Atlanta, Georgia - Chastain Park
Amphitheater - July 28, 2011
1. Rainy Day Women #12 & 35
2. Don't Think Twice, It's All Right
3. Things Have Changed
4. Tangled Up In Blue
5. Beyond Here Lies Nothin' (Bob on guitar)
6. Mississippi
7. The Levee's Gonna Break
8. Sugar Baby
9. Highway 61 Revisited
10. A Hard Rain's A-Gonna Fall
11. Thunder On The Mountain
12. Ballad Of A Thin Man
(encore)
13. Like A Rolling Stone
14. All Along The Watchtower
Ritenendo che l’ozioso Tamburino non se ne
sarebbe presa la briga, mi sono messo al volante e dopo tre lunghe ore di
guida sono arrivato a Brescia, città gallica che sorprendentemente ancora
conserva l’antico idioma. Vi dico subito
che ne è valsa la pena. Ritengo Bob Dylan Revealed il tributo a Dylan più
approfondito, divertente e intelligente mai realizzato. Un’opera definitiva
capace di far ombra persino a No Direction Home. Vi basti sapere che su due
ore
di colonna sonora non c’è stata una sola canzone del Bobby che io già
conoscessi. Il paradiso del collezionista. Questa soundtrack ricchissima, se
mai uscirà su CD, sarà un must nella discografia dylaniana.
Entrando nella sala ho subito percepito l’atmosfera del grande evento, le
canzoni di Desire venivano diffuse dagli altoparlanti e le poltrone si
andavano riempiendo sempre più di un pubblico eterogeneo che dai ventenni
spaziava fino
ai centenari (centenari col codino grigio però) fino al completo sold out.
A giudicare dalle facce, molti erano in trasferta, qualcuno indossava il
vestito di gala delle grandi occasioni (anch’io la vorrei la maglietta col
faccione di Bob, ma, accidenti, in che negozi si trovano?).
Hurricane sfuma e parte il film. Nel giro di qualche minuto tutti avevamo
già capito che si trattava di una straordinaria raccolta di testimonianze
inedite e documenti dell’epoca. Il film inizia ex abrupto, giusto per
inquadrare il personaggio, con una chicca assoluta, uno spezzone del
concerto della Baez a Monterey nel ’64 in cui, mentre lei impeccabile canta
la sua gelida versione di Geordie, si vedono far capolino dai tendoni del
backstage i visi ilari e alticci di Bob e Ramblin’ Jack, naturalmente col
suo cappello da cowboy in testa. Dopo qualche titubanza, i due, in preda a
una crisi di ridarola, entrano barcollando sulla scena fino ad arrivare alle
spalle della povera Baez che ignara continua a cantare. Ogni volta che lei
inizia il refrain “Oooooh my Geordie will be hanged with a golden chain…”
Dylan col braccio destro mima la stretta del cappio al collo, gonfia le
guance trattenendo il respiro e infine butta fuori la lingua a penzoloni col
capo piegato di lato. Effettivamente a quel tempo per la Baez l’impiccagione
del protagonista era la conditio sine qua
non per l’inclusione di un brano nel suo repertorio, una vera fissazione. I
due cretini continuarono così per l’intera canzone, con Ramblin’ Jack
piegato in due dalle risate che ammiccava alle curve (in realtà scarse) di
Joanie. Dallo
sguardo confuso si capiva che la poverina non riusciva a capacitarsi di quel
pubblico che sghignazzava davanti a cotanta cantata tragedia e dopo il
fragoroso applauso (il pubblico pensava si trattasse di una scenetta
studiata a
tavolino) uscì piangendo, lasciando il palcoscenico ai quei due bischeri
ubriachi che improvvisarono un concertino di talkin’ blues e folk songs
nonsense (di cui purtroppo non rimane alcuna documentazione), per finire con
la
leggendaria prima esecuzione live di Mr. Tambourine Man eseguita a quattro
mani. Al pubblico, ormai rassegnato al canto luttuoso e glaciale della
saccente folk singer ispano-americana, non sembrò vero di poter concludere
la serata con quattro risate sgangherate e liberatorie e fu un trionfo.
Ma questo è solo uno dei tanti scherzi crudeli che Dylan e Ramblin’ Jack
riservarono alla povera Joanie. Tutti saprete di quella volta a Berkeley nel
’65 in cui Ramblin' Jack entrò in platea a cavallo mentre Joan Baez cantava
Stewball. Guardandola con aria di sfida Ramblin’ faceva dressage davanti al
palco, mentre Dylan nascosto fra il pubblico nitriva.
Un altro momento fra i più significativi è stata la testimonianza di Burl
Ives (a dire il vero già nota ai lettori di Maggie’s Farm eu) sulla genesi
di Please Missus Henry. Nella sua avvincente ricostruzione Odetta, dopo
avere eseguito la
sua Ramblin’ Round al Woody Guthrie Memorial Concert del 1968, venne
avvicinata da Bob che intendeva a suo modo complimentarsi per la
performance. “Bene...Odetta, hai sentito anche tu Woody tirar calci dalla
bara? …e sì che non sei nemmeno una tipa leggera!” risatina “C’avresti mica
venti dollari da prestarmi?” Questo fu tutto quello che le seppe dire. Non
era un ragazzo cattivo, ma di parole buone dalla sua bocca a quel tempo non
ne uscivano. La
poverina in preda a un attacco di pianto corse nei bagni della Carnegie Hall
e si infilò nell’unico bagno aperto. Per inciso: il direttore della Carnegie
pare avesse detto alle cameriere “Mettete il cartello GUASTO sulla porta dei
bagni.
Stasera ci sono ancora quegli sballati dei folksingers! Ci hanno presi di
mira, i loro pidocchiosi hootenannies non gli bastan più! Questi son ancor
più barboni dei jazzisti. Lasciatene aperto uno solo… dopo un loro concerto
è più
facile ristrutturare che pulire”.
Allora Bob, completamente ubriaco (lo si evince chiaramente dalla sua
performance), si recò in amministrazione a batter cassa e, dopo essersi
cacciato il cachet negli stivali (Bobby fu l'unico a pretenderlo), corse a
rotta di collo giù per le scale in cerca del bagno. Trovandolo occupato, si
inginocchiò davanti alla porta chiusa e si mise a implorare "Odetta cara,
faccio un disastro se non apri… abbi pietà di me! Io scherzavo, scusami...
lo accetti un dollaro?" Dall’interno la poverina gridava “le mie lacrime
potrebbero far girare le pale di un mulino!” (c’era al tempo un vero e
proprio processo di identificazione fra i giovani folksingers urbani e i
traditional da loro eseguiti). Bobby un po’ per l’insostenibile pressione
viscerale della sua vescica, un po’ per il timore di essersi dimostrato
eccessivamente galante,
decise di cambiare tattica e cominciò a prendere a calci la porta urlando:
“Brutta panzona, apri o ti sgonfio io”
“Metti un freno alla tua lingua” disse lei con tipica inflessione scozzese,
“Ma fai l’antiquario o la cantante? " rispose lui. La situazione degenerò,
fino ad arrivare agli insulti e agli sputi. Finì in un lago di lacrime e non
solo.
Questa è la versione riportata da Burl Ives che era, non so se lo sapete, il
pusher di The Band.
Paul Robeson, il marito di Odetta, ridimensionò invece l’episodio, facendo
notare come sua moglie non si chiuse volontariamente nel bagno, ma rimase
semplicemente incastrata fra gli stipiti della porta a causa della sua
stazza.
Solo una provvidenziale spallata di Van Ronk (fratello di Von Schmidt)
riuscì a liberarla, ma ormai per Bobby era troppo tardi. Quindi Please Mrs.
Henry, capolavoro assoluto della poetica mondiale, prese spunto proprio da
questo episodio.
Vi ho raccontato solo un paio di scene di questo memorabile documentario,
nella speranza che un giorno giunga anche per voi l’occasione di provare
quello che ho provato io. Solo all’uscita però mi sono reso conto
dell’importanza di questo evento organizzato dal Comune di Brescia. Infatti
in un chiostro romanico poco distante era stato allestito un sontuoso
banchetto con le eccellenze gastronomiche locali (salame e stracchino) e, in
esclusiva mondiale,
l’esposizione della prima chitarra di Bob Dylan, proprio quella che nel 1961
il giovane Bob portò al Greystone Park Psychiatric Hospital al capezzale di
Woody.
Si tratta di una rarissima Hermann Hauser del 1951 con vere corde di budello
d’asina, successivamente venduta ad Andres Segovia per soli $38.000,00
sebbene il delicato fingerpicking del Bobby l’avesse ridotta a un rottame.
Gentilmente concessa dalla Fondazione Segovia.
Erano presenti Fernanda Pivano, Dori Ghezzi, Massimo Bubola e, liberi di non
crederci, Desiré-Gabrielle che, calata di 30 kg e col naso rifatto, è una
vera gnocca. Una serata indimenticabile.
Caro Sir Eglamore a.k.a. Sir Lionel, ti ringrazio di
esserti preso la briga del reportage di questo avvenimento che l'ozioso
Tamburino, essendosi sottoposto ad intervento chirurgico e non essendo
ancora in forma, aveva purtroppo mancato.
Giovedi 28 Luglio
2011
Pensacola, Florida - Pensacola Civic
Center - July 27, 2011
1. Leopard-Skin Pill-Box Hat
2. It Ain't Me, Babe
3. Things Have Changed
4. Tangled Up In Blue
5. Beyond Here Lies Nothin' (Bob on guitar)
6. Mississippi
7. High Water (For Charley Patton)
8. Simple Twist Of Fate (Bob on guitar)
9. Highway 61 Revisited
10. Forgetful Heart
11. Thunder On The Mountain
12. Ballad Of A Thin Man
(1st encore)
13. Like A Rolling Stone
14. All Along The Watchtower
Ciao a tutti. Sono una dylaniana da sempre, anche se ho scoperto questo sito
relativamente da poco tempo. Mi dispiace scrivere questo nella mia prima
mail, ma anch'io, come hanno già osservato in molti, a volte ho
l'impressione che questo sia più un sito di detrattori che di sostenitori di
Dylan. “...l'unica attività di Bob attualmente sono i concerti, di che altro
vogliamo parlare”...?? ...mi viene il dubbio che qui si abbia solo una vaga
idea di chi sia Dylan. Dylan ha fatto talmente tanto in cinquant'anni (e c'è
talmente tanto di cui parlare) che quello che fa ora è tutto un di più. C'è
soltanto da ammirarlo per la passione e il coraggio con cui continua a
lavorare. Voce o non voce, teatri pieni o vuoti, musicisti validi o meno,
non ha importanza. Che facciamo, quando non farà più concerti chiudiamo il
sito?
Tra parentesi, Dylan ha scritto nella sua autobiografia che ha iniziato il
“neverending tour” perché voleva rinnovare il suo pubblico, “se vado tutti
gli anni negli stessi posti non saranno sempre le stesse persone che
verranno a sentirmi”... quindi non credo che gli dispiacerebbe molto perdere
quelli che lo seguono di concerto in concerto solo per criticarlo.
Già che ci sono vorrei controbattere qualche altra affermazione (sempre di
Mr Tambourine) che mi è rimasta un po' di traverso. “Le sue scuse sulla
faccenda cinese facevano acqua da tutte le parti...” Dylan si è sganciato da
qualunque presa di posizione politica diretta fin dagli inizi della
carriera, e anche quando partecipava alle marce per i diritti civili non mi
risulta che abbia mai fatto proclami. Ora pretendere che si metta a fare
proclami in Cina a settant'anni è semplicemente ridicolo. E non credo che
sia stato censurato: se andiamo sullo youtube cinese (youku) le sue canzoni
le troviamo tutte, con tanto di commenti in cinese sotto.
“ non ha speso una parola per ricordare Suze” ...Ha messo in scaletta “A
simple twist of fate”, che è una canzone dedicata a Suze, e quindi le sta
rendendo omaggio tutte le sere, senza sbrodolare parole inutili.
“...non si degna di salutare o ringraziare gli spettatori” ...ognuno ha il
suo stile, questo è il suo e non sono i salamelecchi che fanno la
differenza.
Veramente, forse ha ragione lui quando dice “mi capiranno solo fra
cent'anni”... certo che se non lo capiscono neanche i suoi fans...
Metto in allegato un articolo che ho trovato in rete e che ho tradotto
perché mi sembra interessante, “Quante parole deve scrivere un uomo prima di
essere considerato un poeta?”. Non so se può trovare posto qui da qualche
parte perché è piuttosto lungo, più un breve saggio che un articolo, ma vale
la pena di leggerlo:
QUANTE PAROLE DEVE SCRIVERE UN UOMO PRIMA
DI ESSERE CONSIDERATO UN POETA?
(da THE IRISHTIME, 2011)
http://www.irishtimes.com/newspaper/weekend/2011/0416/1224294785748.html#.Tiy0d6CX9BY.facebook
Bob Dylan ha sempre resistito ad essere annoverato tra i poeti americani, ma
se ci fosse mai poesia da trovare nelle roccaforti dell'America, era lui
quello desinato a trovarla, scrive GERRY SMYTH.
"Mr Dylan è un poeta, e anche se forse è un poeta minore, se dovesse
pubblicare i suoi scritti senza l'ausilio della chitarra, dell'armonica e
della macchina pubblicitaria, si tratterebbe sempre di vendere poesia ad un
pubblico di massa”. Il giornalista che scriveva queste parole nella
recensione di un concerto di Dylan a Dublino nel 1966 toccava una questione
che è stata a lungo controversa: è un poeta? Il suo posto è accanto a Eliot
e Pound nella “cabina del capitano”?
Molti direbbero ora che era ingiusto definirlo semplicemente un poeta
minore. Nei successivi 45 anni il nome di Dylan è stato ripetutamente
affiancato a quelli di Keats, Coleridge, Shelley, Tennyson, Rimbaud e
Verlaine, e numerosi critici e accademici hanno analizzato le sue canzoni e
le hanno messe in relazione alla tradizione letteraria piuttosto che
musicale.
Alcuni apologeti di Dylan hanno sostenuto che la sua padronanza della lingua
e la sua maestria nei giochi di parole erano tali che se anche il suo lavoro
non ha sempre raggiunto i più alti livelli di espressione poetica, almeno
aspirava alla condizione di poesia. La ricchezza lirica e le sfumature delle
ballate di protesta all'inizio, e poi i paesaggi di notevole carica
interiore del suo periodo Highway 61/Blonde on blonde, hanno aggiunto peso
al confronto frequente con poeti d'altri tempi, e rivendicano per Dylan lo
stato di vero poeta del nostro tempo.
La questione se questi paesaggi interiori erano il risultato di ciò che
aveva imparato dalle sue letture dei poeti simbolisti o se fossero dovuti ai
suoi sogni amfetaminici è ora in qualche modo irrilevante. È entrato in una
scuola di illustri poeti, il cui lavoro potrebbe essere considerato al di
fuori del regno della realtà ordinaria. E ha dato al rock una nuova
concezione di ciò che poteva essere in termini musicali, con quegli album di
metà anni 60, così come probabilmente il più grande inno dell'epoca, Like a
Rolling Stone.
La forma narrativa adottata per molte delle sue canzoni ci porta vicini a un
altro dei poeti romantici inglesi: Samuel Taylor Coleridge, quello di Kubla
Khan e della Ballata del Vecchio Marinaio. Dalla drammatizzazione della
storia del ragazzo il cui assassinio ha dato il via al movimento dei diritti
civili, The Death of Emmett Till, alle successive The Ballad of Frankie Lee
and Judas Priest, Lily Rosmary and the Jack of hearts e Black Diamond bay,
Dylan dimostra di conoscere bene l'efficacia di una buona storia.
La risposta di Dylan alla domanda "sei un poeta?" è stata che lui è
semplicemente un “uomo di canto e danza”. La sua vista non era sulle alture
del Parnaso, ma sulle strade aperte e sulla amata ferrovia trans-Americana
dei suoi sbandati e vagabondi - e, naturalmente, di quel "mistery tramp" -
così come dei suoi primi idoli, Woody Guthrie e Hank Williams.
"E 'dentro di me. Sta a me convincermi di essere un poeta. Ma ci vuole
dedizione. Molta dedizione”. (Bob Dylan)
La risposta “Song and dance man” è un po' disonesta. Dylan aveva certamente
nozione di sé stesso come poeta già nel 1964, quando si prese la briga di
cercare Carl Sandburg, un anziano e influente letterato americano. La
visita, tuttavia, fu breve e deludente, e si concluse subito quando il
vincitore del Pulitzer rifiutò di prendere sul serio Dylan.
Il cantante continuò a coltivare stretti legami con i poeti americani, in
gran parte della cerchia dei poeti beat: Michael McClure, Lawrence
Ferlinghetti e, in particolare, Allen Ginsberg, che avrebbe avuto una grande
influenza su di lui.
Clinton Heylin, nel suo resoconto completo e definitivo della vita di Dylan,
“Behind the Shades”, ci informa che era a questo trio che Dylan era
inizialmente ansioso di far sentire il suo capolavoro di 10 minuti, Visions
of Johanna, nella convinzione che fosse "finalmente pronto ad affrontare il
fatto di essere un poeta".
I poeti erano allora, e sembrano essere rimasti, una parte centrale delle
sue letture. Ginsberg ha ricordato che quando il cantante si stava
riprendendo dal suo incidente in moto gli ha regalato una "scatola piena di
libri di ogni genere. Tutti i poeti moderni che conoscevo. Alcuni poeti
antichi come Sir Thomas Wyatt, Campion, Dickinson, Rimbaud, Lorca,
Apollinaire, Blake, Whitman."
Poi c'è il cambio di nome che può o non può essere in onore di una delle
grandi figure della poesia del ventesimo secolo. Eppure, una volta ha detto
a Nora Ephron, "Io non mi definisco un poeta perché non mi piace la parola.
Io sono un trapezista".
Questa riluttanza contraddittoria ad essere annoverato tra i poeti d'America
è dimostrata ancora una volta in quel famigerato conferimento onorario del
1970 presso la Princeton University, un'esperienza che ha descritto come
spiacevole in alcune riuscite rime de “Il giorno delle locuste”:
Ho messo giù la mia toga, ho raccolto il diploma
Ho preso la mia bella e ce ne siamo andati
Dritti per le colline, le colline nere del Dakota
Certo ero contento di uscire vivo da lì
E le locuste cantavano, beh, mi diede un brivido
Tuttavia, se l'affermazione di Eliot che i poeti sono coloro che "ci
svegliano dal nostro sonno di morte ad un senso più pieno della vita" è in
qualche modo vera, Dylan non ha fatto altro che questo da quando ha mosso i
primi passi per diventare una delle figure culturali più affascinanti e
influenti del 20 ° secolo
Dylan ha detto una volta che aspirava a realizzare un'opera che potesse
stare a fianco dell'arte di Rembrandt. Ma forse avrebbe dovuto citare
Shakespeare, perché, come il Bardo di Avon, il suo virtuosismo con la lingua
è stato totalizzante, nel raccogliere una travolvente abbondanza di storia e
geografia, eroi e cattivi, passato e presente, e il futuro, quando osa
indossare il mantello del profeta. Immensamente dotato di risorse come
artista, la sua immaginazione creativa ha preso tutto ciò che ha trovato
sulla sua strada per produrre un corpo di lavoro che già trascende il tempo
e il luogo del suo farsi.
"Ho imparato a scegliere bene i miei idoli”
Bob Dylan, poesia sulle note di copertina di “Joan Baez in Concert, Part 2”
Come Shakespeare, inoltre, è stato il consumato catalizzatore di altre
fonti, un collezionista con l'occhio di una gazza, assimilando tutto ciò che
era nell'etere o che si arenava sulla spiaggia. L'osservazione di Liam
Clancy, compagno dei giorni del Greenwich Village, che l'unica cosa a cui
poteva paragonare Dylan era "la carta assorbente", perché assorbiva tutto,
era del tutto vera. Molte delle sue prime ballate folk, comprese quelle che
aveva imparato dai Clancys, erano spudoratamente derivate da melodie
tradizionali.
Ma quali grandi artisti non hanno passato al setaccio la grotta di Aladino
dei loro predecessori, raccogliendo e scegliendo ciò che li ha preceduti e
dandogli il lustro di novità? E pochi lo hanno fatto con il tipo di
brillantezza trasformativa che Dylan così frequentemente applica nei suoi
aggiornamenti di vecchi lavori. Spesso ha semplicemente preso in prestito il
mantello, ma ne ha rifatto le cuciture: come nel caso della poesia del 1930
di Alfred Hayes “I Dreamed I Saw Joe Hill” che si è magnificamente
trasformata in “I Dreamed I Saw St Augustine”. Ma poi tutti i poeti rendono
omaggio in questo modo a coloro che li hanno portati al pozzo.
Sebbene molte delle prime ballate portano echi di Guthrie, Leadbelly, i
fratelli Clancy, Blind Willie McTell, Arthur Rimbaud, Brecht e Weil, i poeti
beat e innumerevoli altri, Dylan emerge con la sua voce inconfondibile e
assolutamente autentica, qualunque sia la forma: l'inno declamatorio, la
canzone di protesta politica o sociale, l'aria d'amore, la ballata su un
assassinio, il flusso di coscienza narrativa, l'epistola visionaria o la
parabola biblica rimodellata nella parlata di Dylan.
Heylin sottolinea che "la risorsa letteraria più importante per questo ebreo
decaduto" era la Bibbia, che più e più volte è stata una fonte per
l'immaginario e la carica di molte delle sue canzoni più allusive. Dal
“Dio-ha detto-ad-Abramo” di Highway 61 all'atmosfera da fine dei giorni che
pervade “Changing of the guards” e “Tales of Yankee Power” alla
contemplazione come in un salmo di “Every grain of sand”, la sua abitudine
alla lettura della Bibbia ha costantemente avuto un impatto sulla direzione
lirica del suo lavoro.
E' stato il portatore di molte etichette: la coscienza della sua generazione
(anche se lui disconosce questa definizione), eroe della contro-cultura
degli anni Sessanta, hipster, outsider, giullare, camaleonte, saggio,
sciamano, menestrello, trovatore, evangelista, moralista, annunciatore di
notizie apocalittiche.
Queste costanti demolizioni e reinvenzioni della sua immagine - e spesso
delle versioni originali delle sue canzoni - sono state una fonte di
mistificazione. I suoi linguaggi musicali sono cambiati per adattarsi ai
suoi capricci, dal folk al folk-rock ibrido che si è evoluto nel suono
elettrificato ed elettrizzante che ha tanto offeso i puristi che lo
sbeffeggiavano chiamandolo traditore a metà degli anni 60. La ballata, il
canto funebre, il canto blues e gospel: tutti sono stati adattati per
soddisfare il suo alter ego della giornata.
La sua creazione di country rock, così malinconicamente espresso in
NashvilleSkyline, era una ritessitura della malinconia di Hank Williams.
Quando si rivolse al soprannaturale con Slow Train Coming e il successivo
album cristiano, lo ha fatto con il giusto fervore di qualsiasi predicatore
dal pulpito, in una fase che forse era già prefigurata nei racconti biblici
di Gates of Eden e Highway 61.
E' scivolato nel corso degli anni come un camaleonte. Dal giovane che
ricercava e domandava, che voleva sapere "quante strade deve percorrere un
uomo" fino all'introspezione di Love Sick, in cui si trova a camminare
"lungo strade che sono morte", su Time Out of Mind - un album che, per
citare Re Lear, "odora di mortalità" - l'arco della sua carriera è stato un
continuo smontare e ricreare i suoi miti.
L'inquietudine con cui si è mosso attraverso i generi musicali, le identità,
le convinzioni religiose è evidente ancora oggi nel cosiddetto Never Ending
Tour, ma del resto Dylan il vagabondo si è dimostrato tale fin dal giorno
che lasciò la sua città natale, Hibbing, nel Minnesota, e fin da una delle
sue prime registrazioni, Restless Farewell:
E l'insegna all'angolo
Dice che è ora di chiusura
Quindi dico addio e mi avvio lungo la strada
Lui è una specie di Ulisse senza Itaca.
Anche la voce ha avuto le sue stagioni diverse: dalla voce nasale del
cantante di protesta alle inflessioni più dolci su Nashvile Skyline e John
Wesley Harding, quando era al suo meglio, al roco ringhio di oggi.
Il surrealismo psichedelico di canzoni come Mr Tambourine Man, Subterranean
Homesick Blues e Desolation Row, e l'ondata di suono provocatoria che era
Like a Rolling Stone, hanno lasciato poi spazio alla poesia popolare più
semplice di Nashville Skyline, John Wesley Harding e New Morning.
Dall'essere, come lo chiama Heylin,"il nipote bastardo di Rimbaud", si volse
verso lo stile più rudimentale e la saggezza popolare di un Robert Frost.
Se Dylan è stato il provocatore che ha tracciato le linee di battaglia,
regalando al suo pubblico folk l'assalto amplificato della sua
trasformazione del rock and roll nel “suono selvaggio di mercurio” di quel
periodo, ugualmente non ha avuto remore a ritornare ad un più tranquillo
suono acustico e a cambiamenti nello stile lirico più suggestivi di Robert
Burns che di Rimbaud.
Le beate e bucoliche immagini domestiche non durarono, e il loro frantumarsi
prese la forma di “Blood on the tracks”, suite sulla sua crisi matrimoniale,
un album che è una delle più forti testimonianze del Dylan poeta. Il
materiale, che può essere visto come un pungente rimprovero alla musa, è
personale e introspettivo quanto gli scritti di Robert Lowell o John
Berryman.
A parte Rembrandt e Shakespeare, Dylan è stato forse più vicino in termini
artistici a Walt Whitman, che come lui era affascinato dai miti, dal
retaggio e dallo spirito pionieristico della sua terra ed era incline a
esprimere una grande visione degli Stati Uniti. L'osservazione che Whitman
era un "divoratore vorace del mondo" potrebbe essere applicata anche a
Dylan.
Se la grande affermazione di Whitman era che lui sentiva cantare l'America,
questo vale anche per Dylan. Se tutta l'opera di Whitman è stata un inno
d'amore per gli Stati Uniti, così è anche per gran parte di quello che Dylan
ha scritto. Non è un caso che la figura del giocatore appaia così importante
nel suo lavoro, o che ci fosse un lato poetico da scoprire nella vita di
fuorilegge e sbandati come John Wesley Harding o Pat Garret e Billy the Kid.
Condivide con i poeti del 19 ° secolo anche una certa necessità di
rielaborare e rifare costantemente il suo lavoro, spesso fino a un livello
che è rovinoso per l'originale. Alla domanda su questo cambiamento costante
delle canzoni, ha detto, "Il tempo mi permette di trovare nuovi significati
ad ogni canzone...il corpo della canzone rimane lo stesso, ma indossa abiti
nuovi."
Whitman può essere considerato il poeta della guerra civile americana, e
anche Dylan si è interessato all'argomento. In una delle migliori canzoni
della sua recente carriera- forse una delle più suggestive- “Cross the Green
Mountain”, ha scritto un'elegia per coloro che sono morti sui campi di
battaglia del sud con una vividezza e una ricchezza di voce poetica che lo
stesso Whitman avrebbe potuto ammirare.
Per gli scrittori, soprattutto poeti, Dylan e sempre stato un caso
affascinante. Paul Muldoon dice che alla lettura i suoi versi migliori vanno
considerate poesie. Altri appassionati dell'ambiente letterario sono Joyce
Carol Oates, Simon Armitage, LaviniaGreenlaw e il poeta inglese Andrew
Motion, che in risposta al commento del cantante che egli si considerava
"prima un poeta e poi un musicista", ha detto che è praticamente impossibile
separare le due cose.
Christopher Ricks, il suo più appassionato difensore letterario, ritiene che
"non si può negare sommariamente o del tutto il titolo di poeta a Dylan, se
si ascoltano attentamente e con mente aperta le sue parole e il suo modo di
porle”. Ricks ha un'opinione: il meglio della produzione lirica di Dylan
dimostra che, come ogni buon poeta, ha una vera padronanza del linguaggio
associativo.
Al compiere dei 70 anni, con le sembianze che ormai ricordano quelle del
tardo autoritratto di Rembrant che lui sicuramente ammira, probabilmente
poco importa a Dylan se il suo epitaffio riporterà il titolo di Poeta o
meno. Ma ha stabilito il suo diritto ad essere considerato qualcosa di più
di un semplice poeta minore.
...ooOoo...
Allego anche il link a una canzone che io trovo molto molto bella e
ingiustamente poco conosciuta,
http://www.youtube.com/watch?v=Wv1t-sbhJOk
Alla prossima... peace and love.
Ramona
Cara Ramona, ti ringrazio per
il bellissimo allegato alla tua mail, ma se guardi negli archivi di MF ce ne
sono a centinaia di saggi come questi, quindi non posso considerarlo
tecnicamente una "novità", questo senza voler disprezzare il presente
allegato. Che attualmente MF sia un covo di detrattori dylaniani solo perchè
ho detto che il concerto di Milano è stato "onesto e modesto" mi sembra
francamente un'affermazione esagerata, fermo restando il diritto di ognuno
ad esprimere la propria opinione. Potreste scrivere saggi, dare una mano,
curare nuove rubriche da voi pensate e proposte, partecipare attivamente
alla costruzione giorno per giorno di MF, io ho sempre pubblicato tutto, ma
ripeto per l'ennesima volta, due mani non faranno mai quello che possono
fare venti mani! Personalmente potrei smettere anche domani mattina di
aggiornare Maggie's Farm che mi sentirei molto tranquillo e contento di
quello che ho fatto.
Salve a tutti,
Leggo il forum da quasi sei anni anche se molto raramente ho scritto
qualcosa.
Se lo faccio ora è perchè leggo che qualcuno dice che su Dylan non si sà di
che parlare. Con il permesso di Mr. Tamburine vorrei umilmente proporre due
argomenti che mi stanno molto a cuore:
1) L'ultimissimo disco di Dylan - In Concert Brandeis University 1963,
recensioni o impressioni di chi lo ha già acquistato (io stò attendendo che
mi arrivi il vinile).
2) Il capitolo secondo delle Chronicles. Quando uscirà, a che punto è Dylan
con la scrittura ecc.
Credo che ci sia molto da dire e personalmente, ripeto, sono due argomenti
che attualmente su Dylan mi interessano molto.
Grazie infinite a Mr. Tamburine per il lavoro che quotidianamente manda
avanti da solo permettendoci di avere sempre notizie fresche sul nostro.
Francesco.
Per quanto riguarda il disco "In Concert
Brandeis University 1963" quando è uscito ho segnalato alcune recensioni
tra le quali quella di Gabriele Benzing (clicca
qui), per quanto riguarda "Chronicles Vol.2" ne
parlai quando si sentirono le prime voci sulla sua uscita, interpellai il
Prof. Alessandro Carrera in proposito ma anche lui mi disse che ne sapeva
quanto me, pur essendo il traduttore ufficiale di Dylan, siamo ancora fermi
a quel punto, quando si saprà qualcosa di più definito sarò lieto di
comunicarlo.
Caro Mr. Tambourine,
ho letto le ultime e-mail che hai ospitato nel sito, in particolare quelle
di Corrado, Mercuzio, Daniele e Fausto; devo dire che condivido, nella
sostanza, le loro considerazioni.
Un pò stupisce il carattere mono-tonico che da qualche tempo maggiesfarm ha
assunto, un pò stupisce l'accanimento contro nonno dylan, più ancora
stupisce che il webmaster, anziché replicare argomentando, si limiti,
rispondendo a Mercuzio, a ironizzare: ma non lo avevi chiesto tu, replicando
a Corrado, "di che cosa parliamo"? e quando qualcuno, prendendoti sul serio,
prova a dare dei suggerimenti, non trovi di meglio che dirgli di farsi un
sito per i fatti suoi? boh...
Come cantava il grande Gaber, "forse sono io che non capisco più un c***o",
ma, davvero, del tormentone sui concerti presenti e futuri non se ne può
più.
Ho letto poco fa anche la precisazione di Mercuzio e la tua replica. Che
dire? sarà anche vero che "i numeri delle statistiche rilevate sulle visite
quotidiane danno ragione a te e non a loro", ma in quei numeri vanno contati
anche quelli che, come me, si collegano al sito sperando di trovare
finalmente qualcosa di diverso, vedono che invece c'è ancora il consueto
tormentone, e cambiano subito pagina.
Capisco che il tempo è quello che è ma, forse, una parte del tempo che
dedichi al sito potresti, senza ovviamente rinunciare ad esprimere le tue
opinioni sui concerti in corso, dirottarlo anche su altre questioni,
dedicarlo a fornire altre informazioni. Non si tratta, a mio modo di vedere,
di competenza o incompetenza del webmaster; è che mi sembra uno spreco,
un'occasione perduta, che maggiesfarm si rassegni a un "se non parliamo dei
concerti, di che parliamo"?
Temi di discussione e notizie da dare ce ne sono in abbondanza. Una piccola
notizia te la segnalo anch'io, nel caso tu non l'abbia già data e mi sia
sfuggita: la Biennale di Venezia, che si sta svolgendo in questi giorni,
dedica una mostra ("Dylan Paintings") al buon vecchio Bob: Maria Zerres,
un'artista tedesca, espone le proprie opere, tutte dedicate a lui
(in
allegato ti invio il comunicato stampa).
Ciao! Notdarkyet
Caro Notdarkyet, con tutta la
più grande buona volontà del mondo due mani rimangono sempre due mani e non
si ha il tempo matematico di potersi interessare a tutto.....bisogna far
delle scelte, tagliare tante cose che non vorresti, purtroppo.......ma lo
devi fare, la notizia della pittrice Maria Zarres alla biennale l'ho
ricevuta diversi giorni fa, ho letto l'articolo, ho visto i dipinti, era una notizia
"minore", che poteva interessare o no, in quei giorni avevo altre cose da
pubblicare e l'ho tralasciata. Come tu sostieni le opinioni di Daniele, di
Fausto, di Mercuzio e di Corrado altri sostengono opinioni diverse dalle
vostre, allora, sbagliamo tutti o abbiamo tutti ragione?
______________________________________________________________________________________________________________
For Amy
…” When the storm clouds gather round you
And heavy rains descend
Just remember that death is not the end
And there's nowhere there to comfort you
With helping hand to lend
Just remember that death is not the end ”.....
For Amy.
(Ciao, Mr. Tambourine, se mi è permesso, volevo dedicare questi versi di
Dylan, alla sfortunata Amy Winehouse, in fondo, anche se a suo modo, era
un’artista anche lei….). Grazie. Ale ’65.
Mercoledi 27 Luglio
2011
New Orleans, LA - UNO Lakefront Arena -
July 26, 2011
1. Rainy Day Women #12 & 35
2. It's All Over Now, Baby Blue
3. Things Have Changed
4. Tangled Up In Blue
5. Beyond Here Lies Nothin' (Bob on guitar)
6. Sugar Baby
7. Cold Irons Bound
8. Simple Twist Of Fate (Bob on guitar)
9. Highway 61 Revisited
10. Forgetful Heart
11. Thunder On The Mountain
12. Ballad Of A Thin Man
(1st encore)
13. Like A Rolling Stone
14. All Along The Watchtower
Una precisazione.
Spiace sempre aggredire una persona, specie se si da da fare come Tamburino
(se un giorno si deciderà a dirci almeno il nome di battesimo potremo
evitare i nomignoli). Il fatto è che lui è un po’ testacchione e va avanti
imperterrito come un carro armato senza rendersi conto che la situazione è
diventata oggettivamente paradossale. Il gestore di un sito che si accanisce
contro l'artista a cui il sito è dedicato perché non sa di cos’altro parlare
risulta davvero incomprensibile.
Non è questione di gradire o meno i concerti degli ultimi anni, aspetto sul
quale devo convenire (ma non nei toni e nell’enfasi) con il giudizio
negativo del Mister-ioso Tamburino, è questione che parlare sempre e solo di
questo aspetto (fatta eccezione per le entusiastiche recensioni dei
Blackstones… loro sì che sanno suonare!) con un tono così rancoroso risulta
patologico. Almeno così a me pare.
Stralunato, presuntuoso e incompetente… questa è l’idea che mi sono fatto
del nostro webmaster.
Potrebbe dar prova del contrario accettando un serio confronto (non con me
perché non c’ho proprio il tempo) sul futuro del sito e facendo tesoro dei
suggerimenti (anche polemici) che gli vengono dati, invece di invitare chi
dissente a farsi il proprio sito.
Se invece Tamburino, come immagino, continuerà su questa strada il destino
del sito mi pare scontato.
Mercuzio
PS oggi vado a comperarmi una chitarra classica con le corde di budello... e
pensare che io credevo che Dylan suonasse una chitarra folk con le corde di
metallo!
Credo che tu abbia una visione distorta della realtà, le cose non
funzionano così, alle spalle di Maggie's Farm non esiste una redazione o un
gruppo di lavoro con persone che si trovano intorno
ad un tavolo, ascoltano e valutano i consigli di tutti, che discutono degli argomenti
da trattare, non c'è niente di tutto questo, c'è solo una
persona (io) che porta avanti questo sito senza l'aiuto di nessuno, perchè
nessuno ha tempo per questo, solo
qualche minuto per criticare e via. Si pretende che Maggie's Farm sia molto più di
quello che è in realtà, ma questo non sarà mai possibile, perchè questo non è un lavoro, nessuno ti paga, e se non ci sono soldi nessuno
ti aiuta o ti da una mano,
così stanno in realtà le cose! I consigli sono una bellissima
cosa, ma poi bisogna analizzarli, elaborarli, metterli in pratica, creare le pagine, le rubriche, le grafiche, gli
articoli vanno battuti per essere pubblicati, e tutto questo deve farlo una
persona sola? E' scontato che anche con tutta la più grande buona volontà
del mondo le cose non potranno mai funzionare così. Questa è la realtà, al
di là di tutte le battute di spirito che ognuno può fare (siamo tutti
bravissimi a fare battute, per il resto diventa più difficile, non c'è il
tempo, si hanno altre cose da fare etc....etc....), quando c'è solo da dare
e niente da prendere allora ci si rifugia nelle belle chiacchiere,
un sacco di progetti, un sacco di consigli, un sacco di idee, poi
regolarmente non si fa niente. Periodicamente qualcuno mi da
dell'incapace, dell'incompetente, praticamente del somaro, facendo previsioni
funeste sul futuro del sito, e regolarmente sbaglia, perchè i numeri delle
statistiche rilevate sulle visite quotidiane danno ragione a me e non a loro.
Mi spiace che tu abbia questo velato sarcasmo nei confronti dei Blackstones, è vero, sono
una delle tribute band che hanno meglio espresso lo spirito dylaniano, e
questo è stato scritto dalle diverse persone che hanno recensito i loro
concerti, cito a memoria: Michele "Napoleon in rags" per Roma, Aosta, Forte
Marghera, Como, Cantù, Novara, L'Avvocato Marina Gentile per Trevignano
Romano, Al Diesan per Fieldkirck, Biagio Gagliano per Albavilla, Dean
Spencer per Erba, Roberta Valenti per Sezze Romano, io per
altri concerti, e se tutti ci siamo trovati a dire di loro le stesse cose
non è casuale. Hai avuto l'opportunità di dire la tua opinione su di me,
spero sia rimasto soffisfatto e con ciò chiudo questo
scambio di idee che ti dovevo per educazione, così possiamo
concludere in bellezza la nostra divergenza di idee senza alcun rancore.
inizio subito nel dirti che sono dalla tua parte e per un motivo
semplice: non
ce la faccio proprio, nonostante anch'io come è normale dissenta a volte
sulla
tua linea "editoriale", a criticare e ad attaccare la tua persona che porta
avanti uno dei migliori siti del Maestro. Detto questo credo altresì che le
tue
provocazioni e insistenze sul "degrado" musicale della band siano legittime
ma
anche rinnovate ad arte quotidianamente per stimolare la discussione e che
solo
in parte mi trovano d'accordo.
Ho visto Padova l'anno scorso e Milano quest'anno e posso dirti di aver
visto
due bei concerti; è chiaro che se il giorno dopo seduto sul divano, senza più
l'adrenalina e il feeling da concerto, non ritrovo quello che ho visto e
sentito, mi sembra abbastanza normale e tu questo lo sai benissimo.
Sono anni che ormai vado a vedere i concerti del nostro con la speranza che
tiri fuori la canzone della serata o addirittura ( piu' negli ultimi anni
devo
dire) solo la soddisfazione di sentire un fraseggio dei vecchi tempi, un
parola
pronunciata in un modo, il lampo del suo sorriso e che ci vuoi f'a, lo so, mi
accontento di poco.
All'Alcatraz devo dire ho notato tra le altre cose una voce
iperamplificata,
non so se chi ha visto il concerto ha avuto la mia stessa
impressione, inoltre
la band non mi è parsa così scassata anzi.
Visions of johanna è valso il prezzo del biglietto non perchè ma come è
stata
proposta, con un fraseggio nuovo, ma anche qui parlo per me.
Per finire aggiungo che ogni anno ripeto a me stesso che non andrò' a vedere
l'ennesimo concerto di Bob Dylan e ogni volta mi ritrovo puntualmente sotto
il
palco in piedi per 2 ore con la mia schiena che scricchiola. Infatti credo
che a
ottobre sarò di nuovo li, ma tant'è, resta l'unico artista che oramai
vedo, gli
altri non mi dicono piu' di tanto.
Ti saluto caramente e buone vacanze. P.s.ah dimenticavo a quando una puntata su John Prine??
Caro Luca, credo che tu abbia
proprio capito ed inquadrato il tutto nella sua giusta luce, sei un vero
Dylanfan, complimenti. Non conosco John Prine bene, perchè non lo fai tu un
buon articolo su di lui visto che sicuramente lo conoscerai meglio di me?
Resto in attesa, ciao, :o)
New Braunfels, Canyon Lake, Texas - Whitewater
Amphitheater - July 24, 2011
1. Rainy Day Women #12 & 35 (Bob on keyboard)
2. Don't Think Twice, It's All Right (Bob on keyboard, Stu on acoustic
guitar)
3. Things Have Changed (Bob center stage with harp, Stu on acoustic guitar)
4. Tangled Up In Blue (Bob center stage with harp, Stu on acoustic guitar)
5. Summer Days (Bob on keyboard, Tony on standup bass)
6. Sugar Baby (Bob center stage with harp, Stu on acoustic guitar, Tony on
standup bass)
7. Cold Irons Bound (Bob center stage with harp, Donnie on electric
mandolin, Stu on acoustic guitar)
8. Tryin' To Get To Heaven (Bob on keyboard, Stu on acoustic guitar)
9. Highway 61 Revisited (Bob on keyboard)
10. Simple Twist Of Fate (Bob on guitar, Stu on acoustic guitar)
11. Thunder On The Mountain (Bob on keyboard)
12. Ballad Of A Thin Man (Bob center stage with harp)
(1st encore)
13. Like A Rolling Stone (Bob on keyboard)
14. All Along The Watchtower (Bob on keyboard)
(2nd encore)
15. Blowin' In The Wind (Bob on keyboard then center stage with harp, Donnie
on violin)
gio 11 Agosto, LOREGGIA, ore 21 -
Parco Wollemberg >> sito ufficiale
mar 30 Agosto, CASTELFRANCO V. ore 21 - Villa Bolasco >>
sito ufficiale
dom 4 Settembre, TREVISO ore 21 - Piazza dei Signori >>
sito ufficiale
LIKE A ROLLING STONE è uno spettacolo/concerto musicale che racconta la
nascita del grande
rock attraverso storie – aneddoti - immagini proiettate su schermo gigante e
musica eseguita dal
vivo dalla Mr.AntonDjango’s Band . Il tutto si sviluppa attorno alla vita,
musicale e non , di Bob Dylan
soffermandosi sul periodo d’oro del rock (gli anni “sessanta”..) e sugli
amici che assieme a Dylan
hanno contribuito all’affermazione di questo genere quali Rolling Stones e
Beatles, Jimi Hendrix ed
Eric Clapton, Chuck Berry ed Elvis, ‘Creedence , Animals, Deep Purple….
Ciao Mr.Tambourine Man,
dopo aver inviato il video dello storico incontro tra Michele e Bob fuori
dall'Alcatraz (abbastanza cliccato su You tube) ed aver inviato il mio primo
commento al concerto di Milano mi permetto di intrufolarmi di nuovo nelle
vostre discussioni.... evidentemente ciò preso gusto!
Sinceramente del prossimo tour di Dylan & Knopfler posso solo che pensare
bene, concordo con Daniele Ardemagni, Dylan in passato ha diviso il palco
con Santana, Van Morrison, Paul Simon, Grateful Dead, Tom Petty, Patti
Smith ha duettato con gli Alarm (88), Dire Straits (86) White Stripes, Huges
Aufray (84) e se De Andrè non avesse avuto timore ricordo di voci di un
duetto tra i due nell'84, poi sfumato per la ritrosia del nostro "sommo
poeta".
Io non farei tanti discorsi e spererei in qualche duetto, visto che le date
Italiane arriveranno a fine tourneè i due saranno anche affiatati anche se
temo che come al solito Bob sarà senza voce!
Sinceramente una Jokerman o una Slow Train sarebbe ora che venissero
letteralmente rispolverate, come ho detto anche nelle precedenti mail,
l'unico difetto dei recenti concerti e la tracklist che e sempre la solita,
anzi sono sempre le solite 20 varianti.
Speriamo vista l'occasione stimolante e gli album prodotti da Knopfler (Slow
Train e Infidels) che sia la volta buona.
Vi aspetto a Padova.
Maurizio
Ci risiamo. puntuali come un orologio svizzero il nostro webmaster ci tiene
a farci sapere, e ad aprire il "dibattito", che il tour di di questo autunno
sarà una mera invenzione commerciale per due star in decadenza: che
fantasia! due
artisti sul viale del tramonto ( pure Mark non è più quello dei Dire
Straits....) che s'inventano un tour per riempire arene che non
riempirebbero da soli. Tutto questo detto il 22 luglio...chissà cosa ci
aspetta da qui a ottobre. ma il massimo del ridicolo il nostro webmaster
(che tra l'altro si è distinto per manomettere mail inviate al sito) lo
raggiunge quando afferma che la visione dei filmati dell'alcatraz (lui ai
concerti non mette piede, almeno così dice) hanno ridimensionato la portata
di quella serata e la bella atmosfera che c'era quella notte..Se qualcuno
gli obietta, come ha fatto
giustamente Daniele, dicendo "ma cosa c'era di male nella serata all'
Alcatraz?" ecco che interviene mr.Spaceman, braccio armato di Mr.Tambourine
(sono la stessa persona?) e ci ricorda come i concerti di Dylan siano
sconcertanti e che la band suoni con il pilota automatico.... Come già
detto, si fatica a comprendere perchè il gestore di un sito s'infervori
tanto nel dare addosso all'artista a cui il sito è dedicato ( come sempre il
nostro webmaster butterà
la palla in tribuna appellandosi alla libertà di giudizio di ciascuno: ma
non è quella a essere messa in discussione, quanto gli argomenti che vengono
prodotti e la loro sterile ripetitività). Saluti e buona estate! Fausto
Qualche giorno fa parlavo con Massimo Bubola (che mi pare non sia l'ultimo
arrivato in fatto di musica) sull'importanza di vedere dal vivo oggi Bob. La
sua risposta (piuttosto diversa da quelle di chi gestisce il sito grazie al
cielo) è stata molto chiara. "E' importantissimo vedere Dylan, lo era ieri,
lo è oggi e lo sarà sempre. E' come andare a vedere Shakespeare che recita
le sue opere; di certo non stai lì a vedere che mosse fa, che scenografia
c'è o se la voce è limpida o meno...queste cose le si fanno ai concerti di
Lady Gaga. Devi solo renderti conto che sei lì di fronte alla storia che in
futuro sarà studiata e ricordata ovunque e che ha cambiato molte cose
importanti nella nostra cultura".
Questa risposta, data intorno ad una tavola in una serata pseudo-estiva, mi
ha fatto capire che forse ho ragione a difendere a spada tratta i concerti
di Bob e mi piace sentire l'entusiasmo dei ventenni che vanno a
vederlo...forse colgono qualcosa di più dei vari dotti o fans di vecchia
data..come ha detto Massimo si rendono conto di essere stati a vedere la
Storia di ieri, di oggi e di domani. In risposta a mr.spaceman (forse un pò
inacidito perchè i Byrds se li ricordano in pochi o per fatti che solo lui
sa) è proprio la gente come lui che fa allontare chi già è titubante ad
andare a vedere un concerto di Bob; la gente meno preparata, a mio modesto
avviso, va un attimo stimolata e preparata a spiegarle che ciò che vedranno
non è proprio ciò che hanno ascoltato nei dischi ma una cosa diversa ma non
per questo meno importante...e se proprio non vi vanno giù le esibizioni dal
vivo statevene a casa, non so che dire al riguardo..forse neanche voi avete
capito l'importanza di vedere un concerto di Bob.
Poi c'è da dire che c'è gente che visto una volta o al massimo due un
artista non ci va più. Ma questo lo fanno con tutti gli artisti come del
resto faccio io con certi concerti.
Questo è ciò che mi premeva di dire riguardo l'argomento concerti...dobbiamo
essere contenti che Bob continui, al di là dei posti dove canta, a girare il
mondo e raccontare le sue storie di vita, morte, amore,guerra e protesta.
Questo un giorno sarà nei libri di storia e di cultura...e noi potremo dire,
se il tempo ce lo consentirà, che a quella storia abbiamo partecipato anche
noi, forse marginalmente ma ci siamo stati.
Di cosa si può parlare? ma non so, vedete voi, Bob ha appena compiuto 70
anni ed è uscita una messe di volumi nuovi su di lui. Com'è questa nuova
pubblicistica su di lui? Rolling Stone (quello vero, non il nostro) ha fatto
uno special su di lui mostruoso, con notizie, aneddoti e storie su una
ipotetica Bob Hit 70, qui passata sotto silenzio. Uncut non è stato da meno.
Silenzio identico. Ogni tanto date un occhio ai siti internazionali su Bob?
Da ER in giù. Non mi pare che stiano a contare chi ha più capelli Bob o
Mark.
So che organizzare un sito come questo non è proprio cosa semplice. Ma
piuttosto che continuare a leggere che Bob è finito, che ormai è meglio
andare ad ascoltare Giggiddalessio preferisco un silenzio tombale fino a
nuove nuove.
Corrado
Di cosa parliamo? Questa è bella.
Si potrebbe parlare di tantissime cose se tu fossi in grado di parlarne.
Per esempio della famosa chitarra con le corde di budello di cui
recentemente ci hai rivelato l’esistenza.
O di quella Visions of Johanna del 1965 registrata in concerto con Al Kooper
e Mike Bloomfield di cui ci parlasti tempo fa. Scusa la perfidia, ma è
difficile dimenticare.
Polemiche a parte, mi pare che con Dylan gli argomenti non manchino.
Si potrebbe parlare delle registrazioni inedite, annunciare le novità
(antiche o recenti che siano), recensirle, censire l’essenziale, fornire
dritte su come procurarsele.
Si potrebbero pubblicare traduzioni ispirate dei testi e alternative a
quelle di Murino che, a dire il vero, non sempre brillano, creando
un’apposita rubrica aperta a chi volesse contribuire.
Si potrebbe discutere di quali modifiche apportare al sito. A partire dalla
grafica che è più improbabile di quella di un sito parrocchiale. Ma anche
della necessità di riorganizzarlo creando delle rubriche (posta, set lists e
relative recensioni, sezione dedicata alla cover bands…) e dell’opportunità
di aprire un forum che almeno ci farebbe ridere un po’.
Si potrebbero pubblicare traduzioni di interviste e saggi. Ci si potrebbe
dedicare all’esegesi dei testi, magari coinvolgendo il bravo e paziente
Carrera.
Si potrebbero tradurre tutte le introduzioni parlate alle canzoni dei
concerti registrati dal 1961 a oggi.
Si potrebbero indagare le fonti dell’opera dylaniana a partire dalla musica
tradizionale.
Si potrebbero sviscerare gli stili chitarristici di Bob Dylan, svelandone
trucchi e tecniche.
Si potrebbero creare delle gallerie fotografiche o pubblicare trascrizioni e
traduzioni di Theme Time Radio Hour… e mille altre cose.
Ma ci potremmo anche accontentare che tu dicessi a Murino di abbassarsi il
collo della camicia quando canta e magari che tu ridimensionassi un pò lo
spazio dedicato ai Blackstones.
Però su una cosa non transigiamo: BASTA con il tormentone sui concerti
attuali.
Mercuzio
Caro Mercuzio, mi stupisce
che uno con le idee chiare come te non abbia già da tempo il suo bel sito
italiano dedicato a Dylan, ma cosa aspetti a farlo? :o)
Bob Dylan: il nipote Pablo debutta nel
mondo del rap
clicca qui
Lunedi 25 Luglio
2011
Thackerville, Oklahoma - WinStar World
Casino - July 23, 2011
1. Rainy Day Women #12 & 35 (Bob on keyboard)
2. It's All Over Now, Baby Blue (Bob on keyboard, Stu on acoustic guitar)
3. Things Have Changed (Bob center stage with harp, Stu on acoustic guitar)
4. If You Ever Go To Houston (Bob on keyboard, Stu on acoustic guitar)
5. Beyond Here Lies Nothin' (Bob on guitar, Donnie on electric mandolin)
6. Tangled Up In Blue (Bob center stage with harp, Stu on acoustic guitar)
7. Summer Days (Bob on keyboard, Tony on standup bass)
8. Visions Of Johanna (Bob on keyboard, Donnie on electric mandolin)
9. Cold Irons Bound (Bob center stage with harp, Donnie on electric
mandolin)
10. Sugar Baby (Bob center stage, Tony on standup bass)
11. Highway 61 Revisited (Bob on keyboard)
12. Simple Twist Of Fate (Bob on guitar, Stu on acoustic guitar)
13. Thunder On The Mountain (Bob on keyboard)
14. Ballad Of A Thin Man (Bob center stage with harp)
(1st encore)
15. Like A Rolling Stone (Bob on keyboard)
16. All Along The Watchtower (Bob on keyboard)
Albuquerque, New Mexico - Hard Rock
Pavilion - July 21, 2011
1. Rainy Day Women #12 & 35
2. It's All Over Now, Baby Blue
3. Things Have Changed
4. If You Ever Go To Houston
5. Beyond Here Lies Nothin' (Bob on guitar)
6. Tangled Up In Blue
7. Cold Irons Bound
8. Visions Of Johanna
9. Summer Days
10. Sugar Baby
11. Highway 61 Revisited
12. Simple Twist Of Fate (Bob on guitar)
13. Thunder On The Mountain
14. Ballad Of A Thin Man
(1st encore)
15. Like A Rolling Stone
16. All Along The Watchtower
Io penso che stiate argomentando sul nulla. E' una questione di lana caprina
questa del prossimo concerto di Bob con Mark Knopfler. Una non questione.
Pure pippe. Abbiamo capito: dal vivo non sopportate più Bob. Lo avete detto.
E po ridetto. E poi ridetto. E poi ridetto. E poi ancora ridetto. Al punto
di minimizzare e attaccare una prova live di tutto rispetto come quella del
22 giugno a Milano. Ok. Ora si può per favore passare ad altro? Si può
leggere qualche cosa di diverso?
Corrado
Forse sarà come dici tu, io
sarò noioso e ripetitivo, ma passare ad altro argomento, quando l’unica
attività nella quale è coinvolto Bob è solo quella
dei concerti dal vivo, (dei quali pare non si possa parlare senza l’entusiasmo
delle notti magiche), mi sembra almeno una richiesta inconsueta! Dunque caro Corrado, giusto non argomentare sul nulla, giusto per non
parlare di questioni di lana caprina, giusto per non ricadere nel ripetitivo
difetto delle solite “pure pippe”, giusto per non parlare di non questioni,
giusto per leggere qualcosa di diverso o per passare ad altro, di
che parliamo?
Mr.Tambourine
Venerdi 22 Luglio
2011
La mail di Mr.Spaceman
BOB E MARK..
Concordo con la tua opinione riguardo lo show all' Alcatraz. Musicisti che
suonano col pilota automatico, da anni.. In alcuni momenti, rari momenti,
fanno capire come "potrebbero" suonare. Ma sono solo lampi. Il batterista è
"costretto" a suonare in modo così accademico da sembrare irreale.
Il fatto che abbiano suonato all' Alcatraz non è un campanello d'allarme, ma
una campana. Anzi, due campane d'allarme. Bob fa troppo poco pubblico. Gli
sconcertanti concerti degli ultimi anni non hanno permesso di più. Io vedo
la nuova accoppiata come un tentativo di rilancio. Nulla di più. E scommetto
che Bob non suonerà neanche un pezzo con Mark. Pronto a dare una nuova
delusione.
Ecco un mio video di Bob Dylan in concerto a Milano, il 22 giugno 2011 in "I
Don't Believe You (She Acts Like We Never Have Met)... quando fa la voce
nasale è mitico! http://www.youtube.com/watch?v=KVwFWxU5H5Q
Salve dico la mia sull’accoppiata “magica” che ci aspetta in novembre; non
credo che la cosa sia stata così impegnativa da organizzare, l’idea sarà
venuta al management di Dylan e visto che Knopfler in tour non era, ha ben
pensato che bastasse mettere in pausa la lavorazione del disco e imbarcarsi
senza tante storie. Giustissimo il discorso sul calo di popolarità,
d’altronde Mark che dal vivo mantiene un livello a mio parere altissimo
(molto personale) su disco è fossilizzato sulle stesse soluzioni da quanto,
15 anni?
Mi trovo in difficoltà a pensare che comunque anche così possano riempiere
il Forum o il palazzo di Roma, le altre 2 date tolgono molto pubblico che
altrimenti avrebbe fatto sold-out nei palazzi delle città sopracitate; mi
preme di più la questione dei biglietti: da noi non si sa nemmeno quando
partiranno le vendite, in paesi più civili i biglietti sono già in vendita,
la Germania è al solito irraggiungibile con tagliandi che vanno dai 50 a
100€ e passa, esattamente lo stesso
per i concerti Svedesi, da 60€ a 90€ Dublino tra i 75 e 85€ le date inglesi,
a Rotterdam vado a memoria tra 60 e 70€. Le premesse non sono proprio buone
ma mi auguro in Italia si abbia la decenza di avere il parterre con posti in
piedi sennò saranno grosse risate.
Qui però mi stacco un attimo dai soliti discorsi perché a mio, più che
modestissimo parere, si continua a non sottolineare che siamo NOI che ci
facciamo puntualmente fregare, ovvero non interessa assolutamente a nessuno
ne da parte dei cantanti ne da chi organizza quanta gente possa venire, le
agenzie dei vari paesi sanno già a grandi linee i ricavi, la questione è che
i prezzi aumentano di anno in anno, e non facciamoci ingannare dal fatto che
sono due, negli States la cosa è divenuta di una certa familiarità, la
differenza è che tu paghi uno e vedi 2! (mi viene in mente l’esempio Elton
John-Billy Joel). Mi sembra una scelta illogica, l’idea del tour congiunto
(molto rara da noi) è
ottima ma se gli affianchi un sensibile aumento di prezzo forse vivi in un
posto che non è proprio il pianeta terra del ridente anno 2011.
Non sono alla fame fortunatamente, ma adoro la musica come poche cose al
mondo e mi rendo conto che vedere certi concerti è diventato un lusso, se
qualcuno è stato nella magica cornice del Castello di Vigevano e ha dato un
occhio ai live di Black Crowes e John Mellencamp si è accorto che momenti si
fanno pagare un € al minuto o penso al
tour di Sting che in questi giorni passa per l’Italia, orchestra e il
pungiglione ma i prezzi sono da mutuo e infatti il sold out nemmeno se lo
sogna. Insomma ad un primo momento da parte mia tanta elettricità, passano i
giorni e mi accorgo che al solito sono solo uno dei tanti piccoli bancomat
che fanno la felicità di vecchi come Dylan, Knopfler e compagnia bella che
però in cambio ancora non ho capito cosa mi darebbero. E’ solo uno spunto e
posso sbagliare su tutto (a parte i prezzi dei biglietti che sono ufficiali)
ma avevo una gran voglia di dirlo.
Ciao a tutti, Davide
Non riesco più a capire se questo sito e chi lo gestisce è a tutela del mito
e dell'artista di Dylan o il contrario.
Cosa c'è che non andava al concerto dell' Alcatraz ora? Tutti ne sono
rimasti entusiasti, almeno quel centinaio di persone con cui mi sono sentito
o visto, recensioni buone e ora si dice che è stato un concerto così e
così...mah..a volte Mr.Tambourine mi sembra di avere l'impressione (senza
offesa sia chiaro), come ha scritto qualcuno tempo fa, che tiri il sasso poi
nascondi la mano. Ambiente piccolo l'Alcatraz? Campanello d'allarme? Beh,
piccolo si ma non un campanello d'allarme.. per Bob non è la prima volta
spettacoli in ambienti più intimi dei soliti palasport o arene..ricordiamo i
concerti con la rolling thunder o quelli in ambienti come il Supper Club. Ma
ricordiamoci che due giorni prima c'erano 30.000 persone a Tel Aviv...e in
Cina 12.000 su 13.000 posti (mi fido più di Bob che di certi giornalisti
impreparati). E' vero, l' Alcatraz è piccolo, ma ci sono transitati diversi
artisti di grosso calibro e la performance di Bob è stata fantastica..sono
bastate tre canzoni come Can't Wait, Forgetful Heart e Thin Man per ripagare
il biglietto..ma nel contesto tutto è andato ok, anche perchè c'era molto
delle ultime produzioni che io e tanti, dai 35 anni in giù (e non solo)
apprezziamo molto..e grazie al cielo ci sono quelli "dell'ultima ora" perchè
negli ultimi anni ho sempre visto più ventenni e sempre meno 50/60enni. Ma
anche vecchi classici come Vision Of Johanna, H61, LARS, Blowin'....
Ora l'accoppiata Dylan-Knoplfer: ben venga..parlano già della tourneè più
importante dell'anno e non credo sia per necessità di darsi una mano per
tornare sulla cresta dell'onda visto che entrambi da quella cresta non sono
mai caduti (parliamo di numeri? beh..Modern Times ha venduto 4 milioni e
passa di copie e TTL è stato al 1° posto in quasi tutto il mondo e le
canzoni tratte da questi album vengono, buona parte, salutate già come dei
classici. Di Knopfler onestamente so poco), se non, come a tutti capita per
un periodo o per il così detto blocco dello scrittore (anche se io non trovo
cosi orribili album come Self Portrait o Down in the groove).
Secondariamente non credo sia solo un modo per attirare più persone agli
spettacoli...certamente può essere un motivo, ma anche i tour in coppia per
Bob non sono una novità..dai tempi di The Band, poi con Tom Petty, Van
Morrison, Patty Smitt, Paul Simon, Rolling Stones e tanti altri che sono
saliti sul palco con lui...
Va bé, comunque sia sono contento che Bob torni in Italia dopo poco tempo
(in compagnia di un grande chitarrista) e lascio le critiche e le ipotesi
dei perchè e dei come agli altri..vado ad ascoltare un concerto non a
guardare il fine del perchè si sono messi in coppia per un tour..sono fatti
loro, dei menager, degli organizzatori e delle case discografiche. Spero
solo in un bel concerto come quello del mese scorso a Milano e di tanti
altri...da quello di Brescia a quello di Bergamo o nelle varie date al
Forum.
Ciao a tutta la Farm.
Ho 44 anni e sono un fan di Bob da trenta.un mio coetaneo ha accompagnato la
figlia adolescente al recente concerto di Ligabue al campovolo di Reggio
Emilia. Nella lunga attesa che ha preceduto l'evento (dalle 14 alle 21!!!) il
mio amico mi ha raccontato che gli altoparlanti hanno diffuso tra gli
altri, un brano di Bob che l'ha molto colpito (addirittura" l'unico che si è
salvato nel programma di intrattenimento", detto da lui che non è dylaniano è
un bel complimento). Mi ha chiesto se sapevo indicargli il titolo del
brano, ma con gli indizi che mi ha fornito (musica lenta,vagamente bluesy, con
sopra il caratteristico fraseggio di bob) non ho saputo rispondergli. Escludo
che sia una greatest hits (quelle le conosce) probabilmente è una da "Time out
of mind" in poi. Se qualche dylaniano era presente e potesse darci una
mano, ringrazio anticipatamente. Saluti da Marco
Rimaniamo in attesa, se
qualcuno che era al concerto ha sentito il pezzo di Bob ce lo comunicherà
certamente, :o)
Giovedi 21 Luglio
2011
Tucson, Arizona - Sol Casinos - Anselmo
Valencia Tori Amphitheatre (AVA Amphitheater) - July 19, 2011
1. Rainy Day Women #12 & 35
2. It's All Over Now, Baby Blue
3. Things Have Changed
4. If You Ever Go To Houston
5. Beyond Here Lies Nothin' (Bob on guitar)
6. Tangled Up In Blue
7. Cold Irons Bound
8. Visions Of Johanna
9. The Levee's Gonna Break
10. Tryin' To Get To Heaven
11. Highway 61 Revisited
12. Forgetful Heart
13. Thunder On The Mountain
14. Ballad Of A Thin Man
(encore)
15. Like A Rolling Stone
16. All Along The Watchtower
Il prossimo tratto autunnale europeo del tour è un progetto che bolle in
pentola da molto tempo, infatti è impossibile definire un tuor di 30 date
senza lunghe e precise trattative. Oggi il sito di Bob ha finalmente
confermato, alcuni giorni dopo quello di Knopfler, la presenza di Mark in
tutte le date dei concerti europei, questo vuol dire un’altra trattativa
lunga e difficile fra i tour management dei due artisti, vuol dire anche che
per trovare un accordo a così lunga ed impegnativa scadenza ci volevano dei
più che validi motivi solo per iniziare un discorso di collaborazione di
questo genere.
Ma la domanda che sorge spontanea non è quella delle difficoltà nel mettere
insieme un tour di quelle dimensioni mentre un altro era già in corso, un
progetto tenuto abilmente nascosto, anche se qualche “voce” era già
trapelata mentre l’appena passato tour europeo primaverile era in corso.
No, la domanda è un’altra, perchè l’accoppiata Dylan - Knoplfer?
Mi viene alla mente una specie di associazione mutualistica fra musicisti in
qualche modo in difficoltà, non più sulla cresta dell’onda, una sorta di
“volemose bene” a vantaggio di tutti e due.
Certo Knopfler non è più ai vertici da molto tempo, i gloriosi tempi dei
Dire Staits sono passati , things have changed anche per lui, puo darsi che
il suo solo nome non sia abbastanza per riempire venue da 10.000 posti tipo
Assago o altri. Per coprire i costi di un tour di 30 date bisogna essere
certi del quasi assoluto sold-out in tutti i posti, quindi un’accoppiata
mitica come quella Dylan-Knopfler dovrebbe essere in grado di garantirlo.
Anche Dylan, pur nella sua mitica aurea leggendaria ed iconica, oggi come
oggi, avrebbe delle serie difficoltà a riempire il Mediolanum Forum di
Assago, la potenzialità di Bob, specialmente nelle città nelle quali si è
esibito diverse volte, non dovrebbe superare un possibile pubblico
valutabile intorno alle 4.000 persone. Lo stesso potrebbe essere per Mark,
nome ancora avvolto dal fascino passato della sua musica, ma in lenta
decadenza dopo la fine dei Dire Straits, anche Mark da solo faticherebbe a
riempire Assago, ma in coppia con Bob la cosa è quasi sicura, sempre che il
costo del biglietto non subisca un’impennata come quella dell’Alcatraz,
forse giustificata dalla piccolezza del locale ma sfuggente alla logica di
mercato e rientrante in una logica del tipo: o così o pomì.
Quindi tu dai una mano a me ed io ne do una a te, strategia più che
comprensibile, si fa il pieno dappertutto, si fanno dei bei soldi e tutti
tornano felici a casa dopo il concerto, anche coloro i quali invece di
averli presi i soldi li avranno cacciati, ma sappiamo tutti che la felicità
non ha prezzo, e allora che gioia sia, in attesa del prossimo tour 2012.
Naturalmente questo è solo un discorso di numeri, di presenze, puramente
matematico, dove i ricavi devono superare i costi, dove uno + uno deve fare
due, nel quale ogni sforzo deve avere il suo tornaconto, è un modo di
mettere in piedi un’operazione che sembra astutamente solamente commerciale
senza intenti artistici ad alto livello.
Sappiamo tutti delle limitazioni fisiche di Bob che per forza di cose si
ripercuotono sulle sue interpretazioni e sul rendimento dei suoi musicisti,
l’aver rivisto i video del concerto all’ Alcatraz ha ridimensionato in me
molte opinioni che erano state scritte sotto la particolare atmosfera del momento e lette ancora sotto
l'influenza dell'onda dell'avvenimento, del luogo, della gente, ridando il
giusto valore ad un concerto onesto e modesto, dove si vede chiaramente che
Bob cerca di impegnarsi per cantare bene mentre la backing-band non risponde
in questo senso, sembra un rassegnato quintetto di annoiati e frustrati
musicisti ben pagati per non fare quello che saprebbero fare molto bene.
Diciamo inoltre che nessuno di noi si aspettava un’esibizione di Bob in una
discoteca da 2.000 persone, ma forse questo è stato un primo campanello
d’allarme, ed il tour congiunto con Knopfler sembra la giusta conseguenza
dell’aver constatato una situazione di fatto e l’aver trovato un modo di
aggirare l’ostacolo. Potrebbe essere così?
Questo è solo un modo di leggere questa operazione, di sicuro ce ne saranno
altri, passo a voi la parola per sentire altre motivazioni od osservazioni che potrebbero essere
molto più valide della presente.
Mr.Tambourine
Mercoledi 20 Luglio
2011
Phoenix, Arizona - Comerica Theatre - July
18, 2011
1. Leopard-Skin Pill-Box Hat
2. It Ain't Me, Babe
3. Things Have Changed
4. If You Ever Go To Houston
5. Beyond Here Lies Nothin' (Bob on guitar)
6. Tangled Up In Blue
7. Tweedle Dee & Tweedle Dum (Bob on guitar)
8. Sugar Baby
9. Summer Days
10. Desolation Row
11. Highway 61 Revisited
12. Simple Twist Of Fate (Bob on guitar)
13. Thunder On The Mountain
14. Ballad Of A Thin Man
(encore)
15. Like A Rolling Stone
16. All Along The Watchtower
Costa Mesa, California - Orange County
Fair - Pacific Amphitheatre - July 15, 2011
di Steven Thwaits
La notte scorsa a Costa Mesa Bob Dylan e la sua band hanno fatto
un’esibizione solida, un insieme un pò erratico di classici dell'artista,
vecchi e nuovi. Non lo so se era il suono in anfiteatro, o le mie orecchie,
ma in questo spettacolo mancava la chiarezza e la coesione della performance
della notte precedente a Santa Barbara. Una canzone potrebbe essere
brillantemente mirata e stretta, la prossima dinoccolata e sciolta al punto
da cadere in pezzi. Voce spostata da lacero e quasi incurante, di sfumature
e sublime, e su alcuni brani, come l'attuale "Ballad of a thin man" uno
stand-out immensamente potente.
Che sorpresa, eh? Il direttore d'orchestra fa la sua strada, Ed a volte non
tutto funziona. Nelle canzoni che hanno caratterizzato il suono stellare tra
i musicisti a Santa Barbara mancava la chimica e la magia a Costa Mesa. A
volte Bob porta i ragazzi in meraviglie con la tastiera, altre volte alla
deriva. E poi Dylan con la chitarra che si infiamma in una calda super
"Beyond Here Lies Nothin '". Mi ha fatto tornare alla mente gli anni
gloriosi di Dylan, Sexton e Campbell, in piedi in inea con le chitarre.
Naturalmente, allora non avevano questa particolare grande canzone su cui
lavorare.
Poi dritto in una versione meno ispirata di "High Water", certamente un
grido lontano dalla frenesia controllata della sera prima.
"Tangled Up in Blue" è stato apprezzato dal pubblico per il suo posto nel
loro cuore, ma anche senza ispirazione per le mie orecchie. "Forgetful
Heart" era stupenda, nuova. Essendo uno spettacolo in un quartiere
fieristico, c’erano anche i soliti perditempo ad alto grado alcoolico e fans
casuali, alcune delle persone più vecchie tra il pubblico stanno
invecchiando con grazia, come Dylan, altri agiscono come dei pazzi. Alcuni
sono come zoppi, e Bob deve essere fonte di ispirazione di vitalità per
loro, a prendere a calci le gambe alla tastiera e fare profondi assoli sulla
sua armonica. Tra i più giovani, c’erano quelli che adoravano Bob e quelli
che apparivano annoiati e confusi.
Potrebbe suonare come se lo spettacolo non mi fosse piaciuto, ma in realtà
ho avuto un esplosione.
Prima di prendere il mio posto mi sono trovato a guardare in basso sulla
zona di carico e la rampa per il palco. Ed ecco che arriva Tony Garnier
camminando. "Ehi Tony," gli grido. Lui mi guarda e io gli faccio il pollice
su e mi sorride. Un paio di minuti dopo, sale Donnie Herron, con la giacca
grigia in mano: "Hey Donnie!" Si guarda intorno selvaggiamente prima che lui
mi vede che sto sorridendo verso di lui. Gli faccio il segno del pollice
alzato di nuovo e lui torna con un grande sorriso, e dice: "Ehi, come stai?"
."Sono grande uomo, ma rock! "Okay, sorta di zoppo, ma dicevo sul serio”. Un
altro grande sorriso. Beh, io sono già soddisfatto, ma pochi minuti dopo
ecco che arriva George Recile, che sembra un pò assonnato o irritato,
cammina su per la rampa. "Ciao George." Gli faccio il segno e lui risponde
con un sorrisino e il pollice in alto dietro.
Beh, so che Bob non sta salendo ancora la rampa, ma che ne sai, arriva
Charlie Sexton portando sulla schiena qualcosa di bizzarro, sembra un
pallone d'acqua o una mammellone, avvolto in un pezzo di stoffa. Sembra
pesante e bagnato e sembra metterlo in difficoltà. Cavolo, non so cosa
fosse.
Cinque minuti dopo torna giù, infilando nella sua camicia, accende una
sigaretta, guardandosi in giro tutto scarmigliato. "Ehi Charlie!" Lui
sorride. "Sei rock, uomo!" (Creativo come sempre, lo so). Mi sorride di
nuovo, riconoscente. Io dico, "Ehi, chiedi a Bob di suonare “I and I” ! " Il
suo sorriso diventa più grande: "Yah, va bene” dice, scuotendo la testa e
sempre sorridendo. sapevo che era una folle richiesta impossibile, non è
stata suonata da oltre un decennio, ma la canzone è rimasta nella mia mente.
Dubito che Bob accetti richieste, anche dal suo chitarrista. Credo che se la
avessero suonata, avrei voluto che tutti avessero saputo che era stata una
mia richiesta! Ma niente da fare. Ma è stato divertente vedere questi
ragazzi ed erano felici al nostro apprezzamento, invece che infastiditi.
A tutti ciao.
Prima che l'emozione ci investa in pieno mentre che siamo in attesa di Bob,
come di un lento treno, e l'euforia prevalga su qualsiasi civile
condivisione di esperienze, voglio che sappiate che io spero per ognuno di
voi ( fortunati, privilegiati, appassionati, irresistibilmente attratti,
semplicemente curiosi e voi sapete cos'altro che assisterete con me ai
concerti italiani del nuovo tour da poco annunciato ) che possiate ritrovare
una volta ancora, conoscere, riscoprire il Vostro Bob.
Ma voglio che sappiate anche che mi ricordo i volti di chi, nel mio
precedente e unico concerto, - ricco di emozioni contrastanti, ma intense e
indimenticabili - mi ha spintonato, mi ha urlato nelle orecchie, di chi
pensava solo al proprio concerto, dimenticando la dimensione collettiva di
un evento come quello.
Ricordo bene di chi è rimasto insensibile ai diritti di altri spettatori
paganti (più paganti, maggiormente..) causando disagi e sacrosante,
insopportabili ed evitabilissime lamentele.
E chi si scorda di quelli che parlavano dei fatti loro durante le canzoni?
Voglio dire, è "normale", ma ricordo bene i volti di tutte queste persone e
la prossima volte le scanserò subito, sicuro!
Non mi sottraggo neppure io stesso, per cui chiedo scusa se ho sempre difeso
i miei diritti e non i nostri diritti.
Altrettanto bene ricordo anche le persone straordinarie che ho conosciuto,
quel tedesco che assisteva al suo "più del trentesimo" concerto, quella
ragazza scatenatissima che era l'unica a dimenarsi come una ossessa anche
durante spirit in the water.., quel vecchio signore che introduceva le
canzoni che noi giovani non riconoscevamo e che stette con il pugno al cielo
per tutta la ballata dell'uomo secco.. e che finito il concerto mi chiese
cosa stessi provando, se fossi come lui emozionato e vivo.
Una condivisione di esperienze, di emozioni, di vite tutte racchiuse in un
momento irripetibile.
Ringrazio il mio amico Alberto che mi ha accompagnato.
Io spero se è possibile che voi abbiate molto più di questo.
Ma ci prego, ci prego, ci prego con tutta l'anima di rispettarci l'un
l'altro.
Urliamo, quanto volete, urliamo come pazzi. tra una canzone e l'altra.
Quando Bob canta ascoltiamo la voce.. e se non vi piace fatela ascoltare!
Rispettiamo i posti che ci saranno assegnati..
E in generale ricordiamoci di non essere disposti A TUTTO per far prevalere
la nostra storia sulle storie degli altri;
per superarci nella folle corse del "chi primo arriva meglio alloggia, tanto
non ci sono forze dell'ordine"; per cantare le canzoni a squarciagola perchè
"sono così bravo che le so a memoria e chissenefrega se intanto Bob ha
scelto nuove parole che per me sono brutte"; per farci fotografare insieme
con Bob perchè "gli sono sempre stato accanto e devo vedere che è vero, lo
devo far vedere a tutti perchè è la cosa più importante di tutte".
Non assecondiamo proprio ogni nostro più umano impulso d' "amore" e , di
nuovo, portiamo rispetto per lui e per chi ci sta accanto.
Se volete integrare o condannare questo mio articolino vi leggerò con
affetto e piacere come sempre...
Avrete capito le mie preoccupazioni ed è sempre meglio parlarne che non.
Salve,
Da un pò di tempo cerco filmati del concerto di Bob all'Isola di Wight, ma
senza successo. Potresti darmi una dritta su dove trovarne, per favore?
Sempre se ne esistono...
Grazie in anticipo.
Andrea
Las Vegas, Nevada - The Pearl Concert
Theater At The Palms - July 16, 2011
1. Leopard-Skin Pill-Box Hat
2. It Ain't Me, Babe
3. Things Have Changed
4. Tangled Up In Blue
5. Beyond Here Lies Nothin' (Bob on guitar)
6. Sugar Baby
7. Summer Days
8. Simple Twist Of Fate (Bob on guitar)
9. Highway 61 Revisited
10. Forgetful Heart
11. Thunder On The Mountain
12. Ballad Of A Thin Man
(encore)
13. Like A Rolling Stone
14. All Along The Watchtower
15. Blowin' In The Wind
°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°
Costa Mesa, California - Orange County
Fair - Pacific Amphitheatre - July 15, 2011
1. Gonna Change My Way Of Thinking
2. Don't Think Twice, It's All Right
3. Things Have Changed
4. Tangled Up In Blue
5. Beyond Here Lies Nothin' (Bob on guitar)
6. Sugar Baby
7. High Water (For Charley Patton)
8. Tryin' To Get To Heaven
9. Summer Days
10. A Hard Rain's A-Gonna Fall
11. Highway 61 Revisited
12. Forgetful Heart
13. Thunder On The Mountain
14. Ballad Of A Thin Man
(encore)
15. Like A Rolling Stone
16. All Along The Watchtower
17. Blowin' In The Wind
Ciao,
non sono niente di speciale... solo un piccolo contributo.
Non scrivo nulla riguardo al concerto perchè ne ho lette di tutti i colori e
buona parte dei colori erano di cattivo gusto messi vicini. ma i pareri sono
rispettabili, come tutte le persone ma non come tutte le canzoni... tranne
quelle che non sono di questa terra ma che ci afferranno comunque attraverso
le crepe di quelle pareti che ci dividono da ciò che non conosciamo.
All'Alcatraz devo dire ho provato emozioni che ultimamente Bob non mi donava
ma che comunque non smettevo di ringraziare per aver reso la mia vita
diversa da tutti gli altri da tutti coloro che cadono in quel buco oscuro e
carnivoro che è la musica senza senso che attanaglia l'aria in questo
periodo... Per me è stata un'esperienza unica e splendida... mi ha stravolto
e ho provato per giorni quella sensazione di vuoto allo stomaco che solo le
persone grandi e uniche quando se vanno ti lasciano... come vedere l'amore
salutare dal finestrino del treno e resti su quei binari a osservare
l'orizzonte mentre il fumo si dirada nel cielo e l'azzurro pigro prende luce
sempre più per lasciarti i ricordi a coccolarti e le gambe reggono poco per
fare della strada ma stranamente sei già di fronte al mare ad aspettare il
prossimo veliero. In fondo credo che le sbarre dell'Alcatraz fossero per
quelle anime perse che riescono solo a criticare e ad avere aspettative...
io ero libero, le sbarre lontano da me e dal mio corpo... Dylan per me è
sempre stato quella chiave per aprire la porta della mia cella che spesso
associo a questa vita... da quando quella chiave è entrata in quella
serratura nulla mi rinchiuderà tra delle pareti e per me questo ha senso.
Ciao ragazzi, ho appena saputo che Dylan tornerà in Italia a novembre e dopo
averlo ascoltato a Milano lo scorso 22 giugno mi sono fissato l'obiettivo di
realizzare una foto con lui che varrebbe una vita intera. Suggerimenti su
come fare? Dove riuscire a beccarlo a Roma? Albergo o altro?
Claudio
Lodevolissima e
difficilissima intenzione,
spero che qualcuno possa darti la dritta che chiedi, :o)
Sabato 16 Luglio
2011
Santa Barbara, California - Santa Barbara
Bowl - July 14, 2011
1. Gonna Change My Way Of Thinking (Bob on keyboard, Donnie on electric
mandolin)
2. Don't Think Twice, It's All Right (Bob keyboard, Donnie lap steel, Stu
acoustic guitar, Tony on standup bass)
3. Things Have Changed (Bob center stage, Donnie on pedal steel, Stu on
acoustic guitar)
4. Tangled Up In Blue (Bob center stage with harp, Donnie on pedal steel,
Stu on acoustic guitar)
5. Beyond Here Lies Nothin' (Bob on guitar, Donnie on electric mandolin)
6. If You Ever Go To Houston (Bob keyboard then center stage with harp,
Donnie pedal steel, Stu on acoutic guitar)
7. High Water (For Charley Patton) (Bob center stage with harp, Donnie
banjo, Stu acoutic guitar, Tony standup bass)
8. Simple Twist Of Fate (Bob on guitar, Donnie on pedal steel, Stu on
acoutic guitar) )
9. The Levee's Gonna Break (Bob keyboard, Donnie electric mandolin, Stu
acoustic guitar, Tony standup bass)
10. A Hard Rain's A-Gonna Fall (Bob keyboard, Donnie electric mandolin, Stu
acoustic guitar, Tony standup bass)
11. Highway 61 Revisited (Bob on keyboard, Donnie on lap steel)
12. Forgetful Heart (Bob center stage with harp, Donnie on viola, Stu on
acoutic guitar, Tony on standup bass)
13. Thunder On The Mountain (Bob on keyboard, Donnie on lap steel, Stu on
acoustic guitar)
14. Ballad Of A Thin Man (Bob center stage with harp, Donnie on lap steel
(encore)
15. Like A Rolling Stone (Bob on keyboard, Donnie on pedal steel)
16. All Along The Watchtower (Bob on keyboard, Donnie on lap steel)
17. Blowin' In The Wind (Bob center stage with harp, Donnie violin, Stu
acoustic guitar)
Santa Barbara, California - Santa Barbara
Bowl - July 14, 2011
by Steven Thwaits
Volo da Seattle per gli spettacoli del Sud CA, devi fare quello che devi
fare per vedere Dylan!
Ha guidato lungo la costa da Santa Monica, Malibu e intorno a Dume Point,
dove sò che Bob ha una casa. Ho camminato fino alla cima di una collina e
guardato giù, la vista era incredibile, una spiaggia ampia e sotto il mare,
ma non potevo dire quale delle belle case poteva essere quella di Bob. Ho
pensato che ci doveva essere una cupola di rame, ma non era evidente. Forse
avevo posto sbagliato, o forse la cupola era nascosta, chi lo sa? Lo so, un
pò tipo “Stalker”, ma Hey, io volevo solo vedere la casa dove Dylan si
riposa nei rari momenti di pausa in CA. Daltronde anche Bob è stato notato
in pellegrinaggio alle case d'infanzia di Lennon, Neil Young e Springsteen!
In ogni caso, Santa Barbara Bowl, un anfiteatro bello su una ripida collina,
con vista sull'oceano. In sintesi: spettacolo davvero grande. Proprio tutto
bene. Il suono in quell’anfiteatro è proprio bello. Bob era in ottima forma.
"Forgetful Heart" è stato buono, il suo tono e fraseggio era chiaro e
giocoso, eccellente. Ma ha davvero cantato bene. Liscio quando voleva
esserlo.
E la band era stretta e deliziosa. Sexton sembrava avere una maggiore
libertà che nello show che avevo visto l'estate scorsa . Lui e Bob avevano
una grande interazione tra chitarra e tastiera, un sacco di jam focalizzata
al jazz. Ho potuto lamentarmi di alcune canzoni nella setlist, cose delle
quali abbiamo sentito parlare così tanto, ma quando sono eseguite bene,
Cavolo, sono quasi contento di farlo ancora una volta. Non è perché vado a
troppi shows? Per esempio, Hard Rain è una canzone che è stata scritta molto
tempo fa. Ma Bob davvero ne ha fatto una nuova e spaventosa e anche tenera
versione stasera. Io pensavo alla frase “My darling young one”, mi piace
sentirla. Apocalittica nel complesso questa sera.
Che altro posso dire? Ora a Costa Mesa, nell’inferno e dannazione del
traffico di Los Angeles. Se domani è buono come stasera, ne sarà valsa la
pena.
Sul forum di discussione, ho letto questa domanda: "Qual è stato l'ultimo
davvero grande anno Dylan? "In questo momento!
Mentre non c'è ancora nessuna parola sul sito ufficiale di Bob Dylan, il
sito di Mark Knopfler conferma che lui sarà in tour con Dylan In un insieme
di due dei più grandi compositori viventi, Mark e la sua band si uniranno a
Bob Dylan per una serie di spettacoli in Inghilterra ed in Europa il
prossimo autunno.
Entrambi gli artisti staranno spronando al meglio i loro musicisti e Mark,
come al solito, ha riunito un gruppo di musicisti che sono i migliori nel
loro campo. La band sarà composta da Richard Bennett alla chitarra, Guy
Fletcher alle tastiere, Jim Cox al pianoforte, John McCusker al violino e
cetra, Mike McGoldrick al flauto, Glenn Worf al basso e Ian Thomas alla
batteria.
Mark ha preso una pausa dalle registrazioni del suo prossimo album, per
partecipare a quella che probabilmente sarà lo spettacolo dell'anno. La
collaboraziobe di Mark con Dylan risale al 1979 quando ha suonato nelle
sessioni per “Slow Train”, e poi ha prodotto l’acclamato ”Infidels” di Bob
nel 1983.
Mark dice: "Sono molto impaziente di andare in tour con Bob in quest'
anno speciale, festeggieremo i suoi 70 anni. Inoltre, è stato un onore essere invitato a registrare una delle
canzoni di Bob per il prossimo album anniversario di Amnesty International".
La pagina del tour di Knopfler elenca le seguenti date:
6 Ottobre 2011 - Dublin, IE The O2
8 Ottobre 2011 - Glasgow, Regno Unito Braehead Arena
9 Ottobre 2011 - Glasgow, Regno Unito Braehead Arena
10 Ottobre, 2011 - Manchester, Regno Unito MEN Arena
11 ottobre 2011 - Nottingham, Regno Unito Capital FM Arena
13 ott 2011 - Cardiff, UK Motorpoint Arena
14 Ott 2011 - Bournemouth, Regno Unito BIC
16 Ottobre 2011 - Lille, FR Zénith
Ott 17, 2011 - Parigi, FR Bercy
19 ottobre 2011 - Anversa, BE Sportspaleis
20 ott 2011 - Rotterdam, NL AHOY
21 Ottobre 2011 - Lussemburgo, LU Rockhal
23 ottobre 2011 - Oberhausen, DE König-Pilsener-Arena
25 Ottobre 2011 - Mannheim, DE SAP Arena
26 ottobre 2011 - Monaco di Baviera, DE Olympiahalle München
27 ottobre, 2011 - Lipsia, DE Arena Leipzig
29 ottobre 2011 - Berlino, DE O2 World
31 ottobre 2011 - Amburgo, DE O2 World di Amburgo
2 Novembre 2011 - Herning, DK Jyske Bank Boxe
3 novembre 2011 - Malmö, Svezia Malmö Arena
4 Novembre 2011 - Stoccolma, SE Globe
6 NOVEMBRE 2011 - Hannover, DE TUI Arena
7 NOVEMBRE 2011 - Norimberga, DE Arena Nürnberger
8 novembre 2011 - Innsbruck, DE Olympia Sala
9 Novembre 2011 - Padova, IT Palasport Arcella
11 Novembre 2011 - Firenze, IT Nelson Mandela Forum
12 Novembre 2011 - Roma, IT Palalottomattica
14 Novembre 2011 - Milano, Mediolanum Forum IT
15 Novembre 2011 - Ginevra, CH SEG Arena di Ginevra
16 Novembre 2011 - Zurigo, CH Hallenstadion
"Harold Lepidus, Bob Dylan Examiner"
http://www.examiner.com/bob-dylan-in-national/mark-knopfler-confirms-dylan-tour-warhol-tribute-not-be-be-sold-stores
Il sito di Dylan non fa alcun accenno a Mark Knopfler, ne alla prevendita
dei biglietti. Il sito ufficiale di Knopfler non ha aggiunto nessuna nuova
data al momento di questo posting.
Harold Lepidus, "Bob Dylan Examiner"
http://www.examiner.com/bob-dylan-in-national/bob-dylan-european-tour-dates-posted?CID=examiner_alerts_article
Sono tornato nella mia città natale nel mezzo della prima fila - può essere
meglio? Sì, può essere meglio - era meglio a Odense ma non a Bergen. Ma
questo è stato un concerto molto buono. Solo con un pò meno coraggio e Bob
non tanto al centro della scena, dove dovrebbe stare la maggior parte del
tempo, a mio parere. Leggi la mia recensione da Bergen e tutto ciò che ho da
aggiungere sul concerto di questo tour, ed Oslo particolarmente, è che per
la prima volta in pochi anni credo, ci ho messo più di qualche secondo per
riconoscere una delle canzoni, It ain’t me babe. Un arrangiamento nuovo di
zecca per le mie orecchie - sono indefciso su cosa pensarne. I miei
higlights sono stati Simple twist of fate, Hard rain, Forgetful heart and
Thin man. Molti altri hanno parlato del concerto citando Tangled Up In Blue,
Like a Rolling Stone e Things have changed. Sì, le cose sono cambiate,
credo. Dopo aver compiuto 70 giá sembra che Dylan ha iniziato a prendersi
cura di più di nuovo della sua musica. Beh, andate a vederlo il più presto
possibile!
Grazie a tutti, anche ai miei amici, per alcuni giorni è stato veramente
bello stare insieme, e grazie a Bob per i suoi concerti molto coinvolgenti.
Che tu possa rimanere per sempre giovane, e possano le tue canzoni essere
sempre cantate!
Ci vediamo in autunno, da qualche parte in Europa, spero.
°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°
di Espen Aas
Dopo essere stato molto felice per lo spettacolo a Bergen (anche se la
maggioranza delle persone con le quali ho parlato sembravano essersi
divertite più di me), era ora di tornare a casa ad Oslo per lo show allo
Spektrum per la mia nona volta. Lo spettacolo iniziava alle 7.30 di sera, e
già le luci alle 7,40 erano spente e la solita introduzione è cominciata.
Ammetto di essere stato un pò deluso per Rainy Day Women come apertura anche
stanotte, anche se funziona, è divertente e la gente la riconosce
facilmente. La band ha suonato stasera molto più stretta con Bob però, ed il
gioco di gambe di Dylan è stato grande..! La sua voce non ha chiesto nemmeno
molto tempo per riscaldarsi.
Poi è seguita It ain’t me babe, purtroppo senza Dylan alla chitarra questa
volta. Bella versione e, naturalmente, un pleaser per la folla. Come la
scorsa notte, Charlie Sexton ha lottato con le sue chitarre e / o
amplificatore. Lui era molto basso nel mix, mentre l’organo di Dylan organo
era troppo forte.
Come ieri sera, Things Have Changed è stata la successiva, con lo stesso
Ritmo boom-chicka-boom, ed è stato bello divertente vedere Dylan al centro
della scena, e Donnie Herron che riempiva con la lap-steel dove la chitarra
di Charlie non era a posto.
Quando hanno fatto Tangled Up In Blue ho cominciato a sospettare che la
setlist sarebbe rimasta più o meno quella della sera prima. Come ho ha
scritto nella mia recensione di Bergen, l’insieme non è stata la cosa più
grande, ma stasera i pezzi sembravano essere più a posto e sembravano più
simili al regime di circa dieci anni fa. Il suo fraseggio e la voce in
generale erano grandi.
La setlist è rimasta la stessa di ieri, ancora una volta, quando Dylan ha
preso la chitarra abbiamo ottenuto la cenciosa e sporca Beyond Here Lies
Nothin'. La chitarra di Sexton era così bassa nel mix, e Bob ha funzionato
eccellentemente con la seconda chitarra. Contento che abbia mantenuto questa
canzone nella setlist anche stasera.
Poi fu il momento di passare ai pezzi da Modern Times, con Spirit On The
Water, un gran bella canzone, che ha fatto qui nel 2009 e nel 2007. Si
tratta di una bella canzone, ma non molto di più, mi piace il modo in cui
spinge la voce verso la fine però.
Una grande performance è stata quando ho sentito Donnie Herron pizzicare le
corde del banjo, mi aspettavo High Water ma invece abbiamo ottenuto una
grande Hollis Brown con ancora una volta Dylan al centro del palcoscenico.
Aveva l'armonica in mano, ma non l’ha usata. Ha fatto una versione
fantastica di questa canzone anche nel 1996. La combinazione della storia
forte sia nei testi che nella musica era un fiorente higlight stasera. Il
canto è stato ancora una volta grande.
Poi ha fatto Simple Twist Of Fate, ma a nessuno piace questo arrangiamento,
anche se stasera ha funzionato meglio di ieri. A volte mi sono un pò troppo
distratto con i problemi evidenti di Charlie Sexton con la chitarra, ma
Dylan era alla chitarra anche in questo pezzo, così musicalmente ha lavorato
bene.
Tutti sono partiti con un up-tempo per Summer Days, una canzone non molto
divertente e ancora una specie di jam come nei tempi passati, ma senza
dubbio ha fatto oscillare la gente nelle loro sedie. Dylan ha fatto diversi
passaggi d’organo dove ha picchiato un pò sui tasti.
Hard Rain ha sostituito Desolation Row come decimo pezzo. Lui ha spesso la
tendenza a cantare in modo cantilenante questa canzone, ma ancora una volta,
era ovvio che era molto molto preso vocalmente, e ci ha dato una grande
prestazione. Rimase al centro della scena per la prima strofa ed il
ritornello, soffiando poche note con l’armonica, ma poi è tornato di nuovo
dietro alla tastiera ed ha cantato i testi con una forte convinzione.
Highway 61 Revisited, versione ok, ma niente di speciale (la suona, più o
meno in ogni spettacolo e lo ha fatto per anni comunque)
Il mio highlight da mettere in evidenza stasera è stata la straordinaria
"Forgetful Heart", certamente cresciuta fino a diventare uno dei suoi
migliori brani eseguiti in questi ultimi anni. E il modo in cui tratta
l'armonica, così morbido e inquietante allo stesso tempo ..! Wow. Ho parlato
con qualcuno che non aveva mai sentito la canzone prima e l’ha trovata
assolutamente adorabile.
Poi abbiamo sentito il resto delle canzoni, naturalmente, Thunder On The
Mountain era come sempre, è seguita Ballad Of A Thin Man, come sempre.
Quello che ho notato sia stasera sia a Bergen è come hanno messo dell’eco
sulla voce di Dylan in questa canzone, rendendo la canzone ancora più
inquietante. "Do ya? (Do ya?) Mr. Jones" Funziona molto, e io non lo avevo
notato prima. Dopo la regolare Like A Rolling Stone, mi aspettavo la
presentazione della band, ma non è accaduto. Invece, Dylan si è
inginocchiato davanti alla batteria ed ha preso una chitarra. Con
le spalle al pubblico, ha strappato le corde per le prime note di Watchtower
e la band ha proseguito mentre Dylan tornava alla tastiera. Niente
presentazione della band neppure dopo questa, ma invece la "nuova" Blowin'
In The Wind, che suona un po' melliflua per me ... Sono contento che non
l’abbia fatta da solo con la chitarra acustica come 50 anni fa, sarebbe
stato un cliché ...
Quando si sono raggruppati e chinati a salutare il pubblico, Dylan aveva con
sé un microfono portatile, e sembrava che stesse per usarlo, invece niente.
Sono scesi dal palco e noi tutti in piedi al buio pensando, "hm, perché non
hanno acceso ancora le luci, torneranno..?". Ma naturalmente non son
tornati. Dylan ha fatto un ottimo concerto stasera ad Oslo, probabilmente il
migliore dopo quello esplosivo del 2002. Peccato per Sexton e per i suoi
problemi tecnici, non vedo l’ora di sentirlo di nuovo, ha ancora un grande
impatto nella banda. Mi ricordo di quelle due statue di sale ferme in piedi
sempre nello stesso posto due anni fa. Ma molte cose sono successe da
allora.
Quelle che erano soltanto "voci" stanno
cominciando ad avere conferma, per ora solamente Bob Links le ha pubblicate
e l'ufficialità si avrà solo quando le date saranno pubblicate su
bobdylan.com, anche se boblinks.com (quando era la pagina "ufficiale" dei
tour di Bob, prima dell'attuale ed a volte confusionario sito ufficiale) ci
ha da anni abituati a notizie certe, quindi le date elencate sopra sono
degne della fiducia di tutti i bobfans. Sono certo che ulteriori date
saranno aggiunte quando saranno definite, per ora la sola Germania è
indicata, ma certo Bob non traverserà l'oceano con tutta la baracca ed i
burattini per tre sole date tedesche, mancano Austria, Italia, Repubblica
Ceca , Inghilterra, e forse si aggiungeranno altri paesi per ora non ancora
menzionati.
Novi: domani presentazione libro sulla
vita di Bob Dylan
clicca qui
Mercoledi 13 Luglio
2011
Aggiornamento sul tour
europeo autunnale
Anche se non c'è molto da aggiungere alla nostra precedente relazione, i fan
del "Mark Knopfler World" ora accettano il tour congiunto che è stato
organizzato, che non avevano accettato in precedenza. Crediamo che il loro
dubbio sia sorto in gran parte perché di solito Knopfler va in tour a
sostegno di un nuovo album ed era già andato in tour per il suo ultimo
album.
Crediamo che un annuncio ufficiale sarà effettuato molto presto e che sarà
pubblicato più o meno simultaneamente sui siti ufficiali dei due artisti.
In passato, c'è stata una dotazione di biglietti per i fan di Mark Knopfler
quando stava per andare in tour, di solito attraverso un servizio basato in
Canada! Tale sistema può essere ripetuto per questo tour con Dylan.
Tuttavia, solo pochi fans di Knopfler pochi sono stati delusi con i
biglietti che hanno ricevuto in questo modo in passato, dicendo che
preferiscono acquistare i biglietti direttamente alla sede del concerto o
tramite agenzie. Sembra un pò strano ma è quello che abbiamo capito.
C'è un rapporto, non confermato, che il tour si aprirà a Dublino e c'è anche
una voce che Dylan potrebbe fare un pre-tour show in un piccolo club come
riscaldamento per la prima data. Knopfler ha un programma simile, ma nulla è
stato ancora confermato.
* * *
Anche se non abbiamo assolutamente nessuna conferma di questo, sembrerebbe
logico supporre che i prezzi biglietti per il doppio-headers (Dylan /
Knopfler) sarà più costoso rispetto al "solito" prezzo dei concerti di
Dylan. Inoltre, in passato, la doppia-headers obbliga a concerti più corti,
tipo "festival-set". Solo il tempo dirà.
Le date non sono ancora note per questo fine-tour 2011 ma Dylan cerca di
solito di tornare negli Stati Uniti in tempo per il giorno del
Ringraziamento, il che suggerirebbe che finirà circa verso la metà di
novembre o poco dopo. Il tour probabilmente inizierà nel mese di ottobre. Ci
sono state voci di spettacoli nel Regno Unito, Germania, Repubblica Ceca,
Austria e Italia che, se questo sarà il percorso, suggerisce a sua volta un
giro piuttosto lungo, diciamo, di 4-6 settimane.
A parte la voce che è circolata, ISIS non ha sentito nulla circa lo show di
Dylan in Sud America nel mese di novembre.
Ulteriori notizie saranno disponibili a breve.
A Sursee Bob è stato grande! Le mie aspettative erano alte dopo il concerto
di Milano, ma le previsioni del tempo avevano detto che sarebbe potuto anche
piovere. La mattina, Alex un buon amico mio, che non è un grande fan di
Dylan, ma il più grande Fan di George Michael in Austria, era lì a prendermi
all’uscita dal lavoro ad Innsbruck per portarmi a Sursee insieme con il mio
amico Hans il mio ed il suo Elfie partner della Zillertal in Tirolo. In
primo luogo siamo andati a Lucerna, una bella città sul lago di
Vierwaldstätter. Dopo una passeggiata attraverso la città, abbiamo
incontrato Charlie Sexton e George Receli di fronte al Beat the Street Tour
Bus, eravamo molto felici, e contro le previsioni metereologiche il cielo è
improvvisamente diventato blu dal buio nero. Abbiamo guidato fino a Sursee e
tutto sembrava perfetto. Bella sede per il concerto, penso che ci siano
state circa 8.000 persone e l'umore era davvero buono.
Bob ha cominciato con LSPPH, che ho sentito due giorni prima a Milano, è
stata O.K., ma io sognavo di sentire Gonna change my way of thinking. Don’t
hink Twice è stato davvero buona, così mi sono rilassato. Things have
changed è stata la successive e posso dire che questa è veramente una grande
canzone dal vivo al giorno d'oggi. To Ramona è stata una grande sorpresa e
davvero incantevolmente eseguita. Beyond Here Lies nothin’ è la canzone
finale in diretta da TTL, era fantstica. Poi è arrivata una delle mie
preferite di sempre, Make You Feel My Love. Questa è una delle canzoni
migliori che Bob abbia mai scritto, le mie emozioni erano vicino ad
esplodere ed ero
in grado di godermi la canzone al meglio. TDTD era rocciosa, TAIB era molto
armonica e poi una Jolene davvero divertente. Persone di ogni età intorno a
me stavano danzando e questo è stato davvero un momento fantastico. Poi è
arrivata Hollis Brown e c’è stato un grande silenzio. Grande prestazione di
Bob.Highway 61 è un pleaser per la folla come al solito, Hard Rain con una
performance vocale molto buona. Thunder dondolante, e poi Thin Man, che
credo sia il pezzo più forte di Dylan e della sua band in questi giorni. Mi
ha lasciato senza fiato. LARS ha aperto il bis, AATWT e BITW erano
fantastiche, e tutte le persone intorno a me erano davvero felici.
Grazie Bob, ora spero in un tour europeo autunnale per vederti in Austria,
Germania o in Svizzera di nuovo, magari nella mia città natale Innsbruck.
Per il mio 30° concerto (ora sono a 27 spettacoli) Grazie ancora per il
vostro lavoro fantastico, spero davvero di continuare per nolti anni ancora
con Bob in Tour.
Martedi 12 Luglio
2011
La mail di Riccardo
Camden town.
Ciao Michele, ci sono stato a Camden town, è
un luogo speciale, non mi sorprende che Bob ne sia rimasto affascinato,
tutti ne rimarrebbero colpiti in bene o in peggio, cmq è un luogo che fa
parlare di sé.
Sono stato al Camden town lock market, è tipo un enorme mercato, ci sono
tantissimi paesi che propongono il loro cibo, ad esempio Cina, Messico,
India, Italia, Spagna, Perù....e c'è un sacco di gente, non riuscivo quasi a
muovermi.
Ho trovato il ponte del video di Blood in My eyes. Ce ne sono tantissimi di
ponti perché Camden town è una specie di little venice. Ci hanno costruito
un canale artificiale che taglia tutta la città. Con case, ville, tutte
sopra al canale, come a Venezia, una specie di laguna artificiale. Fra i
milioni di ponti, sono certo di aver trovato quello di Bob, perché è l'unico
che ha in sfondo il Camnden town market lock, l'edificio in mattoni della
fine del vidioclip.
La via principale si chiama high St. Ed è proprio come nel video di bob. Un
sacco di gente e negozi di tutti i tipi, anche quello di scarpe, tutto molto
affascinante e straripante di confusione di persone che parlano, urlano,
camminano,,,,di tutto insomma....un casino unico...pieno di turisti
naturalmente.
Il Green Note lo ho trovato ma era chiuso, ci fanno ancora live ogni sera.
Il ristorante con il quadro di Gallagher per ora non lo ho trovato. È
davvero impossibile orientarsi in Camden town. Ci riproverò un altro giorno.
Sono dovuto fuggire via perché stavo diventando matto dalla confusione.
Un posto magico cmq. Mai visto niente del genere.
Ciao, Riccardo.
Salve,
vi segnaliamo che mercoledì 27 luglio alle 21.30 verrà proiettato in
anteprima italiana il documentario di Joel Gilbert Bob Dylan Revealed. La
proiezione rientra nella rassegna Music Legends che si tiene presso il
cinema Nuovo Eden di Brescia.
Chiediamo, se possibile, di diffondere la notizia a tutti gli appassionati
di Bob Dylan che sicuramente seguono il vostro sito.
Per qualsiasi chiarimento o ulteriore informazione, siamo a disposizione.
Grazie e cordiali saluti,
Clara Massetti
Nuovo Eden, Via Nino Bixio,9 - 25122 Brescia
tel. 030.8379403 fax. 030.8379404
promozione@nuovoeden.it - www.nuovoeden.it
Non vedevo l'ora di vedere Dylan per la prima volta dalla precedente line-up
(con Denny Freeman) che aveva suonato ad Oslo nella primavera del 2009. La
mia camera d'albergo era a poche centinaia di metri dal palco, così quando
sono tornato dalla cena e passeggiata sotto la pioggia battente, ho potuto
ascoltare le due ultime canzoni del soundcheck (che ovviamente è avvenuto
senza Dylan). Hanno fatto una strumentale "When The Deal Goes Down" e poi,
dopo, Al Santos ha testato alcune parole al microfono sulla base strumentale
di “Gonna change my way of thinkin’”.
Comunque, dopo aver visto un live-report dell’area dove si svolgeva il
concerto sul notiziario locale , ci siamo avvicinati alla Bergehus Festning
(o fortezza), l’ingresso per gli invalidi con le sedie a rotelle era accanto
all'hotel, e ci hanno lasciato entrare, nonostante la mancanza di sedie a
rotelle. Era così bello con quelli della sicurezza che
si comportavano come persone per bene, non erano esattamente sgarbati come
quelli di Oslo. Suzanne Vega ha aperto con una manciata di canzoni, che
terminano con "Luca" e "Tom’s Diner", che sono stati graditi dal pubblico.
Dylan doveva cominciare alle 9.15 pm, ma sono arrivati prima, hanno iniziato
alle 9,00 non con “Gonna chenge my way of thinkin’” ma con "Rainy Day
Women". Anche se ci sono stati un sacco di applausi dalla folla, è stata una
performance media, ma abbastanza per riscaldarci.
Supponevo che le due successive fossero “Baby Blue" o "Don’t think twice”,
ma avevo ragione solo sulla prima. Non sono troppo affezionato a questo
arrangiamento, e dopo aver goduto Dylan che sputava le parole al centro del
palco, sono rimasto stupito di come il passivo Stu Kimball sia ancora sul
palco, in piedi, nel suo angolo, con la sua chitarra acustica. Molto più
vivace è stato naturalmente Charlie Sexton, ma lui sembrava insoddisfatto
con le sue chitarre o forse con il suo monitor. Comunque, lui e Dylan sono
stati gli unici che si muovevano e sembrava che si divertivissero.
Il nuovo arrangiamento di "Things Have Changed" è venuto dopo, suona come se
fosse stato pensato per Johnny Cash con il suo ritmo "boom-chicka-boom". Non
male, però, la cosa bella era come l’armonica di Dylan
Era fusa con la canzone, e naturalmente anche la lap steel di Donnie Herron.
Dylan è rimasto al centro della scena per "Tangled Up In Blue". Mi dispiace
ma devo dire che hanno avuto momenti difficili con la versione che hanno
fatto negli ultimi anni....Un punto basso dello spettacolo.
Son stato felice quando Dylan ha preso la sua chitarra per la prima volta ed
ha iniziato "Beyond Here Lies Nothin '". Mi spiace che non abbiano usato la
tromba in questo pezzo. Forse è andato in troppe direzioni, a volte, ma mi
piace si adatta al Dylan "del nostro tempo" ..
Tutto è rallentato di nuovo con "Simple Twist Of Fate", un altro
arrangiamento al quale non sono terribilmente affezionato. E' una delle
migliori canzoni degli anni '70, ma in realtà non va da nessuna parte e
nessuno di loro in realtà ha dato molto nella canzone.
Poi lo spettacolo si è svegliato, e da qui in avanti le cose sono andate
molto meglio. Donnie Herron ha preso il banjo e non c'erano dubbi, abbiamo
avuto "High Water”. Ho letto la biografia di Keith Richards all'inizio di
quest'anno, e ricordato tutte le grandi cose che ha scritto su George
Receli, e ascoltavo come lui e Tony Garnier che pompavano a tutto gas,
l'acqua era ovunque un giro.. Dylan è stato uno fantastico, con l'aspetto di
un corvo che stava sputando fuori le parole al momento giusto.
Uno dei miei tre momenti salienti della serata è venuto dopo, una splendida
versione di "Tryin 'To Get To Heaven", che ha cantato così bene, è riuscito
a dimenticare l'organo, perdendosi in quel grande testo. Egli non ha mancato
una linea per quanto ho potuto sentire. Difficile immaginare che questo
grande album è uscito più di 14 anni fa ...! Felice che alcune delle canzoni
sono sopravvissute, soprattutto questa.
Dylan di nuovo preso la chitarra per suonare la sciocca "Tweedle Dee" che
non mi è mai piaciuta molto. Anche le persone intorno a dove mi trovavo io
non sembrava sapere che cosa pensare di questo pezzo. Facilmente dimenticato
.......
Il clou della seconda parte della serata si avvicinò con "Desolation Row",
ho iniziato essendo molto scettico in quanto i pezzi sono stati massacrati e
annegati (!) nell’organo ed in quel vecchio modo cantilenante della voce
troppe volte. A questo punto la sua voce era ben riscaldata e il mondo di
Cenerentola, Casanova, Caino, Abele e tutti gli altri sono lentamente
sfilati nella mia mente. Egli riuscì anche a fornire tale ultimo versetto
più o meno perfetto (che è sempre stata la cantilenante voce-versi per gli
ultimi dieci anni o giù di lì, ma stasera ...!)
Nessuna difficoltà ad indovinare che "Highway 61" era il pezzo seguente, più
o meno nel suo formato tradizionale, speravo in un nuovo arrangiamento ma
ovviamente ho apprezzato la vecchia versione rock'n'roll. Credo che questa
sia la versione che si adatta alla folla.
E poi, signore e signori, è venuto il punto più alto dello spettacolo, una
fantastica "Forgetful Heart", con Herron alla viola, Tony al contrabbaso con
l’archetto, e George che suonava le congas - per non parlare di come il
vocal di Bob era perfetto. Pelle d'oca e brividi .. e ancora una volta Dylan
ha mischiato la sua armonica con il resto della musica. Quella era una cosa
nuova per me, come egli ha trasformato tutti quei vecchi assoli di armonica
in un ulteriore livello di musica in tante canzoni.
Come tutti gli altri pezzi della setlist sapevo che eravamo nella parte
prevedibile dello spettacolo, ma anche se Thunder On The Mountain, Ballad of
a thin man, Like A Rolling Stone e All Along sono state suonate a periodi
alterni negli ultimi anni, funzionano bene ancora, e danno a tutti una
grande emozione. "Thin man" è stata senza dubbio la migliore, guardare il
suo atteggiamento corvino al centro della scena valeva da solo il prezzo del
biglietto...
Ero curioso di vedere se avrebbe fatto "Forever Young", invece c’è stata
Blowin' in the Wind. Bergen è stata intrisa da molti giorni di pioggia, ma
quando ha iniziato "Blowin'In The Wind" è venuto fuori il sole, cosa si
potrebbe chiedere di più, eh?
Mi è piaciuto lo show, grande vedere Sexton (nonostante tutte le sue
difficoltà con la chitarra e amplificatore), non capisco a che serve il
lavoro di Kimball, e non sarebbe grande se Sexton facesse ancora i cori a
Dylan....?
°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°
di Dag T.
Osdal
Ogni show di Dylan, anche quelli non così buoni, hanno i loro momenti di
magia. Io Immagino che sia perché alcuni di noi vanno ai suoi
concerti ogni volta che abbiamo una ragionevole - o talvolta irragionevole -
occasione. Sono andato al concerto con i miei due figli adulti, con grandi
speranze, aspettando sotto la pioggia almeno un momento o due di Bob-magia.
Piovevano cani e gatti ed a Bergen recentemente sembrava che il clima
umido la facesse da padrone.
La voce ruvida di Bob è ancora la voce mercuriale ricca e sfumata, ed il suo
fraseggio più vario di quanto io possa ricordare dal vivo negli shows degli
ultimi anni.
Rainy Day Women era solida, ma non è probabilmente la canzone
da cui partire per capire come il resto del concerto andrà a finire. Ma già
la seconda, “It’s all over now, baby blue” era più che solida e mi ha
convinto che questa sarebbe diventata una grande serata. In evidenza? (Per
quanto riguarda le canzoni meno brillanti o le versioni che sembrano essere
lì solo per migliorare la messa in evidenza di altri pezzi questa notte sono
stati molti.) Una più che buona, direi una ispirata, versione del capolavoro
Desolation Row è sempre da brivido.
Mi è piaciuta molto anche Tryin' to get to heaven. Se però devo sceglierne
una, deve essere Forgetful Hearrt: Uno spettacolo toccante di questo oscuro
salmo che mi ha dato i brividi e fatto fermare il tempo
per un pò. Veramente grande! E c'era Ballad of a thin man, convincente nel
suo modo Dylanesque, rendendola teatrale. L'atmosfera è stata grande e piena di
aspettative. Digressione: Un amico gentile è andato al bar a prendere della
birra ed è rimasto bloccato alle spalle della folla tra i quali molti parenti di
chattering-Mr. Jones. Erano probabilmente lì per vedere «il portavoce della
loro generazione »,« il »mito vivente, per ascoltare la colonna sonora di
alcuni lontani anni quando erano giovani, sperando invano in qualche in una
esecuzione riconoscibile di alcuni hit degli anni sessanta o settanta o
qualsiasi altra cosa. E ci sono anche lievi chiacchericci di sottofondo,
forse erano recensori per qualche giornale? O uomini d'affari che bevono il
nostro vino ignorando quanto vale? Curiosamente sembrano essere
perfettamente a loro agio nella loro ignoranza. Mr. Jones ha fatto almeno,
confuso com'era, alcune domande. Bene, che Mr. Jones li benedica tutti anche in una
notte come questa. (Io sono perfettamente consapevole che siamo tutti legati
a Mr. Jones in qualche modo). Like a Rolling Stone apre il bis, ancora
convincente dopo tutti questi anni. E’ seguita una quasi spensierata e
divertente All along the watchtower. Ci sono molti qui tra noi che sentono
che la vita non è uno scherzo, ma a volte è un buon compromesso. La grande
arte ha il potere di trasfigurare, in un momento fugace, la sofferenza della
nostra vita. Bob Dylan quando da il meglio di sé ha questo potere. Blowin'
in the Wind ha finito uno show memorabile. Sembrava così naturale che i
raggi del sole al tramonto spuntassero attraversato le nubi e si
riflettevano sul suo volto. Ho già detto che la cowboy band è stata grande e
che la sua armonica era blues e groovy?
Il Times fa un editoriale in musica stile Dylan su
Ai Weiwei.
Rispondendo alla coincidenza dell’arresto a Pechino dell’artista dissidente
Ai Weiwei e alla prima tourneé in Cina di Bob Dylan – in cui il menestrello
della controcultura ha cantato solo canzoni approvate dalla censura di stato
– il Times di Londra ha deciso di pubblicare il suo primo editoriale in
musica. L’editorialista Joe Joseph ha scritto e girato una sua edizione di
‘Subterranean Homesick Blues’ per sottolineare il paradosso di un famoso
cantante della protesta anni ’60 che debutta in Cina in un momento di
aumentata repressione da parte del governo di Pechino. Nel video Joseph fa
la parte di Dylan in un omaggio al video originale della canzone, in cui il
cantautore sfoglia fogli di carta bianchi su cui sono scritte le parole. Un
suo collega, Kaya Burgess, canta, suona la chitarra e l’armonica con una
voce simile a quella del Dylan di oltre 40 anni fa. “Weiwei è in cantina,
mescolando pigmenti a olio, trascinato sul pavimento, schiaffato in
schiavitù”, comincia il brano il cui video è affisso sul sito web del
giornale: “Una guardia in trench lo ha afferrato all’aeroporto, gli dice:
“Weiwei, sei un tipo sbagliato, no, non abbiamo tempo di portati in corte”.
La tourné di Dylan in Cina ha provocato polemiche: gli attivisti per i
diritti umani si aspettavano quanto meno una menzione del caso di Weiwei,
arrestato alcuni giorni prima mentre in aeroporto: il cantante poi ha deluso
quando ha cantato una scaletta di canzoni che avevano ricevuto il beleplcito
della censura. Niente ‘Blowin’ in the Wind’, in Cina, né ‘The Times They Are
A Changing’, icone dell’aria di rinnovamento degli anni 60. “Non hanno
lasciato Liu Xiaobo, andare a Oslo, a prendere il Nobel. Lo hanno tenuto in
una cella diu prigione, come i ragazzi di Tienanmen, che ci sono entrati
bambini e ora sono adulti. Liu é in gabbia come una gallina, per un
capriccio del premier Wen”, canta invece il giornalista del Times sfogliando
le parole della canzone, proprio come il Dylan del 1965. L’originale
‘Subterranean Homesick Blues’, mescolando accenni all’uso di droghe tra i
giovani dell’epoca con lo spetto della guerra del Vietnam di sfondo catturò
per una intera generazione lo spirito del momento. Nella canzone, che a
dispetto dei temi politici divenne il primo successo Top 40 per Dylan negli
Stati Uniti, il cantante fa anche riferimento alle battaglie del movimento
americano per i diritti civili. “Better stay away from those, that carry
around a fire hose”, meglio stare alla larga da quelli che girano con tubi
anti-incendio: nelle proteste studentesche degli anni Sessanta manifestanti
pacifici venivano tenuti a bada e malmenati dalla polizia con potenti getti
di acqua ad alta pressione.
(Fonte: ANSA e http://partecinesepartenopeo.wordpress.com)
Sono Riccardo.Vorrei sapere come si chiama la via vicino al Savoy hotel a
Londra dove bob ha fatto il video di subterranean homesick blues.
Grazie.
La via dove c'è il Savoy
Hotel è lo Strand, il video è stato girato in un vicoletto dietro l' Hotel
che probabilmente porta alle lavanderie ed alle cucine per il carico e
scarico materiali, non so se questo vicoletto abbia un nome, ma se così
fosse qualcuno dei nostri Maggiesfarmers che ha avuto la fortuna di visitare
quel luogo ce lo saprà certo dire, stay tuned, :o)
Venerdi 8 Luglio
2011
Voci: Bob Dylan in tour
in Europa con Mark Knopfler, presto l'annuncio
Secondo il serbizio informazioni di Desolation Row di John Baldwin
l’itinerario del tour autunnale di Bob Dylan è stato definito, e Bob sarà in
tour con il suo ex collaboratore Mark Knopfler (Dire Straits): Aveamo già
detto qualche giorno fa che ci sarebbe stato un tour autunnale in Europa.
Ora si può dire che il tour è stato finalizzato ed promotori sono solo
aspettando che lo staff di Dylan dia il benestare per l’annuncio - solo nel
caso in cui Dylan potrebbe avere qualcosa da obiettare sugli aspetti della
programmazione il tragitto dovrebbbe essere rivisto. Penso di avere tutti i
dettagli questo Venerdì o Lunedi prossimo. I promotori vogliono poter
mettere in vendita i biglietti in vendita al più presto. Quello che posso
dirvi è che il tour partirà ai primi di ottobre e finire a metà novembre.
Dylan sarà in tour con un altro grande nome. Non posso dirlo senza rompere
la fiducia accordatami, ma i nostri amici di ISIS credeno che questo
potrebbe essere Mark Knopfler (al momento non ci sono ne smentite e nemmeno
conferme). La fanzine di Dylan ha appreso che Knopfler ha rinviato il
mixaggio previsto del suo nuovo album fino all'anno nuovo perché "qualcosa è
subentrato nel frattempo".
Tra i paesi citati per il tour sono Regno Unito, Germania, Repubblica Ceca,
Austria e Italia.
Harold Lepidus, "Bob Dylan Examiner"
http://www.examiner.com/bob-dylan-in-national/tour-rumor-bob-dylan-to-tour-europe-with-mark-knopfler-announcement-soon?CID=examiner_alerts_article
Ho visto Dylan al festival di Feis a Londra ed era molto felice in questo
concerto, ed ero felice anche io, tanto che sono rimasto due giorni per
vedere anche Van Morrison il secondo giorno. L'ultima metà del suo concerto
è stata qualcosa di speciale. Le mie aspettative prima del mio viaggio con
un sacco di altri norvegesi e svedesi, con i fans più amichevoli della
Germania e delle isole britanniche, per Odense, Bergen e la mia città di
Oslo erano alte. Lascio ad gli altri raccontare del concerto di Odense, un
luogo molto bello, clima perfetto, e le file di luci durante il concerto.
(Devo menzionare Hollis Brown, Boots of spanish leather ed Every grain of
sand di fila - eravamo storditi). Due giorni dopo, dopo un viaggio su una
barca molto bella dalla Danimarca a Bergen, eravamo pronti per un altro
grande concerto.
Non è un luogo particolarmente piacevole, e il tempo era normale per Bergen;
pioggia, pioggia, pioggia. L'ultima volta che Dylan ha suonato a Bergen,
esattamente 10 anni fa, il tempo è stato super e anche Dylan. Allora avevo
sentito due delle mie canzoni preferite di Dylan dal vivo per la prima
volta, Dignity ed You ain’t going nowhere, e ricordo ancora quel concerto
come uno tra i miei primi dieci sui 150 concerti che ho visto dal 1978,
quindi per essere onesti avevo un pò di paura che questa notte non sarebbe
stata allo stesso livello.
Non credo che Bob poteva arrivare fino allo standard fantastico del concerto
di Odense, ma anche se ha piovuto per la maggior parte del concerto, Bob è
riuscito a far sì che la notte fosse anche migliore rispetto ad Odense. La
scalette non differiscono molto da concerto a concerto in questo tour e non
passerò in rassegna tutti i brani ma solo darò 10 motivi perchè questo
concerto sia uno nella lista dei miei 10 top shows.
1. Bob era sorridente e di sicuro si è divertito per tutta il concerto. Bob
è sicuramente in buona forma.
2. Bob è ora perciò sicuramente il re del palcoscenico (ha quasi dimenticato
di guardare a Charlie, recente tour leader della band, o Tony.
3. La voce di Bob era la migliore che ho sentito in questi anni.
4. Bob può ancora essere un chitarrista molto buono. Ascoltate Simple Twist
of Fate e capirete. Il suono della sua chitarra è tagliente e caldo allo
stesso tempo, e risplende in un mix perfetto.
5. Bob lascia spazio anche a Stu Kimball, almeno in un paio di canzoni -
Highway 61 e All along.
6. Donnie è più alto nel mix, e si può ascoltare i suoi diversi strumenti
molto meglio di prima.
7. Bob come un crooner, come in Ballad of a thin man e forgetful heart, è
meravigliosa - sia la sua voce (fraseggio) e il suo modo di staccare.
8. Forgetful heart è semplicemente stupenda. Una performance soddisfacente,
è stato il momento clou di tutti i concerti che ho visto in questo tour.
9. Noi tutti (almeno i suoi fans - come me) sappiamo che Bob può essere sia
brillante e sorridente in concerto. Desolation Row a Bergen è stato un
momento che non dimenticherò mai. E' difficile descrivere quello che voglio
dire, se non posso mostrarvi un video, ma è un mix di buon e molto ben
espresso canto, i movimenti divertenti, soprattutto la sua distruzione delle
canzoni, ma a volte, come in questa occasione, molto indicato lo staccato
cantato. So che molti di voi normalmente odiano il suo canto staccato tanto
quanto me, ma a volte funziona, e Desolation Row in Bergen forse ha
finalmente trovato il suo stato dopo una ricerca nell’ultimo paio d'anni.
Brillante e divertente allo stesso tempo.
10. La pioggia aveva smesso di scendere durante All along the watchtower e
nella tarda sera è venuto un raggio di sole a splendere attraverso le nuvole
in pieno viso di Dylan. Durante Blowin’ in the wind l’atmosfera era
cambiata, un brillante Dylan con il sole negli occhi.
Bob Dylan at Rod Laver Arena Melbourne on Wednesday 20 April
Pancho and Lefty by Willie Nelson and Bob
Dylan
Crazy love Van Morrison, Bob Dylan
Mercoledi 6 Luglio
2011
Prime voci sul tour
autunnale di Dylan in Europa e Sudamerica.
Mentre è ancora troppo presto per avere conferme, sembra esserci un certo
movimento di prenotazioni per un eventuale tour europeo in autunno.
Un "Bobcat" ha pubblicato su Facebook che "il management di Bob sta
lavorando con un sacco di luoghi e città. A partire da nord verso sud ...."
Gli spettacoli si prevede che si terranno ad ottobre e novembre.
Ci sono state segnalazioni di possibili concerti in programma per Vienna, la
Repubblica Ceca ed il Regno Unito
Come precedentemente riportato, una agenzia di vendita di biglietti dice che
Dylan suonerà a Vienna il prossimo autunno, anche secondo un post sulla
Discussions di Expecting Rain: "Hanno appena annunciato alla TV Ceca che Bob
suonerà a Praga in autunno. Il promotore di Live Nation ci ha parlato dei
concerti di Bob lo scorso anno e alla fine il giornalista ha detto che il
prossimo concerto a Praga è previsto per l'autunno. Chiaro che il promoter
Live Nation era la fonte di queste informazioni. "
Il 25 maggio, il John Baldwin's Desolation Row information Service riporta:
L'annuncio di un possibile spettacolo di Bob in Cecoslovacchia in autunno mi
ha spinto a chiamare il promoter del Regno Unito per scoprire se ci fossero
ancora altri concerti programmati nel Regno Unito. Mi era stato detto alla
fine dello scorso anno che ci sarebbe stato un ampio tour inglese, tuttavia,
da allora, abbiamo letto sul manifesto del FinsburyPark Feis che "questo
sarà Bob l’unico show di Dylan di quest’anno nel Regno Unito. Il mio
contatto ha confermato che ci sarà un tour nel Regno Unito come parte di un
tour europeo più esteso in ottobre / novembre, ma la pianificazione non è
ancora cominciata, l’unica cosa è che stanno iniziando a considerare quali
paesi potrebbe visitare il tour. In questa fase non ci sono pensieri sul
fatto che il Regno Unito sarà alla l’inizio, ma ancora nulla è stato
confermato, ci vorrà del tempo ancora per avere notizie certe. Il concetto
di un lungo tour è stato declassato a "solo la solita visita" senza
ulteriori dettagli ma, per me, il solito giro è piuttosto esteso. E' davvero
il caso di aspettare per vedere cosa e quando questo avverrà.
Altre voci suggeriscono uno show di Bob Dylan in Brasile. Secondo il “Diario
de S. Paolo”, il cantante Bob Dylan si esibirà in Brasile nel 2011. L'evento
si dice si terrà il 12 o il 14 novembre. In un' intervista con MTV,
l'organizzazione del SWU Festival non ha confermato lo spettacolo di Bob, ma
le informazioni sulle attrazioni del festival saranno comunicate solo in
giugno. Se venisse in Brasile quest'anno sarebbe la quarta volta di Bob nel
Paese. L'ultima volta che è stato in Brasile era il 2008.
E' importante ricordare che, secondo il sito ufficiale di Bob Dylan, "Le
date del tour sono certe solo quando vengono elencate nella tour map".
Harold Lepidus, "Bob Dylan Examiner"
http://www.examiner.com/bob-dylan-in-national/early-murmers-of-bob-dylan-s-fall-european-south-american-tour?CID=examiner_alerts_article
Martedi 5 Luglio
2011
Hamburg, Germany - Stadtpark
Freilichtbühne - June 26, 2011
di Bert van der Aare
Con il mio amico Walter sono andato ad Amburgo per il mio 25° show di Bob
Dylan.
E’ stato un grande spettacolo. Bob stava suonando con grande ispirazione e
divertimento. Tony (grazie per essere ancora con lui) George, Stu, Charlie e
Donnie erano in serata brillante. Per me i pezzi da mettere in evidenza sono
stati: “Don’t Think Twice” , “Things Have Changed” e “Cold irons bound”,
“Tangles up”, “Highway 61” e naturalmente un bel bis con “Forever Young”.
Bob, spero che resterai per sempre giovane in modo che possiamo godere i
tuoi grandi spettacoli per molti anni ancora.
°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°
di Brian Steedman
Jenny ed io proviamo, dato che siamo entrambi pensionatii, a fare un viaggio
all'estero ogni anno per vedere Bob. Abbiamo più volte fatto due spettacoli
nello stesso anno o in luoghi vicini, ma l'idea è quella di vedere un posto
nuovo ogni anno (come Bob) piuttosto di correre da concerto a concerto.
Vogliamo, quindi, luoghi interessanti, con una certa storia, un pò fuori del
mainstream turistico, e piccoli se possibile.
Questo significa arrivare al luogo di inizio e fare la coda, a volte al
caldo o sotto la pioggia, sulle nostre vecchie gambe e abbassare i nostri
standard di approvvigionamento di cibo. Potrebbe anche diventare una specie
di calvario, ma generalmente l’attesa è animata da un pò di conversazione
interessante con i fans ovunque andiamo. Le persone sono generalmente molto
simpatiche, come il padre Leeds ed i suoi tre figli che abbiamo incontrati a
Lipsia e condiviso un sacco di birre con loro, e da allora ci siamo
mantenuti in contatto, riceviamo messaggi di punto in bianco, e questo
aggiunge ricchezza della nostra vita.
Ci sono anche aspetti negativi a volte, a Lipsia eravamo un pò indietro,
siamo stati trattati non bene da persone che avevano una specie di militare
precisione e, all’ora che si avvicina il concerto si riuniscono in numero
notevole come se fossero pronti a fare l'assalto finale. Sono single-minded-
auto-ossessionati, privi di senso dell'umorismo e di comunicativa, e
maleducati. In alcuni luoghi, ci sono più file di coda e così siamo in grado
di evitare queste persone. Ad Amburgo, come hanno aperto i cancelli, hanno
spinto gli altri da parte piuttosto brutalmente e pericolosamente al fine di
creare il diversivo necessario a prendere possesso dei posti migliori. In
ogni caso, erano già lì, con i loro 'teli-mare' sparsi per prendere pieno
possesso del posto. Ci siamo trasferiti in un’altra zona di nuovo e alla
fine abbiamo trovato una buona posizione, vicino alla birra e con una buona
vista.
Ma basta con i negativi! Questo è stato uno dei più incantevoli concerti. Il
teatro è una conca naturale, una miscela di terra e erba. I limiti esterni
dello stadio sono siepi di circa tre metri di altezza, con servizi igienici
comodamente al di fuori, e tende della birra luogo tutto il perimetro. Bob
ha iniziato con una decina di minuti di ritardo.
Il primo numero ha lo scopo di ottenere che le cose comincino a marciare
bene e di attuare una buona regolazione. Come tale, “Leopard” è stato
superiore alla media ed è stato interessante, lento e dondolante, con una
bella voce e alcune note di grande e profondo controllo sulla tendenza allo
stridulo. “Don’t think twice” è andato tutto bene, tempo più veloce e
impegnato, e costruito con intensità, anche con un paio di urla. L'organo
era più alto nel mix rispetto allo scorso anno, credo. "Things Have Changed"
è stata magnifica - voce meravigliosa e grande espressione e fraseggio,
l'interludio di armonica era molto d’ atmosfera profonda e "yiddish" nel
suono.
"Beyond Here lies nothing"è stato eseguito con entusiasmo e ormai si poteva
sentire la folla aggiungere ripetutamente qualche urlo di apprezzamento per
le sottigliezze del gioco tra la band e la voce.
“To Ramona” era un sogno crooner a tempo di valzer, con Bob audace nel tirar
fuori la voce..... che quasi non ha! Poi, “Cold irons bound”, sicuramente il
terzo higlights, al centro della scena, e un bel dondolio tra la voce e la
batteria da George.
“Tangled Up In Blue” è stato il secondo standout, ma non vi era stata alcuna
debolezza finora. Bella intro in linea con il nostalgico tema, e l'armonica
costruita su una inquietante esecuzione lenta e complessa, bello il gioco
dei tre chitarristi.
Lascerò che qualcun altro esalti “Summer Days”, perché per me è un
riempitivo, però l’ha fatta, e Bob sa come va cantata.
“Trying To Get To Heaven” con un intro bellissimo, un inquietante desiderio
nella voce e una bella via di sviluppo, tema ripetitivo. Dopo di che
“Highway 61 Revisited” con una costruzione ripetuta in una serie di
crescendo clamoroso jazz / blues.
Vado da un posto all'altro senza speranza di sentire una volta “Vision of
Johanna e, quando finalmente è arrivata, ero stato così trascinato da H61
che non l’ho vista eseguire con un arrangiamento insolito. Naturalmente la
ascolterei in qualunque modo, ma ho sentito che si trattava di un work in
progress che verrà sviluppato nel proseguio del tour. Non ha lo spazio per
espandersi come nelle versioni precedenti - ma è ancora un capolavoro per
me.
"Thunder On The Mountain” è il riempitivo numero 2 per me e qualcun altro
può descriverla – Bob ha borbottato anche attraverso le prime linee in un
finto-parlato! Si può dire che continua l’interazione fra jazz e blues, ed è
un pleaser per la folla.
“Ballad of a thin man” , che era un standout l'anno scorso ed è, semmai,
ancora meglio. Bob ha fatto tanti gesti e le sfumature che ha sviluppato nel
gioco tra il suo canto e l’armonica sono state piuttosto sorprendenti, la
folla era infatti stupita! LARS è stato l'inno singalong da tutti agognato.
Era una versione migliore rispetto a quella dello scorso anno, accendeva i
sentimenti, agitando le braccia, se possibile, ancora più del solito. Allo
stesso modo, All Along The Watchtower, massa in pensione qualche anno fa da
un Bob esausto e stanco, ora è tornata in vita e cresciuta nell’esecuzione.
E poi, “Forever Young”, meravigliosa e rampante come un pony, dono di addio
- e un ringraziamento a noi per essere stato così apprezzato.
Lunga recensione / breve riassunto: un grande concerto, senza debolezze,
anche le canzoni che non mi piacciono molto sono state eseguite bene. La
band è cresciuta, con Stu in apparente aumento per guadagnare la sua quota
di spazio, Donnie e Charlie musicisti abili, sottili, roba unflashy, George
è stato risonante e Bob ha guidato il tempo con quegli strani liks di
organo. Mi sento preoccupato per la misura in cui Tony è sembrato ritirarsi,
perché è il mio musicista preferito della band, forse, come dicono, a causa
del mal di schiena, gli auguro di stare meglio, al vecchio compagno di
strada di Bob.
Lunedi 4 Luglio
2011
LE CANZONI DEI
BLACKSTONES SCRITTE DA BOB DYLAN
di Biagio Gagliano a.k.a. “Lo zio Bob”
Per la seconda volta in pochi giorni Dean è riuscito a violare la mia sacra
pigrizia serale trascinandomi prima all’Alcatraz, poi ieri sera addirittura
alle appendici delle Prealpi comasche per una serata che si annunciava
insolita e intrigante: il menù prevedeva Dylan e Beatles in un’ unica
portata.
Di fronte ad un anfiteatro naturale su cui hanno costruito gradinate di
cemento già occupate da un bel pò di gente c’è il palco gremito di strumenti
dove domina lo sfondo nero con gigantografia dei giovani fab four in bianco
e nero e al centro un altrettanto giovane Bob bicolore. Scenografia di
sicuro effetto.
È sempre un piacere stare nel “backstage”
prima di una serata una volta che il sound check è finito e tutto è pronto:
abbracciamo Mick, Frank non fai a tempo a salutarlo che già ti sta mostrando
la sua nuova Tele vintage. C’è la simpatia come tra coloro che si ritrovano
dopo tanto tempo e tanta distanza, dopo essersi incontrati magari una sola
volta, ma hanno qualcosa da condividere. Così arriva Michele “Napoleon in
rag” (il leggendario creatore di questo sito) reduce dal “Give me five”
dell’Alcatraz, che appunto ho incontrato una sola volta in precedenza, al
quale dico come se fosse un mio amico di infanzia: “Non ti do la mano se non
te la sei ancora lavata”.
Dopo essere stati introdotti da “Napoleon in rag” attaccano Les Beat con
Love me do. Il problema quando ascolti una tribute band è superare lo
scoglio iniziale che di fonte non ci sono gli originali. Lo sai, ma te lo
scordi. Dopo i primi due acuti non esattamente come quelli di Lennon e
McCartney (sfido chiunque) ti sintonizzi e allora ti accorgi che sono
davvero bravi: gran voce beatlesiana, il gran suono della Gibson
semiacustica, ecc.
Tre pezzi molto gradevoli ed è la volta dei Blackstones, anch’essi
introdotti da Michele. Il country con cui aprono è nientemeno che Blowing in
the wind, di una tale efficacia e presenza di spirito da lasciare ammirati.
Io che penso che ci sono alcuni pezzi di Bob che non sono riproducibili (per
es. Knockin’ – Don’t think twice ed appunto Blowin’) non posso che togliermi
il cappello. La band è molto rinnovata rispetto all’ultima volta che l’ho
vista all’opera e se da una parte c’è la sorpresa della lap steel guitar,
dall’altra c’è il conforto che il livello non è affatto diminuito, anzi. C’è
anche l’aggiunta di una voce stabile nel coro, il bassista Marcello
Redaelli, che durante la serata canterà come solista una dolce "If Not For
You".
La serata procede con un struttura consolidata: tre pezzi dei Les Beat, tre
dei Blackstones introdotti da Michele. Lo spettacolo progredisce in piacere
ed intensità e il nutrito pubblico gradisce ed applaude convinto anche a
metà dei pezzi. Io mi distraggo di tanto in tanto perché mi viene in mente
di mettere alla prova il mio cellulare nuovo di pacca scattando delle foto:
una fregatura, perché mi viene chiesto di spedirle a Maggie’s Farm (solo
come chitarrista sono peggio che come fotografo), non solo, ma “Già che ci
sei, non ti va scrivere il tuo diffuso commento alla serata?” Non sono
proprio il tipo che sta attento a come va il basso e come si muove quello
alla tastiera, non ho niente del critico musicale che sta lì a fare le pulci
ai particolari. Il mio grande senso analitico si manifesta nel “Mi piace,
non mi piace”, dunque potete credermi in modo totale se vi dico che è stata
una grande serata di musica. E ve lo dice uno che è appena stato
all’Alcatraz.
Il crescendo dei Les Beat e l’anima rock dei Blackstones che afferma la sua
caratura, con la voce di Mick che a me ricorda tanto quella di Jagger. Con i
Blackstones non vale il discorso tipico sulle Tribute Band. Riflettevamo
durante il
ritorno con Dean – entrambi conosciamo la meticolosità della preparazione
che Mick impone – che il difficile non è costringere una band ad un pesante
ritmo settimanale di prove con la prospettiva magari di due o tre uscite
all’anno, il difficile è avere delle idee originali su ogni canzone che si
vuole presentare. Mick le idee le ha e quello che presentano i Blackstones
sono canzoni dei Blackstones scritte da Bob Dylan. O a qualcuno verrebbe in
mente che Mina o, che so Aretha Franklin, quando propongono una canzone
fanno dei tributi?
Troppo spesso si danno le cose per scontate e solo raramente ci si ferma a
far mente locale. Par strano ma mi è successo. Così mentre Michele
annunciava la sorpresa, mi sono sorpreso ad esclamare: “Ma è proprio bravo”.
Con brevi tratti di penna crea un clima favorevole, fa capire un mucchio di
cose, ti informa, ti aiuta a collegare, ti predispone. Mi ha fatto tornare
alla mente quella strofa di un poeta minore che fa: “Il pittore delle tue
strade/ dalle mani vuote/ traccia forme di follia suoi tuoi fogli”, perché
Michele ha saputo aggiungere tanto al molto, il sogno alla musica, “il cielo
come unica barriera”.
La sorpresa si è manifestata sotto la forma dei Leo Carucci Experience, ai
quali sono ovviamente toccate Like a rolling stone e Alla long the
watchtower. Questi emuli del grande Jimi ci hanno dato dentro. Vedendo
esibirsi una un’occhialuta faccia simil-brianzola con una strato bianca non
mancina non arrivi certo alla conclusione che Hendrix sia risorto, ma
ascoltando chitarra e voce puoi risolvere che può riposare in pace.
Complimenti.
Quello che non ti aspetti è che Imagine venga suonata dai Blacks e che venga
cantata da Napoleon in persona. Evita i falsetti e ne viene fuori una cosa
inaspettata, struggente, da applausi durante, alla fine e dall’inizio se si
potesse. Bella, bella, bella.
Poi, lo sapevano anche i sassi che si sarebbe chiuso con Knockin’ on
heaven’s door, con i più sul palco al limite della tenuta strutturale, con
la lap steel che si impone definitivamente, con la soddisfazione sugli spalti,
con il nero grato della notte (mica ho fatto caso se fosse stellato).
Tra una balla e l’altra sono andato a letto alle quattro del mattino (ora in
cui di solito mi tiro su) e alle sette mi sono ritrovato davanti alla
tastiera a scrivere. Quel genere di cose che deve presto trasferirsi dal
sistema nervoso al mondo… e che ignora la pigrizia.
Grazie.
Lo zio Bob
La
Set List
LOVE ME DO
I SAW HER STANDING THERE
I WANNA HOLD YOUR HAND
BLOWIN' IN THE WIND
THE TIMES THEY ARE A-CHANGIN'
HIGHWAY 61 REVISITED
NORWEGIAN WOOD
A HARD DAY'S NIGHT
CAN'T BUY ME LOVE
A HARD RAIN'S A-GONNA FALL
DON'T THINK TWICE IT'S ALL RIGHT
RAINY DAY WOMEN # 12 & 35
HELP
TICKET TO RIDE
HERE THERE AND EVERYWHERE
MR.TAMBOURINE MAN
IF NOT FOR YOU
I SHALL BE RELEASED
TWIST AND SHOUT
BACK IN THE USSR
DON'T LET ME DOWN
COME TOGETHER
OH DARLING
LIKE A ROLLING STONE (Leo Carucci Experience)
ALL ALONG THE WATCHTOWER (Leo Carucci Experience)
IMAGINE (The Blackstones con Napoleon in rags voce solista)
Borlänge, Sweden - Peace & Love Festival -
July 2, 2011
1. Rainy Day Women #12 & 35
2. Don't Think Twice, It's All Right
3. Things Have Changed
4. Tangled Up In Blue
5. Beyond Here Lies Nothin'
6. Simple Twist Of Fate
7. Tweedle Dee & Tweedle Dum
8. A Hard Rain's A-Gonna Fall
9. Highway 61 Revisited
10. Tryin' To Get To Heaven
11. Thunder On The Mountain
12. Ballad Of A Thin Man
(encore)
13. Like A Rolling Stone
14. All Along The Watchtower
15. Blowin' In The Wind
Le prospettive non erano troppo buone all'inizio del set a Magonza. Cielo
nuvoloso sul punto di iniziare a piovere, Bob con quasi 15 minuti di ritardo
che ha causato qualche fischio della folla, l'annuncio solito
con questo lungo "poeta laureato"-intro parlato, ma cosa sarebbe accaduto
durante le prossime due ore? - E poi: la band è entrata sul palco,
Bob un pò più tardi, uno sguardo da uno ad un altro, la musica è iniziata -
e in un secondo tutti i dubbi sono stati spazzati via!
Hanno cominciato con una ben equilibrata "Rainy Day Woman", seguita da
“Don’t think twice” e da una fantastica "Things have changed” con Bob al
microfono, armonica in una mano e lo sventolio d'altra mano. Non c'era
spazio tra le canzoni, ci sono voluti solo pochi secondi per passare da una
all'altra e la band ha preso per mano il pubblico portandolo con sé in un
viaggio attraverso decenni di canzoni di Dylan. Ogni volta che
Bob ha agito senza tastiera o chitarra, sembrava rivolgendosi direttamente
alla prima fila tra il pubblico, rivolgendosi a loro con sguardi e sorrisi -
ma questo potrebbe essere solo il mio punto di vista.
Tutto sommato una performance emozionante che sono contento di aver visto.
Tuttavia, è anche stato un esempio
di quello che mi piace chiamare la "Macchina del Dylan-Tour". La perfezione
nell'esecuzione, ma anche un pò fredda e calcolata. Non una parola per il
pubblico (come al solito), nemmeno la presentazione della band, il tour-bus
è arrivato dietro al palco, mentre i bis erano ancora in corso – il tutto mi
ha dato la sensazione che le prestazioni sarebbero state lo stesso anche se
non ci fosse stato nessun ascoltatore. Infilate i dollari nella macchina ed
il tutto verrà eseguito. Si ottiene ciò per cui si paga - e nient'altro.
PS: non c'e stata una singola goccia di pioggia durante il set. Anche le
nuvole hanno ascoltato la musica ....
°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°
di Bos Bas
Bob e la sua band hanno dipinto un capolavoro la scorsa notte, è stato
“Things Have Changed” questa volta. Bocche spalancate e respiri che si
fermavano. Successivamente con Jan, Tone Klaas abbiamo fatto un paio d'ore
per tornare a casa (da Magonza a Steensel e Hapert in Olanda). Sono andato
subito a letto, mi sono alzato la mattina, fatto una piccola colazione, sono
andato alla foresta a caminare per circa trenta minuti, cercando di
scaldarmi i piedi! Ancora in soggezione, le cose sono cambiate da ieri a
Magonza. Dovevate essere lì!
Andare a vedere Bob e la sua band, buon divertimento!
°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°
di Francesca Chiarelli
Super! Il mio concerto di Dylan # 22, oltre la mia aspettativa.
"Things have changed”", davvero geniale! La migliore per me.
Bob ha una barba piccola e divertente, ma molto bella da guardare.
Molte canzoni con la chitarra o in piedi. Non ha piovuto per fortuna.
Molte persone anche nel parco esterno, a fare pic-nic con la famiglia.
Ha dimenticato di presentare la sua band. Forse l'emozione?
Guardava il pubblico con uno stato d'animo molto buono. Spero che sia stato
vero.
Grazie Bob! Che tu possa rimanere per sempre giovane!
Gianluca Morozzi presenta il suo romanzo
ispirato a Bob Dylan
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Sabato 2 Luglio
2011
Domani sera Bob chiuderà il tour europeo 2011
Domani sera a Borlänge, Svezia, si concluderà il tratto europeo del tour
2011, anche se alcune voci non ancora ben verificate danno un ritorno di Bob
in Europa per un concerto in Austria e forse altri, ma questo sarà tutto da
verificare dopo le vacanze.
Poi Bob sorvolerà l’oceano per l’ennesima volta per il tratto americano che
si concuderà a a Bangor, Maine, il 20 agosto.
Avremo allora la giusta tranquillità per rileggere tutte le recensioni dei
concerti europei e fare un punto abbastanza reale degli stessi.
Valuteremo le recensioni esageratamente pro e quelle esageratamente contro
cercando essere il più coerenti possibile con la realtà.
Come avrete visto nei giorni scorsi ho postato tutti i video delle canzoni
eseguite da Bob all’Alcatraz, e, nel vederlo e risentirlo di nuovo, ho
avvertito la personale esigenza di una rivalutazione del concerto in una
dimensione più reale e meno fan-entusiasta. Staremo a vedere cosa ne verrà
fuori, rivedere e riascoltare fuori dalla dimensione “in contemporanea” e
senza l’influenza dell’ambiente piccolo, intimo ed insolito per un concerto
di Bob, e ancora, senza la vicinanza di un paio di migliaia di altre
persone, la valutazione della bontà del concerto milanese credo che sarà
diversa dall’impressione “a caldo”.
Dopo rimarremo in attesa di vedere se ci sarà una fall o winter leg del tour
senza fine, ma credo che una delle due ipotesi diverrà realtà, quindi avremo
ancora la possibilità di seguire il cammino di Bob nelle sue nuove
“avventure”, come dicono negli USA - to be continued... -.
Tel Aviv,
Israele - Ramat Gan Stadium - June 20, 2011
di Shmuel Berger
"Il leggendario rocker Bob Dylan ha svolto un concerto molto atteso a Tel
Aviv, riprendendo i suoi hit più famosi ma deludendo ma migliaia di
appassionati con il rifiuto di eseguire ulteriori bis. "
TEL AVIV, Israele 20 Giu, 2011 (AP)
Per la cronaca: Bob ha passato 90 minuti cantando con le sue canzoni.
"Rifiutarsi di eseguire bis"? Ci sono state tre canzoni come bis, tutte
iconiche: "Like a Rolling Stone "," All Along the Watchtower "e" Blowing in
the Wind ".
Vento Idiota davvero.
Ero alla apertura del tour a Cork, che aveva sette canzoni diverse da Londra
/ Tel Aviv (questi ultimi due condividevano la stessa setlist impostata in
modo identico). Vorrei descrivere il primo dei tre spettacoli di questa
tappa del tour come caldissimo, più caldo e bruciante del fuoco sotto il
sole.
Ho visto "A Hard Rain di A-Gonna Fall" dal vivo una decina di volte e udito
e visto decine di versioni registrate, ma non ho mai sentito cantare il
verso "Ma saprò la mia canzone bene prima di iniziare a cantarla '" più
enfaticamente di come ha fatto a Tel Aviv ieri sera.
PS: In due dozzine di spettacoli che ho frequentato in oltre 37 anni in tre
continenti e luoghi diversi, non ho mai sentito Bob rivolgersi al pubblico,
con una sola eccezione: Seattle, Bob Dylan / The Band, Febbraio 1974: quando
Bob è salito sul palco ed ha detto "Ciao Seattle, a casa di JIMI HENDRIX!
PPS: Qui in Terra Santa ha suonato "Highway 61 Revisited": "Dio disse ad
Abramo, uccidimi un figlio "...".
Non è che sia stato un saluto ad Israele?
Fischi, polemiche e flop, Da Dylan agli
U2, la caduta degli dei (rock)
clicca qui
Venerdi 1 Luglio
2011
DOMANI SERA "ALL YOU
NEED IS ROCK"
Michele
"Napoleon in rags" Murino
The Blackstones
Les Beat
2 LUGLIO 2011 -
ALBAVILLA (Co) - ore 21,30
ARENA COMUNALE DI ALBAVILLA
di Via Don Felice Ballabio (Centro Commerciale)
Grande festa Dylaniana e
Beatlesiana domani sera ad Albavilla (Co) in occasione dello spettacolo
cultural-musicale scritto da Michele Murino “All You need Is Rock”, che
prende lo spunto dagli avvenimenti sociali dagli anni 60 agli 80 per
raccontarci, attraverso le più belle canzoni di Bob Dylan e dei Beatles, la
storia di quegli anni irripetibili dal punto di vista sociale e musicale. I
Beatles che distruggevano e rimodellavano il costume sociale, il modo di
vestirsi, la foggia del capelli, quattro giovani che conquistano il mondo
senza l’aiuto dei genitori, proprio come diceva Bob:
“Come mothers and fathers
Throughout the land
And don't criticize What you can't understand
Your sons and your daughters Are beyond your command
Your old road is Rapidly agin'.
Please get out of the new one If you can't lend your hand
For the times they are a - changin'.”
I Beatles dichiararono “Dylan
show the way” e tutto il mondo prese coscienza della carismatica potenza dei
testi dylaniani, prese atto della sua musica, prese atto che le cose stavano
cambiando e cercò di adeguarsi per non rimanere indietro, facendo diventare
Bob l’Icona indistruttibile e leggendaria che è oggi.
Dylan cantò il mondo visto con i suoi occhi e li fece diventare i nostri
occhi, cantò le radici americane, mise in guardia l’America sulla “Way of
life” made in USA, denunciò i faccendieri ed i politici che si facevano
corrompere facilmente, avvisò del pericolo atomico e del micidiale fall-out,
criticò la facilità e la spensieratezza con la quale i “Master of war”
mandavano a morire negli angoli più sperduti del mondo la meglio gioventù
americana, cercò di avvisare del pericolo di un razzismo esasperato, del
pericolo della guerra fredda, dei missili russi puntati sugli States a Cuba,
indagò nello spirito umano a 360 gradi, non escludendo niente dei vizi
dell’uomo, l’ingordigia, la lussuria, la brama di potere, la povertà rurale
degli agricoltori e quella sociale della working class, il desiderio di un
domani migliore, la gioia dell’amore e la disperazione per l’abbandono. In
questi cinquant’anni Dylan ci ha raccontato il mondo e se stesso, a modo
suo, a volte intricato ma perfettamente intelleggibile, con la preveggenza
di un profeta, le parole di un poeta, la musica di un grandissimo
songwriter, con la capacità di sintesi che solo pochi possiedono, ci ha
mostrato la sua arroganza, la sua umiltà, il suo dolore, le sue speranze ed
i suoi desideri, ha toccato tutto lo scibile, condensando nella sua mente
tutti i pensieri dei grandi del passato. Questo raccontano le sue canzoni,
mentre i Beatles, influenzati da lui, lasciavano perdere le stupidate che li
avevano resi le persone più famose del mondo cominciando a scavare più
profondamente dentro se stessi. Così nascono i capolavori beatlesiani,
canzoni che rimarrano per sempre nella mente dei contemporanei e di quelli
che hanno avuto la sfortuna di arrivare al mondo troppo tardi per vivere
quella “stagione meravigliosa”.
“Day after day alone on
the hill,
The man with the foolish grin
is keeping perfectly still,
But nobody wants to know him,
They can see that he's just a fool,
And he never gives an answer,
But the fool on the hill
Sees the sun going down,
And the eyes in his head,
See the world spinning round.”
L’essenza delle cose sta tutta
qui, miliardi di pazzi seduti su una collina ad osservare senza capire il
mondo che continua a girare. Questo è quello che racconta “All You Need Is
Rock”, don’t dare to miss it!
1. Rainy Day Women #12 & 35 (Bob on keyboard)
2. It Ain't Me, Babe (Bob on keyboard)
3. Things Have Changed (Bob center stage on harp)
4. Tangled Up In Blue (Bob center stage on harp)
5. Beyond Here Lies Nothin' (Bob on guitar)
6. Spirit On The Water (Bob on keyboard and harp)
7. Ballad Of Hollis Brown (Bob center stage)
8. Simple Twist Of Fate (Bob on guitar)
9. Summer Days (Bob on keyboard)
10. A Hard Rain's A-Gonna Fall (Bob center stage on harp then on keyboard)
11. Highway 61 Revisited (Bob on keyboard)
12. Forgetful Heart (Bob center stage on harp, Donnie on viola)
13. Thunder On The Mountain (Bob on keyboard)
14. Ballad Of A Thin Man (Bob center stage on harp)
(encore)
15. Like A Rolling Stone (Bob on keyboard)
16. All Along The Watchtower (Bob on keyboard)
17. Blowin' In The Wind (Bob center stage on harp then on keyboard, Donnie
on violin)
Tel Aviv, Israel - Ramat Gan Stadium -
June 20, 201
di Ben Shalev
Bob Dylan ha dimostrato che è ancora amato a Tel Aviv, non è stata una
prestazione perfetta, ma ha superato le aspettative dei più ottimisti dei
fan di Dylan, quelli che sono stati delusi è perchè avevano aspettative non
realistiche.
Coloro che mettono in dubbio la capacità di Bob Dylan da esibirsi sono stati
cvostretti a rimangiarsi le loro parole, dopo la sua eccellente performance
nella notte di Lunedi.
Cosa non è stato detto sulle prestazioni del vecchio-songwriter? Hanno detto
che era stanco, che la sua voce è andata, avevano previsto una catastrofe
simile al suo 1987, ma tutti i loro avvertimenti erano infondati.
Non è stata una prestazione perfetta, ma ha superato le aspettative dei più
ottimisti fans di Dylan.
Chiunque ha lasciato lo stadio deluso era arrivato inizialmente con
aspettative non realistiche.
La prima sorpresa positiva è stata la voce di Dylan: roca e arrugginita, ma
nel senso migliore della parola. Ha cantato con forza, con possibilità,
relativamente chiaro e, soprattutto, con vera vitalità nel suo modo di
cantare, si può anche dire con gioia.
Lui non ci stava facendo un favore in piedi sul palco, ed era un piacere
vederlo e ascoltarlo in quel modo.
Il repertorio è stato fantastico: una canzone relativamente nuova, un
classico eterno, una nuova canzone, un altro classico senza tempo, e così
via. Le nuove canzoni sono state suonate come erano state originariamente
registrate, blues rumoroso, mentre i classici sono stati completamente
trasformati e dovevano seguire il ritmo blues.
Sembra problematico descriverla per iscritto, ma suonava sorprendentemente
buona, in pratica, grazie anche alla sua band killer.
Mentre queste righe vengono scritte, Dylan canta il bis "Like a Rolling
Stone", in una performance parziale. La versione di "A Hard Rain di A-Gonna
Fall" è stata poco convincente.
Ma queste sono inezie.
Tutto sommato è stato uno spettacolo molto buono. In una delle strofe di
"Tangled Up in Blue", che Dylan ha cantato magnificamente all'inizio dello
show, ha cantato: Sono ancora sulla strada, verso un altra città; L'unica
cosa che ha saputo da fare era continuare a rimanere me stesso.
Non si ferma ancora Bob, il vento potrebbe suonare un pò strano oggi, ma la
risposta soffiaancora in esso.
Ciao ragazzi, mi stupisce che ancora pubblichiate lettere come quella
dell'amico di Tel Aviv.
Per carità, ognuno ha i propri sentimenti e le proprie emozioni, ognuno può
restare deluso da qualsiasi cosa
anche da un quadro di Modigliani o da una poesia di Borges. La sensibilità
non si vende all' Esselunga.
Però qui parliamo di Dylan e tutti i veri fans sanno come sia e cosa faccia
Dylan ormai da migliaia di concerti.
Forse l'amico Nicola Simmonds s'aspettava che His Bobness imbracciasse la
chitarra acustica e sfornasse
un live con If You Gotta Go, Go Now, Talking World War III Blues e The Times
They're a-Changin'?
Addirittura inorridisce perchè non è stata suonata Hurricane, che il Nostro
non suona da decenni.
Se non si conosce Dylan che senso ha criticarlo cosi aspramente? E'
inconcepibile, secondo me.. di fatto
il nostro amico non ha nemmeno riconosciuto le canzoni.. e dire che a Tel
Aviv è stata una scaletta molto
efficace, più immediata di quella di Milano, basti pensare che Dylan ha
suonato pezzi come It's All Over Now,
Tangled Up in Blue, Simple Twist of Fate, Cold Irons, Hard Rain, Highway 61,
Ballad of Thin Man, oltre ai bis strafamosi.
Insomma: Dylan da decenni è cosi, lo sanno tutti, prendere o lasciare, è un
artista unico che non ha mai chinato
la testa davanti a nulla, che fosse politica o amore, pubblico o critica,
potenza o ruffianeria. Dylan a 70 anni
continua a fare la sua strada che è una strada straordinariamente
meravigliosa, inutile pretendere che faccia concerti
come quelli degli anni '60, non sarebbe Dylan, ma sarebbe una triste copia
di se stesso, un monumento senza vita,
un fuoco soffocato.
Saluti, Luca Primo
Caro Luca, sono d'accordo con te
che i fans dylaniani hanno un senso dell'equilibrio molto instabile. Ognuno
di noi vede un concerto e trae le proprie personalissime opinioni,
condivisibili più o meno, ma altrettanto legittime. Non so che tipo di
Bobhead sia questo Nicola Simmonds che ha scritto l'articolo per un giornale
israeliano, e nemmeno mi importa sapere se era ferrato sulla materia o meno,
è uno dei tanti che ha espresso la propria opinione, magari non
condivisibile ma rispettabile. Il compito di Maggie's Farm è quello di
riportare, naturalmente nei limiti del possibile, la maggior parte di quello
che viene scritto su Dylan, specialmente sui suoi concerti, perchè di altro
si è già detto tutto ed il contrario di tutto in questi 13 anni di esistenza
della "nostra Fattoria". Non proccuparti, non incazzarti, cose come queste
sono all' ordine del giorno, c'è sempre il bastian contrario che critica
tutto e tutti senza una ragione specifica, sparano opinioni spacciandole per
verità assolute, noi prendiamo atto, ed intelligentemente diamo il giusto
peso all'articolo di questo Simmonds. Avrai modo di leggere le opinioni più
disparate sullo stesso concerto che pubblicherò nei giorni prossimi, don't
worry, be happy, e grazie per aver espresso il tuo parere, un saluto, alla
prossima, Mr.Tambourine
Grazie per l'informazione Michele!
Quanto mi dici riguardo a questa Federica conferma il mio stupore. Ma lei
quando Bob andrà in pensione (se mai ci andrà), che farà? Sono perplessa. A
parte questo complimenti per aver creato questo sito fantastico, e anche per
aver dato il cinque a Bob :)
Silvia