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SITO ITALIANO DI BOB DYLAN

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"TEMPEST" LYRICS 

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Sabato 29 Giugno 2013

Tampa, Florida - Florida State Fairgrounds - MIDFLORIDA Credit Union Amphitheatre - June 27, 2013

1. Things Have Changed
2. Love Sick
3. High Water (For Charley Patton)
4. Soon After Midnight
5. Early Roman Kings
6. Tangled Up In Blue
7. Duquesne Whistle
8. She Belongs To Me
9. Beyond Here Lies Nothin'
10. A Hard Rain's A-Gonna Fall
11. Blind Willie McTell
12. Simple Twist Of Fate
13. Summer Days
14. All Along the Watchtower

(encores)
15. Ballad Of A Thin Man

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West Palm Beach, Florida - Cruzan Amphitheatre - June 26, 2013

Serata estiva, piena di vapore, calda e afosa presso l'anfiteatro Cruzan di West Palm Beach Mercoledì 26 giugno e poi c'era il clima afoso, appiccicoso, caldo con una brezza intermittente.

Il festival AmericanaramA ha preso il via nel sud della Florida con un numero decente di folla.
Invito mia figlia per questo concerto del NET che passa per la città. La sua prima risposta è stata: "Ma io non conosco niente di Bob Dylan. "." Nemmeno io, " le ho risposto "Ma andiamo lo stesso, hai mai sentito una di queste meravigliose band? Le sentirai adesso!
Abbiamo trovato i nostri posti presso gli stand dove abbiamo potuto sentire la brezza e c’era abbastanza luce per avere una visione decente.
My Morning Jacket ha cominciato mentre la gente cominciava ad entrare. Ha avuto il piacere di vedere Jim James al Newport Folk Festival di qualche anno fa ed era impaziente di vedere i My Morning Jacket. A tutto vapore vapore! Dopo un brevissimo intermezzo ecco i Wilco. La gente è aumentata, il sole cominciava a sbiadire e il volume era stato alzato! Eravamo in piedi ballando al ritmo di questa incredibile band! Avevo assistito ad uno show di questa band qualche anno fa come apertura di un concerto di Neil Young a Worcester, Mass. Dopo che avevano suonato mi sono alzato dal mio posto è sono andato al chiosco ed ho comprato il loro CD. La parte migliore per me di questa band stasera era che hanno suonato la mia canzone preferita! Grazie signore! Caldo!
La serata si è scaldata come Bob Dylan e la sua band sono saliti sul palco. Non avevo mai visto i capelli di Bob così grandi e così liberi! In alcuni momenti dello spettacolo, a seconda dove si trovava, l'angolo delle luci ha fatto sembrare Bob un angelo con un alone che brillava sopra la sua grossa massa di capelli. Bello! Su ogni lato del palco c'erano torce con fuoco ardente ... citronella, le porte dell'inferno, il livello di umidità colava dai ricci di Bob.
Dopo circa la quinta canzone stavo andando alla deriva pensando che lo spettacolo di stasera stava per essere uguale agli altri del tour primaverile, con le stesse canzoni ma in un ordine diverso. Tuttavia, sono rimasto ottimista, nonostante la partenza di alcune persone della mia fila. Non ho potuto fare a meno di sentire su alcune delle loro lamentele negative: "Perché, perché continua a fare queste canzoni?", "Davvero questo è quello che stiamo ottenendo? " , "Se non si movimenta un pò va a finire che mi addormento". Ho dovuto ignorare le loro parole così ho potuto sentire la band. Non si può piacere a tutti e mi piace pensare che Bob è abbastanza intelligente per sapere quello che deve fare, perciò continua a fare a modo suo e proseguire dritto per la sua strada. La band suona bene! Bob ha suonato con molti chitarristi di talento che hanno portato ciascuno un certo stile e un certo valore alla sue canzoni e Duke Robillard è uno di questi. Duke ha fatto alcuni liks di chitarra molto belli stasera. Mi piace il nuovo suono e la posizione della band. E si poteva vedere tutti i musicisti, anche Donnie! Bello sentire Duquesne Whistle dal vivo per la prima volta!! E per me è uno standout dell’album “Tempest”. Ma stasera la mia preferenza è andata a: She Belongs To Me, Tangled Up In Blue, Cry a While e Thunder On The Mountain. Sono contento di avere avuto l’opportunità di introdurre un'altra persona non solo alla musica di Dylan, ma anche a quella di Bob Weir, di My Morning Jacket e Wilco.

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Talkin' 9111 - Enrico Bonacina

Visto che i prossimi concerti italiani, Bob li terrà in teatri, sarei intenzionato ad acquistare, facendo un notevole sacrificio finanziario, un posto di platea numerata, magari in prima o seconda fila, se riesco. Mi domando però se questo mio sacrificio economico non verrà anche stavolta vanificato dalla scorretta abitudine di molti fans che, incuranti dei diritti degli altri spettatori, usano fiondarsi, alle prime note, sotto il palco ostruendo la visuale agli spettatori delle prime file. Ho notato che questa incivile abitudine è limitata in pratica solo ai concerti dylaniani. Al teatro degli Arcimboldi di Milano ho visto tempo fa uno splendido concerto di Leonard Cohen e tutti sono rimasti seduti ai posti di competenza. Mi aspetterei che chi gestisce questo sito si facesse carico di una piccola campagna di sensibilizzazione in merito. Io sono un pensionato di quasi 74 anni e non ho più la forza di competere a spintoni con i giovani. Scusate lo sfogo, grazie e complimenti per il sito, davvero.

 Enrico

Caro amico e collega, io ho qualche anno in meno ma sono anch'io pensionato come te, quindi ammiro la tua voglia e la tua forza di volontà di sopportare dei disagi per vedere Bob. Ma credo che questa volta tu possa essere tranquillo, agli Arcimboldi nessuno oserà alzarsi dalla propria poltrona! Queste cose di solito accadono nelle venue outdoor dove inutilmente (o forse per spillare più quattrini) gli organizzatori mettono anche delle sedie che regolarmente non servono più a niente appena Bob attacca la prima canzone. Comunque, se questo ti può consolare, queste brutte cose da maleducati accadono in tutti i paesi del mondo, non solo da noi! Ti auguro di goderti il concerto e spero che mi manderai la tua recensione di "maturo" ed esperto fan! Alla prossima, :o)

 

 
Venerdi 28 Giugno 2013

West Palm Beach, Florida - Cruzan Amphitheatre - June 26, 2013

1. Things Have Changed
2. Love Sick
3. High Water (For Charley Patton)
4. Soon After Midnight
5. Early Roman Kings
6. Tangled Up In Blue
7. Duquesne Whistle
8. She Belongs To Me
9. Cry A While
10. Simple Twist Of Fate
11. Honest With Me
12. All Along The Watchtower

(encores)
14. Thunder On The Mountain
15. Ballad Of A Thin Man

E' cominciato l'AmericanaramA summer tour a West Palm Beach con qualche novità. La set list ha subito variazioni con l'inclusione di She Belongs to Me, Cry A While, Simple Twist of Fate, Honest With Me e sopratttutto il debutto live di Duquesne Whistle.

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Talkin' 9110 - Adriano Ercolani

conoscevate questa cover? Al di là dello stile, fa piacere la riscoperta di un brano di BT che ho sempre amato...a presto con nuovi deliri dylaniati!

 

Adriano Ercolani

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Talkin' 9109 - Massimo

ciao caro.
per motivi ineludibili non posso più andare al concerto di Cohen del 7 luglio a Roma.
Vendo il biglietto se qualcuno ne ha bisogno di Tribuna Tevere Num (I anello) Intero € 103,50.
Lo vendo per 80 €.
se qualcuno è interessato mi contatti al 3397727637
Massimo

 

 
Giovedi 27 Giugno 2013

Champaign, Illinois - University of Illinois - Assembly Hall - April 25, 2013

di David Jones

Questa volta sono io seduto con la testa tra le mani invece di Dylan. Ho dovuto davvero pagare 100 dollari in più per vedere anche Mark Knoffler lo scorso anno allo United Center? O era lo stipendio esorbitante di Charlie Sexton che ha fatto la differenza di prezzo? Così ho fatto la 2 ore di macchina per arrivare a Champaign, dove l’acustica è notoriamente povera, inoltre scarsamente illuminata, quasi al buio, praticamente la stessa sede del 2010, ma ora si tratta di qualcosa da record negativo, era così scuro che di più non avrebbe potuto essere! Gli specchi che erano apparsi lo scorso anno presumibilmente per bloccare i flash delle fotocamere avevano aggiunto solo un altro effetto disastroso. Ora, prima dello spettacolo, si sente un piacevole annuncio circa l'uso delle macchine fotografice durante lo spettacolo, ma chi ha pensato di illuminare scarsamente il locale per bloccare le fotocamere ed i telefoni ha sbagliato tutto, basta sbloccare l’autofocus aumentando un pochiono il tempo di esposizione delle fotocamere digitali da 30 dollari che si possono comprare su Amazon per avere in realtà una ripresa ancora più nitida.
Lo spettacolo del 2010 era stato così bello in confronto a quello del 2013. Per cominciare le luci erano accese nel 2010, e l'uso intelligente di proiezioni video e dell’illuminazione avevano aggiunto una qualità professionale che ora manca. Allo United Center Mark Knoffler aveva utilizzato l'illuminazione per completare l’effetto drammatico delle canzoni. Dylan non è mai stato timido nel prendere in "prestito" di altre persone idee sia musicali, liriche o artistichee. 6 mesi fa ho visto a Chicago The Who e Bob Seger per gli stessi soldi che ho speso per vedere Dylan! Non è più in discussione da tempo ormai se "Mr. Jones" sa cosa sta succedendo, sto chiedendomi però se lo sà Dylan.

Se si va abbastanza indietro nel tempo si possono sentire le "Tell Tale Signs" sulla partenza dei chitarristi dalla band di Dylan. Quindi non è una sorpresa che la band oggi stia suonando meglio, lo fanno sempre per un pò di tempo dopo ogni nuovo cambiamento, e poi siamo sempre noi fans a dover soffrire per il rimanente anno o due che porta alla caduta del “dio chitarrista”. Ho osservato che la stessa cosa accade con Denny Freeman e prima ancora con Larry Campbell. Ripenso alllo show dell’Aragon nel 2009, i due chitarristi nuovi avevano dato una nuova vita e una nuova direzione alla band, poi, ad un certo punto, chissà per quale motivo, Charlie è stato castrato, sembrava imbambolato come un cervo dai fari dell’auto, inutile ogni tentativo di leggere cosa stava passando per la sua mente.
Così il nuovo corso della band vede Stu Kimball relegato solo alla chitarra acustica e Duke Robillard avvantaggiato nel suonare con Herron tra gli spazi lasciati da Dylan.

Dopo aver visto questo spettacolo, non ho alcuna intenzione di danneggiare i miei ricordi o il mio portafoglio andando al Toyota Park nel mese di luglio. Quel posto può contenere 30.000 persone e mi chiedo se si riesce a vedere il palco dal prato? Ieri sera mi ero seduto con un gruppo di "ragazzi" al buio mentre la depressione mi portava verso il basso e mi misi a ridere insieme a loro.
Le recensione dei concerti sono “gentili”, anche se suonano come se fossero copiate l’una dall’altra ed il recensore non si sia preso nemmeno la briga di andare al concerto. E le pagine parlano in grande dettaglio su ciò che la band indossa e utilizzano termini cortesi come impegnato. "Impegnati? Questo è quello che dicono i parenti giovani dell’infermiera 20enne che cura il nonno alla casa di riposo! Io non sono venuto qui solo per dire che avevo visto Dylan, e quel punto ho realizzato che tutto questo forse era troppo, ma probabilmente era anche l'ultima volta.
Se Knoffler avesse suonato qualche canzone in più dei Dire Straits avrebbe potuto rubare facilmente la scena a Dylan. Dubito che i Wilco mostreranno lo stesso tipo di moderazione.

“Stava dietro la sala dell'assemblea
era lì che aveva fatto il suo letto
Molte volte lo si sarebbe potuto vedere ritornare
finchè un giorno egli semplicemente apparve
con una nota nella mano che recitava
"le piante dei miei piedi,
giuro che stanno bruciando"

Oh le foglie cominciarono a cadere
ed i mari cominciarono a dividersi
e gli uomini che lo fronteggiarono erano molti
e gli furono dette queste sole poche parole
"Se non puoi portare buone notizie
allora non portarne affatto"
(THE WICKED MESSENGER)
 
Deopo lo show stavo cercando di mettere insieme i miei pensieri circa lo spettacolo e su come non abbiano faticato a suonare Tempest nella sua interezza. Qallora mi ha colpito il tema di fondo, la morte. Tema che Dylan aveva eluso l'anno scorso nell’intervista a Rolling Stone. "Volevo fare un album religioso ma non avevo abbastanza materiale.... ci vuole un sacco di concentrazione per tirare fuori 10 canzoni con lo stesso tema. Lui ha scritto di tanti capolavori ed è la colonna sonora della nostra vita.
Lui deve sempre essere Bob Dylan, non fare la parodia di Bob Dylan, forse è ora di mettere giù il pennello e dire addio a questa band, fare un inchino finale e finire il "Never Ending Tour" come un bis finale e scrivere altri 5 volumi delle Chronicles.
Sebbene potrebbe non sembrare, sto portando buone notizie. Bob, ti voglio bene, ma ti prego di non lasciarci con "Roll on John" come canzone finale.

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Recensione di TA O'Bannon

Sono stato deluso dallo show, la scarsa illuminazione, l'uso schifoso degli specchi si poteva evitare? Non sono riuscito a vedere Dylan nel 2012, ma ho speso migliaia e migliaia di dollari nel corso degli anni per vederlo In un centinaio di spettacoli.
La voce era meno roca che in passato, c'era il canto vero e proprio, ma era non così abbastanza per fare diventare questo spettacolo una cosa piacevole. La scaletta era triste, lenta e monotona. Una nenia dopo l'altra. E per di più nel buio perchè la sala era scarsamente illuminata!
Deludente, sì, e un pò patetico. L’unica luce è stata “What Good Am I? che mi ha fatto piangere, principalmente perchè non l’avevo più sentita dal vivo da un lungo periodo di tempo, e suonava davvero buona, ma poi mi ha anche fatto capire che questo artista che ho amato per tanto tempo diventando un suo vero fan dovrebbe porsi qualche domanda.
Non so cosa sta succedendo, ma penso che mi sono fatto l’ultimo show di Dylan per quest’ anno, forse per sempre. Mi sono troppo arrabbiato ed era tutto troppo triste.

Rispettosamente, TA O'Bannon

 

 
Mercoledi 26 Giugno 2013

Springfield, Missouri - Missouri State University - JQH Arena - April 24, 2013

di Mel Smith

Ci siamo diretti a sud questa mattina per la città regina degli Ozarks per vedere Bob con ancora le nuvole scure in cielo. La primavera è stata lenta ad arrivare in questa parte del paese, ma questo giorno si trasformò in uno di quei grandi giorni nei quali ero cantento di essere vivo e diretto a uno spettacolo. Ho incontrato i miei amici e Larry Susan alla Brewing Springfield per un paio di giri di birra e uno spuntino prima dello spettacolo.
Abbiamo trascorso il pomeriggio nel giardino sul retro del bred & breakfast Walnut Street Inn a prendere un pò di sole. Siamo arrivati al luogo del concerto e abbiamo trovato I posti a sedere sul pavimento proprio mentre I Dawes stavano salendo sul palco.
Un altro pò di preoccupazione era che Charlie non faceva più parte dello spettacolo, ma Duke Robillard è stato spettacolare, l'interazione tra lui e gli altri della band era praticamente impeccabile. Non ci sono state tirate di orecchie o toccate di naso come un allenatore di terza base da parte di Bob nel dirigere la band come gli avevo vistofare molte volte prima. Proprio uno spettacolo meraviglioso.

Ho visto Bob a Des Moines l’estate scorsa ed era la mia prima volta con lui al pianoforte a coda ed ero stato un pò deluso dal "plink plink plink "che suonava in quel momento. Questo spettacolo però ha dimostrato che per due ore Bob aveva bene in mano quel pianoforte suonando il blues su di esso come nessuno può fare.

Highlights per me sono stati “Thing Have Changed”, “Beyond Here Lies Nothing”, “Tangled Up in Blu” e “What Good Am I?”. C'erano i testi con le solite scivolate come in ogni concerto dal vivo di Dylan, giuro che qualcosa nel mezzo di Tangled Up in Blue non era del tutto a posto. Non sono mai stato un vero grande fan di “Visions of Johanna”, ma questa versione è stato davvero la migliore delle cinque volte che lo ho ascoltato.
I quattro brani da Temptest si adattano bene alla serata nel loro stile blues.
“Early Roman Kings” era basso e sporco proprio lì come l’esecuzione di Blind Willie McTell e Love Sick.
Il mio amico Hole (sì questo è il suo nome) di solito cerca di fare qualche passo di danza stile mid west quando Dylan viene da queste parti, ma i tempi sono quello che sono e questo sarà il solo show che saremo in grado di vedere in questo tour. Siamo ancora grati che siamo stati in grado di vedere un tale spettacolo dinamico e potente come quello che abbiamo visto a Springfield. Sappiamo che un giorno uno di noi (io, Hole o Dylan) non sarà più in grado o di andare o di fare lo spettacolo. Ogni anno che passa le eventualità di ritrovarci tutti ad uno show si assottigliano.
Se avete la possibilità di vedere questo tour fate in modo di non perdere lo show. Non sto dicendo di mollare la vostra ragazza o il posto di lavoro o qualcosa di simile, ma d'altra parte ci saranno sempre ragazze e posti di lavoro.

P.S. Un grazie di cuore a Bill Pagel di boblibks.com che permette da anni a tutti noi di condividere le recensioni  di questi spettacoli.

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Bob Dylan il 6 e il 7 novembre a Roma                                               clicca qui

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Ai concerti in bus                                                                                clicca qui

 

 
Martedi 25 Giugno 2013

Talkin' 9108 - Riky A.

Grazie della tua risposta, è sempre bello far parte di questo sito vivente e trasformante.
Vi dedico questa mia canzone.
Fatemi sapere anche personalmente cosa ne pensate! Uscirà a breve, l'anno prossimo credo, il mio cd.
Ciao a tutti.
Un abbraccio!!!

La canzone è buona a mio avviso, però, sempre a mio avviso, la tonalità è un pò tirata per la tua voce, io la abbasserei di un tono per evitare di aver quei piccoli problemi che sembri avere sulle note più alte. Alla prossima, :o)

 

 
Lunedi 24 Giugno 2013

Talkin' 9107 - Riky A.

Oggi è a Padova, domani a Roma, poi a Milano, poi a Berlino, a Londra, in Florida, nell'Ohio, Tennessee, Minnesota, California, Vietnam, Giappone, India...Israele.. Questa continua ricerca è la somma che contraddistingue Bob Dylan. Un instancabile pellegrinaggio, ma verso cosa?
All'improvviso sono stato folgorato: "qui siamo privi di una stabile dimora, ma andiamo in cerca di quella futura" lettera agli ebrei 13,14. Questa frase è contenuta nel requiem tedesco di Brahms (dein wir haben hie keine bleibende Statt).
Mi sono subito venute in mente tutte le canzoni di Bob, un rambler, instancabile nella sua ricerca di verità. Credo di aver compreso che questa verità tanto agoniata da Bob sia un qualcosa che riguardi il concetto di "fede". Bob stesso si è accorto di avere una grande fede in diversi periodi, John Wesley Harding, Slow Train Coming, Shot Of Love, Saved...il periodo gospel ecc..
Secondo me questo suo approdo alla fede è precedente, è innato. Non sapeva di essere credente, ma inconsciamente la sua ricerca tra vagoni merci, città americane, New York, Colorado e tutta l'amata America, era una ricerca di "dimora". Una dimora errante, come il senso di continuo movimento che è magicamente rinchiuso nelle sue canzoni.
Questa dimora stabile non la troverà in questo mondo, ma in quello futuro.

Lettera agli Ebrei

P.s. Bob è Ebreo, speriamo l'abbia letta :)
E voi? Che ne pensate? Riky


Bella domanda e bella riflessione. Potrebbe essere davvero così oppure essere solo una tua impressione, sinceramente credo che nessuno di noi possa dirlo, forse solo Bob sarebbe in grado (sempre che su questo argomento, cioè "la ricerca della fede" sia estremamente lucido, cioè cosciente di essere da sempre alla ricerca della fede in modo voluto e non inconscio, cosa che sarebbe anche possibile del resto, molta gente agisce per senzazioni che non riescirebbe mai a spiegare razionalmente, oppure tenta di farlo attraverso poesie, allegorie, letteratura, musica, canzoni, comportamenti mutevoli nel tempo, un pò come sembra aver fatto Bob) di dire una parola su questo modus vivendi che ha adottato da moltissimi anni ormai, modus che potrebbe spiegare il perchè dei suoi mutamenti religiosi, questi impulsi a volte violenti da fargli abbandonarte un tipo di vita per impostarne un altro completamente diverso, eventi che hanno influito non solo sull’uomo ma anche sull’artista e la sua musica. Dylan ha attraversato diverse fasi di differenzazione dall’inizio della sua carriera fino ad oggi, dimostrando di essere uno spirito inquieto, uno spirito sempre alla ricertca di qualcosa che ha sempre cercato di descrivere con le canzoni, canzoni che cambiavano completamente quando cambiavano le sue motivazioni di vita. Probabilmente, come hai detto bene tu, questo bisogno è innato in Bob, un bisogno continuo di qualcosa di diverso, un bisogno di comprendere sempre di più o in un altro modo le cose che accadono su questo piccolo pianeta che è il nostro mondo, il bisogno di capire il perchè di tante cose alle quali molti uomini hanno cercato di dare risposte, a volte facendo centro ed a volte toppando. Ma questo credo sia valido anche per Bob, non mi sentirei di affermare che ogni sua scelta sia stata giusta o che non abbia mai commesso errori, direi piuttosto che Bob ha saputo imparare dai suoi sbagli e trarne profitto per il futuro che doveva seguire. Tutta la sua vita dimostra che sta rincorrendo qualcosa e che questo qualcosa è sempre in evoluzione così da non poter fargli mai affermare “Ce l’ho fatta!”, quindi la strada continua, sempre avanti e sempre senza fermarsi, l’identico spirito con quale è impostato e portato avanti da anni il NET. Dylan non si calmerà mai, nemmeno quando l’età non gli permetterà più di cavalcare per il mondo come sta facendo oggi, ma certo si inventerà qualcosa di nuovo che lo metterà in grado di dirci, di farci sapere le sue sensazioni, le sue paure, le sue speranze e le sue delusioni. Come vedi sono d’accordo con te su questo argomento, anch’io credo che il suo peregrinare sia un’esigenza innata e quasi sicuramente incosciente che lo costringe ad andare sempre più avanti, fino a dove i misteri vengono svelati dalla luce della conoscenza e dell’esperienza. Dove arriverà non lo sappiamo ne noi e probabilmente nemmeno lui, l’ultimo approdo è sempre sconosciuto per il navigante......

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The ghost of electricity - di Paolo Vites                                              clicca qui

 

 
Sabato 22 Giugno 2013

Springfield, Missouri - Missouri State University - JQH Arena - April 24, 2013

di Trusten Williams

Insieme con i miei amici Mike e Tom, sono entrato nella JQH Arena di Springfield sperando di vedere un buon spettacolo di Dylan. Sono entusiasta nel dire che non siamo stati delusi. Le opinioni erano che questo spettacolo era stato molto buono.
Come era stato detto in altri spettacoli precedenti questo, l'annuncio d'apertura era quello di godersi lo spettacolo senza far uso di telefoni cellulari e macchine fotografiche.
Bob è arrivato sul palco ed ha cominciato a snocciolare canzone per canzone con esecuzioni passionali e animate, grande musica. L'aggiunta di Duke alla band sembra aver avuto un effetto energizzante. Il palco poco illuminato è servito per creare l'atmosfera perfetta e lo sfondo per una serata intima con Bob. La set list era la stessa che avevo letto per la notte precedente a St. Louis e la consistenza della list sembrava mostrare che la band suona un set stretto che ha avuto l'effetto di farli andare a tutta birra. Dalla canzone di apertura, “Things Have Changed”, che vedeva Bob in piedi al centro della scena, alla prestazione del bis di “Ballad of a Thin Man”, Bob era saldamente ancorato ad ogni parola ed ogni nota musicale che ha suonato, con una passione che non avevo mai visto.
Ho visto Bob forse una dozzina di volte nel corso degli anni, la prima volta da solo mentre ero al liceo, ed una fantastica performance diversi anni fa con Charlie Sexton e Larry Campbell alla Columbia University del Missouri, e questo spettacolo potrebbe essere stato il migliore di sempre. Bob sembrava divertire se stesso a non finire e la band sembrava avere gli stessi godimenti. E' stato un vero piacere, a metà del set, vedere Stu fundere il suo sguardo con Duke sorridendo da orecchio a orecchio, come Duke ha suonato alcuni top notch alla chitarra solista. Si potrebbe dire che Stu stava godendo vedendo Duke che si godeva l'esperienza di suonare nella band, che è servita a migliorare la qualità della performance musicale e aumentare il mio apprezzamento per la performance della band. Avendo visto Stu diverse volte in concerto, ho sviluppato un reale apprezzamento del suo umile e sottile approccio nel suonare. Questa sera a Springfield, è stato un vero maestro che ha eseguito una performance dinamica, ancora una volta, senza fanfare.
Bob era in un tipo di forma rara in ogni canzone che ha cantato, dalle nuove canzoni di Tempest a Blind Willie McTell. La prestazione di All Along The Watchtower è sempre una delle mie preferite, ed è stata piacevole anche stasera. Ci sarebbe un suggerimento che vorrei dare a Bob e alla band, Watchtower dovrebbe durare più a lungo, friggere di più, essere cucinata di più.
Prima dello spettacolo ho avuto la fortuna di incontrare Louise Harrison, la sorella di George Harrison, che era allo show per "George" delle Liverpool Legends, (consiglio vivamente di guardarlo). Lei è una donna molto gentile, ha ormai 82 anni e mi sono divertito a parlare con lei per circa 10 minuti. Ha parlato di essere stata al concerto del Bangladesh e di avere avuto la possibilità di interagire con Bob, negli anni Settanta. E' stato un vero piacere avere avuto la possibilità di scambiare opinioni con lei.

 

 
Venerdi 21 Giugno 2013

Bob Dylan ha dipinto un quadro in Central Park circondato da donne in topless?

Un paio di giorni fa era girata la “voce” che Bob Dylan fosse stato avvistato a New York in Central Park mentre dipingeva un ritratto circondato da donne in topless che leggevano un libro.
Oggi la “voce” sempre più “pazza” cerca ancora di coinvolgere la vecchia icona del rock mentre è circondato da donne semi-nude che leggono narrativa futuristica, e un dipinto ad olio copiato però da una foto è stato oggi mostrato oggi tramite una filiale della CBS:
la quale riferisce che "Giovedi scorso (13 giugno) Bob Dylan ha piantato in asso il suo microfono per un cavalletto, quando è stato avvistato a Central Park che stava apparentemente dipingendo ritratti di modelle in topless sdraiate nell'erba.
La voce è ulteriormente spiegata da almeno uno degli informatori fidati di Animal New York, che ha detto di aver visto Dylan con vernici e cavalletto vicino ad alcune donne che non erano modelle, ma bensì un gruppo chiamato "Pulp Topless", donne che si riuniscono a New York nelle giornate di sole per leggere un libro all'aperto mentre sono a seno nudo. L'informatore non è però del tutto convincente anche se ha mostrato una foto di un ritratto di nudo, presumibilmente dipinto da Dylan, quel pomeriggio. Un ritratto nudo che, guarda caso, sembra essere stato fortemente ispirato da una foto della attrice italiana Sonia Aquino scattatale dal fotografo di moda svizzero Bruno Bisang.
Nel frattempo, almeno una donna coinvolta nell’attività ha confermato che lei era a Central Park lo scorso Giovedi pomeriggio a leggere Bunny Modern come parte di un raduno programmato da Richard Prince e ha fornito le foto a NSFW del pomeriggio. Ma anche lei non può confermare se Bob Dylan era lì in carne e ossa:
"Si dice che Bob Dylan si è presentato, vernici e cavalletto alla mano, e ha trascorso il pomeriggio con noi come modelle di vita per le sue più recenti riflessioni ad olio su tela. . . Vero? Falso? Non chiedetemelo. Quando abbiamo raggiunto l'erba per una delle nostre sedute di lettura all'aria aperta ci siamo concentrate sui nostri libri e non sulle persone intorno a noi. C'era qualcuno con un cavalletto in lontananza? La nostra risposta: forse. . .? Ha continuato, se era là, non è venuto da noi a presentarsi".
Se questa “voce” che lui era là fosse vera, non sarebbe la prima volta che Bob Dylan è uscito all’aperto per nutrire la sua ispirazione artistica. Nel 2011, il New York Times ha riferito che alcuni esperti di Dylan, viste e considerate le opere della sua mostra "The Asia Series" - descritte dalla Gagosian Gallery come "raffigurazioni di persone di prima mano, scene di strada, architettura e paesaggio" che il musicista aveva incontrato e visto nei suoi viaggi in Asia - hanno scoperto che invece i quadri in mostra erano basati su delle fotografie che sono ampiamente a disposizione di tutti sul web e che lui non aveva scattato personalmente.
“Voce” vera o non vera, facciamo pure un applauso alla creatività degli ideatori della stessa.
Ecco alcune delle foto del gruppo di topless lettrici:

       

 

 
Giovedi 20 Giugno 2013

St. Louis, Missouri - Peabody Opera House - April 23, 2013

di Rodney Peck

Durante l'ultima settimana di aprile mia moglie (Terri) ed io abbiamo avuto la fortuna di vedere Bob Dylan esibirsi due volte. Martedì scorso 23 al Peabody Opera House di St. Louis abbiamo visto uno spettacolo che ci ha emozionato così tanto che abbiamo deciso di andare a Champaign, IL, due giorni dopo, il 25. E' stato uno show molto stimolante e sono lieto di essere in grado di condividere le mie impressioni sullo "stato di Dylanology" (tongue-in-cheek sul termine Dylanology) a questo punto.
Avevamo visto l'ultima volta Dylan il 25 agosto del 2012 ed eravamo rimasti entrambi in silenzio e piuttosto delusi, soprattutto dal momento che non lo vedevamo dall’ottobre 2010 e niente era cambiato nel frattempo. Il problema principale per me era stata la perdita della musicalità della band, così come quella del chitarrista Charlie Sexton, due questioni che erano quasi certamente legate. Nell’autunno del 2009 tutta la comunità dylaniana era entusiasta alla notizia del ritorno di Charlie nella band. Lo avevamo visto il 27 ottobre a Rockford, IL, e siamo stati veramente colpiti da quanto grande fosse. Direi che è stato il miglior Dylan che avevo visto dal 1° novembre del 2002 per l’ultimo tour di Charlie con Bob. La mia recensione di quella sera si trova qui: http://www.boblinks.com/102709r.html # 5 .
Charlie era per tutto il palco quella notte, davvero in grande spolvero e sicuramente iniettava un pò di energia seria e alimentava la musica della band, apparentemente persino sfidando Dylan, a volte. Purtroppo, egli è un grande egocentrico e ha quasi messo in ombra il suo capo in quello show. Quando li abbiamo visti di nuovo nel 2010 era chiaro che Bob aveva silenziato Charlie che sembrava di essere sul palco col broncio. Inoltre, la musica era sicuramente sofferente. A causa di problemi personali, non abbiamo visto Dylan nel 2011, ma è stato più o meno lo stesso che nei concerti del 2012. Quindi, eravamo molto entusiasti di sentire che Bob e Charlie si erano divisi e che Duke Robillard stava prendendo il suo posto.

La nuova band è stata molto positiva e sono felice di dire che sono stato a dir poco entusiasta dallo spettacolo che abbiamo visto a St. Louis. Parte della gioia della notte stava nel fatto di essere al Peabody. Non ero più stato lì dal 1986 (quando era ancora Teatro dell'Opera di Kiel) per vedere Stevie Ray Vaughn fare un grande concerto e ho sicuramente raccolto una sorta di vibrazioni deja vu. Lo spettacolo a Champaign probabilmente era altrettanto buono, ma essendo in un’ arena grandissima di basket che era piena per meno meno di ¼ della sua capacità poteva risultare uno show non altrettanto buono. Io sicuramente ho pensato che per lui sarebbe stato meglio esibirsi in locali più piccoli in questa fase della sua carriera.
Per quanto riguarda il nuovo chitarrista Duke Robillard, ho solo delle cose buone da dire su di lui. La sua musica è stata sempre accesa in entrambi gli show e, anche se lui ha una propria carriera da solista, certamente sembra capire il suo ruolo di sideman in queste occasioni. Sempre in piedi perfettamente seminascosto dietro Dylan e le ombre del palco abilmente suona il suo strumento in un modo da strappare consensi per quanto sta facendo. C’è chi conosce già il lavoro da solista e lo stile di Duke, ma in base a quello che ho sentito dal palco lui è una specie di BB King con influenze blues e questa sembra essere la direzione scelta da Bob in questi giorni.
Ahum, sì la direzione che Bob sta prendendo. La sua voce ha ora una evoluzione come lui ha sempre voluto che fosse. Ora è veramente un cantante di Blues dalla voce rauca sulle orme di Howlin' Wolf o Blind Willie Johnson. Naturalmente, i Blues sono sempre stati vicino al centro dell’ universo musicale di Dylan, ma sono abbastanza convinto che lui è ora su un altro livello. Ripensandoci, mi sembra che dai tempi di “Good as I Been to You” e “World Gone Wrong” lui è stato avvolto specificamente da ingranaggi Blues, una sorta di meccanismo di recupero dopo il difficile (ma sottovalutato) periodo degli anni '80 che si conclusero ufficialmente nel 1990 con “Under the Red Sky”. La sua armonica suona ora ancora più blusier che mai e penso che la sua decisione di passare al pianoforte a coda aggiunge efficacia a questo suono. Mi piace anche quando lui va al centro della scena e, chitarra o no, microfono in mano, canta da lì. E' divertente ed è anche qualcosa di nuovo sufficiente a rendere un pò più affascinante il vederlo, e lo fa anche abbastanza a lungo, ora che sembra completamente a suo agio senza senza uno strumento a fargli da puntello.

Tuttavia, alcune questioni musicali ancora mi danno fastidio. Mentre il blues di Bob è molto piacevole per l'orecchio, l'hard-jammin'rock' non sembrano essere più roba per lui. Ripenso a come suonava Summer Days nel 2009 ed il confronto con adesso è la prova più evidente di come queste cose non siano più nelle sue corde. Non che la canzone sia male ora, è una piacevole song up-tempo che è anche ballabile, ma è usato in modo da trascendere la sua natura rockabilly originale in un modo che potrebbe evocare paragoni al modo in cui i Dead utilizzavano per jammare “Not Fade Away”. Forse è una questione di scelte, forse è solo una questione che Bob è ora più vecchio, non lo so. Amo il suono della band e non sto dicendo che questo pezzo sia stato tutto male, sto solo dicendo “Ho ancora bisogno di un pò di rock-power nella mia dieta”.

Le prestazioni acustiche sono sempre state parte integrante del Dylan show e mi mancano ogni volta, anche se sono passati dieci anni da quando lo fece per l’ultima volta. Inoltre, mentre mi è piaciuto in questi ultimi spettacoli, è stato un pò noioso sapendo che avrebbe suonato esattamente la stessa scaletta delle altre notti. Certo, siamo stati molto fortunati che ha tirato fuori “Workingman Blues # 2” a Champaign, ma io sono un fan di Dylan piuttosto hard che non vorrebbe vedere numerosi spettacoli in fila con la stessa scaletta.
Ci sono stati alcuni ragazzi universitari seduti dietro di noi a Champaign, che erano dispiaciuti perchè la maggior parte delle canzoni erano del periodo di Time out of Mind o più tardi, canzoni generalmente sconosciute a quei fan occasionali che Bob ha bisogno di avere per continuare il NET. Certo, per noi appassionati hard-core ci piace che lui abbia abbastanza fiducia nelle sue canzoni del tardo periodo tanto da basarci il suo show, ma se continua così si troverà con noi soltanto perchè il pubblico continuerà a diminuire. Non mi lamento solo per essere stronzo. Ho detto prima che presso la University of Illinois Assembly Hall la folla era poca, e questo non è insolito in questi giorni. I punti di critica costruttiva che ho fatto non sono solo una questione di preferenze personali. Queste saranno le questioni che Bob dovrà affrontare al fine di mantenere la folla al livello nel neverendingtour dagli anni 70. Se il Dylan artista non è interessato a fare queste cose, il Dylan uomo d'affari dovrebbe esserne a conoscenza e tenerne conto.

 

 
Mercoledi 19 Giugno 2013

St. Louis, Missouri - Peabody Opera House - April 23, 2013

di Tom Burke

Gran posto. Ottimo luogo. Grande spettacolo.
Ho dei pregiudizi a favore di Bob. In realtà mi piace la sua voce brutale. Mi piace molto la sua esecuzione ed il suo styling. Capisco però che la sua voce come il formaggio andato a male non è per tutti, e provo sempre dispiacere per quelle persone che vengono a uno spettacolo aspettandosi di sentire ancora il Dylan della Royal Albert Hall e dei giorni della Rolling Thunder Revue.
Per me, Dylan suona alla grande in questo momento, e penso che la band sta suonando in un stile che esalta la sua voce e il suono dello spettacolo. Purtroppo, io non sono un esperto di musica quindi non posso davvero parlare con un minimo di autorità, ma in questo show mi è parso che il mix sia stato eccellente la scorsa notte. Tutti gli strumenti si sentivano e ciascuno è stato evidenziato in modo appropriato e la voce di Bob era facilmente udibile e comprensibile. Ho pensato che l'acustica era ottima. Il suono era nitido e chiaro. La musica non era troppo forte ed aveva il feeling dei vecchi tempi, con abbondante uso del contrabbasso e del banjo. Ho pensato che il chitarrista fosse eccellente, non cerca di fare troppo, ha uno stile minimalista molto preciso. Bob sembrava fantastico al pianoforte! Alcune parti veramente belle e si sentiva tutto! Idem per l'armonica ---- forte, emotiva, senza lo stridore che a volte può verificarsi se si soffia troppo forte.

Dylan ha una presenza davvero interessante sul palco ..... sembra eccentrico per me.
Non dice una parola al pubblico. Mantiene le distanze dal resto della band. Fa dei cenni alla band durante le canzoni per i finali ecc, anche con la sua voce che assume diverse espressioni nelle canzoni che interpreta / segnali / sviluppa ecc. i testi cambiando alcune strofe, balla mentre canta ..... fa sempre più pensare a un cantante vaudeville, più precisamente quello che dice lui è un ---- menestrello itinerante col suo show. Molte delle canzoni sono state eseguite con Bob che cantava al centro della scena, altre con lui seduto al pianoforte a coda.

Che dire delle canzoni?? Ha attaccato il set come quasi sempre in questo mini tour (vedi boblink per i dettagli) ...... al centro della scena per i 3 numeri di apertura --- “Things Have Changed”, “Love Sick” e “High Water (for Charley Patton) ...... grande mini set ---- dolce!
Poi al pianoforte per un paio di canzoni da Tempest --- “Soon after Midnight” e “Early Roman Kings”----- divertente se non altro perchè sono nuove e mai sentite prima.
Poi uno dei punti salienti dello show ---- Una versione davvero diversa ed aggrovigliata di “Tangled Up in Blue”---- mai sentita prima così, più elettrica e frenetica --- questa versione è stata molto forte.
“Pay in Blood” buona, “Vision of di Johanna” ----- questa è una tale canzone incredibile e lui ha fatto un ottimo lavoro eseguendola al pianoforte ...... un grande momento!!
“Spirit on the Water” .... non è un classico, ma è una canzone che mi piace. Idem per “Beyond Here Lies Nothing”.
Successivamente, un altro grande momento --- Bob al centro della scena per una lamentosa “Blind Willie McTell” .... sembra di vedere le grandi piantagioni di cotone, sentire lo schioccare della frusta, odorare la dolce magnolia in fiore, vedere i fantasmi della schiavitù sulle navi ..... cosa c'è di meglio???
Incredibile la canzone successiva! Bob dietro al pianoforte per un incredibile “What Good Am I?”, grande voce. Ottimo pianoforte. Folla silenziosa. Grande momento.
“Summer Days” è poi seguita ---- buona versione boogie ---- bella --- solida ----- “Scarlet Town” ---- buona canzone --- testi ed esecuzione ringhianti.
Lo spettacolo è finito con due classici --- buone e solide prestazioni ---- “All along the Watchtower” ----- non si può rovinare questo pezzo, ma in realtà è stato così, niente a che vedere con la versione di “Before the Flood” che sul tuo vecchio giradischi esprime grazia e se alzi il volume sembra che la band di supporto stia per impazzire ---- Watchtower non può essere eseguita meglio di quella versione a mio parere!
Infine “Ballad of a Thin Man” ----- un classico da godere ------ Incredibile!!!---- cattura simultaneamente lo spirito del tempo della metà degli anni '60 ed è una canzone senza tempo.

Ho gironzolato intorno al teatro per un pò dopo lo spettacolo girando fra i tour bus..... stavo sotto la pioggia e dopo circa 10 minuti ho realizzato che avevo 57 anni e che avrei fatto meglio a togliermi dalla pioggia e andare a casa.

Ps. Bella apertura dei Dawes ...... evocativa del suono così caldo dei primi
Anni '70 .... Jackson Browne?? ...... Quando Chris Hillman si unirà alla band???

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Moda: Bob Dylan e Joan Baez, due stili diversi e complementari     clicca qui

 

 
Martedi 18 Giugno 2013

Bob Dylan approda in Italia                                                                clicca qui

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Bob Dylan a Padova al Gran Teatro Geox                                          clicca qui

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Bob Dylan in concerto                                                                        clicca qui

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Ancora concerti in Italia per Bob Dylan                                              clicca qui

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Bob Dylan in Italia a novembre                                                           clicca qui

 

 
Lunedi 17 Giugno 2013

Talkin' 9106 - Federico95

Ciao Mr.Tambourine . Credo che questo sia uno dei primi biglietti di Bob venduti su Roma. L'ho comprato da Magic Sound oggi alle 9.30 circa.

P.S. Per avere tra le mani i fan tickets bisognerà aspettare almeno due settimane dal giorno in cui si compra.
FEDERICO 95

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Talkin' 9105 - Piero Nicola

Ho aquistato i biglietti per i due concerti di Roma,70 euro per soli posti in piedi all'Atlantico,e sono sicuro che staremmo pigiati tutti come sardine, il locale mi sembra molto piccolo.
Forse non sarebbe stato meglio un solo concerto ma al Palalottomatica ( se libero ) distante solo qualche km dall'Atlantico?
Penso che la maggior parte del pubblico di Dylan abbia superato i cinquant'anni e spendere 70 euro per godersi lo spettacolo tutta la serata in piedi non mi sembra ragionevole.
L'ultimo concerto del 2011 al Palalottomatica è stato eccezionale per tutte le eta', chi se lo voleva godere tranquillo stava sugli spalti o in tribuna, chi voleva invece un contatto diciamo più fisico stava sotto la platea. Anche perchè dove ero io c'erano famiglie con al seguito anche dei bambini, e che sicuramente all'Atlantico sconsiglierei di portare.
Che ne pensate?
Pace e bene a tutti.
Piero

Caro Piero, sembra che il tuor di quest'anno sia improntato sui teatri e venue piccole, così come quello dell'anno scorso era impostato esclusivamente sui festival estivi all'aperto. Credo sia questa la ragione della scelta. Penso che per un fan di Dylan, anche oltre i 50 anni, stare in piedi due o tre ore non sia un problema. L'anno scorso a Barolo eravamo tutti in piedi sotto il sole sin dalle quattro del pomeriggio, con un caldo infernale, ma ce l'abbiamo fatta, vedrai che ce la faranno anche quest'anno senza fatica. Alla prossima, :o)

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Bob Dylan torna in Italia                                                                      clicca qui

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Bob Dylan in Italia: il tour 2013 con 6 date                                          clicca qui

 

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Sabato 15 Giugno 2013

Milano Arcimboldi, € 92 platea numerata, € 69 galleria numerata     clicca qui

Roma Atlantico, € 69 parterre in piedi                                                clicca qui

Padova Geox, € 80,50 tribuna numerata, € 57,50 posto in piedi        clicca qui

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Sei date in Italia per Bob Dylan                                                           clicca qui

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Bob Dylan, sei concerti in Italia a novembre                                      clicca qui

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Bob Dylan, sei concerti a novembre                                                   clicca qui

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Bob Dylan: ecco le date e le info sui biglietti                                     clicca qui

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Bob Dylan Tour Italia 2013: Milano, Roma e Padova                          clicca qui

 

 
Venerdi 14 Giugno 2013

Tour 2013 Date Europee

Oct 10, 2013 Oslo, Norway Oslo - Spektrum
Oct 12, 2013 Stockholm, Sweden - Stockholm Waterfront
Oct 13, 2013 Stockholm, Sweden - Stockholm Waterfront
Oct 15, 2013 Copenhagen, Denmark - Falconer Salen
Oct 16, 2013 Copenhagen, Denmark - Falconer Salen
Oct 18, 2013 Hannover, Germany - Swiss Life Hall
Oct 19, 2013 Hamburg, Germany - CCH Jun
Oct 20, 2013 Hamburg, Germany - CCH Jun
Oct 22, 2013 Düsseldorf, Germany - Mitsubishi Electric Halle
Oct 24, 2013 Berlin, Germany - Tempodrom
Oct 25, 2013 Berlin, Germany - Tempodrom
Oct 28, 2013 Geneva, Switzerland - Geneva Arena
Oct 30, 2013 Amsterdam, Netherlands - Heineken Music Hall
Oct 31, 2013 Amsterdam, Netherlands - Heineken Music Hall
Nov 02, 2013 Milan, Italy - Teatro degli Arcimboldi
Nov 03, 2013 Milan, Italy - Teatro degli Arcimboldi
Nov 04, 2013 Milan, Italy - Teatro degli Arcimboldi
Nov 06, 2013 Rome, Italy - Atlantico
Nov 07, 2013 Rome, Italy - Atlantico
Nov 08, 2013 Padova, Italy - Gran Teatro Geox
Nov 10, 2013 Brussels, Belgium -Forest National
Nov 12, 2013 Paris, France - Teatro Gran Rex
Nov 13, 2013 Paris, France - Teatro Gran Rex
Nov 16, 2013 Esch-sur-Alzette - Luxembourg Rockhal
Nov 18, 2013 Glasgow, Scotland - Clyde Auditorium
Nov 19, 2013 Glasgow, Scotland - Clyde Auditorium
Nov 20, 2013 Glasgow, Scotland - Clyde Auditorium
Nov 22, 2013 Blackpool, England - Opera House
Nov 23, 2013 Blackpool, England - Opera House
Nov 24, 2013 Blackpool, England - Opera House
Nov 26, 2013 London, England - Royal Albert Hall
Nov 27, 2013 London, England - Royal Albert Hall
Nov 28, 2013 London, England - Royal Albert Hall

Grazie a Giulia Satta, Daniele "Ardez" Ardemagni e Alfredo Cesarano per la segnalazione.

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Talkin' 9104 - Giulia Satta

Caro Mr Tambourine,
Grazie dei ringraziamenti, per me è solo un piacere condividere con tutta la Fattoria le buone notizie :)
Ed oggi sono ancora più buone, buonissime!
Probabilmente lo hai già visto, sul sito ufficiale di Bob sono uscite tutte le date del prossimo tour europeo.
Tra queste date (sospiro di sollievo) ben sei sono italiane:
02 Novembre 2013: Milano (Teatro degli Arcimboldi)
03 Novembre 2013: Milano (Teatro degli Arcimboldi)
04 Novembre 2013: Milano (Teatro degli Arcimboldi)
06 Novembre 2013: Roma (Atlantico)
07 Novembre 2013: Roma (Atlantico)
08 Novembre 2013: Firenze (Teatro Comunale di Firenze)

Le vendite apriranno domani 14 giugno alle ore 09.00.
Buona giornata a tutti voi (di certo felici, voi)!

Grazie a te, a Daniele e Alfredo, questa volta il merito è proprio vostro, nemmeno i mei contatti americani hanno saputo anticiparmi le notizie, voi siete stati i primi a segnalare le date italiane, a voi il merito dunque, in questa occasione io riporto soltanto! Capirete perchè a volte dico che la Fattoria è di tutti e non solo ed esclusivamente mia! :o)

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Talkin' 9103 - Giulia Satta

Coraggio, Mr. Tamburine,
non te la prendere! Sapessi quante sciocchezze ho detto nella mia vita e quante sviste! E quante volte mi sono salvata in corner mordendomi la lingua, un miracolo che non me ne sia ancora staccata un pezzo... :-)
E scusa se mi sono permessa di sorridere un po' sul paradosso della situazione.
Quanto a Walter spero che abbia desistito dal suo proposito di buttarsi nel lago di Luino, altrimenti toccherà organizzare una spedizione di salvataggio! :-)
Un abbraccio, Maria Rosa

L'amico Walter mi ha confermato di aver desistito dal suo proposito anche perchè sbagliare in buona fede non vuol dire doversi perdere per sempre, certo, sarebbe meglio non fare sviste, ma purtroppo siamo umani e la perfezione è solo delle macchine! Comunque grazie per la solidarietà! :o)

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Talkin' 9102 - Daniele "Ardez" Ardemagni

Non riesco a capire una cosa: Tempest è uno dei più bei lavori di Bob da sempre e sono giorni interi che spendete tempo sull' unica traccia non dico mediocre ma meno bella dell'album (guarda caso uno scarto di TTL), Duquesne Whistle. Ci sono altre 9 tracce che meriterebbero molta più attenzione piuttosto che fermarsi sempre sul fischi del treno iniziale, al video, a R.Hunter (che diciamocelo, con Dylan non ha scritto canzoni memorabili, Silvio compreso e TTL lo considero un bel disco ma di transito fra Modern Times per arrivare al capolavoro di Tempest).
Scusate ma è solo un mio parere. Intanto Bob arriverà in Italia per diverse date a novembre, 3 delle quali agli Arcimboldi di Milano...ho sembre desiderato vederlo in un ambiente intimo, anche se era già successo all'Alcatraz...ma qui essendo teatro ci sarà un'altra atmosfera.
Un abbraccio...Daniele "Ardez" Ardemagni

Non sono d'accordo con te caro Ardez, a me Duquesne piace moltissimo, c'è la mano di Dylan che trasforma le cose mediocri in cose particolari. Devo dire poi che gli scambi di opinioni nascono casualmente, basta la mail di un amico per accendere un piccolo scambio di idee, sempre bello e mai dannoso. Poi darsi che in futuro la nostra attenzione si soffermi su qualcos'altro, su qualche altra canzone. Quando Tempest uscì ricordo di aver scritto che per me la canzone più bella dell'album era "Long and wasted years", non saprei dirti dettagliatamente perchè, ma quando la sento qualcosa si muove dentro di me, qualcosa che le altre canzoni non riescono a toccare così profondamente, è una sensazione, un feeling che non saprei spiegare, ma quella canzone per me è "Tempest", molto più di altre altrettanto valide. Salutami chi sai, un abbraccio anche a te, Mr.Tambourine, :o)

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Talkin' 9101 - Alfredo Cesarano

http://www.facebook.com/photo.php?fbid=545794075466599&set=a.175461615833182.35370.120562677989743&type=1
Alfredo Cesarano

Grazie anche a te per la preziosa segnalazione! :o)

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Talkin' 9100 - Federico 95

Mi sveglio la mattina del 13 giugno e accendo il pc. Leggo su Maggie's Farm che una utente ha notato che ci sono 6 concerti di Bob in Germania. Allora vado sul sito di Dylan e oltre alla conferma dei concerti tedeschi trovo anche 6 concerti in Italia; tre a Milano, due a Roma e uno a Firenze. DAJE !!!!

October 10, 2013 Oslo Norway Oslo Spektrum
October 12, 2013 Stockholm Sweden Waterfront Congress Centre
October 13, 2013
October 15, 2013 Copenhagen Denmark Falconer Salen
October 16, 2013
October 18, 2013 Hanover Germany Swiss Life Hall
October 19, 2013 Hamburg Congress Center Hamburg
October 20, 2013
October 22, 2013 Düsseldorf Mitsubishi Electric Halle
October 24, 2013 Berlin Tempodrom
October 25, 2013
October 28, 2013 Geneva Switzerland SEG Geneva Arena
October 30, 2013 Amsterdam Netherlands Heineken Music Hall
October 31, 2013
November 2, 2013 Milan Italy Teatro degli Arcimboldi
November 3, 2013
November 4, 2013
November 6, 2013 Rome Atlantico Live
November 7, 2013
November 8, 2013 Florence Teatro Comunale Florence
November 10, 2013 Brussels Belgium Forest National
November 12, 2013 Paris France Le Grand Rex
November 13, 2013
November 14, 2013
November 16, 2013 Esch-sur-Alzette Luxembourg Rockhal
November 18, 2013 Glasgow Scotland Clyde Auditorium
November 19, 2013
November 20, 2013
November 22, 2013 Blackpool England Blackpool Opera House
November 23, 2013
November 24, 2013
November 26, 2013 London Royal Albert Hall
November 27, 2013
November 28, 2013

FEDERICO95

Cazzo Friends, questa si che è collaborazione! Davvero grazie a tutti! :o)

 

 
Giovedi 13 Giugno 2013

Talkin' 9099 - Giulia Satta

Caro Mr. Tambourine,
Ancora nessuna notizia è apparsa sul sito o sulle pagine ufficiali di Bob Dylan.
Però ho appena scoperto che su un sito tedesco che si occupa di concerti (Marek Lieberberg Konzertagentur GmBH & CO.KG: http://www.mlk.com/ ) sono comparse sei date che potrebbero far palpitare il cuore di qualcuno:

Bob Dylan Tour 2013 - 18.10.2013 http://www.mlk.com/artists/44/tours/1824/events/9349  Fr. Hannover / Swiss Life Hall Allgemeiner Vorverkauf: 14.06.2013, 09:00 Uhr

Bob Dylan Tour 2013 - 19.10.2013 http://www.mlk.com/artists/44/tours/1824/events/9350 Sa. Hamburg / CCH Allgemeiner Vorverkauf: 14.06.2013, 09:00 Uhr

Bob Dylan Tour 2013 - 20.10.2013 http://www.mlk.com/artists/44/tours/1824/events/9351  So. Hamburg / CCH Allgemeiner Vorverkauf: 14.06.2013, 09:00 Uhr

Bob Dylan Tour 2013 - 22.10.2013 http://www.mlk.com/artists/44/tours/1824/events/9352  Di. Düsseldorf / Mitsubishi Electric Halle Allgemeiner Vorverkauf: 14.06.2013, 09:00 Uhr

Bob Dylan Tour 2013 - 24.10.2013 http://www.mlk.com/artists/44/tours/1824/events/9353 Do. Berlin / Tempodrom Allgemeiner Vorverkauf: 14.06.2013, 09:00 Uhr

Bob Dylan Tour 2013 - 25.10.2013 http://www.mlk.com/artists/44/tours/1824/events/9354 Fr. Berlin / Tempodrom Allgemeiner Vorverkauf: 14.06.2013, 09:00 Uhr

Ecco qui il link: http://www.mlk.com/artists/bob_dylan/tours/1824-tour_2013
Mi sembra un sito affidabile. Speriamo arrivino presto conferme e sopratutto nuove date.
Cosa ne pensi?

Cara Giulia, nessuna notizia era finora mai  trapelata o apparsa sul web, complimenti a te che l'hai scoperto! Speriamo che queste date vengano confermate dal sito di Bob al più presto e che assieme a queste sei date tedesche compaia anche qualche data italiana. Rinnovo i complimenti per la segnalazione davvero gradita.

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Talkin' 9098 - Giulia Satta

Ed ecco che anche la pagina Facebook di  eventim.de  e  la pagina specifica  (il ticketmaster tedesco, per intenderci) pubblica la foto ed annuncia le date!

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Talkin' 9097 - Bruno "Jackass"

Ma no, ma quale figuraccia! Capita a tutti una svista!
Anche io avrei dovuto capire che Walter si riferiva ad un'altra canzone.
Ciao, Bruno

Caro Bruno, ti ringrazio perchè hai cercato di metterti nel "gruppo della svista" per darmi una mano. Certo, si è trattato di una svista, sia da parte di Walter che da parte mia, ma questo non toglie che io l'abbia fatta davvero grossa. Pazienza, la prossima volta starò molto ma molto più attento! E con questo anche Walter si toglierà il peso dallo stomaco, :o) 

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Talkin' 9096 - Maria Rosa Ventura

Dai Mr. Tamburine!
Ma quali contestazioni! Mi fate sentire un incrocio tra un'adolescente problematica e una vecchia zia un po' rimbambita! :-)
Comunque mi sono divertita a leggere i commenti di questi giorni... dunque, ricapitoliamo: Dylan ha aperto il suo ultimo album con un brano che è un avanzo di TTL, accompagnato da un video riciclato, il testo non è suo ma l'ha scritto tutto Hunter, la musica è scopiazzata, ma ha scelto quello perché non voleva discutere con i manager della Sony! Chissà che cosa ne pensa di tutto questo quel vecchio rompiscatole di Jack Frost che Dylan ha voluto in sostituzione dei suoi produttori... ! :-)
Tutta questa storia mi fa pensare a mia nonna che con l'arrosto avanzato della domenica il lunedì ci faceva le polpette... comunque le polpette di mia nonna erano buone (e l'arrosto lo aveva fatto lei... anche se, devo ammetterlo, non aveva allevato il manzo e, naturalmente, non era neppure lei stessa il manzo...).

Quanto al commento di Miscio sulla strofa di Early Roman Kings, trovo le sue riflessioni interessanti. Conoscevo la storia dell'allegro poligamo, ma non avevo mai pensato di accostarla a questo pezzo (resta da chiedersi se sarebbe stato così allegro se ognuna delle sue 14 mogli avesse avuto a sua volta 14 mariti!). Bello anche il riferimento alla "Comare di Bath" di Chaucer.
L'unica contraddizione che posso trovare nelle sue parole, se proprio si vuole trovarne una, è su quanto scrive nel primo post, riferito a Ding Dong Daddy: "le donne vogliono sentirsi amate più di ogni altra cosa", e quanto dice nel secondo a proposito della comare: "ciò che le donne desiderano è il potere - dominare il loro marito o innamorato ed essere nel comando superiori a lui". Dunque: what the women want? Su questa questione ci si spacca la testa da un sacco di tempo e pare che anche Dylan abbia fatto degli studi in merito, non so se poi abbia ottenuto delle risposte soddisfacenti. Comunque i versi del pezzo da te citati, Miscio, sono veramente un capolavoro di enigmistica, e non solo.
Mi fanno pensare a un delizioso brano di "Through the looking glass", il dialogo tra Humpty Dumpty e Alice, che varrebbe la pena di rileggersi per intero, meglio in inglese, ma ne cito solo la parte centrale (e tradotta da Masolino d'Amico):

- Non capisco che cosa dovrei portarmi a casa - disse Alice.
Humpty Dumpty fece un sorriso di disprezzo. - Naturale... devo dirtelo io. Volevo dire, "ecco un argomento che ti stende definitivamente" -
- Ma "piglia su e porta a casa" non è proprio come dire "ecco un argomento che ti stende" - obiettò Alice.
- Quando io uso una parola - disse Humpty Dumpty in tono alquanto sprezzante - questa significa esattamente quello che decido io... né più né meno.
- Bisogna vedere - disse Alice - se lei può dare tanti significati diversi alle parole.
- Bisogna vedere - disse Humpty Dumpty - chi è che comanda... è tutto qua.
Alice era troppo perplessa per dir niente; così dopo un minuto Humpty Dumpty ricominciò. - Certe hanno un caratterino... soprattutto i verbi: sono i più orgogliosi... con gli aggettivi puoi fare quello che vuoi, ma con i verbi... comunque, io posso farli filare tutti quanti! Impenetrabilità! Ecco cosa dico!
- E sarebbe così cortese da dirmi - disse Alice - che cosa significa?
- Ora parli come una bambina ragionevole - disse Humpty Dumpty con aria molto compiaciuta. - Con "impenetrabilità" volevo dire che ne abbiamo abbastanza di questo argomento, e che faresti meglio a dirmi che cosa vuoi fare a questo punto, poiché non credo che tu voglia fermarti qui tutto il resto della tua vita. *

Un abbraccio, Maria Rosa

* Lewis Carroll - Le avventure di Alice nel Paese delle Meraviglie - Attraverso lo Specchio - Mondadori - 1978 e ristampe.
Nella nota al brano Masolino d'Amico, scrive che: "Humpty Dumpty come il suo autore erano seguaci del nominalismo, la teoria medievale per cui i termini universali non sono altro che flatus vocis, espressioni verbali, gettoni a disposizione di ogni parlante: punto di vista sempre più condiviso dal pensiero moderno".
Il che non vuol dire che non abbiano senso, aggiungo io.


 

 
Mercoledi 12 Giugno 2013

Talkin' 9095 - Bruno "Jackass"

Ciao Mr. Tambourine
mentre riesco a comprendere il dibattito sulla debole connessione video/canzone in Duquesne Whistle, non riesco proprio a vedere alcuna somiglianza tra DW e Manish Boy/I'm a Man.
Spesso Bob Dylan ha sfruttato pedissequamente la classica struttura del blues, quando lo fa è una cosa che in genere non apprezzo, ma questo non mi pare proprio il caso.
Bruno "Jackass"

Cazzeruola Bruno, hai maledettamente ragione, ci siamo infilati in un errore madornale, Walter B. con la sua mail ed io a seguito con la mia risposta. Chiedo scusa a te ed a tutti i lettori per la mia risposta idiota, ma continuando a ragionare su alcune cosa si finisce a volte per prendere lucciole per lanterne. Ora ho capito l'enormità della cazzata che abbiamo fatto sia io sia l'amico Walter. Credo che nessuno dei due sia stato in mala fede, penso invece che, pur non volendo, ci siamo confusi ed abbiamo preso un granchio grande come una casa. L'osservazione non ha ragione di essere in quanto non è Duquesne Whistle ad essere simile a "Manish Boy" o "I'm a Man" ma bensì "Early Roman Kings". Vedi com'è facile sbagliare anche per uno come me che non dovrebbe permettersi errori (o meglio castronerie) di questo tipo? Purtroppo mi è successo ed ho anche fatto una figuraccia, sia nei tuoi confronti che te ne sei accorto sia nei confronti di quanti altri (e saranno stati numerosi) che avranno notato la cosa e pensato "Che pirla questo Tambourine!". Ed avete tutti ragione, non chiedo scusa, chiedo solo a tutti voi di perdonarmi, mi sono comportato come il cane che si morde la coda e dopo cento giri non si ricorda più cosa sta facendo perchè gli gira troppo la testa! Avrei dovuto essere io a far notare all'amico Walter che molto probabilmente aveva fatto un errore, che aveva confuso una cosa con un'altra, e invece sono caduto anch'io dalla giostra come se fossi stato un dannato principante (che vergogna!!!!!). Ma può succedere, e la dimostrazione la si può ancora leggere nelle news di ieri. Abbiamo confuso Early Roman Kings con Duquesne Whistle, ma ormai è fatta, volenti o nolenti abbiamo sbagliato tutti e due, io e Walter, ma almeno a Walter va il merito di aver scoperto che quello che tutti chiamavano "Mannish Boy" sembra essere sbagliato, perchè sul disco c'è scritto "Manish Boy". Ho avvertito via mail l'amico Walter B. dell'errore che avevamo fatto scambiando Duquesne con Early, mi ha riscritto immediatamente dicendo di lasciare la sua obbrobriosa mail (così l'ha definita) nelle news a perenne ricordo della sua sbadatezza, e che stava pensando di andare a buttarsi nel lago di Luino con una pietra al collo.
Spero che abbia cambiato idea, anche perchè mi darebbe fastidio essere da meno.....! :o). Comunque grazie davvero caro Bruno, mi sono ampiamente meritato la figuraccia che ho fatto. :o(((((((

 

 
Martedi 11 Giugno 2013

Talkin' 9094 - Walter B.

Ciao a tutti,
a me sembra che in "Duquesne Whistle" di Bob Dylan ci sia poco, solo la sua voce per una cover rivistata, bella ma non originale, e per non originale intendo non composta da Dylan. La musica è la melodia di un vecchissimo blues ripreso e reso popolare da Muddy Waters col titolo di "Manish Boy" (e bada ben bada ben non "Mannish" - vedi foto) e da Bo Didley come "I'm a Man", le parole sono di Hunter, le immagini di Nash Edgerton e la decisione di abbinarle a Duquesne molto probabilmente è della Sony che aveva bisogno di qualcosa per pubblicizzare l'imminente uscita sul mercato di Tempest. Questo non vuol dire che la canzone non sia bella o valida, tutt'altro, ma mi diventa difficile capire il perchè si cerchi a tutti i costi la mano di Bob in questa canzone.
Walter B.

Ciao Walter, se ci pensi bene non è poi così difficile da capire, questo è un sito dove moltissimi fans di Bob Dylan hanno occasione di trovarsi, di confrontarsi, di esprimere quello che sembra a loro giusto o interessante per chiunque ami almeno un pò il lavoro di Bob Dylan. Bob è il motivo che in qualche modo unisce tutti noi dylaniati, quindi diventa spontaneo cercare di parlare di qualunque cosa riguardi il suo lavoro o cercare la sua presenza ovunque sia possibile o probabile, non vedo una stranezza esagerata in questo? Sempre meglio che parlare di giaguari da smacchiare o delle amanti di Berlusconi, non trovi? Alla prossima, :o) 

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St. Louis, Missouri - Peabody Opera House - April 13, 2013

di Tom Finkel

Per la visita di Bob Dylan a St. Louis ieri sera, la prima dopo l’ottobre del 2010 e quattordicesimo show del suo attuale tour, il Peabody Opera House stadio era stato addobbato per l’intera altezza da una tenda nera semicircolare con quattro grandi fari piazzati di di fronte ad essa, che di tanto in tanto brillavano come tante lune enormi orbitanti intorno al pianeta Bob.

Bob Dylan è finalmente diventato ciò che ha probabilmente sempre sognato di essere: un vecchio bluesman. E questa è una buona cosa. E’ piccolo di statura, più piccolo che mai, magro e con le gambe storte. E tiene in pugno uno stadio come nessun altro artista.

La band è salita sul palco poco dopo le otto e trenta e si è buttata in "Things Have Changed", tutti con il cappello, meno il multi-strumentista Donnie Herron, che ha suonato il banjo, steel guitar, mandolino, pedal e lap steel a capo scoperto. (Non pioveva dentro il Peabody.) Dylan sfoggiava un vestito che sembrava qualcosa come una tuta militare nera, con strisce rosse sulle gambe e larghe fasce scarlatte ad ogni polso. Il suo cappello era un flattop di feltro grigio con l’orlo arrotolato, il cappello dei giocatori d'azzardo.

Hanno proposto un set di sedici canzoni, un solo bis, una set list allineata con quella della serata d’apertura a Buffalo il 5 aprile. Un Bob Dylan che mostra un potenziale di sorprese che vanno oltre la setlist, variazioni che possono venire solo con la fantasia oppure prestabilite, come i tic calcolati di un professionista del poker, per spingere gli altri che siedono al suo tavolo un pò fuori dal loro gioco. La setlist è molto ben fatta, con nove canzoni uscite dopo il 2000.
Dylan le suona e canta sia stando in piedi al centro della scena col microfono in mano e, di tanto in tanto, mimando ... qualcosa ancora vagamente inimitabile di ispirazione Chaplinesca, con picccoli gesti che sembrano scoordinati, o stando dietro al pianoforte piazzato sulla destra del palco. Alcuni spettatori casuali potrebbe interpretare male come parla (o, più precisamente, come recita). Dylan ormai non canta più da anni. E in particolare, i suoi sono gli unici microfoni per canto presenti sul palco. Nessun altro della band canta una singola nota.

Dopo "Things Have Changed", "High Water (For Charley Patton)" e "Blind Willie McTell ", ha portato la sua vocalità sulle linee melodiche delle canzoni blues. In “Soon After Midnight "e" Summer Days" ha canticchiato. In "Early Roman Kings" e "Pay in Blood" ha sputato sangue. In "Scarlet Town" ha tirato fuori uno sporadico falsetto. "Visions of Johanna" sembrava una ninnananna. E sui pezzi di chiusura della serata, "All Along the Watchtower " e " Ballad of a Thin Man ", lui, beh, è stato davvero rock.

La più recente aggiunta della band è il leggendario Duke Robillard, virtuoso chitarrista blues di Woonsocket, Rhode Island, che sembra aver fatto fare a tutti un passo in avanti dopo la partenza di Charlie Sexton.
Nonostante la quasi totale mancanza di prove, Robillard tiene il passo più che bene per la maggior parte del tempo e, al meglio, impostando la musica. In effetti, in generale, i numeri più lucidi sono quelli nei quali Dylan rimane lontano dalla sua tastiera e si attacca solo alla voce e all' armonica, lasciando Robillard a portare il peso strumentale.

Nella set list attuale c’è “What Good Am I?", una canzone che Dylan non eseguiva in concerto dal 2010 (quattro volte quell'anno) e non era più stata in rotazione regolare da ... quando? Risalente all’album del 1989 “Oh Mercy”, la canzone è notevole e Dylan la canta con sentimento.
“A che servo se sono come tutti gli altri,
se mi volto, non appena vedo come vesti,
se mi tappo le orecchie in modo da non poterti sentire piangere,
a che servo?”
Per rispondere a una domanda con una domanda - cosa sarebbe Dylan, lo fa per tutto il tempo: Perché la canta ora? Potrebbe avere a che fare con la scarna decorazione del palco in questo tour: tre specchi elegantemente incorniciati come un ritratto a grandezza naturale e casualmente un pò angolati ma tutti di fronte al pubblico.

Prima e dopo il bis, il gruppo si è schierato sulla parte anteriore dello stadio, disponendosi come se dovesse fare una foto dell’epoca della guerra civile.

Taccuino del critico:
Quest'uomo fa una media di 90 a 100 spettacoli dal vivo all'anno dal giorno in cui ha compiuto 60 anni, è un regalo ogni volta che sale sul palco. Perché lo fa? Tanto vale chiedere perché cade la pioggia quando piove. E' quello che lui vuole fare. E' un dono, e come ogni regalo, anche stasera è stato qui per fare il suo show.

 

 
Lunedi 10 Giugno 2013

Talkin' 9093 - Tarantulalips

Ciao a tutti. volevo solo dare il mio parere a riguardo della discussione iniziata da Michele Lenzi sul video di Duquesne. Poichè il testo del pezzo è stato scritto con Robert Hunter come tutto Toghether Through Life, forse essendo un outtake dello scorso disco, il video fu registrato allora... visto che anche il regista è lo stesso...
Grazie

Questa ipotesi era già stata suggerita su queste pagine non ricordo più da chi, ma certo è un'ipotesi da prendere in considerazione. La domanda però è sempre questa: Bob, con questo video, ha voluto lanciare un preciso messaggio di denuncia del male che spesse volte soverchia il bene, la violenza che schiaccia l'amore (questo sembra essere il significato della storia narrata nel video) oppure è stata soltanto una cosa casuale rimediata di fretta in qualche cassetto polveroso dove Dylan tiene le cose non usate per pubblicizzare la vicina uscita del disco? Spesso Dylan fa cose strane e apparentemente senza senso, poi lascia che siano gli altri a cercare di dare un senso o un significato a quelle cose, magari divertendosi come un matto a leggere tutte le stranezze che gli appassionati riescono ad estrapolare dal suo lavoro. Anche questa è un'ipotesi, anche se sembra essere abbastanza inverosimile, ma pur sempre un'ipotesi che potrebbe essere vera così come tantissime altre, discusse e magari abbandonate. Con Dylan non si può mai essere certi di niente, sei d'accordo? Ciao, alla prossima, Mr.Tambourine, :o)

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Talkin' 9092 - Dott. Tancredi

Ciao Mr. volevo chiedere agli amici del forum se qualcuno ha questa versione della Bootleg Series 1-3
http://www.ebay.it/itm/DYLAN-BOB-BOOTLEG-SERIES-VOL-1-3-CD-ALBUM-COL-NEU-/310590102776?pt=B%C3%BCcher_Unterhaltung_Music_CDs&hash=item48509cdcf8
e che packaging presenta.
Io ho la versione "fat box" con la foto in bianco e nero "occhialidasolearmonicamicrofono".
Questa cover è molto bella non trovate?
Grazie

PS Ma a proposito di Bootleg Series, ma questo volume 10-11 quando arriva?

Se qualcuno ha questa versione ce lo farà certamente sapere, in quanto alle Bootleg Series 10 - 11 sono solo circolate alcune voci senza poi essere state più riprese, al momento delle ventilate Series 10 e 11 non si sa praticamente niente. Dovremo aver pazienza, prima o poi arriveranno....., o almeno lo speriamo......:o)

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Talkin' 9091 - Miscio

Caro Mr.Tambourine,

scusami per la mancata traduzione, vedo di rimediare subito. Il brano in questione che potrebbe essere l'ispirazione del verso "I’ve had my fun / I’ve had my flings" di Early Roman Kings veniva dal "prologo della donna di Bath" era:
[To think that in my time I've had my fling.
But age, alas, that cankers everything.
Has stripped me of my beauty and spirit.
Let it go then! Goodbye, and devil take it!
The flour's all gone; there is no more to say.
Now I must sell the bran as best I may;
But all the same I mean to have my fun.]

(The Canterbury Tales - Oxford University Press - 2011 - p.162, nella trasposizione in inglese moderno di David Wright, perchè in altre traduzioni questa coincidenza non compare), vale a dire:
[Ancor oggi mi fa bene al cuore
pensare che ai miei tempi me la son goduta.
Ma gli anni, ahimè, che avvelenano tutto,
mi hanno tolto bellezza e vigore.
E che vadano, salute! il diavolo se li accompagni!
La farina è partita, non c'è che dire:
non mi resta che vendere come posso un po' di crusca.
Eppure ho ancora intenzione di stare allegra...]


(traduzione di Ermanno Barisone)

(Si possono leggere gli interi Racconti di Canterbury sempre nella traduzione di Barisone qui:
http://www.culturaesvago.com/racconti-di-canterbury/
Nel prologo, la "donna" o "comare" di Bath viene presentata da Chaucer in maniera completamente anticonvenzionale rispetto ai canoni medioevali. Consapevole di se e del mondo, con 5 mariti e innumerevoli amanti non si è fatta mancare nulla, e pur raggiunta un'età matura, non mette limiti a ciò che la provvidenza le farà incontrare nel suo viaggio. Nel successivo racconto è sempre lei che ci narra la storia di un cavaliere che, avendo recato altraggio ad una fanciulla, (questi
"nobili" cavalieri, che nella letteratura muoiono d'amor cortese tra i suoni delle arpe celesti, nella realtà non ci pensavano due volte a far la festa ad una donzella che incontravano nei campi) viene condannato a morte a meno che, entro un anno e un giorno, non ritorni al cospetto della regina con la risposta al suo indovinello: cos'è che desiderano di più le donne? Trascorso invano tutto il tempo concesso, egli si appresta a tornare dalla regina per subire il supplizio (stupratore ma di
parola...) quando incontra una vecchia ("che nessun uomo può immaginare una creatura più brutta") che gli promette di salvarlo se la sposerà. E così avviene: ciò che le donne desiderano di più è il potere, " dominare il loro marito o innamorato ed essere nel comando superiori a lui". Il cavaliere è salvo e sposa la vecchia, ma è titubante di fronte alla richiesta di consumazione del matrimonio, così la megera gli pone un'alternativa: mi vuoi brutta e vecchia ma fedele o bella e giovane ma infedele?
Il cavaliere non sceglie e lascia la decisione alla vecchia, che rivelandosi così probabilmente una strega, lo ringrazia trasformandosi in una giovane e bella fanciulla. Ci si potrebbe vedere un collegamento con il verso "I ain't afraid to make love/ To a bitch or a hag", che si può anche tradurre come "non ho paura di fare l'amore con una megera o con una strega", ma se si scende a questo livello di suggestione, le possibilità che dà un testo di Dylan sono veramente infinite.

Ciao, Miscio

Meglio se sono infinite, danno a noi più occasioni per parlare di Bob e del suo lavoro. La tua spiegazione del verso "I ain't afraid to make love/ To a bitch or a hag" è molto convincente e rende quasi certamente evidente che anche Bob a volte trae ispirazione dalle cose che magari legge per passare il tempo, cose che poi si ritrovano, anche a distanza di tempo, in qualche frase delle sue canzoni. La tua è una spiegazione dettagliata del perchè all'uscita dell'album e la conseguente stesura dei testi da parte di molti appassionati (al momento di questo post, i testi ufficiali di "Tempest" non sono ancora stati inseriti nella sezione "songs" di bobdylan.com dove appaiono quelli di tutte le altre sue composizioni) qualcuno disse che fra le opere che avevano ispirato Bob c'erano anche "I racconti di Canterbury". Ti ringrazio veramente di cuore per il tempo che dedichi al sito ed ai suoi lettori per la stesura delle tue accurate analisi.  Ciao, alla prossima, Mr.Tambourine, :o)

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Bowling Green, Ohio - Bowling Green State University - Stroh Center - April 21, 2013

di Don Ely

Sono arrivato allo Stroh Center con un sacco di tempo a disposizione prima dello showtime. Non avevo "nessun posto particolare dove andare", come diceva Chuck Berry, così ho passato la maggior parte del pomeriggio a Ann Arbor.
LO Stroh Center è un nuovo e molto attraente impianto sportivo, qualcosa che non si può spesso dire quando questi luoghi sono usati come sale da concerto. Non è molto grande, ed è libero su tre lati. C'è vetro fino al soffitto, molto bello, con flussi di luce naturale sempre bella. Il miglior attributo del Centro di Stroh, però, è, che ci crediate o no, la qualità del suono che era davvero, davvero, (sopracciglio-alzato), buona. Quindi, il mio posto in un angolo di fronte al palco si è rivelato molto buono.

Ho finalmente visto il set completo dei Dawes come apertura. Mi piace questa band, anche se probabilmente non abbastanza per andare a vederli in un concerto tutto loro, ma sono sicuramente talentuosi e potrebbero anche avere il grande successo.
Una parola per quanto riguarda i manifesti di Bob Dylan disponibili in questo tour: la tiratura è scarsa, circa un centianaio di copie, quindi se siete interessati non tardate a sceglierne uno, non appena sete entrati nel locale!

Dylan ed i ragazzi hanno suonato un altro grande set, anche se le canzoni sostanzialmente sono rimaste le stesse, ero seduto un pò indietro, rilassato, e mi è piaciuto. Il materiale di Tempest è meraviglioso da vivere e sentire, "Pay in Blood" per tre notti di seguito mi fa capire che cosa è realmente una canzone fantastica. Ho pensato che questa sera "Visions Of Johanna " era una spanna sopra delle prestazioni delle altre due serate, ed al Bowling Green ha sentito la più energetica "Summer Days" di sempre. E "What Good Am I? " non cessa di stupire. Grazie Bob per averla rispolverata, anche se una tantum, e gettato una nuova luce su questa canzone. Per la prima volta nel corso di questi shows ho dato una buona occhiata al pianoforte di Bob, che è molto più piccolo di quanto pensassi.
E finalmente ho visto gli specchi tanto citati nelle recensioni passate che tanto hanno fatto discutere, situati vicino al davanti del palco in un apparente tentativo di contrastare le foto che non erano consentite. Un annuncio è stato fatto durante l'intervallo di ogni spettacolo ai membri del pubblico con l’invito di mettere via gli invadenti telefoni cellulari, ma a giudicare da il numero dei bagliori dei cellulari che ho notato in tutte e tre le arene, è servito a poco.

Così Bob Dylan continua ad andare avanti, e lui e la sua band stanno dando alcuni dei migliori spettacoli della loro carriera. E ora ci sarà anche l’AmericanaramA Music festival da vedere! My Morning Jacket è una delle mie band preferite di tutti i tempi, vado a vederli ogni volta che vengono a Detroit, ed i Wilco pure, ma non li vedevo da almeno un decennio, quindi sono entusiasta! E Richard Thompson è un grande chitarrista! Quindi li vedremo nei rock 'n' roll shows di questa estate ....

 

 
Sabato 8 Giugno 2013

Talkin' 9090 - Michele Lenzi

Ciao a tutti,
ogni tanto leggo, ammetto non tutto, mail di discussione sul significato del video di "Duquesne..." cercando di trovare dei punti di contatto con il testo del brano. Io non so se già qualcuno ha fatto l'osservazione che adesso vado a fare. E' possibile che il video sia stato girato per un altro brano? Alcuni mesi fa feci notare su questo sito che la foto del retrocopertina di Tempest con Dylan in primo piano è molto probabilmente stata scattata alcuni anni fa ( secondo me ai tempi di "Love and Theft"): viso dimagrito rispetto rispetto agli ultimi 3- 4 anni. Se ci fate caso nel video (mia impressione) Dylan ha un viso diverso, io direi più rilassato e riposato, rispetto a quello visto negli ultimi tour. Quindi la mia tesi è che magari il video possa essere stato registrato per un brano di un precedente album.
Ribadisco: non sempre leggo tutte la mail e quindi magari questa questione è già stata affrontata.
Michele Lenzi

 

Ciao Michele,

  questa era la foto che mi avevi inviato, foto dove chiaramente si vede che è un Dylan di una decina d'anni più giovane. La tua mail, nella quale ponevi la stessa domanda che riproponi oggi per il video di Duquesne Whistle, fu pubblicata il giorno 13 settembre 2012. Il giorno 15 settembre 2012 l'amico Otello, forse a seguito della tua stessa domanda, mi mandò quest'altra foto osservando che paragonando le due foto, quella del retro di Tempest    sembrava essere stata ritoccata ma di un periodo successivo a Love & Theft. La questione non ebbe seguito, anche perchè sia in questo caso come nel caso del video di Duquesne nessuno può dare risposte certe. Anche il Dylan che appare nel video sembra essere un Dylan dal volto diverso, meno stanco e con meno rughe. La cosa suggerisce che veramente il video sia stato girato per qualche altro motivo e per una canzone diversa da Duquesne Whistle, ma perchè sia poi stato usato proprio per questo pezzo per il momento resta ancora un mistero. Possiamo analizzare il video e cercare tutti i riferimenti possibili o probabili con il testo di Duquesne, ma è un lavoro che in realtà non riesce a stabilire niente, forse raccoglie solo qualche casuale coincidenza. Almeno, questa è la mia opinione per quanto può valere. Alla prossima, Mr.Tambourine :o)

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Talkin' 9089 - Miscio

Caro Mr.Tambourine,
ringrazio Maria Rosa per la compagnia. Mi sa che andiamo dallo stesso pusher.. ehi Mr.Tambourine..ne sai qualcosa? .. :-)
In effetti le sono bastate due paroline e il mio castello di sabbia blakiano è crollato ingloriosamente, perché avrebbe previsto un Dylan alla luce del giorno e un ragazzo invece immerso nelle tenebre della notte. Non me n'ero accorto. Fette di prosciutto agli occhi?
Riguardo al tuo discorso circa il vero atteggiamento di Dylan nei confronti di un ambiente dalla mentalità limitata, penso che in gran parte sia proprio così, se per ambiente ci si riferisce non solo alla comunità ebraica, ma all'intera cittadina in cui viveva. Fin dal discorso al Tom Paine Award, non mi hanno mai convinto le spiegazioni usuali che vedevano in Dylan un orientamento conservatore ed un atteggiamento di minor impegno sociale, mentre invece la sua intransigenza giovanile prendeva la forma di un utopismo mistico, talmente radicale che di fronte ad esso nessun impegno sociale politicamente corretto poteva più bastare, perchè l'intera società era vista come già definitivamente condannata.
A questo proposito, cercando di cavare il ragno dal buco di Early Roman Kings mi sono scontrato con questa incredibile ultima strofa, in cui Dylan fa esplodere le possibilità interpretative a dismisura.

I was up on black mountain
The day Detroit fell
They killed ‘em all off
And they sent ‘em to hell
Ding dong daddy
You’re coming up short
Gonna put you on trail
In a sicilian court
I’ve had my fun
I’ve had my flings

......
Tralascio le prime due linee che richiedono una trattazione a parte, ma per il resto chi è questo ding dong daddy? Tutti negli USA hanno familiarità con la canzone "Ding Dong Daddy from Dumas". Dumas è una città del Texas e si trova nel paese noto per il suo bestiame e i suoi pozzi di petrolio e per i suoi «machos», uomini tutti d'un pezzo. Ding Dong Daddy era pure il soprannome di Porfirio Rubirosa, famoso playboy superdotato. Potrebbe quindi trattarsi di uno scherno alla figura del macho, ma la cosa mi convince poco. Poi mi sono imbattuto per caso in questa pagina: http://www.streetcar.org/blog/2005/10/ding-dong-daddy-the-real-story.html , che racconta una curiosa storia.
Nella San Francisco del 1945 un attempato ometto dall'aspetto inoffensivo, che faceva il mestiere di conduttore di tram, riuscì a farsi sposare da 14 donne. Troppo vecchio per la guerra, ma non per il flirt, sfruttò la mancanza di concorrenza dovuta alla leva militare. La stampa gli affibiò il nomignolo di "Ding Dong Daddy of the D-car Line". Spiegava candidamente la sua condotta ad una giornalista: "Le donne vogliono sentirsi amate più di ogni altra cosa...È semplice. Se voglio farmi sposare da te, ti aiuterò a preparare la cena qualche notte e ti farò sentire come l'amore può essere sicuro e accogliente."



Mentre il mondo era impegnato nella più grande carneficina che la storia ricordi, Ding Dong Daddy si faceva in 14 per distribuire affetto alle signore troppo sole. Questo personaggio che non può che strappare il sorriso, era anche forzatamente uno spudorato mentitore. Una moglie riferì che dopo essere sparito dalla circolazione per un po' ricomparve in uniforme militare. Ad un'altra aveva raccontato di essere un agente dell'FBI e che la sua copertura richiedeva di apparire sposato ad altre donne. Condannato per bigamia a 10 anni di carcere, entrò a San Quintino il 12 Aprile 1945, il giorno della morte di Roosevelt. Il 6 Agosto 1945 cadeva l'atomica su Hiroshima e fa riflettere su una società la cui morale non si scandalizza per la distruzione dell'intera popolazione di una città, ma lo fa per la bigamia. Potrebbero riferirsi a questo sia il "tribunale siciliano" che il " They killed ‘em all off", "li hanno ammazzati tutti", ma certo, sugli stermini c'è un'ampia scelta.
Dylan potrebbe persino essersi un po' identificato in questo personaggio, visto che in gioventù aveva anche lui dei discreti traffici col gentil sesso. Il verso successivo "I’ve had my fun \ I’ve had my flings" che sta per "alla fin fine me la sono goduta", (Francesco Guccini la tradurrebbe più sanguignamente con : " anca mè, quand'a l'era giuv'nassa, oilì, oilà...") viene con molta probabilità dai Racconti di Canterbury (The Canterbury Tales - Oxford University Press - 2011 - p.162) e precisamente dal racconto della donna di Bath, che anche lei la sapeva lunga.

[And to this day it does my spirit good
To think that in my time I've had my fling.
But age, alas, that cankers everything.
Has stripped me of my beauty and spirit.
Let it go then! Goodbye, and devil take it!
The flour's all gone; there is no more to say.
Now I must sell the bran as best I may;
But all the same I mean to have my fun.]


(Naturalmente al tempo di Chaucer non esisteva l'inglese moderno per cui questa è la trasposizione in termini moderni dell'originale nella "traduzione" di David Wright)
È d'obbligo usare precauzionalmente il condizionale per tutta questa vicenda, (Dylan di rado è così diretto, il periodo della seconda guerra mondiale non è un suo riferimento usuale, e se Maria Rosa si concentra temo che troverà qualcosa che non quadra...) ma è comunque simpatica da raccontare!
ciao, Miscio.

 

Caro Miscio, le tue osservazioni sono sempre approfondite ed accurate, e la storia di questo Ding Dong Daddy (chiamato anche con la sigla DDD) potrebbere essere pertinente. DDD è anche un personaggio dei fumetti:    

Quindi questo personaggio strano dovrebbe essere molto famoso negli States, dove naturalmente il termine sarà forse usato per indicare gli "sciupafemmine" come sembra essere stato questo personaggio celebrato anche nella canzone "Ding Dong Daddy from Dumas" da te citata, ecco il video:

 

Ti chiedo un favore, la prossima volta, quando alleghi un pezzo di un racconto in inglese come quello sopra tratto dai Racconti di Canterbury, ricordati di allegare anche la traduzione in italiano per coloro che masticano meno la lingua inglese, anche perchè molte volte nemmeno io ho il tempo materiale di fare le traduzioni. Restiamo in attesa delle contestazioni di Maria Rosa? :o)

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Bowling Green, Ohio - Bowling Green State University - Stroh Center - April 21, 2013

di Charlie Alter

Bob e la band hanno fornito una scarna e alquanto buia prestazione nella nuova Stroh Arena alla Bowling Green State University. L’apertura era affidata ai Dawes, che hanno invece fornito un set molto ottimista ed energico di nuovo e di vecchio materiale. Sono rimasto sorpreso di quanto i Dawes mi hanno ricordato altri artisti di Los Angeles come Jackson Browne, Neil Young & Crazy Horse, e forse gli Eagles - in senso buono.
Il set di Dylan è iniziato con una cupa “Things Have Changed” con Bob sul davanti del palco, ed è continuato con l’usuale setlist per questo tour, con la sostituzione di Summer Days al posto di Thunder on the mountain - Personalmente avrei preferito sentire “Thunder” che è migliore. Ecco la set list che ha eseguito: Things have changed, Love Sick, High water, Soon after midnight, Early Roman Kings, Tangled Up in Blue, Pay in Blood, Visions of Johanna, Spirit on the water, Beyond Here Lies Nothing, Blind Willie McTell, What good am i?, Summer Days, Watchtower e Ballad of a Thin Man (Encore).

Per me i punti salienti sono stati: Things, High Water, Beyond Here, Warchtower e Thin Man . Il nuovo chitarrista Duke Robillard si è adattato bene e ha fornito liks di chitarra estremamente gustosi.
Non sono sicuro che le canzoni da Tempest funzionino tanto bene, ma certamente alla sordina ha contribuito il tono modesto dello spettacolo. Bob era in bella voce e l'acustica della Stroh Arena era stellare.
Comunque un buon momento per tutti, in particolare gli amici di Houston, Kerry & Roxanne, che hanno fatto il viaggio per vedere His Bobness. Tutto sommato, un altro spettacolo terrificante da un vero maestro, "Ci mancherai molto Bob quando te ne andrai".

 

 
Venerdi 7 Giugno 2013

Tour 2013: Duluth si, Columbus no

La data di Martedì 9 luglio presso il Parco Festival Bayfront di Duluth è stata aggiunta all’AmericanaramA Music Festival mentre invece la data del 7 luglio presso il Nationwide Arena di Columbus, in Ohio, è stata annullata. WILCO, My Morning Jacket e Richard Thompson Electric Trio saranno sul palco prima di Dylan.
Ecco l’elenco aggiornato delle date:

6/26/13 West Palm Beach, Florida - Cruzan Amphitheatre
6/27/13 Tampa, Florida - Florida State Fairgrounds
6/29/13 Atlanta, Georgia - Aaron's Amphitheatre at Lakewood
6/30/13 Nashville, Tennessee - The Lawn at Riverfront Park
7/2/13 Memphis, Tennessee - AutoZone Park
7/3/13 Tuscaloosa, Alabama - Tuscaloosa Amphitheater
7/5/13 Noblesville, Indiana - Klipsch Music Center
7/6/13 Cincinnati, Ohio - Riverbend Music Center
7/9/13 Duluth, Minnesota - Bayfront Park
7/10/13 St. Paul, Minnesota - Midway Stadium
7/11/13 Peoria, Illinois - Chiefs Stadium
7/12/13 Bridgeview, Illinois - Toyota Park
7/14/13 Clarkston, Michigan - DTE Energy Music Theatre
7/15/13 Toronto, Ontario - Molson Canadian Amphitheatre
7/18/13 Darien Center, New York - Performing Arts Center
7/19/13 Bridgeport, Connecticut - The Ballpark at Harbor Yard
7/20/13 Mansfield, Massachusetts - Comcast Center
7/21/13 Saratoga Springs, New York - Performing Arts Center
7/23/13 Columbia, Maryland - Marriweather Post Pavilion
7/24/13 Virginia Beach, Virginia - Farm Bureau Live
7/26/13 Hoboken, New Jersey - Pier A Park
7/27/13 Wantagh, New York - Nikon at Jones Beach Theater
7/28/13 Camden, New Jersey - Susquehanna Bank Center
7/31/13 Denver, Colorado - Fiddler's Green Amphitheatre
8/1/13 West Valley City, Utah - USANA Amphitheatre
8/3/13 Irvine, California - Verizon Wireless Amphitheatre
8/4/13 Mountain View, California - Shorline Amphitheatre

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Talkin' 9088 - Ale '65

Ciao Mr. Tambourine, niente, volevo dire che ammesso che ci vada, Dylan, (e dubito), alla Cerimonia della Légion d’Honneur, sono sicuro che non tradirà la sua emozione nascondendola dietro gli occhiali come fece intravedere (noi Dylaniani l’abbiamo capito, in quanto emozionati come lui) quando Barak Obama lo ha insignito alla Casa Bianca della più alta onoreficienza civile degli Stati Uniti, la Medaglia Presidenziale Della Libertà… Staremo a vedere… Ciao alla prossima, Ale ’65.

Credo anch'io che se andrà a ricevere la Legion non sarà così emozionato, in fondo la Medal of Freedom era ed è la più alta onorificenza del suo paese!

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Talkin' 9087 - Maria Rosa Ventura

Caro Mr. Tambourine,
mi sono decisa a scrivere qualcosa per non lasciare solo Miscio nei suoi vaneggiamenti! :-)
Le cose che avete detto sul video di "Duquesne whistle" e sul brano e quanto scritto dal prof. Carrera (di cui al di là della mole di pagine da lui scritte, commentate, tradotte sul e del protagonista di questo sito - rimango affezionata al suo "La voce di Bob Dylan", uno splendido testo di poetica, prima di tutto), queste cose ferme restano.
Mi permetto comunque qualche piccola osservazione visto che "reality has always had too many heads"*. (Qualcuna l'avevo già fatta tempo fa in merito a collane con croci portate da vari dei personaggi che si muovono nella storia ecc.)
Comincio subito con una schiocchezza perchè "il faut etre lèger comme l'oiseau et non comme la plume"**...
Credo che il regista del video, Nash Edgerton, un piccolo tentativo di far coincidere il testo della canzone con le immagini lo abbia fatto quando, ai versi "Listen to that Duquesne whistle blowing/ Blowing like she ain't gon' blow no more" vediamo il fioraio fischiare, effettivamente, per chiamare i poliziotti dopo il secondo furto di una rosa! :-)
Aldilà di queste amenità, una cosa che mi ha colpito nella storia è la presenza di due piani temporali diversi: la vicenda del ragazzo si svolge quasi tutta di giorno (anche se in giornate diverse visto che la ragazza effettua tre cambi d'abito e il ragazzo passa almeno una notte in prigione), mentre Dylan passeggia con il suo gruppo di bodygard stralunati durante la notte. Solo alla fine i due piani si incontrano: è notte quando il ragazzo viene scaricato, tutto conciato, sul marciapiede e qua Dylan e i suoi lo incrociano e lo superano, ignorandolo. In quella scena, mi pare che Dylan accenni uno dei suoi proverbiali sorrisi ironici e io mi domando: l'incontro tra i due piani temporali c'è stato veramente o non si tratta che di un'illusione ottica? Ai posteri l'ardua sentenza!
Intanto mi permetto di farti, caro Mr. T., un'altra domanda. Non ho capito bene che cosa intendevi dire quando hai scritto, in risposta a Miscio, "Insomma Dylan potrebbe essere solo lo stratagemma inventato da Zimmermann per fuggire la squallida realtà nella quale si vede costretto a crescere, una comunità talmente religiosamente ottusa che non sarebbe stata capace di avanzare di un solo passo nemmeno in mille anni, una comunità schiava delle tradizioni, timorosa dei cambiamenti, gente che non ha mai trovato il coraggio di rappresentare il suo Dio in modo materiale, gente con apertura mentale uguale a zero che annichilisce qualunque personalità abbia una sensibilità superiore a quella di una formica o di una lucertola". Di chi e di cosa stavi parlando? Conosco persone cresciute in realtà completamente diverse, ma altrettanto afosamente provinciali e culturalmente soffocanti che sarebbero disposte a sottoscrivere queste parole che però, malgrado ciò, descriverebbero solo una parte della realtà. E la cultura e la spiritualità ebraiche, pur con tutte le contraddizioni, anche atroci, che ogni religione ha quando è vissuta in modo claustrofobico, sono ben più vaste, ricche e complesse, tu lo sai, naturalmente.
Ma la storia di Edipo ci insegna che il miglior modo di sfuggire a un destino avverso non è scappare, bensì andargli diritto incontro. Credo che Dylan lo sappia bene e maschere e apparenti cambi di direzione gli siano serviti solo a depistare chi cercasse di fargli cambiare rotta (talvolta difendono anche da se stessi)...
Un abbraccio, Maria Rosa

* Cold Irons Bound - ** Paul Valéry

Son felice che ci siano persone come te e Miscio che scrivono i loro vaneggiamenti per tutti i lettori di Maggie's Farm.....:o). In risposta alla tua domanda intendevo dire questo: credo tu sappia che Bob ebbe diversi e duri contrasti con suo padre, forse per quello che diceva e per gli atteggiamenti alla James Dean, alla Marlon Brando e alla Elvis Presley che il giovane andava assumendo all'epoca, mentre nel profitto scolastico non era dei più puntigliosi. Quindi, lontano dal voler criticare la cultura spirituale ebraica (perchè credo che qualunque comunità, specie se costretta ad emigrare in un paese straniero, tenda a conservare quasi in modo esagerato le proprie tradizioni, usi e costumi, rallentando in questo modo il suo processo evolutivo), l'ambiente avrebbe senz'altro condizionato o forse soffocato uno spirito ribelle ed innovativo come Bob, che, a mio avviso, per potersi realizzare fu costretto ad andarsene dalla sua casa, dalla sua famiglia e dalla sua città. Dylan stesso, durante le sue peregrinazioni ed i primi tempi del suo arrivo al Village, raccontò un sacco di fregnacce circa la sua provenienza, la sua identità ed i lavori da lui svolti. Questo non per nascondere il fatto che fosse ebreo, ma io credo solo per acquisire un pò più di credibilità artistica ed alimentare un certo alone misterioso intorno al suo personaggio in modo da attirare maggior attenzione su di lui. In questa fase di fuga e cambiamenti, userà molteplici nickname, fino ad approdare al definitivo "Bob Dylan" che diventerà a tutti gli effetti il suo nuovo nome, anche per l'anagrafe americana si trasformerà in Robert Dylan. Oggi Bob Dylan è per tutto e per tutti Bob Dylan, mentre Robert Zimmerman è rimasto solo un ricordo del passato dylaniano. Il cambio di identità fu dunque un escamotage o un'esigenza per togliere definitivamente dal bozzolo il nascente astro di Bob Dylan? Non saprei dirtelo sinceramente, questa è solo la mia interpretazione di certi avvenimenti del passato dylaniano, magari sono solo scemenze, io ho questa idea e la porto avanti, tutto qui. Un saluto, Mr.Tambourine, :o)

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Scomparso Franco Fosca, cantautore d'impegno politico, chitarrista, artista di strada, fan di Bob Dylan                                                                                  clicca qui

 

 
Giovedi 6 Giugno 2013

Talkin' 9086 - Miscio

Caro Mr.Tambourine,

temo che dovrai bannarmi a furor di popolo, se continuo a farneticare di tigri urizeniche e di vecchi che girano in cielo col compasso in mano come Archimede Pitagorico. Torno a cose più concrete. Non ricordo se su Maggiesfarm se ne sia già parlato, del motivetto iniziale di Duquesne Whistle, che sembra essere quello di Each Day di Jelly Roll Morton.

 

Morton era stato accusato a suo tempo anche lui di essere un plagiatore ( http://www.vjm.biz/new_page_8.htm ) e forse Dylan scherza sia su se stesso che su Morton quando scrive "Tu dici che sono un giocatore d'azzardo, dici che sono un ruffiano...".
Quello che mi ha meravigliato è che già nel 1962 il giovanissimo Dylan parlasse di Jelly Roll Morton nell'intervista di Cynthia Gooding:
[A me piace la musica folk come ad esempio la roba di Hobart Smith e tutto il resto ma non canto molto di quel materiale e quando lo faccio probabilmente si tratta di una versione modificata o qualcosa del genere. Non una versione modificata... non saprei come spiegarlo esattamente. E' soltanto qualcosa di più di semplice musica folk, credo.
Cose tipo il vecchio jazz, Jelly Roll Morton, sai? Roba come quella.]

http://www.maggiesfarm.it/cynthiagooding.htm


ciao, Miscio

Ti bannerò il giorno che comincierai a scrivere cazzate....! Ciao, alla prossima, :o)

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Talkin' 9085 - Maurizio Longo

Ciao Mr. Tambourine,
mi infilo tra le discussioni dylaniane per parlare del "fratello minore", ovvero Bruce Springsteen.
Sono reduce dal concerto di Padova del Boss e non sono in grado di trattenere l'entusiasmo che mi ha trasmesso.... devo sfogarmi !
Riconfermo quanto ho già scritto in passato in questo sito nell'ambito del vecchio confronto tra Dylan e il Boss sul palco.
Bruce è sempre una gigantesca festa e lo ha confermato anche a Padova, tre ore filate di super-show finito con poca voce ma con un'entusiasmo incredibile, tanto che il ritornello di Born in the USA lo ha lasciato cantare al pubblico.
Bellissima la set list iniziata con una The Ghost of Tom Joad riarrangiata e finita con una sempre trascinante Twist & Shout/La Bamba, in mezzo tra le richieste fatte dal pubblico è ritornata una Boom Boom da brividi, la suono' anche a Torino nel 1988, l'altra sera quando l'ho risentita parevano passati due giorni e non 25 anni, come farà....
Tornando a casa ho pensato che Bruce a 63 anni è ancora in grado di radunare 40.000 persone, con i biglietti anche sopra i 100 euro, Dylan ha smesso di riempire gli stadi e i grandi spazi a meta' degli anni ottanta, a 45 anni (l'ultimo concerto affollato che ricordo è stato a Modena con Tom Petty nell'87/30.000 persone), certo pero' che il Boss non fa' 100 concerti all'anno da 25 anni..... la partita dunque si pareggia, lunga vita ai nostri "fratelli" !!!
Maurizio

E lunga vita sia per tutti e due, augurio di cuore!

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Talkin' 9084 - Marcus

Hey Tamb,
pensi che dopo tutte le stupide e anche fastidiose polemiche il Nostro andrà a ritirale la Legione?
Marcus

Quien sabe????? Certo che molto dipenderà dalla data nella quale si svolgerà la cerimonia, sempre che Bob sia libero da impegni, poi bisognerebbe sapere quanto Bob tiene ad una tale onorificenza, quanto fastidio gli han dato le polemiche, quali ragioni politiche ed anche economiche lo convinceranno ad essere presente, insomma, troppe variabili per poter fare una precisione, l'unica è restare in attesa.................,:o)

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Légion d’Honneur a Dylan, finalmente arriva l’ok                             clicca qui

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Bowling Green, Ohio - Bowling Green State University - Stroh Center - April 21, 2013

di Bill Royaloak

Ha deciso di fare il viaggio fino a Bowling Green (circa un'ora e mezzo a sud dalla Motown) tramite servizio auto questa volta. Era un modo estremamente cool per viaggiare e altamente raccomandato se avete bisogno di concedervi una pausa dallo stress quotidiano. L’autista (dall'India) sapeva quasi niente di Bob e così gli ho chiesto se aveva sentito Ravi Shankar (ovviamente lo aveva sentito) così gli ho linkato Bob via George Harrison e Bangledesh. Poi la lampadina si è accesa nella sua testa e sapeva esattamente chi era Bob, ma non pensava che fosse ancora in giro.
Dopo avergli detto la buona notizia gli ho dato il lettore MP3 che avevo caricato con Bob e George e tutti gli altri in modo da poter ascoltare le loro canzoni mentre noi correvamo verso lo stadio.

I Dawes ha aperto la serata con un tipo di musica che mi pare di aver già ascoltato da molto altri, le canzoni erano nuove ma il sound sembrava richiamare come gente come Jackson Brown, CSNY, Don Henley, Bruce Hornsby e questo genere di cose.

Dopo una breve pausa le luci si sono abbassate, il riff blues è iniziato, e lo show di Bob Dylan è partito con "Things Have Changed", con un Sound tipo Blues Brothers.
La successiva è stata una "Love Sick" dai suoni familiari. Il sole stava tramontando fuori dalla grande finestra della scena in un chiaro crepuscolo e la venue diventava accogliente e familiare ... versate il bourbon e accendete il caminetto.
Le cose sono migliorate molto con con "High Water".
Nel corso di questi tre fantastici numeri d’apertura tutti i musicisti erano in grado di mostrare il loro talento nel blues e abbiamo avuto una grande introduzione di Duke Robillard. Quel suono di chitarra scorre attraverso gli accordi (in tutte le canzoni) come un melassa dal sapore piacevole.

Abbiamo apprezzato molto tutte le canzoni da "Tempest" (ho suonato l'intero album per settimane) la versione di questa sera di "Early Roman Kings” era molto pulita e liscia, grande versione live ... Bob non sembrava così arrabbiato come sul disco. Il resto delle altre tre canzoni suonava nuovo e fresco, soprattutto "Pay in Blood" (uno dei preferiti).
Le cose sono diventate un pò impastate intorno "Johanna" e "Spirit on the Water" verso la fine.... Bob sembra essere essere infastidito dal suo fianco in questi giorni ....... e dopo quattro giorni di spettacoli si può aver bisogno di un giorno per ricaricarsi.
"Summer Days" è stata una sorpresa .... è veramente decollata .... una grande sintonia senza inceppamenti.

Avrei giurato di aver visto Charlie fra il pubblico, ma forse era solo un ragazzo che gli assomigliava .... buona fortuna e salute a lui!

Poi Bob è uscito dal retro del palco prima di ritornare per il bis con "Ballad of a Thin Man"e trascinare piacevolmente tutto il pubblico dell’arena che era abbastanza piena, Bob e la sua band sono stati davvero stretti per tutto lo spettacoloe. Grazie ancora!

Il mio conducente indiano stava ancora ascoltando Bob quando siamo tornati in macchina e così l’abbiamo ascoltato fino a casa ..... come mancia ho lasciato al ragazzo il mio lettore MP3 mentre stava ascoltando per l’ennesima volta la sua canzone preferita finora - "One More Cup of Coffe”.

 

 
Mercoledi 5 Giugno 2013

Bob Dylan riceverà la Legion d'Onore in Francia                              clicca qui

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Dylan nominato per la Legion d'Onore malgrado polemiche            clicca qui

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Bob Dylan riceverà la Legione d'onore francese                               clicca qui

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Talkin' 9083 - Vincent Russo

Sono veramente dispiaciuto, ho appreso la notizia dal nostro sito preferito (Maggie's Farm), lo stesso sito che organizzò il primo folk festival a Roma..... e fu lì che condivisi il palco con te.
Ricordò che ti bastò uno sguardo per inquadrarmi e mi dicesti: tu sei del cancro ma sopratutto anche della tigre..!!!?
Ed io con aria festosa ti risposi...azzeccato!!
Ti ho visto solo in quella 3 giorni ma mi RICORDERO' DI TE.
Buon viaggio Mr. Franco.

Vincent!!

Permetti anche a me di unirmi a te in questo sincero saluto....! Mr.Tambourine

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Talkin' 9082 - Tarantulalips

Ciao a tutta la Farm! Ti scrivo Mr. Tambourine per chiederti se hai notato quello che sta accadendo nel centro europa... Anche il fiume Moldava è esondato, proprio quel fiume rappresentato dalla statua sulla copertina di Tempest..Un segno premonitore??

Che ne dici di una semplice coincidenza? :o)

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Talkin' 9081- Stefano Catena

Qualcuno sa dirmi la provenienza di questa foto? Cosa sta facendo Bob? sembra un carro-bus con sopra un impianto per uno show. Dove e' stata scattata la foto? Da Chi? Anno?...mai saputo....mistero.

Sarà dura......ma speriamo che qualcuno possa illuminarci in proposito...............!

 

 
Martedi 4 Giugno 2013

Talkin' 9080 - Ivan Manuppelli

Caro Mr. Tambourine,
ma lo sapevi? che brutta notizia. mi ha shockato.
sarebbe giusto parlarne su MF. Io ho avuto la fortuna di conoscerlo proprio tramite questo sito.
ecco l'email che mi è arrivata ieri:

Cari amici.
Sabato 1 Giugno, nel giorno del Topo di legno, il nostro fratello Franco Fosca ci ha lasciato.
In un momento come questo il dolore, i pensieri e l’amore che ci univano a lui sono troppo grandi per potersi esprimere anche per noi che abbiamo ricevuto da Franco stesso, nelle sue disposizioni testamentarie, il compito di darvi questa comunicazione. Ciascuno troverà le parole e i pensieri più adatti per tenerlo per sempre con sé, per ricordarlo e per dedicargli tutti i sorrisi che merita.
Tutti assieme avremo modo di salutarlo prima della sua partenza per le colline della Liguria, dove sarà sepolto, nel cimitero di Arnasco, come aveva sempre sognato.

La camera ardente è prevista per lunedì mattina, dalle 10 alle 15, presso il Policlinico Casilino, in via Casilina 1094, non distante dalla casa di Franco.

Nel pomeriggio, chi vorrà e potrà, saluterà Franco in una breve cerimonia laica che si terrà in piazza Navona (dove meglio?) alle 18.

Franco partirà per Arnasco, in provincia di Savona, nella prima mattinata di martedì: l’ultimo (per ora) appuntamento con lui è alle 15 al cimitero del paese.

Sul tavolo dove Franco scriveva, nello stesso foglio con cui ci ha chiesto di scrivervi queste parole, abbiamo trovato questi versi, che vorremmo condividere con tutti.

Vorrei ritornare
con gli amici perduti
averli tutti qui intorno
nel’eterno ritorno
dei paradisi scaduti
e ora sì che sapremmo fare la rivoluzione
ora sì che sapremmo fare la RIVOLUZIONE

Vi preghiamo di dare la massima diffusione di questa comunicazione, per aiutare tutti quelli che vorranno a essere presenti ai saluti.

Per qualsiasi informazione potete rivolgervi a noi due incaricati di ottemperare alle ultime richieste del nostro fratello d’elezione.

Felice Zaccheo - 348.72.79.211

Gianluca Bernardo - 388.98.44.046

Franco Fosca è stato un grande combattente. Un uomo libero. In alto i calici, come vorrebbe lui.

love love love
flower power

Caro Ivan, la notizia della scomparsa di Franco Fosca addolora anche me, anche se l'avevo conosciuto solo superficialmente adurante il 1° Maggie's Farm Folk Festival di Roma al Rasho-Mon nel maggio 2005. Ecco alcune foto di quei giorni:

Michele "Napoleon in rags" Murino con Franco Fosca

Franco con Elio DeAngelis

  Michele Murino, Benedicta Hamster, Franco Fosca

  Franco, Benedicta "Hamster" Michele Murino ed Elio DeAngelis

Franco, Vincet Russo, Michele Murino, Pino Cacioppo, Renzo Cozzani

Franco, Michele Murino, Pino Cacioppo e Renzo Cozzani

Franco e i Tambourine

  Foto di Gruppo al Rasho-Mon

Ed ecco gli indirizzi delle pagine di Maggie's Farm che parlano di Franco:

http://www.maggiesfarm.it/fotomfffindice.htm

http://www.maggiesfarm.it/dylanhb63.htm

Purtroppo io non ho ricevuto, la mail con la triste notizia, altrimenti ne avrei parlato subito ieri. Ti ringrazio di avermi dato la possibilità attraverso la tua mail di informare tutti coloro che l'hanno conosciuto anche attraverso queste pagine e di redigere un piccolo ricordo di franco attraverso le fotografie ed i link delle pagine che parlano di lui.

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Talkin' 9079 - Bruno "Jackass

Ciao Tambourine,
ho saputo solo stamane, leggendo la posta elettronica, della morte improvvisa di Franco Fosca.
Su Maggiesfarm c'è da molti anni una pagina intera dedicata alla sua figura, forse tu riuscirai a individuarla più facilmente di me e a segnalarla.

Eccola:

FRANCO FOSCA, BREVE AUTOBIOGRAFIA DI UN DYLANIANO   -   clicca qui

La notizia della scomparsa è stata riportata dai suoi amici e compagni di suonate:
http://popoff.globalist.it/Detail_News_Display?ID=76705&typeb=0 

Personalmente solo da due anni l'avevo conosciuto meglio. Amava Bob Dylan alla follia come penso tutti noi qua sopra, ma non si limitava a quello. Scriveva e cantava anche canzoni proprie. Non amava "stare in rete"... era un vero stradaiolo, un vero hobo e un troubador. Ultimamente era attivissimo e la notizia della sua morte per me, e per i tanti che l' hanno conosciuto qui a Roma, è stata come un macigno in testa. Aveva 57 anni, ma lui è stato veramente per sempre giovane.
Bruno "Jackass

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Talkin' 9078 - Miscio

Caro Mr.Tambourine,

grazie delle buone parole, ma sono solo un "ladro di pensieri" come dice Sua Bobbità. Io invece i complimenti li faccio a te, visto che in poco tempo rispondi all'universo mondo e sensatamente.
Ma vengo subito al sodo. Il mio disappunto verso Gray era dovuto al fatto che un commentatore specializzato sull'argomento non ci trovasse proprio niente in una canzone di Bob, anche se posso capire che il parere espresso in un blog quotidiano rappresenti stati d'animo momentanei. Gray ha scritto libri su Dylan, non è di quelli che danno le stelline.

La mia ipotesi sui "peddlers e meddlers" derivava dal fatto che, oltre all'evidente coincidenza linguistica con la canzone
confederata, viene da un periodo storico che spesso è preso come riferimento da Dylan e rispecchia inoltre il punto di vista del Sud sconfitto, una prospettiva che egli ha impostato già da tempo, come conferma l' "imprimatur" di Carrera. La ritengo quindi un'ipotesi un po' più probabile di altre. Ma è naturalmente un'ipotesi, e ciò non toglie che Dylan possa aver preso di mira istituzioni religiose che detengono un potere materiale, come le religioni organizzate, e che ci possa stare anche l'immagine dell'alto prelato venditore ambulante di vuote parole e ficcanaso negli affari di Cesare, con gli anelli d'oro al dito.

Mi chiedi poi il parere sul video di Duquesne Whistle e mi cogli impreparato, che per me è un pò enigmatico. Per riuscire a dargli un senso bisognerebbe conoscere preliminarmente quanto ci sia di Dylan dentro e quanto invece sia attribuibile a Nash Edgerton, il regista.
Edgerton che a quanto pare è l'autore sia del video di "Must Be Santa" che di "Beyond here lies nothing", riferisce che non sa nemmeno se Dylan quest'ultimo (quello di Beyond..) l'abbia visto. Naturalmente il discorso per Duquesne Whistle è diverso, si tratta solo di valutare la quantità dylaniana del contenuto.

C'è l'interpretazione di Carrera, ovviamente, impeccabile come al solito, che legge il video attraverso il contrasto tra l'ingenuità del ragazzo e la brutalità del mondo, un mondo in cui Dylan passa invece in un modo ben consapevole, insieme alla sua banda di scacciati.

Sono state fatte altre ipotesi, come per esempio che illustri il rapporto tra il fan e la star, un rapporto al quale Dylan era un tempo abituato, ma una cosa del genere mi sembra intempestiva, "fuori tempo massimo" , e la ragazza non ha per nulla il connotato della star, anzi guida una modesta automobile. Altri hanno pensato che il video tratti della decostruzione dei canoni tradizionali della commedia romantica, un argomento però che potrebbe interessare più a Edgerton che a Dylan.

Un fatto abbastanza chiaro è che la canzone c'entra abbastanza poco col video, e sembra funzionare più come elemento di opposizione, un commento ironico a ciò che si vede. Per andare oltre bisogna proprio "forzare l'interpretazione". Partire da elementi che sono direttamente riferibili a Dylan o alla sua visione delle cose. Per esempio il fotogramma di Lennon, al secondo 12, mi pare sia con buona probabilità di provenienza dylaniana. E anche questo confermerebbe che tra il video e la canzone non c'è alcun legame, tranne il contrasto, l'allusione ad un ipotetico passato idilliaco schernito dalla crudezza della realtà.

In mancanza d'altro, parto da questo come ipotesi interpretativa. Il video sembra riguardare lo scontro tra le illusioni o le aspettative dell'uomo e la brutalità della realtà. Si apre con immagini di una moderna città (forse Los Angeles) di cui possiamo osservare il caos e la bruttezza. Un brulicare di persone indaffarate che si svolge costantemente sotto lo sguardo onnipresente delle insegne pubblicitarie, che ci ricordano come sia il denaro a dirigere questo traffico. Nello stesso fotogramma in cui compare Lennon si vede pure un mendicante che porta il suo sacco e nell'immagine immediatamente successiva un'altro che fruga nel bidone della spazzatura, davanti ad un negozio di vestiti a sconto. Qui compare
per la prima volta il ragazzo protagonista, che sembra starsene a parte rispetto a questo mondo e perde tempo immerso nelle sue fantasie trastullandosi con le carte. Scopriamo che stava aspettando la ragazza di cui si è invaghito e si mette a buffoneggiare per attrarne l'attenzione. Ciò che costantemente fa da sfondo a queste scene è sempre un panorama desolante, architetture di cattivo gusto, squallide strade, un uomo che traffica col suo smartphone. Un panorama che sembra agli inizi di un tragitto che potrebbe portarlo agli esiti che troviamo in Masked and Anonymous. Se è stato effettivamente Dylan a volere questa ambientazione, non possiamo dubitare che sia questo il modo in cui vede la realtà. Il simbolo di questa realtà, che torreggia in "Roll on John", è la famosa tigre di Blake. Esistono innumerevoli interpretazioni di
questa simbologia, che sono una diretta conseguenza della complicatissima mitologia creata da Blake.

Quindi mi lascerò arbitrariamente guidare dalla spiegazione data da Ginsberg, nelle sue lezioni a Naropa, che poi sostanzialmente è quella del critico Harold Bloom. Il mondo in cui ci troviamo a vivere da uomini adulti è il mondo
dell'Esperienza (quello che chiamiamo "il mondo reale"), e l'uomo vi entra dopo la caduta dell'Innocenza della fanciullezza (il "broken mirror of Innocence" della blakiana "Every Grain of Sand"), il che comporta pure la caduta dell'amore e della compassione verso il mondo, per lasciar posto al buon senso e all'egoismo personale dell'adulto.
Quest'ultimo agisce mosso dal proprio interesse e non per amore, e la sua visione del mondo è una visione corrotta, rappresentata da una città piena di sfruttamento dell'uomo sull'uomo e di simboli d'angoscia, in cui "si paga col sangue", ma preferibilmente con quello degli altri.
Evidentemente il ragazzo si trova ancora nel primo stato, mentre il personaggio rappresentato da Dylan, che nel finale ne scavalca indifferente il corpo martoriato, è come minimo passato attraverso la forgiatura dell'Esperienza.

Già in un'intervista del 1977 con Jonathan Cott, Dylan aveva parlato di questo passaggio innocenza/esperienza
riguardo a "Just Like a Woman", dicendo: "That’s the child in everyone. That's the child in everyone that has to be confronted". È con il bambino dentro ognuno di noi che ci si deve confrontare. E all'osservazione di Cott:
[Cott - “Just Like a Woman" always seemed to me to be somehow about being born: “I can’t stay in here ... I just can't fit.” So by confronting the child in you, saying goodbye to childhood, you’re bom into something bigger ... In a way, it’s a frightening song.]

Rispondeva:
[Dylan - It always was a frightening song, but that feeling needs to be eliminated.]
(http://www.rollingstone.com/music/news/bob-dylan-as-filmmaker-im-sure-of-my-dream-self-i-live-in-my-dreams-19780126?page=4)

È sempre stata una canzone spaventosa, ma bisogna cercare di eliminare questa sensazione. Il problema è cercare di capire che cosa significhi per Dylan andare oltre lo spavento provocato dalla caduta dall'Innocenza. In "Roll on John", Dylan sembra scherzare circa questo incontro con la "tigre" dell'Esperienza giocando un po' sul ricordo dell'incidente in motocicletta, una "Triumph Tiger". Ginsberg ci spiega che la tigre è una creatura "urizenica", cioè creata dal dio che
presiede al mondo dell'Esperienza, Urizen( http://it.wikipedia.org/wiki/Urizen ). Questo è il dio della Ragione, raffigurato da Blake con un compasso in mano, intento ad imporre la sua misura al mondo, dopo avergli tolto l'incanto e averlo ridotto a mera cosa, "reificato", come si dice. Oggi i filosofi che non vedono tanto di buon occhio la scienza lo chiamerebbero "dio della ragione calcolante", quella che sostituisce l'ente con il suo doppio, costituito come un insieme di relazioni matematiche e quantificate. Ricordiamoci che Blake vedeva le conseguenze della prima industrializzazione inglese, quella del carbone e del vapore, che comprendeva lo sfruttamento inumano dei bambini, e lo imputava oltre che alla cupidigia economica, alla visione meccanicistica del mondo, che allora era rappresentata dal successo della fisica di Newton. (Un bell'esempio oggi è Google, o qualunque altro motore di ricerca: noi vediamo i risultati, ma alla base ci sta un algoritmo matematico che quantifica i rapporti di relazione trai termini). In Blake però, non sembra esserci un completo rifiuto della ragione, ma solo di quella ragione che pretende di sovrapporsi a tutte le altre facoltà umane. Dice Ginsberg:

[Urizen nel mondo caduto è figlio di Albione, l'uomo completo e Vala, che è la natura. In questo senso egli è un aspetto della creatura Albionica completa, l'uomo unificato completo. In altre parole, l'intelletto ha un posto nell'uomo unificato. Quando viene confuso con la natura, quando l'uomo intero viene intrappolato, e la natura fottuta, il risultato è questa sottile astrazione, questa qualità mentale, Urizenica, che implica giudizi, limitazioni, limitazione ai sensi, perdita di immaginazione.]

e più oltre, citando Foster Damon - A Blake Dictionary: The Ideas and Symbols of William Blake -:

[Così, Damon, alla voce "Urizen", dice: “Urizen è lo Zoa del Sud, che simbolizza la Ragione”…un “limitatore di Energia” (piuttosto un'estensore di Energia), “il legiferatore, e la coscienza vendicativa”..”La sua arte è l'architettura..”..”Il suo nome è stato tradotto come “Your Reason”, una derivazione molto caratteristica di Blake, che usa continuamente bisticci semi-consci.....]

Il punto cardinale che Blake assegna a Urizen è appunto il Sud e il "bound for the south", la rotta verso Sud che Dylan fa percorrere a Lennon in "Roll on John" potrebbe non essere geografica, ma semplicemente quella orientata verso il mondo dell'Esperienza. Urizen è "vendicativo" perché qualunque evento perturbatore che alteri la rete della Legge, della Ragione e dell'Economia che ha steso sul mondo deve essere compensato per ripristinare l'equilibrio a cui egli presiede,
l'architettura del mondo. A ben vedere, il ragazzo nel video ruba un fiore violando la legge dell'economia e viene punito dalla "Legge", mentre il danno all'operaio mafioso viene ripagato con la vendetta, la forma primitiva della "Legge". In "Cross the Green Mountain" Dylan aveva già incontrato questo "avenging God" ("Tutto deve arrendersi al Dio vendicativo", il veterotestamentario dio degli eserciti). In effetti in Blake c'è una sovrapposizione tra Urizen e il dio del Vecchio Testamento. Continua Ginsberg:

[La causa della caduta di Urizen nello stato di Satana (o Errore) - Urizen poi diventa – (o) può essere scambiato con – Jehovah, il Jehovah Ebreo – il Dio del giudizio, della vendetta, il limitatore, il ragionatore e il giudice, la coscienza vendicativa. Così il vecchio Jehovaico duro padrone è sia Urizen che Satana.
( http://www.allenginsberg.org/index.php?page=william-blake-class---2-urizen-and-gnostic-background )]

Per farla breve, (Ginsberg ci mette 12 lunghe lezioni per spiegarlo) il mondo della nostra esperienza è un'illusione, un'illusione, si badi, materiale, nel senso che le sue leggi non sono quelle del sogno, ma della fisica, create da Urizen, e se ci si butta da un palazzo si muore veramente. Si deve sempre tener presente che per Blake non esiste una realtà fisica indipendente da quella mentale, se non appunto nel mondo illusorio di Urizen.

[La causa della caduta di Urizen allo stato di Satana, - prosegue Ginsberg, - è il desiderio di dominio (più territorio, più potere).
[...] Come nella vecchia storia di Jehova egli crea il mondo, così Urizen, misurando e ragionando crea questo mondo apparente. In termini Buddisti penso, questo sarebbe la nozione del sé che crea il proprio territorio,e quindi, con i sensi, struttura un intero universo fenomenico,che, in apparenza esiste, ma è anche soggetto, come l'acqua che scorre, ad un completo mutamento,alterazione e scomparsa. Blake trae alcune di queste nozioni anche da fonti Occidentali classiche, perché in Eraclito, abbiamo, "tutto ciò che guardiamo da svegli è morte".]

Ginsberg ipotizza un'origine mesopotamica di queste concezioni, che da lì avrebbero influenzato sia l'Oriente che l'Occidente attraverso Eraclito e lo Gnosticismo. È lecito chiedersi a questo punto come si esce da questo garbuglio, dato che i dubbi si affastellano: fino a che punto Dylan sposa le immaginisfiche costruzioni di Blake? Le usa soltanto come allusioni poetiche superficiali o le pone in relazione alla sua fede nel dio dell'ebraismo? E che ruolo riveste per lui in tutto questo la figura di Cristo? Il video non risponde certo a queste domande. Blake probabilmente avrebbe risposto che bisognava cercare di rimanere uomini integri, completi, senza limitare i nostri sensi e la nostra immaginazione anche in presenza di un mondo decaduto.
In effetti molti commentatori si sono meravigliati del fatto che Blake, dopo aver descritto nella poesia omonima la Tigre in termini terribili, la rappresentasse poi graficamente non come una bestia feroce e pericolosa ma come un innocuo gattone, dallo sguardo stralunato.
Ginsberg in "First Blues" legge questa poesia accompagnato da Dylan alla chitarra in maniera distesa, come fosse quasi un girotondo infantile, tutt'altro che oppresso da terrificanti incombenze.
Esiste su youtube una versione molto simile a quella di "First Blues" che può dare un'idea:
http://www.youtube.com/watch?v=B52wi_4-1y8
Dylan poi in "Roll on John" alterna le frasi di Blake a quelle di una filastrocca per bambini, che ricordano l'innocenza di "The Lamb". C'è l'immagine di un dio amoroso, che come un padre rimbocca le coperte al figlio che dorme, e veglia su di lui.
Può darsi allora che sia Ginsberg che Dylan si riferiscano alla via di uscita indicata dallo stesso Blake negli " Auguries of Innocence" e che ricorda pure quella proposta in "Series of Dreams" ("E non c'e' uscita in nessuna direzione / Eccetto quell'unica che non riesci a vedere coi tuoi occhi "):
Siamo portati a credere ad una menzogna
Quando non vediamo attraverso l'Occhio
Che era nato in una Notte per perire in una Notte
Quando l'Anima dormiva in fasci di luce
Dio appare e Dio è Luce
Per quelle povere anime che abitano nella notte
Ma fa apparire una Forma Umana
A coloro che abitano nei Reami del giorno

che è usata da Harold Bloom come chiave di lettura di "The Tyger":
[Il narratore di The Tyger è stato portato a credere ad una menzogna perché vede la sua Tigre non attraverso i suoi occhi, ma con quelli di lei, e così vede la tigre come un'agghiacciante simmetria contornata dalle tenebre. L'occhio di questa percezione limitata e decaduta è nato nella notte della nostra caduta dalla visione Immaginativa e perito in quella stessa notte. L'occhio del corpo è nato nel sonno autoillusorio dell'anima. E a quelle povere anime che abitano nelle tenebre volontarie della limitata percezione dei sensi, se Dio appare lo deve fare come una luce che brilla nelle tenebre. Ma egli mostra una forma umana a quelli che scelgono di vivere nella luce. Così in The Tyger; l'animale è splendore brillante e la sua simmetria è agghiacciante per quelli che scelgono di vederlo nelle tenebre, perché la foresta non è nella notte,
ma "della notte", e non esiste senza di essa. L'uomo che vede l'agghiacciante simmetria può anche vedere l'amore di Dio come luce, e la sua ira come fuoco, e può identificare la Tigre con quest'ultima, e dire che Dio ha creato sia la tigre che l'agnello. Oppure può scegliere le tenebre ed essere una specie di Gnostico, e credere che si tratti di due divinità diverse, e assegnare ad ognuno la creazione di un animale.
Ma Blake non vuole nessuna delle due risposte; Dio è umano nel chiarore della luce, e la feroce tigre è soltanto la povera creatura del disegno.
Blake vuole che noi mettiamo in questione l'interrogante, piuttosto che tentare una risposta a una domanda che già mira semplicemente a rispondere a se stessa.] (Harold Bloom - The Visionary Company: A Reading of English Romantic Poetry p.36)

Riassumendo quindi? Non sono veramente sicuro che le tortuose strade che ho seguito abbiano un senso, ma sostanzialmente la lettura del video è quella già data da Carrera senza tanti arzigogoli.
ciao, Miscio

Caro Miscio, anch’io ho un rispetto supremo per le opinioni e le interpretazioni di Alessandro Carrera, la sua esperienza e la sua conoscenza del personaggio e dell’artista Dylan fanno di lui una delle persone più titolate per esprimere analisi sul lavoro dylaniano. Però c’è un punto che potrebbe essere fonte di discussione, ed è questo: Dylan è veramente quello che traspare dai suoi testi e dalle sue canzoni o è qualcosa di diverso? A questo interrogativo credo che nessuno di noi potrebbe rispondere, ne Gray, ne Carrera e ne chiunque altro. Dylan potrebbe essere in realtà una persona comunissima, ossia potrebbe essere solo Robert Zimmermann, un piccolo ebreo di Duluth Minnesota, mentre il suo alter ego si esprimerebbe a livello stratosferici sotto l’apparente identità artistica di Bob Dylan. Insomma Dylan potrebbe essere solo lo stratagemma inventato da Zimmermann per fuggire la squallida realtà nella quale si vede costretto a crescere, una comunità talmente religiosamente ottusa che non sarebbe stata capace di avanzare di un solo passo nemmeno in mille anni, una comunità schiava delle tradizioni, timorosa dei cambiamenti, gente che non ha mai trovato il coraggio di rappresentare il suo Dio in modo materiale, gente con apertura mentale uguale a zero che annichilisce qualunque personalità abbia una sensibilità superiore a quella di una formica o di una lucertola. Ecco l’esigenza del paravento “Bob Dylan”, in sostanza un paravento per dire quello che Zimmermann non avrebbe mai potuto esprimere senza essere cacciato dalla sua stessa genia. Un’esigenza che sfrutterà negli anni a venire esplorando senza timore tutti i campi dell’esperienza umana, che non avrà paura di fare dell’esperienza una cosa che si deve provare di persona e non per sentito dire. Essere un artista diverso nei contenuti e nel modo di esprimersi, allora come oggi, non deve essere stato per niente facile, come dice Francesco De Gregori in "Ragazza del 95" il futuro è anche un dovere, non solo un diritto. Dopo le rivoluzioni si urla ai quattro venti a gran voce la storia dei diritti, ma non bisogna dimenticare che dopo le rivoluzioni rimangono i rivoluzionari, e che i rivoluzionari hanno il dovere di rimettere in funzione quello che i loro deposti predecessori avevano distrutto. Dylan dice cose simili, cose che spesse volte a coloro che detengono il potere non vanno a genio, ma lui non ha  mai mollato la presa, le sue argomentazioni sono sempre quelle, espresse nel corso degli anni in forme diverse, palesi o mascherate dietro qualche indecifrabile allegoria, ma il succo è quello, Dylan è come un missile che corre dritto verso il bersaglio assegnatogli senza deviare di un grado la sua traiettoria. Dylan è come un'arma a doppio taglia, in qualunque modo si esprima trova sempre la capacità di colpirti, di coinvolgetri, di farti pensare, di farti riflettere, ti obbliga a farti domande e pretende che tu trovi da solo le risposte, pena la squalifica dal gioco. Dylan è un artista che ha rischiato ytante volte di trovarsi avvolto nelle nelle spire di un uragano che distrugge artisti con la stessa facilità che distrugge le case, che solleva e disperde rottami di ogni tipo, uno strano essere alieno che vanno contro le regole del vivere quotidiano. Dylan passerà per tutte queste esperienze, dovrà scagliare pesanti avvertimenti contro la società che lo circonda, quasi degli anatemi o delle scomuniche, sarà costretto a mentire (l’incidente motociclistico fu uno stratagemma per sfuggire da qualcosa che stava diventando mortalmente pericolosa), sarà costretto a continuamente a vivere reinventarsi di volta in volta soltanto per “dover” confondere le idee agli altri in modo da mandarli nella più totale confusione ed in situazione di dubbioso stallo.
La lettura di Carrera del video è sostanzialmente impeccabile, il paragone fra il ragazzo ingenuo e speranzoso e la brutalità del mondo, quel mondo che Dylan sembra scavalcare con la più serena indifferenza fa da sempre parte delle tematiche dylaniane e in questo video si trova la conferma di una parte del modus pensandi dylaniano. Ma ancora non ci siamo, le immagini sono completamente estranee a quanto l’artista dice nella canzone.
La tematica del viaggio rappresentato da un treno è una costante nella cultura americana, idea ripresa in migliaia di canzoni, ma Dylan sembra usare questa tematica del treno per lanciare un messaggio diverso dal solito:

Ascoltate quel fischio del Duquesne che soffia
Sta soffiando come se stesse andando a spazzare via il mio mondo
Mi fermerò a Carbondale e andrò avanti
Quel treno di Duquesne mi porterà giorno e notte
Tu dici che sono un giocatore d'azzardo, dici che sono un ruffiano, ma non sono ne l’uno ne l’altro.
Ascoltate quel fischio del Duquesne che soffia
Suona come se fosse la corsa finale

Nel momento che le cose devono finire un fischio ne annuncia la fine, la fine della corsa per il treno e la fine della vita per l’uomo, quel fischio che potrebbe spazzare via il mondo intero se qualcuno, in un momento di pazzia schiacciase il famoso bottone rosso che scatena la distruzione nucleare, il paragone è azzeccato, c’è poi la spiegazione che potrebbe andare bene per tutti i dylanologi, da Gray a tutti quelli che hanno scritto qualunque cosa su di lui, voi avete sempre pensato che fossi un gicatore d’azzardo o un ruffiano, ma non sono mai stato ne l’uno ne l’altro, e certo non ve lo diro mai.

Ascoltate quel fischio del Duquesne che soffia
Soffia come non ha mai soffiato prima
la luce blu lampeggia, la luce rossa risplende
soffia come se lei fosse alla porta della mia camera
mi sorridi attraverso lo steccato
Proprio come hai sempre sorriso in passato
Ascoltate quel fischio del Duquesne che soffia
Soffia come se lei (la locomotiva) non dovesse più soffiare

Chi mai potrebbe essere quella “lei” che si avvicina alla porta della sua camera annunciata da un fischio che non è mai stato così intenso? Potrebbe essere la morte che prima o poi arriva per tutti? Perchè no, il fischio soffia come se non dovesse più fischiare (perchè dopo la morte nessuno udrà più il fischio del treno che porta quello che resta di noi verso un infinito che non siamo in grado di descrivere.

Non sentite quel fischio del Duquesne che soffia?
Sta soffiando come se il cielo dovesse saltare in aria in lontananza
Tu sei l'unica cosa viva che mi fa andare avanti
Sei come una bomba a orologeria nel mio cuore
Sento una dolce voce chiamare delicatamente
Deve essere la madre di nostro Signore
Ascoltate quel fischio del Duquesne che soffia
Sta soffiando come se la mia donna fosse a bordo

L’amore fa parte della vita, quando ne avvertiamo i primi sintomi le orecchie e la testa cominciano a fischiare in modo che non abbiamo mai sentito prima, come il fischio lontano di un treno che passa sferragliando all’orizzonte. Ed assieme all’amore esiste la fede, la fede in una qualunque delle cose sulle quali si basano le religioni (sia essa Cristiama, Islamica, Ebraica, Buddista o pagana).
La madre si nostro Signore per un cristiano è la Madonna, per un islamico sarà forse la madre di Maometto, per un buddista la madre del Budda e via così. Tutti crediamo in qualcosa, anche gli atei, che non credono a nulla se non a se stessi!

Ascoltate quel fischio del Duquesne che soffia
Che soffia per mandare via la mia tristezza
Tu sei un mascalzone, so esattamente dove stai andando
Ti guiderò io stesso alla fine del giorno
Mi sveglio ogni mattina con quella donna nel mio letto
Tutti a dirmi che mi è andata alla testa
Ascoltate quel fischio di Duquesne che soffia
Soffia come se stesse uccidendomi

Sentite il fischio? Forse fischia per allontanare la mis tristezza, “tu sei un mascalzone” potrebbe dirgli la mostre che viene a prenderlo, “ti guiderò fino alla fine del giorno” dove ogni cosa lascia il posto al nulla del buio, ma io credo nell’amore, ci credo quando mi sveglio e vedo che nel mio letto c’è sempre quella donna che mi motiva a continuare
a vivere, mentre quel maledatto fischio soffia come se volesse uccidermi.

Non sentite quel fischio del Duquesne che soffia?
Che soffia attraverso un altra cattiva città
Le luci della mia terra natia sono splendenti
Mi chiedo se mi riconosceranno la prossima volta
Mi chiedo se quella vecchia quercia è ancora in piedi
Quella vecchia quercia, quella dove eravamo soliti arrampicarci
Ascoltatete quel fischio del Duquesne che soffia
Che soffia come se volesse spaccare il minuto

E poi c’è un’altra città cattiva, che rappresenta la società con le sue brutture ed ingiustizie, in una città cattiva non ci può essere niente di buono, forse esistono solo i ricordi di quando si era bambini, quell’albero sul quale ci si arrampicava per giocare, chissà se la vecchia quercia è ancora in piedi.....c’è il ricordo della tera natia con lo splendore delle sue luci, chissà se qualcuno si ricorderà di me, quante sensazioni si nascondono dietro questa frase!

Forse la città del video è la città cattiva, la città che punisce il ragazzo che si lascia prendere dalla pazzia dell’amore senza accorgersi che sta pestando i piedi a qualcuno che poi gliela farà pagare e lo lascerà mezzo morto sulla strada scavalcandolo con indifferenza come se fosse un rifiuto da buttare?

Vedi Miscio, forse le tue e le mie parole sono soltanto un insieme di riflessioni sbagliate, oppure potrebbero in qualche modo contenere delle piccole o grandi verità, ma non è questo quello che conta, l’importante è che anche tu ed io abbiamo provato a cercare di capire e spiegare qualcosa che di solito è estremamente complicata da comprendere. Molti parlano di Dylan dicendo le loro opinioni come facciamo noi, come fa Gray, come fa Carrera (questo senza aver la minima intenzione di paragonarci ad Alessandro), come fa Vites, come ha fatto per anni Michele “Napoleon in rags” Murino, come in futuro faranno altri. Poi ci sono quelli che leggono quello che scrivono gli altri senza esprimere opinioni, ma non essendo obbligati ad esprimersi sono pienamente giustificati. Non saprei dire se noi abbiamo oggi abbiamo espresso cose reali o cose un pochino fuori dalla realtà, in fondo in fondo non ha una grande importanza, ma almeno ci abbiamo provato, e se avremo scritto qualcosa di intelligente sarà a vantaggio di tutti, se avremo scritto stupidate non credo che nessuno ci sparerà per questo. Alla prossima, :o)
Mr.Tambourine


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Lunedi 3 Giugno 2013

Talkin' 9077 - Gypsy Flag

Re: commento a Miscio

Davvero i riferimenti di Dylan alla Guerra Civile Americana sono una delle chiavi fondamentali per capire la sua poetica e per “decifrare l’America”. La vittoria dei Nordisti sui Sudisti, che passa come la vittoria della modernità sulla tradizione, segna in effetti l’avvento della modernità ma con tutte le sue violente e paradossali contraddizioni. Le riflessioni di Miscio rafforzano l’idea che la rivisitazione di questo capitolo della storia americana e dei suoi lati oscuri - da parte di un giovanissimo Dylan all’inizio degli anni sessanta - potrebbero essere considerate una delle prime espressioni di una nascente sensibilità postmoderna. Tanto quanto le rappresentazioni in costume che ciclicamente frotte di americani inscenano sui luoghi storici delle battaglie della Guerra Civile potrebbero essere l’ingenuo schermo di un rimosso collettivo.
Gypsy Flag


Credo che la tua osservazione possa essere condivisa senza il minimo tentennamento. Anche per me il Bob Dylan degli anni '60 era già un artista formato e con uno stile che la gente avrebbe capito soltanto alcuni anni dopo. Dylan aveva già allora una visione precisa dell'America e delle sue radici che si nascondevano nella musica folkloristica degli "americani" che conservavano ricordi e tradizioini della loro terra d'origine. Aggiungiamo a questo una grande capacità di giudizio, una visione senza pari ai problemi del passato, del presente e del futuro, una sensibilità agli eventi quotidiani fuori dall'ordinario, ma non soltanto per lui, ma principalmente per le persone e la società che si affannava a cercar di raggiungere i più fantastici obiettivi senza rendersi conto che poi bisogna pagare un prezzo salato. In questo senso Blowin' ed Hard Rain precorrevano i tempi grami che sarebbero venuti in seguito, quando sarebbe arrivato il momento di pagare il conto alla natura che aveva reagito alle devastazioni umane con le pioggie acide, la perdita delle stagioni, l'intensificarsi della forza dei fenomeni atmosferici. Dylan lanciò fin dai suoi inizi artistici il suo messaggio di "allerta" ma nessuno aveva tempo per prenderlo sul serio, c'erano dei negri da mantenere forzatamente separati dai bianchi, una corsa agli armamenti da vincere a qualunque costo, gli esperimenti atomici che diventavano sempre più potenti fino a raggiungere potenze mai immaginate dall'uomo, gli arsenali militari che si riempivano di testate nucleari come i silos dell'antico Egitto si riempivano di grano, la guerra fredda fra Est ed Ovest che costò un numero imprecisati di morti fra civili ed agenti più o meno segreti, il Viet Nam cominciava a far capire agli americani che le guerre si possono anche perdere anche se l'America rifiutava questa ipotesi forte delle sue passate vittorie in tutte le guerre. Dylan aveva capito vent'anni prima di tutti gli altri che, volenti o nolenti le comunità delle diverse nazioni, inevitabilmente il momento della resa dei conti arriva sempre, che la sfida all'O.K. Corral poteva essere una leggenda ma allo stesso tempo una verità. Molti grandi personaggi dissero agli americani che non tutto era oro quello che luccivava, i due Kennedy, Martin Luther King tentarono di mettere in guardia una nazione che non aveva nessunissama intenzione di mettersi sulla difensiva, una nazione nella quale i diritti umani li scrivevano coloro che avevano nei loro capaci forzieri immensi capitali, una nazione nella quale lo sviluppo dell'economia era principalmente basato sulla produzione bellica, una nazione che considerava ancora i negri, anche dopo la guerra di secessione, mano d'opera a bassissimo costo senza nessun diritto, una nazione che non permetteva ai negri di essere persone umane ma continuava a considerarli come cose al loro esclusivo servizio ed Hattie Carrol ne fu un classico esempio. L'America era abituata a scrivere la sua storia con le armi invece che con le penne, i nativi americani erano persone da sterminare, e visto che non si riusciva a farlo sul campo di battaglia i governanti di allora pensarono bene di mandare ai loro odiati pellerossa interi vagoni carichi di coperte infestati dal virus del vaiolo. Purtroppo anche in America qualcuno aveva letto "Il Principe" di Machiavelli e si era convinto che il fine giustificava i mezzi. Dylan contrasterà tutte queste distorsioni della giustizia attraverso l'intensità dei suoi testi affidati ad un supporto musicale che era di più facile divulgazione che i libri. Dylan avviserà, lancerà moniti, farà previsioni durissime, ma poi, quando si accorgerà che i suoi moniti venivano osteggiati da chi era al potere, rifiuterà qualunque tipo di etichette che gli americani cercavano di cucirgli adosso, sparirà dalle scene per diversi anni, farà uscire dischi insulsi per convincere tutti che lui era soltanto un senplice cantantucolo che non meritava di essere preso in considerazione. Ma forse Dylan non aveva fatto i canti con la potenza delle sue parole, che pian piano, come una continua goggia d'acqua può bucare una parete di roccia, sgretolerà le coscienze degli americani facendo sentire in colpa tutta una nazione. Da allora il mito di Bob Dylan ingigantì di giorno in giorno fino a diventare quello che è oggi, una leggenda che nessuno può tentare di scalfire, Dylan è diventato più grande di quell'America che l'aveva messo diverse volte nella polvere e diverse volte sull'altare. In realtà, nella storia americana non ci sono lati oscuri, Hollywood si è sempre preoccupato in modo perfetto di raccontare le cose come faceva comodo all'America, anche se la realtà era diversa e lo sapevano tutti. Ancora oggi i nativi Americani sono confinati nelle riserve e trattati come straccioni, purtroppo la grande democrazia e la grande giustizia americana si dimentica tutt'ora dell'esistenza di queste popolazioni, così come falsamente rappresentava gli abitanti degli Starti Confederati come dei maledetti senza-Dio che pensavano solo ad aumentare i loro profitti sfrurrando la popolazione di colore importata e deportata a forza proprio per avere mano d'opera che costasse meno del cavallo che tirava il carretto, cosa che i Nordisti fanno ancora, andare nei ghetti delle maggiori città americane del nord a partire da New York per rendersene conto. L'America è il paese delle grandi contraddizioni, delle grandi ingiustizie, dei grandi pentimenti  e dei flop colossali, il Viet Nam fu soltanto il primo e la Lehman Brothers forse l'ultima. I riferimenti di Bob alla Guerra Civile Americana o di Secessione che dir si voglia sono davvero una delle chiavi fondamentali per capire la poetica dylaniana e per "decifrare l'America come giustamente hai scritto tu. Ma non sono certo i soli, e più si conosce Dylan e si analizza più si capisce la grandezza della sua visione perfettamente riversata nelle sue canzoni. Per l'America Dylan sarà sempre una spina nel fianco, la coscienza nascosta che periodicamente si riaffaccia a ricordare agli Americani che le cose non stanno come pensano loro, che la realtà può essere differente dal comun credere, che Dylan è sempre dietro di loro a pungolarli, anche se questo può dal loro molto fastidio.

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Talkin' 9076 - Gypsy Flag

Domanda: dunque - interpretando Lepidus -"Silvio" sarebbe Jerry Garcia?
un caro saluto, Gypsy flag

Io non leggo nell'articolo di Lepidus che "Silvio" si possa identificare con Jerry Garcia e nemmeno lo credo, la collaborazione fra i Dead e Dylan durò artisticamente molto poco, anche se Dylan ammirerà sempre Jerry Garcia, forse perchè vedeva in lui quello che Dylan stesso non riuscì mai ad essere, cioè il vero leader di una band invece che un solo-performer che si faceva accompagnare da diverse formazioni. Ma forse fu sempre così per il semplice motivo che Dylan vorrà sempre essere libero nelle proprie scelte e nelle proprie decisioni. Collaborerà intensamente con The Band ma anche questa cosa inevitabilmente ebbe la sua fine. Dylan è troppo "personale" per vivere in simbiosi con altre persone, anche se Bob ha certamente anche lui i suoi eroi ed i suoi idoli proprio come ognuno di noi.

 

 
Sabato 1 Giugno 2013

"Down In The Groove" è stato un punto di svolta nella carriera di Bob Dylan?

Di Harold Lepidus

C’è stato un momento difficile nella carriera di Dylan. La maggior parte dei lettori già conoscono la storia, ma per essere più chiari, a quanto pare aveva proprio perso la bussola della propria carriera nel 1980. Ciò su cui mi concentrerò è la battaglia di Dylan con il proprio passato, o almeno la mia interpretazione, e il suo effetto su "Down In The Groove".

Mentre è difficile veramente sapere cosa pensa di Dylan, lui sembrava essere ad un bivio artistico a quell’epoca. Quando il primo bootleg della,storia del rock, "Great White Wonder," fu pubblicato nel 1969, Dylan rispose con "Self Portrait", e quando la Columbia pubblicò il set-box retrospettivo "Biograph", lui rispose con il confusionario “Knocked Out Loaded.”

Dopo che Dylan chiuse l’esibizione al Live Aid del 1985 con un rilevante e non convenzionale, ed anche incompreso set, si imbarcò nella recitazione del film "Hearts Of Fire" che fu aspramente stroncato dalla critica, allora si rese conto che era tempo di ricostruire da capo la sua carriera. Dylan cominciò a girare il mondo accompagnato da Tom Petty & The Heartbreakers, con un piccolo tour collaterale che lo portò in compagnia dei Grateful Dead ad esibirsi in sei stadi durante l'estate del 1987.
Mentre le uscite di Dylan verso la metà degli anni ‘80 non erano state delle sue migliori, nonostante alcune recensioni ottimistiche e che almeno una canzone da ogni album era stata molto trasmessa dalla maggior parte delle radio in FM di rock, era chiaro Dylan non stava esprimendo il suo potenziale.
Giocare con il morto deve aver scatenato qualcosa in Dylan. Il suo stile non convenzionale era qualcosa a cui poteva fare riferimento: Cambiamenti soventi della set list, improvvisazioni, andare in tour per il semplice gusto di farlo e non necessariamente per promuovere un nuovo album. Dopo tutto, uno idiosincratico come Dylan, che altro poteva fare?

"Down In The Groove" subì molti cambiamenti dopo essere stato respinto dalla sua casa discografica, che doveva essere stato uno shock per una persona della statura di Dylan. Elenchi di brani furono presi in considerazione per cambiare e ritoccare quel lavoro prima di pubblicarlo. C’erano molte voci confuse sul conto dell’album, con voci circa la presenza di alcuni membri dei Clash e dei Sex Pistols che avrebbero potuto realizzare alcuni brani emozionanti. Prima della pubblicazione dell'album, mi ricordo che qualcuno della Sony mi diede un CD promozionale intitolato "Forever Young", con il singolo "Silvio", insieme a una selezione di classici brani di Dylan. Era eccitante e “Forever Young” diventò un piccolo successo e un fiore all’occhiello dei concerti per molti anni a seguire.
The Dead ebbero un grande successo commerciale in quel periodo con "Touch Of Grey" e "Silvio", con Jerry Garcia, Bob Weir, Brent Mydland ai cori, ed era stato registrato poco prima del tour congiunto fra Dylan e The Dead. “Silvio” era una delle due canzoni di "Down In The Groove", scritta in collaborazione con il paroliere dei Dead Robert Hunter, mentre il resto dell’album era composto da altri due brani composti da Dylan e sei cover di altri artisti.
Pur non essendo un album classico, "Down In The Groove" dimostrò che Dylan era ancora vitale. L'album, almeno per me, è ancora uno dei migliori usciti quell’anno, anche se ebbe una tiepida accoglienza.

In quei periodi Dylan era impegnato nella 1° serie del programma della NBC “Saturday Night Live”. Secondo quanto riferito da Monica Dude:
Nella primavera del 1988, il Late Night Show TV aveva evitato do essere cancellato dalla programmazione appena due anni prima, dopo un periodo di declino creativo e popolare, ma ora era stato rimesso in condizioni buone con eleganza. Lorne Michaels, entro l'inizio di marzo, aveva segnato un finale di stagione al top del gradimento, con Gilda Radner come ospite che tornava nello show dopo otto anni, e Dylan come ospite musicale.
E poi ai primi di marzo, La Writers Guild of America scese in sciopero. Mentre la maggior parte della stagione televisiva 1987-1988 rimase inalterato, molte sceneggiature in onda, alcune serie dal vivo o cose come Stasera e SNL furono costrette a chiudere. Lo sciopero, il più lungo del suo genere, si trascinò fino ad agosto. I programmi cancellati allora non furono mai più riprogrammati.

Quell'estate, Dylan aveva iniziato il suo cosiddetto "Never-Ending Tour", che continua ancora oggi. Lo spettacolo che avevo visto a Great Wood a Mansfield, Massachusetts, fu uno dei più emozionanti che io abbia mai visto. Fu uno spetacolo nudo, senza tanti fronzoli, con un sapore un pò punk, non dissimile dalla sua apparizione al David Letterman nel 1984. Lo spettacolo durò soltanto 80 minuti, ma non un momento venne sprecato.
Senza armonica, Dylan si esibì con tutte le chitarre infuocate, mimando assoli di chitarra eseguiti da G.E. Smith che suonava proprio dietro a lui in coesione perfetta. Il set era iniziato con canzoni che non ho mai nemmeno sperato di sentire cantare da Dylan, cose come "Subterranean Homesick Blues" e un elettrico "Pretty Peggy-O." Poi ci furono alcuni pezzi abbastanza insignificanti da "Down In The Groove" e " Hearts Of Fire ". " Had A Dream About You, Baby " ebbe la stessa intensità e voce appassionata come gli altri. Secondo His Bobness, "Had A Dream" è stata suonata dal vivo solo quattro volte. Il resto dello show era pieno di classici, con un set-up non dissimile dalla track list di "Before The Flood", un breve set acustico suonato tra quelli elettrici. Per la penultima canzone del set principale, Dylan eseguì il suo nuovo hit "Silvio". L'arrangiamento era già stato modificato dalla versione in studio, con il riff ripetitivo sostituito da un unico martellato, non diversamente l’arrangiamento di "Going To A Go-Go " dei Miracles.

Così, ancora una volta Dylan era rinato dalle ceneri nel 1988. Presto sarebbero venuti i Traveling Wilburys e "Oh Mercy", e il decennio sarebbe finito su un livello alto.

Solo sei canzoni dell'album sono furono mai suonate dal vivo, e con quattro eseguite meno di una decina di volte, "Rank Stangers to Me” è stato suonato 26 volte e "Silvio" quasi 600. Dopo alcuni anni, la canzone era caduta in disgrazia, per poi ritornare in auge nel 1995 alla morte di Jerry Garcia, e la canzone divenne un punto fermo dei concerti fino al 1999, considerata da molti come un tributo per il suo amico defunto.

Harol Lepidus - Bob Dylan Examiner
http://www.examiner.com/article/was-down-the-groove-a-turning-point-bob-dylan-s-career?CID=examiner_alerts_article

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Talkin' 9075 - Roby Bertelli

Ciao Tambourine,
ti chiedo un favore, sto scrivendo per il giornale locale del mio paese un articolo sul razzismo e vorrei prendere come spunto la canzone di Bob “The Lonesome Death of Hattie Carrol". Mi è chiaro che è una canzone che accusa la violenza dei bianchi contro le persone di colore, proprio come succede in molti paesi del mondo compreso il nostro. Ma oltre il fatto narrato abbastanza laconicamente da Dylan, vorrei che tu mi spiegassi con maggior precisione come avvenne il fatto e come si potrebbe giudicare la canzone con occhi da esperto e non soltanto da nostrano lettore quale posso essere io. Ti ringrazio in anticipo per quanto potrai fare, Roby Bertelli,

Ciao Roby, spero di riuscire a soddisfare le tue esigenze. Cominciamo con la storia:

GIOVANE e ubriaco uccise una donna di colore ma, essendo bianco, ricco e privilegiato, scontò in carcere solo tre mesi per quell'omicidio. Erano i primi anni Sessanta, Rosa Parks aveva già segnato un solco nella storia dei diritti civili in America, ma non ancora abbastanza profondo da incidere anche la vita quotidiana. A "celebrare" l'ingiustizia e a raccontare al mondo intero la storia di quel tragico fatto di sangue, violenza e razzismo, ci pensò un altrettanto giovane cantautore, Bob Dylan, che compose quello che è diventato un classico della musica folk, The lonesome death of Hattie Carroll.
L'assassino che ispirò la canzone di Bob Dylan si chiamava William Devereux Zantzinger, scomparso tempo fa all'età di 69 anni. La famiglia di Zantzinger, che perdonò mai a Dylan di aver musicato il fatto di cronaca nera di cui era stato protagonista. Intervistato dal biografo di Dylan, Howard Sounes, nel 2001, Zantzinger definì Dylan un "insignificante figlio di puttana
Il 9 febbraio 1963 William Devereux Zantzinger, un giovane bianco di 24 anni, proprietario di una piantagione di tabacco, ordinò da bere a Hattie Carroll, una cameriera nera di 51 anni che lavorava all'Emerson Hotel di Baltimora. Ritenendo che la donna non fosse abbastanza veloce nel servirlo, Zantzinger l'apostrofò pesantemente insultandola con il termine "negra" e la colpì con un bastone. Hattie Carroll, madre di undici figli (uno in più rispetto al testo della canzone) morì la mattina dopo di emorragia cerebrale.
Poco più che ventenne, Bob Dylan rimase profondamente colpito dalla sentenza riportata dai giornali nell'estate del '63 e scrisse di getto la canzone dal titolo The lonesome death of Hattie Carroll, eseguita dal vivo nei suoi concerti prima di essere inserita nel suo terzo celeberrimo album The times they are a-changin' pubblicato nel gennaio 1964. Nel testo non c'è riferimento al colore della pelle della vittima e del carnefice, ma insiste sulle differenze sociali tra i due sottolineando come la ricchezza e i rapporti di potere abbiano influenzato profondamente la sentenza.
Grazie ai suoi avvocati infatti William Zantzinger si vide ridurre l'imputazione da omicidio volontario a colposo, fu condannato a una pena di sei mesi ma ne scontò appena tre per buona condotta. Dopo la sentenza il New York Herald Tribune sostenne che la condanna fu ridotta per evitare di doverla scontare in una prigione di Stato e rischiare così la vendetta dei detenuti afro-americani. Zantzinger scontò la breve pena in relativa sicurezza nella prigione locale della contea di Washington.
Dylan iniziò la canzone partendo dall'omicidio della "povera Hattie Carroll", uccisa da William Zantzinger in un "hotel di Baltimora frequentato dall'alta società". La polizia lo arrestò con l'accusa di omicidio di primo grado, ma "voi che filosofate sulle disgrazie e criticate le paure toglietevi il fazzoletto dal viso, non è ancora il momento delle vostre lacrime". La seconda strofa è dedicata a Zantzinger, "a 24 anni proprietario di una piantagione di tabacco di 600 acri", protetto e curato dai genitori con conoscenze altolocate nel Maryland. Reagì all'arresto con una scrollata di spalle e uscì in fretta su cauzione.
Il brano prosegue con il ritratto di Hattie Carroll, una cameriera di 51 anni che aveva dato alla luce dieci figli, abituata a servire in tavola e gettare la spazzatura, che "non si era mai seduta capotavola e non aveva mai parlato con la gente ai tavoli", e che fu uccisa con un colpo di bastone senza aver fatto nulla a William Zantzinger. L'ultima strofa è nell'aula di tribunale dove il giudice batte il suo martello per dimostrare che la legge è uguale per tutti e che anche i potenti vengono trattati correttamente una volta che la polizia li ha catturati. Quel giudice fissò negli occhi la persona che aveva ucciso senza motivo condannandolo a sei mesi. "Voi che filosofate sulle disgrazie e criticate le paure affondate il fazzoletto profondamente sul vostro viso, questo è il momento per le vostre lacrime" conclude il brano di Dylan.
Zantzinger visse sempre nei dintorni di Baltimora e nel 1991 venne arrestato per truffa dal momento che riscuoteva l'affitto da poveri neri per degli appartamenti fatiscenti che non erano più di sua proprietà.
(Fonte: http://www.repubblica.it)


Ed ora invece affrontiamo la questione da un punto di vista meno cronistico, riportandoti le parole del Professor Alessandro Carrera sull’argomento:

The lonesome death of Hattie Carroll

di Alessandro Carrera

William Zanzinger killed poor Hattie Carroll
With a cane that he twirled around his diamond ring finger
At a Baltimore hotel society gath'rin'.
And the cops were called in and his weapon took from him
As they rode him in custody down to the station
And booked William Zanzinger for first-degree murder...


The Lonesome Death of Hattie Carroll, cioè la triste morte di Hattie Carroll, è una canzone di "The Times They Are A-Changin'", il disco che più di ogni altro ha fatto attribuire a Dylan la qualifica molto limitante di "cantante di protesta" (ovviamente ci sono molte altre cose in quel disco). La stessa The Lonesome Death of Hattie Carroll è molto di più di una
canzone di protesta. È una canzone veramente tragica, una delle più grandi ballate narrative dylaniane, e che ha letteralmente incantato molta gente.
Quando nel 1967 è uscito il film "Don't look back", che era stato realizzato da Don Pennebaker riportando frammenti della tournée che Dylan aveva fatto in Inghilterra nel 1965, un'ampia parte di questa canzone è presente nel montaggio finale.
Anni dopo, Pennebaker ha raccontato che lui la canzone non la conosceva. Stava registrando Dylan in presa diretta e a un certo punto si è letteralmente dimenticato di fare un taglio (di solito i frammenti che filmava erano molto più brevi) perchè era talmente affascinato dalla canzone che non riusciva a smettere di ascoltarla.
Andrew Sarris, un critico cinematografico americano, ha poi recensito il film con un giudizio veramente molto bello su questa canzone: "Ci sono tante canzoni, ha scritto Sarris, che parlano di argomenti sociali, che parlano di tragedie avvenute nella società, ma ci sono pochissime canzoni e pochissimi artisti che sanno trasmettere un grido di dolore".

...But you who philosophize disgrace and criticize all fears,
Take the rag away from your face.
Now ain't the time for your tears.


Questo è il vero argomento di Hattie Carroll. Trasmette veramente un grido di dolore, questa è la ragione per cui è una grande canzone. Oltre alla sua incredibile struttura, che è stata analizzata da Christopher Ricks, uno dei pochi critici letterari che si occupano regolarmente di Dylan. Ricks ha dichiarato addirittura che questa è la più grande canzone di Dylan e che Dylan non dovrebbe più neanche cantarla perchè ormai è un testo sacro.
Contrariamente alla tipica ballata politica che racconta un fatto in modo lineare (ci sono: una situazione sociale, un personaggio che esce da questa situazione, il fatto che accade, la condanna morale del fatto se si tratta di un omicidio o se si tratta di un atto di violenza) Dylan altera completamente i tempi e comincia a darci quello che è successo già nel primo verso: "William Zanzinger ha ucciso la povera Hattie Carroll". L'ha già detto. A partire da questo inizio il resto può essere raccontato con estrema libertà perchè il fatto fondamentale è già stato menzionato.

Hattie Carroll was a maid in the kitchen.
She was fifty-one years old and gave birth to ten children
Who carried the dishes and took out the garbage...


Il fatto su cui si basa la canzone è noto: un giovane aristocratico del Maryland che all’inizio degli anni Sessanta, a una cena di società, uccide a colpi di bastone una cameriera nera di cinquant'anni che non era stata abbastanza rapida a portargli un bicchiere di whisky. La conclusione della storia è che questo personaggio, grazie ai suoi appoggi politici e a quelli della sua famiglia, viene condannato semplicemente a sei mesi di carcere.
Dylan costruisce la canzone sull'attesa di questa risoluzione..
Ma introduce elementi nella vicenda che la portano verso un piano quasi metafisico.
William Zanzinger ha ucciso la povera Hattie Carroll con "un bastone che roteava intorno all'anello di diamanti che lui portava al dito". Quest'immagine del bastone che rotea intorno all'anello è quasi astratta, anche abbastanza difficile da immaginare.
Vediamo il bastone roteare intorno a un anello come se lo maneggiasse un acrobata, ma la violenza del gesto non ne risulta diminuita. Dopodichè Dylan descrive il party in cui si è svolto il fatto e in due strofe ci dà lo sfondo da cui vengono l'assassino e la sua vittima, con un uso delle rime che ad un certo punto diventa quasi ipnotico, ad esempio quando Dylan descrive Hattie Carroll come una persona che "non si è mai seduta a capotavola, che non ha mai parlato alla gente seduta a tavola, che non faceva altro che pulire quello che era rimasto in tavola", con la rima "table" che ritorna per tre volte, a indicare che l’unica cosa che la società sa di Hattie Carroll è il suo essere una serva e nient’altro.

And never sat once at the head of the table
And didn't even talk to the people at the table
Who just cleaned up all the food from the table...

Poi il tono cambia quando Dylan aggiunge che Hattie Carroll, la quale "vuotava i portacenere e su tutto un altro piano...", venne uccisa dai colpi del bastone. Che cos'è questo "altro piano"? Un altro piano su cui si svolge la storia?
È necessario raggiungere questo "altro piano" per capire l’arroganza e la crudeltà dell’assassino? (Che, detto per inciso, dopo aver scontato i sei mesi di carcere ebbe altri problemi con la giustizia, questa volta per truffa, e che si è sempre riferito a Dylan come "quel bastardo che gli ha rovinato la reputazione").
The Lonesome Death of Hattie Carroll è una delle canzoni in cui Dylan dimostra di avere perfettamente assimilato la lezione di Brecht.
Woody Guthrie, Pete Seeger o Phil Ochs non avrebbero potuto scrivere Hattie Carroll nello stesso modo in cui l’ha scritta Dylan.
I riferimenti alla tradizione americana non bastano per spiegare la grandezza veramente unica di questa canzone.
Solo alcune delle ballate che Brecht e Kurt Weill componevano negli anni '30 possono essergli messe a paragone.
In particolare direi la ballata di "Jenny dei Pirati" dall’Opera da tre soldi, perché anche quella è una canzone scritta su due piani, quello dove si svolge la vita della povera serva Jenny, e quello in cui la stessa Jenny chiama le sue creature fantastiche, i suoi pirati, a fare una giustizia sanguinosa. Ma in Hattie Carroll non c’è nemmeno la consolazione di una vendetta favolosa. La tragedia della povera Hattie è irrimediabile, non la si può "filosofare", come dice Dylan nel ritornello, che infatti non è rivolto ai colpevoli, ma alle persone benintenzionate e ottimiste, che magari vorrebbero trarre anche dalla storia di Hattie Carroll un incoraggiamento a una sorta di ottimismo progressista a tutti i costi, senza avere il coraggio di ammettere che la maggior parte delle volte le grida di dolore rimangono senza risposta e si spengono così.

Oh, but you who philosophize disgrace and criticize all fears,
Bury the rag deep in your face
For now's the time for your tears


Spero che tutto questo possa aiutarti a fare un discreto saggio, auguri, :o)

 

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