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MAGGIE'S FARM

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sito italiano di Bob Dylan

created by Michele "Napoleon in rags" Murino - updated by Mr.Tambourine

                                                                     

LE NEWS

EARLY ROMAN KINGS - AUDIO & LYRICS

DUQUESNE  WHISTLE - VIDEO & LYRICS

Venerdi 31 Agosto 2012

"Duquesne Whistle", what is the moral of the videoclip?

I saw the new videoclip of Dylan, "Duquesne Whistle", and I’m forced to notice that apparently there is no link between the images and the lyrics, but maybe there is a hidden moral behind the videoclip's images more than behind the words of the song. The world today is really just poorly done, cruel, violent, the world today is the kingdom of the villains, of the political murderers, more or less recognized by many international Countries only for interest and opportunism reasons (there is no need to name names). A world where the naive and romantic are the victims, animals to hunt, those who regularly lose in the "struggle for life" of Darwinian memory.
Dylan, with the help of director Edgerton, want to means just this fact, there is no place for the incurably romantics and the honest people in this world.
The world after "nine eleven" is worsened, becoming an exclusive preserve of violence and brutality. We believed that with the crazy Vietnam war the men had touched the bottom of the madness, the triumph of ignorance over reason, the praise of folly as an daily way of life, but, unfortunately, we were wrong. After that bloody war we had to see lot more of junk, and I must say that, in this respect, mankind has not left really miss anything to herself. Dylan, once again, launched its desperate message with this videoclip where more scenes are ugly, really unpleasant, vulgar and violent, specially when he bypasses the poor boy’s body, abandoned in the street after a hard beating, with an indifference that freezes the blood. Is this the kind of world in which we want to live today? Hopefully not, we hope that the Dylan’s message has been picked up by many people, therefore there will be no need of other videos of this kind to understand which way a man must ride to live quite and happy. Then, as well as Bob said in his song "Subterranean Homesick Blues": You do not need a weatherman to know which way the wind blows.

Mr.Tambourine

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”Duquesne Whistle”, qual è la morale del video?

Ho visto il nuovo video di Bob Dylan, "Whistle Duquesne", e sono costretto a notare che a quanto pare non vi è alcun legame tra il video e la canzone, ma forse c'è una morale nascosta dietro le immagini del video più che dietro le parole della canzone.
Il mondo di oggi è in realtà solo mal fatto, crudele, violento, il mondo di oggi è il regno dei cattivi, degli assassini politici, più o meno riconosciuti da molti Paesi internazionali solo per ragioni di interesse e di opportunismo (non è necessario fare nomi). Un mondo in cui gli ingenui e romantici sono le vittime, gli animali da cacciare, quelli che regolarmente perdono nella "lotta per la vita" di darwiniana memoria.
Dylan, con l'aiuto del regista Edgerton, ha voluto mettere in evidenza proprio questo fatto, non c'è posto per gli inguaribili romantici e le persone oneste in questo mondo.
Il mondo dopo "Nine Eleven" è peggiorato, diventando appannaggio esclusivo della violenza e della brutalità. Credevamo che con la folle guerra del Vietnam gli uomini avessero toccato il fondo della follia, il trionfo dell'ignoranza sulla ragione, l'elogio della follia come modo di vivere quotidiano, ma, purtroppo, ci siamo sbagliati. Dopo quella sanguinosa guerra abbiamo dovuto vedere molta altra spazzatura, e devo dire che, a questo riguardo, l'umanità non si è fatta davvero mancare nulla.
Dylan, ancora una volta, ha lanciato il suo disperato messaggio con questo video in cui molte scene sono brutte, veramente sgradevoli, volgari e violente, specialmente quando scavalca con grande indifferenza il corpo del povero ragazzo abbandonato in strada dopo un duro pestaggio, una indifferenza che gela il sangue. E’ questo il tipo di mondo in cui vogliamo vivere oggi? Speriamo di no, speriamo che il messaggio di Dylan sia raccolto da molte persone, allora non ci sarà bisogno di altri video come questo per capire in che modo l'uomo deve vivere per essere tranquillo e felice. Allora, come diceva Bob in "Subterranean Homesick Blues": Non hai bisogno di un meteorologo per capire da che parte soffia il vento.

Mr.Tambourine

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Johnstown, Pennsylvania - Cambria County War Memorial Arena - August 29, 2012

1. Leopard-Skin Pill-Box Hat
2. Man In The Long Black Coat
3. Things Have Changed
4. Tangled Up In Blue
5. Jolene
6. Saving Grace
7. High Water (For Charley Patton)
8. Desolation Row
9. Summer Days
10. Can't Wait
11. Highway 61 Revisited
12. Blind Willie McTell
13. Thunder On The Mountain
14. Ballad Of A Thin Man
15. Like A Rolling Stone
16. All Along The Watchtower

(encore)
17. Blowin' In The Wind

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WAITING FOR A WHISTLE  - di Fausto Leali                              clicca qui

 

 
Giovedi 30 Agosto 2012

Il nuovo video di "Duquesne Whistle"

    video courtesy of guardian.co.uk

Come anticipato ieri, ecco il nuovo video di "Duquesne Whistle", diretto da Nash Edgerton, lo stesso che aveva diretto il video di "Beyond Here Lies Nothing" per Together Through Life nel 2009.

”La và a pochi” per l’uscita di “Tempest”, per il quale l’attesa è altissima. Proprio per rendere l'attesa più stuzzicante, con una esclusiva sui siti di The Guardian e di Rolling Stone, esce il videoclip ufficiale del primo singolo “Duquesne Whistle”. Il video (definito a mio parere esageratamente "scioccante" dalla rivista Rolling Stone per la scena del pestaggio) è comunque ben confezionato anche se la storia narrata nel video non ha niente a che vedere con quello che Dylan sta cantando, la canzone di Dylan praticamente fa da sottofondo musicale al video, facendo in questo modo perdere molta attenzione nei confronti della canzone stessa. Nel video, girato per le strade di Los Angeles, si vede un ragazzo che cerca in diversi modo di attirare l'attenzione di una bella ragazza che sembra però esserne spaventata, fino al momento che, dopo aver rubato una rosa da donare alla ragazza, il giovane viene arrestato. Mentre è inseguito dai polizziotti il giovane fa cadere a terra una persona che stava in cima ad una scala. Quella persona lo aspetterà all’uscita del carcere per vendicarsi: portato il ragazzo in uno scantinato, il giovane viene picchiato duramente. Intercalate alle immagini della storia narrata nel video, sono mischiate immagini di Dylan che cammina per le strade di notte seguito da una banda di teppisti (non si capisce che nesso ci sia con tutto il resto). Alla fine del video Dylan e la sua gang passano indifferenti sopra al corpo del giovane pestato a sangue.

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Youngstown, Ohio - Covelli Centre - August 28, 2012

1. Leopard-Skin Pill-Box Hat
2. It's All Over Now, Baby Blue
3. Things Have Changed
4. Tangled Up In Blue
5. Rollin' And Tumblin'
6. Sugar Baby
7. John Brown
8. Love Sick
9. Summer Days
10. Visions Of Johanna
11. Highway 61 Revisited
12. Simple Twist Of Fate
13. Thunder On The Mountain
14. Ballad Of A Thin Man
15. Like A Rolling Stone
16. All Along The Watchtower

(encore)
17. Blowin' In The Wind

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La mail di Kuore Scuro

http://home.nestor.minsk.by/jazz/news/2012/08/2801.html

Ciao,
È chiaro che l'Italia non sarà coinvolta in questo divertente gioco del marcheting che vede gli States, Berlino e Londra festeggiare l'uscita di Tempest per quello che sorprendetemente è: l'album (che si prefigura quanto meno interessante) di un artista di 71 anni che fa ancora notizia. Io mi appello alla fattoria di Maggie a Michele e a Vites che spesso interviene e a chiunque abbia a che fare con la discografia e il giornalismo perché si faccia pressione alla Feltrinelli (Carlo Feltrinelli si professa dylaniano) affinché aderisca a questa iniziativa e una volta tanto fare anche noi i fans un pò meno maturi, festeggiare il caro vecchio, fare la fila per le copie autografate (a Londra ve ne saranno) e gadget.
Oppure sono solo io che ne sento l'infantile desiderio?
Massimo K.

Caro Massimo, non credo che nessuno dei personaggi da te citati possano intervenire per far modificare decisioni di marketing prese direttamente da Sony. Queste strategie saranno state elaborate in ragione dei possibili numeri relativi alle vendite in ogni singolo paese del mondo. Da noi, per quanto possano esserci alcune migliaia di dylaniati, c'è sempre il grande problema della lingua, e credimi, non è un problema da poco. Per chi non conosce almeno discretamente la lingua inglese è come comperare un disco cantato in cinese o in dialetto bergamasco. Forse per questi motivi Sony ci consdidera un paese di serie B dal punto di vista della potenzialità commerciale. Altrettanto criticabile la scelta di Sony di sciegliere alcuni "amici" fidati per quella fase burlesca del pre-ascolto. Ma non potevano inviare il disco ai siti come il nostro, dedicati esclusivamente a Dylan? Ne avrebbero tratto infinitamente più vantaggio, alla fin fine chi compra i dischi di Bob siamo noi, ma per Sony noi non esistiamo nemmeno, forse diamo pure un fastidio, ricordo che per Barolo a Maggiesfarm è stato rifiutato l'accredito stampa, e più non dico!

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La mail di Daniele "Ardez" Ardemagni

Caspita ragazzi, Tempest non è ancora uscito e già c'è chi fa delle belle gaffe come quella letta ieri in edicola mentre sfogliavo Sorrisi e Canzoni dove c'è scritto che nell'ultimo album di Bob c'è una canzone dedicata ad Elton John (invece di John Lennon)...questo per farvi capire com'è attenta e preparata certa stampa su Dylan..e non solo. Va bé...tiriamo il solito velo pietoso, facciamo finta di niente e aspettiamo Tempest.
ciao....

Caz....pita, è incredibile, e pensare che certa gente la pagano pure per scrivere queste cose............................

 

 
Mercoledi 29 Agosto 2012

La mail di Alessandro

Prima di tutto ciao e complimenti per il sito.
Scrivo solo per inserirmi brevemente nel dibattito sull'anteprima dei nuovi brani di Dylan, in particolare sulla tendenza nel dare giudizi al primo ascolto. A tal proposito mi è rimasta impressa una frase di Eric Clapton che ho trovato sul bellissimo libro del prof. Carrera "La voce di Bob Dylan": "È come se per tutto quello che [Dylan] fa si debba aspettare un anno o due prima di trovare il modo giusto di ascoltarlo. Al principio sembra tutto un disastro... Un anno dopo lo riascolti e ti accorgi che andava bene così."
Nient'altro da aggiungere.
Ciao e complimenti ancora, Alessandro.


Forse avrà ragione Eric nel dire che si dovrebbe aspettare un paio d'anni prima di giudicare, in questo caso, Tempest! Credo però che tutti noi abbiamo il bisogno, più che il desiderio, di esprimere i pensieri e le emozioni, negative o positive, che il primo ascolto dei nuovi pezzi di "Tempest", Early Roman Kings, il breve Scarlet Town, ed ora Duquesne whistle. Poi magari fra due anni saremo disposti a cambiare idea senmza nessun problema, ma il bello ed il succo della vita è l'oggi e non il domani, in questo non concordo con Clapton. Che c'è di male nell'avere una prima e magari superficiale impressione su di un pezzo? La diversità di idee, di gusti, di giudizi, è quello che alimenta l'interesse per qualsiasi cosa, ma in particolare tutte le cose che riguardano Bob Dylan. Da anni si è creata questa specie di caccia al tesoro che potrebbe sembrare assurda, il voler scovare a tutti i costi qualcosa di particolare nelle canzoni di Bob, ed a volte, se non troviamo nessun riferimento, rimaniamo delusi solo per questo banale motivo. Bob non è per niente obbligato a scrivere soltanto capolavori, nella sua lunga carriera l'ha dimostrato più volte, quando la sua fantasia ha bisogno di un Masterpiece lui lo tira fuori dal cappello a cilindro come farebbe un prestigiatore estraendo il coniglio. In altre occasioni non sente questa esigenza, sente solo la voglia di suonare, di divertirsi, di avere un taglio leggero, ed allora fa cose out-of-Dylan come "Christmas in The Heart", o cose di tono non eccelso come Together Through Life, cose pazzesche come "Self Portrait". Dylan può fare tutto e di tutto, a questo ci ha abituati, a volte nella polvere a volte sull'altare, come nei concerti dal vivo, a volte stupendi a volte svogliati e noiosi. Così è Dylan, uno che certamente non lascia indifferenti e fa discutere, perciò esprimiamo pure le nostre opinioni su questi primi assaggi, poi fra una decina di giorni arriverà la vera e propria Tempesta, ed anche allora dovremo limitarci ad esprimere la nostra "prima impressione", non credo che nessuno di noi dylaniati sia disposto ad aspettare due anni per giudicare Tempest!

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Bob Dylan: il nuovo singolo "Duquesne Whistle"                      clicca qui

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NPR colpisce ancora: online il singolo di Dylan                         clicca qui

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Un nuovo video di "Duquesne Whistle" con Bob Dylan

Questione di ore, un nuovo video di "Duquesne Whistle", con Bob Dylan, sarà presentato in anteprima mondiale sul sito di The Guardian. Il video è stato diretto da Nash Edgerton, che ha anche diretto il video di "Beyond Here Lies Nothing" per l’uscita di Together Through Life nel 2009.

 

 
Martedi 28 Agosto 2012

Ascoltate "Duquesne Whistle", scritto con Robert Hunter

 

(probabilmente copyright 2012 Special Rider Music / Ice Nine Publishing)

Listen to that Duquesne whistle blowin’
Blowin’ like it’s gonna sweep my world away
I’m gonna stop in Carbondale and keep on going
That Duquesne train gonna ride me night and day
You say I’m a gambler, you say I’m a pimp, but I ain't neither one.
Listen to that Duquesne whistle blowin'
Sounds like it’s on a final run
Ascoltate quel fischio di Duquesne che soffia
Sta soffiando come se stesse andando a spazzare via il mio mondo
Io mi fermerò a Carbondale e andrò avanti
Quel treno di Duquesne mi porterà giorno e notte
Tu dici che sono un giocatore d'azzardo, dici che sono un ruffiano, ma non sono ne l’uno ne l’altro.
Ascoltate quel fischio di Duquesne che soffia
Suona come se fosse la corsa finale


Listen to that Duquesne whistle blowin'
Blowin’ like she never blown before
Blue light blinking, red light glowing
Blowin' like she's at my chamber door
You smilin' (smile in?) through the fence at me
Just like you’ve always smiled before
Listen to that Duquesne whistle blowin’
Blowin' like she ain't gonna blow no more
Ascoltate quel fischio di Duquesne che soffia
Soffia come non ha mai soffiato prima
luce blu lampeggiante, luce rossa incandescente
soffia come se lei fosse alla porta della mia camera
mi sorridi attraverso lo steccato
Proprio come hai sempre sorriso prima
Ascoltate quel fischio di Duquesne che soffia
Soffia come se lei non dovesse più soffiare


Can't you hear that Duquesne whistle blowin?
Blowin' like the sky's gonna blow apart
You’re the only thing alive that keeps me going
You’re like a time bomb in my heart
I can hear a sweet voice gently calling
Must be the mother of our Lord
Listen to that Duquesne whistle blowin'
Blowin’ like my woman’s on board
Non sentite quel fischio di Duquesne che soffia
Che soffia come se il cielo dovesse saltare in aria lontano
Tu sei l'unica cosa viva che mi fa andare avanti
Sei come una bomba a orologeria nel mio cuore
Sento una dolce voce chiamare delicatamente
Deve essere la madre di nostro Signore
Ascoltate quel fischio di Duquesne che soffia
Sta soffiando come se la mia donna fosse a bordo


Listen to that Duquesne whistle blowin’
Blowin' like it’s gonna blow my blues away
You're a rascal I know exactly where you’re going
I’ll lead you there myself at the break of day
I wake up every morning with that woman in my bed
Everybody tellin’ me she’s gone to my head
Listen to that Duquesne whistle blowin’
Blowin’ like it’s gonna kill me dead
Ascoltate quel fischio di Duquesne che soffia
Che soffia per mandare via la mia tristezza
Tu sei un mascalzone so esattamente dove stai andando
Ti guiderò io stesso alla fine del giorno
Mi sveglio ogni mattina con quella donna nel mio letto
Tutti a dirmi che mi è andata alla testa
Ascoltate quel fischio di Duquesne che soffia
Soffia come se stesse uccidendomi


Can’t you hear that Duquesne whistle blowin’?
Blowin’ through another no-good town
The lights of my native land are glowin'
I wonder if they’ll know me next time ‘round
I wonder if that old oak tree’s still standin’
That old oak tree, the one we used to climb
Listen to that Duquesne whistle blowin'
Blowin’ like she’s blowin’ right on time
Non sentite quel fischio di Duquesne che soffia?
Che soffia attraverso un altra città cattiva
Le luci della mia terra natia sono splendenti
Mi chiedo se saranno ancora intorno a me la prossima volta
Mi chiedo se questa vecchia quercia è ancora in piedi
Quella vecchia quercia, quella dove eravamo soliti arrampicarci
Ascoltatete quel fischio di Duquesne che soffia
Che soffia come se lei fosse giusta in orario

 

Un sacco di novità oggi nel mondo di Bob Dylan

In primo luogo c’è stato l'annuncio del nuovo singolo "Duquesne Whistle", il brano di apertura dal prossimo album “Tempest”. Il brano, della durata di cinque minuti e 43 secondi verrà offerto per il download da Amazon, a partire da Martedì.

 Dylan sulla copertina della rivista Rolling Stone edizione tedesca

A differenza del precedente annuncio, dove la canzone "Early Roman Kings” era stata "erroneamente" data disponibile per il download su alcuni siti, il singolo "Duquesne Whistle" sembra essere parte del piano di commercializzazione in corso di Sony.
La canzone è in anteprima su NPR: http://www.npr.org/player/v2/mediaPlayer.html?action=1&t=1&islist=false&id=160015988&m=160017027

In questo articolo di accompagnamento, veniamo a sapere che, ancora una volta, Dylan ha collaborato con il paroliere dei Grateful Dead Robert Hunter. In principio collaborarono in due composizioni nell’album di Dylan del 1988 “Down In The Groove”, poi ancora una volta hanno unito le loro forze per la maggior parte dell’album del 2009 “Together Through Life”.

Questa è la terza canzone da “Tempest” messa a disposizione del pubblico. Oltre a questa "Duquesne Whistle" e "Early Roman Kings”, un estratto di quasi un minuto di "Scarlet Town" è stato suonato nei titoli di coda degli episodi di apertura di questa stagione della serie “Strike Back” della Cinemax.

Primi pensieri: Suono ottimo, con voce un pò più aspra di quello che le recensioni dei pre-ascoltatori mi avevano portato a credere. Il suono jaunty swingin' mi ricorda il suono di "Love & Theft". E’ una mia impressione o ci sono un sacco di allusioni sessuali in questi testi?

Harol Lepidus “Bob Dylan Examiner”
http://www.examiner.com/article/listen-to-new-bob-dylan-single-co-written-with-robert-hunter?CID=examiner_alerts_article

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La mail di Simone

Caro Mr T, ti rigiro - se non lo avessi ancora scovato - questo link speditomi da mio cugino con la canzone apripista di "Tempest" -, "Duquesne whistle"e relativo (informale) testo...buon ascolto!

http://www.npr.org/player/v2/mediaPlayer.html?action=1&t=1&islist=false&id=160015988&m=160017027

Duquesne Whistle

Listen to that Duquesne whistle blowing␣
Blowing like it's gonna sweep my world away␣
I'm gonna stop in Carbondale and keep on going␣
That Duquesne train gonna ride me night and day␣
You say I'm a gambler, you say I'm a pimp␣
But I ain't neither one␣
Listen to that Duquesne whistle blowing␣
Sounding like it's on ....␣ ␣

Listen to that Duquesne whistle blowing␣
Blowing like she's never blown before␣
Look like blinking, red light blowing␣
Blowing like she's at my chamber door␣
You smiling through the fence at me␣
Just like you always smiled before␣
Listen to that Duquesne whistle blowing␣
Blowing like she ain't gonna blow no more␣ ␣
Can't you hear that Duquesne whistle blowing␣
Blowing like the sky is gonna blow apart␣
You're the only thing alive that keeps me going␣
You're like a tie bound to my hear␣
I can hear a sweet voice gently calling␣
Must be the mother of our Lord


Ti ringrazio Simone, già scovato (vedi sopra), ciao e grazie comunque, alla prossima:o)

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La mail di Marco Severgnini

Ciao a tutti,oggi lunedi 27 agosto 2012 alle ore 15.15 sto ascoltando la premiere di “Duquesne whistle” tratto da “Tempest” l’ultimo album del “nostro”. Continuo a pigiare sul tasto play alla fine del brano per poterlo riascoltare! Tutti i giorni cerco di rubare delle news sul web riguardo all’ultima fatica di Bob,sono in trepida attesa,come quando ero ragazzo (45 now) ma ho anche qualche timore. Infatti i”primi re di roma”mi avevano lasciato un pò spiazzato,”Scarlet” mi aveva risollevato ed ora mentre ascolto “il fischio di Duquesne”, noto la mia faccia divertita allo specchio e a stento trattengo una lacrimuccia, misto tra felicità e commozione:il vecchio BOB ce l’ha fatta, mi ha steso un’altra volta!

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Cincinnati, Ohio - PNC Pavilion at Riverbend - August 26, 2012

1. Leopard-Skin Pill-Box Hat (Bob on keyboard, Donnie on lap steel, Stu not present)
2. It's All Over Now, Baby Blue (Bob on piano and harp, Donnie on pedal steel, Stu not present, Charlie on black Telecaster)
3. Things Have Changed (Bob center stage with harp then on piano, Donnie on pedal steel, Stu on present, Charlie on black Telecaster)
4. Tangled Up In Blue (Bob center stage then on piano, Donnie on pedal steel, Stu on acoustic guitar, Charlie on silver Stratocaster)
5. Honest With Me (Bob on piano, Donnie on lap steel, Stu on acoustic guitar, Charlie on silver Les Paul, George on drums with brushes)
6. Blind Willie McTell (Bob center stage with harp, Donnie on banjo, Stu on acoustic guitar, Charlie on Gretch White Falcon guitar, Tony on standup bass)
7. Tweedle Dee & Tweedle Dum (Bob on piano, Donnie on pedal steel, Stu on Stratocaster, Charlie on black Telecaster)
8. Spirit On The Water (Bob on piano and harp, Donnie on pedal steel, Stu on hollow body electric, Tony on standup bass)
9. High Water (For Charley Patton) (Bob center stage with harp, Donnie on banjo, Stu on Stratocaster, Charlie on black Telecaster, Tony on standup bass)
10. Visions Of Johanna (Bob on piano, Donnie on electric mandolin, Stu on acoustic guitar, Charlie on black Telecaster, George on drums with brushes)
11. Highway 61 Revisited (Bob on piano, Donnie on lap steel, Stu on hollow body electric, Charlie on silver Les Paul, Tony on standup bass, George on drums with brushes)
12. Tryin' To Get To Heaven (Bob on piano with harp, Donnie on pedal steel, Stu on acoustic guitar, Charie on Stratocaster)
13. Thunder On The Mountain (Bob on piano, Donnie on lap steel, Stu on Telecaster, Charlie on silver Telecaster)
14. Ballad Of A Thin Man (Bob center stage then on piano then center stage with harp, Donnie on lap steel, Stu on Telecaster, Charlie on silver Telecaster)
15. Like A Rolling Stone (Bob on piano, Donnie on pedal steel, Stu on Les Paul, Charlie on silver Telecaaster, Tony on red Rickenbacker bass)
16. All Along The Watchtower (Bob on piano, Donnie on lap steel, Stu on Stratocasrter, Charlie on Stratocaster, Tony on red Rickenbacker bass)

(encore)
17. Blowin' In The Wind (Bob on piano then center stage with harp, Donnie on violin, Stu on acoustic guitar, Tony on white Fender bass, The McCrary Sisters on backup vocals*)

*The McCrary sisters consist of Regina, Ann, Deborah and Alfreda.
Regina was one of Bob's backup singers on the 1979-1981 tours.
Regina also appeared on the "Slow Train Coming", "Saved" and "Shot Of Love" albums

 

 
Lunedi 27 Agosto 2012

Indianapolis, Indiana - White River State Park - Farm Bureau Insurance Lawn - August 25, 2012

1. Leopard-Skin Pill-Box Hat (Bob on piano for a couple of notes then to keyboard, Donnie on lap steel, Stu on Stratocaster)
2. To Ramona (Bob on piano and harp, Donnie on electric mandolin, Charlie on silver Telecaster, Tony on standup bass)
3. Things Have Changed (Bob center stage with harp, Donnie on pedal steel, Charlie on black Telecaster)
4. Tangled Up In Blue (Bob center stage then on piano, Donnie on pedal steel, Charlie on silver Stratocaster)
5. Rollin' And Tumblin' (Bob on piano, Donnie on lap steel, Stu on Stratocaster, Charlie on silver Les Paul)
6. Sugar Baby (Bob on piano, Donnie on pedal steel, Stu on acoustic guitar, Tony on standup bass with bow)
7. Tweedle Dee & Tweedle Dum (Bob on piano, Donnie on pedal steel, Stu on Stratocaster, Charlie on black Telecaster)
8. The Lonesome Death Of Hattie Carroll (Bob on piano, Donnie on electric mandolin, Tony on standup bass)
9. Summer Days (Bob on piano, Donnie on pedal steel, Stu on hollow body electric, Charlie on Gretch hollow body electric, Tony on standup bass)
10. Visions Of Johanna (Bob on piano, Donnie on electric mandolin, Stu on acoustic guitar, Charlie on black Telecaster)
11. Highway 61 Revisited (Bob on piano, Donnie on lap steel, Stu on hollow body electric, Charlie on silver Les Paul, Tony on standup bass, George on drums with brushes)
12. Simple Twist Of Fate (Bob on guitar, Donnie on pedal steel, Stu on acoustic guitar, Charlie on black Telecaster)
13. Thunder On The Mountain (Bob on piano, Donnie on lap steel, Stu on Telecaster, Charlie on silver Telecaster)
14. Ballad Of A Thin Man (Bob center stage then on piano then center stage with harp, Donnie on lap steel, Stu on Telecaster, Charlie on silver Telecaster)
15. Like A Rolling Stone (Bob on piano, Donnie on pedal steel, Stu on black Les Paul, Charlie on silver Telecaster, Tony on red Rickenbacker bass)
16. All Along The Watchtower (Bob on piano, Donnie on lap steel, Stu on Stratocastrer, Charlie on Stratocaster, Tony on red Rickenbacker bass)

(encore)
17. Blowin' In The Wind (Bob on piano then center stage with harp, Donnie on violin, Stu on acoustic guitar, Tony on white Fender bass)

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Fort Wayne, Indiana - Parkview Field August 24, 2012

by Mike Malesa

Mi sono sentito obbligato a scrivere questa recensione per mitigare la straziante situazione morale che sento dopo aver visto questo spettacolo. Sono stato con Bob attraverso molti alti e bassi, ma nulla è paragonabile al relitto del treno della notte scorsa. Sono rattristato e devo dire che in realtà sono uscito verso la metà dello show, perchè non volevo rovinare anche quel poco di stima che mi era rimasta per questo grande artista.

Io, come tutti da queste parti, sono pazzamente entusiasta per l’uscita di "Tempest".
Io sono sempre sotto pressione per vedere Dylan, ancora di più con un nuovo album dietro l'angolo, quindi le aspettative erano piuttosto alte. Dopo tutto, lo spettacolo del 4 Luglio che ho visto nel 2009 (che vergognosamente è stato chiamato "Willie 4th July Picnic", (con il set abbreviato di Bob inserito tra John Mellencamp e Nelson) era stato veramente impressionante.

Torniamo ad oggi, dopo una settimana particolarmente difficile al lavoro, mi sono precipitato a casa, cambiato i vestiti
e avevo solo due ore per raggiungere la sede dello show. Ho preso un biglietto, ho camminato lungo il campo e preso un posto vicino proprio di fronte a Charlie, con una perfetta vista di Bob e del pianoforte che fa parte del nuovo set-up del palco. Tutto era a posto, la band è uscita attaccando "Leopard Skin” e Bob sembrava essere in buona forma fino a quando la canzone è collassata verso il finale. Qualcosa non era andato per il verso giusto.

Qualcuno in precedenza ha scritto in un’altra recensione che "Bob sembrava scontroso".
Questo è un eufemismo. Non l'ho mai visto così completamente disinteressato. "Girl from the County Nord" è stata la successiva con i testi alterati, mancati spunti e l'ululato dell’uomo-lupo che ha raggiunto altezze assurde. Sono stato in grado di guardare dritto negli occhi di Charlie, e lui e Tony sembravano veramente dei miserabili, forse anche sotto l’effetto della droga. Con il tempo Bob è venuto al centro della scena per "Things Have Changed”.
Non ne potevo più e ha lasciato il campo. Le cose non sono per niente migliorate andando avanti. Ho vagato in giro nelle vicinanze per un pò, fermandomi per pochi minuti in diversi punti per vedere se Bob migliorava. Ma non è accaduto. Anche se non si aspettavo certamente una prestazione convenzionale da un artista non convenzionale come Bob, la folla era sbalordita, incredula e quasi al silenzio. Alla fine ho lasciato il luogo, mi sono seduto sul bordo di un marciapiede a fumare una sigaretta. Anche questo si è rivelato intollerabile perché non poteva sopportare di essere a tiro d’orecchio di questo bailamme musicale. Son tornato alla mia macchina con la testa bassa con "Visions" che lentamente si andava dissolvendo nell'etere. Veramente una cosa che non avrei pensato potesse accadere nemmeno in un milione di anni.
Mike Malesa. South Bend, Indiana

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De Gregori: con lui è sempre buona la prima                              clicca qui

 

 
Sabato 25 Agosto 2012

Fort Wayne, Indiana - Parkview Field - August 24, 2012

1. Leopard-Skin Pill-Box Hat  (Bob on keyboard, Donnie on lap steel, Stu on Stratocaster)
2. Girl Of The North Country (Bob on piano and harp, Donnie on pedal steel, Stu on acoustic guitar, Charlie on silver Telecaster, Tony on standup bass)
3. Things Have Changed (Bob center stage with harp, Donnie on pedal steel, Stu on acoustic guitar, Charlie on black Telecaster)
4. Tangled Up In Blue (Bob center stage with harp then piano, Donnie on pedal steel, Stu on acoustic guitar, Charlie on silver Stratocaaster)
5. Rollin' And Tumblin' (Bob on piano, Donnie on lap steel, Stu on stratocaaster, Charlie on silver Les Paul)
6. Make You Feel My Love (Bob on piano and harp, Donnie on pedal steel, Stu on acoustic guitar, Charlie on white Stratocaster)
7. Tweedle Dee & Tweedle Dum (Bob on piano, Donnie on pedal steel, Stu on stratocaster, Charlie on black Telecaster)
8. Visions Of Johanna (Bob on piano, Donnie on electric mandolin, Stu on acoustic guitar, Charlie on black Telecaster)
9. The Levee's Gonna Break (Bob on piano, Donnie on electric mandolin, Stu on Stratocaster, Charlie on black Telecaster, Tony on standup bass)
10. Forgetful Heart (Bob center stage with harp, Donnie on viola, Stu on acoustic guitar, Charlie on black Telecaster, Tony on standup bass with bow, George on congas and drums with mallots)
11. Highway 61 Revisited (Bob on piano, Donnie on lap steel, Stu on hollow body electric, Charlie on silver Les Paul, Tony on standup bass, Charlie on drums with brushes)
12. Simple Twist Of Fate (Bob on guitar, Donnie on pedal steel, Stu on acoustic guitar, Charlie on black Telecaster)
13. Thunder On The Mountain (Bob on piano, Donnie on lap steel, Stu on Telecaster, Charlie on Telecaster)
14. Ballad Of A Thin Man (Bob center stage then on piano and harp, Donnie on lap steel, Stu on Telecaster, Charlie on silver Telecaster)
15. Like A Rolling Stone (Bob on piano, Donnie on pedal steel, Stu on black Les Paul, Charlie on silver Telecaster, Tony on red Rickenbacker bass)
16. All Along The Watchtower (Bob on piano, Donnie on lap steel, Stu on Stratocastrer, Charlie on Stratocaster, Tony on red Rickenbacker bass)

(encore)
17. Blowin' In The Wind (Bob on piano then center stage with harp, Donnie on violin, Stu on acoustic guitar, Tony on white electric bass)

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"TEMPEST" il nuovo album di Bob Dylan                                   clicca qui

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Sioux Falls, South Dakota - Sioux Falls Arena - August 18, 2012

di Marty Traynor

Siamo arrivati a Sioux Falls, che è a circa 180 km a nord di Omaha, nel primo pomeriggio, dopo un viaggio in macchina reso meno veloce per il limite di velocità di 75 mph in Sud Dakota. Così abbiamo passato il pomeriggio godendo le cascate e la scultura molto interessante lungo la passeggiata Phillips & Main Streets.
Così, dopo aver cenato al Diner Phillips Avenue, siamo arrivati alla Sioux Falls Arena circa 30 minuti prima delle 8:00. Ho già troppe Dylan t-shirt, quindi ero alla ricerca di un poster solo per sentirmi dire che non c'erano.
La sede era fondamentalmente un arena da hockey o basket, con il palco dove sarebbe stata situata la rete per uno di questi sport. Ci siamo seduti nella parte destra del palco, con una splendida vista della posizione di Dylan e tutta la band dietro di lui. L'acustica si rivelò poi buona per questo tipo di locale.

Non avevo più detto che speravo avrebbe iniziato con qualsiasi altra canzone, ma non Leopard Skin, quando, senza l'introduzione familiare (per aggiungere la beffa al danno di essere rimasto senza manifesti), è stata esattamente quello che la band ha attaccato . Oh, beh, di nuovo.
Fortunatamente, Dylan era in voce decente - meglio di molti dei nastri recenti che ho sentito - questo e il suono tagliente della chitarra di Charlie Sexton hanno effettivamente aumentato il mio apprezzamento di questo pezzo.
Poi Dylan è andato all'organo, dove la sua schiena era rivolta verso di noi, al pianoforte a coda, dove abbiamo potuto vederlo di profilo, quando la band ha iniziato una versione molto bella di Don’t Think Twice. Il pianoforte ha preso il sopravvento fino a un bella intensità, diversa ma va bene. Mia moglie, Frani, ha osservato che assomigliava ad una specie di ragtime. Dylan, tra l'altro, ha uno strano modo di suonare il pianoforte, periodicamente sollevando la gamba sinistra in aria, come se si allungasse. Alla fine della canzone, Dylan ha compiuto un'impresa piuttosto insolita, suonare l'armonica con la mano sinistra, di fronte al pubblico, e la destra il pianoforte.

Dylan, vestito in giacca nera, pantaloni leggeri di colore chiaro e stivali da cowboy, poi ha fatto un passo intorno dalla parte posteriore del pianoforte al centro della scena, dove, microfono nella mano sinistra e armonica blues nella destra, ha portato la band in “Things Have Changed”. Ho cercato per un paio di secondi per verificare se il talismano Oscar di Dylan c’era, e in effetti, c’era. Dopo la mancanza di manifesti e "... Columbia recording artist Bob Dylan!", questo era rassicurante. Charlie ha fatto un altro bel solo, e Dylan abilmente ha peso in mano il microfono e armonica per suonare un paio di
buoni break fino alla fine.

Poi Stu ha fatto un riff di chitarra alla Dylan, al centro della scena, ha suonato un bell’arpeggio come intro di “Tangled Up in Blue”. Io non sono un fan del canto Dylan molto staccato che usa in questo pezzo, soprattutto nella parte iniziale del brano. Per qualche ragione, come TUIB ha progredito, Dylan si è diretto verso il retro del palco lanciando uno sguardo infelice sia Donnie che a Tony. Non riuscivo a capire che cosa ha scatenato questa reazione, che era finita in un quando Bob tornò al centro della scena per un altro versetto prima di tornare al pianoforte a suonarlo fino alla fine della canzone. Lo stile pianistico di Dylan qui è sicuramente honky tonk - e funziona benissimo su TUIB. Questa è la mia versione preferita dal vivo dopo quella di Larry Campbell del 1997.

Come Summer Days procedeva, mi ha colpito che Charlie Sexton sia nato un paio di decenni troppo tardi. E' un suonatore rockabilly grande, e questa canzone è una vetrina per la sua abilità in questo genere (come è stato, in seguito per Thunder on the Mountain). In questo arrangiamento, Dylan suonava il pianoforte alternando la ritmica con le chitarre, muovendo la gamba sinistra dando l’impressione di non essere in nessun brano.
Come Dylan e Charlie hanno suonato scambi di chitarra e armonica per troppo tempo, la canzone ha perso intensità anche se i fedeli George e Tony hanno fatto di tutto per sostenere il ritmo fino alla fine.

Hattie Carroll è iniziata bene, con il mandolino di Donnie in risalto e il canto di Dylan chiaramente, con attenzione. Ma poi, nel mezzo della canzone il suo canto è diventato staccato e qualcosa sembrava essersi persa per strada fino a quando il verso finale ha concluso la canzone insieme con un lungo assolo di armonica molto doloroso, che è stato il momento migliore della notte per me.

Highwater è iniziata un pò agitata, ma presto ha preso il ritmo giusto. In evidenza qui sono stati George Recile alla batteria e Bob con l’energia dell’armonica.
Poi abbiamo sentito una grande Hard Rain, con Dylan al pianoforte che ha dato alla canzone un respiro nuovo.

Honest With Me beneficia del nuovo arrangiamento, canzone più unita con meno riff, ma la canzone continua a non fare molto per eccellere.

Wow! Questa notte devo dire per la prima volta di non aver riconosciuto una canzone in concerto, This Dream of You, che è stato una cosa eccezionale con il pianoforte ed il riff tex-mex.

Poi lo spettacolo si è avviato verso una chiusura di routine. Highway 61 era rilassante e divertente. Charlie Sexton saltellava un po mentre aspettava il suo pezzo di solista. Gli amplificatori sono stati portati a 11 di volume per questo ed il pianoforte di Dylan suonava con incorporato al suo interno Jerry Lee Lewis.

Simple Twist Of Fate ha visto Dylan al centro del palco per il solo pezzo alla chitarra della notte, per la gioia della folla.
É seguito poi un buon standard di Thunder On The Mountain. Poi Dylan è tornato al centro del palcoscenico per Ballad of a Thin Man con quello strano eco sulla voce. In mezzo a Thin Man, Dylan è tornato al suo pianoforte per un po' martellandolo mica male. Questa è una canzone in cui la sua voce bruciata funziona bene. Come Dylan si sedeva al pianoforte, la gamba sinistra continuava ad agitarsi sporadicamente.
Poi abbiamo avuto LARS, seguita poi da un intro della band, dove Stu Kimball ha avuto la possibilità di brillare nel dare il ritmo e gli accenti a Warchrower. Quante volte ho sentito questa canzone, cheha sempre un'energia che riprende lo spirito di Jimi Hendrix.

Dal nostro punto di osservazione abbiamo potuto vedere dietro il palco e quando il gruppo è sceso dal palco per la pausa pre-bis, Dylan e la sua squadra ha tenuto un breve conciliabolo, poi sono tornati per il bis, una Blowin 'in the Wind, che presentava Donnie Herron al violino in un arrangiamento dolce che ci ha mandato a casa contenti, concluso dal’assolo finale di armonica nella.

Nel complesso, ho pensato che lo spettacolo è stato molto buono. In evidenza per me Hattie Carroll, Hard Rain e This Dream of You.

Poi loro si sono diretti verso Des Moines per il prossimo show.

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Bob Dylan, 50 anni in ascolto del vento                                      clicca qui

 

 
Venerdi 24 Agosto 2012

Des Moines, Iowa - Iowa Events Center - Wells Fargo Arena - August 22, 2012

1. Leopard-Skin Pill-Box Hat
2. Man In The Long Black Coat
3. Things Have Changed
4. Tangled Up In Blue
5. Tweedle Dee & Tweedle Dum
6. Sugar Baby
7. Summer Days
8. Visions Of Johanna
9. High Water (For Charley Patton)
10. Simple Twist Of Fate
11. Highway 61 Revisited
12. Can't Wait
13. Thunder On The Mountain
14. Ballad Of A Thin Man
15. Like A Rolling Stone
16. All Along The Watchtower

(encore)
17. Blowin' In The Wind

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Fargo, North Dakota - Fargo Civic Center Arena - August 19, 2012

di Gene Senger

A Fargo ho continuato ad avere questa visione di Bob e della sua band infiammata venuta da ovest, dove le tempeste di fuoco bruciano. La voce di Bob era chiara, a volte canticchiando (Tryin 'To Get To Heaven) o abbaiando (LARS) e ringhiando (Tweedle Dee / Dum), morbida (Sugar Baby), insomma un pò di tutto. Charlie è stato ultra cool, guardando impassibile come se fosse niente, ho la sensazione che potrebbe fare molto di più. Come un animale in gabbia, fissa la folla, non perde un colpo, forte e vigile, suona note e liks ferocemente con un’espressione serio sul volto. L’uso del piano da parte di Bob è interessante, il modo in cui pigia i tasti non curandosi della precisione, più per uno suono sporco, fangoso, il suono ritmico jazzier che ho sentito tante volte. Ho guidato fino a St. Paul ed ho incontrato molta altre gente, da altre parti del Minnesota, così come altri erano venuti dal Dakota e molte altre parti del paese. La festa è iniziata prima delle 3 pm quando abbiamo occupato il prato di fronte al Fargo Civic Center con le sdraio, refrigeratori, pic-nic, libri, giornali e telefono. Il tempo è passato rapidamente e una volta arrivati al momento eravamo tutti ansiosi, non più apatici, dopo un pomeriggio ventilato, impazienti di attraversare le porte per entrare a vedere quella band calda che viene dall’ovest dove il fuoco della tempesta infuria.

 

 
Giovedi 23 Agosto 2012

Rochester, Minnesota - Mayo Civic Center - Taylor Arena - August 21, 2012

1. Leopard-Skin Pill-Box Hat
2. Love Minus Zero/No Limit
3. Things Have Changed
4. Tangled Up In Blue
5. Tweedle Dee & Tweedle Dum
6. John Brown
7. Summer Days
8. Spirit On The Water
9. Rollin' And Tumblin'
10. Visions Of Johanna
11. Highway 61 Revisited
12. Simple Twist Of Fate
13. Thunder On The Mountain
14. Ballad Of A Thin Man
15. Like A Rolling Stone
16. All Along The Watchtower

(encore)
17. Blowin' In The Wind

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26 Agosto 2012 , Anfiteatro Piazza AURORA - JESOLO LIDO (VE)

ore 21.00 - INGRESSO LIBERO

 

 
Mercoledi 22 Agosto 2012

Sempre più alta l’aspettativa per "Tempest"

I giornalisti ed i critici musicali hanno avuto l’OK per descrivere più dettagliatamente quella che è stata la loro reazione dopo la "sessione d’ ascolto" in anteprima di Tempest. Michael Simmons di Mojo dice senza mezzi termini che l'album è "stupefacente". Anne Margaret Daniel dell’irlandese Hot Press usa parole come "mozzafiato, mitico, straziante", e anche "perfetto." Neil McCormick di The Telegraph l’ha similmente definito rapsodiaco.
Quanto si può leggere di un album che non hai ancora sentito prima che le parole degli altri ti impantanino nell’aspettativa? Non essendo stato uno degli “unti” per l’ascolto aspetterò l’uscita dell’album l’11 settembre per avere la mia sessione d’ascolto privata, come tanto altri del resto. Io penso che le aspettative per questo album non potrebbe essere più alte di così, tutto sembra essere stato fatto alla perfezione, che non è sempre una buona cosa, ma nel caso di Dylan, che ha fatto diversi grandi album, tutto è possibile, superando a volte le migliori previsioni. Pertanto, non è poi così irrealistico avere grandi aspettative. Probabilmente queste recensioni dei pre-ascolti potrebbero anche essere esagerate ed aver creato una aspettativa sovradimensionata, e magari lasciare un pò di delusione quando si sarà ascoltato l’album, ognuno di noi con la sua brava cuffia in testa per essere sicuri di assimilare tutto e non essere disturbati. Potremo così verificare di persona se gli “unti” sono stati sinceri o soltanto “unti bene”.

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Studi Bob Dylan a Londra diventeranno appartamenti               clicca qui

 

 
Martedi 21 Agosto 2012

Tempest: primo ascolto

By Neil McCormick

"Sono alla ricerca di frasi per cantare le tue lodi", canta Bob Dylan in “Soon After Midnight”. E' fantastico poter affermare che il più grande trovatore della musica popolare è ancora brillante e stupefacente come sempre.

Le nuove parole di Tempest si riversano dal suo album # 35, che sarà pubblicato dalla Columbia il prossimo mese: monumentale, molti distici, osservazioni casuali, espressioni già sentite, slogan invertiti e non conseguenti, versi e immagini spesso creati in un’opposizione sconcertante l'uno per l'altro. Quella che suona in un primo momento come una dolce canzone d'amore country contiene l'ammissione "Il mio cuore ha paura / Non è mai allegro / Sono stato sul pavimento della morte" e si conclude con la minaccia di trascinare il cadavere di qualcuno chiamato Two Timing Tim "attraverso il fango ".

C'è un sacco di sangue versato con l'omicidio e la vendetta, il caos e la confusione su Tempest. Sullo stile di Muddy Waters, con l’armonica blues portante in “Narrow Way“, Dylan dichiara "Questo è un paese difficile per rimanere in vita / sono armato fino ai denti". Anche se narrato con un sacco di spirito e gusto, questo è il Dylan più oscuro, più folle, la collezione più provocante di canzoni da lungo tempo.

Il fatto è che Dylan è soddisfatto del suo ultimo sforzo, o, come qualcuno nella sua casa discografica mi ha detto, "la gente vuole sentirlo ancora". Ho avuto il privilegio di essere tra i pochi giornalisti selezionati in giro per il mondo per ascoltare un'anteprima. Sarebbe assurdo tentare una recensione definitiva sulla base di un ascolto superficiale, ma sono stato spazzato via dall'energia folle dell'album. A 71 anni, il vecchio Dylan è ancora capace di portarti in strani posti nuovi piuttosto che rovisitare il suo passato. Anche se non tenta più di scalare le vette dell'immaginario poetico e della densa metafora che lo ha fatto diventare il più grande paroliere della musica popolare, invece che scrivere nelle classiche rime blues, crea una specie di collisione estrema di idee e personaggi e di misteri, lati ambivalenti dei suoi racconti che creano un effetto pungente. Dylan ha ancora il potere di infastidire o di emozionare. Sono uscito da questa sessione di ascolto con sensazione di aver fatto un viaggio nel mondo di sogno di Ballad Of A Thin Man, dove nulla in realtà è quello che sembra.

La sua voce, che spesso in questi giorni è poco più di un gracchiare sul palco, investe queste dieci tracce con lo spirito di qualcosa di antico. Certo, ha il respiro affannoso ed i gargarismi di un vecchio, ma le parole sono forti e chiare, cantate con gusto vero e proprio. David Hidalgo si fonde perfettamente tra le trame di violino di Herron e le chitarre di Charlie Sexton e Stu Kimball.

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"Scarlet Town", parole tratte dalle poesie di  John Greenleaf Whittier

L'altro giorno una breve anticipazione di Scarlet Town è stata postata sul web. Secondo quanto affermato dal Desolation Row Information Service, da "jclibby" e "Wiebke" , molte delle parole possono essere trovate nelle poesie dell'autore americano della metà del 19° secolo John Greenleaf Whittier:

"To Avis Keene," 1850:
The palm-leaf shadow for the hot noon hours,
And on its branches dry
Calls out the acacia's flowers

"The Chapel Of The Hermits," 185:
The beggar crouching at the gate

"The Wish Of To-Day," 1848:
I make my humble wishes known

"The Chapel Of The Hermits," 1851:
Who touched His seamless garment's hem

"A Spiritual Manifestation," 1870:
I touched the garment-hem of truth

Lyrics of Dylan's "Scarlet Town":
In Scarlet Town in the hot noon hours:
There's palm lit (leaf) shadows and scattered flowers
Beggars crouching at the gate
Help comes but it comes too late
By marble slabs and in fields of stone
You make your humble wishes known
I touched (attached) the garment but the hem was torn
in scarlet town, where I was born.
 

(Fonte: http://www.examiner.com/article/bob-dylan-s-odd-set-list-from-fargo-north-dakota-roots-of-scarlet-town?CID=examiner_alerts_article)

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Scott MacKenzie è morto, suo l'inno hippy San Francisco        clicca qui

 

 
Lunedi 20 Agosto 2012

Fargo, North Dakota - Fargo Civic Center Arena - August 19, 2012

1. Leopard-Skin Pill-Box Hat (Bob on keyboard)
2. Girl Of The North Country (Bob on grand piano with harp, Stu on acoustic guitar, Tony on standup bass)
3. Things Have Changed (Bob center stage with harp, Stu on acoustic guitar)
4. Tangled Up In Blue (Bob center stage then to grand piano with harp, Stu on acoustic guitar)
5. Tweedle Dee & Tweedle Dum (Bob on grand piano)
6. Tryin' To Get To Heaven (Bob on grand piano with harp, Stu on acoustic guitar)
7. Rollin' And Tumblin' (Bob on grand piano)
8. Sugar Baby (Bob on grand piano, Stu on acoustic guitar, Tony on standup bass)
9. Summer Days (Bob on grand piano, Tony on standup bass)
10. Desolation Row (Bob on grand piano, Donnie on electric mandolin, Tony on standup bass, George on conga drum)
11. Highway 61 Revisited (Bob on grand piano, Tony on standup bass)
12. Simple Twist Of Fate (Bob on electric guitar, Stu on acoustic guitar)
13. Thunder On The Mountain (Bob on grand piano, Stu on acoustic guitar)
14. Ballad Of A Thin Man (Bob center stage then grand piano with harp then center stage with harp)
15. Like A Rolling Stone (Bob on grand piano, Stu on acoustic guitar)
16. All Along The Watchtower (Bob on grand piano)


(encore)
17. Blowin' In The Wind (Bob on grand piano then center stage with harp, Donnie on violin, Tony on standup bass)

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Bob Dylan: "Tempest" vicino alla perfezione

© Hot Press e Anne Margaret Daniel, 2012.

Il nuovo disco del Maestro si chiama Tempest - e comprende sia un omaggio a John Lennon che un canto marinaresco epico sul naufragio del Titanic.

Mozzafiato, mitico, straziante, le canzoni e le ballate di Tempest di Bob Dylan sono composte da un suono e da rime finemente modellate. Nessun altro autore può sposare parole e musica così riccamente come Dylan sa fare, e le perfette dieci tracce di questo disco ci portano all’orecchio il suono di un bardo e le parole di un poeta.

Primo, il suono. E' strano per me che la prima cosa alla quale ho pensato sia stata la ricchezza delle melodie e l'esperienza dei musicisti, diretti da Dylan e David Hidalgo. Io imparo le parole, e le amo. E’ strano che non mi ricordo più le strofe che risuonano per l’intero disco con rima baciata, rime interne e allitterazioni. Sono stata abbagliata da grandi, scattanti, rime inattese - amare rime tragihe - eleganti rime barocche - ma ne ricordo relativamente poche.
Penso che sia perché mi sono concentrata sulla musica, e il modo in cui le parole si adattano nella musica così bene. E' sempre un piccolo gioco con me stessa, sin da quando lessi per la prima volta una poesia di Seamus Heaney, che ha una grande padronanza raffinata nelle rima interna: cosa fara' rima con quella? Come Heaney, Dylan è sempre diretto verso l'imprevisto, in qualunque genere di canzone, qualunque sia la storia che sta raccontando.
Tuttavia, poiché Tempest suona così bene, ho avuto molto meno il senso dei testi che ho normalmente. Il modo in cui Dylan usa le parole, il controllo che ha su di esse, come le dispone con un effetto immenso sono tra le cose che amo di più di Dylan.
Il suono di questo disco si scontra con coloro che recentemente si sono lamentati che Jack Frost è un disastro come produttore. David Hidalgo aggiunge così tanto al suono - è come avere la qualità di una sezione fiati in un solo uomo. Hidalgo aiuta a evocare una sensazione di "DesolationRow" in alcuni dei brani - proprio come la chitarra di Charlie McCoy sapeva fare. E il violino di Donnie Herron è sottile ma luminoso, importante più di quanto possa sembrare da canzone a canzone.

La prima canzone, “Duquesne Whistle”, è perfetta per l'inizio. Quale viaggio non inizia con il fischio di un treno che parte? L'America ha un debole per i treni - che stranamente fa pensare ad esse come cosa molto americana, anche se negli ultimi tempi si viaggia molto meglio sui treni europei. Penso che ci sia un tocco di selvaggio West - un paesaggio che Dylan ama vivere, fantasticare, e una cosa così essenzialmente americana - con il treno come unico mezzo per arrivare in città, la linfa vitale della "civiltà" che veniva dall’est.
E ci sono canzoni più buone sui treni che per ogni altro genere di viaggio. Certo, ci sono alcune canzoni buone per la macchina, sugli aerei non così tanto. Poi si può ripensare a tanti vecchi canti marinareschi, la maggior parte dei quali scommetto che Dylan conosce. “Duquesne” è uno di quei nomi che sono divertenti se sai come si pronuncia - una città che sembra essere persa in mezzo al nulla, ma che si aggancia dovunque ad un treno. Ma quale Duquesne è comunque? Bisogna cercare sulle mappe americane - tra le quali ce n'è una in Arizona che è ormai una città fantasma. Tutto il senso della canzone mi ha fatto sentire come Jay Gatsby, di ritorno dalla guerra su quel treno in direzione est, lasciando Louisville: "E’ accaduto tutto troppo velocemente perché gli occhi potessero fissare quei momenti". Ma questa prima canzone non è solo il ricordo del passato e della tristezza. Come ho sentito alcune delle righe più geniali che collegano il treno con le donne, ho pensato alla raggiante Marilyn Monroe di “A qualcuno piace caldo” mentre canta ”Runnin' Wild” nei corridoi di un treno che va verso il Sud da qualche parte nel Midwest. Mi è piaciuto l'invocazione delle "luci della mia terra nativa", e sono rimasta piacevolmente sorpresa quando la voce del fischio del treno, già femminilizzata, fa eco alla "madre di nostro Signore".  La sfida termina nella luce di Dylan, voce sonora dell'esistenza “ Non mi conosci? la prossima volta che verrò sarà per tutti voi - sì, Signore, ti conosco".
Forse la cosa migliore di tutto “Duquesne”, però, è che fa rima con "treno". I critici faranno a gara per spiegare quanto ricca, eloquente e modellata sia la rima in questo disco? Spero di sì. Dylan è tra i migliori rimatori in lingua inglese dopo Yeats, che è stato migliore dal Byron, che è stato il migliore di Shakespeare.

“Soon after midnight” parla di quando le giornate di alcune persone cominciano. Qui sembra di essere in un bordello pieno di gente di tutti i tipi. Siamo sulla Rue Morgue Avenue, ma questo posto non è così terrificante e pericoloso per la vita di tutti, l'impostazione di “poco dopo la mezzanotte” è abbastanza morbida e romantica. Le rime ti fanno sorridere - ovviamente Charlotte la prostituta, sta per essere vestita di rosso scarlatto, mentre "Maria è in verde / Io Mi sono preso un appuntamento con la Faerie Queene". Si tratta di una nostalgica honky-Tonk song, alla fine, e la band di Dylan è un assortimento di saloon-sound, cowboy-band stile abbastanza brava da proloungare il suono fino a tarda notte in una città di confine mentre le parole chiudono il cerchio. Le signore possono trattarlo con gentilezza, ma dove il cantante vuole davvero essere, signori, è con voi.

'Narrow Way' mi ha scosso un po' - buio e grintoso di cui non riesco a ricordare molti dettagli specifici, perché sono stati spazzati via da “Long And Wasted Years”, la canzone seguente. Mi ricordo di un generale biblico / sensazione messianica (non proprio sconosciuta, se hai sempre ascoltato Dylan). Ma “'Long And Wasted Years” è un pugno alla mascella, una spinta contro il muro, dall'inizio alla fine. La scena qui è quella di un ragazzo a letto con una donna che parla nel sonno, dicendo cose che non dovrebbe dire, per le quali un giorno potrebbe finire in prigione. Ci sono strofe con battute taglienti, fantastiche rime interne, una scia di briciole linguistiche ad un ritmo dondolante e grintoso che portano da un'immagine dura ad un’ altra. Il titolo della canzone non è pronunciato fino alla fine, e poi tirato fuori nell'ultima riga da un Dylan intenso e pungente, puro genio.

“'Pay in Blood” è anch’essa una grande canzone. La frase di Dylan “Qualcuno pagherà, ma non sarò io” è vecchia. E' scivoloso, e uscendo dalla routine si immerge nella sua canzone... la maggior parte del tempo. "Braccia e gambe, corpo e ossa / Pagherò col sangue, ma non il mio." Ha un tono di scherno, e un senso di giudizio nasce dalle parole che si adattano perfettamente alla melodia.

'Scarlet Town' è stato il mio preferito da subito. La famiglia di mia madre era di agricoltori nella parte occidentale del North Carolina, venuti qui dalla Scozia nel 1760. Mia nonna mi metteva a dormire cantandomi “Barbara Allen”, la sua e la mia ballata preferita. Una volta nella mia vita ho sentito Dylan cantare “Barbara Allen” nell'estate del 1988 al Teatro Greco di Los Angeles. Beh, credo che se la nonna mi avesse cantato mentre mi metteva a letto “Scarlet Town” sarei stata altrettanto contenta come con “Barbara Allen”. Il brano è stupendo, e la canzone cantata dolcemente, tutto cristallino, le parole chiare, pronunciate con attenzione. Non avrete bisogno di un foglio con il testo per questa ballad. ( Non capisco le persone che si lamentano che non capiscono quello che Dylan dice o canta: lui è molto preciso in questi giorni). Come molte delle canzoni di Tempest, “Scarlet Town” è un sentire quasi arcaico, e non solo perché le sue radici si trovano in una vecchia ballata che parla di rose e rovi:” Scarlet Town, dove sono nato, con le sue foglie d'oro e le spine d'argento” potrebbe provenire da una poesia di Yeats del 1890. La città in sé è tutt'altro che perfetta, con le sue lastre di marmo nei cimiteri ed i suoi morti - ma, il cantante ti ricorda più volte, che dovrai tornare lì un giorno.

“Early Roman Kings” è un divertissement ripetitivo in rima - lascivi e traditori, venditori ambulanti e ficcanaso. Ridevo sentendola, trasalendo a volte, anche per le immagini dure. Il riff è quello di Muddy Waters in "Mannish Boy”, che a sua volta l’ha presa da un centinaio di vecchi bluesmen cambiandone le parole. E’ una sorta di canzone voodoo, con tutti i Re, come Baron Samedis. Non vestono la toga e la loro effige non è sulle monete, portano abiti di pelle di squalo, cappelli a cilindro e giacche con le code, inchiodati nelle loro bare (in modo che non possano uscire, presumibilmente). Tutte le epoche sono mescolate insieme come le carte in un mazzo. Il che, se ci pensi, è più o meno la storia del modus vivendi dell’umanità, e lo sarà sempre. Quando il cantante vi mette in guardia, verso la fine, ed ha intenzione di cominciare ad agire come un antico re romano, è meglio stare sulla punta dei piedi. O, meglio ancora, dirigetevi sulle colline.

“Tin Angel” è un'altra ballata fra le diverse che ci sono, per fortuna, in questo disco. Nessuno fa ballate come Dylan, ha detto Liam Clancy l'ultima volta che è stato a New York. La ballata, una delle prime forme poetiche in lingua inglese, è anche una delle più durature e popolari. La gente semplicemente ama una canzone che racconta una bella storia - e, come Richard Thompson ama dire in concerto, si amano soprattutto le ballate dove tutti muoiono alla fine, tranne lo scrittore / cantante della canzone. 'Tin Angel' è la Scozia che incontra il Messico, un Dylan che ama stare borderline: il confine da varcare per depredare le banche del Rio Grande. C'è un triangolo amoroso strano, qui, tra una donna e due uomini. Io non riuscivo a capire chi è la donna è sposata, ma forse nemmeno lei lo sa. Sia gli uomini che sostengono di essere il marito. Ma la trama di 'Tin Angel' è anche quella di “The Raggle Taggle Gypsy”, or “Gypsy Davy”, con un occhio a “Lord Darnell”, e anche un po' di Romeo e Giulietta. Ogni volta che una donna tira fuori un coltello e si toglie la vita, tra due amanti morti, devo pensare alla povera Giulietta. Ci sono diverse linee nelle canzoni di Tempest che sono uscite da Shakespeare). Come in “Early Roman Kings” la dizione è alta e bassa, con parole arcaiche e fraseggi mescolati con il moderno slang.
E perché no? Abbiamo un linguaggio inglese ricco di parole – utilizziamole tutte. Dylan è brillante nel farlo. Le parole non devono essere dimenticate, dobbiamo solo continuare ad usarle di più, c'è una tale ricchezza di parole che sono cadute in disuso! Facciamole rivivere riportandole indietro. Qui, la gente si orna di catene d'oro, e deforma la vita come se fosse una sorta di spillo storto. Questo ragazzo in compagnia della donna, non sta dormendo sul bordo di un fiume ai piedi del suo cavallo, ma è nudo nel letto di una stanza bella calda, facendo tintinnare gli occhiali davanti al fuoco, quando arriva il suo ultimo istante. Un uomo spara all'altro, che striscia sul pavimento mentre sta morendo, poi lei uccide l'assassino ed infine si toglie la vita. La storia è predestinata, come nella tradizione delle migliori ballads: lei non è in lutto per la morte dell’amante, ma per la perdita (nel senso di rinuncia) del "marito" che ha appena pugnalato – una specie di vendetta “occhio per occhio” auto-eseguita, e alla fine tutti verranno buttati nella stessa fossa.
In tutte queste canzoni di mezzo, prese nel loro insieme, mi ricordo di aver avvertito sentimenti pericolosi dentro di esse, ci sono frasi dure ( politici pieni di merda, bastardi, e, da qualche parte, una " puttana drogata col seno piatto") che ti mette in guardia e che davvero ti fanno sentire, e pensare. Tutto questo ti prepara al brano successivo, quello del Titanic.

'Tempest' è un diluvio, non è solo una canzone su una nave che sta affondando a causa dell’acqua che continua a salire. In questa canzone di quasi un quarto d'ora (la scena di una donna in un saloon, sempre pronta a cantare la canzone della grande nave), con il suo beccheggio, coi suoi 1-2-3 a tempo di valzer ed il destino alla sua conclusione. “Tempest” è una ballata ipnotica. Ci si sente come se qualcuno ti avesse appeso un orologio davanti al viso, il tempo che oscilla avanti e indietro come quello che sta inesorabilmente per succedere. Conoscete la storia del Titanic, si conoscono diverse storie sul naufragio attraverso i romanzi ed i film recenti, e non si può fermare il destino, devi solo stare lì e rispettarlo. Mentre ascoltate è come se foste testimoni di quello che sta accadendo per poi renderne testimonianza. Il guardiano della nave è una figura ricorrente perfetta per farci compagnia, guarda insieme a voi (che mi ricorda il portiere d’albergo col fez di “Black Diamond Bay”, altra ballata catastrofica). Il guardiano è il personaggio ideale per il refrain, visto che sonnecchia mentre i ballerini ballano in cerchio, per poi alla fine inviare un messaggio a qualcuno quando ormai è troppo tardi, visto che la nave ha già iniziato ad affondare. Le immagini sono potenti: il cielo scuro, freddo, pieno di stelle, John Jacob Astor che bacia la sua cara moglie, anche Leo e il suo taccuino. Leo appare di nuovo, questa volta in compagnia di Cleo più avanti nella canzone. Lui e lei, faranno impazzire i Dylanologisti per trovare un collegamento tra Di Caprio e Cleopatra, due personaggi troppo famosi per stare nella stessa barca. Dopo tutto, Cleopatra ha la sua regale chiatta con la quale fa il suo ingresso trionfale per Antonio in una delle più famose e spettacolari scene di tutto Shakespeare. Chi non si concentrerà su questo fatto, oltre il racconto della canzone, che Leo fa rima con Cleo? L'uso del film sul Titanic è buono e intelligente - si vede una presa di coscienza, senza voler giudicare il fatto, il film di Leo è quello che la tragedia del Titanic significa per la maggior parte delle persone ancora oggi. Come me, Dylan ha ricordato quella scena mozzafiato della donna annegata nel suo abito lungo, galleggiante nelle acque oltre la scala elaborata come se stesse ballando, e si riferisce ad esso con forza. Alcune linee, come quella dei petali che cadono dai vasi di fiori freschi in una zona di prima classe, sono particolarmente liriche. Chiamare epica questa canzone non è troppo esagerato.

Dopo il diluvio, c'è solo un'altra canzone da ascoltare. “Roll On John”, che sarà il brano più chiacchierato di Tempest, e con buona ragione. Ci sono così tante cose nella canzone, ed è veramente bella. Al primo ascolto sembra più povera, ma sono ancora molto commossa. Il semplice ritornello pulito, accennato nel titolo, ricorda il ritornello di John Lennon di “Instant Karma” L'uso di altre frasi dei Beatles e di William Blake sono magici tributi. “Roll On John” è un'elegia. Quando si scrive un'elegia per rendere omaggio a colui che è morto, si utilizzano moduli e modelli di tutte le elegie che sono venute prima. Quando Milton scrisse un'elegia per il suo amico che era annegato Edward King, ha usato modelli greci e frasi tradotte da alcune odi. Quando Shelley scrisse “Apollo” per Keats, ha usato Milton, quando Yeats ha scritto per Robert Gregory ha usato Shelley, quando Auden ha scritto un’elegia per Yeats, ha usato frasi dello stesso Yeats.
Il titolo di questa canzone è tratto da un vecchio brano registrato oltre 50 anni fa, una canzone che parlava di un amore finito e abbandonato e della solitudine che pesa davanti ai tramonti. La denuncia del ritornello di quella vecchia canzone è John che rotola lentamente. Quello che spezza il cuore, qui, è il fatto che John Lennon è brillato per così poco tempo su questa terra. Solo di pochi mesi più vecchio di Dylan, Lennon aveva solo 40 quando è stato ucciso. Le immagini in questa canzone passano attraverso la vita musicale di Lennon da giovane, dai moli di Liverpool alle strade di Amburgo, alla cantina dei Quarrymen - ma ci sono anche le immagini potenti di silenzio e prigionia, le cose che John non ha mai mostrato di se stesso. Un strofa descrive una nave negriera che solca l’atlantico, concentrandosi sulla bocca serrata di un uomo, è stupefacente, come la descrizione di un avvenimento dei giorni nostri, dall’Inghilterra all’America, e oltre. Lennon ha le borse da disimballare, ma lui non ne ha più, il cantante dolcemente rassicura lui, e noi, dicendo "prima parti, prima ritorni". Questa frase rende l'Inghilterra e Manhattan due isole dalle quali Lennon è partito, ma tutte e due lo rivorrebbero. Le sorti della vita in America sono piene di agguati vecchio stile , attacchi indiani, si può essere colpiti alla schiena: ascolto doloroso, ricorda quella brutta mattina di dicembre, quando la notizia della morte di Lennon scioccò la maggior parte di noi. La strofa finale è una sorpresa bellissima, lega insieme il ritornello di una canzone di Lennon con la poesia “The Tyger” di Blake:

"Tigre, tigre, ardente e luminosa
Prego il Signore che prenda la mia anima
Nelle foreste della notte
Nascondilo alla vista e lascialo dormire" (Bob Dylan)

Tyger! Tyger! Burning bright
In the forests of the night:
What immortal hand or eye
Could frame thy fearful symmetry? (William Blake)

Se qualcuno ha un "problema" con l'ultimo verso di “Roll On John”, essendo composto in gran parte da frasi di 'The Tyger' di William Blake e dalle preghiere che la maggior parte dei bambini nell’ Inghilterra di John Lennon e nell’America di Bob Dylan, dicono ogni notte - se qualcuno vuole dire che questi versi non sono “originali”, vuol dire che non ha alcun senso di comprensione della grazia e della composizione individuale. Bob Dylan è il migliore campione della tradizione, ed il miglior talento individuale per scrivere e cantare canzoni di oggi. L'ultima frase prima del ritornello conclusivo, "Nascondilo alla vista e lascialo dormire" è così delicatamente amorevole che non ha bisogno di alcun commento - e così ho finito il primo ascolto di questo disco straordinario.

(Fonte: http://www.hotpress.com/9102928.html?new_layout=1)

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La mail di Marco L

Oggi, cercando qualche anticipazione da Tempest, ho trovato questo video:

 

dite che è una canzone da Tempest? Sembra di sì, e le parole riuscite a capirle? io intuisco solo un Jesus...

Caro Marco, la canzone non è una delle nuove di Tempest, la canzone che fa da sfondo musicale al video è "Gonna Change My Way of Thinking" (2003 version) - da "Gotta Serve Somebody - The Gospel Songs of Bob Dylan", in duetto con Mavis Staples. Le parole, almeno quelle che si sentono nel video, te le riporto qui sotto: 

Gonna sit at the welcome table,
I'm as hungry as a horse.
Sitting at the welcome table,
I'm so hungry I could eat a horse.
I'm gonna revitalize my thinking,
I'm gonna let the law take its course.

Jesus is calling,
He's coming back to gather His jewels.
Jesus is coming,
He's coming back to gather His jewels.
Well, we live by the Golden Rule,
Whoever's got the gold, rules
The sun is shining,

Mi siederò al tavolo di benvenuto
Sono affamato come un cavallo
Mi siederò al tavolo di benvenuto
Sono così affamato che mi mangerei un cavallo
Devo dare nuova vita ai miei pensieri
Devo lasciare che la legge segua il suo corso

Gesù sta chiamando
Sta per ritornare per radunare i Suoi gioielli
Gesù sta chiamando
Sta per ritornare per radunare i Suoi gioielli
Beh, noi viviamo secondo la Regola D'oro
Chiunque possiede l'oro, governa
Splende il sole

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La mail di Roderick Smith

Artist Roderick Smith has released his second musical video Rainey Day Women The Marionette Performance. Mr Smith is the creator of the popular marionette film of Desolation Row. This latest production is edited by film maker Dustin Lyons. It can be seen at: http://vimeo.com/43105545
www.rodericksmith.com

  Photo By June Korea

 

 
Domenica 19 Agosto 2012

Bob Dylan's 'Scarlet Town' excerpt premieres

 

In Scarlet Town, in the hot noon hours,
There's palm lit shadows, and scattered flowers,
Beggars crouching, at the gate,
Help comes, but it comes too late.

By marble slabs, and in fields of stone,
You make your humble wishes known,
I touched the garment, but the hem was torn *
In Scarlet Town, where I was born.

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Sioux Falls, South Dakota - Sioux Falls Arena - August 18, 2012

1. Leopard-Skin Pill-Box Hat (Bob on keyboard)
2. Don't Think Twice, It's All Right (Bob on grand piano and harp, Stu on acoustic guitar, Tony on standup bass)
3. Things Have Changed (Bob center stage with harp, Stu on acoustic guitar)
4. Tangled Up In Blue (Bob center stage with harp and thern grand piano and harp, Stu on acoustic guitar)
5. Summer Days (Bob on grand piano, Stu on acoustic guitar, Tony on standup bass)
6. The Lonesome Death Of Hattie Carroll (Bob on grand piano and harp, Tony on standup bass)
7. High Water (For Charley Patton) (Bob center stage with harp, Donnie on banjo, Tony on standup bass)
8. A Hard Rain's A-Gonna Fall (Bob on grand piano, Donnie on electric mandolin, Tony on standup   bass)
9. Honest With Me (Bob on grand piano, Stu on acoustic guitar)
10. This Dream Of You (Bob on grand piano, Donnie on electric mandolin, Stu on acoustic guitar)
11. Highway 61 Revisited (Bob on grand piano, Tony on standup bass)
12. Simple Twist Of Fate (Bob on guitar, Stu on acoustic guitar)
13. Thunder On The Mountain (Bob on grand piano)
14. Ballad Of A Thin Man (Bob center stage with harp then on grand piano and harp)
15. Like A Rolling Stone (Bob on grand piano)
16. All Along The Watchtower (Bob on grand piano)

(encore)
17. Blowin' In The Wind (Bob on grand piano then center stage wirth harp, Donnie on violin, Stu on acoustic guitar)

 

 
Sabato 18 Agosto 2012

Rapid City, South Dakota - Rushmore Plaza Civic Center - Don Barnett Arena - August 17, 2012

1. Leopard-Skin Pill-Box Hat (Bob on keyboard)
2. To Ramona (Bob on grand piano, Donnie on electric mandolin, Stu on acoustic guitar, Tony on standup bass)
3. Things Have Changed (Bob center stage with harp, Stu on acoustic guitar)
4. Tangled Up In Blue (Bob center stage then on grand piano and harp, Stu on acoustic guitar)
5. Rollin' And Tumblin' (Bob on grand piano)
6. Love Sick (Bob on grand piano, Donnie on electric mandolin)
7. Tweedle Dee & Tweedle Dum (Bob on grand piano)
8. Desolation Row (Bob on grand piano, Donnie on electric mandolin, Stu on acoustic guitar, Tony on standup bass)
9. High Water (For Charley Patton) (Bob center stage with harp, Donnie on banjo, Tony on standup bass)
10. Make You Feel My Love (Bob on grand piano and harp, Stu on acoustic guitar)
11. Highway 61 Revisited (Bob on grand piano, Stu on acoustic guitar, Tony on standup bass)
12. Simple Twist Of Fate (Bob on guitar)
13. Thunder On The Mountain (Bob on grand piano)
14. Ballad Of A Thin Man (Bob center stage then on grand piano and harp)
15. Like A Rolling Stone (Bob on grand piano)
16. All Along The Watchtower (Bob on grand piano)

(encore)
17. Blowin' In The Wind (Bob on grand piano then center stage with harp, Donnie on violin)

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Today: Tony Garnier is 56                                                             clicca qui

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Tony: Happy 56 Birthday from Maggiesfarm

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La mail di Daniele Ardemagni

Caro mr.tambourine, se uno fa del sarcasmo o mi prende per i fondelli del "maleducato" gliel'ho do senza problemi....non per il suo punto di vista sui suoi gusti musicali o altro, ma semplicemente perchè mi ha offeso. grazie.

Caro Daniele, rispetto il tuo punto di vista ma non lo condivido. Usa le stesse armi, se uno ti colpisce di fioretto non puoi tiragli un missile. Se tutte le discussioni dovessero finire ad epiteti più o meno forti sarebbe la fine del gioco, rispettiamo tutti il fair-play, lotta senza esclusione di colpi ma niente "parole". Capisco il tuo carattere focoso ma capisco anche che un pò più di serenità ci stia altrettanto bene, se vuoi ballare balla, ma mentre balli non tirare pugni. Facciamo in modo che le discussioni e gli scambi di opinioni rimangano tali, qualche sfottò ci sta pure, altrimenti se prendiamo la cosa troppo di petto potrebbe andare a finire che si rovina tutto e che il giocattolo prima o poi si rompe per tutti, nel senso che non intendo assulutamente censurarvi, ma nemmeno permettervi di scambiarvi epiteti attraverso il sito. Scusami se posso esserti sembrato un pò duro, ti garantisco che non è mia intenzione esserlo, ne con te ne con altri, desideravo solo essere il più chiaro possibile in modo che in futuro il regno del fair-play sia assoluto,  

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La mai di Simone

Il fatto è, cari dylaniati, che non riusciamo (e scusate se ci metto tutti) a fornire giudizi sulle canzoni del Nostro, senza esserne condizionati, sia nel bene che nel male. Le delusioni diventano macigni e le soddisfazioni, paradiso!
Lo so, Dylan non è un cantautore qualunque, è Dylan, con tutto quello che sappiamo e non può essere liquidato solo dopo un "attento" ascolto...dietro c'è tutto un universo pieno di galassie meravigliose!
Voglio però (e so che non è facile) affrontare questo nuovo lavoro scevro da ogni pregiudizio, negativo e positivo che sia, senza dovermi mettere davanti all'altare del più grande artista musicale (e non) dei due secoli (esagero?!).
Voglio dare un giudizio immediatamente dopo il primo ascolto, che avverrà tutto d'un fiato...niente letteratura, niente passato, niente monumenti...poi, in un secondo momento, il mio giudizio sarà quello del dylaniato e, senz'altro,
risulterà un po' più appannato del giudizio precedente...appannato da un sospiro d'amore eterno!
Smetto di annoiarvi e arrivo al dunque: ti va, caro Mr T., di fornire (scritto s'intende) due giudizi riguardo "Tempest"? Il primo, quello di pancia, il secondo quello da grande dylanologo quale sei.
Grazie per avermi sopportato di nuovo e un saluto particolare ad Ardez, che non conosco e spero d'incontrare al prossimo concerto del grande Bob.
Sempre viva Dylan!

Caro Simone, ti stai sbagliando alla grande, ti garantisco che non sono per niente un grande dylanologo come pensi tu, Michele Murino (prima della sua voluta sparizione) lo era, Paolo Vites lo è, Andrea Cossu lo è, il Prof. Alessandro Carrera lo è più di ogni altro, ma io proprio non mi sento alla loro altezza. Sono solo un piccolo reporter che posta sul sito quello che scrivono gli altri, e ogni tanto mi lascio andare a qualcuna delle mie sciocchezze.
Ho conosciuto Dylan attraverso la “Blowin’ in the Wind” di Peter Paul and Mary, la “Mr.Tambourine Man” dei Byrds e quando i Beatles dissero: “Dylan shows the way!”. Il mio Dylan preferito non esiste più da anni, era il Dylan della RTR, quello che in fondo in fondo, a voler mettere i puntini sulle i, era poco Bob Dylan e molto Bob Neuwirth-condizionato, certamente negativamente influenzato da quel personaggio ricco di boria e scarso di intelligenza, ma a livello prestazionale non c’è più stato un Dylan grande così. Continuo ad amare le sue canzoni ma a volte non mi piace come le esegue, negli ultimi anni lo avevo trovato (e non solo io) noioso e monotono, ora, con il ritorno di Charlie, le cose sono notevolmente migliorate, Bob sembra un redivivo, entusiasmo e voglia a camionate, ma gli arrangiamenti sono troppo simili per evidenti ragioni di possibilità ed estensione vocale, neanche Dylan può far miracoli pur con tutta la sua bravura. A suo favore devo però assolutamente dire che la sua voce, per quanto rauca, rasposa, sgraziata o sassosa che dir si voglia, ha guadagnato il 100% in suggestione ed espressività, ora il dolore si sente e si intuisce molto più che negli anni passati, l'anzianità porta con se una sincerità ed una genuinità che la gioventù non possiede.
C’è anche da dire che su disco Bob risulta molto diverso e migliore rispetto alle prestazioni dal vivo, direi ancora validamente accettabile e rispettabile, mentre dal vivo, non ostante tutto il suo impegno non rende come dovrebbe, non entusiasma più come prima. Non lasciatevi ingannare dalle recensioni dei concerti, chi era a Barolo ha potuto vedere che la folla era molto educata, molto sull'anziano, e non riusciva a lasciarsi andare ad entusiasmi simil-rock. A Barolo, durante Like a Rolling Stones la folla si è unita al coro molto, ma molto, timidamente, quasi da non sentiesi, non in modo totale e coinvolgente come di solito di legge nelle recensioni. Questo è quello che ho potuto constatare di persona in compagnia di alcuni amici della fattoria (duluth49, Marina Gentile + family & Friend, barabba123456 ed altri).
La mia è una posizione strana e particolare, se dovessi dire che alcuni pezzi del nuovo album non sono completamente di mio gradimento riceverei sicuramente alcune mail che mi dano del disfattista, è già successo che io, per forzare qualche discussione sul sito, abbia volutamente, per creare una reazione, espresso pareri poco favorevoli a Dylan. Apriti cielo cosa non mi son sentito dire, e questo più di una volta. Nella mia qualità di gestore di Maggiesfarm non posso avere un’idea mia, la mia opinione deve rappresentare quella della maggioranza, quindi sono irreversibilmente condizionato ad un giudizio favorevole.
Mi troverei perciò ad avere molte difficoltà nell’esprimere un qualunque giudizio su Tempest.
Accettare la tua proposta per me è più difficile che chiunque altro, ma vedremo, sentiamo il disco e poi ne riparleremo, OK?
Mr.Tambourine

 

 
Venerdi 17 Agosto 2012

"Scarlet Town", secondo brano di Tempest sarà online oggi?

In occasione del debutto della seconda stagione di “Strike Back” prodotta dalla Cinemax, dovrebbe apparire oggi sul WEB la seconda canzone tratta dal nuovo album in uscita per settembre di Bob Dylan "Scarlet Town", restiamo in trepidante attesa.....

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La mail di Luigi (Robert Louis)

Caro Mr Tambourine, mi inserisco nell’accesa diatriba della prima canzone di Tempest * giunta alle nostre orecchie…..
Senza alzare i toni, che mi sembrano già piuttosto elevati, pensare oggi che il signor Dylan butti là un blues, tanto per riempire uno spazio, no, non ci credo (o ci sta ancora una volta prendendo per i fondelli ?!?)

Anche perché sono oramai 15 anni (da TOOM) che si prende il tempo che gli serve e non sbaglia un colpo: gli album sono tutti piuttosto interessanti (con delle punte notevoli); forse solo Together TL è risultato un po’ debole nel complesso, ma comunque di canzoni buttate via non ce n’è neppure là…e non stiamo qui a riprendere tutte le motivazioni e le mille interpretazioni del suo repertorio recente (basti pensare che a distanza di alcuni anni, TOOM e L&T stazionano stabilmente tra i 500 migliori album di tutti i tempi – e TOOM piuttosto in alto -, secondo i giudizi di centinaia tra artisti e addetti ai lavori…)

Quindi, visto che il signor Dylan non incide nulla per caso – e su questo spero ci sia una convergenza di vedute -, perché “riprodurre” un blues classico, in un modo smaccatamente simile ad un paio di eccellenti precedenti (I’m a man, Mannish boy) con la sola, e non determinante, aggiunta dell’accordion di David Hidalgo?
Sta solo cercando di rinverdire un classico (stupendo) di oltre 50 fa? E perché non ci ha messo nulla, musicalmente, di suo (non facciamo finta di non sapere che il nostro è in grado di maneggiare a suo piacimento la “materia prima” blues e nella sua testa ci saranno qualche migliaio di versioni e variazioni sul tema, pescate dall’immenso catalogo tradizionale americano, del quale lui è uno dei massimi conoscitori) ?

Belle domande, dirà qualcuno. Ma una cosa è certa: il nostro si è preso un bel rischio con questa uscita.

Sono pochi, veramente pochi quelli che possono cantare il blues (e lui stesso lo ha raccontato magnificamente bene con Blind Willie Mc Tell) e risultare insieme “credibili”, perché la questione dell’autenticità nel blues è vitale, fondamentale. Lui forse vuole dimostrare che può affrontare un classico blues e tirarne fuori qualcosa che rimanga all’altezza del glorioso passato? Se l’ha pensato, è veramente coraggioso (o è un pazzo), perché secondo me, in tal senso, questa versione è un vero azzardo. Anche se devo dire che a me non dispiace affatto questa Early Roman Kings, ha una sua dignità, ha una sua energia (ehi, ha 71 anni l’uomo!). Ma penso anche che tra 20 o 30 anni, si ascolterà ancora Mannish Boy e non credo Early Roman Kings, ma non per questo dobbiamo gridare al ladro.

Non voglio infine inoltrarmi in interpretazioni del testo, e qui do ragione a Simone, perché forse sarebbe ora di finirla di scomodare tutta la storia della letteratura per una canzone del signor Dylan. E lasciamo perdere ogni per-giudizio sull’album, perché se ci mettiamo già a fare considerazioni avendo sentito una sola canzone e letto alcune impressioni di qualche “fortunato” buontempone che cerca di tirarne fuori qualcosa dopo un solo “misero” ascolto…. Mah !

Quindi, e chiudo, non capisco perché dobbiamo prendercela con il vecchio Bob, fino ad arrivare a definire una “boiata” un rifacimento di un grande pezzo blues. Di boiate in giro ce n’è già un’infinità, quindi piano con le parole (che diventano pietre). Potrà non piacere, capisco la delusione, può starci: ma boiata mi sembra eccessivo. Rimane fermo comunque il fatto che Dylan, secondo me, rimane uno dei pochissimi artisti bianchi viventi che possa permettersi ancora di cantare il blues; con l’anima in mano, seppur a brandelli come la sua voce, in questo terzo millennio (però che miracolo le voci di Bob, ma quante ce ne ha donate?).
Un saluto a tutti.

* PS da TOOM in poi c’è sempre una T nel titolo… il vecchio si è forse intestardito per qualche arcano motivo ?!?

Luigi (Robert Louis)
Ain't takin' just walkin'
at the last outback of world's end


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La mail di Daniele "Ardez" Ardemagni

Caro simone, non sono un dotto ma semplicemente uno che poco sopporta chi giudica senza conoscere o avere il prodotto fra le mani. Non so se avrei fischiato Dylan dopo la svolta elettrica perchè sono nato oltre 10 anni dopo, ma ho avuto e ho ottimi maestri che mi hanno spiegato come andarono le cose. Amo l'ultimo Dylan perchè è quello che ho conosciuto per primo e sto vivendo. Per il resto non ho niente da dire, se non che da "oh mercy!" in poi (Under in panchina...poteva essere un grande disco piuttosto che un discreto album) non ha sbagliato un colpo....ma è un'opinione mia...come quella del Dylan cristiano che amo molto di più di BOTT o Desire...negli anni '60 va considerato il periodo, l'evoluzione e il perchè di quelle scelte...e le sa solo lui..come tutte le scelte che ha fat e al massimo noi possiamo dare punti di vista.
Cordialmente..Ardez..

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La discussione su "Early Roman Kings

Fin dal primo momento della sua apparizione “Early Roman Kings” ha scatenato una ridda di opinioni le più differenti sia sul WEB che sul nostro sito. Sono contento di questo, specialmente per la Fattoria, le discussioni accese sono il sale delle cose, e Dylan è sempre Maestro nello scatenare cose di questo tipo. Lui sapeva perfettamente che mettere all’ascolto dei suoi fans e della critica l’anteprima di un pezzo come “Early Roman Kings”, senza ombra di dubbio il rifacimento pari pari di “Mannish Boy” di Muddy Waters e “I’am a Man” di Bo Diddley (su questo ormai non ci piove più), avrebbe creato un’attesa all’ennesima potenza per l’uscita del suo ultimo lavoro in studio.
Non voglio dire che sia stata una “furbata” pensata ed eseguita in modo perfetto, ma certamente tutti noi ci chiediamo perchè Bob plagia in modo così spudorato una canzone di due artisti che lui ha sempre ammirato. Credo che ci sia una ragione ben specifica perchè Bob abbia inciso questo pezzo, ma forse la verità va cercata oltre le nostre deduzioni, bisognerebbe vedere la serie televisiva nella quale la canzone è stata inserita per capire se l’esecuzione di quel pezzo da parte di Bob Dylan ha un particolare motivo, significato o specifica ragione. Oppure può essere stata solamente una soddisfazione che Dylan ha voluto cavarsi, gli piaceva il pezzo ed ha voluto inciderlo mettendoci delle parole sue, nel blues e nel folk americano queste cose non stupiscono nessuno essendo sempre state "cose di tutti i giorni". Oppure potrebbero esserci cento altre ragioni che non riusciremo mai a capire, ma che bello però, scontrarsi per sostenere le proprie opinioni! Lasciatemi per una volta fare il “Consigliori” per i nostri amici che partecipano vivamente alla discussione: E’ tutto bello e valido, bello vedere quanta passione ci mettete nel difendere e sostenere le vostre opinioni, ma permettetemi di dirvi che sarebbe una cosa più bella ancora se riusciste ad evitare l’uso di aggettivi, anche se non proprio pesanti tipo “maleducato” ma pur sempre con un’ombra di offensività. Non intendo e non voglio censurare le vostre mail, ma mi farebbe un enorme piacere vedere che siete arrivati da soli ad evitare l’uso di aggettivi del genere. Si può dire: Non sono per niente d’accordo con te, credo che la tu la pensi in modo assoòutamente sbagliato per “questo e quest’altro motivo”. Penso che il risultato sia perfettamente identico ma, potremmo dire, con più stile? Sarete senz’altro d’accordo con me su questo punto, perciò portiamo avanti le nostre discussioni, anche aspramente, ma con quel qualcosa in più......Comunque io vorrei sapere o capire o che almeno qualcuno cercasse di spiegarmi perchè Dylan ha inciso “Early Roman Kings”, un pezzo che potyrebbe diventare un highlight nel suo show dal vivo, ma che certamente non riuscirà mai a sostituire Mannish Boy o I’m A Man.
Mr.Tambourine

 

 
Giovedi 16 Agosto 2012

La mail di Roberto the Lizard

Salute a tutti,
scrivo dopo qualche annetto (ma vi leggo sempre) solo per dire che sono d’ accordo con la mail di Simone: se uno incide un pezzo che a livello musicale è la copia esatta di un altro pezzo e che, perché il testo sia apprezzato, è necessario andare a scartabellare in giro, allora ha scritto un pezzo che, nella parte non copiata, non parla a nessuno.
Insomma: l’ esatto contrario di quanto il Dylan che verrà ricordato ha fatto negli anni ’60, ossia diffondere poesia parlando il linguaggio della gente, quello che soffiava nel vento.
Personalmente, ogni volta che esce un nuovo pezzo, l’ emozione principale che provo è delusione.
Bye da Roberto the Lizard

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La mail di Daniele "Ardez" Ardemagni

Caro simone, se vuoi fare del sarcasmo su di me cerca almeno di scrivere giusto il titolo dell'album che stai troppo impegnato ad ascoltare per non rispondermi (in fondo Self Portrait non è malvagio...è il bootleg personale di Dylan come disse lui). La risposta di uno come te non mi farebbe proprio un baffo...sei solo un maleducato pieno di sé! ....e intanto mi ascolto Modern Times e Slow train coming...
Daniele "Ardez" Ardemagni.

P.S.: grazie Giovanni...non odio BOTT ma non lo trovo quel capolavoro da tutti descritto ed osannato, se non certi pezzi nelle versioni live...in quel disco vedo anche la mia storia andata a pezzi quindi non posso amarlo più di tanto....

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La mail di Simone

Ho scritto una semplice mail esprimendo un mio modestissimo parere e mi vedo rispondere che Dylan è fatto così, che lo hanno fischiato, perdonato, di nuovo crocifisso per poi farlo risorgere...
Non mi piace soffermarmi sul Dylan passato; so quanto è grande, lo amo, lo ascolto, è parte di me ma penso di poterlo criticare dal basso del mio niente.
C'è un brano nuovo (e io non ho detto che l'album fa schifo), lo ascolto e poi ne traggo conclusioni e fare ciò in un sito come Maggie's che ti dà questa opportunità è ancora più coinvolgente. Non sono dotto, ho letto Marcus (e non solo), ma se ogni volta che ascolto Dylan devo ripassare tutta la sua vita musicale e non più i milioni di libri a lui dedicati, allora agirei con la
mente (da dotto) e non con il cuore.
Se voi, dopo il primo ascolto, frenate gli entusiasmi o le delusioni perché Dylan è Dylan, allora siete supereroi, io non ci riesco.
Se siete convinti che Dylan non si è mai piegato a nessuno, o non ha mai accontentato il suo pubblico, credo possediate una verità incerta almeno quanto il Santo Graal.
Mio caro "Ardez", per un blues qualunque (ora bestemmio), hai tirato fuori il Dylan anni '60, Blood, Oh mercy, registi di serie B (o C), Death is not the end (allora potevi fare meglio con Knocked out  loaded e Brownsville girl...) e chi più ne ha ... come vedi il vero dotto sei tu.
Ah, dimenticavo, sicuro che tu non lo avresti fischiato se fossi stato a Newport o a Manchester?

 

 
Mercoledi 15 Agosto 2012

Missoula, Montana - Big Sky Brewery - August 14, 2012

1. Leopard-Skin Pill-Box Hat (Bob on keyboard)
2. Love Minus Zero/No Limit (Bob on piano and harp)
3. Things Have Changed (Bob center stage with harp)
4. Tangled Up In Blue (Bob on piano then central stage with harp)
5. Tweedle Dee & Tweedle Dum (Bob on piano)
6. Visions Of Johanna (Bob on piano and harp, Donnie on electric mandolin)
7. Summer Days (Bob on piano, Tony on standup bass)
8. Spirit On The Water (Bob on piano and harp, Tony on standup bass)
9. Honest With Me (Bob on piano)
10. John Brown (Bob center stage with harp, Donnie on banjo)
11. Highway 61 Revisited (Bob on piano)
12. Simple Twist Of Fate (Bob on guitar)
13. Thunder On The Mountain (Bob on piano)
14. Ballad Of A Thin Man (Bob center stage with harp then on piano)
15. Like A Rolling Stone (Bob on piano)
16. All Along The Watchtower (Bob on piano)

(encore)
17. Blowin' In The Wind (Bob on piano and harp, Donnie on violin)

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La mail di Giovanni Puma

Caro Mr. Tamburine, ho letto con grande godimento la mail di Daniele Ardemagni. Concordo con lui pienamente. A parte il giudizio su Blood on the tracks, sottoscrivo ogni singola virgola della sua mail! Volevo rispondere all'agghiacciante mail di Simone, ma Daniele ha detto tutto quello che volevo dire io. A Simone consiglierei di leggere (o rileggere) "Bob Dylan. La repubblica invisibile" di Grail Marcus. Un saluto Giovanni


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La mail di Simone

Vorrei rispondere ad "Ardez" ma sono stroppo impegnato nell'ascoltare quel capolavoro di "Self potrait" :o)
Simone

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Lethbridge, Alberta - Enmax Centre - August 11, 2012

di Jay

Allora, da dove comincio? Vediamo. Dovevo andare a Lloydminster ma avevo la scuola e non ho potuto andarci. Sono deluso di questo, ma almeno riusciro a vederlo in Ottobre.

Ha iniziato con Leopard Skin Pill Box Hat. Subito il pubblico che veniva da ogni parte del mondo ha iniziato a scattare foto e video. Il tizio accanto a me parlava di continuo con suo figlio, era davvero fastidioso. E' stata una bella versione di LSPH, ma ha suonato come molte altre canzoni.

To Ramona è cominciata splendidamente, e si sentiva così bene! Bob stava suonando il grand piano e l’ha suonato al meglio che poteva. Questa impostazione è stata la scena per la maggior parte dello spettacolo. Ha suonato il pianoforte e si sentiva alla grande nel mix. Non stava tentando qualcosa. Stava suonando tutte le linee melodiche e gli accordi, e questo per tutto lo spettacolo. Questa versione è stata bella. Poi ha iniziato a suonare l'armonica ed al tempo stesso il pianoforte. Era abbastanza animato durante tutto lo spettacolo. Questo è stato uno dei momenti salienti dello spettacolo per me, questa canzone mi piace così tanto.

Things have Changed. Molto simile ad altre versioni che ho sentito recentemente. Aveva un qualcosa di western, tipo Gosth riders in the sky nel beat. Ho sentito qualcun altro dire la stessa cosa. Beh, comunque assomigliava moltissimo ad altri pezzi. Dopo Ramona si è alzato da dietro il pianoforte e si è avvicinato al microfono centrale, in posa con le gambe divaricate quando ha iniziato a suonare l'armonica. E’ stato molto divertente.

Tangled Up In Blue. Bob è tornato al piano a metà di questa canzone. Ha iniziato nella parte anteriore del palco e poi si è spostato a metà canzone per iniziare a suonare il piano. Mi è piaciuto il modo in cui hanno suonato questa versione della canzone rispetto ad alcune altre che ho sentito negli ultimi tempi. Penso che abbiano cambiato la tonalità. Quando ha iniziato a suonare il pianoforte è davvero iniziato un audio perfetto! Io Non averi mai pensato che avrei detto questo! Deve aver proprio voglia di suonare il pianoforte. Mi è piaciuto quello che ha suonato. E' stato fantastico. Penso che ha miscelato la band in modo tale da non soffocare il pianoforte. E' stato importante e sembrava fantastico!

Tweedle Dee & Tweedle Dum. Versione very cool. Bob ha cantato il versetto principale con una melodia diversa e il pianoforte ha davvero aggiunto alcune cose molto necessarie alla melodia e al suo show dal vivo, almeno secondo le mie orecchie. Mi piace questa impostazione migliore che le precedenti degli anni scorsi. E’ stato fantastico. Il pianoforte in rilievo riempie tutto.

Love Sick. Bob al pianoforte e armonica allo stesso tempo.

Hollis Brown. Suonava bene.

The Lonesome Death Of Hattie Carroll. Questa è stata una grande versione della canzone. Uno dei punti salienti della notte era il suo modo di cantare. E' stato fantastico! Una delle migliori versioni della canzone, e lui suonava il pianoforte meravigliosamente su di essa. Ha fatto molta improvvisazione vocale su questo brano. Il modo in cui ha cantato la strofa dei dei bambini di Hattie Carroll in particolare, ma anche le altre strofe. Stupendo arrangiamento. Le prove prima di iniziare il tour in quel teatro un pò vecchio devono avergli dato l'opportunità di trovare questo nuovo suono. Ancora una volta ha suonato pianoforte e armonica al tempo stesso per il solo e la fine della canzone. Bella. Una delle migliori canzoni della notte.

The Leeve’s Gonna Break. Piano in evidenza e di nuovo sembrava fantastico, con alcuni assoli di pianoforte. C'erano alcune parti di pianoforte eccellenti, messe al momento giusto e sorprendente una linea veloce di piano discendente. A un certo punto Charlie e Bob stavano suonando la stessa linea con chitarra al pianoforte. E' stato breve ma dolce.

Highwater. Bob al centro con l’armonica. Il ritmo di questo pezzo è diverso ora. Donnie suonava il banjo che si incastrava sui versi. Ho sentito questo sound in qualche altra canzone non di Dylan. La linea di basso in particolare. Ho dimenticato il nome della canzone. Penso che era probabilmente un pezzo fine anni 50 sul tipo country.

Hard Rain. Bob torna al pianoforte. Ho sentito suonare uno versione esemplare di questo pezzo al New Orleans jazz o festival folk nel 2003/2004. Era proprio come quella versione, nella stessa tonalità del piano ma un po' più lenta nel ritmo. Questo è stato un punto culminante. Bob fatto alcune belle melodie del pianoforte tra un versetto e l’altro.

Highway 61. Bob ha cantato e suonato una linea corrispondente sul piano. Mi è piaciuto. E' stato un buon effetto! Versione molto bluesy. Stu e Charlie hanno suonato il loro ritmo di blues. Entrambi i ragazzi avevano diverse grandi chitarre sul palco e le cambiavano ogni tanto. Sono stato davvero sorpreso che Bob non abbia augurato un felice compleanno a Charlie. Forse è roba destinata al backstage o al tour bus. Ma ancora una volta, Bob non è un oratore e così non c'è tempo da rubare alla musica. Preferisco ascoltare la musica che sentir parlare. La gente parla troppo.

Simple Twist Of Fate. Un altro highlight della notte. Bob ha suonato la chitarra. Era piuttosto elaborata, che sembrava
una sovraincisione, per quanto ho potuto vedere. Bob ha iniziato con un assolo di chitarra suonato davvero bene. Io penso che sia uno stato uno dei migliori che abbia mai suonato. Ho pensato che forse Donnie suonava l'assolo, ma era Bob. Bob ha suonato alla grande il suo strumento. Sono rimasto molto colpito e so che è materia mia quando si tratta di suonare strumenti. Io non sto vantandomi e lo dico umilmente, voglio solo dire che non lo dico con leggerezza, come molte persone che non sanno suonare uno strumento avrebbero detto, queste persone sono più facilmente impressionabili da un assolo. Bob ci stava dando veramente dentro, senza mezze misure.

Thunder On The Mountain. Si è trattato di una versione grande, se non il momento clou della serata. L'uomo è stato così fantastico! Bob è tornato al pianoforte per questo pezzo. C’erano alcuni ragazzi che ci disturbavano, così dopo una breve discussione abbiamo preso i loro posti.

Infine, in Ballad Of A Thin Man, siamo riusciti a vedere lo spettacolo indisturbati. Posso capire che uno voglia divertirsi, ma non a scapito degli altri. Avrebbe potuto andare sotto al fronte del palco per fare come tutti gli altri.

Ballad Of A Thin Man. Quindi c'era un grande effetto di eco in questo che ripetevata ciascuna delle parole di Bob. Ricordo di averlo sentito per la prima volta a Bismarck nel 2000. Questa era una buona versione della canzone. Bob era all’armonica e al pianoforte al tempo stesso. Alcune parti di pianoforte belle.

Like a Rolling Stone. Hanno cominciato con quello che era un pò un casino, sembrava l’inizio di un brano diverso, poi hanno fatto irruzione nella canzone vera e propria. Era sottile. La versione per pianoforte era molto buona. Gli accordi di pianoforte
veramente riempivano il suono. Penso che sia un grande suono e un bel cambiamento per la band da tutta la roba di chitarra che c’era prima. E' bello fare qualcosa di un po' differente. Fraseggio grande e si poteva sentire il pianoforte a coda ancora bene. Mi piace il suono del pianoforte che Bob sta utilizzando. E' impressionante.

All Along The Watchtower. Aveva anche alcune belle dinamiche, la band sembrava più morbida e Bob avrebbe suonava solo poche note di piano. Molto bella, mi piace, potrei ascoltarlo a lungo questo pezzo.

La band ha lasciato il palco a questo punto.

Il pubblico gridava ancora, ma ha abvuto una versione fresca di Blowin In The Wind. Direi che la band e il suono può essere descritto come aggiornato e rivitalizzato dal suono del pianoforte in primo piano. Bob ancora una volta al pianoforte e all'armonica allo stesso tempo.

E quella fu la fine. Ero entusiasta ed ho molto apprezzato lo show! Dylan è stato grande e mi ha fatto ricordato perché amo così tanto il suo talento.

Grande spettacolo! Uno show che non dimenticherò mai!

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Tre accordi e il desiderio di Verità - di Paolo Vites                       clicca qui

 

 
Martedi 14 Agosto 2012

Cranbrook, British Columbia - RecPlex - August 12, 2012

1. Leopard-Skin Pill-Box Hat (Bob on keyboard)
2. Girl Of The North Country (Bob on piano)
3. Things Have Changed (Bob center stage with harp)
4. Tangled Up In Blue (Bob center stage with harp)
5. Rollin' And Tumblin' (Bob on piano)
6. Sugar Baby (Bob on piano, Tony on standup bass with bow)
7. Honest With Me (Bob on piano)
8. Tryin' To Get To Heaven (Bob on piano)
9. Summer Days (Bob on piano, Tony on standup bass)
10. Desolation Row (Bob on piano, Donnie on electric mandolin, Tony on standup bass)
11. Highway 61 Revisited (Bob on piano)
12. Simple Twist Of Fate (Bob on guitar)
13. Thunder On The Mountain (Bob on piano)
14. Ballad Of A Thin Man (Bob center stage with harp)
15. Like A Rolling Stone (Bob on piano)
16. All Along The Watchtower (Bob on piano)

(encore)
17. Blowin' In The Wind (Bob on piano, Donnie on violin)

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La mail di Daniele "Ardez" Ardemagni

Bob, Tempest e i soliti dotti...

Dire che un bluesettone come Early Roman Kings non è bello ci vuole un bel pelo sullo stomaco..è la legge del blues e del folk..sembrano pezzi sentiti ma in realtà sono altri...la qualità vocale è valida e il pezzo, come dice Mr Tambourine sarà senza dubbio uno fra i favoriti in concerto...su MTV, proprio ora, hanno finito di parlare di Tempest.. sarà una vera bomba. Certo, spero anche io in qualche ballata alla "Dylan" simile a quelle che si trovano in TOOM o anche in Modern Times (e non sarebbero album coi contro-coglioni per caso questi due citati dell'ultimo Dylan?? Per me poi, ormai è una cosa risaputa, MD rientra fra i suoi capolavori assoluti). Però credo che per timbro vocale, vita come ora gli va di raccontare a lui il blues, sporco, antico ma sempre attuale sia quello che gli si possa cucire meglio addosso.
Certo sta parlando uno che per molti dovrebbe stare zitto, il quale sono mesi che ascolta Bood On The Tracks tutti i giorni e ogni ascolto lo ama sempre meno..a dire il vero non l'ho mai amato...(ora bestemmio) preferisco ascotarmi Empire o perfino Under the red sky...va bé...ma come c'è gente che dopo quel disco si è fermata, io non capisco come certi possano già giudicare un disco da una canzone e che uscirà fra circa un mese...i soliti dotti che sanno e hanno capito già tutto...quelli che avrebbero fischiato Dylan a metà degli anni '60 e che ora giurerebbero di essere fra quelli che lo applaudivano..quelli che lo contestavano per la svolta religiosa (da me tanto amata, 3 dei miei album preferiti sono proprio quelli, Saved, alla faccia dei dettratori, su tutti) ma che ora direbbero che capivano il suo cambiamento...o quelli che sputtanavano tanto Down in the groove dimenticandosi che all'interno ci stava un capolavoro (si, un pò poco...ma si parla di una perla dimenticata dai più) come Death is not the end...come quelli che dopo OH, Mercy! o TOOM dicevano di sapere che Dylan era ancora il numero uno ma il mese prima lo avevano quasi dimenticato...o come qualche attore e regista di serie B (e in certi casi di serie C) che hanno parlato male del concerto di Barolo senza manco averlo ascoltato, pensando a mangiare e alla promozione del loro libro..o fotografi come tanti a dargli della mummia cosa che proprio non mi è parsa (speri caro harari di arrivare a 70 in forma come lo è lui ora!!!!)....di gente così non se ne può più...il Maestro ha 71 anni...c'è ancora...e se ancora il suo mito è vivo più che mai, vuol dire che se ne è sempre sbattuto dei "dotti" e delle voci esterne..non si è mai piegato a nessuno ma è stato il pubblico, vecchio e nuovo che si è piegato a lui e lo ha accettato..e lo accetterà. Viva Dylan ok..e per sempre..ma se qualcuno per parlare di lui, deve alzare solo critiche negative senza avere ancora del materiale in mano credo sia il caso che aspetti prima di parlare...quando andavo ad esempio a vedere il povero De Andrè in concerto o ascoltavo i suoi dischi, tutto mi sembrava perfetto..ora sarebbe il contrario e almeno che non mi si dovesse chiedere un parere sto zitto o eviterei di andarlo a vedere..come evito da oltre dieci anni di ascoltarlo perchè i miei gusti hanno preso un'altra strada. Quindi basta parole al vento..di gente che parla, o peggio, giudica senza sapere ne è pieno il mondo....non se ne può più.
Daniele "Ardez" Ardemagni

 

 
Lunedi 13 Agosto 2012

La mail di Re Gilardin

Ave, Tamburino, ave.
Non si può dire che tu ti sia sprecato nel rispondermi, comunque bellissimo l’indovinello di Cicerone.
Questi classici... che stile, eh! Semplici e profondi allo stesso tempo. Proprio il nostro opposto, non pensi?

Una curiosità: ma tu citi a memoria o cerchi sui bigini? Io uso “Una Citazione per Ogni Giorno dell’Anno” edizioni Hoepli che mi fa sempre fare bella figura. L’unico svantaggio è che, mancando un indice tematico, devo attenermi alla citazione del giorno e questo mi limita un po’ nello scrivere. Mi ricordo di una volta che dovevo mandare i miei auguri di pronta guarigione a un’amica che era stata investita e il bigino mi proponeva “Mors Omnia Solvit”, ho dovuto faticare un po’ ma alla fine un modo per ficcarcela dentro lo trovi sempre.
Non è che tu invece hai da consigliarmi una bella raccolta di sentenze divise per argomento?
Ti faccio un esempio: è agosto e stai cercando un ombrellone in prima fila a Milano Marittima? Il tanghero ruminante e tatuato che li affitta alla tua richiesta si mette a sghignazzare? Bene, tu apri il manualetto, cerchi “volgo” e in un attimo gli rispondi “Odi Profanum Vulgus et Arceo”.
Son soddisfazioni… sempre che il tanghero non possegga pure lui il manualetto, perché in tal caso diventerebbe lunga e imbarazzante la faccenda.

Comunque, fra Cicerone, Omero, motti latini e ipertestualità, la svolta classica di Maggie’s farm è evidente. Nei momenti di crisi succede sempre, si torna a casa. Io me ne compiaccio e, per una fruizione più completa consiglio ai lettori di indossare una tunica durante la lettura di Maggie’s Farm. Un lenzuolo bianco con una spilla sulla spalla può andare bene; ma senza mutanda però. Magari gustando del vino inacidito con una bruschetta al garum.

con simpatia, Re Gilardin
 

"Odi profanum vulgus et arceo" (odio il volgo profano e me ne tengo lontano), con questa frase famosa inizia la prima Ode del III libro di Orazio (le Odi o Carmina sono 103 poesie raccolte in quattro libri, a modello delle quali Orazio prese la poesia greca dell’età arcaica, soprattutto Alceo ed Anacreonte. Anche il famoso “Carpe diem” proviene dalle Odi, anche se viene citata usalmente senza la parte finale della frase: "quam minimum credula postero" ("confidando il meno possibile nel domani"), ma per apprezzarne meglio il significato e la profondità sarebbe meglio citare tutta la frase:
« Dum loquimur fugerit invida aetas: carpe diem, quam minimum credula postero. »
« Mentre parliamo il tempo sarà già fuggito, come se ci odiasse. cogli l'attimo, confidando il meno possibile nel domani. »
Il Garum, come descritto da Marziale, è una alsa mille usi, piccante, dal forte profumo, che i Romani aggiungevano a tutto: alle minestre, verdure, secondi piatti, dolci. Da Marziale: “Si usino pesci grassi come sardine e sgombri cui vanno aggiunti, in porzione di 1/3, interiora di pesci vari. Bisogna avere a disposizione una vasca ben impeciata, della capacità di una trentina di litri. Sul fondo della stessa vasca fare un altro strato di erbe aromatiche disseccate e dal sapore forte come aneto, coriandolo, finocchio, sedano, menta, pepe, zafferano, origano. Su questo fondo disporre le interiora e i pesci piccoli interi, mentre quelli più grossi vanno tagliati a pezzetti. Sopra si stende uno strato di sale alto due dita. Ripetere gli strati fino all’orlo del recipiente. Lasciare riposare al sale per sette giorni. Per altri giorni mescolare di sovente. Alla fine si ottiene un liquido piuttosto denso che è appunto il “garum”. Esso si conserverà a lungo”.
Dopo questa interessante o inutile disgressione (a seconda dei punti di vista) devo confessarti che alla frase che Cicerone usava per salutare il destinatario dei suoi scritti ci sono arrivato puramente per caso mentre facevo una ricerca su Omero, quindi cosa fortuita e del tutto casuale, niente a che vedere con cultura o studi classici, io non sono ne un letterato (te ne sarai accorto da come scrivo e come uso la punteggiatura) e nemmeno un giornalista, sono solo un fan di Dylan che fa quello che riesce a fare con entusiasmo e passione, quindi sono la persona meno indicata per darti consigli o suggerimenti. L’ultima volta la mia risposta e stata breve e concisa perchè non volevo che la cosa si trasformasse in uno scambio di vedute senza interesse per gli altri lettori. Vorrei aggiungere che io stimo moltissimo Paolo Vites e che amo il suo modo di affrontare gli argomenti ed il suo modo di scrivere, avrei voluto soltanto farti notare che l’articolo di Paolo su Tempest era datato 2 Agosto, cioè quando ormai tutto quel poco che c’era da dire sull'argomento era già stato abbondantemente detto, questo senza nulla togliere al valore dell’articolo di Vites. Vorrei anche dire con una punta di orgoglio (anche se il merito non è stato mio), che il nostro amico maggiesfarmer Kuore Scuro è stato il primo a segnalare che la foto di copertina di Tempest non riproduceva il viso di Pallade Atena ma bensì quello della raffigurazione in forma di statua del fiume Moldova che fa parte del gruppo di personaggi che stanno ai piedi del momumento a Pallade Atena (ho postato la sua mail il 18 Luglio 2012, successivamente l'ho trasformata in articolo in inglese postato il 23 Luglio, dopodichè è stato ripreso (su mia segnalazione) dall'amico Harold Lepidus "Bob Dylan Examiner" ed a seguire da tutti gli altri siti di lingua inglese.
L’idea di mettersi in tunica o similtoga prima di aprire Maggiesfarm è davvero bella, ma forse poco pratica al giorno d’oggi, però certamente fantasiosa ed originale.
Spero di rileggerti ancora e ti saluto con altrettanta simpatia,
Mr.Tambourine

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La mail di Simone

Forza popolo Dylaniano, sveglia!
Ma abbiamo davvero difficoltà nel dire che "Early Roman kings" è una vera e propria boiata?!?! un blues inutile, sentito e risentito? e pure stracopiato?
Basta co 'sta Bibbia, Di Caprio, Omero e l'intertestualità. Possibile che non si riesca ad analizzare una canzone di Dylan semplicemente ascoltandola? la vera emozione è nell'ascolto, è il primo impatto. E noi andiamo a ricercare tutta la narrativa mondiale dentro due accordi di merda e pure copiati! Beh, uniamo le forze e gridiamolo ai quattro venti!!!
Sveglia Bob e regalaci un album coi controcoglioni...è ora!
Grazie per aver dato spazio al mio sfogo e per tutto quello che fai. Sempre e solo viva Dylan!
Simone

Caro Simone, scommettiamo che Early Roman Kings diventerà un punto di forza del live-show di Bob? A me piace molto, anche se non è una novità, ma che vuol dire, queste cose nel blues sono all'ordine del giorno, allora anche Blowing, The Times, Master of war e diverse altre sono boiate perchè ispirate da altre canzoni? Non scoraggiamoci se una song non è proprio originale o ha qualcosa di già sentito, abbiamo tutto Tempest da sentire prima di emettere sentenze negative, calma e gesso dunque, giusto? Sempre e solo viva Dylan! Come dici tu, :o)

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Early Roman Kings - traduzione riveduta da Dean Spencer

All the early Roman kings                                Tutti i primi re Romani
In their sharkskin suits                                      Nelle loro tute di pelle di squalo
Bow ties and buttons                                       Cravatte a farfalla e bottoni
High top boots Drivin’ the spikes in                 Alti stivali a punta con suole chiodate
Blazin’ the rails                                                Splendenti sulle rotaie
Nailed in their coffins                                       Inchiodati nelle loro bare
In top hats and tails                                         Cappelli a cilindro e giacche con le code
Fly away over                                                  Vola via oltre
Fly away, flap your wings                                Vola via sbattendo le ali
Fly by night                                                      Vola nella notte
Like the early Roman kings                             Come i primi Re Romani

all the early roman kings                                  Tutti i primi re Romani
in the early early morn                                      Alle prime ore del mattino
coming down the mountain                              Scendono dal monte
distributing the corn                                         Distribuendo il grano
speeding through the forest                             Veloci attraverso la foresta
racing down the track                                       Corrono lungo la pista
you try to get away                                           Tu tenti di scappare
they drag you back                                           Loro ti trascinano indietro
Tomorrow is friday                                           Domani è venerdì
we’ll see what it brings                                     Vedremo cosa ci porterà
everybody’s talking                                          Tutti stanno parlando
bout the early roman kings                               Dei primi re Romani

They’re peddlers and they’re meddlers            Sono venditori ambulanti e sono ficcanaso
They buy and they sell                                     Comprano e vendono
They destroyed your city                                 Hanno distrutto la tua città
They’ll destroy you as well                              Distruggeranno anche te
They’re lecherous and treacherous                 Sono lascivi e traditori
A-Hell bent for leather                                     Fissati a combattere
Each of ‘em bigger                                          Ognuno di loro è più grande
than all of them put together                           Di tutti loro messi insieme
Sluggers and muggers                                    Picchiatori e rapinatori
Wearing fancy gold rings                                Portano anelli d'oro appariscenti
All the women goin’ crazy                               Tutte le donne impazziscono
For the early Roman kings                              Per i primi Re Romani

I can dress up your wounds                            Io posso fasciare le tue ferite
with a blood-clotted rag                                  Con uno straccio intriso di sangue raggrumato
I aint afraid to make love                                Non ha paura di fare l'amore
to a bitch or a hag                                          Con una puttana o una vecchia
if you see me comin’                                       Se mi vedete arrivare
and you’re standing there                               E siete fermi lì
wave your handkerchief                                  Sventolate il vostro fazzoletto
in the air                                                          Nell'aria
I ain’t dead yet                                                Non sono ancora morto
my bell still rings                                             Il mio campanello suona ancora
I keep my fingers crossed                              Tengo le dita incrociate
like them early roman kings                            Come quei primi re Romani

i can strip you of life                                       Ti posso togliere la vita
strip you of breath                                          Toglierti il respiro
ship you down                                                Posso mandarti giù
to the house of death                                     Alla casa della morte
one day                                                          Un giorno
you will ask for me                                         Tu chiederai di me
there’ll be no one else                                   Non ci sarà nessun altro
that you’ll wanna see                                     Che vorrai vedere
bring down my fiddle                                      Porta giù il mio violino
tune up my strings                                         Accorda le mie corde
I’m gonna break it wide open                        Ho intenzione di spaccarlo ( oppure "La raderò al suolo")                  
like the early roman kings                             Come i primi re Romani

i was up on black mountain                           Ero sulla montagna nera
the day Detroit fell                                         Il giorno che cadde Detroit
they killed ‘em all off                                      Li hanno uccisi tutti
and they sent ‘em to hell                               E li hanno spediti all'inferno
ding dong daddy                                           Ding dong babbo
you’re coming up short                                 Non raggiungerai il traguardo
gonna put you on trail                                   Ti metteranno alla sbarra
in a sicilian court                                           In un tribunale siciliano
i’ve had my fun                                              Ho avuto il mio divertimento
i’ve had my flings                                          Ho avuto le mie avventure
gonna shake em all down                             Li scuoterò giu tutti (oppure "li demolirò tutti)
like the early roman kings                             Come i primi re Romani

Le modifiche suggerite da Dean sono evidenziate in rosso. Un sentito grazie a Dean Spencer per la cortesia, :o)

 

 
Domenica 12 Agosto 2012

Lethbridge, Alberta - Enmax Centre - August 11, 2012

1. Leopard-Skin Pill-Box Hat (Bob on keyboard)
2. To Ramona (Bob on piano, Donnie on electric mandolin, Tony on standup bass)
3. Things Have Changed (Bob center stage with harp)
4. Tangled Up In Blue (Bob center stage with harp then on piano)
5. Tweedle Dee & Tweedle Dum (Bob on piano)
6. Love Sick (Bob on piano, Donnie on electric mandolin)
7. Ballad Of Hollis Brown (Bob center stage with harp, Donnie on banjo, Tony on standup bass)
8. The Lonesome Death Of Hattie Carroll (Bob on piano, Tony on standup bass)
9. The Levee's Gonna Break (Bob on grand piano, Donnie on electric mandolin, Tony on standup bass)
10. High Water (For Charley Patton) (Bob center stage with harp, Donnie on banjo)
11. A Hard Rain's A-Gonna Fall (Bob on piano, Donnie on electric mandolin)
12. Highway 61 Revisited (Bob on piano)
13. Simple Twist Of Fate (Bob on guitar)
14. Thunder On The Mountain (Bob on piano)
15. Ballad Of A Thin Man (Bob center stage with harp)
16. Like A Rolling Stone (Bob on piano) >
17. All Along The Watchtower (Bob on piano)

(encore)
18. Blowin' In The Wind (Bob on piano, Donnie on violin, Tony on standup bass)

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Lloydminster, Saskatchewan - Lloydminster Exhibition Grandstand - August 10, 2012

di Peter

Ho visto Dylan in concerto forse una mezza dozzina di volte dal 1978, ma mai all'aperto. Quando ho sentito che avrebbe suonato al Lloydminster Exhibition, la mia mente è andata subito a "Dusty Old Fairgrounds”. Ho tirato fuori la mia copia in vinile di Little White Wonder # 3 e l’ho fatta girare. Era come mi ricordavo: Beh, allora vado in città, direttamente al polo fieristico, proprio dietro i manifesti che sono appesi a riempire ogni spazio con un diverso tipo di viso. Se cercavo un po' della magia del vecchio Dylan, Lloydminster poteva essere il posto giusto per trovarla. Un po' di pioggia era caduta nel corso della giornata, in modo che la fiera erano ben inumidita, piuttosto che polverosa. L'atmosfera era piacevole e c'era un buon mix di veterani e giovani folk. Il palco era allestito nel centro del prato non molto pulito e noi non abbiamo avuto problemi a trovare un punto a pochi metri dalla ferrovia.
Qui siamo stati, per la prima volta, in grado di sentire l'energia irradiata dallo stadio e in grado di vedere ogni sussulto e contrazione e le gocce di sudore sul volto del vecchio Campione. Ho guardato tra la folla dietro di me ed ho visto una donna con un cappello di pelle di leopardo. Dieci minuti dopo, la band è salita sul palco lanciandosi in una versione spensierata di 'Leopard Skin Pill-box Hat”. Sapevo che sarebbe stata una notte memorabile. Dylan ha passato un sacco di tempo dietro il pianoforte e per la maggior parte ho fatto bene, ma come il suo modo di suonare la chitarra è un po' sciatto, un po' scostante, così un paio di brani erano un pò disuniti. Fa tutto parte del suo fascino, immagino, e alla fine devo dire che 50 anni di pratica hanno davvero dato i loro frutti! Dalla nostra posizione il mix del suono era buono ed era relativamente facile sentire quello che tutti stavano facendo. Charlie Sexton spiccava in Tangled Up in Blue, Summer Days sembrava un temporale estivo. Stu Kimball era più in evidenza nei numeri blues. C'erano solo pochi numeri dove le tre chitarre impastavano il suono. La voce di Dylan non sempre in evidenza. Per esempio, Rollin' and Tumblin' avrebbe potuto beneficiare di un poco più del suo growl primordiale. Sono rimasto piacevolmente sorpreso dall’arrangiamento di alcune delle canzoni più morbide. Don’t Think Twice, Tangled Up in Blue e Simple Twist of Fate sono stati gli highlights della serata per me. Sugar Baby è stata un vero dubbio, ma ho sempre odiato quella canzone. Ho trovato che molte delle canzoni avevano un ritmo staccato come l’esecuzione vocale di Bob che mi è sembrata esagerata, ma dopo un pò ho pensato che forse era il persistente tic-toc dell’orologio di un uomo di 71 anni che sta sparando le sue ultime cartucce. Comunque, ho pensato che l'approccio alle maggior parte delle canzoni era abbastanza semplicistico. L'intero spettacolo ha avuto una buon ritmo e costruito per un climax avvincente, con pezzi come Ballad of a Thin Man, Like a Rolling Stone e All Along the Watchtower. La cosa che per me si distingue di più nello show è la passione continua di Bob Dylan e della sua band.
Durante lo show si sono scambiati molti sorrisi, parole e sguardi soddisfatti. Sembravano tutti sinceramente felici di essere lì. Anche il leggendario Musone stesso non poteva fare a meno di sorridere all’ entusiasta reazione della folla. E' difficile non perdere le sfumature, il fraseggio e il potere della voce di Dylan. Ma bisogna rispettare il fatto che lui è ancora on the road a cantare le sue canzoni con onestà e senza la pretesa di voler ingrandire ancora il suo status di leggenda, sempre rispondendo alle ovazioni del vecchio e polveroso quartiere fieristico.
Pietro
Rosebud, Alberta

 

 
Sabato 11 Agosto 2012

Dylan, Omero e l’intertestualita’

di Andrea Cossu

Negli ultimi anni, scoprire la serie di appropriazioni e riferimenti intertestuali nelle canzoni di Bob Dylan e’ diventato una specie di gioco di societa’ per il fan di buone letture. Dato che non ho mai considerato interessanti le accuse di plagio, e sono stato cresciuto con una dieta che comprende lo studio del citazionismo e dell’intertestualita’ come dispositivi letterari per la creazione del significato di un’opera d’arte (specialmente nell’epoca del postmodernismo), ero molto curioso di vedere quale paesaggio Dylan avesse deciso di dipingere in Tempest. Sembra, con mia gioia, che il gioco dell’intertestualita’ continui anche in questo disco.

In alcuni interventi che ho fatto sul forum di Expecting Rain e nel mio libro It Ain’t Me Babe (Paradigm, Boulder, 2012), ho sostenuto che l’ultima fase della carriera di Dylan (quella, per intenderci, che si sviluppa dopo Time Out Of Mind) sia caratterizzata dal tentativo esplicito di sfidare la memoria e il tempo, nello sforzo di muoversi oltre la tradizione propria della musica rock e di incorporare riferimenti multipli che fanno parte sia di una visione immaginaria dell’America sia di una piu’ ampia cultura occidentale. Ai miei occhi, dunque, tutte le accuse di plagio rivolte contro Dylan dai tempi di “Love and Theft” - un caso fra tanti, il fatto che Joni Mitchell lo abbia accusato di essere un “bugiardo che plagia” - contano ben poco, una volta che si consideri il modo in cui Dylan si appropria di questi riferimenti nel contesto dell’estetica postmoderna, attivita’ in cui egli sembra essere un maestro riconosciuto.

Oggi, mentre stavo leggendo per la prima volta il testo di “Early Roman Kings”, ho cominciato a chiedermi dove si fosse rivolto Dylan per Tempest. A prima vista, non sono riuscito a riconoscere niente che riconducesse agli autori latini, ma qualche passo ha fatto accendere una lampadina. Reminiscenze di Walt Whitman (lascio al lettore scoprire quali), possibilmente qualche vecchio blues. Poi, alla fine (stavo giochicchiando con Google, lo ammetto) una citazione di quattro pagine dall’Odissea.

Le prime quattro linee di una delle strofe:
- i can strip you of life strip you of breath ship you down to the house of death - sembrano riprendere la traduzione dell’Odissea fatta da Robert Fagles.
… ‘Heal you!’— here was my parting shot—‘Would to god I could strip you of life and breath and ship you down to the House of Death as surely as no one will ever heal your eye, not even the earthquake god himself!’ (Fagles 1997, book 9, 227-8)
Una citazione quasi parola per parola; un fatto sorprendente, specialmente perche’ questa ripresa lascia spazio a un’intera serie di connessioni, non solo tra Dylan e Omero, ma anche tra essi e molte altre cose che occupano il tempo tra Dylan e Omero, incluso il passato di Bob Dylan come autore.
Ci sono, effettivamente, cosi’ tante cose in questa strofa che uno puo’ indulgere per qualche tempo in quello che il teorico della letteratura Roland Barthes ha chiamato il “piacere del testo”. Per prima cosa, si deve riconoscere il talento di Dylan nel prendere qualcosa che e’ cosi’ antico come la poesia greca (una poesia orale, che era composta per essere recitata in pubblico) e renderla inconfondibilmente moderna, inconfondibilmente blues. In secondo luogo, non si deve accantonare l’idea che l’intera strofa si muove verso un punto di fuga in cui le linee prospettiche convergono, un punto di fuga che in questo caso e’ rappresentato da un paio di versi di “Desolation Row”.
Primo, i classici. Ho ben poco da aggiungere a quanto gia’ scritto in uno dei migliori articoli usciti recentemente, l’articolo di Richard Thomas “The Streets of Rome: Dylan and the Classics” (Oral Tradition, 22/1, pp. 30-56), che fornisce un quadro esauriente delle relazioni tra Dylan, Ovidio e Virgilio. Nondimeno, il nuovo gioco giocato da Dylan con questa sua appropriazione di Omero (o della traduzione che Fagles fa di Omero) rafforza alcune delle argomentazioni portate avanti da Thomas. In particolare, il suo articolo prende in esame le somiglianze tra il processo di trasmissione della poesia greca nell’eta’ di Omero, e il folk-process, che sembra essere stato nel tempo l’approccio alla tradizione preferito da Dylan, un processo che implica una visione particolare di come le canzoni siano create, fatte circolare, e rese patrimonio personale in una traiettoria che va da un cantante all’altro: “In un certo senso Dylan - scrive Thomas - e’ un mix tra Omero e il rapsodo. Come Omero, egli e’ il creatore originale delle sue narrazioni e dei suoi testi, i cui semi stanno in un patrimonio ampio di testi, che va dalla Bibbia al blues” (Thomas 2007, p. 49). Se consideriamo semplicemente i versi di “Early Roman Kings” che ho citato prima, l’argomento della originalita’ di Dylan, come una delle caratteristiche principali della sua autenticita’ come artista, sembra crollare. Ma Thomas sostiene anche che “Dylan e’ anche un rapsodo che ha messo in scena il suo enorme corpus di canzoni facendo ricorso ai poteri della sua memoria, che sembrano essere quasi omerici, nel corso di 45 anni di carriera” (Thomas 2007, p. 49). In un certo senso, contesto l’idea che Dylan limiti questa sua abilita’ esclusivamente alla sua produzione, e credo che questo “potere della memoria” (qualcosa che dovrebbe essere analizzato con maggiore attenzione) si estenda al contrario oltre i confini di “Bob Dylan” stesso, in quanto cerca di incorporare qualcosa di piu’: intere tradizioni, riferimenti culturali, figure storiche o mitiche con le quali Dylan sembra avere un qualche legame affettivo ed estetico.
In un certo senso, tuttavia, il riferimento di Thomas al “potere della memoria” e’ intrigante. La prima parte della strofa di “Early Roman Kings” fa riferimento all’Odissea, che rappresenta l’archetipo di un viaggio pericoloso su un mare traditore. In un disco che si chiama Tempest, tutto cio’ ha un grande significato. Inoltre, il libro da cui questo riferimento omerico e’ tratto e’ quello dove avviene l’incontro tra Ulisse e Polifemo, che - guarda caso - e’ il figlio di Poseidone/Nettuno.
L’ultima parte della strofa, come e’ stato notato da molti su Expecting Rain, si riferisce in modo abbastanza esplicito alla figura di Nerone, e al mito che lo circonda, che egli avesse suonato la lira mentre intorno a lui Roma bruciava.
- bring down my fiddle tune up my strings I’m gonna break it wide open like the early roman kings - Roma e la Grecia in una singola strofa. Nerone e il figlio di Poseidone. A questo punto, dovremmo ricordarci che nel pantheon dei Romani Poseidone non era altri che Nettuno, il dio del mare, che nell’Odissea scatena una tempesta per punire Ulisse e la sua hybris, la sua sfida nei confronti degli dei. A questo punto Dylan il rapsodo puo’ giocare con la memoria e il suo potere, richiamando alla memoria, in un verso contemporaneo, una delle sue vecchie composizioni, “Desolation Row”.
- Praise be to Nero’s Neptune The Titanic sails at dawn And everybody’s shouting “Which Side Are You On?” -
Se tutto questo e’ avvenuto per caso, e’ probabile che ci sia ben piu’ di un riferimento a tempeste, viaggi, l’Odissea e il Titanic. Qualcosa di piu’ del brano che da’ il titolo al disco.
Il piacere del testo, dopo tutto.

Andrea Cossu e’ un sociologo e autore che ha insegnato in numerose universita’ in Italia e all’estero. Cura il blog http://bucketsofbob.wordpress.com ed e’ l’autore di It Ain’t Me Babe: Bob Dylan and the Performance of Authenticity (Boulder: Paradigm, 2012)

Un sentito grazie ad Andrea per aver consentito la pubblicazione del suo saggio sulle pagine della Fattoria, spero che la cosa abbia un seguito!

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Lloydminster, Saskatchewan - Lloydminster Exhibition Grandstand - August 10, 2012

1. Leopard-Skin Pill-Box Hat (Bob on piano)
2. Don't Think Twice, It's All Right (Bob on piano, Tony on standup bass)
3. Things Have Changed (Bob center stage with harp)
4. Tangled Up In Blue (Bob center stage with harp then on piano with harp)
5. Rollin' And Tumblin' (Bob on piano)
6. Sugar Baby (Bob on piano, Tony on standup bass with bow)
7. Tweedle Dee & Tweedle Dum (Bob on piano)
8. Tryin' To Get To Heaven (Bob on piano)
9. Summer Days (Bob on piano, Tony on standup bass)
10. Desolation Row (Bob on piano, Donnie on electric mandolin, Tony on standup bass)
11. Highway 61 Revisited (Bob on piano)
12. Simple Twist Of Fate (Bob on guitar)
13. Thunder On The Mountain (Bob on piano)
14. Ballad Of A Thin Man (Bob center stage with harp)
15. Like A Rolling Stone (Bob on piano)
16. All Along The Watchtower (Bob on piano)

(encore)
17. Blowin' In The Wind (Bob on piano, Donnie on violin)

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Venerdi 10 Agosto 2012

Early Roman Kings - audio + lyrics

All the early Roman kings
In their sharkskin suits
Bow ties and buttons
High top boots
Drivin’ the spikes in
Blazin’ the rails
Nailed in their coffins
In top hats and tails
Fly away over
Fly away, flap your wings
Fly by night
Like the early Roman kings

all the early roman kings
in the early early morn
coming down the mountain
distributing the corn
speeding through the forest
racing down the track
you try to get away
they drag you back
Tomorrow is friday
we’ll see what it brings
everybody’s talking
bout the early roman kings

They’re peddlers and they’re meddlers
They buy and they sell
They destroyed your city
They’ll destroy you as well
They’re lecherous and treacherous
A-Hell bent for leather
Each of ‘em bigger
than all of them put together
Sluggers and muggers
Wearing fancy gold rings
All the women goin’ crazy
For the early Roman kings

I can dress up your wounds
with a blood-clotted rag
I aint afraid to make love
to a bitch or a hag
if you see me comin’
and you’re standing there
wave your handkerchief
in the air
I ain’t dead yet
my bell still rings
I keep my fingers crossed
like them early roman kings

i can strip you of life
strip you of breath
ship you down
to the house of death
one day
you will ask for me
there’ll be no one else
that you’ll wanna see
bring down my fiddle
tune up my strings
I’m gonna break it wide open
like the early roman kings

i was up on black mountain
the day Detroit fell
they killed ‘em all off
and they sent ‘em to hell
ding dong daddy
you’re coming up short
gonna put you on trail
in a sicilian court
i’ve had my fun
i’ve had my flings
gonna shake em all down
like the early roman kings

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Quando scomparve Zimmerman e nacque Dylan                          clicca qui

 

 
Giovedi 9 Agosto 2012

Early Roman Kings

All the early Roman kings
In their sharkskin suits
Bow ties and buttons
High top boots
Drivin’ the spikes in
Blazin’ the rails
Nailed in their coffins
In top hats and tails
Fly away over
Fly away, flap your wings
Fly by night
Like the early Roman kings
Tutti i primi re Romani
Nelle loro tute di pelle di squalo
Cravatte a farfalla e borchie
Alti stivali a punta con suole chiodate
splendenti sulle rotaie
Inchiodati nelle loro bare
Cappelli a cilindro e giacche con le code
Vola via oltre
Vola via sbattendo le ali
Vola nella notte
Come i primi Re Romani


all the early roman kings
in the early early morn
coming down the mountain
distributing the corn (?)
speeding through the forest
racing down the track
you try to get away
they drag you back
Tomorrow is friday
we’ll see what it brings
everybody’s talking
bout the early roman kings
tutti i primi re Romani
alle prime ore del mattino
scendono dal monte
distribuendo il grano (?)
veloci attraverso la foresta
corrono lungo la pista
tu tenti di scappare
loro ti trascinano indietro
Domani è venerdì
Vedremo cosa ci porterà
tutti stanno parlando
dei primi re Romani


They’re peddlers and they’re meddlers
They buy and they sell
They destroyed your city
They’ll destroy you as well
They’re lecherous and treacherous
A-Hell bent for leather
Each of ‘em bigger
than all of them put together
Sluggers and muggers
Wearing fancy gold rings
All the women goin’ crazy
For the early Roman kings
Sono venditori ambulanti e sono ficcanaso
Comprano e vendono
Hanno distrutto la tua città
distruggeranno anche te
Sono lascivi e traditori
hanno l'inferno sotto il giubbetto
Ognuno di loro è più grande
Di tutti gli uomini messi insieme
Picchiatori e rapinatori
Portano anelli d'oro
Tutte le donne impazziscono
Per i primi Re Romani


I can dress up your wounds
with a blood-clotted rag
I aint afraid to make love
to a bitch or a hag
if you see me comin’
and you’re standing there
wave your handkerchief
in the air
I ain’t dead yet
my bell still rings
I keep my fingers crossed
like them early roman kings
Io posso fasciare le tue ferite
con uno straccio intriso di sangue raggrumato
Non ha paura di fare l'amore
Con una puttana o una vecchia
se mi vedete arrivare
e siete fermi lì
sventolate il fazzoletto
nell'aria
Non sono ancora morto
il mio campanello suona ancora
Tengo le dita incrociate
come quei primi re Romani


i can strip you of life
strip you of breath
ship you down
to the house of death
one day
you will ask for me
there’ll be no one else
that you’ll wanna see
bring down my fiddle
tune up my strings
I’m gonna break it wide open
like the early roman kings
ti posso togliere la vita
toglierti il respiro
posso mandarti giù
alla casa della morte
uno giorno
tu chiederai di me
non ci sarà nessun altro
che vorrai vedere
porta giù il mio violino
accorda le corde
Ho intenzione di radere tutto al suolo
come i primi re Romani


i was up on black mountain
the day Detroit fell
they killed ‘em all off
and they sent ‘em to hell
ding dong daddy
you’re coming up short
gonna put you on trail
in a sicilian court
i’ve had my fun
i’ve had my flings
gonna shake em all down
like the early roman kings
Ero su una montagna nera
il giorno che cadde Detroit
li hanno uccisi tutti
e li hanno spediti all'inferno
ding dong daddy
stai andando a pochi
ti stanno mettendo alla sbarra
in un tribunale siciliano
Ho avuto il mio divertimento
Ho avuto le mie avventure
Stanno buttandovi giù tutti
come i primi re Romani

Se qualcuno può dare una mano a rendere più giusta e precisa la traduzione non esiti, due teste traducono meglio di una!

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Bob Dylan, tempesta perfetta!                                                        clicca qui

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Jonah Lehrer fabbrica citazioni di Bob Dylan                               clicca qui

 

 
Mercoledi 8 Agosto 2012

Steel Bob

Tra due giorni riprende il Tour di Bob, oltre 50 date per finire in bellezza questo 2012 che, fatti calcoli e paragoni, ci ha dato delle belle cose, un Dylan più voglioso e determinato che negli anni passati, quasi a volersi far perdonare le passate comparse non all’altezza. Ha migliorato la sua presenza scenica, migliorato i suoi vestiti di scena, un elegante e serio nobiluomo spagnolo ha sostituito lo strano mezzo-Zorro e mezzo-gambler delle scorse stagioni. Ha portato sul palco il piano a mezza coda, non importa se lo suona bene o male, è una nuova cosa come le mosse chapliniane che ora caratterizzano i suoi movimenti sul palco, ha abbandonato quella brutta abitudine di presentare la schiena al pubblico, ora lo possiamo vedere in faccia, vedere le sue smorfie, il suo sorriso quando è contento per quello che sta facendo, le canzoni cantate senza suonare, solo davanti al microfono con al massimo il supporto della fida armonica a bocca. Tutto questo non è poco, e soprattutto manca ancora il pezzo più pregiato dell’anno: quel Tempest che uscirà nella prima decade di settembre. Dylan sembra non volersi fermare mai, sembra impegnare totalmente il suo tempo al suo lavoro che è anche un grande divertimento per lui. Un centinaio di concerti all’anno, per un uomo di 71 anni, non sono per niente cosa facile, chiedete a chi suona cosa vuol dire stare in giro per il mondo, passare migliaia di ore a bordo di un tourbus che per quanto confortevole rimane sempre un mezzo di trasporto. Dylan sembra fatto d’acciaio, qualche volta dimostra delle fasi di stanca, ma sono piccole parentesi in una marcia trionfale. Il suo mito è diventato gigantesco, più grande di lui, più grande di tutte le parole, più grande di tutte le critiche, oggi l’importante non è se al concerto Dylan è stato superbo, o mediocre, o scarso, quello che conta è esserci stati e averlo visto, avere una leggenda a pochi passi da noi, una leggenda che si muove, che cammina, che canta, che sorride. Essere di fronte a Dylan da la stessa sensazione di trovarsi di fronte alla Gioconda di Leonardo o Giuditta e Oloferne di Caravaggio, la sensazione di essere in fronte ad un qualcosa di irripetibile. Ma lui ama ripetersi per noi, ama ripresentarsi con regolarità, anno dopo anno, anche se non sempre ha qualcosa di nuovo da presentare nel suo live show. Così è lui, il mistero della mente fatto persona, un novello Re Mida che tutto quello che tocca fa diventare oro. Lui canta “The Early Roman Kings” e la canzone, conosciuta per anni nelle versioni di Muddy Waters e Bo Diddley, improvvisamente diventa sua, la sua versione è quella che ha il “fascino” giusto, nelle sue mani la canzone perde il sapore prettamente blues ed assume il “sapore” Dylan sempre nell’ambito del blues, cambia poco sostanzialmente, ma quel poco è una cosa immensa, la canzone diventa una canzone dylaniana, una canzone che d’ora in poi avrà un marchio speciale, quello dell’eye-mind! Grazie Bob, continua, non non ci stancheremo mai di vederti e sentirti, ci puoi contare!

Mr.Tambourine

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Tempest, il nuovo album di Bob Dylan                                          clicca qui

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VIDEO OF THE DAY

 

 

 
Lunedi 6 Agosto 2012

La mail di Re Gilardino

Ringrazio innanzi tutto l'uomo che si fa chiamare Mr.Tambourine per l’onore di aver pubblicato la mia mail. Peccato che non si trattasse di un intervento da pubblicare, si trattava solo di un suggerimento per colmare quella che a me era parsa una svista e cioè la mancata segnalazione dell'articolo di Vites, fra quelli pubblicati su Maggie’s Farm il più ricco di informazioni e considerazioni sul nuovo album del Maestro, o perlomeno su quel poco che se ne sa. A me pareva scontato che non si trattasse di un contributo da pubblicare, anche per il fatto che non c'era un testo, nè una firma, ma solo un link. Evidentemente ho peccato d’ingenuità, per Tamburino questi son mica problemi: l'oggetto della mail diventa il testo e l'indirizzo diventa la firma.
Niente di grave, intendiamoci, solo che a volte ti prende lo sconforto a pensare che pur condividendo un alfabeto sia ancora così difficile capirsi. Ma forse l'equivoco nasce dal fatto che non esista un forum e nemmeno più una rubrica con i commenti. O forse la colpa è solo mia, dato che non ho scritto "DA NON PUBBLICARE". Ma io non l'ho fatto semplicemente perchè poi Tamburino avrebbe pubblicato il mio contributo intitolandolo "DA NON PUBBLICARE" il che è ancora peggio. Col Tamburino non si sa proprio come fare, ha dei codici tutti suoi (anche nella punteggiatura).
Ma, Tambourine, metti che io ti invii la ricetta della pasta con le sarde e il finocchietto o magari istruzioni per farti gli impacchi alle emorroidi... non mi sembrerebbe il caso di pubblicare tutto su Maggie's Farm. Non va bene che tutto ciò che si invia a spettral@alice.it venga pubblicato. Oppure metti che un tuo creditore ti scriva "Si nun me paghi te rompo er culo", che fai? Pubblichi anche quello? Forse bisognerebbe aprire un nuovo account di posta elettronica per i messaggi personali, dato che inviando a spettral@alice.it tutto viene pubblicato. Perlomeno dicci qual'è il discrimine, così che ci si possa sentire più liberi.
Dopo queste dotte disquisizioni ma rimanendo sul tema dei fraintendimenti, non trovo ci sia nulla di filosofico nello scritto di Vites (non me ne voglia), mi sembra che abbia semplicemente fatto il punto della situazione con competenza, sincerità e ironia. Parlando di "plagio" non credo intendesse intentar causa a Bobby Dylan per lesione del diritto d'autore, ma solo esprimere il suo disappunto (che è anche il mio) per l'accertata presenza di un blues, ancora una volta impersonale e ripetitivo, in un disco che tutti invece vorremmo pieno di ballate dylaniane.
Che poi l'arte sia rielaborazione, scusami, ma lo sappiamo tutti, tu, Vites e io. E non è che le cose stiano così in America, e solo in ambito musicale. E' così da sempre. Pensa a Omero che copione.

Questo modestissimo scritto sarebbe nelle intenzioni destinato alla pubblicazione, sempre che tu non lo scambi per un messaggio personale. Quindi… P U B B L I C A R E.

Che birichino d’un Tamburino che sei! Lasciatelo dire da Re Gilardino (questa è la firma corretta, non regilardin)

Ognuno di noi ha diritto alla propria opinione, tu hai espresso la tua su di me e sul mio operato, quindi, plagiando Cicerone, ti dico: Mitto tibi navem prora puppique carentem!
Mr.Tambourine

 

 
Sabato 4 Agosto 2012

Ho ascoltato "Tempest" - Ecco la mia opinione riguardo al nuovo album di Dylan

di Jon Friedman

Ho avuto l'occasione, un paio di settimane fa, di ascoltare "Tempest", il nuovo album di Bob Dylan, in un ufficio a Manhattan. Mi hanno dato un paio di cuffie eccellenti. Mi è stato chiesto di non scrivere una recensione dettagliata, perché lo staff di Dylan vorrebbe mantenere le specifiche ancora nascoste, per ora. L'album non uscirà che il giorno 11 settembre 2012, quindi credo che sia stata una richiesta ragionevole.
Ho intenzione di onorare l'accordo. Spero di potervi illuminare un pò. Ecco le mie osservazioni:
- E' la prima volta da "Oh Mercy" che ho ascoltato un nuovo album di Dylan per la prima volta e mi è piaciuto tutto quello che ho sentito. Ogni pezzo ha afferrato e ha tenuto la mia attenzione. Dylan ha fatto un album davvero forte, deve essere soddisfatto del risultato.
- Il suo canto è buono. La qualità e la forza della sua voce è stata fonte di congetture negli anni scorsi. Sì, è stridente. No, questa non è più la voce del 1965. Credo che suoni bene. Ho il sospetto che un sacco di voi saranno d'accordo con me.
- La mia canzone preferita – forse a causa della mia “unica” sessione di ascolto - è il primo pezzo dell'album, "Duquesne Whistle", che è abbastanza affascinante e accattivante. Suppongo che questa mia valutazione della migliore traccia dell'album potrà anche cambiare dopo averlo potuto ascoltare qualche volta in più.
- L'omaggio a John Lennon, che chiude l'album, è molto evocativo, Dylan è coinvolto in ogni parola della canzone.
- Devo ammettere che non c’è una canzone particolare che mi saltata prepotentemente agli occhi come invece mi capitò per "The Man in Me" o "Mama Tough" e "Tangled Up in Blue" o "Hurricane" o "Precious Angel” o "Every Grain of Sand" o "Jokerman" o "Ring Them Bells" o "Mississippi " o " Workingman Blues #2. Ricordate, ho ascoltato solo una volta l'album, che dura circa 73 minuti.

Ecco la mia linea di fondo: Credete che Dylan possa presentare un album divertente,un album per le masse del 2012? Io si.
Se siete disposti a lasciare che Bob Dylan vi prenda sul suo carro per fare un giro sul suo lavoro, questo album vi piacerà. Fidatevi di me.

(Fonte: http://jonfriedman.net)

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LIKE A ROLLING STONE - Summer tour 2012

ven 10 AGOSTO – “32° ARTIGIANATO VIVO” – CISON DI VALMARINO (TV) , ore 21.30 – ingresso libero
dom 12 AGOSTO – “FESTA S.ROCCO “ - LOREGGIA (PD) , ore 21.30 – ingresso libero
dom 26 AGOSTO – “FESTA D’ESTATE” – P.zza AURORA/Anfiteatro – JESOLO LIDO (VE), ore 21.00 – ingresso libero



La storia del Rock e degli anni ’60 in MUSICA... PAROLE... IMMAGINI
LIKE A ROLLING STONE è uno spettacolo/concerto musicale che racconta la nascita del grande rock attraverso
storie – aneddoti - immagini proiettate su schermo gigante e musica eseguita dal vivo dalla Mr.AntonDjango’s Band .
Il tutto si sviluppa attorno alla vita, musicale e non , di Bob Dylan soffermandosi sul periodo d’oro del rock (gli anni
“sessanta”..) e sugli amici che assieme a Dylanhanno contribuito all’affermazione di questo genere quali Rolling Stones e
Beatles, Jimi Hendrix ed Eric Clapton, Chuck Berry ed Elvis, Creedence , Animals, Deep Purple…


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La mail di regilardin

Dimenticato questo?

http://www.ilsussidiario.net/News/Musica-e-concerti/2012/8/2/BOB-DYLAN-Tempest-in-uscita-il-prossimo-11-settembre-Anticipazioni-e-curiosita/308516/ 
 

Assolutamente no, anch'io sono sempre affascinato dal modo di scrivere direi quasi filosofico dell'amico Paolo (anche se questa volta è un pò in ritardo rispetto ai suoi standard), però non sono completamente d'accordo col suo articolo quando, parlando di "The Early Roman Kings" (a proposito, The Roman Kings sono una delle gang più famose del South Bronx, NY)  dice che la canzone è un "plagio di un plagio", citando naturalmente Mannish Boys di Muddy Waters ed I'm a Man di Bo Diddley. Abbiamo imparato per esperienza che nel mondo della musica americana, in particolar modo nel Folk e nel Blues, la rielaborazione di un brano cambiandone semplicemente il testo è prassi comune, ricordiamo ancora una volta No more auction block che servì di base per Blowin' in the Wind (L’“auction block” era il luogo del mercato dove gli schiavi neri venivano battuti all’asta… la “merce” veniva fatta salire su di un masso, o un palco in pietra o legno, perché potesse essere visionata meglio dai possibili acquirenti… ,  Masters of War (1963) viene da Nottamun Town, Bob Dylan's Dream (1963) da Lord Franklin, Lord Randall diventò A Hard Rain's A-Gonna Fall, Girl From the North Country (1963) è basata su Scarborough Fair (Traditional), Who's Goin' to Buy You Chickens When I'm Gone di Paul Clayton diventerà Don't Think Twice, Beyond Here lies Nothing è una rielaborazione di "Black Magic Woman", My Wife Home Town potrebbe avere almeno un centinaio di "madri" blues, Thunder on The Mountain sembra proprio la riedizione di Johnny B. Goode suonato alla Dylan, e via così. Quindi io non parlerei di plagio, le cose in America stanno così, quindi credo sia giusto prenderle così!. Comunque ancora una volta i miei complimenti a Paolo!

 

 
Venerdi 3 Agosto 2012

"Early Roman Kings", il singolo tratto da "Tempest"

Il nuovo singolo di Bob Dylan, "Early Roman Kings" è utilizzato per promuovere la seconda stagione della serie della Cinemax Strike Back. Un video è stato pubblicato on-line poche ore fa, e i fans  di Dylan lo stanno studiando attentamente.
La musica di "Early Roman Kings" dovrebbe suonare familiare. Si basa su un noto riff blues, forse uno dei più noti, utilizzato da Bo Diddley in "I'm a Man" e da Muddy Waters in "Mannish Boy".

 

Caroline Schwartz ha cercato di trascrivere le prime due strofe della canzone, tratti dal video, e poi li ha pubblicati su Facebook, The Bob Dylan Fan Club Page:

All the early Roman kings
In their shark skin suits
Bow ties and buttons
High top boots
Drivin' the spikes in
Blazin' the rails
Nailed in their coffins
Top hats and tails
Fly away over
Fly away flap your wings
Fly by night
Like the early Roman kings

They're peddlers and they're meddlers
They buy and they sell
They destroyed your city
They'll destroy you as well
They're lecherous and treacherous
A-Hell bent for leather
Each of 'em bigger
Than all men put together
Sluggers and muggers
Wearin fancy gold rings
All the women going crazy
For the early Roman kings

Tutti i primi re romani
Nelle loro tute di pelle di squalo
Cravatte a farfalla e borchie
Alti stivali a punta con suole chiodate
splendenti sulle rotaie
Inchiodati nelle loro bare
Cappelli a cilindro e giacche con le code
Vola via oltre
Vola via sbattendo le ali
Vola nella notte
Come i primi Re di Roma

Sono venditori ambulanti e sono ficcanaso
Comprano e vendono
Hanno distrutto la tua città
distruggeranno anche te
Sono lascivi e traditori
hanno l' inferno sotto il giubbetto
Ognuno di loro è più grande
Di tutti gli uomini messi insieme
Picchiatori e rapinatori
Portano anelli d'oro
Tutte le donne impazziscono
Per i primi Re di Roma

 

 

Qui di seguito ci sono alcune osservazioni di Scott Warmuth, noto detective di cose dylaniane, che ha gentilmente permesso la ripubblicazione in questo articolo. (Osservazione di Warmuth: E’ solo un "riff", questo è stato il mio primo pensiero dopo aver ascoltato la canzone..)

• Considerate che The Roman Kings nelle loro tute da squalo sono una delle più note gang del South Bronx di NY, non sono i primi Re dell’antica Roma.
• "Mannish Boy" e "Im a man” sono due canzoni blues nella quali uno spaccone si vanta delle sue bravate, niente a che vedere con Tullo Ostilio e simili personaggi.
• I Roman Kings sono citati in quasi tutti i libri che raccontano la storia dell’ Hip-Hop.
• Vestiti del South Bronx negli anni '60 e '70: "Quello che mi ricordo era la tuta di pelle di squalo, di seta color pepe, e i berretti di castoro che i portoricani indossavano, con i capelli pettinati e lucidato con l'olio. Mi ricordo che andavo alla 149 Street da Delancey per trovare camicie traforate, cose di alpaca, giubbetti in pelle, pantaloni da matador. Ricordo i tizi con gli stemmi delle lucertole e degli alligatori, tutti li conoscevano e cercavano di starne alla larga".
• Le gangs di New York: The Seven Crowns, The Black Spades, The Savage Skulls, The Savage Nomads, The Persuaders, The Javelins, The Reapers, The Seven Immortals, The Mongols, The Black Pearls, The Taino Brothers, The Renegades, The Black Assassins, The Black Spades, and...The Roman Kings.
Questa è la storia raccontata da Martin Scorsese nel suo film del 2002 “Gangs Of New York”, interpretato da Leonardo DiCaprio, Warmuth ha detto, "un concept album su Leo? Sarebbe divertente". (Dylan fa riferimento a DiCaprio nel brano "Tempest").

Harold Lepidus, "Bob Dylan Examiner"
http://www.examiner.com/article/early-reactions-to-bob-dylan-s-early-roman-kings-lyrics-included


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Bob Dylan: «L'ultimo disco? Mi ha ispirato Di Caprio»                 clicca qui
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Bob Dylan, ecco la mia Tempesta                                                   clicca qui

 

 
Giovedi 2 Agosto 2012

Dylan parla di Shakespeare, del Titanic, di DiCaprio nella nuova intervista per la rivista Rolling Stone

Un nuovo articolo di due pagine con un'intervista a Bob Dylan apparirà sul numero del 16 agosto della rivista Rolling Stone. La storia, scritta da Mikal Gilmore e dal titolo "Dylan sforna il suo apocalittico (e talvolta dolce) 35° LP in studio intitolato “Tempest”. Gilmore in precedenza aveva già intervistato Dylan per Rolling Stone nel 2001.
Secondo una nota non ufficiale inviata a me, Dylan ha respinto l'idea che il titolo dell'album sia stato ispirato dal nome dell’opera di Shakespeare "The Tempest". "L’ultimo dramma di Shakespeare si chiamava “The Tempest”. Il mio si chiama semplicemente “Tempest”, si tratta di due titoli diversi" ha voluto sottolineare Dylan.

Dylan ha anche detto "Non ho proprio raggiunto il mio target con quersto disco, volevo scrivere delle canzoni specificatamente più religiose, per fare questo ci voleva molta concentrazione...10 volte di più di quella che son riuscito a fare con questo nuovo album appena finito".
Nell'articolo Dylan ha anche confermato che la canzone di chiusura, "Roll On John," è un tributo a John Lennon, e la title track di 14 minuti è basata sulla canzone incisa dalla Carter Family "The Great Titanic". Dylan ha detto: "Stavo sentendo quella canzone quella notte ... Mi piaceva quella melodia - mi è piaciuta molto. “Forse potrei scrivere un nuovo testo su questa melodia”."Tuttavia, la storia sembrava essere piena di fantasia e con immagini troppo poetiche. "La gente potrebbe dire: “Beh, non è molto veritiera" ha detto Dylan. "Ma ad un cantautore non importa se la cosa sia veritiera o no".
Anche Leonardo DiCaprio, il co-protagonista del film Titanic 1997, è citato nella canzone. "Non credo che la canzone sarebbe la stessa senza di lui, e neppure il film” ha detto Dylan. Dopo che Dylan aveva cantato “Blind Willie McTell" per onorare Martin Scorsese al 17th annual Critics Choice Awards nel mese di gennaio, DiCaprio aveva detto dal palco, "Tutti in piedi per Bob Dylan!", cosa che ha portato ad un standing ovation. (Grazie a "Skinny Moo" per il promemoria.)

I musicisti dell'album sono gli attuali membri della backing band Tony Garnier, George Receli, Donnie Heron, Charlie Sexton, e Stu Kimball. In aggiunta c’è anche David Hidalgo dei Los Lobos, accreditato come suonatore di chitarra, violino e fisarmonica, ma non la tres- guitar. Altra cosa, la cosiddetta "influenza messicana" non è stata menzionata.

Harold Lepidus, "Bob Dylan Examiner"
http://www.examiner.com/article/dylan-talks-shakespeare-titanic-and-dicaprio-new-rolling-stone-interview?CID=examiner_alerts_article

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Carter Family:The Great Titanic

 

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La mail di Riccardo Delussu

Ciao Mr. Tambourine e ciao a tutti i lettori della fattoria.
Forse qualcuno di voi starà passando questi giorni in Sardegna, e allora mi permetto di segnalare i prossimi concerti di The Tambourines, il progetto musicale col quale stiamo riproponendo circa 30 canzoni del periodo elettrico di Dylan. Lo spirito dell'operazione è ispirato al primo capitolo della trilogia: Bringing it all back home. Infatti, l'intenzione è quella di "riportare a casa" tutto (o quasi) quello che Dylan ha ispirato, a livello musicale, nel corso degli ultimi 50 anni. Nei nostri concerti si possono sentire echi punk, grunge o, per citare un gruppo caro alla nostra sezione ritmica, anche echi dei Radiohead. Sono soltanto echi, richiami, suggestioni (così come gli stessi Radiohead hanno fatto col titolo Subterranean homesick alien), perché l'unico vero e dichiarato omaggio è quello nei confronti di un artista, e di un periodo musicale, che non si sbaglia nel definire ineguagliabile.
Per trovare info e video sul nostro gruppo vi rimando alla pagina facebook (consultabile anche se non siete iscritti): http://www.facebook.com/TheTambourines  dove trovate le prossime date (5 agosto a Guspini, 9 al Poetto di Cagliari, 10 a Villanovaforru e -forse- 11 in piazza Yenne a Cagliari).
Un caro saluto a tutti, Riccardo Delussu



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Dylan ha voluto 24 bottiglie di Barolo

Un raffinato intenditore di vino come Bob non poteva lasciarsi scappare l'occasione, così, appena giunto a Barolo, ha chiesto 24 bottiglie del Re dei vini e la ditta Oddero è stata ben lieta di offrigliele.

 

 
Mercoledi 1 Agosto 2012

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Ammette bugie in libro su Dylan, licenziato                                   clicca qui

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"Gli aforismi di Bob Dylan? Li ho inventati"                                   clicca qui

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