Washington, DC - Verizon Center -
November 20, 2012
Bob Dylan in D.C.: questa ruota è
scoppiata, Imballare la tenda, lui non sta andando da nessuna parte.
di Russ Smith
Le vacanze sono cominciate, quindi con questo spirito ho un paio di
commenti positivi sul pessimo spettacolo di Bob Dylan a Washington, DC,
al Verizon Center il 20 dicembre. In primo luogo, la sua canzone di
apertura, "I’ll Be Your Baby Tonight," non era poi così male,
soprattutto perché la band ha fornito uno spunto spiritoso per il 71enne
Dylan, che sedeva alla destra del palco davanti alla tastiera, e
sembrava assaporasse il gusto del vino mentre cantava “Bring that bottle
over here” dal brano di chiusura di John Wesley Harding.
In secondo luogo ... beh, davvero, in tutta onestà, non possa fare una
relazione di qualsiasi altra cosa degna di nota nel concerto, almeno per
quanto riguarda la musica che è stata suonata, che mi ha fatto
desiderare di essere a casa a leggere la faticosa ma esauriente nuova
biografia di Joseph P. Kennedy di David Nasaw. Devo dire che è
meraviglioso che Dylan, pur non avendo bisogno di soldi (nonostante le
tante persone sul suo libro paga), continua a girare in tutto il
paese, complice la sua incapacità di stare fermo in qualche posto e una
vera propensione per suonare davanti ad un pubblico. E' come un esercizio
sociologico, l'evento che ti attrae: come avevo previsto per i miei due
figli. In realtà, è stato mio figlio 20enne, giovane musicista / regista, che
ha insistito per andare, dato che voleva vedere la "leggenda vivente"
della quale aveva sentito tanto parlare fin da quando aveva tre anni. Il
pubblico era formato da vecchi hippies tutti con in mano il cellulare e,
come ci si poteva aspettare, un sacco di combinazionei padre / figlio.
In realtà, mio figlio più giovane, 18 anni, ha visto una mezza dozzina
dei suoi amici al Verizon Center, che girovagavano con i padri in platea. In
breve, non era una folla attraente, con l'età media probabilmente non
molto inferiore al settantenne Bob sul palco. Questo è insignificante,
anche se, dal momento che questo tipo di concerto nostalgico evocava
l'immagine di una molto, molto deprimente riunione della High School
nella quale tutti si scattano foto ricordo a vicenda.
Ho 57 anni ora, ero un giovane virgulto nel 1960, e così ho perso le
grandi prestazioni di Dylan dal '62 al '66, prima che sensatamente
decidesse di scegliere una vita meno “eccessiva”, utilizzando come scusa un
incidente con la moto che non è mai stato una cosa seria per ritirarsi a
vita privata e non imbarcarsi di nuovo in un vero e proprio tour fino al
1974. Ho visto uno di quegli spettacoli al Coliseum di Nassau, la band
davvero incredibile e Dylan presente per gran parte del set, è stato
fantastico: in realtà, l'apertura e la chiusura con "Most Likely You Go
Your Way and I’ll Go Mine " da Blonde on Blonde fu un tocco
meravigliosamente eccentrico. Ma sono stato anche al Madison Square
Garden l' 8 dicembre 1975 per la "Hurricane’s night", la sua ultima
tappa del primo (e di gran lunga di maggior successo), suo
sconvolgente ed entusiasmante tour chiamato “Rolling Thunder Revue”.
Infine, l'ultima volta che vidi Dylan fu a Baltimora nel mese di ottobre
del '78, dopo che aveva cambiato marcia e cercato
di confondere il suo pubblico calandosi in un’altra pelle, quella di
cristriano rinato e di cospargerci di nuove prediche. Ero nei posti
riservati alla stampa, forse in 10° fila, fu un cattivo concerto, con
Dylan in costume di paillettes che sembrava Neil Diamond, ricordo che
scappai prima della conclusione.
Non mi aspettavo di rivederlo di nuovo, anche se sto ancora
raccogliendo il materiale bootleg dal suo periodo fertile, e mi è
piaciuto il documentario No Direction Home, sono anche incazzato perchè
il suo secondo volume delle Chronicles non è stato ancora scritto, e
hanno tutti pubblicato un CD compilation del suo "Radio Hour ". Ma mio
foglio Nicky cominciò ad insistere dicendo che i biglietti per erano già in
vendita per questo show di novembre, e voleva davvero che andassimo
insieme al concerto. Avrei potuto rifiutare, ma sarei stato poco
sportivo. Dopo tutto, ha recuperato un pò di vecchi album di Dylan dal
seminterrato, conosco ogni parola a memoria della sua Highway 61, ed ho
un poster sul muro di Dylan, intorno al '65, con quella camicia col
collettone, il reggi armonica a penzoloni intorno al collo, il miglior
periodo nel quale Bob è stato una vera rock star.
Ho letto alcune recensioni del tour di Dylan e la maggior parte di esse
sono pure fesserie. Dave McKenna, per esempio, scrivendo sul Washington
Post ha scritto questa osservazione assurda: "[Dylan] e il suo fovoloso
quintetto d’accompagnamento hanno eseguito arrangiamenti così
sconosciuti e così a differenti delle versioni originali che era spesso
difficile identificare anche quale canzone stava cantando. Le cose sono
davvero cambiate. "
Naturalmente Dylan ha eseguito le sue canzoni famose, ma chiunque abbia
anche una minima conoscenza di quelle composizioni antiche doveva solo
ascoltare la prima linea, per esempio, "To Ramona" o "Ballad of a Thin
Man" e immediatamente sapere che la auto-parodia della sua canzone era
cominciata. "Chimes of Freedom", che, col senno di poi, non è
stata trattata molto bene, è stata particolarmente dura per le orecchie, come
"Like a Rolling Stone." Personalmente, ho pensato che Dylan ringhiasse
perchè fa fatica di cantare quelle canzoni con la raspa che ha in gola
fosse troppa per lui,
“A Hard Rain A-Gonna Fall" è stato il punto più basso della serata.
Nella mia testa, mentre Dylan stava eseguendo la sua gemma (uscita nel
'63), mitica reazione alla crisi missilistica di Cuba nell'ottobre del
'62, risentivo la sua splendida interpretazione della canzone con George
Harrison e Leon Russel al concerto per il Bangladesh nell’agosto del
1971. La ridicola esibizione di Dylan dal vivo nel 2012 mi ha fatto
ripensare ai suoi momenti davvero gloriosi. A un certo punto, mi era
venuto in mente un pensiero che era un sogno, rivedere Dylan & The Hawks
in uno show del '66, che cantavano "Tell Me Momma" coi piccoli
amplificatori di allora.
In viaggio verso casa a Baltimora i ragazzi ed io abbiamo discusso del
concerto, e Nicky è rimasto entusiasta di aver visto questa icona
americana. Ho chiesto a Booker quale fosse stata sia la sua canzone
preferita del set è lui ha risposto seccamente, "Nessuna". Dura, ma
accurata.
Washington, DC - Verizon Center -
November 20, 2012
Rock n’roll per adulti
di Gene Veith
Bob Dylan è venuto nella Capitale della Nazione all'inizio di questa
settimana, e sono andato al suo concerto in compagnia di Pete Muller, un
frequentatore di questo blog, che ha avviato l'intera spedizione. Prima
ha organizzato una festa di compleanno per la moglie con alcuni altri
amici molto amabili che si trovavano a Washington. Su mia proposta, ci
siamo incontrati nel mio ristorante preferito di Washington, quel tempio
dell'alta cucina noto come “Hill Country Barbecue”. Poi Pete ed io
abbiamo camminato per un paio di isolati fino al Verizon Center, un
luogo grande che Dylan è ancora in grado di riempire, anche all'età di
71 anni.
Sì, la maggior parte delle persone tra il pubblico, come me, erano della
sua stessa età. Un sacco di capelli grigi, alcuni erano erano stati
accompagnati lì dai loro figli adulti o dai nipoti ormai grandi. C’era
qualche Whippersnappers (tipici individui ubriachi che aspettano
l’arrivo di una macchina per mettersi in mezzo alla strada come se
fossero abbagliati dai fari come succede con i cervi per poi saltare nei
cespugli all’ultimo momento e scappare) con occhiali indescrivibili o
T-shirt da concerto, certo appassionati di musica dal loro aspetto. Era
una folla interessante, e non solo per l’età da hippies. Pete è un
chirurgo, io sono quello che sono, ho visto anche Fred Barnes, il
giornalista conservatore e collaboratore di Fox News, seduto non lontano
da dove eravamo noi.
L'atto di apertura è stato Mark Knopfler, il musicista inglese che una
volta era il cantante dei Dire Straits. Vi ricordate di loro nel lontano
1980? "Money for Nothing", la prima canzone apparsa su MTV Europa? Ora
sta cantando sobrio, intenso, canzoni con tinte country che avevano il
sapore delle radici celtiche della musica Britannica, con la sua band di
musicisti che suonano i loro strumenti celtici con eccezionale finezza
insieme alle chitarre elettriche. Pete lo ha definito "rock n' roll per
gli adulti."
E poi è arrivato l'unico e vero Bob Dylan. Io l’ho visto forse quattro
volte; Pete almeno otto. Non l’avevamo mai visto così animato. Pete ha
detto che soffre un pò di artrite e quindi non stava più in piedi tutto
il concerto a suonare la sua chitarra. Ora sta dietro un pianoforte a
coda, che suona abbastanza bene, aggiungendo numerosi assoli di
armonica. Ma per un paio di canzoni, Bob ha lasciato il posto dietro al
piano, ha preso il microfono, stile "American Idol", e ha solo cantato.
Non solo, lui era una sorta di ballerino che si muoveva come un folle, e
sorrideva.
Le altre volte che l'avevo visto, era concentrato a suonare la sua
chitarra e spesso dava le spalle al pubblico. Non questa volta. Egli non
ha detto molto, solo "Grazie, amici!", ma è stato collegato con la folla
in un modo che ho trovato sorprendente. Ha un nuovo album che mi piace
molto, Tempest, e ha suonato un paio di canzoni da quello (l'enigmatica
"Early Roman Kings" e la bella "Soon after Midnight"). Ma per lo più ha
suonato vecchie canzoni ("Highway 61 Revisited," All Along the
Watchtower "," Blowing in the Wind "). Il fatto è, però, ogni volta che
suona quelle vecchie canzoni, lo fa in modo diverso. Le modalità, il
ritmo, le inflessioni, anche le melodie sono diverse. E tuttavia sono
ancora le stesse canzoni. Questo è il premio per essere andati ai
concerti di Dylan più e più volte nel corso degli anni.
I postmoderni lo chiamano mito di identità individuale, sostenendo che
in realtà siamo persone diverse, a seconda di chi siamo e delle diverse
fasi della nostra vita. Ma Dylan è sempre la stessa persona, anche con
tutti i cambiamenti che ha attraversato. Tra il pubblico ci sono le
stesse persone che si sono commosse dalla musica di Dylan quando erano
giovani e sono ancora commosse oggi forse in modi diversi, che lo
seguono attraverso i suoi cambiamenti e attraverso i loro.
PS: Per un più dettagliato resoconto di questo concerto particolare, si
veda la mia recensione sul Washington Post.
Inoltre, mi piacerebbe fare una previsione fuori dal coro, in modo che
se succederà l’avrete letta per prima qui: prevedo che Bob Dylan saprà
ancora una volta stupire i suoi fan e confondere il mondo musicale,
questa volta accostandosi alla Chiesa Cattolica Romana. Nell'intervista
rilasciata a Rolling Stone è evidente una sua lettura della teologia
cattolica. (Alla domanda sulla "trasfigurazione," Bob risponde all'
intervistatore, "Puoi andare ad imparare che cos’è alla Chiesa
Cattolica.") E poi in "Duquesne Whistle", la migliore canzone del
nuovo album, c’è una frase che dice, "Posso sentire una dolce voce
chiamare / Deve essere la Madre di nostro Signore".
Forse i finiti sono quelli che si prendono il diritto di emettere
giudizi ascoltate Visions of Johanna e poi mi dite....
Grazie anche a te per il
tuo intervento caro Alberto, ma vorrei sottolineare ancora una volta che
emettere giudizi su Dylan da parte dei fans o dei critici è una cosa che
avviene regolarmente da 50 anni e che se tutti avessero ignorato Bob
forse oggi non sarebbe il mito leggendario che è. Questo significa che
ognuno può avere la propria opinione su di lui ed esprimerla, ma le
opinioni che si discostano dalla tua non sono per forza di cose delle
stronzate, sono solo opinioni diverse, di persone che con l'artista
Dylan probabilmente hanno avuto delle esperienze diverse dalle tue e
quindi si son fatti un'opinione diversa. Se prendiamo cento fans di
Dylan, e parlo di quelli più tosti, quelli come te che sentono l'esigenza di
esprimere il loro parere su queste pagine, probabilmente avremo 100
giudizi diversi su Bob, allora mi viene spontanea la domanda : C'è
qualcuno che può in verità stabilire qual'è l'opinione giusta? Ci sono
molti lati di Bob Dylan, qui sotto ne puoi vedere uno degli inizi, certo
è completamente differente da com'è oggi il nostro Bob, ma son passati
quasi 50 anni da quel giorno, ma io trovo Bob affascinante in tutte le
maniere. Un saluto
e alla prossima, ;o)
Carissimo Mr Tamburino,
spero di non occupare molto spazio nel nostro sito preferito. Ti segnalo
questa iniziativa che mi vede coinvolto, insieme ad altri amici
musicisti che tu ben conosci. E' uno spettacolo che circola da un paio
d'anni e ha già avuto qualche buon riscontro. Molte grazie e buon
lavoro,
Ivano Bison
Ciao Ivano, se dopo vuoi
mandarmi un resoconto della serata con un paio di foto sai che queste
pagine sono sempre a vostra disposizione. :o)
Londra, 26 nov. (TMNews) - Londra in
delirio, ieri sera, per il primo grande concerto tenuto dai Rolling
Stones per i loro 50 anni di carriera. Per l'occasione, sul palco
dell'Arena O2, c'era anche il bassista storico del gruppo, Bill Wyman,
al fianco di Mick Jagger, Keith Richards, Charlie Watts e Ronnie Wood.
I Rolling Stones hanno aperto la serata con 'I Want to be Your Man', con
il 69enne Jagger in giacca d'argento e cappello di feltro. Il leader del
gruppo è stato poi affiancato dalla diva americana del soul, Mary J
Blige, per la canzone 'Gimme Shelter', mentre la leggenda della chitarra
rock Jeff Beck è salito sul palco per suonare 'I'm Going Down'.
Per l'evento, i fan hanno pagato anche fino a 500 euro per un posto, ma
non sono mancati i casi di biglietti da migliaia di euro, rivenduti su
alcuni siti internet. "Come state nei posti economici? In effetti, non
sono proprio economici, questo è il problema", ha scherzato Jagger
all'inizio del concerto. Nonostante il costo, i biglietti di ieri e
quelli per il secondo concerto in programma a Londra, giovedì prossimo,
sono andati esauriti il mese scorso in sette minuti.
Dopo gli spettacoli londinesi, i Rolling Stones voleranno negli Stati
Uniti per altri tre concerti, a New York e Newark, nel New Jersey, in
programma il mese prossimo. (fonte Afp)
Giovedi 12 Gennaio 2012 - Bob Dylan si esibisce con la sua band ai VH1
Critics' Choice Awards durante il segmento in onore di Martin Scorsese.
Lo show va in onda in diretta alle 20:00 ora/costa-orientale su VH1. Di
NN.
Martedi 24 Gennaio 2012 - Esce "Chimes Of Freedom", box di 4 CD, 80
stars della musica e 73 canzoni di Bob Dylan per Amnesty International.
Martedi 31 Gennaio 2012 - RAI2 trasmette “Almost True – Bob Dylan", una
storia senza senso costruita intorno al personaggio di Bob Dylan che
muore ogni 5 minuti e viene sostituito da un sosia, PAZZIA ASSOLUTA!
Giovedi 9 Febbraio 2012 - Dylan sbarca su Twitter.
Sabato 18 Febbraio 2012 - Parigi, mostra dal 6 marzo al 15 luglio 2012
Bob Dylan l'Exlosion rock 61/66.
Sabato 18 Febbraio 2012 - uscito "Bob Dylan Exlosion rock 60/65" - 8 CD
+ bonus DVD.
Lunedi 12 marzo 2012 - Prime voci su un possibile nuovo album.
Martedi 13 marzo 2012 - David Hidalgo dei Los Lobos conferma che ha
partecipato all'incisione del 35° album in studio di Bob Dylan nello
sturio di Jackson Browne a Los Angeles.
Parte il Tour 2012
Rio de Janeiro, Brazil - Citibank Hall - April 15, 2012
Brasilia, Brazil - Ginasio Nilson Nelson - April 17, 2012
Belo Horizonte, Brazil - Chevrolet Hall - April 19, 2012
Sao Paulo, Brazil - Credicard Hall - April 21, 2012
Sao Paulo, Brazil - Credicard Hall - April 22, 2012
Porto Alegre, Brazil - Pepsi On Stage - April 24, 2012
Buenos Aires, Argentina - Teatro Gran Rex - April 26, 2012
Buenos Aires, Argentina - Teatro Gran Rex - April 27, 2012
Buenos Aires, Argentina - Teatro Gran Rex - April 28, 2012
Buenos Aires, Argentina - Teatro Gran Rex - April 30, 2012
Santiago, Chile - Movistar Arena - May 2, 2012
Heredia, Costa Rica - Palacio de los Deportes - May 5, 2012
Monterrey, Mexico - Auditorio Banamex - May 7, 2012
Guadalajara, Mexico - Auditorio Telmex - May 9, 2012
Mexico City, Mexico - Pepsi Center WTC - May 11, 2012
Mexico City, Mexico - Pepsi Center WTC - May 12, 2012
Giovedi 24 Maggio 2012 - Dylan compie 71 anni.
Martedi 29 Maggio 2012 - Comincia a girare che il nuovo album di Bob
(del quale non si conosce ancora il nome) uscirà a settembre.
Mercoledi 30 Maggio 2012 - Obama conferisce a Bobn Dylan la Medal of
Freedom.
Riprende il tratto europeo del Tour
Paddock Wood, England - Hop Farm Festival - June 30, 2012
Berlin, Germany - Citadel Music Festival - July 2, 2012
Dresden, Germany - Junge Garde - July 3, 2012
Bonn, Germany - Kunst!Rasen Gronau - July 4, 2012
Bad Mergentheim, Germany - Schlosspark - July 6, 2012
Salzburg, Austria - Messezentrum Salzburgarena - July 7, 2012
Montreux, Switzerland - Montreux Jazz Festival - Stravinski Auditorium -
July 8, 2012
Bilbao, Spain - Guggenheim Museum Esplanade - July 11, 2012
Giovedi 12 Luglio - William DeVogue sostiene di essere il primo figlio
di Bob Dylan.
Benicassim, Spain - Benicassim Festival - July 13, 2012
Cap Roig, Spain - Cap Roig Festival - Botanical Gardens Auditorium -
July 14, 2012
Nimes, France - Festival de Nimes - Les Arenes - July 15, 2012
Barolo, Italy - Collisioni - July 16, 2012
Mercoledi 18 Luglio 2012 - Il nuovo album di Bob Dylan chiamato
“Tempest” è previsto in uscita per il giorno 11 Settembre 2012.
Mercoledi 18 Luglio 2012 - Il nostro Maggiesfarmer Kuore Scuro precisa
che la copertima di Tempest non rappresenta il viso di Pallade Atena
bensì si tratta solo della parte inferiore del monumento a Pallade Atena
posto di fronte al Parlamento Viennese che raffigura in realtà Il fiume
Moldova che è abbracciata dal fiume Elba. La notizia viene riprese da
tutti i siti del mondo.
Lyon, France - Fourviere Nights Festival - Theatres Romains De Fourviere
- July 18, 2012
Bayonne, France - Bayonne Arena - July 20, 2012
Carhaix, France - Vieilles Charrues Festival - July 22, 2012
Venerdi 3 Agosto 2012 - Il video di "Early Roman Kings", pezzo tratto
dal nuovo album "Tempest" è utilizzato per promuovere la seconda
stagione della serie della Cinemax Strike Back.
Lloydminster, Saskatchewan - Lloydminster Exhibition Grandstand - August
10, 2012
Lethbridge, Alberta - Enmax Centre - August 11, 2012
Cranbrook, British Columbia - RecPlex - August 12, 2012
Missoula, Montana - Big Sky Brewery - August 14, 2012
Rapid City, South Dakota - Rushmore Plaza Civic Center - Don Barnett
Arena - August 17, 2012
Sioux Falls, South Dakota - Sioux Falls Arena - August 18, 2012
Fargo, North Dakota - Fargo Civic Center Arena - August 19, 2012
Rochester, Minnesota - Mayo Civic Center - Taylor Arena - August 21,
2012
Des Moines, Iowa - Iowa Events Center - Wells Fargo Arena - August 22,
2012
Fort Wayne, Indiana - Parkview Field - August 24, 2012
Indianapolis, Indiana - White River State Park - Farm Bureau Insurance
Lawn - August 25, 2012
Cincinnati, Ohio - PNC Pavilion at Riverbend - August 26, 2012
Youngstown, Ohio - Covelli Centre - August 28, 2012
Giovedi 30 Agosto 2012 - On line il video di "Duquesne Whistle", dopo
Early Roman Kungs e un breve minuto di "Scarlet Town" è il terzo pezzo
anticipato dal nuovo album.
Johnstown, Pennsylvania - Cambria County War Memorial Arena - August 29,
2012
Salisbury, Maryland - Wicomico Youth & Civic Center - August 30, 2012
Big Flats, New York - Tag's Summer Stage - September 1, 2012
Bethel, New York - Bethel Woods Center for the Arts - September 2, 2012
Port Chester, New York - The Capitol Theatre - September 4, 2012
Lewiston, New York - ArtPark Mainstage Theater - September 6, 2012
Holyoke, Massachusetts - Mountain Park - September 7, 2012
Uncasville, Connecticut - Mohegan Sun Arena - September 8, 2012
Hershey, Pennsylvania - Hersheypark - Star Pavilion - September 9, 2012
Martedi 11 Settembre 2012 - "Tempest" è disponibile in tuto il mondo.
Sabato 22 settembre - Maggiesfarm pubblica tutti i testi e le traduzioni
di Tempest, un lavoro svolto da Mr.Tambourine con l'aiuto e la
collaborazione di moltissimi Maggiesfarmers. Intanto le opinioni dei
lettori su Tempest cominciano a giungere in redazione, occupanmdo la
pagina delle news di MF da Settembre a Novembre.
Martedi 2 Ottobre 2012 - Dylan è bandito da Radio Spalato dopo
l'intervista rilasciata a Rolling Stone Magazine.
Riparte il Fall Tour Canada e USA con Mark Knoplfler
Winnipeg, Manitoba - MTS Centre - October 5, 2012
Regina, Saskatchewan - Brandt Centre - October 6, 2012
Lunedi 8 Ottobre 2012 - Maggiesfarm pubblica (grazie alla traduzione
dell'amico Giuseppe Gazerro) l'intera intervista rilasciata da Dylan a
Rolling Stone.
Saskatoon, Saskatchewan - Credit Union Centre - October 8, 2012
Edmonton, Alberta - Rexall Place - October 9, 2012
Calgary, Alberta - Scotiabank Saddledome - October 10, 2012
Vancouver, British Columbia - Rogers Arena - October 12, 2012
Seattle, Washington - KeyArena - October 13, 2012
Portland, Oregon - Rose Garden - October 15, 2012
San Francisco, California - Bill Graham Civic Auditorium - October 17,
2012
San Francisco, California - Bill Graham Civic Auditorium - October 18,
2012
Venerdi 19 Ottobre 2012 - Prime voci sulle Bootleg Series # 11.
Berkeley, California - Greek Theatre - October 19, 2012
Sacramento, California - Power Balance Pavilion - October 20, 2012
Santa Barbara, California - Santa Barbara Bowl - October 22, 2012
San Diego, California - Valley View Casino Center - October 24, 2012
Los Angeles, California - Hollywood Bowl - October 26, 2012
Las Vegas, Nevada - Mandalay Bay Events Center - October 27, 2012
Broomfield, Colorado - 1STBANK Center - October 29, 2012
Broomfield, Colorado - 1STBANK Center - October 30, 2012
Grand Prairie, Texas - Verizon Theatre - November 1, 2012
Tulsa, Oklahoma - BOK Center - November 2, 2012
Omaha, Nebraska - CenturyLink Center - November 3, 2012
Madison, Wisconsin - Alliant Energy Center - November 5, 2012
St. Paul, Minnesota - Xcel Energy Center - November 7, 2012
Milwaukee, Wisconsin - BMO Harris Bradley Center - November 8, 2012
Chicago, Illinois - United Center - November 9, 2012
Grand Rapids, Michigan - Van Andel Arena - November 12, 2012
Detroit, Michigan - Fox Theatre - November 13, 2012
Toronto, Ontario - Air Canada Centre - November 14, 2012
Montreal, Quebec - Centre Bell - November 16, 2012
Boston, Massachusetts - TD Garden - November 18, 2012
Philadelphia, Pennsylvania - Wells Fargo Center - November 19, 2012
Washington, DC - Verizon Center - November 20, 2012
Brooklyn, New York - Barclays Center - November 21, 2012
L’elenco soprariportato descrive sommariamente
l’attività di Bob Dylan nel 2012, diciamo pure che dopo aver dato una
scorsa, un programma del genere avrebbe spezzato le reni anche ad uno di
20/30 anni, ma per il nostro Grande Vecchio queste cose non contano, la
sua vitalità e la sua energia sembrano rinforzarsi con l’avanzare
dell’età. Abbiamo constatato di persona che i concerti di Dylan si
staccano sempre di più dallo stile corrente di un concerto, rifiutando
completamente l’aiuto della moderna tecnologia per quanto riguarda
l’allestimento del palco e di tutto quello che oggi la tecnica mette a
supporto della musica. Dylan in questo senso fornisce ancora uno show
“vecchio” stile, uno show dalle caratteristiche fine anni 60’,
amplificatori, chitarre, qualche faretto e via, suonare ed inventare,
liberare l’anima ed il feeling, poi quello che vien fuori si vede sul
palco, con risultati eccezionali o deludenti. Ma così è lo stile di
Dylan, lo è sempre stato, tipo “buona la prima” e andiamo avanti. Credo
che abbia deviato ben poco in tutti questi anni da questa impostazione,
anche se la voce non gli permetteva più le escursioni del passato, le
impennate arrabbiate e le furiose bacchettate ad una società sempre
sull’orlo dello sbaglio fatale. Ora Bob è più prevedibile, i limiti
vocali sono stati capiti ed accettati da tutti, non vedo novità per il
futuro, l’anno che verrà sarà la fotocopia di quello passato, con i
normalissimi alti e bassi di un tour di 100 date. Andremo ancora al suo
concerto, forse non più per sentire le sue canzoni “famose”, in fondo ha
poca importanza cosa canta, quello che conta è condividere un pezzetto
della nostra vita e delle nostre emozioni con la sua vita e le sue
emozioni in un’alchimia impossibile da spiegare perchè ognuno di noi
vive questa cosa a modo suo. Allora alla prossima Bob!
L'intramontabile Bob Dylan in concerto
a New York
clicca qui
(Nota di Mr.Tambourine:
Per dovere di cronaca devo dire che la canzone "Modern Times" non è
stata eseguita nel concerto di Brooklin, NY, al Barclays Center,
diversamente da quanto affermato nell'articolo perchè Dylan non ha mai
scritto una canzone con quel titolo, probabilmente l'autrice voleva dire
che "The Levee’s Gonna Break" è tratta dall'album "Modern Times", ma
così come è stato scritto l'articolo presenta una madornale
inesattezza.)
Baez, Dylan e Cohen: l’arte senza
rimpianti
clicca qui
Venerdi 23
Novembre 2012
Brooklyn, New York - Barclays Center -
November 21, 2012
1. You Ain't Goin' Nowhere
2. Don't Think Twice, It's All Right (with Mark Knopfler on guitar)
3. Things Have Changed (with Mark Knopfler on guitar)
4. Tangled Up In Blue (with Mark Knopfler on guitar)
5. Early Roman Kings
6. Chimes Of Freedom
7. The Levee's Gonna Break
8. Visions Of Johanna
9. Highway 61 Revisited
10. Soon After Midnight
11. Thunder On The Mountain
12. Forgetful Heart
13. Ballad Of A Thin Man
14. Like A Rolling Stone
15. All Along The Watchtower
«A billion scraps of paper»: Tarantula
di Bob Dylan...
clicca qui
Giovedi 22
Novembre 2012
Washington, DC - Verizon Center -
November 20, 2012
1. I'll Be Your Baby Tonight (Bob on
keyboard, Donnie on pedal steel, Stu on acoustic guitar)
2. To Ramona (Bob on grand piano and harp, Donnie on electric mandolin,
Stu on acoustic guitar, Tony on standup bass, Mark Knopfler on guitar)
3. Things Have Changed (Bob center stage with harp, Donnie on pedal
steel, Stu on acoustic guitar, Mark Knopfler on guitar)
4. Tangled Up In Blue (Bob center stage with harp then on grand piano,
Donnie on pedal steel, Stu on acoustic guitar, Mark Knopfler on guitar)
5. Early Roman Kings (Bob on grand piano,
Donnie on lap steel, Tony on standup bass)
6. Chimes Of Freedom (Bob on grand piano, Donnie on pedal steel, Stu on
acoustic guitar)
7. Summer Days (Bob on grand piano, Donnie on pedal steel, Tony on
standup bass)
8. A Hard Rain's A-Gonna Fall (Bob on grand piano, Donnie on electric
mandolin, Stu on acoustic guitar, Tony on standup bass)
9. Highway 61 Revisited (Bob on grand piano, Donnie on lap steel)
10. Soon After Midnight (Bob on grand
piano, Donnie on pedal steel, Stu on acoustic guitar, Tony on standup
bass)
11. Thunder On The Mountain (Bob on grand piano, Donnie on lap steel)
12. Ballad Of A Thin Man (Bob center stage with harp, Donnie on lap
steel)
13. Like A Rolling Stone (Bob on grand piano, Donnie on pedal steel)
14. All Along The Watchtower (Bob on grand piano, Donnie on lap steel)
(encore)
15. Blowin' In The Wind (Bob on grand piano then center stage with harp,
Donnie on violin, Stu on acoustic guitar)
Questo era il penultimo
concerto del Tour 2012 con il debutto di Soon After Midnight e la
ripetizione per la 6° volta di "Early Roman Kings" , pezzo che noi
avevamo previsto sarebbe facilmente diventare un pezzoforte degli show
dal vivo. Stanotte si svolgerà l'ultimo show e poi il NET andrà a riposo
in attesa di riprendere l'anno venturo. Ci saranno novità? Per ora
nessuna "voce" sul futuro è ancora circolata, restiamo in attesa con
pazienza, se ci saranno novità le verremo a sapere di sicuro.
Secondo me l'ha scritta avendo in testa it
ain't me babe o no? ciao
Nell'articolo di Vites
linkato ieri l'amico Paolo dichiara che in questo disco non c'è traccia
di Dylan, ma dopo questo inizio (Guarda che non sono io quello che stai
cercando - It ain't me you're lookin' for) l'affermazione di Paolo
comincia a traballare un pò. Sarà solo una leggera ispirazione ma non si
può negare che ci sia, hai avuto buon orecchio e una buona intuizione,
complimenti, invece per me la canzone trasuda Dylan da tutti i buchi!
Ciao, alla prossima, :o)
Mercoledi
21
Novembre 2012
Philadelphia, Pennsylvania - Wells
Fargo Center - November 19, 2012
1. You Ain't Goin' Nowhere (Bob on keyboard, Donnie on pedal steel, Stu
on acoustic guitar)
2. It's All Over Now, Baby Blue (Bob on grand piano and harp, Donnie on
pedal steel, Stu on acoustic guitar, Mark Knopfler on guitar)
3. Things Have Changed (Bob center stage with harp, Donnie on pedal
steel, Stu on acoustic guitar, Mark Knopfler on guitar)
4. Tangled Up In Blue (Bob center stage with harp then on grand piano,
Donnie on pedal steel, Stu on acoustic guitar, Mark Knopfler on guitar)
5. Early Roman Kings (Bob on grand piano, Donnie on lap steel, Tony on
standup bass)
6. Chimes Of Freedom (Bob on grand piano, Donnie on pedal steel, Stu on
acoustic guitar)
7. Rollin' And Tumblin' (Bob on grand piano, Donniei on lap steel)
8. Desolation Row (Bob on grand piano, Donnie on electric mandolin, Stu
on acoustic guitar, Tony on standup bass)
9. Highway 61 Revisited (Bob on grand piano, Donnie on lap steel)
10. Mississippi (Bob on grand piano, Donnie on electric mandolin, Stu on
acoustic guitar)
11. Thunder On The Mountain (Bob on grand piano, Donnie on lap steel)
12. Ballad Of A Thin Man (Bob center stage with harp, Donnie on lap
steel)
13. Like A Rolling Stone (Bob on grand piano, Donnie on pedal steel)
14. All Along The Watchtower (Bob on grand piano, Donnie on lap steel)
(encore)
15. Blowin' In The Wind
(Bob on grand piano then center stage with harp, Donnie on violin, Stu
on acoustic guitar)
De Gregori: On the road - di Paolo
Vites
clicca qui
Martedi 20
Novembre 2012
Boston, Massachusetts - TD Garden -
November 18, 2012
1. I'll Be Your Baby Tonight (Bob on keyboard, Donnie on pedal steel,
Stu on acoustic guitar)
2. Don't Think Twice, It's All Right (Bob on grand piano, Donnie on lap
steel, Stu on acoustic guitar, Tony on standup bass, Mark Knopfler on
guitar)
3. Things Have Changed (Bob center stage with harp, Donnie on pedal
steel, Stu on acoustic guitar, Mark Knopfler on guitar)
4. Tangled Up In Blue (Bob center stage with harp then on grand piano,
Donnie on pedal steel, Stu on acoustic guitar, Mark Knopfler on guitar)
5. Early Roman Kings (Bob on grand piano, Donnie on lap steel, Tony on
standup bass)
6. Tryin' To Get To Heaven (Bob on grand piano and harp, Donnie on pedal
steel, Stu on acoustic guitar)
7. Summer Days (Bob on grand piano, Donnie on pedal steel, Tony on
standup bass)
8. Visions Of Johanna (Bob on grand piano, Donnie on electric mandolin,
Stu on acoustic guitar)
9. Highway 61 Revisited (Bob on grand piano, Donnie on lap steel)
10. Forgetful Heart (Bob center stage with harp, Donnie on viola, Stu on
acoustic guitar, Tony on standup bass)
11. Thunder On The Mountain (Bob on grand piano, Donnie on lap steel)
12. Ballad Of A Thin Man (Bob center stage with harp, Donnie on lap
steel)
13. Like A Rolling Stone (Bob on grand piano, Donnie on pedal steel)
14. All Along The Watchtower (Bob on grand piano, Donnie on lap steel)
(encore)
15. Blowin' In The Wind (Bob on grand piano then centere stage with
harp, Donnie on violin, Stu on acoutic guitar)
Carissimi amici Dylaniani volevo
segnalarvi un bellissimo articolo apparso sulle pagine del Corriere
della sera del 18/11/ 2012 su Dylan . Inserto LA LETTURA
A firma Roberto Galaverni a piena pagina racconta con molta conoscenza
il fenomeno Dylan
Un salutone a tutti, Marcello
Grazie per la
segnalazione Duluth, alla prossima, :o)
Lunedi 19
Novembre 2012
Talkin'
8951 - Maurizio Fava
Caro Mr.Tambourine,
c'è un passaggio che mi ha incuriosito in Scarlet Town e precisamente
“Up on the hill, a chilly wind blows (Sulla collina soffia un vento
gelido). Dylan aveva già cantato di questi venti freddi in "Worried
Blues" nelle prove del 1962 di Freewheelin' pubblicate nei Bootleg
Series 1-3.
http://www.youtube.com/watch?v=QUOT1PKDUkE
Questi chilly winds sembrano richiamare con qualche probabilità una
canzone o una serie di canzoni (Chilly Winds (?), ma su questo mi potrai
dare tu qualche delucidazione) che pare vengano tutte dalla prima fase
del periodo della Great Migration dei neri dal sud. Ho letto che
l'origine di questa canzone potrebbe essere“I
Ain’t a-Gonna Be Treated This-a-Way” e che dei "Chilly Winds" si
possono trovare in America in qualunque posto sia stato interessato da
flussi di lavoratori migranti.
In " "Who Set You Flowin'?": The African-American Migration Narrative"
di Farah Jasmine Griffin se ne cita una versione particolarmente
esplicita di Jazz Gillum (1904-1966): It soon will be cold, I ain’t got no place to go
I’m goin back down South, where the chilly winds don’t blow.
(Presto sarà freddo e non ho un posto dove andare/
Torno a Sud, dove non soffiano i venti gelidi). riferita all'esperienza della Grande Migrazione dei neri del Sud
verso gli stati industrializzati a partire dal 1910, che li portò non
solo ad incontrare il razzismo dei bianchi, ma anche la diffidenza della
black middle class che temeva di essere assimilata a quei poveracci
vagabondi. E se gran parte di essi in qualche modo si insediava,
qualcuno deluso se ne tornava al Sud.
[Se vogliamo osare di più possiamo leggere nella prima strofa di Scarlet
Town ("Scarlet Town è sotto la collina"), come molti nel web
hanno fatto, una specie di contrappasso del sermone tenuto dal puritano
John Winthrop nel 1630, " A Model of Christian Charity" , a bordo della
nave Arbella in rotta verso la Nuova Inghilterra: "We shall be as a
city upon a hill. The eyes of all people are upon us". (Saremo come una
città su una collina. Gli occhi di tutti sono su di noi")
Tre secoli dopo toccherà agli immigrati del sud misurare di quanto la
realtà si fosse discostata da questo ideale paradiso puritano. (I
Maggiesfarmer abbiano pazienza, fare ipotesi strampalate o meno è una
passione per i dilettanti come il sottoscritto).
Quello che invece è certo è che la "Grande Migrazione" è uno dei
fenomeni della storia moderna degli Stati Uniti che sono stati meno
studiati. Essa non riguardò solo i neri ma anche i bianchi del Sud e
circa in ragione numericamente doppia. Di solito però quest'ultima è più
trascurata è ciò dovuto al fatto che l'emigrazione dei neri fu
socialmente e ideologicamente più coesa e contribuì a porre le basi di
quello che poi diventò il movimento per i diritti civili.
http://it.wikipedia.org/wiki/Grande_migrazione_afroamericana
La migrazione ha contribuito a plasmare l'America odierna tanto che si
possono trovare connessioni con eventi contemporanei, che influenzano la
vita politica attuale. Nell'articolo di Carrera sulle elezioni americane
che hai linkato qualche tempo fa, il nostro cita degli stati in cui il
voto è in bilico e parla dell'atteggiamento psicologico degli operai
bianchi dell'Ohio verso un presidente nero. È interessante vedere come
le radici di questo atteggiamento si ritrovino nel passato recente della
storia americana. Nella prefazione di "The Southern Diaspora", James N.
Gregory racconta:
" La notte delle elezioni, il 2 novembre 2004, la lotta era scesa sull'
Ohio, il più conteso degli stati contesi, dove per settimane i
Democratici e i Repubblicani si erano scambiati accuse di cancellazione
di elettori e di frode elettorale e dove anche il giorno delle elezioni
i giudici federali dovevano decidere alcune critiche questioni
procedurali”.
Ora la nazione guardava i conteggi che vedevano in leggero vantaggio il
presidente George W. Bush sul senatore John Kerry e continuava a seguire
le riprese televisive di elettori dell'Ohio in fila in attesa del voto
anche molto tempo dopo la chiusura dei seggi. Le telecamere si
concentravano su due diverse zone dell'Ohio che sembravano bloccate in
una disperata lotta per l'affluenza alle urne: Cleveland al nord, dove
il Democratici avevano la loro base più forte tra gli afro-americani, e
Miamy Valley nell'angolo sud-occidentale dello stato, dove i
Repubblicani contavano che i protestanti evangelici bianchi votassero
per il presidente in carica.
Anche se i commentatori televisivi non lo sapevano, la battaglia per
l'Ohio, nel 2004, faceva parte del patrimonio della Southern Diaspora.
Alcuni dei Democratici di Cleveland, che si trovavano nelle file degli
elettori nelle ore di quel giorno erano veterani della grande migrazione
dei neri meridionali dal Sud; i più erano i figli e nipoti di quei
migranti. Allo stesso modo, molti dei Repubblicani di Butler County e
Hamilton County che erano in file altrettanto lunghe erano legati alla
grande migrazione dei meridionali bianchi. Inoltre, le mobilitazioni
elettorali del 2004 poggiavano su istituzioni culturali e politiche che
erano state modellate da queste due grandi migrazioni meridionali, dalle
chiese alla musica popolare, ai regimi politici e razziali delle zone
urbane e suburbane. Anche se la diaspora meridionale si era
effettivamente conclusa un quarto di secolo prima, i suoi effetti si
stavano ancora mostrando in Ohio e in molti altri stati settentrionali e
occidentali la notte delle elezioni."
Più si gratta la superficie e più si trova quanto Dylan sia radicato
nella storia americana.
Caro Maurizio, la tua
osservazione e la successiva ricerca che ne è scaturita è davvero di
grande interesse, aiuta a far capire e comprendere i molti e diversi
perchè dell'America odierna. Dylan è sempre stato fin dagli inizi uno
con una enorme sete di conoscenza, uno che cannibalizzava tutto quello
che poteva, che si approriava in qualunque modo di quello che gli
serviva per la sua evoluzione artistica ed umana. Non so quanto
profondamente Dylan conosca la storia dell' evoluzione dell' America da
sconfinato
territorio coloniale a nazione sovrana, certamente è un profondo
conoscitore di tutte le più antiche espressioni musicali e fokloristiche del suo
Paese, espressioni che ha fatto sue spesso e volentieri. In tutte le
canzoni di Dylan c'è un pezzo d'America, a volte sempre quello, come nel
caso dei lavoratori contro le classi più privilegiate ed esclusiviste,
descritto e rinarrato fino alla nausea con lo spirito del crooner più
genuino, Dylan è sempre stato, fin dagli inizi, un "crooner" travestito
da folksinger, da songwriter, da rockstar, da bluesman, da predicatore,
a volte descrive situazioni che possono prendere spunto dalla cronaca
quotidiana, a volte l'argomento del racconto è politico, a volte è
l'esaltazione dei "miti poveri" dei quali la storia e la leggenda
americana è piena, a volte la riflessione è religiosa, profondamente
interiore e morale, potremmo tranquillamente dire che in questi 50 anni
Dylan ha scritto e cantato quasi tutto lo scibile americano. Forse,
battendo ripetutamente sugli stessi argomenti, è caduto nella trappola
di citare più volte le stesse cose, ma non credo che questo possa essere
un problema per nessuno. Dylan vede le cose a modo suo, le assimila a
modo suo e le racconta a modo suo, a volte profondamente e a volte
superficialmente. La migrazione dal grande Sud agricolo, schiavista e
latifondista, verso gli stati dell' altra America ha avuto inizio alla fine
della guerra di secessione per i noti motivi ed è continuata per ragioni
economiche fino ai giorni nostri. Gli Americani hanno sempre
rincorso il "sogno americano", hanno sempre creduto ciecamente nelle
possibilità della loro nazione di dare una "possibilità" a chiunque,
migliaia di persone hanno combattuto e sono morti nel cercare di
raggiungere quel sogno, ma molti ce l'hanno fatta ed hanno costruito la
più grande nazione del mondo. Nella musica americana ci saranno
centinaia di canzoni con la frase "where the chilly winds blow", i posti
dove spirano i venti gelidi, i posti dove la miseria si ammassa in
quantità industriale, i posti nei quali il blues ha scavato più
profondamente per trarne le sue storie da raccontare a tutti.
Musicalmente Dylan è stato un pò di tutto, nei suoi periodi diversi ha
cambiato modo di espressione, ha cambiato il suo suono, ha cambiato la
sua voce, ha cambiato il suo approccio agli argomenti, ma ha sempre
mantenuto la caratteristica di riraccontare tutto ciò che aveva
assimilato sempre nello stesso modo e con la stessa intensità, anche se
i modi di espressione cambiavano. Dylan è strettamente dipendente dalle
radici della storia americana, dalle radici della musica americana, l'ha
sempre detto tranquillamente, studiare il passato non vuol dire rubarlo,
anzi, è un modo per riproporlo con maggior coscienza e trarne i dovuti
insegnamenti. Anche a noi ha insegnato un sacco di cose che non
conoscevamo attraverso le sue canzoni, cose che senza di lui forse non
avremmo mai preso in considerazione, cose profonde e cose futili, cose
che nel loro insieme formano i fatti della vita. Come dici tu Dylan è
radicato nella storia americana, è una gigantesca sequoia che testimonia
il passare del tempo. Dylan è uno dei più grandi narratori contemporanei
del costume americano ed i grandi ed illuminati soloni dell'Accademia di
Svezia continuano a far finta di non saperlo solo perchè si è espresso
con la musica invece che coi libri. Perdoniamo questi poveri illuminati
discendenti dei Vichinghi che non sanno quello che fanno, continuino
pure a ingrassare i loro personaggi più strani e più sconosciuti,
coltivando dentro di loro il sogno di scoprire un giorno o l'altro, tra
le migliaia di personaggi piccini piccini il nuovo vitello d'oro. Ma in
fondo a noi che ci frega, noi, e con noi ed il resto del mondo, abbiamo
da tempo capito il valore e l'importanza dell'artista chiamato Bob
Dylan, gli Svedesi non ci sono ancora arrivati, dovranno ancora aver
pazienza, in fondo non sempre si può avere tutto e subito dalla
vita...................! Alla prossima, Mr.Tambourine
St. Paul, Minnesota - Xcel Energy
Center - November 7, 2012
Bob Dylan è arzillo, anche giocoso
Di Ross Raihala
Come la maggior parte dei 71enni del Minnesota Bob Dylan fa quello che
vuole. E questo è esattamente ciò che eccita, e spesso frustra, i suoi
fan.
Dylan si è fermato Mercoledì 7 novembre, presso lo Xcel Energy Center,
nel centro di St.Paul ed è stata una prestazione abbastanza tipica del
Dylan di oggi.
Senza grandi schermi, senza effetti fantastici, solo la sua backing band
il loro capo, che a malapena ha dimostrato di essere su un palco di
fronte a circa 7.000 persone.
I fan casuali di Dylan, esordienti o meno, hanno sentito alcune canzoni
conosciute - "A Hard Rain A-Gonna Fall", "Highway 61 Revisited",
"Tangled Up in Blue" - intrecciate in forme nuove ed a volte
sconosciute, presumibilmente per mantenere lo stesso Dylan ancora
interessato ad esse dopo tutti questi anni.
Per i fans hardcore, invece, il concerto di Mercoledì ha offerto molto
di più, anche qualche sorpresa genuina. Degna di nota è stata
l'inclusione di "Early Roman Kings" nella set list. Cosa davvero
notevole perché, anche se Dylan fa uscire ancora nuovi album, essi
rimangono spesso confinati in un universo separato dai suoi spettacoli
dal vivo e di solito ci vogliono anni per trovarne traccia in un suo
show.
Oltre a questo, Dylan sembrava di essere in un vivace stato d'animo,
giocoso - per quanto Dylan può essere disinvolto e giocoso, in ogni
caso.
Come al solito, non ha parlato alla folla, al di là di una breve
presentazione della band verso la fine del set. Ma in gran parte dei 100
minuti di show, Dylan ha sorriso, chinato la testa e sembrava divertito.
Dal punto di vista vocale Dylan è stato intenso per l'occasione. E'
riuscito a trovare un pò di calore e la profondità della sua voce
notoriamente gracchiante.
Sembrava più interessato ai suoi brani più recenti - relativamente
"recenti" naturalmente. Ha eseguito diversi pezzi dell’ultimo decennio,
tra cui "Thunder on the Mountain" (quello che parla di Alicia Keys) e
"Spirit on the Water" del 2006 da "Modern Times" e la sua canzone
vincitrice dell’Oscar "Things Have Changed".
Come ormai è sua abitudine, Dylan ha condito lo show con alcuni grossi
calibri: "Ballad of a Thin Man", "Like a Rolling Stone", "All Along the
Watchtower" e "Blowin 'in the Wind". La serata non ha avuto quel tocco
in più di energia che aveva avuto l'ultima volta che aveva suonato nelle
Twin Cities, la sera delle elezioni del 2008, ma ha offerto ugualmente
un buon spettacolo per i suo fans che lo adoravano.
Il chitarrista Mark Knopfler, ex leader dei Dire Straits ha aperto la
serata con una serie di pezzi del suo recente materiale solista. Ha
avuto più reazione da due vecchie canzoni dal suo catalogo, "Brothers in
Arms" e "So Far Away". Knopfler è anche salito con Bob all'inizio del
set di Dylan per alcune canzoni, un’'aggiunta piacevole per lo
spettacolo.
Montreal, Quebec - Centre Bell -
November 16, 2012
1. I'll Be Your Baby Tonight (Bob on keyboard, Donnie on pedal steel,
Stu on acoustic guitar)
2. Girl Of The North Country (Bob on grand piano and harp, Donnie on
pedal steel, Stu on acoustic guitar, Tony on standup bass, Mark Knopfler
on guitar)
3. Things Have Changed (Bob center stage with harp, Donnie on pedal
steel, Stu on acoustic guitar, Mark Knopfler on guitar)
4. Tangled Up In Blue (Bob on center stage with harp then on grand
piano, Donnie on pedal steel, Stu on acoustic guitar, Mark Knopfler on
guitar)
5. Early Roman Kings (Bob on grand piano, Donnie on lap steel, Tony on
standup bass)
6. Make You Feel My Love (Bob on grand piano and harp, Donnie on pedal
steel, Stu on acoustic guitar)
7. Tweedle Dee & Tweedle Dum (Bob on grand piano, Donnie on pedal steel)
8. Desolation Row (Bob on grand piano, Donnie on electric mandolin, Stu
on acoustic guitar, Tony on standup bass)
9. Highway 61 Revisited (Bob on grand piano, Donnie on lap steel)
10. Forgetful Heart (Bob center stage with harp, Donnie on viola, Stu on
acoustic guitar, Tony on standup bass)
11. Thunder On The Mountain (Bob on grand piano, Donnie on lap steel)
12. Ballad Of A Thin Man (Bob center stage with harp, Donnie on lap
steel)
13. Like A Rolling Stone (Bob on grand piano, Donnie on pedal steel)
14. All Along The Watchtower (Bob on grand piano, Donnie on lap steel)
(encore)
15. Blowin' In The Wind (Bob on grand piano then center stage with harp,
Donnie on violin, Stu on acoustic guitar)
Salve a tutti mi chiamo Johnny. Scrivo
solo per porre un quesito che mi gira per la testa da un pò di tempo: non
trovate che la Blind Willie di Dylan assomiglia un tantino alla Time of
the last persecution di Bill Fay? Grazie e complimenti per il sito.
Ciao Johnny, ho allegato
i relativi filmati così i nostri Maggiesfarmers possono farsi la loro
opinione, da parte mia trovo che una certa affinità ci sia, ma penso sia
una cosa solamente casuale. Alla prossima, :o)
La "Blind" di ieri
e quella di oggi
Sabato 17
Novembre 2012
Toronto, Ontario - Air Canada Centre -
November 14, 2012
Prestazione incomprensibile di Bob
Dylan a Toronto, fans e critici frustrati
Di Ben Rayner - Critico di Musica Pop
Bob Dylan ha sufficientemente abusato del suo pubblico nel corso degli
anni tanto che si potrebbe pensare che, ormai anche i fans irriducibili,
si avvicinino all'acquisto di un biglietto per uno dei suoi spettacoli
con un certo grado di diffidenza masochista.
Vi era all’ Air Canada Centre mercoledì sera, però: gente disgustata dal
presente che chiaramente dovrebbe conoscere meglio, che scuoteva la
testa e mugulava di disapprovazione, che raggiungeva le uscite in
anticipo in un flusso costante iniziato prima che Dylan e la sua band
fossero addirittura arrivati a metà spettacolo. I vasti spazi di posti
vuoti avvolti nella tela grigia al piano superiore della ACC e la
situazione con grandi spazi vuoti nel resto della venue era sembrata
suggerire che la maggior parte dei "fairweathers" (fan che gradiscono
soltanto prestazioni memorabili) sono stati da tempo eliminati dalla
pena pluridecennale del tour di Dylan tour che tristemente si barcamena
tra l’irregolare e addirittura il terribile, allora cosa questi
individui frustrati si aspettavano da questa notte nessuno lo sa.
Qualunque cosa fosse, però, non l’hanno capita.
Qualcuno ha avuto da Dylan quello che voleva mercoledi sera? Difficile
da dire. Scommetto che lo è stato il vecchio hyppie eccitato che cantava
a squarciagola le melodie popolari degli anni '60 su una chitarra
acustica nella zona fumatori dopo il set d'apertura dell'ex frontman dei
Dire Straits Mark Knopfler, come probabilmente ha fatto altra gente
sparsa nella platea che ogni tanto rompeva l'atmosfera sommessa sugli
spalti con felici urla e fischi e grida di "Dylaaaaaaan!".
Un tizio un pò bevuto davanti all’orinatoio a metà set sospirava:
"Sarebbe bello se riuscissi a capire quale fottuta canzone sta
suonando", non era l’unico dal momento che il suo amico ha poi
erroneamente identificato "Tangled Up In Blue" - che era già stata
suonata una mezz'ora prima. E non da ultimo, ancora una volta, perché
nessuno di noi potrva essere completamente certo quale fosse la canzone
che stavamo ascoltando in quel momento.
In generale, quindi, si trattava di una folla che non si è mai
riscaldata a causa di un diffuso e sconcertante stupore collettivo, e
con buona ragione. Questa è stata una performance che non ha generato
altre senzasioni oltre lo sconcerto e lo stupore.
Per la maggior parte del tempo, infatti, la prestazione è stata fornita
con un delicato fuoco per una lenta bollitura. Il 71enne vecchio Dylan
ha trascorso la maggior parte del tempo seduto dietro il pianoforte
abbaiando, ragliando e mugugnando incomprensibili formazioni
linguistiche nel microfono, picchiando sui tasti indisciplinati liks di
boogie-woogie, mentre la sua band non capiva cosa stava facendo – i
chitarristi Stu Kimball e Charlie Sexton, Donnie Herron con la lap e
pedal-steel, il bassista Tony Garnier e il batterista George Receli –
erano molto controllati, suonicchiando in modo “andiamo avanti fino a
che è possibile” country-blues che si consumava attraverso classici
mutilati come "You Ain’t Going Nowhere”, " Visions of Johanna "e "
Tangled Up In Blue ", ormai tutti confusi insieme, " Things Have Changed
" e la ringhiosa "Early Roman Kings” da Tempest, l’album uscito da poco.
Knopfler è venuto sul palco per abbellire un pò di numeri con i suoi
suoni di chitarra inconfondibili all'inizio del set, ma la sua presenza
non è stata ufficialmente riconosciuta, così come la presenza del
pubblico, anch’esso come se non ci fosse stato, in realtà, fino a quando
Dylan ha tossito un giro di presentazioni della band durante un tratto
sorprendentemente generoso di pezzi per chiudere la notte: "Like a
Rolling Stone", "All Along the Watchtower" e "Blowin' in the wind".
Erano incasinate si, ma si poteva distinguere i modelli abbastanza
riconoscibili nei versi gutturali o nei belati di Dylan ("
Wuzzaponnatimedrezzofine / Threwabumzadimeinnaprime / Diiin'uuu? ") per
identificare il materiale di origine. "All Along the Watchtower" è stato
l'unico momento oltre ad una rauca "Highway 61 Revisited", dove la band
ha avuto la possibilità di uscire dall’impasse della vecchia timey box
blues e sinceramente gonfiare un pò i muscoli. Ci si sentiva lo stesso
fuoco nel brano che Jimi Hendrix deve sicuramente aver provato quando lo
ha coverizzato nel 1968 e mi chiedevo dove diavolo era stato tutta la
notte.
Forse è solo che il vecchio fuoco trova la sua espressione in modi molto
più sottili, mimetizzati nel Bob Dylan del 2012. Chi lo sa? L'uomo è un
enigma in buona fede, e deve essere ammirato per la sua capacità di
affascinare in modo coerente, confondere e far infuriare la gente per
tutti questi anni. Forse è troppo al di là dell’idea di assecondare il
gradimento del suo pubblico, anche se il suo pubblico ancora molto anela
di godere di lui.
Caro Mr Tambourine,
da un paio d'anni conduciamo il programma Casa Dimitri sulla web radio
www.hellyearadio.it e,
dato che ci occupiamo di songwriters, non poteva mancare uno speciale
sul caro Bob. Per l'occasione dell'uscita di "Tempest" avremo ospite
Gabriele Benzing, e parleremo degli ultimi dieci anni della carriera di
Dylan (e non solo). La puntata andrà in diretta il 27 novembre alle
20.30, e in replica venerdì 30 novembre alle 15.30 e potrete ascoltarla
direttamente dal sito
www.hellyearadio.it
Per maggiori informazioni:
http://www.hellyearadio.it/Trasmissioni/casa_dimitri.html
http://www.facebook.com/casa.dimitri
oppure scriveteci a:
casadimitri@hellyearadio.it
Un saluto a tutti i maggiesfarmers!
Andrea e Giacomo
Ps Complimenti per questo sito, è una miniera d'oro per qualsiasi
dylaniato! :)
Grazie per la
segnalazione, sono certo che molti maggiesfarmers seguiranno la puntata
dedicata a Dylan, ottima anche la scelta di essere supportati da
Gebriele Benzing, un grande fan ed un verace esperto dylaniano. Se
volete mandarmi un riassunto della trasmissione queste pagine saranno a
vostra disposizione. :o)
Venerdi 16
Novembre 2012
Toronto, Ontario - Air Canada Centre -
November 14, 2012
1. You Ain't Goin' Nowhere
2. Man In The Long Black Coat (with Mark Knopfler on guitar)
3. Things Have Changed (with Mark Knopfler on guitar)
4. Tangled Up In Blue (with Mark Knopfler on guitar)
5. Early Roman Kings
6. Joey
7. Rollin' And Tumblin'
8. Visions Of Johanna
9. Highway 61 Revisited
10. Sugar Baby
11. Thunder On The Mountain
12. Ballad Of A Thin Man
13. Like A Rolling Stone
14. All Along The Watchtower
(encore)
15. Blowin' In The Wind
Con una mossa senza precedenti, Dylan
ripete una canzone di “Tempest”a Toronto
Dylan aveva suonato solo tre canzoni da "Tempest" prima di arrivare a
Toronto all’ Air Canada Centre. Da quando l'album era uscito l’11 di
Settembre, Dylan era stato avaro quando si trattava di eseguire
materiale dalla sua ultima fatica in studio. Fino ad ora, aveva suonato
solo "Scarlet Town" il 5 ottobre, "Early Roman Kings” il 7 novembre, e
"Pay In Blood", la scorsa notte. All'inizio di questa sera, Dylan ha
eseguito di nuovo “Early Roman Kings!"
Sopra è ripartata la set list della serata, per gentile concessione di
Bob Links. Oltre a "Early Roman Kings”" lo show ha visto il debutto in
tour di "Sugar Baby". Sempre scorrendo la scaletta notiamo la quarta
esecuzione di "Joey" (in particolare subito dopo "Early Roman Kings”) e
"Man In The Long Black Coat". Inoltre "Rollin 'And Tumblin'", "Visions
of Johanna" e "You Aon’T Going Nowhere" sono state ripetute dal concerto
di ieri a Detroit. Mark Knopfler è stato ospite solo per tre canzoni
stasera.
Harold Lepidus, "Bob Dylan Examiner"
(Fonte:
http://www.examiner.com/article/in-an-unprecedented-move-bob-dylan-repeats-song-from-tempest-toronto)
Ciao Tambourine,
Ho letto ieri l’articolo pubblicato da RS Italia intitolato: Bob Dylan:
nonsolofacebook!. Secondo me, a parte Facebook e Twitter che sono
presenti nella homepage del sito ufficiale di Bob, tutto il resto è una
sonora cagata! Figuriamoci se Bob si iscrive a YouPorn! Scusa
l’espressione volgare ma quando ci vuole ci vuole!
Caro Giorgio, sei scusato in pieno perchè la penso
anch’io come te, forse Facebook e Twitter, sempre con il benestare dello
zio Bob, saranno gestiti da qualcuno dei suoi nipoti, non vedo proprio
Dylan che, alla Vittorio Alfieri, si lega alla sedia per seguire tutti
quei siti! Bho!!! :o)
Cinquant'anni di Fender la chitarra
del mito
clicca qui
Giovedi 15
Novembre 2012
Detroit, Michigan - Fox Theatre -
November 13, 2012
1. I'll Be Your Baby Tonight
2. Don't Think Twice, It's All Right (with Mark Knopfler on guitar)
3. Things Have Changed (with Mark Knopfler on guitar)
4. Tangled Up In Blue (with Mark Knopfler on guitar)
5. Beyond Here Lies Nothin' (with Mark Knopfler on guitar)
6. A Hard Rain's A-Gonna Fall
7. Pay In Blood *
8. Love Sick
9. Highway 61 Revisited
10. Mississippi
11. Thunder On The Mountain
12. Ballad Of A Thin Man
13. Like A Rolling Stone
14. All Along The Watchtower
(encore)
15. Blowin' In The Wind
*
Terzo debutto live di una canzone di "Tempest", dopo Scarlet Town ed
Early Roman KIngs è la volta di Pay in Blood
La storia del Rock e degli anni ’60 in MUSICA... PAROLE... IMMAGINI
LIKE A ROLLING STONE è uno spettacolo/concerto musicale che racconta la
nascita del grande rock attraverso
storie – aneddoti - immagini proiettate su schermo gigante e musica
eseguita dal vivo dalla Mr.AntonDjango’s Band .
Il tutto si sviluppa attorno alla vita, musicale e non , di Bob Dylan
soffermandosi sul periodo d’oro del rock (gli anni
“sessanta”..) e sugli amici che assieme a Dylanhanno contribuito
all’affermazione di questo genere quali Rolling Stones e
Beatles, Jimi Hendrix ed Eric Clapton, Chuck Berry ed Elvis, ‘Creedence
, Animals, Deep Purple….
Grand Rapids, Michigan - Van Andel
Arena - November 12, 2012
1. You Ain't Goin' Nowhere
2. It's All Over Now, Baby Blue (with Mark Knopfler on guitar)
3. Things Have Changed (with Mark Knopfler on guitar)
4. Tangled Up In Blue (with Mark Knopfler on guitar)
5. Rollin' And Tumblin' (with Mark Knopfler on guitar)
6. Visions Of Johanna
7. High Water (For Charley Patton)
8. Spirit On The Water
9. Highway 61 Revisited
10. Mississippi
11. Thunder On The Mountain
12. Ballad Of A Thin Man
13. Like A Rolling Stone
14. All Along The Watchtower
Caro Mr. Tambourine,
giorni fa ho fatto ascoltare Tempest ad un mio giovane amico che sto
cercando di portare sulla retta via musicale. Tra il serio e il faceto
gli ho intimato di scrivere un commento.
Con mia grande sorpresa e gioia l'ha scritto davvero. Te lo giro con
immenso piacere.
Ciao, spero a presto, con amicizia e riconoscenza, lo zio Bob
Caro Biagio, capiti
proprio a fagiolo, sembra che Tempest sia già stato messo in soffitta
dai fans se dobbiamo rivolgerci ad ascoltatori occasionali per avere una
recensione in più. Forse la fame di novità dei Dylaniati è talmente
tanta che appena avutone una la dimenticano in fretta in attesa della
prossima. Ringrazia per me il tuo gentilissimo amico e grazie ancora,
ecco le parole del tuo amico:
Caro Mr Tambourine,
quando lo Zio Bob (il mio amico) mi ha detto “E’ uscito l’ultimo di
Dylan”, ho subito pensato “Cr..to è ancora vivo?”.
Quando poi mi ha detto “Qualcuno dice sia uno dei suoi migliori lavori”,
ho replicato “Beh, cosa aspetti a farmelo ascoltare?”.
L’avrete già capito: non sono un dilaniato da Dylan; mi faccio dilaniare
l’anima da musica e poesia di altri cantautori ma ovviamente e
autenticamente non posso che nutrire grande rispetto per il musicista,
per ciò che rappresenta nella grande storia della musica Americana.
Tra l’altro qualche cd, un libro di poesie e un film di Dylan sono
presenti nella mia modesta bibliocinedvdludoteca, per intenderci quel
luogo che racchiude la polvere dei tuoi sogni da fan della musica: Ah
come piacerebbe cantare come lui, ah come mi piacerebbe scrivere come
lui…”.
Lo Zio Bob mi ha incaricato e onorato di scrivergli la mia opinione ed
io colgo con rispetto e sincerità la palla al balzo; però mi raccomando
. . . non offendetevi se non rendo giustizia . . . non ho le basi di fan
puro e per questo cercherò di stare molto attento, perché mi muovo su un
campo minato, un terreno non mio.
Premessa: non ho letto un solo testo che per me sono mooolto importanti
(a differenza dello Zio Bob al quale non glie ne frega niente).
Dunquesne Whistle: l’intro, con quella
musichetta da film muto in bianco e nero sembra una presa in giro e per
me lo è proprio: ma solo uno del calibro di Dylan può prendere per il
culo i suoi fan per venti secondi in cui pensi “ODDIO”. . . poi il via:
si parte con una melodia veloce, ripetitiva come il desiderio di fare
sesso o di essere felici, un’ossessione giustamente definita da qualcuno
scanzonata, supportata da quella voce che pare appena uscita
dall’oltretomba ma che ti rapisce, ti rapisce … portandoti in cielo.
Un’iniezione di fiducia per il proseguire dell’album.
Soon after night: Siamo già al lentone sentito e risentito? Beh anche
Nick Cave in “Let Love In” ha messo Nobody’s baby now (gran testo!) come
seconda e ne è uscito un capolavoro . . . pazientiamo.
Narrow Away: Grintosissima! Se l’album fosse un susseguirsi di melodie,
ritmi e voce come in questo pezzo ci sarebbe da chiedersi quali sostanze
segrete sperimenta Dylan.
Long and Wasted years: Questa è come il vostro drink preferito, birra,
vodka, whisky o acqua che sia . . .
Va consumata in solitudine nel totale silenzio, per poterla assaporare
appieno, nota dopo nota, parola dopo parola . . .
Pay in blood: non l’aveva già cantata questa? Ragazzi perdonatemi ma
questo pezzo è il low point dell’album. Da come canta pare proprio sia
rotto pure lui di cantare. Riempitivo senz’anima alcuna.
Scarlet Town: Il passaggio dalla traccia 5 alla 6 è un salto improvviso
nel profondo e nel buio. . . ti toglie il fiato prima e dopo, subito
dopo, al ritmo del cuore che pompa inizi a ripeterti: ancora, ancora,
non smettere mai ti prego. E Dylan si trasforma in uno Sheriffo con due
stelle sul petto.
Early roman kings: Un Blues ci sta sempre. E da Dylan te lo si aspetta
sempre. Certo, immagino che di questo calibro Lui ne abbia scritti già
un milione.
Tin Angel: Atmosfera fumosa da pub sito vicino ad un cimitero, la luna
piena illumina le ombre dei lupi sulla collina adiacente, la nebbia
s’alza dagli stagni e . . . Dylan ulula come Tom Waits. Spaventosa . . .
da quanto è bella.
Tempest: Mi son subito detto: questa la sta cantando “lo Zio Bob”(il mio
Zio Bob) , la sua tonalità, la sua melodia . . . difatti è la sua
preferita. Lo Zio (il mio Zio Bob) ha ragione su una cosa: questo è un
pezzo che si ripete fino all’eternità, vai a prenderti il caffè al bar,
torni e lui è ancora li ad accompagnarti con tutta la sua dignità.
Fedele (per tutti i fedelissimi dylaniani).
Roll on John: Siamo sempre li . . . a me le ballate lente, più parlate
che cantate, a tratti gridate con quelle voci rauche da secoli di
sigarette o bruciate dal whiskey. . . mi fanno sognare.
Chapeau! Otrebor.
Grazie Otrebor,
recensione perfetta! Sei una persona equilibrata con le idee chiare ed
il dono della sintesi, riesci a dire in poche parole quello che io dico
in tante ed a volte anche inutili...:o)
Martedi 13
Novembre 2012
Talkin'
8946 - sewe.14
Ciao Mister,
volevo segnalarti che secondo un sito dedicato a Bob,nel concerto di
Chicago del 09\11\12 la quinta canzone (blind willie mc tell) è stata
eseguita con l'accompagnamento alla chitarra di Mark Knopfler.Ti
risulta?
Hai ragione, infatti
anche boblinks ha corretto la prima setlist postata ieri che indicava la
presenza di Knopfler solo nella 2°,3°e 4° canzone, mentre ora elenca Mark
anche nella quinta Blind Willie McTell. Probabilmente è stata una svista
di boblinks, ogni tanto anche loro commettono qualche piccolo errore. Ti
ringrazio di avermelo segnalato dandomi così modo di correggere quanto
avevo postato ieri. Alla prossima,
:o)
Madison, Wisconsin - Alliant Energy Center - November 5, 2012
di Ken Sherman
Bob e la band si sono esibiti al Veteran's Coliseum a Madison Lunedi notte, serata inserita tra due notti piene di energia, con un
luccichio negli occhi. La sua esecuzione del primo brano "I’ll Be Your
Baby Tonight”" (l'unica canzone che ricordo di averlo visto suonare la
tastiera) è stata un pò frettolosa. Ma ci ha dato una gradita sorpresa
quando ha affrontato la folla con solo il microfono per “Man in The Long
Black Coat” che s’è avviata molto bene.
Questa era la vigilia delle elezioni presidenziali 2012 US, e mi stavo
chiedendo se Bob avrebbe trattato qualche tema specifico per
l’occasione, storie di lotte di deboli e oppressi contro i privilegiati
o arricchiti, forse William Zanzinger? Ancora meglio – La mia prima
volta di “Chimes of Freedom"! L'inno nazionale delle persone confuse e
abusate. E' davvero risuonato nell'aria in una di quei momenti che solo
"solo Bob può dare". L’altra rarità che aveva alcuni toni elettorali
era "When The Deal Goes Down", una canzone piena di empatia e umanità.
Bob ha parlato! Durante la presentazione della band ha detto qualcosa tipo
"Ho sentito che oggi qualcuno è stato qui, quindi anche noi abbiamo
cercato di suonare bene stanotte ", il riferimento era al raduno
tenutosi in mattinata a Madison con la presenza del Presidente Obama e
di Bruce Springsteen. Obama ha soggiornato allo Sheraton Hotel di fronte
al Coliseum. Dopo che mi pare che abbia detto "Bene, è ancora il
Presidente oggi, e credo che lo sarà anche domani... con una valanga di
voti", o qualcosa del genere che ha suscitato un misto di reazioni. Così
è la vita in uno stato dal voto indeciso.
Infine, ho sempre voluto sentirlo suonare il pianoforte tradizionale
acustico, che ha reso questo tour una vera delizia. Canzoni come Rolling
Stone e Chimes davvero suonano molto meglio che con la
tastiera elettrica. Mi ha riportato indietro agli shows degli anni '70
che erano caratterizzati dal pianoforte acustico di Richard Manuel con
The Band, i cosidetti "Vegas" e i Gospel shows, che furono alcune
delle performance da me preferite dal vivo.
Roll on Bob!
°°°°°°°°°°°°°°°°°°
di C. T.
Per essere onesti, questo è stato un brutto show. Bob è stato animato e
concentrato, ma il nuovo modus operandi che ha adottato per questi
spettacoli e questa band non si intendono per creare quel tipo di fuoco
che fa decollare uno show. Le cose sono certamente cambiate. Per
indicare un giudizio personale, era messo meglio all’epoca della line-up
dell’era Campbell / Baxter e Campbell / Sexton che avevano saputo creare
una grande miscela di rock, blues, country e bluegrass. Questo nuovo
gruppo è più imponente, più orientato verso lo swing e soprattutto senza
denti, manca di mordente. I problemi iniziano all’entrata della venue.
Si tratta di un campo più piccolo del solito, ma non è stata venduta
nemmeno la metà dei biglietti. La maggior parte del ponte superiore era
vuoto e mezza arena era stata chiusa per farla sembrare un pò più
popolata. Questo era la venue sbagliata per Bob, troppo grande. Da
segnalare, Knopfler e la sua band sono stati molto buoni. La musica è un
pò superficiale, un mix di country blues blando e popolare con un
accenno di jazz. Aveva una marcata atmosfera celtica e folk inglese non
dissimile da quella degli anni '60 e '70 di gruppi come i Fairport
Convention ed i Pentangle. Piacevole e sereno potremmo dire. Per me i
Dire Straits sono sempre stati un pò un gruppo che non aveva niente da
dire in un arena, ma Knopfler e la performance della sua band
probabilmente hanno conquistato molte persone tra il pubblico. Se quello
che cercavi era un pò di serietà e un pò di musicalità strumentale,
sareste stati pienamente soddisfatti. E' stata una buona prestazione. Il
suo modo particolare di suonare la chitarra ha cavalcato le onde degli
stati d'animo con un suono forte insieme ad un tocco di esotismo in
questa vetrina nostalgica.
Dylan, tuttavia, è diverso, senza niente
di tutto questo. Era vivace e impegnato, ma sembra solo interessato a
scoprire nuovi motivi musicali di fronte al pubblico. Bob, nel ricreare
i suoi capolavori, era come un bambino che dipinge con le dita
impastricciate dal colore durante la ricreazione. Bob come pianista e
Bob come cantante che abbaia non ha dato quello che speravo potesse
dare. Suonava in testa a tutti i musicisti, mancando di spunti validi e
abbruttendo lo show senza ragione.
Di conseguenza, la band sembrava un insieme di “persi” come mai mi era
capitato di vedere, ed è stato sicuramente uno degli spettacoli più
irregolari che abbia mai visto. Cosa fine ha fatto la famosa
“presentazione”? Nessuno lo ha capito, alla fine si è capito che era
stata scartata, o forse il presentatore è andato in pensione?
"I’ll Be Your Baby Tonight", Bob era molto incazzato e la band era
evidentemente bloccata nella melma. Non era country. Un unto sound tipo
“Americana” attraversava la canzone. Bob era all'organo e verso la fine,
bloccato in un buon groove
che Tony e George hanno tagliato velocemente proprio mentre stava
andando da qualche parte.
"Man in The Long Black Coat” era buia e misteriosa. La chitarra di
Knopfler era alta nel mix e ben suonava con i suoi toni ringhianti e
striscianti.
"Things Have Changed" è stata un disastro. Spogliata della sua melodia,
era solo Bob che correva dietro alle parole e le modificave nelle
cadenze senza una valida ragione. Non è stata divertente. “
TUIB" era più vicina alla versione originale con Stu alla chitarra
acustica ed è stato un buon groove, ma niente di eccezionale. Difficile
immaginare "Tangled" come un pezzo non eccezionale.
"A Hard Rain A-Gonna Fall "e" Tweedle Dee
& Tweedle Dum " sono stati i due pezzi dove i problemi sono diventati
più evidenti. Bob continuava a cercare di fare nuove frasi melodiche e
ha semplicemente sbagliato a prenderene una. "AHRAGF." Un ritornello di
piano discendente che finalmente ha lavorato bene durante le ultime
righe della canzone, ma questo era dopo che Dylan aveva rovinato gran
parte delle canzone con i suoi esperimenti. Gli assoli di chitarra di
Bob sono stati spesso giudicati ridicoli ai vecchi tempi, ma il suo
pianoforte / organo giocattolo lo sono molto di più. Se vuole
sperimentare, perché non noleggiare una banda di ragazzotti come fa
Chuck Berry per risparmiare un pò sull’ingaggio? Charlie Sexton aveva un
bel solo di chitarra in "Chimes Of Freedom" penso, ma ha fatto qualche
gesto a Bob che gli diceva che stava per tagliare corto. A parte questo
e un pò di cadute in ginocchio per un paio di secondi, Charlie avrebbe
potuto essere una delle luci più luminose sul palco. Ma è stata la notte
di Stu per assoli e ogni tipo di liks, e quando Charkie ha cercato di
intervenire in “TD & TD" è stato ostacolato dal picchiare di Bob sul
pianoforte. Ha doverosamente suonato comunque. Infine, Stu sembrava
pronto a lottare per quello stipendio dopo il lungo sonnambulismo nella
maggior parte degli spettacoli che ho visto con la sua presenza. Ha
perso uno spunto in "When The Deal Goes Down" ed è stato salvato da una
liks di Charlie.
Un eco strano nel microfono di Bob rovinava il finale delle frasi
facendo il giro del campo. Quando "LARS" è cominciata, un sacco di gente
si era diretta verso le uscite. E' stato così strano. Si paga tutto
questo per poi andarsene durante la canzone che probabilmente hanno
atteso tutta la notte?
Il basso è stato la chiave che legava insieme “Watchrower”, buono, ma
privo di una qualunque passione. George picchiava sulla batteria, in
difficoltà fino ad oltre la metà, poi, verso la fine, si è svegliato con
un paio di colpi da incantesimo alla Bing Crosby.
Per quanto riguarda la citazione di Dylan, è avvenuta letteralmente a
metà di "Blowing” La maggior parte delle persone era già uscita. Ha
cominciato borbottando e sembrava molto sincero. Ho sentito solo una
parte delle sue parole, qualcosa riguardante il Presidente che a suo
parere sarebbe stato rieletto a larga maggioranza.
Questo non è rock'n'roll. Questa è stata una scopiazzatura musicale
degli anni '40. E' stata una svolta triste. Stiamo pagando solo per
vedere Bob in carne e ossa? O forse non tutti sanno sentire quello che
succede sul palco? Se questa fosse stata una qualsiasi altra band al
mondo, i musicisti avrebbero tirato da parte il frontman per discutere
delle sue buffonate verso di loro.
Lunedi 12
Novembre 2012
Chicago, Illinois - United Center -
November 9, 2012
Chicago, Illinois - United Center -
November 9, 2012
1. Sweet Home Chicago (Instrumental - Bob on guitar)
2. To Ramona (with Mark Knopfler on guitar)
3. Things Have Changed (with Mark Knopfler on guitar)
4. Tangled Up In Blue (with Mark Knopfler on guitar)
5. Blind Willie McTell (with Mark Knopfler on guitar)
6. Make You Feel My Love
7. The Levee's Gonna Break
8. Desolation Row
9. Highway 61 Revisited
10. Forgetful Heart
11. Thunder On The Mountain
12. Ballad Of A Thin Man
13. Like A Rolling Stone
14. All Along The Watchtower
Ciao Mr.Tamb,
so che può sembrare una domanda inutile, ma perchè Dylan non canta le
canzoni di Tempest? Questo
non favorirebbe le vendite del nuovo disco?
Elio 343
Praticamente impossibile darti una risposta,
ognuno di noi può soltanto fare
delle personali supposizioni, ma quando si ha a che fare con il fenomeno
Dylan, abbiamo imparato per esperienza, si può dire tutto ed il
contrario di tutto. Leggendo le recensioni di quest'ultima serie di
concerti che stanno chiudendo il tour 2012 ho avuto l'impressione che un
certo qual senso di saturazione si sia diffuso nella carovana dylaniana.
A fine tour la fatica si fa sentire e gli artisti cominciano a
rilassarsi e le
loro esibizioni scendono al di sotto della media. Questo è quello che si
evince leggendo le recensioni dei concerti attuali, sappiamo che i fans tendono
sempre a
giustificare o magnificare Dylan, ma quando sono proprio loro a mugugnare
e a lamentarsi non sono da sottovalutare. Ho già avuto modo più di una
volta di
sottolineare che un centinaio di concerti all'anno possono stroncare
anche gente nel fior fiore della vita, immaginiamoci uno come Bob che ha
passato i 70. Quindi la stanchezza dovrebbe essere la prima ragione di
queste esibizioni sottotono da parte di tutta la band: In particolare
Charlie sembra avere dei grossi problemi, nessuno è in grado di dire le
ragioni del suo attuale confinamento a lato palco, ma ricordo che la stessa cosa
successe a fine tour lo scorso anno.
Più d'una volta Charlie è apparso allampanato in alcuni video ed in alcune
foto, a volte sembra essere sofferente, sembra malato, mentalmente
assente. Il ragazzo prodigio del Texas sembra essere definitivamente
tramontato, sostituito da un anonimo turnista senza alcuna velleità. Io ricordo
che a Barolo a "tirare sul palco" erano Bob e Toni, gli altri, come si
dice, andavano di conserva. Non ricordo a Barolo un assolo strappapplausi
di Charlie, spesso e volentieri se ne stava in un angolo a fare la
ritmica lasciando a Stu i raccordi da lead guitar. Ripeto, non saprei
specificare il tipo di problemi che ci sono attorno a Charlie ma di
certo ci sono, l'ospitata di Koella sembra essere un serio campanello
d'allarme per la permaneza di Charlie nella band, non è normale che un chitarrista prodigioso si comporti
come un classico "mister no more". Bob sembra essere arrivato,
almeno per quest'anno, ad aver spremuto che più non è possibile la sua
voce, o quello che ne è rimasto. Forse un paio di mesi di riposo
potrebbero ridargli quella carica che sembra ormai essersi esaurita.
Forse ci vorrebbero dei cambi nella band, gente più fresca con più
entusiasmo, ricordiamo che Toni viaggia verso i 3.000 concerti con
Bob, Recile è nella band dal 2002 e quindi ha passato i 1.000, Stu è con
Bob dal giugno 2004 e sarà anche lui intorno al 1.000, Herron è entrato
nell'aprile 2005 e ha passato anche lui i 700, quindi una certa
saturazione è normale. Oggi come
oggi, le possibilità vocali di Bob l'hanno portato a cantare tutte le
canzoni nello stesso modo rendendo impossibile una differenzazione degli
arrangiamenti, la leggenda di Dylan che reinventa sempre le sue
canzoni non funziona più come una volta, Dylan ha ormai un solo modo di eseguire le sue
canzoni e questo limita tutto lo show. Io credo che per variare o
reinventare le canzoni bisogni cambiare più spesso
musicisti, almeno quasi tutta la band ogni due/tre anni, o avere il Bob di 20
anni fa che con la voce poteva ancora fare quello che voleva, ma oggi
direi che, viste le condizioni della sua gola, sia una cosa tecnicamente impossibile. In America la critica sta
picchiando duro sulla qualità delle esibizioni di Bob ed anche della
band, anche se Dylan è sempre stato lontano migliaia di miglia dalle
regole del Mainstream. Io sarei curioso di vedere Bob con altri
musicisti, un colpo di spugna al presente per lanciarsi nel domani, un
Bob diverso, non più seduto dietro ad un mezza-coda. Ma forse in questo modo si divertirebbe di meno e, chi lo può
dire, se a questo punto Bob voglia smettere di divertirsi. Ora anche
in America, le arene da 10/15.000 posti rimangono mezze vuote perchè
Dylan non attira più grandi folle come una volta, l'accoppiata con
Knopfler credo non sia casuale, credo sia un modo per richiamare più
gente. Sia ben chiaro che in sostanza le mie parole sono solo una massa
di vocaboli più o meno condivisibili, la realtà è solo ed esclusivamente
di dominio suo, solo lui sa perchè fa le cose che fa, perchè ignora
Tempest, perchè questo e perchè quello. In fondo quello che fa arte è
ancora lui e non noi.....isn't it?
Milwaukee, Wisconsin - BMO Harris
Bradley Center - November 8, 2012
1. Watching The River Flow
2. Girl Of The North Country (with Mark Knopfler on guitar)
3. Things Have Changed (with Mark Knopfler on guitar)
4. Tangled Up In Blue (with Mark Knopfler on guitar)
5. Million Miles
6. Chimes Of Freedom
7. Rollin' And Tumblin'
8. Love Sick
9. Highway 61 Revisited
10. Ain't Talkin'
11. Thunder On The Mountain
12. Ballad Of A Thin Man
13. Like A Rolling Stone
14. All Along The Watchtower
Omaha, Nebraska - CenturyLink Center -
November 3, 2012
di Bob Hughes
50 anni di concerti di Bob, dove ne ho visti di veramente terribili e di
davvero grandi. Dopo averlo visto 4 volte negli ultimi 2 anni sono a
conoscenza della line up della band e che vedrò Bob al pianoforte.
Dalla 4° fila avevo una buona vista ma lo show è stato mediocre. Di
basso livello per la maggior parte del tempo e non ha mai veramente
scosso la folla. In evidenza “Levee’s Gonna Break e Willie McTell. Ma
Highway 61, che solitamente è il mezzo per portare la folla ai suoi
piedi non ha funzionato, si è perso per strada, e quando siamo arrivati
a LARS e Watchtower eravamo completamente nel paese delle banalità, il
chè è stato un peccato perché Bob cantava, con le note giuste, non
upsinging, e si poteva sentire bene ogni parola.
Ma qualcosa è cambiato ed è stato perso nella dinamica della band. Stu
Kimball è stata l’ultima stella della notte a prendere l'iniziativa, ma
Charlie Sexton era un'anima perduta, relegato ai lati del palco,
suonando soprattutto chitarra ritmica e spesso nemmeno bene. Anche Tony
Garnier sembrava poco brillante ed essere con la testa da qualche altra
parte. Forse 3 notti consecutive di spettacoli hanno richiesto il loro
pesante pedaggio. Ma non era solo questo, c'era tensione sul palco, e
non una buona tensione. Forse la comparsa di Freddie Koella alcuni
giorni fa in uno show è un presagio di cambiamenti in arrivo.
°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°° di Laurette Maillet
Ho preso un autobus della Greyhound nella notte da Denver per Omaha.
Sono arrivata in città alle 05:45 ed ho aspettato in stazione che
facesse giorno prima di fare una passeggiata in centro. Ho trovato il
Century Link Center poi ho preso una stanza all’ EconoLodge Hotel. Un pò
caro ma non ho avuto scelta, non vi è alcun Youth Hostel qui. Si tratta
di una città Universitaria. Nel tardo pomeriggio ho fatto una
passeggiata in centro. Nulla si muove qui. Poche persone per le strade,
i negozi sono chiusi, non riesco nemmeno a trovare un chiosco per
comprare cibo e bevande. Sembra Domenica, ma invece è Sabato. Ritorno
nella mia camera per prepararmi per lo spettacolo.
La capacità del locale è 16000 posti. Dubito che sarà esaurito.
Arrivando al Center incontro Stu di fuori. Voglio stringergli la mano e
mi rendo conto che sto indossando i guanti. Li tolgo e Stu mi dà una
stretta di mano. Ho trovato un biglietto per 20 $, sul lato della venue.
Per Knopfler ho preso un posto vuoto sopra il palco. Ho una buona vista
della Band e posso muovermi senza disturbare nessuno. Il pubblico ha
reagito calorosamente. Mark era felice, o sembrava esserlo, difficile
dirlo con lui. Più facile con Bob che non nasconde i suoi sentimenti
quando è arrabbiato o felice.
Alla pausa mi muovo verso la sezione della platea ma non c'è
praticamente un posto vuoto nella parte anteriore.
Bob è vestito come al solito, cappello, abito nero, pantaloni con
bretelle bianche e camicia nera, stivali neri.
"I’ll Be Your Baby Tonight”. Sì Bobby, felicemente!
Mark entra in scena per la seconda canzone, "To Ramona". Io canto
insieme e non credo che Bobby si preoccupi perchè non mi sente. Egli
salta un versetto come al solito.
"Things Have Changed", con Mark di nuovo sul palco. Bobby sembra
veramente felice. Così lontano da dove mi trovo io sembra molto giovane.
Ancora più in forma di Mark che comincia ad essere rotondetto mica male.
Bob è giusto e di classe con il suo vestito.
"Tangled up in blue", sempre con Mark, è una canzone che riconosco
immediatamente.
"Beyond Here Lies Nothin’ ", un' interpretazione incredibile con Mark in
fiamme. Il dialogo tra la chitarra e il pianoforte integra quello che
mancava quando Bob era da solo al pianoforte. Il colpo della notte. Il
mio "Shot of Love". Alla fine dirà "Grazie Mark" e aggiungerà "questo
era Mark Knopfler alla chitarra".
Una dolce melodia al pianoforte e Bob inizia a cantare "Nel momento
della mia confessione ..."Whoa!" , “Every Grain Of Sand". So sweet!
"The levee's gonna break" potente, la venue è in fiamme, e la gente
danza.
Ho sentito Donnie che accordava il suo banjo. "John Brown"? "High
Water"?
Bob prende la sua armonica e sento le prime note di "Blind Willie Mc
Tell". Per la prima volta in questo tour.
Sono in paradiso. Mi dimentico di tutti i miei problemi di comunicazione
con Bob, così lontano da me sul palco ma così vicino al mio cuore
stasera. E' come se io cantassi con lui - ogni singola parola assieme a
lui, respiro con lui, mi muovo con lui, soffio nell’ armonica con lui.
"Highway 61" è potente. Stu sta mettendo tutte le sue energie in quella
chitarra elettrica.
"Vision of Johanna" serve per smorzare un pò il fuoco. Il pubblico
ascolta con rispetto, Bob è al pianoforte, quasi invisibile.
"Thunder on the mountain" fa infuocare il pubblico di nuovo. Vedo le
prime file ballare e muoversi a ritmo.
"Ballad Of a Thin Man" più teatrale che mai. Anche se ho sentito la
canzone tante volte dal vivo, stasera è come se fosse nuova di zecca.
L'eco sulla voce e la luci dietro mi stanno portendo in un'altra
dimensione. Un dipinto di Chagall dal vivo.
Alle prime note di "Like a Rolling Stone", un enorme boato fa tremare le
mura della venue. Nessuno è più seduto. Ho un pò di difficoltà a vedere
Bobby. Ma so che è lì, il suo corpo contorto stranamente davanti al suo
pianoforte a coda.
"Grazie amici, ora vi presento la mia band" e Bob presenta i suoi
musicisti uno per uno.
Poi le prime note di "Watchtower" incredibilmente potente. Stu aggiunge
molto alla canzone.
Bob trotta al centro della scena prima di uscire, sembra felice di
fronte alla folla in standing ovation.
Pochi minuti dopo Bob e la banda tornano per una dolce "Blowing in the
wind".
Sembra che la sede sia in un dolce equilibrio con quel vento, tutto per
omaggiare questo incredibile artista.
Una prestazione incredibile. Il mio Bobby è tornato!
Grazie Bobby Dylan. Non ho intenzione di dire ti amo – tanto non mi
crederai. Devo dire che ho tanta ammirazione per l’artista che sei! Ci
vediamo a Madison!
St. Paul, Minnesota - Xcel Energy
Center - November 7, 2012
1. I'll Be Your Baby Tonight
2. Don't Think Twice, It's All Right (with Mark Knopfler on guitar)
3. Things Have Changed (with Mark Knopfler on guitar)
4. Tangled Up In Blue (with Mark Knopfler on guitar)
5. Early Roman Kings
6. A Hard Rain's A-Gonna Fall
7. Summer Days
8. Blind Willie McTell
9. Highway 61 Revisited
10. Spirit On The Water
11. Thunder On The Mountain
12. Ballad Of A Thin Man
13. Like A Rolling Stone
14. All Along The Watchtower
Omaha, Nebraska - CenturyLink Center -
November 3, 2012
di Marty Traynor
Naturalmente, la domanda dei fan irriducibili prima di entrare nel
Century Center era se Dylan avrebbe cantato qualche canzone di
“Tempest”. Niente!
L'opener, "I’ll Be Your Baby Tonight" è stato incoraggiante, con un
bello swing country e un dolce lavoro della pedal steel di Donnie
Herron.
Poi Mark Knopfler si è unito alla band per le quattro canzoni seguenti,
suonando molto bene come sideman.
"Beyond Here Lies Nothin' " è stato il primo highlight. L'interazione
tra il pianoforte di Dylan e la chitarra di Knopfler
era bella da sentire. Poi una maestosa, elegante "Every Grain Of Sand” è
stato il secondo highlight, anche se l'incapacità di Dylan di sostenere
la melodia era evidente da come lui parla-canticchiando il testo della
canzone.
Poi "The Levee’s Gonna Break", un numero buono per richiamare l'energia
dopo una grande canzone lenta, ma era ... non energica. La canzone
sembrava non finire mai, infine, durante la seconda pausa strumentale,
Charlie Sexton sembrava essersi risvegliato e questo ha ispirato Dylan
per prendere il ritmo fino alla fine.
Poi una versione molto fine di "Blind Willie McTell" ci ha dato un altro
punto culminante. Dylan stava al centro della scena (Per fortuna, senza
pianoforte - questo non era una buona serata sui tasti bianchi e neri) e
ha suonato dei buoni liks di armonica, tra cui alcuni con grande
interazione con Sexton. Il banjo di Donnie Herron era l'ancora che
legava le cose.
Le canzoni di chiusura hanno fornito poche sorprese. La migliore è stata
"Ballad of a Thin Man " e la peggiore " Thunder on the Mountain ", che
in realtà ha bisogno di cedere il suo posto nella set list a " Duquesne
Whistle".
Durante "All Along the Watchtower" mi è venuto in mente che Dylan stava
cercando di suonare un assolo di chitarra sul suo pianoforte, e non ha
funzionato molto bene.
Nel complesso, ci sono stati alcuni punti salienti come detto, ma questo
show non era in lizza per “lo spettacolo dell'anno”.
Osservazioni:
Ho pensato che il pubblico fosse decisamente poco rispetto alle mie
aspettative – ci saranno state circa 3.500 persone secondo i rapporti e
c’erano più del doppio di posti vuoti. La folla era anche relativamente
tranquilla, molto meno chiassosa della folla di un normale Sabato notte.
Dylan lascia suonare la chitarra a Knopfler molto più di quello che
permette ai suoi chitarristi, spesso sprecando il loro talento mentre
suona al pianoforte cose strane. Quando Knopfler suona, Charlie Sexton,
in particolare, sembra essere sottoutilizzato.
Il lavoro di armonica di Dylan è solido e ha una sensibilità alla
melodia che sembra invece persa col suo suonare il pianoforte e cantare.
Le canzoni più lente sembravano buone - "Visions of Johanna" è stata
bella, per esempio, ma poi canzoni come "Highway 61", non erano al
livello che ho visto molte volte in passato.
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Le... previsioni elettorali di Bob
Dylan
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Instagram finisce nei videoclip:
Duquesne Whistle
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Giovedi 8
Novembre 2012
Il timido
endorsement di Bob Dylan - di A. Carrera
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Un’orchestra di stampanti e modem suona
Bob Dylan
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Mercoledi
7 Novembre 2012
Dylan:
Obama vincerà con una valanga di voti
Rompendo il suo solito silenzio, Bob
sorprende veramente tutti, pubblico e stampa, interrompe "Blowin' in the
wind" durante il concerto di Madison, Wisconsin, e dice al pubblico: "Non credete ai media. Credo che Obama
avrà una vittoria schiacciante". Il concerto si è tenuto nello
stesso luogo dove poco prima c'era stato lo stesso Obama con Bruce Springsteen. "Abbiamo
cercato di suonare bene stanotte, visto che il presidente è stato qui qui
oggi, è una cosa dura venire dopo di lui", ha poi scherzato Dylan. Dopo le sue dichiarazioni, Bob ha
concluso la sua Blowin'
tra l'esaltazione della folla.
Come è possibile che Bob Dylan suoni in
una città relativamente piccola, una città secondaria delle pianure
dell’Oklahoma per cinque volte dal 2004? Dopo tutto Tulsa non è certo
Austin. Bob Dylan ha suonato per la prima volta a Tulsa nel settembre
del 1990 nel corso del 3° anno del Never Ending Tour. Poi la seconda
volta solo 13 mesi più tardi. Poi l’ha ignorata ancora per più di una
decina d' anni, poi, a partire dal 2004, Dylan ha suonato a Tulsa 5
volte nei seguenti 8 anni.
Ho avuto il piacere di vederlo cinque delle sette volte in totale che ha
suonato a Tulsa, in luoghi come il River Parks Floating Stage
Amphitheater, il Brady Theater, il Vecchio Driller's Stadium e lo
storico Cain's Ballroom. Anche se ho visto anche Dylan 55 volte in 9
diversi stati, non è mai venuto in mente fino al 2 novembre 2012 presso
il BOK Center nel centro di Tulsa, perché Dylan suona in questa città
così regolarmente negli anni 2000.
Ma per capire questo, diamo un'occhiata un pò al rapporto di Dylan con
Tulsa. Essendo cresciuto nel nord-est dell'Oklahoma, ho sentito per
tutta la mia vita delle storie di Dylan che frequentava George Harrison,
Eric Clapton, e tanti altri a casa di Leon Russell e in studio nella
metà degli anni 70. Non ho modo di sapere se queste storie siano vere,
ma forse lo sono. Naturalmente Dylan ha una vecchia conoscenza con Jim
Keltner e Steve Ripley, entrambi dell'Oklahoma della zona di Tulsa. Ma
Dylan ha collegamenti con musicisti di molte città americane in modo che
non sembra questo Il motivo per spiegare perché Dylan nei suoi ultimi
anni ha scelto di suonare così tanti spettacoli a Tulsa.
Il che mi porta al tour autunnale 2012 con Mark Knopfler. Ho letto tutte
le recensioni negative che si limitano a ripetere le stesse cose da
decenni - La voce di Dylan è cattiva, Dylan cambia l' arrangiamento alle
sue canzoni, e accidenti, hai sentito? E’ andato elettrico! Ma io ho
visto la mia parte di cattivi spettacoli e la cosa mi colpisce di meno,
il non aver visto Dylan a partire dall'estate del '11 mi aveva
preoccutato perchè forse il vecchio aveva perso sprint, forse la
senilità l’aveva messo in discussione e forse era al punto di svolta di
un triste declino che avrebbe segnato la fine del NET.
A giudicare dall'impegno di Dylan alla sua performance presso il Centro
BOK, lui non ha alcuna intenzione di andare dolcemente in pensione. Per
prendere in prestito una frase di Warren Zevon, Dylan non "vuole
invecchiare con grazia", ma piuttosto vuole continuare a reinventare se
stesso e sfida il suo pubblico fino a quando arriverà la fine. E lo sta
facendo con un impegno e uno zelo molto visibile nella sua performance.
E il pubblico di Tulsa lo ha capito. Questo pubblico, che vive con la
peggiore scelta di stazioni radio nell’universo, che sopporta una dura
politica di destra stile “Attila l'Unno”, e che si trova in uno degli
stati più poveri dell'Unione, lo ha capito. In realtà, questo pubblico
di Tulsa mi ha ricordato un pò quello di Austin, anche se non così
sofisticato, forse non così esperto, ma abbastanza savio per farlo.
Forse la grande varietà di artisti davvero grandi che il Cain’s Ballroom
porta regolarmente a Tulsa sta aiutando questo processo di
consapevolezza.
Dylan è salito sul palco del BOK Center al suono della chitarra di Stu
Kimball, senza presentazioni e senza fanfare. Dopo alcuni momenti per
permettere a tutta la band di unirsi a Stu, Dylan si è messo dietro la
tastiera per ruggire "You Ain’t Going Nowhere”. Sì, non ci sono più i
cori vocali di Larry Campbell / Charlie Sexton della fine anni '90, ma
Dylan, a differenza della maggior parte del resto di noi, preferisce
continuare a guardare avanti, di cambiare, di provare. Era ovvio dalle
prime note che Dylan era molto coinvolto in questa performance.
Pronunciava le parole chiare mentre cantava, anche se in modo
non-standard dati i limiti della sua voce - ma lui stava lavorando sodo
nell'esecuzione del brano.
Per il brano successivo, Dylan si è seduto al piano a mezza coda per
"Don’t Think Twice”, ma c'era qualcosa di sbagliato nel monitor di
Dylan, allora si è girato per parlare con un tecnico di palco prima di
alzarsi e spostarlo vicino al piano. Dylan era un pò distratto dalla
staff tecnico ma è rimasto concentrato sulla canzone, e di nuovo ha
fatto un’esecuzione col cuore.
Poi si è spostato verso il microfono al centro della scena per "Things
Have Changed” e fare un'altra prestazione straordinaria. Questa è stato
il terzetto di canzoni più forte che ho visto fare da Dylan almeno dal
2006.
L'intensità è proseguita con la versione 2012 di “Tangled Up In Blue”,
una versione che ho trovato molto soddisfacente, e Mark Knopfler alla
chitarra ha davvero aggiunto la particolarità. Questa è stato seguito da
“Cry A While”, che non è uno dei miei brani preferiti, ma questa è stata
la mia versione preferita di questa canzone.
Il pubblico ha gradito “Make You Feel My Love”, ma per me il livello di
energia era sceso e non è mai tornato ai livelli dei numeri di apertura.
Sì, Dylan suona il pianoforte a suo modo , come suo è anche il modo di
suonare la chitarra, ma non ha tolto niente all’arrangiamento come
invece faceva la tastiera da circo di qualche anno fa.
Desolation Row e Highway 61 sono state pure buone prestazioni.
Io non sono un grande fan di Mark Knopfler e non mi piace fare confroni
fra i due, ma mi sento di farlo perchè l’hanno fatto molte altre persone
in precedenti recensioni. Ho apprezzato il set di Knopflers - ogni nota
è stata perfetta, ha parlato alla folla, e lui non ha radicalmente
riarrangiato le sue canzoni. Tuttavia Dylan ha creato arte davanti ai
nostri occhi sul palco del BOK questo Venerdì sera. Mark Knopfler ha
suonato giocato un pò di buona musica, ma purtroppo non ha creato arte.
Mentre mi sono piaciuti entrambi i deu set, quello di Dylan mi ha
sfidato, mi ha spinto, e alla fine, mi ha convinto che Dylan, che è
stato uno dei più creativi cantautori della storia, è ancora uno dei
musicisti più creativi dal vivo. Se invece siete venuti a sentire un
artista parlare al pubblico e non riarrangiare le sue canzoni, allora la
vostra preferenza dovrebbe andare a Knopflers.
No, Dylan non ha parlato fino a quando ha presentato la band prima di
All Along the Watchtower (oltre che ringraziare Mark quando ha lasciato
il palco). Ho visto Dylan molte volte senza connessione col pubblico,
quando lui se ne stava lì, guardando in basso e cantando. Apprezzo che a
71 anni faccia lo sforzo di connettersi al pubblico in modo genuino,
onesto e sincero, senza ricorrere a frasi tipo “Ciao Tulsa, ti stai
divertendo questa sera? ". Ed anche se a giudicare dalle recensioni
precedenti molti non l’hanno capito, il pubblico Tulsa era lì con lui
per tutta la sera.
Ho visto qualcuno che è uscito prima della fine, e ho sentito alcuni
commenti quando ho lasciato l'arena da parte di alcune persone ed ho
visto altre persone che si grattavano la testa perplessi, non del tutto
sicuri di ciò che avevano visto, ma alla fine sembravano soddisfatti.
Avendo visto Dylan più di 50 volte negli ultimi anni devo confessare di
essere un vero fan, ma non non sono cieco circa i suoi difetti. Ma nel
complesso, ho trovato il suo show di Tulsa molto soddisfacente. Non vedo
l’ora di rivederlo presto, e se sarò fortunato, ancora a Tulsa.
Martedi 6
Novembre 2012
Madison, Wisconsin - Alliant Energy
Center - November 5, 2012
1. I'll Be Your Baby Tonight
2. Man In The Long Black Coat (with Mark Knopfler on guitar)
3. Things Have Changed (with Mark Knopfler on guitar)
4. Tangled Up In Blue (with Mark Knopfler on guitar)
5. Rollin' And Tumblin' (with Mark Knopfler on guitar)
6. A Hard Rain's A-Gonna Fall
7. Tweedle Dee & Tweedle Dum
8. Chimes Of Freedom
9. Highway 61 Revisited
10. When The Deal Goes Down
11. Thunder On The Mountain
12. Ballad Of A Thin Man
13. Like A Rolling Stone
14. All Along The Watchtower
(encore)
15. Blowin' In The Wind
Martedi 6
Novembre 2012
Madison, Wisconsin - Alliant Energy
Center - November 5, 2012
1. I'll Be Your Baby Tonight
2. Man In The Long Black Coat (with Mark Knopfler on guitar)
3. Things Have Changed (with Mark Knopfler on guitar)
4. Tangled Up In Blue (with Mark Knopfler on guitar)
5. Rollin' And Tumblin' (with Mark Knopfler on guitar)
6. A Hard Rain's A-Gonna Fall
7. Tweedle Dee & Tweedle Dum
8. Chimes Of Freedom
9. Highway 61 Revisited
10. When The Deal Goes Down
11. Thunder On The Mountain
12. Ballad Of A Thin Man
13. Like A Rolling Stone
14. All Along The Watchtower
Grand Prairie, Texas - Verizon Theatre
- November 1, 2012
Per capire le parole del canto di Bob Dylan ci vorrebbero i
fumetti
Di Thor Christensen
GRAND PRAIRIE – Un vecchio detto dice "Adora i tuoi eroi da lontano - il
contatto con loro li fa appassire" avrebbe potuto essere usato per il
concerto di Bob Dylan. Nessuno nella musica popolare è più degno di
culto di Dylan, e nessuno più di lui riesce con tanta regolarità a
deludere sul palco.
Il suo show di Giovedi, al Verizon Theatre pieno per ¾, è stato più o
meno quello che ci si aspettava da lui - un miscuglio di accordi audaci,
lampi di brillantezza e una quantità spettacolare di inutilità.
Ancorato alla sezione ritmica di Tony Garnier (basso) e George Receli
(batteria), Dylan ha trascorso la maggior parte dei 90 minuti dello show
dietro il pianoforte e mai una volta ha preso in mano una chitarra. Ha
preferito le tastiere a partire dal 2003, che allora era sembrata una
buona idea considerando i lunghi, difficili assoli di chitarra elettrica
che aveva preso il vizio di suonare.
Il problema è che gli assoli di pianoforte di Dylan spesso suonano come
quelli di un dilettante che picchia su un vecchio piano honky-tonk
verticale, uccidendo lo slancio di canzoni come "Highway 61 Revisited",
"Like a Rolling Stone" ed altre. Nel frattempo, i chitarristi elettrici
Charlie Sexton e Stu Kimball sono stati sottoutilizzati e la pedal steel
di Donnie Heron era appena udibile.
La voce tipo raspa coi gargarismi di Dylan continua a decomporsi in modo
imprevedibile. A 71 anni, suona ora inquietante come quella di un
bluesman del Delta, ma altre volte, il suo canto sconfinava nel campo
dei fumetti. La sua recitazione di "Girl from the North Country" suonava
come la famigerata lettura di William Shatner di “Lucy in the Sky with
Diamonds”.
Lo spettacolo è stato intrigante nei rari momenti nei quali Dylan è
venuto al centro della scena, senza strumenti, a cantare "Ballad of a
Thin Man" e "Things Have Changed", con la presenza di Mark Knopfler alla
chitarra. In piedi a gambe larghe, ballando per sottolineare il senso
dei testi con i gesti delle mani, Dylan sembrava stesse avendo un
orgasmo. Anche il suo modo di suonare l'armonica ha assunto nuove ricche
tonalità, e teneva l'armonica con le mani invece di usare il
reggiarmonica al collo.
Una delle parti più attese di ogni show di Dylan è cercare di
identificare i suoi classici ri-arrangiati. Giovedi il gioco del "Name
That Tune", ha generato risultati contrastanti: L’arrangiamento
country-funk di "Tangled Up In Blue" ha funzionato abbastanza bene, ma
le sue revisioni escursionistiche di "Blowin' in the Wind" e "A Hard
Rain A-Gonna Fall" hanno indebolito le parole pesanti di due delle sue
più grandi canzoni di protesta.
Ha ignorato il suo nuovo CD, Tempest, e si è imantanato nei vecchi
brani, ma questa forma di greatest-hits show non è piaciuta a tutti. Un
piccolo ma costante flusso di fans ha lasciato progressivamente lo show,
soddisfatti di aver visto il loro eroe, ma non abbastanza per adorarlo
restando con lui fino alla fine.
Thor Christensen è uno scrittore freelance di Dallas.
Omaha, Nebraska - CenturyLink Center -
November 3, 2012
1. I'll Be Your Baby Tonight (Bob on
keyboard, Donnie on pedal steel, Stu on acoustic guitar, Charlie on
black & white Telecaster)
2. To Ramona ( Bob on grand piano and harp, Mark Knopfler on red
Stratocaster, Donnie on electric mandolin, Stu on acoustic guitar,
Charlie on silver Telecaster, Tony on standup bass)
3. Things Have Changed (Bob center stage with harp, Mark Knopfler on
sunburst Les Paul, Donnie on pedal steel,
Stu on acoustic guitar, Charlie on black & white Telecaster)
4. Tangled Up In Blue (Bob center stage with harp, Mark Knopfler on
sunburst Les Paul, Donnie on pedal steel,
Stu on acoustic guitar, Charlie on silver Stratocaster)
5. Beyond Here Lies Nothin (Bob on grand piano, Mark Knopfler on
sunburst Les Paul, Donnie on electric mandolin,
Stu on cream stratocaster, Charlie on black & white Telecaster)
6. Every Grain Of Sand (Bob on grand piano, Donnie on pedal steel, Stu
on acoustic guitar, Charlie on black & white Telecaster)
7. The Levee's Gonna Break (Bob on grand piano, Donnie on electric
mandolin, Stu on cream Stratocaster, Charlie on black & white
Telecaster, Tony on standup bass)
8. Blind Willie McTell (Bob center stage with harp, Donnie on
banjo, Stu on acoustic guitar, Charlie on black & white Telecaster, Tony
on standup bass)
9. Highway 61 Revisited (Bob on piano, Donnie on lap steel, Stu on
hollow body electric, Charlie on black & white Telecaster, George on
drums with brushes)
10. Visions Of Johanna (Bob on grand piano, Donnie on electric mandolin,
Stu on acoustic guitar, Charlie on black & white Telecaster, George on
drums with brushes)
11. Thunder On The Mountain (Bob on grand piano, Donnie on lap steel,
Stu on cream Stratocaster, Charlie on silver Telecaster)
12. Ballad Of A Thin Man (Bob center stage with harp then grand piano,
Donnie on lap steel, Stu on cream Stratocaster, Charlie on silver
Telecaster)
13. Like A Rolling Stone (Bob on grand piano, Donnie on pedal steel, Stu
on black Gretsch Penguin, Charlie on silver Telecaster, Tony on red
Rickenbacker bass)
14. All Along The Watchtower (Bob on grand piano, Donnie on lap steel,
Stu on cream Stratocaster, Charlie on cream Stratocaster, Tony on red
Rickenbacker bass)
(encore)
15. Blowin' In The Wind (Bob on grand piano then center stage with harp,
Donnie on violin, Stu on acoustic guitar, Charlie on black & white
Telecaster, Tony on white 6 string electric bass)
Broomfield, Colorado - 1STBANK Center
- October 30, 2012
di L.R.
Una grande luna gialla splendeva sopra le Montagne Rocciose quando siamo
entrati nel 1st Bank Center di Broomfield nella notte di Martedì. Abbiamo
apprezzato lo show di Mark, ma eravamo lì per Dylan. Quando due specchi
incorniciati sono stati portati sul palco da una smarrita giovane donna,
che li ha messi uno contro un amplificatore e l’altro al centro della
scena presso il pianoforte, non abbiamo capito subito il perchè, ma poi
la security ci ha spiegato che era per riflettere i flash delle macchine fotografiche perchè Dylan
non vuole che gli facciano fotografie.
Forse la musica fatata suonata da Knopfler e la sua band aveva spruzzato
polvere di fata su Bob questa notte a Broomfield. Egli ha certamente
avuto un “appuntamento con la regina delle fate”. Dalle prime battute di
“I’ll Be Your Baby Tonight” alle ultime di “Blowin’ In The Wind” Dylan
è stato grande.
Io ho avuto la fortuna di vederlo molte volte in molti anni e posso
dire senza esitazione che lo spettacolo di Martedì in Colorado è stato
uno dei migliori. Bob era "ON", la band è ora in una disposizione diversa,
allineata di fronte al capo, con Tony chiaramente leader. Charlie sembra
un pò al guinzaglio, ma la musica è impeccabile. Dylan l'arrangiatore
con Tony l'esecutore hanno trovato un estremamente ben oliata macchina
da tour.
La costruzione costante ha dato i suoi frutti. Non c'è band migliore on
the road.
Love Minus Zero era sublime. John Brown ha mostrato a Knopfler e alla
sua band come le ballate irlandesi si soppone debbano essere eseguite
(col Maestro al centro della scena per questo che aveva del tutto
cancellato il suo discepolo)
Rollin’ and Tumblin’ ha scosso il pubblico - la canzone funziona bene
dal vivo con la band che scalcia dietro di lui. Bob ha suonato un grande
pianoforte il Martedì - molto poco "Plunk, Plunk" – ed è andato giù
pesante con l'armonica in diversi momenti. Il suo canto era
trascendentale - non c'era nessun rap - la voce era
in ottima forma con il suo fraseggio magistrale in pieno effetto – una
bella pronuncia - ogni parola suonava chiara.
Ho visto Bob male - così male che ero uscito dopo cinque canzoni - e ho
visto Bob bene. Martedì scorso Bob è stato più che buono. Era degno del
suo status di icona. Il mio amico si è complimentato per la sua
resistenza. Nearing 72 ha detto chiaramente: “Nulla può fermarlo! La
notevole massa di lavoro, la prolifica energia creativa che emana da
questo uomo è un dono per tutti noi.
Non ci sono state canzoni da Tempest, ma nell'eventualità avevo riascoltato le canzoni di
Tempest la notte prima. In risalto Mississippi (ed eseguita con
squisita passione) la bellissima Ain’t Talkin...Just Walkin!
Subject: Sorrisi e Canzoni - Bob Dylan
masterpieces collection
Hello,
from Italy, I want to buy the last 4 issue with BOB DYLAN + cd's, can
you get me this 4 issue ? Please let me know.
Thanks, Hervé
SEALED AND COMPLETE COPY ONLY with plastic bag + color cardboard info
17) Hard Rain - Under The Red Sky (2 Jun 2011)
18) The Basement Tapes (double) (9 Jun 2011)
19) Bob Dylan At Budokan (double) (16 Jun 2011)
20) Before The Flood (double) (23 Jun 2011)
Hello Hervè, i'm sorry
but i'm not able to do what you are asking with your mail, CLICK
HERE to see the complete plan of the issues, you can purchase
directly online (if the issues are not sold out) the CDs you are looking
for. Regards, Mr.Tambourine, :o)
Sabato 3
Novembre 2012
Tulsa, Oklahoma - BOK Center -
November 2, 2012
1. You Ain't Goin' Nowhere
2. Don't Think Twice, It's All Right (with Mark Knopfler on guitar)
3. Things Have Changed (with Mark Knopfler on guitar)
4. Tangled Up In Blue (with Mark Knopfler on guitar)
5. Cry A While
6. Make You Feel My Love
7. Honest With Me
8. Desolation Row
9. Highway 61 Revisited
10. Ain't Talkin'
11. Thunder On The Mountain
12. Ballad Of A Thin Man
13. Like A Rolling Stone
14. All Along The Watchtower
Broomfield, Colorado - 1STBANK Center - October 29, 2012
di Kevin Dennis
Dylan scuote Broomfield
Son passati 37 anni dall'ultima volta che ho visto Bob Dylan in
concerto, la mia prima e unica volta con Dylan era stata ad ua
tappa della Rolling Thunder Revue a Oklahoma City nel 1976. Ho visto
Dylan in tv, su video in DVD ed in alcuni concerti e su Youtube nel corso degli
anni. Con la visione di Youtube in mente, sentendo le storie di amici di
concerti Hit /o da dimenticare negli ultimi dieci anni, ero andato allo
spettacolo con alcuni preconcetti, ma è stato sicuramente un concerrto buono, sicuramente superiore alle mie
aspettative.
Dylan ha alimentato un insieme energico di 90 minuti con molte canzoni
che sono diventate pietre miliari e culturali - anche se riarrrangiate
in versioni differenti. Io non ho seguito il Never-Ending
Tour di Bob degli ultimi quindici anni circa, ma sono sicuro che i fan
di lunga data sono abituati a queste alterazioni degli originali. Avevo
letto che non stava suonando nulla dal recente acclamato Tempest, e non
l'ha fatto nemmeno ieri sera, ed io ho riconosciuto circa l'80% delle
canzoni. Dylan è un pianista / armonicista in questi giorni (non ha mai
toccato la chitarra), e le sue lancinanti, discordanti nuove melodie
rendevano difficoltoso individuare la canzone che stava eseguendo. La sua band
è come una unità- rack, una insieme di veterani che suonano con una
grazia nascosta quel tanto che basta a spingere il regime saltellante
dei pezzi. Bob sembrava completamente energetico, anche se ha solo
parlato per presentare la band.
I chitarristi Charlie Sexton e Stu Kimball hanno una grande chimica tra
loro, e la band è ben legata insieme. Donnie
Herron alla pedal steel ha ripetuto molti dei riff di Bob pianoforte, creando un interessante effetto musicale, ha anche suonato il
mandolino elettrico, la lap steel, ed il violino in “Blowin' In The
Wind”. Il bilanciamento del suono era quasi eccellente in questa arena
che serve principalmente per le partite di hockey.
Like A Rolling Stone è stata la canzone più radicalmente trasformata
della sera. Nessun suono d’organo che la contraddistingue come la
versione originale, e il coro a loop di note / accordi sono stati
sostituiti da un riff del tutto nuovo e una melodia più statica. Anche
se tali modifiche non tolgono alla canzone il suo potere, l’ hanno
trasformata in qualcosa di più enigmatico. Un altro punto forte è stato
verso la chiusura con All Along The Watchtower che debolmente fa il
verso alla versione di Jimi Hendrix.
Quando non suonava il pianoforte, Bob suonava l’armonica,
specialmente in Things Have Changed e un carnevalesca e striscante
Ballad Of A Thin Man (caratterizzata da un effetto eco sulla voce). Bob
parla principalmente invece di cantare, fa dei gracidii, ma la sua voce
si è rinvigorita col procedere dello spettacolo.
Shelter Fron The Storm è stato fatta con un trattamento spumeggiante e
pop al pianoforte, in It’s All Over Now
Baby Blue Bob ha dato la sensazione di essersi ispirato un pochino al
jazz per il lavoro al piano, e inTangled Up In Blue ha inserito un paio
di strofe con testo diverso dall’originale.
Mark Knopfler è salito per degli inserimenti blues su The Levee Gonna
Breaks - ma il suo inserimento ha stravolto l'equilibrio della band, ed
è stata la canzone meno efficace dello spettacolo.
La scenografia era ultra-semplice: illuminazione gialla molto bassa ,
niente spot su Bob (o chiunque altro), di tanto in tanto un po' di
semplici ombre proiettate sul fondale. Non ci sono grandi schermi
televisivi per darci primi piani dei musicisti. Gli uscieri erano abbastanza
duri nel non permettere video e foto con i telefoni cellulari, le torce
elettriche sono stati puntate sui trasgressori
per la durata dello spettacolo. E' stata soprattutto una folla di età
anziana – molte persone più grandi di me (55) e pochi fans giovani. La
platea aveva le sedie riempite per circa 3/4 e tutti sono stati in piedi
verso il palco per lo show di Bob. Era lunedi il giorno peggiore della
settimana per i concerti rock? A occhio c’erano circa 8000 persone per
il primo dei due show nel sobborgo nord di
Denver.
Mark Knopfler deve rivaleggiare con Perry Como come il più
rilassato performer nel mondo dello spettacolo, con il suo set di 80
minuti, davvero tranquillo tranquillo.
I suoi punti salienti sono stati i lunghi arrangiamenti acustici laconici di
una coppia di brani - mandolino- ukulele e basso con l’archetto, che
Knopfler univa con le sue frasi di chitarra elettrica sopra le righe.
Knopfler ha suonato una mezza dozzina di chitarre diverse, un solo pezzo
dei Dire Straits che ho riconosciuto, una superficiale So Far Away. Roba
fredda, chitarra di buon gusto, ma le canzoni di Knopfler non sono
memorabili.
Nel complesso, un'esperienza fresca. Non voglio aspettare altri tre anni
per vedere il signor Dylan di nuovo.
Well, I left Oklahoma
Driving in a Pontiac,
Just about to lose my mind.
I was going to Arizona,
or to California
Where people all living so fine.
My mama call me crazy,
My baby said i'm lazy,
gonna show all this time
Don't you know I aint no fool and
i don't need no more damn school.
borned just walk the line.
Living on Tulsa time.
Living on Tulsa time.
Gonna set my watch back to it
you know that Ive been through it.
Living on Tulsa time.
So here I was in hollywood,
Thinking I was doing good,
Talking on the telephone line.
They don't want me in the movies
nobody sings my songs;
mama says my babys doing fine.
So then I started winking,
Then I started thinking
really had a flash this time.
That I had no bussiness leaving,
nobody would be grieving;
Living on Tulsa time.
Living
on Tulsa time.
Living on Tulsa time.
Gonna set my watch back to it
you know that Ive been through it.
Living on Tulsa time.
Living
on Tulsa time.
Living on Tulsa time.
Gonna set my watch back to it
you know that Ive been through it.
Living on Tulsa time.
Venerdi 2
Novembre 2012
Grand Prairie, Texas - Verizon Theatre -
November 1, 2012
1. Watching The River Flow (Bob on keyboard)
2. Girl Of The North Country (Bob on grand piano and harp, Mark Knopfler
on guitar)
3. Things Have Changed (Bob center stage with harp, Mark Knopfler on
guitar)
4. Tangled Up In Blue (Bob center stage with harp then on grand piano)
5. Tweedle Dee & Tweedle Dum (Bob on grand piano)
6. A Hard Rain's A-Gonna Fall (Bob on grand piano)
7. Dignity (Bob on grand piano)
8. Love Sick (Bob on grand piano)
9. Highway 61 Revisited (Bob on grand piano)
10. Mississippi (Bob on grand piano)
11. Thunder On The Mountain (Bob on grand piano)
12. Ballad Of A Thin Man (Bob center stage with harp then on grand
piano)
13. Like A Rolling Stone (Bob on grand piano)
14. All Along The Watchtower (Bob on grand piano)
(encore)
15. Blowin' In The Wind (Bob on grand piano then center stage with harp,
Donnie on violin)
Los Angeles, California - Hollywood
Bowl - October 26, 2012
di Nathan Fan
Bob Dylan continua a ispirare
all'Hollywood Bowl show
Quando ho detto alla gente che andavo a vedere il concerto di Bob Dylan
la reazione più comune è stata: E' ancora vivo? Bob Dylan è
ancora in giro col suo Never Ending Tour, la sua tournée iniziata nel
1988 e ha appena pubblicato un nuovo album il mese scorso - sì, è ancora
vivo. Tuttavia, avendo passato i 71, la finestra si sta lentamente
rimpicciolendo, così ho colto al volo l’occasione del primo concerto
entro 50 miglia da casa mia, per fortuna suonava all’ Hollywood Bowl.
Dylan ha avuto un effetto piuttosto profondo su di me - la sua vita e
le canzoni mi hanno insegnato molte cose sulla ricerca della verità, su
ciò che significa essere un artista con integrità e come rispondere alle
critiche. E’ interessante come un uomo può avere un impatto senza che tu
lo abbia mai incontrato o visto. Quindi questa possibilità di andare a
vederlo in quello che potrebbe essere uno dei suoi ultimi concerti ...
diciamo solo che non ho dovuto pensarci due volte.
La voce mediocre voce non pregiudica la potenza della musica.
La sua canzone di apertura è stata “You Ain’t Going Nowhere” una delle
sue canzoni più oscure, con un ritornello molto orecchiabile. Era una
canzone divertente per aprire il concerto, ma, a meno che tu non sapessi
già le parole, non si capiva quello che Dylan cantava. E’ stato così
anche per tutte le canzoni che sono seguite. Se non avete più ascoltato una
canzone di Bob Dylan dal 1970, lasciate che vi aggiorni: La sua voce
attuale è come quella di Tom Waits che fa i gargarismi con delle
biglie. Tuttavia, egli la fa funzionare, ma comprendere le parole da
quel momento in poi non è stato un problema per me, quelle parole sono
state scritte sulla mia anima.
Eravamo abbastanza lontani dal palco ed è stato nella seconda canzone
che ho realmente visto Dylan, che non era al centro del palco, era in fondo a destra,
e stava picchiando su una tastiera.
Dylan è conosciuto per la sua chitarra e la sua armonica, ma è stato
notevole vederlo esercitare un nuovo aspetto del suo talento musicale che era
stato in precedenza a me sconosciuto, suonava con la sua band, facendo
riff intensi al pianoforte. Dopo tutto, non è l'emozione di vedere
uno spettacolo dal vivo a rendere un'esperienza irripetibile?
E questo era quello che Dylan ha fatto: Ha suonato le canzoni famose che
tutti conoscono, ma le ha suonate in un modo mai sentito prima, che è solo
nella sua mente. Gli spettacoli dal vivo devono essere emozionanti
per i musicisti perché offrono loro la possibilità di reinterpretare le
loro canzoni e di sperimentare nuove idee e suoni. "Highway 61 Revisited" è diventata un
melodramma in chiave minore, "Like a Rolling Stone" è passata da inno a
ballata, e "Desolation Row" è stata cantata molto meglio di quanto la
registrazione potrebbe mai fissare. Ha chiuso con una versione di "All
Along The Watchtower" che suonava più simile alla cover di Jimi Hendrix
che all'originale.
Dylan tiene la sua leggenda viva e vegeta.
E' stato divertente passare dall'esclamazione "Bob Dylan ... non è morto?" Ad una folla
di persone che non solo hanno cantato insieme a lui ogni parola, ma ha
fatto una standing ovation quasi ogni canzone. Sono stato a molti
concerti prima di questo, tra cui alcuni dei più grandi artisti, ma
nessuno ha mai avuto una base di fan devoti come Bob. Non è stato
affatto un concerto chiassoso, infatti, l'atteggiamento era di riverenza
e rispetto. Eravamo tutti uniti nel nostro amore per Dylan. Egli non
poteva sbagliare - che elabori integralmente tutti i suoi migliori
brani, per questo lo amiamo, per questo lo abbiamo amato.
Dopo la sua ultima canzone, c'è stato un fragoroso applauso e una
standing ovation da quasi tutto il pubblico. La cosa è durata circa tre
minuti, fino a quando Bob è salito di nuovo sul palco per una versione
di "Blowin 'in the Wind" impostata con la melodia di "Just Like A
Woman".
"La risposta amico mio sta soffiando nel vento. / La risposta sta
soffiando nel vento. "
E se ne andò. Abbiamo applaudito di nuovo, ma nessuno di noi si
aspettava un altro bis. Questo è stato sufficiente per noi. Questo è
stato sicuramente una delle migliori esperienze di concerti che io abbia
mai avuto – eravamo per lo più un bel gruppo di vecchi a godersi la
musica incredibile di Bob Dylan. Ed io ho avuto modo di essere uno di
loro. Grazie, Bob Dylan, per tutto quello che hai fatto.
Broomfield, Colorado - 1STBANK Center
- October 30, 2012
1. I'll Be Your Baby Tonight
2. Love Minus Zero/No Limit
3. Things Have Changed
4. Tangled Up In Blue
5. Rollin' And Tumblin'
6. Visions Of Johanna
7. John Brown
8. Mississippi
9. Highway 61 Revisited
10. Ain't Talkin'
11. Thunder On The Mountain
12. Ballad Of A Thin Man
13. Like A Rolling Stone
14. All Along The Watchtower
Ciao Mr. Tambourine,
una cosa da poco, magari è già stata notata, ma la scrivo lo stesso.
Circa tre settimane fa vedo sullo scaffale di un negozio di dischi usati
il profilo di Masked and Anonymous, solo cartonato e un po' più largo
del solito. Mi dico: sarà una versione con CD e DVD. In effetti ci sono
dentro due dischi, ma entrambi CD. Niente di straordinario, una copia
promozionale con M&A in tutto e per tutto uguale, booklet compreso, a
quella che ho già, e un secondo dischetto con 7 brani (All I Really Want
to Do / Love Minus Zero/No Limit / Stuck Inside of Mobile with the
Memphis Blues Again / Tangled Up in Blue / Gotta Serve Somebody /
Moonlight / Cold Irons Bound) promozionali rispetto alle ristampe in
SACD del periodo. Essendo tuttavia malato - come la maggior parte dei
frequentatori di questo sito - e incoraggiato dal prezzo basso, lo
prendo. L'ho tenuto in auto con l'idea di ascoltarlo tutto lì (non ho
mai avuto consapevolezza di cosa significhi veramente ascoltare musica
in auto finché anni fa non lessi il capitolo sulle "bolle musicali" ne
"Il suono in cui viviamo" di Franco Fabbri) prima di portarlo a casa e
riporlo accanto all'altro. Ultimamente in auto ci vado poco e finisce
che ci metta qualche giorno prima di sentire tutto un album. Per farla
breve una decina di giorni fa mentre tornavo con la famiglia da una
castagnata l'ho inserito a sorpresa - il CD si era mimetizzato tra altri
consimili - ed è stato subito divertente: i miei figli seduti dietro si
sono messi all'unisono a cantare in giapponese! Senza che lo sapessi
avevano imparato My back pages dal video che si trova su youtube. Risate
da lacrime agli occhi, e non è il massimo quando si guida. Certo che tra
il giapponese parlato e quello cantato c'è una bella differenza: tanto
il primo sembra contenere dei fonemi irriproducibili quanto il secondo
pare simile all'italiano per la presenza di sillabe perfettamente
scandite, E vabbé. Quello che volevo dire però è un'altra cosa. Mettendo
poi a confronto le due versioni di M&A - che sono risultate, come ho già
detto, perfettamente identiche - ho prestato involontariamente più
attenzione ai dischetti di metallo. A parte la presenza della stella
grande circondata da 5 stelle piccole - un richiamo un po' al Lone Star
State, il Texas, e un po' alla bandiera confederata - mi ha colpito la
stilizzazione della cartina degli Stati Uniti. Si ricorderà che M&A è
ambientato nel futuro e che nell'introduzione si rende conto di un
futuro decisamente apocalittico, con terremoti, inondazioni, guerre,
etc. Alla fine l'immagine sul CD ingloba gli Stati Uniti, il Messico e
il Canada, con delle porzioni - il Nevada, alcuni stati canadesi, etc. -
invasi dalle acque. Il responsabile di tutto dovrebbe essere Geoff Gans
- art designer, ma anche chitarrista - e un po' dei suoi lavori (anche
per altri progetti con Dylan) possono essere visti qui:
http://www.rarecoolstuff.com/gansdesign.html
Ti saluto e ci tengo a dirti che ti leggo giornalmente, sempre
complimenti per la tua passione.
Alexan Wolf
Ciao Alexan, mi hai
incuriosito, così ho voluto fare una ricerca su Youtube di My Back Page
in giapponese ed ho trovato il video qui sotto:
Vorrei dire che
l'arrangiamento non è male nella sua modernità, ma caz...cchio, il
giapponese è improponibile per la traduzione di una canzone di Bob,
proprio impossibile. Il tutto assume un'aria divertente, quasi da farsa,
al di là dei buoni intenti degli artisti giapponesi.Come hai detto tu,
risate da lacrime agli occhi davvero. Ti ringrazio per l'apprezzamento
espresso nei miei confronti, alla prossima, Mr.Tambourine :o)