MAGGIE'S FARM

sito italiano di BOB DYLAN

PARTE 426

 

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ciao Tambourine, ti mando le classifiche di dischi e canzoni...
a presto! (oggi è il 29 settembre, ti sei seduto in quel caffè?)
Le ventuno canzoni di Dario Twist of fate

Like a Rolling Stone - Bob Dylan

The River - Bruce Springsteen

Gloria  - Them

All along the watchtower  - Hendrix

House of the rising sun  - Animals

Can't find my way home  - Blind Faith

Paint it black  - Rolling Stones

Thunder Road  - Springsteen

Suspicious  - Elvis

Losing my religion  - R.E.M

The Weight  - The Band

Hurricane  - Bob Dylan

Downtown train  - Tom Waits

Bad Moon Rising  - Creeedence Clearwater Revival

Here comes the sun  - Beatles

Little Wing  - Hendrix

Caravan  - Van Morrison

Racing in the street  - Springsteen

Sultans Of Swing  - Dire Straits

Cocaine  - J.J. Cale

Free Fallin'  - Tom Petty


I DIECI DISCHI


Blonde on blonde  - Dylan

Abraxas  - Santana

The Dark side of the moon  - Pink Floyd

Born to run  - Springsteen

Astral weeks  - Van Morrison

Sticky Fingers -  Rolling Stones

Abbey Road  - Beatles

Darkness on the edge of town  - Springsteen

Highway 61 Revisited  - Dylan

Rain Dogs  - Tom Waits

Sugli album sono d'accordo con te , buona scelta , per le canzoni invece la tua scelta mi sembra troppo limitata , mancano troppi capolavori , vuoi riconsiderarla ? Ti suggerisco qualche nome :  Jimi Hendrix , Led Zeppelin , King Crimson , Jethro Tull , Doors , Janis Joplin , Beach Boys , Yes , Frank Zappa , CSN & Y , Who , James Taylor , Carole King ,

Mi son seduto in quel caffè , ma non pensavo a te.....:o))))))))) Ciao ,

 

Mr.Tambourine

 

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Ciao Mr. Tambourine,
ti mando questo pezzo: era da tanto (anni) che volevo scrivere qualcosina sull'argometo "bootleg" e ne approfitto per fare questa recensione "a priori" di Tel tale Sign... (provocatoriamente, dopo tutte queste anticipazioni!). Vedi ovviamente tu come e dove collocarla, se credi... salutami Napoleon se lo vedi o senti , un caro saluto
Gypsy Flag

Tell Tale Signs: dacci oggi il nostro bootleg quotidiano
Di: “Gypsy Flag”

(…) Plenty of places to hide things
If you want to hide them bad enough.
(Bob Dylan, Sugar baby)


Il bootleg è un oggetto onirico. Una caratteristica dei sogni è quella di aprire dimensioni sconosciute negli spazi quotidiani: stanze mai scoperte nella nostra casa, soffitte misteriose, strade del nostro quartiere che svelano vicoli mai visti, nuovi elementi in una serie di oggetti che si pensava completa, esaurita.
Nella serie delle opere di Dylan, nell’arco ormai di mezzo secolo, il bootleg è una continua fonte di meraviglie. A partire da quella prima, mitica, Grande Meraviglia Bianca che si presentò, nell’estate del 1969, come un doppio disco artigianale, dalla copertina tutta bianca, siglata G.W.W. (Great White Wonder). In assoluto fu questo il primo bootleg, il primo disco pirata della storia. Conteneva preziosi inediti del Dylan dei primissimi anni sessanta, assieme ad alcuni brani degli allora sconosciuti Basement Tapes, i “nastri della cantina” registrati da Dylan con la Band nella sua casa di Woodstock, durante il ritiro dalle scene nel 1967. Da questa prima meraviglia, oggi quotata a cifre vertiginose nel mercato dei collezionisti, ne seguirono diverse versioni successive e poi, via via, lungo i decenni settanta e ottanta, si moltiplicarono decine e decine di altri bootlegs: registrazioni abusive di concerti dal vivo, nastri rubati dagli studi di registrazione. Divennero centinaia con l’avvento del digitale e migliaia nell’era di internet. Difficile fare una stima: il materiale “non ufficiale” di Dylan prodotto illegalmente fino a oggi potrebbe superare i tremila titoli.
La quantità di roba che circola oggi su internet è sbalorditiva. Se fino agli anni novanta l’oggetto bootleg era appannaggio di negozietti di dischi alternativi e di fiere dell’usato - e veniva pagato a prezzi anche molto alti - oggi il contenuto di queste produzioni si trova completamente disponibile in rete. Dal 2000 hanno cominciato a proliferare siti che mettono a disposizione downloads gratuiti di bootlegs e poi, negli ultimi anni, attraverso il peer-to-peer, una mole impressionante di concerti dal vivo di Dylan sono messi in condivisione, seguendo passo passo le esibizioni del cosiddetto Never Ending Tour. Dall’esecuzione di un concerto in qualche remota località americana europea o asiatica, alla produzione di un “bootleg” – con proprio titolo e copertina - e alla sua diffusione in rete possono passare pochi giorni, se non poche ore. Vi sono siti di peer-to-peer che avvisano via e-mail delle novità messe a disposizione … si rischia letteralmente di avere la vita invasa da bootlegs di Bob Dylan!
A tutto questo vanno ad aggiungersi i bootlegs “ufficiali”: gli “zingari in condominio” come un mio amico ed estimatore di Dylan li ha efficacemente definiti. Con Tell Tale Signs la serie degli “zingari” sedentarizzati dalla Columbia ha raggiunto l’ottavo numero, a circa quindici anni dall’ inizio della produzione.
Il discorso sui bootlegs ufficiali parte però da molto più lontano. A pochi mesi dall’uscita di Great White Wonder, Dylan se ne uscì con quello che fu definito “il suo bootleg personale”, il disco doppio intitolato “Self Portrait”. Come bootleg fu un bidone (come peraltro tanti bootlegs “veri”), perché la gran parte dei pezzi erano cover, eseguite in modo molto discutibile e anche male incise. Si salvano pochissimi brani, assieme ad alcune inedite registrazioni “live” dal concerto all’isola di Wight.
Molto si è scritto sulle brutture di Self Portrait, forse poco si è riflettuto sulla scelta del titolo “autoritratto”, che apparve beffarda. La copertina rinforza il concetto, mostrando un autentico (e apprezzabile) autoritratto dipinto da Dylan. L’aspetto che semplicemente vorrei sottolineare è che spesso per gli artisti figurativi l’autoritratto è vissuto come qualcosa di beffardo: rappresentando una visione tormentata e insostenibile di se stessi, sofferta e piena di spigoli.
A complicare la questione “autoritratto”, la deliberata volontà di Dylan di distruggere quella sua stessa icona mediatica che lo stava soffocando. Per questo, come racconta in Chronicles, gettò i brani di Self Portrait sul muro, per vedere “quali vi restavano apiccicati”… per poi raccogliere però anche quelli “caduti”, e sbatterli tutti dentro al famigerato doppio album.
Altro bootleg “ufficiale” fu sicuramente “Dylan” l’album “omonimo” uscito tre anni dopo il criticato “autoritratto” e sempre in epoca di ritiro dalle scene. Questo disco rappresentò, come è noto, un vero e proprio ricatto discografico della Columbia, che dimostrava di poter disporre come voleva dei brani di Dylan, e pubblicò scarti di registrazione proprio da Self Portrait. Ironia della sorte, alcuni brani di questi scarti sembrano funzionare meglio di molti di quelli ammessi nel precedente doppio…
Un’aria da bootleg ha anche il grande Planet Waves, registrato alla fine del ’73 e pubblicato all’inizio dell’anno successivo per l’etichetta indipendente Asylum. Il titolo originale per quest’album doveva essere Ceremonies of the Horseman, utilizzando un verso da Love Minus Zero, secondo un espediente poi migliaia di volte usato dai bootleggers.
Nel 1975 l’uscita del doppio The Basement Tapes segna la definitiva (e opportuna) ufficializzazione di parte del materiale inedito del ’67, che continuava a uscire clandestinamente.
Una riflessione a parte va fatta per New Morning, l’album del 1970 che segnava la “rinascita” di Dylan dopo il pasticciaccio di Self Portrait. Paolo Vites, nel libro Bob Dylan 1962-2002: quarant’anni di canzoni (Ed. Riuniti, 2003) ne fa oggetto di aspra critica, definendolo “ancora più irritante” di Self Portrait, in continuità con quest’ultimo e parimenti malriuscito. Non mi ritrovo in queste critiche - ho sempre ascoltato New Morning con piacere e, per inciso, ho notato che risulta gradito anche ai bambini – ma è ovviamente un’opinione personale. Proviamo però a immaginare New Morning come un bootleg … immaginiamo che le sue canzoni fossero rimaste nel cassetto, per poi essere rinvenute a posteriori, come tante altre volte è successo, e rese pubbliche da un’etichetta pirata, magari con un titolo più accattivante. Forse qualcuno avrebbe gridato al miracolo! Al rinvenimento del più grande tesoro nascosto. La meraviglia di scoprire che Dylan aveva tenuto celate – in canzoni come Went to See the Gipsy, Time Passes Slowly, Sign on the Window, The Man in Me, Father of Night – le chiavi interpretative della sua personalità umana e artistica… Sono sicuro che New Morning avrebbe ricevuto, come bootleg, un successo esorbitante. Quelle canzoni, singolarmente, continuerebbero a pulsare e vivere di luce propria, come è accaduto per Blind Willie McTell, e per i capolavori omessi da Oh Mercy e Time Out of Mind, che trovano oggi asilo in questa nuova imminente raccolta.
Nell’attesa di Tell Tale Signs - “Segni rivelatori” traduce brillantemente Alessandro Carrera - possiamo osservare la bolla dell’aspettativa commerciale che si gonfia fino a lacerarsi e a lasciar uscire anticipazioni, “rivelazioni” (una specie di corto circuito). Già dall’inizio dell’estate abbiamo potuto ascoltare la bella e sorprendente Dreaming of You. Ora sta circolando questa versione blues, strascicata e allucinata, di Mississippi, nella quale Dylan sembra completamente immedesimato nell’autenticità umana e artistica dei bluesmen del passato...
Dreaming of You scorre tra le immagini suggestive di un videoclip con protagonista Harry Dean Stanton. Il quale, nei panni di un curioso bootlegger, vagabonda per le strade secondarie d’America, segna sul calendario tutte le esibizioni live di Dylan, per poi rinchiudersi nel garage di una scalcinata pompa di benzina. In questo laboratorio si mette ad assemblare, ritagliare, incollare, e produrre piccole meraviglie clandestine… “pretty good stuff”. Poi strimpella una chitarra, si ferma a fissare la foto di una donna, esce dalla porta e riprende il cammino… Si ha l’impressione di vedere un cortometraggio perduto di “Paris, Texas”, di scoprire altri vagabondaggi segreti del protagonista. Il volto inconfondibile di Harry Dean Stanton rimarrà credo per sempre legato al personaggio Travis e alle vicende del film prodotto da Wenders nel 1984, da un soggetto di Sam Shepard. “Paris, Texas”, nelle sue scene cruciali, mi è sempre sembrata la trasposizione cinematografica di Tangled Up in Blue. Un riferimento non esplicitato, obliquo, che forse ritorna oggi, misteriosamente, nel video di questa Dreaming of You. “The silent sun has got me on the run/ Burning a hole in my brain” sono versi che potrebbero benissimo risuonare dentro Tangled Up in Blue…
Perdonatemi questa bastarda “recensione” dei segni rivelatori di un bootleg che ancora deve arrivare…
28 settembre 2008

 

Ottimo lavoro Gipsy Flag , lasciami però dire che , a mio avviso hai sopravvalutato "New Morning" , in questo sono più portato verso il giudizio di Vites , non vedo grandi capolavori in quell'album a livello di canzoni. "Self Portrait" , come hai ben spiegato tu è un discorso a parte , un disco fuori dagli schemi dylaniani ma con motivazioni ben precisate e definite nel corso degli anni , la verità è stata più o meno quella detta da tutti i dylanologi , particolare più o meno il succo non cambia. Personalmente trovo questo BS8 "Tell Tale signs" superfluo , che dice di Bob cose che sapevamo già , roba da collezionisti dylaniani sfegatati , non un disco da avere a tutti i costi , che niente aggiunge all'opera di Dylan , seguendo in questa strada anche tanti dischi "ufficiali" che sanno di poco o niente.Non sono mai stato un amante dei bootleg , non mi hanno mai esaltato come poteva fare "Blonde on Blonde" , roba sentita e strasentita , ripetizioni inutili ed a volte peggiorative del prodotto originale , in fin dei conti si tratta sempre di scarti , canzoni a volte belle ma rovinate dall'atmosfera sbagliata. Naturalmente questa è solo la mia opinione , prendila per quel che vale , cioè poco , ma ripeto , i bootleg non mi entusiasmano , non suscitano la mia curiosità dylaniana , non generano in me la voglia di averli , la discografia ufficiale , con i dovuti alti e bassi di creatività che un artista passa nell'arco della sua vita , sono più che sufficenti , mi dicono tutto quello che c'è da capire , il resto è solamente una specie di feticismo , niente di male in questo , ci sono debolezze ben peggiori :o). Comunque la tua recensione a priori è validissima , spero tu sia dello stesso parere dopo aver ascoltato più volte BS8. Di "Paris Texas" , oltre la meravigliosa colonna sonora tutta "slide guitar" di Ry Cooder , non ricordo molto , l'ho visto molti anni fa e mi era sembrato noioso , forse non ero nello stato d'animo giusto per apprezzarlo fino in fondo , come tutte le storie cinematografiche che vanno un pò oltre la realtà quotidiana , con concetti ed immagini direi a volte troppo esasperate , lo rivedrò alla prima occasione , e se mi piacerà di più di allora chiederò venia :o) Ciao , alla prossima ,

Mr.Tambourine

 

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Ciao Mr. Tambourine,
ti scrivo stuzzicato dalla richiesta di commenti
avanzata da Napoleon in merito alla super-classifica dei 100 hits da Rolling Stone.
Non voglio entrare nel merito di quelle che sono
inclinazioni personali spesso legate a un ricordo, un'emozione o
quant'altro e neppure vorrei passare per uno strenuo difensore delle
italiche virtù, visto che non ho mai creduto in certi valori.
Però che in questa classifica non ci sia manco un posticino per quello che (de
gustibus...) è insieme a Dylan e Brassens il più grande poeta della
canzone d'autore, ossia tal Fabrizio De Andrè da Genova,...mi pare
quanto meno paradossale. Lascio perdere gli arci-noti i commenti
entusistici di David Byrne che all'epoca accompagnarono l'uscita di
Creuza de ma; basterebbe leggere i giornali di questi giorni per
scoprire che Wim Wenders (non i fratelli Vanzina!!), sta progettando un
concerto tributo dedicato a Faber da tenersi a New York al quale
dovrebbero partecipare alcuni tra i più grandi interpreti e cantautori
internazionali, e questo dopo aver scoperto che un grande produttore
musicale quale Hal Willner, è innamorato delle canzoni di Fabrizio.
Oltre a ciò, Wenders ha appena realizzato un documentario dedicato a
De Andrè che sarà presentato al festival del cinema di Roma .E' triste
pensare che all'estero ci si debba far conoscere solo per Nel Blu
dipinto di Blu, ma è altrettanto sconcertante pensare che debba essere
un grande regista di lingua tedesca a dover omaggiare un poeta che la
Pivano considera il più grande, tra gli italiani, del novecento.
Personalmente credo che capolavori assoluti come Creuza, Anime Salve,
Storia di un impiegato o la Buona Novella, giusto per citarne qualcuno,
non stonerebbero di certo affianco a titoli come Billie Jean di M.
Jackson o Star Time di James Brown (per carità evito il paragone con i
monumenti, ossia Dylan, Beatles e via discorrendo, non vorrei irritare
qualcuno). Forse anche pezzi come La mauvause Reputation di Brassens,
anche qui solo per citarne una, farebbero la loro buona figura,ma qui
andiamo nella preistoria e capisco che il pubblico rockettaro non ami
molto chi imbraccia una acustica senza accompagnamento di bassi e
batterie. Oppure, l'altra ragione (io le condizioni della classifica
stilata da Rolling Stones non le conosco), potrebbe essere quella di
limitarsi alla sola musica anglofona e allora, mi rimangio tutto quello
che ho detto. Se così fosse,comunque, svarioni allucinanti ce ne
sarebbero comunque; uno su tutti. Che c'entra mettere insieme Love
Supreme di J. Coltrane o dischi di Miles Davis, ossia un genere come il
jazz, per giunta il jazz modale, con gli Stones e quant'altro??!! Non
scherziamo, il jazz è il jazz, Davis, Coltrane, Mingus & co. appartengono a tutta un'altra storia.
Comunque, e chiudo, ritengo sia veramente allucinante il fatto che nella redazione di Rolling Stone
ancora nessuno si sia preoccupato di mettersi ad ascoltare pezzi come
Amico Fragile, Dolcenera,o...La guerra di Piero e pensare che, almeno
al novantatreesimo posto, subito dopo i Ramones!! (perdona la caustica
ironia dell'affermazione), ci potrebbe stare anche una cosuccia come
Korakhane dello sconosciuto Fabrizio De Andrè from Italy, che è forse
il più bel ritratto che ad oggi mi sia mai sentito di ascoltare a proposito della vita e della cultura Rom.
Un caro saluto, Beppe

Caro Beppe , hai ragione da vendere , Fabrizio meritava un posto in quella classifica , ma non è l'unico , e Battisti ? De Gregori ? Dalla ? Bubola ? Di belle cose ne hanno scitte anche loro , ma la classifica di Rolling Stone credo vada inquadrata più da vicino , considerando le ragioni e le motivazioni assolutamente diverse che un mondo separato da un oceano può avere. Rolling Stone è un magazine di lingua inglese , che si rivolge ad un pubblico eterogeneo di lingua inglese , un pubblico che , molto probabilmente dell'Italia conosce ben poco , se non le cose scontate che fanno parte della pittura , della scultura , dell'architettura e della letteratura. L'america è un paese senza una cultura profonda ,  anzi , gli americani originali , almeno i pochi che sono rimasti , i "Native Americans" o Pellerossa , di cultura avevano solo la loro , tradizionalmente animalista come tutte le culture primitive , anche se molto più profonda e rispettosa del lato umano delle cose delle culture occidentali ed europee. Gli americani sono un popolo di immigrati , di gente povera partita dal paese d'origine in cerca di fortuna , di una vita migliore , di una speranza nuova , di un'occasione che l'Europa negava loro. Si sono portati appresso i ricordi che inevitabilmente il tempo cancella , e pian piano hanno assimilato la nuova "way of life" che niente ha da spartite con le abitudini europee. Così cambia tutto , valori millenari vengono sradicati e sostituiti da altri più semplici , a portata di mano , meno impegnativi mentalmente , la loro natura viene "snaturata" dalla necessità dell'essenziale , del bisogno primario ed immediato , non avevano tempo per sognare o riflettere sulle cose della vita , lavorare sodo 15 o 16 ore al giorno per guadagnare quel pezzo di pane che ti permette di sopravvivere e sperare che domani sia un giorno migliore. Ora è palese che questa nuova "sottocultura" o cultura semplificata , ridotta allo scarno essenziale , sia completamente diversa dalla nostra , per fare un esempio terra terra , la satira degli americani fa scappar da cagare , ridono per stronzate che ci fanno rimanere allibiti , a parte Woody Allen , non ricordo altri personaggi all'altezza di Dario Fo , di Benigni , di Grillo. Però c'è una differenza notevole nel mondo musicale , gli americani hanno il "senso del palco" , della musicalità , tutti negli USA sanno suonare qualcosa , e piuttosto bene anche , cominciano da piccoli , e quando diventano ragazzi hanno già una maturità musicale molto più alta della nostra. Noi , nel nostro paese , abbiamo purtroppo solo lo grande tradizione della canzone napoletana , coi suoi straordinari capolavori conosciuti ed apprezzati in tutto il mondo , ma è solo un piccolo feudo che ha prodotto per tantissimi anni una musica stupenda che , a parte l'Opera coi suoi grandi maestri , da Verdi a Puccini e tutti gli altri , nessuno ha saputo eguagliare. le altre regioni d'Italia , musicalmente sono quasi zero , ferme a tradizioni contadine , lontanissime dal valore della musica partenopea. Questo è un dato di fatto , incontrovertibile , indiscutibile , i fatti sono questi e le conseguenza anche. Battisti negli USA ha fatto un buco grande come una caverna , un flop completo , eppure da noi è stato il più grande autore di musica leggera , insuperato ed oserei dire insuperabile. Eppure negli USA non sanno nemmeno chi sia , pretendi che conoscano De Andre ? Queste , a mio parere , sono le ragioni dell'assenza di un grande come Fabrizio da questo tipo di classifica , una classifica banale , che non tiene conto dei valori , quasi un'elenco , con le dovute eccezioni , di canzonette da fischiettare sotto la doccia. Io non prendo molto sul serio queste classifiche , sono cose estemporanee , che lasciano il tempo che trovano , cose senza importanza , futili , e allora è meglio che Fabrizio non ci sia , lui è uno dei pochi Giganti in un  mondo di Nani , Gnomi , Folletti ed Elfi , tutta roba di bassa statura , naturalmente , ripeto , con le dovute eccezzioni. "Nel blu dipinto di blu" , conosciuto in America come "Volare" , del resto anche Modugno è conosciuto come Mr.Volare , strano fenomeno di associazione di persone con le cose , abbastanza comune , quanti artisti o attori sono rimasti legati per tutta la vita al loro personaggio ? James Bond 007 sarà sempre Sean Connnery , gli altri sono solo cattive imitazioni , Leonard Nemoy sarà sempre Spock il vulvaniano con le orecchie a punta , il cuore a destra ed il sangue verde , e quando lo vedi interpretare un personaggio fuori dalla serie Star Trek è come se ci fosse qualcosa di sbagliato. Modugno ne è un esempio classico , da noi ha scritto molte altre canzoni meravigliose ed è rimasto il grande Domenico Modugno , in America è e sarà sempre Mr.Volare , quello che ha scritto solo "Volare". Che vuoi farci , così vanno le cose a volte , e nessuno può farci niente. Teniamoci il nostro Fabrizio , il nostro Lucio , forse l'America non ha mai meritato personaggi di questo calibro , con la loro mania di grandezza e la loro ignoranza culturale hanno fatto diventare famosi centinaia di delinquenti ed assassini , tanto per fare qualche nome : Jesse James , Billy the Kid , Al Capone , Lucky Luciano e via così.......hanno assassinato persone come John Kennedy , Robert Kennedy , Martin Luther King , Abramo Lincoln , Truman ha fatto tirare in testa ai Giapponesi due bombe atomiche perchè una non gli bastava......non saprei che altro dire , ammiro gli Americani , certi Americani del mondo della musica , disprezzo i magnati dell'Alta Finanza , le Sette Sorelle , il sindacato dei camionisti di Jimmy Hoffa , le porcherie della C.I.A , dell'F.B.I , le porcherie del Viet Nam , e l'elenco potrebbe essere infinito. Non affermo che noi siamo migliori di loro , abbiamo le nostre pecche e le nostre cose delle quali dobbiamo storicamente vergognarci , abbiamo avuto mille anni di Papi che erano peggio di Al Capone , più avidi e più spietati , fortunatamente questa genia è scomparsa . Tralasciando le nefandezze della Grande Inquisizione che è stata peggio di Hitler , di Stalin , di Pol Pot , di Saddam e di tanti altri come loro messi assieme . Teniamoci stretti i nostri grandi , quelli che ora riposano nell' urne dei forti e che accendono il forte animo , di qualunque categoria , forse un giorno ci invidieranno anche Fabrizio e Lucio , chi può dirlo , di sicuro i Borgia non ce li invidierà mai nessuno. Scusami le divagazioni , a volte mi lascio prendere la mano da un'argomento , e tu mi hai dato un facile scoglio dal quale partire. Alla prossima :o)

Mr.Tambourine

 

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Ciao Tambourine e Farmers,
per quanto riguarda la presenza di Dylan in
opere di fiction televisiva, in uno dei primissimi episodi di In
treatment, la serie psicoanalitica attualmente in onda su Cult, tra
Paul-Gabriel Byrne e la sua analista-supervisora Gina-Dianne Wiest si
svolge più o meno questo dialogo:
Lei: «Sto scrivendo, forse un saggio,
forse qualcosa di più personale»
Lui: «Non un'autobiografia, vero? Lo
fanno tutti. L'ha fatto anche Bob Dylan, ma certo quando si ha avuto
una vita come la sua ne vale la pena»

Just for the record.
Complimenti
per il lavoro che fate, è una gioia leggervi
Egle

«May you have a
strong foundation when the winds of changes shift»

Segnalazione aggiunta all'elenco caro Egle ( non è che sia Eagle ? un errore di scrittura ? ) , grazie , ciao ,

Mr.Tambourine

 

5461

Hey mr tambourine man give me Martina's address
cause i need it, and there is no place i'm going to
Hey mr tambourine man give me Martina's
address
in the jingle jangle morning, i'll come contactin' her!


Grazie :o)
Signor G

Sono in attesa dell'indirizzo da Martina , appena me lo manda te lo giro , ciao :o)

Mr.Tambourine

 

5462

Un saluto agli amici di MF. Ho dato un'occhiata alle classifiche degli album e delle canzoni che in questi giorni si affacciano su MF. Le ho confontate con quelle di Piero Scaruffi e vi sono notevoli differenze. Che ne pensate? Il dibattito, moto vivace, è aperto. Ciao. Massimo

Le classifiche del sito di Piero Scaruffi sono ben fatte , divise per anno , categoria , genere etc.etc. , quindi è impossibile fare un raffronto . La classifica di Rolling Stone è a livello popolare e mi sembra più sincera pur con le sue incongruenze , ma come dicevano i Romani antichi " De gustibus non disputandum est". Anche le nostre di MF sono  di parte , tengono conto solo di Bob e basta , cosa giusta per i fans di Bob , ma che non fanno testo , diciamo una discussione fra di noi , fra amici ed appassionati . Ognuna di queste classifiche ha il suo valore , ma in sostanza sono dei passatempi con poco significato. E' molto difficile se non impossibile impostare un dibattito con questi paramentri , poi sarebbe un dibattito senza regole e senza limiti , ci starebbe tutto di tutti , gusti diversi e completamente agli antipodi , elenchi sterili di canzoni , dibattito scarso se si limita ad un elenco di canzoni , almeno , questa è la mia idea , :o)

Mr.Tambourine

 

5463

Hey, Mr. Tambourine oggi mi sono presa una pausa pranzo un pò più comoda e dando un'occhiata al sito ufficiale di Bob guarda, anzi senti, un pò che roba vi ho trovato!
Ben 26 tracce (se non ho contato male) in anteprima!

http://www.npr.org/templates/story/story.php?storyId=95047293

Che ne pensi di Most Of The Time tutta chitarra ed armonica? A me sembra semplicemente mirabile. Senza nulla togliere al resto.

E se non ti bastasse, ho trovato anche questa novità. I dipinti di Bob, dopo la Halcyon Gallery di Londra, verranno esposti nella galleria Lightbox a Woking dal 25 novembre 2008 al 4 gennaio 2009. E forse è solo l'inizio di un tour internazionale.

http://www.artdaily.com/index.asp?int_sec=2&int_new=26427

http://www.thelightbox.org.uk/content.php?page_id=3717

Un abbraccio
Marina

Cara Marina , io ne ho contate 27 , cioè tutte le canzoni dei primi 2 CD , troverai qui le diverse recensioni dell'album. Alla prossima , nel frattempo aspetto la tua di recensione , XOXO ,

Mr.Tambourine

 

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Caro Mr.Tambourine , ho trovato nobile e generoso il tuo gesto di inserire l'appello della famiglia della piccola Madeleine , tanto di cappello , avrai per sempre il mio rispetto. Lucio.

Ti ringrazio Lucio , come ho ricevuto l'avviso ho sentito che dovevo , nel mio piccolo , fare qualcosa per quella bimba , spero con tutto il cuore che possa servire ! :o)

Mr.Tambourine

 

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Ciao Mr Tambourine,
ho trovato su youtube un video del nostro amato ma non riesco ad individuare quale canzone esegue. Credo che il video risalga agli anni ottanta (lo deduco dal look dalla pettinatura e dalle coriste sul palco). Ad essere sincera non ho individuato neppure i membri della band che lo accompagna. Insomma, sarà la mia ignoranza, ma mi sembra una esibizione misteriosa. Chiedo il tuo aiuto e quello dei cari amici della Farm per dipanare il mistero.
Un abbraccio
Marina

http://it.youtube.com/watch?v=T4UmAdapHK4&feature=related

Non ti saprei rispondere , passo la parola agli esperti , restiamo in attesa !!!!!!! Ciao :o))))))))))))

Mr.Tambourine

 

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Gentile Redazione,
potreste inviarmi informazioni su come acquistare l'album Bob Dylan, Live at the Summer Sound Festival (Lazzaretto, Bergamo, Italy June 16, 2008), Godfatherecords / GR 292/293?
Cordialmente
Valerio D’Abbicco

Penso che gli amici del Porcile di Maggie  ti possano dare tutte le informazioni , contattali , contemporaneamente giriamo la richiesta anche ai nostri Maggiesfarmers , se qualcuno ha registrato il concerto si metterà in contatto con noi , ciao ,

Mr.Tambourine

 

CLASSIFICA ALBUM PIU' VOTATI

1)  Highway 61 revisited

2)  Blonde on blonde

3)  Desire

4)  "Love and theft"

5)  Oh mercy

6)  Bringing it all back home

7)  Time out of mind

8)  The times they are a-changin'

9)  The freewheelin' Bob Dylan

10) Blood on the tracks

11) Blind Willie mcTell

12) Man in the long black coat

13) Ain't talking

14) Girl from the north country

15) The lonesome death oh Hattie Carrol

16) Series of dreams

17) Morth country blues

18) Stuck inside of Mobile with the Memphis blues again

19) Nettie moore

20) Mississippi

 

CLASSIFICA CANZONI PIU' VOTATE

  1)   LILY, ROSEMARY AND THE JACK OF HEARTS
  2)   MY BACK PAGES
  3)   HURRICANE
  4)   LIKE A ROLLING STONE
  5)   SUBTERRANEAN HOMESICK BLUES
  6)   ONE MORE CUP OF COFFEE
  7)   BLOWIN' IN THE WIND
  8)   IDIOT WIND
  9)   MR TAMBOURINE MAN
 10)  IF YOU SEE HER SAY HELLO


 

LE CITAZIONI DYLANIANE NEI FILM

Nota: in questa lista vanno inseriti solo ed esclusivamente i film in cui Dylan viene citato in qualche modo (il suo nome, un verso di una sua canzone, un poster, una copertina di un disco, o qualsiasi altro rimando di questo genere) e non quelli in cui appaiono semplicemente sue canzoni o cover delle sue canzoni (nè ovviamente quelli direttamente dedicati a lui come "Io non sono qui" o quelli fatti da lui of course... ;o) )
Aiutateci ad allungare la lista e segnalate, segnalate, segnalate...

In treatment - fiction televisiva                                                                                                                                                    We shall overcome , una lezione di vita - di Niels Arden Oplev (2005) - Il Proff. Freddie cita Bob Dylan sfogliando i dischi con Frits . Una casa alla fine del mondo"(con Colin Farrell 2004 ) 
Ma il cielo è sempre più blu, di Marco Turco (Fiction TV)                                                                                                              It's a free world, di Ken Loach
Vanilla sky, di Cameron Crowe
The ladykillers, di Ethan Coen e Joel Coen
Grindhouse (segmento Deathproof), di Quentin Tarantino
Ricky e Barabba, di Christian De Sica
Vacanze di Natale 2000, di Carlo Vanzina
Dangerous Minds, di John N. Smith
Simpson (vari episodi del cartone animato di Matt Groening)
Due nel mirino
Lady in the water, di M. Night Shyamalan
Walk the line, di James Mangold
The Doors, di Oliver Stone
Scrivimi una canzone
Blow, di Ted Demme
Bob Roberts, di Tim Robbins
The Hunted - La preda, di William Friedkin
Interstate 60, di Bob Gale
Be Cool, di F. Gary Gray
L'amore e' eterno finche' dura, di Carlo Verdone
Al Lupo Al Lupo, di Carlo Verdone
Io e Annie , di Woody Allen ( Just like a woman )                                                                                                                          Forrest Gump - ( Blowing in the wind )

 

I RIFERIMENTI A DYLAN NEI ROMANZI O IN ALTRE OPERE LETTERARIE
 

Vuoi contribuire ad allungare la lista sottostante? Segnala a spettral@gmail.it i romanzi, i racconti o le altre opere letterarie in cui viene citato direttamente o indirettamente Bob Dylan .

 

- "Scimpru " di Roberto Valentinii, dove Dylan è citato due volte                                                                                                        - "Achille piè veloce" di Stefano Benni, dove il cantante preferito della ragazza del protagonista è, per l'appunto, Dylan.
- "Music Box", Curcu&Genovese, Trento, 2006. ( Marc Pontoni )
- "Nel momento" di Andrea De Carlo
- "Alta fedeltà" di Nick Hornby
- "La spia e la rockstar" di Liaty Pisani, Fazi, 2006
- "L'era del porco" di Gianluca Morozzi, Parma, Guanda, 2005
- "Scirocco" di Girolamo De Michele, Torino, Einaudi, 2005
- "Giorni di un uomo sottile" di Ernesto Aloia nella sua raccolta "Chi si ricorda di Peter Szoke?", minimum fax 2003
- "La ragazza dai capelli di cobalto" di Gianluca Morozzi, nell'antologia di vari autori "Strettamente Personale", ed. Pendragon, 2005.
- "L'Emilia o la dura legge della musica" di Gianluca Morozzi - Guanda
- "Tokyo blues" di Murakami Haruki - Norvegian Wood (trad. ital. Milano, Feltrinelli)
- "Dance dance dance" di Murakami Haruki (trad. ital. Torino, Einaudi)
- "La Torre Nera" di Stephen King
- "I giorni felici di California Avenue" di Adam Langer
- "Per sempre giovane" di Gianni Biondillo, edizioni Guanda - 2006
- "Americana" di Don de Lillo
- "Denti bianchi" di Zadie Smith
- "La Danza del Pitone", di Norman Silver
- "Troppi paradisi" di Walter Siti, Einaudi
- "La fortezza della solitudine" di Jonathan  Lethem (Tropea)
- "Siamo tutti nella stessa  barca" di Owen King (Frassinelli)
- "Come dio comanda" di N. Ammaniti (Mondadori)
- "Accecati dalla luce" di Gianluca Morozzi (Fernandel)
- "Chi è quel signore vestito di bianco vicino a Bob Dylan?" di Gianluca Morozzi ("Vertigine", numero unico - 2006)
- "Il cielo sopra Parigi" di Teo Lorini (Fernandel n. 58)
- "Venerati maestri" di E. Berselli (Mondadori)
- "Zona disagio" di Jonhatan Franzen (Einaudi)
- "Una vita da lettore" di Nick Hornby
- "Ragionevoli Dubbi" di Gianrico Carofiglio - Sellerio editore
- "31 Canzoni" di Nick Hornby
- "Questa scuola non è un'azienda. I racconti del prof. Bingo" di Vittorio Vandelli
- "I ponti di Madison County'' di R. J. Waller
- "La cultura del controllo" di David Garland
- "Il paese mancato" di Guido Crainz
- "Paura e disgusto a Las Vegas" di Hunter S. Thompson
- "L'ultima tazza di caffé" di Teo Lorini (da "Posa 'sto libro e baciami" - ed. Zandegù, Torino 2007)
- "Small world" di David Lodge
- "In cerca di te" di John Irving
- "Mi ammazzo, per il resto tutto ok" di Ned Vizzini, Mondadori.
- "Parlami d'amore" di Silvio Muccino e Carla Vangelista
- "Memorie di un artista della delusione" di Jonathan Lethem (Minimum fax)
- "Boccalone. Storia vera piena di bugie" di Enrico Palandri, Milano, L'erba voglio, 1979 (ristampato da Bompiani)
- "Vedi alla voce Radio Popolare", a cura di Sergio Ferrentino con Luca Gattuso e Tiziano Bonini, Milano, Garzanti, 2006, p. 240 ("Live In Paris  - 1978").
- "Jim ha cambiato strada"(1987) di Jim Carroll. Edizione originale "Forced Entries:The Downtown Diaries 1971-1973", traduzione italiana: Milano, Frassinelli, 1997.
- "Desperation" di Stephen King
- "La bambola che dorme" di Jeffery Deaver, trad. ital., Milano, Sonzogno, 2007.
- "Testadipazzo-Brooklyn senza madre" di Jonathan  Lethem (Tropea, e in ed. tascabile Saggiatore)
- "Questo libro ti salverà la vita" di A.M. Homes
- "A long way down" (tradotto in italiano con "Non buttiamoci giù") ed. Guanda.
- "La gloria dell'indigente" di Davide Imbrogno - Ibiskos Editrice Risolo
- "Hellbook" di Michele Murino (ovvero "X-Files Bob")

 

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