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THE BEATEN PATH
THE DYLAN'S PAINTINGS AND
THE REAL PLACES |
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Lunedì 31
Ottobre 2022
Glasgow, Scotland - SEC Armadillo -
October 30, 2022
1. Watching The River Flow (Bob on piano)
2. Most Likely You Go Your Way (and I'll Go Mine) - (Bob on piano)
3. I Contain Multitudes (Bob on piano)
4. False Prophet (Bob on piano)
5. When I Paint My Masterpiece (Bob on piano)
6. Black Rider (Bob on piano)
7. My Own Version of You (Bob on piano)
8. I'll Be Your Baby Tonight (Bob on piano)
9. Crossing The Rubicon (Bob on piano)
10. To Be Alone With You (Bob on piano)
11. Key West (Philosopher Pirate) (Bob on piano)
12. Gotta Serve Somebody (Bob on piano)
13. I've Made Up My Mind To Give Myself To You (Bob on piano)
14. That Old Black Magic (Bob on piano)
15. Mother of Muses (Bob on piano)
16. Goodbye Jimmy Reed (Bob on piano)
-- Band introductions (Bob on piano)
17. Every Grain of Sand (Bob on piano with harp)
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Dylan ha omaggiato dal vivo Jerry Lee
Lewis
clicca qui
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Paris, France - Grand Rex - October
11, 2022
di Nicholas Hatfull
Uno spettacolo speciale quello di Bob Dylan stasera al Grand Rex, un
vecchio cinema del quale avevo sentito che era un luogo unico. Un po'
più capiente di come avevo pensato, l'interno è decorato con una specie
di scenografia da teatro dell'opera fantasy - tetti vagamente italiani e
fantasiosi, torrette, coronate da un soffitto di stelle scintillanti.
Quando entra in scena l'ondata di eccitazione e di caloroso
apprezzamento è piacevolmente espansiva, e rimarrà tale per tutto il
tempo, anche se avverti una distrazione dalle persone che non si
aspettavano che le canzoni di Rough e Rowdy Ways predominassero (a volte
in una forma già notevolmente modificata). Sono sulla balconata che in
realtà offre una vista relativamente decente di Bob dietro un pianoforte
verticale. Di tanto in tanto quando si gira a guardare Tony Garnier la
luce illunina il suo viso e ne evidenzia i lineamenti. Quattro o cinque
volte durante la performance, Bob esce da dietro il pianoforte per
prendere gli applausi e fare gesti umoristici pavoneggiandosi -
aggiustandosi la giacca, accarezzandosi i capelli.
Molti i momenti salienti, e come sempre non necessariamente quelli che
mi aspettavo.
Black Rider è da brivido. I’ll be your baby improvvisamente inizia un
assolo di armonica, assolutamente glorioso - ho dovuto chiudere gli
occhi. In Masterpiece tutto sarà “maledettamente diff'rent''. My own
version crepita con le sue ricche immagini - quel cipresso, coi
riferimenti shakespeariani che sembrano ben radicati. Sono colpito
stasera da quanti assoli ci sono nelle canzoni di Rough e Rowdy Ways. Se
ci sono momenti in cui Bob sembra prendersela comoda per conservare le
energie, questi sono molto occasionali. La mia netta impressione è che
lui abbia una netta padronanza della materia, rimodellandola al momento,
ogni riga, ogni parola. Tutti sorridono, lo spettacolo è una meraviglia.
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di Serge Bonnery
Alle 17:00 mi trovo con un gruppetto di fans attorno al tour bus
parcheggiato sul viale Poissonnière, di fronte al Grand Rex, dove si
terrà il concerto serale. Ma Bob sta giocando brutti scherzi! In verità
non è sull'autobus. Lui arriva alle 18:30 con un’auto privata. Mentre il
servizio di sicurezza protegge lo spazio tra l'autobus e l'ingresso
degli artisti del Grand Rex, lui passa alle nostre spalle, accompagnato
da due persone, con indosso una felpa con cappuccio grigio, in modo che
nessuno lo veda entrare nella sala del concerto. Rispetto!
Il concerto è stato magnifico, pieno di emozione, in un'atmosfera
davvero calda. Standing ovation dopo ogni canzone e a volte Bob lascia
il pianoforte per venire al centro del palco per gli applausi . È
vestito con una camicia rossa e il suo tradizionale abito nero. La sua
voce è molto calda, e lui la modula a suo piacimento. Tra il suo modo di
suonare il pianoforte e la sua voce, c'è un perfetto accordo, che la
band sublima con la sua presenza nello stesso modo, solida e discreta.
Tony Garnier è al comando e Charles Drayton è in cielo. Con Donnie
Herron la complicità è meravigliosa. La scaletta è quella solita, ma ad
ogni concerto Bob si reinventa davvero se stesso. Sarà ancora qui a
Parigi per altre due notti. Sarò di nuovo lì Giovedì per ascoltarlo e
salutarlo.
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Sabato 29
Ottobre 2022
Nottingham, England - Motorpoint Arena
- October 28, 2022
1. Watching The River Flow (Bob on piano)
2. Most Likely You Go Your Way (and I'll Go Mine) - (Bob on piano)
3. I Contain Multitudes (Bob on piano)
4. False Prophet (Bob on piano)
5. When I Paint My Masterpiece (Bob on piano)
6. Black Rider (Bob on piano)
7. My Own Version of You (Bob on piano)
8. I'll Be Your Baby Tonight (Bob on piano)
9. Crossing The Rubicon (Bob on piano)
10. To Be Alone With You (Bob on piano)
11. Key West (Philosopher Pirate) (Bob on piano)
12. Gotta Serve Somebody (Bob on piano)
13. I've Made Up My Mind To Give Myself To You (Bob on piano)
14. That Old Black Magic (Bob on piano)
15. Mother of Muses (Bob on piano)
16. Goodbye Jimmy Reed (Bob on piano)
-- Band introductions (Bob on piano)
17. Every Grain of Sand (Bob on piano with harp)
encore
18. I Can't Seem To Say Goodbye (Jerry Lee
Lewis) - (Bob on piano)
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Hull, England - Bonus Arena - October
27, 2022
1. Watching The River Flow (Bob on piano)
2. Most Likely You Go Your Way (and I'll Go Mine) - (Bob on piano)
3. I Contain Multitudes (Bob on piano)
4. False Prophet (Bob on piano)
5. When I Paint My Masterpiece (Bob on piano with full backing band)
6. Black Rider (Bob on piano)
7. My Own Version of You (Bob on piano)
8. I'll Be Your Baby Tonight (Bob on piano with harp)
9. Crossing The Rubicon (Bob on piano)
10. To Be Alone With You (Bob on piano)
11. Key West (Philosopher Pirate) (Bob on piano)
12. Gotta Serve Somebody (Bob on piano)
13. I've Made Up My Mind To Give Myself To You (Bob on piano)
14. That Old Black Magic (Bob on piano)
15. Mother of Muses (Bob on piano)
16. Goodbye Jimmy Reed (Bob on piano)
-- Band introductions (Bob on piano)
17. Every Grain of Sand (Bob on piano with harp)
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Jerry Lee "The Killer" ci ha lasciato
clicca qui
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Giovedì 27
Ottobre 2022
Cardiff, Wales - Morotpoint Arena -
October 26, 2022
1. Watching The River Flow (Bob on piano)
2. Most Likely You Go Your Way (and I'll Go Mine) - (Bob on piano)
3. I Contain Multitudes (Bob on piano)
4. False Prophet (Bob on piano)
5. When I Paint My Masterpiece (Bob on piano with full backing band)
6. Black Rider (Bob on piano)
7. My Own Version of You (Bob on piano)
8. I'll Be Your Baby Tonight (Bob on piano with harp)
9. Crossing The Rubicon (Bob on piano)
10. To Be Alone With You (Bob on piano)
11. Key West (Philosopher Pirate) (Bob on piano)
12. Gotta Serve Somebody (Bob on piano)
13. I've Made Up My Mind To Give Myself To You (Bob on piano)
14. That Old Black Magic (Bob on piano)
15. Mother of Muses (Bob on piano)
16. Goodbye Jimmy Reed (Bob on piano)
-- Band introductions (Bob on piano)
17. Every Grain of Sand (Bob on piano with harp)
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Talkin' 12035
- catestef
Oggetto: Mia curiosità
Una piccola mia nota o se vogliamo una
mia curiosità....
Mi aspetto che il Prof. Carrera ci parli in anteprima da qualche parte,
del libro di Dylan, in uscita tra pochi giorni, che lui ha tradotto in
italiano, ovvero "Filosofia della canzone contemporanea".
Qui i link amazon del libro in italiano:
clicca qui
Grazie!
Non saprei dirti caro
Stefano, credo di aver letto poco tempo fa che il Prof. Carrera era in
Italia per una serie di conferenze, e molto probabilmente avrà parlato
anche di questo libro oltre che trattare altri argomenti dylaniani, ma
non ho ancora trovato un articolo scritto da Alessandro che parli di
questo nuovo libro. Senz'altro prima o poi qualcosa verrà
publicata, tutto arriva a chi sa aver pazienza! Alla prossima,
Mr.Tambourine, :o)
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Martedì 25
Ottobre 2022
London, England - London Palladium -
October 24 , 2022
1. Watching The River Flow (Bob on piano)
2. Most Likely You Go Your Way (and I'll Go Mine) - (Bob on piano)
3. I Contain Multitudes (Bob on piano)
4. False Prophet (Bob on piano)
5. When I Paint My Masterpiece (Bob on piano with full backing band)
6. Black Rider (Bob on piano)
7. My Own Version of You (Bob on piano)
8. I'll Be Your Baby Tonight (Bob on piano with harp)
9. Crossing The Rubicon (Bob on piano)
10. To Be Alone With You (Bob on piano)
11. Key West (Philosopher Pirate) (Bob on piano)
12. Gotta Serve Somebody (Bob on piano)
13. I've Made Up My Mind To Give Myself To You (Bob on piano)
14. That Old Black Magic (Bob on piano)
15. Mother of Muses (Bob on piano)
16. Goodbye Jimmy Reed (Bob on piano)
-- Band introductions (Bob on piano)
17. Every Grain of Sand (Bob on piano with harp)
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Talkin' 12034
- rustysilver71
Oggetto: Dylan Garage Trio
Ciao Maggie's Farm, siamo 3 amici, vecchi
appassionati di Bob Dylan, che da circa un anno hanno deciso di provare
a reinterpretare i pezzi...
Il vostro sito è sempre stato un punto di riferimento per noi e per
questo motivo ci fa piacere condividere alcuni nostri pezzi con voi.
Altre registrazioni sono presenti sulla nostra pagina Facebook: Dylan
Garage Trio.
Nel caso in cui le nostre versioni fossero di vostro gradimento per noi
sarebbe un grandissimo onore ricevere menzione su Maggie's Farm.
Grazie per l'attenzione e un caro saluto! Dylan Garage Trio.
https://www.youtube.com/watch?v=nz1FZ8bfwXQ
https://www.youtube.com/watch?v=kAYtSSGluy0
Grazie amici, ho
guardato i videoclip da voi indicati, ed anche altri perchè mi siete
piaciuti davvero! Spero che tanti altri Maggiesfarmers abbiano il
piacere di vedervi ed ascoltarvi, in modo che le visualizzazioni
facciano un bel balzo in avanti. May you stay forever young.......live
long and prosper, Mr.Tambourine, :o)
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Krefeld, Germany - Aayla Arena -
October 9, 2022
di Christof Graf
Bob Dylan a Krefeld 2022. Niente di nuovo in Occidente! Con queste
parole si potrebbe descrivere l'ultimo dei sei shows di Bob Dylan in
Germania nel 2022. L'aspettativa di alta qualità delle esibizioni
musicali di Dylan in "Rough And Rowdy Ways Tour 2021-2024" lo aveva
preceduto dall'inizio del tour europeo a Oslo e nei concerti a
Flensburg, Magdeburgo e Berlino è stata confermata anche in
Krefeld. Per anticipare subito: La setlist, che non è cambiata di poco
dall'inizio dell'Europeantour di quest'anno e dall'inizio dei suoi
concerti in America alla fine del 2021, non è cambiata nemmeno nella
Krefeld Ice Hockey Arena. Dylan comincia con un cowboy-rock-groove per
"Watching The River Flow" e conclude con "Every Grain Of Sand". Nel
mezzo, presenta nove su dieci canzoni dal capolavoro "Rough And Rowdy
Ways", pubblicato durante la pandemia. Fatta eccezione per l'epopea di
17 minuti di "Murder Most Foul", tutte le canzoni si ascoltano con
piacere. Nel mezzo, vecchie canzoni come "Gotta Serve Somebody" o "When
I Paint My Masterpiece". No, non c'è mai stato un Best nei concerti di
Dylan, nemmeno a Krefeld nel 2022. Sì, non suona "The Times they are
a-changin’” ma lo fa capire in molte cose che questi sono cambiati. La
discussione sul "Never EndingTour", iniziata nel 1988 con lo stop
forzato per la pandemia e la questione è se i concerti del "Rough And
Rowdy Ways Tour 2021-2014" siano in realtà nuovo l'inizio o solo un
altro capitolo del vecchio NET.
L'atmosfera del concerto e l'atteggiamento anche dell'artista è
cambiato. Poco dopo le 20.00, dopo una breve introduzione di musica
classica, la luce si spegne. Un attimo dopo, Dylan è lì, quasi nascosto
dietro il pianoforte. È vestito in velluto nero. Se resta seduto, a
malapena lo vedi. Si alza per cantare. Allora puoi almeno riconoscere
testa e capelli. Non ci sono quasi scenografie. Le ex luci di stile
Hollywood studio sono un ricordo del passato. La Statuina dell’Oscar non
c’è più. Il primo piano sullo sfondo è illuminato da una luce gialla o
rossa. Niente distrae dalla presenza di Dylan. I suoi cinque compagni
d'armi musicali indossano abiti neri, così come lo stesso Dylan. Il
pavimento del palco del "Rough And Rowdy Ways Tour" è immerso in una
luce bianca brillante. L'atmosfera è sottile, scarsa e discreta per
mettere a fuoco con attenzione le parole e i cliché di Dylan. Most
Likely You Go Your Way (and I'll Go Mine) mostra la direzione, così come
quella confessione di Dylan “I contain moltitudes”. Dopo "Masterpiece"
Dylan gracchia un "Grazie" al pubblico. Il pubblico ringrazia il maestro
con un applauso immediato dopo anni di mancata comunicazione.
Ci saranno altri due "Grazie" nel corso della serata. Dopo "BlackRider",
Dylan si alza brevemente e fa tre passi esitanti a metà del palco. Per
due secondi, tiene l’asta del microfono. Tocca di nuovo il pianoforte
protettivo. Dylan è fisicamente stanco e la fragilità diventa visibile.
I suoi passi sono lenti ed esitanti. Voce e pianoforte, invece, sono
onnipresenti e manifestano la sua rilevanza come a
cantautore e scrittore. L'atmosfera del concerto ha qualcosa di quasi
religioso. Dylan non è più solo un narratore, ma un compagno. Lui è un
predicatore e creatore della colonna sonora della nostra vita. Il
devozionale è elegiaco, epico, ossessionante, malinconico e commovente.
Con "Black Rider" ti viene in mente Leonard Cohen, l'altro grande
cantautore dopo Bob.
Dylan e la band scacciano l'oscurità con una ugualmente oscura "My Own
Version Of You" e una lasciva "I'll Be Your BabyTonight". Dylan suona
l'armonica per la prima volta questa sera. Segue una minacciosa
"Crossing The Rubicon". Bob interagisce con il chitarrista Doug Lancio,
si protende verso di lui, proprio come dice all’altro chitarrista Bob
Britt "stai tranquillo" con un gesto della mano. Dylan ama fraseggiare a
Krefeld ed è soddisfatto dei risultati. Il suo canto è chiaro, forte e
distinto. Le sue storie si stanno evolvendo. Dylan poi torna a essere
fragile al centro del palco. Un gesto gradito e insolito, ma allo stesso
tempo tempo un po' preoccupante. È importante che Dylan in questo tour
presenti il suo attuale album. Le distrazioni sono indesiderabili. Gli
smartphone sono stati precedentemente rinchiusi. Il concerto sembra un
melange di devozione della chiesa da un predicatore che legge i leviti
ai suoi discepoli, come ad una conferenza di un professore di
letteratura che semplicemente padroneggia il potere della parola.
Inoltre, Dylan si presenta come pittore di immagini linguistiche quando
lascia testo e la musica si interrompe per secondi. Le parole a volte
stavano da sole nella stanza.
Dylan ha trasformato l'arena dell'hockey riempita all'80% in una chiesa
piena di schemi mentali. Ha creato secondi di silenzio nella comunità di
circa 3000 persone. "Key West" ha avuto momenti belli così come il blues
"FalseProphet" nel primo terzo del concerto. In "Gotta Serve Somebody"
Bob Britt era in primo piano con la sua chitarra elettrica veloce e
forte. Alla fine, Dylan ha finalizzato la canzone con le parole
pronunciate: “Ognuno deve servire qualcuno, .... Perfino io”. Umile e
concentrato anche il nuovo batterista Charley Drayton e gli unici
rimasti della vecchia band Tony Garnier al basso e Donnie Herron al
violino, pedal steel e lap steel. Il quintetto suona sempre più perfetto
da una canzone all'altra. Tony Garnier è per Dylan qualcosa di simile a
Rosco Beck per Leonard Cohen. Una specie di direttore musicale che
aspetta l'umore, il dispiacere e la gioia di Dylan come un'aquila in
attesa di calare sulla preda. Dylan sembra avere ancora molte nuove idee
nel 2022 e vuole parlare di problemi impopolari in modi approssimativi.
A Dylan non è mai importato delle opinioni dei critici. La sua attuale
mitezza di età era sufficiente a Krefeld per fargli dire tre "Grazie"
per l'attenzione che ha ricevuto. Dopo il Blues "Goodbye Jimmy Reed",
Dylan presenta i musicisti. Non ci sono bis. Solo "Every grain of sand"
dall'album "Shot Of Love" del 1981. Poi i musicisti si mettono in fila
di nuovo insieme a Dylan solo per pochi secondi al centro del palco.
Standing Ovation! Il viaggio elegiaco nel tempo come è un'istantanea.
Dylan e la band scompaiono nello stesso buio dal quale erano usciti 100
minuti prima. Lo show è finito e tutti dicono "Le cose sono cambiate".
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Lunedì 24
Ottobre 2022
London, England - London Palladium -
October 23 , 2022
1. Watching The River Flow (Bob on piano)
2. Most Likely You Go Your Way (and I'll Go Mine) - (Bob on piano)
3. I Contain Multitudes (Bob on piano)
4. False Prophet (Bob on piano)
5. When I Paint My Masterpiece (Bob on piano with full backing band)
6. Black Rider (Bob on piano)
7. My Own Version of You (Bob on piano)
8. I'll Be Your Baby Tonight (Bob on piano with harp)
9. Crossing The Rubicon (Bob on piano)
10. To Be Alone With You (Bob on piano)
11. Key West (Philosopher Pirate) (Bob on piano)
12. Gotta Serve Somebody (Bob on piano)
13. I've Made Up My Mind To Give Myself To You (Bob on piano)
14. That Old Black Magic (Bob on piano)
15. Mother of Muses (Bob on piano)
16. Goodbye Jimmy Reed (Bob on piano)
-- Band introductions (Bob on piano)
17. Every Grain of Sand (Bob on piano with harp)
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Talkin' 12033
- mmontesano
Oggetto: Cronaca del concerto di Bruxelles
Buongiorno, sperando di fare cosa gradita,
invio il link alla cronaca del concerto di Bob Dylan al Forest National,
Brussels, scritta da Nicola Gervasini per TomTomRock. Cari saluti,
Marina Montesano.
https://www.tomtomrock.it/report/concerto-bob-dylan-world-wide-tour-forest-national-brussels/
Grazie Marina, sempre
graditissime le tue segnalazioni, alla prossima allora! Live long and
prosper, Mr.Tambourine, :o)
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Berlin, Germany - Verti Music Hall -
October 6, 2022
di Werner Kehl
Le cose sono cambiate radicalmente nel mondo dall'ultima volta che Bob
Dylan si è esibito a Berlino nel 2019, purtroppo non in meglio.....Ciò
che sicuramente è molto più positivo è il cambio della venue; tre anni e
mezzo fa ha suonato in quell'enorme-dromo qui vicino. La disperata
richiesta nella mia ultima recensione di quello spettacolo era quella di
suonare in un luogo più adatto al suo stile.
La Verti Music Hall (almeno per me) ricorda in qualche modo la
Mitsubishi Electric Hall di Düsseldorf (grandi spettacoli di Bob sia nel
2015 che nel 2017): arena relativamente piccola e molto moderna, fatta
su misura per spettacoli che mirano ad avere un suono ottimale. Penso di
poter tranquillamente presumere che i musicisti & i tecnici coinvolti
nel Rough & Rowdy Ways Tour sono stati assolutamente entusiasti del loro
spazio di lavoro in questo auditorium all'avanguardia.
Un paio di persone che conosco hanno partecipato allo spettacolo del
mercoledì, altri amici sono venuti stasera (venerdì). Ho deciso che lo
show in mezzo funzionava meglio per me. Senza un biglietto in mano mi
sono diretto a MB Platz e con mia grande sorpresa ho visto che stavano
ancora vendendo i biglietti al botteghino. Non avevano tanti biglietti
rimasti ma ne avevano alcuni nella sezione 201.
Speravo di essere in un posto che mi avrebbe consentito un lavoro molto
decente e a quella posizione potevo vedere molto bene Bob (a proposito,
sì, ero io con il binocolo come alcuni hanno sottolineato nelle loro
recensioni).
Lo spettacolo è iniziato un paio di minuti dopo le 20:00 e ad essere
sincero ho trovato la prima mezz'ora piuttosto noiosa (la seconda
canzone l'ho trovata particolarmente noiosa, a parer mio. è un
ferrovecchio e Bob dovrebbe abbandonare e sostituire con qualunque altra
canzone!).
E poi è successo: ha inizato Black Rider e dopo pochi secondi si è
fermato, spiegando al pubblico che qualcuno stava filmando e scattando
foto e che lui e la band non sarebbero andati avanti fino a quando la
persona non avrebbe smesso. Tutti in sala hanno trattenuto il respiro,
si poteva sentire cadere uno spillo. Bob ha riavviato la canzone e dopo
qualche secondo si è fermato nuovamente, ribadendo quanto detto prima e
aggiungendo: "CACCIATE QUESTO RAGAZZO FUORI DI QUI"! Quello è stato il
momento in cui questo concerto è cambiato completamente, è stata la
scintilla necessaria per cambiare quello - fino ad allora - spettacolo
poco brillante. Finita la canzone, Bob si è alzato dal pianoforte ed è
andato al centro del palco per prendere la sua solita posa, questa volta
con lo sguardo negli occhi come se volesse dire “Non osate!”,
praticamente tutti si sono alzati e gli hanno fatto un travolgente
applauso!! E da qui in poi, lo spettacolo è andato avanti
magnificamente. Le canzoni dell'ultimo album sono state suonate in modo
assolutamente stellare e i nuovi arrangiamenti, anche dalle canzoni più
vecchie, erano fantastici, che fosse Baby Tonitght o To Be Alone che
subito mi hanno ricordato il modo sublime col quale Maria Muldaur le
aveva registrate qualche anno fa. E poi finalmente abbiamo avuto
l’armonica in Every Grain Of Sand, un po' come la ciliegina sulla
torta...
Quindi, tutto sommato, una serata estremamente piacevole e qualcosa di
cui amare profondamente in questi tempi terribilmente preoccupanti!
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Sabato 22
Ottobre 2022 Talkin' 12032
- miscio.tux
Oggetto: Un bimbo particolare
Ciao Mr. Tambourine,
Ho visto che il piccolo Dario Tux ti ha scritto. Ti devo delle
spiegazioni. Io e Dario siamo sposati da tre anni, è stato un matrimonio
riparatore, non te l’ho mai confidato perché temevo mi derideste. Ci
siamo sposati in Comune, non in chiesa, eh! Mi sono imposto, Dario Greco
voleva che comprassi uno di quei ridicoli vestiti bianchi con lo
strascico, lui è meridionale ed è un po’ tradizionalista, devi capirlo.
Ma io mi son proprio rifiutato, mi sono comprato invece un abito di
velluto a coste color panna. Ovvio che non potevo dirtelo, me lo
immagino Eglamore a gridare: “ma questo è un sito di ricchioni!”.
Conviviamo, è per questo che Dario ti ha scritto la sua ultima lettera
dal mio indirizzo mail; ricordi? era la talkin' 12023 del 9 ottobre. Ma
le cose non vanno propriamente a gonfie vele, però il piccolo Dario Tux
è stato un regalo del signore. E’ un bimbo incredibile, non credere, non
è sempre così sgradevole, sa essere anche molto dolce lui. Certo, è
piuttosto precoce per essere un bambino di tre anni, non dico di no.
Spesso non sappiamo come gestirlo, Dario Greco dice che io lo vizio, ma
quando gli faccio un’osservazione lui si mette a ridere come un matto e,
sganasciandosi e rotolando, urla: “Papà Miscio dovresti vederti”. Io una
volta ho provato a mollargli un ceffone, ma lui mi ha subito tirato un
calcio in culo che mi è venuta un’ernia discale L5 S1.
Tambourine, ho visto che tu gli hai risposto un po’ sgarbatamente, non
offenderti, ma non devi farlo più. Anzi scusati magari, vediamo se gli
passa. Perché se lui se la lega al dito abbiamo finito tutti di vivere.
Quel falalà falalì lo ha fatto imbestialire, pensava tu lo sfottessi,
che gli cantassi la ninna nanna. Non smetteva più di bestemmiare. Adesso
ha preso in antipatia Bob Dylan, dice che latra come un cane investito
da un tir, ha scritto persino una parodia che ha intitolato “Like a
Rolling Dog (on Highway 61)”. E’ un bambino difficile, lo so, pensa che
mi torna sempre dal parco con le tasche piene di pezzi da 200 e non mi
dice dove li prende. Oggi poi è partito per andare a vedere i concerti
di Dylan, vuole capire cosa ci troviamo di così bello in un vecchio
rimbambito come lui, mi ha detto. Anzi credo voglia scrivervi le
recensioni dei concerti da quello che ho capito. Mi raccomando!
Ciao, a presto. Miscio.
Ciao Miscio, io non ho
proprio niente contro le coppie particolari come la vostra, cioè quelle
non formate da persone di due sessi diversi. Pur sapendo che Sir Elton
John aveva un marito ed aveva adottato un bambino ho pensato che quel
bimbo fosse stato molto più fortunato di tanti altri che hanno genitori
sui quali è meglio stendere un velo pietoso a causa dei loro
comportamenti. Vorrei precisare che non mi è passato nemmeno per la
mente di prendere in giro il vostro piccolo, fa la lanky down dilly era
solo un saluto per una persona che stimo molto. Detto questo, auguro una
vita piena di amore e di felicità agli sciagurati che hanno voluto la
paternità del piccolo Dario Tux. Live long and prosper a tutti voi,
Mr.Tambourine, :o)
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Libri: "Sognai talmente forte” - Da
Omero a Dylan - di Massimo Bubola
clicca qui
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Venerdì 21
Ottobre 2022
London, England - London Palladium -
October 19/20, 2022
1. Watching The River Flow (Bob on piano)
2. Most Likely You Go Your Way (and I'll Go Mine) - (Bob on piano)
3. I Contain Multitudes (Bob on piano)
4. False Prophet (Bob on piano)
5. When I Paint My Masterpiece (Bob on piano with full backing band)
6. Black Rider (Bob on piano)
7. My Own Version of You (Bob on piano)
8. I'll Be Your Baby Tonight (Bob on piano with harp)
9. Crossing The Rubicon (Bob on piano)
10. To Be Alone With You (Bob on piano)
11. Key West (Philosopher Pirate) (Bob on piano)
12. Gotta Serve Somebody (Bob on piano)
13. I've Made Up My Mind To Give Myself To You (Bob on piano)
14. That Old Black Magic (Bob on piano)
15. Mother of Muses (Bob on piano)
16. Goodbye Jimmy Reed (Bob on piano)
-- Band introductions (Bob on piano)
17. Every Grain of Sand (Bob on piano with harp)
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Berlin, Germany - Verti Music Hall -
October 5, 2022
di Sascha Priester
Sì, un'altra esperienza molto diversa. Ero seduto un po' troppo
indietro, di tanto in tanto mi distraevo per il troppo e continuo
movimento nel pubblico. Le persone arrivano in ritardo fino a 30 minuti
dopo l'inizio dello spettacolo. La Sicurezza girovaga costantemente,
mostrando alle persone i loro posti, chiacchierando. Le persone entrano
ed escono per comprare la birra ovviamente necessaria durante le canzoni
e, sì, popcorn... bene con questa negatività.
Lunghe introduzioni musicali sono state suonate in molte canzoni. Per
esempio Watching The River Flow e anche Most Likely, probabilmente
allungate per avere uno spettacolo un po' più lungo, suppongo. Molto
improvvisato, molto bello. Sfortunatamente, Every Grain non aveva l'
armonica e anche un pasticcio con il testo proprio all'inizio. Ma
riflettendo su ciò che è successo, sono così felice che questi concerti
abbiano luogo, anche stasera è stata piena di tanti bei momenti di
creatività, belle le versioni di tante canzoni, Bob che canta da solo
con il suo pianoforte per alcune strofe con la banda in (quasi?)
silenzio. Nessun "Grazie amici..." stasera o qualsiasi altra cosa, altre
battute come negli ultimi spettacoli, ma due pensieri ancora nella mia
mente: Crossing the rubicon: “Quanto può durare ancora? Quanto tempo può
durare?“ cantato con tanta intensità, riflessione, saggezza e, hm,
tristezza. Quindi ancora grazie a voi e a Dylan, non vedo l'ora di
vederlo domani ancora in tour.
°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°
di Laurette Maillet
Da Magdeburgo a Berlino. Viaggio facile con il FLIXBUS, due ore e mezza!
Alla stazione degli autobus di Berlino prendo la U12 e 20 minuti a piedi
per il mio alloggio. Le strade sono animate! Petra mi sta aspettando. io
ho una camera da letto privata e un grande letto :)
BERLINO, 5 ottobre, l'ultima volta a Berlino Bob aveva suonato nella
sala Mercedes Benz, accanto alla Verti :) Mi siedo sulle scale di fronte
al fiume e... guardo il fiume scorrere prendendo gli ultimi raggi del
sole. Entro le 17:30 vado alla venue. Gli autobus sono parcheggiati in
strada. Erik sta sorvegliando la porta :) La sala Verti aprirà solo alle
18:30. Ho bisogno di un biglietto quindi metto il mio
cartello. Alcuni bagarini stanno comprando e vendendo :( Inoltre il
locale è piccolo, forse 3000. Mi fido della mia "buona stella" e ho
ragione. Alle 19:15 un uomo viene dritto da me e mi chiede quanti
biglietti mi servono "Solo uno.". "Io ne ho due ma uno è libero".Woah!
Chiedo perché libero. Dice che ha appena perso un buon amico e lui vuole
rendere felice qualcuno, quindi stava cercando un vero fan. "Sono una
vera fan!". Entro le 19:30 mi siedo. Buona visuale del palco e parlo con
il mio Buon Samaritano e i suoi amici. Lavorano in una stazione radio e
mi conoscono attraverso Expecting Rain. ??? Il locale è piccolo e pieno.
Le persone sembrano essere di spirito buono, più loquace degli
Scandinavi. Bob inizia puntuale... al pianoforte. Subito il pubblico si
alza ed è entusiasta! Il suono è veramente buono. La batteria è rumorosa
e vedo Bob far segno con la mano destra do “abbassarla”??? All'inizio
c'è un lungo assolo di pianoforte in Watching e Most Likely. In generale
Bob ne aggiungerà altri al pianoforte tra i versi delle canzoni. Forse
per avere la possibilità di sedersi ??? Poiché sarà seduto per tutti i
suoi assoli. Si sposta al centro per Moltitudes e Black Rider. Ha un
aspetto migliore che a Magdebourg. Il pubblico sta in piedi quando lui è
al centro. E Bob lo può vedere. Dopo "To be alone with you" il pubblico
reagisce bene e Bob decide di tornare al centro della scena per una posa
più lunga senza la giacca.
Indossa una camicia verde/blu. Bella :) Tutto è perfetto fino a "Mother
of muses", poi sento che la sua voce è meno chiara e si siede al
pianoforte e "Jimmy Reed" non è buono come al solito. Forse troppo piano
:( Per "Every grain of sand" il pubblico è in piedi. Alcuni fans si
muovono nel corridoio. Ma nessuno raggiungerà il palco. Nessuna
armonioca in EGOS ma un lungo assolo al piano. Questo è il miglior suono
dai tempi di Oslo. Un luogo più intimo e un buon pubblico. Bella gente a
Berlino. Quindi Bob dovrebbe essere felice ed io
credo che lo fosse. Ci sono altri due spettacoli qui, a Berlino. Ci
vediamo domani. E... dopo domani.
°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°
di
Michael Ballstav
Eccoci a Berlino per rivedere il vecchio Bob.
Potrebbe sembrare vecchio quando
cammina ma sicuramente suona il piano in modo più
brillante!
È stato un bel primo
spettacolo a Berlino stasera e l'arena Verti è stata buona per Bob con
una bella folla gentile (ma troppe persone che entrano ed escono
comunque e questro mi ha un po' irritato).
Le canzoni che mi hanno colpito stasera erano Crossing
the rubicon, una magnifica versione di My own version of you + due
grandi I’ll be your baby tonight/To be alone with you.
Gotta serve somebody è
sempre buona e vorrei che più canzoni potessero suonare
come quella.
Ma perché non suoni l'armonica, Bob?
Mi manca!
Michael Ballstav
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Giovedì 20
Ottobre 2022 Talkin' 12031
- dario.tux
Oggetto: Ardemagno, prendimi tu.
Ciao Tamburo,
mi presento: mi chiamo Dario Tux e sono il figlio di Dario Greco e
Miscio Tux. Ho solo 3 anni, ma ho già un battacchio che sembra un
martello pneumatico. Per fortuna non ho preso da papà Miscio che ha un
pistacchio imbarazzante. I miei due papà si sono conosciuti a un meeting
del prof. Carrera. Dopo pochi istanti erano già nei bagni della
Feltrinelli, fu lì che papà Dario possedette papà Miscio. Ed è lì che
venni concepito, lo so perché me lo raccontano tutte le sere prima di
spegnere la luce. Dopo un giorno hanno iniziato a bisticciare e non
hanno più smesso. Non c’è un argomento su cui vadano d’accordo, non si
trovano nemmeno su quello strazio di Dylan, per cui inspiegabilmente
vanno pazzi entrambi. Smettono di questionare solo quando li zittisco io
con un porcone da far tremare i vetri. Loro mi dicono sempre che, va
bene i poeti maledetti e Bukowski e Ginsberg, ma non sta bene
bestemmiare a tre anni. Provate voi ad avere a che fare ogni santo
giorno con due tangheri, rampognosi e inconcludenti, di questo calibro!
Voi vi chiederete perché un teppista come me scriva ad un sito di
benpensanti come il vostro. Il motivo è solo uno: sono stato concepito
sulle note di I’ll Remember You cantata dal prof. Carrera e la
responsabilità è vostra, quindi adesso mi trovate una famiglia di
adozione che sia decente: voglio dei papà con le palle, coi soldi, non
degli intellettualini petulanti, gente che sgobba sodo e parla poco… non
so pensavo all’Ardemagno. Adesso, scusate, torno a guardare Mentana, che
forse è la volta che gli tiriamo una bombazza da mille chilotoni a quel
mentecatto di Putin.
Ciao, bro, alla prossima.
Bene carissimo Dario
Tux, questa credo sia la mail che non avevo ricevuto. Aggiungiamo così
un'altro personaggio creato dalla fantasia infinita di chi ti sta alle
spalle perchè, a tre anni, non penso che tu sappia già scrivere e
leggere. Comunque, ben entrato a far parte dei personaggi strambi della
Fattoria. Alla prossima, con nuovi paralipomeni per i quali sei davvero
una sorgente di talento! Perciò alla prossima, live long and prosper,
Mr.Tambourine, :O)
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George Harrison, il disco di Bob Dylan
e il viaggio in India
clicca qui
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Nick Cave, il fantasma di un Elvis
dolente
clicca qui
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Mercoledì
19
Ottobre 2022
Amsterdam, The Netherlands - AFAS Live
- October 17, 2022
1. Oh Susanna
(Stephen Foster) - (short instrumental)
2. Watching The River Flow (Bob on piano)
3. Most Likely You Go Your Way (and I'll Go Mine) - (Bob on piano)
4. I Contain Multitudes (Bob on piano)
5. False Prophet (Bob on piano)
6. When I Paint My Masterpiece (Bob on piano with full backing band)
7. Black Rider (Bob on piano)
8. My Own Version of You (Bob on piano)
9. I'll Be Your Baby Tonight (Bob on piano)
10. Crossing The Rubicon (Bob on piano)
11. To Be Alone With You (Bob on piano)
12. Key West (Philosopher Pirate) (Bob on piano)
13. Gotta Serve Somebody (Bob on piano)
14. I've Made Up My Mind To Give Myself To You (Bob on piano)
15. That Old Black Magic (Bob on piano)
16. Mother of Muses (Bob on piano)
17. Goodbye Jimmy Reed (Bob on piano)
-- Band introductions (Bob on piano)
18. Every Grain of Sand (Bob on piano with harp)
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Talkin' 12030
- dario.tux
Oggetto: Lo dico ai miei papà
Ehi bro!
“Ricevuto, grazie, Mr.Tambourine” ma se tu poi non pubblichi mi stai a
prendere in giro. Non fare il furbetto con me, ho solo tre anni ma non
passo per nabbo tanto facilmente. Se te la mandavo col piccione
viaggiatore la lettera facevamo prima. Nel ‘500 si comunicava più
velocemente che su questo sito. Tieni in casa un ippopotamo che dorme,
ma che te ne fai? Non voglio flammarti, ma capisci anche tu che tenersi
le mail nelle guance per l'inverno, come gli scoiattoli, è una roba che
mummifica ogni anelito vitale. Va beh comunque ti perdono. Pubblica
però, se no lo dico ai miei due papà che dopo ti blastano di brutto.
Senza rancore, Dario Tux.
Carissimo Dario, ti confesso che la tua
mail mi ha molto stupito perchè non so nemmeno di cosa tu stia parlando.
E' la prima mail che ricevo da questo indirizzo, quindo non ho la minima
idea di cosa tu mi abbia scritto (ma davvero mi hai scritto??????????)
perchè non ho mai cestinato le mail di nessuno, nemmeno quelle che ai
primi mesi della mia conduzione del sito mi insultavano come se fossi
stato lo scemo del villaggio. Ti dirò che una mezza idea su chi tu possa
essere l'ho ben chiara nella testa ma naturalmente lo tengo per me.
Resto in attesa che mi RImandi la mail di nuovo in modo da poterla
pubblicare in quanto potrebbe essere interessante anche per moltissimi
lettori. Alla prossima dunque, fa la lanky down dilly, Mr.Tambourine,
:o)
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Talkin' 12029
- lucam.giani
Oggetto: A.Orlandi
Gentili signori
è possibile entrare in contatto con Andrea Orlandi, vostro tramite.
Sono un appassionato di fotografia e mi interessano alcuni scatti.
Ringrazio. Cordialmente. Luca Maria Giani.
Mi spiace di non
poterti aiutare perchè Andrea mi aveva contattato anni fa per mandarmi
alcune sue foto, infatti nell'archivio di maggiesfarm c'è una pagina
dedicata alle foto di Dylan scattate da Andrea. Purtroppo, a causa di un
guasto al mio computer di allora, perdetti tutti i contatti, compreso
l'indirizzo mail di Andrea. L'unica cosa che ti consiglio è quella di
cercare su Google e sono certo che troverai il sito Facebook, Twitter e
Pinterest di Andrea così potrai inviargli una mail. Alla prossima,
Mr.Tambourine, :o)
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Martedì 18
Ottobre 2022
Amsterdam, The Netherlands - AFAS Live
- October 16, 2022
1. Watching The River Flow (Bob on piano)
2. Most Likely You Go Your Way (and I'll Go Mine) - Bob on piano)
3. I Contain Multitudes (Bob on piano)
4. False Prophet (Bob on piano)
5. When I Paint My Masterpiece (Bob on piano with full backing band)
6. Black Rider (Bob on piano)
7. My Own Version of You (Bob on piano)
8. I'll Be Your Baby Tonight (Bob on piano)
9. Crossing The Rubicon (Bob on piano)
10. To Be Alone With You (Bob on piano)
11. Key West (Philosopher Pirate) (Bob on piano)
12. Gotta Serve Somebody (Bob on piano)
13. I've Made Up My Mind To Give Myself To You (Bob on piano)
14. That Old Black Magic (Bob on piano)
15. Mother of Muses (Bob on piano)
16. Goodbye Jimmy Reed (Bob on piano)
-- Band introductions (Bob on piano)
17. Every Grain of Sand (Bob on harp and piano)
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Magdeburg, Germany - GETEC Arena -
October 3, 2022
di Laurette Maillet
Magdebourg, 3 Ottobre. Ho cambiato il mio viaggio in autobus con un
viaggio in treno, 9:15 invece delle 3 del mattino. Dato che ho una bella
camera da letto privata, mi metto a dormire tardi. Ian è in viaggio con
me e iniziamo un piacevole viaggio. Abbiamo due trasferimenti e sono
tirati. Si parte in preda al panico quando lo schermo annuncia un
cambiamento nella nostra ultima stazione ferroviaria. Non più la
stazione centrale. Abbiamo informazioni da persone simpatiche: noi
adesso dovremo prendere una metropolitana per riconnettersi con la
stazione centrale. Siamo 6 Bobcats su quel treno più un membro
dell'equipe di Bob Dylan che conosco sotto il nome di Michael. (Cosa sta
facendo su quel treno? Mistero) Quindi... Corriamo e corriamo finché non
saltiamo finalmente sul secondo treno appena in tempo. Un'ora dopo
corriamo di nuovo a prendere l'ultimo treno per Magdeburgo. Poi possiamo
rilassarci per due ore. Non molto cibo ma fino ad ora ma mi sento bene.
So che non sarà facile trovare un biglietto. Questa è la Germania
dell'Est e non ho mai avuto un modo semplice per trovarne uno. Sono
molti i bagarini ma troppo costosi per un singolo biglietto. Entro le
19:15 accetto di acquistarne uno per 40€. Non è la scelta migliore dato
che questa è di nuovo un'arena sportiva e il pavimento è... piatto.
Significa che se ho persone davanti a me non riesco nemmeno a vedere
Bob. Chiacchiero con il giovane vicino a me. È un fan e aveva già visto
Bob molte volte. Anche lui conosce l'ultimo album e la scaletta. Quindi
sta bene :) ho capito fuori che molti di quei fans di Dylan non
capiscono... l’Inglese ????:(L'uomo davanti a me... è anche un fan dal
Regno Unito e vedrà molti spettacoli del Tour. Grande. Fin qui. L'Arena
è mezza piena... forse solo 3000 persone. Aspettiamo impazienti.
L'orologio sul muro segna le 8. Poi le 8.05.
Poi alle 20:15 inizio a preoccuparmi. E se Bob non stesse bene???? Entro
le 20:17 le luci diventano fioche fioche... e sentiamo la classica
introduzione di musica.
"Whatching the river" è catastrofica. Il suono è pessimo. Leggermente
meglio in "Moltitudes". Bob si sposta dolorosamente al centro della
scena dopo "False Prophet" ....la prima e unica volta per questo
spettacolo. Come a Flensburg tutti gli assoli al pianoforte sono con Bob
seduto, che scompare dietro al pianoforte. Dirà "grazie" due volte e
"grazie amanti delle signore" o "grazie amanti dei bambini" dopo "Baby
tonight". L'unica canzone che farà reagire il pubblico. Sono tutta
orecchie per "Mother of muses", il mio buon amico Bob Russell mi ha
chiesto di prestare attenzione a quella canzone! Circa a tre quarti
della canzone vedo Bob che tiene un oggetto bianco, nella sua mano
destra, davanti al suo viso. Quindi smette di cantare e menziona con
rabbia una telecamera in mezzo al pubblico. Lui
dice qualcosa sul cantare dietro il pianoforte e tira bruscamente il
microfono giù, si siede al pianoforte e finisce "Mother" nascosto. Woah!
Egli recita "Good bye Jimmy Reed" seduto. Poi si alza e mette il suo
cappello bianco/crema al pianoforte (vedo ora che questo era il suo
cappello) e che lo usa per nascondere la sua faccia. Per me rovina
totalmente uno dei miei pezzi preferiti. E mi interrogo sulla sua salute
mentale. Cosa gli importa se qualche fan scatta una foto? La maggior
parte dei telefoni sono chiusi nei sacchetti YONDER. Una macchina
fotografica, luce blu e ora un'altra fotocamera. ??? Cerca di trovare
una scusa per essere arrabbiato o è veramente dolorante e irritabile per
la sofferenza? Di tutti i miei 6 spettacoli, finora, quello è stato il
peggiore. Ho lottato per raggiungere il luogo, non ho mangiato, ho
pagato un po' di soldi per il biglietto... e ha dovuto vedere un Bob
arrabbiato. Non è giusto! :(Speriamo che a Berlino lo trovi di umore
migliore. Tre spettacoli nella la stessa città dovrebbe dargli il tempo
di riposare e rilassarsi. Quindi andrò avanti con speranza e amore.
Smettila di puntargli le vostre fotocamere in faccia!!!! Non rovinate
gli spettacoli!!! Ci vediamo!
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Lunedì 17
Ottobre 2022
Brussels, Belgium - Forest National -
October 15, 2022
1. Watching The River Flow (Bob on piano)
2. Most Likely You Go Your Way (and I'll Go Mine) - Bob on piano)
3. I Contain Multitudes (Bob on piano)
4. False Prophet (Bob on piano)
5. When I Paint My Masterpiece (Bob on piano with full backing band)
6. Black Rider (Bob on piano)
7. My Own Version of You (Bob on piano)
8. I'll Be Your Baby Tonight (Bob on piano)
9. Crossing The Rubicon (Bob on piano)
10. To Be Alone With You (Bob on piano)
11. Key West (Philosopher Pirate) (Bob on piano)
12. Gotta Serve Somebody (Bob on piano)
13. I've Made Up My Mind To Give Myself To You (Bob on piano)
14. That Old Black Magic (Bob on piano)
15. Mother of Muses (Bob on piano)
16. Goodbye Jimmy Reed (Bob on piano)
-- Band introductions (Bob on piano)
17. Every Grain of Sand (Bob on harp and piano)
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Flensburg, Germany - Flens-Arena -
October 2, 2022
di Sascha Priester
Immagino che la cosa più sorprendente sia il cambiamento generale del
suono dal mio ultimo concerto che avevo visto a Stoccarda nel 2019. È
davvero difficile da descrivere, devi essere lì, vedere e ascoltare ma,
forse più importante, sentirlo. Sentendo “Watching the rivwer “ e “Most
Likely You Go Your Way” capisci che hanno trovato la strada in questa
performance in modo attento e sottile - un approccio adatto per ogni
canzone del passato. L'emisfero della band circonda Bob come in un
antico teatro romano, sempre concentrati e con gli occhi sempre su Bob.
Tutti i musicisti sono eccellenti nel suono che stanno creando, mentre
sono rimasto molto colpito dall'acustica della sala in grado di
evidenziare tutte le sfumature. Un percussionista eccezionale,
batterista e pacemaker, l’abbiamo qui davanti a noi, creando questo
nuovo arazzo che sostiene la voce e il pianoforte di Bob in un modo
innovativo. Un arazzo, costruendo volumi, riducendoli. Sputare parole,
avere amore con loro - e anche avere più di una risata (... così bella –
“quando Io dipingo il mio *risata* capolavoro“).
I brani più vecchi sono stati eseguiti bene, tutti, ma il mio sogno
personale è diventato realtà nell’ ascoltare finalmente l'attuale album
nella sua quasi interezza. Un capolavoro dopo l'altro, I Contain
Multitudes, Own Version Of You, Black Rider, Key West, Crossing The
Rubicon e Mother Of Muses sono in evidenza in questa bellissima serie di
canzoni.
"... watching the river flows", Bob l’ha eseguita seduto al piano.
Questo ora è un po' un problema, perché quando si siede dietro la
"barricata del piano" nera, che sarebbe stato un disastro per le
persone, che hanno pagato una vera fortuna questa volta per i biglietti
(con molti posti vuoti nella hall). Tony & Co. stavano ridendo, tutto
andava bene.
Ma ora su una nota molto seria, la mia teoria su questo pianoforte: Lo
strumento massiccio non è un muro per nasconderci Bob. Questo non è un
brutto abito da vecchio cinico e misantropo dagli atteggiamenti strani
nei confronti del suo pubblico.
Tutti ne siamo stati testimoni negli ultimi anni: Bob, come ogni uomo
molto anziano, diventa visibilmente sempre più debole, ma è mentalmente
forte da morire. Lui usa questa "barricata", che è ovviamente molto
massiccia e forse anche fissata in modo speciale, per stabilizzarlo,
quando sta in piedi appoggiandovisi. Vuole resistere, vuole che la sua
faccia si veda. Il microfono è regolato in questa posizione e lui
combatte per questo tutta la sera, persino pregato per questo così
straziante in Mother Of Muses. Nelle canzoni successive, ovviamente
sempre più stanco fisicamente, lui suona il piano con una mano, ma con
l'altra tiene una presa salda sul bordo del pianoforte. Questo
incredibile sistema e il modo per offrire la meglio performance per lui,
ma anche per noi (i tanti 'grazie' e insomma, i discorsi di ieri sono
stati sbalorditivi), considerata anche l'unica armonica durante Every
grain of sand. Splendidamente iniziata, ha suonato l'armonica con
entrambe le mani, blues, ispirata, piene di vita, potenza e saggezza. E
solo quando ho pensato, per favore, non fermarti mai più, con una mano
ha cercato di nuovo l’equilibrio. Bob ha continuato a suonare l’armonica
con una sola mano, quindi ha chiuso la canzone con il pianoforte. Anche
lui ha camminato verso il centro del palcoscenico per mostrarsi per
intero, stando lì - grandi momenti per noi per dimostrare il nostro
rispetto per questo incredibile artista di talento, dotato e coraggioso
che è ancora sulla strada. Ci vediamo stasera a Magdeburgo, quando gli
dei e le muse sono con noi. Grazie, Bob, per averci dato un'altra
visione del tuo universo. Grazie di tutto.
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La magia di Bob Dylan al Grand Rex di
Parigi - di Samuele Conficoni
clicca qui
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Sabato 15
Ottobre 2022 Talkin' 12028
- calabriaminumum
Oggetto: Maglia Dylan
Ciao Mr.T., sapevi?
I Minnesota Timberwolves omaggiano Bob
Dylan con la maglia City Edition
clicca qui
Non lo sapevo, perciò
grazie della segnalazione, ecco la foto delle magliette, ispirate al
famoso murales sulla 5th strada di Minneapolis:
Grazie ancora, alla
prossima, Mr.Tambourine, :o)
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Boblinks è tornato a funzionare
correttamente, problema risolto.
clicca qui
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Venerdì 14
Ottobre 2022
Paris, France - Grand Rex - October
13, 2022
1. Watching The River Flow (Bob on piano)
2. Most Likely You Go Your Way (and I'll Go Mine) - Bob on piano)
3. I Contain Multitudes (Bob on piano)
4. False Prophet (Bob on piano)
5. When I Paint My Masterpiece (Bob on piano with full backing band)
6. Black Rider (Bob on piano)
7. My Own Version of You (Bob on piano)
8. I'll Be Your Baby Tonight (Bob on piano)
9. Crossing The Rubicon (Bob on piano)
10. To Be Alone With You (Bob on piano)
11. Key West (Philosopher Pirate) (Bob on piano)
12. Gotta Serve Somebody (Bob on piano)
13. I've Made Up My Mind To Give Myself To You (Bob on piano)
14. That Old Black Magic (Bob on piano)
15. Mother of Muses (Bob on piano)
16. Goodbye Jimmy Reed (Bob on piano)
-- Band introductions (Bob on piano)
17. Every Grain of Sand (Bob on harp and piano)
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Talkin' 12027
- sebastiano.giulia
Caro Sebastiano, ti
ringrazio per l' invio di questo file di Black Rider registrato alla
Verti Music Hall di Berlino il 6 ottobre scorso, ma purtroppo non posso
linkarlo in modo che anche gli altri amici di maggiesfarm possano
ascoltarlo perchè il file è troppo grosso e non posso trasferirlo sul
server dove il sito è appoggiato. Comunque grazie, alla prossima,
Mr.Tambourine, :o)
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Talkin' 12026
- arch.massimo.ottaviani
Oggetto: Foto Bob Parigi
Buongiorno Mr. Tambourine,
nonostante l'avviso che appare tentando di connettersi a bob links, il
sito è ancora visibile.
Accedendo dal mio smartphone alla prima schermata clicco su "Avanzate",
appare un'altra finestra e li clicco "procedi su www.boblinks.com (non
sicuro)" e la pagina si apre senza problemi (vedi foto allegate).
La spiegazione di questa novità non so dartela.
Colgo l'occasione per inviarti una foto di Bob a Parigi che girava su
Twitter...sempre più nascosto e in forma nonostante l'età.
Ed anche per ricordarti che sono la
persona che ti scriveva con la mail barabba123... e che hai conosciuto a
Barolo.
Un saluto a tutti e a presto. Massimo.
Carissimo Massimo,
anch'io con lo smartphone, seguendo la procedura da te descritta, sono
riuscito ad accedere a boblinks, invece sul PC funziona solo, nello
stesso modo, con Google Chrome, mentre con Mozilla Forefox non è
possibile, speriamo che il webmaster Bill Page si affretti a
rinormalizzare la faccenda.
Un discorso a parte
per quel che concerne la gentilezza e la disponibilità di Barabba 123,
perchè è grazie a lui se ho potuto partecipare al concerto di Bob a
Barolo dopo che si era offerto di regalarmi un biglietto. Ricordo
benissimo l'incontro e ricordo che sei stato veramente una persona
squisita, una persona che ricordo con piacere anche dopo alcuni anni. Ti
ringrazio per la foto e permettemi di dire che vedere Bob così bardato
mi mette tristezza, non saprei dire perchè!!! Davvero grazie ancora per
allora, alla prossima, Mr.Tambourine, :o)
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Giovedì 13
Ottobre 2022
Paris, France - Grand Rex - October
12, 2022
1. Watching The River Flow (Bob on piano)
2. Most Likely You Go Your Way (and I'll Go Mine) - Bob on piano)
3. I Contain Multitudes (Bob on piano)
4. False Prophet (Bob on piano)
5. When I Paint My Masterpiece (Bob on piano with full backing band)
6. Black Rider (Bob on piano)
7. My Own Version of You (Bob on piano)
8. I'll Be Your Baby Tonight (Bob on piano)
9. Crossing The Rubicon (Bob on piano)
10. To Be Alone With You (Bob on piano)
11. Key West (Philosopher Pirate) (Bob on piano)
12. Gotta Serve Somebody (Bob on piano)
13. I've Made Up My Mind To Give Myself To You (Bob on piano)
14. That Old Black Magic (Bob on piano)
15. Mother of Muses (Bob on piano)
16. Goodbye Jimmy Reed (Bob on piano)
-- Band introductions (Bob on piano)
17. Every Grain of Sand (Bob on harp and piano)
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Che è successo a boblinks.com???
Ho cercato di
collegarmi come al solito per vedere la setlist e le recensioni dei
concerti ma, grande sorpresa, si apre una pagina che dice che la
connessione non è sicura. Se qualcuno è ingrado di darci una spiegazione
sarebbe davvero illuminante! Intanto resto in attesa che anche Bill
Pagel venga informato che nessuno si può più collegare al suo sito.
Mr.Tambourine, :o)
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Mercoledì
12 Ottobre
2022
Paris, France - Grand Rex - October
11, 2022
1. Watching The River Flow (Bob on piano)
2. Most Likely You Go Your Way (and I'll Go Mine) - Bob on piano)
3. I Contain Multitudes (Bob on piano)
4. False Prophet (Bob on piano)
5. When I Paint My Masterpiece (Bob on piano with full backing band)
6. Black Rider (Bob on piano)
7. My Own Version of You (Bob on piano)
8. I'll Be Your Baby Tonight (Bob on piano)
9. Crossing The Rubicon (Bob on piano)
10. To Be Alone With You (Bob on piano)
11. Key West (Philosopher Pirate) (Bob on piano)
12. Gotta Serve Somebody (Bob on piano)
13. I've Made Up My Mind To Give Myself To You (Bob on piano)
14. That Old Black Magic (Bob on piano)
15. Mother of Muses (Bob on piano)
16. Goodbye Jimmy Reed (Bob on piano)
-- Band introductions (Bob on piano)
17. Every Grain of Sand (Bob on harp and piano)
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Talkin' 12025
- pieronicolaantonelli
Oggeto: Guarda ENZO BIANCHI e PIETRO
BRUNELLO in "Bob Dylan e la Bibbia: la profezia del cambiamento"
Ciao una bella catechesi di Enzo Bianchi
sulla bibbia e Bob Dylan.
https://youtu.be/xnjy3KZ6jug
Il video è lunghetto,
dura circa un'ora e mezza, però molto interessante, anche perchè è
sempre bello ed utile sentire il parere di altri, quando si pensa di
sapere tutto c'è sempre qualcosa di nuovo da apprendere! Ciao, alla
prossima, Mr.Tambourine, :o)
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Copenhagen, Denmark - Royal Arena -
September 30, 2022
di Laurette Maillet
Copenaghen. Il FLIXBUS mi porta da Göteborg a Copenaghen in 5 ore.
Niente da fare durante il viaggio, solo rilassarsi e guardare i campi
verdi e le foglie autunnali che cominciando a cadere dagli alberi.
Marcus, il mio ospite di couchsurfing, mi indica di raggiungere il suo
appartamento a sud di Copenaghen: prima la linea S del treno A e poi a
piedi per 30 minuti in una zona circondata da acqua e piccoli parchi.
Magnifico! Sembra molto piacevole vivere qui. Marcus verrà anche lui
allo spettacolo di Bob Dylan stasera, quindi gli consiglio di ascoltare
"Rough and Rowdy ways"... solo per essere nello spirito giusto :). Entro
le 17:15 camminiamo per i due isolati fino alla fermata dell'autobus. La
gente di Copenaghen usa la bicicletta o il trasporto pubblico. Arriviamo
presso la sede poco prima delle 18. È di nuovo un'enorme arena. 12000
posti? Credo che sarà come Stoccolma, mezza piena. Ma che ne so? Marcus
entra mentre rimango fuori a vendere i miei quadri. La folla che viene
dalla metro è infinita. Per un'ora senza sosta, i tifosi passano davanti
a me, Incontro una giovane donna italiana che sembra conoscermi bene.
Anche un'altra donna che ho già incontrato qua e là. Comincio ad essere
abbastanza popolare :) Entro le 19 mi metto in fila. I miei piedi sono
stanchi, ma grazie ancora al mio buon amico Bjørn-Tore se ho un
biglietto anche stasera. Sorprendentemente esattamente lo stesso posto
che avevo a Göteborg; parterre, ultima fila della seconda sezione.
Chiacchiero un po' con un fan americano che ha visto
Bob Dylan con George Harrison e Ringo al concerto per il Bangladesh ed
anche uno show della prima Rolling Thunder Revue e ci promettiamo di
restare In contatto. Saluto Jason che passa e mi siedo. Per contraddire
la mia previsione la sala è gremita. Poco dopo le 20.00 inizia lo
spettacolo. Lo stesso come a Goteborg. Nessuna chitarra. Bob tutto
vestito in nero, sembra stanco. Lui starà seduto al pianoforte per la
maggior parte delo show. Si muove al centro della scena dopo
"Moltitudes" ma dirò solo "grazie".
Dopo "Masterpiece" suona "Prophet" che sembra avere un nuovo
arrangiamento???
"Baby Tonight" è davvero aggressiva. Un po’ cinica. Bob si presenta al
centro della scena dopo una grande "Rubicon".."Key west" è limpida come
il cristallo. Dopo "Serve somebody" vedo del fumo provenire dal
palcoscenico. Il palco è in fiamme??? No. è giusto per scoraggiare le
foto, credo. E un altro "grazie". La presentazione della Band è veloce e
semplice. Prima dell'ultimo "EGOS". BENE! Ho la sensazione che Bob fosse
fisicamente stanco. Non sta in piedi troppo a lungo. Il suono era
fantastico e... Il pubblico incredibilmente rispettoso. Vedo solo pochi
movimenti tra le canzoni. Niente chiacchiere o mormorii. Un pubblico di
età mista, giovani, uomini e gente più anziana. È stato un bello
spettacolo considerando la grande arena e il pubblico. Non il mio
migliore, senza sorpresa o specificità e un Bobby non nel suo miglior
stato d'animo scherzoso. Nemmeno arrabbiato :( Ma amo il pubblico e la
gente di Copenaghen in generale. Ci sarebbero stati due spettacoli in
una sede più piccola e sarebbe stato molto più divertente. Queste grandi
arene sportive non si adattano bene all'intimità della setlist. Si spera
che i prossimi spettacoli siano più "intimi". Grazie a tutti. Grazie
Bobby e riposati bene prima della tappa in Germania.
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Martedì 11 Ottobre
2022 Talkin' 12024
- silcatt
Oggetto: Ho suonato con Bob Dylan - Noel
"Paul" Stookey
Carissimi, ecco la traduzione dell'ultima
intervista pubblicata da Ray Padgett. Stavolta si fa un salto negli anni
'60 con Noel Stookey, il "Paul" di Peter, Paul & Mary.
Alla prossima! Silvano
Carissimo Silvano, se
fossi capace di inventare nuove parole per ringraziarti lo
farei..............ma dovrai accontentarti. GRAAAAAAAAZIE!!! alla
prossima,m Mr.Tambourine :o)
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Noel Paul Stookey di Peter, Paul &
Mary racconta di Bob Dylan negli anni ‘60
di Ray Padgett
(17 settembre 2022)
Fonte:
https://dylanlive.substack.com/p/peter-paul-and-marys-noel-paul-stookey
Traduzione di Silvano Cattaneo
Noel Paul Stookey è meglio conosciuto con
il suo secondo nome: Paul. Il "Paul" dell'iconico trio musicale Peter,
Paul & Mary. Hanno avuto i primi successi con il boom della folk music
negli anni '60 e, lungo la strada, hanno aiutato un giovane cantautore
con una voce cui bisognava abituarsi, a raggiungere un pubblico più
vasto. La loro "Blowin' in the Wind" è stata la prima registrazione di
una canzone di Dylan a raggiungere la vetta della classifica di
Billboard (Bob non sarebbe stato in cima a questa classifica con un suo
brano fino a "Murder Most Foul", nel 2020).
Sei decenni dopo, Stookey è ancora presente sia sul fronte musicale che
su quello dell'attivismo. Per la musica, all'inizio di quest'anno ha
pubblicato il suo ultimo album “Fazz”, fondendo folk e jazz (da cui il
titolo). E sul fronte dell'attivismo ha co-fondato con sua figlia
Elizabeth Stookey Sunde l'organizzazione no profit “Music to Life”.
Durante l'estate, Music to Life ha ricevuto una sovvenzione di 500.000
dollari dalla Mellon Foundation per formare musicisti di ogni area
geografica, genere ed età impegnati nella giustizia sociale. Per
ulteriori informazioni sul programma 2023, i musicisti interessati
possono iscriversi alla mailing list di Music to Life.
"Questi artisti sono attivisti sul serio", spiega Paul. “Non si tratta
solo di organizzare una cena di beneficenza dove qualcuno si alza, canta
una canzone e si donano 100 dollari per portare avanti la causa. Io sono
uno di quelli chiamati per concerti di beneficenza, ma questi attivisti
che Music to Life sostiene entrano effettivamente nella comunità, dalle
prigioni del Maine ai senzatetto di Houston. C'è un elemento di
partecipazione pratica che non c'era negli anni '60".
Quando ho chiamato Stookey abbiamo naturalmente parlato soprattutto di
Dylan. Dei giorni inebrianti del Greenwich Village negli anni '60,
ovvio, ma anche del tempo che ha trascorso con Bob e The Band a
Woodstock dopo l'incidente in moto, e anche di incontri successivi negli
anni '80.
Ray Padgett: Oggi è un giorno di buon auspicio per parlare, è il
giorno dopo il grande ritorno di Joni Mitchell a Newport [24 luglio
2022].
Noel Paul Stookey: Bello! Non ho mai prestato troppa attenzione
al lavoro di Joni, ma ho continuato a sentire le versioni dei suoi brani
fatte da Judy Collins. Ero più vicino a Judy che a Joni.
RP: Forse c'è un parallelo con Dylan e Peter, Paul & Mary, ossia
artisti che contribuiscono a rendere popolare un altro.
NPS: Sì, ma quello che è successo tra Dylan e Peter, Paul & Mary
è stata un'evoluzione naturale. Da un lato capisco quando le persone
attribuiscono a Peter, Paul & Mary di aver introdotto Bob Dylan. Ma
dall’altro lato sento davvero che era inevitabile in virtù della potenza
delle sue liriche. La natura dei testi, il fatto che parlassero di
qualcosa di così contemporaneo, stava cambiando il volto della musica
popolare negli anni '60, verosimilmente fino alla formazione del
folk-rock negli anni '70.
Penso che Dylan, indipendentemente dalla voce, sarebbe per forza di cose
diventato molto popolare. Nonostante il suo approccio forse un po’
troppo teatrale, quella voce aveva un certo tipo di autenticità che la
gente non poteva rifiutare. Con una voce del genere non pensi di andare
davanti a un pubblico, a meno che tu non lo faccia apposta. [ride]
RP: Ricordi la prima volta che lo incontrasti, presumo in uno dei
club del Village?
NPS: Al The Gaslight io ero il maestro di cerimonie e uno degli
artisti. Non ero solo un cantante folk. A dirla tutta indossavo tanti
cappelli: ero il maestro di cerimonie, ma capitava anche che servissi ai
tavoli. Ed ero l'ideatore del programma. Il Gaslight si stava lentamente
evolvendo come punto privilegiato per i cantanti folk. Certo, c'era il
Folk City, il locale di Mike Porco, ma il Gaslight era il posto in cui
si ritrovavano Len Chandler, Dave Van Ronk e Tom Paxton.
Una sera, dalla porta spuntò Bob Dylan. Dissi: "Sì, abbiamo il nostro
microfono a disposizione, possiamo farti salire." La prima volta che si
esibì lì, non ricordo l'anno ma erano i primi '60, cantò principalmente
derivativi, niente di originale che io possa ricordare. Onestamente, era
così così.
Tornò circa un mese dopo, nel frattempo aveva lavorato in un club di
scacchi nel New Jersey, e chiese se poteva continuare. Lo riconobbi e
dissi “certo”. Sapendo già che tipo di musica avrebbe fatto, lo inserii
tra un chitarrista di flamenco e il mio consueto numero di cabaret.
Salì sul palco e iniziò a fare un pezzo folk chiamato "Buffalo
Skinners". La canzone racconta la storia di un uomo che si trova a ovest
e ottiene un lavoro presso un gruppo di persone che scuoiano pelli di
bufalo. A fine stagione va dal contabile e viene pagato in pelli di
bufalo. Dice: "Cosa dovrei fare con queste?" E il tipo: "Oh, portale
all'emporio e scambiale." Così va all'emporio e le scambia con le
provviste necessarie a continuare il suo viaggio, sempre più a ovest.
Bene, Dylan iniziò a cantare questa canzone con gli stessi accordi. Solo
che era diventata la storia di un cantante folk che si esibisce in un
club di scacchi nel New Jersey. Alla fine, il proprietario lo paga in
pezzi degli scacchi. Dylan chiede: "Cosa dovrei fare con questi?"
"Portali dal barista. Sono come denaro." Quindi Dylan si siede al bar,
ordina una birra, paga con il re e riceve due torri come resto. [ride]
Mi fece impazzire. In retrospettiva, è ovvio per me che Dylan aveva idea
di cosa fosse la musica folk. Che la sua portata era molto più ampia
della storia specifica. Che poteva comunicare concetti prendendo in
prestito forme tradizionali collaudate e vere. Poco dopo lo raccomandai
ad Albert Grossman, che era il manager di Peter, Paul & Mary e non passò
molto tempo che Dylan divenne parte della sua scuderia.
Forse un anno dopo, Albert [Grossman] si presentò al The Gate of Horn di
Chicago, dove Peter, Mary ed io eravamo in cartellone con Shel
Silverstein, e ci fece ascoltare un acetato di due canzoni, convinto che
ci sarebbero piaciute. Una era "Don’t think Twice, It’s All Right" e
l'altra era "Blowin' in the Wind". Inutile ricordarlo, entrambe
sarebbero diventate punti cardine per Bobby.
Penso che noi fossimo appena reduci da "If I Had A Hammer". Si stava
introducendo il concetto di musica con un messaggio in quello che era
stato un genere musicale popolare. Allora i disc jockey potevano ancora
decidere le canzoni da mandare in onda, che si trattasse di Buck
Herring, che trasmise il nostro primo singolo di successo "Lemon Tree",
o di uno di quei disc jockey sempre più socialmente orientati come Dave
Dixon di Detroit. La musica che parlava a una coscienza sociale iniziò a
prendere il sopravvento nelle onde radio.
RP: Cosa mi dici di quelle due canzoni, "Blowin'" e "Don't Think
Twice"? Ti sembravano potenziali canzoni per Peter, Paul & Mary?
Ovviamente non ve le hanno date armonizzate a tre voci.
NPS: Abbiamo sempre scelto una canzone per il suo valore, non per
l'interpretazione dell'artista che l'aveva creata o che ce la portava.
Sapevamo di poter fare qualsiasi cosa avremmo voluto perché avevamo tre
voci molto particolari. La prima canzone che eseguimmo fu "Mary Had a
Little Lamb" perché noi tre facevamo versioni così diverse tra loro di
tutte le altre canzoni folk, che quella era l'unica su cui eravamo
d'accordo.
C'era un feeling così naturale tra le nostre voci che non importava chi
avesse il ruolo principale, gli altri due avrebbero trovato delle parti.
Dal punto di vista stilistico, ciò che Peter, Mary ed io siamo stati in
grado di fare è stato accentuare il significato delle canzoni. Abbiamo
sempre preso le nostre decisioni in base al significato più importante
del testo. Se questo implicava che qualcuno dovesse avere una linea
solista, allora avevano una linea solista. Se il significato del testo
usciva meglio da un duetto, avremmo cantato in duetto.
RP: E questo come si tradusse, ad esempio, con il testo di "Blowin'
in the Wind"? Puoi farmi qualche esempio di testi che vi indirizzavano
in determinate direzioni?
NPS: "Blowin' in the Wind" è come un accumulo di saggezza, quindi
dovevano accumularsi anche le voci. Il primo verso sarebbe stato una
voce sola, il secondo verso un duetto e il terzo tutti e tre assieme. Il
ritornello sarebbe stato armonizzato. Poi una voce solista diversa
avrebbe iniziato la strofa successiva, e qualcun altro si sarebbe
aggiunto nel verso dopo. In un certo senso, costruiva. Ha soddisfatto il
nostro desiderio di emulare ciò che la canzone stava cercando di dire,
cioè che insieme dovremmo prestare attenzione a queste cose. Non so
nemmeno se fossimo così calcolatori, ma intuitivamente ci sembrava la
giusta direzione da prendere.
Prendemmo sempre decisioni del genere. Ho un nuovo album in uscita
chiamato “Fazz”, un termine che ho incorporato dopo aver sentito Paul
Desmond provare a descrivere una canzone che Peter, Paul & Mary e il
Dave Brubeck Quartet stavano per fare insieme. Una specie di connubio
tra musica folk e jazz.
Nel realizzare questo album ho ripensato a molte canzoni che avevo fatto
con Peter, Paul & Mary. All’epoca stavo introducendo parecchi accordi
jazz alternativi nell'ambiente folk. A un certo punto, Peter mi sorprese
a fare un accordo di settima maggiore dietro una melodia di Woody
Guthrie. Disse: "Non suonare le settime maggiori per Woody!" Anche se
allora mi sembrò un po' arbitrario, sottolinea quello di cui ti parlavo:
la decisione finale se qualcosa dovesse essere incorporato in una
canzone, che fosse una voce o un accordo di chitarra, era ciò che la
canzone stava dicendo. Questa cosa migliora la canzone o sminuisce il
messaggio? Attenendoci a quelle decisioni drastiche, la vita è diventata
più facile. Magari una cosa può essere musicalmente intelligente, o
persino suonare bene, ma se vedi che non suona bene per quel particolare
testo, allora non inserirla.
RP: In quei primi giorni incrociavi spesso Dylan in vari caffè e
club. Com'era la scena?
NPS: Eravamo tutti consapevoli che c'era molto interesse per la
musica che stavamo facendo. Per un certo periodo, se eri a New York, il
Greenwich Village era il posto dove stare.
Per circa tre mesi, forse anche sei mesi, durante il periodo delle prove
di Peter, Paul & Mary, ricordo di aver sentito Bobby in tutti i caffè.
Gli artisti, di regola, passavano da un locale all'altro. Non per
lavoro, ma magari solo perché avevano amici nell' altro bar che li
avrebbero chiamati sul palco per fare qualcosa insieme.
C'è stata una grande interazione tra Figaro, Bitter End, Gaslight,
Rienzi e Gerde's Folk City. Un grande scambio di informazioni. Pensa che
qualcuno mi ha detto che una volta Odetta suonò una canzone dando le
spalle al pubblico perché non voleva che una persona che sapeva essere
lì davanti, un cantante folk competitivo, le rubasse gli accordi.
Tutto questo fu poco prima che Peter, Paul & Mary iniziassero a
trasferirsi in club come The Blue Angel, nei quartieri alti, "portando
la musica dell'uomo comune all'élite sofisticata" [detto con una punta
di sarcasmo], e ad andare in tour. Quello cambiò tutto. Una volta in
tour, capitava di fermarci al Gaslight per sentire che stava succedendo,
ma quella scena scomparve abbastanza velocemente. Quando tornammo al
Village, tutto era diventato elegante. L' esplosione folk finì molto
rapidamente.
RP: Tu rimanesti colpito da Dylan come autore, ma com'era come
esecutore, come presenza sul palco?
NPS: Probabilmente era nervoso, perché era così introspettivo.
Stava molto abbottonato. Non era a suo agio. Direi che le relazioni
sociali non erano in cima alla lista delle sue abilità.
RP: Cosa intendi?
NPS: Strette di mano deboli, saluti borbottati, strane
introduzioni ai brani. Non sono uno psichiatra, ma sembra che la sua
inclinazione naturale sia quella di essere un tipo solitario e
tranquillo. Anche se il suo talento lo stava attirando sul palco, non
sembrava il posto più confortevole per lui.
RP: Nel 1963, voi e Dylan cantaste entrambi alla Marcia su Washington
[28 agosto]. Ho visto i video degli artisti e ho visto i video di Martin
Luther King, ma puoi collegare le cose e spiegare quale fu il ruolo dei
musicisti quel giorno?
NPS: La musica era una parte molto importante del movimento. Che
si trattasse dei Freedom Singers o di semplici persone che cantavano
durante le marce a Selma, c’era musica in qualunque occasione si
parlasse di diritti civili. Forse perché Pete [Seeger] e "We Shall
Overcome" avevano grande importanza in tutto ciò. Forse perché fa parte
della vocazione della musica popolare connettere l’arte con la vita
umana. Persino alle prove che si svolsero davanti al Washington
Monument, con Odetta che cantava, Dylan e Baez che cantavano, noi che
cantavamo, la musica era integrata in mezzo ai discorsi. E poi marciammo
tutti al Lincoln Memorial.
La musica parlava su più livelli, ma quello che fece fu farci capire
l'interconnessione tra tutte le persone. Quando canti insieme sei
connesso in un modo che stare in piedi spalla a spalla ad ascoltare
qualcuno che parla non fa. Quella fu una parte importante, ed è ancora
una parte importante, per capire che siamo tutti coinvolti insieme.
RP: Sempre nell'estate del 1963 ci fu la prima esibizione di Dylan a
Newport. Il libro di Elijah Wald [“Dylan Goes Electric!”, edito in
Italia da Vallardi con il titolo “Il giorno che Bob Dylan prese la
chitarra elettrica”] parla di un aereo privato su cui Albert Grossman
mise i suoi artisti e portò voi tre e Dylan a Rhode Island. Ti dice
qualcosa?
NPS: A quel tempo, Peter, Paul & Mary stavano frequentando i
campus universitari. Comprammo un bimotore Lockheed Lodestar. Peter lo
chiamava “l'aragosta caricatutto” [ndt: gioco di parole tra “Lodestar”,
il tipo di aereo e “lobster”, aragosta]. Aveva tre pinne come i vecchi
aerei TWA. Fu davvero di grande aiuto perché potevamo volare da un
campus all'altro, da un piccolo aeroporto all'altro, senza fare
trasbordi. Penso che tu ti riferisca a quell’aereo. Se ricordo bene,
c’era una delle chitarre di Dylan nell'armadietto posteriore, potrebbe
essere stata proprio quella con cui a Newport ha suonato elettrico.
La maggior parte delle persone denigrò il suo passaggio da quella che
era considerata una scrittura politica a una scrittura introspettiva.
Phil Ochs, in particolare. Ma per quanto mi riguardava, corrispondeva
alla mia stessa visione.
Puoi parlare di politica, ma poi tutto ritorna alla responsabilità
individuale. E se vuoi essere individualmente responsabile, devi capire
chi sei. Pensai che il cambiamento di Dylan fosse molto naturale, e
penso che sia parte di un'evoluzione in cui mi sono rispecchiato quando
ho abbracciato la spiritualità alla fine degli anni '60. Non credo che
lui abbia rinunciato alla sua preoccupazione per la condizione umana,
penso che l'abbia semplicemente ampliata, ma le persone non erano pronte
per questo.
RP: Ci sono due canzoni su cui ho letto qualcosina di interessante e
mi chiedevo se potevi chiarire meglio. La prima è "Talkin' Bear Mountain
Picnic Massacre Blues". Fosti tu a dare a Dylan l'articolo che poi l'ha
ispirato?
NPS: Accadde uno o due giorni dopo che avevo sentito la sua
riscrittura di "Buffalo Skinners". Bobby era ancora in città, veniva al
Gaslight per esibirsi. Ero rimasto così colpito da ciò che aveva fatto
che, quando vidi l'articolo, pensai che quel ragazzo potesse trasporre
qualsiasi cosa in un modo che tutti potessero capire. Se ben ricordo,
gli portai il giornale e gli diedi l’articolo ritagliato. Tornò, giuro,
la sera dopo o al massimo passò un altro giorno, ma tornò molto
rapidamente e fece "Bear Mountain Picnic Massacre Blues".
RP: Quindi glielo desti con l'idea che c'era una canzone in quella
storia e lui sarebbe riuscito a scriverla?
NPS: Esattamente, che lì c'era una canzone di Bob Dylan.
RP: Cosa c’era in quella storia che te l’aveva fatto pensare?
NPS: L'assurdità. Pensavo che Dylan ne cogliesse l’assurdità e
fosse in grado di commentarla alla grande. Che potesse darle piena
efficacia. Nella canzone, alcune persone non finiscono gettate a riva?
Non sono sicuro che successe davvero, ma la barca si capovolse. La sua
capacità di darle un corpo e una struttura era piuttosto sorprendente.
Sapevo che l'avrebbe fatto, mi era bastato il brano "Buffalo Skinners".
RP: E qual è la storia dietro un altro talkin' blues, il tuo "Talkin'
Candy Bar Blues". Ho letto che Dylan ha contribuito, ma i suoi versi non
sono finiti nel disco. Cosa successe?
NPS: In realtà, non credo che Dylan abbia contribuito… No,
aspetta, hai ragione! Wow, la tua documentazione è fantastica. [ride]
Ora che me lo dici, avevo scritto "Talkin' Candy Bar Blues" e Albert
[Grossman] l'aveva inviata a Bobby perché gli piaceva il concept, ma non
era sicuro di dove sarebbe andata parare.
RP: Quindi era un lavoro in corso?
NPS: Non era finita quando Bobby la vide. Bobby tornò con
qualcosa di molto duro, il che mi sorprese. O forse non era duro,
semplicemente avevo la mia versione. Sono contento di come la canzone si
è sviluppata, ma non ho usato nessuna delle cose di Dylan. Mi sembra che
lui avesse introdotto dei concetti di comunità più che una storia di
quartiere. Erano... non ricordo. Penso che abbia provato due o tre versi
che semplicemente non mi calzavano. Mi piacerebbe trovare quel
contributo originale di Dylan nei miei archivi. Grazie per avermelo
ricordato.
RP: Hai un grande archivio? Sei una persona che colleziona e si
aggrappa alle cose?
NPS: Cosa intendi, un accumulatore?
RP: Sì, un accumulatore.
NPS: Beh, onestamente, sì. È come quando mia moglie guarda il mio
laboratorio al piano di sotto con gli oggetti di cui ho detto: "Oh, non
buttarlo via, lo sistemo io". Ma solo un misero 10% poi ritorna su per
le scale. Ecco, sto guardando i miei archivi allo stesso modo.
In una certa misura sono anche responsabile degli archivi di Peter, Paul
& Mary perché ho una stanza con umidità controllata qui nel Maine dove
tengo un sacco di nastri audio e video, nastri master di tutto il lavoro
che abbiamo fatto. Sto per assumere a tempo pieno un archivista che mi
aiuti a riordinarli.
RP: Ti senti con l'archivio di Bob Dylan a Tulsa? Ti hanno
contattato?
NPS: Sì, ci sono stati alcuni contatti, ma penso che parlino di
più con Peter. Abbiamo ricevuto una richiesta dalla Kentucky Music Hall
of Fame di allestire un chiosco per Mary [morta nel 2009]. Stiamo
raccogliendo foto, alcune lettere, materiale d'archivio, persino alcuni
costumi che probabilmente invieremo loro.
Per quanto riguarda Dylan, non so quanto Peter, Paul & Mary verranno
incorporati in quell’archivio [di Tulsa].
In termini di contatti effettivi con Dylan, nel corso degli anni le
nostre strade si sono poi incrociate solo un paio di volte. Lo abbiamo
incontrato nel backstage di quello spettacolo televisivo [un tributo a
Martin Luther King, all’Opera House di Washington, 20 gennaio 1986] in
cui ha massacrato la chitarra solista in "Blowin' in the Wind", con noi
e Stevie Wonder. È stato uno di quei pasticci dove il produttore dice:
"Oh mio Dio, possiamo mettere insieme tutti questi nomi sullo schermo,
faremo uno show col botto." Così hanno messo insieme Dylan, noi e Stevie
per fare “Blowin' in the Wind” e non è stato molto bello.
Nel backstage Dylan mi chiese: "Sei ancora con il Signore?" Risposi:
"Oh, sì!"
Successe in seguito a quel viaggio che feci a Woodstock dopo il suo
incidente. Lui stesso stava attraversando alcuni cambiamenti, poco prima
che pubblicasse “John Wesley Harding” e diversi anni prima dei suoi due
album da cristiano rinato.
Mi chiese di recitare una piccola parte in un film che stava girando a
Woodstock, nel periodo dell'incidente in moto.
RP: Ricordi qual era la tua piccola parte in quel film?
NPS: Sì, ero vestito con una tunica bianca da monaco. Era da
qualche foresta in mezzo a una foresta, ma sono sicuro che quasi tutto è
stato scartato.
RP: Cosa facevi in tunica bianca da monaco?
NPS: Penso che stessi pontificando. Ma fu prima delle nostre due
esperienze spirituali.
RP: Era una scena solo con te o anche con The Band o con Bob?
NPS: No, da solo. Mi sembra che il cameraman fosse Howard Alk.
RP: Vedesti qualche concerto dei suoi tour post-Newport con The Band?
NPS: Penso che in quel periodo non stessi prestando molta
attenzione alle faccende di Bobby, e se capitava era un interesse
sporadico.
Peter, Paul & Mary non dovettero combattere i giudizi dei puristi.
Eravamo già stati criticati un paio di volte per essere patinati.
Continuammo con i nostri strumenti acustici. Sebbene le nostre armonie
fossero forse una sfida per coloro che amavano solo la musica degli
Appalachi, abbiamo sempre fatto la musica che volevamo fare. Presa in
prestito da artisti folk, a volte cambiando le armonie. Abbiamo aggiunto
un bridge su "There But for Fortune" di Phil Ochs. Chi è abbastanza
audace da farlo? Tutto ciò era parte della nostra comfort zone. Se
sentivamo che doveva essere fatto, lo facevamo e sopportavamo le
conseguenze negative.
Siamo stati totalmente dentro al nostro mondo fino alla fine del ‘69.
Poi ci siamo presi sei anni di pausa, periodo che abbiamo
affettuosamente chiamato “di buona condotta”. Non siamo tornati insieme
fino al '78.
RP: Se dopo Newport eri ancora immerso nel mondo di Peter, Paul &
Mary, come finisti a Woodstock per quel piccolo film?
NPS: Ricerca spirituale. Il sospetto che la realtà non fosse
tutto ciò che sembrava essere. La ricerca di qualche direzione per
l'anima. E poi l'avvento dei Beatles, perché quello fu piuttosto
potente. La loro comparsa fu un cataclisma sulla scena della musica pop,
almeno quanto era stato l'arrivo della musica folk. E andava nella
direzione della scoperta di sé. Molti brani dei Beatles, dopo che ti sei
lasciato alle spalle "I Want to Hold Your Hand", erano sulla scoperta di
sé stessi.
Fu la grande domanda che feci a Bobby: "Hai sentito i Beatles? Cosa ti
fanno venire voglia di fare come artista?" E Bob mi disse: "Beh, devi
ascoltare il mio nuovo album.” Come se “John Wesley Harding” fosse la
sua risposta ai Beatles. Pensai che fosse curioso perché, di certo,
stilisticamente non lo era.
RP: Dove si svolsero queste conversazioni con Dylan? Eri lì per
qualche brano dei “Basement Tapes”?
NPS: Forse cenai con The Band e Albert [Grossman] nel ristorante
che lui possedeva a Woodstock. Può essere. Avevo un bassista che si era
sposato a Woodstock, Jim Mason, che poi ha prodotto i Firefall.
RP: Come ha fatto "Too Much of Nothing" a farsi strada dai nastri
della cantina al vostro repertorio? Immagino che anche qui ci sia stato
di mezzo Albert Grossman. [ndt: “Too Much of Nothing” fu originariamente
incisa proprio da Peter, Paul & Mary nel novembre 1967]
NPS: Non riesco a ricordare. Probabilmente di nuovo Albert e/o il
suo rapporto con Peter. So che ne facemmo una versione molto pop.
RP: Anni dopo, voi eravate di nuovo sullo stesso palco per il Live
Aid [13 luglio 1985], giusto?
NPS: Non fu una scelta felice, in particolare per Mary.
L'aspettativa era che noi saremmo andati a cantare "Blowin' in the Wind"
con Bobby a concludere. Quando chiamai Keith Richards e Ron Wood, fu...
non so. Penso che quello abbia tracciato una linea di demarcazione
definitiva tra ciò che Dylan pensava di essere e ciò che Mary pensava
dovesse essere la comunità folk.
Ricordo solo di essere andato alla roulotte di Dylan, lui era seduto
sullo scalino. Si supponeva che più tardi saremmo saliti sul palco con
lui, ma non successe. Salimmo per il gran finale e questo è tutto. Non
abbiamo mai cantato come trio al Live Aid. Non è stata una bella
sensazione.
RP: Fondamentalmente eravate lì solo per cantare con Dylan e lui vi
ha snobbato.
NPS: Già. Come ti ho detto, le relazioni sociali non erano in
cima alla lista delle abilità di Bobby.
RP: Quel trio con Keith Richards e Ron Wood: penso che oggi la
maggior parte dei fan di Dylan la consideri come la peggiore performance
della sua carriera.
NPS: Sì, persino Dylan potrebbe essere d'accordo. Ne ho visto una
clip di recente. O la chitarra di Ron Wood era spenta, o la chitarra di
qualcun altro non era accordata, quindi hanno continuato cambiando
chitarre. Nessuno cantava davvero, tranne Dylan.
Per cercare di trovare un valore in quella esperienza, penso che forse
stava cercando di tendere una mano alle buone intenzioni. Stava cercando
di dire: "Ehi, siamo tutti coinvolti in questa cosa, insieme. Anche le
persone che non ti aspetti, sono qui insieme". Gli concedo questo
beneficio. Non credo che l’abbia fatto per autoglorificarsi, non ne
aveva bisogno. E nemmeno perché era amico di quei due. Penso che l'abbia
fatto come una dichiarazione più ampia.
Questo è tutto. Non ho più sentito Bobby né parlato con lui, devono
essere passati ormai quarant’anni. Se dovessi sintetizzare, direi che
abbiamo avuto una relazione affettuosa ma distante. Penso che sia stato
davvero fantastico quello che ha scritto sulle note di copertina
[dell’album “In the Wind”, 1963] di Peter, Paul & Mary, su di me che
facevo l’imitazione di Charlie Chaplin sotto le luci tremolanti del
Gaslight. Aveva un senso poetico che di tanto in tanto poteva mettere su
carta senza musica.
Paul allora era un chitarrista cantante cabarettista Ma non il tipo
buffo ah ah.
La sua buffità poteva essere definita e descritta solo dalla parola
"hip" o "hyp", Una combinazione di Charlie Chaplin Jonathan Winters e
Peter Lorre. orse fu quella sera che qualcuno agitò un pezzo di cartone
davanti a un piccolo riflettore e lui fece rapidi ridicoli
movimenti sul palco e gli occhi di tutti videro di persona un film muto
dal vero, iIl cattivo barbuto di una vecchia fotografia.
Non c'è abbastanza spazio sul giornale per parlare di tutti quelli che
erano lì e di cosa facevano esattamente.
Ogni sera era davvero un romanzo di alto livello. Comunque fu una di
quelle sere che Paul disse "Dovete ora sentire me e Peter e Mary
cantare". Allora i capelli di Mary erano lunghi quasi fino alla vita, e
la barba di Peter era cresciuta solo per metà, e il palco del Gaslight
era più piccolo, e la canzone che cantavano era più giovane.
Ma le pareti tremarono, e tutti sorrisero, e tutti si sentirono bene.
Grazie Noel! Scoprite di più sul suo attuale impegno per la giustizia
sociale su Music to Life [https://www.musictolife.org], e sul suo nuovo
album “Fazz” sul suo sito web [https://noelpaulstookey.com].
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La vendita dei diritti dei Pink Floyd
bloccata dai membri della band
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John Lennon, lo spirito rivoluzionario
che parlava di pace
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Lunedì 10 Ottobre
2022
Krefeld, Germany - Yayla Arena -
October 9, 2022
1. Watching The River Flow (Bob on piano)
2. Most Likely You Go Your Way (and I'll Go Mine) - Bob on piano)
3. I Contain Multitudes (Bob on piano)
4. False Prophet (Bob on piano)
5. When I Paint My Masterpiece (Bob on piano with full backing band)
6. Black Rider (Bob on piano)
7. My Own Version of You (Bob on piano)
8. I'll Be Your Baby Tonight (Bob on piano)
9. Crossing The Rubicon (Bob on piano)
10. To Be Alone With You (Bob on piano)
11. Key West (Philosopher Pirate) (Bob on piano)
12. Gotta Serve Somebody (Bob on piano)
13. I've Made Up My Mind To Give Myself To You (Bob on piano)
14. That Old Black Magic (Bob on piano)
15. Mother of Muses (Bob on piano)
16. Goodbye Jimmy Reed (Bob on piano)
-- Band introductions (Bob on piano)
17. Every Grain of Sand (Bob on harp and piano)
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Talkin' 12023
- miscio.tux
Ciao Mr. T.,
oggi vorrei proporti un mio nuovo pezzo ispirato a Woody Guthrie, che a
sua volta contiene riferimenti più o meno diretti all'opera di Bob
Dylan, Van Morrison, James Brown e Tom Waits. Spero sia di tuo
apprezzamento. Ho da poco lanciato questo nuovo blog:
https://dancemet0theendoflove.blogspot.com , ispirato
all'omonimo brano di Leonard Cohen. Colgo l'occasione per salutare tutti
gli amici della Fattoria e ci sentiremo presto per alcune grosse news
legate a Dylan e al sottoscritto.
Link di lettura:
https://dancemet0theendoflove.blogspot.com/2022/10/questo-treno-mi-piace-perche.html
Un caloroso saluto, Dario Greco. :)
Grazie Dario, qualche
giorno in ritardo dal triste anniversario della scomparsa, ma che conta
è la sostanza di quanto hai scritto e non la data di pubblicazione!
Sempre bravo, piacevole ed a volte anche istruttivo, è sempre bello
sapere il punto di vista di altri appassionati come te! Grazie ancora,
alla prossima, Mr.Tambourine :o).
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Sabato 8 Ottobre
2022 Talkin' 12023
- miscio.tux
Oggetto: "T. Bone" Burnett e Blowin' in
trhe wind
Caro Mr. Tambourine,
rintanati nel nostro cantuccio dylaniano, fuori dalle cose del mondo,
discettiamo di musica e passato come si addice ad attempati signori,
“mentre il cielo si sta piegando sotto di noi”. Niente più rivoluzioni,
solo una “tavola vuota lungo la riva del mare”, su cui accatastiamo
pensieri nella speranza di dare un senso al caos. Stop. Finita la
licenza poetica. Uno di questi pensieri riguarda la trovata discografica
di "T. Bone" Burnett, che per quanto irrilevante ha il pregio di far
passare il tempo, come le briscole. Del resto, come ci insegnano i
teologi medievali, si può essere sinceramente preoccupati del destino
dell’umanità per poi attardarsi in sanguinose controversie concernenti
l’anima delle zucche. Sperando poi che dal particolare, che siano le
zucche o Burnett si possa tornare all’universale. Burnett infatti, en
passant, sciorina una serie di affermazioni che sottendono una
concezione dell’arte, che può essere vagliata per vedere se è coerente
con quanto Dylan ci ha sottoposto nel suo duraturo tragitto. Faccio
riferimento a questa intervista:
https://variety.com/2022/music/news/bob-dylan-t-bone-burnett-auction-ionic-original-disc-christies-interview-1235300576/
dove possiamo trovare una montagna di
contraddizioni. Per esempio di sè stesso Burnett dice: “Sono un artista
discografico. Non mi piace suonare dal vivo”. Esattamente il contrario
di ciò che direbbe Dylan. Da una parte però è anche molto chiaro perché:
“Quello che sto cercando di fare è inserire uno spazio per la musica nel
mercato delle belle arti”. Infatti la prima cosa necessaria per fare un
mercato, come tutti sanno, è creare la scarsità, non si può vendere aria
(per l’acqua ce l’hanno già fatta, smerdando quella degli acquedotti).
Se questo è perfettamente plausibile da parte di Burnett, che Dylan mito
della controcultura, dopo aver più volte tuonato contro banche e
corporations, e per giunta oggi ottuagenario, si metta a trafficare,
pare un po’ meno plausibile, se non miserabile. Ora, che la
digitalizzazione abbia portato al massimo livello la riproducibilità
della musica a scapito della qualità può essere vero, e i sistemi
tradizionali di vendita hanno impoverito la massa degli artisti meno
noti, mentre le major musicali si sono adattate, disponendo di metodi
sistematici di drenaggio del valore su larga scala. Ma chi si può
permettere di creare pezzi unici e venderli all’asta per milioni di
dollari se non artisti affermati? C’è qui una evidente inversione della
logica, perché prima si diventa famosi col mercato di massa, poi si
creano i pezzi da collezione e non il contrario.
Poco prima della sua prematura scomparsa
David Graeber,
https://it.wikipedia.org/wiki/David_Graeber, si chiedeva: ”... se
l'arte contemporanea fosse semplicemente un'estensione del capitale
finanziario, con opere progettate per star bene nelle banche o nelle
case dei banchieri, perché dovremmo preoccuparcene?... Perché le
tendenze mutevoli negli oggetti decorativi che i proprietari di tali
yacht amano collocare nei loro salotti dovrebbero essere considerate
rilevanti, in qualche modo, per la vita o le aspirazioni di conducenti
di autobus, cameriere, minatori di bauxite, operatori di telemarketing
,o praticamente chiunque al di fuori della cerchia del "mondo dell'arte"
stesso?” Egli dava due risposte che andavano in direzioni opposte. Da
una parte l’arte può avere un carattere normativo, disciplinare, nei
confronti di un generale valore estetico, “che alla fine comprende tutte
le forme di generazione di significato ed espressione culturale [..] che
assicura che autisti, cameriere, minatori e venditori di telemarketing
continuino a sentirsi dire che le loro vite e preoccupazioni sono poco
interessanti e poco importanti, e relegano le forme estetiche e le
espressioni culturali che parlano ai loro cuori allo status di secondo o
terzo livello”. In pratica il famoso “io son io e voi non siete un c...”
del nostro Marchese del Grillo. Dall’altra, proseguiva Graeber, “anche
se cooptata dai ricchi”, l’arte continua ancora a costituire un
serbatoio di valori e simboli che catalizzano forme alternative di
relazione sociale, non disponibili, così facilmente, altrove”.
Francamente è difficile pensare che una esecuzione, seppur perfetta di
Blowin’ in the Wind, registrata su un supporto indistruttibile e priva
di rumore, possa trasmettere una forza simbolica più grande di una
performance spesa nelle piazze, anche se in mezzo agli schiamazzi.
Il valore di Blowin’ in the Wind è già stabilito e non dipende dal
supporto su cui è registrato o dall’assenza di rumore. Anche qui per chi
conosce un po’ Dylan, ci sono altre contraddizioni: chi non ricorda le
estenuanti rincorse a cui il nostro, per cui era sempre “buona la
prima”, obbligava i record producer di studio, o il contributo dato dal
cane di casa ad una versione di Every Grain of Sand? Altrettanto
leggendario è il sudore freddo di chi suona insieme a lui dal vivo, che
si deve tener pronto ad ogni genere di improvvisazione. Oppure, se
vogliamo il sigillo dell’esperto, andiamoci a leggere le pagine in cui
Carrera spiega l’ossessione con cui Dylan deforma le sue canzoni
rendendole irriconoscibili e quanto di più lontano ci possa essere alla
loro versione su disco, per scoraggiare l’ascolto ripetitivo,
feticistico, mercificato, l’eterno ritorno della replica? Cosa
rappresentano se non questo i manichini che a volte si porta dietro? E
adesso qualcuno vorrebbe farci credere che il menestrello ha riscoperto
l’aura dell’opera d’arte, la sua intoccabilità, la purezza del suono,
l’irriproducibilità. Scusate tanto ma mi scappa da ridere. E secondo me
scappa da ridere anche a lui. Non so se i suoi interlocutori siano
sempre all’altezza dello scherzo. Nelle “Cronache” discute con Archibald
MacLeish,
https://it.wikipedia.org/wiki/Archibald_MacLeish
lo ascoltiamo raccontare di come
l’America moderna fu crocifissa e risorse plasmandosi nella Guerra
Civile, poi abbiamo la sventura di sentirlo insieme a Bono:
“Bono dice qualcosa a proposito degli inglesi che sono venuti qui e
hanno fondato Jamestown, e che sono stati gli irlandesi a costruire New
York, parla della rettitudine, della ricchezza, della gloria, della
bellezza, della meraviglia e della magnificenza dell’America. Io gli
dissi che se voleva vedere il luogo dove è nata l’America doveva andare
ad Alexandria, nel Minnesota.”
Umorismo alla Woody Allen? Ma torniamo a Burnett: ”La musica è un'arte.
La musica registrata è un'arte. Questo non è per il pubblico di massa.
Il pubblico di massa ci ha detto cosa vuole: "vuole musica gratis".
Paradossale pensare ai viandanti del blues, al Dylan adolescente che
ascolta le radio gracchianti e notturne che hanno formato la sua
sensibilità e trasporre tutto ciò sull’ instabile delirio di Burnett. E
di nuovo: “Ma ancora una volta, l'arte non è per tutti. E più cerchi di
attrarre tutti, meno possibilità hai di fare arte”. Affermazione senza
senso, perché i costosi supporti di Burnett non selezionano la qualità
dell’ascoltatore, ma solo il suo portafoglio. E se anche andassero a
finire in un museo, ci ricordiamo cosa diceva Dylan in proposito in
Visions of Johanna? Molto meglio allora sarebbe seguire la strada di
Adorno,
https://it.wikipedia.org/wiki/Theodor_W._Adorno ,
quella dell’arte “difficile”. Iconizzare
l’arte popolare come fa Burnett accentua il carattere feticistico della
fruizione mercificata. Ma non pare che questo lo turbi, visto che “Ho
smesso di preoccuparmi di tutto questo nella mia vita. La sola cosa che
m’importa adesso è fare bella musica e registrarla nel modo più
permanente possibile”. Crediamo che anche Dylan sia così ingenuo? A me
non pare. Comincia ad avere senso la vendita dei diritti delle canzoni,
se già prevedeva di fare questi pezzi unici. Un modo per rendersi
indipendenti dal marketing delle case discografiche, dall’autopromozione
e dalla vendita delle magliette. Diventa comprensibile, se come hai
suggerito tu, la vendita in blocco dei diritti è indirizzata a
finanziare il costoso apparato dei tour. Anche Burnett sembra
adombrarlo, quando dice: "E' sperabile che questo consenta a persone che
non sono grandi presenze culturali [come Dylan] ma comunque
significative, che non vendono milioni di dischi, ma potrebbero comunque
vendere un centinaio di dischi a un buon prezzo, di pagare il loro anno
di tour e tutto il resto". Questo, dalla prospettiva di Dylan potrebbe
funzionare. Si spillano quanti più quattrini possibile a coloro che
vogliono fare collezione di qualcosa che non potranno mai possedere, al
pari degli idioti che comprano i testi autografi con i disegnini fatti
apposta:
perché per possederli dovrebbero comprare
anche la società nella quale l’espressione artistica trova un senso.
Incassato il malloppo l’artista si dedica a ciò che per lui vale, e cioè
alla performance dal vivo, al suo rapporto con la gente. E il malloppo
incassato trova la sua utilità anche nel mantenere vivo questo rapporto,
ancor meglio se è finanziato da danarosi e ottusi mecenati. Comunque ho
il sospetto che presto vedremo se ho ragione o meno, perchè quel
Philosophy of Modern Song che dovrebbe uscire a novembre ci svelerà la
concezione che Dylan ha di questo tipo di arte.
Ciao, Miscio.
Ciao Miscio, anch'io,
lo ripeto perchè credo di averlo in qualche modo già detto, non capisco
il senso ed il valore della stranezza "T.Bone Burnett/Blowin' in the
wind", se non a quello di mistificare la realtà proponendo un falso
concetto. Credo che a nessuno di noi dylaniani interessi avere questa
"meraviglia del metaverso multimediale" che, in sostanza, non abbiamo
capito se effettivamente si tratti di una nuova e recentre
riregistrazione fatta da Dylan in person (e perchè avrebbe fatto una
cosa così lontana da lui?) o semplicemente la forsennata manipolazione
di una vecchia registrazione filtrate con tutte le possibilità attuali
tecniche di digitalizzazione e riversata su un supporto la cui natura
non è per niente chiara a moltissimi, cioè a tutti coloro che si
chiedono se il "vecchio CD" non era più sufficiente. Comunque plaudo
alla tua "osservazione" su questa commercialissima ed inutile trovata, è
sempre un piacere ed una scoperta leggere ciò che una persona "vile e di
infimo lignaggio" ha lo spudorato coraggio di scrivere e sottoporre
all'omnibus attenzione. Una valanga di grazie, un abbraccio ed alla
prossima, Mr.Tambourine, :o)
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Berlin, Germany - Verti Music Hall -
October 7, 2022
1. Watching The River Flow (Bob on piano)
2. Most Likely You Go Your Way (and I'll Go Mine) - Bob on piano)
3. I Contain Multitudes (Bob on piano)
4. False Prophet (Bob on piano)
5. When I Paint My Masterpiece (Bob on piano with full backing band)
6. Black Rider (Bob on piano)
7. My Own Version of You (Bob on piano)
8. I'll Be Your Baby Tonight (Bob on piano)
9. Crossing The Rubicon (Bob on piano)
10. To Be Alone With You (Bob on piano)
11. Key West (Philosopher Pirate) (Bob on piano)
12. Gotta Serve Somebody (Bob on piano)
13. I've Made Up My Mind To Give Myself To You (Bob on piano)
14. That Old Black Magic (Bob on piano)
15. Mother of Muses (Bob on piano)
16. Goodbye Jimmy Reed (Bob on piano)
-- Band introductions (Bob on piano)
17. Every Grain of Sand (Bob on harp and piano)
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Venerdì 7 Ottobre
2022
Berlin, Germany - Verti Music Hall -
October 6, 2022
1. Watching The River Flow (Bob on piano)
2. Most Likely You Go Your Way (and I'll Go Mine) - Bob on piano)
3. I Contain Multitudes (Bob on piano)
4. False Prophet (Bob on piano)
5. When I Paint My Masterpiece (Bob on piano with full backing band)
6. Black Rider (Bob on piano)
7. My Own Version of You (Bob on piano)
8. I'll Be Your Baby Tonight (Bob on piano)
9. Crossing The Rubicon (Bob on piano)
10. To Be Alone With You (Bob on piano)
11. Key West (Philosopher Pirate) (Bob on piano)
12. Gotta Serve Somebody (Bob on piano)
13. I've Made Up My Mind To Give Myself To You (Bob on piano)
14. That Old Black Magic (Bob on piano)
15. Mother of Muses (Bob on piano)
16. Goodbye Jimmy Reed (Bob on piano)
-- Band introductions (Bob on piano)
17. Every Grain of Sand (Bob on harp and piano)
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Borgomanero: Questa sera omaggio a Bob
Dylan nel festival di poesia civile
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Compagnia dei Caraibi porta in Italia
Heaven’s Door, il whiskey di Bob Dylan
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Andrea Del Monte vince il premio
“AUTORE DELL’ANNO”
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Giovedì 6 Ottobre
2022
Berlin, Germany - Verti Music Hall -
October 5, 2022
1. Watching The River Flow (Bob on piano)
2. Most Likely You Go Your Way (and I'll Go Mine) - Bob on piano)
3. I Contain Multitudes (Bob on piano)
4. False Prophet (Bob on piano)
5. When I Paint My Masterpiece (Bob on piano with full backing band)
6. Black Rider (Bob on piano)
7. My Own Version of You (Bob on piano)
8. I'll Be Your Baby Tonight (Bob on piano)
9. Crossing The Rubicon (Bob on piano)
10. To Be Alone With You (Bob on piano)
11. Key West (Philosopher Pirate) (Bob on piano)
12. Gotta Serve Somebody (Bob on piano)
13. I've Made Up My Mind To Give Myself To You (Bob on piano)
14. That Old Black Magic (Bob on piano)
15. Mother of Muses (Bob on piano)
16. Goodbye Jimmy Reed (Bob on piano)
-- Band introductions (Bob on piano)
17. Every Grain of Sand (Bob on harp and piano)
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Talkin' 12022
- arch.massimo.ottaviani
Oggetto: Video concerto 22 Settembre
Stoccolma
Buongiorno Mr. Tambourine, ti ho allegato
un video mp4 di un paio di minuti della canzone "Every Grain of Sand"
del concerto del 27 settembre a Stoccolma.
Personalmente per il momento è l'unico video che sono riuscito a trovare
dei concerti europei (sembra che il sequestro dei cellulari funzioni).
Ho pensato possa essere gradito, così sappiamo cosa ci siamo persi.
Ti fornisco anche il link Twitter dal quale l'ho estrapolato.
https://twitter.com/i/status/1577365337917505553
Ciao e a presto, Massimo.
Ciao Massimo, grazie
di averci fornito il link perchè il video, così come me lo hai allegato,
non posso linkarlo sul sito. Comunque l'ho guardato e che dire.....BOB
IS BOB!!! Alla prossima, Mr.Tambourine, :o)
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Gothenburg, Sweden - Scandinavium -
September 29, 2022
di Laurette Maillet
Göteborg. Il mio FLIXBUS da Stoccolma era un bus normale
verde/arancione. Sette ore dopo sono arrivata in buona forma a Göteborg.
Ho preso un tram per raggiungere la casa di Modi, il mio ospite di
couchsurfing dell’ Irak. Ha preparato per me un hamburger e patatine
fritte :) Grazie! L'appartamento è immacolato e il calcio è sul grande
schermo piatto... in arabo :) Il letto è accogliente e dormo
profondamente fino al mattino. 29 settembre. Modi non ha lavora oggi (è
un barbiere). Entro le 14 prendo il tram per il centro e vado a piedi
alla Scandinavium Arena. Ancora una volta un enorme palazzetto dello
sport. Sono già stata qui prima! Mi attardo circa fino alle 18:00. Non
vedo nessuno dell'equipaggio o delle persone della Band. Ancora grazie
al mio buon amico Bjørne-Tore ho un biglietto per stasera. Provo a
vendere i miei quadri e vengo riconosciuta da uno dei miei "fan" :). Ma
niente altro :( Entro le 19:00 entro. Le due le ultime file saranno
vuote per tutto lo spettacolo. Potrò fare il mio karaoke e il mio ballo.
10 minuti prima delle 20:00, Jason prende posizione alla tavola armonica
e mi saluta :) Mi sento felice e mi divertirò davvero.
19:59, tutti sul palco, niente chitarra stasera. Bob dice "grazie"
(anche "grazie amanti dell'arte" dopo 'Masterpiece') poche volte e si
muove due volte al centro della scena all'inizio, ma poi si sposterà al
pianoforte. Muto (tranne che per il canto :) Il pubblico reagisce a
"I’ll be your baby tonight" e qualche applauso dopo "Serve somebody" ma
niente di troppo entusiasta :( La presentazione della Band è veloce
(forse con uno scherzo su Doug???). Sto facendo karaoke su "Every grain"
quando improvvisamente Bob dice "Stop!". La band smette di suonare
perché pensano che l’ordine sia stato per loro, ma Bob indica una luce
blu nel pubblico. Dice qualcosa tipo "Abbiamo quella luce blu in faccia,
smettila ora"????. Qualcuno stava facendo foto o video?? Poi
ricominciano dalla seconda strofa di "Every grain". Forse per scusarsi
Bob suonerà il doppio di armonica, un lungo assolo! Sono state delle
belle scuse! :) Per me ... il miglior spettacolo finora. Solo perché mi
sentivo tornata ai buoni vecchi spettacoli dov' era permesso muoversi e
cantare :):)??? Vorrei più azioni/reazioni dalla folla. Ma quando parlo
con le persone dopo lo spettacolo, dicono "Tutti vogliono le vecchie
canzoni, con le vecchie versioni". Beh! Per per me è stato un grande
giorno e un grande spettacolo. Ora gente! Smettetela di far lampeggiare
la vostra luce blu luce sul suo viso! :) Ci vediamo in viaggio!
°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°
di Lena Geiser
Sono saltata su quel treno, vecchia magia nera, e ho fatto un viaggio
mozzafiato attraverso i paesaggi di Bob Dylan. Lentamente lentamente
verso l'alto e whooosh… ..giù di nuovo. C'erano fiumi e scene dipinti
come capolavori, c'erano orrori, più orrori e amore rilassante. L’uomo
ha fatto la sua entrata e il suono ritmico della band ci ha cullato
piacevolmente. Abbiamo sentito il meglio di Key West e abbiamo detto
Godbye a Jimmy Reed. Ho pianto quando il treno ha rallentato e quella
melodia celeste di armonica è stata ascoltata e ho capito che ogni
battito si poteva contare come ogni granello di sabbia. Con amore per
l'autista del treno e il suo equipaggio.
Lena Geiser |
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Mercoledì
5 Ottobre
2022 Talkin' 12021
- cavalliselvaggi57
Oggetto: A proposito di "Siamo pietre
inamovibili"
Carissimo Mr. Tamburine,
troppi giornalisti parlano di Dylan sparando giudizi saccenti basati sul
nulla. È il caso di Paolo Fusi e della chiosa finale del suo articolo
“Siamo pietre inamovibili”. Determinati giudizi non mi permetto di darli
neanche sul mio migliore amico conosciuto un miliardo di anni fa alle
medie. Figuriamoci su una personalità complessa come quella di Dylan.
Tacere quando non si ha niente da dire è sinonimo di intelligenza.
Ricordo inoltre al signor Fusi ( e a chi corregge i suoi articoli) che
“fa”, indicativo presente-terza persona del verbo fare, non deve essere
accentato.
Un abbraccio, Giovanni.
Caro Giovanni,
facciamo un salto indietro nel tempo alla sera dell'8 aprile del 1300,
luogo Antinferno, sulla riva del fiume Acheronte. Lì si trovano le anime
dei dannati che sono in attesa che Caron dimonio con gli occhi di
bragia, li trasporti all’altra sponda del fiume. Nell’Antinferno non si
trovano però solo le anime di coloro che hanno commesso uno specifico
peccato, ma anche le anime dei cosiddetti ignavi, ovvero di coloro che
durante la propria vita non presero mai una decisione e non seguirono
mai un ideale. Essi sono degni solo del disprezzo. Rincorrono una
bandiera bianca, senza insegna; in più vengono punti da insetti e il
sangue colato viene succhiato dai vermi. E' la legge del contrappasso
(dura lex sed lex, come dicevano i Latini), poiché non furono attivi in
vita, ora, sono costretti a correre ininterrottamente seguendo la
bandiera bianca che significa assenza di ideali. Per questo motivo, non
sono considerati dei peccatori, e si ritiene che sia giusto ignorarli e
disprezzarli. Nonostante ciò, gli ignavi non sono nell'Inferno, perché
forse potrebbero vantarsi con le altre anime di non aver commesso nessun
peccato reale; e nemmeno sono in Paradiso poiché offuscherebbero la luce
e lo splendore dei Beati. Ma forse è meglio usare le parole del Poeta:
«Questo misero modo
tegnon l'anime triste di coloro
che visser sanza 'nfamia e sanza lodo.
Mischiate sono a quel cattivo coro
de li angeli che non furon ribelli
né fur fedeli a Dio, ma per sé fuoro.
Caccianli i ciel per non esser men belli,
né lo profondo inferno li riceve,
ch'alcuna gloria i rei avrebber d'elli».
Questi non hanno speranza di morte,
e la lor cieca vita è tanto bassa,
che 'nvidïosi son d'ogne altra sorte.
Fama di loro il mondo esser non lassa;
misericordia e giustizia li sdegna:
non ragioniam di lor, ma guarda e passa».
Detto questo senza
nessun rancore, perdoniamo coloro che usano in malo modo le parole degli
altri mistificandole (alterare, per lo più deliberatamente, la realtà
dei fatti, o anche una situazione o un concetto, in modo da suscitare
un’interpretazione distorta della realtà). "Il bel tacer non fu mai
scritto", concetto attribuito a Dante, ma più probabilmente espresso dal
poeta e librettista del 1700 Jacopo Badoer. Quindi oltrepassiamo queste
umane miserie senza più pensarci! Un abbraccio anche a te,
Mr.Tambourine, :o)
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La leggendaria e drammatica vita di
Woody Guthrie
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Libri: Massimo Bubola,"Sognai talmente
forte"
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Martedì 4 Ottobre
2022
Magdeburg, Germany - GETEC Arena -
October 3, 2022
1. Watching The River Flow (Bob on piano)
2. Most Likely You Go Your Way (and I'll Go Mine) - Bob on piano)
3. I Contain Multitudes (Bob on piano)
4. False Prophet (Bob on piano)
5. When I Paint My Masterpiece (Bob on piano with full backing band)
6. Black Rider (Bob on piano)
7. My Own Version of You (Bob on piano)
8. I'll Be Your Baby Tonight (Bob on piano)
9. Crossing The Rubicon (Bob on piano)
10. To Be Alone With You (Bob on piano)
11. Key West (Philosopher Pirate) (Bob on piano)
12. Gotta Serve Somebody (Bob on piano)
13. I've Made Up My Mind To Give Myself To You (Bob on piano)
14. That Old Black Magic (Bob on piano)
15. Mother of Muses (Bob on piano)
16. Goodbye Jimmy Reed (Bob on piano)
-- Band introductions (Bob on piano)
17. Every Grain of Sand (Bob on harp and piano)
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Talkin' 12020
- misco.tux
Oggetto: Sweet Sir Galahad
Caro Mr. Tambourine,
Nell'articolo di Paolo Fusi ("Siamo pietre inamovibili...") che hai
linkato Giovedì scorso, si legge: “C’è anche Mimi, la sorella di Joan
Baez, insieme a Sweet Sir Galahad, il motociclista hippie mezzo matto
che l’aveva salvata dalla depressione, e che morirà in un incidente
imbecille, stroncando la vita di Mimi, che non si riprenderà mai più.”
Mi chiedo, è veramente esistito un motociclista soprannominato Sweet Sir
Galahad? Me lo chiedo perché "Sweet Sir Galahad" è una canzone di Johan
Baez, in cui
Sweet Sir Galahad
Came in through the window
In the night when
The moon was in the yard
si racconta di Milan Melvin che entrò nella stanza da letto di Mimi
passando dalla finestra. Fu il suo secondo marito e si sposarono nel
1968 a Big Sur, per divorziare nel 1971
(https://www.whosdatedwho.com/dating/mimi-farina-and-milan-melvin). Mi
sembra curioso che la Baez abbia scritto un testo che celebrava le gesta
di un presunto motociclista spasimante proprio di fronte a sua sorella
novella sposa. Se poi i due sono la stessa persona, allora si deve
notare che Melvin non morì affatto in un incidente di motocicletta, ma
ben più tardi nel 2001, lo stesso anno di Mimi, e di malattia, come lei.
Fu Richard Farina il primo marito di Mimi a morire in un incidente
siffatto, ma nel 1966. L'autore è forse a conoscenza di complicati
retroscena o ha solo fatto un po' di confusione? Per quanto riguarda la
misoginia e la mancanza di empatia di Dylan, per giudicare bisognerebbe
conoscerlo, e non attraverso i pettegolezzi. Di lui sappiamo che è stato
un donnaiolo, d’altro non sappiamo, e magari ci risponderebbe con una
frase di "Mississippi" (I've got nothin' but affection for all those
who've sailed with me);se poi a qualcuno è antipatico, non è colpa sua.
Ciao, Miscio.
Carissimo Miscio, come
ben sai non è la prima volta, e non sarà nemmeno l'ultima, che un
giornalista scarsamente informato sulle cose dylaniane scopiazza a
destra e sinistra finendo poi per prendere lucciole per lanterne. Di
seguito, per rinfrescare brevemente la memoria alcuni cenni su Richard
Farina e Mimi Baez copiati da wikipedia:
Arrivato a New York,
Fariña iniziò a frequentare il Greenwich Village, luogo di incontro di
numerosi artisti, poeti e cantanti folk. Lì fece amicizia con Tommy
Makem e conobbe Carolyn Hester, che poco dopo sposò. Nel settembre del
1961, durante la registrazione del terzo album di Carolyn Hester,
Richard incontrò un ancora sconosciuto Bob Dylan, che suonava l'armonica
a bocca in alcuni brani del disco, con cui strinse una profonda
amicizia.
Nella primavera del 1962, in Europa, Fariña incontrò Mimi Baez, sorella
minore di Joan Baez. Poco dopo la Hester ottenne il divorzio e Richard
sposò Mimi, che aveva 17 anni. Fariña era noto anche per il suo romanzo
Been Down So Long It Looks Like Up to Me, pubblicato nel 1966. La
storia, basata principalmente sulle esperienze universitarie e i viaggi
compiuti dall'autore, è un racconto picaresco ambientato nel West, a
Cuba durante la Rivoluzione, e in una università newyorkese. Il libro è
ben presto diventato un classico tra gli appassionati della
controcultura degli anni sessanta. Da Been Down So Long It Looks Like Up
to Me è stato tratto un film nel 1971.
Il 30 aprile 1966, due giorni dopo la pubblicazione del romanzo, Fariña
partecipò ad una presentazione in una libreria di Carmel Valley Village.
Poche ore dopo, nel corso di una festa per il ventunesimo compleanno
della moglie Mimi, Richard incontrò un ospite che era arrivato in
motocicletta, e i due decisero di andare a fare un giro. Nel tragitto,
probabilmente a causa dell'eccessiva velocità, il guidatore perse il
controllo e la moto uscì di strada. Richard Fariña morì sul colpo,
mentre l'amico che era alla guida riuscì a sopravvivere.
Secondo varie testimonianze, Richard e Mimi avevano litigato lasciando
la libreria perché lui non le aveva fatto un regalo di compleanno. Fu
solo dopo qualche giorno che Mimi, tornando a casa, trovò i fiori, ormai
appassiti, che il marito le aveva fatto spedire mentre erano alla
presentazione del libro.
Il dolore della sorella per la morte del marito e la sua successiva
storia d'amore con Milan Melvin sono raccontati da Joan Baez nella
canzone Sweet Sir Galahad.
Avviso tutti gli amici
che ho in canna un'altro bellissimo articolo di Miscio su T. Bone
Burnette e Blowing in the wind che pubblicherò a giorni. State connessi
e non perdetevelo. Alla prossima, Mr.Tambourine, :o)
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Lunedì 3 Ottobre
2022
Flensburg, Germany - Flens-Arena -
October 2, 2022
1. Watching The River Flow (Bob on piano)
2. Most Likely You Go Your Way (and I'll Go Mine) - Bob on piano)
3. I Contain Multitudes (Bob on piano)
4. False Prophet (Bob on piano)
5. When I Paint My Masterpiece (Bob on piano with full backing band)
6. Black Rider (Bob on piano)
7. My Own Version of You (Bob on piano)
8. I'll Be Your Baby Tonight (Bob on piano)
9. Crossing The Rubicon (Bob on piano)
10. To Be Alone With You (Bob on piano)
11. Key West (Philosopher Pirate) (Bob on piano)
12. Gotta Serve Somebody (Bob on piano)
13. I've Made Up My Mind To Give Myself To You (Bob on piano)
14. That Old Black Magic (Bob on piano)
15. Mother of Muses (Bob on piano)
16. Goodbye Jimmy Reed (Bob on piano)
-- Band introductions (Bob on piano)
17. Every Grain of Sand (Bob on harp and piano)
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Stockholm, Sweden - Avicii Arena -
September 27, 2022
di Luigi Biondi
Un bel concerto nel freddo autunnale svedese che si avvicina
rapidamente. Bob Dylan ha iniziato alle 8 in punto (o almeno così
pensiamo di essere senza telefono chiuso a chiave nella borsa) tra
sibili e applausi di circa un migliaia di persone che si sono riunite
nel sempre blando Globen, ma ciononostante un pubblico molto attento e
trasversale alle molte generazioni che Dylan attrae.
La scaletta era la solita, condita con molti arrangiamenti interessanti
e ruoli di rilievo per batteria e percussioni, chitarre elettriche e
acustiche (Doug Lancio e Bob Britt) e il violino di Donnie Herron. Molto
probabilmente Most Likely è stato uno dei primi momenti salienti, poi le
cose sono andate un po' traballanti fino a quando una grande e solida
versione e molto divertente di I’ll be your baby tonight, cantata e
recitata con risate e allusioni (i testi alternativi erano olto
turbolenti però).
Key West è stato un capolavoro.
To Be Alone with You ha portato più divertimento, e poi è arrivato il
momento di scatenare gli accordi elettrici di Doug e Bob in Gotta serve
somebody. Il pianoforte è sempre stato in primo piano dopo la fantastica
introduzione di I Made Up My Mind, una canzone che di solito suscita
emozioni e lacrime.
Jimmy Reed è stata seguita dall'introduzione della Band con accenni a
tutti i membri. Il finale con Every Grain of Sand, con un canto
impeccabile, aveva anche un assolo di armonica esteso che rimandava al
vintage/Bob. Una notte da amare e ricordare per me e mia figlia che è
venuta al suo primo (e si spera non l'ultimo) concerto di Dylan.
Luigi Biondi
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di Anders Tidström
Bob è Bob, ed ho la sensazione che anche il suo tour Rough and Rowdy
Ways sia un addio irrequieto, un rituale di un addio. È ribelle per
natura e la sua mente sembra essere forever young (sempre giovane), ma
ci sono ostacoli sulla strada.
Fatti fisici. È un segno triste quando si pavoneggia lentamente sul
palco ed a malapena riempie i pantaloni con il suo corpo magro. Per
quanto tempo il vecchio sarà in grado di catturare e rastrellare i
grandi pesci nell'ampio oceano? Questo concerto è stato un bellissimo
esercizio ma l'arena era mezza piena (6.000) e gli applausi non hanno
mostrato l'entusiasmo di ieri. C'era più feedback trattenuto, ma anche
vero amore e fedeltà nell'aria. Non era uno spettacolo rock, ma una
camminata lenta su quei modi ruvidi e turbolenti.
Ricordo la prima volta di Bob a Stoccolma 56 anni fa. Adesso c’è davanti
un futuro che ha un’ altra forma. Chissà cosa ci sarà dopo? Ma in ogni
caso Bob è eterno e il suo lavoro non è ancora finito. Un uomo di una
creatività illimitata si è presentato a Stoccolma e lo ha fatto con
fiducia in se stesso. Sorridete.
Anders Tidström
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Sabato 1 Ottobre
2022
Copenhagen, Denmark - Royal Arena -
September 30, 2022
1. Watching The River Flow (Bob on piano)
2. Most Likely You Go Your Way (and I'll Go Mine) - (Bob on piano)
3. I Contain Multitudes (Bob on piano)
4. False Prophet (Bob on piano)
5. When I Paint My Masterpiece (Bob on piano with full backing band)
6. Black Rider (Bob on piano)
7. My Own Version of You (Bob on piano)
8. I'll Be Your Baby Tonight (Bob on piano)
9. Crossing The Rubicon (Bob on piano)
10. To Be Alone With You (Bob on piano)
11. Key West (Philosopher Pirate) (Bob on piano)
12. Gotta Serve Somebody (Bob on piano)
13. I've Made Up My Mind To Give Myself To You (Bob on piano)
14. That Old Black Magic (Bob on piano)
15. Mother of Muses (Bob on piano)
16. Goodbye Jimmy Reed (Bob on piano)
-- Band introductions (Bob on piano)
17. Every Grain of Sand (Bob on harp and piano)
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Talkin' 12019
- pieronicolaantonelli
Buongiorno a tutti... Mi chiedevo, e non
mi spiego, come mai nessun manager italiano si sia mosso per fare
arrivare Bob in Italia? E' possibile che il cachet economico che
richiede sia troppo elevato per i nostri organizzatori di eventi da non
riuscire a fare un po' di business? Credo che almeno una data da noi
avrebbe fatto il locale pieno... O no? Pace e bene a tutti.
Non saprei dire, non so
quanto sia oggi il cachet di Bob, quindi il management italiano di Bob,
che è sempre stato D'Alessandro e Galli, dovrebbe vendere almeno tre o
quattro date per far arrivare nel nostro paese la carovana dylaniana.
Perciò è matematico che dovremo pensare all'anno prossimo sperando che
Bob sia sempre in salute ed attività. Tutti vorremmo poterlo vedere e
sentire ma, come dicono sempre le novizie, dobbiamo accontentarci di
quello che passa il convento, ed in questo momento il convento non passa
niente :o(((((( Alla prossima, Mr:Tambourine, :o)
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Stockholm, Sweden - Avicii Arena -
September 27, 2022
di Laurette Maillet
Da Oslo a Stoccolma. Saluta la mia 'Swister Nun' e Astrid e vado a piedi
fino alla stazione degli autobus. Come al solito mi perdo e arrivo
giusto in tempo per prendere il mio autobus FLIXBUS. Ho due posti per
me. Arriviamo alle 19:30 nel centro di Stoccolma che conosco bene. Bob
suonava proprio qui, sul lungomare, ma non questa volta. Purtroppo per
me ho il mio ostello a 15 minuti a piedi dall’Arena Avicii. 27
settembre, il mio buon amico Bjørn-Tore dalla Norvegia mi ha offerto tre
biglietti per i prossimi tre spettacoli.
:) :) Grazie mille! Vado a piedi all'Arena Avicii presto nel pomeriggio.
È una bella passeggiata, con un tempo relativamente bello. Mi perdo :( e
arrivo alle 17:00. Gli autobus sono parcheggiati in basso nel
parcheggio.
L'arena è enorme! Una cupola gigante bianca! Le porte si aprono alle
17:30. Provo a vendere dei miei lavori ma senza successo:( Quindi entro
alle 19,00. Il mio posto è sulla fila 16 del parterre. Non male. :)
Credo che siano le 20:00 quando salgono sul palco. Bob va subito al
pianoforte. Nessuna chitarra.
I suoni sono attutiti. Non chiari come ad Oslo. C'è un'eco che sarà
migliorato da "My own version of you". Bob dice 'grazie' dopo la prima
canzone "Whatching the river flows". Dopo "I Contains moltitudes" fa un
passo verso il centro della scena. È tutto in nero ma indossa una
camicia di seta rosa :) Sembra estremamente magro :( "Masterpiece" sarà
con tutta la band, molto meglio :) In "Black rider" mi concentro su
Charley Drayton. Sembra fantastico, grazie Charley!:) Bob torna al
centro della scena dopo "My own version of you". I suoi pantaloni sono
troppo grandi; grandi e lunghi. Sembra che Bobby si sia ridotto :). È
strano, la sua schiena non è più dritta :(:( "I’ll be your baby tonight"
ha un nuovo arrangiamento. Bob dice "grazie" e ha aggiunto "grazie
amiche amanti" ( se ho sentito bene). "Crossing the Rubicon" è il mio
momento clou per stasera. Bob dirà di nuovo "grazie". Anche se il
pubblico non è così entusiasta, tranquillo e con un ragionevole
applauso. Prima di quello che dovrebbe essere "Serve somebody" c'è un
lungo momento nel buio in cui vedo Bob Britt e Tony avvicinarsi al
pianoforte per le istruzioni. Hanno cambiato la chiave o qualcosa che
non ho capito? (Non sono una musicista :o( Ma Bob inizia con il regolare
"you may be an ambassador to England or France..." " Ma non ho sentito
bene le altre frasi???? In "That old black magic" Bob si è tolto la
giacca. Woah! Dopo "Jimmy Reed" è all microfono centrale, in camicia.
Lui prova ad afferrare il microfono ma senza successo. Così presenta la
band al pianoforte. Mormora "Camminando con voi nella mia testa..." Ma
aggiunge " Sto solo scherzando. Peccato! Love Sick...sarebbe stata
fantastica! Ma è "Every grain of sand" con un lungo assolo all'armonica.
Dice arrivederci :) La performance è stata fantastica, buona come quella
di Oslo, ma il suono non era così perfetto. E il pubblico era... morto!
L’Arena? Troppo grande per una scaletta del genere che richiede
intimità. Ci vediamo tutti a Göteborg. |
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