bobdylan.com  news   albums   songs   upcoming dates   set list   bob dylan 101   books   fineart   music   merchandise

MAGGIE'S FARM

-

                           

sito italiano di Bob Dylan

created by Michele "Napoleon in rags" Murino - updated by Mr.Tambourine

                                                                                 

LE NEWS

invia le tue e-mail a : spettral@alice.it
il presente sito, amatoriale, non riveste alcun carattere commerciale, ma intende solo onorare l'artista cui è dedicato. I testi delle canzoni e le immagini che appaiono in questo sito sono coperti da copyright © ed appaiono a solo scopo illustrativo e di studio (diritto di citazione), appartenendo ogni titolo di proprietà e di utilizzo ai rispettivi autori ed editori. Gli aventi diritto potranno richiedere la rimozione delle pagine qualora si sentano lesi. Nella nostra personale convinzione che questo sito, come altri simili, non possa che costituire di riflesso un veicolo promozionale. Ove possibile verranno riportate le fonti.

send your e-mail to : spettral@alice.it
this amateur site has no commercial character, but will only honor the artist which is dedicated. The lyrics and images that appear on this site are copyrighted © and are for illustration purposes only and study (right to quote), and belong to each title and use to their respective authors and publishers. Rightholders can request removal of pages if they feel damages or injuried. Is our personal conviction that this site, as similar ones, can only be a reflection of a promotional vehicle. Where possible the sources will be listed.

"TEMPEST" LYRICS 

a

Carrissimi Maggiesfarmers, approfitto di questo periodo, nel quale l’attività dylaniana è praticamente ferma, per prendermi un pò di giorni di riposo. Auguro a tutti le cose migliori per l’anno venturo, ci aggiorniamo a dopo l’Epifania.

 
Giovedi 13 Dicembre 2012

Talkin' 8965 - Adriano Ercolani

Carissimo Mr.Tambourine,
ti ringrazio sinceramente per i tuoi complimenti, mi sento insignito di una laurea ad honorem:-)
Comprendo anche il tuo rilievo sulla lunghezza del post, e'uno dei motivi perche' non ho ancora scritto direttamente su Bob: affiora una mole tale di riferimenti, intuizioni, collegamenti che un post diventerebbe un libro...
Ma siccome bisogna imparare a gestire la propria creativita', e mi ero gia' ripromesso di scrivere su "Tempest" accetto con immenso piacere l'invito.
Potrei scrivere un poema in ottave:-) ma mi limitero' a una recensione.
Per ora consentimi di segnalarti l'ultima parte dello scritto su Guccini.

http://contezarganenko.blogspot.it/?m=1 

E' la recensione del disco "L'Ultima Thule", contemporaneo quasi di "Tempest", e col quale secondo me rivela delle interessanti similitudini. Speriamo non sia simile la decisione degli autori!!!
Grazie ancora, non solo dei complimenti, ma dello splendido lavoro, linfa vitale per ogni dylaniano.
A molto presto, Adriano

___________________________________________________________________________________________________________

Addio a Ravi Shankar                                                                        clicca qui

 

 

 
Mercoledi 12 Dicembre 2012

Le Traduzioni di Andrea Buriani

CAMPANE DI LIBERTA’ [Chimes of Freedom]

Parole e musica di Bob Dylan - Versione in italiano di Andrea Buriani

Lontano, tra il morire del giorno e del tempo in un solo rintocco,
riparammo in un androne, e i tuoni a frotte.
Maestosi lampi nel cielo, tra le ombre noi lì sotto,
quei bagliori di libertà sfidavan la notte.
Bagliori per i guerrieri la cui forza è il non lottare,
bagliori pei rifugiati ed i migranti in mezzo al mare,
per quei poveri soldati che chiedon solo di tornare,
sono campane di libertà nella notte.

Di laggiù, dalla fusa fornace, di nascosto potemmo osservare
increduli l’assottigliarsi dei muri di città.
Mentre il suono di un canto nuziale nella pioggia andava a svanire,
tra lo sfolgorio di quei lampi: campane di libertà
suonavano per il ribelle, suonavan per lo sfruttato,
suonavano per l’escluso, per l’offeso e il condannato,
suonavano per chi è solo e chi al rogo è poi bruciato,
e su di noi lampi nel cielo: campane di libertà.

E nel mistico, folle rullare, della grandine il martellare,
esplodeva il poema del cielo, nell’incredulità
che un dolce suono d’altare si potesse così allontanare,
lasciandoli lì a sferzare quei lampi in libertà,
che colpivano per i gentili, per i miti e la povera gente,
colpivan per i custodi del sapere e della mente,
per i pittori e i poeti lontani, oltre il limite di questo tempo:
e su di noi lampi nel cielo: campane di libertà.

Nella spoglia cattedrale, chiare storie da pioggia portate
per nude forme senza nè facce nè posizioni
riecheggiavano in lingue mai nate e nemmeno mai pensate
all’interno di prese-per-comodo situazioni,
riecheggiavano per il sordo, per il cieco e per il muto,
per la madre senza un marito e per l’offesa prostituta,
per chi è imprigionato perchè qualcuno lo ha tradito,
e su di noi lampi nel cielo: campane di libertà.

In uno squarcio remoto di cielo bianca una nuvola là si esauriva
mentre la nebbia gonfia ed ipnotica lenta saliva.
Ma di lampi ancora infuocata quaggiù la pioggia dura colpiva
per chiunque costretto a restare, e chi invece partiva.
Colpiva per chi va cercando sui suoi passi le perse parole
e gli amanti rimasti soli con una segreta storia nel cuore,
per le anime gentili imprigionate dal dolore,
e su di noi lampi nel cielo: campane di libertà.


Clicca qui per L'MP3

___________________________________________________________________________________________________________

Bob Dylan - "Soon" March 11,1987 "The Gershwin Gala"
 

 

 

 
Martedi 11 Dicembre 2012

Talkin' 8964 - Ivano Bison

Caro Mr Tamburino,
per mia colpevole omissione non ho indicato i crediti delle foto per il pezzo apparso nei giorni scorsi sul nostro spettacolo. Ti chiedo se è possibile rimediare. Il fotografo è Pino Tellarini, tra l'altro anche valente chitarrista.
Ti ringrazio molto e mi scuso, Ivano Bison

No problem Ivano, rimediato, se guardi il servizio di fianco alle foto ho aggiunto il nome del fotografo, ciao, :o)

 

 
Lunedi 10 Dicembre 2012

Happy birthday Jakob

 

Ieri era il compleanno di Jakob Luke Dylan, nato a New York il 9 dicembre 1969, ultimo figlio di Bob e Sara Dylan, tanti, tanti auguri  Jakob!!!!

Jakob Dylan "Nothing but the Whole Wide World" on Guitar Center Sessions

 

___________________________________________________________________________________________________________

Le Traduzioni di Andrea Buriani

ADDIO ANGELINA [Farewell Angelina]

Parole e musica di Bob Dylan - Versione in italiano di Andrea Buriani

Addio, Angelina, le campane del Re
stan rubando e col suono mi attirano a sé.
Tintinna il triangolo, suonan trombe uno “slow”
Addio, Angelina, c’è del fuoco nel cielo ed io me ne andrò.

Non occorre ci sian colpe, non facciamoci del male,
non c’è nulla da capire, ogni cosa resta uguale.
Sembra un tavolo vuoto anche il bordo del mar
Addio, Angelina, trema ora il cielo e ti devo lasciar.

Il Jack e la Regina stan lasciando il cortile.
sotto il naso delle guardie sfilan zingari a decine
in quel posto dove l’Asso e il Demonio giocan duro.
Addio, Angelina, s’arrotola il cielo, ci vediamo in un futuro.

Dei Pirati, sotto il sole, lancian torbide occhiate,
mentre tirano a lattine potenti fucilate.
A ogni colpo che và a segno, c’è chi un grido in alto getta.
Addio, Angelina, muta il cielo colore ed anch’ io cambio in fretta.

King Kong, con gli gnomi, balla il tango al pian di sopra.
Valentino gli ha insegnato, mentre il truccator s’adopra:
chiude gli occhi dei morti e nessun ne è allibito.
Ma addio, Angelina, il cielo si commuove ed io son già partito.

Levan sassi i burattini, le mitraglie alte le voci
e i demoni lancian chiodi, bombe a mano agli orologi.
Dammi il nome che tu vuoi, non te lo posso ora negare,
ma addio, Angelina, esplode il cielo ma ora posso riposare.

Clicca qui per L'MP3

 

 
Sabato 8 Dicembre 2012

Talkin' 8963 - Daniele "Ardez" Ardemagni

In tanti dite che Tempest è già stato dimenticato...in realtà penso esattamente il contrario..è dall'11 settembre che "suona" nella mia auto e nel mio lettore a casa e credo che in molti stiano facendo lo stesso...è un'album a mio avviso che va in qualche modo interiorizzato e ascoltato ancora per un pò..non è di presa immediata, anche se a me è piaciuto subito, ma è uno di quei lavori che prima di tutto va assorbito col tempo e poi se ne parlerà, come lo è stato con molti altri album del Nostro. Non va rivalutato, come è successo spesso con altri dischi quali Saved, o Empire o Street Legal (che all'uscita vennero presi a calci); questo è il risultato di vent'anni di ricerca, fra le sonorità pre-rock e altre che affondano nel jazz, nel folk, nel blues, nelle dark-ballad, nel rock e anche nel celtico...tanta roba quindi..infatti anche Bob ha aspettato un bel pò prima di presentarne qualche pezzo live e sono certo che nelle prossime scalette, quando il pubblico avrà deciso di metterlo nei top five o top ten dei suoi lavori o meno, verranno suonati più volte i pezzi di Tempest..almeno me lo auguro..quanto al Dylan che fa parte degli Illuminati be... mi sto facendo delle grosse, grasse risate a vedere video postati da quest' altra setta di psicopatici dove dicono che tutta la musica in generale è al servizio di Lucifero..basta che si suoni uno strumento che fai parte dei simpatizzanti di Lucifero..roba da matti..probabilmente colui che posta queste scemenze è qualcuno che voleva imparare a suonare ma non ci è riuscito, se non suonando il clacson o il campanello di casa. Credo invece che Bob si sia avvicinato, come diceva un lettore qualche tempo fa, alla Chiesa e non solo al cristianesimo..questo me lo fa dedurre il verso in cui parla della Madonna nella 1° traccia di Tempest...e tornando a bomba su chi scrive quelle stronzate, loro dicono che anche la Chiesa è opera di Lucifero...va bè..tendiamo una serie di veli pietosi su questi mezzi squilibrati..il fatto è che quando parlano di Dylan vanno sempre a prendere quello spezzone d'intervista dove Dylan (lo si vede chiaramente) prende un pò per i fondelli il giornalista dicendo che ha fatto un patto ma non dice con chi..dice "con chi governa tutto"...e quello potrebbe essere benissimo Dio..se avesse detto "con chi governa in terra" allora si può pensare a Lucifero...poco più avanti, come molti di voi sapranno si parla della riluttanza che Bob ha sempre avuto nei confronti dei media, in cui dice "quando fai qualcosa devi rendere conto solo a due persone: Dio e te stesso...l'unico che può giudicare è Dio...Dio è il giudice, non i mass-media". Questo pezzo, chissà perche non lo fanno mai vedere...quanto all'occhio di Horus per gli egizi era il dio del bene, della luce...non delle tenebre..e sposo la tua teoria Mr.Tambourine, che forse ciò che ci vuole dire Bob è "guardate anche con la testa, non solo con gli occhi". Ultima cosa che mi fa pensare a Dylan vicino ancora di più al cristianesimo più di altre volte è quando ha dichiarato quanto gli abbia dato fastidio essere paragonato a "Giuda, uno dei nomi più odiati della storia...mi hanno paragonato, per il fatto che mi sia messo a suonare la chitarra elettrica, a colui che tradì Nostro Signore".
Questi sono i miei pareri su Tempest, le voci sugli Illuminati e un "probabile" ri-avvicinamento di Dylan al cristianesimo e alla Chiesa Cattolica. Ma questo è solo un parere mio...anche se di prove ce ne sono per poter far sì di arrivare a questa "possibile" conclusione sull'enigma Dylan, dove tutto è possibile e tutto può essere il contrario di tutto. L'imporante è che ci sia e vada avanti a cantare, scrivere e far parlare di sè..anche se quest'ultima cosa pare che non lo vada a tangere molto. Come sempre, grazie a Dio.
A presto e Buon Natale in anticipo...magari ci si sente prima o nell'anno nuovo in occasione dell'uscita di "In alto i cuori", il disco di Massimo (Bubola) che uscirà il 23 gennaio.
Daniele "Ardez" Ardemagni

Sono perfettamente d'accordo con te su tutto, Tempest è un disco più importante di quello che appare, Dylan affronta argomenti profondi anche se potrebbe non sembrare. Il brano sul Titanic, seppur impostato cinematograficamente, accusa senza pietà la boria di una certa categoria sociale (potrebbe essere un ritorno in altra forma alle accuse alla John Birch Society o ai Masters Of war) che ebbe la sfacciataggine di dichiarare "inaffondabile" un'opera umana progettata male e costruita peggio. Il Titanic, prima o poi, si sarebbe spezzato da solo in due tronconi nel corso della navigazione senza bisogno di urtare un iceberg, strutturalmente lo scafo non avrebbe potuto resistere alle sollecitazioni ed alle tremende forze che il mare genera. Il messaggio Dylaniano c'è tutto, ben mascherato dietro una tragica storia reale e cinematografica, ma c'è e viene fuori prepotentemente se si sa leggere fra le righe. Altra confessione "in diretta su disco" è il suo avvicinamente alla Chiesa Cattolica ed alla madre di Dio, in fondo anche lui sente di certo di essere arrivato nel tratto finale della sua vita (per quanto possa rimanere ancora tra noi), prima o poi le forze o qualche acciacco fisico stopperanno la sua attività fisica e mentale ed il mito di Dylan risorgerà più intangibile che mai, proprio come quello della "Fenice". Altro argomento trattato nel disco è l'uomo in se stesso, con la sua forza e le sue debolezze, caratteristica comune a tutta l'umanità, che può avere grandi intuizioni ed incredibili debolezze. Il corso della vita è fatto di queste cose, le proviamo tutti ogni santo o maledetto giorno della nostra esistenza, l'amore , l'odio, la nostalgia della famiglia che non vedi più da vent'anni o qulanque altra grandezza o miseria umana. Chissà se Bob avrà ancora un fac-simile di famiglia, certo che tutto ciò che era la sua vita da uomo nel bel mezzo del cammin della sua vita, oggi è invecchiato con lui ed ha preso direzioni diverse. Nel disco questa frase è chiara, Dylan che fa dire al personaggio della canzone la sua grande nostralgia per le persone che gli sono care e che per i più svariati motivi non sono più vicini a lui. Qui Dylan si riconosce come un uomo qualunque, come uno di noi, non si rappresenta come il "mito Dylan", anzi, in tutto il disco quest'idea della "leggenda vivente" è proprio assente, tutti i personaggi che popolano il disco possono essere una rappresentazione più o meno metaforica di lui stesso. Certo, bisogna leggere fra le righe, usare l'occhio di Horus, vedere oltre quello che vedono gli occhi, vedere quello che vede la mente. Che Dylan meni il can per l'aia con i giornalisti che lo intervistano è cosa risaputa e famosa, la dimostrazione è nell'ultima intervista a Rolling Stone, nella quale si diverte a mettere in imbarazzo e confondere il suo interlocutore con affermazioni  bizzarre come quella della sua tranfigurazione. Ma questo è Dylan, non  mi sarei aspettato niente di meno e niente di più, ci doveva essere qualcosa per stupire e confondere e puntualmente c'è stata.

Spero che ci mandi la tua recensione del disco di Massimo qualche giorni prima dell'uscita del suo nuovo lavoro, un salutone e tanti auguri di Buon Natale a te e tutti tuoi cari, Mr.Tambourine.

___________________________________________________________________________________________________________

Ieri era l'anniversario della morte di John Lennon, MF lo ricorda così....

 

 

 
Venerdi 7 Dicembre 2012

Talkin' 8962 - Ivano Bison

Caro Mr Tamburino, eccoti alcune note dedicate allo spettacolo tenuto venerdì 30 al CinemaTetro Pax di Cinisello. Ti sono grato per lo spazio. Alelgo anche un paio di foto.
Una abbraccio, Ivano

THE COVERLAND NIGHT

  foto di Pino Tellarini

E’ stata una bella serata con il teatro Pax di Cinisello (485 posti) completamente esaurito. Anche se l’evento era a scopo
benefico le persone sono venute perché il nostro spettacolo sta ottenuto ottime critiche e il tam tam ha funzionato al meglio. Due parole per indicare cosa abbiamo presentato al pubblico, mettendo in scena “The Coverland – quando le novità non erano note”.

Riassunto: nel titolo c’è la spiegazione sulla vera natura di ciò che passava nel panorama musicale italiano durante gli anni
sessanta. Un periodo nel quale tutto ciò che veniva presentato (spacciato) per nuovo, appariva tale perché erano sconosciute le origini.

Tutti i brani sono stati eseguiti dalla Coverland Band: Minuccio De Vivo, voce, Giulia Giovinetti, voce; Ed Seagraves, chitarra e voce; Luca Alberti, basso; Mauro Garavello, batteria; Roberto Muru, chitarra e Silvio Coppelli, tastiere.

  foto di Pino Tellarini

Tra i musicisti Mr.Tambourine troverà i protagonisti (Minuccio, Ed, Roberto, Mauro) di una grande esibizione dylaniana, in quella che egli stesso battezzò “The Band With No Name” dopo una interessante conferenza di Alessandro Carrera.

Lo spettacolo “The Coverland – quando le novità non erano note” ha mostrato l’ottima narrazione fatta dall’attore Omar Pirovano. Per la prima volta abbiamo anche sperimentato degli inserti di ballo, eseguiti alla perfezione dalla scuola di
Danza Pablo Neruda. Una fusione riuscita, prodotta da una contaminazione tra le arti. La musica, le parole e la danza.
Insomma una bella soddisfazione per tutti noi e molte grazie per l’ospitalità concessaci, come sempre, da Maggie’s Farm.
Ivano Bison

Caro Ivano, grazie per questa piccola descrizione della serata. Ricordo benissimo quella sera al Teatro Marconi di Cinisello con Alessandro Carrera e quella fantastica band di amici appassionati che non si era data un nome, percui nella recensione della serata trovai giusto battezzarla "Band with no name". Ricordo le bellissime canzoni che eseguirono quella sera, in particolare una stupenda "The Mighty Quinn". Clicca qui  se hai voglia di rileggere quello che scrisse Maggie's Farm di quella meravigliosa serata!

Un abbraccio anche a te e, mi sembra inutile ribadirlo, le pagine di Maggie's Farm sono sempre le "vostre pagine", per quelli come te che si danno da fare per realizzare qualcosa di valido in questo mondo che sembra diventato indifferente a tutto. Alla prossima, Mr.Tambourine :o)

___________________________________________________________________________________________________________

Traveling Wilburys (Harrison, Orbison, Dylan, Petty, Lynne, Keltner) - End of the Line

 

___________________________________________________________________________________________________________

VIDEO OF THE DAY

Photograph - Ringo Starr - Concert for George -  Royal Albert Hall, 2002

 

 

 
Giovedi 6 Dicembre 2012

Talkin' 8961 - Adriano Ercolani

Ciao, sono un vostro lettore da molti anni, credo qualche anno fa ci siamo scritti per qualche bootleg...
Volevo solo segnalarti un mio nuovo blog, non esplicitamente su Bob, ma essendo lui uno dei punti di riferimento d'una vita finisco spesso a parlare di lui.
Questo è una comparazione fra i cantautori italiani principali e lui, in tre parti, in occasione dell'addio di Guccini alla musica.
Spero possa interessarvi.

http://contezarganenko.blogspot.it/

Grazie, Adriano Ercolani

P.S. Nel primo articolo (essendo il pubblico di riferimento composto da lettori di fumetti e cinefili) mi autocandido a "professore di filologia dylaniana", ma è ovvio che entrando in Maggie's Farm torno ad essere un umile allievo :O))))

Caro Adriano, lascia che ti faccia i miei complimenti per il tuo nuovo blog e per come scrive ed analizzi e paragoni le situazioni, gli artisti e le canzoni, collegando il tutto in un discorso unitario. Spero che prima o poi tu riesca a fare un'analisi di questo tipo anche sull'ultima fatica del Nostro, cioè "Tempest", album del quale si è parlato molto ma che sembra essere stato dimenticato troppo in fretta. Mi piace il tuo modo di affrontare le cose e davvero sarei felice di poter postare un tuo scritto su questo argomento sulle pagine della Fattoria. Dopo i complimenti pienamente meritati, vorrei farti un piccolo appunto sulla (a mio parere) eccessiva lunghezza del tuo ultimo scritto intitolato "L'Ultima Thule (part II)". Ho cominciato a leggerlo con un buon piglio ed interesse ma la lunghezza del saggio era eccessiva ed ho dovuto ripromettermi di continuare la lettura in un secondo tempo. Questo non inficia per niente la validità del tuo scritto, anzi, potrebbe addirittura darsi che la mia osservazione sia solo una stronzata! Ho notato che hai dimenticato di inserire Massimo Bubola fra i migliori cantautori italiani, personalmente credo che un posto fra De Gregori, Guccini e De Andrè se lo sia proprio meritato, non sei d'accordo? Per quanto riguarda la tua dichiarazione di "umile allievo" lasciamo dire che, specialmente in argomento dylaniano, non ci sono professori od allievi, nè vincitori nè vinti, praticamente siamo tutti uguali, siamo tutti delle persone che esprimono la loro opinione senza in mano niente che possa darci ragione. Anche le analisi più approfondite, per quanto ben fatte, sono da considerare solo un punto di vista, poi ognuno è padrone di dare a queste opinioni il valore che più ritiene appropriato. Spero davvero di poter leggere qualcosa di tuo ed approfondito su Tempest, rimango perciò in attesa e colgo l'occasione per rifarti i complimenti per il tuo blog. Alla prossima, Mr.Tambourine

___________________________________________________________________________________________________________

Dylan, Mccartney ed Harper con Tony Hawks per beneficenza       clicca qui

 

 
Mercoledi 5 Dicembre 2012

Bootleg Series 10

Qualche tempo fa, si è accennato al fatto che la gente voleva riabilitare "Dylan", l’album del 1973 che la Columbia fece uscire quando Dylan la lasciò per la Asylum Records e pubblicare le diverse sessioni come Bootles Serier 10.
Un pò più tardi (verso il 22 ottobre 2012), il sito di ISIS ha suggerito che le sessioni di registrazione del 1969/1970 che erano state prese in considerazione non erano quelle di “ Dylan” ma quelle di "Self Portrait".
Più di recente, le voci si sono concentrate su materiale "di contorno" di "Self Portrait" - vale a dire, le registrazioni delle sessioni di "Self Portrait" ma senza le sovraincisioni, quello che si potrebbe chiamare roba periferica. Alcuni di questi brani potrebbero essere outtakes inedite, mentre le altre potrebbero essere tracce di materiale già rilasciato in precedenza ma senza le sovraincisioni.
Una proposta di ripubblicazione di "Self Portrait" sembra improbabile per dar corpo ad un doppio CD in versione per le Bootleg Series, tuttavia, ci sarebbero sicuramente molte registrazioni di quel periodo alle quali attingere per programmare l’uscita sul mercato di queste tracce come Bootleg Series N° 10.
Inoltre bisogna segnalare che lo staff di Dylan è al lavoro su una serie di differenti progetti diversi in questo momento, quindi tutto potrebbe essere soggetto a modifiche (anche dell'ultimo minuto) e che la decisione finale dovrà avere il benestare dei dirigenti di Sony.

___________________________________________________________________________________________________________

Bob Dylan a New York con la sua “Revisionist Art”                         clicca qui

___________________________________________________________________________________________________________

Bob Dylan - Dixie

 

Dixie
by Daniel Decatur Emmett of Mount Vernon, Ohio

Oh, I wish I was in the land of cotton,
Old times there are not forgotten,
Look away, look away, look away Dixie Land.

In Dixie Land, where I was born in,
early on one frosty mornin',
Look away, look away, look away Dixie Land.

I wish I was in Dixie, Hooray! Hooray!
In Dixie Land I'll take my stand
to live and die in Dixie.
Away, away, away down south in Dixie.
Away, away, away down south in Dixie

 

 
Martedi 4 Dicembre 2012

Bob Dylan - Let It Be Me (audio outtake from 'Shot Of Love') '81

 

___________________________________________________________________________________________________________

Bob Dylan - Cocaine Blues

 

___________________________________________________________________________________________________________

Quella volta che Elvis smise di fare il camionista                            clicca qui

 

 
Lunedi 3 Dicembre 2012

Talkin' 8960 - Massimo

Coincidenze? Forse!

Complimenti per il sito, lo seguo da sempre!!!
ciao, Massimo

___________________________________________________________________________________________________________

Talkin' 8959 - Simone "Cancio"

Riguardo l'argomento toccato dal Marco L., mi permetto di consigliare lo splendido libro "Bob Dylan, l'ultimo cavaliere", dell'appassionato autore dylanologo-niato fiorentino Nicola Menicacci. Non è nuovissimo (2005), ma al di là delle supposizioni presentate dall'autore (che possono far storcere il naso ma offrono comunque soprendenti spunti di riflessione), è un parallelo interessantissimo tra l'arte di Dylan e l'enigma mai sopito di Rennes-le-Chateau...come dire "non ci credo ma...."Divertitevi!
un saluto e viva Dylan!
Simone "Cancio"

Grazie per il suggerimento che son certo seguiranno in molti! :o)

___________________________________________________________________________________________________________

LIKE A ROLLING STONE - www.likearollingstone.it

Grande evento quello proposto a CASTELBRANDO in concomitanza con il tradizionale MERCATINO DI NATALE.
Infatti alle ore 18.00, "al termine della passeggiata"…(il mercatino si svolge sia in paese che al castello !) , tutti
al Teatro Magno per LIKE A ROLLING STONE. A tutti i gentili spettatori che interverranno L’Azienda Agricola Rebuli Michele offrirà un
calice di Valdobbiadene D.O.C.G. come benvenuto. E al termine Pizza … e poi al Bar Donatello a festeggiare , cantare e ballare ancora.

Domenica 9 Dicembre - ore 18.00 (ingresso libero)



La storia del Rock e degli anni ’60 in MUSICA... PAROLE... IMMAGINI

LIKE A ROLLING STONE è uno spettacolo/concerto musicale che racconta la nascita del grande rock attraverso
storie – aneddoti - immagini proiettate su schermo gigante e musica eseguita dal vivo dalla Mr.AntonDjango’s Band .
Il tutto si sviluppa attorno alla vita, musicale e non , di Bob Dylan soffermandosi sul periodo d’oro del rock (gli anni
“sessanta”..) e sugli amici che assieme a Dylanhanno contribuito all’affermazione di questo genere quali Rolling Stones e
Beatles, Jimi Hendrix ed Eric Clapton, Chuck Berry ed Elvis, ‘Creedence , Animals, Deep Purple….


 

 
Sabato 1 Dicembre 2012

Talkin' 8958 - Marco L.

Passato il momento di fiamma dovuto all'uscita di Tempest, vorrei proporre un quesito assolutamente secondario. Su youtube girano dei video che vogliono dimostrare il fatto che Dylan sia un illuminato, o appartenente a qualche ordine occulto in genere.
Posto che io trovo tutte queste delle grandi cazzate (ma al contempo sono immerso quanto tutti nel mistero dylaniano), voi della Farm che idea vi siete fatti?
ti copio il video sull'argomeento con più visualizzazioni:

 

di tutte le cose che dice, l'unica che mi interessa davvero è quella riguardo l'uso dell'occhio che tutto vede di Horus, che non ho mai capito davvero.

Caro Marco, come tutti noi, avrai imparato per esperienza che con Dylan si possono fare soltanto supposizioni che possono avere più o meno un fondo di credibilità, la realtà e la verità la può sapere solo lui, così come il perchè delle sue azioni e delle sue scelte. Noi possiamo scervellarci per trovare tutte le più difficili spieghazioni sul cosidetto "Eye Mind", o "All Seeing Eye", o "Horus' Eye" che Dylan sfoggia da moltissimi anni come sfondo del suo live-show. Ti riposto sotto due interessantissimi saggi dell'amico McTell su tale argomento, nella speranza che ti possa aiutare a capire meglio. Inoltre sotto ti ho allegato un paio di links dove puoi trovare più dettagliatamente i significati esoterici del simbolo. Non saprei dirti se queste spiegazioni possano corrispondere alle spiegazioni che ti potrebbe dare Dylan, comunque ci puoi fantasticare sopra anche tu e poi scegliere la risposta che per te funziona meglio, in fondo potrtebbe essere una considerazione valida come qualunque altra. Spero che il tutto ti sia di aiuto e ti soddisfi, alla prossima, Mr.Tambourine.


Ma Dylan ci crede?

La mente divaga, le cose cambiano ma se rimane un chiodo fisso, questo è l’amore per Dylan. Ho comprato tell tale signs ma non ho voglia di perdermi nell’ennesima recensione. Mi sono invece, casualmente imbattuto (…ma niente avviene per caso) nel “eye mind”, ovvero il simbolo di Horus che da circa una decina d’anni, il nostro caro Robertino Zimmerman , si porta sulle spalle ad ogni concerto. Ero a Milano nel 2000 quando lo vidi per la prima volta, in tutta la sua grandezza, dipinto sullo sfondo del palco. Ed è da allora che mi domando cosa rappresenti per Dylan tale simbolo. Naturalmente non mi ci sono dedicato con tutto me stesso poiché fortunatamente ho mille altre cose da fare, però dopo nove anni la curiosità, mi ha portato a scoprire cose molto interessanti sul significato del simbolo di Horus. E’ strano come questo, passi inosservato dalla maggior parte dei fans, perché per me un simbolo rappresenta sempre e necessariamente “qualcosa”. Nel caso di Dylan, personaggio ermetico, direi quasi sigillato, diventa squisitamente interessante, ipotizzare cosa rappresenti per lui… per la sua persona. Orbene: l’antico Dio egiziano Horus, non sarebbe altro che la rappresentazione del sole e di una serie di circostanze astronomiche legate ad esso, che in modo preciso, rappresentano il fondamento di moltissime religioni. Cerco di spiegarmi meglio: leggenda vuole che questo Dio sia nato il 25 Dicembre di chissà quale remoto anno. La data del 25 Dicembre coincide perfettamente con un momento astronomico molto particolare, cioè il momento dell’anno in cui il sole, smette di “girare” verso sud, per poi invertire direzione. Per fare questo occorrono tre giorni, dopo di cui il sole sembra risorgere verticalmente per poi mettersi a girare verso nord. Questa “resurrezione” avviene esattamente in prossimità della costellazione della croce. In concomitanza a tutto ciò, si aggiunga che in questo periodo le tre stelle più luminose della costellazione di Orione, denominate “i tre Re”, si ritrovano in una diagonale perfetta con la stella di Sirio e, tutte quattro insieme, puntano nella direzione esatta in cui il sole “risorge”. Ometto altri particolari, che magari qualche appassionato, potrà spiegare meglio di me, ma spero di aver sottolineato le coincidenze presenti tra questi eventi e gli eventi narrati nella religione cristiana. La cosa per me sbalorditiva è che gli stessi riferimenti sono stati presi in prestito da molte altre religioni. Basti pensare che sono almeno quattro le religioni riconosciute, che indicano la nascita del proprio Dio, nella data del 25 Dicembre. L’idea che mi sono fatto io, è che il Dylan cristiano rinato dei primi anni ottanta, sia morto e sepolto nei disastrosi anni novanta, per poi assumere una nuova e definitiva consapevolezza, consacrata l’11 Settembre del 2001 (religione, terrorismo… coincidenze che Dylan sembra conoscere meglio di tutti) con la pubblicazione dell’oscuro e geniale album “love and theft”. E’ proprio in quel periodo che le canzoni di Dylan cominciano ad essere impregnate di rassegnazione e pessimismo, è proprio in quel periodo che la sua voce si fa tenebrosa e rauca più che mai ed è proprio in quel periodo che i suoi concerti cominciano a somigliarsi fino alla noia. Soprattutto per quanto concerne il sound, la scenografia e l’abbigliamento che io oserei definire “spettrali”. In sintesi: credo che Dylan non creda più. O almeno ci creda in modo diverso. Chi ha orecchio per intendere intenda. La cosa meravigliosa è che in qualche modo Dylan ce l’ha voluto far sapere mostrandoci ad ogni concerto l’occhio vigile di Horus.
Etichette: Bob Dylan, religione Nessun commento: Pubblicato da McTell

http://locustsong.blogspot.it/

°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°

Talkin 5578

Carissimo Mr. Tambourine,
tu non lo sai ma io sono un frequentatore quotidiano di Maggie’s
farm. Qualche tempo fa ti avevo mandato un piccolo saggio su uno dei
dipinti di Dylan, tuttora reperibile nel mio poco aggiornato blog.
Spinto dal tuo giudizio favorevole mi ero ripromesso di farne altri ma
vuoi per un motivo vuoi per l’altro non ho più avuto la voglia e il
tempo di proseguire su quel filone. La mente divaga, le cose cambiano
ma se rimane un chiodo fisso, questo è l’amore per Dylan. Ho comprato
Tell Tale Signs ma non ho voglia di perdermi nell’ennesima recensione,
ho già letto tutto il possibile, nel tuo sito. Mi sono invece,
casualmente imbattuto (…ma niente avviene per caso) nel “eye mind”,
ovvero il simbolo di Horus che da circa una decina d’anni, il nostro
caro Robertino Zimmerman , si porta sulle spalle ad ogni concerto. Ero
a Milano nel 2000 quando lo vidi per la prima volta, in tutta la sua
grandezza, dipinto sullo sfondo del palco. Ed è da allora che mi
domando cosa rappresenti per Dylan tale simbolo. Naturalmente non mi ci
sono dedicato con tutto me stesso poiché fortunatamente ho mille altre
cose da fare, però dopo nove anni la curiosità, mi ha portato a
scoprire cose molto interessanti sul significato del simbolo di Horus.
E’ strano come questo, passi inosservato dalla maggior parte dei fans,
perché per me un simbolo rappresenta sempre e necessariamente
“qualcosa”. Nel caso di Dylan, personaggio ermetico, direi quasi
sigillato, diventa squisitamente interessante, ipotizzare cosa
rappresenti per lui… per la sua persona. Orbene: l’antico Dio egiziano
Horus, non sarebbe altro che la rappresentazione del sole e di una
serie di circostanze astronomiche legate ad esso, che in modo preciso,
rappresentano il fondamento di moltissime religioni. Cerco di spiegarmi
meglio: leggenda vuole che questo Dio sia nato il 25 Dicembre di
chissà quale remoto anno. La data del 25 Dicembre coincide
perfettamente con un momento astronomico molto particolare, cioè il
momento dell’anno in cui il sole, smette di “girare” verso sud, per
poi invertire direzione. Per fare questo occorrono tre giorni, dopo di
cui il sole sembra risorgere verticalmente per poi mettersi a girare
verso nord. Questa “resurrezione” avviene esattamente in prossimità
della costellazione della croce. In concomitanza a tutto ciò, si
aggiunga che in questo periodo le tre stelle più luminose della
costellazione di Orione, denominate “i tre Re”, si ritrovano in una
diagonale perfetta con la stella di Sirio e, tutte quattro insieme,
puntano nella direzione esatta in cui il sole “risorge”. Ometto altri
particolari, che magari qualche appassionato, potrà spiegare meglio di
me, ma spero di aver sottolineato le coincidenze presenti tra questi
eventi e gli eventi narrati nella religione cristiana. La cosa per me
sbalorditiva è che gli stessi riferimenti sono stati presi in prestito
da molte altre religioni. Basti pensare che sono almeno quattro le
religioni riconosciute, che indicano la nascita del proprio Dio, nella
data del 25 Dicembre. L’idea che mi sono fatto io, è che il Dylan
cristiano rinato dei primi anni ottanta, sia morto e sepolto nei
disastrosi anni novanta, per poi assumere una nuova e definitiva
consapevolezza, consacrata l’11 Settembre del 2001 (religione,
terrorismo… coincidenze che Dylan sembra conoscere meglio di tutti) con
la pubblicazione dell’oscuro e geniale album “love and theft”. E’
proprio in quel periodo che le canzoni di Dylan cominciano ad essere
impregnate di rassegnazione e pessimismo, è proprio in quel periodo che
la sua voce si fa tenebrosa e rauca più che mai ed è proprio in quel
periodo che i suoi concerti cominciano a somigliarsi fino alla noia.
Soprattutto per quanto concerne il sound, la scenografia e
l' abbigliamento che io oserei definire “spettrali”. In sintesi: credo che
Dylan non creda più. O almeno ci creda in modo diverso. Chi ha orecchio
per intendere intenda. La cosa meravigliosa è che in qualche modo Dylan
ce l’ha voluto far sapere mostrandoci ad ogni concerto l’occhio vigile di Horus.


Spiegazione ricca ed ineccepibile !!!! Lasciami solo aggiungere quello che mi sembra essere il messaggio che Dylan manda col suo "mindeye" - Cercate di vedere anche con la mente, non solo con gli occhi -.

http://soscollemaggio.com/index.php/it/locchio-di-horus-dio-uomo-uomo-dio.html

http://knights.forumattivo.com/t66-occhio-di-horus

 

PREVIOUS PAGE - PAGINA PRECEDENTE

MOTORE DI RICERCA INTERNO

cerca in maggiesfarm.eu

ARCHIVIO NEWS