Caro Mr.Tambourine,
non vorrei di qui a poco, vederti associato al revisionismo storico. Un
conto è citare qualche accidentalità aneddotica, altro è pensare che si
possa rifare la storia. Da questo punto di vista è impossibile negare
che la responsabilità della schiavitù americana ricada interamente sui
bianchi. Non penso che ci sia al mondo uno straccio di storico con tale
faccia di bronzo. E' evidente che può essere esistito qualche cialtrone
con la pelle scura, ma generalizzare sarebbe come dire che dato che ci
sono stati i kapò, gli ebrei sono in fondo corresponsabili
dell'Olocausto. La verità è che ai tempi della guerra d'indipendenza, le
aristocrazie bianche che guidavano l'Inghilterra da una parte e
dall'altra le colonie si accusavano di ipocrisia a vicenda, con gli
inglesi che rimproveravano gli americani di reclamare soprusi verso la
loro libertà, libertà che poi negavano spietatamente agli schiavi e con
gli americani che rinfacciavano agli inglesi di trattare le loro classi
povere (e nello specifico gli irlandesi) peggio dei loro schiavi. Non
c'è traccia né ci poteva essere, dei neri in questo dibattito, che non
avevano non solo diritti ma mancavano della minima rilevanza politica e
della minima possibilità di espressione.”Per trentadue dei primi
trentasei anni di vita degli Stati Uniti a occupare il posto di
presidente sono proprietari di schiavi provenienti [..] dalla Virginia”.
Pensare che la durezza del trattamento ricevuto dagli schiavi americani
sia conseguenza “di un ricorso in tribunale presentato da Anthony
Johnson, nativo dell'Angola”, tribunale composto come ovvio interamente
da bianchi,e non da una precisa scelta di convenienza della classe
dirigente schiavista è veramente paradossale. Anche se dal 1619 fino
alla data di questo processo i neri erano formalmente considerati
"indentured servants" cioè semischiavi a tempo e in base ad un
contratto, raramente venivano liberati alla scadenza, come invece
avveniva generalmente per i servants bianchi. Il senso di questo
episodio probabilmente è quello di cogliere il preciso punto di
transizione verso un'economia agricola capitalistica, che non avrebbe
potuto sopravvivere con manodopera semiservile, dato che al contrario
dell'Europa, che non presentava tali opportunità, qualunque servitore
bianco o nero avrebbe preferito cercare la fortuna verso nuove terre o
vivere di caccia piuttosto che sopravvivere a malapena con un salario da
fame. Cosa questa che l'aristocrazia terriera (e bianca) sapeva bene,
tanto da cogliere il pretesto al volo e formalizzare definitivamente la
schiavitù. E' il momento anche, in cui lo scontro di classe tra le
oligarchie e i poveri, che in Europa porta alle rivoluzioni e alla
formazione dei movimenti socialisti, viene orientato in parte verso il
conflitto razziale. A me sembra che Dylan la storia la conosca bene e ho
l'impressione che l'uso che fa di alcune citazioni di Greenleaf Whittier
(fervente abolizionista quacchero) in Tempest, vadano nella direzione di
una precisa domanda: che cosa vuol dire essere bianco? Ma naturalmente
anche questo andrebbe argomentato.
Ciao, Miscio.
Caro Miscio, non
voglio assulutamente essere un revisionista della storia. Ho citato
questi particolari diciamo "inconsueti" perchè ne son venuto a
conoscenza facendo una piccola ricerca sulle origini dello schiavismo
americano. Mi è sembrato interessante, sia per me che per molti altri,
venire a conoscenza anche di questi particolari che sono inseriti nel
grande libro della storia dell'umanità, ma che pur essendo piccoli
episodi hanno avuto la loro importanza nel divenire degli avvenimenti.
Con questo non ho voluto dire che i bianchi erano delle verginelle che
trattavano i negri (ma perchè molti insistono nel dire "neri"? Il
termine "negro" non è ne offensivo e nemmeno dispregiativo, è solo la
denominazione data ad una razza dagli antropologi. La classificazione
classica delle razze umane è stata fino a pochi anni fa questa: Razza (o
subspecie): caucasoide, mongoloide, amerindioide, negroide, australoide.
Oggi gli studiosi ed i genetisti tendono a sottolineare che le razze non
esistono o non sono mai esistite e classificano l'umanità secondo
altri parametri, ma sostanzialmente le cose non cambiano, i neri
difficilmente diventeranno di pelle bianca, i bianchi
difficilmente diventeranno di pelle nera, i cinesi difficilmente
diventeranno di pelle rossa, i pellerossa (o indiani come li abbiamo
sempre chiamati tutti noi fin da bambini quando vedevamo i film western
in quantità industriale) difficilmente diventeranno gialli e via di
questo passo. Possiamo cambiare i nomi, le classificazioni, le regole o
tutto quello che vogliamo, ma i fatti rimangono quelli che sono e son
sempre stati.
Non dico che Dylan sia
un cacciapalle, ma certamente è famoso per cambiare il suo "point of
view" con la rapidità di un fulmine. Il mondo del Dylan ventenne non era
quello del Dylan di oggi, ma questo vale per tutti noi, tutti maturiamo
e nel "diventar grandi" modifichiamo o aggiorniamo il nostro modo di
pensare e di giudicare. Questo non significa che Dylan sia un
voltagabbana solo perchè è maturato attraverso gli anni modificando le
sue opinioni, però non bisogna correre il rischio di considerar vangelo
tutto ciò che ha scritto o narrato. Sul suo incidente motociclistico
ancora oggi si sostengono tesi ridicole, Dylan stesso ha fornito
differenti versioni dell'accaduto, contestando le testimonianze di
moltissimi amici (tipo Jerry Garcia) che hanno chiaramente detto che la
storia dell'incidente fu inventata per permettere a Dylan di
disintossicarsi tranquillamente. Quale sia la verità io non lo so, però
mi chiedo che motivo avevano Garcia ed altri amici del giro di Bob nel
dire cose non vere. Comunque l'argomento qui trattato potrebbe avere
interessato molte persone che seguono il sito, e questo è positivo, e di
sicuro non cambiano le loro opinioni per quello che scrivo io. La
prossima volta si parlerà di qualcos'altro, molto dipende da voi amici
lettori, siete voi che proponete un argomento scrivendo la vostra
opinione. Lo scopo è scambiare pareri in tutta tranquillità e penso che
tutti noi ci stiamo riuscendo senza far fatica! Live long and prosper,
Mr.Tambourine, :o)
Giovedì 25
Agosto 2016
Talkin' 9874
- enricoramella17
Innanzitutto un saluto a Mr. tambourine e un
grande complimenti per l'ottimo sito!
Poi le presentazioni: Sono Enrico (ma Henry è meglio!) e mi presento con
un quesito extra-dylaniano, ma comunque correlato all'universo del
nostro menestrello preferito.
Di recente mi sono imbattuto in una "Coon Song" di inizio '900
intitolata "All Coons look Alike to Me", dove, come si sa, Coon è
l'epiteto dispregiativo (uso un eufemismo) per gli afroamericani. Ora,
nel testo compare un'espressione di cui non sono riuscito in alcun modo
a scoprirne le origini e il significato; "I've been Jonashed", suppongo
in qualche modo riferito al personaggio biblico (ma potrei ovviamente
sbagliarmi). Siccome sono un cantautore a mia volta col vizio della
citazione, sarei molto interessato a scoprire cosa significa, per poi,
se mi interessa, inserirlo in una mia canzone. Sarei onorato se si
potesse in qualche modo fare arrivare questo quesito al professor
Carrera, il cui libro su Dylan mi ha aiutato non poco a costruire la mia
poetica di cantautore.
Saluti e grazie in anticipo per l'attenzione che spero vogliate
riservare al mio quesito.
Ciao!
Caro Henry, la
filosofia di Dylan è sempre stata quella di essere convinto che tutti noi dovremmo andare d'accordo a
prescindere dalla razza.
Dylan rileva inoltre vi è una grave divisione razziale in America, e,
come ha dichiarato alla rivista Rolling Stone, "Le persone si scannano solo perché
hanno la pelle di un colore diverso."
Quindi, il risultato delle dichiarazioni di Dylan è che tutti dovremmo andare
d'accordo, peccato che invece questo non succeda perchè non lo facciamo.
Dylan sembra pensare che la divisione razziale dell'America sia dovuta
all'influenza e al retaggio della schiavitù.
Dopo aver fatto una piccola ricerca storica io non mi sento di essere
d'accordo con gente che, come Dylan - forse perchè non conoscono
realmente come sono andate le cose, pensa che il problema possa essere
liquidato con un semplice “il bianco soffre di un senso di colpa nei
confronti dei neri”.
Dylan sembra, apparentemente, essere come la maggior parte degli americani
che sono del
tutto ignari della loro storia passata. Pochi sanno, probabilmente a
cauda della negativa propaganda storica, che il primo uomo a possedere
degli schiavi in quelli che ancora non erano gli Stati Uniti d’America,
non fu un Europeo, ma un Negro [nbnote]. Un chiarimento sull’utilizzo
del termine “Negro” diventa anche indispensabile. Il termine “negro” non
è da noi usato in senso spregiativo, è invece la denominazione più
corretta di quel gruppo razziale: usare infatti il termine “africani”
sarebbe troppo ampio perché includerebbe anche popolazioni appartenenti
a gruppi razziali differenti come “Berberi, Maghrebini, Arabi e altri”
che nioente hanno a che vedere con i negri. Anche il termine “di colore”
comprenderebbe popolazioni le più svariate. Quindi noi, le popolazioni
sub-sahariane di razza negroide le definiamo nel modo etimologicamente
corretto: “Negri” [/nbnote] d’Africa.
Il nome del primo possessore di schiavi in America era Anthony Johnson.
Fu lui che nel 1654, quando il Sud ancora era una colonia inglese, fece
istituire la schiavitù in Virginia. Fino ad allora la schiavitù non
esisteva nelle colonie nordamericane, esisteva invece quello che veniva
definito “indentured servant”, ovvero una sorta di “contratto” con il
quale il “servo” proveniente dall’Africa si impegnava, in cambio del
privilegio di poter emigrare nelle colonie britanniche, ad essere servo
del suo padrone per un certo numero di anni, dopo i quali sarebbe stato
libero e avrebbe ricevuto una liquidazione e della terra.
Era certamente una servitù pesante, ma non molto dissimile da quella
odierna in certe situazioni lavorative e, sicuramente, molto più lieve
di quello che avveniva nella Russia zarista dell’epoca con i servi della
gleba. Non era la schiavitù che leggiamo nei libri e che vediamo al
cinema o in televisione la cui nascita fu invece la conseguenza di un
ricorso in tribunale presentato appunto da Anthony Johnson, nativo
dell’Angola e anch’egli un ex-servo divenuto libero alla scadenza del
contratto, contro il suo indentured servant, John Casor. Con il ricorso,
Johnson chiese ed ottenne l’estensione illimitata del contratto di
servitù tra lui e Casor, creando così il primo schiavo della storia
nordamericana. Si può allora affermare che il primo possessore di
schiavi del nordamerica, e colui che de facto diede inizio alla tratta
dei negri, fu anch’esso un negro.
Ma, sorpresa! Non fu l’unico. Moltissimi, dal 1654 fino alla fine della
Guerra Civile, furono i proprietari di schiavi africani che erano
originari dell’Africa loro stessi. Questo non dovrebbe essere uno choc
per chi conosce la Storia, visto che comunque, da sempre è notorio che
furono i Capi-tribù locali africani a gestire in loco la vendita dei
loro “sudditi” ai mercanti di schiavi europei.
In un suo saggio, R. Halliburton dimostra che “Negri hanno posseduto
altri schiavi negri in ciascuno dei tredici stati originali e poi in
ogni stato ove vigeva la schiavitù”, almeno da quando Anthony Johnson e
sua moglie Mary aprirono la strada allo schiavismo in un tribunale della
Virginia nel 1654.
E per un certo periodo storico molto breve, in Virginia, alcuni di
questi Negri potevano addirittura avere al proprio servizio degli
indentured servant bianchi. Negri hanno posseduto altri negri come
schiavi a Boston dal 1724 ed in Connecticut dal 1783. Nel 1790, dice
Halliburton, “48 persone di colore in Maryland erano proprietarie di 143
schiavi, regolarmente acquistati e vendute per il commercio col Sud”.
Pochi sanno che il diritto dei negri a possedere altri negri come
schiavi, venne difeso dai primi con la dichiarazione fatta alla vigilia
della guerra civile da un gruppo di persone libere di colore di New
Orleans, che offrirono i loro servigi alla Confederazione. In parte
perché essi temevano di essere loro stessi ridotti in schiavitù, ma
soprattutto per interesse.
Due di loro erano Noah Andre Trudeau e James G. Hollandsworth Jr. che,
una volta scoppiata la guerra, formarono milizie di neri denominate
“Guardie nativi della Louisiana,” giurando di combattere per difendere
la Confederazione e la schiavitù, anche se il Sud non permise mai loro
di scendere al fianco delle truppe bianche.
Quando poi New Orleans cadde alla fine di aprile del 1862, quegli stessi
ex-schiavisti neri, giurarono fedeltà all’Unione, costituituendo la
Guardia Nativa / Corpo d’Afrique.
Nel 1830, l’anno più attentamente studiato da Carter G. Woodson, circa
il 13,7 per cento (319.599) della popolazione nera era libera. Di
questa, 3.776 negri liberi possedevano 12.907 schiavi negri, su un
totale di 2.009.043 schiavi presenti in tutti gli Stati Uniti.
ALCUNI NOMI E RELATIVE STORIE:
John Carruthers Stanly – nato schiavo in Craven County, Carolina del
Nord, figlio di madre Igbo e del suo padrone, John Wright Stanly,
divenne un barbiere e speculatore nel settore immobiliare a New Bern.
Come Loren Schweninger sottolinea in Proprietari neri del Sud, 1790-1915
, dal 1820, Stanly possedeva tre piantagioni e 163 schiavi, e
addirittura assunse tre sorveglianti bianchi per tenere a bada i propri
schiavi e gestire la sua proprietà! Ebbe sei figli con una donna schiava
di nome Kitty, e alla fine li liberò.
Antoine Dubuclet e sua moglie Claire Pollard possedevano più di 70
schiavi in ??Iberville. Secondo Thomas Clarkin, nel bel mezzo della
guerra civile, possedevano 100 schiavi, del valore di $ 94.700. Durante
la l’occupazione nordista, divenne tesoriere dello Stato imposto dai
vincitori.
Andrew Durnford era un piantatore di zucchero che possedeva la
piantagione di Santa Rosalia, 33 km a sud di New Orleans. Nel 1820,
David O. Whitten ci dice , comprò per 7.000 dollari sette schiavi
maschi, cinque femmine e due bambini. Nel 1830 ne acquistò altri 24.
Alla fine, ebbe acquistato 77 schiavi. Quando un proprietario di schiavi
Creolo liberò i suoi schiavi e li spedì in Liberia, Durnford commentò
che lui non poteva farlo, perché “l’interesse personale è troppo
fortemente radicato nell’atmosfera americana”.
Interessante vero? Da tutto questo emerge che nella questione schiavitù
non vi fu, come la propaganda ufficiale ci racconta, una parte
“moralmente” superiore all’altra, vi fu semmai una parte più capace
dell’altra. Ma questa è tutta un’altra storia.
E che anzi, se vi fu una parte moralmente più meschina dell’altra,
questi furono gli schiavisti Africani: perché schiavizzarono la propria
gente.
Ma questo è sufficente a spiegare gli stereotipi razziali? Gli insulti razzisti? Il
disprezzo della “cultura nera”?
La maggior parte degli americani sono stati così mentalmente espropriati
del pensiero razionale che non riescono a preoccuparsi di indagare
come la storia vera sia effettivamente stata.
La canzone "All Coons look Alike to Me" (Tutti i negri somigliano a me)
scritta da Ernest Hogan fu pubblicata nel 1896 sotto forma di spartito
da Witmark di New York e Chicago e da Whaley & Royce di Toronto e
vendette oltre un milione di copie, facendo diventare famoso e
probabilmente benestante il suo scrittore.
Per il significato
della frase "I've been Jonashed" ho girato la tua domanda al Prof.
Carrera che, con la solita gentilezza e competenza, ha così risposto:
Caro Mr. Tambourine,
il termine è "jonahed". Certamente si riferisce al profeta Giona, ma è
sinonimo dell'espressione "I've been jinxed", cioè "mi hanno fatto il
malocchio". Anche in italiano, tempo fa, si usava il nome "Giona" per
indicare uno jettatore.
Saluti a maggiesfarm e al mio lettore,
Alessandro
Spero di aver
soddisfatto le tue curiosità, live long and prosper, Mr.Tambourine, :o)
Martedi 23
Agosto 2016
Talkin' 9873
- nv.nico
Don't Look Back: un tributo a Bob Dylan
Un saluto a tutta la Fattoria,
Anche quest'anno vengo a proporvi il mio tributo filologico alla vita e
al lavoro di Bob Dylan. "Don't Look Back: un tributo a Bob Dylan" si
terrà nuovamente a Sestri Levante, al Teatro Arena Conchiglia.
La data è venerdì 26 agosto, alle ore 21:30.
La serata vedrà ospiti Paolo Vites e Luigi "Dillo" Dilorenzo come
presentatori e accompagnatori dell'evento.
Grazie a chi vorrà partecipare e a Mr. Tambourine per lo spazio.
Un saluto a tutti, Nicolò "Nightingale" Villani
Dylaniani di Sestri
Levante e vicinanze, don't dare to miss it!
Caro Tambourine Man. Per me è un'estate
di lavoro e così, tra una cosa e l'altra, ho deciso di riaffacciarmi
sulla Desolation row della Farm (senza lady però) . Volevo solo
commentare due cose. L'articolo del Foglio sulla non politicità di Bob
Dylan. Secondo me chi ha scritto quel pezzo ha davvero scoperto l'acqua
calda. Lo stesso Dylan tra l'altro, ha sempre negato di avere o aver
avuto un ruolo politico. Mi viene in mente la famosa conferenza stampa
di San Francisco del 1965 oltre a tanti riferimenti nelle canzoni. Del
resto mi pare, ma non vorrei sbagliarmi, che il presunto "disimpegno"
attribuito a Bob, fu tra le cause della rottura tra Dylan stesso e Joan
Baez. E poi da "It ain't me, babe" a "Subterranean homesick blues
("Don't follow leaders") sono chiari i riferimenti a non credere nelle
illusioni della politica. Sul fatto poi che "Masters" of war", riprenda
le teorie militari di Eisenower, è una tesi non nuova. Un' ultima cosa,
leggendo qua e la, ho scoperto che la storia di "Ballad in plain D", non
è dedicata ai rapporti quantomeno burrascosi tra Bob Dylan e Mimi
Farina, la sorella di Joan Baez , come avevo sempre creduto, bensì tra
Bob Dylan, Suze Rotolo ( a mio parere molto più affascinante di Joan) e
la di lei sorella. In quanto alle lamentele sulle ultime esibizioni dal
vivo di Bob, mi sembrano polemiche che lasciano il tempo che trovano.
Dylan ha sempre fatto quello che ha voluto. Sul fatto che possa piacere
o meno al pubblico, non sembra essere affar suo. Come sempre del resto.
Un saluto. Gerry,
Caro Gerry, molta gente
si improvvisa dylanologo per scrivere un articolo su qualche giornale,
basta leggere e scopiazzare un pò qua ed un pò là e ne scaturisce una
specie di articolo che sembra roba seria (per chi non sa niente di
Dylan), invece di solito è soltanto aria fritta che fa sorridere, la
scoperta dell'acqua calda come hai giustamente definito tu. Per quanto
concerne "Ballad In Plain D" maggiesfarm fornisce la spiegazione a
queste pagine:
Le lamentele sulle
ultime esibizioni di Bob sono "vox populi" e non polemiche che lasciano
il tempo che trovano. E' vero che Dylan è solito far ciò che vuole ma
anche per lui ci sono dei limiti e non è la prima volta che ha dovuto
modificare i suoi atteggiamenti. Il pubbblico è quello che compra i
dischi e l'ultimo flop di vendite chiamato "Fallen Angels", uscito dalle
classifiche dopo pochi giorni dalla pubblicazione, avrà certamente fatto
suonare un campanello d'allarme nello staff di Bob, potrebbe anche
succedere che le ultime canzoni sinatriane registrate da Bob non vengano
mai pubblicate. Staremo a vedere, certo che ognuno ha il diritto di
esprimere la propria opinione, e se le canzoni sinatriane cantate da
Dylan annoiano qualcuno non vedo che male ci sia a dirlo. Non è scritto
da nessuna parte che non si possa contraddire Dylan e chi vuole farlo
può esprimersi liberamente. Fortunatamente organizzazioni tipo Gestapo,
Ceka (Abbreviazione di Večeka, a sua volta acronimo del "Comitato
straordinario di tutta la Russia per combattere la controrivoluzione ed
il sabotaggio"), KGB e altre varie polizie segrete americane delle quali
non si sa praticamente nulla, sono state debellate (anche se
personalmente non ne sono tanto sicuro perchè quello che sta da anni
succedendo in Africa e Medio Oriente è molto difficile da capire) ed
ora, nella maggior parte del mondo è possibile parlare liberamente senza
incorrere nelle ire della Santa Inquisizione. Ripeto, ho visto Dylan
l'anno scorso agli Arcimboldi e dissi che le canzoni sinatriane, pur
essendo belle canzoni, nella versione dylaniana perdono molto del loro
appeal moltiplicando i momenti di stanca o di noia per molta gente del
pubblico. A volte si batte le mani per dovere, ma mica sempre gli
applausi sono sinceri od entusiasti, quando l'applauso dura soltanto
pochi secondi significa che è di maniera. Detto questo, speriamo che il
Padreterno ci mantenga il nostro Bob il più a lungo possibile,
naturalmenter la mia srtma per lui rimane immutata anche se con Sinatra
mi ha annoiato. Live long and prosper, Mr.Tambourine, :o)
Ciao. Ringrazio tutti quelli che abbandonano
i concerti. Allarghiamo noi i gomiti... Spero che anche a Indio, il 7
ottobre, qualcuno ci lascerà un pó di spazio là davanti..
Saluti,
Sir. Eglamore 4 president
:o)))))))))))), live long
and prosper, mr.Tambourine, :o)
___________________________________________________________________________________________________________________
Mogol, 80 anni: “Mai scritto per Battisti
o Dylan, solo per me stesso”
clicca qui
Venerdì 12
Agosto 2016
Bob Dylan e
l’insofferenza agli anni Ottanta
clicca qui
Giovedì 11
Agosto 2016
I fans di
Bob Dylan confusi dal tour
Gli abbandoni del pubblico ai concerti di Bob Dylan sono stati frequenti
quest'anno con i fans confusi a causa della grande percentuale di cover
di canzoni di Frank Sinatra eseguite in ogni spettacolo.
Gli ultimi due album di Dylan "Shadows In The Night' e “Fallen Angels”
sono tributi a Sinatra. Bob tende a concentrare la sua scaletta intorno
ai due ultimi album ed è quindi capibile perchè faccia così.
Il miglior sito Internet riguardante Dylan è l'eccellente
expectingrain.com. Un fan, Tim Finnegan, ha postato: "Ci sono persone
che se ne vanno? Veramente?? Penso sia ovvio. Sono andati al concerto (e
probabilmente hanno pagato un caro prezzo) per vedere Bob Dylan e non un
concerto tributo a Frank Sinatra. Quello attuale è’ un concerto mediocre
(e sono gentile)".
Un altro ha scritto, "E' come un
deragliamento... Credo che non sia sufficiente anche il treno sta
andando lentamente".
Tuttavia uno dei più fedeli Dylanologi ha dichiarato, "A Bob non
potrebbe importare di meno se la gente se ne va. Non ho mai visto lui
più sicuro di oggi sul palco. Non ha mai battuto un ciglio se qualcuno
se ne va".
Bob Dylan sta facendo quello che viene chiamato “Never Ending Tour” dal
1988. Dylan ha fatto il giro del mondo più volte tenendo quasi 3.000
spettacoli negli ultimi 28 anni. In questi anni la scaletta si è
semplicemente evoluta, in genere concentrata sugli ultimi dischi
pubblicati. Dylan fa raramente dei “Greatest Hits” ed i fans che si
recano per la prima volta ad un suo show rimangono generalmente
scioccati perchè quello che sentono non è quello che si aspettavano.
“Love and Theft” (2001), “Modern Times” (2006), “Together Through Life”
(2009) e “Tempest” (2012) avevano fissato un modello di set list che
attingeva a questi albums, ma i due albums più recenti, "Shadows In The
Night” (2015) e "Fallen Angels" (2016), sono tributi a Sinatra e non
contengono canzoni originali di Dylan. Mentre musicalmente possono
risultare interessanti per i die-hard-fans di Dylan, stanno lasciando
indifferenti la media del pubblico occasionale. I fans possono scegliere
di ignorare l’ultima pubblicazione di un artista, ma quando si è seduti
ad un concerto si deve prendere ciò che viene offerto.
Un altro lettore ha scritto su expectingrain.com, "Vorrei scommettere
che il 99% delle persone non hanno idea che Bob Dylan attualmente abbia
preso una grossa sbronza per Frank Sinatra. Non sorprende affatto che la
gente abbandoni lo spettacolo completamente sbalordita dall’attuale Bob
Dylan".
August 10: Happy Birthday Ian Anderson
(born in 1947)
Ian Scott Anderson (Dunfermline, 10 agosto
1947) è un polistrumentista, compositore e cantante britannico,
flautista, voce e leader del gruppo rock progressive Jethro Tull.
Scozzese di nascita, cresciuto nella capitale Edimburgo, nel 1959 si
spostò con la famiglia a Blackpool, Inghilterra dove ebbe una educazione
tradizionale alla Blackpool Grammar School, per proseguire con studi
artistici al Blackpool College of Art dal 1964 al 1966.
Da ragazzo Anderson lavorò presso un negozio di Blackpool e poi come
venditore in una edicola. Ha poi raccontato che fu leggendo le copie di
Melody Maker e del New Musical Express, durante la pausa pranzo, che gli
venne l'ispirazione di suonare in una band.
Nel 1963 formò The Blades con alcuni compagni di scuola: Barriemore
Barlow (batteria), John Evan (tastiere), Jeffrey Hammond (basso) e
Michael Stephens (chitarra). Era una band soul e blues, con Anderson
alla voce e armonica a bocca, non ancora con il suo celebre flauto.
Jethro Tull
La formazione prende il nome dal pioniere
della moderna agricoltura, l'agronomo Jethro Tull (1674-1741).
Nel 1965, il gruppo si era allargato e
trasformato in John Evan Smash, ma durò solo un paio di anni. Nel
frattempo Anderson si era trasferito a Luton dove incontrò il batterista
Clive Bunker e il chitarrista e cantante Mick Abrahams della band blues
McGregor's Engine. Insieme a Glenn Cornick, il bassista che aveva
conosciuto tramite John Evan, creò la prima formazione del gruppo di cui
resterà leader per più di 40 anni, i Jethro Tull. Nel gruppo si aprì
subito una discussione sulla direzione da prendere: prevalse Ian
Anderson e Mick Abrahams uscì dalla formazione andando a fondare i
Blodwyn Pig con cui continuò la propria strada nel British blues.
I Jethro Tull, da qui in poi, si incamminarono lungo un percorso che
flirta contemporaneamente con quattro stilemi che, con equilibri diversi
nelle varie fasi della loro lunga vita, si possono individuare nella
musica folk, nella musica jazz, nella musica classica, e ancora il
blues, che resta comunque negli ingredienti della loro produzione. In
quel periodo militò nella formazione per un breve periodo anche Tony
Iommi, chitarrista dei Black Sabbath, prima dell'arrivo del futuro
compagno di lungo tempo dei Jethro Tull, il chitarrista Martin Lancelot
Barre.
La carriera di Anderson è sempre stata
caratterizzata da un'immagine fortemente distintiva sulla scena, che è
stata spesso in contrasto con una diffusa cultura della musica rock.
Mentre abitualmente ha tratto ispirazione dal folklore inglese, in tempi
diversi da elementi stilistici del giullare medievale, menestrello
elisabettiano, signorotto di campagna inglese o proprietario terriero
scozzese, altre volte è apparso come un astronauta, motociclista, pirata
o vagabondo. Il suo personaggio ha spesso comportato un elevato grado di
auto-parodia.
Oltre che cantante solista, Anderson è un polistrumentista eccezionale.
La leggenda narra che da ragazzino, il volenteroso musicista autodidatta
Ian Anderson, sia andato a vedere un concerto di Eric Clapton, decidendo
in seguito di non dedicarsi ad un solo strumento ma a più d'uno (in
quanto si disse che non sarebbe mai stato all'altezza del chitarrista
inglese), così, come egli stesso narra nell'introduzione al video
Nothing Is Easy: Live at the Isle of Wight, scambiò la sua chitarra
elettrica con un flauto traverso e dopo alcune settimane di esercizio
scoprì che poteva suonare abbastanza bene sia in stile rock che blues.
La sua pratica con la chitarra non è andata comunque certo sprecata in
quanto ha continuato a suonare la chitarra acustica, utilizzandola sia
come melodica sia come strumento ritmico. Così come è estremamente
rinomata la sua tecnica di chitarra acustica, altrettanto celebre è il
suo approccio in chiave rock/blues al flauto traverso che ha ispirato
numerosi altri artisti. Come flautista, Anderson è un autodidatta, e si
è in parte ispirato alla tecnica di Roland Kirk. Secondo le note di
copertina del primo album dei Tull, This Was, aveva cominciato a suonare
il flauto solo pochi mesi prima di incidere il disco.
Un brano particolarmente noto dei Jethro Tull, Bourée, libere ed estrose
variazioni da un tema di J.S. Bach, è considerato paradigmatico della
sua tecnica.
La sua famosa tendenza a stare su una gamba sola mentre suona il flauto
è nata per caso. Come riportato nel video Nothing Is Easy: Live at the
Isle of Wight 1970, era stato incline a stare su una gamba mentre
suonava l'armonica, tenendo il microfono per stare in equilibrio.
Durante lunghe prove al Marquee Club, un giornalista lo descrisse,
sbagliando, come in piedi su una gamba sola a suonare un flauto. Decise
così di sfruttare questa reputazione, anche se con qualche difficoltà. I
suoi primi tentativi sono visibili nel video The Rolling Stones Rock and
Roll Circus. Più tardi nel corso degli anni fu sorpreso nel venire a
conoscenza delle rappresentazioni iconiche delle varie divinità che
suonano il flauto, in particolare Krishna e Cocopelli, che li mostrano
in piedi su una gamba sola.
Negli album dei Jethro Tull Anderson ha suonato occasionalmente una
varietà di altri strumenti, tra cui armonica a bocca, chitarra
elettrica, basso, sassofono, tastiere, percussioni, organo Hammond,
trombone e violino.
Anderson è autore dei testi e delle musiche della maggior parte dei
brani dei Jethro Tull. I suoi testi sono spesso complessi e talvolta
affrontano in modo molto diretto e corrosivo temi religiosi (My God),
politici e morali, altre volte in stile tongue-in-cheek, tra l'ironico e
il sarcastico (Thick as a Brick). In altre occasioni combina i testi con
generi che vanno dal folk al mitologico al fantastico, come in Minstrel
in the Gallery, Songs from the Wood e Broadsword and the Beast.
In un'intervista del mese di aprile 2014, in seguito alla pubblicazione
del disco solista Homo Erraticus, Anderson annunciò che da quel momento
in avanti ogni sua nuova pubblicazione sarebbe uscita con il proprio
nome. Nella stessa intervista Anderson dichiarò che i Jethro Tull "sono
arrivati praticamente alla fine nel corso degli ultimi 10 anni o giù di
lì" ed affermò la sua preferenza nel voler usare il proprio nome per le
successive pubblicazioni, essendo il compositore di quasi tutta la
musica dei Jethro Tull, sin dal 1968.
Martedì 9
Agosto 2016
Tour 2016:
Confermate altre 27 nuove date USA
16 Ottobre 2016 Phoenix, AZ - Comerica
Theatre
18 Ottobre 2016 Albuquerque, NM - Kiva Auditorium
19 Ottobre 2016 El Paso, TX - Abraham Chavez Theatre
20 Ottobre 2016 Lubbock, TX - City Bank Auditorium
22 Ottobre 2016 Thackerville, OK - WinStar World Casino and Resort
23 Ottobre 2016 Tulsa, OK - Brady Theater
25 Ottobre 2016 Shreveport, LA - Municipal Auditorium
26 Ottobre 2016 Baton Rouge, LA - River Center Theater
27 Ottobre 2016 Jackson, MS - Thalia Mara Hall
29 Ottobre 2016 Huntsville, AL - Von Braun Center
30 Ottobre 2016 Paducah, KY - The Carson Center
01 Novembre 2016 Louisville, KY - The Kentucky Center for the Performing
Arts
02 Novembre 2016 Charleston, WV - Clay Center
04 Novembre 2016 Durham, NC - Durham Performing Arts Center
05 Novembre 2016 Roanoke, VA - Berglund Center for the Arts
06 Novembre 2016 Charlotte, North CarolinaBlumenthal Performing Arts
Center
09 Novembre 2016 Knoxville, TN - Tennessee Theatre
10 Novembre 2016 Columbia, SC - Township Auditorium
12 Novembre 2016 Asheville, NC - Thomas Wolfe Auditorium
13 Novembre 2016 Chattanooga, TN - Tivoli Theatre
15 Novembre 2016 Birmingham, AL - Concert Hall at BJCC
16 Novembre 2016 Mobile, AL - Saenger Theatre
18 Novembre 2016 Jacksonville, FL - Moran Theater
19 Novembre 2016 Clearwater, FL - Ruth Eckerd Hall
20 Novembre 2016 Fort Myers, FL - Barbara B. Mann Performing Arts Hall
22 Novembre 2016 Orlando, FL - Dr. Phillips Center
23 Novembre 2016 Fort Lauderdale, FL - Broward Center for the Performing
Arts
Oggi il sito ufficiale di Bob Dylan ha
annunciato 27 nuove date in Ottobre e Novembre che continueranno il Tour
2016 USA. In base a queste notizie sembra diventare impossibile avere
delle date europee in Dicembre. Sembra perciò che per quest'anno dovremo
accontentarci di "Fallen Angels" e di restare senza date italiane ed
europee. Personalmente dubito che nel 2016 ci possa essere un tratto
europeo, però con Dylan mai dire mai, certo che non è economico
trasportare in Europa tutta la carovana con il relativo ambaradan per
poche date, a meno che il Tour europeo non si limiti a Dicembre ma
continui anche in Gennaio e forse Febbraio.
Lunedì 8
Agosto 2016
Tour 2016:
Due nuove date
30 Ottobre 2016 - Paducah, KY - The
Carson Center
1 Novembre 2016 - Louisville, KY - The Louisville Palace
Queste due date non sono ancora state
confermate dal sito ufficiale di Bob Dylan.
Domenica 7
Agosto 2016
Talkin' 9870
- martina martulli
Dai, ve lo racconto io come è andato
l’incontro fra Bob e Joni.
Era il mese di maggio, Bob si trovava a San Bernardino per comprare a
20.000 dollari una casa di 250 mq. pignorata a una famiglia che non
riusciva a pagare il mutuo. Era seduto sul divano nella stanza spoglia
di un modesto alberghetto di provincia intento a contare i soldi, quando
sentì bussare alla porta. Subito infilò le mazzette dentro lo stivale.
«Chi mi disturba? » gridò senza alzarsi
«Sono il servo di Joni… apri, ti prego, è importante»
«Come sei arrivato fino alla mia porta?»
«Cattive notizie, ti porto cattive notizie dall’UCLA Medical Center in
L.A.»
«Entra, è aperto, ma fa presto»
«La mia signora giace gravemente malata e vorrebbe vederti»
«Non posso ho faccende più urgenti da sbrigare»
«Potresti non vederla più… su andiamo!»
Bob rimase seduto in silenzio per qualche istante, poi si alzò
lentamente e piano piano si incamminò. Entrò imbarazzato nella stanza
d’ospedale.
«Oh Bobby…» sussurrò Joni commossa, ma poi le si spezzò la lingua e
tacque, bianca come il latte, fredda come l’argilla.
Bob fissava il soffitto da sopra la spalla.
«E' bella la mia solitudine e sono belle le foglie d'acero che frusciano
fuori dalla mia finestra, ma ancora più bello è vedere il re dei ladri
ai piedi del mio letto» disse lei.
Bob non è un uomo cattivo, ma dalla sua bocca raramente escono parole
buone; tutto quello che le seppe dire fu: «Joni, mi sembra che tu stia
morendo»
«Ti piacerebbe eh, mascalzone! E poi... senti che roba... Bobby, ma
quanto puzzi oggi?»
«Tieni a freno la lingua» rispose Bob e aggiunse: «Joni, ma come fai a
permetterti una camera come questa?»
«Ho già un accordo con la Direzione, gli cedo i diritti di Morning
Morgantown»
«Sbagli, questo lusso non ti serve, saranno almeno 800 dollari al
giorno»
«Ma potrò fare come voglio io, o devo chiedere il permesso a te?» gli
rispose Joni e aggiunse con tono accorato: «Senti Bobby, ma come è
possibile che l’esperienza e il dolore accumulati in una vita non si
tramutino in ispirazione artistica, è buffo no?»
«Joni, cosa vuoi che ne sappia, ho fretta, avrei un affare importante da
concludere»
«Ma il segreto della poesia è forse allora una selvaggia
inconsapevolezza?»
«Joni, sai che di questi tempi puoi comprarti una casa con 20.000
dollari?»
«Bobby, è per questo che a noi anziani non appare più la Musa?»
«Pensa che ne ho vista una con piscina a 35.000 dollari»
«Non è sufficiente ritrovarsi un fisico demolito e la voce spezzata, ce
ne andiamo anche impoveriti nell’anima, Bobby, ma ti pare giusto?»
Bob faceva titntinnare le chiavi nella tasca dei pantaloni e con gli
occhi seguiva il percorso dei sondini cercando di capire dove andassero
a finire.
Joni girò la testa verso il muro e non parlò più. L’infermiera giura di
averla sentita sussurrare sette maledizioni: «Lurido zotico provinciale,
tirchio menagramo d’un ciarlatano anaffettivo»
Bob uscì e, sulla via di casa, sentì le note dolci di un’arpa che
sembravano cantargli «Spietato Zimmerman che sei» allora tornò sui suoi
passi e si recò alla cassa dell’ospedale, dove pagò l'intero conto con
un assegno.
Con l’animo leggero si prese allora un beef burger di bisonte al chiosco
lì di fronte, costeggiò il vecchio cimitero e, masticando, si avviò
soddisfatto all’appuntamento con l’agente immobiliare.
Tutto cambia, ma questi folksingers sono proprio incorreggibili.
Saluti da Sir Eglamore
Caro Eglamore grazie per
la spiegazione, la tua fantasia mi sorprende sempre piacevolmente! Live
long and prosper, Mr.Tambourine, :o)
______________________________________________________________________________________________________________________
Talkin' 9869
- desen1965
Bravo Tamburino, mi compiaccio che tu sia
felice di non essere morto. Come spesso accade sono gli umili e i
semplici a mostrare maggior buon senso. Viviamo in una società che
spettacolarizza la morte e al contempo la occulta e ne fa un tabù. È
giusto invece rallegrarsi quotidianamente di esser vivi, senza dar nulla
per scontato. Ogni giorno scampiamo la morte un'infinità di volte,
dovremmo rifletterci bene: potremmo essere centrati da un rifiuto
spaziale mentre ci abbronziamo sulla spiaggia o magari, per ironia della
sorte, assassinati da un femminicida mentre ci rechiamo vestiti da donna
a un ballo in maschera. Non si può mai sapere, come dici tu, non c'entra
l'età. Thanatos dalle mille risorse sogghigna dietro le nostre spalle, è
il nostro angelo custode che ci segue dappertutto. Se ci pensi,
Tamburino, è un miracolo che tu non sia morto sul trial, dovresti
ringraziare gli Dei.
Re Gilardin
Inviato da smartphone Samsung Galaxy rubato
Caro Re Gilardin,
grazie per la tua mail inviata da uno smartphone Samsung Galaxy rubato,
oggi rubare qualcosa sembra essere diventato perfettamente normale e
"quasi" legale. Dico questo perchè abito vicino a Como e la storia delle
paratie per evitare la tracimazione del lago mi ha insegnato qualcosa
che non sapevo e mi ha stupito all'inverosimile, ovvero: Abbiamo una
situazione assurda nella quale alcune persone si sono "pappate" qualche
milione di euro ed il quotidiano di Como "La Provincia" la miglior cosa
che è riuscita a fare è fotografare 50/60.000 persone con in mano una
cartolina di protesta (non ricordo più che c'era scritto sopra, ma non
ha importanza) e poi mandare il tutto al premier Renzi per far in modo
che intervenga di persona. Sto ridendo e piangendo da un mese per questa
storia, ma oggi le cose funzionano così. Inoltre, e lo dico per
esperienza, avendo passato per cause di lavoro gli ultimi vent'anni
della mia vita attiva prima di andare in pensione al parcheggio di
piazza Volta a Como, (la piazza grande dietro la Piazza Cavour, per
intenderci quella che si affaccia sul lago), posso testimoniare che
tutte e sei le volte che ho subito la tracimazione del lago la cosa è
cominciata col lago che usciva dai tombini e dopo 4/5 ore la piazza era
allagata da un metro e mezzo d'acqua. La pressione dell'acqua si infila
negli scarichi che riversano nel lago moltissima roba e riempie di acqua
gli scantinati delle case, uscendo poi da sanitari e tombini, cioè da
qualunque pertugio trovi sfogo. In seguito, se le pioggie non smettono,
le chiuse di Olginate (oltre Lecco)vengono serrate per impedire
l'allagamento delle campagne verso Milano, così il lago, felice e beato,
esce a trovare la sua vecchia amica Como. Cambiando argomento è
dannatamente vero che si può morire in qualunque momento per il motivo
più disparato, e qui evito di fare elenchi di situazioni assurde che
purtroppo esistono e si manifestano tutti i giorni, ma la vita di qui è
fatta così, di là poi come sarà lo verificheremo di persona quando
toccherà a noi varcare le porte dell'eternità. Giustamente, da quando
nasciamo l'ombra di Thanatos si mette in pianta stabile alle nostre
spalle in attesa di accompagnarci chissà dove. Per chi non sapesse chi è
Thanatos ecco una breve spiegazione estratta da Wiki:
Thanatos: Nome greco
della morte che viene usato in psicoanalisi per indicare le pulsioni o
istinti di morte, opposti alle pulsioni o istinti di vita per i quali si
fa riferimento al dio dell’amore Eros. Il concetto fu introdotto nella
teoria psicoanalitica da Sigmund Freud che, a partire dalla sua opera
"Al di là del principio del piacere" (1920), contrappose Eros a
Thanatos, teorizzando la lotta continua, nell’inconscio dell’uomo, tra
istinti di vita e gli istinti di morte. Quando, intorno agli anni Venti
del 20° sec., Freud arrivò a postulare l’esistenza di una pulsione
aggressiva, innata e indipendente, cercò di esprimere a livello
psicologico ciò che in ambito organico corrisponde alla tendenza della
materia vivente alla disorganizzazione e alla disintegrazione,
recuperando il principio di costanza formulato dal fisiologo Gustav T.
Fechner che ipotizzava il ritorno di tutti i processi vitali verso
l’inorganico. Questo orientamento, presente nella stessa natura, avrebbe
lo scopo di eliminare gli stati di tensione: le tendenze aggressive
sarebbero tentativi di distruzione rivolti verso l’esterno, che si
scontrano con le tendenze che lottano per la vita, in particolare quelle
sessuali, creando così un processo dinamico in cui le due forze si
bilanciano, si contrastano, si neutralizzano. Attualmente, le correnti
psicoanalitiche non accettano tanto l’idea di pulsioni di vita
contrapposte a quelle di morte, ma piuttosto concordano sul fatto che in
tutte le manifestazioni di comportamento si possono rintracciare sia la
pulsione sessuale sia quella aggressiva, che in qualche modo operano
insieme, anche se bilanciate in modo diverso e anche se non è possibile
vederle agire in modo isolato: quindi non sarebbe tanto la tendenza alla
morte contrapposta alla lotta per la vita che permette di spiegare i
fenomeni clinici, bensì la pulsione sessuale e quella aggressiva che
interagiscono e si combinano tra loro. Se Freud considerava il concetto
di Thanatos un’ipotesi speculativa, furono Melanie Klein e la sua scuola
a conferirgli un concreto significato clinico (posizioni evolutive), in
cui la teoria freudiana delle pulsioni viene riassunta nelle nozioni di
pulsione di vita e pulsione di morte, mentre l’angoscia è posta in
diretta correlazione con l’aggressività.
"Al di là del principio di piacere" (tedesco: Jenseits des Lustprinzips)
è un saggio di Sigmund Freud scritto nel 1920 in cui tratta dei temi
dell'Eros e del Thanatos, ovvero rispettivamente la "pulsione di vita" e
la "pulsione di morte" (Todestrieb).
Mentre sto scrivendo
queste sciocchezze, sotto le finestre di casa mia ci sono una quarantina
di ragazzotti che con il loro regolare smartphone stanno cercando
disperatamente di acchiappare qualche Pokemon. Siamo davvero alla
frutta? Son senza parole ed annichilito nel veder questo uragano
Katrina-Pokemon devastare le menti di questa strana gioventù! E per
finire ringrazio gli Dei di essermi solo procurato malanni fastidiosi
con la mia amata moto da trial, ecco l'elenco nell'ordine: Frattura
polso destro, frattura metacarpo sinistro, frattura polso sinistro,
frattura metacarpo destro, rottura del tendine d'achille, ma sono
ancora vivo e forse un domani potrei anch'io mettermi alla caccia dei
Pokemon. Ubi major minor cessat, e di fronte ai Pokemon tutto passa in
second'ordine. Scusa se mi sono dilungato un pochino, live long and
prosper, Mr.Tambourine, :o)
Giovedì 4
Agosto 2016
Talkin' 9868
- desen1965
Ciao Mr. Tambourine, ho sentito dire che
recentemente Bob si è recato al capezzale di Joni Mitchell. È vero? Tu
forse ne sai qualcosa di più?
Grazie. Gianfri Pillbox Hat
Niente di più, caro
Gianfri, comunque sotto riporto uno dei tanti articoli con la notizia
per coloro ai quali fosse sfuggita. LIve long and prosper,
Mr.Tambourine, :o)
Joni Mitchell ricoverata in terapia
intensiva
La cantautrice è stata portata d'urgenza in ospedale dopo essere stata
trovata priva di conoscenza nella sua casa di Bel Air in California
Il mondo della musica trattiene il fiato per Joni Mitchell. La
cantautrice è stata ricoverata in terapia intensiva in un ospedale di
Los Angeles. La notizia è stata riportata dal sito jonimitchell.com:
"Joni è stata trovata priva di conoscenza nella sua casa questo
pomeriggio. E' tornata vigile nella corsa in ambulanza verso l'ospedale.
In questo momento è ricoverata in terapia intensiva dove la stanno
sottoponendo ad alcuni test. E' sveglia e reattiva. Nelle prossime ore
ci saranno degli altri aggiornamenti appena avremo ulteriori notizie.
Accendente una candela, cantate una canzone ed inviatele i vostri auguri
di guarigione a modo suo".
LEGGENDA DEL FOLK
Anche il sito di gossip TMZ aveva riportato la notizia spiegando che la
cantante è stata trovata dai paramedici alle 14.30 di ieri dopo una
chiamata d'emergenza partita proprio da casa sua. Per il momento le
notizie sono ancora poche visto che un portavoce dei medici che hanno
risposto alla chiamata ha semplicemente riportato che la cantante era in
buone condizioni ma senza dare ulteriori dettagli sul suo stato di
salute o sul motivo della chiamata al 911. Joni Mitchell è una delle
artiste simbolo del folk americano e protagonista della "stagione di
Woodstock". Canzoni come Big Yellow Taxi e The Circle Game sono
diventate parte dell'immaginario collettivo al punto di aprire a Joni
l'ingresso nella Rock and Roll Hall of Fame già nel 1997.
Ciao Tamburino, ti credevo morto, data
l'età. Mi ero ormai convinto che quell'ultimo post su Leon Russell in
ospedale fosse una profezia. Sei contento quindi di non esser morto?
Bene e meglio così.
Volevo solo segnalare agli amanti degli anni '80 (de gustibus) che sono
emerse due nuove registrazioni interessanti. Si tratta di rehearsals del
1985 con Tom Petty e di una seduta di registrazione successiva a Empire
Burlesque con brani inedti. Qualità audio eccellente per entrambi. Li
trovate nella sezione registrazioni rare del forum di Expecting Rain.
Stai in salute, Re Gilardin
Ti consiglio di stare
in campana caro Re, nessuno di noi può sapere quando suonerà la sua
campana, nè dove, nè come nè quando, quindi l'età non c'entra niente.
Comunque sono contento di non essere ancora morto! Per chi non lo
sapesse, due notizie sulla nuova identità che hai assunto:"Il Re
Gilardin non è riconducibile ad una persona storica. È piuttosto una
figura mitica, che popola la ricca tradizione delle ballate europee. La
storia del re, che torna a casa moribondo e la cui morte si occulta,
compare in varie ballate, per esempio il "Comte Arnau" che, nella
mitologia catalana "Count Arnau" è un nobile leggendario da Ripollès
che, per la sua crudeltà e la sua lascivia è condannato a cavalcare un
cavallo morto ma praticamente ancora animato, una specie di animale
vampiro o zombie, per l'eternità mentre la sua carne è divorata dalle
fiamme. Le Roi Renaud invece è il personaggio di una canzone popolare
catalana della quale si conosce solo la versione francese, anche se il
personaggio è possibilmente di origine scandinava oppure bretone."
Grazie per la
segnalazione sulle vecchie chicche dylaniane, son certo che diversi
lettori te ne saranno grati. Live long and prosper, Mr.Tambourine, :o)
Mercoledì
3
Agosto 2016
Tour 2016,
confermata un'altra data in Ottobre
Il sito ufficiale di Dylan ha oggi
confermato la seguente data:
22 Ottobre 2016 - Thackerville, OK -
WinStar World Casino and Resort, Global Event Center
Restiamo in attesa di altre nuove date.
Martedi 2
Agosto 2016
Talkin' 9866
- badilan
Buongiorno
Volevo solo sapere se ci sono problemi visto che il sito internet è
fermo al 20 luglio.
Spero sia solo un disguido tecnico.
Chiedo scusa per la mia curiosità ma le mie giornate da anni iniziano
con la lettura del sito.
Ringrazio per tutto, Raffaele
Caro Raffaele, niente
problemi, è solo che essendo finito il tour e non essendoci notizie
interessanti riguardanti Bob ne ho approfittato per prendermi un pò di
giorni di relax. Seguo sempre le news però ed appena si saprà qualcosa
sul tour europeo che dovrebbe aver luogo in autunno-inverno ne darò
immediatamente notizia. Approfitto dell'occasione per augurare buone
vacanze a tutti, live long and prosper, Mr.Tambourine, :o)
Mercoledì
20
Luglio 2016
Leon Russel
ricoverato per un attacco di cuore
Leon Russell, leggenda musicale di Tulsa
e membro della Rock & Roll Hall of Fame, si sta riprendendo dopo
l’attacco di cuore subito la settimana scorsa, questo secondo un
comunicato stampa della Oklahoma Historical Society.
Russell, 74 anni, è in condizioni stabili, e i suoi rappresentanti sono
ottimisti per un recupero completo, sempre secondo il comunicato. Il
musicista vincitore di un Grammy è in fase di test ed è programmato per
un intervento chirurgico.
Russell ha tenuto un concerto il 16 giugno al “The Joint” all'Hard Rock
Hotel & Casino di Tulsa, e in marzo è stato il mattatore durante la
vetrinadi Tulsa al South by Southwest Festival di Austin, Texas.
Un avviso sul suo sito dice di Russell "E’ in programma un intervento
chirurgico questa settimana a Nashville. Le date del tour in corso
verranno posticipate e riprogrammate in un secondo momento".
Leon Russell and Friends: "The
Homewood Session"
Vine Street Theater
Hollywood and Vine, Hollywood ,Ca
Rec date 5,1970
broadcast:1971 - 58:49
KCET Los Angeles
A PBS Broadcast
Questo spettacolo “Homewood sessions,
Vine Street Theatre, Hollywood, CA” è stato originariamente trasmesso il
5 dicembre 1970 (USA TV, KCET Los Angeles). Una nota aggiunge:
Il Vine Street Theatre aveva un piccolo studio nella parte posteriore
dell'edificio. Lo spettacolo venne registrato il 16 Aprile sotto il tendone del
teatro ed all'inizio titolato come "The Vine Street Theatre present
Homewood", ma poi fu cambiato in “Homewood session”. In realtà furono
registrate sei ore di scanzoni ma ne fu trasmessa una sola ora, come
Leon dice nell'introduzione di apertura di quando è stato ritrasmesso e
tutto era senza copione ed estemporaneo. Leon dice anche che fu la prima
trasmissione nazionale di uno spettacolo "stereo" di rock and roll, ma
che avrebbe richiesto un simulcast FM, dal momento che la televisione
americana non era stereo nel 1970 e fino al 1980, questa versione è
probabilmente una postproduzione.
Personnel:
Leon Russell
Don Nix
Claudia Linnear
Kathi McDonald
Chuck Blackwell
Jim Horn
John Gallie
Walter "Furry" Lewis
Don Preston
Joey Cooper
Carl Radle
Sweet EmilyTrack List:
3:20 - Will The Circle Be Unbroken
6:30 - Caravan
9:28 - It Takes A Lot To laugh, It Takes A Train To Cry
14:49 - Delta Lady
19:50 - A Song For You
24:10 - Good Morning Judge [Furry Lewis solo]
27:55 - John Henry [Furry Lewis solo]
30:38 - Furry's Blues [Furry Lewis solo]
33:10 - Amos Burke
36:03 - Honky Tonk Women
39:29 - Sweet Emily
42:53 - Prince Of Peace
46:22 - Girl From The North Country
49:13 - Big Boss Man
52:14 - Crystal Closet Queen
55:19 - Of Thee I Sing
Martedì 19
Luglio 2016
Gilford, New Hampshire - Bank of New
Hampshire Pavilion, July 17, 2016
1. Things Have Changed (Bob center stage, Donnie on pedal steel, Stu on
acoustic guitar)
2. She Belongs To Me (Bob center stage with harp, Donnie on pedal steel)
3. Beyond Here Lies Nothin' (Bob on piano, Donnie on electric mandolin)
4. The Night We Called It A Day (Bob center stage, Donnie on pedal
steel, Tony on standup bass)
5. Pay In Blood (Bob center stage, Donnie on pedal steel)
6. Melancholy Mood (Bob center stage, Donnie on pedal steel, Tony on
stndup bass)
7. Duquesne Whistle (Bob on piano, Donnie on lap steel, Tony on standup
bass)
8. How Deep Is The Ocean? (Bob center
stage, Donnie on pedal steel, Tony on standup bass)
9. Tangled Up In Blue (Bob center stage with harp then on piano, Donnie
on pedal steel)
(intermission)
10. High Water (For Charley Patton)
(Bob center stage, Donnie on electric mandolin, Tony on standup bass)
11. Why Try To Change Me Now
(Bob center stage, Donnie on pedal steel, Tony on standup bass)
12. Early Roman Kings (Bob on piano, Donnie on lap steel, Tony on
standup bass)
13. I Could Have Told You
(Bob Center Stage, Donnie on pedal steel, Tony on standup bass)
14. Spirit On The Water (Bob on piano, Donnie on pedal steel, Tony on
standup bass)
15. Scarlet Town
(Bob center stage, Donnie on banjo, Stu on acoustic guitar, Tony on
standup bass)
16. All Or Nothing At All (Bob center stage, Donnie on pedal steel, Tony
on standup bass)
17. Long And Wasted Years
(Bob center stage, Donnie on pedal steel, Stu on acoustic guitar, Tony
on standup bass)
18. Autumn Leaves (Bob center stage, Donnie on pedal steel, Tony on
standup bass)
(encore)
19. Blowin' In The Wind
(Bob on piano, Donnie on violin, Stu on acoustic guitar, Tony on standup
bass)
20. Stay With Me (Bob center stage, Donnie on pedal steel, Tony on
standup bass)
E così anche il tratto americano del Fallen Angels Tour con il supporto
di Mavis Staples è finito ieri sera anche se l’ultima setlist non è
ancora disponibile causa il fuso oraio americano indietro di diverse
ore. Dylan ha così scritto un’altra pagina della sua leggendaria
carriera, tutto questo al di là se la setlist è stata, possiamo
tranquillamente dire, sempre la stessa, quelle due o tre canzoni
cambiate niente hanno aggiunto e niente hanno tolto al valore del tour.
Al di là che questo Dylancroonersinatraimpersonator sia più o meno
piaciuto, al di là che il pubblico abbia più o meno apprezzato le
canzoni, al di là di tutte le cose che i fans vorrebbero aver avuto e
non hanno ottenuto, al di là delle recensioni che si assomigliano tutte,
letta una le hai lette quasi tutte, al di là della gente che ha visto
30/40 spettacoli di Bob e considera questo show il migliore che abbia
mai visto, al di là che questa è solo un altro lato della poliedrica
genialità di Dylan destinata a cambiare nuovamente in futuro, vedremo
poi in quale direzione e cosa il Maestro si inventerà quando sentirà che
la parodia delle canzoni sinatriane avrà saturato e sfruttato tutte le
sue possibilità. Personalmente non mi importa se Bob allestirà uno
spettacolo migliore o peggiore di questo, la cosa non è importante,
importante sarà invece poter vedere e discutere la nuova faccia di un
Dylan non ancora visto. Non importa come sarà, sarà quel che sarà e
basta, l’importante è che continui a darci la possibilità di godere
della sua presenza sui palchi di tutto il globo. Intanto adesso ci sarà
una pausa abbastanza lunga fino al 7 di Ottobre quando si svolgerà il
primo dei due spettacoli di “Desert Trip”. Forse Bob si riposerà, non
dimentichiamo che 75 anni non sono uno scherzo, oppure in questo tempo
passato a sinatrare ha preparato qualcosa di nuovo ed andrà in studio
per fissare su nastro le nuove idee da sviluppare o da pubblicare.
Intanto restiamo in attesa delle date del tratto europeo del tour che si
svolgerà quasi certamente in Novembre e Dicembre. Come dice un vecchio
adagio “Tutto arriva a chi sà aspettare!”. E noi aspettiamo!
Ti comunico solo che sia a Boston che a
Philadelphia (le ultime due date)Bob ha chiuso con "Stay With Me" è non
con "Love Sick". Ciao.
Ti ringrazio per la
precisazione, anche boblinks aveva avuto l'informazione errata ed ora ha
corretto gli errori come ho fatto anch'io, grazie ancora, live long and
prosper, Mr.Tambourine, :o)
1. Things Have Changed (Bob center stage,
Donnie on pedal steel, Stu on acoustic guitar)
2. She Belongs To Me (Bob center stage with harp, Donnie on pedal steel)
3. Beyond Here Lies Nothin' (Bob on piano, Donnie on electric mandolin)
4. The Night We Called It A Day (Bob center
stage, Donnie on pedal steel, Tony on standup bass)
5. Pay In Blood (Bob center stage, Donnie on pedal steel)
6. Melancholy Mood (Bob center stage, Donnie on pedal steel, Tony on
stndup bass)
7. Duquesne Whistle (Bob on piano, Donnie on lap steel, Tony on standup
bass)
8. That Old Feeling (Bob center stage,
Donnie on pedal steel, Tony on standup bass)
9. Tangled Up In Blue (Bob center stage with harp then on piano, Donnie
on pedal steel)
(intermission)
10. High Water (For Charley Patton) (Bob center stage, Donnie on
electric mandolin, Tony on standup bass)
11. Why Try To Change Me Now (Bob center stage, Donnie on pedal steel,
Tony on standup bass)
12. Early Roman Kings (Bob on piano, Donnie on lap steel, Tony on
standup bass)
13. I Could Have Told You (Bob Center Stage, Donnie on pedal steel, Tony
on standup bass)
14. Spirit On The Water (Bob on piano, Donnie on pedal steel, Tony on
standup bass)
15. Scarlet Town (Bob center stage, Donnie on banjo, Stu on acoustic
guitar, Tony on standup bass)
16. All Or Nothing At All (Bob center stage, Donnie on pedal steel, Tony
on standup bass)
17. Long And Wasted Years (Bob center stage, Donnie on pedal steel, Stu
on acoustic guitar, Tony on standup bass)
18. Autumn Leaves (Bob center stage, Donnie on pedal steel, Tony on
standup bass)
(encore)
19. Blowin' In The Wind (Bob on piano, Donnie on violin, Stu on acoustic
guitar, Tony on standup bass)
20. Stay With Me (Bob center stage, Donnie on pedal steel, Tony on
standup bass)
Sabato 16
Luglio 2016
Boston, Massachusetts - Blue Hills
Bank Pavilion, July 14, 2016
1. Things Have Changed (Bob center stage,
Donnie on pedal steel, Stu on acoustic guitar)
2. She Belongs To Me (Bob center stage with harp, Donnie on pedal steel)
3. Beyond Here Lies Nothin' (Bob on piano, Donnie on electric mandolin)
4. Full Moon And Empty Arms (Bob center
stage, Donnie on pedal steel, Tony on standup bass)
5. Pay In Blood (Bob center stage, Donnie on pedal steel)
6. Melancholy Mood (Bob center stage, Donnie on pedal steel, Tony on
standup bass)
7. Duquesne Whistle (Bob on piano, Donnie on lap steel, Tony on standup
bass)
8. How Deep Is The Ocean? (Bob center
stage, Donnie on pedal steel, Tony on standup bass)
9. Tangled Up In Blue (Bob center stage with harp then on piano, Donnie
on pedal steel)
(intermission)
10. High Water (For Charley Patton) (Bob center stage, Donnie on banjo,
Tony on standup bass)
11. Why Try To Change Me Now (Bob center stage, Donnie on pedal steel,
Tony on standup bass)
12. Early Roman Kings (Bob on piano, Donnie on lap steel, Tony on
standup bass)
13. I Could Have Told You (Bob Center Stage, Donnie on pedal steel, Tony
on standup bass)
14. Spirit On The Water (Bob on piano, Donnie on pedal steel, Tony on
standup bass)
15. Scarlet Town (Bob center stage, Donnie on banjo, Stu on acoustic
guitar, Tony on standup bass)
16. All Or Nothing At All (Bob center stage, Donnie on pedal steel, Tony
on standup bass)
17. Long And Wasted Years (Bob center stage, Donnie on pedal steel, Stu
on acoustic guitar, Tony on standup bass)
18. Autumn Leaves (Bob center stage, Donnie on pedal steel, Tony on
standup bass)
(encore)
19. Blowin' In The Wind (Bob on piano, Donnie on violin, Stu on acoustic
guitar, Tony on standup bass)
20. Stay With Me (Bob center stage)
Linda Ronstadt, la leggenda che non
può più cantare
Il 26 Agosto 2013 il mondo della musica viene scosso da una triste
notizia, Linda Ronstadt dichiara di essere affetta dal morbo di
Parkinson e di non essere più in grado di cantare una sola nota. Linda
nasce a Tucson, Arizona, nel 1946 e si afferma nel mondo musicale statunitense
grazie alla sua particolarissima voce all’inizio degli anni ’70 con l'
ex-chitarrista dei Monkees Michael Nesmith, il chitarrista Glenn Frey,
Don Henley, Bernie Leadon e Randy Meisner (lasciata Linda, eccetto
Newsmith, gli altri diventeranno poi il celeberrimo gruppo The Eagles)
interpretando canzoni di vari artisti. Musicalmente Linda si è
prevalentemente mossa nel genere country e folk anche se le sue doti le
hanno permesso di primeggiare in generi diversi come il rock ed il
blues.
Nella sua carriera vinse numerosi premi, vendette milioni di dischi
infrangendo numerosi record. Negli anni ’70 diventa l’artista donna ad
aver fatto il maggior numero di tournée sulle spalle guadagnandosi il
nikename “First Lady of Rock”. Senz'altro Linda non è mai stata
un’artista qualunque, una delle tante. Linda fu un vero cavallo di razza
della musica, un purosangue che andava oltre gli sterteotipi femminili
di stile Mtv. Una leggenda vivente in carne ed ossa che ha dovuto pagare
il conto del tempo che era passato. Linda non può più cantare, ma le
leggende non muoiono mai, sono sempre lì a disposizione di coloro che le
hanno amate e che ancora lo fanno guardandosi bene dal dimenticare.
Linda è una di quelle che hanno lasciato il segno del suo passaggio nel
mondo della musica, nelle nostre orecchie e nei nostri cuori.
Ascoltiamo dunque questa grande artista in questi due bellissimi hits e
cerchiamo di non
dimenticarla mai.
Linda Ronstadt - Tumbling Dice
(1977 Atlanta)
Linda Ronstadt / Emmylou Harris /
Dolly Parton) : High Sierra
Venerdì 15
Luglio 2016
Philadelphia, PA - Mann Center for the
Performing Arts, July 13, 2016
1. Things Have Changed (Bob center stage,
Donnie on pedal steel, Stu on acoustic guitar)
2. She Belongs To Me (Bob center stage with harp, Donnie on pedal steel)
3. Beyond Here Lies Nothin' (Bob on piano, Donnie on electric mandolin)
4. Full Moon And Empty Arms (Bob center
stage, Donnie on pedal steel, Tony on standup bass)
5. Pay In Blood (Bob center stage, Donnie on pedal steel)
6. Melancholy Mood (Bob center stage, Donnie on pedal steel, Tony on
standup bass)
7. Duquesne Whistle (Bob on piano, Donnie on lap steel, Tony on standup
bass)
8. How Deep Is The Ocean? (Bob center
stage, Donnie on pedal steel, Tony on standup bass)
9. Tangled Up In Blue (Bob center stage with harp then on piano, Donnie
on pedal steel)
(intermission)
10. High Water (For Charley Patton) (Bob center stage, Donnie on banjo,
Tony on standup bass)
11. Why Try To Change Me Now (Bob center stage, Donnie on pedal steel,
Tony on standup bass)
12. Early Roman Kings (Bob on piano, Donnie on lap steel, Tony on
standup bass)
13. I Could Have Told You (Bob Center Stage, Donnie on pedal steel, Tony
on standup bass)
14. Spirit On The Water (Bob on piano, Donnie on pedal steel, Tony on
standup bass)
15. Scarlet Town (Bob center stage, Donnie on banjo, Stu on acoustic
guitar, Tony on standup bass)
16. All Or Nothing At All (Bob center stage, Donnie on pedal steel, Tony
on standup bass)
17. Long And Wasted Years (Bob center stage, Donnie on pedal steel, Stu
on acoustic guitar, Tony on standup bass)
18. Autumn Leaves (Bob center stage, Donnie on pedal steel, Tony on
standup bass)
(encore)
19. Blowin' In The Wind (Bob on piano, Donnie on violin, Stu on acoustic
guitar, Tony on standup bass)
20. Stay With Me (Bob center stage)
Caro Mr.Tambourine,
l'articolo di Stefanini sul Foglio è veramente un indigeribile
polpettone male assemblato. Che grande scoperta rivelare che Dylan non è
mai stato comunista! Ci sarebbe voluta una bella ottusità ai tempi
debiti per pensare che la “società nuova” potesse essere rappresentata
da Breznev.
(Lo sa Stefanini che nemmeno Marx ha mai detto di essere di sinistra?).
Il fervore con cui certi tirapiedi berlusconiani flagellano il Dylan “di
sinistra” è direttamente proporzionale alla goffaggine con cui cercano
di irreggimentarlo ad un pensiero “di destra”. Ora è vero che la
"fattoria Maggie" può rassomigliare a qualunque “fattoria Orwelliana”, e
la molteplicità di significati dei testi dylaniani ne costituisce uno
dei punti di forza, ma il referente più diretto della canzone in
questione è poco probabile che sia un campo di lavoro comunista, con
l'intenzione di contrapporgli le meravigliose prospettive del
liberalismo occidentale.
La pecca principale della tesi sostenuta da Stefanini e Zoppas (non ho
letto il libro di quest'ultimo e quindi potrei sbagliarmi) è quella di
trascurare l'evidenza su cui ormai tutti i principali dylanologi
concordano, cioè che Dylan è “impolitico”, vale a dire che non riconosce
la suddivisione del discorso in sinistra/destra. Prima l'istinto e poi
lo studio maniacale di un certo periodo della storia americana hanno
prodotto in lui una diversa valutazione della struttura del potere nelle
relazioni umane, più simile alla “microfisica” di Foucault che alla
visione tradizionale. Per questo lui e soltanto lui avrebbe il diritto
di dire di “Blowin' in the Wind”, se mai lo ha detto, che è un'ingenua e
immatura supplica, non tanto perché sia brutta o non sia stata capace di
produrre effetti sulle singole persone, ma perchè nelle aspirazioni del
giovane che l'ha scritta si affida ad un rovesciamento miracoloso delle
coscienze, simile in questo all'avvento del mondo nuovo implicito nelle
promesse del discorso politico. Del resto l'impolitico è diverso
dall'apolitico, dal semplice disinteresse per tutti i problemi politici.
Se c'era bisogno che Dylan desse un segnale della differenza lo ha dato
con l'esecuzione di Masters of War del 1991 ai Grammy Awards, negli
ultimi giorni della guerra con l'Iraq, su cui Carrera si sofferma nelle
prime pagine del suo libro. Non vale quindi la pena che mi dilunghi io.
ciao, Miscio.
Le tue parole mi
trovano molto d'accordo, anche se mi sento di dover spiegare per coloro
che non lo sanno (mi sono documentato anch'io perchè non lo sapevo) di
cosa tratta la "Microfisica del potere" di Foucault:
Per poter
esercitare il potere è necessario studiare il funzionamento della vita
quotidiana, attraverso le scuole, gli ospedali, i manicomi...questa è la
microfisica del potere, che indaga le abitudini dell'uomo per poter poi
formulare delle pratiche di controllo, applicabili con la macrofisica
del potere.
Il luogo di applicazione è infatti il corpo umano, che viene così
educato a comportamenti utili e produttivi...si tratta di un
"BIOpotere", basato più sul controllo che sulla morte.
Facciamo l'esempio di un carcere: un tempo c'erano i supplizi, ora ci
sono le carceri. E' dovuto ad una umanizzazione dei legislatori? Secondo
Foucault
no, semplicemente con i cambiamenti economici è sorta la necessità di
controllare la vita, in modo che gli atteggiamenti diventino produttivi.
(Non a caso lui, all'inizio di "Sorvegliare e punire" prende come
esempio la suddivisione della giornata in un carcere in cui sono
previsti lavori forzati).
Tuttavia il controllo di tutti è impossibile, per questo nascono le
scienze umane, come metodi preventivi. Da piccoli i bambini vengono
abituati al rispetto degli spazi, al rispetto per chi detiene il potere,
vengono abituati a tutta una serie di "riti"...gli si crea una prigione
attorno al corpo. Lo stesso avviene nell'esercito e negli ospedali.
L'unico modo per resistere è quindi sottrarsi al controllo, oppure
attuare una "lotta puntuale", cioè a partire dall'interno del
sistema...in questo senso abbiamo l'identità sapere = potere, perché un
paziente non potrà cambiare le regole, mentre un medico sì.
Sostanzialmente ciò che conta non è essere osservati, ma sentirsi
osservati, perché in questo modo uno si autodisciplina.
Secondo Diedrich Diederichsen gli scritti di Focault, vergati nella
Germania riunificata, a differenza che in America, attuarono, nei casi
migliori, una depoliticizzazione e, nei peggiori, una riabilitazione
delle posizioni di destra.
A Dylan non è
applicabile nessuna filosofia, nessuna etichetta, niente di niente,
l'unica etichetta che si potrebbe appiccicargli sulla schiena a sua
insaputa sarebbe quella di "Genio leggendario". Dylan bacchetta la
società che mal si comporta ma i suoi rimendi non sono punitivi,
sembrano piuttosto dettati dal buonsenso, forse perchè per avere del
buonsenso non è necessario essere un politico nè di destra nè di
sinistra, è sufficiente essere una persona con la testa sulle spalle.
Poi rimane sempre il fatto che ognuno può esprimere il suo parere, e nel
farlo a volte diventa confusionario e pasticcione, capita a tutti. Se
non condividi c'è solo una soluzione, non ragionar di lui ma guarda e
passa! Live long and prosper, Mr.Tambourine, :o)
Canandaigua, New York - Constellation
Brands – Marvin Sands Performing Arts Center (CMAC), July 12, 2016
1. Things Have Changed (Bob center stage,
Donnie on pedal steel, Stu on acoustic guitar)
2. She Belongs To Me (Bob center stage with harp, Donnie on pedal steel)
3. Beyond Here Lies Nothin' (Bob on piano, Donnie on electric mandolin)
4. Full Moon And Empty Arms (Bob center
stage, Donnie on pedal steel, Tony on standup bass)
5. Pay In Blood (Bob center stage, Donnie on pedal steel)
6. Melancholy Mood (Bob center stage, Donnie on pedal steel, Tony on
standup bass)
7. Duquesne Whistle (Bob on piano, Donnie on lap steel, Tony on standup
bass)
8. How Deep Is The Ocean? (Bob center
stage, Donnie on pedal steel, Tony on standup bass)
9. Tangled Up In Blue (Bob center stage with harp then on piano, Donnie
on pedal steel)
(intermission)
10. High Water (For Charley Patton) (Bob center stage, Donnie on banjo,
Tony on standup bass)
11. Why Try To Change Me Now (Bob center stage, Donnie on pedal steel,
Tony on standup bass)
12. Early Roman Kings (Bob on piano, Donnie on lap steel, Tony on
standup bass)
13. I Could Have Told You (Bob Center Stage, Donnie on pedal steel, Tony
on standup bass)
14. Spirit On The Water (Bob on piano, Donnie on pedal steel, Tony on
standup bass)
15. Scarlet Town (Bob center stage, Donnie on banjo, Stu on acoustic
guitar, Tony on standup bass)
16. All Or Nothing At All (Bob center stage, Donnie on pedal steel, Tony
on standup bass)
17. Long And Wasted Years (Bob center stage, Donnie on pedal steel, Stu
on acoustic guitar, Tony on standup bass)
18. Autumn Leaves (Bob center stage, Donnie on pedal steel, Tony on
standup bass)
(encore)
19. Blowin' In The Wind (Bob on piano, Donnie on violin, Stu on acoustic
guitar, Tony on standup bass)
20. Love Sick (Bob center stage, Donnie on electric mandolin)
Mercoledì
13
Luglio 2016
Queens, New York - Forest Hills
Stadium, July 8, 2016
Bob Dylan torna a Forest Hills per la
prima volta in 51 anni
clicca qui
____________________________________________________________________________________________________________________
Talkin' 9862
- ilponte2010
Cari amici per il prossimo nostro lavoro
musicale stiamo mettendo su per la produzione una sorta di azionariato
popolare (crowfunding dicono quelli bravi) partiamo da 8 euro in su,
riceverete a casa una copia del cd in edizione speciale (una volta
stampato) e vari budget tra cui la nostra ( imprescindibile ) maglia.
Vi lascio il link su cui trovate tutte le informazioni sul progetto,
ciao Valerio Billeri.
Vienna, Virginia - Wolf Trap, Filene
Center, July 6 2016
1. Things Have Changed (Bob center
stage, Donnie on pedal steel, Stu on acoustic guitar)
2. She Belongs To Me (Bob center stage with harp, Donnie on pedal steel)
3. Beyond Here Lies Nothin' (Bob on piano, Donnie on electric mandolin)
4. The Night We Called It A Day (Bob center stage, Donnie on pedal
steel, Tony on standup bass)
5. Pay In Blood (Bob center stage, Donnie on pedal steel)
6. Melancholy Mood (Bob center stage, Donnie on pedal steel, Tony on
stndup bass)
7. Duquesne Whistle (Bob on piano, Donnie on lap steel, Tony on standup
bass)
8. That Old Feeling (Bob center stage, Donnie on pedal steel, Tony on
standup bass)
(written by Sammy Fain with lyrics by Lew Brown) (published in 1937)
9. Tangled Up In Blue (Bob center stage with harp then on piano, Donnie
on pedal steel)
(intermission)
10. High Water (For Charley Patton) (Bob center stage, Donnie on banjo,
Tony on standup bass)
11. Why Try To Change Me Now (Bob center stage, Donnie on pedal steel,
Tony on standup bass)
12. Early Roman Kings (Bob on piano, Donny on lap steel, Tony on standup
bass)
13. I Could Have Told You (Bob Center Stage, Donny on pedal steel, Tony
on standup bass)
14. Spirit On The Water (Bob on piano, Donnie on pedal steel, Tony on
standup bass)
15. Scarlet Town (Bob center stage, Donnie on banjo, Stu on acoustic
guitar, Tony on standup bass)
16. All Or Nothing At All (Bob center stage, Donnie on pedal steel, Tony
on standup bass)
17. Long And Wasted Years (Bob center stage,, Donnie on pedal steel, Stu
on acoustic guitar, Tony on standup bass)
18. Autumn Leaves (Bob center stage, Donnie on pedal steel, Tony on
standup bass)
(encore)
19. Blowin' In The Wind
(Bob on piano, Donnie on violin, Stu on acoustic guitar, Tony on standup
bass)
20. Love Sick (Bob center stage, Donnie on electric mandolin)
Giovedì 7
Luglio 2016
Vienna, Virginia - Wolf Trap, Filene
Center, July 5, 2016
1. Things Have Changed (Bob center
stage, Donnie on pedal steel, Stu on acoustic guitar)
2. She Belongs To Me (Bob center stage with harp, Donnie on pedal steel)
3. Beyond Here Lies Nothin' (Bob on piano, Donnie on electric mandolin)
4. The Night We Called It A Day (Bob center stage, Donnie on pedal
steel, Tony on standup bass)
5. Pay In Blood (Bob center stage, Donnie on pedal steel)
6. Melancholy Mood (Bob center stage, Donnie on pedal steel, Tony on
stndup bass)
7. Duquesne Whistle (Bob on piano, Donnie on lap steel, Tony on standup
bass)
8. That Old Feeling (Bob center stage, Donnie on pedal steel, Tony on
standup bass)
(written by Sammy Fain with lyrics by Lew Brown) (published in 1937)
9. Tangled Up In Blue (Bob center stage with harp then on piano, Donnie
on pedal steel)
(intermission)
10. High Water (For Charley Patton) (Bob center stage, Donnie on banjo,
Tony on standup bass)
11. Why Try To Change Me Now (Bob center stage, Donnie on pedal steel,
Tony on standup bass)
12. Early Roman Kings (Bob on piano, Donny on lap steel, Tony on standup
bass)
13. I Could Have Told You (Bob Center Stage, Donny on pedal steel, Tony
on standup bass)
14. Spirit On The Water (Bob on piano, Donnie on pedal steel, Tony on
standup bass)
15. Scarlet Town (Bob center stage, Donnie on banjo, Stu on acoustic
guitar, Tony on standup bass)
16. All Or Nothing At All (Bob center stage, Donnie on pedal steel, Tony
on standup bass)
17. Long And Wasted Years (Bob center stage,, Donnie on pedal steel, Stu
on acoustic guitar, Tony on standup bass)
18. Autumn Leaves (Bob center stage, Donnie on pedal steel, Tony on
standup bass)
(encore)
19. Blowin' In The Wind
(Bob on piano, Donnie on violin, Stu on acoustic guitar, Tony on standup
bass)
20. Love Sick (Bob center stage, Donnie on electric mandolin)
Martedì 5
Luglio 2016
Mashantucket, Connecticut - Foxwoods
Resort Casino, Grand Theater, July 3, 2016
1. Things Have Changed (Bob center stage, Donnie on pedal steel, Stu on
acoustic guitar)
2. She Belongs To Me (Bob center stage with harp, Donnie on pedal steel)
3. Beyond Here Lies Nothin' (Bob on piano, Donnie on electric mandolin)
4. The Night We Called It A Day (Bob center stage, Donnie on pedal
steel, Tony on standup bass)
5. Pay In Blood (Bob center stage, Donnie on pedal steel)
6. Melancholy Mood (Bob center stage, Donnie on pedal steel, Tony on
stndup bass)
7. Duquesne Whistle (Bob on piano, Donnie on lap steel, Tony on standup
bass)
8. That Old Feeling
(written by Sammy Fain with lyrics by Lew Brown - published in 1937) (Bob center stage, Donnie on pedal steel, Tony on
standup bass) live debut
9. Tangled Up In Blue (Bob center stage with harp then on piano, Donnie
on pedal steel)
(intermission)
10. High Water (For Charley Patton)
(Bob center stage, Donnie on banjo, Tony on standup bass)
11. Why Try To Change Me Now
(Bob center stage, Donnie on pedal steel, Tony on standup bass)
12. Early Roman Kings (Bob on piano, Donny on lap steel, Tony on standup
bass)
13. I Could Have Told You (Bob Center Stage, Donny on pedal steel, Tony
on standup bass)
14. Spirit On The Water (Bob on piano, Donnie on pedal steel, Tony on
standup bass)
15. Scarlet Town (Bob center stage, Donnie on banjo, Stu on acoustic
guitar, Tony on standup bass)
16. All Or Nothing At All (Bob center stage, Donnie on pedal steel, Tony
on standup bass)
17. Long And Wasted Years (Bob center stage,, Donnie on pedal steel, Stu
on acoustic guitar, Tony on standup bass)
18. Autumn Leaves (Bob center stage, Donnie on pedal steel, Tony on
standup bass)
(encore)
19. Blowin' In The Wind (Bob on piano, Donnie on violin, Stu on acoustic
guitar, Tony on standup bass)
20. Love Sick (Bob center stage, Donnie on electric mandolin)
"That Old Feeling"
(Music Sammy Fain / lyrics Lew Brown)
I saw you last night and got that old feeling
When you came in sight, I got that old feeling
The moment that you danced by I felt a thrill
And when you caught my eye my heart stood still
Once again I seemed to feel that old yearning
Then I knew the spark of love was still burning
There'll be no new romance for me, it's foolish to start
'Cause that old feeling is still in my heart
There'll be no new romance for me, it's foolish to start
'Cause that old feeling is still in my heart
Lunedì 4
Luglio 2016
Lenox, Massachusetts - Tanglewood
Koussevitzky Music Shed, July 2, 2016
1. Things Have Changed(Bob center stage, Donnie on pedal steel, Stu on
acoustic guitar)
2. She Belongs To Me (Bob center stage with harp, Donnie on pedal steel)
3. Beyond Here Lies Nothin' (Bob on piano, Donnie on electric mandolin)
4. The Night We Called It A Day (Bob center stage, Donnie on pedal
steel, Tony on standup bass)
5. Pay In Blood (Bob center stage, Donnie on pedal steel)
6. Melancholy Mood (Bob center stage, Donnie on pedal steel, Tony on
stndup bass)
7. Duquesne Whistle (Bob on piano, Donnie on lap steel, Tony on standup
bass)
8. How Deep Is The Ocean? (Bob center stage with harp, then on piano,
Donnie on pedal steel, Tony on standup bass)
9. Tangled Up In Blue (Bob center stage with harp then on piano, Donnie
on pedal steel)
(intermission)
10. High Water (For Charley Patton) (Bob center stage, Donnie on banjo,
Tony on standup bass)
11. Why Try To Change Me Now (Bob center stage, Donnie on pedal steel,
Tony on standup bass)
12. Early Roman Kings (Bob on piano, Donny on lap steel, Tony on standup
bass)
13. I Could Have Told You (Bob Center Stage, Donny on pedal steel, Tony
on standup bass)
14. Spirit On The Water (Bob on piano, Donnie on pedal steel, Tony on
standup bass)
15. Scarlet Town (Bob center stage, Donnie on banjo, Stu on acoustic
guitar, Tony on standup bass)
16. All Or Nothing At All (Bob center stage, Donnie on pedal steel, Tony
on standup bass)
17. Long And Wasted Years (Bob center stage,, Donnie on pedal steel, Stu
on acoustic guitar, Tony on standup bass)
18. Autumn Leaves (Bob center stage, Donnie on pedal steel, Tony on
standup bass)
(encore)
19. Blowin' In The Wind (Bob on piano, Donnie on violin, Stu on acoustic
guitar, Tony on standup bass)
20. Love Sick (Bob center stage, Donnie on electric mandolin)
Lewiston, New York - Artpark
Mainstage, June 30, 2016
1. Things Have Changed (Bob center stage, Donnie on pedal steel, Stu on
acoustic guitar)
2. She Belongs To Me (Bob center stage with harp, Donnie on pedal steel)
3. Beyond Here Lies Nothin' (Bob on piano, Donnie on electric mandolin)
4. The Night We Called It A Day (Bob center stage, Donnie on pedal
steel, Tony on standup bass)
5. Pay In Blood (Bob center stage, Donnie on pedal steel)
6. Melancholy Mood (Bob center stage, Donnie on pedal steel, Tony on
stndup bass)
7. Duquesne Whistle (Bob on piano, Donnie on lap steel, Tony on standup
bass)
8. How Deep Is The Ocean? (Bob center stage with harp, then on piano,
Donnie on pedal steel, Tony on standup bass)
9. Tangled Up In Blue (Bob center stage with harp then on piano, Donnie
on pedal steel)
(intermission)
10. High Water (For Charley Patton) (Bob center stage, Donnie on banjo,
Tony on standup bass)
11. Why Try To Change Me Now (Bob center stage, Donnie on pedal steel,
Tony on standup bass)
12. Early Roman Kings (Bob on piano, Donny on lap steel, Tony on standup
bass)
13. I Could Have Told You (Bob Center Stage, Donny on pedal steel, Tony
on standup bass)
14. Spirit On The Water (Bob on piano, Donnie on pedal steel, Tony on
standup bass)
15. Scarlet Town (Bob center stage, Donnie on banjo, Stu on acoustic
guitar, Tony on standup bass)
16. All Or Nothing At All (Bob center stage, Donnie on pedal steel, Tony
on standup bass)
17. Long And Wasted Years (Bob center stage, Donnie on pedal steel, Stu
on acoustic guitar, Tony on standup bass)
18. Autumn Leaves (Bob center stage, Donnie on pedal steel, Tony on
standup bass)
(encore)
19. Blowin' In The Wind (Bob on piano, Donnie on violin, Stu on acoustic
guitar, Tony on standup bass)
20. Love Sick (Bob center stage, Donnie on electric mandolin)
Venerdì 1
Luglio 2016
Toledo, Ohio - Toledo Zoo
Amphitheatre, June 29, 2016
1. Things Have Changed (Bob center stage, Donnie on pedal steel, Stu on
acoustic guitar)
2. She Belongs To Me (Bob center stage with harp, Donnie on pedal steel)
3. Beyond Here Lies Nothin' (Bob on piano, Donnie on electric mandolin)
4. The Night We Called It A Day (Bob center stage, Donnie on pedal
steel, Tony on standup bass)
5. Pay In Blood (Bob center stage, Donnie on pedal steel)
6. Melancholy Mood (Bob center stage, Donnie on pedal steel, Tony on
stndup bass)
7. Duquesne Whistle (Bob on piano, Donnie on lap steel, Tony on standup
bass)
8. How Deep Is The Ocean? (Bob center stage with harp, then on piano,
Donnie on pedal steel, Tony on standup bass)
9. Tangled Up In Blue (Bob center stage with harp then on piano, Donnie
on pedal steel)
(intermission)
10. High Water (For Charley Patton) (Bob center stage, Donnie on banjo,
Tony on standup bass)
11. Why Try To Change Me Now (Bob center stage, Donnie on pedal steel,
Tony on standup bass)
12. Early Roman Kings (Bob on piano, Donny on lap steel, Tony on standup
bass)
13. I Could Have Told You (Bob Center Stage, Donny on pedal steel, Tony
on standup bass)
14. Spirit On The Water (Bob on piano, Donnie on pedal steel, Tony on
standup bass)
15. Scarlet Town (Bob center stage, Donnie on banjo, Stu on acoustic
guitar, Tony on standup bass)
16. All Or Nothing At All (Bob center stage, Donnie on pedal steel, Tony
on standup bass)
17. Long And Wasted Years (Bob center stage, Donnie on pedal steel, Stu
on acoustic guitar, Tony on standup bass)
18. Autumn Leaves (Bob center stage, Donnie on pedal steel, Tony on
standup bass)
(encore)
19. Blowin' In The Wind (Bob on piano, Donnie on violin, Stu on acoustic
guitar, Tony on standup bass)
20. Love Sick (Bob center stage, Donnie on electric mandolin)
E' morto il leggendario Scotty Moore,
il chitarrista di Elvis
clicca qui
«Tutti volevano essere Elvis. Io
volevo essere Scotty Moore» (Keith Richards)
Winfield Scott "Scotty" Moore III (Gadsden, 27 dicembre 1931 -
Nashville, 28 giugno 2016) è stato un chitarrista statunitense rock and
roll, blues e rockabilly noto principalmente per aver affiancato Elvis
Presley nella prima parte della carriera fino al 1968. Il suo innovativo
stile chitarristico ha costituito un modello fondamentale per lo
sviluppo del rock and roll classico e del rock moderno in generale. Il
mensile Rolling Stone lo ha inserito al 29º posto nella sua classifica
dei 100 migliori chitarristi di sempre.
Scotty, il più piccolo di quattro fratelli, iniziò a suonare la chitarra
all'età di otto anni grazie agli stimoli di suoi amici e familiari. Nel
1948, nonostante avesse ancora 16 anni, venne arruolato nella Marina
Militare degli Stati Uniti e mandato in Cina ed in Corea, di stanza
sulle portaerei LST-855 e USS Valley Forge. Ottenuto il congedo nel 1952
poté dedicarsi interamente alla sua passione per la chitarra.
Forte delle sue radici blues, jazz e country, nel 1954 Scotty si
trasferì a Memphis per motivi di lavoro e fondò assieme al bassista Bill
Black un gruppo country, gli Starlite Wranglers, che gli permise di
venire a contatto con la scena locale. Iniziò una collaborazione con Sam
Phillips, produttore discografico del Sun Studio.
Nel luglio di quell'anno venne incaricato dell'audizione di un giovane
cantante senza nessuna esperienza che era stato consigliato a Phillips
dalla sua segretaria, Marion Keisker. Il suo nome era Elvis Presley. Il
prodotto di quella audizione fa oggi parte delle leggendarie Sun
Sessions: tra i vari brani registrati in quel giorno di luglio, quello
più importante fu una rilettura di "That's All Right Mama" di Arthur
Crudup, ancora oggi ritenuta uno dei primi brani rock and roll fissati
su nastro.
Elvis, Bill Black e Scotty Moore formarono così il trio chiamato Blue
Moon Boys, divenuto poi quartetto per l'aggiunta del batterista D. J.
Fontana. A partire da quel luglio 1954 i Blue Moon Boys iniziarono ad
esibirsi ed a registrare materiale lungo tutto il sud degli Stati Uniti:
l'ascesa di Elvis si rivelò ben presto inarrestabile ed il gruppo iniziò
ad esibirsi in vere e proprie tournée in lungo ed in largo negli Stati
Uniti e partecipò a diverse esibizioni televisive di Elvis ed anche ad
alcuni dei suoi film.
Il sodalizio artistico con Elvis durò ben 14 anni, durante i quali Moore
suonò nel ruolo di chitarrista solista in tutte le sue registrazioni più
celebri, incluse Good Rockin' Tonight, Baby Let's Play House, Heartbreak
Hotel, Mystery Train, Hound Dog, Too Much e Jailhouse Rock, affiancato
dal trio vocale The Jordanaires.
Nel 1964 Scotty pubblicò un album di brani strumentali intitolato The
Guitar That Changed the World ed elesse Nashville come sua nuova sede. A
Nashville, insediò uno studio di registrazione sulla 19th Avenue, il
Music City Recorders, ed una personale etichetta discografica, la Belle
Meade Records. Il Music City Recorders verrà ceduto nel 1973 per
intraprendere l'attività autonoma di ingegnere fonico, in maniera
pressoché esclusiva per i Monument Studios: nel 1976 acquistò lo stabile
dove tali studios avevano sede per avviarvi un'attività di duplicazione
nastri, la Indipendent Producer Corporation.
L'ultima collaborazione con Elvis risale al 1968 ed ebbe luogo in
occasione di uno speciale televisivo per la rete NBC intitolato Elvis
Presley's '68 Comeback Special.
La sua attività musicale sulla scena non è comunque cessata, sebbene si
alterni a quella di fonico: tra il 1970 ed il 2003 Scotty Moore ha
collezionato una cospicua serie di collaborazioni e partecipazioni con
artisti come Jerry Lee Lewis, Johnny Cash, Dolly Parton, Perry Como,
Paul McCartney, Ringo Starr (in veste di ingegnere fonico per il suo
disco Beaucoup Of Blues del 1970), Carl Perkins ed Alvin Lee.
Nell'agosto del 2005 Scotty ha intrapreso un breve tour tra Norvegia e
Regno Unito e nel 2007 ha prodotto due cd di collaborazioni intitolati
The Mighty Handful, vol.1 e 2.
Scotty Moore divideva il suo tempo tra la sua attività di ingegnere e
produttore ed esibizioni periodiche con vari artisti, tra cui Ronnie
McDowell, Lee Rocker ed il Mike Eldred Trio.
Scotty Moore è comunemente ritenuto un vero e proprio pioniere della
chitarra solista per quanto riguarda il suo utilizzo nei gruppi rock; la
sua presenza non eccessivamente scenica, dovuta al suo carattere
introverso, è sempre stata adeguatamente compensata dal suo pirotecnico
stile chitarristico. Buona parte del ruolo chiave che questo strumento
ricoprirà nei gruppi che sarebbero venuti è dovuto a lui: mentre molti
leggendari chitarristi rock come Chuck Berry o blues come B.B. King
usavano abitualmente ricoprire il ruolo di cantante oltre che di
chitarra solista, nei Blue Moon Boys Scotty ricoprì unicamente il ruolo
di solista, non sovrapponendosi mai ad Elvis per quanto riguardava la
voce o la chitarra ritmica.
La chitarra con la quale iniziò la sua collaborazione con Elvis fu la
Gibson ES-295, prima di utilizzare una Gibson L5 e successivamente il
modello Super 400, anch'essa di produzione Gibson così come le chitarre
acustiche da lui utilizzate, le J200. Fanno eccezione due modelli di
marca Martin, il D-18 ed il D-28.
Il 29 luglio 1999 la Gibson Guitar Corporation ha avviato la produzione
del modello ES-295 Scotty Moore Signature in serie limitata.