Buongiorno,
Il mio compagno è mancato prematuramente nel 2007. Era un vero
appassionato di Bob Dylan e ricordo che spesso consultava il vostro
sito. Ho conservato la sua ricca collezione di materiale di ogni genere
che lui ha raccolto con pazienza e passione. Ci sono musicassette, CD
(originali e pirata), libri, riviste, foto, biglietti di concerti,
adesivi, ritagli, insomma tutto quello che un fan accanito può
desiderare.
Finora non ho avuto il coraggio di liberarmi di queste cose, ma sarei
contenta di farle avere a qualcuno che le apprezzi davvero e che
mantenga integra la collezione: un appassionato, una biblioteca, un
circolo...
Non sono pratica di Internet e di blog e non vorrei incappare nei soliti
sciacalli...
Potete aiutarmi? Grazie, Sandra - Bergamo
Carissima Sandra,
grazie per la tua commovente mail e per la tua più che generosa offerta.
Rispondere alla tua domanda è per me altrettanto difficile come credo lo
sia stato per te lo scriverla dopo aver preso la decisione di non
sprecare tutto il materiale raccolto dal tuo compagno per il quale credo
tutti gli amici della Fattoria si uniranno a me nel farti le
condoglianze.
Dammi un pò di tempo, non mi arrogo la capacità di darti il consiglio
giusto o di consigliarti la persona migliore. Per ora ho pubblicato la
tua mail e stiamo a vedere come la cosa si evolverà. Naturalmente il
tutto verrà gestito privatamente e non pubblicato sul sito proprio per
evitare incomprensioni e approfittatori. Naturalmente ti suggerirò, fra
le richieste che riceverò, la persona che a me sembrerà la più adatta a
raccogliere questa piccola e preziosissima eredità, e nessuno saprà mai
niente, sperando anche che coloro che non saranno stati scelti non se la prendano più di
tanto.
Un forte abbraccio a te accompagnato da un pensiero per il tuo compagno
che ha dovuto lasciarti perchè chiamato ad unirsi alla gloria di Colui
che tutto move.
Mr. Tambourine, :o)
Giovedì 25
Luglio 2019
Talkin' 10763
- franco.cavassi
Ciao Maggie's Farm,
sono un appassionato di Dylan ma non lo conosco così bene come voi.
Faccio una domanda assurda: fra 3 settimane partirò con la famiglia per
i parchi dell'ovest degli stati uniti ma sarò anche a Los Angeles. Mi
piacerebbe sapere qualcosa di Bob relativa alla sua vita in quel posto,
locali, abitudini, stranezze di ieri e di oggi, se vorrete farmi questa
cortesia. Lo sò che è una cosa strana, però ci provo.
Grazie comunque, Franco Cavassi.
Non ci sono aneddoti particolari o
curiosità sulla vita di Bob a Los Angeles, però posso dirti dove abitano
Bob e Sara attualmente, con indirizzi e foto, se andrai da quelle parti,
non escludendo il colpo di fortuna di vedere uno dei due, facci avere le
fotografie. Clicca qui per
aprire la pagina dedicata. Live long and prosper, Mr.Tambourine, :o)
B.B. King: una delle chitarre
"Lucille" sarà messa all’asta
clicca qui
Mercoledì
24
Luglio 2019
Talkin' 10762
- mauriziolongo
Ciao Mr.Tambourine,
visto che Duluth49 ha tirato in ballo il "Principe" De Gregori, mi
permetto di farti vedere la bottiglia da tre litri della cantina Zonta
di Bassano del Grappa, che ho creato e fatto illustrare per De Gregori
in occasione del suo concerto tenutosi a Marostica (VI) lo scorso 10
luglio.
Il Principe ha gradito e dispensato autografi...
Maurizio
P.S. : ... la moral suasion per far venire Dylan nella splendida piazza
di Marostica continua incessante !
Mi fai venir voglia di berne un
buon bicchiere, beato Francesco! Spero che tu riesca a far venire Bob a
Marostica, te lo auguro di cuore! Live long and prosper, Mr.Tambourine,
:o)
Martedì 23
Luglio 2019
Talkin' 10761
- al-diesan
Ciao Tambourine, ho da poco terminato di
elaborare i video relativi alla mia partecipazione al Dylan Fest che
annualmente si svolge a Torrance (California); sono due canzoni, Girl
From The North Country e Not Dark Yet eseguite con una fantastica band
di altissimo livello
Andy Hill - chitarra acustica su "Girl" e piano su "Not Dark Yet"
Marty Rifkin (ex chitarrista di Bruce Springsteen) - pedal steel
Dave Batti - fisarmonica (solo su "Girl")
Jeff Dellisanti - organo
Edoardo Tancredi - batteria
Steve Whalen - basso
Joseph Caccavo - Banjo su "Girl" e chitarra elettrica su "Not Dark Yet"
Kirk Makin - mandolino su "Girl" e chitarra elettrica su "Not Dark Yet"
Una piccola annotazione per dedicare "Girl" alla memoria di Israel
Goodman ("Izzy") Young, gestore del Folklore Center a New York negli
anni dell'esordio di Bob nel mondo della musica e successivamente a
Stoccolma; Izzy Young è venuto a mancare il 4 febbraio di quest'anno.
Un abbraccio a te ed a tutti i lettori.
Al Diesan
Carissimo instancabile
Alex, è sempre una goduria vederti e sentirti! Trovo veramente
eccezzzziunale Not Dark Yet, poi i professionisti che ti accompagnano
sono proprio la ciliegina sulla torta. Continua sempre fin che potrai a
dimostrare a tutti, americani compresi, che sei il miglior tribute
artist dylaniano di sempre. Spero tu accetti un suggerimento da un amico
che ti stima sempre moltissimo, non dire "thank you" alla fine
dell'esibizione, Dylan non dice una parola e se tu vuoi interpretare Bob
al meglio devi fare altrettanto! Spero di avere occasione di incontrarti
presto, un abbraccio, Mr.Tambourine, :o)
Buongiorno Sig. Michele,
sono un chitarrista che ha da poco pubblicato un
manuale completo sugli
accordi per chitarra.
Le scrivo questo messaggio privato perché ho visto che sul suo sito ha
una pagina
dedicata agli accordi per chitarra e mi chiedevo se fosse possibile
ottenere un link o un banner al manuale.
So che il suo sito è amatoriale e non ha carattere commerciale ma sarei
comunque lieto di ricompensare la sua gentilezza.
Sarei inoltre disponibile ad inviarle una copia gratuita del libro in
modo che possa verificarne la qualità ed il valore aggiunto che avrebbe
per tutti quegli utenti che, atterrando su quella pagina, vorrebbero
approfondire l'argomento degli accordi.
La ringrazio per l'attenzione, un cordialissimo saluto.
Simone.
Caro Simone, sarò io a
risponderti in quanto Michele ha lasciato la conduzione del sito da
oltre 10 anni, comunque non c'è differenza. Come avrai notato il sito è
completramente amatoriale e non ci sono banners pubblicitari. Credo tu
sia arrivato a quella pagina attraverso Google che ancora la segnala
anche se ormai da anni è stata tolta dall'archivio del sito in quanto
poco attinente con la tipologia del sito stesso. Comunque ti ringrazio
per la gentile offerta anche se non posso accoglierla. Auguro un buon
successo a te ed al tuo manuale, live long and prosper, Mr.Tambourine,
:o)
Sabato 20
Luglio 2019
Talkin' 10759
- samuconf93
Ciao, caro Mr. Tambourine!
Come va la vita? Vedo che anche d'estate la Farm non si ferma. Allego
sotto il link della mia recensione del concerto di Bob a Hyde Park
tenutosi lo scorso 12 luglio, penultima data del tour estivo europeo del
Nostro. Io c'ero - si è trattato del mio dodicesimo show di Bob; il
primo fu Pistoia 2006 - ed è stata un'emozione sensazionale. È stata,
per me, la prima volta con Neil: uno show indimenticabile. Spero che il
pezzo possa piacere a te e a tutti i Farmer!
Grazie caro Samuele
per la precisa e dettagliata recensione! Alla prossima, live long and
prosper, Mr.Tambourine, :o)
Venerdì 19
Luglio 2019
Talkin' 10758
- duluth49
Carissimo Mr. Tambourine, mi piacerebbe
che facessi sentire una bellissima canzone di De Gregori a tutti gli
amici. I MUSCOLI DEL CAPITANO. Una perla del grande Francesco. Grazie
per tutto quello che fai per noi della Factory.
Un abbraccio, Marcello.
Eccola qua. Hai
ragione, una canzone meravigliosa, io poi sono particolarmente legato a
questa canzone perchè era la preferita di un mio carissimo amico ora
scomparso, ma quando la sento lo ricordo sempre e lo rivedo fare le sue
gag sul grande schermo! Spero che molti amici la apprezzino! Grazie, un
abbraccio anche a te, Mr. Tambourine, :o)
Giovedì 18
Luglio 2019
Talkin' 10757
- zoppasm
Ciao Mr Tambourine,
ecco un'intervista con Richard F. Thomas:
La storia di The Basement Tapes e Music
From The Big Pink
clicca qui
Mercoledì
17
Luglio 2019
Talkin' 10756
- miscio.tux
Oggetto: Ancora su Scorsese
Caro Mr.Tambourine,
innanzitutto un grazie a Francesco Alunni, che ha detto alcune fra le
cose più equilibrate e sensate che io abbia letto sul “documentario” di
Scorsese. Chiaramente è probabile che l'intento del regista fosse
proprio quello, orientato alla economia narrativa dell'argomento
trattato, e non come suggerivo io, quello di trascinare il discorso
verso una riflessione generale sul “postmoderno”. Inoltre è noto che
Scorsese ama infarcire i propri film di citazioni prese dalla storia del
cinema, un pò perché ne è innamorato e un pò anche per intenti
didascalici verso il pubblico. Tuttavia al di là degli intenti di
Scorsese resta un quesito di carattere generale, perché è vero che il
cinema è finzione, ma l'argomento di un documentario non è la fiction,
ma la storia. Inoltre il mio suggerimento era quello di spostare
l'attenzione piuttosto su Dylan, che come sappiamo ha usato il fake a
piene mani. E allora il quesito suona così: perché il racconto della
realtà, persino all'interno di un documentario, è più efficace quando
usiamo la finzione? Perché l'uso della finzione, da artificio
dell'avanguardia diventa strumento di uso comune? Quali trasformazioni
nella percezione collettiva hanno reso possibile questo risultato? E'
ipotizzabile, per riprendere il discorso accennato da Gebianchi, che la
decostruzione sia ciò che deve diventare la critica quando la critica
non è più efficace o praticabile? (Uso il termine “decostruzione” nel
senso intuitivo di analisi approfondita degli elementi costituenti
piuttosto che in quello di Derrida, (se volete sapere chi è Derrida
cliccate
https://it.wikipedia.org/wiki/Jacques_Derrida , che per me è
incomprensibile e persino un pò mistico.) Sapete che sono pigro, e se
nessuno mi aiuta a rispondere a queste domande le accantono, almeno per
il momento, anche perché qui dobbiamo parlare del documentario di
Scorsese. Al riguardo, è quanto mai opportuno, come ha fatto Alunni,
inserire la vicenda della “Rolling Thunder” nel suo contesto storico e
sociale, il solo, a mio avviso, in cui l'arte assume il suo senso
compiuto. Ci aveva provato, sinora in maniera piuttosto isolata Edward
Curtin (1).
Sono del tutto concorde che quel
carrozzone di artisti, volente o nolente finiva per rappresentare una
rifondazione dell'America, il sogno di ciò che avrebbe potuto essere e
non è stato. Ci si può immaginare, cosa poteva significare per la
provincia americana profonda, (dove nel fine settimana, come dice un
ragazzo intervistato nel documentario, "sbronzarsi è l'unica cosa che si
può fare" e il destino è segnato tra l'andarsene o lavorare per la
monoattività locale), l'arrivo della Rolling Thunder Revue. L'illusione
che l'individuo fosse libero di reinventarsi, in un gioioso anarchismo
all'interno di uno spazio collettivo fraterno. Era la Repubblica
Invisibile cresciuta all'ombra della tragedia del Vietnam che negli anni
70 creò l' apparenza di una universalità che non c'era, appena prima del
terribile risveglio del Reaganismo. Fu l'ultima volta in cui i sogni
mostrarono più velocità e spregiudicatezza del potere, che invece stava
imparando molto bene la lezione.
Per una strana combinazione del fato o per la fantastica sensibilità del
nostro menestrello, le vicende dylaniane vengono spesso a cadere in
coincidenza con eventi storici epocali. La metà degli anni 70 si può
prendere come riferimento del limite estremo del vecchio mondo, e come
l'ingresso nella contemporaneità. Segna la fine del “trentennio
glorioso”(2) del dopoguerra, in cui salari e profitti crescevano di
conserva e il mondo (Occidentale) sembrava avviato lungo una
sonnecchiante via di progresso. Gli studiosi non hanno ancora finito di
decifrare questo periodo. Quello che mi preme però mettere in evidenza è
che la crescita del benessere diffuso di quegli anni provocò una
parallela crescita nelle soggettività, che a sua volta portava con sé
una serie di bisogni di carattere culturale più raffinato, che le
vecchie categorie non riuscivano più a soddisfare. Sono gli anni in cui
la macchina sociale sembra non riuscire più ad assorbire un'eccedenza di
desiderio che non si rassegna a consegnarsi alla tripartizione della
vita in otto ore (lavoro,tempo libero, riposo) e al disciplinamento di
supporto alla produzione fordista (lavoro stabile, famiglia
mononucleare, subordinazione dell'attività di cura femminile). Per la
prima volta sembrò che la ricchezza sociale accumulata potesse
consentire a masse di proletari di vivere la propria vita non come un
destino segnato da passaggi obbligati, ma come la creazione di se stessi
a partire da sogni ed aspirazioni.
In questo contesto le canzoni di Dylan
sono state la dimostrazione di come l'arte, seppur contaminata dal
consumo, poteva destabilizzare il linguaggio dominante non soltanto con
l'arma della critica, ma anche catalizzando emotivamente la spinta
libertaria dei giovani e facendola cozzare in modalità dadaiste e
surreali contro l'ordine simbolico stabilito. "Sono stata risucchiata,
ho messo tutto da parte - dice Joni Mitchell - "Tutto il resto mi
sembrava meno importante, in confronto a questa esperienza, un
esperimento di esistenza in comune". Ma subito Dylan che non ama molto
le sviolinate teoriche la guarda come se fosse una novella Virginia
Woolf che progetta il suo esclusivo “Bloomsbury Group” e la fulmina.
("Cosa ne pensi", chiede la Mitchell, "che devi salire sul palco
adesso", replica Dylan.) Dalla metà degli anni 60' almeno, però per
Dylan non si trattava semplicemente di una critica. Si trattava di un
passaggio ulteriore, la fantasia contro il potere, lo sberleffo
anarchico che si prende gioco di una cupa predestinazione, e in un certo
senso veramente si trattava di una “crociata dei bambini”. Like a
Rolling Stone, la canzone più importante del 900, è il racconto di uno
sradicamento, (tipicamente americano ma ormai universale), di un
distacco emotivo da forme di vita che si considerano false, e poco
importa che assuma la modalità di invettiva contro una ragazza
spocchiosa. E' un invito anch'essa, in forma rabbiosa e pulsionale alla
creazione di se stessi in maniere più autentiche. Implicitamente però, i
residui antichi che si portava dietro, gli alberi scortecciati della
storia, quelle tante “pietre scalciate” che popolano le vie del blues e
le loro sconfitte, dovevano mettere in guardia. La creazione di se
stessi non è mai indipendente dalle forze materiali che le hanno dato la
possibilità di sussistere aprendo spazi di libertà. Non ci sarebbe stato
nessun viandante del blues senza la Guerra di Secessione. E non ci
sarebbe stato nessuno spazio di libertà per i giovani se i loro padri
non avessero sudato nelle officine e vissuto le loro vite conformi e
prodotto beni di consumo senza sosta. Questo per dire che lungi dai
facili innamoramenti romantici verso le figure dei bluesmen vagabondi o
nei confronti di improbabili categorie come quella dei “giovani”, tutte
le forme di soggettivazione storica sono in certa misura reversibili da
parte di chi ha il potere, da parte cioè di chi può decidere le “forme
di consumo produttivo della forza lavoro”. Più chiaramente, fuori dalle
espressioni retoriche, se posso decidere che per vivere dovrai
consegnare pizze per 500 euro al mese, posso anche essere
ragionevolmente certo che una volta appoggiata la bicicletta non avrai
molta voglia di fare il fricchettone e che le tue modalità di
autorealizzazione soggettiva saranno limitate dai dolori alle gambe. In
questo senso la storia della Rolling Thunder è la storia di una
sconfitta. E' veramente cenere. La versione dell'individualismo
anarchico che il potere stava progettando non era certo quello delle
libertà democratiche. La realizzazione che ci ha proposto è quella
economica, quella del “calcolo delle aspettative razionali”, la libertà
dai vincoli tradizionali è divenuta libertà di offrirsi sul mercato, la
relazione con gli altri, da fraternità sognata, è svanita in
competizione, la creazione di sé da attività simile all'arte è
trasmutata nella gestione del proprio capitale individuale, di noi
stessi resi materia prima come ogni altra merce, da vendere ai prezzi di
equilibrio.
Il sogno collettivo è stato
riprogrammato in incubo individuale. Siamo sulla buona strada per
diventare tutti, come suona Shelter from the Storm, “vecchi sdentati,
attoniti, senz' amore”. Ma c'è un altro senso in cui forse non è proprio
così. L'essere umano, per quanto lo si consideri tale non è una merce.
Non è completamente riprogrammabile. La creazione di sé può continuare,
a fatica, con arretramenti, ma non può essere completamente cancellata
una volta che si è proposta sull'orizzonte storico. Scorsese, che si è
già espresso direttamente sulla sua ultima fatica (3) ha dichiarato che
quando David Tedeschi, responsabile del montaggio, gli ha presentato la
prima versione, lui l'ha valutata molto bella ma convenzionale. E
prosegue:
[”Adesso non sto dicendo di prendere qualcosa che è “convenzionale” e
distorcerlo solo per il gusto di farlo. Quindi di cosa si tratta
veramente? Che cosa lo tiene insieme in un certo senso? Dylan parlava
sempre della Commedia dell'Arte, degli attori viaggianti. Quando tutto
il resto fallisce, ecco cosa succede: una persona si tira su, racconta
una storia e canta. Non si tratta di una leggenda, è una specie di mito,
stiamo cercando di esplorare qualcosa di senza tempo che ci riguarda
come esseri umani. C'è l'inquadratura di una giovane donna che piange
dopo il concerto. Quando c'è qualcosa che ti emoziona così tanto, non lo
si può ignorare. Deve essere preservato, e al pubblico di oggi deve
essere ricordato che è possibile.”]
Nel filmato di Georges Meliés (4)
che apre il documentario, scompare una donna. Vites ha supposto che si
tratti della grande assente, Sara Dylan. Ma le possibilità sono tante
altre e nella sovrapposizione dei significati ci possono stare tutte.
Per esempio potrebbe avere un intento didascalico, ribadire che il
cinema è creazione/invenzione, ma anche che il tema che si tratta è
quello della manipolazione della realtà. Ma se prima una donna
scompariva ora riappare assolutamente reale nelle lacrime di questa
ragazza. Scorsese è esplicito nel sottolineare che è questo il valore di
verità del film, ricordare che quel tipo di esperienza si è prodotta,
che si può sperare, sognare, immaginare un mondo. Allora avrebbe ragione
Alunni nel pensare che non si tratti di un documentario, o che perlomeno
ciò che si vuol documentare non è l'ufficialità della vicenda storica,
ma qualcosa di molto più importante che sta nell'eredità di questa
avventura. E precisamente la “materia dei sogni” di cui anche tutta la
vicenda dylaniana è costituita. Subito dopo aver mostrato le immagini di
Dylan che proclama che nulla è rimasto della Revue, che non c'è altro
che cenere, Scorsese fa passare l'elenco di tutte le performance
dylaniane dal 74 fino ad oggi. Un elenco interminabile non ancora
finito,quasi che la Revue fosse ancora lì, che Dylan ne abbia portato
imperterrito la testimonianza instancabile fino ad ora, fino a quando
avrà respiro, e ci sarà qualcuno che si commuove e costruisce con
testardaggine una piccola parte di sé.
Due ultime parole, una per l'articolo di Carrera su Cohen, la cui
chiusura lacaniana (il “soggetto barrato”) non mi convince molto, perché
si tratta di un jolly che va bene un pò per tutto, come il prezzemolo, e
non contribuisce realmente a chiarire il personaggio di Cohen. L'altra
per dire che effettivamente la talkin' in
questione era di Sir Eglamore e non mia, ma era così ben fatta che mi ha
reso un pò invidioso, così sono stato zitto, sperando che me ne
attribuiste la gloria. In effetti in tema di vero/falso/fake, è Eglamore
il vero trickster di Maggiesfarm!
Ciao a tutti, Miscio.
Carissimo vile Miscio, ammiro le tue
parole come tu ammiri quelle di Sir Eglamore ed penso in egual misura
quelle di Gebianchi. Tutti e tre state raccontando in maniera
straordinaria un pezzo di storia dylaniana, storia che riguarda, di
volta in volta, diversi lati dell'attività e della personalità dylaniana
nella vostra lucida interpretazione. E' una fortuna ed una gioia potervi
leggere tutti e tre su queste pagine che coi vostri scritti acquistano
un notevole valore aggiunto. Permettetemi di dire che voi tre non siete
secondi a nessuno dei critici che alla bisogna si cimentano nella
difficile arte del sapere e dell'interpretazione del mondo dylaniano.
Grazie a tutti e tre! Live long and prosper, l'umile Tamburino (come
direbbe Eglamore), :o)
Grazie mille
Alex, se poi lo si vuole anche scaricare vai sul sito
https://ddownr.com/
e copia il link del video (quello
sopra segnalato da Alexan) nell'apposito spazio, scegli il formato MP4 e
clicca "download", dopo poco tempo il download inizierà da solo. Alla
prossima e grazie per la segnalazione, live long and prosper,
Mr.Tambourine, :o)
Martedì 16
Luglio 2019
Bob Dylan
and Neil Young - Will the Circle be Unbroken (Kilkenny, Ireland,
14/07/19)
Buonasera,
ammetto di aver scoperto solo recentemente il sito Maggie's Farm, così
come solo recentemente la passione per Dylan si è accresciuta e si è
fatta più incalzante, dopo un ascolto altalenante e talvolta distratto
durante i recenti studi universitari. Ora mi ritrovo ad avere, con il
sito italiano a lui dedicato, una guida sicura nel cammino, perciò le
mie prime parole sono di ringraziamento per la puntualità e la cura con
cui vengono aggiornate le singole sezioni.
In secondo luogo avrei una richiesta: da qualche tempo sto cercando di
godermi nella sua versione integrale il film 'Renaldo & Clara', senza
successo. Saprebbe indicarmi se esiste la possibilità di recuperarlo?
Scusandomi per l'eventuale disturbo, la ringrazio per la disponibilità.
Cordiali saluti, Alessandro Girolomini.
Ciao Alessandro, Renaldo &
Clara non è mai stato ufficialmente pubblicato, però ci sono versioni
pirata, alcune tagliate ed alcune della lunghezza originale che puoi
trovare a questi indirizzi:
Spero tu riesca ad avere ciò
che desideri, live long and prosper, Mr.Tambourine, :o)
Lunedì 15
Luglio 2019
Kilkenny, Ireland - Nowlan Park,
July 14, 2019
1. Ballad Of A Thin Man (Bob on piano)
2. It Ain't Me, Babe (Bob on piano)
3. Highway 61 Revisited (Bob on piano)
4. Simple Twist Of Fate (Bob on piano and harp)
5. Can't Wait (Bob center stage, Donnie on electric mandolin)
6. When I Paint My Masterpiece (Bob on piano and harp)
7. Honest With Me (Bob on piano)
8. Tryin' To Get To Heaven (Bob on piano, Tony on standup bass)
9. Make You Feel My Love (Bob on piano and harp)
10. Pay In Blood (Bob on piano)
11. Will The Circle Be Unbroken? (with Neil
Young)
12. Like A Rolling Stone (Bob on piano, Tony on standup bass)
13. Early Roman Kings (Bob on piano, Tony on standup bass)
14. Girl From the North Country (Bob on piano, Tony on standup bass, no
drums)
15. Love Sick (Bob on piano)
16. Thunder On The Mountain (Bob on piano, Donnie on electric mandolin)
17. Soon After Midnight (Bob on piano)
18. Gotta Serve Somebody (Bob on piano, Tony on standup bass)
(encore)
19. Blowin' In The Wind (Bob on piano, Donnie on violin, Tony on standup
bass)
20. It Takes A Lot To Laugh, It Takes A Train To Cry (Bob on piano)
Con questo show il tratto del tour
estivo europeo è finito. Da dove ripartirà il prossimo tartto? Stay
tuned per saperlo!
Buongiorno Mister Tamburino,
Sono la sorella di Sir Eglamore e vi assicuro che lui non fa queste
cose. Lui è una persona serissima, con un’educazione d’altri tempi e poi
è un uomo d’affari, è molto impegnato, non ne avrebbe nemmeno il tempo.
A differenza di Miscio che invece è un fannullone e non capisco mio
fratello cosa ci trovi di speciale.
E’ vero: considera la rete un grande festa in maschera, ma non
nuocerebbe mai e poi mai al suo Miscio. Qui ormai c’è la psicosi del
complotto, non si capisce più niente. Miscio e Pseudomiscio, Bianchi e
PseudoBianchi, Alunni e Pseudoalunni, Sharon Stone e i Kiss… è diventata
una gabbia di matti questo sito.
Vi ricordo che ci legge il Principe… su, un po’ di contegno.
Che poi, se vogliamo vedere, siamo proprio sicuri che Miscio sia davvero
Miscio e non una creazione di Mister Tamburino per rilanciare il sito e
arricchirsi con la pubblicità? E anche questo misterioso Tamburino senza
nome chi ci può garantire che esista davvero? Direi che la repentina
scomparsa dell’edicolante attaccabrighe che diceva di chiamarsi Michele
è quantomeno sospetta, vuoi vedere che per redimersi si è trasformato
nel buon Tamburino?
Che poi, diciamocelo, Miscio è anche un grande ingrato. E anche tutti
voi, oh woe is thee! Sappiate che con le pietanze che vi aveva preparato
ha imbandito una sontuosa tavolata di leccornie che ha offerto a tutti i
matti del quartiere. Loro sì che han dimostrato riconoscenza. Non ve ne
farà più un’altra.
Beh, adesso vi saluto perché sono in crociera e ho di meglio da fare.
Cordiali saluti, Rosamund.
PS Eglamore è una persona serissima, capito?
Cara Rosamund (o potremmo dire anche Rosa
Mundi), non credo minimamente che tu sia la sorella di Sir Eglamore, ma
facciamo finta che tu lo sia davvero! Comunque, per chi non lo sapesse,
Rosamund Clifford (1150 – 1176 circa) era una nobile inglese, conosciuta
anche come Fair Rosamund ("Bionda, bella Rosamund") e Rose of the World
("Rosa del Mondo"), celebre personaggio del folclore inglese, ricordata
per la sua bellezza ed il suo rapporto con re Enrico II Plantageneto. Si
dice che Rosamund venne avvelenata dalla gelosa moglie di Enrico
Eleonora, ma questa è certamente una leggenda. La sua relazione con il
re divenne di pubblico dominio nel 1174 e terminò circa due anni dopo
quando Rosamund decise di ritirarsi al monastero di Godstow nell'
Oxfordshire poco prima della morte avvenuta nel 1176. Presso la
Cattedrale di Hereford la sua morte venne ricordata il 6 luglio, lo
stesso giorno in cui morì Enrico nel 1189. Enrico e i Clifford pagarono
per lei la costruzione di una tomba collocata nel coro della chiesa di
Godstow e fecero una donazione al convento perché le suore si
prendessero cura della sua tomba. Il suo luogo di sepoltura divenne noto
fin dal1191, lo stesso Ugo di Lincoln Vescovo di Lincoln nell'occasione
di una sua visita a Godstow osservò che era posta proprio in fronte
all'altar maggiore. Essa era carica di fiori e candele a dimostrazione
del fatto che i locali pregavano ancora per lei. Il Vescovo disse che
Rosamund era stata una prostituta e ordinò che i suoi resti venissero
spostati dalla chiesa, venne così dissepolta e seppellita presso il
cimitero della Sala capitolare delle suore. La sua nuova tomba fu
visitabile fino alla dissoluzione dei monasteri voluta da Enrico VIII
d'Inghilterra.
Francis James Child non incluse questo famoso pezzo che fa parte della
“Queen Eleanor's Confession” nelle sue Child Ballads. Fair Rosamund è
certamente una delle più antiche ballate inglesi conosciute, risalente
al XII secolo, quando Enrico II prese Rosamund Clifford come amante.
Nella “Roxburghe collection” il pezzo si chiama "La sfortunata
concubina" o "Rosamund's Overthrow".
Detto questo, sono concorde con te che Miscio sia un fannullone oltre
che un vile e di origini umili e servili, però è dotato di un qualcosa
di indefinibile e strano (per una persona come lui) che lo rende
simpatico ed interessante sia a me che a tuo fratello!
Mi spiace che tu possa aver pensato che Miscio sia una mia creazione per
aumentare gli introiti pubblicitari perchè, da quando gestisco il sito
(Marzo 2008) non ho mai incassato 1 euro, anzi, ne ce ne ho messi dentro
abbastanza. Miscio si chiama Maurizio e mi ha detto di aver deciso di
usare quel nikename perchè suo nipotino lo chiamava così! Devo anche
riconoscere che è una persona intelligente e di spirito altrimente con
tutti gli insulti gratuiti che gli abbiamo rivolto ci avrebbe già
mandato a quel paese da moltissimo tempo. Invece Michele Murino, il
creatore di questo sito, dopo una gestione di dieci anni, probabilmente,
ma è solo una mia ipotesi, si è saturato o non aveva più tempo da
dedicare al sito, inoltre subì anche una grave allagamento del suo
negozio di fumetti ad Aosta che gli creò un danno economico notevole.
Non conosco le ragioni che hanno spinto Michele ad abbandonare, quando
mi chiamò per chiedermi se me la sentivo di continuare a gestire il sito
mi disse solo che “non ci stava più con la testa” ed io, correttamente,
non gli chiesi altre spiegazioni. La Fumetteria di Michele esiste
tutt’oggi e se vuoi vedere Michele clicca su questo link per il filmato
di youtube:
https://www.youtube.com/watch?v=T421-3MuRlg
Per le abbondanti pietanze ho già detto a tuo fratello che il mancato
meeting con relative pantagrueliche abbuffate saltò a causa mia che ebbi
un probvlema di salute e per molto tempo non potei muovermi. Ci avranno
ringraziato i matti del paese, almeno loro avranno avuto un momento
felice! Ho scritto a tuo fratello due mail con una richiesta da parte
dell’amico Dario twist of fate ma non ho ancora ricevuto risposta, sono
sempre in attesa, ti spiacerebbe avvertirlo della cosa in modo che mi
risponda? Per il omento ti ringrazio e sono contento di averti
conosciuta. Live long and prosper, Mr.Tambourine, :o)
Sabato 13
Luglio 2019
London, England - British Summer Time, Hyde Park,
July 12, 2019
1. Ballad Of A Thin Man (Bob on piano)
2. It Ain't Me, Babe (Bob on piano)
3. Highway 61 Revisited (Bob on piano)
4. Simple Twist Of Fate (Bob on piano and harp)
5. Can't Wait (Bob center stage, Donnie on electric mandolin)
6. When I Paint My Masterpiece (Bob on piano and harp)
7. Honest With Me (Bob on piano)
8. Tryin' To Get To Heaven (Bob on piano, Tony on standup bass)
9. Scarlet Town (Bob on center stage, Donnie on banjo, Tony on standup
bass)
10. Make You Feel My Love (Bob on piano and harp)
11. Pay In Blood (Bob on piano)
12. Like A Rolling Stone (Bob on piano, Tony on standup bass)
13. Early Roman Kings (Bob on piano, Tony on standup bass)
14. Girl From The North Country
(Bob on piano, Tony on standup bass)
15. Love Sick (Bob on piano)
16. Thunder On The Mountain (Bob on piano, Donnie on electric mandolin)
17. Soon After Midnight (Bob on piano)
18. Gotta Serve Somebody (Bob on piano, Tony on standup bass)
(encore)
19. Blowin' In The Wind (Bob on piano, Donnie on violin, Tony on standup
bass)
20. It Takes A Lot To Laugh, It Takes A Train To Cry (Bob on piano)
Ciao Mr. Tambourine,
vedo che mi ero spiegato male. La mail che mi era sembrata sospetta non
era quella del Prof. Bianchi ma quella di "Miscio" del 29 maggio in cui
elencava i suoi impegni quotidiani che non gli avevano permesso di
rispondere prima.
A presto! Francesco Alunni.
Chiarito,
grazie, ciao, Mr.Tambourine, :o)
Venerdì 12
Luglio 2019
Talkin' 10751
- alunni.f
Oggetto: Sul documentario di Scorsese ed
Halleluja
Ciao Mr. Tambourine,
ti scrivo per rispondere all'ultima mail di Miscio con alcune
considerazioni sul documentario di Scorsese sulla Rolling Thunder Revue.
Innanzitutto non parlerei di fintomentario o mockumentary ma di
documentario vero e proprio con alcune parti di invenzione e alcuni
sfasamenti cronologici. Il fine primario, secondo me, è infatti quello
di indagare cosa sia stata la Rolling Thunder e le parti inventate sono
finalizzate a esaminare alcuni aspetti che altrimenti sarebbero rimasti
assenti o meno definiti. L'altro motivo credo che sia di ordine
narrativo: specialmente il controcanto continuo del personaggio di Van
Dorp, oltre a stabilire una distanza critica da quanto viene mostrato,
serve a spezzare un ritmo narrativo che altrimenti sarebbe stato forse
un pò troppo monotono. Quello che sto cercando di dire è che credo che
Scorsese abbia sacrificato una parte di aderenza alla realtà
referenziale per esplorare più liberamente i vari significati della
Rolling Thunder Revue (senza contare il fatto che nell'arte, a mio
avviso, il rapporto con la realtà è sempre mediato, di carattere per
così dire metaforico). L'esempio più chiaro penso sia quello relativo
alla dimensione politica: l'inserimento di Nixon (che in realtà si era
dimesso un anno prima) crea un'immediata ambiguità e distanza dal suo
discorso patriottico e inoltre serve a definire le coordinate
politico-sociali in cui era nata la Revue, che da subito si era posta
sotto una dimensione politica (nel senso più vasto del termine) con il
suo richiamo al bicentenario degli Stati Uniti e l'ideale partenza da
Plymouth come una sorta di rifondazione dell'America (esplicitamente
rievocata da Ginsberg, che con i suoi commenti svolge perfettamente la
funzione di guida spirituale di tutta l'esperienza). Sempre con la
funzione di stimolare la riflessione tra arte e politica è inserito
anche il personaggio di Jack Tanner (e qui il gioco si fa abbastanza
scoperto, vista la fama di Michael Murphy), ripreso dalla miniserie
Tanner '88 di Robert Altman (un mockumentary, questo sì, straordinario,
a mio avviso la migliore serie tv di sempre) e dal suo seguito Tanner on
Tanner (a cui prese parte lo stesso Scorsese in qualità di attore). Il
personaggio di Sharon Stone sottolinea poi una dimensione abbastanza
ovvia come quella delle groupie oltre a dare un'altra spiegazione per
l'uso del cerone da parte di Dylan, quella del teatro Kabuki (il
riferimento primario è il personaggio del mimo Baptiste in Les enfants
du paradis, che Dylan stesso all'epoca aveva indicato come uno dei suoi
film preferiti, e che Scorsese mostra per pochi secondi in una delle
scene più memorabili del film, quando Baptiste traccia una ics col
cerone sullo specchio in cui si vede riflesso per negare la propria
identità dopo aver perso l'amore di Garance). Infine, l'ultimo dei
personaggi a svolgere ruoli di invenzione, Jim Gianopulos, serve a
rinforzare uno dei temi che riemergono per tutto il documentario, quello
del rapporto tra arte e artisti da una parte e finanziatori e ricavi
commerciali dall'altra (un'ironia metanarrativa, sottolineata dallo
stesso Scorsese, sta nel fatto che Gianopoulos è invece il vero capo di
Scorsese, in qualità di CEO della Paramount). Vorrei concludere questa
veloce carrellata sui personaggi di finzione nel documentario di
Scorsese con quello che secondo me ne è il diretto antecedente, e cioè F
for fake, uno dei capolavori di Orson Welles. Infatti anche nel suo
documentario Welles inserisce dei personaggi di invenzione (anche se lì
la dinamica tra vero e falso è strutturale, non a caso il suo è stato
definito anche film-saggio) e sono presenti numeri di magia all'inizio e
alla fine (in particolare alla fine del film di Welles è presente una
sparizione mentre il documentario di Scorsese si apre con una scena
simile): anche in questo caso l'allusione di Scorsese mi sembra
abbastanza scoperta.
Sempre a proposito della dinamica tra vero e falso vorrei ringraziare
Miscio per aver svelato la storia sulla lettera di Cohen a Marianne
(avevo letto solo la versione modificata); inoltre ho letto con molto
interesse anche i suoi interventi passati sul rapporto tra arte e
mercificazione. Poi, anche se non è stata smentita dal diretto
interessato (forse per non alimentare ulteriormente la cosa), penso
proprio che la mail che ha causato i rimbrotti del prof. Bianchi a
Miscio sia stata scritta da Sir Eglamore (lo stile era
inconfondibilmente il suo).
Infine permettimi di dissentire in parte con le tue considerazioni su
Hallelujah di Cohen. Innanzitutto bisogna distinguere tra le due
versioni di Hallelujah, entrambe di Cohen, quella pubblicata su Various
Positions e quella cantata alcune volte dal vivo da Cohen (per esempio
in Cohen Live) e di cui Jeff Buckley fece una famosa cover. Nella prima
la dimensione di coppia è assente, o meglio viene rievocata solo quella
di Davide e Betsabea: proprio in seguito all'innamoramento per Betsabea
ma anche all'esperienza del male, in quanto per sposarla Davide ne fa
uccidere il marito, il re d'Israele, secondo Cohen, compone
l'Hallelujah, un canto di ringraziamento sia sacro che spezzato, proprio
perché nato da una parte dall'amore per una donna (in tutta la
produzione di Cohen c'è una forte contiguità tra erotismo ed esperienza
del divino) e dall'altra dalla presa di coscienza della propria
finitezza (anche questo del connubio tra limite e divino è un altro tema
ricorrente in Cohen, anni dopo in Anthem dirà esplicitamente che la luce
passa attraverso le crepe, non attraverso la perfezione). Nella seconda
versione, che è quella a cui credo tu ti riferisca, la dimensione di
coppia è invece centrale e nella quarta strofa si fa effettivamente
riferimento a una scena di sesso in cui ogni respiro, dice Cohen, era
un' alleluja ma anche qui l' intreccio tra erotismo ed esperienza del
divino è comunque presente, specie nelle ultime strofe che sono molto
simili a quelle della prima versione. Per concludere vorrei citare
questo articolo di Alessandro Carrera che, recensendo Popular problems,
affronta anche la questione della religione e del sesso in Cohen con
interessanti considerazioni, oltre a offrire un bel paragone tra Cohen e
Dylan:
Grazie mille per tutto il lavoro che fai
per tenere il sito sempre aggiornato!
A presto. Francesco Alunni
Caro Freancesco, ti
garantisco che la mail di gebianchi mi è arrivata dal' indirizzo mail
del Prof. Giuseppe Bianchi, quindi escludo la tua supposizione che sia
stata scritta da Sir Eglamore che si serve di altri indirizzi mail. Ho
letto con interesse le tue osservazioni e penso che come me faranno
altri amici leggendoti! Ti ringrazio, alla prossima, live long and
prosper, Mr.Tambourine, :o)
Stuttgart, Germany - Jazzopen
Schlossplatz, July 10, 2019
1. Ballad Of A Thin Man (Bob on piano)
2. It Ain't Me, Babe (Bob on piano)
3. Highway 61 Revisited (Bob on piano)
4. Simple Twist Of Fate (Bob on piano and harp)
5. Can't Wait (Bob center stage, Donnie on electric mandolin)
6. When I Paint My Masterpiece (Bob on piano and harp)
7. Honest With Me (Bob on piano)
8. Tryin' To Get To Heaven (Bob on piano, Tony on standup bass)
9. Scarlet Town (Bob on center stage, Donnie on banjo, Tony on standup
bass)
10. Make You Feel My Love (Bob on piano and harp)
11. Pay In Blood (Bob on piano)
12. Like A Rolling Stone (Bob on piano, Tony on standup bass)
13. Early Roman Kings (Bob on piano, Tony on standup bass)
14. Girl From The North Country
(Bob on piano, Tony on standup bass)
15. Love Sick (Bob on piano)
16. Thunder On The Mountain (Bob on piano, Donnie on electric mandolin)
17. Soon After Midnight (Bob on piano)
18. Gotta Serve Somebody (Bob on piano, Tony on standup bass)
(encore)
19. Blowin' In The Wind (Bob on piano, Donnie on violin, Tony on standup
bass)
Mercoledì
10
Luglio 2019
Erfurt, Germany - Messehalle, July 9,
2019
1. Things Have Changed (Bob on piano)
2. It Ain't Me, Babe (Bob on piano)
3. Highway 61 Revisited (Bob on piano)
4. Simple Twist Of Fate (Bob on piano and harp)
5. Can't Wait (Bob center stage, Donnie on electric mandolin)
6. When I Paint My Masterpiece (Bob on piano and harp)
7. Honest With Me (Bob on piano)
8. Tryin' To Get To Heaven (Bob on piano, Tony on standup bass)
9. Scarlet Town (Bob on center stage, Donnie on banjo, Tony on standup
bass)
10. Make You Feel My Love (Bob on piano and harp)
11. Pay In Blood (Bob on piano)
12. Like A Rolling Stone (Bob on piano, Tony on standup bass)
13. Early Roman Kings (Bob on piano, Tony on standup bass)
14. Girl From The North Country (Bob on
piano, Tony on standup bass)
15. Love Sick (Bob on piano)
16. Thunder On The Mountain (Bob on piano, Donnie on electric mandolin)
17. Soon After Midnight (Bob on piano)
18. Gotta Serve Somebody (Bob on piano, Tony on standup bass)
(encore)
19. Blowin' In The Wind (Bob on piano, Donnie on violin, Tony on standup
bass)
20. It Takes A Lot To Laugh, It Takes A Train To Cry (Bob on piano)
Appena ho sentito questa versione della
canzone, ho dovuto fare questo video, sia per ricordare Suze, che per la
struggente interpretazione di Bob. Con la band che ricama note tra una
strofa e l 'altra. La scaletta dei concerti non cambia molto, ma questi
sono momenti da ricordare. Benedetto.
Concordo con te,
grazie Benedetto, live long and prosper, Mr.Tambourine, :O)
Lunedì 8
Luglio 2019
Mainz, Germany - Volkspark (Open
Air), July 7, 2019
1. Things Have Changed (Bob on piano)
2. It Ain't Me, Babe (Bob on piano)
3. Highway 61 Revisited (Bob on piano)
4. Simple Twist Of Fate (Bob on piano and harp)
5. Can't Wait (Bob center stage, Donnie on electric mandolin)
6. When I Paint My Masterpiece (Bob on piano and harp)
7. Honest With Me (Bob on piano)
8. Tryin' To Get To Heaven (Bob on piano, Tony on standup bass)
9. Scarlet Town (Bob on center stage, Donnie on banjo, Tony on standup
bass)
10. Make You Feel My Love (Bob on piano and harp)
11. Pay In Blood (Bob on piano)
12. Like A Rolling Stone (Bob on piano, Tony on standup bass)
13. Early Roman Kings (Bob on piano, Tony on standup bass)
14. Don't Think Twice, It's All Right (Bob
on piano and harp, Tony on standup bass)
15. Love Sick (Bob on piano)
16. Thunder On The Mountain (Bob on piano, Donnie on electric mandolin)
17. Soon After Midnight (Bob on piano)
18. Gotta Serve Somebody (Bob on piano, Tony on standup bass)
(encore)
19. Blowin' In The Wind (Bob on piano, Donnie on violin, Tony on standup
bass)
20. It Takes A Lot To Laugh, It Takes A Train To Cry (Bob on piano)
Vorrei tranquillizzare Miscio,
nessun tentativo da parte mia di farlo passare per un epigono di
Unabomber. Anzi, trovo il suo intervento utile e stimolante, soprattutto
alla luce del nuovo documentario di Scorsese che tanto agita e anima i
fans dylaniani. Condivido peraltro, molte delle riflessioni espresse,
anche se un mio certo cartesianesimo di fondo, contribuisce non poco ad
accettare la negazione della differenza tra realtà e finzione. Ben venga
del resto la critica alla Metastoria di Hayden White il cui geniale
approccio semantico, risulta di fatto inaccettabile alla luce di
valutazioni di carattere meramente etico, come già stigmatizzò all’epoca
il nostro Carlo Ginzburg preoccupato di quanto un simile approccio fosse
l’anticamera al negazionismo di Faurissiana memoria. Del resto, mi pare
di scorgere, nelle riflessioni di Miscio, stimolanti echi di
“Derridismo” decostruzionista, il che aprirebbe scenari ancor più
complessi mettendo molta, forse troppa carne al fuoco. Se poi questo
metalinguaggio serva o meno ad uno spostamento più in alto laddove le
contraddizioni si formano, non saprei dirlo, ma una differenza oggettiva
tra la canzone che promuove se stessa e quella che promuove un prodotto
commerciale, nonostante l’annullarsi delle distanze tra vero e falso,
credo sia ancora il caso di cercarla seppure sempre con più difficoltà.
L’ultimo e bellissimo disco di Vinicio Capossela "Ballate per uomini e
bestie", che invito tutti ad ascoltare, mi pare in tal senso, il miglior
contrappunto all’intervento di Miscio; la celebrazione di un mondo alla
rovescia dove la fake news e la verità oggettiva trasmutano l’una
nell’altra, i significanti tendono a staccarsi dai significati e
l’indifferenziato si confonde con le differenze, ma qui siamo allo
strutturalismo levistraussiano e con questo caldo credo che i lettori
della talkin’ abbiano giustamente meglio da fare che sorbirsi una pippa
più pesante di un macigno. Ok, conclusione: vedi mai che finalmente io e
Miscio riusciamo ad andare d’accordo?
Un caro saluto a tutti i farmers, Giuseppe Enrico Bianchi
Caro Giuseppe, pare proprio che
oggigiorno ci sia una forte deriva verso l'uso di una mentalità
primitiva che, come giustamente scrisse Claude Levi-Strauss nel suo "Il
pensiero selaggio", non sia all'altezza della tradizionale cultura
occidentale che tutto sa e tutto insegna. In fondo tutto parte
dell'Episteme che è il termine che indica la conoscenza certa e
incontrovertibile delle cause e degli effetti del divenire, ovvero quel
sapere che si stabilisce su fondamenta certe, al di sopra di ogni
possibilità di dubbio attorno alle ragioni degli accadimenti. Ma anche
sull'Episteme l'uomo ci ha messo la mano, da Platone ad Aristotele, da
Hegel a Foucault, fino allo studio particolarmente dettagliato
sull'argomento di Emanuele Severino. Tutti questi grandi del pensiero,
hanno cominciato a considerare la verità e la certezza in modi diversi,
con diverse origini e diversi obiettivi da raggiungere. Come vedi tutte
le critiche a qualunque pensiero è sempre la benvenuta perchè non fa
altro che arricchire la nostra conoscenza. Oggi purtroppo c'è questo
modo di vivere "easy", un vivere pieno di sciocchezze dove l'importante
è che il tuo avatar "appaia" invece che "sia". Peccato, forse la cosa
peggiorerà o avrà un reflusso e la cultura tornerà ad occupare il ruolo
primario che le compete. Per concludere, non ho mai pensato che tu e
Miscio eravate "nemici", a mio avviso siete due persone che hanno il
dono di far buon uso della mente per esprimere idee sensate, anche se su
molte cose avete opinioni diverse, ma questo è quello che rende
interessante leggervi, anche se a volte è difficile seguire il vostro
parlare e bisogna fare delle piccole ricerche per capire chiaramente
cosa volete esprimere, ma, ripeto, questo è il bello e l'interessante,
io ho imparato tante cose leggendo le vostre mail e non ho vergogna a
dirlo. Le ho trovate belle, utili, intelligenti ed interessanti, e spero
che moltissimi altri Maggiesfarmers la pensino come me! Live long and
prosper, Mr.Tambourine, :o)
Domenica 7
Luglio 2019
Braunschweig, Germany -
Wolkswagen Halle, July 6, 2019
1. Things Have Changed (Bob on piano)
2. It Ain't Me, Babe (Bob on piano)
3. Highway 61 Revisited (Bob on piano)
4. Simple Twist Of Fate (Bob on piano and harp)
5. Can't Wait (Bob center stage, Donnie on electric mandolin)
6. When I Paint My Masterpiece (Bob on piano and harp)
7. Honest With Me (Bob on piano)
8. Tryin' To Get To Heaven (Bob on piano, Tony on standup bass)
9. Scarlet Town (Bob on center stage, Donnie on banjo, Tony on standup
bass)
10. Make You Feel My Love (Bob on piano and harp)
11. Pay In Blood (Bob on piano)
12. Like A Rolling Stone (Bob on piano, Tony on standup bass)
13. Early Roman Kings (Bob on piano, Tony on standup bass)
14. Boots Of Spanish Leather (Bob on piano,
Tony on standup bass, no drums)
15. Love Sick (Bob on piano)
16. Thunder On The Mountain (Bob on piano, Donnie on electric mandolin)
17. Soon After Midnight (Bob on piano)
18. Gotta Serve Somebody (Bob on piano, Tony on standup bass)
(encore)
19. Blowin' In The Wind (Bob on piano, Donnie on violin, Tony on standup
bass)
20. It Takes A Lot To Laugh, It Takes A Train To Cry (Bob on piano)
Sabato 6
Luglio 2019
Hamburg, Germany - Barclaycard
Arena, July 5, 2019
1. Things Have Changed (Bob on piano)
2. It Ain't Me, Babe (Bob on piano)
3. Highway 61 Revisited (Bob on piano)
4. Simple Twist Of Fate (Bob on piano and harp)
5. Can't Wait (Bob center stage, Donnie on electric mandolin)
6. When I Paint My Masterpiece (Bob on piano and harp)
7. Honest With Me (Bob on piano)
8. Tryin' To Get To Heaven (Bob on piano, Tony on standup bass)
9. Scarlet Town (Bob on center stage, Donnie on banjo, Tony on standup
bass)
10. Make You Feel My Love (Bob on piano and harp)
11. Pay In Blood (Bob on piano)
12. Like A Rolling Stone (Bob on piano, Tony on standup bass)
13. Early Roman Kings (Bob on piano, Tony on standup bass)
14. Girl From the North Country (Bob on piano, Tony on standup bass, no
drums)
15. Love Sick (Bob on piano)
16. Thunder On The Mountain (Bob on piano, Donnie on electric mandolin)
17. Soon After Midnight (Bob on piano)
18. Gotta Serve Somebody (Bob on piano, Tony on standup bass)
(encore)
19. Blowin' In The Wind (Bob on piano, Donnie on violin, Tony on standup
bass)
20. It Takes A Lot To Laugh, It Takes A Train To Cry (Bob on piano)
Caro Mr. Tambourine,
si potrebbero fare molte riflessioni, di carattere snob, sul senso del
fintomentario di Scorsese al di là del gioco picaresco. (E dai,
picaresca Tarantula, picaresche le Cronache, picaresco il discorso
Nobel, picaresca la presentazione dei dipinti, la decostruzione delle
copertine dei magazines, l' "Experiment Alone", (quando ha suonato per
una sola persona), poi tanti trucchetti nei testi, i camuffamenti nei
“commercials”, mi sembra che ci sia un pò troppo di picaresco per
derubricarlo a scherzo.) Non parlerò direttamente del documentario (per
ora) altrimenti Gebianchi mi accuserebbe di citare “il piastrellista di
Lacan”, come il Recalcati nella versione di Crozza. Userò invece una
mossa vile e melliflua, che ben mi si confà, e con un gioco di
accerchiamento privo di scrupoli, sfrutterò la trista vicenda di un
altro grande, caro al professore, Leonard Cohen, accaduta poco prima
della scomparsa della sua amata Marianne. Sappiamo che sia Cohen che
Marianne Ihlen sono morti entrambi nel 2016. Come ci raccontano le
cronache, quando Marianne, malata di leucemia fu ricoverata in ospedale,
un amico di lei, il regista Jan Christian Mollestad, informò Leonard
delle poche settimane che rimanevano alla sua Musa di un tempo. Egli
rispose, come ci dicono, con una lettera via email, nel giro di poche
ore, e Marianne ebbe il tempo di leggerla. Subito la lettera è divenuta
pubblica ed è stata inclusa recentemente in una collezione di
corrispondenze curata dallo storico inglese Simon Montefiore, che chiosa
nella sua introduzione: “Nulla supera l'immediatezza e l'autenticità di
una lettera”. Tuttavia la versione di maggior diffusione di questa
lettera è un'invenzione di Mollestad, che trae in inganno anche i fan di
Cohen (1):
"Well Marianne it’s come to this time when we are really so old and our
bodies are falling apart and I think I will follow you very soon. Know
that I am so close behind you that if you stretch out your hand, I think
you can reach mine.And you know that I’ve always loved you for your
beauty and your wisdom, but I don’t need to say anything more about that
because you know all about that. But now, I just want to wish you a very
good journey. Goodbye old friend. Endless love, see you down the road."
[Così Marianne, è giunto questo tempo in cui siamo veramente tanto
vecchi e i nostri corpi cadono a pezzi e penso che molto presto ti
seguirò. Sappi che sono dietro di te così vicino che allungando la mano
penso potresti toccare la mia. E tu sai che ti ho sempre amata per la
tua bellezza e la tua saggezza, ma non ho bisogno di dire altro in
proposito perché di questo sai già tutto. Ma ora ti voglio solo augurare
buon viaggio. Addio vecchia amica. Ci si vede lungo la strada, amore
senza fine.]
La lettera è talmente come ci si aspettava che il figlio di Cohen, Adam,
l'aggiunge al finale di una sua performance di “So Long ,Marianne”(2).
Solo che...che Leonard Cohen non ha mai scritto quella lettera. La
versione originale, ricostruita da Montefiore, è la seguente:
"Dearest Marianne, I’m just a little behind you, close enough to take
your hand. This old body has given up, just as yours has too, and the
eviction notice is on its way any day now. I’ve never forgotten your
love and your beauty. But you know that. I don’t have to say any more.
Safe travels old friend. See you down the road. Love and gratitude.
Leonard."
[Carissima Marianne, sono solo di poco dietro a te, vicino abbastanza da
prenderti la mano. Questo vecchio corpo si è arreso, proprio come il
tuo, e l'avviso di sfratto è in arrivo da un giorno all'altro. Non ho
mai dimenticato il tuo amore e la tua bellezza. Ma questo lo sai. Non
devo dirti altro. Viaggia sicura vecchia amica. Ci si vede lungo la
strada. Con amore e gratitudine, Leonard.]
Suona meglio non è così? Ce lo vedete un Cohen così ruffiano da amare
Marianne per la sua “saggezza”? E poi ci sono state molte altre dopo
Marianne, e le più recenti giustamente, potrebbero chieder conto di
questo “endeless love”. Ma noi consumatori vogliamo lettere musicali e
romantiche, con l'amore unico e infinito e la lacrimuccia. Così si vende
facile. E Mr. Prospero lo sa che siamo tutti selvaggi, ma agognamo alla
civiltà come Calibano, per cui ci dà le mutande fiorate, ci fa la riga
nel mezzo e ci riempie la casa di gatti castrati che portiamo in giro
col guinzaglio.
Mi chiedi la morale del delirio vero Mr.Tambourine? Bene, la morale è
che se vogliamo sfuggire a Prospero, ai processi di “mythmaking”(3) e
alla mercificazione, dobbiamo conoscerne le regole e non fare gli
sdegnosi. Mi sono sempre domandato del resto se una canzone sia più
“merce”quando la si usa per vendere uno yogurt o quando la si usa per
promuovere un disco, cioè se stessa. L'arte, per criticare la merce, ha
bisogno di una distanza, quella tra vero e falso, che la metta al
sicuro. Ma questa distanza oggi non esiste più, almeno nei linguaggi
praticabili, umani, e non nei brumosi cieli del mysterium tremendum. And
they're breaking down the distance/Between right and wrong, recita “Ring
them Bells”(4): Dylan è più saggio di me, non dice che non esiste più,
dice che la stanno riducendo, questa distanza. Non sono un “detrattore”
di Gebianchi, in fondo, per strade diverse cerchiamo entrambi un
briciolo di speranza per questo mondo (che dicono) tondo. Mi chiedo
semplicemente, se questo uso del fake, questo metodo situazionista, non
sia una presa d'atto di come funziona il linguaggio della comunicazione
odierna. Se non sia, come del resto il “mockumentary” di Scorsese, un
metalinguaggio, uno spostamento ad un livello più alto per incalzare le
contraddizioni là dove si formano. Ho l'impressione che ne riparleremo.
(Dopo che Gebianchi avrà classificato il mio talkin' come una variante
del manifesto di Unabomber.)
Ciao Miscio, io
nella vita sono certro di una sola cosa, cioè che ognuno tira l'acqua al
suo mulino, Dylan compreso. In questi ultimi anni abbiamo assistito ad
operazioni dylaniane poco artistische e decisamente commerciali, ma è
così dappertutto, difficile trovare uno come quello scemo rappresentato
sulle vecchie monete da 50 lire che si dava le martellate sulle palle da
solo! Purtroppo tutto gira sul gioco della domanda e dell'offerta, e se
c'è poca offerta devi essere in grado di crearla usando anche mezzi
spudoratamente commerciali, niente di male in questo, non ho mai pensato
che Dylan scrivesse canzoni per metterle in un cassetto invece che
venderle! Prospero, legittimo Duca di Milano ha avuto, come tutti, il
suo bel daffare per uscire vittorioso dai casini in cui l'aveva cacciato
il fratello usurpatore Antonio. Ma Shakespeare crea la situazione adatta
per il suo riscatto, la "tempesta" che, come nelle migliori commedie, fa
in modo che tutto finisca bene. Dobbiamo sottolineare che le storie, per
quanto belle, sono abbastanza irreali e molto lontane dalla vera vita,
anche se, questo dobbiamo riconoscerlo, sono spesso usate come allegorie
per comunicare il messaggio che l'artista vuole dare al suo pubblico.
Cohen era colto e raffinato, ma sapeva anche essere volgare come
chiunque altro. Ho sentito cantare Halleluja da Noa, Lighea, Abela,
Petra Magoni e Irene Grandi nel Concerto di Natale 2010 tenutosi a Malta
(
https://www.youtube.com/watch?v=9L4-L5UkV4w
) e da Arisa nella chiesa di San Farncesco
ad Assisi (
https://www.youtube.com/watch?v=-qB_qUAfOvU )
e mi sono più che stupito chiedendomi se questi artisti sapessero cosa
stessero cantando, se sapessero che Halleluja è una canzone
esplicitamente sessuale nella quale il protagonista della canzone grida
"Halleluja" nel momento topico dell'atto sessuale. Ma non importa, il
mondo è pieno di gente "easy" che non si fa domande e si forma solo
all'aspetto superficiale delle cose. Alla prossima, live long and
prosper, Mr.Tambourine, :o)
Venerdì 5
Luglio 2019
Talkin' 10747
- tom.coluzzi
Ciao,
mi chiamo Tommaso Coluzzi e vi contatto perché ho scritto un libro
sull'immaginario americano della frontiera e dello spazio nei testi
della musica folk. Ho trattato vari autori, dedicando una larga parte a
Bob Dylan e alla sua ricerca di spazio. Se può interessarvi qui c'è il
link:
Sarei onorato di avere la vostra opinione di fans se lo leggeste, ma
anche se volete semplicemente parlare del tema resto a disposizione.
Grazie mille per l'attenzione,
Tommaso Coluzzi
Caro
Tommaso, iniziative sempre lodevoli quelle come la tua perchè credo che
per farsi stampare e pubblicare un libro, al di là della validità dello
scritto, bisogni superare un bel pò di ostacoli, e tu ce l'hai fatta!
Spero chei nostri Maggiesfarmers leggano il tuo libro e ce ne facciano
un loro personale resoconto. Restiamo in attesa, live long and prosper,
Mr.Tambourine, :o)
Giovedì 4
Luglio 2019
Roskilde, Denmark - Roskilde
Festival 2019, Orange Stage, July 3, 2019
1. Things Have Changed (Bob on piano)
2. It Ain't Me, Babe (Bob on piano)
3. Highway 61 Revisited (Bob on piano)
4. Simple Twist Of Fate (Bob on piano and harp)
5. Cry A While (Bob on piano)
6. Honest With Me (Bob on piano)
7. Make You Feel My Love (Bob on piano and harp)
8. Pay In Blood (Bob on piano)
9. Like A Rolling Stone (Bob on piano, Tony on standup bass)
10. Early Roman Kings (Bob on piano, Tony on standup bass)
11. Girl From the North Country (Bob on piano, Tony on standup bass, no
drums)
12. Love Sick (Bob on piano)
13. Thunder On The Mountain (Bob on piano, Donnie on electric mandolin)
14. Soon After Midnight (Bob on piano)
15. Gotta Serve Somebody (Bob on piano, Tony on standup bass)
(encore)
16. Blowin' In The Wind (Bob on piano, Donnie on violin, Tony on standup
bass)
17. It Takes A Lot To Laugh, It Takes A Train To Cry (Bob on piano)
Grazie e tanti saluti anche a te,
Mr.Tambourine, :o)
Mercoledì
3
Luglio 2019
Talkin' 10745
- gasinardi
Gentili Signori di Maggie's Farm,
intanto complimenti per l' appassionato e appassionante sito: bravi
davvero, grazie!
Un aiuto, se possibile: da vecchio appassionato, sto rimettendo a posto
il mio archivio e mi sono accorto di avere un vuoto relativo ai concerti
italiani di Dylan, ahimè!!
Non resco a rintracciare i files relativi a 18 e 19 novembre 2015 a
Bologna, Roma 4 aprile 2018 e Genova 25 aprile 2018.
Da fanatico collezionista mi piacerebbe completare questa ricerca (sono
vecchio e non so quanto tempo avrò ancora a disposizione......): Chissà,
col vostro aiuto, magari potrei farcela??
Grazie in anticipo e continuate cosi!!
Voglio anche ricordare che tutto il materiale che ho in archivio è a
disposizione di altri appassionati... posso wetransfer senza problemi!!
Contattatemi a gasinardi@gmail.com
, così potremo metterci d'accordo. Grazie, buona giornata, Giovanni
Asinardi
Ciao Giovanni, spero
che qualcuno dei nostri Maggiesfarmers abbia i files che hai bisogno e
che possa avere da te files che non ha! Live long and prosper,
Mr.Tambourine, :o)
“Girl From the North Country” torna in
scena a Londra e a Broadway
clicca qui
Lunedì 1
Luglio 2019
Karlstad, Sweden - Karlstad CCC, June
30, 2019
1. Things Have Changed (Bob on piano)
2. It Ain't Me, Babe (Bob on piano)
3. Highway 61 Revisited (Bob on piano)
4. Simple Twist Of Fate (Bob on piano and harp)
5. Can't Wait (Bob center stage, Donnie on electric mandolin)
6. When I Paint My Masterpiece (Bob on piano and harp)
7. Honest With Me (Bob on piano)
8. Tryin' To Get To Heaven (Bob on piano, Tony on standup bass)
9. Scarlet Town (Bob on center stage, Donnie on banjo, Tony on standup
bass)
10. Make You Feel My Love (Bob on piano and harp)
11. Pay In Blood (Bob on piano)
12. Like A Rolling Stone (Bob on piano, Tony on standup bass)
13. Early Roman Kings (Bob on piano, Tony on standup bass)
14. Girl From the North Country (Bob on
piano, Tony on standup bass, no drums)
15. Love Sick (Bob on piano)
16. Thunder On The Mountain (Bob on piano, Donnie on electric mandolin)
17. Soon After Midnight (Bob on piano)
18. Gotta Serve Somebody (Bob on piano, Tony on standup bass)
(encore)
19. Blowin' In The Wind (Bob on piano, Donnie on violin, Tony on standup
bass)
20. It Takes A Lot To Laugh, It Takes A Train To Cry (Bob on piano)
Good morning,
I hope you’re well.
I love your website, particularly the Beaten Path comparison pictures.
My reason for getting in touch is to ask whether you would object to my
using four of them in a little video please?
I work for Castle Fine Art in Leeds and would like to post this video on
our social media to show off Bob’s talent in capturing the life of these
scenes. We would be very grateful.
All the best, Toby (Buongiorno,
Spero che tu stia bene.
Mi piace il tuo sito web, in particolare le immagini di confronto di
"The Beaten Path".
Il motivo per cui mi sono messo in contatto con te è per chiederti se ti
avessi qualcosa in contrario se io usassi quattro di loro in un piccolo
video, per favore?
Lavoro per la Castle Fine Art a Leeds e vorrei pubblicare questo video
sui nostri social media per mostrare il talento di Bob nel catturare la
vita di queste scene. Saremmo molto grati.
Tutto il meglio, Toby)
Hi Toby, ther's no
problems, use what you need and do your best! All the best you too,
Mr.Tambourine, :o)