Al professor Carrera, a Mr.Tambourine,
agli utenti del sito...grazie a tutti. Che altro aggiungere: nell'attesa
del terzo volume godiamoci i primi due delle Llyrics...c'è tanto da
leggere e scoprire...C'é ancora tanto da imparare.
Marco
Parole sante le tue
Marco, quando crediamo di sapere tutto scopriamo che c'è sempre qualcosa
ancora da imparare!!! Live long and prosper, Mr.Tambourine.
Clearwater, Florida - Richard B.
Baumgardner Center for the Performing Arts, Ruth Eckerd Hall, November
23, 2016
Recensione di Laurette Maillet
A Fort Myers mi sono imbattuta in un vecchio fan che ho incontrato nel
1981 a Santa Monica quando Bob si stava esibendo lì. L’ho sempre
ricordato come un interessate personaggio unico nel suo genere. Egli era
profondamente addentro in tutta l’opera di Dylan e poi ha pubblicato,
forse la prima Fanzine chiamata “Zimmerman blues”. Lui aveva incontrato
e parlato con Dylan molte volte negli anni '80, per poi trasferirsi a
Miami, quando Dylan ha chiuso il suo studio fatiscente nel 1983. E’
stato un semplice scherzo del destino che fossi seduta accanto a lui
allo show di Fort Myers. Naturalmente, mi ha invitato a casa sua, a Fort
Lauderdale, per lo spettacolo. Lui mi è venuto a prendermi con il bus
della Greyhound.
Abbiamo iniziato a parlare di Bob, del passato, del presente e del
futuro. Anche se Bryan Styble ha continuato ad andare agli shows nel
corso degli anni, ha perso il contatto con quello che io chiamo
“L’entourage”. A partire dagli anni '90 la situazione è cambiata intorno
Dylan sul palco e da quello che era un ambiente fresco e quasi familiare
negli anni '80 si è trasformato quasi in una cospirazione segreta contro
la curiosità dei fans agli esordi del Neverendingtour.
Lasciamo la casa a 6:30 e ci perdiamo per le strade di Fort Lauderdale.
Bryan ha uno strano senso di orientamento senza GPS. Quello che doveva
essere una serata piacevole si trasforma in un incubo. Noi stavamo
entrambi urlando in macchina; follia alla fine della giornata.
Finalmente riusciamo a raggiungere la sede del concerto alla 20:30 molto
tempo dopo che Bob era salito sul palco e il lungo periodo di tempo
servito a trovare il mio solito biglietto gratuito. Sembravo un relitto.
Questo è l'ultimo spettacolo del Tour, il motivo per cui sono ancora in
questo paese (si noti che io non sono una fan di Trump e non credo
nemmeno che Hillary sia molto meglio). Questo sarebbe il mio 14° show
negli U.S.A. di questo Tour autunnale.
Non che mi aspetti che Bob faccia qualcosa di speciale ma è come un
arrivederci, o, chi lo sa, uno spettacolo d'addio, perchè il futuro è
incerto per tutti noi. Viviamo in un mondo politico. I miracoli accadono
e possono portare una buona stella sopra la nostra testa. Mentre sto
disperatamente cercando di entrare, un piccolo uomo stava uscendo. Gli
chiedo se lascia la sede e mi risponde di sì. “Posso avere il suo
biglietto” dico, anche se sono sicura che non vi è possibilità di
rientrare con un biglietto digitalizzato ... non ho altra soluzione.
Passo il controllo della sicurezza e via di corsa sulla balconata. Qui
c’è una minore possibilità di imbattersi in un usciere. Mi siedo in un
posto vuoto mentre Bob canticchiava “Melancholy mood”. Mi ci vogliono un
paio di canzoni per recuperare il fiato e realizzare la mia fortuna;
nessun usciere mi ha chiesto niente. La voce di Bobby è meglio che mai.
Io ho l'idea che sta facendo qualcosa alle corde vocali. Suona con il
cappello che continua a mettere e togliere. Sta al pianoforte,
soprattutto. Ogni tanto si sposta dal piano al centro della scena.
Sebbene sia sulla strada da Indio dal 7 di ottobre, sembra in forma. La
sua voce e le sue espressioni sono potenti. la scaletta è un pò cambiata
dall'inizio ad oggi, ma si è stabilizzata su 5 canzoni di Sinatra (2
meno dell'ultimo tour) e una serie di canzoni di Dylan dagli anni '60 a
Fallen Angels, un buon bilanciamento tra dolci melodie e hard rock.
Questa setlist dovrebbe soddisfare ogni pubblico, anche se i fans più
accaniti preferirebbero un’altra scaletta. E il pubblico stasera è
riconoscente. Questa ripetizione costante permette alla band di fare un
perfetto backup per Dylan che a volte, suona il pianoforte in modo
irregolare. Il cambiamento nel ritmo di "High Water" 2 o 3 volte in
questo tour dimostra la creatività del Maestro e il talento della band.
"Pay in Blood" è ora eseguita al pianoforte.
"Tangled up in blue" scatena sempre applausi a volontà da parte del
pubblico.
" Desolation Row" da sola avrebbe dovuto far vincere a Mr.Dylan il
premio Nobel per la letteratura.
"Soon after midnight" è una dolce melodia, a volte sostituita da “Make
you feel my Love”. La costante è "Things Have changed”, "Beyond here
lies nothin’", "Highway 61", E "Don’t Think Twice” che ho perso questa
sera. "Scarlet Town" invece di “Early Roman Kings” da Tempest, "Duquesne
Whistle". "Love Sick" porta i ricordi del passato ... ora un ponte verso
il futuro. "Long And Wasted Years" prima di “Autumn Leaves” ben
applaudito. Ci sono voluti solo pochi minuti per il bis. L'inno degli
anni 60 "Blowing in the wind", purtroppo quei giorni difficili sembrano
essere una promessa che non sarà
realizzato così presto. Non possiamo imparare qualcosa dal passato?
"Quanti mari deve sorvolare una bianca colomba prima di dormire sulla
sabbia?" forse l’agnello che vaga lontano dal gregge prenderà la
risposta nel vento.
Dico bye bye Bobby!
Prenditi cura di te.
Viaggia in sicurezza.
Ci incontreremo di nuovo un giorno
Sul viale Tangled up in blue!
Martedì 29
Novembre 2016
Talkin' 9957
- acarrera
La spiegazione del Prof. Alessandro Carrera a
Marco Cioffi
Caro Marco Cioffi,
se prosegui un po' nella lettura e arrivi ai "Basement Tapes", troverai
il testo di "Quinn the Eskimo (The Mighty Quinn)". La versione presente
su "Self Portrait" è quella dal vivo all'isola di Wight, ma la versione
originale è quella dei Basement Tapes, quindi è logico che il testo sia
lì. Quanto alle altre canzoni che citi, sul disco "Self Portrait" i
"credits" erano molto confusi, e venivano indicate come scritte da Dylan
alcune canzoni che lui aveva solamente arrangiato. "In Search of Little
Sadie" è un traditional inciso da Clarence Ashley nel 1929. "It Hurts Me
Too" è un blues standard. La prima registrazione è quella di Tampa Red
(1940), la più famosa è quella di Elmore James (1957). Dylan ha cambiato
un po' i versi, ma non abbastanza per depositarla a nome suo. "All the
Tired Horses" è di Dylan, ma è lui che non ha voluto metterla nel libro,
non la casa editrice Feltrinelli. Io e i redattori della Feltrinelli
abbiamo seguito, come da contratto, l'edizione americana "The Lyrics
1961-2012", pubblicata da Simon & Schuster, e non possiamo aggiungere o
togliere canzoni a nostro piacimento. Già ci siamo presi la libertà,
nelle note (che nell'edizione americana non ci sono), di incorporare
strofe aggiunte di alcune canzoni che Dylan canta ma non ha inserito nel
testo stampato. Comunque, ecco in omaggio ai Maggiesfarmers la mia
traduzione di "All the Tired Horses": "All the tired horses in the sun /
How I'm s'posed to get any riding done?" [Tutti i cavalli stanchi al
sole / Come posso rimettermi a cavalcare?]. Notate che "riding" suona
come "writing", e quindi il significato può anche essere: "I miei
cavalli (i miei musicisti o le mie forze creative) sono stanchi, come
posso rimettermi a scrivere?" Per un album di quasi tutte cover, è una
buona indicazione.
Un saluto, Alessandro Carrera
Un sentitissimo grazie
al Prof. Alessandro Carrera anche da parte di tutti gli altri
Maggiesfarmers. Mr.Tambourine, :o)
Facendo una ricerca su internet (vedi
Wikipedia ) mi sono accorto che le canzoni In Serch of Little Sadie e It
Hurts Me Too non sono accreditate a Bob Dylan, contrariamente a quello
che indicava Murino sul suo vecchio sito (parole e musica di Bob Dylan),
e come ancora vengono accreditate sul nuovo sito alla voce testi.
Wikipedia riporta: tradizionale, arrangiato da Bob Dylan. Così fosse ha
fatto bene Carrera a non tradurle, visto che il volume comprende tutti i
testi di Dylan e solo quelli scritti da lui. Il sito Maggie's Farm
dovrebbe in questo caso correggere il "refuso Murino". Ho poi trovato
Quinn The Eskimo più avanti nel libro, nella sezione dedicata ai
Basament Tapes, pubblicati dopo ma cronologicamente precedenti...e qui
posso capire la politica del volume. Nessun accenno invece per All The
Tired Horses; mi viene il dubbio che venga considerato alla stregua di
un brano strumentale. Peccato poiché "Tutti i cavalli stanchi al sole
(come ho potuto pensare di cavalcarne ancora?)" meritavano almeno una
citazione. Del resto l'opera poetica di Ungaretti comprende anche
Soldati e M'illumino d'Immenso, nonostante la "lunghezza" delle poesie.
Per il resto volumi fatti benissimo. Ciao.
Marco
Caro Marco, il
gentilissimo Prof. Alessandro Carrera, come puoi vedere, ti ha risposto
personalmente dando a te ed a tutti noi altri fedeli dylaniani, l'esatta
spiegazione delle cose. Nota che questa è una risposta incontestabile
perchè data dall'autore-traduttore dei tre libri in persona.
Per quanto riguarda
"In Serch of Little Sadie" alla pagina:
puoi vedere che il
sito ufficiale di Dylan accredita la composizione proprio a Dylan,
quindi quello di Murino non è un errore, e anch'io mi sono attenuto a
quanto scritto sul sito ufficiale.
Per quanto concerne
"It Hurts Me Too" alla pagina:
Ho controllato su quattro volumi di
diversa origine che possiedo:
Bob Dylan The Lyrics 1961-2012 edizione americana anno 2016
Bob Dylan Lyrics 1962-2001 Feltrinelli Trad. alessandro Carrera (fuori
stampa)
Dylan Lyrics 1969-1982 Feltrinelli Trad. Alessandro Carrera Anno 2016
credo che quest'ultimo si rifà all'edizione americana The Lyrics anno
2016
Bob Dylan Lyrics since 1962 Tomo della Simon & Shuster
I primi tre riportano solo due song: Living the Blues e Minstrel Boy
L'ultimo, ovvero il tomo della Simon & Shuster edito nel 2014
disponibile in numero limitato di copie e credo ormai fuori stampa
contiene oltre alle due sopracitate song anche: All the Tired Horses -
Like a Rolling Stone - Quinn the Eskimo e She Belong to me.
Questo è quanto ho trovato per mia curiosità al quesito di M. Cioffi.
Un salutone alla Maggie's Farm, Stefano Catena.
Caro Stefano,
innanzitutto un grande grazie per l'impegno messo nella tua riceca per
dare una rispopsta all'amico Marco Cioffi. Come avrai certamente letto
sopra ho richiesto all'amico Prof. Carrera di dirci la sua "verità" che
è anche l'unica che vale in quanto reale. Alessandro ha gentilmente
spiegato tutti i perchè del quesito in oggetto, e per questo, noi tutti
"Maggiesfarmers united" lo ringraziamo di cuore ancora una volta. LIve
long and prosper, Mr.Tambourine, :o)
Lunedì 28
Novembre 2016
Talkin' 9954
- mcioffi.posta
Aspettavo da tempo l'opera completa di Dylan
tradotta da Carrera; l'ho fatto presente su queste pagine e, complice il
recente Nobel, sono stato accontentato. Ovviamente il 24 novembre,
giorno dell'uscita dei primi due volumi delle lyrics, mi arrivano
direttamente da Feltrinelli on Line i libri in questione. in questi
giorni sfoglio il primo volume (61-68) e mi godo le traduzioni e le
note; questa sera attacco con il secondo volume (69-82) e... con mia
grande sorpresa mi trovo, alla pagina 33, pagina relativa al disco Self
Portrait, solo due canzoni contemplate e tradotte: Living The Blues e
Minstrel boy. Il disco, é vero, comprende Cover e adattamenti di brani
tradizionali; comprende canzoni di Dylan presenti in precedenti dischi
(like a Rolling Stone e She belongs to Me) ... ma, a parte le due
canzoni presenti nel volume secondo delle lyrics, non si fa nessun cenno
a All The tired horses, In Search of Little Sadie, The Migthty Quinn
(Quinn The Eskimo), It Hurt me too...che dovrebbero essere di Dylan e
quindi il volume dovrebbe contemplare. Dalla numerazione del libro non
mi pare che manchino pagine...pare proprio che le suddette canzoni siano
state scordate...dubito che Alessandro Carrera se le sia dimenticate;
molto più probabile che Feltrinelli abbia avuto fretta: una fretta da
Nobel. Chiedo agli altri utenti di verificare; se la mia é una copia
difettosa provvedo a contattare Feltrinelli...se invece, come temo, le
copie sono tutte come la mia, bisogna comunque che contatti Feltrinelli
per far ritirare il libro dal mercato e, ovviamente, per chiedere una
immediata ristampa che colmi la lacuna. So che Carrera legge questo
sito; so che é molto disponibile (in passato ha risposto prontamente ai
miei quesiti) e spero che, nei limiti del possibile, faccia pressioni
con l'editore affinché la sua opera venga trattata come merita. Fatemi
sapere come devo comportarmi e se anche voi avete avuto lo stesso
problema. Grazie,
Marco
Ciao Marco e grazie di
aver segnalato tempestivamente questo che sembra essere uno sbaglio
dell' editore Feltrinelli. Comunque, per maggior sicurezza, ho girato la
tua mail al Prof. Carrera che certamente ci saprà dire qualcosa di più
preciso su questo fatto. Restiamo dunque in attesa, di solito Alessandro
risponde prontamente, live long and prosper, Mr.Tambourine, :o)
Clearwater, Florida - Richard B.
Baumgardner Center for the Performing Arts, Ruth Eckerd Hall, November
23, 2016
Recensione di Tom & Judy Lallier
Non l’avevo programmato ma è successo, abbiamo visto l’inizio e la fine
del Tour degli Stati Uniti. Bob ha iniziato nei vigneti di Chateau Saint
Michelle per due notti a Washington in una bella serata d'estate.
Bellissimo posto dove ho conosciuito la grande energia di Mavis Staples
che apriva il concerto. Bob era in rara forma in stile crooning come se
fosse stato il Presidente del Consiglio di amministrazione di se stesso.
Grandi spettacoli a Seattle ed a Eugene. Poi avanti con "Desert Trip"
per alcune delle migliori performance art mai eseguite dai tempi di Andy
Warhol, direttamente uscite dal 1967.
Assicuratevi di avere il video quando uscirà. San Michelle e Palm
Springs erano due set completamente diversi ma proprio divertenti.
Il caso ha voluto che siamo finiti a Ft. Lauderdale l'ultima notte del
Tour il giorno prima di quello del Ringraziamento per trovare nostra
figlia. La band ha utilizzato il meglio dei due set di Seattle e Palm
Springs, per unire in un meraviglioso amalgama canzoni vecchie e nuove.
Tutti sul palco sembravano rilassati, pronti per il rock. La prima metà
del set è stata un up-beat tempo con Bob che ballava e teneva il ritmo
con le gambe, mentre picchiava sulla tastiera del piano. La mia
preferita è stata High Water, dove la band ha inserito nuovi stacchi
funk per ogni verso. Charlie era eccezionale in tutto, suonando alla
grande mentre faceva il contrappunto ai testi di Bob e al pianoforte.
Why Change Me Now è stato cantata quasi come una sfida al pubblico ed ha
segnato una svolta nel mood della serata. Le canzoni sono diventate
introspettive con una grande versione di Desolation Row che è piaciuta
molto alla folla. Duquesne Whistle è stata la più stretta canzone della
notte con tutta la band che sembrava divertirsi col ritmo tirandola più
in lungo del solito. Bob ha acceso le luci bianche per Long and Wasted
Years cantando ogni strofa con vera forza di convinzione. L'ultima parte
dello show è stato come una grande bottiglia di vino invecchiato o come
un tramonto nel Grand Canyon, ciascuna deve essere goduta lentamente
terminando con un gran bagliore. Grazie Bob, speriamo di vederti presto.
Un grande grazie da tutti.
Tom & Judy Lallier
Sabato 26
Novembre 2016
La nuova edizione in tre volumi di “Lyrics
1962-2001” a cura di Alessandro Carrera
Il
Premio Nobel per la letteratura a Dylan ha accelerato la decisione, già
nell’aria, di procedere a una nuova edizione italiana
dei suoi testi. “Lyrics 1962-2001”, pubblicato da Feltrinelli nel 2006,
traduzione e cura di Alessandro Carrera, è andato esaurito quasi subito,
e a distanza di dieci anni aveva bisogno di essere aggiornato.
La nuova edizione, sempre a cura di Alessandro Carrera, sarà divisa in
tre volumi: il primo, “Lyrics 1961-1968” copre l’opera di Dylan
attraverso le fasi folk e rock.
Il secondo, “Lyrics 1969-1982”, presenta le canzoni del periodo country,
le ballate narrative degli anni ’70 e la svolta religiosa verso il
gospel. Il terzo, “Lyrics 1983-2012” copre le sperimentazioni degli anni
Ottanta e i recenti cicli di canzoni ispirati al folk, al blues, e alla
pop song classica delle prima metà del ventesimo secolo.
Da “Bob Dylan” del 1961 a “Tempest” del 2012, i tre volumi di “Lyrics”
rappresentano un’opera che non ha uguali nella storia della canzone e
che, come è stato riconosciuto dall’Accademia di Svezia, costituisce un
corpus poetico di grandissimo rilievo anche letterario.
L’edizione è completata da un ricchissimo apparato di note che la rende
unica al mondo. Non esistono infatti altre edizioni annotate dei testi
di Dylan, nemmeno in lingua inglese.
I primi due volumi saranno disponibili il 24 novembre 2016. L’uscita del
terzo volume è prevista per aprile 2017.
Sabato sera, in compagnia dello Zio Bob
(alias Biagio Gagliano), mi sono recato ad Erba per assistere al
concerto dei Blackstones in programma alla Birreria Majnoni. Eravamo già
stati in questo locale, non grande ma molto accogliente, nello scorso
mese di Aprile sempre per sentire gli amici Blackstones, e questa volta
io e Biagio ci domandavamo quali avrebbero potuto essere le eventuali
novità, anche perchè una band non è che debba per forza tutte le volte
rinnovarsi per presentare qualcosa di nuovo o di diverso. Il fatto è che
i Blackstones hanno questa caratteristica nel loro DNA, la voglia di
divertirsi, divertire il pubblico e se possibile stupirlo, ed anche
questa volta hanno fatto centro.
La prima novità mi è balzata all’occhio visitando il loro sito (
http://www.blackstones.it/ )
nella pagina di presentazione della band (
http://www.blackstones.it/zzzz6members.htm ), Mick Dylan ha cambiato
nome in Tonino Viganò, Frank Night è ora Francesco La Notte, Joe “Kobra”
Tagliabue adesso è Giuseppe Tagliabue, Marcus Braga è rientrato in
formazione dopo una pausa di quasi due anni dovuta ad impegni di lavoro,
Lodovico Sala è una new entry con la Ovation Ballader acustica, poi c’è
la anche la novità della corista Daniela Bonanomi (che io ho avuto modo
di sentire durante le prove) che non ha potuto essere presente e quindi
ha rimandato il debutto al prossimo concerto a causa di un abbassamento
di voce.
Ma le novità della serata non erano solo queste, I Blackstones hanno
invitato a partecipare alla loro serata Leo Carucci, un chitarrista
amante di Jimi Hendrik dalla manina alla “tale e quale show”, andatevi a
sentire questo magnifico “Villanova Junction”
https://www.youtube.com/watch?v=ruxKUwBcnXk#t=80 , il pezzo di
chiusura del set di Hendrik a Woodstock, per vedere come suona questo
straordinario ragazzo!
Ma non è ancora finita, altra formidabile ospite della serata l’amica
Grace Donà
https://www.facebook.com/search/all/?q=Grace+Dona#!/grace.dona.18
dalla graffiante voce alla Tina Turner.
La pagina del sito dei Blackstones annunciava il concerto per le ore
22,00 e a quell’ora, puntuali come una band svizzera, comincia
l’esibizione.
Tonino e Marcus
Inizio alla ghrande con Have you ever seen the rain dei CCR, il pubblico
si esalta subito e comincia a cantare il refrain con la band. Segue la
bellissima I Shall Be Released di Bob Dylan con l’assolo di G.E. Smith
al concerto del 30° anniversario al Madison Square Garden di NYC, il
pezzo è molto bello e la tastiera e la chitarra acustica creano, assieme
alla ritmica, alla solista, al basso e la batteria un wall of sound alla
Phil Spector, la canzone è super, ma non è una delle più conosciute
dylaniane, quindi, pur prendendosi una cascata di applausi non è stato
possibile il sing along col pubblico. Si passa poi alla rock band per
eccellenza, i Rolling Stones, con un vecchio pezzo dei tempi di Brian
Jones, quella I’ts All Over Now scritta da Bobby Womack e Shirley
Womack.
La serata prosegue con un pezzo da antologia italiana, Impressioni di
Settembre di Mussida/Mogol/Pagani, il primo singolo della giovane PFM
che vede un ottimo Francesco al canto.
Arriva quindi un altro gioiellino targato
Harrison/Dylan/Petty/Orbison/Lynne, la bellissima Handle With Care
eseguita davvero con un sacco di “care”, canzone gustata dai presenti
anche se quasi sconosciuta, ma è un pezzo così accattivante che cattura
l’attenzione di tutti.
Ecco allora in arrivo due pezzi da storia della musica, Brain Damage e
Confortably Numb, due delle cose più belle scritte dai Pink Floyd,
naturalmente il pubblico conosce i ritornelli e scatta il sing along.
E’ la volta della dolcissima Wonderful Tonight di Eric Clapton, seguita
dalla furiosa Don’t Think Twice sempre nella versione claptoniana che
ammutolisce ed esalta tutti, le mani si spellano ed i sorrisi di gioia
sono stampati sui volti di tutti.
E’ il momento del primo ospite, Leo Carucci sale sul palco con la sua
Stratocaster Bianca e si unisce ai Blackstones per due devastanti
versioni di Hey Joe e Red House. Il pubblico assiste a bocca aperta
all’esibizione di Leo, che con il tappeto sonoro dei Blackstones
prendono un sapore particolare. Finita la sua performance Leo saluta
acclamato dal pubblico, promettendo di tornare per il gran finale.
LEO
CARUCCI
Altra pietra miliare della musica italiana, Auschwitz di Guccini,
bellissima e dolcissima, ma terribile nel ricordo e nel significato,
sperando non sia più necessario scrivere canzoni di questo tipo.
Si ritorna al rock d’autore, Dead Flowers dei Rolling, All Right Now dei
Free, Honky Tonk Woman ancora degli Stones e a questo punto qualcuno già
balla sui tavoli!
Dopo gli Stones non potevano che arrivare i Beatles con due pezzi
storici, Don’t Let me Down diventata famosa per essere stato uno dei
pezzi suonati sul tetto della Apple Boutique al 94 di Baker Street che
faceva angolo con Paddington Street nel quartiere di Marylebone a
Londra, seguita dall’inossidabile riff di Day Tripper. Naturalente tutti
cantano perchè conoscono i pezzi.
Qualche minuto di musica più dolce con la bellissima Homburh dei Procol
Harum apprezzata da tutti perchè resa famosa da noi nella versione dei
Camaleonti, ma i Blackstones la eseguono nella versione originale di
Gary Brooker e Keith Reid.
E’ il nostro momento, io e lo Zio Bob veniamo invitati sul palco per
cantare Knockin' On Heaven’s Door, ed anche questo pezzo finisce in un
tripudio, essendo forse il pezzo più famoso di Dylan dopo Blowin’ e
Mr.Tambourine Man.
Si torna al bellissimo ritmo dei Canned Heat per una piacevole e
ballabile Let’s Work Together, e non importa se sedie e tavolini
comoinciano a scricchiolare.
Biagio e Dean
Siamo ormai alle battute finali con Hurricane e l’impareggiabile
Mr.Tambourine Man nella versione dei Byrds. La gente è sfiancata ma
contenta ed i sorrisi si sprecano assieme ai complimenti.
Ma il pubblico non lascia andare via i Blackstones, giusto un minuto per
bere una birra e poi di nuovo sul palco per una riedizione di Have You
Ever Seen The Rain con alla voce l’incredibile Grace Donà, energia da
vendere e bravura e talento in quantità industriale e di nuovo la
chitarra magica di Leo Carucci.
Poi si canta tutti assieme Il Tempo di Morire di Battisti e la birreria
sembra uno dei migliori pub inglesi o una delle tante Roadhouse che si
trovano sulle Highway americane.
Qualcuno richiede ancora I Shall Be Released, con l’assolo affidato
questa volta alla chitarra di Leo che si alterna con Francesco.
Grace Donà
La serata è finita davvero, i Blackstones hanno suonato per più di tre
ore, ma la gente non abbandonerà il locale prima delle 04,00 di mattina
o di notte che dir si voglia.
E così anche questa è fatta, ora, tutti contenti, torniamo a casa, ma
con la promessa di non mancare assolutamente al prossimio concerto degli
amici Blackstones. La serata è stata più che bella, è stata magica, il
feeling era quello giusto, aspettiamo con ansia la prossima volta,
perchè le sensazioni di stasera sono di quelle che si fanno ricordare a
lungo.
So long friends, see you asap….Dean Spencer.
Venerdì 25
Novembre 2016
Fort Lauderdale, Florida - Broward
Center for the Performing Arts, Au-Rene Theater, November 23, 2016
1. Things Have Changed (Bob center stage, Donnie on Pedal steel, Stu
electric guitar, Tony electric bass)
2. Don’t Think Twice, It’s All Right (Bob on piano, Donnie on lap steel,
Stu acoustic guitar, Tony standup bass)
3. Highway 61 Revisited (Bob standing at piano, Donnie on lap steel, Stu
electric guitar, Tony electric bass)
4. Beyond Here Lies Nothin' (Bob on piano, Donnie on electric mandolin)
5. Full Moon And Empty Arms (Bob center stage, Donnie on pedal steel,
Tony on standup bass)
6. High Water (For Charley Patton) (Bob on piano, Donnie on banjo, Stu
on electric guitar, Tony on standup bass)
7. Melancholy Mood (Bob center stage, Donnie on pedal steel, Stu on
electric guitar, Tony on standup bass)
8. Duquesne Whistle (Bob on piano, Donnie on lap steel, Stu on electric
guitar, Tony on standup bass)
9. Love Sick (Bob center stage, Donnie on pedal steel, Stu on electric
guitar, Tony on electric bass)
10. Tangled Up In Blue (Bob center stage with harp then on piano, Donnie
on pedal steel, Stu on acoustic guitar, Tony on electric bass)
11. Pay In Blood (Bob center stage then on piano, Donnie on pedal steel,
Stu on acoustic guitar, Tony on electric bass)
12. Why Try To Change Me Now (Bob center stage, Donnie on pedal steel,
Tony on standup bass)
13. Scarlet Town (Bob on piano, Donnie on banjo, Stu on acoustic guitar,
Tony on standup bass)
14. I Could Have Told You (Bob center stage, Donnie on pedal steel, Stu
on electric guitar, Tony on electric bass)
15. Desolation Row (Bob on piano, Donnie on pedal steel, Tony on standup
bass)
16. Soon After Midnight (Bob on piano, Donnie on pedal steel, Stu on
acoustic guitar)
17. All Or Nothing At All (Bob center stage, Donnie on pedal steel, Stu
on electric guitar, Tony on standup bass)
18. Long And Wasted Years (Bob center stage, Donnie on pedal steel, Stu
on acoustic guitar, Tony on standup bass)
19. Autumn Leaves (Bob center stage, Donnie on pedal steel, Stu on
electric guitar, Tony on standup bass)
(encore)
20. Blowin' In The Wind (Bob on piano, Donnie on violin, Stu on acoustic
guitar, Tony on standup bass)
21. Stay With Me (Bob center stage, Donnie on pedal steel, Stu on
electric guitar, Tony on standup bass)
Bob non poteva onorare meglio di così i suoi 75 anni!
Apre il Tour 2016 il 4 Aprile a Tokio e lo
chiude il 23 Novembre a Fort Lauderdale in Florida. In mezzo fa uscire
“Fallen Angels”, seguito da "Bob Dylan: The 1966 Live Recordings", un
box-set da 36 CD, poi da “"The Real Royal Albert Hall 1966 Concert" in 2
CD, poi un DVD Blu-Ray di “No Direction Home” il film diretto da
Scorsese con sequenze mai viste, prima ancora piazza un’enorme struttura
in ferro chiamata “Portal” all’ingresso del MGM's National Harbor Casino
in Maryland, apre una mostra di pittura chiamata “The Beaten Path” alla
Halcyon Gallery di Londra, in Ottobre si esibisce per due week-end a
“Deseert Trip”, il mega concerto rock con Rolling Stones, Paul
McCartney, Neil Young, Roger Waters, The Who. Per i libri esce la
riedizione riveduta ed aggiornata di "Bob Dylan The Lyrics 1961 - 2012".
In un concerto risuona la chitarra in una canzone dopo anni, e per
finire chiude in bellezza vincendo il premio Nobel per la letteratura,
iniziando col mondo intero una nuova saga di “Guerre Stellari”. Ormai è
più di un mese, esattamente dal 13 di Ottobre, che televisioni, radio,
carta stampata e WEB hanno come argomento principale Bob Dylan.
Se un artista che suscita tanto scalpore non merita il premio Nobel non
saprei proprio che dire d’altro. Personalmente mi sarei risparmiato
battutine, battutelle e battutacce come tanti envious artists hanno
fatto a ragione o a vanvera, a seconda dei punti di vista. Noi abbiamo
cercato di riferire per dovere di cronaca e di commentare il meno
possibile tutto l’ambaradan, (da Amba Aradam, monte dell'Etiopia su sui
si svolse, nel 1936, l'omonima, confusa battaglia della Guerra d'Etiopia
fra l'esercito del Regno d'Italia, guidato vittoriosamente da Badoglio,
e l'esercito etiope). Abbiamo esultato e gioito, e questo ci basta! Live
long and prosper a tutti, Mr.Tambourine, :o)
Il cantautore americano non finisce mai
di stupire, in piena sintonia con Gianbattista Marino che recitava "è
del poeta il fin la meraviglia...". Un'intera generazione e, ormai, più
di una generazione, attende le prossime dichiarazioni e, ancor più, la
lezione magistrale che Dylan dovrebbe tenere di fronte agli Accademici
di Svezia. Il conferimento del Nobel per la letteratura ha consentito di
parlare di Dylan anche a scuola dove, per lunga e consolidata
tradizione, si illustrano i caratteri della poesia cantata, a partire da
Omero, il padre della poesia occidentale.
Che dire ancora? Bob, non smettere di stupirci. Vorrei aggiungere:" Mi
piacerebbe che tu parlassi ai miei allievi, anzi al cuore dei miei
allievi". Una vecchia prof. che tenta di restare viva e collegata con il
mondo anche grazie alle tue canzoni. Carla d'Inverno
Carissima Carla,
permettimi di fare "chapeau" a questa tua, per me commevente, email.
Sarebbe davvero bello se Bob, col suo fare impacciato, potesse
realizzare il tuo desiderio. Cara vecchia Prof., perchè ti butti giù in
questo modo? Credo che tu sia "viva e collegata al mondo" molto più di
tanti altri che sparano stupidaggini dalla mattina alla sera in
televisione! Un abbraccio e spero di rileggerti per qualche altro
motivo, live long and prosper, Mr.Tambourine, :o)
Ho visto ieri sul sito il post della
Litizzetto , vorrei dire alla Grande comica, intrattenitrice ed altro
che prima di parlare di tante cazzate che dice non si deve permettere
neanche di nominarlo il nome di BOB DYLAN , si lavasse la bocca etc etc
..... Vorrei anche dire che il premio Pulitzer il ns. Bob lo ha gia'
preso. E quell'altro leccapiedi che gli sta accanto dovrebbe smetterla
di ripetere ad ogni puntata ed ecco a voi il .... Grande qui il Grande
la. Ma smettila . E qui mi fermo, se no ..... son troppo incazzato.
Scusa lo sfogo, Marcello.
Don't worry, be happy,
caro Marcello, ti ho elencato qui sotto alcune frasi celebri che ti
faranno capire che è inutile incazzarsi alla vista degli stolti, vuoi
passare tutta la vita incazzato?
Un cretino è un cretino. Due cretini sono due cretini. Diecimila cretini
sono un partito politico (Franz Kafka)
Meglio tacere e passare per idiota che parlare e dissipare ogni dubbio
(Abraham Lincoln)
Il buddismo crede nella reincarnazione, ma tale teoria è sconveniente
per il saggio, infatti è meglio che tanti imbecilli rimangano nel regno
dei morti (Carl William Brown)
Visto che l'imbecillità è
così difficile da sradicare, penso che forse l'idea buddista della
reincarnazione abbia in se qualcosa di vero (Carl William Brown)
Il vantaggio di essere intelligente è che si può fare l'imbecille,
mentre il contrario è del tutto impossibile (Woody Allen)
Quando nel mondo appare un genio, lo si capisce dal fatto che tutti gli
idioti fanno banda contro di lui (Jonathan Swift)
Chiunque può sbagliare; ma nessuno, se non è uno sciocco, persevera
nell'errore (Cicerone)
Il saggio sa di essere stupido, è lo stupido invece che crede di essere
saggio (William Shakespeare)
Uno sciocco trova sempre uno più sciocco che lo ammira (Nicolas Boileau)
Si vive in un'epoca in cui solo gli ottusi sono presi sul serio, e io
vivo nel terrore di non essere frainteso (Oscar Wilde)
Due cose sono infinite: l'universo e la stupidità umana, ma per
l'universo ho ancora dei dubbi (Albert Einstein)
Live long and prosper,
Mr.Tambourine, :o)
Giovedì 24
Novembre 2016
Orlando, Florida - Dr. Phillips Center
for the Performing Arts, Walt Disney Theater,
November 22, 2016
1. Things Have Changed (Bob center stage, Donnie on Pedal steel, Stu
electric guitar, Tony electric bass)
2. Don’t Think Twice, It’s All Right (Bob on piano, Donnie on lap steel,
Stu acoustic guitar, Tony standup bass)
3. Highway 61 Revisited (Bob standing at piano, Donnie on lap steel, Stu
electric guitar, Tony electric bass)
4. Beyond Here Lies Nothin' (Bob on piano, Donnie on electric mandolin)
5. Full Moon And Empty Arms (Bob center stage, Donnie on pedal steel,
Tony on standup bass)
6. High Water (For Charley Patton) (Bob on piano, Donnie on banjo, Stu
on electric guitar, Tony on standup bass)
7. Melancholy Mood (Bob center stage, Donnie on pedal steel, Stu on
electric guitar, Tony on standup bass)
8. Duquesne Whistle (Bob on piano, Donnie on lap steel, Stu on electric
guitar, Tony on standup bass)
9. Love Sick (Bob center stage, Donnie on pedal steel, Stu on electric
guitar, Tony on electric bass)
10. Tangled Up In Blue (Bob center stage with harp then on piano, Donnie
on pedal steel, Stu on acoustic guitar, Tony on electric bass)
11. Pay In Blood (Bob center stage then on piano, Donnie on pedal steel,
Stu on acoustic guitar, Tony on electric bass)
12. Why Try To Change Me Now (Bob center stage, Donnie on pedal steel,
Tony on standup bass)
13. Scarlet Town (Bob on piano, Donnie on banjo, Stu on acoustic guitar,
Tony on standup bass)
14. I Could Have Told You (Bob center stage, Donnie on pedal steel, Stu
on electric guitar, Tony on electric bass)
15. Desolation Row (Bob on piano, Donnie on pedal steel, Tony on standup
bass)
16. Soon After Midnight (Bob on piano, Donnie on pedal steel, Stu on
acoustic guitar)
17. All Or Nothing At All (Bob center stage, Donnie on pedal steel, Stu
on electric guitar, Tony on standup bass)
18. Long And Wasted Years (Bob center stage, Donnie on pedal steel, Stu
on acoustic guitar, Tony on standup bass)
19. Autumn Leaves (Bob center stage, Donnie on pedal steel, Stu on
electric guitar, Tony on standup bass)
(encore)
20. Blowin' In The Wind (Bob on piano, Donnie on violin, Stu on acoustic
guitar, Tony on standup bass)
21. Stay With Me (Bob center stage, Donnie on pedal steel, Stu on
electric guitar, Tony on standup bass)
Musica live con Palco aperto, Video,
Curiosità, Notizie
Una serata-maratona dedicata alla multiforme Arte di BOB DYLAN, uno dei
più grandi Poeti in musica di sempre - Genio ribelle, libero e
inafferrabile anche in occasione del recente conferimento del Premio
Nobel - e alla profondissima influenza che i suoi versi cantati hanno
esercitato sulla canzone d'Autore internazionale e su Artisti italiani
come Fabrizio De André, Francesco De Gregori e Francesco Guccini.
Musica live con palco aperto a tutti i musici che vorranno venire a
proporre le proprie interpretazioni del repertorio dylaniano e di autori
che da Dylan hanno tratto ispirazione.
Il live, in cui si alterneranno gruppi, band e singoli artisti sarà
aperto dal cantautore e polistrumentista Roberto Petruccio.
Introducono i "Dylanisti" Cinzia Baldazzi, Claudio Camerini e Adriano
Camerini
Saranno a disposizione di chiunque voglia suonare e cantare:
- Amplificazione (Mixer, 2 casse esterne, 2 aste e 2 microfoni, con
relativi cavi)
- Pianoforte elettronico Roland (ovviamente con tasti pesati)
- Chitarra acustica amplificata.
Per organizzare al meglio il "palco aperto" ed evitare il più possibile
l'eventuale ripetizione degli stessi brani, consigliamo ai musicisti e
cantanti che vogliono esibirsi di contattare l'organizzatore,
responsabile artistico e promoter dell'evento, Roberto Petruccio, e
indicare le canzoni che intendono proporre. Sarà così definita la
scaletta del concerto. Ciascun brano sarà "assegnato" al primo musico
che lo segnalerà.
Possibilità di gustare i buonissimi medaglioni del Mameli27, un primo
piatto o il tagliere. Il tutto accompagnato dalla Birra artigianale
Mustacanus. Oltre a tante altre bibite o vini.
Per aggiornamenti sui nostri appuntamenti e sull'organizzazione delle
serate jam. segnalare i brani che volete eseguire e condividere video,
curiosità e notizie sui generi musicali in programma unitevi al Gruppo:
Francesco De Gregori: «Canto Bob
Dylan, ma a modo mio!»
clicca qui
Martedì 22
Novembre 2016
Fort Myers, Florida - Florida
Southwestern State College, Barbara B. Mann Performing Arts Hall,
November 20, 2016
1. Things Have Changed (Bob center stage, Donnie on Pedal steel, Stu
electric guitar, Tony electric bass)
2. Don’t Think Twice, It’s All Right (Bob on piano, Donnie on lap steel,
Stu acoustic guitar, Tony standup bass)
3. Highway 61 Revisited (Bob standing at piano, Donnie on lap steel, Stu
electric guitar, Tony electric bass)
4. Beyond Here Lies Nothin' (Bob on piano, Donnie on electric mandolin)
5. Full Moon And Empty Arms (Bob center stage, Donnie on pedal steel,
Tony on standup bass)
6. High Water (For Charley Patton) (Bob on piano, Donnie on banjo, Stu
on electric guitar, Tony on standup bass)
7. Melancholy Mood (Bob center stage, Donnie on pedal steel, Stu on
electric guitar, Tony on standup bass)
8. Duquesne Whistle (Bob on piano, Donnie on lap steel, Stu on electric
guitar, Tony on standup bass)
9. Love Sick (Bob center stage, Donnie on pedal steel, Stu on electric
guitar, Tony on electric bass)
10. Tangled Up In Blue (Bob center stage with harp then on piano, Donnie
on pedal steel, Stu on acoustic guitar, Tony on electric bass)
11. Pay In Blood (Bob center stage then on piano, Donnie on pedal steel,
Stu on acoustic guitar, Tony on electric bass)
12. Why Try To Change Me Now (Bob center stage, Donnie on pedal steel,
Tony on standup bass)
13. Scarlet Town (Bob on piano, Donnie on banjo, Stu on acoustic guitar,
Tony on standup bass)
14. I Could Have Told You (Bob center stage, Donnie on pedal steel, Stu
on electric guitar, Tony on electric bass)
15. Desolation Row (Bob on piano, Donnie on pedal steel, Tony on standup
bass)
16. Soon After Midnight (Bob on piano, Donnie on pedal steel, Stu on
acoustic guitar)
17. All Or Nothing At All (Bob center stage, Donnie on pedal steel, Stu
on electric guitar, Tony on standup bass)
18. Long And Wasted Years (Bob center stage, Donnie on pedal steel, Stu
on acoustic guitar, Tony on standup bass)
19. Autumn Leaves (Bob center stage, Donnie on pedal steel, Stu on
electric guitar, Tony on standup bass)
(encore)
20. Blowin' In The Wind (Bob on piano, Donnie on violin, Stu on acoustic
guitar, Tony on standup bass)
21. Stay With Me (Bob center stage, Donnie on pedal steel, Stu on
electric guitar, Tony on standup bass)
°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°° Clearwater, Florida - Richard B.
Baumgardner Center for the Performing Arts, Ruth Eckerd Hall, November
19, 2016
1. Things Have Changed (Bob center stage, Donnie on Pedal steel, Stu
electric guitar, Tony electric bass)
2. Don’t Think Twice, It’s All Right (Bob on piano, Donnie on lap steel,
Stu acoustic guitar, Tony standup bass)
3. Highway 61 Revisited (Bob standing at piano, Donnie on lap steel, Stu
electric guitar, Tony electric bass)
4. Beyond Here Lies Nothin' (Bob on piano, Donnie on electric mandolin)
5. Full Moon And Empty Arms (Bob center stage, Donnie on pedal steel,
Tony on standup bass)
6. Pay In Blood (Bob center stage then on piano, Donnie on pedal steel,
Stu on acoustic guitar, Tony on electric bass)
7. Melancholy Mood (Bob center stage, Donnie on pedal steel, Stu on
electric guitar, Tony on standup bass)
8. Duquesne Whistle (Bob on piano, Donnie on lap steel, Stu on electric
guitar, Tony on standup bass)
9. Love Sick (Bob center stage, Donnie on pedal steel, Stu on electric
guitar, Tony on electric bass)
10. Tangled Up In Blue (Bob center stage with harp then on piano, Donnie
on pedal steel, Stu on acoustic guitar, Tony on electric bass)
11. High Water (For Charley Patton) (Bob on piano, Donnie on banjo, Stu
on electric guitar, Tony on standup bass)
12. Simple Twist Of Fate (Bob on piano and harp, Donnie on pedal steel,
Stu on acoustic guitar)
13. Early Roman Kings (Bob on piano, Donnie on lap steel, Stu on
electric guitar, Tony on standup bass)
14. I Could Have Told You (Bob center stage, Donnie on pedal steel, Stu
on electric guitar, Tony on electric bass)
15. Desolation Row (Bob on piano, Donnie on pedal steel, Tony on standup
bass)
16. Soon After Midnight (Bob on piano, Donnie on pedal steel, Stu on
acoustic guitar)
17. All Or Nothing At All (Bob center stage, Donnie on pedal steel, Stu
on electric guitar, Tony on standup bass)
18. Long And Wasted Years (Bob center stage, Donnie on pedal steel, Stu
on acoustic guitar, Tony on standup bass)
19. Autumn Leaves (Bob center stage, Donnie on pedal steel, Stu on
electric guitar, Tony on standup bass)
(encore)
20. Blowin' In The Wind (Bob on piano, Donnie on violin, Stu on acoustic
guitar, Tony on standup bass)
21. Stay With Me (Bob center stage, Donnie on pedal steel, Stu on
electric guitar, Tony on standup bass)
°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°° Jacksonville, Florida - Times-Union
Center for the Performing Arts, Moran Theater, November 18, 2016
1. Things Have Changed (Bob center stage, Donnie on Pedal steel, Stu
electric guitar, Tony electric bass)
2. Don’t Think Twice, It’s All Right (Bob on piano, Donnie on lap steel,
Stu acoustic guitar, Tony standup bass)
3. Highway 61 Revisited (Bob standing at piano, Donnie on lap steel, Stu
electric guitar, Tony electric bass)
4. Beyond Here Lies Nothin' (Bob on piano, Donnie on electric mandolin)
5. Full Moon And Empty Arms (Bob center stage, Donnie on pedal steel,
Tony on standup bass)
6. Pay In Blood (Bob center stage then on piano, Donnie on pedal steel,
Stu on acoustic guitar, Tony on electric bass)
7. Melancholy Mood (Bob center stage, Donnie on pedal steel, Stu on
electric guitar, Tony on standup bass)
8. Duquesne Whistle (Bob on piano, Donnie on lap steel, Stu on electric
guitar, Tony on standup bass)
9. Love Sick (Bob center stage, Donnie on pedal steel, Stu on electric
guitar, Tony on electric bass)
10. Tangled Up In Blue (Bob center stage with harp then on piano, Donnie
on pedal steel, Stu on acoustic guitar, Tony on electric bass)
11. High Water (For Charley Patton) (Bob on piano, Donnie on banjo, Stu
on electric guitar, Tony on standup bass)
12. Simple Twist Of Fate (Bob on piano and harp, Donnie on pedal steel,
Stu on acoustic guitar)
13. Early Roman Kings (Bob on piano, Donnie on lap steel, Stu on
electric guitar, Tony on standup bass)
14. I Could Have Told You (Bob center stage, Donnie on pedal steel, Stu
on electric guitar, Tony on electric bass)
15. Desolation Row (Bob on piano, Donnie on pedal steel, Tony on standup
bass)
16. Soon After Midnight (Bob on piano, Donnie on pedal steel, Stu on
acoustic guitar)
17. All Or Nothing At All (Bob center stage, Donnie on pedal steel, Stu
on electric guitar, Tony on standup bass)
18. Long And Wasted Years (Bob center stage, Donnie on pedal steel, Stu
on acoustic guitar, Tony on standup bass)
19. Autumn Leaves (Bob center stage, Donnie on pedal steel, Stu on
electric guitar, Tony on standup bass)
(encore)
20. Blowin' In The Wind (Bob on piano, Donnie on violin, Stu on acoustic
guitar, Tony on standup bass)
21. Stay With Me (Bob center stage, Donnie on pedal steel, Stu on
electric guitar, Tony on standup bass)
Grazie Aldo, bella
versione, peccato che ci sia solo l'audio e non il video completo! Per
il resto stai tranquillo, for the present i still keep on keepin'. Live
long and prosper, Mr.Tambourine, :o)
Certo che a uno come Dylan che quando
arrivo’ a New York senza un dollaro in tasca dopo aver fatto il
saltavagoni gliene fregherà molto del Nobel….nessuno dice a Dylan quello
che deve fare Dylan ….non lo capirete mai !!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!! …
a Verdone ma nvedi….
Sii meno impulsivo,
giusto che nessuno debba dire a Dylan quello che deve fare, ci
mancherebbe altro, ma vedrai che alla fine accetterà il Premio, Soldi e
Medaglia e terrà la sua Lectio Magistralis. Live long and prosper,
Mr.Tambourine, :o)
________________________________________________________________________________________________________________________
Talkin' 9949
- newmorning
Ciao
Da quando hanno dato il nobel a Dylan
ho sperato che non andasse a ritirarlo
e avevo quasi perso le speranze fino a mercoledì
Mi sono appena riletto la traduzione di Stefano Rizzo di Day of the
locusts
e secondo me le sue ragioni si possono leggere tra quelle righe
Per certi aspetti lui non è cambiato
e non vuole ripetere esperienze simili
ciao, Sergio
Ciao Sergio, la tua
spiegazione potrebbe essere valida, ma da allora sono passati molti anni
e molti Dylan che di esperienze ne han viste di tutti i colori, staremo
a vedere! Live long and prosper, Mr.Tambourine, :o)
Ho letto le dichiarazioni di Carlo Verdone
su Bob e mi hanno abbastanza indispettito. Ma come fa uno come Verdone
che è diventato famoso recitando parti da “macchietta” esasperata in
tutti i suoi film a criticare il comportamento di Bob? Che ne sa Verdone
delle ragioni di Bob? Certo che con frasi tipo “n’ sacco bello!”, “n’che
senzo?”, “o famo strano?” non vincerà mai il Nobel, e mi sembra giusto.
Ho letto, a titolo informativo la biografia di Verdone su wikipedia e ho
visto che ha vinto alcuni premietti in Italia, all’estero niente,
esclusa la Cina qualche tempo fa, ma.....che conta la Cina
cinematograficamente? Ve lo immaginate Bob Dylan che alla notizia di
aver vinto il Nobel per la letteratura si gratta la pera e dice con
l’espressione confusa: “N’che senzo?” Se c’è qualcuno che deve smetterla
è proprio lui, altro che Dylan!!!!
Ciao a tutti, Marco.
Non posso aggiungere una parola, hai già detto
tutto tu, posso solo dire di condividere il tuo pensiero anche se Carlo
mi piace e mi ha divertito molto con i suoi film, ma certe uscite
sarebbe meglio evitarle, anche se è pur vero che ognuno ha il diritto
alla propria opinione, anche se può sembrare inopportuna come è parso a
molti di noi fans dylaniani. Forse bisognerebbe lasciar evolvere le
cose, come avrai potuto leggere sopra, probabilmente l'anno venturo Bob
andrà a Stoccolma, terrà in concerto, svolgerà la sua Nobel Lecture ed
accetterà il premio, basta aver pazienza e stare a vedere. Finita la
storia allora sì che si potranno fare tutti i commenti del caso. Live
long and prosper, Mr.Tambourine, :o)
Venerdì 18
Novembre 2016
Verdone a
Dylan: "Ah Bob, ma falla finita. Più umiltà e riconoscenza"
clicca qui
Non sono d'accordo con le polemiche sulla mancata presenza di dylan alla
cerimonia del 10/12, ma quest'articolo fa spaccare dal ridere.
http://www.lercio.it/accademia-di-svezia-istituisce-il-nobel-per-la-pazienza-verso-bob-dylan-e-se-lo-assegna/
Devo dire che l'idea di
istituire il premio Nobel per la "pazienza verso Dylan" è davvero
un'idea originale, che poi l'Accademia di Svezia se lo assegni mi sembra
giusto!!! Live long and prosper, Mr.Tambourine, :o)
Ciao ho appena visto sui giornali e in TV le
reazioni al fatto che Bob Dylan non andrà a ritirare il premio Nobel. Mi
è sorta spontanea nella mente e nel cuore una poesia improvvisata, si
intitola Beato te Bob che puoi fare quello che ti pare; lo penso
davvero.
Mobile, Alabama - Saenger Theatre,
November 16, 2016
1. Things Have Changed (Bob center stage, Donnie on Pedal steel, Stu
electric guitar, Tony electric bass)
2. Don’t Think Twice, It’s All Right (Bob on piano, Donnie on lap steel,
Stu acoustic guitar, Tony standup bass)
3. Highway 61 Revisited (Bob standing at piano, Donnie on lap steel, Stu
electric guitar, Tony electric bass)
4. Beyond Here Lies Nothin' (Bob on piano, Donnie on electric mandolin)
5. Full Moon And Empty Arms (Bob center stage, Donnie on pedal steel,
Tony on standup bass)
6. Pay In Blood (Bob center stage then on piano, Donnie on pedal steel,
Stu on acoustic guitar, Tony on electric bass)
7. Melancholy Mood (Bob center stage, Donnie on pedal steel, Stu on
electric guitar, Tony on standup bass)
8. Duquesne Whistle (Bob on piano, Donnie on lap steel, Stu on electric
guitar, Tony on standup bass)
9. Love Sick (Bob center stage, Donnie on pedal steel, Stu on electric
guitar, Tony on electric bass)
10. Tangled Up In Blue (Bob center stage with harp then on piano, Donnie
on pedal steel, Stu on acoustic guitar, Tony on electric bass)
11. High Water (For Charley Patton) (Bob on piano, Donnie on banjo, Stu
on electric guitar, Tony on standup bass)
12. Simple Twist Of Fate (Bob on piano,
Donnie on pedal steel, Stu on acoustic guitar)
13. Early Roman Kings (Bob on piano, Donnie on lap steel, Stu on
electric guitar, Tony on standup bass)
14. I Could Have Told You (Bob center stage, Donnie on pedal steel, Stu
on electric guitar, Tony on electric bass)
15. Desolation Row (Bob on piano, Donnie on pedal steel, Tony on standup
bass)
16. Soon After Midnight (Bob on piano, Donnie on pedal steel, Stu on
acoustic guitar)
17. All Or Nothing At All (Bob center stage, Donnie on pedal steel, Stu
on electric guitar, Tony on standup bass)
18. Long And Wasted Years (Bob center stage, Donnie on pedal steel, Stu
on acoustic guitar, Tony on standup bass)
19. Autumn Leaves (Bob center stage, Donnie on pedal steel, Stu on
electric guitar, Tony on standup bass)
(encore)
20. Blowin' In The Wind (Bob on piano, Donnie on violin, Stu on acoustic
guitar, Tony on standup bass)
21. Stay With Me (Bob center stage, Donnie on pedal steel, Stu on
electric guitar, Tony on standup bass)
Giovedì 17
Novembre 2016
Ultim'ora: Dylan non andrà a Stoccolma il
10 Dicembre
L'Accademia di Svezia ha annunciato che Bob
Dylan non parteciperà alla cerimonia di consegna del premio Nobel per la
Letteratura 2016 essendo occupato "per altri impegni". La cerimonia è in
programma il 10 dicembre, giorno dell'anniversario della morte del
fondatore Alfred Nobel. L'Accademia afferma di aver ricevuto "ieri"
dall'artista americano una "lettera personale nella quale spiega di non
potersi rendere disponibile a raggiungere Stoccolma per accettare il
premio". Dylan "desidererebbe poter ritirare il premio personalmente, ma
altri impegni lo rendono impossibile. E sottolinea che si sente
enormemente onorato dal premio", si legge in una nota diffusa dalla
stessa Accademia. La cerimonia di consegna si svolgerà a Stoccolma il 10
dicembre. L'Accademia afferma che "rispetta" la decisione di Dylan e che
il fatto che un premiato non si rechi a Stoccolma è poco frequente,
sebbene non eccezionale; è successo per esempio negli ultimi decenni con
i britannici Doris Lessing e Harold Pinter e con l'austriaca Elfriede
Jelinek. L'Accademia aggiunge che Dylan dovrebbe comunque tenere un
discorso di accettazione del Nobel entro sei mesi dopo il 10 dicembre, e
aggiunge che fornirà ulteriori dettagli entro due giorni. Il Nobel per
la Letteratura è stato assegnato a Dylan il 13 ottobre: dopo due
settimane il cantautore ha accettato il premio, non confermando però
ancora se si sarebbe recato a Stoccolma o meno per la consegna. Allora
la segretaria permanente dell'Accademia, Sara Danius, aveva rivelato che
l'artista aveva ringraziato con una telefonata, dicendo che il premio lo
aveva lasciato "senza parole". Il riconoscimento è stato assegnato
all'artista con la motivazione di essere stato capace "di creare una
nuova espressione poetica nella grande tradizione della canzone
americana".
1. Things Have Changed (Bob center stage, Donnie on Pedal steel, Stu
electric guitar, Tony electric bass)
2. Don’t Think Twice, It’s All Right (Bob on piano, Donnie on lap steel,
Stu acoustic guitar, Tony standup bass)
3. Highway 61 Revisited (Bob standing at piano, Donnie on lap steel, Stu
electric guitar, Tony electric bass)
4. Beyond Here Lies Nothin' (Bob on piano, Donnie on electric mandolin)
5. Full Moon And Empty Arms (Bob center stage, Donnie on pedal
steel, Tony on standup bass)
6. Pay In Blood (Bob center stage, Donnie on pedal steel, Stu on
acoustic guitar, Tony on electric bass)
7. Melancholy Mood (Bob center stage, Donnie on pedal steel, Stu on
electric guitar, Tony on standup bass)
8. Duquesne Whistle (Bob on piano, Donnie
on lap steel, Stu on electric guitar, Tony on standup bass)
9. Love Sick (Bob center stage, Donnie on pedal steel, Stu on electric
guitar, Tony on standup bass)
10. Tangled Up In Blue (Bob center stage with harp then on piano, Donnie
on pedal steel, Stu on acoustic guitar, Tony on electric bass)
11. High Water (For Charley Patton) (Bob on piano, Donnie on banjo, Stu
on electric guitar, Tony on standup bass)
12. Why Try To Change Me Now (Bob on center
stage, Donnie on pedal steel, Tony on standup bass)
13. Early Roman Kings (Bob on piano, Donnie on lap steel, Stu on
electric guitar, Tony on standup bass)
14. I Could Have Told You (Bob on piano, Donnie on lap steel, Stu on
electric guitar, Tony on electric bass)
15. Desolation Row (Bob on piano, Donnie on
pedal steel, Tony on standup bass)
16. Soon After Midnight (Bob on piano,
Donnie on pedal steel, Stu on acoustic guitar)
17. All Or Nothing At All (Bob center stage, Donnie on pedal steel, Stu
on electric guitar, Tony on standup bass)
18. Long And Wasted Years (Bob center stage, Donnie on pedal steel, Stu
on acoustic guitar, Tony on standup bass)
19. Autumn Leaves (Bob center stage, Donnie on pedal steel, Stu on
electric guitar, Tony on standup bass)
(encore)
20. Blowin' In The Wind (Bob on piano, Donnie on violin, Stu on acoustic
guitar, Tony on standup bass)
21. Stay With Me (Bob center stage, Donnie on pedal steel, Stu on
electric guitar, Tony on standup bass)
Ciao Mr. Tambourine,
se può interessarti questo è il link a un articolo che ho scritto un
paio di settimane fa per MYmovies riguardo a Bob Dylan e il cinema:
http://www.mymovies.it/cinemanews/2016/135010/
Sempre complimenti per Maggie's Farm!
Rudy Salvagnini.
Grazie Rudy! Alla
prossima, live long and prosper, Mr.Tambourine, :o)
Egregio Mr.Tambourine,
ti segnalo un mio contributo alla discussione sul Nobel Prize che ho
postato su Youtube.
Il titolo è: Nobel Prize to Bob Dylan: a discussion on literature, poetry, songs;
what’s the difference?
L’indirizzo è:
Ho anche chiesto alla casa editrice l’autorizzazione di postare una mia
versione italiana di Visions of Johanna mesi fa,
ma al momento nessuna risposta.
Saluti, Giuseppe Grassi
Per iol momento grazie per la segnalazione, facci
sapere per Visions! Live long and prosper, Mr.Tambourine, :o)
Caro Mr. Tambourine,
anzitutto grazie per aver pubblicato la mia segnalazione.
Il seminario di cui ti parlavo è iniziato lo scorso venerdì e proseguirà
fino al 9 dicembre: cinque incontri di un'ora e mezza ciascuno, sempre
di venerdì. Il titolo che ho scelto è "Da Duluth a Stoccolma: filosofia
di Bob Dylan". Ti invio in allegato la locandina.
Grazie ancora e a presto!
Giorgio.
Grazie per la
precisazione, live long and prosper, Mr.Tambourine, :o)
Chattanooga, Tennessee - Tivoli
Theatre, November 13, 2016
1. Things Have Changed (Bob center stage, Donnie on Pedal steel, Stu
electric guitar, Tony electric bass)
2. Don’t Think Twice, It’s All Right (Bob on piano, Donnie on lap steel,
Stu acoustic guitar, Tony standup bass)
3. Highway 61 Revisited (Bob standing at piano, Donnie on lap steel, Stu
electric guitar, Tony electric bass)
4. Beyond Here Lies Nothin' (Bob on piano, Donnie on electric mandolin)
5. Full Moon And Empty Arms (Bob center stage, Donnie on pedal
steel, Tony on standup bass)
6. Pay In Blood (Bob center stage, Donnie on pedal steel, Stu on
acoustic guitar, Tony on electric bass)
7. Melancholy Mood (Bob center stage, Donnie on pedal steel, Stu on
electric guitar, Tony on standup bass)
8. Duquesne Whistle (Bob on piano, Donnie
on lap steel, Stu on electric guitar, Tony on standup bass)
9. Love Sick (Bob center stage, Donnie on pedal steel, Stu on electric
guitar, Tony on standup bass)
10. Tangled Up In Blue (Bob center stage with harp then on piano, Donnie
on pedal steel, Stu on acoustic guitar, Tony on electric bass)
11. High Water (For Charley Patton) (Bob on piano, Donnie on banjo, Stu
on electric guitar, Tony on standup bass)
12. Why Try To Change Me Now (Bob on center
stage, Donnie on pedal steel, Tony on standup bass)
13. Early Roman Kings (Bob on piano, Donnie on lap steel, Stu on
electric guitar, Tony on standup bass)
14. I Could Have Told You (Bob on piano, Donnie on lap steel, Stu on
electric guitar, Tony on electric bass)
15. Desolation Row (Bob on piano, Donnie on
pedal steel, Tony on standup bass)
16. Soon After Midnight (Bob on piano,
Donnie on pedal steel, Stu on acoustic guitar)
17. All Or Nothing At All (Bob center stage, Donnie on pedal steel, Stu
on electric guitar, Tony on standup bass)
18. Long And Wasted Years (Bob center stage, Donnie on pedal steel, Stu
on acoustic guitar, Tony on standup bass)
19. Autumn Leaves (Bob center stage, Donnie on pedal steel, Stu on
electric guitar, Tony on standup bass)
(encore)
20. Blowin' In The Wind (Bob on piano, Donnie on violin, Stu on acoustic
guitar, Tony on standup bass)
21. Stay With Me (Bob center stage, Donnie on pedal steel, Stu on
electric guitar, Tony on standup bass)
Qualche anno fa ero a Los Angeles e fui invitato a cena a casa di mio
nipote. Il taxi mi lasciò davanti all’abitazione, salii i gradini
dell’ingresso e suonai il campanello. Giacomo venne ad aprirmi, ci
abbracciammo e nel far questo sentimmo una musica provenire da non molto
lontano.
“Cos’è?” chiesi stupito, “Non lo so” rispose lui, ma ecco che una voce
risuonò sopra la musica, “’Cause your mine, yes your mine, Delta Lady”.
“Cazzo, questo è Leon Russel!” esclamai esterefatto. “Andiamo a vedere”
disse Giacomo, così ci incamminammo verso la casa dalla quale proveniva la
musica. C’era un portone aperto e nello spazioso cortile c’era un palco
non molto grande, molta gente in piedi ad ascoltare, e, incredibile a
dirsi, Leon Russel accompagnato da quattro musicisti stava cantando. Ci
gustammo tutto il concertino, non più di sei o sette pezzi, poi, finito
il tutto, ci avvicinammo timidamente al palco facendoci strada fra la
gente. Leon scese dal palco e a quel punto decisi di cogliere
l’occasione al volo, Carpe Diem ha detto qualcuno, “Ciao Leon, come mai
questo concertino?” gli chiesi come se lo conoscessi da una vita. Lui
alzo le spalle sorridendo, “E’ il compleanno di un mio amico d’infanzia
così ho deciso di fargli un regalo speciale”. Dopo poche altre battute
senza impegno, gli chiesi l’autografo, lui mi chiese come mi chiamavo,
poi si fece dare una delle sue cartoline con la foto e scrisse “To
Tonino” e la firmò.
Lo
ringraziai ed anche lui, circondato dai musicisti e da moltissima altra
gente, rientrò in casa. Giacomo ed io ritornammo a casa sua ed il mio
incontro con Leon finì così, senza lodi e senza infamia. Ho ancora
quella cartolina che costudisco gelosamente appesa al muro della mia
stanza in una cornicetta, ed ogni volta che la guardò mi ricordo di quel
fortunato ed incredibile momento.
Leon Russell and Friends: "The
Homewood Session"
Vine Street Theater
Hollywood and Vine, Hollywood ,Ca
Rec date 5,1970
broadcast:1971 - 58:49
KCET Los Angeles
A PBS Broadcast
Questo spettacolo “Homewood sessions,
Vine Street Theatre, Hollywood, CA” è stato originariamente trasmesso il
5 dicembre 1970 (USA TV, KCET Los Angeles). Una nota aggiunge:
Il Vine Street Theatre aveva un piccolo studio nella parte posteriore
dell'edificio. Lo spettacolo venne registrato il 16 Aprile sotto il
tendone del teatro ed all'inizio titolato come "The Vine Street Theatre
present Homewood", ma poi fu cambiato in “Homewood session”. In realtà
furono registrate sei ore di scanzoni ma ne fu trasmessa una sola ora,
come Leon dice nell'introduzione di apertura di quando è stato
ritrasmesso e tutto era senza copione ed estemporaneo. Leon dice anche
che fu la prima trasmissione nazionale di uno spettacolo "stereo" di
rock and roll, ma che avrebbe richiesto un simulcast FM, dal momento che
la televisione americana non era stereo nel 1970 e fino al 1980, questa
versione è probabilmente una postproduzione.
Personnel:
Leon Russell
Don Nix
Claudia Linnear
Kathi McDonald
Chuck Blackwell
Jim Horn
John Gallie
Walter "Furry" Lewis
Don Preston
Joey Cooper
Carl Radle
Sweet Emily
Track List:
3:20 - Will The Circle Be Unbroken
6:30 - Caravan
9:28 - It Takes A Lot To laugh, It Takes A Train To Cry
14:49 - Delta Lady
19:50 - A Song For You
24:10 - Good Morning Judge [Furry Lewis solo]
27:55 - John Henry [Furry Lewis solo]
30:38 - Furry's Blues [Furry Lewis solo]
33:10 - Amos Burke
36:03 - Honky Tonk Women
39:29 - Sweet Emily
42:53 - Prince Of Peace
46:22 - Girl From The North Country
49:13 - Big Boss Man
52:14 - Crystal Closet Queen
55:19 - Of Thee I Sing
Lunedì 14
Novembre 2016
Talkin' 9940
- al-diesan
Ciao Tambourine, ti invio in allegato la
2a trance dei links relativi agli ultimi video pubblicati su YouTube:
"Beyond Here Lies Nothing"
"Soon After Midnight"
"Love Sick"
"Not Dark Yet"
tutti questi sono stati registrati al Caiseal Mara Hotel di Moville
(Irlanda) durante il Dylan Fest 2016, nel mese di agosto.
Auguro a te ed a tutti buona visione.
Al Diesan
Grazie Al, come al
solito molto belli, a me è piaciuta moltissimo Not Dark Yet! Alla
prossima, Mr.Tambourine, :o)
Caro Mr. Tambourine,
segnalo, a chi fosse interessato, il seminario "Filosofia Poesia
Canzone" che si svolge all'università Ca' Foscari di Venezia e che
quest'anno è dedicato interamente a Bob Dylan.
Ti ringrazio e ti auguro una buona giornata!
Giorgio
Ciao Giorgio, ci
potresti comunicare la data dell'evento? Live long and prosper,
Mr.Tambourine, :o)
Buongiorno, ho letto il libro di
Alessandro Carrera, La voce di Bob Dylan; è talmente ricco di
informazioni da doverlo studiare, non basta leggerlo se uno vuol sapere
davvero cosa ha scritto Dylan; io non mi intendo di musica, la ascolto,
la voce di Dylan, come vi ho già detto, mi piace più adesso di quando
era giovane; c'è un discorso dal libro di Carrera che mi ha ispirato
un'altra poesia; dopo aver detto Dylan ti piace o non ti piace,
aggiunge: " Il rock and roll non mette note a piè di pagina. Non è una
scuola, è un'iniziazione, e impara i suoi segreti solo chi va a bottega"
(pag. 40 ).
Ecco, allora mi è venuto in mente di scrivere qualcosa su Dylan ti piace
o non ti piace, che mi sembra sintetizzi bene come frase anche i tempi
che stiamo vivendo ( parlando in generale).
Se siete stufi delle poesie che vi mando vi capisco.
Non credo proprio che
siamo stufi cara Daniella, quando hai materiale su Bob mandalo, noi
siamo sempre in attesa di cose diverse dalle solite news. LIve long and
prosper, Mr.Tambourine, :o)
Asheville, North Carolina - U.S.
Cellular Center, Thomas Wolfe Auditorium, November 12, 2016
1. Things Have Changed (Bob center stage, Donnie on Pedal steel, Stu
electric guitar, Tony electric bass)
2. Don’t Think Twice, It’s All Right (Bob on piano, Donnie on lap steel,
Stu acoustic guitar, Tony standup bass)
3. Highway 61 Revisited (Bob standing at piano, Donnie on lap steel, Stu
electric guitar, Tony electric bass)
4. Beyond Here Lies Nothin' (Bob on piano, Donnie on electric mandolin)
5. Full Moon And Empty Arms (Bob center stage, Donnie on pedal
steel, Tony on standup bass)
6. Pay In Blood (Bob center stage, Donnie on pedal steel, Stu on
acoustic guitar, Tony on electric bass)
7. Melancholy Mood (Bob center stage, Donnie on pedal steel, Stu on
electric guitar, Tony on standup bass)
8. Duquesne Whistle (Bob on piano, Donnie
on lap steel, Stu on electric guitar, Tony on standup bass)
9. Love Sick (Bob center stage, Donnie on pedal steel, Stu on electric
guitar, Tony on standup bass)
10. Tangled Up In Blue (Bob center stage with harp then on piano, Donnie
on pedal steel, Stu on acoustic guitar, Tony on electric bass)
11. High Water (For Charley Patton) (Bob on piano, Donnie on banjo, Stu
on electric guitar, Tony on standup bass)
12. Why Try To Change Me Now (Bob on center
stage, Donnie on pedal steel, Tony on standup bass)
13. Early Roman Kings (Bob on piano, Donnie on lap steel, Stu on
electric guitar, Tony on standup bass)
14. I Could Have Told You (Bob on piano, Donnie on lap steel, Stu on
electric guitar, Tony on electric bass)
15. Desolation Row (Bob on piano, Donnie on
pedal steel, Tony on standup bass)
16. Soon After Midnight (Bob on piano,
Donnie on pedal steel, Stu on acoustic guitar)
17. All Or Nothing At All (Bob center stage, Donnie on pedal steel, Stu
on electric guitar, Tony on standup bass)
18. Long And Wasted Years (Bob center stage, Donnie on pedal steel, Stu
on acoustic guitar, Tony on standup bass)
19. Autumn Leaves (Bob center stage, Donnie on pedal steel, Stu on
electric guitar, Tony on standup bass)
(encore)
20. Blowin' In The Wind (Bob on piano, Donnie on violin, Stu on acoustic
guitar, Tony on standup bass)
21. Stay With Me (Bob center stage, Donnie on pedal steel, Stu on
electric guitar, Tony on standup bass)
In scooter con Bob Dylan verso Piazza
del Popolo
clicca qui
Sabato 12
Novembre 2016
Columbia, South Carolina - Township
Auditorium, November 10, 2016
1. Things Have Changed (Bob center stage, Donnie on Pedal steel, Stu
electric guitar, Tony electric bass)
2. Don’t Think Twice, It’s All Right (Bob on piano, Donnie on lap steel,
Stu acoustic guitar, Tony standup bass)
3. Highway 61 Revisited (Bob standing at piano, Donnie on lap steel, Stu
electric guitar, Tony electric bass)
4. Beyond Here Lies Nothin' (Bob on piano,
Donnie on electric mandolin)
5. Full Moon And Empty Arms (Bob center stage, Donnie on pedal steel,
Tony on standup bass)
6. Pay In Blood ( Bob center stage, Donnie on pedal steel, Stu on
acoustic guitar, Tony on electric bass)
7. Melancholy Mood (Bob center stage, Donnie on pedal steel, Stu on
electric guitar, Tony on standup bass)
8. Early Roman Kings (Bob on piano, Donnie on lap steel, Stu on electric
guitar, Tony on standup bass)
9. Love Sick (Bob center stage, Donnie on pedal steel, Stu on electric
guitar, Tony on standup bass)
10. Tangled Up In Blue (Bob center stage with harp then on piano, Donnie
on pedal steel, Stu on acoustic guitar, Tony on electric bass)
11. Lonesome Day Blues (Bob on piano, Donnie on lap steel, Stu on
electric guitar, Tony on electric bass)
12. I Could Have Told You (Bob center
stage, Donnie on pedal steel, Tony on standup bass)
13. High Water (For Charley Patton) (Bob on piano, Donnie on banjo, Stu
on electric guitar, Tony on standup bass)
14. Spirit On The Water (Bob on piano,
Donnie on pedal steel, Tony on standup bass)
15. Scarlet Town (Bob center stage then on
piano, Donnie on banjo, Stu on acoustic guitar, Tony on standup bass)
16. All Or Nothing At All (Bob center stage, Donnie on pedal steel, Stu
on electric guitar, Tony on standup bass)
17. Long And Wasted Years (Bob center stage, Donnie on pedal steel, Stu
on acoustic guitar, Tony on standup bass)
18. Autumn Leaves (Bob center stage, Donnie on pedal steel, Stu on
electric guitar, Tony on standup bass)
(encore)
19. Blowin' In The Wind (Bob on piano, Donnie on violin, Stu on acoustic
guitar, Tony on standup bass)
20. Stay With Me (Bob center stage, Donnie
on pedal steel, Stu on electric guitar, Tony on standup bass)
Columbia, South Carolina - Township
Auditorium, November 10, 2016
di Brendan Loper
Ho visto la prima volta Bob nel 2002 e poi l'ho visto in tour una
dozzina di volte da allora. Bob è uscito con una urlante “Things Have
Changed”, sempre bella da ascoltare. Indossava un cappello, un completo
grigio, camicia nera, una cravatta di cuoio color argento, e quelle che
sembravano essere alcuni ornamenti sgargianti. La metà dello show ha
tolto il cappello. In questi tempi bui, è stato bello vedere Bobby fare
la sua cosa e la sua suo Pay in Blood, Lonesome Day Blues, High Water e
Scarlet Town che dipingono un paesaggio desolato che è apparentemente
sempre più familiare. Lui suona bene, la band è stretto inhtorno a lui.
Probabilmente il fatto di suonare le stesse canzoni ogni sera ha
favorito questo legame. Stay With Me, Melancholy Mood e Autumn Leaves
davvero in evidenza.
In Pay In Blood l’ho sentito dire, "La vita è breve e non dura a lungo /
Ti impiccheranno la mattina mentre ti cantano una canzone".
Brendan
Era l’Agosto del 1970, fu l’unica volta che ebbi la fortuna ed il
piacere di vedere Leonard Cohen. Tornavo con alcuni amici da Amsterdam e
nel viaggio di ritorno, nel sud della francia, vedemmo il manifesto che
annunciava il festival pop di Aix en Provence.
Usciti con la nostra
polverosissima e scassatissima Mini dall’autostrada, entrammo nel parco
del meraviglioso castello medioevale di Saint-Pons dove si sarebbe
svolto il festival-pop di Aix en Provence, con la partecipazione di
Leonard Cohen accompagnato da Judy Collins, The Flock, Deep Purple,
Colosseum, Family, Mungo Jerry, Majority One, Pete Brown and Piblokto,
gli arancioni del Rahda Krishna Temple, Titanic, Triangle, gli
straordinari Flock e....Johnny Winter!!!!
Cohen salì sul palco in un modo unico, a cavallo di uno stallone bianco!
Alla musica, Cohen si era avvicinato grazie alla cantante e amica Judy
Collins che per prima ne interpretò alcune canzoni e lo esortò a tentare
la fortuna con la musica, spingendolo a suonare e cantare in pubblico.
La sua canzone Suzanne del 1966 ne decretò il successo universale.
Anche ad Aix Judy è sul palco a fianco di Leonard accompagnadolo nelle
sue ballate più famose come Famous Blue Raincoat, The Partisan, So Long
Marianne, Chelsea Hotel #2, Sisters of Mercy, e la celeberrima
Hallelujah, resa ancor più famosa dalle molteplici cover, in particolare
da quelle di Jeff Buckley, Bob Dylan (eseguita in più concerti durante
il 1994 ma mai pubblicata ufficialmente), Bon Jovi e John Cale, Waiting
for the Miracle, Tower of Song, First We Take Manhattan (molto nota è la
cover di Joe Cocker) e Bird on a Wire.
Marianne
Ihlen, immortalata in "So Long, Marianne" fu la compagna che stette con
Leonard Cohen per 6 anni in Grecia, è scomparsa il 28 Luglio 2016 di
leucemia.
Furono due ore di
poesia, dolcezza, emozioni, gioia, commozione che non mi capitò di
riprovare così intensamente. Non ebbi più occasione di andare ad un suo
concerto ma non dimenticai mai più quella notte magica. Rest in Peace
Leonard e grazie per le emozioni che mi hai donato in questi anni.
Mr.Tambourine
Seguo da tanto tempo il vostro magnifico sito ma non ho mai scritto, mi
accingo quindi a farlo in merito alla pubblicazione che sta per uscire.
Avendo acquistato tempo fa il magnifico tomo curata dal Prof. Carrera
volevo sapere se queste nuove edizioni sono aggiornate e diverse da
quella originale, o solo uno scompattamento.
Nel caso acquisterei solo il volume che va da dal 2001 in poi.
Grazie anche del magnifico sito che è una manna per noi amanti di Dylan.
Stefano cagnucci
Il mese scorso, il Prof.
Carrera, rispondendo ad una domanda dell'amico Cioffi precisò questa
cosa, a beneficio tuo e di coloro che non si ricordassero più riporto le
sue parole:
Caro Cioffi e cari amici
di maggiesfarm,
ho passato gli ultimi giorni (e notti) a rivedere le mie traduzioni e
note da Dylan. Feltrinelli sta per pubblicare una nuova edizione delle
Lyrics che corrisponderà all'edizione che sta per apparire ora. In
America, "The Lyrics: 1961-2012" uscirà l'8 novembre. Arriva fino a
"Tempest" e aggiunge alcune canzoni a "Love and Theft" e Modern Times".
In Italia, l'opera verrà divisa in tre volumi: 1) The Lyrics 1961-1968
(da "Bob Dylan" a "John Wesley Harding"; 2) The Lyrics: 1969-1982 (Da
"Nashville Skyline" a "Shot of Love"); 3) The Lyrics: 1983-2012 (da
"Infidels" a "Tempest"). I primi due volumi saranno disponibili per il
Natale 2016 e forse anche prima. Il terzo volume uscirà molto
probabilmente nell'aprile del 2017. Ho corretto alcune imprecisioni
rimaste nell'edizione del 2006 e ho rivisto con cura tutte le note,
correggendole e ampliandole dove necessario. Erano anni che anch'io
aspettavo il via. Grazie al fatto di essere in tre volumi, questa
edizione sarà molto più maneggevole, e spero rimanga in circolazione ben
più della precedente, che era andata esaurita subito.
Un saluto a tutti quanti, Alessandro Carrera
Quindi ti consiglio di acquistare tutti e tre i volumi in quanto
aggiornati. Live long and prosper, Mr.Tambourine, :o)
Knoxville, Tennessee - Tennessee
Theatre, November 9, 2016
1. Things Have Changed (Bob center stage, Donnie Pedal steel, Stu
electric guitar, Tony electric bass)
2. Don’t Think Twice, It’s All Right (Bob on piano, Donnie lap steel,
Stu acoustic guitar, Tony standup bass)
3. Highway 61 Revisited (Bob standing at piano, Donnie lap steel, Stu
electric guitar, Tony electric bass)
4. It’s All Over Now, Baby Blue (Bob on piano, Donnie pedal steel, Stu
acoustic guitar, Tony standup bass)
5. Full Moon And Empty Arms (Bob on center
stage, Donnie on pedal steel
6. Pay In Blood ( Bob center stage, Donnie on pedal steel, Stu on
acoustic guitar, Tony on electric bass)
7. Love Sick (Bob center stage, Donnie on pedal steel, Stu on electric
guitar, Tony on standup bass)
8. Early Roman Kings (Bob on piano, Donnie on lap steel, Stu on electric
guitar, Tony on standup bass)
9. Tangled Up In Blue (Bob center stage with harp then on piano, Donnie
on pedal steel, Stu on acoustic guitar, Tony on electric bass)
10. Lonesome Day Blues (Bob on piano, Donnie on lap steel, Stu on
electric guitar, Tony on electric bass)
11. Make You Feel My Love (Bob on piano, Donnie on pedal steel, Stu on
acoustic guitar, Tony on electric bass)
12. High Water (For Charley Patton) (Bob on piano, Donnie on banjo, Stu
on electric guitar, Tony on electric bass)
13. Melancholy Mood (Bob center stage, Donnie on pedal steel, Stu on
electric guitar, Tony on standup bass)
14. Desolation Row (Bob on piano, Donnie on pedal steel, Stu on electric
guitar, Tony on standup bass)
15. Soon After Midnight (Bob on piano, Donnie on pedal steel, Stu on
acoutic guitar, Tony on electric bass)
16. All Or Nothing At All (Bob center stage, Donnie on pedal steel, Stu
on electric guitar, Tony on standup bass)
17. Long And Wasted Years (Bob center stage, Donnie on pedal steel, Stu
on acoustic guitar, Tony on standup bass)
18. Autumn Leaves (Bob center stage, Donnie on pedal steel, Stu on
electric guitar, Tony on standup bass)
(encore)
19. Blowin' In The Wind (Bob on piano, Donnie on violin, Stu on acoustic
guitar, Tony on standup bass)
20. Why Try To Change Me Now (Bob center stage, Donnie on pedal steel,
Stu on electric guitar, Tony on standup bass)
Giovedì 10
Novembre 2016
Charlotte, North Carolina - Blumenthal
Performing Arts Center, Belk Theater, november 6, 2016
di Kevin e Molly Brackett
Sono andata con mia figlia 14enne a vedere Dylan a Charlotte stasera. Io
l’ho visto circa una dozzina di volte, ma questa sera per mia figlia era
la sua prima volta. Quella che segue è la mia recensione, poi mia figlia
ha aggiunto qualche parola dal punto di vista di una 14enne che vede
Dylan per la prima volta.
Questo è stato il primo show di Dylan al quale io abbia portato un paio
di binocoli. Ho potuto vedere chiaramente le espressioni sul volto di
Bob, come ha suonato e cantato.
Don’t Think Twice e Highwater erano entrambe eccezionali! In Highwater
in particolare era rauco e perfettamente compreso. E' tutto finito ora,
lui ha cantato in un modo singsongy che non mi aspettavo, ma in ultima
analisi,
ho goduto.
Quando ha preso il centro della scena ancora una volta per cantare I
Could Have Told You ho sorriso, specie quando puntava il microfono verso
il basso, come un crooner anni ’50. Come ho detto prima, guardando il
suo volto posso dire che si stava divertendo.
Lovesick era solida e la folla si è infiammata per Tangled Up In Blue
che è un pezzo troppo grande per uscire dalla lista set, ma questo è
giusto perché sembra che egli canti Ad Libs nuovi versi ogni volta che
l’ho sentito cantarla, e anche stasera non è stato diverso.
Il ritmo di Desolation Row era simile nel feeling a It’s All Over Now
versione che in precedenza non avevo mai sentito dal vivo. Nella mia
memoria questa canzone sarà sempre identificata come la canzone di
chiusura al Group Therapy, un bar di Five Points appena fuori il campus
della USC a Columbia. John, un ex-pescatore greco che faceva il barista,
era un grande fan di Dylan e quando metteva Desolation Row si sapeva che
era ora di smettere di bere. Finita la canzone le luci si accendevano e
tutti a casa. Non dovrebbe essere una canzone gioviale ma è proprio così
che suonava stasera.
Poco dopo la mezzanotte è stata segnata da una rissa scoppiata tra due
ragazzi nelle file posteriori. Eravamo abbastanza vicine da essere
disturbate ma non abbastanza vicine per essere in pericolo. Il personale
li ha spinti via e dopo pochi minuti e lo spettacolo è andato avanti
come si deve!
Sono d'accordo con mia figlia, Autumn Leaves è stato la vincitrice,
eseguita con tutta l’anima possibile.
Grazie per il grande spettacolo!
Mi chiamo Molly. Ho avuto davvero un grande momento! Mi è piaciuta
immensamente Autumn Leaves, il brano migliore.
Mio padre ha detto che il Dylan non si offende se dico che penso che
Adele la canti meglio. Mi è piaciuto il modo in cui si muoveva quando
stava cantando una canzone ha apprezzato molto e mi è piaciuto il modo
in cui il set cambiava dietro di lui per abbinarsi alle canzoni che
stavano suonando. Davvero ottimo. Non dimenticherò mai la notte ho avuto
modo di vedere Bob Dylan dal vivo!
Roanoke, Virginia - Berglund Center,
Performing Arts Theatre, November 5, 2016
by Kalonymaus Amshinov
Abbiamo avuto alcuni diari di viaggio toccanti qui nel corso degli anni,
ma anche se il mio è durato tre giorni e di oltre 1000 miglia, arrivo
dritto al punto, ho detto: "Ha drammaticamente ripulito il suo show ",
frase alla quale l'amico che era con me ha risposto: " Sì, questo è uno
spettacolo professionale".
Andiamo ai suoi concerti da decenni, ma erano 2 anni che non vedevamo il
nostro eroe, e in questa recensione troverete le mie osservazioni su
quasi tutto ciò che importa: la voce, lo stile di canto nel segno di una
sola melodia, l’enunciazione, la varietà di emozioni presentate nelle
canzoni da un esecutore comunque costantemente in uno stato d'animo
positivo, la sua scelta, l'aspetto, l'energia e il canto, la cinetica
dei suoi movimenti.
Anche per me finalmente si è accesa la luce sul motivo per il quale Bob
ha passato così tanto tempo, nelle sue registrazioni e nei concerti,
cantando le canzoni di Sinatra: Ha cercato di imparare e continuare a
migliorare il suo modo di cantare, di suonare quel tipo di musica,
lezioni che ha iniziato ad applicare alla proprie composizioni, vecchie
e nuove, proprio come ha fatto con le canzoni di Woody ed i vecchi pezzi
blues all'inizio della sua carriera.
E mi è piaciuto come l'intro portentoso in Things Have Changed
trasformata dalla voce roca, il timbro jazz aggiunto alle canzoni come
Don’t Think e la rockeggiante High Water, che ci fa ricordare ciò che
sta succedendo in questa stagione in tutto il paese, dandoci conforto e
ragione di credere che in qualche modo ce la faremo.
I riff mariachi che accompagnano la sua recitazione in Desolation Row;
il rockabilly di Early Roman Kings, la eccessivamente elaborata e
allungata blues-stile di Blowin', il suo inno popolare antidiluviano
(che ricorda come l'ha fatta nei the Basement Tapes); e la precisione
con cui ha cantato con tanta cura ogni sillaba dei brani sinatriani,
tutti magicamente e magnificamente rivelatori.
Non l’ho mai visto divertirsi così con semplice gioia durante le
esecuzioni, le ginocchia mosse a tempo di rock, digrignando le sue
antiche membra (che in quei momenti sembravano senza tempo) in pose e
movimenti familiari da crooner, saltando su dalla panchina del
pianoforte per tornare al centro della scena.
Andate a vederlo ora in questo tour dove "tuttoè possibile."
Martedì 8
Novembre 2016
Charlotte, North Carolina - Blumenthal
Performing Arts Center, Belk Theater, November 6, 2016
1. Things Have Changed (Bob center stage,
Donnie Pedal steel, Stu electric guitar, Tony electric bass)
2. Don’t Think Twice, It’s All Right (Bob on piano, Donnie lap steel,
Stu acoustic guitar, Tony standup bass)
3. Highway 61 Revisited (Bob standing at piano, Donnie lap steel, Stu
electric guitar, Tony electric bass)
4. It’s All Over Now, Baby Blue (Bob on piano, Donnie pedal steel, Stu
acoustic guitar, Tony standup bass)
5. High Water (For Charley Patton) (Bob center stage, Donnie on banjo,
Stu on electric guitar, Tony on electric bass)
6. I Could Have Told You (Bob center stage, Donnie on pedal steel, Stu
on electric guitar, Tony on standup bass)
7. Early Roman Kings (Bob on piano, Donnie on lap steel, Stu on electric
guitar, Tony on standup bass)
8. Love Sick (Bob center stage, Donnie on pedal steel, Stu on electric
guitar, Tony on standup bass)
9. Tangled Up In Blue (Bob center stage with harp then on piano, Donnie
on pedal steel, Stu on acoustic guitar, Tony on electric bass)
10. Lonesome Day Blues (Bob on piano, Donnie on lap steel, Stu on
electric guitar, Tony on electric bass)
11. Make You Feel My Love (Bob on piano, Donnie on pedal steel, Stu on
acoustic guitar, Tony on electric bass)
12. Pay In Blood ( Bob center stage, Donnie on pedal steel, Stu on
acoustic guitar, Tony on electric bass)
13. Melancholy Mood (Bob center stage, Donnie on pedal steel, Stu on
electric guitar, Tony on standup bass)
14. Desolation Row (Bob on piano, Donny on pedal steel, Stu on electric
guitar, Tony on standup bass)
15. Soon After Midnight (Bob on piano, Donnie on pedal steel, Stu on
acoutic guitar, Tony on electric bass)
16. All Or Nothing At All (Bob center stage, Donnie on pedal steel, Stu
on electric guitar, Tony on standup bass)
17. Long And Wasted Years (Bob center stage, Donnie on pedal steel, Stu
on acoustic guitar, Tony on standup bass)
18. Autumn Leaves (Bob center stage, Donny on pedal steel, Stu on
electric guitar, Tony on standup bass)
(encore)
19. Blowin' In The Wind (Bob on piano, Donnie on violin, Stu on acoustic
guitar, Tony on standup bass)
20. Why Try To Change Me Now (Bob center stage, Donnie on pedal steel,
Stu on electric guitar, Tony on standup bass)
Ciao Mr. Tambourine, ho ascoltato le
tracce del Live che Nicolò Villani a tenuto pochi mesi fa, e ci tenevo
proprio a fare una mia recensione, come avevo fatto l'anno scorso. Il
ragazzo ci da dentro sul serio, non avevo dubbi l'anno scorso,
quest'anno ne ho avuto la conferma. Quindi...
Ciao Nicolò, eccomi qua, allora ecco le mie brevi impressioni sul tuo
live...Siete partiti bene con Gotta Serve.. bel finale con l'armonica
anche se avrei prefeito sentir la tua voce, magari con qualche vocalist.
The Times.... bella, sembra la cover sussurrata di Tracy Chapman. Si
fila via liscio con l'acustica fino a Mr. Tambourine, sembra un tuffo
carpiato all'indietro nei 60th.. bravo... Oltrepassando la chilometrica
Visions of Johanna (ma come diavolo farai a ricordarti le parole, in
qualche caso se le dimenticava anche lo stesso Dylan).. E qui, a questo
punto, si volta pagina, si incendia l'atmosfera, con la strabellissima
Ballad of Thin Man, parte piano come un vecchio treno a vapore, ma poi
tira, tira, tira, oh come tira, parole come martellate, stupenda Band
stupendo l'organo Hammond, la Batteria, tutto, tutto perfetto, da pelle
d'oca. Adrenalina pura. Solo questo, come si dice, vale il prezzo del
biglietto!! Miglior pezzo della serata, ti dico solo che lo sento in
macchina la mattina per darmi la carica..Ti dico grazie, Nicolò, l'hai
fatta ancora meglio dello scorso anno, anche se a dire il vero aveva
l'entrata col botto, da saltar sulla sedia, qui invece l'entrata un pò
più soft. La sentite? No, dico La Sentite? Come cosa! La sirena
dell'ambulanza! Sta arrivando a portarci soccorso e sopra ci sta scritto
L.A.R.S. no, non Los Angeles Ricchi Sfondati, ma Like A Rolling Stone,
tutta un'altra roba, questa mi cava il fiato, il sangue mi esce dalle
tasche! Sempre perfetto l'Hammond, Tu, l'armonica la batteria e tutto il
resto della Band, bella bella bella bella bella....I Want You, idem come
Visions, un salto in qualche vicolo della N.Y. anni 60...un cane
randagio, il bidone della monnezza, una scala antiincendio... Strano ma
questo mi è arrivato, ben fatta Originale. Davvero tirate da urlo Tell
Me, Momma, e Watchtower, quest'ultima un'autentica fiammata! Avrà anche
i suoi anni ma spacca, eccome spacca! Che dire di Hurricane... Perfetta
dall'inizio alla fine, grande performance, buona la prima direbbe
qualcuno, secondo pezzo migliore della serata, ma Gamberucci, è parente
per caso della Scarlett Rivera? Uguale! Grande affiatamento di tutta la
Band. Oh, Sister e Tonight.. non fanno altro che confermare l'epoca
d'oro della Rolling Thunder Revue.. Sembra che la carovana si sia
fermata li sul palco.. Molto bella, fluida e scorrevole anche la Things
Hawe.. Un apprezzamento speciale, lo devo fare a questa tua versione di
License to Kill, da Infidels del 83, ci sento dentro anche un pò di Tom
Petty, e una grande armonica che a sua volta, sembra fonderci dentro una
grande Covenant Woman.. Ahh che bellissimo effetto! Siete Grandi! Un
doveroso grazie anche al mixer suono, una registrazione audio eccellente
quest'anno. Man in the Long.. e Cold Irons filano via lisce, tra un
phatos e l'altro, fino ad arrivare alla lenta e fumosa Melancholy. Bene.
Arrivato a questo punto mi devo ricordare di togliere le dita dalla
presa della corrente, alla fine di Knockin', perchè è proprio questo che
mi è arrivato, mi sono folgorato e sono passato vicino alle porte del
cielo. Ma non ho bussato, sono tornato. STU PEN DA!!! Di Blowin' mi
avrebbe incuriosito una versione solo chitarra acustica e violoncello,
tipo quella che fa un certo Dylan alla fine dei suoi live, ma non dico
niente, perchè non c'è niente da dire. Touchè! Dall'ultimo pezzo di
questa tua Grande scaletta mi arriva dentro di tutto, in maniera
particolare, per le parole, la musica, per la Serie di Sogni... Per
questo ti dico Grazie Nicolò, a te e alla tua Strepitosa Band, la
Passione e la Musica che vi portate dentro e che vi tiene insime, sia di
auspicio per un Mondo migliore, perchè così com'è, proprio non va... Da
parte mia, da semplice Dylaniano, dopo aver sentito questo tuo, vostro
Live, mi sento in dovere di augurarvi tante soddisfazioni, ve lo
meritate. Un Augurio che voglio farvi con le parole di un altro Poeta
americano, non ho altro.
Ale '65.
"Esprimete ciò che sentite, non abbiate paura delle conseguenze, perchè
il tempo non fa sconti a nessuno. Amate, odiate, buttatevi a capofitto
in ogni cosa vi dia emozioni forti. Le persone sono lo spettacolo più
bello al mondo. E non si paga il biglietto. " (Charles Bukowski).
Che posso aggiungere
caro Ale, hai
detto tutto tu, complimenti al bravo recensore! Grazie, live long and
prosper, Mr.Tambourine, :o)
ui
Lunedì 7
Novembre 2016
Roanoke, Virginia - Berglund Center,
Performing Arts Theatre, November 5, 2016
1. Things Have Changed (Bob center stage,
Donnie Pedal steel, Stu electric guitar, Tony electric bass)
2. Don’t Think Twice, It’s All Right (Bob on piano, Donnie lap steel,
Stu acoustic guitar, Tony standup bass)
3. Highway 61 Revisited (Bob standing at piano, Donnie lap steel, Stu
electric guitar, Tony electric bass)
4. It’s All Over Now, Baby Blue (Bob on piano, Donnie pedal steel, Stu
acoustic guitar, Tony standup bass)
5. High Water (For Charley Patton) (Bob center stage, Donnie on banjo,
Stu on electric guitar, Tony on electric bass)
6. I Could Have Told You (Bob center stage, Donnie on pedal steel, Stu
on electric guitar, Tony on standup bass)
7. Early Roman Kings (Bob on piano, Donnie on lap steel, Stu on electric
guitar, Tony on standup bass)
8. Love Sick (Bob center stage, Donnie on pedal steel, Stu on electric
guitar, Tony on standup bass)
9. Tangled Up In Blue (Bob center stage with harp then on piano, Donnie
on pedal steel, Stu on acoustic guitar, Tony on electric bass)
10. Lonesome Day Blues (Bob on piano, Donnie on lap steel, Stu on
electric guitar, Tony on electric bass)
11. Make You Feel My Love (Bob on piano, Donnie on pedal steel, Stu on
acoustic guitar, Tony on electric bass)
12. Pay In Blood ( Bob center stage, Donnie on pedal steel, Stu on
acoustic guitar, Tony on electric bass)
13. Melancholy Mood (Bob center stage, Donnie on pedal steel, Stu on
electric guitar, Tony on standup bass)
14. Desolation Row (Bob on piano, Donny on pedal steel, Stu on electric
guitar, Tony on standup bass)
15. Soon After Midnight (Bob on piano, Donnie on pedal steel, Stu on
acoutic guitar, Tony on electric bass)
16. All Or Nothing At All (Bob center stage, Donnie on pedal steel, Stu
on electric guitar, Tony on standup bass)
17. Long And Wasted Years (Bob center stage, Donnie on pedal steel, Stu
on acoustic guitar, Tony on standup bass)
18. Autumn Leaves (Bob center stage, Donny on pedal steel, Stu on
electric guitar, Tony on standup bass)
(encore)
19. Blowin' In The Wind (Bob on piano, Donnie on violin, Stu on acoustic
guitar, Tony on standup bass)
20. Why Try To Change Me Now (Bob center stage, Donnie on pedal steel,
Stu on electric guitar, Tony on standup bass)
Dylan avrebbe meritato il Nobel per
questo solo verso: "Let me forget about today until tomorrow". Provi,
chiunque lo critichi, a scriverne uno lontanamente uguale.
Già, quante frasi di Bob
meriterebbero il Nobel oltre a questa! Live long and prosper,
Mr.Tambourine, .O)
Ottimo
Marco, consiglio a tutti gli amici di Maggie's Farm di scaricare l'MP3
ed ascoltare la tua intervista. Live long and prosper, Mr.Tambourine,
:o)
Domenica 6
Novembre 2016
Durham, North Carolina - Durham
Performing Arts Center, November 4, 2016
1. Things Have Changed (Bob center stage,
Donnie Pedal steel, Stu electric guitar, Tony electric bass)
2. Don’t Think Twice, It’s All Right (Bob on piano, Donnie lap steel,
Stu acoustic guitar, Tony standup bass)
3. Highway 61 Revisited (Bob standing at piano, Donnie lap steel, Stu
electric guitar, Tony electric bass)
4. It’s All Over Now, Baby Blue (Bob on piano, Donnie pedal steel, Stu
acoustic guitar, Tony standup bass)
5. High Water (For Charley Patton) (Bob center stage, Donnie on banjo,
Stu on electric guitar, Tony on electric bass)
6. I Could Have Told You (Bob center stage, Donnie on pedal steel, Stu
on electric guitar, Tony on standup bass)
7. Early Roman Kings (Bob on piano, Donnie on lap steel, Stu on electric
guitar, Tony on standup bass)
8. Love Sick (Bob center stage, Donnie on pedal steel, Stu on electric
guitar, Tony on standup bass)
9. Tangled Up In Blue (Bob center stage with harp then on piano, Donnie
on pedal steel, Stu on acoustic guitar, Tony on electric bass)
10. Lonesome Day Blues (Bob on piano, Donnie on lap steel, Stu on
electric guitar, Tony on electric bass)
11. Make You Feel My Love (Bob on piano, Donnie on pedal steel, Stu on
acoustic guitar, Tony on electric bass)
12. Pay In Blood ( Bob center stage, Donnie on pedal steel, Stu on
acoustic guitar, Tony on electric bass)
13. Melancholy Mood (Bob center stage, Donnie on pedal steel, Stu on
electric guitar, Tony on standup bass)
14. Desolation Row (Bob on piano, Donny on pedal steel, Stu on electric
guitar, Tony on standup bass)
15. Soon After Midnight (Bob on piano, Donnie on pedal steel, Stu on
acoutic guitar, Tony on electric bass)
16. All Or Nothing At All (Bob center stage, Donnie on pedal steel, Stu
on electric guitar, Tony on standup bass)
17. Long And Wasted Years (Bob center stage, Donnie on pedal steel, Stu
on acoustic guitar, Tony on standup bass)
18. Autumn Leaves (Bob center stage, Donny on pedal steel, Stu on
electric guitar, Tony on standup bass)
(encore)
19. Blowin' In The Wind (Bob on piano, Donnie on violin, Stu on acoustic
guitar, Tony on standup bass)
20. Why Try To Change Me Now (Bob center stage, Donnie on pedal steel,
Stu on electric guitar, Tony on standup bass)
Lunedì 7 novembre alle 21:00 "Io non
sono qui" Gratis in streaming
clicca qui
Venerdì 4
Novembre 2016
Charleston, West Virginia - Clay
Center - Maier Foundation Performance Hall, November 2, 2016
1. Things Have Changed (Bob center stage,
Donnie Pedal steel, Stu electric guitar, Tony electric bass)
2. Don’t Think Twice, It’s All Right (Bob on piano, Donnie lap steel,
Stu acoustic guitar, Tony standup bass)
3. Highway 61 Revisited (Bob standing at piano, Donnie lap steel, Stu
electric guitar, Tony electric bass)
4. It’s All Over Now, Baby Blue (Bob on piano, Donnie pedal steel, Stu
acoustic guitar, Tony standup bass)
5. High Water (For Charley Patton) (Bob center stage, Donnie on banjo,
Stu on electric guitar, Tony on electric bass)
6. I Could Have Told You (Bob center stage, Donnie on pedal steel, Stu
on electric guitar, Tony on standup bass)
7. Early Roman Kings (Bob on piano, Donnie on lap steel, Stu on electric
guitar, Tony on standup bass)
8. Love Sick (Bob center stage, Donnie on pedal steel, Stu on electric
guitar, Tony on standup bass)
9. Tangled Up In Blue (Bob center stage with harp then on piano, Donnie
on pedal steel, Stu on acoustic guitar, Tony on electric bass)
10. Lonesome Day Blues (Bob on piano, Donnie on lap steel, Stu on
electric guitar, Tony on electric bass)
11. Make You Feel My Love (Bob on piano, Donnie on pedal steel, Stu on
acoustic guitar, Tony on electric bass)
12. Pay In Blood ( Bob center stage, Donnie on pedal steel, Stu on
acoustic guitar, Tony on electric bass)
13. Melancholy Mood (Bob center stage, Donnie on pedal steel, Stu on
electric guitar, Tony on standup bass)
14. Desolation Row (Bob on piano, Donny on pedal steel, Stu on electric
guitar, Tony on standup bass)
15. Soon After Midnight (Bob on piano, Donnie on pedal steel, Stu on
acoutic guitar, Tony on electric bass)
16. All Or Nothing At All (Bob center stage, Donnie on pedal steel, Stu
on electric guitar, Tony on standup bass)
17. Long And Wasted Years (Bob center stage, Donnie on pedal steel, Stu
on acoustic guitar, Tony on standup bass)
18. Autumn Leaves (Bob center stage, Donny on pedal steel, Stu on
electric guitar, Tony on standup bass)
(encore)
19. Blowin' In The Wind (Bob on piano, Donnie on violin, Stu on acoustic
guitar, Tony on standup bass)
20. Why Try To Change Me Now (Bob center stage, Donnie on pedal steel,
Stu on electric guitar, Tony on standup bass)
Grazie Giorgio, ormai sappiamo tutti, per averlo letto in diverse,
occasioni quanto sia bravo Fausto a mettere in fila le parole e quanto
serie e riflessive siano le sue opinioni. Credo che tutti i
Maggiesfarmers lo leggeranno con piacere,. live long and prosper,
Mr.Tambourine, :o)
Ciao Mr.Tambourine,
ho letto pochi giorni fa della laurea in Filologia Moderna conferita
“Honoris Causa” ad Andrea Bocelli” dall'Università degli Studi di
Macerata. Poi ho letto la dichiarazione che Bocelli ha rilasciato circa
il Nobel a Bob Dylan e la cosa mi ha dato parecchio fastidio. Ti allego
la notizia ANSA che riporta l’evento, per dimostrare che non mi sono
inventato niente:
Il Nobel per la letteratura a Bob Dylan? ''Un
peccato, perché la letteratura è importante nella vita di ciascuno di
noi''. Andrea Bocelli ha risposto così ad una domanda dei giornalisti,
che, a margine della cerimonia per la laurea honoris causa in filologia
conferitagli dall'università di Macerata, gli hanno chiesto un commento
sulla scelta dell'Accademia di Stoccolma. ''E' un problema figlio dei
nostri tempi. Si premia quello che è più sotto l'attenzione di tutti, e
siccome oggi i media premiano soprattutto gli artisti in genere, e i
cantanti in primis, succede che l'attenzione della gente porta a queste
scelte''. Quanto alla laurea ad honorem, queste le parole del tenore:
''Sono abituato a conquistarmi le cose sul campo, in modo relativamente
facile, e la notizia mi ha sorpreso. Spero di meritarla''. Accanto a lui
c'era la moglie Veronica Berti, ex studentessa dell'Unimc: ''Sono venuto
ad assistere alla sua laurea'' ha ricordato Bocelli.
http://www.ansa.it/marche/notizie/2016/10/29/bocelli-peccato-nobel-a-dylan_8ebecc0d-1723-4da3-8730-1f943f04a96c.html
Passato il malumore ho voluto prendermi la briga di capire cos’è la
laurea in Filologia Moderna, ma la cosa non è facile. Ho cercato su
wikipedia che dice:
Di fatto, non è facile dare una definizione
univoca di ciò che è la filologia, perché è una disciplina dai
molteplici aspetti in quanto ha assunto significati e scopi differenti
presso i singoli studiosi dall'antichità ad oggi. La filologia è stata,
e può essere, intesa anche come:
• gli studi letterari ed eruditi, nel loro complesso;
• gli studi storici, in senso lato, in contrapposizione al pensiero
filosofico;
• l'insieme degli studi e delle ricerche che, basandosi sull'analisi dei
testi, dei documenti e delle varie testimonianze, si propone di fornire
una corretta interpretazione e sistemazione di un problema critico e
storico;
• la scienza che studia l'origine e la struttura di una lingua; in
questo significato viene a coincidere con alcuni settori della
linguistica;
• in senso esteso: l'insieme delle discipline che si propongono la
conoscenza, la ricostruzione e la corretta trattazione sotto ogni
aspetto di una o di più civiltà antiche e meno antiche;
• la parte della critica artistica che, mediante questa metodologia di
indagine, ha come fine la comprensione e l'attribuzione di un'opera
d'arte, la sua datazione e la conoscenza della sua genesi e delle
intenzioni dell'artista nel produrla;
Invece Nietzsche dice:
« Filologia è quella onorevole arte che esige dal
suo cultore soprattutto una cosa, trarsi da parte, lasciarsi tempo,
divenire silenzioso, divenire lento, essendo un'arte e una perizia da
orafi della parola, che deve compiere un finissimo attento lavoro e non
raggiunge nulla se non lo raggiunge lento. Ma proprio per questo fatto è
oggi più necessaria che mai; è proprio per questo che essa ci attira e
ci incanta quanto mai fortemente, nel cuore di un'epoca del "lavoro":
intendo dire della fretta, della precipitazione indecorosa e sudaticcia,
che vuol "sbrigare" immediatamente ogni cosa (...). Per una tale arte
non è tanto facile sbrigare qualsiasi cosa perché essa ci insegna a
leggere bene, cioè a leggere lentamente in profondità, guardandosi
avanti e indietro, non senza secondi fini, lasciando porte aperte, con
dita e con occhi delicati. »
(Friedrich Nietzsche, introduzione ad Aurora. Pensieri sui pregiudizi
morali)
Non avendo ancora capito ho cercato sul sito della Università Cattolica
di Milano ed ho trovato:
Il corso di laurea magistrale in Filologia moderna
intende fornire, da un lato, una solida e vasta preparazione
metodologica e disciplinare ai futuri insegnanti di area
linguistico-letteraria, e formare, dall’altro, professionisti di livello
avanzato, di capacità ideative e di responsabilità, nei campi
dell’editoria libraria e multimediale, delle biblioteche e degli
archivi, della conservazione della memoria, della progettazione e dei
servizi culturali, delle arti della scena e dello schermo, della
promozione di eventi, dell’informazione e della pubblica comunicazione.
A tal fine, il corso assicura l’accumulazione delle necessarie
competenze intellettuali e di abilità operative progredite, autonome e
creative, in funzione dei diversi profili professionali; di conseguenza,
esso mette a disposizione dello studente un curriculum quanto mai
flessibile, dandogli l’opportunità di costruire un piano di studi
largamente personalizzato, assecondando così i suoi più spiccati
interessi culturali, in vista dei traguardi occupazionali che egli si
prefigge.
A questo punto non ho ancora capito cos’è questa “Filologia Moderna”, ma
la spiegazione più originale e che condivido in pieno è quella che ho
trovato nel blog “Zero in condotta, vi consiglio di leggere tutto
l’articolo che è davvero interessante ed esilarante:
Dunque qual è ruolo del filologo moderno?
Chiudersi in biblioteca alla ricerca di manoscritti perduti come un
novello Angelo Mai? Risolvere misteriose connessioni
letterario-religio-masso-illuminaristiche come Robert Langdon? Sperare
di ricevere un giorno il sussidio di disoccupazione?
Niente di tutto questo: il compito più difficile dell’aspirante filologo
è riuscire far capire al mondo a che cacchio serve la sua laurea (oltre
a stare da Dio appesa alla parete della stanzetta, ovviamente).
Il vero problema è che quando all’università ti trovi per la prima volta
faccia a faccia con la filologia, nemmeno la professoressa che la
insegna è capace di spiegare a parole di cosa si tratti precisamente,
per cui parte con una caterva di esempi che solitamente non fanno altro
che confondere ancora più le idee.
A questo punto mi son chiesto non cosa c’entrasse Bob Dylan con il
Nobel, ma cosa c’entrasse Andrea Bocelli con la Filologia Moderna. Colgo
l’occasione per augurare ad Andrea tutto il bene del mondo ed allo
stesso tempo mi piacerebbe che il nostro grande tenore (però per
arrivare a Pavarotti deve ancora percorrere a piedi tutta la Route 66
anche se di questa famosissima strada oggi ne rimangono solo alcuni
tratti) non rilasciasse dichiarazioni così "sprovvedute".
Perdonatemi lo sfogo ma certe cose indispongono veramente.
Un saluto a tutti, Pierlorenzo.
Caro Pierlorenzo, ti confesserò che con tutto
il rispetto che posso avere per Bocelli condivido tutte le tue parole.
Consiglio a tutti di leggere l’articolo del Blog “Zero in condotta!
Se poi qualcuno dei nostri lettori più ferrato di noi ci volesse
spiegare in parole povere che cos'è la filologia moderna potremmo essere
meglio indirizzati per capire se la laurea a Bocelli abbia qualche
fondamento. Grazie ancora, live long and prosper, Mr.Tambourine, :o)
Giovedì 3
Novembre 2016
Louisville, Kentucky - Kentucky Center
for the Performing Arts, Robert S. Whitney Hall, November 1, 2016
1. Things Have Changed (Bob center stage,
Donnie Pedal steel, Stu electric guitar, Tony electric bass)
2. Don’t Think Twice, It’s All Right (Bob on piano, Donnie lap steel,
Stu acoustic guitar, Tony standup bass)
3. Highway 61 Revisited (Bob on piano, Donnie lap steel, Stu electric
guitar, Tony electric bass)
4. It’s All Over Now, Baby Blue (Bob on piano, Donnie pedal steel, Stu
acoustic guitar, Tony standup bass)
5. High Water (For Charley Patton) (Bob center stage, Donnie on lap
steel, Stu on electric guitar, Tony on electric bass)
6. I Could Have Told You (Bob center stage, Donnie on pedal steel, Stu
on electric guitar, Tony on standup bass)
7. Early Roman Kings (Bob on piano, Donnie on lap steel, Stu on electric
guitar, Tony on standup bass)
8. Love Sick (Bob center stage, Donnie on pedal steel, Stu on electric
guitar, Tony on standup bass)
9. Tangled Up In Blue (Bob center stage with harp then on piano, Donnie
on pedal steel, Stu on acoustic guitar, Tony
on electric bass)
10. Lonesome Day Blues (Bob on piano, Donnie on lap steel, Stu on
electric guitar, Tony on electric guitar)
11. Make You Feel My Love (Bob on piano, Donnie on pedal steel, Stu on
acoustic guitar, Tony on electric guitar)
12. Pay In Blood ( Bob center stage, Donnie on pedal steel, Tony on
acoustic guitar, Tony on electric bass)
13. Melancholy Mood (Bob center stage)
14. Desolation Row (Bob on piano, Stu on electric guitar, Tony on
standup bass)
15. Soon After Midnight (Bob on piano, Donnie on pedal steel, Stu on
acoutic guitar, Tony on electric bass)
16. All Or Nothing At All (Bob center stage, Donnie on pedal steel, Stu
on electric guitar, Tony on standup bass)
17. Long And Wasted Years (Bob center stage, Tony on pedal steel, Stu on
acoustic guitar, Tony on standup bass)
18. Autumn Leaves (Bob center stage)
(encore)
19. Blowin' In The Wind (Bob on piano, Donnie on violin, Stu on acoustic
guitar, Tony on standup bass)
20. Why Try To Change Me Now (Bob center stage, Donnie on pedal steel,
Stu on electric guitar, Tony on standup bass)
Hey Mr. Tambourine,
che bello l'articolo di Tim Parks.
L'ho tradotto da tanto che mi è piaciuto e condiviso.
Te lo mando in allegato, usalo se ti serve.
Claudio Demichelis
Bob Dylan: La Musica Viaggia, la
Poesia Resta a Casa
di Tim Parks
Nessuno è stato un critico piu’ feroce di me nei confronti del Premio
Nobel.
Non tanto per le scelte che vengono fatte, sebbene alcune (Elfriede
Jelinek, Dario Fo)
siano state davvero imbarazzanti; ma proprio per la stupidità dell’idea
che un gruppo di giudici Svedesi, sempre gli stessi, possa pontificare
su letterature provenienti da decine di culture e idiomi diversi, o che
qualcuno possa davvero stabilire chi siano i migliori scrittori del
nostro tempo. Migliori per chi? Dove? Come puo’ un’ opera soddisfare le
esigenze di ciascuno?
Il Nobel per la letteratura è una disgrazia della storia, che dipende in
gran parte dalla dote rappresentata dal premio di 1 milione di dollari.
Cio’ che piu’ di ogni altra cosa viene rivelato, è il desiderio
collettivo, almeno qui in Occidente, che devono esistere vincitori e
sconfitti, a livello globale.
Che si racconterà la storia di chi sono i grandi del nostro tempo,
indipendentemente dal fatto che cio’ avvenga in un modo piu’ o meno
convincente.
In certi momenti ho persino pensato che il premio abbia avuto
un’influenza perversa. Il semplice fatto che ci siano scrittori che
scrivano effettivamente per questo scopo modellando il loro lavoro, e i
loro contatti nella speranza che un giorno verranno insigniti, è
francamente inquietante. E tutti conosciamo naturalmente quella figura
triste, il grande letterato che in tarda età si mangia il fegato perché,
pur essendo in cima a tutti gli altri riconoscimenti, non è mai stato
chiamato dall’Accademia di Svezia.
Sarebbe davvero meglio che il premio non esistesse. Per quanto riguarda
i giornalisti poi, si potrebbe dire che piu’ sono interessati al premio,
meno lo sono alla letteratura.
Ciò detto, devo ammettere che quest’anno i giudici hanno fatto qualcosa
di notevole.
E quindi, chapeau! Perché hanno realmente scatenato un gran putiferio in
un modo delizioso. Innanzitutto hanno assegnato il premio a qualcuno che
non lo stava inseguendo affatto, e questo merita già un applauso. Poi,
hanno provocato il contraccolpo dei puristi che chiedevano che il Nobel
venisse assegnato ad un romanziere o ad un poeta, e dei fans scatenati
che sentono che il loro eroe letterario è stato defraudato, ma che così
facendo hanno rivelato tutta la meschinità e i limiti che infestano il
dibattito letterario. Perché questa gente non capisce? L’Arte
semplicemente non riguarda questa o quella forma. La decisione del
giudice di celebrare un’ eccellenza che coinvolge anche la scrittura è
un invito ad andare oltre stressanti rivalità e a trarre piacere nel
contemplare l’eccezionale opera di un uomo.
Ma la cosa che colpisce di piu’ sulla scelta di Dylan riguarda un po’ il
suo status primario di musicista rispetto a quello di romanziere o
poeta. Ancor più interessante, almeno dal mio punto di vista, in quanto
residente da lungo tempo in Italia, traduttore, ed insegnante di
traduzione, è quanto questo premio divida il mondo, geograficamente e
linguisticamente, in un modo mai avvenuto con i Nobel precedenti.
Ciò è piuttosto curioso se si pensa che il Nobel fu inventato proprio
per stabilire un consenso internazionale sulla grandezza letteraria.
Perché? Perché mentre la grandezza di Dylan diventa evidente in paesi
anglofoni , persino in quelli che si scandalizzano che il Nobel sia
stato assegnato a lui, questo non avviene in tutti quei posti dove la
musica di Dylan viene si regolarmente ascoltata, ma la sua lingua è solo
in parte compresa. Vale a dire, nella maggior parte del mondo.
Quando il premio viene dato ad un poeta straniero - Tomas Tranströmer,
Wislawa Szymborska, Octavio Paz – il cui lavoro magari uno non ha letto,
o non è neppure disponibile in inglese, ci si basa sulla fiducia che i
giudici conoscano una o due cose. Per quanto arbitrario ed assurdo il
premio possa essere, gli stessi giudici lo prendono senza dubbio
seriamente e fanno del loro meglio. Anche nei casi in cui esistano
traduzioni, quelle poche persone che leggono e riflettono sulla poesia
sono di solito abbastanza sofisticate da capire che una poesia tradotta
non è, se non raramente, la cosa reale.
E’ più una sfumatura, un’indicazione, un sapore di impossibilità.
Dylan però lo hanno ascoltato tutti nel mondo, tutti quelli che hanno
una radio o che guardano la televisione.
In questo senso la giuria si è esposta come mai aveva fatto in
precedenza. E lo hanno ascoltato insieme ad altri musicisti pop e gruppi
i cui testi sono magari banali ed irrilevanti.
Fuori dai paesi di lingua inglese, la gente è ormai abituata a sentire
canzoni popolari in inglese e ad avere soltanto una vaga idea di ciò di
cui i testi parlano. Non ci si chiede nemmeno se siano dei buoni testi o
dei clichès, proprio come se si trattasse di canzoni cantate in Polacco
o Cinese.
Persino coloro che parlano inglese ad un certo livello ed hanno
ascoltato “Mr. Tambourine Man” un migliaio di volte, probabilmente non
reagiscono come farebbe un madrelingua inglese.
Though you might hear laughing, spinning, swinging madly across the sun
It’s not aimed at anyone
It’s just escaping on the run
And but for the sky there are no fences facing
And if you hear vague traces of skipping reels of rhyme
To your tambourine in time
It’s just a ragged clown behind
I wouldn’t pay it any mind
It’s just a shadow you’re seeing that he’s chasing.
Dylan canta le parole in modo chiaro. Ma per un ascoltatore straniero è
duro. Non vede le parole scritte. Non può soffermarcisi. Non sa se il
significato è semplice o se sono dei nonsense. In particolare, quando
trova tre verbi che terminano in “ing” in un’unico verso –
laughing,spinning, swinging – non gli è chiaro se sono dei gerundi o dei
participi.
Come analizzare questa frase? E come capire il fascino di “But for the
sky there are no fences facing,” se non cogli immediatamente che in
inglese possiamo dire che fences face each other?
Non parliamo poi delle difficoltà che sorgono con “Subterranean Homesick
Blues”.
Quando leggiamo una poesia sulla pagina, ci prendiamo del tempo. Ci
riflettiamo. La assaporiamo.
Quando ascoltiamo della poesia cantata, e cantata intensamente come fa
Dylan, strascicando e ringhiando, che è anche una sofisticata forma di
ironia, come ci si puo’ aspettare che noi la apprezziamo, non essendo
dei madre lingua inglesi?
Così ora ci troviamo di fronte a questo fantastico paradosso. Di tutti i
vincitori del Nobel, Dylan è di sicuro e di gran lunga il più conosciuto
al mondo. Evviva.
Ma conosciuto solo nel senso che la gente ha ascoltato le canzoni, non
capito, non assaporato il significato delle parole. Così, circa un’ora
dopo che l’Accademia di Svezia ha dato l’annuncio, ho cominciato a
ricevere messaggi e mail da amici italiani dai toni più vari:
“ho sempre amato Dylan, ma cosa mai ha avuto a che fare lui con la
letteratura? E questa è gente che conosce l’inglese piuttosto bene.
Finché finalmente qualcuno ha scritto: “Ho sempre sospettato che le
parole di Dylan avessero qualcosa di speciale”. E in questo messaggio
c’era un elemento di orgoglio nel conoscere l’inglese bene abbastanza da
capirlo.
Inutile dirlo, ci sono alcune versioni di Dylan tradotte in Italia. Nel
2015 il grande cantautore F. De Gregori è uscito con un album Amore e
Furto che contiene alcune belle versioni da Dylan o “rubate” a Dylan, in
Italiano. Lui chiama “Subterranean Homesick Blues” Acido Seminterrato e
fa del suo meglio per mantenere le pazze rime di Dylan:
ragazzino cosa fai
guarda che è sicuro che lo rifarai
scappa nel vicolo,
scansa il pericolo
nel parco uno con un cappello ridicolo
ti dà la mano
vuole qualcosa di strano
Ma questo tipo di virtuosismo è l’eccezione che conferma la regola, e
persino ora, ci si meraviglia di quanto De Gregori si sia avvicinato,
pur rimanendo così lontano. Nella maggior parte dei casi le traduzioni
delle cover sono banalità rimasticate dall’originale, finalizzate
esclusivamente a seguire il ritmo della musica o la necessità della
rima.
Si direbbe che alla fine indeboliscono anziché accrescere la reputazione
del cantante.
Non dovremmo essere sorpresi allora se al di fuori del mondo anglofono
la controversia su questo Nobel è addirittura più feroce che non al suo
interno.
Perché il premio ha messo a nudo un fatto che di solito viene ignorato
dai premi letterari internazionali, o che comunque si tende ad ignorare:
che un’opera d’arte è intimamente legata al contesto culturale in cui è
stata creata. E il linguaggio è un punto cruciale di questa.
Più semplicemente il significato dell’opera di Dylan va ricercato
intensamente nel mondo che ha prodotto Dylan stesso.
A livelli diversi, e all’interno di un mondo globalizzato e
internazionalizzato, questo sarà vero per ogni opera letteraria.
Un grande grazie
Claudio, l'articolo è molto ben fatto e buona cosa hai fatto
traducendolo a vantaggio di tutti gli amici che quotidianamente visitano
la Fattoria. Queste pagine sono diventate un ottimo supporto per dire e
discutere i pareri più diversi, non che tutti abbiano ragione, però, per
la legge del contrappasso, difficilmente qualcuno ammette di aver avuto
torto. Il problema più grosso rimane ancora quello che i Dotti, i
Dottori, i Sapienti o Saccenti che dir si voglia, quelli che passano la
vita a leggere quello che hanno scritto altri, per il momento, cioè ad
oggi, non si sono ancora messi d'accordo su cosa sia la letteratura e
quali e quante forme d'arte possano rientrare in questa definizione. Ma
dove è scritto che una canzone con un testo significativo non possa
essere pura poesia espressa senza fronzoli e con buona letteratura?
Forse che la buona letteratura deve avere come viatico per forza un
grosso tomo tipo i Miserabili, Guerra e Pace, Via col Vento, Moby Dick,
Addio alle Armi, Il Ritratto di Dorian Gray, Il Mistero Buffo, La Divina
Commedia, Il Decamerone, l'Idiota, I Fratelli Karamazov, Madame Bovary,
Il Vecchio ed il Mare, i Buddenbrooks? Personalmente sospenderei il
Premio Nobel in attesa di definire senza più ombra di dubbio che cos'è
la "letteratura", ma io sono un piccolo appassionato dylaniano senza
alcun titolo o merito, quindi le mie stupidate potrei anche risparmiare
di scriverle. Lasciami dire che tutto quello che ho letto in questo
ultimo mese riguardo al Nobel, a Dylan, al pro e contro, compresi tutti
coloro che con parole diverse hanno scritto migliaia di volte le stesse
banalità, sono state cose sapute e risapute, dette e ridette (non
dimentichiamo che Dylan è in lista per essere premiato dal 2007 quando
il Premio fu dato a Dario Fo e lo stesso Fo disse che sarebbe giusto
dare lo stesso premio anche a Dylan prima o poi), scritte e riscritte,
lette e rilette ogni anno quando Dylan sembrava ostracizzato e
naturalmente i sapientoni dicevano che questo era giusto, l'altro era
sbagliato, che questo bla bla bla e quell'altro umbarabaciccicocò tre
civette sul comò! Sono quasi alla nausea di tutti questi scritti che ci
spiegano naturalmente quello che noi popolo umile, working class hero di
emarginati dalle multinazionali che decidono per noi cosa sia bene o sia
male, certamente non sappiamo perchè siamo una sottocategoria di strane
scimmie evolute piuttosto che delle persone umane. Noi non sappiamo
niente e loro ci spiegano il perchè della nostra ignoranza, quando non
ci prendono a calci nel didietro perchè qualche volta abbiamo anche il
coraggio di essere felici. Bhè io sono stanco, ho ancora due o tre
cosette da pubblicare su quest'argomento e poi "Big Ben ha detto stop".
Il grosso problema è che ormai di Dylan si sa tutto e difficilmente si
capisce chi e cosa sia stato e cosa è ora. Chi è Dylan lo può dire solo
lui, mentre tutti coloro che (me compreso) ne scrivono bene si
rubano le parole di bocca senza cambiare niente, perchè la frittata puoi
girarla mille volte ma rimane sempre una frittata. E' bello leggere le
parole di coloro che sanno come si fa a scrivere bene, a mettere in fila
le parole in modo che alla fine uno dice: "Cazzo, questo si che ha le
idee chiare", ma quando si tratta di Dylan le idee chiare non le ha
nessuno e fatalmente si cade nel trito e ritrito, si scrivono le stesse
cose dette anni prima con parole , perifrasi e circolocuzioni diverse
per esprimenre lo stesso concetto già espresso anni prima. Chissà come
ridacchia Bob se ha letto qualcuna delle migliaia di elucubrazioni
scritte sui media di tutti il mondo, chissà se scuote la testa poi
si gira e se ne va dicendo: "In fondo in fondo questi non sanno niente
di me, meglio così!". Live long and prosper, Mr.Tambourine, :o)
Mercoledì
2
Novembre 2016
La poesia
è tornata per le strade - di Paolo Vites
clicca qui
Salve, è la seconda volta in assoluto che
scrivo su Maggie' s Farm (ma è da anni che leggo questo sito). Volevo
intervenire per commentare la marea di scempiaggini dette e
scritte in questi giorni sul fatto che Dylan stesse snobbando il Nobel,
che stesse ignorando l'Accademia, e via delirando, ma poi ho lasciato
perdere. Intervengo ora che i fatti mi hanno dato ragione. Non vorrei
apparire presuntuoso, ma non c'è bisogno di essere dei fans maniacali di
Dylan per capire che il nostro non stesse snobbando un bel nulla. Lui è
un tipo molto riservato com'è noto, non è tipo da cerimonie e
salamelecchi; e soprattutto non è tipo da fare molte interviste,
figuriamoci rilasciarne appositamente per bearsi della felicità di aver
vinto il Nobel. Si sarebbe presentato alla premiazione comunque. Adesso
l'Accademia ha fatto sapere che Dylan ha risposto; probabilmente sarà
stato il suo entourage a convincerlo a causa dell'inutile chiasso fatto
dai giornali in questi giorni, ma la sua non era arroganza o
maleducazione: è fatto così. Non pensava di far nulla di male, e lo
dimostra proprio il fatto che si è convinto a farsi vivo con
l'Accademia, perché deve aver capito che sarebbe stato meglio dare un
taglio ai pettegolezzi. Infatti adesso l'occasione per parlarne è stata
un'intervista realizzata per presentare la sua mostra di acquerelli e
dipinti a Londra. Perché, ripeto, non gli sarebbe mai venuto in mente di
fare un'intervista appositamente per crogiolarsi di aver ricevuto il
premio. Le sue parole comunque non lasciano spazio all'immaginazione:
"Che sorpresa", "meraviglioso", "da non crederci", "chi può anche solo
sognare una cosa del genere". Certa stampa dovrebbe andare a
nascondersi. Poi uno si meraviglia che Dylan non abbia voglia di fare
interviste, e le conceda solo a pochi giornalisti fidati. Tra l'altro
ora alcuni, per non ammettere di aver preso un granchio con le loro
descrizioni fantasiose di un Dylan snob col Nobel, stanno distorcendo
alla grande le sue parole sul presentarsi o meno alla cerimonia di
premiazione. Scrivono che Dylan abbia detto "ci andrò, se potrò", quando
in realtà ha detto che vuole andarci "assolutamente", e poi ha aggiunto
"se sarà possibile", giusto per pourparler. In molti articoli però
l'assolutamente è scomparso, ed è rimasta solo la formula dubitativa.
Molto onesto, non c'è che dire. Ma poi, come si poteva seriamente
sostenere che uno che è andato a ritirare il Golden Globe di persona
potesse fare lo schizzinoso col Nobel?
P.S: Ho letto con divertimento l'intervento di Sir Eglamore, sebbene non
condividessi nemmeno le virole. Chissà come sarà scontento di queste
dichiarazioni di Dylan, dopo aver scritto "il modo in cui sta gestendo
la premiazione è, secondo me, a dir poco geniale. Se tutto va come
spero, siamo vicini al capolavoro assoluto".
Purtroppo per lui non è andata come sperava. Detto con simpatia.
Saluti a tutti voi, e alla prossima, Antonio.
Ciao Antonio e grazie
per aver scritto la tua opinione. Io credo che Sir Eglamore volesse
solamente puntualizzare che, secondo il suo metro di giudizio,
trova giusto ed encomiabile il fatto che Dylan abbia sempre rifiutato
ogni tipo di etichetta, la massificazione mediatica (quando con il
termine massificazione si indica un fenomeno sociale e politico, tipico
della contemporaneità, caratterizzato dall'annullamento dell'individuo e
della sua singolarità, nella totalità della massa come aggregato
variegato e informe), l'essere considerato qualcosa di diverso da quello
che è in realtà (secondo Dylan stesso), e tutto questo è capibile,
condivisibile e persino contestabile. Dylan ha una grande opinione di se
stesso e del suo lavoro, sarebbe un imbecille se così non fosse, non
credere in questo postulato sarebbe come dire che Dylan dovrebbe essere
l'unico imbecille al mondo a non aver capito il valore del lavoro di Bob
Dylan. Sir Eglamore ammira Dylan per due motivi apparentemente contrari
ed inconciliabili, la genialità espressiva delle sue grandi canzoni e la
pochezza e la svogliatezza, la voglia di disimpegno di tanta altre parte
della sua opera. Si è portati a pensare che un genio debba sempre
esprimersi a livello geniale, invece Dylan sembra essere un genio
atipico, un genio che a volte si traveste da uomo della strada e parla
in modo semplice di sciocchezze e banalità, di donne, di amori e
tradimenti, di sentimenti di gioia e dolore patrimonio comune
dell'umanità, anche Einstein ogni tanto smetteva i panni del genio e per
rilassarsi suonava il violino come tante persone comuni. L'essere sempre
impegnato col dovere di essere sempre geniale è una spada di Damocle
difficile da tollerare nei lunghi anni di una carriera come la sua,
facendo un paragone stupido sarebbe come un Giro d'Italia che parte per
non arrivare mai, è chiaro che prima o poi, tutti i partecipanti
morirebbero lungo la strada. Probabilmente Dylan ha capito che le pause
dalla genialità sono necessarie, proprio come i cetacei che pur passando
la maggior parte del tempo sott'acqua devono ogni tanto venire a galla e
respirare. Forse la banalità di certi testi dylaniani rappresenta
proprio questa bovccata d'aria, non so se sia così, potyrebbe anche
essere una gran cazzata, ma a me piace pensarla così. Dylan non si è mai
dimenticato di essere Robert Zimmerman di Duluth, infatti proprio lui ha
detto: "Sono Bob Dylan quando devo essere Bob Dylan, il resto del tempo
sono me stesso". Ma poi ti spiazza quando dice: "Tutti si travestono per
nascondere quello che celano dietro i loro occhi. Ma io, io non riesco a
nascondere quello che sono (da Abandoned Love). Però quando scrive: "E
così successe come si sarebbe potuto prevedere, l'esplosione senza tempo
di un sogno della fantasia. Nel cuore della notte, il re e la regina
precipitarono in pezzi (da Ballad in Plain D), oppure concetti tipo
questo: "How does it feel, Oh How does it feel, To be without a home,
Like a complete unknown,
Like a rolling stone?" dimostra di aver meritato senza la minima ombra
di dubbio il premio Nobel per la letteratura. Poi negli anni a venire
qualcuno riclassificherà la letteratura in tante parti diverse da quelle
accettate oggi, ma almeno fino ad ora, la definizione di letteratura è
così descritta dall'Enciclopedia Treccani:
"Letteratura s. f. [dal lat.
litteratura, der. di littĕra e littĕrae, secondo il modello del gr.
γραμματική (v. grammatica)]. – 1. In origine, l’arte di leggere e
scrivere; poi, la conoscenza di ciò che è stato affidato alla scrittura,
quindi in genere cultura, dottrina. Oggi s’intende comunemente per
letteratura l’insieme delle opere affidate alla scrittura, che si
propongano fini estetici, o, pur non proponendoseli, li raggiungano
comunque; e con significato più astratto, l’attività intellettuale volta
allo studio o all’analisi di tali opere: l. antica, classica, moderna;
l. italiana, francese, inglese, provenzale, ecc.; l. universale; la l.
del Trecento, del Settecento; e con riguardo al contenuto, alla forma,
al carattere, ai fini che si propone: l. in prosa, in versi; l.
narrativa, poetica, didascalica; l. popolare, popolareggiante,
patriottica; l. impegnata o disimpegnata, a seconda che tratti o non
tratti di problemi politici e sociali della realtà contemporanea; l. per
l’infanzia; l. amena, le opere scritte principalmente col fine di
dilettare (romanzi, racconti, novelle); l. erotica; l. di consumo, di
livello più commerciale che artistico, destinata a un immediato smercio
presso un largo pubblico; l. rosa, quella formata di romanzi e racconti
sentimentali; in senso ampio (e con riferimento alle opere letterarie
più valide): svolgimento, decadenza, rinnovamento della l.; corso di l.,
professore di l. (latina, italiana, ispano-americana, ecc.); dedicarsi
alla l., studiare la l., ecc. Storia della l., quella che rappresenta lo
svolgimento della letteratura di un popolo o anche di tutti i popoli
(storia universale della l.), con notizie biografiche e giudizî critici
sugli autori e le loro opere; anche il manuale, l’opera, il testo di
studio, detti spesso, nell’uso fam., più brevemente letteratura: la l.
del De Sanctis; ricordatevi di portare la l. domani a scuola. 2. Con
accezione più ristretta (calco del ted. Literatur), l’insieme degli
scritti relativi a una scienza, arte o disciplina: l. musicale,
drammatica, pittorica; la l. giuridica tedesca dell’Ottocento; e anche
degli scritti relativi a un oggetto determinato: l. dantesca,
petrarchesca; in tema di fallimento esiste un’abbondante l. (in questi
ultimi casi, più com. bibliografia). 3. In tempi recenti, il termine ha
assunto anche un sign. limitativo, per qualificare complessivamente
quelle produzioni letterarie in cui al virtuosismo della parola e delle
forme non corrisponda un adeguato fervore sentimentale e fantastico;
quindi, fare della l. equivale in genere a fare della retorica, curare
più la forma che la sostanza. 4. non com. Stampato accluso alla
confezione di un prodotto farmaceutico, contenente le indicazioni
terapeutiche e posologiche.
Paducah, Kentucky - Luther F. Carson
Four Rivers Center (The Carson Center), October 30, 2016
1. Things Have Changed (Bob center stage,
Donnie Pedal steel, Stu electric guitar, Tony electric bass)
2. Don’t Think Twice, It’s All Right (Bob on piano, Donnie lap steel,
Stu acoustic guitar, Tony standup bass)
3. Highway 61 Revisited (Bob on piano, Donnie lap steel, Stu electric
guitar, Tony electric bass)
4. It’s All Over Now, Baby Blue (Bob on piano, Donnie pedal steel, Stu
acoustic guitar, Tony standup bass)
5. High Water (For Charley Patton) (Bob center stage, Donnie on lap
steel, Stu on electric guitar, Tony on electric bass)
6. I Could Have Told You (Bob center stage, Donnie on pedal steel, Stu
on electric guitar, Tony on standup bass)
7. Early Roman Kings (Bob on piano, Donnie on lap steel, Stu on electric
guitar, Tony on standup bass)
8. Love Sick (Bob center stage, Donnie on pedal steel, Stu on electric
guitar, Tony on standup bass)
9. Tangled Up In Blue (Bob center stage with harp then on piano, Donnie
on pedal steel, Stu on acoustic guitar, Tony
on electric bass)
10. Lonesome Day Blues (Bob on piano, Donnie on lap steel, Stu on
electric guitar, Tony on electric guitar)
11. Make You Feel My Love (Bob on piano, Donnie on pedal steel, Stu on
acoustic guitar, Tony on electric guitar)
12. Pay In Blood ( Bob center stage, Donnie on pedal steel, Tony on
acoustic guitar, Tony on electric bass)
13. Melancholy Mood (Bob center stage)
14. Desolation Row (Bob on piano, Stu on electric guitar, Tony on
standup bass)
15. Soon After Midnight (Bob on piano, Donnie on pedal steel, Stu on
acoutic guitar, Tony on electric bass)
16. All Or Nothing At All (Bob center stage, Donnie on pedal steel, Stu
on electric guitar, Tony on standup bass)
17. Long And Wasted Years (Bob center stage, Tony on pedal steel, Stu on
acoustic guitar, Tony on standup bass)
18. Autumn Leaves (Bob center stage)
(encore)
19. Blowin' In The Wind (Bob on piano, Donnie on violin, Stu on acoustic
guitar, Tony on standup bass)
20. Why Try To Change Me Now (Bob center stage, Donnie on pedal steel,
Stu on electric guitar, Tony on standup bass)
Ciao a tutti, ho sempre pensato che se
Dylan fosse stato un giorno insignito del Premio Nobel per la
letteratura avrebbe suscitato il casino attuale. Potrebbe darsi che Bob
non si presenterà a Stoccolma per ritirare il premio, ma rimane il fatto
che sul suo sito Facebook la scritta WINNER OF THE NOBEL PRIZE IN
LITERATURE è ancora presente, il che mi fa pensare che Bob, quando na
avrà avuto abbastanza di ridacchiare nei back-stage del tour, si farà
vivo con gli accademici svedesi, naturalmente scatenando un altro
tsunami mediatico.
Ciao a tutti, Ettore
Caro Ettore, mai parole furono più preveggenti!
Scusa il ritardo nella pubblicazione, ma pensavo che Bob facesse penare
un pò di più gli accademici svedesi. Però complimentoni anche se
tardivi, live long and prosper, Mr.Tambourine, :o)
“Dylan e il Nobel della discordia”
Una bella discussione nella trasmissione della Gruber con Vecchioni e
ospiti illustri….intanto Dylan risponde a modo suo sul perché non si è
fatto vivo. “Saputa la notizia” – “NON HO AVUTO PAROLE”…..tanto per
spiegare il suo silenzio.
Il “Nostro” Bobby non si smentisce mai………una risposta che è tutto un
programma ….. “Se posso ci vado sicuramente….”
L'interessante e colto dibattito sul Nobel a
Dylan nel rispetto di opinioni che contrastanti ma che dai entrambe le
parti sottolineano l'importanza del "nostro", clicca sul lionk sotto:
Grazie Paolo per la
segnalazione, naturalmente ognuno dice la sua, giusta o assurda che
possa essere. Per fortuna l'unico al quale tutte queste opinioni non
interessanto credo sia proprio Bob. Guardate il filmato amici
Maggiesfarmers, poi fatevi una domanda e datevi una risposta, come
chiede sempre Marzullo. Live long and prosper, Mr.Tambourine, :o)
Cari della Fattoria,
se, nonostante tutto, in giro c'è qualcuno infastidito o, peggio,
contrariato dall'atteggiamento dell'amato Bobby di fronte al premiuccio
ricevuto in svezia... beh, a quel qualcuno provo a regalare questo
inarrivabile brano di Jorge Luis Borges:
"All’altro, a Borges, accadono le cose. Io cammino per Buenos Aires e
indugio, forse ormai meccanicamente, a guardare l’arco di un androne e
la porta che dà a un cortile; di Borges ho notizie attraverso la posta e
vedo il suo nome in una terna di professori o in un dizionario
biografico. Mi piacciono gli orologi a sabbia, le mappe, la stampa del
secolo XVIII, il sapore del caffè e la prosa di Stevenson; l’altro
condivide queste preferenze, ma in un modo vanitoso che le muta negli
attributi d’un attore. Sarebbe esagerato affermare che la nostra
relazione è di ostilità; io vivo, mi lascio vivere, perché Borges possa
tramare la sua letteratura, e questa mi giustifica. Non ho difficoltà a
riconoscere che ha dato vita ad alcune pagine valide, ma quelle pagine
non possono salvarmi, forse perché ciò che v’è di buono non appartiene a
nessuno, neppure all’altro, ma al linguaggio o alla tradizione.
D’altronde, io son destinato a perdermi, definitivamente, e solo qualche
istante mio potrà sopravvivere nell’altro. A poco a poco vado cedendogli
tutto, sebbene conosca la sua perversa abitudine di falsificare e
ingigantire. Spinosa intese che tutte le cose vogliono perseverare nel
loro essere; la pietra eternamente vuol essere pietra e la tigre, tigre.
Io resterò Borges, non in me (seppure sono qualcuno), ma mi riconosco
meno nei suoi libri che in molti altri o nell’elaborato arpeggio d’una
chitarra. Anni addietro cercai di disfarmi di lui e passai dalle
mitologie dei sobborghi ai giuochi col tempo e con l’infinito, ma
codesti giuochi ormai sono di Borges e dovrò ideare altre cose. Così la
mia vita è una fuga e io perdo ogni cosa e tutto è dell’oblio, o
dell’altro.
Non so chi dei due scrive questa pagina."
Se poi rimanesse qualche incomprensione, basta sostituire la
parolina"Dylan" a "Brges" nel sopracitato brano.
Se infine (ma è l'ultimo aiutino che ho a disposizione) rimanesse
qualche istanza di risentimento verso Bobby, invito a rileggere il
capitolo 3 di chronicles vol. 1, quando Dylan si prese la briga di
spiegarsi personalmente.
Con poco affetto per i parolai, Gianluca Coocoo bird.
ps: a proposito di Svezia, chi ricorda quando, nel 66, Dylan fu più
esilarante che mai con un: "I happen to be swedish myself"?
Ciao Gianluca e grazie
per aver espresso il tuo parere. Certamente i "parolai" non sono
"addicted" a questo sito, credo che in queste pagine non troverai
nessuno che si sia espresso o si esprimerà contro l'assegnazione del
Nobel a Dylan. Noi siamo tutti felici e beati, e francamente ridiamo e
soprattutto questa volta possiamo permetterci di non dare spiegazioni a
chi è poco addentro nel lavoro dylaniano ma vuole per forza metterci il
becco perchè è la moda dei social, social nei quali c'è anche gente che
twitta cose di questo genere: "Amici, ho fatto una scoreggia grandiosa
che sembrava il "Va pensiero del Nabucco, domani se riesco scoreggerò
"Nessun Dorma!". A parte tutte queste bassezze umane, noi ci diam da
fare per conoscere quanto più ci è possibile sull'opera omnia di Bob, ma
credo che tutti noi, per quanto bravi, siamo sempre un pò distanti dal
capire perfettamente chi è Dylan e cosa ha detto al mondo. Capire le
parole e conoscere i testi delle canzoni è una cosa, capire cosa c'è
dietro le parole invece non sempre è così facile, come diceva Dante: "O
voi ch'avete li 'ntelletti sani, mirate la dottrina che s'asconde sotto
'l velame de li versi strani". Quanti personaggi, specialmente
televisivi, amano darsi più importanza di quella che effettivamente
hanno, stanno a pontificare come Solone, il famoso legislatore ateniese,
uno dei sette saggi di Atene, oppure fanni i Salapuzi ( parola latina,
che torna bene in ironia sul soggetto che indica: il salapuzio, figura
molto comune in ogni piega della realtà, omino generalmente di piccola
corporatura, forse un po' livoroso o astioso, decisamente saccente,
colui che quando parli fa smorfie da pesce e ti corregge anche le
virgole con filippiche o geremiadi deliranti che però a parer suo sono
solo verità scomode, il salapuzio è quello che durante una conferenza
continuerà ad alzare la mano per puntualizzare quel che dice l'oratore,
nell'imbarazzo generale, senza far onore ad alcun intelletto) ergendosi
dritti col petto e con la fronte come avessero l'inferno a gran
dispitto. Questa social-society ormai funziona così, tutti contro tutto
e tutti, lontani i tempi delle lotte per i diritti civili o le marce per
la pace, i megaraduni di woodstoockiana mamoria sono oggi qualcosa come
le piramidi, il colosso di Rodi, il faro di Alessandria o i giardini
pensili di Babilonia, meraviglie che fan parte del passato delle quali è
rimasta solo qualche vestigia più o meno consumata dal tempo, oggi i
festival nazional-popolari, badges della superficialità abbinata
all'apparire, si fanno su Facebook, con tutta la povertà temetica che la
cosa si trascina dietro. Molti di quelli che hanno duramente criticato,
quelli che tu molto gentilmente hai definito "parolai" valgono forse
meno della suola delle scarpe di Dylan, gente assimilabile al ciarpame,
alle cianfrusaglie, persone che prima danno fiato alle corde vocali e
poi pensano quello che volevano dire. In questi ultimi 15 giorni ne
abbiamo sentite di ogni, ma noi tiriamo dritto per la notra strada senza
parole inutili, taciti, soli, sanza compagnia, ce ne andiam l'un dinanzi
e l'altro dopo, come frati minor vanno per via, praticamente niente e
nessuno ci può condizionare o imporre la sua idea su cosa sia Dylan, su
cosa sia la letteratura, se il Nobel per la letteratura ha ancora lo
stesso significato di quando fu attribuito per la prima volta ad René
Francois Armand Prudhomme nel 1901. Oggi Dylan si trova in buona
compagnia, con gente come Giosuè Carducci, Rudyard Kipling, Anatole
France, William Butler Yeats, George Bernard Shaw, Grazia Deledda,
Thomas Mann, Luigi Pirandello, William Faulkner, Ernest Hemingway,
Salvatore Quasimodo, John Steinbeck, Pablo Neruda, Eugenio Montale,
Dario Fo, tanto per citare alcuni nomi che conosco di più. Coloro che
criticano in genere sono gli incapaci e gli invidiosi, ma noi prendiamo
le debite distanze da quelle categorie. Live long and prosper,
Mr.Tambourine, :o)