Caro Mr.Tambourine,
un'altra raccolta di informazioni, questa volta su Early Roman Kings. Se
questa canzone, musicalmente, non è una novità, ha però un testo
stupendo. Non sembra essersene accorto Michael Gray, nonostante tutta la
sua esperienza dylaniana, che dice:
[ In Early Roman Kings ... ascoltiamo di completi in pelle di squalo e
stivaletti dal collo alto, e altrove leggiamo sulle gangs di Brooklyn, e
si, la canzone potrebbe aver senso in questa maniera. Eccetto che i
versi seguenti vanno avanti errabondi e casuali e non si connettono con
le gangs di Brooklyn, o tra di loro o realmente con qualsiasi altra
cosa.Esistono solo affinchè Bob possa trovare una rima ogni tanto con
Kings....]
Un commento veramente fuori luogo. Certo è difficile ricondurre la
canzone alla dimensione di una "spiegazione" unitaria, ma è così con
tutti i testi di Dylan. Tuttavia, come ci illustra bene Paolo Vites
nella sua serie di riflessioni su "It's Allright Ma", in qualche modo
una spiegazione si può ritrovare se non si assume che sia fatta da un
accumulo meccanicistico di significati. Perchè come giustamente hai
osservato rispondendo a Defra sull'uso del Cantico dei Cantici nelle
canzoni di Dylan, il linguaggio nell'arte non ha quasi mai un carattere
denotativo, (non è l'incognita di un'equazione di cui dobbiamo trovare
il vero valore) ma piuttosto allusivo ed evocativo.
In una canzone come Early Roman Kings non sappiamo chi è a parlare in
prima persona, anzi possiamo essere certi che le voci sono più di una. I
temi però sono gli stessi che da tanto tempo Dylan ci propone. Come la
faccia cialtrona e feroce del potere. Questi antichi Re Romani che
vivono nelle bare e svolazzano di notte, somigliano sia ai "politicanti
ubriachi" di "I Want You" che "agli uomini delle ferrovie che ti
succhiano il sangue come vino" di "Memphis Blues Again" e chi vuole
potrà trovarci chissà quante altre connessioni. I presunti "Principi"
del mondo, politici o banchieri che siano, non vengono accreditati di
maggiore dignità di quella che potrebbe vantare un ragazzo di una banda
di strada del South Bronx. Dall'altra parte anche la figura della
vittima subisce un'analoga trasformazione. Perde la sicurezza
iconografica di una Hattie Carroll e ricorda di più quella rapida
immagine che Todd Haynes ci ha dato all'inizio di "I'm Not There" , quei
visi anneriti di minatori, ma anche di antichi spiriti nelle caverne
dell'Ade, al suono di Memphis Blues Again, dagli sguardi rancorosi e
poco rassicuranti. In altre parole, la polvere della Storia, in cui il
potere ricaccia con noncuranza la maggior parte di noi, pullula di tutte
le contraddizioni e dei sentimenti di cui è capace la condizione umana,
quella stessa complessità che Dylan ritrova nella cultura popolare.
Una delle tante voci di cui parlavo, sembra comparire nella terza
strofa: They’re peddlers and they’re meddlers
They buy and they sell
They destroyed your city
They’ll destroy you as well
They’re lecherous and treacherous
A-Hell bent for leather
Each of ‘em bigger
than all of them put together
Sluggers and muggers
Wearing fancy gold rings
All the women goin’ crazy
For the early Roman kings
Questi peddlers e meddlers ricordano una canzone patriottica dei soldati
confederati, “Yankee-Doodle-Doo!” (attribuita ad un anonimo
dell'Alabama) presente in una raccolta pubblicata nel 1864 a Mobile, a
cura di W. F. Wisely - "The Southern Soldier's Prize Songster,
Containing Martial and Patriotic Pieces". La prima strofa suona: Curse on the canting, whining race,
The peddling, meddling crew,
Whose hearts are vile, and spirits base,
And backs and bellies blue!
They brag, they lie, they cheat, they steal,
In every place and time;
Their souls are bloat with bigot zeal,
And crusted o’er with crime!
A curse upon their menial crew,
The sniffling, whiffling, Yankee-doodle-doo!
Drew Gilpin Faust in "Creation of
Confederate Nationalism" (p.42) dice:
[Dai tempi delle prime razionalizzazioni della secessione nell'inverno
del 1860-61, i sudisti avevano citato il crescente materialismo della
società Americana, specialmente quella del Nord, come una
giustificazione fondamentale dell'indipendenza Confederata.
L'apparentemente illimitata prosperità della nazione Americana aveva
corrotto le virtù repubblicane della sua politica, mentre "il culto di
Mammona" aveva minato i fondamenti della vita religiosa. "Siamo stati
vittime della prosperità," aveva proclamato il Reverendo Charles
Cotesworth Pinckney alla sua congregazione di ricchi Charlestoniani nel
Febbraio 1861. Il vescovo Thomas Atkinson della North Carolina
concordava, dichiarando pochi mesi dopo: "La grande prosperità è stata
la rovina di molti paesi, e di molti uomini in ogni paese. È sicuramente
stata la causa di larga parte delle nostre presenti miserie." Il
carrierismo, l'ambizione, l'egoismo e l'avidità minacciavano la
sopravvivenza dell'ordine politico repubblicano al tempo stesso in cui ,
come affermava un importante Metodista del Sud,
"la Chiesa era scivolata nel mondo." I sudisti aggiungevano che questa
influenza nordista aveva attribuito ai valori materiali un'indebita
preponderanza, perchè gli Yankees erano per natura, spiegava un testo
scolastico di geografia Confederato, un " popolo.... astuto,
risparmiatore, speculatore"; amante del denaro e del far soldi, senza
tanti scrupoli riguardo ai mezzi, che metteva il successo al di sopra di
tutto." Una rima popolare intitolata "Yankee-Doodle-Doo" passava dalla
descrizione alla condanna, proclamando "Curse on the canting, whining
race, /The peddling, meddling crew."(Maledizione sulla razza ipocrita e
piagnona/ orda di trafficanti e impiccioni).]
Questo era effettivamente il punto di vista dei sudisti. In un
intervento radiofonico Alessandro Carrera ha messo in risalto come a
Dylan interessi il Sud nel suo complesso, in particolare "dal punto di
vista dei bianchi, non solo da quello dei neri oppressi e non solo per
dare un giudizio moralistico (che ormai sarebbe obsoleto e che è già
stato dato mille volte ), sul senso della schiavitù e della guerra di
secessione, ma come fenomeno culturale complessivo, perchè afferma Dylan
nelle Cronache, in quel periodo l'America è stata messa in croce è morta
ed è risorta. La canzone Blind Willie McTell è stato il primo momento di
questa riflessione, e negli anni successivi Dylan ha riempito le sue
canzoni di riferimenti a volte molto nascosti a questo mondo."
(http://www.radiobue.it/podcast/scholar/seminari/bob-dylan/2446-alessandro-carrera-bob-dylan-il-blues-e-blind-willie-mc-tell)
Qualcuno potrebbe osservare a questo punto che mi sto contraddicendo,che
sto suggerendo un'interpretazione particolare dopo aver affermato che il
senso va cercato in ciò che la canzone evoca. Prima di tutto non si deve
aver paura del significato: può benissimo esserci in un testo, è un
elemento come tanti altri a disposizione della tavolozza dell'artista;
può servire per fare disegni meravigliosi, oppure se si schiaccia troppo
l'opera su un significato particolare, può semplicemente servire a fare
una brutta canzone. In secondo luogo ci pensa subito Dylan a dilatare e
deformare il riferimento originario. Infatti, così come Scarlet Town è
più di una semplice città e il Lennon di Roll on John non è soltanto
Lennon, questi Early Roman Kings sono una figura sovradeterminata e non
rappresentano solo gli speculatori nordisti, né sono confinati ad una
sola epoca storica. Una conferma la troviamo nella linea " Wearing fancy
gold rings", che molto probabilmente viene dalla lettera di Giacomo alle
12 tribù della diaspora:
[Suppose a man comes into your synagogue wearing gold rings and fancy
clothes, and also a poor man comes in dressed in rags. (Complete Jewis
Bible - James 2:2)
](http://www.biblestudytools.com/james/2-2-compare.html)
Vale la pena di riportare tutto il contesto:
[Fratelli miei, la vostra fede nel Signore nostro Gesù Cristo, Signore
della gloria, sia immune da favoritismi personali. Supponiamo che, in
una delle vostre riunioni, entri qualcuno con un anello d'oro al dito,
vestito lussuosamente, ed entri anche un povero con un vestito logoro.
Se guardate colui che è vestito lussuosamente e gli dite: "Tu siediti
qui, comodamente", e al povero dite: "Tu mettiti là, in piedi", oppure:
"Siediti qui ai piedi del mio sgabello", non fate forse discriminazioni
e non siete giudici dai giudizi perversi? Ascoltate, fratelli miei
carissimi: Dio non ha forse scelto i poveri agli occhi del mondo, che
sono ricchi nella fede ed eredi del Regno, promesso a quelli che lo
amano? Voi invece avete disonorato il povero! Non sono forse i ricchi
che vi opprimono e vi trascinano davanti ai tribunali? Non sono loro che
bestemmiano il bel nome che è stato invocato sopra di voi?]
(http://www.bibbiaedu.it/pls/labibbia_new2/gestbibbia09.Ricerca?Libro=Giacomo&Capitolo=2)
Per ora mi fermo qui, per evitare che le mie chiacchiere raggiungano la
dose letale.
Ciao, Miscio.
Ciao Miscio, un commento
veramente importante il tuo su Early Roman Kings, commento che si
potrebbe estendere per significato ed intenzioni a quasi tutte le altre
canzoni di Tempest. La tua osservazione sulle parole espresse da Michael
Gray è sacrosanta, ma forse Gray ha solo analizzato e descritto quello
che lui ha visto e sentito nella canzone, che certamente sarà diverso da
quello che ha visto e sentito Alessandro Carrera o Paolo Vites, o tu o
io, o chiunque altro si soffermi a fare delle riflessioni su questa
canzone. Sappiamo che Dylan è per così dire un “baro” professionista
nella nobile arte di mescolare le carte del mazzo. Nel mazzo dylaniano
ci sta di tutto, dal sacro al profano, dal giusto allo sbagliato,
dall’amore all’odio, dalla pace alla guerra. La differenza fra Bob ed
altri songwriters come lui, è che Dylan ha la grande abilità
cinematografica di trasformare una canzone in qualcosa che và ben oltre
il semplice significato delle parole. Una piccola dimostrazione ce l'ha
data quando pubblicò il video di "Duquesne Wistle", dove sembra che il
testo della canzone non abbia niente a che fare con le immagini del
video. E’ una stranezza che sarebbe veramente un’idiozia se si
giustificasse dicendo che il video era stato girato per un’altra
canzone. Probabilmente la correlazione fra testo ed immagini esiste
anche se non è per niente semplice riuscire a capirla chiaramente. Dylan
lascia sempre aperte un numero elevato di porte, così che ognuno di noi
sceglie per uscire dall’impasse quella che più gli aggrada. Questa
capacità è un dono di natura, non è un miracolo e nemmeno un gioco di
prestigio, è semplicemente un pezzo di grande arte, arte come la intende
e come la esprime Bob Dylan.
Ritornando ad Early Roman Kings le chiavi di lettura possono essere
numerose e distinte, la difficoltà sta nel capire dove Dylan usa delle
allegorie per esprimere il suo pensiero e dove invece usa esempi
pratici. Gli Early Roman kings della canzone potrebbero essere molte
cose come giustamente hai osservato tu, anzi, sono convinto che sono
molte cose, molto più complicate di quanto sembra in apparenza leggendo
il testo in modo letterale. Potrebbero essere davvero una gang di
Brooklin che terrorizza il quartiere, ma potrebbe essere un’allegoria
per significare qualunque lobby di potere che usa la violenza per
ottenere privilegi e ricchezze a spese dei soliti poveri cristi. In
particolare, la frase da te citata:
They’re peddlers and they’re meddlers…….etc….etc che si traduce nella
nostra lingua:
Sono venditori ambulanti e sono ficcanaso
Comprano e vendono
Hanno distrutto la tua città
Distruggeranno anche te
Sono lascivi e traditori
Fissati nel combattere
Ognuno di loro è più grande
Di tutti loro messi insieme
Picchiatori e rapinatori
Portano anelli d'oro appariscenti
Tutte le donne impazziscono
Per i primi Re Romani
Bene, di questa particolare frase, molto tempo fa, un amico
Maggiesfarmer (del quale al momento non ricordo il nome) suggerì che
poteva riferirsi anche alla Prelatura Vaticana, e sinceramente ci
potrebbe anche stare, visto il genere di metodi usati dal Vaticano per
stare sempre al di sopra di qualunque cosa di questo mondo. Senza voler
addentrarci in giudizi pesanti o esagerati sulla Chiesa Cattolica e
sulla congregazione Vescovile e Cardinalizia, anche perchè su
quest’argomento ognuno ha il diritto di pensarla come vuole, si potrebbe
osservare che questa potrebbe sembrare un’interpretazione assurda o
fuori luogo, ma potrebbe anche essere l’interpretazione esatta, chi lo
sà? Ci sono altri riferimenti nella canzone, gli Early Roman Kings
potrebbero essere la casta dominante della mafia, il potere delle grandi
famiglie della finanza americana che da sempre condizionano la politica
e le scelte del governo americano (i famosi Masters of War che si
nascondono dietro qualche travestimento legale per non dover rispondere
delle loro mascalzinate e qualche volta di crimini contro l’umanità), o
qualunque altra cosa che in qualche modo condizioni e deformi l’opinione
degli altri. Come ben osservi tu, il linguaggio dell’arte è spesse volte
allusivo ed evocativo, e questo a volte deforma e piega la realtà alle
esigenze dell’arte o dell’artista.
Il pensiero e le canzoni di Dylan sono stati oggetto di migliaia di
interpretazioni diverse, più o meno credibili, dalle più serie alle più
inverosimili, ma questo perchè l’arte letteraria di Dylan attinge a
tutto il sapere dell’umanità. Dylan non ha mai disdegnato di imparare da
altri o di prendere ispirazioni e qualche volta copiare spudoratamente
frasi di altri letterati per espreimere più profondamente il propio modo
di vedere le cose o lanciare i suoi messaggi di "allerta" o di "sveglia"
ai cittadini del mondo. Dylan è stato lodato per tutto ed accusato di
tutto, non ultima quell'accozzaglia di accuse idiote perchè durante il
passato tour in Cina non ha cantato Blowin’ in the wind o The times they
are a-changin’. É stato insultato perchè non ha citato il dissidente
cinese ingiustamente imprigionato, perchè non ha fatto osservazioni a
sfondo politico, perchè non ha scagliato il suo personale “j’accuse”
contro il governo cinese che annienta e non ripetta i voleri delle
democrazie occidentali. Nessun’altro artista al mondo è stato oggetto di
critiche, di lodi e di qualunque altra cosa come è succeso per Dylan, ma
naturalmente l’osservazione che ne consegue è che nessun’altro artista è
come Dylan. Bob Dylan è andato oltre se stesso, il suo mito è andato ben
al di là della realtà, verità, bugie e leggende sono state create e
distrutte su di lui come persona e sulle sue opere letterarie e musicali
come artista. Se ci fossero ancora gli dei dell’Olimpo greco starebbero
ancora litigando fra di loro per "L'affaire Dylan".
Tutto le restanti considerazioni da te fatte su Early Roman Kings sono
interessantissime e si fanno leggere con attenzione, perciò permettimi
ancora una volta di farti i miei complimenti per come e per quello che
esprimi su queste pagine. Mi piacerebbe poter leggere la tua opinione
sul video di Duquesne Whistle che sembra non avere alcuna correlazione
con il testo della canzone, dovrebbe essere un argomento stimolante per
un valido scambio di opinioni tra dylaniani incalliti. Resto in attesa
di poterti leggere su quest’argomento, e contemporaneamente invito altri
amici dylaniati ad esprimersi su questo argomento che sembra essere di
difficilissima interpretazione.
Mr.Tambourine
Giovedi 30
Maggio 2013
Talkin' 9074
- Duluth49
Carissimi della fattoria , mi sento di
esprimere una mia personalissima convinzione di un grande pezzo
contenuto in " TELL TALE SIGNS". La canzone e' DIGNITY versione che si
trova nel Disc One eseguita dal grande solo piano e voce . La trovo
stupenda.
Un salutone a tutti gli amici, Marcello.
Concordo, era una outtake
veramente bella", ecco, per chi non ne fosse al corrente, un pò di
storia della canzone:
"Dignity" fu pubblicata la prima volta su “Bob Dylan Greatest Hits
Volume 3” nel 1994. Fu registrata durante le sessioni in studio per "Oh
Mercy" ma durante la lavorazione del disco venne scartata e non apparì
su quel bellissimo album. La versione stampata su “Bob Dylan Greatest
Hits Volume 3” fu remixata e sovraincisa da Brendan O'Brien (che suonò
anche l’organo nella versione pubblicata su “MTV Unplugged” dello stesso
anno). Una nuova traccia ritmica fu registrata e chitarra elettrica ed
organo furono aggiunti nel mix originale, mentre la traccia della slide
guitar che era stata registrata nel mix originale fu tolta e lasciata
fuori da quella versione.
Le difficoltà di registrare la canzone durante le sessioni di Oh Mercy
furono descritte in modo chiaro da Dylan nella sua autobiografia
“Chronicles, Vol. 1”. La canzone fu registrata in origine con Dylan
accompagnato da Brian Stoltz e Willie Verde. Anche se i tre riuscirono
ad esprimere una performance lucida, il produttore Daniel
Lanois suggerì di trasformarla in qualcosa di più ambizioso con il
supporto di una band Cajun. Curioso di vedere cosa Lanois avesse in
mente, Dylan accettò di registrare nuovamente la canzone. La sera
successiva si svolse una sessione di registrazione in studio con la
presenza di Rockin' Dopsie e della Sua Cajun Band, ma i risultati furono
disastrosi. Il gruppo provò la canzone in diverse tonalità e con
ritmiche diverse, ma secondo Dylan, ogni risultato fu frustrante.
Dylan preferiva ancora la versione originale registrata il giorno
precedente, anche se il brano non era ancora ritenuto completamente
finito sia da Dylan che da Lanois. La sessione per Dignity continuò fino
alle prime ore del mattino, poi il gruppo rinunciò a continuare. Il
giorno dopo, Dylan riascoltò ogni traccia di "Dignity" registrata con
Dopsie e la sua band e le scartò tutte. "Qualunque cosa Dan aveva visto
nella canzone fu ridotta ad un pasticcio sanguinoso" ha ricordato Dylan.
Così “Dignity " venne messa da parte e non fu più rivistata per il resto
delle sessioni.
Altre versioni live del brano si possono ascoltare sul “Live 1961-2000:
Trentanove anni di grandi concerti” e su “MTV Unplugged”. Una versione
demo del brano è stata inclusa come campionatura di sei canzoni
nell’edizione promozionale di Chronicles vol. 1. Questa versione demo
insieme a un'altra versione della canzone è stata poi pubblicata su
“Tell Tale Signs” - The Bootleg Series Vol.. 8 nel 2008.
La traccia alle quale si riferisce l’amico Marcello-Duluth 49 è la
numero 3 del Disc One, mentre l’altra versione della canzone si trova
sul Disc Two alla traccia 19.
Kalamazoo, Michigan - Wings Stadium -
April 20, 2013
di Don Ely
Se il SuperBowl di Domenica è Festa nazionale per gli appassionati di
calcio, allora il Record Store Day è una festa nazionale per gli
appassionati di musica. Prima di partire per questo Bob-show avevo
scelto due luoghi da visitare, compreso quello freddo, ventoso, con una
mezza bufera di neve Sabato mattina ad Akron, Ohio.
Ho guidato in autostrada dall’ Ohio e Indiana con l’intenzione di
prendere la I-69 a nord nel Michigan per la I-94 West a Kalamazoo. Avevo
il mio fidato atlante stradale alla mano (io non sono troppo portato per
il navigatore GPS) e una volta attraversato il casello mi sono diretto
verso la Wolverine e la cittadina di Sturgis. Sapevo che l’Ali Stadium
era all'uscita 81 off I-94 come avevo visto sulla mappa, ma non tutte le
strade della contea erano segnate sulla mappa. Quindi, con il mio
istinto e quelle autostrade che mi sono state indicate, ho trovato la
strada attraverso i villaggi di Mendon e Vicksburg, che sapevo mi
avrebbe portato allo show di Bob Dylan di stasera!
Dio è il mio pilota (io sono il co-pilota) e il mio buon karma stava
seduto sul sedile posteriore.
Più fortuna! Sono stato in grado di prenotare una stanza poco costosa
(ma non a buon mercato) che era ad una semplice passeggiata attraverso
il parcheggio dalla sede. E dopo quella passeggiata sono stato in grado
di comprare un biglietto molto più facilmente di quanto pensavo al
cancello d’entrata. Per gli spettacoli di Akron e del Bowling Green che
avevo comprato i biglietti con un paio di giorni in anticipo, perchè
Ticketmaster ci aveva informati che non ce n’erano molti disponibili. Ma
per Kalamazoo ho pensato che avrei avuto migliori possibilità.
Ho esperienze precedenti con l’ Ali Stadium perchè c’ero stato per
vedere altri concerti. Questo locale ha una lunga storia di hosting di
gruppi rock e Bob Dylan ha suonato qui diverse volte, la più recente nel
2008. Ma al mio tempo 83° show di Bob era la mia prima volta che lo
vedevo all’Ali Stadium. La folla era ben disposta, forse per la
precedente notte di sabato e
pronto a divertirsi di nuovo.
I Dawes hanno ottenuto un caldo ricevimento a Kalamazoo. Dopo un breve
intermezzo Bob Dylan e la sua band sono saliti sul palco. Ero seduto
appena fuori sulla sinistra del palco, il che significava che la schiena
di Bob era girata verso di me per la maggior parte del tempo, ma va bene
lo stesso! La qualità del suono è fondamentale per me e stasera è stata
eccellente. Così per la prima volta, che io sappia, Bob suona la stessa
setlist per diverse notti, con la sola eccezione di "Highway 61
Revisited e occasionalmente "Thunder On The Mountain" al posto di
“Summer Days”. Bob non è più un ragazzino, forse questo è il modo in cui
ha bisogno di esibirsi da qui in avanti, o forse è per favorire
l’integrazione nella band del nuovo chitarrista Duke Robillard, che non
può essere ancora dentro il repertorio in modo da poter variare senza
problemi. Comunque, qualunque sia la ragione, ho apprezzato moltissimo i
tre concerti in tre notti consecutive. Non avevo problema di sapere cosa
avrebbe cantato, anzi è meglio che essere delusi con un "Oh no, non
un'altra Tweedly Dee!". Questa è una setlist vincente, con il 75% delle
canzoni dal 1983 o versioni successive. "High Water (For Charley
Patton)" aveva una serie elegante di falsi finali che solleticavano la
folla. "Early Roman Kings", "Pay In Blood", "Beyond Here Lies Nothin'” e
" All Along The Watchtower " sono tutti grandi pezzi perchè la band è
ben coesa nell’eseguirli. L' attuale arrangiamento di "Things Have
Changed" e "Blind Willie McTell" sono davvero grandi. Il primo ha un
intro improvvisato che la band suona entrando sul palco, e il secondo
un'altra serie di falsi finali. Come un veterinario Dylan è un ragazzo
che "ottiene", mi piace guardare il pubblico che si diverte e apprezza
ciò che quest'uomo ha portato alla musica popolare, alla cultura
americana e mondiale, e quindi ama e apprezza quello che lui porta in
scena in una qualsiasi notte.
A che servo se sono come tutti gli
altri,
se mi volto, non appena vedo come vesti,
se mi tappo le orecchie in modo da non poterti sentire piangere,
a che servo?
A che servo se so e non faccio,
se vedo e non dico, se ti squadro da cima a fondo,
se porgo un orecchio sordo al cielo tuonante,
a che servo?
Hai accompagnato una parte della mia
gioventù, grazie Tony!
Andrea
Martedi 28
Maggio 2013
Talkin' 9072
- Alberto Micheli
Ciao Tamburino, ti segnalo che a Segrate
(mi) nella nuova biblioteca c'è una esposizione di chitarre elettriche,
tra le quali spicca la chitarra che sua Bobbità suonò nel tour '94.
Ciao Mr. Tambourine...in effetti la cosa
che ti ho mandata la scrissi il 24 maggio in occasione del compleanno
del Nostro e il giorno prima del mio e lo misi su diversi gruppi
dedicati a His Bobbnes, compresa la mia bacheca in fb...non c'è scritto
molto ma in poche parole è come se ci fosse scritto tutto di questi miei
primi 16 anni da dylaniano...è stato solo un piccolo omaggio ma scritto
davvero con molto riconoscimento ed... emozione da quanto si può capire
da frasi talvolta un pò sconnesse...manco l'ho riletto...tutto quello
che mi passava per la testa ho scritto e mi è sembrato giusto che ci
fosse anche su uno dei siti migliori e più completi dedicato a Bob.
Grazie per averlo pubblicato lo stesso...anche se mi sono deciso un pò
in ritardo a mandartelo. Ciao e un abbraccio!
Daniele Ardemagni "ardez"
Ciao Tony, rest in peace, avevi molti
estimatori anche fra i fans di Bob!
Lunedi 27
Maggio 2013
Talkin' 9070
- Daniele Ardemagni
Caro Maestro Bob, oggi compi esattamente
il doppio dei miei anni che farò domani...ma non ti sento distante,
anzi...per me sei ancora quel ragazzo arrivato con tante speranze da un
paesino sperduto (come il mio) a NY...ti ho cominciato a seguire in modo
maniacale a 20 anni, quando ti esibisti davanti al Papa...non era un bel
momento per me e sapevo che anche tu, qualche mese prima, rischiasti di
essere catapultato a miglior vita...ma vederti lì, a vederti suonare e
soffrire nello stesso tempo mi diede molta forza e coraggio...e dal 2000
non perdo un tuo concerto in Italia...sembravi tu il 20enne che in quel
momento mi davi forza dicendomi che "non era ancora buio", che c'era
ancora molto da fare, che quando perdi qualcosa si può perdere ancora
qualcosa di più e di conseguenza di non disperare, di andare avanti...lo
hai fatto e lo stai facendo tutt'ora..questo è il mio
ringraziamento..hai fatto e sei stato quello che in parte avrei voluto
essere io e hai detto e continui a dire ciò che
penso....continua...continua a viaggiare...questo è il mio
augurio..finchè hai fiato, voglia e qualcosa da dire non fermarti...la
strada mi auguro sia ancora lunga...ma anche se ti dovessi fermare non
vuol dire che s'interrompa...sarà solo una pausa. Grazie e buon
compleanno "zio" Bob!
Scusa Daniele, sembra
essere in ritardo, ma la tua mail l'ho ricevuta sabato notte, quindi non
sono stato matematicamente in grado di pubblicarla il giorno 24,
comunque credo che abbia lo stesso valore, l'importante è quello che
esprimi con le tue parole, non la data..........ciao e bravo, :o)
Kalamazoo, Michigan - Wings Stadium -
April 20, 2013
di Jerry Spanbauer
Ho avuto la fortuna di assistere allo spettacolo di Kalamazoo ieri sera,
dista quasi sei ore da casa mia in Wisconsin ma sento che i miei sforzi
sono stati ben ripagati perchè ne valeva proprio la pena. Grazie alle
altre fantastiche recensioni la mia sarà una cosa breve con un paio di
osservazioni.
E' stato il mio 32°spettacolo al quale assistevo, invece per la mia
ragazza era il primo. Lei è una grande fan di musica ma di altri generi
più alternativi, quindi ero curioso di vedere come lei avrebbe percepito
lo spettacolo. La linea di fondo è che le è piaciuto molto. Lei ha
apprezzato l’approccio senza fronzoli di Bob, è rimasta piacevolmente
sorpresa dalla sua voce e gli è piaciuta la band. Bob era animato,
energico, e impegnato ad eseguire uno spettacolo di qualità con la voce
solida e ottimi interventi di armonica.
Il suono ed il lavoro di Duke è stato eccellente come il resto della
band. Donnie è più acustico che nei tour precedenti. Io non sono un
grande fan di "Thunder On The Mountain ", che era la sola canzone le cui
parole sono difficili da cantare, ma hanno scosso tutta la venue, ed il
contrabbasso di Tony era perfetto. Sentire “What Good Am I?” è stato un
piacere, e l’interazione fra l’armonica di Bob e la chitarra di Duke in
"Beyond Here Lies Nothing" è stata davvero grande.
Sono rimasto piacevolmente sorpreso dalla sede, l’Ali Stadium. Sapendo
che era una arena di hockey ero scettico, ma il suono era bello e il
posto aveva un sacco di fascino con un' ottima visione e un personale
molto cordiale. In conclusione, non ho davvero rimpianti per la
trasferta a Kalamazoo, tempo ben speso, con la mia fidanzata ed un mio
vecchio amico!
Jerry Spanbauer, Oshkosh, WI.
Ciao Mr. Tambourine , vorrei un aiuto .
Stiamo studiando con il prof. di religione il Cantico dei Cantici . Gli
avevo rivelato un pò di tempo fa la mia predilezione per Bob Dylan e il
professore mi chiese di farci una lezione(sul nostro cantautore) .
Vorrei sapere in quali canzoni di Bob troviamo dei riferimanti al
Cantico al fine di fare dei collegamenti (tra il Cantico e Dylan) . Ciao
a tutti, Defra.
P.S. Ho già visto che ci sono riferimenti in "Caribbean wind","Someone's
got a hold of my heart","Love sick" e "Tight Connection to My Heart"
Cara Defra, è
impossibile rispondere alla tua domanda. Il Cantico dei Cantici, o più
semplicemente il Cantico, è un testo contenuto nella Bibbia ebraica
(Tanakh) e cristiana. Attribuito al re Salomone, celebre per la sua
saggezza, per i suoi canti e anche per i suoi amori, il Cantico dei
Cantici fu composto non prima del IV secolo a.C. ed è uno degli ultimi
testi accolti nel canone della Bibbia, addirittura un secolo dopo la
nascita di Cristo, col sinodo rabbinico di Iadne.
È composto da 8 capitoli contenenti poemi d'amore in forma dialogica tra
un uomo ("Salomone") e una donna ("Sulammita").
( per chi fosse
interessato a leggerlo
http://www.gliscritti.it/dchiesa/bibbia_cei08/at26-cantico_dei_cantici.htm
)
Il nome del libro,
con la ripetizione della parola cantico, secondo il modo di costruire le
frasi degli antichi ebrei, è da considerarsi come un superlativo e
andrebbe reso come Il più sublime tra i cantici. Cantico dei Cantici è
un testo laico derivato e copiato da alcuni poemi della Mesopotamia. È
un canto nuziale entrato nel canone biblico "a furor di popolo". La
parola "Dio" non è mai menzionata ed è lontano dalla visione moralista
di Jahvè.
Viene conosciuto anche come Cantico di Salomone, poiché se ne
attribuisce la paternità all'antico re di Israele del X secolo a.C.: la
tradizione ebraica vuole sia stato scritto con la costruzione del Tempio
di Gerusalemme. In realtà si ritiene sia opera di uno scrittore anonimo
del IV secolo a.C. che ha fatto confluire nel testo diversi poemi
antecedenti originari dell'area mesopotamica. Lo stesso artificio
("scritto da Salomone") è stato usato dal Libro della Sapienza composto
nel primo secolo dopo Cristo (La Bibbia Ed. san Paolo, 2009 - pag.
1374).
Nella Religione ebraica, per la santità del
contesto e del suo significato simbolico, il testo viene paragonato al
luogo più santo ed interno del Tempio di Gerusalemme, il Kodesh
haKodashim: il Cantico dei Cantici infatti include metaforicamente tutta
la Torah. Il Cantico dei Cantici è la metafora del legame tra Dio ed il
Popolo d'Israele.
Scritte queste poche
righe tratte da wikipedia per gli amici che non masticano bene il
Cantico e dopo aver letto gli otto capitoli dai quali è composto, è più
che evidente che il Cantico è una raccolta di scritti d'amore, l'amore
mistico ed anche materiale e sensuale tra un uomo ed una donna. Le
canzoni di Dylan che trattano questo argomento sono centinaia,
spulciando i testi di tutte le canzoni di Bob si potrebbero trovare
riferimenti alle scritture ebraiche e cristiane a bizzeffe. Ai titoli da
te citati si può aggiungere "Love minus zero/no limits" con la frase "My
love she speaks like silence", "The groom's still waiting at the altar"
da Shot of love, molte altre canzoni tratte dalla trilogia cristiana, da
Love & Theft a molti altri album, impossibile o forse inutile elencare
gli album di Bob con ispirazioni religiose. Sappiamo da anni, per aver
letto i saggi di molti bravi commentatori dylaniani, che Bob ha sempre
abbondantemente "saccheggiato" a fin di bene artistico le Sacre
Scritture, la Bibbia, il Cantico dei Cantici e chissà quanti altri libri
sacri dei quali ancora nessuno è ancora riuscito a trovare riferimenti
nelle canzoni dylaniane. Vedi dunque che una risposta alla tua domanda è
davvero impossibile per la vastità della materia, impresa titanica
passare al setaccio un mezzo migliaio di canzoni per cercare i
riferimenti al Cantico. Quand'anche si riuscisse a compilare un elenco
sostanzioso di titoli sarebbe soltanto un elenco sterile di canzoni che
non sarebbe in grado di spiegare più di tanto senza addentrarsi
nell'anima delle composizioni. Un salutone, alla prossima, :o)
Venerdi 24
Maggio 2013
Akron, Ohio - University of Akron - EJ
Thomas Hall - April 19, 2013
di Daniel Hewitt
Solo pochi commenti e non una recensione completa come altri hanno
scritto.alle 7:30 pm). Grande band, molti ragazzi del pubblico ballavano.
Mi piacciono questi ragazzi, molto.
Il suono e l'acustica all’ EJ Thomas Hall erano impeccabili. Il suono
era cristallino e chiaro e si sentivano chiaramente ogni nota suonata e
tutti i vocals di Bob.
Il culmine per me è stato l’arrangiamento di questa sera di Visions Of
Johanna. Fenomenale. Questa canzone per me è stata una delle migliori
esecuzioni dal vivo di Bob, era chiara in ogni riga e ogni parola. Mi ha
dato brividi.
La cosa migliore da notare: molti hanno gradito l'atteggiamento di Dylan
questa sera, lui era il solo ed unico Greatest Song and Dance Man and
Songwriter che potremo mai vedere ed ascoltare.
ANDATE A VEDERE QUESTO TOUR ... è Bob Dylan al suo meglio.
Eseguirà i brani da Tempest? Parlerà con il pubblico? Si capiranno
bene le parole del canto? La scaletta sarà pressochè uguale a quella
dei due precedenti shows?
La risposta non a tutti, ma una sola di queste domande è un entusiasta e
riverberante SI!
Un trio di spettacoli non troppo lontani da casa mia,
così ho preso la mia Hyundai ancora una volta per dirigermi alla Edwin
J. Thomas Performing Arts Hall nel campus della University of
Akron. Un bellissimo luogo, posto più normalmente riservato per i
balletti o per la musica da camera, pieno di tantissimi palchi, ce sono
più qui di quanti non ne abbia mai visto prima, ogni nome per un
benefattore o per un magnate della gomma. Il che mi ricorda che ho
parcheggiato fuori
dal National Polymer Innovation Center. Qui ad Akron (dove è stata
fondata la Goodyear nel 1898) è tutta una questione di gomma! Mentre
camminavo i vari palchi salivano di livello in livello intorno
all’edificio in un semicerchio, e salite tre rampe di scale, allo
sportello 26, il mio posto era nella penultima fila, ma ho optato per la
parte superiore, dove poter stare in piedi per tutta la durata dello
spettacolo.
I Dawes stavano finendo gli ultimi due numeri del loro set, e ho pensato
che suonavano abbastanza bene. La qualità del suono direi che era
discreta, non male dato la distanza. In realtà l'acustica della E.J.
Thomas è stata eccellente, ma c’erano dei pannelli acustici disposti dal
palco alla cima della sede. Non è passato molto tempo prima che Stu
Kimball annunciasse con la sua chitarra acustica l'arrivo di Bob Dylan e
della sua band, che sono entrati attraverso la tenda nera posta sul
fondo del palco. Una scalciante "Things Have Changed" è iniziata e
continuata in modo bello, Bob favorisce questa canzone anche troppo
anche se è un grande pezzo di avviamento del concerto. Big Stu guida
"Love Sick ", una delle poche volte durante tutto il set che sarà lui a
venire alla ribalta. E poi "High Water (for Charley Patton)", guidata
dal banjo di Donnie Herron, buona esecuzione. Poi è stata la volta dei
numeri da Tempest, "Soon After Midnight", dolce e sentimentale.
"Early Roman Kings" è stata la seconda delle canzoni da Tempest, la live
version è nettamente superiore a quella del disco. La ripetizione
del riff rimane tutta la canzone , ma è meno in evidenza che nella
versione di Muddy Waters.
Duke Robillard (Buona fortuna Charlie!) suona qualche fraseggio dolce,
Tony Garnier una linea di basso discendente, e tutta la band suona bene.
La popolarissima "Tangled Up In Blue" è suonata bene e poi un altro
tesoro da Tempest, "Pay In Blood", canzone fantastica in concerto.
"Visions Of Johanna " è uno delle sole tre composizioni del 1960, la
prova che Bob non fa uno show farcito di vecchi successi, ma uno
spettacolo contemporaneo. Anche se mancano alcuni versi, queste
interpretazioni di
"Visions" sono eseguite in scioltezza da Bob e dalla band.
Un pezzo non recente, "Spirit On The Water", da Modern Times, mi ha
fatto tornare la nostalgia per l’epoca degli spettacoli da Love and
Theft.
Dopo "Spirit" è stata la volta di "Beyond Here Lies Nothin", una buona
dose di rock, dimostrando che tutti erano in forma, anche il violino di
Donnie Herron. "Blind Willie McTell" ora assomiglia a "St. James
Infirmary" più che all’originale. Anche se io preferisco la versione di
Bob di 30 anni fa, questa versione è soddisfacente.
L'illuminazione del palco è stata scarsa per tutta la serata, che, pur
presentando un ambiente caldo e confortevole, rendeva un pò impegnativo
individuare i dettagli in distanza. Non mi sono ho nemmeno reso conto
che Charlie Sexton aveva lasciato la band!
"What Good Am I?" Sublime bellezza intrisa di una passione che infuoca
l’anima. Ero emozionato quando ho visto Bob eseguirla tutte le tre sere.
Con questa sono quattro le canzoni da Oh Mercy che ho visto dal vivo
("Shooting Star"," Man In The Long Black Coat " e una rarissima " Ring
Them Bells " alla Election Night del 2004).
Un raro (per questo tour) cambio nella setlist si è verificato con la
sostituzione di "Summer Days" con "Thunder On The Mountain". Poi
l'ultimo dei pezzi da Tempest, "Scarlet Town", che ha fatto un quartetto
di debutti dal vivo, mica poco anche per uno come me che ha visto 82
spettacoli dal vivo di Bob!
"All Along The Watchtower" è stato un grande jam e ha preso una nuova
vita dalla chitarra di Duke Robillard, penso che questo chitarrista stia
andando nella direzione giusta! Non c’è stata la presentazione dei
membri della band, ma non importa Bob non è Bruce o Neil o Paul
McCartney,
a me sta bene così, io preferisco le canzoni invece delle chiacchierate,
soprattutto quando sono cantate dall'uomo che le ha scritte. E' questo
che mi fa tornare a vederlo volta dopo volta. Questa sera, dopo un
inizio un pò debole, Bob era davvero in bella voce e si sentiva ogni
parola che diceva. Dopo "Ballad Of A Thin Man" sono spariti
dietro il nero tendone del fondale, fuori, nel
freddo della notte, e così anch'io, con il lamento del sassofono che
echeggiava ancora nella piazza....
Dave Van Ronk (Brooklyn, 30 giugno 1936 –
New York, 10 febbraio 2002) è stato un musicista e cantautore
statunitense. Chitarrista, arrangiatore (suo il moderno arrangiamento
del traditional The House of the Rising Sun) e intimo amico di Bob
Dylan, è stato figura di rilievo nel panorama della musica folk, che
negli anni sessanta gravitava attorno al Greenwich Village di New York
City. Era soprannominato il Sindaco di MacDougal Street.
Nel suo repertorio figuravano anche brani strumentali di ragtime. È
stato artista di spicco del Newport Folk Festival e nel 1985 gli è stato
conferito il Premio Tenco alla carriera.
Dave Van Ronk nasce e cresce a New York.
Si trasferisce dalla natìa Brooklyn al quartiere di Queens nel 1951 per
studiare alla Holy Child Catholic High School. Dal 1949 suona nel
Barbershop Quartet, un gruppo musicale composto da quattro musicisti che
si esibisce nelle sale da barbiere. Lascia prima di terminare gli studi
alla scuola superiore e trascorre gli anni successivi vagabondando per
Manhattan. Ancora adolescente si trasferisce al Greenwich Village, a
qualche miglio da casa. In quel periodo si imbarca anche come marinaio
su navi della marina mercantile. Le sue prime esperienze professionali
nel campo della musica sono al seguito di tradizionali orchestrine jazz
che si esibiscono nell'area di New York. Successivamente avrebbe detto
riguardo quel periodo e a proposito dei suoi compagni di viaggio:
"Eravamo intenzionati a suonare il jazz tradizionale nel modo peggiore
possibile, e lo facemmo!".
Il jazz revival tuttavia non prende campo e Van Ronk passa a dedicarsi
al blues che aveva ascoltato anni prima da artisti come Furry Lewis e
Mississippi John Hurt. Van Ronk non fu il primo musicista bianco a
suonare blues afroamericano, ma divenne noto per il suo stile
interpretativo inserito in un contesto originale. Dal 1958 passa a
suonare brani folk-blues accompagnandosi con la chitarra acustica.
Spesso componeva le canzoni che cantava, molte volte invece arrangiava
brani di artisti della prima era folk che venivano rivalutati in
coincidenza con il revival di questo genere musicale.
Registra il primo album Sings Ballads, Blues & a Spiritual nel 1959, per
l'etichetta discografica Folkways Records di Moses Asch.
Durante gli anni sessanta supportò il movement, il movimento della
sinistra radicale che appoggiava le cause per i diritti civili. In
questo senso fu membro della Libertarian League e del Trotskyist
American Committee per la Quarta Internazionale (ACFI, poi Workers
League, ente predecessore del Socialist Equality Party).
Nel 1969 si trovò coinvolto suo malgrado nei Moti di Stonewall, durante
i quali fu arrestato e imprigionato per un breve periodo. Nel 1974
partecipò, insieme a Pete Seeger, Arlo Guthrie e Bob Dylan, ad un
concerto organizzato da Phil Ochs in favore dei rifugiati politici dal
colpo di stato cileno di Augusto Pinochet e noto come An Evening with
Salvador Allende.
Ha continuato a suonare per quarant'anni tenendo il suo ultimo concerto
pochi mesi prima di morire. È deceduto per insufficienza cardiopolmonare
mentre era ricoverato per un cancro al colon in un ospedale di New York
City, prima di poter completare il libro di memorie scritto a quattro
mani con Elijah Wald, The Mayor Of MacDougal Street, pubblicato postumo
nel 2005.
Suze Rotolo, Terri (Thal) Van Ronk, Bob
Dylan, Dave Van Ronk
E' stato sposato negli anni sessanta con
Terri Thal. Successivamente ha avuto una relazione con Joanne Grace,
quindi si è risposato con Andrea Vuocolo, cui è stato legato per il
resto della sua vita.
Van Ronk è diventato un personaggio di rilievo per i suoi molteplici
interessi. Di stazza vistosa, con personalità carismatica e aria da
intellettuale, amava cucinare, si occupava di storia, politica e
fantascienza, contribuendo a diverse fanzine. Cosa rara per uno
statunitense, non volle mai imparare a guidare un'auto, né quindi
prendere la patente di guida.
In particolare, di rilievo è stato l'apporto di Van Ronk al revival
della musica folk acustica degli anni sessanta, anche se la sua
formazione artistica traeva spunto da un vasto repertorio di motivi
tradizionali che comprendeva tanto ballate della cultura popolare della
Gran Bretagna, quanto canzoni di Bertolt Brecht, brani rock and roll,
New Orleans jazz e canti di genere swing. Spesso è stato associato al
blues, ma egli usava puntualizzare nei suoi concerti che aveva in
repertorio solo pochi brani di questo genere.
Van Ronk, che è stato amico, oltre che di Dylan, di numerosi altri
cantanti folk fra cui Tom Paxton, Patrick Sky, Phil Ochs e Joni
Mitchell, ha trovato sempre sorprendente il fatto di essere considerato
una leggenda del suo tempo.
Nel 2004 una parte di Sheridan Square, al Village, dove Barrow Street
incrocia con Washington Place, è stata rinominata in sua memoria Dave
Van Ronk Street.
Ciao Mr. Tambourine,
segnalo a te a tutti gli amici della fattoria - specie quelli sardi e
più precisamente quelli sassaresi - che venerdì The Tambourines
festeggiano le 72 candeline dello zio Bob all'Aggabachela, uno dei tempi
della musica rock isolana. Ricordo a tutti la nostra pagina facebook:
http://www.facebook.com/TheTambourines
GIUSEPPE OLIVERIO
CONTEMPORARY WWW.ACQUARAGGIA.IT
339-5949825
piccola auto intervista-comunicato stampa
A Firenze riparte per il secondo anno consecutivo la Bob Dylan's week,
una settimana dedicata a Bob Dylan ed alla musica popolare Americana.
"Perchè Bob Dylan ?"
Lo chiediamo allo staff di CONTEMPORARY , che organizza per il secondo
anno l'evento ; perchè Bob Dylan è un po' il padre ( anche involontario
a volte ) dell'intero repertorio della musica folk rock , perchè senza
Bob Dylan forde neanche Jimy Hendrix si sarebbe librato cosi tanto
nell'aria , perchè forse facendo incuriosire tanto i giovani ed in
generale tutta la popolazione, si avrebbe forse la sensazione netta di
star facendo un'operazione culturale, accostando a temi importanti altre
persone che vedono il mondo solo attraverso la lente di Facebook.
" Perchè una settimana ? "
Perchè è cosi bella la sensazione che in tutta una città da un venerdi
all'altro risuonino le note ed i significati di canzoni quali , ad
esempio, Chimes of freedom, nella quale davvero gli ultimi sono i primi,
e qualcuno si prende davvero cura degli umili e dei diseredati dal
mondo.
Perchè non solo musica ?
Perchè escono vagonate di volumi su tante stars fluttuanti aspiranti
meteore ed in effetti ne escono altrettanti che riguardano ad esempio
singole canzoni.
Avremo la fortuna di avere Alberto Crespi ( giornalista dell'Unità,
Holliwood Party ) che viene a presentare il libro su "Blowin in the
wind" ed i 50 anni di quella canzone proprio nel giorno esatto : 27
maggio 1963- 27 maggio 2013, ore 17.30 Libreria Cafe la Citè . Ed avremo
anche la curiosità di ascoltare dal vivo la narrazione di Alessandro
Carrera, Professore di Letteratura all'Università di Houston, autore di
uno dei più bei volumi mai usciti su Dylan ed anche traduttore di
Chronicles- 30 maggio alle Oblate- ore 17.30
Perchè tanta musica ?
Perchè Bob Dylan abbraccia trasversalsalmente tutte le fasi della
crescita musicale del POP contemporaneo.. Dalla folk ballad al talking
blues, ai ritmi caraibici al reggae, al country and western. Ed anche
perchè Firenze è piena di ottimi musicisti che reinterpretano Dylan e
come se non bastasse arriveranno i rinforzi dal Regno Unito Kenneth
Wilson,Richard Sherwood e Maddy Clare, e dagli States Marina Evans ed
Evanny Henningsen . Inoltre avremo una mostra di Arti figurative che
spazieranno dal semplice ritratto al Surrealismo ; una mostra di
bozzetti di concerti dal vivo e tante foto dei concerti di Dylan in
Italia .
Due parole per ringraziare il Comune di Signa che ci ha patrocinato
l'organizzazione e soprattutto ci ha messo a disposizione la Sala Blu
per lo spettacolo finale del 31.maggio : BOB DYLAN ' DREAM
BOB DYLAN 's week
una settimana dedicata a Bob Dylan ed alla canzone popolare americana
seconda edizione
programma:
venerdì 24 maggio
ore 19.30
Inaugurazione e vernissage
exhibition Inspired by Dylan
BARAKA viadinovoli75 FIRENZE
ore 20.30
concerto Acquaraggia sing Dylan
BARAKA viadinovoli75 FIRENZE
ore 21.30
concerto Marina Evans “ from Massacchussetts”
FIDDLER ' S ELBOW pzaSMariaNovella7 FIRENZE
ore 22.30
Kenneth Wilson : Dylan in U.K.
concerto ARCHEA viadeiSerragli44 FIRENZE
ore 23.00 –
concerto Just like a woman : Maddy Clare
BAR IL GOBBO LungarnoColombo80-82 FIRENZE
sabato 25 maggio
ore 19.30
concerto Kenneth Wilson : Dylan in U.K.
FINNEGAN Via San Gallo123r FIRENZE
domenica 26 maggio
ore 21.30
inaugurazione mostra personale dei bozzetti
realizzati dall’artista americana Evanny Henningsen
exhibition FIDDLER ' S ELBOW pzaSMariaNovella7 FIRENZE
ore 21.30
rassegna di canzoni inedite organizzata dalla rivista “ALZA LA VOCE “
in palio 4 ore di registrazione in studio offerte da MEDIALAB
concerto FIDDLER ' S ELBOW pzaSMariaNovella7 FIRENZE
lunedì 27 maggio
ore 17.30
Alberto Crespi “Quante strade . Il mezzo secolo di Blowin’in the wind
“Arcana Ed.
monografia dedicata alla canzone di Dylan che compie 50 anni proprio
oggi.
Intervengono : Alberto Crespi, voce storica di Hollywood Party e
giornalista dell'Unità
il Prof. Giampiero Fossi, Assessore alla Cultura del Comune di Signa ,
Simone Siliani e Rino Garro
showcase LIBRERIA CAFE LA CITE’ Borgo S.Frediano 20 FIRENZE
ore 20.30
Vai col blues Fratello ! Mario Modeo
musical PIN UP CAFE PzaDalmazia1r FIRENZE
martedì 28 maggio
ore 12.00
Dal Talking Blues all’ Hip Pop
lecture HARDING UNIVERSITY ViadiTriozzi55-57 SCANDICCI
ore 21.30
Da Dylan a Bruce Springsteen . Acquaraggia & Kenneth Wilson
concerto ALL’INSEGNA DEL GALLO Via Poccianti 6 SCANDICCI
ore 21.30
Just like a woman . Filomena Menna
concerto LAS PALMAS Pzza Ghiberti- Largo Annigoni FIRENZE
mercoledì 29 maggio
ore 21.30
“Covered” Dylan . Acquaraggia & Kenneth Wilson
concerto HARD ROCK CAFE Via Brunelleschi 1 FIRENZE
giovedì 30 maggio
ore 17.30
Alessandro Carrera “ La Voce di Bob Dylan Una spiegazione dell’America “
Feltrinelli Ed.
Nicola Menicacci “Bob Dylan l'ultimo cavaliere “ Hermatena Ed.
Due volumi, una doppia affascinante e misteriosa lettura
per mettere a dura prova le varie identità di Mr. Robert Zimmerman
Intervengono : Nicola Menicacci, Alessandro Carrera,
Larth Manrico Velcha, Direttore del Centro Don Milani e Rino Garro
workshop CAFFETTERIA DELLE OBLATE Via dell’Oriuolo 26 FIRENZE
ore 21.00
La grande frontiera Americana
concerto FINNEGAN Via San Gallo123r FIRENZE
ore 21.30
Finger picking & Love ballads Mattia Rossignoli - Mattia Milone
Kenneth Wilson . DYLAN IN U.K.
concerto THE WILLIAM PUB Via Magliabechi 7 FIRENZE
ore 21.30
open mic on Dylan
concerto FIDDLER ' S ELBOW pzaSMariaNovella7 FIRENZE
venerdi’ 31 maggio
ore 21.00
BOB DYLAN ' s love ballads – RICHARD SHERWOOD
concerto FIDDLER ' S ELBOW pza S.Maria Novella 7 FIRENZE
ore 21.30
" Dylan's Rythm&Slide “ MARCO NAFFIS CARLO CATALANO
concerto ARCHEA via dei Serragli 44 FIRENZE
ore 22.00
BOB DYLAN ' s dream
piccolo divertente musical SALA BLU Via degli Alberti 11 SIGNA
La Francia contro Dylan: non merita la
Legion d'Onore
clicca qui
Lunedi 20
Maggio 2013
Quello che
non sapevate su Bob Dylan
Rudy Salvagnini, col suo libro “Il cinema di Bob Dylan”, racconta
una porzione della storia dylaniana forse ancora tutta da scoprire.
Volete sapere tutto quello che c’era alle spalle di “The Madhouse on
Castle Street”, il film perduto di Bob Dylan, cosa c’era alle spalle di
Don’t Look Back, di Eat The Document, di Renaldo & Clara, di Pat Garrett
& Billy The Kid, dietro a The Last Waltz, Hearts of Fire, Masked and
Anonymous, No Direction Home? Queste possono essere alcune delle domande
che vi siete fatti a che a volte vi fate? Per le risposte c’è una cosa
sola da fare, venire in possesso del libro di Rudy Salvagnini “Il cinema
di Bob Dylan” e senza fatica verrete a sapere tutto. Perchè la fatica
l’ha già fatta il buon Rudy quando ha deciso di scrivere questo libro,
cosa che lo ha costretto a ricerche accurate ed approfondite. Si, perchè
in questo libro non si parla del Bob Dylan autore di canzoni, del Dylan
performer o del Dylan musicista, ma esclusivamente del Dylan in rapporto
ai suoi quasi sempre sbilenchi approcci con il cinema, arte nella quale
il nostro Bob non si è mai trovato a proprio agio. Qui sono analizzate
cause, retroscena, motivazioni, e tutto quanto ha riguardato Dylan e la
sua partecipazione a tutte queste pellicole, alcune buone, alcune
terribili, alcune inguardabili. Ricco di aneddoti frutto di un’accurata
ricerca, il libro ti cattura e non ti molla più, difficile staccarsi
dopo averne iniziato la lettura che ci fa scoprire un Dylan che non
conoscevamo, un lato di Bob poco analizzato e poco discusso, un Dylan al
quale non siamo abituati a pensare, un Dylan che più di una volta ha
dovuto assaporare il sapore della sconfitta artistica alle prese con la
settima arte.
Qualche tempo fa passavo davanti ad una libreria e curiosando in vetrina
ho visto il libro di Rudy che mi ha incuriosìto immediatamente. Mi
chiesi: “Cosa posso sapere di questo lato poco noto della carriera di
Bob?” – “Ben poco” fu la risposta che fui costretto a darmi, quindi mi
rimaneva solamente una cosa da fare, entrare nella libreria ed uscirne
con il libro, tornare a casa e mettermi a leggerlo con tanta curiosità.
Si, perche, anche se gestisco la Fattoria, nemmeno io posso sapere tutto
su Bob, anzi, alcuni anni fa ero uno di quei tanti che saltuariamente o
tutti i giorni dedicano un pò del loro tempo a consultare il sito,
desiderosi sempre di sapere sempre qualcosa in più su Bob. Anch’io,
leggendo il libro di Rudy, ho scoperto un sacco di curiosità e di cose
che non sapevo affatto sul conto di Bob. Non sono ancora riuscito a
memorizzarle tutte perchè sono tante, ma pian piano, magari con una
rilettura più accurata e tranquilla, migliorerò la mia conoscenza in
questo settore che Dylan non frequenta abitualmente.
Un libro dunque indispensabile per cercare in qualche modo di chiudere
il cerchio di Bob, libro senza il quale, il cerchio rimane aperto.
Quindi, se mi permettete di darvi un consiglio, la soluzione è una sola,
procuratevi il libro di Rudy e leggetelo, vi garantisco che sarete
veramente soddisfatti dalla lettura, semplice no? ( Se non lo trovate in
libreria potete acquistarlo online a questo indirizzo:
clicca qui )
Mr.Tambourine
Caro Mr. Tambourine,
secondo gli egizi, il cuore era sede dell'anima, e ogni cazzata lo
appesantiva.
Per passare al regno di Osiride - i campi di Iaru (la Legion d'Onore) -
si doveva essere sottoposti ad una operazione rituale, conosciuta
appunto come il giudizio dell'anima.
Ne apprendiamo il procedimento da antichi testi come il Libro dei Morti
e il misterioso Papiro di Scarlet Town in cui si legge: "Metti il tuo
cuore su un piatto e guarda chi lo addenterà". (1)
Il cuore del candidato veniva posto sul piatto di una bilancia dove era
pesato. Se il cuore era più leggero della Filippetti (detta anche "la
piuma di Maat"), posta sull'altro piatto, Anubi lasciava l'anima nelle
mani di Osiride, altrimenti il cuore
era dato in pasto al coccodrillo Ammit.
La portata preferita dal coccodrillo pare che fosse il "Generale in
Tripudio di Tromboni", una ricetta francese, del grande cuoco Faber. (
http://it.wikipedia.org/wiki/Psicostasia )
(1) A parte gli scherzi, non voglio sostenere per forza che "Put your
heart on a platter and see who will bite" debba essere
letto in questo senso "egittologico". Ad esempio "platter" potrebbe
anche essere inteso come disco fonografico, e chissà che altro. Dylan è
sempre multidimensionale.
ciao, Miscio.
Ciao Miscio, il modo
particolarissimo col quale hai impostato questo tuo commento mi ha
sbalordito.....complimentoni!!! :o)
Ciao Mr. Tambourine,
seguo da parecchio tempo il tuo sito e volevo farti i miei complimenti
perché è strutturato davvero molto bene . Avrei una breve domanda . Oggi
mi sono imbattuto per caso in una pagina di Vimeo (
http://vimeo.com/30232580 ) in
cui Dylan conduce un programma radiofonico . Potresti darmi qualche
informazione in più riguardo a questo programma ? Inoltre,come se la
cava Bob come conduttore (radiofonico) ?
Ciao a tutti, Defra
La trasmissione,
andata in onda dal maggio 2006 all'aprile 2009, si chiamava "Theme Time
- Radio Hour - (with your host Bob Dylan) per cento puntate. La
conduzione di Dylan è stata particolare (poteva essere altrimenti?),
così come particolari erano i pezzi musicali scelti da Bob, canzoni che
avevano segnato la sua gioventù. Quindi potremmo dire che Dylan come
conduttore era bravo ma dannatamente datato, ed i pezzi che mandava in
onda, pur risalendo anch'essi ad un periodo ormai passato della storia
musicale americana, erano molto belli e suggestivi. Ulteriori niotizie
sulla trasmissione le puoi trovare a questo URL:
http://www.ttrharchives.org/
.
Akron, Ohio - University of Akron - EJ
Thomas Hall - April 19, 2013
di
Tom Pachuta
Il mio primo pensiero quando Dylan è salito sul palco è stato "Oh mio
Dio, è senza cappello". Non ricordo l'ultima volta che l'ho visto
esibirsi senza qualcosa in testa. Le recensioni canzone-per-canzone sono
state fatte per altre date di questo tour, quindi non farò la stessa
cosa. Siamo riusciti a sentire quello che io credo sia stata solo la
seconda volta di Summer Days nel tour, che sostituiva Thunder On The
Mountain.
Ho seguito il tour e guardando le setlist online. La mia paura era che
la folla sarebbe stata insofferente ad alcune canzoni degli anni
sessanta o Settanta. Invece mi sono proprio sbagliato! La sala concerti
era sul campus dell’Università di Akron. C’erano molti più studenti in
età universitaria nel pubblico di quanto mi aspettassi. Ed essi hanno
amato lo spettacolo. Come la band ha iniziato Things Have Changed, mi
sono guardato intorno e ho visto le ragazze in età universitaria ballare
e divertirsi molto. Ricordando di nuovo le mie prime esperienze con
Dylan, ho pensato quanto divertente fosse che le persone intorno a me
stessero ballando con la musica di Dylan senza ascoltare attentamente i
testi.
Things Have Changed! Il concerto è stato fantastico, la band molto
stretta intorno a Bob, come sempre.
Ho pensato che mancava Charlie ma Duke Robillard ricopre il ruolo di
lead-guitar abbastanza bene. E' stata una serata estremamente piacevole.
Vorrei che al più presto Bob tornasse un’altra volta nel nord-est
dell’Ohio. Inoltre, quando sono tornato alla mia auto, ho Acceso la
radio sulla CNN e la prima cosa che ho sentito era la notizia della
cattura del terrorista bomber della Maratona di Boston. Che fine
meravigliosa per la serata.
Sabato 18
Maggio 2013
Talkin' 9060
- Maria Rosa Ventura
Ciao Mr. T.,
non so se il buon Gypsy si riferiva alle mie parole quando parlava delle
"cazzate di gioventù", ma se così mi ha frainteso. Sono assolutamente
d'accordo con lui. Quanto a quelle, ben peggiori, fatte in età adulta,
ne abbiamo sotto gli occhi esempi tutti i giorni. E, per evitare
ulteriori fraintendimenti, non dirò nulla in merito alla mancata
partecipazione di Dylan alla consegna degli Academy of Arts and Letters
(anche perché nulla ne so).
Mi limito a considerare che, anche se, come dici tu, certi premi o
onorificenze con la loro valenza simbolica, sono importanti segni di
riconoscimento del valore di un uomo (o donna), penso che un uomo saggio
non dovrebbe spendere troppo tempo ad appuntarsi medaglie sul petto o a
mettersi collari al collo, pena il rischio di essere imbalsamato ancora
vivente!
Quanto a Mme Filippetti, caro Gypsy, mi iscrivo d'ufficio al suo fan
club!
Un abbraccio a tutti, Maria Rosa
Cara Maria Rosa, sono
stato io a parlar di cazzate nel commento alla tua mail, e Gypsy ha solo
voluto dire che le cazzate si fanno sia in gioventù (in questo caso la
pericolosa vita di Bob fino al famigerato ed ancora oggi non del tutto
chiarito incidente in moto è stata costellata di eccessi di ogni tipo
che uno potrebbe giustamente chiamare col volgar termine di "cazzate".
Ma poi succede anche che dobbiamo, potremmo tranquillamente dire
controvoglia, assistere a quegli indegni teatrini che da molto, molto,
forse troppo tempo, si svolgono a Roma e sugli schermi delle nostre
televisioni, ed allora viene spontaneo chiamare anche queste cose con il
termine "cazzate". Quindi il risultato è che tutti, giovani e vecchi,
artisti e politici, ricchi e poveri, farciscono la loro vita con un
imprecisato numero di queste cazzate. Il dramma è che le cazzate di
Dylan avrebbero fatto male solo a lui, mentre quelle dei nostri politici
fanno male solo a noi! Ma non facciamoci cattivo sangue, tanto a quelli
di noi frega assai poco, almeno così sembra, da quanto sono impegnati
nei reciproci giochini di distruzione. Per quanto riguarda le
onorificenze non credo che possano imbalsamare un uomo ancora in vita,
sempre che non diventino un'ossessione da avere ad ogni costo, ma
abbiamo visto che Dylan non è uno di quelli che cercano queste
onorificenze a tutti i costi, se gli danno prende, a volte senza nemmeno
presentarsi come ha fatto l'altro giorno, ma credo che si possa capire,
siamo molto vicini al suo compleanno che probabilmente festeggerà con
quanti riuscirà a radunare della sua famiglia, poi, oltre ad avere
qualcosa da fare che noi non possiamo sapere, dovrà riprendere il tour,
quindi pare che sia abbastanza impegnato, perciò non mi ha stupito il
fatto che non abbia trovato il tempo di presenziare alla cerimonmia in
suo onore. Rammento agli amici che ha disertato senza problemi anche la
presentazione della sua mostra di quadri a Palazzo Reale a Milano, pur
essendo venuto volentieri a Milano per vedere ( in forma privata) la
Pietà Rondanini al Castello Sforzesco ed il Cenacolo di Leonardo nel
Refettorio del Convento di Santa Maria delle Grazie e forse qualche
spettacolare gita turistica sul lago di Como visto che correva voce che
fosse alloggiato a Villa d'Este (ma questo è impossibile da
verificare, la regola per il personale di Villa d'Este è quella di essere
muto come una tomba). Bob, in quella occasione, si è dimostrato più
interessato a Michelangelo e Leonardo che ai suoi quadri, possiamo
dargli torto? Credo proprio di no, una visita al Cenacolo vale molto ma
molto di più che un rinfresco con qualche discorsetto per inaugurare una
mostra. Comunque grazie per la tua precisazione, anch'io mi iscriverei
al fan club di Madame Filippetti! :o)
Akron, Ohio - University of Akron - EJ
Thomas Hall - April 19, 2013
di Dan Chester
Things Have Changed: troppo divertente ... animato, vivo ... una sorta
di rotolamento / rimescolamento per la ... band (chitarra) in sincronia
fin dall'inizio.
Love Sick: solido, non speciale ... non richiederei questo pezzo come
bis.
Highwater: quasi perfetto il mix (suono ben calibrato, così come la
strumentazione (Banjo / contrabbasso / niente piano) ... headliner molto
rilassato e qualche bella rifinitura in finale (troppo divertente).
Soon After: canzone nella media (l’esecuzione dal vivo non aiuta) ...
paragonare questa con una melodia come "Deal Goes Down" (oh, proprio non
si può) ... non comprerei un pezzo come questo.
Early Roman Kings: è partita bene e poi semplicemente non è successo
niente ... che si sia persa per strada... confusa, nessun potere ... era
copme una cattiva riedizione di “Leopard Skin”? ...finale troppo
semplicistico (o meglio, dovremmo dire che i musicisti si sono arresi).
Tangled: stessa sensazione / intenzioni buone come una settimana fa e in
qualche modo questo ha reso completo il senso ed è diventata come una
nuova esperienza... Non saprei come valutarla.
Pay in Blood: non male anche se in fondo è sembrato solo un riempitivo
(almeno per quanto riguarda questa sera).
Visions: un altro classico che ha migliorato notevolmente dalla scorsa
settimana ... una delle migliori... mandolino / chitarra / pianoforte
all'unisono ... e il canto (in particolare i versi vicino alla fine)...
molto speciale.
Spirit: ci vuole un pò prima che ingrani e poi prende l’andazzo come
quando ti capita un rimbalzo favorevole.....contrabbasso un pò fuori
tono senza i tasti sulla tastiera. Avete mai visto un fantasma, no? Ma
certo avrete sentito parlare di loro ... yow
Beyond Here: la stanno suonando ogni notte, ... in qualche modo
sintonizza bene tutti, come un guanto che si adatta bene alla mano con
questa band e il suo nuovo chitarrista... armonica forte.
Blind Willie: ancora una volta, una versione migliore ... o è fortuna o
è una grande notte o è la naturale evoluzione? ... banjo, basso e
tastiera in un’ottima performance... bello Bob al centro della scena.
What Good: musica splendida, canto bellissimo ed ispirato ... la
musicalità, i testi, il canto, il pianoforte... potenza sobria ... pedal
steel / pianoforte / chitarra che si fondono alla grande... molto bello
sentire questo brano.
Summer Days: buon boogierockin' per un brano che qualcuno definisce una
stella caduta... energia sostenuta... unione di pedal / pianoforte /
chitarra ancora al meglio ... cantata bene ... grande divertimento.
Scarlet Town: sorprendentemente grande canzone ed esecuzione incredibile
... il banjo si alza sopra tutti in questo pezzo, contrabbasso così
così... questa canzone sarebbe stata fantastica in un qualunque momento
della sua carriera.
Watchtower: iconica ... grande energia ... Herron e la chitarra e il
pianoforte di nuovo insieme a cercare di creare una linea favolosa.
Thin Man: versione piuttosto semplice ... buon lavoro di piano... ma ci
sarebbero tante altre possibilità per questo classico... armonica non
male.
Sommario: luogo di qualità (batte sicuramente le arene di hockey)...
questa versione della band è forte e si sente come si sta affinando
bene... come detto, la ricerca di freschezza (sperimentazione) in alcuni
di questi cavalli di battaglia ci ha dato una serata indimenticabile.
Saluti a tutti... migliori brani sono stati What Good, Beyond Here e
Visions, Scarlet Town merita una menzione come buona. ... spettacolo di
prima qualità ... grazie agli artisti... grazie a tutti.
Venerdi 17
Maggio 2013
Bob Dylan
non si presenta alla cerimonia per la sua introduzione nella American
Academy of Arts and Letters
La leggenda del Folk Bob Dylan ha snobbato la cerimonia della sua
introduzione nella Accademia Americana delle Arti e delle Lettere tenutasi
Mercoledì 15 Maggio 2013.
Il cantante di Lay Lady Lay, divenuto membro onorario della società,
avrebbe dovuto essere festeggiato con una festa a New York City, ma non
si è presentato.
In una dichiarazione alla rivista Rolling Stone aveva detto "Mi sento
molto onorato e molto fortunato ad essere incluso in questo pantheon di
grandi artisti che compongono l'Accademia delle Arti e delle Lettere.
Non vedo l'ora di incontrare tutti al più presto. "
La motivazione per l’introduzione di Dylan all’Accademia diceva "Per più
di 50 anni, sfidando la catalogazione in una categoria ingannevole della
cultura, Bob Dylan ha sondato e spronato la nostra psiche, cambiando il
nostro mondo e la nostra vita attraverso la poesia resa manifesta nel
canto - la creazione di relazioni che non avremmo mai immaginato
potessero esistere tra le parole, le emozioni e le idee ".
Altri membri onorari del gruppo includono Meryl Streep, Woody Allen e
Martin Scorsese.
Carissimi,
no, per piacere non ragioniamo per "cazzate di gioventù": l'età adulta
fa "cazzate" quanto la gioventù ed evidentemente, per i fascisti e
nazionalisti francesi, un avvinazzato militarista avrebbe più chances di
beccarsi la legion d'onore. E vabbè... Pazienza.
Felicitiamoci invece di avere al ministero della Cultura francese una
Aurélie Filippetti, orgogliosa delle sue origini italiane, patita di Bob
Dylan e oltremodo carina e simpatica.
Gypsy Flag
BOB DYLAN – Pat Garrett & Billy The Kid
clicca qui
Giovedi 16 Maggio 2013
Talkin' 9058
- Maria Rosa Ventura
Caro Mr. Tambourine,
so che consideri chiusa la querelle sulla candidatura di Dylan alla
Légion d'honneur, ma la questione è talmente assurda che mi sono venute
in mente alcune considerazioni... deciderai poi tu, come sempre, cosa
farne.
La questione è stata gestita in modo talmente paradossale da lasciarmi
perplessa. E anche un pò dispiaciuta, dal momento che amo la terra
francese (e non solo perché conto là una parte della mia famiglia e vari
amici). E sono certa che anche Dylan la ami.
Intanto mi colpisce il fatto che, per quanto il vecchio bardo cerchi di
tenersi lontano dalla politica, essa venga attratta da lui come da una
calamita! Inoltre trovo curioso che si basi la valutazione del valore
(anche morale) di un artista sul fatto che abbia sostenuto idee
pacifiste (persino ogni brava miss che si rispetti dichiara di essere
contro la guerra e per la pace nel mondo...!) o l'uso, magari in
gioventù, di qualche sostanza stupefacente. Se il metro fosse questo,
l'intero pantheon mondiale dell'arte risulterebbe orrendamente
mutilato...
La "Légion" venne istituita nel 1802 da Napoleone dopo che, in seguito
alla Rivoluzione, tutti i precedenti ordini militari e civili erano
stati soppressi e con l'idea di riunificarli in un'unica istituzione.
Ma, il generale incoronatosi imperatore, ben ne conosceva il valore
prima di tutto strumentale, infatti pare abbia detto al riguardo: "On
appelle ça des hochets, je sais, on l'a dit dejà. Et bien, j'ai repondu
que c'est avec des hochets que l'on mène les hommes". *
Ora io non so se "uno degli artisti preferiti dalla signora Filippetti"
(come ha sottolineato la squisita signora Le Pen) abbia o no i requisiti
per meritare l'onorificenza, ma trovo che suscitare tutto questo livore
in certi animi senza nemmeno aver aperto bocca valga già più di una
decorazione. :-)
Mi permetto di ricordare che ogni onorificenza, per quanto prestigiosa e
ricca di valore storico e simbolico, nasce dalla mente dell'uomo, e di
essa racchiude, insieme a tutti i pregi, ahimè, anche le debolezze e i
difetti.
Un abbraccio, Maria Rosa
* "Chiamiamo questi giocattoli, lo so, già lo si è detto. Bene, io
rispondo che è con dei giocattoli che si conducono gli uomini".
C'è una frase di un
vecchio amico che nel 1955 scrisse le regole chitarristiche del Rock &
Roll (che da allora non sono state cambiate da nessuno), tale Chuck
Berry, che nella canzone "C'est la vie (You never can teel) cantava:
C'est la vie say the old folks, it goes to show you never can tell ( E'
la vita dicono i vecchi, il che dimostra che non si può mai dire). La
frase si adatta perfettamente a questa assurda situazione che la Francia
si è creata in seno, dal momento che Dylan non ha fatto assolutamente
niente per ingraziarsi i favori di una qualsiasi autorità francese per
ottenere l'altissima onorificenza, forse anche Bob la pensava come il
grande Corso. Saranno pure dei giocattoli, ma stanno pur sempre a
dimostrare il valore di un uomo. Ricordo che l'Oscar vinto da Bob è
sempre presente sul palco accanto a lui, e come dimenticare il volto
impacciato e commosso di Bop mentre Obama gli mette al collo la Medal of
Freedom? Bob meriterebbe, molto più di altri che l'hanno ottenuto, il
Premio Nobel per la letteratura, credo che l'impatto sociale dei testi
di Dylan sia stato enormemente superiore a quello dei testi di Dario Fo,
quindi, assegnare a Bob la Legion d'Honneur sarebbe un modo per la
Francia di riconoscere l'importanza ed il valore di un grande artista a
livello mondiale. Chi fra coloro che oggi giudicano se Dylan sia degno o
no dell'onorificenza non ha fatto qualche cazzata in gioventù? Chi lo
sà, e se anche le avessero fatte il vecchio Chuck direbbe: "C'est la vie
say the old folks, it goes to show you never can tell". Quanta saggezza
e profondità in una semplice e banale frasetta di una canzoncina rock!
Credo che Dylan abbia sorriso a tutto questo inutile "mistero buffo"
andato in scena sulle rive della Senna, non saprei dire se sulla destra
o sulla sinistra, ma che vogliamo farci, "C'est la vie!".
Ciao Tambourine,
ecco il nostro video-omaggio a Bob Dylan
in occasione del 72° compleanno. Lo celebriamo anche con un nostro live
alla Locanda Atlantide - Via dei Lucani 22b - Roma - Venerdì 24 maggio
alle ore 21,30 dove ovviamente invitiamo tutti gli animali della
fattoria, in particolare i romani.
ciao, Bruno "Jackass"
Ottimo video Bruno,
complimenti, ma permettimi di raccomandare agli amici romani di non perdere
questa ghiotta occasione per dylanare un pò assieme ai tuoi Dylan Dogs!
Bethlehem, Pennsylvania - Lehigh
University - Stabler Arena - April 18, 2013
di Howard Weiner
Bob Dylan e la sua band sono stati favolosi alla Lehigh University. Il
viaggio è iniziato quando ho incontrato il mio commercialista in Tobacco
Road sulla 41st Street della Ninth Avenue, dove il nostro barman, Honey,
ha preso i nostri soldi. Abbiamo poi guidato tutto il tempo con le
canzoni di Dylan. Dato che eravamo ormai a due miglia dalla Stabler
Arena, ci siamo fermati per un cocktail al Sands Casino. Purtroppo, ci
siamo persi intorno al vasto campus di 2.600 acri della Lehigh
University. Dopo 45 minuti di futili tentativi, abbiamo dato ad un
ragazzo che consegnava le pizze venti dollari per scortarci fino
all'arena.
Abbiamo fato un giro nella Stabler Arena battendo i piedi al ritmo di
"Early Roman Kings". L'acustica del locale era fresca, ma non c'era un
maledetto posto a sedere.
Dylan ha narrato una tenera "Tangled Up in Blue", e il tono caldo della
chitarra di Duke ha dato un nuovo senso alla band.
Tuttti hanno saltato con gli assoli di armonica di Dylan durante "Beyond
Here Lies Nothing".
Poi Dylan ci ha consegnato il Santo Graal, "Blind Willie Mc Tell",
subito seguito da un altro gioiello degli anni '80", “What Good Am I?”
Oh Mercy!
“Thunder on the Mountain” è stata una furiosa jam che andava da veloce a
lenta, a voce alta o debole e viceversa.
Dylan ha poi cambiato marcia, e Duke e gli altri ragazzi lo seguivano
senza fatica. Ma nessuna canzone ha espresso meglio l'essenza dello show
come "Scarlet Town". Ogni volta che sento questa delizia di Tempest,
immagino una vecchia città come Bethlehem, dove il male e il bene
convivono assieme, e tutti i pensieri umani sembrano essere glorificati.
La prestazione di Dylan è stata fenomenale.
Mi piaceva il pesante eco in Ballad of a Thin Man in ogni spettacolo
negli ultimi quattro anni, ma in questo tour, eliminando l'eco, la
canzone è migliorata notevolmente. La folla ruggente adorava Dylan
mentre stava in piedi di fronte ai fans del posto, prima di salutarli e
lasciarli per la prossima cowtown nel suo programma.
Un'ora dopo che il parcheggio si era svuotato, il mio commercialista ed
io ci stavamo ancora godendo qualche birra, mischiandole a Tempest, e
respirando l’atmosfera magica della Lehigh University.
Nel 1981, i Grateful Dead e poi la Jerry Garcia Band hanno suonato
spettacoli leggendari in questo posto. Ci siamo lasciati dopo la
mezzanotte e ci siamo infilati dritti nella nebbia. Arrivanti a
Chinatown alle 2:30, abbiamo chiuso la serata con una succulenta
mangiata al Wo Hop.
Lunedi 13 Maggio 2013
Anche Marine Le Pen contro la Legion
d'onore a Bob Dylan
Marine Le Pen, leader di Front National
Le polemiche scatenate dalla proposta
fatta dal ministro della cultura Aurelie Filippetti di conferire il
più prestigioso riconoscimento francese, la Legion d'Onore, a Bob Dylan
non tendono a placarsi, anzi, si ravvivano dopo l’intervento di Marine
Le Pen, presidente di FN (Fronte Nazionale), il partito di estrema
destra francese. La presidente Le Pen ha detto che sarebbe ''scioccata''
se la Legion fosse asegnata a Bob Dylan, sarebbe come se l’onorificenza
“fosse assegnata a chiunque, alla cuoca del presidente, alla
parrucchiera di Carla o ai cantanti preferiti dalla signora
Filippetti''. ''La Legion d'Onore non è questo, ma il riconoscimento del
paese a coloro che si sono battuti per il paese o per coloro che hanno
fatto registrare progressi spettacolari alla scienza o alla cultura. Amo
molto Bob Dylan, ma non bisogna esagerare'', ha aggiunto la Le Pen. Ma
anche la Grande cancelleria dell'ordine della Legion d'Onore, secondo
quanto ha rivelato le Canard Enchaine, ha bocciato l'idea: il cantante
americano non sarebbe degno di ricevere l'onorificenza per le sue prese
di posizione pacifiste e per aver ammesso di aver fumato marijuana.
Questa è la domanda che
mi sorge spontanea leggendo le stupidate scritte su tutto il web
questa settimana a proposito della proposta di conferire la Legion
d'Onore a Bob Dylan. A parte che non capisco che cosa possa centrare Bob
con l'onorificenza francese, mi stupisce ancora che ci sia gente che si
attacchi disperatamente a motivi tanto stupidi e tanto superati da farmi
dubitare della loro sanità intellettuale. Comunque ho deciso di non
pensarci, lasciamo che ognuno di questi personaggi dica quello che gli
pare, penso che al mondo ci siano esigenze di gran lunga più serie alle
quali questa gente dovrebbe dedicarsi. In fondo mi son fatto una sana
risata vedendo che al mondo c'è ancora gente piccola......ma
piccola..........troppo piccola!
Richmond, Virginia - Landmark Theater
- April 16, 2013
di Thad Williamson
Dopo aver passato innumerevoli ore di viaggi in aereo, treno e
automobile per vedere Dylan da un capo all'altro di questo continente
nel corso degli ultimi 20 anni, questo concerto si distinguerà sempre
nella mia memoria per essere stato il più vicino a casa mia -
letteralmente a due miglia di distanza da casa mia. Bella giornata di
primavera qui a Richmond, faccio una passeggiata verso l’antico teatro
sapendo che è appena passato il tour-bus di Bob Dylan. E' anche bello
essere in grado di scrivere questa recensione pochi minuti dopo il
concerto..
Come tutti sanno dalle scalette, il tour di Dylan questa primavera è
stato prevalentemente impostato sul materiale dal 1997 in poi, ed io
sono sempre impressionato dalla profondità lirica dell’anziano Dylan.
Ma musicalmente, è più facile cominciare con osservazioni sulle
"vecchie" canzoni. Tangled Up in Blue ha avuto ancora un'altra
ombreggiatura con Bob che faceva solletico alla tastiera del piano,
facendo uno sforzo reale per enunciare i testi in modo chiaro, così
anche chi non è molto avvezzo nella conoscenza dei testi di Dylan
avrebbe potuto capirli senza difficoltà.
Visions of Johanna è ancora più impressionante – con un
bell’arrangiamento che presenta il brano in tutta la sua gloria.
Verso la fine dello show, Watchtower e Thin Man sono state meno
memorabili, ma hanno servito bene allo scopo di compiacere la folla.
Tra le più recenti canzoni, Spirit on the Water spicca davvero come una
prestazione eccezionale, molto bella con il tempo aggiunto per i lunghi
assoli di chitarra di Duke. Dylan sembra davvero divertirsi anche con
Early Ropman Kings, sembra che sputi veleno cantandola. What Good Am I?
Quasi perfetta.
La performance più interessanti sia nei testi che musicalmente è stata
"Pay in Blood", na canzone che mi affascina proprio perché, mentre è
ovviamente roba molto pesante, il significato non è così evidente e si
presta a diverse interpretazioni.
Prima che qualcuno dica che la canzone non è uguale all’originale,
dovrebbe ascoltare l’attuale versione di Bob, che cambia alcuni dei
testi ed anche gli accordi del refrain. Non riuscivo a capire tutte le
nuove parole ma uno era qualcosa come "la vita non è lunga, domani
potrei essere morto, meglio cantare la tua canzone".
Nel complesso è stato un grande concerto che il pubblico ha apprezzato.
Things Have Changed, si doveva conoscere le parole per avere qualche
possibilità di riconoscerla. Ma mi chiedo quanto profondamente il
pubblico conosca e apprezzi a fondo il materiale di questi spettacoli, e
il significato di queste canzoni, molte delle quali parlano del problema
del razzismo e della schiavitù, ad esempio come Blind Willie McTell. Il
razzismo, la schiavitù e così via sono argomenti chiave qui a Richmond,
Virginia, ex capitale della Confederazione Sudista.
Speravo Dylan facesse un cenno ancora più esplicito, tipo la pazzia di
cantare "Cross the Green Mountain". Certo che non l’ha fatto, ma
comunque, tutto quello che ha fatto è stato dannatamente buono.
Sabato 11 Maggio 2013
Slow Train Band al Bob Dylan Campus
Bob Dylan Campus
Sabato 25 Maggio 2013 - Ore 21:00
AUDITORIUM MILANO LINGUE - Via Alex Visconti 18, Milano (MM1 Molino
Dorino)
Una cosa era sicura: che i miei testi avevano toccato un nervo mai
toccato prima, ma se le mie canzoni si riducevano alle parole allora
perché Duane Eddy, il grande chitarrista di rock and roll, ne aveva
registrato un album di versioni puramente strumentali? I musicisti
l’avevano sempre saputo che nelle mie canzoni c’era qualcosa di più che
non le sole parole, ma la maggior parte della gente non fa il musicista.
Bob Dylan, Chronicles (2004)
BOB DYLAN CAMPUS patrocinato dal Comune
di Milano e dal Consiglio di Zona 8, è uno spettacolo dedicato
all’artista che più di altri ha non solo influenzato la musica della
seconda metà del Novecento, ma ha rappresentato la “colonna sonora” di
più generazioni.
Lo spettacolo è corredato dalla proiezione di immagini e testi tradotti
in italiano delle canzoni eseguite, così da aiutare lo spettatore alla
comprensione dell’opera di Bob Dylan nel suo insieme.
BABY BLUE DUET, formato nel 2009 da Giovanna Mantegazza (voce) e Emilio
Gramegna (chitarra e armonica), si è esibito con un repertorio dedicato
a Bob Dylan in numerose occasioni, in particolare presso circoli ARCI di
Milano e ha organizzato e presentato – assieme alla Slow Train Band – lo
spettacolo multimediale “Bob Dylan Campus” in onore del 70esimo
compleanno di Dylan alla biblioteca comunale di Zona 9 sotto l’egida
dell’Assessorato alla Cultura del Comune di Milano.
SLOW TRAIN BAND, formata nel 2005 da quattro musicisti dell'area
milanese, viene considerata una delle migliori band dedicate al
repertorio di Bob Dylan, tanto da essere l'unico gruppo italiano
invitato al DylanFest 2008 e 2011, prestigioso festival internazionale
che si è svolto a Moville, Co.Donegal (Repubblica di Irlanda), insieme a
band e artisti provenienti da tutta Europa.
Francesi brava gente,
bhà.....Adesso ci stanno smazzando le pive con questa storia della
“guerricciola politica interna” della Legion d’Onore da assegnare al
buon e/o cattivo Dylan portavoce di una generazione di giovani sfigati
che dovette andare a farsi massacrare nel VietNam perchè obbligati
all’intervento dopo che il popolo Viet Minh scacciò a calci in culo i
Francesi occupanti non graditi a Dien Bie Phu creando i presupposti per
la guerra del Viet Nam. (http://it.wikipedia.org/wiki/Battaglia_di_Dien_Bien_Phu).
Qualcuno potrà anche
pensare che Bob Dylan si strapperà i capelli, si cospargerà il capo di
cenere, giungendo forse fino all’estremo gesto del suicidio, alla
notizia che uno sconosciuto generale francese si oppone al conferimento
della sopracitata Legion d’Onore perchè ritiene che Dylan sia stato in
gioventù un personaggio di dubbi principi morali, sovversivo e drogato,
insomma non un esempio da seguire, ma la cosa è tristemente ridicola nel
suo insieme. Povera Francia, perchè nessuno la informa che a Bob non
potrebbe “fregà de meno” della più alta onoridicenza che la nazione che
ha inventato la Libertè, Fraternitè, Egalitè, la ghigliottina e la
Legione Straniera (Corpo combattente formato dal peggio del peggio della
delinquenza e della criminalità mondiale). Questo generalucolo da
quattro soldi farebbe bene a guardare in casa propria prima di giudicare
qualcun’altro (vale sempre il vecchio detto: Chi è senza peccato scagli
la prima pietra). Vero, Dylan ha avuto un passato burrascoso, ma questo
non gli ha impedito di diventare il più apprezzato e stimato cantautore
di sempre, ma è anche vero che in tutte le parti del mondo c’è gente
pronta a mozzare la testa a qualcun’altro in nome della Libertè,
Fraternitè, Egalitè, ed in questo campo Francia docet. Invito tutti i
lettori di Maggie’s Farm a dolersi e piangere per la ormai passata da
cinquant’anni gioventù scriteriata e senza regole di Bob, ma che
vogliamo fà, purtroppo nessuno è perfetto, nemmeno i geni e le persone
straordinarie!
Ciao a tutti e complimenti per il sito, Hans.
Ciao Hans e grazie,
ottima la tua satira che condivido in pieno, :o)
Carissimo Mr.Tambourine,
ti segnalo un articolo, a mio parere di grande valore e interesse, sui
rapporti tra Dylan, Lynch e l'immaginaro anni '50 che ho il piacere di
ospitare sul blog. Sono in cantiere nuovi deliri dylaniati, a presto!
Adriano Ercolani.
Richmond, Virginia - Landmark Theater
- April 16, 2013
di Paula Jones
Sono estremamente entusiasta, teatro tutto esaurito. I Dawes sono stati
ottimi. Noi avevamo guardato le precedenti scalette di Bob e sapevamo
esattamente cosa aspettarci. Bob, la band e lo spettacolo è stato il
migliore dei 5 che abbiamo visto. La mano di Bob sul suo cuore in segno
di apprezzamento è stato un gesto molto toccante.
Ciò che mi ha incuriosito è stato il problema che Bob sembrava avere con
le ginocchia e/o fianchi. Aveva scarpe bianche in modo che i suoi piedi
erano molto visibili. (Eravamo sul balcone centrale con un binocolo). La
sua apertura di gambe era molto ampia - come se avesse bisogno di
mantenere bene l’equilibrio, anche quando era seduto al pianoforte a
coda. Ho assistito a questa instabilità in prima persona forte
dell’esperienza avuta con mio marito che ha dovuto essere operato ad
entrambe le ginocchia diversi anni fa. Questo show è stato un classico.
Grande cambiamento dal concerto del luglio 2009 al quale eravamo andati.
Mi dispiace per il tuo dolore, Bob!
Alba: Teatro Sociale “G. Busca” -
Ultimo appuntamento della rassegna:
“Vedere lamusica, ascoltare le immagini”
clicca qui
Mercoledi
8 Maggio 2013
Talkin' 9052
- Miscio
Effettivamente una canzone di Bob riesce
a dare ad un film qualcosa in più.
Sarà per questo che ce ne sono molti.
http://www.listal.com/list/bob-dylan-songs-in-movies
L'ultimo che ho visto di questi è My Own Love Song, (coi sottotitoli,
non è stato doppiato). È un buon film, e Renee Zellweger, la
protagonista, esegue pur senza pretese artistiche una onesta versione di
Precious Angel:
Richmond, Virginia - Landmark Theater
- April 16, 2013
di Alex Leik
Un gioiello la notte scorsa ...
Alcuni giorni lo è e alcuni giorni no... Martedì 16 APR in Richmond, il
nostro eroe e la sua band, rinata di nuovo con l'aggiunta di uno di nome
Michael John "Duke" Robillard, c’era proprio, sì!
Lasciatemi dire dei Dawes, hanno fatto un lavoro fine per riscaldare la
folla, anche se la loro fortuna di aprire per Dylan mi sembra un pò
troppo. Ma hanno colpito il loro obiettivo, che, nella mia mente, è
quello di far venir voglia di uscire e comprare un album o due del loro
materiale. Ben fatto, ragazzi.
Non molto tempo dopo l'annuncio di godersi il concerto dal vivo in prima
persona, e non filtrato poi attraverso uno schermo di cellulare (gli
specchi e luci soffuse sono chiaramente un solido e apparentemente
riuscito sforzo per mantenere i fotografi e simili a bada), Bob &
l'ultima versione di "His Band" hanno preso possesso del palco circa
alle 8:40, con Stu che strimpellava il riff di apertura che sembra avere
sostituito le passate fanfare ed annunci. Immediatamente, le mie
preoccupazioni per aver perso Charlie Sexton sono state messe a riposo.
Il blues di Duke che riempie “Things Have Changed” ha subito catturato
il mio orecchio e mi ha fatto pensare che potremmo essere pronti per una
cavalcata selvaggia ... e Love Sick lo ha confermato. Facilmente la
miglior versione che ho sentito di questo "nuovo" classico fin dai primi
giorni con Bucky o Larry alla pedal steel. Duke ha una conoscenza esatta
di questa canzone avendola registrata, e Bob ha sostituito il suo
contorto assolo di chitarra con un'armonica solista che ha tirato giù il
teatro. Hanno continuato poi con High Water, e veniva da chiedersi se
Duke stava pensando "JHC, questo è quanto di meglio si possa suonare".
Beh, ha ottenuto un grande applauso...
Soon After Midnight ha dato il via ai pezzi di Tempest, e Bob è
chiaramente orgoglioso della sua ultima fatica. Questo pezzo è diventato
la mia traccia preferita, con l’accenno classico del suond di Santo &
Johnny del 1959 nel loro classico strumentale Sleepwalk, in assolo di
chitarra. E' su questa pista che ho notato che il pianoforte di Bob è
salito di volume nel mix, e la sua voce era più chiara di quello che
potevo ricordare. Tempest è proseguito con Early Roman Kings, il punto
più basso dello show, ma mi ha fatto battere il piede ugualmente.
L’intensità è salita di nuovo con una semplice e bella TUIB, con
una leggera modifica delle ultime versioni, e Donnie ha fatto qualche
bel passaggio significativo, ma ancora una volta è stato Duke a fare i
giusti riempimenti e Bob sembrava riconoscergli questo fatto, facendgli
qualche cenno di approvazione col capo. Ho sentito la mia dolce metà
chiedere "Sta sorridendo??!".
Pay In Blood, come già detto da altri prima, ha un aspetto paludoso, un
pò diversa dalla versione dell'album. Chiaramente si sente che Bob non è
ancora al massimo in questo brano, mentre gli altri 3 pezzi di Tempest
erano praticamente copie carbone dell'album.
La serata ha raggiunto un nuovo livello che non avevo visto da un pò di
tempo con Visions of Johanna. Tony ha guidato questo brano
perfettamente, e la seconda migliore prestazione vocale di Bob della
notte. Invece Spirit on the Water ha dato la sensazione di un calo di
energia, anche se Bob sembra godere. E se è in vena di eseguire un solo
di armonica con la passione che ha messo in Beyond Here Lies Nothing,
non serve nessuna chitarra o tromba in questo pezzo che è un gioiello di
Together Through Life.
Buona vena anche per Blind Willie McTell, la stessa versione degli
ultimi anni.
Lo spettacolo ha raggiunto proporzioni epiche per me con What Good Am I?
In primo luogo, non avevo mai sentito questo brano eseguito dal vivo nei
miei oltre 70 spettacoli di Bob ai quali ho partecipato. Non era uno dei
miei brani preferiti da Oh Mercy, fino a stasera. La voce è stato il
momento clou, cantata con tanta cura, che ricordava le versioni mezze
acustiche / mezze elettriche nello show dei giorni di Larry / Charlie.
Sì, può ancora farlo, e questa sera ne è stata la prova. Il pubblico ha
fatto un lavoro molto bello nello stare calmo e lasciare che il nostro
eroe la eseguisse mentre guardava la band, sembrava proprio uno di quei
momenti “Dylan” che non si dimenticano facilmente.
Altro calo di tensione con una molto rauca Thunder on the Mountain,
Scarlet Town e Watchtower per chiudere il set principale. Perfetta la
scelta di Ballad of a Thin Man come bis, e sono sicuro prima o poi Bob
rispolvererà anche LARS.
Questa band ha nuova vita. Ho davvero pensato che sarei stato deluso
dalla partenza di Charlie, ma sono bastate circa 3 canzoni per capire
che nell’aria c’era una nuova energia, e che Duke è la migliore new
entry che io possa ricordare. Il discorso sulla set list non è cambiando
molto perché Duke non è da abbastanza tempo nella band per conoscere
bene tutti i pezzi,... ma quel ragazzo potrebbe svolgere bene il suo
lavoro trovando una via d'uscita da un sottomarino affondato a cinque
miglia di profondità. Questa set list stagnante è solo la versione
attuale del "Bob Dylan Show". Non si tratta solo di cambiare la set
list, le sue prestazioni di stasera (ed anche degli altri show) sono
complessivamente positive, a volte sublimi.
Così, nel Tour 2013, se si ha il tempo ed il denaro, basta andare a
vederlo. Se non si ha nè il tempo nè il denaro, bhe, trovateli! Negli
ultimi 5 anni onestamente non avrei mai pensato che avrei avuto ancora
di questi momenti così belli, ma sarò lieto di inserire lo spettacolo
che ho visto a Richmond il 16 APR, 2013, nei miei 5 migliori spettacoli
nella mia carriera di Dylan-fan. Grazie, Bob!
Martedi 7 Maggio 2013
Terminata la prima parte del Tour 2013
Col concerto di S.Augustine in Florida si è
conclusa la prima parte del tour 2013. Ora una pausa di quasi due mesi
prima di riprendere il 26 di giugno con l’AmericanaramA Festival of
Music. Bob certamente festeggiarà il suo 72° compleanno in compagnia
delle persone a lui più care, il nuovo guitarman Duke Robillard sarà
impegnato in un tour con la sua band, Stu, Tony, George e Donnie faranno
quello che meglio parrà loro, e noi resteremo in attesa di poter
riprendere a leggere lo svolgersi dell’attività del nostro Bob, nelle
serate buone ed anche in quelle meno buone. Speriamo anche nel frattempo
di sapere quando si svolgerà il tratto europeo del tour e soprattutto le
date italiane, sperando che siano più di una. Probababilmente sarà un
tour in-door visto che l’estate sarà passata perchè l’AmericanaramA
finirà in agosto, quindi è logico pensare che ci sarà un’altra piccola
pausa per ricaricare le batterie prima del salto oltreoceano.
Ciao a Mr.Tambourine e tutti gli amici della
Farm,
questa sera, per puro caso, ho visto il film “North Country – La storia
di Josie” su Rai 5, film che si svolgeva nel nord del Minnesota in una
miniera di ferro, forse nelle vicinanze di Duluth. Infatti, quasi
inaspettatamente, a far da sottofondo a molte scene del film
l’incredibile e meravigliosa musica e voce di Bob. Che emozione ragazzi,
risentire vecchi pezzi e la vecchia voce del nostro, mai noiosa e mai
stucchevole, sempre carismatica e accattivante. Una serata davvero
emozionante, ora un buon bicchierino ed una buona dormita.
Ciao a tutti, Giuliano.
Ciao Giuliano, hai ragione, anch’io mi sono
imbattuto nel film per caso durante uno zapping selvaggio e lì sono
rimasto a vedere ed ascoltare, incapace di staccarmi da quella voce,
innervosendomi quando finiva per rimanere in ansiosa attesa della
successiva ripresa. Ne avrei parlato io ma mi hai preceduto, meglio
così, spero che anche altri amici dylaniani abbiano avuto la fortuna di
incappare in quel film! Seguirò la tua procedura prima di coricarmi, il
bicchierino l'ho già in mano! :o)
St. Augustine, Florida - St. Augustine
Amphitheatre - May 5, 2013
1. Things Have Changed (Bob center stage, Donnie on pedal steel)
2. Love Sick (Bob center stage with harp, Donnie on electric mandolin)
3. High Water (For Charley Patton)
(Bob center stage, Donnie on banjo, Tony on standup bass)
4. Soon After Midnight (Bob on grand piano, Donnie on pedal steel)
5. Early Roman Kings
(Bob on grand piano, Donnie on lap steel, Tony on standup bass)
6. Tangled Up In Blue (Bob on grand piano, Donnie on pedal steel)
7. Pay In Blood (Bob on grand piano, Donnie on pedal steel)
8. Visions Of Johanna (Bob on grand piano, Donnie on electric mandolin)
9. Spirit On The Water
(Bob on grand piano with harp, Donnie on pedal steel, Tony on standup
bass)
10. Beyond Here Lies Nothin'
(Bob center stage with harp, Donnie on electric mandolin)
11. Blind Willie McTell
(Bob center stage with harp, Donnie on banjo, Tony on standup bass)
12. What Good Am I? (Bob on grand piano, Donnie on pedal steel)
13. Thunder On The Mountain
(Bob on grand piano, Donnie on lapl steel, Tony on standup bass)
14. Scarlet Town (Bob on grand piano, Donnie on banjo, Tony on standup
bass)
15. All Along The Watchtower (Bob on grand piano, Donnie on lap steel)
(encore)
16. Ballad Of A Thin Man (Bob center stage with harp, Donnie on lap
steel)
Ithaca, New York - Cornell University
- Barton Hall - April 14, 2013
di Mo Ritz
Bob Dylan e la sua cowboy band sono arrivati a Ithaca, NY il 14 aprile
per il loro ottavo concerto dello spring Tour 2013.
Ithaca, NY, è una piccola città piena di sentimento, si trova sulla
punta del lago Cayuga, in una valle pianeggiante ed una parte sulle
colline circostanti. E' una tranquilla città, dove nel 2008, l’
attivista per la pace Trevor Dougherty, radunò 6000 persone o giù di lì
per creare il più grande segno della pace del mondo.
Siamo venuti allo spettacolo senza aspettative di ascoltare canzoni
particolari, tuttavia, siamo stati veramente felici di avere
l'opportunità di vedere il talento del leggendario Mr. Dylan scatenare i
suoni nelle nostre teste almeno 14 o 15 volte. Non siamo stati delusi.
Questa sera Bob e la cowboy band hanno dato il via con Stu Kimball che è
salito per primo sul palco strimpellando una introduzione rielaborata
per “Things have changed” con una introduzione piuttosto appropriata per
il 21° secolo. Davanti ad una folla di buone dimensioni pronta per il
rock al ritmo della batteria di Recile, Tony Garnier il "capo" al basso,
Donnie Herron alla pedal steel e con il Maestro Bob al centro della
scena armato con l'armonica al microfono. Ma aspettate, cos’è quel suono
estraneo alle nostre orecchie? Duke, Duke, Duke Robillard, con un suono
dolce di chitarra.
Stasera il Bob Dylan Touring Co. ha veramente riempito la Barton Hall
col ritmo del soul e del blues, e suonava bene. Bob è rimasto al centro
della scena per Love sick.
Per coloro che sono stati delusi lo scorso autunno con Dylan che non
suonò nemmeno una canzone dal suo ultimo album Tempest, stasera hanno
avuto soddisfazione, Bob ne ha eseguite quattro: Soon after midnight,
Early Roman Kings, Pay In Blood e Scarlet Town. Qualcuno si è rivolto a
me dicendomi: Bob scrive alcune canzoni abbastanza mediocri.
Ma lui scrive canzoni molto sentite, capolavori di storie d'amore,
ballate come Tangled Up In Blue, stasera bellissima.
Visions of Johanna è stata la più gradita dal pubblico. Poi siamo
tornati nel 21° secolo con Spirit On The Water (2006), Beyond Here Lies
Nothin '(2009), Thunder On The Mountain (2006) e una bellissima Blind
Willie McTell (2006), e forse nessuno canta come Willie ma Bob può
cantare il blues (allora e adesso anche!) Con la nuova aggiunta di Duke
Robillard, alla chitarra, Bob Dylan e la sua cowboy band hanno scavato
un nuovo solco che stasera luccicava in tutti questi brani.
Il clou della serata, la stella più lucente è stata What Good Am I
(1989)! Per pochi minuti Bob era tornato ad essere il poeta laureato del
rock 'n roll, la voce della controcultura degli anni '60, il ragazzo che
ha costretto il Folk ed il Rock ad andare a letto assieme, che si
truccava negli anni '70 e che scomparve in una nuvola di abuso di
sostanze, che riemerse per trovare Gesù, che è stato dichiarato out alla
fine degli anni '80, che improvvisamente ha rispostato gli ingranaggi
pubblicando alcuni dei più forti pezzi musicali della sua carriera a
partire dagli anni '90. Signore e Signori, il Columbia recording artist
... Oh com’era graffiante tutto questo. E' solo che Bob Dylan e la sua
cowboy band hanno fatto bene il loro lavoro stasera!
La band ha poi scardinato la Barton Hall con una meraviglioda All Along
The Watchtower (1967). La folla impazziva mentre filmava con i telefoni
cellulari in modo da poter postare le canzoni su YouTube e godersi il
passato nel futuro.
Bob Dylan negli scatti inediti di Joe
Alper
clicca qui
Lunedi 6 Maggio 2013
Charleston, South Carolina - Family
Circle Magazine Stadium - May 4, 2013
1. Things Have Changed (Bob center stage,
Donnie on pedal steel)
2. Love Sick (Bob center stage with harp, Donnie on electric mandolin)
3. High Water (For Charley Patton) (Bob center stage, Donnie on banjo,
Tony on standup bass)
4. Soon After Midnight (Bob on grand piano, Donnie on pedal steel)
5. Early Roman Kings (Bob on grand piano, Donnie on lap steel, Tony on
standup bass)
6. Tangled Up In Blue (Bob on grand piano, Donnie on pedal steel)
7. Pay In Blood (Bob on grand piano, Donnie on pedal steel)
8. Visions Of Johanna (Bob on grand piano, Donnie on electric mandolin)
9. Spirit On The Water (Bob on grand piano with harp, Donnie on pedal
steel, Tony on standup bass)
10. Beyond Here Lies Nothin' (Bob center stage with harp, Donnie on
electric mandolin)
11. Blind Willie McTell (Bob center stage with harp, Donnie on banjo,
Tony on standup bass)
12. What Good Am I? (Bob on grand piano, Donnie on pedal steel)
13. Summer Days (Bob on grand piano, Donnie on pedal steel, Tony on
standup bass)
14. Scarlet Town (Bob on grand piano, Donnie on banjo, Tony on standup
bass)
15. All Along The Watchtower (Bob on grand piano, Donnie on lap steel)
(encore)
16. Ballad Of A Thin Man (Bob on grand piano with harp, Donnie on lap
steel)
Ithaca, New York - Cornell University
- Barton Hall - April 14, 2013
di Susan Phillips
La Cornell University Concert Hall, incredibilmente, sembrava la
Minnesota Armory di Duluth, che stanno ancora cercando di restaurare
totalmente. Abbiamo avuto qualche problemino con il sole che entrava
dalle finestre alle 7:30 PM, e c’erano solo posti in piedi - niente
posti a sedere tranne che per pochi sulle gradinate lungo il perimetro.
Così, sono rimasta basita quando lo show si è rivelato essere il miglior
concerto di sempre. Bob era ipnotizzante, penso che sia stato per il
pubblico. Ho chiesto a 3 splendide ragazze in prima fila di fronte al
palco se fossero mai state ad un concerto di Dylan prima d' ora. Loro ha
detto che non erano mai state ad un qualsiasi concerto prima. Ahimè,
vergini da sacrificare al Maestro. Ballavano, gridando per la
complessità dei testi, facendo il tifo per il suo modo di suonare
l'armonica. La loro eccitazione era contagiosa. Ho preso un colpo quando
il giovane accanto a me, con capelli arruffati e ricci scuri, occhiali
da sole, viso spigoloso e corpo snello - era l’immagine del Bob giovane
nei suoi anni 20. Era appena stato ammesso all’ Ithaca College e
parlando con lui era ovvio che Dylan su di lui aveva avuto una enorme
influenza. Dylan deve aver ripreso anche l'energia, ma sembrava indurlo
ad essere più nitido.
Ho visto Ross Smith, un fan irriducibile di Dylan che segue tutti i
concerti di questo tour, e mi ha detto in seguito, col cuore emozionato,
che la miglior canzone del concerto è stata "What Good Am I?". Bob ha
tenuto un sacco di contatto visivo con il pubblico per la maggior parte
del concerto, cosa che di solito non accade, ma in questa canzone
guardava attentamente i tasti del pianoforte e non ha guardato verso di
noi. Si poteva sentire cadere uno spillo dal silenzio che c’era. Che
divertimento!
Ecco la presentazione:
"ECCEZIONALE ESCLUSIVA EUROPEA ALLA WALL OF SOUND GALLERY DI ALBA! DAL
16 MAGGIO AL 21 LUGLIO, PER LA PRIMA VOLTA IN ITALIA, LE FOTO INEDITE
SCATTATE DA JOE ALPER A BOB DYLAN TRA IL 1961 E IL 1965! INAUGURAZIONE
IL 16 MAGGIO , ORE 18. A SEGUIRE, ALLE ORE 21, AL TEATRO SOCIALE DI
ALBA, SERATA -INCONTRO CON LA PROIEZIONE DEL FILM DI MARTIN SCORSESE
"BOB DYLAN - NO DIRECTION HOME". INGRESSO LIBERO.
GLI AMICI DI MILANO POTRANNO VEDERLA IN ANTEPRIMA AL MIA (MILAN IMAGE
ART FAIR) DAL 10 AL 12 MAGGIO, VIA TORTONA 27."
Insomma, le Langhe continuano a darci grandi soddisfazioni!
Giulia
Raleigh, North Carolina - Red Hat
Amphitheater - May 2, 2013
1. Things Have Changed (Bob center stage,
Donnie on pedal steel)
2. Love Sick (Bob center stage with harp, Donnie on electric mandolin)
3. High Water (For Charley Patton) (Bob center stage, Donnie on banjo,
Tony on standup bass)
4. Soon After Midnight (Bob on grand piano, Donnie on pedal steel)
5. Early Roman Kings (Bob on grand piano, Donnie on lap steel, Tony on
standup bass)
6. Tangled Up In Blue (Bob on grand piano, Donnie on pedal steel)
7. Pay In Blood (Bob on grand piano, Donnie on pedal steel)
8. Visions Of Johanna (Bob on grand piano, Donnie on electric mandolin)
9. Spirit On The Water (Bob on grand piano with harp, Donnie on pedal
steel, Tony on standup bass)
10. Beyond Here Lies Nothin' (Bob center stage with harp, Donnie on
electric mandolin)
11. Blind Willie McTell (Bob center stage with harp, Donnie on banjo,
Tony on standup bass)
12. What Good Am I? (Bob on grand piano, Donnie on pedal steel)
13. Thunder On The Mountain (Bob on grand piano, Donnie on lap steel,
Tony on standup bass)
14. Scarlet Town (Bob on grand piano, Donnie on banjo, Tony on standup
bass)
15. All Along The Watchtower (Bob on grand piano, Donnie on lap steel)
(encore)
16. Ballad Of A Thin Man (Bob on grand piano with harp, Donnie on lap
steel)
All’asta inedita canzone di Bob Dylan
contro la bomba
“Go away you bomb, get away, go away…”
“Vattene bomba, fila via, sparisci…”
Queste parole sono state scritte da Bob
cinquant’anni fa come testo per una canzone mai pubblicata dal titolo
“Go away you bomb”.
Nel 1963 “Izzy” Young, fondatore del Folklore Center al Greenwich
Village a New York e organizzatore del primo concerto di Bob Dylan,
chiese allo stesso Bob di scrivergli il testo di una canzone sulla bomba
atomica: lo avrebbe inserito in un libro contro la guerra e contro le
armi di distruzioni di massa. Bob Dylan, che a quel tempo era impegnato
nella realizzazione dell’album ” The Freewheelin, accettò con gioia. Il
giorno dopo il grande cantautore si presentò e consegnò un testo
intitolato “Go away you bomb”.
Per questi lunghi cinquant’anni l’originale del testo è rimasto nelle
mani di “Izzy” Young che ora ha deciso di metterlo all’asta ( il 26
giugno da Christie’s, South Kensington Londra) per sostenere la sua
fondazione. La stima iniziale è fissata in 25 mila sterline. La
sentiremo cantare un giorno o l’altro? La speranza è l’ultima a morire.
Charlotte, North Carolina - Time
Warner Uptown Amphitheatre - May 1, 2013
1. Things Have Changed (Bob center stage,
Donnie on pedal steel)
2. Love Sick (Bob center stage with harp, Donnie on electric mandolin)
3. High Water (For Charley Patton) (Bob center stage, Donnie on banjo,
Tony on standup bass)
4. Soon After Midnight (Bob on grand piano, Donnie on pedal steel)
5. Early Roman Kings (Bob on grand piano, Donnie on lap steel, Tony on
standup bass)
6. Tangled Up In Blue (Bob on grand piano, Donnie on pedal steel)
7. Pay In Blood (Bob on grand piano, Donnie on pedal steel)
8. Visions Of Johanna (Bob on grand piano, Donnie on electric mandolin)
9. Spirit On The Water (Bob on grand piano with harp, Donnie on pedal
steel, Tony on standup bass)
10. Beyond Here Lies Nothin' (Bob center stage with harp, Donnie on
electric mandolin)
11. Blind Willie McTell (Bob center stage with harp, Donnie on banjo,
Tony on standup bass)
12. What Good Am I? (Bob on grand piano, Donnie on pedal steel)
13. Summer Days (Bob on grand piano, Donnie on pedal steel, Tony on
standup bass)
14. Scarlet Town (Bob on grand piano, Donnie on banjo, Tony on standup
bass)
15. All Along The Watchtower (Bob on grand piano, Donnie on lap steel)
(encore)
16. Ballad Of A Thin Man (Bob on grand piano with harp, Donnie on lap
steel)
Hi there
Well done to you for your interesting site which I find very well done
and with a lot of passion put in it...
I was wondering if there is any chance you can post this link on your
board:
It's an auction of 97 cd (all covers of Bob Dylan) which I'm sure will
capture someone's interest..
many thanks in advance! Luke
Ciao
Complimenti a te per il tuo interessante sito che trovo molto ben fatto
e con dentro un sacco di passione...
Mi chiedevo se ci fosse qualche possibilità di poter postare questo link
sulla vostra pagina:
Si tratta di una vendita all'asta di 97 cd (tutte cover di Bob Dylan),
che sono sicuro catturerà l'interesse di qualcuno ..
molte grazie in anticipo! Luke
Voilà, link posted,
thanks for writing to Maggie's Farm dear friend abd i hope you will be
able to sell all your Bob-CD covers. See you next time, :o)
Ecco fatto, link postato, grazie di aver scritto e spero tu possa
vendere tutti i tuoi CD-Bob covers, alla prossima, :o)
Giovedi 2 Maggio 2013
Asheville, North Carolina - U.S. Cellular
Center - ExploreAsheville.com Arena - April 30, 2013
1. Things Have Changed (Bob center stage,
Donnie on pedal steel)
2. Love Sick (Bob center stage with harp, Donnie on electric mandolin)
3. High Water (For Charley Patton) (Bob center stage, Donnie on banjo,
Tony on standup bass)
4. Soon After Midnight (Bob on grand piano, Donnie on pedal steel)
5. Early Roman Kings (Bob on grand piano, Donnie on lap steel, Tony on
standup bass)
6. Tangled Up In Blue (Bob on grand piano, Donnie on pedal steel)
7. Pay In Blood (Bob on grand piano, Donnie on pedal steel)
8. Visions Of Johanna (Bob on grand piano, Donnie on electric mandolin)
9. Spirit On The Water (Bob on grand piano with harp, Donnie on pedal
steel, Tony on standup bass)
10. Beyond Here Lies Nothin' (Bob center stage with harp, Donnie on
electric mandolin)
11. Blind Willie McTell (Bob center stage with harp, Donnie on banjo,
Tony on standup bass)
12. What Good Am I? (Bob on grand piano, Donnie on pedal steel)
13. Thunder On The Mountain (Bob on grand piano, Donnie on lap steel,
Tony on standup bass)
14. Scarlet Town (Bob on grand piano, Donnie on banjo, Tony on standup
bass)
15. All Along The Watchtower (Bob on grand piano, Donnie on lap steel)
(encore)
16. Ballad Of A Thin Man (Bob on grand piano with harp, Donnie on lap
steel)
California, Pennsylvania - California
University of Pennsylvania - Convocation Center - April 13, 2013
da Daniel Chester
Things have changed: continua a crescere alle orecchie dell'ascoltatore
... amore, a partire con lui al microfono al centro della scena ...
questo pezzo, se fatto bene, da l’impressione di non essere solo un
opener ma di essere a metà spettacolo (questo non è un warm-up).
Love Sick: non un fantasma che parla come altre volte, una bella
esecuzione.
Highwater: primo di una mezza dozzina di brani con il contrabbasso
(dovrebbero essere il doppio)... il banjo entrava bene ... non una
versione inquietante o sinistra, diciamo una versione amichevole.
Soon After Midnight: sono appena tornato dopo aver dato un’occhiata al
chiosco che vendeva le T-Shirt, il pianoforte e Herron hanno avuto
alcuni momenti particolari ma questo non è stato dei migliori, in realtà
questi artisti possono fare di meglio.
Early Roman Kings: bel tempo e bell’esecuzione... bene usare il
contrabbasso anche in questo brano.
Tangled: un mix di diverse versioni e di arrangiamenti con qualche idea
tentata, brano eseguito senza nessuna qualità o padronanza, ... mancava
il funk nel suono e nel ritmo delle ultime versioni.
Pay in Blood: abbastanza fedele al disco, abbastanza interessante,
alcune grandi linee cantate bene (Voce forte questa sera)
Vision: se Tom Cruise interpretasse la parte di una rock star in un film
e uno dei brani fosse “Visions” questo è come suonerebbe... qualche
picco un paio di volte ma niente di più,... è come un'insalata di
aragosta: perché qualcuno dovrebbe prendere una prelibatezza come
l’aragosta e contaminarla con maionese e sedano o qualsiasi altra cosa?
Spirit on the water: un pò di bassi veloci ancora frizzanti ... lavoro
perfetto col contrabbasso... pianoforte sobrio ed estremamente fresco
(soprattutto verso la fine) ... un vero gioiello.
Beyond Here: sorprendentemente profonda e ...drum e ritmo stellari.
Blind Willie: versione decente (è sempre così buona) ... contrabbasso e
banjo erano belli ma nel complesso non convincenti.
What Good Am I?: fedele ed onesta... suono del piano santificato ...
ottima esecuzione.
Thunder: buono ma non scoppiettante, brano un pò sprecato... pianoforte
e lap steel devono trovare qualche ancora qualche magica interazione.
Scarlet Town: contrabbasso e banjo possenti, bene ... di nuovo fedele
... non sempre facile lavorare su una nuova canzone... banjo e
pianoforte hanno trovato l’alchimia un pò in ritardo.
Watchtower: abbastanza energica ... chitarra solista non ancora a
proprio agio, a volte feroce ed a volte debole.
Thin Man: non c’è più il brutto eco dell’anno scorso, ma ancora una
faccenda piuttosto noiosa ... ci sono così tanti
altri pezzi per chiudere il concerto in modo migliore.
Riassunto: la venue è piccola ma non brutta... buona, energia coerente
da tutti i soggetti coinvolti ..i nuovi brani hanno soddisfatto...
chitarra solista ancora un pò mancante... questa è una buona band...
tranne che per qualche melodia il livello di qualità della band sembra
aumentare quando Bob è lontano dal pianoforte (in piedi al microfono al
centro) ... forse c'è qualche trucco ancora da scovare per ricordare
tutti quei meravigliosi testi? In sostanza uno show un pò borderline...
i migliori brani sono stati Spirit, What Good e Beyond Here ...
Grazie a tutti