"Duquesne Whistle", what is the moral of
the videoclip?
I saw the new videoclip of Dylan, "Duquesne
Whistle", and I’m forced to notice that apparently there is no link
between the images and the lyrics, but maybe there is a hidden moral
behind the videoclip's images more than behind the words of the song.
The world today is really just poorly done, cruel, violent, the world
today is the kingdom of the villains, of the political murderers, more
or less recognized by many international Countries only for interest and
opportunism reasons (there is no need to name names). A world where the
naive and romantic are the victims, animals to hunt, those who regularly
lose in the "struggle for life" of Darwinian memory.
Dylan, with the help of director Edgerton, want to means just this fact,
there is no place for the incurably romantics and the honest people in
this world.
The world after "nine eleven" is worsened, becoming an exclusive
preserve of violence and brutality. We believed that with the crazy
Vietnam war the men had touched the bottom of the madness, the triumph
of ignorance over reason, the praise of folly as an daily way of life,
but, unfortunately, we were wrong. After that bloody war we had to see
lot more of junk, and I must say that, in this respect, mankind has not
left really miss anything to herself. Dylan, once again, launched its
desperate message with this videoclip where more scenes are ugly, really
unpleasant, vulgar and violent, specially when he bypasses the poor
boy’s body, abandoned in the street after a hard beating, with an
indifference that freezes the blood. Is this the kind of world in which
we want to live today? Hopefully not, we hope that the Dylan’s message
has been picked up by many people, therefore there will be no need of
other videos of this kind to understand which way a man must ride to
live quite and happy. Then, as well as Bob said in his song
"Subterranean Homesick Blues": You do not need a weatherman to know
which way the wind blows.
Mr.Tambourine
°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°
”Duquesne Whistle”, qual è la
morale del video?
Ho visto il nuovo video di Bob Dylan, "Whistle Duquesne", e sono
costretto a notare che a quanto pare non vi è alcun legame tra il video
e la canzone, ma forse c'è una morale nascosta dietro le immagini del
video più che dietro le parole della canzone.
Il mondo di oggi è in realtà solo mal fatto, crudele, violento, il mondo
di oggi è il regno dei cattivi, degli assassini politici, più o meno
riconosciuti da molti Paesi internazionali solo per ragioni di interesse
e di opportunismo (non è necessario fare nomi). Un mondo in cui gli
ingenui e romantici sono le vittime, gli animali da cacciare, quelli che
regolarmente perdono nella "lotta per la vita" di darwiniana memoria.
Dylan, con l'aiuto del regista Edgerton, ha voluto mettere in evidenza
proprio questo fatto, non c'è posto per gli inguaribili romantici e le
persone oneste in questo mondo.
Il mondo dopo "Nine Eleven" è peggiorato, diventando appannaggio
esclusivo della violenza e della brutalità. Credevamo che con la folle
guerra del Vietnam gli uomini avessero toccato il fondo della follia, il
trionfo dell'ignoranza sulla ragione, l'elogio della follia come modo di
vivere quotidiano, ma, purtroppo, ci siamo sbagliati. Dopo quella
sanguinosa guerra abbiamo dovuto vedere molta altra spazzatura, e devo
dire che, a questo riguardo, l'umanità non si è fatta davvero mancare
nulla.
Dylan, ancora una volta, ha lanciato il suo disperato messaggio con
questo video in cui molte scene sono brutte, veramente sgradevoli,
volgari e violente, specialmente quando scavalca con grande indifferenza
il corpo del povero ragazzo abbandonato in strada dopo un duro
pestaggio, una indifferenza che gela il sangue. E’ questo il tipo di
mondo in cui vogliamo vivere oggi? Speriamo di no, speriamo che il
messaggio di Dylan sia raccolto da molte persone, allora non ci sarà
bisogno di altri video come questo per capire in che modo l'uomo deve
vivere per essere tranquillo e felice. Allora, come diceva Bob in
"Subterranean Homesick Blues": Non hai bisogno di un meteorologo per
capire da che parte soffia il vento.
Johnstown, Pennsylvania - Cambria
County War Memorial Arena - August 29, 2012
1. Leopard-Skin Pill-Box Hat
2. Man In The Long Black Coat
3. Things Have Changed
4. Tangled Up In Blue
5. Jolene
6. Saving Grace
7. High Water (For Charley Patton)
8. Desolation Row
9. Summer Days
10. Can't Wait
11. Highway 61 Revisited
12. Blind Willie McTell
13. Thunder On The Mountain
14. Ballad Of A Thin Man
15. Like A Rolling Stone
16. All Along The Watchtower
WAITING FOR A WHISTLE - di
Fausto Leali
clicca qui
Giovedi 30
Agosto 2012
Il nuovo
video di "Duquesne Whistle"
video courtesy of guardian.co.uk
Come anticipato ieri, ecco il nuovo video
di "Duquesne Whistle",
diretto da Nash Edgerton, lo stesso che aveva diretto il video di
"Beyond Here Lies Nothing" per Together Through Life nel 2009.
”La và a pochi” per l’uscita di
“Tempest”, per il quale l’attesa è altissima. Proprio per rendere
l'attesa più stuzzicante, con una esclusiva sui siti di The Guardian e
di Rolling Stone, esce il videoclip ufficiale del primo singolo
“Duquesne Whistle”. Il video (definito a mio parere
esageratamente "scioccante" dalla rivista Rolling Stone per la scena del
pestaggio) è comunque ben confezionato anche se la storia narrata nel
video non ha niente a che vedere con quello che Dylan sta cantando, la
canzone di Dylan praticamente fa da sottofondo musicale al video, facendo in
questo modo perdere molta attenzione nei confronti della canzone stessa.
Nel video, girato per le strade di Los Angeles, si vede un ragazzo che
cerca in diversi modo di attirare l'attenzione di una bella ragazza che sembra
però esserne spaventata, fino al momento che, dopo aver rubato una rosa da
donare alla ragazza, il giovane viene arrestato. Mentre è inseguito dai
polizziotti il giovane fa cadere a terra una persona che stava in cima
ad una scala. Quella persona lo aspetterà all’uscita del carcere per
vendicarsi: portato il ragazzo in uno scantinato, il giovane viene
picchiato duramente. Intercalate alle immagini della storia
narrata nel video, sono mischiate immagini di Dylan che cammina per le
strade di notte seguito da una banda di teppisti (non si capisce che
nesso ci sia con tutto il resto). Alla fine del video Dylan e la sua gang
passano indifferenti sopra al corpo del giovane pestato a sangue.
Youngstown, Ohio - Covelli Centre -
August 28, 2012
1. Leopard-Skin Pill-Box Hat
2. It's All Over Now, Baby Blue
3. Things Have Changed
4. Tangled Up In Blue
5. Rollin' And Tumblin'
6. Sugar Baby
7. John Brown
8. Love Sick
9. Summer Days
10. Visions Of Johanna
11. Highway 61 Revisited
12. Simple Twist Of Fate
13. Thunder On The Mountain
14. Ballad Of A Thin Man
15. Like A Rolling Stone
16. All Along The Watchtower
Ciao,
È chiaro che l'Italia non sarà coinvolta in questo divertente gioco del
marcheting che vede gli States, Berlino e Londra festeggiare l'uscita di
Tempest per quello che sorprendetemente è: l'album (che si prefigura
quanto meno interessante) di un artista di 71 anni che fa ancora
notizia. Io mi appello alla fattoria di Maggie a Michele e a Vites che
spesso interviene e a chiunque abbia a che fare con la discografia e il
giornalismo perché si faccia pressione alla Feltrinelli (Carlo
Feltrinelli si professa dylaniano) affinché aderisca a questa iniziativa
e una volta tanto fare anche noi i fans un pò meno maturi, festeggiare
il caro vecchio, fare la fila per le copie autografate (a Londra ve ne
saranno) e gadget.
Oppure sono solo io che ne sento l'infantile desiderio?
Massimo K.
Caro
Massimo, non credo che nessuno dei personaggi da te citati possano
intervenire per far modificare decisioni di marketing prese direttamente
da Sony. Queste strategie saranno state elaborate in ragione dei
possibili numeri relativi alle vendite in ogni singolo paese del mondo.
Da noi, per quanto possano esserci alcune migliaia di dylaniati, c'è
sempre il grande problema della lingua, e credimi, non è un problema da
poco. Per chi non conosce almeno discretamente la lingua inglese è come
comperare un disco cantato in cinese o in dialetto bergamasco. Forse per questi motivi Sony ci consdidera un
paese di serie B dal punto di vista della potenzialità commerciale.
Altrettanto criticabile la scelta di Sony di sciegliere alcuni "amici"
fidati per quella fase burlesca del pre-ascolto. Ma non potevano inviare
il disco ai siti come il nostro, dedicati esclusivamente a Dylan? Ne
avrebbero tratto infinitamente più vantaggio, alla fin fine chi compra i
dischi di Bob siamo noi, ma per Sony noi non esistiamo nemmeno, forse
diamo pure un fastidio, ricordo che per Barolo a Maggiesfarm è stato
rifiutato l'accredito stampa, e più non dico!
Caspita ragazzi, Tempest non è ancora uscito e già c'è chi fa delle
belle gaffe come quella letta ieri in edicola mentre sfogliavo Sorrisi e
Canzoni dove c'è scritto che nell'ultimo album di Bob c'è una canzone
dedicata ad Elton John (invece di John Lennon)...questo per farvi capire
com'è attenta e preparata certa stampa su Dylan..e non solo. Va
bé...tiriamo il solito velo pietoso, facciamo finta di niente e
aspettiamo Tempest.
ciao....
Caz....pita, è incredibile, e pensare che certa gente la pagano pure per
scrivere queste cose............................
Mercoledi
29
Agosto 2012
La mail di
Alessandro
Prima di tutto ciao e complimenti per il sito.
Scrivo solo per inserirmi brevemente nel dibattito sull'anteprima dei
nuovi brani di Dylan, in particolare sulla tendenza nel dare giudizi al
primo ascolto. A tal proposito mi è rimasta impressa una frase di Eric
Clapton che ho trovato sul bellissimo libro del prof. Carrera "La voce
di Bob Dylan": "È come se per tutto quello che [Dylan] fa si debba
aspettare un anno o due prima di trovare il modo giusto di ascoltarlo.
Al principio sembra tutto un disastro... Un anno dopo lo riascolti e ti
accorgi che andava bene così."
Nient'altro da aggiungere.
Ciao e complimenti ancora, Alessandro.
Forse avrà ragione Eric nel
dire che si dovrebbe aspettare un paio d'anni prima di giudicare, in
questo caso, Tempest! Credo però che tutti noi abbiamo il bisogno, più
che il desiderio, di esprimere i pensieri e le emozioni, negative o
positive, che il primo ascolto dei nuovi pezzi di "Tempest", Early Roman
Kings, il breve Scarlet Town, ed ora Duquesne whistle. Poi magari fra
due anni saremo disposti a cambiare idea senmza nessun problema, ma il
bello ed il succo della vita è l'oggi e non il domani, in questo non
concordo con Clapton. Che c'è di male nell'avere una prima e magari
superficiale impressione su di un pezzo? La diversità di idee, di gusti,
di giudizi, è quello che alimenta l'interesse per qualsiasi cosa, ma in
particolare tutte le cose che riguardano Bob Dylan. Da anni si è creata
questa specie di caccia al tesoro che potrebbe sembrare assurda, il
voler scovare a tutti i costi qualcosa di particolare nelle canzoni di
Bob, ed a volte, se non troviamo nessun riferimento, rimaniamo delusi
solo per questo banale motivo. Bob non è per niente obbligato a scrivere
soltanto capolavori, nella sua lunga carriera l'ha dimostrato più volte,
quando la sua fantasia ha bisogno di un Masterpiece lui lo tira fuori
dal cappello a cilindro come farebbe un prestigiatore estraendo il
coniglio. In altre occasioni non sente questa esigenza, sente solo la
voglia di suonare, di divertirsi, di avere un taglio leggero, ed allora
fa cose out-of-Dylan come "Christmas in The Heart", o cose di tono non
eccelso come Together Through Life, cose pazzesche come "Self Portrait".
Dylan può fare tutto e di tutto, a questo ci ha abituati, a volte nella
polvere a volte sull'altare, come nei concerti dal vivo, a volte
stupendi a volte svogliati e noiosi. Così è Dylan, uno che certamente
non lascia indifferenti e fa discutere, perciò esprimiamo pure le nostre
opinioni su questi primi assaggi, poi fra una decina di giorni arriverà
la vera e propria Tempesta, ed anche allora dovremo limitarci ad
esprimere la nostra "prima impressione", non credo che nessuno di noi
dylaniati sia disposto ad aspettare due anni per giudicare Tempest!
Un nuovo video di "Duquesne Whistle"
con Bob Dylan
Questione di ore, un nuovo video di "Duquesne Whistle", con Bob Dylan,
sarà presentato in anteprima mondiale sul sito di The Guardian. Il video
è stato diretto da Nash Edgerton, che ha anche diretto il video di
"Beyond Here Lies Nothing" per l’uscita di Together Through Life nel
2009.
Martedi 28
Agosto 2012
Ascoltate
"Duquesne Whistle", scritto con Robert Hunter
(probabilmente copyright 2012 Special
Rider Music / Ice Nine Publishing)
Listen to that Duquesne whistle blowin’
Blowin’ like it’s gonna sweep my world away
I’m gonna stop in Carbondale and keep on going
That Duquesne train gonna ride me night and day
You say I’m a gambler, you say I’m a pimp, but I ain't neither one.
Listen to that Duquesne whistle blowin'
Sounds like it’s on a final run Ascoltate quel fischio di Duquesne che soffia
Sta soffiando come se stesse andando a spazzare via il mio mondo
Io mi fermerò a Carbondale e andrò avanti
Quel treno di Duquesne mi porterà giorno e notte
Tu dici che sono un giocatore d'azzardo, dici che sono un ruffiano, ma
non sono ne l’uno ne l’altro.
Ascoltate quel fischio di Duquesne che soffia
Suona come se fosse la corsa finale
Listen to that Duquesne whistle blowin'
Blowin’ like she never blown before
Blue light blinking, red light glowing
Blowin' like she's at my chamber door
You smilin' (smile in?) through the fence at me
Just like you’ve always smiled before
Listen to that Duquesne whistle blowin’
Blowin' like she ain't gonna blow no more Ascoltate quel fischio di Duquesne che soffia
Soffia come non ha mai soffiato prima
luce blu lampeggiante, luce rossa incandescente
soffia come se lei fosse alla porta della mia camera
mi sorridi attraverso lo steccato
Proprio come hai sempre sorriso prima
Ascoltate quel fischio di Duquesne che soffia
Soffia come se lei non dovesse più soffiare
Can't you hear that Duquesne whistle blowin?
Blowin' like the sky's gonna blow apart
You’re the only thing alive that keeps me going
You’re like a time bomb in my heart
I can hear a sweet voice gently calling
Must be the mother of our Lord
Listen to that Duquesne whistle blowin'
Blowin’ like my woman’s on board Non sentite quel fischio di Duquesne che soffia
Che soffia come se il cielo dovesse saltare in aria lontano
Tu sei l'unica cosa viva che mi fa andare avanti
Sei come una bomba a orologeria nel mio cuore
Sento una dolce voce chiamare delicatamente
Deve essere la madre di nostro Signore
Ascoltate quel fischio di Duquesne che soffia
Sta soffiando come se la mia donna fosse a bordo
Listen to that Duquesne whistle blowin’
Blowin' like it’s gonna blow my blues away
You're a rascal I know exactly where you’re going
I’ll lead you there myself at the break of day
I wake up every morning with that woman in my bed
Everybody tellin’ me she’s gone to my head
Listen to that Duquesne whistle blowin’
Blowin’ like it’s gonna kill me dead Ascoltate quel fischio di Duquesne che soffia
Che soffia per mandare via la mia tristezza
Tu sei un mascalzone so esattamente dove stai andando
Ti guiderò io stesso alla fine del giorno
Mi sveglio ogni mattina con quella donna nel mio letto
Tutti a dirmi che mi è andata alla testa
Ascoltate quel fischio di Duquesne che soffia
Soffia come se stesse uccidendomi
Can’t you hear that Duquesne whistle blowin’?
Blowin’ through another no-good town
The lights of my native land are glowin'
I wonder if they’ll know me next time ‘round
I wonder if that old oak tree’s still standin’
That old oak tree, the one we used to climb
Listen to that Duquesne whistle blowin'
Blowin’ like she’s blowin’ right on time Non sentite quel fischio di Duquesne che
soffia?
Che soffia attraverso un altra città cattiva
Le luci della mia terra natia sono splendenti
Mi chiedo se saranno ancora intorno a me la prossima volta
Mi chiedo se questa vecchia quercia è ancora in piedi
Quella vecchia quercia, quella dove eravamo soliti arrampicarci
Ascoltatete quel fischio di Duquesne che soffia
Che soffia come se lei fosse giusta in orario
Un sacco di novità oggi nel mondo di
Bob Dylan
In primo luogo c’è stato l'annuncio del nuovo singolo "Duquesne
Whistle", il brano di apertura dal prossimo album “Tempest”. Il brano,
della durata di cinque minuti e 43 secondi verrà offerto per il download
da Amazon, a partire da Martedì.
Dylan sulla copertina della rivista Rolling Stone edizione
tedesca
In questo articolo di accompagnamento,
veniamo a sapere che, ancora una volta, Dylan ha collaborato con il
paroliere dei Grateful Dead Robert Hunter. In principio collaborarono in
due composizioni nell’album di Dylan del 1988 “Down In The Groove”, poi
ancora una volta hanno unito le loro forze per la maggior parte
dell’album del 2009 “Together Through Life”.
Questa è la terza canzone da “Tempest” messa a disposizione del
pubblico. Oltre a questa "Duquesne Whistle" e "Early Roman Kings”, un
estratto di quasi un minuto di "Scarlet Town" è stato suonato nei titoli
di coda degli episodi di apertura di questa stagione della serie “Strike
Back” della Cinemax.
Primi pensieri: Suono ottimo, con voce un pò più aspra di quello che le
recensioni dei pre-ascoltatori mi avevano portato a credere. Il suono
jaunty swingin' mi ricorda il suono di "Love & Theft". E’ una mia
impressione o ci sono un sacco di allusioni sessuali in questi testi?
Caro Mr T, ti rigiro - se non lo avessi ancora scovato - questo link
speditomi da mio cugino con la canzone apripista di "Tempest" -,
"Duquesne whistle"e relativo (informale) testo...buon ascolto!
Listen to that Duquesne whistle blowing␣
Blowing like it's gonna sweep my world away␣
I'm gonna stop in Carbondale and keep on going␣
That Duquesne train gonna ride me night and day␣
You say I'm a gambler, you say I'm a pimp␣
But I ain't neither one␣
Listen to that Duquesne whistle blowing␣
Sounding like it's on ....␣ ␣
Listen to that Duquesne whistle blowing␣
Blowing like she's never blown before␣
Look like blinking, red light blowing␣
Blowing like she's at my chamber door␣
You smiling through the fence at me␣
Just like you always smiled before␣
Listen to that Duquesne whistle blowing␣
Blowing like she ain't gonna blow no more␣ ␣
Can't you hear that Duquesne whistle blowing␣
Blowing like the sky is gonna blow apart␣
You're the only thing alive that keeps me going␣
You're like a tie bound to my hear␣
I can hear a sweet voice gently calling␣
Must be the mother of our Lord
Ti
ringrazio Simone, già scovato (vedi sopra), ciao e grazie comunque, alla
prossima:o)
Ciao a tutti,oggi lunedi 27 agosto 2012 alle ore 15.15 sto ascoltando la
premiere di “Duquesne whistle” tratto da “Tempest” l’ultimo album del
“nostro”. Continuo a pigiare sul tasto play alla fine del brano per
poterlo riascoltare! Tutti i giorni cerco di rubare delle news sul web
riguardo all’ultima fatica di Bob,sono in trepida attesa,come quando ero
ragazzo (45 now) ma ho anche qualche timore. Infatti i”primi re di
roma”mi avevano lasciato un pò spiazzato,”Scarlet” mi aveva risollevato
ed ora mentre ascolto “il fischio di Duquesne”, noto la mia faccia
divertita allo specchio e a stento trattengo una lacrimuccia, misto tra
felicità e commozione:il vecchio BOB ce l’ha fatta, mi ha steso un’altra
volta!
Cincinnati, Ohio - PNC Pavilion at
Riverbend - August 26, 2012
1. Leopard-Skin Pill-Box Hat (Bob on
keyboard, Donnie on lap steel, Stu not present)
2. It's All Over Now, Baby Blue (Bob on piano and harp, Donnie on pedal
steel, Stu not present, Charlie on black Telecaster)
3. Things Have Changed (Bob center stage with harp then on piano, Donnie
on pedal steel, Stu on present, Charlie on black Telecaster)
4. Tangled Up In Blue (Bob center stage then on piano, Donnie on pedal
steel, Stu on acoustic guitar, Charlie on silver Stratocaster)
5. Honest With Me (Bob on piano, Donnie on lap steel, Stu on acoustic
guitar, Charlie on silver Les Paul, George on drums with brushes)
6. Blind Willie McTell (Bob center stage with harp, Donnie on banjo, Stu
on acoustic guitar, Charlie on Gretch White Falcon guitar, Tony on
standup bass)
7. Tweedle Dee & Tweedle Dum (Bob on piano, Donnie on pedal steel, Stu
on Stratocaster, Charlie on black Telecaster)
8. Spirit On The Water (Bob on piano and harp, Donnie on pedal steel,
Stu on hollow body electric, Tony on standup bass)
9. High Water (For Charley Patton) (Bob center stage with harp, Donnie
on banjo, Stu on Stratocaster, Charlie on black Telecaster, Tony on
standup bass)
10. Visions Of Johanna (Bob on piano, Donnie on electric mandolin, Stu
on acoustic guitar, Charlie on black Telecaster, George on drums with
brushes)
11. Highway 61 Revisited (Bob on piano, Donnie on lap steel, Stu on
hollow body electric, Charlie on silver Les Paul, Tony on standup bass,
George on drums with brushes)
12. Tryin' To Get To Heaven (Bob on piano with harp, Donnie on pedal
steel, Stu on acoustic guitar, Charie on Stratocaster)
13. Thunder On The Mountain (Bob on piano, Donnie on lap steel, Stu on
Telecaster, Charlie on silver Telecaster)
14. Ballad Of A Thin Man (Bob center stage then on piano then center
stage with harp, Donnie on lap steel, Stu on Telecaster, Charlie on
silver Telecaster)
15. Like A Rolling Stone (Bob on piano, Donnie on pedal steel, Stu on
Les Paul, Charlie on silver Telecaaster, Tony on red Rickenbacker bass)
16. All Along The Watchtower (Bob on piano, Donnie on lap steel, Stu on
Stratocasrter, Charlie on Stratocaster, Tony on red Rickenbacker bass)
(encore)
17. Blowin' In The Wind (Bob on piano then center stage with harp,
Donnie on violin, Stu on acoustic guitar, Tony on white Fender bass, The
McCrary Sisters on backup vocals*)
*The McCrary sisters consist of Regina, Ann, Deborah and Alfreda.
Regina was one of Bob's backup singers on the 1979-1981 tours.
Regina also appeared on the "Slow Train Coming", "Saved" and "Shot Of
Love" albums
Lunedi 27 Agosto 2012
Indianapolis, Indiana - White River
State Park - Farm Bureau Insurance Lawn - August 25, 2012
1. Leopard-Skin Pill-Box Hat (Bob on
piano for a couple of notes then to keyboard, Donnie on lap steel, Stu
on Stratocaster)
2. To Ramona (Bob on piano and harp, Donnie on electric mandolin,
Charlie on silver Telecaster, Tony on standup bass)
3. Things Have Changed (Bob center stage with harp, Donnie on pedal
steel, Charlie on black Telecaster)
4. Tangled Up In Blue (Bob center stage then on piano, Donnie on pedal
steel, Charlie on silver Stratocaster)
5. Rollin' And Tumblin' (Bob on piano, Donnie on lap steel, Stu on
Stratocaster, Charlie on silver Les Paul)
6. Sugar Baby (Bob on piano, Donnie on pedal steel, Stu on acoustic
guitar, Tony on standup bass with bow)
7. Tweedle Dee & Tweedle Dum (Bob on piano, Donnie on pedal steel, Stu
on Stratocaster, Charlie on black Telecaster)
8. The Lonesome Death Of Hattie Carroll (Bob on piano, Donnie on
electric mandolin, Tony on standup bass)
9. Summer Days (Bob on piano, Donnie on pedal steel, Stu on hollow body
electric, Charlie on Gretch hollow body electric, Tony on standup bass)
10. Visions Of Johanna (Bob on piano, Donnie on electric mandolin, Stu
on acoustic guitar, Charlie on black Telecaster)
11. Highway 61 Revisited (Bob on piano, Donnie on lap steel, Stu on
hollow body electric, Charlie on silver Les Paul, Tony on standup bass,
George on drums with brushes)
12. Simple Twist Of Fate (Bob on guitar, Donnie on pedal steel, Stu on
acoustic guitar, Charlie on black Telecaster)
13. Thunder On The Mountain (Bob on piano, Donnie on lap steel, Stu on
Telecaster, Charlie on silver Telecaster)
14. Ballad Of A Thin Man (Bob center stage then on piano then center
stage with harp, Donnie on lap steel, Stu on Telecaster, Charlie on
silver Telecaster)
15. Like A Rolling Stone (Bob on piano, Donnie on pedal steel, Stu on
black Les Paul, Charlie on silver Telecaster, Tony on red Rickenbacker
bass)
16. All Along The Watchtower (Bob on piano, Donnie on lap steel, Stu on
Stratocastrer, Charlie on Stratocaster, Tony on red Rickenbacker bass)
(encore)
17. Blowin' In The Wind (Bob on piano then center stage with harp,
Donnie on violin, Stu on acoustic guitar, Tony on white Fender bass)
Fort Wayne, Indiana - Parkview Field
August 24, 2012
by Mike Malesa
Mi sono sentito obbligato a scrivere questa recensione per mitigare la
straziante situazione morale che sento dopo aver visto questo spettacolo. Sono stato con
Bob attraverso molti alti e bassi, ma nulla è paragonabile al relitto
del treno della notte scorsa. Sono rattristato e devo dire che in realtà
sono uscito verso la metà dello show, perchè non volevo rovinare anche
quel poco di stima che mi era rimasta per questo grande artista.
Io, come tutti da queste parti, sono pazzamente entusiasta per l’uscita
di "Tempest".
Io sono sempre sotto pressione per vedere Dylan, ancora di più con un
nuovo album dietro l'angolo, quindi le aspettative erano piuttosto alte.
Dopo tutto, lo spettacolo del 4 Luglio che ho visto nel 2009 (che
vergognosamente è stato chiamato "Willie 4th July Picnic", (con il set
abbreviato di Bob inserito tra John Mellencamp e Nelson) era stato
veramente impressionante.
Torniamo ad oggi, dopo una settimana particolarmente difficile al
lavoro, mi sono precipitato a casa, cambiato i vestiti
e avevo solo due ore per raggiungere la sede dello show. Ho preso un
biglietto, ho camminato lungo il campo e preso un posto vicino proprio
di fronte a Charlie, con una perfetta vista di Bob e del pianoforte che
fa parte del nuovo set-up del palco. Tutto era
a posto, la band è uscita attaccando "Leopard Skin” e Bob sembrava
essere in buona forma fino a quando la canzone è collassata verso il
finale. Qualcosa non era andato per il verso giusto.
Qualcuno in precedenza ha scritto in un’altra recensione che "Bob
sembrava scontroso".
Questo è un eufemismo. Non l'ho mai visto così completamente
disinteressato. "Girl from the County Nord" è stata la successiva con i
testi alterati, mancati spunti e l'ululato dell’uomo-lupo che ha
raggiunto altezze assurde. Sono stato in grado di
guardare dritto negli occhi di Charlie, e lui e Tony sembravano
veramente dei miserabili, forse anche sotto l’effetto della droga. Con
il tempo Bob è venuto al centro della scena per "Things Have Changed”.
Non ne potevo più e ha lasciato il campo. Le cose non sono per niente migliorate andando avanti. Ho vagato in giro nelle vicinanze
per un pò, fermandomi per pochi minuti in diversi punti per vedere se
Bob migliorava. Ma non è accaduto. Anche se non si aspettavo certamente
una prestazione convenzionale da un artista non convenzionale come
Bob, la folla era sbalordita, incredula e quasi al silenzio.
Alla fine ho lasciato il luogo, mi sono seduto sul bordo di un
marciapiede a fumare una sigaretta. Anche questo si è rivelato
intollerabile perché non poteva sopportare di essere a tiro d’orecchio
di questo bailamme musicale. Son tornato alla mia macchina con la testa
bassa con "Visions" che lentamente
si andava dissolvendo nell'etere. Veramente una cosa che non avrei pensato
potesse accadere nemmeno in un milione di anni.
Mike Malesa. South Bend, Indiana
De Gregori: con lui è sempre buona la
prima
clicca qui
Sabato 25 Agosto 2012
Fort Wayne, Indiana - Parkview Field -
August 24, 2012
1. Leopard-Skin Pill-Box Hat (Bob on keyboard, Donnie on lap
steel, Stu on Stratocaster)
2. Girl Of The North Country (Bob on piano and harp, Donnie on pedal
steel, Stu on acoustic guitar, Charlie on silver Telecaster, Tony on
standup bass)
3. Things Have Changed (Bob center stage with harp, Donnie on pedal
steel, Stu on acoustic guitar, Charlie on black Telecaster)
4. Tangled Up In Blue (Bob center stage with harp then piano, Donnie on
pedal steel, Stu on acoustic guitar, Charlie on silver Stratocaaster)
5. Rollin' And Tumblin' (Bob on piano, Donnie on lap steel, Stu on
stratocaaster, Charlie on silver Les Paul)
6. Make You Feel My Love (Bob on piano and harp, Donnie on pedal steel,
Stu on acoustic guitar, Charlie on white Stratocaster)
7. Tweedle Dee & Tweedle Dum (Bob on piano, Donnie on pedal steel, Stu
on stratocaster, Charlie on black Telecaster)
8. Visions Of Johanna (Bob on piano, Donnie on electric mandolin, Stu on
acoustic guitar, Charlie on black Telecaster)
9. The Levee's Gonna Break (Bob on piano, Donnie on electric mandolin,
Stu on Stratocaster, Charlie on black Telecaster, Tony on standup bass)
10. Forgetful Heart (Bob center stage with harp, Donnie on viola, Stu on
acoustic guitar, Charlie on black Telecaster, Tony on standup bass with
bow, George on congas and drums with mallots)
11. Highway 61 Revisited (Bob on piano, Donnie on lap steel, Stu on
hollow body electric, Charlie on silver Les Paul, Tony on standup bass,
Charlie on drums with brushes)
12. Simple Twist Of Fate (Bob on guitar, Donnie on pedal steel, Stu on
acoustic guitar, Charlie on black Telecaster)
13. Thunder On The Mountain (Bob on piano, Donnie on lap steel, Stu on
Telecaster, Charlie on Telecaster)
14. Ballad Of A Thin Man (Bob center stage then on piano and harp,
Donnie on lap steel, Stu on Telecaster, Charlie on silver Telecaster)
15. Like A Rolling Stone (Bob on piano, Donnie on pedal steel, Stu on
black Les Paul, Charlie on silver Telecaster, Tony on red Rickenbacker
bass)
16. All Along The Watchtower (Bob on piano, Donnie on lap steel, Stu on
Stratocastrer, Charlie on Stratocaster, Tony on red Rickenbacker bass)
(encore)
17. Blowin' In The Wind (Bob on piano then center stage with harp,
Donnie on violin, Stu on acoustic guitar, Tony on white electric bass)
Sioux Falls, South Dakota - Sioux
Falls Arena - August 18, 2012
di Marty Traynor
Siamo arrivati a Sioux Falls, che è a circa 180 km a nord di Omaha, nel
primo pomeriggio, dopo un viaggio in macchina reso meno veloce per il
limite di velocità di 75 mph in Sud Dakota. Così abbiamo passato il
pomeriggio godendo le cascate e la scultura molto interessante lungo la
passeggiata Phillips & Main Streets.
Così, dopo aver cenato al Diner Phillips Avenue, siamo arrivati alla
Sioux Falls Arena circa 30 minuti prima delle 8:00. Ho già troppe Dylan
t-shirt, quindi ero alla ricerca di un poster solo per sentirmi dire che
non c'erano.
La sede era fondamentalmente un arena da hockey o basket, con il palco
dove sarebbe stata situata la rete per uno di questi sport. Ci siamo
seduti nella parte destra del palco, con una splendida vista della
posizione di Dylan e tutta la band dietro di lui. L'acustica si rivelò
poi buona per questo tipo di locale.
Non avevo più detto che speravo avrebbe iniziato con qualsiasi altra
canzone, ma non Leopard Skin, quando, senza l'introduzione familiare
(per aggiungere la beffa al danno di essere rimasto senza manifesti), è
stata esattamente quello che la band ha attaccato . Oh, beh, di nuovo.
Fortunatamente, Dylan era in voce decente - meglio di molti dei nastri
recenti che ho sentito - questo e il suono tagliente della chitarra di
Charlie Sexton hanno effettivamente aumentato il mio apprezzamento di
questo pezzo.
Poi Dylan è andato all'organo, dove la sua schiena era rivolta verso di
noi, al pianoforte a coda, dove abbiamo potuto vederlo di profilo,
quando la band ha iniziato una versione molto bella di Don’t Think
Twice. Il pianoforte ha preso il sopravvento fino a un bella intensità,
diversa ma va bene. Mia moglie, Frani, ha osservato che assomigliava ad
una specie di ragtime. Dylan, tra l'altro, ha uno strano modo di suonare
il pianoforte, periodicamente sollevando la gamba sinistra in aria, come
se si allungasse. Alla fine della canzone, Dylan ha compiuto un'impresa
piuttosto insolita, suonare l'armonica con la mano sinistra, di fronte
al pubblico, e la destra il pianoforte.
Dylan, vestito in giacca nera, pantaloni leggeri di colore chiaro e
stivali da cowboy, poi ha fatto un passo intorno dalla parte posteriore
del pianoforte al centro della scena, dove, microfono nella mano
sinistra e armonica blues nella destra, ha portato la band in “Things
Have Changed”. Ho cercato per un paio di secondi per verificare se il
talismano Oscar di Dylan c’era, e in effetti, c’era. Dopo la mancanza di
manifesti e "... Columbia recording artist Bob Dylan!", questo era
rassicurante. Charlie ha fatto un altro bel solo, e Dylan abilmente ha
peso in mano il microfono e armonica per suonare un paio di
buoni break fino alla fine.
Poi Stu ha fatto un riff di chitarra alla Dylan, al centro della scena,
ha suonato un bell’arpeggio come intro di “Tangled Up in Blue”. Io non
sono un fan del canto Dylan molto staccato che usa in questo pezzo,
soprattutto nella parte iniziale del brano. Per qualche ragione, come
TUIB ha progredito, Dylan si è diretto verso il retro del palco
lanciando uno sguardo infelice sia Donnie che a Tony. Non riuscivo a
capire che cosa ha scatenato questa reazione, che era finita in un
quando Bob tornò al centro della scena per un altro versetto prima di
tornare al pianoforte a suonarlo fino alla fine della canzone. Lo stile
pianistico di Dylan qui è sicuramente honky tonk - e funziona benissimo
su TUIB. Questa è la mia versione preferita dal vivo dopo quella di
Larry Campbell del 1997.
Come Summer Days procedeva, mi ha colpito che Charlie Sexton sia nato un
paio di decenni troppo tardi. E' un suonatore rockabilly grande, e
questa canzone è una vetrina per la sua abilità in questo genere (come è
stato, in seguito per Thunder on the Mountain). In questo arrangiamento,
Dylan suonava il pianoforte alternando la ritmica con le chitarre,
muovendo la gamba sinistra dando l’impressione di non essere in nessun
brano.
Come Dylan e Charlie hanno suonato scambi di chitarra e armonica per
troppo tempo, la canzone ha perso intensità anche se i fedeli George e
Tony hanno fatto di tutto per sostenere il ritmo fino alla fine.
Hattie Carroll è iniziata bene, con il mandolino di Donnie in risalto e
il canto di Dylan chiaramente, con attenzione. Ma poi, nel mezzo della
canzone il suo canto è diventato staccato e qualcosa sembrava essersi
persa per strada fino a quando il verso finale ha concluso la canzone
insieme con un lungo assolo di armonica molto doloroso, che è stato il
momento migliore della notte per me.
Highwater è iniziata un pò agitata, ma presto ha preso il ritmo giusto.
In evidenza qui sono stati George Recile alla batteria e Bob con
l’energia dell’armonica.
Poi abbiamo sentito una grande Hard Rain, con Dylan al pianoforte che ha
dato alla canzone un respiro nuovo.
Honest With Me beneficia del nuovo arrangiamento, canzone più unita con
meno riff, ma la canzone continua a non fare molto per eccellere.
Wow! Questa notte devo dire per la prima volta di non aver riconosciuto
una canzone in concerto, This Dream of You, che è stato una cosa
eccezionale con il pianoforte ed il riff tex-mex.
Poi lo spettacolo si è avviato verso una chiusura di routine. Highway 61
era rilassante e divertente. Charlie Sexton saltellava un po mentre
aspettava il suo pezzo di solista. Gli amplificatori sono stati portati
a 11 di volume per questo ed il pianoforte di Dylan suonava con
incorporato al suo interno Jerry Lee Lewis.
Simple Twist Of Fate ha visto Dylan al centro del palco per il solo
pezzo alla chitarra della notte, per la gioia della folla.
É seguito poi un buon standard di Thunder On The Mountain. Poi Dylan è
tornato al centro del palcoscenico per Ballad of a Thin Man con quello
strano eco sulla voce. In mezzo a Thin Man, Dylan è tornato al suo
pianoforte per un po' martellandolo mica male. Questa è una canzone in
cui la sua voce bruciata funziona bene. Come Dylan si sedeva al
pianoforte, la gamba sinistra continuava ad agitarsi sporadicamente.
Poi abbiamo avuto LARS, seguita poi da un intro della band, dove Stu
Kimball ha avuto la possibilità di brillare nel dare il ritmo e gli
accenti a Warchrower. Quante volte ho sentito questa canzone, cheha
sempre un'energia che riprende lo spirito di Jimi Hendrix.
Dal nostro punto di osservazione abbiamo potuto vedere dietro il palco e
quando il gruppo è sceso dal palco per la pausa pre-bis, Dylan e la sua
squadra ha tenuto un breve conciliabolo, poi sono tornati per il bis,
una Blowin 'in the Wind, che presentava Donnie Herron al violino in un
arrangiamento dolce che ci ha mandato a casa contenti, concluso
dal’assolo finale di armonica nella.
Nel complesso, ho pensato che lo spettacolo è stato molto buono. In
evidenza per me Hattie Carroll, Hard Rain e This Dream of You.
Poi loro si sono diretti verso Des Moines per il prossimo show.
Bob Dylan, 50 anni in ascolto del
vento
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Venerdi 24 Agosto 2012
Des Moines, Iowa - Iowa Events Center
- Wells Fargo Arena - August 22, 2012
1. Leopard-Skin Pill-Box Hat
2. Man In The Long Black Coat
3. Things Have Changed
4. Tangled Up In Blue
5. Tweedle Dee & Tweedle Dum
6. Sugar Baby
7. Summer Days
8. Visions Of Johanna
9. High Water (For Charley Patton)
10. Simple Twist Of Fate
11. Highway 61 Revisited
12. Can't Wait
13. Thunder On The Mountain
14. Ballad Of A Thin Man
15. Like A Rolling Stone
16. All Along The Watchtower
Fargo, North Dakota - Fargo Civic
Center Arena - August 19, 2012
di Gene Senger
A Fargo ho continuato ad avere questa visione di Bob e della sua band
infiammata venuta da ovest, dove le tempeste di fuoco bruciano. La voce
di Bob era chiara, a volte canticchiando (Tryin 'To Get To Heaven) o
abbaiando (LARS) e ringhiando (Tweedle Dee / Dum), morbida (Sugar Baby),
insomma un pò di tutto. Charlie è stato ultra cool, guardando
impassibile come se fosse niente, ho la sensazione che potrebbe fare
molto di più. Come un animale in gabbia, fissa la folla, non perde un
colpo, forte e vigile, suona note e liks ferocemente con un’espressione
serio sul volto. L’uso del piano da parte di Bob è interessante, il modo
in cui pigia i tasti non curandosi della precisione, più per uno suono
sporco, fangoso, il suono ritmico jazzier che ho sentito tante volte. Ho
guidato fino a St. Paul ed ho incontrato molta altre gente, da altre
parti del Minnesota, così come altri erano venuti dal Dakota e molte
altre parti del paese. La festa è iniziata prima delle 3 pm quando
abbiamo occupato il prato di fronte al Fargo Civic Center con le sdraio,
refrigeratori, pic-nic, libri, giornali e telefono. Il tempo è passato
rapidamente e una volta arrivati al momento eravamo tutti ansiosi, non
più apatici, dopo un pomeriggio ventilato, impazienti di attraversare le
porte per entrare a vedere quella band calda che viene dall’ovest dove
il fuoco della tempesta infuria.
Giovedi 23 Agosto 2012
Rochester, Minnesota - Mayo Civic
Center - Taylor Arena - August 21, 2012
1. Leopard-Skin Pill-Box Hat
2. Love Minus Zero/No Limit
3. Things Have Changed
4. Tangled Up In Blue
5. Tweedle Dee & Tweedle Dum
6. John Brown
7. Summer Days
8. Spirit On The Water
9. Rollin' And Tumblin'
10. Visions Of Johanna
11. Highway 61 Revisited
12. Simple Twist Of Fate
13. Thunder On The Mountain
14. Ballad Of A Thin Man
15. Like A Rolling Stone
16. All Along The Watchtower
I giornalisti ed i critici musicali hanno avuto l’OK per descrivere più
dettagliatamente quella che è stata la loro reazione dopo la "sessione
d’ ascolto" in anteprima di Tempest. Michael Simmons di Mojo dice senza
mezzi termini che l'album è "stupefacente". Anne Margaret Daniel
dell’irlandese Hot Press usa parole come "mozzafiato, mitico,
straziante", e anche "perfetto." Neil McCormick di The Telegraph l’ha
similmente definito rapsodiaco.
Quanto si può leggere di un album che non hai ancora sentito prima che
le parole degli altri ti impantanino nell’aspettativa? Non essendo stato
uno degli “unti” per l’ascolto aspetterò l’uscita dell’album l’11
settembre per avere la mia sessione d’ascolto privata, come tanto altri
del resto. Io penso che le aspettative per questo album non potrebbe
essere più alte di così, tutto sembra essere stato fatto alla
perfezione, che non è sempre una buona cosa, ma nel caso di Dylan, che
ha fatto diversi grandi album, tutto è possibile, superando a volte le
migliori previsioni. Pertanto, non è poi così irrealistico avere grandi
aspettative. Probabilmente queste recensioni dei pre-ascolti potrebbero
anche essere esagerate ed aver creato una aspettativa sovradimensionata,
e magari lasciare un pò di delusione quando si sarà ascoltato l’album,
ognuno di noi con la sua brava cuffia in testa per essere sicuri di
assimilare tutto e non essere disturbati. Potremo così verificare di
persona se gli “unti” sono stati sinceri o soltanto “unti bene”.
Studi Bob Dylan a Londra diventeranno
appartamenti
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Martedi 21 Agosto 2012
Tempest: primo ascolto
By Neil McCormick
"Sono alla ricerca di frasi per cantare le tue lodi", canta Bob Dylan in
“Soon After Midnight”. E' fantastico poter affermare che il più grande
trovatore della musica popolare è ancora brillante e stupefacente come
sempre.
Le nuove parole di Tempest si riversano dal suo album # 35, che sarà
pubblicato dalla Columbia il prossimo mese: monumentale, molti distici,
osservazioni casuali, espressioni già sentite, slogan invertiti e non
conseguenti, versi e immagini spesso creati in un’opposizione
sconcertante l'uno per l'altro. Quella che suona in un primo momento
come una dolce canzone d'amore country contiene l'ammissione "Il mio
cuore ha paura / Non è mai allegro / Sono stato sul pavimento della
morte" e si conclude con la minaccia di trascinare il cadavere di
qualcuno chiamato Two Timing Tim "attraverso il fango ".
C'è un sacco di sangue versato con l'omicidio e la vendetta, il caos e
la confusione su Tempest. Sullo stile di Muddy Waters, con l’armonica
blues portante in “Narrow Way“, Dylan dichiara "Questo è un paese
difficile per rimanere in vita / sono armato fino ai denti". Anche se
narrato con un sacco di spirito e gusto, questo è il Dylan più oscuro,
più folle, la collezione più provocante di canzoni da lungo tempo.
Il fatto è che Dylan è soddisfatto del suo ultimo sforzo, o, come
qualcuno nella sua casa discografica mi ha detto, "la gente vuole
sentirlo ancora". Ho avuto il privilegio di essere tra i pochi
giornalisti selezionati in giro per il mondo per ascoltare un'anteprima.
Sarebbe assurdo tentare una recensione definitiva sulla base di un
ascolto superficiale, ma sono stato spazzato via dall'energia folle
dell'album. A 71 anni, il vecchio Dylan è ancora capace di portarti in
strani posti nuovi piuttosto che rovisitare il suo passato. Anche se non
tenta più di scalare le vette dell'immaginario poetico e della densa
metafora che lo ha fatto diventare il più grande paroliere della musica
popolare, invece che scrivere nelle classiche rime blues, crea una
specie di collisione estrema di idee e personaggi e di misteri, lati
ambivalenti dei suoi racconti che creano un effetto pungente. Dylan ha
ancora il potere di infastidire o di emozionare. Sono uscito da questa
sessione di ascolto con sensazione di aver fatto un viaggio nel mondo di
sogno di Ballad Of A Thin Man, dove nulla in realtà è quello che sembra.
La sua voce, che spesso in questi giorni è poco più di un gracchiare sul
palco, investe queste dieci tracce con lo spirito di qualcosa di antico.
Certo, ha il respiro affannoso ed i gargarismi di un vecchio, ma le
parole sono forti e chiare, cantate con gusto vero e proprio. David
Hidalgo si fonde perfettamente tra le trame di violino di Herron e le
chitarre di Charlie Sexton e Stu Kimball.
"Scarlet Town", parole tratte dalle
poesie di John Greenleaf Whittier
L'altro giorno una breve anticipazione di
Scarlet Town è stata postata sul web. Secondo quanto affermato dal
Desolation Row Information Service, da "jclibby" e "Wiebke" , molte
delle parole possono essere trovate nelle poesie dell'autore americano
della metà del 19° secolo John Greenleaf Whittier:
"To Avis Keene," 1850:
The palm-leaf shadow for the hot noon hours,
And on its branches dry
Calls out the acacia's flowers
"The Chapel Of The Hermits," 185:
The beggar crouching at the gate
"The Wish Of To-Day," 1848:
I make my humble wishes known
"The Chapel Of The Hermits," 1851:
Who touched His seamless garment's hem
"A Spiritual Manifestation," 1870:
I touched the garment-hem of truth
Lyrics of Dylan's "Scarlet Town":
In Scarlet Town in the hot noon hours:
There's palm lit (leaf) shadows and scattered flowers
Beggars crouching at the gate
Help comes but it comes too late
By marble slabs and in fields of stone
You make your humble wishes known
I touched (attached) the garment but the hem was torn
in scarlet town, where I was born.
Scott MacKenzie è morto, suo l'inno
hippy San Francisco
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Lunedi 20 Agosto 2012
Fargo, North Dakota - Fargo Civic
Center Arena - August 19, 2012
1. Leopard-Skin Pill-Box Hat (Bob on keyboard)
2. Girl Of The North Country (Bob on grand piano with harp, Stu on
acoustic guitar, Tony on standup bass)
3. Things Have Changed (Bob center stage with harp, Stu on acoustic
guitar)
4. Tangled Up In Blue (Bob center stage then to grand piano with harp,
Stu on acoustic guitar)
5. Tweedle Dee & Tweedle Dum (Bob on grand piano)
6. Tryin' To Get To Heaven (Bob on grand piano with harp, Stu on
acoustic guitar)
7. Rollin' And Tumblin' (Bob on grand piano)
8. Sugar Baby (Bob on grand piano, Stu on acoustic guitar, Tony on
standup bass)
9. Summer Days (Bob on grand piano, Tony on standup bass)
10. Desolation Row (Bob on grand piano, Donnie on electric mandolin,
Tony on standup bass, George on conga drum)
11. Highway 61 Revisited (Bob on grand piano, Tony on standup bass)
12. Simple Twist Of Fate (Bob on electric guitar, Stu on acoustic
guitar)
13. Thunder On The Mountain (Bob on grand piano, Stu on acoustic guitar)
14. Ballad Of A Thin Man (Bob center stage then grand piano with harp
then center stage with harp)
15. Like A Rolling Stone (Bob on grand piano, Stu on acoustic guitar)
16. All Along The Watchtower (Bob on grand piano)
(encore)
17. Blowin' In The Wind (Bob on grand piano then center stage with harp,
Donnie on violin, Tony on standup bass)
Il nuovo disco del Maestro si chiama Tempest - e comprende sia un
omaggio a John Lennon che un canto marinaresco epico sul naufragio del
Titanic.
Mozzafiato, mitico, straziante, le canzoni e le ballate di Tempest di
Bob Dylan sono composte da un suono e da rime finemente modellate.
Nessun altro autore può sposare parole e musica così riccamente come
Dylan sa fare, e le perfette dieci tracce di questo disco ci portano
all’orecchio il suono di un bardo e le parole di un poeta.
Primo, il suono. E' strano per me che la prima cosa alla quale ho
pensato sia stata la ricchezza delle melodie e l'esperienza dei
musicisti, diretti da Dylan e David Hidalgo. Io imparo le parole, e le
amo. E’ strano che non mi ricordo più le strofe che risuonano per
l’intero disco con rima baciata, rime interne e allitterazioni. Sono
stata abbagliata da grandi, scattanti, rime inattese - amare rime
tragihe - eleganti rime barocche - ma ne ricordo relativamente poche.
Penso che sia perché mi sono concentrata sulla musica, e il modo in cui
le parole si adattano nella musica così bene. E' sempre un piccolo gioco
con me stessa, sin da quando lessi per la prima volta una poesia di
Seamus Heaney, che ha una grande padronanza raffinata nelle rima
interna: cosa fara' rima con quella? Come Heaney, Dylan è sempre diretto
verso l'imprevisto, in qualunque genere di canzone, qualunque sia la
storia che sta raccontando.
Tuttavia, poiché Tempest suona così bene, ho avuto molto meno il senso
dei testi che ho normalmente. Il modo in cui Dylan usa le parole, il
controllo che ha su di esse, come le dispone con un effetto immenso sono
tra le cose che amo di più di Dylan.
Il suono di questo disco si scontra con coloro che recentemente si sono
lamentati che Jack Frost è un disastro come produttore. David Hidalgo
aggiunge così tanto al suono - è come avere la qualità di una sezione
fiati in un solo uomo. Hidalgo aiuta a evocare una sensazione di
"DesolationRow" in alcuni dei brani - proprio come la chitarra di
Charlie McCoy sapeva fare. E il violino di Donnie Herron è sottile ma
luminoso, importante più di quanto possa sembrare da canzone a canzone.
La prima canzone, “Duquesne Whistle”, è perfetta per l'inizio. Quale
viaggio non inizia con il fischio di un treno che parte? L'America ha un
debole per i treni - che stranamente fa pensare ad esse come cosa molto
americana, anche se negli ultimi tempi si viaggia molto meglio sui treni
europei. Penso che ci sia un tocco di selvaggio West - un paesaggio che
Dylan ama vivere, fantasticare, e una cosa così essenzialmente americana
- con il treno come unico mezzo per arrivare in città, la linfa vitale
della "civiltà" che veniva dall’est.
E ci sono canzoni più buone sui treni che per ogni altro genere di
viaggio. Certo, ci sono alcune canzoni buone per la macchina, sugli
aerei non così tanto. Poi si può ripensare a tanti vecchi canti
marinareschi, la maggior parte dei quali scommetto che Dylan conosce.
“Duquesne” è uno di quei nomi che sono divertenti se sai come si
pronuncia - una città che sembra essere persa in mezzo al nulla, ma che
si aggancia dovunque ad un treno. Ma quale Duquesne è comunque? Bisogna
cercare sulle mappe americane - tra le quali ce n'è una in Arizona che è
ormai una città fantasma. Tutto il senso della canzone mi ha fatto
sentire come Jay Gatsby, di ritorno dalla guerra su quel treno in
direzione est, lasciando Louisville: "E’ accaduto tutto troppo
velocemente perché gli occhi potessero fissare quei momenti". Ma questa
prima canzone non è solo il ricordo del passato e della tristezza. Come
ho sentito alcune delle righe più geniali che collegano il treno con le
donne, ho pensato alla raggiante Marilyn Monroe di “A qualcuno piace
caldo” mentre canta ”Runnin' Wild” nei corridoi di un treno che va verso
il Sud da qualche parte nel Midwest. Mi è piaciuto l'invocazione delle
"luci della mia terra nativa", e sono rimasta piacevolmente sorpresa
quando la voce del fischio del treno, già femminilizzata, fa eco alla
"madre di nostro Signore". La sfida termina nella luce di Dylan,
voce sonora dell'esistenza “ Non mi conosci? la prossima volta che verrò
sarà per tutti voi - sì, Signore, ti conosco".
Forse la cosa migliore di tutto “Duquesne”, però, è che fa rima con
"treno". I critici faranno a gara per spiegare quanto ricca, eloquente e
modellata sia la rima in questo disco? Spero di sì. Dylan è tra i
migliori rimatori in lingua inglese dopo Yeats, che è stato migliore dal
Byron, che è stato il migliore di Shakespeare.
“Soon after midnight” parla di quando le giornate di alcune persone
cominciano. Qui sembra di essere in un bordello pieno di gente di tutti
i tipi. Siamo sulla Rue Morgue Avenue, ma questo posto non è così
terrificante e pericoloso per la vita di tutti, l'impostazione di “poco
dopo la mezzanotte” è abbastanza morbida e romantica. Le rime ti fanno
sorridere - ovviamente Charlotte la prostituta, sta per essere vestita
di rosso scarlatto, mentre "Maria è in verde / Io Mi sono preso un
appuntamento con la Faerie Queene". Si tratta di una nostalgica
honky-Tonk song, alla fine, e la band di Dylan è un assortimento di
saloon-sound, cowboy-band stile abbastanza brava da proloungare il suono
fino a tarda notte in una città di confine mentre le parole chiudono il
cerchio. Le signore possono trattarlo con gentilezza, ma dove il
cantante vuole davvero essere, signori, è con voi.
'Narrow Way' mi ha scosso un po' - buio e grintoso di cui non riesco a
ricordare molti dettagli specifici, perché sono stati spazzati via da
“Long And Wasted Years”, la canzone seguente. Mi ricordo di un generale
biblico / sensazione messianica (non proprio sconosciuta, se hai sempre
ascoltato Dylan). Ma “'Long And Wasted Years” è un pugno alla mascella,
una spinta contro il muro, dall'inizio alla fine. La scena qui è quella
di un ragazzo a letto con una donna che parla nel sonno, dicendo cose
che non dovrebbe dire, per le quali un giorno potrebbe finire in
prigione. Ci sono strofe con battute taglienti, fantastiche rime
interne, una scia di briciole linguistiche ad un ritmo dondolante e
grintoso che portano da un'immagine dura ad un’ altra. Il titolo della
canzone non è pronunciato fino alla fine, e poi tirato fuori nell'ultima
riga da un Dylan intenso e pungente, puro genio.
“'Pay in Blood” è anch’essa una grande canzone. La frase di Dylan
“Qualcuno pagherà, ma non sarò io” è vecchia. E' scivoloso, e uscendo
dalla routine si immerge nella sua canzone... la maggior parte del
tempo. "Braccia e gambe, corpo e ossa / Pagherò col sangue, ma non il
mio." Ha un tono di scherno, e un senso di giudizio nasce dalle parole
che si adattano perfettamente alla melodia.
'Scarlet Town' è stato il mio preferito da subito. La famiglia di mia
madre era di agricoltori nella parte occidentale del North Carolina,
venuti qui dalla Scozia nel 1760. Mia nonna mi metteva a dormire
cantandomi “Barbara Allen”, la sua e la mia ballata preferita. Una volta
nella mia vita ho sentito Dylan cantare “Barbara Allen” nell'estate del
1988 al Teatro Greco di Los Angeles. Beh, credo che se la nonna mi
avesse cantato mentre mi metteva a letto “Scarlet Town” sarei stata
altrettanto contenta come con “Barbara Allen”. Il brano è stupendo, e la
canzone cantata dolcemente, tutto cristallino, le parole chiare,
pronunciate con attenzione. Non avrete bisogno di un foglio con il testo
per questa ballad. ( Non capisco le persone che si lamentano che non
capiscono quello che Dylan dice o canta: lui è molto preciso in questi
giorni). Come molte delle canzoni di Tempest, “Scarlet Town” è un
sentire quasi arcaico, e non solo perché le sue radici si trovano in una
vecchia ballata che parla di rose e rovi:” Scarlet Town, dove sono nato,
con le sue foglie d'oro e le spine d'argento” potrebbe provenire da una
poesia di Yeats del 1890. La città in sé è tutt'altro che perfetta, con
le sue lastre di marmo nei cimiteri ed i suoi morti - ma, il cantante ti
ricorda più volte, che dovrai tornare lì un giorno.
“Early Roman Kings” è un divertissement ripetitivo in rima - lascivi e
traditori, venditori ambulanti e ficcanaso. Ridevo sentendola,
trasalendo a volte, anche per le immagini dure. Il riff è quello di
Muddy Waters in "Mannish Boy”, che a sua volta l’ha presa da un
centinaio di vecchi bluesmen cambiandone le parole. E’ una sorta di
canzone voodoo, con tutti i Re, come Baron Samedis. Non vestono la toga
e la loro effige non è sulle monete, portano abiti di pelle di squalo,
cappelli a cilindro e giacche con le code, inchiodati nelle loro bare
(in modo che non possano uscire, presumibilmente). Tutte le epoche sono
mescolate insieme come le carte in un mazzo. Il che, se ci pensi, è più
o meno la storia del modus vivendi dell’umanità, e lo sarà sempre.
Quando il cantante vi mette in guardia, verso la fine, ed ha intenzione
di cominciare ad agire come un antico re romano, è meglio stare sulla
punta dei piedi. O, meglio ancora, dirigetevi sulle colline.
“Tin Angel” è un'altra ballata fra le diverse che ci sono, per fortuna,
in questo disco. Nessuno fa ballate come Dylan, ha detto Liam Clancy
l'ultima volta che è stato a New York. La ballata, una delle prime forme
poetiche in lingua inglese, è anche una delle più durature e popolari.
La gente semplicemente ama una canzone che racconta una bella storia -
e, come Richard Thompson ama dire in concerto, si amano soprattutto le
ballate dove tutti muoiono alla fine, tranne lo scrittore / cantante
della canzone. 'Tin Angel' è la Scozia che incontra il Messico, un Dylan
che ama stare borderline: il confine da varcare per depredare le banche
del Rio Grande. C'è un triangolo amoroso strano, qui, tra una donna e
due uomini. Io non riuscivo a capire chi è la donna è sposata, ma forse
nemmeno lei lo sa. Sia gli uomini che sostengono di essere il marito. Ma
la trama di 'Tin Angel' è anche quella di “The Raggle Taggle Gypsy”, or
“Gypsy Davy”, con un occhio a “Lord Darnell”, e anche un po' di Romeo e
Giulietta. Ogni volta che una donna tira fuori un coltello e si toglie
la vita, tra due amanti morti, devo pensare alla povera Giulietta. Ci
sono diverse linee nelle canzoni di Tempest che sono uscite da
Shakespeare). Come in “Early Roman Kings” la dizione è alta e bassa, con
parole arcaiche e fraseggi mescolati con il moderno slang.
E perché no? Abbiamo un linguaggio inglese ricco di parole –
utilizziamole tutte. Dylan è brillante nel farlo. Le parole non devono
essere dimenticate, dobbiamo solo continuare ad usarle di più, c'è una
tale ricchezza di parole che sono cadute in disuso! Facciamole rivivere
riportandole indietro. Qui, la gente si orna di catene d'oro, e deforma
la vita come se fosse una sorta di spillo storto. Questo ragazzo in
compagnia della donna, non sta dormendo sul bordo di un fiume ai piedi
del suo cavallo, ma è nudo nel letto di una stanza bella calda, facendo
tintinnare gli occhiali davanti al fuoco, quando arriva il suo ultimo
istante. Un uomo spara all'altro, che striscia sul pavimento mentre sta
morendo, poi lei uccide l'assassino ed infine si toglie la vita. La
storia è predestinata, come nella tradizione delle migliori ballads: lei
non è in lutto per la morte dell’amante, ma per la perdita (nel senso di
rinuncia) del "marito" che ha appena pugnalato – una specie di vendetta
“occhio per occhio” auto-eseguita, e alla fine tutti verranno buttati
nella stessa fossa.
In tutte queste canzoni di mezzo, prese nel loro insieme, mi ricordo di
aver avvertito sentimenti pericolosi dentro di esse, ci sono frasi dure
( politici pieni di merda, bastardi, e, da qualche parte, una " puttana
drogata col seno piatto") che ti mette in guardia e che davvero ti fanno
sentire, e pensare. Tutto questo ti prepara al brano successivo, quello
del Titanic.
'Tempest' è un diluvio, non è solo una canzone su una nave che sta
affondando a causa dell’acqua che continua a salire. In questa canzone
di quasi un quarto d'ora (la scena di una donna in un saloon, sempre
pronta a cantare la canzone della grande nave), con il suo beccheggio,
coi suoi 1-2-3 a tempo di valzer ed il destino alla sua conclusione.
“Tempest” è una ballata ipnotica. Ci si sente come se qualcuno ti avesse
appeso un orologio davanti al viso, il tempo che oscilla avanti e
indietro come quello che sta inesorabilmente per succedere. Conoscete la
storia del Titanic, si conoscono diverse storie sul naufragio attraverso
i romanzi ed i film recenti, e non si può fermare il destino, devi solo
stare lì e rispettarlo. Mentre ascoltate è come se foste testimoni di
quello che sta accadendo per poi renderne testimonianza. Il guardiano
della nave è una figura ricorrente perfetta per farci compagnia, guarda
insieme a voi (che mi ricorda il portiere d’albergo col fez di “Black
Diamond Bay”, altra ballata catastrofica). Il guardiano è il personaggio
ideale per il refrain, visto che sonnecchia mentre i ballerini ballano
in cerchio, per poi alla fine inviare un messaggio a qualcuno quando
ormai è troppo tardi, visto che la nave ha già iniziato ad affondare. Le
immagini sono potenti: il cielo scuro, freddo, pieno di stelle, John
Jacob Astor che bacia la sua cara moglie, anche Leo e il suo taccuino.
Leo appare di nuovo, questa volta in compagnia di Cleo più avanti nella
canzone. Lui e lei, faranno impazzire i Dylanologisti per trovare un
collegamento tra Di Caprio e Cleopatra, due personaggi troppo famosi per
stare nella stessa barca. Dopo tutto, Cleopatra ha la sua regale chiatta
con la quale fa il suo ingresso trionfale per Antonio in una delle più
famose e spettacolari scene di tutto Shakespeare. Chi non si concentrerà
su questo fatto, oltre il racconto della canzone, che Leo fa rima con
Cleo? L'uso del film sul Titanic è buono e intelligente - si vede una
presa di coscienza, senza voler giudicare il fatto, il film di Leo è
quello che la tragedia del Titanic significa per la maggior parte delle
persone ancora oggi. Come me, Dylan ha ricordato quella scena mozzafiato
della donna annegata nel suo abito lungo, galleggiante nelle acque oltre
la scala elaborata come se stesse ballando, e si riferisce ad esso con
forza. Alcune linee, come quella dei petali che cadono dai vasi di fiori
freschi in una zona di prima classe, sono particolarmente liriche.
Chiamare epica questa canzone non è troppo esagerato.
Dopo il diluvio, c'è solo un'altra canzone da ascoltare. “Roll On John”,
che sarà il brano più chiacchierato di Tempest, e con buona ragione. Ci
sono così tante cose nella canzone, ed è veramente bella. Al primo
ascolto sembra più povera, ma sono ancora molto commossa. Il semplice
ritornello pulito, accennato nel titolo, ricorda il ritornello di John
Lennon di “Instant Karma” L'uso di altre frasi dei Beatles e di William
Blake sono magici tributi. “Roll On John” è un'elegia. Quando si scrive
un'elegia per rendere omaggio a colui che è morto, si utilizzano moduli
e modelli di tutte le elegie che sono venute prima. Quando Milton
scrisse un'elegia per il suo amico che era annegato Edward King, ha
usato modelli greci e frasi tradotte da alcune odi. Quando Shelley
scrisse “Apollo” per Keats, ha usato Milton, quando Yeats ha scritto per
Robert Gregory ha usato Shelley, quando Auden ha scritto un’elegia per
Yeats, ha usato frasi dello stesso Yeats.
Il titolo di questa canzone è tratto da un vecchio brano registrato
oltre 50 anni fa, una canzone che parlava di un amore finito e
abbandonato e della solitudine che pesa davanti ai tramonti. La denuncia
del ritornello di quella vecchia canzone è John che rotola lentamente.
Quello che spezza il cuore, qui, è il fatto che John Lennon è brillato
per così poco tempo su questa terra. Solo di pochi mesi più vecchio di
Dylan, Lennon aveva solo 40 quando è stato ucciso. Le immagini in questa
canzone passano attraverso la vita musicale di Lennon da giovane, dai
moli di Liverpool alle strade di Amburgo, alla cantina dei Quarrymen -
ma ci sono anche le immagini potenti di silenzio e prigionia, le cose
che John non ha mai mostrato di se stesso. Un strofa descrive una nave
negriera che solca l’atlantico, concentrandosi sulla bocca serrata di un
uomo, è stupefacente, come la descrizione di un avvenimento dei giorni
nostri, dall’Inghilterra all’America, e oltre. Lennon ha le borse da
disimballare, ma lui non ne ha più, il cantante dolcemente rassicura
lui, e noi, dicendo "prima parti, prima ritorni". Questa frase rende
l'Inghilterra e Manhattan due isole dalle quali Lennon è partito, ma
tutte e due lo rivorrebbero. Le sorti della vita in America sono piene
di agguati vecchio stile , attacchi indiani, si può essere colpiti alla
schiena: ascolto doloroso, ricorda quella brutta mattina di dicembre,
quando la notizia della morte di Lennon scioccò la maggior parte di noi.
La strofa finale è una sorpresa bellissima, lega insieme il ritornello
di una canzone di Lennon con la poesia “The Tyger” di Blake:
"Tigre, tigre, ardente e luminosa
Prego il Signore che prenda la mia anima
Nelle foreste della notte
Nascondilo alla vista e lascialo dormire" (Bob Dylan)
Tyger! Tyger! Burning bright
In the forests of the night:
What immortal hand or eye
Could frame thy fearful symmetry? (William Blake)
Se qualcuno ha un "problema" con l'ultimo verso di “Roll On John”,
essendo composto in gran parte da frasi di 'The Tyger' di William Blake
e dalle preghiere che la maggior parte dei bambini nell’ Inghilterra di
John Lennon e nell’America di Bob Dylan, dicono ogni notte - se qualcuno
vuole dire che questi versi non sono “originali”, vuol dire che non ha
alcun senso di comprensione della grazia e della composizione
individuale. Bob Dylan è il migliore campione della tradizione, ed il
miglior talento individuale per scrivere e cantare canzoni di oggi.
L'ultima frase prima del ritornello conclusivo, "Nascondilo alla vista e
lascialo dormire" è così delicatamente amorevole che non ha bisogno di
alcun commento - e così ho finito il primo ascolto di questo disco
straordinario.
Oggi, cercando qualche anticipazione da Tempest, ho trovato questo
video:
dite che è una canzone da Tempest? Sembra di sì, e le parole riuscite
a capirle? io intuisco solo un Jesus...
Caro Marco, la canzone non è
una delle nuove di Tempest, la canzone che fa da sfondo musicale al
video è "Gonna Change My Way of Thinking" (2003 version) - da "Gotta
Serve Somebody - The Gospel Songs of Bob Dylan", in duetto con Mavis
Staples. Le parole, almeno quelle che si sentono nel video, te le
riporto qui sotto:
Gonna sit at the welcome table,
I'm as hungry as a horse.
Sitting at the welcome table,
I'm so hungry I could eat a horse.
I'm gonna revitalize my thinking,
I'm gonna let the law take its course.
Jesus is calling,
He's coming back to gather His jewels.
Jesus is coming,
He's coming back to gather His jewels.
Well, we live by the Golden Rule,
Whoever's got the gold, rules
The sun is shining,
Mi siederò al tavolo di benvenuto
Sono affamato come un cavallo
Mi siederò al tavolo di benvenuto
Sono così affamato che mi mangerei un cavallo
Devo dare nuova vita ai miei pensieri
Devo lasciare che la legge segua il suo corso
Gesù sta chiamando
Sta per ritornare per radunare i Suoi gioielli
Gesù sta chiamando
Sta per ritornare per radunare i Suoi gioielli
Beh, noi viviamo secondo la Regola D'oro
Chiunque possiede l'oro, governa
Splende il sole
Artist Roderick Smith has released his second musical video Rainey Day
Women The Marionette Performance. Mr Smith is the creator of the popular
marionette film of Desolation Row. This latest production is edited by
film maker Dustin Lyons. It can be seen at:
http://vimeo.com/43105545 www.rodericksmith.com
Photo By June Korea
Domenica
19 Agosto 2012
Bob
Dylan's 'Scarlet Town' excerpt premieres
In Scarlet Town, in the hot noon hours,
There's palm lit shadows, and scattered flowers,
Beggars crouching, at the gate,
Help comes, but it comes too late.
By marble slabs, and in fields of stone,
You make your humble wishes known,
I touched the garment, but the hem was torn *
In Scarlet Town, where I was born.
Sioux Falls, South Dakota - Sioux Falls
Arena - August 18, 2012
1. Leopard-Skin Pill-Box Hat (Bob on keyboard)
2. Don't Think Twice, It's All Right (Bob on grand piano and harp, Stu
on acoustic guitar, Tony on standup bass)
3. Things Have Changed (Bob center stage with harp, Stu on acoustic
guitar)
4. Tangled Up In Blue (Bob center stage with harp and thern grand piano
and harp, Stu on acoustic guitar)
5. Summer Days (Bob on grand piano, Stu on acoustic guitar, Tony on
standup bass)
6. The Lonesome Death Of Hattie Carroll (Bob on grand piano and harp,
Tony on standup bass)
7. High Water (For Charley Patton) (Bob center stage with harp, Donnie
on banjo, Tony on standup bass)
8. A Hard Rain's A-Gonna Fall (Bob on grand piano, Donnie on electric
mandolin, Tony on standup bass)
9. Honest With Me (Bob on grand piano, Stu on acoustic guitar)
10. This Dream Of You (Bob on grand piano, Donnie on electric mandolin,
Stu on acoustic guitar)
11. Highway 61 Revisited (Bob on grand piano, Tony on standup bass)
12. Simple Twist Of Fate (Bob on guitar, Stu on acoustic guitar)
13. Thunder On The Mountain (Bob on grand piano)
14. Ballad Of A Thin Man (Bob center stage with harp then on grand piano
and harp)
15. Like A Rolling Stone (Bob on grand piano)
16. All Along The Watchtower (Bob on grand piano)
(encore)
17. Blowin' In The Wind (Bob on grand piano then center stage wirth
harp, Donnie on violin, Stu on acoustic guitar)
Sabato 18 Agosto 2012
Rapid City, South Dakota - Rushmore Plaza
Civic Center - Don Barnett Arena - August 17, 2012
1. Leopard-Skin Pill-Box Hat (Bob on keyboard)
2. To Ramona (Bob on grand piano, Donnie on electric mandolin, Stu on
acoustic guitar, Tony on standup bass)
3. Things Have Changed (Bob center stage with harp, Stu on acoustic
guitar)
4. Tangled Up In Blue (Bob center stage then on grand piano and harp,
Stu on acoustic guitar)
5. Rollin' And Tumblin' (Bob on grand piano)
6. Love Sick (Bob on grand piano, Donnie on electric mandolin)
7. Tweedle Dee & Tweedle Dum (Bob on grand piano)
8. Desolation Row (Bob on grand piano, Donnie on electric mandolin, Stu
on acoustic guitar, Tony on standup bass)
9. High Water (For Charley Patton) (Bob center stage with harp, Donnie
on banjo, Tony on standup bass)
10. Make You Feel My Love (Bob on grand piano and harp, Stu on acoustic
guitar)
11. Highway 61 Revisited (Bob on grand piano, Stu on acoustic guitar,
Tony on standup bass)
12. Simple Twist Of Fate (Bob on guitar)
13. Thunder On The Mountain (Bob on grand piano)
14. Ballad Of A Thin Man (Bob center stage then on grand piano and harp)
15. Like A Rolling Stone (Bob on grand piano)
16. All Along The Watchtower (Bob on grand piano)
(encore)
17. Blowin' In The Wind (Bob on grand piano then center stage with harp,
Donnie on violin)
Caro mr.tambourine, se uno fa del sarcasmo o mi prende per i fondelli
del "maleducato" gliel'ho do senza problemi....non per il suo punto di
vista sui suoi gusti musicali o altro, ma semplicemente perchè mi ha
offeso. grazie.
Caro Daniele, rispetto il
tuo punto di vista ma non lo condivido. Usa le stesse armi, se uno ti
colpisce di fioretto non puoi tiragli un missile. Se tutte le
discussioni dovessero finire ad epiteti più o meno forti sarebbe la fine
del gioco, rispettiamo tutti il fair-play, lotta senza esclusione di
colpi ma niente "parole". Capisco il tuo carattere focoso ma capisco
anche che un pò più di serenità ci stia altrettanto bene, se vuoi
ballare balla, ma mentre balli non tirare pugni. Facciamo in modo che le
discussioni e gli scambi di opinioni rimangano tali, qualche sfottò ci
sta pure, altrimenti se prendiamo la cosa troppo di petto potrebbe
andare a finire che si rovina tutto e che il giocattolo prima o poi si
rompe per tutti, nel senso che non intendo assulutamente censurarvi, ma
nemmeno permettervi di scambiarvi epiteti attraverso il sito. Scusami se
posso esserti sembrato un pò duro, ti garantisco che non è mia
intenzione esserlo, ne con te ne con altri, desideravo solo essere il
più chiaro possibile in modo che in futuro il regno del fair-play sia
assoluto,
Il fatto è, cari dylaniati, che non riusciamo (e scusate se ci metto
tutti) a fornire giudizi sulle canzoni del Nostro, senza esserne
condizionati, sia nel bene che nel male. Le delusioni diventano macigni
e le soddisfazioni, paradiso!
Lo so, Dylan non è un cantautore qualunque, è Dylan, con tutto quello
che sappiamo e non può essere liquidato solo dopo un "attento"
ascolto...dietro c'è tutto un universo pieno di galassie meravigliose!
Voglio però (e so che non è facile) affrontare questo nuovo lavoro
scevro da ogni pregiudizio, negativo e positivo che sia, senza dovermi
mettere davanti all'altare del più grande artista musicale (e non) dei
due secoli (esagero?!).
Voglio dare un giudizio immediatamente dopo il primo ascolto, che
avverrà tutto d'un fiato...niente letteratura, niente passato, niente
monumenti...poi, in un secondo momento, il mio giudizio sarà quello del
dylaniato e, senz'altro,
risulterà un po' più appannato del giudizio precedente...appannato da un
sospiro d'amore eterno!
Smetto di annoiarvi e arrivo al dunque: ti va, caro Mr T., di fornire
(scritto s'intende) due giudizi riguardo "Tempest"? Il primo, quello di
pancia, il secondo quello da grande dylanologo quale sei.
Grazie per avermi sopportato di nuovo e un saluto particolare ad Ardez,
che non conosco e spero d'incontrare al prossimo concerto del grande
Bob.
Sempre viva Dylan!
Caro Simone, ti stai
sbagliando alla grande, ti garantisco che non sono per niente un grande
dylanologo come pensi tu, Michele Murino (prima della sua voluta
sparizione) lo era, Paolo Vites lo è, Andrea Cossu lo è, il Prof.
Alessandro Carrera lo è più di ogni altro, ma io proprio non mi sento
alla loro altezza. Sono solo un piccolo reporter che posta sul sito
quello che scrivono gli altri, e ogni tanto mi lascio andare a qualcuna
delle mie sciocchezze.
Ho conosciuto Dylan attraverso la “Blowin’ in the Wind” di Peter Paul
and Mary, la “Mr.Tambourine Man” dei Byrds e quando i Beatles dissero:
“Dylan shows the way!”. Il mio Dylan preferito non esiste più da anni,
era il Dylan della RTR, quello che in fondo in fondo, a voler mettere i
puntini sulle i, era poco Bob Dylan e molto Bob Neuwirth-condizionato,
certamente negativamente influenzato da quel personaggio ricco di boria
e scarso di intelligenza, ma a livello prestazionale non c’è più stato
un Dylan grande così. Continuo ad amare le sue canzoni ma a volte non mi
piace come le esegue, negli ultimi anni lo avevo trovato (e non solo io)
noioso e monotono, ora, con il ritorno di Charlie, le cose sono
notevolmente migliorate, Bob sembra un redivivo, entusiasmo e voglia a
camionate, ma gli arrangiamenti sono troppo simili per evidenti ragioni
di possibilità ed estensione vocale, neanche Dylan può far miracoli pur
con tutta la sua bravura. A suo favore devo però assolutamente dire che
la sua voce, per quanto rauca, rasposa, sgraziata o sassosa che dir si
voglia, ha guadagnato il 100% in suggestione ed espressività, ora il
dolore si sente e si intuisce molto più che negli anni passati,
l'anzianità porta con se una sincerità ed una genuinità che la gioventù
non possiede.
C’è anche da dire che su disco Bob risulta molto diverso e migliore
rispetto alle prestazioni dal vivo, direi ancora validamente accettabile
e rispettabile, mentre dal vivo, non ostante tutto il suo impegno non
rende come dovrebbe, non entusiasma più come prima. Non lasciatevi
ingannare dalle recensioni dei concerti, chi era a Barolo ha potuto
vedere che la folla era molto educata, molto sull'anziano, e non
riusciva a lasciarsi andare ad entusiasmi simil-rock. A Barolo, durante
Like a Rolling Stones la folla si è unita al coro molto, ma molto,
timidamente, quasi da non sentiesi, non in modo totale e coinvolgente
come di solito di legge nelle recensioni. Questo è quello che ho potuto
constatare di persona in compagnia di alcuni amici della fattoria
(duluth49, Marina Gentile + family & Friend, barabba123456 ed altri).
La mia è una posizione strana e particolare, se dovessi dire che alcuni
pezzi del nuovo album non sono completamente di mio gradimento riceverei
sicuramente alcune mail che mi dano del disfattista, è già successo che
io, per forzare qualche discussione sul sito, abbia volutamente, per
creare una reazione, espresso pareri poco favorevoli a Dylan. Apriti
cielo cosa non mi son sentito dire, e questo più di una volta. Nella mia
qualità di gestore di Maggiesfarm non posso avere un’idea mia, la mia
opinione deve rappresentare quella della maggioranza, quindi sono
irreversibilmente condizionato ad un giudizio favorevole.
Mi troverei perciò ad avere molte difficoltà nell’esprimere un qualunque
giudizio su Tempest.
Accettare la tua proposta per me è più difficile che chiunque altro, ma
vedremo, sentiamo il disco e poi ne riparleremo, OK?
Mr.Tambourine
Venerdi 17 Agosto 2012
"Scarlet Town", secondo brano di Tempest
sarà online oggi?
In occasione del debutto della seconda
stagione di “Strike Back” prodotta dalla Cinemax, dovrebbe apparire oggi
sul WEB la seconda canzone tratta dal nuovo album in uscita per
settembre di Bob Dylan "Scarlet Town", restiamo in trepidante
attesa.....
Caro Mr Tambourine, mi inserisco
nell’accesa diatriba della prima canzone di Tempest * giunta alle nostre
orecchie…..
Senza alzare i toni, che mi sembrano già piuttosto elevati, pensare oggi
che il signor Dylan butti là un blues, tanto per riempire uno spazio,
no, non ci credo (o ci sta ancora una volta prendendo per i fondelli
?!?)
Anche perché sono oramai 15 anni (da TOOM) che si prende il tempo che
gli serve e non sbaglia un colpo: gli album sono tutti piuttosto
interessanti (con delle punte notevoli); forse solo Together TL è
risultato un po’ debole nel complesso, ma comunque di canzoni buttate
via non ce n’è neppure là…e non stiamo qui a riprendere tutte le
motivazioni e le mille interpretazioni del suo repertorio recente (basti
pensare che a distanza di alcuni anni, TOOM e L&T stazionano stabilmente
tra i 500 migliori album di tutti i tempi – e TOOM piuttosto in alto -,
secondo i giudizi di centinaia tra artisti e addetti ai lavori…)
Quindi, visto che il signor Dylan non incide nulla per caso – e su
questo spero ci sia una convergenza di vedute -, perché “riprodurre” un
blues classico, in un modo smaccatamente simile ad un paio di eccellenti
precedenti (I’m a man, Mannish boy) con la sola, e non determinante,
aggiunta dell’accordion di David Hidalgo?
Sta solo cercando di rinverdire un classico (stupendo) di oltre 50 fa? E
perché non ci ha messo nulla, musicalmente, di suo (non facciamo finta
di non sapere che il nostro è in grado di maneggiare a suo piacimento la
“materia prima” blues e nella sua testa ci saranno qualche migliaio di
versioni e variazioni sul tema, pescate dall’immenso catalogo
tradizionale americano, del quale lui è uno dei massimi conoscitori) ?
Belle domande, dirà qualcuno. Ma una cosa è certa: il nostro si è preso
un bel rischio con questa uscita.
Sono pochi, veramente pochi quelli che possono cantare il blues (e lui
stesso lo ha raccontato magnificamente bene con Blind Willie Mc Tell) e
risultare insieme “credibili”, perché la questione dell’autenticità nel
blues è vitale, fondamentale. Lui forse vuole dimostrare che può
affrontare un classico blues e tirarne fuori qualcosa che rimanga
all’altezza del glorioso passato? Se l’ha pensato, è veramente
coraggioso (o è un pazzo), perché secondo me, in tal senso, questa
versione è un vero azzardo. Anche se devo dire che a me non dispiace
affatto questa Early Roman Kings, ha una sua dignità, ha una sua energia
(ehi, ha 71 anni l’uomo!). Ma penso anche che tra 20 o 30 anni, si
ascolterà ancora Mannish Boy e non credo Early Roman Kings, ma non per
questo dobbiamo gridare al ladro.
Non voglio infine inoltrarmi in interpretazioni del testo, e qui do
ragione a Simone, perché forse sarebbe ora di finirla di scomodare tutta
la storia della letteratura per una canzone del signor Dylan. E lasciamo
perdere ogni per-giudizio sull’album, perché se ci mettiamo già a fare
considerazioni avendo sentito una sola canzone e letto alcune
impressioni di qualche “fortunato” buontempone che cerca di tirarne
fuori qualcosa dopo un solo “misero” ascolto…. Mah !
Quindi, e chiudo, non capisco perché dobbiamo prendercela con il vecchio
Bob, fino ad arrivare a definire una “boiata” un rifacimento di un
grande pezzo blues. Di boiate in giro ce n’è già un’infinità, quindi
piano con le parole (che diventano pietre). Potrà non piacere, capisco
la delusione, può starci: ma boiata mi sembra eccessivo. Rimane fermo
comunque il fatto che Dylan, secondo me, rimane uno dei pochissimi
artisti bianchi viventi che possa permettersi ancora di cantare il
blues; con l’anima in mano, seppur a brandelli come la sua voce, in
questo terzo millennio (però che miracolo le voci di Bob, ma quante ce
ne ha donate?).
Un saluto a tutti.
* PS da TOOM in poi c’è sempre una T nel titolo… il vecchio si è forse
intestardito per qualche arcano motivo ?!?
Luigi (Robert Louis)
Ain't takin' just walkin'
at the last outback of world's end
Caro simone, non sono un dotto ma semplicemente uno che poco sopporta
chi giudica senza conoscere o avere il prodotto fra le mani. Non so se
avrei fischiato Dylan dopo la svolta elettrica perchè sono nato oltre 10
anni dopo, ma ho avuto e ho ottimi maestri che mi hanno spiegato come
andarono le cose. Amo l'ultimo Dylan perchè è quello che ho conosciuto
per primo e sto vivendo. Per il resto non ho niente da dire, se non che
da "oh mercy!" in poi (Under in panchina...poteva essere un grande disco
piuttosto che un discreto album) non ha sbagliato un colpo....ma è
un'opinione mia...come quella del Dylan cristiano che amo molto di più
di BOTT o Desire...negli anni '60 va considerato il periodo,
l'evoluzione e il perchè di quelle scelte...e le sa solo lui..come tutte
le scelte che ha fat e al massimo noi possiamo dare punti di vista.
Cordialmente..Ardez..
Fin dal primo momento della sua apparizione “Early Roman Kings” ha
scatenato una ridda di opinioni le più differenti sia sul WEB che sul
nostro sito. Sono contento di questo, specialmente per la Fattoria, le
discussioni accese sono il sale delle cose, e Dylan è sempre Maestro
nello scatenare cose di questo tipo. Lui sapeva perfettamente che
mettere all’ascolto dei suoi fans e della critica l’anteprima di un
pezzo come “Early Roman Kings”, senza ombra di dubbio il rifacimento
pari pari di “Mannish Boy” di Muddy Waters e “I’am a Man” di Bo Diddley
(su questo ormai non ci piove più), avrebbe creato un’attesa
all’ennesima potenza per l’uscita del suo ultimo lavoro in studio.
Non voglio dire che sia stata una “furbata” pensata ed eseguita in modo
perfetto, ma certamente tutti noi ci chiediamo perchè Bob plagia in modo
così spudorato una canzone di due artisti che lui ha sempre ammirato.
Credo che ci sia una ragione ben specifica perchè Bob abbia inciso
questo pezzo, ma forse la verità va cercata oltre le nostre deduzioni,
bisognerebbe vedere la serie televisiva nella quale la canzone è stata
inserita per capire se l’esecuzione di quel pezzo da parte di Bob Dylan
ha un particolare motivo, significato o specifica ragione. Oppure può
essere stata solamente una soddisfazione che Dylan ha voluto cavarsi,
gli piaceva il pezzo ed ha voluto inciderlo mettendoci delle parole sue,
nel blues e nel folk americano queste cose non stupiscono nessuno
essendo sempre state "cose di tutti i giorni". Oppure potrebbero esserci
cento altre ragioni che non riusciremo mai a capire, ma che bello però,
scontrarsi per sostenere le proprie opinioni! Lasciatemi per una volta
fare il “Consigliori” per i nostri amici che partecipano vivamente alla
discussione: E’ tutto bello e valido, bello vedere quanta passione ci
mettete nel difendere e sostenere le vostre opinioni, ma permettetemi di
dirvi che sarebbe una cosa più bella ancora se riusciste ad evitare
l’uso di aggettivi, anche se non proprio pesanti tipo “maleducato” ma
pur sempre con un’ombra di offensività. Non intendo e non voglio
censurare le vostre mail, ma mi farebbe un enorme piacere vedere che
siete arrivati da soli ad evitare l’uso di aggettivi del genere. Si può
dire: Non sono per niente d’accordo con te, credo che la tu la pensi in
modo assoòutamente sbagliato per “questo e quest’altro motivo”. Penso che il risultato
sia perfettamente identico ma, potremmo dire, con più stile? Sarete
senz’altro d’accordo con me su questo punto, perciò portiamo avanti le
nostre discussioni, anche aspramente, ma con quel qualcosa in
più......Comunque io vorrei sapere o capire o che almeno qualcuno
cercasse di spiegarmi perchè Dylan ha inciso “Early Roman Kings”, un
pezzo che potyrebbe diventare un highlight nel suo show dal vivo, ma che
certamente non riuscirà mai a sostituire Mannish Boy o I’m A Man.
Mr.Tambourine
Giovedi 16 Agosto 2012
La mail di Roberto the Lizard
Salute a tutti,
scrivo dopo qualche annetto (ma vi leggo sempre) solo per dire che sono
d’ accordo con la mail di Simone: se uno incide un pezzo che a livello
musicale è la copia esatta di un altro pezzo e che, perché il testo sia
apprezzato, è necessario andare a scartabellare in giro, allora ha
scritto un pezzo che, nella parte non copiata, non parla a nessuno.
Insomma: l’ esatto contrario di quanto il Dylan che verrà ricordato ha
fatto negli anni ’60, ossia diffondere poesia parlando il linguaggio
della gente, quello che soffiava nel vento.
Personalmente, ogni volta che esce un nuovo pezzo, l’ emozione
principale che provo è delusione.
Bye da Roberto the Lizard
Caro simone, se vuoi fare del sarcasmo su di me cerca almeno di scrivere
giusto il titolo dell'album che stai troppo impegnato ad ascoltare per
non rispondermi (in fondo Self Portrait non è malvagio...è il bootleg
personale di Dylan come disse lui). La risposta di uno come te non mi
farebbe proprio un baffo...sei solo un maleducato pieno di sé! ....e
intanto mi ascolto Modern Times e Slow train coming...
Daniele "Ardez" Ardemagni.
P.S.: grazie Giovanni...non odio BOTT ma non lo trovo quel capolavoro da
tutti descritto ed osannato, se non certi pezzi nelle versioni live...in
quel disco vedo anche la mia storia andata a pezzi quindi non posso
amarlo più di tanto....
Ho scritto una semplice mail esprimendo
un mio modestissimo parere e mi vedo rispondere che Dylan è fatto così,
che lo hanno fischiato, perdonato, di nuovo crocifisso per poi farlo
risorgere...
Non mi piace soffermarmi sul Dylan passato; so quanto è grande, lo amo,
lo ascolto, è parte di me ma penso di poterlo criticare dal basso del
mio niente.
C'è un brano nuovo (e io non ho detto che l'album fa schifo), lo ascolto
e poi ne traggo conclusioni e fare ciò in un sito come Maggie's che ti
dà questa opportunità è ancora più coinvolgente. Non sono dotto, ho
letto Marcus (e non solo), ma se ogni volta che ascolto Dylan devo
ripassare tutta la sua vita musicale e non più i milioni di libri a lui
dedicati, allora agirei con la
mente (da dotto) e non con il cuore.
Se voi, dopo il primo ascolto, frenate gli entusiasmi o le delusioni
perché Dylan è Dylan, allora siete supereroi, io non ci riesco.
Se siete convinti che Dylan non si è mai piegato a nessuno, o non ha mai
accontentato il suo pubblico, credo possediate una verità incerta almeno
quanto il Santo Graal.
Mio caro "Ardez", per un blues qualunque (ora bestemmio), hai tirato
fuori il Dylan anni '60, Blood, Oh mercy, registi di serie B (o C),
Death is not the end (allora potevi fare meglio con Knocked out loaded
e Brownsville girl...) e chi più ne ha ... come vedi il vero dotto sei
tu.
Ah, dimenticavo, sicuro che tu non lo avresti fischiato se fossi stato a
Newport o a Manchester?
Mercoledi
15 Agosto 2012
Missoula, Montana - Big Sky Brewery -
August 14, 2012
1. Leopard-Skin Pill-Box Hat (Bob on keyboard)
2. Love Minus Zero/No Limit (Bob on piano and harp)
3. Things Have Changed (Bob center stage with harp)
4. Tangled Up In Blue (Bob on piano then central stage with harp)
5. Tweedle Dee & Tweedle Dum (Bob on piano)
6. Visions Of Johanna (Bob on piano and harp, Donnie on electric
mandolin)
7. Summer Days (Bob on piano, Tony on standup bass)
8. Spirit On The Water (Bob on piano and harp, Tony on standup bass)
9. Honest With Me (Bob on piano)
10. John Brown (Bob center stage with harp, Donnie on banjo)
11. Highway 61 Revisited (Bob on piano)
12. Simple Twist Of Fate (Bob on guitar)
13. Thunder On The Mountain (Bob on piano)
14. Ballad Of A Thin Man (Bob center stage with harp then on piano)
15. Like A Rolling Stone (Bob on piano)
16. All Along The Watchtower (Bob on piano)
(encore)
17. Blowin' In The Wind (Bob on piano and harp, Donnie on violin)
Caro Mr. Tamburine, ho letto con grande godimento la mail di Daniele
Ardemagni. Concordo con lui pienamente. A parte il giudizio su Blood on
the tracks, sottoscrivo ogni singola virgola della sua mail! Volevo
rispondere all'agghiacciante mail di Simone, ma Daniele ha detto tutto
quello che volevo dire io. A Simone consiglierei di leggere (o
rileggere) "Bob Dylan. La repubblica invisibile" di Grail Marcus. Un
saluto Giovanni
Lethbridge, Alberta - Enmax Centre -
August 11, 2012
di Jay
Allora, da dove comincio? Vediamo. Dovevo andare a Lloydminster ma avevo
la scuola e non ho potuto andarci. Sono deluso di questo, ma almeno
riusciro a vederlo in Ottobre.
Ha iniziato con Leopard Skin Pill Box Hat. Subito il pubblico che veniva
da ogni parte del mondo ha iniziato a scattare foto e video. Il tizio accanto a me
parlava di continuo con suo figlio, era davvero fastidioso. E' stata una
bella versione di LSPH, ma ha suonato come molte altre canzoni.
To Ramona è cominciata splendidamente, e si sentiva così bene! Bob stava
suonando il grand piano e l’ha suonato al meglio che poteva. Questa
impostazione è stata la scena per la maggior parte dello spettacolo. Ha
suonato il pianoforte e si sentiva alla grande nel mix. Non stava
tentando qualcosa. Stava suonando tutte le
linee melodiche e gli accordi, e questo per tutto lo spettacolo. Questa
versione è stata bella. Poi ha iniziato a suonare
l'armonica ed al tempo stesso il pianoforte. Era abbastanza animato
durante tutto lo spettacolo. Questo è stato uno dei momenti salienti
dello spettacolo per me, questa canzone mi piace così tanto.
Things have Changed. Molto simile ad altre versioni che ho sentito
recentemente. Aveva un qualcosa di western, tipo Gosth riders in the sky
nel beat. Ho sentito qualcun altro dire la stessa cosa. Beh, comunque
assomigliava moltissimo ad altri pezzi. Dopo Ramona si è alzato da
dietro il pianoforte e si è avvicinato al microfono centrale, in posa
con le gambe divaricate quando ha iniziato a suonare l'armonica. E’
stato molto divertente.
Tangled Up In Blue. Bob è tornato al piano a metà di questa canzone. Ha
iniziato nella parte anteriore del palco e poi si è spostato a metà
canzone per iniziare a suonare il piano. Mi è piaciuto il modo in cui
hanno suonato questa versione della canzone rispetto ad alcune altre che
ho sentito negli ultimi tempi. Penso che abbiano cambiato la tonalità.
Quando ha iniziato a suonare il pianoforte è davvero iniziato un audio
perfetto! Io
Non averi mai pensato che avrei detto questo! Deve aver proprio voglia
di suonare il pianoforte. Mi è piaciuto quello che ha suonato. E' stato
fantastico. Penso che ha miscelato la band in modo tale da non soffocare
il pianoforte. E' stato importante e
sembrava fantastico!
Tweedle Dee & Tweedle Dum. Versione very cool. Bob ha cantato il
versetto principale con una melodia diversa e il pianoforte ha davvero
aggiunto alcune cose molto necessarie alla melodia e al suo show dal
vivo, almeno secondo le mie orecchie. Mi piace questa impostazione
migliore che le precedenti degli anni scorsi. E’ stato fantastico. Il
pianoforte in rilievo riempie tutto.
Love Sick. Bob al pianoforte e armonica allo stesso tempo.
Hollis Brown. Suonava bene.
The Lonesome Death Of Hattie Carroll. Questa è stata una grande versione
della canzone. Uno dei punti salienti della notte era il suo modo di
cantare. E' stato fantastico! Una delle migliori versioni della canzone,
e lui suonava il pianoforte meravigliosamente
su di essa. Ha fatto molta improvvisazione vocale su questo brano. Il
modo in cui ha cantato la strofa dei dei bambini di Hattie Carroll in
particolare, ma anche le altre strofe. Stupendo arrangiamento. Le prove
prima di iniziare il tour in quel teatro un pò vecchio devono avergli
dato l'opportunità di trovare questo nuovo suono. Ancora una volta ha
suonato pianoforte e armonica al tempo stesso per il solo e la fine
della canzone. Bella. Una delle migliori canzoni della notte.
The Leeve’s Gonna Break. Piano in evidenza e di nuovo sembrava
fantastico, con alcuni assoli di pianoforte. C'erano alcune parti di
pianoforte eccellenti, messe al momento giusto e sorprendente una linea
veloce di piano discendente. A un certo punto Charlie e Bob stavano
suonando la stessa linea con chitarra al pianoforte. E' stato breve ma
dolce.
Highwater. Bob al centro con l’armonica. Il ritmo di questo pezzo è
diverso ora. Donnie suonava il banjo che si incastrava sui versi. Ho
sentito questo sound in qualche altra canzone non di Dylan. La linea di
basso in particolare. Ho dimenticato il nome della canzone. Penso che
era probabilmente un pezzo fine anni 50 sul tipo country.
Hard Rain. Bob torna al pianoforte. Ho sentito suonare uno
versione esemplare di questo pezzo al New Orleans jazz o festival folk nel
2003/2004. Era proprio come quella versione, nella stessa tonalità del
piano ma un po' più lenta nel ritmo. Questo è stato un punto culminante.
Bob fatto alcune belle melodie del pianoforte tra un versetto e l’altro.
Highway 61. Bob ha cantato e suonato una linea corrispondente sul piano.
Mi è piaciuto. E' stato un buon effetto! Versione molto bluesy. Stu e
Charlie hanno suonato il loro ritmo di blues. Entrambi i ragazzi avevano
diverse grandi chitarre sul palco e le cambiavano ogni tanto. Sono stato
davvero sorpreso che Bob
non abbia augurato un felice compleanno a Charlie. Forse è roba
destinata al backstage o al tour bus. Ma ancora una volta, Bob non è un
oratore e così non c'è tempo da rubare alla musica.
Preferisco ascoltare la musica che sentir parlare. La gente parla
troppo.
Simple Twist Of Fate. Un altro highlight della notte. Bob ha suonato la
chitarra. Era piuttosto elaborata, che sembrava
una sovraincisione, per quanto ho potuto vedere. Bob ha iniziato con un
assolo di chitarra suonato davvero bene. Io penso che sia uno stato uno
dei migliori che abbia mai suonato. Ho pensato che forse Donnie suonava
l'assolo, ma era Bob. Bob ha suonato alla grande il suo strumento. Sono
rimasto molto colpito e so che è materia mia quando si tratta di suonare
strumenti. Io non sto vantandomi e lo dico umilmente, voglio solo
dire che non lo dico con leggerezza, come molte persone che non sanno
suonare uno strumento avrebbero detto, queste persone sono più
facilmente impressionabili da un assolo. Bob ci stava dando veramente
dentro, senza mezze misure.
Thunder On The Mountain. Si è trattato di una versione grande, se non il
momento clou della serata. L'uomo è stato così fantastico! Bob è tornato
al pianoforte per questo pezzo. C’erano alcuni ragazzi che ci
disturbavano, così dopo una breve discussione abbiamo preso i loro
posti.
Infine, in Ballad Of A Thin Man, siamo riusciti a vedere lo spettacolo
indisturbati. Posso capire che uno voglia divertirsi, ma non a scapito
degli altri. Avrebbe potuto andare sotto al fronte del palco per fare
come tutti gli altri.
Ballad Of A Thin Man. Quindi c'era un grande effetto di eco in questo
che ripetevata ciascuna delle parole di Bob. Ricordo di averlo sentito
per la prima volta a Bismarck nel 2000. Questa era una buona versione
della canzone. Bob era all’armonica e al pianoforte al tempo stesso.
Alcune parti di pianoforte belle.
Like a Rolling Stone. Hanno cominciato con quello che era un pò un
casino, sembrava l’inizio di un brano diverso, poi hanno fatto irruzione
nella canzone vera e propria. Era sottile. La versione per pianoforte
era molto buona. Gli accordi di pianoforte
veramente riempivano il suono. Penso che sia un grande suono e un bel
cambiamento per la band da tutta la roba di chitarra che c’era prima. E'
bello fare qualcosa di un po' differente. Fraseggio grande e si poteva
sentire il pianoforte a coda ancora bene. Mi piace il suono del
pianoforte che Bob sta utilizzando.
E' impressionante.
All Along The Watchtower. Aveva anche alcune belle dinamiche, la band
sembrava più morbida e Bob avrebbe suonava solo poche note di piano.
Molto bella, mi piace, potrei ascoltarlo a lungo questo pezzo.
La band ha lasciato il palco a questo punto.
Il pubblico gridava ancora, ma ha abvuto una versione fresca di
Blowin In The Wind. Direi che la band e il suono può essere descritto
come aggiornato e rivitalizzato dal suono del pianoforte in primo piano.
Bob ancora una volta al pianoforte e all'armonica allo stesso tempo.
E quella fu la fine. Ero entusiasta ed ho molto apprezzato lo show!
Dylan è stato grande e mi ha fatto ricordato perché amo così tanto il
suo talento.
Grande spettacolo! Uno show che non dimenticherò mai!
Tre accordi e il desiderio di Verità -
di Paolo Vites
clicca qui
Martedi 14 Agosto 2012
Cranbrook, British Columbia - RecPlex
- August 12, 2012
1. Leopard-Skin Pill-Box Hat (Bob on keyboard)
2. Girl Of The North Country (Bob on piano)
3. Things Have Changed (Bob center stage with harp)
4. Tangled Up In Blue (Bob center stage with harp)
5. Rollin' And Tumblin' (Bob on piano)
6. Sugar Baby (Bob on piano, Tony on standup bass with bow)
7. Honest With Me (Bob on piano)
8. Tryin' To Get To Heaven (Bob on piano)
9. Summer Days (Bob on piano, Tony on standup bass)
10. Desolation Row (Bob on piano, Donnie on electric mandolin, Tony on
standup bass)
11. Highway 61 Revisited (Bob on piano)
12. Simple Twist Of Fate (Bob on guitar)
13. Thunder On The Mountain (Bob on piano)
14. Ballad Of A Thin Man (Bob center stage with harp)
15. Like A Rolling Stone (Bob on piano)
16. All Along The Watchtower (Bob on piano)
(encore)
17. Blowin' In The Wind (Bob on piano, Donnie on violin)
Dire che un bluesettone come Early Roman Kings non è bello ci vuole un
bel pelo sullo stomaco..è la legge del blues e del folk..sembrano pezzi
sentiti ma in realtà sono altri...la qualità vocale è valida e il pezzo,
come dice Mr Tambourine sarà senza dubbio uno fra i favoriti in
concerto...su MTV, proprio ora, hanno finito di parlare di Tempest..
sarà una vera bomba. Certo, spero anche io in qualche ballata alla
"Dylan" simile a quelle che si trovano in TOOM o anche in Modern Times
(e non sarebbero album coi contro-coglioni per caso questi due citati
dell'ultimo Dylan?? Per me poi, ormai è una cosa risaputa, MD rientra
fra i suoi capolavori assoluti). Però credo che per timbro vocale, vita
come ora gli va di raccontare a lui il blues, sporco, antico ma sempre
attuale sia quello che gli si possa cucire meglio addosso.
Certo sta parlando uno che per molti dovrebbe stare zitto, il quale sono
mesi che ascolta Bood On The Tracks tutti i giorni e ogni ascolto lo ama
sempre meno..a dire il vero non l'ho mai amato...(ora bestemmio)
preferisco ascotarmi Empire o perfino Under the red sky...va bé...ma
come c'è gente che dopo quel disco si è fermata, io non capisco come
certi possano già giudicare un disco da una canzone e che uscirà fra
circa un mese...i soliti dotti che sanno e hanno capito già
tutto...quelli che avrebbero fischiato Dylan a metà degli anni '60 e che
ora giurerebbero di essere fra quelli che lo applaudivano..quelli che lo
contestavano per la svolta religiosa (da me tanto amata, 3 dei miei
album preferiti sono proprio quelli, Saved, alla faccia dei dettratori,
su tutti) ma che ora direbbero che capivano il suo cambiamento...o
quelli che sputtanavano tanto Down in the groove dimenticandosi che
all'interno ci stava un capolavoro (si, un pò poco...ma si parla di una
perla dimenticata dai più) come Death is not the end...come quelli che
dopo OH, Mercy! o TOOM dicevano di sapere che Dylan era ancora il numero
uno ma il mese prima lo avevano quasi dimenticato...o come qualche
attore e regista di serie B (e in certi casi di serie C) che hanno
parlato male del concerto di Barolo senza manco averlo ascoltato,
pensando a mangiare e alla promozione del loro libro..o fotografi come
tanti a dargli della mummia cosa che proprio non mi è parsa (speri caro
harari di arrivare a 70 in forma come lo è lui ora!!!!)....di gente così
non se ne può più...il Maestro ha 71 anni...c'è ancora...e se ancora il
suo mito è vivo più che mai, vuol dire che se ne è sempre sbattuto dei
"dotti" e delle voci esterne..non si è mai piegato a nessuno ma è stato
il pubblico, vecchio e nuovo che si è piegato a lui e lo ha accettato..e
lo accetterà. Viva Dylan ok..e per sempre..ma se qualcuno per parlare di
lui, deve alzare solo critiche negative senza avere ancora del materiale
in mano credo sia il caso che aspetti prima di parlare...quando andavo
ad esempio a vedere il povero De Andrè in concerto o ascoltavo i suoi
dischi, tutto mi sembrava perfetto..ora sarebbe il contrario e almeno
che non mi si dovesse chiedere un parere sto zitto o eviterei di andarlo
a vedere..come evito da oltre dieci anni di ascoltarlo perchè i miei
gusti hanno preso un'altra strada. Quindi basta parole al vento..di
gente che parla, o peggio, giudica senza sapere ne è pieno il
mondo....non se ne può più.
Daniele "Ardez" Ardemagni
Lunedi 13 Agosto 2012
La mail di Re Gilardin
Ave, Tamburino, ave.
Non si può dire che tu ti sia sprecato nel rispondermi, comunque
bellissimo l’indovinello di Cicerone.
Questi classici... che stile, eh! Semplici e profondi allo stesso tempo.
Proprio il nostro opposto, non pensi?
Una curiosità: ma tu citi a memoria o cerchi sui bigini? Io uso “Una
Citazione per Ogni Giorno dell’Anno” edizioni Hoepli che mi fa sempre
fare bella figura. L’unico svantaggio è che, mancando un indice
tematico, devo attenermi alla citazione del giorno e questo mi limita un
po’ nello scrivere. Mi ricordo di una volta che dovevo mandare i miei
auguri di pronta guarigione a un’amica che era stata investita e il
bigino mi proponeva “Mors Omnia Solvit”, ho dovuto faticare un po’ ma
alla fine un modo per ficcarcela dentro lo trovi sempre.
Non è che tu invece hai da consigliarmi una bella raccolta di sentenze
divise per argomento?
Ti faccio un esempio: è agosto e stai cercando un ombrellone in prima
fila a Milano Marittima? Il tanghero ruminante e tatuato che li affitta
alla tua richiesta si mette a sghignazzare? Bene, tu apri il manualetto,
cerchi “volgo” e in un attimo gli rispondi “Odi Profanum Vulgus et
Arceo”.
Son soddisfazioni… sempre che il tanghero non possegga pure lui il
manualetto, perché in tal caso diventerebbe lunga e imbarazzante la
faccenda.
Comunque, fra Cicerone, Omero, motti latini e ipertestualità, la svolta
classica di Maggie’s farm è evidente. Nei momenti di crisi succede
sempre, si torna a casa. Io me ne compiaccio e, per una fruizione più
completa consiglio ai lettori di indossare una tunica durante la lettura
di Maggie’s Farm. Un lenzuolo bianco con una spilla sulla spalla può
andare bene; ma senza mutanda però. Magari gustando del vino inacidito
con una bruschetta al garum.
con simpatia, Re Gilardin
"Odi profanum vulgus et
arceo" (odio il volgo profano e me ne tengo lontano), con questa frase
famosa inizia la prima Ode del III libro di Orazio (le Odi o Carmina
sono 103 poesie raccolte in quattro libri, a modello delle quali Orazio
prese la poesia greca dell’età arcaica, soprattutto Alceo ed Anacreonte.
Anche il famoso “Carpe diem” proviene dalle Odi, anche se viene citata
usalmente senza la parte finale della frase: "quam minimum credula
postero" ("confidando il meno possibile nel domani"), ma per apprezzarne
meglio il significato e la profondità sarebbe meglio citare tutta la
frase:
« Dum loquimur fugerit invida aetas: carpe diem, quam minimum credula
postero. »
« Mentre parliamo il tempo sarà già fuggito, come se ci odiasse. cogli
l'attimo, confidando il meno possibile nel domani. »
Il Garum, come descritto da Marziale, è una alsa mille usi, piccante,
dal forte profumo, che i Romani aggiungevano a tutto: alle minestre,
verdure, secondi piatti, dolci. Da Marziale: “Si usino pesci grassi come
sardine e sgombri cui vanno aggiunti, in porzione di 1/3, interiora di
pesci vari. Bisogna avere a disposizione una vasca ben impeciata, della
capacità di una trentina di litri. Sul fondo della stessa vasca fare un
altro strato di erbe aromatiche disseccate e dal sapore forte come
aneto, coriandolo, finocchio, sedano, menta, pepe, zafferano, origano.
Su questo fondo disporre le interiora e i pesci piccoli interi, mentre
quelli più grossi vanno tagliati a pezzetti. Sopra si stende uno strato
di sale alto due dita. Ripetere gli strati fino all’orlo del recipiente.
Lasciare riposare al sale per sette giorni. Per altri giorni mescolare
di sovente. Alla fine si ottiene un liquido piuttosto denso che è
appunto il “garum”. Esso si conserverà a lungo”.
Dopo questa interessante o inutile disgressione (a seconda dei punti di
vista) devo confessarti che alla frase che Cicerone usava per salutare
il destinatario dei suoi scritti ci sono arrivato puramente per caso
mentre facevo una ricerca su Omero, quindi cosa fortuita e del tutto
casuale, niente a che vedere con cultura o studi classici, io non sono
ne un letterato (te ne sarai accorto da come scrivo e come uso la
punteggiatura) e nemmeno un giornalista, sono solo un fan di Dylan che
fa quello che riesce a fare con entusiasmo e passione, quindi sono la
persona meno indicata per darti consigli o suggerimenti. L’ultima volta
la mia risposta e stata breve e concisa perchè non volevo che la cosa si
trasformasse in uno scambio di vedute senza interesse per gli altri
lettori. Vorrei aggiungere che io stimo moltissimo Paolo Vites e che amo
il suo modo di affrontare gli argomenti ed il suo modo di scrivere,
avrei voluto soltanto farti notare che l’articolo di Paolo su Tempest
era datato 2 Agosto, cioè quando ormai tutto quel poco che c’era da dire
sull'argomento era già stato abbondantemente detto, questo senza nulla
togliere al valore dell’articolo di Vites. Vorrei anche dire con una
punta di orgoglio (anche se il merito non è stato mio), che il nostro
amico maggiesfarmer Kuore Scuro è stato il primo a segnalare che la foto
di copertina di Tempest non riproduceva il viso di Pallade Atena ma
bensì quello della raffigurazione in forma di statua del fiume Moldova
che fa parte del gruppo di personaggi che stanno ai piedi del momumento
a Pallade Atena (ho postato la sua mail il 18 Luglio 2012,
successivamente l'ho trasformata in articolo in inglese postato il 23
Luglio, dopodichè è stato ripreso (su mia segnalazione) dall'amico Harold Lepidus "Bob Dylan Examiner"
ed a seguire da tutti gli altri siti di lingua inglese.
L’idea di mettersi in tunica o similtoga prima di aprire Maggiesfarm è
davvero bella, ma forse poco pratica al giorno d’oggi, però certamente
fantasiosa ed originale.
Spero di rileggerti ancora e ti saluto con altrettanta simpatia,
Mr.Tambourine
Forza popolo Dylaniano, sveglia!
Ma abbiamo davvero difficoltà nel dire che "Early Roman kings" è una
vera e propria boiata?!?! un blues inutile, sentito e risentito? e pure
stracopiato?
Basta co 'sta Bibbia, Di Caprio, Omero e l'intertestualità. Possibile
che non si riesca ad analizzare una canzone di Dylan semplicemente
ascoltandola? la vera emozione è nell'ascolto, è il primo impatto. E noi
andiamo a ricercare tutta la narrativa mondiale dentro due accordi di
merda e pure copiati! Beh, uniamo le forze e gridiamolo ai quattro
venti!!!
Sveglia Bob e regalaci un album coi controcoglioni...è ora!
Grazie per aver dato spazio al mio sfogo e per tutto quello che fai.
Sempre e solo viva Dylan!
Simone
Caro Simone, scommettiamo
che Early Roman Kings diventerà un punto di forza del live-show di Bob?
A me piace molto, anche se non è una novità, ma che vuol dire, queste
cose nel blues sono all'ordine del giorno, allora anche Blowing, The
Times, Master of war e diverse altre sono boiate perchè ispirate da
altre canzoni? Non scoraggiamoci se una song non è proprio originale o
ha qualcosa di già sentito, abbiamo tutto Tempest da sentire prima di
emettere sentenze negative, calma e gesso dunque, giusto? Sempre e solo
viva Dylan! Come dici tu, :o)
Early Roman Kings - traduzione riveduta
da Dean Spencer
All the early Roman kings Tutti i primi re Romani
In their sharkskin suits Nelle loro tute di pelle di squalo
Bow ties and buttons Cravatte a farfalla e
bottoni
High top boots
Drivin’ the spikes in Alti stivali a punta con suole chiodate
Blazin’ the rails
Splendenti sulle rotaie
Nailed in their coffins Inchiodati nelle loro bare
In top hats and tails Cappelli a cilindro e giacche con le code
Fly away over Vola via oltre
Fly away, flap your wings Vola via sbattendo le ali
Fly by night Vola nella notte
Like the early Roman kings Come i primi Re Romani
all the early roman kings
Tutti i primi re Romani
in the early early morn
Alle prime ore del mattino
coming down the mountain
Scendono dal monte
distributing the corn
Distribuendo il grano
speeding through the forest
Veloci attraverso la foresta
racing down the track
Corrono lungo la pista
you try to get away
Tu tenti di scappare
they drag you back
Loro ti trascinano indietro
Tomorrow is friday Domani è venerdì
we’ll see what it brings Vedremo cosa ci porterà
everybody’s talking
Tutti stanno parlando
bout the early roman kings
Dei primi re Romani
They’re peddlers and they’re meddlers Sono venditori ambulanti e sono ficcanaso
They buy and they sell
Comprano e vendono
They destroyed your city Hanno distrutto la tua città
They’ll destroy you as well Distruggeranno anche te
They’re lecherous and treacherous Sono lascivi e traditori
A-Hell bent for leather Fissati a combattere
Each of ‘em bigger Ognuno di loro è più grande
than all of them put together Di tutti loro messi insieme
Sluggers and muggers Picchiatori e rapinatori
Wearing fancy gold rings Portano anelli d'oro
appariscenti
All the women goin’ crazy Tutte le donne impazziscono
For the early Roman kings Per i primi Re Romani
I can dress up your wounds Io posso fasciare le tue ferite
with a blood-clotted rag Con uno straccio intriso di sangue raggrumato
I aint afraid to make love Non ha paura di fare l'amore
to a bitch or a hag Con una puttana o una vecchia
if you see me comin’
Se mi vedete arrivare
and you’re standing there
E siete fermi lì
wave your handkerchief
Sventolate il vostro fazzoletto
in the air
Nell'aria
I ain’t dead yet Non sono ancora morto
my bell still rings
Il mio campanello suona ancora
I keep my fingers crossed Tengo le dita incrociate
like them early roman kings
Come quei primi re Romani
i can strip you of life
Ti posso togliere la vita
strip you of breath
Toglierti il respiro
ship you down
Posso mandarti giù
to the house of death
Alla casa della morte
one day
Un giorno
you will ask for me
Tu chiederai di me
there’ll be no one else
Non ci sarà nessun altro
that you’ll wanna see
Che vorrai vedere
bring down my fiddle
Porta giù il mio violino
tune up my strings Accorda le mie corde
I’m gonna break it wide open Ho intenzione di spaccarlo
( oppure "La raderò al suolo")
like the early roman kings
Come i primi re Romani
i was up on black mountain Ero sulla montagna nera
the day Detroit fell
Il giorno che cadde Detroit
they killed ‘em all off
Li hanno uccisi tutti
and they sent ‘em to hell
E li hanno spediti all'inferno
ding dong daddy
Ding dong babbo
you’re coming up short
Non raggiungerai il traguardo
gonna put you on trail
Ti metteranno alla sbarra
in a sicilian court
In un tribunale siciliano
i’ve had my fun Ho avuto il mio divertimento
i’ve had my flings Ho avuto le mie avventure
gonna shake em all down Li scuoterò giu tutti
(oppure "li demolirò tutti)
like the early roman kings
Come i primi re Romani
Le modifiche suggerite da
Dean sono evidenziate in rosso. Un sentito grazie a Dean Spencer per la
cortesia, :o)
Domenica
12 Agosto 2012
Lethbridge, Alberta - Enmax Centre -
August 11, 2012
1. Leopard-Skin Pill-Box Hat (Bob on keyboard)
2. To Ramona (Bob on piano, Donnie on electric mandolin, Tony on standup
bass)
3. Things Have Changed (Bob center stage with harp)
4. Tangled Up In Blue (Bob center stage with harp then on piano)
5. Tweedle Dee & Tweedle Dum (Bob on piano)
6. Love Sick (Bob on piano, Donnie on electric mandolin)
7. Ballad Of Hollis Brown (Bob center stage with harp, Donnie on banjo,
Tony on standup bass)
8. The Lonesome Death Of Hattie Carroll (Bob on piano, Tony on standup
bass)
9. The Levee's Gonna Break (Bob on grand piano, Donnie on electric
mandolin, Tony on standup bass)
10. High Water (For Charley Patton) (Bob center stage with harp, Donnie
on banjo)
11. A Hard Rain's A-Gonna Fall (Bob on piano, Donnie on electric
mandolin)
12. Highway 61 Revisited (Bob on piano)
13. Simple Twist Of Fate (Bob on guitar)
14. Thunder On The Mountain (Bob on piano)
15. Ballad Of A Thin Man (Bob center stage with harp)
16. Like A Rolling Stone (Bob on piano) >
17. All Along The Watchtower (Bob on piano)
(encore)
18. Blowin' In The Wind (Bob on piano, Donnie on violin, Tony on standup
bass)
Lloydminster, Saskatchewan - Lloydminster
Exhibition Grandstand - August 10, 2012
di Peter
Ho visto Dylan in concerto forse una mezza dozzina di volte dal 1978, ma
mai all'aperto. Quando ho sentito che avrebbe suonato al Lloydminster
Exhibition, la mia mente è andata subito a "Dusty Old Fairgrounds”. Ho
tirato fuori la mia copia in vinile di Little White Wonder # 3 e l’ho
fatta girare. Era come mi ricordavo: Beh, allora vado in città,
direttamente al polo fieristico, proprio dietro i manifesti che sono
appesi a riempire ogni spazio con un diverso tipo di viso. Se cercavo un
po' della magia del vecchio Dylan, Lloydminster poteva essere il posto
giusto per trovarla. Un po' di pioggia era caduta nel corso della
giornata, in modo che la fiera erano ben inumidita, piuttosto che
polverosa. L'atmosfera
era piacevole e c'era un buon mix di veterani e giovani folk. Il palco
era allestito nel centro del prato non molto pulito e noi
non abbiamo avuto problemi a trovare un punto a pochi metri dalla
ferrovia.
Qui siamo stati, per la prima volta, in grado di sentire l'energia
irradiata dallo stadio e in grado di vedere ogni sussulto e contrazione
e le gocce di sudore sul volto del vecchio Campione. Ho guardato tra la
folla dietro di me ed ho visto una donna con un cappello di pelle di
leopardo. Dieci minuti dopo, la band è salita sul palco lanciandosi in
una versione spensierata di 'Leopard Skin Pill-box Hat”. Sapevo che
sarebbe stata una notte memorabile. Dylan ha passato un sacco di tempo
dietro il pianoforte e per la maggior parte ho fatto bene, ma come il
suo modo di suonare la chitarra è un po' sciatto, un po' scostante, così
un paio di brani erano un pò disuniti. Fa tutto parte del suo fascino,
immagino, e alla fine devo dire che 50 anni di pratica hanno davvero
dato i loro frutti! Dalla nostra posizione il mix del suono era buono ed
era relativamente facile sentire quello che tutti stavano facendo.
Charlie Sexton spiccava in Tangled
Up in Blue, Summer Days sembrava un temporale estivo. Stu Kimball era
più in evidenza nei numeri blues. C'erano solo pochi numeri dove le tre
chitarre impastavano il suono. La voce di Dylan non sempre in evidenza.
Per esempio, Rollin' and Tumblin' avrebbe potuto beneficiare di un poco
più del suo growl primordiale. Sono rimasto piacevolmente sorpreso
dall’arrangiamento di alcune delle canzoni più morbide. Don’t Think
Twice, Tangled Up in Blue e Simple Twist of Fate sono stati gli
highlights della serata per me. Sugar Baby è stata un vero dubbio, ma ho
sempre odiato quella canzone. Ho trovato
che molte delle canzoni avevano un ritmo staccato come l’esecuzione
vocale di Bob che mi è sembrata esagerata, ma dopo un pò ho pensato che
forse era il persistente tic-toc dell’orologio di un uomo di 71 anni che
sta sparando le sue ultime cartucce. Comunque, ho pensato che
l'approccio alle maggior parte delle canzoni era abbastanza
semplicistico. L'intero spettacolo ha avuto una buon ritmo e costruito
per un climax avvincente, con pezzi come Ballad of a Thin Man, Like a
Rolling Stone e All Along the Watchtower. La cosa che per me si
distingue di più nello show è la passione continua di Bob Dylan e della
sua band.
Durante lo show si sono scambiati molti sorrisi, parole e sguardi
soddisfatti. Sembravano tutti sinceramente felici di essere lì. Anche il
leggendario Musone stesso non poteva fare a meno di sorridere all’
entusiasta reazione della folla. E' difficile non perdere le sfumature,
il fraseggio e il potere della voce di Dylan. Ma bisogna rispettare il
fatto che lui è ancora on the road a cantare le sue canzoni con onestà e
senza la pretesa di voler ingrandire ancora il suo status di leggenda, sempre rispondendo alle ovazioni del vecchio e polveroso quartiere
fieristico.
Pietro
Rosebud, Alberta
Sabato 11 Agosto 2012
Dylan, Omero e l’intertestualita’
di Andrea Cossu
Negli ultimi anni, scoprire la serie di appropriazioni e riferimenti
intertestuali nelle canzoni di Bob Dylan e’ diventato una specie di
gioco di societa’ per il fan di buone letture. Dato che non ho mai
considerato interessanti le accuse di plagio, e sono stato cresciuto con
una dieta che comprende lo studio del citazionismo e
dell’intertestualita’ come dispositivi letterari per la creazione del
significato di un’opera d’arte (specialmente nell’epoca del
postmodernismo), ero molto curioso di vedere quale paesaggio Dylan
avesse deciso di dipingere in Tempest. Sembra, con mia gioia, che il
gioco dell’intertestualita’ continui anche in questo disco.
In alcuni interventi che ho fatto sul forum di Expecting Rain e nel mio
libro It Ain’t Me Babe (Paradigm, Boulder, 2012), ho sostenuto che
l’ultima fase della carriera di Dylan (quella, per intenderci, che si
sviluppa dopo Time Out Of Mind) sia caratterizzata dal tentativo
esplicito di sfidare la memoria e il tempo, nello sforzo di muoversi
oltre la tradizione propria della musica rock e di incorporare
riferimenti multipli che fanno parte sia di una visione immaginaria
dell’America sia di una piu’ ampia cultura occidentale. Ai miei occhi,
dunque, tutte le accuse di plagio rivolte contro Dylan dai tempi di
“Love and Theft” - un caso fra tanti, il fatto che Joni Mitchell lo
abbia accusato di essere un “bugiardo che plagia” - contano ben poco,
una volta che si consideri il modo in cui Dylan si appropria di questi
riferimenti nel contesto dell’estetica postmoderna, attivita’ in cui
egli sembra essere un maestro riconosciuto.
Oggi, mentre stavo leggendo per la prima volta il testo di “Early Roman
Kings”, ho cominciato a chiedermi dove si fosse rivolto Dylan per
Tempest. A prima vista, non sono riuscito a riconoscere niente che
riconducesse agli autori latini, ma qualche passo ha fatto accendere una
lampadina. Reminiscenze di Walt Whitman (lascio al lettore scoprire
quali), possibilmente qualche vecchio blues. Poi, alla fine (stavo
giochicchiando con Google, lo ammetto) una citazione di quattro pagine
dall’Odissea.
Le prime quattro linee di una delle strofe:
- i can strip you of life strip you of breath ship you down to the house
of death - sembrano riprendere la traduzione dell’Odissea fatta da
Robert Fagles.
… ‘Heal you!’— here was my parting shot—‘Would to god I could strip you
of life and breath and ship you down to the House of Death as surely as
no one will ever heal your eye, not even the earthquake god himself!’
(Fagles 1997, book 9, 227-8)
Una citazione quasi parola per parola; un fatto sorprendente,
specialmente perche’ questa ripresa lascia spazio a un’intera serie di
connessioni, non solo tra Dylan e Omero, ma anche tra essi e molte altre
cose che occupano il tempo tra Dylan e Omero, incluso il passato di Bob
Dylan come autore.
Ci sono, effettivamente, cosi’ tante cose in questa strofa che uno puo’
indulgere per qualche tempo in quello che il teorico della letteratura
Roland Barthes ha chiamato il “piacere del testo”. Per prima cosa, si
deve riconoscere il talento di Dylan nel prendere qualcosa che e’ cosi’
antico come la poesia greca (una poesia orale, che era composta per
essere recitata in pubblico) e renderla inconfondibilmente moderna,
inconfondibilmente blues. In secondo luogo, non si deve accantonare
l’idea che l’intera strofa si muove verso un punto di fuga in cui le
linee prospettiche convergono, un punto di fuga che in questo caso e’
rappresentato da un paio di versi di “Desolation Row”.
Primo, i classici. Ho ben poco da aggiungere a quanto gia’ scritto in
uno dei migliori articoli usciti recentemente, l’articolo di Richard
Thomas “The Streets of Rome: Dylan and the Classics” (Oral Tradition,
22/1, pp. 30-56), che fornisce un quadro esauriente delle relazioni tra
Dylan, Ovidio e Virgilio. Nondimeno, il nuovo gioco giocato da Dylan con
questa sua appropriazione di Omero (o della traduzione che Fagles fa di
Omero) rafforza alcune delle argomentazioni portate avanti da Thomas. In
particolare, il suo articolo prende in esame le somiglianze tra il
processo di trasmissione della poesia greca nell’eta’ di Omero, e il
folk-process, che sembra essere stato nel tempo l’approccio alla
tradizione preferito da Dylan, un processo che implica una visione
particolare di come le canzoni siano create, fatte circolare, e rese
patrimonio personale in una traiettoria che va da un cantante all’altro:
“In un certo senso Dylan - scrive Thomas - e’ un mix tra Omero e il
rapsodo. Come Omero, egli e’ il creatore originale delle sue narrazioni
e dei suoi testi, i cui semi stanno in un patrimonio ampio di testi, che
va dalla Bibbia al blues” (Thomas 2007, p. 49). Se consideriamo
semplicemente i versi di “Early Roman Kings” che ho citato prima,
l’argomento della originalita’ di Dylan, come una delle caratteristiche
principali della sua autenticita’ come artista, sembra crollare. Ma
Thomas sostiene anche che “Dylan e’ anche un rapsodo che ha messo in
scena il suo enorme corpus di canzoni facendo ricorso ai poteri della
sua memoria, che sembrano essere quasi omerici, nel corso di 45 anni di
carriera” (Thomas 2007, p. 49). In un certo senso, contesto l’idea che
Dylan limiti questa sua abilita’ esclusivamente alla sua produzione, e
credo che questo “potere della memoria” (qualcosa che dovrebbe essere
analizzato con maggiore attenzione) si estenda al contrario oltre i
confini di “Bob Dylan” stesso, in quanto cerca di incorporare qualcosa
di piu’: intere tradizioni, riferimenti culturali, figure storiche o
mitiche con le quali Dylan sembra avere un qualche legame affettivo ed
estetico.
In un certo senso, tuttavia, il riferimento di Thomas al “potere della
memoria” e’ intrigante. La prima parte della strofa di “Early Roman
Kings” fa riferimento all’Odissea, che rappresenta l’archetipo di un
viaggio pericoloso su un mare traditore. In un disco che si chiama
Tempest, tutto cio’ ha un grande significato. Inoltre, il libro da cui
questo riferimento omerico e’ tratto e’ quello dove avviene l’incontro
tra Ulisse e Polifemo, che - guarda caso - e’ il figlio di
Poseidone/Nettuno.
L’ultima parte della strofa, come e’ stato notato da molti su Expecting
Rain, si riferisce in modo abbastanza esplicito alla figura di Nerone, e
al mito che lo circonda, che egli avesse suonato la lira mentre intorno
a lui Roma bruciava.
- bring down my fiddle tune up my strings I’m gonna break it wide open
like the early roman kings - Roma e la Grecia in una singola strofa.
Nerone e il figlio di Poseidone. A questo punto, dovremmo ricordarci che
nel pantheon dei Romani Poseidone non era altri che Nettuno, il dio del
mare, che nell’Odissea scatena una tempesta per punire Ulisse e la sua
hybris, la sua sfida nei confronti degli dei. A questo punto Dylan il
rapsodo puo’ giocare con la memoria e il suo potere, richiamando alla
memoria, in un verso contemporaneo, una delle sue vecchie composizioni,
“Desolation Row”.
- Praise be to Nero’s Neptune The Titanic sails at dawn And everybody’s
shouting “Which Side Are You On?” -
Se tutto questo e’ avvenuto per caso, e’ probabile che ci sia ben piu’
di un riferimento a tempeste, viaggi, l’Odissea e il Titanic. Qualcosa
di piu’ del brano che da’ il titolo al disco.
Il piacere del testo, dopo tutto.
Lloydminster, Saskatchewan -
Lloydminster Exhibition Grandstand - August 10, 2012
1. Leopard-Skin Pill-Box Hat (Bob on piano)
2. Don't Think Twice, It's All Right (Bob on piano, Tony on standup
bass)
3. Things Have Changed (Bob center stage with harp)
4. Tangled Up In Blue (Bob center stage with harp then on piano with
harp)
5. Rollin' And Tumblin' (Bob on piano)
6. Sugar Baby (Bob on piano, Tony on standup bass with bow)
7. Tweedle Dee & Tweedle Dum (Bob on piano)
8. Tryin' To Get To Heaven (Bob on piano)
9. Summer Days (Bob on piano, Tony on standup bass)
10. Desolation Row (Bob on piano, Donnie on electric mandolin, Tony on
standup bass)
11. Highway 61 Revisited (Bob on piano)
12. Simple Twist Of Fate (Bob on guitar)
13. Thunder On The Mountain (Bob on piano)
14. Ballad Of A Thin Man (Bob center stage with harp)
15. Like A Rolling Stone (Bob on piano)
16. All Along The Watchtower (Bob on piano)
(encore)
17. Blowin' In The Wind (Bob on piano, Donnie on violin)
Musica e finanza: ecco i bond Bob
Dylan
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Venerdi 10 Agosto 2012
Early Roman Kings - audio + lyrics
All the early Roman kings
In their sharkskin suits
Bow ties and buttons
High top boots
Drivin’ the spikes in
Blazin’ the rails
Nailed in their coffins
In top hats and tails
Fly away over
Fly away, flap your wings
Fly by night
Like the early Roman kings
all the early roman kings
in the early early morn
coming down the mountain
distributing the corn
speeding through the forest
racing down the track
you try to get away
they drag you back
Tomorrow is friday
we’ll see what it brings
everybody’s talking
bout the early roman kings
They’re peddlers and they’re meddlers
They buy and they sell
They destroyed your city
They’ll destroy you as well
They’re lecherous and treacherous
A-Hell bent for leather
Each of ‘em bigger
than all of them put together
Sluggers and muggers
Wearing fancy gold rings
All the women goin’ crazy
For the early Roman kings
I can dress up your wounds
with a blood-clotted rag
I aint afraid to make love
to a bitch or a hag
if you see me comin’
and you’re standing there
wave your handkerchief
in the air
I ain’t dead yet
my bell still rings
I keep my fingers crossed
like them early roman kings
i can strip you of life
strip you of breath
ship you down
to the house of death
one day
you will ask for me
there’ll be no one else
that you’ll wanna see
bring down my fiddle
tune up my strings
I’m gonna break it wide open
like the early roman kings
i was up on black mountain
the day Detroit fell
they killed ‘em all off
and they sent ‘em to hell
ding dong daddy
you’re coming up short
gonna put you on trail
in a sicilian court
i’ve had my fun
i’ve had my flings
gonna shake em all down
like the early roman kings
Quando scomparve Zimmerman e nacque Dylan
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Giovedi 9 Agosto 2012
Early Roman Kings
All the early Roman kings
In their sharkskin suits
Bow ties and buttons
High top boots
Drivin’ the spikes in
Blazin’ the rails
Nailed in their coffins
In top hats and tails
Fly away over
Fly away, flap your wings
Fly by night
Like the early Roman kings Tutti i primi re Romani
Nelle loro tute di pelle di squalo
Cravatte a farfalla e borchie
Alti stivali a punta con suole chiodate
splendenti sulle rotaie
Inchiodati nelle loro bare
Cappelli a cilindro e giacche con le code
Vola via oltre
Vola via sbattendo le ali
Vola nella notte
Come i primi Re Romani
all the early roman kings
in the early early morn
coming down the mountain
distributing the corn (?)
speeding through the forest
racing down the track
you try to get away
they drag you back
Tomorrow is friday
we’ll see what it brings
everybody’s talking
bout the early roman kings tutti i primi re Romani
alle prime ore del mattino
scendono dal monte
distribuendo il grano (?)
veloci attraverso la foresta
corrono lungo la pista
tu tenti di scappare
loro ti trascinano indietro
Domani è venerdì
Vedremo cosa ci porterà
tutti stanno parlando
dei primi re Romani
They’re peddlers and they’re meddlers
They buy and they sell
They destroyed your city
They’ll destroy you as well
They’re lecherous and treacherous
A-Hell bent for leather
Each of ‘em bigger
than all of them put together
Sluggers and muggers
Wearing fancy gold rings
All the women goin’ crazy
For the early Roman kings Sono venditori ambulanti e sono ficcanaso
Comprano e vendono
Hanno distrutto la tua città
distruggeranno anche te
Sono lascivi e traditori
hanno l'inferno sotto il giubbetto
Ognuno di loro è più grande
Di tutti gli uomini messi insieme
Picchiatori e rapinatori
Portano anelli d'oro
Tutte le donne impazziscono
Per i primi Re Romani
I can dress up your wounds
with a blood-clotted rag
I aint afraid to make love
to a bitch or a hag
if you see me comin’
and you’re standing there
wave your handkerchief
in the air
I ain’t dead yet
my bell still rings
I keep my fingers crossed
like them early roman kings Io posso fasciare le tue ferite
con uno straccio intriso di sangue raggrumato
Non ha paura di fare l'amore
Con una puttana o una vecchia
se mi vedete arrivare
e siete fermi lì
sventolate il fazzoletto
nell'aria
Non sono ancora morto
il mio campanello suona ancora
Tengo le dita incrociate
come quei primi re Romani
i can strip you of life
strip you of breath
ship you down
to the house of death
one day
you will ask for me
there’ll be no one else
that you’ll wanna see
bring down my fiddle
tune up my strings
I’m gonna break it wide open
like the early roman kings ti posso togliere la vita
toglierti il respiro
posso mandarti giù
alla casa della morte
uno giorno
tu chiederai di me
non ci sarà nessun altro
che vorrai vedere
porta giù il mio violino
accorda le corde
Ho intenzione di radere tutto al suolo
come i primi re Romani
i was up on black mountain
the day Detroit fell
they killed ‘em all off
and they sent ‘em to hell
ding dong daddy
you’re coming up short
gonna put you on trail
in a sicilian court
i’ve had my fun
i’ve had my flings
gonna shake em all down
like the early roman kings Ero su una montagna nera
il giorno che cadde Detroit
li hanno uccisi tutti
e li hanno spediti all'inferno
ding dong daddy
stai andando a pochi
ti stanno mettendo alla sbarra
in un tribunale siciliano
Ho avuto il mio divertimento
Ho avuto le mie avventure
Stanno buttandovi giù tutti
come i primi re Romani
Se qualcuno può dare una
mano a rendere più giusta e precisa la traduzione non esiti, due teste
traducono meglio di una!
Jonah Lehrer fabbrica citazioni di Bob
Dylan
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Mercoledi
8 Agosto 2012
Steel Bob
Tra due giorni riprende il Tour di Bob, oltre 50 date per finire in
bellezza questo 2012 che, fatti calcoli e paragoni, ci ha dato delle
belle cose, un Dylan più voglioso e determinato che negli anni passati,
quasi a volersi far perdonare le passate comparse non all’altezza. Ha
migliorato la sua presenza scenica, migliorato i suoi vestiti di scena,
un elegante e serio nobiluomo spagnolo ha sostituito lo strano
mezzo-Zorro e mezzo-gambler delle scorse stagioni. Ha portato sul palco
il piano a mezza coda, non importa se lo suona bene o male, è una nuova
cosa come le mosse chapliniane che ora caratterizzano i suoi movimenti
sul palco, ha abbandonato quella brutta abitudine di presentare la
schiena al pubblico, ora lo possiamo vedere in faccia, vedere le sue
smorfie, il suo sorriso quando è contento per quello che sta facendo, le
canzoni cantate senza suonare, solo davanti al microfono con al massimo
il supporto della fida armonica a bocca. Tutto questo non è poco, e
soprattutto manca ancora il pezzo più pregiato dell’anno: quel Tempest
che uscirà nella prima decade di settembre. Dylan sembra non volersi
fermare mai, sembra impegnare totalmente il suo tempo al suo lavoro che
è anche un grande divertimento per lui. Un centinaio di concerti
all’anno, per un uomo di 71 anni, non sono per niente cosa facile,
chiedete a chi suona cosa vuol dire stare in giro per il mondo, passare
migliaia di ore a bordo di un tourbus che per quanto confortevole rimane
sempre un mezzo di trasporto. Dylan sembra fatto d’acciaio, qualche
volta dimostra delle fasi di stanca, ma sono piccole parentesi in una
marcia trionfale. Il suo mito è diventato gigantesco, più grande di lui,
più grande di tutte le parole, più grande di tutte le critiche, oggi
l’importante non è se al concerto Dylan è stato superbo, o mediocre, o
scarso, quello che conta è esserci stati e averlo visto, avere una
leggenda a pochi passi da noi, una leggenda che si muove, che cammina,
che canta, che sorride. Essere di fronte a Dylan da la stessa sensazione
di trovarsi di fronte alla Gioconda di Leonardo o Giuditta e Oloferne di
Caravaggio, la sensazione di essere in fronte ad un qualcosa di
irripetibile. Ma lui ama ripetersi per noi, ama ripresentarsi con
regolarità, anno dopo anno, anche se non sempre ha qualcosa di nuovo da
presentare nel suo live show. Così è lui, il mistero della mente fatto
persona, un novello Re Mida che tutto quello che tocca fa diventare oro.
Lui canta “The Early Roman Kings” e la canzone, conosciuta per anni
nelle versioni di Muddy Waters e Bo Diddley, improvvisamente diventa
sua, la sua versione è quella che ha il “fascino” giusto, nelle sue mani
la canzone perde il sapore prettamente blues ed assume il “sapore” Dylan
sempre nell’ambito del blues, cambia poco sostanzialmente, ma quel poco
è una cosa immensa, la canzone diventa una canzone dylaniana, una
canzone che d’ora in poi avrà un marchio speciale, quello dell’eye-mind!
Grazie Bob, continua, non non ci stancheremo mai di vederti e sentirti,
ci puoi contare!
Ringrazio innanzi tutto l'uomo che si fa chiamare Mr.Tambourine per
l’onore di aver pubblicato la mia mail. Peccato che non si trattasse di
un intervento da pubblicare, si trattava solo di un suggerimento per
colmare quella che a me era parsa una svista e cioè la mancata
segnalazione dell'articolo di Vites, fra quelli pubblicati su Maggie’s
Farm il più ricco di informazioni e considerazioni sul nuovo album del
Maestro, o perlomeno su quel poco che se ne sa. A me pareva scontato che
non si trattasse di un contributo da pubblicare, anche per il fatto che
non c'era un testo, nè una firma, ma solo un link. Evidentemente ho
peccato d’ingenuità, per Tamburino questi son mica problemi: l'oggetto
della mail diventa il testo e l'indirizzo diventa la firma.
Niente di grave, intendiamoci, solo che a volte ti prende lo sconforto a
pensare che pur condividendo un alfabeto sia ancora così difficile
capirsi. Ma forse l'equivoco nasce dal fatto che non esista un forum e
nemmeno più una rubrica con i commenti. O forse la colpa è solo mia,
dato che non ho scritto "DA NON
PUBBLICARE". Ma io non l'ho fatto semplicemente perchè poi Tamburino
avrebbe pubblicato il mio contributo intitolandolo "DA NON PUBBLICARE"
il che è ancora peggio. Col Tamburino non si sa proprio come fare, ha
dei codici tutti suoi (anche nella punteggiatura).
Ma, Tambourine, metti che io ti invii la ricetta della pasta con le
sarde e il finocchietto o magari istruzioni per farti gli impacchi alle
emorroidi... non mi sembrerebbe il caso di pubblicare tutto su Maggie's
Farm. Non va bene che tutto ciò che si invia a spettral@alice.it venga
pubblicato. Oppure metti che un tuo creditore ti scriva "Si nun me paghi
te rompo er culo", che fai? Pubblichi anche quello? Forse bisognerebbe
aprire un nuovo account di posta elettronica per i messaggi personali,
dato che inviando a spettral@alice.it tutto viene pubblicato. Perlomeno
dicci qual'è il discrimine, così che ci si possa sentire più liberi.
Dopo queste dotte disquisizioni ma rimanendo sul tema dei
fraintendimenti, non trovo ci sia nulla di filosofico nello scritto di
Vites (non me ne voglia), mi sembra che abbia semplicemente fatto il
punto della situazione con competenza, sincerità e ironia. Parlando di
"plagio" non credo intendesse intentar causa a Bobby Dylan per lesione
del diritto d'autore, ma solo esprimere il suo disappunto (che è anche
il mio) per l'accertata presenza di un blues, ancora una volta
impersonale e ripetitivo, in un disco che tutti invece vorremmo pieno di
ballate dylaniane.
Che poi l'arte sia rielaborazione, scusami, ma lo sappiamo tutti, tu,
Vites e io. E non è che le cose stiano così in America, e solo in ambito
musicale. E' così da sempre. Pensa a Omero che copione.
Questo modestissimo scritto sarebbe nelle intenzioni destinato alla
pubblicazione, sempre che tu non lo scambi per un messaggio personale.
Quindi… P U B B L I C A R E.
Che birichino d’un Tamburino che sei! Lasciatelo dire da Re Gilardino
(questa è la firma corretta, non regilardin)
Ognuno di noi ha diritto
alla propria opinione, tu hai espresso la tua su di me e sul mio
operato, quindi, plagiando Cicerone, ti dico: Mitto tibi navem prora
puppique carentem!
Mr.Tambourine
Sabato 4 Agosto 2012
Ho ascoltato "Tempest" - Ecco la mia
opinione riguardo al nuovo album di Dylan
di Jon Friedman
Ho avuto l'occasione, un paio di
settimane fa, di ascoltare "Tempest", il nuovo album di Bob Dylan, in un
ufficio a Manhattan. Mi hanno dato un paio di cuffie eccellenti. Mi è
stato chiesto di non scrivere una recensione dettagliata, perché lo
staff di Dylan vorrebbe mantenere le specifiche ancora nascoste, per
ora. L'album non uscirà che il giorno 11 settembre 2012, quindi credo
che sia stata una richiesta ragionevole.
Ho intenzione di onorare l'accordo. Spero di potervi illuminare un pò.
Ecco le mie osservazioni:
- E' la prima volta da "Oh Mercy" che ho ascoltato un nuovo album di
Dylan per la prima volta e mi è piaciuto tutto quello che ho sentito.
Ogni pezzo ha afferrato e ha tenuto la mia attenzione. Dylan ha fatto un
album davvero forte, deve essere soddisfatto del risultato.
- Il suo canto è buono. La qualità e la forza della sua voce è stata
fonte di congetture negli anni scorsi. Sì, è stridente. No, questa non è
più la voce del 1965. Credo che suoni bene. Ho il sospetto che un sacco
di voi saranno d'accordo con me.
- La mia canzone preferita – forse a causa della mia “unica” sessione di
ascolto - è il primo pezzo dell'album, "Duquesne Whistle", che è
abbastanza affascinante e accattivante. Suppongo che questa mia
valutazione della migliore traccia dell'album potrà anche cambiare dopo
averlo potuto ascoltare qualche volta in più.
- L'omaggio a John Lennon, che chiude l'album, è molto evocativo, Dylan
è coinvolto in ogni parola della canzone.
- Devo ammettere che non c’è una canzone particolare che mi saltata
prepotentemente agli occhi come invece mi capitò per "The Man in Me" o
"Mama Tough" e "Tangled Up in Blue" o "Hurricane" o "Precious Angel” o
"Every Grain of Sand" o "Jokerman" o "Ring Them Bells" o "Mississippi "
o " Workingman Blues #2. Ricordate, ho ascoltato solo una volta l'album,
che dura circa 73 minuti.
Ecco la mia linea di fondo: Credete che Dylan possa presentare un album
divertente,un album per le masse del 2012? Io si.
Se siete disposti a lasciare che Bob Dylan vi prenda sul suo carro per
fare un giro sul suo lavoro, questo album vi piacerà. Fidatevi di me.
ven 10 AGOSTO – “32° ARTIGIANATO VIVO” – CISON DI VALMARINO (TV) , ore
21.30 – ingresso libero
dom 12 AGOSTO – “FESTA S.ROCCO “ - LOREGGIA (PD) , ore 21.30 – ingresso
libero
dom 26 AGOSTO – “FESTA D’ESTATE” – P.zza AURORA/Anfiteatro – JESOLO LIDO
(VE), ore 21.00 – ingresso libero
La storia del Rock e degli anni ’60 in MUSICA... PAROLE... IMMAGINI
LIKE A ROLLING STONE è uno spettacolo/concerto musicale che racconta la
nascita del grande rock attraverso
storie – aneddoti - immagini proiettate su schermo gigante e musica
eseguita dal vivo dalla Mr.AntonDjango’s Band .
Il tutto si sviluppa attorno alla vita, musicale e non , di Bob Dylan
soffermandosi sul periodo d’oro del rock (gli anni
“sessanta”..) e sugli amici che assieme a Dylanhanno contribuito
all’affermazione di questo genere quali Rolling Stones e
Beatles, Jimi Hendrix ed Eric Clapton, Chuck Berry ed Elvis, Creedence ,
Animals, Deep Purple…
Assolutamente no, anch'io sono sempre affascinato
dal modo di scrivere direi quasi filosofico dell'amico Paolo (anche se
questa volta è un pò in ritardo rispetto ai suoi standard), però non
sono completamente d'accordo col suo articolo quando, parlando di "The
Early Roman Kings" (a proposito, The Roman Kings sono una delle gang più
famose del South Bronx, NY)
dice che la canzone è un "plagio di un plagio", citando naturalmente
Mannish Boys di Muddy Waters ed I'm a Man di Bo Diddley. Abbiamo
imparato per esperienza che nel mondo della musica americana, in
particolar modo nel Folk e nel Blues, la rielaborazione di un brano
cambiandone semplicemente il testo è prassi comune, ricordiamo ancora
una volta No more auction block che servì di base per Blowin' in the
Wind (L’“auction block” era il luogo del mercato dove gli schiavi neri
venivano battuti all’asta… la “merce” veniva fatta salire su di un
masso, o un palco in pietra o legno, perché potesse essere visionata
meglio dai possibili acquirenti…
, Masters of War (1963) viene da Nottamun Town, Bob Dylan's
Dream (1963) da Lord Franklin, Lord Randall diventò A Hard Rain's
A-Gonna Fall, Girl From the North Country (1963) è basata su Scarborough
Fair (Traditional), Who's Goin' to Buy You Chickens When I'm Gone di
Paul Clayton diventerà Don't Think Twice, Beyond Here lies Nothing è una
rielaborazione di "Black Magic Woman", My Wife Home Town potrebbe avere
almeno un centinaio di "madri" blues, Thunder on The Mountain sembra
proprio la riedizione di Johnny B. Goode suonato alla Dylan, e via così.
Quindi io non parlerei di plagio, le cose in America stanno così, quindi
credo sia giusto prenderle così!. Comunque ancora una volta i miei
complimenti a Paolo!
Venerdi 3 Agosto 2012
"Early Roman Kings", il singolo tratto da
"Tempest"
Il nuovo singolo di Bob Dylan, "Early
Roman Kings" è utilizzato per promuovere la seconda stagione della serie
della Cinemax Strike Back. Un video è stato pubblicato on-line poche ore
fa, e i fans di Dylan lo stanno studiando attentamente.
La musica di "Early Roman Kings" dovrebbe suonare familiare. Si basa su
un noto riff blues, forse uno dei più noti, utilizzato da Bo Diddley in
"I'm a Man" e da Muddy Waters in "Mannish Boy".
Caroline Schwartz ha cercato di
trascrivere le prime due strofe della canzone, tratti dal video, e poi
li ha pubblicati su Facebook, The Bob Dylan Fan Club Page:
All the early Roman kings
In their shark skin suits
Bow ties and buttons
High top boots
Drivin' the spikes in
Blazin' the rails
Nailed in their coffins
Top hats and tails
Fly away over
Fly away flap your wings
Fly by night
Like the early Roman kings
They're peddlers and they're meddlers
They buy and they sell
They destroyed your city
They'll destroy you as well
They're lecherous and treacherous
A-Hell bent for leather
Each of 'em bigger
Than all men put together
Sluggers and muggers
Wearin fancy gold rings
All the women going crazy
For the early Roman kings
Tutti i primi re romani
Nelle loro tute di pelle di squalo
Cravatte a farfalla e borchie
Alti stivali a punta con suole chiodate
splendenti sulle rotaie
Inchiodati nelle loro bare
Cappelli a cilindro e giacche con le code
Vola via oltre
Vola via sbattendo le ali
Vola nella notte
Come i primi Re di Roma
Sono venditori ambulanti e sono ficcanaso
Comprano e vendono
Hanno distrutto la tua città
distruggeranno anche te
Sono lascivi e traditori
hanno
l' inferno sotto il giubbetto
Ognuno di loro è più grande
Di tutti gli uomini messi insieme
Picchiatori e rapinatori
Portano anelli d'oro
Tutte le donne impazziscono
Per i primi Re di Roma
Qui di seguito ci sono alcune
osservazioni di Scott Warmuth, noto detective di cose dylaniane, che ha
gentilmente permesso la ripubblicazione in questo articolo.
(Osservazione di Warmuth: E’ solo un "riff", questo è stato il mio primo
pensiero dopo aver ascoltato la canzone..)
• Considerate che The Roman Kings nelle loro tute da squalo sono una
delle più note gang del South Bronx di NY, non sono i primi Re
dell’antica Roma.
• "Mannish Boy" e "Im a man” sono due canzoni blues nella quali uno
spaccone si vanta delle sue bravate, niente a che vedere con Tullo
Ostilio e simili personaggi.
• I Roman Kings sono citati in quasi tutti i libri che raccontano la
storia dell’ Hip-Hop.
• Vestiti del South Bronx negli anni '60 e '70: "Quello che mi ricordo
era la tuta di pelle di squalo, di seta color pepe, e i berretti di
castoro che i portoricani indossavano, con i capelli pettinati e
lucidato con l'olio. Mi ricordo che andavo alla 149 Street da Delancey
per trovare camicie traforate, cose di alpaca, giubbetti in pelle,
pantaloni da matador. Ricordo i tizi con gli stemmi delle lucertole e
degli alligatori, tutti li conoscevano e cercavano di starne alla
larga".
• Le gangs di New York: The Seven Crowns, The Black Spades, The Savage
Skulls, The Savage Nomads, The Persuaders, The Javelins, The Reapers,
The Seven Immortals, The Mongols, The Black Pearls, The Taino Brothers,
The Renegades, The Black Assassins, The Black Spades, and...The Roman
Kings.
Questa è la storia raccontata da Martin Scorsese nel suo film del 2002
“Gangs Of New York”, interpretato da Leonardo DiCaprio, Warmuth ha
detto, "un concept album su Leo? Sarebbe divertente". (Dylan fa
riferimento a DiCaprio nel brano "Tempest").
Harold Lepidus, "Bob Dylan Examiner"
http://www.examiner.com/article/early-reactions-to-bob-dylan-s-early-roman-kings-lyrics-included
Bob Dylan: «L'ultimo disco? Mi ha
ispirato Di Caprio»
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Dylan parla di Shakespeare, del Titanic,
di DiCaprio nella nuova intervista per la rivista Rolling Stone
Un nuovo articolo di due pagine con un'intervista a Bob Dylan apparirà
sul numero del 16 agosto della rivista Rolling Stone. La storia, scritta
da Mikal Gilmore e dal titolo "Dylan sforna il suo apocalittico (e
talvolta dolce) 35° LP in studio intitolato “Tempest”. Gilmore in
precedenza aveva già intervistato Dylan per Rolling Stone nel 2001.
Secondo una nota non ufficiale inviata a me, Dylan ha respinto l'idea
che il titolo dell'album sia stato ispirato dal nome dell’opera di
Shakespeare "The Tempest". "L’ultimo dramma di Shakespeare si chiamava
“The Tempest”. Il mio si chiama semplicemente “Tempest”, si tratta di
due titoli diversi" ha voluto sottolineare Dylan.
Dylan ha anche detto "Non ho proprio raggiunto il mio target con quersto
disco, volevo scrivere delle canzoni specificatamente più religiose, per
fare questo ci voleva molta concentrazione...10 volte di più di quella
che son riuscito a fare con questo nuovo album appena finito".
Nell'articolo Dylan ha anche confermato che la canzone di chiusura,
"Roll On John," è un tributo a John Lennon, e la title track di 14
minuti è basata sulla canzone incisa dalla Carter Family "The Great
Titanic". Dylan ha detto: "Stavo sentendo quella canzone quella notte
... Mi piaceva quella melodia - mi è piaciuta molto. “Forse potrei
scrivere un nuovo testo su questa melodia”."Tuttavia, la storia
sembrava essere piena di fantasia e con immagini troppo poetiche. "La
gente potrebbe dire: “Beh, non è molto veritiera" ha detto Dylan. "Ma ad
un cantautore non importa se la cosa sia veritiera o no".
Anche Leonardo DiCaprio, il co-protagonista del film Titanic 1997, è
citato nella canzone. "Non credo che la canzone sarebbe la stessa senza
di lui, e neppure il film” ha detto Dylan. Dopo che Dylan aveva cantato
“Blind Willie McTell" per onorare Martin Scorsese al 17th annual Critics
Choice Awards nel mese di gennaio, DiCaprio aveva detto dal palco,
"Tutti in piedi per Bob Dylan!", cosa che ha portato ad un standing
ovation. (Grazie a "Skinny Moo" per il promemoria.)
I musicisti dell'album sono gli attuali membri della backing band Tony
Garnier, George Receli, Donnie Heron, Charlie Sexton, e Stu Kimball. In
aggiunta c’è anche David Hidalgo dei Los Lobos, accreditato come
suonatore di chitarra, violino e fisarmonica, ma non la tres- guitar.
Altra cosa, la cosiddetta "influenza messicana" non è stata menzionata.
Harold Lepidus, "Bob Dylan Examiner"
http://www.examiner.com/article/dylan-talks-shakespeare-titanic-and-dicaprio-new-rolling-stone-interview?CID=examiner_alerts_article
Ciao Mr. Tambourine e ciao a tutti i lettori della fattoria.
Forse qualcuno di voi starà passando questi giorni in Sardegna, e allora
mi permetto di segnalare i prossimi concerti di The Tambourines,
il progetto musicale col quale stiamo riproponendo circa 30 canzoni del
periodo elettrico di Dylan. Lo spirito dell'operazione è ispirato al
primo capitolo della trilogia: Bringing it all back home. Infatti,
l'intenzione è quella di "riportare a casa" tutto (o quasi) quello che
Dylan ha ispirato, a livello musicale, nel corso degli ultimi 50 anni.
Nei nostri concerti si possono sentire echi punk, grunge o, per citare
un gruppo caro alla nostra sezione ritmica, anche echi dei Radiohead.
Sono soltanto echi, richiami, suggestioni (così come gli stessi
Radiohead hanno fatto col titolo Subterranean homesick alien), perché
l'unico vero e dichiarato omaggio è quello nei confronti di un artista,
e di un periodo musicale, che non si sbaglia nel definire
ineguagliabile.
Per trovare info e video sul nostro gruppo vi rimando alla pagina
facebook (consultabile anche se non siete iscritti):
http://www.facebook.com/TheTambourines dove trovate le
prossime date (5 agosto a Guspini, 9 al Poetto di Cagliari, 10 a
Villanovaforru e -forse- 11 in piazza Yenne a Cagliari).
Un caro saluto a tutti, Riccardo Delussu
Un raffinato intenditore di vino come Bob
non poteva lasciarsi scappare l'occasione, così, appena giunto a Barolo,
ha chiesto 24 bottiglie del Re dei vini e la ditta Oddero è stata ben
lieta di offrigliele.