Il 27 luglio, abbiamo riportato che Isis aveva informazioni aggiornate sul
prossimo Bob Dylan Bootleg Series Vol. 9. Inoltre, ho subito aggiunto
alcune informazioni su Leeds e Witmark demos che dovrebbero essere inclusi
nel set, per gentile concessione di Olof. Tuttavia, questo elenco è
incompleto. Ho aggiornato l'articolo originale, e presentato un nuovo elenco
di brani provenienti da diverse fonti. L'articolo originale di
Isis diceva che
47 brani avrebbero dovuto essere inclusi.
Ecco un nuovo elenco di Leeds e Witmark demos, per gentile concessione di
Punkhart, via
Expecting Rain Discussions , con ulteriori informazioni da Searching for
e Gem e Olof :
1 He Was a Friend of Mine
2 Man in the Street (1)
3 Hard Times in New York
4 Poor Boy Blues
5 Ballad for a Friend
6 Ramblin Gamblin Willie
7 Man in the Street (2)
8 Talking Bear Mountain Picnic Massacre Disaster Blues
9 Standing on the Highway
Nota. He was a friend of mine e Man in the street, registrate nel novembre
1961 per il primo album, sono stati utilizzate anche come Leeds Demos.
10 [June 62] Blowin in the Wind
11 [November 62] Long Ago Far Away *
12 [December 62] A Hard Rain's a Gonna Fall
13 Baby I'm in the Mood
14 Ballad of Hollis Brown
15 The Death of Emmett Till *
16 Let Me Die in My Footsteps
17 Quit Your Lowdown Ways
18 Tomorrow is a Long Time
19 [late winter 63] All Over You
20 Bound to Lose, Bound to Win
21 I'd Hate to Be You On That Dreadful Day *
22 Talkin John Birch Society Blues
23 [March 63 ] Don't Think Twice (Bootleg Series Vol. 7)
24 Long Time Gone *
25 Masters of War
26 Oxford Town
27 Walking Down the Line (Bootleg Series Vol. 1)
28 [April 63] Bob Dylan's Blues
29 Bob Dylan's Dream
30 Boots of Spanish Leather
31 I Shall be Free *
32 [May 63] Girl from the North Country
33 Hero Blues
34 Seven Curses
35 [August 63] Ain't Gonna Grieve *
36 Gypsy Lou
37 John Brown *
38 Only a Hobo *
39 Whatcha Gonna Do
40 [September 63] Times They Are a Changin (Bootleg Series Vol. 1)
41 When the Ship Comes In (Bootleg Series Vol. 1)
42 [December 63] Farewell
43 Paths of Victory
44 [January 64] Baby Let Me Follow You Down
45 Guess I'm Doing Fine
46 [June 64] I'll Keep it With Mine *
47 Mama You Been on My Mind (guitar)
48 Mama You Been on My Mind (piano)
49 Mr Tambourine Man
* Pubblicati dalla Warner Brothers. 7 ARTI MUSIC INC DEMO LP, XTV 221.567,
probabilmente nel 1967.
Ecco un riepilogo del materiale pubblicato in precedenza (la maggior parte
sono ancora rari, alcuni sono facilmente disponibili, per gentile
concessione di
Searching for a Gem ):
Le seguenti Witmark Demo sono state ufficialmente pubblicate su album
ufficiali:
Bootleg Series Vol.1. 1-3 [rari e inediti], 1961-1991 (1991): The Times They
Are A-Changin ', When the ship comes in; Walkin' Down The Line
Bootleg Series Vol.. 7 - No Direction Home: The Soundtrack (2005): Don't
Think Twice, It's All Right
Queste performances sono state pubblicate in una edizione limitata di un
album ufficiale:
Blowin' In The Wind - versione demo Witmark registrato negli studi della
Witmark, New York, luglio 1962, dalle 2CD + DVD Special Edition di Together
Through Life, 2009
Queste 22 performances sono apparse sugli acetati ufficiali della casa
discografica:
Long Ago, Far Away, Long Time Gone, Ain't Gonna Grieve, John Brown, I Shall
Be Free,
Only A Hobo, The Death Of Emmett Till (I'd Hate To Be You On That) Dreadful
Day - Witmark demo, 1963, released on Warner Bros Nine Songs Publisher’s
Sampler LP, 1967 I'll Keep It With Mine - Witmark demo, 1964, released on
Warner Bros Nine Songs Publisher’s Sampler LP, 1967 Baby, I'm In The Mood
For You, Quit Your Lowdown Ways, A Hard Rain's Gonna Fall, Don't Think
Twice, It's All Right, Oxford Town, Tomorrow Is A Long Time, Masters Of War
, Farewell - Witmark demo version from Columbia acetate LP, 1963 Paths Of
Victory - acetate of Witmark demo recorded 1963, offered for auction in Dec
1992 Walkin' Down The Line - Witmark demo version from Columbia acetate LP,
1963, mono version of track released in 1991 on The Bootleg Series Vols. 1-3
All Over You. Talkin' John Birch Society Blues - Witmark demo, recorded Mar
1963, on MPH acetates which surfaced in 2004 Bob Dylan's New Orleans Rag -
out-take from The Times They Are A-Changin', Aug or Oct 1963, on MPH
acetates which surfaced in 2004
I Leeds Music demo che circolano ufficiosamente includono: Ballad For A
Friend; Hard Times In New York Town; He Was A Friend Of Mine; Man On The
Street; Poor Boy Blues; Rambling, Gambling Willie; Standing On The Highway;
Talkin' Bear Mountain Picnic Massacre Blues.
Harold Lepidus, "Bob Dylan Examiner"
http://www.examiner.com/examiner/x-21829-Bob-Dylan-Examiner~y2010m7d29-Update--Bob-Dylans-Bootleg-Series-Vol-9--The-probable-complete-track-listing
UNDER THE RED SKY – La mia opinione - di Mr. Spaceman
Non ci siamo.
Stiamo nuovamente parlando del mito e non del disco. Un disco come sapete
benissimo è legato ad un "prodotto", ad un operazione di marketing (fa
schifo tutto questo? allora si cambia mestiere..ma a quanto pare..), ad un
progetto commerciale ben preciso.
UNDER THE RED SKY è una presa per il culo assoluta (naturalmente da parte
della Columbia..non sia mai di Dylan..).
Ricordo quando uscì.
Avevo 13 anni.
Andai nel negozio di dichi e vidi sta copertina bella. La scritta rossa "BOB
DYLAN" molto grande.
Poi vidi quell'adesivo...
Quell'infame adesivo.
E lì, dopo un bel pò di anni a bazzicare la discografia, mi accorgo che sia
una grande presa per il culo.
Non puoi toppare un disco con quei musicisti. Non puoi. Non ci entri nemmeno
in studio se il tuo produttore (o il tuo ego) ti propone quei Musicisti e tu
non hai i pezzi, la voce, lo stimolo.
Non si crea un disco "corale" quando corale non è. Non si deve Fingere sino
a tal punto. Il leggendario Crosby, il buon Slash e tutti gli altri dissero
che non avevano mai incrociato Bob in studio.
Fecero solo sovraincisioni nella stragrande maggior parte dei pezzi.
Un disco FINTO. Peggio di EMPIRE (poi ne parleremo..).
Perchè inventarsi un disco corale quando non lo è?
Volevano "venderlo" a tutti i costi.
Una classica operazione di marketing di fine anni 80, che ti aspetti forse
da Boy George e non dal difensore dei Diritti Civili, che scrive un pezzo
come WORKINGMAN's BLUES e poi fa licenziare un giovane cameriere italiano
perchè lo ha salutato.
All'amico che dice che SAVED è valido quanto BLOOD ON THE TRACKS rispondo.
Anche io su un'isola deserta porterei OBSCURED BY CLOUDS e non DARK SIDE OF
THE MOON dei Pink Floyd.
Ma sarei davvero incoscente a dire che Dark Side sia solo paragonabile ad
OBSUCRED. Non lo è per questioni oggettive. Non lo sarà mai.
Quindi SAVED è inspiegabilmente brutto e pretenziosissimo (costa 5.90 e
nessuno lo ristampa manco morto, ci sarà un motivo). Dopo SLOW TRAIN COMING
solo Dylan poteva sbagliare così.
Dylan deve molto a Knopfler, al Santo Lanois.
Gli ultimi dischi, quelli veri, li hanno fatti "loro".
E se Knoplfer non fosse dovuto partire per una tournee con i Dire Straits a
metà del mixaggio di INFIELDS senza lasciare a Dylan il tempo d'intervenire,
oggi INFIELDS sarebbe il miglior album degli anni 80. Invece purtroppo
partì.
E BOB, la divinità di RENALDO E CLARA, espresse la sua creatività nel
mixaggio e nella scelta dei pezzi.
Facendo uscire un disco che se fossimo tutti davvero onesti, noteremmo che
sembrano dei provini milionari (comunque belli).
A Bob gli si strapparono le corde vocali durante un concerto con Tom Petty
(lo ha detto lui, io non centro).
UNDER THE RED SKY, REAL LIVE, BUDOKAN, EMPIRE, DYLAN & DEAD, KNOCKED OUT
LOADED, DOWN IN THE GROOVE, SAVED, SHOT OF LOVE (escludo SELF PORTRAIT,
DYLAN, NEW MORNING).
Troppi dischi brutti per un uomo solo. Ma noi gli vogliamo bene lo stesso.
Ciao a tutti i Maggiesfarmers,
proprio come ha scritto Mr.Tambourine la madre dei saccenti, dei dotti e dei
saggi è sempre incinta, ed il signor Almond, molto probabilmente nasce da
uno di questi parti che dispensano la verità a noi comuni mortali.
Che siamo incapaci di guidicare lo sapevamo da molto tempo, è bene ha fatto
Almond a dispensarci ed incensarci con la sua sapienza, senza le sue parole
non avremmo saputo come continuare a pensare ed a vivere senza toglierci di
dosso quella coltre di ignoranza che ci ha sempre contraddistinto e
caratterizzato.
Il Sig. Almond è un veggente a tutto tondo, lui sa cosa è meglio per Bob e
di conseguenza per noi. Ringraziamo il Signore di averti mandato il Wicked
Messenger Mr.Almond ! Come lo invidio , come vorrei sapere tutto come lui,
come vorrei avere la sua sicurezza nelle affermazioni, come vorrei esser
dotato del suo savoir-fare et savoir-dir !
Sono fan da molto tempo di Dylan, lo ha visto diverse volte nel corso di
questi anni, devo anche ammettere (come molti altri fans) che i suoi
concerti, dopo che ha iniziato a suonare la tastiera non sono stati
all’altezza degli show prima del 2002 . Credo che ci siano molte ragioni per
questo, anche se non le conosco. I suoi album in studio del 2003 sono ancora
eccellenti, ma effettivamente dopo questi, Dylan non sembra averci messo
cuore ed anima in molte delle sue performances di questi ultimi anni. Forse
è la spalla, il braccio, le mani, che hanno qualche cosa che gli impedisce
di suonare la chitarra per un intero spettacolo. Penso anche che il suo show
sarebbe oggi molto più interessante se lasciasse la sua band e si
presentasse in modo più semplice, con un pianoforte vero e proprio, se
proprio vuole suonarlo, penso sarebbe una svolta ulteriore nella sua
carriera, io lo apprezzerei molto se facesse questa mossa. Però dovrebbe
togliersi il cappello, i suoi capelli erano e sono il suo miglior marchio di
fabbrica!
Detto questo, improvvisamente arriva questo strano tizio che fa il
giornalista (per chi?) o lo scrittore (cosa ha scritto?) e candidamente
scopre l’acqua calda, ci dice quello che abbiamo letto e sentito mille volte
ormai, in tutte le salse del mondo. Bravo Mr. Almond ! Ti sei meritato il
premio Nobel per la banalità !
P.S. Ho cercato sul WEB una foto di questo famosissimo Mr. Almond ma non ne
ho trovate, chiedo umilmente venia !
Esce il due Ottobre.
Primo commento: sono tutte cose gia' sentite! come al solito la Sony poteva
fare di più e di meglio.
Stefano C.
Ok per la Sony , ma non pensi che anche
Bob faccia la sua parte avallando queste cose ? L'impressione è quella che
ambedue stiano raschiando il pozzo, ma questo è il prossimo piatto che che passerà il
convento dylaniano.
Bob Dylan ed i Monkees, di solito non sono menzionati insieme. È un dato di
fatto, i Monkees, per breve tempo sotto i riflettori, come Dylan dopo il suo
incidente in moto del Luglio 1966, si sono ritirati dalla vita pubblica.
Tuttavia, ci sono alcune connessioni. Nel suo Theme Time Radio Hour, Dylan
suonò la versione di Linda Ronstadt della composizione Michael Nesmith
«Different Drum" per l'edizione "Strumenti musicali” dello spettacolo,
mentre la versione di "Last Train To Clarksville” dei Monkees è stato
suonato nel primo episodio della serie “treni”. Non solo, come brano
successivo ha suonato "It Ain't Me, Babe" di David Jones, con un coro completamente all'opposto di "Yeah, Yeah, Yeah", il credo Beatlesiano dei
tempi, ma Dylan, che era stato colpito dalla natura sovversiva dell' Hit
dei Monkees , scritto da Tommy Boyce e Bobby Hart, con il suo accenno a un
ordine del giorno anti-guerra del Viet Nam, ha detto " Ho sempre creduto che
la prima regola per essere sovversivo è quella di non permettere a nessuno
di sapere che sei un sovversivo ".
(Colpix Records)
Il 26 luglio 1965, prima di entrare nei Monkees, David Jones ha registrato
sette tracce per il suo primo album a Hollywood, California. Uno dei brani
registrati è stato "It Ain't Me, Babe" di Dylan.
I Turtles avevano da poco registrato la loro versione folk-rock del brano,
ma le strofe della versione di Jones non comparivano in quel singolo. Tra i
musicisti pezzi grossi della sessione c’erano Carol Kaye, Earl Palmer, Emil
Richards, e Tommy Tedesco. La versione di Jones è stata poi pubblicato come
singolo in Gran Bretagna il 14 aprile 1967, sulla scia del successo dei
Monkees.
Durante tutto il loro hey-hey-periodo, per i Monkees hanno suonato con
alcuni dei musicisti che avevano suonato con lo stesso Dylan, tra cui Kenny
Buttrey, Ry Cooder, Charlie McCoy, Dr. John, Leon Russell, Jerry Scheff, e
Neil Young.
Dylan è stato specificamente accreditato come influenza su una canzone
specifica Monkees. “St. Matthew”, scritta da Nesmith è stata registrata a
Nashville e Hollywood, a partire dal giugno 1968, con Nesmith, David Briggs,
Wayne Moss, Harold Bradley, Charlie McCoy e altri. La canzone, tuttavia, fu
fatta uscire solo dopo che il gruppo si sciolse. Nelle note di copertina per
il Rhino box set Music Box, Nesmith ha detto: "È una canzone su Bob Dylan.
Il “rubare e inginocchiarsi” è un riferimento a “She belong to me”."
Nesmith, come Dylan, è stato un pioniere nel campo della "Country-Rock", e
questo è un primo esempio.
(Grazie al libro di Andrew Sandoval, The Monkees, Thunder Bay Press)
La rivista Isis ha pubblicato informazioni aggiornate sulle due prossime
uscite tratte dall’archivio delle registrazioni di Bob Dylan.
Nel mese di ottobre, la Sony Legacy pubblicherà Il Bootleg Series Vol.. 9, e
un cofanetto dei primi otto album di Bob Dylan in mono. L'annuncio ufficiale
dovrebbe essere fatto il mese prossimo.
The Bootleg Series sarà "una serie di registrazioni non dal vivo, ben note
ai collezionisti". Si basa sulle "Witmark Demos", ma si prevede di includere
anche alcune "Leeds Demos" per un totale di 47 brani.
I primi otto album di Bob Dylan. da Bob Dylan a John Wesley Harding, furono
inizialmente disponibili in mono. Non sono mai stati ufficialmente
disponibili su compact disc prima d’ora. Durante la maggior parte degli anni
60, più attenzione era stata dedicata al mono che allo stereo mix. Tuttavia,
alla fine del decennio, il mono fu abbandonato in favore dello stereo. I CD
nuovi, recentemente masterizzati usando le copie originali mono.
Ecco un elenco delle Witmark e Demo Leeds, per gentile concessione di Olof:
Leeds Music Demos - New York City, New York - February 1962
1. Hard Times In New York Town
2. Poor Boy Blues
3. Ballad For A Friend
4. Rambling, Gambling Willie
5. Man On The Street
6. Talking Bear Mountain Picnic Massacre Blues
7. Standing On The Highway
Witmark & Sons Demos - New York City, New York - December 1962
1. A Hard Rain's A-Gonna Fall
2. Tomorrow Is A Long Time
3. The Death Of Emmett Till
4. Let Me Die In My Footsteps
5. Ballad Of Hollis Brown
6. Quit Your Low Down Ways
7. Baby, I'm In The Mood For You
Witmark Studio - New York City, New York - Winter 1963
1. Bound To Lose, Bound To Win
2. All Over You
3. I'd Hate To Be You On That Dreadful Day
4. Talking John Birch Paranoid Blues
Witmark Studio - New York City, New York - March 1963
1. Long Time Gone
2. Masters Of War
3. Farewell
4. Oxford Town
5. Don't Think Twice, It's All Right
6. Walkin' Down The Line
Witmark Studio - New York City, New York - April 1963
1. I Shall Be Free
2. Bob Dylan's Blues
3. Bob Dylan's Dream
4. Boots Of Spanish Leather
Witmark Studio - New York City, New York - May 1963
1. Girl From The North Country
2. Seven Curses
3. Hero Blues
Witmark Studio - New York City, New York - August 1963
1. Whatcha Gonna Do
2. Gypsy Lou
3. Ain't Gonna Grieve
4. John Brown
5. Only A Hobo
6. When The Ship Comes In (Dylan, Piano)
Witmark Studio - New York City, New York - October 1963
1. The Times They Are A-Changin'
Witmark Studio - New York City, New York - December 1963
1. Paths Of Victory
Witmark Studio - New York City, New York - January 1964
1. Guess I'm Doing Fine
2. Baby Let Me Follow You Down (Eric von Schmidt)
Unidentified Recording Studio - New York City, New York - Mid to late
June 1964
1. Mr. Tambourine Man
2. Mama, You Been On My Mind
3. I'll Keep It With Mine
Harold Lepidus, "Bob Dylan Examiner"
http://www.examiner.com/x-21829-Bob-Dylan-Examiner~y2010m7d27-Isis-updated-information-on-new-Bob-Dylan-Bootleg-Series-mono-box-set
Ho messo sopra il link di Wiki per cercare di dare più forma alle notizie
dell'album Under the Red Sky. Meglio prima darci una letta perchè questo è
un album a mio avviso buono per metà.
Le prime 4 song del cd non sono dei capolavori, rientrano nella media, non
sono da gettare, ma nel complesso mi piacciono.Tra queste 4 spicca "Born in
Time" ma nulla di più.
Il resto dalla quinta alla decima camzone sono inascoltabili, da cestinare,
da sentire una volta e basta.
Del perchè e per come Dylan se ne esce con questi "insulti" è un mistero,
anche il titolo è un mistero, non è aderente per nulla al disco di per sè,
anche il titolo è buttato a caso come metà dell'album.
Si sa che in parte è una sua produzione, una produzione "Jack Forst" e si sa
che quando è lui a metterci le mani se ne esce con canzoni di questo
livello, anche qui il perchè è un mistero.
Lavorando precedentemente con Lanois nel disco "Oh Mercy", lo stesso, disse
che ha dovuto faticare non poco a far tirare fuori o a smuovere quella parte
in Dylan menefreghista o svogliata in seduta di registrazione.
Se si puo definire questo Under The Red Sky si può dire che rispecchia la
pigrizia che ogni tanto attanaglia la mente di Dylan. Un pò come succede
quando va in Tour, ci sono periodi morti dove sembra che la confusione regni
sovrana sopra tutto e sembra che Dylan sia capitato per caso a suonare quel
concerto, quella sera.
Di più, da fan non so cosa dire, del resto anche il disco in questione non
sa cosa dire, non ci sono genialità e nemmeno songs che oltrepassano al di
là dello specchio con visioni e realtà Dylaniane.
Curiosistà: Renato Zero e Bob Dylan - di Daniele
Ardemagni
Forse non tutti lo sanno, ma l'istrionico cantautore romano ha diverse volte
esternato il suo rispetto e il suo amore per Bob Dylan.
Nel doppio album del 1982, (periodo all'apice della creatività di Zero: in
due anni tre doppi album dalle vendite strabilianti) intitolato "Renato Zero
in via Tagliamento 1965-1970" , Zero rievoca quegli anni passati al Piper
(il quale si trova appunto in via Tagliamento), gli anni della gavetta
partiti proprio dallo storico locale romano che ha dato vita a diversi
artisti, fortunati o meno: da Patti Pravo a Mita Medici, dalle sorelle Bertè
allo stesso Zero e tanti altri che al Piper transitavano ogni volta che si
trovavano nella Capitale.
Proprio la canzone di apertura dell'album dal titolo "Piper Club" inizia (e
termina) con Zero che canta il ritornello di "Blowin' in the wind" e subito
dopo attacca " E si viveva cantando Bob Dylan, ci si raccontava gli umori e
la vita che cambiava...".
Nel 2003 in un'intervista nella quale gli si chiedeva il significato della
canzone "I miei miti" (inclusa nell'album Cattura) nel dare la risposta "fra
i miei miti ci sono sempre stati un tempo come ora..." elenca una serie di
nomi fra i quali c'è pure quello del Nostro, accanto agli Stones, Hendrix, i
Beach Boys e i Beatles.
Sempre in un'altra intervista di qualche anno più tardi, alla domanda sul
come nacque il suo ultimo lavoro (mi pare fosse Il Dono) anche qui un altro
riferimento a Dylan: "è nato dopo l'aver ascoltato diversi album carichi di
poesia che si trova ancora in molti lavori di Bob Dylan e...(non ricordo
bene ma credo ci fosse un riferimento anche ai Beatles e a Leonard Cohen)".
L'ultima "citazione" è nell'ultimo album "Presente" dello scorso anno..nella
canzone "L'incontro" Zero canta "..io sono in pista dal settanta/ fra Dylan,
Lennon e Sting...".
C'è anche una cosa che accomuna i due artisti nonostante sembrino così
(almeno, apparentemente) lontani: la passione di trasformare i propri
spettacoli in una sorta di "circo vagante"...Bob lo fece con il mitico tour
della Rolling Thunder, Zero con i concerti sotto il tendone di Zerolandia
fra la fine delgi anni '70 e i primi anni '80.
Questo per dire come Dylan sia stato, ieri come oggi, un riferimento
importante nella carriera artistica di musicisti e autori così diversi fra
di loro, col filo conduttore della poesia e dell'impegno civile; solo in
Italia pensiamo ad esempio quanti sono stati gli artisti, famosi o meno, che
si sono rifatti al Nostro...dal già citato Zero a De Andrè, da Massimo
Bubola ( che ha avuto il merito di avvicinare più di tutti De Andrè a Dylan
nei lavori realizzati insieme) a De Gregori, da Alberto Fortis a Bennato,
dai Nomadi a Guccini, da Battisti a Tito Schipa,jr , da Luigi Tenco a Mimmo
Locasciulli e tantissimi altri.
Quasi tutti artisti che hanno fatto scelte musicali diverse l'uno
dall'altro, ma tutti influenzati dal più grande Poeta
del Rock di tutti i tempi.
Intervista a Biagio dei Limited Edition - di Dean
Spencer
“Ciao Dean, come stai?” la voce amichevole all’altro capo del
telefono è quella di Biagio dei Limited Edition. “Sai che ho rifatto sei
pezzi della nostra vecchia scaletta? Ho aggiunto la tastiera per un sound
più pieno e ho cantato diversamente. Quando possiamo vederci per parlare e
magari farti ascoltare la nuova demo?”. Biagio suggerisce anche di fare
l’intervista che Mr Tambourine rincorre già da un po’, prendendo due
piccioni con una fava! È così che, un mese dopo, ci incontriamo per una
birra e una lunga chiacchierata in quel di Seveso (MI).
D: Prima domanda, Biagio: da quanto tempo sei un fan
di Mr. Zimmermann? E da quanto tempo suoni e canti le sue canzoni?
R: Suono Dylan da quando lo conosco per cui, facendo un calcolo veloce,
saranno circa 35 anni.
D: Quali altri musicisti ti hanno influenzato?
R: Inizialmente direi Paolo Conte e De Andrè, ma ho presto scoperto Jimi
Hendrix, Leonard Cohen, Rolling Stones… e più tardi Dire Straits.
D: Perché la scelta di una tribute band di Bob Dylan?
R: Iniziò tutto nel 2005, quando la ditta dove lavoravo chiuse: sono stato
senza lavoro per un anno. Fu allora che con degli amici iniziammo a suonare,
ovviamente Dylan, ma solo per svago. Poi, incoraggiato dai miei amici, ho
cominciato a sognare segretamente di poterne ricavare una carriera.
D: Chi sono gli altri membri della Limited Edition? R: Aldo Mazzola al basso, Pino Cagnetta chitarra acustica e lead,
Stefano Civetta alla batteria e Paolo Raia alla tastiera.
D: Qual è la cover che vi riesce meglio secondo te?
R: E’ una scelta difficile, ma se ne devo fare una direi probabilmente When
the Deal Goes Down.
D: E la tua canzone preferita di Dylan? E la canzone che ti piacerebbe
di più interpretare, potendo? R: Un’altra scelta difficile, (dopo qualche minuto di discussione e
giustificando l’eliminazione di altre canzoni, Biagio risponde che me ne
avrebbe date due preferite) ma direi It’s Alright Ma e Visions of Johanna.
Per quanto riguarda quella che mi piacerebbe di più interpretare, senza
dubbio, Saving Grace.
D: E il tuo album preferito?
R: Il migliore: Bringing it All Back Home, anche se subito dopo vengono i
tre album “mistici”: Slow Train Coming, Saved e Shot of Love. Anche Infidels
mi piace. Insomma, tutti quelli di quel periodo.
D: Qual è la cosa più difficile da fare come cover band tra queste:
arrangiare la musica, cantare come Dylan o cercare le serate per suonare
Dylan?
R: Non è un problema grosso arrangiare la musica o cantare, ma senz’altro lo
è trovare le serate per suonare solo Dylan. Sono convinto che all’estero sia
più facile. Se fossi a Parigi certamente avrei un sacco di lavoro.
D: Ad oggi, qual è la soddisfazione maggiore che hai avuto?
R: Ogni volta che vado sul palco per me è una grossa soddisfazione. Non c’è
una serata in particolare che mi ricordi.
D: Che cosa hai provato durante la serata per Lanny, bassista dei
Blackstones?
R: E’ stata un’emozione fortissima. Ho avuto molte difficoltà a scegliere le
canzoni giuste per quella sera e credo che fosse proprio quella notte che ho
realizzato che alcune cose dovessero cambiare nel nostro gruppo. Non
dimenticherò mai quella serata incredibile, rimarrà sempre con me.
D: Hai recentemente ri-registrato You’re a Big Girl
Now, Like A Rolling Stone, Where Teardrops Fall, Hazel, A Hard Rain’s Gonna
Fall e Forever Young... perché?
R: Sostanzialmente perché non ero contento della versione precedente di
queste canzoni: più le ascoltavo più pensavo che suonassero affrettate e che
avremmo potuto fare molto meglio. E, in tutta sincerità, è stata la notte di
Lanny che questa idea ha cominciato a crescere nella mia mente: ho deciso
che volevo voltare pagina, cambiare ciò che aveva bisogno di essere cambiato
e prendermi la responsabilità in prima persona.
D: Sei soddisfatto del risultato finale?
R: Non del tutto. Mi sarebbe piaciuto cambiare un po’ di più la musica, ma i
costi e i tempi sarebbero stati troppo onerosi. Ho cantato queste canzoni in
chiave diversa, ma se dovessi dare una percentuale al risultato finale direi
che, per me, è riuscito al 60%.
D: Cosa pensi della scena musicale odierna, italiana
e estera?
R: La trovo abbastanza piatta, ma sinceramente non la seguo molto… mi
piacerebbe, sì, sentire qualche cosa di più interessante, più impegnato,
anche se sono ancora convinto che la roba migliore sia quella vecchia.
Limited Edition, Slow Train Band, Al Diesan, The Blackstones
D: Qual è stato l’ultimo cd che hai acquistato? R: L’ultimo è stato Together Through Life, che penso sia molto
buono. La mia preferita dell’album è This Dream Of You, che vorrei tanto
rifare con i Limited Edition.
Limited Edition, Slow Train Band, Al Diesan, The Blackstones
D: E l’ultimo concerto che hai visto?
R: Non sono riuscito a vedere Mark Knopfler due settimane fa, quindi devo
tornare indietro all’ultima volta che Bob è venuto a Milano: per me quello è
stato un concerto meraviglioso! Contrariamente a tanti, trovo che quella
sera abbia cantato benissimo, forte e chiaro.
Biagio, Dean Spencer ed i Blackstones - Erba
D: Raccontaci dei tuoi progetti per il futuro e dove
ti potremo vedere prossimamente insieme a Limited Edition.
R: Il mio sogno per il futuro sarebbe quello di suonare in locali più
grandi, lasciare quelli piccoli dove la gente va solo per bere, alle spalle
e magari avere un pubblico più interessato alla nostra musica, più in linea
con i Blackstones: meno concerti, ma meglio organizzati e dove il servizio
sia già disponibile. Possibilmente dove si guadagnasse di più, ma sarei
anche lieto di rinunciare al guadagno pur di avere un pubblico più attento e
appassionato. E sto già lavorando in questa direzione.
(Dean Spencer News)
a
Mercoledi 28 Luglio 2010
UNDER THE RED SKY – La mia opinione - di Antonio Cat
Esimio Mr. Tambourine Man,
quando un distratto ascoltatore scruta l’elenco degli album di inediti di
Bob Dylan è nota che Under Red Sky è pericolosamente incastrato tra lo
splendido ma, ahimè, incompleto Oh Mercy e l’immenso, insuperato e
insuperabile “Time Out Of Mind”, ha un attimo di comprensibile smarrimento.
Uno smarrimento che noi abituali fruitori dell’opera dell’amor nostro non
riusciamo a capacitarci, nonostante siano passati un paio di decenni. Se
quest’album fosse un figlio e fratello degli altri due sarebbe la “testa di
cazzo” della piccola famigliola, tanto è cosi leggero e scanzonato contro
l’elegante e raffinato (il primo) e l’austero e filosofico (il secondo).
Under è l’eccezione e non appartiene a nulla se non al presente nel quale fu
registrato, non appartiene al peggio di Dylan perché non è brutto, sfasato e
ne tantomeno sciatto come le produzione della seconda metà degli anni
ottanta, quando Dylan andava in giro con deprimenti guantini e giacchette in
pelle, con sotto canotte orribili e il tutto ornato da improbabili
orecchini.
Non ha pietre filosofali nascoste, e per la verità nemmeno un sassolino, che
noi bramosi dylaniani ci divertiamo tanto a scoprire.
E non ha nemmeno la presunzione di essere un “lavoro”, e sottolineo lavoro,
filologico musicale, tanto caro agli album di Dylan da Love and Theft ad
oggi, smarritosi alla ricerca di perdute radici che tante perdute non sono.
Basta acquistare l’antologico di Robert Johnson e tutti gli arcani si
svelano nella loro più evidente ed incontrastata bellezza.
Insomma Under è un semplice album, con le sue melodie al limite di easy
listening, che non suona datato (e questo è un vero pregio dell’album) con
gli strumenti che hanno, finalmente, il suono vero degli strumenti a
differenza del suono plastificato, barocco ed artefatto del sound degli anni
ottanta (In Under la chitarra suona come una chitarra, la batteria suona
come una batteria, il piano suona come un piano … etc).
E cosi anche la voce di Dylan è liberata definitivamente da trucchi del
mixer, come quell’odioso riverbero ed eco che i vari produttori dai tempi
Infidels gli avevano inflitto, ad eccezione di Oh Mercy dove Lanois si era
limitato a vellutarla per raschiarne le asprezze.
La voce non è per niente “disgustosa” come pensa il buon Mr. Spaceman, la
ritroveremo identica in TOOM con altri ben risultati. Basti che vi cito
“Highlands" dove la voce dell’amor nostro è il quinto strumento dopo
chitarre, contrabbasso, batteria ed organo.
I testi delle canzoni di Under, ad esclusione degli scarti di Oh mercy
(ignomia che una canzone come Born in Time non merita), sono semplici, da
prima lezione del tipo “come si diventa bravi cantautori”, con l’uso
ripetitivo di una stessa frase o parola in ogni capoverso, espediente che se
usato da un cantante pop suona normale ma se usato da autori del calibro di
Dylan marchia un evidente calo di ispirazione (ci è passato anche De Andrè,
ricordate “quello che non ho”). Oddio Dylan anche così, con questi testi,
vola abbastanza alto e comunque e un lavorio sprecato in quanto gli
ascoltatori di quegli anni, ai quali la Columbia voleva rivolgersi, ed
anchequelli di oggi non è che fossero e siano particolarmente esigenti da
questo punto di vista.
Forse se la produzione fosse stata più essenziale, limando certi orpelli
dovuti alla chiamata delle Guest Star, sarebbe stato un album
sufficientemente autorevole da non essere macchiato dall’accusa di album
superfluo. Se colpe ci sono, che comunque in un lavoro di equipe ricadono su
tutti, queste ricadono in maggior parte sulla Columbia che, smaniosa di
recuperare il vecchio Dylan sul mercato pop, impone a Dylan, e secondo me
anche a Was, collaborazioni al limite del incompatibilità con artisti quali
Elton John (un grande comunque) e un tale Slash del quale noi frequentatori
di catacombe musicali non riusciamo a ricordarci particolare meriti musicali
che giustificano la sua presenza al fianco dell’amor nostro.
Ma anche gli altri, pur essendo gente di calibro, non aggiungono nulla alla
produzione se non il sospetto che abbiano intralciato e reso meno libero e
meno efficace il complessivo lavoro di produzione dell’album.
In definitiva, a me, Under Red Sky non dispiace, rientra nel gruppo degli
album normali di Dylan, lo ascolto volentieri, scivola via veloce veloce,
non suona datato e pur non producendo particolari emozioni, ha almeno il
pregio di non irritarmi come invece fa Empire Burlesque o peggio come quegli
altri due album che nemmeno nomino e di cui ho fortunatamente dimenticato i
titoli a forza di apposita terapia, fatta a colpi di ascolti forzati di Oh
Mercy e TOOM.
Saluti alla Fattoria,
Un momento elettrizzante: quando Bob Dylan inventò il
rock
Di Oliver Good
Bob Dylan si esibisce con una chitarra elettrica al Newport Folk Festival
nel 1960. Ochs Alice / Michael Ochs Archives / Getty Images
Decine di armoniche buttate sul palco. Fischi e sibili cominciano a
soffocare la musica, mentre gli organizzatori del festival furiosi
minacciano di tagliare i cavi della corrente - con le asce, niente di meno.
Sono arrabbiati perché l'uomo di 24 anni, su quel palco stava tradendo loro
e tutto quello in cui aveva affermato di credere.
Bob Dylan, la stella più luminosa della musica folk, era andato elettrico.
O almeno così dice la leggenda. La verità su quanto accaduto al Newport Folk
Festival il 25 luglio 1965, è ancora materia di dibattito. Molti esperti
sostengono ora che la folla gettò le armoniche perché Dylan ne aveva chiesto
una in prestito, che erano dispiaciuti perché il set di Dylan
doveva essere interrotto, oppure a causa della scarsa qualità del suono,
ideologia dei puristi folk. Ma l'unica cosa sulla quale tutti sono d'accordo
è che “ i tempi stavano cambiando”.
"E' il punto più cruciale della storia della musica popolare moderna", dice
Clinton Heylin, autore di sei libri sul cantante, tra cui la biografia di
Bob Dylan: Behind the Shades.
Dylan divise il mondo della musica in mezza giornata. Egli disse, “Io vado
con loro”, e in un solo gesto ha creato quello che noi oggi conosciamo come
“la musica rock. "
Il cantante che era stato seguito dai fans folk di tutti gli Stati Uniti per
sei anni era lo headliner della domenica notte. Dylan aveva suonato anche
nelle due precedenti manifestazioni e aveva provocato polemiche nel 1964 per
il debutto di canzoni come Mr. Tamborine Man. Nonostante ora debba essere
considerato un classico moderno, i puristi del folk lo avevano ribattezzato
come introspettivo e addirittura inascoltabile, mentre le riviste editoriali
sollecitavano il cantante a tornare a una forma più tradizionale di musica
di protesta.
Ma anche se la sua decisione di andare "elettrico" nel Festival del 1965 sia
passato alla storia, la strada di Dylan per diventare un musicista di rock
'n' roll era ancora in salita. L'ispirazione gli venne quando sentì la
cover degli Animals di “The house of the rising sun”, una vecchia canzone
popolare che Dylan aveva anche registrato nel suo album di debutto. La
rielaborazione elettrica del gruppo britannico The Animals del brano aveva spinto il
cantante folk ad arruolare un gruppo completo per alcune delle canzoni nel
suo album del marzo 1965 “Bringing it all back home”.
"E' difficile per noi comprendere nel 2010 che le persone che erano allora
appassionate di musica folk - in genere giovani, in età per il college –
guardassero alla musica pop come ad una cosa frivola", dice Heylin.
"Consideravano che la musica folk e la musica pop dovevano essere due cose
completamente separate".
“La rinascita della musica popolare americana, che era iniziata nel 1950,
spesso ha visto gli artisti rielaborare canzoni già esistenti, la paternità
delle quali era spesso sconosciuta. Con chitarre acustiche e armoniche
avevano rielaborato antiche ballate, canzoni di protesta del vecchio West o
della Grande Depressione e del Blues del Mississippi, ed anche ballate
scozzesi del sedicesimo secolo.", dice Heylin.
Ma quando i gruppi su entrambe le sponde dell'Atlantico, hanno cominciato a
combinare canzoni di protesta con sezioni ritmiche rock, il folk ha assunto
la parte più forte, come un cugino arrogante. E' stata la Paul Butterfield
Blues Band che ha aiutato la ostetrica rinascita di Dylan a Newport. Ma la
polemica era iniziata prima che ogni musicista avesse suonato una sola nota,
quando il manager di Dylan, Albert Grossman aveva fatto a pugni con uno
degli organizzatori del festival. Alan Lomax aveva presentato la band di
Paul Butterfield come un gruppo di mocciosi per il loro set, perché
suonavano con strumenti elettrici e Grossman ha preso questa cosa come un
insulto anche per Dylan.
Il giorno prima dell’esibizione, tre musicisti della Paul Butterfield Blues
band si erano recato
in una casa vicina con Dylan a fare le prove, ma si vide rapidamente che non
era un’unione musicale facile. Secondo l'organista Al Kooper: "La band
Butterfield non aveva la migliore chimica per accompagnare Dylan e le prove
di quella notte furono difficili, complicate e brutte".
Quando il cantante arrivò sul palco di Newport nel 1965, il maestro di
cerimonie Peter Yarrow - di Peter, Paul and Mary - annunciò: "Signore e
signori, la persona che sta per venire adesso ha un periodo di tempo
limitato. Il suo nome è Bob Dylan. "
La band si lanciò in un provocatorio inno dei lavoratori chiamato “Maggie’s
Farm”, poi nel nuovo singolo Like a Rolling Stone, prima di suonare la poco
conosciuta canzone Phantom Engineer (che in seguito divenne nota col titolo
di “It Takes a Lot to Laugh, It Takes a Train to Cry”). Dietro le quinte, il
cantante folk e co-organizzatore Pete Seeger era livido, gridava ai tecnici
del suono "Levate quella distorsione dalla sua voce" e minacciavao di
tagliare i cavi della corrente con una scure.
"C'era molto sangue cattivo", dice Heylin. "Ma l'ostilità verso Dylan era
degli organizzatori e non del pubblico. Ho chiesto a molte persone che erano
lì se davvero Dylan fosse stato fischiato ed è abbastanza chiaro che se
c’era stato qualche fischio era stato molto debole ed isolato.
Dopo le tre canzoni Dylan lasciò il palco. Alcuni sostengono che era
visibilmente scosso dall'esperienza, ma era stato invitato da Yarrow a
tornare alcuni minuti più tardi per placare il pubblico. Dopo aver
armeggiato intorno a una chitarra acustica il cantante è riapparso sul
palco, ma fu poi costretto a chiedere al pubblico una armonica. Il set
acustico lo vide suonare la lamentosa It's All Over Now Baby Blue e il canto
più controverso dell'anno precedente (che intanto era diventato un hit nella
versione dei Byrds) Mr. Tambourine Man.
"Fu un evidentissimo sollievo per gli organizzatori," dice Heylin.
Ma nonostante la reputazione caotica delle prestazioni, i recenti filmati
portati alla luce hanno evidenziato che l’esibizione ebbe pochissimi
fischi e un suono da parte di Dylan e della Paul Butterfield Blues Band molto
più vivo di quanto molti si aspettassero.
"Ci sono stati alcuni problemi di suono come si prevedava, ma essenzialmente
si trattò di una performance molto solida", afferma Heylin. "La reazione
della folla alla fine di Like a Rolling Stone fu chiaramente molto
entusiasta."
Quindi, se la trasformazione di Dylan da folksinger in rocker in realtà si
sviluppò in modo graduale, e le prestazioni di allora non avevano alcuna
colpa, allora cos’è stato tutto quel chiasso?
"Lui ha causato polemiche enormi. Se la controversia nacque dopo l'evento o
qualche tempo dopo è ancora materia di discussione, ma allora lui partì per
il suo prossimo concerto a Forest Hill sei settimane dopo, non c'è dubbio
che gli organizzatori si aspettavano che la folla lo fischiasse", dice
Heylin.
Il tour britannico che seguì quei concerti vide Dylan suonare due distinti
set, uno acustico ed uno elettrico. Il tour portò ad alcune delle più grandi
manifestazioni di indignazione da parte del pubblico che il cantante avrebbe
mai ricevuto, compreso il famigerato "Giuda" gridato nella Free Trade Hall
di Manchester.
"Il vero problema per gli organizzatori di Newport era che Dylan era più
grande del festival – e questo è incontestabile. Loro stavano per essere
spazzati via dalla nuova marea musicale ma lui no".
La decisione di Dylan di andare "elettrico" influenzò la carriera di
numerosi artisti e permise al rock ed ai musicisti pop di tutto il mondo di
includere nelle loro canzoni argomenti di commento e protesta sociale e
diverse tematiche artistiche nelle canzoni del mainstream. I mesi che
seguirono videro l'uscita di “Rubber Soul” dei Beatles, “Pet Sounds” dei
Beach Boys e la nascita dei Velvet Underground.
"L'intera storia della musica pop scivolò giù come da un asse inclinato,"
dice Heylin, "ma purtroppo una delle conseguenze è che Dylan da solo ha
ucciso il folk come forma commercialmente redditizia di musica. E da quel
momento il folk non recuperò mai più".
Ciao a tutti i Maggiesfarmers,
sto leggendo il bel libro di Sandro Neri dedicato ai Pooh, "Pooh. La grande
storia 1966-2006" pubblicato da Giunti (molto bello e che consiglio a tutti
gli appassionati di musica italiana). Nel capitolo del 1967 viene riportato
quanto segue:
"L'estate dell'amore è alle porte. Per la prima volta tutto il mondo si
trova sintonizzato sulle stesse frequenze, quelle di Sgt. Pepper's dei
Beatles. Il flower power, l'onda hippy arrivata dall'America, divide il beat
italiano. La "linea gialla" di Lucio Dalla, Luigi Tenco e Gianfranco
Reverberi, contro quella "verde" che ruota intorno a Mogol.
Ma intanto il primo obiettivo del nuovo anno (riferito ai Pooh, nota di
Napoleon) è arrivare a Sanremo, come i Pooh dichiarano pubblicamente.
"Abbiamo già pronto il pezzo. E' una canzone favolosa, assolutamente nuova.
Un genere a metà tra Bob Dylan e i fratelli Grimm. Adatto ai bambini grandi
e ai grandi bambini" (...)
C'è qualche super esperto dei Pooh in ascolto che è in grado di dirmi a
quale canzone si riferisce l'articolo?
Siete a conoscenza inoltre di altri collegamenti
Pooh/Dylan? A parte quelli a me già noti, tra cui Roby Facchinetti che più
volte interpretava "Like a rolling stone" e altri pezzi dylaniani negli anni
sessanta (in uno strano stile anglo-bergamasco, ricordo di
aver letto su varie biografie), o Red Canzian che tra i suoi dipinti (è
anche pittore) annovera anche un ritratto di Dylan, o naturalmente il
recente pezzo dei Pooh "La casa del sole", splendida cover di "House of the
rising sun". Fatemi sapere, grazie!
Ciao a tutti,
Michele "Napoleon in rags"
Io sul web ho trovato questo:
Nel mese di luglio fu la volta di Faggioli di abbandonare il gruppo,
permettendo così l'arrivo di Riccardo Fogli e del suo basso dal gruppo degli
Slenders. L'intenzione di partecipare al "Festival di San Remo" con il brano
di protesta (ispirato ai frequenti omicidi di Finanzieri che in quel
peridodo avvenivano in Trentino Alto Adige) "Brennero 66" venne bocciata
dalla giuria stessa, che li rispedì a casa senza nemmeno ascoltare il
brano... tutta colpa dei capelli lunghi...
Mr.T.
a
Martedi 27 Luglio 2010
Lo show di Bob , ancora uno spettacolo
musicale o che altro ?
opinioni a confronto - L'opinione di Santino
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Difficile parlare bene di Under the red sky, lo ascolti e qualcosa non
quadra, è un sotto-Dylan che canta sotto-canzoni, un Dylan di sotto-routine,
un Dylan che incide e compone “per contratto”, e i risultati si sentono.
Sound macchinoso, incasinato, non omogeneo, troppi musicisti diversi creano
un suond diverso quasi ogni canzone che mi lascia sbigottito, senza sapere
da che parte guardare per imboccare la via giusta per l’ascolto. Ho probato
e riprovato ad ascoltarlo, non scattava niente, questo Dylan non sapeva
prendermi, non sapeva portarmi con se, queste canzoni troppo impersonali,
diverse da quello a cui Dylan ci aveva abituato. A mio avviso non c’è una
Dylan-song vera e propria in questo disco, sembrano cover di altre canzoni,
in questo era meglio Self-Portrait, con un Dylan diverso e strano ma ben
definito, con le idee chiare, voleva fare canzoni degli altri e le faceva,
punto.
In Under the red sky non si capisce cosa abbia voluto fare, quale era
l’intento e il target dell’album, il perchè abbia raccolto una spropositata
quantità di musicisti che in realtà fanno più danni che bene.
Spersonalizzano l’album, spersonalizzano Dylan, spersonalizzano le già
deboli canzoni. Forse bisognerebbe ascoltare le prime take con il minimo
della strumentazione, senza aggiunte ed overdub, come è stato fatto per Tell
Tale Sign che ha avuto il merito di essere un termine di paragone con le
canzoni ufficiali, in qualche caso (direi diversi casi) hanno smentito e
battuto gli overarrangiamenti e l’oversound di Lanois.
Molto probabilmente Dylan dovette far uscire un album per contratto, e Under
the Red Sky ne fu il risultato, credo con il più totale disinteresse di Bob
al riguardo. Con più cura alle canzoni ed ai testi avrebbe potuto essere
anche un album decente, che poteva stare al passo con la produzione media di
Dylan, così ne è uscito solo un Casino tipo Las Vegas, dove tutto è falso e
finto e la gente ben sapendolo si accontenta senza farsi abbagliare dalle
sfavillanti luci della città.
Non dimentichiamo che spesse volte gli artisti prendono abbondanti anticipi
sul lavoro che dovranno fare e se quando si avvicinano le scadenze sono in
fase di luna calante compositiva ricorrono al “mestiere” pur di onorare il
contratto. Under the Red Sky forse ha onorato qualche contratto, ma non ha
di certo onorato il suo autore.
Review: St. Herblain, France
- Zenith Nantes Metropole - July 1, 2010
di John Gallienne
Serata di emozioni contrastanti.
Ho ascoltato Bob ogni giorno durante le mie giornate universitarie negli
anni 60. Sono stato sbalordito dal suo lirismo, che potrebbe oscillare da
ingannevolmente semplice a decisamente enigmatico. Avevo tutti i suoi album.
Una parte di me si è identificata con la sua musica. Importanti ricordi.
La vita passava e il mio gusto musicale cambiava con essa. Poi ho ritrovato
Bob pochi anni fa, e sto recuperando terreno da allora. Ora, più di 40 anni
dopo il mio periodo universitario, guardo praticamente ogni giorno su questo
sito (Boblinks) tute le set-list insieme alle recensioni del suo tour in
corso.
Emozioni contrastanti, come dicevo.
Ma prima di tutto, per quanto riguarda lo spettacolo, complimenti a Bob e la
band per la incredibile resistenza e la qualità che è stata mantenuta
durante lo spettacolo, nonostante l’insopportabile, prepotente ed
energetico calore che fiaccava tutti. E' stata la giornata più calda della
recente ondata di caldo, 34° che ti soffocavano quando sono arrivato a
Nantes, circa alle 5:00 di sera. Sinceramente mi chiedevo se lo spettacolo
avrebbe dovuto svolgersi all’aperto a causa di rischi per la salute degli
artisti sul palco, o almeno rinviato di un paio di ore in attesa di un pò più
di fresco.
Dio solo sa qual’era la temperatura sul palco durante il concerto. Tutto
quello che posso dire è che ovunque si guardasse le persone si stavano
tergendo le ciglia, sventolandosi con documenti e tutto quello su cui
potevano mettere le mani, tenendosi al fianco borse di grandi dimensioni di
acqua o di birra. Lo show è stato sold out. Non un posto in più da nessuna
parte, cosa non non sorprende visto che era la prima apparizione di Dylan a
Nantes dal 1983.
Nel complesso, uno spettacolo molto buona che ha mostrato alcuni momenti
privilegiati.
Quindi, perché le emozioni miste? Beh, lasciatemi dire che anche se mi è
piaciuto il concerto immensamente, anche alla maggior parte della folla a
giudicare dalle acclamazioni e dagli applausi, ma so per certo che non a
tutti è piaciuto.
Le persone sedute accanto a me, più o meno della mia età, con le quali avevo
parlato prima lo spettacolo e che mi avevano assicurato che conoscevano la
musica di Dylan, sembravano essere totalmente stupefatte da quello che stava
succedendo, e si abbandonavano ad un mormorio superficiale durante gli
applausi dopo ogni numero.
Mentre uscivo ho sentito una signora dire "un peu déçue,
pas vraiment ce à quoi je m'attendais"(un pò delusa, non proprio quello che
aspettavo).....
Mentre mi dirigevo verso la mia auto, ho sentito un uomo della mia età,
smarrito, stordito, perplesso, cantare ad alta voce più volte in un distinto
accento francese "La risposta, amico mio soffia nel vento ", ma nella
melodia originale, come se ricordare a se stesso come la canzone in realtà
dovrebbe essere cantata, respingendo la totale rielaborazione di questa
ballata fatta da Dylan..... "Blowing in the Wind" è quella canzone di Dylan
che tutti conoscono in tutto il mondo, un testo semplice ma devastante,
l'epitome della protesta contro la follia del genere umano. E questo tizio
si sentiva tradito da Dylan, e non poteva accettare che il metro particolare
della sua gioventù avrebbe potuto essere in qualche modo rotto in mille
pezzi e ricostruito. Così Dylan è Giuda ancora una volta.
Posso capire la delusione. Io rispetto il parere di queste persone, anche se
non sono d'accordo con loro .... Riesco a capire che la gente non accettava
che Dylan fosse andato elettrico, posso capire l’avversione di alcune
persone per i nuovi arrangiamenti di alcune canzoni. Talvolta essi sono
stati rielaborati al punto di essere quasi irriconoscibili, solo il testo
della canzone è rimasto, e anche i testi, come tutti sappiamo, possono a
volte essere cambiati un pò, una licenza poetica qua e una là. Anche la
prima canzone che ha fatto dal suo album più recente (Jolene) era parte di
un arrangiamento musicale molto rielaborato.
Aggiungete a tutto questo, oserei dire, la probabilità che molti degli
spettatori presenti non avevano una conoscenza di base della lingua inglese
e la possibilità necessaria per cogliere le sottigliezze e la liricità. E'
un pò come un narratore di lingua inglese con una piccola infarinatura di
francese cercasse di rendere e far capire le sfumature della poesia di
Rimbaud , (che ha avuto una forte influenza sul lavoro di Dylan), ma di
certo incapace di cogliere il genio puro di un uomo che ha cominciato a
scrivere quando aveva appena 19 anni.
Ma queste persone deluse si aspettano davvero di vedere Bob sul palco circa
50 anni dopo con la stessa chitarra acustica, sedersi sullo stesso sgabello
stesso, e iniziare canticchiando le vecchie melodie nello stesso modo? Non è
forse questo in qualche modo un pò come aspettarsi che Picasso si segga di
fronte al medesimo oggetto e dopo 50 anni lo dipinga allo stesso modo ?....
non si forse spostato anche Picasso dal suo "periodo blu" al cubismo,
Guernica e oltre? ... Ha fatto capire a queste persone che lui ha prodotto
più di 40 album in carriera in una fascia di oltre 50 anni, coprendo folk,
country, rock, blues, jazz, rythm & blues, gospel.
Non capiscono queste persone che Dylan è mutato con il passar del tempo? O
devo anche dire che Dylan ha dimostrato diverse volte nel tempo quale
direzione prendere?
Non è forse giusto che l'artista, il suo privilegio, e forse la sua volontà,
si evolvano?
Non è forse un suo diritto non solo scrivere nuovo materiale, ma anche dare
una revisione alle cose vecchie con un occhio nuovo? .. Non è giusto che
faccia questo, da una parte per soddisfare se stesso, e dall’altra lasciare
che il succo della sua creatività vada dove vuole andare?
È vero, ci sono tanti artisti degli anni '60, '70, che in questo periodo
hanno fatto il loro ritorno sulla scena per denaro. Alcuni, non tutti, sono
felici di sfornare la stessa roba, la stessa set list , le stesse modalità,
notte dopo notte, non hanno più niente da dire, la loro creatività si è
prosciugata, ma si sentono persone felici. Facili soldi ...
Dylan, a mio modesto parere, non è ancora sulla scena solo per il denaro,
lui sta lì sul palco notte dopo notte perché gli piace farlo, è il giorno
dopo vuol essere altrove. Lui fa uno sforzo massiccio per essere lassù sul
palco, era evidente a chiunque fosse presente.
Non esistono due spettacoli uguali. Il suo repertorio enorme gli permette di
modificare radicalmente la set list notte dopo notte. Solo 7 su 17
canzoni di questa sera 17 sono state ripetute dalla set list di Bordeaux, e
quelle 7 includono inevitabilmente Highway 61 e Like a Rolling Stone.
10 canzoni cambiate dalla set list precedente. Quale altro artista vivente è
grado di offrire questa sorprendente varietà? .. Non ce ne possono essere
molti, forse Aznavour nel suo periodo di massimo splendore?. Per favore
ditemi, gente, mi piacerebbe sapere .... No, lui non è proprio felice di
star seduto a raccogliere le royalties dalle centinaia di cover. Sul palco è
dove lui vuol essere. I miei due figli sono nella musica, entrambi
chitarristi, entrambi lottano per sbarcare il lunario, ma vi diranno che il
posto dove vogliono essere di più è sul palco. Ecco dove ottengono il senso
ultimo della loro realizzazione. Adempimento insieme alla ricerca incessante
di miglioramento e, si spera, lungo la strada, uno scorcio di soddisfazione.
Spero che faranno lo stesso quando arriveranno all'età di Bob.
Parlando dell’età, un'osservazione sbagliata che ho sentito di sfuggita, è
stata "il faut savoir s'arrêter" (che tradotto significa" devi sapere quando
è il momento di fermarti"). Io non sono sicuro al 100%, ma sono quasi certo
stavano parlando di Dylan, se era così, non ho parole! Bob è così,
ovviamente, divertirsi dando il tutto, nonostante il sudore e le
impossibilie condizioni soffocanti, quando gran parte delle persone hanno
optato per restare in casa con le persiane chiuse, sorseggiando un
margarita. È possibile la sua avversione per le consuetudini, è possibile
l'antipatia per le sue canzoni più recenti, si può preferire quello che egli era
solito fare 50 anni fa, ma non puoi dire che è sopra le righe, soprattutto
dopo questa prestazione. Non si può non considerare il coraggio, la
resistenza, la qualità eccezionale, l'emozione prima. Se riesce a suonare e
cantare come stasera, se può continuare a condividere con noi i frutti delle
sue splendide liriche il suo posto è lì, sul palco, fino al giorno in cui
lui deciderà che è arrivata l’ora di appendere la chitarra e l’armonica al
chiodo. Solo quando il godimento, l'emozione, il calcio che ti da sarà
scemato, solo quando
riterrà di non poter mantenere lo stesso livello di qualità. Solo allora.
Nessun motivo, nel frattempo, per negare all'artista il diritto di amare ciò
che fa.
Così avevo pochi commenti negativi nella mia testa, ma il sollievo è stato
andare al concerto. Fede restaurata. Giovani alla riscossa. Mi sono
imbattuto in due giovani ragazzi francesi che avevano parcheggiato le loro
auto accanto alla mia. Entrambi pensano che lo spettacolo è stato favoloso.
Sapevano che questo è il Dylan del 2010. E poi una ragazza danese, cercando
di fare l'autostop via del ritorno a Parigi con il suo ragazzo, mi disse che
era assolutamente fantastico.
C'erano migliaia di giovani stasera, la mia generazione è stata
probabilmente in minoranza, un tributo ad un uomo che ha scritto musica di
grande diffusione in 5 decenni in tanti stili diversi, e che sta ancora
scrivendo oggi. Sono sicuro che questa gente e tutti i giovani la pensavano
allo stesso modo.
Dopo questo sfogo dei miei pensieri, poche parole sullo show. E’ stato un
privilegio di ascoltare classici come Visions of Johanna, Shelter from the
Storm, ma in grande evidenza sono stati High Water, Love Sick, Jolene, What
good am i (che mi ha ancora più convinto che l'album Oh Mercy dal 1989 è
giusto che stia lassù con i migliori), e il vero boom dello show, Ballad of
a thin man.... Semplicemente indimenticabile. L'ultimo enigma di lirismo di
Dylan, nessuno può essere d'accordo di che cosa tratta (anche Dylan stesso
deve chiedersi dove la sua Musa lo ha trovato quando scrisse quella
canzone).
Dylan è a volte così come un pittore che mette pennellate diverse sulla sua
tela. Ogni pennellata ha senso, così tanti brillanti one-liners, ma
mettendole tutte insieme, talvolta l'ensemble rimane una sfocatura aperta ad
ogni interpretazione. Tocca all'osservatore guardare l'opera finita e trarre
le proprie conclusioni. Nel caso di Dylan, la tela può spesso apparire
misteriosa, giustapposizione di colori come se fosse un Jackson Pollock
astratto, spesso impenetrabile e opaco, ma altre volte può dipingere un
bellissimo e semplice ritratto nello stile di Modigliani.
Pensavo che la sua voce era chiara come una campana, forse meglio che a
Parigi tre anni fa, l'acustica era migliore, anche se alcuni dei fraseggi di
chitarra sono stati a volte un pò sopraffatti dalla sezione ritmica. Leopard
Skin Pill Box Hat è stata una scelta eccellente per l’apertura e per
impostare il tono per il resto della notte. Nel complesso, lo spettacolo di
stasera è stato probabilmente appena un pò meglio di Parigi. Congratulazioni
a Bob e alla sua band.
Ricordate una cosa. Non è per niente che Dylan viene nominato di anno in
anno per il Premio Nobel per la letteratura. Lui naturalmente non lo ha mai
vinto, ma ha avuto una speciale citazione vincendo il Premio Pulitzer nel
2008, il primo mai dato a un musicista "rock" , rendendogli giustizia,
almeno per il suo talento incredibile.
Emozioni contrastanti, come ho detto, ma, naturalmente, sono troppo felice
di essere stato lì.
a
Lunedi 26 Luglio 2010
Lo show di Bob , ancora uno spettacolo
musicale o che altro ?
opinioni a confronto - L'opinione di Paolo Brambilla
clicca qui
Ciao a tutti.
Come sapete, se avete letto la mia e-mail sul NET il "mio" Dylan preferito è
quello degli ultimi dischi, da TOOM a TTL ma anche quello della triologia
cristiana.
Sulla questione Under the red sky lo trovo, al di là di tutto, un album
forse un pò leggero ma godibile...fosse uscito l'anno prima probabilmente si
sarebbe gridato al "grande ritorno" di Bob ma Oh,mercy (disco bello ma a mio
avviso musicalmente un pò cupo) aveva impennato le aspettative e Under the
red sky è stato visto come una specie di sgambetto.
Ma se in un album ci sono canzoni come la title-track, God knows, Born in
time, Unbelievable e Cat's in the well (che dal vivo ha sempre funzionato
ottimamente) non si può considerare brutto o mediocre..lo considero un album
meno riuscito di altri, un album che si poteva fare meglio di sicuro ma non
così brutto come molti lo hanno etichettato.
Certo, l'assenza di sette anni da un album straordinario come Time out of
mind faceva pensare un pò male, ma poi la "rinascita continua" c'è stata.
Ora però mi chiedo una cosa..perchè un album come Saved è stato preso a
calci e così sottovalutato?
Amo quel disco, ha un sound che ogni volta che lo ascolto mi viene la pelle
d'oca...e se è vero che sarebbe funzionato di più dal vivo sarebbe stato una
vera bomba! Come (e qui mi scuso nuovamente perchè so che non la pensate
come me) non riesco a capire tutta questa idolatria per un album a mio
avviso pesante come Blood on the tracks (eccezion fatta per le versioni live
di tangle, simple, shelter e if you see...).
E' proprio vero che Dylan è talmente "universale" a livello musicale e di
tematiche che ognuno ha il proprio.
Comunque se dovessi dare un voto ad Under gli darei un bel 6,5 perchè lo
trovo un album dalle buone tematiche ma realizzato in modo troppo
frettoloso...ma nonostante questo lo trovo diverse volte girare nel mio
lettore, almeno per ascoltare quei quattro capolavori che almeno contiene.
(All the pictures have been removed
on Andy's advice)
Besides the two pics already known: :
below another pic , the third, with his mother and an
unidentified Gabrielle’ sister on which rumor say that is another daughter
by Dylan from his second wife, vocalist and "officially recognized" as his
wife, married in 1986 and divorced in 1992:
According to the biography, "Down the Highway: The Life of
Bob Dylan", written by the English author Howard Sounes, the tour in 1990
helped the singer to pay millions of dollars requested by Carolyn for
divorce. Carolyn Dennis refused any comment on this fact.
Fourth Desiree's pic known
These would be more images of Desiree Gabrielle, now
considerably thinner, but there is no mathematical certainty that are
Gabrielle’s pics
Mi sono sempre chiesto senza riuscire mai a darmi una
risposta perchè Bob Dylan abbia pubblicato un disco brutto come UNDER THE
RED SKY.
Non a caso non è mai stato ristampato dalla Columbia e da Dylan stesso (che
è arrivato a far ristampare Dylan & Dead, che sinceramente è tra i dischi
più brutti mai realizzati nella storia del rock).
Eppure usciva da OH MERCY del 1989.
HO MERCY non vendette granchè (causa anni ed anni di dischi non riusciti, la
gente si stufa ad un certo punto..), ma rimaneva comunque un grandissimo
album (con Born in time dentro sarebbe stato il top).
UNDER THE RED SKY ha tutti ospiti inutili. Che non emergono in nessun pezzo
in cui "duettano" col Maestro.
Eppure poteva essere un disco pazzesco viste le premesse.
Invece è seriamente brutto ed inutile (a parte un paio di episodi).
Tutti a dare la colpa a Don Was (che invece a parere mio salva il disco
dalla catastrofe).
Perchè dover uscire per forza con un disco ogni anno?
perchè questa over produzione di dischi superflui?
Diciamoci la verità.
REAL LIVE, EMPIRE BARLSQUE, KNOCKED OUT LOADED, DOWN IN THE GROOVE, DYLAN &
DEAD sono un lotto di albums davvero inutili. Troppi.
Ma perchè pubblicarli?
UNDER THE RED SKY a mio avviso soffre moltissimo della "prima" vera,
autentica caduta vocale di Bob.
Per la prima volta in assoluto la sua voce è "disgustosa". In OH MERCY
ancora raggiungeva delle profondità importanti, ma in UNDER si sente il
primo grande, inesorabile deterioramento (quella che viene chiamata voce da
topo gigio).
Vorrei sapere la vostra opinione.
Ci sarà sicuramente chi dirà "...UNDER THE RED a me piace..è un grande
album.." ..."...Dylan può pubblicare tutti i dischi che vuole...".
Ma io chiedo una critica distante dai soliti concetti di libertà dell'autore
e dell'uomo.
Chiedo una critica artistica. "Fuori" dal mito.
Ricordo a tutti coloro che non lo sapessero che UNDER vendette pochissimo.
Costò tantissimo.
Il problema era uno solo.
Dylan.
Prima di tutto qualche notizia
sull'album:
Under the Red Sky è il ventisettesimo album in studio di Bob
Dylan, pubblicato dalla Columbia Records il 10 settembre del 1990.
L'album è generalmente considerato un deludente seguito di Oh Mercy,
pubblicato l'anno precedente con successo di pubblico e critica.
Gran parte delle critiche furono diretta al produttore pop Don Was, che
diede all'album un suono disinvolto, così come alle tracce che sembravano
richiamare le filastrocche per bambini. Tra i molti musicisti che
collaborarono all'album vi furono: Slash, Elton John, George Harrison, David
Crosby, Stevie Ray Vaughan and Bruce Hornsby.
L'album è dedicato a Gabby Goo Goo, il soprannome che Dylan diede alla
figlia di quattro anni.
Dylan ha fatto eco alla maggior parte dei critici dichiarando nel 2006 a
Rolling Stone che la scarsa qualità dell'album fu dovuta alle registrazioni
frettolose e distratte, parte a causa dei suoi impegni con i Traveling
Wilburys. Dichiarò inoltre che troppe persone lavorarono all'album, e che
era molto disilluso nei confronti nell'industria discografica il quel
periodo della sua carriera.
Un'eccezione alle critiche negativa venne da Robert Christagu, che scrisse
nel The Village Voice che «[l'album è] il miglior lavoro di Dylan degli
ultimi 15 anni». Anche Paul Nelson elociò l'album descrivendolo come un
deliberato capolavoro usa e getta.
L'album raggiunse la 38ma posizione nella classifica di Billboard.
Under the Red Sky è l'ultimo album di inediti prima della pausa di sette
anni che porterà Dylan al successo di Time Out of Mind del 1997.
Musicisti :
Kenny Aronoff – batteria
Sweet Pea Atkinson – cori
Rayse Biggs – tromba
Dan Bosworth – assistente fonico
Sir Harry Bowens – cori
Marsha Burns – coordinazione alla produzione
Ed Cherney – fonico, missaggio
David Crosby – cori
Paulinho Da Costa – percussioni
Steve Deutsch – assistente tecnico
Bob Dylan – chitarre, pianoforte, fisarmonica, arpa, voce, produttore
Robben Ford – chitarra
George Harrison – slide guitar
Bruce Hornsby – pianoforte
Randy "The Emperor" Jackson – basso
Elton John – pianoforte
Judy Kirshner – assistente tecnico
Al Kooper – organo, tastiera
David Lindley – bouzouki, chitarra, slide guitar
David McMurray – sassofono
Donald Ray Mitchell – cori
Jim Mitchell – assistente tecnico
Jamie Muhoberac – organo
Slash – chitarra
Brett Swain – assistente tecnico
Jimmie Vaughan – chitarra
Stevie Ray Vaughan – chitarra
Waddy Wachtel – chitarra
David Was – cori, produttore
Don Was – basso, produttore
Credits canzone per canzone (www.bobdylan.com)
Wiggle Wiggle
Bob Dylan -- Guitar, Vocals
Slash -- Guitar
David Lindley -- Guitar
Jamie Muhoberac -- Organ
Randy Jackson -- Bass
Kenny Aronoff -- Drums
Under the Red Sky
Bob Dylan -- Acoustic Guitar, Vocals
George Harrison -- Slide Guitar
Waddy Wachtel -- Guitar
Al Kooper -- Keyboards
Don Was -- Bass
Kenny Aronoff -- Drums
Unbelievable
Bob Dylan -- Acoustic Guitar, Harp, Vocals
Waddy Wachtel -- Guitar
Al Kooper -- Keyboards
Don Was -- Bass
Kenny Aronoff -- Drums
Born In Time
Bob Dylan -- Accordion, Vocals
David Crosby -- Background Vocals
Bruce Hornsby -- Piano
Robben Ford -- Guitar
Randy Jackson -- Bass
Kenny Aronoff -- Drums
Paulinho Da Costa -- Percussion
T. V. Talkin' Song
Bob Dylan -- Guitar, Vocals
Bruce Hornsby -- Piano
Robben Ford -- Guitar
Randy Jackson -- Bass
Kenny Aronoff -- Drums
10,000 Men
Bob Dylan -- Piano, Vocals
Jimmy Vaughan -- Guitar
Stevie Ray Vaughan -- Guitar
David Lindley -- Slide Guitar
Jamie Muhoberac -- Organ
Don Was -- Bass
Kenny Aronoff -- Drums
2 X 2
Bob Dylan -- Acoustic Guitar, Vocals
David Crosby -- Background Vocals
Elton John -- Piano
David Lindley -- Bouzouki
Randy Jackson -- Bass
Kenny Aronoff -- Drums
Paulinho Da Costa -- Percussion
God Knows
Bob Dylan -- Piano, Vocals
Stevie Ray Vaughan -- Lead Guitar
Jimmie Vaughan -- Guitar
David Lindley -- Slide Guitar
Jaimie Muhoberac -- Organ
Don Was -- Bass
Kenny Aronoff -- Drums
Paulinho Da Costa -- Percussion
Handy Dandy
Waddy Wachtel -- Lead Guitar
Jimmie Vaughan -- Guitar
Al Kooper -- Organ
Don Was -- Bass
Kenny Aronoff -- Drums
Paulinho Da Costa -- Percussion
Sweet Pea Atkinson, Sir Harry Bowens, Donald Ray Mitchell, and David Was --
Background Vocals
Cat's In The Well
Bob Dylan -- Piano, Vocals
Jimmie Vaughan -- Lead Guitar
Stevie Ray Vaughan -- Guitar
David Lindley -- Slide Guitar
Jaimie Muhoberac -- Organ
Don Was -- Bass
Kenny Aronoff -- Drums
David McMurray -- Sax
Rayse Biggs -- Trumpet
Produced by Don Was and David Was and Jack Frost
Engineered and Mixed by Ed Cherney
Assistant Engineers: Daniel Bosworth, Jim Mitchell, Steve Deutsch, Brett
Swain, and Judy Kirshner
Studios: Oceanway, Record Plant, The Complex, Sorcerer
Production Coordinator: Marsha Burns
Special Thanks To: Carole Childs
For Gabby Goo Goo
Caro Mr.Spaceman, accolgo con gioia la tua
proposta per un nuovo dibattito che si affiancherà al presente scambio di
opinioni sul live di Bob. Di gente esperta di Bob che segue la Fattoria ce
n’è yanta, quindi spero che le tue domande su Under the red sky troveranno
tutte le risposte possibili.
Risottolineo quello che hai scritto tu : “ chiedo una critica distante
dai soliti concetti di libertà dell'autore e dell'uomo. Chiedo una critica
artistica. "Fuori dal mito”.
E’ un bell’invito a stare lontano dalle solite cose su Dylan, un invito ad
approfondire le ragioni di un fallimento di un lavoro del più grande artista
attuale. Ragioni personali , ragioni artistiche, canzoni mediocri
musicalmente, sovraffollamento di “nomi” in studio, non abitudine di Dylan a
lavorare in questo modo, eccesso di overdub sulle tracce, approccio troppo
semplicistico del produttore, la voglia o l’esigenza di Bob di dare un
segnale al malcomportamento delle Major che a volte hanno la pretesa di
imporre all’artista quando poi non si sovrappongono all’artista stesso.
Tutte le ragioni che possono portare uno come Dylan a fare un disco brutto.
Ce ne sono di cose da dire, e ci sono anche le persone che le sanno dire,
basta solo che trovino il tempo e la voglia di partecipare più attivamente
alla vita della Fattoria. Mi piacerebbe davvero molto potermi un pò staccare
dalla solita routine delle news e far diventare i Maggiesfarmer i primi
redattori ed i protagonisti principali di questo nostro ed “unico” sito.
Vorrei vedere le critiche più spietate e le opinioni sincere di molti di
voi, voi che con le vostre visite quotidiane permettete alla Fattoria di
avere ancora un senso ben definito dopo molti anni, e questo al di là del
fatto che Dylan non sia più quello di una volta, che Michele Napoleon in
rags ha deciso di lasciare la Fattoria alle mie cure, che molti
collaboratori di Michele che hanno scritto cose davvero “grandi” su queste
pagine oggi stiano percorrendo altre strade. Ma tutto questo è logico ed
umano, i tempi cambiano come dice Dylan, ma le idee ed i fatti rerstano.
Portiamoli avanti sempre con la stessa passione e la stessa determinazione,
la Fattoria non morirà mai finchè ci sarà qualcuno disposto a prenderne il
timone, quando anch’io lascerò in un giorno futuro la conduzione.
Maggie’s Farm è un grande patrimonio Dylaniano che va conservato, aumentato
e migliorato giorno per giorno, ma questo sarà possibile solo con la
partecipazione di tutti. Raccogliamo dunque questo nuovo invito di Mr.
Spaceman, non lasciamolo cadere nel vuoto, e forse dopo questo arriveranno
altri suggerimenti per nuovi confronti. Dylan è una sorgente inesauribile di
discussioni, gli argomenti non mancheranno mai, ma tutto dipenderà sempre
dalla vostra volontà e partecipazione.
Mr.Tambourine
Review: St. Herblain, France
- Zenith Nantes Metropole - July 1, 2010
di Nicolaas Koldewijn
Io c'ero e non ho letto ancora alcuna recensione. Quindi farò un tentativo:
E' stato il mio secondo concerto di Dylan e mi è piaciuto come il primo.
Avrò certamente qualche pregiudizo perché sono un grande fan, grande.
Nonostante l'età e la sua voce (meglio rispetto a Toulouse nel 2008), la sua
performance è irresistibile, ha questa capacità di attirare tutto su di lui
che ti fa godere per tutto il concerto. Faceva caldo in teatro ma lui è
rimasto per quasi 2 ore. Non parlo di tutte le canzoni, erano tutte buone e
speciali, ma Leopard skin e Stuck inside of Mobile sono state davvero
eccellenti. What good am I è stata speciale e sembrava che lui fosse da solo
sul palcoscenico. Shelter from the storm non è stata riconosciuta da mio
marito (un Dylan-fan un pò minore), ma forse anche perchè non è stata una
versione molto buona. Ma Ballad of a thin man è stata favolosa, molto
teatrale. Dopo i tre bis mi dispiaceva che lo show era finito. Purtroppo non
ha cantato Blind Willie McTell come in altre notti. Così ho ancora qualcosa
da desiderare. Speriamo nella prossima volta!
Caro Mr. Tambourine,
lo scorso venerdì la mannaia di Sony si è abbattuta definitivamente sul mio
canale youtube.
Il mio account è stato chiuso!!!
Ero in trepida attesa e la sentenza non ha tardato a giungere inesorabile.
Beh, mi vien da dire ma v.......o Sony!!!!
Baci, Marina
Gentile margent62:
Abbiamo reso inaccessibile il seguente materiale a seguito di una notifica
di terze parti inviata da Sony Music Entertainment secondo cui questo
materiale vìola il copyright:
Bob Dylan Love Sick - Parma18.06.2010
http://www.youtube.com/watch?v=pB1azxKRJhA
Questa è la terza notifica che abbiamo ricevuto in merito a una presunta
violazione del copyright in una delle tue pubblicazioni. Di conseguenza il
tuo account è stato chiuso.
Se una delle tue pubblicazioni è stata erroneamente identificata come lesiva
del copyright, puoi presentare una contro notifica. Puoi trovare
informazioni su tale procedura nel nostro Centro assistenza.
Ricorda la sezione 512(f) del Copyright Act, per cui qualsiasi persona
dichiari erroneamente, ma consapevolmente, che un dato materiale è stato
disattivato per sbaglio o errata identificazione potrebbe essere passibile
del pagamento dei danni.
Cordiali saluti,Il team di YouTube
Cara Marina, per il momento 1 a 0 per
la Sony :o) , non prendertela, creati un'altro account e ricarica tutto,
falli lavorare questi fannulloni della Sony che non hanno niente di meglio
da fare, un abbraccio, Mr.T. :o)
Review: Bordeaux, France -
Patinoire Meriadeck - June 29, 2010
di Flynn Myles
Bene, Bordeaux è stato il mio ennesimo show di Bob. Terribile, lo ammetto,
senza alcun trepidazione. L'ultima show che avevo visto nel Regno Unito, tra
cui il concerto alla Roundhouse erano stati, per me, piatti. Bob sembrava
stanco, trascinandosi nei movimenti, è forse faticoso questo tour per lui?
La prima cosa che ho notato è stata la folla. Non erano tutti calvi o vecchi
di 55 anni come me. La zona di fronte al palco era pieno di ragazzi e
ragazze dai 18 ai 25 anni, tutti lì per divertirsi. Quelli coi quali ho
parlato non erano a conoscenza delle vecchie canzoni del catalogo di Bob,
non sono erano in grado di discutere seriamente di quello che sarebbe stata
la canzone d’apertura, erano venuti per godersi una serata diversa con Bob,
e si sono davvero divertiti godendosi lo spettacolo. Dal momento in cui la
band ha iniziato con Leopard Skin Pill Box Hat fino a Wheels on fire e All
Along the Watchtower hanno saltato per tutto il tempo. Bob e la band hanno
svolto un rockin-set, con la voce Bobs più chiara di questi anni.
Highlight della notte? La faccia di Charlies quando Bob ha attaccato Things
Have Changed, che non era quello che la band si aspettava.
Come ho lasciato la sala da concerto ho sentito una ragazza dire: "E' il
miglior concerto al quale sono mai stata" e lei non era l'unica che la
pensava così. E' stato un spettacolo terrificante.
Bob Dylan, stanco del tour? Logoro? Non so cosa pensare.
Solitario Kristofferson, un'intimità country
clicca qui
a
Giovedi 22 Luglio 2010
Il video di oggi: BOB DYLAN & PHIL LESH - Not Fade Away
BALTIMORE, MARYLAND - NOVEMBER 8, 1999
Bob Dylan (vocal & guitar), Phil Lesh (bass), Charlie Sexton
(guitar), Larry Campbell (guitar, mandolin, pedal steel guitar & electric
slide guitar), Tony Garnier (bass), David Kemper (drums & percussion)
Come ero d'accordo sul post di Tamburain cosi' sono d'accordo
su quello di Giorgio Emanuele, diciamo che il suo rappresenta il rovescio
della medaglia in termini di critica. Pero' volevo dire alcune cose in
proposito al suo post.
Tempo fa' avevo detto su Maggies Farm che non sarei piu' andato ad un
concerto di Dylan perche' quello che avevo visto (e non ci sono andato
l'anno successivo) l'ultimo per intenderci quello di Torino del 2007 o 2008
non ricordo ora era, stato di una noia ma di un noia infinita, tanto da dire
stop.
Poi ho visto che aveva inserito di nuovo Sexton e ho detto vediamo se
qualche cosa e' cambiato e così sono andato a Parma quest'anno. In effetti
qualche cosa è cambiato in meglio e l'ho scritto.
Come vedi da fan di Dylan sono portato a fare dei raffronti, dei
paragoni, delle critiche. Da decidere se andare o meno a vedere Dylan.
Certo tu dirai ma tu chi sei? Voi che criticate e filosofate....Nel momento
però che sono fan e nel momento che ho investito soldi (e tanti) nel mondo
Dylaniano, mi arrogo il diritto di filosofare e criticare come coloro che
scrivono su Dylan e sono critici affermati a livello mondiale oltre che
essere anche fan di Dylan.
Quello che voglio dire è che Dylan vive, il mito, l'uomo, il
personaggio, grazie a noi, grazie a tutte quelle persone che popolano il mondo
di Dylan.
E' impensabile farne a meno, è impensabile nascondere questo aspetto. Ed è
impossible non criticare o lodare.
Porti l'esempio di Bruce Springsteen che chiede ai fan cosa cantare, non dico
che Dylan lo deve fare (non lo fara' mai), ma santo cielo, io una forma di
critica la devo pur fare se Dylan mi canta per dieci anni la stessa scaletta
e mi suona con la solita band. E' l'unico che fà ciò che vuole in tal
senso, non c'è nessun altro artista nel mondo che fà questo.
Io prendo quello che Dylan mi da oggi senza alcun problema figurati, vuole
cantare e musicare il suo repertorio in questo modo con la pianola BEN
VENGA.
Ma poi se debbo dire in una chiacchierata tra amici dylaniani o se c'è un
sito quale MaggiesFarm che ti permette di interagire dico la critica da
fan, e il ben venga non è messo a caso, è rivolto a Dylan.
Perchè senza la gente che paga il biglietto, Dylan o anche qualsiasi altro
artista, suonerebbe a casa. Allora chi ha ragione, Dylan o i fan che
pagano? Che poi a dirla tutta non è che debba fare chissà cosa Dylan, a
questo punto basterebbe un cambio di scaletta radicale e il "NUOVO DYLAN e'
assicurato.
Stefano C.
Consentitemi di aggiungere qualche
parola ancora sulla questione.
Prima di tutto vorrei esprimere la mia soddisfazione per il modo civile e
sincero col quale il dibattito si sta svolgendo.
Detto questo, favorevoli a Bob o indispettiti da Bob, la realtà è che il
problema del live-act è una grossa realtà e non una fantasia inventata dai
soliti ignoti. Sappiamo bene tutti che sono le stesse cose che si ripetono
ormai con abitudine e consuetudine da anni ed anni, ma è Dylan con le sue
scelte, a volte bizzarre ed a volte obbligate, che ci porta ad accettare o
contestare il suo lavoro.
Dylan sa che ogni suo gesto scatena alluvioni di inchiostro, e forse questo
gli piace, da sapore alla sua vita, proprio come noi facciamo alcune cose
per dare un senso più saporito alla nostra.
Dylan vive attraverso le parole dei suoi fans, anche quando il sole per lui
non sorgerà più, noi parleremo sempre di lui, della sua vita, delle sue
canzoni, delle sue scelte, insomma di tutte quelle cose, quegli aneddoti,
quelle leggende diventate realtà, cose vere e cose fatte diventare vere,
sulle quali abbiamo potuto mettere le mani o esserne venuti a conoscenza
attraverso le parole di chi lo ha conosciuto, lo ha osannato o lo ha disprezzato. Probabilmente
nessuno di noi sarà mai obiettivo nel giudicarlo perchè nessuno di noi
conosce le ragioni di Dylan, ma questo vuol dire poco, noi parliamo in base
a quello che vediamo e sentiamo, misurato col nostro metro personale e
filtrato dalla nostra esperienza, e allora va tutto bene, ci sta ogni cosa,
le lodi, le critiche, il disappunto, il rimpianto, la rabbia ed i desideri
personali di tutti quanti noi.
Il solo fatto che se ne discute sempre significa una cosa sola: Che Dylan
interessa sempre, riesce sempre a sollecitare la nostra fantasia o il nostro
interesse. Ben peggio sarebbe se i suoi album ed i suoi live-show passassero
sotto un triste silenzio, ma questo, per fortuna, non è mai avvenuto e mai
avverrà. Che piaccia o no Dylan è sempre l’artista più importante e
significativo sulla piazza, quello che ha ispirato la vita ed il
comportamento di milioni di persone, quello le cui frasi sono diventati dei
“must assoluti” tipo “The times they are-a changin’ “ che viene comunemente
usata ormai da tutti per le occasioni più disparate, anche per denigrarlo.
In futuro Bob ci riserverà ancora sorprese per le quali spenderemo altri milioni
di parole? Io credo di si e sono sempre in attesa, il colpo del Maestro
arriva sempre prima o poi.
Mr.Tambourine
Venerdì 23 Luglio, Carpenedo di Vedelago - FESTA DELLA
BIRRA - ore 21.30
La storia del Rock e degli anni ’60 vista attraverso gli occhi di Bob Dylan
LIKE A ROLLING STONE è uno spettacolo/concerto musicale che racconta la
nascita del grande
rock attraverso storie – aneddoti - immagini proiettate su schermo gigante e
musica eseguita dal
vivo dalla Mr.AntonDjango’s Band . Il tutto si sviluppa attorno alla vita,
musicale e non , di Bob Dylan
soffermandosi sul periodo d’oro del rock (gli anni “sessanta”..) e sugli
amici che assieme a Dylan
hanno contribuito all’affermazione di questo genere quali Rolling Stones e
Beatles, Jimi Hendrix ed
Eric Clapton, Chuck Berry ed Elvis, ‘Creedence , Animals, Deep Purple….
Summer tour 2010
ven 23 lug - Carpenedo di Vedelago (TV) , Festa della Birra (clicca qui)
sab 28 ago - Mogliano Veneto (TV) , Piazza del Teatro
sab 11 sett - Osoppo (UD) , Parco della Colonia
Review: Carcassonne,
France - Theatre Jean Deschamps - June 28, 2010
di Mallol Guillem Turon
Se Barcellona è stata la notte selvaggia Dylan qulla di oggi non è stata
così selvaggia, ma altrettanto buona come quella notte. Il suono, ad
eccezione della prima canzone, è stato fantastico e si sentivano tutti i
dettagli degli strumenti. Questo è stato un grande punto. La voce era un
poco coperta dagli strumenti, ma io sono sicuro che sanno ciò che stanno
facendo. Diverso l’inizio da Barcellona: Leopard, Baby Blue, Ill’ be your
baby tonight. Ok. Abbiamo capito che è una non-wild-noight. Ben fatta Just
like a woman, con una melodia diversa e nuova, ma stasera non così potente.
Tutto sommato, una buona prestazione ed è stato bello sentirlo così bene.
Poi una rocciosa Leevee's Gonna Break, una delle mie canzoni meno preferite,
ma era OK. Poi Tangled up in blue ... di nuovo. Penso che suonava meglio
oggi rispetto a giovedi, anche se Bob si è incasinato con un verso (non so
se mancava uno o se ha cantato il seguente troppo presto), e lui e la band
ha fatto ciò che doveva per stargli dietro naturalmente. Una volta ha
cantato "Tangled up in" bluuuuuuue, risata di Donnie e volto difficile da
descrivere, mentre gli diceva "Che casino che ho fatto" o "wow, ci siamo
quasi persi".
Segue poi un altro dei miei meno preferiti: Tweedle Dee & Tweedle Dum, ma
lui l' ha fatta bene, quindi non c'è lamentarsi. Questo è una delle più
grandi cose, vedere Dylan dal vivo: egli fa quello che ti piace ed anche
quello che di solito non piace, a volte fa anche di più di quello che speri.
Poi Love Sick. Molto nuova. Forse mi è piaciuta un pò più che a Barcellona.
E segue Cold Irons bound. Speravo di sentirla per la prima volta dal vivo in
questi due spettacoli (avendo già visto Bob 6 volte dall’ uscita di Time Out
of Mind) ed ho avuto per due volte il piacere di ascoltare una versione così
meravigliosa. Da sottolineare ancora, le canzoni di Time out hanno subito un
grande lavoro dal vivo (e nell’album troppo per me).
Poi un altro non dei miei preferiti, nonostante il parere generale: Mr.
Tambourine Man. Bella anche questa versione, mi sono divertito. Poi Highway
61, buona come sempre. E poi, una grande sorpresa per me: una bellissima
versione di uno dei miei preferiti, Not dark yet. Ancora una grande canzone
da Time out, grande suond. E poi i soliti Thunder & Ballad of a thin man.
Questa non è stata una serata divertente come a Barcellona, ma molto meglio
suonata credo. I bis sono stati in qualche modo rovinati dalla gente
irrispettosa che non pagare il prezzo più alto del biglietto hanno deciso di
entrare nella zona e di stare di fronte agli altri e non lasciar che
vedessero bene. Per fortuna io sono alto e vedevo, ma che dire per la povera
donna che era alle mie spalle? Posso capire quelli della seconda fila che si
sono alzati in Like a rolling stone, ma penso che non è giusto quello che
molti hanno fatto, arrivare a trattare gli altri così ci vuole cattiveria.
Per fortuna erano solo alcuni. Beh ... Il bis di stasera è stato di 3
canzoni. Penso che come LARS sia stata ben cantata, anche Blowin' in the
wind, che aveva una splendida armonica solista specialmente alla fine.
Penso che è stato uno di quegli speciali assoli come in Every grain of sand
da Shot of Love, o proprio come in Just like a woman al Budokan.
Uno spettacolo piacevole, tra i migliori ai quali ho partecipato. Non so se
mi è piaciuto di più o sia stato inferiore al concerto di Barcellona. Quello
è stato speciale per il sentimento selvaggio, ma penso che stasera era
musicalmente migliore. Due buone serate in 4 giorni. Spero di non dover
aspettare ancora a lungo per avere di nuovo qualcosa di simile.
Grazie Francesca, ho segnalato la cosa
a Michele per la dovuta correzione, io non posso intervenire sulla pagine
della "Vecchia Fattoria" di Napoleon in rags, :o)
Il video di oggi: BOB DYLAN - Cocaine Blues
IRVING PLAZA - NEW YORK CITY - DECEMBER 8, 1997
Bob Dylan (vocal & guitar), Bucky Baxter (pedal steel
guitar & electric slide guitar), Larry Campbell (guitar), Tony Garnier
(bass), David Kemper (drums & percussion)
Ciao Tamb, rileggo finalmente qualcosa di gradevole su Dylan
nel "Please, don't
criticize what you can't understand !" visto ieri qui ...... niente di
nuovo,
per carità, perchè anche questo concetto alla fine sono trenta - quaranta
anni
che qualcuno poi lo ripropone, specie al termine di quei periodi nei quali
gli
attacchi a Dylan sono più consistenti del solito (credo che in quest'ultimo
periodo però potremmo aver superato ogni precedente record in merito, e
proprio
tutti o quasi si sentono in diritto di andare a dire cosa c'è che va e cosa
proprio no in questo quasi 70enne che continua ad andarsene in giro per il
mondo.....)........ ma come sarebbe bello se questo sport, questo che per
molti
è un passatempo sublime, quello di andare a cercare qualcosa che non va in
quest'uomo che, fortunatamente, sono 50 anni che di queste cose se ne fotte,
come sarebbe bello, dicevo, se queste cose non ci fossero ..... ma non è
così,
ma forse sono proprio queste cose quelle che fanno in modo che questa unica
ed
incredibile avventura continui.
Un consiglio, il solito, a tutti gli appassionati di questa disciplina. Non
andate a vedere Dylan, non spendete soldi per i suoi concerti. Rimanete a
casa.
Un secondo consiglio, allo scrittore britannico Andrew Almond, di cui non ho
il piacere di conoscere le opere e che ha dichiarato dieci giorni fa "Vorrei
che Bob Dylan la smettere di suonare Live": vorrei che lui smettesse di scrivere
(oltre che, ovviamente, non andare più a vedere Dylan, non spendere soldi
per i
suoi concerti e rimanersene a casa.
Ciao, Otello
Caro Otello ,
sono completamete in sintonia con le tue parole.
Purtroppo io ho un grosso problema, non riesco mai a liberarmi da questa
doppia personalità che la gestione di Maggie’s Farm mi costringe ad
assumere. La prima è la mia vera anima, da dylaniato assolutamente
irrimediabile (per fortuna!), la seconda è l’anima del croner costruita per
le esigenze del sito. A volte, molte volte, devo assumere un atteggiamento
distaccato da me stesso e scrivere le cose dal punto di vista del crooner
che deve raccontare giorno per giorno l’avventura dylaniana, ma nel far
questo deve porsi al di sopra della sua sensibilità ed assumere un
atteggiamento critico abbastanza neutro, il crooner che convive in me ha
l’obbligo di vedere le cose non da fan ma appunto da crooner.
Per questo a volte mi trovo a scrivere su Bob tutto ed il contrario di
tutto, quando scrivo da crooner devo dire certe cose, quando scrivo da fan
dico le cose come le sento dentro di me.
E’ una cosa che mi scoccia e mi mette sempre a disagio, qualcuno potrebbe
benissimo dire : Ma questo Mr.Tambourine del c....o, prima scrive una cosa,
poi quasi l’esatto contrario, a volte è in strenua difesa di Dylan ed altre
volte sembra odiarlo visceralmente.
Non è così naturalmente, la mia anima ed il mio sentimento sono totalmente
in armonia con Dylan, è il Mr.Tambourine gestore di Maggie’s Farm che invece
deve dare voce a pensieri diversi, a volte totalmente in contrasto tra loro,
che deve incitare, che deve spingere, deve invogliare, deve suscitare scismi
per poi appianarli, rivolte per poi sedarle (non nel sangue ma nelle
parole), deve costringere a riflettere ed a parlare, che deve mantenere vivo l’interesse
intorno alla Nostra Icona Leggendaria. Come certamente avrai letto
nell’ultima discussione da me proposta - "Lo show di Bob , ancora uno
spettacolo musicale o che altro ?"- si stanno raccogliendo opinioni diverse, la maggior parte sono ancora
negative per un motivo molto semplice, chi critica è più portato a scrivere
e mandare la propria opinione. Chi è d’accordo invece è più tollerante,
legge con pazienza tutto, e solo quando non ne può più (o qualche parola o
frase lo irrità particolarmente) prende in mano la
penna a difesa di Bob. E’ un processo che si sta sviluppando lentamente, e
lentamente stanno arrivando anche le opinioni contrarie alle critiche sulla
voce, sullo show e su tante altre cose che di volta in volta vengono
sottoposte alla nostra attenzione.
Mi auguro che quelli che apprezzano Dylan in tutte le sue sfumature, che
sanno vedere e sentire cose che altri non notano perchè a volte il
disapuunto per certe situazioni acceca ed assorda, trovino la volontà e quei
cinque minuti necessari ad esprimere ed inviare ala Fattoria la loro opinione favorevole
a Bob.
Quello che è chiaro fino ad ora, è che anche coloro che sembrano affondare
maggiormente il coltello nella critica e nel disappunto (dato per assunto che
hanno il sacrosanto diritto di esprimersi come vogliono), in fondo in fondo
alle loro righe, o meglio tra le righe, si avverte sempre un certo senso di
dispiacere per l’invecchiamento ed il deperimento vocale di Bob. Dispiacere
che a volte si trasforma in rabbia facendo loro scrivere cose pesanti e
forse anche giuste.
Mio nonno mi diceva che le Società commerciali fatte in tre non potranno mai
funzionare, in due avranno sempre delle difficoltà, invece se il padrone è
uno solo andrà sempre tutto bene perchè non serviranno discussioni e litigi.
E’ proprio quello che fa Dylan, Amministratore unico, Socio unico, Azionista
unico, fa quello che vuole e nessuno può dirgli niente!
Questo non vuol dire che le critiche non servano, servono eccome, anche a
lui, perchè io sono pienamente convinto che la “svolta Sexton” è stata
pesantemente determinata dalle troppe recensioni negative da parte di tutti
nello scorso anno. Dylan, è vero che di solito fa quello che gli pare, ma
non essendo per niente stupido, a volte ascolta le opinioni degli altri,
forse non direttamente, avrà un particolare “servizio informazioni” per
queste cose, e prende le sue decisioni forse anche in base a quello che il
sentimento popolare dei suoi fans esprime sul suo comportamento e sulla sua
musica. Non è un caso, a mio parere, che quest’anno la musica sia cambiata,
sia diventata più viva lasciando molta più libertà di espressione ai
musicisti, Sexton in testa a tutti, il suo atteggiamento è cambiato, più
disponibile verso la gente, più gestuale verso il pubblico, riesce anche a
sorridere spesso, abbandona di frequente abbandona la tastiera tanto odiata
dai fans per riprendere la chitarra e l’armonica con le quali dare un sapore
diverso alle canzoni. Il Dylan di quest’anno è un Dylan diverso da quello
dell’anno scorso, quasi un’altra persona, con comportamenti molto diversi.
Forse le parole di migliaia di fans gli sono arrivate all’orecchio, mi piace
pensare che anche qualcuna delle nostre sia giunta a lui, perchè nò, e lui
abbia capito e valutato che qualcosa doveva essere cambiata, e, strano ma
vero, dopo un anno di critiche altamente negative, qualcosa è cambiata
davvero. Casuale coincidenza o maggior uso del buon senso? Non saprei
sinceramente dire cosa ha pesato di più nel suo cambiamento, e qui ritorno
ad essere crooner, ma è fuori di dubbio che lui è cambiato, non voglio
sapere ne il perchè e nemmeno il percome, mi basta e ci basta che qualcosa
nel suo attegiamento sia diverso, soprattutto mi sembra molto più sereno e
felice, e qui ritorno fan, questa cosa fa felice pure me.
Mr.Tambourine
Francesco De Gregori - Discografia, Studio, Albums
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a
Sabato 17 Luglio 2010
Please, don't criticize what you can't understand !
In recent weeks there is an exaggerated proliferation on the Web. Topic: The
Bob Dylan’s live-show .
There is some people who exalts or destroys it, those who worship, those who
think that Bob is an alien who never grow old, who want to give advice to
the greatest artist the world, all this is really ridiculous.
The human race fights for millions of years for freedom, and now a bunch of
know-all-people, learned and wise men, dylanologists or not, who have
the nerve to tell him what he should do, how it should sound, and that
should stop singing and performing live.
It's a joke in bad taste, taste bitter, the mom of this kind of people is
always pregnant, unfortunately, and this category proliferates excessively
so, as the Lemming.
I only hope that “just like the lemmings”, these people will one day come
together to jump into the sea, and finally left in peace Bob Dylan and his
life.
If these people have never understood Bob’s posts and his warnings,
reclining in a kind of life that is restrictive to say trivial, worse for
them, we can not do anything to help them, we can only tolerate them with a
big discomfort.
There are thousands of other artists who embody the lifestyle and ideals of
these people, so please contact them and their work, Dylan has never been
stuff for you, you can never understand or assimilate Dylan’s genius, he is
too forward and too high for you, sorry poeple!
Finally I would like to make it clear that Dylan has never asked nor forced
anyone to go to attend his concerts and even to judge, he says: "So I am,
take me or leave me."
Meditate people, on the baloney you are saying and writing, meditate!
Mr.Tambourine
°°°°°°°°°°°°°°°°
Per favore, non criticate quello che non potete capire
!
In queste settimane c’è una proliferazione esagerata sul WEB. Argomento: Lo
show dal vivo di Bob Dylan.
C’è chi lo esalta e chi lo distrugge, chi lo venera, chi pensa che Bob sia
un extraterreste che non invecchia mai, chi pretende di dare consigli al più
grande artista del mondo, tutto veramente ridicolo.
Sono milioni di anni che la razza umana combatte per la libertà, ed ora un
gruppo di saccenti, dotti e sapienti, dylanologi e non, hanno la faccia
tosta di dire a lui cosa dovrebbe fare, come dovrebbe suonare, che dovrebbe
smettere di cantare e di esibirsi dal vivo.
E’ uno scherzo di cattivo gusto, dal sapore amaro, la mamma degli stupidi è
sempre incinta purtroppo, e questa categoria prolifera in modo esagerato,
proprio come i Lemming.
Spero solo che proprio come i Lemming, queste persone un giorno si radunino
per buttarsi tutte in mare, e finalmente lasciare in pace Bob Dylan e la sua
vita.
Se questa gente non ha mai capito i messaggi di Bob ed i suoi avvertimenti,
adagiandosi in un tipo di vita che dire banale è cosa restrittiva, tanto
peggio per loro, noi e lui non possiamo farci niente, possiamo solo
tollerarli con grande fastidio.
Ci sono migliaia di altri artisti che incarnano lo stile di vita e gli
ideali di queste persone, quindi rivolgetevi a loro ed alle loro opere,
Dylan non è mai stata roba per voi, Dylan non potrete mai capirlo o
assimilarlo, lui è troppo avanti e troppo in alto per voi, sorry poeple!
Per finire vorrei fosse chiaro che Dylan non ha mai chiesto e nemmeno
obbligato nessuno ad andare ad assistere ai suoi concerti e nemmeno di
giudicarlo, lui dice: “Io son fatto così, take me or leave me”.
Sono andato al concerto a Wembley come un appassionato di musica di 24 anni,
il 13 luglio 1985 con un biglietto che mi son pagato da solo. Mi ricordo il mio
sentimento di stupore per le band e le stars che condividevano un progetto
stupefacente, eroi musicali che io quasi non credevo avrei mai visto
esibirsi dal vivo, e tanto meno sullo stesso palcoscenico: The Who, David
Bowie, Paul McCartney, Queen, Dylan. E c'erano i miei eroi locali U2 che si
tuffavano in mezzo al pubblico per rubare lo spettacolo. Ero completamente
abbagliato dalla tutta la manifestazione.
Non sono sicuro che un contemporaneo di 24 anni, si sentirebbe abbastanza
così impressionato. Tra il simbolo della carità e del festival, tour e
concerti-reunion televisivi, ci si sente quasi che chiunque può vedere ogni
band che sia mai esistita.
Che ci ha lasciato in eredità il Live Aid? C'è una campagna su Twitter per
fare del Liveaid un argomento trend (anche se non sta avendo molto successo,
mentre scrivo, con Hannah Montana e Mel Gibson che lo sostengono).
Il Live Aid è ricordato come uno dei più grandi eventi musicali di tutti i
tempi. Ma, se togliamo gli occhiali rosa e lo riguardiamo onestamente, non è
stato in realtà un concerto fantastico. Anche come appassionato di musica
con gli occhi spalancati, potrei dire che i Who sono stati penosamente
sottotono, hanno scompigliato i loro inni con calci di punizione (l'unica
cosa buona che è venuta fuori dalle loro performance è stata la convinzione
che fossero così cattivi, che alla fine si sarebbero rimessi insieme per
eseguirli correttamente). Nello spettacolo dall'altra parte dell'Atlantico,
i Led Zeppelin erano ancora peggio, sabotando la loro aura proprio suonando
con Phil Collins alla batteria. Male. Infatti, è opportuno ricordare che
Phil Collins è stata una delle grandi star della manifestazione, volando
attraverso l'Atlantico per suonare in entrambi i paesi e suonare la batteria
per chiunque lo volesse. Il Live Aid è stato molto meno bello di quanto
fosse sembrato all'epoca. E' stato tutto spalline e spray per capelli (anche
se non per Phil Collins, ovviamente). Il cast era sovraccarico
di pop stars degli anni 80 di fama minore che sono spariti dalla storia: The Style
Council, Nik Kershaw, Howard Jones, Paul Young, The Hooters, Billy Ocean, i
gemelli Thompson. Probabilmente le più grandi star dell'epoca - Michael
Jackson, Prince e Bruce Springsteen - tutti si erano rifiutati di comparire.
I Duran
Duran suonarono Wild Boys, con Simon Le Bon che comicamente steccò una
nota alta di fronte a una platea televisiva di miliardi di persone. Gli U2 erano depressi
dopo il loro numero, perché ottenuto solo la metà di quanto previsto da
Bono, quando lui si è buttato in mezzo alla folla, costringendo la band a
numeri da circo per stargli dietro con gli accordi, un
momento che (come si è scoperto) è venuto meglio in televisione che nello stadio.
Il suono di
Paul McCartney, col microfono forse spento o guasto, è stato tagliato fuori, e nessuno poteva sentirlo a Wembley. Bob Dylan, Keith Richards e Ronnie Woods ha
suonato un set
acustico al culmine del concerto negli Stati Uniti, apparentemente un po' peggiori per
l' usura dopo una lunga giornata passata al bar dietro le quinte, con Dylan
che incitava la gente a dare soldi per i bambini etiopi affamati e per pagare i
mutui degli agricoltori degli Stati Uniti.
Live Aid è
stato un momento magico ed essenzialmente irripetibile. E 'stata
un'occasione curiosamente innocente. Nulla di simile era mai stato tentato
prima e la gente ha dato molto con spirito di generosità. Live Aid
ha definito il concetto che difficilmente (per usare una frase di Bob Geldof)
la musica pop è stata "la lingua franca del pianeta", il popolo una cosa
che i popoli di
tutto il mondo avevano in comune. Geldof (allora, si deve ricordare, era la
stella che stava spegnendo di una volta popolare band pop punk) e la sua
idea di riunire sulllo stesso palco molte
superstar ha messo in moto forse il più grande atto di carità di massa
organizzato da un uomo. E' dimostrato che, data la possibilità, la gente era
più che disposta a dimostrare quanto era preoccupata per la sorte di
altri esseri umani. Il Rock ha una reputazione di cinismo, ma il Live Aid
ha dimostrato il contrario. Contro il presunto spirito egoistico degli anni
Ottanta ha messo al centro della scena mondiale la carità.
Certo, che è stata un'arma a doppio taglio. Il Live Aid ha contribuito a creare
un nuovo genere di benefit-concerts multi-star. Ogni volta che ci fu un
disastro naturale, ci sarebbero un sacco di pop star e di attori
di soap opera disposti a dare il loro contributo personale. Ce ne sono anche
oggi ( vedi Haiti'). Esiste una buona ragione per giustificare questi
concerti? Probabilmente. Almeno le persone che beneficiano del denaro
raccolto non han bisogno di implorare, accidenti.
E poi ci son stati concerti per ogni disgrazia in corso. L' uragani nei Caraibi,
la bancarotta degli
agricoltori americani, i disoccupati in Irlanda: tutti ne valevano la
pena, ne sono sicuro, ma in qualche modo hanno diluito l'efficacia dell'idea
originale. Il Live Aid ha ispirato musicisti con l'idea di poter fare la
differenza. Ma troppo spesso, dal di fuori, almeno (e probabilmente
ingiustamente) questi spettacoli sono stati presentati come una panacea
magica, una chance per coccolare pop star e per dimostrare che senza
l'occhio della volontà politica non si poteva produrre un reale cambiamento.
Il Live Aid ha dato a molte pop star una validazione immediata. Ora non erano solo
musicisti, erano diventati dei filantropi. E non è male che una cosa ben accolta
per lo scopo caritatevole possa incrementare le proprie vendite allo stesso tempo.
Il
Live Aid ha funzionato perché si trattava di un urgente, emotivo, semplice,
unico evento fatto per raggiungere risultati immediati e tangibili.
Aveva uno spirito semplice di carità universale, che corrisponde con l'ethos
della musica popolare, ed è stato eseguito con un casuale approssimativa e
diabolica magia che ha nesso il rock nella favorita posizione di anti-establishment.
Il Live
Aid evocato il senso delle persone insieme sulle barricate, non
predicando da un podio. Forse (quando si toglie il sentimentalismo
nostalgico del ricordo) il Live Aid in realtà non è stato un grande concerto.
Ma non aveva bisogno di esserlo. Ha funzionato perché si rischiava di fallire una causa veramente umanitaria, e la gente ha risposto a quel senso di
rischio.
Sono orgoglioso di dire che sono stato lì, ma tutti in un certo senso c'eravamo.
E 'stato davvero un momento pionieristico, una anticipazione del villaggio
globale, presagendo il mondo collegato a venire. Due miliardi di persone
hanno partecipato al Live Aid. Ha funzionato perché l'abbiamo voluto.
(Fonte://blogs.telegraph.co.uk)
quello
Venerdi 16 Luglio 2010
Lo show di Bob , ancora uno spettacolo
musicale o che altro ?
opinioni a confronto - L'opinione di Gianpiero “Hurricane” Nigritti
clicca qui
Festeggiamo Roger McGuinn per Il suo 68 ° compleanno
Roger McGuinn compie 68 anni e oggi celebriamo la sua
carriera. McGuinn ed i suoi Byrds sono stati i pionieri nel movimento
folk-rock e sono stati una delle prime rock-band americane a trovare la
popolarità nell’epoca post-British Invasion. Il bel suono elettrico a 12
corde della Rickenbacker di McGuinn dovrebbe essere immortalato in una
versione musicale del momte Rushmore, perchè ancora oggi continua a
influenzare molti musicisti. Va inoltre notato McGuinn ha avuto la fortuna
di avere come collaboratori David Crosby, Gene Clark, Gram Parsons e tutti
hanno messo la loro impronta sul suono della band.
Ho creato una lista di brani brevi per celebrare l'eredità
McGuinn come un pilastro della musica americana. Le canzoni due, tre, e
quattro sono state scelte perché si è trattato di una performance a sorpresa
fatta da lui al Music City Roots di Nashville all'inizio di quest'anno e
quelle erano le canzoni che ha suonato.
Left to right: Gene Clark, David
Crosby and Roger McGuinn
"Mr. Tambourine Man" - The Byrds - Mr. Tambourine Man:
dovevo scegliere questa perché è la prima canzone sul loro primo disco e si
sente così tanto di quello che c'è da sapere su The Byrds fin dalle prime
battute. Si sente la Rickenbacker McGuinn e si sentono quelle armonie
bellissime. Si sente anche la band che suona una canzone dal catalogodi Bob
Dylan, cosa che hanno fatto spesso e brillantemente.
"My Back Pages" - The Byrds - Younger Than Yesterday: "Ero molto più vecchio
allora, io sono più giovane adesso" è uno dei grandi testi della musica. La
versione di McGuinn coglie il suono della Rickenbacker e ancora lasua voce
in questa canzone, come se quasi il tempo non fosse passato da quando la
cantò generando una scossa in me. La sua voce e la sua chitarra che sono i
semi della musica che sono stati tanto seguiti.
"You Ain't Going Nowhere" - The Byrds - Sweetheart Of The Rodeo: dubito che
avrò molte contestazioni quando dico che Sweetheart of the Rodeo è una dei
primi grandi album di country-rock mai realizzati, e tuttora è valido anche
se da allora son passati molti anni. Gram Parsons aveva messo la sua
impronta in questo disco, ma è stato un lavoro di gruppo e un album
spettacolare. Tutta la folla applaudivae e cantava insieme, quando si è
esibito questa sera.
" Drug Store Truck Drivin' man" - The Byrds – There is a season: L’
influente Nashville D.J. Ralph Emery di Nashville non era rimasto molto ì
impressionato da "You Ain't Going Nowhere" e Sweetheart e si rifiutò di
mandare in onda le canzoni. McGuinn e Parsons aveva una risposta per lui in
forma di questa canzone. Con il suo senno di poi McGuinn - ha detto Emery –
ha probabilmente capito il suo pubblico e ne conosceva le immagini opache
che la canzone generava non permettendo a lui di entrare in sintonia con i
suoi ascoltatori. Tutto è bene quel che finisce bene.
Che cosa fa McGuinn oggi? E’ sempre in tour, con la ripetizione dei brani
classici del suo tempo con i Byrds così come quelli della sua carriera da
solista. E' anche una missione di rilanciare e mantenere viva la tradizione
delle fiere popolari che sono state così influenti e di grande ispirazione
per lui all’inizio. McGuinn Folk's Den è un repertorio di canti popolari
tradizionaliche ha registrato lui, che gli ascoltatori possono scaricare
gratuitamente dal suo sito. McGuinn condivide anche la sua conoscenza della
storia delle canzoni, facendo di questo una lezione incredibile della musica
e della storia.
Allen Ginsberg, Roger McGuinn, Bob Dylan and friends at Allen's East
12th Street Apartment, October 15, 1975.
Ci sarebbero state tante altre canzoni di The Byrds e
della sua carriera da solista che avrei potuto scegliere. Potremmo stare qui
per giorni discutere sulle grandi canzoni che ha scritto e cantato. Questi
sono alcune che sono speciali per me.
Reviews: Barcelona, Spain -
Poble Espanyol - June 24, 2010
di Fran Scott
Bob si è gettato in una performance straordinariamente coinvolgente stasera
sotto il chiaro cielo di mezza estate al chiaro di luna di Barcellona. In
diversi modi il concerto è stato caratterizzato da alcune prestazioni
eccezionali.
Più luce che ombra per tutto quanto il suono che è stato molto sostenuto, i
numeri delicati sono stati limitati a Just Like a Woman e Girl from the
north country.
Ballad of a thin man, che ha chiuso il set principale, è stato semplicemente
eccezionale, incredibilmente buona, con Dylan al microfono centrale,
inchiodando il fraseggio con la brillante armonica, facendo felice la folla
catalana.
Bob ha appena guardato la band per tutta la notte - si è concentrato sulla
folla in un modo che non avevamo mai visto nel recente tour. Senor è stato
eseguito come se fosse un cantastorie, con le braccia gettate in avanti per
l'effetto, come il racconto che veniva spiegato al fronte del palco.
La parte centrale del concerto è stato una cosa piccola ma non per questo
noiosa. Troppi arrangiamenti avevano una marcia stridented e una battuta che
hanno reso le canzoni come se stessimo sentendole sui trampoli ". Avrei
preferito che la sezione ritmica fosse stata meno in evidenza e in Tangled
Up in Blue non c’è abbastanza lavoro per me, sembrava buttata lì con
approssimazione.
Tuttavia, il desiderio di Dylan di entrare in sintonia con il suo pubblico
si è manifesto per tutta la sera, sarà questo che resterà nella nostra
memoria.
°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°
di Mallol Guillem Turon
Per me non è stato così particolare come nel 1993 o ad Encamp 2008, e
neanche al grande livello di Barcellona '95 e '99, ma tuttavia un bello
spettacolo.
Si potrebbe dire che era un selvaggio Dylan. C'era un concerto dei Kiss a Palau
Sant Jordi (meno di 1km dal Poble Espanyol), in contemporanea e lui ha
voluto dimostrare a tutti che lui era davvero potente stasera a Barcellona.
A questo punto si deve puntualizzare che la sua voce non è più la stessa e
lui recita più che cantare. Inoltre, il suono non era buono come altre
volte. Donnie, le chitarre e la tastiera erano troppo forti. Anche la
chitarra di Bob. Le sue prime 2 o 3 note hanno messo paura anche a lui. Poi
alcuni
problemi con il microfono dell’armonica durante Thin Man che sembrava
irritarlo. Ma fra tutte queste cose, un potente Bob, un selvaggio Bob, con
un sacco di energia. Questo è stato subito evidente con Rainy day women,
Señor e Watching the river flows (non sono un grande fan di quelle canzoni
ma hanno funzionato bene). Non sono molto appassionato di cori, ma oggi ho
contribuito in Just like a woman e Like a rolling stone, e probabilmente per
questo che ha fatto il terzo bis.
E' stato divertente quando Bob ha iniziato a suonare una melodia molto
semplice sulla tastiera prima di Like a Rolling Stone che non ho
riconosciuto. La band sembrava riderci sopra.
Il punto culminante per me era la canzone che speravo più di sentire: Cold Iron
bound. Non l’avevo mai sentita dal vivo ed è valsa la pena di aspettare.
Impressionante. Poi è seguita una grande Love sick e Highway 61, la parte
migliore dello spettacolo per me, seguita da una scarsissima Spirit on the
water che penso fatto cadere quasi tutti in depressione. Bob mi sembrava
stonato sia sulla tastiera che nel canto.
Non ho potuto fare il confronto con il mio ultimo concerto da Encamp, Andorra il 22 giugno del 2008, con le canzoni che suonò anche lì (High
water, Thin Man, Blowin' in the vento ... L'unica dubbio per me è stato
Thunder on the mountain. Non ha suonato male oggi, ma tutto quanto era inferiore ad
Encamp per me. Ma quella fu una notte molto speciale.
Sabato 24 Luglio al TORO ZECCONE (PV) super
concerto!
Serata vintage "I FANTASTICI ANNI 70 - La Febbre della Disco
Music" con i 70LoveBand, dalle ore 22 in poi, per scatenarsi con i mitici
pezzi dei Bee Gees, Chic, Kool & The Gang, Gloria Gaynor, Earth Wind & Fire,
Donna Summer, Abba, James Brown, Doobie Brothers, Patrick Hernandez, Boney
M, KC & The Sunshine Band, Diana Ross e molti altri ancora!
Vi ASPETTIAMO NUMEROSI!!!
I 70LoveBand sono:
- DANIELA ROTOLO: Leadvocal
- PINO CAGNETTA: Electric Guitar
- PAOLO RAIA: Keyboards, Backing Vocals
- ALDO MAZZOLA: Electric Bass
- STEFANO CIVETTA: Drums, Backing Vocals
IL TORO - Via Gianni Brera 27010 Zeccone PV - PER PRENOTAZIONI: 0382
955077
Recentemente ho pubblicato un articolo in cui riflettevo sulle voci circa lo
show di Bob Dylan. Il destino ha voluto che questo argomento entrasse in un
più ampio dibattito dopo le parole piuttosto mordaci di Andrew Almond sulle
recenti prestazioni di Bob alla Hop Farm. Molti fans hanno risposto con le
loro opinioni, e un bel pò sono d'accordo con le parole di Almond: Bob Dylan
non vale più la pena di essere visto dal vivo e ha bisogno di smettere il
suo tour.
Il motivo per il quale non sono d'accordo con le dichiarazioni critiche di
Almond è che lui non sembra avere gli stessi motivi miei per partecipare a
un concerto di Dylan – io vado a vedere quello che Dylan ha deciso di fare
con la sua musica in quel momento specifico nel tempo. Una delle principali
tendenze nel suo intero repertorio è il rifiuto di suonare la stessa canzone
due volte nello stesso modo, egli è costantemente impegnato nel rivedere il
suo lavoro, e questo diventa più un processo in via di sviluppo che un
prodotto finale.
Semplicemente non ha senso andare a vedere Bob con delle aspettative, lui le
sfida ogni volta. E' come quando gli hanno gridato "Giuda", o il suo periodo
cristiano, od un punti di tanti altri decenni della sua lunga carriera. Sono
sconvolto ma questa era una evoluzione inevitabile. E poi non è che lui
scriva le musiche per i suoi ascoltatori, le scrive per lui. E' giusto per
il pubblico dire ad un artista come deve fare il suo lavoro?
Oltre al MuddyWaterMagazine.com, Will Brennan offre un punto di vista più
equilibrato della discussione. Si ipotizza che, "Dylan sia in grado di
trasmettere una maggiore profondità di sentimento ed emozione che un
migliaio di cantanti liscio potrebbero sperare mai, dovuta al "ringhio del
vecchio blues" che ha sviluppato. Tuttavia, egli ammette che probabilmente
Bob dovrebbe prendere un anno di pausa dal tour per riposare la sua voce,
consultare un medico per la gola e persino smettere di fumare.
Io mi schiero al fianco di Brennan su questo tema, io avrei voluto che Dylan
avrebbe preso più cura di se stesso a volte, ma ha ancora il diritto di
vivere la sua vita secondo le modalità che ritiene più opportune. Se vuole
fumare sigarette e stare on the road sparando le sue corde vocali all'
inferno, è una sua decisione. Io non perderò l'opportunità di vederlo dal
vivo quando arriverà da qualche parte ragionevolmente vicina a me – è tanto
bello stare in presenza di una tale grandezza.
E questa sembra essere la linea di demarcazione nel corso degli anni: ognuno
ha un motivo diverso per fare il suo pellegrinaggio - se volete - per uno
dei concerti di Bob. Ci sarà sempre chi vuole che lui suoni qualcosa che
assomigli a quello che ha fatto in passato, ma semplicemente non si rendono
conto che egli ha già oltrepasssato da molto quella fase.
Quanto a qualità estetiche, beh, quella è più una questione di gusti
personali. Penso che sia una scommessa sicuramente vinta dicendo che chi non
può tollerare il nuovo stile di canto di Dylan sarebbe ancora più indignato
per un concerto di Tom Waits. Eppure, entrambi questi musicisti attirano
grandi folle, fanno il pieno di gente che realmente apprezza il loro
ringhio, un mondano suono a cui aggiungono il testo - una crudezza emotiva
ed una profonda intensità, che semplicemente non esiste nel range di un
crooner normale.
Qualcuno si aspettava che questo non accadesse? Ci sono state lamentele
sulla voce di Bob fin da quando ha iniziato a suonare - quando imitava, come
meglio poteva, il tipo di stile che oggi gli è naturale. Una parte di lui
deve essere contenta di essere finalmente riuscito a sviluppare questa
qualità da lui tanto desiderata in gioventù. In ogni caso, è chiaro che non
è disturbato per niente da questa cosa.
Review: Vitoria, Spain -
Azkena Rock Festival - June 26, 2010
di Uriarte da Angel
Giornata di pioggia a Vitoria, ma la pioggia risparmia Bob e bagna Robert
Gordon e Chris Isaak, gli artisti prima e dopo Bob. Due voci e un ringhio in
mezzo. Se sapete cosa voglio dire.
Il sound è stato grande, Bob suonava cristallino dal primo all'ultimo pezzo.
Rainy day women era giusta con quel suo ritmo, Don’t think twice è stata
country, molto bella da ascoltare. Stuck Inside of Mobile è arrivata troppo
presto, io speravo la facesse più avanti nello show. Jist like a woman con
Bob che anticipa il pubblico che ha fatto il solito coro, non così forte
però come in altri spettacoli che ho visto. Honest with me, mi piace come
George esegue il pezzo, ma manca tutto il battito uptempo che solo David
KEMPER utilizzava per essa. Mi manca David KEMPER alla batteria, comunque mi
è piaciuto il modo in cui risolve questo numero.
Ma ora siamo in arrampicata ... e la canzone dopo ci porta fino in cima,
così in alto che in un primo momento penso che sia Every grain of sand, ma
non è quella, è Simple twist of fate, e si tratta di una bella versione che
ho sentito dal vivo per la prima volta, con Bob così tanto in profondità,
heartfeeling, questa canzone fa da sola il concerto, rende la notte come il
giorno, mette in chiaro le cose: il re è nel suo trono.
Siamo sul picco della montagna trattenendo il respiro, e mentre siamo ancora
in cima, ecco che arriva un vero e proprio bello High water con Bob e Charly
che fanno duetti alla fine. Ho ascoltato questa canzone in altri show di
questo tour, ma ho la sensazione che sia suonata con un ritmo diverso.
Charly si è inginocchiato fin dall'inizio, credo che abbia problemi con le
sue ginocchia, cerca di alzarsi, ma si inginocchia di nuovo, poi allunga la
gamba, poi si siede quasi, sicuramente ha qualche problema.
Arriva Blind Willie e siamo ancora sull’ Everest, è il tempo per Bob di
gesticolare. Suona l’armonica flettendosi in avanti, poi alza le braccia al
pubblico e poi si piega a suonare la sua armonica di nuovo.
Highway 61 si suona "Al galope" (al galoppo), manca la propulsione a razzo
che - ancora una volta, David avrebbe dato ad essa, ma pur sempre una grande
esecuzione, anche se stiamo scendendo da quelle altezze.
Shelter from the storm ha lo stesso arrangiamento dell’ultimo show, è chiaro
che stiamo riscendendo al campo base, dove la solita "Verbena" è in atto,
sapete, verbena in spagnolo sta per danza all'aperto in estate, e dal
momento che è estate, ecco che arriva Thunder on the mountain. E dopo ogni
verbena ci deve essere un pezzo lento, così ecco Ballad of a thin man. Tutti
sappiamo quanto è buona, grande, etc etc questa canzone, quindi perché
dovrebbe essere diversa stanotte? E la notte è calata sulla città ....
e quindi le ombre sono anche sul palco, creando una misteriosa atmosfera.
Like a Rolling Stone mi è piaciuta, sì mi piace, E’ solo a Rolling Stone, ma
mi piace. Solo un Rolling Stone .... ma mi piace, mi piace, oh si mi piace!
Alla fine qualcuno mi ha detto che Bob si è dimenticato di presentare la sua
band, ma non ha importanza.
I dubbi sul live-act di Bob si moltiplicano sul web
L’impressione è che sia una cosa ormai generale, le
domande sulla validità del live-act di Dylan stanno moltiplicandosi a
macchia d’olio su tutto il web. Questo vuol dire che le osservazioni
sull’attuale show di Dylan sono condivise da migliaia di altri fans
ormai stremati da certe prestazioni , esecuzioni, arrangiamenti e cover
molto mediocri delle sue più belle canzoni. Non è più solo una sensazione di
tristezza nel cercare di giudicare obbiettivamente quello che si
vede e si sente nello show. Che Bob sia oltre la frutta è una sensazione
(paurosa potremmo dire) che dilaga a velocità troppo sostenuta.
Sotto riporto alcune delle opinioni trovate in rete (una discussione simile
alla nostra è in atto anche sul forum di expectingrain) e riportate ormai
anche su giornali importanti, avrei potuto riportarne altre mille ma non era
questo lo scopo. Queste poche opiniponi servono a testimoniare che la
discussione che voi state portando avanti sulle pagine della Fattoria è un
problema reale e non uno scherzo della fantasia di qualcuno. Ma non è
nemmeno questo l’importante, che conta è la nostra discussione, le vostre
opinioni, la voce della Fattoria che in fatto di Dylan in Italia ha
raggiunto un certo peso. Non vogliamo seguire come pecore quello che dicono
all’estero, le nostre opinioni preferiamo scambiarcele fra di noi, non che
quelle degli altri non contino ben inteso, ma per noi sono più importanti le
nostre. E non conta se chi le scrive è un fan di vecchia data o uno appena
arrivato nel “giro dylaniano”, che conta è la verità e la realtà, anche se
possono coesostere realtà e verità diverse perchè ognuno di noi ha una sua
impressione personale, ma il fatto di poterla confrontare e misurare
amichevolmente con altre è di notevole importanza, è un segno di grande
onestà e grande civiltà, e permettetemi di dire che fino ad ora la
discussione si sta svolgendo proprio in questi termini corretti. Continuate
ad inviare la vostra opinione, nessuna è più importante di un’altra, anzi, a
volte può anche essere utile ed indicare punti di vista o considerazioni che
qualcun’altro non aveva fatto. Tante opinioni non costituiscono di certo la
verità assoluta, però di sicuro ci si avvicina notevolmente !
Mr.Tambourine
°°°°°°°°°°°°°°°°°°°
Il tedesco North Country 4th time Around ha scritto:
Domande sulla qualità degli spettacoli dal vivo sono state poste più volte
negli ultimi anni. Come molti fan, ho la tendenza ad eludere il problema,
piuttosto che affrontarlo a testa alta, forse per un senso di lealtà verso
il grande uomo e per tutto ciò che ci ha dato nel corso degli anni, o forse
è un semplice rifiuto di accettare che sia lui che le sue corde vocali
mostrino chiari i sintomi delle ingiurie del tempo (e troppe sigarette).
°°°°°°°
L'anno scorso, mi sentivo un pò a disagio quando una mia
parente, giovane cantautrice, dopo aver visto il suo primo concerto di Dylan
mi confessò in seguito sarebbe rimasta lontana da questi concerti. Era
cresciuta ascoltando Dylan, aveva idolatrato l'uomo, ma l'esperienza del
concerto dal vivo è stato un enorme capitombolo. Ho cercato di spiegare il
suo disappunto, sostenendo che la voce devastata di Bob gli permette di
eseguire i vecchi classici in modo consono alla sua età attuale, ecc, ecc
Ma, in fondo, non ero neanche convincente per me stesso.
°°°°°°
Quest'anno, dopo aver ascoltato qualche performance
dalla prima parte del tour europeo, mi sono trovato a decidere se stare
lontano da Limerick (nonostante avessi il biglietto). Non sto dicendo che
non andrò mai più ad assistere ad un concerto di Dylan (nel corso di vari
decenni, ho collezzionato un impressionante elenco di spettacoli). Ma, come
la recensione dello show di Kent consigliava alla fine, sono certo che ci
penserò due volte prima di andare.
°°°°°°
Temo che, in questa fase, i live siano per lui negativi
piuttosto che rafforzare la sua eredità. Come mostra il Theme Time Radio,
Chronicles e alcuni lavori in studio hanno recentemente dimostrato, Dylan ha
ancora una quantità immensa di cose da offrire. Ma ho seri dubbi che lui
possa continuare a dare il suo meglio nelle esibizioni live, almeno nella
loro forma attuale. Forse il suo 70° compleanno sarebbe un momento
opportuno per lui per fare il punto della situazione.
°°°°°°
Un rotolante lamento: Bob Dylan dovrebbe smettere
Citazione:
"Non posso credere che abbiamo abbandonato lo show di Dylan."
Quelle sono state le parole di un collega presente all’ Hop Farm nella notte
di Sabato. Ma avevamo fatto esattamente questo. Una delle figure più
influenti della vita del 20° secolo (e certamente il più influente cantante
/ cantautore di tutti i tempi) era in piedi davanti a noi, eppure gli
avevamo voltato le spalle e scelto il furgone degli hamburger.
Non è facile descrivere la natura della prestazione di Dylan di sabato sera
senza scendere in una filippica inutile di significato e iperboli negative,
ma forse il modo più semplice di vedere le cose è questo: Se mi fossi , o
una qualsiasi delle altre migliaia di tifosi che hanno visto la prestazione
di Dylani, imbattuto in un pub open-mike aperto tutta la notte e
sentito quel frastuono, saremmo immediatamente andati via e giudicato le
performances come inascoltabile. Pateticamente, spinto dal rimorso, sono
tornato sul palco principale, come per controllare che il suono terribile
che avevamo sentito ed il fragile vecchio che avevo appena visto in
precedenza era solo uno scherzo crudele della fantasia (speravo che fosse
stato anche l'effetto per l'eccesso del costo del biglietto, o quello del
sidro caldo che aveva avuto uno strano effetto sulla mia corteccia
cerebrale!) ma, ahimè, le nostre conclusioni iniziali sono state
clamorosamente confermate, come la “Like A Rolling Stone” ringhiata fuori
senza una tonalità nella serata di Kent.
°°°°°°
La performance non è stata una sorpresa totale, ma io, come tanti altri,
avevo scelto di ignorare le accuse che lui non poteva più sostenere una
melodia (o addirittura una nota), che era tutto filler e non killer, e che
ogni minuto sul palco stava diluendo la sua reputazione intoccabile. Io ho
semplicemente etichettato tali accuse come disinformazione e ignoranza. Ci
sarà senza dubbio una forte reazione da parte di quelli che erano in
disaccordo con le mie affermazioni, ma sono davvero convinto che se le
prestazioni di Dylan di sabato fossero considerato oggettivamente, senza
considerare il suo status di icona, la mancanza abissale di qualità sarebbe
impossibile da ignorare.
Insomma il messaggio è questo: se state prendendo in considerazionedi andare
a vedere Dylan dal vivo pensateci due volte, non è tutto a posto.
°°°°°°
Sono triste nel dire questo (dopo essere stato un seguace fin dai concerti
del 1981), ma non posso che essere d'accordo.
Ho fatto lo stesso, ho rinunciato ad andare ancora dopo Lione, anche se
avevo i biglietti per i seguenti concerti fino a Nantes ..
Uno degli eroi di Dylan, Billy the Kid "sarà perdonato"
Londra, 11 luglio 2010
Billy the Kid è stato il più infame fuorilegge del West del 19° secolo
americano che ha ucciso 21 uomini nella famosa guerra della Contea di
Lincoln . Ora il selvaggio "Robin Hood" del West potrebbe ottenere un
perdono postumo, 129 anni dopo essere stato apparentemente ucciso dallo
sceriffo Pat Garrett, questo dice un rapporto dei media. Gli esperti e gli
storici ritengono che il bandito non può essere stato l'uomo che è morto a
Fort Sumner, New Mexico, il 14 luglio 1881, in uno scontro a fuoco che è
diventato parte del folklore della frontiera e materiale per i produttori di
Hollywood.
Invece, molti ora credono che Garrett, un uomo di legge che si colloca
accanto a Wyatt Earp, abbia accidentalmente ucciso l'uomo sbagliato e
deliberatamente mentito per coprire il suo errore.
Sulle notizie relative alla sua morte, si pensa che il Kid, nato Henry
McCarty, ma noto anche di aver usato il nome di Henry Antrim e William H.
Bonney, si ritirò come pistolero rifugiandosi in Texas, dove sopravvisse ad
entrambe le guerre mondiali e morì, alla bella età di 90 anni nel
1950.
Ora, il mito che circonda il giocatore, ladro di bestiame e fuorilegge,
potrebbe essere finalmente sepolto. Il Daily Express riferisce che alcuni
esperti forensi vogliono far riesumare il corpo di un uomo sepolto a
Hamilton sotto il falso nome di Ollie "Brushy" Bill.
Sopra la tomba c'è un monumento che identifica inequivocabilmente Roberts
come Billy the Kid. E, se essa si rivela essere precisa, il governatore del
New Mexico Bill Richardson ha promesso che egli concederà la grazia formale
al fuggitivo dai molti nomi, dice sempre il giornale.
Il Governatore ha detto: "L'evidenza sarà reale dopo il riscontro del DNA,
se i test genetici corrisponderanno ai campioni provenienti da una altra
tomba a Silver City, New Mexico, che crediamo che contenga il corpo della
madre di Billy the Kid Catherine Antrim".
una
delle possibili tombe del Kid, Oakwood Cemetery in Hamilton, il vero nome
era Ollie L. Roberts o William Henry Roberts?
Il fuorilegge del vecchio West William Bonney, alias
"Billy the Kid", fu notoriamente ucciso nella Lincoln County dallo sceriffo
Pat Garrett a Fort Sumner, New Mexico il 14 luglio 1881. Fu sepolto nel
cimitero di Fort Sumner accanto a Tom e Charlie O'Folliard Bowdre, due
membri della gang del Kid. La lapide del Kid, che è stato posta solo nel
1940, è stata rubata e recuperata due volte. E' attualmente incatenata
all'interno di una gabbia di ferro.
La lapide rubata due volte ed ora incatenata all'interno di una gabbia di
ferro
Ci sono coloro che credono che la persona sepolta a Fort Sumner non sia il
vero Billy the Kid, ma un impostore. Numerose domande sono state fatte, ma
altri due possibili Billy Kid sono Ollie "Brushy Bill Roberts (sepolto a
Hamilton, Texas) e John Miller (sepolto a Prescott, in Arizona, dove morì
nel 1937).
Questa lapide in comune indica anche I due amici di Billy sepolti con lui,
Tom O' Folliard e Charlie , Fort Sumner New mexico.
I resti di John Miller sono stati esumati nel 2005. Il DNA
è stato raccolto da due cadaveri sepolti uno accanto all'altro - i
ricercatori non erano sicuri in un primo momento quale dei due fosse il
corpo di John Miller. I campioni di DNA provenienti da queste esumazioni
dovevano essere confrontato con alcune macchie di sangue da una panchina
dove era stato posto il corpo del Kid dopo che è era stato ucciso a Fort
Sumner. Ma finora i risultati di qualsiasi confronto con il DNA di Miller
non sono stati resi accessibili al pubblico.
Lo stesso team ha anche voluto riesumare i corpi dei corpi sepolti a Fort
Sumner di Billy the Kid e della madre del Kid Catherine Antrim, che sono
sepolti a Silver City, New Mexico. Ma i funzionari di Fort Sumner e Silver
City hanno bloccato con successo queste esumazioni. Per maggiori dettagli
sulla ricerca di Billy the Kid vedere: Un nuovo Billy the Kid? La folle
corsa per le ossa di un'icona fuorilegge americano è arrivato in Arizona.
Nonostante le teorie impostore, molti storici ritengono che il vero Kid sia
morto e sia stato sepolto a Fort Sumner
Il cimitero di Fort Sumner, dove fu sepolto Billy the Kid,
è stato travolto dal Fiume Pecos nella grande alluvione del 1904. Il danno
fu grande e la sua tomba rimase senza nome per 28 anni. Anche se una lapide
fu eretta nel 1932 non si sa dove sia la tomba originale.
Il cimitero di Silver City, dove Catherine Antrim (presunta madre di Billy)
fu sepolta fu venduto nel 1882 ed il nuovo proprietario fece trasferire le
tombe fuori dai confini della città. Non vi è alcun modo di sapere se solo i
corpi sono stati spostati o solo le lapidi. E' possibile che altre persone
siano state sepolte nella stessa tomba.
a
Lunedi 12 Luglio 2010
Lo show di Bob , ancora uno spettacolo
musicale o che altro ?
opinioni a confronto - L'opinione di Mr. Spaceman
clicca qui
Dal momento che, ovviamente, sono un fan del "genio", sto tentando,
abbastanza vanamente, di scaricare da YOUTUBE, dei suoi video: trovo
molte volte delle cover che si rivelano delle vere e proprie ca....
mostruose: c'è qualcuno che mi può suggerire qualche sito da cui possa
scaricare qualcosa di interessante: gliene sarei molto grato e potrei
anche ricordarlo nelle mie (scarse) preghiere.
Grazie comunque e saluti a tutti i dylaniani, Maurizio
Quando si tratta di canzoni, c'è una linea sottile tra
ispirazione e plagio
Questa settimana i Led Zeppelin sono stati accusati di plagio. E non sono
la prima band ad essersi ispirati ad una canzone scritta prima.
di Spencer Leigh
I cantautori si sono chiesti spesso "Cosa arriva per primo, le parole o la
musica?", Ma, in un numero crescente di casi, la risposta sembra essere
"L'ascolto di qualche altra canzone". Il modo più semplice per scrivere una
canzone di successo può essere quella di trovare qualcuno che ha scritto per
primo una cosa quasi uguale.
L'ultima denuncia coinvolge "Dazed and Confused" dei Led Zeppelin, che viene
attribuita alla loro chitarrista Jimmy Page, per il loro album di debutto
nel 1969. Tuttavia, il cantautore Jake Holmes aveva incluso una canzone
chiamata "Dazed and Confused" un anno prima di Page nel suo primo album, ed
è difficile negarlo sentendo la canzone che Holmes l' aveva incisa per la
precedente band, gli Yardbirds, dei quali Page è stato chitarrista solista
dopo Jeff beck ed Eric Clapton. E' chiaro il motivo per il quale Holmes ha atteso tutto
questo tempo per sporgere denuncia. La risposta può essere semplice: c’è
bisogno di soldi per gli avvocati e si può anche perdere.
Interrogato sulla somiglianza tra le due zanzoni dalla rivista Musician nel
1990, Page negò il plagio e disse: "Di solito i miei riff sono
maledettamente originali." In genere? Beh, sì. Su questo stesso album, i Led
Zeppelin hanno registrato "Babe, I'm Gonna Leave You" che è successivamente
risultato essere stata scritta dalla cantante folk Anne Bredon, mentre "You
Shook Me" era stata originariamente scritta da Willie Dixon, musicista blues
di Muddy Waters .
Si potrebbe scrivere un libro sulla autenticità (o sulla mancanza
di autenticità) nelle registrazioni dei Led Zeppelin. Anche "Whole Lotta
Love" ha portato a una soluzione out-of-court con la figlia di Willie Dixon
per un'altra delle sue canzoni "You Need Love", mentre "Boogie with Stu" ha
portato ad un accordo con gli editori di "Ooh! My Head " di Ritchie Valens.
L'ironia è che la canzone rock di Valens è totalmente derivata da "Ooh! My
Soul” di Little Richard.
Quando ho fatto dei commenti con Dr. John circa una certa somiglianza nel
suo repertorio, mi disse, "Non si può dare un autore al blues e non si può
avere il copyright di un titolo." Questo è vero - e si potrebbe sostenere
che i Led Zeppelin sono stati sfortunati. La loro musica è basata sul blues
e le canzoni blues sono molto sono simili tra loro. Per quanto riguarda i
titoli, tu, io o chiunque altro può chiamare una canzone "Strawberry Fields
Forever" o "Green Green Grass of Home", e nessuno può farci niente. I Led
Zepppelin sono andati su un terreno sicuro, quando hanno registrato
"Stairway to Heaven", anche se era il titolo di un hit di Neil Sedaka del
1960. Se si ruba un titolo, bisogna fare attenzione a non rubare anche il
resto della canzone, come Michael Bolton ha scoperto a sue spese quando ha
rielaborato "Love Is a Wonderful Thing" degli Isley Brothers.
Non ho mai conosciuto un cantautore che avesse ammesso di aver copiato qualcosa.
Anche se fosse stato colto in flagrante, sarebbe stata solo una coincidenza.
Lui non potrebbe dire altro in quanto potrebbe invalidare il resto della sua
opera. In un candido e forse non troppo momento, Paul McCartney ha detto a
Guitar Player nel 1990, "Che cosa dicono? "Un buon artista prende a
prestito, un grande artista ruba" - o qualcosa di simile. "Questo rende i
Beatles grandi artisti perché abbiamo rubato un sacco di roba".
McCartney non ha mai ammesso alcun furto. Stava dicendo che i Beatles non
operavano nel vuoto e perciò hanno assimilato quello che stava accadendo
intorno a loro per creare musica originale. Il loro "yeah, yeah, yeahs" era
stato precedentemente usato da Elvis Presley e The Isley Brothers e la loro
introduzione di "I Feel Fine" imita "Watch Your Step" di Bobby Parker.
Quando McCartney si svegliò una mattina con una bella melodia in testa, era
certo di non averla copiata. Dopo i suoi amici gli dissero che era
originale, lui la registrò e la chiamò "Yesterday". Vorrei ipotizzare che
McCartney non aveva mai sentito "Answer Me, My Love" di Nat "King" Cole.
L'umore e il tempo sono simili e Nat canta anche "Tu eri il mio ieri, ho
creduto che l'amore fosse qui per restarci."
Scritta nel 1963, "All My Loving" fu il primo tentativo di McCartney di
scrivere uno standard, ma suonava come "Kathy's Waltz" del Dave Brubeck
Quartet. Si potrebbe anche pensare che un gruppo di jazz moderno
improvvisasse intorno ad "All My Loving”, ma" Kathy's Waltz" è stata
registrata nel 1959.
Nel 1969, John Lennon ha inserito una frase di Chuck Berry in "Come
Together", quasi certamente come un omaggio, ma l’editore di Berry era un
Rottweiler e ha chiesto un risarcimento. Se Lennon aveva usato "Here Come Old
FlatTop" come titolo, avrebbe potuto essere al sicuro. Come liquidazione,
Lennon accettò di registrare alcune canzoni di Chuck Berry su un suo
album , quindi per lui non fu un grande disturbo.
George Harrison ebbe un successo mondiale con "My Sweet Lord" nel 1971. E'
strano che mai il suo produttore, Phil Spector, gli fece notare la
somiglianza con "He's So Fine" del gruppo femminile di New York The
Chiffons. Dopo questa cosa Allen Klein ruppe il suo rapporto con i Beatles, comprò i diritti di pubblicazione di "He's So Fine" e citò Harrison per
vendicarsi. Klein ebbe oltre 1 milione di sterline di risarcimento. Dopo il
caso, il giudice osservò: "Io in realtà mi piacciono entrambe le canzoni", a
cui Harrison rispose: "Cosa significa 'entrambe? Ha appena dichiarato che
sono una sola e stessa canzone".
George Harrison era stato denunciato per "plagio involontario", ma
sicuramente il modo in cui la sua linea di basso di "Taxman" era stata
copiata da “Start”, primo singolo dei Jam, e fu un plagio intenzionale.
George non è mai stato citato per questo, forse perché lo consideravano come
un complimento e forse perché pensavano che fosse stato trattato
ingiustamente con "My Sweet Lord".
Con entrambi, The Jam come gruppo e Paul Weller come artista solista, le
scopiazzate dalle registrazioni degli anni 60 potrebbe essere considerate
come un omaggio.
Cosa più difficile da dimostrare è il materiale degli Oasis, spesso sembra
che Noel Gallagher stia deliberatamente provocando gli ascoltatori. Ci sono
echi dei Beatles in tutto il loro lavoro senza che nessuna canzone sia
plagio diretto. "Shakermaker" (1994) è stato citato in giudizio con successo
dagli autori dello spot della Coca-Cola, "Mi piacerebbe insegnare al mondo a
cantare". Ha detto Gallagher con ironia come sua difesa e, dopo aver
perso, ha concluso: "Andiamo tutti a bere una Pepsi".
Gli Oasis sono stati citati in giudizio da Neil Innes per aver utilizzato la
sua melodia di "How Sweet to Be an Idiot" su "Whatever" nel 1994. Questo è
stata una cosa molto ironica perchè Innes è famoso per le sue parodie dei
Beatles con i Rutles, ed ha dovuto condividere con loro le royalties.
Molto più sicuri, forse, i plagi dei classici ormai fuori dal diritto
d'autore – basti vedere il successo di "A Whiter Shade Of Pale" (Bach), ),
"I Should Be So Lucky" (Pachelbel) e "You Spin Me Round "(Wagner). Myleene
Klass, dice "Un sacco di musica rock plagia la musica classica, ma i
musicisti classici, spesso prendevano le cose gli uni dagli con ogni mezzo.
“Si diceva che fosse un complimento lo scrivere variazioni sul tema."
Nel 2002 gli editori di John Cage hanno sostenuto che il suo pezzo del 1952,
"4'33", era stato plagiato da Mike Batt nel suo album Classical Graffiti.
Batt sosteneva che il suo pezzo non era lo stesso di Cage, ma tuttavia pagò
100.000 sterline agli editori.
Al Jolson, George Formby ed Elvis Presley sono tra le star che hanno
aggiunto il loro nome ai credits per poter registrare certe canzoni.
"Avalon" è stata scritta da Billy Rose e Buddy DeSylva, ma Rose DeSylva
venne cancellato quando Jolson volle aggiungere il suo nome ai credits.
"Avalon" è diventato uno standard jazz, ma la sua melodia è basata sull’
aria della “Tosca” di Puccini, i cui editori lo citarono in giudizio e
vinsero la causa. Jolson aveva messo il suo nome su una melodia che non
apparteneva ad un songwriter, ma era stata scritta da un altro musicista che
era Puccini.
Nel 1983, i Men at Work hanno registrato "Down Under", ma questa settimana
un tribunale ha stabilito che avevano plagiato un brano folk, "Kookaburra
Sits in the Old Gum Tree", anche se il loro leader, Colin Hay, ha insistito
"è stata una cosa involontaria, ingenua e l’abbiamo fatto senza saperlo".
Il cantante folk irlandese Dominic Behan aveva criticato Bob Dylan per
avergli rubato la melodia della sua "Patriot Game" per "With God on Our
Side", le melodie sono identiche, ma entrambe appartenevano ad una canzone
molto più antica, "The Shores of Lough Erne".
Alcuni plagi sono talmente palesi che viene da chiedersi se gli autori
avessero mai pensato di poter farla franca. I Beach Boys hanno rielaborato
Sweet Little Sixteen" di Chuck Berry , chiamandola "Surfin
'USA", mentre il succersso dei Marc Bolan T. Rex "I Love to Boogie" era il
pezzo di Webb Pierce del 1956 hit negli Stati Uniti "Teenage Boogie", con
poche (molto poche) nuove parole.
Il musicista brasiliano Morris Albert registrò "Feelings" nel 1975 che
divenne un successo internazionale. Solo che la canzone non era stata
scritta da lui. Dieci anni dopo, un tribunale statunitense ha stabilito che
oltre l'80 per cento di "Feelings" era stata presa dalla composizione
francese "Pour Toi", e gli scrittori del pezzo furono risarciti con 500 mila
dollari.
Quando Whigfield arrivò al n. 1 con "Saturday night" nel 1994, fu citato in
giudizio sia dalle Equals ("Rub a Dub Dub") e le Lindisfarne ("Fog on the
Tyne"), ma entrambi i credits erano senza fondamento. È stata meno
fortunata con "Another Day" in quanto basata su "In the Summertime” dei
Mungo Jerry. Mi è capitato di incontrare il front-man e compositore dei
Mungo Jerry Ray Dorset quando "Another Day" stava per essere pubblicata e
gli feci notare la somiglianza. "Lo so," mi disse Ray, "ma io non voglio
citarla troppo presto perché potrenne anche non sfondare. Meglio attendere
che abbia venduto tanto e poi far causa”. Saggio uomo.
I Rolling Stones devono ora condividere i credits per "Anybody Seen My
Baby?" con K.D. Lang, e nel 2000, un tribunale ha stabilito che i Rolling
Stones avevano "preso in prestito impropriamente" due delle canzoni di Robert
Johnson, "Love in Vain" e "Stop Breakin 'Down". Keith Richards era
sconcertato: "C'è solo una canzone al mondo", ha detto, "e l’hanno scritta
Adamo ed Eva".
James Burton: «La morte di Elvis è colpa dei gelati»
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a
Sabato 10 Luglio 2010
Vorrei che Bob Dylan la smettere di suonare Live
Questa la dichiarazione dello scrittore britannico Andrew Almond.
Spesso non si vedono giornalisti musicali agli show di Bob
Dylan, lui è stato una figura influente nel rock and roll, naturalmente, e
per questo motivo, egli tende ad ottenere il trattamento del tappeto rosso
ogni volta che fa qualcosa. La sua ultima serie di album sono stati elogiati
lungo e in largo dai critici di tutte le età, probabilmente, direi, un pò
più di quanto meritassero.
Se c'è un aspetto della sua carriera, che spesse volte è oggetto di
critiche, però, è il suo live show. La sua voce è ovviamente cambiata molto
nel corso degli anni, e le modalità di canto sono alterate così tanto che a
volte è difficile riconoscere anche le sue canzoni più note. “E’ una vera
rottura” ha detto lo scrittore britannico Andrew Almond detto anche dopo
aver visto suonare Dylan al Farm Hop Festival di Kent lo scorso fine
settimana.
Ci sarà senza dubbio una forte reazione da parte di quelli che saranno in
disaccordo con queste affermazioni, ma sono davvero convinto che se
consideriamo oggettivamente le prestazioni di Dylan di Sabato, senza
considerare il suo status di icona, la mancanza abissale di qualità è
impossibile da ignorare. Insomma il messaggio è questo: se state prendendo
in considerazione di andare a vedere Dylan dal vivo, pensateci due volte,
non è tutto a posto.
Una "mancanza abissale di qualità" è forse un pò esagerato, visto che Dylan
sta ancora cantando le stesse brilanti canzoni che scrisse 30, 40, 50 anni
fa, e avrei delle difficoltà a raccontare ad un 20enne che ha appena
scoperto Dylan che lui / lei non dovrebbe andare vederlo dal vivo, ma sì, è
una situazione difficile di sicuro. Altre news, ho ascoltato il lato-A di
Blood on the Tracks ieri mattina, ed è sempre molto buono.
Uno scrittore inglese di nome Andrew Almond scrivendo sulla rivista Gigwise
ha recentemente commentato la performance di Dylan alla Fattoria Hop
Festival nel Kent, in Inghilterra, dicendo che lo show ha dimostrato "una
mancanza abissale di qualità", e ha suggerito che Dylan dovrebbe abbandonare
gli spettacoli dal vivo.
Beh, tanto quanto non sono d'accordo con il signor Almond in alcuni aspetti,
credo che abbia una ragione per dire quello che dice. Gli show di Bob in
questi ultimi tempi sono stati segnati dalla sua tendenza a gracchiare fuori
il testo senza molto riguardo per la melodia e le note reali. Non è che lui
non sa cantare, se vuole - può. Una volta ogni tanto dimostrara che, per
alzare un pò la voce in un registro superiore, canta un frammento di melodia
riconoscibile, e la folla va in generale delirio, come se avessero appena
visto le acque del Mar Rosso che si separarono. Certo, la voce è devastata
da questo Tour implacabile e, probabilmente, il fumo, perchè sembra Bob fumi
ancora di brutto. In ogni caso, quando canta, la prima cosa che viene in
mente è sperare che un roadie gli porti una bottiglia d'acqua, così da poter
eliminare il catarro e mettersi a cantare con decenza. Ma il danno alla voce
è ormai stabile.
Per essere onesti, la sua band è di prim'ordine, negli show ci hanno fatto
vedere la loro merce, suonano roba oscura, suonano i successi, i brani di
grande importanza, e ogni nozione di "mancanza abissale di qualità" è quella
di un grande laurea nelle orecchie di chi ascolta. Anche se lui parla /
canta i suoi testi in un ringhio stile vecchio blues, a volte quando fa
proprio in questo modo, Dylan è ancora in grado di trasmettere una maggiore
profondità di sentimento ed emozione che un migliaio di altri cantanti con
la bella voce liscia non potrebbero mai sperare. Al contrario, artisti come
Van Morrison, McCartney, Ray Davies ed altri contemporanei continuano a
cantare con voci che suonano più o meno come hanno fatto nel loro periodo di
massimo splendore. Mick Jagger ha recentemente ri-editato le canzoni su
brani non finiti di Exile on Main Street, e suonano incredibilmente bene.
Qualcosa di simile sarebbe impossibile per Dylan.
Io stesso ho desiderato spesso negli ultimi anni, ascoltando le sue
performance dal vivo, che si prendesse un anno di pausa, di riposo per la
sua voce, andare da un medico per un trattamento alle corde vocali, che
smettesse di fumare, fare tutto ciò che serve per portare un pò di
elasticità alla voce di colui che una volta disse che poteva cantare come
Caruso. Anche se scherzava all'epoca, aveva ragione. Il senso di Dylan nel
tempo e la forza di espressione che gli è venuta attraverso la voce è quasi
senza rivali nella musica moderna. Solo John Lennon potrebbe tagliare più
profondamente nel cuore di una canzone di Dylan.
In questi giorni, Dylan fa quello che vuole fare nella riproduzione della
sua musica. Per quanto riguarda la sua voce, è ancora in grado di creare la
magia. Basta non andare ai concerti aspettandovi di ascoltare quello che
volete voi, andate in attesa di sentire ciò che lui ha voglia di fare, che a
volte, anche in un ringhio devastato, a volte può essere profondo.
Per il resto suona come un pneumatico su una strada sterrata, beh ... Ha
viaggiato a lungo.
Ciao Mr. Tambourine
senza saperlo, hai involontariamente avallato il
mio dubbio sul riferimento all'eroina in "Please Mrs. Henry", quando
hai collegato il nome scelto da Dylan con la canzone di Lennon dal
titolo "Being For the benefit of Mr. Kyte".
Infatti in quel brano Lennon parla di "Henry the horse".
E sai cosa vuol dire "horse" in slang? Ancora una volta "eroina"!!!
Come diceva Totò: "Una coincidenza oggi,
una coincidenza domani... sono troppe coincidenze che coincidono!!!" :o)
http://en.wiktionary.org/wiki/horse
Mi sa che ci ho azzeccato davvero :o)
ciao, Michele
Anche la famosa "Wild Horses" tratta
questo argomento, la caduta nel mondo della droga dell'allora girl-friend di
Mick Jagger, compagna degli anni brillanti della Swinging London e autrice
insieme ai membri dei Rolling Stones di successi indimenticabili come As
Tears Go By (firmata Keith Richards, Jagger) e Sister Morphine (firmata
Faithfull, Jagger, Richards). Non a caso la canzone si chiama "Wild Horses",
e sempre non a caso ho citato nella mia risposta di ieri "Henry the Horse",
complimenti per aver individuato il senso nascosto nella mia risposta (anche
se ero quasi certo che l'avresti capito) :o). Rimango però sempre convinto
che l'argomento principale della canzone " Please Mrs.Henry" sia quello da
me suggerito, con riferimenti puramente collaterali all'uso della droga,
mentre invece l'uso del nome Henry può essere davvero voluto, in
quegli anni certi argomenti e situazioni erano sempre collegati, e l'uso di
quegli specifici termini ( Henry, sniff the egg, cold turkey, horse) assieme
a tanti altri è stata una caratteristica di quegli anni.
Childhood living is easy to do
The things you wanted I bought them for you
Graceless lady you know who I am
You know I can’t let you slide through my hands E' facile vivere l'infanzia
le cose che volevi le ho comprate per te
Ragazza sgraziata sai chi sono
Sai che non posso lasciarti scivolare dalla mia mano
Wild horses couldn’t drag me away
Wild, wild horses, couldn’t drag me away Cavalli selvaggi non possono trascinarmi lontano
Selvaggi, cavalli selvaggi, non possono trascinarmi lontano
I watched you suffer a dull aching pain
Now you decided to show me the same
No sweeping exits or offstage lines
Could make me feel bitter or treat you unkind Ti ho vista soffrire un tremendo dolore
Ora hai deciso di mostrarmi la stessa cosa
Nessuna circolare d'uscita o linea dietro le quinte
puo lasciarmi un senso di amaro o trattarti malamente
Wild horses couldn’t drag me away
Wild, wild horses, couldn’t drag me away Cavalli selvaggi non possono trascinarmi lontano
Selvaggi, cavalli selvaggi, non possono trascinarmi lontano
I know I dreamed you a sin and a lie
I have my freedom but I don’t have much time
Faith has been broken, tears must be cried
Let’s do some living after we die So che ti ho sognata, un peccato e una bugia
ho la mia libertà ma non ho molto tempo
La fede si é spezzata, lacrime devono essere piante
Viviamo un po di vita dopo che siamo morti
Wild horses couldn’t drag me away
Wild, wild horses, we’ll ride them some day Cavalli selvaggi non possono trascinarmi lontano
Selvaggi, cavalli selvaggi, non possono trascinarmi lontano
Wild horses couldn’t drag me away
Wild, wild horses, we’ll ride them some day Cavalli selvaggi non possono trascinarmi lontano
Selvaggi, cavalli selvaggi, non possono trascinarmi lontano
Review: Nice, France -
Palais Nikaia - June 22, 2010
di David Page
Ciao a tutti, sono appena tornato da Nizza, ancora sorridendo per i piaceri
offerti da Bob nello spettacolo, domandandomi cosa diavolo farà alla
prossima!
Prima di tutto devo dirvi che ho scelto di stare in un hotel sul lato della
città vicino al luogo - Palais Nikaia - che era anche vicino all'aeroporto.
Io non lo sapevo, al momento, ma la zona è conosciuta come S. Agostino, zona
pericolosa di sera.
Leopard Skin Pill Box è stata l’apertura, eseguita nel suo consueto stile,
Charlie Sexton ha certamente aggiunto qualcosa, un elemento di sorpresa
suppongo, ma ho visto il brano eseguito meglio.
Wheels On Fire è stata maestosa, però, Bob alla chitarra
al centro della scena e la band che ha fatto una performance molto bella -
davvero dondolante.
La pedal steel di Donnie è servita come intro per I'll Be Your Baby Tonight,
con ancora Bob alla chitarra. Non sono sicuro ma credo che sia la prima
volta che l’ho sentito suonare questa canzone e non sono rimasto deluso.
Just Like A Woman è stata una delle mie favorite dalla sera, è stata
rielaborata più volte, ma questa versione è stata molto solida, con un
assolo di armonica memorabile.
Che cosa si può dire di John Brown? Ogni volta che sento
questa canzone penso che sia così attuale, con i soldati che tornano a casa
da Iraq e Afghanistan con ferite terribili. Una importante canzone di
protesta del Dylan's anni 60, a volte trascurata. E’ stato uno dei tre brani
eseguiti al centro del palco senza tastiere o chitarra, solo una grande
armonica solista.
Under the red sky è sempre stato uno dei miei preferiti, grande pezzo
eseguito abbastanza regolarmente, ma stasera la performance non è stata la
migliore.
Honest with me ha resistito alla prova del tempo e, ancora
rocciosa e mi è sempre piaciuta.
La nuova versione di Tangled Up In Blue si ama o si odia,
credo che alcune canzoni siano migliori.
Cold Irons Bound è stato il momento clou dello spettacolo per me, al centro
della scena di nuovo senza tastiere o chitarra - solo l'armonica, ma
chiaramente in controllo del procedimento. Una versione grande, con Charlie
eccellente. Non sono mai stato deluso da questa canzone.
Gli esperti dicono che dobbiamo ringraziare Tom Jones per aver avuto What
good am i ? C'è voluto un pò di tempo per riconoscerla, ma una performance
divertente lo stesso.
Questa è stata seguita da Highway 61, la folla di fronte
al palco sembrava essere un pò poco entusiasta fino ad allora, erano tutti
seduti al loro posto, ma per questa sono scesi dalle gradinate fino al lato
del palco per partecipare.
Masters of War è stancante e molto prevedibile.
Tuttavia ho pensato che la versione di Ballad of a thin
man, con Dylan al centro della scena, ancora una volta è stata una delle
migliori performance della canzone che abbia visto.
Sorprendentemente, mi è piaciuta anche Jolene, la
performance dal vivo sembra molto meglio di quello su Together Through Life.
Io sono per vederle, alcune delle canzoni di Modern Times hanno cominciato a
piacermi dopo averle viste eseguite dal vivo.
All Along The Watchtower, Dylan ha iniziato alle tastiere,
ma poi ha preso la chitarra e si è messo di fianco a Tony e al centro della
scena Charlie.
Per concludere vorrei dire che lo show non è stato all’altezza di alcuni
altri concerti di Bob che ho visto, ma era ancora molto buono. Vorrei sapere
perché Charlie suona spesso accovacciato sul palco, è solo per effetto
scenico? Inoltre in Francia hanno sottotitolo lo show di Dylan come
'Nostalgie'.
Per fortuna c'era un bus navetta gratuito che risaliva in direzione del mio
albergo così non ho dovuto fare la pericolosa strada del ritorno di notte
attraverso la 'dodgy' area, altrimenti avrei dovuto prendere un taxi.
Sì , un semplice "rumòr" che però val la pena ricordare.
Odetta dopo avere eseguito la sua "Ramblin’ Round" venne
avvicinata da Bob che intendeva a suo modo complimentarsi per la
performance.
“Bene... Odetta, hai castrato il blues…. E sì che non sei nemmeno una tipa
leggera !” risatina “C’hai mica venti dollari da prestarmi ?”
Questo fu tutto quello che le seppe dire . Non era un ragazzo cattivo, ma di
parole buone dalla sua bocca non ne uscivano.
La poverina in preda a un attacco di pianto corse nei bagni della Carnegie
Hall e si infilò nell’unico bagno lasciato aperto dalle domestiche .
Per inciso, il direttore della Carnegie pare avesse detto loro: “Stasera ci
sono ancora 'sti sballati di folksingers ! Son ancora più barboni dei
jazzisti. Lasciatene aperto uno solo, dopo un loro concerto è più facile
ristrutturare che pulire. Ci hanno presi di mira… coi loro pidocchiosi
Hootenannies di soldi ne fan pochi...”
Bob , completamente ubriaco (lo si evince chiaramente dalla sua
performance), si recò negli uffici amministrativi a battere cassa e, dopo
essersi cacciato il cachet negli stivali (Bobby fu l'unico a pretenderlo),
corse a rotta di collo giù per le scale in cerca del bagno . Trovandolo
occupato, si inginocchiò davanti alla porta chiusa e si mise a implorare
"Odetta cara, faccio un disastro se non apri, abbi pietà di me ! Io
scherzavo, scusami... lo accetti un dollaro ? ".
Dall’interno la poverina gridava “le mie lacrime potrebbero far girare le
pale di un mulino !” (c’era al tempo un vero e proprio processo di
identificazione fra i giovani folksingers urbani e i traditional da loro
eseguiti).
Bobby un po’ per la situazione ormai insostenibile della sua vescica, un pò
per il timore di essersi dimostrato eccessivamente galante, decise di
cambiare tattica e cominciò a prendere a calci la porta urlando : “Brutta
panzona, apri o ti sgonfio io”
“Metti un freno alla tua lingua” disse lei con tipica inflessione scozzese,
“Ma fai l’antiquario o la cantante ? " rispose lui.
La situazione degenerò , fino ad arrivare agli insulti e agli sputi . Finì
in un lago di lacrime e non solo.
Questa è la testimonianza completa di Burl Ives che era, non so se lo
sapete, il pusher di The Band.
Paul Robeson, il marito di Odetta, ridimensionò l’episodio facendo notare
come sua moglie non si chiuse volontariamente nel bagno, ma rimase
semplicemente incastrata fra gli stipiti della porta. Solo una
provvidenziale spallata di Van Ronk (fratello di Von Schmidt) riuscì a
liberarla, ma ormai per Bobby era troppo tardi.
Ma qualunque sia la genesi di questo brano , "Please Mrs. Henry" rimane una
composizione che si pone ai vertici della poetica dylaniana.
Scommetto che non conoscete nemmeno la faccenda delle pistole regalate a Bob
da quell'indiano svalvolato di nome Peter La Farge . E quando Ramblin' Jack
entrò in platea a cavallo mentre Joan Baez cantava "Stewball" ?
Che matti quei folksingers ! Ho mille aneddoti da raccontare . Ma lo farò
solo se Mister-o Tambourine me ne darà il permesso .
Tito Diatonico
Se prometti di raccomtarceli con
costanza ti faccio una pagina apposta , "Aneddoti Dylaniani" di Tito
Diatonico, d'accordo ? Mister-o Tambourine
Ciao Tambourine
torno a scriverti dopo averlo fatto già qualche tempo fa (ricevendo gradita
e immediata risposta) sempre a proposito di quello che sarà (spero) il tema
della mia futura tesi di laurea: Bob Dylan e il blues.
Purtroppo ho dovuto constatare che il materiale bibliografico è scarsissimo
(in italiano praticamente assente). Ti pregherei di girare questa mia mail
di SOS direttamente al prof. Carrera (che non lo sa ma ci conoscemmo anni fa
a Roma in quell'ormai leggendario incontro di Farmiani alla Folkosteria - e
da qualche parte sul sito ci sono le prove! Ancora ricordo la sua quasi
supplica a dargli del tu e chiamarlo Alessandro, giacché, giustamente, lo si
continuava a titolare signor professor Carrera.. Ho visto che da poco ha
tenuto una conferenza proprio dal titolo Dylan e il blues; avrei voluto
mangiarmi i gomiti per non aver potuto assistervi!), a Paolo Vites, a
Michele Murino e a quant'altri pensi possano darmi aiuto.
In breve, cerco tutto ciò che parli di Dylan & Blues NEGLI ANNI SESSANTA,
FINO A BLONDE ON BLONDE incluso, in italiano o inglese, anche articoli,
saggi e quant'altro, sia tecnici che non, sia sulla musica (soprattutto) ma
anche sui testi del nostro. Confido che per lo meno negli USA qualcosa
abbiano pubblicato e che semplicemente io non riesco a scovarlo in rete. Se
naturalmente qualcuno dei tre grandi saggi a cui chiedo direttamente aiuto
ha scritto qualcosa in proposito, mi scuso ma io non l'ho notato fra quello
che ho letto (e andrò a rileggere).
Grazie per l'attenzione e naturalmente sempre grazie per il lavoro che
svolgi su Maggie's.
A presto, Pierpaolo MrMouse
ps Dai pure il mio indirizzo mail a chiunque pensi possa volermi aiutare!
mrmouse@libero.it
Messaggio girato a tutti, spero
tu riesca ad ottenere quello di cui hai bisogno :o)
Review: Nice, France -
Palais Nikaia - June 22, 2010
di A. & H. Adkins
Siamo due ragazze volate a Nizza da Birmingham nel Regno Unito il giorno
prima dello spettacolo.
Bel tempo, quando siamo arrivate dopo 1 ora e 40 minuti di volo e non ci è
voluto molto per trovare il nostro albergo, abbiamo sistemato i nostri
bagagli, pronte per la prossima giornata. Il pomeriggio, sedute davanti alla
piscina dell'hotel al sole, e c’erano anche due uomini che sorseggiavano una bevanda che hanno detto che anche loro erano lì per lo spettacolo. Uno
veniva dall'Inghilterra e l'altro da New York. Hanno girato per vari luoghi
per gli spettacoli. Uno di loro disse che quest'anno andava meglio con il
ritorno di Charlie. Eravamo anche noi ansiose di vederlo. Sempre presso la
piscina intorno alle 3,30 abbiamo visto un elicottero atterrare all’ aeroporto. Ci siamo chiesti se potesse essere Bob, faceva
certo molto caldo su quei pullman.
Comunque decidiamo di raggiungere a piedi il luogo del concerto che era
distante circa 30 minuti. Una coda molto lunga, ma non ci volle molto per
entrare, gli steward erano molto amichevoli ed utili. I nostri posti erano
per la zona laterale sulla destra / dietro dove stava Bob. Non erano posti
veramente buoni.
La musica inizia e Bob esce con la sua giacca scura a bande rosse e col
cappello bianco. Dopo un paio di canzoni, un sacco di gente
intorno a noi ha cercato di avvicinarsi al fronte del palco e gli steward lo
hanno impedito, ma poi, improvvisamente, dopo circa 9
canzoni, i sorveglianti hanno permesso a chiunque di andare sotto il palco
al fronte. Riusciamo ad arrivare proprio di fronte a Bob, è un sogno.
E ora le canzoni. Entrambe abbiamo amato tutti i brani, ma soprattutto What
Good Am e John Brown. Speravo che avrebbe fatto Forever Young, ma sarà per
un'altra volta. C’era molto caldo, Bob si è asciugato il viso un paio di
volte tra una canzone e l’altra nel buio. Perchè ci sono i fortunati che
ascoltano 17 canzoni ed alcuni altri solo 16? Peccato non aver potuto
seguire più spettacoli in questo tour, ma avevamo altri impegni. Stiamo per
tornare a casa nella nostra città, Midlands. Grazie a Bob e alla sua
band, ci vediamo nel Kent.
Ringrazio Mistero-Tambourine per avere pubblicato il mio
contributo.
Ma faccio notare che le correzioni da lui scrupolosamente apportate ne
pregiudicano la comprensione .
Innanzi tutto io intendevo proprio vicolo ceco . Non vicolo cieco ! E perché
mai poi dovrebbe essere cieco un vicolo ? Che idea buffa !
Se Bobby Scrooge si caccia nei vicoli cechi il motivo c’è : è in cerca di
immobili a basso costo su cui investire . Se li cerca lui di persona prima
dei concerti per evitare la commissione all’agenzia immobiliare . Anche
sotto la pioggia : recentemente è stato arrestato per avere infranto i vetri
di una casa in vendita . E’ stato l’agente immobiliare dirimpettaio a
denunciarlo . Che sfiga .
E poi Free Wheeling era voluto . Io mi rifaccio al titolo originale scritto
a pennarello sulla busta bianca dell’acetato promozionale contenente
l’inedita “Wich Side Are You On?” eseguita insieme ai Freedom Singers ,
venduto il 12 aprile 1963 , pochi istanti prima di salire sul palco della
Town Hall , dall’imberbe cantautore (ma già braccino) per $ 300,00 a Ezra
Pound in persona accorso a New York per il prestigioso concerto . Quando ,
dopo lo spettacolo , Bobby seppe che Ewan MacColl era disposto a pagarne
500,00 cercò di farselo restituire , offrendone 50,00 a Ezra Pound con la
scusa che il disco ormai era usato . Ma invano. Pound era sì poeta , ma mica
gonzo !
Sono le vecchie storie del Greenwood Village queste.
Sapete che Steve Van Ronk raccontava come il giovane Bobby i soldi usasse
cacciarseli negli stivali ? E’ per questo che non se li toglieva nemmeno per
fare la doccia . A quei tempi abitava a casa di Paul Clayton di cui non si
fidava troppo . Anzi una notte Bobby , convinto di essere stato derubato ,
trafugò quasi un centinaio di dischi Folkways dalla collezione personale di
Paul e li vendette alla Library of Congress . Poi seccato dall’insistenza
del Clayton per riavere i dischi , mise a reddito l’episodio scrivendo It’s
All Over Now , Baby Blue .
Altri tempi , eravamo tutti più ingenui e c’era la speranza di cambiare il
mondo con una canzone .
Invece devo correggere un mio refuso sfuggito a Mistero-Tambourine :
l’armonica naturalmente è daltonica e non diatonica . Sono io a essere
diatonico , come l’Alighieri . Mi sono confuso .
Chiudo chiedendomi che fine potrà fare un povero Tamburino che osa
ribellarsi al suo Napoleone.
Mi scusi Tamburino se sono stato pedante.
Tito Diatonico
PS Burl Ives ha sempre sostenuto che Missus Henry fosse Odetta . Un episodio
accaduto nei bagni della Carnegie Hall durante il tributo a Woody Guthrie .
Trattandosi Burl di un noto consumatore di henry , non so quanto
affidabile possa essere questa testimonianza.
Caro Tito ,
ti ringrazio per le tue precisazioni, ma devi tener presente che scrivendo
su Maggie’s Farm si scrive per gli altri e non esclusivamente per se stessi,
quindi quelle che sono le tue supposizioni personali o le tue conoscenze
personali devono essere chiaramente spiegate ai lettori. Trovo buffa l’idea
che Bob giri per una città in cerca di una casa Ceca per risparmiare sulla
percentuale dell’agenzia immobiliare, e perchè mai dovrebbe cercare una casa
in quel posto ? A che gli servirebbe ? Rispetto la tua supposizione che
potrebbe anche essere veritiera, ma se non la spieghi chiaramente nessuno
sarà mai in grado di capire il vero significato di quello che vuoi dire.
Questo a riguardo del vicolo ceco.
Per quanto concerne le “scorribande” o visite di Bob durante i concerti,
siamo a conoscenza della biciclettata vestito da donna in Messico, della visita alla casa di Neil Young (visita fatta per
pura curiosità), quella a Liverpool alla casa natale di Lennon fatta in
compagnia di altri turisti sul pulmino di una compagnia locale che organizza
visite guidate alla casa di John, stranamente ed incredibilmente non
riconosciuto dagli altri partecipanti). La quarta riguarda la visita alla
casa di Bruce Springsteen per la quale fu arrestato da una giovane agente di
polizia locale che non gli aveva creduto quando lui dichiarò di essere Bob
Dylan (mi chiedo come si faccia a non conoscere almeno per sentito dire il
nome di Bob o peggio non aver mai visto la sua faccia tanto da non essere in
grado di riconoscerlo). Nelle cronache di questo fatto non ricordo che sia
stato citata la rottura di un vetro, i cronisti dei giornali che hanno
diffuso la notizia parlavano soltanto di una persona vestita come un barbone
che sbirciava attraverso il vetro di una finesta, inteso giustamente come
atteggiamento sospetto i vicini chiamarono la polizia, il resto lo sappiamo.
Per ultima la recente passeggiata in bici sulle rive del bel Danubio blu.
Se poi Dylan sia uno Scrooge è un problema
suo che riguarda soltanto lui, nessuno di noi può permettersi di giudicarlo
e denigrarlo per questo.
Free Wheeling in busta bianca è un episodio che non conoscevo (nessuno può
sapere tutto su Dylan), se tu l’avessi spiegato certamente non avrei
effettuato la correzzione ( ti dirò che in tutte le lettere che ricevo devo
fare delle correzzioni, un errore ortografico è la cosa più semplice che si
possa fare, specialmente quando non si ha l’abitudine a scrivere con la
tastiera del PC, anch’io che scrivo molto con questo sistema incorro spesso
in
errori e devo sempre rileggere due o tre volte ogni cosa che scrivo).
Di vecchie storie del Greenwood Village ce ne sono a bizzeffe ed anche in
questo caso esiste l’impossibilità di conoscerle tutte, comunque grazie di
averci raccontato questa che aggiunge un tassello in più alle nostre
conoscenze dylaniane.
La questione Mistero-Tamburino e Napoleone ti garantisco che non esiste
proprio, con Michele ci sentiamo spesso ed abbiamo una comune visione delle
cose in perfetta armonia, che poi possiamo dare interpretazioni diverse su
alcune frasi di canzoni è una cosa normalissima che non ci metterà mai in
contrasto.
Non trovo assolutamente che tu sia stato pedante, anzi, sei stato
interessante e spero che vorrai contribuire ancora con tuoi scritti alla
vita della Fattoria.
Veniamo alla questione “Mrs Henry” che è ancora aperta, ti riporto una parte
di quanto scritto in proposito, dietro mia richiesta, dal massimo esperto
italiano di affari dylaniani, essendone anche il traduttore ufficiale, il
Proff. Alessandro Carrera : Per quanto riguarda "Please Mrs. Henry" (una
delle canzoni di Dylan preferite da Paul McCartney, tra l'altro), per prima
cosa bisognerebbe verificare quanto era diffusa la sostituzione di "heroin"
con "henry" (un quasi-anagramma fonetico), così come la sostituzione di
"heroin" con "rain" ("and Louise holds a handful of rain" in "Visions of
Johanna"), se poi questa sostituzione c'è davvero o non è una citazione
modificata da T.S. Eliot ("I'll show you fear in a handful of dust").
Insomma, magari un riferimento alla droga ci sta (lo sniffare le uova?), ma
è molto, molto sottinteso. Secondo me, la canzone è più divertente come il
monologo sballato di un ubriaco di birra che deve andare in bagno, nel bar
c'è solo un bagno a pagamento e lui non ha più un centesimo in tasca. Se
Mrs. Henry diventa l'eroina, la canzone perde tutto il suo humour
(sull'eroina c'era poco da scherzare, basta ascoltare "Heroin" dei Velvet
Underground).
Un caro saluto a Michele e a tutti,
Alessandro Carrera
Personalmente la sua tesi mi trova d'accordo.
La precisazione di Burl Ives che
“Mrs.Henry” fosse Odetta rimane solo una sua dichiarazione più o meno
accettabile, ma non supportata da prove certe, certamente interessante, ma
siamo sempre a livello di “rumors”.
Scusami se ho interpretato male
le tue parole ma ripeto, se tu fossi stato un pò più chiaro questo non
sarebbe successo.
Spero di leggerti ancora, con stima, Mistero-Tambourino.
P.S. La scelta di non rivelare la mia identità è stata una cosa decisa e
condivisa anche da Napoleone, fondamentalmente alla gente non interessa
sapere chi sono, credo sia più interessata a quello che scrivo.
Ciao Mr. Tambourine,
grazie per la risposta su "Please Mrs. Henry", anche ad Alessandro Carrera
che non mi stancherei mai di leggere per le sue note alle canzoni di Bob.
Per rispondere appunto ad Alessandro, in merito al fatto che bisognerebbe
sapere in effetti come funzionassero gli slang e quanto limitata fosse la
loro circolazione (magari anche solo tra i musicisti), voglio precisare che
l'autore della biografia di Lennon che citavo, Norman Philip, sostiene con
assoluta certezza che in quegli anni - e parla nello specifico del 1967 -
con il termine "henry" si indicava l'eroina (quindi non era un termine usato
da Lennon e magari da lui inventato, come John aveva fatto spesso in altri
casi, come gli esperti dei neologismi beatlesiani sanno bene).
Lo voglio precisare perchè non vorrei che dalla mia
lettera precedente si potesse erroneamente pensare che Philip riportasse un
termine coniato da Lennon.
Quindi a me resta il dubbio, vista anche la coincidenza del periodo storico
(per il discorso Lennon si parla del 1967 e la canzone
di Dylan è guarda caso proprio di quell'anno), che Bob abbia (non posso
naturalmente sapere i riferimenti precisi nè le motivazioni, se ve ne sono)
voluto alludere anche all'eroina. Non sarebbe la prima volta che Dylan
nasconde in un testo significati ulteriori rispetto a quello più "esteriore"
(in questo caso il racconto di un ubriaco e di una custode di un bagno
pubblico).
Quello che mi lascia il dubbio, in particolare, dopo aver
letto la spiegazione di Philip ovviamente, è che il nome usato da Dylan è
veramente troppo particolare per essere casuale.
Voglio dire, "Mrs. Henry" non è un nome comune come sarebbe stato un "Mrs.
Robinson" o un "Mrs. Jones" (per citare altre due "Signore" di due celebri
canzoni). La scelta proprio di quel nome particolarissimo, tra altri mille
molto più "normali" che Bob avrebbe potuto utilizzare, alla luce del
discorso di Philip, mi lascia più di un dubbio.
Voglio dire, perchè scegliere proprio quello strano
"Henry" dal momento che chi masticava lo slang proprio in quel periodo, lo
usava come sinonimo di "heroin"? Non la trovate una scelta quanto meno
strana da parte di Dylan? Sarebbe stato un po' come se De Gregori avesse
scritto negli anni settanta una canzone dal titolo "Signor Spinello" o una
dal titolo "Signora Erba" pretendendo che gli ascoltatori non la
associassero alle droghe :o)
Tenendo anche conto del fatto che - guarda caso - nello
stesso disco ("The Basement Tapes") Bob utilizza "henry" anche in un
altro brano, "Don't ya tell Henry". Potrebbe essere una coincidenza, certo,
però mi viene da pensare davvero che quel nome così particolare, utilizzato
per ben due volte per il titolo di due canzoni diverse di uno stesso album
(!), sia stato scelto con delle motivazioni ed allusioni precise. Senza
dimenticarsi che il disco è diviso con The Band, i cui membri - purtroppo,
bisogna dire - hanno avuto ahiloro più di un problema con l'eroina...
Inoltre ho trovato in questa pagina di
"Urban Dictionary",
http://www.urbandictionary.com/define.php?term=eggs,
che uno dei significati di "eggs" (uova) è: Rocks; Freebase; Crack; Cocaine
(è il secondo significato della pagina).
Quindi la frase di "Please Mrs. Henry" in cui Dylan dice di aver "sniffato
troppe uova" ("I'm a good ol' boy /But I've been sniffin' too many eggs"), è
inequivocabilmente riferita a uno che sniffa cocaina.
Sarebbe interessante sapere se, a parte lo "sniffare le uova" della prima
strofa e l'utilizzo del termine "tacchino" (con possibile riferimento al
"cold turkey"), ci siano altri termini in "Please Mrs. Henry" (e
naturalmente in "Don't ya tell Henry") associabili alle droghe.
Qualche madrelingua americano - magari giovane negli anni
sessanta - può aiutarci? Fateci sapere...
Ciao, Michele "Napoleon in rags"
ps: e sempre in merito a riferimenti alle droghe in Basement tapes, Roger
McGuinn raccontò di aver sentito una storia per cui "Nothing was delivered"
parlava di una consegna di droga non andata a buon fine...
Ciao Napoleon, prima di tutto riporto il tersto e la
traduzione in modo che tutti sappiano di cosa stiamo parlando:
Don't Ya Tell Henry (words & Music by Bob Dylan)
Don’t ya tell Henry
Apple’s got your fly
I went down to the river on a Saturday morn
A-lookin’ around just to see who’s born
I found a little chicken down on his knees
I went up and yelled to him, “Please, please, please!”
He said, “Don’t ya tell Henry
Don’t ya tell Henry
Don’t ya tell Henry
Apple’s got your fly” Non dirlo ad Henry
La mela ha preso la tua mosca
Sono sceso al fiume un Sabato mattina
Ho dato un'occhiata intorno solo per vedere chi era nato
Ho trovato una gallinella inginocchiata
Sono risalito ed ho strillato:
"Per piacere! Per piacere! Per piacere!"
Mi dice: "Non dirlo ad Henry,
Non dirlo ad Henry,
Non dirlo ad Henry,
la mela ha preso la tua mosca"
I went down to the corner at a-half past ten
I’s lookin’ around, I wouldn’t say when
I looked down low, I looked above
And who did I see but the one I love
She said, “Don’t ya tell Henry
Don’t ya tell Henry
Don’t ya tell Henry
Apple’s got your fly” Sono sceso all'angolo alle dieci e mezza
mi guardo intorno, non potrei dire quando
Ho guardato in basso, ho guardato in alto
E chi ho visto se non l'unica che amo?
Lei mi dice: "Non dirlo ad Henry,
Non dirlo ad Henry,
Non dirlo ad Henry,
la mela ha preso la tua mosca"
Now, I went down to the beanery at half past twelve
A-lookin’ around just to see myself
I spotted a horse and a donkey, too
I looked for a cow and I saw me a few
They said, “Don’t ya tell Henry
Don’t ya tell Henry
Don’t ya tell Henry
Apple’s got your fly” Ora, sono sceso al negozio di legumi che era mezzogiorno e mezzo,
mi guardo intorno per vedere se mi vedo
individuo un cavallo e pure un somaro
cerco una mucca e ne vedo un pò
Mi dicono: "Non dirlo ad Henry,
Non dirlo ad Henry,
Non dirlo ad Henry,
la mela ha preso la tua mosca"
Now, I went down to the pumphouse the other night
A-lookin’ around, it was outa sight
I looked high and low for that big ol’ tree
I did go upstairs but I didn’t see nobody but me
I said, “Don’t ya tell Henry
Don’t ya tell Henry
Don’t ya tell Henry
Apple’s got your fly” Ora, sono sceso alla pompa la scorsa notte,
mi guardo attorno ed era una cosa mai vista.
Ho cercato su e giù quel vecchio grosso albero
ho salito le scale ma non c'era nessuno tranne me
E ho detto:"Non dirlo ad Henry,
Non dirlo ad Henry,
Non dirlo ad Henry,
la mela ha preso la tua mosca"
Per quanto riguarda Mrs. Henry rimango ancora della mia idea e di quella di
Alessandro Carrera. Il nome Henry è probabilmente una scelta musicale, suona
bene in un testo e forse anche aveva la metrica giusta per il testo che deve
sempre completare e dare senso alla parte musicale. Si fosse chiamata Mrs.
Gertrud o Mrs. Weissmuller non sarebbe stata la stessa cosa. Il fatto di
trovare lo stesso nome in due canzoni credo sia soltanto una coincidenza.
Per inciso, con un’intuizione folle, potrei dire che il nome potrebbe essere
stato preso pari pari dalla lennoniana “For the benefit of Mr.Kite” dove
troviamo la frase - And of course Henry The Horse dances the waltz-! -, ma
questo non vuol dire assolutamente niente, solo una coincidenza e nulla più.
Altra cosa è il fatto che tutti i musicisti di quell’epoca erano fatti e
strafatti di qualunque cosa circolasse sul mercato della droga, ma questo
non deve indurre a pensare che ogni canzone sia dedicata alla droga, anche
se qualche riferimento più o meno mascherato esiste tra le pieghe dei testi
ma solo come argomento collaterale e non argomento principale. Che il povero
negro abbia sniffato le uova è possibilissimo, ma rimane la descrizione di
una situazione di una terza persona protagonista di una canzone, in Mrs.
Henry non riesco a collocare Dylan come protagonista in prima persona.
Questa cosa riesce invece più naturale nell’altra canzone da te citata, cioè
“Don’t ya tell Henry”, dove il protagonista potrebbe anche essere Dylan
stesso, ma in veste di fornitore di corna (così la leggo io) e non di
addicted a qualcosa, anche se la “mela” citata nella canzone è una
grossissima droga per l’umanità maschile, non dimentichiamo cosa successe
quando Adamo mangiò la famosa e maledetta mela !
In questa storia vedo solo la storia comunissima di un tradimento, di
un’avventura sessuale che non deve essere riferita all’altro partner della
compagna di questa mascalzonata sentimentale.
Nel testo non riesco a leggere o trovare riferimenti a fatti correlati con
l’eroina, a mio parere si tratta solo del racconto (abbastanza spoglio) di
un tradimento, di una relazione veloce momentanea, quasi la storia di due o
tre sveltine insomma.
Riporto anche il testo e la traduzione di Norhing was delivered :
NOTHING WAS DELIVERED
words and music Bob Dylan
Nothing was delivered
And I tell this truth to you,
Not out of spite or anger
But simply because it's true.
Now, I hope you won't object to this,
Giving back all of what you owe,
The fewer words you have to waste on this,
The sooner you can go. Niente è stato spedito
e ti dico questa verità
non per dispetto o rabbia
ma solo perchè è vero
Ora, spero non vorrai obiettare su questo,
e ridarai tutto quello che devi
meno parole sprechi su questo
e prima te ne vai
Nothing is better, nothing is best,
Take heed of this and get plenty of rest. Niente è migliore, niente è il meglio,
Presta attenzione a questo e prenditi un mucchio del resto
Nothing was delivered
But I can't say I sympathize
With what your fate is going to be,
Yes, for telling all those lies.
Now you must provide some answers
For what you sell has not been received,
And the sooner you come up with them,
The sooner you can leave. Niente è stato spedito
ma non potrei dire che capisco
il tuo futuro destino
Sì, per tutte le bugie che hai detto
adesso devi fornire delle risposte
sul perchè quello che hai venduto non è stato ricevuto
e prima ne trovi
prima te ne vai
Nothing is better, nothing is best,
Take heed of this and get plenty rest. Niente è migliore, niente è il meglio,
Presta attenzione a questo e prenditi un mucchio del resto
(Now you know)
Nothing was delivered
And it's up to you to say
Just what you had in mind
When you made ev'rybody pay.
No, nothing was delivered,
Yes, 'n' someone must explain
That as long as it takes to do this
Then that's how long that you'll remain. (Ora lo sai che)
Niente è stato spedito
e tocca a te dire
cosa avevi in mente
quando ci hai fatto pagare tutti
No, niente è stato spedito,
Sì, e qualcuno deve spiegare
che tanto più tempo ci impieghi
tanto più a lungo rimarrai
Nothing is better, nothing is best,
Take heed of this and get plenty rest. Niente è migliore, niente è il meglio,
Presta attenzione a questo e prenditi un mucchio del resto
Certamente l’argomento è quello indicato da Roger McGuinn, cioè una mancata
consegna di droga. Certamente Roger potrebbe anche dirci il nome della
persona ala quale è riferito questo risentito rimprovero, probabilmente un
piccolo pusher che riforniva la Band, o forse un menbro stesso della Band
che ha cercato di imbrogliare gli altri. Quando si diventa schiavi
dell’eroina tutto il resto diventa un particolare senza importanza, onestà,
amicizia, rispetto dei patti e cose del genere assumono per il drogato solo
il valore di grosse rotture di scatole.
Le molte dichiarazioni degli amici vicino a Bob (ricordo che Jerry Garcia ha
sempre sostenuto che Bob non ha mai avuto il famoso incidente di moto, che
fu soltanto una scusa inventata per il pubblico per giustificare la
sparizione dalle scene di Bob per disintossicarsi) hanno detto tutto ed il
contrario di tutto a proposito del ritiro di Bob, tutto potrebbe essere vero
come tutto potrebbe essere falso, come potremmo noi stabilire quale sia
stata la verità? Ipotesi e controipotesi, come sempre quando si parla del
mistero-Dylan. Questo non esclude che durante il periodo di Big Pink e dei
Basement Tapes i membri della Band si facessero a più non posso di
roba, e che forse qualche volta hanno coinvolto anche Bob, ma che vuol dire,
non era una novità che Bob usasse di tutto in quei periodi per stare in
piedi, quindi qualcuna di queste storie può benissimo essere finita in una
canzone, e forse anche in più d’una.
Review: Dornbirn, Austria
- Messehalle - June 19, 2010
by Martin Zielke
No, non sono il tipo che scrive recensioni regolarmente, ma darò una prova.
Ieri ... un mio amico mi ha dato il biglietto come regalo del treno (THXGV), ... Ho viaggiato 700mls per arrivare alla mostra a Dornbirn, all’Arena dove si gioca hockey su ghiaccio. Non ho mai mai fatto una cosa del
genere prima di questa follia, un viaggio in auto, in metropolitana, in
aereo, in treno, in autobus ed a piedi ... Sono arrivato 2 minuti prima che
Bob aprisse il concerto.
Brividi? Ho avuto brividi quasi tutta la notte. Era Bob, ero io? Chi lo sa?
Temo che potrebbe essere stato l'ultimo brivido per me, ... forse non ce ne
sono molti altri per il resto della mia vita. ;-)
Perché? Non so perché.
Da circa 12 anni per la prima volta ho scelto di NON ascoltare registrazioni di
precedenti show, felice di aver fatto così questa volta.
Sono più aperto a Bob e non si pensa alla Setlists della scorsa settimana.
Lo farò ancora.
Autunno 2003 e la primavera 2004 sono stati incredibili spettacoli con
Bob...ed io, i miei dubbi erano di rivederlo in buona forma.
È solo se sei in grado di affrontare i tempi in cui vivi, si può affrontarli
con Bob, a volte si condividono con lui.
A volte questo non è stato facile in passato ... ma guardando indietro
spesso ha fatto la strada giusta per sé e per .... per noi, pure.
Cosa ne penso? Quali sono i motivi per cui mi sono impressionato?
Non voglio entrare in una recensione di canzoni, mi dispiace.
- Non si può tenere un buon uomo girato verso il basso. :-) Mai. Mai per un
lungo periodo. E’ un uomo buono.
- E' stato aperto e lo ero anch'io, lui rideva, si muoveva, è passato dal
pianoforte alla chitarra e al centro della scena con l'armonica. Sembrava
stesse predicando alla folla in uno stato d'animo meraviglioso. Ha dato
molto di più che nel corso degli ultimi anni. Non fraintendetemi: lui ha sempre la
presenza, ma oggi che ha perso un pò della sua voce, si muove come un
intrattenitore degli anni '50, ha predicato, si è mosso, ha ballato.
- Charlie Sexton è tornato e .... può dare brividi anche ... alcuni
manierismi di troppo, ma hey, non mi interessa.
- Le cose cominciano bene con JLAW ... la folla canta.
- Nei quattro minuti di Desolation Row ha trovato un nuovo fraseggio che
mantenne fino alla fine ... e la sua voce ruvida era incredibilmente aperta.
Mi ha ricordato Tambourine Man del 2000 a Towson.
Avete mai provato a sentirvi ubriachi quando si lascia un film o uno
spettacolo?
Lo spettacolo si è concluso, ma va avanti nel proprio cuore e cervello.
Questo è ciò che è successo ieri. Brividi. Andate a vederlo. Lui e la sua
band lo meritano. Evviva
Qui ci sono alcune statistiche dal tour più recenti di Bob
Dylan, che si è conclusa ieri sera a Limerick, in Irlanda, per gentile
concessione delservizio informazioni di Desolation Row:
Bob ha eseguito 25 concerti e cantato / suonato 400 brani formati da 65
canzoni diverse. Le cifre in parentesi indicano quante volte Bob ha eseguito
una canzone particolare in questo tour, dove non c’è il numero a fianco vuol
dire che la canzone è stata eseguita solo una volta.
Hop Farm
1 Highway 61 Revisited (25)
2 Thunder On The Mountain (25)
3 Ballad Of A Thin Man (25)
4 Like A Rolling Stone (25)
5 Just Like A Woman (22)
6 Honest With Me (16)
7 Jolene (15)
8 Leopard-Skin Pill-Box Hat (15)
9 Cold Irons Bound (14)
10 I'll Be Your Baby Tonight (12)
11 All Along The Watchtower (12)
12 High Water (For Charley Patton) (12)
13 Stuck Inside Of Mobile With The Memphis Blues Again (11)
14 Rainy Day Women # 12 & 35 (10)
15 Blowin' In The Wind (8)
16 It Ain’t Me Babe (7)
17 Shelter From The Storm (7)
18 Tangled Up In Blue (7)
19 Love Sick (7)
20 Workingman's Blues #2 (7)
21 Desolation Row (6)
22 Beyond Here Lies Nothin' (6)
23 I Don't Believe You (She Acts Like We Never Have Met) (5)
24 Masters Of War (5)
25 The Levee's Gonna Break (5)
26 Don't Think Twice, It's All Right (5)
27 Blind Willie McTell (5)
28 Just Like Tom Thumb's Blues (5)
29 Simple Twist Of Fate (5)
30 Rollin' And Tumblin' (5)
31 Spirit On The Water (4)
32 Tweedle Dee & Tweedle Dum (4)
33 Not Dark Yet (4)
34 What Good Am I? (4)
35 Lay, Lady, Lay (4)
36 Forever Young (4)
37 Forgetful Heart (3)
38 Ballad Of Hollis Brown (3)
39 The Lonesome Death Of Hattie Carroll (3)
40 Mr. Tambourine Man (3)
41 It’s All Over Now Baby Blue (3)
42 I Feel A Change Comin' On (3)
43 Tryin' To Get To Heaven (3)
44 A Hard Rain's A-Gonna Fall (2)
45 Can't Wait (2)
46 Girl From The North Country (2)
47 Man In The Long Black Coat (2)
48 Señor (Tales Of Yankee Power) (2)
49 Things Have Changed (2)
50 Ain’t Talkin’ (2)
51 This Wheel’s On Fire (2)
52 Most Likely You Go Your Way (And I'll Go Mine)
53 Til I Fell In Love With You
54 When The Deal Goes Down
55 Make You Feel My Love
56 Sugar Baby
57 Absolutely Sweet Marie
58 The Man In Me
59 Nettie Moore
60 Under The Red Sky
61 If You Ever Go To Houston
62 John Brown
63 Watching the River Flow
64 Po' Boy
65 Visions Of Johanna
"Don't Think Twice, It's All" Right, Fattoria Hop
Ho chiesto a Mr. Jinx di Rec.Music.Dylan se gli sarebbe piaciuto contribuire
con una recensione del concerto del 3 luglio. Ecco cosa mi ha inviato:
Saltellante il Paddock Wood Festival Hop Farm, 3 luglio 2010/07/05
Risplendente in una vivida camicia rosa, abito scuro e cappello bianco,
Dylan è salito sul palco fra il ruggito possente di ventimila persone
raccolte nella fattoria Hop nel più profondo Kent. Le bandiere del Festival
mosse dal vento, qualche lanterna cinese ondeggiante nel crepuscolo, la band
si è lanciata con entusiasmo in Rainy Day Women.
Divenne ben presto evidente che c'era qualcosa che 'stava per accadere qui'.
Dylan abbandonato la tastiera dopo appena un paio di strofe, a grandi passi
verso il lato del palco, ha preso la chitarra e ha trascorso il resto della
canzone sul davanti del palco mentre la folla urlava il ritornello che si
espandeva nel blu del cielo.
Infatti, Dylan è stato al centro della scena per la maggior parte della
notte, canzone dopo canzone, pizzicando la chitarra, arpa soffiando
nell’armonica come un bastardo o cantando, le mani tese alla folla come un
grande intrattenitore.
Simple Twist of Fate è stato un evidente highlight, Dylan scambiava liks con
le belle cablate di Charlie Sexton. E' stato uno splendido arrangiamento. Il
riff ripetuto rimbalzava tra i due uomini come una pazza palla da ping-pong.
Poi la potenza è aumentata, un incontro di pugilato fra i due pesi massimi
High Water e Blind Willie McTell. Qui Dylan era al massimo della sua
imponenza, disparando le strofe e saltando le parole come una pietra che
rimbalza dopo essere stata lanciata sulla superficie di un lago.
E' stata l’armonica però che si è rivelata il mezzo principale di
comunicazione di Dylan durante la manifestazione. Posso onestamente dire che
nei 43 shoe che ho visto in rete non l’ho mai sentito così collegato con il
suo strumento. Tornaca ad essa di volta in volta, a volte come per
'ri-cantare' la canzone dopo la voce non c'era più (come in Just Like A
Woman), a volte per scandire le singole righe di una canzone come una
mitragliatrice rat-a-tat. E' stato un master class di espressione. Le canne
della voce e le canne dell'arpa univano le loroforze, unite nell’ assalto.
Workingman's Blues era da ascoltare a bocca aperta. Ad ogni nuovo verso
l'emozione si accomulava fino a quando diventava come un torrente
inarrestabile. 'Se ti ho raccontato tutta la mia storia devi piangere,'
cantava Dylan. Non c'è bisogno, Bobby, mi sto già tamponando gli occhi!
Il set principale è conclusa con un autorevole Ballad of a thin man. Ho
sentito diverse volte questo canto di rivendicazione (come a Barrowland nel
2004), ma qui è stata cantata come una condivisione comune della verità. I
signori Jones (ovunque essi siano) sono stati ben messi in evidenza dal
rumoreggiare della folla, ed i sorrisi ragianti di quelli che mi circondano
erano la testimonianza del potere della e prestazione (e la vittoria sui
filistei contenuta nel messaggio). 'Yeaahhhhh, Bobbbbbyyyyyyyy !!!!'
Poi è tornando per una straboccante Like a Rolling Stone, validamente
coadiuvato dal coro della folla che abbaiava, Dylan ha impartito la sua
grande benedizione a tutti con Forever Young, prima di presentarsi sulla
line-up del palco con la band, archiviando così questo tour.
Per quanto riguarda Dylan alla fattoria hop: Che notte fantastica! Ero così
orgoglioso del fatto che il Kent (la contea della mia nascita) ha dato un
benvenuto fantasticoa Bob e lui ha ricambiato con una performance di alto
spessore.
Che Dio benedica e vi protegga. . . ecc
Mr. Jinx
Il giorno dopo, mentre andava a Limerick, Bob Dylan ha chiesto per se
quattro maglie in jersey della squadra di rugby dei Munster.
John Cantwell ha detto al “Leader Limerick”, che dopo lo spettacolo non solo
Dylan ha firmato una maglia dei Munster da esporre in Thomond Park – come
aveva fatto Elton John prima di lui - ma che con la sua burbera voce Dylan
aveva personalmente chiesto quattro maglie da riportare in America con lui.
"Ha chiesto quattro maglie e ne ha firmata una per noi, gli piaceva
l'aspetto di essa e gli abbiamo spiegato che cosa si trattava – speriamo che
la faccia conoscere ovunque vada", ha spiegato un entusiasta John Cantwell,
dopo il concerto.
"In termini di leggende musicali e icone culturali, non vedo nessuno più
grande di Dylan. Avere lui al Thomond Park di Limerick serve anche per
dimostrare come il luogo si stia affermando anche in termini
internazionali", ha aggiunto il Thomond Park boss.
Harold Lepidus, "Bob Dylan Examiner"
http://www.examiner.com/x-21829-Bob-Dylan-Examiner~y2010m7d5-Tour-wrapup--Dylan-asks-for-Munster-jerseys-watch-Limerick-ad-Hop-Farm-review-from-Mr-Jinx?cid=examiner-email
Ciao Alessandro,
ho letto con molto piacere il tuo pensiero e ti ringrazio per la stima che
hai mostrato per me, del tutto immeritata però, perché ho tanto ancora da
imparare e nulla da insegnare a proposito del nostro amato.
Quanto al mio indirizzo email, Mr. Tambourine è senz'altro autorizzato a
dartelo.
Un saluto affettuoso, Marina
Indirizzo girato
Grazie Mille Mr. Tambourine! Appena possibile mi metto in contatto
volentieri con lei, finalmente conosco qualcuna esperta con cui scambiare
qualche opinione e impressione su Dylan. Ti invidio, c’è di che esserne
orgoglioso del sito che hai creato.. Alla Prossima, Ciao. Ale 65.
Non invidiarmi Ale, sapessi quanto impegno
e quante rotture...........e poi diamo a Cesare ciò che è di Cesare, il sito
l'ha creato il grande e sempre presente Michele "Napoleon in rags" Murino,
io l'ho solo ricevuto in eredità, ricchissima eredità ma altrettanto
gravosa, alla prima stupidata che scrivi i devoti Maggiesfarmer ti
massacrano senza fare tanti complimenti........:o)
a
Lunedi 5 Luglio 2010
Set list: Limerick City,
Ireland - Thomond Park Stadium - July 4, 2010
1. Leopard-Skin Pill-Box Hat
2. Lay, Lady, Lay
3. Just Like Tom Thumb's Blues
4. Just Like A Woman
5. Beyond Here Lies Nothin'
6. Tangled Up In Blue
7. Rollin' And Tumblin'
8. Tryin' To Get To Heaven
9. Cold Irons Bound
10. Love Sick
11. Highway 61 Revisited
12. Workingman's Blues #2
13. Thunder On The Mountain
14. Ballad Of A Thin Man
(encore)
15. Like A Rolling Stone
16. I Feel A Change Comin' On
17. Jolene
18. Blowin' In The Wind
Set list: Paddock Wood,
United Kingdom - Hop Farm Festival - July 3, 2010
1. Rainy Day Women #12 & 35
2. Don't Think Twice, It's All Right
3. Stuck Inside Of Mobile With The Memphis Blues Again
4. Just Like A Woman
5. Honest With Me
6. Simple Twist Of Fate
7. High Water (For Charley Patton)
8. Blind Willie McTell
9. Highway 61 Revisited
10. Workingman's Blues #2
11. Thunder On The Mountain
12. Ballad Of A Thin Man
(encore)
13. Like A Rolling Stone
14. Forever Young
Ciao Mr. Tambourine,
una delle canzoni di Bob il cui testo mi ha sempre
intrigato, spingendomi a chiedermi di che diavolo parlasse (e nel caso
di Dylan ci sono molte canzoni dai testi strani in questo senso) è "Please
Mrs. Henry".
Ora mi è successo che proprio ieri leggevo la
bella biografia di John Lennon scritta da Norman Philip e recentemente
pubblicata da Mondadori, e ho avuto un'illuminazione.
Parlando di Lennon e dei suoi problemi con le droghe, l'autore afferma che,
per
indicare l'eroina, si usava negli anni sessanta il termine slang "henry".
Appena ho letto quelle righe, mi è venuta in mente la canzone
di Dylan e a questo punto, andandomi a rileggere il testo, direi che è
molto probabile che Bob parlasse appunto di eroina e di droga.
Alessandro Carrera, in Lyrics, scrive nelle note che Dylan si riferisce
alla custode all'ingresso di un bagno pubblico. Mi chiedevo quindi se
lui o altri amici in linea pensano che possa esserci comunque anche
un'allusione alla droga. Insomma, la "Mrs. Henry" cantata da Dylan,
potrebbe essere anche, in chiave allusiva, l'eroina?
Anche perchè ci sono altri termini ed altre frasi usate da Dylan in questa
canzone che
fanno pensare appunto alla droga, come ad esemprio: "... I've been
sniffin' too many eggs " ("...ho sniffato troppe uova") oppure il
riferimento al tacchino ("I can bite like a turkey"). Potrebbe anche
essere una coincidenza, ma con il termine "cold turkey" (letteralmente
"tacchino freddo") si indicava il tentativo di disintossicarsi
dall'eroina. Tra l'altro proprio Lennon raccontava del suo tentativo di
uscire dal tunnel dell'eroina proprio nel brano dal titolo "Cold turkey".
Cosa ne pensate Maggiesfarmers? Cosa ne pensa Alessandro?
Ciao a tutti, Michele "Napoleon in rags"
Riportiamo prima di tutto il testo e la
traduzione in modo che tutti abbiano la possibilità di sapere l'argomento di
questa discussione:
PLEASE, MRS. HENRY - da "The Basement Tapes"
PLEASE, MRS. HENRY
words and music Bob Dylan
Well, I've already had two beers
I'm ready for the broom
Please, Missus Henry, won't you
Take me to my room?
I'm a good ol' boy
But I've been sniffin' too many eggs
Talkin' to too many people
Drinkin' too many kegs
Please, Missus Henry, Missus Henry, please!
Please, Missus Henry, Missus Henry, please!
I'm down on my knees
An' I ain't got a dime Beh, ho già bevuto due birre
sono pronto per la scopa
Per piacere Mrs. Henry
non mi accompagneresti alla mia stanza?
Sono un buon vecchio ragazzo
ma ho annusato troppe uova
ed ho parlato a troppa gente
ed ho bevuto troppi barilotti
Per piacere, Mrs. Henry, Mrs. Henry, per piacere!
Per piacere, Mrs. Henry, Mrs. Henry, per piacere!
Sono in ginocchio
e non ho un centesimo
Well, I'm groanin' in a hallway
Pretty soon I'll be mad
Please, Missus Henry, won't you
Take me to your dad?
I can drink like a fish
I can crawl like a snake
I can bite like a turkey
I can slam like a drake
Please, Missus Henry, Missus Henry, please!
Please, Missus Henry, Missus Henry, please!
I'm down on my knees
An' I ain't got a dime Beh, mi lamento nel corridoio
tra un pò esco pazzo
Per piacere, Mrs. Henry,
non mi porteresti dal tuo papà?
Posso bere come un pesce
posso strisciare come un serpente
Posso morsicare come un tacchino
posso sbattere come un drago
Per piacere, Mrs. Henry, Mrs. Henry, per piacere!
Per piacere, Mrs. Henry, Mrs. Henry, per piacere!
Sono in ginocchio
e non ho un centesimo
Now, don't crowd me, lady
Or I'll fill up your shoe
I'm a sweet bourbon daddy
An' tonight I am blue
I'm a thousand years old
And I'm a generous bomb
I'm T-boned and punctured
But I'm known to be calm
Please, Missus Henry, Missus Henry, please!
Please, Missus Henry, Missus Henry, please!
I'm down on my knees
An' I ain't got a dime Ora, non ti accalcare, signora
oppure ti riempirò la scarpa
sono un dolce paparino da whisky
e stanotte sono triste
Ho un migliaio di anni
e sono una bomba di generosità
Ho le ossa forate a T
ma sono noto per essere tranquillo
Per piacere, Mrs. Henry, Mrs. Henry, per piacere!
Per piacere, Mrs. Henry, Mrs. Henry, per piacere!
Sono in ginocchio
e non ho un centesimo
Now, I'm startin' to drain
My stool's gonna squeak
If I walk too much farther
My crane's gonna leak
Look, Missus Henry
There's only so much I can do
Why don't you look my way
An' pump me a few?
Please, Missus Henry, Missus Henry, please!
Please, Missus Henry, Missus Henry, please!
I'm down on my knees
An' I ain't got a dime Ora, mi comincio a prosciugare
il mio sgabello comincia a cigolare
Se cammino troppo oltre
la mia gru perderà acqua
Guarda, Mrs. Henry
C'è solo tanto che posso fare
Perchè non guardi dalla mia parte
e mi dai una gonfiata?
Per piacere, Mrs. Henry, Mrs. Henry, per piacere!
Per piacere, Mrs. Henry, Mrs. Henry, per piacere!
Sono in ginocchio
e non ho un centesimo
Non ho trovato la versione di Bob ma
almeno possiamo ricordarci la canzone
Ho anche girato la questione anche al
Proff. Alessandro Carrera per avere un point of view più illuminante, ecco
la sua risposta:
Caro Mr. Tambourine,
sono stato sempre un po' restio a vedere molti riferimenti alla droga nelle
canzoni di Dylan, soprattutto perché, per quello che ne ho potuto capire, 1)
la droga non è mai stata così importante per lui come lo è stata per altri
musicisti rock; 2) Dylan prende riferimenti dovunque, e anche se
occasionalmente può lasciar cadere allusioni alle droghe, nella stessa
canzone ne lascia cadere moltissimi altri che con la droga non hanno niente
a che fare. Sulla questione dello slang che si usava negli anni Sessanta,
bisogna capire innanzitutto come funzionavano gli slang, che a volte avevano
una circolazione limitata e una durata ancora più limitata. Può darsi che
Lennon si sia riferito all'eroina come "Henry", non dico di no, ma magari
era un frammento di slang che usavano in un certo giro e non in un altro, e
che (sempre magari) qualche mese dopo è stato sostituito da un altro
termine.
Tanto per fare un esempio sulla labilità degli slang, in Italia c'è molta
gente convinta che "Mr. Tambourine" fosse il nome di una marca di cartine
per sigarette, il che proverebbe che "Mr. Tambourine Man" è una canzone
sulla droga. Che Mr. Tamburino possa essere (anche) l'immagine di un pusher
è possibile (anche un autorevole studioso come Wilfrid Mellers ha sollevato
l'ipotesi), ma la notizia secondo la quale Mr. Tambourine era una marca di
cartine l'ho trovata, se ora non ricordo male, solo in un articolo di
Fernanda Pivano, e non l'ho mai vista menzionata in nessun libro americano
su Dylan (correggetemi se sbaglio). Ora, se Mr. Tambourine fosse stata
davvero una marca di cartine, questa sarebbe la prima notizia che qualunque
testo americano riporterebbe. In presenza di una testimonianza sola non
siamo di fronte a un fatto storico, ma a un'ipotesi da prendere con
beneficio d'inventario.
Per quanto riguarda "Please Mrs. Henry" (una delle canzoni di Dylan
preferite da Paul McCartney, tra l'altro), per prima cosa bisognerebbe
verificare quanto era diffusa la sostituzione di "heroin" con "henry" (un
quasi-anagramma fonetico), così come la sostituzione di "heroin" con "rain"
("and Louise holds a handful of rain" in "Visions of Johanna"), se poi
questa sostituzione c'è davvero o non è una citazione modificata da T.S.
Eliot ("I'll show you fear in a handful of dust"). Insomma, magari un
riferimento alla droga ci sta (lo sniffare le uova?), ma è molto, molto
sottinteso. Secondo me, la canzone è più divertente come il monologo
sballato di un ubriaco di birra che deve andare in bagno, nel bar c'è solo
un bagno a pagamento e lui non ha più un centesimo in tasca. Se Mrs. Henry
diventa l'eroina, la canzone perde tutto il suo humour (sull'eroina c'era
poco da scherzare, basta ascoltare "Heroin" dei Velvet Underground).
Un caro saluto a Michele e a tutti,
Alessandro Carrera
Ed ecco il mio parere che senz'altro è il
più "misero dei vostri":
Caro "Napoleon in rags", io non credo che il tema della canzone sia
l’eroina o la droga in genere, ma l'importantissimo problema del segregazionismo nei
confronti della comunità americana di colore e della condizione dei neri
americani negli anni prima e dopo la II guerra mondiale. La Mrs. Henry, a
mio avviso è una persona reale, potrebbe essere la custode dei bagni
pubblici come dice Alessandro Carrera, oppure una qualsiai altra donna che
ha dedicato la sua esistenza ad aiutare la povera gente ed in particolare i
poveri ex-schiavi negri costretti a vivere in una situazione di estrema
povertà, vessati da chiunque fosse di pelle bianca, unico rimedio
l’ubriacatura con del pessimo whisky a volte autoprodotto e per questo molto
più dannoso. Il Nero si rivolge a Mrs. Henry chiamandola “Missus”, e
questa è la cosa che mi ha fatto propendere per questa interpretazione.
"Missus" è probabilmente uno dei tipici modi coi quali i neri americani
storpiavano l’inglese. Il poveretto beve a più non posso, deve andare in
bagno e come pagamento è pronto a
scopare il pavimento del bagno pubblico, e non avendo in tasca nemmeno un
centesimo chiede alla donna comprensione ed aiuto, fa fatica a stare in
piedi a causa dell’alcol che beve in quantità per dimenticarsi di essere ridotto alla miseria
nera. Questo è a mio parere è il tema della canzone, altre interpretazioni
possono essere possibili, ma la tua mi sembra andare oltre, troppo
fantasiosa. Ricordo la discussione su “Workingman blues # 2, la famosa frase
“My cruel weapons have been put on the shelf” alla quale sono state date
interpretazioni esageratamente fantasiose anche se suggestive, eravamo
arrivati a paragonare le cruel weapons addirittura alla bomba atomica,
coinvolgendo Russia e Cina, trasformando una semplice frase frutto dei tempi
della Grande Depressione ( è appunto in quest’epoca che è collocata la
storia narrata nella canzone) in una profezia dylaniana.
Non vorrei che commettesimo uno sbaglio simile, si tratta solo della triste
storia di un povero derelitto che chiede aiuto ad una persona di pelle
bianca che è l’unica che potrebbe fornirgli un qualsiasi tipo di aiuto. In
quet’ottica vedo la tematica della canzone, tematica comune a milioni di
persone nell’america degli anni 60’, milioni di persone obbligate a vivere
di stenti, vestite di stracci, umiliate fino all’inverosimile. Kennedy si
batterà per i loro diritti, Martin Luther King avrà il suo famoso sogno,
Malcom X combatterà il segregazionismo con la violenza a differenza di King,
ma la storia ci insegna tristemente che tutti e tre furono “sparati” come si
suol dire in America.
Non arrivo a vedere i riferimenti da te indicati se non come una semplice
coincidenza non voluta, forse hai ragione tu, ma questo è il mio modo di
interpretare il testo, alla prossima, :o)
Mr.Tambourine
Dio non voglia, se avete il coraggio di criticare Bob Dylan,
i suoi fans spesso troppo fervidi si irrigidiscono come pezzi di legno ogni
volta che lui mette piede in Irlanda, e sceglono di non andare vedere il
loro eroe che non ha solo i piedi di argilla, ma che a volte è bloccato
inesorabilmente nel fango.
Non ha alcun senso nel negare che l'uomo ha un catalogo incredibile alle sue
spalle, e che una porzione ragionevole di questo catalogo costituisce alcuni
degli elementi costitutivi della musica contemporanea, ma Dylan ha
sicuramente raggiunto il punto della sua carriera, dove i suoi spettacoli
dal vivo (e non è il suo album in studio), si contendono la divisione tra
farsa, tragedia e molto poca roba illuminata.
Eppure, solo un idiota avrebbe il coraggio di scrivere contro di lui.
Maverick, mercuriale, capriccioso con un pò di un genio - la sua precedente
apparizione dal vivo in Irlanda è stato l'anno scorso allo O2 di Dublino,
dove ha eseguito un concerto di una banalità sconcertante che sarebbe stato
difficile classificare in qulche categoria di performance art.
Questa volta? Beh, lui potrebbe essere brillante.
Chi lo sa? Forse nemmeno Dylan stesso...
Review: Ljubljana,
Slovenia - Hala Tivoli - June 13, 2010
Bob Dylan a Ljubliana, recensione
di Ken
Phew. 33 gradi tutto il giorno e 29 gradi di notte in una palestra piccola e
soffocante di Ljubliana. Tutti erano a buon punto di cottura, nessuno più di
Bob, che stava versando sudore dopo pochi minuti. Ma questo non ha fermato
il più duro lavoratore dello spettacolo (ora che è morto James Brown),
regalandoci uno spettacolo estremamente buono. Sono in strada e sto usando
un portatile con una tastiera peculiare, così chiedo scusa per qualsiasi
punteggiatura insolita), e dopo molto tempo, ho deciso solo di fare una
serie di punti in generale, piuttosto che scrivere una lunga recensione;
- Questo tour sembra essere un passo avanti con uno standard nuovo.
- Sembra essere in forma e star bene (e sfoggia un anello nuziale)
- Lui è molto impegnato ed animato
- Lui è fuori nella parte anteriore del palco per circa 8 delle 16 canzoni
- Un sacco di grande armonica
- Ha una nuova chitarra, sfumata di opaco marrone, non così bella come
quella dell'anno scorso, una Duisenberg
- Tony Garnier sta seduto per tutto lo spettacolo, le voci di un infortunio
alla gamba (Bob potrebbe finire l'ultimo show del NET in piedi, ll
probabilmente sopravviverà a tutti noi!
- La folla è stata fantastica, molto giovane, e senza dubbio in buona forma
in parte per l'Algeria che hanno appena battuto in Coppa del Mondo!
Continuando nel mondo del calcio, l’unico autogol della serata è stata per
me Rolling e Tumbling (ha tante canzoni molto più blues di questa)
- Ma blip minore a parte, ci sono state versioni semplicemente incredibili
di molte canzoni questa sera, Don’t Think Twice, Tryin’ to get to heavem,
Just like a woman, più un bel nuovo arrangiamento di Simple Twist of Fate
- I principali pezzi in evidenza per me anche se sono stati Ballad of a thin
man, e forse lal migliore Blind Willie McTell io abbia mai sentito!
- La band è maturata, Charlie è inserito proprio bene ora, e Donnie era
udibile anche in alcune occasioni!
Per ora è tutto quello che posso dirvi, forse vi aggiornerà di nuovo dopo
Padova. Lubiana è una bella città, e la Slovenia è uno scenario mozzafiato.
Sto andando verso Padova attraverso il lago di Bled e giù per l'Adriatico
via Trieste.
Ultimo weekend per il Festival dei Castelli
clicca qui
a
Sabato 3 Luglio 2010
Da Alessandro, Grazie Marina !
Ciao Mr.Tambourine, volevo espressamente ringraziare anch’io Marina per aver
messo a disposizione di tutti quelli come me toccati nell’anima da questo
“meraviglioso grande vecchio” i suoi video degli ultimi concerti qui in
Italia. Per me che esigenze lavorative quest’anno mi hanno impedito di
esserci, lo considero davvero un prezioso regalo. Anche se per brevi intensi
istanti, a vederli, è come se ci fossi stato anch’io. E sono sicuro che
Marina sa cosa voglio dire.. Grazie di cuore. Ale ‘65
P.S. Senza Nulla togliere al tuo bellissimo sito che seguo da anni ormai, e
alla tua comprovata professionalità in materia Bob Dylan, (Mr. Tambourine,
sei meglio di un’enciclopedia) se possibile sarebbe molto gradito da parte
mia mettermi in contatto via email con Marina, visto che seguo assiduamente
anche lei con le sue ricche informazioni. Davvero brava. Confermo: perfetta
Maggiesfarmer..
Grazie Ale per le tue belle parole ,
sicuramente Marina leggerà la tua mail e se mi darà il suo consenso ti farò
avere la sua, alla prossima, Mr.Tambourine, :o)
Caro Tamburino,
le Tue sono state le ultime parole famose!!
Il video in questione l'ho pubblicato il 1° luglio alle ore 19.04 ed alle
21.15 dello stesso giorno è stato rimosso.
Che zelo!! Bacioni, Marina
Gentile margent62:
Abbiamo reso inaccessibile il seguente materiale a seguito di una notifica
di terze parti inviata da Sony Music Entertainment secondo cui questo
materiale vìola il copyright:
Bob Dylan Highway 61 Revisited - Padova 15.06.2010
http://www.youtube.com/watch?v=k9pmKVuzEEM
Questo è il secondo avvertimento sul copyright inviato al tuo account. La
ricezione di un ulteriore avvertimento da parte del tuo account ne
comporterà la chiusura. Per evitare di ricevere ulteriori avvertimenti,
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Cordiali saluti,
- Il team di YouTube
Un vecchio proverbio dice : Chi semina
vento raccoglie tempesta ! Tutto questo può andare solo a danno di Bob, è un
vero peccato, ma purtroppo comincio a convincermi che in questa bislacca
iniziativa ci sia anche il suo zampino, come se volesse farci capire di non
essere d'accordo con la pubblicazione su Youtube dei video amatoriali dei
suoi concerti, ma questo mi sembra pretendere troppo anche dai suoi fans! Non trovo una ragione valida
per queste decisioni sconcertanti, ne prendo atto con tristezza. Non preoccuparti, se ti
chiudono l'account basta farne un altro e ricominciare da capo, alla fine
vedrai che vinceranno i fans, gente molto dura da piegare i fans di Dylan !
La Sony è una , i fans centinaia di migliaia ! XOXO :o)
February 6 1999, Municipal Auditorium Nashville ,Tennessee
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Venerdi 2 Luglio 2010
Set list: St. Herblain, France - Zenith Nantes Metropole -
July 1, 2010
1. Leopard-Skin Pill-Box Hat
2. It Ain't Me, Babe (Bob on guitar)
3. Stuck Inside Of Mobile With The Memphis Blues Again (Bob on guitar)
4. Just Like A Woman
5. Rollin' And Tumblin'
6. Visions Of Johanna (Bob on guitar)
7. High Water (For Charley Patton) (Bob on harp, Donie on banjo)
8. What Good Am I?
9. Cold Irons Bound (Bob center stage on harp)
10. Love Sick
11. Highway 61 Revisited
12. Shelter From The Storm
13. Thunder On The Mountain
14. Ballad Of A Thin Man (Bob center stage on harp)
(encore)
15. Like A Rolling Stone
16. Jolene
17. Blowin' In The Wind
Lo show di Bob Dylan, ancora uno spettacolo musicale o che
altro ?
La domanda è questa. Vorrei aprire un dibattito fra di voi, perchè ritengo
che nessuno sia più qualificato per rispondere a questa domanda dei lettori
di Maggie’s Farm, coloro che seguono giornalmente tutte le notizie che
riguardano “l’oggetto” della nostra passione comune, cioè His Bobness!
La discussione è aperta a tutti , ma non vorrei trattati folosofici,
solamente la pura schiettezza, esattamente quello che passa per la mente ad
ognuno di voi se un vostro amico vi rivolgesse questa domanda.
Ci sarà una pagina speciale della Fattoria dove le opinioni di tutti voi
saranno raccolte, attuale testimonianza del reale fan-pensiero verso Bob.
Guardiamoci dentro con sincerità e scriviamo il nostro parere, accettiamo
quello degli altri e discutiamolo pure, contestiamolo anche, rimanedo sempre
nei parametri dell’educazione e della correttezza verbale.
Per dare il via alla cosa comincerò io esprimendo la mia personale opinione:
Penso sinceramente che lo show di Dylan non sia più uno spettacolo musicale
nel senso proprio della parola. Credo che sia un insieme di cose, di motivi,
di ragioni che vadano oltre il semplice avvenimento musicale. Non saprei
dire se questo sia positivo o negativo, certamente è una cosa che ha poco a
che vedere con un tipico spettacolo musicale. L’andare oltre potrebbe avere
una giusta valenza che va oltre il pensabile, valutato da ognuno di noi
secondo il suo metro, ma questo è un altro discorso, è la parte musicale
della faccenda l’oggetto del nostro interesse.
L’anno scorso io e molti altri ci trovammo a dover sottolineare lo scarso
interesse e la relativa dose di noia alle quali Bob e la sua band ci avevano
sottoposto assistendo ai suoi spettacoli.
Quest’anno la cosa sembra essere andata meglio grazie alla presenza di
Sexton che ha un pò agitato il bussolotto dei dadi facendo uscire dei numeri
diversi da quelli che eravamo costretti ad accettare da qualche anno.
E’ vero, questo devo riconoscerlo, la voglia, l’energia, la partecipazione
di Bob e della band allo show attuale ha un tono nettamente superiore, ma
dal punto di vista musicale le cose sono ancora quelle, proposte in modo
diverso, con un altro spirito, ma purtroppo ancora quelle. Le canzoni sono
sempre quelle, è cambiato soltanto l’approccio ad esse da parte di tutti i
musicisti, ma null’altro è cambiato.
Ci sono motivi e scusanti più che valide per tutto questo, ma la sostanza è
che lo show di Dylan non è più uno spettacolo musicale con le canzoni di
Dylan, il risultato è una spiacevole parodia delle canzoni di Dylan, con un
cantante che fa la peggior parodia di se stesse che potesse inventare,
arrangiamenti tutti uguali e scontati, decisamente costruiti per uno che di
voce non ne ha più. In futuro, se la voce dovese peggiorare ancora, forse
Bob si limiterà a recitare i testi delle sua stupende canzoni eliminando la
parte cantata che già adesso lascia troppo a desiderare. Bob Dylan è
cambiato, come i tempi sono cambiati, Bob Dylan, quello che eravamo abituati
a sentire ed ammirare è scomparso da un bel pezzo, e noi facciamo finta che
tutto questo non sia mai successo.
Sia chiaro che non sto assolutamente disprezzando il lavoro odierno , sto
solamente comparandolo con la passata valenza ed il risultato è quello che
sto cercando di spiegare, in matematica uno + uno fa sempre due.
Le canzoni sono irriconoscibili, Bob è irriconoscibile, allora che vogliamo
sostenere , che tutto è ancora uguale a prima ? Che il tempo non abbia
influito ? Che il valore e la bellezza di “Like a rollig stone” di Blonde on
Blonde sia perfettamente uguale alla versione odierna ? Non scherziamo,
quella magia è sparita per sempre e non tornerà mai più, e nemmeno Bob è in
grado di dare una correzzione a questa situazione di costante degrado non
artistico ma musicale. Esempio terra-terra: Maradona non è più in grado di
fare quelle magie che per lui erano cose normali vent’anni fa, ma però è
sempre Maradona, proprio come Bob è sempre Bob, sfortunatamente ed
inevitabilmente con una ventina d’anni di troppo sulla schiena.
La musica è una cosa così misteriosa da definire, quasi impossibile, perchè
alcune canzoni ci provocano violente emozioni ed altre ci lasciano
indifferenti? Rispondere è quasi impossibile, fare un paragone invece lo è
ancora. Se oggi proviamo ancora un’emozione sentendo Bob cantare dal vivo
“Like a rolling stone” è solo per quello che l’artista e la canzone hanno
rappresentato per noi, riscatena quelle emozioni ormai sopite che ogni tanto
hanno bisogno di tornare fuori, e ritornano infatti, in maniera certamente
diversa da allora, ieri era “il mito”, oggi è “il rito”, e c’è una bella
differenza !
Mr.Tambourine
PROF. LOUIE SPAGHETTI ADVENTURE WITH MISS MARIE, THE BEARDS AND JULIEN POULSON.
SUMMER TOUR!!!
Direttamente da Woodstock, il grande produttore di The Band (Bob Dylan),
Mercury Rev, musicista con Levon Helm e Rick Danko e che ha collaborato con
alcuni grandi artisti quali Eric Clapton, John Hiatt sarà in Italia con Miss
Marie per una serie di concerti accompagnato da The Beards e con ospite
speciale Julien Poulson dalla Tasmania.
Grandi serate che vedranno rispolverati grandi classici di The Band, Bob
Dylan e molte altre canzoni originali del Prof. Louie, The Beards e Julien
Poulson.
Non mancate per una serata all’insegna della grande musica. http://www.thecrowmatix.com/ http://www.thebeards.it/
http://www.myspace.com/themysteriousgreenmist
Prof.Louie & Miss.Marie with The Beards
Dove: Blu Radio Veneto
Quando: 21 luglio dalle 22.00 alle 0.00
Non ancora confermata.
Prof.Louie & Miss.Marie with The Beards and Julien Poulson
Dove: Stardust
Quando: venerdì 23 luglio dalle 22.00 alle 0.00
Albignasego, Padova
Prof.Louie & Miss.Marie with The Beards and Julien Poulson
Dove: Parco Villa Zanon
Quando: domenica 25 luglio dalle 21.00 alle 0.00
Vigonovo, Venezia
Prof.Louie & Miss.Marie with The Beards and Julien Poulson
Dove: Portello River Festival
Quando: lunedì 26 luglio dalle 22.00 alle 0.30
Padova
Prof.Louie & Miss.Marie with The Beards
Dove: Squero di Dolo
Quando: lunedì 3 Agosto dalle 22.00 alle 0.00
Dolo, Venezia
The Beards in studio con Julien Poulson per registrare la colonna sonora del
film australiano Muskito!
Segueteci settimanalmente attraverso il diario di produzione online!! Su
www.muskito.it
Inciviltà parmigiana al concerto di Bob Dylan
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Giovedi 1 Luglio 2010
"DYLANZ": LE CANZONI CONTROVENTO DI LANZETTI E DYLAN
(foto di Sandro Pizzarotti)
di Michele "Napoleon in rags" Murino
Era un bel po' di tempo che non ascoltavo un album di cover dylaniane bello
come questo "Dylanz", che nel titolo fonde i nomi dell'autore e
dell'interprete dei brani che lo compongono: Bob Dylan, naturalmente, e
Bernardo Lanzetti.
Lo storico autore ed interprete italiano (già Acquafragile, Premiata
Forneria Marconi e Cantautores, tra gli altri) rivisita 10 brani del
cantautore americano, da sempre uno dei suoi punti di riferimento artistici,
con gli arrangiamenti di Pier Vigolini e le chitarre di Marco Colombo, e
riesce nella non facile impresa di farli propri pur senza allontanarsi di
molto dalla struttura originaria delle canzoni. E' sicuramente più facile,
infatti, tentare di personalizzare una canzone altrui facendone una cover
che stravolga spesso in maniera totale l'impostazione originale del brano.
Molto più difficile è riuscire ad ottenere lo stesso risultato restando però
fedele al modello iniziale.
Il CD si apre con una bella versione di "Mr. Tambourine
Man", molto in stile Byrds/Roger McGuinn, per proseguire con una "Like a
rolling stone" molto "classica", caratterizzata da una grande prova vocale
di Lanzetti. Bellissimi, in particolare, i prolungati e trascinanti
"yeaaahhh" che lanciano ogni nuovo inizio strofa e splendide anche le
ripetizioni del coro nel ritornello, in "controtempo" rispetto alla voce
solista: "How does it feel (How does it/How does it feel) / ... With no
direction home (No direction/No direction home) ... Like a complete unknown
(A complete/A complete unknown)". Il tutto in uno stile molto "soul".
"Just like a woman" è molto "sofferta", caratterizzata da una coloritura
vocale ancora una volta molto "soul" e da un bell'arrangiamento molto
"soft", con la sinuosa, splendida chitarra di Colombo che conferisce al
brano un'atmosfera molto
"sognante" e sospesa.
"Blowin' in the wind" è particolarissima, musicalmente minimalista, molto
"jazzata", con la voce che domina stagliandosi potente su un arrangiamento
pianistico scarno ma estremamente suggestivo.
La sequenza dylaniana è interrotta da un bel pezzo originale di Lanzetti,
scritto con Pier Vigolini, dal titolo "Tutti i mali del mondo", il cui
protagonista è Dylan, l'uomo con "la voce polverosa" che "mastica parole
tormentate dal dolore" e che ha
cantato "tutti i mali del mondo", "urlati controvento", "figlio della
tradizione" che ha fatto di "ogni graffio una poesia", dipingendola "in
visioni stralunate". Particolarmente efficace il ritornello che proclama:
"Se qualcosa di importante / devi scrivere o gridare /
Mettilo in una canzone / che chi ascolta può pensare / A tutti i mali del
mondo..."
Si prosegue con "My back pages", anch'essa molto "soul" e che richiama
ancora una volta la versione Byrds/Roger McGuinn, in
particolare quella del "The 30th Anniversary Concert Celebration" del
Madison Square Garden del '92.
Dopo una pianistica "Simple twist of fate", molto "romantica" nel sound, con
la voce di Lanzetti che esalta la melodia originale del classico di "Blood
on the tracks", è la volta di una potente "All along the watchtower" e di
una "Knockin' on heaven's door" in cui si fondono perfettamente il classico
dylaniano con la rilettura dei Guns 'n' Roses.
Il disco si chiude con una trascinante "Hurricane", molto rispettosa
dell'originale (con lo splendido organo hammond di Cristiano Roversi a
colorare il brano ed in alcuni passaggi sapientemente "recitata", più che
cantata, da Lanzetti) e con la perla dell'album, una toccante e
magistralmente interpretata "Not dark yet", unico brano del Dylan recente.
Il CD si inserisce nell'ambito di una serie di iniziative e performance
artistiche che vedono protagonista Bernardo Lanzetti e che hanno come
"oggetto" la musica e i testi di Bob Dylan, tra cui la mostra "Art on Dylan"
(vedi il sito
www.bernardolanzettifansclub.com)
Michele Murino
BERNARDO LANZETTI "DYLANZ"
Tracklist:
1. Mr. Tambourine Man (B. Dylan)
2. Like a rolling stone (B. Dylan)
3. Just like a woman (B. Dylan)
4. Blowin' in the wind (B. Dylan)
5. Tutti i mali del mondo (B. Lanzetti/P. Vigolini)
6. My back pages (B. Dylan)
7. Simple twist of fate (B. Dylan)
8. All along the watchtower (B. Dylan)
9. Knockin' on heaven's door (B. Dylan)
10. Hurricane (B. Dylan/J. Levy)
11. Not dark yet (B. Dylan)
Review: Linz, Austria -
Tips Arena - June 12, 2010
di Trevor Townson
La fama, a volte si può averne troppa e sarebbe molto meglio averne meno. Un
uomo è cresciuto a Linz e più tardi nella vita ha considerato il posto
sua " città natale " , mentre la città ha scelto di ignorare completamente
il suo figlio più famoso.
Linz è famosa per altre persone oltre a Mozart, come Bruckner. Anche la
città si stende ai lati del "Bel Danubio Blu", composizione celeberrima di
un altro compositore di musica classica in Austria,"The Waltz King", il
signor Johann Strauss Jr.
Linz è anche popolarmente conosciuta come la città delle chiese e gli
abitanti di Linz si dice che amino molto la musica.
Purtroppo la gente di Linz non è più in grado di partecipare e rivedere un
live-concert del suo famoso figlio Wolfgang Amadeus Mozart “di persona".
Comunque è a Linz che Mozart ha dato la sua prima esibizione pubblica e la
sua Sinfonia n. 36, che è anche conosciuta come la "Sinfonia di Linz", è
stata scritta durante il tempo di una sosta che Mozart ha trascorso in
città.
Mi chiedo che cosa avrebbero fatto Mozart e Bruckner se avessero avuto sulla
loro tastiera uno spartito di organo di Bob Dylan. Senza dubbio sarebbero
stati molto critici al riguardo, ma almeno non potevano batterlo in quanto a
fama. Bob Dylan ha più fama di quanto nessuno di noi potesse immaginare di
aver mai. Mozart era on the road da sei anni e ha tenuto concerti a Londra e
a qualche gay Paree, ma non avrebbe mai potuto essere stato in qualsiasi
luogo come ha fatto Bob Dylan durante la sua vita.
Oltre alla tastiera Mozart aveva un'altra cosa in comune con Bob, stava
facendo un sacco di viaggi in carrozza tra un concerto e l’altro ed ha speso
un sacco del suo tempo componendo mentre viaggiava.
In realtà anche se penso che ho letto da qualche parte o potrebbe essere
stato detto da Bob, o poi di nuovo forse ho fatto un sogno su questa cosa, o
forse sto solo immaginando, o forse sto solo inventando, o forse era Ron
Cornelius che ha detto che anche Bob Dylan porta in giro nella sua testa
cantinaia di canzoni in qualsiasi momento. Quindi non abbiamo mai avuto
dubbi, è assolutamente una prova inconfutabile che Bob Dylan è davvero un
gran genio.
Bob e Mozart usano lo stesso metodo ma all’inverso, in questo i due si
discostano notevolmente, mentre con la musica di Mozart, la sfida è di suonare ogni pezzo ed ogni nota perfettamente ed esattamente uguale ogni
volta, l'intelligente trucco della musica di Bob è che ogni volta un pezzo
deve sempre essere suonato in modo diverso. Credo che la musica di Mozart
potrebbe essere chiamata ripetitiva e tutti sappiamo quanto facile la
ripetizione possa diventare.
La matematica può tuttavia a volte dare alcuni risultati fantastici
imprevisti, per
esempio 111.111.111 x 111.111.111 = 12,345,678,987,654,321
Molto spesso anche con la musica di Bob si possono ottenere risultati
fantastici quanto inaspettati. Che noia sarebbe poi andare ad un concerto di
Mozart se fosse in tour oggi, sapendo in anticipo esattamente quello che
stai andando a sentire, la set list potrebbe essere annunciata in anticipo e
del programma si potrebbe già conoscere ogni nota della partitura grazie al
beneficio di averlo ascoltato già molte volte, grazie anche alle
registrazioni della moderna tecnologia. La differenza è che ascoltare la
musica ripetitiva del sig Mozart è matematica, quella del sig Dylan è nuova
e diversa ogni volta e non sai mai cosa aspettarti o cosa suonerà o in che
modo.
Allora chi è il genio, Mozart o Dylan? Non sono sicuro che gli argomenti che
ho esposto finora qui a favore di Bob possano stare veramente in piedi e
probabilmente una discussione di esperti li farebbero crollare in pezzi.
Il giorno del concerto era troppo caldo davvero, troppo caldo almeno per me.
Uscendo dalla mia camera d'albergo verso le 6:15 per andare allo show si
sentiva così caldo e pesante come se fosse in arrivo una tempesta elettrica.
Era chiaro che stava per arrivare un temporale, così sono tornato in camera
mia per prendere la giacca e quando sono ritornato in strada è iniziato
a piovere. Era evidente che l'imminente acquazzone torrenziale sarebbe (ed è
stato) una cosa piuttosto lunga, così ho subito optato per un taxi che mi ha
lasciato fuori dall’'arena sul lato destro. Come di consueto è stato
prezioso un piccolo riparo dell’Arena, la pioggia scendeva così pesantemente
che anche un ombrello era totalmente inefficace per restare asciutti.
In considerazione del tempo hanno aperto le porte in segno di solidarietà
per tutti verso le 6:30 circa, c’è stato un pò di panico folle per entrare
tutti.
Ora la sicurezza era molto a maglie larghe questa sera ed una volta dentro
non c’era assolutamente nessun controllo dei biglietti, così ho vagato da
solo in avanti, come se avessi avuto un biglietto per la terza fila. La cosa
qui, tuttavia, era che tutti hanno fatto la stessa cosa, conme se avessero
tutti lo stesso biglietto.
Era chiaro che c'era troppa gente di fronte ai posti a sedere ed è stato
anche chiaro che c’era bisigno di qualche intervento pesante per risistemare
le cose. Alcuni tentativi sono stati effettuati dai commissari della
vigilanza per riportare la gente al loro posto, ma per tutti coloro che
hanno fatto tornare indietro molti più altri venivano avanti.
Un tizio è antrato in scena dal lato destro per parlare con quelli della
sicurezza, col solo risultato di provocare un boato di applausi
dal gruppo serrato di persone di fronte al palco. Parlava in lingua locale
così non ho potuto capire che cosa veniva detto, ma dalla reazione dei
volti della gente del posto e dagli applausi susseguenti, era ovviamente
qualcosa come "troppo tardi, interrompere tutto , Bob sta arrivando". Il
ragazzo ha quindi appena avuto il tempo di scendere dal palcoscenico immerso
nel buio e la band ha iniziato a camminare sul palco nel ruggito più
massiccio della folla.
Di fatto avevano trasformato in General Admission (posti tutti uguali) la parte anteriore ed i
sorveglianti avrebbe avuto un lavoro più facile a rimuovere i sedili
piuttosto che cercare di spostare la gente. Io ero in piedi nel corridoio
centrale e livello con la prima fila di sedili e c’erano altre otto persone
di fronte a me.
Non male, ho avuto una bella vista e l'atmosfera
era fantastica.
La gente era in piedi sui sedili della fila anteriore, e un ragazzo era
seduto sulle spalle tra quelli. Questo è stato come un rovesciamento
completo di un blocco di fronte VIP.
Pensavo che l'atmosfera di festa contribuisse a tirar fuori il meglio di Bob
e della band, dopo Rainy day women, canzone d’apertura, la seconda molto
inaspettatamente fu The Man In Me. Ma le canzoni più inaspettati dovevano
ancora venire.
Tangled Up In Blue una canzone che è possibile suonare in qualsiasi
modo, questa era una versione veramente rallentata, eseguita in un modo che
non avevo sentito prima, ma molto divertente.
The levee's Gonna Break ci ha davvero scosso, ma poi abbiamo avuto
l’occasione per sentire The Lonesome Death Of Hattie Carroll e Ballad Of
Hollis Brown, due delle più grandi canzoni di Bob che ti creano tali
immagini vivide nella mente fino al punto come se stessi quasi guardando un
film su di loro. Hollis Brown è stata fantastica, Hattie Carroll era buona
terribile.
Una cosa che va menzionata sulla band è che non si può avere davvero un
grande spettacolo senza avere tutti gli ingredienti. Charlie ha ottenuto i
breaks necessari e li ha svolti bene e tutti gli altri ha fatto il
necessario. Tony è stato seduto per tutto lo show, anche quando suonava il
suo contrabbasso.
In realtà Tony è stato davvero grande durante Jolene, si poteva vederlo
suonare come non ho mai notato prima, una nuova esperienza molto divertente
per me come un ulteriore bonus.
Highway 61 ha scosso ancora una volta.
Thunder On The Mountain davvero oscillante, come ha fatto Ballad Of A Thin
Man con Bob che ha preso il microfono dal suo stand ottenendo l'approvazione
folla come fece con la più imprevista Forever Young, che ha fatto
accendere gli accendini alla folla.
Menzione va fatta qui comunque di qualcosa di davvero sorprendente che avevo
quasi dimenticato. Già nel 2002 ho ha partecipato ad uno
show a Brighton, Inghilterra con la mia fidanzata di allora che in seguito
divenne mia moglie e mia anima gemella. A quel concerto di Bob appena alzò
gli occhi ed era evidente a tutti che non c’era connessione con lui ed il
pubblico. Questo è stato comunque un buon momento per vedere Bob, perché
almeno era in piedi di fronte al suo pubblico suonando la
chitarra. Anche se Bob non stava guardando il suo pubblico in quel momento,
un periodo ancora più scuro era incombente, quando Bob subito dopo decide di
suonare una tastiera completamente nascosto al pubblico. Forse qualcuno si è
lamentato, alcuni hanno deciso di smettere di andare a vederlo, sono stati
spettacoli poco piacevoli. Alcuni di noi ancora, hanno anche viaggiato per
tutto il mondo per vederlo esibirsi.
Se ci riferiamo a ciò, ora dovremmo essere sbalorditi o stupiti perchè
stiamo probabilmente assistendo ad alcuni show dei più aperti
di Bob Dylan che non è mai stato colpito dal divismo. Per terminare la
presentazione Bob si trova in un primo momento ben davanti ai membri della
band, affrontando e guardando il pubblico, alzando le braccia riconoscendo
la folla.
Riconoscimento individuale o meno, di certo il fatto di aver guardato
qualcuno del pubblico negli occhi è stato davvero soddisfacente. Io non sono
affatto sicuro se Bob si rende conto di quanto ha dato con quel gesto,
qualunque sia la ragione, è stata una benedizione e un dono che così poche
persone hanno avuto.
Può essere in qualche centinaio di anni di tempo da oggi Bob sarà di nuovo
su You Tube e qualcuno potrà vantare il fatto che ho potuto avere
l'opportunità di vedere, sentire e rivedere una performance a Linz di Bob
Dylan "in persona".