E’
stato un buon anno , ricco di Bob-notizie e di Bob-avvenimenti , di
Bob-dischi. Bob è più che mai sulla cresta dell’onda e questo può solo far
piacere a tutti coloro che stimano e nutrono affetto nei confronti del loro
artista preferito. Un Maestro fuori da tutti gli schemi, un Maestro unico
nell’arte delle parole e diciamo pure in quella della musica, un Maestro
totale, al quale tutti guardano ed hanno guardato con rispetto , invidia ed
amirazione, la voce di una generazione che poi è passata alla successiva , e
da questa a quella dopo, ripetendo la magia per cinque generazioni. Il poeta
laureato del Rock and Roll , the Columbia Recording Artist.....Bob Dylan
!!!!!
Rinnovando ancora i miei migliori auguri per ognuno di tutti Voi e per tutti i Vostri
cari, vi dò appuntamento all’anno venturo, per una nuova stagione Dylaniana,
speriamo ricca di sorprese come quella appena passata.
Tanti Auguri di Buon Natale e Felice Anno Nuovo a Voi
tutti carissimi amici della Farm con l'auspicio che il 2010 porti il meglio
che ciascuno possa desiderare.
Un abbraccio. Marina
Review: Canton, Ohio -
Memorial Civic Center - november 5, 2009
di Carsten Molt
Con il mio compagno di viaggio abbiamo fatto le 2 ore e 15 minuti di strada
da Pittsburgh a Canton nel pomeriggio di Giovedi per arrivare al Civic
center senza problemi. C'erano ancora poche ore fino al momento dello
spettacolo così abbiamo deciso di visitare la Pro Football Hall of Fame e la
libreria presidenziale di William McKinley.
Nessuno di questi è stato troppo interessante, ma per passare il tempo
andavano bene.
Il Canton Civic Center è una tipica arena piuttosto blanda. Ha un
capacità di accoglienza di circa 5.200 persone e, mentre c’erano ancora
biglietti disponibili, sembrava essere piena al 95%. Phil ed io ci siamo
accomodati ai nostri posti nella 4° fila e
chiacchieravamo con la gente molto amichevole nei sedili accanto ai nostri.
Tutti coloro che abbiamo incontrato sono stati gentili e molto eccitati che
Dylan suonasse a Canton.
Alla fine, le luci sono calate e dopo un eternità, Dylan è stato presentato
con la solita formula , le luci si sono rialzate ed il divertimento è
iniziato.
1. Watching The River Flow (Dylan alla tastiera) - E 'stata una bella
rovente versione. Dylan era in forma dietro la tastiera e Charlie ha svolto
un breve solo.
2. Girl Of The North Country (Dylan alla chitarra) - Dylan ha cantato questa
lentamente e teneramente. Sorprendentemente e per fortuna, la folla era
tutta in silenzio, ma durante la ballata, invece di fischiare e urlare come
spesso accade durante le canzoni lente nel set di Dylan.
3. Lonesome Day Blues (Dylan alla tastiera) – Più potente che mai, anche se
la voce di Dylan era quasi annegata dalle chitarre, a volte. Non sembrava
ispirato come in altre canzoni, ma era ancora una buona versione.
4. Love Minus Zero / No Limit (Dylan alla chitarra) - Dylan ha scavato in
profondità nel suo sacchetto di sfumature vocali per una resa molto tenera
di Love Minus Zero. Anche se, Dylan
ha suonato la chitarra solo in 2 canzoni stasera, su entrambe,le sue linee
di chitarra sono state piuttosto interessanti e piene di inventiva per un
presunto semplice strimpellatore.
5. High Water (For Charley Patton) (Dylan all'armonica al centro della
scena) -- Donnie ha iniziato la canzone con alcuni liks di buon banjo. Come
la canzone è progredita, la musica assunse uno scuro, groove paludoso che si
adattava bene alla canzone. Alla
conclusione , Dylan ha fatto il suo primo assolo di armonica della serata
che è stato grande.
6. If You Ever Go To Houston (Dylan alla tastiera) - C'erano un sacco di
belle chiamate e rispostae alle chitarre tra Charlie e Stu durante i
passaggi strumentali e Dylan ha dato uno spettacolo caldo con un vocal
chiaro, ma mi sembra che abbia sbagliato qualcosa nel corso della seconda
parte della canzone. Phil ha detto che forse è stato un problema con il mix
per un momento o due.
7. Cold Irons Bound (Dylan all'armonica al centro della scena) - Mi piace
molto l’ attuale arrangiamento del brano. Dylan ha l'armonica in una mano e
il cavo microfonico nell’altra ed ha tirato fuori le realtà profondamente
inserite nella canzone, sia cantando chee suonando l'armonica. Charlie ha
fatto un sacco di numeri spettacolari con un assolo di origine vulcanica.
8. A Hard Rain's A-Gonna Fall (Dylan alla tastiera) - Ogni parola è stata
chiara e ogni sfumatura è stata inchiodata alla perfezione. Questa era una
versione mozzafiato ed ha ottenuto il più forte applauso della folla per la
serata.
9. Honest With Me (Dylan alla tastiera) - E 'stata una versione tremenda,
Stu e Charlie si sono scambiati assoli avanti e indietro mentre Dylan
pestava sulla tastiera e diceva le parole in modo staccato prima di urlare
le ultime righe di ogni verso. George davvero spinto la canzone in avanti
con il suo drumming che ha dato al resto della band la libertà di colorare
la canzone in una cornice steady rock.
10. Workingman's Blues # 2 (Dylan all'armonica al centro della scena) -
Dylan ha cantato la canzone da dietro la tastiera, prima di prendere il suo
posto al centro della scena per fare il suo assolo di armonica megliore
della notte. Ha cantato la canzone con un sacco di emozione , come se
pronunciasse una condanna. Probabilmente è stato il culmine della notte.
11. Highway 61 Revisited (Dylan alla tastiera) - Questa non era una
sorpresa, ma il modo in cui è stata suonata lo è stato. Dylan ha cantato le
prime due strofe e quindi Charlie ha avuto la possibilità di mostrare le sue
abilità chitarraistica ,scintille
volavano mentre strappava le corde della sua chitarra con intensità. Dopo il
solo di Charlie, anche Stu ha fatto un bel assolo di chitarra, ma
impallidiva al confronto con quello che Charlie aveva appena fatto. Dylan ha
cantato l'ultima strofa e
chiuso la canzone in un modo signorile.
12. Ain't Talkin '(Dylan alla tastiera) - speravo di sentire questa canzone
e ancora una volta non sono stato deluso. Donnie suonava il violino
squisitamente e ben sostenuto nel mix. Il pubblico era morto in silenzio,
come Dylan che lentamente cantava
la canzone in un modo silenzioso e freddo, il pubblico ha dato a Dylan una
tonante ovation alla fine della canzone.
13. Thunder On The Mountain (Dylan alla tastiera) - Il canto è cominciato
bene, ma non è mai sembrato veramente a decollare. Era ben suonato e cantato
con forza, ma non ha mai veramente preso fuoco. Non era così male, ma non è
che sia buona.
14. Ballad Of A Thin Man (Dylan all'armonica al centro della scena) – La
persistente delusione che ho provato dopo il brano precedente è stato
rapidamente sostituito dal divertimento di questa esecuzione. Dylan dimenava
le gambe ed è stato molto
animato. Charlie e Dylan si scambiavano sorrisi e gli assoli di armonica
sono stati belli e abilmente suonati.
Encores
15. Like A Rolling Stone (Dylan alla tastiera) - Nessuna sorpresa qui, ma è
stato ben fatto e Dylan ha alterato il fraseggio durante i versi, prima di
cantare il coro si è rivolto al pubblico incitandolo a cantare insieme.
16. Jolene (Dylan alla tastiera) - E 'stato più forte del solito e ha visto
qualche bel gioco di chitarra tra Stu e Charlie. Dylan si è messo a ridere
con qualcuno in mezzo alla folla non so per quale motivo.
17. All Along The Watchtower (Dylan alla tastiera) - Lo spettacolo più
atteso, ben suonato e Charlie ha suonato un solo piacevole, ma breve. La
voce di Dylan era un po' burbera durante la prima strofa, ma ha cantato il
resto del brano molto bene.
(Note)
A. La band è stata eccellente. Charlie Sexton è stato fenomenale per tutta
la notte e ha condiviso tanti sorrisi con Dylan durante lo spettacolo. Egli
ha avuto problemi con il cavo della sua
chitarra, a volte. Stu Kimball è stato molto più attivo del normale e la sua
chitarra era più udibile di quanto non lo sia stato dal 2004. George Receli
e Tony Garnier entrambi erano come delle roccie e sembravano condividere
molti scherzi. Donnie
Herron sembra essere il collante che tiene insieme le cose, a volte. La sua
pedal steel chitarra era un po' bassa nel mix, ma il suo violino ed il banjo
erano ben mixati ed udibili perfettamente , e ben suonati.
La voce di B. Dylan era forte e non ho rilevato alcun flubs vocale o
borbottamento. Il suo modo di suonare la chitarra era inventiva, ma avrei
preferito che lui l’avesse suonanta di più. Il suo modo di suonare la
tastiera è decente. Il suo modo di suonare l'armonica è stato bello ed i
suoi assoli sono stati ben piazzato all’unterno delle canzoni.
C. La folla era davvero coinvolta nello spettacolo ed è stata attenta
durante le ballate e un po 'rumorosa durante i numeri più rock.
Naturalmente, queste sono solo mie opinioni. Mi scuso per eventuali errori
di battitura o per la lunghezza, ma tendo a
divagare, commenti o correzioni sono i benvenuti , in Bob we trust.
Bob Dylan è diventato buono e triste? Fa davvero dischi di beneficenza come
questo o si tratta di pubbliche relazioni? Cosa sta succedendo al Grande
Antipatico del pop?
Nel suo pezzo più riuscito degli ultimi anni Dylan cantava “People are
crazy, times are strange…I used to care, but things have changed”. E quale
migliore introduzione, per quanto paradossale, al Dylan degli ultimi dischi,
impegnatissimo in un’operazione di “maquillage al contrario”, una
distruzione al quadrato della propria immagine pubblica-al quadrato proprio
perché la base erano le decennali, spericolate beffe alla stupidità del
pubblico?
In questo senso la pubblicazione di “Christmas in the heart” è un ulteriore
tassello al mosaico del vecchio Bob, che con gli anni ha trovato il punto di
equilibrio tra la sua vena sentimentale e il necessario, feroce realismo che
lo ha sempre tenuto un passo avanti rispetto ai rivali (se mai ne ha avuti).
Il Dylan che incide canzoni natalizie in un pomeriggio d’estate, le pubblica
in Ottobre e sbatte sul retro una foto della pin-up anni ‘50 Bettie Page è
quindi lo stesso Dylan che straziava in stile quasi punk i classici della
canzone americana nell’oltraggioso “Self portrait”?
Si e no. Non tutto funziona e il gioco dell’ultimo Dylan rischia di farsi
più prevedibile e ripetitivo. L’operazione in sé è geniale, ma debole dal
punto di vista sonoro anche rispetto alla freschezza musicale degli ultimi
album (di cui si era parlato anche qui su Nokoss).
Certo non mancano i momenti in cui l’ascoltatore (ma sarebbe meglio dire lo
spettatore, vista la qualità da film di Frank Capra dell’insieme) si mette
letteralmente le mani nei capelli, anche se con il segreto piacere di
ritrovare il Dylan più gustoso: l’agghiacciante pronuncia latina esibita in
“Adeste fideles”, un “Christmas blues” uggiolante al punto giusto, il
contributo di demenzialità offerto dai Los Lobos nel singolo “must be
Santa”, una sorta di polka suonata a velocità heavy metal e con il supporto
delle classiche coriste “retrò”.
Bello anche il curioso esercizio vocale di “Have yourself a merry little
Christmas”, dove Dylan gioca quasi a rifare Louis Armstrong sfruttando gli
angoli più profondi della propria voce. Ma la maggior parte dei pezzi,
purtroppo, arranca tra evocazioni di Brian Wilson (il pianoforte malinconico
di “I’ll be home for Christmas) e una strana tendenza a riservare gli
arrangiamenti più ricchi, in stile tex-mex, alla prima metà dell’album. Non
sappiamo se si tratta di una sorta di “live in studio” che segue la scaletta
della registrazione, anche se certamente alla lunga la brillantezza iniziale
si perde un po’ e classici da natale anglosassone come “Silver bells” non
molto noti da noi scorrono con una certa fatica.
Le interpretazioni di Dylan sorprendono comunque per misura e pacatezza,
fatta eccezione per i momenti più deliranti sopra citati. L’apporto dei Los
Lobos conferma la cura certosina e l’eleganza tra le righe tipica
dell’ultimo Dylan, nascosta dietro la facciata “trasandata” e scontrosa,
come un Howard Hawks del pop.
Resta però l’impressione che anche questa ennesima fase da “prestigiatore”
stia venendo meno e che a Dylan rimanga da giocare soprattutto la carta di
quella sobria pacatezza che in pagine come “Hark the herald angels” lo vede
invecchiare con una grazia inaspettata.
L’album di Natale di Dylan contiene un umorismo non voluto
Ciao, il mio nome è Carlo ed ho un carlino.
Essere il proprietario di un carlino vuol dire comprendere il significato di
cos’è un brutto cane o un "carlino brutto."
Per la mia famiglia, se qualcosa è così brutto significa che è carino. E
questo è in qualche modo come posso descrivere l’ album di Bob Dylan di
Natale, "Christmas in the heart”.
E’ così brutto da essere buono.
In realtà, io non so come Dylan potrebbe registrare una singola canzone di
questo disco mantenendo la faccia seria, è come una commedia - almeno mi
fece un sorriso dall'inizio alla fine. E proprio come commedia Kitch.
Per esempio, ascoltando il canto della voce nasale di Dylan e piena di
intemperie in "Hark the Herald Angels Sing" è proprio così male non si può
fare a meno di farsi una dose.
Sono sicuro di aver reso l'idea.
Avrei voluto dire: "Vorrei acquistare l’album di Natale di quest'anno
“Christmas in the Heart”, ma non posso. In realtà, è probabilmente solo un
disco-must proprio per i fanatici duri-a-morire di Dylan.
Ma questa è la bellezza della generazione-download in cui viviamo, non c'è
bisogno di comprare l'intero disco. Se si sceglie di seguire questa strada,
le canzoni da scaricare devono includere "Must Be Santa" e "Here Comes Santa
Claus".
Se si vuole di più, scaricate "Christmas Blues" e "Little Drummer Boy"
seguito da "Silver Bells" e "Have Yourself a Merry Little Christmas".
Non c’è più grande sostenitore del talento vocale di Bob Dylan che me. In
realtà, lo uso come una cartina di tornasole per il rock and roll di
qualche altro rocker. La sua voce, a prescindere del periodo, rimane una delle
migliori della musica, il suo fraseggio ha un'enorme influenza sui
vocalists anche se non rappresenta bene l' idea di ciò che costituisce una
bella voce.
Quindi immaginate quanto sia difficile per me ammettere che il problema
principale con “Christmas In The Heart” non ha nulla a che fare con l' idea
di Dylan. Nemmeno quella di considerarlo interamente un album di materiale
per le vacanze, o anche la decisione di mantenere il regime vocale vicino
alla tradizione. No, il problema con il disco è che suona come se fosse
stato doppiato da uno zio ubriaco che sembra appena essersi seduto su una
grande fortuna e, col rischio della perdita di un'enorme eredità e di
offendere il suo benefattore, si presta a fare lo zio ridanciano e burlone ,
ma nessuno ha il buon senso di dire che lo zio Bob ci sta bene in
questi numeri.
Non ci sono interpretazioni nuove qui e non c'è nessuna deviazione dalla
sceneggiatura originale, anche se lo script è sfilacciato e ingiallito ai
bordi. Così una volta risolta in una bella serata di regole tradizionali di
Natale si capisce che la voce di Dylan è una voce magra, fatta apposta per
cercare di scacciare il gatto selvatico da casa vostra, che apparentemente è
entrato di soppiatto all'interno in cerca di avanzi.
Anche quando la strada è lastricata di buone intenzioni e la band di Dylan
fa un lavoro ammirevole per portare la musica a un tempo semplice, niente
può cancellare il fatto che la sua voce è una distrazione continua per tutto
il disco.
Ci sono un paio di reali sorprese, vale a dire il suono hawaiano di
"Christmas Island" e la polka cullante di "Must Be Santa" , impressionanti,
quest'ultima è certo una delle canzoni più oneste che Dylan ha eseguito, se
si considera come questo genere era la routine giornaliera che la radio
suonava quando Zimmy era un ragazzino nel Midwest.
Questo è il tipo di disco realizzato con abbastanza nostalgia di Eisenhower
per far che i Boomers se lo comprino in un attimo. Ma al momento che Bob apre la
bocca e la sua voce esce dalla gola , si accorgeranno che queste non sono le
carole natalizie che ricordano, e sicuramente faranno in modo di
dimenticarsene in fretta.
Sono sempre stato , per tutto il tempo che posso ricordare, un fan di Bob
Dylan, o almeno l'incarnazione, che ha alimentato la coscienza sociale di
una generazione nei primi anni '60.
Questo veterano performer ha reinventato se stesso più volte, perfino
partecipando ad una varietà di film anche se come attore era solo un bel
cammeo imbarazzante.
Ma avrà sempre un posto nel mio cuore per la sua sfida ribelle alla
costituzione e per aver levato la sua voce contro l' ingiustizia in un mondo
ipocrita – la sua città natale degli Stati Uniti è sempre stato l'obiettivo
della sua più grande indignazione.
E' stato il suo messaggio, però, spesso accoppiato con una commovente
canzone, che gli ha fatto avere il consenso delle masse , non la voce
stessa.
Per i ribelli, poeta e musicista che egli possa essere, ma cantante non lo è
mai stato.
Così è stato con qualche diavoleria che ho messo sul “ghetto blaster”
(radiolone portatile) che abbiamo nella doccia, ieri mattina, annunciando al
coniuge e ai figli che stavamo per sentire le solite carole di Natale ma
"con una differenza".
Il CD è stato l'ultimo album di Dylan, Natale nel Cuore, in cui manifesta
la sua voce stridula in classici come "Here Comes Santa, Hark Herald Angels,
The First Noel e Little Town of Bethlehem.
I love it, ma il commento di Sara (mia moglie) è stato di metterlo in sordina,
mentre nostra figlia Jasmine correva in giro con le mani sulle orecchie, al
grido di "disattivare, disattivare", e il piccolo James era stordito , come
se stesse ascoltando un vecchio grammofono con la tromba al posto
dell'altoparlante.
Come fan , devo confessare
che canti i canti natalizi dell'idolo della mia giovinezza non sono cosae
per lui e come l' ho ascoltato, non ho potuto
assimilare la prestazione con quella di colui che cambiava il mondot con
The Times They Are A Changin ', o di Blowin' in the Wind.
Ma tutti i fan di Dylan dovrebbe avere questo disco , se non altro per
completare la collezione o semplicemente per aiutare chi ha bisogno, dal
momento che i profitti vanno in beneficenza.
Quanto a me, l'ascolterò nel capannone, dal momento che
Jasmine era angosciata a furia di gridare ed alla fine mi ha costretto a
premere il pulsante "off". Sorry, Bob.
Lifestyle Communities Pavillion. Ho pensato che fosse un vecchio edificio
cadente, la vecchia arena impregnata di odore di birra rancida che
era stata stata ribatezzata dopo il 1980 quando un gruppo finanziario ne
aveva rilevato la gerstione. Il Pavillion è in realtà una discoteca di grandi
dimensioni, il luogo perfetto per un fan per vedere Bob Dylan e la sua band!
Non sapevo di questo rinnovo fino a quando non sono passato dalla Neil
Avenue sulla strada per lo spettacolo. La sede si trova nel cuore del
Colombus' Arena District, sulla strada da Nationwide Arena, dove ho visto
suonare Bob il 11/10/01, il luogo è circondato completamente da Huntington
Park, che potrebbe essere un luogo adatto per il futuro tour. E' una
favolosamente
pulita e luminosa parte della città che ospita anche un pò di storia della
guerra civile. La LC fa parte di un più ampio complesso di Clubs ed è un
luogo di ritrovo all'aperto tutto gestito dall' azienda di promozione per il
turismo. Il mio biglietto
diceva "porta 7" e grazie all'efficienza del personale di controllo dei
biglietti eravamo all'interno di pochi minuti. Queste persone
dovrebbero dare lezioni agli altri in questo campo. Così ho avuto un bel
posto non troppo lontano dallo scintillante Oscar di Bob. Come ci si sarebbe
dovuto aspettare, il pubblico era più orientato verso i giovani , gente
abituata ad andare per Clubs con un interesse generale e non esclusivamente
da ferventi fans di Bob Dylan. Almeno questo è quello che ho visto intorno a
me. Tutti sembravano avere un buon momento quando la band ha aperto con un
pezzo da “SLOW TRAIN COMING" , ”Gonna Change My Way of Thinking ". Questa è
stata una delle canzoni che avevo sperato di
sentire in questa serie di spettacoli; perchè è l’ album col quale è nato il
mio interesse e col quale ho iniziato ad essere un fervente fan di Dylan, e
non era è stata suonata al mio primo concerto a Clarkston 6/12/81. In
realtà, era completamente nuova per me! Sembrava molto simile alla versione
su GOTTA SERVE SOMEBODY: le canzoni VANGELO DI BOB DYLAN. Non credo che il
vocal di Bob è stato ruvido come la traccia registrata.
Poi c’è stata una resa luminosa di "Shooting Star", che ha sempre un effetto
calmante su di me. "Beyond Here Lies Nothin '" ha suonato al passo con gli
altri pezzi suonati in questa parte del tour, e la tromba Donnie era
udibile. "Rollin 'And Tumblin'" suonava piuttosto piatta e banale, ma non è
del tutto insolito per quella canzone.
Che valeva il prezzo da sola, però, era "My Wife's Home Town", chiudi gli
occhi e senti McKinley Morganfield al Checkerboard Lounge! "Tweedle Dee e
Tweedle Dum " è stata suonata con l’arrangiamento standard e non con il
nuovo che avevo sentito questa estate a Eastlake. Anche "Beyond the Horizon"
è stata rinnovata, mi è piaciuta, ma mi riservo il giudizio finché non la
sentirò di nuovo. Non era certo superiore alla versione del Canandaigua
nell’ estate '08. "Cold Irons Bound" è stata uguale a quella della notte
scorsa a Bloomington, Great song, solo Charlie può suonarla. "Desolation
Row" è stata molto buona come la prima volta che è stata suonata in questo
tour.
"Ain’t Talikin' ", come qualcuno ha sottolineato in una recensione
precedente, ha un tempo troppo veloce , che diminuisce il sottile ma
forte impatto. Ero preoccupato per questo, perchè è una tendenza di Bob con
le canzoni che non suona più frequentemente.
Se fossi costretto a scegliere, direi che quella di Bloomington sia stata
una prestazione superiore a quella di Colombus, ma stasera non è stata in
nessun modo una delusione. E 'stata una grande sorpresa trovare Bob Dylan e
la sua band in un locale come questo. Questa era l'ultima data che avevo
prenotato per questo tour in modo che potevo avere un’altra ragione per
venire fin qui. Avanti nel nostro programma c’è la visita al Memorial Civic
Center, quindi andremo a vederlo , poi torneremo sulla highway of diamonds!
1-Street Legal
2-Canto' Restless Forewell
3-La prima volta ufficiale fu il 22.9.1985 al farm Aid,al Memorial Stadium
di Champaign in Illinois.Da considerare anche il 19.9.85 in cui Dylan e
Petty con la sua Band si riunirono per le prove per i futuri concerti.
4-Sulla canzone di Roy Head dal titolo Treat Her Right.
5-La prima si è tenuta nell'anfiteatro del Tempio Voltiano di Como il
30.9.2006.
6-Non lo so', forse in Italia mi sembra ci sia sempre il chitarrista
Freeman,la posizione di Bob sul palco è a sinistra rispetto al pubblico e
questo puo' risalire agli anni dal 2003 al 2006. Bravo , ragionamento logico , posso accettare la
risposta , per la cronaca la foto è del Pistoia Blues 2006.
7-Credo "time out of mind".
Un saluto a tutti, Benedetto.
1) Street Legal del 1978;
2) Restless Farewell
3) Farm Aid il 22.09.1985. Scriveva Michele Murino a proposito dell'evento:
Dylan naturalmente prese parte al concerto che si tenne al Memorial Stadium
di Champaign, nell'Illinois, il 22 settembre 1985, e scelse come band di
supporto gli Heartbreakers di Tom Petty (Dylan aveva già collaborato e
stretto amicizia con alcuni membri del gruppo che avevano suonato nel corso
di alcune sessions di registrazione per l'album Empire Burlesque, nello
specifico Mike Campbell, Benmont Tench e Howie Epstein).
Dylan, Petty e gli Hearbreakers si riunirono per le prove in vista del Farm
Aid agli Universal Studios di Los Angeles il 19 Settembre del 1985. Bob, Tom
e soci suonarono, per scaldarsi, un po' di brani di Dylan e molti di altri
autori, da What'd I Say di Ray Charles a Baby What You Want Me To Do di
Jimmy Reed (uno dei vecchi idoli di Dylan), da Then He Kissed Me a That
Lucky Old Sun. Alle chitarre c'erano Tom Petty e Mike Campbell. Alle
tastiere Benmont Tench, al basso Howie Epstein, con Stan Lynch alla
batteria. Ai cori Debra Byrd, Queen Esther Marrow, Madelyn Quebec ed
Elisecia Wright.
Le prove proseguirono poi due giorni dopo, il 21 settembre, direttamente sul
luogo del concerto, il Memorial Stadium dell'Università dell'Illinois della
città di Champaign. Bob, Petty e compagni provarono Shake, un brano che il
biografo dylaniano Clinton Heylin nel suo "A Life in Stolen Moments: Day By
Day 1941-1995" ipotizza essere stato scritto da Bob Dylan sulla melodia
della canzone di Roy Head dal titolo Treat Her Right. Poi eseguirono Trust
Yourself, ancora That Lucky Old Sun, Maggie's Farm ed un brano di Chris
Kenner, I Like It Like That.
Il 22 settembre fu poi il giorno del Farm Aid, sul prato del Memorial
Stadium della University Of Illinois di Champaign.
In un indimenticabile set Dylan e compagni si lanciarono in un'eccellente
versione di Clean Cut Kid, seguita dalla già citata Shake e da I'll Remember
You (cantata da Dylan a due voci con Madelyn Quebec). Fu poi la volta di
Trust Yourself, ancora con Madelyn, e della cover That Lucky Old Sun (sempre
particolarmente amata da Dylan, qui al debutto live). Il set si chiuse con
una grande versione di Maggie's Farm tra le ovazioni della folla.
Su Trust yourself e Maggie's Farm si aggiunse Willie Nelson, l'organizzatore
dell'evento, alla chitarra acustica.
L'esibizione di Dylan con Petty e compagni venne mandata in onda su
moltissime stazioni televisive e radiofoniche sia negli Stati Uniti che in
Canada e fu talmente straordinaria e memorabile che Bob capì di aver trovato
una grandissima band che avrebbe potuto degnamente accompagnarlo in tour. Di
fatto Tom Petty and The Heartbreakers vengono ricordati da molti ancora oggi
come la migliore backing band mai avuta da Dylan insieme ai mitici membri di
The Band (che lo accompagnarono sul palco alla metà dei '60 e dei '70 e in
altre sporadiche occasioni).
4) La risposta era anche sopra: canzone di Roy Head dal titolo Treat Her
Right
5) La prima di "All You Need Is Rock" si è tenuta nell'Anfiteatro del Tempio
Voltiano di Como, il 30 Settembre 2006
6) non so
7) time out of mind
Un abbraccio, Marina
24 punti per Marina , ormai "one
and only" perfetta Maggiesfarmer ! :o)
2) Nel 1995 Bob partecipa alla
festa in onore di Frank Sinatra , che canzone canto ? Restless farewell
Ciao Tamb, auguri a te e a tutti i lettori di questo sito di buon Natale e
buon
2010! Complimenti a Marina per la meritata vittoria nel dylanquiz, sono
contento del mio terzo posto!
Ciao!!!!!!!!!!!! Otello
Caro
Otello , 4 punti , ma lode a te ed alla tua sportività , spero che nella
ricerca delle risposte ti sia divertito e che tu abbia appreso nuove
conoscenze , che in fondo era il solo ed unico scopo del quiz , un
divertente ed utile passatempo , complimenti ancora :o)
Come sarebbe stato Bob Dylan accompagnato dai Beatles
?????? Così !!!!!!!!!
a
Sabato 19 dicembre 2009
IT'S ALL GOOD
"I don't give a shit who plays bass" (Bob Dylan a Kenny
Aaronson, 1989)
di Fausto Leali
Un giorno, quando il Never Ending Tour sarà finito, spero che scriva le sue
Chronicles anche lui. L'uomo inossidabile, sempre tranquillo e sorridente al
fianco di Bob Dylan da vent'anni a questa parte, da quando cioé sostituì al
basso Kenny Aaronson, costretto a lasciargli il posto nella band per
intraprendere la battaglia, fortunatamente vinta, con un melanoma. Tony
Garnier, qualche giorno fa a Chicago, in una sera di Halloween in cui a
Dylan dev'essere venuta in mente la sua performance di mille anni fa a
Philadelphia (1), non se l'é sentita di stare al gioco col maestro in vena
di scherzi, che ha tentato di fargli imitare Willie Nelson sul palco, dopo
essere riuscito nell'intento con quella statua di sale di Stu Kimball,
presentato come fosse Tom Waits e che poco c'é mancato che Tom Waits
sembrasse sul serio. Stu aveva sfoderato una bella voce blues, cantando il
primo verso di Jesus Gonna Be Here, prima di tornare diligentemente al suo
posto, là in fondo, a fare lavoro di tappeto ritmico, con quella chitarra
senza lode e senza infamia in mano. Ma Tony no, lui non se l'é sentita ed ha
continuato come sempre a far da sfondo a Bob, lui che ha visto musicisti di
ogni tipo girargli incontro, lui che, probabilmente, conosce Dylan meglio di
chiunque altro e che proprio per questo non ne parla mai con nessuno.
Chi, invece, sa stare al suo posto, ma, allo stesso tempo, si fa capace di
stuzzicare senza pari il bardo, é quel fenomeno di Charlie Sexton, che,
oltre ad aver fatto finalmente comparire una chitarra nello show, sta
facendo ritrovare a Dylan energie, umorismo e desiderio che sembravano
assopiti per sempre, senza possibilità di recupero alcuna.
Qualche giorno fa, le note del concerto di Chicago fuoriuscivano
allegramente dal mio stereo, a fronte di una giornata che allegra non
sembrava essere stata proprio per nulla. Ci sono giorni in cui ti sei
impegnato a fondo nel fare la tua parte: amare il prossimo, piangere con chi
piange, ridere con chi ride; l'hai fatto al punto tale che, lo sguardo
calato ogni momento dentro ciò che accade, giunto alla fine della giornata
ti sembra d'aver perduto l'amore che hai donato e di provare solo
stanchezza, quasi fosse polvere accumulata su di te, polvere che offusca la
visuale, toglie il senso a ciò che hai fatto e stai facendo, appesantendoti
e facendoti smarrire. Ma ci sono giorni - tanti, troppi - in cui non riesci
affatto ed il tuo fare é uno sfuggire, un trascinarsi stancamente, una
tristezza di fondo dalla quale sembra sia quasi impossibile uscire.
Forgetful Heart, messa lì dentro quel concerto, ti coglie e ti spiazza
all'improvviso, in un momento così, al ritorno dal lavoro, in cui
l'orizzonte del tuo sguardo sembra non andare più in là di quei pochi metri
che separano il muso dell'auto dal pezzo di strada che riesce a intravedere
là davanti. La voce di Dylan ti prende di sorpresa, intonata e appassionata
come non mai, su un tappeto sonoro lento, discreto ed avvolgente, che
inesorabilmente si fa spazio un po' alla volta, in mezzo a pensieri così
densi che nemmeno una furibonda Highway 61, cantata di lì appresso, sarebbe
riuscita in qualche modo a spazzar via.
Quella canzone, che parla di cuori perduti e smemorati ("forgetful heart /
lost your power of recall / every little detail / you don't remember at
all"), é la tua canzone, canta i versi del tuo cuore. Perché tutto questo é
quello che sei tu, nel tuo giudicare la realtà condizionato dai fantasmi
della mente, dalle emozioni che hai provato e dall'esito delle vicende che
hai vissuto, successi e fallimenti che, come diceva quello là, in fondo non
sono altro che maledetti impostori.
No, non é l'esito ciò che ti definisce, ma un cuore che recuperi la memoria
del proprio desiderio. Un cuore appassionato, che sappia leggere, dentro le
vicende del momento, l'agire di un Altro che lega le cose tra di loro con un
filo rosso che sa di Destino buono.
E' in quell'istante - quando la percezione di ciò che é l'Amore riesce a
farsi strada nuovamente - che quella stessa strada si allarga all'improvviso
e, scossa la polvere di dosso, fa sì che lo sguardo riesca a vedere ogni
cosa da vicino e da lontano. "It's all good", canta Bob Dylan, ed é tutto
buono, tutto davvero, senza che nulla, ma proprio nulla, debba essere
censurato dalla tua giornata.
Quando sei arrivato in fondo, ed il cammino é giunto sino a casa, ti accorgi
che anche oggi un Altro si é fatto largo per misericordia dentro la tua
vita, attraverso la canzone di un amico.
Vecchio disgraziato di un Bob Dylan, che ci volevi proprio tu, questa sera,
a fare da strumento per ridestarmi dal mio solito e inguaribile torpore.
Note :
(1) "I have my Bob Dylan mask on, I'm masquerading," Bob Dylan, Philarmonic
Hall, Philadelphia, "The Halloween Concert", 31 ottobre 1964.
Per un solo giorno , Charley Patton è rimasto legato per
sempre a Richmond, Indiana.
Rick Kennedy , un autore che ha pubblicato "Jelly Roll, Bix, e Hoagy -
Studios Gennett e la nascita del Jazz Recorded", Indiana University Press,
1994) ha voluto raccontare alcuni dei suoi studi su Charley Patton, la
Records Gennett, e Richmond, Indiana , per saperne di più sulla Gennett
Records e della sua importanza storica.
Il 14 giugno 1929, il 38enne Charley Patton ha preso la sua chitarra “Star”
nello studio di registrazione della Gennett Records, lungo il fiume
Whitewater a Richmond, Indiana, per il giorno più prolifico dell'epoca del
blues del Delta.
Patton era per la prima volta in un studio di registrazione, il personale
Gennett aveva padronanza del blues e degli spirituals su 78 giri, stampando
su dischi in gommalacca la voce ghiaiosa del cantante e chitarrista. Quel
disco ha fatto la parte del leone della musica più memorabile di Patton, tra
cui "Banty Rooster Blues", "A Spoonful Blues" e "Pony Blues" - canzoni molto
originali, che il bracciante e bluesman del Delta aveva cantato nelle case e
nelle bettole piene di ubriachi per anni.
Nel 2008, nella sua definitiva storia Delta Blues, Ted
Gioia non fa valutazioni sui giorni caldi ed umidi di Patton nello studio di
Richmond: "Molti hanno contribuito, e contribuiscono ancora, a questa
mistica costruzione che noi chiamiamo il blues del Delta, ma questa
esplosione di creatività ispirata dallo Studio Gennett è stata la svolta
decisiva, il momento in cui il Delta ha mostrato i muscoli e ha affermato la
sua posizione preminente nel mondo del blues. "
Parole forti per una data di registrazione che passò inosservata per
decenni. Eppure, si parla tanto per la resilienza di Patton e degli altri
primi cantanti di blues del Delta registrati e conservati su vecchi 78 giri
estremamente rari, che ancora oggi ci incantano, e la ricerca di spezzoni di
vecchie registrazioni e di ogni dettaglio del loro passato sfuggente è
sempre attiva.
La sessione di registrazione di Patton rende la città principale
dell'Indiana, Richmond (popolazione 45.000), situata appena fuori della
“Interstate 70” sul confine Indiana-Ohio - un insolita sede della “massima
esperienza” in fatto di incisioni del Delta-Blues.
Ma c'è molto di più nella storia della Gennett Records. Una filiale della
Richmond Starr, fabbrica di Pianoforti, è stata di proprietà della famiglia
Gennett, che ha costruito e vissuto per decenni in un palazzo signorile (ora
completamente restaurato) al 1829 East Main Street. Prima che la famiglia
abbandonasse le registrazioni musicali nel 1934, la rivoluzionaria etichetta
Gennett agli inizi del 1920 aveva stampato a Richmond i primi dischi dei
pionieri del jazz come Louis Armstrong, King Oliver, Earl Hines, la New
Orleans Rhythm Kings, Bix Beiderbecke, e Freddie Keppard . Gli assoli di
Jelly Roll Morton al pianoforte della Gennett Records sono probabilmente le
cose più importanti mai registrate. Inoltre, il famosissimo scrittore di
canzoni dell’Indiana Hoagy Carmichael ha registrato il suo primo brano
classico "Stardust" a Richmond, nel 1927.
L'impostazione casuale di queste sessioni di registrazione è altrettanto
affascinante. La massiccia “Starr fabbrica di pianoforti” era situata in una
gola freddissima (South 1st Street), che una volta veniva chiamata "Starr
Valley" dalla gente del posto, sul fiume Whitewater. Lo studio di
registrazione era in un piccolo edificio nella parte posteriore della
fabbrica, che aveva già a suo tempo ospitato i forni per bruciare la legna.
Una piccola ferrovia secondaria passava davanti per portare i materiali in
fabbrica. Gli storici hanno spesso scritto che i treni su questo spezzone di
ferrovia disturbavano le sessioni di registrazione che dovevano per forza di
cose essere interrotte quando passava il trenino. In realtà, il problema più
grande era il rumore e le vibrazioni create da moltissimi vagoni
sferraglianti lungo i binari in cima alla gola della Starr Valley e sopra lo
studio.
Nel tardo 1920, la Gennet passò aggressivamente alla
musica di campagna black & white, che è stata venduta sotto l'etichetta
Gennett, una collaterale minore della Champion (con i musicisti, spesso
indicati con pseudonimi), che la Gennett registrava e stampava a Richmond.
Tra i più importanti cantanti di blues rurale che hanno registrato a
Richmond ci sono stati Willie Baker, Cryin'Sam Collins, e William Harris,
che può essere il primo bluesman del Delta ad essere registrato.
Ma il blues più significativo rurale dei 78 giri non viene dallo studio di
Richmond per l'etichetta Gennett, ma per la Paramount Records, la regina sin
dal 1920 delle etichette di blues. Per tutto il decennio, la Paramount ha
registrato a Chicago. Ma all’inizio del 1929 la Paramount ha deciso di
creare il suo personale studio a Grafton, Wisconsin, che era il suo quartier
generale. Mentre era in costruzione, la Paramount raggiunse un accordo con
Gennett per produrre i suoi musicisti a 40 dollari a facciata. Come
risultato, lo studio di Richmond ha prodotto non solo le prime registrazioni
di Charley Patton, ma nel mese di settembre, l'ultimo disco della grande
star della Paramount, Blind Lemon Jefferson - appena tre mesi prima che
Jefferson morisse a Chicago.
La storia (scoperta da Gayle Dean Wardlow) su come Patton
firmò il suo primo contratto discografico è nota a molti di voi. H.C. Speir,
proprietario di uno store a Jackson, Mississippi, e free-lance talent-scout di
musica per diverse etichette del Nord, trovò Patton al Plantation Dockery
vicino a Cleveland, Speir mise Patton su un treno del Mississippi per il
viaggio di 750 miglia in Indiana.
Patton arrivò al Grand Pennsylvania Railroad Station al 10 North Street e
North Street E vicino al centro di Richmond, ad un miglio dalla Starr
Valley. (Abbandonata per più di 25 anni, ora la stazione è in fase di
ristrutturazione.) Nella stessa data di registrazione, la Gennett ha inciso
anche diversi masters per la Paramount da parte del cantante blues Walter
Hawkins, che poteva essere arrivato sullo stesso treno con Patton.
Il 14 giugno, Richmond era in fermento, come riportò il giornale locale
riportò a titoli cubitali , per unìazione da parte dei federali contro una
banda di contrabbandieri. Non sappiamo se Patton sia rimasto in città per un
certo periodo di tempo, ma in tal caso, egli probabilmente scrisse "Goose
Town", in una stanza di una baraccopoli a nord della stazione ferroviaria,
che il personale della Gennett usava spesso per il soggiorno per la
registrazione di artisti di colore.
Paramount ha fatto uscire il blues di Patton
dalla sessione di Richmond con tre nomi: Charley Patton, Rev. Elder JJ
Hadley e Masked Marvel. Mentre la
modestia di dischi venduti rispetto ai principali artisti del momento, i
dischi di Patton hanno portato il Delta del Mississippi ad essere una zona
di vitale importanza per i talenti del blues. Nel prossimo decennio, diversi
bluesmen del Delta, associati o influenzati da Patton, da Son House a Robert
Johnson, sarebbe stati registrati sui 78 giri.
Subito dopo la sessione di Patton a Richmond, l'attività di registrazione
blues ebbe un capitombolo enorme. Nel mese di ottobre del 1929, il mercato
azionario crollò, portando il Paese alla Grande Depressione. Blind Lemon
Jefferson, cantante country blues su 78 giri, morì nel mese di dicembre in
circostanze misteriose. Nel 1930, l'etichetta Gennett chiuse, e quattro anni
più tardi, la famiglia Gennett smise di produrre musica a Richmond per le
etichette minori, spostando ai Sound Records studios le sue attrezzature.
L'etichetta Paramount chiuse nel 1932, solo due anni prima che Patton
morisse all'età di 42 anni per scompenso cardiaco.
Quando ho scritto il libro sui record Gennett ( "Jelly Roll, Bix & Hoagy"
pubblicato dalla Indiana University Press), nel 1990, la Valley Starr era un
santuario deplorevolmente trascurato, con alcuni edifici fatiscenti della
vecchia fabbrica di pianoforti in una gola ricoperta dal freddo. Da allora,
la Starr Gennett Foundation di Richmond (www.starrgennett.org) ha fatto un
notevole sforzo per il restauro, utilizzando fondi pubblici e privati per
trasformare Starr Valley in una zona di parco pubblico.
Mentre solo un'infarinatura delle strutture della fabbrica Starr sono
sopravvissute, la bella gola stimola ancora l' immaginazione musicale. Una
nuova strada attraversa la valle, ed è rimasto il vecchio edificio per
l’assemblaggio dei pianoforti con la facciata in mattoni con il logo Gennett
originale (anche se ritoccato) sulla parete. Vicino al fiume, un cartello
indica il punto esatto dello studio Gennett. Guardando al di sopra del sito,
sul crinale della gola, è possibile vedere dove i treni ruggivano in
passato.
Inoltre, la Fondazione ha costruito una “Gennett Walk of Fame”, lungo la
nuova strada, con targhe per onorare musicisti principali che hanno
registrato agli studi Gennett di New York e di Richmond, compreso Charlie
Patton. Nel settembre 2010, la Fondazione organizza un festival che celebra
la musica blues della Gennett Records.
Charley Patton
b. April 1891 - d. April 28, 1934
Grave Location: Holly Ridge, Mississippi, USA
Ciao Mr.Tambourine.
Ti mando la mia versione in italiano di "Love minus zero/no limit": Amore
illimitato.
Andrea BURIANI
AMORE ILLIMITATO [ Love minus zero/no limit ]
Parole e musica di Bob Dylan - Versione in italiano di Andrea Buriani
Il silenzio è il suo parlare, senza violenza nè un ideale,
nulla da dire, lei mi è fedele, lei è vera come il fuoco e il mare.
Qualcuno le porta delle rose e fa promesse di due ore,
lei gli sorride e sembra un fiore, nulla mai la comprerà.
Al mercato e nelle stazioni, c’è chi si scambia le opinioni,
guarda fogli e quotazioni e affida ai muri le conclusioni.
La gente parla del futuro, l’amor mio ne sussurra spesso,
lei è votata all’insuccesso, ma fallire non è vincere, però.
Il “cappa e spada” oscilla, il cero di Madama brilla.
In cerimonie di cavalieri, chi va a piedi ha dei problemi.
Crollano statue di cerini, l’uno sull’altro i burattini,
all’amor mio non gliene importa, lei ne sa troppo di sentenze d’ogni sorta.
Ose ogni nipote di banchiere, mira in alto e aspetta doni dl potere.
Urla il vento e sembra un martello, piove, è freddo e come un fringuello
lei ora in volo mi è arrivata, è alla finestra ed ha un’ala spezzata.
Quando l’uragano Ka-Tina Turner si scatenava sul palco
Nessuna donna è mai riuscita ad incarnare l’anima vera del
Rock n’ Roll quanto lei , nessuna donna ha saputo essere una R&R entertainer
and performer come lei , nessuna donna ha mai avuto una carica
sexy-emozionale come lei , nessuna donna ha saputo essere all’altezza dei
colleghi maschi-rock-stars come lei , nessuna donna ha mai saputo fare
duetti emozionati che bruciavano occhi e cervello come lei , nessuna donna
ha mai saputo eguagliare Anna Mae Bullock , nata a Nutbush,Te, il 26
novembre 1939 , in arte Tina Turner!
Scoperta dal cantante chitarrista di R&B Ike Turner ,
portata al successo da Ike , spostata da Ike , picchiata da Ike , drogata da
Ike , divorziata finalmente da Ike , Tina , dopo l’enorme successo riportato
con Proud Mary in compagnia del marito e del gruppo vocalist delle Lkettes ,
può finalmente cominciare una carriera solista che la porterà così in alto
che più non si può. Tina ,“la tigre” la chiameranno gli addetti ai lavori,
infila un successo dietro l’altro abbandonando il rhythm and blues per
entrare da regina nel mondo del rock.
Non avendo scordato le regole fondamentali del R&B , “Shake your money maker
all night long” , Tina continuerà ad agitare quella sua parte del corpo che
incatenava gli occhi di tutti , dando un supporto tridimensionale alla sua
incredibile voce. La “Camminata alla Tina Turner” entrò devastante negli
occhi di tutti , diventando il suo marchio di fabbrica , forse più ancora
della sua superba voce.
Tina Turner - Addicted to Rock :
Tutti i più grandi la vollerò per duettare con loro , Mick Jagger :
Rod Stewart :
Eric Clapton :
Vi siete chiesti se Tina avesse mai fatto una cover di una canzone di Bob ?
Siiiii!!!!!!
Nel dicembre del 2005 Tina Turner ha ricevuto il Kennedy Center Honors per
le sue performance artistiche, durante uno spettacolo al John F. Kennedy in
Washington. La Turner si unisce quindi a un gruppo di artisti d'elite che
comprendono Aretha Franklin, Ray Charles, Little Richard e Chuck Berry.
Hanno detto di lei :
I 70 anni dell'irriducibile Tina Turner
ROMA - Tina Turner ha 70 anni e ha da poco terminato una trionfale tournée
che ha celebrato uno dei tanti clamorosi ritorni della sua carriera. Anna
Mae Bullock, com'é registrata all'anagrafe di Nutbush, Tennessee, resta una
delle più spettacolari icone sexy della musica popolare, una donna capace di
attraversare 40 anni di musica e una vita così avventurosa da essere
diventata un film con Angela Bassett.
Come molti sanno l'inizio della sua carriera è legato al suo ex marito, Ike
Turner, un pioniere della fusione tra il soul e il rock con il quale, tra
gli anni '60 e '70, ha ottenuto successi clamorosi con brani come "Proud
Mary", "Nutbush city limits" e "River deep mountain high". Tanto per
intendersi I Rolling Stones compirono la prima tournée Americana come spalla
di Ike & Tina e proprio a quel periodo risale l'amicizia con Mick Jagger che
ha sempre ammesso di aver rubato alla sua amica I celebri passettini di
danza. Sul palco Tina sprigionava un'energia selvaggia, rimasta uno dei
tratti distintivi della suo personaggio. Poi la storia con Ike, reso
incontrollabile dalla cocaina, è diventata un incubo fino costringerla alla
fuga, senza un soldo. Prima però aveva lasciato una traccia profondissima
come l'Acid Queen nel film che Ken Russell ha diretto da Tommy degli Who.
Sembrava la fine e invece grazie all'incontro con Roger Davies, dalla metà
degli anni '80 diventa una delle regine della musica mondiale sulla scia del
clamoroso successo dell'album Private dancer, di brani come The best, What's
love got to with it, della sua folgorante apparizione in Mad Max e del brano
legato al film con Mel Gibson (We don't need another hero), alla sua
partecipazione a Live Aid con uno strepitoso duetto con Mick Jagger e a We
are the world, alle cover di classici come Let's stay together e I can't
stand the rain.
Da allora è una delle donne più amate e rispettate dello show business, un
simbolo di vitalità, equilibrio, divertimento e sensualità che ha duettato
con Rod Stewart, Elton John, David Bowie, Eric Clapton e I nostri Eros
Ramazzotti ed Elisa, ha inciso la sua impronta nella Walk of fame di
Hollywood e ha partecipato all'album premio Grammy "River: The Joni letters"
di Herbie Hancock. Voce inconfondibile dai toni soul, fisico statuario (le
sue gambe sono ancora bellisime), una presenza sul palco ineguagliabile, un
look unico che ha fatto diventare un marchio le sue proverbiali parrucche,
Tina Turner é davvero un esempio di come si possa arrivare a 70 anni senza
essere la parodia di se stessi, lasciando il ricordo indelebile di una
vicenda eccezionale, una storia che in troppe occasioni ha trasformato I
suoi protagonisti in vittime e che lei ha saputo trasformare in una strada
verso le stelle.
(Fonte: ansa.it)
Perdonatemi questa divagazione , sta
nevicando , il paesaggio è tutto bianco ed io mi sento felice , così mi
lascio prendere dalla nostalgia di quegli anni , ho
sempre avuto un debole per Tina !
Mr.Tambourine
a
Venerdi 18 dicembre 2009
Per acquistare "The People Speak" [SOUNDTRACK]
clicca qui
In estate, si ha notizia del coinvolgimento di Dylan in un
programma televisivo intitolato The People Speak, che è stato ispirato da “A
People's History of the United States”, di Howard Zinn, e da “Voices of A
People's History of the United States”, scritti da Howard Zinn and Anthony
Arnove. Il libro è stato originariamente pubblicato nel 1980, poi
un'edizione aggiornata è uscita nel 2003, e il secondo (una antologia di
scritti, discorsi, poesie e canzoni da una grande varietà di persone, tra
cui Allen Ginsberg, Martin Luther King Jr e John Steinbeck, tra molti
altri), è seguito nel 2004.
La voce di questa estate ha dichiarato che Dylan ha eseguito due canzoni di
Woody Guthrie per il progetto, vale a dire "Vigilante Man" e "Do Re Mi".
Moore ha aggiunto: "L'idea era di avere in primo luogo persone che stanno
ridicendo le parole degli altri e chiedere loro di celebrarle facendolo ,
che è il motivo per Bob non ha fatto una sua canzone. “Volevano festeggiare
quello che è successo in passato." Chris Moore, il produttore e co-direttore
del programma televisivo, ha detto che al momento non tutte le prestazioni
potrebbero essere incluse.
Al presente , Dylan si è esibito in "Do Re Mi" in “The People Speak”, che
sarà trasmesso da History Channel negli Stati Uniti il 13 dicembre 2009. Nel
film ci saranno anche Matt Damon, Morgan Freeman, Danny Glover e Bruce
Springsteen e molti altri artisti.
Per completare il progetto, una serie di video saranno disponibili su
richiesta o on-line, ma non è ancora noto se questa comprenderà anche la
versione di Dylan di "Vigilante Man”.
“Sono un po' in ritardo per questo ... ma, meglio tardi che mai”. Bob Dylan
è uscito con il suo primo album di Natale intitolato "Christmas in the
heart” , che rende omaggio anche alla compianta regina delle pinup Bettie
Page.
Bettie Page compare sulla pagina posteriore del booklet dell'album, in
un'immagine della famosa artista delle pinup, Olivia, che ha disegnato
Bettie Page in versione natalizia. E’ il 47° album e segue il successo
mondiale del suo album “Together Through Life” . Nel suo impegno a porre
fine alla fame, tutti i diritti di Bob Dylan negli USA, attuali e futuri
provenienti delle vendite di “Christmas In The Heart” saranno devoluti in
perpetuo a Feeding America, garantendo che oltre quattro milioni di pasti
saranno forniti a oltre 1,4 milioni di persone bisognose in questo paese
durante il periodo natalizio di quest'anno. Ci sono 15 brani tra cui 'Here
Comes Santa Claus', 'Winter Wonderland', 'Have Yourself A Merry Little
Christmas' e molti altri.
Onestamente, come sapete, la Page era diventato una devoa cristiana, quando
ha smesso il suo lavoro di modella. Questo gesto molto umile e piacevole
proveniente da Dylan probabilmente le avrebbe fatto molto piacere.
Simpatica presentazione del nuovo disco natalizio di Bob
Dylan fatta dal giornalista Kent Jones nel programma di Rachel Maddow,tv
americana,apparsa sul canale DylanRadio di youtube.
Buon Natale a tutti i Dylaniati.
Questo è un estratto del saggio di Alessandro Carrera da "Parole nel vento"
(edizioni Interlinea)
La prima decisione che dovevo prendere riguar dava le numerose allocuzioni
affettive come baby, mama, daddy, honey, love. Ho scartato subito ogni
variante di "bambina», "bimba", "dolcezza, «cara" o "te soro" (a queste
ultime due ho riservato solo un contesto ironico). In inglese si tratta di
termini che non hanno età, non richiamano nessuna classe sociale e a volte
non hanno nemmeno sesso, ma in italiano appartengono alla lingua della
piccola borghesia o al lessico fortemente codificato del libretto d'opera
del pri mo Novecento e della canzone di consumo. «Bimba dagli occhi pieni di
malia» si ascolta nella Madama Butterfly ma, siccome il personaggio che
canta è un americano, e il libretto è ricavato da un testo teatrale scritto
in inglese, non è detto che non sia una traduzione di baby. «Ciao, ciao,
bambina, un bacio anco ra» è stato il tentativo di Dino Verde e Domenico
Modugno, in Piove, di tra durre «Bye, bye, baby». Nonostante il successo del
brano, però, l'espressione non ha avuto presa. In effetti non era del tutto
nuova; gli italiani avevano anco ra nelle orecchie alcuni versi di canzoni
degli anni trenta come «Bambina innamorata, stanotte ti ho sognata».
"Tesoro", "cara" e "dolcezza», poi, se non sono ironici (come in "cara mia")
sono orribili, sanno di sceneggiato televisivo mal tradotto. "Amore" va
usato con molta parsimonia, perché in inglese uno può dire indifferentemente
che ama Dio, ama il suo cane o ama la crostata di mele di sua zia, ma in
italiano bi sogna andarci piano con un "amore" che, per una ragione o per
l'altra, ha un maggiore peso semantico (meglio "amore mio"). La lingua di
Dylan, poi, non è quella della piccola borghesia americana. È una lingua
composita che attinge dalla poesia romantica e simbolista così come dal
linguaggio formalizzato e in sieme estremamente idiosincratico dei blues e
delle folk ballads. Per rendere un simile impasto è necessario tener
presente uno strato profondo della lingua, popolare e colto insieme, anche
se è raro poterlo usare direttamente. Per mie ra gioni geografiche a volte
sento un equivalente linguistico dylaniano, popolare e magari anche
populista, nelle canzoni milanesi di Enzo Jannacci e Nanni Svam pa, o nei
testi più argutamente rétro di Paolo Conte. Ma anche vari canti meri dionali
adattati da Giovanna Marini o la canzone napoletana classica potrebbe ro
fornire nutrimento a un possibile italiano parallelo e dylaniano, se non
fosse che la distanza tra l'italiano standard e i suoi dialetti è troppo
molteplice perché un ipotetico Bob Dylan italiano sia in grado di rifondere
il crogiolo delle lingue italiche in un'unica esperienza artistica
nazional‑popolare. Del resto, il livello popolare non è sufficiente per
tradurre Dylan. Come si vedrà tra poco, per scendere nel cuore della sua
lingua abbiamo bisogno di Paolo Conte ma anche di Petrarca, di Sergio Tofano
ma anche di Mario Luzi.
Torniamo a baby. Una corrispondenza quasi perfetta si avrebbe con le
espressioni napoletane nenna o nennella, purtroppo inutilizzabili perché
troppo localizzate. "Ragazza mia" si può usare se il tono non è troppo
dolce. Quanto al maschile, “ragazzi” sa di oratorio e di trasmissioni per
giovani alla radio negli anni sessanta, ed è quasi sempre meglio tradurlo
con “amici” o “amici miei”. In definitiva, per trovare l'equivalente di
“baby" mi sono letto tutto il Canzoniere italiano curato da Pier Paolo
Pasolini nonché la raccolta dei Canti popolari ita liani curata da Roberto
Leydi. L'unico possibile, comune a tutti i dialetti e a tut te le regioni, è
“bella" o “bella mia". Ma anche “bella" non va inflazionato. Dy lan canta,
ha bisogno di riempire il verso e a questo scopo baby va sempre bene. Ma una
volta che il suo testo viene letto, e letto in un'altra lingua, di simili
riempitivi non c'è bisogno. Sulla pagina danno solo fastidio. Da qui la
decisio ne di compiere un massacro degli innocenti e di eliminare quanti più
babies possibile. Ho lasciato “bella”, “bella mia” o “ragazza mia” solo
quando il verso e il senso lo richiedevano. Non l'ho usata neanche una volta
in canzoni piene di habies come It Ain't Me, Babe o Baby, Stop Crying. Ho
lasciato l'espressione in inglese, invece, quando aveva un effetto fonetico
che non si poteva alterare, co me in It's All Over Now, Baby Blue o in Sugar
Baby, perché l'espressione baby blue non si può tradurre con “bambina
triste” o “bambina blu”. Può avere il senso, se si vuole, di “perla dei miei
occhi”, ma in realtà non vuol dire niente di preciso, è semplicemente un
effetto della tavolozza fonetica dell'inglese.
Cercare di tradurla sarebbe come voler rendere in un'altra lingua "c'era una
volta un bambino piccino picciò". E una sugar baby può essere tutt'altro che
una "zuccherina".
Certo, qualcosa nel passaggio si perde. Data l'ambiguità di babe, It Ain't
Me, Babe è una canzone rivolta da un uomo a una donna solo perché la canta
Dylan. In realtà può anche essere indirizzata da una donna a un uomo (così
infatti, senza cambiare una virgola, la cantaJoan Baez, e sempre senza una
modifica la cantavano assieme Johnny Cash e June Carter). Per lasciare la
stessa ambiguità in italiano avrei però dovuto concludere ogni strofa con un
verso che non mi piaceva. Invece di "l'uomo che cerchi tu non sono io" avrei
dovuto dire «chi cerchi tu non sono io" con un effetto di chiusura troppo
brusco e con due "chi" dal suono troppo secco. Pazienza per l'ambiguità.
Knockin' on heaven's door - The Blackstones Al Diesan &
Pino Tocco
a
Giovedi 17 dicembre 2009
Bob Dylan-Do Re Mi (Woody Guthrie cover) 2009
Ciao, ho visto il video di do re mi. Bellissimo! Ma quando
è stato registrato? Ha fatto solo quel pezzo?
grazie , Alberto
Il video in questione è un estratto dal film documentario
“The People Speak” , andato in onda solo negli usa domenica 13 dicembre su
History Channel.
Il pezzo con Dylan Dylan comincia circa dopo 52 minuti (compresa la
pubblicità) in due ore di trasmissione.
Prima di Dylan appare un breve segmento di Woody Guthrie, con la
riproduzione del brano di introduzione in background:
Gli agricoltori, abbandonate le loro terre e la polvere nelle loro ciotole
nel 1930, viaggiano attraverso tutto il paese alla ricerca di un posto per
sopravvivere. Il cantautore Woody Guthrie ha descritto la loro situazione.
Dylan esegue il pezzo con l' acustica, con l'aggiunta di Ry Cooder (chitarra
elettrica) e Van Dyke Parks (pianoforte). Il segmento dura circa 2 minuti e
50 secondi.
La prestazione sembra aver avuto luogo in uno dei teatri elencati all'inizio
del programma ma non è specificato quando. Il vocal di Dylan è molto forte,
aggiungendo ulteriore profondità ed intensità ad alcuni dei segmenti
precedenti. Il marchio della sua voce è la sua raspa , ma piena di potenza .
Non si può negare la passione di Dylan che , entrando dentro la canzone la
rende sua. Ha usato anche gli accenti ritmici sulla sua chitarra, e canta in
staccato durante la “elencazione degli Stati" che c’è nel testo , per
aggiungere enfasi. Dylan anche un sorriso durante il suo solo di chitarra.
Tutti e tre i musicisti sembrano suonare strumenti ed amplificatori vintage.
Ry Cooder sembra avere una logora Fender Telecaster.
Le strade di Dylan e Cooder si sono incontrate periodicamente nel corso dei
decenni passati. Entrambi sono apparsi al concerto tributo per Woody Guthrie
alla Carnegie Hall, New York, il 20 gennaio 1968. Una canzone scritta da
Cooder, "Across The Borderline", è stata eseguita regolarmente da Dylan (con
Tom Petty & the Heartbreakers) nel 1986, come pure di tanto in tanto negli
anni successivi.
Dylan, con Richard Thompson, 17 ottobre 1991 “Across
the borderline”
Van Dyke Parks ha collaborato con molti artisti nel corso degli anni, tra
cui Cooder, The Byrds, T-Bone Burnett, Kinky Friedman, Arlo Guthrie, e,
soprattutto, Brian Wilson e dei Beach Boys.
C’è un momento
involontariamente umoristico. A promuovere il sito web di History Channel,
c'è un pop-up che dice : "Chi è il vero Babbo Natale?", E poi fornisce un
URL del nuovo album di Dylan, naturalmente, “Christmas in the heart”.
Il film, coprodotto da Josh Brolin, Matt
Damon, Howard Zinn, Chris Moore, e Anthony Arnove, è il tanto atteso film
documentario ispirato dal libro di Howard Zinn “A People's History degli
Stati Uniti”. Il documentario è andato in onda su History Channel domenica
13 dicembre 2009.
Gli Stati Uniti ripartono dalle proprie radici per
guardare con speranza al futuro. Attori e cantautori si esibiscono,
rispettivamente in un DVD e un CD, per celebrare le conquiste sociali
raggiunte dalla "ordinary people" in oltre 200 anni di storia americana.
Documenti storiografici e canzoni di ieri e oggi finiscono nel progetto
realizzato dal pervicace professor Howard Zinn. Il titolo è semplice ed
illuminante: The People Speak.
di Francesco Santoro
Un progetto per dare voce a quella “ordinary people”
silenziosa e laboriosa che ha fatto l’America.
Si chiama The People Speak e compendia immagini,
musica, storia e letteratura in un documentario di 90 minuti e in una
compilation di 12 brani.
Matt Damon, Marisa Tomei, Don Cheadle, Viggo Mortenson,
Josh Brolin e molti altri illustri attori prestano volto, voce ed
appassionata interpretazione al lungometraggio basato su due libri (“A
People’s History of the United States” e “Voices of a People’s History of
the United State”) di Howard Zinn, docente, storico statunitense e attivista
politico di lungo corso. Cantautori del calibro di Bob Dylan, Bruce
Springteen, Ed Vedder e Rick Robinson, invece, partecipano con registrazioni
inedite alla colonna sonora che rispolvera inni folk di straordinaria
potenza.
Il film è incentrato sulla narrazione di racconti e
sulla lettura di diari, lettere e altri documenti scritti da quella
maggioranza in ombra che ha reso possibile il dettame costituzionale incluso
nella Dichiarazione d’Indipendenza degli Stati Uniti. Il coinvolgente
reading delle star hollywoodiane rende giustizia alla bistrattata working
class, agli orgogliosi afroamericani, agli indomiti nativi e alle paladine
dei diritti civili per le donne che hanno reso esemplare il loro percorso
verso l’emancipazione negli States.
Rivendicazioni, dure e coinvolgenti, riemergono da
epoche lontane: “L'intera storia del progresso della libertà dell’uomo
dimostra che tutte le concessioni ottenute su nobili rivendicazioni sono
nate da serrata lotta […] che può essere morale o fisica, ma deve essere
lotta. […] Se non c’è lotta non c’è progresso”. Parole come macigni che
invitano all’azione e che infondono speranza. Sono tratte da un discorso del
1857 di un affrancato Frederick Douglass, primo nero d’America emerso in
ambito politico. Ancora oggi fanno riflettere alla stessa stregua delle
affermazioni di ira mista a conforto sputate dal Tom Joad di Steinbeck:
“Dovunque si lotti per sfamare il popolo, ci sarò. Dovunque un poliziotto
pesti un ragazzo, ci sarò." Affermazioni che si ritrovano anche nel
"Communist Manifesto" di Bruce Springsteen The Ghost Of Tom Joad.
Gli Stati Uniti hanno sempre trovato nella musica
popolare una fonte inesauribile di riscatto e di incoraggiamento. Un paese
che riconosce, per ogni epoca, un pugno di cantori capaci di vomitare strali
ed invettive di intere generazioni e che individua autori abili
nell’esorcizzare, con vena creativa inimitabile, i drammi della comunità.
Letteratura e musica che si intersecano fino a diventare denominatore unico
della cultura. Ecco perché alla recitazione di brani tratti da Furore,
epopea di una famiglia ai tempi della Grande Depressione, si alterna
l’interpretazione di This Land Is Your Land, scritta da Woody Guthrie nel
1940, e ancora una volta riproposta da Springsteen. Al progetto musicale
aderisce buona parte del mondo folk più noto, quello che “vende”, e vede
menestrelli di ieri e di oggi prodigarsi nel creare la spina dorsale di un
lungometraggio davvero interessante. A Bob Dylan e Ry Cooder spetta il
compito di rileggere Do Re Mi, un altro classico del repertorio di Guthrie
(un americano comunista!), John Legend rifà il Marvin Gaye impegnato autore
di What's Going On, Jackson Browne canta la sua The Drums of War e un Ed
Vedder sempre più unplugged esegue una personale versione di Master Of War,
dylaniano afflato poetico degli anni ‘60. Solo alcune performance presenti
in video, però, vengono riproposte nella colonna sonora. Tra queste una
“Depression-era labor song” intitolata Brother, Can You Spare a Dime?,
straordinario inno alla solidarietà ad opera di Allison Moorer, Only a Pawn
in Their Game (ancora di Dylan) folk ballad di aspra denuncia intonata dal
“corvo nero” Rich Robinson e See How We Are, amabile canto a due voci per
Exene Cervenka e John Doe (degli X).
La setlist del CD assembla una godibile compilation di
american roots music che lascia spazio anche a voci svincolate dal folk. E’
il caso della giovane promessa hip hop Lupe Fiasco, con l’acoustic rap
version di American Terrorist, Taj Mahal con il suo Blues With A Feeling,
Randy Newman con una sempre bella Sail Away e P!nk con Dear Mr. President,
recente ambasciata inoltrata a George W. Bush in prosa e musica.
Il dormiveglia di certi ambienti culturali, oggi,
sembra finalmente cessato e pare di assistere al ridestarsi di un movimento
sempre più imponente pronto a rivalutare certa politica di stampo
socialista: un bel passo verso una democrazia piena e mai realizzata nel
paese dei mille contrasti. Un plauso va sicuramente tributato agli attori
che si sono cimentati nella lettura di testi di non facile interpretazione e
ai musicisti che hanno offerto versioni inedite di protest songs immortali.
Il merito più grande, però, è soprattutto dell’irriducibile Howard Zinn,
combattivo ottantasettene, che ha coinvolto tutti questi artisti in un
progetto coraggioso e di ampio respiro: evidenziare come nella vita di tutti
i giorni è possibile riaffermare valori spesso soffocati nella più
indifferente iniquità. Come Springsteen ha dichiarato a Rolling Stone
(quello americano, of course) nel 2007: “A People’s History of the United
States (di Howard Zinn, nda) ha avuto su di me un enorme impatto […] mi ha
fatto sentire parte della storia e mi ha indotto a vivere in modo
partecipe”. Una dichiarazione vincolante che trova riscontro anche nella sua
ultima dichiarazione in favore dei diritti di gay e lesbiche. E a proposito
di dichiarazioni, lascia il segno l’incipit di presentazione al film:
“Piuttosto che una certezza incisa nella pietra, gli Stati Uniti sono sempre
stati un progetto in evoluzione”. Lo stesso principio che è alla base della
musica popolare americana: arte in continua trasformazione che ha il pregio
di cantare le tangibili assurdità dei tempi e le incredibili vicende umane
di ogni stagione. Ecco perché alla drammatica interpretazione di documenti
ritenuti solenni, il film accosta sobrie esibizioni di “profane” canzoni del
dissenso.
Forse due i difetti riscontrabili nell’intero progetto:
la ridotta track list selezionata a fronte di una colossale disponibilità
antologica (peccato non trovare gli anatemi di Phil Ochs e il banjo di Pete
Seeger) e l’esclusione, nel CD, di alcune performance presenti nel film
documentario (ad esempio Vigilante Man ancora a cura di Dylan con Cooder).
The People Speak andrà in onda, solo negli USA, il 13
dicembre su History Channel e il relativo DVD sarà in commercio
presumibilmente dal marzo 2010. Il CD, invece, è già in vendita.
Dylan European Tour 2100 , 4 date in Austria e 4 date
nel Nord-Italia ?
Caro Mr.Tambourine e tutti gli amici della fattoria
Lunedi scorso 14 Dicembre ero a cena dal batterista della band Who Cares?
con il quale da quasi 15 anni condivido il piacere di suonare e cantare
soprattutto cover di Dylan.
Il pretesto per l'accogliente serata davanti a un bollente e invitante
piatto di Gulasch, mentre fuori il termometro segnava implacabile minus zero
era quello di ascoltare e guardarsi le registrazioni dei concerti che
avevamo tenuto poche sere prima in due locali a Vienna.
Fin qui niente che valga la pena di essere segnalato sulla posta di Maggie's
Farm fino al momento in cui mentre Rainer stava combattendo con i cavi di
collegamento tra la video camera e il suo 42 pollici LCD se ne uscito con
una battuta che sapeva di grande: annunciazione! annunciazione! se non fosse
stato per il suo dialetto strettamente viennese avrei pensato immediatamente
al grande Troisi e alla sua indimenticabile comica.
" Ah, amici ieri ho contatato un mio conoscente dell'enturage di Bob, è
ormai certo che nel mese di Giugno, subito dopo il tour in Giappone e in
Australia, Dylan ha già fissato due date anzi in verità quattro qui in
Austria e altrettanto in Nord d'Italia per dare inizio al suo ennesimo tour
europeo.
Già alle prime voci che circolavano sul tour in estremo oriente, mi ero
ormai rassegnato a pensare di rivederlo chissá fra quanti anni invece
sorpreso e stupito sono balzato in piedi dal gioia.
Di Rainer mi posso fidare ciecamente, già in altre occasioni mi ha
dimostrato di avere dei buonissimi contatti vicini a quelli di Bob posso
assicurarvi che la notizia non é una bufola.
Per cui visto che ormai é Natale ho pensato bene di farvi questo
piccolissimo regalo, anticipandovi questa notizia, sapendo che voi come me
siete sempre sulle tracce del nostro amato Bobness.
Un augurio di Buon Natale e Felice Anno Nuovo a tutti.
P.S.
ho aggiunto qui di seguito un link rivolto soprattutto a coloro che oltre al
vero Bob apprezzano anche i tentativi più o meno riusciti di emularlo o
semplicemente di riproporlo in una veste personalizzata come abbiamo provato
noi in queste due versioni: Forgetful Heart e All Along The Watchtower.
Da quanto tempo aspettavamo qualcosa del genere!! Bob ce
la fa ancora a cantare senza l'artiglieria pesante alle spalle e con la
chitarra acustica, e senza quel disco volante in testa:)!! Aldo Gianola
Avevi dubbi ? Però al disco volante sono
ormai abituato ! :o)))))
Cagliari : La 16° Giornata Europea sulla Disabilità
Ciao carissimo, ti mando in allegato la locandina della manifestazione a cui
parteciperemo domenica prossima 20 dicembre.
Si tratta della 16a Giornata Europea sulla Disabilità, un momento di
riflessione utile a tutti quanti e che vuole dare un messaggio di
solidarietà e di impegno; noi lo facciamo in musica insieme ad altri 11, tra
artisti e band di vario genere.
Sarà una bella "vetrina", in quanto la manifestazione è inserita nell'area
fella Fiera di Cagliari ove, in questo periodo, è in corso la Fiera Natale.
Lo spazio a disposizione per ogni gruppo/artista non è molto (circa 25
minuti cadauno), ma il programma è lungo, dalle 16 alle 23 di sera.
Naturalmente è importante dire che la nostra partecipazione, così come
quella di tutti gli altri artisti, è assolutamente gratuita, così come
gratuito è l'ingresso.
Ciao, un abbraccio affettuoso , Al Diesan
Peccato che abito così lontano ,
comunque lode a Cagliari , agli organizzatori , a te ed agli altri musicisti
perchè l'iniziativa è davvero da sottolineare , le persone più sfortunate di
noi hanno sempre bisogno anche del più piccolo aiuto , quindi giusto
darglielo ! :o) Ciao
Ciao Mr. Tambourine,
questa mail è un invito alla lettura.
Non so se ne abbiate già parlato, ma proprio oggi ho finito di leggere il
nuovo libro di Nick Hornby "Tutta un'altra musica" e voglio avere il piacere
di consgliarlo a tutti. Non è nulla di epocale o immortale ma è molto
godibile e scorrevole, e come potete immaginare, dal fatto che per
consigliarlo scriva su Maggie's Farm, è intriso di Dylan con numerose
citazioni dirette e indirette.
La cosa più particolare però, che quantomeno io ho sentito, è che nel libro
c'è anche tanto di noi e della nostra passione, magari esagerata ma per
tanti aspetti reale come non mai.
Un saluto a tutti e naturalmente, per chi si sia lasciato convincere, buona
lettura...
Giorgio
P.s. volevo farti i complimenti per quanto ultimamente il sito abbia ripreso
forza ed iniziativa...
Grazie della segnalazione , io lo
leggerò ed altrettanto spero per tanti fans di Bob :o)
Ciao Michele, sono una ragazza che si stà avvicinando alla
musica del
nostro grande Bob. Vorrei sapere da Te: dopo il periodo storico 1963-
1966 (a proposito, da 1 a 10 che voto daresti a The Times They Are a
Changin?) nel quale Bob ha dato il meglio di sé, e quindi partendo dal
1967 a tutt'oggi quali sono secondo TE e la critica internazionale quei
5 o 6 album veramente belli, importantissimi, fondamentali che ogni
appassionato deve avere assolutamente e perché? Che voto daresti, da 1
a 10 motivandolo, a Infidels e Time out of mind e "Love & Theft"? Ti
prego rispondimi al piu presto: Tu sei un grande!
Un bacione da Elisa
da Roma.
Ciao Elisa,
allora intanto ti dico che al momento (intendo
dire che nel corso degli anni il mio giudizio sugli album di Bob può
anche avere avuto piccole variazioni), al momento - scrivevo - darei a
The Times They Are A-Changin' un bell' 8 e 1/2.
Per quanto riguarda i
5/6 album che mi chiedi successivi al '66, a mio avviso ecco la
sequenza in ordine:
1) Blood on the tracks (che metto comunque anche
prima di quelli del periodo che tu citi)
2) Oh Mercy
3) Slow Train
Coming
4) Desire
5) John Wesley Harding ex aequo con Street Legal
6)
"Love and theft"
Secondo la critica? Beh è difficile dirlo visto che
le opinioni cambiano, ma direi che senza dubbio anche secondo la
critica Blood on the tracks è su tutti. Poi direi Oh Mercy... Poi
sicuramente "Love and theft" che a mia memoria è l'album di Bob più
osannato dalla critica dal 66 ad oggi.
Per quanto riguarda Infidels gli
darei un 8. Non è un disco da 10 o da 9 per me perchè ha alcune canzoni
"deboli", diciamo così, ma naturalmente ha alcuni capolavori come
Sweetheart like you, Jokerman, I and I e License to kill che lo pongono
molto in alto in ogni caso.
A Time out of mind darei un 10 se non fosse
che la produzione di Lanois in quel disco la trovo molto penalizzante.
Lo avesse prodotto Bob da solo come ha fatto per i tre album
successivi, sarebbe stato al livello di "Love and Theft" e Modern
Times. Se non che Lanois, che aveva fatto un egregio lavoro su Oh
Mercy, si è lasciato prendere la mano dalle sue paranoie volendo fare
un disco che alla distanza per me risulta monotono per come è venuto
(basta che tu ascolti le versioni alternative e le canzoni tagliate dal
disco e che sono finite su Tell Tale Signs, ed in cui si vede
chiaramente che c'è la mano di Bob e non quella di Lanois, e che sono
decisamente superiori a quelle finite sul disco ufficiale... per non
parlare del capolavoro assoluto del disco che Lanois pensò bene di non
inserire... devo dire il titolo? non credo ce ne sia bisogno no?).
Quindi voto al TOOM di Lanois 6. Voto al TOOM di Bob 9. Voto
complessivo nella mia personalissima opinione attuale direi quindi sul
7 e 1/2.
Ciao,
Michele "Napoleon in rags"
Lettera semiseria a Bobby Christmas ( sull'oscuramento del
sito DVDylan )
Fiona: " Hey Billy e se ci provo a cantare una tua canzone?" (riferendosi a
The Usual)
B.Parker "Provaci,e io ti faccio scuoiare viva dai miei avvocati" (o da uno
dei miei avvocati)
From the Movie "Hearts of Fire" 1987
Stanno chiudendo il sito Dvdylan e la cosa mi lascia un po' perplesso,
perche' mi sembra strano che Bobby Christmas ha iniziato la
battaglia contro la pirateria in questa circostanza. Mi spiego meglio. Si
sa' che nei concerti non si deve registrare nulla e' risaputo (anche se io
sono in disaccordo con questo), ma puntare il dito su un sito che ha a che
fare con dei dylan fans, solo per il semplice scambio, senza profitto fa
ridere. Fa ridere perche' o Bobby si e' messo a navigare per internet e ha
scovato il sito, oppure ha dato mandato a dei legali a cercare e ordinarne
l'oscuramento. Entrambi le ipotesi hanno dell'incredibile sana follia.Cosa
gli viene in tasca a Bobby Christmas di questa vergognosa operazione? E'
stato lui direttamente e perche'?
Dal momento che i controlli vengono fatti ai concerti, chi riesce ad avere
la registrazione e' libero di fare cio' che vuole della stessa,o no? O e' di
proprieta' di Bobby Christmas? La risposta e' no! e' di mia proprieta' e io
sono libero di scambiare con un altro fans quello che
possiedo senza divieto alcuno.
Allora se compro un tuo cd anche ufficiale e lo registro a qualcuno perche'
vuole sentire le tue songs, non posso farlo. Gli debbo dire "...hey amico,
il cd te lo compri ok?"
Mi dispiace Bobby ma questa volta se sei stato tu o qualcuno per te l'hai
fatta grossa! Ah! Ah! Visto che ti sei vestito da Babbo Natale cerca di
esserlo fino in fondo, e no a meta' e ci rifili questo attacco.
Ad ogni modo e' un mistero la vicenda.
E allora santo cielo Bob, perche' non fai uscire di tanto in tanto qualche
video in Homevideo di un tuo concerto appena trascorso?
E magari negli anni passati mentre facevi i concerti registravi dei video a
noi fans e ce li donavi ?
Perche' no? Diciamocela tutta se la pirateria dylaniana e' riuscita a tanto
un po' di buona colpa ce l'hai anche tu Bob, o no?
Non resta quindi che aspettare dalla Columbia l' uscita di qualche buon
live, audio o video non ha importanza, ma quando ?
Stefano C.
Addendum "Ho letto su dvdylan che la compagnia di avvocati della societa' si
presenta come "Rappresentiamo Bob Dylan".
Caro Stefano , capisco il tuo punto di
vista da fan , ma purtroppo devo dire che a mio parere è sbagliato. Le leggi
sulla protezione dei diritti d'autore sono severissime e spesso e volentieri
Internet se n'è fatto un baffo , anzi due o tre , di queste regole. Sono
leggi e come tali vanno rispettate , che ci piaccia o meno. In teoria non
potresti duplicare un CD e darlo ad un tuo amico. Che poi si sconfini nelle
esagerazioni è un'altro paio di maniche, ma in gioco ci sono interessi
finanziari molto ingenti , un sacco di palanche insomma, mica bruscolini ,
allora come dare torto a chi giustamente tira l'acqua al suo mulino ? Avrai
notato che anche da Youtube sono spariti un sacco di video di Bob , lo
stesso per Van Morrison e molti altri. La lotta contro i vari siti cosidetti
"illegali" cominciò anni fa contro "Olga" , passo poi a Kazaa , Bearshare ,
E Donkey , E Mule e non è ancora finita , perchè gli illegalisti trovano
sempre vie nuove per gabbare le Major e gli artisti ( buon per noi ) , ma
sarà ancora una lotta che durerà per lungo tempo e chi vincerà è molto
difficile dirlo. E' un pò come la lotta al Doping , tutti sanno che è
proibito e tutti si dopano , quando esce un elenco di sostanze dopanti i
chimici aggiungono qualcosa qui e là , rinominano il prodotto e si
ricomincia da capo , fermo restando che chi si dopa è fuori legge , su
questo non ci piove. Lo stesso si sta cercando di fare in campo musicale ,
ma i risultati ottenuti sono molto scarsi e gli artisti prima o poi dovranno
trovare altre fonti meno costose dei CD per vendere le loro opere , ricordi
il cofanetto "Berlusconiano" di TTS a 230 euri ? Potrei citarti 100.000
altri casi nei quali la gente si fa beffe delle leggi e delle regole , ma
questo non vuol dire che la gente abbia ragione , anzi !!! Così vanno le
cose , oggi prendono di mira Tizio , domani Caio e dopodomani Sempronio ,
ora è la volta di DvDylan , domani chissà ? Vogliamo far una colpa agli
artisti che cercano giustamente di difendere i diritti sulle loro opere ?
Possiamo contestare tutto ed il contrario di tutto , siamo liberi di farlo ,
ma gli artisti rimangono sempre dalla parte della ragione e quelli che
acquisiscono illegalmente le loro opere ( me compreso che scarico tutto da
Internet ) siamo nel torto marcio , bariamo sapendo di barare , scarichiamo
musica sapendo che è illegale , e non ce ne frega un cazzo , e qualche volta ci
lamentiamo anche. Io credo che un pò più di giudizio da entrambe le parti
non sarebbe male , ma purtroppo la giustizia resterà sempre una Shangri Là .
Non prendermi per moralista , mi sono lamentato anch'io , specialmente nei
confronti della Sony che , con una spesa ridicola , potrebbe inviare in
anteprima ai siti dedicati a Bob una copia del CD in uscita , in modo da
poter fare delle giuste recensioni delle canzoni , e sarebbe solo a
vantaggio loro , ma questo non succede mai , se voglio recensire un disco me
lo devo comperare ( o scaricare da internet ) , insomma la Sony ci considera
siti di un Dio minore , ma noi ce ne freghiamo , aggiriamo l'ostacolo
illegalmente continuando a fornire il nostro servizio tutto a vantaggio di
Bob , il quale , almeno una volta potrebbe preoccuparsi di questo piccolo
problema invece di fornire le anteprime sempre ai soliti tre o quattro
network che contano , tutto sommato , nel giro di un anno , tutti i siti
come il nostro dedicati a Bob ricevono una quantità in totale di visite che
i grandi network se le sognano , senza trascurare che le grandi agenzie e le
riviste parlano di Dylan una volta ogni tanto , i siti come noi lo fanno
tutti i giorni. Meriteremmo qualcosa di più da parte di Bob , magari una
mail di ringraziamento una volta nella vita , che che vuoi fare , per ora il
mondo gira così !
All'inizio di questo autunno, quando la notizia che Bob Dylan avrebbe fatto
uscire un album pieno di antiche canzoni di Natale, il mio amico Jim (un
collega uber-fan) mi ha impegnato in una vivace discussione di ciò che
avrebbe potuto seguire. "Perché in nome di Dio," Jim ha chiesto, "Dylan
dovrebbe tirare fuori una trovata come questa, soprattutto in occasione di
questa straordinaria carriera tardo-rinascita creativa?" Il suo timore era
che sarebbe stato un errore di calcolo "di proporzioni epiche, una follia
che avrebbe fatto sembrare “Self Portrait” come il suo opus magnum".
La mia risposta iniziale era che Dylan è un figlio di puttana sovversivo con
una bottiglia in mano e un gran senso dell'umorismo. Inoltre, egli ha
probabilmente qualcosa di importante da aggiungere ai soliti tranquilli
classici di Natale. "Jim", dissi, " non sottovalutiamolo. Chiunque abbia
composto cose brillanti come 'Visions of Johanna' e 'Cold Irons Bound'
merita il beneficio del dubbio". E con questo, Jim e ho deciso di rimandare
il giudizio.
Un mese dopo, ho ascoltato l'album.Ed era lì, il miglior songwriter della
nostra generazione , circondato da uno stuolo di cinguettii nello stile dei
backing-vocalist di Ray Conniff , cantando 15 delle canzoni delle vacanze in
pieno rettilineo. Non un sorriso o strizzatina d'occhio in vista.
Surreale? Questo è un eufemismo. Un colossale errore di calcolo alla pari
con "Self Portrait” del 1970? Neppure vicino . Mentre conferma di certo di
avere le palle grandi come Colbert e un debole per l'umorismo sornione, più
che ogni altra cosa evidenzia la sua posizione come maestro stilista la cui
abilità interpretativa fa a pugni con il suo acume come songwriter.
Una volta superato lo shock iniziale e sentito Dylan in un ambiente
accogliente e ovattato, mi accorsi ben presto che il suo sparuto gracchiare
aveva aggiunto una nuova vita a questi vecchi castagni. "Silver Bells" viene
reso come un valzer con un imponente base di pedal steel e con un Dylan
eccessivamente prudente nell’esecuzione. "Little Drummer Boy" va avanti con
un ritmo morbido, sostenuto da un riverbero di chitarra ossessiva ed un
costante rullo di tamburi, ognuno dei quali è a più livelli al di sotto
della voce di Dylan con le armonie di una back-up singer femminile. Si può
quasi immaginare questa canzone fare il verso con alcuni dei brani più scuri
di "Oh Mercy" o "Time Out of Mind".
Uno dei punti salienti del nuovo album è il semplice, con arrangiamento jazz
senza tempo "Have Yourself A Merry Little Christmas", una performance che
Jim descrive come "la suddivisione della differenza tra la speranzosa
versione di Frank Sinatra e quella morbosa di Judy Garland." E 'un classico
di Natale che è come un bicchierino di whiskey che aggiunge una rugosità
rinfrescante intorno ai bordi. Ancora al sicuro per i tradizionalisti, ma
asimmetrica appena sufficiente per i cinici. In effetti, la descrizione che
praticamente riassume tutto l'album.
Mai una volta che sia prevedibile (chi l’ha visto dal vivo può
testimoniarlo) o sentimentale (idem), Dylan ha osato affrontare le regole
del Natale, riuscendo a ridefinire tutte queste canzoni yuletide pur
rimanendo rispettoso delle versioni classiche. E’ una testimonianza del suo
grande gusto e dell'esecuzione straordinaria. Come si sta con una dose di
allegria rinfrescante per le vacanze ?
Cosa posso davvero dire della notte scorsa che non potrebbe fare un
qualsiasi Perry Mason per rendere giustizia a quello che abbiamo visto /
vissuto ieri sera? Erano meglio i tre concerti che ho visto a Chicago, ma è
questo in realtà il punto? No, il punto è che non devi mai illuderti. Avevo
già visto Bob prima (a Park West nel 2004 e al Trap nel 2003), ma niente
avrebbe potuto prepararmi per quello che ho visto l'altra notte! In primo
luogo devo dire di essere sempre in compagnia con amici veramente buoni , e
anche la notte scorsa ho avuto alcune delle persone più belle sulla sinistra
e di fianco a me – la mia amica Chrissy era così vicina proprio in fronte a
Bob al microfono centrale , e quando è uscito ed ha iniziato Shooting Star
era come se fosse nel suo salotto , penso che sia quasi svenuta (Chrissy ha
detto che aveva i brividi e credo a lei). Desolation Raw è stata una
rivelazione per il modo come diceva le singole parole e le faceva cadere su
di noi
come bombe di vernice ! E 'stato come se fossimo farfalle fissate in un
Pollock e l'unica via di uscita era fuori uso ! Mi sono reso conto, credo
durante Ballad, come non c'è che più frenesia nel pubblico come quando Elvis
o i Beatles suonavano bene , tranne quando si vede Bob. E quando vedete
questo Bob
da vicino quasi da poterlo toccare , allora il pubblico beatificato comincia
ad urlare il gradito ritorno , come si ammira un vero Maestro che mostra
tutta la sua arte.
°°°°°°°°°°°°°°°°°°
di Mike Roos
1. Gonna Change My Way of Thinking, Un opener degno di nota, poiché questo è
dal periodo cristiano Dylan. Un inizio di fuoco, con, credo un sacco di
parole nuove. Mi piacerebbe avere
il testo. Gesù è ancora lì. Credo di avere sentito una frase che diceva
qualcosa come "Jesus is coming, sta tornando a reclamare i suoi gioielli."
Non voglio pensare che Bob sta tornando al cristianesimo fondamentalista, ma
con lui non si sa mai. Qualunque cosa stava dicendo, questa canzone era
infuocata fin dall’ inizio. La band,
con Charlie in testa, era davvero al massimo della cottura.
2. Shooting Star , molto ben fatta, nonostante la non melodia. Charlie e Stu
l’hano sostenuta con dei begli interventi delle loro chitarre.
3. Beyond Here Lies Nothin ' , una continua frustrazione per me è il fatto
di non sentire quasi mai il lavoro di Donnie Herron, il polistrumentista
della band. Almeno qui la sua tromba era udibile e aggiunge molto
all'atmosfera di questa canzone buia. Più grande la chitarra di Charlie.
4. Rollin 'and Tumblin' , la chitarra di Charlie in questo pezzo era meno
Muddy Waters di quanto era solito essere Denny Freeman. Charlie , in maniera
diversa , l’ha fatta sua , dando un po'più di
energia.
5. I Don't Believe You , per questa, Charlie ha usato la sua Telecaster
bianca e nera, proprio come quella che usava Bob con gli Hawks nel 1966,
molto appropriato qui, anche se il canto di Dylan, naturalmente, non è stato
in nessun posto vicino a quello
incendiario della versione '66. Dylan ha mantenuto lo spirito anche se
suonava l’armonica tenendola con le due mani come fece nel '66. Questo è
stato molto divertente.
6. My Wife's Home Town , un momento particolarmente speciale della serata, perché
Bob aveva imbracciato la chitarra ( la sua Duesenberg nuova, che ha
stranamente tenuto in posizione eretta ). La cosa che mi ha sorpreso è che
Dylan ha effettuato alcuni passaggi di chitarra davvero belli che guidavano
la canzone, in uno stile che non ho visto prima. In passato, i suoi
interventi sono sempre stati difficili, aritmici, e spesso atonali. Non
questa sera. Ha eseguito alcuni molto gustosi links blues. Questo è stato
uno dei vantaggi principali della notte per me. Un vero e proprio cool
vecchio stile slow blues tune.
7. Tweedle Dee & Tweedle Dum , questa canzone a volte può essere noiosa per
me (tweedlious), ma non stanotte. Stu e Charlie si scambiavamo riff di
chitarre calde e Bob ha davvero pronunciato le parole con un cattivo gusto.
8. Beyond the Horizon , che era la mia canzone preferita , spogliata della
melodia, dava l’impressione di non avere un posto dove andare. E 'stato una
cosa diversa da Modern Times , ma non ha funzionato per me.
9. Cold Irons Bound , Bob sembra godere di fare scherzi con questa canzone.
Ha cambiato la versione un sacco di volte, e questa, pur non essendo la mia
preferita, (Masked and Anonymous è la migliore, a mio avviso), mi ha preso
pesantemente a calci nelle chiappe.
10. Desolation Row , questa stava in cima ai miei desideri nella mia
personale setlist per la notte. What a great rendition. Bob ha cantato quasi
tutti i versi, credo, e ha cantato con reale
sentimento. L'unica cosa che posso dire per certo che mancava era il verso
del Titanic. Credo che ormai non lo canti più. Mi chiedo perché. Charlie ha
continuato a spingerlo con un lavoro veramente spettacolare alla chitarra.
Vorrei veramente avere una registrazione di questa performance.
11. Highway 61 Revisited , raramente fallisce , e Charlie, ovviamente, ama
suonarla. Un sacco di divertimento.
12. Ain't Talkin ' , la viola era solo appena udibile. Questo è stato buono,
però. Bob ha lavorato sodo per interpretare le parole tetre e Charlie
aggiunto una bella chitarra che era nuova per questa canzone.
13. Thunder On The Mountain , un altro divertente numero, ma forse un po' troppo simile ad Highway 61. Perché era nella stessa setlist ?
14. Ballad Of A Thin Man , un altro highlight. Si potrebbe pensare che la
tastiera sarebbe importante in questa canzone , ma i gesti delle mani di Bob
mano e le espressioni facciali erano troppo
da grande "Miss" e la chitarra di Charlie ha più che compensato la mancanza
del pianoforte. E 'sembrato il 1966 di nuovo ... beh, quasi.
(encore)
15. Like A Rolling Stone , versione molto buona, in questi ultimi giorni di
canto melodico non-stile, che richiede un po' per abituarcisi, ma aveva
tonnellate di energia.
16. Jolene , Charlie di nuovo a calci in questo overdrive. Molto meglio
della versione dell' album, con lo stesso riff ripetuto fino alla nausea.
17. All Along The Watchtower , la Torre di Guardia è crollata. Forse troppo
cacofonica, ma Charlie e Stu sembravano un po' fuori sincrono per me, per
qualche ragione che non sembrava intenzionale. Non importa. E' stato ancora
un grande spettacolo, e aspetterò la prossima volta che Bob verrà da queste
parti.
Ciao ti mando l'indirizzo di questo video di Bob nell'interpretazione di una
vecchia canzone di C.Mayfield , che finora avevo sentito soltanto durante la
R.T.R.nel 1975,
Benedetto
I 100 migliori album del decennio per Rolling Stone
clicca qui
Due album di Bob nei primi
venti !
1 Radiohead: Kid A
2 The Strokes: Is This It
3 Wilco: Yankee Hotel Foxtrot
4 Jay-Z: The Blueprint
5 The White Stripes: Elephant
6 Arcade Fire: Funeral
7 Eminem: The Marshal Mathers LP
8 Bob Dylan: Modern Times
9 M.I.A.: Kala
10 Kanye West: The College Dropout
11 Bob Dylan: Love and Theft
12 LCD Soundsystem: Sound of Silver
13 U2: All That You Can’t Leave Behind
14 Jay-Z: The Black Album
15 Bruce Springsteen: The Rising
16 OutKast: Stankonia
17 Beck: Sea Change
18 MGMT: Oracular Spectacular
19 Amy Winehouse: Back to Black
20 The White Stripes: White Blood Cells
1) Aprile-Maggio - Le sessions dell'album "Shot of love"
hanno luogo presso i Clover Studios di Los Angeles. Dove viene registrata
invece la title-track ?
La versione di Shot of Love inclusa nell'album fu registrata ai Clover
Recorders Studios di Los Angeles ai primi di maggio dell'81. Una versione
precedente fu registrata il 23 aprile 81 sempre ai Clover Recorders Studios.
L'informazione per anni circolata secondo cui la canzone sarebbe stata
registrata ai Peacock Studios di Los Angeles è smentita dai due massimi
esperti di Dylan sessions, gli unici ad avere avuto accesso alle
informazioni sulle registrazioni (Michael Kroksgaard e Clinton Heylin).
Entrambi riportano i Clover come sede della registrazione della canzone.
2) Londra 2 luglio 1981 : "Mi spiegheresti che vuol dire quando la gente
descrive se stessa come "born again" (rinata), che è qualcosa di cui sento
parlare un sacco, ci sono milioni di persone che dicono di essere "born
again"...Chi feve questa domanda a Bob nel corso di un' intervista ?
Dave Herman
3) ADELITA : canzone messicana tradizionale, versione eseguita da Bob Dylan
nello Chabad TV Studio di Los Angeles, California, il 24 Settembre 1989, in
compagnia di chi Bob la eseguì ?
Peter Himmelman alla chitarra e Harry Dean Stanton alla voce e armonica
4) COOL WATER : con chi e dove fu registrata da Bob questa canzone ? Big
Pink, West Saugerties, New York, tra il Giugno e l'Ottobre del 1967 con i
membri di The Band
Ti sei risposto da solo :).... Big Pink, West Saugerties, New York, tra il
Giugno e l'Ottobre del 1967 con i membri di The Band ...Azzo ! Non ho cancellato la risposta !!!!!!
Sorry , domanda annullata :o)
5) CUPID ,
parole e musica di Sam Cooke, registrata da Bob Dylan al Columbia Studio B
di New York City, il primo Maggio 1970 nel corso della prima seduta di
registrazione per l'album "New Morning" prodotta da Bob Johnston .
Reperibile sul bootleg "Possum Belly Overalls".Chi c'era alla chitarra oltre
a bob ?
George Harrison
6) HANDSOME MOLLY. un traditional , su quali dischi si può trovare questa
canzone ?
'Live 1961-2000: Thirty-Nine Years Of Great Concert Performances'
'The Gaslight Tapes'
6) Il tour europeo del 1981 di Bob Dylan si chiuse con un concerto
memorabile sebbene tragico. Un ragazzo muore per una scarica elettrica dopo
essere caduto tra i cavi dell'impianto di alimentazione. Più tardi una
ragazza muore cadendo dagli spalti. Dove avvennero questi tragici fatti ?
Avignone, 25 luglio 1981
7) Il pubblico durante un concerto cominciò a strepitare ed a contestare
chiedendo le canzoni vecchie continuando a gridare "Rock'n'roll... Vogliamo
rock'n'roll". Bob rispose imperturbabile: "Non ci sarà rock'n'roll
stasera... Chi se ne vuole andare se ne vada perchè non suoneremo canzoni
vecchie... Se volete rock'n'roll andate a vedere i Kiss". Di che tour si
trattava ?
Del primo Gospel Tour (1979). L'episodio risale al concerto di Tempe, del
26-11-79
8) Shot of Love è comunemente considerato la conclusione della trilogia
cristiana iniziata con Slow Train Coming , qual'è l'altro album che fa parte
di questa cosidetta trilogia ?
Saved
Ciao , Alessandro
8 x 4 = 32 punti + 3 di "Special bonus"
specialmente per la prima risposta :o) , totale 35 punti
1-La title-track viene registrata in maggio presso i Peacock Studios di L.A.
2-Domanda fatta da Dave Herman.
3-Con Harry Dean Stanton.
manca
Peter Himmelman , devo considerarla non risposta :o)
4-A questa domanda ai già
dato tu la risposta,"4) COOL WATER : con chi e dove fu registrata da Bob
questa canzone ? Big Pink, West Saugerties, New York, tra il Giugno e
l'Ottobre del 1967 con i membri di The Band Annullata :o)
5-Con Bob c'era l'indimenticato George Harrison.
6-Su un disco di The country gentleman del 2001, on the road, su un bootleg
dal titolo Help di Dylan, sul disco Odd man in di Tim o'brien, su un album di
Martin Simpson, Grinning in your face del 1983, su un disco di Bill morrissey
"Standing Eigtht"del 1989. Posso considerarla valida
7-Ad Avignone in Francia al Palace des Sports il 25.7.1981.
8-Il Gospel Tour
9-Saved.
Mando un saluto a tutti e auguro buone feste, Benedetto.
7 x 4 = 28 punti - 2 per
la risposta n° 6 , totale 26 punti :o)
2) Dave Herman. Alla domanda Bob risponde: "Già. Quel che vogliono dire è
che quando nasci la prima volta nasci con lo spirito che viene dal basso.
Quando rinasci lo spirito viene dall'alto, il che è un po' differente".
3) Insieme a Peter Himmelman e Harry Dean Stanton. Mandata in
onda dal vivo da Chabad Telethon nella trasmissione benefica "L'Chaim To
Life!" (Telethon '89)
4) Hey Mr. Tambourine, così non vale!!! Sorry Marina , annullata :o))))))
5) Dalle informazioni che ho trovato, Cupid non
fu registrata il 1° maggio 1970 a New York al CBS Studios B, ma l'anno
prima, il 3 maggio a Nashville. Nelle sessioni del 1969 alle chitarre
c'erano Carl Perkins, Johnny Cash e Billy Wotten, mentre nelle sessioni del
1970 alla chitarra c'era George Harrison. Tutto questo lo si trova qui
http://www.bobsboots.com/CDs/cd-p25.html. Tuttavia, qualcuno (compreso MF)
accredita Cupid alla sessione del 1° maggio 1970, con George Harrison alla
chitarra. Su You Tube, ho trovato un video de "ilgenoano", già conosciuto a
noi della farm, che appunto aderisce a questa seconda tesi
http://www.youtube.com/watch?v=WTcLQdmD2WE
6) The Gaslight Tapes, 1962; Bob Dylan Live 1961-2000; Help (bootleg su
vinile)
6 bis) il 25 luglio 1981 al Palais des Sports di Avignone
7) Gospel tour del 1980
8) Saved
Un abbraccio a tutti , Marina
8 x 4 = 32 punti :o)
°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°
1) Aprile-Maggio - Le sessions dell'album "Shot of love" hanno
luogo presso i Clover Recorders Studios di Los Angeles. Dove viene
registrata
invece la title-track ?
Parsimoniuos Recorders Studios, Pocatello None :o((((
2) Londra 2 luglio 1981 : "Mi spiegheresti che vuol dire quando la gente
descrive
se stessa come "born again" (rinata), che è qualcosa di cui sento parlare un
sacco, ci sono milioni di persone che dicono di essere "born again"...Chi
feve
questa domanda a Bob nel corso di un' intervista ?
Dan Herave Buon anagramma di Dave Herman anche se manca una
"m" , la considero giusta :o)
3) ADELITA : canzone messicana tradizionale, versione eseguita da Bob Dylan
nello Chabad TV
Studio di Los Angeles, California, il 24 Settembre 1989, in compagnia di chi
Bob la eseguì ?
Los Lobos None :0(((
4) COOL WATER : con chi e dove fu registrata da
Bob questa canzone ? Big Pink, West Saugerties, New York, tra il Giugno e
l'Ottobre del 1967 con i membri di The Band
La risposta è esatta! Allegriaaaaa ..... :-) scherzi a parte, credo sia da
annullare ....... comunque anche al
grande Mike, al re del quiz, è successo più di una volta ....... Sbagliare è umano , perseverare è diabolico :o)
5) CUPID , parole e musica di Sam Cooke, registrata da Bob Dylan al Columbia
Studio B di
New York City, il primo Maggio 1970 nel corso della prima seduta di
registrazione per l'album "New Morning" prodotta da Bob Johnston .
Reperibile
sul bootleg "Possum Belly Overalls".Chi c'era alla chitarra oltre a bob ?
Al Jordan jr None :o((((
6) HANDSOME MOLLY. un traditional , su quali dischi si può trovare questa
canzone ? No reply ! :o)
6bis) Il tour europeo del 1981 di Bob Dylan si chiuse con
un concerto memorabile sebbene tragico. Un ragazzo muore per una scarica
elettrica dopo essere caduto tra i cavi dell'impianto di alimentazione. Più
tardi una ragazza muore cadendo dagli spalti. Dove avvennero questi tragici
fatti ?
Avignon
7) Il pubblico durante un concerto cominciò a strepitare ed a
contestare chiedendo le canzoni vecchie continuando a gridare
"Rock'n'roll...
Vogliamo rock'n'roll". Bob rispose imperturbabile: "Non ci sarà rock'n'roll
stasera... Chi se ne vuole andare se ne vada perchè non suoneremo canzoni
vecchie... Se volete rock'n'roll andate a vedere i Kiss". Di che tour si
trattava ?
1994 None :0(((
8) Shot of Love è comunemente considerato la conclusione
della trilogia cristiana iniziata con Slow Train Coming , qual'è l'altro
album
che fa parte di questa cosidetta trilogia ?
Saved
Ciao Tamb! Otello
3 x 4 = 12 meno
8 punti , totale 4 punti :0)
a
Sabato 12 dicembre 2009
C'e' qualche cosa di interessante in questo articolo. Lo
rigiro alla Fattoria.
clicca qui
Se guardate fuori dalla finestra nella
notte di Natale vedrete una slitta trainata dalle renne volare nel cielo ,
guidata da un vecchio Bob Dylan , che scuote i nastri delle campanelle per
farsi sentire dai bambini , la sua voce canta “Here comes Santa Claus” ,
tutti la possono sentire , gracchiante , rasposa , ghiaiosa , la voce di un
vecchio che da 2.000 anni solca i cieli del mondo per portare la pace nelle
famiglie , l’amore infinito di Dio sulla terra, i doni per tutti , poveri e
ricchi , per lui e per Dio non c’è differenza , gli uomini sono tutti uguali
di fronte a lui , preparate le calze appese al camino , saltate nel letto ed
infilatevi sotto le coperte , non dovete vedere Bob consegnare i regali ,
ricordatevi di mettere sul balcone la ciotola del latte per le renne. Quando
le campane annunceranno l’alba del nuovo Natale lui avrà svolto il suo
millenario compito e se ne andrà felice in attesa del prossimo, per
scatenarsi in una discesa folle , lui e le sue renne Dasher, Dancer, Prancer
e Vixen nella sua corsia riservata nel cielo che lo porterà di nuovo sulla
terra , di nuovo vicino ai fanciulli che lo aspettano col cuore trepidante
ed il viso nascosto sotto le coperte. Che spettacolo , realtà o fantasia non
importa , Natale è il più grande spettacolo del mondo , tutti lo guardano ,
tutti lo sentono nel cuore, le guerre si fermano in quella magica notte dove
il Bambinello nacque in una grotta per mondare il mondo da tutte le umane
miserie e nefandezze. Rendiamo grazie al Signore se la pace potrà trovare un
luogo sulla terra dove porre le sue radici e crescere rigogliosa. Dylan è
Santa Claus , la sua voce è Santa Claus , la sua musica ti fa vivere Santa
Claus , arrangiamento perfetto , voce che si alterna ai cori celestiali in
modo stupendo, che vogliamo di più , viva Santa Claus , viva Bob Dylan con
le sue straordinarie quanto strane idee.
Here comes Santa Claus
Qui arriva Santa Claus
Qui arriva Santa Claus giù dritto dalla sua corsia
tirando le redini di Vixen e Blitzen e di tutte le sue renne
Le campane suonano, i bambini cantano, tutto è allegro e luminoso
Appendete il calze e dite le vostre preghiere
Perchè Santa Claus arriva stasera
Qui arriva Santa Claus
Qui arriva Santa Claus giù dritta dalla sua corsia
Ha di nuovo la borsa piena di giocattoli per i ragazzi e le ragazze
Ascoltare il jingle jangle delle campabelle della slitta
che bello spettacolo
Salta nel letto e copriti la testa
Perchè Santa Claus arriva stasera
Qui arriva Santa Claus
Qui arriva Santa Claus giù dritto dalla sua corsia
A lui non importa se sei ricco o povero perchè ti ama ugualmente
Santa sa che siamo figli di Dio che fa tutto giusto
Riempire i vostri cuori con gli evviva per il Natale
Perchè Santa Claus arriva stasera
Qui arriva Santa Claus
Qui arriva Santa Claus giù dritto dalla sua corsia
Lui sarà qui quando le campane annunciano che
è di nuovo la mattina di Natale
La pace sulla terra arriverà a tutti se davvero seguiamo la luce
Riempire i vostri cuori con gli evviva per il Natale
Perchè Santa Claus arriva stasera
La pace sulla terra arriverà a tutti se seguiamo la luce
rendiamo grazie al Signore lassù
Perchè Santa Claus arriva stasera
Perchè Santa Claus arriva stasera
rendiamo grazie al Signore lassù
Perchè Santa Claus arriva stasera
stasera stasera
HERE COMES SANTA CLAUS
Here comes Santa Claus
Here comes Santa Claus right down Santa Claus Lane
Vixen and Blitzen and all his reindeer pulling on the reins
Bells are ringing children singing all is merry and bright
Hang your stockings and say your prayers
Cause Santa Claus comes tonight
Here comes Santa Claus
Here comes Santa Claus right down Santa Claus Lane
He's got a bag that's filled with toys for boys and girls again
Hear those sleigh bells jingle jangle what a beautiful sight
Jump in bed and cover your head
Cause Santa Claus comes tonight
Here comes Santa Claus
Here comes Santa Claus right down Santa Claus Lane
He doesn't care if you're rich or poor for he loves you just the same
Santa knows that we're God's children that makes everything right
Fill your hearts with Christmas cheer
Cause Santa Claus comes tonight
Here comes Santa Claus
Here comes Santa Claus right down Santa Claus Lane
He'll come around when the chimes ring out when it's Christmas morn again
Peace on earth will come to all if we just follow the light
Fill your hearts with Christmas cheer
Cause Santa Claus comes tonight
Peace on earth will come to all if we just follow the light
Let's give thanks to the Lord above
Cause Santa Claus comes tonight
Cause Santa Claus comes tonight
Let's give thanks to the Lord above
Cause Santa Claus comes tonight
Tonight, tonight
EXPECTING RAIN : Linkata la pagina di Maggie's Farm
dei testi di "Christmas in the Heart" nella sua Home Page
I have placed a link under Bob Dylan news, the
semi-permanent left column at Expecting Rain.
I will keep it there until over Christmas.
But I notice that your page has the songs in a different order.
I would have preferred to find them in the same order as on the CD.
Just an idea!
Karl Erik - expectingrain.com
Questa la mail che ho ricevuto da Karl
Erik Anderson , webmaster di expectingrain.com , il primo sito al mondo per
le notizie su Bob Dylan. Per me è una grande gioia e per Maggie's Farm un
grande onore , grazie Karl :o)
sono appena tornato da un giro in Umbria con mio figlio e con tutte le cose
che ho da fare mi sorprendo a scrivere due righe alla Fattoria. E' che mi
faceva piacere condividere con qualcuno la gioia provata nell'avere avuto
come colonna sonora del nostro viaggio Highway 61 revisited, il volume 3
della raccolta dei brani live pubblicati su bobdylan.com e Christmas in the
heart. Ho trovato quest'ultimo STREPITOSO. Non sono uno che si esalta per
qualsiasi cosa faccia Bob, ma questo CD mi è piaciuto veramente moltissimo.
Per dire: Time out of mind mi è piaciuto, ma non è che sia tornato spesso
nel lettore. "Love and theft" l'ho ascoltato moltissimo. Modern times molto
(di più le ballate per la verità). Together through life mi è piaciuto, ma
per ora l' ho ascoltato poco. Ma Xmas l' abbiamo letteralmente consumato.
Credo che stia a fianco (e in qualche modo andrebbe considerato come) Good
as I been to you e World gone wrong: un album di cover di classici! E, come
in quei due dischi, classici americani. Ovviamente se consideriamo le
ascendenze delle song possiamo risalire all'Europa (cosa più evidente in
Xmas) e per il tempo possiamo risalire anche nei secoli. Ma, alla fine,
tutte le song rappresentano dei classici nel mondo anglosassone. Nelle
scorse settimane ho avuto l'impressione, leggendo delle recensioni sia in
maggiesfarm sia altrove, che alcune cose siano state ripetute
automaticamente. Per esempio il cimento vocale in latino (Adeste fideles) è
stato definito quantomeno ridicolo. A mio parere è una delle più belle
prestazioni vocali di Bob da parecchio tempo, ma in realtà vale per tutto il
disco, che va ascoltato col cuore.
Ogni canzone ha l’arrangiamento giusto – gli strumenti, i musicisti e i cori
sono tutti perfettamente al loro posto. Da qualche parte ho letto che Dylan
si è lamentato del fatto che i critici non abbiano preso il suo lavoro
seriamente. Ha ragione ad essere arrabbiato: personalmente penso che ci sono
almeno dieci dischi - anche dei più belli - di Bob per i quali avrei
desiderato un’attenzione produttiva di pari livello.
Mi piacerebbe scrivere qualcosa per ogni canzone, ma mi limito a Have
yourself a merry little Christmas che mi ha veramente commosso; è il tipo di
brano che non manca alla fine dei più zuccherosi film americani sul Natale.
Ma Dylan, come del resto fa un po' per tutti i brani dell'album, gli infonde
nuova vita.
Ecco di seguito il testo:
Have yourself a merry little Christmas
Traditional
Bob Dylan
Have yourself a merry little Christmas,
Have yourself a merry little Christmas,
Let your heart be light
Let your heart be light
From now on,
Next year
Our troubles will be out of sight .
All our troubles will be out of sight.
Have yourself a merry little Christmas,
Have yourself a merry little Christmas,
Make the Yule-tide* gay,
Make the Yule-tide gay,
From now on,
Next year
Our troubles will be out of sight.
All our troubles will be miles away.
Here we are as in olden days,
Once again as in olden days,
Happy golden days of yore,
Happy golden days of yore,
Faithful friends who are dear to us
Faithful friends who are dear to us
Gather near to us once more.
Will be near to us once more.
Someday soon we all will be together
If the Fates allow
Until then we’ll have to muddle
through somehow So have yourself
a merry little Christmas now
(Coro:) riprende la seconda strofa
(Dylan:) riprende la terza strofa
Through the years we all will be together
Someday soon (?) we all will be together
If the Fates allow
If the Fates allow
Hang a shining star upon the highest bough
So hang a shining star upon the highest bough
And have yourself a
and have yourself a
merry little Christmas now
merry little Christmas now.
(Coro:) have yourself a
merry little Christmas now.
* yule-tide = il periodo delle feste di Natale: dalla
vigilia di Natale fino al 1° gennaio o, specialmente in Inghilterra, fino
all’Epifanìa.
Magari a leggere solo i testi non si sente, ma ascoltandolo (next year / all
our troubles will be out of sight) mi sono venuti in mente i testi di Hard
times: --- Hard times, hard times, come again no more. / Many days you have
lingered all around my cabin door. / Oh, hard times, come again no more. ...
--- laddove è evidente, nel momento stesso in cui lo dice, che i tempi duri
torneranno. Ma per il momento: --- Someday soon / We all will be together, /
If the Fates allow / Until then we’ll have to follow through somehow / So
have yourself a merry little Christmas now. --- ho sottolineato il now,
perchè nella poetica di Dylan se qualcosa non è necessario, sparisce, ma se
è importante lo capiremo dalla sua voce/pronuncia. E se qualcosa non c’è? Lo
mette lui, senza problemi, anche in un traditional: vedi il terzo verso di
questa strofa (che mi pare sia assente dal testo pubblicato nella
“vetrina”).
Strofa che racchiude in sè molto del senso di quest’album (e di tutto
l'ultimo Dylan): il profondo rispetto per lo spirito di queste canzoni nelle
quali si sono stratificati secoli di sentimento popolare; la fedeltà alla
sua musa; --- Through the years (o someday soon) / We all will be together
---: in qualche modo ancora Together through life; contemporaneamente un
sentito omaggio, ma anche un'opera intensamente personale.
Il tono complessivo di Have yourself a merry little Christmas mi sembra
dolente, ma alla fine, ancora come in molto dell’ultimo Dylan, mi pare di
avvertire non tanto una nota di ottimismo (magari c’è anche quello) quanto
una voglia di dare il giusto valore ai rapporti umani. E torno un attimo
allo spirito delle canzoni. Discutere se il disco rappresenti un ritorno al
cristianesimo mi sembra una baggianata. Sono convinto che queste siano cover
di classici. Semmai c’è la voglia di recuperare lo spirito del Natale, anche
da un punto di vista religioso (in senso lato), ma soprattutto di un momento
nel quale riscoprire la parte buona di sè e degli altri. E poi in Christmas
in the heart ci sono le castagne sul fuoco da mangiare in compagnìa, c’è lo
sfigato la cui depressione passerà solo dopo le feste, c’è babbo natale con
le sue renne (e i nomi delle renne!), c’è chi vorrebbe essere con i suoi ma
è lontano e c’è chi invece lo passerà su una bella isola calda, etc. etc.
Ancora sul “now”, il “someday” e l’ “until then”, il “once again” e il “next
year” ... bisognerebbe scrivere qualcosa sull’uso degli avverbi di tempo e
delle espressioni legate al tempo nei testi di Dylan (per esempio l’uso del
“now” nei titoli delle sue canzoni). Mi sono fatto l’idea che una delle
ragioni dell’eccezionalità di Dylan risieda nel fatto che abbia raggiunto in
giovane età, molto (decenni) prima di quanto comunemente accada, una
consapevolezza profonda della caducità della vita.
--- by the way, don't be bewildered by the Never Ending Tour chatter. there
was a Never Ending Tour but it ended in '91 with the departure of guitarist
G.E. Smith. that one's long gone but there have been many others since then.
The Money Never Runs Out Tour (fall of '91) Southern Sympathizer Tour (early
'92) Why Do You Look At Me So Strangley Tour (European '92) The One Sad Cry
of Pity Tour (Australia & West Coast America '92) Principles Of Action Tour
(Mexico -- South American '92) Outburst Of Consciousness Tour ('92) Don't
Let Your Deal Go Down Tour ('93) & others too many to mention each with
their own character & design. to know which was which consult the playlists
---
--- The hollow horn plays wasted words / Proves to warn / That he not busy
being born / Is busy dying ---
L’uomo protegge la sua privacy – ed è la dimostrazione vivente che sia
possibile, pur essendo anno per anno e da decenni sul palco per una media di
oltre cento volte all'anno – e come viva in privato non lo sappiamo, ma
penso che sia giusto così. Il fatto che si comporti in un certo modo con i
fan è frutto di una scelta, magari sbagliata (io penso di no), ma
sicuramente meditata. Al concerto la gente paga il biglietto e si guadagna
il diritto di esprimere il proprio apprezzamento o riprovazione per lo
“spettacolo”. Sul ruolo dell’artista nella società – di oggi come di mille o
duemila anni fa – sono stati versati fiumi d’inchiostro (per dirne una: di
cosa vive l’artista?). Mi pare che Dylan, che cmq di tanto in tanto non
rinuncia a dire la sua, abbia scelto di DARE QUELLO CHE SENTE, non curandosi
minimamente di quello che la gente vuole sentire (non sempre per la verità:
certi arrangiamenti degli anni ’80 e, a sentir lui, la scelta di certi temi
in The times they are a-changin’) e neanche di essere frainteso (what’s
wrong in being misunderstood? al regista di Masked & anonymous). Forse una
scelta troppo tranchant, poco intellettuale, ma che ha sicuramente avuto il
merito di non compromettere la sua musa (... i poeti non vanno al
supermarket ...). Apprezzo sempre di più Another side of BD e Subterranean
homesick blues, due album di transizione (ma quali non lo sono?), dove si
sente che Dylan ha cominciato ad essere abitato da visioni sue. Scusa se
alla fine ho mescolato, e in fretta, tante cose, ma mi è sempre più
difficile trovare il tempo per scrivere qualcosa di compiuto – alla
perfezione ho rinunciato da un pezzo ...
Saluti e sempre grazie per aver preso il compito di portare avanti il sito
Alexan “wolf”
Ottima disamina Alex , sono d'accordo in
tutto e per tutto , grazie per questo bel saggio , ma la tua idea di
trattare canzone per canzone dovresti portarla a termine , queste pagine
hanno fame di scritti come il tuo , :o) Mr.Tambourine
TUTTA LA GRANDE FEDE IN UNA PICCOLA GRANDE ESIBIZIONE
DI BOB DYLAN
di David Zard
Non voglio dilungarmi su quello che tutti o quasi tutti hanno visto in
televisione, ma voglio fare un racconto di quello che succedeva dietro il
palco fino all'esibizione di Bob Dylan.
Dopo molte peripezie sono riuscito ad entrare, ad un certo punto l'ingresso
era stato bloccato perché arrivava S.S. il Pontefice, poi finalmente
entriamo e ci dirigiamo verso i camerini degli artisti situati dietro il
palco.
Incontro Barry Dickins, agente europeo di Dylan, poi incontro il suo Manager
Jeff Kramer e così, via via, tutti i componenti dell'entourage di Dylan, ma
di lui nemmeno l'ombra: era rinchiuso nei camerini assalito da mille dubbi
ed indecisioni. Mi informano che nelle ultime due ore la scaletta era
cambiata cinque volte e l'unica canzone fissa era Forever Young che Bob
Dylan voleva dedicare al Papa.
Blowin' in the wind era una richiesta degli organizzatori dell'evento, ma é
sparita dalla lista delle canzoni non appena i ragazzi hanno rivolto delle
domande a S.S. basate sulla poesia di Dylan ed il Papa ha risposto come
tutti abbiamo visto.
Ero seduto nei camerini di Dylan, quando Jeff Kramer mi chiede se era
obbligatorio fare come tutti gli artisti, e cioé omaggiare il Papa dopo la
loro esibizione, ed io gli ho risposto che sarebbe stato brutto o almeno di
cattivo gusto non farlo, allora mi é stato detto che Dylan non poteva
baciargli la mano o l'anello dato che Dylan non era Cristiano né tanto meno
Cattolico; ed io gli ho confermato che sarebbe bastato un segno di riverenza
e di rispetto.
- l'incontro
"Bob wants to see you", ed allora mi alzo assieme a mio figlio e mi dirigo
verso il suo camerino. Dylan mi stava aspettando fuori dalla porta e,
vedendo mio figlio Clemente, gli dice che se lo ricordava molto più piccolo
e Clemente: "Are you Bob Dylan ?" E lui: "No Bob is in the lunch room eating
pickles" ("No, Bob e nella sala da pranzo che mangia dei sottaceti"). Poi si
rivolge a me e mi chiede informazioni su cosa hanno scritto i giornali
riguardo la sua partecipazione all'evento, perché "sai due anni fa ero stato
invitato a cantare per i Buddisti in Giappone ed hanno scritto che ero
diventato Buddista", allora io gli ho spiegato che lui non rende la vita
facile ai giornalisti, dato che raramente rilascia interviste e allora loro
si devono inventare qualche cosa. Un pacato risolino, e poi mi chiede come
sta mia madre e se fa ancora il Cous Cous; io per tutta risposta lo invito a
passare le prossime festività ebraiche a casa mia e lui mi risponde che per
Rosh Asshana (il capo d'anno ebraico) sarà a Londra ma Yom Kippur lo deve
passare con i suoi figli in America ed è solo per questa ragione che ha
rinunciato ad esibirsi in altri paesi d'Europa.
Arriva l'ora di salire sul palco, il Papa ha appena iniziato il suo
intervento e Dylan mi chiede cosa ha detto, io traduco le parole di Blowin'
In The Wind e lui mi interrompe dicendo che le conosce ma quando il Papa
inizia a parlare di Cristo sempre sui toni della canzone dice: "Queste non
le ho scritte io".
"Cosa ne pensi se cantassi il Kol Nidre, usciamo vivi da qui?"
Io allora: "Perché hai accettato di fare questa manifestazione, non sapevi
che era una manifestazione religiosa ?"
"Io canto per tutti, gli ebrei non discriminano e non hanno mai discriminato
nessuno. E poi le benedizioni da chiunque arrivino sono sempre benedizioni.
Blessings are blessings". E si avvia sul palco, dopo aver accarezzato sulla
testa Clemente, mio figlio, quasi volesse benedirlo.
La scorsa settimana, Bob Dylan ha accreditato ai Brave Combo l’arrangiamento
di "Must Be Santa," che ha registrato nel suo nuovo album “Christmas
in the Heart”.
. . . Questa versione viene da una band chiamata Brave Combo. Qualcuno ha
inviato i loro nastri per il suo radio show. Sono un gruppo regionale del
Texas, che prende le canzoni originali e ne cambia in modo radicale
l’arrangiamento.
La versione dei Brave Combo di "Must Be Santa" è stata suonata nel Time
Radio Hour speciale di Natale nel 2006.. Durante il programma, Dylan ha
commentato:
”Dicono che la loro missione è quella di espandere il gusto musicale di chi
li ascolta. Abbiamo la stessa missione qui al Theme Time Radio Hour".
Nell'intervista sulla NASNA, Dylan ha anche aggiunto: "Dovresti sentire la
loro versione di Hey Jude".
Ciò che Dylan non ha detto , è che i Brave Combo sono stati si la backing-band
per quella versione della canzone dei Beatles, ma il cantante era un vecchio
amico di Dylan, che si chiamava Tiny Tim. La registrazione viene da una
raccolta del 1996 , chiamata "Girl", che prende il nome da un altro brano dei
Beatles che apre la raccolta.
L'album è stato completato otto anni dopo l'inizio del
progetto. Secondo le note di copertina di Carl Finch e del resto della band,
"non vogliamo che sia etichettato come solo un altro disco-novità'." La
collezione comprende tutto, da "Bye Bye Blackbird" a "Stairway To Heaven" dei
Led Zeppelin . Il disco vede anche la presenza del cantante Tiny Tim
che canta in una tonalità più bassa della sua solita.
La versione cha-cha di "Hey Jude" è sicuramente uno dei brani standout. Si
può ascoltare
un campione qui.
Le strade di Dylan e di Tiny Tim si erano già incrociate molto tempo fa.
Dylan ricorda, in Chronicles Volume One, i suoi primi giorni al Greenwich
Village. Nel primo capitolo, Markin' Up The Score, Dylan scrive che Tim
"Suona l'ukulele e canta come una ragazza – secondo le vecchie norme degli
anni '20". Secondo Dylan, si sono frequentati un po ', ed hanno condiviso
molte patate
fritte.
Tiny Tim, la sua ragazza di allora Eleanor Baruchian, e The Band, 1967.
Mentre Dylan si stava riprendendo a Woodstock dal suo incidente con la moto,
lui ed i membri della band hanno iniziato a registrare quelli che sono ora
conosciuti come i “The Basement Tapes”. Quando il materiale più inedito
arrivò nelle mani dei collezionisti, sono emerse anche alcune registrazioni
con Tiny Tim. Tiny e la band hanno registrato il materiale per il film, “You
Are What You Eat”, un oscuro film co-prodotto da Peter Yarrow (di Peter ,
Paul and Mary ). I quattro brani conosciuti conservati su nastro di questo
periodo sono "Sonny Boy", "Be My Baby", "I Got You, Babe" e "Memphis,
Tennessee." Dylan, probabilmente non ha suonato su questi brani. È possibile
guardare una clip da "You Are What You Eat" (1968), con riprese fan dei
Beatles giuntati pollici (per un pubblico maturo.)
Si dice che Dylan abbia offerto a Tim un cammeo nel suo televisivo inedito
speciale, Eat the Document. Ci sono anche storie che dicono che Dylan e Tim
hanno privatamente eseguito brani uno per l'altro.
Bob Dylan ha suonato una registrazione Tiny Tim in una puntata di Theme Time
Radio Hour. Il tema era "Fiori", e la canzone che Dylan ha fatto suonare , è
stato, ovviamente, il maggior successo di Tiny,
"Tiptoe Through The Tulips,"
del 1968. Ecco quello che Dylan ha detto:
"Nessuno era esperto più di musica antica come Tiny Tim. L’ ha studiata ed
amata. Sapeva anche tutte le vecchie canzoni che esistevano solo come
spartiti”.
Tiny Tim è morto a Minneapolis, Minnesota, il 30 novembre 1996, quando aveva
64 anni.
Bucks Burnett ha detto:
Grande storia! Ho coprodotto l'album “Girl” con i Brave Combo, e mi fa
piacere se al signor Dylan piace. Ne ho dato una copia anche al suo suo
manager, alcuni anni fa. Nel 1989, Rick Danko mi ha detto che Dylan aveva
girato con Tiny e con la band qualcosa per uno speciale televisivo inedito,
e che il filmato non è mai stato visto. I miei tentativi di rintracciare il
filmato finora non hanno portato a nulla. Tiny è stato molto frainteso, ma
anche molto amato, e le sue gentili parole sono apprezzate.
E' MORTO LIAM CLANCY, LEGGENDA DEL FOLK IRLANDESE
clicca qui
Bob Dylan on the Clancy Brothers
a
Mercoledi 9 dicembre 2009
Salvatore Esposito da la sua disponibilità per la
conferenza su Dylan a Salerno
Come saprai io ho collaborato con Michele al volume Legends
(e sto scrivendo
per un importante editore una discografia illustrata che riserverà non poche
sorprese) e per di più sono a Caserta, se dovesse interessare, do all'amico
che ha scritto, la mia piena disponibilità nel partecipare alla giornata di
studio.
Un saluto , Sal "The Eagle"
Caro Sal , credo che il tuo gesto sarà
apprezzato ed anche sfruttato , ti ringrazio in anticipo a nome di MF , e ti
ringrazio a nome mio per la parte privata della tua mail che ho apprezzato
con gioia , spero che tu possa trovare un pochino di tempo ogni tanto per
scrivere qualcosa anche per la nostra Fattoria , dico nostra perchè è sempre
di tutti gli appassionati dylaniani , come te , Michele , come me e come
tanti altri della vecchia guardia che purtroppo non hanno più il tempo per
collaborare attivamente come una volta , ma si sà , the times they are
a-changin' per tutti , un saluto affettuoso , Mr.Tambourine.
PS-: allego nome ed e-mail
dell'organizzatore di Salerno in modo che chi desidera dare una mano
potrà contattarlo direttamente :
Ilarità per una buona causa - "Christmas in the Heart" è
puro Dylan
Di Andy Phipps
La reazione al nuovo album è istintiva e non è sorprendente, Dylan è noto
per prendere a pugni i suoi fans. Prendete per esempio "Self Portrait", per
il quale un recensore della rivista Rolling Stone notoriamente ha iniziato
la sua recensione con le parole, "Che cos'è questa merda?"
Noto per la sua opacità esoterica in tutta la sua carriera, questa ultima
offerta stagionale è solo un backup del suo show radiofonico, "Theme Time
Radio Hour", dove seleziona come DJ canzoni attorno ad un tema, come il
caffè, le scarpe o il carcere. Recentemente, una donna della classe operaia
in quartiere del New Jersey ha chiamato la polizia per segnalare un vecchio
vagabondo che gironzolava intorno , cercando la casa in cui Bruce
Springsteen ha scritto "Born in the USA".
L'uomo era Bob Dylan. Settimane più tardi, ha annunciato che era stato
contattato da diverse case automobilistiche importanti sul la possibilità di
prestare la sua voce roca ai sistemi GPS.
Ma cosa ci si aspetta da un uomo che al culmine della sua fama nel 1960
versò una bottiglia di whisky sopra la sua testa di fronte ai giornalisti?
"Christmas in the heart” rivela, se non altro, che egli continua coi suoi
scherzi, e per una buona causa.
La prima cosa che si vede appena si apre l'album è la pin-up Betty Paige in
abiti sexy da Mrs. Claus, ed il 100% dei proventi delle vendite negli Stati
Uniti andranno a Feeding America, una associazione caritatevole distribuisce
alimentari alle famiglie bisognose.
La musica è puro Dylan, e questo significa musica popolare nel suo senso più
vero. Dopo tutto, la musica delle festività non è una parte consistente
della nostra tradizione popolare di musica di festa? Sostenuto dalla sua
touring-band e da un coro che fornisce esattamente quello che ci si
aspetterebbe da un album natalizio registrato e prodotto sotto il suo
ironico pseudonimo di Jack Frost: canzoni tradizionali, la musica di classe
ed il canto graffiante stile Tom Waits.
Viene posto l'accento su quella voce, però, non ci sono arrangiamenti
musicali fatti apposta per nascondere la sua voce quando canta le melodie
tradizionali, cosa che ci assicura che quest’ uomo non è Bing Crosby, e
questo è il punto.
Il risultato è niente di meno che profondamente esilarante. In realtà, chi
non vorrebbe sentire l'uomo che cantava "Subterranean Homesick Blues" e
"Like a Rolling Stone" cantare canti natalizi come "Silver Bells" e "Have
Yourself a Merry Little Christmas"?
Ma, questo solleva più domande che risposte. Ad esempio, perché non ha fatto
"Silent Night" o "Feliz Navidad?" , doc’è finita "I Saw Mommy Kissing Santa
Claus?"
OK, l'uomo ha ancora un sacco di dignità, e per questo motivo non l’ha
fatto. Ancora, l'album non è altro che una gemma in termini di cultura pop.
E'il definitivo cantante-songwriter delle ultime tre generazioni, che ha
fatto quanto di più dozzinale di un album importante poteva fare, tutto in
nome di una buona causa. Merita una "A", per lo stile, ilarità e la
compassione.
La folla in piedi nella sala era solo un confuso grappolo. Hipsters ormai
bruciati in cerca di uno che ha colpito la loro ultima nostalgia, gli occhi
lucidi da studenti di college, MOP-headed adolescenti, gruppi di Oxford
vestiti da imprenditori , Haggard groupies , vecchi, e semplicemente
curiosi. I rappresentanti di tre generazioni ammassati sul pavimento della
Colombo's Lifestyle Communities Pavilion Martedì 3 novembre, in attesa che
il poeta laureato del Rock and Roll apparisse sul palco.
Quando Dylan infine è emerso vestito con un abito nero ed una camicia rosa,
cravatta , fascia da smoking e un cappello a cilindro nero con tesa larga,
la folla scoppiò e Dylan non ha perso tempo nel immergersi subito nel tour
de force di 17 canzoni.
Diventa evidente quando si comincia che questo non è il Bob Dylan degli anni
'60 – che da solo su un palcoscenico strimpellava una chitarra acustica,
facendo piagniste su canzoni popolari. Per prima cosa, la voce di Dylan è
diventata così debole che è impossibile per lui prendere le note che erano
state il suo marchio di fabbrica iniziale. Si può vedere subito che la linea
dura della blues-band è destinata a lavorare con la regressione vocale di
Dylan.
Anche i giorni nei quali Dylan suonava la chitarra se ne sono andati. Solo
un paio di volte l'ho visto avventurarsi fuori da dietro la sua tastiera e
solo una volta ha preso la chitarra.
Detto questo, la prestazione è stata a dir poco spettacolare. Dylan avrà
anche 68 anni, ma suona come un ossesso:uno scatto, una smorfia, un balletto
, una torsione e un sorriso, con ogni nota ha pestato la sua tastiera. Non è
la scena incredibile di delirio e buffonate di Mick Jagger, ma Dylan è
ancora forte abbastanza per accalappiare la folla con ogni movimento che fa.
E anche se la voce di Dylan è ormai qualcosa come delle biglie sferraglianti
all'interno di un barattolo di latta, ha fatto un lavoro fantastico
riordinando le sue canzoni in modo da poterle fare con la sua attuale
estensione vocale. Classici come "All Along the Watchtower" e "Like a
Rolling Stone" sono stati modificati, ma in modo tale che il loro potere non
è andato perduto.
Come ogni buon spettacolo, però, la prestazione non avrebbe potuto essere
migliore. È una cosa strana, ma , in qualche modo , nel mezzo del set, si è
costretti a rendersi conto che la folla è solo piena di amore e di
apprezzamento per questo uomo. Al grida di "Bobby D we love you!" E
"Anything for you Bob!" sembrano cadere nel vuoto durante l'esecuzione, con
Dylan che difficilmente indirizza un’occhiata nella direzione folla. Ma al
momento del bis non poteva fare a meno di sorridere, ed al saluto
frastornante del pubblico ha infine risposto con un "Grazie amici."
E non dimentichiamo la band, solo per loro sarebbero uno spettacolo al quale
vale la pena di andare. Charlie Sexton ha fatto davvero dei begli assoli per
tutta la sera.
Con l'ultimo "How does it feel", Dylan ha fatto un inchino e ha mandato un
bacio ai suoi fan adoranti, sono stato costretto a chiedermi che cosa ha
fatto quest'uomo che è la voce per eccellenza della musica americana per 50
anni. La risposta deve essere che in ogni canzone l'ascoltatore può
visualizzare se stesso: la loro realtà ed i loro sogni si riflettono e si
immortalano nelle canzoni in un modo indelebile.
"Concert for a friend - Remembering Lanny " - Al Diesan
with The Blackstones
a
Martedi 8 dicembre 2009
La conferenza su Dylan a Salerno
Caro Mr Tambourine.
Intanto spero di trovarti in ottima salute.
Se rieci a rintracciare il nostro amico di Salerno che vuole organizzare una
conferenza su Bob, io sono a disposizione per dargli una mano. Intanto con
tutti i riferimenti su Alessandro Carrera.
Un abbraccio , Ivano Bison
Caro Ivano , ti ringrazio per la tua
disponiobiltà , appena sò qualcosa in più ti farò sapere, saluti a tutta la
tua Dylan-community :o)
Review: Columbus, Ohio -
The LC - Lifestyle Communities Pavilion - November 3, 2009
Il maestoso gracchiare può ancora far venire i brividi , ma
Bob Dylan , naturalmente non ha niente in comune con le canzoni del suo
album di Natale
Di John Petric
Bob Dylan , sarebbe bello se tu non dovessi guardarlo o ascoltarlo.
Tuttavia, la grandezza ha prevalso sul declino del piccolo maestro che
potrebbe trascendere i propri limiti e fare un maledetto e abbastanza buono
spettacolo al LC Pavillion Martedì notte.
Qualcosa di Bob è più grande della vita.
Appare come uno dei personaggi mutanti in una canzone di Tom Waits,
piuttosto che un mentore effettivo di Tom(quale è), Dylan ha calzato un
cappello da toreador, strisce rosse sui pantaloni neri e una giacca da
cameriere. In piedi alla sua tastiera, sembrava un suonatore di organo
italiano senza la sua scimmia.
Non è proprio timore che ispira, soprattutto dato il doloroso gracchiare
della sua voce.
Io odio vedere le persone soffrire, soprattutto quando sono io. Con la
seconda canzone, "Shooting Star", l'ascolto di Dylan era diventato un
tormento in un batter di ciglio.
"Shooting Star", tra l'altro, è tratto dal suo nuovo album, “Together Trough
Life”( nota : probabilmente un errore , Shooting star è statza incisa su Oh
Mercy). Beh, non proprio il suo album più recente, tecnicamente. Non era
esattamente dal suo album di Natale , ma avrebbe potuto esserlo. E no, lui
non ha fatto "Rudolph la renna dal naso rosso." Devo ancora gustare le mie
costolette prima di ascoltarlo, anche se , potrebbero essere al sangue !
Così, il gracidare , il gracchiare , il crap crap è andato avanti per tutta
la serata, come una vecchia rana nello stagno con un cancro alla gola e il
desiderio di infliggere dolore agli altri. Le 13 canzoni del set principale
erano in stata in gran parte da TTL , insieme ad un’altra manciata di
classici rielaborati da Dylan.
Poi dalla 7° canzone in avanti il suo canto è migliorato, è stato una
perversa performance di arte moderna : Dylan, sembrava un pasticcione , con
l’aria di uno che sta vomitando , conati di vomito di parole in atmosfera,
con una sorprendente quantità di forza, dato che ha quasi 200 anni . Suoni
accattivanti, non è vero?
Per troppo tempo, la musica è stata quasi solo un leggero-blues svolto con
competenza a sostegno di una leggenda. Il samba di "Beyond Here lies
nothing" è indicativo della capacità del gruppo di suonare arrangiamenti più
complessi, ma è arrivata solo dopo una feroce e dura versione "Rollin 'and
Tumblin'", il classico di Skip James.
Più irritante è "My Wife's Home Town", e una rielaboeazione di "I Just Wanna
Make Love To You" di Willie Dixon. Ma, come si suol dire, l'ora più buia è
giusto prima dell'alba. Hanno proseguito la parodia con la loro canzone
ancora più vivace "Tweedle Dee e Tweedle Dum", seguita dalla convincente e
tranquilla “Beyond the Horizon.”.
Da quel momento in poi, lo spettacolo è stato fumante.
La pulsante e palpitante "Cold Irons Bound", con un'architettura molto
complessa, ha mostrato che la sua band è di ottimo calibro nel tirar fuori
quella che era fino ad allora la migliore canzone della notte e un killer
per l'apertura. Dylan cantò con immaginazione una riordinata "Desolation
Row", cantando come un banditore. Mi ha messo KO.
Poi è arrivata una super-pesante "Highway 61" ( "Dio disse ad Abramo /
Sacrificami un figlio “ brividi!), con un finale di chitara mostruoso. Una
morbida e sensuale meditabonda "Ain't Talkin '" e una rotolante "Thunder on
the mountain”. Ultima, ma non certo meno importante: una strana e riordinata
ma potente “Ballad of a Thin Man ". Whew !.
Encore: "Like a Rolling Stone", tutti avrebbero dovuto mettersi in
ginocchio. "Jolene" e "All Along the Watchtower". Ancora altri brividi in
più, per amor del cielo.
Ancora, avrei dovuto mettermi a ridere mentre cantava "Like a Rolling
Stone." Avete mai sentito parlare di Rhino "Ugola d’oro" per la serie di
quelli che non hanno una occupazione in uno studio di registrazione, ma
questo non li frema ? Si dovrebbe appaiare l’ attuale versione di Dylan con
quella di Sebastian Cabot, sono come culo e camicia!
Bob Dylan ha sempre assorbito tutto ed io l’ho sempre amato.
I'll remember you ( for Lanny Brush ) - The Blackstones
Grazie ad Al Diesan per il filmato
a
Lunedi 7 dicembre 2009
INFIDELS : La prima risposta ad Enzo
Forse, anzi credo, che Infidels sia importante per diversi aspetti. Intanto a
buona ragione si puo’ considerare un disco importante per il fatto che
rappresenta una svolta musicale nella carriera di Dylan.
Finita l’ubriacatura religiosa (stiamo parlando dei primi anni Ottanta)
Dylan si presenta con un disco diverso dagli ultimi tre, diverso in
tutto, dalla musica ai testi alla produzione.
E’ il Dylan che uno aspettava da tempo, e’ il Dylan rock, e’ quello
“impegnato politicamente”, metto tra virgolette perche’ non e’ la
definizione piu’ adatta, diciamo che butta uno sguardo su una certo modo di
far politica, tipo la song Unione Sindacale, e’ inoltre musicalmente
rinnovato grazie a Knoplfer.
E’ per questo che si puo’ ritenere un disco importante ad aggiungersi ai tre
che citava la coppia Murino-Esposito, secondo me.
Con Infidels Dylan ritorna un po’ in carreggiata, lasciato alle spalle il
periodo religioso, ci consegna un disco nuovo, un disco per dire della
“svolta”.
Stefano C.
°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°
Infidels: cosa diceva Alessandro Carrera
Un po’ perché non contiene più canzoni apertamente ‘cristiche”, un po’
perché mostra nell’interno della copertina un Dylan che si inginocchia sul
monte Sion, con Gerusalemme sullo sfondo, Infidels era stato accolto da
molti, alla sua uscita, come il ritorno di Dylan alla fede ebraica. La
realtà era più complessa. Dylan stava cercando di conciliare l’importanza
della figura di Gesù Cristo (ciò che lui stesso ha definito come “complesso
messianico”, e che è cosa distinta dalla figura effettiva del Cristo), con
un’etica e una concezione del mondo che, conversione o non conversione,
erano rimaste ancora molto vicine al Vecchio Testamento. Infidels, infatti,
è un album sputafuoco, pieno di indignazioni e di denunce, di “canzoni di
protesta” in difesa di Israele (Neighborhood Bully) e contro i falsi profeti
(Man of Peace), la globalizzazione economica (Union Sundown) e le
presunzioni scientiste dell’uomo moderno (License to Kill). Infidels è anche
l’album più “reazionario” di Dylan, quello in cui la sua insofferenza per il
mondo moderno prende a tratti un tono da “cittadino che si lamenta”. Il
problema è che se uno protesta contro la guerra o il razzismo, non ha
bisogno di offrire alternative perché sono implicite, ma se uno protesta
contro l’avidità dei capitalisti, dei preti e degli scienziati deve offrire
alternative valide, altrimenti la sua protesta scade a lamentela. Questi
limiti non devono far dimenticare che in Infidels ci sono almeno tre canzoni
importanti: Jokerman (che a suo modo è una riflessione sul rapporto tra il
dio della religione e il dio del mito), Sweetheart Like You (che ha un paio
di versi infelici, ma è anche piena di sottili allusioni bibliche), e
soprattutto I and I, la canzone in cui Dylan confessa più onestamente, e con
un'inventiva musicale memorabile, la sua incapacità di “impegnarsi” per la
vita, sia al fianco di una donna che al fianco di una religione. Grazie alla
serietà di questi assunti, Infidels avrebbe potuto essere un grande album se
Dylan avesse avuto più fiducia in altre canzoni che aveva scritto e
registrato, e che all’ultimo momento ha deciso di non inserire: Blind Willie
McTell, soprattutto, che è il suo più grande omaggio alla cultura del blues,
ma anche Has Anybody Seen My Love? (titolo preso dal Cantico dei Cantici),
Lord, Protect My Child e la lunga, caotica e allucinata Foot of Pride (tutte
riprese, per fortuna, in The Bootleg Series Vols. 1-3).
Alessandro Carrera
Vorrei organizzare un Bob Day di studio all' Università di
Salerno.....
Spett.le sito , Spett.le Michele Murino
Mi rivolgo a lei o chi per lei cura questo spazio. Scrivo per una richiesta
molto semplice da esporre, ma non altrettanto facile da risolvere, ho
intenzione di organizzare una giornata studio sul mitico uncle Bob presso
l’Università di Salerno, solo che non saprei chi invitare per l’
esposizione. La possibilità di realizzare una attività del genere richiede
tempi burocratici, si presenta la proposta del progetto, che rientra come
attività culturale per gli studenti, con una descrizione e un preventivo
massimo, affinché una apposita commissione la valuti, insieme a tante altre,
e decida di finanziarla. Quello che chiedo è una rosa di nomi papabili con i
relativi contati così da farmi un’idea e tastare con mano la possibilità di
realizzo.
Porgo i migliori ringraziamenti.
N.B.: Sto cercando di contattare, tramite la Casa Editrice Feltrinelli, il
prof. Alessandro Carrera, ma ritengo questa strada poco percorribile.
Ciao, lascio la parola a Mr. Tambourine sperando ti possa aiutare...
Naturalmente se riesci ad avere Alessandro
Carrera secondo me sarebbe il massimo per voi...
Ciao Michele "Napoleon in rags"
Carissimo lettore del quale
sfortunamanete al momento non ho ne il suo nome ne la sua mail perchè
Michele si è dimenticato di girarmeli , la sua idea è lodevole , ma per
poterle essere di aiuto abbiamo bisogno di una bozza di programma per poter
essere in grado di metterla in contatto con eventuali scrittori ,
critici , esperti ed artisti ( se è prevista anche una parte
musicale). Quando avremo questa bozza con delle date fissate potrò metterla
in contatto col Prof. Alessandro Carrera , Michele Murino del quale ha già
l'indirizzo mail , e Paolo Vites , che credo siano i maggiori esperti
italiani di Bob Dylan, idem per quanto riguarda gli artisti , resto in
attesa , la sua risposta la invii direttamente a me a questo indirizzo :
spettral@gmail.it .
Ciao Mr. Tambourine,
volevo dire la mia veloce sul disco di Natale di Bob... Non ho scritto
subito perchè volevo prima assimilarlo per bene... Allora devo dire a costo
di fare la figura di quello che parla sempre e comunque bene dei dischi di
Bob che secondo me è una delle cose più belle che abbia mai fatto. Lo trovo
davvero splendido. Tutte le canzoni. Dalla prima all'ultima ma con Christmas
blues però su tutte. Qui ad Aosta non sono il solo a pensarla così... Di
recente ho incrociato i ben noti ai magfarmiani cantautori aostani Stefano
Frison e Alberto Visconti (con i quali un decennio fa organizzai il mitico
Bob Dylan Forever che qualcuno della vecchia guardia ricorderà) che mi hanno
detto che anche per loro è una delle cose migliori di Bob, corroborando la
mia tesi e rassicurandomi sulle mia facoltà mentali (pensavo di avere ormai
perso completamente il senso del giudizio critico sulle cose di Bob). Ho
letto invece in giro parecchie recensioni negative che naturalmente non
condivido. In particolare, mi sembra sul Mucchio, si diceva che non si
possono cantare le canzoni di Natale con la voce di Orco o qualcosa del
genere. Boh, sarà! A me la voce di Bob in quel disco mi piace moltissimo e
non credo che ci sia comunque una regola per cantare le canzoni di Natale...
O no?
Un saluto a tutti e grazie a quelli che ogni tanto mi rimpiangono in quanto
timoniere di MF (ho letto di recente qualcosa di Marco on the
tracks al riguardo) ma confermo che Mr. Tambourine sta facendo tutto
benissimo e io non potrei fare niente di diverso o migliore. Piuttosto
invito di nuovo come feci tempo fa a collaborare con lui in maniera sempre
più proficua.
ps: forse grosse sorprese prossimamente
da Aosta con me come "protagonista"... Speriamo in bene :o)))))
Fammi sapere , ci sarò senz'altro !
Salutami Stefano :o)
ps2: ne approfitto per fare gli auguri
di Buon Natale con largo anticipo (voglio essere il primo stavolta!) a tutti
i Magfarmiani e a Bob!
Mi unisco per gli auguri :o)
p3: visto che con il cambio nella band
le cose vanno meglio... non lo avevamo detto da secoli?
E' maledettamente vero , ma cazzo ,
quante parolaccie abbiamo raccolto per quelle opinioni espresse sinceramente
! Finalmente Bob , involontariamente, ci ha dato ragione , forse legge anche
lui le recensioni ? Da quando ho postato il primo video con Sexton ho detto
che la MUSICA ERA CAMBIATA , ce ne fosse stato uno che ( pentito....! ) mi
avesse scritto : "BRAVO , avevi ragione" ! Pazienza........:o)
Michele "Napoleon in rags"
Caro Napoleon ,
questa volta sono completamente d’accordo con te , il disco è bello , strano
fin che si vuole , ma bello. Personalmente non riesco ad immaginare Babbo
Natale con la voce di Bing Crosby o di Dean Martin , se Babbo Natale
cantasse le canzoni di Natale lo farebbe con la stessa identica voce di Bob.
Le canzoni hanno tutte il tocco magico dylaniano, imbevute di dylanismo il
più possibile , e questo le rende diverse dalle solite cose , tipo lo
scontatissimo album di Bocelli , cantato in maniera perfetta ma soltanto un
clone più o meno bello di tanti altri. Il disco di Bob è diverso , originale
, strano , finalmente uno che interpreta il Natale in maniera più realistica
e meno poetica , un Natale reale , quello delle famiglie , non quello dei
film di Walt Disney senza nulla togliere a quei film , bellissimi ma
irreali. Bob ci riporta un Natale nostrano , reale , come in realtà lo
passiamo tutti , un’occasione per ricordare la presenza di Dio in noi ,
unita al bisogno di festeggiare e staccare un momento dalla vita reale.
Dylan ha di nuovo bacchettato tutti , mostrando che si può far coniugare la
tradizione con la realtà materiale.
Per quanto riguarda il Dylan-Live andavamo dicendolo da anni che qualcosa
doveva cambiare e finalmente Bob si è deciso , una nuova impennata ed un
nuovo spirito per affrontare il live-act , meglio non poteva fare. Non
scordiamo che a 68 anni non si può più cantare come a venti , il fisico
cambia e con il fisico la voce. Trova l’attuale voce affascinante , anche se
non può più permettersi gli sfronzoli del 1970 , ma che c’è di male? Quel
Bob è rimasto nei nostri ricordi , quel Bob non c’è più , ora c’è questo ,
dal quale mi aspetto esattamente quello che fa , senza pretendere quello che
non potrebbe più dare.
Mr.Tambourine
1) Da che canzone è derivato il ritornello di Working man blues 2 ?
'Meet Me Around The Corner' di Big Joe Williams (in realtà solo una piccola
parte del ritornello, quella dove dice 'bring me my boots and shoes')
2) Qual'è la fonte del titolo e del ritornello di Nettie Moore ?
'Little White cottage' o 'Gentle Nettie Moore' pubblicata nel 1857
3) Su quale canzone è basata The Levee's Gonna Break ?
'When the Levee Breaks' di Memphis Minnie (anno 1929)
4) In che canzone si trovano queste parole di Bob ?
The kickoff, Hebrew
letters on the wall, Victor Hugo's
house in Paris, NYC in early
autumn, leaves flying in the park, the
clock strikes Eight, Bong \ I dropped a
double brandy & tried to recall the events ...
In nessuna canzone, ma nelle liner notes di Planet Waves
5) Per quale canzone ci fu il famoso litigio fra Bob Dylan e Phil Ochs dopo
il quale Bob fece fermare l'auto su cui viaggiavano e scaricò Phil sulla
strada urlandogli infuriato""Tu non sei un cantautore, sei un
giornalista..."
Can You Please Crawl Out Your Window?
6) Nel Rerum vulgarium Fragmenta (il Canzoniere di Petrarca) troviamo questi
versi :
* -Rvf 267,14: "ma 'l vento ne portava le parole"
* -Rvf 215,13: "pò far chiara la notte, oscuro il giorno"
é -Rvf 307,7: "A cader va chi troppo sale"
Per quali canzoni Dylan sembra essersi giovato di questi versi ?
ma 'l vento ne portava le parole - Blowin' In The Wind
pò far chiara la notte, oscuro il giorno- She Belongs To Me
A cader va chi troppo sale - Foot Of Pride
ciao, Alessandro
Benissimo , 24 punti + 3 punti di "Special
bonus" per la tua sportività !!!!!!!! :o)
°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°
1-Il ritornello di Working man blues 2 penso sia derivato dalla canzone
working man blues, un brano di musica country americana scritto e cantato da
Merle Haggard nel 1969. Error ! Si tartta di "Meet Me Around the Corner" di
Big Joe Williams:
Meet me around the corner baby / bring my boots and shoes
My best woman done quit me / and I ain't got no time to lose
Now she low and she squatty / she right down on the ground
Every time she wobbles / she make my love came down
2-é ripreso da una vecchia canzone del 1854,the little white cottage o
gentle Nettie Moore.
3-é basata sulla falsariga di when the leave breaks di Menphis Minnie.
4-Le parole si trovano nelle linear notes di planet waves il disco di Bob
del 1974.
5-La canzone che aveva il consenso della critica ma non piaceva a Phil Ochs
e che fece arrabbiare Bob era "can you please crawl out our window.
6-"ma 'l vento ne portava le parole"forse blowin'in the wind.
"po' far chiara la notte,oscuro il giorno"sicuramente she belong to me.
"a cader va chi troppo sale" forse black crow blues.
Per questa risposta non essendo sicuro ti autorizzo a non prenderla in
considerazione,quindi come non risposta,sia giusta o sbagliata.
Peccato, , la considero non risposta , totale 14
punti :o)
1) Il ritornello viene da "Meet Me Around the Corner" di Big
Joe Williams:
Meet me around the corner baby / bring my boots and shoes
My best woman done quit me / and I ain't got no time to lose
Now she low and she squatty / she right down on the ground
Every time she wobbles / she make my love came down
2) La fonte del titolo e del ritornello è una vecchia canzone, 'The Little
White Cottage, o Gentle Nettie Moore' pubblicata il 16 Settembre 1857
La struttura del ritornello (ed i primi due versi) sono pressoché identici :
O! I miss you Nettie Moore,
And my happiness is o'er,
While a spirit sad around my heart has come;
And the busy days are long,
And the nights are lonely now,
For you've gone from our little cottage home.
3) 'When the Levee Breaks' di Memphis Minnie (1929)
4) Planet Waves
5) .... non so
6) a) Blowin' in the wind: "The answer is blowin' in the wind"; b) She
belongs to me: "She can take the dark out of the nighttime | And paint the
daytime black", c) Foot of pride: "He reached too high, was thrown back to
the ground"; Si tratta di una ipotesi prospettata da un lettore di MF. La
cosa potrebbe essere verosimile, come sostiene Michele Murino, perché Bob in
un'intervista rilasciata a Craig McGregor alla Brisbane Festival Hall di
Brisbane, Australia, il 12 Marzo 1978 e pubblicata in New Musical Express il
22 Aprile 1978, pur citando come ispiratore di Tangled up in blue, un poeta
del 13mo secolo che indica in Plutarco, probabilmente si riferiva a
Petrarca.
1) Da che canzone è derivato il ritornello di Working man
blues 2 ?
Night Ride across the Caucasus
Bel video e bella canzone , ma non
ciazzecca :o)
2) Qual'è la fonte del titolo e del ritornello di Nettie
Moore ?
THE AMAZING SILENCE Non ciazzecca neppure questa :o)
3) Su quale canzone è basata The Levee's Gonna Break ?
New Improved Pain Idem come sopra :o)
4) Dove si trovano queste parole di Bob ?
The kickoff, Hebrew
letters on the wall, Victor Hugo's
house in Paris, NYC in early
autumn, leaves flying in the park, the
clock strikes Eight, Bong \ I
dropped a double brandy & tried to recall the events ...
Sul retrocopertina di PLANET VAWES
5) Per quale canzone ci fu il famoso litigio fra Bob Dylan e
Phil Ochs dopo il quale Bob fece fermare l'auto su cui viaggiavano e scaricò
Phil sulla strada urlandogli infuriato""Tu non sei un cantautore, sei un
giornalista..."
Can You Please Crawl Out Your Window?
6) Nel Rerum vulgarium Fragmenta (il Canzoniere di Petrarca) troviamo questi
versi :
* -Rvf 267,14: "ma 'l vento ne portava le parole"
* -Rvf 215,13: "pò far chiara la notte, oscuro il giorno"
é -Rvf 307,7: "A cader va chi troppo sale"
Per quali canzoni Dylan sembra essersi giovato di questi versi ?
I brani sono tanti, i riferimenti evidenti li troviamo in Tangled up in
blue, Hazel, Mozambique,
Billy, New pony, In the summertime, I'll be your baby tonight, You angel
you,
Dead man dead man, Emotionally yours. Petrarca ci sarebbe anche ln Love and
Theft e di Modern Times, secondo critiche recenti (che magari tra un pò lo
troveranno anche in Together trough life ....). Le hai dette tutte meno quelle giuste :o)))))))
Ciao, buona settimana. Otello
Hai fatto proprio i calcoli esatti
!!..... 0 punti , ciao , buona settimana anche a te.
Bob Dylan e Macca sul calendario di beneficenza per i
malati di cancro
Londra, 29 novembre (ANI): Alcune Stars, compreso Bob Dylan, David Bowie,
Bruce Springsteen, Paul McCartney e Deborah Harry hanno unito le forze per
apparire su un calendario di beneficenza HMV, la raccolta di fondi per i
malati di cancro.
In vendita ora, il lucido calendario “My Inspirations” dell’HMVS, offre anche
a ciascuno di questi influenti artisti l'occasione per svelare la loro più grande
ispirazione musicale, riporta il Daily Express.
Dylan rende omaggio al poeta scozzese Robert Burns, mentre Dylan stesso ha,
a sua volta ispirato McCartney e Bono.
Più grande influenza su Springsteen ha avuto Woody Guthrie, mentre Paul
Weller ha un debito con John Lennon e McCartney.
Tutti i proventi vanno a HMV per l’operazione caritatevole denominata “Clic
Sargent”, che si prende cura dei bambini e dei giovani, lottando contro il
cancro.
HMV spera di raccogliere 20.000 sterline con la vendita del calendario che
costa 7,99 sterline.
Quasi 200 Stars hanno collaborato con HMV.
Inoltre sono raffigurati nel calendario anche un giovane Elvis Presley,
Bono degli U2, The Killers, Siouxsie , Tom Waits e Keith Richards.
Gli artisti sono stati fotografati da celebri fotografi tra i quali Anton
Corbijn e Dean Chalkley.
Ciao a tutti, io mi chiamo Enzo e vorrei tanto una risposta
alla mia
domanda: conosco e possiedo tutta la discografia di Bob Dylan in
studio. Leggendo nello specifico, i libri di Cesare Rizzi (Giunti
editore) e del grande Michele Murino con Salvatore Esposito (Editori
riuniti) la mia domanda ha come oggetto specifico l'album del 1983
Infidels. Vorrei sapere: 1) perché per l'autore Rizzi e per la coppia
Murino/ Esposito questo Infidels é un disco "importantissimo" e uno
"dei tre grandi dischi" del dopo '60? Mi spiego in due parole: la
storia dell' Infidels che avrebbe dovuto essere (io possiedo ed ho
ascoltato il bellissimo bootleg Rough Cuts) é che di fatto non é stato,
ormai la conoscono tutti. Però personalmente, pur avendolo ascoltato
almeno un centinaio di volte (nell'attuale edizione in cd) non riesco
veramente ne a capirne l'importanza dal punto di vista dei testi
(possiedo il libro Feltrinelli dei testi Lyrics: complimenti al suo
autore) e neanche a livello musicale. Musicalmente, a livello di band
di studio e di produzione mi sembra eccezzionale, però a livello
compositivo é veramente cosi grande? I miei brani preferiti sono 2 su
tutti: sweetheart like you e I and I, ed anche Jokerman. Però per il
resto mi sembra solo un buon disco e nulla più. 2) Ripeto la domanda:
perché gli autori dei libri succitati lo ritengono un disco veramente
importante e fondamentale? 3) Perché gli autori dello staff della
rivista MOJO, nel recente volume (bello) dedicato a Dylan edito in
italiano dalla Rizzoli, lo ignora e denigra quasi del tutto? / Se
qualche buona e competente persona mi volesse rispondere in maniera
DETTAGLIATA E SPECIFICA (non vorrei avere risposte generiche grazie) mi
farebbe veramente molto felice. Un ultima cosa: non é che magari potrei
avere la casella di posta elettronica del Prof. Cesare Rizzi, cosi
questa domanda la rivolgo anche a lui in persona? Infine un complimento
vivissimo a Michele Murino: mi piace moltissimo il modo in cui parla di
Dylan. Per chiudere, dò il mio consenso aperto ed incondizionato per
tutto ciò che volete, se volete pubblicare questa mia email sul vostro
sito per me é OK. Grazie a Tutti. Ciao da Enzo in provincia di Roma.
La questione è aperta , credo che la
domanda di Enzo sia rivolta , oltre alle persone citate nella sua Mail ,
anche a tutti quelli che seguono Maggie's Farm da poco o da anni , a tutti
quelli che nel tempo hanno imparato ad amare , giudicare , lodare , esaltare
e criticare Dylan. Spero di cuore che le persone citate da Enzo leggano la
sua mail e si sentano felici di poter spiegare , una volta ancora , e forse
ancora più dettagliatamente , il perchè delle loro affermazioni. Non ho l'
indirizzo mail del Prof. Cesare Rizzi e nemmeno ho il privilegio di
conoscerlo , ma spero che qualcuno gli parli di questa tua domanda e che
possa risponderti su queste pagine. Murino/Esposito sono certo che ti
daranno la loro risposta , e spero che molti altri lettori di Maggie's Farm
se la sentano di dire la loro. Come sempre queste pagine sono aperte alle
opinioni di tutti , basta scrivere !
Il meraviglioso inverno di un Bob Dylan ironico
Dal momento che Bob Dylan si fa chiamare Jack Frost, quando produce il
proprio lavoro, lui ha fatto sua l’attività di indagare ogni angolo della
canzone americana, forse non si avrebbe dovuto rimanere sorpresi alla
notizia che avrebbe un giorno realizzato un album di Natale. "Christmas in
the Heart” è l'album, le cui royalties andranno in beneficienza contro la
fame nel mondo.
Come gli altri progetti di Dylan del 21° secolo, l'album è a brandelli,
astuto, ironico e imperscrutabile. Si tratta di un divertente e perverso
gracchiare che lascia all’ascoltatore, quando viene suonato, quanto è il
rispetto per i cantatutori, a quanto ammonta la suariverenza e quanto lui è
proprio strano. Non sarà lui a raccogliere eventuali nuovi fan, che devono
chiedersi quanto ognuno di loro può avere dell’ansimante e devastata voce di
Bob. Ma dà quelli da tempo ammiratori come me ,vale la pena di cercare di
capire gli indizi ed i sottotitoli fra le righe.
Vediamo le immagini dell'album: un focosa slitta stile russo sulla neve, tre
silouette di RE ( i tre re magi?), suonatori di tromba per le strade di Roma
, e sorridente in abito da Santa la posperosa Bettie Page con un pupazzo di
Babbo Natale, e lei che ostenta lingerie rossa. E 'il Natale come festa
d'inverno, il pellegrinaggio, il lavoro di intrattenimento e di indulgenza
sensuale.
Nella musica, la voce di fatiscente di Dylan è in primo piano. E' graffi e
fessure, si sbriciola spesso sulle note alte (no Auto-Tune qui). Nel
frattempo, gli arrangiamenti vengono dalo stesso tempo dei pezzi che lui fa
sentire nel suo "Theme Time Radio Hour" . La produzione di Jack Frost prende
la svolta verso il rock. Molte volte la sua chitarra si unisce alla sua
touring-band - spesso con un sapore di uno swing easygoing occidentale - con
il tipo di voci bianche che potrebbero aver cantato in uno spot per il pane
del 1940 alla radio, e la loro purezza blanda contrasta ancor più con le sue
peculiarità vocali ed i suoi difetti.
La maggior parte delle 15 canzoni sono cavalli di battaglia di Natale. Dylan
suona con fermezza, con voce rauca e devota in ai rintocchi di "Hark the
Herald Angels Sing", ma c'è un intermezzo di armonie femminili e di celeste
kitsch. "Do You Hear What I Hear?", parla della ricchezza contro la povertà,
sollecitando a "pregare per la pace", consiglio che ritengo giusto. Dylan è
indifferente in "Winter Wonderland", ma è lento, stordito e malinconico in
"Have Yourself a Merry Little Christmas" e "I'll Be Home for Christmas" - un
rassicurazioni offerta che lui stesso ha dei dubbi.
Ci sono anche alcune canzoni novità. Dylan potrebbe aver trovato la versione
di Sammy Cahn di "Christmas Blues" - "There's not a store I missed/But
what's the use of stopping when there's no one on your list" - su un album
di Dean Martin. "Christmas Island" è una vetrina per la chitarra di stile
hawaiano di Donnie Herron . "Must Be Santa" è stato registrato nel 1950 da
quel nemico del rock 'n' roll di Mitch Miller, e Dylan e lo ha trasformato
in una eccitante polka - con David Hidalgo dei Los Lobos alla fisarmonica –
sostituendo i nomi delle renne con quelli di alcuni Presidenti : " Dasher,
Prancer, Dancer, Vixen / Eisenhower, Kennedy, Johnson, Nixon. "
Cosa dire d’altro su Dylan a? Come il resto dell'album, che potrebbe essere
filastrocca, incentivo pop, commento sociale, un “Dada sequitur” o tutti
assieme.
Review: Bloomington,
Indiana - Indiana University - IU Auditorium - november 2 , 2009
di Don Ely
Bloomington è stato il primo di quattro concerti di fila per me, ho gettato
il cappello in questo tour autunnale 2009... e ballato intorno ad esso! Come
un fedele seguace delle Setlists ho notato diversi momenti in questo tratto
del tour che sono stati quasi privi del materiale di Together Through Life,
così ho tenuto le dita incrociate e gli occhi aperti che dovrebbero essere
in grado di catturare quasi tutto ciò che voglio vedere. La Polvere di
Stelle cade sull’ Indiana questa notte, perche' questo concerto è stato
Knocked Out Loaded!
Scendendo da Detroit, in ritardo come al solito, non aiutato dall’orologio
che non porto, pensavo che stessi cambiando fuso orario. Quando sono
arrivato a Bloomington ho avuto un problema a trovare il mio hotel, ma poi
l’ho trovato alle 7:15, ho parcheggiato , e quindi, a piedi, dopo aver
acquistato due bottiglie di acqua, ho raggiunto la venue e trovato il mio
posto appena dopo l'inizio di "Watching The River Flow ". Per quanto sia
bella una sala da concerto come l'Indiana University Auditorium, la qualità
del suono è stata tutt'altro che stellare, ma avrebbe potuto essere anche
essere dovuto al fatto che ero in un posto non adatto per sentire bene, ma
avrebbe anche potuto essere che era il mix a non essere giusto. Questo
inconveniente è scomparso con l’avanzare dello show.
“The Man In Me ", normalmente una rarità, è una canzone che è entrata
ultimamente nei favori di Bob ed è diventata una regolare rotazione in
questo tour. Un numero abbastanza piacevole, non mi sento di dire al suo
meglio, ma ancora ho goduto la sua inclusione come una di quelle canzoni che
avrei voluto sentire. L’ altra unica prestazione che avevo visto era stata a
Wappingers Falls nel 2006.
Poi siamo arrivati alla roba buona! "Beyond Here Lies Nothin'", il primo dei
cinque (!) pezzi da TTL è stato servito caldo appena tolto della griglia.
Charlie's back in town!
Son già passati sette anni da quando lui se n’era andato? Tutto questo tempo
è stato spazzato via in una nuvola di fumo, come Charlie Sexton ha riportato
la sua GUITAR , tornando con Bob Dylan e la sua band, ha portato un fuoco
elegante che era scomparso dopo gli ultimi giorni di Freddie Koella (sì, il
tanto denigrato Freddie).
E che dire di Bob stesso? Ha strappato qualche porta stasera che stava as
indicare che il vecchio ragazzo può ancora gestire la sua ascia, artrite o
no. O forse ha appena fatto un accordo con Robert Johnson! "It's All Over
Now, Baby Blue" è stata anche un benvenuto e caloroso ritorno, una canzone
che era stata presente in quasi tutte le prestazioni dal vivo degli inizi di
Bob Dylan, ma che era stata un pò abbandonata. Poi è arrivata la seconda in
assoluto da TTL , "It's All Good", fresca di debutto all’Aragona. Senza la
fisarmonica di David Hidalgo perde l'identità della Louisiana come sul
disco, ma sembrava comunque grande.
Come qualcuno ha sottolineato in una recensione precedente, "The Levee's
Gonna Break" è la firma di questa band. Non ho mai apprezzato appieno la
canzone nel momento in cui è stata registrata in studio, ma in questo
momento è fermentata prendendo un grande corpo, un full-elisir.
Poi Bob dice: "Qualcuno vuole venire e cantare una canzoncina per noi ? Ya.
Tom Waits ! "Senza scherzare c’è stato un sobbalzo nella folla, ma al
microfono Tom - hem, voglio dire, c'era Stu – e che io sia dannato se non
suonano esattamente come il Serenader di San Diego ! Mi aspettavo di vedere
delle vipere strisciare fuori dalla batteria di George.... che Bob, che
Joker! In seguito ha cercato di convincere Willie Nelson a tirar fuori le
ali, ma Tony non ha voluto farlo (Charlie però ha suonato una bella copia
del sound di Willie). Poi è seguita un'altra pepita d'oro da TTL, la
scarsamente suonata "This Dream Of You", così la mia fortuna ha continuato a
rotolare.
Nei prossimi due numeri è stato rivistato Time Out Of Mind, un'
astutamente-riarrangiata "Cold Irons Bound", che è sempre minacciosa grazie
alle mani di Charlie Sexton), e una bella "Tryin 'To Get To Heaven". Bob ha
iniziato a soffiare un assolo di armonica, ma non era "sintonizzato" con gli
altri , così dopo poche note ha abortito, una mossa saggia pa parte del
brizzolato Bobby.
"A Hard Rain's A-Gonna Fall ", molto apprezzata dal pubblico, è stata
presentata con garbo. "Ballad Of A Thin Man" è iniziata come una minaccia,
come tutte le versioni che ho sentito, ma a un certo punto correva troppo
nel rock, e senza nessuna modifica, ha zoppicato parecchio per arrivare a
riva.
Tutto sommato è stata una notte perfetta a Bloomington, Indiana, se ci fosse
stato lì Hoagy Carmichael sarebbe stato così orgoglioso. Un pubblico
bellissimo, una bella sera, asciutta e non troppo fredda per camminare da e
per il luogo. UI è un attraente campus, una sorta di scuola Ivy League del
Midwest, per me Bloomington è una città interessante con un sacco di persone
amiche.
Mi è piaciuta la mia visita lì. E, la teoria non è stata smentita: anche in
quest’ era digitale , ogni college ha il suo buon posto per bere una buona
birra ed ha almeno un buon negozio di dischi. L'ho trovato, Landlocked
Records , a destra nella Walnut Street sulla piazza. Waiting for Columbus!
Dylan vi augura un buon Natale. Questro strano ebreo soffre di invidia per le
vacanze: Goyim ci porta i doni desiderati e le canzoni classiche, mentre noi
accendiamo le candeline e scartiamo le monete di cioccolato da
sgranocchiare. Forse è per questo che, nonostante le recenti ed apparenti
frequentazioni alla sinagoga, Bob Dylan ha fatto nel 2006 in uno special di
Natale nello spettacolo sulla sua radio satellitare. Aveva fatto ascoltare
ciò che erano delle divertenti curiosità natalizie, barzellette religiose,
patter jive, i desideri di vacanza, e considerando la poesia e suonando
canzoni a tema Xmas bop, calypso, garage rock, ska, mambo, poi r & b,
e l' annuncio che avrebbe presto registrato un album di Natale sembrava solo
una bizzarria.
”Christmas in the Heart” è di per sé un po' bizzarro, anche se, lavorando
sotto il peso di troppe regole standard per quel tipo di canzoni, non ha
avuto abbastanza libertà. Mentre Louis Armstrong suonava carino con le note
di festa, la raspa di Dylan è proprio dolorosa, aggravata dai cori celesti
maschili e femminili che sembrano esser venuti fuori uno special di
Lawrence Welk. La maggior parte di quelle vocalists di supporto sembrano
affogarlo nell’allegra "Here Comes Santa Claus", ed in un pio e sommesso
"Little Drummer Boy".
Sì, vi siete chiesti perché pensava di aver aperto le costolette della gola
per prendere le note più alte, sulle note pop come "Winter Wonderland", "The
First Noel", o "Silver Bells", o nel regno del suo ragliare tecnicamente
impeccabile, ma Bob , ovviamente, non lo è. Così mentre nellle tonalità
basse la musica rilassante emana un atmosfera accogliente di vacanza, Dylan,
in Must be Santa,
distrugge l'atmosfera-play di Natale con una festa tra amici,
senza per altro ottenere niente. A suo merito, inizia "O Come, All Ye
Faithful" in originale latino.
Non è tutto negativo, però. Il Tex-Mex sing-along "Must Be Santa," la palme
e le chitarre hawaiane sono una novità in "Christmas Island", e lo svolgersi
languido e armonico di "Christmas Blues" si metteno in evidenza, anche se
suona come se facessero parte di in un'altra sessione. In più, Bob sembra
davvero essere se stesso, godendo questo che non è solo uno scherzo
perverso, che la sua non-proprio-gola d'oro sia dannata ! Tendenze Froggy a
parte, "Have Yourself a Merry Little Christmas" e "The Christmas Song"
suonano dolci e commoventi.
Ma in generale, andando contro calibri come Deano o Der Bingle, davvero lui
ha pensato che noi avremmo preferito il Dylan's Xmas Rockin'? Come ha
dimostrato nel suo show XM, aveva molto materiale più adatto a portata di
mano: la ghiaia sparsa nella voce avrebbe potuto facilmente trasformarsi nel
timbro di voce di artisti del calibro di Leadbelly, Sonny Boy Williamson, e
The Staple Singers. In realtà, il suo show radiofonico ha dimostrato che
avrebbe potuto prendere questa strana idea e tirare fuori uno special per la
televisone basato sulle radici della musica americana. Non sarebbe più strano
di fare uno spot per vendere camicie da notte, vero?
Musica a parte, si deve ammirare il concetto audace di questo album. C’è
voluta una bella faccia tosta per lui nel fare qualcosa come questa,
esponendosi al ridicolo. E 'affascinante vedere che anche Bob può entrare
nello spirito delle vacanze. E dato che il Natale è un momento di allegria
forzata per molti di noi, piena di ansia e di panico per lo shopping
familiare, un disco infallibile come questo è più vero per l'occasione di
ogni allegria forzata natalizia. In realtà, è il disco delle vacanze che ci
meritiamo.
nell'ultima puntata la canzone da Hard Rain "appare" 3 volte questa è la
prima , poi in una versione cover giapponese e e poi tutta nella scena finale .
Così come nella scena finale di 2 puntate la colonna sonora è stata affidata
ai Rolling Stones con "Like a Rolling Stone"
ciao, Kuore Scuro
Grazie per la segnalazione KD , Bob
appena possono lo mettono dappertutto , probabilmente alza l' audience ! :o)
Here comes Santa Claus Here comes Santa Claus
Right down Santa Claus Lane
Vixen, Blitzen And all his reindeer pulling on the reins
Bells are ringing Children singing All is merry and bright
Hang your stockings And say your prayers
'Cause Santa Claus Comes tonight
Here comes Santa Claus Here comes Santa Claus
Right down Santa Claus Lane
He's got a bag That's filled with toys For boys and girls again
Hear those sleigh bells Jingle jangle what a beautiful sight
Jump in bed Cover up your head
'Cause Santa Claus Comes tonight
Here comes Santa Claus Here comes Santa Claus
Right down Santa Claus Lane
He doesn't care If you're rich or poor But He loves you just the same
Santa knows That we're God's children That makes everything right
Fill your hearts With Christmas cheer
'Cause Santa Claus Comes tonight
Here comes Santa Claus Here comes Santa Claus
Right down Santa Claus Lane
He'll come around When the church rings out
It's Christmas morn again
Peace on Earth Will come to all if we Just follow the light
Feel your heart with christmas cheer
'cause Santa Ckaus comes tonight
Peace on earth will come to all, If we just follow the light,
let's give thanks to the Lord above
'Cause Santa Claus comes tonight, 'Cause Santa Claus comes tonight
let's give thanks to the Lord above
'Cause Santa Claus comes tonight.......tonight.........tonight.
Tom Petty - L’eroe del mainstream rock - di Johhny
Basement
clicca qui
a
Mercoledi 2 dicembre 2009
DYLAN: Il Christmas Album non è uno scherzo
La leggenda del rock è arrabbiatissimo dopo che i critici lo hanno accusato
di aver fatto l’album di cover di Natale come uno scherzo.
La decisione di Dylan di incidere un disco con le sue canzoni preferite per
le festività ha lasciato perplessi alcuni commentatori, che dicono che il
progetto è un trucco e una speculazione.
I loro sospetti sono ulteriormente aumentati con la messa in onda sulla rete
del WEB del promo di Dylan per il disco del primo singolo, Must Be Santa,
nel quale la sua immagine non è super seria , ma un' immagine di cattivo umore
e indossa un cappello da Santa per ospitare una festa chiassosa in casa.
Ma l'icona della musica insiste dicendo che i veri fans hanno capito che
stava rappresentando la sua immagine ai confini, usando la sua persona e la
sua voce in un genere musicale differente.
Dylan dice: "I critici, certamente si trovano nella parte esterna che cerca
di guardare. Non sono sicuramente i fan o il pubblico per cui io suono e
canto. Loro non hanno alcuna conoscenza a livello intestinale di me e del mio
lavoro, quello che posso e non puosso fare – del mio campo di applicazione del
tutto. Anche in questo momento non sanno cosa pensare di me. Queste canzoni
sono parte della mia vita, proprio come le canzoni popolari. Devi riprodurle
come sono , senza stravolgerle troppo ... Le canzoni non richiedono molta
qualità. La contengono già dentro di esse.
Harrison sognava un ultimo tour in barca per i
Traveling Wilburys
Caption: 'From life to life, a garden for George
Harrison at Chelsea Flower Show London,England ....
GEORGE HARRISON una volta ha sognato una avventura in alto
mare per il supergruppo Traveling Wilburys - ma era un rischio troppo grande
mettere Tom Petty, Bob Dylan, Roy Orbison e se stesso , ex-star dei Beatles
sulla stessa barca.
Harrison ha condiviso la sua idea-tour a vela con Petty, spiegando il
tragitto lungo le baie e le fermate dove fare gli spettaccoli.
Petty ricorda, "Ha detto, dovremmo noleggiare una nave a vela . Potremmo
fermarci in una baia e suonare per i ragazzi in canoa. E che chiameremo la
nave col nome dello Sponsor. Disegneremo un logo diverso aziendale su di
essa ogni giorno. Così potremo pagare per il viaggio. Era così divertente".
Ma il cantante di Free Fallin' ammette che avrebbe potuto essere l'unico
modo col quale Harrison avrebbe accettato di fare il tour.
Dice la rivista Rolling Stone, "Il suo problema più grande sarebbe stata la
macchina organizzativa e gli agenti di prenotazione dei biglietti.
“…ARE TIMES A-CHANGIN’? a Treviso il 10 dicembre
clicca qui
a
Martedi 1 dicembre 2009
Dylan Does it Again
Di Jeff Schwachter
Come i lettori di questa rubrica possono ormai sapere, sono un grande fan di
Bob Dylan. Sono grato di essere vivo e testimone della sua carriera per anni
in tempo reale.
Direi che l’ho visto in concerto più di 50 volte. Oltre che fuori , l’ ho
visto su e giù per lo stato del New Jersey, con le sue numerose notti al
Borgata di Atlantic City a Madison, Montclair, Camden e più di recente - la
scorsa estate - a Lakewood. (Questo è lo spettacolo incappucciato nella pioggia
battente, da solo che guardava in una casa da affittare , notato da una
poliziotta giovane. Lei non lo riconobbe, non aveva documenti d'identità e un mese dopo, la
CNN ha riferito che la polizziotta aveva arrestato il 68enne Dylan e
dopo averlo identificato al suo albergo lo aveva riaccompagnato al suo tour
bus.)
Fin dal mio primo concerto di Dylan - a Boston, 1989 – l’ ho visto quasi
ogni anno in tutto il litorale orientale. L'ho visto a Pittsburgh, New York,
Newark, Delaware, Bethel Woods, NY (il sito del primo Woodstock), così come
in altre città tra le quali innumerevoli volte Philly - un tratto del suo
tour che comprende ancora il mio show preferito.
Dylan ha appena pubblicato il suo primo album di Natale e tutti i proventi
della vendita del disco, Christmas in the heart , saranno devoluto a enti di
beneficenza in tutto il mondo, che aiutano a combattere la fame. Per uno
strano scherzo del destino, l’intervista a Dylan in connessione con l' album
è stata data allo scrittore Bill Flanagan, un membro dei media al quale
Dylan ha concesso interviste varie volte in passato. E l'unico posto dove è
possibile trovare questa intervista, che parla dei cibi preferiti di Natale
da Dylan , la sconosciuta band Brave Combo e il leggendario Tex Ritter, è
... no, non Rolling Stone o Newsweek o il Los Angeles Times. L'unico posto
per trovare l'intervista è in un giornale "di strada". Che cos'è un giornale
di strada, vi chiederete?
Siete mai stati a DC ed incontrato una persona senza fissa dimora che vi
avvicina e vi chiede di acquistare - per un dollaro - una copia di Street
Sense? In altre città in tutto il paese, ci sono giornali simili, venduti
dai senzatetto e che trattano le loro problematiche, questo è quello che è
un giornale di strada.
Comunque, al di là di questo , Dylan ha scelto di donare tutti i proventi
dell’album ad enti di beneficenza che combattono la fame. Ma la parte
migliore - a parte il video per la polka "Must Be Santa" (consultate il
nostro blog per vederlo) dal nuovo album - è che Dylan dà l'intervista ad
una pubblicazione (o di una rete di pubblicazioni in questo caso) che è
venduto esclusivamente da persone senza fissa dimora, lo stesso gruppo di
persone in tutto il mondo che Dylan sta cercando di aiutare con il Natale.
Brillante persona questo Dylan. Proprio come le sue canzoni sono a molti
livelli, così è il suo modo di agire. Dylan non solo aiuta le organizzazioni
di beneficenza, come Feeding America, ma accende una luce su una grande
rete, NASNA (North American Street Newspaper Association), che offre ai
nostri senzatetto la possibilità di un nuovo inizio o, come il sito web
della NASNA dice: "un'opportunità per le persone che vivono in condizioni di
povertà".
In questo Thanksgiving Bob Dylan mi è venuto in mente. Voglio ringraziarlo
per la sua generosità nel donare le royalties del suo ultimo album, e di
aiutare i nostri senzatetto. Andate , comprate questo album, non solo per
aiutare i senzatetto e coloro che hanno fame, ma questo gesto darà
sicuramente alle vostre vacanze un tocco diverso quest'anno.
Guardando come Bob Dylan si avvicina al suo quinto decennio di musica,
appare una figura quasi senza tempo, in un abito classico occidentale e
Stetson in testa. Ma è uno sguardo che si è evoluto nel corso di numerose
reinvenzioni radicali che rispecchiano la sua rivoluzione musicale. Arrivò a
New York nel 1961, come ha confessato ,e faceva il jukebox-Woody Guthrie,
non solo imitando le canzoni del suo eroe e il suo stile di canto, ma
indossava vestiti che gli davano l’aspetto di un vagabondo, coi pantaloni
tenuti su con lo spago. Poi cambiò dal folk all’elettrico , The Beatles
avevano chiaramente influenzato la sua scelta di stivali a punta e camicie
con colori forti , anche se non siamo sicuri da dove vengono quei selvatici
capelli che sembravano il nido di un uccello rapace. Ha anche sperimentato
il trucco e le maschere per la Rolling Thunder Revue,(apparentemente
influenzato dalla rock-band dei Kiss). E se pensate ai cambiamenti che ha
fatto ,guardate il nuovo video Must be Santa, dove porta una parrucca bionda
e un cappello di Babbo Natale. E' il look di questa stagione.
Michele Murino: c'è sempre qualcosa da dire su Bob
Dylan
di Elena Meynet
Michele Murino torna a parlare di musica in due pubblicazioni che non cura
direttamente ma che hanno firme autorevoli. La prima ci porta in un anno
d'oro per la musica internazionale e si intitola "1969". In copertina ci
sono i Beatles, ma già il secondo capitolo è dedicato a Bob Dylan, l'artista
di cui Murino è considerato esperto.
«E' un libro che è dedicato tutto al '69, una collana che fa la Giunti di
Firenze e questa volta è incentrato su un anno cardine per quanto riguarda
la musica rock e non solo. Io ho avuto il piacere di avere da parte di
Riccardo Bertoncelli, che è il curatore del volume, la richiesta di
occuparmi del capitolo dedicato a Dylan. Si è scelto infatti di trattare gli
artisti che in quell'anno hanno maggiormente avuto una importanza, come
Beatles, Bob Dylan o Franck Zappa. Quindi ho scritto questo saggio dedicato
al Bob Dylan del 1969».
Cosa faceva Dylan nel 1969?
«Ho cercato di sviscerare quanto possibile quell'anno abbastanza
particolare. Bob Dylan era sparito dalle scene tre anni prima in seguito al
famoso, o famigerato, incidente motociclistiche in seguito al quale le
leggende metropolitane dell'epoca volevano che fosse quasi in punto di morte
o chi diceva completamente sfigurato. Poi naturalmente attorno alla figura
di Bob Dylan c'è sempre stato un alone di mistero. Nel 1966 nelle campagne
di Woodstock ebbe questo incidente e si ritirò dalle scene anche perché, e
lo dichiarò lui stesso in interviste successive, si era reso conto di essere
letteralmente arrivato ad un passo dalla morte, non solo per l'incidente di
moto in sé quanto per una vita fatta di tour, senza fine, sregolati, a base
di acidi e di droghe che prendevano per reggere quei ritmi. Nel '69 invece
Dylan torna sulle scene, e per questo è un anno importante. Sconvolge
praticamente tutti i fans e gli appassionati di musica, come periodicamente
Dylan fa cambiando la propria immagine tanto che io lo chiamo "il camaleonte
del rock". Nel '69 si propone in una veste completamente nuova, inusitata,
di cantante country. Era famoso il Dylan elettrico, acido "anfetaminico",
che suonava questi blues elettrici stile Chicago, oppure il Dylan poeta dei
primi tempi di "Blowin' in the Wind" o di "A Hard Rain's A-gonna Fall". Lui
"ha messo la poesia nei juke box", come disse Allen Ginsberg. Invece appunto
in questo 1969 cambia totalmente volto, si presenta come un tranquillo
signorotto di campagna, nel frattempo si è sposato e ha avuto 4 figli, e si
era ritirato a vivere nella campagna di Woodstock con la moglie Sara. Fece
questo disco "Nashville skyline" registrato appunto a Nashville, che è la
patria della canzone mainstream un po' conservatrice, quindi era anche vista
come un'onta dai dylaniani, quella per cui un cantante famoso per questo
ruolo di picconatore dell'establishement andava invece a registrare un disco
di canzoni country, un genere considerato reazionario di destra all'epoca,
nella patria del country che era Nashville».
Dylan è tornato in Italia in tour anche nel 2009 e con un nuovo album,
"Together Through Life", uscito il 24 aprile, ed è presente anche in un
altro libro che tu, Michele, hai curato nella parte degli aggiornamenti: si
intitola proprio "Dylan".
«Diciamo che non so se per caso o per strategie editoriali felicemente
concomitanti, è avvenuto tutto insieme. Dylan ha realizzato un nuovo disco,
che è uscito negli stessi giorni, è stato in tour in Italia a Milano,
Firenze, Roma, e sono usciti questi due libri che modestamente vedono anche
il mio nome. Questo secondo volume "Dylan", edito dalla Rizzoli, è anch'esso
a cura di Riccardo Bertoncelli, il padre del giornalismo critico musicale
italiano. Si tratta di un saggio che traduce articoli della rivista inglese
"Mojo", tutti dedicati ovviamente a Bob Dylan, e che prendono in esame la
sua vita dall'inizio fino ad oggi. Io ho avuto l'onore di collaborare in
quanto il volume inglese datava credo sei o sette anni fa e per l'edizione
italiana hanno pensato di aggiungere gli aggiornamenti, dato che in questo
periodo Dylan non è stato fermo ma ha fatto di tutto e di più».
Hai curato più libri dedicati a Dylan: c'è ancora qualche segreto da
raccontare?
«In maniera anche casuale, dato che sono partito come curatore di un sito
web dedicato a Dylan, ho avuto con mia grande sorpresa il piacere di essere
poi chiamato da questi grossi nomi, come appunto Riccardo Bertoncelli,
Alessandro Carrera e altri, e da grossi editori che mi chiedono sempre libri
su Bob Dylan. Ogni volta che ne faccio uno mi dico "Basta, questo è
l'ultimo", invece poi immancabilmente vengo meno a questa promessa perché la
tentazione è forte. Dire qualcosa di nuovo su Dylan è molto difficile ma per
fortuna lui è sempre in attività, per cui non mancano i motivi di interesse
e di nuove analisi della sua opera. Devo dire che nel mio piccolo ho anche
realizzato un libro precedente a questi ultimi due: per Bastogi nel 2008,
"Dylan&Friends", e lì posso arrogarmi questo piccolo merito di aver
realizzato un libro che nessuno aveva mai fatto, pur lasciando ad altri
giudicare la bontà del prodotto. L'idea, però, è originale: analizzare
l'opera di Bob Dylan parallelamente a quella dei collaboratori, suoi amici
artisti famosi, che ne hanno incrociato la strada in questi ormai
cinquant'anni, dai Beatles, a Joan Baez, allo stesso Elvis Presley. Novità
su Dylan fortunatamente se ne possono sempre trovare».