MAGGIE'S FARM

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la  vostra vacanza nel tranquillo verde dell'Umbria

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Sabato 31 Maggio 2014

Talkin' 9401 - Anna Autino

Come mai si festeggia il 24 maggio come compleanno di Bob mentre su un documento che ho trovato - vedi allegato - c'è scritto 11 maggio '41?
Anna

La risposta è semplice Anna, il nostro Robert Zimmerman è nato il 24 Maggio 1941. Nel documento da te allegato probabilmente c'è stato un errore di compilazione da parte dell'addetto al rilascio, oppure si potrebbe anche trattare di un falso, se guardi la firma di Dylan è molto diversa dalla solita. Allego un documento originale firmato da Sara e Bob per fare un confronto. Ciao, alla prossima, Mr.Tambourine, :o)

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Talkin' 9400 - Cimar 2003

Ciao Tambourine, leggendo la mail dell’amico Mauriziolongo di Giovedì non mi sembra ancora vero che siano passati già 30 anni da quel mio primo e memorabile concerto. Ricordo di essere partito alle 8 di mattina con 2 amici sulla mitica CITROEN DYANE color nocciola. Praticamente alle 11 eravamo davanti all’Arena. Abbiamo aspettato fino alle 18 del pomeriggio che aprissero i cancelli. C’è stato poi un severo controllo (dalla testa ai piedi) da parte delle forze dell’ordine...poi finalmente di corsa per arrivare il più vicino possibile al palco. Eravamo proprio davanti. Poi la pioggia (e chi se frega), poi Santana, e poi finalmente verso le 23 Dylan. Devo dirlo è stato il mio concerto più emozionante. Conservo ancora in modo maniacale la maglietta del tour 1984, la locandina e naturalmente il biglietto ( purtroppo la mia POVERA DYANE è STATA DEMOLITA DA UN PEZZO….).
Sapendo inoltre che c’eravate anche voi sono doppiamente contento di essere stato in buona compagnia.
Alla prossima, Pinna.


Verissimo, grandissima emozione, potessi ricordare tutto chiaramente....purtroppo il tempo mi ha fatto dimenticare molte cose....ma la sensazione quando mi son trovato davanti Bob Dylan live in person in carne ed ossa per la prima volta nella mia vita è stata da brivido....permettimi di condividere con te e con tutti gli amici della Fattoria questa fantastica Tombstone blues, considerando anche che quei due chitarristi erano di un'altra categoria, o no? Ciao, Mr.Tambourine,:o)  

 

 
Venerdi 30 Maggio 2014

Trent'anni fa quando Bob Dylan debuttò in Italia                                  clicca qui

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All Along The Watchtower - Verona May 29.1984

 

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Lonesome Death of Hattie Carroll - Hamburg 1984

 

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Simple Twist Of Fate - Brussels June 1984

 

 

 
Giovedi 29 Maggio 2014

Talkin' 9399 - Mauriziolongo

Ciao Mr.Tambourine,
la pioggia improvvisa scesa oggi dalle mia parti, a nord est, mi ha fatto tornare in mente che oggi 28 maggio è il trentesimo anniversario del debutto live di Dylan in Italia, all'Arena di Verona, il meteo quel giorno é stato uguale a quello di oggi, sole, pioggia e poi per fortuna ancora il sole.... cinque minuti prima che iniziasse a suonare Santana.

C'ero anch'io quella sera del 28 Maggio, all'entrata ci fecero lasciare tutti gli ombrelli fuori appoggiati ad un muro, all'uscita non ce n'era più nemmeno uno!!!! Pazienza, per Bob si può anche farsi fottere un ombrello!!!

Su quei giorni veronesi, negli anni si è saputo tutto e sono saltate fuori anche molte registrazioni delle prove fatte a Sirmione.

Ecco l'elenco delle prove fate a Sirmione:

Unidentified Studio - Verona, Italy - Late May 1984 - Rehearsal before tour

1. Unidentified Instrumental (Carlos Santana on guitar)
2. Unidentified Instrumental
3. Unidentified Instrumental
4. Vocal Improvisation
5. Unidentified Instrumental
6. Unidentified Instrumental
7. Unidentified Instrumental
8. Vocal Improvisation
9. Unidentified Instrumental
10. Almost Done
11. Almost Done
12. Almost Done
13. Almost Done (instrumental)
14. Almost Done (instrumental)
15. Enough Is Enough
16. Unidentified Instrumental
17. Dirty Lies
18. Why Do I Have To Choose?? (Willie Nelson)
19. To Each His Own (Ray Evans - Jay Livingstone)
20. Unidentified Instrumental (Carlos Santana on guitar)
21. Jokerman
22. All Along The Watchtower
23. Just Like A Woman
24. Highway 61 Revisited
25. I And I
26. Girl From The North Country
27. Shelter From The Storm
28. Shelter From The Storm
29. License To Kill
30. Ballad Of A Thin Man
31. When You Gonna Wake Up
32. To Ramona

Bob Dylan (vocal, guitar, harmonica), Mick Taylor (guitar), Ian McLagan (keyboards), Gregg Sutton (bass), Colin Allen (drums).
Stereo studio recording, 90 minutes.


Mi è tornato in mente anche un racconto che una sera di tanti anni fà mi fece il compianto Guido Tofoletti, il bluesman veneziano mi raccontò che dopo il concerto di debutto conobbe Dylan e scorrazzò con Mick Taylor tra Vicenza e Venezia.
L'ex Rolling fu portato in uno studio di registrazione nella periferia di Vicenza, a Borgo Berga, per una session notturna con Toffoletti, dopo espresse il desiderio di vedere Venezia e fecero l'alba in Piazza S.Marco e dintorni.

Di questa session non si hanno notizie, ma se tu fossi in grado di saperne di più sarebbe un bel colpo.

Di quel concerto a parte l'atmosfera elettrizzante e la performance allucinante, mi ricordo il povero Santana in balia del nostro eroe, Blowin' non me la dimenticherò mai, dopo il primo ritornello Bob si fermò per lanciare Santana in un' assolo, evidentemente improvvisato, e dopo un nano-secondo di silenzio l'eroico Santana si lancio in un'arpeggio molto
spanish, da brivido, davanti a 23.000 persone (tra cui me e te), 70 giornalisti da tutta Europa, Gianni Minà etc, etc.... io sarei scappato ! Grande Carlos !!


 

Verona, Italy, Arena di Verona - 28 May 1984
■Bob Dylan (vocal, acoustic and electric guitar, harmonica)
■Mick Taylor (guitar)
■Ian McLagan (keyboards)
■Greg Sutton (bass)
■Colin Allen (drums)

Setlist:
1.Jokerman
 
2.All Along The Watchtower
3.Just Like A Woman -
(with harmonica)
4.Highway 61 Revisited
5.I And I
6.Shelter From The Storm
7.License To Kill
8.Ballad Of A Thin Man
9.When You Gonna Wake Up

Parole di Bob:
Thank you. Greg's gonna sing a song for you now called I Got My Mojo Working.

- Greg Sutton on vocals: I Got My Mojo Working (McKinley Morganfield)

10.It’s Alright, Ma (I’m Only Bleeding) - Dylan solo (vocal & guitar & harmonica)
11.Girl From The North Country
12.Don’t Think Twice, It’s All Right
13.The Times They Are A-Changin’
- Dylan solo (vocal & guitar & harmonica)
14.Masters Of War
15.Maggie’s Farm
16.Every Grain Of Sand
17.Man Of Peace
18.Heart Of Mine
19.Like A Rolling Stone
Parole di Bob a metà canzone:
"I wanna introduce here, the people who in the band. Playing on the keyboards tonight, Ian McLagan. On the bass Greg Sutton. On the drums, Colin Allen, and on the guitar Mick Taylor. This is one song I wrote a few years back called When You Are Gonna Wake Up? I wanna dedicate this to the ??? poor. For ???? poor.

20.The Lonesome Death Of Hattie Carroll -
(Dylan solo (vocal & guitar)
21.Blowin’ In The Wind - (with Carlos Santana)
22.Tombstone Blues - (with Carlos Santana)

Dal concerto fu tratto un Bootleg composto da tre LP intitolato: The Jokerman Plays In The Arena.

 

Ed ecco quanto scrisse il Quotidiano Repubblica sulla serata:

E BOB DYLAN SCESE NELL' ARENA

Ieri sera settanta minuti di ritardo parevano una vita: ma abbiamo resistito lo stesso al freddo, al vento, all' umidità. Tanto, per un' ora e mezzo aveva già suonato Carlos Santana. E così aspettavamo Bob Dylan, e intanto risuonavano vecchi dischi di John Mayall, Joe Cocker, Robert Johnson, e la gente spazientita ogni tanto fischiava rumorosamente, gridando talvolta "Boob", quasi per scaramanzia. Senza furore, nè rabbia. Tutti in tranquilla attesa. Verso le 10,40 David Zard, l' organizzatore italiano, tentava di rabbonire i 17mila e 500 spettatori paganti: "Un momento di attenzione! So che avete freddo, ma l' umidità ha colpito anche uno strumento e noi vogliamo darvi uno spettacolo di qualità". Fuori, in piazza Bra, altri 10-12 mila giovani aspettavano anche loro. Si accontentavano della musica, loro che non erano riusciti a trovare i biglietti. Una snervante attesa, e finalmente le luci dell' Arena si spegnevano e un' ombra sul palcoscenico passava davanti al microfono salutava "Buonasera Verona!" storpiando l' italiano con accento yankee. Si scatenava così un applauso lunghissimo, erano le 10,57 e i primi accordi di un trascinante rock cancellavano i 70 minuti di nulla. Eccolo, Bob Dylan di anni 43 compiuti lunedì 24 maggio con la sua chitarra gialla e nera, il giubbotto pure nero e maglietta bianca, pantaloni attillatissimi sempre neri come neri sono gli stivaletti. Schizzavano per aria le note di "Jockerman", in questo teatro tempio del melodramma all' aperto che fra un mese sarà della "Tosca". Cavaradossi lascia il posto... Non c' è stato l' assalto temuto a Verona: i fans di Dylan, quelli di Santana (perchè in concerto c' è anche la band di Carlos Santana a fare da supporter) si sono adeguati disciplinatamente agli appelli degli organizzatori: "Non hai il biglietto? Non venire a Verona, perchè tanto non ne abbiamo più". Vero o non vero, l' appello è stato rispettato e non ci sono state le scene selvagge dell' Olimpico quando i tifosi cercavano di accaparrarsi i biglietti della partita Roma-Liverpool. E nemmeno s' è vista l' ombra di un bagarino: i biglietti a 22mila lire erano esauriti da una settimana. Soltanto sabato ne sono rientrati dalla Lombardia cinquecento: in quindici minuti, appena si è diffusa la notizia, sono letteralmente andati a ruba. A rendere omaggio a Bob Dylan ci sono molti dei cantautori italiani: da Angelo Branduardi e sua moglie Luisa (che è l' autrice delle canzoni) a Fabrizio De Andrè, da Edoardo Bennato a Francesco Guccini, da Sonia Braga (con Gianni Minà) a Beppe Barra, a Roberto Vecchioni, a Ivan Della Mea, a Gino Paoli. Una tv privata, Retequattro, in qualità di "organo ufficiale" (Dylan non ha voluto che ci fosse uno sponsor, come nella tournèe dei Rolling Stones) ha avuto il permesso, assieme alla Rai, di riprendere la prima delle canzoni dei Santana, la prima canzone di Dylan e la prima di quelle suonate assieme. Poco più di quindici minuti su un totale di quattro ore di concerto, così come è stato programmato. Severissimi i controlli: niente macchine fotografiche, niente registratori (ricordate il film Diva?), niente lattine od oggetti contundenti. Qualcuno temeva che vietassero anche gli ombrelli: ma come si può mandare alla doccia 17mila e 500 fans che hanno versato nelle casse di Zard, l' organizzatore italiano, e in quelle di Bill Graham, l' americano, la bellezza di 385 milioni ieri sera ed altrettanti stasera? Il concerto, infatti, si replica una seconda volta a Verona, e la situazione è la stessa: di biglietti neanche più l' ombra. Tutti esauriti, tanto è vero che già si parla di allungare il "giro" italiano, che prevede tappe il 19 e il 20 giugno a Roma, il 24 a Milano. La nuova sede dovrebbe essere Torino: "Le richieste ci sono e lo stesso Bob Dylan è favorevole", assicurano gli organizzatori. I quali, ci tengono a sottolinearlo, con questa tournèe vanno in pari: ogni concerto costa 140mila dollari alla produzione Usa e 280 milioni a quella nostrana. Dylan? Si sarebbe accontentato di un cachet modesto, appena 10mila dollari. Lui e come lui Carlos Santana, al netto delle spese e delle tasse, naturalmente. D' altra parte, l' impianto tecnico allestito è davvero faraonico: 500 punti luce comandati elettronicamente con un computer. Sessantamila watt di amplificazione prodotti da tre gruppi elettrogeni, il tutto trasportato da otto Tir, più altri sette di supporto. Senza contare i sei pullman che servono le 50 persone assoldate dall' organizzazione. Per evitare corto circuiti il palco è stato coperto con un telone costato ben 22 mila dollari. Spesi accortamente visto l' andazzo anomalo della primavera 1984: poteva mai la pioggia mandare all' aria  l'avvenimento musicale dell' anno? Verona tutta ha seguito giorno per giorno la cronaca dei preparativi, le piccole polemiche scoppiate fra Zard e l' Ente lirico dell' Arena di Verona, per via delle "prove". Sabato scorso, si è arrivati ad un compromesso: le note di "Luceano le stelle" si sono accodate a quelle di "Infidels", l' ultimo successo del "Profeta del Village". Le dodici colonne di cartapesta della Tosca son rimaste a far da guardia al caravan serraglio di Bob e di Carlos... E pensare che Dylan avrebbe voluto cominciare il suo tour da Gerusalemme, lui ebreo convinto: tra la diffidenza di molti, a Verona, e l' indubbio orgoglio degli altri che hanno voluto fermamente questo duplice concerto nella città dell' Arena, nella città di Giulietta e Romeo, ha prevalso infine il buonsenso e la lungimiranza degli operatori turistici che nell' afflusso dei cinquantamila (tanto si spera) vedono buoni affari e molta pubblicità. Alle 20 e qualche minuto, finalmente la musica scavalca gli spalti di pietra e raggiunge quelli che il biglietto non avevano e sono rimasti nella grande piazza Bra. Ci si aspettava una marea di trentacinquenni, di quelle generazioni degli anni Sessanta e Settanta e invece a farla da padrone è stata ancora la gran massa dei ragazzini e delle ragazzine, di giovani che hanno ereditato un mito musicale cresciuto col Sessantotto. Dai balconi della Società Letteraria ieri sera si affacciavano anche gli anziani.

Dal nostro inviato LEONARDO COEN - 29 maggio 1984

(Fonte: http://ricerca.repubblica.it/repubblica/archivio/repubblica/1984/05/29/bob-dylan-scese-nell-arena.html)


 

 
Mercoledi 28 Maggio 2014

Talkin' 9398 - Clara.1957

Tiger d’autore: Incontri/recital sui giganti della canzone d’autore.

Splendido evento sabato sera al Tiger di Genova per la serata dedicata a Dylan nell’anniversario del suo compleanno. Per l’occasione sul palco uno dei più grandi chitarristi blues italiani e non solo: Paolo Bonfanti.

Sirianni, chitarrista genovese e presentatore della serata, comincia con “The times they’re a changin' ”.
Sirianni chiama Bonfanti sul palco; entusiasmo del pubblico: ”Thunder on the mountain”.
Scaletta a seguire:
Bonfanti: ”All I really wanna do”
Bonfanti: ”Vision of Johanna”
Sirianni + Bonfanti: ”Cocaine Blues”
Sirianni chiama il cantautore Lisei.
Lisei -“Girl from the north country”
Lisei - “Blowin’ in the wind”
Sirianni richiama Bonfanti.
Bonfanti - “Love minus zero, no limit”
Sirianni + Bonfanti “My back pages”
Sirianni chiama il folksinger Matteo Nocco e il chitarrista di flamenco Marco Galvano, l’armonicista Fabio Kid Bommarito.
Nocco & Co - “Just like a woman”
Nocco & Co - “All along the watchtower.”
Sirianni richiama tutti sul palco per il gran finale: ”I shall be realesed”. Coro insieme al pubblico, applausi, occhi lucidi. Faccio mie le ultime parole di Sirianni che rivolgo a tutti i musicisti che hanno reso possibile questa serata indimenticabile, ai fans di Bob e in particolare a Maggie’s Farm (Napoleon in rags e Mr.Tambourine): ”Vi voglio bene! Dio Vi benedica! Ciao Bob,Buon Compleanno!!”

Il video di "I Shall Be Released" - Paolo Bonfanti & Co al Tiger di Genova 24.05.2014



Salutoni e grazie di cuore Maggie's Clara.

Grazie sweet Clara per la recensione della serata, la foto, il video ed il bellissimo cuore d'auguri per Bob, alla prossima, Mr.Tambourine, :o)

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27 Maggio 1963: Veniva pubblicato "The Freewheelin’ Bob Dylan"

La copertina più famosa di Dylan

" .. Facilmente il meglio degli album acustici di Dylan e un salto di qualità dal suo debutto, che mostra il ritmo frenetico col quale la mente di Dylan correva in quegli anni. Su può capire perchè dopo averlo ascoltato i Beatles abbiano continuato a sentirlo per molto tempo. Le canzoni al suo interno sembravano messaggi provenienti da un altro pianeta". - John Harris ( Q Magazine, 2000)

" Credo che sia stata la prima volta che abbiamo sentito Dylan ... E per il resto delle nostre tre settimane a Parigi non abbiamo mai smesso di ascoltarlo" - John Lennon (in merito a The Freewheelin' Bob Dylan)

" Raramente un album così ha riflesso così efficacemente i tempi che lo hanno prodotto. Freewheelin' si rivolgeva direttamente alle preoccupazioni del suo pubblico e le affrontava in modo maturo e riflessivo: in esso c’è rispecchiato lo stato della nazione". - Patrick Humphries (Oh No Not Another Bob Dylan Book - 1991)

Dylan era già passato ad altre canzoni quando il suo primo capolavoro è stato pubblicato. Contrariamente al suo primo album, questo conteneva per lo più canzoni originali scritte da Dylan stesso. Materiale come Blowin' in the Wind, Girl From The North Country, Masters Of War e Don’t Think Twice, che sono ancora una grande parte dei concerti di Dylan mezzo secolo più tardi. Freewheelin' è un album la cui musica vivrà a lungo, è essenzialmente una specie di "best of " di uno degli anni più creativi della vita di Dylan. L'intervallo tra le sessioni comportato un album il cui sound trasformato almeno due volte". - Clinton Heylin ( BD - le sessioni di registrazione )


The Freewheelin 'Bob Dylan ha raggiunto il numero 22 nelle classifiche degli Stati Uniti (disco di platino), ed è diventato un numero 1 nel Regno Unito nel 1964 (disco d'oro).
Nel 2003, l'album è stato classificato al numero 97 nella lista della rivista Rolling Stone dei 500 migliori album di tutti i tempi.
Nel 2002, Freewheelin 'stato uno dei primi 50 dischi scelti dalla Biblioteca del Congresso da aggiungere al Registro Nazionale della registrazione.

Artista: Bob Dylan
Tipo album: Studio
Pubblicazione: 27 maggio 1963
Durata: 50 min : 08 s
Etichetta: Columbia Records
Produttori: John Hammond, Tom Wilson
Registrazione: 9 luglio 1962 - 24 aprile 1963, Columbia Studios, New York
Piazzamenti:
n. 22 negli Stati Uniti
n. 1 in Inghilterra
Premi: 1 Disco d'oro - 1 Disco di platino


The Freewheelin' Bob Dylan (traducibile come Bob Dylan a ruota libera) è il titolo di un album pubblicato da Bob Dylan nel maggio del 1963; è il secondo album ufficiale (il primo con composizioni interamente sue) dell'autore di Duluth dopo il disco d'esordio che portava il suo nome (Bob Dylan, del 1962, composto da cover di brani traditional del folk statunitense e da un paio di pezzi scritti da lui).
Oltre a Bob Dylan alla voce, chitarra e armonica a bocca, sono presenti come "session man" in Corrina, Corrina (l'unico brano non acustico) R. Wellstood al pianoforte, Bruce Langhorne e G. Barnes alla chitarra elettrica, A.Davis al basso e H. Lovelle alla batteria. Registrato a New York, fu prodotto da John Hammond; riporta sulla contro-copertina note con la descrizione dei brani e la presentazione del compositore e cantante scritte da Nat Hentoff.

Il brano dell'album destinato a restare nella storia della musica rock - e a lanciare su scala planetaria il giovane Dylan - fu Blowin' in the Wind, che diverrà da allora la canzone di protesta per eccellenza e al tempo stesso una vera e propria bandiera del pacifismo, per i versi dal contenuto universale e senza tempo.
L'album comprende tra gli altri motivi anche A Hard Rain's A-Gonna Fall, monito esplicito espresso senza mezzi termini sulle conseguenze di un possibile conflitto nucleare.
Altri brani degni di essere ricordati sono Masters of War, brano che si scaglia contro i "signori della guerra", vale a dire i fabbricanti di armi, anch'essa diventata quasi un inno per i pacifisti, soprattutto negli anni in cui il conflitto in Vietnam era alle porte.
Infine Talkin' World War III Blues, acido talkin' blues (blues parlato, quasi antesignano dei successivi rap) su una possibile nonché temuta terza guerra mondiale.

La copertina dell'album raffigura una fotografia di Bob Dylan a passeggio sottobraccio con Suze Rotolo, la sua fidanzata dell'epoca. La foto venne scattata nel febbraio 1963, qualche settimana dopo il ritorno della Rotolo dal suo viaggio in Italia, dal fotografo della CBS Don Hunstein all'angolo tra Jones Street e la West 4th Street nel Greenwich Village, New York City, vicino all'appartamento dove ai tempi viveva la coppia.

Tracce
1.Blowin' in the Wind - 2:48
2.Girl from the North Country - 3:22
3.Masters of War - 4:34
4.Down the Highway - 3:27
5.Bob Dylan's Blues - 2:23
6.A Hard Rain's A-Gonna Fall - 6:55
7.Don't Think Twice, It's All Right - 3:40
8.Bob Dylan's Dream - 5:03
9.Oxford Town - 1:50
10.Talkin' World War III Blues - 6:28
11.Corrina, Corrina - 2:44
12.Honey, Just Allow Me One More Chance - 2:01
13.I Shall Be Free - 4:49

Outtakes
Le canzoni registrate all'epoca ma escluse da Freewheelin' sono le seguenti. Tutti i brani pubblicati nel 1991 sull'album The Bootleg Series 1–3 sono descritti nelle note interne di quel disco, mentre le altre canzoni ancora inedite sono documentate dal biografo di Dylan Clinton Heylin, eccetto dove indicato. Tutti i brani sono opera di Bob Dylan, eccetto dove indicato.

Baby, I'm in the Mood for You - Pubblicata in Biograph

Baby, Please Don't Go (Big Joe Williams) - Disponibile su iTunes nell'EP Exclusive Outtakes From No Direction Home

Ballad of Hollis Brown - La versione di Freewheelin' è ancora inedita. Ri-registrata da Dylan per l'inclusione nel suo album successivo, The Times They Are a-Changin'. Una versione demo è stata pubblicata in The Bootleg Series Vol. 9 – The Witmark Demos: 1962–1964

The Death of Emmett Till - La versione di Freewheelin' è ancora inedita. Registrata per la trasmissione radiofonica "Broadside Show", nel maggio 1962, pubblicata nel disco Broadside Ballads, Vol. 6: Broadside Reunion della Folkways Records sotto lo pseudonimo di "Blind Boy Grunt". Una versione demo è stata pubblicata in The Bootleg Series Vol. 9 – The Witmark Demos: 1962–1964

Hero Blues - La versione di Freewheelin' è ancora inedita. Una versione demo è stata pubblicata in The Bootleg Series Vol. 9 – The Witmark Demos: 1962–1964

House Carpenter (traditional) - Pubblicata in The Bootleg Series 1–3

Going to New Orleans - Inedita

(I Heard That) Lonesome Whistle (Hank Williams, Jimmie Davies) - Inedita

Kingsport Town (traditional) - Pubblicata in The Bootleg Series 1–3

Let Me Die In My Footsteps - Pubblicata in The Bootleg Series 1–3

Milk Cow's Calf's Blues (Robert Johnson) - Inedita

Mixed-Up Confusion - Pubblicata si singolo, ma ritirata presto dal mercato. Ripubblicata nel 1985 in Biograph

Quit Your Lowdown Ways - Pubblicata in The Bootleg Series 1–3

Rambling, Gambling Willie - Pubblicata in The Bootleg Series 1–3

Rocks and Gravel - Versione in studio inedita. Pubblicata in versione live al Gaslight Cafe dell'ottobre 1962, in Live at the Gaslight 1962

Sally Gal - Pubblicata in No Direction Home: The Bootleg Series Vol. 7

Talkin' Bear Mountain Picnic Massacre Blues - Pubblicata in The Bootleg Series 1–3

Talkin' Hava Negiliah Blues - Pubblicata in The Bootleg Series 1–3

Talkin' John Birch Paranoid Blues - Versione in studio inedita. Pubblicata in versione live alla Carnegie Hall, 26 ottobre 1963, in The Bootleg Series 1–3. Una versione demo è stata pubblicata in The Bootleg Series Vol. 9 – The Witmark Demos: 1962–1964

That's All Right (Mama) (Arthur Crudup) - Inedita

Walls of Red Wing - Pubblicata in The Bootleg Series 1–3

Whatcha Gonna Do - Versione in studio inedita. Una versione demo è stata pubblicata in The Bootleg Series Vol. 9 – The Witmark Demos: 1962–1964

Wichita (Goin' to Louisiana) (traditional) - Inedita

Worried Blues (traditional) - Pubblicata in The Bootleg Series 1–3

 

 
Martedi 27 Maggio 2014

Talkin' 9397 - X.Y.

Gentile Mr. Tambourine,
stavo ascoltando Blonde on Blonde rilassandomi sul divano dopo una giornata di non particolarmente duro lavoro, era un pò che avevo voglia di riascoltare quel disco e perciò me lo stavo godendo in santapace. Entra mio figlio (16 anni), si ferma un momento ad ascoltare e dice – Mica male questo pezzo, sembra una specie di rap, chi è?-. Bob Dylan rispondo, ah dice lui, e come si chiama? Rainy day women numero 12 e 35 gli dico, e lui - cosa significa, perchè 12 e 35?
Son rimasto di sasso, non sapevo cosa rispondergli! Classica figura di m...., mio figlio mi ha guardato come si guarda un cerebroleso, ha scosso la testa mormorando – non sa nemmeno che cazzo sta ascoltando e poi ha da dire dei miei amici.
Spero che tu sappia dirmi qualcosa in modo che possa dire a mio figlio il significato e trovare un scusa per ieri, che so, ero assonnato e non avevo voglia di rispondere.
Preferisco rimanere anonimo se possibile, ho amici che seguono anche loro Maggiesfarm e non vorrei dare loro occasione di prendermi in giro.
Ciao e grazie, X.Y.

Tranquillo simpaticissimo X.Y., nessuno ti riconoscerà ed io ho una risposta da darti, ma prendila con le dovute cautele perchè non è supportata da alcuna prova, è una spiegazione che sembra avere una logica ma questo non vuol dire che sia la verità assoluta.
Facendo un salto indietro nel tempo al 1966 quando per i giovani studenti delle Highschools o dei Colleges iniziati da poco alla canapa indiana il 20 aprile, aka 4 / 20, alias "420", era il più sacro dei giorni sacri, quando alle 4:20, si prendevano un pò di tempo libero per partecipare con gli amici ai parties con l’erba.
C'era un interessante articolo su “The Huffington Post” sulle origini della connessione tra il numero 420 e la marijuana. E’ risultato che il significato del numero non era niente altro che l’ora, dopo la scuola, quando qualcuno dei cosidetti in gergo “high-stoners” delle scuole Californie si riunivano in qualche posto nascosto nel Campus per qualche “numero” con la cannabis.
Ci sono state molte altre teorie nel corso degli anni per quanto riguarda il significato del numero 420, ma la più interessante proviene dalla canzone di Bob Dylan "Rainy Day Women # 12 & 35", meglio conosciuta ai benpensanti come "Tutti devono essere lapidati” (o meglio “Tutti devono sballare”).
Il titolo della canzone fu uno dei tanti titoli misteriosi delle canzoni di Dylan a metà degli anni '60 (insieme a "Temporary likes Achille", "Just Like Tom Thumb's Blues" e "Bob Dylan's # 115 Dream"), ma alcuni matematici con la mentalità alla Doobie Brothers, non si sa da chi ispirati, capirono che se si moltiplica 12 x 35 si ottieneva proprio, quarda caso, 420.
Comunque, "Rainy Day Women # 12 & 35", pur non essendo un capolavoro visionario come altri brani di Bob tipo "Visions of Johanna" o "Sad Eyed Lady of the lowlands" è un brano divertente con qualche bel gioco di parole, un grande New Orleans time che aveva gasato la backing band ed un ottimo modo per avviare il doppio album Blonde on Blonde. Come uno degli inni alla cannibis più grande di tutti i tempi, non è sorprendente che "Rainy Day Women # 12 & 35" sia stato ripreso da molti altri musicisti che condividevano quel modo di vivere e pensare. Anche i Beatles hanno fatto un prova generale del brano durante le sessioni della loro tumultuosa "Get Back" nei primi mesi del 1969, eccolo qui:

 

Spero ti basti per pareggiare i conti col pargolo, alla prossima, Mr.Tambourine, :o)

 

 
Lunedi 26 Maggio 2014

Talkin' 9396 - Tarantulalips

A proposito delle nuove date, ecco quanto riporta la pagina di wikipedia sul never ending tour 2014.
Ci sono scritte alcune probabili date:

August 09, 2014 Hamilton, New Zealand - Claudelands Arena (confermata)
August 13, 2014 Perth, Australia - Riverside Theatre (confermata)
August 14, 2014 Perth, Australia - Riverside Theatre (confermata)
August 18, 2014 Melbourne Australia - Palais Theatrev (confermata)
August 19, 2014 Melbourne Australia - Palais Theatre (confermata)
August 25, 2014 Brisbane, Australia - Brisbane Convention & Exhibition Centre (confermata)
August 29, 2014 Canberra, Australia - Canberra Royal Theatre (confermata)
August 31, 2014 Adelaide, Australia - Adelaide Entertainment Centre (confermata)
September 3, 2014 Sydney, Australia - Sydney State Theatre (confermata)
September 4, 2014 Sydney, Australia - Sydney State Theatre (confermata)
September 10, 2014 Christchurch, New Zealand - CBS Canterbury Arena (confermata)

Grazie e complimenti per la solerzia, ieri il sito di Bob ha confermato ufficialmente le date sopra elencate, inoltre pare che altre 6 date saranno rese note a breve, quindi restiamo in attesa delle nuove date! Mr.Tambourine, :o)

 

 
Sabato 24 Maggio 2014 - Bob Dylan's Birthday

2014 Tour News, dopo l'Europa il tour continuerà in Australia e Nuova Zelanda?

Quando le date degli shows di Dylan all'inizio di quest'anno in Giappone furono rese note, si era parlato di un seguito di spettacoli in Australia, ma questo non è accaduto. Ora c'è una voce che gli spettacoli in Australia e Nuova Zelanda saranno  annunciati il prossimo fine settimana. Questo nuovo tratto del tour dovrebbe durare più di un mese e, come per i recenti spettacoli in Giappone ed Hawaii, gli shows si terranno per più serate in piccoli locali ed in un numero limitato di città. Come sempre, questa notizia è da prendere con beneficio di inventario finché le date non saranno annunciate formalmente sul sito ufficiale di Bob.

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Talkin' 9395 - Clara.1957

Maggie's fans, volevo solo comunicare a tutti quelli che domani sera si trovassero a passare da Genova al TIGER (Locale vicino anche alla stazione Brignole), in Via S.Vincenzo 53, si festeggia il compleanno del grande Bob con un' altrettanto grande della chitarra italiana e non solo: "Paolo Bonfanti"!!! Venite numerosi, sarà una favola!!
Baci Maggie's Clara.
E......AUGURI BOB!!!!

Bene Maggie's Clara, se ti è possibile mandami una piccola recensione della serata con un paio di foto, Ciao e Grazie della segnalazione, i dylanfan genovesi non mancheranno! Mr.Tambourine. :o)

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Talkin' 9394 - Cerutti Andrea

Ciao Mr.Tambourine, (scusa Andrea se mi son permesso di sostituire il nome di Michele col mio nikename, ma il grande Michele è diventato come il Bob Dylan di Blonde on Blonde, semplicemente non è più quello di alcuni anni fa...e la cosa spiace a molti lettori della Fattoria (per inciso io spero sempre che mi contatti ma trovo anche corretto rispettare la sua condizione di anonimato), complimenti per la tenacia e il grande servizio che ci rendi. Ho scaricato i testi di alcuni album di Dylan, quelli fuori dalla bella raccolta di Alessandro Carrera, le cui note mi sono piaciute moltissimo e se accetti una critica le cui traduzioni non ho a tratti ben assimilato. Diciamo secondo me che per capire le traduzioni di quella grande raccolta bisogna avere in testa le traduzioni letterali, quindi un neofita potrebbe non capire benissimo i testi di Dylan. Ma speriamo che altre raccolte oltre a quella di Feltrinelli verranno pubblicate.

Voglio dirti solo alcune considerazioni. La prima è d'obbligo. Sono veramente stanco di sentire ancora che i dischi di Dylan quando escono non sono più attrattive come una volta, insomma che i riflettori del mondo non sono più fissi su Dylan, penso che solo in Italia siamo rimasti così. Non è una critica a te e non voglio nemmeno offendere i sentimenti di nessuno, ma io credo che nella vita ognuno faccia le proprie scelte e non serve che televisioni, opinionleader e affini si raccolgano a commentare l'ultimo disco di Dylan. Primo perchè Dylan ha estimatori di qualità compresi quelli delusi perchè non è più il centro dell'attenzione e questo basta, secondo perchè credo che a casa di ciascuno anche di chi non lo segue ci sia un disco di Dylan, terzo perchè chi non ha mai ascoltato Highway 61 revisited si è perso qualcosa lui e quindi pace a loro...ah,ah,ah...

Altra cosa che voglio dirti è che mi ero fermato a Love and Theft che secondo me è un capolavoro assoluto (Pò boy era una premonizione sul nostro futuro) perchè si cala nella tradizione amorosa, blues dell' America e la nobilita, uscito l'undici settembre 2001 come coincidenza sembrava dire che la risposta agli eventi di quel giorno era guardarsi indietro scendere nelle radici e guardare l'origine degli States.

Poi, il disco che ho amato di più è "Oh mercy" secondo me inclusa Dignity è un capolavoro assoluto (Viviamo in un mondo di inganni, l'amore non ha alcun posto/viviamo in tempi in cui gli uomini commettono crimnii e i crimini non hanno una "faccia" e poi la morte che scompare sui gradini della banca più vicina... io penso che Bob Dylan la sappia lunga e sia un visionario a tratti perchè in quegli anni di benessere nessuno prestava ascolto al futuro in arrivo, grandi banche fallite, aziende chiuse a ripetizione, banchieri truffaldini e promoter disposti a tutto. Grande davvero.

A ruota un grande disco che mi piace sempre è Infidels, uno spettacolo. Man of peace,Licence to kill è toccante e secondo me è la realtà dell'uomo di oggi e poi assolutamente in tridimensionale, Foot of pride meravigliosa e Blind Willie Mc Tell. Ma la canzone che ho spesso nelle orecchie è I and I, secondo me una poesia in musica, inarrivabile.

Questo per dirti che avevo appena letto un romanzo di Singer, "La famiglia Karnowski", bellissimo e mi è venuto in mente che conoscevo un'altra voce ebrea o ebraica e mi sono rotrovato a rileggere e riascoltare tutto Bob Dylan. Tra l'altro avevo appena letto anche Eugenia Grandet di Balzac. Secondo me Dylan è un Balzac in poesia o musica. La civiltà umana mangia,fagocita, ti attrae dice Dylan con movimenti affscinanti e ti mette al suo servizio. E lungo le torri di guardia un ladro e un giullare in fuga da tutto, unica e ultima istanza per liberarsi dal fardello degli obblighi stupidi.

Non voglio tediarti ma ho rivalutato alla luce di tanti romanzi letti in questi anni e di tante tragedie greche e di Pirandello e un pò di Sheakespire, migliaia di pagine rilette o lette da nuovo due grandi artisti mi sono spessi venuti alla mente: De Andrè e Bob Dylan e anche altri ovviamente ma soprattutto loro. Dylan l'ho rivalutato molto perchè non è un centrifugatore o scostante come si pensa, ma ha una chiara visione delle cose, del potere, di come non si possa contrastarlo che è anche esitenziale, richiama al mondo futuro come liberazione da questo.

La penultima cosa è che però noi che non conosciamo molto l'inglese non sappiamo come suonano le canzoni in ignlese e quindi ci manca qualcosa, ci manca soprattutto il substrato culturale, il retaggio per comprendere fino in fondo purtroppo. Ho ripassato tutti i dischi di Dylan, i primi (The Times They Are A-Changin' disco mirabile sembra scritto oggi per le tematiche che affronta) e quelli dopo, davvero bravo, anche Desire fantastico, credo che Hurricane sia la più grande canzone/ballata di protesta di tutti i tempi, va oltre Hurricane stesso (morto pochi giorni fa).

Su una cosa in ultimo concordo. la produzione di Dylan degli anni ottanta è tutt'altro che da lasciare da parte. Se uno sconosciuto americano avesse pubblicato Infdels cosa avrebbe scritto la stampa mondiale? E' un capolavoro assoluto. Che belli e tristi e lapidari i versi di Licence to kill.

La canzone più bella? Secondo me Desolation row per la versione che conosco io direi da uplugged. Di quel disco notevole anche Rainy Day Woman e John brown, ironica, laconica se vogliamo nonostante l'argomento divertente.

E Knoked and loaded con la mirabile Browville girl? Bellissima e fa pensare all'infinito. Capolavori qua e là che trovarono in Oh Mercy secondo me l'apice della bellezza. E: "stanno picchiando a sangue un tale in strada tra poco gli spareranno per disturbo della quiete pubblica",ah,ah,ah...

Mick Jagger ha detto che scrivere canzoni di protesta se il termine è giusto dopo Bob Dylan nel mondo anglo americano è un problema: si rischiano brutte figure e credo avesse ragione. I ragazzi del Village di New york avevano le idee chiare, capivano e sapevano cosa e come contestare se il termine è giusto. Erano e sono stati inarrivabili per molti aspetti.

Ho così comperato sia "Insieme tutta la vita" che "Tempesta", il primo l'ho asocltato qualche volta e mi è piaicuto tantissimo, ora sto ascoltando da Tempest "Il fischio del Duquesne" questo ritorno a casa per sempre la parabola della vita vista come un'avventura dura e spesso deludente e sofferente ma allegra come lo è allegra maliconicamente la vita è una delle migliori ballate mai scritte. "I feel a Change Comin' on anche, straordinaria.

E' la vita, triste, bella, vita che va incontro alla fine, come il treno lassù nel Minnesota che ciuffa e fa ripensare ai giorni di quando si era ragazzini.

Ma poi all fine "Va tutto bene" testimonia che Dylan ha scritto grandi canzoni esistenziali, amorose, quasi d'amore, ma quando parla del potere è insieme a Fabrizio de Andrè il numero uno in assoluto: si trasforma, sembra canti e scriva godendo, godendo delle fesserie che ci insegnano, dei paradigmi della società dei consumi, dei paradigmi per fare piatti di dollari che lasciano più morti che vivi sul terreno e ci rovinano la vita, proprio come le nuvole che lasciano solo una gran voglia di pioggia.

Ciao!!!!!!!! e grazie!!!!!!!!!!!

Grazie per avere chiaramente espresso la tua opinione, alla prossima, Mr.Tambourine, :o)

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Michey Jones, il batterista del "Judas concert" colpito da infarto    

          

Mickey Jones, il batterista del famoso concerto nel quale Dylan fu chiamato "Giuda", è stato colpito da un attacco di cuore. Al momento è ancora ricoverato in ospedale ma le sue condizioni sono migliori di quanto previsto. Al momento solo i parenti stretti sono ammessi a fgargli visita ma potrebbe anche essere dimesso a breve se le sue condizioni miglioreranno ancora un pò. Per maggiori infirmazioni o per mandargli gli auguri di una veloce guarigione, ecco l'indirizzo della sua pagina Facebook: https://www.facebook.com/pages/Mickey-Jones/522825284417051

 

 
Venerdi 23 Maggio 2014

Questa sera Al Diesan al Blue Note di Cagliari

Al Diesan torna in scena al Blue Note (Cagliari - via Roma 193) per festeggiare il 73° compleanno del maestro Bob Dylan ("Happy Birthday" allo scoccare della mezzanotte).
Prenotate il vostro posto in prima fila per assistere allo spettacolo e gustare tutte le prelibatezze del locale.
Inizio spettacolo ore 22,00 - Prenotazioni allo 327 719 1881

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SE FOSSERO ANCORA VIVI.......

      

                                 Elvis Presley                                                                          Jim Morrison

      

                                 Janis Joplin                                                                          Mama Cass Elliot

       

                               Jimi Hendrix                                                                            John Lennon

       

                                    Keit Moon                                                                            Dennis Wilson

       

                                    Kurt Cobain                                                                            Bob Marley

(Fonte: http://ultimateclassicrock.com)

 

 
Giovedi  22 Maggio 2014

Talkin' 9393 - Maria Rosa Ventura

Ciao Mr. Tambourine,
cose curiose accadono in questi giorni… Neil Young ci rinchiude con lui in una cabina telefonica ad ascoltarlo mentre suona alcune delle sue canzoni preferite… antipodi e complemento di quello che sta cercando di realizzare con Pono. Forse, come dice il mio amico Marcello (un gemello separato in culla del tuo amico Stefano, da come lo hai descritto… :o), sono entrambi destinati a fare la fine dei due album di Sixto Rodriguez, ma meno male che c’è ancora qualcuno capace di avere visioni e di provare a realizzarle.
Intanto Dylan interpreta “Full Moon and Empty Arms”… Sinatra e le notti di plenilunio… due vecchie passioni per lui che in “Selfportrait” si era tuffato in una super criticata versione di “Blue Moon”… In attesa di ascoltare il nuovo album spero non gli venga in mente di girare un video travestito da licantropo! :o) Curiosamente proprio in questi giorni stavo ascoltando un album del 2000 di Terry Clarke “The Sound of the Moon”. Nel libretto di accompagnamento Clarke suggerisce una compilation di album & canzoni “lunari” che mi permetto di riproporre ai lunatici frequentatori di queste pagine.
Clarke non vi include “The Dark Side of the Moon” dei Pink Floyd, ma lo faccio io, dopo aver sentito il 17 maggio a “Piano City Milano” una splendida versione di quello che è, forse, l’album più “coverizzato” del pianeta, interpretata dall’amica Laura Fedele (brava Laura!).

Questa è l’ “essential moon music list”:
“Moon Mist” Duke Ellington
“Cornbread Moon” Joe Ely
“Moon River” Henry Mancini & Johnny Mercer
“Moon Country” Hoagy Carmichael
“Moondreams” Buddy Holly
“Prisoner of the Moon” Butch Hancock
“The Moon’s a Harsh Mistress” Jim Webb
“Honky Tonk Moon” Rosie Flores
“Moonlight in Vermont” Willie Nelson
“How hig the Moon” Les Paul & Mary Ford
“Mr. Moonlight” The Beatles
“Blue Moon” Elvis Presley
“New Moon Daugnter” Cassandra Wilson
“Havana Moon” Chuck Berry

Last but not least, dato che il compleanno del vecchio Bob è alle porte, nella più classica tradizione radiofonica, dedico a lui, a te e a tutti i visitatori di queste pagine una straordinaria cover di “Harvest Moon” di Neil Young interpretata da Cassandra Wilson.

 

God take care of your hearts, Maria Rosa.

Cara Maria Rosa, ti ringrazio delle perle che mi hai suggerito, ci metterò un pò di tempo ma andrò a vederle (spero di trovarle tutte su Youtube). Per ricambiare eccoti elencate sotto le canzoni che al momento mi sfagiolano di più. Noterai che ho messo solo i links, così, per toglierti la curiosità dovrai cliccarli tutti ad uno ad uno. Spero che ne troverai qualcuno di tuo gradimento.

https://www.youtube.com/watch?v=3Gi7Z3-T_qQ

https://www.youtube.com/watch?v=q6yk9wWNB08

https://www.youtube.com/watch?v=HLDA3GQpYJ4

https://www.youtube.com/watch?v=VktJNNKm3B0

https://www.youtube.com/watch?v=LBo2ScqR7dg

https://www.youtube.com/watch?v=Yta87qr9ccw

https://www.youtube.com/watch?v=dVu7pyjG9AU

https://www.youtube.com/watch?v=irEDzJPh1BM

https://www.youtube.com/watch?v=oUa0qGnpIbM

https://www.youtube.com/watch?v=3W-Cw1FhwTg

Un saluto, alla prossima, Mr.Tambourine, :o)

 

 
Mercoledi 21 Maggio 2014

Bringing It All Back Home: Copertina da culto

   

La celebre ed enigmatica copertina del disco, fotografata da Daniel Kramer con una lente distorsiva che procura un curioso effetto ottico, raffigura due figure in un elegante salotto: Bob Dylan, in primo piano, e Sally Grossman, moglie dell'allora manager di Dylan Albert Grossman, vestita di rosso e adagiata su di una poltrona sullo sfondo, mentre svariati dischi di artisti come i The Impressions (Keep on Pushing), Robert Johnson (King of the Delta Blues Singers), Ravi Shankar (India's Master Musician), Lotte Lenya (Sings Berlin Theatre Songs by Kurt Weill) e Eric Von Schmidt (The Folk Blues of Eric Von Schmidt), sono sparsi qua e là. Visibile dietro Sally Grossman, seminascosto da un cuscino, c'è il lato superiore della copertina dell'album Another Side of Bob Dylan, e sotto il suo braccio destro, una copia della rivista Time con Lyndon B. Johnson in copertina. Sulla mensola del camino, alla sinistra del dipinto, si vede l'album di Lord Buckley The Best Of Lord Buckley.
Dylan è seduto in primo piano con il suo gatto grigio chiamato Rolling Stone in braccio e sulla gamba una rivista aperta sulla pagina di un articolo sulla vita dell'attrice Jean Harlow scritto dalla giornalista Louella Parsons. Dalla manica della giacca gli spuntano un paio di gemelli regalo di Joan Baez. Da sopra il camino occhieggia un collage di vetro colorato raffigurante un volto di clown realizzato da Dylan stesso per il proprietario del Bernard's Café, situato accanto alla casa dei Grossman.
In primo piano, in basso a sinistra della fotografia, campeggia un inquietante cartello con su scritto Fallout Shelter, rifugio antiatomico.

Side 1
1."Subterranean Homesick Blues" 2:21
2."She Belongs to Me" 2:47
3."Maggie's Farm" 3:54
4."Love Minus Zero/No Limit" 2:51
5."Outlaw Blues" 3:05
6."On the Road Again" 2:35
7."Bob Dylan's 115th Dream" 6:30

Side two
8."Mr. Tambourine Man" 5:30
9."Gates of Eden" 5:40
10."It's Alright, Ma (I'm Only Bleeding)" 7:29
11."It's All Over Now, Baby Blue" 4:12

Personnel:
Bob Dylan – guitar, harmonica, keyboards, vocals
Additional musicians John Boone – bass guitar
Al Gorgoni – guitar
Bobby Gregg – drums
Paul Griffin – piano, keyboards
John P. Hammond – guitar
Bruce Langhorne – guitar
Bill Lee – bass guitar
Joseph Macho, Jr. – bass guitar
Frank Owens – piano
Kenny Rankin – guitar
John B. Sebastian – bass guitar
Technical personnel Daniel Kramer – photography
Tom Wilson – production

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Le migliori cover: Watching The River Flow

New York. Dec., 8, 1983 - On stage:
Joe Cocker - vocal
Eric Clapton - guitar
Andy Fairweather Low - guitar
Bill Wyman - bass
Chris Stainton - keyboards
James Hooker - keyboards
Ian Stewart - keyboards
Charlie Watts - drums
Kenny Jones - drums
Ray Cooper - percussion

 

LEON RUSSELL

 

Joe Cocker live at Metropol, Berlin, 31 October 1980
Lead Guitar - Cliff Goodwin
Bass - Howard Hersh
Keyboards - Larry Marshall
Piano,Arranger - Mitch Chakour
Drums - B.J. Wilson
Vocals - Maxine Greene
Vocals - Ann Lang
Vocals - D.E. Washburne
  

Rolling Stones

 

Chris Farlowe (Alexis Corner - Colosseum - Atomic Rooster - Jimmy Page)

 

The THE BAND Band

 

Watching The River Flow
words and music by Bob Dylan

What’s the matter with me
I don’t have much to say
Daylight sneakin’ through the window
And I’m still in this all-night café
Walkin’ to and fro beneath the moon
Out to where the trucks are rollin’ slow
To sit down on this bank of sand
And watch the river flow

Wish I was back in the city
Instead of this old bank of sand
With the sun beating down over the chimney tops
And the one I love so close at hand
If I had wings and I could fly
I know where I would go
But right now I’ll just sit here so contentedly
And watch the river flow

People disagreeing on all just about everything, yeah
Makes you stop and all wonder why
Why only yesterday I saw somebody on the street
Who just couldn’t help but cry
Oh, this ol’ river keeps on rollin’, though
No matter what gets in the way and which way the wind does blow
And as long as it does I’ll just sit here
And watch the river flow

People disagreeing everywhere you look
Makes you wanna stop and read a book
Why only yesterday I saw somebody on the street
That was really shook
But this ol’ river keeps on rollin’, though
No matter what gets in the way and which way the wind does blow
And as long as it does I’ll just sit here
And watch the river flow

Watch the river flow
Watchin’ the river flow
Watchin’ the river flow
But I’ll sit down on this bank of sand
And watch the river flow

Copyright © 1971 by Big Sky Music; renewed 1999 by Big Sky Music

Guardando scorrere il fiume
parole e musica di Bob Dylan

Qual è il mio problema,
non ho molto da dire,
la luce del giorno si insinua attraverso la finestra
ed io me ne sto ancora qui in questo bar aperto tutta la notte
Camminando avanti e indietro sotto la luna
dove i camion marciano lenti
mi siedo su questo mucchio di sabbia
e guardo scorrere il fiume

Vorrei esser tornato in città
Invece che stare su questo vecchio mucchio di sabbia
con il sole che picchia sui comignoli
e con la ragazza che amo accanto a me
Se avessi le ali e potessi volare
so dove vorrei andare
ma per il momento me ne sto solo seduto qui svogliatamente
e guardo scorrere il fiume

Gente che ha qualcosa da ridire su tutto, già,
ti fermano tutti e ti fanno domande.
Perchè appena ieri ho visto qualcuno sulla strada
che proprio non riusciva a non piangere.
Oh, e nonostante tutto questo vecchio fiume continua a scorrere
non importa cosa gli si metta di mezzo e da che parte soffi il vento,
e finchè sarà così me ne starò semplicemente seduto
e guarderò scorrere il fiume

Gente che ha qualcosa da ridire dovunque uno guardi
Ti fanno fermare per leggere un libro
Perchè appena ieri ho visto qualcuno sulla strada
e proprio non riusciva a non piangere.
Oh, e nonostante tutto questo vecchio fiume continua a scorrere
non importa cosa gli si metta di mezzo e da che parte soffi il vento,
e finchè sarà così me ne starò semplicemente seduto
e guarderò scorrere il fiume

Guardando scorrere il fiume
Guardando scorrere il fiume
Guardando scorrere il fiume
ma io me ne starò seduto su questo mucchio di sabbia
e guarderò scorrere il fiume


 

 
Martedi 20 Maggio 2014

Talkin' 9392 - Corrado Ori Tanzi

Ciao Mr. Tambaourne,
per il mio blog 8th Of May ho intervistato Paolo Vites. Una chiacchierata sulla sua carriera, sul rock e sul giornalismo musicale. Naturalmente ci sono dei passaggi su Bob Dylan. Se pensi che i tuoi lettori possano essere interessati ecco il link:

http://8thofmay.wordpress.com

A te e a tutti i Bobcats di MF un grosso saluto.
Corrado Ori Tanzi

Grazie Corrado, l'articolo è davvero interessante e credo che lo sia anche per i numerosi Bobcats di MF, e poi, come ho già detto più di una volta su queste pagine, leggere ciò che scrive Paolo riempie e scalda il cuore, proprio come dici anche tu. Non sapevo del tuo blog è così ho avuto l'occasione per leggere i tuoi post e, devo proprio confessare, mi fa una grande invidia non essere in grado di scrivere come sapete fare tu e Paolo. Penso alle cose che scrivo io e mi accorgo che sono poca cosa rispetto ai vostri scritti, ma così va la vita, ubi maior minor cessat.......non sempre si può avere tutto nella vita........a volte bisogna accontentarsi........quindi beati voi che avete questo dono e lo mettete a disposizione degli altri! Un grande saluto anche a te, alla prossima, Mr.Tambourine, :o) 

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Neil Young, in streaming il nuovo disco “A Letter Home”                  clicca qui

 

 
Lunedi 19 Maggio 2014

Il nuovo album di Bob Dylan: lasciamo che la speculazione selvaggia abbia inizio!

By Michael Bonner

L’altro giorno è terminato con un paio di uscite impreviste. In mattinata Morrissey aveva presentato il suo nuovo materiale di studio dopo quasi cinque anni, poi una nuova traccia è apparsa senza fanfare sul sito di Bob Dylan. Certo, ci si aspettava un pò di nuova musica da Morrissey, Dylan, però, ci ha colto completamente di sorpresa, e non per la prima volta ...

Allora, che cosa possiamo dire di "Full Moon And Empty Arms" di Dylan ? Seguendo gli indizi , si potrebbe chiedersi se è questa la musa capricciosa dell'artista che lo porterà verso il prossimo album? Quello che sappiamo per certo è che le data di origine della canzone è il 1945 e che è stata scritta dal paroliere Buddy Kaye e dal compositore Ted Mossman e che Frank Sinatra ha avuto un ottimo successo con questo pezzo quello stesso anno. La versione di Dylan, supportata da qualche bella chitarra slide, è una cosa con un’atmosfera un pò confusa.

Interrogato da Rolling Stone, un portavoce di Dylan ha confermato: "Questa canzone è sicuramente tratta dal prossimo album che sarà pubblicato entro quest'anno". Dylan sta preparando, quindi, un album di cover, in particolare di canzoni di Sinatra, oppure si tratterà di un mix di cover e di brani originali? Ed è semplicemente un caso che il brano sia stato postato in occasione dell'anniversario della morte di Sinatra..?
Cominciamo con Ol ' Blue Eyes. Dylan è un suo fan di lunga data, naturalmente. Bob aveva già fatto la cover di "All My Tomorrows", dall’album di Sinatra “All The Way”, nel 1986 ed eseguito una versione live di "Restless Farewell" in occasione del tributo per l’ 80esimo compleanno di Sinatra nel 1995. Allargandoci un altro pò, Dylan fece la cover di "Return To Me" per la serie televisiva “The Sopranos” e "You Belong To Me" per la colonna sonora di “Natural Born Killers”, brani entrambi registrati da Dean Martin. Sappiamo anche, da aneddoti pubblicati su Uncut che durante la realizzazione di "Love & Theft", Dylan avrebbe fatto ascoltare vecchi dischi di artisti come Dean Martin e Billie Holiday alla sua band per indicare il tipo di umore voleva ottenere per una canzone particolare, e spesso anche facendo loro suonare le canzoni stesse. Ciò è stato confermato ulteriormente da David Hidalgo, che ha detto ad Uncut alla fine del 2009 che durante le sessioni di Christmas In The Heart, Dylan e la band ascoltavano Sinatra, Dean Martin, Bing Crosby, Nat King Cole e Mel Tormé.

Dylan non è certo estraneo a fare cover di brani di altri artisti, infatti a parte "Talkin' New York" e "Song To Woody", il suo album di debutto del 1962 è costituito da traditionals, inoltre ha pubblicato due album di cover intitolati Good As I Been To You e World Gone Wrong. Ci sono anche cover in Self Portrait e Down In The Groove, e cerchiamo di non fare il conto di quante cover di canzoni di altri artisti ha suonato dal vivo nel corso degli anni.

Anche se al momento non possiamo essere del tutto certi circa il contenuto del nuovo disco, sappiamo almeno il titolo. La prima pagina del sito di Dylan attualmente mostra quella che sembra dovrebbe essere la copertina di un album: una foto del viso di Dylan (forse risale da una foto di William Caxton ripresa nel 2006) con le parole “Shadows In The Night”.

Da quello che sappiamo circa le pratiche di lavoro di Dylan, a lui non piace indugiare molto in studio. L’ingegnere del suono Chris Shaw ci ha raccontato che le 12 canzoni di "Love And Theft " sono state registrate in 12 giorni, con altri 10 giorni per il mixaggio, e crediamo che sia ancora più o meno lo stesso sistema che usa anche oggi. Guardando la matematica, se il precedente tratto del Never Ending Tour terminato lo scorso in novembre presso la Royal Albert Hall e ripreso in Giappone il 31 marzo, quei tre mesi di pausa sono stati più che sufficienti a Dylan per registrare un nuovo album. Sappiamo che Dylan è stato sicuramente in studio per registrare una canzone per il prossime album tributo a Paul McCartney.

Sono consapevole che è abbastanza facile impegolarsi in se stessi cercando di prevedere quello che Dylan farà nel futuro: cosa che fa certamente parte del divertimento. Comunque un nuovo album, da qualunque cosa sia composto, sarà certamente il benvenuto.

(Fonte: http://www.uncut.co.uk/blog/the-view-from-here/bob-dylans-new-album-let-the-wild-speculation-begin

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Dylan, in vendita a New York i disegni della "drawn blank series"      clicca qui

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Rodriguez, a.k.a. Sugar man, il Dylan dimenticato



Sembra una storia inventata da un fantasioso scrittore di sceneggiature per un improbabile film su un musicista dimenticato da tutti che riappare sul palco dopo trent’anni di vita passata a fare l' operaio a Detroit, capoluogo della contea di Wayne, principale centro dello Stato del Michigan.
Venerdi 16 maggio Rai 5 ha trasmesso il film “Searching for Sugar Man”, Oscar per il miglior documentario 2013, del regista svedese Malik Bendjelloul che è stato recentemente trovato morto a Solna, vicino a Stoccolma per suididio in seguito a depressione. Io avevo sentito parlare di questo fantomatico Rodriquez dal mio amico Stefano, un accanito collezionista di vecchi LP al punto che ha quasi spinto la moglie fuori casa per far posto ai dischi (scherzo naturalmente). Stefano possiede oltre 30.000 vinili che ha messo un pò dappertutto, recentemente anche nella cuccia del cane. Una mattina mi vede passare per strada, blocca la sua Range Rover col tubo di scarico che si eleva un paio di metri sopra il tetto come se dovesse traversare il Mississippi sott’acqua, mi prende per il collo e mi trascina a bordo senza alcuna fatica essendo un uomo costituito da quasi 120 chili di muscoli, una specie di Pastamatic umano con la forza di centobraccia. “Senti qui e poi dimmi”. Mi fa ascoltore tutto un LP, saprò dopo che si chiama “Cold Fact”, e rimango sbalordito. Mi volto verso Stefano e gli dico “Ma perchè io non sapevo un cazzo di questo quasi Dylan?”. Canzoni che vale la pena ascoltare e testi raffinati, tanto di cappello Sig. Rodriguez. Viene spontaneo chiedersi com’è possibile che un songwriter tanto bravo possa essere stato ignorato nel suo paese mentre in Sud Africa, Botswana, Rhodesia, Nuova Zelanda e Australia vendeva un paio di milioni di dischi senza sapere e senza immaginare minimamente che in quei paesi era una rock-star più famosa di Elvis e di Dylan, le sue canzoni, conosciute a memoria e cantate dai ragazzini sudafricani erano diventate inni contro l’ Apartheid. Non c’è una risposta logica, la vita a volte fa vivere di queste stranezze assurde. Ecco, in breve, la storia di Rodriguez:

Sixto Díaz Rodríguez nasce nel 1942 a Detroit, Michigan, da una famiglia di modeste condizioni economiche. Suo padre era un messicano immigrato negli Stati Uniti negli anni venti, sua madre invece era una statunitense di origini native americane ed europee. La maggior parte delle sue canzoni tratta temi sociali e soprattutto indaga poeticamente le condizioni della classe lavorativa del paese.

  Nel 1981 Rodriguez si laurea in filosofia alla Wayne State University di Detroit, lo stesso ateneo lo ha insignito di una laurea honoris causa il 9 maggio 2013 al Ford Field di Detroit. Secondo l'Associated Press, Rodriguez ha ricevuto il dottorato in Humane Letters dall'Università della sua città natale per il suo "genio e l'impegno per la giustizia sociale musicale"

Nel 1967 (con il nome Rod Riguez) incide e pubblica senza troppa fortuna il suo primo singolo, “I'll Slip Away”, con la casa discografica Impact.

  Per i successivi tre anni rimane inattivo, finché non firma un contratto con la Sussex Records, una casa discografica di Los Angeles, di proprietà della Buddah Records.
Dopo aver cambiato il suo nome in Rodriguez, pubblica due stupendi album con la Sussex Record, “Cold Fact” nel 1970 e “Coming from Reality”, nel 1971. I dischi vendono tuttavia pochissime copie negli Stati Uniti e la casa discografica gli rescinde il contratto.

  

In difficoltà economiche, Rodriguez comincia allora a lavorare come operaio. A partire dalla metà degli anni settanta, a sua insaputa, i suoi Cold Fact e Coming from Reality, sotto forma di bootlegs, cominciano a vendere quasi mezzo milione di copie in Sud Africa, Botswana, Rhodesia, Nuova Zelanda e Australia. È a questo punto che l'etichetta australiana Blue Goose Music acquista, non si saprà mai da chi, i diritti di alcuni suoi brani e pubblica “At His Best” (una raccolta delle sue migliori canzoni con l'aggiunta di due singoli mai pubblicati prima).

“At His Best” ha successo in Sud Africa, e le sue canzoni diventano simbolo della lotta contro l'apartheid. La sua musica è paragonata a quella di Bob Dylan e ispira numerosi artisti sudafricani (sembra che Steve Biko fosse un suo fan). Ma Rodriguez viene a sapere di essere famoso solo nel 1996, quando ha 54 anni. È in quell’anno infatti che una delle sue figlie, navigando in Internet, si imbatte per caso in un sito web dedicato al padre scoprendo che le sue canzoni sono state la colonna sonora della lotta contro l’apartheid in Sudafrica. Dopo lo scarso successo di due album (Cold Fact, del 1970, e Coming from Reality, del 1971) Sixto abbandona ogni velleità artistica e comincia a lavorare come operaio. E mentre lui conduce una vita normale, in un altro continente la sua musica è oggetto di ricerca e di censura. Rodriguez diventa per i suoi fan sudafricani un eroe maledetto, di cui nessuno sa niente e la cui morte sarebbe stata altrettanto misteriosa e straordinaria.

  C'è chi sostiene che sia morto di overdose e chi invece che si sia dato fuoco o si sia sparato un colpo di pistola alla testa sul palco alla fine di un fallimentare concerto. Comunque sia, Rodriguez è un mito, i cui testi (oggi paragonati a quelli di Bob Dylan, anzi ritenuti addirittura superiori) animano le proteste del Sudafrica nel corso degli anni ’70. A riportare in vita Sixto è un gruppo di fan che, per cercare di raccogliere quante più notizie possibili su questo personaggio venuto dal nulla e scomparso nel nulla, negli anni ’90 crea un sito web. È così che Rodriguez nel 1998 può atterrare in Sudafrica, accolto dal delirio dei fan cresciuti col suo mito. Comincia così la rinascita e la riscoperta dell’artista, nello stesso anno effettua un tour di sei concerti proprio in Sud Africa (da cui è stato tratto il documentario “Dead Men Don't Tour: Rodríguez in South Africa 1998”, mandato in onda dalla SABC). Rodriguez suona poi in Svezia, per tornare successivamente in Sud Africa altre due volte nel 2001 e nel 2005 dove tiene una trentina di concerti tutti “sold out”. Per la prima volta si esibisce in uno stadio colmo di gente davanti agli occhi sbalorditi e increduli delle figlie.

    

L’improvviso, e di certo inatteso, successo non cambia l’uomo che Sixto è diventato; continua a vivere a Detroit, nello stesso quartiere popolare in cui è cresciuto; vive di ciò di cui ha bisogno. Niente sfarzi, lussi, vane ostentazioni; solo la semplicità e l’impegno per gli altri che da sempre hanno contraddistinto la sua vita.
I suoi due primi album sono stati ripubblicati nel 2009 dalla casa discografica Light in the Attic Records di Seattle (Washington).

Searching for Sugar Man, il film:

 

Nel 2012 il regista svedese Malik Bendjelloul (1977 - 2014) realizza il documentario “Searching for Sugar Man”, che ha per tema lo sforzo di due fan sudafricani di Rodriguez intenti a rintracciare il poco noto (e forse deceduto) artista. Presentato al Sundance Film Festival, il film riceve il premio Audience Award, World Cinema Documentary e il premio World Cinema Special Jury Prize. “Searching for Sugar Man” vince poi diversi premi, tra i quali l'Audience Award e il Best Music Documentary Award all'International Documentary Film Festival di Amsterdam del 2012, il premio BAFTA e infine vince l'Oscar 2013 (Academy Award) come miglior documentario. In Italia è stato trasmesso dalla rete Sky e successivamente il 16 maggio 2014 in chiaro, da Rai 5.

 

I wonder how many times you've been had
And I wonder how many plans have gone bad
I wonder how many times you had sex
And I wonder do you know who'll be next
I wonder l wonder wonder I do
Mi chiedo quante volte sei stata posseduta
E mi chiedo quanti progetti sono andati storti
E mi chiedo quante volte hai fatto sesso
E mi chiedo sai chi sarà il prossimo
Mi chiedo, Mi chiedo sono curioso

 wonder about the love you can't find
And I wonder about the loneliness that's mine
I wonder how much going have you got
And I wonder about your friends that are not
I wonder I wonder wonder I do
Mi chiedo dell'amore che non riesci a trovare
e mi chiedo di questa mia solitudine
Mi chiedo quante storie hai avuto
E mi chiedo dei tuoi amici, che non lo sono
Mi chiedo, Mi chiedo sono curioso

I wonder about the tears in children's eyes
And I wonder about the soldier that dies
I wonder will this hatred ever end
I wonder and worry my friend
I wonder I wonder wonder don't you?
Mi chiedo delle lacrime negli occhi dei bambini
E mi chiedo del soldato che muore
Mi chiedo se questo odio finirà mai
Mi chiedo e mi preoccupo amico mio
Mi chiedo e mi chiedo, tu no?

I wonder how many times you been had
And I wonder how many dreams have gone bad
I wonder how many times you've had sex
And I wonder do you know who'll be next
I wonder I wonder wonder I do
Mi chiedo quante volte sei stata posseduta
E mi chiedo quanti sogni sono andati male
Mi chiedo quante volte hai fatto sesso
E mi chiedo se sai chi sarà il prossimo
Mi chiedo, Mi chiedo sono curioso


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Ed ecco il film completo per chi ha la curiosità di vedere questa storia incredibile, il film è sottotitolato in francese perchè la versione italiana è stata rimossa da Youtube dopo un reclamo:

 

 

 

Sabato 17 Maggio 2014

Nagoya, Japan, Zepp Nagoya - April 18, 2014 (Full Concert)

 

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Talkin' 9391 - Biagio Gagliano

Caro Mr. Tambourine,
è il tipico caso della montagna che va a Maometto: come ben sai dal punto di vista della promozione mi basterebbe un piccolo sforzo di immobilità per passare dal regno vegetale a quello minerale... Eppure...
Ti mando la locandina della serata dei miei electric folk band.
Ti ringrazio per tutto quello che fai, per la passione, la pazienza, l'amicizia.
Ciao, spero a presto, lo zio Bob

Spero di poter esserci in compagnia dell'amico Dean! Ciao, Mr.Tambourine, :o)

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Talkin' 9390 - Gesko

Ciao Tambourine,
mi sapresti dire per favore come, quando, dove e chi, naturalmente se è noto, del famoso “Giuda” contro Bob?
Complimenti per il sito sempre aggiornatissimo, Gesko 

Avevo pubblicato tutta la storia molto tempo fa, ed ora la riposto volentieri, alla prossima, Mr.Tambourine, :o).

Keith Butler, l’uomo che gridò “Judas” a Bob Dylan.

Nel 1966 alla Free trade hall, a Manchester, Dylan viene contestato durante un concerto. Gli show del cantante, in quella tournée, erano divisi in due set. Il primo totalmente acustico, “alla vecchia maniera”, ed il secondo in elettrico insieme al suo gruppo-spalla dell’epoca, quella che poi sarebbe diventata The Band.
Durante il concerto di Manchester di quell’anno, un fan gli grida: “Judas (Giuda)”. Dopo l’offesa, si sente un applauso, seguito da altre grida. Un uomo urla: “I’m never listening to you again, ever!” (Non verrò mai più ad ascoltarti!), Dylan gli risponde: “I don’t believe you” (Non ti credo), poi dopo una lunga pausa, aggiunge “You’re a liar” (Sei un bugiardo).
Poi, in uno di quei momenti che tanto piacciono agli appassionati di rock, si gira verso la band e dice: “Play it fuckin’ loud” (Suonate fottutamente forte). E attacca una storica Like a rolling stone, urlata come se fosse l’ultimo giorno del mondo.Nel documentario di Martin Scorsese "No direction home" viene ricostruito proprio quel momento.
Dovranno passare più di trent’anni da quel giorno del lontano 1966 prima che il misterioso personaggio che gridò «Giuda!» a Bob Dylan perché imbufalito per la cosiddetta “svolta elettrica” del Guru di Duluth riveli finalmente il suo nome. Quel grido, registrato su un paio di bootleg, si può anche ascoltare sul suo “Live 1966”. L’uomo, secondo il “Birmingham Post” che pubblicò la notizia, si chiamerebbe Keith Butler ed abiterebbe da parecchio tempo a Toronto, Canada. «Fu “One too many mornings” in chiave elettrica che mi fece andare fuori dai gangheri», ha dichiarato al quotidiano il signor Butler.

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Sul finale di Ballad Of A Thin Man, quell'urlo: "Judas!".

di: John Robbiani

È il 1966: brutta annata per Bob Dylan. Da due anni, ogni sera ed in ogni città, deve fare i conti con un pubblico venuto per sentire le sue ballate folk e pronto a fischiarlo, ad intorremperlo e ad insultarlo, ad ogni accenno di chitarra elettrica. Blonde on Blonde, il nuovo disco registrato a Nashville, è uscito da un giorno ma ha già sollevato l'ira dell'ala più radicale del folk.
Dal Free Trade Hall di Manchester, dove la carovana si trova a suonare quel 17 maggio, si alza una voce:

 "Giuda!"-. Qualcuno ribatte mentre altri iniziano ad applaudire. Bob Dylan esita qualche secondo, si guarda per terra e rispone -"non ti credo, sei un bugiardo!"-. Si gira verso la Band ed ordina “Suonate fottutamente forte”. Mickey Jones inizia a picchiare con tutta la sua forza sulla batteria e Like A Rolling Stone si trasforma in uno sfogo rabbioso. Se ne infischia se non è quello che il pubblico vuole; lui ha chiuso con il folk è ha deciso di andare per la sua nuova strada.

L' episodio trasformerà questo bootleg (chiamato erroneamente The "ROYAL ALBERT HALL" Concert) in un oggetto di culto e non c'è da stupirsi se la Columbia, a oltre 30 anni di distanza, abbia deciso finalmente di pubblicarlo. Il doppio disco è, senza troppi compromessi, una delle testimonianze più emozionanti e lucenti della carriera di Bob Dylan e rappresenta certamente la punta di diamante della controversa "Bootleg Series".

Per i primi 50 minuti di concerto Dylan è solo. Sul palco di Manchester, come tutta la città si aspetta, si presenta un uomo magro e dalla folta chioma scura e riccia con una chitarra acustica ed una piccola collezione d'armoniche. È lì per suonare le canzoni folk più care del suo repertorio; brani come She Belongs To Me, It's All Over Now Baby Blue, Mr. Tambourine Man (tutte da Bringing It All Back Now) e Desolation Row (da Highway 61 Revisited). Ma c'è spazio anche per canzoni, come Visions Of Johanna, Just Like A Woman e 4th Time Around, che il pubblico ancora non conosce.
L'audience applaude con passione non perchè posta di fronte al mito ma poichè scossa ed ipnotizzata da un artista che raramente, anche sui dischi più blasonati, ha raggiunto una tale capacità di commuovere l'ascoltatore. Sul disco, con quel silenzio di sottofondo che ha tutto meno che del "live", si percepisce in modo quasi ossessivo questa tensione. Il pubblico sembra essersi completamente abbandonato a Bob Dylan affidandogli pieno controllo della sala.

All'improvviso però la chitarra di Robbie Robertson intona Tell Me, Momma e, come un fulmine a ciel sereno, esplode un blues che è nello stesso tempo sfogo e liberazione. The Band, certamente la più grande backing-band che abbia mai affiancato Bob Dylan, è entrata in azione. La seconda parte del concerto è un vulcano in continua eruzione che esplode su Baby Let Me Follow You Down (apparsa la prima volta sul disco d'esordio) ma soprattutto sulla bellissima, straordinaria Just Like Tom Thumb's Blues. Piovono applausi; la maledizione di essere condannato al folk sembra essere svanita per sempre ma, sul finale di Ballad Of A Thin Man, quell'urlo: "Judas!".

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Live 1966 - The "Royal Albert Hall Concert" (The Bootleg Series Vol. 4 ) - 1998

 

Live 1966 - The "Royal Albert Hall" Concert (chiamato erroneamente così perchè l'esibizione venne in realtà registrata alla Free Trade Hall di Manchester) fu pubblicato dalla Columbia solo nel 1998 dopo ben 32 anni e quando ormai decine di bootleg pirata di quel concerto erano stati illegalmente pubblicati.
Il concerto è diviso in due parti, nella prima parte della performance Dylan è da solo sul palco per interpretare un set di canzoni acustiche. La seconda parte dell'esibizione vede Dylan suonare insieme alla sua band di supporto The Hawks una selezione di canzoni rock elettriche. La prima parte del concerto fu molto ben ricevuta dai presenti, mentre la seconda parte venne fortemente criticata dal pubblico di puristi folk che non vedeva di buon occhio il rock 'n' roll del "nuovo" Bob Dylan.

L'album debuttò nella classifica di Billboard il 24 ottobre 1998 alla posizione numero 31, mentre in Inghilterra raggiunse la posizione numero 19. Divenne disco d'oro l'11 novembre 2005 certificato dalla RIAA.
Dopo aver girato in concerto il Nord America dalla fine del 1965 all'inverno del 1966, Dylan, accompagnato dagli Hawks (in seguito rinominatisi The Band), iniziò un tour della durata di 6 settimane partendo dall'Australia, per poi arrivare in Europa. Dylan era passato alle strumentazioni elettriche, e il suo apparente distacco dalla musica folk tradizionale, continuava a destare scalpore e controversie tra i fans; il pubblico inglese era particolarmente mal disposto verso Dylan, credendo che si fosse "svenduto" al più commerciale sound rock.

Le prime versioni bootleg del concerto britannico attribuivano erroneamente la performance di questo disco ad uno dei concerti finali del tour tenutosi alla Royal Albert Hall di Londra. Nonostante il luogo corretto fosse la Free Trade Hall di Manchester, il bootleg diventò famoso con questo titolo dovuto all'errata attribuzione del luogo del concerto. Il famoso confronto tra Dylan e un fan che gli urla: «Giuda!», chiaramente udibile nelle registrazioni su disco, ebbe luogo alla Free Trade Hall il 17 maggio 1966 proprio durante questo concerto. Dopo l'ingiuria, si sente un applauso, seguito da altre grida. Un uomo urla: «I'm never listening to you again, ever!» (Non verrò mai più ad ascoltarti!), Dylan gli risponde: «I don't believe you» (Non ti credo!), poi dopo una lunga pausa, «You're a liar» (Sei un bugiardo). Infine, si sente chiaramente Dylan incitare la band a «suonare fottutamente forte» (Play it fuckin' loud!) la prossima canzone in scaletta, Like a Rolling Stone.

Il 29 giugno 1966, due mesi dopo la fine del tour, Dylan ebbe un grave incidente in motocicletta. A causa di ciò, cancellò i rimanenti concerti che aveva in programma per il 1966 e si ritirò nella sua residenza di Woodstock.

Disco 1 (set acustico)
1.She Belongs to Me – 3:27
2.4th Time Around – 4:37
3.Visions of Johanna – 8:08
4.It's All Over Now, Baby Blue – 5:45
5.Desolation Row – 11:31
6.Just Like a Woman – 5:52
7.Mr. Tambourine Man – 8:52

Disco 2 (set elettrico)
1.Tell Me Momma – 5:10
2.I Don't Believe You (She Acts Like We Never Have Met) – 6:07
3.Baby, Let Me Follow You Down (Eric von Schmidt. Arr. Dylan) – 3:46
4.Just Like Tom Thumb's Blues – 6:50
5.Leopard-Skin Pill-Box Hat – 4:50
6.One Too Many Mornings – 4:22
7.Ballad of a Thin Man – 7:55
8.Like a Rolling Stone – 8:01

Musicisti:
Bob Dylan: Chitarra acustica, chitarra elettrica, armonica, pianoforte, voce
Robbie Robertson: Chitarra elettrica
Rick Danko: Basso, voce
Richard Manuel: Pianoforte
Garth Hudson: Organo
Mickey Jones: Batteria


 

 
Venerdi 16 Maggio 2014

Talkin' 9389 - Acquaraggia

Buongiorno , vi avevo già parlato della terza edizione della Bob Dylan's Week e spero possiate darci un po di spazio specialmente in occasione della partenza, prevista per sabato 17 maggio. Vi ringrazio anticipatamente.
Giuseppe Oliverio. Contemporary

Ancora la settimana su Bob Dylan e non solo per fare contenti i tantissimi dylanologi in giro per il mondo. Le motivazioni non mancano in ogni caso per il contributo che le sue canzoni continuano a dare per tenere alto il livello di guardia sulla necessità di avere sempre maggiori dosi di Giustizia e Libertà!
Bob Dylan's week , che Contemporary porta oramai al terzo anno, ha nelle precedenti edizioni rilevato la presenza di pezzi grossi come Riccardo Bertoncelli, Alessandro Carrera, Tina Lundelius, Mickey Clarke, Marina Evans ecc ecc.
Quest' anno, per una scelta dettata dallo scarso interesse per le conferenze ed i dibattiti, la kermesse darà più spazio alla musica e si occuperà tantissimo di poesia. Nel programma, dopo l'inaugurazione di sabato 17 maggio con il "recital" di Mario Modeo in un luogo altamente significativo come il Circolo Lippi, e l'apertura della Mostra dedicata a Dylan ed ai diritti civili al Baraka, spiccano infatti la serata di lunedi 19 al Fiddlers Elbow dove Massimo Mori e Lendro Piantini daranno voce ad un epico reading con domande e risposte e la serata nel giorno di chiusura il 24 nello spazio Puzzle dove Roberta Deglinnocenti, Giovanni Trani ed i Poetikanten saranno ancora protagonisti con la poesia. Ma la musica sarà la protagonista indiscussa, con la musica di Dylan rivisitata in tutte le salse.

Da annotare : Acquaraggia con un quartetto d'archi al femminile domenica 18 al Fiddlers e venerdi 23 al Plaz ; la cantante del Ruanda Mellissa Seyram il 20 al Monkey; il finlandese Nukia con Richard Sherwood all 'Hard Rock Cafe' merocledi' 21; un giovane Bob Dylan in Fingerpickin' al Gobbo Viola il 24. Non mancano le proiezioni di "I'm not there" e "No direction home " al Plaz giovedi' 22. Questo un sunto della Bob Dylan’s week ideata e realizzata dall’Associazione Culturale Contemporary.

Grazie dell'attenzione. segue il programma dettagliato ed in allegato il poster della manifestazione:

Fiddler s Elbow -Traditional Irish Music Sabato 17 - h.20.30
Irish Band Rosie  - Le radici della Musica Folk Nordamericana
Circolo Lippi - "Canzoni traduzioni video" - Sabato 17 - h.21.30
Mario Modeo rilegge con vigore le liriche di Dylan, con sottofondo musicale
Baraka Cafe - "Diritti Umani" - Sabato 17 - h.18.30
Inaugurazione della Mostra di Arti Figurative dedicata a Dylan ed ai Diritti Umani
Fiddler's Elbow - "Another Side of Bob" Domenica 18 - h.18.30
Acquaraggia rilegge Dylan assieme ad un Quartetto d'Archi tutto al femminile
Fiddler s Elbow - "Rhythm & Poetry " Lunedi 19 - h.18.30
Massimo Mori : Riflessioni sul tema.Introduce Leandro Piantini
Convento Cappuccini Montughi - "Don Milani-Dylan" Martedì 20 - h.18.30
Larth Velcha dell'Associazione Don Milani traccia un parallelo non tanto ardito
Monkey Club - "Afro Dylan" Martedì 20 - h.22.30
Le radici Africane del Blues. Featuring Mellyssa Seyram
Hard Rock Cafe' - "Dylanesque" Mercoledì 21 - h.21.30
Le più belle canzoni di Dylan con ospiti internazionali : Nukia e Richard Sherwood
Radiogas - Discografia Bob Dylan - Giovedi' 22 - h.14.30
Chicco di Caffè dalla Lola - Blues Dylan Springsteen - Giovedi 22 - h.17.30
La tradizione della blues ballad ai suoi massimi epigoni
Fiddler's Elbow - Open Mic Dylan - Giovedi 22 - h.22.30
Plaz - Simply Bob - Giovedi 22 -h.20.30
Proiezioni " I'm not there" e "No direction home" - Performance di Alessio Ultimarata - Letture di Paolo Miano
La Torre dei Sogni - "Rhythm & Poetry" - Venerdi 23 - h.18.30
Poesie e Readings in stile Beat Generation in un luogo incantevole
Plaz - "Dylan unplugged"- Venerdi' 23 - h.18.30
All 'aperto senza amplificazione Dylan e gli archi
Puzzle Firenze -"Human Right Poetry" Sabato 24 - h.18.30
L'ispirazione della Beat Generation riletta da Roberta Deglinnocenti, Giovanni Trani e i Poetikanten
Il Gobbo Viola - "Young and Old Dylan" Sabato 24 - h.22.30
Concerto Finale con Giuseppe Oliverio e Mattia Rossignoli. Auguri a Mr.Zimmerman


   

 

Vi ringrazio per la segnalazione e vi faccio i complimenti per il notevole sforzo organizzativo, questo dimostra che quando c'è la volontà di fare le cose si possono realizzare. Ciao, alla prossima, Mr.Tambourine, :o)

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Talkin' 9388 - Mauro Casadio Farolfi

Oggetto: Rivista A - mensile anarchico - numero di maggio

Ciao Mr.Tambourine...segnalo a tutti gli amici dylaniani e/ dylaniati che sulla rivista anarchica A - mese di maggio - è pubblicato un bell' articolo "Amore e furto" di Giovanni A. Cerutti di sei pagine su Bob Dylan. Molto interessante. Grazie per il lavoro che fai quotidianamente.

Inoltre ricordiamoci che il 24 maggio il nostro Maestro compie 73 anni! Mauro Casadio Farolfi by Imola.

Caro Mauro, nessuno di noi dylaniani/dylaniati può scordare che il 24 maggio il Nostro compie 73 anni! Se dovessi dimenticarmi vi autorizzo a gambizzarmi!!! Ti ringrazio per la segnalazione della rivista con l'articolo su Bob che interesserà certamente ai nostri Maggiesfarmers! Alla prossima, Mr.Tambourine, :o)

 

 
Giovedi 15 Maggio 2014

Uscirà il 26 Agosto 2014 il nuovo album di Bob Dylan?

Un codice incorporato in un link della pagina ufficiale della Sony indica il 26 agosto come data di uscita del prossimo album di Bob Dylan, che molto probabilmente sarà intitolato "Shadows in the night". Una cover di "Full Moon e Empty Arms", una canzone comunemente associata a Frank Sinatra è stata pubblicata ieri sul sito ufficiale di Dylan.

Emanuele Marchiori mi ha contattato per farmi sapere che ha trovato la data 26 agosto mentre lavorava sul linguaggio HTML e Javascript integrato in una pagina ufficiale della Sony. Marchiori sostiene di essere uno sviluppatore web, nonché membro della band italiana "The Beards".
Non posso confermare nessuna di queste informazioni, posso solo riportarla.

Harold Lepidus - Bob Dylan Examiner
(Fonte:http://www.examiner.com/article/hidden-sony-code-hints-at-august-26-release-date-for-new-dylan-album?CID=examiner_alerts_article)

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Bob Dylan: il nuovo album “Shadows In The Night”                           clicca qui

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Bob Dylan : Voci sul nuovo album                                                       clicca qui

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Bob Dylan, una cover di Frank Sinatra e un nuovo album nel 2014   clicca qui

 

 
Mercoledi 14 Maggio 2014

“Shadows In The Night”, il nuovo album di Bob?

Ieri, senza nessun annuncio e senza nemmeno una parola di spiegazione, il sito ufficiale di Bob Dylan ha messo sulla sua Home page quello che probabilmente sarà il suo nuovo album che dovrebbe chiamarsi “Shadows In The Night”. L'album, del quale non si conosce ancora la data di pubblicazione, a quanto si vocifera, sarà un album completamente di covers di brani classici come Dylan ha già fatto in passato nel 1992 e nel 1993 quando pubblicò due raccolte di grandi “traditionals” del passato intitolati "Good As I've Been To You" e "World Gone Wrong".

Ma le sorprese non sono finite, perchè il sito di Bob ha messo online una delle registrazioni che si soppone farà parte del prossimo nuovo album. Il brano è la cover di “Full Moon And Empty Arms”, un pezzo scritto da Buddy Kaye (noto per aver scritto molti brani per Frank Sinatra, Ella ed Elvis) e Ted Mossman. La canzone era sviluppata sulla base del "Concerto per pianoforte n.2" di Sergei Rachmaninoff e fu registrata nel 1945 da Frank Sinatra.

   
clicca qui per ascoltare la canzone

Full Moon and Empty Arms
(Mossman/Kaye)

Full moon and empty arms
The moon is there for us to share, but where are you?
A night like this could weave a memory
And every kiss could start a dream for two

Full moon and empty arms
Tonight I'll use the magic moon to wish upon
And next full moon, if my one wish comes true
My empty arms will be filled with you

Full moon and empty arms
Tonight I'll use the magic moon to wish upon,
And next full moon, if my one wish comes true
my empty arms will be filled with you

Luna piena e braccia vuote

Luna piena e braccia vuote
La luna è lì per essere condivisa da noi, ma tu dove sei?
Una notte come questa potrebbe intrecciare un ricordo
E ogni bacio potrebbe iniziare un sogno per due

Luna piena e braccia vuote
Stasera userò la magica luna per desiderare
E la prossima luna piena, se il mio unico desiderio si avvererà
Le mie braccia vuote saranno riempite da te

Luna piena e braccia vuote
Stasera userò la magica luna per desiderare
E la prossima luna piena, se il mio unico desiderio si avvererà
Le mie braccia vuote saranno riempite da te

Restiamo in attesa di aggiornamenti.

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Talkin' 9387 - Tamburino66

In modo inaspettato o quasi (già da tempo si vociferava di un nuovo album) è comparsa sul sito ufficiale la nuova song rivisitata da Dylan - Full moon and Empty Arms - ed anche il titolo del nuovo album "Shadow in the Nights". Sicuramente vista la nuova copertina e il look di Dylan con camicia bianca e cravatta a farfalla lascia anticipare un album, secondo me, con sonorita' per palati fini e di lusso o di gran classe. Un album per intero con questo mood (jazz e blu-note) e un salto negli anni 40 0 50. Sarà cosi? Per me si.
Dylan sorprende sempre. Passano gli anni e lui sperimenta nuove soluzioni musicali, non sta mai fermo. Ha una conoscenza musicale illimitata. Inoltre la voce sembra essere ritornata a livelli ottimi considerando il passato musicale di Bob on the road.
Stefano Catena

Caro Stefano, credo che le tue supposizioni siano più che giustificate, speriamo sia come prevedi tu, sarebbe un lato inesplorato di Bob certamente molto interessante, rimaniamo quindi in attesa di saperne di più. La voce è molto buona, ma non dimenticare che è una registrazione fatta in studio e quindi soggetta a tutte le migliorie possibili ed alla eliminazione di ogni più piccolo errorino o imperfezione vocale. Ciao, alla prossima, Mr.Tambourine, :o)

 

 
Martedi 13 Maggio 2014

Nagoya, Japan, Zepp Nagoya - April 18, 2014 (Full Concert)

 

 

 
Lunedi 12 Maggio 2014

Talkin' 9386 - Dannyboy

Ciao, ho visto su expetcingrain che sta per uscire il CD del quale ti allego la foto. Cosa sono i McKenzie Tapes e, secondo te, vale la pena di acquistarlo?

Danny Boy

Caro Danny Boy, bisogna fare un salto nel passato, proprio agli albori dylaniani. Poco dopo il suo arrivo a New York nel gennaio del 1961, Dylan incontrò al Gerde's Folk City, per mezzo della moglie di Woody Guthrie, Eve e Mac McKenzie, una coppia residente nel Village appassionata di musica folk. Il loro appartamento accolse molti folksingers ancora agli esordi e tra essi Dylan che diventò uno dei loro protetti. Dylan registrò nell’intimità della loro casa tre sessions con una piastra a nastro reel-to-reel il 23/11 e il 4/12 del 1961 e nel settembre del 1962 (pubblicate sotto il nome di "The First McKenzie Tapes"). Esiste una quarta sessione di registrazione del 18 aprile 1963 pubblicata assieme ad altre "bonus tracks" tratte da The Genuine Bootleg Series Vol. 3 con il nome di "Second McKenzie Tapes".

Il 23 Novembre del 1961, Bob trascorse il giorno del Ringraziamento in compagnia di Suze Rotolo, la sua ragazza, a casa di Eve e Mac McKenzie. Dopo il pranzo Dylan suonò numerose canzoni che vennero registrate da Mac McKenzie con uno dei primi registratori a nastro (tipo il famoso "gelosino" italiano), nastri che sono oggi identificati e chiamati "The McKenzie Tapes".
Eve e Mac McKenzie erano una simpatica coppia di mezza età che abitava nella 28° Street Est, vicino all'ospedale di Bellevue, e furono tra i primi ad "adottare" Dylan. Erano persone solide e generose che in Bob trovarono un altro figlio. Per parecchi mesi nei suoi andirivieni Dylan considerò la loro casa come la propria. Mac McKenzie era un portuale che amava bere e raccontare storielle. Ricordava Bob: "Davvero mi sento male se penso che non li ho mai più visti."

Quella da te indicata sembra una pubblicazione al limite della legalità, ma questa cosa sarebbe tutta da indagare. Penso che non sarebbe davvero difficile per lo staff di Dylan bloccare per via legale questo tipo di pubblicazioni, ma a volte, e questa è solo una delle possibilità che a volte non si pensano mai, questi CD, apparentemente bootleg,sono invece pubblicati sotto altro nome da chi ha la piena legalità di immettere legalmente sul mercato cose che sembrano arrivare per vie losche o traverse. Comunque, andando oltre a questa questione, la qualità di queste registrazioni è naturalmente molto scarsa e, oltre il valore di testimonianza o collezionistico, valgano poco proprio per la scarsa qualità dela registrazione. A livello di collezionistico di raccolta di materiale dylaniano (facciamo il caso che uno avesse il desiderio di avere l'opera di Dylan dalla A alla Z) un CD come questo non dovrebbe mancare nella personale CDteca o discoteca del meticoloso collezionista.
La setlist di questo CD è la seguente:

1 Hard Times in New York Town 1:00
2 Wayfaring Stranger 0:45
3 Makes a Long Time Man Feel Bad 0:21
4 (I Heard That) Lonesome Whistle 3:21
5 Worried Blues 0:51
6 Baby of Mine 1:01
7 Instrumental One 0:23
8 Baby, Let Me Follow You Down 1:58
9 Fixin' to Die 1:10
10 San Francisco Bay Blues 1:55
11 You're No Good 1:25
12 House of the Rising Sun (1961) 6:47
13 Instrumental Two 2:19
14 Roll in My Sweet Baby's Arms / Bells of Rhymney 0:40
15 Come All You Fair and Tender Ladies 1:58
16 Roll in My Sweet Baby's Arms 1:46
17 Bells of Rhymney 3:06
18 Instrumental Three 1:29
19 Highway 51 4:26
20 This Land Is Your Land 3:15
21 See That My Grave Is Kept Clean (1961) 1:01
22 A Hard Rain's A-Gonna Fall 7:23
23 Instrumental Four 2:20
24 James Alley Blues 2:44
25 Hard Times in New York 1:58
26 The Death of Emmett Till 4:27
27 I Rode out One Morning 2:59
28 House of the Rising Sun (1962) :24
29 See That My Grave Is Kept Clean (1962) 1:09
30 Ballad of Donald White

Tieni però presente che questa è una riedizione (solo delle prime tre sessioni) in MP3 di un doppio CD contenete le quattro sessioni di registrazione complete pubblicate qualche anno prima con il seguente titolo e la seguente setlist:

The Home Of Eve And Mac McKenzie, New York City, New York, 23/11 + 04/12/61 and 09/62 + 18/04/63
(aka The McKenzie Tapes 1961 - 1963)



 

CD I:
23 November 1961
Tuning
Hard Times In New York Town
Wayfaring Stranger (trad.)
(It Makes) A Long Time Man Feel Bad (trad.)
(I Heard That) Lonesome Whistle (Hank Williams/Jimmy Davies)
Worried Blues (Hally Wood)
Baby Of Mine (?)
Instrumental
Baby, Let Me Follow You Down (Eric von Schmidt)
Fixin' To Die (Bukka White)
San Francisco Bay Blues (Jesse Fuller)
You're No Good (Jesse Fuller)
House Of The Risin' Sun (trad.)
Instrumental
This Land Is Your Land (Woody Guthrie)

04 December 1961
Come All Ye Fair And Tender Ladies (trad.)
Katy Cline (L. V. H. Crosby)
Bells Of Rhymney (Idris Davies/Pete Seeger)
Instrumental Blues
Unknown
Highway 51 (Curtis Jones)
This Land Is Your Land (Woody Guthrie)

CD II :                                                                                                                                                                               September 1962
Instrumental
See That My Grave Is Kept Clean (Blind Lemon Jefferson)
Doodles & Conversation
Ballad Of Donald White
A Hard Rain's A-Gonna Fall
Instrumental
James Alley Blues (Richard Brown)

18 April 1963
I Rode Out One Morning (?)
Instrumental
Don't Think Twice, It's All Right (instrumental)
Instrumental
Long Time Gone
Only A Hobo
House Of The Risin' Sun (trad.)
Instrumental
Cocaine Blues (instrumental)

Bonus Tracks from Genuine Bootleg Series Vol. 3:
Hard Times In New York Town (longer version than the one on the first disc)
The Death Of Emmett Till (dated to 29 January 1962)
See That My Grave Is Kept Clean (Blind Lemon Jefferson) (same as above)
Ballad Of Donald White (same as above)
I Rode Out One Morning (?) (same as above)
House Of The Risin' Sun (trad.) (same as above)

Questo è quello che è a mia conoscenza, ora tocca a te decidere cosa fare! Un salutone, Mr.Tambourine, :o)

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Bobby Gregg, il batterista di "Like a Rolling Stone" è morto

 

Robert J. ( Bobby ) Gregg (nato nel 1929 o 1930 a Philadelphia, Pennsylvania) ci ha lasciato lo scorso 3 maggio. Era un  batterista ed è stato anche un produttore discografico. Come batterista e leader della sua band ha inciso un album e diversi singoli, tra cui un singolo che è entrato nei Top 40 negli Stati Uniti.
Gregg è più conosciuto per il suo lavoro in diversi brani negli anni ‘60 tra i quali "Like a Rolling Stone" di Bob Dylan e "The Sound Of Silence" di Simon and Garfunkel. E' stato anche temporaneamente un membro di The Hawks, che in seguito divennero noti come The Band.
Gregg aveva in principio attirato l'attenzione nel 1955 come l' unico membro bianco del gruppo tutto nero "Steve Gibson e The Red Caps".

Nel 1962 , Bobby Gregg and his Friends ha pubblicato un singolo , "The Jam - Parte 1" , che ha raggiunto il #14 sulla R & B chart di Billboard e il #29 della classifica Billboard Hot 100. La B-side del singolo era "The Jam - Parte 2".

Nel 1963 , ha pubblicato un album per la Epic Records chiamato “Let Stomp e Wild Weekend”.
 

Nel 1964 e nel 1965 , ha pubblicato i singoli “Any Number Can Win”, “MacDougal Street”, “It’s Good to Me” and “Charly Ba-Ba”. Egli ha anche agito come produttore discografico, producendo le canzoni di Sun Ra, Erma Franklin, Richard Wylie e Frank Hunter. A volte ha suonato la batteria sui dischi che ha prodotto.

Nel 1964 , in via sperimentale, il produttore di Bob Dylan Tom Wilson volle vedere come la registrazione del 1962 di Dylan di "The House of the raising sun” avrebbe suonato se l'originale acustico fosse stato sostituito da una band che suonava strumenti elettrici. Gregg fu chiamato a suonare la batteria.

Nel gennaio del 1965, Gregg ebbe modo di lavorare con Dylan come batterista sulle canzoni del lato elettrico dell'album “Bringing It All Back Home”. Gregg registrò "Subterranean Homesick Blues", "She Belongs to Me", "Love Minus Zero / No Limit", "Outlaw Blues" e “Bob Dylan’s 115th Dream” il 14 gennaio 1965 e "Maggie’s Farm" e "On The Road Again" il 15 gennaio 1965.

Il 15 giugno 1965, quando Dylan era pronto per registrare "Like a Rolling Stone", molti dei musicisti che avevano suonato nelle sessioni di “Bringing It All Back Home”, incluso Gregg, furono chiamati ad accompagnarlo. Quindi, è di Gregg il colpo di rullante che apre il brano, così come l'album "Highway 61 Revisited". "Like a Rolling Stone " raggiunse il #1 della classifica Billboard Hot 100, e nel 2004 fu nominato dalla rivista Rolling Stone come la canzone rock #1 di tutti i tempi.
Il resto di “Highway 61 Revisited” fu registrato tra il 29 luglio e il 4 agosto 1965. Gregg fu il batterista per le sessioni del 29 luglio e del 30 che produssero "Tombstone Blues", "It Takes a Lot to Laugh, It Takes a Train to Cry" e "From a Buick 6".
E' stato anche il batterista che il 29 luglio registrò "Positively 4th Street", che fu lasciata fuori da “Highway 61 Revisited” ma che diventò uno dei top 10 singoli sia negli Stati Uniti che nel Regno Unito. Sebbene si creda che il batterista dell'album “Highway 61 Revisited" sia stato Sam Lay, la take di "Just Like Tom Thumb’s Blues" si sa per certo che fu suonata da Gregg.
Gregg è stato anche il batterista probabile per "Queen Jane Approximately” and “Ballad of a Thin Man”, il che significa che Gregg ha suonato in tutte le canzoni dell'album tranne che in "Highway 61 Revisited" e "Desolation Row" dove non vi è alcuna parte di batteria. Sam Lay è accreditato perchè probabilmente ha suonato solo nella title-track “Highway 61 Revisited”, ma il resto dell’album è da accreditare a Gregg.

Nel novembre del 1965, Gregg si unì agli Hawks, che erano la backing-band di Dylan in tour, quando il batterista Levon Helm lasciò il gruppo. Rimase con gli Hawks per circa un mese prima di essere sostituito da Sandy Konikoff. Ha registrato con Dylan nelle sessioni del 30 novembre una prima versione di "Visions of Johanna", e forse "Can You Please Crawl Out Your Window?".
Ha inoltre registrato con Dylan nel gennaio del 1966 nelle sessioni di Blonde on Blonde "One Of Us Must Know (Sooner Or Later)", così come diverse altre canzoni che non sono state inserite nell’album e che sono state riregistrate in seguito, tra cui “I’ll Keep It With Mine”, che fu in seguito pubblicata sulle Bootleg Series Volumes 1–3 (Rare & Unreleased) 1961–1991.
Nel 1965 Tom Wilson , che aveva prodotto gli album di Dylan “Bringing It All Back Home” e il singolo "Like a Rolling Stone" decise di sperimentare il suono elettrico con la canzone di Simon & Garfunkel "The Sound of Silence". Una versione acustica di "The Sound Of Silence" era stata pubblicata sull’album di Simon & Garfunkel “Wednesday Morning, 3”.

Come aveva fatto con la versione di Dylan di "The house of the raising sun”, Wilson impiegò una band elettrica per rifare "The Sound Of Silence" e pubblicarlo sull’omonimo album ad insaputa di Art Garfunkel e Paul Simon. Bobby Gregg era stato ancora una volta il batterista che Wilson impiegato nella creazione di questa base musicale. La versione di " The Sound of Silence" con la band elettrica divenne un hit #1.

Nel 1967 , Gregg era il batterista della backing-band di Peter, Paul & Mary dopo aver suonato nell’album d’esordio del trio “Peter, Paul And Mary”. Nel 1971 , suonò per John Cale & Terry Riley nel loro album “Church Of Anthrax” .

 

 
Sabato 10 Maggio 2014

Honolulu, Hawaii, Neal S. Blaisdell Arena - April 29, 2014

di Al dal New Hampshire

Io e Susan abbiamo avuto la fortuna di essere tra il pubblico per lo spettacolo di Honolulu. Mi è piaciuto molto, anche al pubblico è piaciuto molto. Non voglio fare l’analisi canzone per canzone perchè ormai tutti voi conoscete fin troppo bene la setlist per stare a fare la ripetizione dell’elenco.
Solo alcune impressioni. Lo spettacolo inizia con le luci che calano lentamente, si sentono i rintocchi della NBC e poi Stu con  un meraviglioso riff di chitarra acustica come il calore di un fulmine all'orizzonte, o, come diceva la vecchia canzone, come la quiete prima che dell'uragano.
Amo questa nuova introduzione degli shows. Sono anche contento perchè penso che Stu sia molto sottoutilizzato e così ha la possibilità di mostrarsi un pò. Il suono continua per almeno 12 battute o giù di lì, ma sarà grande in tutto lo spettacolo. Sono meravigliato per come questo suono di acustica sia buono come non ho mai sentito in nessun’altro show che possa
ricordare. E una cosa buona, e perché lo spettacolo è molto forte per i testi, l’esecuzione, gli arrangiamenti, il colore e le atmosfere che crea. Non è un vero spettacolodi rock and roll. Da questo punto di vista è un pò sottotono, ma ricco in tutti gli altri aspetti, e la folla è una folla intelligente, con buoni apprezzamenti, il pubblico sembra conoscere tutte le nuove canzoni abbastanza bene! Mantiene l’attenzione per la maggior parte del tempo, ma tra la folla c'è sempre il frinire e le chiacchiere di quelle persone che vengono a parlare non-stop durante le canzoni, ed io dico a questa gente, se volete parlare con un altro o vi basta ascoltare la vostra voce, andate in un bar e risparmierete un centinaio di dollari.
La folla sapeva cosa aspettarsi in questa notte e le persone sembravano molto felici di essere lì. Durante lo spettacolo ho pensato che Bob avesse chiuso il cerchio (anche se la ruota continua a girare).
L’inizio della sua carriera, prima di passare alla chitarra elettrica, era tutta impostata sull’esecuzione, l'atmosfera e la storia, e così è stata anche stasera. Non ha mai preso la chitarra elettrica, in realtà non c’era nemmeno sul palco. Ma lo spettacolo contiene le ben eseguite Dylan-gemme assassine come ScarletTown, Long And Wasted Years e Forgetful Heart, tutte canzoni molto recenti. Ma è il vecchio Dylan è sempre lui, con le sue liriche e le sue atmosfere, e ora con la suggestione del canto di un vecchio la cui saggezza è sempre lì, ma ora ancora più ricca. Grazie Bob! Grazie per essere venuto a rivedere dei vecchi amici, grazie per averci fatto portare le nostre chiappe alle Hawaii (e perché abbiamo aspettato così tanto tempo per farlo? Dannazione, è bello qui), e grazie per il grande spettacolo . Ho partecipato a molti dei tuoi spettacoli superlativi, ma questo tranquillo spettacolo è uno di quelli che ricorderò per un lungo periodo di tempo.

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L'arte di Bob Dylan in mostra a New York                                            clicca qui

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Disegni Bob Dylan in vendita e mostra a New york                             clicca qui

 

 
Venerdi 9 Maggio 2014

Bob Dylan, digitalizzato tutto l'archivio                                                clicca qui

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Tal Wilkenfeld: Quando il bassista è donna                                         clicca qui

Se qualcuno ha avuto il piacere di assistere ieri sera dopo mezzanotte al concerto di Jeff Beck trasmesso da Rai 5 avrà notato certamente questa minuscola australiana che suona il basso in modo da far restare a bocca aperta. Consiglio a tutti di leggere l'articolo e guardate i filmati!

 

 
Giovedi 8 Maggio 2014

Bob Dylan pittore in mostra in una galleria di New York                     clicca qui

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Investor Day Detroit, Marchionne spacca il minuto con Bob Dylan    clicca qui

 

 
Mercoledi 7 Maggio 2014

IL NUOVO ALBUM DI MASSIMO BUBOLA

“IL TESTAMENTO DEL CAPITANO”

  Eccher Music/Self

Un nuovo disco per il 100° anniversario della Grande Guerra

TRACKLIST:
1 NEVE SU NEVE
2 BOMBARDANO CORTINA
3 SUL PONTE DI PERATI
4 IL TESTAMENTO DEL CAPITANO
5 DA CAPORETTO AL PIAVE
6 VITA DI TRINCEA
7 SUI MONTI SCARPAZI
8 LA TRADOTTA
9 TA PUM
10 L’ALBA CHE VERRA’
11 ROSSO SU VERDE
12 NOI VENIAM DALLE PIANURE

Il re del folk-rock Massimo Bubola torna a interpretare e rivisitare le canzoni della Grande Guerra con il suo nuovo album  "IL TESTAMENTO DEL CAPITANO" a distanza di 9 anni dal successo di "QUEL LUNGO TRENO" del 2005, proprio nel centesimo anniversario dall’inizio del conflitto mondiale.
Massimo Bubola riprende e riarrangia, caratterizzandoli profondamente col suo sound e la sua poetica, grandi brani tradizionali come: Ta pum, Il Testamento del Capitano, Sul ponte di Perati, Monti Scarpazi, Bombardano Cortina, La tradotta e propone anche nuove e intense ballate, che nei testi e nelle sonorità riprendono il tema della Grande Guerra come: Da Caporetto al Piave, L'alba che verrà, Neve su neve, Vita di trincea.
Chiudono il disco le reinterpretazioni di due memorabili brani scritti da Massimo Bubola sul tema della Grande Guerra: Rosso su verde e Noi veniam dalle pianure cantati dal prestigioso coro ANA-Milano, diretto dal maestro Massimo Marchesotti.
Il tutto rivisitato con la sensibilità e l'esperienza di un grande autore, scrittore e musicista, autore di capolavori della canzone italiana e non, come Fiume Sand Creek, Don Raffaè e Il cielo d’Irlanda, solo per citarne alcuni.

“Molti di questi brani li conoscevo fin dalla più tenera età, sono stati il mio primo approccio con la canzone, li cantavo con mio nonno, con mio padre, coi miei zii. Tante volte mi è stato chiesto perché, negli anni, avessi io stesso scritto tante canzoni sulla guerra e in particolare sulla Prima Guerra Mondiale; riflettendo ho capito che mi è rimasto dentro una sorta di imprinting a partire da queste esperienze infantili, da questo primo approccio alla musica popolare. La mia prima canzone connessa con questa tematica fu Andrea, che poi cantò Fabrizio De André. Dopo l’album Quel Lungo Treno, Il Testamento del Capitano è la seconda tappa di un percorso nella musica popolare. Ho voluto anche qui unire canzoni tradizionali, che hanno cento anni, con mie canzoni nuove, che hanno un anno di vita, un pò come in un film che accosta immagini di repertorio e immagini nuove, sotto un’unica regia. Un artificio realizzato anche nei due film sulla Prima Guerra Mondiale: Uomini contro di Rosi e La Grande Guerra di Monicelli.
Queste sono canzoni che ho voluto riportare ad una visione individuale, visto che oramai sono da sempre più un repertorio corale e, contemporaneamente, ho voluto portare alla coralità due mie nuove composizioni Rosso su verde e Noi Veniam dalle pianure, con l’esecuzione del coro Ana-Milano nel tentativo di arricchire una letteratura dei canti di montagna e della Guerra, che in Italia è poco visitata. Il Testamento del Capitano è un’altra importante tappa del mio lungo lavoro di rivisitazione e riscoperta delle radici musicali e letterarie del folk di area lombardo-triveneta”.

Contatti e Management:
Eccher Edizioni Musicali s.r.l.

info@ecchermusic.com

www.massimobubola.it

Tel. +39 346 9777966 Ufficio Stampa - Francesco Verni

francescoverni@hotmail.com - Tel. +39 349 4733107

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Talkin' 9385 - Andrea.eustacchi

Salve,
una semplice domanda: come mai nessuna data in Italia di Dylan questa estate?
Grazie, Andrea.

Il perchè di questa scelta te lo potrebbe dire soltanto il management di Dylan che, prima di pubblicare le date del Tour europeo 2014, aveva dichiarato che quest' anno Dylan si sarebbe esibito soltanto nei paesi che nel 2013 non erano stati visitati dal Tour. Queste dichiaraziopni sono state poi smentite dalle date pubblicate, che comprendono concerti in Norvegia, Danimarca, Svezia e Germania. Forse, dopo le sei date dell'anno scorso, il promoter italiano D'Alessandro e Galli ha ritenuto che saltare un anno poteva anche starci, ma questa è solo una mia supposizione. Di più non saprei dirti, pazienza Andrea, l'anno venturo Bob ritornerà certamente nel nostro splendido paese a darci ancora momenti di gioia. Alla prossima, Mr.Tambourine, :o) 

 

 
Martedi 6 Maggio 2014

Le curiosità di “Like A Rolling Stone” nel manoscritto di Dylan

Oh, come vorrei essere stato una mosca sul muro mentre Bob Dylan scriveva alcune delle sue canzoni ormai diventate dei classici. Finchè la macchima del tempo non diventerà realtà dovremo guardare da vicino il Dylan il cantautore in azione attraverso le quattro pagine del manoscritto di "Like A Rolling Stone" che Sotheby's metterà all’asta il 24 giugno 2014 a New York.
Sulle pagine , insieme a molte delle righe che finirono poi in quella che è ritenuta la più grande canzone rock di tutti i tempi, una canzone che ha certamente cambiato le idee di molta gente, pubblicata nel luglio del 1965, ci sono altre parole che Dylan chiaramente stava valutando come alternativa per le strofe ma che poi sono state escluse dalla canzone.

pagina uno del manoscritto di "Like A Rolling Stone"

Il coro, per esempio, non è ancora nella forma originale che poi sarà sul disco. Sulla prima pagina delle quattro del manoscritto c'è una prima versione del ritornello che dice:
“How does it feel (Come ci si sente)
How does it feel (Come ci si sente)
To be (or not to be) on your own (Essere – o non essere – solo con se stessi)
Direction (road back home) (Direzione - strada ritorno a casa)
Like a complete unknown, like a rolling stone.” (Come una completa sconosciuta, come una pietra rotolante).

Proprio sotto il secondo “How does it feel” Dylan ha aggiunto : “Is it ain’t quite real” (non è del tutto vero).
E al lato sinistro della pagina in basso c’è una freccia che parte dalla parola “direction” e indica la parola “Al Capone".

Pagina due

Nella seconda pagina del manoscritto c’è una versione del coro con “path unknown” (percorso sconosciuto) come una delle righe del coro.

Nella parte superiore della pagina tre c’è scritto: “How does it feel/ Behind the wheel.” (Come ci si sente / Dietro la ruota).
Nella parte inferiore della pagina tre il coro è ancora un work in progress:
How does it feel to be on your own (Come ci si sente ad essere da sola)
It feels real (dog-bone) (Ci si sente bene - cane - osso)
Does it feel real.” (Ci si sente bene), poi ha scritto "New Direction Home" (Nuova direzione verso casa), ma ha tirato una riga su "new" e ha scritto "no" sotto a “new”.

pagina tre

Poi: When the winds have (unreadable word that could be “flown”)
(Quando i venti hanno - parola illeggibile che potrebbe essere "volati")
“Shut up and deal like a rolling stone” (Zitto e procedi come una pietra rotolante)
Raw deal (Cosa grezza)
Get down and kneel.” (Scendi e inginocchiati).

All' inizio di pagina quattro c'è questo ritornello:
“How does it feel, how does it feel ( Come ci si sente , come ci si sente)
To be on your own (Ad essere soli con se stessi)
Like a dog without a bone (Come un cane senza un osso)
Now you’re unknown (Ora sei una sconosciuta)
Forever complete unknown (Per sempre una completa sconosciuta)
New direction home (Nuova direzione per casa)
No direction home (senza direzione per casa)
Like a rolling stone.” (Come una pietra che sta rotolando)
 

 pagina quattro

"Se si guardano queste quattro pagine, si può vedere che a questo punto della scrittura non ci sono schemi di rima completi” ha detto al New York Times Richard Austin, esperto di Sotheby's “Qui c’è un coro che è un pezzo iconico di storia, ma evidentemente non è ancora completo come nella sua forma finale. E ci si potrebbe chiedere, se Dylan avesse scelto altre rime, avrebbero avuto lo stesso impatto?".

Dylan ha scritto anche nomi di canzoni e di libri sulle pagine che possono non avere attinenza con la canzone: "Pony Blues", una canzone di Charley Patton; "Midnight Special" (e sopra di essa "Mavis"), "On the Road" e “Butcher Boy", che probabilmente si riferisce a "The Butcher Boy", una vecchia canzone popolare che avevano registrato i Clancy Brothers.

"Era una cosa lunga dieci pagine" disse una volta Dylan parlando del manoscritto di "Like A Rolling Stone", "Non aveva un titolo, era solo tutto il mio odio messo su carta in modo ritmico. Alla fine non era odio, stavo cercando di dire cose che non conoscevano a qualcuno, dicendo loro che erano fortunati".

C'è anche un versetto (con molti scarti) che recita:
“You never listened to the man who could (illegible) jive and wail
Never believed ‘m when he told you he had love for sale
You said you’d never compromise/ now he looks into your eyes
and says do you want make a deal.”
«Non hai mai ascoltato l'uomo che potrebbe (illeggibile) musica jazz e lamenti
Mai creduto quando ti ha detto che aveva amore da vendere
Hai detto che non saresti mai scesa a compromessi / ora lui ti guarda negli occhi e dice vuoi fare un affare".

E in quella che diventerà la terza strofa si può leggere:
“You never turned around
To see the frowns
On the jugglers and the clowns
When they all came down
And did tricks for you to shake the money tree.”
«Non ti sei mai voltata intorno per vedere lo sguardo aggrottato
dei giocolieri e dei clowns
Quando tutti sono venuti giù
E fecevano trucchi per te per raccimolare un pò di soldi".
C'è una riga che annulla l'intera ultima riga.

Le quattro pagine del manoscritto di "Like A Rolling Stone " potrebbe essere vendute per una cifra che potrebbe arrivare fino a 2 milioni di dollari.

(Fonte: http://www.daysofthecrazy-wild.com/secrets-of-like-a-rolling-stone-revealed-in-dylans-working-manuscript-for-the-song/)

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Never Let me go (from Renaldo & Clara) - Bob Dylan & Joan Baez

 

NEVER LET ME GO
(di Joseph C. Scott)

Dry your eyes
No tears no sorrow
Cling to me with all your might
And never let me go

A million times or more dear
You said we'd never part
But lately I find
A stranger in my arms

Give me the right
In summer or in spring-time
To tell the world that you are mine
And never let me go


traduzione di Diego "Dolphin"

Asciuga i tuoi occhi,
nessuna lacrima e nessun dolore,
aggrappati a me con tutto il tuo vigore
e non lasciarmi mai

Un milione di volte o più cara
dicesti che non ci saremmo mai separati
ma ultimamente ho trovato
una straniera tra le mie braccia.

Dammi il diritto
in estate o in primavera,
di dire al mondo che sei mia
e non lasciarmi mai


 

 
Lunedi 5 Maggio 2014

"Tangled up in Blue" - Honolulu, Hawaii, April 29, 2014

 

"Forgetful Heart" - Honolulu, Hawaii, April 29, 2014

 

"Blowin' in the Wind" - Honolulu, Hawaii, April 29, 2014

 

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Talkin' 9384 - Alfioprina

Ciao, che chitarra è quella che usa Bob nella foto che ho allegato? Grazie se sai la risposta, altrimenti pazienza, con molta stima, Alfio.

La chitarra è una National modello Glenwood 99 del 1963 e Dylan l'ha usata nella RTR per suonare "Shelter from the storm" come puoi vedere nel filmato che ho postato sotto:

 

Questa chitarra si trova ora all'Hard Rock Cafè di Londra

Dylan ha usato questa chitarra anche in altre occasioni come si vede dalla foto, ma non saprei dirti in quali altre.

Per saperne di più su questa chitarra puoi guardare anche questo filmato:

 

Ciao, alla prossima, Mr.Tambourine, :o)

 

 
Sabato 3 Maggio 2014

Talkin' 9383 - Pinna

Ciao a tutti , ……… non è il concerto del I° MAGGIO… è qualcosa di meglio.
Bob Dylan - London, England, Wembley Stadium - 7 July 1984
Bob Dylan (vocal & guitar) , Mick Taylor (guitar), Ian McLagan (keyboards) , Greg Sutton (bass) , Colin Allen (drums).

http://www.dailymotion.com/video/xmaciv_bob-dylan-highway-61-revisited_music

Buon ascolto.

HIGHWAY 61 RIVISITATA
traduzione di Michele Murino

Oh, Dio disse ad Abramo "Sacrificami un figlio"
Abe disse "Amico, mi prendi in giro?"
Dio disse "No", Abe disse "Cosa?"
Dio disse "Puoi fare come vuoi Abe ma
la prossima volta che mi vedi arrivare sarà meglio che teli"
Allora Abe disse "Dove vuoi che avvenga questo omicidio?"
Dio disse "Sulla Highway 61"

Georgia Sam aveva il naso sanguinante
il Welfare Department non voleva dargli abiti
Chiese al povero Howard dove andare
e Howard disse che c'era solo un posto che conosceva
Sam disse "Svelto dimmelo che devo scappare"
Il vecchio Howard puntò il fucile
e disse "Da quella parte sulla Highway 61"

Mack the Finger disse a Louie the King
"Ho quaranta lacci per scarpe rossi bianchi e blu
e mille telefoni che non suonano
Sai dirmi dove posso sbarazzarmi di 'sta roba?"
E Louie the King disse "Lasciami riflettere un attimo figliolo"
E poi disse "Sì, penso che si può fare facilmente
Porta tutto semplicemente sulla Highway 61"

Ora, la quinta figlia della dodicesima notte
disse al primo padre che le cose non andavano bene
"La mia carnagione è troppo chiara"
Lui disse "Vieni qui alla luce...
Mmm... Hai ragione
Lascia che lo dica alla seconda madre"
Ma la seconda madre era con il settimo figlio
ed erano tutti e due sulla Highway 61

Ora il gambler errante era davvero annoiato
Stava cercando di causare una nuova guerra mondiale
Trovò un promotore che quasi cadde steso
Disse "Non ho mai organizzato una cosa del genere
Ma credo che si può facilmente fare
Metteremo solo posti allo scoperto al sole
e la facciamo sulla Highway 61"

Effettivamente, con tutto il rispetto per il concertone del 1 maggio, c'è una notevole differenza, è proprio qualcosa di meglio! Ciao, alla prossima, Mr.Tambourine, :o)

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Maui, Hawaii, Alexander & Baldwin Amphitheater, April 26, 2014

by Braulio Escobar

Non vedevo Bob dallo show in Santa Barbara dell'autunno del 2012. Io preferiscono vederlo in locali più piccoli. Quando lo show in Maui è stato annunciato, ho comperato i biglietti e fatto il viaggio alle Hawaii dall’ Oregon.
Avevo letto le recensioni dei concerti giapponesi ed ero consapevole di come lo spettacolo sarebbe stato.
Ora a Maui, le luci del palco si abbassano e la band esce senza annunci e comincia a suonare. La set list è ormai abbastanza statica e c'è l’abituale intervallo.
Bob ora si trova davanti e al centro , a volte si ritira dietro il grande pianoforte, batte ritmi fuori dalla musica costringendo la band a tenere il passo. Il suono della band è molto stretto e controllato quando Bob è al centro della scena cantando con solo il microfono, un pò più "jam" quando Bob suona il pianoforte. Ho visto un sacco di shows di Dylan nel corso degli anni e questa versione del NET è molto meglio rispetto alla media. Con questo insieme Bob sembra sciogliersi e diventare più impegnato. Ha animato davvero il suo canto, afferrando il microfono, ondeggiando al ritmo della musica. Nessun gioco sul palco o presentazione della band. La sua è una band di prim'ordine ma lui la tiene sotto stretto controllo. Punti salienti del 1° set sono stati “What Good Am I?” e la santa trinità di “Pay in Blood”, “Tangled up in Blue” e “Love Sick”.

La seconda parte inizia con “High Water” che cresce a vista d’occhio con Bob che indica col suo braccio sinistro la direzione della prossima alluvione. “Forgetful Heart” con Donnie che sembra il ritorno di Scarlett Rivera, inquietante e bellissima.
Questa non è uno show nostalgico, ma un artista contemporaneo che dà a noi parte della sua attualmente creazione. Come dice il manifesto: Non azzardatevi a mancare!!!

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Paul Simon e la moglie arrestati per "violenza domestica"                  clicca qui

 

 
Venerdi 2 Maggio 2014

Il manoscritto di "Like a Rolling Stone" all'asta il 24 giugno da Sotheby's



Quattro pagine scritta a matita della più volte votata come "più bella canzone di tutti i tempi" e da tutti indicato quale brano più rivoluzionario di tutti i tempi, quello che ha influenzato il maggior numero di artisti e di generi musicali in tutto il mondo, "Like a Rolling Stone", il brano che Bob Dylan scrisse nel 1965 stravolgendo le consuete regole di durata di un singolo brano, andrà all'asta il 24 giugno. Valutate tra 1 e 2 milioni di dollari, le quattro pagine col testo scritto a matita su carta intestata del  Roger Smith Hotel, all'epoca un elegante albergo di Washington, demolito nel 1975, a un isolato dalla White House, sono completate da schizzi, scarabocchi e disegni di un cappello, una gallina, un cervo, le pagine saranno battute all’asta il 24 giugno da Sotheby's.
Il proprietario del manoscritto è un vecchio fan californiano che ha avuto direttamente i manoscritti da Dylan. La casa d’aste Sotheby's dichiara che questa è l'unica bozza riconosciuta del testo di questa straordinaria canzone.
Nel 2010, il testo di John Lennon di "A Day in the Life", il brano che concludeva l'album Sgt. Pepper's Lonely Hearts Club Band era stato venduto all'asta per 1.2 milioni di dollari, l’attuale record per questo tipo di vendita, che però prossimamente il testo di Dylan potrebbe superare.

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Talkin' 9382 - Duluth49

Bellissimo il video Tight connection to my heart.
Complimenti per la tua ricerca, sempre molto approfondita ed interessante.
L'amico Marcello

Davvero bello e divertente, specialmente nel finale quando Dylan fa la parodia di Fonzie. Un salutone, Mr.Tambourine, :o)

  

 

 

Giovedi 1 Maggio 2014

Honolulu, Hawaii, Neal S. Blaisdell Arena - April 29, 2014



1. Things Have Changed (Bob center stage)
2. She Belongs To Me (Bob center stage with harp)
3. Beyond Here Lies Nothin' (Bob on piano, Donnie on electric mandolin)
4. What Good Am I? (Bob center stage, Stu on acoustic guitar)
5. Waiting For You (Bob on piano)
6. Duquesne Whistle (Bob on piano, Tony on standup bass)
7. Pay In Blood (Bob center stage)
8. Tangled Up In Blue (Bob center stage with harp then on piano on 4th verse, Stu on acoustic guitar)
9. Love Sick (Bob center stage with harp)
(Intermission)
10. High Water (For Charley Patton) (Bob center stage, Donnie on banjo)
11. Simple Twist Of Fate (Bob center stage with harp)
12. Early Roman Kings (Bob on piano, Tony on standup bass)
13. Forgetful Heart (Bob center stage with harp, Donnie on viola, Tony on standup bass)
14. Spirit On The Water (Bob on piano)
15. Scarlet Town (Bob center stage, Donnie on banjo, Tony on standup bass)
16. Soon After Midnight (Bob on piano)
17. Long And Wasted Years (Bob center stage)

(encore)
18. All Along The Watchtower (Bob on piano)
19. Blowin' In The Wind (Bob on piano, Donnie on violin)
  

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Talkin' 9381 - Castandrea

Ciao Tamb, mi sapresti dire chi è la nera in compagnia di Bob in questa foto? Grazie, Andrea.

Si tratta di Victoria Regina Spivey, cantante Blues nativa di Houston. La foto fu scattata nelle pause di una sessione in studio per la Spivey Records nel 1961. Un allora relativamente sconosciuto Dylan, in una delle sue prime sessioni di registrazione, contribuì con l'armonica ed i cori a due canzoni registrate dal bluesman Big Joe Williams pubblicate dalla Spivey Records su due LP intitolati "Three Kings and the Queen" (Spivey LP 1004) e "Kings And The Queen Volume Two" (Spivey LP 1014).

 

Alcuni anni dopo, quando Bob divenne famoso, gli album della Spivey vennero ripubblicati con l'aggiunta del nome di Bob Dylan in copertina.

   

La foto con la Spivey venne in seguito usata per il retro di copertina dell'album "New Morning" del 1970.

 Alla prossima, Mr.Tambourine, :o)

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Tight Connection To My Heart (Has Anyone Seen My Love)

 

TIGHT CONNECTION TO MY HEART (HAS ANYBODY SEEN MY LOVE?)
words and music Bob Dylan

Well, I had to move fast
And I couldn't with you around my neck.
I said I'd send for you and I did
What did you expect?
My hands are sweating
And we haven't even started yet.
I'll go along with the charade
Until I can think my way out.
I know it was all a big joke
Whatever it was about.
Someday maybe
I'll remember to forget.

I'm gonna get my coat,
I feel the breath of a storm.
There's something I've got to do tonight,
You go inside and stay warm.

Has anybody seen my love,
Has anybody seen my love,
Has anybody seen my love.
I don't know,
Has anybody seen my love?

You want to talk to me,
Go ahead and talk.
Whatever you got to say to me
Won't come as any shock.
I must be guilty of something,
You just whisper it into my ear.
Madame Butterfly
She lulled me to sleep,
In a town without pity
Where the water runs deep.
She said, "Be easy, baby,
There ain't nothin' worth stealin' in here."

You're the one I've been looking for,
You're the one that's got the key.
But I can't figure out whether I'm too good for you
Or you're too good for me.

Has anybody seen my love,
Has anybody seen my love,
Has anybody seen my love.
I don't know,
Has anybody seen my love?

Well, they're not showing any lights tonight
And there's no moon.
There's just a hot-blooded singer
Singing "Memphis in June,"
While they're beatin' the devil out of a guy
Who's wearing a powder-blue wig.
Later he'll be shot for
resisting arrest,
I can still hear his voice crying
In the wilderness.
What looks large from a distance,
Close up ain't never that big.

I never could learn to drink that blood
And call it wine,
I ever could learn to hold you, love,
And call you mine.

Has anybody seen my love,
Has anybody seen my love,
Has anybody seen my love.
I don't know,
Has anybody seen my love?


COLLEGAMENTO STRETTO COL MIO CUORE (QUALCUNO HA VISTO IL MIO AMORE?)
parole e musica Bob Dylan

traduzione di Michele Murino

Bene, dovevo andarmene in fretta
e non potevo con te intorno al collo (1)
Ho detto che ti avrei mandata a prendere e così ho fatto
Cosa ti aspettavi?
Le mie mani stanno sudando
e non abbiamo neanche iniziato.
Andrò avanti con la sciarada
finchè non riesco a pensare ad una via d'uscita.
Lo so che è stato tutto un grosso scherzo
di qualunque cosa si sia trattata.
Un giorno forse
mi ricorderò di dimenticare

Vado a prendere il mio cappotto
Sento il soffio di una bufera
C'è qualcosa che devo fare stanotte,
tu và dentro e stattene al caldo

Qualcuno ha visto il mio amore?
Qualcuno ha visto il mio amore?
Qualcuno ha visto il mio amore?
Io non so
Qualcuno ha visto il mio amore?

Mi vuoi parlare?
Avanti, parla.
Qualunque cosa tu debba dirmi
non provocherà alcuno shock
Devo essere colpevole di qualcosa,
sussurramelo solo in un orecchio.
Madame Butterfly
mi ha cullato per addormentarmi,
in una città senza pietà
dove l'acqua scorre in profondità
Ha detto "Prenditela calma, baby,
non c'è niente da rubare qui"

Tu sei quella che io ho sempre cercato,
colei che ha la chiave.
Ma non riesco ad immaginare se io sono troppo buono per te
o se tu sei troppo buona per me

Qualcuno ha visto il mio amore?
Qualcuno ha visto il mio amore?
Qualcuno ha visto il mio amore?
Io non so
Qualcuno ha visto il mio amore?

Bene, non c'è in vista nessuna luce stanotte
e non c'è luna
C'è solo un cantante dal sangue caldo
che canta "Memphis in June"
mentre stanno pestando a sangue un tale
che porta una parrucca carta da zucchero
Più tardi gli spareranno
per resistenza all'arresto.
sento ancora la sua voce urlare
nel deserto
Quello che sembra grande in distanza
da vicino non è mai così grande

Non sono mai riuscito a bere quel sangue
e chiamarlo vino
Non sono mai riuscito ad imparare a tenerti vicino, amore,
e chiamarti mia

Qualcuno ha visto il mio amore?
Qualcuno ha visto il mio amore?
Qualcuno ha visto il mio amore?
Io non so
Qualcuno ha visto il mio amore?

(1) "Tight connection to my heart" è ispirata ad una battuta di Humphrey Bogart che in "Damasco '25" dice: "I've got to move fast: I can't with you around my neck" ("Devo andarmene in fretta e non posso con te intorno al collo) e contiene alcune citazioni da "Il mistero del falco".

 

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