creato da
Michele "Napoleon in rags" Murino - curato da Mr.Tambourine
LE NEWS
Sabato 30 Giugno 2012
Al via questa sera il tratto Europeo del
Tour 2012
Ci siamo, questa sera a Paddock Wood, England, Bob Dylan terrà il suo
primo show europeo sul palco dell' Hop Farm Festival. Grande curiosità
da parte di fans e critica per sapere se ci sarà qualche novità a
livello musicale o di scaletta, stay tuned per i resoconti.
8/22/12 Des Moines, Iowa - Wells Fargo Arena
9/2/12 Bethel, New York - Bethel Woods Center for the Arts - Opening
act: Ben Harper
9/6/12 Lewiston, New York - Artpark Outdoor Amphitheater
9/7/12 Holyoke, Massachusetts - Mountain Park
9/8/12 Uncasville, Connecticut - Mohegan Sun Arena
9/9/12 Hershey, Pennsylvania - Star Pavilion - Opening act: Bob Weir
Bob Dylan e la sua band sono in procinto di riprendere la strada, e in
preparazione hanno fatto diverse prove a Poughkeepsie, New York,
all'inizio di questa settimana. In aggiunta, sei nuovi show di fine
estate sono stati elencati dalla pagina ufficiale del sito di Bob, e per
due di queste è stata annunciata l’apertura di Bob Weir e Ben Harper.
Photo by Tim Lee
Le sessioni a porte chiuse di Poughkeepsie
hanno avuto luogo al “Bardavon 1869 Opera House”, per la quarta volta dal
2006, il Lunedi, Martedì e Mercoledì. Dylan in precedenza aveva provato
materiale per l’album Modern Times presso l'Opera House a fine inverno
2006, prima di andare in studio. Dylan e la sua band sono poi tornati
più tardi nel 2006, e ancora nel 2007, in preparazione per il tuor in
partenza. In totale, Dylan ha provato al Teatro dell'Opera per 16 giorni
per un totale di circa 50 ore di prove.
Secondo il direttore esecutivo del Bardavon Opera House Chris Silva,
Dylan "ha fatto più di una passeggiata in città" durante questa
settimana. Le sessioni sono durate circa tre ore ogni giorno. Tra i
brani provati ci sono stati "Tangled Up in Blue", "Blind Willie McTell",
"Ballad of Hollis Brown", "Things Have Changed" e "Nettie Moore". Silva
ha aggiunto che Dylan "ha suonato anche altre cose che, non ho
riconosciuto. Stava provando altri brani, o variazioni e roba del
genere. E non invecchia mai ... Le prove sono state tutte intense e lui
ha suonato alla grande. Tutto il management ed i musicisti erano molto
soddisfatti e rilassati, e qui è rimasta l’impressione che Dylan tornerà
in questa città ancora".
Ecco l’elenco aggiornato del Summer Tour 2012:
8/10/12 Lloydminster, Alberta - Lloydminster Exhibition Grounds
8/11/12 Lethbridge, Alberta - Enmax Center
8/12/12 Cranbrook, British Columbia - RecPlex
8/14/12 Missoula, Montana - Big Sky Brewery
8/15/12 Billings, Montana - Rimrock Auto Arena at Metral Park
8/17/12 Rapid City, South Dakota - Barnett Arena
8/18/12 Sioux Falls, South Dakota - Sioux Falls Arena
8/19/12 Fargo, North Dakota - Fargo Civic Center
8/21/12 Rochester, Minnesota - Taylor Arena
8/22/12 Des Moines, Iowa - Wells Fargo Arena
8/24/12 Fort Wayne, Indiana - Parkview Field
8/25/12 Indianapolis, Indiana - White River State Park
8/26/12 Cincinnati, Ohio - PNC Pavilion at Riverbend
8/28/12 Youngstown, Ohio - Covelli Centre
8/29/12 Johnstown, Pennsylvania - Cambria County War Memorial
8/30/12 Salisbury, Maryland - Wicomoco Youth & Civic Center
9/1/12 Big Flats, New York - Tag's Summer Stage
9/2/12 Bethel, New York - Bethel Woods Center for the Arts
9/6/12 Lewiston, New York - Artpark Outdoor Amphitheater
9/7/12 Holyoke, Massachusetts - Mountain Park
9/8/12 Uncasville, Connecticut - Mohegan Sun Arena
9/9/12 Hershey, Pennsylvania - Star Pavilion
The organizers of “Collisioni 2012"
warns: On the Web tickets scalping and fake tickets"
Alba (Italy) - Please, be careful, some scalpers on the web, with
websites located in England, are selling fake tickets for the date of
Bob Dylan in Barolo (Italy) at a cost of 200 euros and are also selling
fake tickets for other free-nights. This is the message launched by the
incredulous and angry Collision Festival Organizers..
The date of Barolo (sold out in a 3 day time) is of course that of Bob
Dylan show, and it seems that they are on the web offers for tickets at
200 euros, but what is worse is that there are also for sale tickets for
the other free-evening: a real insult according to Organizers. An
Organizer of “Collisioni” is reporting about this infamous fraud against
the festival and all of you fans. This fraudulent site has not only made
to sell tickets for Bob Dylan, special event outside the festival, at a
wear-price of 200 euros, but also sold tickets for Friday, July
13 and Saturday, July 14, we repeat, said the Organizers, these tickets
don’t exist!", consequently this is a scam and the tickets are of course
fake
The "Collisioni Festival" is a free event, and therefore, except for the
special event of Bob Dylan show, you should not pay.
The Festival Organizers has tried to prevent the scam exposing the fact
to the Italian Postal Police, but being based in England, the website
selling fake tickets can not be prosecuted by the Italian Police. So be
very careful before buying a ticket, we repeat, say the organizers, the
Bob Dylan show was sold out from a long time.
Collisioni lancia l'allarme "Sul web
bagarinaggio e biglietti fasulli"
Alba - Sul web la data di Bob Dylan a 200 euro e si vendono ticket
anche per le serate gratuite
Un po' increduli, un po' arrabbiati: gli organizzatori del Festival
Collisioni lanciano l'allarme "biglietti falsi" per il festival che si
terrà a metà luglio a Barolo.
La data succulenta (e già esaurita da tempo) è quella di Bob Dylan, e
pare che sul web si trovino offerte per i biglietti a 200 euro, ma quel
che è peggio è che si vendono anche biglietti per le date gratuite: una
vera beffa secondo gli organizzatori.
"Una nostra amica collisionata, ci segnala questa infame truffa ai danni
del festival e di tutti voi. Un sito non solo si è messo a vendere i
biglietti di Bob Dylan, evento speciale fuori festival, al prezzo di
strozzinaggio di 200 euro, ma ha pure messo in vendita i biglietti per
venerdì 13 luglio e sabato 14 luglio, che ripetiamo non esistono!"
Collisioni Festival è infatti gratuito, e dunque, eccezion fatta per
l'evento speciale di Dylan, non si deve pagare.
Da Collisioni si dicono "amareggiati da una truffa ai danni di un
festival gratuito, gestito dai volontari sempre in rosso e sull'orlo di
chiudere, vi chiediamo di protestare invocando un intervento della
polizia postale. Noi ci abbiamo provato e ci è stato risposto che il
sito famigerato di truffa ha sede in Inghilterra e non può essere
perseguito".
Infine i "collisionati" invitano tutti a protestare e a denunciare
eventuali altre truffe riscontrate sul web alla polizia postale.
Alba (Cuneo), Italy - The idea of Aganauei
Gallery of Alba, the photographer Guido Harari, Wall of Sound and
Collisioni for the "Collisions 2012 Wind Festival", was to find a
different way to celebrate the 50 years of Bob Dylan's song "Blowing in
The wind" and to set a right expectations for his arrival in the Langhe
Land.
The guiding principle was that it would be nice if people, driving
around for shopping in some Supermarket area, they could read, the words
of Dylan in the structures normally occupied by Supermarket’s
advertisements.
The idea was to focus at the words of the song and not, as usual, at the
photographs of the artist. So these spaces, for a month, will be
occupied by the words of “Blowing in the Wind”, focusing in this way not
the music but poetry, as Pasolini said, that is an object that not
decays, even if you re-reads it for a million times. For about a month,
the lyrics of the song, scroll over the heads of people in cars, who can
read the texts on advertising structures, as if they were carried by
wind, words that do not sound like other words but words that relate to
the most famous Dylan's famous. So the music and his words are received
in a moment, perhaps less poetic for a man, when he is in his car in a
queue in front at a traffic light. Windblown poetry, poetry of a great
songwriter that we'll soon have the pleasure of having a guest here in
the Langhe Land for the 2012 only Italian date.
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Aspettando Bob Dylan
Alba (Cuneo), Italia - L'idea della galleria Aganauei di Alba, del
fotografo Guido Harari, di Wall of Sound e di Collisioni per il
"Collisioni 2012 Wind Festival, era quella di trovare un modo diverso
per celebrare i 50 anni della canzone di Bob Dylan "Blowing in The Wind”
e per creare la giusta aspettativa per il suo arrivo nelle Langhe.
Il principio guida era che sarebbe stato bello se la gente, andando in
giro per fare shopping in qualche Supermarket, avrebbero potuto leggere
le parole di Dylan nelle strutture normalmente occupate dalla pubblicità
dei supermercati.
L'idea era di mettere a fuoco le parole della canzone e non, come di
consueto, le fotografie dell'artista. Così questi spazi, per un mese,
saranno occupato dalle parole di Blowing in the Wind, mettendo a fuoco
in questo modo non la musica, mala poesia che, come diceva Pasolini, è
un oggetto che non decade mai, anche se la si rilegge per un milione di
volte. Per circa un mese, le frasi della canzone, scorreranno sopra le
teste della gente in auto, che potranno leggere i testi nelle strutture
pubblicitarie, come se fossero trasportate dal vento, parole che non
suonano come altre parole, ma parole che si riferiscono ad un una delle
canzoni più famosedi Dylan, dalla quale sono estratte. Così la musica e
le sue parole vengono percepiti nel momento forse meno poetico per un
uomo, quando è in macchina in coda davanti a un semaforo. Poesia nel
vento, poesia di un grande cantautore che presto avremo il piacere di
avere un ospite qui nelle Langhe per l'unica data italiana del 2012.
Milano, il concerto dei Beach Boys
spostato all'Ippodromo del Galoppo
Attenzione! Il concerto dei Beach Boys,
originariamente previsto presso l'Arena Civica, è stato spostato
all'Ippodromo del Galoppo (ingresso da Piazzale Lotto).
Confermata ufficialmente la data milanese che sancisce il grande ritorno
di The Beach Boys, venerdì 27 luglio 2012, mentre il giorno prima, il 26
luglio si esibiranno a Roma all'Ippodromo delle Capannelle.
Brian Wilson (voce, tastiera), Mike Love (voce), Al Jardine (chitarra,
voce), Bruce Johnston (basso, voce) e David Marks (chitarra, voce),
fanno ormai parte della leggenda della musica pop e festeggeranno per
l'occasione i loro "primi" cinquant'anni di carriera!
Don't dare to miss it!!!!! Boglietti (circa 51 euro) in vendita su
ticketone.it
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Giuseppe Gazerro - Every Grain Of Sand
Venerdi 22 Giugno 2012
Aggiunte due nuove date al North American
Summer Tour
Il sito ufficiale di Bob Dylan ha oggi
aggiunto due nuove date, il 26 agosto a Cincinnati, Ohio, ed il 30 a
Salisbury nel Maryland, ecco quindi l'elenco aggiornato delle date:
8/10/12 Lloydminster, Alberta -
Lloydminster Exhibition Grounds
8/11/12 Lethbridge, Alberta - Enmax Center
8/12/12 Cranbrook, British Columbia - RecPlex
8/14/12 Missoula, Montana - Big Sky Brewery
8/15/12 Billings, Montana - Rimrock Auto Arena at Metral Park
8/17/12 Rapid City, South Dakota - Barnett Arena
8/18/12 Sioux Falls, South Dakota - Sioux Falls Arena
8/19/12 Fargo, North Dakota - Fargo Civic Center
8/21/12 Rochester, Minnesota - Taylor Arena
8/24/12 Fort Wayne, Indiana - Parkview Field
8/25/12 Indianapolis, Indiana - White River State Park
8/26/12 Cincinnati, Ohio - PNC Pavilion at Riverbend
8/28/12 Youngstown, Ohio - Covelli Centre
8/29/12 Johnstown, Pennsylvania - Cambria County War Memorial
8/30/12 Salisbury, Maryland - Wicomoco Youth & Civic Center
9/01/12 Big Flats, New York - Tag's Summer Stage
Ciao Mr. Tambourine, devo dirti che ho letto con vero piacere l’e-mail
di Marco on the tracks… mi è arrivata come un raggio di sole nell’acqua
gelida, non tanto per le belle parole, toccanti, del racconto, vero o
finto che sia, scritte per “ enfatizzare il messaggio”, la scomparsa
della povera Suze, ma perché ho notato con vero piacere, che c’è ancora
qualcuno che si ricorda di lei, che pur vivendo nell’ombra, e
andandosene in punta di piedi, ha fatto Grande un giovane Dylan. Già,
che paradosso, lo ha illuminato con la sua presenza, riuscendo a
scardinare le porte della sua percezione, entrando dove nessun altro
fino allora era entrato, ispirandolo a metter su carta melodie e parole
indelebili. E se ne è tornata al buio, come dire, “ scusate il
disturbo”…
Ah, certo, i Miti sono facili da ricordare nelle ricorrenze, ma se si
riesce a ricordare qualcuno, “ in disparte” , allora credo proprio che
questo qualcuno, nel suo piccolo, sia stato davvero grande. Come un
gregario, che pur non ricevendo meriti, spesso è proprio quello che
porta alla vittoria il caposquadra, il campione. O, per rimanere in tema
musicale, come direbbe il buon Luciano, come un mediano… E come Suze
Rotolo, dico io.
Thank you so much, Dear Suze.
Per concludere, Mr. Tambourine, avrei
voluto tanto, ma proprio tanto, sentire due parole, anche solo due, da
parte di Bob, nel giorno della sua scomparsa. Ma anch’io, come te, so
che l’artista va preso così com’è, per quello che è. Non mi spiego però,
per esempio, come durante la premiazione dei Grammy Awards del Febbraio
1998 al Radio City Music Hall di New York, dopo la sua Love Sick,
(quella dell’intrusione di soy bomb, per intenderci) si sia lasciato
andare a dichiarazioni a ruota libera, un fiume in piena, cosa
estremamente rara, tanto da dedicare il premio a Buddy Holly, che come
diceva lui, fin da quando ha incominciato, ha sempre avuto l’impressione
di averlo accanto, e lo abbia sostenuto, una benedizione. E che non
l’abbia mai dimenticato. Forse data la circostanza, due parole dedicate
a Suze, poteva dirle… non era da meno di Buddy Holly. O forse, per lui,
lo era ancora di più. E non rendendo scontate dichiarazioni pubbliche,
ha voluto rispettare il silenzio di quella triste scomparsa. Un momento
tutto suo. Come dicevi tu. Ciao, Ale ’65.
Ottobre/Novembre, Dylan e Knopfler in
tour assieme
La notizia, gia anticipata su
queste pagine, trova conferma dalle dichiarazioni da Guy Fletcher,
tastierista di Mark Knopler, nel suo
"Dr. Fletch
forum".
Febbraio non è il periodo migliore per visitare New York o almeno così
vogliono farci credere le guide turistiche. La temperatura scende
facilmente sotto lo zero, sono possibili piogge e nevicate e, come se
non bastasse, un vento gelido e tagliente è sempre in agguato dietro
l’angolo.
Percorro le strade nei pressi del Greenwich Village come abitassi lì da
sempre, con aria distratta e passo sicuro. In realtà questa è la mia
prima volta a New York. Se qualcuno incrociasse il mio sguardo e si
soffermasse qualche istante sui miei occhi, ora li vedrebbe tremare,
vibrare di emozioni e commozione; se qualcuno interrompesse il mio
cammino adesso, forse non sarei più in grado di ripartire.
Sono da poco trascorse le prime ore di un nuovo giorno qui sulla 4th
Street; l’aria che si respira è fredda e pungente, ma non è poi così
sgradevole, anzi, sembra quasi volerti abbracciare e tenerti compagnia
lungo il cammino, come fosse un amico perduto e ritrovato per caso dopo
tanto tempo. Incrocio dopo incrocio sento il cuore battere sempre più
forte mentre la testa si riempe di milioni, miliardi di pensieri.
Forse non sono pronto, forse ho sbagliato a non svegliare Susanna, la
mia preziosa e comprensiva compagna, per vivere con lei questo momento.
Forse ogni cosa ha senso così come la vivi, e le decisioni prese lungo
il cammino non sono necessariamente giuste o sbagliate, perché giusta o
sbagliata può esserlo solo una formula matematica e, a volte, neppure
quella. Perso come sono in mezzo a tutti questi "forse" e questi "se",
quasi non mi accorgo di aver raggiunto la mia destinazione, nonchè il
motivo stesso per cui sono qui a New York, adesso, alle 5:45 A.M. del 25
febbraio 2012.
L’incrocio tra Jones Street e la West 4th Street mi colpisce come le
luci abbaglianti di un TIR che percorre la tua stessa strada,
contromano, puntando dritto verso di te. Chiudo gli occhi; quando li
riapro mi accorgo che piccoli fiocchi leggeri di neve si stanno posando
ovunque intorno a me. Essere qui, ora, è ancora più emozionante di
quanto avessi mai potuto immaginare.
E' qui che, nel lontano febbraio del 1963, Dylan e la sua compagna Suze
camminavano abbracciati e sorridenti, ed è in un appartamento qui vicino
che Dylan e Suze hanno trascorso una buona parte dei loro momenti
insieme. Se oggi sono qui è proprio per te, Suze, per ricordarti ad un
anno dalla tua scomparsa e per ringraziarti dal profondo del cuore, dove
sei sempre stata insieme a tutti i miei ricordi più cari.
Sono qui per te, Suze. Lo so, te l’ho già detto, ma ci tengo a
ripetertelo perché tu non abbia dubbi a riguardo. Sono qui per dirti che
la foto della copertina dell’album “Freewheelin” non sarebbe stata la
stessa senza di te, per confessarti che io non sarei la persona che sono
oggi senza il tuo sorriso su quella foto.
Sai, Suze, dicono che Dylan sia stato un ingrato, con te e con tante
altre persone. Dicono che avrebbe dovuto in qualche modo ricordarsi di
te nei giorni successivi alla tua morte, che avrebbe dovuto essere
presente ai tuoi funerali o quantomeno fare qualche dichiarazione in cui
ricordava i momenti trascorsi insieme a te. Io non so cosa passi per la
testa di Dylan, non lo so e non mi interessa neppure saperlo. Forse era
presente ai tuoi funerali, magari nascosto dentro una macchina dai vetri
scuri. Forse Dylan avrebbe dovuto dedicarti, durante un concerto, la sua
e la tua “Don’t think twice”. Ma Dylan non è come tutti gli altri, e
forse nessuno meglio di te può saperlo. Bob Dylan può essere capace di
raccontare qualcosa di profondamente intimo e personale in canzoni come
“Every grain of sand” o “Changing of the guard”, può farti vivere tutte
le sue emozioni, la sua rabbia, le sue lacrime ed i suoi ricordi in
interi album come “Blood on the tracks” e “Oh Mercy” ma, quelle stesse
emozioni, non le sentirai mai pronunciate in un’intervista, così come
non sentirai mai dirgli una frase del tipo: “Questa canzone è in ricordo
di te, Suze”. Io credo che Dylan, aldilà delle sue canzoni, preferisca
tenere per se le sue emozioni e che, più qualcuno ha significato
qualcosa di importante per lui, e più sarà difficile che ne parli
pubblicamente. A dirti la verità nei momenti immediatamente successivi
alla tua scomparsa per qualche settimana sono rimasto in ascolto, nella
speranza che Dylan, in qualche modo, dimostrasse che non ti aveva
dimenticato. Oggi penso invece che non importa, davvero, e che ognuno
vive le emozioni a modo suo, tutto qui.
Penso tutto questo mentre percorro una Jones Street silenziosa e
deserta... Anzi no, quasi deserta: c'è uno strano tizio laggiù in fondo
che cammina verso di me, mani dentro i jeans, spalle curvate in avanti e
una giacchetta scamosciata abbottonata solo a metà. Siamo uno di fronte
all’altro adesso; due occhi azzurri quasi trasparenti mi fissano per un
istante ed io sento che in qualche modo quegli occhi stanno leggendo
direttamente dentro la mia anima. Conosco una sola persona con quello
sguardo e, incredibilmente, non mi scompongo neppure più tanto mentre mi
passa affianco proprio lui, l’altra metà di “Freewheelin’, Bob Dylan.
Marco on the tracks
[ps: dedico questa storia a Suze Rotolo e a...Mr.Tambourine che, tempo
fa, scrisse su questo sito della scomparsa di Suze e del rammarico di
non aver sentito Dylan dedicarle una sola parola]
Caro Marco, le tue parole
rinnovano in me quel triste rammarico che ancora oggi ritengo tale,
anche se rispetto in pieno i sentimenti personali di Dylan con tutto il
relativo diritto di tenerseli per se soltanto. Forse sarebbe stato
troppo scontato se avesse condiviso quei momenti e quei ricordi con noi
o con tutti i suoi fans, forse troppo per una persona schiva come Suze
che ha sempre evitato la grande notorietà (e sappiamo tutti che avrebbe
potuto sfruttare all'infinito la sua love-story con Bob), ma lei preferì
ritirarsi quasi nell'oblio, farsi la sua vita con un marito italiano,
con dei figli con l'italianità nelle vene, mai parlò di Dylan e mai
male. Forse è per questo che tutti quelli come te e me ci aspettavamo
qualcosa da Bob per Suze. Ma credo sia stato meglio così, se Bob ha
rispettato nel silenzio quei tristi momenti è perchè così doveva essere.
Vero che sognare è bello e non è proibito, ma dai sogni ci si risveglia
sempre, dalla realtà no. Comuque avrei voluto scrivere io parola per
parola quello che oggi hai scritto tu, morale: Marco 1 - Mr.Tambourine
0.
Caro Mr. Tambourine,
mi chiamo Luca Loizzi e ti scrivo da Bari.
Sono un dylaniano tardivo: ho scoperto Bob solo grazie al bellissimo
film "I'm not there".
Da allora la passione è diventata mania.
Uno sguardo quotidiano al sito è d'obbligo come il caffè.
E complimenti per tutto!
Nel frattempo da professore di lettere sono riuscito ad inventarmi
cantautore e avendo Dylan nella pelle
inevitabilmente nel mio disco qualcosa è venuta fuori!
Ti lascio un paio di link e se vorrai postarli (solo se ti piacciono) mi
farà piacere non per pubblicità ma solo per condividere
con tutti gli appassionati dylaniani con cui ho un "quasi parente" in
comune!
Grazie! Luca
Qui puoi ascoltare il primo singolo "Quando meno te lo aspetti"
Caro Luca, classico
colpo di fulmine eh? Se penso che se c'è un film dal quale uno riesce a
capire quasi niente di Dylan è proprio "I'm Not There" devo dire che la
tua folgorazione ha del miracoloso. A parte la sorpresa e le parole
scherzose di rito, ho ascoltato attentamente tutto il tuo album (se
qualcun' altro sentisse come me l'esigenza di sentire altri pezzi di
Luca può cliccare qui) e permettimi di
dire che come cantautore hai qualcosa di diverso ed in più dei soliti
pseudoartisti che si definiscono tali. A te la definizione calza a
pennello, e se riuscirai ad andare molto più in profondità dentro te
stesso e mettere in musica e parole le tue emozioni più personali avrai
fatto un grande centro. Tienici al corrente, un salutone, Mr.Tambourine
Dopo nemmeno 24 ore da quando Maggie’s
Farm (grazie ad Harold Lepidus per l’informazione) aveva annunciato tre
probabili date per il mese di Agosto, il sito ufficiale di Bob ha
annunciato a sorpresa un’altra dozzina di date per quello che sarà il
tratto “summer tour 2012”, anche se il tratto “spring tour 2012” che si
svolgerà in Europa non è ancora cominciato. Come ho scritto sabato che
restavamo in attesa di una ufficializzazione, inaspettatamente l’abbiamo
avuta prima del previsto. Ora ci manca solo la conferma del “fall tour
2012” in Nord America, ma per questa dovremo aspettare ancora un bel pò.
Ecco le nuove date confermate:
8/10/12 Lloydminster, Alberta - Lloydminster Exhibition Grounds
8/11/12 Lethbridge, Alberta - Enmax Center
8/12/12 Cranbrook, British Columbia - RecPlex
8/14/12 Missoula, Montana - Big Sky Brewery
8/15/12 Billings, Montana - Rimrock Auto Arena at Metral Park
8/17/12 Rapid City, South Dakota - Barnett Arena
8/18/12 Sioux Falls, South Dakota - Sioux Falls
8/19/12 Fargo, North Dakota - Fargo Civic Center
8/21/12 Rochester, Minnesota - Taylor Arena
8/24/12 Fort Wayne, Indiana - Parkview Field
8/25/12 Indianapolis, Indiana - White River State Park
8/28/12 Youngstown, Ohio - Covelli Centre details
8/29/12 Johnstown, Pennsylvania - Cambria County War Memorial
9/1/12 Big Flats, New York - Tag's Summer Stage
Ciao Mr. Tambourine,
l'invito per venire a sostenerci è rivolto a tutti gli animali della
Fattoria di Roma e dintorni.
Sabato prossimo, 23 giugno, alle 21,30, siamo infatti al Foollyk di Roma
per giocarci la possibilità di partecipare al Festival Blues di Torre
Alfina.
Il Foollyk si trova in Vicolo della fontana 1, in zona Corso Trieste,
l'ingresso è gratuito. Le 4 band che suoneranno sono state selezionate
tra le 40 che si sono iscritte da tutta Italia, quindi la qualità dei 4
set è assicurata.
Le band saranno giudicate da una giuria, ma la presenza del pubblico
potrà aiutare! Inoltre è forse l'ultima possibilità di vederci dal vivo
prima delle ferie estive, per di più con un fantastico chitarrista che
ospitiamo per l'occasione tra le nostre fila: Giulio Scognamiglio.
Per ulteriori info c'è il link seguente:
http://www.torrealfinablues.com/eventi/musica/midnight-contest-live-roma-2
Ciao, Bruno Jackass
Con i migliori auguri di
ammissione al festival, ciao a tutti voi, :o)
Firenze 19&06/2012, 3 ore
e 20 minuti di pioggia da debole a torrenziale, ma la gente che alzava
gli occhi vedeva che lui era lì, era lì con loro a dividere quel grande
disagio e quel tormento, uno di 63 anni, con alle spalle milioni e
miloni di dischi venduti,con milioni e milioni di dollari in banca, lo
vedi lì a cantare, lavato fradicio, sotto la pioggia, proprio come uno
qualunque del suo pubblico, e si diverte come un pazzo, canta, suona e
balla, senza contare che con una chitarra elettrica ed un microfono
sotto quella pioggia la faccenda può diventare molto molto pericolosa e
in qualche caso anche
mortale. Che dire, quando Bruce fa queste cose ammutolisce tutto e
tutti! E lo dico con ammirazione perchè la sua musica non mi prende
particolarmente, le sue canzoni non mi piacciono come quelle di Bob, ma
lasciatemelo dire, Bruce ha due palle grosse come quelle di un
dinosauro!!!
qui
Sabato 16
Giugno 2012
La mail di
Daniele Ardemagni
Fortunatamente ho rimesso nella custodia e al suo posto Blood on the
tracks (ragazzi, ho fatto di tutto per farmelo piacere ma neanche una
delusione amorosa c'è riuscita) e ho ripreso in mano Modern Times, la
triade cristiana e tutti quelli da Oh, Mercy! in poi....sono guarito
(forse per qualcuno di voi impazzito...ma va bene così)!!!!
Caro Daniele, sono molto
contento che tu abbia sentito l’esigenza di condividere con tutti noi
quella che in fondo potrebbe essere una cosa molto personale. Questo sta
a testimoniare che anche una cosa che potrebbe essere banale o superflua
come maggiesfarm possa invece entrare nel cuore di molte persone e
toccare corde che poi spingono le stesse a scrivere alla Fattoria per
manifestare le loro opinioni, le loro sensazioni, i loro punti di vista.
Trovo questa cosa eccezionale e bellissima ed estremamente ripagante per
uno come il sottoscritto che passa tante ore a cercare il modo di
costruire queste pagine giorno per giorno. Alla prossima, :o)
Bob links ha oggi elencato tre nuove date americane per il mese di
agosto:
8/19/12 Fargo, North Dakota - Fargo Civic Center details
8/24/12 Fort Wayne, Indiana - Parkview Field details
8/28/12 Youngstown, Ohio - Covelli Centre (unconfirmed)
Per il momento nessuna di queste date è stata ancora confermata dal sito
ufficiale di Dylan. Oltre a questa notizia va ricordato il tour
autunnale nel Nord America ancora con Mark Knopler. Restiamo in attesa
di ufficializzazione per queste che, fino ad oggi, sono soltanto voci da
confermare.
Probabilmente non ha più senso scrivere ora quello che penso sulla
diatriba nata (a dire il vero credo solo tra i dylaniani) dopo il
recente concerto di Bruce Springsteen a SanSiro; non ha più senso
perché, per fortuna, leggo negli ultimi interventi su questo sito molta
più pacatezza, sensatezza, educazione e intelligenza di quanto ho letto
solo qualche giorno fa.
Probabilmente basterebbero le stesse parole che Bruce Springsteen ha
dedicato con sincera, profonda ammirazione a Dylan per chiarire tutto:
<< … Circa tre mesi fa stavo guardando The Rolling Stone Special in TV.
Venne fuori Bob che era molto su di giri. Si lamentava del fatto che i
suoi fans lo fermassero per strada trattandolo come un fratello perduto
da tempo, sebbene non lo conoscessero di persona. Ora, parlando da
ammiratore, quando avevo quindici anni e ascoltavo Like A Rolling Stone,
ascoltavo un tizio che aveva il fegato di prendersela col mondo intero e
che mi faceva sentire come se anch'io avessi dovuto farlo. Forse alcuni
fraintesero quella voce credendo che Bob avesse preso posizione anche
per loro, ma crescendo, si impara che non c'è nessuno che può fare
qualcosa al posto tuo. Così stasera sono qui solo per ringraziarti, per
dire che non sarei qui se non fosse per te, per dire che non c'è
un'anima in questa stanza che non ti debba riconoscenza, e per rubare
una frase da una delle tue canzoni - che ti piaccia o no - "tu sei stato
il fratello che non ho mai avuto"…. >>
Ecco, questo è Bruce Springsteen (per chi volesse tutto il discorso
dedicato a Bob Dylan, lo stesso è presente su internet e anche su questo
sito).
Se tutto questo non dovesse bastare aggiungo che sono d’accordo con chi
ha considerato inopportuno (per non dire ridicolo) e fuori luogo
associare a Springsteen parole come “buffone” o altre parole che non ha
neppure senso ripetere. Io rimango dell’idea che si può criticare solo
se si conosce chi si critica (o in questo caso se si è vissuto un
concerto di Bruce in prima persona), altrimenti è tutta fuffa. Io
rimango altresì dell’idea che a me può non piacere la musica ad esempio
di Vasco Rossi, posso non apprezzare i suoi concerti e quindi posso
criticarli, ma senza offendere o utilizzare un linguaggio infantile e
inadeguato quando si parla di qualcosa che significa molto per tanti, e
quando si parla di qualcuno che, ci piaccia o no, ha scritto la storia
del Rock (e Bruce Springsteen l’ha oggettivamente fatto).
Io amo infinitamente Bob Dylan, la sua musica, le sue canzoni, i suoi
concerti e persino le sue smorfie. Lo considero l’artista/l’uomo/la
persona che maggiormente ha influenzato -in positivo- la mia vita. In
alcuni momenti mi ha persino salvato la vita, mi ha fatto rinascere e
diventare una persona migliore, mi ha aperto la mente e crescere più di
quanto potessi mai immaginare. Per tutti questi motivi e per altri che
non sto a ripetere –su questo sito ne ho più volte parlato- Bob Dylan
occupa quotidianamente una parte importante della mia vita, e lo farà
per sempre. Per questo motivo io sono tra quelli che considerano i
concerti di Bob Dylan un evento che merita di essere vissuto, perché a
me basta uno sguardo, una smorfia, una strofa di una canzone di Dylan
per vivere tutte le emozioni che Dylan mi ha dato nel corso della mia
vita. L’ultima è stata ascoltare “Forever Young” insieme a mio figlio il
giorno in cui è nato (due mesi fa) e sentire che da quel momento in poi
quella canzone avrebbe assunto significati inimmaginabili solo un anno
fa. La prima è stata ascoltare “Blood on the Tracks” e sentire un muro
sgretolarsi dentro di me fin dalle prime strofe di “Tangled up in blue”
e una volta che quel muro è caduto, tutto è cambiato, per sempre.
Premesso questo, io ero a SanSiro il 7 giugno 2012, così come ero a
SanSiro nel 2003 e nel 2007, nei precedenti concerti milanesi di
Springsteen. Sono state esperienze emozionanti ed indimenticabili, di
cui non posso far altro che ringraziare Springsteen, che ha dato tutto
se stesso per il suo pubblico. Che male ci sia nel tentare di parlare in
un italiano stentato per tentare di comunicare con la lingua del suo
pubblico e nel raccontare qualcosa di se durante il concerto e nel
vivere un concerto così come lo vive Bruce proprio non riesco a capirlo.
Springsteen ama i suoi fans ed ama essere amato dai suoi fans, ama
divertirsi e far divertire, ama emozionare ed emozionarsi, ama il rock
ed i mille modi in cui una vivere una canzone può regalarti emozioni.
I concerti di Bob Dylan sono completamente diversi, e che problema c’è?
Meno male. Così come credo nella genuinità di Springsteen e nel suo
amore verso i suoi fans, credo anche che persino Dylan ami (a modo suo)
i suoi fans, altrimenti se ne starebbe a casa o in qualche isola
deserta. I soldi ad artisti come Bruce e Dylan arrivano comunque, e di
certo non fanno concerti esclusivamente per guadagnarsi la pagnotta
quotidiana. Se Bruce accettasse le diverse proposte che gli arrivano
periodicamente per fare di “Born to run” la colonna sonora di qualche
pubblicità di SUV americano, ne guadagnerebbe più che un anno di tour in
giro per il mondo. Ma fare concerti regala emozioni che un videoclip per
un auto non potrà mai dare, e questo lo sanno benissimo sia Bruce che
Dylan (che la pubblicità per il SUV l’ha fatta, e di questo a me non
importa proprio nulla, perché Dylan è libero di fare ciò che vuole, nel
rispetto di sé e degli altri, come chiunque altro).
Se Bruce fa un concerto da 3 ore e 45, e in quelle quasi 4 ore regala
emozioni a 70.000 persone ed entra (o rientra) nella leggenda, non vedo
perché chi ama Dylan debba a tutti i costi averne a male e insultare
chi, come Bruce, non mi risulta abbia fatto nulla di male, anzi.
Altrimenti si diventa come quei tre ragazzi che avevo in coda dietro di
me a San Siro a fine concerto e che, invece di godersi quanto avevano
vissuto, blateravano tra di loro sulla mia maglietta (ovviamente di BOB
DYLAN) e dicevano sciocchezze tipo: “Questo è un concerto, non come
quelli di quello lì…”. E io come glielo spiego a tre ragazzini
sprovveduti tutto quello che è Bob Dylan, se non è riuscito neppure a
farglielo capire il loro idolo Bruce Springsteen?
Marco on the Tracks
La tigre e il cavallo
Se volete il cavallo, andate a un concerto di Springsteen, e vi potrà
forse pure capitare che vi faccia salire in groppa. Se vi piace la
tigre, andate a un concerto di Dylan, ma sappiate che le tigri è
difficile cavalcarle e che a volte a malapena si possono intravedere nel
fogliame.
Mai la tigre sprecò tanto il suo tempo, direbbe William Blake, come
quando si mise alla scuola del cavallo.
Quando finirà il tormentone di "cosa dovrebbe fare Bob Dylan"? E' un
tormentone vecchio quasi quanto lui.
Io mi chiederei invece: come si può fare a influenzare Jeff Rosen?
Perchè ha interrotto la bootleg serie, con tutte le meraviglie che
potrebbero uscire? Perchè non gli scriviamo una petizione collettiva per
far continuare la serie?
Un caro saluto, Gypsy Flag
Ciao a tutti,
mi inserisco nel dibattito Bruce/Bob concordando con chi sostiene che
sono due mondi totalmente diversi ed inconciliabili per carattere, modo
di intendere il palco e interazione col pubblico.
Il nostro Bob sta' sul palco come conseguenza e completamento del suo
scrivere, Bruce scrive per avere un pretesto per salire sul palco. Io ho
visto praticamente tutti i grandi della musica passati in Italia negli
ultimi 30 anni (mi rammarico solo di aver perso i Velvet Underground a
Codroipo nel '93 e Miles Davis a Castelfranco Veneto nel '88) e posso
dire in tutta sicurezza che Bruce produce il piu' grande show che uno
possa desiderare, neanche gli Stones (Torino '90) gli possono togliere
questo primato.
Io ho visto Bruce tre volte nell'arco di 21 anni e penso che
bisognerebbe rendere detraibili fiscalmente i biglietti dei suoi
concerti, deducendoli come "spese mediche", infatti il Boss è un ottimo
antidepressivo ed un eccellente energizzante, meglio di un sacco di
integratori presenti sul mercato, dopo un suo concerto sei di buon umore
per un bel pezzo! Il Boss vive della sua umanita' e simpatia, Bob dei
sui grandi versi e del suo smisurato carisma, Bob sara' sempre un'enigma
e Bruce una festa, a me "servono" entrambi !
Maurizio
ho 24 anni e ho visto Bob Dylan in concerto a Parma nel 2010. il mio
primo e unico concerto..
oggi penso che sarà anche l'ultimo se non cambia qualcosa.. che non è
certo la presenza di Mark Knopfler..
ho capito dalla lettura di certe risposte che chi parla di "musica
intimista", "non commerciale" di Bob a fronte di quella di Springsteen
non ha idea di molte cose che ha scritto Springsteen prima di tutto
(dimenticandosi di molte cose che ha scritto Bob) e non è mai stato,
oltre che a un concerto di Bruce, nemmeno a uno di Leonard Cohen che
artisticamente non ha nulla da invidiare a Dylan, ma mai nessuno si è
lamentato di un suo concerto. anzi.
Io sono stato recentemente al concerto di Firenze, seconda tappa del
tour italiano di Bruce.
Sono state tre ore e mezzo di concerto sotto un diluvio incessante,
durato dalle prime canzoni fino a ben oltre la fine del concerto stesso.
Sarebbe stata la fine della maggior parte delle esibizioni live della
maggior parte dei cantanti di oggi, con tutta la loro ingombrante
scenografia a cercare di sostituire la passione per la Musica..
vedere Springsteen, invece, che cercava il contatto del pubblico, senza
rispiarmiarsi per la data che si sarebbe tenuta a Trieste il giorno
dopo, vederlo cantare sotto quella pioggia, sentire nella sua voce la
storia del Rock, attraverso le numerose cover di Beatles, Rolling
Stones, Elvis, improvvisate per far ballare e cantare il pubblico
evitando che congelasse.. vederlo prendere dalle persone le richieste
delle canzoni, far cantare bambini e altro ancora è stato emozionante!:
un momento di gioia, purificante.. alla fine del concerto giovani
sessantenni e giovani ventenni erano raffraddati, fradici, ma FELICI.
"applausi facili"? "buzzurro"? "scemenze da palco"?
ma chi scrive certe cose è davvero FELICE dopo aver visto uno spettacolo
di Bob Dylan?
Bob resterà sempre il mio artista preferito...ha scritto cose troppo
importanti, cantato certi respiri che sono anche miei..
e ricordo molto bene la sensazione del dopo concerto a Parma.. ero sul
treno per tornare a casa, mi faceva male il petto... quasi stavo per
piangere e non capivo perchè.. sentire la voce di Dylan entrare
attraverso la pelle, vedere i suoi occhi...
eppure non ero triste e non ero FELICE. Mi sono rifiutato di ripetere
questa esperienza, impossibile da raccontare.
Sulla staticità delle sue scalette spero ancora di avere delucidazioni a
riguardo.
Sulla Band mi esprimo dicendo solo che è uno spettacolo sentirla e
vederla suonare, sono un gruppo affiatato che potrebbe essere eccelso se
solo volesse... o potesse...
Mentre sull'interazione di Dylan con il pubblico... certo non è fisica
come quella di Springsteen.. non c'è quel tipo di contatto... ma il
gioco di sguardi, smorfie, gesti e poche parole di Bob è per me
altrettanto caloroso, umano ed estremamente coinvolgente di un Bruce che
canta sotto la pioggia o di un Leonard che si inginocchia per cantare
l'Hallelujah .. quei suoi modi di comunicare testimoniano un profondo
attaccamento, anzi vero e proprio affetto per il suo pubblico.
Solo non capisco (e forse non capirò mai) alcune sue scelte.
Spero di leggere interventi molto meno superficiali del mio e di altri
che sono apparsi in questi giorni, curioso anche di sapere quello che
pensa il nostro Napoleon, che come sempre non ringrazio abbastanza per
il sito.
Luca
Caro Luca, permettimi di
corregere il finale della tua mail. Napoleon, il grande "Napoleon in
rags" Michele Murino, si è chiamato fuori dal sito e dagli eventi
dylaniani nel 2008, quando, non ho ancora capito il perchè, chiese a me
di continuare a mandare avanti il sito da lui creato. Poi l'anno scorso
successe il disastro dell'allagamento del suo negozio e Michele,
giustamente preoccupato per il suo personale avvenire, ha dimenticato
del tutto l'esistenza e l'importanza della sua "Fattoria", il sito che
aveva creato e portato avanti per nove anni con tanto amore, tanta
passione e tante nottate di duro lavoro. Si sa che a volte la vita ci
porta su strade diverse da quelle che siamo soliti percorrere, e così
Michele dovette cambiare Highway, da allora ha lasciato scadere il
dominio del sito maggiesfarm.it (che fortunatamente è ancora online
grazie all'intervento dell'amica Marina Gentile che si è smazzata mica
poco per poter rinnovare il dominio e rimettere online il sito che ormai
era stato cancellato dal web da oltre un mese). Sto e stiamo cercando
ancora a tutt'oggi di riuscire a contattare Michele per salvare in
maniera definitiva il sito da lui creato e poi abbandonato per il motivo
che ho citato prima. Io ed altri amici lo stiamo chiamando al cellulare
da diversi mesi ma lui non risponde, la sua e-mail è disabilitata quindi
non è contattabile io non mie la sento di andare a disturbarlo per cose che
sembrano ormai essere sparite dal suo mondo. Ti dirò che sono molto
dispiaciuto per queste cose, ma cerco di capire e rispettare il modo di
ragionare di Michele, ma se così si comporta è
perchè sente che è giusto così. Spero sempre che in futuro le cose
possano ritornare come erano, ma ti confesso che, seppur a malincuore,
ho dei grossi dubbi in proposito.
Buffone, buzzurro, scimmiottare con il pubblico per applausi facili,
paraculo, falso, abbindolatore, ..... a volte rimango sconvolto da come
certa gente sia intransigente contro tutto quello che non rientra nei
canoni dylaniani ( sempre che si riesca a definire dei canoni
dylaniani). Il legame che c'è tra Bruce e il suo pubblico è ed è stato
unico in tutto il panorama musicale degli ultimi 30 anni, un legame che
si autoalimenta, che crea quell'energia, quella adrenalina
indispensabile per poter sostenere in modo esemplare 3,40 0RE di
concerto a sessantanni suonati.... concerto che nel suo lato più
"leggero" è fatto da balletti, salti, risate, fans che salgono sul
palco, bimbi che cantano ritornelli in maniera impeccabile (complimenti
ai loro genitori della prima fila), ma che mette sempre al centro
dell'attenzione la musica, fatta da pezzi del vecchio repertorio che in
gran parte sono stati riarrangiati in una veste più soul grazie ai fiati
e al coro aggiunti alla band, e da pezzi del nuovo album che dal vivo
riescono solo a migliorarsi. Per l'amor del cielo, Bruce non deve
piacere per forza a tutti ma leggere certe sterili critiche al suo modo
di fare festa con il pubblico (in particolar modo quello italiano, visto
i legami di sangue) sembra di sentire quei vecchi critici ammuffiti
degli anni sessanta che si scagliavano contro Dylan solo perchè non
capivano quello che lui stava per fare. La storia di Dylan ci insegna
che attenzioni troppo manifeste verso di lui non sono ben accette ma che
gli insulti verso un artista, e quindi in qualche modo verso i suoi fan,
che fa' della sua arte la sua vita, sono altrettanto se non più
deplorevoli.
Sono Nicola da BG, come voi un inguaribile e appassionato amante di
tutto ciò che riguarda Dylan e lettore costante di Maggie's Farm ormai
da anni ma sono anche un fan di Springsteen che non si sente affatto
abbindolato o preso in giro ma amato e coccolato perchè, al contrario di
Bob, sento che la mia storia di normale cittadino del mondo sia
indispensabile per la costruzione del suo progetto artistico.
Scusatemi eventuali errori ma scrivo l'e-mail di getto e sull'onda
emotiva, ciao, Nicola da Bg.
Il tema è assai interessante e stuzzicante.
Non credo sia vero che del pubblico non freghi un cazzo a Dylan (come
riporta tal Flanagan), queste frasi così tranchant lasciano un po' il
tempo che trovano.
Credo che buona parte dell'atteggiamento verso il pubblico dipenda primo
dal carattere di una persona e poi tutto quello che ne consegue quando
si è un personaggio di tal livello ....certo che Bruce effettivamente è
diventato un tantino caricaturale.
Ho visto Bruce molte volte, devo dire che a mente fredda quello che
ricordo con più piacere è stato il tour acustico in solitaria chitarra e
voce, trovo che abbia raggiunto in quell'occasione grandi momenti di
espressività e calore.
Comunque i due sono molto poco paragonabili , eppoi scusate da uno che
ha scritto che so.... "Forever young" .... pretendete che vi caghi??!!!
tutti a Baroloooooo
ciao, Fabrizio
Premessa: sono da sempre un grande fan di Springsteen, la sua musica e i
suoi concerti mi fanno vivere emozioni uniche che solo lui sa regalarmi.
Ma amo moltissimo anche Dylan (sì, le due cose sono conciliabili, anche
se molti non la pensano così). E sono contento che Bob non si comporti
sul palco come fa Bruce, semplicemente perchè non è nelle sue corde,
Springsteen fa quello che fa sul palco perchè è l' unico artista che può
permetterselo rimanendo credibile. Bob ha giustamente un altro
approccio, perchè è un altro tipo di persona, ma questo non significa
per forza che tenga meno al suo pubblico.
Detto questo attenzione: prima di dare attributi offensivi (buzzurro,
buffone, paraculo addirittura), ad un artista come Springsteen,
bisognerebbe non dico averlo almeno visto una volta dal vivo, ma almeno
conoscere un poco la sua storia e la sua musica (in larga parte tutt'
altro che commerciale), che meritano ben altre definizioni.
Saluti, Davide.
Ciao Mr. Tambourine,
mi limito ai "vecchi": mi piacciono Paul Simon, Lou Reed, Tom Waits, Van
Morrison, Bruce Springsteen, Bob Dylan, etc. Non ho problemi a dire che
ormai da molti anni il mio preferito è Bob. In effetti la profondità del
suo mondo poetico ha pochi rivali nell'arena nella quale si cimenta, e
semmai andrebbe confrontata con quella di altri "laterali" (cioè gente
che è anche altro, come i canadesi Neil Young e Leonard Cohen,
eccetera). Per dire, anni fa la regista di "North Country" ha fatto
questa dichiarazione (la si trova in maggiesfarm e anche nel bel libro
di Rudy Salvagnini sul cinema di Bob Dylan): <<Quando tu realizzi un
film, metti un sacco di musica di sottofondo alle scene per vedere cosa
funziona e cosa no. Io sono una grande fan di Dylan ma sono allo stesso
modo una grande fan di Springsteen. Ho provato a mettere un po' di
canzoni di Springsteen nel film ma proprio non funzionavano. Quando ci
ho pensato, quando mi sono veramente fermata a pensare alla sua musica,
ho capito che Springsteen ha una qualità molto narrativa ma è quasi
esclusivamente il punto di vista del giovane americano maschio e del
mondo della classe operaia. Poi ogni cosa di Dylan che ho messo nel film
ha funzionato proprio come un incantesimo. Così siamo andati da lui per
vedere se aveva una canzone originale per noi. Sono andata personalmente
ad incontrarlo. Sono partita da Auckland, in Nuova Zelanda, e sono
andata fino a Camden, nel New Jersey, che è un viaggio davvero lungo, e
mi sono unita a lui brevemente durante il suo tour e ho parlato con lui
del film. E' stato grande. E allora ho messo quante più canzoni di Dylan
potessi.>> E' solo un esempio per dire che in ogni canzone di Bob puoi
trovare diverse prospettive e diverse dimensioni, oltre al tentativo di
"vivere da dentro" i diversi generi del grande fiume della musica
americana. Un altro esempio, quando Dylan compone ed esegue dal vivo
"You gotta serve somebody" o "Pressing on" non lo fa "nello stile" della
musica soul: per farle interamente sue ha proprio dovuto convertirsi! E
lo stesso con i blues, etc. (poco importa che l'uomo, in altra
occasione, abbia detto a Joan Baez che l'artista - sempre lui - aveva
scritto certe canzoni sostanzialmente perché così gli conveniva). Adesso
arrivo a quello che veramente vorrei dire: nel concerto dell'altro
giorno (il secondo più lungo della sua carriera!) Springsteen mi ha
sinceramente impressionato. E voglio precisare che la E street Band
musicalmente ha conosciuto periodi decisamente migliori e l'acustica di
San Siro nella circostanza è stata anche peggio del solito. Mi ha
impressionato per la sua generosità e per il "senso di comunità" che ha
saputo creare tra 60.000 persone. Era il mio sesto concerto di Bruce dal
1985 (e in mezzo ci sono stati tra l'altro Torino, Barcellona e Verona /
per inciso i concerti di Dylan dal 1991 sono ormai una ventina - e in
mezzo ci sono stati Berlino e due volte Parigi). Dunque Springsteen mi
piace e per motivi in parte diversi da quelli per i quali mi piace Bob.
Ora proprio non riesco a capire che problema ci sia se un artista si
esprime sul palco nella maniera che preferisce. Se a Dylan piace fare in
un modo (che cmq ha avuto diverse evoluzioni nel corso della sua storia)
e a Springsteen in un altro (idem, a Verona per le Seeger sessions fu
tutto un altro tipo di concerto, ma ugualmente coinvolgente) che
problema c'é? Affermare che ci sia una modalità in assoluto "superiore"
mi sembra sbagliato. La questione non è nuova, in una talking del 2003
(e più o meno la penso ancora così) scrivevo: << ... vorrei rubare
qualche riga per la questione “Springsteen/Dylan” ... i miei gusti sono
cambiati nel tempo e, nel tempo, certi artisti mi hanno coinvolto di più
o di meno a seconda delle ‘corde’ che dentro di me erano predisposte a
vibrare in quel determinato momento. La passione per Van Morrison, per
Springsteen e per Dylan si è costruita in realtà molto più sull’ascolto
dei dischi. Gli attestati di stima che i 3 musicisti si sono scambiati
(anche di Dylan per Springsteen) mi sono sempre sembrati sinceri. E per
farla breve è proprio la questione della sincerità che mi ha spinto a
scrivere: ... non ho nulla da eccepire se a qualcuno un concerto non
piace (a me, per esempio, Vasco Rossi non piace), là dove X dice “io
sono stato abituato troppo bene da Bob che non ha mai ingannato nessuno
cercando di mostrarci quello che non è”, mi sembra invece che X implichi
– proprio per il contesto nel quale la frase è inserita – che
Springsteen venga considerato insincero. Perché? Come fa a sapere che
Springsteen non ‘senta’ di voler fare il tipo di concerto che fa? Certo
che “la differenza c’è ed è abissale”, ma cosa vuol dire? Oggi Dylan ci
dà delle emozioni che sono quelle che sono anche perché si nutrono del
riflesso che tutta la sua storia riverbera sul suo presente. Oggi mi
emoziono di più per un suo concerto che per uno di Springsteen, ma
questo non impedisce che per altri sia diverso, senza dover pensare che
gli ‘altri’ siano dei gonzi. E se c’è un valore che il pubblico avverte
durante la partecipazione ad un concerto della E street Band è proprio
quello della sincerità – si avverte che il personaggio in qualche modo
appartiene ad un modo di sentire che è comune almeno ad una parte dei
suoi fan. Sia Dylan che Springsteen ad un certo punto della loro vita
hanno voluto, prepotentemente, il successo – anche quello proprio
‘classico’, legato alla fama e ai soldi (cosa, peraltro, umana, oltre
che molto americana). Ricordo di aver letto un saggio in inglese su come
ad un certo punto fosse cambiato il significato della ‘canottiera’
nell’immagine di Springsteen – per dire che, comunque, lui non era più
quello che era agli inizi, pur conservando la propria integrità. A
Springsteen dobbiamo molte cose: non ultima la sua fede in un tipo di
rock – e del modo di viverlo – che, negli anni nei quali lui esplodeva,
rischiava veramente di scomparire. E sulla sua scìa – e con esiti
artistici spesso non inferiori – Tom Petty, John Mellencamp ed altri. Un
altro aspetto è l’energia: non credo che Springsteen possa sentire “The
promised land” piuttosto che “Born to run” nel modo nel quale le sentiva
quando le compose … ma l’energia con le quali le restituisce al pubblico
di adesso trovo che sia qualcosa di grande – trovo che sia la
riproposizione di un desiderio che non si è dato per vinto. Greil Marcus
ha detto che (a differenza di quanto accadeva per Elvis) per Springsteen
c’è il dubbio che l’America non esista più … ed è per questo che la
cerca in tante sue canzoni … e ne ferma delle verità in altre. Dylan non
prende posizioni pubbliche .. ma non penso che da ciò si dovrebbe
derivare che non abbia posizioni (pensiamo al richiamo al senso di
responsabilità di “Gotta serve somebody”) né che lui non prenda
posizioni pubbliche perché tanto è già tutto implicito nelle sue canzoni
(ed ovviamente noi siamo convinti che la sua sia comunque la posizione
giusta), ma molto più semplicemente penso che tenga fede ad un impegno
preso con se stesso chissà quanti anni fa, probabilmente in qualche
momento dei primi anni ’60. Springsteen alcune posizioni le prende.
Prima dell’ultima guerra in Iraq ha manifestato le sue perplessità sul
fatto che fosse giustificata, e, ancora una volta, sulla direzione che
l’America stava prendendo … e qualche parola l’ha spesa anche sulla
censura (vedi caso delle Dixie Chicks). Esporsi è anche per lui un
rischio, ma alla fine penso che entrambi i comportamenti siano leciti.
E, soprattutto, che non ce ne sia uno ‘giusto’ ed uno ‘sbagliato’. Se
posso dire - ma questo probabilmente vale per molti – un’analogia tra i
due la si coglie nel diverso approccio riservato ai pezzi dei loro
ultimi album: versioni molto più partecipate rispetto al resto del
repertorio. Nel caso del concerto di Springsteen a Milano, a me sembra
difficile che, senza una qualche prevenzione del tipo “sono qui, ma
certo non mi mescolo agli altri perché io sono un vero eletto che ha
veramente capito l’importanza di Dylan e gli altri qui neanche si
sognano di essere al mio livello”, dicevo mi sembra difficile che non si
siano avvertite la vera gioia che emanava, dal palco e dal pubblico,
“Waitin’ on a sunny day” piuttosto che l’intensità dell’interpretazione
di “Lonesome day”. Ci sarebbe poi da dire qualcosa sulla dimensione
‘epica’ dei concerti. Nel mondo contemporaneo credo che l’epica sia
diventata impossibile … e comunque quand’anche si verifichino degli
eventi musicali con un alone epico, si tratta di fenomeni che non
possono durare, pena la caduta nell’enfasi e/o nella retorica. Provo a
spiegarmi anche se non so se ci riesco: “Sunday Bloody Sunday” e “The
unforgettable fire” degli U2 a me ‘suonavano epici’ – “The Joshua tree”
(che pure mi piaceva) mi sembrava già di maniera. Dal vivo si può
suonare bene o meno bene, ma l’aspetto ‘epico’ ha più a che fare con
l’intesa che c’è tra l’artista e il suo pubblico (magari è quello che
succede ai concerti di Vasco Rossi – non lo saprò mai perché è un
personaggio che proprio non mi attira) e su altri fattori che adesso non
saprei neanche definire (magari qualcuno mi potrà aiutare – ma per
esempio mi viene in mente la ‘ripetizione’: vedi due esempi diversissimi
tra loro come Grateful dead e Ramones). A proposito di Springsteen ho
parlato di ‘sincerità’, ‘integrità’, ‘energia’ e possiamo aggiungerci
‘generosità’ … beh, semplicemente forse sono questi alcuni degli
elementi che contribuiscono a far ‘suonare epici’ molti momenti dei suoi
concerti … Ci stanno anche due parole sulla differenza d’età: Dylan è
nato nel 1941, Springsteen nel 1948. Non una grande differenza in
apparenza. Ma Dylan in certi momenti ci appare veramente di un altro
secolo (… e quale poi?): una volta ha detto: “Io ho fatto in tempo a
sentirli tutti …” e qui si potrebbe non finire più. Springsteen, invece,
è arrivato ‘ultimo’. Come dicevo prima, negli anni ’70 – prima del
‘punk’ - il rock aveva preso delle vie - il ‘progressive’ (che in parte
a me piace), la ‘disco’, etc. - che l’avevano portato molto lontano da
alcuni dei suoi significati originali e Springsteen – che aveva nel suo
bagaglio Woody Guthrie, Elvis, Dylan e gli Who – lo rivitalizzò, sempre
senza smettere di ritrarre la realtà. E qui si può notare che la sua
realtà era il New Jersey ed il suo ambiente socio-economico (la working
class) dal quale ha tentato di emanciparsi, senza tradirlo. Laddove
Dylan nasce nel Midwest, trae i suoi spunti dalla radio (analogia, e
però: chissà quanto era diversa la musica che captava di notte tra i
campi nei primi anni ’50, rispetto a quella che sentiva Springsteen in
una realtà suburbana a metà degli anni ‘60) e ‘scappa’ dal suo ambiente
socio-economico (piccola borghesia – il padre con negozio di
elettrodomestici), lo rifiuta, arrivando a cambiare il suo nome
all’anagrafe. E allora? Allora vorrei dire che ognuno è figlio dei suoi
tempi: quando Walter Bonatti scala in solitaria il Dru, nel massiccio
del Monte Bianco, lungo quello che i francesi tutt’ora chiamano ‘spigolo
Bonatti’ fa qualcosa di inconcepibile per i vecchi scalatori da almeno
due punti di vista: abbatte una barriera psicologica (si trattava di una
prima salita, di enormi difficoltà tecniche) e rischia la sua vita per
una parete che non porta su una vera cima. Bonatti viene molto dopo i
primi scalatori sulle Alpi, quelli che ‘conquistavano’ le cime. E
arrampica con i mezzi tecnici che aveva conosciuto da giovanissimo senza
mai tradirli. E i fortissimi alpinisti di oggi fanno lo stesso.
Arrampicano con i mezzi che preferiscono nell’ampia varietà di scelta
che è loro concessa. Non mi sento di rimproverare nulla a qualcuno per
il solo fatto di essere nato dopo un certo periodo. Per certi versi la
possibilità di realizzarsi diventa ancora più difficile. Per Springsteen
essere arrivato ‘ultimo’ ha probabilmente reso le cose più difficili.
Dopo Shakespeare è difficile fare della letteratura che gli si possa
confrontare, nondimeno si fa. E Van Morrison? Beh, qui in nome di
un’antica devozione potrei diventare intollerante. Potrei dire che,
senza scomodare i capolavori più noti di “Van the Man” (“Astral weeks”
classico da salvare sull’isola deserta, “Moondance” la seconda facciata
- per i nostalgici del vinile - più perfetta del rock, “No guru, no
method, no teacher”, etc., etc., etc.), chiunque non si commuova per un
pezzo come “When the healing has begun” da “Into the music” ha una
pietra al posto del cuore. Ma poi, chissà … Van dal vivo: nei primi anni
’70 durante i concerti veniva descritto come sopraffatto dalla musica,
cadeva per terra, si inginocchiava, piangeva … nell’82 a Milano faceva
un set ricco di interplay con gli altri membri della band (orchestrata
da Mark Isham, mica fuffa, che suonava anche la tromba): ricordo una
“Summertime in England” da “CommonOne” fatta tutta a ‘call and response’
con Pee Wee Ellis da brivido … l’anno scorso a Lugano era immobile come
un frigorifero e i vecchietti (formidabili) che si era portato dietro
sembravano più vivi di lui; tuttavia nell’occasione era ispirato
(parentesi: perché a tutta questa gente – Bob compreso – può anche
capitare di non essere in forma, esattamente come a qualsiasi atleta
fuoriclasse) ed il concerto è filato via liscio all’insegna di un
rhythm&blues il cui ingrediente principale – il feeling – era tutto
nella sua voce … Credo che sia rimasto il solo a non aver mai fatto un
video. Quanto ai Them, mi limito a consigliare di andarsi a risentire la
sua versione di “It’s all over now, baby blue” e si capirà perché
all’epoca quella sembrasse a Dylan stesso la più bella tra le cover
fatte di una sua canzone … e ovviamente non voglio dimenticare che
Springsteen in un’intervista fatta durante la tournèe di “Born in the
USA” dichiarò: “Van Morrison fa uscire un disco all’anno e sono tutti
capolavori, non capisco perché non sia sempre in cima alle classifiche”.
Note finali. Dylan non è un semplice rocker, è qualcos’altro (è molto di
più), ma probabilmente ha ragione Tom Petty quando dice che per le
generazioni a venire sarà proprio lui a meglio rappresentare l’icona del
rocker sempre in viaggio, la più ‘ruspante’ (almeno di un certo
roots-rock americano). ... in sintesi: a me piacciono tutt’e tre. Di
sicuro è tutta gente con un ego grosso così, che non si fa problemi di
‘ombra’ uno con l’altro – non capisco perché dobbiamo farcene un
problema noi per loro [rischiamo di sembrare come tifosi di calcio che
si azzuffano sugli spalti per gente che guadagna milioni]. Dylan ha
detto: “nessuno fa quello che faccio io” e nei decenni non ha esitato
dal confrontarsi e dal suonare con tutti. Springsteen dà il meglio di sé
– a mio parere – con un gruppo di amici (e questo, il concepire la
musica anche come divertimento, meglio se con un gruppo di persone che
magari non sono musicisti eccelsi – vedi Clarence Clemmons – ma che
magari sono amici con i quali si coltiva una costanza nel tempo, mi
sembra tutto tranne che un disvalore). Van Morrison – che è un europeo,
anche se un po’ particolare in quanto irlandese – si è molto
concretamente dedicato ad un’attività di tipo artigianale in un ambito
musicale che prima di lui non esisteva, e non esisteva perché nessuno
può scegliere le proprie radici. Forse si può fare qualcosa sulle
foglie, ma le radici si ‘hanno’ – lui si è ritrovato adolescente, in
quel momento storico (fine anni ’50-primi ‘60), ad essere un irlandese
pregno della musica (celtica) della sua terra, appassionato della musica
(americana) che ascoltava in quel periodo, e poi nel pieno
dell’esplosione di una nuova ‘attitudine rock’ tra i giovani
Irish/British. E, comunque, anche per lui l’alchimia musica
celtica/musica americana non è stata facile – più facile fare un disco
di solo blues o di solo rhytm&blues o di solo ‘soul celtico’. Va bene,
basta con gli sproloqui. >> Tutto sommato rispetto a questa "talkin" di
nove anni fa cambierei poco. Nel frattempo Dylan da due-tre anni in qua
ha avuto una spettacolare ripresa vocale dal vivo (su disco non ha mai
deluso), con anche un accenno ad un'attitudine lievemente (!) più
teatrale (le scalette invece cambiano meno di quel che vorremmo); Van
Morrison si è ulteriormente imbolsito (lo dico con affetto) e ha
continuato a non fare video, ma nondimeno sono usciti dei dvd di suoi
concerti; Bruce nel 2012 mi ha ancora commosso in “Waitin’ on a sunny
day” e regalato puro divertimento in "Twist and Shout" e il suo prendere
posizione (sia in dichiarazioni pubbliche che nei testi delle sue
canzoni) si è semmai intensificato. E un'altra cosa su Bruce, alcuni
anni fa si rivolse a Bob dicendogli (cito a memoria): <<che tu lo voglia
o no, sei il fratello maggiore che avrei voluto avere>>. Nel discorso di
Austin di tre mesi fa: << ... Bob Dylan ... un padre per tutti noi ...
>>: shift interessante. In comune a tutti, ma questo credo abbia a che
fare più con me che con loro, se devo andare a riascoltare un po' della
loro musica (più spesso quella di Bob per la verità) nel lettore le
ultime uscite entrano meno facilmente delle prime (e modern
times/together through life meno spesso delle bootleg series). Sarà così
anche per i più giovani? mi piacerebbe che scrivesse qualche giovane o
giovanissimo che ha avuto la "fortuna" di scoprire la miniera Dylan da
poco - con gli ultimi dischi - e che estraendo le pepite d'oro più
superficiali si stia contemporaneamente rendendo conto che sotto c'è un
filone sterminato.
Ciao, Alexan “Wolf”
Cercando su you tube tempo fa, ho trovato un Dylan-party dove mentre lui
cantava dei fans a rotazione salivano sul palco per dargli una pacca,
ballare o andarlo a baciare...quindi questo Dylan lo ha già fatto prima
del Buzzurro-Boss (e che ci volete fare..non mi sta simpatico e tanto
meno mi piace)...ma non l'ho trovato, nonostante tutto chissà cosa. Per
me queste sono mezze buffonate...questo è ciò che penso, anche se
ammetto che non mi dispiacerebbe incontrarmi su un palco con Bob giusto
per dargli un cinque...ma non sarebbe né il posto né la situazione
giusta a mio parere, e di certo non gradirebbe...lasciamolo in pace e
lasciamolo al suo lavoro...per me non aumenterebbe né tanto meno
diminuirebbe la mia stima per lui se lo facesse.
Daniele "ardez" Ardemagni
Carissimo amico , in riferimento alla tua domanda sul perchè BOB non
interagisce
praticamente mai col pubblico ai suoi concerti e sul perchè la sua band
degli ultimi
anni è praticamente la stessa , secondo il mio modestissimo parere
conoscendo a fondo
il personaggio Dylan devo dirti che si tratta di due stelle di notevoli
differenze.
Bob autore di pezzi meravigliosi molti anche criptici e musica
completamente molto ma molto
più intimista. Diciamo molto meno commerciale di quella del Boss.
Poi Lui devi prenderlo come è. Andare ad un suo concerto non sai mai
quello che ti può suonare,
dalla stessa canzone rock te la può fare in walzer lento , tanto per
fare un esempio.
A differenza di Bruce non credere che Bob sotto quella celata aria alle
volte, quasi annoiata alle volte
quasi di indifferenza non abbia cose da comunicare al suo pubblico.
Si tratta di carpirne anche i più piccoli movimenti del viso e delle
parole che alle volte vomita sul palco.
Devo dirti che seguendo da anni Bob alle volte certe sue canzoni
completamente stravolte mi hanno
lasciato perplesso, però questo è Lui .
Concludo se vai a sentire Dylan, vai a sentirlo e cerca di dimenticare
quello che hai sentito la sera
prima o 30-40 anni fa.
Marcello
“Mick Jagger vuole essere adorato dal suo pubblico,
Bruce Springsteen vuole essere amato dal suo pubblico,
A Dylan, del pubblico, non gliene frega un cazzo”
(Bill Flanagan)
Forse, Tamb, questa potrebbe essere una delle risposte migliori alla
domanda
che oggi tu poni.
Forse ce ne potrebbero essere molte altre, anzi sicuramente ce ne sono
tantissime altre, di risposte, che potrebbero essere perfette.
Il mio parere, però, è che a questa domanda (e a mille altre domande che
la
logica ci metterebbe nella condizione di porre a Dylan) non c'è
risposta, e che
forse, dopo di 50 anni di mancate risposte da parte di Bob, non è
neanche più
il caso di porsele queste domande.
Dylan continuerà a fare, per fortuna, quello che ha sempre fatto, sempre
di
testa sua.
Magari un giorno ospiterà pure i giovani fans sul palco e ballerà con
loro (ma
ci credo davvero poco) o ci farà 20 brani diversi ad ogni suo live (ci
credo
altrettanto poco), o riprenderà a cantare da solo con la chitarra e
l'armonica
(questa la vedo più possibile .....), ma è inutile che noi glielo
chiediamo.
Ciao! Otello
A me Dylan piace così come è! Per quale motivo deve scimmiottare
con il pubblico alla ricerca di applausi facili, che si motivano solo
a seguito di un cerimoniale cui tutti possono riuscire a far sfilare?
E poi Dylan è sul palco quasi ogni sera, riusciamo ad immaginarlo
abbindolato a formule di applauso facile che abbindolano più
che altro il pubblico?
Quando vado a vedere un concerto di Dylan, io non mi sento
mai preso in giro...certo, quando ti concede il sorriso improvviso
ed inaspettato è un piacere, ma è un piacere anche perchè quel
sorriso non partecipa a nessun rito obbligatorio.
A me Springsteen è sembrato solo un paraculo, una enorme sceneggiata
falsa e forzata per compiacere il pubblico, sgradevole oltre ogni limite,
per fortuna Bob non fa di queste scemenze da palco! Anna Macchi
Affermazione ripetitiva ma comunque decisamente non accurata nella
sostanza .
Nel 1994, almeno, per diretta esperienza , in svariati concerti estivi
Us, dopo Woodstock, il palco è stato invaso da decine di fans che si
sono messi a ballare attorno a Bob fino a sommergerlo e farlo scomparire
senza alcuna reazione contraria sua ma anzi divertita. Tanto che il
fatto si è poi ripetuto più volte senza alcun cenno di blocco da parte
sua o della security o quando ha lasciato salire sul palco persone che
sono arrivate a cantare nel suo microfono.
Quindi non solo non impensabile, ma... già fatto.
Per quanto al salutare, lo fa ogni volta alla fine del concerto
chiamando " friends" il suo pubblico.
Per quanto ai musicisti di cui si è circondato, gli Heartbreakers od i
Grateful dead, G.E Smith, T.Bone Burnett o Jim Keltner o appunto Sexton,
non hanno nulla da invidiare ai vari componenti della E. Street Band.
L'unico vero punto è il rifiuto degli maxi schermi, ma ognuno può
decidere quel che vuole nel sottoporre la sua immagine mentre propone la
sua musica... E se pensa che la musica sia più importante ben può non
volere gli schermi giganti, e l'atteggiamento di un artista sul palco
proviene dal carattere personale dello stesso.
Piuttosto che un "ciao Milano come state, siete pronti ... O siete
caldi" preferisco un attacco musicale senza presentazioni.
E magari anche un concerto di fronte a 400 persone può restare nel cuore
più di uno con 70.000.
Ciao, Andrea Orlandi
Lunedi 11
Giugno 2012
Matala, la
spiaggia mito di Dylan e Lennon
clicca qui
Poche sera fa, in uno
stadio di San Siro affollato da 70.000 persone urlanti, il “Boss” ha
fatto salire sul palco dei giovani teenagers mettendosi a ballare con
loro fra la gioia ed il tripudio della folla. Una cosa simile sarebbe
impensabile da parte di Bob Dylan sto pensando tra me e me, e perchè
poi? Chi glielo vieta? Sapreste elencarmi qualche motivo per il quale
Bob non solo non interagisce col pubblico, non saluta, non vuole
fotografi e cineoperatori, non vuole schermi giganti e non si circonda
(a parte Charlie Sexton che continua inspiegabilmente a limitare) di
artisti di grosso calibro. Positive o negative le opinioni mandate da
ciascuno di voi saranno pubblicate senza commenti aggiuntivi.
Sabato 9
Giugno 2012
Bob Dylan, nuovo disco a breve in
vendita
clicca qui
Ciao,
intanto ti ringrazio per i costanti aggiornamenti...
Cercando su youtube ormai introvabili e improbabili versioni di varie
canzoni di Bob, ho stanato una versione di Tangled up in blue che non è
menzionata nella lista di traduzioni di maggiesfarm...
Il testo presenta diverse differenze con l'originale e con le seguenti
interpretazioni Dylaniane... a mio avviso però è degna di nota...inoltre
è sublime anche come rifacimento vocale e musicale...
Nel video su youtube è presente anche il testo, che ho trascritto per
non dire che ho avuto l'ardire nel provare a tradurlo...in realtà le
parti di testo uguali all'originale sono le traduzioni di Michele che ho
trovato su maggiesfarm...
Comunque ti allego il file con il testo e traduzione a seguire nel caso
decidessi di inserirla insieme alle altre nella lista delle
traduzioni... (al massimo ci sta da verificare se non ho sparato
blasfemie nella traduzione o nell'ortografia)...
Un errore ci sta sicuro ma è probabilmente una svista di Bob quando cita
Jeremiah capitolo 13 verso 33, visto che non esiste il verso 33...
ti posto anche il link al video per chi magari ancora non ha avuto il
piacere di ascoltarla... (Charlotte 12/10/78)
http://www.youtube.com/watch?v=95pelijnhYQ
sperando di aver fatto cosa gradita...
saluti! Marco...
Tangled up in blue
(Bob Dylan)
Early one mornin' the sun was shinin',
I was layin' in bed
Wond'rin' if she'd changed at all
If her hair was still red.
Her folks they said our lives together
Well, sure was gonna be rough
They never did like Mama's homemade dress
Papa's bankbook wasn't big enough.
And I was standin' on the side of the road
Rain fallin' on my shoes
Heading out for the East Coast
Ready to pay some dues gettin' through,
Tangled up in blue.
She was married when we first met
Soon to be divorced
I helped her out of a jam, I guess,
But I used a little too much force.
And we drove that car as far as we could
We abandoned it way out West
Splittin’ up on a dark sad night
Both agreeing that it was best.
She turned around to look at me
One more time as I was walkin' away
Sayin’ over her shoulder,
"Boy we’re bound to meet again someday on the avenue,"
Tangled up in blue.
I remember stayin’ in the north woods
Livin’ in the vagabond hotel
One day during the pouring rain
I can feel how the ax just fell
Well I drifted down to New Orleans
I was lucky not to be destroyed
I almost died from the boiling flat
Two miles outside of Delacroix.
But all the while I was alone
The past was close behind,
I seen a lot of women
But she never escaped my mind, and I just grew
Tangled up in blue.
She was dancin’ in a flamingo club
And I was passing’
So I stopped in for a beer
I just kept starin’ at the side of her face
In the spotlight so clear.
And later on when the crowd thinned out
I's just about to do the same,
She was standing there right behind my chair
Touchin’ me said “You know it ain’t no accident that you came”
I muttered somethin' underneath my breath,
She studied the lines on my face.
I must admit I felt a little uneasy
When she bent down to tie the laces of my shoe,
Tangled up in blue.
She lit a burner on the stove
Wearin’ a dress made out of stars and stripes
"Thought you'd never say hello," she said
"You know you look like you could be the silent type."
And she opened up the bible
And she started quotin’ it to me
Jeremiah, chapter 13
Versus 21 and 33
And every one of them words rang true
And glowed like burnin' coal
Pourin' off of every page
Like it was written in my soul from me to you,
Tangled up in blue.
I lived with them on Montague Street
In a basement down the stairs,
There was music in the cafes at night
There was revolution in the air.
Then he started into dealing with slaves
And something inside of her froze
She had to sell everything she owned
Even her jewellery and her clothes
And when it all came crashin’ down
I became withdrawn,
The only thing I knew how to do
Was to keep on keepin' on like a bird that flew,
Tangled up in blue.
So now I'm goin' back again,
I got to get to her and be brave
All the people we used to know
At least the ones that ain’t in the grave
Some are bricklayers
Some are bank robbers
Some are burglars
And some are truck drivers’ wife
I don't know how all got started,
I got no idea what they're doin' with their lives.
But me, I'm still on the road
Headin' for another joint
We always did feel the same,
We just saw it from a different point
Different point of view,
Tangled up in blue.
Aggrovigliato nella tristezza (Bob Dylan)
Traduzione: Marco Merli - Michele Murino
Un mattino presto il sole splendeva
Io giacevo nel letto
Chiedendomi se lei fosse del tutto cambiata
Se i suoi capelli fossero ancora rossi
I suoi familiari dicevano che la nostra vita insieme
Bé, sarebbe stata sicuramente dura
Non hanno mai amato il vestito di mamma fatto in casa
E il conto in banca di papà non era abbastanza grosso
E io me ne stavo sul ciglio della strada
Mentre la pioggia mi cadeva sulle scarpe
Dirigendomi verso la East Coast
Pronto a pagare qualsiasi debito avrei incontrato
Aggrovigliato nella tristezza
Lei era sposata la prima volta che ci siamo incontrati
Vicina al divorzio
Io l’ho aiutata ad uscirne, suppongo,
Ma ho usato un pò troppo le maniere forti
Guidammo quell’auto quanto più potemmo
Per poi abbandonarla ad Ovest
Separandoci in una buia e triste notte
Entrambi d’accordo che fosse la migliore scelta
Lei si voltò per guardarmi
Ancora una volta mentre me ne stavo andando
Dicendomi sulla sua spalla
“Siamo costretti a incontrarci nuovamente un giorno sul viale alberato”
Aggrovigliati nella tristezza
Ricordo di essere stato nei boschi a Nord
Vivevo nell’hotel dei vagabondi
Un giorno durante la pioggia battente
Riuscì a sentire come la scure cade a terra
Bé, sono andato come alla deriva fino a New Orleans
Fortunato a non esserne rimasto distrutto
Sono quasi morto in quell’appartamento bollente
Due miglia appena fuori Delacroix
Ma tutto il tempo che me ne stavo da solo
Il passato mi era vicino abbastanza
Ho incontrato molte donne
Ma lei non ha mai abbandonato la mia mente e sono cresciuto
Aggrovigliato nella tristezza
Lei stava ballando in un Flamingo Club
Io passavo di lì
Così mi fermai per una birra
Ho continuato a fissare quel lato del suo volto
Cosi chiaro sotto i riflettori
E più tardi, quando la folla cominciava a diradarsi
E io stavo per fare lo stesso
Lei se ne stava lì, proprio dietro la mia sedia
Toccandomi disse “Sai che non è un caso che tu sia venuto qua”
Mormorai qualcosa tra i miei respiri
Lei studiò i lineamenti del mio viso
Devo ammettere di essermi sentito un pò a disagio
Quando sia è inginocchiata per allacciarmi la scarpa
Aggrovigliata nella tristezza
Lei accese la stufa
Indossando un vestito a stelle e strisce
“Credevo non mi avresti mai detto ciao” disse
“Sai, sembri un tipo taciturno”
E aprì la Bibbia
E cominciò a citarmi dei versi
Jeremiah capitolo 13
Dal versetto 21 al 33
Ed ognuna di quelle parole suonò vera
E splendente come un carbone ardente
Trasudando da ogni pagina
Come fosse scritta nella mia anima da me per te
Aggrovigliato nella tristezza
Ho vissuto con loro in Montague Street
In un seminterrato in fondo alle scale
C’era musica nei caffè la notte
Rivoluzione nell’aria
Poi lui cominciò a trattare con gli schiavi
E qualcosa in lui si congelò
Lei dovette vendere tutto quello che possedeva
Perfino i suoi gioielli e i suoi vestiti
E quando tutto cominciò a sgretolarsi
Io mi ritirai
L’unica cosa che sapevo potevo fare
Era quella di continuare a campare come un uccello in volo
Aggrovigliato nella tristezza
Così, ora me ne sto tornando nuovamente indietro
Devo raggiungerla ed essere coraggioso
Tutte le persone che abbiamo conosciuto
O almeno quelle che non sono finite in una bara
Alcuni sono muratori
Alcuni rapinatori di banche
Alcuni sono ladri
E altri sono mogli di camionisti
Non so come tutto è cominciato
Non ho idea di cosa ne stiano facendo della loro vita
Ma io sono ancora in strada
Verso un nuovo incrocio
Abbiamo sempre provato la stessa cosa
La vedevamo solo da una prospettiva,
Una prospettiva diversa
Aggrovigliati nella tristezza
Ottimo lavoro caro Marco,
spero di poter inserire la tua traduzione in un prossimo futuro, quando
tutti i testi passeranno, riveduti ed aggiornati, sulle pagine di
maggiesfarm.eu.
Ciao!
Avete già segnalato una volta l'evento di questo convegno/concerto su
Bob Dylan a Camerano (AN) per il 29-30 giugno e 1 luglio, e vi prego di
rimetterlo in bacheca ogni tanto con l'approssimarsi del 29 giugno.
Vi allego la locandina dell'evento!
Buona serata, Emanuele Mochi.
Ecco fatto, l' ho postato
anche in "vetrina", ma ti prego di ricordarmelo ancora, ho tante cose da
postare e mi sfuggirebbe di sicuro, ciao :o)
New album
rumors, thanks to all of you, but.................
I want to begin by expressing my heartfelt thanks to all those who have
tried to anticipate some news or tips about the new Bob Dylan‘s album,
David Hidalgo (Los Lobos' musician) and all others who, in one way or
another, have tried to give us things in anticipation, things of which
they are not 100% sure.
The tactic of Sony Executives has a little sense, they are trying to
create a "suspense" for an artist who does not really need this stupid
thing and in some ways even ridiculous.
I am on the side of the loyal followers of Bob Dylan and I wonder if and
how they may be interested to all these half-statements, a kind of
things like these " someone said this, someone said this other….I have
heard a very dear friend of mine, expert on dylanian things, he told me
that.............but he’s not sure".
For goodness sake, there's enough to cause an allergic reaction to all
these bollocks.
I believe that, if someone of you will have something to say, he just
have to say and support his views, and that's that, everything else is a
pathetic waste of time.
If the new album will be released in October, well, we will buy it, if
there is a new sound as stated by Hidalgo well, we will hear it and we
will analyze it, we will try to metabolize it, if there will be a song
14 minutes long about the Titanic, well, we will be happy, hoping that
the song may be one of the Bob's best. Eventually, when we had the
opportunity to listen and absorb what for the moment is still the next
Bob's work, we will draw our conclusions, as usual there will be people
who love it unconditionally and who will say "Eh ..... he's no more the
ol' Dylan we were used to listen once upon a time... ", any coin always
has his back.
But at least, we will judge the album in peace, with our ears and with
our minds, without ears and minds of someone who tells us and explains
why and wherefores of the new Dylan work.
Perhaps may be we will err, maybe, after we will be wrong, we will
repent ourselves, perhaps we will guess all the matter, and maybe we
will not change no more idea, many will be satisfied and many
disappointed. After listening to the new Bob's work, then we can say,
"Nothing new under the sun", things that have already occurred and
publicly known, with Bob's music every new release is always a new
adventure and experience, sometimes intense and sometimes disappointing,
just like its concerts, so we must be patient to be able finally to say
our opinion freely.
So, as I said at first, but thanks to all, but .......
Voci sul nuovo album, grazie a
tutti, ma .................
Voglio innanzi tutto esprimere i miei più sentiti ringraziamenti a tutti
coloro che hanno cercato di anticipare alcune notizie o curiosità
riguardanti il nuovo album di Bob Dylan, David Hidalgo (musicista dei
Los Lobos') e tutti gli altri che, in un modo o nell'altro, hanno
cercato di dirci le cose in anticipo, cose delle qiali non sono sicuri
al 100%.
La tattica dei dirigenti Sony ha poco senso, stanno cercando di creare
una "suspense" per un artista che non ha veramente bisogno di questa
cosa stupida e per certi versi addirittura ridicola.
Io sono dalla parte dei fedeli seguaci di Bob Dylan e mi chiedo se e
come possano essere interessati a tutte queste mezze dichiarazioni, una
sorta di cose tipo "Qualcuno ha detto questo, qualcuno ha detto
quest'altro .... ho sentito un carissimo amico mio, esperto di cose
dylaniane, mi ha detto che ....... ma non è sicuro".
Per carità, ce n'è abbastanza per provocare una reazione allergica a
tutte queste stronzate.
Io credo che, se qualcuno di voi avrà qualcosa da dire, dovrà solo dirla
e sostenere le proprie opinioni e basta, tutto il resto è un patetico
spreco di tempo.
Se il nuovo album sarà pubblicato nel mese di ottobre, beh, noi lo
compreremo, se vi sarà un nuovo suono, come affermato da Hidalgo bene,
lo sentiremo e lo analizzeremo, proveremo a metabolizzarlo, se ci sarà
una canzone lunga 14 minuti sul Titanic, beh, saremo felici, sperando
che la canzone possa essere una delle migliori di Bob. Alla fine, quando
avremo avuto l'opportunità di ascoltare e assorbire ciò che per il
momento è ancora il prossimo album di Bob, ne trarremo le nostre
conclusioni, e come al solito ci saranno persone che lo ameranno
incondizionatamente e chi dirà "Eh ..... non è più il vecchio Dylan che
eravamo abituati ad ascoltare una volta ... ", ogni medaglia ha sempre
il suo rovescio.
Ma almeno lo giudicheremo in pace, con le nostre orecchie e con le
nostra menti, senza orecchie e menti di chi ci racconta e ci spiega il
perché ed il percome del nuovo album di Dylan.
Forse può essere che sbaglieremo, forse, dopo che ci saremo sbagliati, ci
pentiremo, forse indovineremo tutto, e forse non cambieremo più idea,
molti saranno soddisfatti e molti delusi. Dopo aver ascoltato il nuovo
lavoro di Bob, allora potremo dire: "Niente di nuovo sotto il sole",
queste cose si sono già verificate e tutti lo sanno, con la musica di
Bob ogni nuova uscita è sempre una nuova avventura ed esperienza, a
volte intensa ed a volte deludente, proprio come nei suoi concerti, quindi
dobbiamo essere pazienti per poter finalmente dire la nostra opinione
liberamente.
Quindi, come ho detto all'inizio, ma grazie a tutti,ma...............
Mr.Tambourine
Mercoledi
6
Giugno 2012
Bob mi ha
dato il “cinque”
Da quando la mia passione per Bob Dylan e la sua musica è cominciata a
metà degli anni '60, c'è stato un grande amico che ha condiviso questa
passione con me fin dall'inizio. Mi sono riferito a lui come "Bobcat
Numero Uno" su questo blog molte volte.
Si potrebbe dire che abbiamo trascorso insieme gli anni della formazione
di Bob. Io e Guitar Johnny Nicholas siamo andati insieme al negozio
Roberts Records ad acquistare i nostri primi album di Dylan. Abbiamo
comprato, condiviso e discusso centinaia di bootlegs di Dylan dopo la
pubblicazione del primo The Great White Wonder. A partire dal 1974,
abbiamo visto dal vivo Bob innumerevoli volte. Nel corso degli anni,
queste esperienze dal vivo hanno incluso alcuni dei migliori e dei
peggiori shows di Bob, ma ci ricordiamo e abbiamo apprezzato ognuno di
quegli spettacoli. Se non avessimo speso tutto questo tempo per Bob,
avremmo inventato Facebook o qualcosa del genere.
Ecco le sue parole relative a Martedì
scorso:
"Ho visto Dylan ricevere la Medal of Freedom sulla CNN Martedì scorso
mentre stavo terminando un appuntamento nel centro di Washington, DC.
Sulla via del ritorno dall’ufficio ho deciso di andare fino alla Casa
Bianca per controllare la situazione. Da precedenti visite, sapevo di
dover tagliare attraverso la passerella alberata dal Dipartimento del
Tesoro per ottenere una vista migliore e meno affollata.
Sollevando gli occhi dal mio iPhone, a metà della passerella, a
camminare dritto verso di me a non più di 20 metri con quella sua
camminata unica era proprio Bob. Aveva gli occhiali da sole, ed era
completamente abbottonato (roba da 90 gradi di temperatura). Sbottai un
rapido: "Complimenti per la medaglia, Bob." A quel punto, si è girato
verso di me e mi ha allungato il “cinque”. Ho aggiunto: "Se eravamo a
Londra avrei dovuto chiamarti Sir Bob." Abbiamo fato una bella risata e
lui continuava a indicarmi col dito sorridendo mentre si dirigeva verso
la sua auto ".
Che grande storia e non credo nemmeno di essere geloso. Dopo tutto, io
sono un ragazzo che sogna almeno una volta all'anno di incontrare Bob.
Ho avuto alcune esperienze vicine nella vita reale ma non l’ho ancora
incontrato. Credo che è bene avere qualcosa a cui mirare nel futuro.
"Bobcat Numero Uno" sei davvero un ragazzo fortunato.
per motivi di salute non posso piu' andare al concerto di Tom Petty.
vendo il biglietto a 45 €. incluse le spese della raccomandata.( costo
reale 57+prevendita]
se puoi pubblicare l'annuncio te ne sarei grato
Massimo
carlomartello@libero.it
ui
Martedi 5
Giugno 2012
Tour
autunnale, prime voci
La pagina delle date di boblinks
ha elencato un possibile tour autunnale che dovrebbe cominciare ai primi
di novembre, cominciando dall’ Upper Midwest (Iowa,
Michigan, Minnesota, North Dakota, South Dakota, e Wisconsin) per finire
nella East Cost (Maine, New Hampshire, Massachussets, Rhode
Island e Connecticut) per finire probabilmente a New York. Anche questa
volta pare che sia Mark Knopfler a dividere il cartellone con Bob.
Restiamo in attesa di ulteriori notizie più dettagliate.
Ciao Tamb,
ho letto ieri le "cazzate" sparate dalla Baez su Steve Jobs, secondo te
dobbiamo crederci? Ciao e grazie per il sito.
Massimo
Caro Massimo, non ho
nessuna ragione per non credere alle dichiarazioni di Joan, ma confesso
che non ho altrettanto nessuna ragione per crederle, e perchè mai
dovrei? Dopo aver letto tanto sulla storia tra lei e Bob quelle
dichiarazioni mi sembrano quasi una presa in giro per tutti i Bobfans,
quindi preferisco pensare che, come hai detto tu, siano solo cazzate,
sparate per non so quale motivo e nemmeno mi interessa saperlo. La sua
storia con Bob sarà stata bella o brutta, non saprei giudicare, solo
loro due sanno i motivi veri di tutto quello che è successo tra loro, ma
permettimi di dire che questa mi sembra solo una "vendetta" tardiva nei
confronti di Bob, con tutto il rispetto per la Baez.
Lunedi 4
Giugno 2012
La mail di
Maurilio
Mr. ancora una volta i miei onori a te per il sito.
Bob da Obama: l'hanno già scritto altri amici, ma voglio scriverlo
anch'io, è stato grande.
Nella sua apparentemente piccola dimensione è rimasto nel suo posto,
quello che lui conosce bene, come se fosse in riva a un fiume in attesa
di una donna che tarda con la barca ad arrivare.
Il suo apparente distacco tradito dallle percettibili espressioni
emotive crea nel guardarlo un senso di suono, come quando cadono le note
più acute di un'orchestra melodica che imita il tuono.
I soloni rimangano pure tali. Non ne abbiamo certo bisogno ma loro ci
sono ed è anche per questo che ci siamo noi.
Nuovo album,qualcosa sta succedendo
qui, e io non so cosa sia
Tutto è cominciato poche settimane fa, da quando David Hidalgo,
l'illustre musicista dei Los Lobos, che apparirà nel prossimo album di
Bob Dylan, si è incautamente lasciato sfuggire al quotidiano Aspen Times
del Colorado, che Dylan aveva appena completato la registrazione in
studio di una serie di nuove canzoni.
Le parole di Hidalgo hanno fatto il giro del mondo! La Dylan-nation ha
cominciato a speculare furiosamente su ciò che il nuovo materiale
potrebbe essere, come potremo definirlo e come Dylan lo avrà cantato - e
quanto bene la sua voce avesse potuto reggere quelle canzoni. Un sacco
di domande. E finora, nessuna risposta per confermare quelle che per il
momento dobbiamo considerare ancora “voci” non confermate.
A che ci servono tutte queste voci? Forse il successo più notevole di
Dylan è stato quello di mantenere un coperchio a tenuta stagna circa
qualsiasi informazione che lo riguarda, specie nell'era digitale, dove
non ci sono segreti, dove tutto è disponibile al pubblico, dove nessuno
viene risparmiato.
È vero, non stiamo esattamente parlando delle carte segrete del
Pentagono, ma la notizia di un nuovo album di Bob Dylan è stata
sufficiente per mandare un sacco di persone intelligenti nel pallone.
Io sono più curioso di scoprire - a) come la voce di Dylan suona in
questi giorni e - b) se è rimasto relativamente fiducioso per il futuro
dell'America nel mondo. Anche un grande canzone come "Workingman Blues #
2" suonava credibile con una punta di ottimismo. Sì, i tempi sono duri,
ma in qualche modo ce la faremo. Dylan, col suo stoicismo, ha sempre
inserito accenti di speranza nelle sue canzoni. Se non altro, il suo
spirito inquieto è una rappresentazione reale del modo di vivere
americano.
Ma credo che dovremo aspettare ancora un pò di tempo per saperne di più.
Questa foto è la dimostrazione che anche
la star più avvezza ad ogni tipo di fanatismo, idolatria o comunque si
voglia chiamare ogni azione rivolta a far si che una superstar rivolga
per un attimo la sua attenzione a qualcuno di terra-terra come noi, ha i
suoi momenti "vuoti", nei quali l' indecisione diventa la padrona dei
suoi movimenti e delle sue azioni, dopotutto anche lui è fatto di carne
ed ossa come noi...
Ciao Mr. Tambourine… Ho avuto anch’io la stessa grande forte emozione,
nel vedere la premiazione da parte del Presidente Obama. Cazzo, quella
medaglia se la merita tutta! Mi sono commosso, credimi. E rispetto a
degli altri (tanti) riconoscimenti importanti che ha ricevuto, e che
presumibilmente dava a vedere che non glie ne fregava più di tanto,
stavolta l’ho visto davvero al limite, emotivamente, “commossamente,”
sinceramente provato… Se non avesse avuto gli occhiali, credo davvero
che si sarebbero visti gli occhi lucidi…
Grazie, Barak, forse il più bel regalo di compleanno che Bob ha avuto.
Nessuno come lui. (O come direbbe Clooney “What Else?) Ciao, Ale ’65.
Caro Ale, what else to
say? Hai detto in poche parole una grande verità, chissà che occhi si
sono nascosti dietro quegli occhiali.....
Carissimo Mr. Tambourine,
ho visto questa mattina la cerimonia di Dylan con Obama,
ho letto il tuo commento , e devo dire che mi trovo perfettamente d
accordo con te.
Mi sono molto emozionato degli sguardi del presidente di fronte a
quest'uomo enigmatico e geniale .
Devo dirti che anche dietro gli occhiali scuri ho letto una sua grande
emozione.
Un fortissimo grazie per quello che fai
Ci vedremo a Barolo,
un amico, Marcello
Se gli organizzatori di
"Collisioni" mi faranno avere il pass richiesto ci vedremo di sicuro,
:o)
Ciao a tutti,
la cerimonia per la Medal of Freedom è stata a dir poco esilarante, il
momento piu divertente è stato quando il presidente gli ha rivolto un
"C'mon Bob !" al momento dell'annuncio, se non glielo diceva a quest'ora
era ancora li' seduto a chiedersi dov'era e cosa stata accadendo....Un
extraterrestre!
La premiazione la si gode ancor di piu vedendo il video intero,
all'inizio, all'ingresso dei premiati si sente un fragoroso "Hai Bobby
!!" provenire dal pubblico, un calore ed un'entusiasmo davvero belli.
Mi è piaciuta anche la citazione del presidente alla gratitudine che gli
devono artisti come Springsteen e gli U2, adesso è proprio ora del
Nobel!
Ci vediamo a Barolo (...non è sadismo !), ho gia in tasca la lista delle
etichette di Nebbiolo nelle varie vinificazioni da testare sul
territorio, da Barbaresco a Monforte..... non ci saranno prigionieri !!
Maurizio
Benissimo, spero di
incontrare anche te se verrò a Barolo, di sicuro ti aiuterò a non fare
prigionieri! Lasciami dire che l'impressione avuta da molti è proprio di
un Bob al massimo dell'imbarazzo e dell'emozione, e scusa se lo dico, a
me è parso che in qualche modo Bob cercasse di trattenere le lacrime
sotto quegli occhiali scuri. Ho letto diversi resoconti sul web (che
naturalmente non ho postato ritenendoli delle mere idiozie) che dicevano
di un Bob assolytamente indifferente ed impassibile durante la
cerimonia, ma probabilmente avranno visto qualche altro filmato, non
riesco a trovare un'altra spiegazione decente per poter capire cosa
avessero in testa al momento coloro che hanno scritto queste evidenti
non verità, basta guardare il filmato, la faccia di Bob, il suo
impiccio, Obama che da amico gli dice "C'mon Bob!" appena si era reso
conto che Bob stava sul pianeta "Whereiam", il Chaplinesco dondolio del
corpo di Bob, l'espressione della sua faccia, le sopracciglia e la bocca
che si muovano senza controllo sotto la spinta emotiva, EPPURE qualcuno
ha scritto che Bob è rimasto "indifferente ed impassibile" per tutta la
cerimonia (leggi i post sotto elencati, sul web c'è anche gente che
chiede quando Dylan è morto.....clicca
qui). Chissà se qualcuno di questi soloni si sarà chiesto il perchè
una persona porta gli occhiali da sole di sera e all'interno di un
salone, voleva evitare i riflessi della luce? Oppure aveva un problema
di congiuntivite? Almeno i daltonici hanno una scusa valida per
confondere un colore con un altro, ma questa gente che scusa potrebbe
avere? Prendiamone atto ed allontaniamoci senza curarci di loro, non c'è
altro da fare....
Un impassibile Dylan premiato da Obama
con la Medal of Freedom
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Il 'fan' Obama premia Bob Dylan Ma lui
non sorride neppure
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