bobdylan.com   news   albums   songs   upcoming dates   set list   bob dylan 101   books   fineart   music   merchandise

MAGGIE'S FARM

-

sito italiano di Bob Dylan

creato da Michele "Napoleon in rags" Murino - curato da Mr.Tambourine

                                                                     

LE NEWS

Lunedi 30 Luglio 2012

Singing For Your Supper on a Saturday Night

By Dean Spencer


Electric Folk Band

Biagio Gagliano – Vocal Guitar
Daniele Defendi – Drums
Alessandro Roca – Bass
Marco Confalonieri – Keyboards

Bosmenso, 28.07.2012

La vita è fatta di corsi e ricorsi storici e sicuramente quello che ha avuto luogo a Bosmenso sabato sera ne è un esempio. E’ sembrato come un flash-back all’inizio degli anni 60, quando un giovane Bob Dylan mise piede, per la prima volta, a New York con solo una chitarra, un’armonica e una testa colma di idee e sogni, per suonare non solo per un pugno di dollari ma anche per un piatto caldo per domare gli spasmi della fame.
All’inizio della serata, Biagio mi disse “I tempi sono duri, Dean. Non riceveremo un compenso ma una cena per tutta la Band. E va benissimo così pur di poter suonare la musica di Dylan!”
Un bel gruppo di persone aveva fatto un viaggio di circa due ore per raggiungere le colline dell’antico villaggio di Bosmenso, vicino a Varzi, e unirsi ai numerosi paesani e villeggianti per una passeggiata nella fresca serata estiva o anche solo per bere e mangiare nel delizioso Ristorante Buscone.
Arrivati dopo un viaggio tranquillo, reso tale dalla bellezza dei paesaggi, la Electric Folk Band, formata appositamente per la serata dal frontman Biagio, stava terminando il sound check. Dopo una rapida presentazione e saluto, li ho lasciati a terminare il lavoro per andare a visitare il borgo in compagnia di mia moglie e scoprire che la chiesa romanica di San Giorgio è dell’anno Mille! Ritornati al ristorante verso le 20:00, abbiamo trovato il tavolo già apparecchiato e non restava che sedersi con la Band e gli amici per cenare.
Subito si è capito che Biagio era abbastanza nervoso e non molto propenso a cenare, nonostante le prelibatezze proposte dal Ristorante. Gli chiesi perché e mi rispose in termini calcistici: “Qui gioco in casa!” Non solo era amico d’infanzia dei proprietari del locale ma aveva passato tutte le sue vacanze da bambino a Bosmenso e praticamente conosceva tutti i presenti. E dal modo in cui tutti gli parlavano e gli stringevano la mano si capiva che era proprio così.
Come sempre in situazioni particolari, mi venne in mente una delle liriche di Bob:
In un piccolo villaggio sulla collina si sono giocati i miei vestiti
ho patteggiato per la salvezza e mi hanno dato una dose letale
Ho offerto in cambio la mia innocenza e sono stato ripagato con lo scherno
“Entra” – disse lei – “ti darò riparo dalla tempesta.” (Shelter from the Storm)

  Con Biagio così sulle spine e che non riusciva a mandare giù nemmeno un boccone, la Band decise di sospendere la cena e di iniziare a suonare.
Per l’occasione, il palco era stato attrezzato sul terrazzo generosamente messo a disposizione dalla proprietaria della casa di fronte al Ristorante. “Fate come se foste a casa vostra” – disse la proprietaria – “perché la musica mi piace!”. Gli amplificatori si accesero, i fari illuminarono la serata mentre Biagio calmò il suo nervosismo attaccando a suonare "License to Kill" con la sua Martin. Non so se qualcuno conoscesse questa canzone o Bob Dylan ma presto avrebbero avuto una piccola lezione sulla sua musica degli ultimi cinquant’anni. La canzone fu suonata molto bene ed il meglio venne subito dopo con il ritmo pulsante di basso e batteria sulle inconfondibili note della seconda canzone "Series of Dreams".

Le persone che passeggiavano cominciarono a fermarsi per volgere lo sguardo al terrazzo dove Biagio con la Band cantava con una voce che assomigliava molto all’uomo di Duluth in persona.
Una grossa sorpresa per tutti arrivò all’inizio della terza canzone, mentre le note alte dell’armonica tagliavano la notte, inconfondibili per ogni amante della musica e Biagio cantava “Nobody feels any pain”. Just Like a Woman, suonata e cantata in modo eccellente e sicuramente uno dei pezzi migliori della serata.
Non ho intenzione di raccontare lo spettacolo canzone dopo canzone perché è sufficiente dire che ogni pezzo fu cantato e suonato molto bene e ricevuto altrettanto bene dalle molte persone che mangiavano e ascoltavano. Menzionerò solo quelle che sono state le migliori interpretazioni della scaletta: It Ain’t Me Babe, Make You Feel My Love, Billy, Saving Grace, This Dream Of You e All Along The Watchtower.
Un altro aspetto meritevole di nota ebbe luogo durante la pausa dello spettacolo, quando Alessandro, Daniele e Marco rimasero sul palco per regalarci una meravigliosa versione della leggenda del Jazz, Sonny Rollin, St. Thomas, mostrandoci quanto talento abbiano questi tre giovani musicisti.
E’ stato poi il turno della Band di prendersi un breve meritato riposo mentre Biagio, con chitarra e armonica, cantava tre canzoni da solista sul palco a riprova di come si stesse calando nella parte e divertendo: Blowin In The Wind, Deportee (di Woody Guthrie) e Don’t Think Twice.
Una canzone a sorpresa, Billy, dalla colonna sonora di Pat Garrett & Billy the Kid, fu la prima canzone quando tutta la Band riprese il palco per la seconda parte dello spettacolo. E fu molto bella, seguita da When The Night Comes Falling, Saving Grace, This Dream Of You, All Along The Watchtower e a conclusione dello show la commovente Forever Young.
Prima che iniziasse il bis, menzionai a Biagio quanto mi piacessero tutte le canzoni ma che pensavo che Wallflower fosse solo un po’ troppo lenta. Mi disse che lo aveva capito e aveva chiesto alla Band di accelerare il ritmo. Siccome voleva accontentare il suo pubblico, quando la Electric Folk Band riprese il palco per il bis, Wallflower fu suonata per la seconda volta. Questa volta con un passo migliore e la canzone guadagnò molto. Altro momento commovente è stato la dedica alla mamma di Biagio, presente allo spettacolo, di When The Deal Goes Down.
Le ultime canzoni furono due classici di Dylan, Like A Rolling Stone, durante la quale alcuni spettatori iniziarono a ballare, e Blowin In The Wind, cantata a mezzanotte e con il coro dei presenti.
Con un lungo applauso, si chiudeva la performance e mentre lentamente ci avvicinavamo alle nostre auto per il viaggio di ritorno, non potevamo fare a meno di ripensare alla bella serata appena trascorsa in compagnia della musica di Dylan e del cibo eccellente.

Scaletta:
License To Kill
Series Of Dreams
Just Like A Woman
Wallflower
In The Summer Time
It Ain’t Me Babe
Make You Feel My Love
Every Grain Of Sand

St. Thomas (Sonny Rollins)

Blowin In The Wind
Deportee (Woody Guthrie)
Don’t Think Twice, It’s Allright
Billy
When The Night Comes Falling
Saving Grace
This Dream Of You
All Along The Watch Tower
Forever Young

Bis
Wallflower
When The Deal Goes Down
Like A Rolling Stone
Blowin In The Wind


Lasciatemi dire che sarei andato molto volentieri a sentire Biagio (lo zio Bob come lo chiamiamo noi), mi piace la sua voce triste e roca, molto simil-Dylan, la sincerità e il trasporto con il quale canta le canzoni del Maestro. Purtroppo Biagio mi ha avvisato quando ormai avevo preso un altro impegno, ma non mollare Biagio, Dylan è sempre il grande Dylan e a volte si è obbligati a "sing for your supper" (Dean non l'ha detto ma è il titolo di una bellissima canzone dei Mamas & Papas). Se la cosa ti può consolare caro Biagio, potrei presentarti altri gruppi che suonano Dylan e lo fanno per passione ( cioè con pochissimi euri e molte volte solo per la birra), ma forse li conosci già anche tu. Alla prossima ci sarò anch'io, però avvisami qualche giorno prima. Un salutone a tutti voi musicisti e un grazie a Dean Spencer per la bella recensione e le foto! :o)

_________________________________________________________________________________________________________

Il concerto dei Beach Boys a Roma                                                clicca qui

 

 

 
Sabato 28 Luglio 2012

Sometimes is better to stay silent, do you Mr. Jones?

I would like to know how much funny is, for Mr.Jones, write a review of a listening-preview that don’t says nothing, who is only boring to the readers because this review don’t say anything new and it’s only a lot of absurd words with no meaning, then i wonder, but why say things that do not actually say anything? Why you don't exchange, with your lucky colleagues, your opinions in your private pub? I wonder if Mr. Allan Jones, who is not the first-one who pass in the street but the editor of Uncut Magazine, he realized what he wrote in his empty review of the Dylan’s new album. Sure you may say that less you say and minor is the risk of making mistakes and being criticized! But is the whole matter that makes no sense, why the big bosses who are sitted in the highest palaces of Tin Pan Alley they don't give to these reviewers the chance to express a free opinion about the disc? I do not understand so much of marketing strategies, especially this big idea of the secret listening-preview of which is forbidden to say anything that would give even a small idea of what the lucky reviewer has heard. This would be a way to create a greater expectation? Well, in my personal opinion I want to say clearly that these few lucky characters chosen for the pre-listening could send their reviews and their opinions to the big bosses of Tin Pan Alley without disturbing us with their indecipherable considerations. What a meaning there is in trying to make believe that there may be a link between some songs written lot of years ago and the songs written now for the new album? What does it mean in saying that the new Dylan’ songs remind to songs like "Desolation Row", "Mississippi", "High Water (For Charlie Patton), "Nettie Moore","The Red River Shore" and "Cross The Green Mountain"? I think that, these six songs mentioned by Mr.Jones, apart from the fact of having been written by Dylan, they don't have any correlation between them. These are songs written in different times with different arguments and reasons, with different sounds, with different musicians, so in which way these songs could give us the flavor of "Tempest"?” Tempest” in theory, (given for certain that was recorded by the same musicians who have played in the sessions for TTL), at least for the kind of sound, must have much in common with TTL. Instead for Mr. Jones, Mr. David Hidalgo, the great Los Lobos' musician, is a perfect stranger, not even worthy of being mentioned in the review of the Dylan new album, same thing for the typical instruments of the Tex-Mex sound cited and used by Mr. Hidalgo. Dylan wanted to insert one more time a mexican suond to his new record? Of course we don’t know the Dylan's desire, but logically, this could be the reason for Hidalgo's call to play the accordion and the tres-guitar on the new record, or not Mr. Jones? So before to write things of this kind, it would be better leave the pen on the table!
Sometimes is better to stay silent, do you Mr. Jones?

Mr.Tambourine

_________________________________________________________________________________________________________

La "Titanic" di Tim Heidecker

Strano tipo questo Tim Heidecker, sente dire che nel prossimo disco di Dylan c'è una canzone di 14 minuti che parla del Titanic e lui cosa fa? Ne scrive immediatamente un'altra e la canta con la voce del Dylan di "Vision of Johanna". Niente male davvero, la canzone è bella, però il timbro di voce la rende "antica", cantata con una voce tipo Dylan-oggi avrebbe avuto molto più sapore.

 

All credit goes to Tim Heidecker, Aimee Mann, and the rest of the group. No copyright infringement intended.

Titanic

on April the tenth, Nineteen Twelve
a story began for which we must delve
out of the port of Southhampton the liner did leave
on a cruise to manhattan or so they believed
it was the largest boat man ever built
born from men who had breathed in the dust and the silt
the boat they had told us could never be sunk
whoever promised that had musta been trunk
oh titanic - how could you let us down
oh titanic - you're lying on the bottom of the water just waiting to be found
Edward John Smith was the man in command
it was his vessell when it wasn't on land
Murdoch at his side his crew was the best
hand picked for the cruise above all the rest.
Harland and Wolf had build the ship strong
to sail for many years and last very long
But when it came to lifeboats they could have used more
They just couldn't imagine what they be needed for
oh titanic - how could you let us down
oh titanic - you're lying on the bottom of the water just waiting to be found
The ship It was cruising straight to New York
While the millionaires ate caviar from the tip of a fork
And the immigrants huddled down in the hull
that big old boat was certainly full
Yes, the white star line was known for it's greed
never tolerated stoways or people in need
the dining rooms decked out in silver and gold
while the tramps in steerage shivering and cold
oh titanic - how could you let us down
oh titanic - you're lying on the bottom of the water just waiting to be found
Up in the crows nest - Fleet was perched
His duty was clear he just had to search
for an iceberg or anything that was clear
they only trouble was it was already too near
The berg tore into the side and caused a gash
while the people on deck were having a bash
The bow listed back and the people screamed
the impossible had happened or so it had seemed.
oh titanic - how could you let us down
oh titanic - you're lying on the bottom of the water just waiting to be found
So many people plunged into the waters
many husbands and wives and sons and daughters
there were lifeboats for some who were lucky or greedy
to die cold and alone was the fate for the needy
The mast rose high and then sunk down
just to dissapear without a sound.
the Carpatia she eventually arrived
but it was much too late so many had died
oh titanic - how could you let us down
oh titanic - you're lying on the bottom of the water just waiting to be found
[HARMONICA SOLO]

oh titanic - how could you let us down
oh titanic - you're lying on the bottom of the water just waiting to be found
The director Cameron on the set of true lies
As the scene played out out he closed his eyes
a vision of his next film was becoming clear
the story of the shipwreck for all to hear.
DeCaprio was cast and Winslet as Well
LIttle did they know the shoot would be hell
Cameron pushed the limits of CGI
all the special effects really defied the eye
oh titanic - how could you let us down
oh titanic - you're lying on the bottom of the water just waiting to be found
When the film premiered it blew the roof off the place
all the executives of smiles on the face
it went on to gross more than a movie ever had
for a flick about a shipwreck - that ain't bad
it was a lock for the oscar it just couldnt lose
the academy never even had to chose
when cameron took the prize his head must have swirled
at the podium he said i'm the king of the world.
Then some years later when the timing was right
cameron dusted off his treasure like we thought he might
the story hasn't changed nor either the cast
but options for cameron still were vast
see the original had always seemed kind of flat to me
so the master upgraded it to be seen in 3D

_________________________________________________________________________________________________________

La mail di Fabrizio

Buongiorno Mr.Tambourine:
di Barolo la sensazione più profonda per me è stata SERENITA'.
Di solito in un live si vive l'adrenalina e tutto quello che un concerto così atteso porta con sè.
Bob è stato a tratti commovente , ma non è facile capirlo per un esterno seppur competente in materia musicale, come può essere il Verdone di turno.
Sono tornato a casa ripeto con un senso di leggerezza , serenità e sano divertimento proprio come aver passato una serata con un vecchio amico che da tanto tempo non frequentavo.
Solo una nota dal punto di vista audio: i primi 2 pezzi non bene, batteria lontanissima , preponderanza un po' esagerata del basso e Donnie Herron sempre un po' sacrificato; c'è stato un momento che sembrava addirittura si fosse rotto un cono o qualcosa del genere tanto era distorto il suono poi tutto si è aggiustato....non so se è stata una mia impressione...........

p.s . l'unica cosa che non sopporto sono le critiche superficiali del tipo: ma come canta??? ma gracchia!!!! non si capisce quello che canta!!! Lo dico con profondo rispetto: se si vuole sentire cantare si ascoltino Freddy Mercury o qualche altro vocalist, qui si tratta di vita, si tratta di BLUES.

Grazie per il prezioso e importante lavoro che portate avanti.
saluti, Fabrizio

Ottimo giudizio del concerto, d'accordo con te, alla prossima, :o)

 

 
Venerdi 27 Luglio 2012

Tempest: Shakespeare o Poe?

Dylan è in procinto di pubblicare il suo nuovo album che uscirà il 10 settembre 2012. Sappiamo già che l’album si chiamerà “Tempest” e che conterrà 10 canzoni originali. I fans più incalliti di Dylan hanno già cominciato a discutere sul significato del titolo dell'album.”The Tempest”, qualcuno ha detto, è l’ultima opera scritta da Shakespeare, quindi il messaggio di Dylan è che questo sarà il suo ultimo lavoro prima del ritiro dalle scene. Ma in realtà “The Tempest” è la penultima perchè l’ultima in ordine di tempo è “Enrico VIII”, quindi, questo potrebbe anche non essere l’ultimo album che Dylan pubblicherà!

Quegli stessi fans stanno anche discutendo sulla canzone chiamata “Roll On John”. Non è ben chiaro se questa canzone sia una nuova traccia originale o un traditional dallo stesso titolo che Dylan eseguì dal vivo alla radio degli Stati Uniti nel 1962 - lo stesso anno in cui pubblicò il suo album di debutto, ma probabilmente è solo una coincidenza, una diversa canzone con lo stesso titolo di questa che è un traditional e non si riferisce di certo a John Lennon.
Il video di “Roll on John”:

 

Il testo di “Roll on John”:

Roll on John (Traditional)

Roll, roll, roll on John,
Don't you roll so slow.
How can I roll when the wheels won't roll?

I asked that girl, won't you be my wife?
She fell on her knees,she began to cry.

The more she cried, the worse I felt,
'Til I thought my heart would melt.

I looked at the sun, was a-sinking low.
I looked at my baby, she was a-walkin' down the road.

I looked at the sun, was a-turning red.
I looked at my baby, but she bowed her head.

Don't the sun look lonesome, oh lord lord lord, on the graveyard fence?
Don't my baby look lonesome, when her head is bent?

Roll on John, don't you roll so slow.
How can I roll when the wheels won't roll?

Roll on John, don't you roll so slow.
How can I roll when the wheels won't roll?


Scrittori, critici ed i fans più duri di tutto il mondo sono impegnati sui vari blog a cercare di determinare il significato di “Tempest”. Questo titolo potrebbe essere riferito al dramma di Shakespeare?

(http://it.wikipedia.org/wiki/La_tempesta)

 ad una vettura della Pontiac?

( http://world-viewer.com/pontiac-tempest.html)

 Ad una teiera che esplode?

(http://en.wikipedia.org/wiki/Tempest_in_a_teapot)

Al quadro di John William Waterhouse “Miranda e la Tempesta”

(http://it.wikipedia.org/wiki/John_William_Waterhouse)

Alla fine di “The Tempest”, Prospero, il personaggio principale, rinuncia alla magia con un famoso monologo nel quale molti studiosi hanno visto un riferimento a Shakespeare che con quest'opera abbandona il teatro e ha l'occasione di riconciliarsi con se stesso e la società. Potrebbe questo riferimento voler dire che Dylan, pensando al suo ritiro, voglia abbandonare definitivamente il suo personaggio di scena (Bob Dylan) e considerarsi un uomo qualunque (ritornando ad essere Robert Zimmermann) non più in contrasto ma in pace con la società? L’ipotesi è suggestiva anche se fortemente irreale.

Tutti coloro che hanno in qualche modo studiato o analizzato l’opera di Dylan sanno quanto Bob sia stato influenzato da “The Raven” di Poe. Questa influenza e la correlazione col titolo dell’album potrebbe essere sarebbe stata confermata da Dylan stesso che (per una strana coincidenza?) ha cantato, alcune sere fa a Bayonne, in Francia, "Love Minus Zero / No Limit", canzone che si conclude con le parole "Il mio amore per lei è come un corvo / Alla mia finestra con un'ala spezzata." In sé e per sé, la citazione di "The Raven" non dimostra niente in particolare, tuttavia, in un’ altra recente prestazione, (il 4 luglio) è stata eseguita "Just Like Tom Thumb Blues", che fa riferimento ad un racconto di Poe, “I delitti della Rue Morgue”.

Comunque nella poesia “The Raven” ci sono queste citazioni della parola Tempest:
- Whether tempter sent, or whether tempest tossed thee here ashore -
- Get thee back into the tempest and the Night's Plutonian shore! -

Mentre invece per la supposta fotografia di copertina del busto di Pallade Atena Poe scriveva:
- upon a bust of Pallas just above my chamber door -
Abbiamo però visto che il busto ritratto sulla copertina dell’album non è esattamente il viso di Pallade Athena, ma è una parte del monumento a Pallade Atena, che abbiamo già detto trovarsi di fronte al parlamento austriaco a Vienna, si tratta esattamente del gruppo statuario che ritrae la giovane dea che rappresenta il fiume Moldava alla fine del suo corso che viene accolta fra le braccia di un’altra dea che rappresenta simbolicamente il fiume Elba.

Se “Tempest” fosse stato effettivamente ispirato da Poe, non sarebbe il primo album di Dylan ad esserlo stato. Il titolo Tell Tale Signs riporta alla mente "Tell-Tale Heart" di Poe, e "Time Out Of Mind" è una frase scritta da Poe in "Il diavolo nel campanile."
Dylan ha anche menzionato Poe in diverse interviste, nel libro Chronicles - Volume One, e nel suo programma radiofonico Theme Radio Hour.
D'altro canto però, dobbiamo tener presente che il tutto potrebbe essere solo una colossale coincidenza!

Allora,  Shakespeare o Poe? Probabilmente non lo sapremo mai!

Grazie infine ad Harold Lepidus per aver fornito la maggior parte delle indicazioni per questo articolo (http://www.examiner.com/article/bob-dylan-s-website-hints-tempest-influenced-by-edgar-allan-poe).

_________________________________________________________________________________________________________

La mail di Francesco

Ciao Mr. Tambourine,
Mi chiamo Francesco. Non so sei sei d'accordo o no con queste cose, ma ti volevo avvisare che ho appena trovato un canale su Youtube che sta pubblicando tantissimi Live di Bob, dal '61 agli anni 2000, probabilmente molti sono presi da cd ufficiali, ma, non conoscendo bene questa parte della discografia di Dylan, non ne posso essere certo, sta di fatto che sono più di 240 video, quindi 240 live tutti diversi l'un l'altro, con vere e proprie chicche come un Mr. Tambourine del '66 a Sheffield di ben 10 minuti, veramente eccezionale, oppure Vision of Johanna sentitissima, sempre del '66 a Melbourne. La mia speranza è naturalmente quella che questi video riescano a svignarsela dai copyright e dal Web Sheriff, e per questo chi ha realizzato questi video ha utilizzato il nome Elston Gunn nei titoli delle canzoni, cioè uno dei soprannomi di Mr. Zimmy... ora, questa può rivelarsi una grandissima scemenza così come potrebbe essere la genialata del secolo, comunque ora ti lascio al link del canale, fanne quello che vuoi :-)

http://www.youtube.com/user/fishtruckthatloads?feature=watch

Grazie per la segnalazione che sarà utilissima a molti dei nostri amici frequentatori della Fattoria, alla prossima, :0)

_________________________________________________________________________________________________________

La mail di Giovanni

Da Palermo a Barolo

Ho avuto la fortuna di assistere al concerto di Barolo. Non voglio recensire il concerto, dico solo di aver visto un Dylan in gran forma. Ho fatto tanti chilometri per rivedere bob (l'ultima volta nel 2004). Da Palermo a Barolo per provare qualcosa che solo Dylan è riuscito a darmi. Posso dire di avere avuto la fortuna di vedere il più grande artista degli ultimi cinquant'anni...il resto conta poco, come contano poco gli articoletti di pseudo critici musicali supponenti e spocchiosi, troppo piccoli per Dylan. La cosa più triste è l'immagine di Verdone che si butta sulla crostata. Di Verdone non riesco più a distinguere un film dall'altro. Solo storie e personaggi riciclati. Triste, troppo triste. Un saluto Giovanni

Un saluto anche a te, alla prossima, :o)

_________________________________________________________________________________________________________

Il piccolo Dylan cerca casa                                                              clicca qui

 

 
Giovedi 26 Luglio 2012

Allan Jones di “Uncut”, ascoltato Tempest, aggiunge solo frenesia e confusione

Nel mio articolo precedentemente, pubblicato a maggio, riportavo che l’editore di “Uncut” magazine Allan Jones, era stato scelto come "the one" per una audizione anticipata del prossimo album in studio di Bob Dylan, Tempest. Jones, infine ha pubblicato una relazione sull’ascolto sul sito web di Uncut.

Il fan di Dylan Sean Bevington merita il credito per avermi informato del suo incontro casuale con il signor Jones al Great Escape Festival di Brighton, England, la scorsa primavera. Fu in quel posto che Bevington fu in grado di ottenere la conferma del completamento dell'album e scoprire il fatto dell'esclusivo "test d’ascolto" Inglese di Jones. Da allora, sono rimasto in attesa di qualche dichiarazione da parte di AllanJones, ma nulla è stato rivelato fino ad oggi.

Nel frattempo, siamo stati sottoposti a tutti i tipi di bufale, tra cui annunci falsi, recensioni finte, musica finta, e disinformazione varie. Molti fans nel frattempo, attraverso Internet, hanno raccolto quante più informazioni possibili mettendole on-line, che per fortuna mi hanno risparmiato molta fatica.

Nel lungo post di Uncut dal titolo - Il nuovo album Dylan - Al primo ascolto Jones si è concentrato unicamente sui contenuti di Tempest per tre paragrafi. Mentre quelli che presumibilmente dovevano sapere avevano segnalato la lunghezza dell'album in 68 minuti, Jones ci informa che è più vicino ai 75. Naturalmente, si pone la questione - Era qualcuno male informato, o c'era una versione precedente del disco con materiale diverso? La mia ipotesi è la primo, ma perché non iniziare con una succosa notizia per tutti i collezionisti di Dylan?

Jones si è cucito le labbra nella sua non-recensione, che è diventata una tradizione quando si tratta delle anteprime di Dylan. Questo, naturalmente, porta molta pubblicità con poca spesa e fatica, e, piaccia o no, funziona perchè la cosa ha sempre un certo fascino. (State leggendo questo, non è vero?)

Da quando David Hidalgo dei Los Lobos aveva informato l’Aspen Times nel mese di marzo che aveva appena finito le sessioni con Dylan, l'album è stato spesso descritto come un suono "messicano" da persone che non l'avevano ancora sentito. Secondo Hidalgo, chitarrista dei Los Lobos, aveva suonato una fisarmonica e la chitarra-tres e, come disse al giornalista dell’Aspet Times, Dylan aveva sentito quei suoni e li aveva voluti inserire nel disco.

Interessante notare che, senza svelare troppo (e rovinarsi la possibilità di ulteriori esclusive), Jones ha utilizzato le canzoni "Mississippi", "Red Shore River" e "'Cross The Green Mountain" come punti di riferimento per descrivere il suono di “Tempest”. Nessuna menzione di Hidalgo o di cose messicana, anche se in "Red River Shore" c’era una fisarmonica. Naturalmente, non è chiaro a questo punto, se la maggior parte delle sessioni di Hidalgo siano nel disco o siano state tagliate.

Torniamo ora ad aspettare con il fiato sospeso per bocconi più prelibati, sia sulla stampa o sui siti web musicali, per ulteriori informazioni sul prossimo album in studio di Dylan.

(Nota:. Sono stato informato da altri scrittori e critici che hanno ascoltato anche loro l'album, ma è fatto divieto di condividere qualsiasi informazione sull’argomento)

Harold Lepidus, "Bob Dylan Examiner"
http://www.examiner.com/article/allan-jones-at-uncut-hears-new-dylan-album-adds-to-the-frenzy-confusion?CID=examiner_alerts_article

_________________________________________________________________________________________________________

Tempest: A volte è meglio stare zitti, vero Mr.Jones?

Tutte queste presunte anteprime d’ascolto solo solo noiose perchè non dicono niente di nuovo e non servono a niente, allora mi chiedo, ma perchè dire cose che non dicono niente? Perchè non vi scambiate le vostre vostre opinioni nel vostro pub privato? Il Sig. Allan Jones, che non è il primo che passa per strada ma l’editore di Uncut Magazine, si sarà reso conto delle cose che ha scritto spacciandole come recensione di pre-ascolto del disco? Certo che meno dici e meno corri il rischio di sbagliare e di essere criticato! Ma è tutto l’insieme che non ha senso, perchè fare dei preascolti se poi non si lascia ai recensori la possibilità di esprimere una libera opinione? Non capisco le strategie di mercato, specialmente quelle di questo tipo, sarebbe questo il modo di creare una maggior aspettativa? Bene, a mio parere personale dico chiaramente che questi pochi fortunati personaggi scelti per il pre-ascolto avrebbero potuto fare la loro relazione direttamente ai big bosses che stanno ai piani più alti dei grandi palazzi della Tin Pan Alley, evitando di annoiarci con considerazioni indecifrabili. Cosa vuol dire rimandare i lettori a canzoni come "Desolation Row", "Mississippi", "High Water (For Charlie Patton)", "Nettie Moore","The Red River Shore" and "Cross The Green Mountain"? Io penso che tra queste sei canzoni, a parte il fatto di essere state scritte da Dylan, non ci sia niente che le possa accomunare. Sono pezzi scritti in tempi diversi, con argomentazioni e ragioni diversi, con suoni diversi, con musicisti diversi, quindi come farebbero a darci il sapore di “Tempest”, che in teoria, visto che è stato registrato dagli stessi musicisti di TTL dovrebbe avere, a livello di suono, molto in comune con TTL? Invece ciccia, David Hidalgo, per il Sig. Jones, è un perfetto sconosciuto, e così gli strumenti tipici del Tex-Mex citati ed usati da Hidalgo nel disco. Dylan ha voluto una volta ancora dare un sapore messicano al suo nuovo disco? E’ questa la ragione della chiamata di Hidalgo a suonare fisarmonica e tres-guitar su Tempest? A rigor di logica dovrebbe essere così, o no?
A volte è meglio star zitti, vero Mr. Jones ?

_________________________________________________________________________________________________________

La mail di duluth49

Dopo aver letto l'intervista a Verdone , devo dire che se non segui l'evoluzione di un qualsiasi artista
non puoi permetterti di dire , che ti sei buttato sulla crostata... ma visto visto che eri sulla terrazza molto alta di
Barolo potevi anche scegliere con qualche tuo amico VIP di scendere o dico anche di trovare una soluzione piu' rapida ......
per allontanarti dal concerto.
Poi devi sapere , se non lo sai che Dylan non fa mai nei concerti canzoni dei suoi ultimi lavori per promuoverli , anzi proprio
le esclude. Mi sembra che tu sei andato a Barolo per promuovere il tuo libro.......
Mr. Zimmerman ha passato il pomeriggio da solo o con qualche amico non gli importa nulla di inviti di vari VIP.

P.S. Aggiungo che Cold irons bound non l'ha neanche fatta quella sera , ao' a Carlo a certe manifestazioni ci vai sapendo
quello che vai a sentire , se no potevi restare a casa .
Con simpatia, Marcello

_________________________________________________________________________________________________________

La mail di Biagio Gagliano

Egregia Maggie's Farm,
L'organizzazione della rassegna "Varzi tra musica, letteratura e poesia" in occasione dell'evento "tributo a Bob Dylan" che si terrà sabato 28 luglio 2012, ore 21.45 c/o il ristorante Buscone in località Bosmenso è lieta di trasmetterLe l'accredito stampa per posti illimitati.
Interverranno gli "Electric Folk Band".
Sarebbe gradita la conferma della Vostra adesione entro venerdì 27 luglio 2012 (anche la sera tardi).
Segue allegato con indicazione itinerario.
Cordiali saluti, per la la direzione dell'organizzazione
Lo Zio Bob

Indicazioni per Varzi-Bosmenso, Ristorante Buscone

1. Arrivati alla periferia di Milano prendere la tangenziale ovest
2. Uscita statale dei Giovi (subito dopo l’uscita della A7) direzione Pavia-Genova
3. Sempre dritto (circa 25 Km) fino ad imboccare la tangenziale ovest di Pavia (direzione Genova) e percorrerla tutta tutta
4. Alla fine della tangenziale tenersi sulla sinistra imboccando di nuovo la statale dei Giovi (è il tratto con maggior traffico)
5. Superare il ponte del Po e circa 1 Km dopo c’è una rotonda: svoltare per Voghera – Salice Terme – Varzi
6. Dopo circa 10 Km (superato un ponte, vedrete sulla sinistra una multisala e un ipermercato: andate dritto, subito dopo c’è un’altra rotonda, andate ancora dritto direzione Rivanazzano, Salice Terme, Varzi
7. Percorrere tutta la strada, andando dritti a tutte le rotonde, finché, alla rotonda finale (facilmente riconoscibile) svoltare a sinistra direzione Salice Terme – Varzi
8. Proseguire fino a Varzi, superando Salice Terme, Godiasco, Ponte Nizza, Bagnaria
9. Attraversare tutta Varzi (direzione obbligata)
10.Circa 1 Km dopo Varzi c’è un bivio: svoltare a destra direzione passo del Brallo
11.Dopo qualche km, superato un ponte la strada riprende a salire
12.Circa 1 km dopo il ponte c’è un bivio: svoltare a destra, in discesa, direzione Casanova
13.Circa 1 Km dopo, terminata la discesa, stare attenti che alla vostra destra c’è l’indicazione Bosmenso
14.Attraversate il ponte, proseguite in salita e siete arrivati.

Bosmenso, un villaggio a circa 6 Km dopo Varzi, si trova su Google Maps
IN QUALSIASI MOMENTO TELEFONATE SE AVETE DUBBI.
Il link del ristorante: www.ristorantebuscone.it/
Spero di trovarvi sabato sera, Ciao, Lo zio Bob

Grazie Biagio, faro di tutto per poterci essere!

_________________________________________________________________________________________________________

Benvenuti nei luoghi della pop-music                                            clicca qui

_________________________________________________________________________________________________________

Tornano i Beach Boys, il mito della California                               clicca qui

 

 
Mercoledi 25 Luglio 2012

Tempest: primo ascolto

Di Allan Jones

Ho sentito il nuovo album di Dylan. E mentre ascoltavo i primi quattro o cinque brani pensavo: quanto migliore sarà questo album che uscirà a settembre?
Le prime impressioni, si dice, sono notoriamente inaffidabili. Mi ricordo che anni fa ascoltai l’album di Sting “The Soul Cages”, giungendo alla conclusione affrettata che era uno dei peggiori album che avessi mai sentito. Ho poi ho dovuto deplorare quel giudizio affrettato. La realtà era molto peggio della mia prima impressione e vorrei aver avuto più tempo per ascoltarlo a dispetto delle scadenze, così avrei potuto raccontare quanto realmente il disco era più brutto che al primo ascolto.
Al primo ascolto, però, “Tempest” sembrava presentare un Dylan, senza alcun dubbio, in una forma eccezzionale. Le dieci tracce durano in totale circa 75 minuti, la title-track si prende un bel pò di questo tempo, e strofa dopo strofa alla lunga potrebbe ricordare "Desolation Row". Non c'era ancora la tracklist, anche se in questo momento non è così importante per avere una prima impressione.
Credo di poter dire senza conseguenze, però, che se si sta cercando di immaginare come suoni “Tempest”, potrebbe essere utile pensare di meno ai Roadhouse Blues turbolenti che erano per la maggior parte il centro focale di “Together Through Life” e alcune parti di “Modern Times”, anche se questo è il recente suono classico che non è stato ancora del tutto abbandonato.
Ci sono pochi suoni riverboat jazzy come in "Love And Theft", in questo album sono in evidenza alcuni echi di una tradizione popolare che fu un manifesto, diciamo, alla "High Water (For Charley Patton)" e anche alla "Nettie Moore " di Modern Times. Si potrebbe anche tenere a mente come punto di riferimento la "Mississippi" di "Love And Theft" e qualcosa come "Red River Shore", registrata per “Time Out Of Mind” ma pubblicata solo nel 2009, quando è apparsa su “Tell Tale Sign”, il set di tre CD nel quale si nascondeva anche “Cross The Green Mountain", l'epica canzone sulla guerra civile che Dylan scrisse per la colonna sonora del film del 2003 Gods and Generals. Quasi nessuno si accorse di quel pezzo quando il disco uscì, ma mi è venuto più volte in mente mentre ascoltavo “Tempest”, che si conclude con un altro pezzo del quale si parlerà molto, naturalmente non adesso e non qui.
Ora devo andare. Buona settimana a tutti.

(Fonte: http://www.uncut.co.uk/blog/uncut-editors-diary/the-new-dylan-album-a-first-listen)

_________________________________________________________________________________________________________

"Collisioni ha messo 'sotto sequestro' Barolo"                             clicca qui

 

 
Martedi 24 Luglio 2012

Ulteriori informazioni su Tempest

Nuove informazioni sul prossimo album in studio di Bob Dylan circolano a tutta birra. L’album, intitolato Tempest, dovrebbe essere reso disponibile in due configurazioni su CD, anche se la versione "deluxe" deve ancora essere confermata.
Inoltre, l'album uscirà anche in versione 2 LP accompagnati da una copia su CD inclusa gratuitamente. Ecco come le tracce saranno divise:

LP 1 Side 1
1. Duquesne Whistle
2. Soon After Midnight
3. Narrow Way

LP 1 Side 2
1. Long and Wasted Years
2. Pay In Blood
3. Scarlet Town

LP 2 Side 1
1. Early Roman Kings
2. Tin Angel

LP 2 Side 2
1. Tempest
2. Roll On John

CD 3
1. Duquesne Whistle
2. Soon After Midnight
3. Narrow Way
4. Long and Wasted Years
5. Pay In Blood
6. Scarlet Town
7. Early Roman Kings
8. Tin Angel
9. Tempest
10. Roll On John

Il sito ufficiale di Bob Dylan sta offrendo "pacchetti esclusivi" del nuovo album. I pacchetti includono "Tempest” su CD (o LP), una Hohner Bob Dylan Signature Series armonica (tonalità in Do), e un esclusivo 11 x 17" poster ... Le Bob Dylan Signature Series armonica sono personalizzate con una cover-targa recante la firma di Dylan, una custodia per il trasporto in rilievo con il logo del Dylan 'Eye', e una confezione regalo con un'immagine esterna esclusiva di Dylan in copertina. "
Negli Stati Uniti, il pacchetto CD costerà 99,99 $, mentre il vinile costerà 119,99 $. Il poster mostrato è "Not Art Poster Finale".

Confermata infine quanto riportato la settimana scorsa dal nostro sito, la foto di copertina è quella della dea raffigurante il fiume Moldava

Photo 5 of 5: Pallas Athene is the central sculpture of the monument, surrounded by minor gods and goddesses. The a river goddess, (river Vltava/Moldau) is on the cover. Credit: bobdylan.com

Harold Lepidus, "Bob Dylan Examiner"
http://www.examiner.com/article/more-information-on-bob-dylan-s-tempest-lp-cd-poster-bundle-offer?CID=examiner_alerts_article

_________________________________________________________________________________________________________

Aggiunte altre date al Fall tour 2012

August 2012
10 - Lloydminster, Alberta - Lloydminster Exhibition Grounds
11 - Lethbridge, Alberta - Enmax Centre
12 - Cranbrook, British Columbia - RecPlex
14 - Missoula, MT - Big Sky Brewery
15 - Billings, MT - Rimrock Auto Arena at MetraPark
17 - Rapid City, SD - Barnett Arena
18 - Sioux Falls, SD - Sioux Falls Arena
19 - Fargo, ND - Civic Auditorium
21 - Rochester, MN - Taylor Arena
22 - Des Moines, IA - Wells Fargo Arena
24 - Fort Wayne, IN - Parkview Field
25 - Indianapolis, IN - White River State Park
26 - Cincinnati, OH - PNC Pavilion at Riverbend
28 - Youngstown, OH - Covelli Centre
29 - Johnstown, PA - Cambria County War Memorial
30 - Salisbury, MD - Wicomico Youth & Civic Center

September 2012
1 - Big Flats, NY - Tag's Summer Stage
2 - Bethel, NY - Bethel Woods Center for the Arts
6 - Lewiston, NY - Artpark
7 - Holyoke, MA - Mountain Park
8 - Uncasville, CT - Mohegan Sun Arena
9 - Hershey, PA - Hershey Park Pavilion

October 2012
  5 - Winnipeg, Manitoba - MTS Centre
  6 - Regina, Saskatchewan - Brandt Centre
  8 - Saskatoon, Saskatchewan - Credit Union Centre
  9 - Edmonton, Alberta - Rexall Place
10 - Calgary, Alberta - Scotiabank Saddledome
12 - Vancouver, British Columbia - Rogers Arena
13 - Seattle, WA - Key Arena
15 - Portland, OR - Rose Garden Arena
17, 18 - San Francisco, CA - Bill Graham Civic Auditorium
19 - Berkeley, CA - Greek Theatre
20 - Sacramento, CA - Power Balance Pavilion
22 - Santa Barbara, CA - Santa Barbara County Bowl
24 - San Diego, CA - Valley View Casino Center
26 - Los Angeles, CA - Hollywood Bowl
29 - Broomfield, CO - 1st Bank Center
30 - Broomfield, CO - 1st Bank Center


November 2012
  1 - Grand Prairie, TX - Verizon Theatre
  2 - Tulsa, OK - BOK Center
  3 - Omaha, NE - CenturyLink Center
  5 - Madison, WI - Alliant Energy Center
  7 - St. Paul, MN - Xcel Energy Center
  8 - Milwaukee, WI - BMO Harris Bradley Center
  9 - Chicago, IL - United Center
12 - Grand Rapids, MI - Van Andel Arena
13 - Auburn Hills, MI - The Palace of Auburn Hills
14 - Toronto, Ontario - Air Canada Centre


_________________________________________________________________________________________________________

Bob Dylan pronto al lancio del suo nuovo album                          clicca qui 

_________________________________________________________________________________________________________

La mail di Irene

Bad Mergentheim's pics
yours Irene


 

Thanks a lot Irene, next time! :o)

_________________________________________________________________________________________________________

La mail di Chris McHallem

As it is Amy's 1st anniversary today, we thought it was about time that we showed you this.
Bets Wishes Always, Five Mile Family.

Right to remember, thanks friend! :o)
 

 
Lunedi 23 Luglio 2012

"Tempest" front cover: Not Pallas Athena but the Moldova river!

  

In the photo of the cover of "Tempest", someone have thought of seeing represented one of the many faces of Pallas Athena, represented in the different statues of the fountain which is front to the Austrian Parliament in Vienna, but this fact is not really correct. Pallas Athena is only the statue on the top of the column holding in the right hand the winged symbol of the Victory.

The Pallas Athena's Monument in Vienna

Basically it seems clear that the face in the Tempest's cover picture is not a representation of Pallas Athena, but that of a minor goddess that is part of the group of statues at the base of the granite fountain, and the face is exactly that of the representation in the form of a statue of the Moldova river (or Vltava in Czech), the symbol of the Czech Republic, which is embraced by another statue representing the Elba river.
So perhaps the key to deciphering the choice of this face for the front cover of "Tempest" may lie in the notes of the most famous part of the symphonic poem "Ma Vlast" ("my country") written by the Czech composer Bedrich Smetana (1824-1884) and dedicated to the river Moldova (in Czech "Vltava") that becomes the allegorical image of the journey of humanity and of the life itself.
Besides, the melody of "Vltava" was arranged by Samuel Cohen in 1888 as the national anthem of the State of Israel (Hatikvah). According to this site:

http://www.parlament.gv.at/GEBF/ARGE/Historisches/DreiGoettinnen/index.shtml

The photo of Tempest's front cover represents the face of the Moldova River (the young goddness on thee right side), that runs through the beautiful city of Prague, and that is "embraced" from the Elbe river (represented by the other woman on the left side).

  The bath with granite fountain is the representation of the Elbe (left) and Moldova (Vltava in Czech) (right), Moldova is located between the arms of Elba"

The photo used for the Tempest's cover is located on this site:

http://it.123rf.com/search.php?word=dea+pallas&imgtype=1&t_word=goddess+pallas&t_lang=it&srch_lang=it

but the site does not provide any clear reference to the photo.

Pallas, in Greek mythology, was the libic playmate of goddess Athena.
It is said that, even girl, Athena accidentally killed his friend Pallas, while engaging her in a mock battle, armed with spear and shield. As a sign of mourning, he added the name of Athena to her own name.
Another story, handed to us by Pseudo-Apollodorus in his book "The Library", is a late version. He tells us that Athena was born from Zeus and nurtured by the river-god Triton, Athena killed the daughter of Triton, his half-sister Pallas, because this was the will of Jupiter, who, on this occasion, has distracted with a lot of flattery Pallas, facilitating in this way to Athena the task of killing Pallas. But this last story does not explain the reason why then Athena has added the name of Pallas to her own name, becoming thereafter Pallas Athena, and even don't explains the reason why Dylan wanted to use this photo for the cover of Tempest.


Finally, "The Tempest" is traditionally considered the penultimate work of William Shakespeare (Henry VIII would be the last) and should be the one that marked the farewell to the scenes of the famous playwright (at least as an actor). Was performed for the first time on 1 November 1611 at Whitehall Palace in London, probably, later, was also staged at the Globe Theatre and the Blackfriars Theatre. This could mean that Dylan tells us that this will be his last job? Hypothesis is suggestive but not confirmable.

There is another hypothesis, that Dylan was again inspired by the work of Edgar Allan Poe, as he did with "Love Minus Zero / No Limit" inspired by "The Raven" by Poe, or "Just Like Tom Thumb's Blues" that is referring to the history of Poe "The Murders in The Rue Morgue" May be "Tempest" was inspired one more time to Poe, as the title "Tell Tale Signs" brings to mind Poe's "Tell Tale Heart," and the title of the album "Time Out Of Mind" was a phrase taken by Poe's "The Devil in the Belfry."

But with Dylan, we all know, the truth is always difficult to guess, it takes a lot of luck and good sources close to the artist, sources that we do not have!

One thing is for sure, the face of the cover photo of "Tempest" is that of the statue that represent the Moldova river.

_________________________________________________________________________________________________________

Carhaix, France - Vieilles Charrues Festival - July 22, 2012

1. Leopard-Skin Pill-Box Hat
2. This Wheel's On Fire
3. Things Have Changed
4. Tangled Up In Blue
5. Summer Days
6. Sugar Baby
7. Rollin' And Tumblin'
8. A Hard Rain's A-Gonna Fall
9. Highway 61 Revisited
10. Simple Twist Of Fate
11. Thunder On The Mountain
12. Ballad Of A Thin Man
13. Like A Rolling Stone
14. All Along The Watchtower

(encore)
15. Blowin' In The Wind

_________________________________________________________________________________________________________

La mail di Maurilio

Ti invio la vignetta che il grande Danilo Paparelli ha realizzato per l'evento Bob a Barolo. E' stata pubblicata sul numero in edicola della rivista Idea. l'Autore non solo è daccordo ma è anche contento di sapere che la vignetta può essere su FM.
Ciao! Maurilio.

(che noia leggere quanto Verdone ha dichiarato sul concerto...era seduto dove? su uno dei balconi da vips? aveva bevuto cosa? acqua di Frascati? cosa ascolta? beatles e ringo boy? chissà ?!)

Anche a me non sono piaciute le dichiarazioni di Verdone, però rimane sempre il fatto che Carlo ha diritto alle proprie opinioni.

_________________________________________________________________________________________________________

Bob Dylan: Tempest, tutto sul nuovo album                                  clicca qui

_________________________________________________________________________________________________________

In arrivo un nuovo album per il cantautore americano                  clicca qui

_________________________________________________________________________________________________________

Patti Smith racconta il suo primo incontro con Bob Dylan           clicca qui

 

 
Sabato 21 Luglio 2012

Bayonne, France - Bayonne Arena - July 20, 2012

1. Leopard-Skin Pill-Box Hat (Bob on keyboard)
2. Love Minus Zero/No Limit (Bob on grand piano with harp, Stu on acoustic guitar)
3. Things Have Changed (Bob center stage with harp, Stu on acoustic guitar)
4. Tangled Up In Blue (Bob center stage with harp then on grand piano, Stu on acoustic guitar)
5. Tweedle Dee & Tweedle Dum (Bob on grand piano)
6. Desolation Row (Bob on grand piano, Donnie on electric mandolin, Stu on acoustic guitar, Tony on standup bass)
7. The Levee's Gonna Break (Bob on grand piano with harp, Tony on standup bass)
8. Make You Feel My Love (Bob on grand piano, Stu on acoustic guitar)
9. Honest With Me (Bob on grand piano with harp, Stu on acoustic guitar)
10. Spirit On The Water (Bob on grand piano with harp, Tony on standup bass)
11. Highway 61 Revisited (Bob on grand piano with harp)
12. Forgetful Heart (Bob center stage with harp, Donnie on violin, Stu on acoustic guitar)
13. Thunder On The Mountain (Bob on grand piano with harp)
14. Ballad Of A Thin Man (Bob center stage with harp then on grand piano)
15. Like A Rolling Stone (Bob on grand piano with harp)
16. All Along The Watchtower (Bob on grand piano with harp)

(encore)
17. Blowin' In The Wind (Bob on grand piano with harp, Donnie on violin, Stu on acoustic guitar)

_________________________________________________________________________________________________________

Barolo, Italy - Collisioni - July 16, 201

di Corrado

Dopo anni di frequentazione quasi quotidiana del sito, ho deciso finalmente di scrivere a Maggie’s Farm. Merito del concerto “a chilometri zero” (come lo ha definito un amico) di Bob Dylan a Barolo. Per una volta, l’auto è rimasta in cortile. Navetta da Alba e arrivo in paese in un quarto d’ora: una pacchia, dopo 17 concerti tra Milano (San Siro, Alcatraz, due volte al Palatrussardi, quattro volte al Forum), Brescia, Cernobbio, Modena, Parma, Genova, Sanremo, Torino, Collegno e Chatillon.
Sul concerto, provo a buttare lì qualche sensazione sparsa, non da esperto e tantomeno da critico, ma da semplice appassionato. Tanto, ognuno ha il “suo” Dylan e sui concerti si sente e si legge tutto e il contrario di tutto (ad esempio, che Dylan a Barolo ha suonato Mr. Tambourine Man…)
Innanzitutto mi è piaciuto il Dylan “pianista”; lo strumento ha dato un suono particolare al concerto, sicuramente più delle tastiere che, per fortuna, a Barolo, Dylan ha quasi del tutto trascurato. Ho anche trovato Dylan in buona forma vocale; meglio di altre volte. In generale, mi è piaciuta molto la seconda parte dello show (da Hard Rain in poi). Tra le cose migliori, Forgetful Heart, Hard Rain, Highway ’61 e il finale, anche se il bis di Blowin’ in the wind mi ha lasciato abbastanza indifferente. A costo di passare da eretico, devo dire che il brano non mi ha mai entusiasmato.
Come scaletta, a mio avviso è stata meglio quella di due sere dopo a Lione, grazie a Man in the long black coat e Blind Willie Mc Tell (due dei miei brani preferiti), ma non posso pretendere che Dylan suoni ciò che piace a me. In ogni caso, nella scaletta di Barolo, ha infilato un pezzo mai ascoltato nei miei precedenti concerti (I’ll be your baby tonight). È ovvio che non l’ha cantato per me, ma è come se l’avesse fatto.

________________________________________________________________________________________________________

La mail di Maurilio

Ciao,
altre foto da Barolo nel caso le ritessi utili per MF ( compresa quella che ritrae la statuina Oscar sul piano, non proprio a fuoco...)

Maurilio

Tutto quello che è testimonianza diretta è sempre utile! Grazie ancora, :o)

_________________________________________________________________________________________________________

La mai di Daniele "Ardez" Ardemagni

chiedo scusa..intendevo non Cry a While ma Honest with me...

Era chiaro che era solo una distrazione, rece corretta, ciao :o)

_________________________________________________________________________________________________________

Do you, Mr. Jones? - di Paolo Vites                                               clicca qui

_________________________________________________________________________________________________________

Bob (immortale) Dylan                                                                     clicca qui

Dylan non incanta Verdone «Tracce opache di grande passato»  clicca qui

Collisioni: Bob Dylan come la Gioconda                                        clicca qui

Bob Dylan trasforma la piazza di un paese in un saloon               clicca qui

Il mito conquista Barolo «Qui con Dylan c’è l’Italia migliore»       clicca qui

_________________________________________________________________________________________________________

Bob Dylan, una rockstar da pensionare?                                        clicca qui

 

 
Venerdi 20 Luglio 2012

Barolo, Italy - Collisioni - July 16, 201

di Daniele "Ardez" Ardemagni

Ed eccomi al mio Dylan-Show numero 13 in poco più di dieci anni...lo metto fra i più belli di Bob, insieme a quello di Brescia del 2001, di Milano del 2002, di Padova del 2010 e dell'Alcatraz dello scorso anno.
Mi spiace dar torto a Mr.Tambourine ma su 6000 persone i giovani e giovanissimi erano parecchi...almeno per quanto ho visto io...multigenerazionale come al solito.
Basti pensare a noi tre...la mia giovane dolce amica (più di una semplice amica...molto di più direi), amante del teatro e dell'arte ne ha 18, io 35 e il mio amico Ugo (il famoso cicerone bresciano di Bob nel 2001) 56. E c'era chi ne aveva meno di 18 e chi più di 56 naturalmente. La mia amica poi ha avuto uno doppia sorpresa al suo primo concerto di Bob (già mi ha detto che ha voglia di rivederlo, alla faccia di chi va ai suoi concerti aspettandosi un karaoke): vedere il più grande di tutti da vicino e avere al suo fianco per tutto il concerto, oltre me naturalmente, il suo scrittore italiano vivente preferito: Alessandro Barrico.
Io la fortuna di essere con due persone, incontrate negli ultimi tempi a cui voglio molto bene, uno considerandolo una sorta di zio..l'altra un regalo della vita sapendo che c'è ancora gente così giovane piena di ideali e che mi ha rimesso in pista con la musica ricominciando a scrivere e suonare e a ritrovare fiducia in me stesso.
Al bando le cose personali, dove però, in questa grande famiglia chiamata Maggie's Farm condivido senza vergogna o timore, veniamo allo spettacolo...la mia non vuole essere una vera e propria recensione ma solo una sorta di pensieri, primo dei quali è, condiviso da chi mi circondava, che caspita è successo a quest'uomo da due anni ad oggi??
Le nuove interpretazioni, i sorrisi che spesso si lascia scappare, l'abbandono quasi totale (grazie a Dio) della tastiera Bontempi che è servita solo per il riscaldamento iniziale, sostituita dal Gran Piano dove Bob ci ha stupiti nuovamente facendo cose fantastiche...arrangiamenti sempre in cambiamento ma mai banali, scontati o di serie B...e stavolta anche l'abbigliamento: non più quello di un texano giocatore di poker ma quasi contadino...come se fosse appena uscito da uno dei vigneti intorno; la voce...Forghetful Heart è stata cantata limpida e da brividi...Simple Twist Of Fate una favola con la chitarra a tracolla...una mano che mi teneva e alla fine una piccola lacrima che mi ha solcato mezzo viso e bloccata..Ballad of a thin man da brividi con echi e Bob che a metà canzone si rimette al piano come quel famoso contestato tour del '66. Poi i capolavori su quel palco si sono fatti sentire per bene...dai più recenti ai più vecchi tutti sotto una nuova veste : Tangled up in blue potentissima, Thunder on the mountain come sempre ha acceso gli animi e fatto ballare, perplesso mi ha lasciato Honest With Me, ma va bé...ci può stare. Che dire del nuovo arrangiamento e cantato di Hard Rain? Mostra per l'ennesima volta la genialità di Bob che continua a stupire. Things have changed, It's all over now baby blue, Like a rolling stone e AAW splendide come al solito e la chiusura con Blowin' ci accompagna al pullman che ci riporta al parcheggio in questa notte di magia...unica nota stonata: sul pullman un'acida, probabilmente conservatrice sui 50 si è messa a dire che il pubblico compresa lei è stato deluso...io un pubblico così entusiasta non l 'ho mai visto negli ultimi anni e le avrei voluto dire (probabilmente se c'era del Barolo nel mio corpo in circolo lo avrei fatto) "Signora, la prossima volta vada a vedersi Ligabove o Ramazzotti o qualche mezza cartuccia uscita da x-factor, che starà certa che potrà cantare tutto il concerto: anche se sul palco non ci sarà lo Shakespeare contemporaneo, quello che ha cambiato la musica e la poesia negli ultimi 50 anni ma macchinette da e per soldi"... mi sono morso la lingua..cazzi suoi...non volevo rovinarmi la serata per un' incompetente in musica e poesia. Grazie Bob...da parte mia, da parte di chi c'era con me e dal tuo fedele, numeroso e sempre rinnovato (come il tuo repertorio) popolo dylaniano. Anche a Barolo ci siamo sentiti parte della storia...tua, del NET, della poesia e della musica...e grazie a te Mr.Tambourine per continuare questo lavoro del sito..sempre piacevole e aggiornato..il migliore su Bob probabilmente.

°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°

di duluth49

Lunedi' 16.7.2012
come sempre faccio sono gia' sul posto molte ore prima dei concerti.
Arrivato a Barolo mi aggiro nella cittadina per cogliere anche quei piccoli particolari che si notano per capire il posizionamento del palco , i posti migliori e soprattutto dove Bob si mettera' per vederlo al meglio.
Devo dire che l'organizzazione e' stata superlativa considerato anche il piccolo paesino .
Il concerto:
Inizio sfavillante con Leopard skin pill box hat come non sentivo da anni , grande ritmo e una ottima intesa con la band. It's all over now baby blue molto coinvolgente e fortunatamente non stravolta.
Mi sono detto questa sera andiamo bene lui in gran forma e molto motivato .....
Things have changed riporta sulla terra la falsariga di canzoni eseguite quasi di routine.
Tanged up in blue come sopra. Honest with me e Spirit on the water, la prima devo dire che gia' non e' tra le migliori canzoni di Bob, la seconda non mi e' piaciuta per una scarsa omogeneita' del gruppo , in primis LUI.
Molto buona invece The levee's gonna break, gran ritmo ed ottima esecuzione anche vocale.
Hard Rain quasi anonima, peccato uno dei pezzi piu' belli scritti nel tempo.
Con Hight water siamo tornati sull' Olimpo, grande Bob e grandissimo Tony Garnier.
Simple twist of fate, commovente cantata con una grande ANIMA.
l'll be your baby tonight quasi irriconoscibile.
Highwai 61,Thunder on the mountain, All along the watchtower meritano la sufficienza.

La perla della serata e' stata Forgetful heart eseguita magistralmente dalla band e cantata con una dolcezza che mi ha fatto venire la pelle d'oca. Grandissimo.
Chiude la serata blowin in the wind per ricordarci che seppure passati 50 anni le risposte corrono sempre ...... nel vento

P.S. sono molto contento di averti conosciuto e di aver passato la serata con te mi raccomando tieni duro con il tuo meraviglioso sito .

saluti a risentirci Marcello


°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°

BOBAROLO

di Maurilio

Ciao,
sono arrivato alle 10,30 in cima al paese che lentamente si riprendeva da un fine settimana estenuante. Tutti comunque pronti per riattivare le energie per l'ultimo evento.
Ho camminato per i vicoli, ho osservato da vicino i preparativi del palco, ho parlato con gente gentile, ho incontrato amici che non vedevo da tempo.
Una cosa si deve sottolineare ancora una volta: la gente di Barolo è stata all'altezza. Cordiale, attenta, indaffarata, accogliete e, da quanto ho visto, i visitatori - i "furestè" - sono stati a loro volta all'altezza di queste qualità.
Ti ho cercato, cercavo il tuo cappello per riconoscerti ma non l'ho individuato.
Dylan dipinge, disegna continuamente e allora mi permetto di raccontare con poche parole il mio concerto come se fosse la descrizione delle opere contenute in una galleria d'arte molto contemporanea illuminata da luci antiche:
Gli ossidi graffiati di Hartung, le fiabe di Ontani, le colate di colore di Sam Francis, la bianca solidità di Wildt, il surreale di Dalì e anche qualche prova d'artista venuta male ma intirgante per l'enormità e l'innocenza degli errori.

Ho scattato molte fotografie, ne allego alcune (comprese quelle che riproducono gli stiscioni che colorano i viali di Alba con le frasi delle songs di Bob).

In attesa della tempesta che affronteremo senza ombrelli e stivaloni, ti saluto e ti ringrazio.

Maurilio

_________________________________________________________________________________________________________

La mail di Elena

Dio sa quanto mi commuove l’entusiasmo verso Bob!
È stato bello leggere le recensioni, avere i giudizi di chi ha più o meno gradito; in una qualche maniera ero là anch’io.
Quanti ricordi ho su Dylan, quante giornate, magari quando Internet non esisteva e allora dovevi fare mille telefonate agli organizzatori, agli assessori alla cultura, per sapere quando arrivava il Nostro, se il concerto era confermato, magari sapere dove alloggiava….che bei tempi andati.
E che ricordi legati ai tour, alla gente che conoscevi, alle giornate al sole o alla pioggia passate in fila, all’agitazione prima del concerto e a BOB ovviamente.
Oggi la febbre mi è un po’ passata, andando avanti negli anni, da buon Gemelli nata il 24 maggio (e beh, le stelle altrimenti che cosa ci stanno a fare?), ho cambiato le mie passioni (oggi mi entusiasmo di più per delle pieghe-coltello-tra-i-denti con la mia moto o per la visione aristotelica dell’arte e della storia di P.Daverio) ma i giorni passati seguendo il tourbus sono certo tra i migliori.
Lunga vita a Dylan e ai dylaniani.
Un abbraccio a tutti, GinTonicGhiacciato

PS: Mr.Tamb, se per caso pubblichi questa e-mail ti prego di non pubblicare il mio indirizzo, essendo questo l’indirizzo del lavoro….mi avete troppo emozionato…ho dovuto scrivere…non resistevo più
Grazie, Ciao Elena

_________________________________________________________________________________________________________

La mail di Mr.Spaceman

Mi aspetto un grande album. O perlomeno spero lo sia davvero.
Ma vorrei soffermarmi un istante sulla copertina di Tempest. Non la trovo invitante (per quel che vale la mia opinione),
quella scritta gigante TEMPEST (manca solo la scritta Joey affianco) in stile anni ottanta che ricopre il volto e gli occhi del monumento fotografato. Un' inspiegabile scritta gialla in fondo rendono il tutto molto impersonale. Paragono questa copertina a quella di Knocked out loaded. Premesso che Bob non si è mai distinto per le copertine dei dischi, mi dispiace vedere questa continua non attenzione alle immagini (con TTL si fece un'eccezione).
Ma incrocio le dita riguardo ai brani. Spero non vi siano troppi blues alla Someday baby o The leeve's...break. Sarà un grande album.


_________________________________________________________________________________________________________

Dylan torna con l'album "Tempest", e se fosse l'ultimo?               clicca qui

_________________________________________________________________________________________________________

Dylan ha fatto un accenno alla chitarra elettrica di Newport ieri sera a Lione?

Il nuovo episodio di History Detectives che ha indagato sull’autenticità della chitarra elettrica che Bob Dylan potrebbe aver suonato a Newport è stato trasmesso ieri sera. Uno dei punti focali dello spettacolo è stata la conferma dell’originalità degli scritti inediti di Dylan che erano nella custudia della chitarra, autenticati da Jeff Gold. La grafia delle parole "six white horses" che si trovano in entrambi i manoscritti è identica a quella degli altri originali di "Absolutely Sweet Marie".
Stranamente, proprio oggi, Dylan ha iniziato il suo show a Lione, in Francia, con "Absolutely Sweet Marie". Secondo il suo sito, Bob aveva suonato questa canzone l’ultima volta nel 2010.
Ieri sera, ho visto l'episodio di History Detectives riguardante Dylan e, a parte un paio di critiche minori, tra cui il ripetere ormai nauseante che il mito Dylan era stato fischiato solo perchè si era presentato con la chitarra elettrica invece della folk, sono d’accordo col programma in quanto vi era certamente una prova convincente che la chitarra in questione fosse quella utilizzata a Newport nel 1965. Mentre non è chiaro se Dylan abbia visto il programma, o anche forse solo sentito o seguito la polemica nei suoi contenuti, sembra essere più che una coincidenza il fatto che Dylan ha deciso di eseguire questa canzone particolare in questa data particolare.
Ecco la parte del programma riguardante Dylan:

 

Harold Lepidus, "Bob Dylan Examiner"
(Fonte: http://www.examiner.com/article/did-bob-dylan-hint-at-the-newport-electric-guitar-controversy-lyon-france?CID=examiner_alerts_article)

 

 
Giovedi 19 Luglio 2012

Lyon, France - Fourviere Nights Festival - Theatres Romains De Fourviere - July 18, 2012

1. Absolutely Sweet Marie (Bob on keyboard, Donnie on violin, Stu on acoustic guitar)
2. Man In The Long Black Coat (Bob center stage with harp, Stu on acoustic guitar)
3. Things Have Changed (Bob center stage with harp, Stu on acoustic guitar)
4. Tangled Up In Blue (Bob center stage with harp then on grand piano, Stu on acoustic guitar)
5. Rollin' And Tumblin' (Bob on grand piano)
6. Desolation Row (Bob on grand piano, Donnie on electric mandolin, Stu on acoustic guitar, Tony on standup bass)
7. High Water (For Charley Patton) (Bob center stage with harp then on grand piano, Donnie on banjo, Tony on standup bass)
8. Sugar Baby (Bob on grand piano, Stu on acoustic guitar, Tony on standup bass)
9. Tweedle Dee & Tweedle Dum (Bob on grand piano)
10. Forgetful Heart (Bob centrer stage with harp, Donnie on violin, Stu on acoustic guitar, Tony on standup bass with bow)
11. Highway 61 Revisited (Bob on grand piano)
12. Blind Willie McTell (Bob center stage with harp, Donnie on banjo, Stu on acoustic guitar, Tony on standup bass)
13. Thunder On The Mountain (Bob on grand piano)
14. Ballad Of A Thin Man (Bob center stage with harp then on grand piano and back to center stage with harp)
15. Like A Rolling Stone (Bob on grand piano)
16. All Along The Watchtower (Bob on grand piano)

(encore)
17. Blowin' In The Wind (Bob on grand piano then center stage with harp, Donnie on violin, Stu on acoutic guitar, Tony on standup bass)

_________________________________________________________________________________________________________

Barolo, Italy - Collisioni - July 16, 2012

Salve Mr. Tambourine Man,
sono Alberto Romagnoli. Sono uno studente di 18 anni, suono la chitarra e scrivo canzoni. Sono un fan sfegatato di Dylan e seguo Maggie's Farm da anni. Le faccio i complimenti e la ringrazio per l'impegno e la costanza nel portare avanti questo lavoro, utilissimo per i fans e vera fonte di notizie.
Ho visto 5 concerti del nostro caro Bob: Firenze 2009, Parma 2010, Alcatraz Milano 2011, Firenze 2011 e Barolo 2012.
Ho pensato che sarebbe stato bello scrivere una recensione sul concerto di Barolo e siccome ho visto che sul sito ne vengono pubblicate alcune ho pensato di inviarle la mia.

Ecco la recensione:

Tour review - Barolo, 16 Luglio 2012

di Alberto Romagnoli

"Più di mille chilometri per essere a tre metri da lui."
Ed eccoci al mio quinto concerto di Bob Dylan. Sono partito alle ore 14:00 dalla Toscana e alle 19:00 sono arrivato a Barolo! Più di 520 Km per il nostro Bob.
Bellissima location, nella terra delle Langhe, viti e vigneti. Ho saputo che a Bob sono state regalate 24 bottiglie di vino locale.
Alle 21:18 entra in scena Mr. Zimmerman. Vestito estivo con giacca nera, camicia, calzoni e cappello chiari, cravatta in cuoio e dei bellissimi stivali in pelle.
Io sono riuscito ad arrivare proprio sotto al palco e ho Bob a 5 metri!
I primi accordi di Stu Kimball e come da previsioni inizia Leopard-Skin Pill-Box Hat. Dylan si piazza al suo fedele organo. Bel suono blues caldo. Unica canzone nella quale ha suonato l’organo. Particolarmente impegnato Tony Garnier con una linea di basso che si incastrava con il resto. E in quel momento ho avuto la grande fortuna di incrociare lo sguardo con Tony, ha notato che sapevo il testo e che lo stavo incitando con il ritmo, io gli ho fatto un cenno e lui mi ha fatto un sorriso compiaciuto. Fantastico!
Poi segue la bellissima It's All Over Now, Baby Blue, suonata benissimo. Dylan passa al piano con intermezzi di armonica. Era veramente ispirato. Ho capito subito che sarebbe stata una delle perle della serata appena iniziata.
Poi passa al centro con un gran pezzo: Things Have Changed. Versione solita come a Firenze ’11, ma con Bob molto più partecipe. Ha fatto anche alcuni giochi con l’armonica nella strofa. Ha pure concesso qualche sorriso scaldando il pubblico.
Di seguito un altro pezzo fisso della scaletta Tangled Up In Blue. Le luci si sono abbassate lasciando un chiarore blu su Dylan. Sempre con microfono in mano e armonica. Sonorità teatrale. Era lui che ti parlava della sua vita. Di seguito, nel finale è passato al piano.
Seguono poi una Honest With Me dai toni blues jazzati. Dylan al piano. Ha apportato molte modifiche all’arrangiamento rispetto agli anni precedenti. Poi una bellisima Spirit On The Water. Ottimo lavoro di Tony allo stand-up bass. Segue poi The Levee's Gonna Break. Una vera diga d’acqua di suono. Parte lenta fino ad un finale spinto con assoli tra Dylan e Sexton.
Siamo giunti ad un altro dei punti focali della serata: A Hard Rain's A-Gonna Fall.
Dylan sempre al piano. Ottima versione del pezzo. Dylan si è girato spesso verso il pubblico, soddisfatto. Interpretazione da brividi. Di seguito, Dylan si alza e va al centro del palco con l’armonica. Vedo Donnie prendere il banjo. Visto il tema ricorrente sull’acqua ho immaginato bene ed è seguita una bella High Water (For Charley Patton).
Scendono le luci. Atmosfera. Dylan imbraccia la sua chitarra. Iniziano gli accordi di Simple Twist Of Fate e “They sat together in the park as the evening sky grew dark…” La folla espode in un boato. Dylan accenna qualche espressione con la bocca di compiacimento e nel finale nello sfumare della canzone suona un piccolo assolo conquistando tutto il pubblico.
Ora succede qualcosa di strano. Dylan va verso George Recile, come per cambiare qualcosa. Poi torna al centro del palco. Ha sempre la chitarra. Di solito il set è sempre stato di 17 canzoni in questo tour, e alla posizione 11 c’è sempre Highway 61 Revisited, invece come per voler rendere un omaggio si sentono di nuovo gli accordi di Dylan e inizia un’altra canzone alla chitarra I'll Be Your Baby Tonight. Questa canzone è stato proprio un dono di Dylan per i fans italiani. Di nuovo un grande boato. Dylan è particolarmente ispirato e anche qui suonerà qualche accenno di blues muovendo gambe in tempo di twist.
Poi posa la chitarra velocemente e si dirige di nuovo al piano. Ora è il tempo di Highway 61 Revisited. E che versione! Dylan gioca con le parole e con il giro di piano. Fantastica versione con un finale da film.
Dopo Highway 61 Dylan torna al centro del palco. Microfono e armonica. Donnie accenna qualcosa di violino. Inizia Forgetful Heart. Cantata e suonata veramente con il cuore. Dylan metterà spesso la mano sul cuore. Chiuderà con un bel solo di armonica.
Di seguito di nuovo al piano. Il colpo di cassa di George da il via a Thunder On The Mountain. Una vera esplosione di suono. Versione veramente gloriosa. Le parole “For the love of God, you ought to take pity on yourself “ vengono veramente dall’alto.
Poi è tempo di Ballad Of A Thin Man. Bob torna al centro dal palco. Notte fonda ormai. Armonica in mano. Inizia la gloriosa ballata di Mr. Jones. Oscura come sempre. Dylan è un crooner degli anni ’50. Nel cambio si dirige al piano. Si al piano proprio come nel lontano 1966!
Di seguito l’incendiaria Like A Rolling Stone. La folla esplode di nuovo. Dylan si diverte a fare giri con il piano voltandosi verso il pubblico e alzando una gamba. Come al solito la terza strofa è tagliata. Procede con la presentazione della “His Band” accennando l’accordo minore di All Along The Watchtower.
Le note dell’Apocalisse inondando la piazza. Dylan tiene una veloce e tirata versione della canzone suonando il piano per poi scomparire nel buio.
Ed ora è il momento del bis. Come nelle serate precedenti sarà “la risposta soffia nel vento”a concludere il concerto. E così, con il violino di Donnie inizia una commuovente Blowin' In The Wind. Dylan si siede al piano. Una magnifica versione nella quale Dylan nel finale prenderà l’armonica recandosi al centro del palco concludendo con un bellissimo solo di addio, ma non per sempre....
Le luci si accendono di nuovo, e muovendo le braccia quasi come per benedire, Dylan ringrazia la folla, per poi sparire nel buio....
Ed ecco un’altra data fantastica del tour infinito che entra a fare parte di noi, del nostro universo unito a lui, con lui, Bob Dylan. Grazie “Tempest”!


°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°

di Maurizio Longo

Ciao Mr.Tambourine,
sono appena rientrato dal Piemonte e ho appena riposto in cantina i numerosi campioni del Vino dei Re che ho prevelato da Verduno e Monforte.... ho fatto una strage !
Le langhe sono davvero spendide e pure i langhesi sempre disponibili e gentilissimi, ci torno sicuramente.
Il concerto di Barolo è stato ottimo e stranamente "jazzy", in alcuni passaggi addirittura divertente.
Quattro stelle le dò tranquillamente, ma come capita spesso mi è mancata qualche "gemma", sono invece lieto di aver assistito alla ricomposizione di ALL ALONG THE WATCHTOWER come fu creata e di aver sentitto HARD RAIN e I'LL BE YOUR BABE TONITE che non sentivo da tempo.
Io comunque l'ho sentito male, ero in fondo alla piazza, praticamente sotto al segnale stradale di Piazza Colbert e non mi sono spostato per non perdere il posto, ma devo dire che l'acustica in quel punto non era delle migliori.
Ho cercato il tuo cappellino "Homo sapiens", ma non mi sembra di averlo visto, se invecie hai visto un tipo un pò nervoso con una camicia rossa ed il manifestino d'ordinanza in mano che cercava un buon posto verso le 20:00 in giro per la piazza, quello ero io....Alla prossima !

°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°

di Gianluca coocoo bird

Ho cercato di salutare Dylan a Barolo...

Non scrivo alla fattoria da parecchio, allora ecco un breve racconto e qualche considerazione.
Con i soliti tre amici dylaniani (un quarto amico ora sta a Lisbona e ci chiede news di Dylan via sms) vado a Barolo a sentire il nostro bardo, che negli ultimi 13 anni abbiamo visto insieme quasi alla media di un live all'anno (la mia prima volta si perde nel tempo del 1987 a modena con Tom Petty & The Heartbreakers).
Quando ci avviciniamo alla piazza del concerto studio il posizionamento dei bus di Dylan & soci e programmo di provare ad avvicinarmici più tardi...
...Il concerto non mi soddisfa molto, ma ormai ho aspettative difficili: spero in brani che non ho mai ascoltato dal vivo o quasi (ma è il mio 16° concerto di dylan!), tipo Mississipi o Tryin' to get to heaven, My back pages, Chimes of freedom o Visions of johanna – mentre sono insofferente quando compaiono diversi blues standard (già ascoltati e riascoltati), molto simili e presenti anche nella stessa serata (a Barolo: The Leeve's gonna break, Thunder on the mountain ma anche ahimè Highway 61).
...Inoltre trovo che il sound sia partito bene, con Leopard skin che ha visto Dylan alla tastiera senza troppe pretese di farsi sentire mentre ha lasciato subito spazio ai chitarristi e soprattutto a riff e assoli di Charlie Sexton – ma è durata poco, perchè Dylan al piano ha reso un pòimprovvisato il finale della maggior parte delle canzoni e soprattutto ha monopolizzato il sound dei brani, tenendo la band sottotono e riarrangiando anche i pezzi più rock per assecondare il suo strumento del momento (anche LARS e All along the watchtower perdevano mordente!) - ho apprezzato di più Simple twist of fate e I'll be your baby tonight, nonostante gli evidenti inceppamenti di Dylan negli assoli (artrite?), grazie alla presenza più compatta del suono delle chitarre e di tutta la band in questi due brani.
...Però la risposta alle mie personalissime critiche è presto fatta: siamo a un concerto del performer Bob Dylan (non della sua band o del guitar hero Sexton), il quale Dylan cerca anche adesso un'espressività originale alle sue liriche, ancora oggi interpreta i suoi brani cercando possibili sentimenti diversi e nuovi, senza preoccuparsi troppo (così pare all'ascoltatore) di eventuali cattive riuscite o cadute di tono (alla sua età più comprensibili ancora).
...Veniamo al dunque: subito prima di fine concerto mi sono fatto largo tra la folla e sono corso allo spiazzo dei bus prima che il gruppo vi scendesse... come temevo uno della security locale, con cui ho scambiato qualche battuta, mi ha tenuto a una trentina di metri dai bus, che sono stati anche presidiati da un'auto dei carabinieri soppraggiunti apposta: al passaggio di Dylan l'ho chiamato da distante un paio di volte e si è fermato, in mezzo ai membri della band e ad altri della crew, voltandosi intorno (c'era anche qualcun altro che lo chiamava da una terrazza lì vicino)... ho cercato di fargli cenno ma eravamo nella penombra, Dylan allora ha proseguito e mi è rimasta l'idea che potesse forse essere disponibile a salutare qualche fan prima di andarsene...
...magari sarà per la prossima volta, ancora in italia, in qualche altra location particolare o insolita.

_________________________________________________________________________________________________________

La mail di Luca De Ieso

Grazie alla traduzione fatta da un amico lettore di Maggie's Farm sembra chiaro che quella in foto non sia la raffigurazione di Pallade Atena, ma del fiume Moldava, simbolo della Repubblica Ceca..
Allora forse la chiave per decifrare la scelta della copertina potrebbe celarsi nelle note della parte più famosa del
poema sinfonico "Ma Vlast" ("la mia patria") del compositore ceco Bedrich Smetana (1824-1884) dedicato al corso del fiume Moldava (in ceco "Vltava") che diventa immagine del cammino dell'uomo e della vita stessa.
Oltretutto ho letto che la melodia della "Moldava" è stata adattata da Samuel Cohen nel 1888 come inno nazionale dello Stato d'Israele (HaTikvah).

Intanto, in attesa di altre notizie da parte di Bob, non vedo l'ora di ascoltare questo bellissimo poema sinfonico.. come sempre, in un modo o in un altro, Bob arrichisce tutti noi!

Purtroppo però, il tema della "Moldava" si conclude con i toni di un misterioso addio..
che sia davvero questa "Tempest" una shakespeariana uscita dalle scene?
io spero ovviamente di no! :) e voi?
un saluto come sempre a tutti e a Mr. Tambourine!

Giusta la tua precisazione e ti ringrazio, anche se già nel mio articolo di ieri anticipavo le parole di Kuore Scuro e le tue ma senza specificare chiudendo con queste parole : La scultura raffigurata sulla copertina è un particolare del monumento a Pallade Atena, dea della saggezza e protettrice della città di Atene, che si trova di fronte al palazzo del parlamento austriaco a Vienna. Ecco la foto del monumento al completo:

La voce che la copertina di Tempest raffigurasse Pallade Atena veniva da molti siti americani che generalmente fanno il copia-incolla l'un l'altro, così invece di sbagliare uno solo sbagliano in cento. Qualcun altro aveva soggerito che l'ispirazione per la foto di copertina fosse la statua dell'Estasi di Santa Teresa d'Avila che si trova a Roma nella chiesa di Santa Maria della Vittoria, ma anche se molto simile non era quella.

Se gli stranieri vogliono sapere la verità dovranno adattarsi a fare la traduzuione delle nostre pagine, giusto? :o)

_________________________________________________________________________________________________________

Dylan e Knopfler ancora insieme per il North American Fall Tour 2012

Visto il successo del tratto finale del tour 2011, il sito ufficiale di Bob Dylan e quello di Mark Knopfler hanno annunciato oggi che anche quest’anno, per il Fall tour 2012, i due divideranno il palco come l’anno scorso.

 

 
Mercoledi 18 Luglio 2012

Barolo: Un incredibile Bob in un incredibile paesino
 
Barolo, le Langhe, terra da sogno ovunque si giri lo sguardo, le terrazze cariche di quell' uva dalla quale si estrae il miglior nettare del mondo, il “Barolo Re dei vini e vino dei Re”, quel succo frutto della pigiatura dell’uva che rendeva ebbri gli antichi Dei che poi, per divertirsi e scacciare la noia, scatenavano le peggiori guerre fra gli uomimi mortali. Poco è cambiato da allora, solo i trattori hanno sostituito i carri trainati dai maestosi buoi (nel castello Faletti di Barolo se ne può vedere ancora uno abbandonato in uno strettissimo passaggio che circonda la base del maniero), il vino è ancora il migliore del mondo, le colline con le terrazze cariche di viti incantano ancora la vista con la loro bellezza, il paesino, un piccolo borgo medioevale di meno di 700 anime arroccato sulla cima di una collina con poche case a circondare il castello. Che spettacolo questo piccolo borgo, che oggi ha l’onore di ospitare fra le sue viuzze la più grande icona della musica di tutti i tempi, uno che potrebbe stare tranquillamente sull’Olimpo assieme agli altri Dei icone di tutte le razze, ma quella della musica non gliela toglie nessuno, già, oggi Barolo ospita nientedimenoche il “Columbia Recording Artist Bob Dylan!
 

Sono uno dei primi ad arrivare, ci saranno una ventina di macchine nelle”vigne” (così chiamano i parcheggi, a Barolo tutto ciò che non è asfaltato è una “vigna”) e non di più. Salgo su un bus navetta con 5 o 6 altre persone e si sale in paese. Appena scendo ricevo un sms da barabba123456 che mi dice dove incontrarci per darmi il tanto sospirato biglietto. Ci incontriamo (come sei vestito? Io col cappellino bianco e la camicia verde, tu? Tutto di bianco), mi da il biglietto e mentre conversiamo per conoscerci un pò meglio, ci avviciniamo al palco. Sono circa le due e mezza, i 4 automezzi ( tre tourbus chiamati “beat the street” ed un bilico chiamato “Rock N’ Roll Trucking”) del Bob Dylan show sono arrivati verso le 11 di mattina, dopo nemmeno tre ore il palco è montato e stanno controllando con un computer i volumi e l’equalizzazione dei vari strumenti e microfoni. Chiedo al vecchio "barba bianca" John Eates che, in compagnia dell' indiano sikh che da anni fa parte dei tecnici del tour, se mi dice a che ora faranno il sound check, mi risponde che non lo sa, dico “Grazie lo stesso” e allora lui gentilmente mi richiama e mi dice “Aspetta”, va a guardare sul foglio degli orari della giornata redatto dal Tour Manager e mi dice “ Alle 5”. Io e Barabba sorridiamo e ringraziamo per la gentilezza. Barabba è stanco, si è fatto oltre 600 km per arrivare qui, torna in albergo per riposare qualche ora e per sottrarsi al sole che sembra voler friggere tutte le Langhe. Io preferisco gironzolare per il paesino, bere una birra gelata e chiaccherare con la gente. Faccio un giro intorno al castello e arrivo su un’altura dietro al palco, dove ci sono i camions, rimango un pò così, a guardare le Langhe senza fissare niente di particolare, ma ecco che la mia attenzione è attirata da un bus navetta che si ferma di fronte ai camions.

Il primo a scendere è un gladiatore alto quasi 2 metri, con un fedora nero in testa. Non può essere altri che Stu, vedo che guarda verso me che sono arroccato sul picco, allora grido “STUUUUUUU!!!!” e agito il braccio in segno di saluto, lui alza il braccio e mi risponde. Poi scende una sagoma tutta vestita in nero e riconosco Tony, seguito da uno che scoprirò più tardi essere Donnie, un altro tizio molto prestante che era il Tour manager del quale non conosco il nome, poi George e per ultimo Charlie, alto, magro e allampanato.

Donnie Herron, il tour manager, Stu Kimball, Charlie Sexton, Tony Garnier

Vedo che si dirigono verso il palco e allora ricordo quella stradina ad una cinquantina di metri sulla sinistra del palco davanti alla quale c’era una guardia della sicurezza, con sulla porta un cartello rosso con scritto “Everything This Way” ed una freccia che indicava la direzione della porta. Mi dirigo di corsa verso il posto, e nemmeno un minuto dopo mi trovo a due metri da Tony Garnier, George Recile, Charlie Sexton, Stu Kimball, Donnie Herron ed il tour manager. Arrivano al posto di blocco della security dove c’era un tizio che aveva problemi anche con l’italiano, non solo con l’inglese, ed essendo i 6 privi di qualunque pass, l’inserviente, ligio al dovere, non li lascia passare per andare nella stanza attrezzata a camerino per gli artisti. il TM tira giù tre o quattro cose irripetibili, Tony ride, gli altri guardano l’inserviente stupiti. Allora mi viene spontaneo di intervenire spiegando al tizio che sta impedendo il passaggio al TM e ai componeti della band di Dylan. L’incidente si chiude in questo modo, il tizio bofonchia qualcosa come per scusarsi e sposta la transenna per farli passare. Tony mi guarda e mi fa un cenno d’assenso col pollice rivolto verso l’alto mentre dice qualcosa che non capisco bene perchè detta sottovoce, capisco solo tank you. Allora lo fermo e gli dico che sono il webmaster del fansite italiano di Bob Maggiesfarm e gli chiedo se posso fare una foto con lui per il sito. Tony mi risponde che ha visto il sito (non so se sia vero o se l’ha fatto per compiacermi, comunque la cosa mi riempie di gioia) e viene verso di me per la foto. Il TM, ancora incazzato per la scena di prima, prende Tony per il braccio e lo trascina verso il camerino, poi mi dice di non rompere i coglioni. Gli rispondo che non è un crimine chiedere di fare una foto, allora si rilassa e mi da ragione, ma mi dice che ora non hanno tempo, aspetta dopo il suond check e forse riuscirai a fare la foto con loro. Entrano nella sla ed io decido di rimanere lì per scattare almeno qualche foto quando usciranno per andare a fare il SC.

Charlie, Stu, Tony, Donnie

Escono uno alla volta, prima Tony che mi fa ancora il gesto del pollice alzato. Poi esce Stu, lo saluto e lui mi risponde con una piccola pacca sulla spalla, poi è la volta di Recile che sembrava essere molto stanco, gli chiedo se va tutto bene e mi risponde un OK mica tanto convinto, esce poi Donnie che sembra o ubriaco o stravolto dalla fatica, camica bianca e pantaloni tutti spiegazzati, titubante gli chiedo”Sei Donnie?” Il viso si illumina e mi grida “That’s Me!” tutto contento perchè qualcuno l’aveva riconosciuto. Esce Charlie, abbastanza dandy alla faccia del caldo, camicia bianca aderente, gilerino, jeans attillati e un paio di stivali texani che non finivano mai. Mi son chiesto che numero di piede avesse, visto così sembrava il 55, saluto anche lui e mi risponde col pollice alzato mormorando qualcosa che non capisco.

Tour manager, Tony Garnier

Intanto il paese si era riempito di gente, alle sei e mezza hanno aperto i cancelli e la piazza ha cominciato a popolarsi anche se il sole ancora era a martello. Incontro Marina con il marito e l’amico Carlo, poi si unisce a noi Barabba bel riposato dopo il sonnellino. Vedo molti volti familiari, poi ho l’occasione di conoscere duluth49 e sua moglie, passeremo tutta la serata ad informare le donne intorno a noi dei titoli delle canzoni che non riuscivano a riconoscere, poi dai titoli siamo passate a domande di storia, varie ed attualità su Bob Dylan, insomma ci hanno usato come una specie di wikipedia portatile, però devo dire che noi ci siamo divertiti e loro erano tutte contente di aver incontrato qualcuno che poteva dissipare i loro dubbi.
Due parole sul pubblico, piazza stracolma, più di 5.000 persone di sicuro, colore dominante dei capelli il grigio, i giovani dai 18 ai 25 anni da cercare col lanternino, (ma solo all’estero i concerti di Bob sono in maggioranza frequentati da gente sotto i 30 anni?), a Barolo la media era dai 50 in su non ostante gli abbigliamenti casual-ricercati di molti simpaticissimi attempati dylanfans.

Non parlerò del concerto, lascio questo compito ad altri, dirò soltanto che il concerto è stato buono, Dylan in ottima forma e voglioso di cantare, infatti farà 18 canzoni invece delle solite 17, un regalino alle Langhe o al Festival intitolato a Blowin’ in the wind? Ho trovato molto buoni Stu e Tony, Donnie non pervenuto (ma quando si decideranno ad alzare il suo vulome nel mix in modo che si possa sentirlo?), Charlie, il ragazzo prodigio del Texas e diventato un uomo e non è più un prodigio, ha intrepretato la parte di un normalissimo chitarrista lontano da virtuosismi che strappano applausi, forse stanco e svogliato, non una delle serate migliori per lui, infatti era Tony che cercava di pompare Dylan nei momenti salienti. Anche Recile mi è sembrato stanco, ma era capibile, in 5 giorni Germania, Spagna, Francia, Italia e poi ancora Francia, ed il caldo di questi giorni non aiuta di certo a recuperare le energie. Comunque un concerto godibilissimo, con qualche imprecisione, specialmente nei finali, ma tutto sommato ampiamente positivo con un Bob caricato a pallettoni!

Prima di scendere alle vigne per riprendere l'auto cerco Barabba per salutarlo e ringraziarlo ancora ma nella massa di gente che abbandona la piazza non rieco proprio a vederlo, peccato, sono contento di averlo incontrato e approfitto ancora una volta di queste pagine per ringraziarlo.
 
 Mr.Tambourine

_________________________________________________________________________________________________________

“TEMPEST”, il nuovo album di Bob Dylan, uscirà il giorno 11 Settembre 2012

   

Il nuovo album di Bob Dylan chiamato “Tempest” è previsto in uscita per il giorno 11 Settembre 2012.
Ecco la tracklist:
1. Duquesne Whistle
2. Soon After Midnight
3. Narrow Way
4. Long and Wasted Years
5. Pay In Blood
6. Scarlet Town
7. Early Roman Kings
8. Tin Angel
9. Tempest
10. Roll On John

Confermate le indiscrezioni sui due pezzi principali, quello sul Titanic (probabilmente Soon After Midnight), e un altro su John Lennon (quasi certamente Roll On John).
La tempesta (The Tempest) è tradizionalmente ritenuta la penultima opera di William Shakespeare (l'ultima sarebbe l'Enrico VIII) e dovrebbe essere quella che segnò l'addio alle scene del celebre drammaturgo (almeno come attore). Fu rappresentata per la prima volta il 1º novembre 1611 al Whitehall Palace di Londra; probabilmente, in seguito, fu messa in scena anche al Globe Theatre e al Blackfriars Theatre.
Che sia un messaggio dylaniano per dire questo è il mio ultimo album?

La scultura raffigurata sulla copertina è un particolare del monumento a Pallade Atena, dea della saggezza e protettrice della città di Atene, che si trova di fronte al palazzo del parlamento austriaco a Vienna.
  

_________________________________________________________________________________________________________

La mail di Kuore Scuro

Ciao a tutti,
nella copertina alcuni hanno riconosciuto la dea Pallade rappresentata nelle diverse statue che adornano il Parlamento Austriaco a Vienna ma non è del tutto chiaro se sia quello il riferimento esatto. la foto del primo piano è vero ritrae il volto di una statua della fontana del parlamento ma secondo questo sito raffigura il fiume Moldava che attraversa la splendida città di Praga e che viene "abbracciata accolta" dal fiume Elba (rappresentata dall'altra donna sulla sinistra).

http://www.parlament.gv.at/GEBF/ARGE/Historisches/DreiGoettinnen/index.shtml
trad: "La vasca con la fontana in granito è la rappresentazione del fiume Elba e Moldava (a destra), Moldova si trova tra le braccia di Elba"

- La Moldava è un fiume dell'Europa Centrale che scorre interamente nella Repubblica Ceca , di cui è il maggior corso d'acqua -

Mentre la foto (esattamente quella utilizzata per la copertina) si rintraccia nel sito 123rf.com (archivio fotografico) ricercando dea Pallas.
http://it.123rf.com/search.php?word=dea+pallas&imgtype=1&t_word=goddess+pallas&t_lang=it&srch_lang=it
Dea Pallas (Pallade - la fanciulla uccisa per sbaglio durante un gioco dall'amica Atena. La dea, in segno di lutto, ne assunse nome) .
Chi ha commesso l'errore? Quale era l'intenzione del vecchio bob?

http://de.fotolia.com/id/21415546

_________________________________________________________________________________________________________

Barolo: Bob Dylan,la leggenda diverte e si diverte                         clicca qui

_________________________________________________________________________________________________________

Il mito conquista Barolo                                                                  clicca qui

_________________________________________________________________________________________________________

La Langa arricchita (e Bob Dylan)                                                   clicca qui

_________________________________________________________________________________________________________

Collisioni, day 4: gran finale con Bob Dylan                                   clicca qui

 

 
Martedi 17 Luglio 2012

Barolo, Italy - Collisioni - July 16, 2012

   

1. Leopard-Skin Pill-Box Hat (Bob on keyboard)
2. It's All Over Now, Baby Blue (Bob on grand piano with harp, Stu on acoustic guitar)
3. Things Have Changed (Bob center stage with harp, Stu on acoustic guitar)
4. Tangled Up In Blue (Bob center stage with harp then on grand piano, Stu on acoustic guitar)
5. Honest With Me (Bob on grand piano, Stu on acoustic guitar)
6. Spirit On The Water (Bob on grand piano with harp, Stu on acoustic guitar, Tony on standup bass)
7. The Levee's Gonna Break (Bob on grand piano, Donnie on electric mandolin)
8. A Hard Rain's A-Gonna Fall (Bob on grand piano, Donnie on electric mandolin, Stu on acoustic guitar, Tony on standup bass)
9. High Water (For Charley Patton) (Bob center stage with harp then on grand piano, Donnie on banjo, Tony on standup bass)
10. Simple Twist Of Fate (Bob on guitar, Stu on acoustic guitar)
11. I'll Be Your Baby Tonight (Bob on guitar, Stu on acoustic guitar)
12. Highway 61 Revisited (Bob on grand piano)
13. Forgetful Heart (Bob center stage with harp, Donnie on violin, Stu on acoustic guitar, Tony on standup bass with bow)
14. Thunder On The Mountain (Bob on grand piano)
15. Ballad Of A Thin Man (Bob center stage with harp, then on grand piano and back to center stage with harp)
16. Like A Rolling Stone (Bob on grand piano)
17. All Along The Watchtower (Bob on grand piano)

(encore)
18. Blowin' In The Wind (Bob on grand piano then center stage with harp, Stu on acoustic guitar, Tony on standup bass)

 

 
Lunedi 16 Luglio 2012

Nimes, France - Festival de Nimes - Les Arenes - July 15, 2012

1. Leopard-Skin Pill-Box Hat (Bob on keyboard)
2. Don't Think Twice, It's All Right (Bob on grand piano, Stu on acoustic guitar, Tony on standup bass)
3. Things Have Changed (Bob center stage with harp, Stu on acoustic guitar)
4. Tangled Up In Blue (Bob center stage with harp, Stu on acoustic guitar)
5. Rollin' And Tumblin' (Bob on grand piano)
6. Tryin' To Get To Heaven (Bob on grand piano, Stu on electric guitar)
7. Summer Days (Bob on grand piano, Tony on standup bass)
8. Sugar Baby (Bob on grand piano, Donnie on electric mandolin, Stu on acoustic guitar, Tony on standup bass)
9. Tweedle Dee & Tweedle Dum (Bob on grand piano)
10. Visions Of Johanna (Bob on grand piano, Donnie on electric mandolin, Stu on acoustic guitar)
11. Highway 61 Revisited (Bob on grand piano)
12. Simple Twist Of Fate (Bob center stage with harp, Stu on acoustic guitar)
13. Thunder On The Mountain (Bob on grand piano)
14. Ballad Of A Thin Man (Bob center stage with harp then on grand piano at end) **
15. Like A Rolling Stone (Bob on grand piano)
16. All Along The Watchtower (Bob on grand piano)

(encore)
17. Blowin' In The Wind (Bob on grand piano then center stage with harp,
Donnie on violin, Stu on acoustic guitar, Tony on standup bass)

** Bob finally played piano on Ballad Of A Thin Man as he did in 1966. No reports of anyone yelling "Judas" at the end of this song.

 

 
Domenica 15 Luglio 2012

Cap Roig, Spain - Cap Roig Festival - Botanical Gardens Auditorium - July 14, 2012

1. Leopard-Skin Pill-Box Hat
2. To Ramona
3. Things Have Changed
4. Tangled Up In Blue
5. The Levee's Gonna Break
6. Every Grain Of Sand
7. Ballad Of Hollis Brown
8. The Lonesome Death Of Hattie Carroll
9. Rollin' And Tumblin'
10. Visions Of Johanna
11. Highway 61 Revisited
12. Simple Twist Of Fate
13. Thunder On The Mountain
14. Ballad Of A Thin Man
15. Like A Rolling Stone
16. All Along The Watchtower

(encore)
17. Blowin' In The Wind

_________________________________________________________________________________________________________

Che noia il “Guitar-gate”!

Ho letto ieri sul web questo articolo di Freidman che ho pensato di fare mio perchè la penso esattamente allo stesso modo, Dylan, nei suoi 50 anni di carriera, avrà suonato centinaia di chitarre e questa cosa della chitarra di Newport è veramente ridicola, almeno, io la trovo ridicola, in sostanza l’articolo di Freidman diceva questo:
Quando Bob Dylan si esibì in Cina l’anno scorso, tutto il clamore e le critiche furono impostate sul suo apparente rifiuto di cantare i suoi pezzi più famosi,”Blowin 'in the Wind" in testa.
Poi, Dylan fu criticato per la sua mostra di quadri ripresi o copiati da altri dipinti o fotografie. Con Dylan, c’è sempre in ballo qualcosa. Come lui stesso ha scritto in "Mississippi: “I miei guai sono iniziati appena ho appoggiato a terra la valigia” .
Adesso c’è questo stupido Guitar-gate. Il tutto è incentrato sul dibattito di dove si trova ora la chitarra elettrica che Dylan ha suonato al Festival di Newport nel 1965, nel suo primo concerto cosìdetto “elettrico”.
Potrei dire “Ancora un’altra storia del cacchio?” a seguito di tutti questi bollettini o dibattiti sul web.
Mi sono sempre interessato prima della musica di Dylan che non del vorticoso gossip che inevitabilmente lo circonda, qualunque cosa faccia o non faccia, se fa qualcosa qualcuno si lamenta, se non la fa si lamentano gli altri, è come il cane che rincorre la sua coda. Le persone cercano sempre di approfittarsene della sua fama mondiale per cercare di raggranellare un pò di dollari senza far tanta fatica con qualche storiella legata al suo nome.
Allora, perché ci interessiamo ancora di queste cose? Cos’è che rende Dylan così profondo dentro di noi?
In parole povere, la risposta (my friend) è la stessa di sempre: il potere delle parole di Dylan avrà sempre una grande risonanza e lo farà apparire sempre come una persona speciale. La gente lo identifica sempre come il portavoce di una generazione, e vogliono sentirsi vicino alla sua eredità.
Da quando Bob è diventato famoso, la fama è sempre stata per lui, a seconda dei momenti, o una benedizione e una maledizione. Tutto questo chiacchiericcio sulla chitarra è veramente ridicolo, perché a me sinceramente non mi importa davvero niente di sapere chi possiede quella chitarra o dove si trova. In che modo queste informazioni potrebbero arricchire la mia vita o il mio apprezzamento per Dylan? Queste cose generano solo una montagna di sciocchezze che sia Dylan che tutti noi potremmo facilmente vivere anche senza.
Certo, leggo e posto sul sito ogni parola che viene pubblicata giusto per stare al passo, ma non posso fare a meno di chiedermi se è una cosa veramente importante.
Tutte queste chiacchere portano sempre più pubblicità a Dylan, aumentando la possibilità di vendere più albums quando uscirà il suo prossimo lavoro in studio, probabilmente fra pochi mesi. Lui ei suoi collaboratori probabilmente stanno ridendo di gusto per la giusta tempistica di questa trovata della chitarra.
Dylan rimane un gigante dentro di noi appassionati e nella società in generale, è diventato la voce di tutte le generazioni che ha attraversato, è uno dei pochi musicisti che ha sempre detto qualcosa di significativo. Lui è importante, ecco perchè la gente si preoccupa e discute qualsiasi cosa lo riguardi.
Ora, spettacoli dal vivo a parte, siamo in attesa del nuovo album, chitarra di Newport o no.

___________________________________________________________________________________________________________

Collisioni, day 1: Subsonica, Coccoluto e le cantine di Barolo       clicca qui

___________________________________________________________________________________________________________

Dio e Woody al Gran Canyon                                                            clicca qui

 

 
Sabato 14 Luglio 2012

Ci vediamo lunedi a Barolo

La mail di barabba123456

Ciao, ho appena letto nel sito che sei senza biglietto, a me avanza quello di mia sorella che non puo venire e se ci vediamo a Barolo te lo regalo (te lo spedirei per posta ma oramai credo sia troppo tardi).
Io parto da ..... la mattina e dovrei essere in albergo nelle prima ore del pomerigio, poi possiamo vederci e ti do il biglietto, il mio numero è 33. .. .. ..., e il mio nome è ....... .........; avevo scritto una mail al sito qualche mese fa sulla nascita della mia passione per Dylan "grazie" ad un incidente stradale.
Sarebbe un piacere per me offrirti questo concerto come piccolo ringraziamento per la gestione del sito.
Fammi sapere in tempo perchè se durante la fila per entrare non ho avuto notizie e ci sono alcune delle ragazze che cercano il biglietti for free lo regalo a loro.
Ciao

Grazie alla generosità dell’amico barabba123456 anch’io ho avuto il biglietto per Barolo, e sarò più contento di poter incontrare tanti amici di maggiesfarm che di poter vedere il concerto stesso. Per chi mi vorrà riconoscere, porterò un cappellino bianco con sopra stampata l’impronta di un piedone e la scritta Homo Sapiens. Quindi ci vediamo a Barolo, con l’augurio che sia una grande giornata sotto tutti i punti di vista. Lasciatemi ringraziare ancora barabba (certo che il nikename fa a pugni con la sua generosità!) e allora a Barolo dunque, troviamoci, conosciamoci e divertiamoci. Mr.Tambourine :o)

___________________________________________________________________________________________________________

Benicassim, Spain - Benicassim Festival - July 13, 2012

1. Leopard-Skin Pill-Box Hat
2. To Ramona
3. Things Have Changed
4. Tangled Up In Blue
5. Honest With Me
6. Make You Feel My Love
7. The Levee's Gonna Break
8. Desolation Row
9. High Water (For Charley Patton)
10. Spirit On The Water
11. Highway 61 Revisited
12. Simple Twist Of Fate
13. Thunder On The Mountain
14. Ballad Of A Thin Man

(encore)
15. Like A Rolling Stone

___________________________________________________________________________________________________________

“Collisioni 2012″: tra poco Patti Smith e Bob Dylan a Barolo          clicca qui

___________________________________________________________________________________________________________

Rock e cultura, il debutto di Collisioni                                              clicca qui

___________________________________________________________________________________________________________

L’ opinione di Al Kooper circa le polemiche sulla chitarra elettrica che Dylan ha usato a Newport.

Martedì notte, la PBS metterà in onda l'episodio della prima stagione di Detectives Stories. Il fulcro dello show è se la chitarra elettrica Fender Stratocaster che Bob Dylan suonato al Festival Folk di Newport nel 1965 è realmente quella in possesso della figlia di un pilota che portava col suo aereo Dylan ai concerti a metà degli anni 1960. Con la chitarra ci sono anche dei fogli di carta contenenti alcune poesie inedite di Dylan, con pezzi di frasi che sono state poi incluse nell’album del 1966 Blonde On Blonde.
Mentre non vi sono prove convincenti che quella sia davvero la chitarra che Dylan ha suonato in quel giorno fatidico, lo staff di Dylan ha negato il fatto, dicendo che quel giorno Dylan andò a Newport in macchina e non in aereo, e che Bob possiede ancora l'originale, leggendaria, Fender Stratocaster.
Ho chiesto ad Al Kooper, che ha suonato le tastiere con Dylan a Newport, sull’album Highway 61 Revisited album e diversi pezzi di Blonde on Blonde, se aveva qualche ricordo di come Dylan era arrivato per quel concerto che cambiò il mondo.
Ecco la sua risposta:
In tutta sincerità, non ho idea di come Bob sia arrivato a Newport, ma penso più probabile che sia arrivato in macchina, gli aerei venivano usati solo per distanze molto superiori che da New York a Newport. E dopo aver posseduto una volta una delle chitarre di Jimi Hendrix, posso solo ipotizzare che la chitarra di cui stiamo parlando sia anch’essa stata realizzata in legno e metallo come tutte le altre Stratocaster del mondo. Hanno fato la prova del DNA?
Buona fortuna /@l K% per

Harold Lepidus, "Bob Dylan Examiner"
http://www.examiner.com/article/al-kooper-chimes-on-the-bob-dylan-newport-electric-guitar-controversy?CID=examiner_alerts_article

___________________________________________________________________________________________________________

La Fender stratocaster di Bob Dylan                                                 clicca qui

___________________________________________________________________________________________________________

Woody Guthrie a cento anni dalla nascita                                        clicca qui

___________________________________________________________________________________________________________

100 anni fa nasceva Woody Guthrie                                                  clicca qui

___________________________________________________________________________________________________________

Quando il rock di Fender infiamma Wall Street                                clicca qui

 

 
Venerdi 13 Luglio 2012

Tutto pronto per "Collisioni"                                                             clicca qui

___________________________________________________________________________________________________________

Collisioni 2012 backstage: un "infiltrato speciale" a Barolo             clicca qui

___________________________________________________________________________________________________________

Che fine ha fatto la chitarra elettrica di Bob Dylan?                          clicca qui

___________________________________________________________________________________________________________

Ehi Dylan, avevi mica perso una chitarra?                                        clicca qui

___________________________________________________________________________________________________________

La mail di Maurilio

Solo per chiarire meglio perchè, evidentemente, non mi sono espresso bene:
Cercavo 2 biglietti, MF ha pubblicato il mio annuncio volto a tale ricerca, passate 2 settimane sensa esito ho cercato nel web trovando il primo biglietto a 118 euro per il secondo il costo non era inferiore a 190 quindi ho desistito.
Ai primi di luglio mi telefona una persona che dice di essere appasionata di Dylan e di aver letto il mio annuncio su MF e mi propone l'acquisto. Alla domanda: quanto mi costa? la risposta è stata: potrei incassare a anche 150, ho trovato persone che me ne danno 120 ma se vuoi ti faccio 100.
Questo è quanto.Ciao.

Ciao anche a te e grazie per la precisazione, :o)

___________________________________________________________________________________________________________

Dresden, Germany - Junge Garde - July 3, 2012

di Reinald Purmann

Nuovo Tour Europeo di Dylan – I tempi stanno cambiando? Credo di si: Le cose sono cambiate!
Ho avuto il privilegio di vedere Dylan e la sua band in due notti di fila a Berlino e Dresda, ma consiglio agli amici europei di andare a vedere di persona.
Innanzitutto, ci sono alcune modifiche minori, l’inizio è un pò pigro, avendo la sicurezza di coinvolgere tutti nel proseguimento dello show (no, scusate, questa non è una novità) dopo il solito annuncio improvvisamente Stu Kimball esce solo dalle quinte posteriori, e sta già suonando l’intro di qualcosa che sembra essere LSPBH, George Recile si unisce, e poi arriva il resto della band seguita da Bob nel suo look da White-House.
Il cambiamento più importante è la presenza di una massa oscura nel centro del palco, il famoso Grand Piano e, ugualmente importante, la tastiera accanto al piano! Vedere Dylan suonare il grand piano vale il prezzo del biglietto! Sa cantare con il piano come un qualunque Piano Man di un Piano Bar (impressionante, emotivamente profonda “Love Sick" a Berlino), può diventare un Rock'nRoller (come in "Rollin 'and Tumblin'" a Dresda), e può anche giostrarsi tra pianoforte e tastiera come in "HWY 61" a Berlino). E bisogna vederlo, seduto alla panca del piano come su un pony, facendo cose imprevedibili con le mani, il piede sinistro poggiato su un amplificatore. Sicuramente questo vi ricorderà il giovane Chapliniano di una volta.

Egli interpreterà il tenore dell'Opera Italiana, mentre gesticola cantando "Thin Man" o “Things Have Changed” in entrambi gli show. (Ci dispiace – nell’ Opera non ci sono parti per armonica a bocca).
Poi può fare il Guitar-Man come nella perfetta "It Ain’t Me Babe” a Berlino o "Tangled" in entrambi. E - questo è più importante, lo farà nel modo che meglio si adatta ad ogni canzone.
Lui e le sue canzoni sono al centro dello show. E le set-list stanno cambiando, sono in via di sviluppo.
A Dresda ha eseguito 7 canzoni diverse dalla sera prima. E la band? Perfetta, grandi musicisti tutti, con abilità perfetta per dare la giusta cornice allo spettacolo. Non hanno nulla da dover dimostrare a nessuno.

Le sedi erano entrambe molto belle – la piazza Barrack nella vecchia fortezza prussiana di Spandau e un anfiteatro alla moda in un tranquillo parco a Dresda. L'intero spettacolo in una rilassata atmosfera estiva, ("Summer Days" a Dresda era perfetta!)
Così - Quest'uomo unico, decorato con la medaglia della Libertà, Principe delle Asturie, Cavaliere della Legion d’Onore, vincitore del premio Polar Music, Dottore multiplo in Musica (Princeton, St. Andrews), sempre candidato # 1 per il Premio Nobel ha reinventato il suo show 2012 show.

 

 
Giovedi 12 Luglio 2012

Bilbao, Spain - Guggenheim Museum Esplanade - July 11, 2012

1. Leopard-Skin Pill-Box Hat
2. Man In The Long Black Coat
3. Things Have Changed
4. Tangled Up In Blue
5. Rollin' And Tumblin'
6. Spirit On The Water
7. Summer Days
8. A Hard Rain's A-Gonna Fall
9. High Water (For Charley Patton)
10. Simple Twist Of Fate
11. Highway 61 Revisited
12. Can't Wait
13. Thunder On The Mountain
14. Ballad Of A Thin Man
15. Like A Rolling Stone

(encore)
16. Blowin' In The Wind

___________________________________________________________________________________________________________

William DeVogue sostiene di essere il primo figlio di Bob Dylan

By Mike Madden

  William DeVogue


Per decenni è stato detto che il romanticissimo primo serio amore di Bob Dylan iniziò con Suze Rotolo nel 1961. La Rotolo incontrò Dylan nel Greenwich Village a New York, quando lei aveva solo 17 anni e lui 19, e i due han vissuto come una vera coppia per tutta la maggior parte dei primi anni '60. Tuttavia, William DeVogue, 48 anni, residente a Portsmouth, Rhode Island, sta dicendo che sa di una storia d'amore che Dylan ha avuto durante i primi anni '60 oltre a quella con la Rotolo e con Joan Baez.

  Anita "Tina" Grace DeVogue

In realtà, l'uomo sostiene che la sua madre biologica, Anita "Tina" Grace DeVogue, che lui ha cercato per anni prima di riuscire a trovarla, diede alla luce il primo figlio di Dylan – il DeVogue stesso.
Durante i primi anni '60, Tina viveva al Greenwich Village, cercando di fare la cantante folk. Lì, dice DeVogue, la madre ebbe una relazione con Dylan nell'estate del 1963. (DeVogue è nato il 12 maggio 1964.)
Tina, di fronte a una vita dispendiosa a causa della sua tossicodipendenza e senza finanze sufficienti, diede il figlio William in adozione quando aveva 10 mesi di età, e fu adottato legalmente verso i tre anni. Rendendosi conto di essere ancora troppo giovane per ricordare qualcosa della sua vera madre, DeVogue ha trascorso gran parte della sua vita adulta alla ricerca di indizi utili per sapere le identità dei suoi genitori biologici.
Nel 1992, DeVogue incontrò un uomo di nome Michael Eugene Procyszyn, amico intimo di Tina durante quei giorni del Village, che gli ha detto di conoscere l'identità di sua madre, ma non sapeva più dove si potesse trovare. E' stato un inizio, sicuramente, ma non esattamente un grande aiuto.
La ricerca DeVogue è rimasta relativamente infruttifera fino a quando, nel 2009, apri due acconti Facebook sia sotto il suo nome di nascita sia sotto quello da adottato. Presto, un uomo della Pennsylvania lo contattò con un messaggio via Facebook, dicendo che aveva conosciuto una Tina DeVogue al Greenwich Village negli anni '60. "Cercala a Boston," l'uomo ha suggerito di DeVogue.

Per farla breve, DeVogue trovato la madre in un localino del quartiere giamaicano di Boston. Dopo diverse visite a casa sua, Tina ha dichiarato che il padre di suo figlio non era Procyszyn, come aveva pensato una volta, ma piuttosto, era abbastanza sicura, Bob Dylan. Volendo conoscere non uno ma entrambi i suoi genitori, DeVogue ha quindi cercato di determinare se la cosa potesse essere vera, se suo padre poteva essere davvero uno dei più grandi, se non il più grande, artista dell’avanguardia del 20° secolo.
"Prima di trovare mia madre, ero indifferente alla sua musica", dice DeVogue. "Ho amato alcune delle sue canzoni come “Blowin' in the Wind” e “The Times They Are A-Changing”, tanto più “Blowin' in the Wind” perché collegavo quei testi alle mie frustrazioni di non essere in grado di trovare mia madre, e speravo che le risposte alle mie domande mi fossero portate un giorno dal vento. Fu solo dopo aver trovato mia madre e conosciuto diversi dettagli della sua vita nel Village che ho davvero studiato la scena con Dylan negli negli anni '60.
DeVogue sostiene che sia Dylan che il suo manager, Jeff Rosen, conoscono il suo caso. Nel 2010, DeVogue ha parlato con Rosen al telefono e da allora gli ha mandato numerose e-mail. Dylan, senza negare una qualsiasi delle rivendicazioni di DeVogue, ha detto "non ricordo" di essere il padre del figlio di Tina. Alla fine, DeVogue ha chiesto a Dylan di sottoporsi al test del DNA per determinare la paternità. ma Dylan ha rifiutato

(Fonte: http://www.contactmusic.com)


___________________________________________________________________________________________________________

Bob Dylan ha un figlio illegittimo?                                                    clicca qui

___________________________________________________________________________________________________________

La mail di Maurilio

Ciao Mr.Tambourine,
stavo per scriverti anch'io per chiederti come potevamo organizzarci per incontrarci a Barolo e finalmente conoscerci.
Ho letto sul sito che non ci sarai. Mi dispace due volte:
1) perchè non avrò la possibilità di conoscerti
2) perche quelli di Collisioni hanno commesso un grande errore, peccato perchè l'evento nel suo complesso è di notevole livello!

In queste situazioni occorrerebbe sempre tenere conto di chi ha la passione vera unita a un grande impegno verso l'ARTE, in qualunque forma essa si esprima, come te, per quanto offri a tutti noi ( Dylaniati e no ) tramite il sito.
E' vero che il concerto di Barolo è andato esaurito da subito, ma Maggiesfarm ha fatto molto per promozionare tutto l'evento Collisioni, almeno per questo avrebbero dovuto esserti grati ( visto che la valutazione sull'importanza del sito italiano di Dylan "non ha contato abbastanza" )
Certo è che questo è un concerto che ha in se delle "particolarità", alcune positive altre decisamente meno:

location "particolare"
contesto "particolare"
prezzo del biglietto di partenza "particolare"
prezzo dei biglietti post "super particolare" oltre i 100 euro ( e chissà quanti avranno in mano un ticket fasullo avendolo pagato come 2 o 3 pieni di gasolio )
assenza "particolare" di Maggiefarm
maggiefarmers "particolari" che leggono sul sito la mia ricerca di un secondo biglietto e ammettendo di averlo pagato 29 euro me ne chiedono 100 al netto dello "sconto"

Come già si è detto in altre occasioni i personaggini di stampo politico ci sono sempre con le loro ceste colme di splendida ignoranza e i visi abbronzati dai riflessi dei lacchè. Non credo che questo paese ne potrà mai fare a meno semplicemente perchè è un paese che non si ama, si sbronza con poco e si abbronza con niente.
Io ci sarò, lassù, lunedì ( 118 euro tramite "secondo mercato" ) e tutto quello che mi sembrerà interessante raccontare lo racconterò.
A presto e GRAZIE! Maurilio

Grazie a te per le tue osservazioni che mi sembrano corrette, anche se non definirei "maggiesfarmer" ma piuttosto "uno che per l'occasione tira l'acqua al suo mulino" colui che ti ha venduto il biglieto a 118 euro. Credo che lo spirito dei Maggiesfarmers sia di un altro stampo, completamente diverso, ma, come in tutte le cose, nella massa si trova di tutto.

___________________________________________________________________________________________________________

La mail di MR. SPACEMAN

E' ASSOLUTAMENTE VERGOGNOSO NON AVER DATO L'ACCREDITO STAMPA. SONO SENZA PAROLE. "COLLISIONI"? VERGO..... CON TUTTO QUELLO CHE RAPPRESENTA QUESTO SITO IN ITALIA RIGUARDO A DYLAN ED A TUTTA LA PUBBLICITA' FATTA PER LA DATA DA PARTE DEL SITO (INTERVISTA INCLUSA). E' DAVVERO UN PAESE DEL CAZZO IL NOSTRO, FATTO DA PERSONE MEDESIME.
DELUSISSIMO COME SE FOSSE CAPITATO A ME E NEANCHE TI CONOSCO.
SENZA PAROLE.
E POI LIQUIDARTI CON 4 RIGHE DEL CAZZO?
QUANTE PAROLE AVREI PER LORO...HANNO FATTO UNA FIGURA DI .....! ENORME. E N O R M E. BRAVI A CREARE L'EVENTO, MA POI L'ITALIANO ESCE SEMPRE FUORI....

MR. SPACEMAN

Grazie anche a te per la solidarietà, :o)

 

 
Mercoledi 11 Luglio 2012

Negato l'accredito stampa a Maggiesfarm da "Collisioni"

Alcuni giorni fa un amico mi ha scritto esprimendomi alcune sue impressioni ma chiedendomi di non pubblicare la sua mail, (non capisco il perchè, visto che le sue parole sgorgavano chiare, fresche e dolci come acque di fonti montane dal suo cuore), e come lui diversi altri mi hanno chiesto come fare per riconoscermi a Barolo.
Sono davvero spiacente di dover dire a questi amici che purtroppo a Barolo io non ci sarò, l’uffucio stampa di “Collisioni” mi ha comunicato di non poter soddisfare la mia richesta di accredito come rappresentante del sito italiano di Bob Dylan con queste precise parole:
Caro collega,
mi spiace ma non possiamo confermare l'accredito che ci hai richiesto.
Speriamo di riuscire a vederci lo stesso al festival!
Grazie e a presto
Ufficio Stampa - Head Press Officer – Bureau de press
press@collisioni

Ammetto di essere molto dispiaciuto per questo rifiuto, ma non è mia abitudine ne discutere ne contestare le decisioni degli altri anche se non le condivido come in questo caso, anzi, credo che maggiesfarm avrebbe certamente meritato qualcosa di più, ma da noi la meritocrazia è quasi un oggetto sconosciuto.
Ma non importa, io il mio dovere verso di voi fedeli frequentatori del sito l’ho fatto fino in fondo, dandovi tutte le notizie che potevo su “Collisioni”, e questo mi è sufficiente. Ho visto tanti concerti di Bob e uno in meno non mi cambierà la vita. Certo, era un’ottima occasione per conoscere molti di voi, maggiesfarmers o frequentatori occasionali, ma qualcuno ha deciso che maggiesfarm non era importante così come qualche altro personaggio. Così sia, con dispiacere ma senza rancore, sarà per la prossima volta, un saluto e un grazie a tutti,

Mr.Tambourine

 

 
Martedi 10 Luglio 2012

M.F. intervista Filippo Taricco, direttore artistico di “Collisioni 2012”

A cura di Marina Gentile e Mr. Tambourine

Mancano pochi giorni all’avvio del festival Collisioni 2012 nell’ambito del quale per quattro giorni si succederanno appuntamenti letterari e musicali nella splendida cornice delle vigne di Barolo, tra una cantina di produttori del famoso ed omonimo vino ed il museo dell’arte e della storia della viticoltura che per i Barolesi è una vera e propria ragione di culto. Sin dall’annuncio della data italiana del tour europeo 2012, che allo stato resta l’unica, aveva destato curiosità che la scelta di Bob Dylan (e/o del suo manager) fosse caduta su questo piccolo borgo di collina che conta solo 752 anime fra i suoi abitanti ed ha un centro abitato di solo 300.000 mq. A consultare google maps si stenta a credere che in questo luogo possa accedere il fiume di persone, che stando ai dati delle edizioni precedenti (svoltesi però nel comune limitrofo di Novello), ci si attende, e persino che possano trovare spazio le cinquemila persone che, in un batter d’occhio, hanno comprato il biglietto per assistere al concerto del Nostro lunedì 16 luglio. Eppure gli organizzatori della manifestazione sono pronti, con entusiasmo e determinazione, a misurarsi con tale contesto urbano e logistico, per la perfetta riuscita del festival. Ma, ovviamente, questa non era la sola curiosità che ci ha spinti a fare due chiacchiere con il direttore artistico di Collisioni. Il festival quest’anno è denominato “The Wind” e si chiuderà con l’esibizione di Bob Dylan che quest’anno celebra il cinquantenario della carriera, iniziata ufficialmente con la pubblicazione del primo album, dal titolo omonimo, nel 1962. Ma il 2012 è un anno ricco di ricorrenze legate alla carriera del Nostro che ai fan appassionati non possono passare inosservate: il 14 luglio 1912 nasceva Woody Guthrie ed il 9 luglio1962 veniva incisa “Blowin in the wind”. Il titolo della manifestazione non lasciava dubbi sul fatto che gli organizzatori di Collisioni 2012 si richiamassero fortemente alla poesia ed alla musica di Bob Dylan tanto da connotarne l’intero festival, unico tributo italiano al grande artista in quest’anno di ricorrenze memorabili, della cui genesi abbiamo voluto chiedere a filippo Taricco.

MF: Quando e dove nasce il gruppo che ha ideato Collisioni ed a quali radici culturali si richiama?
Filippo Taricco: Il gruppo che ha ideato la manifestazione poi denominata Collisioni è nato intorno al 2008 ed ha realizzato la prima edizione nel 2009, si tratta di un gruppo molto eterogeneo di persone che provengono non solo dal Piemonte ma anche da Roma e dall’estero; dico eterogeneo perché alcuni hanno una formazione letteraria, come giornalisti e scrittori, alcuni lavorano nel campo dello spettacolo, altri sono musicisti. L’idea degli organizzatori di Collisioni, quando è nata, era proprio quella di realizzare un Festival promosso da persone che hanno una passione per qualcosa, non condizionato dagli orientamenti politici o dalle istituzioni; non volevamo che ci fosse suggerito, diciamo, un elenco dall’alto. Il gruppo che ha dato vita a Collisioni è nato come una sorta di movimento con un percorso culturale, questa era l’idea.
Però l’idea alla base di tutto era quella di avere la presenza di Dylan nell’ambito di una cornice culturale, con altri artisti e scrittori e molti giovani: una delle caratteristiche fondamentali del festival è che oltre 400 giovani saranno ospitati gratuitamente a Barolo nell’ambito della manifestazione, con la possibilità di suonare, esprimersi, interagire con gli altri artisti maggiori, esprimere la loro creatività nelle installazioni artistiche , nelle radio web, nella musica, su tutti i 5 palchi del festival oltre al palco principale. Da ciò è nata l’idea, condivisa con D’Alessandro & Galli e con tutti gli altri amici e collaboratori del Festival, di un concerto ad un prezzo molto contenuto proprio per dare la possibilità a molti giovani di poter partecipare ad un concerto di Bob Dylan, di poter conoscere questo grandissimo artista; un concerto alla portata di tutti i giovani italiani che magari non avendo disponibilità economiche non avrebbero avuto la possibilità di andare a sentire un concerto di Dylan. L’idea condivisa era di dare una opportunità ai giovani, di dare qualcosa, un sostegno ai ragazzi che in questo momento nel nostro Paese probabilmente stanno soffrendo e “Blowin in the Wind”, che è la canzone di cui ricordiamo il cinquantenario quest’anno, rappresenta un po’ la speranza per questi giovani; è la canzone che li rese protagonisti, che Dylan scrisse quando era giovanissimo, per i giovani come lui; è quel vento di gioia cominciato a soffiare all’inizio degli anni 60 che ha cambiato il mondo.

MF: Lei è il direttore artistico del festival. Come è arrivato alla scelta di Bob Dylan e come lo ha conosciuto? Ha già assistito a suoi concerti?
Filippo Taricco: Io sono andato come tutti a vedere molti concerti di Bob Dylan, lo amo personalmente. Ho incontrato Dylan nella mia adolescenza a 14 anni; ricordo che ho sentito Knocking on Heaven’s Door prima nella versione dei Guns & Roses e poi sono andato a sentirmi l’originale.

MF: Ha già in parte anticipato nella risposta precedente perché Collisioni 2012 ha voluto Bob Dylan. Mi sembra di avere capito che l’interesse per Dylan è comune tra gli organizzatori del festival, oppure qualcuno in particolare ha trainato la scelta verso questo artista?
Filippo Taricco: Più che una scelta si può dire che tutti insieme abbiamo avuto ....come dire … una speranza, un sogno comune, che poi si è realizzato. Sarebbe davvero immodesto dire che noi abbiamo scelto Bob Dylan, è stato Bob Dylan che ci ha fatto questo grandissimo regalo accettando di condividere questo progetto e per questo devo ringraziare sia Barry Dickins, il suo manager inglese, sia Adolfo Galli che ci hanno dato tutto il sostegno organizzativo e produttivo necessario per il concerto.

MF: Se non erriamo, gli organizzatori del festival sono piuttosto giovani: secondo la sua esperienza, quanto incide oggi Dylan nella formazione culturale e musicale delle generazioni più giovani?
Filippo Taricco: Ma io penso che Dylan sia il più grande cantastorie del novecento, ricordiamo che il 14 luglio, uno dei giorni in cui si svolgerà il Festival Collisioni, e nel quale si esibirà Patti Smith, che con Dylan ebbe un rapporto importante, che con lui ha diviso un bel pezzo di strada, ebbene quel 14 luglio segna anche i cento anni dalla nascita di Woody Guthrie che è stato un pò il padre artistico di Bob Dylan, la prima canzone di Dylan è sostanzialmnente una rielaborazione di una canzone di Guthrie.
Per i giovani Dylan è un grande scrittore e compositore mai tramontato. Il suo peso nella musica è così importante che altri gruppi, altri cantanti, continueranno sempre a cantarlo e farlo rivivere, perchè comunque la sua è un’opera musicale dalla quale non si può prescindere, lui è veramente un padre della musica del novecento. A mio avviso, a differenza di altri grandi artisti della scena internazionale che magari sono legati ad una generazione, Dylan è passato attraverso diverse generazioni, continua a fare dischi, a fare concerti, a fare cose meravigliose, continua ad avere la stessa influenza. Basta dire che i biglietti del concerto sono stati acquistati in gran parte da giovani, quindi non sarà un concerto per soli fan storici ma per i giovani; i ragazzi hanno risposto con grande entusiasmo, si riverseranno a Barolo per questo concerto perchè Dylan è un artista attuale che parla anche alle generazioni di oggi, anche se anagraficamente è molto lontano da loro, però sicuramente ha il loro spirito, scrive anche per loro.

M.F: Il festival intitolato “the wind” è un evidente un omaggio alla canzone più nota fra le centinaia che ha scritto Dylan e all’intera sua opera, nel cinquantenario della carriera e dell’incisione di “Blowin in the wind”, registrata il 9 Luglio1962. Se dovesse esprimere un' opinione, direbbe che è il vento agitato da Dylan che ha influenzato la musica e la cultura (come molti sostengono), o è Dylan stesso ad essere stato portato dal vento dei tempi e ad averlo interpretato, in questi cinquant’anni?
Filippo Taricco: Sono contento di poter rispondere a questa domanda. Io penso che gli artisti ed i poeti non siano loro a creare il vento, ma loro lo sentono e lo ascoltano perchè in qualche modo il vento può dare una voce ai loro pensieri. Dylan dice “Non c’è bisogno di un metereologo per sapere da che parte soffia il vento”: per capire quella frase c’è bisogno di certo di un poeta più che uno specializzato nello studio del tempo per percepire quel vento; lui ha percepito quel vento di cambiamento almeno una decina d’anni prima che quel vento si scatenasse. Io credo che il poeta contribuisca a far si che tutti noi, che abbiamo delle sensibilità un po’ più attutite, possiamo sentire quella voce, mettendo un microfono davanti a quel vento. Penso che il vento di cui parla Dylan sia qualcosa che non riguarda un singolo uomo o un singolo artista, penso che sia qualcosa che riguarda l’anima dei tempi, la collettività: l’artista non fa che percepirlo e raccontarcelo.

MF: Una piccola e pura curiosità. Anche i fan di Dylan ne hanno. Prendere accordi per l’allestimento del palco e gli alloggiamenti della troupe di Dylan è stato complicato? Quante persone tra manager, assistenti, tecnici vari, musicisti, bodyguard ecc…, viaggiano al seguito di Bob?
Filippo Taricco: Sicuramente Bob Dylan è un grande nel farci capire anche quali sono state le difficoltà nell’organizzare un evento del genere. Sono una quarantina di persone in movimento, una piccola comunità che si sposta di continuo da un posto all’altro con i relativi problemi logistici, per il resto ne potremo riparlare a concerto avvenuto, noi cerchiamo di fare del nostro meglio, siamo una piccola organizzazione che cerca di affrontare al meglio le difficoltà, ovviamente questo concerto, visto anche il prezzo del biglietto, non ha finalità di lucro, quindi se non tutto sarà perfetto chiediamo scusa in anticipo, saremo in una piccola piazza pubblica e non in una grande arena attrezzata per questi eventi.

MF: Abbiamo letto che si è verificata una pesante speculazione nella vendita dei biglietti per il concerto di Dylan, esauriti in appena tre giorni, e che potrebbero esserci in circolazione anche biglietti falsi, le risulta questo fatto?
Filippo Taricco: Non è precisamente così, diciamo che è vero solo in parte. E’ difficile prevenire cose di questo tipo ed in particolare il bagarinaggio, noi avremmo potuto organizzare l’evento in un altro posto e vendere biglietti in numero quattro o cinque volte superiore ma rimanere in un piccolo ambito è stata una nostra scelta.
Purtroppo la piaga del bagarinaggio è sempre ben viva; probabilmente molte persone hanno comperato quantità discrete di biglietti per specularci sopra, poi questi biglietti sono stati offerti sul web a prezzi molto superiori, fino a due o trecento euro. Non credo sia una cosa molto etica ma la piaga del bagarinaggio non è viva solo in Italia, è un problema mondiale difficile da risolvere. Certo che se non ci fossero stati questi episodi molti più ragazzi avrebbero potuto accedere al concerto. Per noi è stata una grande soddisfazione avere in pochi giorni il sold out, nessuno ci avrebbe scommesso ma, nessuno, e non solo noi, può arrivare dappertutto. Posso solo dire che è brutto che qualcuno si arricchisca sul sogno di un altro, in particolare poi sul sogno di Collisioni che ha un intento diverso.

MF: Allora a questo punto non possiamo che augurarvi un grande successo anche quest’anno.
Filippo Taricco: Le dirò che siamo molto soddisfati del programma che siamo riusciti a mettere insieme, perché oltre a Bob Dylan avremo Patti Smith, avremo i Subsonica, avremo la premiazione del premio per la musica assegnato a Zucchero, la premiazione per il cinema a Carlo Verdone, avremo Pupi Avati, Luciana Litizzetto, Philippe Daverio, Boy George, Vinicio Capossela e molti altri bravissimi artisti. Io credo che anche il concerto di Dylan, che chiude questa quattro giorni di eventi e incontri artistici, abbia un valore diverso perchè è calato in un contesto diverso dal solito. Non è uno spettacolo per il quale la gente arriva un’ora prima e finito il concerto se ne va così com’è arrivata; l’esibizione di Dylan arriva al termine di un percorso di una comunità che è stata insieme per quattro giorni durante i quali la gente si è incontrata, si è conosciuta, ha vissuto insieme nelle vie e nelle piazze di questo piccolo paese di collina; la manifestazione può creare dei legami fra le persone che partecipano e fra queste e gli artisti che hanno visto e ascoltato; molti sono gli incontri artisticamente importanti che si possono fare in questo contesto. Io credo che vivere questi quattro giorni a Barolo a stretto contatto con gli altri sia un’occasione per vivere la letteratura e la musica in modo diverso; vorremmo che non si trattasse di una massa di cinque, dieci, quindicimila anonimi che partecipano ad un evento e senza conoscersi, che terminata la manifestazione, vanno a casa, ma una massa di persone che abbia l’occasione di fare conoscenze ed incontri che potrà coltivare anche dopo la manifestazione: questo è l’importante messaggio di Collisioni.

MF: noi saremo a Barolo per qualche giorno e speriamo di poter fare, ancora col suo aiuto, una bella recensione della manifestazione per il sito italiano di Bob Dylan.
Filippo Taricco: D’accordo, allora ci sentiamo a manifestazione finita.

___________________________________________________________________________________________________________

La mail di Antonio (da Napoli)

Ciao Tambuorine
Premessa, pur essendo un gran fan di Dylan credo di essere uno dei pochissimi folli, a torto o a ragione, a non amare molto il Dylan dal vivo. Apprezzo alcune cose ma ad esclusione di qualche esibizione non ci ho mai trovato tutte quelle perle che ci trovano in molti (che volete da me... ma qualsiasi pezzo di Blonde on Blonde non trova pari in nessun spettacolo live cosi come Highlands cantata in studio ... con quella indolenza ... beh...) . L'ultimo mio concerto dal vivo è del 2002 (3?) a Milano. Detto questo è evidente che non apprezzo nulla del Dylan dal vivo dell'ultimo decennio e nemmeno gli album mi hanno garbato molto, anzi. Ma continuo a seguirlo e spesso clicco sui link delle sue esibizioni di questi anni trovando conferma del mio giudizio negativo.
Ora, forse mi sarà scappato qualcosa negli ultimi tempi, forse è migliorata la pulizia del suono di questi video rubati, fatto sta che non mi era mai accaduto di ascoltare con un certo gusto tutte le esibizioni da te postate. Ho trovato un Dylan più pacato, lento ma con grazia, che non si lancia in stonature gracchiante per raggiungere note che oggettivamente non erano più alla sua portata. Ho trovato AATW, che io clicco spesso perche è un banco di prova della sua voce, che cantata in modo cosi gentile mi è piaciuta tantissimo (magari è da anni che la suona cosi). Cosi come il resto dei restanti brani. Intendiamoci nulla di eccezionale e alla fine è solo merito di qualche semitono in meno, ma da fans distratto sui suoi live volevo condividere queste mie sensazioni positive. Poi i veterani dei concerti mi smentiranno ... tirando cose oscure di qualche concerto del 2008 in qualche cittadina sperduta degli states per dire che li si che aveva cantato bene altro che gran piano. A me è piaciuto e se avessi la possibilità andrei ad un suo concerto.
Ciao, Antonio (da Napoli)

PS: Andiamoci piano con criticare Dylan pianista. Non ha iniziato a sunarlo ieri sera. Lo suona dai primi anni 60 e basta rivedere Eat the Document.

___________________________________________________________________________________________________________

La mail di Beppe Gazerro

We've decided to change the second song in the tracklist of our *Like A Rolling Stone* show.
It's going to be *Mr.Tambourine Man* with a girl playing the flute just for the occasion.
I wanted to submit the video to you (this is from an old tour).
http://www.youtube.com/watch?v=-JEiBj3Nack&feature=plcp

Beppe

http://www.giuseppegazerro.com

http://www.youtube.com/GiuseppeGazerro


 

 
Lunedi 9 Luglio 2012

Montreux, Switzerland - Montreux Jazz Festival - Stravinski Auditorium - July 8, 2012

1. Leopard-Skin Pill-Box Hat
2. My Back Pages
3. Things Have Changed
4. Tangled Up In Blue
5. Rollin' And Tumblin'
6. Tryin' To Get To Heaven
7. Summer Days
8. Simple Twist Of Fate
9. High Water (For Charley Patton)
10. Visions Of Johanna
11. Highway 61 Revisited
12. Forgetful Heart
13. Thunder On The Mountain
14. Ballad Of A Thin Man
15. Like A Rolling Stone
16. All Along The Watchtower

(encore)
17. Blowin' In The Wind

___________________________________________________________________________________________________________

La mail di Andrea

Salve Mr.Tambourine,
è da un po' che seguo quotidianamente il tuo sito e ti ringrazio per tutto il lavoro che ci regali.
Ad una settimana da BAROLO pensavo di lanciare un sondaggio tra tutti noi fan dylaniani:
QUALE E' LA CANZONE CHE PIU' DI OGNI ALTRA VORRESTE CHE BOB SUONASSE A BAROLO?
Sappiamo tutti che negli ultimi tempi le scalette sono piuttosto rigide e restìe a grandi mutamenti, ma credo sia curioso e divertente confrontarci a pochi giorni dall'evento dell'anno.
La mia preferenza è per: NOT DARK YET.
Ciao e grazie ancora, Andrea.


Caro Andrea, non potevi scrivere un mese fa? Ora i tempi per un sondaggio sono troppo ristretti. Però se esamini le set list dei concerti 2012 ti accorgerai che diversi pezzi hanno fatto il loro ingresso in scaletta. My Back Pages, Vision Of Johanna, Every Grain Of Sand, She Belong to Me, To Ramona, Not Dark Yet, John Brown, Girl of The North Country, e qualcun'altra potrebbe entrare in scaletta a breve. Anche per me Not Dark è una delle più belle! :o)

___________________________________________________________________________________________________________

COLLISIONI 2012 THE WIND - parole dal futuro

"Non c'è bisogno di un meteorologo per sapere da che parte soffia il vento" (Bob Dylan)

13-14-15-16 luglio - Barolo (CN)

Tra gli ospiti dell'edizione 2012:
Niccolò Ammaniti, Pupi Avati, Philippe Daverio, Don DeLillo, Boy George, Lella Costa, Michele Dalai, Alessandro Mannarino, Claudio Coccoluto, Richard Mason, Moni Ovadia, David Sedaris, Patti Smith, Carlo Verdone, Subsonica, Luciana Littizzetto, Bob Dylan, Vinicio Capossela, Raffaele Guariniello, Anna Pavignano, Ezio Mauro, Mario Calabresi, Paolo Crepet, Zucchero Fornaciari.

Torna per la quarta volta nelle Langhe il festival Collisioni, non tanto un festival letterario in senso classico, ma un esperimento di letteratura rock, un contenitore poliedrico dove la musica, la letteratura e il cinema dialogano tra loro superando le barriere dei generi. E dove il vero protagonista è il pubblico, una comunità di decine di migliaia di persone che ogni anno sceglie di salire in collina per trascorrere quattro giorni insieme, proponendosi in prima persona sui palchi secondari del festival lasciati a disposizione per tutti coloro che vogliono proporre il proprio concerto, spettacolo, reading di poesie, in un grande happening di partecipazione popolare senza distinzione tra artisti e pubblico. Insomma, come suggerisce il titolo, un festival meticcio, nato per abbattere gli steccati non soltanto tra generi, ma anche tra pubblici diversi, tra coloro che leggono Dante, coloro che scaricano film su internet, e coloro che amano i concerti, il tutto in un unico luogo, un unico weekend, in un programma apparentemente folle, ma che ha il senso di una collisione da cui si genera inevitabilmente la meraviglia e lo stupore.

Prima novità: il festival quest'anno si sposta in estate, il 13-14-15-16 luglio, con tanti scrittori da tutto il mondo, musicisti, registi. Seconda novità: quest'anno il festival si terrà nel capoluogo piemontese del vino: il paese di Barolo.

Barolo, il paese che dà il nome a uno dei vini più prestigiosi d'Italia, sede del museo nazionale del vino, sarà il palcoscenico naturale per questa edizione. Nelle sue piazze e per le vie che si inerpicano sulla collina, ospiti italiani e internazionali, musicisti, scrittori e attori incontreranno il pubblico di Collisioni, fatto di giovani e meno giovani, uniti in nome di una cultura popolare e diffusa. Questo è Collisioni, festival atipico capace di riunire nella scorsa edizione circa 50.000 persone in tre giorni.

Accadde esattamente 50 anni fa. Era il 1962 e un ragazzo di vent'anni del Minnesota disse al mondo che un vento nuovo stava soffiando. Era un vento leggero che sul principio potevano sentire soltanto i poeti, un vento che soffiava nelle poesie, nei libri, nelle canzoni ma di lì a cinque anni si sarebbe trasformato in un uragano - capace di cambiare per sempre il volto del mondo. Niente di quello che c'era prima si sarebbe salvato. E non era neppure importante il colore della pelle, o il colore politico, quel vento lo sentivano proprio tutti, e le parole portate dal vento avevano un senso, un suono del tutto nuovo. Era la voce dei giovani che per la prima volta si alzava. I giovani che protestavano contro la Guerra in Vietnam, che chiedevano la parità tra i sessi, l'uguaglianza di diritti, l'abolizione della discriminazione razziale. Era un'idea nuova. Un messaggio nuovo. Il compito di diffonderlo come sempre spettava ai poeti e a coloro che erano giudicati abbastanza ingenui da seguirli - i giovani.

Oggi, a distanza di cinquant'anni, abbiamo più che mai bisogno che quel vento torni a soffiare, che ci porti parole nuove. In una realtà in cui i singoli, e specialmente i giovani, sono schiacciati a ruolo di comparse, terrorizzati all'idea di poter dire la loro sul futuro, senza un posto fisso, ricattati dalla precarietà, la letteratura, la musica e il cinema possono ancora risvegliare quel vento in noi, dirci le parole che arrivano dal futuro e lo annunciano, con un suono nuovo.

Tantissimi gli ospiti che anche quest'anno renderanno magici i giorni di Collisioni: da Patti Smith per il concerto, unica data in Piemonte, che aprirà il suo tour nazionale in occasione del centesimo anniversario della nascita di Woody Guthrie e del lancio del suo nuovo album Banga dedicato alla grande artista inglese prematuramente scomparsa Amy Winehouse, a Vinicio Capossela e i suoi musicisti che subito prima di Patti Smith presenteranno il nuovo lavoro "Ballate". I Subsonica suoneranno sul palco del festival venerdì 13 luglio tornando nelle Langhe per la prima volta dopo moltissimi anni per i 15 anni del primo omonimo album.

E poi lo scrittore americano Don DeLillo e ancora Boy George, Carlo Verdone, Pupi Avati, Moni Ovadia, Luciana Littizzetto, Philippe Daverio, Niccolò Ammaniti, Lella Costa, David Sedaris, Richard Mason, Alessandro Mannarino, Claudio Coccoluto, Michele Dalai insieme agli ultimi nomi confermati Raffaele Guariniello, Anna Pavignano, Paolo Crepet e per finire Ezio Mauro in dialogo con Mario Calabresi.

Lunedì 16 luglio Collisioni avrà poi l'onore di ospitare l'unica data italiana del concerto di Bob Dylan, per celebrare insieme il cinquantenario di Blowin' in the Wind. I biglietti di questo appuntamento unico, che Collisioni ha proposto ad un prezzo ridotto sono andati esauriti in soli quattro giorni: oltre 6.000 persone da tutta Italia, ma anche da Francia Svizzera e Germania hanno scelto di venire nel cuore del Piemonte più bello per celebrare una vera e propria festa della musica e della cultura.

Oltre al cartellone degli ospiti, come sempre sarà attivo il Progetto Giovani di Collisioni: oltre 300 giovani ospitati dal festival che parteciperanno come volontari, musicisti, attori durante la manifestazione. Più di trenta band e venti musicisti emergenti, artisti di strada, performer, attori teatrali e circensi. Un paese che per quattro giorni diventa un gigantesco palcoscenico per ospitare il festival di letteratura e musica più atteso in Piemonte. Un grande happening per stare insieme e riappropriarci del nostro diritto di immaginare il futuro.

Quest'anno saranno due gli artisti a ritirare il Premio Giovani simbolicamente assegnato dai ragazzi. Carlo Verdone e Zucchero Sugar Fornaciari hanno accettato gratuitamente l'invito alla manifestazione perché piacevolmente colpiti dal senso del Progetto Giovani: un momento di confronto con il gruppo di ragazzi ospitati all'interno del festival, un'occasione per dialogare con le nuove generazioni e rispondere alle domande dei ragazzi.

Collisioni è realizzato con il contributo di Regione Piemonte, Comune di Barolo, Provincia di Cuneo, Barolo & Castels Foundation, Compagnia di San Paolo, Fondazione CRT, Fondazione Cassa di Risparmio di Cuneo, Le Terre dei Savoia; grazie a Marachella Gruppo, GTT Gruppo Torinese Trasporti, Marchesi di Barolo, Acqua Sparea Sorgente; con la partecipazione di Banca d'Alba, Motivi, Bigstore, DAMILANO - Barolo, Concessionaria MINI FERRERO, Egea, Parco Culturale Piemonte Paesaggio Umano.

Il logo dell'edizione 2012 di Collisioni è un'opera realizzata dall'artista Valerio Berruti.

COLLISIONI 2012 THE WIND - parole dal futuro
13-14-15-16 luglio / Barolo (CN)


Venerdì 13 luglio

Ore 15,30 - Raffaele Guariniello dialoga con Anna Pavignano.

Ore 17,00 - Lella Costa dialoga con Richard Mason. Alla ricerca del piacere

Ore 18,30 - Ezio Mauro dialoga con Mario Calabresi. Maestri di cronaca

Ore 21,00 - Michele Dalai e Claudio Coccoluto. Tutte le mie cadute. Techno reading

Ore 22,30 - Subsonica in concerto

Sabato 14 luglio

Ore 10,30 - Vauro dialoga con David Riondino. Il Respiro del cane

Ore 12,00 - Subsonica in dialogo con Bruce Sterling

Ore 14,00 - Niccolò Ammaniti. Il Momento è delicato. Reading

Ore 15,30 - Don DeLillo presenta Cosmopolis. Interviene Antonio Scurati

Ore 17,00 - incontro con Patti Smith. Interviene Piero Negri Scaglione

Ore 18,30 - Luciana Littizzetto dialoga con David Sedaris. Reading Dentisti senza frontiere

Ore 20,00 - Zucchero Sugar Fornaciari. PREMIO GIOVANI 2012 per la musica

Ore 21,00 - Vinicio Capossela in concerto. Ballate

Ore 22,30 - Patti Smith and her band in concerto Banga, believe or explode

Ore 01,00 - Claudio Coccoluto Dj Set

Domenica 15 luglio

Ore 10,30 - Incontro con Eva Mínervudóttir e Marteinn Thorsson. Modera Federica Demaria

Ore 10,30 - Messa con Don Ciotti.

Ore 11,30 - Paolo Crepet. Sull'amicizia

Ore 14,00 - Pupi Avati. Una sconfinata Giovinezza. Intervengono Francesco Alò e Emilio Targia

Ore 15,30 - lettura del testo di Luis Sepùlveda, "Narrare... resistere..."

Ore 17,00 - Philippe Daverio. Il vino tra ebbrezza e rappresentazione

Ore 18,30 - Carlo Verdone. PREMIO GIOVANI 2012 per il cinema - Che fine ha fatto la commedia all'italiana

Ore 20,30 - Moni Ovadia in concerto. Senza Confini

Ore 21,30 - Boy George. Un alieno ordinario. Interviene Pierfrancesco Pacoda

Ore 22,30 - Enzo Cinaski e Alessandro Mannarino. Costretti alla Gloria reading in musica

Ore 23,45 - Boy George. DJ Set

Lunedì 16 luglio

Ore 21,15 - Bob Dylan and his band in concerto, data unica italiana

Modalità di ingresso.

Ingresso giornaliero a Barolo: 5 euro

La quota d'ingresso di 5 euro al giorno, che si potrà pagare esclusivamente a Barolo senza biglietti in prevendita o altre forme, è valida dal mattino alla sera dei giorni 13-14-15 e permetterà di assistere a tutti gli incontri, gli spettacoli e i concerti, fino ad esaurimento posti disponibili dei singoli appuntamenti.

Il 16 luglio entreranno in Barolo solo le persone in possesso del biglietto acquistato regolarmente per il concerto di Bob Dylan, che, come è già stato detto, è esaurito.

Per Informazioni: Numero verde 800978253 - www.collisioni.it - organizzazione@collisioni.it

 

 
Domenica 8 Luglio 2012

Salzburg, Austria - Messezentrum Salzburgarena - July 7, 2012

   

1. Watching The River Flow (Bob on keyboard)
2. Don't Think Twice, It's All Right (Bob on grand piano with harp, Stu on acoustic guitar, Tony on standup bass)
3. Things Have Changed (Bob center stage with harp, Stu on acoustic guitar)
4. Tangled Up In Blue (Bob center stage with harp, Stu on acoustic guitar)
5. Tweedle Dee & Tweedle Dum (Bob on grand piano)
6. Every Grain Of Sand (Bob on grand piano with harp, Stu on acoustic guitar)
7. Ballad Of Hollis Brown (Bob center stage with harp, Donnie on banjo, Stu on acoustic guitar, Tony on standup bass)
8. The Lonesome Death Of Hattie Carroll (Bon on grand piano with harp, Stu on acoustic guitar, Tony on standup bass)
9. High Water (For Charley Patton) (Bob center stage with harp, Donnie on banjo, Tony on standup bass)
10. Visions Of Johanna (Bob on grand piano, Stu on acoustic guitar)
11. Highway 61 Revisited (Bob on grand piano)
12. Can't Wait (Bob on grand piano, Donnie on electric mandolin)
13. Thunder On The Mountain (Bob on grand piano)
14. Ballad Of A Thin Man (Bob center stage with harp)
15. Like A Rolling Stone (Bob on grand piano)
16. All Along The Watchtower (Bob on grand piano)

(encore)
17. Blowin' In The Wind (Bob on grand piano then center stage with harp, Donnie on violin, Stu on acoustic guitar)


___________________________________________________________________________________________________________

The mail of David Burrows

Hi, grazie,grazie! Great pictures and video from Germany.
I have just found maggiesfarm......wow!
Great job! Arrividerci from Manchester, England.
Ciao, Dave

Glad to count you between the Farm's friends!
Mr.Tambourine :o)

___________________________________________________________________________________________________________

Collissioni 2012 festival letterario, c'è anche Bob Dylan                  clicca qui

___________________________________________________________________________________________________________

BOB DYLAN IN CONCERTO A BAROLO                                            clicca qui

___________________________________________________________________________________________________________

Berlin, Germany Citadel Music Festival (Zitadelle Spandau) - July 2, 2012

di Wieland

Non essendo attirato dal canto abbaiato di Dylan avevo deciso di saltare gli show degli ultimi anni. Oggi però ho letto del grand piano di recente introdotto proprio in questo tratto europeo del tour, così ho deciso di dargli un’altra occasione, una sorta di bonus.
Come Dylan anche la band sfoggiava dei bei vestiti grigi che sembravano abbastanza Beatlesiani in senso buono. Per le prime tre canzoni Dylan ha optato per stare nell’ombra, poi è uscito allo scoperto con il suo largo cappello bordato da giocatore d'azzardo.

L'apertura con Leopard-Skin Pillbox Hat era così divertente, la cosa più notevole è stata che Bob ha dimenticaro i testi a metà strada, cosa che sembrava divertire tutti (compreso Dylan) un bel pò.

It Ain’t Me Babe avrebbe potuto essere molto più bella, il lavoro di chitarra di Bob era troppo lontano da quello di Sexton, suonava più come una prova generale col pubblico che un vero assolo. E’ stato bello a suo modo. Cose
ancora più strane con Things Have Changed, dove Dylan ha deciso di suonare l’armonica per riempire ogni strofa. Sembrava un'idea nata sul posto e ha funzionato sorprendentemente bene. L'artista è rimasto al centro della scena per Tangled Up In Blue e ha fornito una versione di routine assolutamente affascinante. Per avere un'idea basta ricordare il suo
gesticolare con la Rolling Thunder Review e quindi sostituire quell'intensità con un pò di umorismo odierno, capito?

Non ho molto da dire delle tre canzoni seguenti, bello sentirle (in particolare She Belongs To Me), ma niente di eccezionale. E poi: Bamm! Dylan al pianoforte a coda, non semplicemente premendo tasti a caso, con una buona prova per The Levee’s Gonna Break. La sua vivacità e il cappello ormai perenne, ancora una volta, mi ha fatto pensare ai giorni della RTR. Wow!
Il resto del set è stato bello, ma niente di veramente particolare - con una versione di Desolation Row dove Dylan non sapeva decidere quale strumento usare, né che voce o che melodia utilizzare. Prove dal vivo con pubblico presente.

Se preferite leggere recensioni più dettagliate leggete le altre. Mi ha fatto piacere vedere il miglior spettacolo di Dylan a partire dagli anni '90. La sua voce da leone ruggente ed il fastidioso e piatto sound da blues band si sono trasformati in qualcosa di più vario e avventuroso.
Avrei desiderato che avesse usato il piano a coda anche per Ballad Of A Thin Man. O anche per ... Se i cani corrono liberi.

___________________________________________________________________________________________________________

She Belong to Me - Zitadelle Spandau Berlin July 2nd 2012

 

Ballad of a Thin Man - Berlin Zitadelle Spandau, July 2, 2012

 

 

 
Sabato 7 Luglio 2012

Bad Mergentheim, Germany - Schlosspark - July 6, 2012

1. Leopard-Skin Pill-Box Hat
2. To Ramona
3. Things Have Changed
4. Tangled Up In Blue
5. Honest With Me
6. Sugar Baby
7. The Levee's Gonna Break
8. Make You Feel My Love
9. High Water (For Charley Patton)
10. Desolation Row
11. Highway 61 Revisited
12. Love Sick
13. Thunder On The Mountain
14. Ballad Of A Thin Man
15. Like A Rolling Stone
16. All Along The Watchtower

(encore)
17. Blowin' In The Wind

___________________________________________________________________________________________________________

Berlin, Germany Citadel Music Festival (Zitadelle Spandau) - July 2, 2012

di Werner Kehl

Sono passati poco più di 8 mesi da quando Bob Dylan e la sua band si sono esibiti qui, infatti mi sembra quasi essere stato ieri. Compresi i concerti a Mainz e Amburgo, con la prestazione di stasera era il quarto concerto che ho visto negli ultimi dodici mesi, ed è sempre bello anche se erta all'aperto e con la pioggia estiva che incombeva, ma questo posto batte sicuramente qualsiasi enormodromo al chiuso.
La cittadella è esattamente quello che ci si aspetta che sia, soprattutto quando si sta percorrendo una acciottolata passerella che attraversa un fossato per entrare nel luogo del concerto. Una volta lì e avvicinati al palco si rimane un pò stupiti, sì, è diverso: come se vi trovaste in un piccolo locale di quartiere, perché gli edifici a sinistra e a destra e dietro lo stadio sembrano proprio come certe case che si vedono in alcune parti di questa città, una usuale architettura antica di stampo medievale, in realtà è tutto il contrario: è come se fossi nel cortile di qualche palazzo - anche se un pò più grande del solito, e con circa 8000 presenti.
Dal momento che non ero in compagnia di novizi, questa volta, a differenza di anni passati, non avevo intenzione di arrovellarmi con le solite diffidenze pre concerto, così son venuto da solo molto presto, in modo che ho trovato un buon posto in piedi a circa 10 metri da Bob sulla destra. La prima cosa che ho notato, ovviamente, era il piano che è diventato la novità del tour e già solo a guardarlo e ascoltarlo accordare prima dello spettacolo è stata la cosa migliore che si possa immaginare per i preliminari ...
Alcuni problemi elettrici sul palco hanno ritardato l'orario di inizio dello spettacolo di quasi 40 minuti, in modo che Stu ha iniziato il suo intro quasi alle 8 di sera per la prevista Leopard-Skin Pill-Box Hat. It Ain’t Me Babe è seguita e sentivo che tutto andava bene, anche l'atmosfera sul palco era genuinamente buona.
E per me, il primo dei 4 che sono seguiti è stata la parte migliore del concerto: Bob al centro del palco, cantando e soffiando nell'armonica a bocca, semplicemente incredibile! Non sono sicuro di averlo mai sentito suonare l'armonica più ispirato di così! E chi dice che Bob non può più cantare? Ovviamente, lui non è Caruso, ma quelli che hanno scritto di recente che è senza voce semplicemente non hanno la più pallida idea!
Poi è arrivata la parte nella quale Bob si è seduto al pianoforte a coda. Beh, certo non è Liberace, ma mi è piaciuto quello che un recensore dell’Hop Farm ha scritto: "solleticava l'avorio", il che riassume veramente bene la cosa, un un certo senso il suo approccio è più riservato, senza martellare come fa con la tastiera. Sembra fare più attenzione, vuole di certo suonare le note giuste perchè se sbagliasse si sentirebbe subito, molto più che con la tastiera. Per lo più, il suo stile è molto Honky-Tonky e da quasi una sensazione jazzistica, sicuramente una bella aggiunta al suono complessivo, benvenuto al grand piano!
A proposito di alcune delle canzoni suonate più avanti nel set: ero veramente entusiasta che A Simple Twist Of Fate è stata reintrodotta da quando l’avevo sentita molto tempo fa, ma se questo è una canzone che sta suonando più spesso bisogna che ci lavori ancosa su. E' iniziata o.k. ma ben presto si è capito che non stava andando da nessuna parte e sembra che
abbia avuto la fortuna di rattopparla in extremis con un finale un pò caotico.
Ballad Of A Thin Man è ancora un punto di forza da quando è stata introdotta nella set list, dove tutto arriva nel momento giusto, non credo potrei mai stancarmi di sentirla (e vederla) anche se Dylan la eseguisse per sempre in futuro...
... E ce ne sarebbero un altro paio che vorrei sentire in futuro!
E voi che sarete ai prossimi shows, godetevelo, gente!!

___________________________________________________________________________________________________________

La mail di acompleteunknown

Ciao Tamb,
segue sempre MF anche se non ho mai scritto. Non prendermi per matto, ma anche quest’anno, pur senza una grande gioia, sarò a Barolo. Il problema è che Dylan oggi non mi esalta più, ma non riesco nemmeno a farne a meno. Lo trovo monotono, specialmente il giochino di indovinare che cosa sta cantando è una cosa deprimente. A mio modo di vedere, Dylan come performer è finito da quando la voce l’ha abbandonato. Capisco la sua esigenza di stare sul palco e capisco la mia di essere tra il pubblico che sta a guardarlo, ma tutto è diventato così un “rito”, un “io c’ero” a tutti i costi, e la cosa ancor più strana è che, pur rendendomene conto, sono schiavo di questa strana situazione. In parole semplici e schiette Dylan non mi piace più, ma quando viene da noi io devo esserci, e non so perchè. Cerco di vedere più chiaro dentro di me ma non ci riesco, ti domando, ma è solo a me che succede così? Ho visto credo una quindicina di concerti di Bob in Italia, non sempre sono riuscito ad andare a causa di impegni di lavoro, diverse volte quando lui veniva in Italia io ero all’estero, Ho visto il miglior e il peggior Dylan, ma questa non è una novità per nessuno di noi fan, tutti, chi più chi meno, sono quasi certo, avranno avuto le mie stesse esperienze col passar degli anni.
Ho cercato tante volte di psicanalizzarmi da solo dicendomi: se le cose stanno così, è un dato di fatto, allora perchè vai ad un concerto che non ti piace? Risposta? Nemmeno una coerente, il vuoto regna assoluto nei miei meandri mentali. Così, anche quest’anno, stessa musica, cominciamo da capo, il concerto non mi piace, mi annoia, le canzoni sono uno sfregio alla loro bellezza, come quando quel cretino del quale non ricordo il nome diede una martellata alla Pietà di Michelangelo. Questo è quello che Dylan mi da l’impressione di fare oggi alle sue canzoni, le prende a martellate e le riduce in poltiglia.
Caro Tamb, che tanto ti impegni per noi, scusa le mie contraddizioni, la ripetitività e la lunghezza, ma avevo bisogno di sfogarmi, e chi meglio di coloro che seguono questo magnifico sito ha la forza di starmi a leggere?
A Barolo dunque !!!!!!
acompleteunknown

Caro acompleteunknow, in fondo che importa, voce o non voce, giochino o non giochino, martello o non martello teniamocelo questo nostro Dylan, senza chiederci perchè, teniamocelo così com’è, senza sfinirci con tante paranoie, sei d’accordo? Ciao :o),
A Barolo dunque!!!!!!

 

 
Venerdi 6 Luglio 2012

All Along The Watchtower [HD] - Bonn, Germany

 

___________________________________________________________________________________________________________

Collisioni si avvicina!                                                                          clicca qui

____________________________________________________________________________________________________________

Bob Dylan 16 luglio: torna a soffiare il vento di pace                        clicca qui

____________________________________________________________________________________________________________

50 anni Blowin' in the wind,arriva Dylan                                            clicca qui

 

 
Giovedi 5 Luglio 2012

Bonn, Germany - Kunst!Rasen Gronau - July 4, 2012

1. Just Like Tom Thumb's Blues
2. Man In The Long Black Coat
3. Things Have Changed
4. Tangled Up In Blue
5. Rollin' And Tumblin'
6. Tryin' To Get To Heaven
7. Summer Days
8. Spirit On The Water
9. High Water (For Charley Patton)
10. A Hard Rain's A-Gonna Fall
11. Highway 61 Revisited
12. Simple Twist Of Fate
13. Thunder On The Mountain
14. Ballad Of A Thin Man
15. Like A Rolling Stone
16. All Along The Watchtower

(encore)
17. Blowin' In The Wind

____________________________________________________________________________________________________________

Grand Piano                                                                                        clicca qui

____________________________________________________________________________________________________________

La mail di duluth49

Ho letto oggi la recensione di Paolo Vites sul concerto di Lucca.
Devo premettere che ho letto molti libri di Paolo e , dopo le sue parole mi trovo un pò in imbarazzo nel descrivere le mie emozioni sul concertone dI TOM .
Mi trovo assolutamente d'accordo con quanto scritto da lui , devo solo aggiungere che dopo più di 20 anni di concerti , ascoltando molteplici artisti questo di Petty sarà' uno, se non il più indimenticabile nella mia mente e sopra ogni altra cosa nella mia anima.
Mi auguro che chi come noi ama i Veri Artisti di rivederlo e sentirlo con il suo fantastico gruppo in Italia .
E ci sarò in qualsiasi parte della penisola se cio' dovesse accadere .
Ti ringrazio ancora per il tuo lavoro sul sito sempre aggiornatissimo e ti dico che la prima cosa che faccio al mattino , prima di tutto è cliccare MAGGIE'S FARM.
un saluto Marcello

Sono d'accordissimo con le tue parole, Tom Petty e gli Heartbreakers me li ricordo nel 1987 all'Arena di Milano, opener del concerto Roger McGuinn con 12 corde acustica (strabiliante), poi Tom Petty col suo repertorio, poi Tom e gli Heartbreakers che accompagnano Roger McGuinn facendo gli hits dei Byrds (ma davvero meglio dei Byrds, con Bob Dylan seduto sulle gradinate ad un metro da me a godersi quelle straordinarie canzoni), per finire poi come backing band di Bob Dylan e le Queen of Rhythm. Concerto indimenticabile per qualità, capacità ed energia. Ho visto i video di Lucca che certo non rendono giustizia a Tom e gli Heartbreakers perchè la qualità del sonoro non è ottimale, quindi la prestazione in video viene miolto alterata e diminuita di valore, il muro sonoro tipico degli Heartbreakers non è purtroppo in evidenza come dovrebbe, ma sono certo che dal vivo è stata tutta un'altra cosa. Alla prossima, :o)

____________________________________________________________________________________________________________

Joan Baez a Milano canta Morandi, Bob Dylan e Morricone             clicca qui

   Foto di Pier Luigi Balzarini

____________________________________________________________________________________________________________

Woody Guthrie, il seme della protesta da cui sbocciarono Dylan e Springsteen                                                                                         clicca qui

____________________________________________________________________________________________________________

Settantenni e creativi, la terza età? È rock                                         clicca qui

 

 
Mercoledi 4 Luglio 2012

Dresden, Germany - Junge Garde - July 3, 2012

   

1. Watching The River Flow (started with Leopard-Skin and then midverse switched to River Flow)
2. Under The Red Sky
3. Things Have Changed
4. Tangled Up In Blue
5. Rollin' And Tumblin'
6. Sugar Baby
7. John Brown
8. Visions Of Johanna
9. Summer Days
10. Blind Willie McTell
11. Highway 61 Revisited
12. Simple Twist Of Fate
13. Thunder On The Mountain
14. Ballad Of A Thin Man
15. Like A Rolling Stone
16. All Along The Watchtower

(encore)
17. Blowin' In The Wind


____________________________________________________________________________________________________________

Il tratto Europeo del tour 2012

E’ cominciato il tratto europeo del tour e sono ricominciate anche quelle strane recensioni senza capo ne coda che dicono esattamente il contrario l’una dell’altra. Sono recensioni davvero inaffidabili, viene da chiedersi se i recensori stiano parlando dello stesso concerto pur avendo opinioni tanto diverse in proposito. Ho tradotto solo le prime recensioni del concerto dell’Hop Farm festival ed è bastato per capire che qualcuno: o crede di sapere troppo o non sa un cazzo di niente! Uno ha giudicato Hard Rain il miglior pezzo della serata, un highlight superbo, l’altro ha scritto che Hard Rain era irriconoscibile ed incomprensibile, un altro ha detto che probabilmente nessuno farà più un contratto a Dylan dopo questa esibizione, un altro ancora è andato in brodo di giuggiole perchè Dylan ha portato sul palco un grandpiano (in realtà è un mezzacoda e non si riesce ancora a capire se sia un piano elettrico o uno tradizionale). Un altro ancora riporta che tutti si lamentavano perchè Dylan era poco visibile non volendo essere inquadrato sui megaschermi (caz....pita che novità, roba da prima pagina). Sappiamo che gli Inglesi sono un popolo scarso di fantasia ( non hanno ancora capito a cosa serve il bidè!!!), e questa volta l’hanno dimostrato alla grande, e qui mi fermo stendendo un velo pietoso.......! L’unica novità allora è questo supposto granpiano, e allora? Che novità è? E’ solo uno strumento in più rispetto al solito, allora cosa dovrebbero scrivere di Mike Campbell che è arrivato a Lucca con un centinaio di SUPERCHITARRE D’ANNATA e le ha suonate quasi tutte? In sostanza non c’è la minima novità nello show dylaniano o dylanesco che dir si voglia, forse l’inserimento di tre o quattro pezzi nuovi in scaletta, ma è poi una novità? Che differenza fa realmente? Gli inglesi si sono anche lamentati che le canzoni erano irriconoscibili ed incomprensibili, ma cazzo, come facciamo noi a capirle e riconoscerle, noi che l’inglese lo mastichiamo miseramente, mentre per loro è la lingua madre, eppure non capiscono un cazzo! Ieri ho postato alcuni dei video delle canzoni eseguite al festival del Kent e sinceramente le canzoni le ho riconosciute tutte senza grosse difficoltà, o io sono un genio o loro sono..................non saprei come definirli. Illuso chi si aspetava qualche novità da Dylan, illuso chi si aspettava di vederlo sugli schermi. Illuso chi pensava di sentirlo parlare al di fuori della consueta presentazione della band, illuso chi si aspettava un altro migliaio di cose, ma questa gente conosce Dylan ed il suo live-act? Sembra proprio di no, quindi non diamo peso alle sciocchezze che abbiamo letto e leggeremo in questi giorni, tanto fra pochi giorni Bob sarà da noi, nelle nostre langhe, e li potremo vederlo, sentirlo e recensirlo senza illusioni e senza cretinate.

Mr.Tambourine

____________________________________________________________________________________________________________

Collisioni 2012, il programma                                                             clicca qui

____________________________________________________________________________________________________________

Arriva l’Usignolo di Woodstock                                                         clicca qui

Joan Baez inaugura il Milano City Sound                                          clicca qui

____________________________________________________________________________________________________________

TOM PETTY AND THE HEARTBREAKERS - di Paolo Vites               clicca qui

____________________________________________________________________________________________________________

Cento anni fa nasceva Woody Guthrie                                               clicca qui

____________________________________________________________________________________________________________

All'asta cimeli di Bob Dylan, Kurt Cobain e Jacko                             clicca qui

 

 
Martedi 3 Luglio 2012

Berlin, Germany - Citadel Music Festival - July 2, 2012

1. Leopard-Skin Pill-Box Hat
2. It Ain't Me, Babe (Bob on guitar)
3. Things Have Changed
4. Tangled Up In Blue
5. Cry A While
6. She Belongs To Me
7. Love Sick (Bob on grand piano)
8. The Levee's Gonna Breakr (Bob on grand piano)
9. High Water (For Charley Patton) (Bob on grand piano)
10. Desolation Row (Bob on grand piano)
11. Highway 61 Revisited (Bob on grand piano)
12. Simple Twist Of Fate (Bob on guitar)
13. Thunder On The Mountain (Bob on grand piano)
14. Ballad Of A Thin Man
15. Like A Rolling Stone (Bob on grand piano)
16. All Along The Watchtower (Bob on grand piano)

(encore)
17. Blowin' In The Wind (Bob on grand piano)


____________________________________________________________________________________________________________

Paddock Wood, England - Hop Farm Festival - June 30, 2012

E’ ancora in tour, ma gli stettacoli dal vivo di Bob Dylan, ormai nel tempo del suo crepuscolo, non gli porteranno nuovi fans.

Di Rick Dewsbury

“Qualcosa sta succedendo qui, ma tu non sai cosa sia”, Bob Dylan ha gracchiato nella sua unica apparizione di quest'anno nel Regno Unito. Un tempo era una frase che aveva catturato la psiche di una generazione. Purtroppo questo fine settimana l’attuale generazione si è persa.
Perché per gran parte del festival in corso il pubblico si chiedeva cosa stava succedendo davanti ai loro occhi, con un 71enne artista un pò costruito che gracchiava davanti ad un pianoforte, accompagnato da una blues band vecchio stile tutta vestita di grigio.
“Non riesco a capire una sola parola”, lamentava uno con in testa un cappello di paglia abbracciato ad una donna di mezza età all’ Hop Farm Festival, nel Kent, dove Dylan stava suonando davanti a circa 5.000 appassionati di musica Sabato notte in quella che sarà sicuramente una delle sue ultime apparizione in concerto per il pubblico del Regno Unito.
Ed è un commento gentile, pensate ad una persona del pubblico con poche possibilità di vedere e sentire - in parte perché, a differenza di altri artisti, Dylan rifiuta di essere ripreso sui grandi schermi accanto al palco. E anche per quei fans che ormai vanno al concerto soltanto per l'ormai obbligatorio sing-along di Like a Rolling Stone, con Dylan seduto sorridente al pianoforte, potrebbero chiedersi il senso di tutto quel trambusto.
Ma per coloro in grado di riconoscere i brani riarrangiati con la voce grattante ci sono stati alcuni “scorci preziosi” nel canto e nei movimenti del “veterano”, come un tempo si è descritto, nel crepuscolo della più grande carriera musicale, vale sempre la pena di essere presenti.

(Fonte:http://www.dailymail.co.uk/tvshowbiz/article-2167224/Bob-Dylan-Hop-Farm-2012-Hes-rolling-live-shows-wont-win-new-fans.html?ito=feeds-newsxml

____________________________________________________________________________________________________________

La mail di duluth49

Ho assistito al concerto di TOM PETTY a LUCCA
Posso solo dire G R A N D I O S O
Marcello

Perchè non ci mandi la tua rece del concerto ? Resto in attesa, ciao, :o)

 

 
Lunedi 2 Luglio 2012

Paddock Wood, England - Hop Farm Festival - June 30, 2012

1. Leopard-Skin Pill-Box Hat (Bob on keyboard)
2. It's All Over Now, Baby Blue (Bob on guitar)
3. Things Have Changed (Bob center stage with harp)
4. Tangled Up In Blue (Bob center stage with harp)
5. Cry A While (Bob center stage with harp)
6. Love Sick (Bob on grand piano)
7. Ballad Of Hollis Brown (Bob center stage with harp, Donnie on banjo)
8. Spirit On The Water (Bob on grand piano)
9. High Water (For Charley Patton) (Bob center stage with harp, Donnie on banjo)
10. A Hard Rain's A-Gonna Fall (Bob on grand piano)
11. Highway 61 Revisited (Bob on grand piano)
12. Can't Wait (Bob on grand piano)
13. Thunder On The Mountain (Bob on grand piano)
14. Ballad Of A Thin Man (Bob center stage with harp)
15. Like A Rolling Stone (Bob on piano)
16. All Along The Watchtower (Bob on grand piano)

____________________________________________________________________________________________________________

Paddock Wood, England - Hop Farm Festival - June 30, 2012

Bob Dylan, una lezione in termini di efficienza

Bob Dylan, dopo aver cambiato enormemente voce nel corso del tempo, ha incontrato qualche difficoltà nell’unica data inglese di quest’anno all’Hop Farm Festival, ma ha permesso ai suoi fans di vedere alcuni dei loro brani preferiti in una nuova luce.
Il punto in discussione è stato, e sarà sempre quello della voce, o meglio, che è rimasto di quella voce. Mai punto di forza di Dylan, sempre controversa, quella che prima era un lamento nasale si è trasformata, negli ultimi anni, in un qualcosa di completamente diverso - roca, a volte muta, in molti punti atonale, altre volte, al limite del comico, ma sempre lontana dallo standard del materiale registrato in studio nel periodo classico di Dylan.
Quindi, cosa significa il vedere Dylan dal vivo oggi? Per il pubblico dell’Hop Farm Festival, è stato un paradosso doppiamente frustrante e stimolante. Che questa era la sua unica data live qui nel 2012 è stato evidente, la folla visibilmente numerosa nel secondo giorno del festival ha fatto incetta di t-shirt di Dylan, perdendosi in infinite chiacchiere e dibattiti.

Lo spettacolo è stato comunque una lezione di efficienza, con Dylan vestito col suo consueto cappello scuro a larghe tese, giacca con bottoni in ottone, con i suoi cinque musicisti vestiti grigio, che compaiono sul palco poco prima del tempo previsto dell’inizio, terminando con la chiamata alla ribalta, ogni membro della band in piedi rigido davanti al pubblico come dei soldatini.
Con alle spalle un catalogo enorme e amato, Dylan non potrebbe mai soddisfare veramente tutti, ma ha presentato un mix di brani vecchi e nuovi, dando il via con il vecchio “Leopard-Skin Pill-Box Hat”, con l'esecuzione di classici del passato quali “Tangled Up in Blue” da Blood on the Track a Thunder On The Mountain da Moder Times del 2006.
Impossibilitato a suonare la chitarra a causa di una forma di artrite, Dylan sembra più a suo agio dietro il pianoforte a mezza coda, come nei numeri come Love Sick, suonato con un taglio blues, come altre canzoni che hanno delle introduzioni stile easy-going honky-tonk di pianoforte. Can’t Wait inizia lentamente per poi svilupparsi in crescendo, con la voce tipo raspa atonale di Dylan che non riesce a turbare la forza emotiva del pezzo – un highlight particolare.

E’ stato durante gli interscambi rilassati con i membri della band che si sentiva il piacere dei musicisti - la prestazione sempre più sentita come una conversazione tra di loro più che tra Dylan e il pubblico (parlerà solo alla fine per presentare la band).
Di gran lunga l'elemento più frustrante della manifestazione è stato quando alcuni brani che sono dei preferiti come A Hard Rain A-Gonna Fall, Tangled Up in Blue e Ballad of a Thin Man sono stati resi quasi incomprensibili dagli originali.
In una serie di compromessi, il lirismo poetico di Tangled Up in Blue (sempre un punto di forza di Dylan) è stata purtroppo soffocato, ma, contemporaneamente, l’esecuzione ha aggiunto un nuovo accento, il ritornello ha dato una sensazione inquietante, nella durezza del suo staccato.
Like a Rolling Stone ha messo in risalto un’ evidente lotta tra l'artista e il pubblico - la folla cantava il coro con la melodia originale, coprendo il sincopato ringhiato di Dylan.
I Fan di Dylan fan vogliono ricordare le canzoni che amano, e la folla dell’Hop Farm è quasi riuscita a salvare quella memoria, mentre magari a malincuore, sentivano alcuni dei loro favoriti eseguiti in una nuova luce.

(Fonte: http://www.metro.co.uk/music/903790-hop-farm-festival-2012-bob-dylan-gave-a-masterclass-in-efficiency#ixzz1zO7pAzcz)

 

°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°

di Neil McCormick

Immaginate Bob Dylan seduto a un pianoforte a coda, la mano sinistra sul fianco, la mano destra che tintinna lievemente i tasti con delicatezza sorprendente, che conduce la sua backing band attraverso una versione sbarazzina di  Spirit On The Water. "Tu pensi che io abbia fatto il mio tempo?" Ringhia, poi ridacchia, guarda Charlie Sexton e aggiunge "Beh, forse è così".

La sua risata non riguarda né i critici né i fans, è solo un piccolo momento tra i musicisti, che è più o meno come si potrebbe descrivere l’intera esibizione. Mentre canta con una leggera torsione le liriche a scatti, il vecchietto dice durante Tangled Up In Blue "- “ Io sono ancora on the road, cercando di rimanere fuori dal comune". A 71 anni, il grande trovatore è ancora là fuori, presentando le sue opere d'ingegno in strane, incomprensibili forme a volte a stento riconoscibili, per ragioni che nessuno può davvero capire se non lui stesso. Forse la risposta sta in un'altra frase che arriva improvvisamente, nettamente focalizzata, in una recitazione balbuziente che dice che le cose sono cambiate: ". Ho cercato di allontanarmi da me stesso il più che ho potuto". La sua magistrale blues band d’accompagnamento intreccia una cascata di note argentine, mentre Dylan, attestandosi a un microfono, si muove come una marionetta a scatti, prende la sua armonica leggendaria e soffia un assolo strano ed ansimante, come se stesse ascoltando nella sua testa qualche versione alternativa o reggae.

L' Hop Farm è un Festival basilare per il Kent. Niente Sponsors, nessuna pubblicità, nessun pacchetto VIP - solo un grande palcoscenico in un campo con un pò di grande musica. La Headline di sabato sera era affascinante, con due artisti che si poteva dire che rappresentavano due aspetti della personalità di Dylan, seguiti poi dalla stessa leggenda vivente. Sia Patti Smith e Damien Rice sono, per quasi tutti i criticii, interpreti dal vivo migliori di Dylan. La Smith era in fiamme, La sua incantatoria poesia Dylanesque carica lo spirito psichedelico della sua garage band, in modo che si può dire "cavalcare il vortice elettrico fino nella stratosfera", sembra effettivamente possibile. Coraggiosamente la segue con appena l’accompagnamento della sua chitarra semi-acustica Rice, ugualmente affascinante, un cantante-songwriter in grado di spingere il modello del trovatore in nuove dimensioni in un fluido, libero dagli schemi prestazionali, alternando vulnerabilità delicata ad attacchi furiosi. Non si può fare a meno di chiedersi cosa sarebbe stato Dylan se appena avesse fatto la metà della fatica di questi due straordinari openers, ma la parte del fascino di Dylan che non ha bisogno dell’apertura di nessuno.

Dylan offre i suoi testi altamente caricati con melodie note che non necessariamente somigliano molto agli originali, tagliate in brevi frasi ritmiche che spesso sembrano confondere la sua band, che lo guarda come se fossero dei falchi alla ricerca di indizi e spunti. E' quasi impossibile cantare insieme a lui, anche se la folla ci ha tentato con gusto in Like A Rolling Stone, mentre Dylan si limitava a sorridere permettendo loro di andare avanti diversamente da come stava facendo lui. In qualche modo tra la magia delle sue canzoni fantastiche, il groove liquido della sua band superba, il carisma misterioso della leggenda di se stesso e la volontà della folla di godersi il momento, è qualcosa di strano e veramente spettacolare che accade, uno spettacolo emozionante che nessuno, forse nemmeno Dylan stesso può davvero spiegare. Ogni spettacolo di Dylan è unico. All’Hop Farm Festival ho assistito ad uno dei migliori.

____________________________________________________________________________________________________________

Tom Petty: la recensione dello show di Lucca                                  clicca qui

 

 

MOTORE DI RICERCA INTERNO

cerca in maggiesfarm.eu

your holiday in the peaceful Tuscan countryside

invia le tue e-mail a : spettral@alice.it

il presente sito, amatoriale, non riveste alcun carattere commerciale, ma intende solo onorare l'artista cui è dedicato. I testi delle canzoni e le immagini che appaiono in questo sito sono coperti da copyright © ed appaiono a solo scopo illustrativo e di studio (diritto di citazione), appartenendo ogni titolo di proprietà e di utilizzo ai rispettivi autori ed editori. Gli aventi diritto potranno richiedere la rimozione delle pagine qualora si sentano lesi.  Nella nostra personale convinzione che questo sito, come altri simili, non possa che costituire di riflesso un veicolo promozionale. Ove possibile verranno riportate le fonti.

send your e-mail to : spettral@alice.it

this amateur site has no commercial character, but will only honor the artist which is dedicated. The lyrics and images that appear on this site are copyrighted © and are for illustration purposes only and study (right to quote), and belong to each title and use to their respective authors and publishers. Rightholders can request removal of pages if they feel damages or injuried. Is our personal conviction that this site, as similar ones, can only be a reflection of a promotional vehicle. Where possible the sources will be listed.

PREVIOUS PAGE - PAGINA PRECEDENTE

ARCHIVIO NEWS                                                            ARCHIVIO TALKING