Klam, Austria - Burg Clam (Clam
Castle) - June 29, 2014
1. Things Have Changed
2. She Belongs To Me
3. Beyond Here Lies Nothin'
4. What Good Am I?
5. Waiting For You
6. Duquesne Whistle
7. Pay In Blood
8. Tangled Up In Blue
9. Love Sick
(Intermission)
10. High Water (For Charley Patton)
11. Simple Twist Of Fate
12. Early Roman Kings
13. Forgetful Heart
14. Spirit On The Water
15. Scarlet Town
16. Soon After Midnight
17. Long And Wasted Years
(encore)
18. All Along The Watchtower
19. Blowin' In The Wind
E così eccolo a Dublino.
Il tempo è stato ottimo, e l'umore nella sala della O2 arena lo
rifletteva. Lo spettacolo non aveva venduto tanto bene (alla radio e
sulla stampa gli annunci erano in corso da settimane) e la balconata
superiore era chiusa, ma c'era una buona folla abbastanza vivace.
Dopo il lievissimo ritardo di Cork si rispetta il calendario, inizio
come annunciato alle 20:10, Stu è apparso da dietro le tende e lo show è
cominciato. La scaletta era esattamente la stessa della notte precedente
e anche il vestito di Bob sembrava essere lo stesso. Niente ballerini
stasera in fronte al vecchio crooner. E' un grande spettacolo, davvero
ben ritmato e davvero ben pensato, e le luci e il fondale sono stati
veramente usati molto bene. Durante Simple Twist, Forgetful Heart e What
Good Am i? la band resta in sottofondo permettendo alle canzoni di
respirare tranquillamente e permettendo Bob di eseguirle in modo quasi
colloquiale o per suonare alcune battute di armonica dolci e struggenti.
E Long and Wasted Years, che altro si può dire di questa canzone? C'è
così tanto in quei pochi minuti e molto ben narrato, penso a quanto
orgoglioso della canzone possa essere Dylan. E' un pezzo che blocca
tutti, un numero reale che ti manda a casa abbagliato, non uno che si
può sentire a X Factor! C'è una tale gioia nel sentirlo iniziarla,
inclinare la testa all'indietro, afferrare il microfono per fissare la
canzone per un momento prima lasciarla andare per le sue strade. C'è
sempre come un brusio nel vederlo, anche con le set list che sono ora
apparentemente scolpite nella pietra, ma questo non toglie niente alla
bellezza dell'intero spettacolo. Lui è ovviamente orgoglioso dello show,
e anche di queste canzoni, e si capisce dalla cura con cui le esegue, ed
è una grande emozione vederlo condurre la band, o fare un gesto
spontaneo per se stesso o per noi o per chi come lui vive i vari
personaggi e le varie scene. E' un tesoro.
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di Simon Wilson
Brillante sera d'estate sulle banchine del lungomare come Bob entra alla
O2 arena di Dublino. Buona partecipazione in questa venue davvero grande
e una folla riconoscente.
Come molti hanno commentato, Bob è in voce molto buona in questi giorni,
voce che va dal canticchiare al declamare, con molto meno abbaiare e
ringhiare (non che mi dia fastidio l'abbaiare o il ringhiare). Buona
qualità del suono dalla band, in particolare l' interazione del
pianoforte col basso-heavy e con Charlie tenuto al guinzaglio. Diversi
grandi assoli di armonica.
Si tratta di un insieme molto ben equilibrato e con buon ritmo, e credo
che soddisfi tutti al di là delle preferenze individuali. Love Sick era
veemente e carica. Per Simple Twist of Fate Bob ha perseverato con il
microfono, tenedo in mano la sala con la sua dolce interpretazione,
forse la migliore che abbia mai sentito. E poi, Long And Wasted Years.
Di cosa tratta questa canzone? E' una sorta di sommatoria. Lui sta lì e
la racconta, e tu ti ritrovi a piangere.
Caldo apprezzamento da parte del pubblico di Dublino, alcuni dei quali
continuavano a cantare le loro canzoni preferite mentre si dirigevano
verso casa. Bob è in ottima forma quest'anno.
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di Adam Curtis & Ben Livings
Buono come a Cork la notte precedente. Pensavo che la venue fosse troppo
grande. Bello il poter sedersi, al contrario dello stare in piedi come a
Cork. Un sacco di Bobcats familiari e glamour presenti tra cui Bob
Willis.
Stesso show come Cork, ci è volluto un pò per riscaldarsi nuovamente
dopo le prime due canzoni, ma poi tutto ha funzionato al massimo. Long
And Wasted Years sopra tutte come al solito.
La band sembrava in gran forma, con qualche buon rock n' roll che ha
fatto muovere tutti. Bob immacolato, in nero, con gli stivali bianchi.
Ottima prestazione di Bob, buona voce in tutti i pezzi e un sacco di
sorrisi.
Poi abbiamo finito la serata con una bella ubriacatura, un viaggio
fantastico. Roll on Kosice. XX.
Molta gente era in ritardo a Dublino. Alle 8.20 i ritardatari stavano
ancora cercando i loro posti.
Ho visto Dylan moltissime volte dal 1978 e....eh, bene, le cose sono
cambiate. Come avrete notato le grandi canzoni degli anni '60 se ne sono
andate dalla set list, con pochissime eccezioni. Questo è un Tour senza
Greatest Hits.
Molti brani del più recente album sono stati inclusi nella set list.
Infatti Bob e la band hanno scavato a fondo in “Tempest”, al punto che
ho pensato che avrebbe anche potuto cantare “Titanic”, soprattutto
perché siamo in Irlanda, ma no, niente Titanic, non a Dublino, forse a
Belfast...
Ero entusiasta di sentire la mia canzone preferita di Dylan di sempre,
Tangled Up In Blue.
La canzone finale, Blowin’ in the wind, ha chiuso il set splendidamente.
E' un vero privilegio vedere ancora Dylan esibirsi dal vivo. Possa
continuare ancora a lungo.
Domenica 29 Giugno 2014
Vienna, Austria - Stadthalle, June 28,
2014
1. Things Have Changed
2. She Belongs To Me
3. Beyond Here Lies Nothin'
4. What Good Am I?
5. Waiting For You
6. Duquesne Whistle
7. Pay In Blood
8. Tangled Up In Blue
9. Love Sick
(Intermission)
10. High Water (For Charley Patton)
11. Simple Twist Of Fate
12. Early Roman Kings
13. Forgetful Heart
14. Spirit On The Water
15. Scarlet Town
16. Soon After Midnight
17. Long And Wasted Years
(encore)
18. All Along The Watchtower
19. Blowin' In The Wind
You can view. I will be glad, if you'll like it..
Best wishes, Petr Bedrna.
Thanks for your report
Petr, you took some really nice pics, You can be sure that both I and
all the readers of Maggie's Farm we appreciated them. I visited your
site and saw all the other pictures, let me say that your black and
white pics are exceptional, congratulations.
Best wishes to you, Mr.Tambourine, :o)
Ciao agli amici della Farm,
pensavo: ma non pensate che non sia affatto un caso che Dylan nel 2013
prima e nel 2014 poi, in un tour dettato da scalette quasi assolutamente
identiche (non ricordo nulla del genere nel recente passato), stravolga
le stesse prima a Roma e poi ad Atene? Insomma, parliamo di due città
con un significato tutto loro. Un omaggio? Mi chiedo a cosa. Ora spunta
questo busto sul palcoscenico, su Tempest l'altra statua (chi era,
Atena?). Beh, che Bob stia scoprendo la letteratura e l'arte classica (e
neoclassica) e che la voglia anche così omaggiare? Potrebbe esserci
anche qualche gemma in proposito nel prossimo album, chissà... io me lo
auguro!
Nettuno Mattacchione
L'idea di un omaggio alle
due città simbolo dell'arte e della cultura mondiale è davvero
suggestiva, anche se nessuno potrà mai dire o spiegare il perchè dei
cambi dylaniani a Roma ed Atene. Mi sono anche chiesto per quale ragione
il busto chiamato "Poesie" di Antonio Garella sia finito sul piano di
Bob, ma credo che solo Bob possa dare una risposta a questo quesito. La
stessa cosa per la copertina di "Tempest" (Il volto in copertina è
quello della statua che rappresenta il fiume Moldava che si trova alla
base del momumento a Pallade Atena situato di fronte al Parlamento
austriaco a Vienna), solo Bob potrebbe dirci perchè ha scelto quel volto
e quella statua per la copertina del suo album. Il tutto potrebbe far
parte di un preciso disegno che sta nella sua mente, oppure essere tutto
puramente casuale (anche se questa opzione mi sembra inadatta per un
artista come Dylan), ma la risposta non la sapremo mai. Ma forse anche
qui sta il bello, ognuno di noi può manifestare le sue supposizioni e
nessuno può smentirlo perchè la verità non la sà nessuno. Alla prossima,
Mr.Tambourine, :o)
Sabato 28 Giugno 2014
Kosice, Slovakia - Steel Arena, June
27, 2014
1. Things Have Changed
2. She Belongs To Me
3. Beyond Here Lies Nothin'
4. What Good Am I?
5. Waiting For You
6. Duquesne Whistle
7. Pay In Blood
8. Tangled Up In Blue
9. Love Sick
(Intermission)
10. High Water (For Charley Patton)
11. Simple Twist Of Fate
12. Early Roman Kings
13. Forgetful Heart
14. Spirit On The Water
15. Scarlet Town
16. Soon After Midnight
17. Long And Wasted Years
(encore)
18. All Along The Watchtower
19. Blowin' In The Wind
La recensione e le foto Andrea Orlandi
del concerto di Atene
Athens, Greece - Terra Vibe Park, June
23, 2014
Sono appena tornato in albergo sotto
l'Acropoli, da Terra Vibe Park.
Cosa posso dire? Mr. Dylan ha cambiato marcia ancora una volta lasciando
a bocca aperta il pubblico greco e tappato la bocca ai sempre presenti
non credenti, che avevano iniziato le loro noiose lamentele già l'anno
scorso.
Un primo avviso di allerta c'era stato a Salonicco ... ma stasera
l'artista era al massimo della sua forza espressiva e di volontà
rivoluzionaria, non solo per aver stravolto l'intero set, ma per aver
ricostruito le sue canzoni dalle loro radici.
Questa è stata la differenza stasera con Roma 2013: non solo cambio
scaletta, ma arrangiamenti completamente stravolti, con basi
completamente opposte agli originali (standard r'n'r che diventano
jazz-blues, ballate elettriche che diventano pianistiche, blues che si
trasformano in cabaret....); già visto, già sentito, si dirà, in milioni
di modi diversi: no, stasera non abbiamo solo sentito la versione "Un
milione ed uno", ma molto di più.
La mia umile ipotesi è che lo spirito del nuovo sound per le vecchie
canzoni, provenga direttamente dalle recenti registrazioni in studio con
la sua band di nuove canzoni. Non ne so assolutamente nulla, ma è quello
che ho subito pensato d'istinto.
Per la scaletta in sè. Potrei sbagliarmi - si controlli - ma non ho
memoria di uno spettacolo con:
-Shelter from the storm
-Desolation row
-Visions of Johanna
Di sicuro non ho mai assistito ad uno show con loro insieme, con una
prestazione meravigliosa per entrambe le seconde due, tra le migliori in
assoluto, e - per Visions - una buona contendente per la migliore di
sempre.
Le cose erano iniziate ad essere intriganti con Huck's Tune: poi ho
notato un Bob molto nervoso che si sbatteva avanti e indietro per il
palco ed il backstage, lasciando la band da sola sul palco tra una
canzone e l'altra.
Poi ho capito che nel backstage c'era Jeff Kramer (non presente in altri
primi concerti), e che Bob stava discutendo con lui: la selezione delle
canzoni? Credo di sì, Kramer ha ovviamente avuto un grande impatto sul
lavoro Dylan, essendo stato il suo manager per 24 anni o giù di lì, ma
non ho mai visto i due in colloquio sul palco dopo la fine di ogni
canzone, e poi Bob andare dalla band a dire loro cosa e come suonare.
Ehi, aspettate un attimo ... non ho scritto che improvvisamente il
potente Dylan doveva chiedere suggerimenti su cosa suonare al suo
manager. E ovviamente, chi sono io per dimostrare che questo è accaduto
la scorsa notte. Ma ho visto, come mai prima nella mia frequenza non
così scarsa ai concerti di Dylan nel corso dei decenni, che - come mia
ipotesi - vi era una chiara volontà per lui di avere uno scambio di
opinioni al volo con il suo manager.
Ma, invece, forse era solo la necessità di fargli osservare che egli non
appezzava la parete di smartphone scintillanti di fronte a lui...
Foto di Andrea Orlandi - Atene 2014
Ehi, aspetta un attimo ... Io non ho detto
che Dylan ha cantato su
richiesta una set list fatta del suo manager.
Era solo un'osservazione a ciò che stava accadendo per quello che ho
potuto vedere ed immaginare.
In realtà, forse, stava solo condividendo una sigaretta con Jeff.
Ed il nuovo modo di suonare aveva una sola fonte: Dylan al pianoforte
che ispirava chitarre e batteria.
Foto di Andrea Orlandi - Atene 2014
Lo stravolgimento dei suoni ovviamente non è stato come passare dalla
Rolling Thunder alla band street legal - Elvis: siamo ancora di fronte alla
stessa band, dopo tutto, ma la band ha ora un suono diverso! Almeno ieri
sera ad Atene.
Contratto, limitato, contando ogni nota e non con l'atteggiamento casual
e pesante, ma con il sentimento, con un obiettivo, con meno rumore
possibile del suono: il silenzio è la parola d'ordine, non l'alto
volume, il silenzio e le pause. Mr. Dylan più volte non è riuscito a
nascondere le sue reazioni al risultato sonoro della band, non ha potuto
resistere a sé stesso per mostrare dal vivo la sua soddisfazione e,
meno volte, la sua insoddisfazione. Come ho scritto il suono è un suono
nuovo e deriva, dal mio punto di vista, dalla nuova esperienza di
registrazioni di nuove canzoni.
Per quanto riguarda il canto, sì, abbiamo sentito il tipico modo di
cantare quando è la serata giusta, quando é profondamente coinvolto in
un nuovo formato di una buona canzone, che lo soddisfa. Il Bob che
ricorda di essere Dylan e dà nuova vita ai vecchi capolavori come
Desolation Row o Visions of Johanna.
O che ricrea da zero : come Tweedle Dee dandole una completa nuova vita.
Foto di Andrea Orlandi - Atene 2014
Ok, non ho orecchie artistiche ... ma ho chiuso gli occhi solo per
sentire il flusso della musica, e beh ... si trattava di una resa
davvero spettacolare di canzoni SPETTACOLARI , con l'atteggiamento
tipico di Dylan di dare un accento diverso sul finire di ogni verso,
insieme ad un insistenza sul ritornello, con una nota perseverante
finché tutta la band non lo seguisse su quella fiamma del momento. Per
arrivare tutto al culmine nell'ultimo verso. Questo dovrebbe essere da
decenni un fatto ben noto per i cosiddetti fan di Dylan, per la sua
performance dal vivo.
Oh beh, mi rendo conto che non solo un tour o uno spettacolo, ma anche
un singolo brano può essere percepito in tanti modi diversi dal
pubblico. Non c'è da stupirsi che Bob non presti alcuna attenzione a ciò
che i cosiddetti fans pensano dei suoi concerti! Per fortuna! Se così non
fosse, non mi piacerebbe e non lo ammirerei così esageratamente, come
il musicista e performer più importante del suo tempo. Per finire, uno
dei motivi per cui mi è piaciuto così tanto il concerto di Atene, è il
tipico atteggiamento Dylanesque che Bob ha avuto ieri sera! Si poteva
fisicamente sentire la forza della sua volontà, volontà artistica, una
forza che avrebbe potuto girare una montagna solo a guardarla. Ho avuto
il momento della mia vita a guardare lui quella sera: mai fermo, avanti
e indietro, dal pianoforte al microfono, al backstage, dando occhiatacce
alla band, chiudendo gli occhi, mettersi le mani sul viso a coprire gli
occhi e chiedersi cosa fare dopo: ho visto l'uomo mentre crea la sua
arte, ho visto l'uomo dimostrare davanti ai miei occhi perché lui è
quello che è e perché tutta la mia intera vita sono stato fatalmente
attratto da questo artista. Direi ancora di più: per me è stata una
lezione dal vivo sul come affrontare le nostre vite in questa terra di
anime perse.
Un sentito grazie ad
Andrea per la rece e per le foto, con la speranza che non abbandoni
questa via e che la cosa diventi una bella abitudine! Mr.Tambourine, :o)
Venerdi 27 Giugno 2014
Talkin'
9414
- Andrea Orlandi
Oggetto: Busto
La foto è di Manfred Piltorp ed è di Cork. Dopo Dublino il busto è stato
tolto dal piano e messo sopra il Leslie amp sulla destra.
Foto di Andrea Orlandi scattata a Salonicco
Ciao Andrea, mille
grazie per la precisazione, ero giunto anch'io alla stessa conclusione
nella risposta data il 24 giugno alla Talkin'
9410
di Eduardomonteverdiricardo, ma non avevo la certezza del nome
dell'autore che ora hai confermato anche tu.
Grazie ancora, alla
prossima, Mr.Tambourine, :o)
Bucharest, Romania - Sala Palatului
(Palace Hall), June 25, 2014
1. Things Have Changed
2. She Belongs To Me
3. Beyond Here Lies Nothin'
4. What Good Am I?
5. Waiting For You
6. Duquesne Whistle
7. Pay In Blood
8. Tangled Up In Blue
9. Love Sick
(Intermission)
10. High Water (For Charley Patton)
11. Simple Twist Of Fate
12. Early Roman Kings
13. Forgetful Heart
14. Spirit On The Water
15. Scarlet Town
16. Soon After Midnight
17. Long And Wasted Years
(encore)
18. All Along The Watchtower
19. Blowin' In The Wind
Dopo la "pazziata" di
Atene la set list è ritornata la standard di questo tour
Ciao, quanto tempo!
Ho in cantiere un lungo saggio che ti sottoporrò presto!!!
Intanto, qui si menziona il nostro Bob e i rapporti celebri con i
Beatles!
Ciao Mr. T, solo per dirti - anche se lo
saprai già - che il manoscritto di "Like a rolling stone" del Nostro è
stato battuto da Sotheby's per 1,7 milioni di dollari, il più costoso
della storia..mica un caso!
Saluti e buona estate a tutti! Simone (Cancio)
Era prevedibile che
LARS avrebbe battuto il record!!!!! Grazie per l'informazione, alla
prossima, Mr.Tambourine, :o)
Volevo segnalare agli amici un bellissimo
cd di Elvis Presley appena uscito, "ELVIS Sing..... " una cover di
meravigliose canzoni di DYLAN, GEORGE HARRISON, RAY CHARLES, SIMON ,
CHUCK BERRY, MUDDY WATERS, CREDENCE, AND more.....Ascoltatelo
ritornerete indietro in bellissimi ricordi.
Un salutone a tutti, Marcello
Grazie del
suggerimento, sarà fatto! Mr.Tambourine, :o)
Dear Ed, I could
not really answer you correctly, but after doing some research on the
Internet i suppose the author of the photographs could be Manfred
Piltrop:
but I'm not sure if this is the correct answer.
The place could be Cork or Dublin, as Bob and the band they wore the
same clothes in these two shows.
If you download these photos from Google or Facebook and after right
click on the pic and select "details", there are no indications about
the author, the date or the location.
Let me tanks a lot for
your invitation to join The EDLIS Cafè Facebook Group, but i'm really
sorry dear friend, i got no facebook accont :o(((((. See you next time,
Mr.Tambourine, :o)
1. Things Have Changed
2. She Belongs To Me
3. Beyond Here Lies Nothin'
4. Huck's Tune
5. The Levee's Gonna Break
6. Shelter From The Storm
7. Million Miles
8. Girl Of The North Country
9. Summer Days
10. Desolation Row
11. Tweedle Dee & Tweedle Dum
12. Duquesne Whistle
13. Visions Of Johanna
14. Thunder On The Mountain
15. Ballad Of A Thin Man
(encore)
16. All Along The Watchtower
In rosso i cambi rispetto
all'ultima set list
Lunedi 23 Giugno 2014
The bust on piano of Bob is a copy of
"Bust of Poems"
Initially there were rumors of Aphrodite or
another Godness named Athena (a.k.a. Pallas Athena), the Greek goddess
of reason, intelligence, art and literature, seen as the embodiment of
wisdom, reason and purity (according to Greek mythology), but thanks to
the "Edlis cafe'" Group on Facebook
https://www.facebook.com/groups/edlis.cafe/ the author of the
sculpture has been identified.
If you search Google images on "poesie bust"
you'll see a lot of copies and similar busts. Probably Giovanni Garella
made more than one and of course not one of them is exactly the same.
But at least now we know that it is a bust of "Poesie" (Muse Poetry) on
the piano of Bob.
Under here some examples of the several
copies of "Poems" made by Garella:
Many Many Thanks to Stefano Catena for all
these precious informations!
A titolo di curiosita' il busto che sta
sopra il piano di Bob in questi concerti è opera di Antonio Garella (San
Luca, Italy. March 2, 1863 - December 18, 1919) "Bust of Poesie",
Alabaster Signed Prof. Garella".
Inizialmente giravano voci di Afrodite o altro ma grazie al gruppo
"edlis cafe'" su Facebook (https://www.facebook.com/groups/edlis.cafe/)
si è trovato l'autore e l'origine del busto stesso. ui sotto ti posto un
link trovato tramite google.
Ti invio inoltre anche una foto di Dylan con il busto "musa" di Poesie presa su
Facebook, a
complemento della e-mail precedente. Non so chi sia l'autore della foto e
la location forse è Cork. Se trovo l'autore te lo segnalo.
Stefano C.
Che dire...........sono
rimasto piacevolmente di stucco!!!!!!! GRAZIE, Mr.Tambourine, :o)
Thessaloniki, Greece - Limani,
Thessaloniki Harbour, June 22, 2014
1. Things Have Changed
2. She Belongs To Me
3. Beyond Here Lies Nothin'
4. Duquesne Whistle
5. Pay In Blood
6. Tangled Up In Blue
7. Love Sick
8. High Water (For Charley Patton)
9. Simple Twist Of Fate
10. Early Roman Kings
11. Forgetful Heart
12. Summer Days
13. A Hard Rain's A-Gonna Fall
14. Soon After Midnight
15. Long And Wasted Years
(encore)
16. All Along The Watchtower
17. Blowin' In The Wind
Novità: non c'è stata
pausa, escono dalla set list What Good Am I?, Waiting For You,
Spirit On The Water e Scarlet Town ed entrano Summer Days e Hard Rain's
A-Gonna Fall, le canzoni ridotte a 17 da 19.
Istanbul, Turkey - Black Box Istanbul,
June 20, 2014
1. Things Have Changed (Bob center stage)
2. She Belongs To Me (Bob center stage with harp)
3. Beyond Here Lies Nothin' (Bob on piano, Donnie on electric mandolin)
4. What Good Am I? (Bob center stage, Stu on acoustic guitar)
5. Waiting For You (Bob on piano)
6. Duquesne Whistle (Bob on piano, Tony on standup bass)
7. Pay In Blood (Bob center stage)
8. Tangled Up In Blue (Bob center stage with harp then on piano on 4th
verse, Stu on acoustic guitar)
9. Love Sick (Bob center stage with harp)
(Intermission)
10. High Water (For Charley Patton) (Bob center stage, Donnie on banjo)
11. Simple Twist Of Fate (Bob center stage with harp)
12. Early Roman Kings (Bob on piano, Tony on standup bass)
13. Forgetful Heart (Bob center stage with harp, Donnie on viola, Tony
on standup bass)
14. Spirit On The Water (Bob on piano)
15. Scarlet Town (Bob center stage, Donnie on banjo, Tony on standup
bass)
16. Soon After Midnight (Bob on piano)
17. Long And Wasted Years (Bob center stage)
(encore)
18. All Along The Watchtower (Bob on piano)
19. Blowin' In The Wind (Bob on piano, Donnie on violin)
Addio a Gerry Goffin, autore ed ex
marito di Carole King
Gerry Goffin , grandissimo autore e paroliere, è scomparso mercoledì 18
giugno a Los Angeles nella casa dove abitava da anni. Aveva 75 anni e la
scomparsa, pare sia avvenuta, almeno dalle dichiarazioni ufficiali della
moglie Michele, per "cause naturali".
Gerry Goffin era stato marito e partner musicale di Carole King e con
lei scrisse grandissimi successi quali "Will you still love me
tomorrow", "The loco-motion" e "(You make me feel like) a natural
woman", "You've got a friend".
Carole King ha dato la notizia fu
Facebook, aggiungendo: «Gerry ha avuto un profondo impatto sulla mia
vita, era un uomo buono con una forza dinamica, le cui parole e
influenza creativa continueranno a risuonare per le generazioni che
verranno. Le parole delle sue canzoni sono riuscite a dire quello che
molte persone sentono, ma non sanno come esprimerlo! La sua eredità per
quanto mi riguarda sono le nostre due figlie, quattro nipoti, e tutte le
nostre canzoni che hanno toccato milioni e milioni di persone, oltre
alla nostra amicizia che è durata tutta una vita». Goffin si era poi
risposato con Michele e aveva avuto altri tre figli.
Durante la sua lunghissima carriera Goffin scrisse sette canzoni che si
piazzarono al primo posto delle classifiche, ma anche dozzine di hit,
oltre una cinquantina di pezzi, che si sono inseriti nella Top 40, tra i
quali "Crying in the Rain" degli Everly Brothers, "Pleasant valley
Sunday" dei Monkees, "Take good care of my baby" di Bobby Vee, "You've
got a friend" di James Taylor, "I've got to use my imagination" di
Gladys Knight and the Pips, "Theme from Mahogany (do you know where
you're going to)" di Diana Ross e "Saving all my love for you" di
Whitney Houston.
Gerry, che era nato nel 1939 a Brooklin, aveva sposato Carole King nel
1959 dopo averla conosciuta frequentando il Queens College; la coppia si
era però separata nel 1968 e dalla storia della loro relazione è stato
tratto un musical dal titolo "Beautiful: the Carole King story" che
quest'anno ha addirittura vinto due Tony Awards.
Aretha Franklin - (You Make Me Feel
Like) A Natural Woman
Amy Winehouse - Will You Still Love Me
Tomorrow
James Taylor & Carole King - You've Got a Friend
Gerald “Gerry” Goffin (Brooklyn, 11 febbraio 1939 – Los Angeles, 19
giugno 2014) è stato un paroliere e cantante statunitense. È noto
soprattutto come autore di brani celebri, composti per lo più in
collaborazione con l'ex-moglie Carole King ed in seguito con Michael
Masser ed interpretati poi da cantanti famosi quali Aretha Franklin,
Roberta Flack, George Benson, Whitney Houston, ecc.
Tra le canzoni più famose "firmate" da Gerry Goffin, ricordiamo: "Will
You Love Me Tomorrow", (You Make Me Feel Like) A Natural Woman (incisa
da Aretha Franklin nel 1967), Theme From Mahogany (Do You Know Where
You're Going To) (1973), Tonight I Celebrate My Love (successo di
Roberta Flack e Peabo Bryson del 1983), Nothing's Gonna Change My Love
for You (incisa da George Benson nel 1984 e portato al successo da Glenn
Medeiros nel 1987),Saving All My Love for You (incisa da Whitney Houston
nel 1985), ecc.
Come cantante, ha inciso due album, It Ain't Exactly Entertainment del
1973 e Back Room Blood del 1996.
È stato incluso nel 1990 - insieme all'ex-moglie Carole King - nella Rock and Roll
Hall of Fame.
Venerdi 20 Giugno 2014
Cork, Ireland - Docklands, Live at the
Marquee (Festival), June 16, 2014
di Tiernan Henry
"Dobbiamo riconciliarci con le pietre, non le pietre con noi. "
Questo forse avrebbe detto MacDiaramaid (Ian McDiarmid è un attore e
regista teatrale scozzese, noto per aver interpretato il personaggio di
Palpatine/Darth Sidious in cinque film della saga di Star Wars) circa il
nostro rapporto con il mondo
intorno a noi, ma questo si può applicare anche al mondo di Bob. Ci sono
montagne di Pi e ci sono oceani di Bob, e ogni tanto - per circa 100
giorni all'anno - si arriva a immergersi in quel mare e ci si concilia
con quel piccolo uomo dallo strano cappello. Ed eccolo di nuovo,
camminando sul palco come se fosse appena uscito di scena alle Hawaii,
non rallenta il passo e ci invita avanti per un altro bagno. Prima di me
Colin ha già dato un giudizio molto succinto e non posso aggiungere
molto altro, posso dire che il suono di Charlie è stato mixato più alto
e sembrava avere un pò più spazio per suonare e per permetterci di
sentirlo bene: gli assoli sono brevi, incisivi e, oh, così dolci. Tutti
gli altri hanno fatto molto bene il loro lavoro per la riuscita dello
show, molto divertente e con pochi momenti bassii, e probabilmente il
pubblico sotto il tendone pieno per tre quarti era pronto per essere
catturato da Dylan. Una bella sera, dopo una giornata rovente,
significava che l'atmosfera era rilassata e festiva, e la comparsa di
una coppia di ballerini che si agitava bellamente dietro Stu con i loro
passi di danza in High Water, e alla destra del palco Bob osservava
contento.
Bob era in bella voce e martellava al pianoforte come se ci fosse stato
un topo da catturare sulla tastiera. Beh, così è se lui è felice ...
Highlights: i due brani d’apertura, Things Have Changed e She Belongs To
Me, anche un cenno per Simple Twist Of Fate, Love Sick e Highwater che
sono state potenti; poi la pausa fra i due set dove le luci calano,
l'aria si rinfresca e la luce diventa appena un pò più nitida, e Bob
risale sul palco riempiendo il tendone con altri pezzi bellissimi, tra i
quali svetta su tutti l'enorme Long & Wasted Years che fagocita tutto e
tutti. E' uno tsunami di canzone, innescato da qualcosa di profondo nel
testo, e se non molti all’inizio non erano molto coinvolti, alla fine
erano stati trasportati dal sul suo strano racconto. Con un pò di
canzoni cantate bene lui inchioda tutti, si può sentire il suo orgoglio
e la sua pura gioia. Riconciliati a questo, sembra dire. Per i precisini
degli orari, i promotori avevano annunciato l’inizio circa alle 19:45 e
poco prima delle 20:00 le luci sono calate e Stu ha iniziato il suo
strumming. Quindi sarà in orario anche a Dublino domani, e avrete ancora
tempo per bere un paio di pinte e tornare a casa per la partita della
Russia contro la Corea del sud.
Dylan ha dato un grande spettacolo al Cork Marquee stasera. E' iniziato
in tempo...forse un minuto prima delle20:00! Poi è stato una sfilza di
punti culminanti, uno dietro l’altro. L' uomo ha fatto molti sorrisi,
l'acqua liberamente distribuita dagli organizzatori, i ballerini (sì
ballerini), abbiamo avuto la pausa dopo 45 minuti, ma considerando il
ritmo, ne avevamo bisogno. Una splendida cornice in ogni senso della
parola. Menzioni speciali. "Tangled up in blue" e "Long and Wasted
Years”. La band ottima dietro Dylan, è stato un privilegio essere lì. La
morale della serata? Gli uomini sono al loro meglio a 73 anni.
Cork, Ireland - Docklands, Live at the
Marquee (Festival), June 16, 2014
by Colin Lacey
Buono, solido, divertente spettacolo a Cork stasera.
Bob ha cantato bene, sembrava in gran forma. La band ha scosso il
pubblico per tutto lo show. Belli gli scambi tra Bob al pianoforte e
Charlie alla chitarra solista, ancora, eccellente pianoforte da Dylan in
tutto. Gli Highlights: Things Have Changed e Tangled Up in Blue,
migliore prestazione della notte Love Sick. Non avrebbero potuto non
fare Beyond Here Lies Nothin’. La seconda parte dello spettacolo dopo la
pausa si è aperta con una dura e stretta High Water. Buona Duquesne
Whistle ed eccellente Long and Wasted . Buon groove in Early Roman
Kings.
Una cosa da ricordare, questo sta crescendo come un vero e proprio show,
un pezzo di intrattenimento, ed era, dopo tutto, sotto una grande tenda.
Ma le performances ci hanno dato momenti davvero divertenti. Grande
tocco di gusto con i ballerini a sinistra di Bob per High Water (!) -
come fosse stata una scena di West Side Story. Nel complesso, uno
spettacolo divertente, con Bob che ha messo un sacco di sforzo nel canto
facendosi un culo grande come una casa!
Mercoledi 18 Giugno 2014
Talkin'
9408
- Al Diesan
Ciao Tambourine, ecco il mio nuovo live,
per la prima volta a Teulada (provincia di Cagliari) al Pinco Bar.
Gli amici che sono in zona sono tutti invitati !
1. Things Have Changed (Bob center stage)
2. She Belongs To Me (Bob center stage with harp)
3. Beyond Here Lies Nothin' (Bob on piano, Donnie on electric mandolin)
4. What Good Am I? (Bob center stage, Stu on acoustic guitar)
5. Waiting For You (Bob on piano)
6. Duquesne Whistle (Bob on piano, Tony on standup bass)
7. Pay In Blood (Bob center stage)
8. Tangled Up In Blue (Bob center stage with harp then on piano on 4th
verse, Stu on acoustic guitar)
9. Love Sick (Bob center stage with harp)
(Intermission)
10. High Water (For Charley Patton) (Bob center stage, Donnie on banjo)
11. Simple Twist Of Fate (Bob center stage with harp)
12. Early Roman Kings (Bob on piano, Tony on standup bass)
13. Forgetful Heart (Bob center stage with harp, Donnie on viola, Tony
on standup bass)
14. Spirit On The Water (Bob on piano)
15. Scarlet Town (Bob center stage, Donnie on banjo, Tony on standup
bass)
16. Soon After Midnight (Bob on piano)
17. Long And Wasted Years (Bob center stage)
(encore)
18. All Along The Watchtower (Bob on piano)
19. Blowin' In The Wind (Bob on piano, Donnie on violin)
La scena dei ballerini
in High Water non si è ripetuta qui a Dublino, quindi possiamo ritenere
che a Cork sia stata una cosa sporadica.
Il tour europeo di Bob Dylan inizia
con ballerini e busti di statue sul palco
Nel primo concerto europeo del 2014 che ha avuto luogo ieri sera a Cork,
in Irlanda, ci sono state un paio di novità (non nella set list che è
rimasta identica a quella degli ultimi shows in Giappone ed alle
Hawaii), un paio di busti di statue ed un paio di persone a ballare sul
palco.
Stando a quanto pubblicato su Facebox da Bob Dylan’s Music
https://www.facebook.com/dylanfans#!/dylanfans
ed anche da Bob Links, due persone hanno ballato sul palco durante "High
Water (For Charley Patton)". Questo numero sembrava apparentemente
far parte
dello spettacolo, non sembrava essere stata un' esibizione estemporanea di
alcune persone del pubblico, il tempo ci dirà esattamente se questa cosa
continuerà a far parte dello spettacolo oppure no. Secondo Bob Links, il ballo è
stato eseguito da un uomo e una donna, mentre un altro rapporto indica
che è stato fatto da due uomini.
C'erano anche due busti di statua sul palco. Alcuni forum dylanogisti
indicano che quella sul piano di Dylan era il busto di Atena (a.k.a.
Pallade Atena), la dea greca della ragione, intelligenza, arte e
letteratura, vista come l'incarnazione della saggezza, la ragione e la
purezza secondo la mitologia greca, ma potrebbe anche essere il busto di
qualche altra dea, anche se la logica suggerisce questa versione.
Per quanto riguarda la scaletta è rimasta la stessa, ma con la voce di
Dylan che suona molto più agevole rispetto al solito, almeno basandoci
sui primi video pubblicati on-line. Non era una sorpresa, in realtà,
considerando la nuova versione di “Full Moon and Empty Arms,” dal suo
prossimo album in uscita a breve, come postato sul sito ufficiale di
Bob.
High Water (For Charley Patton) - Cork, Ireland, June 16, 2014
Forgetful Heart - Cork, Ireland, June
16, 2014
All Along The Watchtower - Cork, Ireland, June 16, 2014
Martedi 17 Giugno 2014
Cork, Ireland - Docklands - Live at the
Marquee (Festival) - June 16, 2014
1. Things Have Changed (Bob center stage)
2. She Belongs To Me (Bob center stage with harp)
3. Beyond Here Lies Nothin' (Bob on piano, Donnie on electric mandolin)
4. What Good Am I? (Bob center stage, Stu on acoustic guitar)
5. Waiting For You (Bob on piano)
6. Duquesne Whistle (Bob on piano, Tony on standup bass)
7. Pay In Blood (Bob center stage)
8. Tangled Up In Blue (Bob center stage with harp then on piano on 4th
verse, Stu on acoustic guitar)
9. Love Sick (Bob center stage with harp)
(Intermission)
10. High Water (For Charley Patton) (Bob center stage, Donnie on banjo,
man & woman on stage dancing)
11. Simple Twist Of Fate (Bob center stage with harp)
12. Early Roman Kings (Bob on piano, Tony on standup bass)
13. Forgetful Heart (Bob center stage with harp, Donnie on viola, Tony
on standup bass)
14. Spirit On The Water (Bob on piano)
15. Scarlet Town (Bob center stage, Donnie on banjo, Tony on standup
bass)
16. Soon After Midnight (Bob on piano)
17. Long And Wasted Years (Bob center stage)
(encore)
18. All Along The Watchtower (Bob on piano)
19. Blowin' In The Wind (Bob on piano, Donnie on violin)
Il tour 2014 è
ricominciato col tratto europeo, nessuna variazione dall'ultima set list
di Honolulu, unica novità durante l'esecuzione di High Water un uomo ed
una donna sul palco per ballare, aspettiamo le recensioni per sapere
qualcosa di più preciso su questo fatto.
Lunedi 16 Giugno 2014
Beecher Bonnie-Jean, The girl from the
north country?
Presumibilmente Bonnie Beecher è la "vera" Girl From The North Country.
In primo luogo ha incontrato Dylan nel 1959 e lo ha frequentato durante
i suoi giorni a Minneapolis. Anche quando Bob la lasciò per andare a New
York nel dicembre del 1960, lui e Bonnie sono rimasti regolarmente in
contatto.
Dal 1965 Bonnie si è sposata con Hugh Romney a.k.a. "Wavy Gravy", che
certamente molti di voi avranno visto nel film “Woodstock”. Da
allora,Bonnie si fa chiamare Jaharana Romney.
La Becher è diventata in seguito una
famosa attrice interpretando numerosi film e la fortunata serie
televisiva “Star Treck”.
Jaharana Romney, ex Bonnie Beecher, intervistata da Markus Wittman nel
maggio 1989. "L’uomo ricercato, alla ricerca di Bob Dylan", a cura di
John Bauldie (1992), alle pagine 26-27.
Ecco l' estratto:
WITTMAN: Dylan ha scritto canzoni in Minnesota?
ROMNEY: ... Ha scritto un paio di scherzose canzoni...ne ha scritta una
quando gli ho tagliato i capelli, cosa che mi ha fatto, arrabbiare!
Lui è venuto a casa mia e mi ha detto: "E' un' emergenza! Ho bisogno del
tuo aiuto! Devo andare a casa a trovare mia madre!" Parlava con quello
strano accento alla Woody Guthrie, credo fosse dell’Oklahoma. Non sapevo
se sua madre fosse malata o cosa, ma è stato un viaggio inaspettato che
ha dovuto fare per tornare ad Hibbing e lui ha voluto che gli tagliassi i
capelli. "Lui continuava a dire," Più corti! Più corti ! Tagliami anche
le basette!" Così ho fatto del mio meglio per fare quello che voleva e
poi sono arrivati Dave Morton, Johnny Koerner e Harvey Abrams. Lo
guardarono e dissero: "Oh mio Dio, hai un aspetto terribile! Che cosa hai
fatto? " E Dylan ha subito detto: " E’ stata lei! Le ho detto solo di
tagliarmeli un pò ma ha tagliato il tutto, on avevo lo specchio per
guardare come me li stava tagliando!" E poi lui è andato e ha scritto
quella canzone, "Bonnie, why'd you cut my hair? Now I can't go nowhere!"
(Bonnie, perché mi hai tagliato i capelli? Ora non posso andare da
nessuna parte!" L’ha suonata quella sera in un caffè e qualcuno mi ha
detto di recente che era stato in Minnesota e qualcuno stava ancora
suonando quella canzone. E' come un classico del Minnesota! E così sono
passata alla storia!
NOTA: Una registrazione su nastro di Bob Dylan che canta questa canzone
è in circolazione tra i collezionisti di materiale inedito. ... Fino
alla pubblicazione di questa intervista, non era noto che "Bonnie, why'd
you cut my hair? Now I can't go nowhere!" era una composizione di Bob
Dylan, dai cosiddetti "Minnesota Hotel Tapenastro" ... registrata nella
camera di Bonnie Beecher.]
Questa canzone può essere ascoltata in questo video dal minuto 5,50.
Anche il sito di Bob Dylan conferma l’esistenza di questi nastri
definendoli però col nome di The Home Of Bonnie Beecher:
... Il più famoso dei molti nastri “casalinghi” di Dylan, il cosiddetto
"Minneapolis Hotel Tape" fu registrato da Tony Glover nell'appartamento di
Bonnie Beecher a Minneapolis, capricciosamente soprannominato “The
Beecher Hotel” da Dylan (da qui il titolo del nastro). Una grande parte
delle canzoni provenienti da questi nastri sono apparse sul primo album
bootleg di Dylan, il leggendario “Great White Wonder”.
~ Clinton Heylin (Bob Dylan: A Life in Stolen Moments Day by Day
1941-1995)
Questa versione riporta erroneamente in copertina una foto di Bob con
Suze Rotolo in quanto fino ad ora nessuna immagine di Bob con Bonnie è
stata trovata o pubblicata.
Il nastro registrato in dicembre ha avuto una larga diffusione per molti
anni. In realtà è stato il primo bootleg mai prodotto. E' stato
pubblicato in un set di 2 LP nel 1969, col titolo “Great White Wonder”
E' stato disponibile con diversi titoli per un numero infinito di volte
nei decenni successivi. La qualità è generalmente molto buona, e la
performance racconta la storia di un ragazzo dal volto fresco appena
uscito dalla scuola superiore, che ha avuto l'energia e il dono naturale
di viaggiare per tutto il mondo, cosa che avrebbe cambiato per sempre il
mondo. E' assolutamente materiale richiesto anche per le collezioni più
piccole.
~ Bobsboots.com
Secondo Scaduto [Anthony Scaduto], Dylan ha dato le copie di questo
nastro a diversi amici, suggerendo che sentiva che era una buona
rappresentazione del suo sviluppo come artista. Secondo Shelton [Robert
Shelton], Glover ha anche registrato in quell’occasione Dylan fare
alcune canzoni di Chuck Berry. Non ci sono prove per sostenere
l'affermazione di Shelton, anche se Dylan e Glover potrebbero aver
suonato assieme questo tipo di canzoni.
Bonnie Beecher, la bella brunetta che incontrava al college è
presumibilmente l'ispirazione per la canzone "The Girl From The North
Country", anche se Bob ha anche detto che l’aveva scritta per Echo
Helstromm. A favore dell’opzione Bonnie, leggendo il testo della canzone,
si nota questa strofa:
Please see for me if her hair hangs long,
If it rolls and flows all down her breast.
Please see for me if her hair hangs long,
That's the way I remember her best.
Per favore, guarda per me se la sua chioma è ancora lunga
se fluisce e si sparge lungo il suo seno
Per favore, guarda per me se la sua chioma è ancora lunga
perchè è così che io la ricordo meglio
Guardando le foto di Echo si vede chiaramente che portava i capelli
biondi molto corti, quindi logicamente non potevano scendere “lungo il
suo seno”, anche se questa frase potrebbe essere una “licenza poetica”,
per questo motivo si propende a pensare che l’ispiratrice fosse stata
Bonnie.
Sabato 14 Giugno 2014
Talkin'
9407
- Ale'65
Oggetto: Factory Girl (de noartri)
Ciao Mr. Tambourine, ci tenevo a ringraziarti per la bella, pratica
spiegazione di alcuni giorni fa della ancor più bella L.A.R.S. e Edie
Sedgwick. Qualcosa sapevo, anche grazie al film che avevo visto, e credo
che ci riguardi un pò tutti, forse perché chi più chi meno abbiamo avuto
in maniera mooooolto più leggera una Edie Sedgwick da perderci la testa,
e poi mandarla al diavolo… grande soddisfazione nel “cantarsi dentro”
how does it feel, how does it feel? quando colei che prima ti voltava le
spalle, poi si gira e ti fa gli occhi dolci solo perchè ha saputo che ti
gira bene.. (o non ha trovato altro)… Dylan ha trasmesso quello che
sentiva dentro, quel senso di vendetta dopo essere stato ferito,
umiliato e deriso.. Bravo, Mr. Tambourine, bella iniziativa. Tante
“storie vere” come Hurricane, To Ramona, Girl from the North Country,
solo per citarne alcune, sono appunto intuitive e facili da seguire,
altre meno. Per questo ogni tanto, quando hai un buco libero tra una
mail e l’altra, per la gioia di tutta la Fattoria, o Factory, potresti
inserire qualche pezzo “strano” da analizzare, con le tue semplici
parole. C’è sempre qualche profano che vorrebbe capirne di più… Ancor
più con i testi di Dylan! Ciao, e grazie per il lavoro che fai, si
impara di più con le tue spiegazioni, e sull’America, che con tante
cazzate alla tv. Ale ’65.
Caro Ale, le tuer
parole mi hanno davvero fatto provare un senso di intimo orgoglio perchè
quando leggi cose come quelle scritte da te capisci che molta gente ti
stima per un verso o per l'altro, certo, non te lo dicono tutti insieme,
ma in questi ormai ottavo anno di gestione di Maggiesfarm.eu di
attestati di stima ne ho avuti diversi (anche di contestazioni
abbastanza pesanti, ma questa è un'altra storia che ormai ho
seppellito), ma una lode in più non guasta mai. Mi piace la tua
finissima osservazione "Forse perché chi più chi meno abbiamo avuto in
maniera mooooolto più leggera una Edie Sedgwick da perderci la testa",
verità sacrosanta perchè nessuno di noi è esentato dall'innamorarsi o
dal provare delusioni d'amore, dotti, medici, sapienti ed ignoranti
devono sottostare tutti alle stesse regole. Anche Dylan che era ed è
Dylan ha avuto la sua Edie Sedgwick, o Nico o altre deluisioni che hanno
lasciato in lui un segno profondissimo, soprattutto Sara che sarà il
fantasma che aleggerà su tutto Blood on the tracks. Ci sono altre
canzoni che sono state isperate da donne vere ed avvenimenti altrettanto
veri, vedremo, pian piano, di fare una ricerca come si deve e descrivere
questi fatti nella loro realtà, per quanto possibile. Alla prossima,
Mr.Tambourine, :o)
Carissimi della factory ho scoperto un cd bellissimo interpetrato da
CINZIA TEDESCO x mani tese organizzazione onlus.
Compratelo e' un omaggio al grande BOB eseguito in modo straordinario.
Col cuore un saluto a tutti, Marcello.
Canale 5: L'intervista di Francesco De
Gregori a "Hit the Road Man"
Questa notte, a "Hit the Road Man" trasmesso da Canale 5,
andrà in
onda l'intervista esclusiva a Francesco De Gregori che ha parlato della
sua ammirazione per Papa Francesco. "Un personaggio con una forte
valenza politica", e per Bob Dylan, oltre che della sua amicizia con
Lucio Dalla. "Eravamo due uomini di mondo".
"Il papa è simpatico, bravo e sta cercando di riformare la Chiesa - ha
dichiarato De Gregori. "Il tono generale del suo pontificato è
sicuramente un tono di variazione, un cambio di passo, una vicinanza con
le popolazioni del mondo, come quando ha detto "Io vengo dalla fine del
mondo". Un uomo che ti dice cosi ti colpisce e gli credi da laico, non
necessariamente sul piano delle fede".
Sul suo rapporto con Lucio Dalla, argomento sul quale ha sempre
mantenuto grande riservatezza, De Gregori dice: "Lucio era un
uomo che aveva molte facce, solare, disponibile allo scherzo, ma aveva
anche dei momenti di cupezza, di insofferenza come molto spesso capita a
noi artisti. Lavorando insieme così intensamente ci sono stati dei
momenti non di odio, assolutamente in cui non ci parlavamo, per non far
nascere delle scintille. Mi osservava con grande curiosità, gli piaceva
il mio modo di scrivere i testi, aveva capito che c'era una diversità
nel mio modo di concepire la musica e Lucio era attratto da tutto ciò
che non era allineato, cose banali non le ha fatte mai".
Il "principe" racconta anche il suo incontro con Bob Dylan: "Mi ha
reso orgoglioso che Dylan abbia preso una mia canzone italiana. Sulla
fascetta del disco si legge "folk italian heroe", ma lo avrà scritto
l'ufficio stampa. Io l'ho incontrato una volta, gli ho stretto la mano e
gli ho espresso tutta la mia ammirazione. Io conoscevo tutto il suo
mondo, lui non conosceva nulla di me. Mi piacerebbe parlare di musica
con lui - conclude De Gregori - ma non credo che abbia né il tempo né la
voglia, non lo fa con nessuno, perche dovrebbe farlo con me?"
Nella puntata saranno mostrate immagini esclusive del suo concerto a
Hollywood e le anticipazioni sul nuovo album.
Infine, De Gregori parlatdella sua collaborazione con Luciano
Ligabue: "Una voce unica, insieme alla mia tanto diversa, come succedeva
con Dalla, si potrà creare una terza voce".
Oggetto: Biglietti Bob Dylan concerto
Atene 23/6/2014
Buona sera, mi chiamo Michele Donati e
scrivo dalle Marche. Ho 3 biglietti in più per il concerto in oggetto.
Se a qualcuno può interessare potete contattarmi a questo indirizzo:
michele.donati.lavoro@gmail.com
Unica segnalazione: i biglietti sono attualmente a Creta con la mia
ragazza per cui poi ci sarà eventualmente da accordarsi per la
spedizione. Ovviamente prezzo di costo (36,50 €)
buona serata, Michele Donati
Ho postato anche in
vetrina il tuo annuncio, spero tu riesca a venderli, alla prossima e
grazie, Mr.Tambourine, :o)
Ciao,
ho comperato da poco Tempest e Together Thruogh Life e li ho ascoltati,
soprattutto il secondo. Di questo disco "I Feel a Change Comin' On" mi è
piaciuta tantissimo, una delle migliori canzoni di Bob Dylan del genere
che piacciono a me, simile un pò a I Shall Be Relased, almeno a me è
scattata subito questa immagine.
Ma poi ho ripreso in mano un cd di Dylan che non avevo ascoltato molto
perchè in quel periodo ho avuto molte cose a cui pensare. Modern times
che dire? E' una figata, me lo sono ascoltato già una decina di volte,
tutte le canzoni in fila. Suonato benissimo, cantato anche meglio,
ritmato alla grande, un vero capolavoro.
Credo dico la mia per un tale che ha scritto canzoni leggendarie sul
potere, sui poteri, sulla libertà, sul senso della vita non avrebbe
avuto senso passare una carriera inseguendo l'ultima ingiustizia o cose
del genere. Credo abbia scelto bene questa immedesimazione con i
cantautori americani del passato remoto, queste bande che attraversavano
la nazione cantando, e al tempo stesso "staccare" e metterci qualcosa di
oggi per scoprire che le inondazioni ci sono sempre state, la fame e la
povertà oggi come ieri ma non in Africa, in America, che la vita era ma
è dura anche oggi, che le donne scappano con il primo che passa, le
ingannatrici per danaro, quelle che vanno con l'altro più bello e ricco.
Insomma queste cose passate che sono sempre vive e sulla sfondo il
potere o i poteri come si dice.
Un grande. "qualcuno dice che ho il sangue della nazione nella mia voce"
beh,sì direi proprio di sì.
Ciao!!!!!!!!!!!!
Condivido in pieno
quanto da te scritto, l'occasione è buona per riprendere quanto aveva
scritto su questo grande lavoro Michele Murino:
Bob Dylan - Modern
Times
THE FIRE GONE OUT BUT THE LIGHT IS NEVER DYIN' - di Michele Murino
Dylan è tornato, ed è più potente di prima.
Quando nel '97 si parlò di una sua rinascita con Time out of mind, in
molti azzardarono che fosse anche il canto del cigno del più grande
autore di canzoni del secolo.
Solo 4 anni dopo, con "Love and theft", Dylan dimostrò di poter fare
ancor meglio, con un album che era un vero caleidoscopio di stili e di
liriche che rinverdivano letteralmente i fasti dei suoi capolavori degli
anni '60.
Con Modern Times, Dylan prosegue esattamente sulla linea di "Love and
theft" tanto che da più parti il disco viene definito una sorta di
"Secondo capitolo" dello stesso libro, e lo stesso Dylan - smentendo la
sua casa discografica che presenta il nuovo album come il terzo di una
trilogia - lo descrive invece come il secondo di una trilogia che si
completerebbe solo se e quando egli deciderà di ritornare in studio per
un nuovo lavoro.
Pensavamo fosse molto difficile che, a distanza di un solo album, Dylan
potesse fare meglio di "Love and theft".
Modern times invece dimostra ancora una volta che la capacità di Dylan
di scrivere grandi canzoni e di realizzare dischi eccellenti è intatta e
la pioggia di elogi che le riviste inglesi e americane (ma non solo)
stanno riversando sul nuovo lavoro "rischia" di oscurare quella
torrenziale che investì "Love and theft" nel 2001.
La parola "masterpiece" comincia a leggersi in gran copia, il termine
"genius" spunta sulle pagine delle riviste più autorevoli, le cinque
stelle si sprecano e non è difficile indovinare che qualche Grammy
potrebbe essere già in arrivo.
L'album appare molto compatto già fin dal primo ascolto, un po' meno
blues e r'n'r-oriented rispetto al precedente e con una dominanza un po'
superiore delle ballads e delle crooner songs, o più in generale delle
canzoni d'atmosfera.
Tuttavia, come per "Love and theft", Dylan - che ha ancora una volta
magistralmente prodotto il disco da solo, utilizzando il solito
nom-de-plume di "Jack Frost" - bilancia in maniera abbastanza
equilibrata i ritmi veloci e quelli lenti, alternando con sapienza le
canzoni trascinanti alle melodie dolci e soffuse, le atmosfere "calde" a
quelle più soft.
Thunder on the mountain apre il disco, ed è un'apertura irresistibile,
forse uno dei brani più "radiofonici" del Dylan recente, di più facile
ascolto e di maggior presa. Il fraseggio qui è magistrale e ricorda i
fasti dei brani degli anni '60 e '70, soprattutto in versi come "Gonna
raise me an army, some tough sons of bitches / I'll recruit my army from
the orphanages" oppure "Shame on your greed, shame on your wicked
schemes...", o ancora "I was thinkin' 'bout Alicia Keys, couldn't keep
from crying / When she was born in Hell's Kitchen, I was living down the
line".
Musicalmente è una bella riscrittura dei vecchi classici come Johnny B
Goode (ricorda molto anche la dylaniana On the road again), ma la voce
di Dylan è capace di trasformarlo in un brano "nuovo". Le liriche sono
molto interessanti, e talvolta piacevolmente ironiche: "Tuono sulla
montagna, rotola fino al suolo / Mi alzerò domani mattina per percorrere
quella difficile strada / Un bel giorno sarò a fianco del mio Re / Non
tradirei mai il tuo amore nè nessun'altra cosa / Mi procurerò un
esercito, un bel po' di robusti figli di puttana / Recluterò i miei
soldati negli orfanotrofi / Sono andato alla chiesa di St. Herman e ho
pronunciato i miei voti religiosi / Ho succhiato il latte di migliaia di
mucche..."
Non potevano mancare naturalmente neanche in Modern Times i riferimenti
biblici. Il titolo del brano ed il verso del "trombone" fanno infatti
riferimento ad Esodo, 19:16. Inutile poi sottolineare "the writing on
the wall" che compare in molte canzoni di Dylan con rimandi biblici.
"The art of love" è invece un probabile riferimento all'Ars Amatoria di
Ovidio.
Dopo un brano veloce, Dylan bilancia subito con il primo pezzo da
crooner del disco, uno di quelli che hanno fatto sì che più di un
recensore parlasse di mood e di vocalismi alla Sinatra. Spirit on the
water, questo il titolo, è forse il brano più piacevole del disco dal
punto di vista dell'ascolto, un ritmo d'altri tempi ed una melodia
irresistibilmente sussurrata (il verso che recita "I'm as pale as a
ghost / Holding a blossom on a stem / You ever seen a ghost? No / But
you have heard of them" ne è un esempio magistrale). Il passaggio finale
di armonica è altrettanto irresistibile ed è un peccato che Dylan lo
abbia stoppato quasi subito. Avrebbe potuto costituire una straordinaria
coda musicale, se tenuto più lungo (cosa che probabilmente avverrà
puntualmente nelle esecuzioni dal vivo).
Anche qui ci sono riferimenti biblici. La prima strofa ed in particolare
la frase "Darkness on the face of the deep" viene da Genesi 1:1-2
Già da queste due canzoni appare chiaro che Dylan ha curato in maniera
particolare le parti vocali, soprattutto nei brani lenti, con sfumature
e toni a volte finanche inusitati per il suo tipo di voce. Qui ed in
brani come Nettie Moore, Ain't Talkin' e Workingman's Blues #2 la
coloritura vocale è davvero bella, nettamente superiore a quella di Time
out of mind e perfino a "Love and theft". L'ennesima risposta - se
ancora ce ne fosse bisogno - a chi continua a sostenere che Dylan "non
sa cantare".
In perfetta alternanza arriva un nuovo tiratissimo brano, Rollin' and
tumblin', che sa un po' troppo di deja vu ed ha un testo un po'
scontato, però Dylan lo canta davvero bene ed il piede non smette di
muoversi per tutto il brano, sferragliante come un treno, fino allo
splendido finale rallentato. Non è difficile ipotizzare che diventerà
uno dei brani nuovi che Bob proporrà in maniera più frequente dal vivo
(magari con l'inserimento di qualche assolo di armonica che ci sarebbe
stato alla perfezione).
Il brano ha chiare ascendenze da Muddy Waters, autore di una canzone
dallo stesso titolo e che presenta alcuni versi molto simili se non del
tutto identici.
Si torna al crooning con uno dei brani più belli del disco dal punto di
vista melodico, When the deal goes down, un "old style tune" che fa
esplodere in maniera clamorosa tutto il potenziale del Dylan "cantante
confidenziale", quello di brani come "Born in time" o "Where teardrops
fall". La canzone è struggentemente malinconica ed il testo molto bello,
delicato e poetico: "Nel silenzio notturno, nell'antico lucore del mondo
/ dove la saggezza diventa conflitto / invano rintocca il mio
sbalorditivo cervello / attraverso l'oscurità dei sentieri dell'esistere
/ Ogni invisibile supplica è come nube nell'aria / Domani continua a
venire / Viviamo e moriamo, il perchè non sappiamo... Mangiamo e
beviamo, sentiamo e pensiamo / lungo la strada, lontano, smarriti
vaghiamo / Io piango ed io rido perseguitato / da cose che dire non ho
mai inteso, nè desiderato / La pioggia notturna insegue il treno /
Portiamo tutti la stessa corona di spine... ma io sarò con te quando
verrà il turno."
E arriva puntuale il terzo brano veloce del disco, Someday baby, dal
classico andamento blueseggiante, anche questo ben cantato. La prova
della band, qui come in quasi tutto il disco, è decisamente superiore a
quanto normalmente fa vedere dal vivo. Poche impennate nel testo con
riferimenti a Muddy Waters (Trouble No More) e a Kansas Joe McCoy (Pile
Drivin' Blues).
E' poi la volta del primo grande capolavoro dell'album (Modern Times ne
contiene almeno tre), Workingman's Blues # 2, un brano di struggente
bellezza con una prova vocale straordinaria, una melodia irresistibile
ed un testo tra i migliori di Dylan. Un nuovo classico del songbook
dylaniano. "Sto navigando indietro, pronto per la lunga raccolta /
Sballottato dai venti e dai mari / Li trascinerò tutti quanti
all'inferno e tutti li metterò al muro / Li venderò ai loro nemici e
cercherò di nutrire la mia anima col pensiero / Dormirò per tutto il
resto del giorno / Ci son volte che nessuno vuole quel che ha / Ma ci
son volte che quel che hai non puoi darlo via ", Dylan canta ogni
singola parola con estrema convinzione... "Ora il luogo è accerchiato da
innumeri nemici / Forse alcuni di loro son sordomuti / Non c'è uomo nè
donna che conosca l'ora in cui il dolore verrà / Nell'oscurità sento il
richiamo dell'uccello notturno, sento il sospiro degli amanti / dormo in
cucina coi piedi all'ingresso / di un sonno che è una morte
temporanea..."
Il fraseggio è furiosamente glorioso quantunque spesso sussurrato, ed in
particolare il verso "Now they worry and they hurry and they fuss and
they fret / They waste your night and days..." è scandito da Dylan in
maniera assolutamente irresistibile; peccato anche qui per la coda
strumentale finale tronca che invece il violino lasciava presagire lunga
e bellissima.
Beyond the horizon ha un testo delicatamente poetico ed estremamente
suggestivo ma musicalmente è il meno convincente tra i brani da crooner
di Modern times, pur poggiando su una solida melodia vecchio stile che
non avrebbe sfigurato in un musical con Judy Garland: "Oltre
l'orizzonte, al di là del sole / alla fine dell'arcobaleno dove la vita
è solo all'inizio / Nelle lunghe ore del crepuscolo, più in basso della
polvere stellare / Oltre l'orizzonte è facile amare... Corre e corre il
mio cuore infelice / sento il bacio dell'angelo / mentre le mie memorie
annegano nella beatitudine dei mortali / Oltre l'orizzonte, sotto
cremisi cieli / nella luce soffusa dell'alba ti seguirò con lo sguardo /
tra regni e contee e tra templi di pietra / oltre l'orizzonte fino alla
fine..."
Nettie Moore è il secondo "masterpiece" del disco. Qui la voce di Dylan
è davvero straordinaria soprattutto nella strofa, un po' meno nel
ritornello (ripreso tra l'altro da una vecchia canzone del 1857, The
Little White Cottage, o Gentle Nettie Moore, sia pur riadattato e
modificato).
Brano di grande atmosfera e melodicamente molto bello. Eventuali rese
live non potranno che costituire l'apice dello show. Il brano è
disseminato di citazioni di vecchi bluesmen, da Blind Lemon Jefferson a
Robert Johnson, a traditionals come Frankie and Albert e Moonshiner
(incisi dallo stesso Dylan).
The leeve's gonna break è l'ultimo brano rockeggiante del disco, ancora
una volta ben cantato da Dylan e decisamente piacevole anche se ricorda
un po' troppo brani come 10.000 men e Summer days. Anche il testo sembra
un puzzle di frasi standard già sentite anche se ha qualche sprazzo
notevole: "C'è gente per la strada che si porta dietro tutto quel che
possiede, ce n'è altra che ha appena la pelle sufficiente a coprirsi le
ossa... Mi son svegliato stamane con burro ed uova nel letto, non avevo
spazio nemmeno per alzare la testa... " La canzone è debitrice nei
confronti di When the Levee Breaks di Memphis Minnie che presenta alcuni
versi identici.
L'album si chiude con il terzo capolavoro, forse il migliore dei tre,
Ain't talkin', un brano straordinario, dalla prima all'ultima nota. Una
lunghissima e suggestiva canzone d'atmosfera, che pesca ancora qua e là
dalla Bibbia, costruita musicalmente nella strofa sulla melodia
rallentata di Slow train e con un ritornello splendidamente ossessivo
che ricorda certe atmosfere di Time out of mind e Oh Mercy. L'attacco
ricorda vagamente (e forse volutamente) quello celebre di Ballad of a
thin man ed il testo è forse il migliore del disco: "Non sto parlando,
sto solo camminando / in questo stanco mondo di dolore / Brucia il
cuore, e ancora si strugge / Nessuno sulla terra mai saprà... / Nel
cuore degli uomini può dimorare uno spirito malvagio / Provo ad amare il
mio prossimo e far del bene agli altri / Ma, oh madre, le cose non vanno
bene... Un giorno camminavo nel mistico giardino / un caldo giorno
d'estate, su un caldo prato estivo / Mi scusi signora, le chiedo perdono
/ Non c'è nessuno qui, il giardiniere se n'è andato / Non sto parlando,
sto solo camminando / su per la strada, dietro la curva / Brucia il
cuore, ancora si strugge / Nell'ultima retrovia alla fine del mondo".
Dylan è tornato, ed è più potente di prima.
Ci vediamo ai Grammy, mr. Dylan!
Michele Murino
Aggiungiamo una nota curiosa: La foto ( opera di Ted Croner, famosissimo
fotografo che ha catturato sensazionali immagini in bianco e nero di New
York City negli anni '40 e '50) di copertina di Modern Times era stata
già utilizzata dal gruppo dei Luna per un loro ep del 1995, "23 Minutes
in Brussels" (grazie a Paolo Bassotti per la segnalazione)
14 July 1969, Mississippi River Festival,
Elmer Johnson join The Band
Le foto rare dalla storica apparizione di Bob Dylan del 14 luglio 1969
al Mississippi River Festival di Edwardsville, Illinois
Anche il sito ufficiale di Bob Dylan riporta l’apparizione di Bob Dylan
con il nome di Elmer Johnson ed elenca nella set list tre delle quattro
canzoni eseguite, il sito ufficiale ammette l’esecuzione di una quarta
canzone non identificata:
Ma avete mai visto una foto di Bob Dylan
durante la sua esibizione con la band al Mississippi River Festival alla
Southern Illinois University nel 1969? Probabilmente no. Eccole ...
Elmer Johnson in persona, come fu annunciato dal palco.
Dagli archivi della Southern Illinois University e ristampata sul libro
"IN CONCERT: KSHE and 40+ years of Rock in St. Louis".
Esiste un nastro dell’esibizione? Alcune fonti sostengono che non ce ne
sia nemmeno uno, ma non è la prima volta che ci troviamo al cospetto di
vere e proprie sorprese, in futuro chissà....!
Nota di Mr.Tambourine - Ho fatto alcune
ricerche per conto mio negli archivi di expectingrain.com, ecco cosa ho
trovato:
Autore: Guam [lun. 10 Agosto 2009, 00:17 GMT]
Oggetto del messaggio: Re: Dylan dal vivo al Mississippi Festival del
1969?
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Sono stato a quel festival. Il concerto di The Band faceva parte di una
serie di concerti con vari artisti a Edwardsville, Illinois durante
l'estate del 1969. Era un luogo all'aperto con la folla alloggiata su un
pendio di fronte al palco. Per lo più, la folla fu sbalordita di vedere
Dylan salire sul palco con The Band. Era stato come recluso per anni. Il
suo canto si adattava perfettamente con The Band come in una sorta di
novello Basement Tapes.
Autore: monicasdude [lunedì 10 agosto 2009, 14:26 GMT]
Oggetto del messaggio: Re: Dylan dal vivo al Mississippi Festival del
1969?
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Qualcuno ricorda quale potrebbe essere stato il titolo del quarto brano?
Ho parlato con un paio di persone che erano lì, e l'unica risposta che
ho avuto è che non era una canzone di Dylan (almeno non una o che sia
mai stata o pubblicata).
Autore: feet_of_a_harlot [ Giovedi 11 agosto 2009, 22:14 GMT ]
Oggetto del messaggio: Re: Dylan dal vivo al Mississippi Festival del
1969?
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Io ho una registrazione sbd di questo show con incluso il set di Dylanof
e la quarta canzone precedentemente definite sconosciuta che si
intitola: Sally Go Round The Roses.
Quindi, molto probabilmente,
Sally Go Round The Roses è il titolo della canzone non identificata.
"Sally Go 'Round the
Roses" è il titolo di un hit del 1963 del gruppo vocale femminile The
Jaynetts, un gruppo proveniente dal Bronx , pubblicato dalla J & S
Records per l'etichetta Tuff.
Il produttore di «Sally Go 'Round the Roses", Abner Spector, era un uomo
di A & R per la Chess Records con sede a Chicago. Nell'estate del 1963,
Spector chiese alla proprietaria della J & S Records, Zelma "Zell"
Sanders, di poter assemblare un gruppo vocale per registrare un pezzo in
stile gruppo femminile per registrare la canzone «Sally Go 'Round the
Roses", scritta dalla stessa Sanders con la collaborazione della moglie
di Spector Lona Stevens, traendo ispirazione dalla filastrocca "Ring
Around the Rosie". Il copyright songwriting di «Sally Go 'Round the
Roses" è ora a nome Abner Spector morto nel 2010; Zell Sanders morì nel
1976.
L'arrangiamento di «Sally Go 'Round the Roses" fu fatto da Artie Butler,
che ricorda: - Spector mi ha chiesto di ascoltare la canzone ... io
dissi che in quella forma la canzone non aveva nessun potenziale, ma
avevo sentito un qualcosa nella mia testa. Spector mi disse:”'Andate in
studio e fate un piccolo demo, pagherò io le spese”. Butler sostiene di
aver suonato tutti gli strumenti sulle piste fatta eccezione per le
parti di chitarra che erano suonate da Al Gorgoni e Carl Lynch, e Buddy
Miles fu il batterista. Butler afferma che l'intera registrazione di
«Sally Go 'Round the Roses" venne fatta con un vecchio registratore
Ampex. Oltre alle cinque cantanti accreditate nel gruppo che Zell
Sanders aveva assemblato per registrare "Sally Go 'Round the Roses":
Yvonne Bushnell, Ethel Davis (aka Vernell Hill), Ada Ray Kelly, Johnnie
Louise Richardson e Mary Sue Wells (aka Mary Sue Wellington / Mary Verde
Wilson); almeno altre cinque cantanti sono presenti sulle piste del
disco: Selena Healey, Marie Hood, Marlene Jenkins (aka Marlina Mack /
Marlina Mars), Louise Harris Murray, Lezli Valentino e Iggy Williams.
The
Jaynetts - Sally, Go Round the Roses (1963)
Ed ecco quanto
scrisse la rivista Rolling Stone sull’episodio:
9 agosto 1969 - EDWARDSVILLE, MISSOURI - Un rilassato Bob Dylan, con la
sua voce ancora tipo Nashville-Skylined, ha fatto un'apparizione a
sorpresa, in questa piccola città universitaria fuori St. Louis, il 14
luglio davanti a una folla di circa 3000 persone al Mississippi River
Festival.
Il festival, già in esecuzione da diverso tempo, propone concerti di
grandi nomi tenuti in un grande tendone in un campo della Southern
Illinois University, e l'headliner per lo spettacolo del 14 Luglio era
The Band.
I componenti di The Band hanno fatto il loro solito set molto uniti,
guadagnandosi una chiamata per un bis. Ma invece di tornare sul palco
per fare solo una cover di "Slippin 'e Slidin'", sono tornati
accompagnati da una figura cowboyish armata di chitarra in camicia
marrone, pantaloni e stivali.
Dopo un paio di battute la folla aveva capito tutto e ascoltava in
silenzio. Dylan ha eseguito tre canzoni, una cover di I Ain’t Got No
Home di Woodie Guthrie, il facile rock di Little Richard "Slippin 'e
Slidin'" con Dylan che si univa al coro, e una cover di un vecchio
mountain song di Leadbelly, "In the Pines", alla fine è partita una
enorme ovazione.
Non c'era alcuna menzione del nome di Dylan per questa che sarebbe la
sua prima uscita pubblica, fatta eccezione per un numero di Nashville
studio TV - dal gennaio 1968, quando apparve in un concerto in memoria
di Woody Guthrie alla Carnegie Hall.
Questa storia è stata pubblicata il 9 Agosto 1969 su Rolling Stone.
Il primo versetto della canzone descrive Edie perfettamente. Non c'è niente di
allegorico in esso. Nessun significato astruso. Dovrebbe essere letto
solo come una declamazione di dispetto contro Edie.
Once upon a time you dressed so fine
You threw the bums a dime in your prime, didn’t you?
Una volta vestivi così bene
gettavi una moneta ai mendicanti nel fiore dei tuoi anni,
non è vero?
Edie aveva speso gran parte della sua fortuna in vestiti, come afferma
Dylan. Ed ai meno fortunati di lei gettava i suoi avanzi.
People'd call, say, "Beware doll, you're bound to fall"
You thought they were all kiddin' you
La gente ti avvisava "attenta ragazza! Sei destinata a cadere”
Tu pensavi che stessero tutti scherzando.
Nata per la ricchezza Edie non poteva concepire di non avere soldi o di
dover vivere come chi era meno fortunato di lei. La sua vita era stata
vissuta in un mondo fantastico e lei era una naïf. La gente intorno a lei
ha cercato di avvertirla sul dove si stava dirigendo, ma lei o non
poteva o non voleva ascoltarli.
You used to laugh about
Everybody that was hangin' out
Eri solita ridere
di tutti quelli che tentavano di rimanere a galla.
Come, per esempio, Bob Dylan, che una volta era un folksinger
squattrinato ma che ora era diventato ricco.
Now you don't talk so loud
Now you don't seem so proud
About having to be scrounging for your next meal.
Ora non parli così forte
ora non sembri così superba
nel tuo dover elemosinare il tuo prossimo pasto.
Ma ora, Edie, hai trovato la giusta punizione. E allora:
How does it feel
How does it feel
To be without a home
Like a complete unknown
Like a rolling stone?
Come ci si sente
come ci si sente
senza una casa
come una completa sconosciuta
come una pietra che rotola?
Qui Dylan, l'amante respinto, chiede all'ormai impoverita Edie: "Come ti
vanno le cose adesso? Ti senti bene? Sei soddisfatta di come ti stanno
andando le cose? Ti piace? Fammi sapere che non è vero.
La seconda strofa continua la descrizione di Edie:
You've gone to the finest school all right, Miss Lonely
But you know you only used to get juiced in it
Sei andata alle scuole più prestigiose
tutto ok, signorina solitaria,
ma sai che ti piaceva solo ubriacarti
La scuola era la Radcliffe, un pò più prestigiosa dell'Università del
Minnesota che Dylan aveva frequentato per un semestre. Ma Edie aveva
sprecato la sua occasione partecipando a feste tralasciando lo studio.
And nobody has ever taught you how to live on the street
And now you find out you're gonna have to get used to it
Nessuno ti ha mai insegnato
come si vive per la strada
ed ora scoprirai che dovrai abituartici
Una cosa che i tuoi soldi e la tua fantastica scuola non ti hanno mai
insegnato era come si faceva a vivere nel mondo reale. La fantasia è finita,
però, e ora che sai cosa ti aspetta. Quindi è meglio che fai buon viso a
cattiva sorte all'idea di imparare in fretta. Edie è ora fuori del suo
ambiente familiare e confortevole, e non più protetta dal suo denaro. E'
ormai nel mondo di Dylan, che le aveva detto che una volta che ti trovi
in Times Square devi far alla svelta ad adattarti, a cominciare da ora.
You said you'd never compromise
With the mystery tramp, but now you realize
He's not selling any alibis
Dicevi che non saresti mai scesa a compromessi
con il vagabondo misterioso,
ma adesso ti rendi conto
che lui non sta vendendo alcun alibi
Edie probabilmente disse una volta a Dylan non sarebbe mai stata con
lui, ma ora le cose sono cambiate e lei farebbe meglio ad iniziare ad
ascoltare quello che lui ha da dire, perché è la verità. The "mystery
tramp" non è nient’altro che Dylan stesso, come lui si definisce nella
canzone. All'inizio della sua carriera i modi teatrali e Chaplineschi
erano spesso argomento di discussione, ed il ruolo più famoso interpretato da Chaplin
era
stato proprio quello del piccolo vagabondo. Fin dall'inizio della sua carriera
Dylan aveva nascosto da dove venisse e le sue origini facendo della sua
vita un mistero. Quindi, Dylan è il Mystery Tramp, e lui è sordo alle
scuse o alle spiegazioni che lei gli offre.
As you stare into the vacuum of his eyes
And ask him do you want to make a deal?
mentre tu fissi nel vuoto dei suoi occhi
e dici "ci mettiamo d'accordo?"
I ruoli e le situazioni sono ora invertiti. Dylan ha un sacco di soldi e
ancora di più ne avrà in futuro, mentre Edie ha speso tutto. Il "vuoto
dei suoi occhi" è il vuoto dello sguardo di Dylan mentre ascolta le sue
suppliche, cioè i suoi tentativi di fare un accordo con lui, soldi come
merce di scambio per le sue attenzioni verso di lui.
You never turned around to see the frowns on the jugglers and the clowns
When they all come down and did tricks for you
You never understood that it ain't no good
You shouldn't let other people get your kicks for you
Non ti sei mai voltata intorno per vedere lo sguardo aggrottato
dei giocolieri e dei clowns
quando tutti loro facevano trucchi per te
non hai mai capito che non è bello
lasciare che altri ti divertano
La gente ha fatto molto per te e ti volevano, ma tu li hai ripagati
male, senza alcuna attenzione. Loro erano nullità per te. Hai vissuto
alle spalle di qualcuno di loro godendo della loro miseria e del loro
desiderio, li guardavi come si guarda una prostituta. Hai sempre avuto
altri che facevano le cose per te, ma ora dovrai fare tutto da sola.
Questo sembra essere la descrizione della vita di Edie tra i
cortigiani della Factory di Whorol.
You used to ride on the chrome horse with your diplomat
Who carried on his shoulder a Siamese cat
eri solita andare sul cavallo cromato
con il tuo diplomatico
che portava sulla sua spalla un gatto siamese
Andy Warhol, puro e semplice, ed è a cavallo di una moto e sta per
partire.
Ain't it hard when you discover that
He really wasn't where it's at
After he took from you everything he could steal.
Adesso è dura dal momento che ti sei accorta
che in realtà non era come ti diceva
dopo che ti ha portato via tutto quello che poteva rubarti
Deve essere difficile scoprire che ti ha frodato.
Princess on the steeple and all the pretty people
They're drinkin', thinkin' that they got it made
Exchanging all kinds of precious gifts and things
But you'd better lift your diamond ring, you'd better pawn it babe La
principessa sul campanile
e tutta la gente carina sta bevendo e pensando
che ce l'hanno fatta e si scambiano tutti preziosi regali
ma tu faresti meglio a prendere il tuo anello di diamanti
faresti meglio ad impegnartelo, babe
Una volta, Edie, eri una principessa tra gli studenti della
Harvard-Radcliffe, e quando tenevi la scena a Cambridge e poi a New
York City. Erano la "bella gente", la classe privilegiata dalla quale
Dylan era escluso per la semplicità del suo background sociale. Ora la
festa è finita, e se Edie ha bisogno di soldi deve impegnare i suoi
gioielli, come poi ha fatto, insieme ad altre cose che ha impegnato
illegalmente e legalmente.
You used to be so amused
At Napoleon in rags and the language that he used
Go to him now, he calls you, you can't refuse
Eri solita ridere del Napoleone in stracci
e del linguaggio che egli usava
và da lui ora, ti sta chiamando, non puoi rifiutare
Dylan, con i suoi abiti stracciati e il suo strano modo di
esprimersi, sembrava divertente per Edie, ma ora lei sembra avere bisogno di
lui e cerca di mettersi con lui. Quella di Dylan è un'offerta che non
lei può rifiutare date le circostanze in cui si trova, un vero e proprio
canto delle Sirene.
When you got nothing, you got nothing to lose
You're invisible now, you got no secrets to conceal.
quando non possiedi più nulla, non hai nulla da perdere
sei invisibile ora, non hai segreti da nascondere
Ora che Edie ha più nulla nella sua vita può solo perdere. Ha toccato il
fondo. E' solo uno dei tanti volti anonimi nella folla. E tutti lo
sanno.
Mentre la "relazione" progrediva, Edie ha cominciato a credere nelle
promesse che lui le stava facendo. La bolla scoppiò per lei nel dicembre
del 1965, quando Warhol la informò che Dylan aveva sposato Sara a
novembre del 1965. Lei si confrontò con Dylan che le disse chiaro e
tondo che non c’era la minuma possibilità che lui lasciasse Sara per
stare con lei. Quindi per lei nessun uomo, niente soldi, nessuna
registrazione, nessun contratto, nessun posto dove andare, niente. Non è
dolce la vendetta?
Avvolta dai problemi causatele dalle anfetamine si può solo immaginare
lo smarrimento di Edie quando si accorse di non avere nessuna
possibilità di cambiare la situazione. Qualunque opportunità dorata se
ne era andata per sempre. Era veramente sola anche se si era
disperatamente attaccata a Bob Neuwirth cercando una soluzione ai suoi
problemi. La lunga scivolata verso la morte era incominciata.
Qualunque cosa Dylan avesse avuto da dire su Edie si trova nelle canzoni
di “Blonde on Blonde”. Oggi Dylan non conferma né smentisce una
relazione con lei, si limita a dire che non riesce a ricordare.
Pensandoci bene il tutto sembra una storia alla Grande Gatsby, con la
differenza che alla fine diverse persone sono morte.
Edie era una ragazza bellissima, bella e fragile, la cui vita ha
incrociato quella di Andy Warhol: la sua storia è raccontata nel film
"Factory Girl" (2006, di George Hickenlooper). Edith Minturn Sedgwick
nasce il 20 aprile 1943 a Santa Barbara (California, USA) da una
famiglia aristocratica di antiche radici. Settima di otto figli,
trascorre un'infanzia segnata da episodi tragici, negli spazi estesi dei
ranch californiani, da "animale selvaggio", braccata e disperata.
Il padre Francis Minturn Sedgwick, è un individuo sofferente di psicosi
maniaco-depressiva e fobie; la madre Alice Delano de Forest è una donna
debole, priva di autorità. Edie viene ripetutamente molestata dal padre
("mi perseguita dall'età di nove anni", ricorderà nel suo ultimo film
girato: "Ciao! Manhattan") ed i suoi fratelli non sfuggono alla stessa
sorte. Il fratello Minty, alcolizzato già a quindici anni, viene
ricoverato all'ospedale psichiatrico Manhattan State perché sorpreso a
Central Park a recitare un discorso a una folla inesistente.
Ventiseienne, si ucciderà impiccandosi.
L'altro fratello Bobby, affetto da problemi psichiatrici, muore in
bicicletta travolto da un autobus. Edie è ricoverata per la prima volta
nel 1962 in seguito a una forma di anoressia. L'anno dopo raggiunge
Cambridge dove per tre volte alla settimana è in cura da uno psichiatra,
mentre frequenta i giovani più brillanti dell'università e studia
scultura. Nel corso della sua breve vita Edie rapprsenta l'incarnazione
della New York degli anni Sessanta, il simbolo dell'eccesso, del
divertimento e della pop art. Per alcuni è l'alter ego femminile di Andy
Warhol, ma è anche molto di più: è l'emanazione dell'idea warholiana di
arte.
Una "cosa" carina, elegante, colorata, forse un pò' stolta, di durata
breve ma di sicuro effetto. Edie è la pop-art: appena uscita, brillante
debuttante, appare su tutti i giornali e ispira canzoni, abiti e film.
Una nullità, una ragazzina viziata priva di carattere, un'anoressica,
una drogata, una ninfomane, un bluff, priva di talento e di cultura ma
allo stesso tempo diva, attrice, ballerina. In una parola: una
superstar, anzi la Superstar. Più che riportare la vita dettagliata di
Edie per conoscerla veramente bene si potrebbero raccogliere le migliaia
di testimonianze slegate che si riuniscono come le tessere di un puzzle.
Di lei parlano tutti: John Cage, Truman Capote, Patti Smith, Lou Reed,
Bob Dylan, Gregory Corso, Allen Ginsberg, Jasper Jones, Roy
Lichtenstein, Norman Mailer, George Segal, Gore Vidal e ovviamente Andy
Warhol.
Arrivata a New York nel 1964 Edie Sedgwick conosce Andy Warhol nel
gennaio del 1965; illumina la scena newyorchese entrando a far parte del
suo mondo, della Factory, per approssimativamente un anno dal marzo 1965
al febbraio 1966. In questo periodo posa inoltre per "Life" (settembre
1965) e per Vogue (marzo 1966). Con l'artista gira una decina di film
che la rendono celebre nella New York underground, ambiente in questi
anni rappresenta lo scenario artistico-culturale più vibrante del mondo.
Il primo film è "Kitcken" del 1965, l'ultimo il già citato "Ciao!
Manhattan", cominciato nell' aprile del 1967 ma interrotto poco dopo per
problemi di budget e problemi legali. David Weisman, co-regista del
film "Ciao! Manhattan", ricorda il magnetismo e lo stile di Edie,
diventati fenomeno: "Indossa un cappello e una maglietta e fa tendenza.
Edie è spontanea, vera, non è un'operazione di marketing".
La Factory è il centro luminoso dell'arte ma per sopravvivere con Andy
Warhol è necessaria una forte dose di forza personale. Edie possiede del
talento, mantiene la sua bellezza nonostante le droghe e l'alcol, ma è
confusa e alla fine si fa "soffiare" il posto da Nico, che assume il
ruolo di nuova musa della Factory. A quei tempi in un anno poteva
cambiare tutto. Nico introduce un nuovo stile dal 1966 in poi. Se Edie
era hot, Nico era cool. Edie era una ragazza. Nico era una donna.
Sul tipo di influenza che Warhol ha avuto su Edie Sedgwick il dibattito
è oggi ancora aperto. Su quanto la loro relazione fosse autodistruttiva
per Edie, il mistero rimane e le opinioni sono tuttora divergenti. Andy
le dà la possibilità di vivere, ma lei la butta via. Warhol è un grande
personaggio che ha cambiato il mondo. La Sedgwick che cosa ha fatto?
Niente. Vuole essere la lead singer dei Velvet Underground, il gruppo
formato da Warhol con Lou Reed e John Cale, ma Edie questiona sui soldi
e non sa nemmeno cantare; il suo posto viene occupato da Nico.
Dopo l'ascesa di Nico, Edie si trasferisce al Chelsea Hotel (dove una
notte manda a fuoco la stanza con un mozzicone di sigaretta) e furiosa
passa al clan di Bob Dylan, dove sogna di continuare la sua carriera di
attrice e cominciare quella di cantante. Riesce a firmare un contratto
con il suo manager Albert Grossman. Edie lascia Warhol per Bob Dylan.
Dylan negherà l'esistenza di un legame sentimentale tra di loro, ma si
ispira a Edie nel comporre alcuni brani (anche se su questo punto i
pareri non collimano), come "Like a Rolling Stone", "Just Like a Woman",
"Leopard Skin Pill-Box Hat" (- da wikipedia - il brano prende amichevolmente in giro le ragazze
altolocate viziate e schiave della moda. L'assurdo copricapo oggetto
della scherno di Dylan, letteralmente "il cappello a bustina
leopardato", che rappresenta la futilità e la vacuità delle mode (e di
riflesso l'assurdità del materialismo in generale), era all'epoca molto
popolare tra le signore per bene negli Stati Uniti, e spesso veniva
indossato da Jacqueline Kennedy Onassis. Dylan, calcando la mano,
incrocia la "bustina" con la pelle di leopardo, facendo diventare
l'accessorio ancora più volgare e di cattivo gusto.
Spesso si è vociferato che il brano fosse stato ispirato a Dylan da Edie
Sedgwick, stellina della Factory di Andy Warhol. La Sedgwick, con la
quale si dice Dylan abbia avuto una fugace avventura sentimentale, è
indicata come fonte di ispirazione anche di altri brani contenuti in
Blonde on Blonde, come ad esempio Just Like a Woman). La Sedgwick non digerisce il suo matrimonio
in sordina con Sara Lowndes e inoltre le promesse fatte non vengono mai
mantenute; Edie non recita e non canta per Dylan.
Rimane invece coinvolta in una burrascosa relazione con il suo amico
Bobby Neuwirth, e lì cade nel tunnel dell'eroina. Neuwirth la lascia
perché incapace di gestire la sua follia e dipendenza dalle droghe.
Questo sarà l'inizio della fine. Forse la fine di un'epoca. La ragazza
che domina il mondo dalle pagine di Vogue, nonostante il tempio della
moda la tenesse a distanza perché tossicodipendente, si sta frantumando.
La "poor little rich girl" torna in California dalla famiglia.
Il suo stato di salute si aggrava e viene ricoverata più volte in vari
ospedali psichiatrici. Nel mese di agosto del 1969 viene pizzicata con
la droga dalla polizia locale e trasferita al reparto psichiatrico del
Cottage Hospital di Santa Barbara. Nel nosocomio conosce Michael Post
che sposa il 24 luglio 1971. Sarà il marito a ritrovare il corpo di Edie
la mattina del 16 novembre 1971, morta soffocata nel proprio vomito in
seguito ad una overdose di barbiturici.
Come improvvisamente arriva, così velocemente scompare. Una meteora
americana, come Marilyn Monroe, James Dean, Jim Morrison, morti belli e
giovani, prodotti meravigliosi per la mitologia dello star system.
Mitologia che in un eterno ritorno parla e riparla ciclicamente di se
stessa; sarà perché la moda detta legge e ricicla, oppure sarà la voglia
della gente di scavare nelle tragedie altrui, come ben scrive Warhol in
POPism: "Judy Garland ed Edie coinvolgono le persone nei loro problemi,
e i loro problemi le rendono più seducenti, ti fanno dimenticare i tuoi
e inizi ad aiutarle".
Alla notizia della morte di Edie, Andy Warhol sembra abbia risposto come
se fosse accaduto qualcosa su un altro pianeta.
la tomba di Edie all' Oak Hill Cemetery in Ballard, CA.
Confermate le due date australiane di
St.Kidna e Sydney
20 Agosto 2014 St. Kilda (Melbourne),
Australia - Palais Theatre
05 Settembre 2014 Sydney, Australia - Sydney State Theatre
Riepilogando, in attesa dell'annuncio del
Tour U.S.A. in autunno, ecco l'elenco completo delle date confermate
finora da da bobdylan.com:
20 Giugno 2014 - Istanbul, Turkey - Black
Box İstanbul
22 Giugno 2014 - Thessaloniki, Greece - Limani, Thessaloniki Harbour
23 Giugno 2014 - Athens, Greece - Terra Vibe Park
25 Giugno 2014 - Bucharest - Romania - Sala Polivalentă
27 Giugno 2014 - Kosice, Slovakia - Steel Arena
28 Giugno 2014 - Vienna, Austria - Stadthalle
29 Giugno 2014 - Klam, Austria - Clam Burgarena
01 Luglio 2014 - Munich, Germany - Tollwood
02 Luglio 2014 - Prague, Czech Republic - O2 Arena
03 Luglio 2014 - Zwickau, Germany - Stadthalle
05 Luglio 2014 - Slupsk, Poland - Festiwal Legend Rocka
07 Luglio 2014 - Rostock, Germany - Stadthalle
08 Luglio 2014 - Flensburg, Germany - Flens Arena
09 Luglio 2014 - Aarhus, Denmark - Amfiscenen
11 Luglio 2014 - Stavern, Norway - Poles Festival
12 Luglio 2014 - Kristiansand, Norway - Bendiktsbukta
14 Luglio 2014 - Helsingborg, Sweden - Sofiero Castle
15 Luglio 2014 - Goteborg, Sweden - Tradgardsforeningen
17 Luglio 2014 - Pori, Finland - Pori Jazz 2014
09 Agosto 2014 Hamilton, New Zealand - Claudelands Arena
13 Agosto 2014 Perth, Australia - Riverside Theatre
14 Agosto 2014 Perth, Australia - Riverside Theatre
18 Agosto 2014 St. Kilda (Melbourne), Australia - Palais Theatrev
19 Agosto 2014 St. Kilda (Melbourne), Australia - Palais Theatre
20 Agosto 2014 St. Kilda (Melbourne), Australia - Palais Theatre
25 Agosto 2014 Brisbane, Australia - Brisbane Convention & Exhibition
Centre
29 Agosto 2014 Canberra, Australia - Canberra Royal Theatre
31 Agosto 2014 Adelaide, Australia - Adelaide Entertainment Centre
03 Settembre 2014 Sydney, Australia - Sydney State Theatre
04 Settembre 2014 Sydney, Australia - Sydney State Theatre
05 Settembre 2014 Sydney, Australia - Sydney State Theatre
10 Settembre 2014 Christchurch, New Zealand - CBS Canterbury Arena
A metà degli anni '60, Bob Dylan ha detto delle sue canzoni che "non
avrei mai scritto nulla che non fossi riuscito a vedere veramente. Le
canzoni riguardano tutte persone reali, sono sicuro che in un modo o
nell'altro si possono riconoscere le persone delle mie canzoni".
Ciò che Dylan fece, sia dai primi periodi fino ad arrivare ai giorni
nostri, però, era quello di scrivere testi volutamente "in un linguaggio
oscuro che poteva imitare la poesia e cancellare gli indizi, una tattica
che in sostanza gli ha permesso di nascondere le identità delle persone
da lui cantate. In "Desolation Row", per esempio, Dylan ha detto: "Ho
dovuto riordinare tutte le facce e dare loro un altro nome", perché il
cast dei personaggi della canzone sembra essere composto da noti
personaggi storici o personaggi della letteratura, anche se
poeticamente, si possono attribuire diversi significati per la canzone.
Allo stesso tempo, i nomi dei personaggi fantasiosi possono sostituire
la vera identità delle persone che Dylan conosceva ed aveva usato per
raccontare le sue riflessioni ed i suoi sentimenti.
Quando Peter Coyote, fondatore dei Diggers, un gruppo teatrale anarchico
che propugnava l'idea del consumismo libero, esente dall'obbligo del
denaro, osservò Albert Grossman fumare una sigaretta che stringeva nel
pugno (questo era il suo abituale modo di tenere la sigaretta) e
contemporaneamente sentì Dylan cantare la linea: But then again, there's
only one I've met, An' he just smoked my eyelids An' punched my
cigarette – (ma poi ne ho incontrato solo uno E mi ha solo affumicato le
palpebre e si è messo la sigaretta nel pugno), ebbe l’illuminazione,
riconobbe che la persona descritta nella canzone da Dylan era il suo
manager Albert Grossman: Anche in All Along The Watchtower pare che
Dylan faccia un riferimento a Grossman con la frase: Businessmen, they
drink my wine – (Uomini d'affari bevono il mio vino) espicita accusa al
manager di appropriarsi indebitamente dei soldi di Dylan, ragione per la
quale si separò poi da Grossman.
Questo lo portò a concludere che, "per una sua inclinazione naturale e
surreale, Dylan era il cronista molto letterale di un mondo assurdo. Non
era la sua canzone, ma la sua materia ad essere strana, e molte altre
cose potrebbere essere capite prestando una attenzione più approfondita
a tutto ciò che Dylan ha scritto".
Quando applichiamo questo tipo di attenzione a "Like a Rolling Stone",
diventa subito evidente che il tema della canzone è Edie Sedgwick e più
precisamente la natura del rapporto di Dylan con lei nel preciso momento
della scrittura e della registrazione della canzone.
Edie Sedgwick era una bella ragazza bionda, aspirante attrice e modella
che divenne la sensazione di New York quando il suo nome venne associato
a quello del più fantasioso artista di quel periodo, quell’Andy Warhol
che la accoglierà nella sua Factory facendola diventare la famosissima
“Factory Girl”. Era una che creava la scena intorno a lei, una povera
ragazza ricca, tossicodipendente e icona di un mondo (Vogue la proclamò
una "It" girl nel 1966, le “It” girl erano quelle giovani donne che
avevano acquisito la celebrità attraverso il loro stile di vita
mondano), e vittima di una malattia mentale. Meno noto del suo rapporto
con Warhol fu certamente quello che ebbe con Bob Dylan.
I dettagli della relazione fra Dylan e la Sedgwick sono poco
documentati, ma chi teneva testimonianza di questi fatti nei locali
notturni di allora? A quei tempi ci sarebbe voluto un gigantesco hangar
per archiviare tutto. E’ una di quelle classiche zone d’ombra che spesso
riguardano la vita privata e gli amori delle persone famose. E'
probabile che la cosa rimanga così priva di prove e testimonianze perché
Dylan non ne ha mai parlato e la povera Sedgwick è deceduta. Si può
supporre da eventi successivi che le presentazioni hanno avuto luogo in
modi diversi, ma come andarono realmente le cose, al di là della triste
e pungente critica e satira di Like a Rolling Stone, non lo sapremo mai.
Alcuni dicono che il loro incontro avvenne a Cambridge, quando Bob si
aggirava per i Folk Club di quella città in compagnia di Bob Neuwirth. A
quel tempo anche Edie era a Cambridge, frequentando la Radcliffe School
e tenendo la scena in vari club e locali notturni. Altre persone pongono
il loro incontro dopo che Edie si trasferì a New York alla fine del
1964. Altri ancora parlano di un incontro a Cambridge dopo che lei si
trasferì a New York.
Due cose accadderò in fretta ad Edie dopo che si trasferì a New York. In
primo luogo, diventò parte del seguito di Warhol, protagonista di molti
dei suoi film, e, per molti versi, la sua "ragazza speciale",
soppiantando Baby Jane Holzer come "Girl of the Year". Secondo, cominciò
a spendere un fiume di denaro in vestiti, droghe e cosmetici. I suoi
genitori, che dopo la sua caduta gli passavano uno piccolo stipendio per
vivere, ora la lasciarono alla sua vita e lei rimase in balia di se
stessa, rubando, impegnando, e comunque scroccando ogni cosa che aveva
bisogno per sopravvivere e mantenere il suo stile di vita, soprattutto
la droga.
Per quanto riguarda Dylan, eventi successivi indicano che probabilmente
Edie fu una specie di gioco per lui, dopo il di lei trasferimento a New
York ed il successivo rifiuto di mettersi con Dylan in favore di Andy
Warhol e del glamour della vita nel mondo dell'arte, la notorietà della
“Factory”, le visioni di fama e fortuna. Per Edie, Dylan può essere
stato solo un folksinger umile e trasandato e a questo punto lei aveva
pesci più grandi da friggere. Ovviamente questo non fu qualcosa che rese
molto felice Dylan.
Quel particolare "qualcosa" che fece nascere "Like a Rolling Stone" può
essere accaduto mentre Dylan era in tour in Inghilterra nella primavera
del 1965. Durante quel periodo Edie, Warhol e Chuck Wein, un amico di
Edie che da Cambridge l'aveva portata sotto il manto di Warhol, erano a
Parigi per una mostra di opere di Warhol.
La domanda è: Dylan ha cercato di portarla con se nel tour europeo ed è
respinto in quanto lei gli raccontò di come Warhol stava per fare di lei
una star? Bob era solo arrabbiato perché lei era in viaggio con Warhol?
O il suo era solo era un senso di paranoia nutrito e alimentato dai
farmaci che stava prendendo. Ricordate che disse a Playboy nel 1966 -
"LSD non è per le persone depresse, è per i pazzi, per quelle persone
che odiano e vogliono vendetta. E' per persone che di solito hanno
attacchi di cuore”. Non sapremo mai l’incipit anche se sappiamo l'esito
dopo la scrittura e la registrazione di quello psicodramma dal titolo
"Like a Rolling Stone".
La base della canzone arrivò principalmente da una lunga serie di
pensieri scritti in versi da Dylan dopo il tour primaverile in
Inghilterra nel 1965. Nel 1966, Bob ha descritto la genesi di "Like a
Rolling Stone" al giornalista Jules Siegel in questo modo:
"Era una cosa lunga 10 pagine. Non chiamava in causa nessuno, avevo
messo in modo ritmico su carta tutto il mio disprezzo e il mio odio per
certe cose. Alla fine non era odio, stavo dicendo qualcosa a qualcuno
che non sapeva, dicevo loro che erano fortunati. Vendetta è la parola
migliore. Non avevo mai pensato di farne una canzone, fino a quando un
giorno ero al pianoforte, mi son trovato a cantare “How does it feel?”
in un ritmo al rallentatore, al massimo del rallentatore".
Dylan disse anche ad altri due intervistatori che "Like a Rolling Stone"
era iniziata come un lungo pezzo di "vomito" di venti pagine e che poi
ha acquisito una forma musicale. In una di queste interviste, con la CBC
Radio a Montreal, Dylan ha descritto la scrittura della canzone come "un
passo in avanti", spiegando che aveva cambiato la sua percezione di dove
stava andando la sua carriera. Ha detto che si trovò a scrivere "questo
lungo pezzo di vomito, lungo 20 pagine, e poi prese questo “Like a
Rolling Stone” e lo fece diventare un singolo".
Tornato a Woodstock, Dylan rivoltò quelle 20 pagine di vomito in una
canzone con quattro strofe ed un ritornello. Fu registrata il 15 e il 16
Luglio 1965, e pubblicata come singolo il 20 Luglio 1965, e sull'album
“Highway 61 Revisited” a fine agosto 1965. Il motivo catalizzatore che
fece distillare a Dylan quelle di 20 pagine vomito in una canzone quasi
dolorosa era Edie Sedgwick. "Like A Rolling Stone", allora è uno sfogo
per la frustrazione di un rifiuto non troppo diversa da "Ballad In Plain
D". Questa volta Dylan sfoga la sua rabbia contro Edie e, in misura
minore, anche contro Warhol, mentre inizia tramando la sua vendetta
contro entrambi. Si tratta in sostanza di una foto della sitazione dello
stato della sua mente a quel tempo.
Entro la metà del 1965 Dylan era diventata un ricco artista di successo.
In quella fase della sua carriera, il successo e la ricchezza di Dylan
consistevano nei suoi diritti d’autore negoziati dal sua manager Albert
Grossman. Il futuro prometteva di essere ancora più dorato una volta che
fosse andato in tour come spettacolo rock e non più folk.
Edie veniva da una famiglia benestante della California, ma con un
ambiente familiare difficile. Era coccolata, girava con una Mercedes
nella città universitaria di Cambridge e aveva un patrimonio personale
ricevuto da un’eredità di circa 80.000 dollari nel 1964, l'equivalente
di 300/500.000 dollari di oggi. Consumò il denaro in pochi mesi
rimanendo, secondo alcuni, solo con lo stipendio che i suoi genitori
potevano passarle, anche se lei aveva continuato a vivere nell’attico di
New York di sua nonna.
Entro la metà del 1965 lei era in procinto di rompere con Warhol. Dylan
e Grossman iniziarono a contattarla per farle firmare un contratto con
Grossman come suo manager e per apparire in alcuni films prodotti e
finanziati da Grossman (ricordiamoci che lei voleva essere una star a
qualunque costo) alcuni di questi film dovevano avere anche Dylan come
suo co-protagonista. Lei parlò con Warhol di soldi (lei era famosa, ma
non aveva ancora ottenuto denaro la sua partecipazione ai film
d'avanguardia di basso costo di Wharol). Il denaro non era di imminente
arrivo, allora lei lasciò la Factory. A quel punto cedette alla corte di
Dylan che aveva giocato sulle sue insicurezze e sui suoi bisogni. Aveva
raggiunto un certo status, ma aveva bisogno di molti soldi per mantenere
il suo alto tenore di vita e Dylan aveva le risorse per rendere questo
possibile. A detta di tutti si innamorò perdutamente di lui, ma rimase
un giocattolo nelle mani di Dylan che, in ultima analisi, provocò la sua
la sua rovina maturando la sua vendetta.
Questa era la situazione come si presentava quando la canzone è apparve
alla radio nel mese di luglio 1965.
Continua.......
Sabato 7 Giugno 2014
Talkin'
9403
- Mariellaporta
Ciao Mr.Tambourine,
ho risentito in tutta tranquillità Tell Tale Sign, e forse perchè sono
in un momento per me delicato, quando ho sentito la bellissima Red River
Shore, pur non capendo bene il significato, qualche lacrimuccia mi ha
bagnato gli occhi......
Mariella
Niente di male Mariella, a tutti noi è scappata
qualche lacrima sentendo Bob nei momenti meno felici. Red River Shore è,
a mio avviso, la più bella rivelazione tra i numerosi brani pubblicati
su Tell Tale Signs. Fosse stata pubblicata prima e con tutti i crismi
avrebbe potuto aspirare ad entrare nella top 20 delle opere dylaniane.
Nel disco ci sono due versioni della canzone, ma sono quasi liricamente
uguali. Questo non è certamente una outtakes da Time Out Of Mind, ma a
me è sembrato un work in progress che, per non saprei quale oscuro
motivo, fu lasciato in disparte. La versione sul disco uno è la più
bella, accattivante, con l’ accompagnamento di chitarra assai scarno, un
suono che vien costruito a poco a poco, con l'aggiunta della batteria,
del basso e delle maracas che creano un’ atmosfera particolare, con la
fisarmonica che arriva a dominare tutti gli strumenti. Mentre canta
Dylan è tenero e sobrio, ricorda l'intimità delle "New York Sessions"
per la realizzzazione di Blood on the Tracks. L'effetto è ben studiato
per far coppia col tono umile della narrativa intrisa di tristezza e
rammarico che pian piano addolciscono la bocca di chi ascolta. Sebbene
Red River Shore sia principalmente una "canzone d'amore", le sue
aspirazioni sono in realtà molto più vaste e vanno oltre la storia
materiale che racconta. In un certo senso si tratta di un classico pezzo
caricato massicciamente di romanticismo, che sembra riecheggiare le
poesie di Burns, Keats, Shelley e Wordsworth. La ragazza protagonosta
della storia sembra più un concetto che una donna reale, una sorta di
spirito della natura, che può benissimo rappresentare la stessa
immaginazione poetica. Dylan utilizza una voce autenticamente matura che
crea una sorta di riflessione quasi mistica sulle ferite che la memoria
riporta alla nostra attenzione, quando il tempo dei fatti lascia il
posto a quello dei ricordi.
Purtroppo i ricordi sono una cosa bellissima, ma a volte riescono ancora
a far male!
Ti allego la traduzione in italiano anche se penso che sarai già andata
a guardarla nella pagina dei testi della fattoria:
RED RIVER SHORE - #1 - Testo italiano
Alcuni di noi spengono le luci e noi viviamo
Alla luce della luna che passa via veloce
qualcuno di noi si spaventano a morte di stare nelle tenebre
di essere dove volano gli angeli.
Graziose giovani stanno in fila
davanti alla porta della mia baracca
Non ho mai desiderato che qualcuna di loro mi volesse
Ad eccezione della ragazza della riva del Fiume Rosso.
Beh, ero seduto al suo fianco e per un momento ho cercato
Di far diventare quella ragazza mia moglie
Lei mi ha dato i suoi migliori avvertimenti e ha detto
Vai a casa e conduci una vita tranquilla.
Beh, sono stato all’est e sono stato all’ovest
Ed ero fuori dove ruggiscono i venti neri
In qualche modo, benchè non fossi mai stato così lontano
Con la ragazza della riva del Fiume Rosso
Ebbene, la prima volta che posai I miei occhi su di lei
Capii che non avrei più potuto essere libero
Con un’occhiata seppi subito che
Avrebbe dovuto stare per sempre con me
Beh, il sogno si è inaridito tanto tempo fa
Adesso non so più dov’è
Fedele alla vita, fedele a me
Era la ragazza della riva del Fiume Rosso
Ebbene, indosso il mantello della miseria
Ed ho sentito il sapore del rifiuto
E il sorriso gelato sul mio volto
Mi calza come un guanto
Beh, non posso fuggire dal ricordo
Della sola che adorerò sempre
Tutte quelle notti nella quali stavo tra le braccia
Della ragazza della riva del Fiume Rosso.
Bene , tutti stiamo vivendo nell’ombra di un passato che sta sbiadendo
Intrappolati nelle spire del tempo
Ho cercato di non ferire mai nessuno
E di stare lontano da una vita di crimini
E quando tutto è stato detto e fatto
non ho mai conosciuto il risultato
Un giorno in più è un’altro giorno lontano
Dalla ragazza della riva del Fiume Rosso.
Bene, sono uno straniero in una terra straniera
Ma so che questo è il posto a cui appartengo
Camminerò senza meta e giocherò per la sola che amo
E le colline mi daranno una canzone
Benchè niente mi sia familiare
So di essere già stato qui una volta
Una volta mille notti fa
Con la ragazza della riva del Fiume Rosso.
Beh, una volta tornai per prendermi cura di lei
Tornai indietro per risolvere la cosa
Tutti quelli coi quali parlavo ci avevano visti là
Dissero che non sapevano di chi stavo parlando
Beh, il sole è tramontato su di me tanto tempo fa
Ho dovuto indietreggiare dalla porta
Avrei desiderato passare ogni ora della mia vita
Con la ragazza della riva del Fiume Rosso.
Ora, ho sentito di un uomo vissuto tanto tempo fa
Un uomo pieno di tristezza e di conflitti
Che se qualcuno intorno a lui era morto
Avrebbe saputo come riportarlo in vita.
Beh, non so che lingua parlasse
O se si fanno ancora questo tipo di cose
A volte penso che nessuno qui mi abbia visto affatto
Eccetto la ragazza della riva del Fiume rosso.
(traduzione Dean Spencer)
Ciao, alla prossima senza lacrime, :o)))) Mr.Tambourine.
Venerdi 6 Giugno 2014
Nico & Bob Dylan
Nel maggio 1964 Dylan partì per l'Europa per fare alcuni spettacoli in
Inghilterra prima di recarsi a Parigi per vagliare la traduzione
francese di alcune sue canzoni. In questo modo conobbe per caso
Nico. Si incontrarono in strada presentati dal loro comune amico
Huges Aufray. Bob Dylan disse a Nico che si ricordava della sua partecipazione
nel film “La Dolce Vita” e ha manifestato un evidente interesse
invitandola a casa sua.
Rimasero lì per una serata e poi per una
settimana: "Era così affascinante, non avevo mai incontrato qualcuno
come lui – ha detto Nico - ,assertivo e delizioso, i giovani maschi non
mi prendono molto sul serio, ma almeno lui era interessato alla mia
storia che ha trovato essere triste, specialmente sul mio bambino".
Dopo l’invito a cena di Dylan per una cena nel suo appartamento Nico ha
accompagnato Dylan per tutta l’Europa, un viaggio che è passato
attraverso la Germania prima di finire a Vernilya, un piccolo paese nei
pressi di Atene in Grecia. "Siamo andati insieme in Grecia per un breve
periodo (più di una settimana), un piccolo posto vicino ad Atene, e lui
ha scritto una canzone su di me ed il mio piccolo bambino . Sono stata
la prima a cantarla in pubblico (questo non è vero. . , la prima è stata
Judy Collins) ma a lui non è piaciuta quando ho provato a cantarla con
lui, ho pensato che stava facendo un pò lo sciovinista e che fosse un pò
infastidito dal fatto che avrei potuto cantarla correttamente, almeno in
tonalità - così mi ha reso più ostinata nel volerla cantare davanti ad
altre persone". La canzone si intitolava "I'll keep it with
Mine".
Non essendoci su Youtube
una versione di Dylan, ho scelto questa bellissima interpretazione di
The Tallest Man On Earth con Amanda Bergmann alias Idiot Wind.
Nel maggio 1965 Nico scrisse a Bob Dylan con un pennarello rosso una
lettera nella quale si leggeva: "Bob, ho una bella notizia per te emi
auguro che tu sia ancora a Londra il prossimo Venerdì per vedermi
cantare la tua canzone al programma televisivo “Ready Steady Go!” Voglio
cantarla in special modo per te". Nella stessa lettera aveva scritto: "
Per favore, per favore, avevi promesso di scrivermi altre canzoni e io
voglio cantare le tue canzoni, sono le sole ( sic) che hanno senso per
me e la mia vita dipende da loro, Ciao Nico”.
La canzone che cantò a “Ready Steady Go!” quella settimana fu "I'm Not
Sayin'", un brano Dylanesque ma uno scritto da Gordon Lightfoot. Nico
avrebbe voluto registrare “I'll keep it with mine” come suo singolo di
debutto per la Immediate Record di Andrew Loog Oldham , ma Oldham aveva
scartato l'idea e optato per portarla in uno studio di Denmark Street
per registrare la canzone di Lightfoot con Brian Jones alla chitarra
solista.
Christa Päffgen, a.k.a. Nico (Nata a Colonia il 16 ottobre 1938 e
morta ad Ibiza il 18 luglio 1988), è stata una cantante, musicista,
attrice e modella tedesca.
Famosa anche con il soprannome di "Sacerdotessa delle Tenebre", per le
atmosfere gotiche e decadenti dei suoi brani, unite alla sua
inconfondibile voce profonda e inquietante, è considerata la
progenitrice del gothic rock.
In campo musicale raggiunse la notorietà come cantante del gruppo The
Velvet Underground, partecipando all'album The Velvet Underground &
Nico, cantando i brani Femme Fatale, All Tomorrow Parties e I'll Be your
Mirror. La sua avventura con i Velvet ebbe vita breve, così nel 1967 si
avviò alla carriera solista.
Come solista, i suoi album più celebri sono The Marble Index del 1968 e
Desertshore del 1970, spesso considerato dalla critica il suo
capolavoro, entrambi prodotti da John Cale.
Nacque nell'allora Germania nazista, il 16 ottobre del 1938. Il padre
morì in un campo di concentramento nazista. Dopo la fine della guerra,
si trasferì nella zona di Berlino occupata dagli americani.
Cominciò a lavorare come modella per un'agenzia di Berlino. Durante un
soggiorno a Ibiza, le venne suggerito dal fotografo Herbert Tobias, il
nome d’arte di “Nico”, ispirato da un suo ex-amante, il regista Nico
Papatakis.
Verso la fine degli anni '50, si trasferì a Parigi, dove ebbe modo di
accrescere la sua fama di modella, posando per riviste prestigiose come
Vogue, Tempo, Vie Nuove, Mascotte Spettacolo, Camera, Elle e altre
ancora.
Nel 1960, si trasferì a New York per frequentare la scuola di
recitazione "Lee Strasberg's Method School", con l'intenzione di
intraprendere una carriera d'attrice (aveva già avuto una parte minore
ne La dolce vita di Fellini). Verso la fine del 1961 ebbe una relazione
con l'attore francese Alain Delon, che portò alla nascita di Christian
Aaron Boulogne (Ari, cui è dedicato il brano Ari's Song in The Marble
Index), peraltro mai riconosciuto dallo stesso Delon. Fu invece
cresciuto quando aveva circa 2 anni dalla nonna, madre di Alain, Edith
Boulogne che, visto il diniego del padre Alain a riconoscerlo, gli dette
il cognome del suo secondo marito che era Boulogne.
Nel 1964, a Londra, conobbe ed ebbe una breve relazione con Brian Jones,
membro dei Rolling Stones, ed ebbe l'occasione, per merito del
chitarrista Jimmy Page, di registrare la sua interpretazione di I'm Not
Sayin', brano di Gordon Lightfoot. A Parigi, conobbe invece Bob Dylan
che scrisse per lei il brano I'll Keep it With Mine, presente poi nel
primo album da solista di Nico, “Chelsea Girl”.
Gli anni ottanta furono un periodo piuttosto difficile per Nico dovuti a
gravi problemi di tossicodipendenza.
Nel luglio del 1988, mentre si trovava in vacanza a Ibiza, venne
ricoverata dopo una caduta in bicicletta. Pochi giorni dopo, il 18
luglio, morì per emorragia cerebrale al Cannes Nisto Hospital di Ibiza.
Venne sepolta al cimitero Grunewald-Forst di Berlino.
(Tutte le informazioni provengono da
http://nico-icon.webs.com/bobdylan.html, dal libro di James Witts " Nico
Icon", e Wikipedia)
Giovedi 5 Giugno 2014
Talkin'
9402
- Tamburino66
Curiosando ho trovato questo link, sapevo
di questa apparizione di Dylan, ma non ricordo cosa ha suonato in
quell'occasione. Non ricordo perchè forse ho letto qualche cosa e mi è
sfuggita. Set list? Una sola song? Hanno suonato con Bob, la song Mr.
Tambourine Man? O altro? Ci sono registrazioni? Varie date portano a Los
Angeles, al Ciro's night club, il 26/3/1966, altre qualche mese prima. Ho
controllato sul libro Positively Bob Dylan di Krogsgaard ma non ho
trovato nulla. Chi sa di più?
Un saluto.Stefano Catena.
Ciao Stefano, intanto
ecco le foto di quella serata di Bob con i 5 membri fondatori di The
Byrds, Jim McGuinn ( che nel 1966 ha adottato il nome di Roger McGuinn
(chitarra Rickenbacker a 12 corde e voce), il cantante e chitarrista
David Crosby, Gene Clark (autore di molti brani, voce, chitarra,
tamburello e percussioni, morto nel 1991), Chris Hillman (basso,
chitarra, mandolino) e Michael Clarke (batteria, percussioni, deceduto
nel 1992).
Michael Clarke, David Crosby, Gene Clark, Bob Dylan, Chris Hillan, Roger
McGuinn (che allora si chiamava ancora Jim)
Crosby, Clark, Dylan, Clarke, McGuinn
Gene Clark, Bob Dylan
Bob frequentava i Byrds durante il
periodo nel quale il gruppo aspettava che "Mr. Tambourine Man" fosse
pubblicato, ritrovandosi spesso al Ciro's nightclub (locale conosciuto
anche col nome di “Le Disc” di Ciro) in Sunset Boulevard sul
Sunset Strip di Hollywood, abituale meta dei più famosi attori del
cinema, gente dal nome di Marilyn Monroe, Humphrey Bogart e Lauren
Bacall, Frank Sinatra, Ava Gardner, Sidney Poitier, Anita Ekberg,
Lucille Ball e Desi Arnaz, Joan Crawford, Betty Grable, Marlene
Dietrich, Ginger Rogers, Ronald Reagan, Dean Martin, Mickey Rooney, Cary
Grant, George Raft, George Burns e Gracie Allen, Judy Garland, June
Allyson e Dick Powell, Mamie Van Doren, James Stewart, Jack Benny, Peter
Lawford, Lana Turner, la terribile pettegola di Hollywood Louella Parson
e moltissimi altri. Nel 1960 Ciro's divenne il primo rock and roll club
sul Sunset Boulevard, i Byrds cominciarono la loro carriera proprio da
Ciro's dove tennero delle regolari
apparizioni nei mesi di marzo e aprile del 1965, cosa che
permise loro di affinare il particolare tipo di sound che aveva la
caratteristica fondamentale del pionieristico utilizzo della chitarra
Rickenbacker a 12 corde, suono che verrà in seguito denominato
“jingle-jangle”. Inoltre, fu durante la loro permanenza presso la
discoteca di Ciro che la band iniziò ad essere famosa ed avere un
seguito di fans nell’ambiente della cultura giovanile di Los Angeles e
delle confraternite hip di Hollywood, con sostenitori famosi come Kim
Fowley, Peter Fonda, Jack Nicholson, Arthur Lee e Sonny & Cher che
presenziavano regolarmente alle serate dei Byrds. Il 26 marzo 1965, l'
autore del singolo di debutto della band (Mr.Tambourine Man), Bob Dylan
, effettuò una visita improvvisata al club e si unì ai Byrds sul palco
per una cover di "Baby What You Want Me To Do" di Jimmy Reed. L'
entusiasmo generato da The Byrds al Ciro divenne rapidamente un must da
vedere e un punto fermo nella vita del nightclub di Los Angeles con
folle di adolescenti che occupavano i marciapiedi all'esterno del club,
alla dispertata ricerca di un posto per vedere i Byrds durante una delle
loro esibizioni. Molti storici e autori musicali tra i quali Richie
Unterberger, Domenic Priore, Ric Menck e Peter Buckley hanno suggerito
che le folle dei giovani bohemians e hipsters che si riunivano davanti
al locale di Ciro per vedere i Byrds hanno rappresentato i primi vagiti
della nascente controcultura hippie della West Coast.
Da notare che la sostituzione del termine Birds con
"Byrds" avvenne presumibilmente per ragioni diciamo così pubblicitarie e
di personalizzazione. Questo troverebbe conferma, ancora una volta,
nelle parole di Robert Shelton: "...per non sembrare troppo banali,
evitarono la dizione "The Birds" trasformandola in "The Byrds". Nel
1968, Brian Epstein, il manager dei Beatles, che stava tenendo d'occhio
un nuovo gruppo chiamato The Cyrcle, disse a Roger McGuinn che la "y"
aveva in sé una mistica vincente..."
Se qualcuno dei
nostri amici lettori è in grado di fornirci ulteriori e più dettagliate
notizie ce lo farà sicuramente sapere. Alla prossima, Mr.Tambourine, :o)
Terri Thal, la prima manager di Bob
Dylan ha compiuto 75 anni il 4 Giugno
Terri Thal con Suze Rotolo ed il chitarrista Barry Kornfeld in
Washington Square Park, Greenwich Village, New York City nel 2009
Quando alcuni artisti che frequentavano
il Village all’inizio degli anni ’60 stavano iniziando la loro carriera,
Terri Thal ha gestito Dave Van Ronk, Bob Dylan (per poco meno di un
anno), Tom Paxton (per circa un anno), Danny Kalb, Paul Geremia, Mark
Ross, Maggie e Terre Roche, Holy Modal Rounders e altri.
Dopo la fine degli anni '60 , il mondo della musica folk fu spodestato
dalla musica rock e la Thal cambiò attività, passando a lavorare per una
associazione non-profit nei primi anni ‘70, più di recente è stata
executive manager di un'agenzia per la salute materno-infantile. Ora è
un consulente di una non-profit, scrittrice e conferenziere soprattutto
sul mondo della musica folk intorno al 1960.
Lei pubblicizza vecchi amici folksingers, raccomanda ai club ed agli
organizzatori di concerti dei musicisti e progetta programmi che
integrano la musica folk, la storia e la cultura locale, inoltre
protegge e difende l’ambiente e l'acqua nella Rockland County, dove
vive.
Thal è nata a Brooklyn. Il suo interesse per la musica folk venne in
parte da un seminario dell’ American Studies al Brooklyn College con lo
storico John Hope Franklin che integrava eventi storici, musica e
letteratura.
Combinando i suoi interessi e il lavoro politico, Thal durante la fine
del 1950 e il 1960 incluso "invitava attori ed artisti a comparire in
concerti di beneficenza, o ai raduni dei diritti civili e del movimento
contro la guerra del Vietman per SNCC, CORE, the National Civil
Liberties Committee e un sacco di altre organizzazioni".
"Ho portato un sacco di problemi all' attenzione del pubblico, compresa
la situazione di persone che erano appena uscite dal carcere – ha
dichiarato la Thal - abbiamo tenuto il primo raduno per l’Impeachment di
Nixon e abbiamo aiutato un sacco di gente ad avere i servizi necessari.
Sono orgogliosa di questo".
Dai primi anni 1970, Tarri ha vissuto con Paul Solomon Orentlich,
scultore e attore che aveva lavorato presso il Kettle of Fish, il bar
accanto al Gaslight Cafe e che in precedenza aveva fatto parte dei
People’s Artists, dove aveva sviluppato arrangiamenti musicali per Cisco
Houston e Woody Guthrie. Dopo 27 anni di vita con Thal, Orentlich è
morto per una insufficienza cardiaca improvvisa. Auguroni a Terri!!!!
Mercoledi 4 Giugno 2014
Due nuove date aggiunte al Tour
Australiano e West Coast Leg a seguire?
Due nuove date sono state aggiunte al
tour australiano. Le date sono quelle evidenziate in rosso nell'elenco
sotto riportato, anche se ufficialmente non sono state ancora confermate
da bobdylan.com. Altre 4 date sarano annunciate a breve, mentre un
successivo tratto del Tour nella West Coast U.S.A. seguirà dopo
Australia e Nuova Zelanda, anche questa notizia deve essere ancora
confermata dal sito ufficiale.
09 Agosto 2014 Hamilton, New Zealand -
Claudelands Arena
13 Agosto 2014 Perth, Australia - Riverside Theatre
14 Agosto 2014 Perth, Australia - Riverside Theatre
18 Agosto 2014 St. Kilda (Melbourne), Australia - Palais Theatrev
19 Agosto 2014 St. Kilda (Melbourne), Australia - Palais Theatre
20 Agosto 2014 St. Kilda (Melbourne), Australia -
Palais Theatre (Unconfirmed)
25 Agosto 2014 Brisbane, Australia - Brisbane Convention & Exhibition
Centre
29 Agosto 2014 Canberra, Australia - Canberra Royal Theatre
31 Agosto 2014 Adelaide, Australia - Adelaide Entertainment Centre
03 Settembre 2014 Sydney, Australia - Sydney State Theatre
04 Settembre 2014 Sydney, Australia - Sydney State Theatre
05 Settembre 2014 Sydney, Australia - Sydney State
Theatre (unconfirmed)
10 Settembre 2014 Christchurch, New Zealand - CBS Canterbury Arena
In vendita a 7.375.000 $ la proprietà
di Jakob Dylan a Malibu
clicca qui
Martedi 3 Giugno 2014
Cartoline da Bob Dylan
Di Mike Hobo
(Photo by Doug MacKenzie)
Doug MacKenzie era nella US Air Force ,
schierato nel deserto dell'Arabia Saudita durante la prima guerra in
Iraq nel 1990 /91. Era stato assegnato ad un gruppo di aerei da
trasporto dove lavorava come tecnico motorista. Essendo un fan di Bob
Dylan ed il fratello di Guy MacKenzie (Guy era un fotografo, poeta e
folksinger che passò molto tempo con alcuni grandi di quell’era: Bob
Dylan, Dave Van Ronk, Judy Collins, Len Chandler, Michael Cooney, Hedy
West, Jean Redpath e il Reverendo Gary Davis, tanto per fare alcuni
nomi)
Jackie Alper, Bob Dylan, Suze
Rotolo, and Guy MacKenzie, 1962
che fu molto vicino a Dylan negli anni
1961-1963 , suggerì di dipingere "Masters of War" sotto un velivolo
della sua squadriglia. Come ricorda Doug , era solo un idea spontanea di
umorismo nero, ma si è scoperta fare una grande impressione:
"A un certo punto durante il conflitto, l'autorizzazione vennne
dall'alto e consentiva di dipingere figure sugli aerei com’era in uso
durante la 2° guerra mondiale e anche per rendere omaggio a quei
coraggiosi aviatori che la combatterono. Avevamo un capitano nella
nostra unità che era un artista di talento e ha iniziato a dipingere gli
aerei del nostro gruppo. Sul mio, dipinse una silhouette di un cavaliere
scuro su un cavallo nero, entrambi con gli occhi rossi. Mentre stava
dipingendo, io suggerii il titolo da mettere a grandi lettere sotto la
figura "Masters of War". Ho detto al capitano che era il titolo della
canzone che era stata un’ accusa roboante di Dylan nei confronti del
complesso militare / industriale. Lui la trovò una grande idea e così
dipinse la frase sul mio aereo. Ho pensato che era abbastanza buono come
umorismo nero, così ho scritto a mio fratello Guy e gli ho raccontato la
cosa. Mi ha risposto suggerendomi di scrivere a Dylan ed allegandomi
l'indirizzo di Dylan (non so come aveva fatto ad averlo). Così l'ho
fatto".
Mio fratello Guy e Bob potrebbero essere stati ancora corrispondenti uno
con l'altro, in ogni caso aveva ancora l’attuale indirizzo di Bob dopo
30 anni. Allora ho provato a scrivergli una lettera. Nessuno poteva
davvero aspettarsi una risposta da Bob, e Doug probabilmente non ha più
nemmeno pensato a quell’episodio. Sei mesi dopo che Doug era tornato
dalla guerra e otto mesi dopo che lui aveva scritto a Bob Dylan, ha
effettivamente ricevuto la risposta personale di Bob Dylan.
Il timbro postale veniva dall’Italia. Ho iniziato a leggere la cartolina
... “Caro Doug , scusa la cartolina, ma è tutto ciò che ho per scrivere
in questo momento. Ti ringrazio per la lettera che descrive la mia
canzone sul vostro aereo. Buona fortuna ovunque tu vada, la guida di Dio
non ti lascerà mai – Stai in buona salute e grazie ancora per la
lettera. Bob Dylan”. Inutile dire che sono rimasto a bocca aperta. So
che non è una bufala anche se non ho detto a nessuno della mia lettera a
Dylan (tranne che a mio fratello). Non conosco nessuno in Italia. Ed
avevo già visto alcuni manoscritti di Dylan, quindi so che la sua
cartolina è vera".
Dopo aver ringraziato Bob per la sua risposta, Doug ha ricevuto un'altra
lettera, questa volta su carta foderata normale :
"Caro Doug , Grazie per avermi riscritto. Sono contento di sentire che
finalmente sei tornato a casa. Il mondo non è più molto sicuro. Dobbiamo
molto a persone come te che mettono in pericolo la loro vita per i loro
connazionali. Grazie ancora per avermi scritto. Tuo, Bob Dylan".
Vorrei esprimere un sincero ringraziamento a Doug MacKenzie per avermi
messo al corrente di questa storia personale. Mi ha informato che aveva
detto di questa storia solo ad amici intimi, e mostrato loro i documenti
e " ho avuto occasione di scrivere a lui ancora una volta, e ancora una
volta ho ricevuto una risposta. Quindi sono sicuro che si ricorda ancora
di mio fratello Guy ai tempi al Village. Mio fratello è anche lui come
Dylan, in quanto anch’egli ha un'aura magnetica intorno a lui, ha un
grande e duraturo impatto sulla gente. Quindi, posso capire perché Dylan
si ricordasse di lui”.
Quanto possono contare 40 anni in più sul
groppone? Nel caso di Ted Neeley proprio niente, il tempo è riuscito a
scolpire sul suo viso le evidenti ed inevitabili rughe che segnano il
trascorrere degli anni, ma sulla voce di Ted il tempo non ha avuto
nessuna possibilità, la voce è rimasta quella, forse migliorata ed ancor più suggestiva,
senza cali d’intonazione e soprattutto con la stessa estensione vocale e
la stessa capacità di prendere l’altissima e per questo famosa nota di
“Why should I die?”
Domenica sera, nella splendida, unica e meravigliosa cornice dell’Arena
di Verona Ted ci ha dato un’ennesima interpretazione da brivido di
"The Temple" e “Gethsemane/I Only Want To Say” che alla fine ha prodotto una commovente
standing ovation quando tutto il pubblico dell’Arena si è alzato in
piedi per applaudirlo e significargli il meritato apprezzamento. Certo,
il pubblico era composto, (essendo la serata impostata sulla musica
lirica con l’esecuzione delle arie più famose ("Un bel dì vedremo" cantata
da Cio Cio San dalla Madama Butterfly di Puccini, "Una furtiva lacrima"
cantata da Nemorino dall’Elisir d’amore di Donizzetti, "E lucean le
stelle" cantata da Cavaradossi prima di essere giustiziato in Castel
Sant’Angelo dalla Tosca di Puccini, "La donna è mobile" cantata dal Duca
di Mantova dal Rigoletto di Verdi,"La marcia Trionfale" e "Grazie agli dei"
cantata da Ramfis ed i Sacertdoti dall’Aida di Verdi), da persone over
40/50/60 che certamente avevano visto il film originale dell’opera rock,
opera
che nacque come doppio LP nel 1970 seguito poi dalla prima edizione
teatrale tenutasi il 12 ottobre 1971 a Broadway, dove rimase in scena
per 18 mesi, con la musica di Andrew Lloyd Webber ed i testi di Tim
Rice, con Ian Gillan (cantante dei Deep Purple) nel ruolo di Gesù,
Murray Head nel ruolo di Giuda, Yvonne Elliman nel ruolo di Maria
Maddalena, John Gustafson nel ruolo di Simone il Cananeo e Barry Dennen
nella parte di
Ponzio Pilato, ed infine nel 1973 viene realizzata la più famosa
versione cinematografica con Ted Neeley nella parte di Gesù Cristo, Carl
Anderson nella parte di Giuda Iscariota, Yvonne Elliman nella pate di
Maria Maddalena, Barry Dennen nella parte di Ponzio Pilato, Bob Bingham
nella parte di Caifa, Larry Marshallnella parte di Simone Zelota, Josh
Mostelnella parte di Re Erode, Kurt Yaghjiannella parte di Anna e Paul
Thomas nella parte di Pietro.
Ted e la moglie Leeyan Granger, sul set
di "Jesus Christ Superstar" dove si sono conosciuti
Quando Neeley è apparso sull’arco montato
sul palco dell’Arena un brivido è corso lungo la schiena della gente –
“Sarà in grado di cantare quel famoso pezzo?” – domanda più che
giustificata visto le rughe che solcano il viso di Ted. Pochi secondi
sono bastati a dissipare i dubbi, l’uomo c’era ancora! L’impressione era
quella di vedere come sarebbe diventato Gesù se non fosse morto sulla
croce.
Ted a Verona con la figlia Tessa sul
famosissimo balcone di Giulietta Capuleti
Con i suoi 71 anni Ted ha ancora il
carisma e la bravura di farti vedere che "The One And Only Jusus Christ
Supertar" sia solo e sempre lui. Ted si ricorderà per tutta la vita di
questa fantastica serata in una cornice unica al mondo, il colpo
d’occhio sull’Arena era spettacolare ed emozionante, nothin’ can
compare! Ma anche i veronesi si ricorderanno a lungo di questa
emozionantissima performance, del resto basta guardare il video per
capire tutto, e anche chi non è coetaneo non potrà fare a meno di
ammirare la grinta e la determinazione di un 71enne interprete al quale
il tempo non è stato in grado di rubare niente! Godiamoci ancora una
volta questa straordinaria interpretazione!!!!!
My temple should be a house of prayer
But you have made it a den of thieves
Get up, get out
I only want to say if there is a way
Take this cup away from me
For iI don't want to taste its poison
Feel it burn me, I have changed
I'm not as sure as when we started
Then I was inspired, now I'm sad and tired
Listen, surely I've exceeded expectations
I tried for three years, seems like thirty
Could you ask as much from any other man?
But if I die
See the saga through and do the things you ask of me
Let them hate me, hit me, hurt me, nail me to their tree
I'd wanna know, I'd wanna know my God
I'd wanna know, I'd wanna know my God
Wanna see, I'd wanna see my God
Wanna see, I'd wanna see my God
Why I should die?
Would I be more noticed than I was ever before?
Would the things I've said and done matter any more?
I'd have to know, I'd have to know my Lord
Have to know, I'd have to know my Lord
Have to see, I'd have to see my Lord
Have to see, I'd have to see my Lord
If I die what will be my reward?
If I die what will be my reward?
Have to know, I'd have to know my Lord
Have to know, have to know my Lord
Why should I die?
Can you show me now that I would not be killed in vain?
Show me just a little of your omnipresent brain
Show me there's a reason for your wanting me to die
You're far too keen on where and how and just not so hot on why
Alright I'll die
Just, just watch me die
See how, see how I die
See how I die
Then I was inspired, now I'm sad and tired
After all I have tried for three years
Seems like ninety
Why then am I scared to finish what I started?
What you started, I didn't start it
God, thy will is hard but You hold every card
I will drink Your cup of poison
Nail me to Your cross and break me
Bleed me, beat me, kill me, take me now
Before I change my mind
Questo film dovrebbe essere ascoltato
a volume forte!
Questo è il messaggio che appare nei titoli di testa all'inizio del
film. Il più grande film-concerto mai realizzato. Questo post riguarda
il film.
“The Last Waltz” è stato un concerto del
gruppo rock "The Band", tenutosi nel giorno del Ringraziamento il 25
novembre 1976 alla Winterland Ballroom di San Francisco. The Last Waltz
è stato pubblicizzato come il fine della illustre carriera in tour di
The Band, e il concerto ha visto il gruppo ospitare sul palco più di una
dozzina di ospiti speciali tra i quali Paul Butterfield, Eric Clapton,
Neil Diamond, Emmylou Harris, Ronnie Hawkins, Dr. John, Joni Mitchell,
Van Morrison, Ringo Starr, Muddy Waters, Ronnie Wood, Bobby Charles,
Neil Young ed infine Bob Dylan.
L'evento è stato filmato dal regista Martin Scorsese e trasformato in un
film-documentario con lo stesso nome, pubblicato nel 1978. Il film
presenta spezzoni di concerti, alcune scene girate in un teatro di posa
in studio e le interviste di Scorsese con i membri di The Band. Un
triplo LP della colonna sonora, prodotto da Rob Fraboni, è stato
pubblicato nel 1978. Il film è uscito in DVD nel 2002 in confezione
cofanetto con quattro CD.
Ci sono diverse versioni del film perchè ne ho viste molte differenti
l’una dall’altra. L'ho visto al cinema, l’ho guardato fino allo
sfinimento su una videocassetta, ho due pubblicazioni in DVD, una
versione in Blu -ray e ho visto e sentito diversi bootlegs del film.
Questo è un film al quale molti si sono davvero appassionati, e mi sono
chiesto spesso se ci sono delle performances o delle sequenze filmate
che non sono state inserite nella versione ufficiale. Qualunque siano le
condizioni del film non mi interessa, volevo solo vedere quanto più
possibile del leggendario concerto.
The Last Waltz - Versioni alternative
Ho trovato delle pagine web che citano alcune versioni in bianco e nero,
ma descritte come inguardabili e con il suono terribile. Ho finalmente
avuto modo di vederle. Sono in cattive condizioni, ma sono meravigliose.
Ci sono un sacco di cose che non avevo mai visto. Più pezzi di Muddy
Waters, più di Neil Young, più di Van Morrison, più di Joni Mitchell e
alcune grandi canzoni di Bob Dylan.
The Lost Waltz
Dura oltre quattro ore e, francamente, è un'aggiunta essenziale per gli
amanti del film ufficiale. Come documentazione storica è importante, e
in qualunque condizione fosse avrebbe dovuto essere inclusa nella
release ufficiale. E' conosciuto anche come "The Lost Waltz ", diviso
nelle seguenti tre parti:
Il valore storico di questa roba è
elevato e il tutto può essere apprezzato in pieno, ma è illegale e
quindi non vi consiglio di scaricarlo. Invece dovremmo scrivere una
e-mail ai proprietari dei diritti del film e implorare per una
pubblicazione ufficiale completa, non importa quanto "cattivo" il
metraggio mancante possa essere.
A volte i bootleggers lo hanno fatto bene questo lavoro, perchè “The
Last Waltz” dovrebbe essere il più completo possibile. Hanno usato il
filmato cosidetto perduto per completare la versione ufficiale.
Quindi son perfetti ? No non lo sono. Quando viene utilizzato il
repertorio perduto di The Last Waltz questo è in letterbox con ID e
informazioni sui bordi dell'etichetta. La maggior parte delle
informazioni sullo schermo durante il concerto è in giapponese e non
possono essere rimosse disattivando i sottotitoli. La differenza fra
questa versione e quella ufficiale a volte è davvero ruvida e anche
l'audio non sempre è buono (mono e piuttosto basso di volume) .
La mia versione preferita è l'edizione in Blu-ray. Fantastica
l’immagine, suono fantastico, ma come avrei voluto che avessero messo
anche il filmato mancante, almeno nella sezione extra. Speriamo che in
un giorno a venire i proprietari si decidano a pubblicare il completo
Last Waltz in Blu-ray/DVD. Incrociamo le dita .
Elenco dei brani e degli ospiti del
concerto:
Don't Do It - The Band
Theme from The Last Waltz - The Band
Up on Cripple Creek - The Band
Shape I'm In - The Band
Who Do You Love? - Ronnie Hawkins
It Makes No Difference - The Band
Introduzione de I racconti di Canterbury - Michael McClure
Such a Night - Dr. John
Helpless - Neil Young
Stage Fright - The Band
The Weight - The Staple Singers
Old Time Religion - The Band
The Night They Drove Old Dixie Down - The Band
Dry Your Eyes - Neil Diamond
Coyote - Joni Mitchell
Mystery Train - Paul Butterfield
Mannish Boy - Muddy Waters
Further on Up the Road - Eric Clapton
Evangeline - Emmylou Harris
Genetic Method/Chest Fever - The Band
Ophelia - The Band
Caravan - Van Morrison
Loud Prayer - Lawrence Ferlinghetti
Forever Young - Bob Dylan
Baby Let Me Follow You Down - Bob Dylan
I Shall Be Released - Ronnie Wood, Ringo Starr e tutti gli altri