto e spero che ritrovi il feeling
giusto con tutti i suoi estimatori. Che pubblichi tanti altri bei dischi
come ha fatto nell'ultimo decennio e che anche Lui si guardi indietro e si
accorga che deve dire anche lui grazie a qualcuno. Chi non s'accorge che Bob
stia deludendo i suoi fan credo che non abbia una percezione oggettiva di
quello che sta accadendo, ma va bene lo stesso. Da che mondo è mondo
l'importante è darsi addosso.
Caro Mr. Tamburine, sono con te. Un saluto a tutti.
Mr. Spaceman
Che palle con sto "Dylan doveva fare le canzoni di protesta in Cina"... Ha
fatto molto di più se non ve ne siete accorti: ha cantato canzoni del
periodo Cristiano come Gonna Change My Way Of Thinking in un paese che si
dice "comunista" (per me la sinistra è un'idea di libertà, non un capro
espiatorio per toglierla...ma purtroppo spesso non è stato così), dove i
cristiani sono una minoranza perseguitata..quindi basta rompere i coglioni
con doveva fare..o non doveva fare... Ha dato una dimostrazione di grande
coraggio facendo canzoni di quel periodo.
Poi onestamente The times are.... è da una vita che non è più in scaletta
come Blowin' del resto e neppure nei concerti dopo le ha aggiunte.
Amo questo "vecchio bavoso" come qualche stronzo lo ha giudicato..ma prima
di dare giudizi guardiamo nel fondo delle cose..come dice Tambourine, col
quale a volte non sono in sintonia ma col quale c'è sempre stato un dialogo
educato e rispettoso, non potrà di certo essere Bob a cambiare la Cina, ma
la rivoluzione, come scrissi qualche tempo fa, dovrà partire dalla gente..
intanto lui ci è andato e da bravi ottusi quali sono molti giornalisti e
diversi fan non si sono accorti che cantando quella canzone da Slow Train
Coming è come se avesse in ogni caso fatto un atto di protesta in difesa
delle minoranze perseguitate...in questo caso i cristiani come in altri
paesi tante altre idee o religioni.
Un abbraccio, Daniele ( e Giacomo che sta qui vicino a me, gioca e con lo
zio ascolta il Maestro)
Mi raccomando, istruiscilo bene,
così potremo passargli il timone di Maggie's Farm quando sarà grande, un abbraccio a tutti voi,
:o)
Ciao Mr Tambourine,
non entro troppo nella querelle sul profilo attuale dei concerti di Bob né
del suo modo di fare coi fan. Io sono quasi dieci anni che non riesco più ad
andare a una sua esibizione live (Milano, novembre 2003) perché non ce la
facevo più a uscire con il groppo alla gola. Può suonare stupido, ma fu una
scelta d'amore verso Dylan. Non mi perdo una sua registrazione ufficiale, ma
una cosa è acoltare Bob Dylan una cosa è ascoltare Mr. Grunt. Punti di
vista, ci mancherebbe.
Ti scrivo invece perché sono rimasto incuriosito da una parte della tua
risposta a Hurricane Ronnie. Precisamente il punto in cui scrivi: "Sarah lo
ha lasciato dopo aver preso una continua ed abbondante dose di pugni e
schiaffi, e questo non è proprio quel che si dice "playfair" o comportamento
normale nei confronti della moglie".
Ti chiedo: quando parli di pugni e schiaffi ti riferisci a cazzotti e sberle
reali, concreti, veri (nel senso che Dylan era manesco con la moglie) o a
colpi metaforici tipo tradimenti, scenate? Perché sai, nel primo caso...
Corrado
Sono dichiarazioni fatte
allora da Sarah (o per conto di Sarah da altri che hanno raccolto le sue
parole), non saprei quanto veritiere fossero, ognuno tira l'acqua al suo
mulino, ma le dichiarazioni di essere terrorizzata quando Bob entrava in
casa sono proprio sue. Bene o male sappiamo quanto fu lunga e difficile la
causa per il divorzio e l'affidamento dei figli, ma noi dobbiamo sempre
parlare per "sentito dire" o "letto" perchè nessuno di noi è stato
terstimone di quei brutti momenti, ma la letteratura in proposito dice
proprio queste cose. Sono nate moltissime leggende intorno a Dylan, al punto
che nessuno, forse nemmeno Bob, si ricorda esattamente tutto ciò che lo
riguarda (si discute ancora se abbia avuto davvero l'incidente in moto
o no, Bob ha rilasciato versioni diverse nel tempo dell'accaduto, gli amici
più stretti idem, si discute ancora sul "Judas", insomma su Dylan si discute
sempre su tutto, vedi la bufera scatenata per il tour cinese, quindi noi
facciamo affermazioni sempre con beneficio di inventario, in quanto scritte
da qualcuno vicino a Bob, un amico, uno che ha potuto frequentarlo e cose
del genere, ma se sia la verità assoluta non siamo in grado di saperlo. E'
un pò come la storia delle recensioni dei concerti, diverse volte ho trovato
due recensioni completamente opposte, come se coloro che le avevano scritte
fossero andati a due concerti diversi, allora, a chi credere? Con Dylan non
c'è mai la certezza di niente, non c'è del passato, non c'è del presente e
non c'è del futuro. Dylan è una persona fatta a suo modo, con comportamenti
imprevedibili e tutto il resto, come più volte detto, take it or leave it!.
Alla prossima, :o)
Bob Dylan Fun Book: un libro per il
menestrello d’America
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Lunedi 9 Maggio 2011
La mail di Riccardo Delessu
Caro mr. Tambourine, ti scrivo sperando di
contribuire ad archiviare un periodo forse troppo polemico nella vita della
Fattoria. Dal tour cinese è infatti partita una sorta di caccia all' errore
che potrebbe guastare la festa per i 70 anni della vecchia pellaccia, che
pur con i suoi fin troppi difetti è pur sempre colui che ci ha regalato
alcuni momenti musicali fra i più importanti del secolo scorso. Quindi direi
di partire con l' aria di festa, e per iniziare allego la locandina del
concerto che The Tambourines faranno il 21 maggio alla Squola Serale di
Sassari.
Inoltre ho anche scritto qualche riga su
Bringing it all Back Home - ispirato dalla tua bella recensione di Blonde on
Blonde - e ci terrei ad avere un tuo parere. Eccole qua:
Cosa può ancora dire un disco pubblicato nel marzo del 1965? Molto, specie
se si tratta di Bringing It All Back Home di Bob Dylan. Si parla infatti del
primo capitolo della trilogia elettrica che sconvolse il mondo del folk e
che, passando dalla Highway 61 per tingersi di Blonde on Blonde, traghettò
Dylan nell’universo delle rockstar o, a detta di Maureen Down - una delle
penne più avvelenate e forse meno aggiornate del New York Times -
nell’Olimpo creativo dei venduti.
Perché il disco inizi a raccontarci qualcosa non è nemmeno necessario
estrarlo dalla custodia. Sin dalla copertina ci permette di visitare la casa
da dove si parte, per poi tornare dopo aver accumulato esperienze da
riportare, per l’appunto, a casa (riportando tutto a casa è la traduzione
letterale del titolo). Vediamolo questo interno domestico: dominato dalla
figura di Sally Grossman, la moglie di Albert - il manager di Dylan -
beatamente adagiata sul divano e vestita di un rosso che tutto lascia
pensare tranne che all’angelo del focolare. Dylan è in primo piano: tiene in
braccio un gatto mentre l’immancabile armonica a bocca poggia sul manifesto
di un rifugio anti-nucleare. Davanti a lui un pugno di album folk-blues;
dietro Sally il suo lavoro precedente: quell’Another Side Of che sin dal
1964 avrebbe dovuto far capire che il profeta di una generazione aveva
deciso di occuparsi d’altro: di passare dalle battaglie per i diritti civili
a quelle che si combattono quotidianamente con l’altra metà del cielo
(avvertire Maureen Down, please).
A questo punto può iniziare l’ascolto di Subterranean Homesick Blues, anzi,
sarebbe ancora meglio la visione, per poter apprezzare l’idea geniale che
sta alla base di quello che sarebbe poi diventato il primo videoclip degno
di tal nome nella storia della musica: Dylan che sfoglia i cartelli con
frasi del testo. Proprio i testi costituiscono il punto di forza dell’album;
ancor più che la decisione di farsi accompagnare per la prima volta, e solo
sul primo lato del disco, da una band elettrica: scelta fondamentale per la
storia del rock, ma pur sempre storia, mentre la lettura dei testi mantiene
tutto il suo valore anche nel presente. Incontriamo così vari personaggi: a
partire dalla protagonista di She Belongs to Me, che non inciampa mai
semplicemente perché non ha posto dove cadere - nel senso che non può
scendere più in basso di dove già si trova - eppure è ugualmente capace di
prendere il colore della notte e dipingere il giorno di nero. Facciamo poi
conoscenza con la famiglia di Maggie: l’emblema di ogni autoritarismo, di un
sistema dove tutti vogliono farti diventare come loro nonostante i tuoi
sforzi per restare quel che sei. C’è poi un’altra figura femminile, quella
di Love Minus Zero: che parla come il silenzio, ride come i fiori e sa
benissimo che non c’è successo come il fallimento e che il fallimento non è
affatto un successo. A furia di rincorrere donne tanto complesse ci si
ritrova On the Road Again, o meglio, ci si sveglia con una rana nei calzini,
in compagnia di un aspirante suocero che indossa la maschera di Napoleone
mentre la moglie si nasconde dentro il frigorifero. L’ironia di Dylan deve
ancora sfogarsi e lo fa nel brano che chiude il lato A: un racconto
acidamente onirico che vede il capitano Achab finire in prigione prima
ancora che Colombo scopra l’America.
Si cambia lato e si cambia anche suono: si torna al Dylan one-man-band delle
origini - voce, chitarra e armonica - per andare alla ricerca di Mr.
Tambourine Man, lo spacciatore di fiducia che ci permette di dimenticare
l’oggi almeno fino a domani e ci accompagna alle porte dell’Eden. Il disco
volge alla fine, ma non prima di averci mostrato cartelloni pubblicitari che
ti inducono a pensare di essere colui che può fare ciò che non è mai stato
fatto, che può vincere ciò che non è mai stato vinto, mentre la vita reale
va avanti senza di te. Del resto, It’s alright ma, I’m only bleeding. Il
vero finale è però riservato a un addio: al folk? Alla sinistra? A Joan Baez
che le rappresenta entrambe? L’unica cosa certa è che It’s alla over now,
baby blue.
Si può ora riprendere in mano la custodia dell’ lp, per leggere una grande
verità che si trova sul retro della copertina: dove campeggia un’avvertenza
della Columbia: In short, you can purchase this record with no fear of its
becoming obsolete in the future (in breve, potete comprare questo disco
senza paura che diventi obsoleto in futuro). E pare sia andata proprio così,
dal momento che, almeno al sottoscritto, questo disco del 27 marzo 1965 ha
detto queste e tante altre cose in data 19 aprile 2011.
Il tutto è come al solito consultabile sulla nostra pagina facebook
http://www.facebook.com/pages/The-Tambourines/137922009594690
La percezione dell’inutilità di questo sito ha raggiunto delle proporzioni
tali che pure la vis polemica mi è svanita, ma come non condividere le
parole di Fausto R.?
Dispiace accanirsi contro il povero webmaster che si è preso ‘sta gatta da
pelare, ma la sua conduzione a me appare incomprensibile. Il tono e i
contenuti dello scritto che Fausto trova sconcertante sono oggettivamente
inopinati. Fausto parla di un pezzo “senza senso, volgare, pretestuoso,
cattivo e ignorante”. E’ una lista di aggettivi sulla quale mi è difficile
dissentire. Io ne aggiungerei però uno: improbabile. Che mi lascia ogni
volta basito è l’improbabilità di Mr. Tambourine (nick originalissimo per
altro). L’astio nei confronti dell’artista a cui è dedicato il sito che ha
scelto di gestire convive con la melassa priva di contenuto che sembra
caratterizzare invece gli interventi benevoli.
E’ tutto così strano ciò che fa: il personalissimo uso della punteggiatura e
della grammatica italiana, le citazioni della Divina Comoedia,
l’insignificanza degli argomenti a cui si dedica spazio, l’enormità di
quelli che non si è in grado di trattare…E’ come se non si sapesse in che
modo riempire gli spazi.
Un po’ come se io dovessi esprimermi su Marilyn Manson o sulla legge della
relatività.
Tamburino mi perdoni, ma io ho l’impressione che lui ignori i fondamenti
della materia che ha deciso (incomprensibilmente) di trattare. E così è un
po’ difficile risultare credibili.
Che c’entra il (sacrossanto) diritto di critica con questo?
Michele
Michele, sbagliare la
punteggiatura per chi scrive tante parole tutti i giorni è una cosa che può
capitare, non sono un dotto, ne un medico, ne un sapiente, sono solo un
fan dylaniano con (purtroppo) solamente due occhi e due mani che dedica molto del suo
tempo alla gestione di questo sito. Nel far questo posso fare errori di
ortografia, errori di punteggiatura, (ma noto che si capisce perfettamente
tutto quello che scrivo a giudicare da certe reazioni), proprio come hai fatto tu nella tua mail dove scrivi "Divina
Comoedia" e "legge della relatività" invece di "Divina Commedia" e "teoria
della relatività". Vedi com' è facile esprimersi in modo non corretto e non
accorgersene? Penso che tu abbia il sacrosanto diritto di essere in sintonia con Fausto
ed il suo scritto, penso anche che tu abbia il diritto di aggiungere altri
aggettivi oltre a quelli usati da Fausto. Maggie's Farm, (che è un sito
personale e non un sito ufficiale), che io aggiorno quotidianamente e spendo del mio per mantenerlo
in vita, è visitato da oltre 10.000 persone al
mese e certamente fra queste ci sarà qualcuno d'accordo con te e Fausto e
qualcuno che la pensa in modo completamente opposto. La tua sopposizione che
io abbia dell' astio nei confronti di Bob è solo la tua impressione
personale, io non ho nessun tipo di astio e nemmeno avrei una ragiona valida
per averne nei riguardi di Dylan. Permettimi di dire liberamente che i
concerti attuali, come sono impostati ed eseguiti, a me personalmente non
piacciono, non vado a vederli e nemmeno sento il bisogno di andarci, ma da
qui a pensare che abbia del rancore verso Dylan c'è ancora moltissima strada
da fare. Le vostre opinioni dovrebbero essere improntate su Bob Dylan e sul
suo lavoro, non su Mr.Tambourine e sul suo operato. Se poi ritieni che io sia un incapace ed un incompetente
nessuno ti vieta di pensarlo e di scriverlo, però è solo un problema tuo e non
mio, se non ti piace e non condividi quello che trovi nel sito, l' unico
consiglio che mi sento di suggerirti è quello di registrarti un dominio e
fare un tuo sito personale come ho fatto io, lo aggiorni costantemente e ci
scrivi tutto quello che ti piace, così quando lo vai a visitare non dovrai
perdere il tuo entusiasmo dylaniano, oppure abbandona le visite a Maggie's
farm e
volgi la tua attenzione verso altri siti dedicati a Dylan, ce ne sono a
migliaia nel web, dove forse
troverai quello che piace a te e che non trovi in Maggie's Farm. Un cordiale saluto,
L'altro lato della medaglia: la mail di
Hurricane Ronnie
Io invece sono
d’accordo con Tambourine. Ma com’è possibile che il Profeta di una
Generazione, il Portavoce del Movimento per i Diritti Civili si sia
trasformato in un vecchio avido e pieno di veleno che se la prende coi
camerieri come se fossero tutti dei William Zanzinger? In Cina la gente
muore e sto infame non canta le canzoni di protesta per paura di infastidire
quel regime che massacra chi dissente. Eh no, adesso basta!
Anch’io ero un suo fan, cosa credete? Ma ora è venuto il momento di gridare
BASTA.
Boicottiamoglieli sti schifezzi di concerti una volta per tutte. Oppure
rempiamoci bene gli zaini di ortaggi che gli farebbero così bene! Un bel
pomodoro spatasciato sul quel grugno tetro… sai le risate. Pagherei per
vedere!
Ma l’avete visto da Obama? E al Grammy? Non vi siete accorti che è
completamente rimbambito?
Su una cosa però non sono d’accordo con te: la faccenda del maxischermo… con
quel che costa, ma che maxischermo vuoi che comperi un tirchio come quello!
I soldi deve mandarli tutti in Israele quel sionista!
Bravo Tambourine, io apprezzo il tuo coraggio e la tua onestà, continua a
dargli addosso a quel vecchio bavoso, bastonalo senza rispetto che rispetto
non se ne merita proprio, uno che fa la pubblicità alle mutande di pizzo e
vende i
diritti delle sue migliori canzoni di protesta.
Hurricane Ronnie
Ronnie, ti sei scelto il nickname giusto, uragano,
questo sembra la tua mail! Forse anche tu esageri dal lato opposto, ma anche
a te voglio dire che a me non interessa dare addosso a Bob, registro e riporto
una piccola parte di tutto
quello che lo riguarda e che si trova sul web, critiche, commenti, lodi e
spregi. Io, pur amando profondamente la musica di Bob, non apprezzo
l'attuale show nel quale, a detta di quanto scrivono i fans di tutto il
mondo, non si capisce una parola, non si riconosce una canzone e di Bob si
vede solo il didietro. Non apprezzionemmeno il suo comportamento nei
confronti di coloro che in fondo stanno lavorando per lui, ma sappiamo, dai
numerosi libri scritti su di lui, che è sempre stato un carognino rognoso
con tutti, questa da anni non è una novità. Sarah lo ha lasciato dopo aver preso una continua ed abbondante
dose di pugni e schiaffi, e questo non è proprio quel che si dice
"playfair" o comportamento normale nei confronti della moglie. Quello che è successo con il cameriere
era già successo a Saint Vincent con un'altro ragazzotto che faceva lo
stesso lavoro per sbarcare il lunario. Non discuto le ragioni di Bob per
tenere questo
atteggiamento (anche perchè non le conosco), ma mi sento di dire che, a mio avviso, si può fare
di meglio, molto meglio. Come molto meglio si può fare nel suo show, con
pochi cambiamenti, tipo schermi, piccolo set acustico, pianista
professionale etc...etc...Io non mi sento di bastonare Dylan per queste cose,
ma mi sia consentita la libertà di non essere d'accordo con questo lato del
comportamento di Bob. So che dire queste cose mi attira molte antipatie, ma
queste cose sono la verità e la realtà, ed io onestamente lo dico, se fosse
altrimenti smetterei immediatamente di gestire Maggie's Farm. Trovo
che tu sia stato leggermente esagerato negli aggettivi che hai usato nei
riguardi di Bob, ma sono certo che si tratta solamente di uno sfogo
momentaneo, uno di quei momenti nei quali si dice anche quello che non si
vorrebbe dire. Sulla Cina non sono d'accordo con te, non tocca a Dylan
difendere i diritti dei Cinesi, credo che invece sia un compito della comunità
internazionale (che probabilmente per interessi economici fa finta di non
vedere, non sapere, non sentire). Dylan è solo un artista che volente o nolente ha scritto
alcune canzoni che sono diventate la bandiera di certi movimenti civili, ma
non possiamo dargli anche la colpa di aver scielto di stare alla larga dalle
rogne internazionali. Quanto
poi alle mutande di pizzo si tratta esclusivamente di businnes, e nel lavoro
è valida ogni azione, purchè non sua disonesta. Tutti tendiamo a guadagnare
dei soldi per "magnà", e Dylan, oltre che "magnà" anche lui, ha un apparato
da pagare tutti i giorni non indifferente, e questo rientra nel nornale
businnes, io do una cosa a te e tu ne dai una a me, nel corretto rispetto
delle regole del lavoro. Posso anche garantirti, avendo un'età abbastanza
prossima a quella di Bob, che con il passare degli anni tendiamo tutti a
rimbambire, è una legge fisica potremmo dire, io non riesco più a fare
nemmeno la metà delle cose che facevo a trent'anni, faccio fatica a
ricordare i nomi delle persone che conosco da anni ed annorum, sono dunque
rimbambito? Penso di no, ma rallentato certamente, perchè Dylan dovrebbe
essere diverso, mica è bionico lui! Per concludere questa questione, come al
solito la realtà, la verità e tutte le cose buone si trovano di solito al
centro, agli estremi troveremo solo e sempre una esasperazione dei concetti
che porta solo alla degenerazione delle cose comuni. Non si tratta di tenere
il piede in due scarpe, ma nessuno ci vieta di fare delle piccole escursioni
agli estremi e constatare che qualcosa di buono esiste anche a lato
delle cose, Dylan si può amare anche senza idolatrarlo, anche criticandolo,
ci sono tanti modi di amare Dylan, ognuno ha il suo, che non sempre e
necessariamente corrisponde al modo di un altro.
Ciao Mr. Tambourine,
volevo dire velocemente che mi è piaciuta davvero la mail di Marco on the
Tracks pubblicata qualche giorno fa...
bellissimo in particolare il paragone con Sarah... mi ha molto colpito e
l'ho trovata davvero profonda...
ciao a tutti, Michele "Napoleon in rags".
ps: per Marco preciso che non si era trattato di un flash in quel concerto
che citava nel finale della sua lettera, bensì del lancio di una sigaretta
verso Bob...
E finalmente, sono riuscito a cimentarmi anche con Dylan!
Un caro saluto, Gianni (the lonesome sparrow)
Lunedì 16 maggio 2011 alle ore 18 - Torino, Salone del Libro, Lingotto
Fiere, Sala Rossa
Buon compleanno Bob Dylan!
Omaggio per i suoi 70 anni con l’anteprima del libro edito da Interlinea
"Bob Dylan. Play a song for me". Testimonianze
a cura di Giovanni A. Cerutti (testi di Joan Baez, Stefano Benni, Fabrizio
De Andrè, Carlo Feltrinelli, Richard Gere, Allen Ginsberg, Francesco
Guccini, Jack Nicholson, Fernanda Pivano, Bruce Springsteen, Patrizia
Valduga, note di Alessandro Carrera,) Canzoni suonate da Lorenzo Monguzzi
dei Mercanti di Liquore e interventi di Alessandro Allemandi, Giusi
Baldissone, Carlo Feltrinelli, Paolo Verri e Giovanni A. Cerutti www.interlinea.com.
Wollongong, Australia - WIN Entertainment
Centre - April 23, 2011
Dylan buono a Wollongong
Di Bill Brown
Un ideale luogo di modeste dimensioni nella città di Wollongong famosa per
le acciaierie, un chiassoso pubblico entusiasta, grande atmosfera, suono
spesso fangoso; band di classe, e Bob Dylan che ha fatto uno spettacolo
veramente forte. Bob Dylan non aveva alcun dubbio circa il tipo di luogo dove
stava per suonare mentre si avvicinava alla Wollongong Entertainment Centre,
lungo la strada per la spiaggia, con vista delle acciaierie e sulla destra
le navi in attesa di salpare, e poi, girando a destra, verso la porta sotto
una tribuna dello stadio adiacente degli Steeler.
Non c'è carenza di atmosfera e molto da dire su che questa che è una città
primaria nel lavoro per questo posto.
Chi sa che cosa c'è nella mente di Dylan ad ogni spettacolo del suo tour che
non finisce mai, ma è facile ipotizzare che la serie infinita di stadi
giganteschi e le mega-tende dei festival grandi devono offuscare
l’anonimato.
Le dimensioni modeste dello stadio da 5.000 posti adiacente al cimitero
originale di Wollongong, ora ristrutturato come un piacevole giardino per
commemorare il luogo di sepoltura dei primi coloni europei, molti dei quali
erano bambini, ricordano l'alto tasso di mortalità infantile del 19° secolo.
La band di Dylan è ancora in sostanza la band di 'Modern Times' con Charlie
Sexton in sostituzione di Denny Freeman e in caso contrario la stessa
formazione, Tony Garnier basso, George Recile batteria, Stu Kimball
chitarra ritmica e Donnie Herron, banjo, mandolino elettrico, pedal steel e
lap steel.
Dylan ha iniziato la prima canzone, “Gonna change my way of thinking” all’
organo e la sua parte alta della colonna vertebrale è entrata in formicolio.
lL voce di Dylan è sempre stata unica ed è interamente legata alle sue
canzoni, non c'è alcun suono simile, ed ha tagliato il mix fangoso del suono
con una intensità che è stata emozionante per tutta la notte.
Dopo è venuta “This wheel’s on fire” con Dylan all'armonica, seguito da 'Tom
Thumb's Blues', con Dylan alla chitarra, con il pubblico entusiasta.
Il mix del suono è migliorato con l’avanzare dello show, ma non ha mai perso
il suo accento fangoso sul lato inferiore che spesso ha oscurato la chitarra
Sexton ed i vari strumenti di Herron, e troppo spesso oscurato la voce di
Dylan.
Un assolo gustoso di Stu Kimball in 'Spirit on the Water' è stato uno
stand-out, se non altro perché la sua chitarra era facilmente udibile.
Il resto del set ha incluso 'Things Have Changed', Tweedle Dee e Tweedle Dum
', Tangled Up in Blue', 'Summer Days', 'Blind Willie McTell', 'Cold Irons
Bound', 'Desolation Row', 'Highway 61 Revisited”, “Thunder on the mountain" e
“Ballad of a thin man”.
Il gruppo era a casa sua con le due canzoni da Modern Times, 'Spirit on the
Water' e 'Thunder on the Mountain', con il resto del repertorio ha mantenuto
una simile personalità musicale.
La voce di Dylan è cambiata ma la usa ancora bene nonostante i cambiamenti,
e insieme con le variazioni agli arangiamenti da una nuova freschezza al
repertorio.
Tendeva a volte verso una esecuzione incisiva, descritta in una recensione
dal tour come una sorta di 'corteccia', ma ha funzionato, e in nessun
momento vi è stata alcuna sensazione di scollamento tra lui e la sua band.
Dopo il set principale che ha sollevato molti applausi del pubblico, sono
tornati con una travolgente 'Like a Rolling Stone', e concluso con una
toccante 'Forever Young'.
Sì, Dylan ha parlato - una volta - ringraziando il pubblico e per presentare
i membri dellla band.
Dopo il bis ha fatto un inchino con tutta la band, fermandosi alcuni secondi
prima di una partenza amara dolce con un senso che questo potrebbe essere
l'ultima volta che lo abiamo visto.
Bob Dylan Special Event . On a night like
this
clicca qui
Sabato 7 Maggio 2011
La mail di Fausto R.
Diciamo la verità', su MF ci sono anche tante
cose utili ma il clima a me pare diventato irrespirabile e in un certo senso
rispecchia il provincialismo e l'ambiente fetente del nostro amato Paese.
Basta prendere il recente contributo
Hey Bob,ma perche' ? Un pezzo non firmato ma evidentemente scritto dal
webmaster che non dichiara mai il proprio nome (perchè'?) ma ha pensato bene
di tradursi in inglese per postarsi su Expecting Rain e acquisire
visibilità'.
Provate a rileggerlo e ditemi se non lo trovate completamente senza senso,
oltre che volgare, pretestuoso, cattivo e ignorante. Ci si domanda se
Mr.Tambourine (uno pseudonimo che si dovrebbe almeno cercare di onorare) non
abbia
qualche rendita di posizione a gestire il sito o a depositare messaggi con
contenuti del genere. Perchè altrimenti non risulta comprensibile perchè un
sito di fan dovrebbe manifestare una simile coazione. A che serve tutto
questo?
naturalmente qui non è in discussione il diritto di critica ma c'è da
domandarsi se un webmaster di un sito di fan non dovrebbe proporre altro.
Altro che le finte foto di una figlia segreta, altro che pettegolezzi
inventati sul chitarrista in crisi che lascia la band, altro che l'ennesima
sbrodolata sul "'silenzio assoluto" nei confronti del pubblico o sulle
canzoni "esageratamente stravolte e irriconoscibili". Scrive candidamente il
nostro webmaster (in risposta a Stefano P.) che lui non è schierato da
nessuna parte e che "a volte deve forzare un pò i concetti per far girare le
palle a qualcuno e
suscitare una discussione interessante per tutti" . Ecco lo stile italiano
delle fazioni contrapposte, dei paraculi che lanciano il sasso e poi
ritraggono la mano, delle notizie false, gossippare, dei pozzi avvelenati
per fare audience (3 gatti, immagino). mi si dirà che c'è diritto di critica
e cronaca e non lo contesto, ma nessun sito di comunità di fan alimenta
faziosità gratuita come MF. L'unica schiarita positiva è stato uno
struggente e aulico recente contributo del webmaster sul concerto
eucaristico del 1997 in presenza del Santo Padre. Alla luce di tanto
sentimento il nostro pio "Mr.Tambourine" dovrebbe forse conoscere meglio il
senso della parola "rispetto".
Fausto R.
Caro Fausto, a mio avviso sei
talmente fuori strada che non saprei proprio cosa risponderti, spero che la
prossima sia migliore, Mr.Tambourine :o)
Darling Harbour, Australia - Sydney
Entertainment Centre - April 27, 2011
Chiedere come si misura la forza di uno spettacolo di Bob Dylan richiede una
preliminare domanda: che cosa vi aspettate da uno spettacolo di Bob Dylan?
Come di consueto, prima del concerto di Sydney ci stavamo scambiando
opinioni e reclami on-line su Dylan che canta come la sabbia e la colla in
un sacchetto di ghiaia; indecifrabile, irriconoscibile sui testi e le
melodie, per la mancanza di parole rivolte al pubblico ed il non uso degli
schermi video, bene, accidenti, l'uomo non suona più come se stesse
“Bringing It All Back Home”.
Tutto vero. Dylan non ''fa'' di più, non lo ha fatto per più di tre decenni.
La sua filosofia di lunga data potrebbe essere riassunta con la canzone di
apertura di questo show, I'm Gonna Change My Way of Thinking - una politica
che non cerca la coerenza e praticamente mette in guardia i tiri mancati
occasionali. Ma ancora la gente si presenta ai suoi spettacoli con lo guardo
sorpreso. E poi esce.
Quindi, dovremmo vedere il fatto che questa specie di sciopero del pubblico
in questa notte è stato attuato da relativamente pochi spettatori, come un
messaggio destinato a Dylan di dare loro qualcosa in più? Forse. Forse anche
che il suo pubblico è lontano da un raduno misto di persone di mezza età e
la generazione dei baby boomer, una divisione equa dei tempi e delle
aspettative. E forse, cerchiamo di essere giusti, perché questa era una
delle notti molto buone di Dylan.
Fare A Hard Rain's Gonna Fall in un arrangiamento soul, mischiare il blues
con lo swing in The Levee's Gonna Break in un climax di ricarica per la
prima ora, aumentando lo stile country con A Simple Twist of Fate e
picchiare duro con una vampante Highway 61 Revisited, tutto è venuto fuori.
Just Like Tom Thumb's Blues serpeggiavava, Forgetful Heart non ha del tutto
acceso la scintilla e la nostra reazione positiva a Tangled Up in Blue è
stato perché la abbiamo riconosciuta subito.
Ma si poteva degustare il fuoco di Ballad of a Thin Man, il suo suono
dell'organo di spessore era spesso divertente, e la versione che ha dato,
quasi una sensazione di carnevale, di Like a Rolling Stone è stata
divertente. E mi venne da ridere per il modo in cui ringhiò 'Senor” in Senor
(Tales of Yankee Power) - suonava come il ringhio Sir Frank Packer col
sigaro in bocca.
Due ore di fascia alta di blues band che facevano il loro business senza
fronzoli, 17 canzoni, almeno 10 classici che ogni fan sarebbe felice di
sentire, e Dylan era, per quello che si potrebbe dire, in fase di buon
umore. Cosa c'è da lamentarsi?
Caro Mr .Tanbourine,
ecco la locandina dello show che la Maggie’s Farm Southern Band terrà al
Goodfellas di Napoli il 25 maggio 2011 per festeggiare i 70 anni di Bob. Il
Goodfellas si trova in via Morghen 34 al Vomero.
Come sempre invitiamo tutti gli appassionati partenopei e non per celebrare
alla grande l’evento.
Magari portate una torta !!!
Un abbraccio da tutta la MFSB.
Ciao, Antonio
Venerdi 6 Maggio 2011
Auckland, New Zealand - Vector Arena -
April 30, 2011
"Signore e signori, diamo il benvenuto al poeta laureato del rock 'n' roll."
Introdotto dal monologo, l' uomo che ha "costretto a letto il folk con il
rock, che poi scomparve in una foschia di abuso di sostanze, tornato dopo
aver trovato Gesù, prima di essere ammortizzato negli anni 80’, ha messo la
Vector Arena ai suoi piedi la notte scorsa.
Tornato in Nuova Zelanda per la prima volta dal 2007, Dylan è uscito vestito
di nero, con un cappello color crema, plains-stile, e ha fatto uno spettacolo
di due ore che ha lasciato i fan ad urlare per un secondo encore.
Da un ampio catalogo di 34 album in studio ha tratto una set list mista di
favoriti, tra cui Tangled Up in Blue, Desolation Row, This wheel’s on fire e
Highway 61, con una selezione di acclamati lavori più recenti come Thunder
on the Mountain e Spirit on the Water .
Passa la maggior parte del suo tempo suonando di lato dietro all’ organo,
scenario in stile consueto, luci fioche tra i brani con nessun interscambio
con il pubblico.
Ma era chiaro che si divertiva. Barcollando sul, palco, un movimento della
gamba quando suonava la chitarra e poi scappare via per passare
all'armonica.
Ha anche detto un "Grazie, amici" prima di lanciarsi in un bis di tre
canzoni. Di solito suona solo due canzoni per concludere la serata.
Rispetto ai suoi recenti set di 90 minuti in Australia, ha dato qualcosa in
più ai neozelandesi.
Entrambi gli spettacoli al Byron Bay Blues International & Roots Festival
hanno ricevuto recensioni contrastanti. Il primo è stato stroncato in gran
parte con le lamentele per la decisione di Dylan di far spegnere i grandi
schermi video a lato del palco.
Più sensibilei? Forse. Dylan tipico? Assolutamente.
Ma con lo show di ieri sera si può avere poco da lamentarsi.
È vero che la sua voce in continua evoluzione è un pò girata verso il basso,
anche se ha retto bene la scorsa notte, e tu sai prima di arrivare lì che
non ti suonarà la versione “originale” delle sue canzoni..
Ma per un ragazzo che arriva ai 70 anni questo mese, la sua energia e le
prestazioni complessive hanno facilmente colpito nel segno.
Sostenuta da una band eccellente, il sestetto ha davvero messo le cose in
movimento durante Highway 61 e Thunder on the Mountain.
Dopo un'ora e mezzo di Dylan ed i suoi musicisti, in silenzio si sono girati
verso il pubblico, in piedi in linea sul fronte del palco. Solo sette o otto
secondi di sguardi prima di scivolare nel buio.
Poi venne il bis-stellare.
Avvio con Like a Rolling Stone, quasi 10.000 Kiwi hanno cantato il testo,
hanno continuato con All Along the Watchtower, e Forever Young ha portato
una serata memorabile al termine.
Lasciando il palco per la seconda volta, le luci sono rimaste accese per
altri tre o quattro minuti, prendendo in giro il pubblico della Vector Arena
con la speranza di un nuovo bis.
Ma non si diventa l'uomo più enigmatico in musica se si esce per un secondo
bis.
La domanda più pertinente è ora, tornerà?
OK, raccolgo la richiesta fatta da un utente di questo sito e mi schiero a
favore di Dylan e soprattutto di chi riesce ancora ad emozionarsi davanti a
questo Dylan.
Ne ho già parlato in passato in queste pagine, le mie idee rimangono
fondamentalmente le stesse, quindi chiedo fin d’ora scusa se magari
risulterò ripetitivo.
Siamo tutti liberi, nel bene e nel male, di esprimerci su Dylan ed i suoi
concerti, fermo restando un principio fondamentale: il rispetto degli altri.
Dylan lo si può criticare, a torto o a ragione, ma non lo si dovrebbe
offendere. Stesso discorso per i fans/estimatori di questo Dylan, troppo
spesso rappresentati come adulatori ciechi e sordi di un dio ormai morto e
sepolto.
Per me Dylan non è un dio da adorare, e neppure mi ritengo un fan di Dylan
perché la parola “fan” non mi è mai piaciuta e in genere la associo alle
ragazzine che urlavano e si strappavano i capelli davanti ai Beatles.
Per me i recenti (degli ultimi 5-10 o più anni) concerti di Dylan non sono
paragonabili ai tour del 1965-66 o del 1975 (tanto x scegliere un paio di
annate “doc”) ma neppure è pensabile far con quelli dei paragoni.
Ho assisto a qualche concerto di Dylan negli ultimi 20 anni, e non sono mai
rimasto realmente deluso. Forse perché sapevo più o meno cosa aspettarmi,
forse perché mi accontento di un paio di canzoni durante le quali rivivo
comunque il miglior Dylan, forse perché c’è sempre qualcosa in un concerto
di Dylan per cui vale la pena esserci, fosse anche solo per due minuti,
forse perché comunque non vado ogni anno ai suoi concerti, lascio passare
qualche anno tra un concerto e il successivo.
Per me non ha senso chiedere a Dylan di fare tour differenti o di non farne
proprio e non ha senso anche se Dylan fosse più accondiscendente e per una
volta decidesse di seguire i desideri dei suoi fans. Questo perché in realtà
ognuno ha le sue idee, su Dylan i suoi concerti e le sue canzoni, e per
accontentare tutti altro che Never Ending Tour dovrebbe avere a disposizione
Dylan, ci servirebbe diciamo qualche migliaio di anni luce a disposizione, e
magari i concerti sarebbero pure peggio di quelli attuali.
Chi critica Dylan ha tutto il diritto (e qualche ragione) per farlo. Chi lo
critica perché “ha suonato la tastiera e non la chitarra” o “non ha fatto i
suoi grandi classici” o “ha distorto le canzoni”, evidentemente non ha mai
avuto modo di assistere ad un concerto di Dylan prima, altrimenti saprebbe
benissimo che ormai, che piaccia o no, è questo il Dylan live. In genere
questo tipo di critica viene mossa da chi vuol mettere una tacca nel suo
diario sotto la voce “ 100 cose da fare prima di morire: assistere ad un
concerto di Dylan”. Ovvero di Dylan in realtà sanno poco o nulla, vivono del
mito indistruttibile di Dylan, e magari gli preferiscono Ligabue o Vasco
(niente di male, de gustibus, ma in ogni caso sono generi completamente
differenti).
Altro critico Dylaniano è quello che ha ammirato/amato Dylan, ma quello di
oggi proprio non riesce più a sopportarlo. In alcune occasioni mi verrebbe
da dire “E come dargli torto?”. Ma più in generale ritengo Dylan libero di
esprimersi – in album e concerti- come meglio crede, e ritengo che questo
Dylan senza voce e senza chitarra valga comunque ben più di ogni altro
cantautore vivente.
E non mi ritengo per questo una pecora, e non ritengo gli attuali estimatori
di Dylan un bee-lante (si dice così?) gregge di pecore pronto a seguirlo e
adorarlo a prescindere, nonostante tutto.
Forse la categoria dove potrei inserirmi è quella di chi ha avuto la fortuna
di ascoltare, magari per caso, una canzone di Dylan e, da quel momento, di
aver voluto conoscere meglio Dylan e, chissà perché, di non essere poi più
riuscito a farne a meno. E magari ogni tanto Dylan lo delude, e allora butta
giù due righe da mandare su un forum, e si sfoga e dice “Basta, Dylan, hai
rotto”, e magari in quel momento lo pensa davvero, però poi il giorno dopo
ci ripensa, perché Dylan gli ha dato tanto, forse addirittura troppo, e
comunque anche un Dylan al 5% è pur sempre Bob Dylan, e avrà sempre e
comunque modo di colpirti, emozionarti e talvolta persino commuoverti.
Insomma, io non offendo chi critica Dylan, non dico di aver ragione io e
torto loro, e mi piacerebbe che chi critica Dylan facesse altrettanto con me
(e con chi comunque apprezza questo Dylan).
Ritengo inoltre alcune critiche parzialmente condivisibili, altre
completamente deliranti (vedi quelle emerse durante il tuor cinese) e altre
eccessive (come ad esempio quelle su alcuni suoi album, da “Street legal” a
“Christmas in the heart”).
Ai concerti di Dylan partecipa un pubblico eterogeneo: giovani, meno
giovani, famiglie, fan accaniti, curiosi, e così via. C’è chi il concerto
proprio non lo apprezza e chi invece lo trova comunque apprezzabile, e non
perché “Dylan è Dylan” o perché fa parte del gregge, ma perché quel Dylan
vecchio, scassato, irriverente, intollerante e tutto quello che vi pare, gli
ha comunque lasciato addosso delle emozioni. E siccome le emozioni non si
possono pesare, e dovrebbero avere tutte lo stesso valore, bè allora un
concerto di Dylan in australia nel 2011 può valere quanto uno di Dylan in
Inghilterra nel 1966 o negli Usa nel 1975. Certo, se mi fosse data
l’opportunità di vivere dal vivo un concerto di Dylan a scelta tra il 1962 e
oggi, magari sceglierei qualche locale del Greenwich Village nei primi anni
sessanta, o una data del tour Rolling Thunder Revue, o perché no, il
concerto della strepitosa “Idiot wind” di “Hard rain” urlata con rabbia a
Sarah e forse anche a se stesso. A dire il vero più di tutto forse vorrei
esser stato lì, in sala di studio, mentre Dylan registra l’album “Desire”,
mentre Dylan introduce con l’armonica la canzone “Sara”, e Sara
eccezionalmente quel giorno è lì in sala di incisione e, pur essendo in un
periodo nel quale era in rotta totale con Dylan, non può far altro che
ascoltarlo e commuoversi, mentre il tempo sembra fermarsi o forse non
esistere del tutto, mentre tutti i presenti si rendono conto di vivere
qualcosa di assolutamente unico, irrepetibile e profondo. E forse è così che
si sentono tanti estimatori di Dylan: come Sara tradita e umiliata ma, come
lei, non possono fare a meno di amarlo. Ed è questo dopotutto che rende
grande Dylan, sia quello del passato che quello attuale: spesso gli è
sufficiente uno sguardo, un soffio d’armonica o una canzone per oltrepassare
il muro che ognuno di noi ha tra se e il mondo intorno, quando magari
neppure sapevi dell’esistenza di quel muro, e farti vedere tutto in modo
completamente diverso, e farti vibrare le corde dell’anima, e battere il
cuore e, sinceramente, chiunque è in grado di fare tutto questo senza
chiederti nulla in cambio, bè non me la sento proprio di criticarlo, neppure
quando, durante quel concerto a Milano di qualche anno fa, forse per un
flash di troppo delle vitatissime macchine fotografiche, ha fatto puntare un
faro abbagliante contro il primo anello, e lì lo ha lasciato fino a fine
concerto.
VERGOGNOSO !!!..NON COMPRATE QUESTO GIORNALE,
Rolling Stone, la rivista che ha nominato, negli USA, 12 canzoni di Bob tra
le migliori 500 di sempre tra tutti gli artisti nel mondo, nella versione
italiana, NON si degna di
pubblicare uno straccio di articolo per celebrarne il 70° compleanno.
Pagine e pagine di pubblicità (e questo è ovvio) e decine di articoli
qualcuno dei quali non ha niente a che vedere con la musica e con l'arte in
generale.
Dobbiamo insorgere e mandar loro una valanga di proteste !
Bob Dylan, anche a dispetto di chi oggi lo critica, più o meno ferocemente,
ha fatto la storia della musica, e continua a farlo e questi
pseudo-giornalisti che ci ritroviamo nella versione italiana del prestigioso
magazine hanno totalmente trascurato l'evento. IGNORANTI !!!
John Waters: se dovessi scegliere la sua
canzone migliore...
clicca qui
Giovedi 5 Maggio 2011
La mail di Daniele Ardemagni
Ciao a tutti...mi schiero in buona parte con
Stefano e gli assicuro che all' Alcatraz saremo più di 14 visto che già il
gruppo con cui verrò io saremo in più di 20 :-) .
Scherzi a parte anche a me sembra che si stiano alzando polveroni per delle
cause che già trent'anni fa potevano essere sollevate...certo è che 70 euro
per andare a vedere Bob in un posto come l'Alcatraz li ho sudati...ma almeno
sono sicuro che l'uso dei maxi-schermi non servirà data la grandezza del
posto...certo, fosse stato fatto in un posto con capienza maggiore e più
posti le spese sarebbero state più ammortizabili, i biglietti meno costosi e
magari già venduti, così che in tal caso più gente avrebbe potuto assistere
allo show perchè la spesa sarebbe stata più abbordabile. Beh...mi ricordo
che nel lontano '94 venne a cantare nel mio paese Little Tony, sotto un
tedone umido, con sedie di plastica e volle fior fiori di soldi, cantò 12
canzoni con le basi e il prezzo del biglietto si aggirava intorno alle
50.000 lire...quindi a confronto 70 euro per Bob non sono proprio il
diavolo...rinuncerò a qualche birra e a qualche spesa inutile per qualche
settimana.
La voce...e che cacchio, sono oltre quindici anni che in tour (sui dischi
no) ha questa voce..non facciamolo diventare una novità o un caprio
espiatorio per nuove critiche..certo è che si dovrebbe riposarsi più a
lungo, rendersi conto che ha 70 anni e fare meno concerti.
Scontroso? Beh, anche qui ho un asso nella manica per Bob...Io non discuto
che non lo sia, ma vi ricordate certi aneddoti che vi raccontai del concerto
di Brescia del 2001 dove una persona (che poi diventò mio amico) gli fece da
cicerone...? Anche questo smentisce parte di questa leggenda..chiesi com'era
di persona e mi confermò ciò che rilasciò in un'intervista per l'occasione,
dicendo che è una persona riservata ma non orso come tanti vogliono far
credere..si fece fotografare al Castello, vicino alla chiesa di S.Francesco,
andarono in un bar per un caffè e non lo riconobbero e alla fine invitò
questa persona in albergo per una birra insieme.
Il direttore dell'albergo disse che Dylan fu un gran signore, cordiale al
punto giusto e affabile col personale...il giornale riportò che stava in un
albergo dove Madonna non si sarebbe neanche andata a cambiarsi i
vestiti...il che mi ha fatto pensare che forse a Bob forse piacciono di più
le cose semplici e genuine alle luci e allo stress del mondo dello
spettacolo...poi cosa sia successo ultimamente non lo so...a me da
l'impressione di una persona troppo sola e forse anche triste..ed è questo
che secondo me uno dei motivi della sua fin troppo ritrosia nei confronti
degli altri..almeno, questa è la mia opinione..Dylan non può fare a meno del
palco ma sa che per andarci deve avere a che fare con persone che
fondamentalmete e umanamente se ne fregano di lui e sono interessati alla
palanca che lui può offrire..già..per me Bob è un uomo solo, triste che lo
porta ad essere apparentemente scorbutico..ma come tutti i grandi dentro è,
a parer mio fragile.
Nessuna parola per Suze Rotolo? Be..credo che dentro di se abbia pregato per
lei...ma questo solo lui lo sa...almeno mi piace pensarlo.
E' vero..la voce non è più quella di una volta ma è l'anima che sprigiona
che è grande..il vissuto di quella voce è grande.
Se mi si permetterà di raccontare altri aneddoti di quella storica estate
bresciana lo farò..per ora mi sono limitato a riportare ciò che scrissero i
quotidiani locali..
Comunque cominciamo a pensare a Bob come uomo prima che come artista...non
lo voglio far diventare una vittima, per carità..in quanti vorrebbero una
vita come la sua, ma pensiamo a tutti quegli squali che gli ronzano intorno
e di quella gente che gli vuole veramente bene perchè è un uomo come tanti
ma solo per il fatto che è Bob Dylan,il più grande dell'ultimo secolo...a
questo punto anche l'artista soffre perchè l'uomo soffre.
In ogni caso ci ha regalato momenti indimenticabili e da
dimenticare...speriamo che dopo il 70° compleanno si ammorbidisca e che il
concerto a Milano potrà essere uno di quelli memorabili, in un posto per
pochi intimi dove si potrà dire " io c'ero".
Un abbraccio...a presto!
Daniele Ardemagni
Caro Daniele, parole sincere
che vengono dal cuore le tue, le ho molto apprezzate, come le tue
argomentazioni in difesa del Maestro, espresse in modo pacato e giusto.
Spero che altri seguiranno il tuo esempio e quello di Stefano e di
Mr.Spaceman. Siamo sempre tutti in attesa di poter conoscere quelle curiosità
anedottiche che ci hai promesso da molto tempo, non credi che sia ora di
passare ai fatti? Siamo tutti molto curiosi, ogni cosa che riguarda Bob,
anche quelle più piccole, sono il pane quotidiano per tutti i Maggiesfarmer!
Forza quindi, siamo tutti desiderosi di leggere le fortunate esperienze con
Bob che solo tu conosci. Un abbraccio anche a te, :o)
Caro Mr Tambourine,
(probabilmente lo saprai già) da expectingrain è possibile accedere ad una
google map specifica che raccoglie le manifestazioni in programma per i 70
anni del maestro.
Noi della Maggie’s Farm Southern Band abbiamo aggiunto la nostra bandierina
per lo spettacolo celebrativo che terremo al Good Fellas di Napoli il 25
maggio. Sarebbe bello che tutte le altre band dylaniate del Bel Paese
facessero altrettanto ! Saluti da tutta la MFSB !
Antonio
PS: in questi giorni ti invio la locandina dello show del 25 maggio.
Cari Antonio, ho visto,
grazie dell'informazione che giro con piacere a tutte le altre band
dylaniane italiane, resto in attesa della locandina per la vetrina di MF,
ciao ed alla prossima, :o)
Caro Tambourine, chiamo a raccolta tutti gli appassionati del sito che non
sono schierati con la fazione “Dylan oltre che vecchio e noioso e ‘ anche
diventato piu’ str… del solito” per invitarli a scrivere.
Solo che questa volta mi pare che si stia un po’ esagerando nel voler
cercare continuamente nuovi motivi per parlar male di Dylan soprattutto
perche’ non c’e’ niente di nuovo: passi per la critica al concerto in se’,
alla ripetitivita’ delle canzoni, agli arrangiamenti ad uso del Dylan con la
voce e l’energia di oggi etc.
Sono critiche che in parte mi sento di condividere (anche se ho ascoltato il
boot del concerto di Pechino e mi e’ parso meno peggio di tante altre volte)
e poi non pretendo certo che tutti pensino come me che si deve andare a
vederlo perche’ e’ Lui, rispetto chi vorrebbe spendere i soldi del biglietto
per uno spettacolo musicale che lo soddisfi e quindi massimo rispetto alla
fazione dei “Dylan e’ finito, ricordiamocelo com’era”.
Pero’ che adesso si insorga perche’ il personaggio e’ scontroso, impone di
non guardarlo, si isola da tutto e da tutti, non saluta lo trovo francamente
sorprendente visto che sono 2 o 3 decenni che questo avviene! Dylan non fa
proiettare l’immagine sullo schermo: sai che notizia!
Trovo pero’ un po’ fastidioso essere definito un “pecorone”; come se chi la
pensa come me e continuera’ a seguire Dylan non sia dotato di intelletto che
gli consente di decidere con il suo cervello cosa fare o non fare (cosa che
nessuno, peraltro, dovrebbe permettersi di giudicare).
Personalmente continuo a mantenere rispetto per le vostre opinioni anche se
mi viene spontaneo chiedervi a questo punto se non sia piu’ da pecoroni
l’atteggiamento di chi non riesce a far altro che criticare e basta, che,
tra l’altro, e’ anche molto piu’ comodo e facile (sono sempre le stesse
cose).
I biglietti per Milano non sono ancora stati esauriti? Non lo saranno?
Saremo in 14? Almeno noi 14 andremo senza preconcetti, senza l’ansia di
trovare conferme alle nostre teorie cosi’ da poter dire il giorno dopo
“Accidenti, Dylan non ha parlato!” , questo si da veri pecoroni.
Con immutata stima e ringraziamento per il tuo ottimo lavoro Stefano,
Pagliassotti.
Ciao Stefano, felice di
sentirti di nuovo, accolgo il tuo appello agli appassionati dylaniati che
non sono schierati con la fazione “Dylan oltre che vecchio e noioso ed è
anche diventato più stronzo del solito” e li invito caldamente a mandare la
propria opinione.
Su questo argomento ti dirò la mia, come avrai capito io non sono schierato
da nessuna parte, ma molto spesso devo interpretare il ruolo delle due
campane, quella positiva e quella negativa, devo riportare fedelmente quello
che la stampa mondiale dice del Nostro, nel bene o nel male, a volte devo
forzare un pò i concetti per far girare le palle a qualcuno e suscitare così
una discussione interessante per tutti. Compito non facile, ti assicuro,
sono sotto tiro da parte di tutti i Dylanaddicted, chi mi loda e chi mi
disprezza, ma tutto fa parte del gioco ed allora va bene così.
Confesso che personalmente mi trovo più vicino alla fazione che parteggia
simbolicamente per “Dylan oltre che vecchio e noioso è‘ anche diventato piu’
str… del solito”, ma purtroppo questa è anche la realtà dei fatti. Dylan è
vecchio e su questo non si discute, Dylan non ha più una voce ed anche qui
argomento chiuso, le canzoni sono diventate tutti uguali, con qualche
eccezzione tutte irriconoscibili, l’ombra in brutta copia delle grandi
canzoni che il Maestro sapeva regalarci. Che sia diventato più stronzo del
solito non lo dico io, lo dicono le centinaia di recensioni che sono postate
sul WEB, io ne riporto solo una parte perchè altrimenti dovremmo essere in
sette od otto a fare traduzioni per poter scrivere tutto, ma la voce che
circola attualmente è questa. In Australia, i fans più fedeli a Bob (non gli
spettatori occasionali le cui opinioni forzatamente non fanno un testo
abbastanza veritiero) hanno espresso le seguenti lamentele, riassunte
brevemente in questi punti:
1) Amplificazione troppo rumorosa, al limite della distorsione. Su questo
punto dovremmo poi decidere una volta per tutte che questi inconvenienti
sono da attribuire a chi non va sul palco a fare il sound check ma manda
qualcun’altro al posto suo. Potremmo anche rilevare una certa inettitudine o
menefreghismo da parte dello staff tecnico di Bob che dovrebbe intervenire
immediatamente al verificarsi di questi fastidiosi eccessi, ma purtroppo
questo non avviene, un concerto parte a livelli di DB esagerati e continua
per tutta la serata. Ti posso garantire che se al mixer ci fossi io queste
cose non succederebbero!
2) Costi dei biglietti diventati troppo elevati. Di questo non so
precisamente a chi attribuire la colpa, comunque il problema rimane e non è
di quelli leggeri, con l’aria che tira dover spendere 69,00 euro +
prevendita per andare a sentire Bob all’Alcatraz in piedi credo non sia
affatto a buon mercato, non sta a me giudicare, ma ho l’idea che molti
rinuncino a questo concerto a causa del costo, non saprei altrimenti come
spiegare che 2000 biglietti messi in vendita da oltre un mese non siano
ancora andati esauriti, ci sarà pure una ragione alle spalle di questi fatti
curiosi.
3) Impossibilità di vedere Dylan, mischiato (non certamente da oggi) un
mezzo a tutto il bailamme che sta sul palco, in modo tale che la gente
riesce a vedere molto poco o quasi niente a causa della sua posizione dietro
l’organo e di fronte alla band, che conseguentemente porta il pubblico a
poter intravedere Dylan solo di schiena o di traverso.
4) Divieto assoluto di proietare immagini del concerto sugli schermi giganti
in modo da favorire la visione del concerto agli spettatori dei posti meno
fortunati. Mi sapresti indicare una ragione logica per questa strana ed
assurda anomalia? Forse il Maestro crede che il pubblico lo pensi ancora
giovane e baldanzoso? E’ per questo motivo che sono vietate immagini
attuali? Io (in segreto) trovo il tutto un pò ridicolo, ma non posso dirlo
perchè altrimenti divento “fazioso”! :o)
5) Divieto di scattare fotografie. Uno paga fior di quattrini e non può
portarsi a casa una misera testimonianza dell’evento? Personalmente trovo
assurdo anche questo divieto, ma anche questo non lo dico per il motivo
sovracitato.
6) Divieto “assoluto a tutti” di rivolgere la parola a Dylan o di fargli un
cenno di saluto. A questo punto viene spontaneo domandarsi: Ma chi cazzo
crede di essere? Ma anche questo non lo posso dire. Voglio ricordare a tutti
che a Saint Vincent successe un vero terremoto nell’albergo dove Dylan era
alloggiato perchè un giovane cameriere, incontrandolo in corridoio gli
disse: “Ciao Bob”. Il giovane dovette essere allontanato in fretta e furia
dalla direzione dall’albergo per placare l'ira dylaniana, e potè rientrare
al lavoro solo a partenza di Dylan avvenuta. Bob sarà certamente un profeta,
un porta laureato ecc. ecc. (non continuo con la presentazione perchè la
conosciamo tutti bene per averla sentita decine di volte, sempre quella ed
immutata), ma personalmente penso che sia anche un vero stronzo quando si
comporta in questo modo, ma anche questo non lo posso dire.
7) Nessuna intervista. Su questo punto potrei anche stare dalla parte di
Dylan, però dovrei dimenticarmi di tutti quelli come noi che abbiamo sempre
sete di news dylaniane, quelli che comperiamo i dischi, che andiamo ai
concerti, e che qualche volta avremmo anche piacere di leggere qualche
parola uscita dalla sua bocca. Per esempio, se si fosse lasciato scappare un
paio di parole in ricordo di Suze non sarebbe stato male, in fondo anche lei
ha fatto la sua piccola parte per far diventare Dylan quello che è.
Ingratitudine? Cafoneria? Menefreghismo? Le domande potrebbero essere tante,
di certo il suo silenzio non è stato carino.
8) Canzoni esageratamente stravolte ed irriconoscibili, più bofonchiate e
borbottate che cantate, come recitare i salmi in sinagoga. Questo non lo
dico io ma è quello che dicono i fans, gli esperti dylaniani supportati da
dotti, medici e sapienti. Purtroppo la colpa di questa cosa è dovuta al
fatto che la voce di Bob sia da tempo andata a prescintinelle, e non avendo
più una voce per cantare il risultato è quello che è, i limiti musicali
degli arrangiamenti sono “bloccati” da una evidente impossibilità di andare
oltre. I musicisti devono andare dietro ai suoi rantoli senza poter
sviluppare un discorso musicale, sempre le stesse cose senza tanti svolazzi,
o la voce di Bob sprofonderebbe nel più profondo baratro senza possibilità
di risalita. Credo che anche Dylan si sia reso conto di questo fatto, non
per niente più di 100.000 videoclips postati su Youtube dagli appassionati
sono spariti nel giro di qualche settimana!
9) Mancanza di un mini-set acustico di un paio di canzoni. Ricordo che su MF
questo argomento è gia stato sollevato in diverse occasioni, non so se
abbiamo anticipato i tempi, ma ora la voce viene anche dall’Asia. Due
canzoni come alla Casa Bianca, acustica, contrabbasso e piano, perchè no?
Farenne solo bene a Dylan ed al pubblico, invece ciccia!
10) Silenzio assoluto nei confronti del pubblico. Non so se questa si possa
ritenere una cosa positiva o negativa, ma non fare nessun tipo di saluto nei
confronti del pubblico è certamente espressione di una certa maleducazione o
chiamatela come volete, certo una cosa altamente negativa. Considerare il
pubblico in questo modo non è “fair”, non dimentichiamo mai che il pubblico
è quello che permette a Dylan di fare la vita che fa, e scusate se è così
poco da non meritare nemmeno un cenno di ringraziamento.
Permettimi di non essere d’accordo quando dici che su MF si stia esagerando
nel parlare male, ti ricordo che proprio in queste settimane ho scritto
diverse cose in difesa dei diritti di Bob, avrai certamente notato che le ho
scritte in inglese per essere compreso anche dai visitatori di lingua
inglese (che sono diventati davvero tanti con questa innovazione). La
posizione di Maggie’s Farm è come quella di un registratore, come se fossimo
una videocamera puntata sulle azioni e sulle esibizioni di Bob, Maggie’s
Farm ha il dovere di riportare tutto il buono o il cattivo che riguardi Bob,
e lo fa scrupolosamente e coscenziosamente, dando voce a tutti
indistintamente, favorevoli o contrari.
Poi credo di avere anch’io, come tutti voi, il diritto alle mie opinioni,
senza per questo mancare di serietà nei confronti dei visitatori o nei
confronti di Dylan stesso. Il Nostro sa benissimo di non avere più una voce
per cantare, non c’è bisogno che lo diciamo noi, noi possiamo solo
constatarlo con dispiacere e tristezza, le nostre critiche od i nostri
suggerimenti hanno solo la buona intenzione di poter in qualche modo
migliorare le cose, l’uso degli schermi, la possibilità di tornare da un
concerto con un piccolo ricordo fotografico, la possibilità di poter
risentire un paio di pezzi “acustici”, non chiediamo molto in fondo,
basterebbe solo un pò di buona volontà e minore arroganza per migliorare le
cose.
Ti chiedo scusa per il termine “pecorone” con il quale hai voluto
identificarti, era solo un modo di dire per rendere l’idea, tanto per fare
un paradosso assurdo, finchè in Cina non ci sarà qualche altro paio di
milioni di Ai Weiwei sta sicuro che le cose non cambieranno mai, anche se in
Cina la situazione è veramente molto seria, con gravi attentati alla libertà
personale. Forse il paragone è esagerato ed inappropriato, ma rende
perfettamente l’idea. Come faceva Nerone quando chiedeva a Tigellino : “Il
popolo si lamenta?” “No mio Imperatore” “Bene, allora aumentiamo le tasse,
cominceremo a preoccuparci quando comincerà a protestare”.
Ci pensi che tristezza se foste davvero in 14 a Milano?
Permettimi infine di poter affermare che anche la mia stima nei tuoi
confronti è sempre immutata, anche se su qualche punto la pensiamo in modo
diverso, ma questo è il bello della libertà, noi possiamo tranquillamente
dire quello che vogliamo, in Cina no. Alla prossima, :o)
Auckland, New Zealand - Vector Arena -
April 30, 2011
di Baillie Russell
Dylan ad Auckland ha lasciato molti fans confusi.
C’ era già stato il suono lontano e pessimo dei suoi show precedenti nel
2007. C'era tutto quel caos combinato con escursioni, spettacoli e canzoni
rese irriconoscibili al primo show presso la North Shore Events Centre.
E sopra ogni altra cosa, c'era il fatto che questo Bob Dylan di sicuro non
suonava come il Bob Dylan del precedente tour, quando ...
Ancora, un sacco di gente vicino alla Vector nella seconda notte, con
l’avvertimento di quella precedente pre gli incauti con la clausola che
quando si parla del Bob Dylan Never-Ending Tour nel 2011, paga i tuoi soldi
e prendi quello che arriva. C’è poco da meravigliarsi se Dylan ora si veste
come un vecchio squalo gambler da saloon del vecchio West.
A differenza di tanti vecchi spettacoli, ora lui è una roulette, non un
juke-box.
In assenza di immagini sugli schermi video, quelli nella sezione centrale
dell'arena avrebbe visto Dylan come la figura a destra della band, in gran
parte oscurata dalla grande falda del cappello passare la maggior parte
della notte, quando non cantava, agganciato ad un organo elettrico.
Ma quello che questo show possa non aver avuto in intimità (così come la
comunicazione e la opportunità del pubblico di cantare con lui), ha dato in
verve pura.
Sì, la voce tormentata di Dylan non è più bella e il suo fraseggio può
strapazzare e rendere irriconoscibile anche una canzone famosa in tutto il
mondo – ad allietare nella prima grande notte è andato con il coro di
Tangled Up in Blue, che è stato oò èrimo pezzo facilmente riconoscibile dopo
sei canzoni.
Allo stesso modo, la sua armonica, suonata come la suona in questi giorni,
fa venire in mente un uomo in fase di test per malattie respiratorie.
Ma se vi piace il vostro irascibile Dylan ed il rock'n'roll, questa era
ancora una delle notti buone.
Dei 17 brani suonati, molti erano presi dal suo album fondamentele del 1965
Highway 61 Revisited (da Just Like Blues Tom Thumb's all’inizio al bis con
Like a Rolling Stone), mentre altri brani recenti come Beyond Here Lies
Nothin' preso da Together Through Life del 2009 sembravano brani di shuffle
in stile New Orleans. Altri hanno incluso tutto, dal rombo del rockabilly al
blues spettrale di Ballad of a Thin Man e ad una animata All Along the
Watchtower durante il bis.
Certo, Dylan potrebbe ancora essere il poeta laureato del rock (come la voce
introduttiva dello show ci ha ricordato in una litania che sembrava l'inizio
della voce di Wikipedia di Bob). Ma quelle parole, una volta famose, non
sono più in grado di fornire la sua versione di un tempo di buon rock'n'roll
auale è stato, nel suo modo peculiare, Dylanesque.
(Fonte: http://www.nzherald.co.nz)
Martedi 3 Maggio 2011
Auckland, New Zealand - Vector Arena -
April 30, 2011
Concerto di Dylan, troppo volume dicono i
fans
Qualche fans di Bob Dylan presenti al concerto del 69 y.o ad Auckland nella
notte di Sabato, sostengono che era il volume era troppo forte - anche per
un concerto di rock.
"I timpani non sopportavano il volume, tanto forte da arrivare al punto di
distorsione", ha dichiarato Rod Sach, di Birkdale.
"C'erano persone intorno a me che sentivano quello che ho sentito io, ma non
applaudivano, probabilmente hanno pensato, come me, che non c'era nulla di
sbagliato la musica, era che le orecchie non potevano farcela", ha detto un
vecchio bibliotecario in pensione.
Tim Finn ha detto che il rumore era troppo forte fin dal pezzo di apertura,
e allo stesso modo è proseguito per tutto il concerto.
Il Signor Sach ha lasciato la Vector Arena dopo 45 minuti, di Dylan ha detto
di non aver visto niente, se n’è andato con molte altre persone perchè il
volume era insopportabile.
I biglietti costavano tra $ 97,19 e $ 168,80.
Un altra fan scontenta, che ci ha dato solo il suo nome di battesimo, Viv,
ha detto che lo spettacolo, al quale era venuta con il marito e due amici,
era così forte da far male alle orecchie.
"Dylan ha provato a cantare e ogni canzone suonava esattamente nello stesso
modo, sembrava una unica interminabile canzone. Non si sentiva una qualsiasi
delle parole. Sono sicuro che era oltre il limite legale per il rumore.
“ Noi come centinaia di altri eravamo disgustati dopo 30 minuti.... Saremmo
rimasti se solo avevamo la speranza che le cose potevano migliorare ".
Ma il recensore dell’ Herald Russell Baillie dice che è stata una buona
notte - "se vi piace il rock scontroso di Dylan".
Purtroppo ci siamo. Ormai ci siamo. Okay, immagino le solite critiche che mi
tirerò dietro, ma io non sto attaccando Bob. Credo che ormai la gente si sia
resa conto che Lui, dopo ogni perdono vocale ed esecutivo, davvero non
concede nulla. Ne la sua immagine, ne una parola.
Il risultato di tutto questo? Di tutta questa ormai "gratuita" indifferenza
(non siamo più a Newport..qualcuno dovrebbe dirglielo..). Il risultato? Che
all'Alcatraz di Milano non sono stati venduti nemmeno 2000 biglietti.
Dico questo con dispiacere. Cerco di far finta che Lui non sia così..ma i
fatti sono questi.
Concerti suonati a "comando"...scalette identiche dal 2002 (altro che "Dylan
cambia scaletta ogni sera..."), una capacità vocale imbarazzante, prezzi dei
biglietti davvero folli in alcuni casi, totale assenza di schermi o altro.
La gente si è allontanata. E questo mi dispiace.
Ora i soliti diranno.."lui può fare quello che vuole..tu chi sei per
giudicare..e bla bla bla".
Io dico che Bob non ha deluso tantissimo solo me. Sotto tantissimo punti di
vista.
Spero ovviamente che il vento cambierà. Ma ormai sembra davvero quasi
cattiveria pura.
Un saluto a tutti, MR. SPACEMAN
E’ davvero brutto
vedere un finale di carriera di un artista (che per dire il vero è sempre
stato scontroso) come Dylan. Questi atteggiamenti difficilmente riescono a
trovare una ragione logica, va bene essere riservati o cose del genere, ma
non credo di essere l’unico a dover constatare che Bob è andato un pò troppo
oltre. Già i suoi concerti sono arrivati al limite dell’ascoltabile a causa
della voce che condiziona le esecuzioni di Dylan e della stessa band che è
obbligata a “spiattellare” tutto perchè non c’è più una voce intorno alla
quale costruire i colori della musica, ma questa fobia contro i contatti in
generale lascia di stucco, perchè non si fa costruire al Polo nord una
“fortezza della solitudine” come quella di Superman?
Ti dirò che sono rimasto molto sorpreso anch’io per la faccenda dei
biglietti dell’Alcatraz, pensavo che sarebbero spariti in mezza giornata,
invece le prevendite su TicketOne sono ancora aperte a due mesi
dall’annuncio. Questo è un segnale per Dylan, non sò quanto voluto o quanto
casuale, ma sembra proprio che molta gente si sia stancata di andare ai suoi
concerti per sentire sempre le solite indistinguibile cose ed essere
trattati a pesci in faccia dove aver speso fior di quattrini per vedere il
“Master of rudeness”.
Spiace nel profondo del nostro cuore (che rimane sempre legato ed
affezzionato alla sua musica) vedere questo imbarbarire dei costumi
dylaniani, ma come ho già detto altre volte, questo passa il convento,
prendere o lasciare!
Carissimo, è con estremo piacere, ed un
pizzico di sano orgoglio, che ti faccio sapere che il prossimo 12 maggio
parteciperemo, insieme ad altre sole 12 bands, ad un mega concerto
organizzato sul tema del nucleare, che tanto
fa discutere negli ultimi tempi.
Noi ci saremo, saremo tra i 13 fortunati che saliranno sul palco per dare
una risposta in musica sull'argomento, anche se lo spazio a disposizione di
ciascuno (in termini di tempo) è davvero risicato e riusciremo a fare giusto
un paio di canzoni, forse tre.
Va da se che, come Bob Dylan tribute band, la scelta è quasi obbligata: "A
hard rain's a gonna fall" è il brano dedicato e poi, cullando il tema della
solidarietà, faremo "Oh sister".
Il concerto si dovrebbe aprire alle 16 per terminare alle 00,30 con una
grande jam finale.
Tutto questo a pochi giorni dalla nostra partenza per l'Olanda dove
festeggeremo i 70 anni di Bob.
E' inutile raccomandarvi di
far bella figura al vostro "No nukes", sò per esperienza diretta che le
vostre prestazioni sono sempre sopra le righe (degli altri), :o)
Lunedi 2 Maggio 2011
Hey Bob, why?
The complaints led to the performance of Dylan after his show at the
Australian Bluefest, report topical an old speech addressed last year also
on Maggie's Farm pages. Reading the comments that many fans have posted on
the official website of Bob, the question is still that of last year, why
Dylan does this? What a valid reason there can be for such irreverent
behavior toward people who pay lots of dollars to see him?
Why its image cannot be projected on the screens? Why people should only see
his butt and not his face? Why are not included in the set a couple of
old-style acoustic songs? By now everyone has accepted the complete lack of
voice, but all other things are bitter pills to swallow.
Someone must teach Dylan the way he must behave or the way to use good
manners, but certainly a little more availability to the needs of the paying
public would only do well to Dylan himself.
The reason for these oddities without meaning remains a mystery, where is
the difficult in saying "Hello" to the public? For an artist, to say hallo
cost as much as a fart, then why this absolute silence? Why he open his
mouth just to introduce the band? He could throw a billboard on the
big-screen with the names of the musicians, thus removing himself the
trouble of having to speak!
I think if the fans, instead of behaving like a flock of sheep who accept
any oppression of breath, stay away from his show for a couple of times ,
immediately the things would change dramatically, rather, take away to Dylan
the chance to perform is how to giving him a stab in the stomach, then, what
are you waiting? Leave empty the seats for a gig or two if you want to see his face and
hear his voice that greets you, or he will performs only for the seats, so
those are not complaining!
Mr.Tambourine
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Hey Bob, ma perchè?
Le lamentele sfociate dopo l’esibizione di Dylan al Bluefest in Austrialia
riportano d’attualità un vecchio discorso affrontato l’anno scorso anche da
Maggie’s Farm. Leggendo i commenti che molti fans hanno postato sul sito
ufficiale di Bob, la domanda è ancora quella dell’anno scorso, perchè Dylan
si comporta così? Che valida ragione ci può essere per un comportamento
tanto irriverente nei confronti di gente che paga un sacco di dollari per
andare a vederlo?
Perchè la sua immagine non si può proiettare sugli schermi? Perchè la gente
deve vedere soltanto il suo culo e non la sua faccia? Perchè nel set non
sono inseriti un paio di canzoni acustiche vecchio stile? Ormai tutti hanno
accettato la mancanza assoluta della voce, ma tutte le altre cose sono
bocconi amari da mandare giù.
Qualcuno dovrebbe insegnare a Dylan come comportarsi o quali siano le buone
maniere, ma certamente un pò di più di disponibiltà verso le esigenze del
pubblico pagante farebbe solo bene a Dylan.
Il perchè di queste stranezze senza senso rimane ancora un mistero, dov'è la
difficoltà nel dire “Ciao” al pubblico? Per un artista costa tanto come fare
una scoreggia, allora perchè questo mutismo assoluto? Perchè aprire la bocca
solo per presentare la band? Si potrebbe proiettare un cartellone sugli
schermi con i nomi dei musicisti, togliendo così a Dylan il fastidio di
dover parlare!
Io penso che se i fans, invece di comportarsi come un gregge di pecoroni che
accettano qualunque angheria senza fiatare, disertassero per un paio di
volte i suoi spettacoli, le cose cambierebbero immediatamente in modo
drastico, eccome, togliere a Dylan la possibilità di esibirsi è come dargli
una coltellata nella pancia, allora cosa aspettate? Disertate i luoghi degli
spettacoli se volete vederlo in faccia e sentire la sua voce che vi saluta,
altrimenti si esibisca solo per le sedie, tanto quelle non si lamentano!
Auckland, New Zealand - Vector Arena -
April 30, 2011
1. Gonna Change My Way Of Thinking (Bob on
keyboard)
2. This Wheel's On Fire (Bob center stage on harp)
3. Just Like Tom Thumb's Blues (Bob on guitar)
4. Beyond Here Lies Nothin' (Bob on guitar, Donnie on electric mandolin)
5. Tweedle Dee & Tweedle Dum (Bob on guitar)
6. Tangled Up In Blue (Bob center stage on harp)
7. Summer Days (Bob on keyboard)
8. Blind Willie McTell (Bob center stage on harp, Donnie on banjo)
9. Cold Irons Bound (Bob center stage on harp)
10. Desolation Row (Bob on keyboard, Tony on standup bass)
11. Highway 61 Revisited (Bob on keyboard)
12. Spirit On The Water (Bob on keyboard and harp, Tony on standup bass)
13. Thunder On The Mountain (Bob on keyboard)
14. Ballad Of A Thin Man (Bob center stage on harp)
(encore)
15. Like A Rolling Stone (Bob on keyboard)
16. All Along The Watchtower (Bob on keyboard)
17. Forever Young (Bob on keyboard then center stage on harp)
Byron Bay, Australia - Byron Bay Bluesfest
- MoJo Stage - April 26, 2011
Nella seconda notte Dylan soddisfa i fans
di Suzanne Simonot
Meno folla minore nella serata finale significava che i fans non hanno
sfidato di nuovo ''la grande palude'' (il parcheggio infangato) per
vedere l‘ headliner del festival Bob Dylan al Byron Bay Bluesfest.
Mentre alcuni fans sono rimasti delusi dai due spetacoli di Bob,
quelli che lo hanno visto esibirsi dal vivo in precedenza sapevano di aver
visto il loro idolo in buona forma, in particolare il lunedi notte.
Dylan ha variato il suo set ed i fans, martedì notte, sono stati gratificati
con It Ain't Me Babe al posto di Don't Think Twice It's Alright, The Levee's
Gonna Break al posto di Rollin'And Tumblin', Hard Rain's invece di
Desolation Row, Spirit On The Water al posto di Tryin 'To Get To Heaven, e Cold
Irons Bound invece di High Water (for Charley Patton). Il bis - Like A
Rolling Stone e Forever Young - erano gli stessi.
Mentre la setlist di lunedi era superiore, le differenze sono state una
ricompensa per i tifosi che hanno partecipato ad entrambi gli show.
Dietro le quinte, il festival era in fermento con i racconti strani su Bob
ed il comportamento solitario. Al personale è stato detto di guardare da
un'altra parte se accidentalmente lo avesse incontrato.
E' noto che Dylan non rilascia interviste e ''assolutamente'' niente
politica e fotografie. Egli fa chiudere tutti i passaggi d’accesso al
backstage durante le sue performance.
Dylan ha detto di essere così soddisfatto dell'evento che si è offerto di
ritornare al Bluesfest un altro anno. Se lo fa, il direttore del festival
Peter Noble dovrebbe insistere che la sua performance sia visualizzata sui
grandi schermi del festival.
Ironia della sorte, Dylan , re della cultura, è stato anche re del
merchandising del festival, dal poncho da pioggia Dylan ($ 10,
rispetto ai $ 5 per un poncho normale) ai cappelli Dylan ($ 45) e Berretti
($ 40), scudetti ($ 10 un pacchetto) e portachiavi ($ 20), T-shirt ($ 50).
II regista del Festival Peter Noble ha detto che l’evento del 2011 evento
è stato ''ancora meglio su quasi tutti i livelli'' delle passate edizioni.
''Il set di Bob Dylan è stato meraviglioso e la gente sta dicendo che il suo
concerto è stato il miglior spettacolo che hanno visto in questi anni'', ha
detto.
Ciao, volevo chiedere se sei a conoscenza dell'uscita di nuovi dischi di
Dylan o di nuovi concerti in Italia dopo quello del 22 a Milano.
Dopo "Togheter Trough Life" Bob si fermerà o continuerà a pubblicare dischi?
E poi dopo i concerti dello scorso anno e la data singola di quest'anno , si
esibirà ancora in Italia? Grazie in anticipo..Giulio
Caro Giulio, credo che
queste risposte te le possa dare solo Dylan, manda una mail a questo
indirizzo: foggy@bobdylan.com
che è il webmaster del sito ufficiale di Bob e spera
che ti risponda. A parte gli scherzi, credo che Dylan pubblicherà altri
dischi e ritornerà anche l'anno prossimo in Italia. Il tour europeo
quest'anno sembra essere "thin", ma nessuno di noi può sapere i programmi di
Dylan alla fine del tratto europeo, può darsi che l'aspetti un intenso "leg"
americano, quindi, con l'aggiunta del tratto asiatico, forse Bob ha sentito
l'esigenza di darsi un pò più di respiro. Comunque sta tranquillo, finchè
Bob sarà vivo continuerà il suo lavoro senza fermarsi.
Riguardo Dylan con il Papa, anch' io ho visto
quello che ci hai visto tu (riferendomi all'articolo di Mr.Tamburino sul
sito MaggiesFarm edizione del 26/04/2011).
Un Dylan emozionato che dopo aver preso la scatolina che conteneva il
crocefisso, (dopo l'inchino) per un istante breve, si vede Dylan che scende
qualche gradino con gli occhi umidi. Per chi è abituato a vedere Dylan
sempre attraverso filmati amatoriali e non, non poteva sfuggire questo
particolare, gli occhi di Dylan tradivano l'emozione dell'evento o
dell'incontro con il Papa.
Molte cose si sono scritte su quell'evento, ad esempio che Dylan essendo
ebreo non ha baciato la mano del Papa, ma si è tolto solo il cappello in
segno di saluto e risetto verso il Pope, ma pochi hanno parlato di quest'
altro evento dove Dylan nella sua grandezza ha avuto un attimo di
smarrimento che ai più attenti dylaniani non è sfuggito.
Certo è che mi sarebbe piaciuto sapere cosa il Papa ha detto a Dylan in quei
pochi secondi che si sono incontrati, con un Dylan che annuiva, e poi
girandosi per andare via, le riprese della Rai per un istante ci fanno
vedere il Dylan con gli occhi umidi. Dal canto suo Dylan in qualche
intervista dichiarò che quell'incontro fù veramente emozionante, senza
aggiungere nulla di piu'.
Stefano C.