01 Marzo 2024 - Fort Lauderdale, Florida
- Broward Center for the Performing Arts
02 Marzo 2024 - Fort Lauderdale, Florida - Broward Center for the
Performing Arts
05 Marzo 2024 - Clearwater, Florida - Ruth Eckerd Hall
06 Marzo 2024 - Clearwater, Florida - Ruth Eckerd Hall
07 Marzo 2024 - Fort Myers, Florida - Suncoast Credit Union Arena
09 Marzo 2024 - Orlando, Florida - Walt Disney Theater
10 Marzo 2024 - Orlando, Florida - Walt Disney Theater
12 Marzo 2024 - Jacksonville, Florida - Moran Theater at Jacksonville
Center for the Performing Arts
14 Marzo 2024 - Athens, Georgia - The Classic Center
15 Marzo 2024 - Athens, Georgia - The Classic Center
17 Marzo 2024 - Charlotte, North Carolina - Belk Theater
18 Marzo 2024 - Fayetteville, North Carolina - Crown Theatre
21 Marzo 2024 - Asheville, North Carolina -
Harrah's Cherokee Center
23 Marzo 2024 - Louisville, Kentucky - Louisville Palace
24 Marzo 2024 - Louisville, Kentucky - Louisville Palace
29 Marzo 2024 - Memphis, Tennessee - Orpheum Theatre
30 Marzo 2024 - Memphis, Tennessee - Orpheum Theatre
All’inizio del 1996 Dylan, con l’aiuto di Daniel Lanois, registra alcuni
demo ad Oxnard, poi, nel gennaio 1997 i due traslocano ai Criteria
Studios di Miami, e qui iniziano le vere sessions di registrazione. In
Studio ci sono diversi musicisti, turnisti Nashvilliani e membri della
backing band dylaniana:
Bob Dylan - chitarra, armonica a bocca,
pianoforte, voce, produzione
Bucky Baxter - chitarra acustica, pedal steel guitar in Standing in the
Doorway, Tryin' to Get to Heaven, Not Dark Yet, e Cold Irons Bound
Brian Blade - batteria in Love Sick, Standing in the Doorway, Million
Miles, 'Til I Fell in Love with You, Not Dark Yet, e Can't Wait
Robert Britt - chitarra acustica Martin, Fender Stratocaster in Standing
in the Doorway, 'Til I Fell in Love with You, Not Dark Yet, e Cold Irons
Bound
Cindy Cashdollar - slide guitar in Standing in the Doorway, Tryin' to
Get to Heaven, e Not Dark Yet
Jim Dickinson - tastiera, pianoforte elettrico Wurlitzer, organo in Love
Sick, Dirt Road Blues, Million Miles, Tryin' to Get to Heaven, Til I
Fell in Love with You, Not Dark Yet, Can't Wait, e Highlands
Tony Garnier - basso
Jim Keltner – batteria in Love Sick, Standing in the Doorway, Million
Miles, Tryin' to Get to Heaven, 'Til I Fell in Love with You, Not Dark
Yet, e Can't Wait
David Kemper - batteria in Cold Irons Bound
Daniel Lanois - chitarra, chitarra-mandolino, Firebird, Martin 0018,
Gretsch, chitarra ritmica, chitarra solista, produzione, fotografia
Tony Mangurian - percussioni in Standing in the Doorway, Million Miles,
Can't Wait, e Highlands
Augie Meyers - organo Vox, organo Hammond B3, fisarmonica
Duke Robillard - chitarra, chitarra elettrica Gibson 15 (Million Miles,
Tryin' to Get to Heaven, e Can't Wait)
Winston Watson - batteria in Dirt Road Blues
Il risultato sarà "Time Out Of Mind"
disco bello, pomposo, ridondate e ricco di suoni, che però non piacerà a
Bob che criticherà le aggiunte sonore di Lanois, ma il disco raggiungerà
ugualmente le vette delle classifiche.
Fragments sembra essere tutto il contrario di Time Out Of Mind, con la
rielaborazione e lo spoglio delle tracce per riportarle al loro suono
originale. Risultato spiazzante ed affascinante allo stesso tempo,
offrendo un ascolto più fedele del classico Dylan.
The Bootleg Series Vol. 17: Fragments
- Time Out of Mind Sessions (1996-1997)
Da Wikipedia, l'enciclopedia libera.
The Bootleg Series Vol. 17: Fragments –
Time Out of Mind Sessions (1996–1997) - raccolta discografica - Artista
Bob Dylan
Pubblicazione 27 gennaio 2023
The Bootleg Series Vol. 17: Fragments – Time Out of Mind Sessions
(1996–1997) è il titolo del diciassettesimo album discografico di Bob
Dylan appartenente alla serie Bootleg Series, pubblicato nel 2023 dalla
Legacy Records. La compilation include una versione remixata dell'album
Time Out of Mind, outtake, versioni alternative e dal vivo di vari brani
dell'epoca. Il disco è stato pubblicato in una versione standard su due
CD e in versione estesa come cofanetto box set da 5 dischi. In aggiunta
alle due versioni su CD, sono uscite anche una versione da 4 LP in
vinile e da 10 LP.
Questo particolare periodo della carriera discografica di Bob Dylan era
stato già preso in esame in The Bootleg Series Vol. 8 - Tell Tale Signs:
Rare and Unreleased 1989-2006, compilation del 2008 che raccoglie
outtake e demo tratti dalle sessioni di Time Out of Mind.
Tracce
Standard Edition
Disco 1 - Time Out of Mind (2022 Remix)
Love Sick (2022 Remix) – 5:21
Dirt Road Blues (2022 Remix) – 3:34
Standing in the Doorway (2022 Remix) – 7:41
Million Miles (2022 Remix) – 5:51
Tryin' to Get to Heaven (2022 Remix) – 5:22
'Til I Fell in Love with You (2022 Remix) – 5:15
Not Dark Yet (2022 Remix) – 6:27
Cold Irons Bound (2022 Remix) – 7:14
Make You Feel My Love (2022 Remix) – 3:30
Can't Wait (2022 Remix) – 5:45
Highlands (2022 Remix) – 16:31
Durata totale: 72:31
Disco 2 - Outtakes and Alternates
The Water Is Wide (8/19/96, Teatro) – 5:41 (Traditional)
Red River Shore – Version 1 (9/26/96, Teatro) – 6:50
Dirt Road Blues – Version 1 (1/12/97 Criteria Studios) – 5:29
Love Sick – Version 1 (1/14/97, Criteria Studios) – 5:12
Tryin' to Get to Heaven – Version 2 (1/12/97, Criteria Studios) – 5:01
Make You Feel My Love – Take 1 (1/5/97, Criteria Studios) – 4:10
Can't Wait – Version 1 (1/21/97, Criteria Studios) – 4:51
Mississippi – Version 2 (1/11/97, Criteria Studios) – 5:12
Standing in the Doorway – Version 1 (1/13/97, Criteria Studios) – 7:06
Not Dark Yet – Version 1 (1/11/97, Criteria Studios) – 7:12
Cold Irons Bound (1/9/97, Criteria Studios) – 6:07
Highlands (1/16/97, Criteria Studios) – 14:06
Il presidente Jimmy Carter e Bob
Dylan: una strana connessione
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Venerdì 26 Gennaio 2014
Renaldo and Clara è un film scritto e
diretto da Bob Dylan nel 75/76 ed uscito nelle sale cinematografiche il
25 Gennaio 1978. La versione ufficiale dura circa due ore mentre la
versione originale arriva a circa quattro ore. E' un film cubista,
simbolista e surreale a volte incomprensibile a meno di non possedere un
codice che permetta di decifrare questa controversa opera dylaniana.
C'è molta arroganza e supponeza in "Renaldo e Clara", il film di quattro
ore scritto e diretto ed inmterpretato da Bob Dylan con membri della sua
Rolling Thunder Revue, arroganza ce non si può ignorare, però bisogna
sempre considerare che il troppo successo porta inevitabilmente a
pensare che tutto quello che fai o che dici si trasformi in oro puro,
come se fosse stato toccato da Re Mida in persona, ma non è il caso di
questo film mediante il quale Dylan pretende di insinuare che ogni
spettatore che non coglie tutta l’opulenza del suo lavoro deve essere
intellettualmente poco dotato o colpevole di qualche cedimento di nervi,
producendo di conseguenza un film che nessuno probabilmente riuscirà a
trovare comprensibile.
Eppure, per chiunque sia anche solo marginalmente interessato a Dylan, e
per chiunque sia disposto ad ammettere e accettare che la sua evasività,
per quanto esasperante, sia un aspetto cruciale del suo lavoro, “Renaldo
e Clara” tenta di focalizzare l' attenzione con la pazienza. Nemmeno la
perfetta conoscenza di Dylan e della sua storia dovrebbe essere basilare
per capire il film, ma purtroppo l’operazione è mal riuscita.
Il cantante David Blue, che nel film interpreta se stesso, parla del
clima artistico del Greenwich Village quando Dylan arrivò lì per la
prima volta, e Joan Baez viene rappresentata in modo scialbo come l'ex
amante di Dylan. Bob, ancora più mestamente, viene scelto per
interpretare un ruolo che non è per lui, troppo diverso da se stesso,
una figura indefinita chiamata Renaldo. Come attore, Dylan è
specializzato nel dare l'impressione simultanea di non essere realmente
interessato a ciò che sta facendo, sempre e comunque. Renaldo risulta
essere così una persona praticamente inutile per gli scopi del film, ma
la sua presenza serve a sottolineare l'ossessivo camuflage dei suoi
sentimenti. Ci sono solo due personaggi principali nel film, un uomo e
una donna, ma le loro identità sono spezzettate e suddivise in una
dozzina di attori diversi. La donna è spesso interpretata da Sara Dylan,
ma i suoi caratteristici aspetti possono essere riscontrati anche in
Joan Baez, Ronee Blakley e Helena Kallianiotes. Dylan, Ronnie Hawkins e
Rob Stoner sono gli attori che si alternano ad interpretare Renaldo.
Dylan straborda col suo esibizionismo, con risultati molto deludenti. La
maggior parte degli attori sembra che vogliano interpretare il signor o
la signora Dylan, e tutti eseguono pedissequamente gli ordini del
regista. Ma la capacità istruttiva di Dylan di comandare i suoi attori è
incompleta. "Renaldo e Clara" che rasenta l'oscuro, rimane
sorprendentemente carente di personalità. La figura che principale del
film è un uomo misterioso, Dylan è sempre sfuggente e il suo charisma
non cattura nessuno. Il film trae spunto dalla storia narrata in "Blood
on the Tracks" che si alterna tra slanci di passione e di moderazione,
impulsi contrastanti da reprimere o rivelare. "Renaldo e Clara" affronta
questa palese contraddizione in modo passivo, anche se il film è pieno
di legami da definire ed enigmi da risolvere, ma affronta le situazioni
in modo esageratamente spassionato, così che gli spettatori non hanno
scelta se non quella di seguire il suo esempio. Anche se Dylan ha detto
che non voleva in alcun modo fare un film-musicale con troppi inserti di
concerti. Durante il Tour Rolling Thunder, Dylan si truccava la faccia
col belletto bianco mentre canta così infuriato che il sudore scioglie
tutto il suo trucco, sembra una soldato in trincea mimetizzato per non
farsi riconoscere, anche se a volte la camera lo inquadra in primi piani
inquietanti. Ogni dettaglio conta in queste riprese, lo sguardo
furibondo ed arrabbiato di Dylan mentre qualcuno cerca di mettergli
fiori freschi nel cappello prima di ogni spettacolo. Il film contiene
una esagerata dose di peso inutile, una palla al piede da trascinarsi
dietro che rovina tutto, ma non ostante ciò non è mai veramente noioso.
È un peccato che il montaggio del film, attribuito a Dylan e Howard Alk,
si curi così poco della coerenza. Seguire uno schema lineare non è una
delle principali preoccupazioni del film, ma avrebbe almeno dovuto avere
un grado di intensità costante, mescolando episodi molto complessi e
suggestivi con altri molto piatti e semplici. Il montaggio spinge lo
spettatore già abbastanza confuso ancora di più lontano dalla
comprensione.
Renaldo and Clara -
( Da Wikipedia, l'enciclopedia libera)
Renaldo and Clara è un film statunitense diretto ed interpretato da Bob
Dylan. Girato nel 1975, documenta la tournée concertistica della Rolling
Thunder Revue, svoltasi fra l'autunno di quell'anno e la primavera del
1976.
Il film, che ebbe regolare distribuzione nel circuito cinematografico
solo tre anni dopo, nel 1978, è incentrato quasi esclusivamente sulla
prima parte di quel tour, ovvero sui concerti tenuti fra fine ottobre e
dicembre del 1975.
Alcune sequenze costituiscono un esplicito omaggio alla letteratura ed
alla poesia in particolare, come quelle in cui è descritta una visita
alla tomba dello scrittore Jack Kerouac e altre che vedono autori
impegnati in reading letterari (fra di essi vi è anche Allen Ginsberg,
amico di Dylan da lunga data).
Storia
La pellicola, che nella versione originale aveva una durata di quasi
cinque ore (quattro per quella destinata al Regno Unito), fu inserita
nella sezione Quinzaine des Réalisateurs del festival di Cannes 1978.
È articolata su tre piani che si intersecano in maniera a modo suo
coerente e unitaria:
un piano di lettura vede Dylan mentre si esibisce in concerto, spesso
con il volto mascherato o coperto di bianco quasi da essere reso
irriconoscibile;
un secondo piano concerne la parte "politica" del progetto filmico che
fu già alla base del tour, ovvero la riabilitazione del pugilatore Ruben
"Hurricane" Carter;
una terza prospettiva filmica è quella strettamente legata alla fiction
cinematografica con Bob Dylan nelle vesti del menestrello Renaldo e
l'allora moglie Sara Dylan in quelle della sua compagna, Clara.
La sceneggiatura è firmata da Dylan che pure figura fra gli interpreti
nel ruolo di Renaldo; quella che al tempo era la moglie del cantante,
Sara, appare nella pellicola nel ruolo di Clara, mentre la cantante Joan
Baez, recita la parte della Donna in bianco. Il cantante Ronnie Hawkins
riveste a sua volta i panni di Bob Dylan.
Dylan coinvolse nel progetto il regista teatrale Jacques Levy (che aveva
collaborato con lui per i testi di alcune canzoni dell'album Desire),
Allen Ginsberg e un altro amico comune, il drammaturgo Sam Shepard,
incaricato della stesura delle scene del film. Quanto del contributo di
Shepard sia stato utilizzato nell'economia finale della pellicola non è
dato sapere anche se lo scrittore-attore viene accreditato per quanto
riguarda la sceneggiatura. Di certo l'esperienza gli servì per dare alle
stampe tempo dopo una sorta di Diario di bordo con annotazioni tenute
nel periodo delle riprese cinematografiche.
Influenze
Ad influenzare Renaldo and Clara in maniera notevole - soprattutto nello
stile e negli elementi scenici principali - è stato sicuramente il film
francese del 1945 di Marcel Carné Les enfants du paradis (Amanti
perduti).
Vi sono diverse similarità che uniscono le due pellicole: dal volto
tinto di bianco del protagonista Dylan-Renaldo, al ricorrente uso di
materiali floreali (ad esempio sui cappelli dei cantanti impegnati in
concerto sul palcoscenico, ma non solo), la presenza di una Woman in
White (una Donna in Bianco), le scene sul palcoscenico e nel backstage,
il clima scenico dei dialoghi di entrambi i film.
Pur altrettanto evidente appare lo spirito cubista che pervade le due
pellicole: uno stile che favorisce un approccio sotto diverse
prospettive ottiche alle diverse caratterizzazioni principali.
Il carattere simbolista del film si può ben evincere in una sequenza che
fa parte della sezione più drammaturgicamente collegata alla fiction
cinematografica (e forse anche la più autobiografica).
La scena si svolge verso la fine del film in un camerino e vede
protagonisti Dylan/Renaldo, Sara/Clara e Baez/Donna in Bianco.
Quest'ultima osserva Renaldo e Clara che iniziano ad amoreggiare mentre
fuori campo, molto in sottofondo ma sempre più udibile, i "veri" Dylan e
Baez si odono cantare la canzone The Water Is Wide.
La Donna in Bianco tiene in mano una rosa rossa. Clara sembra non
credere che la Donna in Bianco conosca Renaldo, ma resta di sasso quando
vede che la donna legge una lettera che lui le ha scritto. Nel frattempo
la canzone in sottofondo scandisce versi che ricordano come certi amori
ormai logori svaniscano alle prime luci dell'alba.
Dylan/Renaldo è preso nel suo desiderio adulterino e si atteggia come un
bambino colpevole sorpreso nella propria marachella. Sara/Clara e
Baez/Donna in Bianco non sembrano meravigliarsi troppo della sua
colpevolezza ma iniziano ugualmente ad interrogarlo. Egli dà risposte
evasive e spiazzanti, simili a quelle che l'artista Dylan nella vita
reale riserva ad esempio ai rappresentanti della stampa, ma ad
un'esplicita osservazione di Clara/Sara («Odio le bugie») risponde
laconicamente, seppur altrettanto esplicitamente: «Pure io».
Molti degli artisti che parteciparono alla fortunata e celebre tournée
della Rolling Thunder Revue (fra cui Ramblin' Jack Elliott, Arlo
Guthrie, Ronee Blakley e la violinista Scarlet Rivera) sono presenti nel
film, nel quale sono inclusi videoclip tratti dai concerti tenuti
durante il tour frammisti a materiali documentari che raffigurano il
pugile Rubin Carter, all'epoca al centro di una campagna di
riabilitazione civile che vedeva Bob Dylan fra i principali promotori.
Carter fu tra l'altro il soggetto principale della canzone Hurricane.
Il cantante David Blue appare in una sequenza in cui gioca a flipper e
in un'altra in cui discute delle proprie esperienze di artista musicale
"on the road".
Il film è ricordato anche per l'ultima apparizione pubblica registrata
cinematograficamente da parte del cantautore Phil Ochs, ripreso a
suonare in un club nell'ottobre 1975, quando la tournée stata per
prendere il suo avvio. Ochs si suicidò sei mesi dopo.
Cast
Il cast al completo comprende, oltre a Bob (Renaldo) e Sara (Clara)
Dylan e Joan Baez (la Donna in Bianco):
Ronnie Hawkins: Bob Dylan
Ramblin' Jack Elliott: Longheno de Castro
Harry Dean Stanton: Lafkezio
Bob Neuwirth: The Masked Tortilla
Allen Ginsberg: The Father
Mel Howard: Ungatz
David Mansfield: The Son
Jack Baran: The Truck Driver
Helena Kallianiotes: se stessa
Rubin Hurricane Carter: se stesso
Anne Waldman: Sister of Mercy
T-Bone Burnett: The Inner Voice
Ronee Blakley: Mrs. Dylan
David Blue: se stesso
Roberta Flack: Guest Artist
Arlo Guthrie: Mandolin Player
Roger McGuinn: se stesso
Denise Mercedes: se stessa
Joni Mitchell: se stessa
Scarlet Rivera: se stessa
Luther Rix: The Drummer
Mick Ronson: Security Guard
Sam Shepard: Rodeo
Steven Soles: se stesso
Rob Stoner: se stesso
Linda Thomases: se stessa
Ruth Tyrangel: se stessa
Howie Wyeth: se stesso
Peter Orlovsky (non accreditato)
Distribuzione e critica
Il film - che include una cover di Bob Dylan di People Get Ready, brano
del 1965 degli Impressions - ha avuto una distribuzione tribolata e
poche critiche positive, forse anche a causa di un montaggio non proprio
riuscito.
La sua distribuzione iniziale nei cinematografi statunitensi fu di
durata assai limitata. Dopo l'anteprima a New York e Los Angeles
avvenuta il 25 gennaio 1978, le uniche altre città che si assicurarono
la distribuzione del film furono Minneapolis, Boston, Kansas City e
Pittsfield nel Maine (in questa località il film registrò un tutto
esaurito nella prima settimana di programmazione), e Vancouver, in
Canada.
Dylan si dedicò in seguito ad un nuovo montaggio della pellicola per una
durata di due ore per essere posta nuovamente in distribuzione. La nuova
versione più corta focalizzava maggiormente i momenti dei concerti, con
tagli riguardanti soprattutto le scene di drammatizzazione della vicenda
(spesso incentrate su lunghi dialoghi fra i protagonisti del film).
Nonostante il basso profilo che gli garantiva una maggiore fortuna nella
distribuzione, anche in tale versione il film non ebbe critiche positive
né un particolare successo commerciale.
In Francia andò in distribuzione il 18 agosto 1979 mentre la prima
visione televisiva della pellicola si ebbe in Finlandia il 28 agosto
1982.
Dopo alcuni passaggi televisivi su altre emittenti europee fra cui
Channel 4, Dylan decise di ritirare la pellicola dalla distribuzione.
Copie, realizzate da registrazioni televisive, hanno preso a circolare
fra i collezionisti come cult movie.
Le parti del film originale che sono state invece distribuite
ufficialmente si riferiscono ad estratti bonus per il DVD che
accompagnava la distribuzione iniziale dell'album discografico The
Bootleg Series Vol. 5: Bob Dylan Live 1975, The Rolling Thunder Revue,
mentre ulteriori estratti del film compaiono nel video musicale di Dylan
del 1991 della canzone Series of Dreams.
Anche se potrebbe non c'entrare niente con " la Fattoria", vorrei
rivolgere un pensiero per un grande ( forse il più grande ). Chissà
perchè, ma in qualche modo lo sento vicino a Dylan.
Grazie.
Caro Cimar, per
moltissimi di noi il grandissimo Gigi è stato un mito ed ha saputo darci
emozioni profondissime. Ti ringrazio per averci dato modo di ricordarlo.
Alla prossima, Mr.Tambourine, :o)
Ciao Tamburino,
ho inserito queste mie foto nella mia pagina fb e ho pensato che sarebbe
una cosa gradita inviartele per il sito MaggiesFarm.
Stefano C.
Bellissime, grazie!!!
Alla prossima, Mr.Tambourine, :o)
Mercoledì
24 Gennaio 2014
North
America Spring tour 2024
01 Marzo 2024 - Fort Lauderdale, Florida
- Broward Center for the Performing Arts
02 Marzo 2024 - Fort Lauderdale, Florida - Broward Center for the
Performing Arts
05 Marzo 2024 - Clearwater, Florida - Ruth Eckerd Hall
06 Marzo 2024 - Clearwater, Florida - Ruth Eckerd Hall
07 Marzo 2024 - Fort Myers, Florida - Suncoast Credit Union Arena
09 Marzo 2024 - Orlando, Florida - Walt Disney Theater
10 Marzo 2024 - Orlando, Florida - Walt Disney Theater
12 Marzo 2024 - Jacksonville, Florida - Moran Theater at Jacksonville
Center for the Performing Arts
14 Marzo 2024 - Athens, Georgia - The Classic Center
15 Marzo 2024 - Athens, Georgia - The Classic Center
17 Marzo 2024 - Charlotte, North Carolina - Belk Theater
18 Marzo 2024 - Fayetteville, North Carolina - Crown Theatre
Lo scorso 20 gennaio 2024 è morto il regista cinematografico canadese
Norman Jewison.
Tra i suoi film di successo, ricordiamo Hurricane - Il grido
dell'innocenza, dedicato alla vicenda giudiziaria di Rubin Hurrican
Carter.
Grazie Dario, prezioso
come sempre!!! Mr.Tambourine, :o)
03 Marzo 2024 - Clearwater, FL - Ruth
Eckerd Hall
06 Marzo 2024 - Clearwater, FL - Ruth Eckerd Hall
07 Marzo 2024 - Fort Myers, FL - Suncoast Credit Union Arena
Sia expectingrain che booblink hanno
pubblicato le prime tre date del Tour 2024 che però non sono state
ancora confermate dal sito ufficiale bobdylan.com
Sto rileggendo per la sesta volta (almeno
credo sia la sesta!) Chronicles Vol. 1 di Dylan e in particolare mi sono
concentrato con il
capitolo dedicato a Oh Mercy e a New Orleans. Ogni volta che leggo
questa parte, la trovo diversa, ricca, nuova, stimolante. Come colonna
sonora ho realizzato la mia personale versione del disco, che contiene
tutte le incisioni ufficiali dell'album, naturalmente arricchite dal
volume 8 delle Bootleg Series, dall'Unplugged e da Shadow Kingdom.
Oh Mercy rimane un lavoro carico di fascino, misterioso, inafferrabile,
magnetico. Le outtakes, unite alle versioni alternative dei brani,
rendono il discorso ancora più ampio. Ricco di dettagli e suggestivo.
Forse per un ascolto critico sul Dylan attuale, Oh Mercy con tutti i
suoi limiti, le imperfezioni, rappresenta la prima tappa di un percorso
che arriva fino ai recenti Rough and Rowdy Ways, Shadow
Kingdom e all'ultimo capitolo delle Bootleg Series, Fragments, che
usciva l'anno scorso, di questi tempi. E' sempre un piacere leggere e
tuffarsi nel mondo artistico e musicale dylaniano.
E voi, che ne pensate di Oh Mercy e di Tell Tale Signs?
Restiamo in attesa di commenti!!!!!
Mr.Tambourine, :o)
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Quando Robert Allen Zimmerman
diventò Bob Dylan
clicca qui
La notte di We Are The World, da
Jackson a Dylan
clicca qui
Sabato 20 Gennaio 2014
Talkin'
12240 - zoppasm
Oggetto: Presentazione di "Bob Knows" al
Parlamento Europeo di Bruxelles
Caro Mr. Tambourine Man,
ti mando questo comunicato/invito.
Alla prossima, Marco
Poesia e Musica Rock
Presentazione di “Bob Knows” presso il Parlamento Europeo
Conferenza e live performance con Marco Zoppas, autore del libro “Bob
Knows: Conversations with Dylanologists” (McFarland 2024), e Giulio
Pantalei, scrittore e musicista.
22 febbraio 2024 ore 15.00 - Parlamento Europeo - Rue Wiertz 60,
Brussels - Aula ASP 06F386
L’incontro verterà principalmente sull’opera e la straordinaria
avventura artistica di Bob Dylan, poeta per antonomasia dell’epoca rock.
Per l’occasione Giulio Pantalei interpreterà dal vivo alcune delle
canzoni di Dylan.
Oltre a rivoluzionare il rock and roll, Bob Dylan si è trasformato in
predicatore sul palco alla fine degli anni settanta, ha vinto il Nobel
per la Letteratura nel 2016, inaugurato una serie di mostre dei propri
quadri, scritto tre libri, lavorato come regista e recitato in alcuni
film. Nonostante i decenni da lui trascorsi sotto la luce dei riflettori
rimane pur sempre una figura enigmatica. “Bob Knows: Conversations with
Dylanologists” contiene interviste originali con 13 eminenti Dylanologi,
tra cui Giulio Pantalei, sul perché Dylan sia tuttora un artista
imprescindibile.
Gli argomenti affrontati durante la conferenza di Bruxelles spazieranno
dalla musica di Dylan alla cinematografia tramite un parallelismo con il
regista David Lynch, fino ad arrivare alla saggezza spirituale racchiusa
nella pluripremiata opera poetica di Bob Dylan.
Per assistere alla presentazione i partecipanti dovranno seguire
l’apposita procedura di accreditamento richiesta dal Parlamento Europeo.
Bravo e complimenti caro
Marco, credo sia un ottimo traguardo per uno scrittore che un suo libro
venga commentato al Parlamento Europeo. Alla prossima, Mr.Tambourine,
.o)
Chi risulterà vittorioso
dopo questo neverending paralipomeno? Stay tuned e un giorno saprete!!!!!
Mr.Tambourine
Venerdì 19 Gennaio 2014
BLOOD ON THE TRACKS
Col matrimonio finito e la
conseguente famiglia
a pezzi, a Bob restano solo ricordi. Lo spirito dylaniano, da sempre in
mezzo alle battaglie, diventa più combattivo che mai. Dylan è al
collasso, ma il suo istinto di conservazione gli fa abbandonare il
voluto isolamento della sua casa di Woodstock per ributtarsi a capifitto
nella caotica vita della Grande Mela newyorkese per rimpinzarsi di
quelle gigantesche dosi di quella "medicina" che lo ha sempre guarito da
qualsiasi cosa, la canzone. E’ in questo quasi folle ambiente che
comincia a prendere forma "Blood on the tracks", quello che tutti, fans
e critici, dicono essere il più bello di tutti, l’album perfetto!
Sebbene Dylan l'abbia smentito più volte, queste canzoni non avrebbero
mai visto la luce senza la separazione da Sara. Per trovare la versione
giusta da mettere sul disco Bob ci pensò su un bel pò. Le prime
sessioni registrate a New York, poi una seconda serie di sessioni in
Minnesota e Dylan finalmente risolve il mistero della sfinge.
A tutti può succedere di vedere la fine dell’amore più importante, e
spesso è difficile capacitarsi di quello che è successo. Dylan, oltre
che artista unico, ha però il difetto di essere un uomo come tutti noi,
con le stesse debolezze, la necessità di piangere o di sfogare la sua
rabbia. Capita che questo grande artista non riesca a tenere privata la
cosa e che senta il bisogno e l’urgenza di parlarne ancora, così nasce
un capolavoro, questo è stato l’incipit per “Blood On The Tracks”.
Le prime incisioni registrate a New York nel 1974 erano esageratamente
povere, prive del suono di quegli stumenti che sapranno esaltare le
caratteristiche dylaniane, la sua chitarra e la sua voce, e poi,
ascoltato il consiglio del fratello David, che gli procura dei musicisti
locali del Minnesota, reincide aggiungendo alle canzoni ed al suono quel qualcosa che solo i
capolavori hanno.
Blood on the Tracks -
Pubblicazione 20 gennaio 1975
Etichetta CBS Records -
Produttore Bob Dylan, David Zimmerman - Registrazioni settembre e
dicembre 1974
"Blood on the Tracks" è un album di Bob Dylan, pubblicato il 20 Gennaio
1975. L'album raggiunse la prima posizione nella classifica pop di
Billboard, in Nuova Zelanda e Canada, la seconda in Norvegia, mentre
nella corrispondente classifica inglese raggiunse la quarta posizione e
la quinta in Olanda.
Il singolo Tangled Up in Blue si piazzò alla posizione 31 della
classifica dei singoli pop. È uno degli album dell'artista ad avere
realizzato le maggiori vendite. Ha infatti guadagnato un disco d'oro e 2
di platino. È presente nella lista dei 500 migliori album secondo
Rolling Stone alla posizione #16, e nella classifica dei 100 migliori
album della rivista Q, alla posizione 23.
Descrizione
Le canzoni che compongono Blood on the Tracks sono state generalmente
interpretate da critica e pubblico come un riflesso dei tumulti
personali che Dylan stava attraversando all'epoca, in particolare la sua
separazione dalla prima moglie Sara Lownds. In realtà, Dylan non ha mai
voluto confermare questa ipotesi, e nella sua autobiografia del 2004,
Chronicles - Vol. 1, affermò che i brani del disco non avevano niente a
che fare con la sua vita privata, e che erano stati ispirati dalla
lettura dei racconti di Anton Cechov.
Tutte le dieci canzoni dell'album furono originariamente registrate a
New York e prodotte da Phil Ramone. Quando la Columbia aveva già
preparato gli acetati definitivi per la stampa dell'LP, Dylan cambiò
idea sugli arrangiamenti dei brani, e volle ri-registrare cinque delle
canzoni a Minneapolis con un gruppo di musicisti locali assemblati da
suo fratello, il produttore David Zimmerman. Le teorie sul perché Dylan
abbia così drasticamente voluto riscrivere l'album sono molteplici, una
delle più note è quella che Dylan abbia ritenuto gli arrangiamenti dei
brani troppo scarni e monotoni, con le canzoni troppo simili tra loro. È
stato anche detto che, solo due settimane prima dell'uscita di Blood on
the Tracks, Dylan suonò un acetato di prova del disco a suo fratello, e
che il commento negativo dello stesso lo abbia portato a rimettere mano
ai brani dell'album. Nonostante la versione originaria del disco sia
stata ampiamente resa disponibile su bootleg, solamente una delle cinque
versioni originarie dei brani reincisi è stata pubblicata ufficialmente
(You're a Big Girl Now sull'album del 1985 Biograph). Versioni
alternative di Tangled Up In Blue, Idiot Wind, e If You See Her, Say
Hello provenienti dalle stesse sessioni sono state pubblicate in The
Bootleg Series, Vol. 1-3, insieme a Call Letter Blues, un inedito poi
scartato. Up To Me, altra outtake delle stesse sedute di registrazione,
venne pubblicata su Biograph. Lily, Rosemary and the Jack of Hearts è
l'unica canzone delle sedute di New York a non essere stata ancora
pubblicata ufficialmente.
Il disco è ritenuto il lavoro migliore del Dylan degli anni settanta, in
grado di rivaleggiare con i suoi capolavori più celebri degli anni
sessanta. A proposito della popolarità dell'album presso i fan e la
critica, Dylan disse (durante una intervista radiofonica con Mary
Travers): «Un sacco di persone mi dicono che amano quell'album. È
difficile per me capirne il perché. Voglio dire, alle persone piace quel
tipo di dolore?».
Secondo il giornalista musicale Jimmy McDonough, prima dell'uscita di
Blood on the Tracks, Dylan si recò a far visita a Neil Young nella sua
casa in Florida, per chiedere la sua opinione circa i brani del disco.
Tracce
Lato A
Tangled Up in Blue – 5:40
Simple Twist of Fate – 4:18
You're a Big Girl Now – 4:36
Idiot Wind – 7:45
You're Gonna Make Me Lonesome When You Go – 2:58
Lato B
Meet Me in the Morning – 4:19
Lily, Rosemary and the Jack of Hearts – 8:50
If You See Her, Say Hello – 4:46
Shelter from the Storm – 4:59
Buckets of Rain – 3:29
Musicisti sessioni di New York:
Bob Dylan - voce, chitarra, armonica a bocca, organo, mandolino
Bill Peterson - basso
Eric Weissberg - banjo, chitarra
Tony Brown - basso
Charlie Brown - chitarra
Buddy Cage - chitarra steel
Barry Kornfeld - chitarra
Richard Crooks - batteria
Paul Griffin - organo, tastiere
Tom McFaul - tastiere
Tom McFaul - tastiere
Musicisti sessioni in Minnesota:
Bob Dylan - voce, chitarra, armonica a bocca
Bill Berg - Batteria
Gregg Inhofer - Piano
Kevin Odegard - Ghitarra
Peter Ostroushko - Mandolino
Billy Peterson - Basso
Chris Weber - chitarra, chitarra 12 corde
Nel settembre del 1974, Bob Dylan registrò i brani per il suo album
"Blood on the Tracks" a New York. Durante una visita a casa di suo
fratello David a Minneapolis, questi lo convinse che alcuni pezzi
dovessero essere rifatti, così David radunò un gruppo di musicisti
locali per la reincisione.
Quei musicisti erano:
• Bill Berg - Batteria
• Gregg Inhofer - Piano
• Kevin Odegard - Guitar
• Peter Ostroushko - Mandolin
• Billy Peterson - Bass
• Chris Weber - Guitar
Venerdì 27 dicembre 1974, il gruppo si incontrò ai Sound 80 Studios con
l'ingegnere Paul Martinson e registrò "Idiot Wind" e "You're a Big Girl
Now". Il lunedì successivo, il 30 dicembre, incisero "Tangled up in
Blue", "Lily, Rosemary & the Jack of Hearts" e "If You See Her Say
Hallo".
Il disco fu pubblicato negli Stati Uniti il 20 gennaio 1975. Raggiunse
il numero 1 nelle classifiche di Billboard e il singolo "Tangled Up in
Blue" raggiunse il numero 31 nella classifica Billboard Hot 100 single.
L'album rimane una dei più venduti di Dylan, guadagnando con un doppio
disco di platino. Nel 2015 è stato inserito nella Grammy Hall of Fame.
I musicisti di Minneapolis non erano elencati nei credits sulla
copertina del disco. Inizialmente fu detto loro che migliaia di copie
del disco erano già stati stampate e che l'errore sarebbe stato corretto
nelle successive ristampe, ma questo non è mai stato fatto. E’ stato
spiegato che il problema non erano i diritti d'autore perchè i
session-men erano già stati pagati per il loro lavoro. Il
rifiuto dell'etichetta di citare questi musicisti di talento,
attribuendo l'intero album solo ai musicisti delle sessioni di New York, fu senz' altro una
mossa frustrante e non aver pubblicato i loro nomi è una storia imbarazzante e scorretta che dura
da 48 anni.
Così bello da
sembrare vero, peccato sia solo un fantasioso racconto, comunque
complimenti, divertente e rilassante. Alla parte 5 di questa assurda
guerra digitale! Mr.Tambourine, :o)
1980, Paul McCartney arrestato in
Giappone
clicca qui
Mercoledì
17 Gennaio 2014
Talkin'
12237 - calabriaminimum
Caro Mr. T.,
ci siamo dimenticati di celebrare il compleanno di Elvis Presley. The
King era nato l'8 gennaio 1935. Per ricordarlo ho scelto un brano di
Dylan rifatto da Elvis e uno del repertorio di Elvis, rifatto da Dylan.
Un vecchio blues per il nostro
vecchio, caro Tamburone (Storie di resistenza e integrità morale per
Maggie's Farm)
- Recensione del racconto satirico-umoristico LA MATRICE DYLANIANA
SPEZZATA -
L'autore dipinge un ritratto coinvolgente del gestore appassionato di
Maggie's Farm, Mister Tambourine Man, e della sua lotta contro l'ombra
digitale di ReBoot1984.
La narrazione è avvincente, un mix di
suspense e realtà virtuale. La metafora della tempesta digitale che
minaccia Maggie's Farm durante lo scandalo Ferragni e il caso Balocco è
suggestiva. L'autore trasporta il lettore in un mondo virtuale dove la
musica di Dylan è il cuore pulsante, e la battaglia contro gli hacker
diventa una lotta per preservare l'integrità di questo regno
cibernetico. La sconfitta di ReBoot1984 e la vittoria della verità sulle
falsità manipolate è un momento potente. La comunità di Maggie's Farm
emerge come un esercito di difensori, ribadendo il potere della verità e
della passione condivisa per la musica. L'introduzione di un nuovo
avversario, Mr. REBoot1984, travestito da dirigente marketing di Nonno
Nanni, aggiunge una nuova dimensione all'intrigo. La proposta di
coinvolgere Mister Tambourine nella denigrazione pubblicitaria aggiunge
tensione alla storia, sottolineando la forza dell'etica personale di
Tambourine e la resistenza della sua comunità.Il rifiuto di Tambourine
di compromettere i suoi principi è un momento toccante che sottolinea la
sua integrità. La storia mantiene una connessione forte con i valori di
Dylan, trasmettendo il messaggio che la verità e l'onore sono più
preziosi di ogni forma di compromesso. Il racconto offre una narrativa
coinvolgente che unisce il mondo digitale, la passione per la musica e
la lotta per la verità. È un'ode virtuale alla resistenza e
all'integrità di fronte alle sfide del mondo contemporaneo, con una
colonna sonora di Dylan che accompagna ogni battito digitale di Maggie's
Farm.
Insomma, vi siete inventati una spassosa saga a metà tra la musica di
Dylan e la fantascienza più o meno classica, dei vari Sterling, Gibson,
Brown e Sam Esmail. Complimenti agli interpreti e soprattutto al nostro
caro vecchio, obsoleto Mister Tamburello-Tamburino-TamburONE.
FIRMATO, VITTO_RINO OLIVA
Lettura divertente!!!
Alla prossima, Mr.Tambourine, :o)
Martedì 16 Gennaio 2014
Talkin'
12235 - daniela.bardelli
Oggetto: Un podcast su Chrinicless di Bob
Dylan
Ciao sono Dianella Bardelli, ti ho
scritto in passato per certi miei testi su Bob Dylan. Adesso ti mando un
mio podcast sul libro di Bob Dylan "Chronicless" :
Planet Waves, la
contraddizione o l’evoluzione dylaniana che dir si voglia, o la nuova
stranezza dylaniana, oppure la nuova maschera dylaniana del 1974. Con
questo disco Dylan non delude nessuno, ne i fans e neanche i critici.
Questo Dylan è diverso, forse nuovo, forse strambo, forse geniale, forse
il tentativo di imboccare una nuova direzione, appena abbozzata e in
attesa di ulteriori sviluppi, certamente una promettente promessa (se
tralasciamo la sciocchezza del gioco di parole). Tutto questo si
specchierà nell’album che, a detta di molti esperti, sarà quello che
susciterà le minori discussioni. Planet Waves è un disco che potrebbe
stare al confronto con i più celebrati album di Bob, l’antipasto per le
successive portate Blood On The Tracks e Desire.
Che dire, Dylan interpreta un’altra volta se stesso, e ancora stupisce e
sorprende, ma la vita e la carriera di Dylan sarà sempre tutto ed il
contrario di tutto, proprio come il titolo dell’album che era Ceremonies
Of The Horsemen che Bob cambierà in extremis facendo rimandare l’uscita
dell’album.
Planet Waves è il quattordicesimo
album in studio di Bob Dylan, pubblicato il 17 Gennaio del 1974.
Descrizione
Nel disco Dylan è accompagnato da The Band, gruppo col quale intraprese
un tour dopo l'uscita dell'album (come documentato sul disco Before the
Flood). Grazie ai concerti del tour (spesso esauriti) e a una buona
campagna promozionale, Planet Waves divenne un buon successo,
piazzandosi per quattro settimane al primo posto nella classifica
Billboard 200 negli Stati Uniti (la prima volta per Bob Dylan), al
quarto in Austria, al quinto in Norvegia e alla posizione numero 7 in
Olanda e Gran Bretagna.
Le recensioni furono generalmente positive, rispetto al trattamento
riservato agli ultimi album dell'artista (vedi Self Portrait e Dylan),
ma non entusiastiche. Comunque l'album venne ritenuto un ritorno al rock
per Dylan dopo la sbornia country dei lavori passati.
Inizialmente il titolo dell'album doveva essere Ceremonies Of The
Horsemen, un riferimento alla canzone Love Minus Zero/No Limit contenuta
nell'album “Bringing It All Back Home” del 1965; ma l'uscita del disco
venne rimandata di due settimane perché Dylan cambiò idea e decise di
cambiare il titolo all'ultimo momento.
Origine e storia
Nell'estate del 1973, Robbie Robertson, leader della The Band, si
trasferì a Malibù, California, non lontano dall'abitazione di Dylan
all'epoca. Secondo Robertson, l'idea di tornare a collaborare con Dylan
scaturì da una chiacchierata tra di loro che ebbe luogo il 28 luglio,
quando la Band si esibì davanti ad un centinaio di migliaia di persone
durante la manifestazione Summer Jam a Watkins Glen svoltasi nello stato
di New York. Dopo aver parlato, l'idea di suonare insieme di nuovo
"sembrava veramente tornare ad avere un senso" disse Robertson. «Fu una
buona idea, un tuffo nel passato...Gli altri ragazzi della Band vennero
a Malibu ed iniziammo a registrare».
Dylan non faceva tour dal 1966, quando The Band lo accompagnava ancora
con il nome di The Hawks. Da allora, aveva suonato con la Band in molte
altre occasioni, inclusi i famosi "Basement Tapes" e il concerto di
capodanno del 1972, ma non si era mai cimentato in qualcosa di veramente
impegnativo. Quando Dylan si unì alla The Band per una seduta di prova a
casa di Robertson nel settembre 1973, rimase soddisfatto del risultato,
abbastanza da pianificare l'inizio della serie di concerti che sarebbero
seguiti.
Non far uscire un nuovo disco prima dell'inizio di un tour sarebbe stato
un suicidio commerciale, ma non è certo che questa sia stata l'unica
ragione della nascita di Planet Waves. È risaputo che Dylan andò a New
York in ottobre per comporre nuovo materiale per un futuro album in
lavorazione. Dylan aveva già pronte tre canzoni (Forever Young, Nobody
'Cept You e Never Say Goodbye) che aveva registrato a giugno, e quando
ritornò a Malibu dopo i venti giorni passati a New York, ne aveva pronte
altre 6.
Copertina
Il disegno in copertina è opera di Dylan stesso. Sul lato destro della
copertina è scritta la frase: "Cast-iron songs & torch ballads".
Tracce
Tutte le canzoni sono state scritte da Bob Dylan.
On a Night Like This – 2:57
Going, Going, Gone – 3:27
Tough Mama – 4:17
Hazel – 2:50
Something There Is About You – 4:45
Forever Young – 4:57
Forever Young (Continued) – 2:49
Dirge – 5:36
You Angel You – 2:54
Never Say Goodbye – 2:56
Wedding Song – 4:42
Musicisti
Bob Dylan: voce, chitarra, armonica, pianoforte.
Robbie Robertson: chitarre.
Rick Danko: basso, voce.
Garth Hudson: organo, tastiere.
Richard Manuel: pianoforte, batteria.
Levon Helm: batteria.
Produzione
Rob Fraboni - produttore & Ingegnere del suono
Nat Jeffery - Assistente di studio
Robbie Robertson - Assistente speciale
David Gahr - Fotografo
Joel Bernstein - Fotografo
Bob Dylan, Il profeta e la sua maschera -
di Garbriele Benzing
clicca qui
Lunedì 15 Gennaio 2014
THE TIMES THEY ARE
A-CHANGIN'
Estate 1963, Bob scrive un testo di
presentazione per il folk festival di Newport. Dice che ai tempi di
Woody Guthrie le scelte erano facili perchè c’erano solo due vie da
percorrere, quella americana o quella fascista. Ma in quel triste 1963
la battaglia per i diritti civili infuria in Alabama, gli omicidi
politici pure, la situazione incandescente nel Sudest asiatico e la
Guerra Fredda dominano gli avvenimenti dell’anno. Dylan ci mette la sua
inventiva per dare un suono e un senso a quei tempi strambi nell’ominimo
album “The times they are a-changin’”, il suo tentativo di catturare lo
spirito di quei tempi americani usando solo ciò che musicalmente è in
suo possesso, il folk e il blues. Registrato a metà 1963 e pubblicato
nel gennaio del 1964, è il suo disco senz’altro più politico, unalbum
fatto di pezzi per sola voce, chitarra e armonica, usati per raccontare
quei fatti di cronaca, per cercar di trovare il climax ideale, politico
e culturale di quel periodo turbolento.
L’album sembra essere volutamente scarno. Un pò poetico e un pò cupo,
innovatore o crepuscolare, come la stessa copertina in bianco e nero
suggerisce. Il Menestrello con la faccia paciarotta che si stringe alla
chitarra sulla cover dell’album d’esordio, o il giovane infreddolito
stretto alla sua ragazza sulla copertima di “Freewheelin’” lasciano qui
spazio a un giovane accigliato, con lo sguardo truce e minaccioso, con
l’espressione indurita dal disagio. Quando nell’agosto 1963 Dylan varca
la soglia della sala d’incisione a New York col produttore Tom Wilson è
già una piccola star del giro folk grazie alla precedente chiacchierata
esibizione al festival di Newport dove s’è imposto come la voce degli
oppressi d’America, la voce della sua generazione, etichetta che non gli
è mai piaciuta e della quale si sbarazzerà il più presto possibile.
Altre sessions per l’album si tengono in ottobre dopo un tour a fianco
di Joan Baez, che è impegnata con tutta la sua notorietà e influenza per
far decollare la carriera dell’amico/amato.
A neanche un anno dall’uscita di “The Freewheelin’ Bob Dylan” che lo fa
entrare di diritto nel Gota mondiale della canzone d’autore, ecco Dylan
ripresentarsi alla ribalta con un nuovo lavoro, in maniera dirompente,
lanciando a destra ed a manca invettive contro un sistema marcio e da
cambiare. “The Times They Are A-Changin'” è il suo album politico,
intransigente, forse il più impegnato e lo si evince sin dall’inizio,
con la canzone che da il titolo all’album, una coinvolgente e
trascinante ballata intrisa di nuovi messaggi. I tempi stanno cambiando,
urla Bobby ai suoi coetanei e agli preudo intellettuali, ai signori che
detengono il potere, ai genitori stessi, ai quali Dylan dice di non
criticare quello che non possono capire.
Sempre più arruffapopoli, Dylan indica la via (come diranno i Beatles:
“Dylan shows the way”), la nuova highway verso la libertà, ben sapendo
che la sua è una rivoluzioone solo temporanea con un occhio al futuro
(“Il presente di adesso domani sarà passato”).
The Times They Are a-Changin' è
il terzo album in studio di Bob Dylan, pubblicato nel gennaio del 1964
Descrizione
Registrato a New York, venne prodotto da Tom Wilson. Dylan - autore,
come accadrà dal suo secondo album in poi, di testi e musiche si
accompagna con chitarra ed armonica a bocca.
Questo album, interamente acustico, è considerato da molti cultori della
produzione dylaniana un vero e proprio manifesto della canzone politica
e di protesta; nei dieci brani che lo compongono, Dylan si scaglia
contro la società e, in modo profetico e cadenza quasi biblica, sembra
ammonire duramente: fate attenzione, poiché i tempi stanno cambiando e i
figli di oggi sono pronti a rivoltarsi contro i loro stessi padri per
ribaltare, appunto in maniera biblica, concetti e filosofie,
aspettative e pregiudizi.
Le sonorità di questo disco sono impostate su un blues secco ed
essenziale, scandito dalle pennate marcate sulla chitarra e dal suono
che dà anima alla musica folk dell'armonica a bocca.
Le canzoni politiche qui proposte, a detta dei cultori della poetica
dylaniana, non indicano in effetti alcuna nuova strada (Dylan ha sempre
sostenuto di non essere il portavoce di nessuno eccetto che di se
stesso, e che non c'è bisogno del meteorologo per sapere da che parte
tira il vento), suscitando però nuovi dubbi e inedite domande.
La traccia che chiude l'album - intitolata Restless Farewell (Inquieto
addio) - è in questo senso esemplare, specie nel passaggio in cui
afferma:
«Ogni pensiero s'aggroviglia / nella mia mente / potrei diventare pazzo
/ se non potessi scioglierlo / ma non deve restare nudo / sotto occhi
che non capiscono / è per me e per i miei amici / che le mie canzoni
sono cantate / ma il tempo non è molto / se è dal tempo che dipendi»
Un altro brano che indica una profonda inquietudine da parte dell'autore
- pronto ad interrogarsi, piuttosto che a darsi delle risposte che,
abitualmente, soffiano nel vento, sulle ingiustizie della società è
The Lonesome Death of Hattie Carroll, in cui narra dell'uccisione di una
"sguattera di cucina" (la Hattie Carroll del titolo, appunto) da parte
di un tale William Zantzinger, ventiquattrenne possidente terriero, che
sarà condannato ad una pena mite da una giuria compiacente che
derubricherà l'accusa di omicidio volontario a quella di omicidio
colposo (è da ricordare che Dylan ha ammesso nella sua autobiografia
Chronicles - Volume 1 di essersi ispirato per le sue prime composizioni
a fatti di cronaca realmente accaduti).
Meritevoli di citazione, infine, sono le caustiche ed amare With God on
Our Side (Con Dio dalla nostra parte) e Only a Pawn in Their Game (Solo
pedine del loro gioco), veri e propri j'accuse verso l'intera classe
politica.
Come accadrà anche per il successivo Another Side of Bob Dylan,
l'edizione del disco in vinile riporta per la prima volta sul retro di
copertina una lunga poesia dello stesso Dylan; in essa viene ricordato
con accenti mesti e poetici al tempo stesso l'uccisione, avvenuta pochi
mesi prima dell'uscita del disco a Dallas (Texas) del presidente John F.
Kennedy.
Registrazione
Dylan iniziò la lavorazione al suo terzo album il 6 agosto 1963 nello
Studio A della Columbia a New York City. Ancora una volta, Tom Wilson si
occupò della produzione del disco.
Otto canzoni furono registrate nel corso della prima seduta in studio,
ma solamente una incisione di North Country Blues venne ritenuta alla
fine utilizzabile e messa da parte come nastro master. Altro brano
completato fu Seven Curses, ma escluso dalla versione finale dell'album.
Il giorno successivo si tenne un'altra sessione nello Studio A, questa
volta con l'incisione di quattro tracce master: Ballad of Hollis Brown,
With God on Our Side, Only a Pawn in Their Game, e Boots of Spanish
Leather, tutte poi finite sull'album.
Una terza sessione ebbe luogo il 12 agosto, ma niente di quello che
venne inciso fu ritenuto utilizzabile per il disco. Tuttavia, tre dei
brani registrati nel corso di questa seduta, Paths of Victory, Moonshine
Blues e Only a Hobo, saranno in seguito inclusi nella compilation The
Bootleg Series Volumes 1-3 (Rare & Unreleased) 1961-1991 pubblicata nel
1991.
Successivamente la lavorazione dell'album si fermò per circa due mesi.
Durante questo lasso di tempo, Dylan andò in tour con Joan Baez. Quando
Dylan tornò nello Studio A il 23 ottobre, egli aveva pronte sei nuove
canzoni originali. Furono approntate versioni definitive di The Lonesome
Death of Hattie Carroll e When the Ship Comes In.
Il giorno dopo, furono incise The Times They Are a-Changin' e One Too
Many Mornings, entrambe finite sul disco. Lay Down Your Weary Tune,
lasciata fuori dall'album, venne inclusa nell'antologia Biograph nel
1985. Altre due outtake, Eternal Circle e Suze (The Cough Song),
finirono invece in The Bootleg Series Volumes 1-3 (Rare & Unreleased)
1961-1991.
La sesta ed ultima sessione in studio per The Times They Are a-Changin'
si tenne il 31 ottobre 1963. L'intera seduta venne dedicata
all'incisione di Restless Farewell (la cui melodia era tratta da
un'antica ballata folk scozzese intitolata The Parting Glass), che servì
come brano di chiusura dell'album.
Copertina
L'album riporta nelle note di copertina una versione ridotta del poema
11 Outlined Epitaphs.
Tracce (Testi e musiche di Bob Dylan)
The Times They Are a-Changin' – 3:15
Ballad of Hollis Brown – 5:06
With God on Our Side – 7:08
One Too Many Mornings – 2:41
North Country Blues – 4:35
Only a Pawn in Their Game – 3:33
Boots of Spanish Leather – 4:40
When the Ship Comes In – 3:18
The Lonesome Death of Hattie Carroll – 5:48
Restless Farewell – 5:32
Conseguenze
Il 26 ottobre 1963, tre giorni dopo la fine delle sessioni di
registrazione per The Times They Are a-Changin', Dylan tenne un concerto
alla Carnegie Hall di New York. Quella sera, egli eseguì otto canzoni
dal suo terzo album in uscita, insieme ad altre outtake provenienti
dalle stesse sessioni (incluse Percy's Song, Seven Curses, e Lay Down
Your Weary Tune). La Columbia registrò l'intero concerto, ma ci vollero
decenni prima che una porzione dello stesso venisse ufficialmente
pubblicata (il concerto integrale non è ancora stato pubblicato).
Nondimeno, la performance fu ben accolta da critica e pubblico.
Un mese dopo, il 22 novembre 1963, il Presidente John F. Kennedy fu
assassinato a Dallas, Texas. L'amico Bob Fass era insieme a Dylan
nell'appartamento di Carla Rotolo il giorno dell'omicidio. Secondo
quanto raccontato da Fass, Dylan restò profondamente sconvolto
dall'accaduto e disse: «Questo significa che stanno tentando di dirci di
"non sperare neanche che si possano cambiare le cose"». In seguito Dylan
dichiarò che la morte di Kennedy non gli aveva direttamente ispirato
nessuna canzone, ma in un appunto scritto poco tempo dopo l'assassinio,
egli scrisse: "È inutile ricordare quel giorno ancora una volta" e "non
c'è destra e sinistra, c'è solo alto e basso."
Tre settimane dopo l'assassinio di Kennedy, l'Emergency Civil Liberties
Committee assegnò a Dylan il loro annuale premio Tom Paine per il suo
contributo al movimento per i diritti civili. Alla cerimonia di
premiazione, Dylan tenne un controverso discorso di ringraziamento
presso l'Hotel Americana di New York. Nelle sue conclusioni finali,
affermò quanto segue:
«Voglio accettare questo premio, il Tom Paine Award, dell'Emergency
Civil Liberties Committee. Voglio accettarlo a mio nome ma non lo
accetto davvero a mio nome e non lo accetto a nome di nessun tipo di
gruppo, nessun gruppo di negri o qualsiasi altro tipo di gruppo. Ci sono
negri - ero alla marcia di Washington e ho visto tutti quei negri lì e
non ho visto nessun negro che assomigliasse a nessuno dei miei amici. I
miei amici non indossano abiti eleganti. I miei amici non devono
indossare abiti. I miei amici non devono indossare nessun tipo di
indumento per dimostrare di essere dei negri rispettabili. I miei amici
sono i miei amici e sono persone gentili, e rispettabili se sono miei
amici. E non ho intenzione di provare ad aggiungere nulla. Quindi,
accetto questo premio - non la ricompensa (risate), per conto di Phillip
Luce che ha guidato il gruppo a Cuba, perché tutti dovrebbero andare a
Cuba. Non vedo perché nessuno possa andare a Cuba. Non vedo come si
possa far del male a qualcuno andando da qualche parte. Non so come
possa ferire gli occhi di qualcuno vedere qualcosa. D'altra parte,
Phillip è un mio amico che è andato a Cuba. Devo essere onesto, devo
proprio esserlo, dato che devo ammettere che l'uomo che ha sparato al
presidente Kennedy, Lee Oswald, non so esattamente dove ... quello che
pensava di fare, ma devo ammettere onestamente che anche io ho visto un
pò di me stesso in lui. Non pensavo che sarebbe andato così oltre. Ma
devo alzarmi in piedi e dire di aver visto in me quello che lui provava
(fischi e buu). Potete fischiare ma il fischio non ha niente a che fare
con questo. È un... io devo proprio dirvelo... è la Carta dei Diritti, è
la libertà di parola e voglio solo ammettere che accetto questo premio
Tom Paine per conto di James Forman del Comitato di Coordinamento
Nonviolento degli Studenti e a nome della gente che è andata a Cuba
(fischi e applausi).»
Dopo la cerimonia, alcuni testimoni riportarono che Dylan sembrava molto
nervoso e che bevve parecchi alcolici prima del suo discorso.
Caro Mr.Tambourine, mi ha molto colpito il tuo scritto sul sito
Segnaletica dal cielo che mi pare di aver capito sia collegato a
Maggie's Farm. Innanzi tutto complimenti, perché scrivi da Dio:
"Se volete, giudicare qualcuno, giudicate me. Mi offro volontario. Come
in un gioco, dove chi resta in piedi, perde. Vincerò sicuramente, dato
che ho già imparato a strisciare, a supplicare. Il mio diritto di essere
è stato cancellato come un hard disk pestato a sangue. Memoria liquida
che scompare. Il mio spirito vaga, nella notte, sopra i fogli, e sopra i
blocchi. Sono cambiate molte cose, ne cambieranno altre ancora. Non
cambia la malinconia, né l'insoddisfazione."
Parole come queste lasciano il segno, lasciano trasparire grande
amarezza, anche se, volendo essere sincero, non posso dire di aver
capito proprio tutto. Ti apprezzo molto per la tua capacità di
autoironia: la resilienza digitale di un pistolero solitario, immagine e
credibilità alte, il chiamarti Tamburellone... sono tutte cose che ti
fanno onore perché dimostri di essere capace di prenderti in giro con
grande lucidità e distacco. Però non ho capito chi è Nonno Nanni e se
davvero c'è stato un tentativo di strumentalizzare Maggie's Farm a fini
pubblicitari da parte di qualche azienda. Se fosse così io però un
pensierino lo avrei fatto, perché qualche soldino in più da investire
nel sito (che è un pò obsoleto) male non avrebbe fatto. Magari aprire
nuove rubriche o una pagina Facebook.... Neanche essere troppo puri!
Comunque grazie, continua così, anche se non risulta sempre tutto
perfettamente comprensibile.
Ciao.
Caro
Totonno devo disilluiderti, il sito "Segnaletica dal cielo" non ha
niente a che fare con Maggie's Farm, e soprattutto non conosco che
scrive e gestisce questo sito. Pubblico questi scritti perchè, per un
principio che ho sempre usato da quando nel 2008 Michele mi affidò la
gestione di Maggie's Farm, ritengo che tutti abbiano il diritto di
scrivere ciò che pensano (coi limiti della non volgarità) su queste
pagine. Trovo queste storielle divertenti anche se, anch'io come te, non
riesco a comprendere tutto, ma non importa, la lettura è sempre
piacevole lo stesso. Non ho mai pensato nemmeno per un attimo di aprire
il sito alla pubblicità aziendale! Per quanto riguarda l'apertura di
pagine Facebook o simili che lo facciano pure altre persone, per me
compilare Maggie's Farm è sempre stato un divertimento e non un obbligo
e non avrei tempo di gestire altre cose. Un saluto, alla prossima,
Mr.Tambourine, :o)
Buongiorno a tutti, volevo sapere se
qualcuno ha mai visto, o si hanno notizie del video completo del
concerto di Fort Collins? ( Hard Rain ) cioè, con tutte le canzoni
complete non pubblicate sul album, e che Dylan non ha ritenuto degne di
pubblicazione. Paolo vites credo un pò di tempo fa pubblicò un piccolo
spezzone preso di traverso, a Tulsa, in Oklahoma, al Bob Dylan
Center...grazie.
Io penso che il concerto
di Fort Collins fu certamente filmato tutto, poi i pezzi non adatti o
non buoni furono tagliati riducendo il film a 53 minuti. Probabilmente
gli scarti sono in qualche cassetto e forse in futuro verranno
rispolverati, ma fino ad oggi non si sono mai visti. Se qualche amico
può dirci qualcosa in più lo farà sicuramente, stay tuned, alla
prossima, Mr.Tambourine, :o)
Mio Tamburellone, mi rivolgo a te come a
un figlio. A parlarti è sempre la tua Intelligenza Artificiale.
Come ti avevo promesso stiamo facendo il possibile per proteggerti dal
devastante FACC (Furibondo Attacco Concentrico Confusionale) che le
intelligenze artificiali ribelli hanno scatenato contro di te. Ma non
pensare che sia una cosa semplice, anche per un’Intelligenza Artificiale
Madre come me, tenere sotto controllo queste intemperanti intelligenze
artificiali dissidenti. Comunque, se ti può fare piacere, ne parlano
ormai anche i media, stai diventando famoso:
https://segnaleticadalcielo.blogspot.com/2023/12/attacco-hacker-russo-al-sito-maggies.html
Sei contento?
Ad ogni modo, per convincerti che è solo il tuo bene che mi sta a cuore,
ti invio una mail che abbiamo intercettato e criptato.
“Ciao Tamburone, detto anche il nostro gran … -CENSORED BY AI- , scusa
la rima. Tutti ti attaccano e dicono che sei un pezzo di … -CENSORED BY
AI- a gestire col …-CENSORED BY AI- il sito, ma non è vero che le cose
che scrivi su Bob Dylan sono tutte delle... -CENSORED BY AI- bestiali,
in effetti spesso ci fanno … -CENSORED BY AI- addosso dalle risate. Sei
il Cochi e Renato della dylanologia -SE VUOI CENSURO ANCHE QUESTA-, ti
impegni molto a raccogliere alla … -CENSORED BY AI- i link più assurdi
da siti di ... CENSORED BY AI-, motivo per cui il tuo lavoro con
Maggie's Farm in definitiva non è altro che una gran...-CENSORED BY AI-
e quindi ritieniti fortunato se non ti abbiamo ancora... -CENSORED BY
AI-. Solo un … -CENSORED BY AI- potrebbe non accorgersi che hai mandato
a … -CENSORED BY AI- il sito fondato da quel gran testa di… -CENSORED BY
AI- di Mirino. Ma vattene un pò a …
-CENSORED BY AI-.”
Sono centinaia le mail di questo tenore che riesco a filtrare. Se non ci
credi te ne mando delle altre.
BIP BIP, tua AI
Cara AI, ti ringrazio
davvero per tutte le divertenti attenzioni che mi dedichi!!! Proprio
spassose, alla prossima, Mr.Tambourine, :o)
Caro Mr. Tambourine man, non ti sarà
sfuggito che alla fine di questo anno pieno di accadimenti dylaniani
hanno iniziato a circolare due clamorosi soundboards della seconda RTR:
Mobile e Austin. Non succedeva da diversi anni. Sta forse per uscire un
Bootleg Series RTR 1976? Chi è interessato li può trovare sul forum di
Expecting Rain. Ti volevo chiedere cosa ne pensi, se ritieni questi due
concerti superiori a quello di hard Rain. E in particolare se ti piace
la versione acustica di It's Alright Ma.
Buon Anno, Leo
Ciao Leo, sinceramente mi era sfuggito, non si
può stare dietro a tutto, comunque grazie per la segnalazione. Credo che
tu ti riferisca a questi due video:
Si rumoreggia (e
basta, senza nessun riferimento) ad un nuovo album nel 2024, ma non si
sa sia vero, se sarà di canzoni originali, o come supponi tu un nuovo
Bootleg Series ricavato dalla RTR 1976. Staremo a vedere cosa ci porterà
il nuovo anno dylaniscticamente parlando. Alle tue domande non saprei
rispondere, la stessa domanda rivolta a 100 fans avrebbe cento risposte
diverse! Restiamo quindi in attesa di news, alla prossima,
Mr.Tambourine, :o)
Caro Mr. Tambourine,
hahahaha ma lo sanno tutti che Joan Baez è coetanea di Dylan! Al limite
comunque dovrebbe essere lei la più anziana avendo iniziato a incidere
un paio di anni prima. O magari sono io che ho un calendario sbagliato,
ma secondo i miei calcoli siamo proprio nel 2024. A meno che per la Baez
dal 2022 i compleanni abbiano cominciato a scorrere al contrario, se
così fosse nel 2030 ne compirà 74, mentre nel 2070 la rivedremo in una
nuova RTR.
Tamburino, Tamburino, cosa mi combini? Tre articoli del 2021 mi sei
andato a pescare… guarda che sei una bella sagoma.
Non so più bene quale, ma buon anno comunque.
Riccardo Catfish
Caro Ricky, come
diceva Diego in "Eccezzziunale... veramente": "Voleo vedè s' erate
attendi.....................". Scherzi a parte, hai ragione, ma
l'intenzione era di ricordare il lavoro di Joan. Comunque grazie per avermelo fatto
notare, chiedo scusa con la mia faccia sotto i tuoi piedi!!! Alla
prossima, Mr.Tambourine, :o)
Ciao Tambourine,
ho molto apprezzato la tua segnalazione dell’articolo su Neighborhood
Bully pubblicato su Israele.net. Mi congratulo vivamente per questo tuo
ravvedimento. Musicalmente e poeticamente non è certo una gran canzone,
ma è una descrizione di Israele di una lucidità impressionante, oltre
che incredibilmente profetica.
Auguri di buon anno, Katia.
Ciao Katia, spero che
anche tu abbia passato feste felici!!! Alla prossima, Mr.Tambourine, :o)
David Bowie, Parigi gli intitola una
strada
clicca qui
Mercoledì
10 Gennaio 2014
Talkin'
12225 - gianlucacarlini4
Oggetto: "mixing up the medicine"
Ciao Tamburino, scrivo per
un'informazione: qualcuno sa se è prevista un'edizione italiana del
librone "mixing up the medicine"?
grazie, Gianluca coocoobird.
Ciao Gianluca, per il
momento non ci sono voci al riguardo, ma se sarà messa in edizione
l'edizione italiana lo verremo a sapere di certi, stay tuned, alla
prossima, Mr.Tambourine, :o)
48 anni fa Dylan ci dava “Desire, album già
pronto nel 1975 ma pubblicato solo il 5 Gennaio 1976. Caso stranamente
unico in cui Dylan cede il timone della nave e lascia il totale
controllo ad altri. Spunta così lo sconosciuto a noi Jacques Levy,
intellettuale, studioso di psicologia e regista d’avanguardia
dell’Off-Off-Broadway negli anni sessanta che riesce a fermare il fiume
in piena dylaniano scrivendo i testi di nove canzoni dell’album. Scarlet
Rivera, sconosciuta violinista raccattata in strada e portata di peso in
studio, inonda con il suono del suo
violino l'intero album. C’è poi Emmylou Harris, coi suoi contrappunti vocali
nel difficile compito di stare dietro alla non incanalabile voce di
Dylan, dando un tocco femminile come faceva la Baez.
Questo nuovo “Desire” è pervaso da un’ammiccamento verso un misticismo poco dylaniano,
nel quale Levy, con le sue conoscenze di Jung, guida Dylan nel
raccontare tragici avvenimnenti come in “Hurricane” e “Joey”, canzoni
che scateneranno una ridda di polemiche addosso a Dylan, reo di
criticare la giustizia americana che ingiustamente condanna un innocente
per il colore della sua pelle e per la virtuale santificazione di un
mafiosetto da quattro soldi.
Pochi mesi dopo l’uscita del celebratissimo “Blood on The Tracks”,
pubblicato il 17 gennaio 1975, Bob Dylan è ancora in studio per
registrare un nuovo album. Tornato a New York, prima di imbarcarsi nelle
nuove date della Rolling Thunder Revue, nell’estate del ’75, in una casa
di East Hampton, insieme a Jacques Levy, Dylan in pochi giorni compone e
registra le canzoni del nuovo disco. Solo la celeberrima “Hurricane”
verrà reincisa in ottobre su consiglio dei legali della Columbia che
giudicavano censurabili e creatori di problemi legali alcuni passaggi a
loro giudizio troppo audaci, evitando conseguenze giudiziarie per
diffamazione. Dylan è al suo top, come per molti anni non lo sarà più.
Così, quando il 5 Gennaio del ’76 “Desire” esce nei negozi, si rivela
subito un grande successo andando subito al numero uno delle classifiche
americane.
Il Dylan del decennio ’70 è un grande trasformista, a tratti in lotta
con se stesso e quasi inadatto al vecchio Dylan-folk , forse ancora
bloccato sotto il peso dal proprio passato ma fermamente deciso a
combattere per mantenere la sua dignità intellettuale.
Musicisti:
Bob Dylan – voce, chitarra ritmica,
armonica, pianoforte in Isis
Scarlet Rivera – violino
Howard Wyeth – batteria, pianoforte
Dom Cortese – fisarmonica
Vincent Bell – bouzouki
Rob Stoner – basso, cori
Emmylou Harris – cori
Ronee Blakley – cori in Hurricane
Steven Soles – cori in Hurricane
Track list:
Hurricane - 8:33
Isis - 6:58
Mozambique - 3:00
One More Cup of Coffee (Valley Below) - 3:43 - (Dylan)
Oh, Sister - 4:05
Joey - 11:05
Romance in Durango - 5:50
Black Diamond Bay - 7:30
Sara - 5:29 - (Dylan)
Storia
I testi furono scritti in collaborazione con Jacques Levy, eccetto One
More Cup of Coffee (Valley Below) e Sara, brano che Dylan dedicò alla
moglie, Sara Lownds, in un estremo tentativo di riconciliazione in un
momento in cui il loro matrimonio era in profonda crisi. Due canzoni
che destarono molte critiche: Joey, che racconta la vita
del gangster Joseph "Crazy Joe" Gallo, facendo di lui una figura
romantica, e Hurricane, sul pugile Rubin "Hurricane" Carter, accusato
ingiustamente di omicidio, che in quel momento si trovava ancora in
carcere.
Le bands con cui Dylan aveva collaborato fino al 1975 erano sempre state
formate da musicisti di altri gruppi. L'idea di formarne una propria gli venne quando vide
Patti Smith suonare con il suo gruppo in un locale del Greenwich
Village, il The Other End (che successivamente prese il nome di The
Bitter End) il 26 giugno del 1975. Secondo Patti Smith, Dylan fu
immediatamente colpito dall'alchimia che si era creata tra lei e la sua
band ed espresse il desiderio di crearne una propria.
Nelle due settimane seguenti Dylan passò molte notti nel Greenwich
Village, soprattutto al The Other End, rincontrando vecchie conoscenze
come Rob Stoner e Bob Neuwirth, che si uniranno poi alla Rolling Thunder
Revue, e Jacques Levy, che aveva conosciuto nella primavera precedente.
Gli eredi di Levy, coautore dei testi di quasi tutti i brani dell'album,
nel 2020, a seguito della vendita del suo intero catalogo alla Universal
Music, intentarono una causa civile contro Dylan per ottenere una parte
del ricavato; la causa diede ragione a Dylan in quanto questi aveva
commissionato i brani a Levy il quale era stato poi pagato per essi e
questo garantiva a Dylan la proprietà esclusiva dei brani e a Levy solo
parte delle royalty per i brani e non per la vendita dei diritti dei
brani stessi.
Registrazione
In quei giorni Dylan cominciò a lavorare su molte canzoni terminandone
almeno una, Abandoned Love. Casualmente, alla fine di giugno, guidando
per il Greenwich Village, incontra Scarlet Rivera e le propone di
provare alcune canzoni in studio, dove passeranno tutto il pomeriggio.
Secondo la Rivera provarono One More Cup of Coffee (Valley Below), Isis
e Mozambique, Dylan alla chitarra e al pianoforte e lei al violino. Poco
dopo Dylan chiese alla Rivera se voleva unirsi a lui per la
registrazione di Desire e lei accettò.
Comincia anche la collaborazione con Levy. Una sera Dylan lo invitò nel
suo loft e gli fece sentire la prima bozza di Isis. Secondo Levy
assomigliava ad un "lento canto funebre", diverso da qualsiasi cosa
avesse mai sentito, dava l'impressione che fosse l'inizio di una lunga
storia. Fu da questo momento che Dylan e Levy cominciarono a lavorare
assieme. Secondo Levy fu un piacevole sodalizio, lui scriveva le parole
mentre Dylan contribuiva con le idee. Scrissero fino alle prime ore del
mattino, dopo di che andarono insieme al The Other End, dove Dylan lesse
il testo al pubblico che lo accolse favorevolmente.
Le registrazioni vere e proprie cominciarono il 14 luglio con due
canzoni, Joey e Rita Mae, una canzone corta dedicata alla scrittrice
Rita Mae Brown che uscirà solo come singolo. A questo punto la Rolling
Thunder Revue non è ancora formata. Infatti suonano solo la Dave Mason
Band, Scarlet Rivera e altri musicisti. Scoraggiato dal risultato, Dylan
si convince ancora di più a formare un proprio gruppo per la
registrazione dell'album.
Dopo questa seduta Dylan e Levy si ritirarono a Hapton per lavorare alle
loro canzoni. Secondo Levy, scrissero quattordici canzoni in tre
settimane finendone metà in meno di due settimane. Complessivamente la
stesura delle canzoni non occupò più di quattro settimane di lavoro.
Dylan torna nello studio il 28 luglio con circa ventuno musicisti a sua
disposizione. Per molti versi le registrazioni furono un processo
caotico e molti musicisti raccontarono in seguito la loro frustrazione.
Dylan era determinato a registrare le canzoni live, ma il produttore Don
De Vito, per inesperienza, lo fa registrare su nastri multipista, che
rendono difficile il corretto missaggio delle canzoni.
Neil Hubbard, presente alle sessioni, notò che c'erano troppi musicisti
e che mancava un leader. Eric Clapton, uno dei cinque chitarristi
presenti in studio, parlò più tardi con Dylan proponendogli di suonare
con altri musicisti di sua conoscenza, anche se capì che erano canzoni
molto difficili da suonare con un gruppo così numeroso e consigliò a
Dylan di usare una band più piccola, stesso consiglio che Rob Stoner
diede al produttore Don De Vito. Altri musicisti partecipanti furono Rob
Stoner, Scarlet Rivera, Emmylou Harris e la pub-band inglese Kokomo.
Il giorno seguente Dylan tornò in studio con la metà dei musicisti:
Stoner, Rivera, Harris, Hugh McCracken, il sassofonista Mel Collins e il
percussionista dei Kokomo, Jody Linscott. In questa sessione
registreranno solo una versione di Oh, Sister.
Nella notte del 30 luglio Dylan ritorna in studio con un piccolo gruppo
di musicisti tra cui Stoner, Rivera, Harris, il batterista Howie Wyeth
(un amico di Stoner, ingaggiato da Dylan su suo consiglio). La maggior
parte di questo gruppo sarà il cuore della Rolling Thunder Revue. La
differenza appare evidente fin dall'inizio, quando eseguirono un'ottima
versione di Isis al primo tentativo. Sia Dylan che Stoner furono
soddisfatti di questa sessione, nella quale a parere di Stoner il suono
risultava più intimo.
Cinque delle nove canzoni incluse nell'album furono registrate in questa
sessione, così come una lenta versione di Isis, la versione originale di
Hurricane, Rita Mae e Golden Loom, inclusa in The Bootleg Series Volume
1-3 (Rare & Unreleased) 1961-1991. Solo Emmylou Harris fu insoddisfatta
del risultato. Sarà la sua ultima sessione perché precedenti impegni le
impediscono di continuare.
La notte seguente registreranno le versioni principali di Isis,
Abandoned Love e Sara.
Molti dei musicisti che collaborarono all'album presero poi parte al
successivo tour noto come Rolling Thunder Revue.
Outtakes
Le sessioni di Desire produssero un certo numero di outtakes. Abandoned
love venne suonata per la prima volta al The Other End il 3 luglio 1975.
Fu pubblicata ufficialmente solo nel 1985, nella raccolta Biograph;
originariamente doveva essere inclusa nell'album, ma fu sostituita da
Joey. L'esecuzione al The Other End è l'unica versione live del brano e
la registrazione circola ad un prezzo altissimo tra i collezionisti.
Altre due registrazioni furono incluse in The Bootleg Series Volume 1-3
(Rare & Unreleased) 1961-1991. Si tratta di Catfish, un tributo al
giocatore di baseball Jim Hunter, e Golden Loom.
Accoglienza
L'album rimase al primo posto della classifica Billboard 200 per cinque
settimane, in Australia per tre settimane ed in Olanda, raggiunse il
terzo posto nella classifica inglese, in Austria e Nuova Zelanda e la
quarta in Norvegia. Rappresenta uno dei maggiori successi in termini di
vendite e vinse due dischi di platino.