Bob Dylan: ecco le 5 canzoni più belle
dei bootlegs
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Venerdi 29
Novembre 2013
London, England - Royal Albert Hall -
November 28, 2013
1. Things Have Changed (Bob center stage)
2. She Belongs To Me (Bob center stage with harp)
3. Beyond Here Lies Nothin' (Bob on grand piano, Donnie on electric
mandolin)
4. What Good Am I? (Bob on grand piano, Tony on standup bass)
5. Duquesne Whistle (Bob on grand piano, Tony on standup bass)
6. Waiting For You (Bob on grand piano)
7. Pay In Blood (Bob center stage)
8. Tangled Up In Blue (Bob on grand piano)
9. Love Sick (Bob center stage with harp, Donnie on electric mandolin)
(Intermission)
10. High Water (For Charley Patton) (Bob center stage with harp, Donnie
on banjo, Tony on standup bass)
11. Simple Twist Of Fate (Bob on grand piano)
12. Early Roman Kings (Bob on grand piano)
13. Forgetful Heart (Bob center stage with harp, Donnie on violin, Tony
on standup bass)
14. Spirit On The Water (Bob on grand piano, Tony on standup bass)
15. Scarlet Town (Bob on grand piano, Donnie on banjo, Tony on standup
bass)
16. Soon After Midnight (Bob on grand piano)
17. Long And Wasted Years (Bob center stage)
(encore)
18. All Along The Watchtower (Bob on grand piano)
19. Blowin' In The Wind (Bob on grand piano with harp then center stage
with harp, Donnie on violin)
Glasgow, Scotland - Clyde Auditorium -
November 19, 2013
by Paul Ryan
Son tornato all’ Armadillo per la seconda notte.
Questa volta ero con mio figlio che ha solo 20 anni, ma questo era il
suo sesto concerto di Dylan. C’erano solo 5° centigradi di temperatura
di fuori, ma lui non aveva intenzione di coprire la sua maglietta HW61.
Oh, poter essere di nuovo giovane....
Era sconcertato dai miei tentativi protettivi di gestire le sue
aspettative ; uno show diverso dagli altri era quello che lui ha detto
che stava cercando attivamente.
Sapevamo già che sarebbe stato la stessa setlist della sera prima,
esattamente con le stesse modalità. Mio figlio mi ha fatto notare che
dove c’erano i banchi mixer e luci c'era un ulteriore set - up in una
rientranza a destra dello stadio. Chiaramente visibile sullo schermo in
quell'area c’era la traccia di un Pro Tools che scorreva, questa non era
una semplice linea dalla tavola armonica presa dal mixer a scopo di
archiviazione, questa era una prova che una registrazione professionale
multi-traccia era in corso, per il successivo mixaggio in studio. Caso
chiuso.
Forse la setlist è stata cambiata a Roma come una tantum perché, per
qualche ragione, non avendo registrazioni da fare, Bob ha mollato un pò
il guinzaglio.
Intendiamoci, c'è stato qualche problema occasionale con il suono
stasera, con alcuni ronzii ed altri rumori. La seconda parte di
Watchtower è stata suonata senza il basso di Tony, fatta eccezione per
le poche battute conclusive. Se vogliono
utilizzare questa particolare registrazione allora ci sarà bisogno di
molto lavoro da svolgere poi in studio.
Dove non c'è stato nessun problema per tutti, però, sono state le
prestazioni.
Era la stessa setlist di ieri sera con arrangiamenti identici, ma questo
show è stato anche meglio di quello di Lunedi. La prima notte è stata
buona, ma stasera la band era ancora più stretta intorno a Bob.
Ci vorrebbe un pò più di vitalità sul palco e lo stesso potrebbe essere
detto a proposito del pubblico. C'è stato un ruggito stasera dal parte
del pubblico alla fine del set principale, qualcosa che era mancata la
scorsa notte. Non esattamente grinta - ancora dolcezza in tutto - ma in
qualche modo lo spettacolo non sembrava riuscire ad andare in alto.
Bob ha alzato il tono, niente di sorprendente per essere sinceri, ma
tutto il buono di Lunedi è stato migliorato in una certa misura questa
sera. Il primo concerto era sembrato vacillare un pò in qualche momento,
in particolare alla fine.
L'unica frase di Bob è stata quella per annunciare l' intervallo. Niente
"Viva la Scozia"o qualsiasi altro contentino per la gente. Non ha
nemmeno presentato i membri della band.
Solo Bob e il suo show. Chi ha bisogno d’ altro quando è in forma come
stasera?
Ciao a tutti, grazie x aver postato le tracce audio di Padova ottima
qualità!!
Sto cercando il video completo del concerto di Padova per ricordo della
bella serata.Qualcuno è in grado di aiutarmi?
Complimenti per il sito che ormai seguo sin dagli esordi.
Forever..Bob
Diego Dolphin
As usual, se qualcuno dei
nostri ha il video di certo ce lo farà sapere, stay tuned, :o)
______________________________________________________________________________________________________________
WebTheatre/ C'è Bob Dylan su tutti i
canali
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Giovedi 28
Novembre 2013
London, England - Royal Albert Hall -
November 27, 2013
1. Things Have Changed (Bob center stage)
2. She Belongs To Me (Bob center stage with harp)
3. Beyond Here Lies Nothin' (Bob on grand piano, Donnie on electric
mandolin)
4. What Good Am I? (Bob on grand piano, Tony on standup bass)
5. Duquesne Whistle (Bob on grand piano, Tony on standup bass)
6. Waiting For You (Bob on grand piano)
7. Pay In Blood (Bob center stage)
8. Tangled Up In Blue (Bob on grand piano)
9. Love Sick (Bob center stage with harp, Donnie on electric mandolin)
(Intermission)
10. High Water (For Charley Patton) (Bob center stage with harp, Donnie
on banjo, Tony on standup bass)
11. Simple Twist Of Fate (Bob on grand piano)
12. Early Roman Kings (Bob on grand piano)
13. Forgetful Heart (Bob center stage with harp, Donnie on violin, Tony
on standup bass)
14. Spirit On The Water (Bob on grand piano, Tony on standup bass)
15. Scarlet Town (Bob on grand piano, Donnie on banjo, Tony on standup
bass)
16. Soon After Midnight (Bob on grand piano)
17. Long And Wasted Years (Bob center stage)
(encore)
18. All Along The Watchtower (Bob on grand piano)
19. Blowin' In The Wind (Bob on grand piano with harp then center stage
with harp, Donnie on violin)
Glasgow, Scotland - Clyde Auditorium -
November 18, 2013
by Stephen Crump
Prima serata di Bob a Glasgow, auditorium tutto esaurito in una
splendida sala da concerto dalla forma di un armadillo. Inoltre c’era
un’ottima acustica, almeno dove eravamo seduti io ed i miei amici. Fuori
era una nottata fredda, con la neve che cadeva per la prima volta in
questo autunno, ma gli abitanti di Glasgow sembrano essere immuni al
freddo e hanno dimostrato di essere un pubblico caldo e meraviglioso.
Due cose:
A) Erano tutti seduti ben prima dell’inizio del concerto
B) Pochissime persone hanno parlato durante le canzoni - che è una
cortesia a Bob e alle altre persone del pubblico che il pubblico di
Sydney dovrebbe imparare .
Bob ha aperto con "Things Have Changed" e non ero sicuro se il pubblico
l’aveva riconosciuta, e forse si aspettavano un hit degli anni ’60 o
qualcosa del genere.
Questo dubbio è continuato fino a che Bob ha iniziato "She Belongs to
Me", che ha ottenuto una calorosa e meritata accoglienza, la canzone
aveva una nuova ( almeno per me) tagliente intensità, mi ha fatto venire
in mente i sentimenti provati la prima volta che la sentii a casa mia
quand’ero un adolescente.
Poi è stata la volta di "Beyond Here Lies Nothing", la prima volta dal
vivo per me, cosa che ha solo migliorato il mio apprezzamento ed è stato
anche un sollievo quando il pubblico ha risposto con entusiasmo.
"What Good Am I?” è stata eseguita abilmente, questa è una canzone che
mostra davvero come è buona la band di Bob, dimostrando inoltre che
questa band può suonare qualunque tipo di canzone.
Rispetto a BHLN , non ho mai pensato seriamente a "D. Whistle", ma si è
rivelata una grande canzone da suonare dal vivo per la band e la gente
aveva cominciato a battere i piedi a ritmo di boogey ! E ho sentito per
la prima volta che la gente era aggiornata con gli ultimi album di Bob e
/ o erano pronti a godere di quello che avrebbe suonato – l‘averlo lì a
Glasgow era sufficiente ( e tutti dicevano che la gente sapeva che Bob
era nella loro città ed erano fieri per questo! ).
"Waiting For You" ha ottenuto meno consensi essendo abbastanza nuova
come canzone, ma io sono stato davvero felice di averla sentita.
" Pay in Blood " è stata brusca , con Bob che quasi sputava alcuni dei
testi, portando il lato oscuro della vita proprio alla superficie,
tangibile nel linguaggio di Bob il corpo e l'atteggiamento.
"Tangled Up in Blue" non ha ottenuto il tipo di riconoscimento che mi
aspettavo, forse a causa dell’ avvio di basso profilo, e qualcosa è
anche andato storto da qualche parte nella terza strofa, con Bob che ha
mancato una linea ( o la band che insolitamente è andata fuori sincrono
? ), con Bob che ha terminato la canzone subito dopo questo fatto.
“Love Sick " ha chiuso il set prima della pausa, ancora una volta la
canzone non ha avuto una piena risposta che ci si aspetta per una
canzone popolare per molti spettatori.
Ma questa è una buona notizia; Bob ha fatto cinque canzoni da "Tempest"
e ogni canzone ha ottenuto un enorme riscontro, che, se avesse potuto
sentire tutto, deve essere stato incoraggiante per lui e la band.
Dopo l' intervallo "High Water" ci ha ricordato il tipo di nottata che
c’era fuori, e il banjo di Donnie si è preso tutto lo show in questa
canzone. Quindi, di nuovo, sembrava che il pubblico non avesse
riconosciuto "Simple Twist of Fate", ma, ancora una volta, ha risposto
con entusiasmo e alla fine ho capito che ero seduto con un paio di
migliaia di anime gemelle. "Early Roman Kings” ha scosso il pubblico, ma
era tenera , dolce-amara, inzuppata di emozione.
"Forgetful heart”ha fatto tremare l’auditorium per la prima volta e
avresti potuto sentire cadere uno spillo durante tutta l'intera
performance. L’armonica di Bob sembrava gemere nell'aria fredda della
notte e tuti l’hanno apprezzata abbondantemente.
"Spirit .." è una bella canzone che ispira sempre ottimo umore – passa
dalla confusione alla fiducia, da un amore perso al significato di
ritrovare qualcosa oltre l’ amicizia.
Buona " Scarlet Town", ottimo mood e impatto, forse , la forza ha
guadagnando qualcosa nell’esecuzione dal vivo, con la folla che batteva
le mani sul bordo dei sedili.
"Soon After Midnight " ha dato la stessa sensazione di grandezza dal
vivo, quindi un grande Bob.
Ma poi Bob si è fatto avanti ed ha scatenato l'inferno - la band
sembrava girare tutta un paio di tacche più su di prima, quasi al punto
che il suono era distorto, con Bob ululante scherno e beffe, stimolante
e blandente, il tutto in una canzone - un altro capolavoro da " Tempest
", "Long And Wasted Years. Quando la canzone è finita siamo scattati in
moltissimi verso il palco, con una standing ovation spontanea da parte
di moltissime persone sparse fra il pubblico .
Per i bis abbiamo avuto due “Greatest Hits”, ma arrangiati in un modo
che sottolineavano la perenne importanza delle canzoni, non una cosa da
jukebox, e il pubblico si è commosso, questa volta tutti in piedi.
Poi le luci in sala si sono accese ed abbiamo cominciato ad uscire, non
avevo mai visto tanta gente in coda per acquistare il merchandising....
Credo che tutti noi volevamo ricordare questa notte per lungo tempo.
Mercoledi
27
Novembre 2013
London, England - Royal Albert Hall -
November 26, 2013
1. Things Have Changed (Bob center stage)
2. She Belongs To Me (Bob center stage with harp)
3. Beyond Here Lies Nothin' (Bob on grand piano, Donnie on electric
mandolin)
4. What Good Am I? (Bob on grand piano, Tony on standup bass)
5. Duquesne Whistle (Bob on grand piano, Tony on standup bass)
6. Waiting For You (Bob on grand piano)
7. Pay In Blood (Bob center stage)
8. Tangled Up In Blue (Bob on grand piano)
9. Love Sick (Bob center stage with harp, Donnie on electric mandolin)
(Intermission)
10. High Water (For Charley Patton) (Bob center stage with harp, Donnie
on banjo, Tony on standup bass)
11. Simple Twist Of Fate (Bob on grand piano)
12. Early Roman Kings (Bob on grand piano)
13. Forgetful Heart (Bob center stage with harp, Donnie on violin, Tony
on standup bass)
14. Spirit On The Water (Bob on grand piano, Tony on standup bass)
15. Scarlet Town (Bob on grand piano, Donnie on banjo, Tony on standup
bass)
16. Soon After Midnight (Bob on grand piano)
17. Long And Wasted Years (Bob center stage)
(encore)
18. All Along The Watchtower (Bob on grand piano)
19. Roll On John (Bob on grand piano, Tony on standup bass)
Esch-sur-Alzette, Luxembourg - Rockhal
- November 16, 2013
by Joachim Richter
Lussemburgo è stato il mio unico concerto di Dylan quest'anno, e sono
andato con le più alte aspettative dopo aver letto tutte le recensioni
entusiastiche su questa parte del tour.
Prima domanda : per quanto riguarda la setlist ? Beh, è rimasta
invariata, con “Early Roman Kings” come 12° canzone, che era buona. Un
vero sollievo: non più "Summer Days ", non più " Tweedle Dee & Tweedle
Dum ", non più " Highway 61 Revisited ", non più ripetizioni infinite...
Seconda domanda : cappello o senza cappello ? Beh, purtroppo ...
cappello. Bob e la band sono saliti sul palco giusto in tempo, i membri
della band in abiti grigi e camicie nere, Bob in una super strana
redingote nera di vecchio stile e un cappello bianco. Con la redingote
egli doveva apparire come il giudice di" Lily, Rosemary and the Jack of
Heart". Chiedo se tutto ciò voleva ricordare questa divertente canzone
...
Terza e ultima domanda : per quanto riguarda lo show ? Beh, alla fine
più cose buone che cose cattive , ma tutto sommato, la mia
conclusione è ambivalente e cercherò di spiegare il perchè.
Prima le cose buone: La opener "Things Have Changed" è stata super cool,
rilassata, tecnicamente brillante . "Love Sick" sembrava fantastica.
Altri punti salienti sono arrivati nella seconda parte: "High Water",
"Early Roman Kings" molto interessante per come è stata suonata e
cantata con grande disciplina, una vera sorpresa. "Forgetful Heart",
presentata con aromi intensi, voce chiara e discreta e un bellissimo
violino di Donnie Herron, è stato il momento clou della serata. Le
ultime cinque canzoni dello show sono state molto interessanti, e lo
show non è stato chiuso con i soliti successi popolari ma con cinque
canzoni tranquille ricche di melodia, emozione, freddezza ...
Questo non è stato sorprendente per quanto riguarda le grandi canzoni
dall'album Tempest, tuttavia "All Along the Watchtower" è stata fatta in
una versione acustica , e anche "Blowing in the Wind" in un altro
bellissimo arrangiamento sorprendente e, ultimo ma non meno importante,
la band è stata brillante come al solito, ovviamente .
Quindi ... perché non giudicarla una serata perfetta ? Beh ... " Spirit
on the Water" è stata eseguita blandamente e, anzi, lo spirito era
scomparso... e la cosa peggiore è stata che ... il vecchio upsinging è
tornato ...
UPSINGING : WHAT 'S THAT SHIT? Alcuni dei brani più belli della setlist,
“She Belong To Me”, "Tangled up in Blue " e "Simple Twist of Fate
", tutti distrutti dal temporaneo ritorno di Bob alla cattiva abitudine
di usare il canto upsinging. Se dovesse registrare un album in questo
modo non lo comprerebbe proprio nessuno, e io sono sicuro che lui lo sa
molto bene, ed è per questo che non lo fa. Allora, perché tortura il suo
pubblico dal vivo con tale comportamento scorretto? Beh ... non importa,
so che dobbiamo comunque dimenticare queste cose, dovremo solo
cancellarle dalla nostra memoria , e tutti noi torneremo la prossima
volta ...
Ultima domanda : Bob cambierà la scaletta il 22 novembre a Blackpool per
eseguire " He Was A Friend of Mine"... ?
Martedi 26
Novembre 2013
Esch-sur-Alzette, Luxembourg - Rockhal
- November 16, 2013
by Michaël Mori
Scrivo qualche parola dopo aver partecipato ai concerti di Amsterdam,
Bruxelles e il concerto di ieri sera.
Quest’ autunno 2013 gli spettacoli sono semplicemente impressionanti,
oltre qualsiasi standard. L' intero tour finora si rivela essere un
altro grande momento nel Tour Never Ending. Un sacco di fans hanno già
sperimentato la magnificenza di ciò che sta accadendo. Ma che cos' è
esattamente che rende questi concerti così speciali, ciò che li fa
lievitare sopra la maggior parte dei migliori concerti di tutto il
decennio passato?
Prima di tutto la voce di Dylan non è certamente chiara come intorno al
2002, è come un orologio che è stato messo indietro di dieci anni. Negli
ultimi anni la voce di Bob ha avuto anche momenti buoni, ma in generale
sembrava danneggiata abbastanza spesso, per non dire la maggior parte
del tempo, in particolare dal 2004 al 2009. Naturalmente, la chiarezza
della sua voce non ha nulla a che fare con la convinzione e le altre
qualità del suo canto.
Queste cose sono spesso confuse l’una con l’altra quando si legge
qualcosa sulle prestazioni di Dylan. Molte volte è stato detto che Dylan
non può più cantare a causa della rugosità della sua voce, sarebbe stato
più corretto dire che Dylan è ancora in grado di cantare, ma con una
voce che suona spesso danneggiata.
Cantare è molto più che avere una voce chiara e Bob è un grande esempio
di questo.
Ma torniamo ai concerti. La voce chiara
di Bob in questi giorni non si è limitata ad un paio di momenti o
canzoni per ogni spettacolo. La sua brillantezza risplende di nuovo
attraverso interi set – magico!
Poi ci sono le canzoni. Quasi tutte le sere la scaletta si concentra
fortemente sul materiale post-2000 e di solito non meno di 6 canzoni dal
nuovo album vengono eseguite ogni sera. Questo dà la misura di una
freschezza che non si sarebbe potuta immaginare, di più, soprattutto il
magnifico modo col quale questi brani sono eseguiti ti porta a
dimenticare abbastanza facilmente l' incredibile numero di capolavori
famosi che Bob sta portando in questo tour. Questo è ciò che rende Dylan
il più grande e geniale artista contemporaneo.
Un altro fatto che si aggiunge alla qualità generale superiore di questi
concerti è che ci sono a malapena momenti di bassa qualità durante
l’esecuzione dei brani. In realtà sono tutti una stringa di luce, con
Forgetful Heart e Long and Wasted Years come perle più scintillanti.
Tutto questo insieme ( la chiarezza complessiva della voce, l'enorme
quantità di brani recenti eseguiti e la continuità nella qualità delle
prestazioni ) crea un senso di unità nell'esperienza degli spettacoli,
un senso di compattezza che non avevo visto durante i 37 concerti ai
quali ho partecipato tra il 1995 e il 2012.
L’aspetto visivo di Bob sul palco è sempre stata una grande esperienza
per i fans, ma la sua performance visiva in questi ultimi anni è a dir
poco geniale, soprattutto quando lui è al centro della scena senza
chitarra. Penso che Long and Wasted Years sia il degno successore di
Ballad Of A Thin Man e visivamente il momento clou della performance,
notte dopo notte.
La band è fenomenale come sempre ( ascoltare la chitarra di Charlie in
Soon After Midnight ) e vedere questi meravigliosi musicisti che suonano
insieme è una grande e duratura gioia, non importa quante volte li avete
già visti.
Infine, l'illuminazione della scena è un'opera d'arte di per sé. Non
riesco a immaginare qualcosa di meglio in uno show di Dylan. Il palco è
scarsamente illuminato, ma è fatto con cura artistica. Questo crea una
grande intimità e un’atmosfera che si adatta alle performances, alle
canzoni da Tempest in particolare. Anche se va detto che quando si sta
guardando lo spettacolo dalla parte posteriore di una sede più grande,
il palco appare nel complesso un pò troppo buio.
A quelli di voi che hanno la fortuna di vivere con la prospettiva di
vedere Bob dal vivo nelle prossime settimane, ho solo una cosa da dire:
avrete momenti esaltanti!
Ciao Mr. Tambourine, sono stato alla
prima serata agli Arcimboldi a Milano, da tanto, ormai, quando Lui
chiama, io arrivo. Bellissimo concerto, ottima performance in un
contesto ad Hoc, confermo anch’io che Dylan, il Bob Dylan di adesso,
dovrebbe lasciar perdere gli stadi, per ritagliarsi uno spazio tutto
suo, più intimo e raffinato, come un teatro, che metta in scena
l’Artista di se stesso. Nella seconda parte del concerto, con mio grande
stupore, tra l’altro, mi sono goduto una splendida Desolation Row,
magistralmente eseguita dalla Band, con Dylan che stillava (ho detto
stillava, non strillava) parola per parola, come gocce di un vecchio
liquore, un Bourbon invecchiato (del ’65!) solo per intenditori, quello
da tirar fuori per le grandi occasioni… Ahhh!
Alcuni giorni dopo ascoltando il bootleg della serata, sentendola di
nuovo, le parole, pensavo, pensavo. Pensavo. Mi avevano fatto ricordare
di una foto vista in internet tanto tempo fa…
Una curiosità, senza andare a scomodare
il Prof. Dott. Alessandro Carrera, mi premeva chiedere a te e a tutta la
Fattoria, una spiegazione (possibilmente non astratta, ma logica) su
alcune, semplici, profonde parole, tratte dalla bellissima Desolation
Row, tanto da influenzare la vita di qualcuna, al punto di farsele
tatuare… Da diverso tempo mi tornano in mente, sono rimasto colpito da
quell’immagine, perché “proprio quelle parole”? Cosa voleva esprimere,
Dylan, cosa si nasconde dietro che io non vedo? Voglio dire, in fondo è
una semplice frase, “ lei trascorre il suo tempo sbirciando nel vicolo
della Desolazione”. Mi chiedo, perché mai una, di tutta una bellissima
(e lunga) canzone, dovrebbe essere folgorata proprio da questa frase?
Forse, riportandola ai giorni nostri, colei che si identifica in questa
frase, può essere rappresentata come una emarginata, una “border line”
affranta dalla vita, che non vede una via d’uscita, appunto, se non una
tristezza e desolazione totale? Giuro, semmai un giorno avessi la
fortuna di Marina e incontrare Bobby.......… gli chiederei proprio
questo…........ Ciao, Ale ’65.
(A proposito, anche il tuo sito è come il Bourbon, no dai, come un
onesto e sincero bicchiere di Brunello…che più invecchia e più migliora.
E non sono un ubriacone. E nemmeno un ruffiano…)
Un semplice, il solito, Dylaniato, Ale ’65. Alla prossima..
Credo che la tua
interpretazione della frase estratta da Desolation Row sia la più
esatta, la disperazione e la miseria morale delle persone è il lato
umano che più colpisce tutti perchè e quello con il quale moltissime
persone, in qualche modo, si identificano o si sentono parte viva e
pulsante di questa tragica situazione di vita. La disperazione fa
apparire questa donna come una persona persa nei suoi pensieri che si
incanta a guardare altre miserie simili alla sua che vede passare nel
Vicolo della Desolazione, un campionario di tristezze e povertà umane
che non ha pari in nessun'altra parte del mondo. Su quest'argomento si
potrebbe parlare, forse anche con maggior competenza, per ore ed ore, la
complessità della mente umana è sempre stata una delle cose più
difficili da spiegare ed interpretare, perciò mi fermo qui prima di
sconfinare in un campo nel quale non sono ferrato, anche se quand'ero
molto più giovane, trovai il tempo e la voglia di leggere tutte le opere
di Freud, a partire dall 'Introduzione alla Psicanalisi, per cercare di
capire meglio me stesso e l'avventura incredibile che stavo vivendo
nella favolosa decade dagli anni '60 ai '70. L'argomento e la
discussione sono davvero interessante e sono certo che altri amici
sapranno aggiungere quello che è sfuggito alla nostrta attenzione su
questo argomento, basta aspettare......Grazie per le belle parole sul
sito, mi hanno fatto davvero tanto piacere e mi hanno fatto sentire
anche un pò orgoglioso per il lavoro che ho svolto in questi ormai 6
anni al timone della Fattoria, un saluto, alla prossima, Mr.Tambourine,
:o)
Lunedi 25
Novembre 2013
Blackpool, England Opera House Theatre
- November 24, 2013
1. Things Have Changed (Bob center stage)
2. She Belongs To Me (Bob center stage with harp)
3. Beyond Here Lies Nothin' (Bob on grand piano, Donnie on electric
mandolin)
4. What Good Am I? (Bob on grand piano, Tony on standup bass)
5. Duquesne Whistle (Bob on grand piano, Tony on standup bass)
6. Waiting For You (Bob on grand piano)
7. Pay In Blood (Bob center stage)
8. Tangled Up In Blue (Bob on grand piano)
9. Love Sick (Bob center stage with harp, Donnie on electric mandolin)
(Intermission)
10. High Water (For Charley Patton) (Bob center stage with harp, Donnie
on banjo, Tony on standup bass)
11. Simple Twist Of Fate (Bob on grand piano)
12. Early Roman Kings (Bob on grand piano)
13. Forgetful Heart (Bob center stage with harp, Donnie on violin, Tony
on standup bass)
14. Spirit On The Water (Bob on grand piano, Tony on standup bass)
15. Scarlet Town (Bob on grand piano, Donnie on banjo, Tony on standup
bass)
16. Soon After Midnight (Bob on grand piano)
17. Long And Wasted Years (Bob center stage)
(encore)
18. All Along The Watchtower (Bob on grand piano)
19. Roll On John (first time live) (Bob on
grand piano, Tony on standup bass)
Su Bob Dylan ho parlato molto su questo
sito. Ho fatto le recensioni di parecchi concerti a cui sono andato, ma
forse tu sei nuova e non le hai lette.
Personalmente trovo interessante leggere le recensioni dei concerti, ma
altrettanto interessante è capire i veri sentimenti dei fans di Bob al
di fuori delle recensioni dei concerti. Alla fine le canzoni vengono
scritte per noi, per il pubblico, non per essere giudicate. Belle le
recensioni, le leggo sempre volentieri, ma bello altrettanto sentire
parlare un fan di Dylan della divina commedia, oppure di Hank William,
oppure di James Blunt, oppure di Paul Mccartney.
Per il resto, che sono simpatico, nulla da dire, non posso che dirti,
yes of course. :)
Non so se posso aiutare nella discusione
riguardo le scalette cambiate a Roma, ma durante il concerto sia del 6,
ma specialmente quello del 7, mi sono accorto, stando attaccato alle
transenne, che il nostro, come finiva la canzone a luci spente, si
alzava e andava verso Tony, che faceva lo stesso, e bisbigliavano
qualcosa, questo e stato fatto per 3,/ volte, e ogni volta la band ( a
mio parere ) era presa da un pò alla sprovista,s i guardavano tutti
spaesati. Questo a riprova della inprevibilita di Dylan. Ma non sarà
forse pure il fatto che il clima dell' Atlantico, tutti in piedi sotto
le transenne, che strillavano era un pò piu', chiamamolo, un clima da
concerto, diverso da teatri ecc..forse anche questo ha contribuito. Pace
e bene a tutti.
Domenica
24
Novembre 2013
Blackpool, England Opera House Theatre
- November 23, 2013
1. Things Have Changed (Bob center stage)
2. She Belongs To Me (Bob center stage with harp)
3. Beyond Here Lies Nothin' (Bob on grand piano, Donnie on electric
mandolin)
4. What Good Am I? (Bob on grand piano, Tony on standup bass)
5. Duquesne Whistle (Bob on grand piano, Tony on standup bass)
6. Waiting For You (Bob on grand piano)
7. Pay In Blood (Bob center stage)
8. Tangled Up In Blue (Bob on grand piano)
9. Love Sick (Bob center stage with harp, Donnie on electric mandolin)
(Intermission)
10. High Water (For Charley Patton) (Bob center stage with harp, Donnie
on banjo, Tony on standup bass)
11. Simple Twist Of Fate (Bob on grand piano)
12. Early Roman Kings (Bob on grand piano)
13. Forgetful Heart (Bob center stage with harp, Donnie on violin, Tony
on standup bass)
14. Spirit On The Water (Bob on grand piano, Tony on standup bass)
15. Scarlet Town (Bob on grand piano, Donnie on banjo, Tony on standup
bass)
16. Soon After Midnight (Bob on grand piano)
17. Long And Wasted Years (Bob center stage)
(encore)
18. All Along The Watchtower (Bob on grand piano)
19. Blowin' In The Wind (Bob on grand piano then center stage with harp,
Donnie on violin)
Questo è stato solo il mio terzo concerto di Bob, ma è stato il migliore
finora. Il Grand Rex è un ambiente meraviglioso, le canzoni erano molto
ben scelte per l’attuale voce di Bob e la sua band lo ha accompagnato
con grande sensibilità. Ogni canzone ha avuto il proprio ritmo
distintivo e anche tatto: groove del blues in minore per Beyond Here
Lies Nothin', tempo da vecchia altalena per Duquesne Whistle, bella
cadenza per Spirit On The Water, valzer rilassato per Waiting For You,
lenti accordi discendenti per Simple Twist Of Fate, dramma inesorabile
per Love Sick, e le canzoni di " Tempest " avevano tutte il proprio riff
speciale ed il ritmo.
E ' stato bello vedere Bob al microfono centrale, cantando dolce come
gli è possibile e ringhiando e sputando fuori il carattere per canzoni
come Pay in Blood, Love Sick e Long and Wasted Years. Il suo battere sui
tasti del pianoforte è sempre stato sotto il controllo e l'armonica in
una sola mano suonava come ai vecchi tempi.
Il vero punto forte dello spettacolo è stato Forgetul Heart dove il
violino di Donnie e il basso di Tony hanno impostato un sostegno
realmente efficace per la voce di Bob. Stu ha aperto i due set con
alcuni promettenti strumming di blues, poi è rimasto strettamente alla
ritmica. Tony era sensibile come sempre, il passaggio al contrabbasso ha
avuto un grande effetto in una memorabile ritmica di Duquesne Whistle e
un ottimo utilizzo in Waiting For You e Forgetful Heart. George ha
suonato con grande moderazione, ma ancora ha quel tocco alla New Orleans
sempre pronto a scatenarsi quando è il caso. A Charlie è stato permesso
di suonare abbastanza liberamente, infine, è stato bello sentire un
Donnie molto efficace alla pedal steel e tutti gli altri strumenti , in
particolare il violino in Forgetful Heart.
Considerando che nel precedente show di Parigi alcune persone del
pubblico sono state inquiete e infelici , questa volta c'era una
reazione di caldo entusiasmo alle canzoni, specialmente Forgetful Heart.
Il suono non era troppo forte e si poteva sentire le parole. Non era
certo uno spettacolo rock, quasi un concerto da camera con brani ben
scelti e eseguiti con grande cura da Bob e dalla sua band. Lascio ad
altri descrivere il cappello di Bob, le sue poche parole di francese, il
suo gesto quando ha lasciato il palco, la mancanza della tastiera e del
vecchio Oscar e la chitarra inutilizzata ma prevista per lui che stava
pronta davanti alla batteria. Per me questa è stata una notte di musica
memorabile.
Ottimo concerto all’ intimo Rex Theatre di Parigi. Ho apprezzato ogni
minuto. Ho anche avuto modo di vedere Bob da vicino dopo lo spettacolo
mentre camminava fuori dal teatro e saliva nella sua limousine
parcheggiata sulla strada. Bob ha mostrato grande classe dicendo “merci
beaucoup et vive la France” in francese prima della pausa. A proposito
di classe, ho partecipato ai concerti di Bob di Berlino e Parigi, in
entrambi il pubblico è stato molto riconoscente per le performances di
Bob.
Contrariamente a quello che sono abituato a vedere troppo spesso in Nord
America, le persone non sono uscite prima della fine dello show né hanno
mai impedito la visione agli altri del pubblico. Ho notato solo un
idiota che si aggirava fra le file cercando di rubare un posto non
occupato. Merci beaucoup Bob. Vive Bob Dylan !
Sabato 23
Novembre 2013
Blackpool, England Opera House Theatre
- November 22, 2013
1. Things Have Changed (Bob center stage)
2. She Belongs To Me (Bob center stage with harp)
3. Beyond Here Lies Nothin' (Bob on grand piano, Donnie on electric
mandolin)
4. What Good Am I? (Bob on grand piano, Tony on standup bass)
5. Duquesne Whistle (Bob on grand piano, Tony on standup bass)
6. Waiting For You (Bob on grand piano)
7. Pay In Blood (Bob center stage)
8. Tangled Up In Blue (Bob on grand piano)
9. Love Sick (Bob center stage with harp, Donnie on electric mandolin)
(Intermission)
10. High Water (For Charley Patton) (Bob center stage with harp, Donnie
on banjo, Tony on standup bass)
11. Simple Twist Of Fate (Bob on grand piano)
12. Early Roman Kings (Bob on grand piano)
13. Forgetful Heart (Bob center stage with harp, Donnie on violin, Tony
on standup bass)
14. Spirit On The Water (Bob on grand piano, Tony on standup bass)
15. Scarlet Town (Bob on grand piano, Donnie on banjo, Tony on standup
bass)
16. Soon After Midnight (Bob on grand piano)
17. Long And Wasted Years (Bob center stage)
(encore)
18. All Along The Watchtower (Bob on grand piano)
19. Blowin' In The Wind (Bob on grand piano then center stage with harp,
Donnie on violin)
No ma ci rendiamo conto di che cosa
emozionante è questo video??? Qualcuno che scrive un saggio su ciò ?? E'
incredibile!! E' la rivoluzione! E' il video più bello di tutti i
tempi!!! Non è solo una cosa scema! E' profondissimo! Bellissimo non ho
parole! E poi è esattamente Bob! Bob è la gente, è i paesi, è sempre
diverso, Bob sono le parole non dette o quelle dette da tutti senza
pensarci troppo su, è il linguaggio comune che viene e che passa. Questo
video ha preso l’ineffabile! Mi sono identificato aah quando mi faccio
la barba sento sempre Bob in particolare l’album H61 e vedere questo
video lascia proprio di stucco! E' esattamente quello che penso io di
quell’album in particolare! E' il mondo ecc. ecc. non prendibile a
parole. Ma questo video rende tutto! Idea geniale a dir poco.
Parigi è a solo pochi minuti di strada da Londra in questi giorni e l'
Eurostar corre giusto in tempo, senza l'ombra di alcun fischio soffia.
Sono solo in grado di andare allo show della prima delle tre notti,
siamo giunti un paio di giorni prima per fare un giro turistico prima di
vedere lo show. “Bob Dylan giustificherà il costo del biglietto per
andare a vederlo?” era il titolo di martedi del grande quotidiano
francese “Le Figaro”. Con la metro siamo arrivati abbastanza in anticipo
ed abbiamo avuto il tempo di fare una breve passeggiata nella zona.
Il Grand Rex Theatre è una bellezza con i sedili nei quali ci si può
sprofondare, ma tutto ha un prezzo che va oltre i 108 euro stampati sul
biglietto. Con solo due ingressi, e nonostante siamo in coda da ben
trenta minuti prima dell’inizio dello show, siamo a un punto morto sotto
la pioggia con la folla impaziente che aspetta sul marciapiede in una
coda di ben 300 metri lungo Boulevard Bonne Nouvelle e che è in crescita
ad ogni istante che passa. Camminare fino alla fine di questa coda
interminabile, che si muove a ritmo di lumaca, è un pò sconcertante. Una
registrazione di "Mr. Tambourine Man " del 1965 si sta diffondendo
attraverso alcuni altoparlanti. Nel frattempo, la security francese
ispeziona metodicamente la folla cercando telecamere e altri dispositivi
di registrazione di grandi dimensioni, telefoni cellulari e quant’altro
potrebbe servire allo scopo.
Alle 8.30 siamo solo a metà strada per l'ingresso, altri stanno cercando
come noi di avanzare ma per il momento dobbiamo accontentarsi di una
Don’t Think Twice” diffusa dall’impianto di Dylan in attesa di sentire
Bob in persona cantarla.
Circa 5 minuti prima delle 8,40 , la
chitarra acustica di Stu Kimball segnala l’ingresso dell’ultimo
destinatario della Legion D'Honneur francese. Secondo “Le Figaro” Dylan
ha ricevuto questo prestigioso premio oggi, Mercoledì. Martedi c’era
anche un servizio di tre pagine sulla sua carriera retrospettiva,
concentrandosi particolarmente sulla sua persona in continua evoluzione,
il cui titolo diceva più o meno che - un Dylan può nasconderne un’ altro
.. ( PS la recensione di oggi applaude un cantante che è “nemico della
nostalgia” che canta così tante nuove canzoni piuttosto che fare
affidamento sui pezzi forti del suo catalogo.
La set-list reale, fin troppo familiare ormai perchè molto simile agli
spettacoli precedenti ( esclusa Roma ovviamente !), e quindi si poteva
aspettarsi una sorpresa da Dylan? Domanda ancora molto discussa prima
dell’inizio. Sebbene abbia familiarità con il nuovo materiale di Tempest
e le strofe riscritte delle canzoni tratte da “Blood on the Tracks”, in
alcune linee Bob ha addirittura ha perso la sincronia con i suoi
musicisti. So che questa è musica dal vivo, ed è spesso il caso, anche
in un luogo intimo come il Rex, ma le migliori canzoni per me sono stati
quelle con l’arrangiamento minimalista.
"Forgetful Heart", "Simple Twist ...", "Scarlet Town", ho tutte in mente
le belle parole di Dylan, ottimo fraseggio e le prestazioni emotive
erano più evidenti . " Love Sick " è stata un tour de force come mi
aspettavo che sarebbe stata, ma al contrario, "Long And Wasted Years" ha
intrappolato l'artista dietro un muro di suono che non poteva essere
modificato. Questo non vuol dire che la band non era fantastica, è solo
che in questo ed altri brani io avrei bilanciato il suono in modo
diverso. Forse in un'altra parte del locale si sentiva più chiaramente?
C'est ne fait rien ... comunque, mi è stato assicurato da tutti i
francesi, giovani e meno giovani, che si è trattato di un “bello show”.
Bisogna dire che Dylan, vestito con un abito sorprendente, ha attaccato
le canzoni con una energia che smentisce i suoi anni e, che fosse
davanti al microfono centrale o dietro al pianoforte a coda , ha sempre
fornito una prestazione come nessun altro può fare.... tranne che un
'altro Dylan naturalmente .
Prima di tutto, il teatro Rex è un posto speciale, con un arredamento
crepuscolare e sedili comodi. Un'atmosfera da recital, e ognuno sarebbe
rimasto rispettosamente seduto fino alla fine. Babette ed io eravamo
allo show di Bilbao l'anno scorso, che era stata la cosa più divertente
che avevo avuto in uno show di Dylan, una vera festa con gente che
andava a prendere la birra tra una canzone e l’altra, suono cattivo,
spazio scomodo, ma un colpo lo stesso. Questo di Parigi era un luogo
ricco, accogliente, da lasciare senza fiato. Ma io vivo a Parigi.
Questo è stato uno spettacolo stretto, la band era lì in ogni nota e di
Bob si capiva praticamente tutto . Non ho mai visto uno spettacolo di
Dylan come questo, così provato e pronto. Devo dire che sono rimasto
conquistato.
Un sacco di canzoni oscure. Things Have Changed, Beyond Here Lies
Nothing, Pay in Blood, Love Sick , fino a Watchtower. Ho trovato le
canzoni dall’ ultimo disco semplicemente fantastiche - Duquesne Whistle,
Scarlet Town, Early Roman Kings... Long And Wasted Years è stata la
canzone più bella.
Io non so voi, ma quando ho sentito Blowin’ in the Wind, il modo in cui
Bob l’ha cantata e tutto il resto, ero pronto a chiudere la mia notte.
Abbiamo urlato e gridato ma per me quello è stato un finale esplosivo.
E' stato uno spettacolo diverso da quelli che ho visto nel corso degli
ultimi 15 anni, ma che spettacolo! E che canzoni!
Ed ora, dopo tre giorni, sto cantando ancora Tangled up in Blue...
JFK 50 anni dopo, tre scatti
riassumono gli anni '70 in Usa
clicca qui
Venerdi 22
Novembre 2013
Talkin'9266- Maria Rosa Ventura
Ciao Mr. Tambourine,
vedo che hai scelto di non pubblicare la mia traduzione, e va bene così,
la scelta stava a te. Per me è stata una bella esperienza trascriverla e
tradurla, una cosa che volevo fare, poi poteva anche farmi piacere
condividerla, ha poco senso fare le cose solo per se stessi...
In questo fine anno/fine tour ci sono molte cose da commentare,
difficile star dietro a tutto!
Intanto c'è il dibattito, che tu hai proposto, in risposta alla mail di
Paolo, sui concerti di Roma. Arduo a dirsi! Io avevo suggerito come
"spiegazione" la necessità di una cesura rispetto a un crescendo nelle
esecuzioni che rischiava di avvitarsi su se stesso (le due date di Roma
stavano circa a metà del tour europeo). Ma anche le altre cose che sono
state dette, l'amore per Roma, la volontà di porre l'accento su questa
città, ci stanno sicuramente. Una Roma che sta vivendo sotto l'impronta
di questo nuovo Papa, che guarda ai cambiamenti che sta portando e a
quelli che porterà, non solo qui. Anche se la direzione verso la quale
si cammina non dipende mai soltanto da un singolo uomo, ma da quello che
ognuno di noi fa, da solo e insieme agli altri.
Naturalmente si possono anche analizzare le singole canzoni che ha
cantato, ma si entra nel campo delle supposizioni... Massimo (Barabba) è
stato felice perché aveva desiderato che cantasse "Honest with me" e lui
l'ha fatto! :-) Io credo che ci siano connessioni imperscrutabili che ci
legano gli uni agli altri, e quindi che ciò sia successo è possibile...
Poi c'è Marina che ha seguito/incontrato Dylan che usciva da S. Maria
del Popolo, un incontro (a maggior ragione dato il luogo) certamente
forte.
E il Dylan scultore. Purtroppo (a meno che non le esponga anche da
queste parti) non potrò vedere le opere dal vivo. Se qualcuno andrà a
Londra per i concerti mi aspetto qualche commento... certo qualcosa di
più del fatto che non possa essere stato lui a sollevare i materiali
ferrosi! Ricordo a Piero Nicola (talking 9255)
che da sempre gli scultori si avvalgono di collaboratori. Michelangelo,
che andava personalmente a scegliersi i marmi in cava e che ancora a 89
anni (poco prima di morire) lavorava a quel capolavoro assoluto che è la
Pietà Rondanini, aveva degli sbozzatori che lo coadiuvavano, altrimenti
non sarebbe mai riuscito a finire (ad esempio) il travagliatissimo
monumento tombale per Giulio II.
Rodin, di cui adesso sono esposte le opere a Palazzo Reale (a Milano),
disegnava i bozzetti, seguiva l'esecuzione ma faceva eseguire gran parte
dell'opera ai suoi sbozzatori... non mi sembra che per questo nessuno
abbia mai dubitato delle sue qualità... ora non sto paragonando Dylan a
loro, sia ben chiaro, sto solo cercando di far comprendere un modo di
lavorare (e che vale, con altre modalità, anche per le altre tecniche:
bronzo, installazioni ecc.).
E che dire del nuovo video per "Like a Rolling Stone"? Spero che tu ora
sia riuscito a smanettarci su un pò, Mr. Tambourine! :o) Io l'ho trovato
decisamente divertente e interessante, credo che farà scuola. Certamente
un lancio geniale per il cofanetto. E, viste le molteplici storie in
esso racchiuse, anche qui ci sarebbe molto da dire... Io ne ho vista
solo qualcuna, ma tra immagini, riferimenti, nomi, citazioni... chi più
ne ha, più ne metta! C'è veramente da sbizzarrirsi e, come sempre con
Dylan, anche il rischio di dire qualche sciocchezza... :-)
E, per finire, tutti stiamo aspettando i concerti alla Royal Albert
Hall... poi forse il nostro si darà una calmata... spero di avere
anch'io tutta quell'energia alla sua età!
Un abbraccio, Maria Rosa
Cara impaziente Maria Rosa,
sei per caso settimina? Come fai a pensare che scelgo di proposito di
non pubblicare le mail che ricevo? Ho ritardato la pubblicazione della
tua traduzione solo perchè nei giorni precedenti le news erano già
abbastanza folte, ragione per la quale ritengo che ammassare tutto in un
giorno solo sia controproducente perchè si corre il rischio che
qualcuno, magari stanco dalla lettura di troppe notizie tutte insieme,
non ponga la giusta e meritata attenzione ad un lavoro come il tuo. Per
questa volta ti perdono per aver pensato male delle mie scelte -
:o)))))) -. Aggiungo che anche the "one and only" Leonard from Vinci del
quale si diceva (« Fu tanto raro e universale, che dalla natura
per suo miracolo esser produtto dire si puote: la quale non solo della
bellezza del corpo, che molto bene gli concedette, volse dotarlo, ma di
molte rare virtù volse anchora farlo maestro. Assai valse in matematica
et in prospettiva non meno, et operò di scultura, et in disegno passò di
gran lunga tutti li altri. Hebbe bellissime inventioni, ma non colorì
molte cose, perché si dice mai a sé medesimo avere satisfatto, et però
sono tante rare le opere sue. Fu nel parlare eloquentissimo et raro
sonatore di lira [...] et fu valentissimo in tirari et in edifizi
d'acque, et altri ghiribizzi, né mai co l'animo suo si quietava, ma
sempre con l'ingegno fabricava cose nuove. »- Anonimo Gaddiano,
1542) ha affidato tanta parte dell'esecuzione delle sue opere ai
suoi più stretti discepoli che rispondono ai nomi di Bernardino Luini,
Francesco Melzi, Andrea Solari, Marco d’Oggiono, Giovanni Antonio
Boltraffio, Cesare Da Sesto, Ambrogio de Predis e quel
"quasisconosciuto" Gian Giacomo Caprotti (soprannominato "Salai" da
Leonardo stesso a causa del suo carattere irrequieto) che fu l’unico a
rimanere vicino a Leonardo quasi per tutta la vita. Inoltre, per
concludere, quando si parla di Dylan si corre sempre il rischio di dire
sciocchezze, ma personalmente preferisco rischiare una sciocchezza
piuttosto che lasciare il passo al silenzio. Per quanto concerne il
nuovo video interattivo di Like a Rolling Stone perchè stupirsi, Dylan
non è sempre stato il primo in tutto? Alla prossima,
Mr.Tambourine, :o)
Ciao Mr. Tambourine,
finalmente eccomi con la traduzione promessa! Veramente aspettavo
qualche commento al testo da me postato e magari un chiarimento di quel
verso che non ho capito bene. Anche perché la versione di Luca (Talkin'
9252), nelle parti in cui differisce dalla
mia, mi sembra sia precedente. Il fatto è che sta cambiando qualche
parola ogni volta che la canta e, ammetto il mio limite, non sono capace
di rendere tutte le ultime 30/40 versioni in contemporanea!! :o)
Così, come ho già detto l'altra volta, ho fatto riferimento
all'esecuzione di Oslo del 10.10.13, così come l'ho ricostruita dal
dibattito apparso su Expecting Rain, aggiustata con le varianti che sono
riuscita a trascrivere dell'esecuzione degli Arcimboldi del 04.11.13
(già nell'esecuzione del 03.11 c'erano alcune parole diverse).
Per quanto riguarda la traduzione, per le parti rimaste invariate, ho
fatto riferimento alle versioni già esistenti di Alessandro Carrera,
Michele Murino e Tito Schipa jr., ma non ho resistito alla tentazione di
cambiare un pò le cose come giravano meglio a me (forgive me!). Per le
altre parti mi sono avvalsa dei consigli di una cara amica che ha
vissuto 20 anni a New York, grazie Rosana! (Sì, il nome ha una "s" e una
"n"...!).
Comunque questo è il risultato. Vedi tu che cosa ci vuoi fare...
Tangled up in Blue
Aggrovigliato nella tristezza words and music Bob Dylan
versione Oslo, Norway - Spektrum, 10 October 2013
Early one mornin' the sun was shinin'
And he was layin' in bed
Wonderin' if she'd changed at all
If her hair was still red.
Well her folks they said that their lives together
Sure was gonna be rough
Well they never liked Mama's homemade dress
Papa's bankbook wasn't big enough.
He was standin' on the side of the road
Rain fallin' on his shoes
Heading out for the East Coast
Radio blastin' the news right on through,
Tangled up in blue.
Una mattina presto il sole splendeva
e lui era a letto sdraiato
chiedendosi se fosse tanto cambiata
se i suoi capelli fossero ancora rossi.
I suoi dicevano che la loro vita insieme
sarebbe stata dura.
Non gli era mai piaciuto il vestito fatto in casa di Mamma
e il conto in banca di Papà non era grosso abbastanza.
Lui era a lato della strada
cadeva pioggia sulle sue scarpe.
Era diretto verso la Costa dell'Est
la radio trasmetteva le news a manetta
stava impigliato nell'amarezza.
She was married when they first met
She was soon to be divorced
Well he helped her out of a jam, I guess,
But he used a little too much force.
And they drove that car just as far as they could
And they abandoned it way off West
Splittin' up on a dark sad night
somewhere in the wilderness .
She turned around to look at him
as she was walkin' away
Sayin' over her shoulder,
"We're gonna meet again someday steppin' on the avenue"
Tangled up in blue
Lei era sposata quando si incontrarono
ma fu presto divorziata.
Bene, l'aiutò a uscire dai guai, credo,
ma usò un po' troppa energia.
Guidarono quell'auto più lontano che poterono
e l'abbandonarono fuori strada, a Ovest,
si separarono in una nera, triste notte
da qualche parte, nel deserto.
Si voltò a guardarlo
e se ne andò via
dicendo, alle sue spalle,
"Ci incontreremo ancora, un giorno, camminando lungo la strada".
Ingarbugliato nella tristezza.
Well she lit a burner on the stove
And she shoved away the dust
" You looked like someone that i used to know ", she said
"You look like someone that I used to trust"
Then she opened up a book of poems
And she said "Read it so, just so you know,
Memorize these lines
And remember these rhymes
When you're out there walkin' to and fro
Every one of them words rang true
And glowed like burnin’ coal
Pourin’ off of every page
like it was written in my soul from me to you"
Tangled up in blue
Lei accese una fiamma del fornello
e spostò via la polvere
"Tu sembri uno che io conosco", disse
"Tu sembri uno a cui io credo".
Poi aprì un libro di poesie
e disse: "Leggilo così, proprio come sai,
memorizza queste righe
e ricorda queste rime
quando sei fuori e cammini avanti e indietro.
Ognuna di esse suonò vera
e brillò come carbone ardente,
riversandosi da ogni pagina
come fosse scritta nella mia anima, da me, per te".
Confusa nella tristezza.
So now I’m goin’ back again
I got to get to them, somehow
Yesterday is dead and gone
and tomorrow well it might as well be now
Some of them up on the mountain
And some down, down below the ground
Some of the names were written in flames
And some of them, well, they just left town
Me i’m still on the road
And I'm trying to stay away from the joints
We always felt the same
We just depending on your point of view
Tangled up in blue
Ora ritorno indietro ancora*
devo andarli a prendere, in qualche modo.
Ieri è morto e andato via
e domani, da qualche parte, potrebbe essere ora.
Qualcuno di loro sta sulla montagna,
e qualcuno giù, sotto terra,
alcuni nomi sono scritti nelle fiamme
e alcuni di loro hanno appena lasciato la città.
Io sono ancora sulla strada
e provo a star lontano dai locali.
Abbiamo sempre sentito le stesse cose,
Dipendiamo solo dal tuo modo di vedere,
Annodato nella malinconia.
* In questo verso il 04.11 dice qualcosa che non capisco, quindi ho
usato la versione di Oslo.
Come vedi ho scelto di tradurre in modo diverso a seconda delle strofe
le criptiche parole "tangled up in blue", credo che nessuna traduzione
univoca potrebbe mai rendergli un minimo di giustizia. Su quanto sia
precario e limitante, un viaggio a occhi bendati, tradurre dei versi,
certi versi in particolare, non sto neanche a discutere, si sa. Ma per
tanti motivi le traduzioni sono necessarie...! :-)
Un abbraccio, Maria Rosa
Cara Maria Rosa, per
cominciare voglio ringraziarti per il lavoro che hai fatto a beneficio
di tutti, poi non crucciarti per la traduzione, Alessandro Carrera
stesso (non dimentichiamo che l'illustre Professore è anche il
traduttore ufficiale di Bob Dylan, e scusa se è poco!) ha più volte
dichiarato su queste pagine che ogni volta che ha dovuto affrontare una
traduzione ha sempre avuto dubbi ed incertezze su quale fosse stata la
maniera migliore di tradurre non solo una frase, ma anche
l'interpretazione di singole parole può metterci in difficoltà per
trovare l'esatto "meaning" dell'autore, quindi non pensarci, tutta la
sezione che riguarda i testi e le traduzioni delle canzoni di Bob Dylan
che troveri nel sito è una miniera infinita di dubbi interpretativi. Ho
inserito la tua traduzione nella pagina delle traduzioni come versione
Oslo 31/10/2013,
clicca qui. Alla prossima, Mr.Tambourine, :o)
Ciao Mr. Tambourine,
rispondo alla richiesta di Diego Dolphin riguardo al bootleg di Toronto
78 'I Was Young When I left Home'.
Se non l'ha già trovato, posso volentieri fargliene una copia.
La mia mail è qui sotto.
Ciao, Alessandro walking_antique@hotmail.com
Ciao Alessandro,
vecchio
collaboratore della Fattoria di Michele Murino,
felice di sapere che ci segui sempre con grande disponibilità, grazie da
parte mia e da parte di chi usufruirà della tua gentilezza! Se ricordo
bene ti vidi suonare a Pistoia Blues 2006, giusto? Alla prossima,
MR.Tambourine, :o)
Cncs, Gypsy, et al.: Più che alla venale promozione del cofanetto (che
comunque sarebbe stato insensato limitare a Roma, no?), sarebbe bello
pensare al legame con Susan Rotolo. E' vero, infatti, che Suze era
"italiana" solo alla lontana: la mamma era nata nel 1910 da immigrati
italiani, e sono quasi certo che Suze non parlasse neppure la nostra
lingua prima del matrimonio con Bartoccioli alla fine dei Sessanta o
inizio dei Settanta. Però da documenti scritti, compreso "Chronicles:
Vol. 1", risulta che Bob le attribuisse una italianità, e non sarebbe
strano che egli la collegasse e la colleghi tuttora a esperienze romane,
specie sotto l'impeto della nostalgia per la gioventù. Si tratta,
tuttavia, di una interpretazione da precisare, perché durante lo stesso
Tour 2013 Bob ha toccato molte altre tappe assai significative per la
sua giovinezza, senza per questo stravolgere la scaletta. Quanto alla
liason felliniana, pure quella suggestiva, non so... Dylan ha parlato di
Fellini solo un paio di volte e distrattamente (due citazioni en passant
in un paio di canzoni e cinque righe nell'autobiografia): sono stati
semmai un paio di critici a definire "felliniani" alcuni brani. Lo
sgorgo di nostalgia felliniana a Roma mi piace, ma mi sembra improbabile
e in ogni caso l'omaggio sarebbe dovuto essere più esplicito, più
leggibile. O forse dobbiamo pensare al triangolo Suze - Fellini -
Roma?...
Ciao Paolo, sulla faccenda
di Roma si può azzardare qualsiasi ipotesi, tanto la verità non la saprà
mai nessuno! Solo Bob può sapere il perchè di certe sue scelte! :o)
Glasgow, Scotland - Clyde Auditorium -
November 20, 2013
1. Things Have Changed (Bob center stage)
2. She Belongs To Me (Bob center stage with harp)
3. Beyond Here Lies Nothin' (Bob on grand piano, Donnie on electric
mandolin)
4. What Good Am I? (Bob on grand piano, Tony on standup bass)
5. Duquesne Whistle (Bob on grand piano, Tony on standup bass)
6. Waiting For You (Bob on grand piano)
7. Pay In Blood (Bob center stage)
8. Tangled Up In Blue (Bob on grand piano)
9. Love Sick (Bob center stage with harp, Donnie on electric mandolin)
(Intermission)
10. High Water (For Charley Patton) (Bob center stage with harp, Donnie
on banjo, Tony on standup bass)
11. Simple Twist Of Fate (Bob on grand piano)
12. Early Roman Kings (Bob on grand piano)
13. Forgetful Heart (Bob center stage with harp, Donnie on violin, Tony
on standup bass)
14. Spirit On The Water (Bob on grand piano, Tony on standup bass)
15. Scarlet Town (Bob on grand piano, Donnie on banjo, Tony on standup
bass)
16. Soon After Midnight (Bob on grand piano)
17. Long And Wasted Years (Bob center stage)
(encore)
18. All Along The Watchtower (Bob on grand piano)
19. Blowin' In The Wind (Bob on grand piano then center stage with harp,
Donnie on violin)
Ciao a tutti.
visto che dalle prime file non si riusciva a farne una, qualcuno ha per
caso qualche buona foto dei concerti italiani?
Vi ringrazio già da adesso.
Ricky
Qualcuna l'ho pubblicata
il giorno 12 novembre (esattamentwe 2 foto inviatemi da Mytzy -
Talkin' 9243 - Mitzy1956 e tre foto mandate da Blindboygrunt
Talkin' 9240). Se qualcuno ne ha delle altre spero che ce le invierà al
più presto in modo che si possano pubblicare a beneficio di tutti, stay
tuned, :o)
Si, la questione della scaletta anomala è
davvero intrigante. In realtà qualche commento gossip c'è stato:
qualcuno ha sostenuto (da expecting rain) che, guarda caso, proprio in
quei giorni usciva il mega-cofanetto della Columbia. Ma perché
"detempestizzare" la scaletta se comunque nel cofanetto Tempest è
presente?
La cosa è temo piuttosto imperscrutabile: che Dylan abbia avuto un
momentaneo sfasamento temporale? Indietro al 2006?
La risposta credo la avremo alla Royal Albert Hall. Se anche a Londra
cambia scaletta forse un disegno c'è...
Un caro saluto a tutti, Gypsy Flag.
Caro Mr. T., anch'io avevo pensato a When
I Paint... Però mi ero raffreddato osservando che in altre mete "fatali"
del tour 2013, com Duluth, Nashville, St. Augustine, St. Paul e Memphis
(entrambe sulla highway 61), la scaletta è sempre stata all'incirca la
solita, con poche varianti. Mah!
Puzzled Paolo
Ref: Info "I was young when i left home"
- Toronto 10/12/1978
Ciao avevo questo concerto in doppio cd
ma si è irremediabilmente robinato;-( Qualcuno sa come posso trovarlo o
se è presente in rete?
Grazie.
Un saluto a Michele Murino che non ho visto a Padova, ma ricordo con
piacere l'aperitivo che ci siamo bevuti con gli altri della Fttoria,
all'hotel dove alloggiò Dylan a Bolzano.
Diego Dolphin
Caro Diego, se qualcuno
ha notizie in merito ce lo farà sapere, per quanto riguarda Michele
Murino, da tempo dico che si è reso irreperibile per motivi noti solo a
lui, comunque, se preferisce non farsi trovare rispetto la sua
volontà, anche se con tanto dispiacere. Mr.Tambourine.
Caro Mr. T, provo io ad azzardare un'ipotesi
sul perchè delle scalette di Roma, raccogliendo sia la domanda di Paolo
che la tua proposta.
Sposo la tua tesi su Roma (nella terza
canzone del concerto del 6/11, IL FIUME CHE SCORRE lo sta osservando
davvero e scommetto che si chiama Tevere), ma aggiungerei l' amore per
Federico Fellini (potrebbe vestire un CAPPOTTO LUNGO E NERO?) che Dylan
non ha mai nascosto, anzi molti dei suoi personaggi sembrano uscire
dalla cinepresa del regista che, seppur riminese, sappiamo tutti avere
girato i suoi film in quel di Cinecittà.
Mi immagino uno Zimmerman quasi ventenne che
si riguarda per ore e ore un'Anita Ekberg" prorompente fare il bagno
sulla Fontana di Trevi in un cinema del Midwest :)
Proprio in concomitanza con i concerti di
Roma, si ricordavano i 4 lustri dalla scomparsa di Fellini e sua Bobbità
forse ha voluto rendere omaggio ad uno dei più grandi registi di sempre.
In ogni caso è riuscito a FAR SENTIRE IL SUO
AMORE per la Città Eterna.
Ok è vero, c' ho ricamato sopra un bel po',
ma mi piace pensarla così.
Un saluto, a presto. Simone (Cancio)
Mercoledi
20
Novembre 2013
Glasgow, Scotland - Clyde Auditorium -
November 19, 2013
1. Things Have Changed (Bob center stage)
2. She Belongs To Me (Bob center stage with harp)
3. Beyond Here Lies Nothin' (Bob on grand piano, Donnie on electric
mandolin)
4. What Good Am I? (Bob on grand piano, Tony on standup bass)
5. Duquesne Whistle (Bob on grand piano, Tony on standup bass)
6. Waiting For You (Bob on grand piano)
7. Pay In Blood (Bob center stage)
8. Tangled Up In Blue (Bob on grand piano)
9. Love Sick (Bob center stage with harp, Donnie on electric mandolin)
(Intermission)
10. High Water (For Charley Patton) (Bob center stage with harp, Donnie
on banjo, Tony on standup bass)
11. Simple Twist Of Fate (Bob on grand piano)
12. Early Roman Kings (Bob on grand piano)
13. Forgetful Heart (Bob center stage with harp, Donnie on violin, Tony
on standup bass)
14. Spirit On The Water (Bob on grand piano, Tony on standup bass)
15. Scarlet Town (Bob on grand piano, Donnie on banjo, Tony on standup
bass)
16. Soon After Midnight (Bob on grand piano)
17. Long And Wasted Years (Bob center stage)
(encore)
18. All Along The Watchtower (Bob on grand piano)
19. Blowin' In The Wind (Bob on grand piano then center stage with harp,
Donnie on violin)
50 anni dopo ecco il video interattivo di Like A Rolling
Stones
Quando Bob Dylan pubblicò "Like A Rolling
Stone" nel 1965 nessun video ufficiale musicale fu mai creato per
accompagnare l'uscita del disco. Ma quasi mezzo secolo più tardi, un
progetto interattivo innovativo è stato creato per la canzone, che
permette ai fan di sperimentare la registrazione classica in modi senza
precedenti. Il video mostra una piattaforma tecnologica brevettata,
creata dalla società di media digitale Interlude, che consente agli
spettatori di svolgere un ruolo attivo nella storia del video musicale.
Non ci sono due persone che si impegneranno con il video nello stesso
modo due volte.
Essendo io vicinissimo
allo zero assuluto nel comprendere la moderna tecnologia digitale, spero
che qualcuno di voi ferrato in materia spieghi in maniera semplice e
comprensibile, come si può fare per interagire su questo video, un
sentito grazie a tutti coloro che avranno la pazienza di spiegare a
quelli meno competenti come funziona la faccenda, Mr.Tambourine :o)
Insomma Mr.T, e amici tutti: nessun
esegeta, nessun raffinato analista, nessuno storico, nessun cronista,
nemmeno uno straccio di gossiparo si è azzardato, almeno sinora e che io
sappia, a spiegare come mai Bob abbia proposto nelle serate romane
scalette quasi totalmente diverse rispetto all'intero Tour 2013 (e anche
molto diverse tra loro due stesse). Avete sentito qualcosa in giro? Come
risolveremo questo mistero? Cosa ha voluto dirci Bob?
Paolo
Caz......pita Paolo,
domanda da un milione di dollari!!!! Inoltre ci suggerisce un ottimo
argomento per disquisire su questo fatto perlomeno abbastanza strano,
perchè Bob l'avrà fatto? Voleva dirci qualcosa? Io non mi son
fatto un'opinione precisa in merito, forse ho pensato che Bob avesse
voluto fare un omaggio particolare a Roma, città che lo vide passeggiare
50 anni fa in compagnia di Odetta per le sue storiche strade ed alla quale dedicò
"When i paint my masterpiece" della quale riporto i versi iniziali:
Oh, le strade di Roma
sono piene di macerie, Impronte antiche dappertutto.
Ti sembra quasi di vederci doppio sulla Scalinata di Spagna in una notte
fredda e scura.
Devo tornare di corsa nella mia stanza d'albergo dove ho un appuntamento
con la nipote di Botticelli.
Mi ha promesso che sarà proprio lì con me quando dipingerò il mio
capolavoro.
Oh, le ore che ho trascorso nel Colosseo scansando leoni e sprecando
tempo.
Oh, quei potenti re della giungla, era dura per me sostenerne la vista.
Quindi, cari Maggiesfarmers, a Voi la parola su questo argomento nato
dalla domanda dell' amico Paolo!!!!!!!
Dylan, Teatro Degli Arcimboldi,
Milano, 2- 4 Novembre 2013
clicca qui
Martedi 19
Novembre 2013
Glasgow, Scotland - Clyde Auditorium -
November 18, 2013
1. Things Have Changed (Bob center stage)
2. She Belongs To Me (Bob center stage with harp)
3. Beyond Here Lies Nothin' (Bob on grand piano, Donnie on electric
mandolin)
4. What Good Am I? (Bob on grand piano, Tony on standup bass)
5. Duquesne Whistle (Bob on grand piano, Tony on standup bass)
6. Waiting For You (Bob on grand piano)
7. Pay In Blood (Bob center stage)
8. Tangled Up In Blue (Bob on grand piano)
9. Love Sick (Bob center stage with harp, Donnie on electric mandolin)
(Intermission)
10. High Water (For Charley Patton) (Bob center stage with harp, Donnie
on banjo, Tony on standup bass)
11. Simple Twist Of Fate (Bob on grand piano)
12. Early Roman Kings (Bob on grand piano)
13. Forgetful Heart (Bob center stage with harp, Donnie on violin, Tony
on standup bass)
14. Spirit On The Water (Bob on grand piano, Tony on standup bass)
15. Scarlet Town (Bob on grand piano, Donnie on banjo, Tony on standup
bass)
16. Soon After Midnight (Bob on grand piano)
17. Long And Wasted Years (Bob center stage)
(encore)
18. All Along The Watchtower (Bob on grand piano)
19. Blowin' In The Wind (Bob on grand piano then center stage with harp,
Donnie on violin)
Brussels, Belgium - Forest National -
November 10, 2013
by Jos Sarens
Bene gente, non avendo alcun biglietto, ho deciso che non potevo lo
stesso mancare Bob nel mio quartiere per nessun motivo, così, dopo una
corsa di 25 Km. da Bottrop in Germania per arrivare a Bruxelles in tempo,
ero in piedi accanto all’ingresso, qualcuno ha sentito che ero senza
biglietto e mi ha venduto quella della moglie malata ( spero che lei si
rimetta presto), ho ottenuto un ottimo posto e incontrato nuovi
dylanfans che probabilmente avevo già incontrato nel corso degli anni a
numerosi concerti.
Circa le 8 e il concerto comincia con la solita roba, solo un cambio tra
Dusquesne e in attesa di Waiting for You e una ERK al posto delle altre
canzoni che ha cambiato stasera. Ancora una performance complessivamente
molto solida. Love Sick di nuovo, Forgetful Heart e Simple Twist in
evidenza, ma nient’altro. Il bunker del Vorst Nationaal è ancora meglio
per il suono a dondolo di alcune canzoni blues-rock come Watchtower, Pay
in Blood e ERK .
Il pubblico ha risposto molto entusiasticamente, di sicuro a Bruxelles
amano Bob, un sacco di veri seguaci, ma come noi le persone erano: calme,
ascoltavano per poi mostrare il loro apprezzamento prima di iniziare a
discutere del concerto nei pub intorno alla venue fino a tarda notte.
Ora sono in attesa di Parigi alla Esch Rockhalle. Siamo spiacenti, ma
faremo saltare il piccolo e costoso locale di Parigi.
Ci vediamo in giro ragazzi e che possiate rimanere per sempre giovani!
Jos da Dendermonde
Esch-sur-Alzette, Luxembourg - Rockhal
- November 16, 2013
1. Things Have Changed (Bob center stage)
2. She Belongs To Me (Bob center stage with harp)
3. Beyond Here Lies Nothin' (Bob on grand piano, Donnie on electric
mandolin)
4. What Good Am I? (Bob on grand piano, Tony on standup bass)
5. Duquesne Whistle (Bob on grand piano, Tony on standup bass)
6. Waiting For You (Bob on grand piano)
7. Pay In Blood (Bob center stage)
8. Tangled Up In Blue (Bob on grand piano)
9. Love Sick (Bob center stage with harp, Donnie on electric mandolin)
(Intermission)
10. High Water (For Charley Patton) (Bob center stage with harp, Donnie
on banjo, Tony on standup bass)
11. Simple Twist Of Fate (Bob on grand piano)
12. Early Roman Kings (Bob on grand piano)
13. Forgetful Heart (Bob center stage with harp, Donnie on violin, Tony
on standup bass)
14. Spirit On The Water (Bob on grand piano, Tony on standup bass)
15. Scarlet Town (Bob on grand piano, Donnie on banjo, Tony on standup
bass)
16. Soon After Midnight (Bob on grand piano)
17. Long And Wasted Years (Bob center stage)
(encore)
18. All Along The Watchtower (Bob on grand piano)
19. Blowin' In The Wind (Bob on grand piano then center stage with harp,
Donnie on violin)
CIAO A TUTTI, HO VISTO LE SCULTURE DI
DYLAN, E MI VIENE UN DUBBIO ( LAVORANDO NEL SETTORE DELL'EDILIZIA, SO
QUANTO E PESANTE IL MESTIERE DEL FABBRO)
MA QUEI MAGNIFICI CANCELLI LI AVRA' FATTI PROPRIO LUI??
AVENDOLO VISTO A ROMA UN PO' TROPPO CIONDOLANTE E COSI' GRACILINO MI HA
FATTO VENIRE QUALCHE DUBBIO. FORSE LUI A FATTO SOLO IL PROGETTO?? MAH!!!
PACE E BENE A TUTTI.
Forse si sarà fatto
aiutare da qualcuno del suo staff, per esempio il fido Baron, per
spostare le cose più pesanti, ma credo non sia in dubbio la paternità
delle opere. Grazie per le foto, alla prossima, Mr.Tambourine.
Ciao a tutti i dylaniati.
Pare che presto arrivi anche Padova.
http://www.guitars101.com/forums/f145/bob-dylan-2013-11-08-padova-it-aud-flac-165891.html
C'ero anch'io lì davanti: è stato un bel concerto, a parte la sicurezza
che ha veramente disturbato più del solito.
L'ho sentito in piena forma e ben "voglioso" di cantare.
Andrò a sentirlo anche a Londra il 28 prossimo, anche se non me lo
gusterò così da vicino.
Ah, giusto se vi interessa: i bagarini vendono i biglietti a 400
sterline!!
…. se qualcuno non conosce ancora queste registrazioni gli consiglio
caldamente di scaricarle e di ascoltarle....l'audio è buono e i concerti
sono fantastici!!!!!!
Approfitto anche per ringraziare il mai troppo lodato Mr.Tamburine per
il suo impegno nel portare avanti questo bellissimo sito!!! La sera
quando torno a casa dal lavoro la prima cosa che faccio per rilassarmi è
guardare se c'è qualche news nel sito e considero questa cosa uno dei
piccoli piaceri della vita!:D....d'altra parte chi si accontenta gode
:D:D.
Un saluto a tutti gli amici della Fattoria!
Alessandro77
Un salutane ed un grosso
grazie anche a te, informazione preziosissima per tutti!!! Alla prossima
:o)
''Visions of Dylan: un Nobel per il
Rock'' - Firenze - Spazio Alfieri
clicca qui
Venerdi 15
Novembre 2013
Paris, France - Le Grand Rex -
November 14, 2013
1. Things Have Changed (Bob center stage)
2. She Belongs To Me (Bob center stage with harp)
3. Beyond Here Lies Nothin' (Bob on grand piano, Donnie on electric
mandolin)
4. What Good Am I? (Bob on grand piano, Tony on standup bass)
5. Duquesne Whistle (Bob on grand piano, Tony on standup bass)
6. Waiting For You (Bob on grand piano)
7. Pay In Blood (Bob center stage)
8. Tangled Up In Blue (Bob on grand piano)
9. Love Sick (Bob center stage with harp, Donnie on electric mandolin)
(Intermission)
10. High Water (For Charley Patton) (Bob center stage with harp, Donnie
on banjo, Tony on standup bass)
11. Simple Twist Of Fate (Bob on grand piano)
12. Early Roman Kings (Bob on grand piano)
13. Forgetful Heart (Bob center stage with harp, Donnie on violin, Tony
on standup bass)
14. Spirit On The Water (Bob on grand piano, Tony on standup bass)
15. Scarlet Town (Bob on grand piano, Donnie on banjo, Tony on standup
bass)
16. Soon After Midnight (Bob on grand piano)
17. Long And Wasted Years (Bob center stage)
(encore)
18. All Along The Watchtower (Bob on grand piano)
19. Blowin' In The Wind (Bob on grand piano with harp then center stage
with harp, Donnie on violin)
Ciao, un saluto a tutti gli adepti di Bob
della Farm, ho letto che parlavate della nuova meravigliosa versione con
alcune liriche modificate di Tangled up in blue 2013, dopo vari ascolti
e la lettura del forum degli amici di expecting rain ho notato, ma
potrebbero essercene altre di variazioni o perfezionamenti da fare,
visto che ho ascoltato solo alcune versioni di questo anno, almeno due
versi modificati nella nuova versione, tra il tour americano e quello
europeo, sperando di fare cosa gradita a tutti ve le segnalo:
Tangled Up in Blue
Early one mornin’ the sun was shinin’
He was layin’ in bed
Wond’rin’ if she’d changed at all
If her hair was still red
Her folks they said our lives together
Sure was gonna be rough
He never liked Mama’s homemade dress
Papa’s bankbook wasn’t big enough
And he was standin’ on the side of the road
Rain fallin’ on his shoes
Heading out for the East Coast
Radio blasting the news right on through
Tangled up in blue
She was married when they first met
She was soon to be divorced
He helped her out of a jam, I guess
But used a little too much force
And he drove that car just as far as could
And abandoned it way out West
Split up on a dark sad night
Somewhere in the wilderness
He turn round to look at her
As she was walkin’ away
Say over my shoulder
"We’ll meet again someday on the avenue"
Tangled up in blue
She lit a burner on the stove
And brushed away the dust
Well she look at me, and she said to me
"You look like somebody I can trust"
And she opened up a book of poems
And she said "Just so you'll know
Memorize every one of these lines
And you can use 'em when you're walking to the floor
And every one of them words rang true
And glowed like burnin’ coal
Pourin’ off of every page
Like it was written in my soul from me to you
Tangled up in blue
Now I’m goin’ back again
I got to get to her somehow
( Nel tour americano )
All the people that we used to know
They’re an illusion to me now
oppure al posto delle due linee precedenti nel fall tour esempio a
Milano
somehow Yesterday is dead and gone
and tomorrow well it might as well be now!
( qui riprende uguale )
Well, some were up the mountain
And some of them went down in the ground
Some of the names appeared in flames
And some of them they just left town
Me, I’m still on the road
And I'm tryin' to stay out of the joint
We always did feel the same
We just saw it from a different point of view
Tangled up in blue
Un saluto Luca Tocco
Grazie Luca, spero che tu e
Maria Rosa (che puoi leggere nella talkin' sotto) vi confrontiate per
darci la versione più giusta che metteremo poi nella pagina deli testi.
:o)
Ciao Mr. Tambourine,
questa volta, a proposito della mail di Marina Gentile (talkin'
9245) mi hai lasciato un pò' interdetta,
visto che mancavano i punti esclamativi quando dicevi "mi sentivo bene
invidiandoti e odiandoti" spero che, oltre che sincero, tu stessi anche
un pò scherzando! :-)
L'invidia è il più umano dei sentimenti, ma produce talmente tanti
effetti negativi (anche a distanza di tempo) su chi la prova e su tutti
quelli che gli stanno intorno (e non solo) che quando uno ne è colpito
dovrebbe cercare di scrollarsela di dosso il più presto possibile...
Io sono contenta per Marina, per l'emozione che ha vissuto, in fondo è
una giusta risposta ai suoi sentimenti e all'attenzione che ha dedicato
anche agli altri occupandosi del rinnovo del sito... :-)
La cosa è assolutamente scherzosa, con Marina ci
conosciamo da molti anni e tra noi c'è una profonda stima, non potrei
mai "odiare" Marina!!!!!!!!!!!!!!!!!!!
Mi hanno dato un po' fastidio invece le
immagini di Dylan braccato ad Amsterdam. Capisco che per alcuni è un
lavoro "catturare immagini" ma credo che dovremmo renderci conto di
quanto sia assurdo e illusorio (un bisogno indotto) credere di aver
necessità di vedere queste cose.
Io sono una "fan" un po' anomala, non mi interessano gli autografi, la
caccia spinta di immagini o souvenir, l'inseguimento dell'eroe per
strappargli non si sa bene che cosa. Dicono che questo sia uno dei
prezzi del successo, non sono d'accordo. Ho troppo rispetto delle
persone (di ogni persona), della loro dignità, non mi piace calpestarne
lo spazio vitale. Non mi piacerebbe che lo facessero a me, e quindi non
lo faccio agli altri.
Ma capisco Marina, la delicatezza con cui si è mossa. Ecco, nascondermi
dietro un albero, nel bosco, in silenzio, aspettando di vedere il cervo
passare, senza disturbarlo, è l'unica cosa che potrei fare... e quelli
sono incontri indimenticabili.
Ho letto il messaggio di Simone Vallin (talkin'
9246) a proposito del nuovo testo di "Tanled Up in Blue". In
effetti la cosa ha interessato anche me. Ho trovato un dibattito in un
blog in merito all'esecuzione del concerto di Oslo del 10/10/2013, il
blog è "Expecting Rain" (expectingrain.com/discussion - Tangled up in
blue lyrics (Fall 2013) -) e, dato che il mio angloamericano non è certo
eccellente, mi sono avvalsa della discussione in corso sullo stesso e di
quanto ho potuto capire io stessa dalla registrazione del concerto del
04.11.13 (grazie Alberto) per ricostruire il testo. Naturalmente ci sono
degli errori... quindi se qualcuno più ferrato di me vuole correggerli!
Questa, come è ovvio, è solo l'ennesima variazione di una canzone che è
nata per viaggiare nello spazio e nel tempo insieme al suo autore.
Tangled Up in Blue
Early one mornin' the sun was shinin',
And he was layin' in bed
Wonderin' if she'd changed at all
If her hair was still red.
Well her folks they said
that their lives together
Sure was gonna be rough
Well they never liked
Mama's homemade dress
Papa's bankbook wasn't big enough.
He was standin' on the side of the road
Rain fallin' on his shoes
Heading out for the East Coast
On radio flayin' the news on through,
Tangled up in blue.
She was married when I first met
She was soon to be divorced
Well I helped her out of a jam, I guess,
But I used a little too much force.
And we drove that car just as far as we could
And I leave it way out West
Splittin' up on a dark sad night
somewhere in the wilderness .
She turned around to look at me
as she was walkin' away
Sayin' over her shoulder,
We're gonna meet again someday
steppin' into afternoon
Tangled up in blue
Well she lit a burner
on the stove
And she shoved away the dust
" You look like someone that I used to know "
she said
"You look like someone that I used to trust"
And she opened up
a book of poems
And she said - read it so - just so you know
Memorize these lines
And remember these rhymes
When you're out there walkin' to and fro.
Every one of them words rang true
And glowed like burnin’ coal
Pourin’ off of every page
like it was written in my soul
from me to you
Tangled up in blue
So now I’m goin’ home (...) you
I got to get to them somehow
Yesterday is dead and gone
and tomorrow
it might as well be now.
Some of them up on the mountain
And some of them
down below the ground
Some of them names
was written in flames
And some of them
well they just left town
Me i’m still on the road
And I'm trying to stay away from the joints
We always felt the same
We just depending on your point of view
Tangled up in blue
Ora si è fatto tardi, devo andare. Per la traduzione, se riesco,
domani...
Un saluto, Maria Rosa
Ok Maria Rosa, restiamo in attesa della
traduzione, :o)
Ne ho qualcuna. Milano e Roma sicuramente
anche se ora sono al lavoro e non ricordo quali esattamente.
Se andasse bene il formato mp3 questo week end ve le carico da qualche
parte in modo da poterle prendere.
Fatemi sapere.
Massimo
Credo proprio che le
registrazioni interessino a tutti i Maggiesfarmers, carica e facci
sapere dove si possono scaricare, ciao e un grandissimo grazie, :o)
Ciao Mr.Tambourine,
ho un grosso favore da chiederti: potresti segnalare questo amo lanciato
nella
notte romana in cui Bob, seppur indirettamente, ha messo lo zampino?
1. Things Have Changed (Bob center stage)
2. She Belongs To Me (Bob center stage with harp)
3. Beyond Here Lies Nothin' (Bob on grand piano, Donnie on electric
mandolin)
4. What Good Am I? (Bob on grand piano, Tony on standup bass)
5. Duquesne Whistle (Bob on grand piano, Tony on standup bass)
6. Waiting For You (Bob on grand piano)
7. Pay In Blood (Bob center stage)
8. Tangled Up In Blue (Bob on grand piano)
9. Love Sick (Bob center stage with harp, Donnie on electric mandolin)
(Intermission)
10. High Water (For Charley Patton) (Bob center stage with harp, Donnie
on banjo, Tony on standup bass)
11. Simple Twist Of Fate (Bob on grand piano)
12. Early Roman Kings (Bob on grand piano)
13. Forgetful Heart (Bob center stage with harp, Donnie on violin, Tony
on standup bass)
14. Spirit On The Water (Bob on grand piano, Tony on standup bass)
15. Scarlet Town (Bob on grand piano, Donnie on banjo, Tony on standup
bass)
16. Soon After Midnight (Bob on grand piano)
17. Long And Wasted Years (Bob center stage)
(encore)
18. All Along The Watchtower (Bob on grand piano)
19. Blowin' In The Wind (Bob on grand piano with harp, Donnie on violin)
Ciao a tutti!
cito testualmente (Talkin' 9238 - Fabio
Zanfrino):
Ciao,
mi chiedevo se siete in possesso di registrazioni delle date italiane
appena passate del tour di Bob Dylan e, nel caso, se è possibile
attingere all’archivio.
Mi interesserebbero tutte ma, più delle altre, la data del 3/11/2013 di
Milano e la data di Roma con scaletta stravolta.
Ciao e grazie in anticipo, Fabio.
Se qualcuno ha fatto delle registrazioni dei
concerti italiani ed è disposto a lasciare attingere qualcuno ce lo farà
sapere, per il momento nebbia assoluta!!! :o)
++++++++++++++++++++++++++++++++++++
Tutte le registrazioni sono disponibili su
www.dimeadozen.org
qualità superlativa, costo zero. Basta cosi?
Qui a Londra i bootlegers si stanno preparando alla grande per la
Residency di 3 sere alla mitica Royal Albert Hall:-)))
Ciao a tutti! Mr L C
Un grandissimo grazie da
parte di tutta la comunità della Fattoria carissimo Mr. L.C., aspetto la
tua recensione dei concerti londinesi se andrai a vederli, alla prossima
e grazie ancora, Mr.Tambourine :o))))))
1. Things Have Changed (Bob center stage)
2. She Belongs To Me (Bob center stage with harp)
3. Beyond Here Lies Nothin' (Bob on grand piano, Donnie on electric
mandolin)
4. What Good Am I? (Bob on grand piano, Tony on standup bass)
5. Duquesne Whistle (Bob on grand piano, Tony on standup bass)
6. Waiting For You (Bob on grand piano)
7. Pay In Blood (Bob center stage)
8. Tangled Up In Blue (Bob on grand piano)
9. Love Sick (Bob center stage with harp, Donnie on electric mandolin)
(Intermission)
10. High Water (For Charley Patton)
(Bob center stage with harp, Donnie on banjo, Tony on standup bass)
11. Simple Twist Of Fate (Bob on grand piano)
12. Early Roman Kings (Bob on grand piano)
13. Forgetful Heart (Bob center stage with harp, Donnie on violin, Tony
on standup bass)
14. Spirit On The Water (Bob on grand piano, Tony on standup bass)
15. Scarlet Town (Bob on grand piano, Donnie on banjo, Tony on standup
bass)
16. Soon After Midnight (Bob on grand piano)
17. Long And Wasted Years (Bob center stage)
(encore)
18. All Along The Watchtower (Bob on grand piano)
19. Blowin' In The Wind (Bob on grand piano with harp, Donnie on violin)
Ciao mr. Tamburine,
sono reduce da un concerto magico di Dylan, vero e proprio mattatore
della serata, in una forma smagliante ( un altro concerto rispetto a
quello di due anni fa a Padova, al palafabris con Knopfler). L'acustica
del teatro geox mi è sembrata ottima, peccato solo per quei
"disturbatori" che ti lanciavano addosso la luce della torcia non appena
provavi a fotografare il maestro. Durante long and wasted years poteva
benissimo venire giù il teatro ( questo dimostra come renda meglio
live). Ho solo una domanda da fare: quali sono le nuove parole di
"tangled up in blue"? Qualcuno le ha capite?
Un saluto, Simone Vallin
Forse qualcuno veramente
ferrato nella lingua americana e particolarmente in quella dylaniana le
ha capite, ma da lì a scriverle ce n'è di strada da
fare.............credo che difficilmente ne verremo a conoscenza, e poi
le stesse parole potrebbero cambiare già nel prossimo concerto! Dylan è
capace di fare queste cose, cambiare ed improvvisare con sincero terrore
dei suoi musicisti è per lui una cosa di routine ........però non si può
mai sapere, magari qualcuno se le ricorda e ce le manda, speriamo! Ciao,
:o)
Caro Mr Tambourine,
nei giorni scorsi ho vissuto una esperienza meravigliosa!
Sono stata, insieme a Floriano e Carlo (rispettivamente mio marito e mio
cognato) ai concerti di Milano del 2 e 3 novembre. Bob in gran forma ha
trasmesso grandi emozioni con una voce calda e sicura. Long and Wasted
Years splendida la sera del 2, suprema la sera successiva del 3. La
presenza di Bob al centro del palco - dalle cui movenze sempre più
chapliniane traspare, a mio avviso, un senso di disagio a mostrarsi in
primo piano quasi nudo dinanzi al pubblico - ha prevalso su quella al
pianoforte, la quale ultima ha dato in esito una performance di buona
levatura - dovuta a mio parere al fatto che si è integrato accompagnando
la band con pochi picchi di assolo. Molto buoni gli assoli di armonica,
superiori alla media degli ultimi anni; suonando l'armonica al centro
del palco mi è parso riconquistasse il dominio di sé e della sua gente,
si sentisse meno esposto.
Prima serata magnifica, mi sono goduta in piena rilassatezza - ma non
senza tensione emotiva - in un ambiente degno dell'artista, ogni nota,
ogni parola, ogni movenza, ogni smorfia dell'uomo che reputo
fondamentale per la cultura musicale - e non solo - del tempo che vivo
(peraltro la sottoscritta è venuta al mondo proprio nell'anno di esordio
ufficiale di Bob nel mondo musicale).
Domenica mattina (3 novembre) a passeggio per P.zza del Duomo
intercettiamo Stu e George che camminavano uno accanto all'altro. Per la
verità li vede Floriano (io come al solito sono così distratta per la
strada che non mi accorgo mai di nulla). Li agganciamo e con
l'espressione stupita di essere stati riconosciuti in una splendida
mattinata di sole che Milano non vedeva da un bel pò ci salutano e
sorridono. Stu ci chiede se avremmo partecipato allo show della sera
(rispondiamo ovviamente di si precisando che eravamo stati anche a
quello della sera prima) ed accetta di farsi fotografare con noi
cingendo con le sue grandi braccia me e Carlo mentre Floriano si
sacrifica e scatta. Convinciamo anche George che in un primo momento si
schernisce quasi non capisse perché ci tenessimo tanto ad avere una foto
con lui. Gli spieghiamo che siamo suoi fans ed apprezziamo tanto il suo
lavoro che a nostro avviso da un grande contributo nel tenere saldo il
sound. Ringraziamo per le foto e li lasciamo andare.
La sera si ripete la magia. A mio avviso - e penso di essere in buona
compagnia - la performace del 3 è ancora migliore della sera precedente,
in un crescendo che stando ai commenti dei giorni seguenti, ha raggiunto
l'apice lunedì 4 novembre.
Rientriamo a Roma lunedì nel primo pomeriggio. Mi pento di non avere
acquistato i biglietti anche per il concerto del 4 ma consapevole che
gli impegni non consentivano né a me né a Floriano di rimanere lontani
ancora un giorno dalle rispettive carte, me ne faccio una ragione.
Ma a Roma accade qualcosa. Un mio affezionato giovane collaboratore mi
sorprende facendomi omaggio di due biglietti per il concerto del 7
novembre all'Atlantico. Avevo escluso Roma - sebbene con una pena nel
cuore mal digerendo di sapere Bob nella mia città e non andare a
sentirlo - perché non avevo alcuna voglia di passare due ore in piedi in
quello che giustamente Paolo Vites ha definito, da qualche parte, un
hangar. L'affettuoso omaggio - che a posteriori interpreterò come un
primo segno - non poteva essere rifiutato e così giovedì mattina mi
attrezzo fisicamente e mentalmente ad affrontare con il mio Floriano
l'ennesima fatica di stare in piedi, di essere spintonata, di dover
schivare qualche gomitata di fan su di giri, di essere inondata da un
bicchiere di birra, ecc..., ma sono comunque felice che mio malgrado ci
sarò.
La giornata del 7 novembre inizia come di consueto, immersa nei miei
impegni. Trovo il tempo di contattare alcuni amici dylaniani romani -
noti anche alla fattoria e amici di Michele - con i quali mi accordo per
incontrarci all'Atlantico.
Intorno alle 14.30 mi chiama al telefono Floriano e mi dice di avere
letto, mentre era a pranzo in un bar del centro, sulla pagina romana de
"Il Messaggero", un articolo su Dylan a Roma secondo il quale Bob
alloggiava in un albergo di via del Babuino. Penso che come al solito si
sta prendendo amorevolmente gioco di me indicandomi quella via che è a
due passi dal mio studio e che prima di salutarmi mi dirà che non è vero
niente anche se sarebbe stato felice di accompagnare Bob davanti alla
mia scrivania a fare due chiacchiere!! Ma lui insiste e dice che il
giornale riporta propio così. Sono sgomenta. Bob a due passi da qui?
Cerco convulsamente conferma sulla pagina online del giornale ma trovo
solo un articolo sugli eventi della giornata e nulla di così specifico.
Rifletto: se è davvero a via del Babuino non può che essere all'Hotel De
Russie, l'unico all'altezza delle sue aspettative. Indugio. Poi mi
determino ad uscire perché nel dubbio non posso rischiare di perdere una
occasione. Raggiungo velocemente il posto ma non vedo nessun tipo di
movimento, cosa che mi stupisce perché se una notizia del genere compare
su un quotidiano a tiratura nazionale, sia pure nella pagina romana, è
lecito aspettarsi qualche fan che si aggira nei dintorni. Ho di nuovo il
sospetto che mio marito mi abbia tirato uno scherzetto, anche se noto
che di fronte all'ingresso dell'albergo staziona un van nero con vetri
oscurati, con l'autista al volante fermo come in attesa. Comunque chiamo
al telefono Floriano che spergiura di avermi detto solo ciò che ha
letto. Decido di aspettare. Vado un pò avanti ed indietro. Noto anche
che accanto all'ingresso c'è un altro van più grande, di colore grigio,
che ben si adatterebbe al trasporto della band. Sento sempre di più che
quello nero è propio il solito van che porterà Bob all'Atlantico, tanto
che quasi penso di avvicinarmi per chiedere qualcosa. Poi desisto
valutando inopportuno dichiarare il motivo della mia presenza. Ed ho
ragione, perché l'autista del van grigio si dirige verso quello del van
nero, che scende dal mezzo. I due parlano fra loro, si voltano
ripetutamente verso di me ed ho l'impressione che mi abbiamo notata - in
quel momento ero ferma davanti alle vetrine di un negozio di ottica e
chi conosce il posto sa dove è situato rispetto all' hotel, ma avevo
fatto avanti ed indietro molte volte davanti all'albergo e di fronte
allo stesso. Sto lì da circa una ventina di minuti quando vedo uscire
George! Oddio. Allora è vero. Bob e la band sono proprio in questo
albergo! Chiamo Floriano in preda ad una eccitazione incontenibile.
Seguo con lo sguardo George che si allontana verso P.zza del Popolo e
scompare voltando l'angolo dietro la chiesa degli artisti. Rimango lì.
All'improvviso comincio a vedere un pò di movimento. Gli autisti vengono
chiamati all'interno. Allora mi sposto, passo accanto al van nero e lo
supero per vedere cosa succede, sono a tre o quattro metri dal van. Un
uomo con un pullover celestino esce dall'albergo e porta una sacca a
strisce bianche e azzurre - che mi sembra di quelle termiche da viaggio
- nel bagagliaio. Subito dopo vedo George che ritorna verso l'albergo ed
entra. Un minuto dopo Bob esce dall'ingresso dell' hotel, attraversa la
strada velocemente e si infila nel van. Lo segue una donna dall'aria da
segretaria e poi l'uomo che aveva risposto la sacca nel bagagliaio.
Nessun altro al seguito. Ci sono solo io a pochi metri da lui. Nessun
altro osserva, si accorge di chi è l'uomo che ha appena attraversato.
Lui è, come al solito, travestito nel tentativo di passare inosservato
(cappello di lana celestino, tuta e scarpe da ginnastica di colore
chiaro - grigio con qualcosa di celestino - ed un giubbotto più scuro,
forse blu, non ricordo se smanicato o meno). Mi muovo e passo accanto al
van, guardo dentro, sorrido, pur non vedendo nulla, con la segreta
speranza che Bob potesse, invece, vedermi. Il van si mette in movimento,
lo seguo lungo il marciapiede, perchè in quel punto si procede
lentamente, quasi fino all'angolo del bar Canova poi con lo sguardo vedo
il mezzo girare intorno a P.zza del Popolo. Penso, Dio mio, lì dentro
c'è Bob e io qui sono la sola a saperlo. Chiamo Floriano per
descrivergli quello che sto vedendo e mi accorgo, mentre continuo a
camminare verso il centro di P.zza del Popolo (che devo comunque
attraversare per rientrare al mio studio), che il van si è fermato
esattamente dal lato opposto della piazza, accanto alla Basilica di
Santa Maria del Popolo. Chiudo la telefonata e accelero il passo.
Raggiungo il punto e mi fermo in corrispondenza del van al margine della
piazza per capire cosa facessero fermi. Mentre camminavo avevo notato
che il van si era fermato dietro ad un altro van simile ma questo era
poi ripartito subito. Allora penso che forse erano fermi lì in attesa
che si accodasse il mezzo con la band. Indugio ancora non sapendo cosa
fare e poi decido di attraversare con l'intento di passare accanto al
van. Mi muovo di qualche passo e mi accorgo della porta secondaria
laterale della chiesa (di cui non mi ero resa conto anche perché il van
copriva la visuale dalla posizione in cui mi ero fermata) e in una
frazione di secondo realizzo che Bob poteva essere entrato in chiesa. Ho
attraversato di corsa la strada passando alle spalle del van per entrare
anch'io e all'improvviso, in uno spazio ristrettissimo, mi sono trovata
Bob davanti che usciva proprio da quella porta. Ci siamo quasi
scontrati. Ha alzato lo sguardo e mi ha guardata dritta negli occhi
avendo un attimo di incertezza nell'incedere, quasi si aspettasse che
gli dicessi qualcosa. Mi sono fermata di colpo anch'io. Ho sentito il
sangue fare la circumnavigazione del mio corpo a velocità supersonica e
non sono riuscita a proferire parola. Lì, davanti all'ingresso
secondario della chiesa solo io e lui. Nessun altro. Uno sguardo
indimenticabile, che ho ricambiato con quello più intenso che sono
riuscita ad esprimere, e poi Bob si è nuovamente infilato nel van.
Completamente imbambolata mi sono leggermente voltata e l'ho guardato
salire senza nemmeno riuscire a sporgermi dentro il mezzo quel pò che mi
consentisse di guardarlo ancora. Mentre ero lì quasi appoggiata al van è
subito uscito l'uomo che davanti all'albergo avevo visto riporre una
sacca nel bagagliaio del van, che mi ha guardata interdetto, fosse
temendo che volessi fare qualcosa, ha chiuso la porta a scorrimento
della parte posteriore dove era salito Bob, si è infilato accanto
all'autista ed il mezzo si è mosso. Sono rimasta su quello stretto
marciapiede a guardarlo andare via e mentre si allontanava senza fretta
ho chiamato Floriano per dirgli, quasi in trance, amore ho sfiorato Bob
Dylan.
Non saprò mai se è entrato nella Basilica di Santa Maria del Popolo per
ammirare la "Crocefisisone di S. Pietro" e la "Conversione di S. Paolo"
del Caravaggio o semplicemente per pregare, o per pregare dinanzi a
simili capolavori. Né saprò mai cosa sarebbe accaduto se avessi corso il
rischio di rivolgermi a lui per dirgli almeno una delle tante cose che
avrei voluto.
Quello che so ora è che non potrò mai dimenticare quello sguardo per me.
Penso da giorni a quegli attimi cercando di fissare nella mente ogni
fotogramma di ciò che ho vissuto. Mi piace credere che abbia capito che
lo avevo seguito e che abbia apprezzato il mio discreto silenzio. Tante
volte ho pensato a come mi sarei comportata se avessi avuto
l'opportunità di incontrarlo ma non avrei mai immaginato di provare
tanta gioia ed al contempo tanta paura al suo cospetto: paura di dire o
fare la cosa sbagliata, di infastidirlo ed essere, di conseguenza,
respinta in malo modo.
In pochi minuti ho raggiunto il mio studio con le gambe che mi tremavano
per l'emozione e la mente confusa. Ho sentito il bisogno di condividere
subito la mia esperienza con i miei amici dylaniani. Ho provato anche
rammarico per non avere osato di più ma, come qualcuno mi ha detto, è
molto meglio che sia andata così.
Superato lo choc ho cercato di lavorare ancora un pò e poi, con Floriano
mi sono avviata alla volta dell'Atlantico. Nel viale di ingresso ho
rivisto l'autista del van nero che, accanto al mezzo, mangiava un panino
e l'ho mostrato a Floriano.
Con negli occhi ancora gli occhi di Bob ho ascoltato ancora una volta il
suono della sua voce. Non mi sono tuffata nella folla perché non ero in
grado di sopportarne la stretta fisica ma ho trovato comunque una buona
posizione laterale abbastanza comoda, dove si erano rifugiati parecchi
fan non avvezzi a simile contesto. Tra i tanti c'erano accanto a me un
padre ed una figlia: lui era venuto da Napoli perché la figlia gli aveva
regalato il concerto del suo idolo giovanile che però, secondo me, aveva
perso di vista, perché quando è entrato Bob ha esclamato: "Dio mio, come
è strano vederlo con tanti capelli bianchi". Gli ho sorriso divertita ed
ho pensato: chissà come reagirà quando sentirà il suo ruggito di leone
stanco!
La notizia dello sconvolgimento delle scaletta la sera precedente era
corsa sul web quasi in tempo reale ed ovviamente mi era nota. Così, a
maggior ragione, sono stata felicissima di avere ricevuto in regalo i
biglietti ed essere stata partecipe di un evento raro, anche se non
unico, che si è ripetuto anche la sera del 7 novembre. Le aspettative
non sono state deluse con ulteriori novità rispetto alla sera
precendente che fanno davvero storia. Deliziosa versione di It Ain't Me
Babe, con un arrangiamento mai sentito (almeno così mi è sembrato) e poi
Positively 4th Street, Girl Of The North Country e l'imprevedibile Under
The Red Sky, sono state una piacevole sorpresa. Bob è rimasto quasi
sempre al piano e diversamente da Milano il suo tocco è stato sovente
impreciso ma è un peccato che gli si può perdonare visti i progressi
degli ultimi tempi!
A fine concerto ho incontrato Elio Gallotti, Carlo Cesaretti ed Antonio
Genovese (ed altri due loro amici), cari vecchi collaboratori della
Fattoria ai tempi di Michele Murino. La giornata così ricca di intense
emozioni si è conclusa con una bella foto (individuale della
sottoscritta e poi di gruppo) con il simpaticissimo Tony Garnier
intercettato mentre eravamo tutti sul piazzale antistante l'Atlantico.
Mentre scrivo, caro Tamburino, penso a tutto quello che mi è capitato in
questo brevissimo intorno di tempo e sento di avere aggiunto un tassello
importante alla mia esperienza di vita. Non so se avrò un'altra
opportunità ma il ricordo di questi giorni mi accompagnerà per sempre.
Lunga vita a Bob!
Un abbraccio a tutti e perdonate se sono stata logorroica ma con chi
altri potevo condividere le mie sensazioni se non con tutti voi
carissimi dylaniati.
Marina Gentile
Cara Marina, permettimi
prima di ogni altra cosa di ringraziarti pubblicamente a nome di tutti i
Maggiesfarmer per aver dato loro la possibilità, rinnovando il dominio
del vecchio sito di Michele, di attingere a tutti i testi e relative
traduzioni, mentre personalmente ti ringrazio perchè con questo tuo
generoso gesto (credo sia la terza volta che lo fai ormai) mi hai dato
il tempo per trasferire tutto il materiale del sito di Michele
sulle pagine dell'attuale Fattoria. Detto questo, perchè non bisogna mai
scordarsi chi come te fa qualcosa per gli altri, ho apprezzato molto la
tua recensione, davvero uno scritto vergato col più sincero feeling
dylaniano. Non sono altrettanto felice di aver saputo del tuo incontro
ravvicinato coi membri della band e soprattutto con His Bobness, cosa
che ha scatenato in me l'invidia più profonda, ma in fondo in fondo ti
ho perdonata subito (anche se con grande rimpianto perchè mi sentivo
bene invidiandoti ed odiandoti) perchè non si può avere nessun
sentimento negativo verso una piacevole persona ed una superfandylaniata
come te. Confermo quanto da te narrato perchè devo dire che, in via
amichevole e confidenziale, mi hai inviato le foto scattate con Stu,
George e Tony. Mi sarebbe piaciuto postarle per far "incazzare" qualche
amico della Fattoria, ma conoscendo i motivi per i quali mi hai chiesto
di non pubblicarle, ho trovato giusto il non farlo. Comunque le foto
sono belle, conservale gelosamente! Ebbi anch'io l'occasione di
scambiare qualche breve frase con Tony, Stu, Charlie, George e Donnie il
pomeriggio prima del concerto di Barolo, ma non ebbi l'occasione di
potermi far scattare qualche foto con loro per colpa di quella specie di
membro delle famigerate Schultz Staffen che funge da tour manager col
quale non c'è stato verso di spuntarla, più testardo e villano del
famoso mulo di Bertoldo, dannato lui!!!! Pazienza, fin che c'è vita c'è
speranza. Un abbraccio, Mr.Tambourine.
A chi è andato a vedere Dylan nelle date
di Roma è toccata proprio un strana sorpresa. Dopo aver consolidato il
suo Tempest show nel giro di qualche mese, Dylan ha deciso di mandare
tutto all’aria proprio per le due date romane. Dopo aver riempito i suoi
ultimi spettacoli di cinque o sei pezzi estratti dall’ultimo lavoro, a
Roma non ne ha suonato nemmeno uno. E questo è stato, a mio parere, un
passo falso. Se qualcuno aveva lamentato una rigidità nelle ultime
scalette, è anche vero che, col ripetersi di quelle esecuzioni, il suo
show sembrava aver assunto un’identità precisa. Tutto questo lavoro è
sembrato andare a pezzi (almeno in parte) nel suo spettacolo del 7
Novembre. E pensare che la serata aveva avuto un inizio fulminante. AD
aprire c’è stata una Rainy Day Woman potente e trascinante, al di sopra
delle mie aspettative, con Dylan in grande forma vocale. A seguire It
Aint’ me, una versione non troppo dissimile da quelle sentite fino ad un
anno e mezzo fa, ma eseguita con un’attenzione nuova. Poi è stato il
turno di Man in the long Black Coat, robusta ed efficace, anche qui con
Dylan in forma. Dal quarto pezzo le cose sono cominciate ad andare per
un verso strano. Positively è stata piatta: benché sia uno dei grandi
pezzi di Dylan credevo e speravo che fosse ormai andata in soffitta
(data l’ impossibilità di Dylan di darle oggi un’ interpretazione vocale
plausibile), invece è stata rispolverata ma in modo distratto e
superficiale. Summer Days ha risollevato momentaneamente le sorti della
serata; un’esecuzione standard ma leggera e ben cantata. Male you feel
my love, non certamente uno dei miei pezzi preferiti, certamente il
peggiore di Time Out of Mind, è stata piuttosto mediocre, con un cantato
melodicamente discutibile e un’interpretazione distratta . Rollin’ ha
ridato nuovo ritmo alla serata, cominciata bene si è però andata
perdendo nel corso dell’esecuzione, trasformandosi in un anonimo
standard blues. Diversi sono stati pezzi rispolverati da Modern
Times e When the dial goes down è stato forse il momento più ispirato di
questi, abbastanza vicina all’originale ma interpretata in modo pieno.
Con Highway 61 si è cominciato a toccare uno dei punti bassi del
concerto: dal 2004 in poi questa canzone (insieme al progressivo
indebolimento vocale di Dylan) è diventata sempre meno potente e stasera
è stata decisamente noiosa, senza alcun guizzo, pura routine. Just like
Tom Thumb’s ha continuato sulla scia di Highway 61, non aggiungendo
assolutamente nulla a quanto già conoscevamo di questo pezzo, ma anzi
rendendolo sciapo e senza alcun gusto. Girl from the north country e una
inaspettata Under the red sky hanno ridato entusiasmo, la prima bella e
delicata, la seconda divertente al punto giusto. Il pezzo successivo,
Ain’t Talkin', è stato una mezza occasione mancata, aveva il ritmo
giusto e Dylan è stato alla sua altezza, eppure forse nei ritornelli è
mancata la batteria di Recile che in altre versioni era stata più
interessante. Il pezzo peggiore della serata è stato certamente Thunder
on the mountain, una versione assolutamente triste, anonima e noiosa, da
dimenticare il prima possibile. Gli ultimi due pezzi, Ballad Of a thin
man e Blowing in the wind non hanno sfigurato assolutamente (in
particolare la prima) ma erano qualcosa che avevamo già sentito tante
volte in passato. Questa serata è stata a mio parere un’occasione persa,
era partita alla grande e poi, a parte qualche momento è andata
appiattendosi verso un livello piuttosto mediocre, simile ai conmcerti
che il nostro teneva un paio di anni fa, per intenderci. La band di
Dylan ha presenziato la serata, punto e basta, con assoli fantasma e
strumentisti narcotizzati ( e narcotizzanti!), unica eccezione la
batteria di Recile che in qualche modo ha tenuto in piedi la baracca
almeno sotto il profilo ritmico – sotto questo punto di vista devo
ammettere che è stato davvero un peccato mettere fuori gioco Robillard e
Lindell che potevano dare davvero nuova linfa alla band. Se dovessi
dirla tutta per me è stata un’esibizione abbastanza piatta (pur con le
dovute eccezioni), con la presentazione di canzoni che certamente
facevano acqua, probabilmente per non essere state rodate negli ultimi
mesi. Che dire? Spero che Dylan resti tutto intero e torni a Roma
presto, ma stavolta senza fare alcuna sorpresa (anche se il solo
pensarlo è illusorio). Saluto gli amici della fattoria e il grande Mr
Tambourine Man.
Alessandro Giulietti
Martedi 12
Novembre 2013
Talkin'9243 -Mitzy1956
Padova, Italy - Gran Teatro Geox - November 8, 2013
Dopo 10 anni ho rivisto l'amico Bob...sinceramente dopo il concerto di
stra l'avevo accantonato, meglio su disco a questo punto, ma l'altra sera
al palageox (gremito) ho dovuto ricredermi. Dylan ha trovato la sua
dimensione (definitiva?), all' interno di un teatro il suo show, perchè
questo è oggi un concerto di Dylan, rende giustizia a lui e ai suoi
fans. Bob in forma perfetta, a parte una Hard Rain che ha fatto
rimpiangere i tempi passati, esecuzioni quasi perfette, la band un pò
sacrificata ma Dylan, spesso al centro del palco l' ha fatta da mattatore
incantando tutti. Certo da Verona 84 di acqua ne è passata, ma dopo
trentanni siamo ancora qui, io a fare la coda e lui puntualissimo e
preciso come sempre. Entrambi probabilmente alla fine con il mal di
schiena. Ma ne è valsa, come sempre, la pena. Era il mio concerto N°18, e
mi auguro non l' ultimo. Un saluto e auguri per questo sito che ho seguito
per anni e spero resista almeno quanto Bob. Allego 2 foto del concerto.
Padova, Italy - Gran Teatro Geox - November 8, 2013
Ciao Mr. Tambourine,
.... rieccomi quà con il resto della mia recensione sul concerto di
Padova.
La serata è stata ottima, quattro stelle le darei tranquillamente a
questo
mio trentunesimo concerto.
Come dice anche il nostro amico Ardez è sempre più evidente una crescita
positiva nella qualità degli show degli ultimi anni, per fortuna sono
molto lontane le esibizioni "imbarazzanti" di inizio anni novanta o la
stanchezza di qualche anno fà.
Come ho già detto dopo Roma, nessuno sapeva cosa aspettarsi e il nostro
è
tornato sui binari del tour europeo, è una sorpresa anche questa in fin
dei conti.
Complice il week end il Palageox era pienissimo, l'ambiente molto
raccolto,
assieme alla potenza della musica hanno spesso scaldato la platea che ha
accompagnato le canzoni con ripetuti battimani, un pò di calore
finalmente!
Il pubblico era variegato, dai 15 ai 70 anni come al solito, molti
novellini spaesati dalla scaletta e qualcuno che chiedeva a gran voce
"Hurricane" (!?!), molti ritardatari senza biglietto non hanno trovato
posto e credo che un certo interesse all'evento l'abbiano destato i
servizi televisivi trasmessi durante le date milanesi.
Molto bella la scenografia con le luci soffuse, finalmente dopo 25 anni
di
NET un pò di riguardo anche "all' occhio", ricordo in passato teli
bucati
(Milano 1993) e palchi da sagra paesana (Trento 2007), questo
allestimento
lo trovo davvero accattivante, mi ricorda vagamente quello usato da De
Andrè in una delle sue ultime tourneè.
Il concerto è decollato dopo What Good am I ? ed è stato piacevole e a
tratti molto intenso, io di solito applaudo le canzoni quando me la
sento
ed il mio personale "applausometro" ha decretato Forgetful Heart il
pezzo
forte della serata, poi ci metterei una All Along the Wachtower sempre
diversa con un'attacco stile "World Tour 78" ed un'ottima Love Sick con
saluto in italiano prima della pausa.
Al piano Bob è stato più disciplinato del solito, belli e precisi gli
interventi di armonica, ho sentito più chitarra acustica e un grande
George
Receli come sempre, Charlie Sexton... non pervenuto!
La nota negativa stavolta và all'organizzazione "militare" della Zed che
ha rotto veramente le palle durante tutto il concerto con una mezza
dozzina di addetti che hanno disturbato il pubblico che riprendeva le
canzoni con i telefonini con delle luci, sia da davanti il palco che
sotto
la tribuna... uno stazio !
Spedirei loro un DVD con l'intero concerto che qualcuno avrà sicuramente
ripreso comunque, nonostante i loro sforzi.
Io intanto continuo a sognare e stò "ronzando" attorno ad alcuni amici
che ho dalle parti di Marostica......
Alla prossima ! Maurizio
Milan, Italy - Teatro degli Arcimboldi - November 4, 2013
Ciao Tamburino,
non ci sentiamo da parecchio tempo, ma ho sempre continuato a seguire il
sito. Anzi, negli ultimi tempi ho la sensazione che grazie ad alcuni
interventi (Barabba, Maria Rosa Ventura) sia tornato a "volare alto"
anche come apporto e come contenuti. Grazie, come sempre, per il lavoro.
Sono stato al terzo concerto agli Arcimboldi. Molto sinteticamente, ti
dirò che condivido i giudizi positivi che altri hanno già espresso sul
sito.
L' impressione è di una grande omogeneità tra ambientazione, luci,
arrangiamenti e scelta dei brani. La voce di Dylan in questo contesto
risulta buona, la rilettura dei vecchi brani (pochi) è molto originale,
la presentazione dei più recenti veramente superba. L' unico aspetto che
lascia un pò perplessi è la passività della band (sexton in primis) che
alla fine dà l'idea della routine dello show. Nei tre concerti di
Milano, prima dello tsunami romano, Dylan ha cambiato solo una canzone,
confermando peraltro appieno le teorie matematiche di chi lo studia da
anni come performer (Paul Williams): lo slot (cioè il numero d'ordine)
in cui viene proposto il brano modificato è sempre lo stesso, così come
il periodo storico di appartenenza dei brani ruotati. Aggiungo una
considerazione personale: certo che con un'ambientazione così è un
peccato non avere ascoltato Man in the long black coat...
In ogni caso, Dylan in questi concerti si diverte, è rilassato e spesso
sorridente. Nonostante le difficoltà tecniche dovute alla penombra
totale di cui si avvolgono gli uomini sul palco, ho cercato di fare
qualche fotografia.
Te ne invio due di Dylan decisamente sorridente ed una con un curioso
atteggiamento degli uomini della band. Ne ho altre, sempre purtroppo
della medesima qualità, se dovessero servire…
un caro saluto, Blindboygrunt
Grazie per le foto caro
Bindboygrunt, ho dovuto lavorarle un pò per renderle migliori e mi
sembra di esserci riuscito, se ne hai delle altre manda, è sempre una
testimonianza in più. Inoltre grazie per la recensione e le belle parole
sul sito. Alla prossima, Mr.Tambourine
Milan, Italy - Teatro degli Arcimboldi - November 3, 2013
Concerto magnifico, al di là delle
aspettative...che devo dire erano basse, anche per aver letto le pagine
di questo sito. Il buon Charlie Sexton, per esempio, che si vuole
depresso e incazzato a suonicchiare in un angolo, mi è apparso in gran
forma, motivato e in costante comunicazione con Bob. E' lui, dopo il
maestro, il faro della band, non tanto per gli assolo che pur ci sono e
sono fini e mai banali, quanto per le tessiture che ricama sul solido
tessuto al quale provvedono Tony e gli
altri e che danno colori e soprattutto dinamica alla musica. Non ho
avuto mai impressioni di stanchezza, di routine e di mestiere.
L'imprevedibilità di Bob, soprattutto quando suona il piano, mantiene
alta la tensione e questo fa sì che i vari elementi della band si
guardino e si cerchino in continuazione per cercare di assecondare al
meglio le idee dell'eclettico leader. Quando ci riescono la band va
all'unisono, è un treno in corsa che trasmette gioia e passione. Il
palco è pervaso da un senso di ricerca, i musicisti interagiscono per
creare qualcosa più grande di loro e questo rende fresca e nuova
qualsiasi canzone e sterile qualsiasi polemica sulla setlist bloccata.
Non ho mai visto nulla del genere nel rock, è un'esperienza musicale
unica.
E poi la voce, quella voce! Le registrazioni che si trovano in rete non
rendono giustizia e d'altronde come potrebbero, vista la loro scarsa
qualità sonora e visto che un concerto è un'esperienza fisica,
un'esperienza corporea multisensoriale. Anzi dirò una cosa: fa bene Bob
a proibire le registrazioni, ad esigere che la gente si goda lo
spettacolo invece di cercare di riprodurne un insignificante simulacro
sullo schermo di uno smartphone. Bob Dylan non è fatto per essere
ascoltato su youtube, come la musica di plastica commerciale. La sua
voce va vista, sentita, incorporata. Bisogna esserci, lasciarsi
avvolgere dagli umori che questa crea, sentirla nello stomaco con il
basso e la batteria, rimanere affascinati e a tratti inquietati dalla
sua sgraziata rocaggine che riesce ad evocare anche nella periferia di
Milano mondi contadini, folk, popolari.
Due canzoni su tutte: Love Sick e Long and wasted years, che chiudono in
maniera devastante il primo e il secondo set. Ma anche la noiosa Spirit
on the water questa sera regala dei sussulti. Quando la voce di Bob si
alza per ringhiare "Think I'm over the hill, Think I passed my prime,
Show me what you got, we can have a whopping good time" sembra voler
lanciare un messaggio diretto a quelli che ne richiedono a gran voce il
pensionamento.
Ciao,
mi chiedevo se siete in possesso di registrazioni delle date italiane
appena passate del tour di Bob Dylan e, nel caso, se è possibile
attingere all’archivio.
Mi interesserebbero tutte ma, più delle altre, la data del 3/11/2013 di
Milano e la data di Roma con scaletta stravolta.
Ciao e grazie in anticipo, Fabio.
Se qualcuno ha fatto
delle registrazioni dei concerti italiani ed è disposto a lasciare
attingere qualcuno ce lo farà sapere, per il momento nebbia assoluta!!!
:o)
Lunedi 11
Novembre 2013
Brussels, Belgium - Forest National -
November 10, 2013
1. Things Have Changed (Bob center stage)
2. She Belongs To Me (Bob center stage with harp)
3. Beyond Here Lies Nothin' (Bob on grand piano, Donnie on electric
mandolin)
4. What Good Am I? (Bob on grand piano, Tony on standup bass)
5. Duquesne Whistle (Bob on grand piano, Tony on standup bass)
6. Waiting For You (Bob on grand piano)
7. Pay In Blood (Bob center stage)
8. Tangled Up In Blue (Bob on grand piano)
9. Love Sick (Bob center stage with harp, Donnie on electric mandolin)
(Intermission)
10. High Water (For Charley Patton) (Bob center stage with harp, Donnie
on banjo, Tony on standup bass)
11. Simple Twist Of Fate (Bob on grand piano)
12. Early Roman Kings (Bob on grand piano)
13. Forgetful Heart (Bob center stage with harp, Donnie on violin, Tony
on standup bass)
14. Spirit On The Water (Bob on grand piano, Tony on standup bass)
15. Scarlet Town (Bob on grand piano, Donnie on banjo, Tony on standup
bass)
16. Soon After Midnight (Bob on grand piano)
17. Long And Wasted Years (Bob center stage)
(encore)
18. All Along The Watchtower (Bob on grand piano)
19. Blowin' In The Wind (Bob on grand piano with harp, Donnie on violin)
Padova, Italy - Gran Teatro Geox - November 8, 2013
Ciao fratelli dylaniati,
qui Padova, dal vostro inviato a nord-est Maurizio.
Pausa del concerto, dopo le scalette "impazzite" di Roma chissà cosa mi
aspettavo, tutto invece è tornato nella norma, apertura con Things Have
Change e chiusura prima parte con Love Sick.
Altri particolari in cronaca domani...
Ciao
Padova, Italy - Gran Teatro Geox - November 8, 2013
Appena uscito dal concerto..che dire...ottima scaletta, Bob come al
solito strano nel muoversi, con una giacca con incorporata una specie di
sciarpa.....la parte strumentale molto raffinata. "Forgetful Heart"
magnifica!!!!! Inserti d'armonica precisi, accompagnamento sopraffino e un
cantato "sentito". Magnifica "What Good Am I?", arrangiamento e cantato
notevoli. "Love Sick" e "Watchtower" potenti con note di tenetezza. Lungo
concerto, pubblico ottimo! La magia dei suoi movimenti e del suo esser
sempre e comunque un uomo semplice e spontaneo lo rende straordinario al di
fuori di chi è e di ciò che canta.
Diego vecchio Nick Dolphin....Michele forse ti ricordi l'aperitivo dopo
il concerto di Bolzano dove aveva soggiornato Bob...
Padova, Italy - Gran Teatro Geox - November 8, 2013
Caro Mr. Tambourine,
ieri sera, vincendo un pò di pigrizia, sono andato in pellegrinaggio
dal
Bardo di Duluth. Che dire?
Il concerto si è tenuto in quello che spocchiosamente chiamano "Gran
Teatro
Geox". Gran Teatro? Piuttosto una specie di palasport (i teatri sono
un'altra
cosa) con un'acustica che ha più di un problema (con l'aggiunta
della
fastidiosa proiezione su due grandi schermi, per l'intera durata
dell'intervallo del concerto, degli spot pubblicitari dell'azienda
che dà il
nome allo pseudo-teatro).
Dylan mi è parso in serata sì: ha cantato in modo intenso, dando il
giusto
peso e la giusta espressione praticamente ad ogni parola. Certo, ha
cantato
come può cantare adesso, ma questo è naturale.
La band: perfetta, in un certo senso; ma anche perfettamente noiosa.
Voglio
dire che c'è tra i musicisti un affiatamento totale, e se nessuno
emerge,
nemmeno Charlie Sexton, forse è perché Dylan li vuole così: un corpo
unico
che
disegna l'atmosfera tutto sommato giusta per queste canzoni; giusta, ma
sempre
prevedibile: mai un guizzo, un'invenzione, una sorpresa. Intendiamoci,
non è
che rivoglia indietro G. E. Smith o Winston Watson; quelli me li sogno
la
notte, e va bene così; però i musicisti di ieri sera, così perfettini e
distaccati, dicono davvero poco, ed è un peccato.
Negli anni più recenti ho più volte disertato i concerti del Bardo, che
mi
sembrava non avessero niente di nuovo da dire. Forse mi sbagliavo,
perché,
a
ben vedere, ogni concerto di Dylan è un'esperienza a sé. Il concerto di
ieri,
in ogni caso, qualcosa di nuovo a me l'ha detta: nuova atmosfera, nuova
scaletta (nuova per me, si capisce), nuovo "mood" da parte di
Dylan. Alcune
delle canzoni che ha cantato, poi, non le avevo mai ascoltate prima in
concerto; e anche quelle che conoscevo perfettamente hanno avuto un
sapore
nuovo (e in qualche caso anche parole nuove: "Tangled up in
blue", ad esempio).
Insomma: anche se sul palco l'ho visto e ascoltato davvero molte volte
(e
molte volte di più ho ascoltato le registrazioni dei suoi concerti) il
buon
vecchio Bob è riuscito in ogni caso a soprendermi: sempre sé stesso e
mai
uguale a sé stesso. Mi pare davvero che non sia poco.
Un caro saluto, Giorgio.
RECENSIONE CONCERTO 6 NOVEMBRE
Per vedere il mio PRIMO concerto di Bob Dylan sono uscito da scuola 2
ore prima. L'attesa è stata piacevole (sono arrivato alle 14
all' Atlantico) avendo conosciuto diversi miei coetanei molto molto
fissati con Bob con i quali ho scambiato discussioni non solo musicali
ma anche "artistiche" e "letterarie". I cancelli sono stati aperti alle
19.35 circa e subito dopo una grande corsa sono giunto nella grande sala
dell'Atlantico (seconda fila). Il concerto è cominciato circa alle
21.05 e devo dire che vedere Bob Dylan è qualcosa di assolutamente
emozionante. La prima canzone è stata Leopard-Skin che subito ha fatto
capire che rispetto ai concerti precedenti ci sarebbero state delle
modifiche ( ma non così tante come abbiamo verificato durante l'intero
concerto ). Infatti rispetto al tour 2013 la scaletta è stata
completamente cambiata e credo che questo sia stato uno dei fattori ad
avere reso il concerto MEMORABILE . Bob Dylan già a partire da Leopard
ha cantato con grandissima espressività sfoderando una grandissima
prestazione per l'intero concerto. Farei un applauso particolare a
Charlie Sexton perché non lo consideravo all'altezza ma dopo averlo
visto con quel cappello con una piuma sopra e il suo modo di suonare la
chitarra sono rimasto estasiato dalla sua grande ispirazione. Anche
George è stato fantastico con Donnie e il mitico Tony mentre Stu è stato
un pò oscurato dalla già citata grande performance di Charlie. Don't
think twice è stata davvero stupenda così come Make you feel my love,
Queen Jane e Highway 61. Il punto più alto secondo il mio parere è
stato raggiunto da Every Grain of Sand e la leggendaria Like a Rolling
Stone, della quale abbiamo cantato a squarciagola ( io almeno) il
ritornello. Anche Watchtower è stata meravigliosa. D'altronde Bob ha
chiuso un concerto di altissimo livello con una canzone a sua volta di
altissimo livello. E io sono davvero contento di aver visto sfoderare
al mio mito una prestazione così maiuscola e tra le migliori degli
ultimi anni ( dicono i super dylaniati ) AL MIO PRIMO CONCERTO DYLANIANO.
RECENSIONE CONCERTO 7 NOVEMBRE
La mattina del 7 mi sveglio e convinco mia madre a non mandarmi a scuola
per andare a comprare il biglietto di Bob e recarmi presto all' Atlantico. Avrei per sempre rimpianto un concerto di Bob a Roma, anche se
comunque lo avevo già visto la sera precedente. Trovo il biglietto
senza problemi e arrivo alle 13.20 all' Atlantico. In teoria starei in
seconda fila, ma un signore gentilissimo mi cede la prima fila e così io
prendo il suo posto e lui il mio. Anche il 7 il concerto comincia alle 21.05. Questa volta è Rainy Day ad aprire in una grande versione.
Anche la sera del 7 Bob era molto carico e pieno di energie. Charlie
era un pò meno ispirato ma comunque in gran forma. Stessa cosa vale
per gli altri musicisti. Vedere Bob Dylan al centro della scena è
assolutamente meraviglioso e la versione di Man in the Long Black Coat è
stata da sogno. Lui che è molto basso sembrava una sorta di gigante di
fronte a me. Mi ha fatto un grande piacere ascoltare Positively 4th
Street poiché recentemente l'ho imparata e ne ho fatto la traduzione.
Anche Rollin' and Rumblin' ( canzone blues leggendaria ) è stata una gioia
per le mie orecchie. Thunder on the Mountain è stata ottima e questa
sera il punto più alto è giunto con una Ballad of a thin man FANTASTICA
e la prima canzone di Bob Dylan che ho imparato ovvero Blowin' in the
Wind, rivisitata con diversi arrangiamenti ma comunque stupenda. Il
primo concerto è stato migliore ma il secondo è stato comunque ottimo.
GRAZIE BOB . FEDERICO 95
Al secondo concerto romano, me la sono preso un pò più comoda, e, come
un miracolo ho trovato un buonissimo posto.
I brizzolati vecchiotti, come mè, erano molto meno dei ragazzi, e mi
dicevo, ma dove sono tutti i 50enni/60enni? Forse il luogo( una
discoteca ), e il fatto che lo stare un pò tutti ammasati, e in piedi,
ha fatto desistere qualcono dal venire, e lo capisco.
Entrando mi sono trovato Antonello Venditti, e l'ho visto come un buon
auspicio.
Per la seconda serata il grigio dei vestiti ha preso il posto del nero
della prima. Anche quello l'ho visto come un buon auspicio. ( scherzo! ).
Il concerto e partito bene, buon rock, poi, senza fare scalette, mi pare
che s'è tutto un pò ammosciato rispetto alla prima serata, ( questo e un
mio parere ).
Mi è parso poi, che in qualche canzone anche la band non sapeva bene cosa
fare. Comunque sono stato contento.
Una piccola critica ai signori che hanno organizzato il concerto. Cari
D' Allesandro e Galli, ma possibile che non avete trovato un teatro (
teatro della musica di r. piano, quello di via della concezione ecc..),
degno di un artista come Dylan, non è che per caso avete voluto fare
CASSA in tutti i modi, ammassando tutta quella gente lì?
Pace e bene a tutti.
Provo a inviarti un file, se ci riesco della seconda serata.
Ti ringrazio per il
filmato allegato, dovresti postarlo su Youtube perchè possano vederlo
tutti ( non usare però il nome di Bob Dylan o il titolo della canzone,
usa uno dei tanti pseudinimi di Bob e solo le iniziali della canzone,
altrimenti lo Websheriff te lo sega), purtroppo il mio server non
accetta file di questa grandezza. Grazie ancora, :o)
Milan, Italy - Teatro degli Arcimboldi - November 3 and 4, 2013
Ciao Mr. Tamburine,
felice di sapere che il sito sta in buone condizioni e grazie
dell'impegno che profondi... :-)
Dunque, c'è molta carne sul fuoco, meglio darle una bella girata prima
che si bruci...
Ero agli Arcimboldi il 3 e il 4 novembre e, confortata anche dagli
autorevoli pareri di Paolo Vites e Marcello, posso dire di aver
assistito a due grandi concerti. Mi è parso che il consenso fosse
generale anche se, ovviamente (e per fortuna), non unanime. Ho un
piccolo aneddoto al riguardo. Il 4, all'uscita, ho raccolto questo
dialogo tra due amiche sulla quarantina: la prima chiede all'altra:
"Allora, ti è piaciuto il concerto?" e la seconda: "Sì, da pazzi,
bellissimo! E a te?" - "No, per niente!". Ecco.
Il 3 Dylan è partito con toni da "grande rapina al treno" e ha suonato
tutta la prima parte a ritmo sostenuto. Poi è sparito per quasi mezz'ora
(mi son chiesta se si fosse attaccato all'ossigeno...). Ha regalato una
splendida versione di "Visions Of Johanna" e grandi interpretazioni dei
brani di "Tempest". Ho tenuto d'occhio (anzi d'orecchio) il Dylan
pianista e non era proprio male, era fuso bene con i suoi. Certo, non si
è trasformato nella reincarnazione di Duke Ellington, e ogni tanto una
piccola nota partiva per la tangente e colpiva una delle belle lampade
appese sopra al palco...! Ma il tutto ci stava.
E, dato che mi piace essere smentita e smentirmi, dirò che, a mio
avviso, se si impegna il ragazzo ha ampi margini di miglioramento...!
:-))
Dei due concerti (ottimi entrambi) ho preferito senz' altro quello del 4.
Più meditato, profondo, ispirato. Ha fatto le cose con più calma (con 20
minuti, circa, di musica suonata in più) e la sua voce aveva un tono
che, cercando una parola per definirla, direi "amorevole". Il pubblico,
giù in platea bassa, era proprio caldo, io ne avevo qualcuno intorno
addirittura bollente. Davanti a me stavano tre croati sulla cinquantina,
esagitati. Si muovevano, si scuotevano, si davano pacche sulle spalle a
ogni nuovo attacco. La fila di poltrone che avevo davanti tremava e
oscillava. Alla fine del primo set mi girava la testa come se fossi
appena scesa da una nave scampata a un mare in tempesta. Volevo dir loro
qualcosa. Il più grosso dei tre era un armadio a quattro ante con lo
sguardo da mulo testardo, non era il caso di contraddirlo troppo! Ho
parlato loro gentilmente, mi hanno presa un po' in giro, hanno fatto
finta di seppellirsi in fondo alle poltroncine... Ho riso: "No, thank
you, less is enough!"
La seconda parte del concerto è scivolata via su un mare liscio come
l'olio, il vento spirava nella giusta direzione...
D'altronde anche la tempesta di Dylan era, quella sera, una quiete dopo
la tempesta. E l' "Hard rain" che ha lasciato cadere a sorpresa era una
pioggia tiepida e consolatoria, interpretata con una voce che mi ha
commosso. Alla fine del brano, qualcuno, dietro di me, ha gridato: "Ti
prego, Bob, non morire!" Mi sono stupita un pò. Non che io creda che
Dylan sia immortale, come l'ultimo Highlander (non, perlomeno dal punto
di vista fisico...) ma è che in quel momento quella era l'ultima cosa
che mi sarebbe venuta in mente. Che cosa ci porta a rimpiangere il tempo
perduto, o a vivere il timore della perdita, proprio nel bel mezzo del
tempo ritrovato?
Vites, nella sua breve nota, ha lanciato una buona questione... Dylan
suona meglio senza cappello?! :-o)))
La questione dei copricapi è cosa complessa, non si può discuterne qui
in due minuti...!! :-) Mi pare però di aver notato, un cappello bianco
di Dylan posto rovesciato (come fosse un recipiente) su un ripiano in
fondo al palco...
qualcun altro l'ha visto?
Uscita dal teatro, il 4, mi sono detta: "Dopo due concerti così che cosa
può fare? Facile scendere di livello o ripetersi, magari diventare la
parodia di se stesso, metterci troppo mestiere, come ha scritto
qualcuno... dovrebbe avere il coraggio di rivoluzionare tutto per un
po'... ma come può?" - Ecco: può! I concerti di Roma lo stanno a
dimostrare... "Ti ringrazio per avermi stupito..." (come cantava il buon
De Gregori).
Aspetto qualche news da chi c'è stato...
Devo, per chiudere, due parole alla mail di Riccardo ( talking
9223):
Hai senso dell'umorismo! Bravo! Meriti 20 punti! E ora ho perso il
conto... non so più a quanto stai di score! :-)))
Come ho detto prima mi piace essere smentita e smentirmi (se ce ne sono
i presupposti). Vale anche per te. E aspetto il tuo cd.
Però, dato che sono una rompiscatole, mi permetto di dirti una cosa.
Siamo in un sito dedicato a Dylan e fino ad ora, a parte qualche
citazione, non ho ancora sentito da te nulla su di lui. Alla fine parli
solo di te stesso. Mica male per uno che si dichiara un perdente!
Scrivo la mia. Sono andato ad assistere
allo show di Dylan del 7 all’Atlantico, a Roma. Premetto che l’ultimo
spettacolo che vidi di Bob fu all’Alcatraz di Milano. Le aspettative
erano tante, sia in virtù di quell’ultima performance che vidi a Milano,
sia per le novità incredibili delle set-list (fino alle tre serate a
Milano un Bob più intimista del solito, sicuro della propria esibizione,
con una voce “ritornata” e pezzi da Tempest di cui, uno tra tutti –
almeno ad ascoltare e vedere i bootleg, Long and Wasted Years, che
emergeva e spiccava per intensità, quasi declamatoria nel canto), e sia,
dicevo, per la curva presa a Roma la sera precedente con un cambio di
rotta inaspettato, improvviso, apparentemente privo di logica…ma così
esuberante ed anomalo che rispecchia l’incredibile, ed unica, capacità
di Dylan di potersi permettere, con sue logiche, qualsiasi cosa sul
palco.
Dicevo, grandi aspettative. Arrivo a metà pomeriggio. Poche persone già
in fila. Bene, penso, avrò possibilità di stare avanti, come
all’Alcatraz di un anno fa se tutto va bene. Quelli più avanti di tutti
sono i fan hardcore, che lo seguono ovunque e, detto tra noi, scambiano
il rito laico dei suoi concerti (che di rito si tratta), con un rito
religioso. A parte loro, l’impressione positiva è stata l’incontro con
giovanissimi, ragazzi e ragazze. Alcuni che conoscevano benissimo Dylan
e l’avevano visto più volte in questa tournee, altri, e molti, alla
prima esperienza iniziatica (parlavamo di riti, giusto?). Con
quest’ultimi mi diverto a parlare.
Si aprono i cancelli, i controlli sono ben tre, e dal primo cancello
fino a sotto il palco, con gli stop dei controlli, c’è da correre. Già
mi girano. Mi scapicollo, io e il mio amico, per arrivare il più sotto
possibile. Arrivo quasi alla transenna, centro palco, e provo a
riprendere fiato. Riavutomi mi guardo intorno, e constato che la
location è pressoché schifosa. Una scatola di lamiera priva di aria e,
verificherò poi, con una acustica orribile. Tutto ciò, prima che inizi
il concerto.
Bene, il concerto inizia. Arriva una intro di blues che accompagna la
band e Bob. L’attacco del pezzo mi emoziona subito (RainyDayWomen)…ma
dopo i primi battiti di cuore emozionati per vedere e sentire Dylan,
così nudo lì di fronte a me, lascio il posto ad una sottile vena di
tristezza che non mi abbandonerà più per tutto, o quasi, il resto del
concerto. Dylan appare subito stanco, anzi stanchissimo. Non è il Dylan
che riesce a dominare la scena, oppure che, strafottente nella sua
intoccabilità artistica, è dimentico del pubblico e si permette pure di
gracchiare. E’ peggio, è proprio stanco. Guardo i suoi occhi, i suoi
movimenti, e quella sua stanchezza non era la stanchezza di una serata
storta. Io, e spero davvero di sbagliarmi, ho intravisto una stanchezza
ben più difficile da accettare, per chi ama il proprio “idolo”: la
stanchezza dell’età, l’impossibilità fisica di essere all’altezza delle
propie aspettative di performer. Proprie, e quelle di chi è lì per te e
cerca il proprio idolo, ognuno a suo modo, con cui relazionare una
propria parte di sé (credo che il rito preveda questo).
Il concerto. La set-list, malgrado mancassero pezzi da Tempest (tra cui
quel nuovo capolavoro che è Long and Wasted Years), è eccellente ed
eccentrica. Ma anche qui, ad ogni novità e sorpresa (It ain't me babe,
Under The Red Sky, Ain’t Talkin’ e I Don’t Believe You), l’emozione
iniziale lasciava il posto a quella idea di “fine” che ha permeato di sé
ogni mia emozione e che, sperando di non essere melodrammatico, mi ha
quasi commosso all’uscita da quel cubo di lamiera.
Infine, non so se quello che ho visto, oppure intuito, corrisponda a
realtà, ma a fine concerto, con lui a raccogliere applausi ed ovazioni,
ho pensato che non abbia fatto nulla per dissimulare alcuna stanchezza,
che ce l’abbia fatta vedere in tutta nudità e trasparenza dicendo quasi:
stasera ho fatto quello che potevo, ragazzi!
Faccio un appello, fatemi cambiare idea!
Infine, un applauso a voi della Farm…
Hollis
PS. Ho scritto in fretta e furia, perdonate confusione ed errori.
Ciao, qualcosa che ho scritto pensando al concerto di Dylan visto ad
Amsterdam.
Amsterdam, The Netherlands - Heineken Music Hall - October 31, 2013
Qualche giorno fa, per la terza volta, ho visto suonare Bob Dylan dal
vivo. Non sono molte, ma sempre meglio di niente. Ho iniziato, del
resto, realmente ad amare, ed esplorare la sua musica, solo tre o
quattro anni fa. Trentuno ottobre: Amsterdam. La notte dei morti:
sacrificio o maledizione? La prima volta, circa nel 2004 a Paestum, tra
i templi greci, in una calda notte d’estate. Di quel concerto non
ricordo molto. La seconda fu’ Rotterdam, un paio di anni fa. Fu un
concerto buono, per alcuni momenti la voce di Dylan mi emozionò. Ero
però seduto troppo lontano. Questa volta, avrei preferito vedere Dylan
Tempest 2013, in un posto più piccolo, tipo all’Arcimboldi di Milano,
oppure alla Royal Albert Hall di Londra. Invece mi tocca l’Heineken
Hall, il solito casermone un po’ fuori città, infestato dalle urla dei
pop, e soprattutto, delle pop fan. Strano perché’ vedendo le altre date,
mi aspettavo qui ad Amsterdam “tre serate secche” al Carre’, dove tra
qualche giorno si esibirà anche Conte (o c’è ’ già’ stato?). Non mi
piace l’Heineken Hall. Forse perché’ alla sua destra c’è un cinema Paté’
(fast and furious a gogo) e tutt’intorno uffici, ristoranti cattivi e
tante altre inutilità. Sapete il classico posto dove, se ti ci ritrovi
un giorno per caso, non puoi dire, dove diavolo sei finito. Quei “centri
direzionali”, dove il tempo è scandito dalla pausa sigaretta d’impiegati
annoiati. Ci sono pure palestre economiche con la formula sera o
weekend. Unica nota positiva: almeno non devo viaggiare e spendere una
fortuna per lo show. Nonostante questi inconvenienti pratici, ero in
ogni caso abbastanza eccitavo al pensiero del concerto. Ascolto
tantissimo Dylan degli ultimi anni, la sua poesia sempre più asciutta,
la sua musica sempre più oscura. Il cattivo Love and Theft mi tiene
compagnia più dei lavori prodotti nei decenni passati, nelle mille
incarnazioni e nelle infinite vite del menestrello di Duluth. Certo il
lavoro di Dylan, in ognuno di quegli anni lontani, è un pezzo di storia,
di emozioni, di canzoni fantastiche senza tempo. Mi piacerebbe (e non
penso di essere il solo), magari oggi stesso, per uno scherzo del
destino, essere catapultato in una delle notti del Rolling Thunder, o
ancora prima, magari negli anni sessanta, quando il giovane Dylan era
come una specie di Shakespeare armato solo di chitarra e armonica.
Quegli anni sono però andati via, insieme alla forza di quel suono, e
oggi non possiamo farci molto. Quello che però possiamo ancora fare, è
pagare il nostro biglietto, per vederlo suonare, come del resto succede
ormai da cinquanta anni. E questo Dylan settantenne è reale, e viene
nella tua città, a fare il suo mestiere, con tutto il suo mito e le sue
infinite riflessioni sul mistero chiamato vita. E quando questo capita,
non è più storia da leggere o riprodurre, e la cosa reale, che per
qualche ora ritorna, come torna da sempre. Il tempo del resto scorre per
tutti, e ci cambia, invecchiandoci, usurandoci, imbruttendoci. Anche il
Dylan di oggi in qualche modo è usurato, continuando a trascinarsi di
città in città, anno dopo anno, cambiamento dopo cambiamento, ma il
senso della sua arte è ancora forte, la sua ricerca non ancora
terminata, la sua musica ancora viva e severa. Il suono della sua band è
scarno, sporco, mettendo insieme in qualche modo la musica americana
degli ultimi cento anni, senza virtuosismi, con un sapore di frontiera,
di balera o chissà cos’altro. Questa band di signori o gitani, guidati
da un vecchio, con la voce stanca e rotta dal tempo e dalla vita, fa
ingresso sul palco alle otto in punto. Bob centro stage per dirci ancora
una volta che le cose sono cambiate, e non a livello sociale come forse
lui stesso auspicava, tanti anni fa. Le cose sono cambiate per
l’individuo, forse troppo stanco e troppo disgustato per continuare a
preoccuparsi. Non vi alzate signori, sono solo di passaggio. Oggi e
ancora per sempre speriamo noi.
Gian
Sabato 9
Novembre 2013
Padova, Italy - Gran Teatro Geox -
November 8, 2013
1. Things Have Changed(Bob center stage)
2. She Belongs To Me (Bob center stage with harp)
3. Beyond Here Lies Nothin' (Bob on grand piano)
4. What Good Am I? (Bob on grand piano)
5. Waiting For You (Bob on grand piano)
6. Duquesne Whistle (Bob on grand piano)
7. Pay In Blood (Bob center stage)
8. Tangled Up In Blue (Bob on grand piano)
9. Love Sick (Bob center stage with harp)
(Intermission)
10. High Water (For Charley Patton) (Bob center stage with harp)
11. Simple Twist Of Fate (Bob on grand piano)
12. A Hard Rain's A-Gonna Fall (Bob on grand piano)
13. Forgetful Heart (Bob center stage with harp)
14. Spirit On The Water (Bob on grand piano)
15. Scarlet Town (Bob on grand piano)
16. Soon After Midnight (Bob on grand piano)
17. Long And Wasted Years (Bob center stage)
(encore)
18. All Along The Watchtower (Bob on grand piano)
19. Blowin' In The Wind (Bob on grand piano then center stage with harp)
Ciao Mr.Tambourine,
Ricordi la tua domanda su cosa vi aspettate da un concerto di Bob e i
miei tre punti di risposta?
Bè ho parlato con un Amico molto in alto che ho in comune con lui e Bob
non ha potuto rifiutare, anzi ha detto :”Bè se è Honest Whit Me una
delle sue preferite gliela facciamo, che problema c’è”.
Ieri 6 novembre 2013 (due giorni fa per chi legge) qui a Roma il
miracolo si è ripetuto e oggi 7 novembre sarò felice di ascoltare
canzoni diverse da quelle di ieri (ma saranno diverse? Bo! Questo è il
bello della giornata!).
Per i giudizi sugli aspetti tecnici del concerto sono giusti tutti
quelli che ti invieranno per cui non mi esprimo su questo punto.
Ultima cosa, alla fine del primo set al centro del palco e luci accese
con un sorriso a trentadue denti ha gridato “GRAZIE AMMICCCCI…….”.
Grazie a te Bob
Tre anni fa, dopo il concerto di Padova, dissi che Bob Dylan era rinato
e tornato in grande forma...non mi sbagliavo e da allora è sempre
migliorato e l'apice l'ho visto domenica al teatro Arcimboldi. Certo ho
visto Bob in location dove saltare, ballare e cantare erano sicuramente
più adatti ma la scaletta di gran classe scelta per questo giro di
concerti teatrali del 2013 (eccezion fatta per Roma, almeno per ora)
porta lo spettatore molto di più all'ascolto fino ad esplodere nel boato
finale, anche se a volte veniva voglia di alzarsi e mettersi a ballare
certi pezzi. Dylan, puntuale sale sul palco accompagnato da applausi e
urla, anticipato dal suono delle chitarra di Stu, da Tony, Charlie,
George e Donnie che poco a poco prendono il loro posto e si parte con
Things have Changed con Bob che si dimena sul palco vestito con una
giacchetta color carta da zucchero, pantaloni in pelle nera e stivaletti
bicolore...La scenografia è scarna, spettrale ma nello stesso tempo
intima e suggestiva come tutto il concerto...si alternano le perle di
Tempest con molto materiale degli ultimi lavori e il pubblico
apprezza..ecco dunque in passerella diversi capolavori: Beyond here Lies
Nothin', Pay in Blood, What good Am I?, Duquesne Whistle, Waiting for
You e poi qualcosa da tempi più remoti come una splendida She Belongs To
Me, Tangled up in Blue, Simple Twist Of Fate e a chiudere la prima parte
una splendida e suggestiva Love Sick e un "grazie" da parte del Nostro.
La seconda parte comincia con High Water e prosegue con altre perle
quali Vision Of Johanna, FH uno dei momenti clou dello show; Bob si
alterna fra il gran piano e il centro del palco con la sua armonica a
passi da cow-boy e movenze da dancing man. Niente chitarra. E poi via
verso il gran finale con Spirit On The Water, un'oscura Scarlet Town,
una dolcissima Soon After Midnight e una straordinaria, potente e
struggente Long And Wasted Years splendidamente interpretata del Nostro
che fa alzare e catapultare la platea più vicino possibile al palco con
evidente preoccupazione della security. Le luci si spengono fra le urla
e gli applausi delle diverse generazioni che hanno gremito il teatro e
poi ancora Bob and his Band per i bis finali: una splendida AATW dalle
mille sfaccettature e la pietra miliare di Blowin' In The Wind.
Arrangiamenti splendidi, qualità vocale di Bob migliorata di molto dove
ha sostituito il "ringhio" con tonalità basse, a tratti roca. La band è
stata straordinaria nell'alternare le diverse facce musicali che Bob ha
sperimentato in mezzo secolo di carriera...dal rock, alle ballate più
intime o dark fino al jazz e al blues che ben si sposavano con la
scenografia. Il pubblico dopo il delirio esce più che soddisfatto perché
quella di domenica è stata una serata con un Bob molto difficile da
dimenticare che ha dimostrato grande professionalità ed è stato, come
giravano voci, in grande forma come da tempo non si vedeva. Grazie
Maestro, alla prossima.
Ho appena letto la scaletta di Roma...dimmi che non è vero, dimmi che
non è vero, ti prego MrT. dimmi che non è vero!
Più di 20anni, dico più di 20anni che aspetto di sentire (e vedere)
Queen Jane dal vivo e per l'unica volta che non vado, il "Matto" che fa?
Stravolge la scaletta e me la sputa fuori in una discoteca di Roma e
alla fine mi ci mette pure Every grain?
Lo so che lui è Dylan, bla bla bla bla....ma dimmi che non è vero!!!
Unico, irraggiungibile, imprevedibile genio a cavallo tra due secoli!
Grazie lo stesso grande Bobby!
Simone (Cancio)
Invece è vero, mi
spiace per te caro Simone, ma Dylan è così........imprevedibile??????? Take it or leave it !!!, :o)
Debbo dire stavolta, che il nostro l'ho
visto proprio da vicino, peccato perche' dovevo fare lo slalom tra le
copocce per guardare e, ha l'eta che mi ritrovo, tre ore di fila fuori
dall'Atlantico, una dentro in attesa e due ore di concerto, e qualche
assistente che rompeva al solo vedere dei flash, sono forse un pò
troppe. Comunque bel concerto, forse la prima parte migliore della
seconda con una Highway 61 Revisited da brivido e un saluto del nostro
con un GRAZIE AMICI.
La seconda, forse per il suo insistere sul piano, mi ha lasciato un pò
interdetto.
Come al solito tutta la band è incollata con lo sguardo su Bob, come se
non sapessero mai cosa aspettarsi.
Invidio gli amici di Milano.
Per quanto riguarda la BS Vol. 10 mi e piaciuta molto, mi ha fatto
ritornare un pò con quel sound e quella voce a quei tempi,
ultima cosa, volevo dire a quell' amico che ha poco gradito Knopfler,
che per me GRAZIE A DIO che l'hanno scorso c'era Knopfler. Per quelle 3
canzoni a Roma, il concerto al Palalottomatica ne è uscito con qualcosa
veramente in più, quei fraseggi, quei riff alla Knopfler hanno veramente
aggiunto qualcosa.
Stasera comunque si replica, mhhhhh, povere gambe.
Pace e bene a tutti.
BOB DYLAN/ Arcimboldi: le visioni
infinite ed i sogni
in serie del poeta americano - di Paolo Vites
clicca qui
Venerdi 8
Novembre 2013
Rome, Italy - Atlantico - November 7,
2013
1. Rainy Day Women #12 & 35
2. It Ain't Me, Babe
3. Man In The Long Black Coat
4. Positively 4th Street
5. Summer Days
6. Make You Feel My Love
7. Rollin' And Tumblin'
8. When The Deal Goes Down
9. Highway 61 Revisited
(Intermission)
10. Just Like Tom Thumb's Blues
11. Girl Of The North Country
12. Under The Red Sky
13. Ain't Talkin'
14. Thunder On The Mountain
15. I Don't Believe You (She Acts Like We Never Have Met)
16. Ballad Of A Thin Man
Ero sicuro che qualcuno avrebbe
apprezzato a pieno la mia lettera. Mi piacerebbe mettermi in contatto
con Barabba123456 della Talkin' 9194
- Barabba123456.
Questa è la mia mail arrira@me.com ,
sto facendo un cd… potrebbe darmi dei consigli unici!
Riccardo Arrigoni
e non dimentichiamo la cortesia del ringraziamento
Grazie :) Riky
Rif: Talkin'
9198 Maria Rosa Ventura
Scusa se ti mando un’altra mail, ma sono incappato in quella di Maria
Rosa, è simpatica ahah :) però non mi convince del tutto ahha. I posti
su twitter erano 20, ho seguito tutti i tweet, comunque non mi voglio
ostinare su questo, anche se fossero 60 be non cambiava un gran che...
Non avevo il braccialetto perché ho risposto alle domande, puoi
verificarlo sui commenti del twitter di Paul, ma ovviamente non appena
venivano pubblicate, dovevi essere veloce a rispondere… e io non lo sono
stato abbastanza.
Comunque anche qua non c’è da impignolarsi, perché questo riguardava
pochi posti-braccialetto.
Che sei rompiscatole non ho niente da obbiettare, vero:) ma simpatica
anche, ci vuole un po di cattiveria.
Io ho detto i sentimenti rispetto la grammatica non matematica, ma
probabile che tu fatto collegamento 20 non 60 = matematica gioco con
grammatica.
Apprezzo la critica, che alla fine è quella che mi ha mosso mia mamma
ahah, se ti interessava così tanto dovevi pensarci prima e meglio!
Giusto. Ma che ci vuoi fare.. come dice Bob certe persone hanno scritto
perdente sulla testa e le vedi dalla strada..però non c’è successo come
il fallimento e il fallimento non è per niente un successo.
ciaoooo alla prossima! E a Maria Rosa, manderò il mio cd quando lo farò
così mi farà una recensione powerrrr!
Giovedi 7
Novembre 2013
Rome, Italy - Atlantico - November 6,
2013
1. Leopard-Skin Pill-Box Hat
2. Don't Think Twice, It's All Right
3. Watching The River Flow
4. Blind Willie McTell
5. Honest With Me
6. Make You Feel My Love
7. Tweedle Dee & Tweedle Dum
8. Queen Jane Approximately
9. Highway 61 Revisited
(Intermission)
10. Just Like Tom Thumb's Blues
11. Ain't Talkin'
12. Most Likely You Go Your Way (And I'll Go Mine)
13. Boots Of Spanish Leather
14. The Levee's Gonna Break
15. Every Grain Of Sand
16. Like A Rolling Stone
Hey mr tambourine sai dove posso trovare
un file scaricabile della sera degli arcimboldi come quello postato da
Alberto Cuccu su Soundcloud?
Grazie mille
Milan, Italy - Teatro degli Arcimboldi
- November 2, 2013
by Rossana
Buongiorno agli amici farmers, verso i quali
mi sento sempre un pò in colpa, vista la mia alta frequentazione del
sito e la quasi nulla partecipazione alla discussione.
Sabato sera ero al Teatro Arcimboldi e dopo 29 anni dal mio primo
concerto di Dylan (S.Siro 1984) lo riesco finalmente a vedere in un
teatro, dimensione che oggi gli pare congeniale.
Ho trovato la band meravigliosa, sezione ritmica da paura, mentre un pò
impreciso e "ingabbiato" C. Sexton - anche fisicamente, bloccato al
centro della scena, benché arretrato, in un piccolo spazio delimitato da
amplificatori - ma queste sono osservazioni a margine e forse è stata
solo una mia impressione.
Dylan gioca ancora col suo personaggio, nelle movenze e nei modi di
porsi, e mi è parso padrone di quanto avveniva in ogni momento del
concerto, sempre ad arricchire il senso del brano con la gestualità, la
postura, lo scandire delle parole in modo molto convincente e
coinvolgente.
Difficile stabilire le canzoni migliori, molte di esse mi sembrano
ancora aperte a nuove interpretazioni e ho trovato fantastico che i
brani da Tempest in generale venissero già riletti; mi è piaciuta
particolarmente She belongs to me, What good am I?, Desolation Row e
Long and Wasted Years mi ha letteralmente stesa, ma ho apprezzato
l'intero concerto.
In generale mi pare che abbia addolcito, nel cantato e
nell'arrangiamento, le canzoni più vecchie, come se la rabbia di allora
si fosse trasformata in un sentimento di accettazione (anche dei
fallimenti) e si fosse stemperata in uno sguardo quasi romantico, le
avesse, in una parola, storicizzate, mentre verso le canzoni più recenti
Dylan pare mostrare maggiore assertività, del resto fin dall'inizio del
concerto ci avverte che Things have changed!
Infine, nelle due serate di concerto ha suonato, al posto di Early Roman
Kings, rispettivamente: la prima sera Desolation Row e la seconda
Visions. Sarà stata una scelta dettata dalla delicatezza, dato il verso
"Gonna put you on trial / In a Sicilian court"? Nelle prossime date
naturalmente potrebbe smentirmi!
Dylan resta un artista immenso per valore, creatività e intelligenza e
se qualcuno, come ho letto da qualche parte, se n'è andato prima della
fine del concerto resta una personale incapacità a connettersi con la
complessità di questo straordinario artista. Naturalmente ognuno ha il
diritto di vivere ogni esperienza secondo la propria sensibilità e,
ovviamente, anche a me è capitato di non apprezzare un suo disco o
concerto, ma ha sempre prevalso la curiosità di capirne le ragioni di
eventuale trascuratezza o scelte a mio avviso non coerenti col suo
valore o ancora il mio personale motivo di avversione.
Infine, permettetemi un immenso ringraziamento a chi continua a tenere
in vita questo sito: Mr tambourine ti sono davvero grata!!! Rossana.
Milan, Italy - Teatro degli Arcimboldi
- November 2,3,4, 2013
by
Stefano
Catena
Considerazione personale sui tre show
visti di Bob Dylan....Bellissimo questo format-teatro che Bob porta
avanti con scenografie che richiamano un atmosfera vintage, antica.
Belle anche le luci (poche) che vengono tenute basse rendendo una
visione nel complesso piu' intima, disposte anche in modo che Dylan non
si vede, mi ricorda molto i concerti del 1987. La musica che ora sta
suonando è dark, lenta, oscura e sembra che tutto dall'inizio alla fine
stia per cadere, per rompersi, è come se sta arrivando un temporale
minaccioso o meglio esserci dentro. Dall'inizio alla fine del concerto
non si intravede un raggio di luce e non c'è una luce vigorosa che può
dare un sano rock, mi viene in mente la luce che si vede durante
l'esibizione di bob al Farm Aid ad esempio e mannaggia ai confronti che
si fanno con il passato e non si dovrebbe perchè ogni periodo di Dylan è
una cosa a se. E del resto si sà con Dylan mai niente è sempre uguale.
Qui invece è tutto minaccioso e nel contempo è tutto molto bello e
suggestivo. Dylan ha questa capacità' di riventarsi sempre. Penso alla
Watchtower bellissima versione allentata al massimo e ancora una volta
rifatta di sana pianta. Ma manca qualche cosa. Io non so bene perchè
Dylan non prenda più una chitarra in mano, magari potrebbe farlo
standosene seduto su uno sgabello al centro del palco, acustica o
elettrica che sia andrebbe bene. Magari durante la pausa del concerto.
L'unica pecca che vedo è che tutto nel complesso è molto
professionale.Troppo.
Milan, Italy - Teatro degli Arcimboldi
- November 2, 2013
by Louis Rap
Solo poche parole sul primo dei tre concerti a Milano.
Bob è in ottima forma in questi giorni, ma devo dire la verità:l’ ho
visto
a Berlino la scorsa settimana (24/10) e quel concerto è stato
assolutamente
eccezionale!
Ogni canzone è cantata con intensità, si poeva capire ogni parola. Molti
grandi momenti. Alcuni sublimi!
Il primo concerto a Milano non era così intenso: abbastanza noioso nella
prima parte (tranne che per SBTM, PIB e LS, questa vicina alla
perfezione). Buona reazione nella seconda parte del concerto dopo la
pausa, con la "variante" di DR (buona ma niente di più), ed i punti
salienti di FH, ST e LAWY (quando si sente questa si capisce perché si
sta ancora andando a vedere Bob, assolutamente fantastico!)
Giusto per chiudere: Andate a vederlo, questo è il momento giusto.
E Bob sembra così bello...
PS. basse luci sul palco, le luci gialle che danno una sensazione di
intimità, è affascinante e mi piace così tanto.
Milan, Italy - Teatro degli
Arcimboldi - November 3, 2013
by Joachim Stewart Neumann
Come sempre, non ha senso discutere sulle modifiche alla setlist,
specialmente se non si era al concerto. Un sacco di persone lo hanno
fanno perchè Early Roman Kingsè stata sostituita due volte a Milano.
Naturalmente ERK è sicuramente un pezzo forte del live- show, ma
Desolation Row e Visions sono state entrambe incredibili . Lo show è
stato di prim'ordine, tutto era vicino alla perfezione: il canto ed il
fraseggio di Bob, la band molto streta intorno a lui, Charlie ha avuto
un sacco di spazio per assoli fantastici, il suono di Donnie era chiaro
e liscio , Stu era alla guida della band, Tony specialmente col
contrabbasso era molto "jazzy" e George sembra essere il battito del
cuore più che mai! E l' acustica del locale era lampeggiante, il mix era
perfetto, ogni strumento chiaramente udibile. Il pubblico era realmente
"nella performance" applaudendo durante l’esecuzione di alcune sulle
canzoni, quando si capiva che la performance era ad un livello più alto
delle altre. Che dire: uno dei migliori spettacoli che ho visto da Bob e
la sua band nel corso degli ultimi 15 anni! Non provate a perdere
nemmeno uno dei tre show di Milano!
Milan, Italy - Teatro degli
Arcimboldi - November 4, 2013
by Paolo Vites
Solo una breve nota sui 3 concerti di Dylan a Milano . Si trovava in una
forma fantastica , soprattutto la 2° e la 3° nottata. Gli arrangiamenti
sono stati stupendi, i migliori da secoli, sofisticati, romantici , ogni
nota era
al posto giusto e tutto ha suggerito momenti che probabile avevo sentito
solo durante il tour 1978 o nel tour autunnale del 1987 con gli
Heartbreakers. Bob Dylan al pianoforte è stato grande, soprattutto in
canzoni come Tangled Up in Blue o All Along The Watchtower. I momenti
migliori sono stati le canzoni di “Tempest”, naturalmente Long
And Wasted Years è ora il suo capolavoro dal vivo, una grande
meraviglia bianca potente come una bomba nucleare. Inoltre, le tre
sorprese per il pubblico di Milano sono state semplicemente sbalorditive, cantate come non avevamo più sentito da più di dieci anni o anche
meglio: Desolation Row, Visions of Johanna e Hard Rain. Questo è il
Dylan migliore in tour fin dai gloriosi giorni del 2000. Oh, e Charlie
Sexton è Dio. La morale? Quando è il tour si svolge in autunno Dylan è
sempre grande, soprattutto
quando non ha alcun cappello in testa ...
Luci da night club inizia lo spettacolo.
Entra la band, subito a seguire entra BOB, boato del pubblico
!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!
Primo pezzo una strabiliante botta nello stomaco con i primi accordi di
una stupenda esecuzione di Things have changed. Lo show e' cominciato
nel migliore dei modi, devo dire che sentendo alcuni brani dei concerti
precedenti non mi aspettavo
una serata cosi' emozionante.
Le canzoni che personalmente ho trovato di un livello superiore sono
state Waiting for you che ha creato un'atmosfera da sogno, High water
pezzo magnifico con una voce di Bob da pelle d'oca.
Simple twist of fate che ripeto ascoltata sul sito da Oslo mi era
sembrata una nenia noiosissima, qui a Milano era completamente
riarrangiata con un ottimo Sexton, come direbbe il buon Rino Tommasi nel
tennis da " circoletto rosso" insomma fatta alla grande.
Altra emozione una delicatissima versione di Vision of Johanna
interpretata vocalmente da Bob in modo superlativo.
Forgetful heart gia' di suo bella e ha trasmesso 3 minuti di sogni.
Long and wasted years eseguita verso la fine del concerto , un altro
colpo in canna sparato dritto al cuore.
Nei due bis svetta All along the watchtower suonata con un crescendo di
adrenalina mano a mano che si sviluppava il film..........
Per finire questo mio piccolo racconto, tornando a casa ho pensato a
questo uomo che da 50 anni non fa altro che stupirci.
Buona fortuna Mr. DYLAN
P.S.
Non so, se lo sapete ma alla fine della prima parte del concerto Bob ha
detto Grazie in italiano .....Non sembrava vero.
un saluto a tutti, Marcello
Buongiorno,
Volevo complimentarmi con lei per l'ottimo lavoro svolto con la gestione
del sito maggiesfarm. Volevo farle notare però che da qualche giorno le
pagine del sito con dominio .it (e cioè gli archivi della precedente
gestione, ma anche molti testi e relative traduzioni) risultano
irraggiungibili e completamente sostituiti da banner pubblicitari.
La ringrazio per l'attenzione, Gianfranco De Stefano
Ora, grazie
all'intervento della cara amica Marina Gentile che da tre anni rinnova
il dominio di maggiesfarm.it per conto di Michele Murino che è sempre
irreperibile, il sito è tornato visibile, comunque, per evitare altri
inconvenienti in futuro, trasferirò tutto il materiale su
maggiesfarm.eu, così, qualunque cosa succeda, il prezioso archivio di
Michele non correrà più il rischio di andar perduto. La ringrazio per la
segnalazione, alla prossima, Mr.Tambourine.
Forse c'è un errore nella scaletta che
avete pubblicato. Ieri sera ero agli Arcimboldi. il primo brano non era
Things Have Changed?
Ciao e complimenti per il sito, Corrado
Hai ragione Corrado,
errore corretto, grazie mille, alla prossima, ciao, :o)
Dylan ha smesso di cantare i suoi
capolavori (e io ancora no)
clicca qui
Martedi 5
Novembre 2013
Milan, Italy - Teatro degli Arcimboldi
- November 4, 2013
1. Things Have Changed (Bob center stage)
2. She Belongs To Me (Bob center stage with harp)
3. Beyond Here Lies Nothin' (Bob on grand piano)
4. What Good Am I? (Bob on grand piano)
5. Waiting For You (Bob on grand piano)
6. Duquesne Whistle (Bob on grand piano)
7. Pay In Blood (Bob center stage)
8. Tangled Up In Blue (Bob on grand piano)
9. Love Sick (Bob center stage with harp)
(Intermission)
10. High Water (For Charley Patton) (Bob center stage with harp)
11. Simple Twist Of Fate (Bob on grand piano)
12. A Hard Rain's A-Gonna Fall (Bob on grand piano)
13. Forgetful Heart (Bob center stage with harp)
14. Spirit On The Water (Bob on grand piano)
15. Scarlet Town (Bob on grand piano)
16. Soon After Midnight (Bob on grand piano)
17. Long And Wasted Years (Bob center stage)
(encore)
18. All Along The Watchtower (Bob on grand piano)
19. Blowin' In The Wind (Bob on grand piano then center stage with harp)
Sabato sera è stato il mio 15esimo concerto di Bob, dal primo nel giugno
1989 al Palavobis (concerto che ancora oggi considero il migliore di
tutti questi).
Dopo i concerti al Forum del 2005 e 2006 (mi pare) avevo deciso che
avrei passato la mano, mi ero molto annoiato e avevo l'impressione che
anche Bob si annoiasse sul palco. Ero addirittura andato a prendermi una
birra durante Stuck Inside of Mobile (assurdo!). Poi un paio di anni fa
ho visto l'annuncio delle date europee con Mark Knoplfler e vuoi perchè
speravo in qualche duetto tra i due, vuoi che mia moglie ha una sorta di
dipendenza dall'Irlanda siamo andati a vedere la prima a Dublino. Mi è
piaciuto molto, lo avevo trovato in grande forma, energico nelle movenze
e nella voce. Ero uscito abbastanza soddisfatto.
Sabato sono tornato soprattutto perchè in teatro era una bella novità.
Al Forum questo tipo di concerto non si può più vedere. Sarà che non ho
più 20 anni (e neppure 30), ma arrivare un'ora prima, parcheggiare
comodamente, entrare senza fare code e sedersi in sesta fila mi da un
certo piacere, soprattutto se sto per incontrare il mio idolo di sempre
(o almeno da quando ho 14 anni). La platea era piena zeppa di fans
stranieri (inglesi, tedeschi, spagnoli) i quali esibivano t shirt
originali, alcune testimoniavano addirittura la presenza nei recenti
concerti Americani. Tra di loro sembravano conoscersi quasi tutti.
Dominavano la sala.
Avevo letto le scalette recenti e non avevo grandi speranze di
cambiamento. Sapevo più o meno a cosa avrei assistito, l'unica incognita
sarebbe la stata la "luna" di Bob.
Quando è entrato ho subito notato delle nuove movenze piuttosto buffe.
Con le mani spesso intorno alla vita o come se stesse cercando delle
tasche che non ci sono. Non capisco se sono mosse provate o dovute ad un
certo imbarazzo quando si trova da solo davanti al microfono. Però ci
fanno sorridere e quindi vanno bene.
Veniamo alla musica. Dico subito che sono uscito deluso dall'Arcimboldi,
ma non tanto per la prova di Bob che comunque non si risparmia e concede
due ore di musica suonata con grande impegno e dedizione, ma per il tipo
di musica che ogni anno che passa "regredisce" cronologicamente verso
radici lontanissime che forse oggi ha trovato (o ancora no?). Per
intenderci durante Waiting for you e Spirit on the water per esempio mi
sono sentito distante, troppo distante da quel sound che, detto senza
mezzi termini, proprio non mi piace. Non è questione di considerarla
musica antica o vecchia è proprio soltanto una questione di gusto. In
altri casi mi sono sentito quasi infastidito, come quando ha inforcato
una delle sue ballate più grandiose (Simple twist of fate) e ne ha
tirato fuori una versione croceristica. Prima di essere giustiziato da
lettori del sito ribadisco che non critico questa sua scelta: è evidente
che a lui oggi piace questa musica ed è sacrosanto che la suoni, anzi
sarebbe sbagliato il contrario, sono io che non mi sento più allineato.
Poi ci sono i brani più Rock Blues che però anche in questo caso non
sono più davvero Rock Blues ma hanno scavalcato all'indietro il genere.
Ci si avvicina più al Jazz (ma Jazz non è) o comunque ad una musica anni
40. Gli stupendi assoli incadescenti di Charlie Sexton per intenderci
non esistono più. Oggi suona con il silenziatore e suona decisamente
diverso. In generale tutta la band suona a volume piuttosto basso
(durante All along the watchtower sembrava di essere in salotto,
complice anche il tipo di lampade sul palco) e questo sembra essere un
ulteriore elemento di evoluzione/involuzione di Bob. Il rock non può
essere suonato a volume basso e infatti oggi Bob non suona più rock. O
forse il Nostro sta mettendo in scena una lentissimo fade out (nel suono
e nelle luci)? Chissà cosa ne pensa Neil Young.
Durante il concerto poi, improvvisamente, si cambia atmosfera e si
cambia musica. Basta un cambio di strumento (un violino, un Banjo o un
Contrabbasso suonato con l'archetto) e ci si ritrova in terre a me
decisamente più apprezzate. High Water, Scarlet Town, e soprattutto
Forgetful Heart sono eseguite in modo splendidamente folk e dipingono
paesaggi suggestivi. Sarà una mia impressione , ma secondo me anche Bob
in questi momenti da il meglio. Grande folk egregiamente suonato. La
fantasia vola e sogno altri titoli eseguiti con questi suoni (che ne so:
North country blues, Man in the long black coat, ..chi più ne ha più ne
metta).
Con Love sick invece ricompare il Bob Dylan anni '90. Ballate rock dal
suono elettrico, amplificatori valvolari che finalmente si scaldano. Ma
è una veloce concessione. Il waltzerino su cui cuce Blowin in the wind
proprio non mi va giù. Forse avrei dovuto gridare" Giuda? Hai tradito la
chitarra elettrica"? Sorrido al pensiero. No, applaudo Bob Dylan e porgo
il mio omaggio a colui che resta il più grande di tutti, colui che un
giorno di quasi trent'anni fa mi folgorò attraverso il video di Usa for
Africa e nel giro di dieci secondi cambiò la mia percezione della musica
per sempre. Esco e mi avvicino ad un simpatico chiosco dove mi faccio un
hot dog a 1 euro e 50 (con tanto di scontrino!). Succede anche questo a
volte ad un concerto di Bob Dylan.
Al momento dico "la prossima volta però non torno", ma poi ne
riparleremo quando torna.
Teatro. Zero coda, zero formiche a spasso per il corpo. “Borghese” ma
anche lieve per lo spirito e non solo per i tendini.
Acustica: ( la mia posizione era in fila 14 poltrona 19 - platea bassa
al centro pieno ) pessimo risultato sonoro tenendo conto che gli hertz
viaggiavano in uno spazio teatrale e non in un campo di avena appena
colta o nella piazza di un paese dal vino nobile.
Nonostante il limite acustico Bob ha sfoderato una voce molto più
limpida ( ha fatto sentire le gocce che rimbalzano e non solo il
torrente che sfonda ) e molto più convinta rispetto a quella dei
concerti degli ultimi cinque anni.
L’impegno quasi assoluto si è visto e si è sentito. Le parole come a
disegnare nello spazio le immagini oniriche che ognuno può vedere e si
aspetta, illuminate dai suoi tempi, solo i suoi.
Un grande regalo inserire Desolation Row per scalzare Roman King ( che
non mi è certo mancata…)
Bellissima la scenografia e l’ecomomia dei watts. Risparmio per la
retina sua e della band con effetto dèco-shakespeariano.
Le più grandi di tutte? Love Sick e Long And Wasted Years. Questo me lo
aspettavo.
Bis “ canonico” per nulla salmastro, la chiusura è stata dolce e forte
come l’ultimo chilometro al termine di un bel viaggio.
Appena uscito dal teatro vedo un van grigio scuro che si infila nelle
strade della bicocca. Più tardi ho la conferma che Bob era a bordo. I
suoi nipoti e figliastri ancora dentro ad applaudire e lui già
inscatolato verso Villa d’Este.
Una sera con due Amori che non deludono, uno è lui. Una pioggia fine che
pende incerta, un lungo tragitto per il rientro, una sposa che aspetta e
una figlia bellissima che dorme. Alla prossima giovane vecchietto, zio
di molti, padre solo di te stesso.
Maurilio.
Salve Mr. Tambourine!
C'è qualcuno che sa dove alloggerà il nostro caro Bob nelle notti
romane?
Grazie e sempre tantissimi complimenti per il sito e per l'ottimo
lavoro!
Mi spiace
non saperti dire nulla in proposito, come ben saprai gli alloggi dove
Bob pernotta sono tenuti gelosamente segreti perchè Bob non gradisce
fans che lo disturbano nelle sue pause tra uno show e l'altro. Per i tre
giorni agli Arcimboldi sembra ( ripeto e sottolineo sembra) che Bob sia
alloggiato a Cernobbio, sul lago di Como, nella splendida cornice di
Villa d'Este dove aveva già soggiornato tempo fa in occasione dell'
inaugurazione della sua mostra a Palazzo reale a Milano. Anche allora fu
visto (così dissero le voci) circolare per le strade del centro storico
di Como, ma purtroppo non ci furono fotografie a testimoniare il fatto
perchè i comaschi hanno sempre rispettato la privacy dei VIP che
giornalmente si vedono in giro per le strade della loro città, e men che
meno ci sono state dichiarazioni di sfroso da parte del personale di
Villa d'Este, abituato ad aver ospiti del calibro di De Niro,
Springsteen, Paul McCartney e compagnia bella, dove vige la regola del
più assoluto silenzio con la stampa, pena il licenziamento sui due
piedi. Se qualcuno di Roma ha notizie in proposito ce lo farà sapere,
anche se ci spero poco, stay tuned, :o)
Lunedi 4
Novembre 2013
Milan, Italy - Teatro degli Arcimboldi
- November 3, 2013
1. Things Have Changed (Bob center stage)
2. She Belongs To Me (Bob center stage with harp)
3. Beyond Here Lies Nothin' (Bob on grand piano)
4. What Good Am I? (Bob on grand piano)
5. Duquesne Whistle (Bob on grand piano)
6. Waiting For You (Bob on grand piano)
7. Pay In Blood (Bob center stage)
8. Tangled Up In Blue (Bob on grand piano)
9. Love Sick (Bob center stage with harp)
(Intermission)
10. High Water (For Charley Patton) (Bob center stage with harp)
11. Simple Twist Of Fate (Bob on grand piano)
12. Visions Of Johanna (Bob on grand piano)
13. Forgetful Heart (Bob center stage with harp)
14. Spirit On The Water (Bob on grand piano)
15. Scarlet Town (Bob on grand piano)
16. Soon After Midnight (Bob on grand piano)
17. Long And Wasted Years (Bob center stage)
(encore)
18. All Along The Watchtower (Bob on grand piano)
19. Blowin' In The Wind (Bob on grand piano then center stage with harp)
Ciao Mr.Tambourine,
Ho visto ieri sera Bob Dylan in prima serata all'Arcimboldi dalla mia
prima fila posto N. 21, ero proprio di fronte al grande piano, bellissimo
per la prima volta in teatro seduto senza sbattermi in piedi per due
ore, non ho piu' l'eta', tra l'altro ci pensavo proprio ieri, nel 2014
saranno 30 anni che vedo Dylan, il mio primo fu a a San Siro nel '84,
avevo 16 anni, a seguire avro' visto piu' o meno una trentina di
concerti del nostro. Che dire, Dylan e' in forma, canta bene, pronuncia
bene le parole, con il giusto feeling, e'sparita del tutto la chitarra,
per ora, e si e' alternato tra piano e centro del palco e mi sembra
migliorato al pianoforte anche se ho un sospetto, spero di sbagliarmi,
cioe' quello che voglia iniziare a fare assoli ed a improvvisare con il
piano cosi come faceva con la chitarra, a dire il vero, capisco perche'
lo voglia fare ed e' per il semplice motivo di suonare insieme ai suoi
musicisti come in una jam, ma trovo che con questo strumento sia ancora
piu' lontano come resa mentre ha un gran feeling pianistico quando
accompagna, non e' vero che non sa suonare il piano e' che lui si
avventura in certi fraseggi che sono altamente improbabili quindi molto
meglio accompagnare, tra l'altro sulle note basse che rendono bene il
suo stile pianistico. OTTIMA L'ARMONICA!! Da tempo non lo sentivo
suonare cosi', saranno queste armoniche nuove e iperamplificate ma
i fraseggi erano ben costruiti, veramente bravo. Set list identica con
Desolation che sosituisce Roman King ( meno male ), le canzoni per me
migliori: Love Sick, Long And Wasted Years, Spirit On The Water,
Desolation Row.
Ai bis tutti si sono alzati alle transenne, quelli della security
ringhiavano un po' ma tutto ok.
Bella serata, grazie Bob.
Luca68
E' un mio problema o non si riesce ad
accedere agli archivi e ai testi (vengo rimandato ad un sito non
corretto...)
Grazie, Luca.
Non è un tuo problema
Luca, ora è un problema di tutti, perchè credo che il titolare del
dominio non lo abbia rinnovato, quindi il sito
maggiesfarm.it ha le ore contate, già ora non si vede più almeno il 90%
delle pagine, ma nei prossimi giorni sparirà del tutto. Io non posso
intervenire in alcun modo, sono tre anni
che cerco di contattare Michele per salvare il sito ma non sono ancora
riuscito a parlargli nonostante lo abbia cercato in tutti i modi,
telefono, cellulare, facebook, amici comuni, ma è proprio uccel di
bosco, probabilmente vuole tagliare con una parte del suo passato o non
so cosa altro pensare, ma se lui ha deciso così allora così sia. Da
parte mia ho
provveduto a salvare tutti i testi e le traduzioni e diverse altre
pagine del sito, ma necessito ancora di un paio di mesi per copiare e
rilinkare di nuovo tutto nella pagina testi e traduzioni dell'attuale maggiesfarm.eu,
(
http://www.maggiesfarm.eu/testietraduzioni2013.htm ), è un lavoro lungo e barboso,
per il momento ho caricato le lettere A, B, C e sto completando la D, ma con un
pò di pazienza lo porterò in porto. Questo è tutto quello che sono in
grado di fare, cioè
riproporre i testi e le traduzioni della canzoni sull'attuale sito maggiesfarm.eu.
Sono anch'io, come e forse più di voi, dispiaciuto dal fatto di non
poter conservare maggiesfarm.it nella sua forma originale, ma, ripeto,
oggi come oggi, non posso fare niente per cambiare questo spiacevole
stato delle cose.
Mr.Tambourine.
Domenica 3
Novembre 2013
Milan, Italy - Teatro degli Arcimboldi
- November 2, 2013
1. Things Have Changed(Bob center stage)
2. She Belongs To Me (Bob center stage with harp)
3. Beyond Here Lies Nothin' (Bob on grand piano)
4. What Good Am I? (Bob on grand piano)
5. Pay In Blood (Bob center stage)
6. Waiting For You (Bob on grand piano)
7. Duquesne Whistle (Bob on grand piano)
8. Tangled Up In Blue (Bob on grand piano)
9. Love Sick (Bob center stage with harp)
(Intermission)
10. High Water (For Charley Patton) (Bob center stage with harp)
11. Simple Twist Of Fate (Bob on grand piano)
12. Desolation Row (Bob on grand piano)
13. Forgetful Heart (Bob center stage with harp)
14. Spirit On The Water (Bob on grand piano)
15. Scarlet Town (Bob on grand piano)
16. Soon After Midnight (Bob on grand piano)
17. Long And Wasted Years (Bob center stage)
(encore)
18. All Along The Watchtower (Bob on grand piano)
19. Blowin' In The Wind (Bob on grand piano then center stage with harp)
Amsterdam, The Netherlands - Heineken
Music Hall - October 30, 2013
di Harm Peter Smilde
Ho partecipato ad un concerto di Bob Dylan credo per la 20° volta.
Accanto a me c'era un ragazzo che ha visto Dylan per la prima volta nel
1984. Bene le cose sono certamente cambiate da allora. Lo spettacolo è
cominciato poco dopo le otto, comunque in orario.
Dylan ha iniziato con “Things Have Changed” in piedi al centro della
scena dietro al microfono. Anche se avevo già visto qualcosa di simile
prima, mi sembrava tutto un pò spoglio. D'altra parte forse Bob ha
trovato il vero scopo del suo show, una canzone ed un uomo che canta e
balla con una grande band alle spalle. A volte penso che sia una buona
idea
quella di His Royal Bobness di non suonare alcuno strumento. Ma non è
così semplice. Niente è semplice con Bob Dylan. In precedenza ero stato
un pò deluso dal fatto che le setlist di questo tour europeo sono quasi
esattamente le stesse ogni notte, ma questo si è rivelato non essere un
problema per moltissime persone.
Il volto di Dylan era poco illuminato , probabilmente per scoraggiare
scatti di fotografie e video . La band ha detto che gli spettatori
dovevano gustarsi lo show non su un piccolo schermo, ma direttamente dal
vivo e di persona. Francamente, penso che sia una grande idea.
Il suono della HMH era impeccabile. Tutti gli strumenti fusi molto bene
nel mix, con tutte le sfumature e particolari davvero buoni. In cima a
tutto la ringhiante voce di Dylan. Ci sono persone che pensano che deva
interrompere il NET perché non può più cantare. Beh, Dylan non è mai
stato un grande cantante, ma nei suoi buoni momenti con la sua dizione
attira il pubblico nel regno dei suoi racconti d'amore e di sconfitte. E
di momenti intensi così ce ne sono stati diversi, Pay In Blood era
tagliente come un rasoio, Duquesne Whistle un subdolo jolly e Love Sick
uno staccato con un ringhio inquietante. A volte penso che Dylan si
senta più a suo agio con le sue ultime canzoni che con quelle dal 1997.
Dylan cerca di far rivivere le sue canzoni vecchie con semplici fraseggi
ripetuti sul pianoforte. A volte questo non funziona per bene, come in
“What Good Am I?”, dove Bob sembrava un principiante. In altre da una
nuova impronta a canzoni famose, come Tangled Up in Blue, All Along The
Watchtower e Blowin' in the Wind .
Trovo incredibile che di volta in volta, Dylan riesca a dare uno
spettacolo emozionante. Lui e la sua band sono veramente la creazione e
l' interpretazione della musica sul palco, e a volte creano intense
sensazioni di tensione. Tutto sommato, credo che questa sia stata una
prestazione molto buona, con una versione intensa di Long And Wasted
Years che ha concluso il main set prima dei bis. Questa canzone ha
trascinato la folla che è scoppiata in grandi applausi e battimani . Chi
è quel 72enne fa cose come queste al giorno d'oggi ?
Amsterdam, The Netherlands - Heineken
Music Hall - October 30, 2013
by LC Barnard
E' sempre bene quando si può andare ad un concerto :-) Sono arrivato
appena dopo le 19:30 e sono stato in grado di entrare dentro e trovare
uno degli ultimi posti disponibili, così mi sono preparato per il mio
34° concerto ( il primo fu a Colonia nel 1994). L' Heineken Music Hall
era affollata da un buon mix di giovani e di persone anziane .
Poco dopo le 8 Bob e la band sono saliti sul palco che era molto, molto
poco illuminato, ma con un uso interessante di luci piazzate in cima a
dei grandi treppiedi. Anche l’ uso del tendone dietro era molto più
innovativo dell’illuminazione contro la tenda rispetto agli anni
precedenti. E nessun organo, ma un pianoforte. Bob ha dato il via
centro del palco con una solida “Things Have Changed”, seguita da una
fantastica “She Belong To Me”, che doveva essere l'ultima canzone degli
anni ‘60 fino al bis. Per il resto, si è concentrato sulle canzoni da
Tempest e altri album recenti, che per me andava bene. Ho apprezzato
molto il concerto molto di più di quelli degli ultimi due anni, dove le
canzoni con l'organo e il blues / Shuffle Rock ( se sai cosa intendo)
erano diventate un pò ripetitive e tutte simili, sia nel tempo e nel
suono. Qui ad Amsterdam il mix è stato eccellente, con la voce di Bob
molto importante e utilizzata con grande effetto in Love Sick, Spirit
on the Water e Long And Wasted Years. Per me, il pubblico è stato molto
silenzioso durante le canzoni, chiara testimonianza che Bob aveva
catturato la sua atenzione. In passato la folla olandese tendeva
di impegnarsi in conversazioni ad alta voce durante alcune canzoni.
Tutto considerato uno dei migliori spettacoli che ho visto in diversi
anni - non vedo l'ora per lo show di domani sera!
Ti scrivo per dirti che saremo a Milano
la sera del 3.11. se ci sei anche tu, fammelo sapere perche' mi
piacerebbe incontrarti per fare quattro chiacchiere sul Nostro. Con
amicizia Marcello
Mi sarebbe piaciuto poter
incontrare di nuovo te e molti altri amici per scambiare quatro
chiacchere, ma purtroppo quest'anno ho dovuto rinunciare ai concerti,
quindi temo che quest'anno sarai solo ad informare il pubblico che avrai
vicino sui titoli delle canzoni. Sono peraltro certo, oltre che
dispiaciuto per l'assenza, che tu e tutti gli altri amici che andranno
sia ai concerti milanesi che quelli di Padova e di Roma che manderete
alla Fattoria le vostre personali recensioni con le impressioni su ciò
che avete visto. Un saluto, Mr.Tambourine, :o)
Bob Dylan Complete Album Collection
Vol. One
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Venerdi 1
Novembre 2013
Amsterdam, The Netherlands - Heineken Music Hall -
October 31, 2013
1. Things Have Changed(Bob center stage)
2. She Belongs To Me (Bob center stage with harp)
3. Beyond Here Lies Nothin' (Bob on grand piano)
4. What Good Am I? (Bob on grand piano)
5. Pay In Blood (Bob center stage)
6. Waiting For You (Bob on grand piano)
7. Duquesne Whistle (Bob on grand piano)
8. Tangled Up In Blue (Bob on grand piano)
9. Love Sick (Bob center stage with harp)
(Intermission)
10. High Water (For Charley Patton) (Bob center stage with harp)
11. Simple Twist Of Fate (Bob on grand piano)
12. Early Roman Kings (Bob on grand piano)
13. Forgetful Heart (Bob center stage with harp)
14. Spirit On The Water (Bob on grand piano)
15. Scarlet Town (Bob on grand piano)
16. Soon After Midnight (Bob on grand piano)
17. Long And Wasted Years (Bob center stage)
(encore)
18. All Along The Watchtower (Bob on grand piano)
19. Blowin' In The Wind (Bob on grand piano then center stage with harp)
Geneva, Switzerland - Geneva Arena,
October 28, 2013
by Pascal Herte
Pelle d'oca a Ginevra
Siamo venuti, abbiamo visto.
Un mio amico ed io siamo andati a vedere Bob Dylan alla Geneva Arena.
Lui vide Dylan un’altra volta nello stesso luogo nel 2011, io ho visto
Dylan circa 15 volte in luoghi diversi e ho visto Dylan 3 volte a
Ginevra negli ultimi 4 o 5 anni. Di solito l'audio è pessimo nell’Arena. Devo dire che sono stato sorpreso da quanto era buono il suono questa
volta, anche se eravamo seduti in fondo a destra della venue.
Permettetemi di dire questo: vedere ( e anche godere ) alcuni spettacoli
Dylan, spesso mi sono chiesto come potesse cantare così bene negli
album, mentre lui spesso "grida" e borbotta i suoi testi negli spettacoli
dal vivo. Ieri sera a Ginevra ha davvero cantato con il cuore aperto.
So che la parola "perfetto" non combina con Dylan , ma questo spettacolo
lo è quasi stato. In alcuni spettacoli passati che ho visto, si poteva
dire: "Sì, ma ci ha messo cuore ed anima solo in una o due canzoni"
mentre le altre canzoni erano "interessanti" soprattutto perchè lui
cambiava la setlist. Questa volta invece non ci sono stati momenti di
fiacca, e il mio amico ed io abbiamo avuto la pelle d'oca per quasi
tutto lo spettacolo, perché era davvero perfetto. Ho scritto una piccola
recensione su questo sito per l'ultimo show di Dylan nel 2011. Si può
ancora leggere, come avevo scritto allora, di come avesse "massacrato "
alcune canzoni. Bob non ne ha "macellata" nessuna stasera. Avevo
incontrato diversi amici nel passato agli shows di Dylan alla Geneva
Arena. Avrei voluto che fossero tutti presenti a questo spettacolo del 2013 . Se Bob leggerà questa
recensione, vorrei dirgli un grande grazie per aver lasciato fuori dalla
setlist "Summer
Days " e "Thunder On The Mountain" e di averle sostituite con "High
Water" e "Love Sick", scusate se è poco!