Louisville, Kentucky - The Louisville
Palace - April 28, 2013
1. Things Have Changed (Bob center stage,
Donnie on pedal steel)
2. Love Sick (Bob center stage with harp, Donnie on electric mandolin)
3. High Water (For Charley Patton) (Bob center stage, Donnie on banjo,
Tony on standup bass)
4. Soon After Midnight (Bob on grand piano, Donnie on pedal steel)
5. Early Roman Kings (Bob on grand piano, Donnie on lap steel, Tony on
standup bass)
6. Tangled Up In Blue (Bob on grand piano, Donnie on pedal steel)
7. Pay In Blood (Bob on grand piano, Donnie on pedal steel)
8. Visions Of Johanna (Bob on grand piano, Donnie on electric mandolin)
9. Spirit On The Water (Bob on grand piano with harp, Donnie on pedal
steel, Tony on standup bass)
10. Beyond Here Lies Nothin' (Bob center stage with harp, Donnie on
electric mandolin)
11. Blind Willie McTell (Bob center stage with harp, Donnie on banjo,
Tony on standup bass)
12. What Good Am I? (Bob on grand piano, Donnie on pedal steel)
13. Thunder On The Mountain (Bob on grand piano, Donnie on lap steel,
Tony on standup bass)
14. Scarlet Town (Bob on grand piano, Donnie on banjo, Tony on standup
bass)
15. All Along The Watchtower (Bob on grand piano, Donnie on lap steel)
(encore)
16. Ballad Of A Thin Man (Bob on grand piano with harp, Donnie on lap
steel)
Murray, Kentucky - Murray State
University - CFSB Center - April 27, 2013
1. Things Have Changed (Bob center stage,
Donnie on pedal steel)
2. Love Sick (Bob center stage with harp, Donnie on electric mandolin)
3. High Water (For Charley Patton) (Bob center stage, Donnie on banjo,
Tony on standup bass)
4. Soon After Midnight (Bob on grand piano, Donnie on pedal steel)
5. Early Roman Kings (Bob on grand piano, Donnie on lap steel, Tony on
standup bass)
6. Tangled Up In Blue (Bob on grand piano, Donnie on pedal steel)
7. Pay In Blood (Bob on grand piano, Donnie on pedal steel)
8. Visions Of Johanna (Bob on grand piano, Donnie on electric mandolin)
9. Spirit On The Water (Bob on grand piano with harp, Donnie on pedal
steel, Tony on standup bass)
10. Beyond Here Lies Nothin' (Bob center stage with harp, Donnie on
electric mandolin)
11. Blind Willie McTell (Bob center stage with harp, Donnie on banjo,
Tony on standup bass)
12. What Good Am I? (Bob on grand piano, Donnie on pedal steel)
13. Summer Days (Bob on grand piano, Donnie on pedal steel, Tony on
standup bass)
14. Scarlet Town (Bob on grand piano, Donnie on banjo, Tony on standup
bass)
15. All Along The Watchtower (Bob on grand piano, Donnie on lap steel)
(encore)
16. Ballad Of A Thin Man (Bob on grand piano with harp, Donnie on lap
steel)
Newark, Delaware - University of
Delaware - Bob Carpenter Center - April 12, 2013
di Paul
Palcoscenico per lo più nudo, nesuna intro, sono entrati sull’applauso
della gente.
Bob aveva un grande abito, soprattutto una camicia verde brillante, ma
il tutto era troppo grande per lui, sembrava nuotarci dentro.
Impressioni: Il canto di Bob nelle prime 2-3 canzoni mi ha sorpreso, è
stato forte, non ghiaioso e torturato, molti interventi di armonica in
tutto il concerto, il sorriso che carica il versetto, Bob mostra con
forza la sua coscienza che esplode, sottolineando ogni
sillaba. Cambiati alcuni testi, ma le canzoni erano lontane dalla loro
emotività, uno show-operaio, non una sola sorpresa dalla band, con Duke
che suonava sordo e ordinario. In Watchtower Bob sembrava goffo, a volte
suonando il pianoforte con una mano sola e l'altra appoggiata sul fianco.
Nessuna intensità, vocale o
musicale. Dopo Pay in Blood la voce ha avuto un calo, è tornata roca e
sibilante. Non mi importa della voce, ne dei ritmi alterati, ne dei testi
impiccati, ma questo spettacolo è stato poco interessante, noioso, senza
ritmo, lento ed esitante, senza luce. Dopo aver visto spettacoli che
risalgono al ‘74, Bob ha avuto il mio ultimo $.
°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°
di David
Un paio di cose. Bob indossava una camicia verde sotto il vestito nero,
aveva stivali da cowboy con la punta bianca.
Le prime due canzoni Bob è rimasto fondamentalmente al centro del palco
senza suonare chitarra o pianoforte. Posso capire perché, ora c’è Duke
Robillard. Duke era impressionante. Una grande aggiunta. La somiglianza
con Jerry Garcia è fantastica. Duke ha davvero suonato bene in Tangled Up in Blue, e mi è piaciuto molto
l’arrangiamento. Per la nuova canzone di questo tour "What good am i?",
è possibile davvero sentire Bob picchiare sui tasti. E' stato fantastico.
Bob inizia intorno alle 8:30 dopo i Dawes alle 7:30. La security era un
pò troppo rigorosa, niente birra (a me non mi importa di questo, ma ad
alcune persone interessava). Pubblico seduto tutto il tempo, la
maggior parte delle persone sono state annoiato e non è loro piaciuto lo
spettacolo. Ma ancora una volta, sono rimasto sorpreso. Quando Bob ha
lasciato il palco, tutti sono impazziti e hanno voluto il bis.
L'altra cosa che ho notato è che l’Oscar è ancora sul palco, ma è chiaro
che è una copia e non l'Oscar originale. Inoltre, sono tornati gli
specchi sul palco, quindi niente foto-haha.
In sostanza un buon spettacolo - Duke sta ancora cercando di inserisi,
non sembra curarsi se Bob gli dà il "look", perché è fuori da ogni cosa
e suona solo ciò che sente di poter suonare. E' stato davvero bello. Bob
è rimasto al pianoforte per gran parte della notte. Tony è stato grande
come al solito, lui è veramente un bassista straordinario.
Mi piace la nuova sistemazione. La grande differenza che ho notato
rispetto all'anno scorso è che Bob suona il pianoforte e la chitarra
molto meno, e si posiziona al centro della scena e suona l'armonica,
cosa che i ragazzi del college sembravano apprezzare di più. Mi è
piaciuto molto Bob al pianoforte in Visions of Johanna. A presto, David.
Ciao,
non sò se nella fattoria sia possibile segnalare locali, nel caso sia
possibile segnalo a tutti questo gioiellino di birreria che si trova a
Zanè nell'alto vicentino, un covo per veri Dylaniati, oltre a questo
birre eccellenti e un'oste veramente simpatico, il mitico Gigi !!
Sono vent'anni che conosco questo posto, ma mi è venuto in mente solo
ora di segnalarvelo, meglio tardi che mai !!!
Maurizio
Grazie, credo che tu
abbia fatto cosa gradita ai dylaniati della zona e dintorni! :o)
Sabato 27
Aprile 2013
Champaign, Illinois - University of
Illinois - Assembly Hall - April 25, 2013
1. Things Have Changed (Bob center stage,
Donnie on pedal steel, Tony on white Fender 6 string bass, George on
drums with brushes)
2. Love Sick (Bob center stage with harp, Donnie on electric mandolin,
Tony on white Fender 6 string bass, George on drums with sticks)
3. High Water (For Charley Patton) (Bob center stage, Donnie on banjo,
Tony on standup bass, George on drums with brushes)
4. Soon After Midnight (Bob standing at grand piano, Donnie on pedal
steel, Tony on white Fender 6 string bass, George on drums with brushes)
5. Early Roman Kings (Bob standing at grand piano, Donnie on lap steel,
Tony on standup bass, George on drums with brushes)
6. Tangled Up In Blue (Bob seated at grand piano, Donnie on pedal steel,
Tony on 4 string hollow body electric bass, George on drums with brushes
then sticks)
7. Pay In Blood (Bob standing at grand piano, Donnie on pedal steel,
Tony on 4 string hollow body electric bass, George on drums with
brushes)
8. Visions Of Johanna (Bob seated at grand piano, Donnie on electric
mandolin, Tony on 4 string hollow body electric bass, George on drums
with brushes)
9. Spirit On The Water (Bob standing at grand piano with harp, Donnie on
pedal steel, Tony on standup bass, George on drums with brushes)
10. Beyond Here Lies Nothin' (Bob center stage with harp, Donnie on
electric mandolin, Tony on 4 string hollow body electric bass, George on
drums with sticks)
11. Blind Willie McTell (Bob center stage with harp, Donnie on banjo,
Tony on standup bass, George on drums with sticks)
12. What Good Am I? (Bob standing at grand piano, Donnie on pedal steel,
Tony on 4 string hollow body electric bass, George on drums with
mallets)
13. Summer Days (Bob standing at grand piano, Donnie on pedal steel,
Tony on standup bass, George on drums with brushes)
14. Workingman's Blues #2 (Bob standing at grand piano, Donnie on pedal
steel, Tony on standup bass with bow, George on drums playing with
hands)
15. All Along The Watchtower (Bob standing at grand piano, Donnie on lap
steel, Tony on 4 string hollow body electric bass, George on drums with
sticks)
(encore)
16. Ballad Of A Thin Man (Bob standing at grand piano with harp, Donnie
on lap steel, Tony on 4 string hollow body electric bass, George on
drums with sticks)
Newark, Delaware - University of
Delaware - Bob Carpenter Center - April 12, 2013
di Michael Perlin
Allora, nuova venue, nuovo stato, nuovo make-up, nuova band. La metà
delle canzoni diverse rispetto al mio ultimo concerto (a Barclay, ultimo
spettacolo del tour con Knopfler), tre debutti (cinque per Linda che non
è andata all'ultimo concerto). Riassunto versione Post-it: Un brillante
inizio e una fine ancora più brillante, ma un pò di cedimento nel
mezzo. Sorprendentemente, il punto più alto è stato, per me, Ballad of a
Thin Man, e più sorprendentemente ancora, il punto più basso (non posso credere che sto
scrivendo queste parole) è stato Visions of Johanna.
Newark, Delaware, si trova a circa 75 miglia dalla nostra casa a
Trenton. Un tirata dritta giù per la 95, molto trafficata naturalmente.
Il concerto era nello stadio di basket, e le nostre sedie - io
preferisco ancora i concerti dove si sta in piedi – sarebbero state
perfette per una partita dei Knicks: ... Il suono era il tipico mix BD.
Cera molta gente più vecchia di noi (yay!), ma anche un sacco di
genitori con bambini, alcuni ragazzi del college (molti meno
rispetto al mio ultimo concerto al Monmouth College).
Un tempo di cambio molto veloce tra i due set (circa una quindicina di
roadies sul palco, mi hanno ricordato delle trasmissioni della Met Opera
e il modo in cui il paesaggio viene cambiato tra il 1° ed il 2° atto del
Rigoletto. Come succede ultimamente, Stu
sale per primo, suona un riff blues (un ottimo riff blues), e poi
arriva la band.
Stessa scaletta, identica, come a Kingston ed a Buffalo. E’ mai capitato
(in una settimana, tre scalette identiche??). Non so perché, ma devo
pensare che questo faccia parte della graduale integrazione di
Duke nella band.
Un voto? Probabilmente B + / A-. Alcuni momenti brillanti, ma, ahimè, un
pò di impantanamento. Ne è valsa la pena? Assolutamente!
Le canzoni:
1. Things have changed: amo questo brano come apertura (come sempre
quando sento un opener, sono trasportato indietro a metà degli anni '90,
ai giorni di Jokerman). Questa era una versione rockabilly che era un
apertura perfetta per questo gruppo di canzoni. Alcune nuove frasi
(invece di ", ma .... Le cose sono cambiate", ora "..... ma le cose
devono cambiare "). La band suonava bene, un inizio eccellente. Bob al
centro della scena
(Col senno di poi, devo dire che quasi tutte le canzoni eseguite al
centro della scena hanno funzionato meglio di quelle dietro al
pianoforte ...)
2. Love Sick: La mia prima volta in otto anni (da Beacon nel 2005), un
tesoro ogni volta che la sento. Prima armonica della notte (lo dirò; Bob
è diventato un armonicista che vale la pena di ascoltare, che
rivelazione!). Ottima prestazione, specialmente su linee come "il
silenzio può essere come un tuono". Così la sensazione è perfetta per il
suono corrente di Bob. Avevamo visto Leonard Cohen nel mese di dicembre,
e Linda ha osservato che la postura di Bob non era dissimile da quella
di Leonard ...
3. High Water: Ancora al centro della scena, e questo sicuramente lo
stile "narratore" che ha perfezionato negli ultimi anni. Insistente, la
presenza della sventura. Questo è Bob nella pienezza dei suoi 70 anni, che guarda
indietro ad una vita "piena di fatiche e di sangue" e ancora,
intonazione perfetta.
4. Soon after midnight: Prima volta al pianoforte, ho pensato che ha
funzionato meglio questa al mio secondo ascolto, Linda è al primo. Amo
questa canzone, dall'apertura "I'm searching for phrases" fino
a "date with a faerie queen." OK, i miei amici che leggono questa
recensione non saranno sorpresi di sapere che mi è scappata qualche
lacrima dagli occhi... molto simile alla versione di Tempest.
5. Early Roman Kings: Anche in questo caso la mia seconda volta e Linda
la prima. Un beat stile martcia funeraria.
Anche pericolo nell’aria. Quando ho sentito questo pezzo solo dopo le
elezioni, non riuscivo a capire se si trattava di una band anni '50 del
Bronx o dei sostenitari di Romney.
Non ne sono ancora sicuro. Mi aspetto che questo pezzo rimarrà in
rotazione anche dopo che Bob avrà iniziato a variare le scalette, e
penso che questa sia una cosa molto buona.
6. Tangled Up in Blue: Qui è dove le cose hanno cominciato ad essere un
pò impastate. Prima strofa alla grande, e anche alcuni tentativi di
singalong nell'ultima riga del coro (Il pubblico era troppo pacato,
senza cori, senza pestare i piedi nel corridoio ...). qualche versetto è
stato saltato, qualche parola cambia nella parte che parla del poeta
italiano, il verso di Montague Street (credo) è stato saltato, qualche
parola cambiata nel verso che parla delle mogli dei falegnami, ma non è
questo il punto. Alla fine della canzone, sentivo l’energia lontana.
Questa è stata la prima canzone in cui Duke ha suonato più di 6 battute
di assolo di chitarra (io adoro ancora Larry Campbell, ma sono in attesa
di vedere come la presenza di Duke cambierà la spinta della band, come
aveva fatto Charlie nel suo secondo ritorno.
7. Pay in Blood: La mia prima "prima" della notte. Canzone amabile
sull’album, ma dal vivo ancora non riesce a venir fuori, sembtra essere
ancora impantanata. Non è viva come sul CD.
8. Visions of Johanna: sospiro. Una seria delusione, quando ho sentito
questa canzone a Barclay, qualcuno ha detto che era una
"magnifica interpretazione, ... concentrata, appagante." Questa, ahimè,
non lo era. Ed è riuscita a decollare solo un pò verso la fine. Il pianoforte
ha funzionato, l'intro è stata un pò diversa, credo, ma non era questo
il punto.
9. Spirit on the Water: Ancora al pianoforte, anche se l'armonica ha
aggiunto alla canzone un pò di profondità. L’arrangiamento Rikki-Tikki
che è familiare a coloro che l’hanno sentita più di una volta. La band
stava cominciando a ritrovare un pò di energia
10. Beyond Here Lies Nothing: Torna al centro della scena (grazie!). La
band ha iniziato ad accelerare il passo, e ho cominciato a sentire la
band lavorare insieme in modi ai quali eravamo abituati negli ultimi
annui, e
Duke ha tirato fuori il suono di uno sporco blues di Chicago (che è una
cosa molto buona). Eccellente armonica come in Love Sick, l'aggiunta del
mandolino elettrico di Donnie ha dato grande spessore al pezzo. Linda ha osservato
seccamente che la voce di Bob suonava un pò come Jimmy
Durante ma io ho pensato che fosse più Tom Waits ...).
11. Blind Willie McTell: Al centro palco, altre frasi di armonica. Una
cosa molto buona, canzone geniale, brillante e con una resa di alto livello.
12. What good Am I?: Un'altra prima. Splendida. Splendida. Di gran lunga
il suo miglior lavoro al pianoforte della notte. Fraseggio squisito.
Band del tutto in sintonia. Il fango di mezza sera ormai totalmente una
cosa del passato. Vale il prezzo del biglietto.
13. Thunder on the Mountain: Duke splendente in questo pezzo, il suono
era di una grande band anni ‘40s che sta facendo uno jitterbug basato su
un blues in 12 battute (non so se questo sia giusto tecnicamente, ma è
esattamente così che suonava).
14. Scarlet Town: La mia terza prima. Anche in questo caso, quasi nota
per nota della versione dall'album, son così felice di averla sentita di
persona. Ancora una volta, alcuni testi saltati, ma la brillantezza di
Bob fa in modo che ci si chieda come un uomo possa esprimere le sue
emozioni in modo così perfetto.
15. All Along the Watchtower: Sono così felice che questo classico sia
tornato in scaletta. Quante diverse versioni ho sentito negli ultimi
decenni? Ma questa è l'essenza di Bob: rock duro, testi enigmatici, col
vento che sta sempre cominciando ad urlare. Eccellente assolo di Duke.
La band potrebbe suonare per un'altra ora, per quanto mi riguardava.
16. (Bis) Ballad of a Thin Man: Anche se la band era in fila ad arco,
nessuna presentazione dei membri. Mi aspettavo Bob venire al centro
della scena per questo. Così sono stato deluso dal fatto che è rimasto
al pianoforte. Questa era una versione assolutamente brillante, il
miglior lavoro della band nella notte, grande armonica di Bob, grande
voce, grande spirito. Questa potrebbe essere stata la mia preferita
performance live di questa canzone dagli anni '60. Che bel modo di
finire un concerto.
Quindi, serata formidabile all’ inizio ed alla di fine, ma non così
tanto nel mezzo. Non vedo l'ora di leggere le recensioni degli altri e
le recensioni dei concerti successivi. Comunque, come sempre, grazie
Bob!
De Gregori: "Le canzoni non vanno
spiegate".
clicca qui
Venerdi 26
Aprile 2013
Springfield, Missouri - Missouri State
University - JQH Arena - April 24, 2013
1. Things Have Changed (Bob center stage,
Donnie on pedal steel)
2. Love Sick (Bob center stage with harp, Donnie on electric mandolin)
3. High Water (For Charley Patton) (Bob center stage, Donnie on banjo,
Tony on standup bass)
4. Soon After Midnight (Bob on grand piano, Donnie on pedal steel)
5. Early Roman Kings (Bob on grand piano, Donnie on lap steel, Tony on
standup bass)
6. Tangled Up In Blue (Bob on grand piano, Donnie on pedal steel)
7. Pay In Blood (Bob on grand piano, Donnie on pedal steel)
8. Visions Of Johanna (Bob on grand piano, Donnie on electric mandolin)
9. Spirit On The Water (Bob on grand piano with harp, Donnie on pedal
steel, Tony on standup bass)
10. Beyond Here Lies Nothin' (Bob center stage, Donnie on electric
mandolin)
11. Blind Willie McTell (Bob center stage with harp, Donnie on banjo,
Tony on standup bass)
12. What Good Am I? (Bob standing at grand piano, Donnie on pedal steel)
13. Thunder On The Mountain (Bob on grand piano, Donnie on pedal steel,
Tony on standup bass)
14. Scarlet Town (Bob on grand piano, Donnie on banjo, Tony on standup
bass)
15. All Along The Watchtower (Bob on grand piano, Donnie on lap steel)
(encore)
16. Ballad Of A Thin Man (Bob on grand piano with harp, Donnie on lap
steel)
Presto vi invierò nuovi saggi dylaniani su
http://contezarganenko.blogspot.it/
un grande saluto, Adriano
Giovedi 25
Aprile 2013
St. Louis, Missouri - Peabody Opera
House - April 23, 2013
1. Things Have Changed (Bob center stage,
Donnie on pedal steel)
2. Love Sick (Bob center stage with harp, Donnie on electric mandolin)
3. High Water (For Charley Patton) (Bob center stage, Donnie on banjo,
Tony on standup bass)
4. Soon After Midnight (Bob on grand piano, Donnie on pedal steel)
5. Early Roman Kings (Bob on grand piano, Donnie on lap steel, Tony on
standup bass)
6. Tangled Up In Blue (Bob on grand piano, Donnie on pedal steel)
7. Pay In Blood (Bob on grand piano, Donnie on pedal steel)
8. Visions Of Johanna (Bob on grand piano, Donnie on electric mandolin)
9. Spirit On The Water (Bob on grand piano with harp, Donnie on pedal
steel, Tony on standup bass)
10. Beyond Here Lies Nothin' (Bob center stage, Donnie on electric
mandolin)
11. Blind Willie McTell (Bob center stage with harp, Donnie on banjo,
Tony on standup bass)
12. What Good Am I? (Bob standing at grand piano, Donnie on pedal steel)
13. Summer Days (Bob on grand piano, Donnie on pedal steel, Tony on
standup bass)
14. Scarlet Town (Bob on grand piano, Donnie on banjo, Tony on standup
bass)
15. All Along The Watchtower (Bob on grand piano, Donnie on lap steel)
(encore)
16. Ballad Of A Thin Man (Bob on grand piano with harp, Donnie on lap
steel)
Lewiston, Maine - Adroscoggin Bank
Colisée - April 10, 2013
di Zoo di Caino
Lewiston, Maine, Colisèe. Mercoledì. Un vivace 44 gradi. I Dawes
presentano un insieme di brani per lo più dal loro terzo album, che è
nuovo di zecca. Ho sentito che Jackson Browne ha scoperto questi Dawes.
A dire la verità, io non ascolto chiunque altro quando vengo a vedere
Bob Dylan. Ho già detto abbastanza di loro.
Grande pubblico come al solito e bella atmosfera.
Otto e trentaquattro, sono fuori e ruggente, sbuffando veloce come un
Frieght-Train. I cuori battono mille volte al minuto. Lentamente il
treno scivola verso il basso metodicamente, cade giusto in Love Sick.
Bob è davanti e al centro.
Sono stufo di amore, vorrei quello che non ho mai incontrato. High
Water, diretta verso di noi, stupendo gioco in grande spolvero. Soon
after midnight con Bob alle tastiere, una ninna nanna rock. Early Roman
Kings davvero lucente, oh, c'è qualcosa di più meraviglioso di uno
spettacolo di Bob Dylan?
Tangled Up In Blus è infatti una rete intricata di musica heavy duty,
stordimento, canto e danza, mentre il Maestro suona anche le tastiere.
Pay In Blood, pesante, pesante, pesante. Pago col sangue, ma non il mio.
Una morbida Visions Of Johanna. Spirit On The Water, come aprire il
rubinetto della fontana dell’ acqua spirituale. Suona come una canzone
di Natale, con il chitarrista (che assomiglia un pò a Babbo Natale) che
suona molto bene, bello. Armonica chiara tutta notte. Beyond Here Lies
Nothing, solo la luna e le stelle. Bob in piedi, al centro della scena,
nello svolgimento di questo numero pazzesco. Forte, forte, allegro
mentre suona l'armonica. Nessuno poteva suonare il blues come Blind
Willie McTell. Di nuovo al piano per What Good Am I, tonante, tremendo
controtempo in gloriosa serie. Scatta la follia con Thunder On The
Mountain. Se hai qualcosa da dire, dillo, o stai per sempre zitto. Piove
dal soffitto una superba città Scarle, incredibilmente ispirata.
Forte All Along The Watchtower. Nel mezzo della canzone la mia mano che
si agitava ha accidentalmente mandato in aria il telefonino di una donna
mentre era intenta a fare le riprese dello show, chissà dov’è finito,
introvabile. Così sconvolto non potevo entrare in Ballad of a Thin Man,
ma la signora, con molta grazia, mi ha detto di non preoccuparmi, e che
Bob Dylan era molto più importante.
Grazie a Dio, subito dopo lo spettacolo il telefono è stato trovato da
un giovane, il telefono era caduto davanti a lui. Che grande concerto!!
La band era così dannatamente buona e Bob Dylan, ancora una volta ha
mostrato la verità, alla quale noi crediamo con tanto fervore.
Mercoledi
24
Aprile 2013
Lewiston, Maine - Adroscoggin Bank
Colisée - April 10, 2013
di Ernest Gurney
Da qualche parte oltre la "Persistence of Memory" di Dalì e “Rashomon”
di Kurosawa si trova il paesaggio sempre fluido del Never-Ending Tour
dylaniano. Anche quando le setlist sembrano essere “bloccate” come
sembra in questo tour, nessun concerto è mai una ripetizione di un
altro. E questo è come dovrebbe essere, come ascoltare Bob.
Gli specchi accanto al palco riflettono le raffiche di flash, infatti il
concerto inizia con un appello al pubblico per provare a vivere
l'esperienza al momento, invece di filmarla con i minuscoli schermi dei
cellulari o degli I-pod per consegnarli alla memoria.
Prendetevi un momento per leggere "Vacation" di Wendell Berry
(poetryfoundation.org) ed avrete lo stesso messaggio. Iniziate a
sperimentare la vostra vita, invece di "preservarne i ricordi ".
Un inaspettatamente breve interludio dall’uscita dei Dawes che hanno
aperto lo show e le luci si spengono, qualche fraseggio di chitarra e la
band al completo comincia "Things Have Changed".
"Things Have Changed" è il canto di un uomo rotto dentro, un concetto
scuro e profondo, Dylan è il tragico narratore della realtà in piena, al
centro della scena, ingobbito e solo un pò nascosto dall’oscurità.
Questa oscurità continua in "Love Sick" e “High Water” È dura là fuori.
Ma Dylan ha la voce per questo, gli assoli di armonica sembrano archi di
luce nel buio della notte.
Spostatosi dal centro della scena, Dylan si piazza dietro al pianoforte
a coda e cambia il tono della notte con un sussurro per “Soon after
midnight”, tenera ... amabile... presentata come se fosse una rosa.
Dylan suona, si muove attraverso la pagina umana dell’esperienza come se
fosse la soluzione di un cruciverba.
Poi qualcosa di più spirituale con “What Good Am I” e “Spirit on the
Water", poi prosegue con "Early Roman Kings" e "Pay In Blood" con un
piccolo accenno di "Scarlet Town". Lui è ovunque. Lui ci getta in faccia
16 canzoni in 90 minuti. Alcune troncatei (una malriuscita modifica di
"Tangled Up In Blue", il miglior esempio di brevità draconiana), ma per
la maggior parte di esse è solo la freschezza dell’esecuzione. La band
sembra "tirare le redini" per mancanza di una migliore termine. Ci sono
momenti di elaborazione musicale che non vengono approfonditi, assoli
inesplorati, le mappe delle canzoni diventano schizzi, con sfumature e
suggerimenti.
Ci sono alcuni movimenti liberi, in particolare in alcuni passaggi
suggestivi di armonica. I suoi polmoni soffiano ancora ma la laringe non
può essere sostituito dall’armonica, veramente momenti di suono che
fuggono troppo veloci.
Alcuni brevi flash della serata: "Visions of Johanna" .... testo
costruito sulla falsariga di Tom Thumbs Blues, il cui pigro riff "When
you're lost in
Juarez" trascina Johanna nel caldo afoso messicano ..... guardo Duke
Robillard eseguire il suo mestiere con aplomb, umile e fiducioso. Non
una nota sprecata. Un maestro .....
"Early Roman Kings" impilata sull’ anima di Muddy Waters .... "Beyond
Here Lies Nothing " mette in rilievo i tesori del cuore. “Scarlet Town
".... Yeats e Blake, Burns e tutti quegli eterni .... stridenti fantasmi
e antiche maledizioni.
Poi ...... "All Along The Watchtower" seguito da "Ballad of a Thin Man"
.... "Qualcosa sta accadendo e tu non sai cosa sia?” Sono la stessa
cosa? Si sono le risposte alle nostre domande.
La vita può essere anche questa ...... cosa c’è di male? Può diventare
una esperienza sia comune che individuale? I concerti di Dylan sembrano
essere un tentativo coraggioso. Ognuno di noi seduto nella caverna di
Platone .... ma quando dobbiamo lasciare lo stadio? Hai visto anche tu
quello che ho visto io? Hai sentito quella frase? Ha detto ...????
Ci dirigiamo verso casa .....che schianto ..... domani riprendo la mia
vita lavorativa, parlo con una donna francese che parla di un cane
ucciso dopo il concerto, dovrò rimettere la testa nel mio lavoro, è la
vita. Solo vita.
Ciao Mr T, come va? Spero bene. Un saluto
a tutti i lettori di Maggie's Farm e in particolare a Michele Murino.
Era dai tempi di La strada delle otto automobili che non scrivevo una
sequenza di racconti...
Quello che sto provando a fare è dare un seguito a quei racconti, tra
citazioni musicali e non, tra Dylan, Nick Cave, Waits, Van Morrison,
Bowie e Springsteen.
Ecco le prime due puntate pubblicate dalla amico Stefano Cuzzocrea sul
suo sito:To be pop
Ho appreso questa mattina della scomparsa del grande RICHIE HAVENS ,
sarei grato se facessi ascoltare a tutti gli amanti della fattoria una
sua stupenda interpretazione di The times they're a changin' tratto da
un piccolo C.D. a cura di Ezio Guaitamacchi .
Un caro saluto a tutti, grazie, Marcello
Caro Marcello, non sò se
il video è la versione che dici tu, comunque è magnifica anche questa! :o)
Martedi 23
Aprile 2013
Bob Dylan
annuncia l'AmericanaramA Festival of Music tour
Bob Dylan lancia l'AmericanaramA Festival of Music tour, una serie di
concerti nei quali dividerà il palco con Wilco, Richard Thompson, Ryan
Bingham e My Morning Jacket. Il tour estivo ( circola anche la "voce"
che da questo tour verrà tratto un disco live di Bob) si svolgerà esclusivamente
negli USA: partirà
il 26 giugno da West Palm Beach, Florida, e toccherà 20 diverse città
USA, prima di concludersi a Mountain View, California, il 4 agosto.
Queste le date:
6/26/13 West Palm Beach, Florida - Cruzan Amphitheatre
6/27/13 Tampa, Florida - Florida State Fairgrounds
6/29/13 Atlanta, Georgia - Aaron's Amphitheatre at Lakewood
6/30/13 Nashville, Tennessee - The Lawn at Riverfront Park
7/2/13 Memphis, Tennessee - AutoZone Park
7/5/13 Noblesville, Indiana - Klipsch Music Center
7/6/13 Cincinnati, Ohio - Riverbend Music Center
7/7/13 Columbus, Ohio - Nationwide Arena
7/10/13 St. Paul, Minnesota - Midway Stadium
7/11/13 Peoria, Illinois - Chiefs Stadium
7/12/13 Bridgeview, Illinois - Toyota Park
7/14/13 Clarkston, Michigan - DTE Energy Music Theatre
7/15/13 Toronto, Ontario - Molson Canadian Amphitheatre
7/18/13 Darien Center, New York - Performing Arts Center
7/19/13 Bridgeport, Connecticut - The Ballpark at Harbor Yard
7/20/13 Mansfield, Massachusetts - Comcast Center
7/21/13 Saratoga Springs, New York - Performing Arts Center
7/23/13 Columbia, Maryland - Marriweather Post Pavilion
7/24/13 Virginia Beach, Virginia - Farm Bureau Live
7/26/13 Hoboken, New Jersey - Pier A Park
7/27/13 Wantagh, New York - Nikon at Jones Beach Theater
7/28/13 Camden, New Jersey - Susquehanna Bank Center
7/31/13 Denver, Colorado - Fiddler's Green Amphitheatre
8/1/13 West Valley City, Utah - USANA Amphitheatre
8/3/13 Irvine, California - Verizon Wireless Amphitheatre
8/4/13 Mountain View, California - Shorline Amphitheatre
Bowling Green, Ohio - Bowling Green
State University - Stroh Center - April 21, 2013
1. Things Have Changed (Bob center stage,
Donnie on pedal steel, Tony on white 6 string Fender electric bass,
George on drums with brushes)
2. Love Sick (Bob center stage with harp, Donnie on electric mandolin,
Tony on white 6 string Fender electric bass)
3. High Water (For Charley Patton) (Bob center stage, Donnie on banjo,
Tony on standup bass, George on drums with brushes)
4. Soon After Midnight (Bob standing at grand piano, Donnie on pedal
steel, Tony on white 6 string Fender electric bass, George on drums with
brushes)
5. Early Roman Kings (Bob standing at grand piano, Donnie on lap steel,
Tony on standup bass, George on drums with brushes)
6. Tangled Up In Blue (Bob sitting at grand piano, Donnie on pedal
steel, Tony on 4 string hollow body electric bass, George on drums with
brushes then sticks)
7. Pay In Blood (Bob stranding at grand piano, Donnie on pedal steel,
Tony on 4 string hollow body electric bass, George on drums with brushes
then sticks)
8. Visions Of Johanna (Bob sitting at grand piano, Donnie on electric
mandolin, Tony on 4 string hollow body electric bass, George on drums
with brushes)
9. Spirit On The Water (Bob standing at grand piano with harp, Donnie on
pedal steel, Tony on standup bass, George on drums with brushs then
sticks)
10. Beyond Here Lies Nothin' (Bob center stage with harp, Donnie on
electric mandolin, Tony on 4 string hollow body electric bass)
11. Blind Willie McTell (Bob center stage with harp, Donnie on banjo,
Tony on standup bass)
12. What Good Am I? (Bob standing at grand piano, Donnie on pedal steel,
Tony on 4 string hollow body electric bass, George on mallets)
13. Summer Days (Bob standing at grand piano, Donnie on pedal steel,
Tony on standup bass, George on drums with brushes)
14. Scarlet Town (Bob standing at grand piano, Donnie on banjo, Tony on
standup bass, George on drums with brushes)
15. All Along The Watchtower (Bob standing at grand piano, Donnie on lap
steel, Tony on 4 string hollow body electric bass)
(encore)
16. Ballad Of A Thin Man (Bob standing at grand piano with harp, Donnie
on lap steel, Tony on white 6 string Fender electric bass)
Lunedi 22
Aprile 2013
Kalamazoo, Michigan - Wings Stadium -
April 20, 2013
1. Things Have Changed (Bob center stage, Donnie on pedal steel,
Tony of white 6 string electric bass, George on drums with brushes)
2. Love Sick (Bob center stage with harp, Donnie on electric mandolin,
Tony on white 6 string electric bass)
3. High Water (For Charley Patton) (Bob center stage,
Donnie on banjo, Tony on standup bass, George on drums with brushes)
4. Soon After Midnight (Bob standing at grand piano, Donnie on pedal
steel,
Tony of white 6 string electric bass, George on drums with brushes)
5. Early Roman Kings (Bob standing at grand piano, Donnie on lap steel,
Tony on standup bass, George on drums with brushes)
6. Tangled Up In Blue (Bob sitting at grand piano, Donnie on pedal
steel,
Tony on 4 string hollow body electric bass, George on drums with brushes
then sticks)
7. Pay In Blood (Bob stranding at grand piano, Donnie on pedal steel,
Tony on 4 string hollow body electric bass, George on drums with
brushes)
8. Visions Of Johanna (Bob sitting at grand piano, Donnie on electric
mandolin,
Tony on 4 string hollow body electric bass, George on drums with
brushes)
9. Spirit On The Water (Bob standing at grand piano with harp,
Donnie on pedal steel, Tony on standup bass, George on drums with brushs
then sticks)
10. Beyond Here Lies Nothin' (Bob center stage with harp,
Donnie on electric mandolin, Tony on 4 string hollow body electric bass)
11. Blind Willie McTell (Bob center stage with harp, Donnie on banjo,
Tony on standup bass)
12. What Good Am I? (Bob standing at grand piano, Donnie on pedal steel,
Tony on 4 string hollow body electric bass, George on mallets)
13. Thunder On The Mountain (Bob standing at grand piano,
Donnie on lap steel, Tony on standup bass, George on drums with brushes)
14. Scarlet Town (Bob standing at grand piano, Donnie on banjo,
Tony on standup bass, George on drums with brushes)
15. All Along The Watchtower (Bob standing at grand piano,
Donnie on lap steel, Tony on white 6 string electric bas)
(encore)
16. Ballad Of A Thin Man (Bob standing at grand piano with harp,
Donnie on lap steel, Tony on 4 string hollow body electric bassl)
°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°
Akron, Ohio - University of Akron - EJ Thomas Hall - April 19, 2013
1. Things Have Changed (Bob center stage, Donnie on pedal steel,
Tony of 6 string electric bass, George on drums with brushes)
2. Love Sick (Bob center stage with harp, Donnie on electric mandolin,Tony on 6 string electric bass)
3. High Water (For Charley Patton) (Bob center stage,
Donnie on banjo, Tony on standup bass, George on drums with brushes)
4. Soon After Midnight (Bob standing at grand piano, Donnie on pedal
steel,
Tony of 6 string electric bass, George on drums with brushes)
5. Early Roman Kings (Bob standing at grand piano, Donnie on lap steel,
Tony on standup bass, George on drums with brushes)
6. Tangled Up In Blue (Bob sitting at grand piano, Donnie on pedal
steel,
Tony on 4 string hollow body electric bass, George on drums with brushes
then sticks)
7. Pay In Blood (Bob stranding at grand piano, Donnie on pedal steel,
Tony on 4 string hollow body electric bass, George on drums with
brushes)
8. Visions Of Johanna (Bob sitting at grand piano, Donnie on electric
mandolin,
Tony on 4 string hollow body electric bass, George on drums with
brushes)
9. Spirit On The Water (Bob standing at grand piano with harp,
Donnie on pedal steel, Tony on standup bass)
10. Beyond Here Lies Nothin' (Bob center stage with harp,
Donnie on electric mandolin, Tony on 4 string hollow body electric bass)
11. Blind Willie McTell (Bob center stage with harp, Donnie on banjo,
Tony on standup bass)
12. What Good Am I? (Bob standing at grand piano, Donnie on pedal steel,
Tony on 4 string hollow body electric bass, George on mallets)
13. Summer Days (Bob standing at grand piano, Donnie on pedal steel,
Tony on standup bass, George on drums with brushes)
14. Scarlet Town (Bob standing at grand piano, Donnie on banjo,
Tony on standup bass, George on drums with brushes)
15. All Along The Watchtower (Bob standing at grand piano,
Donnie on lap steel, Tony on 4 string hollow body electric bass)
(encore)
16. Ballad Of A Thin Man (Bob standing at grand piano with harp,
Donnie on lap steel, Tony on 4 string hollow body electric bass)
Fino a ieri la pagina delle
news del sito ufficiale riportava solo la foto che hai segnalato tu, da
oggi invece c'è la notizia ufficiale che Bob Dylan e la sua band, in
compagnia dei My Morning Jacket, dei Wilco, Richard Thompson Electric
Trio e Ryan Bingham sarà nel cartellone ufficiale dell' AmericanaramA
Music Festival:
Lo aveva citato Paolo Vites nel suo
ultimo articolo pubblicato qui nella fattoria, allora sono andato a
cercarlo su Youtube, visto che non ne avevo mai sentito parlare, e così
ho trovato uno dei momenti più magici che Bob Dylan, penso, abbia mai
regalato al mondo intero, insieme a tutti gli altri artisti presenti
quella sera. In un tripudio di colori musicali, il nostro si esibisce in
una perfomance di un incredibile valore, e così bastano le prime note di
Hard Rain per addentrarci in questo nuovo, per il sottoscritto, sentiero
onirico che solo il menestrello ci può far assaporare.....
Qui c'è il video con le parti di Dylan, compreso il finale di gruppo con
I shall be released:
Si tratta di un filmato
tratto da "The Great Music Experience", un concerto interpretato da
musicisti giapponesi e internazionali andato in scena davanti al tempio
buddista di Todai-ji, a Nara, in Giappone, nel maggio 1994. Il concerto,
che si tenne per tre notti (dal 20 maggio al 22 maggio) e fu in parte
finanziato dall'Unesco, ebbe luogo di fronte al più grande edificio in
legno del mondo, che ospita la più grande statua del Buddha nel mondo.
Il cast era veramente straordinario, con la presenza sul palco dei
seguenti artisti:
Bob Dylan
Cara Butler
Hasedera Temple Shomyo
Hiroshi Hori
INXS
Ishida
Jon Bon Jovi
Joni Mitchell
Koji Tamaki
Leonard Eto and His Drummers
Richie Sambora
Roger Taylor
Ry Cooder
Ryu Hongjun and Tempyo Gafu
Shoukichi Kina
The Chieftains
Todai-ji Shomyo
Tokyo New Philharmonic Orchestra
Tomoyasu Hotei
Toshinori Kondo
Wayne Shorter
X Japan
Yoshiki
Backing musicians
Ray Cooper
Ed Shearmur
Jim Keltner
Phil Palmer
Pino Palladino
Wix Wickens
La Fattoria aveva parlato in diverse occasioni di questo evento postando
i relativi filmati, ma ti ringrazio di avercelo risegnalato e ricordato
ancora perchè si tratta davvero di una delle più belle performance dal
vivo di Bob!
Sabato 20
Aprile 2013
Bethlehem, Pennsylvania - Lehigh
University - Stabler Arena - April 18, 2013
1. Things Have Changed (Bob center
stage with harp, Donnie on pedal steel)
2. Love Sick (Bob center stage with harp, Donnie on electric
mandolin)
3. High Water (For Charley Patton) (Bob center stage with harp,
Donnie on banjo, Tony on standup bass)
4. Soon After Midnight (Bob on grand piano, Donnie on pedal steel)
5. Early Roman Kings (Bob on grand piano, Donnie on lap steel, Tony
on standup bass)
6. Tangled Up In Blue (Bob on grand piano, Donnie on pedal steel)
7. Pay In Blood (Bob on grand piano, Donnie on pedal steel)
8. Visions Of Johanna (Bob on grand piano, Donnie on electric
mandolin)
9. Spirit On The Water (Bob on grand piano with harp, Donnie on
pedal steel, Tony on standup bass)
10. Beyond Here Lies Nothin' (Bob center stage with harp, Donnie on
electric mandolin)
11. Blind Willie McTell (Bob center stage with harp, Donnie on
banjo, Tony on standup bass)
12. What Good Am I? (Bob on grand piano, Donnie on pedal steel)
13. Thunder On The Mountain (Bob on grand piano, Donnie on lap
steel, Tony on standup bass)
14. Scarlet Town (Bob on grand piano, Donnie on banjo, Tony on
standup bass)
15. All Along The Watchtower (Bob on grand piano, Donnie on lap
steel)
(encore)
16. Ballad Of A Thin Man (Bob on grand piano with harp, Donnie on
lap steel)
Lowell, Massachusetts - University
of Massachusetts - Lowell Tsongas Center - April 9, 2013
di Richard Moody
Forse è perché Bob ama la città, che è il luogo di nascita di Jack
Kerouac, ma tutto ciò che i fan la ragione allo show di Lowell hanno
goduto una serata di musica di Bob e la sua band che era su un alto
livello di energia dall'inizio alla fine. Ci sono state scivolate
occasionali in quella voce che sia afflitta in modo permanente da Un
grave caso di laringite, ma nel complesso suonava molto meglio di
quanto mi aspettassi e sicuramente ha eseguito ogni canzone come se
ci tenesse a questo proposito. Il chitarrista Duke Robillard, il
nuovo membro della band, ha dimostrato la sua notevole abilità
strumentale in diverse canzoni tra le quali "All Along The
Watchtower" e "Beyond Here Lies Nothin’”. E' stato anche bello
sentire alcune delle nuove canzoni di “Tempest” e qualche classico
raramente eseguito come "Blind Willie McTell." Alla fine dello
spettacolo il pubblico ha fatto a Bob una sentita standing ovation e
tutti sono tornati a casa col sorriso sulle labbra.
°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°
di Steinar Daler
So che ci sono un sacco di Dylan-fans che vedono diversi
Dylan-concerti uno in fila all’altro (leggendo le loro recensioni su
Boblinks) e mi chiedo come è vedere 3 concerti di Dylan con la
stessa set-list.
Io ho visto quelli di Amherst, Kingston e Lowell e ora sono tornato
a casa. Ho visto Dylan in numerosi concerti di fila molte volte
prima, ma non sono sicuro di aver visto 3 concerti con la stessa
identica set list. Forse a Hammertsmith 20 anni fa.
Comunque posso dire che è stato fantastico. (Ad Hammersmith 20 anni
fa fu noioso). Perché è stato fantastico?
1. Dylan è in buona forma ed ha controllo molto professionale
sull’intero concerto.
2. Dylan ha un nuovo chitarrista, Duke Robbillard, che migliora il
suo modo di suonare per ogni concerto.
3. La set-list è un mix perfetto: 3canzoni degli anni 60, 1 degli
anni '70, 2 dal '80, 1 dal 90, 5 dal 2000 e 4 canzoni dal 2010. La
scaletta è molto dinamica con pezzi rock uptempo, ballate ed altri
perfettamente miscelati: basti pensare a Blind Willie Mc.Tell, What
Good Am I?, Thunder On The Mountain e Scarlet Town.
4. Nuovi brillanti arrangiamenti. Tra di loro l'incredibile bella,
sincera e commovente “What Good Am I?”, una migliore "Tangled Up In
Blue" con Duke Robillard che sta aggiungendo sempre più eccellenti
liks di chitarra ad ogni prestazione. Una molto dinamica
“Watchtower” che passa da momenti di tenerezza a dei crescendo,
sempre meglio suonate da Duke e da Bob col pianoforte. Molte altre
canzoni hanno un nuovo e buon arrangiamento. "Early Roman Kings" è
sicuramente meglio dal vivo che su Tempest.
5. La voce di Bob è stata buona in tutte le canzoni. Le canta con
tutto il suo cuore ed in alcune, come "Vision of Johanna", "What
Good Am I?” e “Scarlet Town” la sua voce è migliore di quanto ho
sentito da molti anni. Non abbaia, non grida, e usa solo pochissime
tracce di canto staccato, che è anche adatto quando usa quella voce.
6. Stu suona esclusivamente la chitarra accustica e lo fa molto
bene.
Se ci sono alcuni aspetti negativi, posso ricordare che la lap steel
di Donny è ancora troppo bassa nel mix e che "Ballad Of A Thin Man"
non è buona come è stata negli ultimi anni perché Bob non canta dal
centro del palco ma da dietro il pianoforte. Ma, è ancora buono.
Avrei volentieri partecipato ad altri spettacoli anche se non avesse
cambiato la setlist. Andate a vederlo!
PS! Grazie per le piacevoli serate del dopo-concerto ai buoni amici
(ragazze e ragazzi) provenienti da Stati Uniti, Canada, Inghilterra,
Germania e Svezia! Vi amo tanto quanto amo Bob!
Anche ieri sera a Bethlehm Bab ha
fatto la stessa set list da quando ha iniziato il tour. Da quel che
ricordo non è mai successo che durante il NET ripestesse scalette o
song sempre uguali per un periodo così lungo. Per dei concerti da
set-list "blindate" bisogna andare indietro nel tempo,quando il NET
ancora non esisteva, annate come il 1974-75 o 78 o nel 1966 dove
come in ogni concerto o come ogni artista che sale sul palco, vedi i
cantanti italiani o stranieri di oggi o di sempre, Bob riproponeva
di città in città le stesse song con poche variazioni.
Ci sono deglii scritti di fan o di critici o di fugaci ascoltatori
di dylan che amano dire, parfrasando o prendendo in prestito
rivolgendo a Dylan la domanda contenuta nella song di Bob "Ballata
di un uomo sottile", in molte circostanze, "cosa sta succedendo Bob"
?. Ecco me lo chiedo anche io ora. Cosa sta succedendo Bob?
Stefano C.
Credo niente di
particolare a mio modo di vedere, forse Robillard non è ancora
pronto per sostenere un tour-book di 60/70 canzoni, può essere? :o)
Venerdi 19
Aprile 2013
Milano:
Questa sera alla "Salumeria della Musica "Un uomo chiamato Bob
Dylan" - con Ezio Guaitamacchi e Massimo
Bubola
clicca qui
Tim Rice: “Altro che Bob Dylan, il
migliore è Mick Jagger!”
clicca qui
ui
Giovedi 18
Aprile 2013
Richmond, Virginia - Landmark
Theater - April 16, 2013
1. Things Have Changed (Bob center
stage, Donnie on pedal steel)
2. Love Sick (Bob center stage with harp, Donnie on electric
mandolin)
3. High Water (For Charley Patton) (Bob center stage, Donnie on
banjo, Tony on standup bass)
4. Soon After Midnight (Bob on grand piano, Donnie on pedal steel)
5. Early Roman Kings (Bob on grand piano, Donnie on lap steel, Tony
on standup bass)
6. Tangled Up In Blue (Bob on grand piano, Donnie on pedal steel)
7. Pay In Blood (Bob on grand piano, Donnie on pedal steel)
8. Visions Of Johanna (Bob on grand piano, Donnie on electric
mandolin)
9. Spirit On The Water (Bob on grand piano with harp, Donnie on
pedal steel, Tony on standup bass)
10. Beyond Here Lies Nothin' (Bob center stage with harp, Donnie on
electric mandolin)
11. Blind Willie McTell (Bob center stage with harp, Donnie on
banjo, Tony on standup bass)
12. What Good Am I? (Bob on grand piano, Donnie on pedal steel)
13. Thunder On The Mountain (Bob on grand piano, Donnie on lap
steel, Tony on standup bass)
14. Scarlet Town (Bob on grand piano, Donnie on banjo, Tony on
standup bass)
15. All Along The Watchtower (Bob on grand piano, Donnie on lap
steel)
(encore)
16. Ballad Of A Thin Man (Bob on grand piano with harp, Donnie on
lap steel)
Kingston, Rhode Island -
University of Rhode Island - Ryan Center - April 8, 2013
di Bill Thomas
Andare a un concerto di Bob Dylan in questi giorni è un pò come
andare in chiesa. Non che andare in chiesa sia una brutta cosa. E'
solo che l'esperienza – e non sto parlando di prestazioni di Dylan
qui - è diventata così tranquilla, e il pubblico così blandamente
reverenziale, che il godimento della partecipazione ad un concerto
rock viene annullato.
Ho avuto buoni posti con grande vista alla sinistra del palco, ma
dopo un pò mi sono spostato perché non avevo voglia di fare nulla
per disturbare le persone, come battere le mani troppo forte. Così
ho vagato un pò, finendo in piedi dietro l'ultima fila di sedili in
platea. Stavo veramente cercando il mio migliore comportamento,
stavo cercando di essere tranquillo come un topolino.
Verso la fine dello show, Bob ed i ragazzi si sono lanciati nell’
inquietante "Scarlet Town", e poi ho fatto una cosa pazzesca: nella
mia esuberanza ho gridato "Si combattono con il whisky, la morfina e
gin" quando Dylan è arrivato a quella linea. Ogni singola testa
nelle ultime tre file delle sedie in platea si è voltata a guardare
in stato di shock e soggezione il vociante miscredente, al che mi
sono sentito in dovere di emettere un grido di scusa. Voglio dire,
davvero, quando si va ad un concerto rock non è come andare ad un
concerto di pianoforte! Ascoltate l'energia e il tumulto della
Rolling Thunder, le registrazioni di Newport e Birmingham per fare
un confronto. Ma, credo, "Things Have Changed", per quanto
infuocata, fino alla spensieratezza di “High Water” non sono
riuscite a far scollare il culo della gente dalle sedie, idem per
“Early Roman Kings” con il suo tempo di stoppati riff blues ed i
suoi mistici testi. Allo stesso modo, anche la narrazione
affascinante di "Tangled Up in Blue" ha mancato di sollevare la
folla muta e immobile in canti e balli. "Pay in Blood " è un tour de
force, anche se non è stato reso nel feroce e vendicativo tono che
si sente sul disco, invece, le sue sfumature contrappuntistiche si
sono prestate ad una lugubre aria di elegia di questo capolavoro.
"Visions of Johanna" è un gioiello per i secoli, e qui abbiamo
sperimentato come l'aggiunta di Duke Robillard abbia aggiunto
atmosfere jazz multicolori alla prestazione.
"Thunder on the Mountain" avrebbe potuto essere "Summer Days” con i
suoi sbarazzini riff di stile Chuck Berry e l’assolo prolungato di
Robillard avrebbe potuto essere indimenticabile, eppure, neanche una
parola sul perché non più di cinque persone in sala si sono alzate
facendo casino con i loro stivaletti sul pavimento in questo pezzo.
La già citata "Scarlet Town" è un ritratto cupo e sottile di piccole
vite cittadine che solo Dylan poteva descrivere così magistralmente.
"All Along the watchtower” con la sua potenza di fuoco ha combinato
il rock duro con la finezza di Robillard
producendo un melange vorticoso di bellezza e di grazia.
L’apertura dei Dawes con le loro influenze stile Laurel Canyon-CSNY
è stata ricca di buone armonie con facili e orecchiabili canzoncine.
IL cantante / chitarrista Taylor Goldsmith era quasi ridicolmente
umile, ripetendo continuamente il nome della band in modo che il
pubblico del concerto avrebbe ricordato che li avevano visti salire
sul palco prima di Dylan.
Ciao Mr. Tambourine, scrivo alla
fattoria perchè volevo sapere che ne pensavi tu dell'inizio del tour
americano di quest'anno. Io onestamente (anche ascoltando la
registrazione postata quì su maggiesfarm) non sono troppo d'accordo
con quanto detto finora. Le canzoni le ho trovate spente e in alcuni
casi anche un po' campate per aria, come se Duke non le conoscesse.
Anche pay in blood, che lo scorso anno aveva mantenuto un
arrangiamanto molto fedele al disco, mi è sembrata fiacca. La voce
non la trovo potente come descritta ma sempre più distrutta, mi
chiedo come mai il Nostro non abbia ancora deciso di sottoporsi ad
un intervento chirurgico per migliorarla.
L'arrivo di Duke per ora a mio parere non è stato efficace, ma penso
anche che serva alla band un po' più di tempo per ingranare in
quanto hanno avuto solo 3 o 4 giorni per le prove e conoscendo le
capacità del nuovo entrato sono molto fiducioso.
Ti ringrazio molto e dimmi che ne pensi, se sottoscrivi oppure no
con quanto detto.
Ho già fatto intuire
su queste pagine il mio pensiero sull'inizio del tour e su
Robillard, ma mi ripeterò volentieri. Ho sentito anch'io, quando l'
ho postata, la registrazione del primo concerto del tour e
l'impressione che ne ho avuta non è stata per niente negativa. Che
gli arrangiamenti delle songs sembrino campati in aria non è una
novità negli standard dylaniani, spesso e volentieri inizio e fine
delle canzoni sono un pò un'avventura, a volte vengono bene ed altre
volte sono una mezzo disastro, ma questa è una caratteristica
dylaniana, a lui non interessa di sembrare un disco dal vivo, anzi,
tutt'altro, lui è un artista che dal vivo esprime se stesso in quel
preciso momento, non importa se negativo o positivo. Ma che Dylan
sia fatto così non sono certo io a fartelo scoprire. Robillard di
certo non conosce le canzoni e non ha avuto certamente molto tempo
per provare, ricordo che Duke ha partecipato alle registrazioni di
"Time Out Of Mind" apparendo solamente in "Million Miles", "Tryin'
To Get To Heaven" e "Can't Wait". Credo che abbia bisogno di più
tempo per interagire ed amalgamarsi bene con la band e padroneggiare
meglio le canzoni, comunque, al di là di questo, il suo esordio mi è
sembrato molto positivo. Il sound mi sembra, come ho già detto, meno
grezzo di quando c'era Charlie, più blues e meno rock, d'altronde
Robillard è un chitarrista essenzialmente blues, mentre Charlie è
più spostato verso il rock. A mio parere le premesse sono positive e
mi fanno ben sperare, anche se il tempo che passa influisce sempre
più sulla voce di Bob. Ormai credo che nessun intervento medico
possa migliorare la situazione e Bob si esibirà finchè riuscirà a
gracchiare qualcosa, naturalmente è esclusa ogni speranza di
miglioramento, così è e così teniamocelo, almeno finchè avrà la
forza e la voglia di girare il mondo per venire a suonare anche da
noi, magari non proprio bene, magari non sarà di certo la "famosa
serata magica" che tutti i suoi fans si apettano, ma sarà sempre il
Nostro che canta per noi, e scusate se è poco! Fondamentalmente la
tua disamina è giusta ed accettabile, forse sembra troppo
pessimista, ma è condivisibile. Và anche detto che le recensioni dei
concerti fino ad oggi sono state tutte più che positive. ma noi non
possiamo e non dobbiamo più desiderare un altro tipo di Dylan. Bob è
quello che oggi riesce a dare e non vedo perchè lamentarsi, ricordo
decine di concerti negli anni pasati nei quali, anche se aveva
ancora la sua voce, non si capiva assolutamente una parola. Trovo la
sua voce così disastrata molto interessante, carica di pathos che
riesce ancora ad esprimere alla grande non in tutti i pezzi
naturalmente. Ricordo di aver visto una figura pietosa di Sir
McCartney all'inaugurazione delle Olimpiadi di Londra, quindi perchè
lamentarsi di Bob? Anche l'anno scorso a Barolo è stato all'altezza
solo in quattro o cinque canzoni, il resto, causa l'assenza mentale
di Sexton, la inutile presenza di Herron (ma cosa suonava? Ho
sentito solo qualche nota di violino in tutta la serata), Stu e
George stanchi e distratti, il solo Tony che cercava di spingere Bob
per risollevare il tono del concerto. Devo anche dire che girare il
mondo come fanno loro non è per niente riposante, credo sia
semplicemente massacrante, ma se abbiamo sempre la necessità o la
voglia di vedere Bob dobbiamo accettarlo con tutti i suoi pregi ed i
suoi difetti, backing band compresa. Non credo che oggi Bob sia più
in grado di esprimersi diversamente, cerca di divertirsi e di farci
divertire, a volte ci riesce a volte no, ma che importa, Bob è Bob e
tutto il resto è noia! Alla prossima, :o)
Carissimo Mr.Tambourine,
ti sottopongo la recensione di un libro per me davvero stupendo,
"Berlino Zoo Station" di Massimo Palma. Una guida culturale di
Berlino, sotto forma di racconto a più livelli, che incrocia i mille
percorsi delle grandi personalità che hanno interpretato lo spirito
della città negli ultimi due secoli. Un testo postmoderno nel senso
migliore, in cui il pop e la filosofia si incontrano senza forzature
o banalità. Il libro parla direttamente degli U2, ma anche di Bowie
e Lou Reed. Nelle mie riflessioni ovviamente la guida, il parametro,
più volte menzionato, è il loro e nostro maestro Bob.
Grazie a te che scrivi
troppo bene e ci fai partecipi! :o)
Martedi 16
Aprile 2013
Ithaca, New York - Cornell
University - Barton Hall - April 14, 2013
1. Things Have Changed (Bob center
stage, Donnie on pedal steel)
2. Love Sick (Bob center stage with harp, Donnie on electric
mandolin)
3. High Water (For Charley Patton) (Bob center stage, Donnie on
banjo, Tony on standup bass)
4. Soon After Midnight (Bob on grand piano, Donnie on pedal steel)
5. Early Roman Kings (Bob on grand piano, Donnie on lap steel, Tony
on standup bass)
6. Tangled Up In Blue (Bob on grand piano, Donnie on pedal steel)
7. Pay In Blood (Bob on grand piano, Donnie on pedal steel)
8. Visions Of Johanna (Bob on grand piano, Donnie on electric
mandolin)
9. Spirit On The Water (Bob on grand piano with harp, Donnie on
pedal steel, Tony on standup bass)
10. Beyond Here Lies Nothin' (Bob center stage with harp, Donnie on
electric mandolin)
11. Blind Willie McTell (Bob center stage with harp, Donnie on
banjo, Tony on standup bass)
12. What Good Am I? (Bob on grand piano, Donnie on pedal steel)
13. Thunder On The Mountain (Bob on grand piano, Donnie on lap
steel, Tony on standup bass)
14. Scarlet Town (Bob on grand piano, Donnie on banjo, Tony on
standup bass)
15. All Along The Watchtower (Bob on grand piano, Donnie on lap
steel)
(encore)
16. Ballad Of A Thin Man (Bob on grand piano with harp, Donnie on
lap steel)
Caro Mr. Tambourine,
ringrazio Adriano Ercolani per le belle parole che mi ha scritto:
troppo buono! :-)
Spero di decidermi a postare nel suo blog un paio di riflessioni che
mi sono venute in mente in merito al bel testo che ha dedicato a
Bowie. Ma ora basta coi salamelecchi per i quali non sono molto
portata... (per quanto il significato originale della parola sia
molto bello: sala'm 'alaik', "pace su di te")
Veniamo all'argomento del momento: Dylan still on tour. Potessi,
prenderei l'aereo e andrei a sentirmi un paio di concerti negli
States... ma così non è. Quindi devo ringraziare chi mi ha permesso
di sentire la registrazione di una serata, in attesa che si faccia
vedere da queste parti.
Mi aspettavo, per qualche imponderabile motivo, che la sua voce
suonasse un po' diversa in questo avvio di 2013, ma devo dire che
quel che ho sentito, in qualità e intensità di interpretazione, è
andato ben oltre.
La voce di Dylan mi è sempre piaciuta in tutte le sue forme e ho
sempre faticato a comprendere le polemiche al riguardo... Che sia
Scirocco o Mistral, Khamsin o Harmattan, Libeccio o Chinook da
sempre il vento ci trasporta e ci travolge, ci distrugge e ci
rinnova e dall'occhio-Polifemo di Ciclone ci lasciamo incantare,
prima di legarci sotto una pecora e scappare... ma non si può dire
al vento che è un vento "sbagliato".
Che ci rinfreschi o ci faccia gelare, che gonfi le vele della nostra
barca o ne abbatta il pennone, che culli le foglie dell'albero sotto
il quale stiamo facendo una siesta o ne dondoli i rami facendoci
cadere una mela in testa: è vento, e basta.
Il giunco lo sa, si piega e danza.
Ora però, più che un vento, la voce di Dylan mi sembra Eolo in
persona!
Le nozze di Cadmo e Armonia sono state l'ultima volta in cui gli dèi
si sedettero a tavola con gli uomini. Ma "una vita dove gli dèi non
sono invitati non vale la pena di essere vissuta" *. Per questo,
ogni volta che Arte, Poesia, Amore assurgono nel fulgore della loro
compiutezza, l'incontro avviene, l'incanto si ripete.
Non solo gli dèi dei grandi racconti mitologici, delle grandi saghe,
ma anche il Signore - ha-Shem - Elohim, l'Uno e Infinito delle
storie bibliche, ci sono spesso sembrati troppo umani con le loro
passioni, azioni, sentimenti. Eppure è nell'ascendente, abbagliante
forza poetica di cui quelle storie sono intessute che il Divino si
erge in tutta la sua grandezza.
Questa è la sorgente, la fonte a cui Dylan si disseta, e a cui
attinge l'acqua per le nostre tavole e quell'acqua e così buona che,
talvolta, ci aspettiamo di vederla trasformarsi in vino.
Un abbraccio, Maria Rosa
* Roberto Calasso - "Le nozze di Cadmo e Armonia" - Adelphi , 1988
(e ristampe).
Cara Maria Rosa, mi
piace come ti esprimi e le cose che inserisci nei tuoi pensieri,
significa che la tua visione delle cose è molto più vasta
dell'argomento che stai trattando, e questo è bene, la cultura è un
bene prezioso e non ha mai fatto male a nessuno! E' vero, grande è
la fonte alla quale Dylan si disseta prima di riversare a suo modo
su di noi parte di quello che ha assorbito. Con l'arrivo di
Robillard sembra che il suono si sia addolcito ed arricchito di
sapore blues, meno roccheggiante e confusionario di quando c'era
Charlie. Sexton è stato come una violenta fiammata, per un pò ha
funzionato, poi, credo si sia perso nella vastità dei suoi problemi
personali. Ora il suono gira intorno all'acustica di Stu od al piano
di Bob, ma l'insieme è più gradevole, Robillard è stata una scelta
azzeccata, speriamo che duri e che porti ulteriori frutti all'albero
dylaniano. Naturalmente la voce ha tratto giovamento da questa
diversa situazione sonora, Dylan ha, almeno in questo inizio di
Tour, la voce riposata e fresca e non deve urlare per sovrastare il
volume sonoro che lo circonda. Credo che dovremo stare a vedere e
soprattutto sentire il seguito del tour, sperando che le cose
rimangano così senza degenerare come successe con Charlie, ma
Robillard sembra un tipo con la testa sulle spalle ed esperiena da
vendere, quindi, quando uno non ha altri grilli per la testa è
difficile che peggiori. Un salutone, alla prossima, :o)
Facile (oppure no) cogliere gli eventuali riferimenti del caso.
Dario "twist of" Greco
Conseguenza? A hard
rain's gonna fall! Caro Dario, vedo che continui a sfornare piccoli
capolavori e la cosa mi fa veramente piacere. Ricordo quando da
semplice lettore della Maggie's Farm allora gestita
dall'indimenticabile ed indimenticato Michele "Napoleon in rags"
Murino leggevo avidamente i tuoi post. Roba buona, come quella
odierna, è proprio vero che la classe non è acqua! Quando vuoi sai
che queste pagine sono sempre a tua disposizione, un abbraccio, alla
prossima, Mr.Tambourine
Lunedi 15
Aprile 2013
California, Pennsylvania -
California University of Pennsylvania - Convocation Center - April
13, 2013
1. Things Have Changed (Bob center
stage, Donnie on pedal steel)
2. Love Sick (Bob center stage with harp, Donnie on electric
mandolin)
3. High Water (For Charley Patton) (Bob center stage, Donnie on
banjo, Tony on standup bass)
4. Soon After Midnight (Bob on grand piano, Donnie on pedal steel)
5. Early Roman Kings (Bob on grand piano, Donnie on lap steel, Tony
on standup bass)
6. Tangled Up In Blue (Bob on grand piano, Donnie on pedal steel)
7. Pay In Blood (Bob on grand piano, Donnie on pedal steel)
8. Visions Of Johanna (Bob on grand piano, Donnie on electric
mandolin)
9. Spirit On The Water (Bob on grand piano and harp, Donnie on pedal
steel, Tony on standup bass)
10. Beyond Here Lies Nothin' (Bob center stage with harp, Donnie on
electric mandolin)
11. Blind Willie McTell (Bob center stage with harp, Donnie on
banjo, Tony on standup bass)
12. What Good Am I? (Bob on grand piano, Donnie on pedal steel)
13. Thunder On The Mountain (Bob on grand piano, Donnie on lap
steel, Tony on standup bass)
14. Scarlet Town (Bob on grand piano, Donnie on banjo, Tony on
standup bass)
15. All Along The Watchtower (Bob on grand piano, Donnie on lap
steel)
(encore)
16. Ballad Of A Thin Man (Bob on grand piano with harp, Donnie on
lap steel)
Newark, Delaware - University
of Delaware - Bob Carpenter Center (The Bob) - April 12, 2013
1. Things Have Changed (Bob center
stage, Donnie on pedal steel)
2. Love Sick (Bob center stage with harp, Donnie on electric
mandolin)
3. High Water (For Charley Patton) (Bob center stage, Donnie on
banjo, Tony on standup bass)
4. Soon After Midnight (Bob on grand piano, Donnie on pedal steel)
5. Early Roman Kings (Bob on grand piano, Donnie on lap steel, Tony
on standup bass)
6. Tangled Up In Blue (Bob on grand piano, Donnie on pedal steel)
7. Pay In Blood (Bob on grand piano, Donnie on pedal steel)
8. Visions Of Johanna (Bob on grand piano, Donnie on electric
mandolin)
9. Spirit On The Water (Bob on grand piano with harp, Donnie on
pedal steel, Tony on standup bass)
10. Beyond Here Lies Nothin' (Bob center stage with harp, Donnie on
electric mandolin)
11. Blind Willie McTell (Bob center stage with harp, Donnie on
banjo, Tony on standup bass)
12. What Good Am I? (Bob on grand piano, Donnie on pedal steel)
13. Thunder On The Mountain (Bob on grand piano, Donnie on lap
steel, Tony on standup bass)
14. Scarlet Town (Bob on grand piano, Donnie on banjo, Tony on
standup bass)
15. All Along The Watchtower (Bob on grand piano, Donnie on lap
steel)
(encore)
16. Ballad Of A Thin Man (Bob on grand piano with harp, Donnie on
lap steel)
Amherst,
Massachusetts - University of Massachusetts Amherst -
Mullins Center - April
6, 2013
di
Larry Fishman
La
University of Massachusetts di Amherst è la più grande scuola
situata in mezzo a montagne e pascoli per le mucche a circa 2 ore a
ovest di Boston. L'ultima volta che Bob ha suonato qui, un burlone
chiamato Anthony, aveva ordinato nella miglior pizzeria della città
100 pizze per lo staff di Bob Dylan. Per simpatia mi sono fermato a
comprarne per un paio di fette (mentre il pollo speziato con
peperoni e cipolle era buonissimo) e rapidamente ho scoperto che il
personale non sapeva che Dylan era tornato a suonare in vittà....
umm, comunque non accettano più grandi ordini.
La
folla: Possiamo dire che questo spettacolo era quasi tutto esaurito.
Siamo stati tutti entusiasti, un pubblico apprezzamento, ma l'arena
è un luogo troppo grande per il mio eroe 71enne. Se la memoria non
mi inganna, questo è il mio 4° spettacolo in questo luogo.
Dawes - Opening Act: questi rockers Californiani hanno aperto lo
show puntualmente alle 7:30. Sono abbastanza certo di aver visto un
paio di loro con il loro equipaggiamento di chitarre che avevano
appena scaricato dalle loro auto giocare a frisbee nel parcheggio
prima dello spettacolo. Mi colpisce come siano un incrocio tra Wilco
e Jackson Browne, questo quartetto suona come dei professionisti,
Ernest è il capo ed il set di apertura è stato molto buono. Non
erano male, ma non abbastanza accattivanti per i miei gusti.
La
band: L'elefante che si muoveva nella stanza dei cristalli (Charlie
Sexton) è stato sostituito da Duke Robillard. Se avessi un quarto di
dollaro per ogni volta che ho sentito qualcuno lodare Charlie, sarei
un uomo ricco (e, per Dio, io sono un uomo ricco – capite cosa
intendo). Uomo strano questo Sexton, le ultime due volte che l’ho
visto aveva la museruola come un cane, suonava scarsamente, ma
ricordo anche di averlo visto infuocato spingere Bob a scambiare
liks con lui, ma cerchiamo di essere reali – questo da molto tempo
non stava accadendo più. Detto questo, ho intenzione di dare al
nuovo ragazzo Robillard un solido B come voto. Ha suonato la lead
guitar tutta la notte. Vorrei che potesse ruotare la manopola del
volume sulla sua chitarra da 5 a 7 per sentirlo più presente nel mix
generale. E' più vecchio e più pesante di Sexton, ma spero possa
acclimatarsi bene nella band se Bob crederà in lui.
Indipendentemente da ciò, hanno avuto il tempo di confezionare per
Duke un vestito grigio che portava insieme alla consueta camicia
nera insieme con il resto della band. E portava anche il suo
cappello.
Bob: semplicemente sembrava fantastico, riposato, comodo e
sorridente per la notte intera. Vestito con un abito nero, con
strisce bianche alla gambe e una cravatta a stringa. Bob era una
presenza energetica per tutta la notte, un coinvolgente front man.
Abbiamo avuto quasi le stesse canzoni come l’apertura del tour a
Buffalo con “All Along The Watchtower” che ha sostituito “Highway
61". Credo che sia stato il momento giusto per dare un pò di riposo
a "LARS", e sono entusiasta per i quattro brani da “Tempest”.
Palco con 2 specchi sul davanti per confondere i fotografi con
flash, 4 ampie luci appese alle travi e lo stadio pieno di spot
teatrali. Nessun incenso portato fuori, nessun roadie zoppicante e
niente presentazioni, Stu Kimball inizia al galoppo con un riff
blues aspettando che tutta la band si unisca a lui per poi lanciarsi
in:
1.
Things have Changed - Bob in piedi al centro della scena per aprire
questo spettacolo. Inizio scattante e bello questa sera - credo che
Tony Garnier abbia un nuovo basso, questo è più piccolo e più
sottile del solito che usa. Bob annuì a Duke per il suo primo breve
assolo della serata.
2.
Love Sick - Con Stu Kimball all’ acustica che porta la band con il
riff principale, Bob al centro della scena che dondola avanti e
indietro, che stende le braccia, sorridente, incandescente.
3.
High Water - Bello vedere il banjo riportato in questo numero e Bob
continua a tenere banco al centro della scena, muovendo i piedi,
ballando avanti e indietro, annuendo, sorridendo, pavoneggiandosi e
poi alla fine della canzone aggrappandosi allo stand vuoto del
microfono, col microfono in mano per le parole finali. Magnifico.
4.
Soon After Nmidnigh - È ora di cambiare posto, così Bob lemme lemme
va verso il pianoforte per un rilassato e riposato arrangiamento di
questo valzer lento. dolce e preciso, con un tocco di blues e un
rapido sorriso.
5. Early
Roman Kings - Tempo di blues.
Solo l'amore di George Recile per questa musica dà veramente alla
canzone la giusta grinta. Il nostro Ding Dong Daddy ha dato una
croccante interpretazione in chiave bassa che avrebbe reso Muddy
Waters orgoglioso.
6.
Tangled Up in Blue - Ho buone notizie, abbiamo un nuovo
arrangiamento ed è giunto il momento di ascoltarlo. Credo che
l'ultima volta che ho veramente apprezzato questa canzone dal vivo
nella band c’era John "JJ" Jackson – credo verso la metà degli anni
'90. La canzone era diventata molto disordinata a volte, anche se
sempre un favorito per la folla. Questa versione è stata attenuata
appena sufficientemente per riportare un po' di più dei suoi sapori
originali. E' ancora eseguita come un rocker, ma l’ arrangiamento
vocale è diverso e più lento . A volte la band ha suonato dolcemente
e silenziosamente per permettere alle parti vocali di guidare
quell’incredibile viaggio. Naturalmente qualche riga è stata
cambiata, speriamo di avere un bootleg per controllare se il poeta
del 15° secolo sia diventato “un truffatore da un altro secolo".
7.
Pay In Blood . Effettuato un pò più lento rispetto alla versione
dell'album con la band che suona dolcemente dietro le parole
sorprendenti di Bob. Una delle molte gemme nella notte. Mio Dio,
questo testo così come l'intero album Tempest scorre senza sforzo.
Bob non aveva bisogno di tirare fuori il suo dizionario delle rime,
il flusso delle parole è perfetto. Sembra solo una ballata, ma
questo brano è estremamente tagliente, cattivo e di taglio pesante
come il sesso.
8.
Visions Of Johanna - Si dovrebbe suonare questo pezzo ogni notte,
perchè non pensarci? Bello, facile da cantare, deve aver usato una
decina di voci diverse per questa canzone, ma stasera, seduto al
pianoforte, con un bel suono profondo la voce era giusta.
9.
Spirit on the Water - E prima che mi dimentichi, abbiamo avuto molte
parti di armonica stasera e lui era decisamente come John Popper
come in questo brano. Davvero bene l’armonica, non le solite note
tirate in lungo, ma un tripudio di note.
10.
Beyond Here Lies Nothin' - altra grande ballata e va detto che nel
complesso questa è stata una notte dolce e mi ha convinto che questo
pezzo è da fare sempre, Bob non ha bisogno di urlare sopra la band,
a questo punto penso che suoni meglio a volumi più bassi. La voce
era dolce e chiara, tutte le ragnatele fuori dalla gola. Penso che
il paio di mesi di pausa gli abbiano giovato - ha cantato alla
grande l’uomo, e sì, un altro assolo energetico di armonica che in
realtà ha scatenato la folla.
11.
Blind Willie McTell. Maggiori interventi di banjo - le uniche volte
che ho notato Donnie Herron è quando suona un pò di banjo
(altrimenti sembrava nascosto dietro Dylan, senza cappello e fuori
luogo). In ogni caso, questo è stata una take meravigliosa, e la mia
nuova amicva Barbara, seduta accanto a me è esplosa di gioia come la
sua canzone preferita è stata iniziata. Il tizio all'altro mio
fianco, mi ha detto che ha pensato fosse il meglio della notte e la
prima volta che sentiva quella che sarebbe diventata certamente la
sua canzone preferita dal vivo. Cavolo, è la canzone preferita di
tutti - certamente la miglior canzone che Dylan ha scritto nel 1980
ed è stata sensazionale. Bob al centro, muovendosi e dondolandosi,
ha anche accennatio qualche passo di marcia per mostrare energia.
12. What Good
Am I?. Wow. Una bella,
lentezza luttuosa che ha creato nella folla il suo punto culminante.
Superba. A questo punto potrei anche essere a corto di superlativi,
perché questa è stata una ottima serata - nota per nota, canzone per
canzone. Certo c’è stato qualche buco qua e là, ma poca roba senza
soluzione di continuità.
13.
Thunder on the Mountain – Ha incantato la folla, grande Bob, ha
preso me e tutti gli altri. Lasciate fare a Bob tutto cio vuole fare
squadra (tranne tradizionale album di Natale album naturalmente), e
lui saprà scatenare la folla.
14.
Scarlet Town. Grazie. Una splendida esecuzione di questa intrigante
e magistrale canzone. Non si può trovare una migliore esempio della
continua vitalità di Robert Zimmerman nelle fasi successive della
sua lunga carriera migliore
di questo brano. Splendida.
15. All Along
The Watchtower. L'unico
cambiamento dalla set list di Buffalo ha suscitato sorpresa in tutti
intorno a me e pure un pò di sollievo. In ogni caso, è sempre un
piacere sentire questo classico.
16.
Ballad of a Thin Man – Ottimo bis e buono per la presentazione della
band, anche perchè Bob non ha detto una parola per tutta la serata.
Lui non ha bisogno di parlare quanto ci da shows come quello di
questa sera.
Con il
nuovo album e il nuovo chitarrista, le cose sono cambiate per Bob
Dylan
Di Scott Mervis / Pittsburgh Post-Gazette
Se voi foste stati al Centro Eventi Petersen per gli ultimi due
spettacoli del 2010 di Bob Dylan, forse vi stareste chiedendo che
cosa ci sarebbe voluto per trascinarvi di nuovo ad uno dei suoi
concerti.
Quegli spettacoli furono tra i peggiori che ha fatto qui, con il
livello di energia che puntava direttamente verso il basso e il
gracchiare nella sua voce davvero sgradevole. Ma cerchiamo di non
cedere alla disperazione.
Per cominciare, tutti noi sogniamo di vederlo di nuovo in un vero e
proprio teatro di 3.000 posti a sedere, cosa che non sta ancora
succedendo, in parte a causa della sua popolarità con la folla dei
college.
In secondo luogo, può essere la mia personale teoria, ma Dylan
sembra prosperare in queste venue più disparate. L'ho visto più di
20 volte, a partire dal 1980 e tuttora considero quello di Conneaut
Lake Park 1992 lo show più magico (Se solo fosse andato al di là del
solo materiale cristiano in quei tre spettacoli di Stanley!) Allo
stesso modo, la show al Consol Energy Park vicino a Washington, in
Pennsylvania, con Willie Nelson e John Mellencamp nel 2009 è stato
di gran lunga migliore di quello americano di the American Eagle
South Side parking lot nel concerto del 2008.
Il luogo non è l'unico motivo di ottimismo. Dylan farà pochi
concerti per questo inizio tour 2013 che è iniziato a Buffalo, NY, e
le sue corde vocali dovrebbero essere relativamente fresche, e
"Things Have Changed", non è stata un’ apertura casuale.
C'è un nuovo uomo nella band, un certo Duke Robillard, dei Roomful
of Blues, che ha sostituito Charlie Sexton, dando nuova vita alla
causa mentre si cambia la set list.
Bob ha anche fatto dei pezzi dal nuovo album ed è stato un bene,
perché nessuno apprezza uno spettacolo fato solo di nostalgia. Dylan
ha suonato quattro canzoni dal suo ultimo album n° 35 “Tempest",
liricamente graffiante che a fine anno ha chiuso al 4° posto
nell’elenco di Rolling Stone ed al 16° nel sondaggio Pazz e Jop, un
risultato notevole per un artista di 71 anni.
I giudizi dei fans su boblinks.com sono entusiasti della versione
live di "Scarlet Town," dell'emotivao "What Good Am I?" (da "Oh
Mercy") e il suo appuntamento con il capolavoro di Blonde on Blonde
"Vision of Johanna", uno dei soli tre brani provenienti dagli anni
'60.
Per quanto riguarda la sua presenza scenica, un post su boblinks
scriveva: "Egli semplicemente sembrava fantastico, riposato, comodo
e sorridente per tutta la notte .... Bob era una presenza energetica
per tutta la notte, un coinvolgente front man."
L’apertura è stata fatta dai Dawes, un quartetto di L.A., "Abbiamo
fatto molta strada con tanti eroi della nostra giovinezza - Jackson
Browne, John Fogerty, Conor Oberst - ma non abbiamo mai pensato di
apparire sullo stesso palco con Bob Dylan" ha detto il frontman del
gruppo Taylor Goldsmith alla rivista Rolling Stone.
Non la conoscevo,
versione interessantissima, bella ed originale, grazie mille, :o)
Venerdi 12
Aprile 2013
Lewiston, Maine - Adroscoggin Bank
Colisée - April 10, 2013
1. Things Have Changed (Bob center
stage, Donnie on pedal steel)
2. Love Sick (Bob center stage with harp, Donnie on electric
mandolin)
3. High Water (For Charley Patton) (Bob center stage with harp,
Donnie on banjo, Tony on standup bass)
4. Soon After Midnight (Bob on grand piano, Donnie on pedal steel)
5. Early Roman Kings (Bob on grand piano, Donnie on lap steel, Tony
on standup bass)
6. Tangled Up In Blue (Bob on grand piano, Donnie on pedal steel)
7. Pay In Blood (Bob on grand piano, Donnie on pedal steel)
8. Visions Of Johanna (Bob on grand piano, Donnie on electric
mandolin)
9. Spirit On The Water (Bob on grand piano and harp, Donnie on pedal
steel, Tony on standup bass)
10. Beyond Here Lies Nothin' (Bob center stage with harp, Donnie on
electric mandolin)
11. Blind Willie McTell (Bob center stage with harp, Donnie on
banjo, Tony on standup bass)
12. What Good Am I? (Bob on grand piano, Donnie on pedal steel)
13. Summer Days (Bob on grand piano, Donnie on pedal steel, Tony on
standup bass)
14. Scarlet Town (Bob on grand piano, Donnie on banjo, Tony on
standup bass)
15. All Along The Watchtower (Bob on grand piano, Donnie on lap
steel)
(encore)
16. Ballad Of A Thin Man (Bob on grand piano, Donnie on lap steel)
Amherst, Mass. - University of
Massachusetts Amherst - Mullins Center - April 6, 2013
Bob Dylan presso il Centro Mullins
di Donnie
AMHERST - Bob Dylan ha proseguito la sua esplorazione che dura da
molto tempo delle sfumature della musica americana con una
performance presso il Mullins Center nella notte di Sabato. Con una
band di cinque elementi e alternandosi tra il pianoforte sul fianco
del palco ed una vocal front-center zone, Dylan ha offerto due ore
di musica, 16 canzoni in totale.
Anche se il èarterre e diverse sezioni della parte inferiore erano
piene, lo spettacolo non è stato sold out. Dylan, che ora si
esibisce anche in queste arene sportive, è stato a lungo considerato
più un artista da teatro che da arena.
C'erano pezzi di rock e country, pezzi di blues e jazz come icone
musicale suonate attraverso accordi di ottima fattura. Dylan ha
preferito rimanere al lato del palco dietro al piano, ma ha aperto
con “Things have changed.
E’ rimasto lì, facendo interventi sporchi di armonica blues in "Love
Sick", e portato la band col banjo di Herron in "High Water (For
Charley Patton)."
Il palco era scarso e poco illuminato, rendendo le ombreggiate
vaghe, il tutto sembrava essere una riunione di membri un Minstrel
Carnival Show. La musica ha seguito l'esempio, con toni
gorgheggianti il leader ha cantato “Soon after midnight” e la
caparbia "Tangled Up In Blue".
La familiare voce lacerata di Dylan ha spianato e facilitato la
strada al mitico accompagnamento del contrabbasso e della pedal
steel per "Visions of Johanna" e "Spirit on the Water". Buio
mistico.
Tornò poi al centro del palco per "Beyond Here Lies Nothing,"
offrendo una ispirata armonica per poi tornare al blues con "Blind
Willie McTell".
Dylan ritorna al pianoforte per la sua canzone più sentita della
notte, l'eleganza elevata a canto per “What Good Am I”.
Molte Icone del rock tendono ad ottenere il beneficio del dubbio e
prosperare in gran parte sulla loro reputazione, anche molto tempo
dopo che la loro furia iniziale si è placata. Tale non è il caso di
Dylan, che ha dimostrato la sua vitalità con "Thunder on the
Mountain", e ha confermato la sua valida prestazione (superiore a
quelle dello scorso anno) con "Scarlet Town" e con l’immortale “All
Along the Watchtower" per chiudere il set.
E’ tornado poi sul palco per il bis con "Ballad of a Thin Man".
Lo show è stato aperto dai Dawes di Los Angeles, una band Americana
che è a pochi giorni da una nuova uscita su disco e chiaramente
ispirata dall'opportunità a portata di mano.
"Sarebbe difficile spiegare quanto siamo onorati di essere in questo
tour", ha detto il cantante Taylor Goldsmith.
11 aprile 1961, la prima volta di
Bob Dylan sul palco
clicca
qui
a
Giovedi 11 Aprile 2013
Lowell, Mass. - University of
Massachusetts Lowell - Tsongas Center - April 9, 2013
1. Things Have Changed (Bob center stage, Donnie on pedal steel)
2. Love Sick (Bob center stage with harp, Donnie on electric mandolin)
3. High Water (For Charley Patton) (Bob center stage with harp, Donnie
on banjo, Tony on standup bass)
4. Soon After Midnight (Bob on grand piano, Donnie on pedal steel)
5. Early Roman Kings (Bob on grand piano, Donnie on lap steel, Tony on
standup bass)
6. Tangled Up In Blue (Bob on grand piano, Donnie on pedal steel)
7. Pay In Blood (Bob on grand piano, Donnie on pedal steel)
8. Visions Of Johanna (Bob on grand piano, Donnie on electric mandolin)
9. Spirit On The Water (Bob on grand piano and harp, Donnie on pedal
steel, Tony on standup bass)
10. Beyond Here Lies Nothin' (Bob center stage with harp, Donnie on
electric mandolin)
11. Blind Willie McTell (Bob center stage with harp, Donnie on banjo,
Tony on standup bass)
12. What Good Am I? (Bob on grand piano, Donnie on pedal steel)
13. Thunder On The Mountain (Bob on grand piano, Donnie on lap steel,
Tony on standup bass)
14. Scarlet Town (Bob on grand piano, Donnie on banjo, Tony on standup
bass)
15. All Along The Watchtower (Bob on grand piano, Donnie on lap steel)
(encore)
16. Ballad Of A Thin Man (Bob on grand piano, Donnie on lap steel)
Buffalo, New York - SUNY Buffalo - Alumni
Arena - April 5, 2013
di Wilson
Non camminate, correte per avere i biglietti per il tour 2013. Bob ha
fatto un ottimo lavoro stasera a Buffalo.
E' stato un piacere vedere lui al centro della scena per metà dello
spettacolo con quella che è stata una grande set list, a partire da
“Things have changed” e andando avanti e indietro nella cornucopia dei
classici di Bob Dylan.
Una versione mozzafiato di “Vision of Joanna ha segnato il punto a metà
strada nello spettacolo.
E' stato bello vedere la band che si diverte. Se il buongiorno si vede
da questo mattino i prossimi mesi saranno bellissimi, comperate i
biglietti ora. Non ve ne pentirete.
Puoi ringraziare Maria Rosa Ventura da
parte mia? Volevo risponderle, ma non volevo monopolizzare il sito :))
bellissima riflessione la sua grazie mille, "may your heart always be
joyful"
Adriano
Io posso ringraziare
Maria Rosa a nome tuo, ma penso sia molto meglio che tu lo faccia
direttamente, mandami lo scritto per lei ed io lo pubblico, non
preoccupatri per l'invasione di campo, in fondo la partenza o il metro
di paragone per qualunque riflessione è sempre Bob! Resto in attesa, io
e Maria Rosa che sarà lieta di ricevere i tuoi complimenti! :o)
Kingston, Rhode Island - University of
Rhode Island - Ryan Center - April 8, 2013
1. Things Have Changed (Bob center stage, Donnie on pedal steel)
2. Love Sick (Bob center stage with harp, Donnie on electric mandolin)
3. High Water (For Charley Patton) (Bob center stage with harp, Donnie
on banjo, Tony on standup bass)
4. Soon After Midnight (Bob on grand piano, Donnie on pedal steel)
5. Early Roman Kings (Bob on grand piano, Donnie on lap steel, Tony on
standup bass)
6. Tangled Up In Blue (Bob on grand piano, Donnie on pedal steel)
7. Pay In Blood (Bob on grand piano, Donnie on pedal steel)
8. Visions Of Johanna (Bob on grand piano, Donnie on electric mandolin)
9. Spirit On The Water (Bob on grand piano and harp, Donnie on pedal
steel, Tony on standup bass)
10. Beyond Here Lies Nothin' (Bob center stage with harp, Donnie on
electric mandolin)
11. Blind Willie McTell (Bob center stage with harp, Donnie on banjo,
Tony on standup bass)
12. What Good Am I? (Bob on grand piano, Donnie on pedal steel)
13. Thunder On The Mountain (Bob on grand piano, Donnie on lap steel,
Tony on standup bass)
14. Scarlet Town (Bob on grand piano, Donnie on banjo, Tony on standup
bass)
15. All Along The Watchtower (Bob on grand piano, Donnie on lap steel)
(encore)
16. Ballad Of A Thin Man (Bob on grand piano, Donnie on lap steel)
Amherst, Massachussets, 6 aprile 2013:
impressioni d'ascolto
Sound morbido, per la ripresa primaverile di un Never Ending Tour che
non smette di stupire, superato il suo quarto di secolo. All’inizio non
si capisce bene cosa stia succedendo: Stu Kimball si lancia in una
schitarrata ad accordi pieni, tipo Master of War vecchia maniera o Trail
of the Buffalo. Invece parte Things Have Changed, molto country, rapida
ed efficace. In Love Sick continuano gli accordi pieni di chitarra
acustica, un assolo di armonica molto ben riuscito, Duke Robillard che
presumibilmente lavora di abbellimento, la batteria sotto tono. Con High
Water, introdotta da Donnie Herron al banjo, siamo nel country profondo.
Soon After Midnight è puro zucchero, anzi viene proprio in mente Sugar,
Hare Hare (vecchio hit dei settanta, non ricordo di chi) . Poi Bob si
siede al piano, per una Early Roman Kings grandiosa, la chitarra
elettrica si fonde con il piano in modo discreto e misurato; il
passaggio finale mi ricorda The Spy dei Doors di Morrison Hotel. Poi
arriva la sorpresa: Tangled Up in Blue con un arrangiamento nuovo, agli
accordi del giro consueto se ne aggiunge un terzo, calante, che rallenta
il verseggio senza perdere il brio. Geniale, meravigliosa. Tangled Up in
Blue che si trasforma in una specie di Take a Walk in the Wild Side di
Lou Reed, per continuare a giocare con le somiglianze. Il sound è
continuo, sembra di essere con i Grateful Dead. Alla fine del pezzo Bob
sembra accennare una improvvisazione al piano ma si ferma. I pezzi si
chiudono tutti in modo piuttosto spartano, senza retorica del finale.
Altro arrangiamento sorprendente, all’inizio, per Pay in Blood. Poi
qualcosa cambia, nel mixaggio credo. I suoni si fanno più aspri, in
Visions of Johanna. Verso l’ultima strofa la chitarra solista intuisce
una lunga scala discendente sulla quale si innestano i versi finali, in
modo inconsueto e stupefacente. L’assolo di armonica di Spirit on the
Water accende il pubblico. La tensione rimane alta su una potente Beyond
Here Lies Nothin’ nella quale il duetto tra chitarra e armonica manda il
pubblico in visibilio. Poi parte un altro arrangiamento inedito: una
Blind Willie McTell che sembra Sixteen Tons di Merle Travis, con la voce
che gratta sulle alte sfere e un’armonica da viaggio nel tempo. Davvero
emozionante. Poi il suono si distende, producendo una vera elevazione: è
per What Good Am I, la perla della serata, in – davvero – una delle sue
più belle esecuzioni.
Qui mi fermo. Divertitiamoci con Thunder On The Mountain e via di
seguito. Il Never Ending Tour del 2013 scompagina ancora una volta le
carte. Gli amici di Expecting Rain concorderanno che non è più possibile
concepire una “top ten” dei concerti di Dylan….
Un caro saluto a tutti,
Gypsy Flag
Caro Mr.Tamborine,
ti invio lo stralcio di una Tesi di David Sirkin in cui si tratta del
nostro Bob, e che usa come originale chiave di lettura le immagini delle
copertine dei suoi primi LP. L'intento di Sirkin è inserire Dylan nella
sua discussione del Postmodernismo.
A parte l'opinione che si ha sull'argomento, penso che l'introduzione
sia comunque interessante perchè si può accettare in maniera
indipendente dalle posizioni filosofiche di fondo.
Come osservavi tu stesso tempo fa, rispondendo ad un mio intervento
(sulla canzone 'Lenny Bruce'), il periodo preso in esame è quello in cui
"Dylan cominciò a diventare realmente "artista" quando prese atto della
realtà Beatlesiana",
superando posizioni che potevano apparire semplicistiche o ingenue, ed
entrando a pieno titolo nel discorso dell'arte moderna.
ciao, Miscio
°°°°°°°°°°°°°°°°
"A Song Along the Keyboard": Popular
Music and Literature in Postwar American Culture
Di Jeffrey Stephen Sirkin
(http://books.google.it/books?id=nyTHHkuuS1UC&printsec=frontcover&hl=it#v=onepage&q&f=false)
"È così dannatamente reale, è incredibile!" Così dice il " cowboy
cantante e pittore" Harry Jackson (come citato da Nat Hentoff nelle
liner notes del secondo LP di Dylan The Freewheelin' Bob Dylan).
Infatti, emergendo sulla scena nazionale nel 1962 il giovane Bob Dylan
era la cosa reale. Nessuna posa affettata, abbellita dall'aerografo,
nella foto di copertina dell' intelligente album pop, il cantante era un
cantastorie hobo nello stampo di Woody Guthrie, un poeta errante del
popolo rurale, campione di libertà e, soprattutto, di musica autentica.
O almeno questa era l'immagine che era apparsa sui suoi primi LP. Dylan
era emerso dal folk revival del Greenwich Village. Comunità musicale
politicamente motivata, esaltata in organi del movimento come Sing Out!
e Broadside, il folk revival vedeva nelle spoglie esibizioni del
cantante folk una sfida politica e culturale
ad una società invasa dalla cultura di massa, da prodotti musicali e pop
star tra cui stava rapidamente annegando il paesaggio sonoro Americano,
che supportavano una cultura di brutalità razzista e diseguaglianza
economica. In questo contesto ogni nuova, ruvida ballata folk che
uscisse dal palcoscenico delle coffee house - e dagli LP di Dylan - era
una spinta contro un Impero dominato in maniera crescente da seducenti
immagini di musicisti pop sexy. Dylan era il loro campione.
Il suo nome vero era Robert Zimmermann, ma essendo stato conquistato da
teenager dall'emergente controcultura dei tardi anni 50' - narrativa
Beat, musica folk, e dagli ultimi bagliori dell'attivismo di sinistra
degli anni 30' rappresentato da questa musica - egli cercò di
introiettarla, diventando Bob Dylan. Woody Guthrie era il suo eroe, e
così imparò a suonare come Woody, ad atteggiarsi come Woody, e lasciò la
sua casa nel Minnesota per andare a New York a trovare Woody. Il tempo
di arrivare a New York nel 1961 ed egli era un uomo nuovo, o proiettava
un'immagine nuova. Coniò il suo nuovo nome qui, poi si fece notare sulla
stampa ed entro un anno aveva registrato il suo primo disco per la
Columbia Records. Anche se a quel tempo poteva non essere evidente ai
puristi del folk revival, egli era già sulla strada per diventare un
musicista pop e una pop star. Ma non perchè volesse subito "vendere",
anche se questa accusa gli è stata ripetutamente rinfacciata. Fu
scoperto da John Hammond - un leggendario produttore che si era fatto i
denti con l'hot jazz e la politica di sinistra ma aveva anche scoperto
alcuni dei maggiori nomi della storia della musica popolare, come Benny
Goodman e Billie Holiday. Hammond lavorava per la Columbia Records,
conosciuta per la raffinata, lussurreggiante musica pop del periodo,
personificata da artisti come Holiday, Tony Bennett, Johnny Mathis e
Rosemary Clooney. Questi musicisti popolari dopo tutto, esemplificavano
le affascinanti e seduttive creature la cui evoluzione tra il 1925 e il
1955 - il periodo della carriera di Hammond - avevano completamente
trasformato il mondo della musica popolare e della cultura americana nel
suo complesso, e i cui volti trascinanti ammiccavano dai lussuriosi
confini delle copertine dei loro album, accendevano pulsioni e
promettevano soddisfazioni a consumatori desiderosi.
In confronto, Dylan era un articolo genuino; non aveva bisogno di trucco
o costumi o sguardi seduttivi o labbra carnose. Appariva come era;
voleva dire la verità. Appariva sulla copertina del suo primo disco, Bob
Dylan (uscito il 19 Marzo del 1962), mostrando unghie lunghe e sporche,
cappello e cappotto da vagabondo, il suo sguardo scettico e il suo
sorriso sarcastico, il tutto rivelato nella luce bianco grigia di un
autunno nuvoloso. Genuinamente arruffato per la copertina di The
Freewheelin' Bob Dylan (27 Marzo 1963)
in tuta e stivali da lavoro sporchi, cammina in mezzo alla strada in una
realistica, invernale
New York che si dissolve nelle profondità dell' immagine, a braccetto
con la sua ragazza. Nel primo piano della foto di copertina in bianco e
nero di The Times They Are A-Changin '(rilasciato il
13 gennaio 1964), reminiscente com'è di una fotografia documentaria
della Depressione, vediamo le rughe sulla sua faccia, peluzzi sul suo
collo, la trama della sua camicia da lavoro sgualcita,
lo stanco scetticismo nei suoi occhi.
Siamo centimetri dalla superficie. Un po' più vicino e gli passeremmo
attraverso per scoprire le sue profondità nascoste. Se mettiamo tutto
questo a confronto con un qualsiasi LP di Rosemary Clooney o Frank
Sinatra della fine degli anni 50', vediamo che il nostro Dylan non è un
musicista pop. O lo è? L'artista romantico, l'amabile vagabondo
abbracciato alla sua felice "ragazza qualunque", il profondo, pensieroso
combattente di cause importanti. Non è questo lo schietto
artista-ribelle che sogna ogni Kathie di provincia?
Al di fuori della convenzione pop (e dello status quo della vita del
consumatore della classe media), come egli può apparire in queste
copertine, Dylan è un personaggio coerentemente costruito, di diverso
tenore, forse, ma strutturalmente equivalente a qualsiasi musicista pop.
Creazione di una identità umana per il prodotto, l'immagine suggerisce
una verità collocata al di là della superficie, e diventa l'inquadratura
dominante attraverso cui si deve comprendere la sua musica. Anche in
queste prime copertine, con grande costernazione degli appassionati folk
anticommerciali tra di noi, è un persognaggio pop come tutti gli altri.
Se tuttavia facciamo un passo verso la copertina di Bringing It All Back
Home (rilasciato nel marzo 1965), entriamo in una nuova visione del
tutto. O, più precisamente, ci troviamo di fronte ad una sagoma di
cartone in cui siamo obbligati a confrontarci con il personaggio
fantasma della pop music e con la nostra volontà di abbracciare le
fantasie che esso ispira. Situato all'interno dello sfondo bianco della
copertina dell'album, la foto a colori ritre il primo piano di Dylan in
una sala opulenta, il cui camino elaboratamente lavorato e
sovradimensionato poteva provenire dal set di un fantasy di Hollywood
degli anni 30'. Oziosamente adagiata nel sottofondo con una sigaretta in
mano, una giovane donna appariscente con un vestito rosso brillante (la
moglie del suo manager, Sally Grossman).
Non più l'hobo autentico della fantasia popolare, Dylan indossa un
blazer,polsini alla francese e gemelli escono fuori dalle maniche. Se
l'inclusione dell'appariscente Sally Grossman allude alla fidanzata
sorridente sulla copertina di Freewheelin, non c'è però alcun senso di
intimità in tutti questi accostamenti. In posa come per una foto di
moda, la vagamente esotica Grossman siede da sola. Si trovano nella
stessa stanza ma tra di loro non ci sono connessioni, questo salotto è
freddo, distaccato e poco accogliente. Appropriatamente, il camino
dietro di loro è vuoto e buio. Senza fuoco, non c'è calore, nessuna
promessa di accoglienza, nessuna garanzia che ci sarà un contatto umano.
Guardano verso lo spettatore, ma non c'è nessun invito. È lo sguardo
irritato che si getta a un ospite indesiderato che si intromette in un
affare privato. Piuttosto che attirarci, come le immagini dei personaggi
musicali tentano di fare, ci spinge via. Inquadrando l'immagine e
creando l'illusione della profondità, i due personaggi funzionano come
aspetti della composizione, che dividono la stanza in tre zone, nelle
quali troviamo immagini che provengono dalla musica,dalla storia e dai
media. Sulla cappa del camino dietro la Grossman ci sono un ritratto di
Abe Lincoln, la copertina di un disco (che ricorda le copertine dei
cantanti blues / jazz come Billie Holiday e Sarah Vaughn, ma che
potrebbe anche essere Martin Luther King), un cartone dalla faccia rosa,
e un disegno scadente di un clown triste. Davanti alla Grossman c'è un
numero del Time Magazine con Lyndon Johnson sulla copertina, e sul
divano trai due ci sono diverse copertine di dischi a malapena
riconoscibili: The Blues Folk of Eric Von Schmidt, King of the Delta
Blues Singers di Robert
Johnson e Keep on Pushing dei The Impressions.
Infine, in grembo a Dylan c'è una rivista di cinema aperta in cui
compare il nome "Jean
Harlow. "
La chiave è poi un'altra copertina di un disco di fronte al caminetto,
che spunta da dietro il braccio teso della Grossman: è il quarto album
di Dylan. Another Side of Bob Dylan (pubblicato l' 8 agosto 1964).
Essendo qui un disco tra tanti altri, si potrebbe dire che la sua
inclusione indichi Dylan come erede di una sacra tradizione popolare,
tramandata da Robert Johnson a Eric Von Schmidt e a Bob Dylan. Però non
possiamo ignorare il fatto che le copertine degli album, incluso Another
Side of Bob Dylan, sono solo immagini in una stanza piena di
coreografiche immagini dei media. Guardando la facciata di Another Side,
vediamo l'istantanea un po' piatta e confusa di un cantante bohemien di
New York, piazzata all'interno di una copertina altrimenti vuota. Foto
ingenua e amatoriale, la sua caratteristica più notevole è il taglio
ravvicinato della figura di Dylan, una tecnica che produce la
sconfortevole sensazione di essere circondati su tutti i lati dalla
copertina bianca priva di profondità. Anche se possiamo vedere tracce
della città intorno a lui, la prospettiva profonda di Freewheelin' è
stata in gran parte tagliata fuori. Quello che rimane del paesaggio
urbano è relegato ai margini della foto ed è difficile da decifrare.
Tagliate la foto con la sua illusione di profondità, suggerisce, e
troverete una superficie piatta e vuota, dietro il personaggio non c'è
un essere umano vivente, ma una vuota copertina di un ablum.
"Another Side of Bob Dylan", anche se può essere questo, l' altro lato
si rivela semplicemente come il rovescio della medaglia: un altro disco
pop.
Mettiamo la copertina del disco accanto a Time Magazine, che trasforma
la politica e
economia in "personalità"; e poi accanto a una rivista che si riferisce
alla fabbrica di celebrità di Hollywood, e vediamo che non importa
quanto sia ben costruito il personaggio di hobo autentico dei dischi
precedenti, è comunque un personaggio della musica (di consumo), solo un
altro musicista pop - il piatto disegno di un clown triste. Dylan, come
Schmidt e Johnson e The Impressions e Jean Harlow e Abe Lincoln e Martin
Luther King e Lyndon Johnson, è solo un' immagine in più confezionata da
una cultura e da un' industria il cui principale prodotto è il
personaggio prefabbricato dai media. Se ora includiamo il simbolo del
rifugio antiatomico (Fallout Shelter) in primo piano, vediamo un indizio
che connette i musicisti pop e i prodotti che essi adornano ad una
cultura di guerra perpetua, paura, possibilità reale di guerra nucleare.
Piuttosto che presentare il musicista e il suo album come una fantasia
gradevole, o come una promessa di fuga dalla realtà della vita
quotidiana, Bringing It All Back Home vuole capovolgere la percezione
sia dei musicisti pop che del ruolo della musica popolare nella nostra
cultura. Non possiamo più, suggerisce la copertina dell'album,
nascondere la verità brutale della disuguaglianza razziale e della
guerra dietro immagini di sorridenti personaggi intorno a noi.
Le profondità nascoste promesse dalle copertine precedenti, e dalle
copertine pop standard, sono qui rivelate come elaborati trucchi
fotografici, al pari dell'effetto di distorsione circolare che
incornicia la foto su Bringing It All Back Home. Contraddicendo
l'illusione di profondità della copertina,questa distorsione, e la
piattezza delle immagini al di là di Dylan, ci dicono quello che non
vogliamo sentire: il personaggio di fronte a noi con il gatto, quello
che chiamiamo "Bob Dylan"non ha più profondità di quella di tutti gli
altri. Anche se siamo tutti desiderosi di trovare dietro la copertina la
profonda presenza psicologica e biografica implicate dalla faccia del
cantante, non c'è niente eccetto un'immagine piatta, meccanica e
artificiosa. Deridendo la sua stessa illusione di profondità,
l'impenetrabile superficie che vediamo sulla copertina di Bringing It
All Back Home, come un dipinto minimalista, ci chiede di riflettere
sulla superficie stessa. Da cosa è costituita? Comè fatta per apparirci
come tale? Chi l'ha fatta? E cosa forse più importante di tutte, ci
chiede di considerare il ruolo dell'intero mondo esterno: com'è connessa
alla cultura di tecnologia, paura e violenza dalla quale emerge? Quale
ruolo gioco io in questa funzione?
Il titolo dell'album, Bringing It All Back Home, è quindi fuorviante.
Perchè ciò che scopriamo leggendo la copertina è che non c'è una casa,
un'origine, una verità per accedere al di là della foto, nessuna
profondità. Le cosidette "autentiche" radici di "Bob Dylan" sono esposte
come ulteriori finzioni, immagini di immagini. Non c'è reale accesso
garantito, non una vera stanza, non una ragazza vera, non c'è un
caminetto reale. Nonostante il nostro desiderio di raggiungere il suo
caldo splendore, la "home" è la fredda, piatta superficie della
copertina di cartone del disco, l'inchiostro pressato nei suoi pori, le
scanalature a spirale intagliate nel vinile. È tempo, suggerisce la
copertina, di prestare attenzione a questi, e alla musica che
ascolteremo quando metteremo il disco sul nostro giradischi. Questa - e
non la scena fantastica che vediamo sulla copertina - è la nostra casa.
E qui è dove la dissertazione comincia.
Se il folk revival ha istituito, attraverso personaggi come Bob Dylan,
un falso binario tra "autenticità" della performance folk e "falsità"
della cultura di massa, Bringing It All Back Home smantella questo
doppio binario e lo mostra per quella ben intenzionata menzogna che è.
Non più, suggerisce, possiamo fingere opposizione con pose musicali
romantiche che colpiscono
-nessuna rappresentazione è più "pura" delle altre. Il problema con la
musica popolare non era nelle rappresentazioni specifiche che venivano
proposte, - un elegante Sinatra, una sensuale Lena Horne, o un Dylan
duro lavoratore, ma nella struttura di tali strategie di
rappresentazione, e, come tali, nella nostra tendenza, come ascoltatori,
fans, e appassionati, a prestare loro attenzione a discapito della
comprensione di ciò che erano.
Possiamo essere biografi e scribacchini da tabloid, con l'ossessione di
elaborare narrazioni per sostenere e modellare il personaggio musicale,
o giornalisti e critici, con l'ossessione di giudicare l'estetica
musicale, o pedanti letterati, con l'ossessione di decodificare l'uomo
attraverso ogni sua lirica, o pop fans, con l'ossessione di avvicinarlo
attraverso la raccolta di immagini del cantante e dei prodotti. In ogni
caso, non riusciamo a vedere la "musica" per quello che è. Inestricabile
dal personaggio fittizio, dalla sua riproduzione meccanica, dalla sua
condizione di merce, è tutto questo contemporaneamente. Attraverso
"Bringing It All Back Home" vediamo che non c'è una zona di purezza
immacolata e autenticità al di là di qualche immaginario confine da cui
possiamo preservare il senso della nostra virtù. C'è solo l'America e
l'unico modo di parlare è attraverso il suo linguaggio. In questo mondo
non c'è musica, c'è solo la musica popolare. La nostra unica possibilità
è quella di riconoscere l'America come incarnata nella struttura della
nostra musica, e mappare i suoi contorni. Per capire la musica qualsiasi
altro metodo è nella migliore delle ipotesi fraintenderla, nel peggiore
dei casi è cadere vittima di un doppio binario che semplicemente
supporta il sistema contro il quale il senso di giustizia pretende di
lottare.
È quindi attraverso Dylan che arriviamo al gruppo di idee interconnesse
e ai problemi affrontati in questa dissertazione. [...] le copertine
degli album di Dylan diventano la figura perfetta da cui iniziare.
Perchè la narrazione inscritta al loro interno è una versione della
storia raccontata qui. In esse vediamo una idealizzazione della
cosidetta musica folk "pura". Vediamo questa musica propagandata come un
antidoto alla brutalità della nostra cultura. E vediamo questa fantasia
musicale collidere frontalmente con il suo status di merce. [.....]
Carissimo Mr.Tambourine,
sperando di farti cosa gradita ti volevo sottoporre la mia recensione
sull'ultimo disco di David Bowie.
http://contezarganenko.blogspot.it/2013/04/the-next-day-il-mondo-in-fiamme-del_2.html
Come sempre, in un modo o nell'altro, si finisce sempre per parlare di
Bob;)
Non ti voglio bombardare con tutti i miei articoli, ma quando si tratta
di artisti in qualche modo collegati a lui, o lo cito direttamente, mi
permetto di girarteli. Presto tornare a parlare direttamente del Nostro.
Un grande saluto, Adriano Ercolani!
Thanks, resto sempre in
attesa, ciao, :o)
Martedi 9
Aprile 2013
Talkin'
9028 - Giancarlo Frigeri
Hey Mr. Tambourine,
eccoti l'estratto della recensione del nostro concerto al club "Il
Giardino" di Lugagnano di Sona (VR) del 5 Aprile
(esordio in concomitanza con la ripresa del NET).
La recensione de "L'arena" è a cura di Beppe Montresor, Dylaniano DOC e
Maggie's Farmer di lunga data.
Lo spirito di Bob Dylan in Butler & The Judas - di Beppe Montresor
Nei set acustici come negli spazi elettrici il progetto di Frigieri
risulta credibile e a tratti entusiasmante
domenica 07 aprile 2013 SPETTACOLI, pagina 76
Era il debutto assoluto in pubblico per Keith Butler & The Judas, un
progetto a latere del cantautore sassolese Giancarlo Frigieri tutto
dedicato a Bob Dylan, ed il concerto al Giardino (dove Frigieri aveva
già proposto in passato il suo materiale originale, e in altra occasione
aperto per i Fairport Convention) si è rivelato una bella sorpresa.
Butler - per questo repertorio chiamiamolo con il suo simpatico nome
d´arte - è interprete di notevole personalità, che ha scelto di non
puntare su un ricalco rigorosamente filologico di un materiale
magnifico, ma che dimostra di conoscere molto bene a tutti i livelli (la
pronuncia, il famoso fraseggio, la cadenza, persino certe movenze sul
palco); e soprattutto Butler - con due corposi set senza troppi
cerimoniali di spiegazione, solo con qualche rapida battuta, per esempio
«noi siamo l´unica tribute band del pubblico di Bob Dylan» - ha colto
perfettamente, a nostro giudizio, lo «spirito» fondamentale del miglior
Dylan, quello appunto del giocoso, spumeggiante ed iconoclasta periodo
d´oro di metà anni Sessanta.
Quasi mai mancando di rispetto, Butler & The Judas tendono a spingere
sull´acceleratore tante canzoni dell´uomo di
Duluth, indirizzandole ulteriormente su dinamiche bellamente rockettare,
a tratti quasi punk ma non in termini distruttivi o pressapochistici,
piuttosto accentuandone l´afflato adrenalinico e non museale. Magari in
qualche rara occasione, per esempio in una Blind Willie McTell spogliata
di tutta la solennità metafisica dell´originale, l´operazione limita il
drammatico
impatto del capolavoro d Dylan.
Ma la maggior parte di quanto ascoltato al Giardino, nei brevi set
acustici (solo Butler voce chitarra e armonica, un bravo musicista) e
soprattutto nei travolgenti spazi elettrici con tutto il gruppo
(chitarra, basso e batteria), risulta molto credibile e a tratti
entusiasmante.
Tra i primi soprattutto Visions of Johanna, tra i brani elettrificati
Queen Jane Approximately, All Along The Watchtower, Maggie´s Farm,
Highway 61 Revisited fino ad una Like a Rolling Stone che tiene
assolutamente fede alla sua fama di più bella canzone della storia rock.
SETLIST:
Simple twist of fate (Solo acoustic)
Visions of Johanna (Solo acoustic)
Queen Jane approximately
All along the watchtower
I shall be released
Maggie's farm
Tryin to get to heaven
Highway 61 revisited
---------------------------- 10 minute break
Jokerman (Solo acoustic)
Blowin' in the wind (Solo acoustic)
One more cup of coffee
Blind Willie McTell
Just like a woman
Knockin' on heaven's door
She belongs to me
Chimes of freedom
------------------------- Encores
Mr. Tambourine man (Solo acoustic)
Like a rolling stone
Grazie a te e Beppe per la
recensione del concerto, non mancate di mandarmi anche quelle dei futuri
concerti, :o)
Talkin'
9028 (Reprise)- Giancarlo Frigeri
E già che ci siamo cogliamo l'occasione
per segnalarti il prossimo concerto alla SALUMERIA DEL ROCK di ARCETO
(RE).
SABATO 27 APRILE e non come precedentemente segnalato il 26. Il giorno
giusto è SABATO 27 APRILE - Salumeria del Rock - Arceto (RE) - A Bob
Dylan devotional night with K. Butler & The Judas.
mercoledi 17 aprile SKENE'
via F.Carletti 5 - 00154 Roma - metro
Piramide - tel - 06-5755561 -
info@skeneroma.it
ACQUARAGGIA
Giuseppe Oliverio Chitarra. Acustica/.Voce Gabriele Savarese, Chitarra.
Flamenca ./Violino
Domenico Arcuri Basso , Richard Sherwood Voce /Armonica
Mario Modeo .Voce Narrante
in BOB DYLAN 'S DREAM piccolo divertente musical
Lo spettacolo scorre come un piccolo musical, o se volete, come una
trasmissione radiofonica non monotematica,
ma con citazioni a 360°, da Woody Guthrie, Padre Putativo del piccolo
Robert Zimmermann,
fino al Figlio mai Prediletto, Bruce Springsteen . Canzoni assurte al
rango di Pietre Miliari nella storia del rock e della canzone popolare,
ad intercalare alcuni pezzi lirici originali ed un testo meraviglioso di
Woody Guthrie.
Una carrellata di gemme indimenticabili, da MR.TAMBOURINE MAN a BLOWIN'
IN THE WIND, THE TIMES THEY ARE A CHANGIN', a HARD RAIN' S GONNA FALL,
fino a KNOCKIN' ON HEAVEN'S DOOR e gli ultimi albums.
Le canzoni di Bob Dylan hanno contribuito a cambiare il mondo in meglio,
e messo in guardia tutti noi dai pericoli costanti
che i danni provocati dal maltrattamento della Terra e l'Ingiustizia
dilagante portano all' ecosistema del Pianeta.
lo spettacolo inizia alle 22.00
la cena alle ore 21.00 - costo 35,00 euro
si può accedere anche solo allo spettacolo con una consumazione al costo
di 15,00
Grazie per
la segnalazione che ho postato anche in vetrina, :o)
Lunedi 8
Aprile 2013
FULL CONCERT AUDIO: Mullins Center Amherst,
April 6th, 2013
clicca qui
Buffalo, New York - SUNY Buffalo - Alumni Arena - April 5, 2013
di Bexter
E’ la prima volta che ho inviato le mie osservazioni su di uno di spettacolo
a boblinks, ma dal momento che ho visto poche volte Dylan ed ho letto molti commenti di veterani il mio
farà forse sorridere. Non sono uno scrittore trascendentale, quindi
racconterò quello che mia moglie ed io abbiamo visto, seduti vicino ad
una coppia che aveva visto Bob più di quaranta volte. Molti ragazzi del
college fra il pubblico e diversi vecchi fans commossi. La voce di Bob
suonava straordinaria e per uno come me che ama la sua voce attuale
quasi mi veniva da piangere in certi pezzi, specialmente i nuovi pezzi
da Tempest.
Essendo il primo show dopo l’uscita di Charlie e l’entrata di Duke devo
dire che il suono era molto bello e non confusionario, spero continui su
questa riga. Una ragazza ha detto che non si potevano fare foto. Dopo la
parte principale Bob e i ragazzi sono usciti per rientrare con una
bellissima “Ballad of a thin man”, con Bob sempre al Grand Piano, non ha
toccato la chitarra per tutto lo show. Show davvero gradito da me e mia
moglie e da molta gente del pubblico, tutti contenti perchè Duke è stato
davvero buono. Spero continui così e spero di aver l’occasione di
rivedere Bob al più presto.
Domenica 7
Aprile 2013
Amherst, Massachusetts - University of
Massachusetts Amherst Mullins Center - April 6, 2013
1. Things Have Changed (Bob center stage,
Donnie on pedal steel)
2. Love Sick (Bob center stage with harp, Donnie on electric mandolin)
3. High Water (For Charley Patton) (Bob center stage, Donnie on banjo,
Tony on standup bass)
4. Soon After Midnight (Bob on grand piano, Donnie on pedal steel)
5. Early Roman Kings (Bob on grand piano, Donnie on lap steel, Tony on
standup bass)
6. Tangled Up In Blue (Bob on grand piano, Donnie on pedal steel)
7. Pay In Blood (Bob on grand piano, Donnie on pedal steel)
8. Visions Of Johanna (Bob on grand piano, Donnie on electric mandolin)
9. Spirit On The Water (Bob on grand piano and harp, Donnie on pedal
steel, Tony on standup bass)
10. Beyond Here Lies Nothin' (Bob center stage with harp, Donnie on
electric mandolin)
11. Blind Willie McTell (Bob center stage with harp, Donnie on banjo,
Tony on standup bass)
12. What Good Am I? (Bob on grand piano, Donnie on pedal steel)
13. Thunder On The Mountain (Bob on grand piano, Donnie on lap steel,
Tony on standup bass)
14. Scarlet Town (Bob on grand piano, Donnie on banjo, Tony on standup
bass)
15. All Along The Watchtower (Bob on grand piano, Donnie on lap steel)
(encore)
16. Ballad Of A Thin Man (Bob on grand piano, Donnie on lap steel)
Buffalo, New York - SUNY Buffalo - Alumni Arena - April 5, 2013
In Buffalo, Dylan cambia radicalmente le
cose nel nuovo tour con Duke Robillard
Oh, dovevate esserci a Buffalo ieri sera a vedere Bob Dylan. Quando ha
iniziato il suo spettacolo con "Things Have Changed", si è capito subito
che non stava scherzando.
Secondo diversi reportages, Dylan era in fiamme la scorsa notte,
probabilmente ispirato per la nuova aggiunta del chitarrista blues Duke
Robillard nella sua band, che ha sostituito Charlie Sexton nella line
up.
Inoltre, la set list è cambiata . Erano bloccati come “standard” brani
come "Like A Rolling Stone", "Blowin 'In The Wind" e la sua canzone più
ascoltata di sempre mai, "All Along The Watchtower". In realtà, solo
quattro delle 16 canzoni eseguite la scorsa notte erano degli anni ‘60 e
'70. C'erano anche un paio di composizioni dell’ '80 tra le quali "What
good am i?", Recentemente coverizzato da Tom Jones.
Ancora più scioccante per i fan, in senso buono, è stato l'inserimento
di quattro canzoni dal più recente album di Dylan, "Tempest". Queste
erano le stesse canzoni eseguite lo scorso autunno ma diluite in undici
spettacoli diversi, soprattutto verso la fine del tour. Un Dylan che li
esegue tutti e quattro insieme è stata una cosa inattesa.
Interessante l'inserimento di "Love Sick". Mentre Robillard non aveva
suonato su questa pista quando ha partecipato alle sessioni per "Time
Out Of Mind", ha fatto una cover di questa canzone nel suo album del
1999 "New Blues For Modern Man."
Secondo quanto riportato su Bob Links, Stu Kimball ora suona la chitarra
ritmica acustica in tutte le canzoni, mentre Robillard suona
l’eletrrica. Tony Garnier, George Recile, e Donnie Herron sono nei loro
ruoli tradizionali.
Quanto a Dylan, non ha preso in mano la chitarra la scorsa notte, ma
alterna lo stare in piedi al centro della scena con il pianoforte a
coda, di tanto in tanto con la sua armonica in entrambe le posizioni.
Ho la fortuna di poter vedere un paio di spettacoli di questo tour. Non
vedo l'ora.
Ciao Tambourine,
ti segnalo il nostro prossimo concerto per il 18 aprile p.v. inizio ore
22 qui a Roma al Beba do Samba, in Via de' Messapi 8 a San Lorenzo.
Nuovi arrangiamenti e nuovi brani in repertorio + anteprima del nostro
videoclip di "Blowin' in the Wind". Maggiesfarmers romani non potete
mancare!
Saluti, Bruno "Jackass"
Sabato 6
Aprile 2013
Buffalo, New York - SUNY Buffalo -
Alumni Arena - April 5, 2013
1. Things Have Changed (Bob center stage,
Donnie on pedal steel, Duke on reddish orange hollow body electric,
George on drums with brushes)
2. Love Sick (Bob center stage, Donnie on electric mandolin, Duke on red
hollow body electric)
3. High Water (For Charley Patton) (Bob center stage, Donnie on banjo,
Duke on red hollow body electric, Tony on standup bass)
4. Soon After Midnight (Bob standing at grand piano, Donnie on pedal
steel, Duke on red hollow body electric)
5. Early Roman Kings (Bob standing at grand piano, Donnie on lap steel,
Duke on red hollow body electric, Tony on standup bass, George on drums
with brushes)
6. Tangled Up In Blue (Bob sitting at grand piano, Donnie on pedal
steel, Duke on red hollow body electric, George on drums with brushes)
7. Pay In Blood (Bob standing at grand piano, Donnie on pedal steel,
Duke on red hollow body electric, George on drums with brushes)
8. Visions Of Johanna (Bob sitting at grand piano, Donnie on electric
mandolin, Duke on red hollow body electric)
9. Spirit On The Water (Bob standing at grand piano and harp, Donnie on
pedal steel, Duke on red hollow body electric, George on drums with
brushes)
10. Blind Willie McTell (Bob center stage with harp, Donnie on banjo,
Duke on red hollow body electric, Tony on standup bass)
11. Beyond Here Lies Nothin' (Bob center stage with harp, Donnie on
electric mandolin, Duke on red hollow body electric,
Tony on white 6 string Fender bass)
12. What Good Am I? (Bob sitting at grand piano, Donnie on pedal steel,
Duke on red hollow body electric, Tony on white 6 string Fender bass,
George on drums with mallets)
13. Thunder On The Mountain (Bob standing at grand piano, Donnie on lap
steel, Duke on red hollow body electric,
Tony on white 6 string Fender bass, George on drums with brushes)
14. Scarlet Town (Bob sitting at grand piano, Donnie on banjo, Duke on
red hollow body electric, Tony on white 6 string Fender bass, George on
drums with brushes)
15. Highway 61 Revisited (Bob standing at grand piano, Donnie on lap
steel, Duke on red hollow body electric, Tony on white 6 string Fender
bass, George on drums with brushes)
(encore)
16. Ballad Of A Thin Man (Bob standing at grand piano and harp, Donnie
on lap steel, Duke on red hollow body electric)
Band Members
Bob Dylan - piano, harp
Tony Garnier - bass
George Recile - drums
Stu Kimball - acoustic rhythm guitar (all songs)
Duke Robillard - electirc lead guitar (all songs)
Donnie Herron - banjo, electric mandolin, pedal steel, lap steel
Come avevo supposto Charlie
ha lasciato la backing band, d'altronde, così, visto come aveva suonato
a barolo serviva veramente a poco
Ti ringrazio, ma
ourtroppo ancora oggi questo link non è funzionante, sarà per il
prossimo, ciao, :o)
Venerdi 5
Aprile 2013
Talkin'
9024 - augustored51
Ciao Tambourine,
ma la Sony non poteva trovare qualcosa di meglio (e non sarebbe stato
difficile) nella immensa produzione del Nostro da pubblicare per il
Record Store Day invece di quella indescrivibile “bruttezza” di Wigwam?
Possibile che Dylan non si sia opposto fermamente a questa cosa,
potremmo dire, per lui poco o addirittura controproducente?
Caro augustored51, ho pensato la stessa cosa
quando ho letto la notizia alcune settimane fa, tanto che avevo deciso
di non postarla in quanto a mio giudizio era una “non notizia” o
“notizia indegna”. Poi la mail del Dott. Tancredi di Mercoledi mi ha
fatto ricordare che uno dei miei compiti è anche quello di dare le
notizie.
Non saprei dire se la pubblicazione di questo brano farà contenti o farà
arrabbiare un sacco di Dylan-fans, ma personalmente Sony mi ha dato una
grossa delusione. E’ inoltre chiaro che Dylan ormai, alla sua
rispettabile età, se ne frega altamente di quello che programma Sony,
lui pensa solo alle sue esibizioni live e basta, e sinceramente credo
che faccia anche bene.
Giovedi 4
Aprile 2013
On the road
again
Domani, venerdi 5 Aprile, il Tour 2013 parte da Buffalo per una nuova
annata di concerti, finalmente sapremo se c’è qualcosa di nuovo e se è
scomparso qualcosa di vecchio. Ci sarà ancora il Grand Piano? Charlie
Sexton? Stu Kimball? Saranno sempre Tony e George la macchina del ritmo?
Sempre Donnie a ricamare armonie? Pazienza amici domani sapremo come
stanno le cose, good night...!
Certo caro Dottore, il
comunicato di bobdylan.com dice:
In occasione del Record Store Day 2013, la Columbia Records ha
pubblicato un "singolo in vinile con inediti sulla demo di" Wigwam ",
accompagnato con una registrazione inedita di "Thirsty Boots" dal
prossimo Bootleg Series Vol. 10
Wigwam fu pubblicato nel
1970 sull’album Self Portrait, un pezzo solo strumentale e con alcune
voci di coro che cantavano:
Da da dah da da.
Dada da-da dah de dum.
Da da-da dah da.
La da dah dede.
La dah dah dada dah.
Lah dada dah da-da dah.
Dah da dada dum dah.
La dah dah da-da dah dee.
Dah da daladah duh duh duh.
La dah dah da-da daaaaah.
Dah da dah uh uhhhhnn.
Da da dah da duhh.
Per quanto riguarda il
pezzo inedito "Thirsty Boots" è una delle outtakes dello stesso LP
insieme a: Folsom Prison Blues - Ring of Fire - Pretty Sara - Sittin' on
the Dock ofthe Bay - Universal Soldier - (When a Man's) Out ofa Job -
These Working Hands - Spanish Eyes - Railroad Billy - House Carpenter -
Tell O1' Billy - Annie's Gonna Sing Her Song - If Not For You' -Happy
Book.
L' album Self portrait conteneva inoltre quattro canzoni registrate dal
vivo al festival dell'Isola di Wight il 31 Agosto 1969.
Per quanto concerne il
prossimo Bootleg Series Vol.10 non ci sono ancora notizie.
Martedi 2
Aprile 2013
Talkin'
9022 - Giancarlo Frigeri
Carissimo Mr. Tambourine,
abbiamo creato la pagina Facebook di K.Butler & The Judas
all'indirizzo:
www.facebook.com/Bobdylanitaliantributeband
e vi ricordiamo le nostre date di Aprile:
Ha messo le scarpe da
tennis e si è incamminato sulla strada per andare all’Idroscalo, verso
quel mondo di poveri diavoli emarginati che tanto perfettamente ha
descritto in quasi tutte le sue canzoni. La strada per andare
all’Idroscalo è quella che porta all’aeroporto Forlanini di Linate, ma il
poveraccio con le scarpe da tennis non lo sapeva, per lui quella era
solo la strada
che andava all’idroscalo.
Ricordo di averlo visto passare nei primi anni '60 davanti alla stazione Nord di Milano
a bordo di una Fiat 1500 spider rosso vivo nuova fiammante e di aver
pensato: "Ce l'ha fatta, bene, se lo
meritava proprio!”.
Allora avevo solo un suo album, intitolato “Enzo Jannacci in teatro”, un
album pieno di perle, una più bella dell’altra, brani come “Ohè sunt
chi, “Aveva un taxi nero, “La forza dell'amore, “Veronica, “Prete
Liprando e il giudizio di Dio”, “Il primo furto non si scorda mai”,
Sfiorisci bel fiore”, la meravigliosa “Niente” dove Enzo scrive questi
stupendi versi: - Da dietro a una vetrina,
ti ho vista che piangevi, non hai voluto nemmeno che guardassi,
per non lasciarmi niente, niente di te -, poi “L'Armando” e molte altre. Ognuna di queste
canzoni potrebbe essere presa ad esempio del cantautorato italiano,
ognuno di questi pezzi avrebbe potuto mettere Enzo al pari dei maggiori
autori italiani dei primi anni '60.
Ma Enzo è sempre stato una persona schiva come i personaggi delle sue
canzoni, poveri reietti che vivevano ai margini di quella società
che attoniti vedevano scorrere davanti ai loro occhi senza che mai li
coinvolgesse nemmeno per sbaglio.
Quando il suo stile fu confinato insieme a molti altri nel dimenticatoio a causa
dell’invasione beatlesiana del mondo musicale, lui, senza clamore, si
rimise a fare il cardiochirurgo all’ospedale di Cantù, in fondo aveva
studiato per quello. Un ventennio dopo, passata la buriana beat, si
riaprirono spazi per i cantanti e gli autori messi in stand by, ed Enzo,
pur senza smettere il suo lavoro di medico che amava tanto, cominciò
pian piano a riprendersi il suo meritato spazio. Compose e lanciò altre
canzoni che divennero canzoni cult come “Vengo anch’io (No tu no)”,
incise una trentina di album senza mai gran clamore ma con tanta arte e
maestria.
Ora ha raggiunto quel mondo di sogno che si era inventato e popolato con i suoi personaggi più veri, quello che
portava le
scarpe da tennis, quello che aveva il taxi nero che andava col metano,
la Veronica che faceva il mestiere più antico del mondo elargendo i suoi
favori per quelli disastrati come lei al Teatro Carcano di Milano in piedi,
quello dell'ottantenne zio appena uscito dai neurodeliri che passeggiava in kilt e
calzettoni scozzesi sul tetto del Duomo
di Milano, quello di prete Liprando costretto ad affrontare
l’ordalia del fuoco dopo aver accusato di simonia
Agiosolano, Arcivescovo di Milano, ma Enzo non era tra i soliti potenti
e fortunati in prima fila ad assistere al terribile spettacolo del prete
che cammina a piedi nudi sui carboni ardenti, Enzo era uno di quei poveri
sfortunati che erano venuti a piedi da Como per niente e non aveva visto
un accidente, Enzo è quello che “Se me lo dicevi prima......ciapi
istess!!!!”, una contraddizione con tutti i fondamenti della realtà. Lui
è uno di quelli ai quali restavano solo sei minuti all'alba prima di essere
fucilati, è “quello che” ha scritto “quelli che......per non
pagare l’ICI han venduto la casa e comprato una chiesa”. Potrei citare
un altro centianio di canzoni con la “C” maiuscola, ma credo sia
abbastanza così, credo di aver reso bene l’idea di chi era Enzo. Ora è tempo di guardarlo che si allontana sulla strada per
andare all’Idroscalo, calzando le sue scarpe da tennis....Ciao
Enzo,,,,,buon viaggio!!!!!!