La vita è fatta di corsi e ricorsi storici e sicuramente quello che ha
avuto luogo a Bosmenso sabato sera ne è un esempio. E’ sembrato come un
flash-back all’inizio degli anni 60, quando un giovane Bob Dylan mise
piede, per la prima volta, a New York con solo una chitarra, un’armonica
e una testa colma di idee e sogni, per suonare non solo per un pugno di
dollari ma anche per un piatto caldo per domare gli spasmi della fame.
All’inizio della serata, Biagio mi disse “I tempi sono duri, Dean. Non
riceveremo un compenso ma una cena per tutta la Band. E va benissimo
così pur di poter suonare la musica di Dylan!”
Un bel gruppo di persone aveva fatto un viaggio di circa due ore per
raggiungere le colline dell’antico villaggio di Bosmenso, vicino a
Varzi, e unirsi ai numerosi paesani e villeggianti per una passeggiata
nella fresca serata estiva o anche solo per bere e mangiare nel
delizioso Ristorante Buscone.
Arrivati dopo un viaggio tranquillo, reso tale dalla bellezza dei
paesaggi, la Electric Folk Band, formata appositamente per la serata dal
frontman Biagio, stava terminando il sound check. Dopo una rapida
presentazione e saluto, li ho lasciati a terminare il lavoro per andare
a visitare il borgo in compagnia di mia moglie e scoprire che la chiesa
romanica di San Giorgio è dell’anno Mille!
Ritornati al ristorante verso le 20:00, abbiamo trovato il tavolo già
apparecchiato e non restava che sedersi con la Band e gli amici per
cenare.
Subito si è capito che Biagio era abbastanza nervoso e non molto
propenso a cenare, nonostante le prelibatezze proposte dal Ristorante.
Gli chiesi perché e mi rispose in termini calcistici: “Qui gioco in
casa!” Non solo era amico d’infanzia dei proprietari del locale ma aveva
passato tutte le sue vacanze da bambino a Bosmenso e praticamente
conosceva tutti i presenti. E dal modo in cui tutti gli parlavano e gli
stringevano la mano si capiva che era proprio così.
Come sempre in situazioni particolari, mi venne in mente una delle liriche di Bob:
In un piccolo villaggio sulla collina si sono giocati i miei vestiti
ho patteggiato per la salvezza e mi hanno dato una dose letale
Ho offerto in cambio la mia innocenza e sono stato ripagato con
lo scherno
“Entra” – disse lei – “ti darò riparo dalla tempesta.” (Shelter from the Storm)
Con Biagio così sulle spine e che non riusciva a mandare giù nemmeno un
boccone, la Band decise di sospendere la cena e di iniziare a suonare.
Per l’occasione, il palco era stato attrezzato sul terrazzo
generosamente messo a disposizione dalla proprietaria della casa di
fronte al Ristorante. “Fate come se foste a casa vostra” – disse la
proprietaria – “perché la musica mi piace!”. Gli amplificatori si
accesero, i fari illuminarono la serata mentre Biagio calmò il suo
nervosismo attaccando a suonare "License to Kill" con la sua Martin. Non
so se qualcuno conoscesse questa canzone o Bob Dylan ma presto avrebbero
avuto una piccola lezione sulla sua musica degli ultimi cinquant’anni.
La canzone fu suonata molto bene ed il meglio venne subito dopo con il
ritmo pulsante di basso e batteria sulle inconfondibili note della
seconda canzone "Series of Dreams".
Le persone che passeggiavano cominciarono a fermarsi per volgere lo
sguardo al terrazzo dove Biagio con la Band cantava con una voce che
assomigliava molto all’uomo di Duluth in persona.
Una grossa sorpresa per tutti arrivò all’inizio della terza canzone,
mentre le note alte dell’armonica tagliavano la notte, inconfondibili
per ogni amante della musica e Biagio cantava “Nobody feels any pain”.
Just Like a Woman, suonata e cantata in modo eccellente e sicuramente
uno dei pezzi migliori della serata.
Non ho intenzione di raccontare lo spettacolo canzone dopo canzone
perché è sufficiente dire che ogni pezzo fu cantato e suonato molto bene
e ricevuto altrettanto bene dalle molte persone che mangiavano e
ascoltavano. Menzionerò solo quelle che sono state le migliori
interpretazioni della scaletta: It Ain’t Me Babe, Make You Feel My Love,
Billy, Saving Grace, This Dream Of You e All Along The Watchtower.
Un altro aspetto meritevole di nota ebbe luogo durante la pausa dello
spettacolo, quando Alessandro, Daniele e Marco rimasero sul palco per
regalarci una meravigliosa versione della leggenda del Jazz, Sonny
Rollin, St. Thomas, mostrandoci quanto talento abbiano questi tre
giovani musicisti.
E’ stato poi il turno della Band di prendersi un breve meritato riposo
mentre Biagio, con chitarra e armonica, cantava tre canzoni da solista
sul palco a riprova di come si stesse calando nella parte e divertendo:
Blowin In The Wind, Deportee (di Woody Guthrie) e Don’t Think Twice.
Una canzone a sorpresa, Billy, dalla colonna sonora di Pat Garrett &
Billy the Kid, fu la prima canzone quando tutta la Band riprese il palco
per la seconda parte dello spettacolo. E fu molto bella, seguita da When
The Night Comes Falling, Saving Grace, This Dream Of You, All Along The
Watchtower e a conclusione dello show la commovente Forever Young.
Prima che iniziasse il bis, menzionai a Biagio quanto mi piacessero
tutte le canzoni ma che pensavo che Wallflower fosse solo un po’ troppo
lenta. Mi disse che lo aveva capito e aveva chiesto alla Band di
accelerare il ritmo. Siccome voleva accontentare il suo pubblico, quando
la Electric Folk Band riprese il palco per il bis, Wallflower fu suonata
per la seconda volta. Questa volta con un passo migliore e la canzone
guadagnò molto. Altro momento commovente è stato la dedica alla mamma di Biagio,
presente allo spettacolo, di When The Deal Goes Down.
Le ultime canzoni furono due classici di Dylan, Like A Rolling Stone,
durante la quale alcuni spettatori iniziarono a ballare, e Blowin In The
Wind, cantata a mezzanotte e con il coro dei presenti.
Con un lungo applauso, si chiudeva la performance e mentre lentamente ci
avvicinavamo alle nostre auto per il viaggio di ritorno, non potevamo
fare a meno di ripensare alla bella serata appena trascorsa in compagnia
della musica di Dylan e del cibo eccellente.
Scaletta:
License To Kill
Series Of Dreams
Just Like A Woman
Wallflower
In The Summer Time
It Ain’t Me Babe
Make You Feel My Love
Every Grain Of Sand
St. Thomas (Sonny Rollins)
Blowin In The Wind
Deportee (Woody Guthrie)
Don’t Think Twice, It’s Allright
Billy
When The Night Comes Falling
Saving Grace
This Dream Of You
All Along The Watch Tower
Forever Young
Bis
Wallflower
When The Deal Goes Down
Like A Rolling Stone
Blowin In The Wind
Lasciatemi dire che sarei
andato molto volentieri a sentire Biagio (lo zio Bob come lo chiamiamo
noi), mi piace la sua voce triste e roca, molto simil-Dylan, la
sincerità e il trasporto con il quale canta le canzoni del Maestro.
Purtroppo Biagio mi ha avvisato quando ormai avevo preso un altro
impegno, ma non mollare Biagio, Dylan è sempre il grande Dylan e a volte
si è obbligati a "sing for your supper" (Dean non l'ha detto ma è il
titolo di una bellissima canzone dei Mamas & Papas). Se la cosa ti può
consolare caro Biagio, potrei presentarti altri gruppi che suonano Dylan
e lo fanno per passione ( cioè con pochissimi euri e molte volte solo
per la birra), ma forse li conosci già anche tu. Alla prossima ci sarò
anch'io, però avvisami qualche giorno prima. Un salutone a tutti voi
musicisti e un grazie a Dean Spencer per la bella recensione e le foto!
:o)
Sometimes is better to stay silent, do
you Mr. Jones?
I would like to know how much funny is, for Mr.Jones, write a review of
a listening-preview that don’t says nothing, who is only boring to the
readers because this review don’t say anything new and it’s only a lot
of absurd words with no meaning, then i wonder, but why say things that
do not actually say anything? Why you don't exchange, with your lucky
colleagues, your opinions in your private pub? I wonder if Mr. Allan
Jones, who is not the first-one who pass in the street but the editor of
Uncut Magazine, he realized what he wrote in his empty review of the
Dylan’s new album. Sure you may say that less you say and minor is the
risk of making mistakes and being criticized! But is the whole matter
that makes no sense, why the big bosses who are sitted in the highest
palaces of Tin Pan Alley they don't give to these reviewers the chance
to express a free opinion about the disc? I do not understand so much of
marketing strategies, especially this big idea of the secret
listening-preview of which is forbidden to say anything that would give
even a small idea of what the lucky reviewer has heard. This would be a
way to create a greater expectation? Well, in my personal opinion I want
to say clearly that these few lucky characters chosen for the
pre-listening could send their reviews and their opinions to the big
bosses of Tin Pan Alley without disturbing us with their indecipherable
considerations. What a meaning there is in trying to make believe that
there may be a link between some songs written lot of years ago and the
songs written now for the new album? What does it mean in saying that
the new Dylan’ songs remind to songs like "Desolation Row",
"Mississippi", "High Water (For Charlie Patton), "Nettie Moore","The Red
River Shore" and "Cross The Green Mountain"? I think that, these six
songs mentioned by Mr.Jones, apart from the fact of having been written
by Dylan, they don't have any correlation between them. These are songs
written in different times with different arguments and reasons, with
different sounds, with different musicians, so in which way these songs
could give us the flavor of "Tempest"?” Tempest” in theory, (given for
certain that was recorded by the same musicians who have played in the
sessions for TTL), at least for the kind of sound, must have much in
common with TTL. Instead for Mr. Jones, Mr. David Hidalgo, the great Los
Lobos' musician, is a perfect stranger, not even worthy of being
mentioned in the review of the Dylan new album, same thing for the
typical instruments of the Tex-Mex sound cited and used by Mr. Hidalgo.
Dylan wanted to insert one more time a mexican suond to his new record?
Of course we don’t know the Dylan's desire, but logically, this could be
the reason for Hidalgo's call to play the accordion and the tres-guitar
on the new record, or not Mr. Jones? So before to write things of this
kind, it would be better leave the pen on the table!
Sometimes is better to stay silent, do you Mr. Jones?
Strano tipo questo Tim Heidecker, sente
dire che nel prossimo disco di Dylan c'è una canzone di 14 minuti che
parla del Titanic e lui cosa fa? Ne scrive immediatamente un'altra e la
canta con la voce del Dylan di "Vision of Johanna". Niente male davvero,
la canzone è bella, però il timbro di voce la rende "antica", cantata
con una voce tipo Dylan-oggi avrebbe avuto molto più sapore.
All credit goes to Tim Heidecker, Aimee
Mann, and the rest of the group. No copyright infringement intended.
Titanic
on April the tenth, Nineteen Twelve
a story began for which we must delve
out of the port of Southhampton the liner did leave
on a cruise to manhattan or so they believed
it was the largest boat man ever built
born from men who had breathed in the dust and the silt
the boat they had told us could never be sunk
whoever promised that had musta been trunk
oh titanic - how could you let us down
oh titanic - you're lying on the bottom of the water just waiting to be
found
Edward John Smith was the man in command
it was his vessell when it wasn't on land
Murdoch at his side his crew was the best
hand picked for the cruise above all the rest.
Harland and Wolf had build the ship strong
to sail for many years and last very long
But when it came to lifeboats they could have used more
They just couldn't imagine what they be needed for
oh titanic - how could you let us down
oh titanic - you're lying on the bottom of the water just waiting to be
found
The ship It was cruising straight to New York
While the millionaires ate caviar from the tip of a fork
And the immigrants huddled down in the hull
that big old boat was certainly full
Yes, the white star line was known for it's greed
never tolerated stoways or people in need
the dining rooms decked out in silver and gold
while the tramps in steerage shivering and cold
oh titanic - how could you let us down
oh titanic - you're lying on the bottom of the water just waiting to be
found
Up in the crows nest - Fleet was perched
His duty was clear he just had to search
for an iceberg or anything that was clear
they only trouble was it was already too near
The berg tore into the side and caused a gash
while the people on deck were having a bash
The bow listed back and the people screamed
the impossible had happened or so it had seemed.
oh titanic - how could you let us down
oh titanic - you're lying on the bottom of the water just waiting to be
found
So many people plunged into the waters
many husbands and wives and sons and daughters
there were lifeboats for some who were lucky or greedy
to die cold and alone was the fate for the needy
The mast rose high and then sunk down
just to dissapear without a sound.
the Carpatia she eventually arrived
but it was much too late so many had died
oh titanic - how could you let us down
oh titanic - you're lying on the bottom of the water just waiting to be
found
[HARMONICA SOLO]
oh titanic - how could you let us down
oh titanic - you're lying on the bottom of the water just waiting to be
found
The director Cameron on the set of true lies
As the scene played out out he closed his eyes
a vision of his next film was becoming clear
the story of the shipwreck for all to hear.
DeCaprio was cast and Winslet as Well
LIttle did they know the shoot would be hell
Cameron pushed the limits of CGI
all the special effects really defied the eye
oh titanic - how could you let us down
oh titanic - you're lying on the bottom of the water just waiting to be
found
When the film premiered it blew the roof off the place
all the executives of smiles on the face
it went on to gross more than a movie ever had
for a flick about a shipwreck - that ain't bad
it was a lock for the oscar it just couldnt lose
the academy never even had to chose
when cameron took the prize his head must have swirled
at the podium he said i'm the king of the world.
Then some years later when the timing was right
cameron dusted off his treasure like we thought he might
the story hasn't changed nor either the cast
but options for cameron still were vast
see the original had always seemed kind of flat to me
so the master upgraded it to be seen in 3D
Buongiorno Mr.Tambourine:
di Barolo la sensazione più profonda per me è stata SERENITA'.
Di solito in un live si vive l'adrenalina e tutto quello che un concerto
così atteso porta con sè.
Bob è stato a tratti commovente , ma non è facile capirlo per un esterno
seppur competente in materia musicale, come può essere il Verdone di
turno.
Sono tornato a casa ripeto con un senso di leggerezza , serenità e sano
divertimento proprio come aver passato una serata con un vecchio amico
che da tanto tempo non frequentavo.
Solo una nota dal punto di vista audio: i primi 2 pezzi non bene,
batteria lontanissima , preponderanza un po' esagerata del basso e
Donnie Herron sempre un po' sacrificato; c'è stato un momento che
sembrava addirittura si fosse rotto un cono o qualcosa del genere tanto
era distorto il suono poi tutto si è aggiustato....non so se è stata una
mia impressione...........
p.s . l'unica cosa che non sopporto sono le critiche superficiali del
tipo: ma come canta??? ma gracchia!!!! non si capisce quello che
canta!!! Lo dico con profondo rispetto: se si vuole sentire cantare si
ascoltino Freddy Mercury o qualche altro vocalist, qui si tratta di
vita, si tratta di BLUES.
Grazie per il prezioso e importante lavoro che portate avanti.
saluti, Fabrizio
Ottimo giudizio del
concerto, d'accordo con te, alla prossima, :o)
Venerdi 27 Luglio 2012
Tempest: Shakespeare o Poe?
Dylan è in procinto di pubblicare il suo
nuovo album che uscirà il 10 settembre 2012. Sappiamo già che l’album si
chiamerà “Tempest” e che conterrà 10 canzoni originali. I fans più
incalliti di Dylan hanno già cominciato a discutere sul significato del
titolo dell'album.”The Tempest”, qualcuno ha detto, è l’ultima opera
scritta da Shakespeare, quindi il messaggio di Dylan è che questo sarà
il suo ultimo lavoro prima del ritiro dalle scene. Ma in realtà “The
Tempest” è la penultima perchè l’ultima in ordine di tempo è “Enrico
VIII”, quindi, questo potrebbe anche non essere l’ultimo album che Dylan
pubblicherà!
Quegli stessi fans stanno anche discutendo sulla canzone chiamata “Roll
On John”. Non è ben chiaro se questa canzone sia una nuova traccia
originale o un traditional dallo stesso titolo che Dylan eseguì dal vivo
alla radio degli Stati Uniti nel 1962 - lo stesso anno in cui pubblicò
il suo album di debutto, ma probabilmente è solo una coincidenza, una
diversa canzone con lo stesso titolo di questa che è un traditional e
non si riferisce di certo a John Lennon.
Il video di “Roll on John”:
Il testo di “Roll on John”:
Roll on John (Traditional)
Roll, roll, roll on John,
Don't you roll so slow.
How can I roll when the wheels won't roll?
I asked that girl, won't you be my wife?
She fell on her knees,she began to cry.
The more she cried, the worse I felt,
'Til I thought my heart would melt.
I looked at the sun, was a-sinking low.
I looked at my baby, she was a-walkin' down the road.
I looked at the sun, was a-turning red.
I looked at my baby, but she bowed her head.
Don't the sun look lonesome, oh lord lord lord, on the graveyard fence?
Don't my baby look lonesome, when her head is bent?
Roll on John, don't you roll so slow.
How can I roll when the wheels won't roll?
Roll on John, don't you roll so slow.
How can I roll when the wheels won't roll?
Scrittori, critici ed i fans più duri di tutto il mondo sono impegnati
sui vari blog a cercare di determinare il significato di “Tempest”.
Questo titolo potrebbe essere riferito al dramma di Shakespeare?
Alla fine di “The Tempest”, Prospero, il personaggio principale,
rinuncia alla magia con un famoso monologo nel quale molti studiosi
hanno visto un riferimento a Shakespeare che con quest'opera abbandona
il teatro e ha l'occasione di riconciliarsi con se stesso e la società.
Potrebbe questo riferimento voler dire che Dylan, pensando al suo
ritiro, voglia abbandonare definitivamente il suo personaggio di scena
(Bob Dylan) e considerarsi un uomo qualunque (ritornando ad essere
Robert Zimmermann) non più in contrasto ma in pace con la società?
L’ipotesi è suggestiva anche se fortemente irreale.
Tutti coloro che hanno in qualche modo studiato o analizzato l’opera di
Dylan sanno quanto Bob sia stato influenzato da “The Raven” di Poe.
Questa influenza e la correlazione col titolo dell’album potrebbe essere sarebbe stata
confermata da Dylan stesso che (per una strana coincidenza?) ha cantato, alcune
sere fa a Bayonne, in Francia, "Love Minus Zero / No Limit", canzone che
si conclude con le parole "Il mio amore per lei è come un corvo / Alla
mia finestra con un'ala spezzata." In sé e per sé, la citazione di "The
Raven" non dimostra niente in particolare, tuttavia, in un’ altra
recente prestazione, (il 4 luglio) è stata eseguita "Just Like Tom Thumb
Blues", che fa riferimento ad un racconto di Poe, “I delitti della Rue
Morgue”.
Comunque nella poesia “The Raven” ci sono queste citazioni della parola
Tempest:
- Whether tempter sent, or whether tempest tossed thee here ashore -
- Get thee back into the tempest and the Night's Plutonian shore! -
Mentre invece per la supposta fotografia di copertina del busto di
Pallade Atena Poe scriveva:
- upon a bust of Pallas just above my chamber door -
Abbiamo però visto che il busto ritratto sulla copertina dell’album non
è esattamente il viso di Pallade Athena, ma è una parte del monumento a
Pallade Atena, che abbiamo già detto trovarsi di fronte al parlamento
austriaco a Vienna, si tratta esattamente del gruppo statuario che
ritrae la giovane dea che rappresenta il fiume Moldava alla fine del suo
corso che viene accolta fra le braccia di un’altra dea che rappresenta
simbolicamente il fiume Elba.
Se “Tempest” fosse stato effettivamente ispirato da Poe, non sarebbe il
primo album di Dylan ad esserlo stato. Il titolo Tell Tale Signs riporta
alla mente "Tell-Tale Heart" di Poe, e "Time Out Of Mind" è una frase
scritta da Poe in "Il diavolo nel campanile."
Dylan ha anche menzionato Poe in diverse interviste, nel libro
Chronicles - Volume One, e nel suo programma radiofonico Theme Radio
Hour.
D'altro canto però, dobbiamo tener presente che il tutto potrebbe essere
solo una colossale coincidenza!
Allora, Shakespeare o Poe? Probabilmente non lo sapremo mai!
Grazie infine ad Harold Lepidus per aver fornito la maggior parte delle
indicazioni per questo articolo
(http://www.examiner.com/article/bob-dylan-s-website-hints-tempest-influenced-by-edgar-allan-poe).
Ciao Mr. Tambourine,
Mi chiamo Francesco. Non so sei sei d'accordo o no con queste cose, ma
ti volevo avvisare che ho appena trovato un canale su Youtube che sta
pubblicando tantissimi Live di Bob, dal '61 agli anni 2000,
probabilmente molti sono presi da cd ufficiali, ma, non conoscendo bene
questa parte della discografia di Dylan, non ne posso essere certo, sta
di fatto che sono più di 240 video, quindi 240 live tutti diversi l'un
l'altro, con vere e proprie chicche come un Mr. Tambourine del '66 a
Sheffield di ben 10 minuti, veramente eccezionale, oppure Vision of
Johanna sentitissima, sempre del '66 a Melbourne. La mia speranza è
naturalmente quella che questi video riescano a svignarsela dai
copyright e dal Web Sheriff, e per questo chi ha realizzato questi video
ha utilizzato il nome Elston Gunn nei titoli delle canzoni, cioè uno dei
soprannomi di Mr. Zimmy... ora, questa può rivelarsi una grandissima
scemenza così come potrebbe essere la genialata del secolo, comunque ora
ti lascio al link del canale, fanne quello che vuoi :-)
Ho avuto la fortuna di assistere al concerto di Barolo. Non voglio
recensire il concerto, dico solo di aver visto un Dylan in gran forma.
Ho fatto tanti chilometri per rivedere bob (l'ultima volta nel 2004). Da
Palermo a Barolo per provare qualcosa che solo Dylan è riuscito a darmi.
Posso dire di avere avuto la fortuna di vedere il più grande artista
degli ultimi cinquant'anni...il resto conta poco, come contano poco gli
articoletti di pseudo critici musicali supponenti e spocchiosi, troppo
piccoli per Dylan. La cosa più triste è l'immagine di Verdone che si
butta sulla crostata. Di Verdone non riesco più a distinguere un film
dall'altro. Solo storie e personaggi riciclati. Triste, troppo triste.
Un saluto Giovanni
Allan Jones di “Uncut”, ascoltato
Tempest, aggiunge solo frenesia e confusione
Nel mio articolo precedentemente, pubblicato a maggio, riportavo che
l’editore di “Uncut” magazine Allan Jones, era stato scelto come "the
one" per una audizione anticipata del prossimo album in studio di Bob
Dylan, Tempest. Jones, infine ha pubblicato una relazione sull’ascolto
sul sito web di Uncut.
Il fan di Dylan Sean Bevington merita il credito per avermi informato
del suo incontro casuale con il signor Jones al Great Escape Festival di
Brighton, England, la scorsa primavera. Fu in quel posto che Bevington
fu in grado di ottenere la conferma del completamento dell'album e
scoprire il fatto dell'esclusivo "test d’ascolto" Inglese di Jones. Da
allora, sono rimasto in attesa di qualche dichiarazione da parte di
AllanJones, ma nulla è stato rivelato fino ad oggi.
Nel frattempo, siamo stati sottoposti a tutti i tipi di bufale, tra cui
annunci falsi, recensioni finte, musica finta, e disinformazione varie.
Molti fans nel frattempo, attraverso Internet, hanno raccolto quante più
informazioni possibili mettendole on-line, che per fortuna mi hanno
risparmiato molta fatica.
Nel lungo post di Uncut dal titolo - Il nuovo album Dylan - Al primo
ascolto Jones si è concentrato unicamente sui contenuti di Tempest per
tre paragrafi. Mentre quelli che presumibilmente dovevano sapere avevano
segnalato la lunghezza dell'album in 68 minuti, Jones ci informa che è
più vicino ai 75. Naturalmente, si pone la questione - Era qualcuno male
informato, o c'era una versione precedente del disco con materiale
diverso? La mia ipotesi è la primo, ma perché non iniziare con una
succosa notizia per tutti i collezionisti di Dylan?
Jones si è cucito le labbra nella sua non-recensione, che è diventata
una tradizione quando si tratta delle anteprime di Dylan. Questo,
naturalmente, porta molta pubblicità con poca spesa e fatica, e, piaccia
o no, funziona perchè la cosa ha sempre un certo fascino. (State
leggendo questo, non è vero?)
Da quando David Hidalgo dei Los Lobos aveva informato l’Aspen Times nel
mese di marzo che aveva appena finito le sessioni con Dylan, l'album è
stato spesso descritto come un suono "messicano" da persone che non
l'avevano ancora sentito. Secondo Hidalgo, chitarrista dei Los Lobos,
aveva suonato una fisarmonica e la chitarra-tres e, come disse al
giornalista dell’Aspet Times, Dylan aveva sentito quei suoni e li aveva
voluti inserire nel disco.
Interessante notare che, senza svelare troppo (e rovinarsi la
possibilità di ulteriori esclusive), Jones ha utilizzato le canzoni
"Mississippi", "Red Shore River" e "'Cross The Green Mountain" come
punti di riferimento per descrivere il suono di “Tempest”. Nessuna
menzione di Hidalgo o di cose messicana, anche se in "Red River Shore"
c’era una fisarmonica. Naturalmente, non è chiaro a questo punto, se la
maggior parte delle sessioni di Hidalgo siano nel disco o siano state
tagliate.
Torniamo ora ad aspettare con il fiato sospeso per bocconi più
prelibati, sia sulla stampa o sui siti web musicali, per ulteriori
informazioni sul prossimo album in studio di Dylan.
(Nota:. Sono stato informato da altri scrittori e critici che hanno
ascoltato anche loro l'album, ma è fatto divieto di condividere
qualsiasi informazione sull’argomento)
Harold Lepidus, "Bob Dylan Examiner"
http://www.examiner.com/article/allan-jones-at-uncut-hears-new-dylan-album-adds-to-the-frenzy-confusion?CID=examiner_alerts_article
Tempest: A volte è meglio stare zitti,
vero Mr.Jones?
Tutte queste presunte anteprime d’ascolto solo solo noiose perchè non
dicono niente di nuovo e non servono a niente, allora mi chiedo, ma
perchè dire cose che non dicono niente? Perchè non vi scambiate le
vostre vostre opinioni nel vostro pub privato? Il Sig. Allan Jones, che
non è il primo che passa per strada ma l’editore di Uncut Magazine, si
sarà reso conto delle cose che ha scritto spacciandole come recensione
di pre-ascolto del disco? Certo che meno dici e meno corri il rischio di
sbagliare e di essere criticato! Ma è tutto l’insieme che non ha senso,
perchè fare dei preascolti se poi non si lascia ai recensori la
possibilità di esprimere una libera opinione? Non capisco le strategie
di mercato, specialmente quelle di questo tipo, sarebbe questo il modo
di creare una maggior aspettativa? Bene, a mio parere personale dico
chiaramente che questi pochi fortunati personaggi scelti per il
pre-ascolto avrebbero potuto fare la loro relazione direttamente ai big
bosses che stanno ai piani più alti dei grandi palazzi della Tin Pan
Alley, evitando di annoiarci con considerazioni indecifrabili. Cosa vuol
dire rimandare i lettori a canzoni come "Desolation Row", "Mississippi",
"High Water (For Charlie Patton)", "Nettie Moore","The Red River Shore"
and "Cross The Green Mountain"? Io penso che tra queste sei canzoni, a
parte il fatto di essere state scritte da Dylan, non ci sia niente che
le possa accomunare. Sono pezzi scritti in tempi diversi, con
argomentazioni e ragioni diversi, con suoni diversi, con musicisti
diversi, quindi come farebbero a darci il sapore di “Tempest”, che in
teoria, visto che è stato registrato dagli stessi musicisti di TTL
dovrebbe avere, a livello di suono, molto in comune con TTL? Invece
ciccia, David Hidalgo, per il Sig. Jones, è un perfetto sconosciuto, e
così gli strumenti tipici del Tex-Mex citati ed usati da Hidalgo nel
disco. Dylan ha voluto una volta ancora dare un sapore messicano al suo
nuovo disco? E’ questa la ragione della chiamata di Hidalgo a suonare
fisarmonica e tres-guitar su Tempest? A rigor di logica dovrebbe essere
così, o no?
A volte è meglio star zitti, vero Mr. Jones ?
Dopo aver letto l'intervista a Verdone , devo dire che se non segui
l'evoluzione di un qualsiasi artista
non puoi permetterti di dire , che ti sei buttato sulla crostata... ma
visto visto che eri sulla terrazza molto alta di
Barolo potevi anche scegliere con qualche tuo amico VIP di scendere o
dico anche di trovare una soluzione piu' rapida ......
per allontanarti dal concerto.
Poi devi sapere , se non lo sai che Dylan non fa mai nei concerti
canzoni dei suoi ultimi lavori per promuoverli , anzi proprio
le esclude. Mi sembra che tu sei andato a Barolo per promuovere il tuo
libro.......
Mr. Zimmerman ha passato il pomeriggio da solo o con qualche amico non
gli importa nulla di inviti di vari VIP.
P.S. Aggiungo che Cold irons bound non l'ha neanche fatta quella sera ,
ao' a Carlo a certe manifestazioni ci vai sapendo
quello che vai a sentire , se no potevi restare a casa .
Con simpatia, Marcello
Egregia Maggie's Farm,
L'organizzazione della rassegna "Varzi tra musica, letteratura e poesia"
in occasione dell'evento "tributo a Bob Dylan" che si terrà sabato 28
luglio 2012, ore 21.45 c/o il ristorante Buscone in località Bosmenso è
lieta di trasmetterLe l'accredito stampa per posti illimitati.
Interverranno gli "Electric Folk Band".
Sarebbe gradita la conferma della Vostra adesione entro venerdì 27
luglio 2012 (anche la sera tardi).
Segue allegato con indicazione itinerario.
Cordiali saluti, per la la direzione dell'organizzazione
Lo Zio Bob
Indicazioni per Varzi-Bosmenso,
Ristorante Buscone
1. Arrivati alla periferia di Milano prendere la tangenziale ovest
2. Uscita statale dei Giovi (subito dopo l’uscita della A7) direzione
Pavia-Genova
3. Sempre dritto (circa 25 Km) fino ad imboccare la tangenziale ovest di
Pavia (direzione Genova) e percorrerla tutta tutta
4. Alla fine della tangenziale tenersi sulla sinistra imboccando di
nuovo la statale dei Giovi (è il tratto con maggior traffico)
5. Superare il ponte del Po e circa 1 Km dopo c’è una rotonda: svoltare
per Voghera – Salice Terme – Varzi
6. Dopo circa 10 Km (superato un ponte, vedrete sulla sinistra una
multisala e un ipermercato: andate dritto, subito dopo c’è un’altra
rotonda, andate ancora dritto direzione Rivanazzano, Salice Terme, Varzi
7. Percorrere tutta la strada, andando dritti a tutte le rotonde,
finché, alla rotonda finale (facilmente riconoscibile) svoltare a
sinistra direzione Salice Terme – Varzi
8. Proseguire fino a Varzi, superando Salice Terme, Godiasco, Ponte
Nizza, Bagnaria
9. Attraversare tutta Varzi (direzione obbligata)
10.Circa 1 Km dopo Varzi c’è un bivio: svoltare a destra direzione passo
del Brallo
11.Dopo qualche km, superato un ponte la strada riprende a salire
12.Circa 1 km dopo il ponte c’è un bivio: svoltare a destra, in discesa,
direzione Casanova
13.Circa 1 Km dopo, terminata la discesa, stare attenti che alla vostra
destra c’è l’indicazione Bosmenso
14.Attraversate il ponte, proseguite in salita e siete arrivati.
Bosmenso, un villaggio a circa 6 Km dopo Varzi, si trova su Google Maps
IN QUALSIASI MOMENTO TELEFONATE SE AVETE DUBBI.
Il link del ristorante: www.ristorantebuscone.it/
Spero di trovarvi sabato sera, Ciao, Lo zio Bob
Tornano i Beach Boys, il mito della
California
clicca qui
Mercoledi
25 Luglio 2012
Tempest:
primo ascolto
Di Allan Jones
Ho sentito il nuovo album di Dylan. E mentre ascoltavo i primi quattro o
cinque brani pensavo: quanto migliore sarà questo album che uscirà a
settembre?
Le prime impressioni, si dice, sono notoriamente inaffidabili. Mi
ricordo che anni fa ascoltai l’album di Sting “The Soul Cages”,
giungendo alla conclusione affrettata che era uno dei peggiori album che
avessi mai sentito. Ho poi ho dovuto deplorare quel giudizio affrettato.
La realtà era molto peggio della mia prima impressione e vorrei aver
avuto più tempo per ascoltarlo a dispetto delle scadenze, così avrei
potuto raccontare quanto realmente il disco era più brutto che al primo
ascolto.
Al primo ascolto, però, “Tempest” sembrava presentare un Dylan, senza
alcun dubbio, in una forma eccezzionale. Le dieci tracce durano in
totale circa 75 minuti, la title-track si prende un bel pò di questo
tempo, e strofa dopo strofa alla lunga potrebbe ricordare "Desolation
Row". Non c'era ancora la tracklist, anche se in questo momento non è
così importante per avere una prima impressione.
Credo di poter dire senza conseguenze, però, che se si sta cercando di
immaginare come suoni “Tempest”, potrebbe essere utile pensare di meno
ai Roadhouse Blues turbolenti che erano per la maggior parte il centro
focale di “Together Through Life” e alcune parti di “Modern Times”,
anche se questo è il recente suono classico che non è stato ancora del
tutto abbandonato.
Ci sono pochi suoni riverboat jazzy come in "Love And Theft", in questo
album sono in evidenza alcuni echi di una tradizione popolare che fu un
manifesto, diciamo, alla "High Water (For Charley Patton)" e anche alla
"Nettie Moore " di Modern Times. Si potrebbe anche tenere a mente come
punto di riferimento la "Mississippi" di "Love And Theft" e qualcosa
come "Red River Shore", registrata per “Time Out Of Mind” ma pubblicata
solo nel 2009, quando è apparsa su “Tell Tale Sign”, il set di tre CD
nel quale si nascondeva anche “Cross The Green Mountain", l'epica
canzone sulla guerra civile che Dylan scrisse per la colonna sonora del
film del 2003 Gods and Generals. Quasi nessuno si accorse di quel pezzo
quando il disco uscì, ma mi è venuto più volte in mente mentre ascoltavo
“Tempest”, che si conclude con un altro pezzo del quale si parlerà
molto, naturalmente non adesso e non qui.
Ora devo andare. Buona settimana a tutti.
"Collisioni ha messo 'sotto sequestro'
Barolo"
clicca qui
Martedi 24 Luglio 2012
Ulteriori informazioni su Tempest
Nuove informazioni sul prossimo album in studio di Bob Dylan circolano a
tutta birra. L’album, intitolato Tempest, dovrebbe essere reso
disponibile in due configurazioni su CD, anche se la versione "deluxe"
deve ancora essere confermata.
Inoltre, l'album uscirà anche in versione 2 LP accompagnati da una copia
su CD inclusa gratuitamente. Ecco come le tracce saranno divise:
LP 1 Side 1
1. Duquesne Whistle
2. Soon After Midnight
3. Narrow Way
LP 1 Side 2
1. Long and Wasted Years
2. Pay In Blood
3. Scarlet Town
LP 2 Side 1
1. Early Roman Kings
2. Tin Angel
LP 2 Side 2
1. Tempest
2. Roll On John
CD 3
1. Duquesne Whistle
2. Soon After Midnight
3. Narrow Way
4. Long and Wasted Years
5. Pay In Blood
6. Scarlet Town
7. Early Roman Kings
8. Tin Angel
9. Tempest
10. Roll On John
Il sito ufficiale di Bob Dylan sta offrendo "pacchetti esclusivi" del
nuovo album. I pacchetti includono "Tempest” su CD (o LP), una Hohner
Bob Dylan Signature Series armonica (tonalità in Do), e un esclusivo 11
x 17" poster ... Le Bob Dylan Signature Series armonica sono
personalizzate con una cover-targa recante la firma di Dylan, una
custodia per il trasporto in rilievo con il logo del Dylan 'Eye', e una
confezione regalo con un'immagine esterna esclusiva di Dylan in
copertina. "
Negli Stati Uniti, il pacchetto CD costerà 99,99 $, mentre il vinile
costerà 119,99 $. Il poster mostrato è "Not Art Poster Finale".
Confermata infine quanto riportato la
settimana scorsa dal nostro sito, la foto di copertina è quella della
dea raffigurante il fiume Moldava
Photo 5 of 5: Pallas Athene is the central sculpture of the monument,
surrounded by minor gods and goddesses. The a river goddess, (river
Vltava/Moldau) is on the cover. Credit: bobdylan.com
Harold Lepidus, "Bob Dylan Examiner"
http://www.examiner.com/article/more-information-on-bob-dylan-s-tempest-lp-cd-poster-bundle-offer?CID=examiner_alerts_article
August 2012
10 - Lloydminster, Alberta - Lloydminster Exhibition Grounds
11 - Lethbridge, Alberta - Enmax Centre
12 - Cranbrook, British Columbia - RecPlex
14 - Missoula, MT - Big Sky Brewery
15 - Billings, MT - Rimrock Auto Arena at MetraPark
17 - Rapid City, SD - Barnett Arena
18 - Sioux Falls, SD - Sioux Falls Arena
19 - Fargo, ND - Civic Auditorium
21 - Rochester, MN - Taylor Arena
22 - Des Moines, IA - Wells Fargo Arena
24 - Fort Wayne, IN - Parkview Field
25 - Indianapolis, IN - White River State Park
26 - Cincinnati, OH - PNC Pavilion at Riverbend
28 - Youngstown, OH - Covelli Centre
29 - Johnstown, PA - Cambria County War Memorial
30 - Salisbury, MD - Wicomico Youth & Civic Center
September 2012
1 - Big Flats, NY - Tag's Summer Stage
2 - Bethel, NY - Bethel Woods Center for the Arts
6 - Lewiston, NY - Artpark
7 - Holyoke, MA - Mountain Park
8 - Uncasville, CT - Mohegan Sun Arena
9 - Hershey, PA - Hershey Park Pavilion
October 2012
5 - Winnipeg, Manitoba - MTS Centre
6 - Regina, Saskatchewan - Brandt Centre
8 - Saskatoon, Saskatchewan - Credit Union Centre
9 - Edmonton, Alberta - Rexall Place
10 - Calgary, Alberta - Scotiabank Saddledome
12 - Vancouver, British Columbia - Rogers Arena
13 - Seattle, WA - Key Arena
15 - Portland, OR - Rose Garden Arena
17, 18 - San Francisco, CA - Bill Graham Civic Auditorium
19 - Berkeley, CA - Greek Theatre
20 - Sacramento, CA - Power Balance Pavilion
22 - Santa Barbara, CA - Santa Barbara County Bowl
24 - San Diego, CA - Valley View Casino Center
26 - Los Angeles, CA - Hollywood Bowl
29 - Broomfield, CO - 1st Bank Center
30 - Broomfield, CO - 1st Bank Center
November 2012
1 - Grand Prairie, TX - Verizon Theatre
2 - Tulsa, OK - BOK Center
3 - Omaha, NE - CenturyLink Center
5 - Madison, WI - Alliant Energy Center
7 - St. Paul, MN - Xcel Energy Center
8 - Milwaukee, WI - BMO Harris Bradley Center
9 - Chicago, IL - United Center
12 - Grand Rapids, MI - Van Andel Arena
13 - Auburn Hills, MI - The Palace of Auburn Hills
14 - Toronto, Ontario - Air Canada Centre
As it is Amy's 1st anniversary today, we
thought it was about time that we showed you this.
Bets Wishes Always, Five Mile Family.
Right to remember, thanks
friend! :o)
Lunedi 23 Luglio 2012
"Tempest" front cover: Not Pallas Athena
but the Moldova river!
In the photo of the cover of "Tempest",
someone have thought of seeing represented one of the many faces of
Pallas Athena, represented in the different statues of the fountain
which is front to the Austrian Parliament in Vienna, but this fact is
not really correct. Pallas Athena is only the statue on the top of the
column holding in the right hand the winged symbol of the Victory.
The Pallas Athena's Monument in Vienna
Basically it seems clear that the face in
the Tempest's cover picture is not a representation of Pallas Athena, but
that of a minor goddess that is part of the group of statues at the base
of the granite fountain, and the face is exactly that of the
representation in the form of a statue of the Moldova river (or Vltava
in Czech), the symbol of the Czech Republic, which is embraced by
another statue representing the Elba river.
So perhaps the key to deciphering the choice of this face for the front
cover of "Tempest" may lie in the notes of the most famous part of the
symphonic poem "Ma Vlast" ("my country") written by the Czech composer
Bedrich Smetana (1824-1884) and dedicated to the river Moldova (in Czech
"Vltava") that becomes the allegorical image of the journey of humanity
and of the life itself.
Besides, the melody of "Vltava" was arranged by Samuel Cohen in 1888 as
the national anthem of the State of Israel (Hatikvah). According to this
site:
The photo
of
Tempest's front cover represents the face of the Moldova
River (the young goddness on thee right side), that runs through the
beautiful city of Prague, and that is "embraced" from the Elbe river
(represented by the other woman on the left side).
The bath with granite fountain is the representation of the Elbe (left)
and Moldova (Vltava in Czech) (right), Moldova is located between the arms of
Elba"
The
photousedfor the
Tempest's
coveris locatedon this site:
but the site does not provide any clear
reference to the photo.
Pallas, in Greek mythology, was the libic
playmate of goddess Athena.
It is said that, even girl, Athena accidentally killed his friend
Pallas, while engaging her in a mock battle, armed with spear and
shield. As a sign of mourning, he added the name of Athena to her own name.
Another story, handed to us by Pseudo-Apollodorus in his book "The
Library", is a late version. He tells us that Athena was born from Zeus
and nurtured by the river-god Triton, Athena killed the daughter of
Triton, his half-sister Pallas, because this was the will of Jupiter,
who, on this occasion, has distracted with a lot of flattery Pallas,
facilitating in this way to Athena the task of killing Pallas. But this
last story does not explain the reason why then Athena has added the
name of Pallas to her own name, becoming thereafter Pallas Athena, and
even don't explains the reason why Dylan wanted to use this photo for
the cover of Tempest.
Finally, "The Tempest" is traditionally
considered the penultimate work of William Shakespeare (Henry VIII would
be the last) and should be the one that marked the farewell to the
scenes of the famous playwright (at least as an actor). Was performed
for the first time on 1 November 1611 at Whitehall Palace in London,
probably, later, was also staged at the Globe Theatre and the
Blackfriars Theatre. This could mean that Dylan tells us that this will
be his last job? Hypothesis is suggestive but not confirmable.
There is another hypothesis, that Dylan
was again inspired by the work of Edgar Allan Poe, as he did with "Love
Minus Zero / No Limit" inspired by "The Raven" by Poe, or "Just Like Tom
Thumb's Blues" that is referring to the history of Poe "The Murders in
The Rue Morgue" May be "Tempest" was inspired one more time to Poe, as
the title "Tell Tale Signs" brings to mind Poe's "Tell Tale Heart," and
the title of the album "Time Out Of Mind" was a phrase taken by Poe's
"The Devil in the Belfry."
But with Dylan, we all know, the truth is
always difficult to guess, it takes a lot of luck and good sources close
to the artist, sources that we do not have!
One thing is for sure, the face of the
cover photo of "Tempest" is that of the statue that represent the
Moldova river.
Carhaix, France - Vieilles Charrues
Festival - July 22, 2012
1. Leopard-Skin Pill-Box Hat
2. This Wheel's On Fire
3. Things Have Changed
4. Tangled Up In Blue
5. Summer Days
6. Sugar Baby
7. Rollin' And Tumblin'
8. A Hard Rain's A-Gonna Fall
9. Highway 61 Revisited
10. Simple Twist Of Fate
11. Thunder On The Mountain
12. Ballad Of A Thin Man
13. Like A Rolling Stone
14. All Along The Watchtower
Ti invio la vignetta che il grande Danilo Paparelli ha realizzato per
l'evento Bob a Barolo. E' stata pubblicata sul numero in edicola della
rivista Idea. l'Autore non solo è daccordo ma è anche contento di sapere
che la vignetta può essere su FM.
Ciao! Maurilio.
(che noia leggere quanto Verdone ha
dichiarato sul concerto...era seduto dove? su uno dei balconi da vips?
aveva bevuto cosa? acqua di Frascati? cosa ascolta? beatles e ringo boy?
chissà ?!)
Anche a me non sono piaciute
le dichiarazioni di Verdone, però rimane sempre il fatto che Carlo ha
diritto alle proprie opinioni.
Patti Smith racconta il suo primo
incontro con Bob Dylan
clicca qui
Sabato 21 Luglio 2012
Bayonne, France - Bayonne Arena - July
20, 2012
1. Leopard-Skin Pill-Box Hat (Bob on
keyboard)
2. Love Minus Zero/No Limit (Bob on grand piano with harp, Stu on
acoustic guitar)
3. Things Have Changed (Bob center stage with harp, Stu on acoustic
guitar)
4. Tangled Up In Blue (Bob center stage with harp then on grand piano,
Stu on acoustic guitar)
5. Tweedle Dee & Tweedle Dum (Bob on grand piano)
6. Desolation Row (Bob on grand piano, Donnie on electric mandolin, Stu
on acoustic guitar, Tony on standup bass)
7. The Levee's Gonna Break (Bob on grand piano with harp, Tony on
standup bass)
8. Make You Feel My Love (Bob on grand piano, Stu on acoustic guitar)
9. Honest With Me (Bob on grand piano with harp, Stu on acoustic guitar)
10. Spirit On The Water (Bob on grand piano with harp, Tony on standup
bass)
11. Highway 61 Revisited (Bob on grand piano with harp)
12. Forgetful Heart (Bob center stage with harp, Donnie on violin, Stu
on acoustic guitar)
13. Thunder On The Mountain (Bob on grand piano with harp)
14. Ballad Of A Thin Man (Bob center stage with harp then on grand
piano)
15. Like A Rolling Stone (Bob on grand piano with harp)
16. All Along The Watchtower (Bob on grand piano with harp)
(encore)
17. Blowin' In The Wind (Bob on grand piano with harp, Donnie on violin,
Stu on acoustic guitar)
Dopo anni di frequentazione quasi quotidiana del sito, ho deciso
finalmente di scrivere a Maggie’s Farm. Merito del concerto “a
chilometri zero” (come lo ha definito un amico) di Bob Dylan a Barolo.
Per una volta, l’auto è rimasta in cortile. Navetta da Alba e arrivo in
paese in un quarto d’ora: una pacchia, dopo 17 concerti tra Milano (San
Siro, Alcatraz, due volte al Palatrussardi, quattro volte al Forum),
Brescia, Cernobbio, Modena, Parma, Genova, Sanremo, Torino, Collegno e
Chatillon.
Sul concerto, provo a buttare lì qualche sensazione sparsa, non da
esperto e tantomeno da critico, ma da semplice appassionato. Tanto,
ognuno ha il “suo” Dylan e sui concerti si sente e si legge tutto e il
contrario di tutto (ad esempio, che Dylan a Barolo ha suonato Mr.
Tambourine Man…)
Innanzitutto mi è piaciuto il Dylan “pianista”; lo strumento ha dato un
suono particolare al concerto, sicuramente più delle tastiere che, per
fortuna, a Barolo, Dylan ha quasi del tutto trascurato. Ho anche trovato
Dylan in buona forma vocale; meglio di altre volte. In generale, mi è
piaciuta molto la seconda parte dello show (da Hard Rain in poi). Tra le
cose migliori, Forgetful Heart, Hard Rain, Highway ’61 e il finale,
anche se il bis di Blowin’ in the wind mi ha lasciato abbastanza
indifferente. A costo di passare da eretico, devo dire che il brano non
mi ha mai entusiasmato.
Come scaletta, a mio avviso è stata meglio quella di due sere dopo a
Lione, grazie a Man in the long black coat e Blind Willie Mc Tell (due
dei miei brani preferiti), ma non posso pretendere che Dylan suoni ciò
che piace a me. In ogni caso, nella scaletta di Barolo, ha infilato un
pezzo mai ascoltato nei miei precedenti concerti (I’ll be your baby
tonight). È ovvio che non l’ha cantato per me, ma è come se l’avesse
fatto.
Ed eccomi al mio Dylan-Show numero 13 in poco più di dieci anni...lo
metto fra i più belli di Bob, insieme a quello di Brescia del 2001, di
Milano del 2002, di Padova del 2010 e dell'Alcatraz dello scorso anno.
Mi spiace dar torto a Mr.Tambourine ma su 6000 persone i giovani e
giovanissimi erano parecchi...almeno per quanto ho visto
io...multigenerazionale come al solito.
Basti pensare a noi tre...la mia giovane dolce amica (più di una
semplice amica...molto di più direi), amante del teatro e dell'arte ne
ha 18, io 35 e il mio amico Ugo (il famoso cicerone bresciano di Bob nel
2001) 56. E c'era chi ne aveva meno di 18 e chi più di 56 naturalmente.
La mia amica poi ha avuto uno doppia sorpresa al suo primo concerto di
Bob (già mi ha detto che ha voglia di rivederlo, alla faccia di chi va
ai suoi concerti aspettandosi un karaoke): vedere il più grande di tutti
da vicino e avere al suo fianco per tutto il concerto, oltre me
naturalmente, il suo scrittore italiano vivente preferito: Alessandro
Barrico.
Io la fortuna di essere con due persone, incontrate negli ultimi tempi a
cui voglio molto bene, uno considerandolo una sorta di zio..l'altra un
regalo della vita sapendo che c'è ancora gente così giovane piena di
ideali e che mi ha rimesso in pista con la musica ricominciando a
scrivere e suonare e a ritrovare fiducia in me stesso.
Al bando le cose personali, dove però, in questa grande famiglia
chiamata Maggie's Farm condivido senza vergogna o timore, veniamo allo
spettacolo...la mia non vuole essere una vera e propria recensione ma
solo una sorta di pensieri, primo dei quali è, condiviso da chi mi
circondava, che caspita è successo a quest'uomo da due anni ad oggi??
Le nuove interpretazioni, i sorrisi che spesso si lascia scappare,
l'abbandono quasi totale (grazie a Dio) della tastiera Bontempi che è
servita solo per il riscaldamento iniziale, sostituita dal Gran Piano
dove Bob ci ha stupiti nuovamente facendo cose
fantastiche...arrangiamenti sempre in cambiamento ma mai banali,
scontati o di serie B...e stavolta anche l'abbigliamento: non più quello
di un texano giocatore di poker ma quasi contadino...come se fosse
appena uscito da uno dei vigneti intorno; la voce...Forghetful Heart è
stata cantata limpida e da brividi...Simple Twist Of Fate una favola con
la chitarra a tracolla...una mano che mi teneva e alla fine una piccola
lacrima che mi ha solcato mezzo viso e bloccata..Ballad of a thin man da
brividi con echi e Bob che a metà canzone si rimette al piano come quel
famoso contestato tour del '66. Poi i capolavori su quel palco si sono
fatti sentire per bene...dai più recenti ai più vecchi tutti sotto una
nuova veste : Tangled up in blue potentissima, Thunder on the mountain
come sempre ha acceso gli animi e fatto ballare, perplesso mi ha
lasciato Honest With Me, ma va bé...ci può stare. Che dire del nuovo arrangiamento e cantato di Hard Rain?
Mostra per l'ennesima volta la genialità di Bob che continua a stupire.
Things have changed, It's all over now baby blue, Like a rolling stone e
AAW splendide come al solito e la chiusura con Blowin' ci accompagna al
pullman che ci riporta al parcheggio in questa notte di magia...unica
nota stonata: sul pullman un'acida, probabilmente conservatrice sui 50
si è messa a dire che il pubblico compresa lei è stato deluso...io un
pubblico così entusiasta non l 'ho mai visto negli ultimi anni e le
avrei voluto dire (probabilmente se c'era del Barolo nel mio corpo in
circolo lo avrei fatto) "Signora, la prossima volta vada a vedersi
Ligabove o Ramazzotti o qualche mezza cartuccia uscita da x-factor, che
starà certa che potrà cantare tutto il concerto: anche se sul palco non
ci sarà lo Shakespeare contemporaneo, quello che ha cambiato la musica e
la poesia negli ultimi 50 anni ma macchinette da e per soldi"... mi sono
morso la lingua..cazzi suoi...non volevo rovinarmi la serata per un'
incompetente in musica e poesia. Grazie Bob...da parte mia, da parte di
chi c'era con me e dal tuo fedele, numeroso e sempre rinnovato (come il
tuo repertorio) popolo dylaniano. Anche a Barolo ci siamo sentiti parte
della storia...tua, del NET, della poesia e della musica...e grazie a te
Mr.Tambourine per continuare questo lavoro del sito..sempre piacevole e
aggiornato..il migliore su Bob probabilmente.
Lunedi' 16.7.2012
come sempre faccio sono gia' sul posto molte ore prima dei concerti.
Arrivato a Barolo mi aggiro nella cittadina per cogliere anche quei
piccoli particolari che si notano per capire il posizionamento del palco
, i posti migliori e soprattutto dove Bob si mettera' per vederlo al
meglio.
Devo dire che l'organizzazione e' stata superlativa considerato anche il
piccolo paesino .
Il concerto:
Inizio sfavillante con Leopard skin pill box hat come non sentivo da
anni , grande ritmo e una ottima intesa con la band. It's all over now
baby blue molto coinvolgente e fortunatamente non stravolta.
Mi sono detto questa sera andiamo bene lui in gran forma e molto
motivato .....
Things have changed riporta sulla terra la falsariga di canzoni eseguite
quasi di routine.
Tanged up in blue come sopra. Honest with me e Spirit on the water, la
prima devo dire che gia' non e' tra le migliori canzoni di Bob, la
seconda non mi e' piaciuta per una scarsa omogeneita' del gruppo , in
primis LUI.
Molto buona invece The levee's gonna break, gran ritmo ed ottima
esecuzione anche vocale.
Hard Rain quasi anonima, peccato uno dei pezzi piu' belli scritti nel
tempo.
Con Hight water siamo tornati sull' Olimpo, grande Bob e grandissimo
Tony Garnier.
Simple twist of fate, commovente cantata con una grande ANIMA.
l'll be your baby tonight quasi irriconoscibile.
Highwai 61,Thunder on the mountain, All along the watchtower meritano la
sufficienza.
La perla della serata e' stata Forgetful heart eseguita magistralmente
dalla band e cantata con una dolcezza che mi ha fatto venire la pelle
d'oca. Grandissimo.
Chiude la serata blowin in the wind per ricordarci che seppure passati
50 anni le risposte corrono sempre ...... nel vento
P.S. sono molto contento di averti conosciuto e di aver passato la
serata con te mi raccomando tieni duro con il tuo meraviglioso sito .
saluti a risentirci Marcello
°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°
BOBAROLO
di
Maurilio
Ciao,
sono arrivato alle 10,30 in cima al paese che lentamente si riprendeva
da un fine settimana estenuante. Tutti comunque pronti per riattivare le
energie per l'ultimo evento.
Ho camminato per i vicoli, ho osservato da vicino i preparativi del
palco, ho parlato con gente gentile, ho incontrato amici che non vedevo
da tempo.
Una cosa si deve sottolineare ancora una volta: la gente di Barolo è
stata all'altezza. Cordiale, attenta, indaffarata, accogliete e, da
quanto ho visto, i visitatori - i "furestè" - sono stati a loro volta
all'altezza di queste qualità.
Ti ho cercato, cercavo il tuo cappello per riconoscerti ma non l'ho
individuato.
Dylan dipinge, disegna continuamente e allora mi permetto di raccontare
con poche parole il mio concerto come se fosse la descrizione delle
opere contenute in una galleria d'arte molto contemporanea illuminata da
luci antiche:
Gli ossidi graffiati di Hartung, le fiabe di Ontani, le colate di colore
di Sam Francis, la bianca solidità di Wildt, il surreale di Dalì e anche
qualche prova d'artista venuta male ma intirgante per l'enormità e
l'innocenza degli errori.
Ho scattato molte fotografie, ne allego alcune (comprese quelle che
riproducono gli stiscioni che colorano i viali di Alba con le frasi
delle songs di Bob).
In attesa della tempesta che affronteremo
senza ombrelli e stivaloni, ti saluto e ti ringrazio.
Dio sa quanto mi commuove l’entusiasmo verso Bob!
È stato bello leggere le recensioni, avere i giudizi di chi ha più o
meno gradito; in una qualche maniera ero là anch’io.
Quanti ricordi ho su Dylan, quante giornate, magari quando Internet non
esisteva e allora dovevi fare mille telefonate agli organizzatori, agli
assessori alla cultura, per sapere quando arrivava il Nostro, se il
concerto era confermato, magari sapere dove alloggiava….che bei tempi
andati.
E che ricordi legati ai tour, alla gente che conoscevi, alle giornate al
sole o alla pioggia passate in fila, all’agitazione prima del concerto e
a BOB ovviamente.
Oggi la febbre mi è un po’ passata, andando avanti negli anni, da buon
Gemelli nata il 24 maggio (e beh, le stelle altrimenti che cosa ci
stanno a fare?), ho cambiato le mie passioni (oggi mi entusiasmo di più
per delle pieghe-coltello-tra-i-denti con la mia moto o per la visione
aristotelica dell’arte e della storia di P.Daverio) ma i giorni passati
seguendo il tourbus sono certo tra i migliori.
Lunga vita a Dylan e ai dylaniani.
Un abbraccio a tutti, GinTonicGhiacciato
PS: Mr.Tamb, se per caso pubblichi questa e-mail ti prego di non
pubblicare il mio indirizzo, essendo questo l’indirizzo del lavoro….mi
avete troppo emozionato…ho dovuto scrivere…non resistevo più
Grazie, Ciao Elena
Mi aspetto un grande album. O perlomeno spero lo sia davvero.
Ma vorrei soffermarmi un istante sulla copertina di Tempest. Non la
trovo invitante (per quel che vale la mia opinione),
quella scritta gigante TEMPEST (manca solo la scritta Joey affianco) in
stile anni ottanta che ricopre il volto e gli occhi del monumento
fotografato. Un' inspiegabile scritta gialla in fondo rendono il tutto
molto impersonale. Paragono questa copertina a quella di Knocked out
loaded. Premesso che Bob non si è mai distinto per le copertine dei
dischi, mi dispiace vedere questa continua non attenzione alle immagini
(con TTL si fece un'eccezione).
Ma incrocio le dita riguardo ai brani. Spero non vi siano troppi blues
alla Someday baby o The leeve's...break. Sarà un grande album.
Dylan ha fatto un accenno alla
chitarra elettrica di Newport ieri sera a Lione?
Il nuovo episodio di History Detectives
che ha indagato sull’autenticità della chitarra elettrica che Bob Dylan
potrebbe aver suonato a Newport è stato trasmesso ieri sera. Uno dei
punti focali dello spettacolo è stata la conferma dell’originalità degli
scritti inediti di Dylan che erano nella custudia della chitarra,
autenticati da Jeff Gold. La grafia delle parole "six white horses" che
si trovano in entrambi i manoscritti è identica a quella degli altri
originali di "Absolutely Sweet Marie".
Stranamente, proprio oggi, Dylan ha iniziato il suo show a Lione, in
Francia, con "Absolutely Sweet Marie". Secondo il suo sito, Bob aveva
suonato questa canzone l’ultima volta nel 2010.
Ieri sera, ho visto l'episodio di History Detectives riguardante Dylan
e, a parte un paio di critiche minori, tra cui il ripetere ormai
nauseante che il mito Dylan era stato fischiato solo perchè si era
presentato con la chitarra elettrica invece della folk, sono d’accordo
col programma in quanto vi era certamente una prova convincente che la
chitarra in questione fosse quella utilizzata a Newport nel 1965. Mentre
non è chiaro se Dylan abbia visto il programma, o anche forse solo
sentito o seguito la polemica nei suoi contenuti, sembra essere più che
una coincidenza il fatto che Dylan ha deciso di eseguire questa canzone
particolare in questa data particolare.
Ecco la parte del programma riguardante Dylan:
Lyon, France - Fourviere Nights Festival
- Theatres Romains De Fourviere - July 18, 2012
1. Absolutely Sweet Marie (Bob on keyboard,
Donnie on violin, Stu on acoustic guitar)
2. Man In The Long Black Coat (Bob center stage with harp, Stu on
acoustic guitar)
3. Things Have Changed (Bob center stage with harp, Stu on acoustic
guitar)
4. Tangled Up In Blue (Bob center stage with harp then on grand piano,
Stu on acoustic guitar)
5. Rollin' And Tumblin' (Bob on grand piano)
6. Desolation Row (Bob on grand piano, Donnie on electric mandolin, Stu
on acoustic guitar, Tony on standup bass)
7. High Water (For Charley Patton) (Bob center stage with harp then on
grand piano, Donnie on banjo, Tony on standup bass)
8. Sugar Baby (Bob on grand piano, Stu on acoustic guitar, Tony on
standup bass)
9. Tweedle Dee & Tweedle Dum (Bob on grand piano)
10. Forgetful Heart (Bob centrer stage with harp, Donnie on violin, Stu
on acoustic guitar, Tony on standup bass with bow)
11. Highway 61 Revisited (Bob on grand piano)
12. Blind Willie McTell (Bob center stage with harp, Donnie on banjo,
Stu on acoustic guitar, Tony on standup bass)
13. Thunder On The Mountain (Bob on grand piano)
14. Ballad Of A Thin Man (Bob center stage with harp then on grand piano
and back to center stage with harp)
15. Like A Rolling Stone (Bob on grand piano)
16. All Along The Watchtower (Bob on grand piano)
(encore)
17. Blowin' In The Wind (Bob on grand piano then center stage with harp,
Donnie on violin, Stu on acoutic guitar, Tony on standup bass)
Salve Mr. Tambourine Man,
sono Alberto Romagnoli. Sono uno studente di 18 anni, suono la chitarra
e scrivo canzoni. Sono un fan sfegatato di Dylan e seguo Maggie's Farm
da anni. Le faccio i complimenti e la ringrazio per l'impegno e la
costanza nel portare avanti questo lavoro, utilissimo per i fans e vera
fonte di notizie.
Ho visto 5 concerti del nostro caro Bob: Firenze 2009, Parma 2010,
Alcatraz Milano 2011, Firenze 2011 e Barolo 2012.
Ho pensato che sarebbe stato bello scrivere una recensione sul concerto
di Barolo e siccome ho visto che sul sito ne vengono pubblicate alcune
ho pensato di inviarle la mia.
Ecco la recensione:
Tour review - Barolo, 16 Luglio
2012
di Alberto Romagnoli
"Più di mille chilometri per essere a tre metri da lui."
Ed eccoci al mio quinto concerto di Bob Dylan. Sono partito alle ore
14:00 dalla Toscana e alle 19:00 sono arrivato a Barolo! Più di 520 Km
per il nostro Bob.
Bellissima location, nella terra delle Langhe, viti e vigneti. Ho saputo
che a Bob sono state regalate 24 bottiglie di vino locale.
Alle 21:18 entra in scena Mr. Zimmerman. Vestito estivo con giacca nera,
camicia, calzoni e cappello chiari, cravatta in cuoio e dei bellissimi
stivali in pelle.
Io sono riuscito ad arrivare proprio sotto al palco e ho Bob a 5 metri!
I primi accordi di Stu Kimball e come da previsioni inizia Leopard-Skin
Pill-Box Hat. Dylan si piazza al suo fedele organo. Bel suono blues
caldo. Unica canzone nella quale ha suonato l’organo. Particolarmente
impegnato Tony Garnier con una linea di basso che si incastrava con il
resto. E in quel momento ho avuto la grande fortuna di incrociare lo
sguardo con Tony, ha notato che sapevo il testo e che lo stavo incitando
con il ritmo, io gli ho fatto un cenno e lui mi ha fatto un sorriso
compiaciuto. Fantastico!
Poi segue la bellissima It's All Over Now, Baby Blue, suonata benissimo.
Dylan passa al piano con intermezzi di armonica. Era veramente ispirato.
Ho capito subito che sarebbe stata una delle perle della serata appena
iniziata.
Poi passa al centro con un gran pezzo: Things Have Changed. Versione
solita come a Firenze ’11, ma con Bob molto più partecipe. Ha fatto
anche alcuni giochi con l’armonica nella strofa. Ha pure concesso
qualche sorriso scaldando il pubblico.
Di seguito un altro pezzo fisso della scaletta Tangled Up In Blue. Le
luci si sono abbassate lasciando un chiarore blu su Dylan. Sempre con
microfono in mano e armonica. Sonorità teatrale. Era lui che ti parlava
della sua vita. Di seguito, nel finale è passato al piano.
Seguono poi una Honest With Me dai toni blues jazzati. Dylan al piano.
Ha apportato molte modifiche all’arrangiamento rispetto agli anni
precedenti. Poi una bellisima Spirit On The Water. Ottimo lavoro di Tony
allo stand-up bass. Segue poi The Levee's Gonna Break. Una vera diga
d’acqua di suono. Parte lenta fino ad un finale spinto con assoli tra
Dylan e Sexton.
Siamo giunti ad un altro dei punti focali della serata: A Hard Rain's
A-Gonna Fall.
Dylan sempre al piano. Ottima versione del pezzo. Dylan si è girato
spesso verso il pubblico, soddisfatto. Interpretazione da brividi. Di
seguito, Dylan si alza e va al centro del palco con l’armonica. Vedo
Donnie prendere il banjo. Visto il tema ricorrente sull’acqua ho
immaginato bene ed è seguita una bella High Water (For Charley Patton).
Scendono le luci. Atmosfera. Dylan imbraccia la sua chitarra. Iniziano
gli accordi di Simple Twist Of Fate e “They sat together in the park as
the evening sky grew dark…” La folla espode in un boato. Dylan accenna
qualche espressione con la bocca di compiacimento e nel finale nello
sfumare della canzone suona un piccolo assolo conquistando tutto il
pubblico.
Ora succede qualcosa di strano. Dylan va verso George Recile, come per
cambiare qualcosa. Poi torna al centro del palco. Ha sempre la chitarra.
Di solito il set è sempre stato di 17 canzoni in questo tour, e alla
posizione 11 c’è sempre Highway 61 Revisited, invece come per voler
rendere un omaggio si sentono di nuovo gli accordi di Dylan e inizia
un’altra canzone alla chitarra I'll Be Your Baby Tonight. Questa canzone
è stato proprio un dono di Dylan per i fans italiani. Di nuovo un grande
boato. Dylan è particolarmente ispirato e anche qui suonerà qualche
accenno di blues muovendo gambe in tempo di twist.
Poi posa la chitarra velocemente e si dirige di nuovo al piano. Ora è il
tempo di Highway 61 Revisited. E che versione! Dylan gioca con le parole
e con il giro di piano. Fantastica versione con un finale da film.
Dopo Highway 61 Dylan torna al centro del palco. Microfono e armonica.
Donnie accenna qualcosa di violino. Inizia Forgetful Heart. Cantata e
suonata veramente con il cuore. Dylan metterà spesso la mano sul cuore.
Chiuderà con un bel solo di armonica.
Di seguito di nuovo al piano. Il colpo di cassa di George da il via a
Thunder On The Mountain. Una vera esplosione di suono. Versione
veramente gloriosa. Le parole “For the love of God, you ought to take
pity on yourself “ vengono veramente dall’alto.
Poi è tempo di Ballad Of A Thin Man. Bob torna al centro dal palco.
Notte fonda ormai. Armonica in mano. Inizia la gloriosa ballata di Mr.
Jones. Oscura come sempre. Dylan è un crooner degli anni ’50. Nel cambio
si dirige al piano. Si al piano proprio come nel lontano 1966!
Di seguito l’incendiaria Like A Rolling Stone. La folla esplode di
nuovo. Dylan si diverte a fare giri con il piano voltandosi verso il
pubblico e alzando una gamba. Come al solito la terza strofa è tagliata.
Procede con la presentazione della “His Band” accennando l’accordo
minore di All Along The Watchtower.
Le note dell’Apocalisse inondando la piazza. Dylan tiene una veloce e
tirata versione della canzone suonando il piano per poi scomparire nel
buio.
Ed ora è il momento del bis. Come nelle serate precedenti sarà “la
risposta soffia nel vento”a concludere il concerto. E così, con il
violino di Donnie inizia una commuovente Blowin' In The Wind. Dylan si
siede al piano. Una magnifica versione nella quale Dylan nel finale
prenderà l’armonica recandosi al centro del palco concludendo con un
bellissimo solo di addio, ma non per sempre....
Le luci si accendono di nuovo, e muovendo le braccia quasi come per
benedire, Dylan ringrazia la folla, per poi sparire nel buio....
Ed ecco un’altra data fantastica del tour infinito che entra a fare
parte di noi, del nostro universo unito a lui, con lui, Bob Dylan.
Grazie “Tempest”!
°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°
di Maurizio Longo
Ciao Mr.Tambourine,
sono appena rientrato dal Piemonte e ho appena riposto in cantina i
numerosi campioni del Vino dei Re che ho prevelato da Verduno e
Monforte.... ho fatto una strage !
Le langhe sono davvero spendide e pure i langhesi sempre disponibili e
gentilissimi, ci torno sicuramente.
Il concerto di Barolo è stato ottimo e stranamente "jazzy", in alcuni
passaggi addirittura divertente.
Quattro stelle le dò tranquillamente, ma come capita spesso mi è mancata
qualche "gemma", sono invece lieto di aver assistito alla ricomposizione
di ALL ALONG THE WATCHTOWER come fu creata e di aver sentitto HARD RAIN
e I'LL BE YOUR BABE TONITE che non sentivo da tempo.
Io comunque l'ho sentito male, ero in fondo alla piazza, praticamente
sotto al segnale stradale di Piazza Colbert e non mi sono spostato per
non perdere il posto, ma devo dire che l'acustica in quel punto non era
delle migliori.
Ho cercato il tuo cappellino "Homo sapiens", ma non mi sembra di averlo
visto, se invecie hai visto un tipo un pò nervoso con una camicia rossa
ed il manifestino d'ordinanza in mano che cercava un buon posto verso le
20:00 in giro per la piazza, quello ero io....Alla prossima !
°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°
di Gianluca coocoo bird
Ho cercato di salutare Dylan a Barolo...
Non scrivo alla fattoria da parecchio,
allora ecco un breve racconto e qualche considerazione.
Con i soliti tre amici dylaniani (un quarto amico ora sta a Lisbona e ci
chiede news di Dylan via sms) vado a Barolo a sentire il nostro bardo,
che negli ultimi 13 anni abbiamo visto insieme quasi alla media di un
live all'anno (la mia prima volta si perde nel tempo del 1987 a modena
con Tom Petty & The Heartbreakers).
Quando ci avviciniamo alla piazza del concerto studio il posizionamento
dei bus di Dylan & soci e programmo di provare ad avvicinarmici più
tardi...
...Il concerto non mi soddisfa molto, ma ormai ho aspettative difficili:
spero in brani che non ho mai ascoltato dal vivo o quasi (ma è il mio
16° concerto di dylan!), tipo Mississipi o Tryin' to get to heaven, My
back pages, Chimes of freedom o Visions of johanna – mentre sono
insofferente quando compaiono diversi blues standard (già ascoltati e
riascoltati), molto simili e presenti anche nella stessa serata (a
Barolo: The Leeve's gonna break, Thunder on the mountain ma anche ahimè
Highway 61).
...Inoltre trovo che il sound sia partito bene, con Leopard skin che ha
visto Dylan alla tastiera senza troppe pretese di farsi sentire mentre
ha lasciato subito spazio ai chitarristi e soprattutto a riff e assoli
di Charlie Sexton – ma è durata poco, perchè Dylan al piano ha reso un
pòimprovvisato il finale della maggior parte delle canzoni e soprattutto
ha monopolizzato il sound dei brani, tenendo la band sottotono e
riarrangiando anche i pezzi più rock per assecondare il suo strumento
del momento (anche LARS e All along the watchtower perdevano mordente!)
- ho apprezzato di più Simple twist of fate e I'll be your baby tonight,
nonostante gli evidenti inceppamenti di Dylan negli assoli (artrite?),
grazie alla presenza più compatta del suono delle chitarre e di tutta la
band in questi due brani.
...Però la risposta alle mie personalissime critiche è presto fatta:
siamo a un concerto del performer Bob Dylan (non della sua band o del
guitar hero Sexton), il quale Dylan cerca anche adesso un'espressività
originale alle sue liriche, ancora oggi interpreta i suoi brani cercando
possibili sentimenti diversi e nuovi, senza preoccuparsi troppo (così
pare all'ascoltatore) di eventuali cattive riuscite o cadute di tono
(alla sua età più comprensibili ancora).
...Veniamo al dunque: subito prima di fine concerto mi sono fatto largo
tra la folla e sono corso allo spiazzo dei bus prima che il gruppo vi
scendesse... come temevo uno della security locale, con cui ho scambiato
qualche battuta, mi ha tenuto a una trentina di metri dai bus, che sono
stati anche presidiati da un'auto dei carabinieri soppraggiunti apposta:
al passaggio di Dylan l'ho chiamato da distante un paio di volte e si è
fermato, in mezzo ai membri della band e ad altri della crew, voltandosi
intorno (c'era anche qualcun altro che lo chiamava da una terrazza lì
vicino)... ho cercato di fargli cenno ma eravamo nella penombra, Dylan
allora ha proseguito e mi è rimasta l'idea che potesse forse essere
disponibile a salutare qualche fan prima di andarsene...
...magari sarà per la prossima volta, ancora in italia, in qualche altra
location particolare o insolita.
Grazie alla traduzione fatta da un amico lettore di Maggie's Farm sembra
chiaro che quella in foto non sia la raffigurazione di Pallade Atena, ma
del fiume Moldava, simbolo della Repubblica Ceca..
Allora forse la chiave per decifrare la scelta della copertina potrebbe
celarsi nelle note della parte più famosa del
poema sinfonico "Ma Vlast" ("la mia patria") del compositore ceco
Bedrich Smetana (1824-1884) dedicato al corso del fiume Moldava (in ceco
"Vltava") che diventa immagine del cammino dell'uomo e della vita
stessa.
Oltretutto ho letto che la melodia della "Moldava" è stata adattata da
Samuel Cohen nel 1888 come inno nazionale dello Stato d'Israele
(HaTikvah).
Intanto, in attesa di altre notizie da parte di Bob, non vedo l'ora di
ascoltare questo bellissimo poema sinfonico.. come sempre, in un modo o
in un altro, Bob arrichisce tutti noi!
Purtroppo però, il tema della "Moldava" si conclude con i toni di un
misterioso addio..
che sia davvero questa "Tempest" una shakespeariana uscita dalle scene?
io spero ovviamente di no! :) e voi?
un saluto come sempre a tutti e a Mr. Tambourine!
Giusta la tua
precisazione e ti ringrazio, anche se già nel mio articolo di ieri
anticipavo le parole di Kuore Scuro e le tue ma senza specificare
chiudendo con queste parole : La scultura raffigurata sulla copertina è un particolare del monumento a
Pallade Atena, dea della saggezza e protettrice della città di Atene,
che si trova di fronte al palazzo del parlamento austriaco a Vienna.
Ecco la foto del monumento al completo:
La voce che la copertina
di Tempest raffigurasse Pallade Atena veniva da molti siti americani che
generalmente fanno il copia-incolla l'un l'altro, così invece di
sbagliare uno solo sbagliano in cento. Qualcun altro aveva soggerito che
l'ispirazione per la foto di copertina fosse la statua dell'Estasi di
Santa Teresa d'Avila che si trova a Roma nella chiesa di Santa Maria
della Vittoria, ma anche se molto simile non era quella.
Se gli stranieri vogliono
sapere la verità dovranno adattarsi a fare la traduzuione delle nostre
pagine, giusto? :o)
Dylan e Knopfler ancora insieme per il
North American Fall Tour 2012
Visto il successo del tratto finale del tour 2011,
il sito ufficiale di Bob Dylan e quello di
Mark Knopfler hanno
annunciato oggi che anche quest’anno, per il Fall tour 2012, i due
divideranno il palco come l’anno scorso.
Mercoledi
18 Luglio 2012
Barolo: Un
incredibile Bob in un incredibile paesino
Barolo, le Langhe, terra da sogno ovunque si giri lo sguardo, le
terrazze cariche di quell' uva dalla quale si estrae il miglior nettare
del mondo, il “Barolo Re dei vini e vino dei Re”, quel succo frutto
della pigiatura dell’uva che rendeva ebbri gli antichi Dei che poi, per
divertirsi e scacciare la noia, scatenavano le peggiori guerre fra gli
uomimi mortali. Poco è cambiato da allora, solo i trattori hanno
sostituito i carri trainati dai maestosi buoi (nel castello Faletti di
Barolo se ne può vedere ancora uno abbandonato in uno strettissimo
passaggio che circonda la base del maniero), il vino è ancora il
migliore del mondo, le colline con le terrazze cariche di viti incantano
ancora la vista con la loro bellezza, il paesino, un piccolo borgo
medioevale di meno di 700 anime arroccato sulla cima di una collina con
poche case a circondare il castello. Che spettacolo questo piccolo
borgo, che oggi ha l’onore di ospitare fra le sue viuzze la più grande
icona della musica di tutti i tempi, uno che potrebbe stare
tranquillamente sull’Olimpo assieme agli altri Dei icone di tutte le
razze, ma quella della musica non gliela toglie nessuno, già, oggi
Barolo ospita nientedimenoche il “Columbia Recording Artist Bob Dylan!
Sono uno dei primi ad arrivare, ci saranno una ventina di macchine
nelle”vigne” (così chiamano i parcheggi, a Barolo tutto ciò che non è
asfaltato è una “vigna”) e non di più. Salgo su un bus navetta con 5 o 6
altre persone e si sale in paese. Appena scendo ricevo un sms da
barabba123456 che mi dice dove incontrarci per darmi il tanto sospirato
biglietto. Ci incontriamo (come sei vestito? Io col cappellino bianco e
la camicia verde, tu? Tutto di bianco), mi da il biglietto e mentre
conversiamo per conoscerci un pò meglio, ci avviciniamo al palco. Sono
circa le due e mezza, i 4 automezzi ( tre tourbus chiamati “beat the
street” ed un bilico chiamato “Rock N’ Roll Trucking”) del Bob Dylan
show sono arrivati verso le 11 di mattina, dopo nemmeno tre ore il palco
è montato e stanno controllando con un computer i volumi e
l’equalizzazione dei vari strumenti e microfoni. Chiedo al vecchio
"barba bianca" John Eates che, in compagnia dell' indiano sikh che da anni fa parte dei tecnici del tour, se mi dice a che
ora faranno il sound check, mi risponde che non lo sa, dico “Grazie lo
stesso” e allora lui gentilmente mi richiama e mi dice “Aspetta”, va a
guardare sul foglio degli orari della giornata redatto dal Tour Manager
e mi dice “ Alle 5”. Io e Barabba sorridiamo e ringraziamo per la
gentilezza. Barabba è stanco, si è fatto oltre 600 km per arrivare qui,
torna in albergo per riposare qualche ora e per sottrarsi al sole che
sembra voler friggere tutte le Langhe. Io preferisco gironzolare per il
paesino, bere una birra gelata e chiaccherare con la gente. Faccio un
giro intorno al castello e arrivo su un’altura dietro al palco, dove ci
sono i camions, rimango un pò così, a guardare le Langhe senza fissare
niente di particolare, ma ecco che la mia attenzione è attirata da un
bus navetta che si ferma di fronte ai camions.
Il
primo a scendere è un gladiatore alto quasi 2 metri, con un fedora nero
in testa. Non può essere altri che Stu, vedo che guarda verso me che
sono arroccato sul picco, allora grido “STUUUUUUU!!!!” e agito il
braccio in segno di saluto, lui alza il braccio e mi risponde. Poi
scende una sagoma tutta vestita in nero e riconosco Tony, seguito da uno
che scoprirò più tardi essere Donnie, un altro tizio molto prestante che
era il Tour manager del quale non conosco il nome, poi George e per
ultimo Charlie, alto, magro e allampanato.
Donnie Herron, il tour manager, Stu Kimball,
Charlie Sexton, Tony Garnier
Vedo che si dirigono verso il palco e allora ricordo quella stradina ad
una cinquantina di metri sulla sinistra del palco davanti alla quale
c’era una guardia della sicurezza, con sulla porta un cartello rosso con
scritto “Everything This Way” ed una freccia che indicava la direzione
della porta. Mi dirigo di corsa verso il posto, e nemmeno un minuto dopo
mi trovo a due metri da Tony Garnier, George Recile, Charlie Sexton, Stu
Kimball, Donnie Herron ed il tour manager. Arrivano al posto di blocco
della security dove c’era un tizio che aveva problemi anche con
l’italiano, non solo con l’inglese, ed essendo i 6 privi di qualunque
pass, l’inserviente, ligio al dovere, non li lascia passare per andare
nella stanza attrezzata a camerino per gli artisti. il TM tira giù tre o
quattro cose irripetibili, Tony ride, gli altri guardano l’inserviente
stupiti. Allora mi viene spontaneo di intervenire spiegando al tizio che
sta impedendo il passaggio al TM e ai componeti della band di Dylan.
L’incidente si chiude in questo modo, il tizio bofonchia qualcosa come
per scusarsi e sposta la transenna per farli passare. Tony mi guarda e
mi fa un cenno d’assenso col pollice rivolto verso l’alto mentre dice
qualcosa che non capisco bene perchè detta sottovoce, capisco solo tank
you. Allora lo fermo e gli dico che sono il webmaster del fansite
italiano di Bob Maggiesfarm e gli chiedo se posso fare una foto con lui
per il sito. Tony mi risponde che ha visto il sito (non so se sia vero o
se l’ha fatto per compiacermi, comunque la cosa mi riempie di gioia) e
viene verso di me per la foto. Il TM, ancora incazzato per la scena di
prima, prende Tony per il braccio e lo trascina verso il camerino, poi
mi dice di non rompere i coglioni. Gli rispondo che non è un crimine
chiedere di fare una foto, allora si rilassa e mi da ragione, ma mi dice
che ora non hanno tempo, aspetta dopo il suond check e forse riuscirai a
fare la foto con loro. Entrano nella sla ed io decido di rimanere lì per
scattare almeno qualche foto quando usciranno per andare a fare il SC.
Charlie, Stu, Tony, Donnie
Escono uno alla volta, prima Tony che mi fa ancora il gesto del pollice
alzato. Poi esce Stu, lo saluto e lui mi risponde con una piccola pacca
sulla spalla, poi è la volta di Recile che sembrava essere molto stanco,
gli chiedo se va tutto bene e mi risponde un OK mica tanto convinto,
esce poi Donnie che sembra o ubriaco o stravolto dalla fatica, camica
bianca e pantaloni tutti spiegazzati, titubante gli chiedo”Sei Donnie?”
Il viso si illumina e mi grida “That’s Me!” tutto contento perchè
qualcuno l’aveva riconosciuto. Esce Charlie, abbastanza dandy alla
faccia del caldo, camicia bianca aderente, gilerino, jeans attillati e
un paio di stivali texani che non finivano mai. Mi son chiesto che
numero di piede avesse, visto così sembrava il 55, saluto anche lui e mi
risponde col pollice alzato mormorando qualcosa che non capisco.
Tour manager, Tony Garnier
Intanto il paese si era riempito di gente, alle sei e mezza hanno aperto
i cancelli e la piazza ha cominciato a popolarsi anche se il sole ancora
era a martello. Incontro Marina con il marito e l’amico Carlo, poi si
unisce a noi Barabba bel riposato dopo il sonnellino. Vedo molti volti
familiari, poi ho l’occasione di conoscere duluth49 e sua moglie,
passeremo tutta la serata ad informare le donne intorno a noi dei titoli
delle canzoni che non riuscivano a riconoscere, poi dai titoli siamo
passate a domande di storia, varie ed attualità su Bob Dylan, insomma ci
hanno usato come una specie di wikipedia portatile, però devo dire che
noi ci siamo divertiti e loro erano tutte contente di aver incontrato
qualcuno che poteva dissipare i loro dubbi.
Due parole sul pubblico, piazza stracolma, più di 5.000 persone di
sicuro, colore dominante dei capelli il grigio, i giovani dai 18 ai 25
anni da cercare col lanternino, (ma solo all’estero i concerti di Bob
sono in maggioranza frequentati da gente sotto i 30 anni?), a Barolo la
media era dai 50 in su non ostante gli abbigliamenti casual-ricercati di
molti simpaticissimi attempati dylanfans.
Non parlerò del
concerto, lascio questo compito ad altri, dirò soltanto che il concerto
è stato buono, Dylan in ottima forma e voglioso di cantare, infatti farà
18 canzoni invece delle solite 17, un regalino alle Langhe o al Festival
intitolato a Blowin’ in the wind? Ho trovato molto buoni Stu e Tony,
Donnie non pervenuto (ma quando si decideranno ad alzare il suo vulome
nel mix in modo che si possa sentirlo?), Charlie, il ragazzo prodigio
del Texas e diventato un uomo e non è più un prodigio, ha intrepretato
la parte di un normalissimo chitarrista lontano da virtuosismi che
strappano applausi, forse stanco e svogliato, non una delle serate
migliori per lui, infatti era Tony che cercava di pompare Dylan nei
momenti salienti. Anche Recile mi è sembrato stanco, ma era capibile, in
5 giorni Germania, Spagna, Francia, Italia e poi ancora Francia, ed il
caldo di questi giorni non aiuta di certo a recuperare le energie.
Comunque un concerto godibilissimo, con qualche imprecisione,
specialmente nei finali, ma tutto sommato ampiamente positivo con un Bob
caricato a pallettoni!
Prima di scendere
alle vigne per riprendere l'auto cerco Barabba per salutarlo e
ringraziarlo ancora ma nella massa di gente che abbandona la piazza non
rieco proprio a vederlo, peccato, sono contento di averlo incontrato e
approfitto ancora una volta di queste pagine per ringraziarlo.
“TEMPEST”, il nuovo album di Bob Dylan, uscirà il giorno 11 Settembre
2012
Il nuovo album di Bob Dylan chiamato “Tempest” è previsto in uscita per
il giorno 11 Settembre 2012.
Ecco la tracklist:
1. Duquesne Whistle
2. Soon After Midnight
3. Narrow Way
4. Long and Wasted Years
5. Pay In Blood
6. Scarlet Town
7. Early Roman Kings
8. Tin Angel
9. Tempest
10. Roll On John
Confermate le indiscrezioni sui due pezzi principali, quello sul Titanic
(probabilmente Soon After Midnight), e un altro su John Lennon (quasi
certamente Roll On John).
La tempesta (The Tempest) è tradizionalmente ritenuta la penultima opera
di William Shakespeare (l'ultima sarebbe l'Enrico VIII) e dovrebbe
essere quella che segnò l'addio alle scene del celebre drammaturgo
(almeno come attore). Fu rappresentata per la prima volta il 1º novembre
1611 al Whitehall Palace di Londra; probabilmente, in seguito, fu messa
in scena anche al Globe Theatre e al Blackfriars Theatre.
Che sia un messaggio dylaniano per dire questo è il mio ultimo album?
La scultura raffigurata sulla copertina è un particolare del monumento a
Pallade Atena, dea della saggezza e protettrice della città di Atene,
che si trova di fronte al palazzo del parlamento austriaco a Vienna.
Ciao a tutti,
nella copertina alcuni hanno riconosciuto la dea Pallade rappresentata
nelle diverse statue che adornano il Parlamento Austriaco a Vienna ma
non è del tutto chiaro se sia quello il riferimento esatto. la foto del
primo piano è vero ritrae il volto di una statua della fontana del
parlamento ma secondo questo sito raffigura il fiume Moldava che
attraversa la splendida città di Praga e che viene "abbracciata accolta"
dal fiume Elba (rappresentata dall'altra donna sulla sinistra).
- La Moldava è un fiume dell'Europa
Centrale che scorre interamente nella Repubblica Ceca , di cui è il
maggior corso d'acqua -
Mentre la foto (esattamente quella utilizzata per la copertina) si
rintraccia nel sito 123rf.com (archivio fotografico) ricercando dea
Pallas.
http://it.123rf.com/search.php?word=dea+pallas&imgtype=1&t_word=goddess+pallas&t_lang=it&srch_lang=it
Dea Pallas (Pallade - la fanciulla uccisa per sbaglio durante un gioco
dall'amica Atena. La dea, in segno di lutto, ne assunse nome) .
Chi ha commesso l'errore? Quale era l'intenzione del vecchio bob?
Collisioni, day 4: gran finale con Bob
Dylan
clicca qui
Martedi 17 Luglio 2012
Barolo, Italy - Collisioni - July 16,
2012
1. Leopard-Skin Pill-Box Hat (Bob on
keyboard)
2. It's All Over Now, Baby Blue (Bob on grand piano with harp, Stu on
acoustic guitar)
3. Things Have Changed (Bob center stage with harp, Stu on acoustic
guitar)
4. Tangled Up In Blue (Bob center stage with harp then on grand piano,
Stu on acoustic guitar)
5. Honest With Me (Bob on grand piano, Stu on acoustic guitar)
6. Spirit On The Water (Bob on grand piano with harp, Stu on acoustic
guitar, Tony on standup bass)
7. The Levee's Gonna Break (Bob on grand piano, Donnie on electric
mandolin)
8. A Hard Rain's A-Gonna Fall (Bob on grand piano, Donnie on electric
mandolin, Stu on acoustic guitar, Tony on standup bass)
9. High Water (For Charley Patton) (Bob center stage with harp then on
grand piano, Donnie on banjo, Tony on standup bass)
10. Simple Twist Of Fate (Bob on guitar, Stu on acoustic guitar)
11. I'll Be Your Baby Tonight (Bob on guitar, Stu on acoustic guitar)
12. Highway 61 Revisited (Bob on grand piano)
13. Forgetful Heart (Bob center stage with harp, Donnie on violin, Stu
on acoustic guitar, Tony on standup bass with bow)
14. Thunder On The Mountain (Bob on grand piano)
15. Ballad Of A Thin Man (Bob center stage with harp, then on grand
piano and back to center stage with harp)
16. Like A Rolling Stone (Bob on grand piano)
17. All Along The Watchtower (Bob on grand piano)
(encore)
18. Blowin' In The Wind (Bob on grand piano then center stage with harp,
Stu on acoustic guitar, Tony on standup bass)
Lunedi 16 Luglio 2012
Nimes, France - Festival de Nimes -
Les Arenes - July 15, 2012
1. Leopard-Skin Pill-Box Hat (Bob on
keyboard)
2. Don't Think Twice, It's All Right (Bob on grand piano, Stu on
acoustic guitar, Tony on standup bass)
3. Things Have Changed (Bob center stage with harp, Stu on acoustic
guitar)
4. Tangled Up In Blue (Bob center stage with harp, Stu on acoustic
guitar)
5. Rollin' And Tumblin' (Bob on grand piano)
6. Tryin' To Get To Heaven (Bob on grand piano, Stu on electric guitar)
7. Summer Days (Bob on grand piano, Tony on standup bass)
8. Sugar Baby (Bob on grand piano, Donnie on electric mandolin, Stu on
acoustic guitar, Tony on standup bass)
9. Tweedle Dee & Tweedle Dum (Bob on grand piano)
10. Visions Of Johanna (Bob on grand piano, Donnie on electric mandolin,
Stu on acoustic guitar)
11. Highway 61 Revisited (Bob on grand piano)
12. Simple Twist Of Fate (Bob center stage with harp, Stu on acoustic
guitar)
13. Thunder On The Mountain (Bob on grand piano)
14. Ballad Of A Thin Man (Bob center stage with harp then on grand piano
at end) **
15. Like A Rolling Stone (Bob on grand piano)
16. All Along The Watchtower (Bob on grand piano)
(encore)
17. Blowin' In The Wind (Bob on grand piano then center stage with harp,
Donnie on violin, Stu on acoustic guitar, Tony on standup bass)
** Bob finally played piano on Ballad Of A Thin Man as he did in 1966.
No reports of anyone yelling "Judas" at the end of this song.
Domenica
15 Luglio 2012
Cap Roig, Spain - Cap Roig Festival -
Botanical Gardens Auditorium - July 14, 2012
1. Leopard-Skin Pill-Box Hat
2. To Ramona
3. Things Have Changed
4. Tangled Up In Blue
5. The Levee's Gonna Break
6. Every Grain Of Sand
7. Ballad Of Hollis Brown
8. The Lonesome Death Of Hattie Carroll
9. Rollin' And Tumblin'
10. Visions Of Johanna
11. Highway 61 Revisited
12. Simple Twist Of Fate
13. Thunder On The Mountain
14. Ballad Of A Thin Man
15. Like A Rolling Stone
16. All Along The Watchtower
Ho letto ieri sul web questo articolo di Freidman che ho pensato di fare
mio perchè la penso esattamente allo stesso modo, Dylan, nei suoi 50
anni di carriera, avrà suonato centinaia di chitarre e questa cosa della
chitarra di Newport è veramente ridicola, almeno, io la trovo ridicola,
in sostanza l’articolo di Freidman diceva questo:
Quando Bob Dylan si esibì in Cina l’anno scorso, tutto il clamore e le
critiche furono impostate sul suo apparente rifiuto di cantare i suoi
pezzi più famosi,”Blowin 'in the Wind" in testa.
Poi, Dylan fu criticato per la sua mostra di quadri ripresi o copiati da
altri dipinti o fotografie. Con Dylan, c’è sempre in ballo qualcosa.
Come lui stesso ha scritto in "Mississippi: “I miei guai sono iniziati
appena ho appoggiato a terra la valigia” .
Adesso c’è questo stupido Guitar-gate. Il tutto è incentrato sul
dibattito di dove si trova ora la chitarra elettrica che Dylan ha
suonato al Festival di Newport nel 1965, nel suo primo concerto
cosìdetto “elettrico”.
Potrei dire “Ancora un’altra storia del cacchio?” a seguito di tutti
questi bollettini o dibattiti sul web.
Mi sono sempre interessato prima della musica di Dylan che non del
vorticoso gossip che inevitabilmente lo circonda, qualunque cosa faccia
o non faccia, se fa qualcosa qualcuno si lamenta, se non la fa si
lamentano gli altri, è come il cane che rincorre la sua coda. Le persone
cercano sempre di approfittarsene della sua fama mondiale per cercare di
raggranellare un pò di dollari senza far tanta fatica con qualche
storiella legata al suo nome.
Allora, perché ci interessiamo ancora di queste cose? Cos’è che rende
Dylan così profondo dentro di noi?
In parole povere, la risposta (my friend) è la stessa di sempre: il
potere delle parole di Dylan avrà sempre una grande risonanza e lo farà
apparire sempre come una persona speciale. La gente lo identifica sempre
come il portavoce di una generazione, e vogliono sentirsi vicino alla
sua eredità.
Da quando Bob è diventato famoso, la fama è sempre stata per lui, a
seconda dei momenti, o una benedizione e una maledizione. Tutto questo
chiacchiericcio sulla chitarra è veramente ridicolo, perché a me
sinceramente non mi importa davvero niente di sapere chi possiede quella
chitarra o dove si trova. In che modo queste informazioni potrebbero
arricchire la mia vita o il mio apprezzamento per Dylan? Queste cose
generano solo una montagna di sciocchezze che sia Dylan che tutti noi
potremmo facilmente vivere anche senza.
Certo, leggo e posto sul sito ogni parola che viene pubblicata giusto
per stare al passo, ma non posso fare a meno di chiedermi se è una cosa
veramente importante.
Tutte queste chiacchere portano sempre più pubblicità a Dylan,
aumentando la possibilità di vendere più albums quando uscirà il suo
prossimo lavoro in studio, probabilmente fra pochi mesi. Lui ei suoi
collaboratori probabilmente stanno ridendo di gusto per la giusta
tempistica di questa trovata della chitarra.
Dylan rimane un gigante dentro di noi appassionati e nella società in
generale, è diventato la voce di tutte le generazioni che ha
attraversato, è uno dei pochi musicisti che ha sempre detto qualcosa di
significativo. Lui è importante, ecco perchè la gente si preoccupa e
discute qualsiasi cosa lo riguardi.
Ora, spettacoli dal vivo a parte, siamo in attesa del nuovo album,
chitarra di Newport o no.
Ciao, ho appena letto nel sito che sei senza biglietto, a me avanza
quello di mia sorella che non puo venire e se ci vediamo a Barolo te lo
regalo (te lo spedirei per posta ma oramai credo sia troppo tardi).
Io parto da ..... la mattina e dovrei essere in albergo nelle prima ore
del pomerigio, poi possiamo vederci e ti do il biglietto, il mio numero è
33. .. .. ..., e il mio nome è ....... .........; avevo scritto una mail
al sito qualche mese fa sulla nascita della mia passione per Dylan
"grazie" ad un incidente stradale.
Sarebbe un piacere per me offrirti questo concerto come piccolo
ringraziamento per la gestione del sito.
Fammi sapere in tempo perchè se durante la fila per entrare non ho avuto
notizie e ci sono alcune delle ragazze che cercano il biglietti for free
lo regalo a loro.
Ciao
Grazie alla generosità dell’amico barabba123456
anch’io ho avuto il biglietto per Barolo, e sarò più contento di poter
incontrare tanti amici di maggiesfarm che di poter vedere il concerto
stesso. Per chi mi vorrà riconoscere, porterò un cappellino bianco con
sopra stampata l’impronta di un piedone e la scritta Homo Sapiens.
Quindi ci vediamo a Barolo, con l’augurio che sia una grande giornata
sotto tutti i punti di vista. Lasciatemi ringraziare ancora barabba
(certo che il nikename fa a pugni con la sua generosità!) e allora a
Barolo dunque, troviamoci, conosciamoci e divertiamoci. Mr.Tambourine
:o)
Benicassim, Spain - Benicassim
Festival - July 13, 2012
1. Leopard-Skin Pill-Box Hat
2. To Ramona
3. Things Have Changed
4. Tangled Up In Blue
5. Honest With Me
6. Make You Feel My Love
7. The Levee's Gonna Break
8. Desolation Row
9. High Water (For Charley Patton)
10. Spirit On The Water
11. Highway 61 Revisited
12. Simple Twist Of Fate
13. Thunder On The Mountain
14. Ballad Of A Thin Man
L’ opinione di Al Kooper circa le
polemiche sulla chitarra elettrica che Dylan ha usato a Newport.
Martedì notte, la PBS metterà in onda l'episodio della prima stagione di
Detectives Stories. Il fulcro dello show è se la chitarra elettrica
Fender Stratocaster che Bob Dylan suonato al Festival Folk di Newport
nel 1965 è realmente quella in possesso della figlia di un pilota che
portava col suo aereo Dylan ai concerti a metà degli anni 1960. Con la
chitarra ci sono anche dei fogli di carta contenenti alcune poesie
inedite di Dylan, con pezzi di frasi che sono state poi incluse
nell’album del 1966 Blonde On Blonde.
Mentre non vi sono prove convincenti che quella sia davvero la chitarra
che Dylan ha suonato in quel giorno fatidico, lo staff di Dylan ha
negato il fatto, dicendo che quel giorno Dylan andò a Newport in
macchina e non in aereo, e che Bob possiede ancora l'originale,
leggendaria, Fender Stratocaster.
Ho chiesto ad Al Kooper, che ha suonato le tastiere con Dylan a Newport,
sull’album Highway 61 Revisited album e diversi pezzi di Blonde on
Blonde, se aveva qualche ricordo di come Dylan era arrivato per quel
concerto che cambiò il mondo.
Ecco la sua risposta:
In tutta sincerità, non ho idea di come Bob sia arrivato a Newport, ma
penso più probabile che sia arrivato in macchina, gli aerei venivano
usati solo per distanze molto superiori che da New York a Newport. E
dopo aver posseduto una volta una delle chitarre di Jimi Hendrix, posso
solo ipotizzare che la chitarra di cui stiamo parlando sia anch’essa
stata realizzata in legno e metallo come tutte le altre Stratocaster del
mondo. Hanno fato la prova del DNA?
Buona fortuna /@l K% per
Solo per chiarire meglio perchè, evidentemente, non mi sono espresso
bene:
Cercavo 2 biglietti, MF ha pubblicato il mio annuncio volto a tale
ricerca, passate 2 settimane sensa esito ho cercato nel web trovando il
primo biglietto a 118 euro per il secondo il costo non era inferiore a
190 quindi ho desistito.
Ai primi di luglio mi telefona una persona che dice di essere
appasionata di Dylan e di aver letto il mio annuncio su MF e mi propone
l'acquisto. Alla domanda: quanto mi costa? la risposta è stata: potrei
incassare a anche 150, ho trovato persone che me ne danno 120 ma se vuoi
ti faccio 100.
Questo è quanto.Ciao.
Nuovo Tour Europeo di Dylan – I tempi stanno cambiando? Credo di si: Le
cose sono cambiate!
Ho avuto il privilegio di vedere Dylan e la sua band in due notti di
fila a Berlino e Dresda, ma consiglio agli amici europei di andare a
vedere di persona.
Innanzitutto, ci sono alcune modifiche minori, l’inizio è un pò pigro,
avendo la sicurezza di coinvolgere tutti nel proseguimento dello show
(no, scusate, questa non è una novità) dopo il solito annuncio
improvvisamente Stu Kimball esce solo dalle quinte posteriori, e sta già
suonando l’intro di qualcosa che sembra essere LSPBH, George Recile si
unisce, e poi arriva il resto della band seguita da Bob nel suo look da
White-House.
Il cambiamento più importante è la presenza di una massa oscura nel
centro del palco, il famoso Grand Piano e, ugualmente importante, la
tastiera accanto al piano! Vedere Dylan suonare il grand piano vale il
prezzo del biglietto! Sa cantare con il piano come un qualunque Piano
Man di un Piano Bar (impressionante, emotivamente profonda “Love Sick" a
Berlino), può diventare un Rock'nRoller (come in "Rollin 'and Tumblin'"
a Dresda), e può anche giostrarsi tra pianoforte e tastiera come in "HWY
61" a Berlino). E bisogna vederlo, seduto alla panca del piano come su
un pony, facendo cose imprevedibili con le mani, il piede sinistro
poggiato su un amplificatore. Sicuramente questo vi ricorderà il giovane
Chapliniano di una volta.
Egli interpreterà il tenore dell'Opera Italiana, mentre gesticola
cantando "Thin Man" o “Things Have Changed” in entrambi gli show. (Ci
dispiace – nell’ Opera non ci sono parti per armonica a bocca).
Poi può fare il Guitar-Man come nella perfetta "It Ain’t Me Babe” a
Berlino o "Tangled" in entrambi. E - questo è più importante, lo farà
nel modo che meglio si adatta ad ogni canzone.
Lui e le sue canzoni sono al centro dello show. E le set-list stanno
cambiando, sono in via di sviluppo.
A Dresda ha eseguito 7 canzoni diverse dalla sera prima. E la band?
Perfetta, grandi musicisti tutti, con abilità perfetta per dare la
giusta cornice allo spettacolo. Non hanno nulla da dover dimostrare a
nessuno.
Le sedi erano entrambe molto belle – la piazza Barrack nella vecchia
fortezza prussiana di Spandau e un anfiteatro alla moda in un tranquillo
parco a Dresda. L'intero spettacolo in una rilassata atmosfera estiva,
("Summer Days" a Dresda era perfetta!)
Così - Quest'uomo unico, decorato con la medaglia della Libertà,
Principe delle Asturie, Cavaliere della Legion d’Onore, vincitore del
premio Polar Music, Dottore multiplo in Musica (Princeton, St. Andrews),
sempre candidato # 1 per il Premio Nobel ha reinventato il suo show 2012
show.
Giovedi 12 Luglio 2012
Bilbao, Spain - Guggenheim Museum
Esplanade - July 11, 2012
1. Leopard-Skin Pill-Box Hat
2. Man In The Long Black Coat
3. Things Have Changed
4. Tangled Up In Blue
5. Rollin' And Tumblin'
6. Spirit On The Water
7. Summer Days
8. A Hard Rain's A-Gonna Fall
9. High Water (For Charley Patton)
10. Simple Twist Of Fate
11. Highway 61 Revisited
12. Can't Wait
13. Thunder On The Mountain
14. Ballad Of A Thin Man
15. Like A Rolling Stone
William DeVogue sostiene di essere il
primo figlio di Bob Dylan
By Mike Madden
William DeVogue
Per decenni è stato detto che il romanticissimo primo serio amore di Bob
Dylan iniziò con Suze Rotolo nel 1961. La Rotolo incontrò Dylan nel
Greenwich Village a New York, quando lei aveva solo 17 anni e lui 19, e
i due han vissuto come una vera coppia per tutta la maggior parte dei
primi anni '60. Tuttavia, William DeVogue, 48 anni, residente a
Portsmouth, Rhode Island, sta dicendo che sa di una storia d'amore che
Dylan ha avuto durante i primi anni '60 oltre a quella con la Rotolo e
con Joan Baez.
Anita "Tina" Grace DeVogue
In realtà, l'uomo sostiene che la sua madre
biologica, Anita "Tina" Grace DeVogue, che lui ha cercato per anni prima
di riuscire a trovarla, diede alla luce il primo figlio di Dylan – il
DeVogue stesso.
Durante i primi anni '60, Tina viveva al Greenwich Village, cercando di
fare la cantante folk. Lì, dice DeVogue, la madre ebbe una relazione con
Dylan nell'estate del 1963. (DeVogue è nato il 12 maggio 1964.)
Tina, di fronte a una vita dispendiosa a causa della sua
tossicodipendenza e senza finanze sufficienti, diede il figlio William
in adozione quando aveva 10 mesi di età, e fu adottato legalmente verso
i tre anni. Rendendosi conto di essere ancora troppo giovane per
ricordare qualcosa della sua vera madre, DeVogue ha trascorso gran parte
della sua vita adulta alla ricerca di indizi utili per sapere le
identità dei suoi genitori biologici.
Nel 1992, DeVogue incontrò un uomo di nome Michael Eugene Procyszyn,
amico intimo di Tina durante quei giorni del Village, che gli ha detto
di conoscere l'identità di sua madre, ma non sapeva più dove si potesse
trovare. E' stato un inizio, sicuramente, ma non esattamente un grande
aiuto.
La ricerca DeVogue è rimasta relativamente infruttifera fino a quando,
nel 2009, apri due acconti Facebook sia sotto il suo nome di nascita sia
sotto quello da adottato. Presto, un uomo della Pennsylvania lo contattò
con un messaggio via Facebook, dicendo che aveva conosciuto una Tina
DeVogue al Greenwich Village negli anni '60. "Cercala a Boston," l'uomo
ha suggerito di DeVogue.
Per farla breve, DeVogue trovato la madre in
un localino del quartiere giamaicano di Boston. Dopo diverse visite a
casa sua, Tina ha dichiarato che il padre di suo figlio non era
Procyszyn, come aveva pensato una volta, ma piuttosto, era abbastanza
sicura, Bob Dylan. Volendo conoscere non uno ma entrambi i suoi
genitori, DeVogue ha quindi cercato di determinare se la cosa potesse
essere vera, se suo padre poteva essere davvero uno dei più grandi, se
non il più grande, artista dell’avanguardia del 20° secolo.
"Prima di trovare mia madre, ero indifferente alla sua musica", dice
DeVogue. "Ho amato alcune delle sue canzoni come “Blowin' in the Wind” e
“The Times They Are A-Changing”, tanto più “Blowin' in the Wind” perché
collegavo quei testi alle mie frustrazioni di non essere in grado di
trovare mia madre, e speravo che le risposte alle mie domande mi fossero
portate un giorno dal vento. Fu solo dopo aver trovato mia madre e
conosciuto diversi dettagli della sua vita nel Village che ho davvero
studiato la scena con Dylan negli negli anni '60.
DeVogue sostiene che sia Dylan che il suo manager, Jeff Rosen, conoscono
il suo caso. Nel 2010, DeVogue ha parlato con Rosen al telefono e da
allora gli ha mandato numerose e-mail. Dylan, senza negare una qualsiasi
delle rivendicazioni di DeVogue, ha detto "non ricordo" di essere il
padre del figlio di Tina. Alla fine, DeVogue ha chiesto a Dylan di
sottoporsi al test del DNA per determinare la paternità. ma Dylan ha
rifiutato
Ciao Mr.Tambourine,
stavo per scriverti anch'io per chiederti come potevamo organizzarci per
incontrarci a Barolo e finalmente conoscerci.
Ho letto sul sito che non ci sarai. Mi dispace due volte:
1) perchè non avrò la possibilità di conoscerti
2) perche quelli di Collisioni hanno commesso un grande errore, peccato
perchè l'evento nel suo complesso è di notevole livello!
In queste situazioni occorrerebbe sempre tenere conto di chi ha la
passione vera unita a un grande impegno verso l'ARTE, in qualunque forma
essa si esprima, come te, per quanto offri a tutti noi ( Dylaniati e no
) tramite il sito.
E' vero che il concerto di Barolo è andato esaurito da subito, ma
Maggiesfarm ha fatto molto per promozionare tutto l'evento Collisioni,
almeno per questo avrebbero dovuto esserti grati ( visto che la
valutazione sull'importanza del sito italiano di Dylan "non ha contato
abbastanza" )
Certo è che questo è un concerto che ha in se delle "particolarità",
alcune positive altre decisamente meno:
location "particolare"
contesto "particolare"
prezzo del biglietto di partenza "particolare"
prezzo dei biglietti post "super particolare" oltre i 100 euro ( e
chissà quanti avranno in mano un ticket fasullo avendolo pagato come 2 o
3 pieni di gasolio )
assenza "particolare" di Maggiefarm
maggiefarmers "particolari" che leggono sul sito la mia ricerca di un
secondo biglietto e ammettendo di averlo pagato 29 euro me ne chiedono
100 al netto dello "sconto"
Come già si è detto in altre occasioni i personaggini di stampo politico
ci sono sempre con le loro ceste colme di splendida ignoranza e i visi
abbronzati dai riflessi dei lacchè. Non credo che questo paese ne potrà
mai fare a meno semplicemente perchè è un paese che non si ama, si
sbronza con poco e si abbronza con niente.
Io ci sarò, lassù, lunedì ( 118 euro tramite "secondo mercato" ) e tutto
quello che mi sembrerà interessante raccontare lo racconterò.
A presto e GRAZIE! Maurilio
Grazie a te per le tue
osservazioni che mi sembrano corrette, anche se non definirei
"maggiesfarmer" ma piuttosto "uno che per l'occasione tira l'acqua al
suo mulino" colui che ti ha venduto il biglieto a 118 euro. Credo che lo
spirito dei Maggiesfarmers sia di un altro stampo, completamente
diverso, ma, come in tutte le cose, nella massa si trova di tutto.
E' ASSOLUTAMENTE VERGOGNOSO NON AVER DATO L'ACCREDITO STAMPA. SONO SENZA
PAROLE. "COLLISIONI"? VERGO..... CON TUTTO QUELLO CHE RAPPRESENTA QUESTO
SITO IN ITALIA RIGUARDO A DYLAN ED A TUTTA LA PUBBLICITA' FATTA PER LA
DATA DA PARTE DEL SITO (INTERVISTA INCLUSA). E' DAVVERO UN PAESE DEL
CAZZO IL NOSTRO, FATTO DA PERSONE MEDESIME.
DELUSISSIMO COME SE FOSSE CAPITATO A ME E NEANCHE TI CONOSCO.
SENZA PAROLE.
E POI LIQUIDARTI CON 4 RIGHE DEL CAZZO?
QUANTE PAROLE AVREI PER LORO...HANNO FATTO UNA FIGURA DI .....! ENORME.
E N O R M E. BRAVI A CREARE L'EVENTO, MA POI L'ITALIANO ESCE SEMPRE
FUORI....
MR. SPACEMAN
Grazie anche a te per la
solidarietà, :o)
Mercoledi
11 Luglio 2012
Negato
l'accredito stampa a Maggiesfarm da "Collisioni"
Alcuni giorni fa un amico mi ha scritto
esprimendomi alcune sue impressioni ma chiedendomi di non pubblicare la
sua mail, (non capisco il perchè, visto che le sue parole sgorgavano
chiare, fresche e dolci come acque di fonti montane dal suo cuore), e
come lui diversi altri mi hanno chiesto come fare per riconoscermi a
Barolo.
Sono davvero spiacente di dover dire a questi amici che purtroppo a
Barolo io non ci sarò, l’uffucio stampa di “Collisioni” mi ha comunicato
di non poter soddisfare la mia richesta di accredito come rappresentante
del sito italiano di Bob Dylan con queste precise parole: Caro collega,
mi spiace ma non possiamo confermare l'accredito che ci hai richiesto.
Speriamo di riuscire a vederci lo stesso al festival!
Grazie e a presto
Ufficio Stampa - Head Press Officer – Bureau de press
press@collisioni
Ammetto di essere molto dispiaciuto per questo rifiuto, ma non è mia
abitudine ne discutere ne contestare le decisioni degli altri anche se
non le condivido come in questo caso, anzi, credo che maggiesfarm
avrebbe certamente meritato qualcosa di più, ma da noi la meritocrazia è
quasi un oggetto sconosciuto.
Ma non importa, io il mio dovere verso di voi fedeli frequentatori del
sito l’ho fatto fino in fondo, dandovi tutte le notizie che potevo su
“Collisioni”, e questo mi è sufficiente. Ho visto tanti concerti di Bob
e uno in meno non mi cambierà la vita. Certo, era un’ottima occasione
per conoscere molti di voi, maggiesfarmers o frequentatori occasionali,
ma qualcuno ha deciso che maggiesfarm non era importante così come qualche
altro personaggio. Così sia, con
dispiacere ma senza rancore, sarà per la prossima volta, un saluto e un
grazie a tutti,
Mr.Tambourine
Martedi 10
Luglio 2012
M.F.
intervista Filippo Taricco, direttore artistico di “Collisioni 2012”
A cura di Marina Gentile e Mr. Tambourine
Mancano pochi giorni all’avvio del festival Collisioni 2012 nell’ambito
del quale per quattro giorni si succederanno appuntamenti letterari e
musicali nella splendida cornice delle vigne di Barolo, tra una cantina
di produttori del famoso ed omonimo vino ed il museo dell’arte e della
storia della viticoltura che per i Barolesi è una vera e propria ragione
di culto. Sin dall’annuncio della data italiana del tour europeo 2012,
che allo stato resta l’unica, aveva destato curiosità che la scelta di
Bob Dylan (e/o del suo manager) fosse caduta su questo piccolo borgo di
collina che conta solo 752 anime fra i suoi abitanti ed ha un centro
abitato di solo 300.000 mq. A consultare google maps si stenta a credere
che in questo luogo possa accedere il fiume di persone, che stando ai
dati delle edizioni precedenti (svoltesi però nel comune limitrofo di
Novello), ci si attende, e persino che possano trovare spazio le
cinquemila persone che, in un batter d’occhio, hanno comprato il
biglietto per assistere al concerto del Nostro lunedì 16 luglio. Eppure
gli organizzatori della manifestazione sono pronti, con entusiasmo e
determinazione, a misurarsi con tale contesto urbano e logistico, per la
perfetta riuscita del festival. Ma, ovviamente, questa non era la sola
curiosità che ci ha spinti a fare due chiacchiere con il direttore
artistico di Collisioni. Il festival quest’anno è denominato “The Wind”
e si chiuderà con l’esibizione di Bob Dylan che quest’anno celebra il
cinquantenario della carriera, iniziata ufficialmente con la
pubblicazione del primo album, dal titolo omonimo, nel 1962. Ma il 2012
è un anno ricco di ricorrenze legate alla carriera del Nostro che ai fan
appassionati non possono passare inosservate: il 14 luglio 1912 nasceva
Woody Guthrie ed il 9 luglio1962 veniva incisa “Blowin in the wind”. Il
titolo della manifestazione non lasciava dubbi sul fatto che gli
organizzatori di Collisioni 2012 si richiamassero fortemente alla poesia
ed alla musica di Bob Dylan tanto da connotarne l’intero festival, unico
tributo italiano al grande artista in quest’anno di ricorrenze
memorabili, della cui genesi abbiamo voluto chiedere a filippo Taricco.
MF: Quando e dove nasce il gruppo che ha
ideato Collisioni ed a quali radici culturali si richiama?
Filippo Taricco: Il gruppo che ha ideato la
manifestazione poi denominata Collisioni è nato intorno al 2008 ed ha
realizzato la prima edizione nel 2009, si tratta di un gruppo molto
eterogeneo di persone che provengono non solo dal Piemonte ma anche da
Roma e dall’estero; dico eterogeneo perché alcuni hanno una formazione
letteraria, come giornalisti e scrittori, alcuni lavorano nel campo
dello spettacolo, altri sono musicisti. L’idea degli organizzatori di
Collisioni, quando è nata, era proprio quella di realizzare un Festival
promosso da persone che hanno una passione per qualcosa, non
condizionato dagli orientamenti politici o dalle istituzioni; non
volevamo che ci fosse suggerito, diciamo, un elenco dall’alto. Il gruppo
che ha dato vita a Collisioni è nato come una sorta di movimento con un
percorso culturale, questa era l’idea.
Però l’idea alla base di tutto era quella di avere la presenza di Dylan
nell’ambito di una cornice culturale, con altri artisti e scrittori e
molti giovani: una delle caratteristiche fondamentali del festival è che
oltre 400 giovani saranno ospitati gratuitamente a Barolo nell’ambito
della manifestazione, con la possibilità di suonare, esprimersi,
interagire con gli altri artisti maggiori, esprimere la loro creatività
nelle installazioni artistiche , nelle radio web, nella musica, su tutti
i 5 palchi del festival oltre al palco principale. Da ciò è nata l’idea,
condivisa con D’Alessandro & Galli e con tutti gli altri amici e
collaboratori del Festival, di un concerto ad un prezzo molto contenuto
proprio per dare la possibilità a molti giovani di poter partecipare ad
un concerto di Bob Dylan, di poter conoscere questo grandissimo artista;
un concerto alla portata di tutti i giovani italiani che magari non
avendo disponibilità economiche non avrebbero avuto la possibilità di
andare a sentire un concerto di Dylan. L’idea condivisa era di dare una
opportunità ai giovani, di dare qualcosa, un sostegno ai ragazzi che in
questo momento nel nostro Paese probabilmente stanno soffrendo e “Blowin
in the Wind”, che è la canzone di cui ricordiamo il cinquantenario
quest’anno, rappresenta un po’ la speranza per questi giovani; è la
canzone che li rese protagonisti, che Dylan scrisse quando era
giovanissimo, per i giovani come lui; è quel vento di gioia cominciato a
soffiare all’inizio degli anni 60 che ha cambiato il mondo.
MF: Lei è il direttore artistico del
festival. Come è arrivato alla scelta di Bob Dylan e come lo ha
conosciuto? Ha già assistito a suoi concerti?
Filippo Taricco: Io sono andato come tutti
a vedere molti concerti di Bob Dylan, lo amo personalmente. Ho
incontrato Dylan nella mia adolescenza a 14 anni; ricordo che ho sentito
Knocking on Heaven’s Door prima nella versione dei Guns & Roses e poi
sono andato a sentirmi l’originale.
MF: Ha già in parte anticipato nella
risposta precedente perché Collisioni 2012 ha voluto Bob Dylan. Mi
sembra di avere capito che l’interesse per Dylan è comune tra gli
organizzatori del festival, oppure qualcuno in particolare ha trainato
la scelta verso questo artista?
Filippo Taricco: Più che una scelta si può
dire che tutti insieme abbiamo avuto ....come dire … una speranza, un
sogno comune, che poi si è realizzato. Sarebbe davvero immodesto dire
che noi abbiamo scelto Bob Dylan, è stato Bob Dylan che ci ha fatto
questo grandissimo regalo accettando di condividere questo progetto e
per questo devo ringraziare sia Barry Dickins, il suo manager inglese,
sia Adolfo Galli che ci hanno dato tutto il sostegno organizzativo e
produttivo necessario per il concerto.
MF: Se non erriamo, gli organizzatori del
festival sono piuttosto giovani: secondo la sua esperienza, quanto
incide oggi Dylan nella formazione culturale e musicale delle
generazioni più giovani?
Filippo Taricco: Ma io penso che Dylan sia
il più grande cantastorie del novecento, ricordiamo che il 14 luglio,
uno dei giorni in cui si svolgerà il Festival Collisioni, e nel quale si
esibirà Patti Smith, che con Dylan ebbe un rapporto importante, che con
lui ha diviso un bel pezzo di strada, ebbene quel 14 luglio segna anche
i cento anni dalla nascita di Woody Guthrie che è stato un pò il padre
artistico di Bob Dylan, la prima canzone di Dylan è sostanzialmnente una
rielaborazione di una canzone di Guthrie.
Per i giovani Dylan è un grande scrittore e compositore mai tramontato.
Il suo peso nella musica è così importante che altri gruppi, altri
cantanti, continueranno sempre a cantarlo e farlo rivivere, perchè
comunque la sua è un’opera musicale dalla quale non si può prescindere,
lui è veramente un padre della musica del novecento. A mio avviso, a
differenza di altri grandi artisti della scena internazionale che magari
sono legati ad una generazione, Dylan è passato attraverso diverse
generazioni, continua a fare dischi, a fare concerti, a fare cose
meravigliose, continua ad avere la stessa influenza. Basta dire che i
biglietti del concerto sono stati acquistati in gran parte da giovani,
quindi non sarà un concerto per soli fan storici ma per i giovani; i
ragazzi hanno risposto con grande entusiasmo, si riverseranno a Barolo
per questo concerto perchè Dylan è un artista attuale che parla anche
alle generazioni di oggi, anche se anagraficamente è molto lontano da
loro, però sicuramente ha il loro spirito, scrive anche per loro.
M.F: Il festival intitolato “the wind” è un
evidente un omaggio alla canzone più nota fra le centinaia che ha
scritto Dylan e all’intera sua opera, nel cinquantenario della carriera
e dell’incisione di “Blowin in the wind”, registrata il 9 Luglio1962. Se
dovesse esprimere un' opinione, direbbe che è il vento agitato da Dylan
che ha influenzato la musica e la cultura (come molti sostengono), o è
Dylan stesso ad essere stato portato dal vento dei tempi e ad averlo
interpretato, in questi cinquant’anni?
Filippo Taricco: Sono contento di poter
rispondere a questa domanda. Io penso che gli artisti ed i poeti non
siano loro a creare il vento, ma loro lo sentono e lo ascoltano perchè
in qualche modo il vento può dare una voce ai loro pensieri. Dylan dice
“Non c’è bisogno di un metereologo per sapere da che parte soffia il
vento”: per capire quella frase c’è bisogno di certo di un poeta più che
uno specializzato nello studio del tempo per percepire quel vento; lui
ha percepito quel vento di cambiamento almeno una decina d’anni prima
che quel vento si scatenasse. Io credo che il poeta contribuisca a far
si che tutti noi, che abbiamo delle sensibilità un po’ più attutite,
possiamo sentire quella voce, mettendo un microfono davanti a quel
vento. Penso che il vento di cui parla Dylan sia qualcosa che non
riguarda un singolo uomo o un singolo artista, penso che sia qualcosa
che riguarda l’anima dei tempi, la collettività: l’artista non fa che
percepirlo e raccontarcelo.
MF: Una piccola e pura curiosità. Anche i
fan di Dylan ne hanno. Prendere accordi per l’allestimento del palco e
gli alloggiamenti della troupe di Dylan è stato complicato? Quante
persone tra manager, assistenti, tecnici vari, musicisti, bodyguard
ecc…, viaggiano al seguito di Bob?
Filippo Taricco: Sicuramente Bob Dylan è un
grande nel farci capire anche quali sono state le difficoltà
nell’organizzare un evento del genere. Sono una quarantina di persone in
movimento, una piccola comunità che si sposta di continuo da un posto
all’altro con i relativi problemi logistici, per il resto ne potremo
riparlare a concerto avvenuto, noi cerchiamo di fare del nostro meglio,
siamo una piccola organizzazione che cerca di affrontare al meglio le
difficoltà, ovviamente questo concerto, visto anche il prezzo del
biglietto, non ha finalità di lucro, quindi se non tutto sarà perfetto
chiediamo scusa in anticipo, saremo in una piccola piazza pubblica e non
in una grande arena attrezzata per questi eventi.
MF: Abbiamo letto che si è verificata una
pesante speculazione nella vendita dei biglietti per il concerto di
Dylan, esauriti in appena tre giorni, e che potrebbero esserci in
circolazione anche biglietti falsi, le risulta questo fatto?
Filippo Taricco: Non è precisamente così,
diciamo che è vero solo in parte. E’ difficile prevenire cose di questo
tipo ed in particolare il bagarinaggio, noi avremmo potuto organizzare
l’evento in un altro posto e vendere biglietti in numero quattro o
cinque volte superiore ma rimanere in un piccolo ambito è stata una
nostra scelta.
Purtroppo la piaga del bagarinaggio è sempre ben viva; probabilmente
molte persone hanno comperato quantità discrete di biglietti per
specularci sopra, poi questi biglietti sono stati offerti sul web a
prezzi molto superiori, fino a due o trecento euro. Non credo sia una
cosa molto etica ma la piaga del bagarinaggio non è viva solo in Italia,
è un problema mondiale difficile da risolvere. Certo che se non ci
fossero stati questi episodi molti più ragazzi avrebbero potuto accedere
al concerto. Per noi è stata una grande soddisfazione avere in pochi
giorni il sold out, nessuno ci avrebbe scommesso ma, nessuno, e non solo
noi, può arrivare dappertutto. Posso solo dire che è brutto che qualcuno
si arricchisca sul sogno di un altro, in particolare poi sul sogno di
Collisioni che ha un intento diverso.
MF: Allora a questo punto non possiamo che
augurarvi un grande successo anche quest’anno.
Filippo Taricco: Le dirò che siamo molto
soddisfati del programma che siamo riusciti a mettere insieme, perché
oltre a Bob Dylan avremo Patti Smith, avremo i Subsonica, avremo la
premiazione del premio per la musica assegnato a Zucchero, la
premiazione per il cinema a Carlo Verdone, avremo Pupi Avati, Luciana
Litizzetto, Philippe Daverio, Boy George, Vinicio Capossela e molti
altri bravissimi artisti. Io credo che anche il concerto di Dylan, che
chiude questa quattro giorni di eventi e incontri artistici, abbia un
valore diverso perchè è calato in un contesto diverso dal solito. Non è
uno spettacolo per il quale la gente arriva un’ora prima e finito il
concerto se ne va così com’è arrivata; l’esibizione di Dylan arriva al
termine di un percorso di una comunità che è stata insieme per quattro
giorni durante i quali la gente si è incontrata, si è conosciuta, ha
vissuto insieme nelle vie e nelle piazze di questo piccolo paese di
collina; la manifestazione può creare dei legami fra le persone che
partecipano e fra queste e gli artisti che hanno visto e ascoltato;
molti sono gli incontri artisticamente importanti che si possono fare in
questo contesto. Io credo che vivere questi quattro giorni a Barolo a
stretto contatto con gli altri sia un’occasione per vivere la
letteratura e la musica in modo diverso; vorremmo che non si trattasse
di una massa di cinque, dieci, quindicimila anonimi che partecipano ad
un evento e senza conoscersi, che terminata la manifestazione, vanno a
casa, ma una massa di persone che abbia l’occasione di fare conoscenze
ed incontri che potrà coltivare anche dopo la manifestazione: questo è
l’importante messaggio di Collisioni.
MF: noi saremo a Barolo per qualche giorno
e speriamo di poter fare, ancora col suo aiuto, una bella recensione
della manifestazione per il sito italiano di Bob Dylan.
Filippo Taricco: D’accordo, allora ci
sentiamo a manifestazione finita.
Ciao Tambuorine
Premessa, pur essendo un gran fan di Dylan credo di essere uno dei
pochissimi folli, a torto o a ragione, a non amare molto il Dylan dal
vivo. Apprezzo alcune cose ma ad esclusione di qualche esibizione non ci
ho mai trovato tutte quelle perle che ci trovano in molti (che volete da
me... ma qualsiasi pezzo di Blonde on Blonde non trova pari in nessun
spettacolo live cosi come Highlands cantata in studio ... con quella
indolenza ... beh...) . L'ultimo mio concerto dal vivo è del 2002 (3?) a
Milano. Detto questo è evidente che non apprezzo nulla del Dylan dal
vivo dell'ultimo decennio e nemmeno gli album mi hanno garbato molto,
anzi. Ma continuo a seguirlo e spesso clicco sui link delle sue
esibizioni di questi anni trovando conferma del mio giudizio negativo.
Ora, forse mi sarà scappato qualcosa negli ultimi tempi, forse è
migliorata la pulizia del suono di questi video rubati, fatto sta che
non mi era mai accaduto di ascoltare con un certo gusto tutte le
esibizioni da te postate. Ho trovato un Dylan più pacato, lento ma con
grazia, che non si lancia in stonature gracchiante per raggiungere note
che oggettivamente non erano più alla sua portata. Ho trovato AATW, che
io clicco spesso perche è un banco di prova della sua voce, che cantata
in modo cosi gentile mi è piaciuta tantissimo (magari è da anni che la
suona cosi). Cosi come il resto dei restanti brani. Intendiamoci nulla
di eccezionale e alla fine è solo merito di qualche semitono in meno, ma
da fans distratto sui suoi live volevo condividere queste mie sensazioni
positive. Poi i veterani dei concerti mi smentiranno ... tirando cose
oscure di qualche concerto del 2008 in qualche cittadina sperduta degli
states per dire che li si che aveva cantato bene altro che gran piano. A
me è piaciuto e se avessi la possibilità andrei ad un suo concerto.
Ciao, Antonio (da Napoli)
PS: Andiamoci piano con criticare Dylan pianista. Non ha iniziato a
sunarlo ieri sera. Lo suona dai primi anni 60 e basta rivedere Eat the
Document.
We've decided to change the second song in the tracklist of our *Like A
Rolling Stone* show.
It's going to be *Mr.Tambourine Man* with a girl playing the flute just
for the occasion.
I wanted to submit the video to you (this is from an old tour).
http://www.youtube.com/watch?v=-JEiBj3Nack&feature=plcp
Montreux, Switzerland - Montreux Jazz
Festival - Stravinski Auditorium - July 8, 2012
1. Leopard-Skin Pill-Box Hat
2. My Back Pages
3. Things Have Changed
4. Tangled Up In Blue
5. Rollin' And Tumblin'
6. Tryin' To Get To Heaven
7. Summer Days
8. Simple Twist Of Fate
9. High Water (For Charley Patton)
10. Visions Of Johanna
11. Highway 61 Revisited
12. Forgetful Heart
13. Thunder On The Mountain
14. Ballad Of A Thin Man
15. Like A Rolling Stone
16. All Along The Watchtower
Salve Mr.Tambourine,
è da un po' che seguo quotidianamente il tuo sito e ti ringrazio per
tutto il lavoro che ci regali.
Ad una settimana da BAROLO pensavo di lanciare un sondaggio tra tutti
noi fan dylaniani:
QUALE E' LA CANZONE CHE PIU' DI OGNI ALTRA VORRESTE CHE BOB SUONASSE A
BAROLO?
Sappiamo tutti che negli ultimi tempi le scalette sono piuttosto rigide
e restìe a grandi mutamenti, ma credo sia curioso e divertente
confrontarci a pochi giorni dall'evento dell'anno.
La mia preferenza è per: NOT DARK YET.
Ciao e grazie ancora, Andrea.
Caro Andrea, non potevi
scrivere un mese fa? Ora i tempi per un sondaggio sono troppo ristretti.
Però se esamini le set list dei concerti 2012 ti accorgerai che diversi
pezzi hanno fatto il loro ingresso in scaletta. My Back Pages, Vision Of
Johanna, Every Grain Of Sand, She Belong to Me, To Ramona, Not Dark Yet,
John Brown, Girl of The North Country, e qualcun'altra potrebbe entrare
in scaletta a breve. Anche per me Not Dark è una delle più belle! :o)
"Non c'è bisogno di un meteorologo per sapere da che parte soffia il
vento" (Bob Dylan)
13-14-15-16 luglio - Barolo (CN)
Tra gli ospiti dell'edizione 2012:
Niccolò Ammaniti, Pupi Avati, Philippe Daverio, Don DeLillo, Boy George,
Lella Costa, Michele Dalai, Alessandro Mannarino, Claudio Coccoluto,
Richard Mason, Moni Ovadia, David Sedaris, Patti Smith, Carlo Verdone,
Subsonica, Luciana Littizzetto, Bob Dylan, Vinicio Capossela, Raffaele
Guariniello, Anna Pavignano, Ezio Mauro, Mario Calabresi, Paolo Crepet,
Zucchero Fornaciari.
Torna per la quarta volta nelle Langhe il festival Collisioni, non tanto
un festival letterario in senso classico, ma un esperimento di
letteratura rock, un contenitore poliedrico dove la musica, la
letteratura e il cinema dialogano tra loro superando le barriere dei
generi. E dove il vero protagonista è il pubblico, una comunità di
decine di migliaia di persone che ogni anno sceglie di salire in collina
per trascorrere quattro giorni insieme, proponendosi in prima persona
sui palchi secondari del festival lasciati a disposizione per tutti
coloro che vogliono proporre il proprio concerto, spettacolo, reading di
poesie, in un grande happening di partecipazione popolare senza
distinzione tra artisti e pubblico. Insomma, come suggerisce il titolo,
un festival meticcio, nato per abbattere gli steccati non soltanto tra
generi, ma anche tra pubblici diversi, tra coloro che leggono Dante,
coloro che scaricano film su internet, e coloro che amano i concerti, il
tutto in un unico luogo, un unico weekend, in un programma
apparentemente folle, ma che ha il senso di una collisione da cui si
genera inevitabilmente la meraviglia e lo stupore.
Prima novità: il festival quest'anno si sposta in estate, il 13-14-15-16
luglio, con tanti scrittori da tutto il mondo, musicisti, registi.
Seconda novità: quest'anno il festival si terrà nel capoluogo piemontese
del vino: il paese di Barolo.
Barolo, il paese che dà il nome a uno dei vini più prestigiosi d'Italia,
sede del museo nazionale del vino, sarà il palcoscenico naturale per
questa edizione. Nelle sue piazze e per le vie che si inerpicano sulla
collina, ospiti italiani e internazionali, musicisti, scrittori e attori
incontreranno il pubblico di Collisioni, fatto di giovani e meno
giovani, uniti in nome di una cultura popolare e diffusa. Questo è
Collisioni, festival atipico capace di riunire nella scorsa edizione
circa 50.000 persone in tre giorni.
Accadde esattamente 50 anni fa. Era il 1962 e un ragazzo di vent'anni
del Minnesota disse al mondo che un vento nuovo stava soffiando. Era un
vento leggero che sul principio potevano sentire soltanto i poeti, un
vento che soffiava nelle poesie, nei libri, nelle canzoni ma di lì a
cinque anni si sarebbe trasformato in un uragano - capace di cambiare
per sempre il volto del mondo. Niente di quello che c'era prima si
sarebbe salvato. E non era neppure importante il colore della pelle, o
il colore politico, quel vento lo sentivano proprio tutti, e le parole
portate dal vento avevano un senso, un suono del tutto nuovo. Era la
voce dei giovani che per la prima volta si alzava. I giovani che
protestavano contro la Guerra in Vietnam, che chiedevano la parità tra i
sessi, l'uguaglianza di diritti, l'abolizione della discriminazione
razziale. Era un'idea nuova. Un messaggio nuovo. Il compito di
diffonderlo come sempre spettava ai poeti e a coloro che erano giudicati
abbastanza ingenui da seguirli - i giovani.
Oggi, a distanza di cinquant'anni, abbiamo più che mai bisogno che quel
vento torni a soffiare, che ci porti parole nuove. In una realtà in cui
i singoli, e specialmente i giovani, sono schiacciati a ruolo di
comparse, terrorizzati all'idea di poter dire la loro sul futuro, senza
un posto fisso, ricattati dalla precarietà, la letteratura, la musica e
il cinema possono ancora risvegliare quel vento in noi, dirci le parole
che arrivano dal futuro e lo annunciano, con un suono nuovo.
Tantissimi gli ospiti che anche quest'anno renderanno magici i giorni di
Collisioni: da Patti Smith per il concerto, unica data in Piemonte, che
aprirà il suo tour nazionale in occasione del centesimo anniversario
della nascita di Woody Guthrie e del lancio del suo nuovo album Banga
dedicato alla grande artista inglese prematuramente scomparsa Amy
Winehouse, a Vinicio Capossela e i suoi musicisti che subito prima di
Patti Smith presenteranno il nuovo lavoro "Ballate". I Subsonica
suoneranno sul palco del festival venerdì 13 luglio tornando nelle
Langhe per la prima volta dopo moltissimi anni per i 15 anni del primo
omonimo album.
E poi lo scrittore americano Don DeLillo e ancora Boy George, Carlo
Verdone, Pupi Avati, Moni Ovadia, Luciana Littizzetto, Philippe Daverio,
Niccolò Ammaniti, Lella Costa, David Sedaris, Richard Mason, Alessandro
Mannarino, Claudio Coccoluto, Michele Dalai insieme agli ultimi nomi
confermati Raffaele Guariniello, Anna Pavignano, Paolo Crepet e per
finire Ezio Mauro in dialogo con Mario Calabresi.
Lunedì 16 luglio Collisioni avrà poi l'onore di ospitare l'unica data
italiana del concerto di Bob Dylan, per celebrare insieme il
cinquantenario di Blowin' in the Wind. I biglietti di questo
appuntamento unico, che Collisioni ha proposto ad un prezzo ridotto sono
andati esauriti in soli quattro giorni: oltre 6.000 persone da tutta
Italia, ma anche da Francia Svizzera e Germania hanno scelto di venire
nel cuore del Piemonte più bello per celebrare una vera e propria festa
della musica e della cultura.
Oltre al cartellone degli ospiti, come sempre sarà attivo il Progetto
Giovani di Collisioni: oltre 300 giovani ospitati dal festival che
parteciperanno come volontari, musicisti, attori durante la
manifestazione. Più di trenta band e venti musicisti emergenti, artisti
di strada, performer, attori teatrali e circensi. Un paese che per
quattro giorni diventa un gigantesco palcoscenico per ospitare il
festival di letteratura e musica più atteso in Piemonte. Un grande
happening per stare insieme e riappropriarci del nostro diritto di
immaginare il futuro.
Quest'anno saranno due gli artisti a ritirare il Premio Giovani
simbolicamente assegnato dai ragazzi. Carlo Verdone e Zucchero Sugar
Fornaciari hanno accettato gratuitamente l'invito alla manifestazione
perché piacevolmente colpiti dal senso del Progetto Giovani: un momento
di confronto con il gruppo di ragazzi ospitati all'interno del festival,
un'occasione per dialogare con le nuove generazioni e rispondere alle
domande dei ragazzi.
Collisioni è realizzato con il contributo di Regione Piemonte, Comune di
Barolo, Provincia di Cuneo, Barolo & Castels Foundation, Compagnia di
San Paolo, Fondazione CRT, Fondazione Cassa di Risparmio di Cuneo, Le
Terre dei Savoia; grazie a Marachella Gruppo, GTT Gruppo Torinese
Trasporti, Marchesi di Barolo, Acqua Sparea Sorgente; con la
partecipazione di Banca d'Alba, Motivi, Bigstore, DAMILANO - Barolo,
Concessionaria MINI FERRERO, Egea, Parco Culturale Piemonte Paesaggio
Umano.
Il logo dell'edizione 2012 di Collisioni è un'opera realizzata
dall'artista Valerio Berruti.
COLLISIONI 2012 THE WIND - parole dal futuro
13-14-15-16 luglio / Barolo (CN)
Venerdì 13 luglio
Ore 15,30 - Raffaele Guariniello dialoga con Anna Pavignano.
Ore 17,00 - Lella Costa dialoga con Richard Mason. Alla ricerca del
piacere
Ore 18,30 - Ezio Mauro dialoga con Mario Calabresi. Maestri di cronaca
Ore 21,00 - Michele Dalai e Claudio Coccoluto. Tutte le mie cadute.
Techno reading
Ore 22,30 - Subsonica in concerto
Sabato 14 luglio
Ore 10,30 - Vauro dialoga con David Riondino. Il Respiro del cane
Ore 12,00 - Subsonica in dialogo con Bruce Sterling
Ore 14,00 - Niccolò Ammaniti. Il Momento è delicato. Reading
Ore 15,30 - Don DeLillo presenta Cosmopolis. Interviene Antonio Scurati
Ore 18,30 - Luciana Littizzetto dialoga con David Sedaris. Reading
Dentisti senza frontiere
Ore 20,00 - Zucchero Sugar Fornaciari. PREMIO GIOVANI 2012 per la musica
Ore 21,00 - Vinicio Capossela in concerto. Ballate
Ore 22,30 - Patti Smith and her band in concerto Banga, believe or
explode
Ore 01,00 - Claudio Coccoluto Dj Set
Domenica 15 luglio
Ore 10,30 - Incontro con Eva Mínervudóttir e Marteinn Thorsson. Modera
Federica Demaria
Ore 10,30 - Messa con Don Ciotti.
Ore 11,30 - Paolo Crepet. Sull'amicizia
Ore 14,00 - Pupi Avati. Una sconfinata Giovinezza. Intervengono
Francesco Alò e Emilio Targia
Ore 15,30 - lettura del testo di Luis Sepùlveda, "Narrare...
resistere..."
Ore 17,00 - Philippe Daverio. Il vino tra ebbrezza e rappresentazione
Ore 18,30 - Carlo Verdone. PREMIO GIOVANI 2012 per il cinema - Che fine
ha fatto la commedia all'italiana
Ore 20,30 - Moni Ovadia in concerto. Senza Confini
Ore 21,30 - Boy George. Un alieno ordinario. Interviene Pierfrancesco
Pacoda
Ore 22,30 - Enzo Cinaski e Alessandro Mannarino. Costretti alla Gloria
reading in musica
Ore 23,45 - Boy George. DJ Set
Lunedì 16 luglio
Ore 21,15 - Bob Dylan and his band in concerto, data unica italiana
Modalità di ingresso.
Ingresso giornaliero a Barolo: 5 euro
La quota d'ingresso di 5 euro al giorno, che si potrà pagare
esclusivamente a Barolo senza biglietti in prevendita o altre forme, è
valida dal mattino alla sera dei giorni 13-14-15 e permetterà di
assistere a tutti gli incontri, gli spettacoli e i concerti, fino ad
esaurimento posti disponibili dei singoli appuntamenti.
Il 16 luglio entreranno in Barolo solo le persone in possesso del
biglietto acquistato regolarmente per il concerto di Bob Dylan, che,
come è già stato detto, è esaurito.
Per Informazioni: Numero verde 800978253 - www.collisioni.it -
organizzazione@collisioni.it
Domenica 8
Luglio 2012
Salzburg, Austria - Messezentrum
Salzburgarena - July 7, 2012
1. Watching The River Flow (Bob on
keyboard)
2. Don't Think Twice, It's All Right (Bob on grand piano with harp, Stu
on acoustic guitar, Tony on standup bass)
3. Things Have Changed (Bob center stage with harp, Stu on acoustic
guitar)
4. Tangled Up In Blue (Bob center stage with harp, Stu on acoustic
guitar)
5. Tweedle Dee & Tweedle Dum (Bob on grand piano)
6. Every Grain Of Sand (Bob on grand piano with harp, Stu on acoustic
guitar)
7. Ballad Of Hollis Brown (Bob center stage with harp, Donnie on banjo,
Stu on acoustic guitar, Tony on standup bass)
8. The Lonesome Death Of Hattie Carroll (Bon on grand piano with harp,
Stu on acoustic guitar, Tony on standup bass)
9. High Water (For Charley Patton) (Bob center stage with harp, Donnie
on banjo, Tony on standup bass)
10. Visions Of Johanna (Bob on grand piano, Stu on acoustic guitar)
11. Highway 61 Revisited (Bob on grand piano)
12. Can't Wait (Bob on grand piano, Donnie on electric mandolin)
13. Thunder On The Mountain (Bob on grand piano)
14. Ballad Of A Thin Man (Bob center stage with harp)
15. Like A Rolling Stone (Bob on grand piano)
16. All Along The Watchtower (Bob on grand piano)
(encore)
17. Blowin' In The Wind (Bob on grand piano then center stage with harp,
Donnie on violin, Stu on acoustic guitar)
Hi, grazie,grazie! Great pictures and video from Germany.
I have just found maggiesfarm......wow!
Great job! Arrividerci from Manchester, England.
Ciao, Dave
Glad to count you between the Farm's friends!
Mr.Tambourine :o)
Berlin, Germany
Citadel Music Festival (Zitadelle Spandau) - July 2, 2012
di Wieland
Non essendo attirato dal canto abbaiato di Dylan avevo deciso di saltare
gli show degli ultimi anni. Oggi però ho letto del grand piano di
recente introdotto proprio in questo tratto europeo del tour, così ho
deciso di dargli un’altra occasione, una sorta di bonus.
Come Dylan anche la band sfoggiava dei bei vestiti grigi che sembravano
abbastanza Beatlesiani in senso buono. Per le prime tre canzoni Dylan ha
optato per stare nell’ombra, poi è uscito allo scoperto con il suo largo
cappello bordato da giocatore d'azzardo.
L'apertura con Leopard-Skin Pillbox Hat era così divertente, la cosa più
notevole è stata che Bob ha dimenticaro i testi a metà strada, cosa che
sembrava divertire tutti (compreso Dylan) un bel pò.
It Ain’t Me Babe avrebbe potuto essere molto più bella, il lavoro di
chitarra di Bob era troppo lontano da quello di Sexton, suonava più come
una prova generale col pubblico che un vero assolo. E’ stato bello a suo
modo. Cose
ancora più strane con Things Have Changed, dove Dylan ha deciso di
suonare l’armonica per riempire ogni strofa. Sembrava un'idea nata sul
posto e ha funzionato sorprendentemente bene. L'artista è rimasto al
centro della scena per Tangled Up In Blue e ha fornito una versione di
routine assolutamente affascinante. Per avere un'idea basta ricordare il
suo
gesticolare con la Rolling Thunder Review e quindi sostituire
quell'intensità con un pò di umorismo odierno, capito?
Non ho molto da dire delle tre canzoni seguenti, bello sentirle (in
particolare She Belongs To Me), ma niente di eccezionale. E poi: Bamm!
Dylan al pianoforte a coda, non semplicemente premendo tasti a caso, con
una buona prova per The Levee’s Gonna Break. La sua vivacità e il
cappello ormai perenne, ancora una volta, mi ha fatto pensare ai giorni
della RTR. Wow!
Il resto del set è stato bello, ma niente di veramente particolare - con
una versione di Desolation Row dove Dylan non sapeva decidere quale
strumento usare, né che voce o che melodia utilizzare. Prove dal vivo
con pubblico presente.
Se preferite leggere recensioni più dettagliate leggete le altre. Mi ha
fatto piacere vedere il miglior spettacolo di Dylan a partire dagli anni
'90. La sua voce da leone ruggente ed il fastidioso e piatto sound da
blues band si sono trasformati in qualcosa di più vario e avventuroso.
Avrei desiderato che avesse usato il piano a coda anche per Ballad Of A
Thin Man. O anche per ... Se i cani corrono liberi.
She Belong to Me - Zitadelle Spandau
Berlin July 2nd 2012
Ballad of a Thin Man - Berlin
Zitadelle Spandau, July 2, 2012
Sabato 7
Luglio 2012
Bad Mergentheim, Germany - Schlosspark
- July 6, 2012
1. Leopard-Skin Pill-Box Hat
2. To Ramona
3. Things Have Changed
4. Tangled Up In Blue
5. Honest With Me
6. Sugar Baby
7. The Levee's Gonna Break
8. Make You Feel My Love
9. High Water (For Charley Patton)
10. Desolation Row
11. Highway 61 Revisited
12. Love Sick
13. Thunder On The Mountain
14. Ballad Of A Thin Man
15. Like A Rolling Stone
16. All Along The Watchtower
Berlin, Germany
Citadel Music Festival (Zitadelle Spandau) - July 2, 2012
di Werner Kehl
Sono passati poco più di 8 mesi da quando Bob Dylan e la sua band si
sono esibiti qui, infatti mi sembra quasi essere stato ieri. Compresi i
concerti a Mainz e Amburgo, con la prestazione di stasera era il quarto
concerto che ho visto negli ultimi dodici mesi, ed è sempre bello anche
se erta all'aperto e con la pioggia estiva che incombeva, ma questo
posto batte sicuramente qualsiasi enormodromo al chiuso.
La cittadella è esattamente quello che ci si aspetta che sia,
soprattutto quando si sta percorrendo una acciottolata passerella che
attraversa un fossato per entrare nel luogo del concerto. Una volta lì e
avvicinati al palco si rimane un pò stupiti, sì, è diverso: come se vi
trovaste in un piccolo locale di quartiere, perché gli edifici a
sinistra e a destra e dietro lo stadio sembrano proprio come certe case
che si vedono in alcune parti di questa città, una usuale architettura
antica di stampo medievale, in realtà è tutto il contrario: è come se
fossi nel cortile di qualche palazzo - anche se un pò più grande del
solito, e con circa 8000 presenti.
Dal momento che non ero in compagnia di novizi, questa volta, a
differenza di anni passati, non avevo intenzione di arrovellarmi con le
solite diffidenze pre concerto, così son venuto da solo molto presto, in
modo che ho trovato un buon posto in piedi a circa 10 metri da Bob sulla
destra. La prima cosa che ho notato, ovviamente, era il piano che è
diventato la novità del tour e già solo a guardarlo e ascoltarlo
accordare prima dello spettacolo è stata la cosa migliore che si possa
immaginare per i preliminari ...
Alcuni problemi elettrici sul palco hanno ritardato l'orario di inizio
dello spettacolo di quasi 40 minuti, in modo che Stu ha iniziato il suo
intro quasi alle 8 di sera per la prevista Leopard-Skin Pill-Box Hat. It
Ain’t Me Babe è seguita e sentivo che tutto andava bene, anche
l'atmosfera sul palco era genuinamente buona.
E per me, il primo dei 4 che sono seguiti è stata la parte migliore del
concerto: Bob al centro del palco, cantando e soffiando nell'armonica a
bocca, semplicemente incredibile! Non sono sicuro di averlo mai sentito
suonare l'armonica più ispirato di così! E chi dice che Bob non può più
cantare? Ovviamente, lui non è Caruso, ma quelli che hanno scritto di
recente che è senza voce semplicemente non hanno la più pallida idea!
Poi è arrivata la parte nella quale Bob si è seduto al pianoforte a
coda. Beh, certo non è Liberace, ma mi è piaciuto quello che un
recensore dell’Hop Farm ha scritto: "solleticava l'avorio", il che
riassume veramente bene la cosa, un un certo senso il suo approccio è
più riservato, senza martellare come fa con la tastiera. Sembra fare più
attenzione, vuole di certo suonare le note giuste perchè se sbagliasse
si sentirebbe subito, molto più che con la tastiera. Per lo più, il suo
stile è molto Honky-Tonky e da quasi una sensazione jazzistica,
sicuramente una bella aggiunta al suono complessivo, benvenuto al grand
piano!
A proposito di alcune delle canzoni suonate più avanti nel set: ero
veramente entusiasta che A Simple Twist Of Fate è stata reintrodotta da
quando l’avevo sentita molto tempo fa, ma se questo è una canzone che
sta suonando più spesso bisogna che ci lavori ancosa su. E' iniziata
o.k. ma ben presto si è capito che non stava andando da nessuna parte e
sembra che
abbia avuto la fortuna di rattopparla in extremis con un finale un pò
caotico.
Ballad Of A Thin Man è ancora un punto di forza da quando è stata
introdotta nella set list, dove tutto arriva nel momento giusto, non
credo potrei mai stancarmi di sentirla (e vederla) anche se Dylan la
eseguisse per sempre in futuro...
... E ce ne sarebbero un altro paio che vorrei sentire in futuro!
E voi che sarete ai prossimi shows, godetevelo, gente!!
Ciao Tamb,
segue sempre MF anche se non ho mai scritto. Non prendermi per matto, ma
anche quest’anno, pur senza una grande gioia, sarò a Barolo. Il problema
è che Dylan oggi non mi esalta più, ma non riesco nemmeno a farne a
meno. Lo trovo monotono, specialmente il giochino di indovinare che cosa
sta cantando è una cosa deprimente. A mio modo di vedere, Dylan come
performer è finito da quando la voce l’ha abbandonato. Capisco la sua
esigenza di stare sul palco e capisco la mia di essere tra il pubblico
che sta a guardarlo, ma tutto è diventato così un “rito”, un “io c’ero”
a tutti i costi, e la cosa ancor più strana è che, pur rendendomene
conto, sono schiavo di questa strana situazione. In parole semplici e
schiette Dylan non mi piace più, ma quando viene da noi io devo esserci,
e non so perchè. Cerco di vedere più chiaro dentro di me ma non ci
riesco, ti domando, ma è solo a me che succede così? Ho visto credo una
quindicina di concerti di Bob in Italia, non sempre sono riuscito ad
andare a causa di impegni di lavoro, diverse volte quando lui veniva in
Italia io ero all’estero, Ho visto il miglior e il peggior Dylan, ma
questa non è una novità per nessuno di noi fan, tutti, chi più chi meno,
sono quasi certo, avranno avuto le mie stesse esperienze col passar
degli anni.
Ho cercato tante volte di psicanalizzarmi da solo dicendomi: se le cose
stanno così, è un dato di fatto, allora perchè vai ad un concerto che
non ti piace? Risposta? Nemmeno una coerente, il vuoto regna assoluto
nei miei meandri mentali. Così, anche quest’anno, stessa musica,
cominciamo da capo, il concerto non mi piace, mi annoia, le canzoni sono
uno sfregio alla loro bellezza, come quando quel cretino del quale non
ricordo il nome diede una martellata alla Pietà di Michelangelo. Questo
è quello che Dylan mi da l’impressione di fare oggi alle sue canzoni, le
prende a martellate e le riduce in poltiglia.
Caro Tamb, che tanto ti impegni per noi, scusa le mie contraddizioni, la
ripetitività e la lunghezza, ma avevo bisogno di sfogarmi, e chi meglio
di coloro che seguono questo magnifico sito ha la forza di starmi a
leggere?
A Barolo dunque !!!!!!
acompleteunknown
Caro acompleteunknow, in fondo che importa, voce o
non voce, giochino o non giochino, martello o non martello teniamocelo
questo nostro Dylan, senza chiederci perchè, teniamocelo così com’è,
senza sfinirci con tante paranoie, sei d’accordo? Ciao :o),
A Barolo dunque!!!!!!
50 anni Blowin' in the wind,arriva
Dylan
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Giovedi 5
Luglio 2012
Bonn, Germany - Kunst!Rasen Gronau -
July 4, 2012
1. Just Like Tom Thumb's Blues
2. Man In The Long Black Coat
3. Things Have Changed
4. Tangled Up In Blue
5. Rollin' And Tumblin'
6. Tryin' To Get To Heaven
7. Summer Days
8. Spirit On The Water
9. High Water (For Charley Patton)
10. A Hard Rain's A-Gonna Fall
11. Highway 61 Revisited
12. Simple Twist Of Fate
13. Thunder On The Mountain
14. Ballad Of A Thin Man
15. Like A Rolling Stone
16. All Along The Watchtower
Ho letto oggi la recensione di Paolo Vites sul concerto di Lucca.
Devo premettere che ho letto molti libri di Paolo e , dopo le sue parole
mi trovo un pò in imbarazzo nel descrivere le mie emozioni sul
concertone dI TOM .
Mi trovo assolutamente d'accordo con quanto scritto da lui , devo solo
aggiungere che dopo più di 20 anni di concerti , ascoltando molteplici
artisti questo di Petty sarà' uno, se non il più indimenticabile nella
mia mente e sopra ogni altra cosa nella mia anima.
Mi auguro che chi come noi ama i Veri Artisti di rivederlo e sentirlo
con il suo fantastico gruppo in Italia .
E ci sarò in qualsiasi parte della penisola se cio' dovesse accadere .
Ti ringrazio ancora per il tuo lavoro sul sito sempre aggiornatissimo e
ti dico che la prima cosa che faccio al mattino , prima di tutto è
cliccare MAGGIE'S FARM.
un saluto Marcello
Sono d'accordissimo con
le tue parole, Tom Petty e gli Heartbreakers me li ricordo nel 1987
all'Arena di Milano, opener del concerto Roger McGuinn con 12 corde
acustica (strabiliante), poi Tom Petty col suo repertorio, poi Tom e gli
Heartbreakers che accompagnano Roger McGuinn facendo gli hits dei Byrds
(ma davvero meglio dei Byrds, con Bob Dylan seduto sulle gradinate ad un
metro da me a godersi quelle straordinarie canzoni), per finire poi come
backing band di Bob Dylan e le Queen of Rhythm. Concerto indimenticabile
per qualità, capacità ed energia. Ho visto i video di Lucca che certo
non rendono giustizia a Tom e gli Heartbreakers perchè la qualità del
sonoro non è ottimale, quindi la prestazione in video viene miolto
alterata e diminuita di valore, il muro sonoro tipico degli
Heartbreakers non è purtroppo in evidenza come dovrebbe, ma sono certo
che dal vivo è stata tutta un'altra cosa. Alla prossima, :o)
Settantenni e creativi, la terza età? È
rock
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Mercoledi
4
Luglio 2012
Dresden, Germany - Junge Garde - July
3, 2012
1. Watching The River Flow (started with
Leopard-Skin and then midverse switched to River Flow)
2. Under The Red Sky
3. Things Have Changed
4. Tangled Up In Blue
5. Rollin' And Tumblin'
6. Sugar Baby
7. John Brown
8. Visions Of Johanna
9. Summer Days
10. Blind Willie McTell
11. Highway 61 Revisited
12. Simple Twist Of Fate
13. Thunder On The Mountain
14. Ballad Of A Thin Man
15. Like A Rolling Stone
16. All Along The Watchtower
E’ cominciato il tratto europeo del tour e sono ricominciate anche
quelle strane recensioni senza capo ne coda che dicono esattamente il
contrario l’una dell’altra. Sono recensioni davvero inaffidabili, viene
da chiedersi se i recensori stiano parlando dello stesso concerto pur
avendo opinioni tanto diverse in proposito. Ho tradotto solo le prime
recensioni del concerto dell’Hop Farm festival ed è bastato per
capire che qualcuno: o crede di sapere troppo o non sa un cazzo di
niente! Uno ha giudicato Hard Rain il miglior pezzo della serata, un
highlight superbo, l’altro ha scritto che Hard Rain era irriconoscibile
ed incomprensibile, un altro ha detto che probabilmente nessuno farà più
un contratto a Dylan dopo questa esibizione, un altro ancora è andato in
brodo di giuggiole perchè Dylan ha portato sul palco un grandpiano (in
realtà è un mezzacoda e non si riesce ancora a capire se sia un piano
elettrico o uno tradizionale). Un altro ancora riporta che tutti si
lamentavano perchè Dylan era poco visibile non volendo essere inquadrato
sui megaschermi (caz....pita che novità, roba da prima pagina). Sappiamo
che gli Inglesi sono un popolo scarso di fantasia ( non hanno ancora
capito a cosa serve il bidè!!!), e questa volta
l’hanno dimostrato alla grande, e qui mi fermo stendendo un velo
pietoso.......! L’unica novità allora è questo supposto granpiano, e
allora? Che novità è? E’ solo uno strumento in più rispetto al solito,
allora cosa dovrebbero scrivere di Mike Campbell che è arrivato a Lucca
con un centinaio di SUPERCHITARRE D’ANNATA e le ha suonate quasi tutte?
In sostanza non c’è la minima novità nello show dylaniano o dylanesco
che dir si voglia, forse l’inserimento di tre o quattro pezzi nuovi in
scaletta, ma è poi una novità? Che differenza fa realmente? Gli inglesi
si sono anche lamentati che le canzoni erano irriconoscibili ed
incomprensibili, ma cazzo, come facciamo noi a capirle e riconoscerle,
noi che l’inglese lo mastichiamo miseramente, mentre per loro è la
lingua madre, eppure non capiscono un cazzo! Ieri ho postato alcuni dei
video delle canzoni eseguite al festival del Kent e sinceramente le
canzoni le ho riconosciute tutte senza grosse difficoltà, o io sono un
genio o loro sono..................non saprei come definirli. Illuso chi
si aspetava qualche novità da Dylan, illuso chi si aspettava di vederlo
sugli schermi. Illuso chi pensava di sentirlo parlare al di fuori della
consueta presentazione della band, illuso chi si aspettava un altro
migliaio di cose, ma questa gente conosce Dylan ed il suo live-act?
Sembra proprio di no, quindi non diamo peso alle sciocchezze che abbiamo
letto e leggeremo in questi giorni, tanto fra pochi giorni Bob sarà da
noi, nelle nostre langhe, e li potremo vederlo, sentirlo e recensirlo
senza illusioni e senza cretinate.
All'asta cimeli di Bob Dylan, Kurt Cobain
e Jacko
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Martedi 3
Luglio 2012
Berlin, Germany - Citadel Music
Festival - July 2, 2012
1. Leopard-Skin Pill-Box Hat
2. It Ain't Me, Babe (Bob on guitar)
3. Things Have Changed
4. Tangled Up In Blue
5. Cry A While
6. She Belongs To Me
7. Love Sick (Bob on grand piano)
8. The Levee's Gonna Breakr (Bob on grand piano)
9. High Water (For Charley Patton) (Bob on grand piano)
10. Desolation Row (Bob on grand piano)
11. Highway 61 Revisited (Bob on grand piano)
12. Simple Twist Of Fate (Bob on guitar)
13. Thunder On The Mountain (Bob on grand piano)
14. Ballad Of A Thin Man
15. Like A Rolling Stone (Bob on grand piano)
16. All Along The Watchtower (Bob on grand piano)
(encore)
17. Blowin' In The Wind (Bob on grand piano)
Paddock
Wood, England - Hop Farm Festival - June 30, 2012
E’ ancora in tour, ma gli stettacoli dal vivo di Bob Dylan, ormai nel
tempo del suo crepuscolo, non gli porteranno nuovi fans.
Di Rick Dewsbury
“Qualcosa sta succedendo qui, ma tu non sai cosa sia”, Bob Dylan ha
gracchiato nella sua unica apparizione di quest'anno nel Regno Unito.
Un tempo era una frase che aveva catturato la psiche di una generazione.
Purtroppo questo fine settimana l’attuale generazione si è persa.
Perché per gran parte del festival in corso il pubblico si chiedeva cosa
stava succedendo davanti ai loro occhi, con un 71enne artista un pò
costruito che gracchiava davanti ad un pianoforte, accompagnato da una
blues band vecchio stile tutta vestita di grigio.
“Non riesco a capire una sola parola”, lamentava uno con in testa un
cappello di paglia abbracciato ad una donna di mezza età all’ Hop Farm
Festival, nel Kent, dove Dylan stava suonando davanti a circa 5.000
appassionati di musica Sabato notte in quella che sarà sicuramente una
delle sue ultime apparizione in concerto per il pubblico del Regno Unito.
Ed è un commento gentile, pensate ad una persona del pubblico con poche
possibilità di vedere e sentire - in parte perché, a differenza di altri
artisti, Dylan rifiuta di essere ripreso sui grandi schermi accanto al
palco. E anche per quei fans che ormai vanno al concerto soltanto per l'ormai
obbligatorio sing-along di Like a Rolling Stone, con Dylan
seduto sorridente al pianoforte, potrebbero chiedersi il senso di tutto
quel trambusto.
Ma per coloro in grado di riconoscere i brani riarrangiati con la voce
grattante ci sono stati alcuni “scorci preziosi” nel canto e nei
movimenti del “veterano”, come un tempo si è descritto, nel crepuscolo
della più grande carriera musicale, vale sempre la pena di essere
presenti.
Ho assistito al concerto di TOM PETTY a LUCCA
Posso solo dire G R A N D I O S O
Marcello
Perchè non
ci mandi la tua rece del concerto ? Resto in attesa, ciao, :o)
Lunedi 2
Luglio 2012
Paddock
Wood, England - Hop Farm Festival - June 30, 2012
1. Leopard-Skin Pill-Box Hat (Bob on keyboard)
2. It's All Over Now, Baby Blue (Bob on guitar)
3. Things Have Changed (Bob center stage with harp)
4. Tangled Up In Blue (Bob center stage with harp)
5. Cry A While (Bob center stage with harp)
6. Love Sick (Bob on grand piano)
7. Ballad Of Hollis Brown (Bob center stage with harp, Donnie on banjo)
8. Spirit On The Water (Bob on grand piano)
9. High Water (For Charley Patton) (Bob center stage with harp, Donnie
on banjo)
10. A Hard Rain's A-Gonna Fall (Bob on grand piano)
11. Highway 61 Revisited (Bob on grand piano)
12. Can't Wait (Bob on grand piano)
13. Thunder On The Mountain (Bob on grand piano)
14. Ballad Of A Thin Man (Bob center stage with harp)
15. Like A Rolling Stone (Bob on piano)
16. All Along The Watchtower (Bob on grand piano)
Paddock
Wood, England - Hop Farm Festival - June 30, 2012
Bob Dylan, una lezione in termini di
efficienza
Bob Dylan, dopo aver cambiato enormemente voce nel corso del tempo, ha
incontrato qualche difficoltà nell’unica data inglese di quest’anno
all’Hop Farm Festival, ma ha permesso ai suoi fans di vedere alcuni dei
loro brani preferiti in una nuova luce.
Il punto in discussione è stato, e sarà sempre quello della voce, o meglio,
che è rimasto di quella voce. Mai punto di forza di Dylan, sempre
controversa, quella che prima era un lamento nasale si è trasformata,
negli ultimi anni, in un qualcosa di completamente diverso - roca, a
volte muta, in molti punti atonale, altre volte, al limite del comico,
ma sempre lontana dallo standard del materiale registrato in studio nel
periodo classico di Dylan.
Quindi, cosa significa il vedere Dylan dal vivo oggi? Per il pubblico
dell’Hop Farm Festival, è stato un paradosso doppiamente frustrante e
stimolante. Che questa era la sua unica data live qui nel 2012 è stato
evidente, la folla visibilmente numerosa nel secondo giorno del festival
ha fatto incetta di t-shirt di Dylan, perdendosi in infinite chiacchiere
e dibattiti.
Lo spettacolo è stato comunque una lezione di efficienza, con Dylan
vestito col suo consueto cappello scuro a larghe tese, giacca con
bottoni in ottone, con i suoi cinque musicisti vestiti grigio, che
compaiono sul palco poco prima del tempo previsto dell’inizio,
terminando con la chiamata alla ribalta, ogni membro della band in piedi
rigido davanti al pubblico come dei soldatini.
Con alle spalle un catalogo enorme e amato, Dylan non potrebbe mai
soddisfare veramente tutti, ma ha presentato un mix di brani vecchi e
nuovi, dando il via con il vecchio “Leopard-Skin Pill-Box Hat”, con
l'esecuzione di classici del passato quali “Tangled Up in Blue” da Blood
on the Track a Thunder On The Mountain da Moder Times del 2006.
Impossibilitato a suonare la chitarra a causa di una forma di artrite,
Dylan sembra più a suo agio dietro il pianoforte a mezza coda, come nei
numeri come Love Sick, suonato con un taglio blues, come altre canzoni
che hanno delle introduzioni stile easy-going honky-tonk di pianoforte.
Can’t Wait inizia lentamente per poi svilupparsi in crescendo, con la
voce tipo raspa atonale di Dylan che non riesce a turbare la forza
emotiva del pezzo – un highlight particolare.
E’ stato durante gli interscambi rilassati con i membri della band che
si sentiva il piacere dei musicisti - la prestazione sempre più sentita
come una conversazione tra di loro più che tra Dylan e il pubblico
(parlerà solo alla fine per presentare la band).
Di gran lunga l'elemento più frustrante della manifestazione è stato
quando alcuni brani che sono dei preferiti come A Hard Rain A-Gonna
Fall, Tangled Up in Blue e Ballad of a Thin Man sono stati resi quasi
incomprensibili dagli originali.
In una serie di compromessi, il lirismo poetico di Tangled Up in Blue
(sempre un punto di forza di Dylan) è stata purtroppo soffocato, ma,
contemporaneamente, l’esecuzione ha aggiunto un nuovo accento, il
ritornello ha dato una sensazione inquietante, nella durezza del suo
staccato.
Like a Rolling Stone ha messo in risalto un’ evidente lotta tra
l'artista e il pubblico - la folla cantava il coro con la melodia
originale, coprendo il sincopato ringhiato di Dylan.
I Fan di Dylan fan vogliono ricordare le canzoni che amano, e la folla
dell’Hop Farm è quasi riuscita a salvare quella memoria, mentre magari a
malincuore, sentivano alcuni dei loro favoriti eseguiti in una nuova
luce.
Immaginate Bob Dylan seduto a un pianoforte a coda, la mano sinistra sul
fianco, la mano destra che tintinna lievemente i tasti con delicatezza
sorprendente, che conduce la sua backing band attraverso una versione
sbarazzina di Spirit On The Water. "Tu pensi che io abbia fatto il
mio tempo?" Ringhia, poi ridacchia, guarda Charlie Sexton e aggiunge
"Beh, forse è così".
La sua risata non riguarda né i critici né i fans, è solo un piccolo
momento tra i musicisti, che è più o meno come si potrebbe descrivere
l’intera esibizione. Mentre canta con una leggera torsione le liriche a
scatti, il vecchietto dice durante Tangled Up In Blue "- “ Io sono
ancora on the road, cercando di rimanere fuori dal comune". A 71 anni,
il grande trovatore è ancora là fuori, presentando le sue opere
d'ingegno in strane, incomprensibili forme a volte a stento
riconoscibili, per ragioni che nessuno può davvero capire se non lui
stesso. Forse la risposta sta in un'altra frase che arriva
improvvisamente, nettamente focalizzata, in una recitazione balbuziente
che dice che le cose sono cambiate: ". Ho cercato di allontanarmi da me
stesso il più che ho potuto". La sua magistrale blues band
d’accompagnamento intreccia una cascata di note argentine, mentre Dylan,
attestandosi a un microfono, si muove come una marionetta a scatti,
prende la sua armonica leggendaria e soffia un assolo strano ed
ansimante, come se stesse ascoltando nella sua testa qualche versione
alternativa o reggae.
L' Hop Farm è un Festival basilare per il Kent. Niente Sponsors, nessuna
pubblicità, nessun pacchetto VIP - solo un grande palcoscenico in un
campo con un pò di grande musica. La Headline di sabato sera era
affascinante, con due artisti che si poteva dire che rappresentavano due
aspetti della personalità di Dylan, seguiti poi dalla stessa leggenda
vivente. Sia Patti Smith e Damien Rice sono, per quasi tutti i criticii,
interpreti dal vivo migliori di Dylan. La Smith era in fiamme, La sua
incantatoria poesia Dylanesque carica lo spirito psichedelico della sua
garage band, in modo che si può dire "cavalcare il vortice elettrico
fino nella stratosfera", sembra effettivamente possibile.
Coraggiosamente la segue con appena l’accompagnamento della sua chitarra
semi-acustica Rice, ugualmente affascinante, un cantante-songwriter in
grado di spingere il modello del trovatore in nuove dimensioni in un
fluido, libero dagli schemi prestazionali, alternando vulnerabilità
delicata ad attacchi furiosi. Non si può fare a meno di chiedersi cosa
sarebbe stato Dylan se appena avesse fatto la metà della fatica di
questi due straordinari openers, ma la parte del fascino di Dylan che
non ha bisogno dell’apertura di nessuno.
Dylan offre i suoi testi altamente caricati con melodie note che non
necessariamente somigliano molto agli originali, tagliate in brevi frasi
ritmiche che spesso sembrano confondere la sua band, che lo guarda come
se fossero dei falchi alla ricerca di indizi e spunti. E' quasi
impossibile cantare insieme a lui, anche se la folla ci ha tentato con
gusto in Like A Rolling Stone, mentre Dylan si limitava a sorridere
permettendo loro di andare avanti diversamente da come stava facendo
lui. In qualche modo tra la magia delle sue canzoni fantastiche, il
groove liquido della sua band superba, il carisma misterioso della
leggenda di se stesso e la volontà della folla di godersi il momento, è
qualcosa di strano e veramente spettacolare che accade, uno spettacolo
emozionante che nessuno, forse nemmeno Dylan stesso può davvero
spiegare. Ogni spettacolo di Dylan è unico. All’Hop Farm Festival ho
assistito ad uno dei migliori.