BOB DYLAN

NEWS

TOUR

ALBUMS

SONGS

MEDIA

FINEART

COMMUNITY

FEATURES

STORE

COMPLETE UNKNOWN

a

MAGGIE'S FARM

sito italiano di Bob Dylan

creato da Michele "Napoleon in rags" Murino - curato da Mr.Tambourine

                                                                     

LE NEWS

MOTORE DI RICERCA INTERNO

cerca in maggiesfarm.eu

your holiday in the peaceful Tuscan countryside

invia le tue mail a : spettral@alice.it

il presente sito, amatoriale, non riveste alcun carattere commerciale, ma intende solo onorare l'artista cui è dedicato. I testi delle canzoni e le immagini che appaiono in questo sito sono coperti da copyright © ed appaiono a solo scopo illustrativo e di studio (diritto di citazione), appartenendo ogni titolo di proprietà e di utilizzo ai rispettivi autori ed editori. Gli aventi diritto potranno richiedere la rimozione delle pagine qualora si sentano lesi.  Nella nostra personale convinzione che questo sito, come altri simili, non possa che costituire di riflesso un veicolo promozionale. Ove possibile verranno riportate le fonti.

send your mail to : spettral@alice.it

this amateur site has no commercial character, but will only honor the artist which is dedicated. The lyrics and images that appear on this site are copyrighted © and are for illustration purposes only and study (right to quote), and belong to each title and use to their respective authors and publishers. Rightholders can request removal of pages if they feel damages or injuried. Is our personal conviction that this site, as similar ones, can only be a reflection of a promotional vehicle. Where possible the sources will be listed.

!!
Sabato 30 Aprile 2011

Ieri  il nostro sito è stato irraggiungibile per quasi tutto il giorno, questa la ragione:

Brucia la server farm di Aruba, migliaia di siti off line



Un incendio nella server farm di Aruba e mezzo Web italiano si spegne. È quello che sta succedendo in queste ore nella zona UPS della server farm principale dell'azienda di web hosting, che ha sede ad Arezzo.
Aruba sta comunicando attraverso Twitter ed ha rassicurato i propri clienti: server e sale dati non hanno subito alcun danno e i servizi, spenti per cautela, stanno lentamente ripartendo.

_________________________________________________________________________________________________________

Melbourne, Australia - Rod Laver Arena - April 20, 2011

di Neala Johnson dell'Herald Sun

Dicono che Bob o lo ami o lo odii. Dicono che lui ha entrambe le forme, quella classica e quella di un sogno di trascendentale. Dicono che la sua voce è andata.
Ma lui è Bob Dylan, e per tutti, anche per la storia "Il poeta laureato del rock and roll", il Leader della contro-cultura degli anni '60 ... l' abuso di sostanze stupefacenti... stoned come è stato negli anni '80"- sicuramente esige di essere visto almeno una volta nella vita.
Ad un mese dal suo 70° compleanno, Dylan è chiaramente al di là di assecondare il suo pubblico. I suoi hits non li suonerà come li ricordate, infatti, sarete fortunati se li riconoscerete. Lui non griderà, "ti amo Melbourne", infatti, non dice una parola.
A volte ti chiedi se vede la folla, ma poi si mette a ballare Tangled Up in Blue, allarga un sorriso e soffia un assolo di armonica che attira grandi applausi.
Mentre la sua blues-dipendente band di cinque elementi è calda, loro non possono nascondere la voce, o ciò che ne resta. E' particolarmente incongruo quando i loro jangle di chitarra sono più dolci - un messaggio-mumble-gracchiato-honk facendo del suo meglio per uccidere l'atmosfera. A volte è come se fosse Adam Sandler a recitare una commedia di Dylan. A volte è la voce di un bluesman brizzolato, come sulla incredibilmente volubile Forgetful Heart.
A volte tossisce su uno scorcio di vecchie canzoni e semplicemente continua come se niente fosse.
A suo credito, Dylan non ha abbandonato le sue canzoni classiche - del calibro di Highway 61 Revisited, Like a Rolling Stone e Desolation Row ottenendo un robusto run-through.

(Fonte:http://www.heraldsun.com.au)

_____________________________________________________________________________________________________________

Byron Bay, Australia - Byron Bay Bluesfest - MoJo Stage - April 26, 2011

Dylan, sentito ma non visto al Bluesfest di Byron Bay

Ci sono alcune regole quando si tratta di Bob Dylan: niente interviste, niente fotografie e lui sembra ignorare il pubblico.
Nonostante sia uno dei più grandi poeti e musicisti del mondo, si potrebbe dire che dopo la sua esibizione al Byron Bay Bluesfest, Dylan è in continua lotta contro il suo desiderio di privacy anche quando è sul palco.
In migliaia sono venuti a vedere lui come headliner lunedi notte, ma, purtroppo, migliaia in realtà non lo hanno visto.
Senza un ciao alla folla, Dylan ha attraversato il palco lanciandosi in Don't Think Twice It's Alright. La folla ha fatto un doppio sungulto. "E' questo il warm up? Siamo in grado di sentirlo, ma perché non possiamo vederlo?"
La decisione è stata presa da chissà chi, le prestazioni le hanno viste soltanto pochi eletti.
Dylan non ha permesso di proiettare la sua performance in diretta sui grandi schermi che circondavano il palco, in modo che quelli al di sotto dei sei piedi di altezza hanno visto solo la parte posteriore della sua persona.
Un piccolo flusso di persone ha lasciato il concerto a metà, altri hanno aguzzato l’ingegno salendo sulle spalle degli amici a turno, la magnificenza del momento ha superato il fastidio generale della situazione.
Ho avuto modo di vedere un Dylan sottile, più alto del previsto dietro l'organo, appoggiato mentre suonava gli accordi e buttava in fuori la sua gamba, muovendosi in un groove perfetto.
"Questo è quello che son venuto a vedere, la leggenda sul luogo di lavoro, ma, ahimè, chi mi aveva preso sulle spalle si è stancato presto ed ho dovuto scendere" ha detto un fan.
Ci sono stati molti momenti in cui la sua musica ha sofferto della mancanza di immagini, ci si potrebbe perdere nei suoi assoli armonica, e tutti erano abbastanza felici quando ha iniziato Highway 61.
Anche se la voce di Dylan non regge più come una volta ed ha scambiato la sua chiarezza col tono ghiaioso, gorgoglio che è stato ben evidente in A Hard Rain's A-Gonna Fall.
Dopo il set di 90 minuti, in quello che sembrava essere lo stile Dylan, ha lasciato il palco senza un addio e senza suonare una delle sue canzoni più conosciute, Blowin 'in the Wind, The Times they are a-changing , It Ain't Me Babe o Mr Tambourine Man.
Dopo qualche supplica da parte del pubblico, è tornato a cantare Like a Rolling Stone, anche se in una versione più recente che è stata inizialmente difficile da riconoscere. Dylan ha cantato la canzone con lo staccato, a volte ripetendo il testo della canzone in rapida successione e lasciando il coro alla folla che è stata più che felice di cantare e di essere parte di una canzone di Dylan.
Dylan è un uomo che è stato infastidito dai media e frainteso da loro, che è famoso per mantenere il suo fascino e la sua privacy, ma ha bisogno di un pò più di equilibrio da mostrare verso i suoi fans.
"Se non aveva intenzione di permettere al pubblico di vederlo in questa fase della sua carriera, perchè venire a suonare qui?" Ha detto la cantante di blues Jennifer Hillhouse.
I media sono stati avvertiti prima del concerto che "la sicurezza sarebbe stata molto stretta", non ci sarebbero state interviste e niente fotografie.
Fuori da sciocchi punteggi sugli artisti partecipanti al festival di sei giorni, Dylan era solo uno dei quattro che non voleva essere fotografato, e accanto al suo nome, per chiarire, si leggeva: "assolutamente no".
Una donna che ha lavorato al tour australiano di quest'anno, così come del 2007, ha detto che il suo desiderio di privacy era ben noto tra il personale, anche se, non applicato rigorosamente.

(Fonte: http://www.smh.com.au)


_______________________________________________________________________________________________________

Un deputato americano si ispira a Dylan, e YouTube fa il resto     clicca qui

_______________________________________________________________________________________________________

Milano, Il ritorno del menestrello di Duluth                                    clicca qui

 

 
Venerdi 29 Aprile 2011

Darling Harbour, Australia - Sydney Entertainment Centre - April 28, 2011

1. Gonna Change My Way Of Thinking
2. It's All Over Now, Baby Blue (Bob on guitar)
3. I'll Be Your Baby Tonight (Bob on guitar)
4. Things Have Changed
5. Rollin' And Tumblin'
6. Tangled Up In Blue
7. Tweedle Dee & Tweedle Dum (Bob on guitar)
8. Desolation Row
9. High Water (For Charley Patton)
10. Spirit On The Water
11. Summer Days
12. Simple Twist Of Fate (Bob on guitar)
13. Highway 61 Revisited
14. Ballad Of A Thin Man

(encore)
15. Like A Rolling Stone
16. All Along The Watchtower (Bob on guitar)
17. Forever Young

__________________________________________________________________________________________________________

Darling Harbour, Australia - Sydney Entertainment Centre - April 27, 2011

Dylan delude i fans

di Jo Joyce, Bruce Mackenzie

La performance della leggenda della musica di Bob Dylan rimane un argomento di acceso dibattito tra coloro che hanno partecipato al Byron Bay International Blues and Roots Festival sulla costa nord dello Stato durante il fine settimana lungo. Molte persone sono state frustrate dalla decisione del trovatore americano di non consentire l’uso di primi piani del suo show sugli schermi video nella tenda principale.
La reporter di ABC North Coast Arts, Jeanti St Claire, dice che Dylan gode della sua fama di performer riluttante verso il pubblico.
"La gente era veramente irritata per la mancanza di immagini sui grandi schermi, molti andavano alle tende grandi fondamentalmente per guardare cosa c'è sullo schermo, ma non han potuto vedere Dylan... la gente era molto delusa.
"Soprattutto gli anziani che erano stati seduti nelle zone riservate ai disabili non hanno veramente potuto vedere Dylan, da dove erano non potevano vedere nulla."
Secondo la Jeanti, Dylan non è noto per lo sviluppo di un rapporto con il suo pubblico.
"Ha la reputazione di tenere tutto ad una certa distanza da lui, anche dietro le quinte".
La Jeanti dice che lei non ha potuto godersi il concerto, ma che andare con basse aspettative è stata la chiave giusta, e che Dylan non è mai stato noto come un grande cantante.
"Dovevi andare avanti e pensare: “'questo potrebbe essere terribile”.
"Lo vedo come uno dei songwriter chiave del ventesimo secolo ... non come cantante. Si va al concerto per ascoltare le canzoni, non per sentire Dylan cantare splendidamente."

Tuttavia secondo una ragazza del posto, Catherine, che ha visto lo show di Dylan lunedi, è stato deludente anche a livello di canzoni. "E' stato presentato come il “poeta laureato”, ma non siamo riusciti a capire una parola di quello che stava cantando."
Lei dice "le prestazioni sarebbero state perdonabili se Dylan avesse interagito col pubblico per mantenere viva la sua musica, ma non l’ho nemmeno sentirlo dire un ciao".
"Dopo circa cinque canzoni, io e quelli che erano con me abbiamo rinunciato a continuare a seguire il concerto e ce ne siamo andati", dice Catherine.
E, a quanto pare, centinaia di altre persone hanno fatto la stessa cosa.
"Gli appassionati di Bob sbottavano a frotte con borbottii tipo" Che cos’è tutto questo? " Poi iniziavano il lungo ritorno verso il terreno fangoso dove c’era il parcheggio.

La ABC North Coast ha ricevuto chiamate dai fans di Dylan che dicevano che è il più grande artista del mondo musicale, ed il direttore del festival, Peter Nobel dice "Il set di Bob Dylan è stato meraviglioso e la gente sta dicendo che il suo concerto è stato il miglior spettacolo che hanno visto da anni."

(Fonte: http://www.abc.net.au)

__________________________________________________________________________________________________________

La mail di Francesca

Grazie! :-)
Ho appena visto che hai messo la notizia su http://www.maggiesfarm.eu/
Mi spieghi una cosa che no ho capito?
Che relazione c'è fra www.maggiesfarm.it e www.maggiesfarm.eu?
Perché due? Mi sto perdendo in quella giungla...

Francesca Chiarelli

www.maggiesfarm.it  e www.maggiesfarm.eu  sono la stessa cosa, l'attuale "dominio eu." è la naturale continuazione del "dominio it.". Quando Michele mi chiese di portare avanti la Fattoria perchè non aveva più tempo da dedicare al sito, per salvaguardare la memoria storica e la testimonianza del suo lavoro decidemmo di comune accordo di registrare un nuovo dominio che ci dava la possibilità di tener separate le due cose, anche perchè, nel tempo, con gli adeguamenti grafici e l' aggiornata impostazione il "dominio-it" sarebbe pian piano andato sparendo, e questo non sarebbe stato giusto nei confronti di Michele. In pratica le cose non sono cambiate, sono state solamente messe in due contenitori diversi con la possibilità di accedere singolarmente ad ognuno dei due. Il fatto che tu ti stia perdendo in questa "giugla" è perchè Maggie's Farm, nei suo ormai 12 anni di vita, è diventato un sito talmente vasto (oggi supera le 4.500 pagine) che dal piccolo bosco iniziale che era è diventato come la foresta dell'Amazzonia. Comunque in tutti e due i siti c'è il motore di ricerca interno che aiuta molto nelle ricerche degli argomenti presenti nei siti. Ti confesso che anch'io non sono ancora riuscito a leggere tutto quello che c'è scritto nel sito, ma devo anche dire che mi rimane sempre la sorpresa di trovare e leggere notizie, cronache, commenti e quant' altro relativo a Bob che ancora non conoscevo. Attualmente Maggie's Farm, nelle unite versioni Michele "Napoleon in rags" e "Mr.Tambourine" è uno dei siti mondiali dedicati a Dylan più ricchi di notizie e che ha toccato in lungo ed in largo tutto quello che ha riguardato e riguarda la vita e l' opera del Nostro. Armati di pazienza ed un pò alla volta potrai scoprire anche tu le meraviglie della Fattoria. Un salutone, Mr.Tambourine, :o)

 

 
Giovedi 28 Aprile 2011

Francesca Chiarelli: ascoltate il mio programma radio su Bob Dylan

Sono lieta di informare il mondo che fra pochi giorni avrà inizio il programma radio che ho realizzato (assieme a Nick Simcock) per festeggiare il 70° compleanno di Bob Dylan (il 24 maggio), di cui, come sapete, sono fan.
Lo potrete ascoltare tutti (e soli) i giorni di maggio 2011, in questi orari:
10.45 - 18.15 - 22.00 Su Radio Belluno. Potete ascoltare anche via web qui:
http://www.radiobelluno.it/ascoltaci.html
Ogni puntata giornaliera dura una decina di minuti. Per ogni puntata ho scelto un tema e una canzone, quindi ascolterete 31 canzoni, che vi commenterò.
Spero vi piacerà.
Ho creato la pagina web
http://foreveryoungdylan.wordpress.com
di supporto e approfondimento, dove, se vorrete, potrete lasciare dei commenti.  Buon ascolto!!

Francesca Chiarelli

____________________________________________________________________________________________________________

Darling Harbour, Australia - Sydney Entertainment Centre - April 27, 2011

1. Gonna Change My Way Of Thinking
2. Señor (Tales Of Yankee Power)
3. Just Like Tom Thumb's Blues
4. Tangled Up In Blue
5. Jolene
6. Forgetful Heart
7. Tweedle Dee & Tweedle Dum
8. A Hard Rain's A-Gonna Fall
9. Cold Irons Bound
10. When The Deal Goes Down
11. The Levee's Gonna Break
12. Simple Twist Of Fate
13. Highway 61 Revisited
14. Ballad Of A Thin Man

(encore)
15. Like A Rolling Stone
16. All Along The Watchtower
17. Forever Young

_________________________________________________________________________________________________________

La mail di Stefano Catena

Mr.Tamburain,
debbo dire che nella tua risposta sulla saga Dylan in Cina, mi trovi d'accordo su tutto, anche se avrei preferito un commento di A.Carrera sulla vicenda. Detto questo, non che tu sia meno acuto di Alessandro, ma un intervento sulla questione (?) vera o falsa cinese mi sarebbe piaciuta leggerla da una fonte, che quando tratta l'argomento Dylaniano è imbattibile.
Anche perchè tutto è partito dagli States dove il prof.Carrera lavora e chissà se le notizie giunte fino a noi europei sono veriterie al 100%.
Insomma questo per sapere se c'era qualche altro punto di vista diverso, da ciò che abbiamo finora letto, scritto o sentito.

Alla prossima, Stefano C.

Caro Stefano, tutto quello che è stato pubblicato su MF sulla questione Dylan-Cina non sono nient'altro che le traduzioni delle notizie originali provenienti dai siti web americani e dai maggiori quotidiani mondiali, quindi veritiere (nel senso che non ci siamo inventati niente, tutto ciò che è stato riportato e tradotto è autentico al 100%). Sono le stesse fonti che ha potuto leggere il Prof. Carrera se ne avrà avuto il tempo. Poi ci sono stati i nostri commenti personali coi quali si può essere d'accordo o no, ma, tirate le somme, questa storia è davvero diventata noiosa, anche perchè tutto quello che è stato scritto sulle migliaia di siti web era solo il copia-incolla di altri articoli, specie sui siti italiani di news o sui vari Blog. Lo stesso argomento ripetuto ad esaurimento senza nessuna novità, anche perchè Dylan si è ben guardato di prendere sul serio le parole della Dowd e della stampa mondiale. Sappiamo tutti che a lui non interessano queste sciocche diatribe, se la ride e ne sta alla larga pensando solo al suo lavoro ed ai suoi concerti. Il Prof. Carrera è certamente uno dei massimi esperti italiani e mondiali "sul lavoro di Bob Dylan", ma non lo ha mai incontrato di persona ne gli ha mai parlato, pur essendo il suo traduttore ufficiale italiano, quindi la politica delle azioni e della gestione della sua vita personale e dei rapporti che Dylan ha con il resto del mondo non è l'argomento fondamentale degli studi dylaniani di Alessandro. Io mi sento di interpellarlo per quanto riguarda il lavoro di Dylan, ma sulle opinioni personali no, se volesse farcele sapere sarebbe il primo a contattarci. Lo stesso discorso vale per Michele Murino, validissimo conoscitore dell'opera omnia dylaniana, autore e co-autore di diversi libri di analisi artistica sul lavoro di Bob nonchè creatore e gestore per dieci anni di questo sito. Anche Michele, se avesse voluto, avrebbe espresso la propria opinione su queste pagine, ma io penso che se non l'ha fatto è perchè abbia considerato quest'argomento nient'altro che un gossip e non una cosa seria sulla quale riflettere od imbastire discussioni. Un salutone ed un grazie per l'aiuto che stai dando alla Fattoria con tutti i tuoi scritti, alla prossima, :o)

__________________________________________________________________________________________________________

Ho Chi Minh City, Vietnam - RMIT University - Sports Grounds - April 10, 2011

by Ed Haysom

Bob ha suonato presso il Campus RMIT nella città di Ho Chi Minh.
Ero un pò in apprensione, come spesso mi accade quando me lo vedo davanti. Sarà buono o cattivo? Come sarà il suono? Pulito o fangoso? E la band? Unita o slegata? Le versioni delle canzoni saranno comprensibili?
In realtà è stato meraviglioso. Era al top della forma e la band è stata impressionante. Tony Garnier al basso, Charlie Sexton alla chitarra e George Recile erano incredibili. Hanno cominciato con “Gonna change my way of thinking” un grande suono muscolare chiaro e la voce di Bob che si sentiva distintamente nel mix. Favoloso insieme.
Ma il meglio doveva ancora venire con una versione veramente meravigliosa di Tangled Up in Blue con un arrangiamento completamente nuovo, poi a una semplice sublime Twist of Fate, Tweedle Dee e Tweedle Dum, una potente Love Sick, poi due grandi versioni di Highway 61 e Ballad of a Thin Man.
Io penso che George e Tony siano la sua sezione ritmica migliore di sempre. Mi piace il suo batterista, come scalcia appena la band è insieme.
Io vivo in Australia e ho un ufficio a Saigon, e il mio staff mi ha procurato un biglietto del concerto in occasione della mia visita mensile. Il pubblico era composto da un sacco di emigrati e ben pochi del luogo, forse 5.000-8.000 persone max. Ero in piedi davanti ed era il posto migliore per sentire e vedere. Molti degli abitanti del luogo non avevano idea di quello che stavano guardando ed erano venuti a causa della fama di Dylan come una leggenda. Alcuni guardavano completamente stupefatti!
Ero preoccupato che non sarebbe stato accolto bene, ma noi fans dello zoccolo duro eravamo in numero sufficiente per mantenere il tifo! Ciò che è stato interessante era come evidentemente lui si stava divertendo. E' stata una bella serata mite con buone vibrazioni dal pubblico (ma non sono molto sicuro di questo, un sacco di persone erano “fumate”), anche se la band stava suonando bene e veramente aggrediva le canzoni con alcuni davvero grandi assoli e scambi con Charlie Sexton. Pensavo fosse finito il concerto quando hanno lasciato il palco, ma mentre stavo per andarmene li ho visti ritornare per un’altro bis con una versione veramente meravigliosa di Forever Young.
Sono uno che va regolarmente ai concerti dal 1976, e questo è stato il mio concerto preferito e uno che ricorderò sempre.

 

 
Mercoledi 27 Aprile 2011

Byron Bay, Australia - Byron Bay Bluesfest - MoJo Stage - April 26, 2011

1. Gonna Change My Way Of Thinking
2. It Ain't Me, Babe (Bob on guitar)
3. Rollin' And Tumblin'
4. Tangled Up In Blue
5. Tweedle Dee & Tweedle Dum (Bob on guitar)
6. Spirit On The Water
7. Cold Irons Bound
8. Desolation Row
9. Summer Days
10. Simple Twist Of Fate (Bob on guitar)
11. Highway 61 Revisited
12. Ballad Of A Thin Man

(encore)
13. Like A Rolling Stone
14. Forever Young

________________________________________________________________________________________________________

QUESTA SERA I DYLAN DOGS ALL'EX CINEMA PALAZZO

Ciao Mr. Tambourine,
domani sera (mercoledi 27) alle 21,30 coi DYLAN DOGS suoneremo all'ex-cinema Palazzo occupato nel quartiere di San Lorenzo qui a Roma (Piazza dei Sanniti).
Come Dylan Dogs sosteniamo l'occupazione per evitare che l'ex-cinema/teatro, prima sala biliardi e poi sala bingo, venga ora trasformata in casinò. Il fine è quello di trovare un accordo con proprietà e istituzioni per restituire al quartiere e alla città uno spazio culturale che, tra l'altro, ha anche un notevole valore storico e architettonico.
L'invito a tutti i Maggiesfarmes romani ad intervenire, non solo al nostro, ma anche agli altri eventi che si stanno via via organizzando.
E' possibile seguire la vicenda su Facebook, sul gruppo aperto EX-CINEMA PALAZZO - SALA VITTORIO ARRIGONI.
 
Bruno

Giusta iniziativa, spero i fans romani di Dylan intervengano numerosi, l'unione fa la forza! Ciao, alla prossima, :o)

_________________________________________________________________________________________________________

Dylan Dogs: Vintage Rock Band                                                   clicca qui

_________________________________________________________________________________________________________

Dylan deve sempre essere Dylan o no?

In merito all'articolo di Leo Twomey riportato qui su MaggieFarm che mi trova d'accordo e per il quale ho già inviato un mio pensiero, altrettanto ho fatto anche su FB cercando di attivare una discussione in merito.
In realtà poche persone sono intervenute, e in loro risposta ho allargato il mio discorso dicendo questo:

"...tutta la vicenda delle set-list controllate preventivamente, tutte le imposizioni ed i divieti dettati a Dylan e la sua accettazione a questo, ha dello straordinario e dell' indefinito.Come fai a definire questa presa di posizione di Dylan alla sottomissione "cinese" su un qualche suo testo?
Poi ogni persona può dire - come si dice di solito - l' importante era esserci (per Dylan) ed arrivare anche a quel pubblico, ma rimane quella o questa sbavatura nell' intera sua carriera, che certo non fa bene al personaggio Dylan.
In realtà oggi come oggi Dylan può cantare benissimo le sue songs senza per questo dover essere un porta-bandiera o portavoce di qualche messaggio. Durante tutto il NET non sembra che Dylan sia andato in quel posto per cantare quella o questa song pro o contro qualche cosa, ha cantato e basta. Nessuno stava lì ad aspettare un suo messaggio. o slogan.Non vedo perche' i cinesi dovevano aspettarsi qualche cosa!
Quello che dice l' articolista è proprio questo, Dylan è un musicista prima di tutto e non un politico. Deve mantenere la sua integrità di musicista e compositore inalterata, deve cantare le sue songs in ogni luogo e in ogni posto senza censura, altrimenti sarebbe un politico, cioè un tipo di persone che tra le tante cose scende a compromessi. Un musicista con le sue song e la sua musica perche' deve scendere a compromessi?
Allora era meglio che diceva ai Cinesi, signori o canto in libertaà o non canto per niente. Ecco perchè mi piace l'articolo, perchè si parla del musicista in quanto tale senza alcun accenno alla politica o all'uomo Bob Dylan.
In un certo senzo si può dire che Dylan facendo così ha disatteso il ruolo di musicista.
Poi si può parlare all'infinito...ogni persona dirà la sua...., qualcuno ha detto che per i soldi si fà questo ed altro. Ma a Dylan dei soldi cosa importa? Avrà un conto stratosferico col quale possono ampare due o tre generazioni, no?
Continuando ho espresso e messo in luce il fatto che Dylan quando era giovane negli anni 60 rifiutò di andare in onda se non avesse cantato la famosa song sui comunisti, dove si diceva che c'erano i comunisti in ogni parte, e non ci andò in televisone a cantare la song perche' gli vietarono di cantare quel testo.
Come "musicista" avrebbe dovuto fare lo stesso in Cina secondo me.
Signori...o canto in "liberta'" o non ci vengo a cantare da voi!
*
Per saperne di piu'leggete la Censura all'Ed Sullivan Show qui: http://it.wikipedia.org/wiki/Talkin%27_John_Birch_Paranoid_Blues .
*
A questo punto mi piacerebbe sentire sulla vicenda il commento di Alessandro Carrera per il fatto che è un grande esperto di Dylan ed esperto su tutto cio' che è l'opera Dylaniana e tutto ciò che ruota attorno a Dylan. Penso
che questa sia un occasione ghiotta per commentare visto l'impatto che questa censura del governo cinese su Dylan
ha tenuto banco per qualche settimana sulla stampa non solo americana.
Grazie in anticipo per un eventuale risposta dal Prof.A.Carrera.
Un saluto a tutta la Farm, Stefano Catena (...un dylan fan)

Ho già espresso più volte la mia opinione su questa questione, ma voglio ricordare ancora una volta che, al di là di tutte le filosofie artistiche, il nostro amato Bob Dylan ha un notevole apparato che ruota intorno a lui e che deve mantenere e pagare per tutto l’anno. Intendo dire che tutto ciò che fa parte del suo Tour, staff artistico, staff tecnico, staff musicale, staff operativo, credo non meno di una cinquantina di persone sul libro paga per tutto l’anno, e sono persone che per lavorare chiedono molto di più di un migliaio di euro al mese! Fai i conti a fine anno e ti renderai conto di che notevole cifra si tratta. Quindi gli idealismi e tutto il resto sono delle cose bellissime, che però si scontrano tutti i giorni con la quotidianità della vita e delle sue esigenze. Aggiungiamo il fatto che ormai da una quarantina d’anni ha lasciato da qualche parte sulla sua lunga strada tutto ciò che lo fece diventare Bob Dylan, politica ed attivismo compresi. Da anni è solo un artista che compone, canta le sue canzoni e basta. Questa è la realtà delle cose, e se per mantenere in piedi la baracca bisogna accettare anche delle limitazioni che male c’è? Che differenza fa? Sono anni che non canta Blowin’ o The Times, perchè avrebbe dovuto “per forza” rispolverarle ora? Questi sono i fatti, tutto il resto sono parole adatte giusto per una occasionale discussione tanto per far passare un pò di tempo. Poi ci sono anche quelli che prendono maledetamente sul serio non solo gli affari loro, ma anche quelli degli altri, e così la storia si trasforma nella “storia infinita”.
Credo anche che il tratto cinese del tour dello scorso anno saltò solamente per questioni finanziarie, almeno questo dichiararono gli organizzatori asiatici, e non per le limitazioni del governo cinese. Ora, che i Cinesi dal punto di vista politico e propagandistico non siano degli “agnelli” è cosa assodata e da anni risaputa, ma anche farli passare per dei “cagasotto” per le parole di una canzone di Bob Dylan mi sembra eccessivo. Un conto è andare sul palco a gridare un messaggio esclusivamente politico come ha fatto Bjork, un’altro è andare a cantare una propria canzone. Nelle canzoni di Bob, volendo, si possono trovare riferimenti a qualunque cosa, situazione o quant’altro, talmente vasto il suo campo d’azione artistica che praticamente ha trattato tutti gli argomenti possibili, visti naturalmente dal suo punto di vista personale. Credo che a Dylan bisogni lasciare il diritto di vivere la sua vita come vuole, di cantare quello che vuole, e son convinto che se non ha cantato Blowin’ e Times è perchè non lo abbia voluto fare o non ha ritenuto che fosse il caso di farlo. Dylan è soltanto Dylan, portavoce di se stesso e basta, tutto il resto, dibattuto troppo a lungo ed a spoposito diventa noia.
Son convinto che il Prof. Carrera ti avrebbe detto le stesse cose, quindi scusami se non ho ritenuto di doverlo tediare con una discussione che si è dilungata anche troppo ed a volte senza un senso logico. Parliamo tanto di libertà e poi vogliamo limitare quella di Dylan?

Mr.Tambourine (un altro Dylan fan)

_________________________________________________________________________________________________________

Shanghai, China - Grand Stage - April 8, 2011

by Mick Munday

Quante “recensioni” abbiamo letto nel corso degli anni e mi chiedevo se le persone che le scrivevano fossero andate a vedere un concerto di Puff Daddy o ad uno spettacolo di Bob! A volte mi chiedo che cosa spinge le persone
a pensare che uno spettacolo sia stato cattivo o un buon e grande spettacolo... prendono spunto da ciò che hanno provato?
Shanghai è stato soltanto uno di questi shows - un grande spettacolo, devo fare attenzione a non usare troppo superlativi per questo spettacolo, ma dalla parte anteriore della balconata la vista ed il suono erano senza precedenti (certamente è stato più grintoso di Pechino).
Diciamo solo una fantastica “Don't Think Twice” , una inquietante "Simple Twist of Fate ”, “Desolation raw” ha fatto rizzare i capelli ed i peli sul collo, una “Thin Man” assassina e una inchiodante “Rolling Stone”.
Questo è come dovrebbe essere ... che è stato e spero sarà di nuovo in futuro, proprio la grande musica di Bob (e la sua armonica) al suo meglio, 70 anni a maggio? Lui si fa una risata!
Bene Al (nell’ ultimo spettacolo) sei andato al bar ... anche le due canzoni che non voglio sentire di nuovo (non voglio dire come mi sento positivo) suonavano bene ieri sera.
Mi dispiace “Gillette” - ti sbagli ..... PERCHE’ è stata la migliore esibizione che un uomo possa fare.

__________________________________________________________________________________________________________

Bob Dylan - Ancora disponibili i biglietti per l' Alcatraz              clicca qui

 

 
Martedi 26 Aprile 2011

Pope John Paul II and Bob Dylan

There is a strange expression in your eyes ....

  Bologna (Italy), september 27, 1997

Today, on the occasion of the holy Easter, I was watching a talk show on TV, the guest was Joaquin Navarro-Valls, spokesman for Pope John Paul II for more than twenty years. Recalling that time, the conductor recalled the rock concert in honor of the Pope with the participation of Bob Dylan. An highlight of about 30 seconds showed Dylan singing Knockin 'on Heaven's Door. So far nothing unusual, Dylan is singing for years for all of us, for the humble and the powerful people, always in the same way, no matter if he plays for Barack Obama or an ordinary person like me.
But this time the things were not in this way. Dylan was not the usual Dylan, so much to make me exclaim, "There is a strange expression in your eyes." True, a Dylan like this, i could say almost "embarrassed", i could say in awe, I would say struck by the fact of being face to face with a man so “great”, a humble Dylan, happy to sing for the Pope, a Dylan with his eyes slightly ajar, with eyes that gave off a different light than usual, maybe the light of emotion? Maybe yes, maybe even for once Bob has been taken by the suggestion and the emotional moment, and his look said clearly what was going through his heart, his soul and his mind in that unrepeatable moment.
Maybe for once not be the number 1 it seemed strange to him, that time he has certainly made account to be number two, no doubt he was glad of it, but from his expression seemed to understand that he was honored by his subordinate role, almost crushed by the old man who seemed to doze in the chair of the Vicar of God, by the immense personality of John Paul II.
Certainly not every day an artist have the chanche to sing for the greatest moral and religious personalities of the world, the person who, in love or hate, must be respected and appreciated by all peoples of the earth, including atheists and antichrists.
Bob showed in silence and humility, with his clumsiness when he stumbles on the steps going up to shake hands for the next Holy man (Karol Wojtyla, on May 11, will be anointed a saint by the Vatican), how great was his esteem for that little man who come from distant rural Poland to tell the world, with its example, how one should behave in order to access a day in the presence of the large Sieve that everything gosh and compares, the Love that moves the sun and other stars.
Oh yes dear Bob, there really was a strange expression in your eyes, the expression of the simple man who, for once, dared to take the place of the legend, the icon, the voice of a generation, the rock n’ roll laureate poet, known as Bob Dylan, perhaps, for the occasion, covering the role of Robert Zimmerman.
Clever Bob, you were sincere and honest, even if you once had to play the part of the shoulder! “Ubi maior minor cessat” said the ancient Romans, (when there is the biggest, the smallest ceases to have importance, "the phrase refers to the two Cato, Cato major and Cato minor, but metaphorically it can be adapted in all situations where the appearance of the most important person, the other is relegated to a minor role). For once it was right and so beautiful!

Mr.Tambourine

°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°

Papa Giovanni Paolo II e Bob Dylan

C’è una strana espressione nei tuoi occhi....

Oggi, in occasione della Santa asqua, stavo guardando un talk show alla TV, ospite di era Joaquin Navarro-Valls, portavoce di Papa Wojtyla per oltre vent’anni. Rievocando quel periodo il conduttore Massimo Giletti ha ricordato il concerto rock in onore del Papa al quale partecipò Bob Dylan. Un highlights di circa 30 secondi ha mostrato Dylan che cantava Knockin’ on heaven’s door. Fin qui niente di strano, Dylan canta da anni per tutti noi, per gli umili e per i potenti, sempre con le stesse modalità, poco importa se ad ascoltarlo c’è Barak Obama o una persona qualunque come me.
Ma in quell’occasione le cose non stavano così. Dylan non era il solito Dylan, tanto da farmi esclamare; “C’è una strana espressione nei tuoi occhi!”. Vero, un Dylan così potrei dire quasi “ impacciato”, potrei dire in soggezzione, potrei dire colpito di essere di fronte ad un uomo così "grande", un Dylan umile, contento di cantare per il Papa, Un Dylan dallo sguardo leggermente socchiuso, con gli occhi che emanavano una luce diversa dal solito, forse la luce dell’emozione? Forse sì, forse per una volta anche Bob si è lasciato prendere dalla suggestione e dall’emozione del momento, ed il suo sguardo rendeva in modo chiaro cosa stava passando per il suo cuore, per la sua anima e per la sua mente in quell’ irripetibile momento.
Forse per una volta non essere il numero 1 gli è sembrato strano, quella volta si è reso certamente conto di essere il numero 2, senz'altro felice di esserlo, ma dalla sua espressione pareva di capire che era onorato del suo ruolo subordinato, quasi schiacciato dal vecchio uomo che sembrava sonnecchiare sulla poltrona del Vicario di Dio, dalla immensa personalità di Giovanni Paolo II.
Certo non capita tutti i giorni di poter cantare per la più grande personalità morale e religiosa del mondo, della persona che, nell’amore o nell’odio, è rispettata ed apprezzata da tutti i popoli della terra, anticristi ed atei compresi.
Bob ha mostrato nel silenzio e nell’umiltà, con la sua goffaggine quando inciampa nei gradini per salire a stringere le mani del prossimo Santo, quanto grande fosse la sua stima per quell’omino venuto dalle lontane campagne polacche per dire al mondo, col suo esempio, come ci si deve comportare per poter accedere un giorno alla presenza del grande Setaccio che tutto cribbia e tutto paragona, dell’amor che muove il sole e l’altre stelle.
Eh sì caro Bob, c’era davvero una strana espressione nei tuoi occhi, l’espressione dell’uomo semplice che per una volta aveva osato prendere il posto della leggenda, dell’icona, della voce di una generazione, del poeta laureato del rock chiamato Bob Dylan, forse rivestendo per l'occasione i panni di Robert Zimmermann.
Bravo Bob, sei stato sincero ed onesto, anche se per una volta hai dovuto interpretare la parte della spalla! Ubi maior minor cessat, è stato giusto e bello così!

Mr.Tambourine

________________________________________________________________________________________________________

Byron Bay, Australia - Byron Bay Bluesfest - MoJo Stage - April 25, 2011

1. Gonna Change My Way Of Thinking
2. Don't Think Twice, It's All Right (Bob on guitar)
3. The Levee's Gonna Break
4. Tangled Up In Blue
5. Tweedle Dee & Tweedle Dum (Bob on guitar)
6. Tryin' To Get To Heaven
7. High Water (For Charley Patton)
8. A Hard Rain's A-Gonna Fall
9. Summer Days
10. Simple Twist Of Fate (Bob on guitar)
11. Highway 61 Revisited
13. Ballad Of A Thin Man

(encore)
13. Like A Rolling Stone
14. Forever Young

______________________________________________________________________________________________________

Bob Dylan - Byron Bay Bluesfest - MoJo Stage - April 25, 2011

   

______________________________________________________________________________________________________

Cosa succede al tuo show?

Leggendo ora altri siti che parlano di Dylan in Cina ci si chiede e mi chiedo se in realtà non si sia alzato un grande polverone per nulla, tirando in ballo un Dylan che in realtà non ha fatto e detto nulla in merito se non cantare la sua scaletta.
Mi chiedo se e' bastato solo l'articolo dalla giornalista Dowd a mettere in aria tutta questa storia per il solo fatto che, poichè Dylan nella prima serata, non ha cantato le sue song di protesta, allora si è piegato al regime comunista o addirittura si è autocensurato. Insomma una certa domanda e risposta della Dowd che si è data da sola . A ben vedere i recenti concerti in Australia in scaletta non compaiono ne Blowin', ne Master of War, ne The times theay are a changin'. Quindi? Quindi la scaletta di base per i concerti era quella di Dylan senza ombra di censure. Una scaletta libera nella testa di Dylan come è sempre stato.
E se la scaletta di base è quella che Dylan ha portato in Cina, magari già scritta sull'aereo qualche ora prima del concerto, perchè creare tutto questo polverone? E' vera o no la storia che il governo cinese ha voluto vedere la scaletta di Dylan in anticipo? Si sapra' mai veramente cosa è successo a Dylan e al suo show?
Stefano C.

allego questo link: http://secondarte.blogspot.com/2011/04/bob-dylan-in-cina-scelta-artistica-o.html

La verità è che al giorno d'oggi una critica nei confronti di Dylan fa vendere ancora molti giornali, così qualcuno ne approfitta, non per fare uno scoop, ma soltanto per accrescere la propria notorietà nel grande pubblico. Accusare ed insultare Dylan per la questione cinese è stata un'operazione facilissima, senza bisogno di essere laureati con relativo master, come bere un bicchier d'acqua. Si può scrivere qualunque cazzata su Bob e la cosa fa vendere, quindi, economicamente e giornalisticamente ragionando, perchè no? La povera Down ha attirato su di se l'attenzione di tutto il mondo, purtroppo facendo la figura della povera...............(ognuno legga la parola che preferisce). Non so quanto questo possa aver giovato per il futuro della sua carriera, certo che i suoi prossimi scritti su Dylan saranno attentamente vagliati dai suoi superiori, vendere più copie va bene ma non al prezzo di fare la figura di.............(anche qui leggete la parola che più vi fa comodo). Se sia vera o no la storia che i governanti cinesi abbiano voluto visionare la set list prima di concedere il permesso di esibirsi a Dylan può anche avere qualche fondo di verità e di logica, ma questo non vuol dire niente e non dimostra niente. Dylan è uno che fa il suo lavoro, cerca di farlo al meglio possibile e con minori rogne possibili. Lui ne aveva già piene le palle a 22 anni di attivisti, politici e parolai di professione, quindi di cosa ci stupiamo? Bob è pagato dagli USA e dal resto del mondo per parlare male della Cina ed a favore di questo semi-sconosciuto Ai Weiwei ? (per me rimane ancora un illustre sconosciuto anche se ne ho sentito parlare fino alla nausea in queste settimane, tutto quello che posso dire è che è un attivista ed un contestatore del regime comunista cinese). Nessuno si aspettava da Dylan una sola parola su questo argomento, e così è stato. Forse è scritto sulla Bibbia dei giornalisti che uno che pensa agli affari suoi è un "idiota" o un "venduto"? Come si dice, raglio d'asino non sale in cielo, di conseguenza le parole della Dowd non vanno e non portano da nessuna parte, hanno solo lasciato il tempo che han trovato. Cosa succede allo show di Dylan? Credo assolutamente niente, vive e vegeta a seconda dei momenti, con gli alti e bassi tipici di ogni artista. Cero Bob oggi è più che mai condizionato dalla sua voce, praticamente solo lui può permettersi di esibirsi ancora nel mondo della musica non avendo più una voce per cantare. Il suo è diventato un talking indistinguibile la maggior parte delle volte, le canzoni i fantasmi di se stesse, ma nessuno può farci niente, credo di aver già più volte espresso liberamente la mia opinione su questo argomento, lo show di Dylan è un "rito" che si realizza attraverso l'uso della musica, una dovuta "presenza-omaggio" dei fans al più grande degli artisti, ma non parliamo di spettacolo musicale o di canzoni, la musica è rimasta, le canzoni chissà dove son finite. Di buono c'è che queste canzoni continuano a vivere e brillare di luce propria e nemmeno il massacro al quale Dylan puntalmente le sottopone ogni sera possono scalfire il loro valore. Naturalmente questa è solo la mia opinione, chiunque può, a buon diritto, pensarla diversamente, ma lasciami dire, caro Stefano, che, anche se lo show di Bob è diventato l' ombra di quello che dovrebbe essere, lui ha il diritto di fare quello che vuole e come lo vuole, e nessuno è autorizzato a biasimarlo o insultarlo per questo.

_______________________________________________________________________________________________________

Wollongong, Australia - WIN Entertainment Centre - April 23, 2011

1. Gonna Change My Way Of Thinking (Bob on keyboard)
2. This Wheel's On Fire (Bob center stage on harp)
3. Just Like Tom Thumb's Blues (Bob on guitar)
4. Things Have Changed (Bob on keyboard)
5. Tweedle Dee & Tweedle Dum (Bob on guitar)
6. Tangled Up In Blue (Bob center stage on harp)
7. Summer Days (Bob on keyboard)
8. Blind Willie McTell (Bob center stage on harp, Donnie on banjo)
9. Cold Irons Bound (Bob center stage on harp)
10. Desolation Row
(Bob on keyboard, Donnie on electric mandolin, Tony on standup bass)
11. Highway 61 Revisited (Bob on keyboard)
12. Spirit On The Water (Bob on keyboard and harp, Tony on standup bass)
13. Thunder On The Mountain (Bob on keyboard)
14. Ballad Of A Thin Man (Bob center stage on harp)

(encore)
15. Like A Rolling Stone (Bob on keyboard)
16. Forever Young (Bob on keyboard)

___________________________________________________________________________________________________

Beijing, China - Workers Gymnasium - April 6, 2011

di Cath

Sono tornato dallo show.
Ho pensato che il Gymnasium sarebbe stato pieno di emigrati, invece no. Ci sono stati per lo più cinesi, e amano Bob. Quando siamo arrivati nella sede dello show, c'era un poliziotto ogni cinque metri all'interno. Non ho mai visto queste cose. C’era anche un grande tavolo con sedili molto comodi e tazze di tè per i vip locali.
Avevamo i biglietti per i posti dietro, e ovviamente abbiamo deciso di andare al frontale. E’ stato un pò difficile ma ce l'abbiamo fatta. La sicurezza è stata dura, erano almeno una ventina che cercavano di spingerci indietro, ma alla fine, il capo della sicurezza di Bob è venuto e ha detto loro di lasciarci fare.

L'inizio è stato un pò freddo (tra il pubblico e sul palco), ma pian piano la folla si è scaldata fino a diventare bollente. La voce di Bob era davvero buona.
Love Sick, Simple twist of Fate, Beyond here lies Nothing, Hard Rain, Thin Man..
E' stato molto buono. Ha cantato due volte un versetto di HW61, All Along the Watchtower è stato diverso dal solito. Mi è piaciuta molta. Forever Young è stata speciale. Ha messo un sacco di fatica nel suo canto, e l'armonica è stato grande.
Tutto sommato, uno spettacolo molto buono. Sono contento di esserci stato.
E poi siamo andati a bere una birra e mangiare qualcosa, con una forchetta e un coltello .. E' stato grande!

Domani sera, andiamo a Shanghai.

°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°
di Mark Ray

Verso la fine del primo concerto di Bob Dylan in Cina, un giovane locale ha restituito il binocolo che mia moglie gli aveva prestato con il commento: "E' così giovane". Circa 100 minuti dopo, noi e tutti gli altri, siamo stati incantati da una meravigliosa versione di "Forever Young" come secondo bis. E' stato l'addio ad un perfetto pubblico giovane, entusiasta e informato.
La maggior parte delle persone si aspettavano una folla di gente coi capelli grigi con una spolverata di irriducibili fans locali. La teoria era che i giovani pechinesi conoscessero solo alcune canzoni del Dylan “folk”, perchè a quasi 70 era una reliquia di un lontano passato straniero. Gli espatriati sono stati facilmente superati in numero dalle migliaia di giovani pechinesi che avevano pagato un sacco di soldi, per gli standard locali, per i loro biglietti. E questi ragazzi conoscevano il loro Dylan.

Dopo un inizio lento, Dylan, la sua band e la folla si sono riscasldati a metà concerto. Con l’inizio di "A Hard Rain's A-Gonna Fall". La canzone ha visto la folla ruggente tra le strofe e improvvisamente la band si è fatta più forte e più nitida e Dylan ha scalato un paio di marce.
A quanto pare è comune a Pechino per la folla cantare durante uno spettacolo, ma questa volta hanno scelto le loro canzoni con saggezza.
Una era "Ballad of a Thin Man", che cantava Dylan, armonica in mano, davanti ed al centro con un faretto giallo che produceva come un bagliore dorato sulle sue mani tese, la camicia e il cappello. Era una visione di un Dylan in stile performer vaudeville, la canzone e la danza dell' uomo. E' una canzone potente in qualsiasi momento, ma quei famosi versi: "Perché qui sta succedendo qualcosa, ma tu non sai che cosa è, vero, Mister Jones?" hanno colpito questa intelligente, ambiziosa giovane generazione di cinesi.

Ci sono state segnalazioni da Pechino che per il concerto di Dylan la scelta dei brani era concordata con il governo cinese. E forse lui era d'accordo di non fare certe canzoni famose di “protesta”.
Ma, come Dylan dice chiaro nelle suolibro di memorie "Chronicles", odiava essere considerato un songwriter che lancia "messaggi" o un cantante "di protesta". Le persone che lo vedono ancora così non hanno ascoltato qualcosa che ha scritto dopo il 1966. E le teorie sul perché non ha cantato "Blowing in the Wind" a Pechino, come ha fatto nel primo concerto di questo tour a Taipei, ignorano due fatti: la sua scaletta di Pechino è stata molto simile a molte delle sue scalette per tutto il 2010, nei 100 concerti che ha fatto l'anno scorso ha suonato quella vecchia canzone per un totale di dodici volte.
A Pechino ha aperto con la suggestiva "Gonna change my way of thinking", ma un sacco di persone, compresi quei commentatori, probabilmente non conoscono quella canzone e così non hanno capito il possibile significato della sua presenza all’inizio della scaletta.

Torno al concerto.
Altri punti salienti sono stati una bella versione di "Simple Twist of Fate", una cadenzata "Spirit on the Water", quindi la potente "Highway 61", "Thin Man" e "Like a Rolling Stone". Dylan ha finito il primo bis con una versione un pò sotto tono di "All Along the Watchtower".
La folla in piedi, chiedeva ancora, e così è uscito di nuovo per un secondo bis con "Forever Young", che sembrava la scelta perfetta per il pubblico.
La frase "Che tu possa avere una base solida, Quando il vento dei cambiamenti soffia " ha prodotto una risposta potente. Sembrava come se Dylan cantava direttamente per questa giovane generazione di cinesi che cercano di tendere la mano al mondo. Magic.

 

 
Sabato 23 Aprile 2011

Adelaide, Australia - Adelaide Entertainment Centre - April 19, 2011

Dylan di nuovo in Australia

di Steve Larkin, AAP

Bob Dylan sale sul palcoscenico e la domanda è sempre grande: chi è, il genio o il vecchio?
Martedì notte, era un bob a tratti. Per lo più, Dylan ha ispirato momenti emozionanti alla folla dell’ Adelaide Entertainment Centre nella notte di martedì. A volte era leggermente fuori sincrono con la sua band, sempre ignorando il suo pubblico, stava suonando per se stesso. Ma che importa?
Dopo tutto, Dylan è sempre stato la sua musica, non l'uomo, le canzoni, non il cantante, la sostanza, non lo stile.

L'uomo compirà i 70 anni il mese prossimo, la sua voce è diventata tremante nella prova contro il tempo - ma la sua esecuzione graffiante e ghiaiosa è, contro ogni aspettativa, sempre accattivante.
La sua musica ha sconfitto il tempo, vittoriosa in una guerra che ha avuto inizio qualche 49 anni fa con l'uscita del suo primo album. Dylan dal vivo al giorno d' oggi è considerato il massimo o il minimo: chi sarà stasera, il Bob buono o quello peggiore? Adelaide li ha avuti tutti e due al prezzo di uno in uno spettacolo di 100 minuti che ha catturato la sua essenza.

Dopo le versioni a chiazze di “Gonna change my way of thinking” e “Senor (Tales Of Yankee Power)”, Dylan ha esplorato le sue radici con una versione folk di “I'll Be Your Baby Tonight”, piena di sentimento..
Dylan e la sua band hanno serpeggiato passando attraverso “Beyond Here Lies Nothin'” e “Tweedle Dee & Tweedle Dum”, prima di trovare la voce piena, mentre ancora strideva e rimbombava in “A Hard Rain's A-Gonna Fall”, la durezza della sua voce è perfettamente adatta per il colore nero del quasi 50-year-old classic.
Mentre la voce era ruvida, l’abile armonica di Dylan ha avuto un posto di rilievo in tutto - una caratteristica e potente “High Water (For Charley Patton)” e, più tardi, nella dolce e penetrante “Tangled In Blue”.
La sua tastiera ha punteggiato una imballata “Highway '61 Revisited”, che è stata seguita dalla forte ed ossessiva “Ballad Of A Thin Man”.
Poi un bis memorabile con la canzone più influente del suo tempo: “Like A Rolling Stone” tintinnava, e poi una variazione ricca di blues di “All Along The Watchtower” che ha entusiasmato il pubblico.
Opportunamente, la show si è concluso con una esecuzione agitata di “Forever Young”, in cui Dylan sembrava cantare direttamente al pubblico.
“Che il vostro cuore essere sempre gioioso / E possa la tua canzone essere sempre cantata / possa tu rimanere per sempre giovane”.
Comune sentimento, Bob.

(Fonte: http://au.news.yahoo.com/thewest/entertainment)

 

°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°

Quando Bob Dylan & B. B. King arrivano in città

I tempi stanno cambiando, ma Bob Dylan e BB King non saranno mai dimenticati.

Due dei più grandi nomi del blues e del folk sono stati all' Adelaide Entertainment Center la scorsa notte.
Dylan si è fatto strada attraverso canzoni vecchie e nuove. Gonna Change My Way of Thinking ha aperto la serata prima di andare in un territorio familiare con Senor e I'll Be Your Baby tonight, ma le versioni erano un pò stanche, forse anche a causa dei 69 anni che lo hanno come bloccato per gran parte della notte.
L’esecuzione di versioni blues e bluegrass del suo vecchio catalogo è stata divertente, ma mancava l'emozione e la grinta che abbiamo imparato ad amare.
Lo show di apertura di BB King è stato un brillante tributo alla leggenda del blues, che pur avendo 85 anni è stato in grado di gestire una folla di 5000 persone con la sua presenza scenica e la sua straordinaria fantasia.

(Fonte: http://www.adelaidenow.com.au)

__________________________________________________________________________________________________________

Sette motivi per Bob Dylan

di Newland David, Editor-in-Chief, Canada Roots Music

La columnist Americana Maureen Dowd pensa che Bob Dylan sia un grande “venduto”. Il suo crimine: aver escluso le sue antiche canzoni di protesta antico "Blowin 'in the Wind" e "The Times They Are A-Changin'" dall'elenco per i suoi concerti nella Cina comunista e nel Vietnam.
È possibile leggere le opinioni di persone più informate di me sulla tempesta Dylan-Dowd, ma se volete un riassunto di alcuni punti che riassumono il pensiero per voi eccolo:

1. Dove sono le prove che la set list di Dylan è stata censurata?
Tutto questo furore è iniziato quando Maureen Dowd ha speculato sul fatto che nell'elenco della set list di Dylan qualche canzone era stata rimossa per i concerti cinesi, e da lì è scoppiato tutto il suo risentimento. Nessuna indagine, nessuna fonte. Tale approccio potrebbe essere familiare ad un pubblico comunista.

2. Bob Dylan non è un cantante di protesta.
Canzoni come "The Times They Are A-Changin '" e "Blowin' in the Wind" erano parte dello spettacolo degli anni '60, dopo Dylan non ha più scritto canzoni come quelle, e raramente le ha suonate in concerto.
È interessante notare che, nella set list per i senza-Dio cinesi, Dylan abbia incluso la canzone di sfida evangelica "Gonna Change My Way of Thinkin' !. I cristiani cinesi sono una minoranza oppressa e probabilmente sono stati felici della scelta di Bob.

3. Se Bob Dylan inizia a fare dichiarazioni, dove si dovrebbe fermare?
Dylan potrebbe essere per protestare contro la compagnia aerea che vola a spese del debito pubblico della California, l'esclusione di Elizabeth May dai dibattiti elettorali canadesi, per la mancanza di rispetto per i diritti dei nativi americani, o quant'altro, a seconda di dove sta suonando. Dove possiamo tracciare la linea di demarcazione?

4. Forse sparlare della Cina non è altrettanto efficace come essersi andato di persona per esibirsi.
Se non c'è nulla di buono nella musica di Dylan, andando in Cina ha guadagnato molto più terreno come si dice in gergo del foot-ball, il semplice fatto di aver suonato in Cina è stato senza dubbio meglio che fare un proclama sui diritti umani dei cinesi.

5. L'ipocrisia è il più grande lusso.
Presumibilmente, Bob Dylan vuole fare buoni affari coi cinesi più che scontrarsi con critiche sul regime. Suona familiare? Il nostro governo e le nostre aziende fanno allo stesso modo, e come un risultato ci divertiamo molto coi prodotti per la casa che usiamo quotidianamente.

6. C'è qualcuno che capisce quello che Bob Dylan ha detto comunque?
A un dato punto in un concerto, per tutto il pubblico, Bob Dylan potrebbe recitare la Dichiarazione dei diritti dell'uomo dell’ ONU nel corso degli accordi di "Stuck Inside of Mobile With The Blues Memphis Again". Ora immaginate il pubblico composto da cittadini cinesi, con una conoscenza rudimentale della lingua inglese. Fate i conti.

7. Bob Dylan non si cura di ciò che gli altri pensano.
Niente di tutto questo è nuovo. Stiamo parlando di Bob Dylan. Bob Dylan ha messo tutti in imbarazzo al Live Aid con i commenti-messaggio per la causa degli agricoltori americani, e con una riedizione di "Blowin 'in the Wind" che puzzava di campagna. Bob Dylan ha venduto i diritti per utilizzare "The Times They Are A-Changin '" ad una delle maggiori banche canadesi. Bob Dylan è diventato un cristiano rinato. Bob Dylan ha presentato un album di brani di folk classici come se fossero suoi. Bob Dylan in tour si è intonacato la faccia con il trucco in stile Tiny Tim. Bob Dylan ha visitato in modo casuale la casa dell’ infanzia di Neil Young, stupendo la gente del posto. Bob Dylan si è comportato come se fosse stato il figlio di Woody Guthrie. Bob Dylan ha copiato la versione di "House of the Rising Sun" di Dave Van Ronk. Bob Dylan è andato elettrico a Newport e ferito Pete Seeger le orecchie dei poveri folkfans. Bob Dylan è stato trovato un aggirarsi a zonzo con in testa nascosta da un cappuccio, scambiato per un barbone ed arrestato dalla polizia. Bob Dylan ha sostenuto che la sua voce stava per essere utilizzata su unità GPS per le auto.

Conclusione? Bob Dylan è Bob Dylan. Lui è un tizio strano. Lui non si cura dei pensieri, di quello che Maureen Dowd pensa, o quello che ognuno di noi pensa. Bob Dylan pensa per se stesso.
Prendi questo, Maureen Dowd. Prendete questo, commentatori arrabbiati.
Cominciate a pensare......Dylan è un uomo che pensa per se stesso? Prendi questo, Cina comunista!

(Fonte: http://www.nodepression.com)

 

 
Venerdi 22 Aprile 2011

Melbourne, Australia - Rod Laver Arena - April 21, 2011

1. Gonna Change My Way Of Thinking
2. Señor (Tales Of Yankee Power)
3. I Don't Believe You (She Acts Like We Never Have Met)
4. Things Have Changed
5. Tweedle Dee & Tweedle Dum
6. Tangled Up In Blue
7. The Levee's Gonna Break
8. Not Dark Yet
9. High Water (For Charley Patton)
10. A Hard Rain's A-Gonna Fall
11. Highway 61 Revisited
12. Simple Twist Of Fate
13. Thunder On The Mountain
14. Ballad Of A Thin Man

(encore)
15. Like A Rolling Stone
16. All Along The Watchtower
17. Forever Young

________________________________________________________________________________________________________

Qualcosa sta accadendo qui, ma tu non sai cosa sia, do ya, Mr. Jones "?

di Jeremy Breningstall

Con queste parole, Bob Dylan ha concluso la parte principale del suo concerto a Shanghai.
Dove e da chi sia nata l' ispirazione per il confuso Mr. Jones di "Ballad of a Thin Man" non è mai stata stabilito. Anche qui, non era chiaro ciò che c' era nella mente di Dylan quando ha ringhiato quelle parole sarcastico, alla fine di un set energico di 110 minuti.
Era un riferimento al suo ambiguo addetto cinese alla sua assistenza, che si dice abbia insistito sul fatto che egli presentasse una set list per approvare la sua apparizione nel suo primo concerto in assoluto in Cina?
O era una frecciata velata alla stampa internazionale, così pronta a picchiare duro su di lui per l'esecuzione di un presunto spettacolo "apolitico", come se questo fosse ancora il 1966 e lui aveva appena cambiato la sua acustica con la chitarrra elettrica elettrica proprio nel bel mezzo della guerra del Vietnam.
Gli show di Dylan a Shanghai e Pechino hanno lasciato molto materiale per le discussioni dei cinici e dei fans.
Da un lato, le sue esibizioni attuali si appoggiano pesantemente su testi di canzone surreali tipo "Highway 61 Revisited" e sugli album recenti – ed è molto lontano dai messaggi palesi e politici del suo iniziale periodo folk, così spesso oggetto di molti libri di storia americana, fornendo munizioni a quelli che lo vogliono etichettare come un traditore.
Eppure, l'analisi non è così facile. All'interno delle canzoni che ha suonato, c'erano un sacco di messaggi inviati "Rollin'and tumbling" attraverso l'aria, intenzionali o meno.
Quando è ritornato sul palco per suonare "Like A Rolling Stone" per il bis, vi era un feeling potente in quel luogo, e bisognava essere lì per capirlo.
E’ vero, non ha fatto come Bjork e non ha cantato una canzone come "Declare Independence" e non ha gridato "Tibet! Tibet!".
Né si è lasciato andare prima di "Hurricane" con una prefazione tipo "Vorrei dedicare questa canzone ad Ai Weiwei" (l'artista dissidente arrestato dalla polizia di Stato).
Questo non è mai stato lo stile di Dylan, almeno non da quando è andato sul palco del Folk Festival di Newport nel 1965 ed ha cantato "It's All Over Now, Baby Blue", l’avvertimento del suo allontanamento dal movimento.
Invece, ha iniziato entrambi i concerti con una canzone del suo periodo di cristiano rinato: "Cambierò il mio modo di pensare, mi darò regole diverse/ Metterò avanti il mio piede migliore, smetterò di farmi influenzare dagli sciocchi".
Dylan, noto per il suo incapibile borbottio durante i concerti, ha articolato quelle parole con estrema chiarezza, infatti, in tutti e due gli show cinesi sembrava facesse molta attenzione per far capire bene le parole delle sue canzoni.
Ha tenuto il 2.300° show o giù di lì nei due decenni del "Neverending Tour", Dylan e la sua lucida backing band di cinque musicisti non erano lì per fare notizia, ma per fare rock: la musica era il messaggio.

Ci sono diversi modi di fare arte. Uno è quello di cantare, "Quante volte devono volare le palle di cannone prima di essere proibite per sempre», come ha fatto a Taipei il 3 aprile.
Un altro modo è quello di cantare come Dylan ha fatto a Shanghai: "Now at midnight all the agents/and the superhuman crew/Come out and round up everyone/That knows more than they do/Then they bring them to the factory/Where the heart-attack machine/Is strapped across their shoulders." ("A mezzanotte tutti gli agenti / e la ciurma sovrumana / escono fuori ed arrestano tutti / chi sa più di loro / Poi li portano alla fabbrica / dove la macchina attaccata alla corrente alettrica / è legata sulle loro spalle ").

Nel frattempo, la stampa internazionale è stata ivasa da speculazioni sulle presunte canzoni "bandite” dallo show.
Dobbiamo quindi credere che il Ministero cinese della Cultura ha imposto un elenco di canzoni dal quale Dylan non poteva uscire?
Lui non ha suonato "Blowin 'in the Wind" o "The Times They Are A-Changin'", in quelle notti - o in uno qualunque dei concerti dello scorso autunno. Dylan ha un catalogo di 50 anni di canzoni tra le quali scegliere, e le sue performance non sono sempre tratte da “Greatest Hits, Volume 1”.
Se si scoprirà che i cinesi hanno imposto tale divieto alle composizioni che sono i punti di riferimento di Dylan, allora sarà stato un’ altro gesto stupido e superfluo come quelli di ostruzione in corso contro YouTube e Facebook.
Ci sono molte cose che potrebbero portare a una rivolta in Cina – le agitazioni dei lavoratori, gli espropri illegali,  gli aborti forzati, il degrado ambientale, la brutalità della polizia, ecc - ma una vecchia rock-star che canta "I vostri figli e le vostre figlie non sono più sotto il vostro comando" ad un pubblico composto (a parte le autorità cinesi) quasi esclusivamente da americani ed europei non è certo la cosa che poteva fare da catalizzatore.

Passando da una versione resa splendidamente dolce di "Don't Think Twice, It's Alright" a "Things Have Changed", Dylan e la sua band hanno fatto il loro onesto lavoro.
"Di solito mi sono sempre preoccupato, ma le cose sono cambiate," Dylan cantava, riecheggiando una citazione utilizzata in molti articoli che abbiamo letto su quasi tutti i media. Dobbiamo credergli?
O dobbiamo ascoltare la trama delicata del suo bis finale:
"Possano le tue mani essere sempre occupate / Possano i tuoi piedi essere sempre veloci e possa tu avere solide fondamenta / Quando il vento dei cambiamenti soffia."

Jeremy Breningstall è di St. Louis Park ed ha lavorato come insegnante e fotografo in Cina per cinque anni.

(Fonte: http://www.startribune.com)

 

 
Giovedi 21 Aprile 2011

Melbourne, Australia - Rod Laver Arena - April 20, 2011

1. Gonna Change My Way Of Thinking
2. Don't Think Twice, It's All Right
3. Just Like Tom Thumb's Blues
4. Things Have Changed
5. Tweedle Dee & Tweedle Dum
6. Tangled Up In Blue
7. Rollin' And Tumblin'
8. Forgetful Heart
9. High Water (For Charley Patton)
10. Desolation Row (8 verses)
11. Highway 61 Revisited
12. Simple Twist Of Fate
13. Thunder On The Mountain
14. Ballad Of A Thin Man

(encore)
15. Like A Rolling Stone
16. Forever Young

_______________________________________________________________________________________________________

La mail di Stefano Catena

"......per dirla in termini musicali, un musicista deve necessariamente rimanere “duro”, specialmente dopo che ha scritto centinaia di canzoni nei decenni successivi. Si tratta di uno standard molto più severo di quello che richiediamo ai nostri politici, che spesso fanno marcia indietro, si girano, si scansano di lato ed i loro voltafaccia sono all'ordine del giorno. E non è una scusa per dire che quelle non erano solo canzoni, ma furono canzoni che riuscirono a definire una generazione incarnando lo spirito dei tempi"
-----
Frammento dall'articolo di Leo Twomey

Non so voi, ma io sono d'accordo con questo passaggio scritto,e non ci vedo nessuna infarcitura pseudo-politica.
Aggiungo io, che se è vero che Dylan non ha mai scritto canzoni politiche, come lui ha sempre dichiarato, avrebbe dovuto cantarle queste sue canzoni non politiche o di libertà, infischiandosene di tutto il resto, e dire ai cinesi o canto quello che dico io o ciccia.
Sono d'accordo che Dylan non deve essere nessun portavoce di nulla, altrimenti lo chiamerebbero in ballo per ogni controversia sociale e non, ma è pur vero che come dice Twomey deve avere un certo standard, e immutabile aggiungo io nel tempo! Come dire Bob Dylan deve essere sempre Bob Dylan.
Stefano C.

Purtroppo abbiamo imparato tutti che nella vita non si può sempre fare quello che ci piace, a volte dobbiamo abbassare la testa, "s'à da magmà" come si dice, e forse anche Bob deve accettare qualche compromesso per poter mantenere tutto quello che gli sta intorno e che noi certo non sappiamo, certo l'idea di mandare a quel paese i cinesi era senz'altro bella, ma non sempre la bellezza viaggia di pari passo con la convenienza. E poi, sinceramente, chi se ne frega se non ha cantato Blowin' e The times, il casino l'ha scatenato lo stesso, anzi un gran casino, e per uno che con le questioni politiche non ha quasi niente a che fare mi sembra più che sufficiente!

________________________________________________________________________________________________________

Fremantle, Australia - West Coast Blues 'n' Roots - Fremantle Park - Park Stage - April 17, 2011

Un pò più da Bob Dylan per il costo del biglietto

Quando la polvere si sarà posata su tutti noi, Bob Dylan sarà visto come il più grande cantautore dei nostri tempi.
Ciò che egli ha mostrato domenica, come headliner del festival Roots 'n' West Coast Blues, è che è improbabile che sia anche ricordato come il più grande intrattenitore.
In cartellone con artisti come Mavis Staples, Michael Franti e Toots Hibbert, che hanno dato tutto per il loro pubblico, c'è stato un certo distacco nel suo approccio che non ha aiutato, anzi ha sminuito ciò che avrebbe potuto essere stata una grande performance.
Gli schermi giganti trasmettevano il dettaglio di ciò che stava accadendo sul palco per il pubblico durante tutta la manifestazione, ma Dylan ha insistito su un campo lungo statico che ha fornito poco più di una distrazione. Questo è stato particolarmente frustrante in momenti come durante Tangled Up in Blue, quando egli era il centro della scena con le braccia distese davanti a lui, sputando fuori ogni frase come se fossero punti nuovi dell’argomento della canzone. Faceva dei gesti con le mani, ma senza alcuna definizione, sembrava uno che descriveva la lunghezza di un pesce che aveva appena pescato.
Sicuramente c'è posto per un compromesso tra la sua famosa antipatia per le telecamere e trarre il massimo della tecnologia moderna. Questo è il 2011: i prezzi del biglietti nel 2011 sono in fase di notevole aumento, francamente, il pubblico merita qualcosa di più da Bob per il denaro che spende.
Detto ciò, c'era molto da amare nel set di 90 minuti. Nonostante fra qualche mese compirà i 70 anni, Dylan sembrava vivace, muovendosi liberamente mentre guidava il gruppo attraverso alcune interpretazioni del suo immenso catalogo.
Il Blues era all'ordine del giorno e, dall'apertura con “Gonna Change My Way of Thinking” attraverso la sua rivisitazione della canzone di Muddy Waters “Rollin' and Tumblin' “ e una rilettura di “A Hard Rain's a-Gonna Fall” che è stata particolarmente brutale, l'uomo e la sua band erano in sincronia.
Solo “Highway 61 Revisited” e “Ballad of a Thin Man” sono state immediatamente riconoscibili, anche se la gente fatica a immaginare la melodia, poteva ancora riconoscere i riff di collegamento dei tre chitarristi. Non è un segreto, la voce di Dylan è andata in pezzi, eppure il suo ringhio, pur assomigliando a quello di Howlin' Wolf, ha ancora il suo fascino.
Dylan mantiene il suo spirito avventuroso e suona per se stesso e la sua band, piuttosto che per il suo pubblico - non ha detto una parola se non per presentare i suoi musicisti.

(Fonte: http://www.theaustralian.com.au)

_______________________________________________________________________________________________________

Thank You Bob : tributo a Bob Dylan                                         clicca qui

Per ulteriori info visitate il sito:    http://www.thankyoubob.it/

 

 
Mercoledi 20 Aprile 2011

Dimenticate la politica, le canzoni di Dylan sono sufficienti

di Leo Twomey

Lui non è Bob Geldof o Bob Brown. Non ha mai promosso una manifestazione sul cambiamento climatico o fatto la promessa di nutrire il mondo. Eppure, quando Bob Dylan arriverà a Melbourne la settimana prossima per il tratto Australiano del suo tour asiatico, si esibirà dopo la tempesta scatenata da quegli aggressivi personaggi che meglio farebbero a rispettare il suo nome di battesimo. Ancora una volta, Dylan ha intrapreso un percorso che ha suscitato sdegno e condanna. I suoi primi concerti in Cina la settimana scorsa sono stati criticati per non essere stati di stampo politico.
Questo ha generato “grandi” titoli sui giornali. The Independent ha preso in prestito la frase di Blowin’ in the wind che dice ''Quante volte un uomo deve girare la testa facendo finta di non vedere?'', ancora prima la columnist Joan Smith aveva criticato Dylan per non aver pubblicizzato la situazione di Ai Weiwei, l'artista cinese che era scomparso da quattro giorni mentre cercava di lasciare il paese lo scorso fine settimana.
E sul New York Times, l'editorialista Maureen Dowd ha ripreso la didascalia del Financial Times, che aveva tutta l'originalità di un sosia di Elvis - ''Per Dylan, i tempi non sono “cambiati”. La Dowd dipinge un ritratto di Dylan dicendo che Dylan è un vecchio uomo avvizzito, avido, che sbava mentre i soldi si ammucchiano intorno a lui, incurante della sofferenza umana intorno a lui.
Per mantenere il livello dei testi che ha scritto quasi 50 anni fa, per dirla in termini musicali, un musicista deve necessariamente rimanere “duro”, specialmente dopo che ha scritto centinaia di canzoni nei decenni successivi. Si tratta di uno standard molto più severo di quello che richiediamo ai nostri politici, che spesso fanno marcia indietro, si girano, si scansano di lato ed i loro voltafaccia sono all'ordine del giorno. E non è una scusa per dire che quelle non erano solo canzoni, ma furono canzoni che riuscirono a definire una generazione incarnando lo spirito dei tempi. Esse sono state scritte da un giovane fotogenico che veniva da Hibbing, nel Minnesota, che arrivato nel Greenwich Village aveva iniziato a girare intorno agli artisti per guadagnarsi un pò di reputazione valida. Questo successe allora. La gente prese quelle canzoni e ne fece l’uso che più serviva ai loro interessi, come era loro diritto. E Dylan li ignorò e si allontanò da loro e fece altre cose solo per far dispetto a loro, come era nel suo diritto.
A livello superficiale, l'argomento che Dylan non abbia voluto cogliere una opportunità di grande importanza in Cina ha qualche ricorso. Joan Smith sottolinea la potenziale importanza di un artista della statura di Dylan con il suo show al National Workers Gymnasium di Pechino, come una piattaforma ideale per ''bastonare'' il governo autoritario della Cina. Qualche parola sui diritti dei dissidenti politici ad un pubblico “in cattività” che è solo in attesa di avere lo spunto per spingere i loro governanti ad abbracciare le libertà politiche e democratiche dell'Occidente. E mentre questo scenario potrebbe essere interessante, non si trattava certo di un reality di supereroi di Hollywood. Nel mondo ci sono anche 1,3 miliardi di cittadini della Repubblica popolare, ma non si può pensare di ottenere un cambiamento reale e duraturo o di risolvere problemi complessi con un paio di canzoni. Qualunque sia la sua forza ed i suoi limiti come artista, dubito che Dylan sia stupido o tanto arrogante da pensare di poter andare in Cina e dire loro come fare a far funzionare le cose.
Non c'è niente di più noioso di un Dylan-apologeta o un Dylan-fanatico.
Questo è quello che fa Bob. Suona circa 100 spettacoli l'anno fin dal 1988, quando il cosiddetto Neverending Tour è iniziato. Sia che siate a Taipei, a Pechino, a Shanghai od a Melbourne, la maggior parte delle cose sono sempre le stesse, a parte il continuo rimaneggiare le scalette. Lui a malapena guarderà la folla, presenterà la sua backing band con la solita sceneggiatura, e farà il suo consueto spettacolo di quasi due ore. Non ci saranno mai dichiarazioni politiche per la gente del posto dove sta suonando, e nemmeno parlerà dei dissidenti politici o dei diritti umani. Ci saranno sempre solo le sue canzoni, che non è poi così male.

(Fonte: http://www.theage.com.au)

_________________________________________________________________________________________________________

Taipei, Taiwan - Taipei Arena 3 aprile, 2011

di Al

Lo show è stato forte e ben accolto. Piuttosto un proseguimento di quelli dello scorso autunno.
Gli arrangiamenti sono stati un pò più radi e più scuri. Questo è un bene, ma probabilmente temporaneo.
Charlie indossava un cappello! Anche per il bis!
Non mi è mai piaciuta Honest with me. Ma questa versione era meglio che in passato. In realtà è una buona canzone in un certo qual modo, inserita quasi per caso nella set list di stasera.
Su una canzone o due Bob è scivolato nel pigro canto stilizzato che ogni tanto gli capita di utilizzare, ma poi è uscito da questa cosa poco ortodossa. Forgetful Heart è stata bella.
Bob è venuto in Asia per suonare i suoi ultimi arrangiamenti, non è davvero colpa sua se qualcuno li aveva già sentiti in precedenza.
Siamo stato abbastanza felici per questo show. Questo è stato forse di secondo livello, ma solo perché il meglio è ormai su un gradino più alto.

 

 
Martedi 19 Aprile 2011

Adelaide, Australia - Adelaide Entertainment Centre - April 19, 2011

1. Gonna Change My Way Of Thinking (Bob on keyboard)
2. Señor (Tales Of Yankee Power) (Bob center stage on harp)
3. I'll Be Your Baby Tonight (Bob on guitar)
4. Beyond Here Lies Nothin' (Bob on keyboard, Donnie on trumpet)
5. Tweedle Dee & Tweedle Dum (Bob on guitar)
6. Simple Twist Of Fate (Bob on guitar)
7. The Levee's Gonna Break (Bob on keyboard, Tony on standup bass)
8. A Hard Rain's A-Gonna Fall (Bob on keyboard, Tony on standup bass)
9. High Water (For Charley Patton) (Bob center stage on harp, Donnie on banjo)
10. Tryin' To Get To Heaven (Bob on keyboard and harp)
11. Jolene (Bob on keyboard)
12. Tangled Up In Blue (Bob center stage on harp)
13. Highway 61 Revisited (Bob on keyboard)
14. Ballad Of A Thin Man (Bob center stage on harp)

(encore)
15. Like A Rolling Stone (Bob on keyboard)
16. All Along The Watchtower (Bob on keyboard)
17. Forever Young (Bob on keyboard then center stage on harp)

_________________________________________________________________________________________________________

Bob Dylon's Beijing Debut

Non ho scritto male, è proprio così, anche le grandi emittenti straniere fanno i loro errori, guardate il video:

 
Bob Dylan Makes Beijing Debut di tvnportal

______________________________________________________________________________________________________

La mail di Teo Lorini

Caro Mr. Tamb,
ti segnalo che sul blog del collettivo di scrittori "Il primo amore", abbiamo tradotto il pezzo di Sean Wilentz per il New Yorker a proposito delle polemiche che in questi giorni infuriano intorno all'esibizione del nostro Bob in Cina e Vietnam.
L'articolo si può leggere qui.
Ciao e, come sempre, buon lavoro.

Teo Lorini

Ciao Teo, ti ringrazio per la traduzione di questo articolo davvero interessante col quale sono completamente d'accordo, alla prossima, :o)

_________________________________________________________________________________________________________

Lo sciamano dello showbiz che rende serie le canzoni pop

La musica di Bob Dylan gli ha guadagnato il plauso della critica ed è così popolare da rivaleggiare con Shakespeare, scrive Craig McGregor.
Quando Bob Dylan sarà in tour in Australia in questo mese potrebbe essere l'ultima volta che il pubblico australiano vedrà e sentirà di persona l'artista. Christopher Ricks, un ex professore di inglese all'Università di Cambridge, paragona Dylan a William Shakespeare.
E' una grande affermazione, ma Dylan ha creato una tale opera voluminosa, ed ha coperto una tale sorprendente ampiezza di stili e generi nei suoi sei decenni di songwriting, che solo gli artisti come Picasso, i poeti come Milton ed i drammaturghi come Shakespeare possono diventare possibili raffronti.
Dylan ha rivoluzionato la canzone popolare. Ha rotto la stantia tradizione di Tin Pan Alley di pensare che una canzone pop doveva essere una canzone d'amore, in genere di 32 battute di lunghezza, con una melodia sbarazzina o lacrimosa con relativi testi da abbinare. Era solo “musichetta”.
In più di 400 canzoni e 50 album, che Dylan ha inciso, ha cantato della guerra, dell'ingiustizia, di Dio, dei bambini, della politica, della protesta, della droga e di quasi tutto il resto (compreso l'amore) con fiammanti immagini prese in prestito dalla Bibbia , dal beat, dal blues, da Baudelaire. Dopo Dylan, la canzone pop potrebbe essere qualsiasi cosa.
Con l’album “Modern Times” Dylan ha raggiunto ancora una volta la vetta delle classifiche americane. In un certo senso lui si è trasformato in uno sciamano del mondo dello spettacolo, un mago, come le compagnie itineranti del vecchio Midwest, un intrattenitore popolare che può sintetizzare il tumultuoso mondo della canzone.
Egli prende a prestito apertamente parole e periodi da vecchie canzoni e le integra nelle proprie. Egli sembra considerare l'intero corpus della musica americana - canzoni folk, gospel, ragtime, blues, vaudeville, jazz, classica e pop - come una risorsa inesauribile che può essere rimodellata. In questo senso Dylan continua la tradizione vernacolare di utilizzare qualsiasi cosa, da dovunque e chiunque, finché funziona.
Dylan ha anche i suoi critici. La sua voce è ovviamente diventata più ruvida e più stanca, e ci sono quelli che hanno sempre detto che lui non poteva cantare. Altri pensano che il suo ultimo album non sia all’altezza degli album precedenti, come Blood on the Tracks, Highway 61 Revisited e Blonde on Blonde. Le Bootleg Series e le cover di canzoni di altri autori sono la prova, dicono, del suo calo di ispirazione.
Ma la sue Bootleg Series, fino al n. 9 di recente uscita con le sue prime canzoni, chiamato Witmark Demos, contiene alcune delle sue opere più brillanti. Blind Willie McTell, una fusione di blues con un evocazione amara della schiavitù nel Sud, con Dylan al piano e Mark Knopfler alla chitarra, è un capolavoro. In soli cinque versi di Dylan si immedesima in ''questa terra condannata / da New Orleans a Gerusalemme'', per la guerra civile, le catene , le urla dei ribelli, il bootleg whisky, il Dio-abbandonato per la ferocia e l'avidità, il tutto tenuto insieme dal suo ossessionante omaggio al cantante blues Blind Willie McTell, con un cenno finale alla famoso ”St James Infirmary Blues” sulla quale si basa la canzone.
Un recente libro dello storico culturale americano Sean Willens dedica un capitolo intero ad analizzare le fonti della canzone e il contesto.
Up To Me rivaleggia con Tangled Up in Blue come una magistrale autobiografia in musica come pochi autori hanno saputo fare, nelle sue cadenze e nelle immagini straordinarie si accenna a quanto Robert Zimmerman, autore, deve a Dylan Thomas, poeta.
Quando era più giovane Dylan era stato salutato come un poeta e la sua opera è stata inserita in diverse antologie poetiche. Non vi è alcun dubbio che la maggior parte dei suoi testi hanno valore anche da soli, ma la musica li intensifica e definisce le parole.
Per quanto riguarda il suo ultimo album, canzoni come Nettie Moore, Highlands e Not Dark Yet sono l’opera di un uomo maturo, di un artista più riflessivo.
Il canto di Dylan è quello giusto per le sue canzoni: a volte duro, a volte mellifluo. Egli ha spesso la tendenza a declamare le sue canzoni, soprattutto nei suoi concerti dal vivo. Ma questo aggiunge solo potere e passione. La prova è che le versioni delle sue canzoni dal vivo quasi sempre suonano migliori rispetto alle cover di altri cantanti - tranne forse la versione incendiaria di Jimi Hendrix di All Along the Watchtower.
Negli ultimi anni Dylan ha ampliato il suo campo. Ha presentato un programma radiofonico, Theme Time Radio Hour. Ha partecipato alla biografia filmata del regista Martin Scorsese No Direction Home. Ha realizzato film, in particolare Renaldo e Clara, e scritto un volume della sua serie di libri, Chronicles, che è stato elogiato dai critici del New York Review of Books e dalle riviste di musica.
Questo mese due nuovi libri su Dylan sono programmati per essere pubblicati. Uno è il libro “Bob Dylan's Mammoth Book”, a cura dell’editore inglese Sean Egan, l'altro è una versione aggiornata di Robert Shelton di “No Direction Home”. Shelton era il critico musicale del New York Times, quando Dylan era ancora un cantautore sconosciuto, e fu la sua recensione di un concerto di Dylan nel 1961 al City Folk Gerde's che lanciò la carriera di Dylan. Shelton ha scritto:''Il Signor Dylan è vago circa i suoi antecedenti ed il suo luogo di nascita, ma importa meno da dove viene di dove sta andando, che sembra essere verso l'alto''.
Sorprendentemente, una generazione più giovane sta scoprendo la musica di Dylan. Ha sempre avuto influenza su altri autori, da Elvis Costello a Paul Kelly, ma ora sembra fare presa non solo sulla vecchia generazione dei suoi inizi, ma su di un significativo numero di generazioni successive, e questo è bene.
Perché? Forse perché è l'ultimo ed il più grande dei cantautori, che è in grado di padroneggiare ogni genere ed è una continua espansione odierna della musica pop. Ecco perché non potremo più vedere di nuovo un artista del suo calibro. Egli è un artista che racconta potenti storie musicali contemporanee di amore, odio e redenzione.
Egli attinge alla sua immaginazione ed a mille altre fonti per creare parabole del nostro tempo ... anche se, anni fa, ha negato di essere una specie di profeta.
La grande intuizione di Dylan è stata quella di capire che la canzone, e non la poesia, era la chiave per raggiungere la massa del pubblico.
Dylan ha trasformato il pop in una cosa seria.
Egli è un Bardo contemporaneo che ha usato i mass media per avere consensi di critica e di pubblico, e nel processo ha trasformato la canzone popolare in una delle forme d'arte più importanti che conosciamo.

(Fonte: http://www.smh.com.au)

______________________________________________________________________________________________________

LAW AND LITERATURE 2011 - La sentenza di Bob Dylan       clicca qui

 

 
Lunedi 18 Aprile 2011

Doctor Dowd and Mr. Dylan

      
 

Finally this Chinese tour is finished, the tour that the international press, led by the American, wanted to transform at all costs in a sad and ridiculous vaudeville farce.
None of us was aware that Bob Dylan had been "officially awarded" by the United States and the rest of the world, with the title of "Human rights official world defender" with the duty of criticism and disdain for the countries that do not respect the above rights (how many will be those notorious countries, 100, 200, maybe a few more or maybe someone less, the precise account has never been done, or if it was done it has been stored in capacious CIA’s archives).
Who thought that Dylan would have thrown in the biggest trouble of his life speaking ill of China as a whole, had probably eaten something that has remained on his stomach, which has consequently created a big bad circle to their heads, resulting in deactivation of the meninges from their main functions, namely those to process the human thought and not only to transform the animal instincts that have remained in the mankind DNA into mechanical actions without the slightest sense of coherence.

  

Some people, of wich we don’t understand the reason why, they are convinced that they alone hold the human-truth and infallibility as expressed by their brains, were thrown violently against Dylan, guilty, in their wilful, of premeditated culpable silence and connivance with the enemy . These few people have unleashed a veritable media uproar, unfortunately followed by many others in a kind of snowball effect reckless and uncontrolled.
They chose the most offensive words in respect of their fellow citizen, who just happens, as its only fault, had the honor of becoming the greatest artist in the world. We discovered that, thanks to the truths issued on the front pages of major newspapers in the world, the most significant artist of the last 100 years, it is only a mere "idiot" with the vice of "selling out" for a fistful of Chinese dollars. But fuck, if thighs were so, why these infallible pundits have never written , in all these years, a word about this fact on their papers? Why do not have you informed us that we were puzzling for almost 50 years trying to give proper meaning to the words of an "idiot"?, With the pronoun "we", I do not just mean us, poor fans that can also be justified if we do not understand anything, but in the "we" are included the hundreds of writers, intellectuals, poets, wise men, scientists, pundits, professors and doctors that, just like us, did not understand a shit about Bob Dylan, and for many years, still insisting to study and enhance the work and the thought of an "idiot."
It would be absurd, ridiculous, to the twilight zone if all this were true, luckily we realized, "we" poor ignorants, who are the real "idiots" and "sold" in this whole matter.
Ms. Maureen Dowd, and with her all those who followed Ms.Dowd in its delirious musings, has lost an excellent opportunity to keep quiet and avoid to play the role of incompetent worldwide. And you who have followed the Lady of the New York Times would have remembered the words of one of the early songs of Bob, that "Subterranean Homesick Blues" which says:

You do not need a weather man
To Know Which Way the Wind Blows
Do not follow leaders
Watch the parkin' meters


We, older fans, who chew a little bit of things regarding Dylan, did not know that someone entrusted Dylan with the task of going to spit shit from the stage in the faces of the Chinese government authorities, if you had said this thing before, we would certainly sympathize with "All of you", invoking the use of Madame Guillotine for Dylan, guilty of serious social deficiencies and conspiratorial silence.
Finally, nice Lady Dowd, let me remind you a few words of the song that you used for the headline of your NYT article "Blowin 'in the idiot wind", the words are those of "Idiot Wind":

Someone's got it in for me, they're plantin' stories in the press.
Who ever it is i wish they'd cut it out quick, but when they will i can only guess.


Idiot wind, blowin' every time you move your mouth
Blowin' down the back roads headin' south.
Idiot wind, blowin' every time you move your teeth
You're an idiot, babe
It's a wonder that you still know how to breathe.

Perhaps these words will serve you well in the future before you open your mouth, too bad, Ms. Maureen Dowd, but don’t think twice, it’s all right!

Mr.Tambourine

°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°

Doctor Dowd and Mr. Dylan

Finalmente è finito questo tratto del tour cinese che la stampa internazionale, con a capo quella americana, ha voluto trasformare a tutti i costi in una triste e ridicola burletta da avanspettacolo.
Nessuno di noi era al corrente che Bob Dylan era stato “ufficialmente insignito” dagli Stati Uniti e dal resto del mondo, del titolo di “difensore ufficiale mondiale dei diritti umani” con dovere di critica e spregio nei confronti dei paesi che non rispettano i sopracitati diritti (quanti saranno questi famigerati paesi, 100, 200, forse qualcuno in più o forse qualcuno in meno, il conto preciso non è mai stato fatto, o se è stato fatto è stato archiviato nei capienti archivi della C.I.A.).
Chi pensava che Dylan si sarebbe cacciato nel guaio più grosso della sua vita parlando male della Cina in toto, probabilmente aveva mangiato qualcosa che gli è rimasto sullo stomaco, che gli ha creato di conseguenza un grosso cerchio alla testa con conseguente disattivazione delle meningi dalle loro funzioni principali, cioè quelle di elaborare il pensiero umano e non solo quello di trasformare gli istinti animali che sono rimasti nel D.N.A. del genere umano in azioni meccaniche prive del minimo senso di coerenza.
Alcune persone, che non si capisce per quale motivo siano convinte di essere gli unici depositari delle verità umane e dell’infallibilità di quanto espresso dal loro cervello, si sono violentemente scagliate contro Dylan, colpevole, secondo loro, di silenzio colposo premeditato e di connivenza col nemico. Queste poche persone hanno scatenato un vero e proprio putiferio mediatico, purtroppo seguite da moltissime altre in una specie di effetto valanga sconsiderato ed incontrollato.
Hanno scelto le parole più offensive nei riguardi di un loro concittadino che guarda caso ha la unica colpa di essere diventato il più grande artista del mondo. Abbiamo così scoperto, grazie alle verità rilasciate sulle prime pagine dei più importanti giornali del mondo, che l’artista più significativo degli ultimi 100 anni è solamente un povero “idiota” col vizio di “vendersi” per un pugno di dollari cinesi. Ma come, se le cose stavano così, perchè questi infallibili soloni non l’hanno mai scritto sui loro giornali in tutti questi anni? Perchè non ci hanno informato che siamo stati a scervellarci da quasi 50 anni cercando di dare il giusto significato alle parole di un “idiota”?, Col il pronome “noi” non intendo solamente noi miseri fans che possiamo anche essere giustificati se non capiamo niente, ma nel “noi” sono compresi le centinaia di letterati, intellettuali, poeti, scrittori, scenziati, professori e dottori che come noi non avevano capito un cazzo di Bob Dylan continuando ed insistendo per anni a studiare ed esaltare il lavoro ed il pensiero di un “idiota”.
Sarebbe assurdo, ridicolo, ai confini della realtà se tutto questo fosse vero, per fortuna abbiamo capito, “noi” poveri ignoranti, chi sono i veri “idioti” e “venduti” in tutta questa faccenda.
La Signora Maureen Dowd, e con lei tutti quelli che l’anno seguita nelle sue deliranti elucubrazioni, ha perso un’ottima occasione per stare zitta ed evitare di fare la figura dell’ incompetente su scala mondiale. E voi che avete seguito la Signora del New York Times avreste dovuto ricordare le parole di una delle prime canzoni di Bob, quella “Subterranean Homesick Blues” che dice:

You don't need a weather man
To know which way the wind blows
Don't follow leaders
Watch the parkin' meters

(non hai bisogno di un meteorologo
per sapere da che parte soffia il vento
Non seguire i leaders
attento ai parchimetri)


Noi vecchi fans, che un pochino delle cose che riguardano Dylan ne mastichiamo, non sapevamo che qualcuno avesse affidato a Dylan l’incarico di andare a sputare merda in faccia dai palchi cinesi alle autorità governative, se ce lo aveste detto prima saremmo stati certamente solidali con “tutti voi”, invocando l’uso di Madame Guillotine per Dylan, colpevole di gravi mancanze sociali e di silenzio omertoso.
Per finire, gentile signora Dowd, mi permetta di ricordarle alcune parole della canzone che lei ha usato per la testata del suo articolo sul NYT “Blowin’ in the idiot wind”, le parole sono quelle di “Idiot Wind” :

Someone's got it in for me, they're plantin' stories in the press.
Who ever it is i wish they'd cut it out quick, but when they will i can only guess.

Idiot wind, blowin' every time you move your mouth
Blowin' down the back roads headin' south.
Idiot wind, blowin' every time you move your teeth
You're an idiot, babe
It's a wonder that you still know how to breathe.

(Qualcuno ce l'ha su con me, s'inventano storie sui giornali
Chiunque sia vorrei che la piantassero alla svelta ma quando lo faranno posso solo indovinarlo

Vento idiota che soffia ogni volta che muovi la bocca
che soffia sulle strade che portano a Sud
Vento idiota che soffia ogni volta che muovi i denti
sei un'idiota, babe
E' un miracolo che tu sappia ancora come respirare)

Forse, in futuro, queste parole le serviranno prima di aprire la bocca. Peccato, gentile Signora Maureen Dowd, ma non ci stia a pensare due volte, va bene lo stesso anche così!

Mr.Tambourine

___________________________________________________________________________________________________________

Fremantle, Australia - West Coast Blues 'n' Roots - Park Stage - Fremantle Park - April 17, 2011

1. Gonna Change My Way Of Thinking
2. Don't Think Twice, It's All Right (Bob on guitar)
3. Things Have Changed
4. The Levee's Gonna Break
5. High Water (For Charley Patton) (Bob center stage on harp)
6. Simple Twist Of Fate (Bob on guitar)
7. Rollin' And Tumblin'
8. A Hard Rain's A-Gonna Fall
9. Highway 61 Revisited
10. Tangled Up In Blue (Bob center stage on harp)
11. Thunder On The Mountain
12. Ballad Of A Thin Man (Bob center stage on harp)

(encore)
13. Like A Rolling Stone
14. Forever Young

__________________________________________________________________________________________________________

Cina: turarsi il naso e scendere a compromessi                         clicca qui

__________________________________________________________________________________________________________

Bob Dylan: tra critiche, censura e lontani ricordi                       clicca qui

__________________________________________________________________________________________________________

BOB DYLAN FUN BOOK                                                                clicca qui

__________________________________________________________________________________________________________

L' autobiografia di Robbie Robertson                                          clicca qui

 

 
Sabato 16 Aprile 2011

Singapore - Timbre Rock & Roots Festival- Marina Promenade - April 15, 2011

1. Gonna Change My Way Of Thinking (Bob on keyboard)
2. It Ain't Me, Babe (Bob on guitar)
3. Beyond Here Lies Nothin' (Bob on keyboard, Donnie on trumpet)
4. Tangled Up In Blue (Bob center stage on harp)
5. Honest With Me (Bob on keyboard)
6. Simple Twist Of Fate (Bob on guitar)
7. Tweedle Dee & Tweedle Dum (Bob on guitar)
8. A Hard Rain's A-Gonna Fall (Bob on keyboard)
9. Highway 61 Revisited (Bob on keyboard)
10. Love Sick (Bob on keyboard)
11. Thunder On The Mountain (Bob on keyboard)
12. Ballad Of A Thin Man (Bob center stage on harp)

(encore)
13. Like A Rolling Stone (Bob on keyboard)
14. Forever Young (Bob on keyboard)

_______________________________________________________________________________________________________

Come atto di ribellione, Bob Dylan lascia che i cinesi censurino il suo concerto

Di Jef Otte, 12 aprile 2011

Anche per i gusti di Bob Dylan, l' America ha sempre avuto un pò troppa fede in Bob Dylan. Un portavoce generazionale? Un leader per i diritti civili? Un profeta? Queste sono alcune grandi aspettative che si possono avere da una persona tipo il Mahatma Gandhi, sono invece del cazzo se attese da un vecchio folksinger.
So che non è una sorpresa che molte persone sono state andate fuori di testa per il suo primo concerto in Cina la scorsa settimana, dove ha aderito alle disposizioni dei funzionari cinesi e non ha mai detto una sola parola circa la censura dilagante e la soppressione orwelliana che sta accadendo in quel paese in questo momento. Data la sua reputazione, questo sembra essere contrario a tutto ciò che significa Dylan. Ma questo sarebbe solo quella che è la fama che Bob Dylan ha; ciò che egli rappresenta in realtà è praticamente un mistero. Ecco la domanda che nessuno sembra fare: Perché - e lui è rimasto la solita mummia su questo - Bob Dylan ha voluto essere cos' indifferente ai problemi dei diritti umani in Cina?
Per una risposta a tale questione, dobbiamo programmare impostare la macchina del tempo per tornare al 2003, quando uscì “Masked and Anonymous”, una finzione velata su se stesso che fu odiata da quasi tutti. Roger Ebert ha dato solo due stelle al film, definendolo un "progetto vanitoso aldilà di ogni ragione".
E' stato il mio preferito di tutti i film di Bob Dylan, ed ecco perché: Masked è il più vero . Ci sono stati altri film migliori - No Direction Home di Martin Scorsese è stato un tentativo affascinante, ma in larga misura mostra l’inefficacia di un grande regista a risolvere l' enigma Dylan, Todd Haynes con “I’m not there”, una riflessione sul significato culturale di Dylan - ma Masked è stato l'unico per il quale Dylan stesso aveva scritto una specie di sceneggiatura, e questo fa la differenza. Per tutta la sua vanità ed i suoi notevoli difetti - e nessuno ha mai dubitato che Dylan è vanitoso - Masked è la più reale probabilità di capire come Bob Dylan vede Bob Dylan.
Ci sono alcune analogie tra il misterioso Masked ed il tour di Dylan in Cina. Nel film, Dylan veste i panni di Jack Fate, un cantante folk appena uscito di prigione dopo la guerra, in un paesaggio orwelliano per un concerto di beneficenza. Ma ciò che è più importante nella trama è che Dylan / Fate reagisce al destino, al regime totalitario ed al caos politico che vede intorno a sé – cosa che gli genera molte perplessità. Fate / Dylan suona il concerto e pronuncia alcune osservazioni criptiche, ma non ha nessuna soluzione per qualsiasi problema. "Sono sempre stato un cantante e forse non più di questo", riflette. "Ho smesso di cercare di capire le cose molto tempo fa."
Impatto culturale a parte, Bob Dylan è fondamentalmente solo un uomo che ha fatto quello che gli pareva per rendere felice la sua vita – anche contro il disappunto dei suoi fans - e a lui stava maledettamente bene andare in Cina. In un certo senso, lasciando che i funzionari cinesi lo censurassero è quasi la cosa più ribelle che potesse fare.
È interessante notare che, sebbene diversi vecchi classici di protesta erano espressamente proibiti, è inspiegabilmente riuscito ad eseguire "A Hard Rain's A-Gonna Fall," una dichiarazione più politicamente caustica di quanto "Blowin 'in the Wind" e "The Times They Are A-Changin' " siano mai stati, una canzone che conclude, dato il contesto, con una contraddizione Dylanesque abbastanza forte per far esplodere la mente:
"I'll tell it and think it and speak it and breathe it, and reflect from the mountain so all souls can see it."
(“ lo dirò, lo penserò, lo pronuncerò, lo respirerò, e lo rifletterò su una montagna così che tutte le anime possano vederlo”
Per quel che vale, forse lo ha fatto.


(Fonte: http://www.westword.com)

_________________________________________________________________________________________________________

L'armonica di Dylan in "The Last Waltz

Oggi unisco due delle mie materie preferite attuale - l'anniversario della nascita di Dylan ed il New York Times.

Quando Dylan apparve nel 1976 per il concerto d’addio della Band nel film "The Last Waltz" ha svolto il seguente set:

Winterland, San Francisco, California - Giorno del Ringraziamento, 25 novembre 1976
1. Baby Let Me Follow You Down
2. Hazel
3. I Don't Believe You
4. Forever Young
5. Baby Let Me Follow You Down
6. I Shall Be Released

Per le prime cinque canzoni, Dylan è stato accompagnato dalla Band. Nell'ultima canzone anche da alcuni musicisti supplementari come Ringo Starr, Ron Wood e Van Morrison. Dylan ha cantato e suonato la chitarra. Lui non ha suonato l'armonica. Oppure lo ha fatto?

Secondo un articolo del New York Times, datato 25 ottobre 2006, Dick Clark (di American Bandstand fame) ha messo  all’asta un pò di cimeli rock, tra cui "l' armonica" che Bob Dylan ha suonato in “The Last Waltz". E' stata stimata per la vendita con un valore tra $ 20.000 $ 40.000, secondo il rapporto.
Ho scritto una mail al Times, esprimendo il mio dubbio che Dylan non avesse suonato l'armonica in The Last Waltz. Il 2 novembre 2006, ho ricevuto una risposta:
Ho chiesto al giornalista che ha scritto l'articolo sull’asta Dick Clark circa la sua fonte per l'affermazione che Bob Dylan ha suonato l'armonica in "The Last Waltz". Anche se non si vede suonarla nella versione cinematografica, mi viene detto che egli l’ha effettivamente suonata durante il concerto. Queste informazioni vengono dall'ufficio di Dick Clark:
Durante le riprese del film di Martin Scorsese “The Last Waltz” nel 1976, molte canzoni sono state eseguite durante il lungo evento alquanto chiassoso. Alcuni di questi numeri sono apparsi nel film, mentre molti altri non sono mai arrivati oltre la sala taglio. Diciassette canzoni di questi "tagli" sono apparse in una riedizione del 2002 che includeva una esecuzione di “Hazel”. Durante l'esecuzione di "Hazel", Dylan ha suonato l’ armonica come sull’album "Planet Waves".
I membri della troupe che hanno lavorato spesso con il personale di Dick Clark ricordano che Bob portò un’ armonica sul set. Dopo l’uscita di “The Last Waltz”, l' armonica è entrata nella Clifford Glass Collection, dove è stata registrata come avente origine dal set del film. Nel 1992, Dick Clark ha acquisito lo strumento per la sua collezione. Dick ha messo l'armonica in mostra al pubblico da quel momento, indicando che l' armonica era stata usata nelle risprese del film. Essa è rimasta in pubblica visione finché non è stata rimossa recentemente per essere messa all’asta.

Ho reinviato una e-mail, affermando che c’è un audio, un video e una documentazione scritta della manifestazione, e non c'e uno straccio di prova che Dylan ha suonato l’armonica a bocca. Egli può averla "portata", ma di certo non l' ha usata.
Più tardi nella sera, ho ricevuto un'altra risposta: "Grazie, chiunque tu sia, vedremo di chiarire la cosa".
Non ho mai più ricevuto una parola.

In un altro rapporto, “The Early Show” della CBS si riferisce che l'armonica di Dylan in “The Last Waltz” è stata autografata:
Bob Dylan Autographed Harmonica da "The Last Waltz". Questa armonica è stato usata da Dylan durante il concerto di addio della Band a San Francisco il giorno del Ringraziamento del 1976. Questa armonica Hohner, autografata con inchiostro nero da Dylan, è montata in un display incorniciato accompagnata da un'immagine in bianco e nero di Dylan con armonica e chitarra.

Una versione AP della domanda è stata ripresa in USA Today, sul Los Angeles Times e da MSNBC, tra gli altri. Cinema Blend si spinse fino a dichiarare "l'armonica che Bob Dylan ha suonato nel film documentario di Scorsese" The Last Waltz ".

È possibile visualizzare una fotografia dell’ l'armonica su Live Auctioneers:

   (N.B. la firma sembra non essere quella di Bob)

Lotto 785: Bob Dylan Autographed Armonica: Questa armonica Hohner, autografata con inchiostro nero da Bob Dylan, c. 1976. Lo strumento è montato in un display incorniciato accompagnata da una immagine in bianco e nero di Dylan con armonica e chitarra. Display con cornice: 20 1 / 2 x 26; foto: 14 x 10.
La pagina web indica il prezzo stimato solo di $ 2.500 - 5.000 $ e non $ 20,000 - $ 40,000 come ha scritto il New York Times. Il 6 dicembre 2006, l'armonica in asta è stata venduta per $ 18.000. Gran parte del denaro raccolto, secondo quanto riferito, è andato a varie associazioni di carità.

Dylan eseguito "Hazel" per la prima volta sul palco quella sera. Anche se l’ha suonata in un soundcheck nel 1978, non l’ha mai eseguita sul palco fino al 1994 per le sessioni di MTV Unplugged. Nel 2.004-5, Dylan finalmente l’ha suonata in pubblico sei volte.

Guardate la prima assoluta di “Hazel” suonata da Bob Dylan con la band - e senza una armonica - in The Last Waltz, nel video sotto:

Grazie a Enrique D. per l'ispirazione.

Harold Lepidus, "Bob Dylan Examiner"
http://www.examiner.com/bob-dylan-in-national/bob-dylan-70th-birthday-countdown-no-46-dylan-s-last-waltz-harmonica?CID=examiner_alerts_article

_________________________________________________________________________________________________________

Dylan incanta Pechino, solo rock, niente politica                       clicca qui

_________________________________________________________________________________________________________

Bob Dylan si autocensura e il New York Times lo striglia          clicca qui

 

 
Venerdi 15 Aprile 2011

Bob Links aveva ragione sulla set list di Hong Kong

Dopo l’osservazione di Harold Lepidus nel suo articolo riportato e pubblicato ieri su Maggie’s farm, oggi il sito ufficiale di Bob ha confermato l’esattezza della set list del secondo spettacolo di Hong Kong inserendo nella set list pubblicata ieri la canzone “Tangled Up In Blue”, come aveva esattamente pubblicato Bob Links. Certamente si è trattato di una svista che bobdylan.com ha prontamente riconosciuta e corretta.

_____________________________________________________________________________________________________

La mail di Mr.Spaceman per Daniele Ardemagni

Caro Daniele.
Non era mia intenzione non rispettare i gusti personali sugli album di Bob. Tu hai scritto.."ognuno vuole avere ragione..". Ti sbagli. Io ho solo espresso "in modo troppo diretto" i miei pareri sugli album.
Se proprio vuoi saperla tutta UNDER THE RED SKY è uno degli album che ascolto di più. Anche SELF PORTRAIT non manca di ascolti da parte mia. Ma riguardo a LOVE AND THEFT il poeta derubato dei suoi versi l'avrebbero dovuto avvisare prima no?...magari avrebbe deciso lui se ricevere un compenso oppure la gloria..per fortuna di Bob ha scelto la gloria, almeno ufficialmente. Infatti lui disse "..metterò la foto di Bob dietro al mio libro..".
Considero STREET LEGAL quasi a livello di Blood on the tracks, ma è allucinante che sia stato pubblicato in quel modo. Con quel suono. Le mie critiche sono rivolte a quegli aspetti (che non m'invento io se conosci bene i libri su Bob e so che sai di cosa sto parlando).

Riguardo al casino che sta succedendo in Cina lo trovo surreale.
Sono 20 anni che Bob non dice una parola al microfono, che non esegue Blowing da anni esclusi gli ultimi tour in cui la suona con quel tempo buffo e con l'assolo di violino. Perchè si stupiscono del suo atteggiamento?
Ancora stanno a Newport? Forse neanche Bob ricorda di esserci stato. Forse.
Ciao Daniele, Luigi, Mr. Tamburine.

Mr. Spaceman

_____________________________________________________________________________________________________

Bob Dylan, il cantante di protesta                                           clicca qui

_____________________________________________________________________________________________________

Il ventarello idiota                                                                    clicca qui

_____________________________________________________________________________________________________

L’ICONA È SCADUTA                                                               clicca qui

_____________________________________________________________________________________________________

Bob Dylan sotto accusa per i concerti in Cina                       clicca qui

_____________________________________________________________________________________________________

Bob Dylan: tra critiche, censura e lontani ricordi                  clicca qui

 

 
Giovedi 14 Aprile 2011

In defense of Bob Dylan

Here's how the newspapers in China have announced the Dylan's show

Dear Friends of Maggie's Farm, I would say that this photo is more than eloquent, it is how to announce the coming of the Pope with a picture of the village priest (with all due respect for the beloved Willie Nelson). What is most surprising is that after the numerous reports received by the newspaper from readers is the fact that the newspaper’s executives have not had a turn going into the error without changing the picture. Power of human idiocy.
And yet some of these characters argue that Dylan has done wrong to take money from these people? Why he was wrong taking this money? He took money anywhere in the world when he performs, "pecunia non olet" said the ancient Romans (and even today, in fact), then why did it hurt? Chinese money are more blood dripping than the French money, the France who are now bombing Libya causing innocent victims who have nothing to do with what happens in that country? Chinese money are more blood dripping anymore than the U.S. money? U.S.A in Iran, Iraq, Afghanistan, Bosnia, the Balkans, where U.S. aircrafts have made more massacres than the leader of the Huns Attila, or we want to say that American smart bombs never killed innocent men, women and childrens? Yet is the same money that Americans give to Dylan for his U.S. concerts, that Europeans give to Dylan when he performed in their countries, then where is the difference?
Dylan is many years away from the social and humanitarian causes, even when he has ridden, well and voluntarily, the humanitarian filly to gain fame and fortune. This is more his current position, position that many wise men consider wrong, but this is a problem only for those who want to judge him by force, whatever the cost, calling Bob, with no half measures, idiot and sold artist, and no one should forget that he was and he is the greatest artist of all times. "The Praise of Madness" would have said Erasmus of Rotterdam!
If we fundamentally believe in freedom we have to accept the fact that Dylan makes his own business and its interests as he best think, which happily does so without violating any law, just like all honest people do their business without committing crimes. So, what are they talking about all these overpaid reporters, anchormen, sages and wise beyond all limits, low-buck lucubrates, who claim to know and judge the actions of other people, sometimes hiding their own crap. I was honestly tired and bored of all these words at random, I will continue to report on Maggie's Farm all the news that these novel prophets write on their pages just for the record, committed to the principle that everyone is host to think what he wants and do what he wants, and no one feels compelled to break their balls. That is, if the sense of the word “freedom” has not changed its meaning for this funny occasion. Dylan in China is the same Dylan as in Europe, Italy, France, Spain or anywhere else in the world, he sings, he takes the money and he returns home, there's something wrong with this? Let's Dylan live his life as he sees fit, none of us has to judge his actions or his behavior, Dylan has his own personal conscience to which he must respond, how, when and where, those are his own business. We, viz the other, let's just say freely our point of views about his work, his songs, his show, whether we like it or not, whether we like we can motivate our reasons why, if we do not like we can do the same thing. This is allowed and proper in respect of an artist, but give “idiot” or “sold-artist” to a man only for purely political reasons is altogether another matter, I’m asking myself who gave to these pundits the permission and particularly the right to spit words against Dylan?

Mr.Tambourine

°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°

In difesa di Bob Dylan

Ecco come in Cina i giornali hanno annunciato gli show di Dylan

Cari amici di Maggie’s Farm, direi che questa foto è più che eloquente, è come annunciare l'arrivo del Papa con la foto del parroco del paese (con tutto il rispetto per l’amato Willie Nelson). Stupisce di più ancora che dopo le numerose segnalazioni pervenute al giornale da parte dei lettori i dirigenti del quotidiano non abbiano fatto una piega continuando nell’errore senza cambiare la foto. Potenza dell’idiozia umana.
E qualcuno sostiene ancora che Dylan ha fatto male a prendere i soldi da questa gente? Perchè ha fatto male? Ha preso i soldi come li prende in qualunque parte del mondo quando si esibisce, “pecunia non olet” dicevano i Romani antichi (anche quelli di oggi per la verità), allora perchè ha fatto male? I soldi cinesi grondano più sangue di quelli Francesi che bombardano la Libia causando vittime innocenti e che niente c’entrano con quello che succede in quel paese? I soldi cinesi grondano più sangue di quelli degli Americani in Iran, Iraq, Afganistan, Bosnia, Balcani dove gli aerei americani hanno fatto più stragi di Attila, o vogliamo dire che le bombe intelligenti americane non hanno mai ucciso un innocente? Eppure sono gli stessi soldi che gli Americani danno a Dylan per i suoi concerti USA, che gli Europei danno a Dylan quando si esibisce da noi, allora dove sta la differenza?
Da anni Dylan è lontano dalle cause sociali ed umanitarie, anche se quando gli faceva comodo ha cavalcato volontariamente ed ampiamente la cavallina umanitaria per acquisire "fame and fortune". Che la sua posizione attuale sia una posizione che molti giudicano sbagliata è un problema di quelli che lo vogliono giudicare per forza, costi quel che costi, dando senza mezze misure del venduto e dell’idiota ad un artista che è stato uno dei migliori di sempre. “Elogio della follia” commenterebbe Erasmus da Rotterdam!
Se crediamo fondamentalmente nella libertà dobbiamo accettare il fatto che Dylan faccia gli affari suoi ed i suoi interessi come meglio crede, cosa che tranquillamente fa senza violare nessuna legge, come fanno tutte le persone oneste che si fanno gli affari loro senza incorrere in reati. Allora di cosa stanno parlando tutti questi superstipendiati giornalisti, anchormen, saggi e sapienti oltre ogni limite, elucubratori da cinque delle vecchie lire, che pretendono di sapere e giudicare le azioni degli altri, mentre forse nascondono le loro. Tutte queste parole a vanvera mi hanno sinceramente stancato ed annoiato... continuerò a riportare su Maggie’s Farm tutto quello che questi novelli profeti scrivono sulle loro pagine solo per dovere di cronaca, fedele al principio che ognuno è padrone di pensarla come vuole e di fare quello che vuole senza che nessuno si senta in dovere di rompergli le palle. Questo lo faccio sperando che il significato della parola "libertà" non sia cambiato per questa bizzarra ed in qualche modo buffa occasione. Dylan in Cina è uguale al Dylan in Europa, in Italia, in Francia, in Spagna o in qualunque altro posto del mondo, canta, prende i soldi e torna a casa sua, c’è qualcosa di male in tutto questo? Lasciamo che Dylan viva la sua vita come meglio crede, non sta a nessuno di noi giuducare le sue azioni o il suo comportamento, Dylan ha una sua coscienza personale alla quale rispondere, come, quando e dove lo fa sono affari suoi. Noi, cioè gli altri, limitiamoci a dire liberamente la nostra opinione sul suo lavoro, le sue canzoni, il suo show, se ci piace o no, se ci piace motiviamo il perchè con le nostre ragioni, se non ci piace facciamo la stessa cosa, questo è consentito e doveroso nei confronti di un artista, ma dargli dell’idiota o del venduto per motivi esclusivamente politici è un altro paio di maniche, mi chiedo, chi ha dato il permesso e sprattutto il diritto a questi soloni di sputare queste parole nei confronti di Dylan?

Mr.Tambourine

______________________________________________________________________________________________________

Bob Dylan: la set list del 13 aprile ad Hong Kong - Ha eseguito 'Tangled Up In Blue'?

Bob Dylan ha appena finito di suonare il suo secondo concerto ad Hong Kong, la set list? Dipende da dove la si guarda.
Il sito ufficiale di Bob Dylan ha pubblicato il seguente elenco di 16 canzoni:

Kowloon, Hong Kong - HITEC - Star Hall - Apr 13, 2011

1 Gonna Change My Way Of Thinking
2 It Ain't Me, Babe
3 Things Have Changed
4 Rollin' And Tumblin'
5 Simple Twist Of Fate
6 High Water (for Charlie Patton)
7 A Hard Rain's A-Gonna Fall
8 The Levee's Gonna Break
9 If You Ever Go To Houston
10 Highway 61 Revisited
11 Spirit On The Water
12 My Wife's Home Town
13 Thunder On The Mountain
14 Ballad Of A Thin Man
15 Like A Rolling Stone
16 Forever Young

Bob Links ha pubblicato la scaletta dello stesso concerto ma con un brano in più (vedi n. 4):

Kowloon Bay, Hong Kong - Kowloonbay International Trade & Exhibition Centre (KITEC) - April 13, 2011

1. Gonna Change My Way Of Thinking
2. It Ain't Me, Babe
3. Things Have Changed
4. Tangled Up In Blue
5. Rollin' And Tumblin'
6. Simple Twist Of Fate
7. High Water (For Charley Patton)
8. A Hard Rain's A-Gonna Fall
9. The Levee's Gonna Break
10. If You Ever Go To Houston
11. Highway 61 Revisited
12. Spirit On The Water
13. My Wife's Home Town
14. Thunder On The Mountain
15. Ballad Of A Thin Man
(encore)
16. Like A Rolling Stone
17. Forever Young

Credo che il tempo ci dirà se Dylan ha effettivamente suonato "Tangled Up In Blue" stasera. La mia ipotesi è che la set list pubblicata su Bob Links sia quella corretta. Il Webmaster Bill Pagel ha ringraziato "Kathleen, Susan & Al, e Brigitte per le telefonate e AUI per la e-mail". Vedremo se il sito apporterà a breve la modifica.

Aggiornamento: Nel forum Discussioni di Expecting Rain, Johanna Parker's ha confermato "Tangled Up In Blue" come  quarta canzone in scaletta.

Aggiornamento: Giroro on Wed sul sito ufficiale di Bob ha scritto - Tangled In Blue è stata suonata prima di Rollin' & Tumblin' - Spero che questo aiuti. G66

Harold Lepidus, "Bob Dylan Examiner"
(Fonte: http://www.examiner.com/bob-dylan-in-national/bob-dylan-s-april-13-hong-kong-setlist-did-he-perform-tangled-up-blue?CID=examiner_alerts_article)

______________________________________________________________________________________________________

La mail di Marina

Caro Mr Tambourine,
in questi giorni si è scritto tanto a proposito dell'attegiamento di Bob nei confronti del censorio regime cinese. Personalmente non mi associo alle critiche sollevate.
Ti segnalo l'intervento di Paolo Vites sul punto che condivido parola per parola. Pertanto, nel ringraziare l'autore del pezzo di avere scritto anche a mio nome, mi astengo dall'aggiungere altro.

http://www.ilsussidiario.net/News/Musica-e-concerti/2011/4/12/BOB-DYLAN-LIVE-IN-CHINA-La-rivoluzione-incompresa-di-un-uomo-libero/167183/

Sulla questione c'è anche quest'altro intervento che val la pena di leggere.

http://www.lettera43.it/attualita/12952/il-ventarello-idiota.htm

Un abbraccio, Marina

_____________________________________________________________________________________________________

La mail di Daniele Ardemagni

Dunque..sull'argomento di Bob in Cina ho sentito le più diverse versioni tratte da quotidiani nazionali e internazionali...c'è che dice che al concerto c'erano 5000 persone, chi 9000 chi 10000...poco importa. Dylan si è abbassato a non cantare le canzoni che possono far paura al regime? Be, è una cosa sua...del resto nei paesi totalitari se sgarri non sarei molto tranquillo neppure io, soprattutto se ci sono 2000 poliziotti in borghese che ti guardano.
Quello che più mi fa piacere è che un pezzo di muro sia stato abbattuto..poi avremmo voluto che lo si facesse "alla Dylan" ma intanto, ciò che davvero importa è che ci sia riuscito ad andare e chissà, magari se il prossimo anno dovesse tornarci non faccia davvero a modo suo facendo rimangiare tante cose che i "dotti" hanno scritto in sti giorni sui loro quotidiani...come dice Mr.Tambourine i problemi dei cinesi non saranno certo 1000 Bob che potranno farli sparire ma una rivoluzione che parta dal popolo.
Grazie a Luigi per aver elencato ciò che questo uomo ha fatto nel corso della sua carriera e ricordo a Mr.Spaceman che il poeta al quale Dylan si è ispirato per certi versi di "Love & theft" si è detto onorato, tant' è vero che da sempre l'arte nasce dall'arte e il titolo stesso "amore e furto" è perchè se ha preso qualcosa da qualcuno lo ha prima di tutto amato...quanto al mio disco preferito Modern Times..se quello è fatto per prendere sonno più facilmente che di dire di Blood on the tracks? Che è fatto per prendere sonno all'istante? Constatazioni personali ma come al solito tutti vogliono avere ragione.
L'unico disco che mi mancava era Self Portrat il quale, scandalizzatevi pure, lo trovo carino...intendiamoci..non un capolavoro ma una cosa ascoltabile.
Gli anni '80 sono salvabili solo per Infidels e Oh Mercy (che comunque, per pur bello che sia lo trovo un pò monotono sotto certi aspetti musicali)? Be io aggiungerei il mio amato Saved e Shot of love...eh si..amo la triologia cristiana.
Poi continuare a sputare veleno su Under the red sky non mi sembra il caso...un disco nelle quali ci sono canzoni come la title-track, Unbelievable, God knows e Cat's in the well meriterebbe un'attimo di rispetto in più e una rivalutazione..l'importante è non fermarsi a Wiggle Wiggle.
Anche i capolavori "nascosti" di Tell Tale Signs credo siano una testimonianza di grande creatività e atmosfera.
Lo sbaglio a mio avviso che fanno i più tanti è continuare a vederlo come un'icona di questo o di quella cosa...lui icona non lo ha mai voluto essere quindi rispettiamolo per quello che fa a quasi 70 anni e per quello che ha fatto.
A giugno ci sarò di certo con una manciata di amici e se la scaletta fosse uguale come quella dell'anno scorso a Padova ci farei la firma..ma poco importa...vado a vederlo una volta all'anno e ciò che propone andrà bene...anche certe canzoni di BOTT che dal vivo suonano divinamente.
Un abbraccio a tutti e...Forever young gente!
Daniele Ardemagni

________________________________________________________________________________________________________

Bob Dylan in Cina, uno show deludente ed ipocrita

di Azar Nafisi

I tempi sono davvero cambiati: Bob Dylan, che divenne un' icona americana "dicendo la verità a coloro che avevano il potere", ha appena dato un concerto in Cina, uno dei paesi più repressivi del mondo. Mentre era lì, non solo Dylan non ha espresso solidarietà per i dissidenti cinesi in prigione: secondo il Washington Post, ha anche accettato di eseguire solo "canzoni approvate" dai comunisti cinesi.
Lo scenario diventa ancora più paradossale se si considera che, mentre Bob Dylan cantava "Love Sick" in Cina, l'ambasciatore americano Jon Huntsman, un potenziale candidato repubblicano alla presidenza, ha parlato nel suo discorso di commiato della detenzione del dissidente Ai Weiwei , del premio Nobel Liu Xiaobo, ed altri. Ha aggiunto: "Gli Stati Uniti non smetteranno mai di sostenere i diritti umani perché crediamo nella lotta fondamentale della dignità umana e della giustizia in qualunque luogo del mondo". Il problema non è che Dylan non dovrebbe cantare le sue canzoni d'amore in Cina, piuttosto, il problema è che Dylan si è trasformato in una specie di addormentato Barry Manilow a Pechino, quando solo tre giorni prima a Taiwan, aveva cantato "Desolation Row" e "Blowin 'in the Wind".
Gli artisti sono solo esseri umani. Hanno molti lati oscuri, possono essere volubili, e sono mortali. Quello che resta non è il cantante ma la canzone. Eppure mi aggrappo ancora alle convinzioni forse antiquate della mia gioventù, quando abbiamo ascoltato Dylan, Joni Mitchell, Joan Baez e, ci siamo convinti che quegli artisti sono stati efficaci perché erano le coscienze delle loro società, perché il loro impegno è stato rivolto non ad una ideologia politica, una setta, o un partito, ma alla verità. La Verità che è pericolosa, non importa in che tempi viviamo, perché la verità è sempre una chiamata all'azione. Una volta che noi la conosciamo, non possiamo più giustificare il nostro silenzio.
Alcuni possono dire in difesa di Dylan in Cina che in tutto questo c’entra l’età. Sono d'accordo che l’ età può fare questo effetto, ma può anche farci più auto-consapevoli e critici verso noi stessi. E' anche vero che l’abitudine al potere, alle grandi ricchezze, può cambiare il nostro atteggiamento verso i principi nei quali una volta credevamo ma in realtà, per alcuni, l'età, la fama, il potere e la ricchezza possono essere un mezzo per diventare più umani ed aiutare gli altri a trovare la loro voce. Prendete Joan Baez, per esempio, che, con l'avanzare dell'età, è cambiata e diverntata più saggia, ma non ha mai perso la sua passione, il suo impegno per la giustizia e la gentilezza.
Pensando a Joan Baez, mi sento riconoscente a lei e pieno di speranza che alcuni di questi grandi principi della vita non siano cambiati con i tempi. Eppure Bob Dylan, che ha sempre avuto più cinismo e freddezza della Baez, sembra aver perso qualcosa con l'età. In Cina, egli sembra aver sparato contro le sue canzoni, le sue creazioni. Il risultato? Un deludente ed ipocrita show, quello che mi fa desiderare il Dylan che conoscevamo.

(Fonte: http://www.tnr.com/article/86470/bob-dylan-china-human-rights-baez)

_____________________________________________________________________________________________________

Vedendo Dylan a Saigon

di admin

Sotto un piacevole cielo notturno, il mitico Bob Dylan si è presentato ad un misero pubblico nel campus della RMIT di Ho Chi Minh City.
Con i biglietti venduti per qualcosa di più di un normale stipendio mensile in Vietnam, il pubblico sembrava un campione di quello che si potrebbe trovare nel corso di un Dylan show a Malibu, in California. Capelli biondi ed occhi azzurri erano ovunque, insieme a qualcuno con dreadlock occasionali, come se stessero ricandosi ad un party fuori città il lunedi notte.
I vietnamiti presenti indossavano i tradizionali abbigliamenti della loro cultura, le donne indossavano qualcosa tipo una notte-al-bar , gonne alla moda e tacchi a spillo, mentre gli occidentali indossavano i loro tradizionali vestiti di opposta cultura.
Dylan è stato preceduto da una miscellanea di brani dell’ultimo Trinh Cong Son, accompagnato da riff di sassofono assoluti. Il pubblico, generalmente vietnamita, ha applaudito con entusiasmo, mentre i prezzi della birra, delle patatine e della pizza crescevano dopo ogni canzone come uno svolazzo incredibile.
Apparso nel suo abituale abbigliamento spanish-western e con i membrei della sua band ben stretti intorno a lui, Dylan è partito borbottando le beffarde frasi di “GONNA CHANGE MY WAY OF THINKING”, ripetendo parole come “Jesus is coming”, tratte dalle opere della sua "fase religiosa". Passando dal pianoforte alla chitarra, la solitaria e piuttosto asociale "It Ain't me babe”. La voce rauca ed i nuovi arrangiamenti hanno reso tutto di fatto difficoltoso e, anche per i conoscitori di Dylan, quasi impossibile stabilire quale canzone stesse cantando.
Ha spaziato tra classici ed alcuni brani più nuovi (da un intelligente "Highway 61" ad una strugente "Lovesick"), un suono eccellente e compatto che però ha messo ancora più in evidenza la ruggine della sua voce di 70enne.
Sebbene lo staff di Dylan avesse chiesto che tutti gli ospiti, tra cui i VIP, fossero sistemati nel prato antistante il palco senza divisioni, la venue era stata divisa in due spazi diversi, una di lusso per i VIP da $ 150 e uno per la gente comune più lontana dal palco e limitata da una recinzione. Ondeggianti al monotono monosuono di Dylan, i Vip seduti hanno ascoltato la set list di Dylan mangiando e bevendo, cosa un tantino inadatta per il diritto di uguaglianza.
Eppure, per i vietnamiti che hanno partecipato e per un bel pò di stranieri, è stata una possibilità di vedere la "Favola" la cui indifferenza nell’interazione col pubblico continua ad essere una costante caratteristica dopo quattro decenni di carriera. Un uomo immaturo che veniva dal New Jersey ha detto, "Io non sono un suo fan, ed anche se lDylan in passato ha criticato duramente la mancanza di libertà, chissà se tornerò a rivederlo."

(Fonte: http://www.vietnamnews.us)

 

 
Mercoledi 13 Aprile 2011

Kowloon Bay, Hong Kong - Kowloonbay International Trade & Exhibition Centre (KITEC) - April 12, 2011

 

1. Gonna Change My Way Of Thinking
2. Señor (Tales Of Yankee Power)
3. Just Like Tom Thumb's Blues
4. Tangled Up In Blue
5. Honest With Me
6. Simple Twist Of Fate
7. Tweedle Dee & Tweedle Dum
8. Blind Willie McTell
9. Jolene
10. Desolation Row
11. Highway 61 Revisited
12. Spirit On The Water
13. My Wife's Home Town
14. Thunder On The Mountain
15. Ballad Of A Thin Man

(encore)
16. Like A Rolling Stone
17. Forever Young

______________________________________________________________________________________________________

La mail di Roberto Gomez Bolaño

Cari dylaniani,
è da molto che seguo maggiesfarm ed è da parecchio tempo che ho voglia di scrivere per dire la mia sulla questione delle recenti scelte artistiche del vecchio Bob...il problema è che sono pigro e poco incline alla comunicazione telematica...
Questa volta però mi sembra che si sia passato il limite e non mi riferisco solo a questo sito, ma a tutti i media in generale.
Bella notizia vero!!? Glorioso cantante di protesta diventa improvvisamente un vecchio reazionario e si cala le braghe davanti ai nemici giurati della democrazia e dei diritti umani (C'è da desumerne che Noi invece che facciamo in continuazione "guerre umanitarie" ne saremmo gli unici e legittimi paladini). Non mi sorprende che ne parli Paolo Giordano su "Il giornale", che se si seguono un po' le vicende di casa nostra si sa essere un periodico non proprio ligio alla deontologia professionale, mi sconvolge invece che riprenda lo scoop con tono sensazionalistico e moralizzante Federico Rampini su "Repubblica"(http://tv.repubblica.it/copertina/bob-dylan-sotto-accusa-per-i-concerti-in-cina/66038?video=&ref=HRESS-18 ). L'esperto giornalista e scrittore che conosce bene Asia e USA, non sembra essere altrettanto competente su Bob Dylan, gridando allo scandalo per la mancata esecuzione di Hurricane (...quant'è che non la suona? 20, 30 anni?).
Permettetemi di dire che sono loro i veri venduti! Per fare notizia commentano fatti sui quali non sono competenti, saltando pacificamente 40 anni di percorso umano e musicale del Nostro e fomentando indignazioni e lamentele a buon mercato che in Italia fanno sempre centro.
Ne sono passati di anni dalla svolta elettrica, dall'abbandono delle protest song e ancora la gente si scandalizza e si offende se Dylan non aderisce alla loro immagine stereotipata. Non capisco (e qua mi indirizzo a voi Mr Tamburine e Mr Spaceman vari) come si possa essere tanto ingenui da pensare che Bob avrebbe fatto un gesto plateale contro il governo cinese e tanto ottusi da reagire con tale isteria nonostante siano almeno 40 (!!!!) anni che l'ex menestrello va in giro a dire che non si è mai sentito portavoce di nessuna generazione e che le famose canzoni di protesta non erano da intendersi come tali.
Io sono nato nel 1984 e non ho vissuto quegli anni, Blowing in the wind e Times they are-a-chaingin non le ho mai messe in relazione con le lotte per i diritti civili o la guerra in vietnam, per me hanno un altro significato e in quanto a contenuto controverso e sovversivo non le considero meno significative di molti altri suoi titoli. Bob Dylan non ha mai smesso di parlare ai giovani (io adoro TTL e considero I feel a change comin' on un capolavoro), ma penso che siano i vecchi che smettono di parlare con lui perché troppo nostalgici e incapaci di seguire l'artista nelle sue evoluzioni.
Ho visto il video di Forever Young della sera di Pechino. Mi è sembrata una performance eccezionale, ricca di pathos e sentimento. La band girava a mille, al contrario di quanto si continua ad insinuare sulle pagine di questo sito non si capisce bene sulla base di cosa. D'accordo non sarà la sua band migliore e nemmeno la sua voce migliore, ma Charlie mi è parso invasato più che mai, il tiro buono e il tutto piuttosto intenso. Penso che i giovani (ma perché no anche i vecchi) cinesi abbiano apprezzato, hanno goduto della performance di un grande artista che attraverso il suo corpo e la sua musica sa comunicare emozioni universali. I cinesi non sono dei nostalgici sessantottini (badate bene, nel '68 Dylan se ne stava nella sua casa di campagna con voglia di sparare agli hippy scoppiati che gli parlavano di agricoltura organica) e quindi si approcciano alla sua musica in un modo che noi probabilmente non possiamo nemmeno intendere. Perché privarli di tale piacere? Se è vera la cosa della censura, io penso che abbia fatto bene a scendere a compromessi se non altro per dare la possibilità alla gente di vederlo dal vivo che magari se ne fotte se non suona i pezzi acustici e se non ha più la voce di prima e lo apprezza (o lo disprezza per quello che è).
Significativamente il secondo pezzo che ha messo in scaletta in Vietnam è It ain't me baby.... da sempre il suo modo migliore per respingere sdegnosamente le critiche:
"It ain't me babe
No no no it ain't me babe
It ain't me you're looking for babe"

Grazie per l'attenzione, saluti festosi!
Roberto Gomez Bolaño


Caro Roberto, sono molto contento della tua mail, un’altra persona che segue la Fattoria che si è sentita di prendere penna e calamaio e scrivere le proprie opinioni. Fossero di più quelli come me, come Mr.Spaceman e come te, che si prendono la briga di scrivere e commentare qualunque cosa sul Nostro non sarebbe per niente male. Il fatto di essere di opinioni diverse non è un problema, è solo un dato di fatto e nemmeno molto importante, quello che conta è scrivere e parlare, perchè tutto rimane nella grande memoria di Maggie’s Farm, che a poco a poco raccoglie centinaia di opinioni diverse tutte rispettabili, formando così un serbatoio di notizie inesauribile per quello che riguarda il lavoro artistico di Bob.
Credo che tu interpreti in modo sbagliato le mie opinioni sul fatto che Dylan avrebbe dovuto fare il gesto plateale contro il governo cinese, se rileggi il mio articolo in proposito vedrai che si chiude con le parole – “Non so se le mie parole saranno condivise o no, ma perdonatemi, il fatto che Dylan abbia accettato delle imposizioni per poter esibirsi in Cina mi ha lasciato un pò di amaro in bocca, non mi permetto di affermare che non avesse il diritto di farlo, solo avrei sperato che evitasse le imposizioni di questo stuolo di paranoici, solo un desiderio non esaudito, tutto qui, visto quello che scrisse Bob: segue il testo di John Birch Society Paranoid Blues”-. Quindi in sostanza soltanto un desiderio, credo non sia proibito avere desideri, se poi non si realizzano pazienza. Nello stesso articolo scrivo che solo Dylan può decidere quello che vuole o non vuole fare, come comportarsi etc...etc....Le nostre parole esprimono soltanto un punto di vista che parte da presupposti completamente diversi da quelli di Bob ma non per questo illegittimi, quindi nessuna illusione, solo un piccolo desiderio che non si è realizzato, tutto qui.
Ho detto anche che Dylan ha fatto molto di più col suo silenzio che se avesse parlato, tutti i giornali del mondo, quitidiani, settimanali, riviste e websites hanno parlato in lungo ed in largo di questo sconosciuto artista dissidente cinese di nome Ai Weiwei, nome che nessuno conosceva prima che Dylan posasse il suo piede sul suolo cinese. Già questo fatto è miracoloso e significativo, vuol dire che ancora oggi Dylan è considerato in tutto il mondo la voce più importante per i problemi relativi ai diritti umani, anche se non parla, solo la sua presenza in un luogo assume immediatamente significati che vanno ben al di là della normale immaginazione, e anche se lui da oltre quarant’anni non si sente di essere le voce di nessuno (ma soltanto la sua) non ha importanza, la posizione assunta da Dylan su questo argomento non conta niente, per la gente comune Dylan è il simbolo, l’Icona, in fondo Blowin’ in the wind e The Times They Are A-Changin’ le ha scritte lui, mica noi, ed ancora oggi Dylan deve pagare lo scotto di aver scritto quelle canzoni diventate inni non solo per la sua generazione ma anche per quelle venute dopo. Il messaggio è rimasto intatto, inalterato e più potente che mai, Dylan stesso non può far niente per cambiare le cose, lui ha scritto, lui rappresenta, che gli piaccia o no.
In questi giorni tutto il mondo sta parlando di Dylan come simbolo, nessuno critica più le sue prestazioni come performer, che sono l’ombra di quelle che erano soltanto alcuni anni fa. Non dimenticare che Dylan è quello che è per quello che ha scritto negli anni 60 e non certo per TTL o per “I feel a change comin' on”!
Per quanto riguarda la sua attuale band posso dirti che ne ho viste di migliori e di peggiori, ma non è questo che conta, la differenza è che i grandi musicisti di solito portano grandi idee e grandi apporti, i musicisti mediocri quasi niente. Riesci ad immaginare Like a rolling Stone senza l’organo di Al Kooper? Sarebbe stata la stessa cosa? Credo proprio di no, quel famoso “wild thin mercury suond” ha lasciato un segno nella storia della musica, Charlie & company non ne lascreranno nessuno, anche se riconosciamo tutti a Charlie il merito di aver svegliato Dylan da un letargo che durava da diversi anni.
Ognuno di noi ha il suo Dylan preferito, per me è quello della Rollig Thunder Revue, e ricordare con piacere quel periodo non vuol dire essere un malato nostalgico, è solo la constatazione che fra i vari periodi di Dylan quello è stato il migliore, e su questo argomento sfido tutti a dimostrare il contrario.
Per quanto riguarda i Cinesi, dubito seriamente che abbiano capito una sola parola di quello che Baboo Dilun ha detto sui loro palchi, hanno seri problemi anche gli americani a capirlo, figurati i cinesi! In qualunque modo e da qualunque prospettiva si voglia guardare il passaggio di Bob in Cina, è ormai evidente che i Cinesi hanno fatto un grosso sbaglio, un clamoroso autogol, Dylan smuove le coscienze solo con la sua presenza, senza bisogno di parlare, dando a Dylan il permesso di esibirsi hanno dato l’occasione felice a tutta la stampa mondiale di mettere in evidenza la crudeltà e la barbarie del loro regime, tutto questo grazie solo a Dylan, e scusa se è poco!
Sono perfettamente d’accordo con te che il messaggio di Dylan alla gente sia “It ain’t me babe”, ma purtroppo i messaggi di Dylan sono sempre andati oltre la sua volontà, e questo è un dato incontestabile, anche da parte di Bob stesso.
Sono contento che la tua mail abbia fornito una buona occasione per parlare ancora di Bob e di approfondire le idee ed i punti di vista di ognuno di noi, ora che hai vinto la tua pigrizia telematica spero di averti ancora come ospite su queste pagine. Un salutone,
Mr.Tambourine


__________________________________________________________________________________________________________

La risposta del Prof: Alessandro Carrera per Freewheelin' Ghio

Caro Mr.Tambourine,
ho gia' risposto. La lettera di Freewheelin' Ghio mi e' gia' arrivata, non ricordo ora se per tuo tramite o di Michele, ma gli ho già detto, e posso dirlo anche a te, che sia l'editore che io saremmo felicissimi di pubblicare l'edizione economica delle Lyrics, e se finora non l'abbiamo fatto è solo perchè prima bisogna prima chiarire infinite questioni di diritti e contratti. Speriamo comunque di venirne fuori prima o poi. Intanto è sicuro che il 18 maggio uscirà in economica la nuova edizione rivista e aumentata (di cento pagine) del mio "La voce di Bob Dylan", che al momento è esaurito. Molto probabilmente ci sarà una presentazione alla Feltrinelli di Piazza Piemonte a Milano il 24 maggio.
A presto, Alessandro Carrera

Caro Alessandro, non potrò mai ringraziarti abbastanza per la tua gentilezza nei confronti di Maggie's Farm e dei suoi lettori. Spero di poter esserci il 24 alla presentazione del tuo libro, a presto, Mr.Tambourine

__________________________________________________________________________________________________________

Le polemiche sul tour di Bob Dylan in Cina                                clicca qui

__________________________________________________________________________________________________________

Joe Hill promosso a Padre della Chiesa                                      clicca qui

__________________________________________________________________________________________________________

Sant'Agostino amato da Bob Dylan                                             clicca qui

__________________________________________________________________________________________________________

Rolling Stones, una cover di Bob Dylan                                     clicca qui

 

 
Martedi 12 Aprile 2011

Concerto-flop per Dylan in Vietnam. Usa, stampa polemica con il cantante

Hanoi - (Adnkronos) - Critiche del 'New York Times' al cantante americano per aver accettato che il governo vietnamita approvasse la scaletta del concerto da cui, ironia della sorte, è stata tolta proprio 'Blowin' in the wind', canzone manifesto contro la guerra nel Paese asiatico

Hanoi, 11 apr. (Adnkronos) - Non si placano sulla stampa americana le polemiche per il tour asiatico di Bob Dylan, menestrello della canzone di protesta degli anni '60 che ha accettato la censura governativa per i suoi concerti in Cina. Ma, dopo Pechino, il leggendario cantante americano c'è cascato di nuovo ad Hanoi dove ha accettato che il governo vietnamita approvasse la scaletta del concerto da cui, ironia storica, è stata eliminata 'Blowin' in the wind', canzone manifesto del movimento pacifista che si è battutto proprio contro la guerra in Vietnam.
La notte scorsa, alla Rmit University di Ho Chi Minh City, vi erano poche migliaia di persone - molto meno delle 8mila previste - ad applaudire Dylan, secondo quanto riporta oggi il sito del 'New York Times' che due giorni fa ha pubblicato un velenosissimo commento della sempre caustica Maureen Dowd, dal titolo 'Blowin' in the idiot wind', in cui si affermava che "Bob Dylan ha fatto l'impossibile, inventare un modo creativo di vendersi".
Lo scarso pubblico vietnamita può essere addebitato a diverse ragioni, prima tra tutte il fatto che i biglietti costassero più di quanto un vietnamita medio guadagna in un mese, senza contare che metà della popolazione ha meno di 30 anni e non ha ricordi della guerra e tanto meno del peso che ebbe la musica di protesta americana nel fermarla.
Intanto anche Human Right Watch ha criticato l'artista per aver concesso ai governi cinese e vietnamita di "dire che cosa dovesse cantare" permettendogli di "censurare la scaletta" del concerto.

( Fonte: http://www.adnkronos.com)

_______________________________________________________________________________________________________

La mail di Stefano

Caro Tambourine, torno a scrivere perche’ l’argomento Dylan – Cina mi appassiona.
Prima di tutto un enorme complimento a Luigi perche’ la sua mail mi ha quasi commosso nel suo raccontare il Mito dilaniano con versi degni di His Bobness in persona.
Detto questo, anche a me sarebbe piaciuto un Dylan che in Cina non si piega, non concorda una lista di canzoni (proprio Dylan, incredibile!) e canta quello che vuole in quella terra di oppressione e senza libertà.
Ma, ditemelo sinceramente, potevamo realmente pensare che questo poteva accadere? Dopo tutto quello che si è detto su Dylan oggettivamente invecchiato, ripetitivo e quasi monotono potevamo aspettarci qualcosa di diverso? L’altra volta ho scritto che a giugno andrò a vedere per l’ennesima volta un Mito, non un concerto indimenticabile sul piano musicale, e dunque nulla mi aspetto in questo senso.
Ma questo discorso vale a maggior ragione secondo me sul piano degli atteggiamenti che Bob potrà avere: in oltre 20 concerti oltre alla presentazione delle varie band onestamente ricordo qualche parola a Torino nel 98 e niente altro per cui difficilmente avrebbe potuto in Cina, dopo tutto quanto ha preceduto il suo arrivo laggiù, improvvisamente diventare loquace quando non lo è mai stato e soprattutto far uscire quel coraggio che 50 anni fa manifestava in tutte le forme, già, appunto, 50 anni fa, ma oggi gli anni sono 70 e se sono perfettamente d’accordo che era una “grande occasione per coronare una strepitosa carriera col più eclatante dei gesti tipicamente in stile dylaniano” mi pare anche di poter dire che forse è difficile aspettarci ancora gesti eclatanti da chi ne ha già fatti tanti, gesti e azioni che hanno riempito anche le nostre vite, che ci hanno esaltato, illuso, a volte deluso ma comunque ci hanno influenzato.
C’è un limite alla vita umana e questo, come più volte caro Tambourine tu ci hai ricordato, vale anche per Lui che continua a suonare quasi solo per se stesso ormai e che difficilmente oggi si esporrebbe ancora come un tempo e non solo sul piano della resa dei suoi concerti ma a maggior ragione su temi come quelli che certe canzoni o certe parole avrebbero potuto evocare in Cina.
Concludo forse banalmente ma credo che la cosa migliore sarebbe stata semplicemente quella di non andare in Cina, questo sarebbe stato letto da tutti come un comportamento alla Dylan: tu vuoi limitare e controllare quello che faccio e io da te non vengo perchè se venissi vorrei essere libero di esprimere quello che penso sulla libertà e soprattutto sulla mancanza di libertà (che in questo caso Lui stesso non ha avuto fino in fondo).
Ma tant’è: la logica e i comportamenti di Dylan spesso non si sono molto incontrati e questo caso non fa eccezione.
Lunga vita al Mito (e a tutti noi naturalmente). Alla prossima Stefano Pagliassotti
 

Caro Stefano, tutti noi non facciamo più e non diciamo più quello che facevamo e dicevamo quando avevamo 15 o 20 anni, perchè Bob dovrebbe fare eccezzione? Per tutti le cose cambiano, le motivazioni, lo spirito, l'entusiasmo, gli interessi e tutto quello che ci può stare di positivo o negativo nella vita di una persona. Dylan prosegue la sua strada che giustamente per lui è valida, disinteressandosi se qualcuno non è d'accordo con le cose che fa. Alla sua età queste cose sono permesse, quando si arriva sul rettilineo finale le tattiche non contano più, contano solo le forze che ti restano per arrivare alla fine. Che Bob abbia fatto bene o no ad andare in Cina, il perchè ci sia andato, se abbia accettato compromessi o no è una cosa che riguartda unicamente lui e basta. Le opinioni degli altri sono solo le opinioni degli altri, per lui contano solo le sue come per me o per te contano maggiormente le nostre. Credo che la sola presenza di Bob in Cina abbia scatenato quel putiferio che tutti si aspettavano, ed ha fatto tutto questo senza aprire bocca, senza proferire una parola, intendo dire che ha fatto di più lui per l'affermazione dei diritti umani stando zitto che non tutti i giornali e giornalisti del mondo con i loro fiumi di inchiostro e di parole. Il nome di Ai Weiwei è stato conosciuto in tutto il mondo grazie alla sola presenza di Dylan, altrimenti sarebbe passato nell'anonimato più assoluto. Confesso ancora una volta che mi sarebbe piaciuto il colpo da Armageddon di Dylan che canta The Times They Are A-Changin', ma credo che Dylan abbia ottenuto lo stesso risultato proprio non cantando quella canzone. Posizioni defilata ma presente ed ingombrante quella di Bob in Cina, tutto il mondo ne ha parlato, ricordando a tutti le ingiustizie e le nefandezze che avvengono in quel paese, tutto sommato un grande autogol da parte delle autorità Cinesi, ma l'intelligenza non sempre si mette al servizio del più forte, a volte difende strenuamente i più deboli contro la volontà del più forte. I Cinesi sono contenti di avere un regime così? Bene, che se lo tengano allora, oppure decidano una volta per tutte che vogliono vivere come gli altri popoli democratici e civili facendo finalmente quella "rivoluzione francese" che servirà da prologo alla Cina del futuro. Questa è una decisione che spetta a loro e nemmeno cento, mille o diecimila Bob Dylan potrebbero scatenarla. Le rivoluzioni sono sempre cose brutte e terribili, ma a volte duramente necessarie, ma noi cosa vorremmo, un Bob Dylan armato di cappa e spada alla testa delle armate della democrazia? Stiamo con i piedi per terra, Dylan è Dylan e fa le cose che servono a Dylan, quelle che servono ai Cinesi se le facciano i Cinesi!

_____________________________________________________________________________________________________

La risposta di Mr.Spaceman per Luigi

Caro Luigi,
preferisco parlare per rispetto al singolare invece che a "tutti i Luigi".
Molto bello quello che hai scritto per Bob. Il modo in cui lo hai fatto.
Io sento di possedere una visione meno "incantata" rispetto a te. Tutto qui.
So di non essere offensivo con nessuno, come d'altronde non lo è nessuno qui.
Non vorrei fosse una colpa avere uno sguardo più disincantato. Ti dico subito che T. T. LIFE a me è piaciuto tantissimo. Così come anche TELL TALE SIGN (un po meno..).
Anche LOVE AND THEFT è un capolavoro. Tutta la gestione discografica di Bob è stata gestita al meglio negli ultimi 15 anni.
Ma se aggiungo che lo stesso LOVE AND THEFT ha i testi praticamente rubati ad un poeta giapponese (non ispirati ma copiati sia chiaro), che MODERN TIMES va bene solo per prendere sonno più velocemente, che santificherei DANIEL LANOIS tutti i giorni, che tutti gli album anni 80 sono mezze cartucce esclusi i soliti INFIELDS e OH MERCY. Che Dylan & DEAD è un vero insulto ai dischi live, che mai e poi mai sarebbe dovuto uscire sul mercato (e rimanervi per 20 anni) STREET LEGAL con quel terrificante mixaggio (ma perchè lo hanno fatto uscire così? ahh..bisognava correre a Budokan..). Che Renaldo e Clara è un auto esaltazione assolutamente inutile costata miliardi e non è neanche uscito dagli States. Che i video di TIGHT CONNECTION TO MY HEART e cose simili sono imbarazzanti (Heart on fire lasciamo perdere). Che un disco come UNDER THE RED SKY visto il livello assoluto dei musicisti e del produttore è davvero peggio di SELF PORTRAIT viste le premesse.
Che HARD RAIN poteva indubbiamente venire meglio..
Spero che il NEVER ENDING TOUR prosegua, ma che dopo dieci anni la scaletta venga un po ritoccata..solo un po..
è legittimo? è legittimo che da estimatore io desideri o abbia opinioni diverse?
La cosa buona è che la storia dei megaschermi la tirai fuori io un anno fa. E molti come te mi contrariarono. Puff...ecco i megaschermi.
Voglio dire solo che anche da un Mr. Spaceman qualunque, anche se un po più realista, potrebbe avere mezze idee sensate in mente. O no? Forse no.
Un saluto Luigi. Un saluto a Mr. Tamburine.
Speriamo in una scaletta che includa 10000 MEN. Già sarebbe qualcosa.
MR. SPACEMAN

_________________________________________________________________________________________________________

La mail di Freewheelin' Ghio per il Prof. Alessandro Carrera

Carissimi,
vorrei scrivere una lettera aperta ad Alessandro Carrera, ma non avendo il suo indirizzo mail la scrivo a voi nella speranza che vi facciate portatori di questa richiesta.
Presto detto: è un invito a Carrera di andare dal suo editore e chiedergli di stampare in numero limitato - e magari anche su ordinazioni raccolte precedentemente - il libro delle traduzioni dei testi di Dylan (meglio se aggiornato) IN
FORMATO QUASI TASCABILE (circa 15 X 10), IN FOGLI DI CARTA DI RISO. Si sono stampati moltissimi volumi in questo formato, arricchiscono la biblioteca e soprattutto sono facilmente trasportabili quando si viaggia. So che si potrebbe obiettare che nell'era dell'informatica i testi si possono leggere anche sui PC, ma quello che propongo io è
tutt'altra cosa.
Grazie per l'attenzione, Freewheelin' Ghio

Caro Ghio, ho fatto pervenire la tua mail al Prof. Carrera che son certo ti darà una risposta a breve, stay tunes :o)

_________________________________________________________________________________________________________

La mail di Armando

Sono trent'anni che ascolto e leggo Dylan e sulla questione dei concerti asiatici io credo che Dylan abbia ancora una volta fatto parlare di sè al contrario e abbia dimostrato a tutto il mondo che ancora in quella parte di mondo la censura esiste e il problema della libertà di espressione è presente.
Ne ha parlato il NYT ne parliamo tutti noi!
Ciao a a tutti da Armando L.

_________________________________________________________________________________________________________

Dylan in Cina

"Non importa quello che Bob Dylan ha fatto ... o quello che farà per il resto della sua vita, il suo necrologio è già stato scritto: 'Bob Dylan, meglio conosciuto come un cantante di protesta dal 1960, è morto ieri ...'" questa frase, dal saggio di Greil Marcus su Masters of War, è una delle mie osservazioni preferite su Dylan, e mi è venuto in mente di nuovo questa settimana, quando il cantante quasi 70enne è in tour in Cina per la prima volta. Su Radio 4 l programma di oggi, ha trasmesso Blowin' in the Wind e ha parlato di un fan cinese che ha detto che amava Dylan perché ha cantato le canzoni di pace. Era come se gli ultimi decenni quattro decenninon non fossero passati, e Dylan era ancora il ragazzo magro con l'armonica che sul palco diceva al mondo che i tempi stavano per cambiare.
Beh, i tempi sono cambiati e Dylan non è più quello di allora, e la triste concomitanza dell’arrivo del cantante in Cina quando le autorità avevano appena arrestato il dissidente artista Ai Weiwei. Per difensori dei diritti umani, Dylan era il mezzo per tornare indietro ai tempi delle canzoni di protesta, e pretendevano che lui prendesse una posizione. I giornali hanno notato, con disapprovazione, che la sua setlist era stata esaminata dalle autorità cinesi. (Data la forma notoriamente imprevedibile deilive di Dylan, mi chiedo se anche gli hanno ordinato di suonare le canzoni correttamente:. "Proprio come negli album per favore, signor Dylan")
Così, anche se ha suonato alcune canzoni che sono spesso state considerate sostanzialmente (anche se a volte criptiche) politiche, come Ballad of a Thin Man (inno delle Pantere Nere nel '66), A Hard Rain's A-Gonna Fall, Desolation Row, Like a Rolling Stone e All Along the Watchtower, i giornalisti si sono lamentati due omissioni: Blowin' in the Wind (che ha suonato l'ultima volta a Taiwan il Martedì) e The Times They Are A-Changin' (California, agosto 2009). Dopo la settimana scorsa a Pechino e Shanghai, toccherà a Hong Kong dove terrà due concerti, ma non trattenete il respiro. La critica ha anche lamentato il fatto che egli non ha detto una parola tra le canzoni, ma questo lui non lo fa mai.
Se gli U2 si esibissero in Cina,accettando di non eseguire Pride, Sunday Bloody Sunday or Walk On allora la critica avrebbe potuto segnare un punto a suo favore. Ma Dylan ha reso le cose perfettamente chiare nel 1964, quando ha detto al New Yorker: "Io, non voglio più scrivere per la gente”. "L'unica volta che posso ricordarlo parlare della Cina fu una surreale intervista rilasciata a Playboy nel 1966, nella quale aveva scherzosamente sfidato il presidente Mao per una scazzottata..
A quel punto, aveva archiviato esplicitamente le sue canzoni di protesta. Le sole ricadute nella protesta per le cause della sinistra sono state nel 1971 con George Jackson e nel 1975 per Hurricane, e nel 1983 con Neighbourhood Bully, una difesa robusta della politica estera israeliana fatta uscire durante il suo periodo di cristiano rinato. Questo è un uomo che non fu nemmeno possibile convincere a criticare pubblicamente la guerra in Vietnam. Nell'estate del 1968, quando il movimento contro la guerra si stava preparando per la Convenzione Nazionale Democratica di Chicago, ha difeso un amico che sosteneva la causa della guerra dicendo ad un intervistatore sorpreso, "Le persone hanno i loro punti di vista. Comunque, come fai a sapere che io non sono, come tu dici, per la guerra? "
Come Amnesty e Human Rights Watch hanno commentato, il silenzio dell’occidente per l'ultimo giro di vite è stato assordante. Allora perché Dylan avrebbe dovuto esporsi? La risposta sarebbe “Perchè lui ha 70, non ha bisogno di soldi e le sue parole in teoria avrebbero potuto fare la differenza. "
Una canzone in sua setlist di Pechino rimane solo una canzone e non sarà mai intenzionalmente una lezione di storia. Al festival di Newport del 1965, venne consumato il divorzio dal movimento dei veterani folkies di sinistra, quando rispose loro con la canzone It's All Over Now, Baby Blue. L'idea che Dylan è l'uomo che deve per forza parlare a favore delle cause giuste - la rock star intesa come attivista per i nobili sentimenti - dovrebbe essere dimenticata. Bob Dylan, meglio conosciuto come un cantante di protesta nel1960, ora non ha più alcuna voce in capitolo.

(Fonte: http://33revolutionsperminute.wordpress.com)

________________________________________________________________________________________________________

Dylan's Beijing Bob

di Ron Gluckman

I tempi stanno cambiando, ha cantato molto tempo fa. Eppure, quando più bella del mondo passi protesta cantante sul palco del più grande zona di non-protesta del mondo, la cosa sorprendente è che anche dopo mezzo secolo, poco è cambiato. I media assalgono l'artista per non sollevare più di un putiferio, canzoni allietare i fan capire veramente pochi, e puristi si lamentano del sistema audio e prezzi dei biglietti.
Sono passati quasi 50 anni dal giorno in cui ha suonato il suo primo concerto mostra importante nella Big Apple, come numero folk d’apertura per John Lee Hooker, e Bob Dylan sta facendo il suo debutto sul palcoscenico, forse l'ultimo grande rimanentei, della Cina. Indossa un cappello Panama, l'elegante Mr. Dylan passa attraverso una set list di due ore che caratterizza sempre il suo mix-sconcertante di brani meno noti cosparsi di punti di riferimento come "All Along the Watchtower", "A-Gonna Fall Hard Rain's A "e" Like a Rolling Stone ".
Molto prima che il suo concerto 6 aprile a Pechino, sui media internazionali è stato speculando se Dylan avrebbe bypassato i censori. Il governo Cinese ha scatenato uno tsunami di censura che ha visto Internet interrotto e i dissidenti arrestati ed incarcerati per eccesso. Domenica, Ai Weiwei, l'artista più famoso della Cina e critico belligerante di Pechino, è stato arrestato.
Così sarà l'uomo che ha scritto classici come "Blowing in the Wind" e "A Hard Rain's A-Gonna Fall" che oserà criticare la Cina abisso dei diritti umani? Dopo tutto, esattamente un anno fa, il debutto in Cina Mr. Dylan era stato improvvisamente annullato. La ragione era che le autorità avevano respinto alcune canzoni anti-establishment incluse nella set-list.
Comunque, i fan che hanno pagato i prezzi dei biglietti che superavano i $ 200 erano disinteressati alla polemica scatenata dia media. Sembrano uniformemente essere stati soddisfatti della performance delveterano Dylan, definendola una performance divertente di una star famosa per i suoi spettacoli irregolari.
La folla è un misto di giovani emigrati cinesi e gente di mezza età, abbastanza vecchi da ricordare il periodo d'oro del cantante più rappresentativo dell'America degli anni 1960 e 1970. I dischi di Dylan, ampiamente disponibili in Cina, non sono mai stati ufficialmente pubblicati, ma Mr. Dylan ha un certo seguito tra i musicisti locali. "Ha avuto una enorme influenza sui talenti creativi in Cina", dice Michael Pettis, un esperto di mercati emergenti che insegna finanza a Pechino e gestisce una etichetta musicale e il club punk D-22.
Zhou Yunpeng, uno dei cantanti più grandi della Cina popolare, ha sentito Dylan nei primi anni 1990, mentre era ancora al college. "Non riuscivo a capire l'inglese, quindi non sapevo cosa significava il testo della canzone, ma sono stato subito attratto la sua musica", ricorda,"e questo è sicuramente un grosso problema - dice inoltre che - gli spettacoli di Dylan in Cina sono secondi solo alle Olimpiadi per importanza."
All'esterno dello stadio, uno dei rocker più influenti in Cina dal 1990, Zhang Chu, cammina indossando un cappello floscio. "Ho ascoltato Bob Dylan dal 1988, ho subito la sua influenza e quella dei suoi testi, è bello finalmente poterlo vedere di pewrsona.
"La musica cinese sta diventando sempre di più nello spirito simile alla musica di Dylan," aggiunge. "La cosa più importante stasera era quella di rendersi conto che egli ha ancora l'essenza di un artista. Bisogna rimanere fedeli a se stessi come artista".
Ma per la maggior parte dei cinesi, Bob Dylan rimane un mistero, quindi è improbabile che qualsiasi commento fatto per il comportamento del governo cinese possa avere qualche risonanza. Vicino all'ingresso dello stadio, un venditore di bastoncini di pollo alla griglia, calamari e agnello ricorda solo che l'artista ha una B nel suo nome. Una guardia al cancello sa che è "Baobo Dilun". "Ma lui non è proprio una grande star" confida "Non è famoso in tutta la Cina".
In granspolvero di voce, Dylan esegue un set animato di 90 minuti senza pause o commenti, passa dalla tastiera alla chitarra, soffia anche un pò nella sua armonica con energia sorprendente per un uomo di quasi 70 anni. Poi presenta i componenti della sua band d’accompagnamento e suona per altri 30 minuti di bis che entusiasma la folla: "Like A Rolling Stone", "All Along the Watchtower" e "Forever Young". E poi l'icona sparisce.
I reporters cominciano a sparare titoli come: "Dylan si inchina alla censura Cinese “, mentre i fans discutono sulle canzoni sentite di rado "Beyond Here Lies Nothin '", "Love Sick" e " Gonna Change My Way Of Thinking” da Slow Train Coming uscito nel 1979 dopo la conversione di Mr. Dylan al Cristianesimo, i testi fanno solo un piccolo accenno alla ribellione per qualunque persona di Pechino che sta ascoltando con attenzione: "Io cambierò il mio modo di pensare, mi faròo un set diverso di regole. Ho messo davanti il mio piede migliore, non sarò più influenzato dagli sciocchi".
Mr. Gluckman è uno scrittore che abita a Pechino. Michele Scrimenti ha contribuito a questo articolo.

(Fonte: http://www.marketwatch.com)

 

 
Lunedi 11 Aprile 2011

Ho Chi Minh City, Vietnam - RMIT University - Sports Grounds - April 10, 2011

1. Gonna Change My Way Of Thinking
2. It Ain't Me, Babe
3. Beyond Here Lies Nothin'
4. Tangled Up In Blue
5. Honest With Me
6. Simple Twist Of Fate
7. Tweedle Dee & Tweedle Dum
8. Love Sick
9. The Levee's Gonna Break
10. A Hard Rain's A-Gonna Fall
11. Highway 61 Revisited
12. Spirit On The Water
13. My Wife's Home Town
14. Jolene
15. Ballad Of A Thin Man

(1st encore)
15. Like A Rolling Stone (Bob on keyboard, Donnie on pedal steel)
16. All Along The Watchtower (Bob on keyboard then guitar, Donnie on lap steel)

(2nd encore)
17. Forever Young (Bob on keyboard and harp, Donnie on pedal steel)


______________________________________________________________________________________________________

Quando persino Bob Dylan perde voce e faccia di fronte ai regimi comunisti di Cina e Vietnam

di Paolo Giordano

Il simbolo della canzone di protesta fa approvare la scaletta della censura cinese e vietnamita: via tutti i brani politici. E nessun accenno ai dissidenti. Cancellate "Blowin' in the wind" e persino la spirituale "Knockin' on heven's door". Delusi i fan: non si può fare uno show a Pechino come se niente fosse.

In fondo prima o poi doveva succedere: fare i conti con se stesso, con le proprie canzoni e con ciò che si rappresenta è uno scotto spesso penoso che tocca a tante rockstar, specialmente se hanno settant’anni e sono ancora in giro pagati e riveriti. «E un uomo quante volte può voltarsi e far finta di non aver visto?». In questi giorni Bob Dylan è a spasso, dietro, ca va sans dire, un congruo cachet, sui palchi di paesi tuttora più o meno apertamente comunisti e comunque molto lesivi di qualsiasi diritto civile. Ma se ne sta zitto. Fa il suo show come se fosse in un qualsiasi palazzetto dello sport e via. Zitto. Neanche una parola, una lievissima critica, un’allusione, un sottinteso. Canta, suona e poi va a cena neanche fosse Elton John o i Cugini di Campagna, con tutto il rispetto. Ennò: Bob Dylan è Bob Dylan, tre generazioni di manifestanti sono scesi in piazza, hanno scritto, protestato, urlato spesso con fini utopici o addirittura illeciti e talvolta in modo onorevole, utilizzando le sue parole come slogan.

Non può tacere, che figura ci fa? Pessima. E difatti persino il Times inglese, non certo un foglio reazionario, si è chiesto: ma come, lunedì i cinesi hanno arrestato con accuse farlocche l’ennesimo artista dissidente, il barbuto Ai Weiwei, e mercoledì mister Bob Dylan fa il suo concertino senza spiccicare una parola? Muto come un pesce, forse persino la disprezzata Britney Spears, per dire, avrebbe trovato il modo di non farci una figuraccia, tanto più che in Cina c’è materiale a bizzeffe, mica bisogna sforzarsi tanto per trovare una violazione qualsiasi. «E un uomo quante volte può voltarsi e far finta di non avere visto?» è uno dei versi centrali di Blowin in the wind, scritta nel 1962 e pubblicata poi nell’album The Freewheelin' Bob Dylan, uno dei manifesti della cosiddetta controcultura, inneggiata spesso da chi aveva semplicemente paura della cultura, che trasformò Bob Dylan, allora nella prima fase della propria carriera, in un’icona della contestazione, viva anzi vivissima ancora oggi nonostante lui in quasi mezzo secolo sia stato tutto e il contrario di tutto, da ateo a «born again christian» ossia di nuovo devoto, da acustico a elettrico, da folk a rock e poi a folk, da ferreo difensore di diritti civili (a caso, Pat Garrett & Billy the Kid oppure Hurricane) fino a fornitore di canzoni per lo spot di un lussuoso Suv della Cadillac.

Bob Dylan compirà settant’anni il 24 maggio. Per festeggiarli, ha iniziato un tour che, nel suo giro senza fine che appunto si chiama Neverending Tour, è inedito: per la prima volta la Cina e poi il Far East asiatico. L’altro giorno era a Pechino, venerdì a Shangai, domani sarà in quella Saigon che i comunisti nel 1976, quando gli americani avevano lasciato il Vietnam e lui a casa collaborava con Allen Ginsberg, avevano ribattezzato Ho Chi Minh City in onore del padre dei sanguinari socialisti vietnamiti. Quasi nessuno del pubblico cinese ha riconosciuto Bob Dylan (peraltro la platea era imbottita di osservatori governativi come nella fu Ddr), tanto la sua voce nel tempo si è rattrappita e le canzoni sono state drammaticamente stravolte. E quasi nessuno dei vietnamiti lo riconoscerà a Saigon se non altro perché il biglietto costa dai 43 ai 125 dollari in un Paese dove uno stipendio di 100 dollari se lo sognano quasi tutti. Lo vedranno quindi, speriamo riconoscendolo, più che altro gli occidentali trapiantati a Saigon come l’insegnante italiana Sara Tirone che non vede l’ora perché «finalmente corono il mio sogno di vederlo dal vivo». Purtroppo però non potrà ascoltare due delle colonne sulle quali è stata costruita la dylaneide, le canzoni simbolo, la benzina della controcultura. Blowin in the wind, appunto. E pure The times they are a-changin. Perché? Perché al regime cinese e a quello vietnamita, figli o figliocci di quegli stessi regimi che la controcultura allora esaltava, non vanno bene. Non si sa mai, capisci a me: e se qualcuno si accorgesse davvero che «un uomo quante volte può voltarsi e far finta di non aver visto?». Un po’ come se, sempre con rispetto parlando, Elton John non cantasse Candle in the wind o Crocodile rock oppure i Cugini di Campagna la loro Anima mia.
Naturalmente lui tace e acconsente. Salirà sul palco anche a Saigon, canterà le sue canzoni ormai irriconoscibili e poi tanti saluti a tutti voi poveracci. D’accordo, Bob Dylan oggi ha settant’anni quasi suonati, è solo un musicista disincantato e non è stato solo «protesta», o lo è stato magari suo malgrado. Ma se oggi è «His Bobness», sua maestà Bob Dylan, lo deve soprattutto a quella primitiva fase della sua carriera, intrisa di elogi purchessia, alla quale deve comunque rispetto. E vederlo adesso che è uno di quelli che Arbasino chiama «venerati maestri» così zittito in cambio di cachet come fosse un teen idol usa e getta forse a lui non importa neppure. Ma a chi ci ha creduto, fa male. Tanto. E agli altri fa sorridere. Tanto. O forse di più.

(Articolo pubblicato su: http://www.ilgiornale.it)

___________________________________________________________________________________________________________

Era davvero Dylan quello sul palco di Pechino?

di Mr.Tambourine

Sarebbe stato il colpo più grosso del mondo vedere, a dispetto di tutto e di tutti, Bob Dylan che intona The Times They Are A-Changing davanti al pubblico ed alle aurorità Cinesi raccolte in conclave.
Invece niente..............e qualcuno, me compreso, si chiede perchè non l’ha fatto?
Perchè Robert Zimmermann, l’artista di tutti gli artisti, il più grande dei grandi, non se l’è sentita di stare all’altezza della fama di Bob Dylan? Perchè si è trincerato dietro un imbarazzante silenzio? Perchè ha abbassato il capo davanti alla “John Birch Society” cinese?
Perchè il più grande messaggio del mondo sul tema dei diritti umani è rimasto ben asserragliato nella sua gola senza trovare una minima via d’uscita verso l’immortalità?
L’indifferenza e la sottomissione di Dylan in questa tappa cinese è stata a dir poco imbarazzante, nessuno dei milioni di fans sparsi in tutto il mondo si aspettava un atteggiamento così rinunciatario e passivo da parte della “voce di una generazione”, del Profeta, del Poeta laureato del rock and roll. Che sia forse che tutti i più grandi uomini hanno bisogno di assaggiare il sapore della polvere dopo quello dell’altare come diceva il Manzoni?
Quale grande occasione per coronare una strepitosa carriera col più eclatante dei gesti tipicamente in stile dylaniano, sputare di nuovo in faccia a questa nuova specie di John Birch Society del cazzo come aveva già fatto in gioventù, questi anonimi omuncoli che stritolano senza la minima pietà tutti coloro che li intralciano, forti solo della loro ignoranza e del terrore che sanno generare nei popoli.
Certo la situazione era grottesca, una venue come il Workers Gymnasium con una capacità di 12.000 (qualcuno ha detto 18.000) posti mezzo vuoto, per la precisione solo 5.000 posti sono stati occupati, di cui 2.000 dai rappresentanti del partito, è una cosa che ti gela il sangue nelle vene, effetto ampiamente previsto anche dai cinesi, che sapendo bene come funzionano le cose da quelle parti, (chiunque si è presentato al concerto è stato di certo fotografato, catalogato, schedato e sarà tenuto sotto osservazione dalla secret police cinese per un bel pò di tempo), sono stati alla larga da quel posto farcito con il fior fiore della piramide comunista. Possiamo quasi dire con certezza che gli altri 3.000 presenti non erano cinesi, forse internazionali presenti a Pechino per ragioni di lavoro, di vacanza, o per altri motivi loro.
Certo Dylan a 70 anni non se la sente più di fare il paladino per nessuno, avrà i suoi problemi da risolvere senza dover pensare a quelli degli altri, e questo è pienamente nel suo diritto, però stride un pochino con l’immagine che si è creato nel corso della sua carriera. Un Dylan che abbassa la testa e firma compromessi è una cosa molto lontana dalla sua immagine pubblica e dal pensiero dei milioni di fans che seguono la sua carriera in tutte le parti del mondo.
Dylan aveva di certo le sue buone ragioni, ragioni che nessuno di noi può sapere e di conseguenza tolgono a tutti noi la possibilità di giudicarlo, di biasimarlo, di lodarlo e di esaltarlo, solo lui sà perchè l’ha fatto ed il discorso finisce qui, che ci piaccia o no, senza bisogno di scusarsi o giustificarsi, senza dover spiegare le ragioni del suo comportamento a giornali, televisioni e chichessia.
Non so se le mie parole saranno condivise o no, ma perdonatemi, il fatto che Dylan abbia accettato delle imposizioni per poter esibirsi in Cina mi ha lasciato un pò di amaro in bocca, non mi permetto di affermare che non avesse il diritto di farlo, solo avrei sperato che evitasse le imposizioni di questo stuolo di paranoici, solo un desiderio non esaudito, tutto qui, visto quello che scrisse Bob:

BLUES PARLATO PARANOICO DELLA JOHN BIRCH SOCIETY
parole e musica Bob Dylan

Bè, mi sentivo triste e sconsolato,
non sapevo cosa fare.
Quegli accidenti di Comunisti stavano in giro,
erano nell'aria,
erano sul terreno.
Non mi davano pace...

Così corsi in fretta
e mi associai alla John Birch Society.
Mi feci la tessera segreta
e cominciai a camminare lungo la strada.
Yuhuu, sono un vero John Birchista ora!
Attenti a voi Comunisti del cavolo!

Ora noi tutti siamo d'accordo con il punto di vista di Hitler,
sebbene abbia ucciso sei milioni di Ebrei.
Non importa se era un Fascista,
almeno non si può dire che fosse un Comunista!
Vale a dire che se hai un raffreddore
ti fai un'iniezione di malaria.

Bè, li ho cercati da tutte le parti
questi dannati Rossi.
Mi alzavo la mattina e guardavo sotto il letto,
guardavo nel lavandino, dietro la porta,
guardavo nel porta guanti della mia macchina.
Non sono riuscito a trovarli...

Li ho cercati sopra e sotto 'sti accidenti di Rossi
dappertutto,
Guardavo nel lavandino e sotto la sedia.
Li ho cercati nel camino,
ho guardato persino nella tazza del cesso
Se n'erano andati...

Bè, stavo seduto da solo a casa
e cominciavo a sudare freddo,
immaginando che fossero dentro il mio televisore.
Ho sbirciato dietro allo schermo
e mi sono preso una scossa dalla testa ai piedi.
E' stata colpa dei Rossi!
Sono sicuro che sono stati loro... quegli sporcaccioni

Bè, ho mollato il mio lavoro così da poter mettermi in proprio,
ho cambiato il mio nome in Sherlock Holmes.
Ho seguito alcuni indizi
ed ho scoperto che ci sono strisce rosse
sulla bandiera americana!
Pensa un pò, la vecchia Betsy Ross...

Bè, ho controllato tutti i libri della biblioteca,
il novanta per cento sono da bruciare.
Ho controllato tutta la gente che conoscevo,
il novantotto per cento sono da eliminare.
L'altro due per cento sono soci Birchisti...
proprio come me.

Per quanto riguarda Eisenhower, è una spia Russa,
lo stesso dicasi per Lincoln, Jefferson e quel tale Roosvelt.
A quanto ne so c'è un solo vero americano:
George Lincoln Rockwell.
Lo so perchè odia i Comunisti dal momento che ha
picchettato il film Exodus

Bè, alla fine ho cominciato a vederci chiaro
quando ho finito le cose su cui investigare.
Ma ormai non riesco a fare altro,
così adesso me ne sto a casa seduto investigando su me stesso!
Spero di non scoprire nulla...
hmmm, Dio santo!

(traduzione di Michele Murino)


_______________________________________________________________________________________________________

Dylan non ha certo bisogno di giustificarsi

Di Tony Norman, Pittsburgh Post-Gazette

Quarantotto anni fa, proprio in questo mese, Bob Dylan doveva eseguire "Talkin 'John Birch Society Blues" al "The Ed Sullivan Show", il varietà più popolare d' America.
Un invito fatto da Ed Sullivan's sette anni dopo Elvis e un anno prima dei Beatles, era di sicuro un bel colpo per un cantante folk trasandato con soli due album al suo attivo.
Infatti, il secondo album, "The Freewheelin 'Bob Dylan," sarebbe usciro solo il mese successivo, così c’era bisogno del passaggio all’Ed Sullivan Show nel 1963, e da molto tempo Dylan aspettava un’occasione come questa così necessaria per la sua carriera.
Quando Ed Sullivan sentì le battute ironiche di Dylan sulla "Birchers" durante le prove, lo escluse dalla trasmissione. Era proprio il tipo di canzone sarcastica e sovversiva che il Paese aveva bisogno di sentire mentre stava lentamente uscendo dal Maccartismo degli anni 1950.
Ahimè, però i censori della CBS non poteva permettersi che quell’umorismo creasse controversie. Loro consideravano la canzone diffamatoria contro la John Birch Society e dissero al quasi sconosciuto Dylan che non poteva eseguirla.
Dylan fu invitato a eseguire un altro brano originale dal suo catalogo in costante espansione che comprendeva la nuova canzone "Blowin 'in the Wind", una canzone che sarebbe presto stata abbracciata dal movimento dei diritti civili.
Invece di accettare la censura, Bob Dylan rimise la sua chitarra nella custodia e se ne andò. Aveva la coscienza pulita, sapeva che avrebbe guadagnato un sacco di fama per essere stato il primo esecutore ad abbandonare "The Ed Sullivan Show".
I suoi amici e rivali nel circuito folk del Greenwich Village pensarono che Dylan fosse pazzo per non aver voluto semplicemente sostituire una canzone con un’altra meno provocatoria.
La polemica della censura portò Bob Dylan su tutti i giornali del paese, anche se "Talkin 'John Birch Society Blues" fu tolta dal suo secondo album all'ultimo minuto a causa delle denunce da parte di alcuni avvocati paranoici.
Dylan la cantò poi in concerto per un anno o giù di lì prima che di annoiarsi con quella canzone. Anche se era popolare tra il pubblico, aveva ormai fatto il suo corso e servito al suo scopo abbastanza rapidamente.

Ma non c’è stato nessun Fast forward al primo spettacolo di Dylan in Cina questa settimana: In piedi sul palco a Pechino con la sua band, Dylan sapeva che 2.000 dei 5.000 posti a sedere erano occupati da burocrati del Partito comunista Cinese.
Negli anni precedenti, si era rifiutato di firmare un impegno presentato dal Ministero Cinese della Cultura che lo obbligava a "non ferire i sentimenti del popolo cinese" eseguendo canzoni controrivoluzionarie. I censori cinesi avevano messo "Blowin 'in the Wind" e "The Times They Are A-Changin'" sulla lista delle canzoni che non poteva eseguire.
Non sappiamo se oggi Dylan abbia alla fine firmato quell'impegno , ma sappiamo gli è stato permesso di esibirsi a Pechino questa settimana.
Molti dei fans occidentali di Dylan sono stati delusi dal fatto che egli non abbia incluso i due brani iconici sopra citati nella serie storica, o detto qualcosa sul conto dell’artista dissidente di Pechino Ai Weiwei, che è stato incarcerato sotto il segreto da parte della polizia politica. Il luogo dove Mr.Ai è detenuto è ancora sconosciuto, ma uno sforzo internazionale per la sua liberazione è già iniziato.

Come avrebbe potuto l'uomo che aveva abbandonato "The Ed Sullivan Show" per difendere un principio simile, non fare niente di niente in proposito quando l’altro giorno ha cantato le sue canzoni quasi mezzo secolo più tardi?
Potrebbe essere perché Bob Dylan era salito sul palco a Pechino sapendo che tutti nella venue avevano avuto la possibilità di studiare ogni canzone che abbia mai registrato, compresi i bootleg non ufficiali.
Non aveva bisogno di una tribuna cinese per dire cose che non direbbe a un pubblico occidentale. Con la non esecuzione di due brani proibiti dal governo in un set di 17 altre canzoni, Dylan non ha privato il pubblico di tutta la forza della sua immaginazione profetica. Ha suonato "Gotta Serve Somebody", "Like a Rolling Stone" e " A Hard Rain's A-Gonna Fall ", così la censura cinese ha ovviamente mancato il suo bersaglio.

Il pubblico avrà ora la curiosità di scaricare la musica dai siti di file-sharing su Internet, se vogliono capire perché un uomo con una voce così strana ha spaventato così tanto il loro governo. Ma le canzoni di Dylan sono oltre la censura ora.
Con la sua semplice presenza in Cina per suonare le sue canzoni a suo modo, Bob Dylan ha assunto la posizione che contava, incarnare la libertà in un mondo spietato.

(Fonte:http://www.post-gazette.com)

_______________________________________________________________________________________________________

La mail di Luigi

Stiamo solo alimentando un vento inutile?

Io chiedo solamente dov’erano e cosa pensavano i Mr Spaceman *

Quando Bob affrontava gli artigli del gelo invernale senza una meta e solo qualche misera speranza?
Quando barattava una serata da debuttante incerto per un posto dove dormire?
Quando le sue mani sanguinavano per accordare una sgangherata chitarra?
Quando giocava il suo futuro senza temere di essere se stesso, sempre e comunque?
Quando sognava che le navi potessero tutte essere accolte nel porto della giustizia?
Quando saliva su un palco ad intonare canti di libertà al fianco di eroi d’altri tempi?
Quando scriveva carmi che sarebbero potuti essere ricordati per secoli?
Quando faceva risuonare le campane della libertà per gli oppressi ed i dimenticati?
Quando rifiutava di essere catalogato sezionato incasellato sfruttato e replicato all’infinito?
Quando ci imprimeva nella mente che non c’è successo valido come il fallimento?
Quando riusciva a stare davanti a tutti gli altri di dieci anni, cento passi o mille pensieri?
Quando smascherava l’arrogante inettitudine dell’uomo sottile?
Quando vomitava la sua paura di rimanere solo a rotolare come una pietra?
Quando descriveva il mondo meglio di chiunque altro con la lingua intrisa di poesia?
Quando fotografava l’essenza dei tempi dentro un vicolo della desolazione?
Quando rimaneva ostinatamente sulla strada a temprare con il fuoco tutto quello in cui credeva?
Quando si bruciava gli occhi per l’incantesimo illusorio dell’immortalità?
Quando sapeva che falsi idoli corrompono il cuore dell’uomo ad ogni sospiro che sanguina?
Quando affrontava con il furore dei Falchi chi non aveva orecchie pronte a sentire?
Quanto sputava in faccia al mondo la sua musica poetica con quel sottile, selvaggio suono mercuriale?
Quando aveva pietà del povero immigrante e delle sue lacrime di pioggia?
Quando poteva anche leggere il destino dell’umanità lungo le torri di guardia?
Quando sperava che ogni uomo ritrovasse libertà anche se il muro sembrava insormontabile?
Quando gettava ogni suo avere dalla finestra per rimanere solo nella notte con la sua donna?
Quando incitava il padre della notte e della natura a proteggere la sua famiglia?
Quando bussava alle porte del cielo sperando di affidare al paradiso il proprio destino?
Quando ci regalava una preghiera sincera che ci mantenesse per sempre giovani?
Quando affrontava i fantasmi dell’orgoglio e del fallimento con un lamento funebre?
Quando apriva il cuore facendoci assaporare senza difese il sale delle sue lacrime?
Quando ascoltava il vento idiota del rimorso e del rimpianto sfuggirgli gelido tra le labbra?
Quando faceva tremare i nostri polsi raccontando un uomo piegato ingiustamente (?) in un cella disumana?
Quando cercava il senso di una relazione negli occhi indulgenti di Iside?
Quando arrivava all’essenza sublime del canto viscerale trascinando un carrozzone di tuoni rotolanti?
Quando attendeva infine il cambio della guardia chiedendo, Senor, cosa stiamo aspettando?
Quando costringeva a misurarsi con il Cristo immergendosi in un stupefacente canto gospel?
Quando sapeva di poter credere in Lui anche il mattino dopo, oltre le parole di disprezzo?
Quando si chiedeva chi poteva togliere dalle mani impure dell’uomo la sua mania di onnipotenza?
Quando ci ricordava che talvolta il demonio si presenta come uomo di pace?
Quando invocava di non dimenticare l’amore anche quando la notte cade dal cielo?
Quando affrontava coraggioso tutti i venti del cambiamento senza nascondersi in un porto sicuro?
Quando capiva che nessuno può aver voce più sincera di un vecchio saggio bluesman?
Quando chiedeva Pietà ricordando che per la dignità non c’è prezzo che possa bastare?
Quando riscopriva le voci degli antichi padri, avendo bene in mente cos’è il rispetto?
Quando fotografava il declino dell’uomo ascoltando l’oscurità imminente della propria anima?
Quando vedeva svanire le ombre degli amanti, abbandonato a piangere come un bambino?
Quando sapeva cantare con ironia il desiderio e l’amore, con il furto per amore dentro i suoi sessant’anni?
Quando attendeva l’ultima donna dove le querce si piegano e la luna regala il suo chiarore?
Quanto annunciava il diluvio che porta via ogni certezza, sapendo che là fuori è proprio dura?
Quando ci conduceva a combattere sulla linea del fronte in onore al duro lavoro dell’uomo?
Quando camminava nel giardino del giudizio senza aver ancora trovato una risposta?
Quando sentiva che la vita è proprio dura senza qualcuno accanto a sé?

Quando capiranno i Mr Spaceman che quest’uomo ha dipinto già fin troppi capolavori?

Che forse dovremmo essere piuttosto orgogliosi di essere vissuti nel suo tempo?
(questo ultimo pensiero l’ha sostenuto un certo Allen Ginsberg)

Penso che sia necessario solo un po’ di rispetto verso al sua libertà di cantare, dove, quando e come vuole, anche con la voce a brandelli.
Perché il suo canto sarà comunque ogni volta sincero, vivo, reale e, soprattutto, autentico.
Se non ti piace, puoi sempre rimanere a casa e risparmiare il tuo denaro.

* Mr Spaceman e tutti coloro che si riconoscono nel suo pensiero rimangono liberissimi, s’intende, di esprimere la loro opinione (che va rispettata).

Io mi sento solo di dire: Grazie Bob, anche dei tuoi errori e dei tuoi azzardi.

Luigi (Robert Louis)
Ain't takin' just walkin'
at the last outback of world's end


Caro Luigi, penso che Mr.Spaceman e tutti quelli che la pensano come lui siano sempre stati al fianco di Bob in ognuno dei suoi cambiamenti, in ognuna delle sue avventure musicali sui palchi di tutto il mondo, penso che abbiano sempre apprezzato, sostenuto e difeso il suo lavoro, qualche volta anche criticato questo lavoro, non tutte le opere di Dylan hanno raggiunto la cima dell'Everest, molte si sono fermate a metà strada e molte non hanno nemmeno iniziato il loro viaggio, ma credo che Mr.Spaceman ti risponderà di persona spiegandoti i suoi motivi meglio di quanto non possa fare io. La tua è una bellissima esposizione di motivi per lodare Dylan, ma credo che in fondo in fondo tu ti sia volutamente scordato delle ragioni per la quali poteve e doveva essere criticato, senza per questo togliere niente al valore ed alla grandezza della sua arte. Credo che nessuno di noi fans dylaniati abbia la minima intenzione di dimenticare gli anni di Dylan, ma gli anni sono passati, e Dylan non è più il Dylan di quei gloriosi decenni, Dylan si è lentamente trasformato in quello che è il Dylan attuale. Che sia in fase calante nessuno lo può contestare, che non abbia più la voce per cantare le sue canzoni è una constatazione triste ma dovuta, che il suo live-act sia diventato una specie di rito video-game per indovinare cosa sta cantando e cosa sta dicendo è altrettanto incontestabile. Queste non sono le mie parole, sono le cose che chiunque può leggere sulle migliaia di pagine del WEB che si occupano di questo argomento. Poi che la cosa piaccia o no è un fatto esclusivamnte soggettivo e personale, ognuno ha il diritto di avere ed esprimenre la propria idea, così come ha fatto Mr,Spaceman, come hai fatto tu e come a volte faccio anch'io. Personalmente mi faccio un mazzo veramente notevole per mantenere vivo e vegeto questo sito dedicato a Bob, ma permettimi di poter dire che l'attuale live act di Bob non mi prende, mi annoia, mi mette tristezza, forse per questo non vado più a vederlo, la cosa mi procura una grande malinconia ed una più grande nostalgia del Bob di Like a rolling stone. Questa canzone, simbolo dei simboli dylaniani e del rock, cantata oggi da Bob non ha più un grammo del significato di quando la cantava 40 anni fa, i tempi sono cambiati, Bob è cambiato, e giustamente non ha tutti può piacere quello che fa oggi senza nulla togliere alla sua grandezza di artista unico ed irraggiungibile. L'accettazione di imposozioni per esibirsi in Cina non è da Bob Dylan, quella minuscola artista che si chiama Bjiork ha avuto il coraggio di fare quello che Dylan non si è sentito di fare, forsr ognuno dei due aveva delle proprie specifiche ragioni per tenere questo comportamento, non sta a noi giudicarle, ma almeno lasciateci il diritto di accettarle o di respingerle. La libertà di espressione, di parola e di pensiero sono una delle massime aspirazioni alle quali e per le quali l'uomo si è sempre battuto, oggi Dylan ha chiuso le carte ed ha detto "passo", come se l'argomento fosse una cosa che non l'interressasse più. E' vero che l'età mitiga tutte le cose, smorza gli entusiasmi e spegne le speranze, ma Dylan non è uno come me, come te o come Mr.Spaceman, lui è un'Icona mondiale e non può sottoporsi a condizionamenti o restrizioni dal sapore stupido e demente. L'ho apprezzato tanto quando l'anno scorso rifiutò di farsi imporre di non cantare certe sue canzoni da parte dei comunisti facendo saltare il tour in Cina, oggi mi chiedo se era proprio necessario andare in Cina ed abbassare la testa di fronte ad un'assemblea di politicanti che non sanno nemmeno come si scrive la parola "Libertà" perchè l'hanno cancellata dal loro vocabolario. Ti ringrazio di aver espresso serenamente e con un correto fairplay le tue opinioni, molti letteri dovrebbaro prendere esempio da te e da Mr.Spaceman invece di trincerarsi dietro il silenzio, che di solito non serve a niente e non porta da nessuna parte.

Mr.Tambourine

____________________________________________________________________________________________________

La mail di Giovanni

Ciao a tutti.
Ho comprato l'lp SONGS OF DYLAN DONOVAN & PAXTON Sung by COUNTRY JOE.
è meraviglioso ma non esiste niente su internet. Country joe non è Country joe & the fish, è un altro!
Scrivo per sapere il nome della cantante che canta insieme a lui!
é una delle voci più belle che abbia mai sentito!
In questo disco c'è una delle migliori cover di TOMORROW IS A LONG TIME!!!!

Country JoeSongs Of Dylan Donovan & Paxton

Released: 1975
LP: UP International LPUP 5062 (Italy)
Dylan content: 2/12
NOTE: NOT Country Joe McDonald
Tomorrow Is A Long Time • Don't Think Twice

La copertina del disco è questa, ma anch'io non ho trovato altre informazioni, se sul disco non ci sono ulteriori liner notes ho paura che siamo infangati, comunque se qualcuno dei nostri lettori sa qualcosa in più ce lo farà certo sapere, ciao. :o)

_____________________________________________________________________________________________________

Al Diesan & Pino Tocco live

Quinta e sesta tappa in avvicinamento per il "Bob Dylan Tribute Tour 2011"
in due locali prestigiosi di Cagliari: "Il Dante" (ex Canone Inverso) ed il
"Rose 'n' Bowl", rispettivamente il 16 ed il 22 aprile.
Ti allego le locandine (collezione 2011) dei due eventi.
Thanks Al

 

 

 
Sabato 9 Aprile 2011

Shanghai, China - Grand Stage - April 8, 2011

 

1. Gonna Change My Way Of Thinking (Bob on keyboard, Donnie on electric mandolin, Stu on acoustic guitar)
2. Don't Think Twice, It's All Right (Bob on guitar, Donnie on lap steel, Stu on acoustic guitar, Tony on standup bass)
3. Things Have Changed (Bob on guitar, Donnie on pedal steel, Stu on acoustic guitar)
4. Tangled Up In Blue (Bob center stage on harp, Donnie on pedal steel, Stu on acoustic guitar)
5. Honest With Me (Bob on keyboard, Donnie on lap steel)
6. Simple Twist Of Fate (Bob on guitar, Donnie on pedal steel, Stu on acoustic guitar)
7. Tweedle Dee & Tweedle Dum (Bob on guitar, Donnie on pedal steel)
8. Blind Willie McTell (Bob center stage on harp, Donnie on banjo, Stu on acoustic guitar)
9. The Levee's Gonna Break (Bob on keyboard, Donnie on electric mandolin, Tony on standup bass)
10. Desolation Row (Bob on keyboard, Donnie on electric mandolin, Stu on acoustic guitar, Tony on standup bass)
11. Highway 61 Revisited (Bob on keyboard, Donnie on lap steel)
12. Spirit On The Water (Bob on keyboard, Donnie on pedal steel, Tony on standup bass)
13. Thunder On The Mountain (Bob on keyboard, Donnie on lap steel, Stu on acoustic guitar)
14. Ballad Of A Thin Man (Bob center stage on harp, Donnie on lap steel)

(encore)
15. Like A Rolling Stone (Bob on keyboard, Donnie on pedal steel)
16. Forever Young (Bob on keyboard then center stage on harp, Donnie on pedal steel, Stu on acoustic guitar)

________________________________________________________________________________________________________

22 Maggio - Chatillon (Aosta) - Salone Biblioteca Comprensoriale - ore 18,00

“Napoleons in rags” e The Blackstones ancora insieme sul palco

         

Michele “Napoleons in rags” Murino e The Blackstones, l’occasione è di quelle ghiotte. Le storie delle canzoni di Bob narrate dall’esperienza di Michele e cantate dai Blackstones.
Che dire di Michele che già non sappiamo, continua ad avere l’entusiasmo per il lavoro del Maestro anche se ormai da tre anni ha lasciato a Mr.Tambourine la conduzione della Vecchia Fattoria ia ia ooooh!
Dopo dieci anni di dedizione assoluta a Bob ed a Maggie’s Farm, Michele ha deciso di lasciare la sua “Enciclopedia Treccani Dylaniana” per vivere una fase diversa e nuova della sua vita, ma sempre senza dimenticarsi di tenere un occhio incollato all' Icona di tutte le icone. Dopo aver pubblicato due libri su Bob eccolo ancora una volta pronto, con il consueto entusiasmo, a salire sul palco per raccontare come sono nate molte delle più belle canzoni di Dylan.
Accompagnato dagli amici Blackstones nella nuova formazione ci regalerà circa un’ora e mezza di musica e poesia con il suo abituale stile letteraio e la brillantezza del suo parlare.
I Blackstones debutteranno per l’occasione nella nuova line-up che vede oltre alle colonne Mick Dylan e Frank Night, l’inserimento di tre validissimi musicisti, Marcello Redaelli al basso (ex Beatland), Charlie Carucci alla batteria (ex Sticky Fingers) e, last but not least, Natale Arculeo, valente polistrumentista (Lap steel, Mandolino, 12 corde, Pedal steel) nonchè uno dei massimi esperti italiani di chitarre ed affini, con una sua rubrica fissa sulla rivista “Chitarre”.
Certo che l’inserimento di questi "vecchi-nuovi-amici" musicisti ha generato una nuova svolta nell’avventura musicale dei Blackstones. Marcello Redaelli è, a mio modesto avviso, uno dei più armonici bassisti italiani, le sue legature melodiche sono da brivido, risultato dall’aver studiato e fatto suo lo stile di Paul McCartney durante l’esperienza con The Beatland, forse la miglior tribute band italiana dei Beatles con gli Apple Pie. Altro contributo fondamentale apportato da Marcello è la sua voce, che ha obbligato i Blackstones ad un vero tour de force per reimpostare le parti corali a tre voci nello stile Byrds. Charlie è un batterista nel vero senso della parola, alla Ringo Starr o alla Charlie Watts per capirci, fondamentale ma mai ingombrante o eccessivo. Nino Arculeo è un valore aggiunto, la dolcezza delle sue steel, del mandolino e della 12 corde (una straordinaria Danelectro anni 60) hanno spostato il sound dei Blackstones più verso il country rock, addolcito ed ammorbidito le esecuzioni, aggiunto quell’armonia e quella finezza che solo la steel guitar può dare.
Ci sarò anche una gradita partecipazione di Gianfranco Balestrini, una delle colonne portanti della trasmissione “Festa in Piazza” di Telelombardia, dove per tanti anni col gruppo del “Tramvai” ha eseguito tutte le canzoni del patrimonio folcloristico milanese. Gianfranco, da sempre grande fans dei Beatles, si unirà ai Blackstones per mettere la sua capacità e la sua tastiera al servizio degli amici. Con lui potremo sentire, nell’ambito dell’aggancio tra Dylan e Beatles, le bellissime Love me do, You’ve got to hide youe love away, Norwegian wood, Let il Be, per poi proseguire con Like a rolling stone, I shall be released, Knockin’ on heaven’s door e la immortale “Imagine” di John Lennon, in poche parole una “All you need is rock” in formato tascabile.
Confesso che sono stato recentemente invitato ad assistere alle prove del gruppo, sono rimasto piacevolmente sorpreso e stupito da quello che ho sentito, non perdete l’occasione di ascoltarli il 22 maggio a Chatillon, la buona musica merita sempre di essere ascoltata, inoltre sarà un ottimo modo di festeggiare i 70 anni del Nostro.

Mr.Tambourine

_______________________________________________________________________________________________________

Bob Dylan suona in Cina, ma salta le canzoni "scomode"       clicca qui

_______________________________________________________________________________________________________

Approvata la set list di Bob                                                         clicca qui

_______________________________________________________________________________________________________

Bob Dylan: similRockpolitik a Pechino                                      clicca qui

 

 
Venerdi 8 Aprile 2011

VIDEO -TG La7 - BOB DYLAN: PRIMO CONCERTO IN CINA            clicca qui

________________________________________________________________________________________________________

Bob Dylan a Pechino

     

     

     

__________________________________________________________________________________________________________

Bob Dylan ha fatto bene il suo compitino                                 clicca qui

__________________________________________________________________________________________________________

Bob Dylan sale sul palco di Pechino                                         clicca qui

__________________________________________________________________________________________________________

Bob Dylan in Cina, stadio mezzo vuoto                                    clicca qui

__________________________________________________________________________________________________________

Bob Dylan con caratteristiche (poco) cinesi                            clicca qui

__________________________________________________________________________________________________________

I giornali: “Ai Weiwei pagherà”                                                 clicca qui

__________________________________________________________________________________________________________

La mail di Mr.Spaceman

Che tipologia di fan di Dylan io sia credo che davvero non sia importante (ed è giusto e sacrosanto così), ma davvero non si capisce dove si arriverà con questo approccio ai concerti.
Per non dimenticare i prezzi sempre elevati dei biglietti, ma questo è un altro discorso.
Ma sta cazzo di TWEDDLE DEE E TWELLE DUM (so che non si scrive così) quando sparirà dalla scaletta? Tutti quei blues accademici quando lasceranno spazio alle grandi canzoni del passato, anche recente?
E' dal 2003 che subiamo questo strazio.
Vorrei aprire una piccola discussione.
Sicuramente "fuori tempo".
Ieri ho riascoltato SHOT OF LOVE. Lo trovo tremendo. Davvero un brutto disco (escluse EVERY e Lenny). Registrato pessimamente, rindondante, irritante. HEART OF MINE è piena di buchi. Non so. Sono io che non ci capisco niente (il chè è quasi sicuro) o SHOT OF LOVE è davvero risibile su molti punti? E comunque se suonasse HEART OF MINE dal vivo oggi comprerei il biglietto.

MR. SPACEMAN

 

 
Giovedi 7 Aprile 2011

DYLAN A PECHINO; SHOW TUTTO MUSICA, NIENTE POLITICA

(AGI) - Pechino - Pubblico giovane, tra i 20 e i 30 anni, composto e ordinato, stadio da 10mila posti pieno e nessuna sorpresa: chi attendeva momenti di tensioni dal primo concerto di Bob Dylan in Cina, e' rimasto deluso.
La leggenda della canzone americana ha suonato per due ore al Gymnasium di Pechino, dopo che il tour dello scorso anno era stato annullato su iniziativa delle autorita' cinesi, secondo alcuni per ragioni economiche, secondo altri per motivi politici. Dylan ha presentato una carrellata dei suoi successi piu' famosi, pezzi storici come "Like a Rolling Stone" e "All Along the Watchtower" in finale di concerto, suonati in una versione blues che ha attirato i cinesi soprattutto nelle parti in cui entrava in scena l'armonica. E pazienza se pochissimi mostravano di conoscere classici come "Ballad of a Thin Man" e "It's all over now Baby Blue", o se il pubblico e' rimasto seduto al posto battendo disciplinatamente le mani, mostrando piu' coinvolgimento solo nel finale: la Cina non e' abituata ai concerti delle mega star occidentali, assorbita com'e' dalla scena pop dei cantanti di Hong Kong e Taiwan.
Il menestrello non ha praticamente rivolto parola al pubblico se non per presentare la band, e ha lasciato parlare esclusivamente la musica: se qualcuno al Dipartimento di Propaganda temeva proclami o prese di posizione proprio quando la Cina sta attraversando un momento politico delicato, ha potuto tirare un sospiro di sollievo. I censori cinesi ricordano ancora quando nel 2008 la popstar islandese Bjork inneggio' al Tibet libero durante un concerto a Shanghai, e oggi la situazione e' ancora piu' delicata: domenica scorsa le forze dell'ordine hanno arrestato

  Ai Weiwei, l'artista cinese piu' noto all'estero, da sempre feroce critico del regime di Pechino, e da allora non si hanno piu' notizie di lui. Unione europea, USA, Francia, Germania, Gran Bretagna e numerose altre nazioni ne hanno chiesto l'immediato rilascio ma, mentre il Nord Africa e il Medio Oriente sono squassati dalle rivolte, il Partito Comunista Cinese ha innalzato i livelli di guardia e rimane allerta contro qualsiasi manifestazione di dissenso, che provenga tanto dai misteriosi appelli alla protesta che circolano da due mesi su internet che da qualche cantautore straniero desideroso di puntare il dito contro la seconda economia mondiale. Ma alla fine il menestrello del rock e' stato accolto da un pubblico educato che ha battuto le mani, si e' alzato, e ha urlato un po', tutto con i tempi giusti: al pechinese moderno i riti di massa, che si tratti di adunate politiche o di concerti rock, non vanno proprio giu'.

(Fonte: http://www.agi.it/ultime-note168/musica-bob-dylan-a-pechino-show-tutto-musica-niente-politica)

__________________________________________________________________________________________________________

Beijing, China - Workers Gymnasium - April 6, 2011

1. Gonna Change My Way Of Thinking
2. It's All Over Now, Baby Blue
3. Beyond Here Lies Nothin'
4. Tangled Up In Blue
5. Honest With Me
6. Simple Twist Of Fate
7. Tweedle Dee & Tweedle Dum
8. Love Sick
9. Rollin' And Tumblin'
10. A Hard Rain's A-Gonna Fall
11. Highway 61 Revisited
12. Spirit On The Water
13. Thunder On The Mountain
14. Ballad Of A Thin Man

(1st encore)
15. Like A Rolling Stone
16. All Along The Watchtower

(2nd encore)
17. Forever Young

______________________________________________________________________________________________________

The clean cut kid set list

Già , la set list del bravo ragazzo, anche Bob pare abbia dovuto cedere alle richieste del Ministero della Cultura Cinese di visionare le previste set list dei suoi concerti (con la possibilità di scartare le canzoni non gradite al Partito) per poter finalmente ottenere il permesso e togliersi lo sfizio di suonare anche in Cina.
Cosa non si deve fare per la gloria! Però da Dylan non me l’aspettavo questa scelta, avrei gradito di più che avesse mandato tutti affanculo e magari fatto più date in Europa dove certamente c’è gente che lo stima di più. Anche His Bobness ha dovuto abbassare la testa di fronte al colosso cinese dell’economia mondiale, e questo non è bello. Certo, dobbiamo aggiungere che nessuno sà cosa c’è stato alle spalle di questa lunga trattativa, pressioni politiche, consigli politici, playfair politico, diplomazia superaccomodante, interessi finanziari impensabili e via così. Ripeto, nessuno di noi sà e nessuno può giudicare, ma lasciatemi dire che la cosa mi ha lasciato un pò di amaro in bocca.

Mr.Tambourine

_______________________________________________________________________________________________________

La set list di Pechino - offensiva, sovversiva, o nessuna delle due?

Un articolo sul Telegraph di oggi riferisce che "le autorità cinesi rivredranno il concerto di Bob Dylan per vedere se ci sono state canzoni inappropriate o messaggi sull’artista detenuto Ai Weiwei."
L'anno scorso è stato riferito che Dylan non "firmava un impegno del genere per non ferire i sentimenti del popolo cinese durante le sue performance".
La set list di Pechino è stato radicalmente diversa che quello di Taipei del 3 aprile. Ho trovato interessante il fatto che Dylan ha aperto con "Change my way of thinking”, considerando le circostanze. Non è stata una scelta insolita, ma non cantata nel suo concerto precedente, che ha aperto con "Somebody Gotta Serve". Alcune delle altre canzoni, in particolare "Beyond Here Lies Nothin '"e "Honest with me “, assumono un nuovo significato in una tale impostazione.
I fans avranno una giornata campale nell’analizzare le scelte di Dylan per il suo primo concerto in Cina. E’ stato sovversivo, o era solo un altro concerto?
Sarà interessante scoprire se i sentimenti di qualcuno sono stati feriti, o se, in effetti, qualcuno è stato in grado di decifrare quello che Dylan ha cantato.

Harold Lepidus, "Bob Dylan Examiner"
http://www.examiner.com/bob-dylan-in-national/bob-dylan-s-beijing-set-list-was-it-offensive-or-subversive?CID=examiner_alerts_article

_________________________________________________________________________________________________________

Bob Dylan obbligato a non suonare canzoni di protesta nei concerti cinesi

Il Folk rocker Bob Dylan ha dovuto accettare di cantare solo canzoni approvate prima di salire sul palco per il suo primo concerto in Cina, mercoledì 6 aprile 2011.
Il cantante di protesta e cantautore ha accettato di non cantare inni come The Times They Are A-Changin' - in modo da non offendere il regime comunista della nazione.
Ma l'assenza di una manciata di canzoni non è riuscita a smorzare gli spiriti dei fans allo show di Pechino, dove è stata fatta a Dylan una standing ovation quando è salito sul palco del sold out Worker's Gymnasium.
Ha eseguito molti dei suoi classici come All Along the Watchtower e Like a Rolling Stone, ed è tornato per un bis raro con Forever young.
La proposta di alcuni concerti di Dylan in Cina era stata bloccata lo scorso anno (2010), perché i funzionari del Ministero della cultura avevano rifiutato di concedere il permesso per lo show.
Hanno ceduto solo quest'anno (2011) nel quadro dell'accordo che sarebbero stati in grado di selezionare le canzoni che l’icona del folk avrebbe cantato.
Non è la prima volta che a superstar internazionali è stato ordinato di modificare le loro set list per evitare di turbare la sensibilità cinese - i Rolling Stones avevano dovuto promettere di non suonare Let's Spend the Night Together, tra le altre canzoni, nel corso del 2006, perché la censura culturale cinese considerava il testo troppo osé.

(Fonte: http://www.contactmusic.com/news.nsf/story/bob-dylan-forced-to-axe-protest-songs-for-first-china-concert-set_1211441)

___________________________________________________________________________________________________________

Bob Dylan in Teipei

     

_____________________________________________________________________

 
Mercoledi 6 Aprile 2011

Taipei, il mio terzo show...

        

di brysonmc

Ero scioccato nel vedere la poca partecipazione di pubblico che c’era stasera, ma per un concerto a Taipei è stata abbastanza buona. Gli anelli superiori (posti a buon mercato) erano pieni, il pavimento era circa mezzo pieno e nell’anello inferiore circa 1 / 3. Ho avuto la prima fila dell’anello più basso, per cui mi sono trovato bene, ma tutti gli altri (tipico di queste cose), quando le luci si sono spente si son presi i posti migliori più vicini. Non li biasimo, ma a me piaceva il mio sedile e sono rimasto nella mia sezione, quasi l'unica persona lì.
E' stata l’apertura più squallida ai miei ultimi due concerti che ho visto, nessun opener, nessuna fanfara reale, appena il consueto annuncio e poi Dylan ha cominciato a suonare. Questa era la prima volta che ho visto Dylan suonare la chitarra dal vivo e quasi cadeva quando le luci si sono accese per la seconda canzone, ma lui l’aveva già imbracciata. Il suo modo di suonare l'armonica è stato incredibile per tutta la notte e il suo canto è passato dal burbero al dolce e per ogni altro suono che ci si può aspettare di sentire da Dylan. La parte migliore del suo canto doveva essere Desolation Row, iniziata come una canzone di chiesa, la tastiera con suoni di organo, poi si è trasformata in una canzone più ottimista e Bob, circa a metà, ha iniziato a cantare come se stesse giocando, divertendosi, ha cantato le parole come se fossero singole frasi, come un bambino che gioca, ma era così dentro e sembrava si stesse divertendo con la canzone, la band e la folla. Ho sentito Desolation altre volte prima dal vivo, ma questa versione me la ricorderò per lungo tempo. E' stata la più giocosa che ho mai sentito.
Gotta Serve Somebody è stato un ottimo modo per iniziare lo show e davvero ci ha preso subito, Cold Irons Bound ha quasi rubato la scena di nuovo, per dire quanto sia grande questa canzone suonata dal vivo (anche di Dylan, le azioni ed i movimenti durante la canzone sono incredibili). Quasi piangevo quando ho sentito che iniziava Simple Twist of Fate, in quanto è una delle tre canzoni per le quali avrei dato qualsiasi cosa per sentirla cantare dal vivo (ha un sacco di significato per me), Desolation è scivolata in Tweedle Dee, è stato un gran doppio colpo, Highway 61 Revisited con lo sfondo dello stadio coperto con il fuoco è stato sorprendente, Jolene suonava stupefacente (con lo sfondo coperto di fumo) quasi come con Cold Irons dal vivo, la canzoni vecchie e quelle nuove si sono mescolate perfettamente ed il finale con Like a Rolling Stone e Blowin' in the Wind mi ha veramente sorpreso, come l'ultima volta che avevo visto Bob, la sera prima mi ero appena trasferito a Taiwan oltre quattro anni fa, e sapevo che stava per cantare Like a Rolling Stone. E' stato bello incontrarsi con lui di nuovo qui.
La folla di anziani taiwanesi erano divertenti nei loro commenti dopo lo show “Perché non ha suonato un bis” (che ha fatto) e “Che cosa ha suonato? Ho riconosciuto solo una canzone”. La musica popolare qui è un mix molto strano, e anche se Dylan è un artista enorme, penso che qui manchi una stazione di musica pop inglese che suoni musica non classica. Non mi stupisce che i fan casuali che sanno chi è Bob sappiano solo Like a Rolling Stone. So che ha fatto questa set list per un pubblico internazionale con un paio di canzoni più “conosciute”, ma non ha dimenticato i fan mettendo nello show alcune delle sue migliori canzoni.
La mia ragazza (di Taiwan), ora sa perché mi piace vederlo e ascoltarlo. Lei in un primo momento mi diceva “Chiedigli di suonare le canzoni che conosco", ma come lo show andava avanti lei riconosceva molte dalle canzoni e mi afferrava il braccio e “andava fuori di testa” in alcune. Ho visto Bob in un campo da baseball in piena estate, la notte prima ero scappato da casa, ed ora nella mia nuova casa lontano da casa. Penso che la parte migliore della serata sia stata quando la mia prima ragazza lo ha visto arrivare sul palco e girandosi verso di me mi ha chiesto “ Qual’è Bob? Il vecchietto?”' Le piace farmi battute del genere….

________________________________________________________________________________________________________

La mail di Stefano Catena

Concordo in tutto con la mail di Spaceman, che dire di piu' di quanto già espresso? Qualche settimana fà in risposta ad una domanda sul perchè Dylan continua a suonare dal vivo da anni e anni, l'ex leader della Band Robbie Robertson, vado a memoria, rispose che Dylan ha bisogno di suonare live perchè altrimenti impazzirebbe, quasi a dover conservare e mantenere vivo il suo mito.
In parte sono d'accordo con quanto detto da Robertson, in realtà cosa farebbe Dylan se non suonasse in nessun luogo nella sua enorme villa a Malibù nelle coste californiane? Anche Joan Baez disse che non ce lo vedeva Dylan a starsene a casa senza suonare o a fare il pensionato. Ma questi pensieri sono pensieri che risaltano anche a noi fan, se si parte ai giorni d'oggi con delle aspettative in tasca riguardo gli show di Dylan, partiamo male, in realtà come detto qui da anni e anni, questo e quello che passa il convento. Le alternative quindi sono due, o andare ai concerti senza aspettarsi nulla di che, e vedere il mito in carne ed ossa davanti a te, o non andarci per nulla. E quest'anno per una serie di cose non vado a vederlo.
Un saluto a tutti.
Stefano C.

_______________________________________________________________________________________________________

Fernanda Pivano, una vita in mostra                                         clicca qui

_______________________________________________________________________________________________________

Lo Tsunami commuove perfino Yoko Ono                               clicca qui

_______________________________________________________________________________________________________

Energia e poesia, a Dalmine torna il rock di Elliott Murphy     clicca qui

 

 
Martedi 5 Aprile 2011

La mail di Mr.Spaceman

Purtroppo ci risiamo.
Ho atteso con trepidazione la set-list.
Speravo, pensavo, sognavo (legittimo no?) che qualcosa fosse cambiato. Niente. Cavolo, niente di niente.
Ma perchè? ha 50 album alle spalle. Perchè sempre quei cazzo di brani da cui non se ne esce da ANNI.
Sono felice che sia in tour. Ma davvero le sorpresa non sappiamo più dove andarcele a cercare. Almeno io.
Mr. Spaceman

Così stanno le cose caro Mr.Spaceman, questo passa il convento attualmente, Dylan sembra essersi adagiato su una way of performing che non ha voglia di cambiare, solo lui ne conosce i motivi e solo lui decide. Noi fans siamo alla sua mercè, non possiamo fare nient'altro, l'uomo propone e Dylan dispone! Speravo anch'io in qualche piccolo cambiamento nella struttura dello show, le possibilità ci sono e ne abbiamo già parlato diverse volte, continueremo a parlarne e forse in futuro potremo, sottolineo FORSE, vedere qualcosa di diverso come il piccolo set acustico, il pianista professionale, i megaschermi per vedere Bob in faccia e non solo di schiena. La voce non potrà certo migliorare e gli arrangiamenti nemmeno, obbligati come sono ad essere tutti più o meno uguali perchè il range vocale di Bob non permette altro. Non illudiamoci più di tanto, la stella di Bob sta lentamente scendendo nel cielo come tutte le shooting stars, è irreversibile, specialmente dal vivo, invece possiamo aspettarci qualche sorpresa dai dischi, o almeno lo possiamo sperare. Pazienza, e se son rose fioriranno!

___________________________________________________________________________________________________________

La mail di Mauro Casadio Farolfi

Ciao
stiamo predisponendo un sito ...thankyoubob.it, con le varie iniziative previste per il 70° di Bob Dylan
vorrei inserire come link tutti i siti italiani che si occupano di Dylan...maggiefarm.it, altri siti li conosci ????
Grazie ancora,
Mauro Casadio Farolfi

Caro Mauro, l'unico sito italiano perfettamente funzionante ed aggiornato è il presente, www.maggiesfarm.eu. Maggiesfarm.it è fermo da tre anni, da quando Michele "Napoleon in rags" Murino ha passato il terstimone a me, ora è solo un grande archivio che io ho inglobato nel sito attuale che ne è la naturale continuazione. Due anni fa ci fu un tentativo ( non so da parte di chi) di aprire il sito ufficiale italiano che di chiamava Dylan07, ma è sparito in breve tempo dal WEB, non saprei dirtene i motivi. Esiste un' altro tentativo che era AFA Dylan Net ma anche questo non è più aggiornato da molto tempo. Di altro non sono al corrente, alla prossima, :o)

___________________________________________________________________________________________________________

La mail dei Dylan Dogs

Ciao Mr.Tambourine
il 29 Aprile alle 19,00 saremo al libreria "Assaggi" di Roma (Via degli Etruschi 4) per eseguire
alcune canzoni durante la presentazione del libro di Giorgio Pochetti "Non uccidete Bob Raphaelson",
romanzo ispirato alla figura di Bob Dylan di cui l'autore è grande ammiratore.



Bruno Jackass - Dylan Dogs

 

 
Lunedi 4 Aprile 2011

Bob Dylan comincia il tour asiatico da Taiwan


3 aprile (CNA). La leggenda del rock Bob Dylan ha messo in scena il suo primo concerto in assoluto in Taiwan, prima tappa del suo tour asiatico, in uno dei più grandi eventi musicali a Taiwan di quest'anno.
L'icona contro la guerra, ora 69enne, e la sua band di cinque elementi hanno scosso i fans locali e gli stranieri alla Taipei Arena, che ha una capienza di 11.000 posti.
Il concerto, del quale sono stati venduti circa il 70 per cento dei posti, si è aperto con i fans urlanti e plaudenti per diversi minuti quando Dylan è apparso sul palco con un abito nero e un cappello giallo, cantando "Gotta Serve Somebody".
I fans, che andavano dai giovani, dalle famiglie a uomini dai capelli grigi, si sono alxzati in piedi per vedere meglio Dylan non appena è iniziato lo show.
Il concerto a lungo atteso è stato una calamita per le celebrità locali, tra cui la rock star taiwanese Wu Bai e Faith Yang , il veterano cantante Kimbo Hu, il produttore musicale Jonathan Lee, la fondatrice della Liuligongfan Yang Hui-Shan, e suo marito Chang Yi.
"Siamo venuti per ricordare il nostro passato", ha dichiarato Chang, che ha illustrato i testi di Dylan come poetica letteralmente piena di sentimento.
"La sua musica, per me, è la libertà. Egli non è prigioniero di una qualsiasi melodia," ha detto Lee, definendo la musica di Dylan vhe l’ha ispirato. "Naturalmente dovevo essere presente al concerto, lui ha viaggiato così tanto per suonare per noi".
Hu, spesso chiamato il padre della musica folk di Taiwan, ha parlato di quello che Dylan significava per lui quando era giovane.
"Quando ho lasciato la mia città, bello ed in giovane età, ho dovuto affrontare i grandi cambiamenti della società, ho cercato risposte e potenza nelle canzoni di Bob Dylan," ha detto.
Domani Dylan terrà il suo primo concerto in Cina.
Dylan è stato presentato come una delle figure musicali più influenti di tutti i tempi. Nel 2008, è stato selezionato dalla rivista Time come uno dei personaggi più importanti del secolo e descritto come un "poeta maestro, caustica critica sociale e intrepido, spirito guida della generazione della controcultura". (Da Lin Kendra)

(Fonte: http://focustaiwan.tw)

__________________________________________________________________________________________________________

Taipei, Taiwan - Taipei Arena - April 3, 2011

1. Gotta Serve Somebody (Bob on keyboard)
2. It Ain't Me, Babe (Bob on guitar)
3. Things Have Changed (Bob on guitar)
4. Sugar Baby (Bob center stage on harp)
5. Cold Irons Bound (Bob center stage on harp)
6. Simple Twist Of Fate (Bob on guitar)
7. Honest With Me (Bob on keyboard)
8. Desolation Row (Bob on keyboard, Donnie on electric mandolin)
9. Tweedle Dee & Tweedle Dum (Bob on keyboard, then center stage on harp)
10. Forgetful Heart (Bob center stage on harp, Donnie on violin)
11. Highway 61 Revisited (Bob on keyboard)
12. Tryin' To Get To Heaven (Bob on keyboard)
13. Jolene (Bob on keyboard)
14. Ballad Of A Thin Man (Bob center stage on harp)

(encore)
15. Like A Rolling Stone (Bob on keyboard)
16. Blowin' In The Wind (Bob on keyboard, then center stage on harp)

 

______________________________________________________________________________________________________

Partito il Tour 2011

Era ora, dopo tutte le chiacchiere su Cina e non Cina, finalmente il Tour ha decollato dagli USA per atterrare sulla pista di Taipei. Bob, come dicono bene le parole della canzone di Willie Nelson:
- On the road again, Just can't wait to get on the road again.
The life I love is making music with my friends
And I can't wait to get on the road again.
Goin' places that I've never been.
Seein' things that I may never see again
Like a band of gypsies we go down the highway
We're the best of friends.
Insisting that the world keep turning our way -

sta vivendo i momenti della sua vita che sembra più apprezzare, in giro per il mondo a suonare nei posti più diversi e disparati.
Siamo in attesa di poter leggere le prime recensioni, ma scorrendo la set list e la composizione della band sembra che nulla sia cambiato rispetto allo scorso anno, Charlie è rimasto, probabilmente, chiarita la faccenda del suo ruolo sul palco, ci teneva a restare in questa band.
Blowin’ è stata eseguita a Taipei, molto probabilmente sarà ripetuta sia a Pechino che a Shangai, molto probabilmente anche da quelle parti hanno capito che la “canzone” è vecchia di 50 anni, che ha perso molto del suo significato intrinseco proprio perchè i tempi sono cambiati, il mondo si adegua ai tempi, le cose si adeguano ai tempi, e così le canzoni, che rimangono belle ma assumono una dimensione diversa a distanza di tanto tempo pur senza perdere nulla del loro antico messaggio. Ieri erano le canzoni a trasmettere e trasportare i messaggi, oggi sono gli SMS, Facebook Twitter e via con cose di questo genere, tutto viene bruciato alla velocità della luce, ma la forza di Blowin’ rimane intatta ed inattaccabile, gemma era e gemma rimane, Internet o no.
Solo una data in Italia, forse è meglio così, diradare le apparizioni è il modo migliore per invogliare a tornare chi aveva smesso di partecipare agli “eventi” del Mito, chi cominciava ad accusare la stanchezza di dover partecipare quasi per forza al “Rito-Tributo-Omaggio” per la leggendaria icona di tutte le icone.
Credo che queste poche date europee siano una cosa voluta, anche perchè noi non sappiamo ancora niente del programma che aspetterà Dylan al suo ritorno negli States. Un punto lo potremo tracciare solo a fine di questo tour contando le date, capendo se Dylan ha diradato le date per aver più riposo o se niente sarà cambiato. Certo ragionando in percentuale, questa parte del tour fuori dagli States è iniziata in Aprile per un totale di 26 date che si concluderanno il 15 Luglio a Costa Mesa in California. Poi dovremo considerare un certo periodo di riposo prima di partire per il tratto Americano, che, se la matematica ha un senso, non dovrebbero essere più di una trentina, confermando così un giusto e dovuto rallentamento nell’attività live di Bob, che pur essendo bravo e volonteroso, non è certamente bionico od inesauribile.
Stiamo a vedere, abbiamo ancora 3/4 dell’anno davanti, poi potremo tirare le somme, perchè, da che mondo è mondo, i conti si fanno sempre alla fine, all’inizio si fanno solo i preventivi, ma come tutti sappiamo, i preventivi cambiano come il tempo, oggi sole domani pioggia. Nel frattempo auguriamo a Bob di divertirsi e di prendersi le sue belle soddisfazioni e rivincite in Cina, in Vietnam, o in ogni altra parte del mondo dove lo porterà il suo tour.

Mr.Tambourine

_________________________________________________________________________________________________________

Biglietti per Bob Dylan a Finsbury Park                                   clicca qui

______________________________________________________________________________________________________

Van Morrison, how to give color to the music, listen and learn

 

 

 
Sabato 2 Aprile 2011

Le semplici richieste di Bob Dylan per venire in Vietnam

VietNamNet Bridge - Nessun grande benvenuto, solo una normale camera d'albergo con due finestre, nessuna ripresa o trasmissione in diretta dello spettacolo sono fra le richieste di Bob Dylan, quando arriverà in Vietnam a cantare in HCM City il 10 aprile.
Oltre alle richieste sopra descritte, il famoso cantante ha posto due importanti esigenze: la qualità del suono devono rispettare gli standard internazionali ed i posti non possono essere classificati come posti VIP o economici.
Di conseguenza, tutti gli spettatori si siederanno sul prato dello stadio della Internazionale RMIT University dEL Distretto 7, HCM City, per gustare le canzoni di Bob Dylan.
Prima dello show di 2 ore di Bob Dylan, i famosi cantanti vietnamiti - My Linh, Thanh Lam, Uyen Linh, Quang Dung, Duc Tuan Tuan e Tran Manh – eseguiranno alcuni brani di Trinh Cong Son.
Dylan ha detto che sapeva molto della vita e della carriera musicale di Trinh Cong Son, per questo motivo il Vietnam è una destinazione importante nel suo tour in Asia e Australia.
Lo show di Bob Dylan in Vietnam è organizzato da Saigon Sound System, Thanh Nien Media Company e dalla famiglia di Trinh Cong Son.
Il tour di Bob Dylan per l'Asia-Pacifico comprende 25 spettacoli, che iniziano il 3 aprile a Taiwan, in Cina, Vietnam, Hong Kong, Singapore, Australia, Nuova Zelanda, Irlanda, Regno Unito, Svizzera, Italia, Germania, Danimarca e finirà negli Stati Uniti il 20 luglio.
Sette anni fa, era stato annunciato che Dylan sarebbe venuto in Vietnam per partecipare al World Peace Music Awards, ma l'evento fu alla fine organizzato negli Stati Uniti.
Bob Dylan, 70 anni, è stata una figura importante della musica per cinque decenni. Gran parte della sua opera più celebre risale al 1960, quando era un cronista informale, e un mix di cose apparentemente riluttanti, di disordini sociali. Un certo numero di sue canzoni come "Blowin' in the Wind" e "The Times They Are a-Changin'" divennero inni per i diritti civili negli Stati Uniti e dei movimenti contro la guerra. I suoi testi precoci incorporavano una serie di politiche, sociali e filosofiche, così come molte influenze letterarie.
Dylan, che si esibisce con chitarra, tastiera e armonica, sostenuto da una valida line-up di musicisti, è costantemente in tour dal 1980 in quello che è stato soprannominato il Never Ending Tour. Le sue realizzazioni come un artista e performer sono stati fondamentali per la sua carriera, ma il suo più grande contributo è generalmente considerato il suo songwriting.
Dal 1994, Dylan ha pubblicato tre libri di disegni e dipinti, ed i suoi dipinti stato stati esposti in importanti gallerie d'arte. Come cantautore e musicista, Dylan ha ricevuto numerosi premi nel corso degli anni compresi il Grammy, il Golden Globe e l’Oscar, è stato inserito nella Rock and Roll Hall of Fame di Nashville e nella Songwriters Hall of Fame. Nel 2008, il viale “Bob Dylan Pathway” è stato aperto in onore del cantante nella sua città natale di Duluth, Minnesota. La giuria del Premio Pulitzer nel 2008 gli ha conferito una menzione speciale per "il suo profondo impatto sulla musica popolare e la cultura americana, segnato da composizioni liriche di straordinaria forza poetica."
Time Magazine lo colloca tra 100 persone più influenti del 20° secolo.

(Fonte: http://english.vietnamnet.vn)

________________________________________________________________________________________________________

BOB DYLAN IN CINA                                                                      clicca qui

________________________________________________________________________________________________________

"Rainy Day Women #12&35", Bob Dylan

di Nando Mura

"Le donne di giorni piovosi numero 12 e 35" non è solo una delle più belle canzoni di Bob Dylan (perché, ce n'è qualcuna brutta?) ma è anche uno dei grandi misteri che accompagna la superba carriera del cantautore del Minnesota. Che cosa diavolo mai vorrà dire quel titolo? Esperti, critici e semplici fan si sono scatenati, ma nessuno ha la risposta esatta. Che forse non c'è. Pare però che quel nome sia nato di getto: non appena registrata (nel 1966, l'album è Blonde on Blonde, il settimo di Dylan), questa canzone non aveva ancora un titolo. Quando in sala d'incisione chiesero al grande Robert Allen Zimmmerman come l'avrebbe chiamata, lui a bruciapelo, sorprendendo tutti, rispose "Rainy day women #12&35" e chissà se il riferimento è davvero a due donne, forse una madre e una figlia, magari di 12 e 35 anni, che Dylan aveva immortalato in una giornata piovosa. O chissà cos'altro ancora. Non lo sapremo mai.

(Fonte: http://www.unionesarda.it/Articoli/DettaglioRubrica.aspx?id=218709 )

Se il Sig.Mura, autore dell'articolo sopra ripostato, seguisse Maggie's Farm, probabilmente l'avrebbe saputo e non avrebbe scritto questo articolo.

Rainy Day Women # 12 & 35, cosa significa 12 & 35 ?

Mi sono sempre chiesto il significato di quei numeri nel titolo della canzone, ed ora finalmente, credo di averlo scoperto.
Per gli entusiasti della canapa il 20 aprile, aka 4 / 20, alias "420", è il più sacro dei giorni sacri, quando alle 4:20, si prendono un pò di tempo libero per partecipare ai party con l’erba con gli amici.
C'era un interessante articolo su “The Huffington Post” sulle origini della connessione 420-marijuana. E’ risultato che il significato del numero non era niente altro che l’ora, dopo la scuola, quando qualche high-stoners della scuola Californiana si riuniva nel bosco per qualche “numero” con la cannabis.
Ci sono state molte altre teorie nel corso degli anni per quanto riguarda il significato del numero 420, ma il più interessante è che proviene dalla canzone di Bob Dylan "Rainy Day Women # 12 & 35", meglio conosciuto ai laici come "Tutti devono essere lapidati” ( o meglio “Tutti devono sballare”).
Il titolo della canzone è stato uno dei tanti titoli misteriosi delle canzoni di Dylan a metà degli anni '60 (insieme a "Temporary likes Achille", "Just Like Tom Thumb's Blues" e "Bob Dylan's # 115 Dream"), ma alcuni matematici con la mentalità alla Doobie Brothers hanno capito che se si moltiplica 12 x 35 si ottiene, avete indovinato, 420.
Comunque, "Rainy Day Women # 12 & 35", pur non essendo un capolavoro visionario come "Visions of Johanna" o "Sad Eyed Lady of the lowlands" è un brano divertente con qualche bel gioco di parole, un grande New Orleans time che ha influenzato la backing band - ed un ottimo modo per avviare il doppio album Blonde on Blonde. Ma a me sembrava sempre più influenzato dal bourbon che dai germogli dei semi.
Come uno degli inni alla cannibis più grande di tutti i tempi, non è sorprendente che "Rainy Day Women # 12 & 35" sia stato ripreso da molti altri musicisti che condividevano quel modo di vivere e pensare.

articolo pubblicato nelle news del 22 aprile 2010 di Maggie's Farm

http://www.maggiesfarm.eu/news30.htm

_______________________________________________________________________________________________________

De Gregori, un compleanno "'Work in progress"                          clicca qui

 

 

Venerdi 1 Aprile 2011

Bob Dylan's 2011 Asian tour, will be controversy or praise?

I think that at the present the whole troupe of The Bob Dylan’s Neverendingtour is landed in Taiwan with instruments and luggage for the 16 dates of the 2011 Asian tour that will see Bob and his cowboys band to perform in China, Vietnam, Australia and New Zealand.
What can we say, certainly a tour especially interesting for the comments and criticisms that may result from the shows in these countries, so far away from us, who have little or almost no experience of the unpredictable exhibitions of His Bobness.

They will be happy? Will be disappointed? The disputes will take place in the news? China and Vietnam will say that, on balance, they could continue to live comfortably without a visit by Bob Dylan? Or maybe it was time to say that Asia got a move towards the style and habits of western life. We know that in those countries is always difficult and sometimes counter-productive to express some freely point of views, a wrong or misunderstood word, and the offended Party, begins the hunt for the wretch who dared to utter such words. Perhaps this is the reason why, probably, the concert reviews of Dylan's Chinese and Vietnamese shows will be padded just fine words and fine phrases, with plenty of praise to the Party which has proven to be farsighted, having nothing to envy to the western countries, (except that in Asia there has never been a “Bob Dylan” of any kind).

I'll see to be able to read between the lines if there is any truth concealed behind the apparent fine words to let us know that's not all that glitters in China and Vietnam is gold, there is also a lot of brass that may have the same color of gold, but a different substance, a bit like the shit and the chocolate, that have the same color but a different flavor.
Hopefully everything goes smoothly and that Bob could easily play his song without a trail of silly and trivial disputes without going to redraw the political and social meanings of 40 years old now.
Bob sing his songs for fun and to entertain, with no other hidden motive behind it. Therefore, dear wise and learned doctors, know that with Dylan is easy to go to stupid, count to one hundred before write any kind of cleaver words, bullshit or nonsense.

Mr.Tambourine

°°°°°°°°°°°°°°°°°°°
Bob Dylan Asian tour 2011, saranno polemiche o lodi?

Credo che al momento tutta la troupe del Neverendingtour sia sbarcata a Taiwan con strumenti e bagagli per le 16 date del tour asiatico 2011 che vedrà Bob ed i ragazzi esibirsi anche in Cina, Vietnam , Australia e Nuova Zelanda
Che dire, certo un tour interessante soprattutto per i commenti e le critiche che potranno scaturire da quei paesi da noi così lontani che hanno poca o quasi nessuna esperienza delle imprevedibili esibizioni di His Bobness.
Saranno felici? Saranno delusi? Le polemiche prenderanno il posto delle cronache? La Cina ed il Vietnam diranno che tutto sommato potevano continuare a vivere tranquillamente anche senza la visita di Bob Dylan? O forse diranno che era ora che l’Asia si desse una mossa verso lo stile e le abitudini di vita occidentali. Sappiamo che in quei paesi è sempre molto difficile ed a volte controproducente esprimere liberamente la propria opinione, una parola sbagliata o fraintesa ed il Partito si offende, comincia la caccia al miserabile che ha osato proferire tali parole. Forse per questo motivo le recensioni dei concerti dylaniani cinesi e vietnamiti saranno imbottite solo di belle parole e di belle frasi, con abbondanza di lodi verso il Partito che ha dimostrato di essere lungiveggente e di non aver niente da invidiare ai paesi occidentali, eccetto il fatto che in asia non c’è mai stato un Bob Dylan di nessun genere.
Vedrò di riuscire a leggere fra le righe se ci sarà qualche verità mascherata dietro le apparenti belle parole per far sapere che non è tutto oro quello che luccica in Cina ed in Vietnam, c’è anche tanto ottone che può avere lo stesso colore dell’oro ma una sostanza diversa, un pò come nel caso della merda e del cioccolato che hanno lo stesso colore ma un sapore diverso.
Speriamo che tutto vada liscio e che Bob possa tranquillamente suonare le sue canzone senza uno strascico di stupide e banali polemiche, senza andare a ripescare significati politici e sociali vecchi ormai di 40 anni.
Bob canterà le sue canzoni per divertirsi e per far divertire, senza nessun’altro motivo nascosto alle spalle. Perciò cari dotti, medici e sapienti, sappiate che con Dylan è facile fare la figura degli stupidi, contate fino a cento prima di scrivere cazzate insensate.

Mr.Tambourine

________________________________________________________________________________________________________

Se Bob Dylan sbarca in Cina                                                     clicca qui

________________________________________________________________________________________________________

Bob Dylan fotografato nei pressi della Sinagoga di Los Angeles

     

Bob Dylan è stato recentemente fotografato nei pressi di in una sinagoga di Los Angeles, secondo quanto riportato in un articolo del Daily Mail. Se le immagini di Dylan sono state effettivamente prese fuori dalla sinagoga,di certo lui non sembra essere vestito per un servizio religioso.
L'articolo continua a speculare sul fatto che "probabilmente era andato a pregare per la sua ex-fidanzata Suze Rotolo, morta alla fine del mese scorso". Naturalmente non vi è alcun modo per nessuno di sapere perché Dylan è andato alla sinagoga, e la data nella quale è avvenuta la visita non è stata chiarita. Se è andato per la Rotolo, perché ha aspettato un mese? Avrebbe anche potuto essere andato per la sua amica Elizabeth Taylor che si era convertita alla religione ebraica, anche perchè in passato erano circolate voci che i due fossero stati legati sentimentalmente.

 

(Fonte: http://www.examiner.com/bob-dylan-in-national/report-bob-dylan-sighted-at-los-angeles-synagogue-what-does-it-mean)

_______________________________________________________________________________________________________

La mail di Marina

Carissimo Mr. Tambourine,
è passato un po' di tempo dal mio ultimo intervento nella fattoria ma, posso assicurarti, consulto quotidianamente il sito e ti mando sempre un abbraccio ideale per il lavoro che continui a fare pressoché in solitudine.
In questi giorni fioriscono iniziative accademiche e dibattiti sul rapporto tra Bob e la legge fondate sull'esegese dei testi in cui vi sono riferimenti alla giustizia. Ecco alcuni link sul tema:

http://law2.fordham.edu/ihtml/cal-2uwcp-calendar_viewitem.ihtml?idc=11736

http://nightlysong.com/2011/03/28/bob-dylan-and-the-law/

http://iurisdictio-lexmalacitana.blogspot.com/2011/03/giustizia-e-letteratura-law-and_30.html

Un caro saluto, Marina

Cara Marina, non dubitavo della tua costante presenza nel seguire giornalmente MF, ti ringrazio per le segnalazioni, argomento su cui si potrebbe dibattere a lungo, :o) un abbraccio, Mr.Tambourine

____________________________________________________________________________________________________

La mail di Bernardo Lanzetti

Ciao Michele,
sono stato a Londra 3 giorni con gli episodi che ti segnalo.
Cari Saluti, Bernardo Lanzetti

Dopo la recente collaborazione con il Trio CCLR (Cavalli
Cocchi-Lanzetti-Roversi), Steve Hackett si è incontrato a Londra, a
metà marzo, con Bernardo.
Nell'occasione, dopo una lezione di canto
durata meno di 30 secondi, con grande sorpresa e soddisfazione, Steve
ci ha autorizzati a riportare che il suo "singing" è istantaneamente
migliorato!
Da segnalare anche la visita del Lanzetti alla Galleria
d'Arte Moderna "Halcyon" allestita all'interno dei leggendari Magazzini
Harrods dove non poteva mancare una foto a fianco di un dipinto
originale di Bob Dylan.

   

Ciao Bernardo grazie!
Tra l'altro il quadro di Dylan accanto al quale ti sei fatto la foto è il mio preferito di Bob!!
ciao Michele "Napoleon in rags"

 

PREVIOUS PAGE - PAGINA PRECEDENTE

a

ARCHIVIO NEWS

ARCHIVIO TALKING