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Giovedi 30 Giugno 2011

Bergen, Norway - Bergen Calling - Bergenhus Fortress - June 29, 2011

1. Rainy Day Women #12 & 35
2. It's All Over Now, Baby Blue
3. Things Have Changed
4. Tangled Up In Blue
5. Beyond Here Lies Nothin'
6. Simple Twist Of Fate
7. High Water (For Charley Patton)
8. Tryin' To Get To Heaven
9. Tweedle Dee & Tweedle Dum
10. Desolation Row
11. Highway 61 Revisited
12. Forgetful Heart
13. Thunder On The Mountain
14. Ballad Of A Thin Man

(encore)
15. Like A Rolling Stone
16. All Along The Watchtower
17. Blowin' In The Wind

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Tel Aviv, Israel - Ramat Gan Stadium - June 20, 2011

Io voglio indietro i miei soldi, E' così semplice.

Di Nicola Simmonds

Le prestazioni poco brillanti di Dylan hanno deluso i fan con la sua mancanza di impegno ed il brusco termine dello show. C 'era stato un brusio nell'aria. Per mesi si potevano udire conversazioni a Tel Aviv su quanto la gente aveva pagato per i biglietti.
Questo è Bob Dylan. "Blowin' in the Wind" ,”Mr.Tambourine Man". Bob Dylan, la voce di una generazione. Bob Dylan, che dice le cose come stanno. E Israele era disposto a pagare. I biglietti più economici sono stati a 250 NIS. Ma questo è Bob Dylan, la leggenda vivente.
Stranamente, gli israeliani hanno formato lunghe ed ordinate code al di fuori del Ramat Gan Stadium lunedi sera, aspettando il concerto con una sorta di riverenza e di eccitazione.
Senza salutare il pubblico Dylan è apparso sul palco ed è andato dritto su una musica di facile ascolto. È vero, ai concerti è necessario ascoltare l'artista fare il suo "materiale nuovo", forse "dal nuovo album". Il pubblico ha ascoltato educatamente. E poi c'era un'altra canzone. Più o meno la stessa cosa. Non so che canzone sia stata. Nessuno lo sa. E poi un altra. La gente tra il pubblico ha iniziato ad accendersi sigarette, giocando con i loro telefoni o andando a cercare una birra.
Questa attività lo ha fatto vivacizzare ... si è spostato sul Blues. Blues molto buono. Se avesse suonato fuori da un live music-bar ed avesse suonato questa musica sarebbe stata una grande notte.
Si è poi spostato su un rock stile anni ‘50. Buona musica. Ben suonata. Solo che non è roba da Dylan, la leggenda vivente.
Circa un'ora di questa musica poi le luci si sono spente. E' stato poco chiaro cosa sarebbe successo dopo. Molti tra il pubblico devono aver sperato che Dylan e la sua band stessero per salire finalmente sulla macchina del tempo per tornarte indietro al 1967.
Finalmente.
"Like a Rolling Stone". Questo è ciò che ero venuto a vedere. E' stato fantastico. Poi "Along the Watchtower" - beh, è stata qualcosa che abbiamo riconosciuto. Questa è stata seguita vagamente da qualcos'altro, mi hanno detto poi che si trattava di "Blowin' in the Wind", accuratamente nascosta dietro un tempo molto particolare e strumentale.
Poi le luci si sono spente ancora. La gente aspettava di vedere cosa sarebbe successo in seguito. Non è successo più niente.
Nessun "Hurricane". No "Sarah". No "The times they are a-changin’ “. No "Mr. Tambourine Man". No "It’ ain’t me babe". No “Knockin’ on heaven’s door”. No "I Want You". No "Maggie’s Farm". No "Just Like a Woman".
Un giovane uomo con le stampelle che aveva chiaramente fatto grandi sforzi per essere lì, è stato visto uscire dallo stadio zoppicando mentre cantava "Come ci si sente ... ad essere stati fregati".
Sul viaggio di ritorno sull’ autobus affollato qualcuno suonava Sarah con una armonica. E il bus ha applaudito.

(Fonte: http://www.haaretz.com/culture/i-want-my-money-back-it-s-that-simple-1.368950)

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Nuovo film dei Coen, il folk anni '60 nel Greenwich Village              clicca qui

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La vita del chitarrista Van Ronk in un musical dei fratelli Coen        clicca qui

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Tom Petty alla candidata repubblicana: "Smetti di usare la mia canzone"  

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Vasco Rossi si dimette da rockstar. E la rete si fa beffe di lui         clicca qui

 

 
Mercoledi 29 Giugno 2011

Alcatraz - Can't Wait - 22/06/2011

 

Alcatraz - The Levee's Gonna Break - 22/06/2011

 

Alcatraz - Visions Of Johanna - 22/06/2011

 

Alcatraz - Highway 61 Revisited - 22/06/2011

 

Alcatraz - Forgetful Heart - 22/06/2011

 

Alcatraz - All Along The Watchtower - 22/06/2011

 

Alcatraz - Blowin' In The wind - 22/06/2011

 

Alcatraz - Like A Rolling Stone - 22/06/201

 

Alcatraz - Ballad Of A Thin Man - 22/06/2011

 

Alcatraz - Thunder On The Mountain - 22/06/2011

 

Alcatraz - Tweedle Dee And Tweedly Dum - 22/06/2011

 

Alcatraz - 'Til I Fell In Love With You - 22/06/2011

 

Alcatraz - Spirit On The Water - 22/06/2011

 

Alcatraz - When I Paint My Masterpiece - 22/06/2011

 

Alcatraz - Leopard-Skin Pill-Box Hat - 22/06/2011

 

Alcatraz - I Don't Believe You (She Acts Like We Never Have Met) - 22/06/2011

 

Alcatraz - Summer Days - 22/06/2011

 

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La mail di Ivano Bison

Caro Tambourine,
come promesso mando un resoconto dell’appuntamento realizzato al Circolino di Cusano Milanino (grazie a tutti i volontari del CSC) che aveva al centro l’incontro con Alessandro Carrera.
Alessandro ci ha parlato di Bob Dylan tenendo il pubblico, da par suo e con grande maestria, inanellando analisi, episodi, spiegazioni letterarie e musicali. L’evento si incastrava nel giro di presentazioni che Alessandro sta facendo per promuovere la nuova edizione del suo libro “La voce di Bob Dylan-Una spiegazione dell’America”.
Abbiamo passato un bel tardo pomeriggio sotto il portico, insieme ad altri venuti ad ascoltarlo, in un’atmosfera molto stimolante. E’ c’è stato anche qualcosa di più, perché Alessandro si è fermato con noi per mangiare una pizza e ti lascio immaginare…
Ti devo dire: è stata una serata davvero istruttiva perché abbiamo potuto analizzare alcuni aspetti dell’opera di Dylan in un ambiente informale e senza le consuete “reti” che ostacolano il dialogo. Così è stato sabato 25 giugno.
Sono passati dieci anni dalla prima edizione del libro, tanto significativo per i dylanisti (dylaniati, dylanologhi, e quant’altro di bobbistico si possa aggettivare) di ogni parte d’Italia. Copie dell’opera di Carrera erano disponibili per l’acquisto(la vendita è andata bene) grazie alla collaborazione con “LaLibreria”, via Lincoln, a Cinisello Balsamo.
Le disponibilità e la capacità, non solo didattica, di Carrera ci hanno condotto lungo un percorso da cui si sono colte sfumature (non ancora poste a fuoco, neppure da noi “esperti”) che hanno messo il pubblico in condizione di seguire l’evoluzione dell’opera dylaniana. Non solo sul piano musicale. Capire come il giovane (quasi hillybilly) proveniente dalla basse colline del Minesota si sia potuto inserire, con rapidità e rapacità intellettuale, nel Village di New York agli albori dei ‘60, è stato molto istruttivo. Raccogliere il racconto del suo rapporto con Suze Rotolo (abbiamo mostrato una rarità, come la copertina del vinile che raffigura lei e Bob in Freewheelin') e di quanto sia divenuto decisivo per la formazione di una coscienza, che prima il nostro non possedeva. E poi, la grande evoluzione con l’elettrico e tante, tante, tante cose ancora.
All’appuntamento al Circolino, non potevano mancare i nostri cari amici della “Band With No Name” che tu stesso avevi così battezzato (e se ne sono ricordati) Minuccio De Vivo, alla voce e Roberto Muru, alla chitarra e armonica. Loro sono stati bravissimi, deliziandoci con punteggiature di alto profilo. Insieme avevamo scelto, volutamente, due brani (“Vision of Johanna” e “Blind Willie McTell”) non ripercorrendo il solito schema di cose straconosciute, fornendo il destro a Carrera per inoltrarsi in un discorso che racchiudeva poesia e musica (il blues) che tanto hanno caratterizzato e stanno caratterizzando la vita di Dylan. Certo, alla fine dell’incontro, per i palati di tutti (dylanisti e non) è stato gustoso risentire la “Knockin’ On Heaven’s Door” che Minuccio e Roberto ci hanno regalato.
Un forte abbraccio e molte grazie ancora,
Ivano Bison

Ps. Rilancio un’idea. Perché non pensare ad un raduno di band dylaniste? Una “due giorni situazionista” scevra da ogni connotato politico e pensando al puro, colto, intrattenimento, mettendo insieme un’organizzazione collettiva di eventi?

    Ivano Bison mostra la copertina con Bob e Suze;

   Alessandro Carrera, con Minuccio De Vivo ( a sinistra) e Roberto Muru
 

Caro Ivano, grazie per il resoconto, so per esperienza diretta q8anto sia bello ascoltare Alessandro mentre parta con la sua voce pacata e coinvolgente, quanto ci sia sempre da imparare da lui, e quanto interessanti le sue analisi dylaniane. Per quanto riguarda Suze sai che è un bell'argomento di discussione! Ci sarebbe stato Bob Dylan senza Suze Rotolo? Senza la sua influenza educativa e sociale? Sarebbe stato un Bob diverso da quello che abbiamo avuto la fortuna di conoscere ed apprezzare? Di cosa avrebbero parlato i suoi testi senza la sua "musa" ispiratrice? Sarebbe divebtato egualmente famoso ed influente come è stato? O sarebbe stato solo uno dei tanti scomparso dopo qualche lampo di notorietà? Io sono convinto che Suze sia stata fondamentale, tanto da dire "no Suze no Bob", ma naturalmente questa è solo la mia opinione che non è suffragata da qualcosa, è solo un'impressione, una casa senza fondamenta, un'idea teorica. Comunque invito tutti i Maggiesfarmer a dire la loro su questo argomento, tanto poco si è parlato di Suze dopo la sia improvvisa scomparsa, io credo che si meritasse qualcosa di più, anche da Bob. Per esempio se Bob avesse fatto un comunicato sul suo sito in ricordo di Suze non sarebbe stato molto più bello invece di quell'insulso discorsetto che diceva tutto ed il contrario di tutto? Forse Madame Dowd meritava una risposta mentre Suze non meritava un ricordo? A voi la palla, io ho detto la mia.

Per la tua idea di una reunion di band dylaniane, se riuscirai a realizzarla, ti darò tutto l'appoggio possibile sulla pagine della Fattoria, è dal MFFF del 2007 a Città di Castello, organizzato dai Blackstones, che non c'è più stato un ritrovo di artisti che dedicano a Dylan molto del loro tempo suonando le sue musiche. L'idea è ottima, ti auguro di riuscire a trovare la struttura e qualche fondo per realizzare questo raduno che potremmo chiamare " 1° Raduno Nazionale Bob Dylan Tribute Band". Tienimi informato sugli sviluppi, l'idea è troppo bella per abbandonarla, un abbraccio ed un saluto a te, ad Alessandro ed ai bravissimi Minuccio e Roberto, Mr.Tambourine.

 

 
Martedi 28 Giugno 2011

Odense, Denmark - Funen Village (Den Fynske Landsby) - June 27, 2011

1. Rainy Day Women #12 & 35 (Bob on keyboard, Stu on acoustic guitar)
2. The Man In Me (Bob on keyboard then center stage on harp)
3. Things Have Changed (Bob center stage on harp, Stu on acoustic guitar)
4. I'll Be Your Baby Tonight (Bob on guitar, Stu on acoustic guitar)
5. Beyond Here Lies Nothin' (Bob on guitar, Donnie on electric mandolin)
6. Boots Of Spanish Leather (Bob on guitar, Donnie on violin, Tony on standup bass)
7. Ballad Of Hollis Brown (Bob center stage, Donnie on banjo, Tony on standup bass)
8. Every Grain Of Sand (Bob on keyboard and harp, Stu on acoustic guitar)
9. Tweedle Dee & Tweedle Dum (Bob on guitar)
10. A Hard Rain's A-Gonna Fall (Bob on keyboard, Donnie on electric mandolin, Tony on standup bass)
11. Highway 61 Revisited (Bob on keyboard)
12. Forgetful Heart (Bob center stage, Donnie on viola, Tony on standup bass)
13. Thunder On The Mountain (Bob on keyboard)
14. Ballad Of A Thin Man (Bob center stage on harp)

(encore)
15. Like A Rolling Stone (Bob on keyboard)
16. All Along The Watchtower (Bob on guitar then center stage on harp)
17. Blowin' In The Wind (Bob center stage, Donnie on violin, Stu on acoustic guitar)


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La mail di Michele "Napoleon in rags" per Silvia

Ciao Mr. T,
rispondo a Silvia che chiedeva se la donna che cercava un biglietto gratis fuori dall'Alcatraz sia poi entrata...
Stai certa che è entrata, Silvia. Si tratta di Federica, una fan che segue Bob Dylan in ogni tappa da molti anni spostandosi in autostop o con mezzi di fortuna da un luogo all'altro in tutto il mondo, dall'Europa all'America e oltre, e che costantemente entra gratis ai concerti grazie alla generosità di alcuni fan e spesso degli stessi uomini dello
staff di Bob... Praticamente ad ogni concerto cui ho assistito, ormai ho perso il conto, l'ho sempre vista. Credo sia la persona che ha visto più concerti di Bob. Oltre mille, a quanto si sa.
Ciao, Michele "Napoleon in rags"

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La mail di Gualtiero

Michele, ciao!
Ci scambiammo un par di mail anni fa in occasione dell'ultimo concerto di Dylan qui a Bologna (dove abito), quello al
Palamalaguti.
Spero di non fare cosa sgradita col mandarti questo mio testo, che si chiude con un riferimento al Nostro.
Un caro saluto,
Gualtiero alias Cirano Bolognese

The Milan bound travelin' Cirano Bolognese ballad

Fra Reggio Emilia e Modena, in campagna
a un certo punto passi un largo fiume.
D'estate il guadi e appena un po' ti bagna
a notte è specchio della luna al lume,
ma tu prosegui e con costanza magna
cammina, fa i tuoi piedi quali piume
le piccole città pure cammina
finché appia Milan, che s'avvicina!

Milano, città austera e capitale
di popolo, città orgogliosa e forte
che un faro fue nel bene e pur nel male
e diede sé a chi ha braccio e menti corte.
Milano or può mostrare quanto vale:
se sa e vuol riscattare la sua sorte.
Milano, a un cambio hai dato forza, tanta!
E un bardo americano ora qui canta!


Sul treno per Milano, attorno alle 18, il 22 giugno 2011.

Grande Gualtiero! Ora però ne vogliamo altre!!!!
Ciao, Michele "Napoleon in rags"

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Bob Dylan: il poeta della canzone di protesta negli anni 60       clicca qui

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La vita di Brian Wilson (Beach Boys) diventerà un film              clicca qui

 

 
Lunedi 27 Giugno 2011

Ecco , fissato per l'eternità, il magico momento nel quale Bob batte il cinque con il nostro Michele "Napoleon in rags"!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!

 

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La mail di Gilberto

Ciao Michele! Sono contento d'averti rivisto anche se di sfuggita! Parlo del concerto all'alcatraz ovviamente.
Io sono il Gilberto con cui hai cantato De Andrè a casa di Anna, lo stesso che ti ha dedicato un articolo farlocco in cui denunciavo l'increscioso episodio secondo il quale Bob Dylan ti avrebbe importunato in quel di Pistoia.
Sapevo che il tuo grande rammarico era il non aver mai avuto un contatto diretto con il nostro Bob e quando a casa ho scaricato le foto della serata ho avuto un sussulto e ho provato un senso di felicità difficile da comprendere.
La foto non è un granchè ma almeno non è un fotomontaggio, te la spedisco con tanto affetto e tanta gratitudine per
tutto il lavoro che hai fatto sia su internet che con i tuoi libri.
Un abbraccio, Gilberto

Ciao Gilberto!!! Grandeeee! Non è chiarissima però si vede Bob davanti al sottoscritto. Credo che tu l'abbia scattata
appena dopo l'attimo in cui Bob mi ha dato il "cinque" perchè se no avrei ancora la mano tesa (l'ho abbassata solo dopo ovviamente).
Grazie davvero, per lo scoop :o))) Mi hai reso felice! Hai la mia gratitudine eterna!!!! :o)))
Michele "Napoleon in rags"

La foto del grande Michele "Napoleon in rags" davanti a His Bobness scattata da Gilberto sarà la homepagepic per un pò di tempo, così sarete contenti tutti e due!!!! :o) Mr.Tambourine - (PS: Ti odio Nap...:o<<<<<<<<<grrrrrrr,,,,,,,!)

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Hamburg, Germany - Stadtpark Freilichtbühne - June 26, 2011

1. Leopard-Skin Pill-Box Hat (Bob on keyboard)
2. Don't Think Twice, It's All Right (Bob on keyboard)
3. Things Have Changed (Bob center stage on harp)
4. I Don't Believe You (She Acts Like We Never Have Met) (Bob center stage on harp)
5. Beyond Here Lies Nothin' (Bob on guitar, Donnie on electric mandolin)
6. To Ramona (Bob on keyboard, Tony on standup bass)
7. Cold Irons Bound (Bob center stage)
8. Tangled Up In Blue (Bob center stage on harp)
9. Summer Days (Bob on keyboard)
10. Tryin' To Get To Heaven (Bob on keyboard)
11. Highway 61 Revisited (Bob on keyboard)
12. Visions Of Johanna (Bob on keyboard, Donnie on electric mandolin)
13. Thunder On The Mountain (Bob on keyboard)
14. Ballad Of A Thin Man (Bob center stage on harp)

(encore)
15. Like A Rolling Stone (Bob on keyboard)
16. All Along The Watchtower (Bob on guitar then keyboard)
17. Forever Young (Bob center stage, Tony on standup bass)

 

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Mainz, Germany - Volkspark (Open Air) - June 25, 2011

1. Rainy Day Women #12 & 35
2. Don't Think Twice, It's All Right
3. Things Have Changed
4. Girl Of The North Country (Bob on guitar)
5. Beyond Here Lies Nothin' (Bob on guitar)
6. The Lonesome Death Of Hattie Carroll
7. Summer Days
8. Tangled Up In Blue
9. The Levee's Gonna Break
10. Ballad Of Hollis Brown
11. Highway 61 Revisited
12. Desolation Row
13. Thunder On The Mountain
14. Ballad Of A Thin Man

(encore)
15. Like A Rolling Stone
16. All Along The Watchtower
17. Blowin' In The Wind

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Milan, Italy - Alcatraz - June 22, 2011

di Hollis Bmp

Scrivo anche io il mio piccolo resoconto della trasferta all’ Alcatraz, con il desiderio di non spegnere il fantasma di elettricità che ancora invade le mie ossa. Che dire! Una sorpresa inaspettata, che è tutta abitata dalla qualità e
dalla partecipazione della performance di Bob. C’è anche da dire che per la prima volta sono riuscito a stare in primissima fila, e questo mi ha dato quasi la sensazione presuntuosa che era un concerto privato ed intimo col
sottoscritto. Come del resto tutti, anche io sono stato colpito nelle membra da una Can’t Wait inaspettata, e gioiosamente esibita e giocata con il pubblico. E che dire di una Mr. Jones teatralizzata a tal punto da essere non solo cantata (e bene), ma anche recitata (il nuovo modo di Dylan, a questo punto, di essere sul palco. E un modo che mi ha fatto pensare all’esibizione più nota di Isis durante la lontana Rolling Thunder) ?!
E poi le Visioni di Giovanna, visioni narrate in un ennesimo altro modo, in una modalità sentita, partecipata, accordata (finalmente) alla melodia di quel pezzo, così difficile e struggente.
Non mi va di essere oggettivo, o fare il ruolo del critico musicale (che non mi appartiene). Sono però indubbiamente oggettive alcune cose: la voce, c’è ancora ed è come rinata, da un sotterraneo riaperto alla luce da chissà quale
benedizione, o voglia, o desiderio, o casualità. La nuova modalità teatrante di stare sul palco, sotto le luci e di fronte al pubblico, senza cadere nel banale o in quelle facili concessioni che strappano troppo facili applausi (Dylan stesso rispetta il mito dylan, quel mito che lui stesso ha creato).
Ciao a tutti e grazie per il sito
Hollis Bmp
ps.
unico rammarico, avrei anche io voluto dare un "cinque" a Bob... :-( ...questa cosa mi rode :-)

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di Daniele Ardemagni

Ogni volta che arriva in Italia o che esce un suo lavoro arriva il Beppe Montresor di turno che deve gettare fango sul mito...avessi ascoltato questo "giornalista" sarebbero già da anni che non andrei più ad un concerto del Nostro o comprerei un suo album o lo riterrei ormai una personaggio appartenente a un lontano passato. Ma tendiamo un velo pietoso sui soliti "dotti" e passiamo alla splendida performance di Bob all 'Alcatraz di Milano, l'undicesimo che vedo dal 2000.
Ho sempre visto Bob in posti piuttosto ampi come palasport, piazze o grandi parchi. Questo Alcatraz all'inizio mi ha fatto storcere un pò il naso ma poi mi sono accorto che era uno di quei posti dove negli ultimi anni avrei voluto vedere Bob: un posto intimo, quasi un saloon dove l'Artista con la cow-boy band racconta le sue storie.
All'inizio dello spettacolo Bob si vedeva che era un pò nervoso per qualcosa...c'è chi dice per l'audio, dove non riusciva a sentire certi strumenti, chi dice per un faro che gli dava fastidio..ma lo show è proseguito alla grande e la cosa che più mi fa piacere è che si è dato ampio spazio ai lavori recenti e questi sono stati salutati con grande entusiasmo dalla folla...il che vuol dire che ormai fanno parte dei classici.
Da brividi Can't wait, con Dylan che solca il palco da sinistra a destra e ogni tanto si abbassa sul pubblico che acclama...grande performance vocale, altro che non sa cantare..
Altra perla della serata dove sul pubblico sembrava scesa un'aria surreale è la recentissima Forgetful Heart che anche questa scatena l'entusiasmo della folla adorante e l'altra da brividi è Ballad of a thin man, che anche lo scorso anno a Padova fu la scintilla che fece portare il pubblico sotto le transenne.
Non sono mancati naturalmente i vecchi classici come H61, I don't belive you, Leopard-skin pill-box hat che ha aperto il concerto, una bellissima Vision of Johanna e la triade dei bis con l'immancabile Like a rolling stone, All along the watctower e la conclusiva Blowin' in the wind. Nel mezzo del concerto non sono mancati i momenti blues e swing degli ultimi lavori come Thunder on the mountain, Spirit on the water, The levee's gonna break, Summer days e Tweedle dee & Tweedle dum. Forse il pubblico sperava in un Tangled o Simple Twist of Fate ma...sarà per l'anno prossimo.
Mentre lo vedevo anche accennare a qualche passo di danza sul palco in versione crooner con microfono in una mano e nell'altra l'armonica o passare dalla tastiera, ultimamente molto meno usata, alla chitarra elettrica mi ha dato l'impressione di essere di fronte ad un uomo che, nonostante non sia stato un gran salutista in passato, nonostante la sua vita continuamente on the road e i suoi 70 anni "suonati", deve avere un'energia pazzesca...quasi invidiabile.
Grazie Bob per questa ennesima emozione che hai dato al tuo pubblico...al tuo vasto pubblico: dalla bambina che ti ha donato un mazzo di fiori quando sei uscito per andare sul pullman ai tuoi fan della prima ora...e ai trentenni come me che tramite le tue canzoni continuano a sperare in un mondo migliore e che quando sono ai tuoi concerti o nella propria camera ad ascoltarti in qualche modo è come se il mondo, anche se per la durata di un concerto o di un disco, sembri migliore davvero.

P.S. : Questo concerto si aggiunge insieme a quelli del 2001 a Brescia nella straordinaria cornice di Piazza Duomo, a quello del 2002 a Milano e a quello dell'anno scorso a Padova fra i miei preferiti.
Daniele Ardemagni

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di Silvia

Buonasera Mr Tambourine,
Davvero un sito fantastico, complimenti. Negli scorsi mesi vi ho sfruttato tantissimo, ma non ho mai scritto niente. Oggi però sono in vena di considerazioni sul concerto del 22. Premetto che non ho termini di paragone, e che posso solo darvi un idea delle impressioni che possa avere una sedicenne di oggi vedendo Dylan dal vivo.
L'altra sera sono stata come parecchi di voi, all'Alcatraz, a vedere il mio primo concerto di Bob Dylan, a cui mi sono avvicinata davvero solo quest'anno soprattutto per merito di De Andrè, di cui sono sempre stata patita, e che traducendo un paio di canzoni di Dylan mi ha indicato la retta via. Poi ci ha pensato Bob a stregarmi del tutto. Così appena ho saputo che il vecchio Bob sarebbe venuto a Milano, dove peraltro abito, mi son precipitata a prendere i biglietti con una mia amica. Le mie aspettative erano bassissime. Tutti mi dicevano che Bob non sapeva più cantare, alcuni che non ne era mai stato capace, ma che insomma, il concerto sarebbe stato un delusione. Comunque il ventidue, nel primo pomeriggio, sono giunta all'entrata dell'Alcatraz, svenendo dal caldo. Ho chiaccherato un pò con la gente che c'era fuori in trepidante attesa. Tutti molto simpatici, e molto esperti dei concerti di Dylan: ne avevano visti minimo venti ciascuno. Una volta dentro mi sono ricongiunta alla mia amica che nel frattempo era arrivata, e ci siamo accaparrate un posticino quasi in prima fila. Alle nove e dieci si spengono le luci, entra Bob Dylan in persona e attacca "Leopard-Skin Pill-Box Hat". Era la prima canzone del primo concerto di Bob Dylan che vedevo in vita mia, si deve considerare il fattore dell'emozione, il fatto che questa canzone faccia parte di un album come Blonde On Blonde, ma l'ho amata. Le due canzoni seguenti mi sono piaciute anche se ho faticato a riconoscere "Till I Fell in Love With You". I Don't Believe You fa parte del primo album che ho comprato, quindi sono stata felice di ascoltarla, anche in quella versione strampalata. Dopo un paio di canzoni ha attaccato "Spirit On The Water". In certi momenti l'ha cantata davvero bene, anche se la canzone in se non mi fa impazzire, e mi son detta che Bob la voce quando vuole ce l'ha sul serio. Dopo Tweedle Dee & Tweedle Dum, I Can't Wait. Davvero bella. Uno dei momenti più coinvolgenti della serata. Anche per Visions Of Johanna sono andata in visibilio, perché era proprio quella che speravo di sentire, e che in fondo non suona così spesso. Highway 61 non mi diceva proprio niente, mentre Forgetful Heart ha bissato il successo di I Can't Wait. Favolosa anche Ballad Of A Thin Man. Questi sono stati i punti salienti della serata. Le ultime tre erano pessime, almeno per me, si salvava solo Like A Rolling Stone perché l'ha cantata il pubblico.
Comunque tornerei anche domani a un concerto di Bob Dylan. Mi sono divertita da morire, sembrava di conoscersi tutti, fra di noi del pubblico, e ho notato diverse facce giovani giovani, tipo una bambina che avrà avuto otto o nove anni, dei ragazzi della mia età e altri. E poi Bob è sempre Bob: ogni tanto ti stupisce per i suoi colpi di genio, e quando non lo fa glielo perdoni volentieri, perché che gli piaccia o no, è un monumento ambulante. Saluti a tutti,
Silvia

PS: Qualcuno sa dirmi se poi la signora che chiedeva un biglietto gratis ce l'ha fatta ad entrare? Mi hanno detto che segue Bob in tutti i suoi concerti e che di solito entra. La cosa mi ha colpita!

Restiamo in attesa di sapere se qualcuno l'ha rivista all'interno, dubito che qualcuno gli possa aver regalato il biglietto, comunque se entra sempre avrà un suo sistema segreto molto valido!!! I miei complimenti personalissimi per una giovane fan al suo primo concerto, continua così, non te ne pentirai mai, un salutone and stay tuned :o)

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di Barnaby Nelson

Dopo aver visto lo show di Oz nella prima parte dell'anno avevo aspettative abbastanza alte per questo spettacolo, soprattutto in considerazione della sede del club.
C'è stato un inizio un pò in ritardo e ci chiedevamo se questo poteva significare un’ ultima di revisione della setlist pochi minuti prima dell’inizio. Chi sa, ma la set list è stato certamente ribaltata – Leopard skin, Till i feel, Leeve, Visions of J, Forgetful heart, da non credere. Un cambiamento di testo in When i paint my masterpiece che non sono riuscito a capire durante il ritornello della gondola e della Coca Cola. È stato bello sentirla, soprattutto dopo essere stato a Roma la settimana precedente. Bella strumentazione e bel canto per Visions. Ha cantato con attenzione le strofe in una linea melodica discendente, a volte estendendo le vocali per un tempo veeeeeery lungo.

Dylan era chiaramente in forma e la voce era forte. Faceva jogging alla tastiera in stile Leonard Cohen (non credevo che avrei mai scritto questo). Oltre alla scelta delle canzoni la cosa che mi ha schiantato è stata come era teatrale la sua performance. Per molte delle canzoni ha vagato per il palco (davanti a destra, sinistra anteriore, centrale, tutta la strada ancora una volta) con il microfono in mano , “interpretando” il dramma dei testi, con gesti di mano teatrali, con i movimenti del corpo e le espressioni facciali. Sì, c' era un pò di Al Jolson dentro di lui, un pò di crooner degli anni '50, ma più che una forte dose di declamazione sembrava volesse inveire contro qualcosa o qualcuno. Roba geniale. La cosa più vicina che io abbia mai visto simile a questa è il filmato del '95 dello show di Praga. E' stato più evidente durante Can’t wait, Forgetful Heart, e Thin Man. Stava veramente interagendo con il pubblico che gli dava un sacco di energia. Questo è sicuramente un piccolo club adatto per vedere un concerto, col palco in alto a non molta distanza dal pubblico. Non molto più vicino del palco del Mercury Lounge, Melbourne 98, ma abbastanza simile.
La chitarra molto buona suonata durante lo show di Oz è continuata qui. Lui ha suonato qualche bel liks di sporco blues durante “Till I Fell In Love With You” che hanno fatto sorridere Charlie.

Ci sono stati alcuni problemi tecnici - il cavo del microfono non sembra abbastanza lungo, il cavo del microfono del canto e quello dell’armonica si attorcigliavano continuamente, continuava a spostare l'asta del microfono durante le canzoni, a volte si muoveva oltre a cantare con il microfono con la chitarra ancora a tracolla per andare a parlare con Donnie dei problemi tecnici.

Per il grande popolo che ho incontrato lungo il sentiero di Dylan, godetevi il resto degli shows – questa si presenta come una buona annata.

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La precisazione di Maurizio

Ciao Mr. Tambourine,
quello che non quadra è che tu ti riferisci alla serata del 28 maggio (biglietto giallo) io parlavo di quella del 29 maggio (biglietto verde) che a voler essere benevoli è stata quasi passabile, io le ho viste entrambe.
La prima non la considero neanche un concerto, ma un soundcheck un pò affollato e mal riuscito, l'ho rimossa dalla mia memoria e sono arrivato a negare di esserci stato, volevo anche bruciare il biglietto per non lasciare prove ai posteri.
L'unica cosa divertente che ricordo è Blowin in the Wind dove Santana ha dimostrato di essere un super chitarrista, Dylan dopo due strofe gli ha fatto cenno per un assolo, evidentemente non provato, Santana dopo una
titubanza di una frazione di secondo si è lanciato in un'arpeggio molto "spanish" coperto prima dai fischi poi dagli applausi. La sacralità del momento era tale che chiunque sarebbe scappato!

Nella mia lista mi sono accorto che manca :
1998 LUCCA (Piazza napoleone) ***

in tutto sono 27 concerti ed un'apparizione, su quello del 2002 concordo pienamente è tra i miei migliori ricordi, anche se in cima a tutti mettrerei quello di Milano dell' 89, con l'insuperabile G.E.Smith che faceva fuoco e fiamme e Tony Garnier ai primissimi concerti, ed una Shelter from the Strom mai piu sentita in quel modo, cercatela nei bootleg
dell'epoca (All the Way Down to Italy ed altri), quella sera sembrava che Dylan volesse far saltare sulle sedie tutti, e ci riuscì!
Maurizio

Ricordo anche quello dell' 89, concordo pienamente!!! :o)

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La mail di Al Diesan

Carissimo Tambourine, sull'onda dell'entusiasmo per la performance milanese del Maestro, ho il piacere di comunicarti, e quindi con la richiesta di darne notizia su MF, che quest'anno il "Dylan Fest" di Moville (Irlanda)
vedrà una presenza italiana ancora più forte; dopo il successo personale del 2010, insieme a Pino Tocco, ci faranno compagnia gli amici della Slow Train Band.

L'evento inizierà il 30 giugno presso il Rosato's, lo storico pub della piccola cittadina del Donegal; anche quest'anno siamo stati scelti come "headliners" del festival (la serata vedà comunque la partecipazione di altri artisti in alcune canzoni), per poi snodarsi, nei giorni successivi, fino a domenica 3 luglio, in diverse locations dove il calore della gente
non mancherà di farsi sentire.
Questo è il link della pagina dedicata all'evento con il programma completo e la presentazione di tutti i partecipanti:
http://www.craicon.com/moville/1/dylanfest-2010-programme-.shtml 

We are.."getting ready for the feast.." !!
Al Diesan

Caro Al, auguro a te e Pino di bissare il successo dello scorso anno, ed agli amici della Slow Train Band di iniziarne uno nuovo, fatemi sapere tutto al vostro ritorno. ciao, Mr.Tambourine

 

 
Sabato 25 Giugno 2011

Sursee, Switzerland - Summer Sound - Zirkusplatz - June 24, 2011

1. Leopard-Skin Pill-Box Hat (Bob on keyboard)
2. Don't Think Twice, It's All Right (Bob on keyboard)
3. Things Have Changed (Bob center stage - no harp)
4. To Ramona (Bob center stage on harp then keyboard)
5. Beyond Here Lies Nothin' (Bob center stage on harp then keyboard, Donnie on trumpet)
6. Make You Feel My Love (Bob on guitar)
7. Tweedle Dee & Tweedle Dum (Bob on guitar)
8. Tangled Up In Blue (Bob center stage on harp)
9. Jolene (Bob on keyboard)
10. Ballad Of Hollis Brown (Bob center stage - no harp, Donnie on banjo)
11. Highway 61 Revisited (Bob on keyboard)
12. A Hard Rain's A-Gonna Fall (Bob on keyboard)
13. Thunder On The Mountain (Bob on keyboard)
14. Ballad Of A Thin Man (Bob center stage - no harp)

(encore)
15. Like A Rolling Stone (Bob on keyboard)
16. All Along The Watchtower (Bob center stage - no harp)
17. Blowin' In The Wind (Bob on keyboard then center stage on harp, Donnie on violin)

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Milan, Italy - Alcatraz - June 22, 2011

HEY, BOB! GIMME FIVE!
di Michele "Napoleon in rags" Murino

Ciao Mr. T.
un veloce racconto dal Neverending tour, data di Milano. NON dovevo andare al concerto, NON avevo preso neanche il biglietto. Lavoravo mercoledì e poi non ero neanche molto in forma, leggasi sfatto. Fatto sta che al mattino mi chiama l'amico Mario Luzzatto Fegiz dicendomi che aveva piacere di vedermi al concerto. Io gli dico che non vado e lui "ma come?"... e io "beh verrei pure ma non ho il biglietto...", e lui "ti faccio avere un accredito stampa"... A quel punto il diavoletto Bob tentatore ha la meglio. Il fatto è che Mario mi chiama per confermarmi l'accredito alle 18, quindi devo fare una corsa all'auto e da Aosta in 2 ore è un quarto sono all'Alcatraz dove incontro il Fegiz nazionale e prima ancora mi imbatto nel nucleo storico di MF, Carlo "Pig" ed Elio "Rooster" a cui volevo fare una sorpresa ma me la fanno loro perchè mi scorgono in auto mentre cerco un caotico parcheggio milanese.

Davanti all'Alcatraz il bus nero di Bob sosta pachidermico ed incontriamo vari fans/maggiesfarmers, Corrado Ori Tanzi, Alexan "Wolf", Luca e compagna, e molti altri... E tra noi come niente fosse passa nientemeno che un mito, Edoardo Bennato, venuto a vedere Bob, e che si aggira anonimo ma carismatico tra noi. Ci si dice speranzosi: "Il bus è qui e Bob è dentro... aspettiamo?". La tentazione è forte, quindi rinunciamo ad un posto in prima fila e restiamo fuori dall'Alcatraz come i pellegrini in S.Pietro in attesa dell'uscita del Sommo Pontefice. Ad un certo punto, un po' dopo le 21, i cinque musicisti della band escono dal locale, vanno in fila verso il bus e capiamo che sta per scendere Bob che infatti di lì a poco ci appare nero come fosse un toreador e seguito e protetto ai lati dai suoi musicisti in veste di banderilleros e picadores, si avvia verso l'Alcatraz come Dominguin che scende nella Plaza de Toros. Ai due lati delle transenne poste per impedire la vogliosa quanto incredula calca, i fans gioiscono al passaggio della "quadrilla" anche se devo dire che non è che si sentano molte grida o applausi, poi capisco perchè: sono tutti impegnati a fotografare e filmare quindi hanno le mani impegnate e probabilmente la salivazione azzerata :o) Il concerto è bello devo dire, molto convincente nel suo complesso... Quello di Chatillon, l'ultimo che avevo visto, mi aveva deluso e tanto per un sound troppo uniforme e piatto e per un Bob senza voglia di cantare (era poi stato male nel backstage tanto da richiedere l'intervento del medico). Stasera invece è tonico, in alcuni brani canta, ma CANTA davvero, ed in particolare nel gioiello della serata, "Can't wait", che è l'unico brano che manda in visibilio il pubblico a livelli davvero alti dall'inizio alla fine, con ripetuti applausi a scena aperta ed urla che sottolineano ogni 30 secondi i versi sputati fuori da Bob. Perchè non canta sempre così, maledizione? Mi sono piaciute molto anche "Ballad of a thin man" e "All along the watchtower". Ad un certo punto di "Like a rolling stone" Bob si è inventato un fraseggio cadenzato in maniera stranissima con melodia ovviamente stravolta, davvero bello! Un po' deluso dai troppi pezzi similari tutti insieme: Leeve, Summer, Thunder, Tweedle... Decisamente
troppe per me. Un altra perla invece è stata "Forgetful heart", davvero magnifica. Comunque decisamente un concerto superiore alle aspettative, il ritorno di Sexton secondo me si fa sentire e Bob mi sembra tornato abbastanza voglioso (però non ho sentito le cose live recenti quindi non so se a Milano ha cantato con più convinzione rispetto al solito).
A fine concerto, con Elio e soci decidiamo di perderci gli ultimi secondi di Blowin' per correre fuori a posizionarci alle transenne come all'inizio, visto che Bob deve per forza ripassare da lì. Mentre Elio, Carlo e soci restano alla transenna di sinistra rispetto all'ingresso del locale, io ho un'intuizione che si rivelerà determinante. Mi sposto alla transenna di destra facendo il giro dietro il bus di Bob. Non so perchè l'ho fatto, si vede che una voce di dentro mi diceva che di là
c'erano più possibilità di avvicinare Bob. Così è stato. Vedo una bambina con un mazzo di fiori, proprio all'estremità della transenna, dove c'è un varco che la security non è riuscita a chiudere. Appena vedo la band e Bob che escono dall'Alcatraz dico alla bimba di correre oltre la transenna e dare i fiori al signore vestito di nero col cappello. La security non la blocca ovviamente, trattandosi di una bimba con dei fiori. Lei si para davanti a Bob che si ferma, imitato dai suoi musicisti. Dylan sorride e prende i fiori mentre la folla cerca di scattare foto, anche se intorno i vari addetti coprono le
macchine con fogli per chiudere la visuale del viso di Dylan. A quel punto mi dico o ora o mai più. Faccio due passi avanti dietro la bambina forzando la security che non mi trattiene più di tanto. Chiamo Bob, gli sorrido e gli tendo la mano destra invitandolo al "cinque".
Lui mi guarda, abbozza un sorriso alla Fonzie e mi dà un pugno sulla mano (mancava solo che dicesse "Hey!" :o) ). Insomma splendida serata con la ciliegina sulla torta, diciamo così. Elio ha postato un paio di video dell'ingresso e dell'uscita di Bob dall'Alcatraz. Li trovate qui sul suo profilo facebook insieme ad altre cose interessanti dalla serata:
http://www.facebook.com/profile.php?id=100001137251493#!/elliotti

Che dire? Proprio il concerto al quale non dovevo andare resterà nella mia memoria come il più memorabile, scusate il gioco di parole. Un grazie a tutti i maggiesfarmers che ho incontrato (all'uscita ci siamo visti anche con il nucleo storico napoletano, Antonio Genovese e Leonardo "Lion", della Maggie's Farm Southern Band, e poi col grande Vites, Stefano, Alessandro Cavazzuti ed altri).
Grazie a tutti e ai molti che ho dimenticato di citare.
Michele "Napoleon in rags"

ps: naturalmente se qualcuno dei fans che era dietro di me
durante l'incontro con Bob ha scattato una foto che immortala il "gimme
five" e me la posta mi fa appena appena felice. ma proprio appena appena :o)

Credo proprio che il "cinque" di Bob tu te lo sia ampiamente meritato, che invidia.....!!!!! :o((((((((((

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di Paolo Scotto

È la prima volta che scrivo a Maggie's Farm, nuova gestione. Il concerto di Milano è il motivo.
Che dire?
Peggio di Padova lo scorso anno, quando almeno motivi di speranza erano dati da un Dylan semovente e chitarrato rispetto alla paralisi di tre anni prima a Pistoia – non ne ho visti moltissimi ma abbastanza per esprimere qualche giudizio non affrettato (e poi in rete c’è tutto ormai).
Capisco che il nostro è ormai oggetto di un culto indiscusso e anche ieri sera l’entusiasmo era, come dire, alle stelle, ma uno sguardo e soprattutto orecchie non troppo devotamente sorde mi dicono, ah i sensi, che è il caso dire basta.
Per carità mi rendo conto che l’unico motivo che spinge ancora molti è questo irrinunciabile rapporto sadomasochistico – avrà veramente sorriso? Ha veramente soffiato nell’armonica alla fine di When i paint my masterpiece, era da Sheffield ’97 che non lo faceva – che, necessariamente, si paga, ma settanta euro forse sono diventati veramente troppi.
Capisco anche, sociologicamente, che il r’n’r è questione di adulti a reddito medio-alto.
Ieri c’erano anche tanti ragazzini che volevano partecipare al mito, giustamente rifiutando il triste destino di little monsters ( a proposito il povero Clarence Clemons dopo aver suonato in ogni bar degli usa sarà ricordato per aver suonato con Lady di ferro Gaga).
L’altra spiegazione – vederlo crollare sul palco, che forse è quello che vuole lui e molti con lui sperano – mi sembra un po’ troppo cinica.
Infine se questo insopportabile zum-pa o one-two marchin’ beat è tutto quello che resta se ne può fare a meno.
È stato bello.
Anche io pago il mio piccolo tributo devozionale contento di avere ascoltato Visions of johanna dalla viva voce e in persona.
Fare thee well, Paolo

Per tutte le cose c'è sempre una prima volta, spero di leggerti ancora, ciao e grazie per la rec, :o)

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Ancora Paolo Scotto

per quel che si è sentito credo proprio che sia till i fell in love.
Al di là degli entusiasmi di Riccardo, nessun altro ha visto il concerto?
Michele Murino è stato all’alcatraz?
Le reviews spettano a voi.
Da parte mia oggettivamente e con tutto il bene, come si dice a Napoli,
credo che it’s all lover now, babies (blue or not)
Ciao, Paolo


Il fatto è che sia Boblinks e bobdylan.com avevano citato nelle loro setlist come terza canzone Make you feel my love, corretta poi il giorno dopo, invece aveva ragione il nostro Riccardo che ben aveva scritto nella sua recensione che il pezzo era till i fell in love with you.
Michele è stato al'Alcatraz e la sua recensioni l'hai letta qui sopra, credo di aver svolto bene il mio lavoro finora con le recensioni, e non credo sia ancora finita, tanti altri amici Maggiesfarmers dovrebbero mandare le loro. 

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di Paolo Bianchi

Questa è la mia recensione al concerto di Bob all'Alkatraz di Milano : http://www.outune.net/livetune/concerti/bob-dylan-alcatraz-milano-22-giugno-2011/22070
Buona lettura!
 
Paolo Bianchi

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di Michele Ulisse

Le luci non c'entrano una beata fava, ha avuto problemi tutta la sera CON LE SPIE, non riusciva a sentirsi bene, capito? Cosa FONDAMENTALE per un musicista su un palco, delle luci non gliene poteva fregare di meno...
M

Caro Michele, cosa ti da questa certezza? Per affermare questo dovevi essere sul palco, sei mai stato su un palco con uno spot negli occhi? Ciao e grazie per l'osservazione, :o)

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di Maurizio Longo

Ciao a tutti,
dopo il nostro casuale incontro fuori dall'Alcatraz e dopo lo storico "contatto" tra Michele Murino e Bob, mi inserisco per la prima volta nei vostri commenti per esibizione dell'Alcatraz.
Prima di tutto la location, per quest'anno si parlava di Piazza S.Marco a Venezia e ci troviamo in una discoteca in centro a Milano con i pullman sulla strada e Dylan che esce dal locale praticamente col pubblico, ho visto 28 concerti di Dylan dal 1984 in stadi, arene, ville, piazze, palasport, ippodromi etc., ma un posto cosi bizzarro non me lo sarei mai
immaginato!
Lo show e' stato discreto ma avaro di capolavori e "gemme" nascoste che ha sfoderato nei concerti di quest'anno, non dico i classici che tutti vogliono, ma quei brani da come High Water, Trying to get in Heaven, Tangled up in Blue, Senor, A hard rain's Gonna Fall che alzano di molto il livello di un'esibizione.
Il prezzo del biglietto è stato giustificato da qualche grande pezzo come Visions of Johanna, When I paint My Masterpiece e la solita Ballad of a Thin Man eseguita in maniera insolita e teatrale, come anche Can't Wait.
Il resto del repertorio suonato all'Alcatraz è gia' stato molto utilizzato, non parliamo poi dei bis, la nuova veste di All Along the Wathctower non mi convince affatto, ho comunque trovato la band e Dylan molto in palla come lo scorso anno a Padova, tradizionalemte i concerti di inizio tour (dopo una pausa di qualche settimana) sono spesso
soddisfacenti, siamo lontani dalla ripetitivita' e dalla stanchezza di qualche anno fà.
A questo punto è auspicabile un futuro rinnovo del repertorio e il saccheggio di album che sembrano totalmente dimenticati come Infidels o Oh Mercy, non parliamo poi di Desire (l'ultimo pezzo che ho sentito è stato Joey a Modena nell'87), pieni di quelle "gemme" che sempre cerco e non trovo quasi mai, ripeto, quasi mai, e forse questo quasi che mi fà inseguire Dylan da quasi trent'anni.
Ci vediamo al prossimo concerto !
Maurizio

P.S.: Una nota divertente sul pubblico VIP dell'Alcatraz, ad un certo punto mi sono trovato accanto Edoardo Bennato, vistosamente imbarazzato e nervoso faceva palesemente finta di telefonare col cellulare, a chi si avvicinava per salutarlo o fare una foto neanche rispondeva, un distacco ed una freddezza francamente ridicoli a 62 anni.
Molti anni fà incontrai Fabrizio De Andrè alla fine di un suo concerto e rimase a stringere mani a tutti per un'ora, il suo autista spense il motore e si mise a fumare e Fabrizio se ne andò solo dopo aver accontettato tutti e fatto l'ultimo autografo su un pacchetto di sigarette!
E pensare che Fabrizio a scritto "Creuza De Ma" e Bennato "Viva la Mamma".....

Di Fabrizio ce n'era uno, tutti gli altri..................son diversi, :o)

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Bob Dylan a Milano: pienone all'Alcatraz                                              clicca qui

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Il concerto di Milano all'Alcatraz: blues e sangue - di Paolo Vites       clicca qui

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La mail di Cncs@..........

Ciao Mr.Tambourine. Non so se potrai togliermi questa curiosità: quante case possiede il grande Bob (oltre a quelle di Malibu e Londra), e dove? So che è una richiesta bizzarra, ma per uno come me che conta pure i peli del c...di sua Bobbità, è fondamentale!!!
Grazie.

Credo che anche Bob avrebbe delle difficoltà a risponderti, dovrebbe pensarci sopra a lungo,mi spiace, domanda impossibile!!!! Accontentati di contare i peli del c... di Bob....:o)

 

 
Venerdi 24 Giugno 2011

Ciao Mr Tambourine,
ti allego un breve testo con le mie impressioni del concerto di Bob a Milano
Corrado

Impressioni sparse su Bob all’Alcatraz di Milano

È diventato un crooner così crooner che Tom Waits probabilmente non dorme più la notte per capire come diavolo ha fatto a toccare le profonde lande della voce. E che voglia di tirarla fuori ‘sta voce. Che dimostrerà pure tutto il peso che il tempo le ha appoggiato sopra, ma che ieri è uscita potente e fuori dai consueti binari delle “spoken words” con cui ci aveva abituati. Come commentava Alexan durante il concerto, Bob a Milano non si è nascosto dietro agli strumenti. La band procedeva (bene mi pare, no?) e lui lì a dare ancora un gran bel fiato a testi immortali. Con dizione luciferina, magari. Ma chissenefrega.
Tre momenti sopra ogni altro, almeno per chi scrive. Il primo è stato Can’t Wait. Personalmente non mi ricordo una versione così tirata. Bella, limpida, potente, cantata al massimo, quasi con enfasi teatrale col Bardo in mezzo al palcoscenico col solo microfono in mano quasi a dire: “Non so ancora esattamente cosa sono, ma ricordatevelo bene: sono ancora io”. Meravigliosa. Quindi Forgetful Heart, da commuovere Keats e Shelley (frega un casso, oggi si vola), e infine Ballad of a Thin Man con quel suo incedere ipnotico che Bob ha valorizzato al massimo (brivido unico). Certo, poi non sono mancati in cui dire: “Mica male sto pezzo nuovo di zecca, mica male davvero”, per poi scoprire alla fine che trattavasi di Visions of Johanna. O maledire la scelta di aver tenuto fuori Simple Twist of Fate, che le scalette precedenti davano addirittura con lui alla chitarra (Bob però questa me la paghi).
Aveva ragione Michele a esclamare alla fine: «Visto che Bob ce l’ha la voce?». Per una volta l’ha tirata fuori. Poi, guardate che culo che c’ha certa gente, il papà di Maggie's Farm si è preso pure un cinque alto da Bob mentre lo attendevamo all’uscita. Chissà, forse anche lui si era accorto che era stata una bella serata. E per qualche secondo si è umanizzato concedendoci una sosta per accettare un mazzo di fiori con un sorriso di soddisfazione (Bob non negarlo, hai sorriso).
Un saluto a tutti i maggiesfarmiani, vecchi e nuovi. Bella gente. Piani alti dell’umanità. Forgetful Bob/ We love you with all the love that life can give/ What can we say/Without you it’s so hard to live…
Corrado Ori Tanzi

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Alcatraz 22 giugno

di Alfredo McTell

Niente di nuovo ma comunque speciale. Soggettivamente il motivo per cui mi sono esaltato è che ho portato mio figlio di 12 anni il quale a dispetto di ogni previsione ha gradito il concerto dall’inizio alla fine. La seconda canzone è stata “when I paint my masterpiece” e al di là del fatto che è stata una buona esecuzione mi ha fatto pensare che non ero al concerto di un mito ma di una persona vera. Uno che, come minimo, ha capito dove si trova e ha deciso di omaggiare i presenti con una canzone dai rimandi italiani. Insomma un cuore non una macchina da tour. Poi dopo 4/5 canzoni noiose e irriconoscibili come sempre, Dylan ha suonato la sveglia con “can’t wait”. Ha sintonizzato le anime dell’Alcatraz con una performances ispirata e coinvolgente. Tutti, nessuno escluso, siamo stanchi di aspettare qualcosa: il bambino che vuole crescere, il ragazzo che vuole il mondo e noi vecchietti che aspettiamo che qualcosa cambi, tutti insieme a cantare can’t wait! La location era carina, abbiamo visto tutto il concerto dal soppalco laterale, dove c’era il bar (a proposito: bello sorseggiare un negroni mentre canta Dylan) ma per le ultime tre mi sono preso il figlio in spalla e l’ho portato a vedere la leggenda da vicino, sotto il palco. "Like a rolling stone" è stato il solito momento di euforia collettiva, pessima esecuzione ma sentivo l’entusiasmo di mio figlio che saltava sulle spalle, sentivo l’entusiasmo della gente e il mio. Abbiamo condiviso un momento importante, forse abbiamo condiviso dei valori, non ho capito ancora bene quali ma sicuramente qualcosa di buono.

Alfredo Della Valle alias mcTell


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Forza Bob, cambia ancora scaletta                                      clicca qui

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Alcatraz Prison Blues - di Paolo Vites                                 clicca qui

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Bob Dylan @ Alcatraz, Milano 22/06/11                                clicca qui

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Tutti in piedi a cantare con Bob “Like a rolling stone”       clicca qui

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La mail di Maurizio

Ciao Michele,
ti allego come promesso la ripresa del "momento storico" di ieri sera, fammi sapere se riesci a visualizzarlo altrimenti te lo rimando su altro formato.
Se ho tempo stasera scrivo anche un commento al concerto che francamente non mi è piaciuto molto, negli ultimi 27 anni l'ho visto nel :

1984 VERONA (Arena)**
1987 MODENA (F.d.U)*****
1987 VERONA (Arena)***
1989 MILANO (Palatrussardi)*****
1991 MILANO (Palatrussardi)*
1992 CORREGGIO / RE (F.d.U.)*
1992 MERANO / BZ (Ippodromo)**
1993 MILANO (Palatrussardi)**
1994 MILANO (Sonoria)***
1996 FERRARA (Piazza)****
1996 PISTOIA (Blues Festival)***
1997 BOLOGNA (C.E.)*
1998 VILLAFRANCA DI VERONA (Castello)***
2000 MODENA (Piazza)***
2000 MILANO (Forum)***
2001 BRESCIA (Piazza)****
2002 RAVENNA (Paladeandre)***
2002 MILANO (Forum)*****
2003 BOLZANO (Palasport)**
2004 STRA' (Villa Pisani)**
2005 BOLOGNA (Palamalagutti)**
2006 PISTOIA (Blues Festival)***
2007 MILANO (Forum)**
2008 TRENTO (Villa)**
2009 MILANO (Forum) **
2010 PADOVA (Palafabris) ***
2011 MILANO (Acatraz)**

***** = MEMORABILE
**** = OTTIMO
*** = SOPRA LA MEDIA
** = HA TIMBRATO IL CARTELLINO
* = RIDATEMI I SOLDI DEL BIGLIETTO

Secondo te, posso dire la mia ???
A presto ! Maurizio

 

Ecco il filmato, DEVI dire la tua, resto in attesa, ma guardando la tua votazione dei concerti vedioche hai equiparato l'Alcatraz 2011 all'Arena di Verona 1984, io c'ero quella dannata sera all'arena con Carlos Santana (stupendo, ricordo una Samba pa ti ed una Europa da pelle di cappone!), e quella maledetta backing band di Bob formata da Colin Allen alla batteria, Ian McLagan alle tastiere, Greg Sutton al basso e Mick Taylor ad una esageratissima chitarra solista (si sentiva solo lui), band altamente improvvisata tanto da costringere Bob a fermarsi un paio di volte per un attacco sbagliato del batterista, ricordo il gelo della gente alla fine delle prime quattro o cinque canzoni, forse mille persone battevano timidamente le mani in un'Arena stracolma, cosa che costrinse Bob ad una violenta sterzata per ribaltare la sorte del concerto, fuori la band e lui che prese la chitarra acustica e si mise a fare i suoi classici folk per ridare morale a se stesso ed alla gente. Fu un vero disastro, il peggior concerto di Bob che mi sia capitato di vedere, e se tu dai lo stesso voto ai due concerti qualcosa non quadra, Verona merita una stelleta che equivale a: ridatemi i soldi. Milano è stato appena sopra del compitino del bravo scolaretto, perciò le due stellette mi sembrano la votazione giusta. C'ero anche il 20 Aprile 2002 al Filaforum di Assago, quello si che fu un concerto da segnare sugli annali, con un Bob, come si diceva allora "fuori dall'ascia", che fece di tutto e di più, con la line-up Campbell/Sexton e la seguente indimenticabile set list:

Humming Bird (acoustic) (instrumental*)
The Times They Are A-Changin' (acoustic) (Larry on cittern)
It's Alright, Ma (I'm Only Bleeding) (acoustic) (Larry on cittern and Charlie on dobro)
Love Minus Zero/No Limit (acoustic) (Bob on harp and Larry on steel guitar)
Solid Rock
Positively 4th Street
Lonesome Day Blues
Stuck Inside Of Mobile With The Memphis Blues Again
Visions Of Johanna (acoustic) (Bob on harp)
Masters Of War (acoustic) (Charlie on dobro)
Boots Of Spanish Leather (acoustic)
Summer Days (Tony on standup bass)
Make You Feel My Love (Bob on harp)
The Wicked Messenger (Bob on harp)
Leopard-Skin Pill-Box Hat

(1st encore)

Not Fade Away
Like A Rolling Stone
Knockin' On Heaven's Door (acoustic)
Honest With Me (Larry on slide guitar)
Blowin' In The Wind (acoustic)

2nd encore)

All Along The Watchtower

Chi c'era può confermare che quella fu una serata unica !!! Ciao, Mr.Tambourine :o)

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La mail di Ale '65 per Simona

Ciao Mr.Tambourine, volevo esser di aiuto a Simona… se puoi mandale questa mia e-mail. Se non ci si aiuta fra noi… Grazie Mille. Ciao.
Ciao Simona, penso ti faccia piacere sapere l’esatta storia della nascita del Bootleg, New York session. Ti invio il link, credo firmato da Paolo Vites, che ho salvato a suo tempo (clicca qui). Personalmente, avendo le due versioni e avendole ascoltate diverse volte per “carpirne” le diverse impostazioni con tutte le loro sfumature, posso dirti senza dubbio che preferisco proprio questa prima versione registrata appunto nel settembre ’74. Pur non togliendo nulla a quella ufficiale (Blood on the Tracks), valutata giustamente “IL Capolavoro”, New York session è come una coperta di lana che ti avvolge, quando fuori fa freddo….
Tra l’altro, altra particolarità presente in entrambe le versioni, c’è una Bellissima ” Meet Me In The Morning “ inserita come outtake poi più avanti negli anni nella prima serie The Bootleg series Vol.1 del 1991 chiamata “ Call Letter Blues e registrata il 16 Settembre 1974. E qui, si potrebbe aprire un’altra discussione… quale delle due versioni è migliore?........ Ciao, Ale ’65.

 

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La mail di Simona

Ciao Mr Tamburine
Sarei molto interessata anche solo alla versione di idiot wind, potresti quindi inviare anche a me l'e-mail di Marco per piacere ? :) Simona

Inviata. ciao :o)

 

 
Giovedi 23 Giugno 2011

Milan, Italy - Alcatraz - June 22, 2011

1. Leopard-Skin Pill-Box Hat (Bob on keyboard)
2. When I Paint My Masterpiece (Bob on guitar)
3. 'Til I Fell In Love With You (Bob center stage on harp)
4. I Don't Believe You (She Acts Like We Never Have Met) (Bob center stage on harp)
5. Summer Days (Bob on keyboard)
6. Spirit On The Water (Bob on keyboard and harp)
7. Tweedle Dee & Tweedle Dum (Bob on guitar)
8. Can't Wait (Bob center stage on harp)
9. The Levee's Gonna Break (Bob on keyboard)
10. Visions Of Johanna (Bob on keyboard)
11. Highway 61 Revisited (Bob on keyboard)
12. Forgetful Heart (Bob center stage on harp, Donnie on viola)
13. Thunder On The Mountain (Bob on keyboard)
14. Ballad Of A Thin Man (Bob center stage on harp)

(encore)
15. Like A Rolling Stone (Bob on keyboard)
16. All Along The Watchtower (Bob on keyboard)
17. Blowin' In The Wind (Bob center stage on harp, Donnie on violin)
 

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Milan, Italy - Alcatraz - June 22, 2011

I just got back from the Bob’s gig at the Alcatraz.
A very unusual concert. Like all the passed years, I had made my setlist of songs that most likely would have done, but with Bob, zero probability...I have very few well-aimed. ahh ..
I expected Gonna Change My Way of Thinking, or Simple Twist of Fate, Cold Irons Bound .... and instead he started with Leopard skin phill box hat, a song that I know well, he started with that ....
At the Alcatraz he played these two songs in a standard way... not bad, not memorable, let's face it: the beginning of the concert was in the balance, not sure. He seemed more concerned to move away from the light among other things, not blinded at all, to sing. He was unsure, as if he don’t care anything at all. My impression has become even safer with the second song. When I paint my masterpiece. I didn’t put WIPMM in my personal setlist, anyway i know the song, and the song was very powerful I can say, but nothing more. Bob was really worried too much toward the light, and for the supposed boom, which was acceptable, both the interpretation and singing . Then the first two songs were standards, I appreciated that introduced a new change in the setlist, instead of Gonna change, and It's all over now, but the replacements were not sung with the necessary engagement, really unresponsive. 'Til I Fell In Love With You, I liked, and I started to recover, not that I was down first, indeed. Bob has started to bite into it as only he can do, and wow, great song and great performance for me, and then, the most important thing, he started doing the ironic way that he use at present in his live shows, and it’s one of the great features, its strong point. He start to have fun with his songs and it was fantastic.
After “I don’t believe you” .... in short, what about Bob .... do not believe you could do it much better? ... just noise and mess and nothing else .... almost I did not recognize the song, arrangement...weird, just like the concert that I was seeing...weird.
“Summer days”, good, very addictive. I could see that Bob had finally forgotten for a moment that fucking light, just for a moment, because after he will return to those f-lights, and to the microphone cable ahh…) and he was singing at its best, very funny. “Spirit on the water”, I would say one of the highlights of the evening, I loved it, generally I do not appreciate this song, but tonight was beyond my expectation, he used different voices to sing, even a kind of thin “falsetto” voice ending some verses, an amazing vocal performance. Bob was already in the song, was in the concert, he was ready to make a great show as only he can do, he wanted to leave a deep track in 2011, in the one and only Italian date.
Tweedle Dum and Dee Dee,,, oh here we go again....with the f-lights in the center of the stage, he takes the microphone stand and he moves in the dark ... Bob, it is fitting that the song is a little gloomy,,, but no, not at all, goooo… Why he went in the dark ...he only knows the reason, I do not know ... weird. He stands in the dark all alone to sing this song… I do not like this song, I say this with the heart, the song is always the same, and i do not understand ... bho…a hard rock, ok, but I remain perplexed ... anyway was nice.
And here we are. The greatest awakening: “I can’t wait”. I also had enough of that f-light ... and finally, the greatest song of the evening, i dare say, arrangement by other times, seemed to be Aretha Franklin, just like he wrote in “Tarantula” ... ahh, too very strong, did I can not wait to release soul, gospel .... powerful, very powerful, the audience is excited, and I must say, aah, beautiful, Bob then during the song was walking right and left on the stage, with his hands in his pockets, and sometimes yelling at the poor handicapped staff, providing him the mic-cable, ahh hilarious, he was laughing while on duty who abused the poor person who was not able to extend the cable to make the best Bob’s pleasingcrowd performance, a performance of a true entertainer .... really fine ‘50 performance.
The Levee's Gonna Break, very good, nothing to say except that Bob was amazing, he was elated with the song before and with his sketches, and thanks to the crazy crowd, he was excited a lot.
VISIONS OF JOHANNA. I was waiting for this song since 2007 in Bergamo. He don’t ever done. But now the song is starting. Absurd performance, sung in the best, I had the chills. He joined all the crowd. Ironically, serious moments.... and dropping it….they would be the warm radiator, and the country music playing softly his serious moments, but that's okay…ahh ... jokes aside ... I loved it. How could i do not to love this song after I have read the book written by Alessandro Carrera "The voice of Bob Dylan".
I just want to thank Bob to have sung this song for me. Thanks Robert. Thank you.
H61 standards .... Forgetful Heart, i like this song, made for him, the song made him a really ’50 years performer. The arrangement is also amazing live, another peak of the evening, performed at the best. Dropping again on the usual encore songs, LARS and AATW......Blowin' in the Wind, a few weeks ago I would not have expected this song to tell the truth. I was expecting Forever Young .... and then there's a long story, shortly...... with a girl she was to come with me to the concert .... but a bad guy cheated this girl online. ... and the ticket has not arrived .... she really like blowin' in the Wind...and we sing together for some week this song, and I was hoping she just come with me, to hear live Blowin’. Bob had put this song in the setlist just for her, but she did not come to the concert and I was all alone ....alone, me and Bob. I always liked Blowin’, would be magic to me, and if I had that girl close to me....but the girl is not there, yet i feel its heat, here, really close to me.....
I end up here my review for Maggie's Farm. I thank first and foremost Michele Murino, Alessandro Carrera, and all those who will read this review. Thanks and see you at next concert.
Richard.

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Sono appena tornato dal concerto di Bob all' Alcatraz.
Un concerto molto insolito. Come tutti gli anni mi ero fatto la scaletta delle canzoni che con maggior probabilità avrebbe dovuto fare, ma Bob, con la probabilità...zero, ne ho azzeccate pochissime. ahh..
Mi aspettavo Gonna change my way of thinking, oppure Simple twist of fate...Cold irons bound...e invece...ha iniziato con Leopard skin phill box hat, una canzone che conosco bene, benissimo, visto che al mio primo concerto di Bob nel 2007 al Lazzaretto a Bergamo,,,,aveva iniziato proprio con quella....
All' Alcatraz l' ha suonata in modo standard, normale...non male e non memorabile, diciamocelo: l'inizio del concerto è stato in bilico, non sicuro. Sembrava piu preoccupato a spostarsi dalla luce che tra l'altro, non lo accecava per niente, che a cantare. Era insicuro, come se non gliene fregasse proprio niente. La mia impressione è diventata ancora più sicura nella seconda canzone. When I paint my masterpiece. Io non l' avevo messa nella mia scaletta, premetto, cmq la conoscevo, ed è stata molto potente, very powerful direi, ma niente di più. Bob era davvero troppo preoccupato verso la luce e al presunto rimbombo, che secondo me era accettabilissimo, che a cantare e interpretare. le prime due canzoni quindi sono standard, ho apprezzato molto che ha introdotto una nuova scaletta invece di Gonna change, e It's all over now, ma le sostitute non sono state cantate con la dovuta voglia, davvero menefreghista. Till I fell in love with you invece mi è piaciuta e ho iniziato a risollevarmi, non che prima ero giù, anzi. Bob ha iniziato a darci dentro come solo lui sa fare, e wow, grande canzone e ottima performance secondo me, e poi, la cosa più importante, ha iniziato a fare l' ironico, che ormai nei suoi live è una delle grandi caratterisitche e il suo punto forte. Ha iniziato a giocare sulle sue canzoni ed è stato fantastico.
poi I don't believe you....insomma che dire....non ti credo Bob....potevi farla molto meglio...solo casino e fracasso e niente altro....quasi non riconoscevo la canzone...un arrangiamento...bizzarro, proprio come il concerto a cui stavo assistendo...bizzarro.
Summer days, buona, molto coinvolgente. si vedeva che Bob aveva finalmente scordato per un attimo  solo per un attimo, perche poi ci ritornerà su quelle luci, e sul cavo del microfono ahh) le luci e stava cantando al suo meglio, molto divertente. Spirit on the water, direi una delle migliori della serata, mi è piaciuta tantissimo, in genere non apprezzo molto questa canzone, ma stasera è stata oltre ogni mia aspettativa, ha usato diverse voci per cantarla, anche una specie di falsetto sottile nel finale di alcuni versi, una performance vocale strepitosa. Bob ormai era nel pezzo, era nel concerto, era pronto a fare un grande show come solo lui sa fare, voleva lasciare la traccia anche nel 2011, nell'unica, data italiana.
Tweedle dee dee e dum,,,ah ecco che ci risiamo con le luci....in centro al palco, prende l'asta che regge il microfono e se la sposta al buio...Bob, va bene che la canzone è un po tetra,,,ma no, non lo è affatto daiiii. Perchè è andato al buio lo sa solo lui...cmq non saprei...bizzarro. se ne è andato al buio tutto solo per cantare questa canzone ,,,,che a me non piace, lo dico con il cuore., non mi piace. è tutta uguale,e non la capisco...bho, un rock duro, ok, ma rimango perplesso...cmq è stato simpatico.
Ed eccoci. il più grande risveglio: I can't wait. anche io non ne potevo più della sua cacchio di luce...e finalmente, la più grande canzone della serata oserei dire, un arrangiamento da altri tempi, sembrava Aretha Franklin, proprio come dice all' inizo di Tarantula...ahh, troppo forte davvero, ha fatto I can't wait in versione soul, gospel....potente, potentissima, il pubblico si è esaltato, e devo dire, anche io ahh, bellissima, Bob poi durante la canzone se la sviaggiava per il palco sornione, con le mani in tasca a tratti e urlava contro la povera andicappata dello staff, di fargli arrivare il cavo, ahh esilarante, anche lui se la rideva mentre insultava la povera di turno che prorprio non gli voleva allungare il cavo per fare la sua performance strappapubblico, una performance da vero intrattenitore anni 50....bellisssima.
La canzone sulla diga (The Levee's Gonna Break) , ottima, niente da dire, tranne che Bob era strepitoso, si era esaltato con la canzone prima e con il suo sketch e grazie al pubblico che lo aveva dalla sua, si era gasato tantissimo.
VISIONS OF JOHANNA. aspettavo questa canzone dal 2007 a Bergamo. non me la ha mai fatta. eccola finalmente. Una performance assurda, la ha cantata oltre, avevo i brividi. Ha unito tutto. ironia, momenti seri....che sorvolando,,,,sarebbero i caloriferi e la musica country che suona dolcemente i suoi momenti seri,,,ma va bene,,,ah...a parte gli scherzi...mi è piaciuta tantissimo. e poi come faceva a non piacermi dopo che mi sono letto tutta la parte sul libro di Alessandro Carrera "Lla voce di Bob Dylan" (non sono potuto venire alla presentazione a Milano della nuova edizione, ma ho letto l' introduzione....è bellissima. emozionante.)
Vorrei solo ringraziare Bob di avermela fatta. Grazie Roberto. grazie di cuore.
H61 standard....Forgetful Heart, quanto mi piace questa canzone, e poi è fatta per lui. per un performer anni 50. Strepitoso anche l'arrangiamento live. un altro picco della serata. eseguita al meglio.
Sorvolando sulle solite canzoni di chiusura......blowin' in the wind, poche settimane fa non me la sarei aspettata devo dire la verità. aveva in programma Forever Young....e poi c'è di mezzo una storia lunga con una ragazza......insomma doveva venire anche lei con me al concerto....ma un tizio l' ha truffata online....e il biglietto non le è arrivato....a lei piace molto blowin' in the wind...e abbiamo fatto settimane a cantarla, e io speravo proprio venisse con me, per sentirla. Bob l'aveva rimessa in programma proprio per lei, e invece lei non è venuta e io ero al concerto solo soletto....con Bob. Blowin' mi è piaciuta come sempre. sarebbe stata magica se avessi avuto quella ragazza al mio fianco....la ragazza che non c'è, eppure sento il suo calore, qui, viciino a me.....
Termino qua il mio intervento su Maggie's Farm. Ringrazio in primis Alessandro Carrera e Michele Murino, e tutti quelli che leggeranno questo inserto. Grazie e al prossimo concerto.
Riccardo.

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Bob Dylan incanta Tel Aviv                                                         clicca qui

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Bob Dylan in Israele dopo 18 anni                                             clicca qui

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La mail di Paolo Zerbinati

Gentili Maggiesfarmers
in qualità di fans ed appassionato del vecchio Bob sono anch'io molto interessato al bootleg in oggetto, Bood on the tracks è stato e forse lo è ancora, il mio disco preferito. Se vi è possibile mandatemi qualche informazione per poterlo reperire. Non è scontato dire che per me voi rappresentate un punto di riferimento prezioso, una luce costante su uno dei pochi artisti che è riuscito ad entrare in maniera così profonda nella mia anima ed in quella di molti altri. Ammiro ed apprezzo il vostro lavoro; godetevi stasera il concerto, io leggerò domani ciò che pubblicherete. Abito in provincia di Padova, l' anno scorso ero al Palasport in prima fila e sinceramente non riesco ad immaginarmelo proprio dentro una discoteca, ma quello una ne fa e 100 ne combina, spero solo di rivederlo ancora. Grazie ancora, Paolo Zerbinati.

Ti ho inviato privatamente la mail di Marco, così puoi prendere accordi con lui, ciao e grazie per le belle parole, :o)

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La mail di Ivano Bison

Gentile Signor Tamburino,
vi leggo sempre.
Volevo segnalare a tutti i nostri l'appuntamento con Alessandro Carrera, a Cusano Milanino, sabato 25 Giugno, ore 18,30. Abbiamo allestito uno spazio per aperitivo e intanto ci parlerà della nuova edizione del suo libro "La voce di Bob
Dylan-Una spiegazione dell'America".
Durante la presentazione ci sarà qualche siparietto musicale con Minuccio De Vivo (voce) e Roberto Muru (chitarra) due elementi di quella "Band With No Name" che forse ricordererete e avrete avuto modo di apprezzare.
Allego anche un'intervista che ho fatto di recente ad Alessandro, in occasione del vernissage, organizzato alla Feltrinelli per il volume in questione.
Siete invitati e non solo voi ma tutti i dylaniati d'Italia. Ingresso libero.
Un abbraccio Ivano Bison

Caro Ivano, perchè questa forma così accademica? Ci conosciamo da tanto tempo, che tipo di  problemi ti crea darmi del tu? Spero di poter essere presente sabato per rivedere te ed il Prof. Carrera, mi ricordo benissimo della "Band with no name" (che ho batezzato io con questo nome nel servizio che feci sulla serata), non te lo garantisco perchè ho un pò di problemi a muovermi in questo periodo, però ci spero davvero, altrimenti ti prego di mandarmi un resoconto della serata da pubblicare su MF, un abbraccio anche a te, Mr.Tambourine :o)

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SABATO 25 GIUGNO 2011 DALLE ORE 16.30
PIAZZA VITTORIO VENETO - VIMODRONE, (MI)


SLOW TRAIN BAND

R4M - ROCK FOR MISSION
Musica e parole dal vivo non-stop

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Libri: Un sentiero verso le stelle - Sulla strada con Bob Dylan - di Paolo Vites   clicca qui

 

 
Mercoledi 22 Giugno 2011

Domani sera Bob a Milano, mandate le vostre impressioni sul concerto per coloro meno fortunati che non hanno potuto assistervi. grazie, Mr.Tambourine

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London, England - The Feis - Finsbury Park - June 18, 2011

di Joe Neanor

Uno spettacolo OK da Bob stasera, iniziato con una irrilevante Gonna Change My Way of Thinking e da It's All Over Now Baby Blue, con Bob al centro della scena, offrendo voce forte e fraseggio, mi è piaciuto particolarmente .
" Vai, inizia, ahnooooooo.". Poi venne Things Have Changed, con un arrangiamento un pò diverso, con il drumming più veloce tra i versi. Questa è stata seguita da una versione OK di Tangled Up in Blue e Smmer days, l'estate porta a uno strano scherzo del destino, pioveva mentre Dylan cantava. Avanti con Cold Irons Bound che era potente, cupa e ossessionante. A Hard Rain’s Gonna Fall è andata via bene, con Dylan che ha lavorato duramente per fornire la voce, ma alla fine è andato per lo stile staccato di canto, che per me rende le canzoni eseguite in questo modo più o meno tutte uguali. Bob era dietro la tastiera per una standard Highway 61 Revisted. Le prossime due canzoni sono state tra i punti salienti dello spettacolo. Forgetful heart suonava fresca e forse per questo ha spiccato una Thunder on the mountain davvero rock. Dopo di che Ballad of a thin man, eseguita nel solito modo, e poi i tre bis - Like A Rolling Stone, seguita da una nuova disposizione di All along the watchtower - che mancava del gusto Hendrixiano della versione precedente, e un favorito per la folla, Blowing In The Wind, con Bob alla chitarra al centro della scena.
Dylan è stato ben supportato dai suoi musicisti durante lo spettacolo. Ha cantato bene e suonato alcuni grandi assoli di armonica. Per una prestazione all'aperto la qualità del suono era buona. Aveva piovuto molto tutto il giorno a Londra, ma per fortuna ha rallentato un pò prima dell’inizio dello show.
Da dove mi trovavo io Bob era difficile da vedere per molte persone. Per questi festival i fans devono portare un binocolo e sapere le posizioni dei musicisti sul palco.
E' molto più dura per coloro che non sanno cosa aspettarsi ed è una vergogna che molti debbano andarsene senza averlo visto bene. Più volte mi è stato chiesto qual’era Bob, ho risposto perplesso che Bob era quello con il cappello bianco.

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La mail di Corrado Ori Tanzi

Ciao Mr. Tambourine,
Il testo in inglese di Jolene che pubblichi sul sito è parecchio diverso da quello che risulta dal sito di Dylan. E così naturalmente la traduzione. Che dici, prima o dopo il concerto all'Alcatraz fermiamo Bobby e gli diciamo: "Amico mio, ci dai quello giusto?" pensi che possa funzionare?
Corrado

Credo proprio di no, a meno di non rischiare una fila di spintoni o di peggio dai suoi bodyguard. Credo che la versione esatta del testo, che riporto sotto con le differenze evidenziate, sia quella di Bob, ma tieni anche presente che io ho pubblicato i testi in contempopranea all'uscita del disco, mentre sul sito di Bob gli stessi sono apparsi dopo oltre tre mesi dalla pubblicazione del CD. Quindi è facilissimo che abbia capito, ascoltando il disco, una cosa per un'altra, correggerò, anche se le differenze sono così poche che non alterano il significato della canzone, ciao e grazie, alla prossima, :o)

Jolene

Why It's coming down high street walking into Third
If it ain't a dead man's rise I die she's the one,
Jolene , Jolene
Baby I am the king and you're the queen
Well you're comin' down High Street, walkin' in the sun
You make the dead man rise, (how harder?) and holler she's the one
Jolene, Jolene
Baby, I am the king and you're the queen


Well it’s a long old highway don’t ever end
I got a Saturday Night Special, I’m back again
I’ll sleep by your door, lay my life on the line
You probably don’t know but I’m gonna make you mine
Jolene, Jolene
Baby I am the King and you’re the Queen
Well it's a long old highway, don't ever end
I've got a Saturday night special, I'm back again
I'll sleep by your door, lay my life on the line
You probably don't know, but I'm gonna make you mine
Jolene, Jolene
Baby, I am the king and you're the queen


I keep my hands in my pocket, I’m movin’ along
People think they know, but they are all wrong
You're something nice, I’m gonna bet my dice
I can’t say I haven’t paid the price
Jolene, Jolene
Baby I am the King and you is the Queen
I keep my hands in my pocket, I'm movin' along
People think they know, but they're all wrong
You're something nice, I'm gonna grab my dice
I can't say I haven't paid the price
Jolene, Jolene
Baby I am the king and you're the queen


Well I found out the hard way, I’ve had my fill
came by somebody with his luck too afield
Those big brown eyes, they set out for spark
If you hold me in your arms, things don’t look so dark
Jolene, Jolene
Baby I am the King and you're the Queen
Well I found out the hard way, I've had my fill
You can't find somebody with his back to a hill
Those big brown eyes, they set off a spark
When you hold me in your arms things don't look so dark
Jolene, Jolene
Baby I am the king and you're the queen

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La risposta per Simona

Ciao Simona,
registrata il 12 settembre del '74.
Il bootleg si intitola New York session. Non solo Idiot Wind è splendida ma anche tutte le altre nelle versioni differenti a quelle apparse su Blood on the tracks lo sono.
Tutte molto intime e intense... You're a big girl now è superlavita.
Idiot wind rispetto all'album ufficiale è suonata in accordatura aperta che le crea un vuoto di quasi di incolmabile consolazione.
Se avessi difficoltà a trovare l'album o anche solo Idiot Wind fammelo sapere e farò il possibile per fartelo o fartela avere. Sii felice... Ciao! Sento già odore di Alcatraz...
Marco

Come potrai constatare cara Simona, i nostri Maggiesfarmers, in questo caso il bravo Marco, sanno proprio tutto, basta chiedere il loro aiuto. Fammi sapere se sei interessata ad avere il disco, così ti invierò privatamente la mail di Marco per gli accordi, alla prossima :o)

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La mail di Alfredo

Ciao Mr.Tambourine,
un amico esperto in cose dylaniane mi ha detto che Beyond here lies nothin’ di Bob Dylan è copiata da un vecchio pezzo degli anni 50 di un artista di colore ma non ricordo ne il nome dell’artista ne quello del pezzo, può essere vero?
Grazie, Alfredo

E' vero, il pezzo si chiamava "Al your love (i  miss loving)" e l'artista Otis Rush. Famose anche le versioni di Eric Clapton e quella dello scomparso Gary Moore, vedi i video sotto, inoltre ho riportato quanto scrissi su queste pagine all'uscita di TTL riguardo a questa canzone, ciao, alla prossima, Mr.Tambourine

 

 

 

Molti anni fa , un coloured-bluesman di nome Otis Rush , famoso nella zona di Chicago negli anni 50’ e 60‘ , imbraccia la sua Gibson 335 cherryred , probabilmente anche lui prendendo ispirazione dal ricco patrimonio del blues , scrive un pezzo e lo chiama “All your love (I miss loving)". Poco tempo dopo , un’altro coloured bluesman , Jody Williams , riprende il pezzo , fa alcune piccole variazioni e lo chiama “Lucky you”. In Inghilterra , nello stesso periodo , il giovane chitarrista Eric “Slowhand” Clapton sente il pezzo , abbandona la sua Telecaster , compra una fiammante Gibson 335 cherryred in Chearing Cross , abbandona il gruppo beat del quale faceva parte , “The Yardbyrds” , e decide di dedicarsi esclusivamente al blues. Si imbarca in una disastrosa tournèe in Grecia con una band chiamata “The Glandes” suonando i classici blues fra i quali “All your love”. Al ritorno dal disgraziato tour verrà sostituito da un certo Peter Green , che con loro apprenderà il repertorio di quella squinternata band. Eric intanto si unisce ai Bluesbreakers di John Mayall , portando in dote il blues del suo repertorio , del quale si potrà trovare vasta testimonianza nel disco “ Blues Breakers – John Mayall with Eric Clapton “ , conosciuto anche come il “Beano album" , perchè sulla copertina del disco Eric sta leggendo una copia di “Beano” , una rivista illustrata di comics. Intanto Peter Green , impadronitosi del repertorio dei “Glands” , lascia il gruppo ed entra nei famosissimi Fleetwood Mac per i quali scriverà una canzone intitolata “Old black magic woman” che non è altro che la “All your love” di Otis Rush con il testo cambiato. Niente da stupirsi , questa è un’operazione più che normale nell’ambito del blues. Uno dei più grandi chitarristi mai apparsi sulla scena rock , Carlos Santana , sente la canzone e la incide , facendola diventare uno dei must più famosi degli anni 70. Passano quasi 40 anni, Bob Dylan prende la stessa canzone,  “All your love” diventata “Lucky you” , diventata “Old black magic woman” , scrive un suo testo ( ispirato alle Canterbury Tales di Geoffrey Chaucer ), aggiunge la fisarmonica di Hidalgo e registra il pezzo per il suo nuovo album di prossima uscita “Together Through Life”. Ancora niente di cui stupirsi , questo tipo di cose succede migliaia di volte nel mondo musicale , pratica normale si potrebbe dire. Dylan cambia solo il testo ed il suond lasciando inalterata la struttura e la melodia del pezzo originale , Dylan non è nuovo a queste operazioni , avendo usato svariate volte questa tecnica specialmente all’inizio della sua carriera nell’era folk , ma con questa operazione il pezzo non è più “All your love” , diventa “Beyond here lies nothin’ “ , non più un pezzo di Otis Rush ma un pezzo di Bob Dylan , e si sente!

 

 
Martedi 21 Giugno 2011

Tel Aviv, Israel - Ramat Gan Stadium - June 20, 2011

1. Gonna Change My Way Of Thinking
2. It's All Over Now, Baby Blue
3. Things Have Changed (Bob on guitar)
4. Tangled Up In Blue
5. Summer Days
6. Simple Twist Of Fate (Bob on guitar)
7. Cold Irons Bound
8. A Hard Rain's A-Gonna Fall
9. Highway 61 Revisited
10. Forgetful Heart
11. Thunder On The Mountain
12. Ballad Of A Thin Man

(encore)
13. Like A Rolling Stone
14. All Along The Watchtower
15. Blowin' In The Wind (Bob on guitar)


 

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La mail di Paolo

Salve, sono Paolo Carnevale, devo scrivere un articolo sul concerto di Bob Dylan all'Alcatraz di Milano, raccogliendo le testimonianze di chi lo segue dalle origini. Secondo lei per quale motivo un ascoltatore si avvicina a Bob Dylan, e che tipo di fascino esercita sui suoi fan? Grazie
Paolo Carnevale

Caro Paolo, sinceramente vorrei farlo, ma spiegare Dylan in poche righe è veramente impossibile. Dylan non si racconta, non si spiega, Dylan si vive, semplicemente, ognuno coi suoi perchè, ognuno in modo diverso, ognuno in fondo perso dentro i fatti suoi........Mi spiace davvero non poterti essere di aiuto in così breve tempo, un saluto, alla prossima, Mr.Tamboirine

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Cork, Ireland - Marquee - June 16, 2011

di Eugene Finn

Bob Dylan una volta ha descritto il suo stile di prestazioni come affine alla tradizione dello shamano - il corpo come una nave o un canale attraverso il quale l’ inconscio esprime energie che vengono convogliate attraverso il performer da qualche sconosciuta forza emotiva o spirituale. Guardando le sue prestazioni incredibilmente energiche al Marquee di Cork, nella serata di Giovedi, era quello il modo migliore di testimoniare questa canalizzazione di energia al suo pubblico.
Una giornata fredda, umida e ventosa, alla periferia della città di Cork, ma che non ha impedito una coda di fans che ha atteso fino a sei ore al di fuori del tendone in una straordinaria coda di persone civili e di buon umore. Una signora è andato su e giù per la fila tenendo in mano un cartello con scritto a mano: PER FAVORE HO BISOGNO DI UN BIGLIETTO GRATIS. Dubito che lei sia riuscita a procurarsene uno.

Alle sei e mezza, la sicurezza ha aperto le porte e qualche zelante fan ha cominciato a far casino per entrare nella tenda, ma sono stati rapidamente tenuti sotto controllo da alcune persone squisitamente in stile militare, in particolare da una donna della sicurezza particolarmente efficiente che ha tenuto gli entusiasti fans come una materna ma severa maestra di scuola. Le prime persone entrate sono state premiate con i posti davanti al palco.

Dopo la solita introduzione dal tour manager, Bob e la band sono saliti sul palco verso le 8:10. Bob era vestito con un abito grigio elegante con le bande color lavanda sui pantaloni, coordinati con il collo della giacca e con una stringa con uno smeraldo a far da cravatta e un cappello di feltro nero con una bella piuma nella fascia. I musicisti lo circondavano col serio intento di cercare di rompere il ghiaccio nella prima notte della seconda tappa del tour di questo anno. Dal primo colpo dei tamburi di George Recile, la folla è impazzita e Bob e la sua band hanno trovato subito quel "sottile, selvaggio, suono di mercurio", che Bob aveva scoperto nella spazzatura della musica americana degli anni '60, per poi perderne le tracce negli anni '80, fino a riprenderle ancora una volta con qualche difficoltà a partire dalla metà degli anni 1990 in poi. Qui è stato in tutti i suoi momenti di gloria. Doveva essere uno spettacolo in cui il genio di Bob doveva essere perfettamente in mostra.

Bob sembrava in una forma incredibile (dopo il suo 70 ° compleanno il mese scorso), e si è lanciato immediatamente in una dondolante Gonna change my way of thinkin’, Bob fletteva e torceva le parole prolungando le vocali meravigliosamente: "Ho tanta fame che avrei potuto mangiare una cavaaaaaaaaaaalloooo "(una recente aggiunta al testo della canzone). E' stato evidente da subito che questo non sarebbe stato uno di quei concerti di riscaldamento come spesso detto dai fans presenti alle aperture dei tratti del tour.

Poi c’è stata ina incredibilmente fresca ed energica IT'S ALL OVER NOW BABY BLUE, con Bob al centro della scena, la band dietro in distanza, e Bob ha offerto un vocal che poteva farlo apparire come un attore da palcoscenico nel mezzo di una grande carriera. La voce incredibile, con Bob che usava il ritmo nella tecnica di muoversi avanti e indietro dal microfono eseguendo assoli di armonica incredibilmente belli, penzolava accompagnato dai movimenti del corpo sorprendentemente teatrali - come una marionetta penzoloni nel fuoco incrociato delle canzoni e delle emozioni. Sublime.
Rimanendo al centro della scena, Bob ha cantato la terza canzone della serata sul tema del rifiuto, della trasformazione e del cambiamento – una splendida Things have changed (La canzone per la quale ha vinto l'Oscar, che stava accanto al suo organo sul palco). "Mi innamorerò della prima donna che incontrerò, la metterò in una carriola e via, giù per la strada "... Anche in questo caso, l'arrangiamento è stato modificato, più essenziale e spoglio rispetto alle precedenti versioni.

Il seguito è stata una Tangled Up In Blue, buona come lo è sempre stata e vicinoa allo spirito della versione originale di Blood On the Tracks, ci ricorda quanto le sue canzoni sono ancora universali e adattabili a diversi modi si eseguirle.

Dopo questo magnifico trio di canzoni nella parte anteriore del palco, i temi ricorrenti del cambiamento e della trasformazione hanno lasciato campo ad una serie di canzoni dal tema morte e disastri che fan parte della storia del popolo americano, Bob è tornato alla tastiera per una riottosa The leave’s gonna break con Charlie Sexton e Bob che si scambiavano alcuni liks e George Recile e Tony Garnier che fornivano sezione ritmica dura e magra.

Bob era di nuovo al centro della scena con l'armonica per una stupenda Ballad of Hollis Brown, voce con il crudo accompagnamento del banjo sapiente di Donnie Herron. Questo è stato un culmine con Bob che ricordava la condizione dei poveri contadini sui quali aveva scritto 40 anni fa. Assolutamente avvincente vedere il drammatico attore-performer Bob personificare il suo soggetto con sentimento così intricato di sfumature vocali.

TWEEDLEDEE AND TWEEDLEDUM dall'album Love & Theft era vicino, Bob prende la chitarra elettrica per dare a questa canzone una sensazione più funky "Sono come bambini seduti sulle ginocchia di una donna ... TWEEDLEDEE AND TWEEDLEDUM ... "

Il brano successivo è stata una delle vere sorprese della serata, una rara performance dal vivo, un gioiello da John Wesley Harding, I DREAMED I SAW ST AUGUSTINE, eseguiro ancora una volta dal fronte palco e cantato con un senso di quello che sembrava disgusto, ansia e una profonda indignazione. E' stata buona come altre versioni che ho visto o sentito eseguire da Bob nella sua lunga carriera.
Interessante il fatto che Bob ha cambiato il testo nell'ultimo verso da "Mi sono svegliato con rabbia così solo e terrorizzato ... "a" così solo e disorientato ". La canzone si è conclusa drammaticamente con un assolo di armonica che ha quasi portato Bob sulle ginocchia.
Il tema del disastro sociale e naturale, è riapparso quando Bob, al centro della scena ancora una volta per una versione scintillante di High Water (For Charlie Patton) di nuovo con il banjo di Donnie in un rendering che ha superato di gran lunga l'originale.

Poi Bob è tornato all'organo per una grande versione di Tryin’ to get to heaven con lui e Charlie Sexton che si scambiavano alcuni liks, con Charlie che guardava il bandleader con un'espressione di profonda concentrazione. E' stato divertente vedere come Bob prende in giro la band con le sue non programmate riorganizzazioni. Poi, sempre alle tastiere, Bob e la band sono entrati direttamente nel fantastico (e molto più rilassato) arrangiamento recente di Highway 61, con Bob che sputava le parole come se le avesse scritte il giorno prima.

Ancora una volta, Bob è tornato con la chitarra al centro della scena per una bella resa dal classico di Blood on the tracks Simple Twist Of Fate. Anche se questo è stato un concerto che è stato in gran parte libero da effetti scenici, una luce posta ai piedi di Bob per questo numero ha gettato la sua ombra alto sul retro del palco - era piuttosto un effetto inquietante perchè l'ombra ha ricordato l'ondeggiare sorprendentemente familiare del più giovane Dylan della Rolling Thunder Review. La performance era altrettanto buona.

E' seguita una bella Thunder on the mountain, dondolante in un altro formidabile Arrangiamento che trascende la versione dell'album.

Poi le luci si sono abbassate e la folla ha urlato nel riconoscere gli accordi di apertura di Ballad of a thin man. Bob ha fatto una versione della canzone che ci ha ricordato quanto tempo è passato dal 1960 e ancora una volta come riesce ad adattarsi e ampliare i significati e stati d'animo del suo vasto repertorio. Le espressioni facciali di Bob e i suoi movimenti del fisico erano selvaggiamente teatrali, le frasi che ha cantato erano divertenti, e, in modo adeguato, data la canzone, un pò agghiaccianti.

Poi è stato il gran finale con le versioni fantastiche di Like a Rolling Stone e All along the watchtower . Per il bis, Bob ha fatto una versione splendidamente morbida e raffinata di un inno paterno, FOREVER YOUNG. L' impegno della voce era genuino e sincero. Per l'ultimo verso è venuto al centro della scena ancora una volta per cantare il verso finale che ha quasi sollevato il tetto.

Devo dire che questa notte a Cork è stata probabilmente la migliore performance che abbia mai visto, e Bob ha messo una inedita intensità, e ancora ho fatto una risata osservando il corpo chapliniano di Bob.

Dopo, la folla si diradava nella serata umida ma ancora luminosa di giugno, intimorita e senza parole, c'era un vero senso di soddisfazione per aver assistito alla sciamanica esibizione del poeta-cantante-attore al suo meglio.

 

 
Lunedi 20 Giugno 2011

London, England - The Feis - Finsbury Park - June 18, 2011

1. Gonna Change My Way Of Thinking (Bob on keyboard)
2. It's All Over Now, Baby Blue (Bob center stage on harp)
3. Things Have Changed (Bob on guitar)
4. Tangled Up In Blue (Bob center stage on harp)
5. Summer Days (Bob on keyboard)
6. Simple Twist Of Fate (Bob on guitar)
7. Cold Irons Bound (Bob center stage on harp)
8. A Hard Rain's A-Gonna Fall (Bob center stage without harp then keyboard)
9. Highway 61 Revisited (Bob on keyboard)
10. Forgetful Heart (Bob center stage on harp, Donnie on viola)
11. Thunder On The Mountain (Bob on keyboard)
12. Ballad Of A Thin Man (Bob center stage on harp)

(encore)
13 Like A Rolling Stone (Bob on keyboard)
14. All Along The Watchtower (Bob on keyboard)
15. Blowin' In The Wind (Bob on guitar, Donnie on violin)

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Cork, Ireland - Marquee - June 16, 2011
 
 di Jim Nolan
 
Così finalmente il giorno è arrivato! Dopo la trionfale tournée in Estremo Oriente e Australia nel mese di aprile avevo grandi speranze di assistere a un altro bello spettacolo irlandese, e le mie speranze sono state pienamente giustificate perchè Bob era in ottima forma, sia in voce e sia d’ umore (un sacco di sorrisi) e con il valore aggiunto di una danza quasi folle!
Il mio amico Ken stava guidando così insieme a Mike e John, siamo partiti per Cork verso le 11 del mattino, ci vogliono poco più di due ore per arrivare sul posto. Dopo una sosta a metà strada per uno spuntino siamo arrivati circa alle due del pomeriggio, quindi abbiamo avuto tutto il tempo di vagare per la città.
Dopo aver trascorso il pomeriggio nel centro della città (compresa una visita al Crane Lane Theater dove un pre-Gig session di musica era in corso) abbiamo trovato un grande parcheggio a meno di un centinaio di metri dall'ingresso.
Il Marquee è un locale piuttosto fresco, ci ero venuto anche in occasione della precedente visita di Bob qui nel 2006, ed erano stati qui anche Roger Waters, Al Green e Nick Cave negli anni passati.
Mentre stavamo seduti in macchina abbiamo sentito la band che faceva il sound check con Baby Blue, Tryin 'To Get To Heaven e una breve strumentale alle quale non abbiamo potuto dare un nome.
Questa era il mio primo show di quest'anno, dopo l’eccellente concerto a Limerick la scorsa estate. Non voglio parlare di ogni canzone, ma qui ci sono alcuni punti salienti:
 
Gonna Change My Way of Thinkin’
So che ha aperto con questo brano per qualche tempo ma questa era la mia prima volta che lo sentivo dal vivo e wow! E' stato fantastico! La voce di Bob suonava grande e la banda fumava caldo!
 
It’s All Over Now Baby Blue
Bob è uscito al centro della scena e mi aspettavo che imbracciasse la sua chitarra, ma invece ha cominciato a ballonzolare per il palco ed ha fatto il primo ( di molti) assoli di armonica.
 
Things Have Changed
Si trattava di una versione completamente rielaborata, con Bob ancora al centro della scena facendo alcuni passi malvagi di danza e ancora lamenti sulla sua armonica. Versione eccellente!
 
Tangled Up In Blue
 ncora una volta l'ennesima versione rielaborata (ne ho sentite molte nel corso degli anni) con Bob che faceva le mosse di danza più folli che ho mai visto! Difficile da descrivere, ma se potete immaginare una Riverdance Chaplinesca, ecco, era quello che stava facendo! Anche alcuni interventi di armonica eccezionale e la frase killer "Sono ancora sulla strada, sto solo cercando di rimanere fuori dal comune!"
 
Ballad Of Hollis Brown
Dopo il ritorno alla tastiera per The Levee Gonna Break Bob era di nuovo fuori al centro del palco per un inquietante Hollis Brown con gesti più selvaggi e armonica.
 
Tweedle Dee & Tweedle Dum
Bob alla chitarra per la prima volta questa sera per fornire un'altra versione rielaborata di una canzone che mi ero stancato di sentire, ma che stasera è stata completamente ringiovanita ed incisiva.
 
I Dreamed I Saw St. Augustine
Questa è stata la prima vera sorpresa per me, l’avevo sentita solo un’altra volta a Dublino nel 2005. Bob è rimasto al centro della scena ed eccelleva sia con il suo canto che con l’armonica. Un vero gioiello!
 
High Water (For Charlie Patton)
Bob centro della scena con l'armonica ed eseguendo un ennesima versione vescicante (sto iniziando a rimanere a corto di superlativi!)
 
Simple Twist Of Fate
Dopo essersi portato di nuovo alla tastiera per Tryin' To Get To Heaven (con un breve solo di armonica) e una versione swing retrò di Highway 61 (sì davvero!), Bob ha preso la chitarra per la seconda ed ultima volta. Simple Twist Of Fate è stato ancora una volta un 'nuovo' favoloso arrangiamento suonato con un riff killer aggiunto da Bob alla fine di ogni strofa. Basta dire che era di prim'ordine!
 
Ballad Of A Thin Man
Beh cosa posso dire su questa canzone che non sia già stato detto. Mi è capitato di amare questa canzone e ho sentito molte versioni eccellenti negli anni, quindi forse sono di parte. Ma era semplicemente eccezionale!
 
All Along The Watchtower
Dopo una normale (ma comunque buona) Rolling Stone ha lanciato la band in Watchtower. Ancora una volta questa era una nuova versione rielaborata che mostra uno Stu eccellente nel suonare la chitarra. Non era orientata verso il rock come negli anni precedenti, ma un più incisiva, resa con una voce grande e un riff di tastiera da Bob. Questo è stato il momento migliore di Stu.
 
Forever Young
Questa era ciò che si rivelò essere l'ultima canzone della notte e ancora una volta è stato bello sentirla. Bob ha iniziato la canzone alle tastiere ed è venuto fuori davanti per qualche bel canto e un ottimo assolo arpa di chiusura.
 
Non credo di aver visto Bob davanti a centro palco (per non parlare del ballo) per così tante canzoni o suonare l’armonica quando era dietro la tastiera dal 2002.
E’ stato un concerto eccellente ed è stato bello vedere Bob così animato e in grande forma.
 
Un ciao ed un grazie a tutti quelli che ho incontrato, Romy, Noel, Trevor, Jim, tutta la gente del Crane Lane Theatre, e, naturalmente, i miei compagni di viaggio Ken, Mike e John.
 
Godetevi il resto del tour. Non sarete delusi! Ora io incrocio le dita sperando che il tour europeo vada avanti così, e spero di aver la possibilità di vedere altri shows!

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In Israele tutti pazzi per l’ebreo errante Dylan                             clicca qui

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La mail di Alexan Wolf

ciao Mr. Tambourine,
ti invio qualche considerazione off topic, ispirate dall'ascolto di un CD (una raccolta di pezzi scritti da Johnny Mercer).
Questo, di seguito, è il testo di BLUES IN THE NIGHT, sicuramente nel canone americano (o "great american songbook"):

My mama done tol' me, when I was in knee-pants
My mama done tol' me, "son a woman'll sweet talk"
And she'll give ya the big eye, but when the sweet talkin's done
A woman's a two-face, a worrisome thing
who'll leave ya to sing
the blues in the night

Now the rain's a-fallin', hear the train's a-callin, "whooee!"
(my mama done tol' me) hear dat lonesome whistle blowin' 'cross
the trestle, "whooee!"
(my mama done tol' me) a-whooee-ah-whooee ol' clickety-clack's
a-echoin' back thr blues in the night
The evenin' breeze will start the trees to cryin' and the moon will
hide it's light when you get the blues in the night
Take my word, the mockingbird'll sing the saddest kind o' song,
he knows things are wrong, and he's right

From natchez to mobile, from memphis to st. joe,
wherever the four winds blow
I been in some big towns an' heard me some big talk,
but there is one thing I know
A woman's a two-face, a worrisome thing
who'll leave ya to sing
the blues in the night
So, let me give ya fair warnin'
You may feel fine in the mornin'
But look out for those blues in the night

naturalmente tutto può essere casuale, ma, giusto per divertimento, è possibile qualche rimando a Dylan?

1. "Stucked inside of Mobile with the Menphis blues again".
Come in Desolation Row, e in molte altre canzoni del periodo, Dylan ha inserito citazioni e personaggi a profusione:
il bello è che - anche se la sfida di dare un senso compiuto a tutto il testo è vano - il tutto si tiene!
2. "On a night like this" e "Ring them bells".
Penso che insieme alla Bibbia e a Fats Domino (vedi Lyrics di Alessandro Carrera) ci possano stare i four winds di BLUES IN THE NIGHT

--- (da Wiki ... ) Arlen and Mercer wrote the entire score for the 1941 film Blues in the Night. One requirement was for a blues song to be sung in a jail cell.
As usual with Mercer, the composer wrote the music first, then Mercer wrote the words. Arlen said, << The whole thing just poured out. And I knew in my guts, without even thinking what Johnny would write for a lyric, that this was strong, strong, strong! When Mercer wrote "Blues in the Night", I went over his lyric and I started to hum it over his desk. It sounded marvelous once I got to the second stanza but that first twelve was weak tea. On the third or fourth page of his work sheets I saw some lines—one of them was "My momma done tol' me, when I was in knee pants." I said, "Why don't you try that?" It was one of the very few times I've ever suggested anything like that to John. >>
When they finished writing the song, Mercer called a friend, singer Margaret Whiting, and asked if they could come over and play it for her. She suggested they come later because she had dinner guests—Mickey Rooney, Judy Garland, Mel Tormé, and Martha Raye. Instead, Arlen and Mercer went right over. Margaret Whiting remembered what happened then, << They came in the back door, sat down at the piano and played the score of "Blues in the Night". I remember forever the reaction. Mel got up and said, "I can't believe it." Martha couldn't say a word. Mickey Rooney said, "That's the greatest thing I've ever heard." Judy Garland said, "Play it again." We had them play it seven times. Judy and I ran to the piano to see who was going to learn it first. It was a lovely night.>> ---

Mercoledì sarò all'Alcatraz (dove non sono mai stato). Agli ultimi concerti di Bob in Italia non sono andato, ma stavolta sì: un pò per il tipo di posto, comunque diverso da quelli in cui mi è capitato di vederlo in passato, e un pò per affetto (se Shakespeare passa in città, per quanto malandato, è un peccato lasciarlo andare senza avergli fatto una visitina; in fondo qualcuno è andato a trovare Woody più di una volta, anche quando era messo molto peggio).

saluti, Alexan wolf

Mi sembra che tu abbia proprio centrato l'essenza delle cose, leggendo il testo della canzone potrebbe stare benissimo dentro a Together Through Life, ma questa operazione, con molta pazienza come hai avuto tu, potrebbe essere fatta con moltissimi tanti artisti, come ha detto Tom Petty " Bob ha influenzato assolutamente tutto e tutti!". Sono d'accordo con te che una visitina allo Shakespeare dei nostri giorni va assolutamente fatta, ci sarò anch'io all'Alcatraz, peccato che non potremo riconoscerci, sai, questa mania di anonimato, Mr.Tambourine e compagnia bella...Un salutone, alla prossima, Mr.Tambourine :o)

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La mail di Simona

Ciao a tutti!
qualcuno sa se la prima registrazione di idiot wind, quella forse forse "troppo personale", sia mai stata pubblicata? Se sì dove la potrei trovare?
Simona

Non saprei dirti se questa take è uscita su qualche CD pirata o bootleg, ma certo qualcuno dei nostri Maggiesfarmers forse sarà più informato di me e ce lo farà sapere, stay tuned, :o) 

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La mail di Angelo di Arcana Edizioni

se ti servissero materiali, cover, ecc. sono qui, a presto e buona lettura!
Angelo



Caro Angelo, ho finito di leggere il buonissimo libro che gentilmente mi hai inviato, l'ho trovato particolarmente interessante specialmente nelle fasi dove l'autore racconte aneddoti abbastanza sconosciuti, ad esempio la causa della lite fra Dylan e Lanois, il fatto che l'ultima figlia di Dylan e Carolyn Dennis, Desiree Gabrielle, abbia chiesto al padre una batteria per sfogare la sua passione per quello strumento, e centinaia di altre curiosità sparse fra le cose risapute. Ora lo rileggerò per memorizzarlo meglio e scrivere una serie di articoli appunto su queste curiosità usando come fonte il libro. Fammi sapere quali sono i materiali che hai a disposizione che mi potrebbero servire e che potrei usare, tutto quello che riguarda Dylan interessa non solo a me ma a tutti i nostri lettori. In attesa della tua risposta ti invio un caloroso saluto, Mr.Tambourine


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Hello Clarence, see you in another world.....!

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Morto Clarence Clemons, sax di Springsteen                                clicca qui

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"Big Man" Clarence Clemons Ci ha lasciato                                  clicca qui

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Addio al sassofonista di Springsteen                                            clicca qui

 

 
Sabato 18 Giugno 2011

Dylan inizia con 'Saint Augustine', nuovi arrangiamenti e capelli sulla fronte

La sorpresa più grande? La prima versione live di "I Dreamed I Saw St. Augustine" dal 26 novembre 2005, sempre in Irlanda, al Point Theatre di Dublino. E’ stata la quinta volta che ha eseguito questa canzone dal 1992, è stata una triste, maestosa versione. La voce di Dylan è iniziata ruvida, ma è andata in crescendo. Donnie brilla alla pedal steel (credo), mentre Dylan suona due assoli appassionati si armonica.

Secondo un post su Café EDLIS, ci sono stati nuovi arrangiamenti di "Highway 61 Revisited" e "All Along The Watchtower".

Ecco una immagine di Dylan sul palco.

In altre notizie, Leon Russell ha parlato di Dylan con i settimanali di Atlantic City:

(Dylan come sorpresa al concerto per Bangla Desh): Beh, lui aveva avuto quell’incidente in moto nel 1966 e, se non sbaglio, penso che questa era la prima esecuzione pubblica da quando ha recuperato. [Ma sì,] sembrava esserci qualche dubbio sul fatto che sarebbe stato presente o no.

Ed è stato all'ultimo minuto che lui ti ha chiesto di suonare il basso durante il suo set?

Sì, è salito sul palco da solo e poi ha chiamato George a suonare la chitarra, ha chiamato Ringo a suonare il tamburello e poi mi ha chiamato per suonare il basso. Dopo mi ha chiamato a New York per suonare il basso in quel disco che ha fatto. . . . . .

Quindi non sai se suonarai con lui a tutti durante il tour, ne hai parlato con Dylan?

Non ho parlato con lui - beh, l'ho visto. Stavo facendo questo album di duetti con Willie Nelson ed ero andato fino a Louisville per aggiungere alcune canzoni e Willie stava giocando a palla nello stadio con Bob. Bob arrivò proprio mentre stavamo per finire quel lavoro. Così è stata la prima volta che lo avevo incontrato dopo molti anni, non sappiamo ancora se faremo qualcosa insieme in questo tour.

Harold Lepidus, "Bob Dylan Examiner"
http://www.examiner.com/bob-dylan-in-national/dylan-starts-tour-with-augustine-new-arrangements-more-facial-hair-cork?CID=examiner_alerts_article#ixzz1PXf2DNba

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La mail di Simone

E il grande Bob chiese al suo fedele bassista: "Che concerto facciamo domani a Londra, visto che quei bastardi mi hanno negato l'onorificenza?"
e l'altro: "Suona tutti i pezzi che non si aspetterebbero da te e non fare i tuoi grandi classici!" Sua Bobbitudine ci pensò un attimo, poi ammiccò sorridendo (quanto può sorridere Bob!): "Hai ragione! sarà il miglior concerto che abbia mai fatto in questi ultimi 20anni!!
Ciao Mr. Tambourine. E sempre viva Dylan!
Simone

D'accordissimo, viva sempre Dylan!!!!!!

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La mail di Riccardo

Vorrei sapere quali canzoni suonò Bob la sera dell'uccisione di Kennedy...attendo chiarimenti. Grazie.

Vorrei saperlo anch'io, ma dubito che ci sia qualcuno in grado di rispondere a questa domanda. Nel 1963 Dylan era il miglior Folk performer emergente nel panorama musicale americano, ma nessuno si preoccupava di annotare le sue set list, non era ancora abbastanza famoso e soprattutto doveva passare ancora molta acqua sotto i ponti prima che diventasse un'icona della musica ed una leggenda qual'è oggi. L'unica cosa di cui si è certi è che cominciò il concerto con "The Times They Ara A-Changin' " perchè lo dichiarò Dylan stesso parlando della canzone:

«Questa era decisamente una canzone con uno scopo. Sapevo esattamente cosa volevo dire e per chi lo volevo dire. Sai, naturalmente questa canzone è influenzata dalle ballate Irlandesi e Scozzesi... Come All Ye Bold Highway Men, Come All Ye Miners, Come Alle Ye Tender Hearted Maidens. Volevo scrivere una grande canzone, una sorta di canzone a tema, sai, con versi brevi e concisi che si accumulavano l'uno sull'altro in una maniera ipnotica... il movimento dei diritti civili ed il movimento della folk music furono abbastanza vicini ed alleati per un certo periodo in quell'epoca. Quasi tutti si conoscevano tra di loro. Dovetti suonare questa canzone la stessa sera che il Presidente Kennedy morì. Prese il posto di canzone di apertura dei concerti e lo tenne per un lungo periodo».

Il 22 novembre 1963, meno di un mese dopo aver registrato la canzone, il presidente Kennedy venne assassinato a Dallas, in Texas. La notte successiva Dylan aprì il suo concerto con The Times They Are a-Changin'; disse al biografo Antony Scaduto: "Pensai - Wow, come posso aprire con quella canzone? Mi tireranno delle pietre addosso". Ma ho dovuto cantarla, il mio intero concerto è partito da lì. So di non aver compreso tutto. Qualcosa era appena andato in tilt nella canzone e loro applaudivano la canzone. E io non ho capito perché applaudissero, o perché scrissi quella canzone. Non potevo capire niente. Per me era solo pazzia».

Come vedi non c'è certezza nemmeno sulla data esatta, se la sera stessa o la sera dopo, ma da allora è passato mezzo secolo ed anche i ricordi si fanno confusi, in fondo non ha una grande importanza la data del concerto, invece la set list è quasi una "mission impossible" da reperire, non saprei se qualcuno è in grado di conoscerla, comunque si trattava ancora di canzoni folk eseguite con la chitarra classica con corde in nylon ed armonica. Dylan andrà elettrico l'anno dopo.

 

 
Venerdi 17 Giugno 2011

Cork, Ireland - Marquee - June 16, 2011

1. Gonna Change My Way Of Thinking (Bob on keyboard)
2. It's All Over Now, Baby Blue (Bob center stage on harp)
3. Things Have Changed (Bob center stage on harp)
4. Tangled Up In Blue (Bob center stage on harp)
5. The Levee's Gonna Break (Bob on keyboard)
6. Ballad Of Hollis Brown (Bob center stage on harp, Donnie on banjo)
7. Tweedle Dee & Tweedle Dum (Bob on guitar)
8. I Dreamed I Saw St. Augustine (Bob center stage on harp)
9. High Water (For Charley Patton) (Bob center stage on harp, Donnie on banjo)
10. Tryin' To Get To Heaven (Bob on keyboard)
11. Highway 61 Revisited (Bob on keyboard)
12. Simple Twist Of Fate (Bob on guitar)
13. Thunder On The Mountain (Bob on keyboard)
14. Ballad Of A Thin Man (Bob center stage on harp)

(encore)
15. Like A Rolling Stone (Bob on keyboard)
16. All Along The Watchtower (Bob on keyboard)
17. Forever Young (Bob on keyboard then center stage on harp)

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Londra, niente cittadinanza onoraria per Bob Dylan                     clicca qui

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Clarence Clemons operato al cervello                                           clicca qui

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Le cinque chitarre più costose del mondo                                    clicca qui

 

 
 Giovedi 16 Giugno 2011

Negata a Bob Dylan una onorificenza Londinese

Alla leggenda del Folk Bob Dylan è stato negato un dei massimi riconoscimenti nel suo quartiere preferito di Londra, dopo che i funzionari hanno deciso che non era qualificato per l’onorificenza.
Il rocker era stato recentemente nominato per la Freedom Of Haringey in occasione del suo recente settantesimo compleanno per il suo legame con il quartiere, del quale Dylan si innamorò nel 1980. Egli è stato spesso visto per le strade del quartiere in compagnia del chitarrista Dave Stewart e possiede anche una casa nella zona a Crouch End.
Si sperava Dylan potesse ricevere l’onorificenza mentre era sul palco durante il suo set al Feis London Festival a Finsbury Park questo fine settimana (18-19Jun11), ma le autorità hanno respinto la richiesta.
Un portavoce del consiglio ha spiegato: "Siamo grati per il suggerimento, ma la Freedom Of Haringey è di solito riservata a persone che hanno dato un contributo eccezionale alla vita nel quartiere. "

(Fonte: http://www.contactmusic.com)

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Libri: BOB DYLAN – Like a complete Unknown

Questo piccolo volume di saggi aggiunge più di una nota in calce alla lunga mensola dei libri su Dylan.
Dopo la recente ondata di studi su Dylan da parte di eminenti studiosi come Sean Wilentz e Christopher Ricks, oltre alla completa antologia di Greil Marcus, sembra non esserci più niente da dire su questo celebre e spesso confondente artista. Eppure, il critico musicale Yaffe (english / Siracusa Univ.; Fascinating Rhythm: Jazz Reading in American Writing, 2005, ecc) getta una nuova luce, o almeno offre una prospettiva provocatoria. I suoi quattro capitoli dal tema "il difficile tentativo di chiarire il piacere che può dare Dylan con la sua voce nasale, i suoi testi obliqui, il suo complicato rapporto razziale, la controversa appropriazione di parole e musiche." Ovviamente appassionato di Dylan, sul quale tiene un corso, Yaffe scrive che "mentre lui è forse in una categoria errata come poeta, è sottovalutato come cantante." L'autore fa poi l'affermazione di gran lunga più sorprendente che il "rapporto razziale di Dylan è unico", e che "la storia di come Dylan ha ottenuto la sua impronta diventando il gemello della sua anima è anche un racconto distintamente americano di appropriazione razziale e di sfruttamento sessuale, del suo modo di vendere tutto di se stesso, di salvarsi e confessarsi. Per Yaffe, la controversa (e di breve durata) fase di Dylan come “cristiano rinato” è stata solo un legame tra una razza (attraverso la gospel music) e l'amore come base del cristianesimo. Praticamente ogni pagina potrebbe avviare un dibattito, anche se Yaffe è uno dei pochi a ingoiare del tutto l' affermazione della corista Mavis Staples che Dylan l’avrebbe sposata se lei avesse acconsentito. Più di qualsiasi altro libro recente di Dylan, anche questo spesso anticipa la sua morte e la prospettiva di un futuro sempre più impensabile senza la presenza di Dylan (anche se aumenteranno in modo notevole i libri su di lui).
Non per i neofiti, ma affascinante per quelle persone ossessionate da Bob che pensano di sapere tutto di lui ma vogliono sempre sapere di più.

Data Pubblicazione: 24 maggio 2011
ISBN: 978-0-300-12457-6 - 192 pagine
Editrice: Università di Yale.

(Fonte:http://www.kirkusreviews.com)

 

 
 Mercoledi 15 Giugno 2011

Cerco 2 biglietti per l'Alcatraz

Caro Mr. Tambourine,
scrivo la presente e-mail perchè sto cercando n. 2 biglietti per il concerto di Bob di Milano. Ti sarei molto grato se potessi pubblicare il sottostante annuncio su Maggie's Farm. Grazie Mille
Matteo Moraschini

ANNUNCIO:
Cerco n. 2 biglietti per il concerto di Milano del 22 giugno. Chi li avesse può scrivermi all'indirizzo e-mail matteo.moraschini@tiscali.it. Grazie. Matteo

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AD ARONA UN OMAGGIO A BOB DYLAN                                      clicca qui

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La mail di ........

Ciao Mr.Tambourine,
ti segnalo una cosa.
Mi sono messo a tradurre dei pezzi di Dylan e tra questi My Wife's Home Town. Confronto sempre le mie con le vostre traduzioni. Nella lirica in lingua della canzone a un certo punto MF riporta:
Well there's plenty to remember, plenty to forget
I still can't remember the day we met
I lost my reason long ago
My love for her is all I know


e giustamente tu hai tradotto il secondo verso della quartina: io ancora non ricordo il giorno che ci siamo incontrati

però il sito di Dylan riporta: I still can remember the day we met

ed evidentemente quel verso diventa: io ricordo ancora...

Te lo segnalo solo se vuoi fare una correzione.
Non pubblicare per cortesia questa mail, non voglio far la figura dell'agente delle tasse che si accorge dell'ammanco di 1 centesimo dalla dichiarazione dei redditi

Complimenti sempre per il lavoro dylaniato.

Invece di ringrazio di cuore caro ...........  , fossero di più le persone che mi segnalano eventuali errori in modo da poter rendere il sito sempre più accurato, correzzoni fatte, grazie ancora, alla prossima, :o)

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La mail di Filippo Musiari

Ciao Mr.Tambourine,
volevo riportare la notizia che Clarence Clemons, il sassofonista della E-street band di Springsteen, è stato colpito da un ictus. Magari la notizia non interessa direttamente questo sito e la propria "comunity", però visto che Dylan e il Boss sono stati e sono gli eroi di una parte della mia mia vita, mi sono sentito "in dovere" di far sapere quello accaduto al "Big Man". Anche perchè Maggie's Farm si è occupata e si occupa non solo ed esclusivamente di Robert, ma anche di artisti più o meno connessi con lui, anzi, Lui. Eheh. Vi saluto.alla prossima.
F.M.
 

Clarence Clemons, il famoso sassofonista della Bruce Springsteen E Street Bandè stato colpito da un ictus domenica 12 giugno nella sua casa in Florida. Clemons aveva sofferto diversi problemi di salute negli ultimi anni, tra cui una malattia spinale che lo portò ad un doppio intervento chirurgico al ginocchio, che lo costrinse su una sedia a rotelle per un bel pò di tempo.
In un primo aggiornamento è stato detto che Clemons è in condizioni stabili e reattive dopo aver subito due interventi chirurgici al cervello.
"Ieri non sembrava affatto messo bene", oggi. . . il miracolo è avvenuto. I suoi segni vitali sono in miglioramento. E' reattivo. I suoi occhi brillano quando gli parli. E’ paralizzato sul lato sinistro del corpo, ma ora riesce a stringere la mano sinistra. Questa è la migliore notizia che abbiamo sentito da quando il fatto è successo - è a dir poco miracoloso. I prossimi cinque giorni saranno ancora critici. Ma lui è un combattente ".
Rimettiti presto Clarence!

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Bob Dylan - La rinascita, nel segno del Blues (Pt 3)                   clicca qui

 

 
Martedi 14 Giugno 2011

Al via il Summer Tour 2010

Giovedi riparte il Neverending Tour, anche se a Bob questo nickname non piace più di tanto. Una lunga cavalcata di oltre 30 date che lo porterà in Irlanda, Inghilterra, Neighborhood bully (Israele), Italia, Svizzera, Germania, Danimarca, Norvegia, Svezia, per poi ripassare l'oceano e tornare negli States per i concerti di Luglio ed Agosto. "A long ride" per un uomo di 70 anni, soprattutto fisicamente faticosa, migliaia di miglia in aereo e tourbus, cambiare aria, letto, cibo, nazione quasi ogni giorno, uno stress totale, se consideriamo che questo "vecchio grande artista" è già stato in Asia per altri 17 concerti in Taiwan, Cina, Hong Kong, Singapore, Australia e Nuova Zelanda. Come faccia e tenere questo ritmo è un mistero, ogni artista sa bene quanto sia duro e stressante stare in tour per mesi, nel caso di Dylan possiamo dire tutto l'anno, con due o tre pause tra un tratto e l'altro per riprendere fiato. Poi ci sarà il tuor autunnale o quello invernale, o forse tutti e due, a Bob non interessa se le date sono tante o troppe, a lui interessa suonare, suonare davanti al suo pubblico, quel pubblico che finge di ignorare ma che è dentro la sua mente ed il suo cuore, quel pubblico per il quale vive, quel pubblico per il quale probabilmente vuole morire, e per far questo è disposto a tutto ed accetta tutto, togliere a Dylan il suo pubblico vuol dire vederlo naufragare nell'inedia o sprofondare nell'etrno abisso in un batter di ciglia. Togliendo il pubblico a Bob si toglierebbe forse quella che è rimasta la sua più importante, se non l'unica, ragione di vita. E il suo pubblico capisce, condivide ed apprezza lo sforzo del suo "vecchio favourite", lo segue, partecipa, lo sostiene nel buono e nel meno buono, anche nei concerti che nascono col piede sbagliato, al suo pubblico non importa se non si capiscono bene le parole, se fa fatica a riconoscere le canzoni, se gli arrangiamenti si assomigliano per forza di cose un pò tutti, se qualche volta la voce fa cilecca, manca, sparisce, fugge dalla sua gola diventando un rantolo, un brontolio, un borbottio fangoso, queste cose il suo pubblico le sa a memoria e le ha accettate con coraggio ed orgoglio. Il suo pubblico non pretende niente di più di quello che Bob può dare, ascolta ed applaude l'artista che era, che è e che sarà, indipendentemente dalla forma estetica della sua musica, reinventata ogni volta o forzata in queste forme che dir si voglia a seconda dei punti di vista. D'accordo o no, giù il cappello davanti a questo eroe che non si ferma davanti a niente, che sembra sfidare l'eternità (anche se in cuor suo sa di aver già vinto la battaglia), Dylan è nell'eternità, nessuno potrà togliergli il primo posto nella memoria musicale, nemmeno i mitici Beatles che hanno fermato la loro storia 40 anni fa. Lui invece ha continuato la sua strada, la sua interminabile Highway 61, continuando a farsi domande in nome e per conto di tutti noi, ha dato le sue risposte, non ha mai preteso di essere un profeta o la voce di una generazione, anzi si è sempre allontanato da tutte le etichette che periodicamente i saggi dylanologi di tutto il mondo gli appiccicavano, "Io sono le mie parole" ha detto, quelle degli altri sono solo quelle degli altri, lontano dalle sue verità e dal suo modo di pensare, di considerare e di capire. Ora, dopo essere stato di tutto e di più, il Re del Folk, il "Giuda del Folk", l'inventore del Folk-Rock, la Rock Star delle rock stars, dopo essersi infolarmato con la religione cristiana ed aver passato alcuni anni a propinare sermoni dai palchi di tutti il mondo, dopo clamorose cadute di stile come "What's That Sheet" e diversi altri dischi simili, ha sfornato roba come Oh mercy, Time out of mind, Love and Theft, Modern Times, Togheter Through Life, ha assunto l'identità del vecchio performer in costume, come facevano i vecchi bluesmen che giravano da una bettola all'altra del Mississippi con la loro 6 corde a tracolla indossando quello che per loro poteva sembrare "il vestito della festa", cantando il loro dolore, la loro tristezza, la loro illusione, le ingiustizie e le discrimnazioni alle quali erano giornalmente sottoposti, trasportando in musica i loro sentimenti, una musica che più bella e commovente non si può fare. Oggi Bob, nel suo costume da Hidalgo rappresenta tutti loro, inutile elencare i nomi di tutti questi fantastici artisti, è rimasto l'unico a portare in giro il suono di quelle radici americane che la Discomusic, il Rap, il Punk, la New Wave e tutti gli altri stili musicali hanno inutilmente cercato di estirpare quelle radici popolari dai cuori e dalle menti degli americani. Oggi, quando purtroppo leggo che un'artista come Lady Gaga vende milioni di dischi e viene accolta come la Madonna di Madjugorje in tutto il mondo mi viene proprio da dire "Ma che cosa c'è nella testa di queste persone che idolatrano una simile nullità? Quando per sbaglio vedo Lady Gaga alla TV mi sento diventare molto Greil Marcus e dico fieranente "WHAT'S THAT SHIT? E permettetemi la licenza, Lady Gaga non è l'unica che mi fa dire questa frase, comunque il nostro camaleonte umano è sempre sulla cresta dell'onda, nessuno al mondo fa più concerti di lui, nessuno ha la forza ed il carisma per attirare SEMPRE E COMUNQUE migliaia di persone in tutte le parti del mondo per andare a vedere uno show che è sempre un grosso punto di domanda, come sarà questa volta? Bene, andatelo a vedere e poi scrivetelo, descrivete sinceramente le emozioni e le delusioni provate nel concerto, ma ricordate una cosa, bello o brutto, un concerto dipende sempre da un sacco di concause esterne che possono ingigantirlo o distruggerlo, basta un distratto tecnico al mixer ed il suono diventa un pastone ed il concerto una cosa inudibile, se invece capiterete in una serata con un tecnico ha le orecchie giuste al posto giusto allora sentirete un indimenticabile concerto. L'artista sul palco è sempre soggetto a questi inconvenienti, indipendentemente da come suona, se la venue è come un cassone senza un minimo di preparazione tecnica per la musica, gli echi di rimbalzo la faranno da padrone, trasformando un concerto musicale in un passato di verdura di suoni indistinguibili. Tenete conto anche di questo nel vostro giudizio, a volte quello che c'è sul palco sconta le colpe di questi personaggi non all'altezza del compito loro assegnato, purtoppo per loro, di questi incompetenti patentati, di questa gente che è capace di fare miracoli, come trasformare il cioccolato in merda o viceversa! Ma Bob ha imparato a mandare giù tutti questi inconvenienti, sa che la riuscita di un buon concerto dipende più da quelli giù dal palco che da quelli che sono sù, fa parte del gioco, è come un gioco d'azzardo, una mano a poker, quando credi di avere le carte vincenti e vedi sfumare il tuo denaro come neve al sole, oppure fai la mano della vita con cinque carte che non si guardano nemmeno in faccia. Ma Bob è ormai da anni al di sopra di queste cose, lui canta e suona anche se sa che il risultato non sempre è nelle sue mani, lui fa onestamente il suo lavoro e niente gli si può imputare, il suo pubblico ormai sa anche tutte queste cose e lo sa apprezzare a dispetto degli occasionali inconvenienti, perchè anche dietro ad un concerto mal riuscito c'è sempre un Bob Dylan e non una Lady Gaga!

Mr.Tambourine

ecco le date:
Jun 16  Cork, Ireland Live at the Marquee
Jun 18  London, England London Feis 2011, Finsbury Park
Jun 20  Tel Aviv, Israel Ramat Gan Stadium
Jun 22  Milan, Italy Alcatraz
Jun 24  Sursee, Switzerland Summer Sound
Jun 25  Mainz, Germany Volkspark
Jun 26  Hamburg, Germany Stadtpark Freilichtbühne
Jun 27  Odense, Denmark Funen Village
Jun 29  Bergen, Norway Bergenhus Festning -- Koengen
Jun 30  Oslo, Norway Oslo Spektrum
Jul 2     Borlänge, Sweden Peace & Love 2011
Jul 14   Santa Barbara, CA Santa Barbara Bowl
Jul 15   Costa Mesa, CA The Pacific Amphitheatre
Jul 16   Las Vegas, NV The Pearl Concert Theater at the Palms
Jul 18   Phoenix, AZ Comerica Theatre
Jul 19   Tucson, AZ Anselmo Valencia Tori Amphitheatre
Jul 21   Albuquerque, NM Hard Rock Casino Presents: The Pavilion
Jul 23   Thackerville, OK WinStar World Casino
Jul 24   New Braunfels, TX Whitewater Amphitheater
Jul 26   New Orleans, LA UNO Lakefront Arena
Jul 27   Pensacola, FL Pensacola Civic Center
Jul 28   Atlanta, GA Chastain Park Amphitheater
Jul 30   Memphis, TN Mud Island Amphitheatre
Aug 2   Evansville, IN Roberts Stadium
Aug 3   Toledo, OH Toledo Zoo Amphitheater
Aug 5   Kettering, OH Fraze Pavilion
Aug 6   Cleveland, OH Jacobs Pavilion at Nautica
Aug 7   Rochester Hills, MI Meadow Brook
Aug 9   Canandaigua, NY Constellation Brands-Marvin Sands PAC
Aug 10 Scranton, PA Toyota Pavilion
Aug 12 Bethel, NY Bethel Woods Center for the Arts
Aug 19 Gilford, NH Meadowbrook U.S. Cellular Pavilion
Aug 20 Bangor, ME Bangor Waterfront Pavilion


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Bob Dylan - La rinascita, nel segno del Blues (Pt 2)                      clicca qui

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Imola in Musica: in ventimila per De Gregori                                  clicca qui

 

 
Lunedi 13 Giugno 2011

Cerca un biglietto per l'Alcatraz

Ciao a tutti! Cerco un biglietto (a prezzo non maggiorato) per il concerto di Bob a Milano del prossimo 22 giugno! Se lo avete e lo vendete scrivetemi a paolobianchi86@gmail.com
GRAZIE INFINITE! Paolo

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Quei 70 anni di Bob Dylan tra nuovi tour e qualche polemica     clicca qui

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In vendita l'ex casa e studio di registrazione di Bob Dylan         clicca qui

 

 
Sabato 11 Giugno 2011

L’incidente motociclistico di Bob

Venerdi 19 Luglio 1966, radio e televisioni americane diffusero la notizia che Bob Dylan era rimasto vittima di un incidente con la sua moto, dettagli pochissimi e sicuramente inventati per fare notizia. Era gravemente ferito, era morto, era paralizzato, era orribilmente sfigurato, si era rotto l’osso del collo, tutto era buono in quel vuoto di informazioni che erano arrivate alla agenzie di comunicazione, così ognuno ci ricamò sopra a modo suo, creando la più gran confusione che si potesse immaginare. Ci furono servizi ai telegiornali con tanto di elogio funebre, i soliti filmati di repertorio che son già pronti negli archivi dei giornali e delle televisioni, di solito ti fanno morire anni prima, in modo da avere pronto il tuo elogio funebre quando viene il momento, nessuno si può premettere di perdere tempo a realizzarne uno al momento dell’accaduto, tutto deve essere già pronto per sparare la notizia in prima pagina a titoli cubitali, specialmente se si tratta di personaggi che sono andati oltre la fama come Bob Dylan. Furono tirati in ballo paragoni con nomi come Shelley, James Dean e Richard Farina, marito di Mimi Baez, morto in un altro incidente motociclistico appena sessanta giorni prima.
Lo stato di salute fisica e mentale di Dylan in quel periodo, 1965/1966, era a dir poco preoccupante, Dylan si stava perdendo a causa dei troppi impegni ai quali doveva far fronte, magro, emaciato, drogato, barcollante, con la mente ingolfata, sempre in piedi, senza riposo. In Tour ormai da due anni, la gente che lo insultava quando appariva di fianco alla Band, un libro da scrivere (Tarantula) per il quale aveva già incassato un cospiquo acconto, 64 concerti negli States da affrontare di lì a poco, Grossman che lo spingeva oltre l’orlo del baratro, come una giovane vittima sacrificabile sull’altare della gloria e del denaro. Ad Albert importava poco della salute di Dylan, Dylan era uno da sfruttare finche era vivo, e guardandolo in quel periodo si poteva dire che la sua permanenza terrena poteva finire da un giorno all’altro.
Poi c’erano le migliaia di ore di filmato girato da Pennebaker da esaminare e montare per il film “Eat The Document” che la ABC aveva in programma di mandare in onda in autunno.
Dylan non ce la faceva più a seguire quel ritmo, aveva frequenti crisi di nervi, era intrattabile, scostante, acido, incontrollabile.
Proprio un pezzetto di “Eat The Document” ci fa capire qual’era la reale situazione di Dylan, ormai all’estremo, al capolinea, senza speranza di salvezza.
Bob è seduto sul divano di fronte ad un agente italiano che gli stava proponendo di allungare il tour in modo da poter definire alcune date in Italia. Dylan si agita sul divano, supplica il promoter di lasciarlo in pace, “Voglio tornare a casa” piagnucola Bob mentre si dondola sul divano in un movimento incontrollabile.
Un’altra scena dello stesso film che mostra le condizioni estreme di Dylan in quel periodo è la famosa scena di lui e John Lennon sul taxi per le vie di Londra.
Sono in pochi a sapere come andarono veramente le cose quel mattino, ma chi sapeva ha parlato soltanto a patto di non essere citato nella narrazione.
La polizia non fu chiamata e quindi non esiste nessun verbale dell’incidente. Dylan non fu accompagnato al vicino ospedale di Kingston, quindi non esiste nessuna cartella clinica con un referto medico a suo nome.
La verità è che quella mattina non ci fu nessun incidente nella zona.
C’era una vecchia motocicletta Triumph che non voleva saperne di partire, tutta impolverata e con le gomme lisce che si trovava nel garage di Grossman a Bearsville, e c’era un poeta e musicista veramente stanco, che diceva che non dormiva da tre notti, che voleva andare a fare un giro in moto.
Così Dylan prese la moto dal garage di Grossman e si avviò spingendo la pesante motocicletta giù per Striebel Road verso Glasco Turnpike dove l’avrebbe fatta riparare, Sara lo seguiva in auto per riportarlo a casa.
Quel mattino aveva piovviginato, ed il poeta debole, emaciato e barcollante scivolò sul terreno finendo sotto la pesante moto che gli rovinò addosso, poca roba, qualche graffio e qualche contusione. Questo fu l’incidente motociclistico di Dylan e certamente l'avvenimento che gli salvò la vita.
Sara lo caricò in macchina e lo portò a casa del Dott.Thaler a Moddletown, ad una cinquantina di miglia da Woodstock, al riparo da reporter e fotografi, dove rimase per un pò di tempo in tranquillità ed in seguito rientrò nella sua “Hi Lo Ha”, la casa che Bob aveva a Woodstock. Dopo alcuni anni di assenza dalla scena internazionale il nuovo Dylan rigenerato comincerà a scrivere le pagine della sua nuova storia artistica, diede tre versioni diverse dei fatti accaduti per l'incidente, ma Dylan è fatto così, tutto ed il contrario di tutto.

(Fonte: “The Ballad of Bob Dylan” di Daniel Mark Epstein)

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La mail di Dylan Dogs

Ciao Mr. Tambourine,
Sabato prossimo, 18 giugno, partecipiamo alla seconda fase del Rock'n Blues Live Contest dopo aver superato la prima serata.
Ci servirebbe l'aiuto dei Maggiesfarmiani di Roma e dintorni per passare il turno che si presenta MOLTO duro vista l'ottima qualità delle band durante la prima fase.
La manifestazione è anche a sostegno di Emergency, se può interessare, e l'ingresso costa soltanto 5,00 euro. Si esibiscono 5 bands ogni sera. L'inizio è previsto attorno alle 21,30 e ogni gruppo suona per 30 minuti.
Se qualche fan dylaniano avesse voglia di sostenerci il nostro turno è Sabato 18, alle 21,30 al MADS, in Via dei Sabelli, 2 (San Lorenzo - Roma).
Allego locandina (personalizzata) della manifestazione:



Bruno Jackass, Dylan Dogs

Forza dylaniani de Roma, diamo una mano ai Dylan Dogs !!!!!!!

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La mail di Lucia Biagina

Ti invio queste due foto scattate da me a Chatillon durante il concerto dei Blackstones che trovo bellissime, spero che tu le pubblichi, grazie,
Lucia

 

le mie foto : http://www.flickr.com/photos/dream_kala/

Davvero belle Lucia, anche le altre che sono andato a guardare nel tuo sito, complimenti, alla prossima, :o)

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Ma Lucio Battisti è proprietà privata?                                           clicca qui

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Reverend Gary Davis, il maestro di Bob Dylan suona il blues     clicca qui

 

 
Venerdi 10 Giugno 2011

Torna “All You Need Is Rock”

Torna dopo molto silenzio, dovuto principalmente alla difficoltà di reperire i fondi per coprire i costi dello spettacolo, lo show scritto da Michele “Napoleon in rags” Murino.
Il debutto dello spettacolo avvenne il il 30 Settembre 2006 nella meravigliosa cornice del Tempio Voltiano di Como, per essere replicato poi a novembre al Teatro S.Paolo di Cantù. Fu un grosso successo in entrambe le occasioni, ma lo show dovette essere messo in stand-by per diversi motivi, non ultimo quello finanziario.

     

A suonare nelle prime due edizioni furono i Blackstones per le canzoni di Bob Dylan ed i Beatland per quelle dei Beatles, ma in questa terza edizione i Beatland saranno sostituiti dal gruppo dei Les Beat, mentre la parte dylaniana sarà ancora una volta eseguita dai Blackstones.
La terza rappresentazione di “All You Need Is Rock” si terrà ad Albavilla, in provincia di Como, nell’Arena Comunale in Via Don Felice Ballabio (centro commerciale), e verrà proposta dall’Amministrazione Comunale che ha coperto le spese ed alla quale i fans dylaniani e beatlesiani dicono grazie di cuore.
Sarà l’occasione per ascoltare una storia davvero suggestiva che parte dall’inizio anni 60 per concludersi con quel tragico avvenimento nel 1980 che fu l’assassinio di John Lennon.
Che cosè in sostanza “All You Need Is Rock”?
Ce lo siamo fatti spiegare direttamente dalla voce dell’autore Michele Murino.

   

- Allora Michele, ti faccio la domanda che mi son fatto io “Che cos’è All You Need Is Rock”?

“Non è semplice da spiegare…ma vediamo...., credo sia un insieme di cose, un insieme di emozioni, di sentimenti, di paure, di chiarimenti, di suggestion , di domande e di risposte, di speranze e sogni naufragati, di ricerca e di fallimenti, di atteggiamenti, di pensieri, di magie che difficilmente si materializzeranno ancora, di amore ed odio, di storie vere o inventate, di storia vissuta, del terrore vissuto, del terrore passato e della gioia del ritorno alla normalità, ma soprattutto di canzoni, canzoni che in qualche modo inconfutabile hanno segnato i momenti belli e brutti della nostra vita, delle nostre abitudini che cambiavano nostro malgrado, delle poesie che ognuno avrebbe voluto scrivere ma che non arrivavano mai alla mente, di canzoni che ognuno vorrebbe cantare ma che cantate da loro avevano un altro sapore, di melodie che segnano la nascita o la fine di un amore, insomma di tutte quelle cose che entrano nella nostra mente, diventano patrimonio genetico e non le dimentichiamo più, della sensazione di giorni unici che ognuno cerca di raccontare ai propri figli, figli che ormai vivono in un mondo diverso e che difficilmente riusciranno a provare quelle

  

emozioni e quelle sensazioni, quando la gioia di gustare ogni nuovo giorno non era ancora contaminata dalla noia quotidiana del presente. Questo è All You Need Is Rock, è il senso delle canzoni che hanno segnato il passare di quegli anni, il senso della storia che si allontanava in un alone di poesia infinita, di speranze e di delusioni, di gioie e dolori, il senso di Like a rolling stone, di Yesterday, di Just like a woman, il senso di Help, di Blowin’ in the wind, di Ticket to ride, il senso della musica che ci ha accompagnato nella nostra crescita, nel nostro passaggio da bambini a ragazzi e uomini, quello che ci ha lasciato dentro e che ci condiziona ancora oggi, che ci emoziona ancora oggi, mentre il nuovo arranca debolmente cercando di farsi strada nella nostra mente. Perché i Beatles sono il più grande fenomeno di tutti i tempi ? Perché la beatlemania ha devastato la gente per dieci anni ed in tono minore continua a farlo? Perché Dylan è considerato il Maestro di tutti loro, quello che ha indicato la via da seguire come facevano gli antichi profeti? Perché Dylan fa ancora più di cento concerti all’anno in ogni parte del mondo? Noi non sappiamo rispondere a tutto questo, non sappiamo dire perché quattro generazioni di persone sono state influenzate ed a volte condizionate dai pensieri e dalle parole di questi artisti, ma sicuramente una ragione ci sarà per tutto questo, niente accade senza una ragione, e noi, purtroppo, non siamo sempre in grado di dare tutte le risposte necessarie. Ma la memoria non muore, rimane viva dentro di noi, continua a tenerci per mano, a ricordarci i grandi eventi che abbiamo vissuto e che quelle canzoni ci riportano alla mente, con il loro carico umano di sensazioni, di emozioni, di gioie, di dolori e di paure.

Chi non ricorda il discorso di Martin Luther King ( I have a dream….), la crisi missilistica di Cuba che ci portò sull’orlo della terza guerra mondiale, gli esperimenti atomici e la paura della Bomba, gli scritti di Ginsberg e Kerouac che smuovono le coscienze dei giovani di tutto il mondo e dei Masters of War americani, la Beat Generation, la Woodstock Nation, la Beatlemania, la guerra del Viet-Nam, i bombardamenti di Laos e Cambogia, i B-52 ed i Phantom americani che sganciano napalm sui villaggi, le foto dei bambini vietnamiti con la pelle bruciata, i campi di sterminio (the killing fields) di Pol-Pot , la caduta di Saigon, il disastro della Baia dei Porci, l’assassinio dei Kennedy, di John Lennon, la bellezza di “ Imagine ”, la profezia di “A hard rain’s a-gonna fall “, le tristi ed eterne domande di “ Blowin’ in the wind “ , le visioni deliranti di “ Mr. Tambourine “, la melodia struggente e trascinante di “ Hey Jude “, la triste preghiera di “ Knockin’ on heaven’s door “. C’è chi ha vissuto di persona questi momenti, chi ha ascoltato queste canzoni al loro apparire, chi si è avvicinato dopo, si è documentato per la curiosità o per la necessità di sapere, chi ha assimilato tutte queste cose senza rendersene conto, diventando la generazione dei figli che portano avanti i sogni dei padri, cose strane, ai concerti di Dylan abbiamo visto nonni commuoversi guardando i nipoti applaudire Bob.
Questo è sostanzialmente All You Need Is Rock, un momento, magico o no non sono in grado di dirlo , ma di sicuro un momento che racconta e rivive attraverso le parole e le canzoni i momenti palpitanti degli anni 60, gli anni che maggiormente hanno influenzato in bene o in male il cambiamento di quel mondo statico che non era ancora riuscito a liberarsi dall’ ignoranza e dall’ oscurantismo medioevale”.

  

"All You Need Is Rock" è dunque uno spettacolo musicale di impostazione teatrale che, attraverso il racconto di una voce narrante e l'esibizione live di due band che eseguono molti tra i più grandi brani dei Beatles e di Bob Dylan, propone l'affascinante percorso musicale/sociale/culturale che ha caratterizzato i 20 anni che vanno dal 1960, esordio dei Beatles ad Amburgo e di Bob Dylan nel Greenwich Village di New York, al 1980 con la tragica morte di John Lennon, che chiuse idealmente l'epoca in cui le canzoni rock cambiarono il mondo.

  

Gli Enti, i Teatri ed i Locali interessati ad ospitare "All You Need Is Rock" possono scrivere al seguente indirizzo: spettral@tin.it, per ricevere tutti i dettagli relativi.

 

 
Giovedi 9 Giugno 2011

Cercano biglietti per l'Alcatraz

Cerco disperatamente un biglietto per il concerto di Bob del 22 all'Alcatraz.
Se qualcuno ha un biglietto in più mi può contattare a verdylove@live.it , Grazie mille Verdiana

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Ciao!
scrivo a questo insostituibile sito perché sarei in cerca di un biglietto per il concerto di Bob all' Alcatraz.
Se qualcuno avesse un biglietto da mettere in vendita mi può contattare alla mail gualtierov2000@yahoo.it
grazie, Gualtiero

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La mail di Angela

ciao,
ti ringrazio per aver pubblicato l'annuncio per il biglietto del 22 all'Alcatraz. L'ho venduto stamattina, non so se è possibile rimuovere l'annuncio o pubblicare questo, così evito che la gente mi scriva a vuoto.
Grazie ancora, Angela

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La risposta di Marco per Corrado Ori Tanzi

Ciao Corrado...
in questo momento non sono a casa ma se la memoria non mi inganna (ho circa 500 live di Bob così sai a 35 anni è difficile tenerli a mente tutti) dovrei avere queste registrazioni sicuramente:
Verona, 28.05.84
Milano, 24.06.84
Modena, 12.09.87
Milano, 27.10.93 Ma se la memoria non mi inganna non era il 27 Giugno 1993 a Milano?
Milano, 28.05.00
New York, 19.11.01
Milano 02.11.03

dvd Hard Rain ne ho diverse versioni... una addirittura con sottotitoli dei testi in giapponese...

Per le altre mi devi dare il tempo di tornare nella tana dove nella stanza della musica probabilmente scoprirò di avere anche gli altri...Buona giornata, Marco

Bene, so che Marco ha già contattato privatamente Corrado, i nostri Maggiesfarmer appena possono si mettono sempre a disposizione degli altri, e questo è molto bello, grazie Marco, :o)

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La tv dimentica Bob Dylan                                                            clicca qui

 

 
Mercoledi 8 Giugno 2011

Cerca registrazioni live di Bob

Cerco le seguenti registrazioni audio live di Bob
1) Verona, 28.05.84
2) Milano, 24.06.84
3) Modena, 12.09.87
4) Milano, 04.10.87
5) Milano, 19.10.89
6) Milano, 08.10.91
7) Milano, 27.10.93
8) Pistoia, 07.07.96
9) Milano, 28.05.00
10) New York, 19.11.01
11) Milano 02.11.03

Cerco inoltre il dvd Hard Rain
Corrado Ori Tanzi

Chi è in grado di fornire a Corrado qualcosa di questo materiale può contattarlo a : corradooritanzi@hotmail.com

 

 
Martedi 7 Giugno 2011

La mail di Daniele Ardemagni

Caro Mr.Tambourine hai ragione, ma non credo di sapere proprio tutto tutto..io quello che ho saputo te l' ho riportato ma sono cose che riportarono i quotidiani di allora e qualche cosa raccontata dal mio amico Ugo..non ho esagerato col chiedere perchè altrimenti mi sarebbe sembrato che l'amicizia e la stima nei suoi confronti avessero un secondo fine, cosa non vera. Anche a me toccherà prendere "volentieri" il libro di Paolo quando avrò qualche soldo in più da parte...Sul caso Liam che vuoi farci??? Non è altro che un fenomeno da baraccone famoso più per le cazzate che fa che per ciò che canta...è un coglionazzo fallito e di conseguenza se la prende col mondo...uno sfigato dalle misure oceaniche...se dovessimo fare un paragone fra lui e Bob me ne verrebbe solo uno...se Bob fosse una montagna (mettiamo l'Everest), Liam non sarebbe altro che un ciotolo ai piedi della montagna pronto ad essere frantumato senza che nessuno si possa ricordare di lui..anzi più che un ciotolo uno sterco..ma mi sembrerebbe troppo..come diceva Faber dalla merda nascono i fiori e da uno come Liam non può nascere nulla..perchè lui è nulla!! Scusate lo sfogo ma ste cose vorrei tanto dirgliele in faccia a quell'idiota.
Un abbraccio, Daniele

Premesso che sono completamente d'accordo con te,  vorrei fare una domanda al povero (sarebbe meglio dire "poveraccio") Liam usando alcune parole di Bob mischiate con le mie: 

How does it feel
to be a big drunkard
to be with no balls hard
a complete unknown
just like a rolling stone?

aspettiamo risposta !

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Bob Dylan e Leon Russell hanno aggiunto un'altra data al loro tour.

Anche se non ufficialmente annunciato, il Bangor Daily News riporta che Dylan, con l’ apertura di Russell, suonerà al Padiglione Waterfront, Bangor, Maine, Sabato, 20 agosto.
Secondo l'articolo, i biglietti per lo spettacolo saranno disponibili a livello locale presso il negozio musicale di Marco a Brewer, per telefono al 207-783-2009, oppure online su www.waterfrontconcerts.com.
I biglietti per questi nuovi spettacoli saranno in vendita Venerdì alle ore 10. Ancora nessuna notizia sulle pre-vendite.
Al momento di questo intervento, lo spettacolo non è ancora elencato su bobdylan.com o sul sito di Leon Russell.

Tour aggiornamenti:

16 giugno 2011, I, Marquee Cork, Irlanda
18 giu 2011, Il Feis, Finsbury Park, Londra, Inghilterra
20 Giugno 2011, Stadio Ramat Gan, Tel Aviv, Israele
22 giugno 2011, Alcatraz, Milano, Italia
24 giugno 2011, Zirkusplatz, Sursee, Svizzera
25 giugno 2011, Volkspark, Mainz, Germania
26 giugno 2011, Stadtpark, Amburgo, Germania
27 Giugno 2011, Villaggio Fionia, Odense, Danimarca
29 Giugno 2011, Calling Bergen, Bergen, Norvegia
30 giugno 2011, Spektrum, Oslo, Norvegia
2 luglio 2011, Pace e Amore Festival, Borlange, Svezia

14 Luglio 2011, Bowl di Santa Barbara, Santa Barbara, California
15 luglio 2011, Pacifico Anfiteatro, 2011 OC Fair, Orange County, California.
16 luglio 2011, Il Teatro Pearl Concert at the Palms, Las Vegas, Nevada
18 LUGLIO 2011, Comerica Theatre, Phoenix, Arizona
19 Luglio 2011, Anselmo Valencia Tori Anfiteatro, Tucson, Arizona
21 LUGLIO 2011, Hard Rock Pavilion, Albuquerque, New Mexico
23 Lug 2011, World Casino Winstar, Thackerville, Oklahoma
24 luglio 2011, Anfiteatro Whitewater, New Braunfels, Texas
26 luglio 2011, UNO Lakefront Arena, New Orleans, Louisiana - Special Guest: Leon Russell
30 Luglio 2011, Lakefront Arena UNO, Memphis, Tennessee
3 agosto 2011, Anfiteatro zoo di Toledo, Toledo, Ohio
7 AGOSTO 2011, Meadow Brook Music Festival, Rochester Hills, Michigan
9 AGOSTO 2011, Constellation Brands - Sands Marvin PAC, Canandaigua, New York
10 Agosto 2011, Toyota Pavilion, Montaggio Montagna, Scranton, Pennsylvania, ospite speciale: Leon Russell
19 agosto 2011, Meadowbrook US Cellular Pavilion, Gilford, New Hampshire - ospite speciale: Leon Russell
20 Agosto 2011, Litorale Padiglione, Bangor, Maine - Special guest: Leon Russell

Russell, naturalmente, può essere aggiunto ad altre date. Ulteriori concerti saranno annunciati.

Harold Lepidus, "Bob Dylan Examiner"
www.examiner.com/bob-dylan-in-national/bob-dylan-and-leon-russell-to-play-bangor-maine-on-august-20?CID=examiner_alerts_article#ixzz1OV6juIrL

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La mail di Sal "The Eagle"

A beneficio dei lettori dilaniani vi invio il link della prima puntata di Minima Musicalia che il musicista e produttore Michele Gazich, pubblica su www.blogfoolk.com, magazine da me diretto.
Minima Musicalia: Bob Dylan per i puri di cuore di Michele Gazich
http://www.blogfoolk.com/2011/05/minima-musicalia-bob-dylan-per-i-puri.html

Convinto di averti fatto cosa gradita ti saluto
Salvatore Esposito (formerly known as Sal "The Eagle")

Ti ringrazio Sal, quando hai qualcos'altro di interessante per i lettori della Fattoria ti prego di inviarmi il link o le notizie, grazie ancora, un saluto, alla prossima, Mr.Tambourine

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Liam Gallagher insulta Bob Dylan e i suoi fans                           clicca qui

 

 
Lunedi 6 Giugno 2011

La mail di Fabrizio

Ciao Mr.Tambourine, gran bel sito!
Sono rimasto sconvolto da Liam GAllagher, di cui non sapevo nemmeno l'esistenza, fino a quando ho scoperto che ha insultato pesantemente Bob Dylan. Mi spiegate perché il primo cantante che arriva, relitto degli Oasis deve insultare una leggenda vivente come Bob? NESSUNO si permette una cosa del genere! Nemmeno i più cretini dei miei compagni di classe (e hanno 17 anni!). Sono schifato, e volevo rendere partecipe qualcuno del mio schifo. Riporto di seguito l'articolo che ho trovato su "sounds blog.it":
- In una delle sue consuete enormità mediatiche, Liam Gallagher ha avuto modo di insultare addirittura una leggenda come Bob Dylan, definendolo più o meno un “miserabile coglione”. In realtà l’insulto, non direttamente traducibile in italiano, è anche più pesante: il cantante dei Beady Eye ha usato l’epiteto “cunt”, ritenuto il più offensivo dell’intero vocabolario inglese -.

Ma siamo sicuri che Gallagher sappia parlare inglese? A me sembra che tartagli....una stronzata dietro l'altra!

Dalle pagine del The Times, Liam ha così commentato il settantesimo compleanno di Bob Dylan:
«So tutto su di lui e del suo compleanno, ma è un pò un miserabile coglione, per quel che mi riguarda. Mi piace quella canzone che ha fatto, Lay Lady Lay. La gente va matta per lui, ma a me non piace molto»
Liam ha poi continuato parlando delle vecchie band ancora in attività, andandoci ancora pesante:
«Tutte quelle band degli anni ‘60 e ‘70 che fanno reunion ai festival estivi, tutti quei cazzoni che suonano le proprie greatest hits sono sacchi di merda»
I Beady Eye hanno già annunciato che registreranno un secondo album, dopo il successo altalenante del debutto Different Gear… Still Speeding.
Fabrizio

Non preoccuparti più di tanto caro Fabrizio, le gallagherate sono ormai famose, come le cassanate e roba del genere. Liam è solo uno dei tanti nomi insignificanti che lascerà il segno del suo passaggio solo su qualche bottiglia di pessimo whisky. Non ti curar di lui ma guarda e passa! :o)

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La mail di Daniele Ardemagni

Caro Mr.Tambourine ti avevo promesso che ti avrei raccontato altri aneddoti sui due giorni bresciani di Bob nel 2001.
Bene ti do una bella notizia: il mio amico Ugo ha scritto un piccolo capitolo riguardante quei due giorni passati da lui con Bob nell'ultimo libro di Paolo Vites...così ora potrai leggerti questi aneddoti direttamente dal protagonista che scorazzò Bob per la città. L'ho saputo solo ieri altrimenti ti avrei avvisato prima.
Ciao ragazzi, ci si vede al sold out all'Alcatraz!
A presto, Daniele


Caro Daniele, eh...eh....eh...., in questo modo la cosa non funge, non eravamo d'accordo così, quelle storie i lettori di Maggie's Farm le vogliono sentire (sarebbe più giusto leggere, ma va bene lo stesso, l'importante è capirsi) dalla tua voce, non dal libro di Paolo. Ero la settimana scorsa con Paolo Vites ed Alessio Brunialti alla presentazione del suo libro, e tra una chiacchera e l'altra mi son dimenticato di chedergli una copia del libro, sarò costretto anch'io ad aspettare il tuo racconto...., un salutone, Mr.Tambourine

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La mail di Andrea

Ciao Mr.Tambourine,
mi sapresti dire perchè la famiglia Zimmermann si trasferì da Duluth a Hibbing?
Grazie e complimenti per il sito.
Andrea

Il padre di Bob lavorava a Duluth per la Standard Oil quando ebbe un attacco di poliomelite virale che lo costrinse a letto diversi mesi, cosa che gli fece perdere il lavoro. La mancanza di lavoro indusse Abe Zimmermann a chiedere aiuto ai fratelli della moglie Beatty Stone, Maurice e Paul, che lo presero come socio nella loro attività che si chiamava Micka Electric, così la famiglia di Abe si trasferì ad Hibbing dove lui si occupò del negozio di elettrodomestici che gli Stone avevano nella 5° Avenue.

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Imola in Musica. Dal 10 al 12 giugno grandi eventi                      clicca qui

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Bob Dylan: Lo stile di un cantante da Premio Pulitzer                clicca qui

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I 70 ANNI DI BOB DYLAN                                                               clicca qui

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La mail di Luca

Un saluto a tutti.
Visto che in giro si trovano molte classifiche di dischi, di grrppi o di canzoni, ho pensato che sarebbe carino (sempre che non lo abbiate già fatto) stilare una classifica dei 100 pezzi di Dylan che più amiamo, anche per vedere l'effetto diverso che His Bobness fa su di noi.
Posto quà sotto la mia. Ciao a tutti, Dylan rules!
Luca Primo


1 LIKE A ROLLING STONE
2 VISIONS OF JOHANNA
3 TANGLED UP IN BLUE
4 MISSISSIPPI
5 DESOLATION ROW
6 NOT DARK YET
7 SIMPLE TWIST OF FATE
8 LOVE MINUS ZERO / NO LIMIT
9 MY BACK PAGES
10 DON’T THINK TWICE, IT’S ALL RIGHT
11 IT’S ALL OVER NOW, BABY BLUE
12 A HARD RAIN’S GONNA A-FALL
13 HURRICANE
14 JUST LIKE TOM THUMB’S BLUES
15 I WANT YOU
16 MR TAMBOURINE MAN
17 ALL ALONG THE WATCHTOWER
18 THE TIMES THEY ARE A-CHANGIN’
19 BLOWIN’ IN THE WIND
20 HIGH WATER (FOR CHARLEY PATTON)
21 I SHALL BE RELEASED
22 TOMBSTONE BLUES
23 SUBTERRANEAN HOMESICK BLUES
24 ISIS
25 RAINY DAY WOMEN # 12&35
26 JUST LIKE A WOMAN
27 SAD EYED LADY OF THE LOWLANDS
28 FOREVER YOUNG
29 BLIND WILLIE McTELL
30 THE LONESOME DEATH OH HATTIE CARROL
31 BALLAD OF A THIN MAN
32 POSITIVELY 4th STREET
33 SHELTER FROM THE STORM
34 YOU’RE A BIG GIRL NOW
35 BABY LET ME FOLLOW YOU DOWN
36 ALL I REALLY WANT TO DO
37 MAGGIE’S FARM
38 HIGHWAY 61 REVISITED
39 LEOPARD-SKIN PILL-BOX HAT
40 IDIOT WIND
41 STUCK INSIDE OF MOBILE WITH THE MEMPHIS BLUES AGAIN
42 QUEEN JANE APPROXIMATELY
43 IF YOU SEE HER SAY HELLO
44 ONE TOO MANY MORNINGS
45 MOST OF THE TIME
46 SHOOTING STAR
47 HIGHLANDS
48 KNOCKIN’ ON HEAVEN’S DOOR
49 WITH GOD ON OUR SIDE
50 TELL ME THAT IT ISN’T TRUE
51 LOVE SICK
52 STANDING ON THE DOORWAY
53 SHE BELONGS TO ME
54 GATES OF EDEN
55 IT’S ALRIGHT MA (I’M ONLY BLEEDING)
56 BUCKETS OF RAIN
57 TELL ME MOMMA
58 IT AIN’T ME BABY
59 ONE OF US MUST KNOW (SOONER OF LATER)
60 LAY DOWN YOUR WEARY TUNE
61 GOING GOING GONE
62 IF NOT FOR YOU
63 WHEN THE SHIP COMES IN
64 LILY, ROSEMARY AND THE JACK OF HEARTS
65 MASTERS OF WAR
66 IT TAKES A LOT TO LAUGH, IT TAKES A TRAIN TO CRY
67 TEMPORARY LIKE ACHILLES
68 TWEEDLY DEE & TWEEDLY DUM
69 BALLAD OF HOLLIS BROWN
70 BOB DYLAN’S 115th DREAM
71 POLITICAL WORLD
72 GIRL FROM THE NORTH COUNTRY
73 4th TIME AROUND
74 AIN’T TALKIN’
75 WORKINGMEN’S BLUES 2
76 ONLY A PAWN IN THEIR GAME
77 PLEDGING MY TIME
78 MEET ME IN THE MORNING
79 ABSOLUTELY SWEET MARY
80 DIRT ROAD BLUES
81 YOU’RE GONNA MAKE ME LONESOME WHEN YOU GO
82 OBVIOUSLY 5 BELIEVERS
83 TOMORROW IS A LONG TIME
84 COLD IRONS BOUND
85 SPIRIT ON THE WATER
86 ON A NIGHT LIKE THIS
87 THINGS HAVE CHANGED
88 WEDDING SONG
89 MOST LIKELY YOU GO YOUR WAY AND I’LL GO MINE
90 MOTORPSYCHO NITEMARE
91 SHAKE SHAKE MAMA
92 BEYOND HERE LIES NOTHIN’
93 CHIMES OF FREEDOM
94 MAN IN THE LONG BLACK COAT
95 IT HURTS ME TOO
96 I’LL BE YOUR BABY TONIGHT
97 OXFORD TOWN
98 LAY LADY LAY
99 TRYIN’ TO GET TO HEAVEN
100 SLOW TRAIN


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BOB DYLAN FUN BOOK

DI MATTEO GUARNACCIA

ECCO COME USARE IL LIBRO
http://www.youtube.com/watch?v=t1lXMkHH1B4

Collana Technicolor Dream - 1000 copie numerate - Formato: 33 x 48 - 24 Tavole in B&N con retro bianco 48 pagine b/n; ill. copertina colori Prezzo: Euro 36,90 ISBN: 978-88-904882-5-2

In occasione del 70 compleanno di Bob Dylan, il 24 maggio, uscirà Bob Dylan Fun Book, un sorprendente omaggio che l’artista Matteo Guarnaccia ha volutodedicare al poeta americano.
Un libro d’arte, composto da una serie di tavole rutilanti da colorare, ritagliare e assemblare, che raccontano le fasi iniziali della straordinariacarriera del menestrello di Duluth, dalla fine degli anni 50, al lugliodel 1966, data del suo miisterioso incidente in moto.
Un vero libro delle meraviglie che propone un gioco dell’oca dylaniano, una scatola magica con i personaggi delle sue canzoni, il suo fantasticoguardaroba, una mappa dei luoghi della leggendaria scena folk del Greenwich Village. E poi ancora: storie, ispirazioni, incontri e le sue ragazze. Una stagione di illuminazioni, creatività sbrigliata, opere geniali, espresse non solo attraverso la musica e i testi, ma anche con un’invenzione estetica rivoluzionaria.
Un libro/oggetto, a tiratura limitata, in sole 1000 copie, numerate a mano, rivolto non esclusivamente ai fans di Dylan, ma anche agli appassionati di moda, design, arte e costume.

La prefazione del libro è a cura di Riccardo Bertoncelli

Matteo Guarnaccia (Milano 1954), figura di riferimento della cultura visionaria contemporanea, è attivo nel campo dell’arte (mostre internazionali, installazioni alla Triennale di Milano e alla Hall of
Flowers di San Francisco); della moda (Biba, Corso Como 10, Vivienne Westwood, Malo) del design (Bruno Munari, Atelier Mendini, Italo Rota & Partners, Yoox, Coin); della scrittura
(saggi dedicati alle avanguardie/controculture del Novecento); del giornalismo (Vogue, Rolling
Stone, Abitare, Zoom, Gap Japan, Wired, D-La Repubblica, Alias); dell’insegnamento (visiting professor alla NABA, Domus Academy, Accademia di Carrara, IUAV); della curatela (mostre
dedicate alla Skate Art, al movimento Provos, alla Psichedelia, Vivienne Westwood, a Giorgio Gaber); della musica (Byrds, Donovan, Timoria).

Vololibero Edizioni di Claudio Fucci
mailto:Vololibero@claudiofucci.com
http://www.vololiberoedizioni.it

Per info e richieste:
Ufficio stampa Vololibero Edizioni Luca Trambusti
Cell 335 28 10 56 uff 02 89 45 98 92
E Mail :luca.trambusti@gmail.com


 

 
Sabato 4 Giugno 2011

Il 16 Giugno riprende il tour, ecco le date previste:

6/16/11 Cork, Ireland - Marquee
6/18/11 London, England - London Feis - Finsbury Park
6/20/11 Tel Aviv, Israel - Ramat Gan Stadium
6/22/11 Milan, Itlay - Alcatraz
6/24/11 Sursee, Switzerland - Summer Sound
6/25/11 Mainz, Germany - Volkspark
6/26/11 Hamburg, Germany - Stadtpark
6/27/11 Odense, Denmark - Funen Village
6/29/11 Bergen, Norway - Bergen Calling
6/30/11 Oslo, Norway - Spektrum
7/2/11 Borlänge, Sweden - Peace & Love Festival
7/14/11 Santa Barbara, California - Santa Barbara Bowl
7/15/11 Costa Mesa, California - Pacific Amphitheatre
7/16/11 Las Vegas, Nevada - The Pearl Concert Theater At The Palms
7/18/11 Phoenix, Arizona - Comerica Theatre
7/19/11 Tucson, Arizona - Anselmo Valencia Tori Amphitheatre
7/21/11 Albuquerque, New Mexico - Hard Rock Pavilion
7/23/11 Thackerville, Oklahoma - WinStar World Casino

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La mail di Alberto Cagnin

.....e questo per la pagina delle possibili traduzioni/adattamenti, grazie, Alberto


CANZONE DEGLI OPERAI # 2 (WORKINGMAN’S BLUES # 2)

SI E’ ALZATA LA NEBBIA SOPRA LA CITTA’
C’E’ UNA STELLA SULLA COLLINA
IL PROLETARIATO SEMPRE MENO AVRA’

IL DENARO VALE MENO DI PRIMA
E’ SOLO UN RICORDO IL POSTO CHE AMI DI PIU’
ORA CAMMINI LUNGO UN NUOVO SENTIERO
LO STIPENDIO VA SEMPRE PIU’ GIU’
SARAI COMPETITIVO DAVVERO?

HO PORTATO IN SOFFITTA LE MIE ARMI CRUDELI

VIENI QUI VICINO A ME
SEI PIU’ PREZIOSA DI ME STESSO, NON CREDI

NON RIESCI A VEDERLO DA TE?
STO ASCOLTANDO IL RUMORE LONTANO DEL TRENO
CON GLI OCCHI CHIUSI QUI A CASA MIA
CERCO DI TENERE LA FAME A FRENO
E SPERO CHE POI VADA VIA
CI VEDIAMO GIU’ A VALLE, TU NON FARE TARDI

SCARPE E STIVALI MI PORTERAI
TI PUOI ARRENDERE O LOTTARE CONTRO I BASTARDI
CANTANDO ANCORA QUALCHE CANZONE DEGLI OPERAI

VADO CONTRO CORRENTE, PRONTO PER PESCARE
SCOSSO DALLE ONDE E DAL VENTO
SUL MURO IN ALTO LI VORREI INCOLLARE

O VENDERLI A CHI NON E’ CONTENTO
LA MIA ANIMA SI NUTRE DI PENSIERI
E CI DORMO SOPRA TUTTO IL GIORNO
A VOLTE NESSUNO VUOLE IL PANE DI IERI
A VOLTE SEI TU CHE NON APRI IL FORNO
ORA IL POSTO E’ CIRCONDATO DAI NEMICI
SONO TUTTI UN PO’ SORDI E IMPACCIATI
NESSUN UOMO O DONNA, NESSUNO TI DICE
SE IL DOLORE CI SORPRENDE ABBRACCIATI
E’ BUIO E IO SENTO IL RICHIAMO DEL GUFO
CONOSCO IL RESPIRO DI CHI AMA
DORMO IN CUCINA QUANDO SONO STUFO
IL SONNO E’ UNA MORTE RUFFIANA
CI VEDIAMO GIU’ A VALLE, TU NON FARE TARDI

SCARPE E STIVALI MI PORTERAI
TI PUOI ARRENDERE O LOTTARE CONTRO I BASTARDI
CANTANDO ANCORA QUALCHE CANZONE DEGLI OPERAI

MI HAN BRUCIATO IL GRANAIO, RUBATO IL CAVALLO
NON RIESCO A RISPARMIARE UNA MAZZA
DEVO STARE ATTENTO, NON VOGLIO FARE IL POLLO
RISTAMPANDO LA SOLITA BOZZA
IO LO VEDO DA ME CHE IL SOLE E’ AL TRAMONTO

VORREI ANCORA GUARDARLO CON TE
MA DIMMI, MI SBAGLIO O MI STAI DICENDO
CHE TU NON VUOI PIU’ STARE CON ME?
SI PREOCCUPA, SI AFFRETTA, METTE AGITAZIONE
CONFONDE LA NOTTE ED IL GIORNO
DIMENTICHERO’ QUESTA CANZONE
MA MAI LE TUE MANI E IL TUO SGUARDO
MI SONO AGGRAPPATO AL RICORDO DI TE
FERITO DALLE TUE PAROLE
DOVRO’ COMUNQUE PENSARE ANCHE A ME
E’ TUTTO VERO, COM’E’ VERO IL SOLE
CI VEDIAMO GIU’ A VALLE, TU NON FARE TARDI

SCARPE E STIVALI MI PORTERAI
TI PUOI ARRENDERE O LOTTARE CONTRO I BASTARDI
CANTANDO ANCORA QUALCHE CANZONE DEGLI OPERAI


E’ IN TE, AMICA MIA, CHE NON TROVO DIFETTO

GUARDAMI NEGLI OCCHI PER FAVORE
NESSUNO HA MAI DETTO
CHE POSSIAMO EVITARE IL DOLORE
NELLA PACE DEL CAMPOSANTO

LORO TI CALERANNO

DIMENTICHERANNO IL TUO CANTO
E’ PROPRIO COSI’, PROPRIO COSI’ FARANNO
NON C’ENTRA LA SFORTUNA, SONO TRISTE E BLU
MA CI SARA’ UNA CIRCOSTANZA
SONO SOLO E VORREI CHE TU
MI POTESSI INSEGNARE UNA DANZA
HO UN VESTITO NUOVO E UNA MOGLIE NUOVA
VIVO DI RISO E FAGIOLI
C’E’ CHI NON HA LAVORATO UNA GIORNATA SOLA
E NON SA I PROBLEMI DEI LAVORATORI
CI VEDIAMO GIU’ A VALLE, TU NON FARE TARDI

SCARPE E STIVALI MI PORTERAI
TI PUOI ARRENDERE O LOTTARE CONTRO I BASTARDI
CANTANDO ANCORA QUALCHE CANZONE DEGLI OPERAI


Shelter from the Storm

E' successo in un'altra vita di sangue e di sudore
la strada era piena di fango e il nero era un colore
Stavo tornando dal deserto, una visita imprevista
"Entra," lei mi ha detto, "che ti riparo dalla tempesta"

Se ripasso da queste parti, tu puoi starne sicura
per lei farò il massimo, ti do la mia parola
in un mondo di acciaio e morte, guerra nel cuore e nella testa
"Entra," lei mi ha detto, "che ti riparo dalla tempesta"

Niente fu detto tra noi due, nessuno voleva rischiare
Ogni cosa fino a quel punto l’avrei potuta abbandonare
Ma prova a immaginare un posto dove si può fare sempre festa
"Entra," lei mi ha detto, "che ti riparo dalla tempesta"

Bruciato, esaurito, ero sepolto nella paglia
Boleto velenoso, pendolare che deraglia
cacciato come un coccodrillo, scaraventato dalla finestra
"Entra," lei mi ha detto, "che ti riparo dalla tempesta"

Di colpo mi sono girato, lei stava in piedi là fuori
bracciali di argento al polso e tra i capelli mille fiori
Lei venne da me e con grazia mi tolse le spine dalla testa
"Entra," lei mi ha detto, "che ti riparo dalla tempesta"

C'è un muro adesso tra di noi, qualcosa si è strappato
ho visto segni cancellati, ho dato troppo per scontato
non ricordo più nemmeno chi mi ha fatto da apripista
"Entra," lei mi ha detto, "che ti riparo dalla tempesta"

Il deputato fa il fachiro, e il predicatore è lassù in cima
ma niente davvero conta, è il destino che arriva prima
il funebre impresario suona il corno dalla foresta
"Entra," lei mi ha detto, "che ti riparo dalla tempesta"

Bambini appena nati tristi e tenere colombe
vecchi aspettano l'amore vicino alle loro tombe
capisco la tua domanda, ma non c’è speranza manifesta
"Entra," lei mi ha detto, "che ti riparo dalla tempesta"

In un villaggio di collina, si son giocati i miei stivali
Ho contrattato la salvezza, ho ricevuto dosi letali
Ho offerto la mia innocenza, ma per loro era indigesta
"Entra," lei mi ha detto, "che ti riparo dalla tempesta"

Vivo in una terra straniera ma prima o poi ritornerò
La bellezza sta sul filo, un giorno la guadagnerò
Se potessi tornare all’Eden al tempo della sua conquista
"Entra," lei mi ha detto, "che ti riparo dalla tempesta"

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Libri: The Ballad of Bob Dylan - di Daniel Mark Epstein

Difficile dire quando Bob Dylan sia diventato un classico. In un certo senso, è come se fosse stato istantaneamente, naturalmente un classico: dal primo disco in avanti. Bob Dylan è stato così amato, così discusso e così frainteso che da parecchio tempo qualcuno scrive che è stato un poeta, non soltanto un cantautore di fama internazionale. Non so dire se sia stato un poeta. I poeti sono gente più pericolosa di Bob Dylan, o più introversa. So che ogni volta che qualcuno mi parla di lui – e in questo periodo succede un po' più spesso, complici i suoi settant'anni – mi ritrovo a chiedermi una cosa buffa. A chi piace, davvero, Bob Dylan, tra le persone che conosco?
Bob Dylan piace a quanti, nella mia generazione, hanno saputo sviluppare un minimo di sensibilità politica, sicuramente democratica: non piace ai totalitari, che al limite si divertono a ricordarlo gruppettaro e ribellotto, giovane vecchio che non aveva nessuna voglia di diventare un avatar maudit. Bob Dylan piaceva e piace a quelli come mio padre, più o meno suoi coetanei, perché nonostante certe cadute di stile e una inequivocabile pallosità lui ricorda o ricordava loro certe cose della giovinezza e degli anni Sessanta, dei primi Settanta. Le prime sigarette, il primo alcol consapevole, la prima disillusione feroce nei confronti delle parole “repubblica” e “democrazia”, la prima vaga idea di cosa fosse veramente l'imperialismo, e di quanto doloroso fosse scoprire che si viveva in una generazione che per protestare contro certe cose poteva soprattutto cantare. Guai andare troppo oltre.
Bob Dylan piace a chi è abbastanza spirituale da saper comprendere che peso possa avere avuto la sua conversione al cristianesimo, e il suo successivo entusiasmo, e il suo successivo cambiamento, nel tempo: e non ha nessuna intenzione di giudicarlo. E poi piace a tutta una serie di giovani cinefili, ma questo mi piace immaginarlo perché giovanissimo non lo sono più, e quindi non so di che parlo ma mi piace tanto illudermi di avere ragione, che qualche anno fa sono andati in fissa con “I'm not There” di Todd Haynes, film che dovrebbe e potrebbe essere di grande ispirazione per la nuova generazione di intellettuali e artisti occidentali – e dovrebbe insegnare parecchie cose a tutti.
Ecco, detto ciò confido che non sono mai stato un grande fan di Bob Dylan. Piaceva a mio padre, piaceva e piace molto a un paio di amici di sinistra molto o abbastanza impegnati, mi sembrava finito già vent'anni fa, ai tempi di “Oh Mercy”. Mi sembrava e mi sembra un'icona di un periodo ben preciso, un'icona con cui non ho mai sviluppato un rapporto di devozione o di particolare riconoscenza. Cioè: Bob Dylan era un classico, era sempre stato un classico, e io come un classico lo trattavo. A me non fanno impazzire i classici, a me piacevano e piacciono parecchio le figure un po' sbagliate o tanto sbagliate, quelle laterali e un po' irrisolte, magari incompiute. Gusti.
Ma adesso ho un'età classica – 33 anni – e mi sono deciso a leggere almeno una biografia di Bob Dylan, prima che fosse troppo tardi. Si chiama “The Ballad of Bob Dylan”, è stata appena tradotta da Arcana a cura di Claudio Mapelli. L'autore è un certo Daniel Mark Epstein, da Baltimora – tra gli yankee è apprezzato per un paio di biografie su Lincoln e Whitman (due classici, guarda un po') e per qualche articolo apparso sul “New Yorker” e altrove. Scrive poesie, ma la sua narrativa è estranea al lirismo, vi assicuro. Come potevo aspettarmi, in più d'un frangente mi sono un po' impigrito e bloccato, sfogliando le oltre 400 pagine del libro, perché non sono un aficionado di Bob Dylan e non sapevo che farmene di certe notizie e certi rilievi. Altrove, invece, mi sono divertito. Soprattutto per le analisi dei suoi versi – e per la brillante traduzione dei versi in lingua italiana, per cui vanno fatti bei complimenti a Mapelli.
Strutturalmente, il libro si fonda, idealmente, su quattro diversi punti di partenza, scelti da Epstein in base alle sue esperienze personali: quattro concerti di Bob Dylan avvenuti tra 1963 e 2009. L'autore restituisce, più che lo zeitgeist e il contesto, il “suo” Bob Dylan – e forse non poteva essere altrimenti – senza nascondere, per esempio, tutte le sue perplessità per la sua conversione al cristianesimo, e per anni di dichiarazioni percepite come fanatiche e radicali. Insomma, l'approccio di Epstein sa essere decisamente sacrilego: sta parlando di un classico e in certi frangenti sembra pretendere di potersi mettere al suo stesso livello. Il problema, come spesso accade in certe biografie, è che pochi hanno interesse nei confronti del biografo: io dico che Epstein si sente veramente un autore, invece, e va be' – vi ho avvertiti. Questo implica che ogni tanto si prenda qualche libertà. Come questa:
“Tra tutti i miti riguardanti Bob Dylan, il più ridicolo è l'idea che non si lasci intervistare. Ha concesso centinaia di interviste, nei quattro continenti, la maggior parte delle quali cortesi, molte benevole, alcune argute, profonde e rivelatrici. Si tratta, ancora una volta, di una questione di intuito. Per ogni intervista che concede ne rifiuta quaranta e si attira una maggiore attenzione quando è insolente ed enigmatico di quando è serio” [p. 252]. Il che significa, a ben guardare, proprio l'opposto: e cioè che sebbene sia decisamente riottoso alle interviste, e piuttosto infastidito dalle ripetute richieste di interviste in tutte le lingue, dopo cinquant'anni di carriera, inevitabilmente, volendo uno ormai può raccogliere parecchie sue interviste. Ma non mi sembra un “mito ridicolo” per questo. Mi sembra invece, considerando i numerosi rifiuti, qualcosa di piuttosto sensato e caratterizzante. Transeamus.
Epstein ci racconta, naturalmente, parecchie cose notevoli: ad esempio, la progressiva accettazione della “naturalezza” delle tournée [p. 286], o i sacrifici fatti, in gioventù, per andare a dare sostegno a Woody Guthrie malato [p. 83 e ss.]; il peso della paura sulla sua infanzia, complici le assurde esercitazioni negli States, e i guasti legati ai ripetuti cambi di immagine (cfr. almeno p. 132 e p. 173] e alle inattese nuove generazioni di ascoltatori e di ammiratori. Qualche aneddoto sulle questioni sentimentali e famigliari – per chi ha quel tipo di interesse – intervalla la narrazione con leggerezza, mai con negligenza.
Epstein è riuscito nell'impresa di omaggiare un suo idolo: un idolo di mezzo mondo, anche. Ma sospetto che Bob Dylan sia un po' troppo complesso per poter pensare di sintetizzarlo in 440 pagine, storia degli eventi principali degli Stati Uniti inclusa. Dico questo: a me è tornata una voglia pazzesca di rivedermi “Io non sono qui”. Perchè a un film perdono tante ellissi, tante insistenze, tante pretese. Con le biografie sono un po' più rigido. Epstein non me ne voglia, ma qui in Italia siamo contemporanei di uno dei massimi biografi del Novecento e del primo Duemila: Giordano Bruno Guerri. Uno legge Guerri su Marinetti, sulla Goretti, su Buonaiuti o su Bottai e poi ha il gusto livellato un po' più in alto del normale, nel genere. Succede.
Detto ciò. “The Ballad of Bob Dylan” è per i fan, per i vecchi fan in particolare. Libro brizzolato, ma insomma – non grigio. Niente di eterno, niente di straordinario – a parte Bob Dylan, si intende. Dici, e ti pare poco? Giusto.

Daniel Mark Epstein, “The Ballad of Bob Dylan”, Arcana, Roma, 2011. Traduzione di Claudio Mapelli.
Prima edizione: “The Ballad of Bob Dylan. A Portrait”, 2011.

Approfondimento in rete: FolkMusic / Ny Journal of Books / sito di EPSTEIN / WIKI en / Times of India / Yahoo News
in Lankelot: schede sui dischi di BOB DYLAN.

Gianfranco Franchi, “Lankelot”. Maggio 2011.

(Fonte: http://www.lankelot.eu)

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Rino Gaetano: l’omaggio di Fanpage a trent’anni dalla morte       clicca qui

 

 
Venerdi 3 Giugno 2011

Cerco un biglietto per l'Alcatraz

Ciao a tutti,
cerco un biglietto per il concerto all'Alcatraz di Milano,
per le disdette dell'ultimo momento,vi sarei molto grato visto che è sold out.
Scrivetemi a: rocky68@libero.it
grazie


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La mail di Angela Riva

Hey Mr Tambourine,
Complimenti per il fantastico sito, che ho scartabellato per bene sull'onda della mia nuova passione per Bob Dylan. Infatti ho cominciato ad ascoltare con frequenza il vecchio Dylan solo a settembre (a mia discolpa posso dire che ho quindici anni), e mi ha drogata, letteralmente. Quindi appena ho saputo che Bob Dylan sarebbe venuto a Milano ho preso i biglietti, e ci andrò con una mia amica, fan di Dylan da poco anche lei. Comunque, essendo io nuova all'universo Dylan, mi potresti consigliare come muovermi negli acquisti degli album di Bob? Io ho già comprato: Blonde on Blonde, Another Side of Bob Dylan, The Freewheelin' Bob Dylan, Blood On The Tracks, Highway 61 Revisited e "The Essential Bob Dylan" (una raccolta di trenta brani), e ho trovato a casa i primi 3 bootleg e Planet Waves. Quali sono i prossimi album da acquistare? Grazie mille e complimenti ancora!
Angela

Cara Angela, complimenti per la tua maturità. scegliere Bob Dylan alla tua età è qualcosa di indefinibile, che fa venire da chiedersi - Ma perchè? - Perchè una ragazza come te, a soli 15 anni, decide di voler conoscere Dylan e tutta la sua operà? Cosa ti ha attratto? Che emozioni ti hanno mosso in questa direzione? Domande difficili, alle quali forse non serve neanche rispondere, a volte l'amore per Dylan è come il classico "colpo di fulmine", impossibile analizzarne con logica le ragioni, ma l'importante è che anche una giovane come te si sia aggiunta alla schiera dei dylaniati! Come inizio discografico devo dire che sei messa piuttosto bene, ti consiglio di integrare il tuo piccolo capitale iniziale con Desire, Oh Mercy e  Time Out Of Mind. Il resto poi verrà da solo nel tempo, più conoscerai Dylan più aumenterà la tua esigenza di conoscere di più di lui. Prenditela con calma ed approfondisci con determinazione, hai ancora tante sorprese da scoprire! Un salutone, Mr.Tambourine

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La mail di Andrea G.

Segnalo questo intervento di Piergiorgio Odifreddi sul suo blog a proposito dei settant'anni di Bob Dylan:
http://odifreddi.blogautore.repubblica.it/2011/05/24/un-visionario-fra-i-ciarlatani/

Saluti, Andrea G.

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La mail di Roberto Gomez Bolaño

Ora che la nave è entrata, almeno a Milano e a Napoli, e ha fatto cadere qualche Golia, beccatevi la bella traduzione di "When the ship comes in" di Vinicio Capossela
http://multimedia.lastampa.it/multimedia/spettacoli/lstp/50961/
Un saluto festoso, Roberto Gomez Bolaño

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Liam Gallagher insulta pesantemente Bob Dylan        clicca qui

Nota di Mr. Tambourine: E' proprio il caso di dire "Da che pulpito viene la predica!" Liam, noto ubriacone, a volte parla solo perchè ha la lingua in bocca, e la usa al posto del cervello, soprattutto per dire cazzate.....Povero C... Liam...è una vita che fai la squallida imitazione dei Beatles, meno male che per fare l'imitazione di Bob non ci sei proprio!!!!

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The Times They Are A-Changin', ma la sua musica resta grande

Di Bob Burton

Bob Dylan riesce sempre a farmi sentire giovane. Ora lui mi fa sentire vecchio. Il cantante, autore e camaleonte ha compiuto 70 anni questa settimana.
Ciò che mi fa sentire vecchio è il ricordo della prima volta che ho sentito le sue canzoni e la sua voce, rendendomi conto che erano uniche.
Sono troppo giovane per ricordare quando Dylan muoveva i suoi primi passi nel 1960, prima come cantante folk, poi come un folk-rocker, cambiando il modo in cui le canzoni venicano scritte, suonate e cantate.
Dylan ha usato i suoi testi come armi, la sua voce un rasoio, il suo timbro nasale che taglia ancora 50 anni dopo.
Canzoni come Blowin 'In The Wind, Masters Of War, The Times They Are A-Changin', Mr. Tambourine Man, Like A Rolling Stone e Just Like A Woman sono indiscutibili classici, a mio avviso.
Certo, Dylan è uno che non piace a tutti - in particolare la sua voce in continua evoluzione, anche se era la voce di una generazione.
Ho cominciato ad interessarmi a lui nel 1974, quando avevo 16 anni. Senza Internet e le stazioni TV, in una piccola cittadina del Nord Ontario, ed ho imparato a conoscerlo attraverso il vasto mondo di giornali e riviste.
Avevo sentito alcune delle canzoni, naturalmente. Eravamo abituati a cantare Blowin' In The Wind nella scuola elementare, con il sing-a-long sulla versione di Peter, Paul and Mary, ovviamente, non quella cruda di Dylan.
Avevo sentito alcuni dei testi orecchiabili – “Non avete bisogno di un meteorologo per capire da che parte soffia il vento” da Subterranean Homesick Blues, o “il denaro non parla, impreca” da It's Alright, Ma (I'm Only Bleeding).
Avevo anche sentito dire che una canzone era stata bandita dalla radio, Rainy Day Women # 12 & 35. Il coro dove tutti cantavano “Everybody must Get Stoned” era inaccettabile in quei giorni.
Sono cresciuto in una famiglia dove la musica media-of-the-road era la norma. Mia sorella maggiore si ribellava di ascoltare i Beatles e Elton John. Nessuno capiva il motivo per cui io ascoltavo Dylan.
Quando lavoravo nel turno di notte d'estate al vecchio negozio di alimentari Dominion, suonavo la sua musica attraverso il sistema di diffusione del negozio. Mi sembra ancora di sentire l'armonica di Dylan che rimbalza fra le travi, mentre i miei colleghi facevano facce schifate.
Ho sempre portato la sua musica nei miei viaggi in canoa. Le sue canzoni probabilmente spaventavano gli orsi, troppo, dal momento che non ho mai avuto alcun problema con loro.
Ho sempre sentito dire le stesse critiche su Dylan - che non può cantare, non si può capire le parole o ciò di cui la canzone parla. E cosa sta suonando con quella armonica sanguinosa?
Dylan ha una voce insolita - nasale, ringhiante, ululante, borbottante e burbera. Non c'è rimasto molto adesso di quella voce, ma il suo fraseggio, il suo senso del tempo, come lui sputa fuori le parole, è rimasto intatto.
Le sue canzoni parlano di persone che vorresti incontrare, luoghi dove vorresti andare, strane circostanze, eppure sono cose familiari.
Non riesco ancora a leggere qualcosa mentre ascolto Dylan, perché la sua voce cattura sempre la mia attenzione.
E quando canta “Con la tua silhouette quando la luce del sole si affievolisce, coi tuoi occhi dove nuota la luce della luna” da Sad-Eyed Lady of the Lowlands, da Blonde On Blonde , mi fa rizzare ancora i capelli sulla nuca.
Nonostante l’età, Dylan rimarrà sempre giovane, soprattutto per quelli che vorranno conoscerlo in futuro.
Niente da fare per me, sono Dylan addicted.

Bob è Bruton sala dell'esaminatore reporter città. Non gli importa se non vi piace Bob Dylan, a lui piace.

http://www.thebarrieexaminer.com/ArticleDisplay.aspx?e=3143531

 

 
Mercoledi 1 Giugno 2011

La risposta, amico mio, è ... il 37% non hanno opinioni di Bob Dylan

I tempi sono cambiati. Bob Dylan, l' iconico cantautore statunitense del 1960 è oggi praticamente sconosciuto a più di uno su tre adulti in questo paese.
Un nuovo sondaggio Rasmussen Reports telefonico nazionale rileva che il 39% degli americani adulti ha almeno un parere alquanto favorevole di Dylan che ha compiuto 70 la scorsa settimana, mentre il 24% hanno parere almeno un pò sfavorevole. Quest’ultimo include il 10% con un parere molto favorevole e il sette per cento (7%) con un molto sfavorevole.
Ma il 37% non conosce abbastanza l'autore di inni come "Blowin' in the Wind" e "Like A Rolling Stone" per avere una qualsiasi opinione su di lui.
Per contro, il 64% degli adulti hanno un parere favorevole sulla leggendaria rock band degli anni '60 The Beatles. Solo il 20% ha parere sfavorevole sul quartetto britannico. Il quindici per cento (15%) non sa cosa dire su di loro.
Solo l'11% degli americani considera Dylan come il cantautore più influente degli Stati Uniti della seconda metà del 20° secolo. Il cinquantaquattro per cento (54%) non è d'accordo e dicono che non lo è. Il trentacinque per cento (35%) non è sicuro.
Eppure, uno su cinque (19%) afferma di possedere almeno un album di Dylan. Il settantacinque per cento (75%) non ce l’ha.
L'indagine nazionale di 1.000 adulti è stata condotta il 26-27 Maggio 2011 dalla Rasmussen Reports. Il margine di errore di campionamento è di + / - 3 punti percentuali, con un livello del 95% di fiducia. Il lavoro sul campo per tutti i sondaggi Rasmussen Reports è condotto da Opinion Research Pulse, LLC.
Dylan è stato visto da molti come il portavoce della giovane America nel turbolento 1960, ma il 47% degli adulti dicono che non è possibile per un artista musicale oggi per essere la voce di una generazione. Il trentasette per cento (37%) dicono che è ancora possibile per un artista musicale di rappresentare la sua generazione. Il Sedici per cento (16%) non è sicuro.
Gli adulti sotto i 40anni credono con più forza dei loro anziani che è ancora possibile per un artista musicale ad essere la voce di una generazione. Le donne sono più d'accordo rispetto agli uomini.
Gli uomini hanno una visione più favorevole di Dylan rispetto alle donne e hanno più probabilità di possedere almeno uno dei suoi album. Poco più di un quarto (26%) di quelli in età 50-64 possiedono almeno un album del cantautore.
La preferenza di Dylan è più elevata tra gli americani di mezza età e di questi tra i 18 ed i 29 anni.

(Fonte: http://www.rasmussenreports.com)

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Libri: Bob Dylan spiegato ad una fan di Madonna e dei Queen
 

di Gianluca Morozzi - Ed.Castelvecchi

Si può spiegare Bob Dylan a una fan di Madonna? La risposta la troverete in un libro di Gianluca Morozzi, intitolato appunto "Bob Dylan spiegato a una fan di Madonna e dei Queen", dove si narrano le vicende surreali del presunto figlio di Robert Allen Zimmerman!

"Bob Dylan spiegato a una fan di Madonna e dei Queen", Gianluca Morozzi, Castelvecchi, pp. 254
Dopo essere stato lasciato da una bellissima fidanzata simpaticamente nota con il soprannome di "Stregatto", Lajos conduce una vita tranquilla e abitudinaria: lavora in un negozio di fumetti, esce con i soliti tre amici e si gode i proventi di una vincita inaspettata. Ma il giorno di Natale, sua madre gli fa un'incredibile rivelazione: tanti anni prima, ebbene sì, ha avuto una fugace relazione nientemeno che… con Bob Dylan! E Lajos è il frutto di quel brevissimo incontro con il famoso cantautore. Pur avendo giurato alla mamma che non avrebbe mai rivelato a nessuno quel segreto, Lajos stravolge la sua esistenza: fonda una band dylaniana, studia allo specchio le proprie somiglianze con il fratellastro Jakob Dylan e, quando esce con qualcuno, finisce sempre per litigare sulle conversioni religiose del suo famosissimo padre. Ma cosa succederà quando Lajos avrà a che fare con una ragazza che possiede solo qualche Cd di Madonna e un paio di dischi dei Queen? I colpi di scena sono dietro l'angolo, in un romanzo che riflette sulla fama "galattica" (nel vero senso della parola!) di un artista assolutamente magico: un'avventura di trascinante passione che la straordinaria inventiva di Gianluca Morozzi dedica alla musica di Bob Dylan e a tutti i suoi fan. Eccone un estratto:
"Vi ricordate quel che ho detto all’inizio? Il mio ex-padre lo conoscono in tanti, purtroppo, ma il mio vero padre lo conoscono tutti. Ma proprio tutti. Almeno di nome. Potete anche non sapere niente di lui, non aver mai ascoltato le cose che ha fatto, se avete vissuto in una campana di vetro insonorizzata, ad esempio.
Potete non sapere se è vivo o morto, in attività oppure in pensione, ma, fidatevi, lo sapete chi è.
Potete essere la persona musicalmente più ignorante del mondo, potete pensare che le più belle canzoni di sempre le abbia scritte Shakira, ma un’idea vaga, vaghissima di chi sia mio padre, be’, ce l’avete.
Potete non sapere chi è Neil Young, oppure Kurt Cobain. Roger Daltrey, o Blind Willie McTell.
Potete non conoscere Woody Guthrie o Keith Richards. John Fogerty, o Tom Waits.
Ma Bob Dylan, vivaddio, l’avrete prima o poi sentito nominare.
Cosa c’entra Bob Dylan? Eh. Il mio vero padre, mi ha detto la mamma, è lui".

http://www.10righedailibri.it/prime-pagine/bob-dylan-spiegato-una-fan-madonna-e-dei-queen

http://www.nabu.it/index.php/Dettagli-del-libro-cercato/items/411.html

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Bob Dylan, una speranza                                                              clicca qui

 

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