creato da
Michele "Napoleon in rags" Murino - curato da Mr.Tambourine
LE NEWS
Lunedi 30
Aprile 2012
Buenos Aires, Argentina - Teatro Gran
Rex - April 28, 2012
1. Leopard-Skin Pill-Box Hat
2. To Ramona (Bob on guitar)
3. Beyond Here Lies Nothin' (Bob on guitar)
4. Tangled Up In Blue (Bob on harp)
5. Summer Days
6. Not Dark Yet (Bob on harp)
7. Jolene
8. Ballad Of Hollis Brown
9. A Hard Rain's A-Gonna Fall
10. The Lonesome Death Of Hattie Carroll (Bob on harp)
11. Highway 61 Revisited
12. Forgetful Heart (Bob on harp)
13. Thunder On The Mountain
14. Ballad Of A Thin Man (Bob on harp)
15. Like A Rolling Stone
16. All Along The Watchtower
(encore)
17. Blowin' In The Wind (Bob on harp, Donnie on violin)
Mr.Tambourine, ciao.
Ti chiedo la cortesia di pubblicare questo annuncio sul sito:
CERCO BIGLIETTI PER DYLAN A BAROLO, POSSIBILMENTE 2 MA ALMENO 1. GRAZIE!
CELLULARE: 335.7249905 - MAIL: maurilio.n@alice.it
Ieri ho fatto un giro a Barolo, ho parlato con gli organizzatori di
"collisioni", devo confermare che l'evento nel suo complesso sarà
veramente di notevole importanza e di qualità elevata ( si prevedono
oltre 70.000 visitatori...). Il contesto dove Dylan terrà la sua
performance è la piazza principale del paese con un contorno dato da
vigneti di barolo e dalle colline morbide e di natura magica delle
langhe )
Ti ringrazio e spero di vederti nella terra del buon vino, ammesso che
riesca a trovare i biglietti...
ziomauri (Maurilio Nicolino)
Ecco pubblicata la
tua richiesta, purtroppo i biglietti sono andati a ruba in pochi giorni
e la data è sold-out, ti auguro di trovarli. Speriamo di vederci nelle langhe, :o) Mr.Tambourine
Buenos Aires, Argentina - Teatro Gran
Rex - April 27, 2012
di Eduardo e Lízia Bueno
Non c'è dubbio: Bob Dylan è sicuramente in pace, soddisfatto e divertito
con se stesso in questa sua nuova incarnazione. Se egli era solo un tipo
di artista che poteva guardare indietro, avrebbe visto che tutti i ponti
bruciati sembrano ora essere in via di ricostruzione e che ora suona con
gioia le sue tastiere, dondolandosi e cercando di uscire alto nel mix
(anche se a volte non è ancora sicuro) per collegare tutti i pezzi delle
sue creazioni in tutta una serie che, dopo mezzo secolo, ha ancora un
senso completo.
A volte lo si guarda infatti come una sorta di Vincent Price del west
(come qualcuno ha detto recentemente), con gli occhi a lama di rasoio
che vagano tra il pubblico, che può comunque essere anche il figlio con
gli occhi azzurri, il sognatore romantico, il volto rotondo, i capelli
ricci alla chierichetto dai primi anni '60 che ha costruito una scala
verso le stelle, che ha scalato ogni gradino e ci ha dato l' arcobaleno,
sembra essere per sempre giovane. Tutto queste impressioni sono state
stagliate nella mente di quelli che erano convenuti al Gran classic Rex
Theather, dove Bob ha suonato il suo secondo show di Buenos Aires –
anche meglio del primo, secondo il parere della maggior parte tutti
coloro che li hanno visti entrambi.
Buenos Aires è una città classica, e anche se il pubblico in tutte due
le serate è sembrato essere un pò freddo, è ancora il genere di posto in
qualche modo legato a Bob: qui, l'eleganza si confronta sempre con la
decadenza ... Deve tenere ancora due più concerti qui, forse altre
sorprese ci attendono, ma pochi avrebbero scommesso che avrebbe suonato
"Girl From The North Country".
1) Il concerto è stato aperto ancora da "Leopard-Skin Pill-Box Hat " che
suonava nello stesso modo di ieri, solo con un tocco di eccitazione in
più, o forse era solo una mia impressione, seduto in seconda fila, a
meno di dieci metri dall’ uomo, in un teatro con una grande acustica...
2) "Girl From The North Country", Bob era in grado di far rieccheggiare
ancora una volta il vagabondo che passeggia appassionato per le strade
di New York, pensando al suo perduto amore lontano, nelle pianure
innevate, durante la sua giovinezza nel nord del paese. Tranne che, per
me, era come se come se stesse cantando per una misteriosa ragazza dalla
Patagonia, nella parte estrema del mondo, nel profondo sud
dell'Argentina. La band ha seguito il sentimento e la passione
abbastanza bene e riscaldato il clima, e sciolto tutta la neve ...
3) Poi, un'altra sorpresa: "Beyond Here Lies Nothing" che ha cambiato il
suo posto nella setlist. Ma ha cambiato anche il suo stato d'animo: la
bella canzone nuova ha appena scosso la gente.
4) Bob ha deposto la sua chitarra e preso l’armonica per "Tangled Up In
Blue", una volta ancora presentata in modo commovente e penetrante.
5) "Honest With Me" è stata abbastanza chiara, ma anche un pochino
piatta.
6) "Desolation Row": uno dei miei preferiti di tutti i tempi che non
poteva andare male, infatti è andata abbastanza bene. E' stata
sicuramente una storia d'amore chimica tra la sua mente e tutti quegli
strani e sovrumani personaggi. C’era una persona barbuta e un pò
grassottella seduta accanto a me, e non ho potuto fare a meno di pensare
ad Alan Moore e le sue sentinelle nella parte superiore delle torri di
guardia, mentre le nostre teste si sporgevano in fuori per stare
abbastanza lontane dal Vicolo della Desolazione di Buenos Aires, oggi
ricoperto di spazzatura e sporcizia.
7) Il blues e il tango sono cugini americani: entrambi cantano il dolore
per l’amore perduto. Così, sembrava perfetto che Bob avesse deciso di
scegliere la capitale mondiale del Tango per il debutto di una nuova
canzone in questo tour: una magnifica versione di "Cry A While". E'
stato una delle performances più potenti degli ultimi sette concerti, a
mio parere, abbastanza forte da trasformare il largo e maestoso River
Plate nel possente Mississippi.
8) E' stata quasi una crudeltà di parte di Bob di far seguire "Make You
Feel My Love" subito dopo da "Cry A While". La sua performance è stata
profonda ed intensa, rivelando il lato “Dottor Jekyll e Mister Hide”
della sua personalità. Un momento incredibile. Come avrà fatto a passare
così in fretta da uno stato d'animo drammatico alla canzone successiva?
9) Una pioggia di lacrime aveva bagnato i nostri piedi, certo le
barriere si erano rotte. L' imponenza del suono, comandato dalla
tastiera di Bob, ha di nuovo inondato il Teatro intero. Acqua alta in
tutto il mondo - ed è stato così buono in "The Levee’s Gonna Break" che
ha completato una serie di quattro canzoni perfette una in fila
all’altra.
10) Quando pensi di aver avuto tutto, Bob ti dimostra che a volte si può
avere un pò di più ... e "Love Sick" è scoppiata come il rombo di un
tuono.
11) "Highway 61" è seguita e ci ha spinto ulteriormente sulla strada.
Dove stiamo andando? Non lo so, ma so che da qualche parte arriveremo.
12) "Simple Twist Of Fate" ci ha ricordato ancora una volta che c’è
ancora del sangue su quei binari. L'uomo dal lungo cappotto nero non è
nato troppo tardi: lui sembra essere il padrone del proprio tempo.
13) "Thunder On The Mountain" suonava come un boogie loosy e Bob non
sembrava preoccuparsi più per la struttura della canzone registrata come
traccia d’ apertura di Modern Times. E' diventata una cosa completamente
differente e suona come il momento “parco giochi” dello show ogni sera,
almeno per lui. Se ora sorride quasi tutto il tempo, in Thunder ride
quasi ...
14) Non ci sono parole per descrivere "Ballad Of A Thin Man". Non c’è
spazio per la scia di timore che provoca ogni volta che Bob e la sua
band la eseguono. Egli è il Mago delle cose straordinarie.
15) L’aver eseguito in modo perfetto e classico "Ballad" sembra aver
liberato "Like A Rolling Stone" ed i classici seguenti dal peso del
passato. Questa è una canzone dell’età della pietra che ora, o almeno in
questo tour, è stato staccata da tutta l'importanza avuta in precedenza
e che Bob può suonare quasi scherzando di nuovo con le sue tastiere, che
diventano una sorta di tavolozza di acquerelli per lui, per ridisegnare
il suo capolavoro. "Like A Rolling Stone" ci ha permesso di liberare le
nostre menti e forse anche la povera Miss Lonely avrà finalmente trovato
la strada di casa. Ogni notte è venuta in modo diverso, l'unica cosa che
non è cambiata è stata la reazione allegra del pubblico.
16) Poi Bob si è tuffato in una versione di "All Along The Watchtower",
che, abbastanza sorprendentemente è iniziata con lui al centro del palco
che soffiava nella sua armonica. E per aumentare il divertimento ha
cantato la seconda strofa mentre suonava l’armonica alla fine di ogni
riga. La band suonava come ... The Band. Attualmente, non è proprio Bob
che sembri completo e compiuto: la sua touring band (la migliore che ha
mai avuto?) fa la sua parte per completarlo. Sono in pace con il loro
capo: sanno che sono lì per servirlo.
17) Ancora una volta, "Blowing In The Wind" è stata il bis e soffiava
non solo il vento idiota del passato lontano, ma ha anche portato
lontano le nostre menti. E’ l’ora di tornare a casa e piangere un pò!
Solo una breve rassegna dai primi due shows di Buenos Aires. Mi dispiace
di non saper scrivere poeticamente come i due ragazzi della recensione
dello spettacolo brasiliano.
Prima la cosa principale: la voce di Bob è buona, non abbaia e non canta
le note alte. Concerti molto professional entrambe le sere. Forse il
secondo era un pò meglio del primo, ma forse è solo la mia scelta in
base alla scaletta. Il locale è adatto per la musica e il suono è buono.
Nessun problema all'ingresso.
Sei nuove canzoni per il secondo concerto, scaletta variata dal primo
giorno. Blowin' in the wind è ora tornata alla sua melodia originale.
Bob appare giovane e sembra essere in ottima forma. Tutti i membri della
band brillano in diverse parti dei concerti. Poi il lato meno bello: il
pubblico era bello, ma non troppo entusiasta prima della fine dello
show. Ma dopo il concerto tutti sembravano essere contenti. Bob, una
volta cantava qualcosa come: "Ho sempre voluto correre rischi, tirando
indietro la mia mano destra e avanzando la sinistra. Non corre più
rischi ora, e questa imprevedibilità mi manca.
Ma, forse per il pubblico argentino che non ha avuto la possibilità di
vederlo tanteb volte quanto me, comunque penso che sia stata una buona
esibizione, se domani o lunedi suonerà "Angelina" - una canzone dove si
parla di Argentina - lo perdonerò. Ma quando è salito sul palco
argentino Bob avrebbe dovuto agire più come Maradonna o Messi che come
Lampard o Gerrard .. (Mi dispiace per tutti coloro che non masticano
molto di calcio). Gerard e Lampard sono sempre solidi, ma non brillano
mai come i due argentini che ho citato. Ci sono stati almeno un paio di
highlights stasera, “Desolation Row” e “Cry a While”. Vorrei scrivere un
pò di più dopo i prossimi due concerti. Comunque grande essere in
Argentina.
Buenos Aires, Argentina - Teatro Gran Rex
- April 27, 2012
1. Leopard-Skin Pill-Box Hat
2. Girl Of The North Country (Bob on guitar)
3. Beyond Here Lies Nothin' (Bob on harp)
4. Tangled Up In Blue (Bob on harp)
5. Honest With Me (Bob on guitar)
6. Desolation Row
7. Cry A While (Bob on harp)
8. Make You Feel My Love (Bob on harp)
9. The Levee's Gonna Break
10. Love Sick
11. Highway 61 Revisited
12. Simple Twist Of Fate (Bob on guitar)
13. Thunder On The Mountain
14. Ballad Of A Thin Man (Bob on harp)
15. Like A Rolling Stone
16. All Along The Watchtower
(encore)
17. Blowin' In The Wind (Bob on harp, Donnie on violin)
Buenos Aires, Argentina - Teatro Gran
Rex - April 26, 2012
di Alberto Callero
"Hey Hey My My / Rock And Roll will never die", diceva Neil Young nel
1978. E questo è quello che abbiamo visto a Buenos Aires, nel primo dei
quattro concerti al Teatro Gran Rex. Prima di tutto devo dire che il
teatro è situato nella parte classica della città, ricca di storia. E’
davvero un evento straordinario vedere Bob Dylan in questo posto. La
folla di circa 3.500 persone ha visto uno dei migliori concerti di
sempre di Zimmy in Argentina, e che concerto strano è stato! Ho notato
che in Brasile ha suonato un sacco di chitarra e cantato con l’armonica
in mano come un vero e proprio autentico crooner, ma oggi c'era un uomo
che si divertiva a suonare con un organo Korg! “Leopard Skin Pill Box
Hat” è stato il
brano d’apertura dell’incredibile show composto da musica che veniva
dalle radici! E’ raro vedere Bob così in buona forma al giorno d’oggi. La sua
voce era buona e sembrava molto chiara, sembra che sia meglio ora a
70 anni rispetto all'ultima volta che si è esibito nel nostro Paese nel
2008.
Io credo che questa sia la miglior rock-band, con Charlie Sexton alla
chitarra, mentre gli altri eseguono con autorità ogni notte canzone dopo
canzone. Diciassette brani per il primo spettacolo...Che altro posso
dire? ... "Like A Rolling Stone" è come l'acqua nel deserto per Bob, non
può vivere senza suonarla. Io penso che nel secondo concerto di domani
lo vedremo suonare di più la chitarra. "It Ain’t Me Baby” e "Beyond Here
Lies Nothing" sono state le due sole canzoni della set list suonate con
la chitarra. Devo dire che sono anche molto felice di vedere delle
persone "reali" sul palco. Il Rock del 21° secolo suona come uno scherzo
di cattivo gusto alle mie orecchie, ma con Dylan e la sua band il fuoco
sacro del rock è vivo.
I punti salienti di questa meravigliosa notte sono stati una versione
stupefacente e “killer” di “High Water”e "The Levee’s Gonna Break". Il
concerto è finito con una grande ovazione per questo ragazzo-mago che
vive per la musica, sente la musica, ci insegna cos’è la musica.Cosa
vedremo domani sera nella seconda serata in Corrientes Avenue?...Come ha
detto John Lennon nell’album "Revolver", "Tomorrow Never Knows". Con Bob
Dylan tutto è possible. Grazie tantissime per un altro momento magico.
Bob ..."My My Hey Hey / Rock And Roll Is Here To Stay".
Il Presidente Obama ha annunciato oggi che Bob Dylan è uno dei 13
destinatari di Medaglia Presidenziale della Libertà di quest'anno, la
notizia è stata battuta dall’agenzia Reuters:
La Medal of Freedom, la più alta onorificenza civile della nazione,
viene data alle persone "che hanno dato contributi particolarmente
meritori per la sicurezza o gli interessi nazionali degli Stati Uniti,
alla pace nel mondo, o agli sforzi significativi culturali o altri
soggetti pubblici o privati."
"Questi straordinari premiati provengono da contesti diversi e percorsi
di vita diversi, ma ognuno di loro ha dato un contributo duraturo alla
vita della nostra Nazione. Ci hanno sfidato, ci hanno ispirato, e hanno
reso il mondo un posto migliore. Non vedo l'ora di consegnare questo
premio, ha detto il presidente Obama in un comunicato.
La cerimonia si svolgerà nella tarda primavera, secondo la Casa Bianca.
Inoltre sono stati premiati anche Madeleine Albright (Segretario di
Stato), John Doar (Assistant Attorney General, responsabile della
Divisione per i Diritti Civili del Dipartimento di Giustizia), William
Foege (direttore dei Centers for Disease Control and Prevention),
l'astronauta ed ex senatore John Glenn, Gordon Hirabayashi (ha
apertamente deplorato il trasferimento forzato e l'internamento di
americani di origine giapponese durante la seconda guerra mondiale),
Dolores Huerta (co-fondatrice della Associazione Nazionale Lavoratori
Agricoli), Jan Karski (figuradi primo piano della resistenza polacca),
Juliette Gordon Low (Fondatrice delle Girl Scouts ), Toni Morrison
(scrittore), Shimon Peres (Presidente israeliano), John Paul Stevens
(giudice della Corte Suprema), e Pat Summitt (allenatore dellaUniversity
of Tennessee).
Ecco la motivazione per Bob Dylan:
Uno dei musicisti americani più influenti del 20° secolo, Dylan ha
pubblicato il suo primo album nel 1962. Conosciuto per i suoi testi
ricchi e poetici, la sua opera ebbe una notevole influenza sul movimento
dei diritti civili negli anni 1960 e ha avuto un impatto significativo
sulla cultura americana negli ultimi cinque decenni. Ha vinto 11 Grammy,
tra cui un Oscar alla carriera. È stato nominato “Commandeur dans
l'Ordre des Art et des Lettres” e ha ricevuto una citazione speciale per
il Premio Pulitzer. Dylan è stato premiato nel 2009 con la National
Medal of Arts. Ha scritto oltre 600 canzoni, e le sue canzoni sono state
registrate più di 3.000 volte da altri artisti. Continua a registrare
albums e fare tour in tutto il mondo ancora oggi.
La Medaglia presidenziale della libertà (Presidential Medal of Freedom)
è una decorazione conferita dal Presidente degli Stati Uniti ed è,
assieme alla Medaglia d'oro del Congresso, concessa con un atto del
Congresso, la massima decorazione degli Stati Uniti.
Viene conferita a coloro che hanno dato: "un contributo meritorio
speciale per la sicurezza o per gli interessi nazionali degli Stati
Uniti, per la pace nel mondo, per la cultura o per altra significativa
iniziativa pubblica o privata".
Anche se è una onorificenza civile, la medaglia può essere assegnata a
personale militare e indossata sull'uniforme.
La Medaglia presidenziale della libertà deriva dalla Medal of Freedom
istituita dal presidente Harry Truman nel 1945 per onorare i servizi
civili durante la Seconda guerra mondiale. Il presidente John Fitzgerald
Kennedy la ripristinò nel 1963 con il decreto 11085.
In pratica questo decreto generò una nuova onorificenza, di aspetto
completamente differente, di uso molto più ampio e di gran lunga più
prestigiosa.
La medaglia viene assegnata ogni anno, il 4 luglio (anniversario
dell'indipendenza degli Stati Uniti) o in giorni vicini, o in altro
giorno scelto dal Presidente. I beneficiari sono selezionati dal
Presidente, sia su propria iniziativa o sulla base di segnalazioni.
La disposizione di rimettere in vigore la medaglia ha aumentato le
dimensioni e le responsabilità della Distinguished Civilian Service
Awards Board che potrebbe diventare la principale fonte di queste
segnalazioni.
La medaglia può essere assegnata ad una persona più di una volta (ad
esempio John Kenneth Galbraith e Colin Powell) e può essere assegnata
postuma (per esempio Paul William "Bear" Bryant, Roberto Clemente e John
F. Kennedy).
La Medaglia presidenziale della libertà ha la forma di una stella d'oro
smaltata di bianco, su pentagono rosso; il disco centrale contiene
tredici stelle d'oro su uno sfondo blu (ripreso dal Great Seal of the
United States, "Grande sigillo degli Stati Uniti") con un bordo
circolare d'oro. Tra le punte della stella sono inserite cinque Aquile
americane (l'aquila americana è l'emblema degli Stati Uniti) d'oro con
le ali spiegate. Si porta attorno al collo con un nastro blu dai bordi
bianchi.
In una particolare versione dell'onorificenza conosciuta come
Presidential Medal of Freedom with Distinction si indossa la medaglia
descritta sul petto a sinistra; in più, il nastro blu viene indossato a
tracolla sulla spalla destra, con la sua coccarda (blu con bordi
bianchi, col disco centrale della medaglia al centro) appoggiata sul
fianco sinistro.
La medaglia può anche essere indossata nella versione in miniatura sul
petto a sinistra e l'aquila americana d'argento con le ali spiegate sul
nastro (nella versione With Distinction l'aquila è d'oro). Inoltre la
medaglia è accompagnata dal nastro per essere indossata su un'uniforme
militare e da un distintivo per abiti civili.
Like a Rolling Stone sing along - Belo
Horizonte, Brazil. April 19 2012
Rainy Day Women # 12 & 35 - Chevrolet
Hall, Belo Horizonte, 19/04/2012
Simple Twist Of Fate - Chevrolet Hall
(Belo Horizonte) 19.04.2012
Don't Think Twice, It's All right (live
at Credicard Hall, São Paulo, Brasil)
Blowing In The Wind (live at Credicard
Hall, São Paulo, Brasil)
All Along The Watchtower(live at Credicard Hall, São
Paulo, Brasil)
Venerdi 27
Aprile 2012
Buenos Aires, Argentina - Teatro Gran Rex
- April 26, 2012
1. Leopard-Skin Pill-Box Hat
2. It Ain't Me, Babe (Bob on guitar)
3. Things Have Changed (Bob on harp)
4. Tangled Up In Blue (Bob on harp)
5. Beyond Here Lies Nothin' (Bob on guitar)
6. Tryin' To Get To Heaven (Bob on harp)
7. High Water (For Charley Patton) (Bob on harp, Donnie on banjo)
8. Spirit On The Water (Bob on harp)
9. The Levee's Gonna Break
10. A Hard Rain's A-Gonna Fall
11. Highway 61 Revisited
12. Love Sick
13. Thunder On The Mountain
14. Ballad Of A Thin Man (Bob on harp)
15. Like A Rolling Stone
16. All Along The Watchtower (Bob center stage then keyboard)
(encore)
17. Blowin' In The Wind (Donnie on violin)
Porto Alegre, Brazil - Pepsi On Stage
- April 24, 2012
di Eduardo Bueno
Porto Alegre ("Porto Felice", in portoghese) è la capitale più
meridionale del Brasile, con un milione e mezzo di abitanti, un sacco di
alberi, un bellissimo lago, vicina sufficientemente al confine con
l'Uruguay e Argentina, la sola regione del Brasile dove si può avere un
tocco di inverno ... E l'inverno sta arrivando, bambino, le finestre
sono quasi pieni di brina ... E' anche la capitale del "Paese dei
Gauchos" e, secondo alcuni, la città più rock del Brasile. E' qui che
Bob ha terminato il suo tour brasiliano la scorsa notte, con uno
stretto, forte, spettacolo edificante che suonava diverso da quelli di
tutti i cinque anni precedenti - come Fernando Viotti, un fedele
collaboratore di Bob Links ha detto, il migliore finora.
C’erano le mie figlie (Belem, 30 anni, incinta di tre mesi adesso,
Flora, 27 anni, e Lízia, 15), oltre a due delle mie ex-mogli e tutti i
miei bravi ragazzi, ovviamente, grandi fans di Dylan. Inoltre, mia moglie,
sua figlia ed io, avevamo appena sentito lo show della sera prima
passeggiando nel parco, al buio, nell'aria fredda e sottile, che si
trova vicino a casa mia. Era il compleanno di mia figlia Paula (Clara
compiva gli 11 anni lo stesso giorno e noi venivano dalla sua festa).
Pepsi on Stage (credo bisogni suggerire nomi nuovi per i locali
brasiliani) è una sorta di capannone con il tetto in lamiera zincata
tanto che sembra un capanno degli attrezzi (era una ex-fabbrica, in
realtà), che Bob e la sua cowboy-band in qualche modo sono stati in
grado di trasformare in una sorta di fienile – un Granaio "gaucho", di
sicuro, con echi di un vecchio paese e canzoni occidentali, blues songs
e anche musica hillbilly, che ha fatto ballare un sacco di gente.
C'erano circa 3.000 persone, e ho sentito che alcuni dei presenti hanno
detto dopo lo show che non gli era piaciuto. Beh, a mio parere, si sono
comportati come qualcuno che va al museo per vedere una donna voluttuosa
dipinta da Renoir e si trovano davanti alla stessa donna... dipinta da
Picasso, capite cosa voglio dire? Andate a casa ragazzi, andatevene
dalla mia finestra,andatevene alla velocità dela luce!Fuori! Fuori! Ora!
1) Bene, Bob, ancora una volta, Bob ha scelto “Leopard-Skin Pill-Box
Hat", come canzone di apertura.
Viotti ha pensato che fosse la migliore versione fin da ora, e
sicuramente era calda, ma ho continuare a credere che, forse a Buenos
Aires, capitale dell'Argentina, domani notte, Bob potrebbe cambiare il
suo modo di pensare, e aprire con ... beh, sai che canzone che avevo
scelto, se avessi il potere di farlo ...
2) Quindi, "It’s All Over Now Baby Blue", con Bob al centro del
palcoscenico, suonando con gioia la sua chitarra ("una Rick Kelly
tipo Stratocaster
con il pomolo a testa d’aquila, probabilmente realizzata appositamente
per lui", almeno così mi ha detto il mio amico Cassiano) e lui ha
pronunciato ogni parola con dolcezza e, abbastanza sorprendentemente,
era gentile con la ragazza triste, offrendole un’altra
possibilità per ricominciare da capo ... versione molto bella, la
migliore di quest'anno, hanno detto alcuni.
3) Come al solito, dopo è arrivata "Things Have Changed", ed era dura e
cupa come dovrebbe. Mi piace molto l'ironia che nasconde, dal momento
che sembra ovvio per me che, cantandola in tal modo, Bob è così gentile
da mostrarci che, sì, ancora se ne frega ...
4) "Tangled up in Blue" sembrava avere raggiunto il meglio dei suoi
giorni di utilizzo, e questa versione soddisfa tutte le possibilità
emozionali forti che la canzone suggerisce da quando apparve come
traccia d’apertura di "Blood on the Tracks". Come le notte prima, la
canzone sembra essere un quadro, o un film, grande qualità nei testi, in
modo da rimanere profondamente legata al suono allora tanto doloroso.
5) "Beyond Here Lies Nothing", abbastanza impersonale ed anonima, non ha
lasciato nulla dietro di se. Bob alla chitarra, concentrato e
convincente come sempre. Sembra che a Bob piaccia cantare questa
canzone, e così lo stiamo ad ascoltare.
6) "Simple Twist Of Fate". È un storia d'amore semplice - gli è
successo, ancora una volta...Come può rivisitare un forte dolore così
spesso, quasi ogni sera del tour?
7) Poi, una sorpresa e, di sicuro, un premio: una sorta di versione
cowboy di "John Brown ", che ha lasciato molti fan storditi e confusi.
Confesso ancora una volta: non ho
riconosciuto la canzone. Comunque, mi sentivo così tanto sotto la sua
magia che non ero nervoso, o arrabbiato, ma non disturbato, anche se era
un pò vergognoso dover ammettere che non riconosci la canzone...
8) "Summer Days" era abbastanza bella, non particolarmente brillante,
anche se una bisogna ammettere che era perfetta per la "sede-stalla stile
gaucho" e solo doveva essere suonata per questo pubblico davvero gaucho.
Siamo tutti cowboys dell’emisfero meridionale, dopo tutto, ed è un
fatto innegabile che i gauchos agissero sulla scena storica almeno 200
anni prima che il cowboy nord-americano comparisse!
9) "Desolation Row" è stata meravigliosa, tenera, gentile, e Bob suonava
pieno di simpatia per tutti coloro che conoscono meno le sue canzoni, è
stato anche misericordioso con ogni singola anima in quel mucchio
selvaggio di personaggi condannati che in qualche modo fu in grado di
inserire in quel vicolo deserto della sua mente.
10) Poi "Blind Willie McTell", e, amici, che ci crediate o no, ha
suonato anche meglio che a Brasilia, una settimana fa, o a Hollywood,
due mesi fa.
E' una benedizione per tutti i fans di Dylan che questa canzone sia
tornata nella set list. Così ora, non c'è più alcuna ragione di
continuare a lamentarsi che ha avuto il coraggio di lasciarla fuori da
"Infedels", a favore di ... quale canzone? "Neighborhood Bully", forse?
Oh, Dio
abbi pietà ...
11) "Highway 61" è stato cantato alla Daytona Speedway stile, e con
gusto. Il modo in cui pronuncia "ooone", dopo "60" è stato strabiliante
...
12) Quindi, "Love Sick", oh, caspita, è venuta fuori così densa, così
nebbiosa, così intensa
che era come se tutti potevano sentire il ticchettio degli orologi, la
sensazione di bagnato sotto le gocciolanti nuvole, e camminare per le
strade morte, vedendo gli amanti nei prati e le sagome nelle finestre.
E non c'era il silenzio, ma sicuramente il tuono! Per me, insieme a
"Blind Willie" e "Desolation Row" è stato uno dei veri highlights della
notte.
13) "Thunder on the Mountain" all'inizio sembrava come se fosse fuori
fuoco, ma questo tipo di partenza sciatta (almeno a mio parere) era come
un salvacondotto, un permesso ufficiale a Bob stesso per improvvisare
molto sulla sua tastiera, andando oltre la band e la stessa melodia, ma permettendo loro, sia alla band
che alla melodia - di ritrovarlo
dietro la
curva successiva che si nasconde ancora dietro il muro del suono. La
musica in sé non era brillante, credo, ma questo cercare e nascondere
l'azione era molto giocoso e divertente, infatti, il povero Tony non
sapeva più da che parte andare, troppo occupato a cercare di “tenere
insieme”
la "sua" band in quel labirinto creato da Bob. Momento divertente,
davvero bello da godersi in questo granaio gaucho, con Bob che suonava
come il gatto che suona sul tetto (o sotto) che scotta... Lui è un gatto
fresco, anzi.
14) "Ballad of Thin Man": Credo che nessuno sia d'accordo che questa
canzone sia la chiave per percepire e comprendere questa ottava, o nona
reincarnazione di Dylan, uno che ci sta mostrando il suo prêt-à-porter
di questo nuovo secolo. Non c’è molto altro da dire.
15) "Like a Rolling Stone" era diversa da tutte le altre notti in
Brasile, e
mi permetto di dire che ne è venuta fuori in versione un pò slegata, ma
ancora divertente e piacevole, e di sicuro più leggera di tante altre
volte precedenti - e Bob, di nuovo, come a Belo Horizonte, non ha
cantato il ritornello giusto per consentire alle persone di farlo per
lui.
Poi, mentre stava presentando la band, Bob ha suonato alcuni accordi di
"Hey Jude" sulla tastiera, e fatto sorridere ancora di più la gente,
anche Paul McCartney è in Brasile e stasera suonava a soli 200
chilometri di distanza da qui, a Florianópolis. Un omaggio a Paul?
16) Quindi "All Along the Watchtower", potente come sempre, ma più breve
che mai.
17) Poi lui e la band hanno lasciato il palco, e dopo un pò sono tornati per una
versione col violino di "Blowin in the Wind " , toccante, che
colpiva, abbastanza da sogno di farci credere che, sì, siamo in grado
di ... costruire un mondo nuovo, perchè troppe e molte persone sono già
morte in quello vecchio. Alcuni ragazzi del pubblico
giuro che hanno detto: "La risposta amici miei, è ... etc" Amici? Aveva
detto o
voleva dire ... noi? Non sono sicuro che abbia veramente detto amici
invece di amico, ma certamente sembrava che ...
Poi tutti via, di nuovo in albergo, e per l'aeroporto, lui domani torna nelle pianure,
torna in scena, questa volta nel reale paese dei gauchos: Land Macho Man
Argentina, nowdays sotto il dominio di una versione patetica di Evita
Peron ...Vorrai Bob piangere per l'Argentina? Saranno in grado di
piangere per lui? La risposta, amici miei è ...
Gentilissima redazione di maggiesfarm,
Vi scrivo per segnalarVi il link al mio nuovo sito e sul mio progetto di
arrangiamento di brani di Bob Dylan http://www.luigicatuogno.com
Cordiali saluti e buon lavoro
Luigi Catuogno
Ti ringrazio Luigi, ho ascoltato diverse tue
interpretazioni di canzoni di Bob e le ho trovate piacevoli e
particolari.
Ciao Mr. Tambourine,
scusa se ti rubo un pò di spazio per una materia off topic, ma il 5
aprile a 72 anni è improvvisamente mancato a Dublino Barney McKenna.
L’ultimo membro originale dei Dubliners (http://en.wikipedia.org/wiki/The_Dubliners).
Precedentemente al 1962 era stato per breve tempo nei Chieftains: Barney
suonava il banjo, ma anche mandolino, melodeon (una specie di
fisarmonica diatonica e inoltre cantava. Come il resto della band – una
delle più longeve, se non la più longeva, del panorama internazionale –
è sempre stato ed era tuttora attivo: grazie alla passione di mio figlio
ho potuto ascoltarlo l’anno scorso a Lubiana e quest’anno a febbraio a
Zurigo, nell’ambito del loro tour per i cinquant’anni della band. Due
concerti davvero emozionanti. Ora la fiaccola passa in mano al
violinista John Sheahan, entrato nel gruppo nel 1964:
http://www.youtube.com/watch?v=sjqUM9qgSZ0 . Ecco un link tra le
centinaia disponibili in rete: Barney è quello seduto che suona
(contemporaneamente!) il banjo e il violino:
http://www.youtube.com/watch?v=mcA3MmV6Ymk . Volendo, si possono
trovare riferimenti a canzoni che hanno ispirato Dylan (The Parting
Glass per Restless Farewell, The Patriot Game per With God On Our Side …
lascio il piacere a chi vorrà approfondire, di cercarle)
McKenna was considered the most influential
banjo player in Irish folk music. Broadcaster and banjo player Ciaran
Hanrahan said: "From a musical pont of view, he was the single most
important figure in the development of the tenor banjo in traditional
music. It was not used up until the 1960s. He popularised it. He
inspired a whole generation … he was one of "life's gentlemen" and one
of the most entertaining people you could meet. "On a personal level he
was such a decent, generous, humble man. He wore his talent very
lightly." The Dubliners have had an incalcuable impact on the Irish
ballad tradition. They are arguably the most famous Irish traditional
ballad group of all time and were responsible for the resurrection of
some Irish songs that had died out. "I don't think you'll ever be able
to figure out what they generated for Ireland and for Dublin," Mr
Hanrahan said.
… Hundreds burst into spontaneous applause at the funeral of 'Banjo
Barney' as a variety of reels and songs beloved by the musician were
performed by friends. He was remembered by Father Mark Mohan: “… in
these last few days, Barney's passing has changed the course of the
McKenna family life, it has changed also Dublin, Ireland, and indeed the
music world at large. It has lost one of its greatest. The last man
standing, so to speak, of the original Dubliners has been taken from
us." The other original members, Luke Kelly, Ciaran Bourke and Ronnie
Drew, died in 1984, 1988 and 2008 respectively. He continued to perform,
record and tour with the band ever since its 1962 creation in the Dublin
pub O'Donoghue's (http://www.youtube.com/watch?v=9ze-kyNLlfE).
And he was still continuing despite suffering from diabetes and a mild
stroke.
Under sombre skies and misty rain, Ireland’s President Michael D Higgins
and his wife Sabina led mourners along with … a lone piper … through the
town centre ahead of the funeral Mass with McKenna's coffin draped in
the green and gold harp flag of Leinster. Inside the church, musicians
were set up to the left of the altar, including current Dubliners John
Sheahan and Eamon Campbell, … . The music that Mr McKenna loved so much
dominated his funeral Mass -- 'Fermoy Lassies/'Sporting Paddy' and
'Fiddler's Green' performed, as well as 'Ar Eirinn Ni Neosfainn Ce hI'.
As the funeral Mass opened, a memorial table was set up to the side of
the altar on which items treasured by Mr McKenna were placed, including
a banjo and plectrum, a model fishing boat, a Breton-style fisherman's
cap, an accordion …
Colgo l'occasione per dirti che fai bene, ogni tanto, a gettare un sasso
nello stagno. Mi riferisco all'editoriale del 10 aprile "Tour 2012:
Dylan è sempre in fuga da se stesso?" che in effetti ha ottenuto un pò
di reazioni. Per onestà devo dire che anch'io non sono d'accordo con la
tesi che vi sostieni. Rubo una frase da un blog di Jazz: "Per molti
jazzisti il live può essere un’occasione per arrotondare lo stipendio,
per altri anche solo pura routine ma per i grandi, suonare ogni giorno è
più come un carnet de route della propria esperienza musicale. Chet
Baker, in questo, è stato tra i più grandi." E' proprio quello che Dylan
sta facendo: non ci riesce sempre (anzi, direi che ci riesce sempre
meno), però ci sta provando. Direi che il suo trasformarsi in crooner
(sono solo definizioni, ma ci intendiamo) e più in generale il suo
essere in tour nel modo nel quale lo è siano, all'opposto, proprio il
segno del suo essere sempre di più se stesso.
Con immutata stima e riconoscenza per il lavoro che svolgi
alexan wolf
Caro Alex, in quell'articolo
non volevo proprio dire che Dylan suona per sbarcare il lunario, anzi
proprio quello che dici tu, Bob fa di tutto per la sua necessità
spirituale di essere sempre sul palco e di dare tutto se stesso, anche
se, come giustamente hai osservato tu, non sempre ci riesce, e meno male
che non gli passa la voglia di provarci, altrimenti dovremmo dire per
sempre addio al neverendingtour ed al Nostro e lavorare di memoria.
Volevo anche dire che trovo geniale l'idea di indossare i panni del
"crooner", ma che Bob sia prolifico di idee geniali e di cambi di
personaggio non è una novità. Fin dai tempi del Village Bob è in fuga
da quegli stessi personaggi che sono stati il frutto della sua fantasia,
così diversi uno dall'altro e così uguali nella poetica espressiva,
quanta differenza tra "la voce della sua generazione" ed il "rocker"
accompagnato da The Band, fischiato da tutti e sempre in lotta con i
fedeli del Folk per potersi staccare da un clichè che non ha mai voluto,
quante facce ha avuto in sostanza il personaggio Bob Dylan?
Comunque fa
sempre piacere che la sua fantasia è sempre al lavoro. Inoltre verso la
fine dell'anno avremo la gioia e la sorpresa del nuovo disco, sul quale
si scateneranno tutti dicendone di ogni! Anche noi, io, tu, altri amici
della Fattoria diranno la loro, non importa se non siamo d'accordo,
l'importante è continuare ad ammirare l'artista più significativo degli
ultimi 100 anni. Ognuno di noi ha il suo tipo di Dylan preferito, al
quale è più legato, e forse è vero che qualcuna di queste trasformazioni dylaniane
non ci è risultata gradita o piacevole, ma non c'è niente di male in tutto questo,
il tempo passa e le collissima, l'ho rivista poco tempo fa dopo anni ed era un'altra persona,
quasi irriconoscibile, sembrava un armadietto di quelli dell' Ikea, che delusione è stata per me che
ogni tanto avevo alcuni
flashback di quando ancora lei era giovane e fresca. Ma purtroppo niente è inalterabile, la
voce di Bob ha subito diversi cambiamenti fino ad arrivare a quello che
è oggi, sempre emozionale ma tecnicamente al limite delle possibilità
estensive del canto. Ma così è, se ti piace lo prendi, se non ti piace
lo lasci, però lo ammirerai sempre, anche se non ti sentirai più di
seguirlo o essere coinvolto come prima. Alla prossima, Mr.Tambourine
Una nuova data, 12 Maggio in Mexico City
al Pepsi Center WTC, in aggiunta a quella già prevista per il giorno 11
di Maggio nello stesso luogo, è stata confermata ieri dal sito ufficiale
di Bob Dylan. Finiti gli show in Brasile, Bob è in viagio per Buenos
Aires, Argentina, dove terrà quattro spettacili al Teatro Gran Rex. Ecco l'elenco aggiornato delle prossime date:
4/26/12 Buenos Aires, Argentina - Teatro Gran Rex
4/27/12 Buenos Aires, Argentina - Teatro Gran Rex
4/28/12 Buenos Aires, Argentina - Teatro Gran Rex
4/30/12 Buenos Aires, Argentina - Teatro Gran Rex
5/02/12 Santiago, Chile - Movistar Arena
5/05/12 Heredia, Costa Rica - Palacio de los Deportes
5/07/12 Monterrey, Mexico - Auditorio Banamex
5/09/12 Guadalajara, Mexico - Auditorio Telmex
5/11/12 Mexico City, Mexico - Pepsi Center WTC
5/12/12 Mexico City, Mexico - Pepsi Center WTC
6/30/12 Paddock Wood, England - Hop Farm Festival
7/02/12 Berlin, Germany - Citadel Music Festival
7/03/12 Dresden, Germany - Junge Garde
7/04/12 Bonn, Germany - Kunst Rasen Gronau
7/06/12 Bad Mergentheim, Germany - Schlosspark
7/07/12 Salzburg, Austria - Salzburg Arena
7/08/12 Montreux, Switzerland - Montreux Jazz Festival
7/13/12 Benicassim, Spain - Benicassim Festival
7/14/12 Calella, Spain - Cap Roig Festivall
7/15/12 Nimes, France - Festival de Nimes
7/16/12 Barolo, Italy - Collisioni Festival
7/18/12 Lyon, France - Fourviere Nights Festival
7/20/12 Bayonne, France - Bayonne Arena
7/22/12 Carhaix, France - Vieilles Charrues Festival
Bob Dylan vieta l’entrata ai reporters
allo show di Sao Paulo, consentito l’accesso solo ad un Cartoonist
Il quotidiano brasiliano Folha de Sao Paulo ha riferito lunedi che il
cartoonist brasiliano Rafael Grandpa è stato l'unico membro dei media al
quale è stato permesso partecipare al Bob Dylan show di Sao Paulo lo
scorso fine settimana.
Il giornale ha riferito che Grandpa, un pluripremiato fumettista
brasiliano, ha disegnato le performance più memorabili dello spettacolo
come unico membro della stampa.
Porto Alegre, Brazil - Pepsi On Stage -
April 24, 2012
1. Leopard-Skin Pill-Box Hat
2. It's All Over Now, Baby Blue (Bob on guitar)
3. Things Have Changed (Bob on harp)
4. Tangled Up In Blue (Bob on harp)
5. Beyond Here Lies Nothin' (Bob on guitar)
6. Simple Twist Of Fate (Bob on guitar)
7. John Brown
8. Summer Days
9. Desolation Row (Donnie on electric mandolin)
10. Blind Willie McTell (Bob on harp, Donnie on banjo)
11. Highway 61 Revisited
12. Love Sick (Bob on harp)
13. Thunder On The Mountain
14. Ballad Of A Thin Man (Bob on harp)
15. Like A Rolling Stone
16. All Along The Watchtower (Bob on harp)
(encore)
17. Blowin' In The Wind (Bob on guitar and harp, Donnie on violin)
Sao Paulo, Brazil - Credicard Hall -
April 22, 2012
di Eduardo Oliveira
Ci risiamo. Dopo quattro anni, boblinks.com ci permette di individuare i
concerti vicino a casa nostra. Si tratta di una specie di rituale: ci
lamentiamo dei prezzi, diamo un'occhiata alle set list, si leggono le
recensioni dei concerti precedenti. E poi ci troviamo in fila per
l’entrata. Intorno a noi vediamo un sacco di facce giovani, alcuni di
loro sembrano
fans reali, esperti dylanlogisti, come uno recensore ci ha definiti
recentemente in modo corretto.
Ci riconosciamo dalle obsolete t-shirt e i capelli grigi, e anche dallo
sguardo di superiorità col quale guardiamo i ragazzi giovani. Non
facciamoci del male, possiamo convivere con loro, a volte anche
insegnare loro qualcosa, purché non si mettano a fare commenti stupidi o
gridare qualche richiesta stupida per canzoni che difficilmente Bob farà
(credetemi gente è appena successo, lui non canterà Hurricane!)
Così il teatro è quasi pieno e, come al solito, l’inizio dello show è in
orario. Mezza canzone dopo, tutte le piccole cose fastidiose sono molto,
molto lontane.
"Leopard ..." è buono, non eccezionale, ma è sufficiente a ricordarci
che siamo in presenza di una grandezza. Questa band può realmente fare
un’ottima esecuzione. Questa notte l’acustica è buona, il posto è
grande, e possiamo sentire chiaramente la voce di Bob e capire le parole
che dice (cosa che, diciamocelo, non è poi tanto comune mentre salta da
una grande canzone ad un’altra. La prima parte del concerto è stata
incredibile, una serie di favoriti e non, ma graziosamente eseguiti.
"It’ Ain’t Me" è stata bella calda, "Things have changed” ha avuto un
grande assolo di armonica, ma "Tangled Up" è stata un vero affare. Bob
ha recitato (urlando) parola per parola, facendo sequenze strane di
strofe,
sicuramente per pasticciare le nostre menti e farci apparire sciocchi di
fronte ai giovincelli. Non abbiamo potuto cantare insieme a lui come
abbiamo sognato di fare in tutti questi anni, ma la canzone era
perfetta. La band era infiammata e così sarebbe rimasta per tutta la
notte. "Beyond here... ", la sublime" Not Dark Yet ", una versione jazz
di “Summer Days”, poi
"Simple Twist of Fate", uno dei momenti salienti della sera, con Bob che
sembrava un crooner reale. In “High Water” il banjo ci ha fatto ballare,
"Trying to get to Heaven” ci ha dato un pò di respiro prima di una
"Highway 61 " come al solito frenetica, con la band che ama suonare
questo rock-bluesy, sputando fiammate sul pubblico. Che incredibile
sequenza!
Ad alcuni di noi non piaceva “Forgetful Heart” sull’album, ma
Bob davvero ci messo il cuore in questa canzone. "Thunder on the
mountain" è stata solo regolare, senza la profondità necessaria.
"Ballad of a Thin Man" con uno strano effeto-eco è stata scoppiettante,
probabilmente il punto più alto della serata. Bob si spostava a piede
libero per il palco, facendo la sua danza strana, la sua voce davvero
aggressiva, e il pubblico è impazzito. Gli Hit conosciuti dai giovani
sono stati spazzati via da quersta canzone. E noi, vecchi liceali, che
fingevamo di non essere sorpresi. Ognuno ha avuto quello che voleva
quando Bob
e la sua band ci hanno sparato in faccia una esplosiva "Like a rolling
stone", seguita da "All along the watchtower". Alla fine "Blowin’ in the
Wind", con tutta la gente sotto il palco.
Come usciamo, ci sentiamo abbastanza generosi nei confronti di questi
giovani che avrebbero potuto fare un sacco di altre belle cose ed invece
hanno ha scelto di unirsi a noi in questa riunione di "aficcionados".
E poi andiamo a casa, a fare progetti folli di andare in altri paesi
stranieri per vedere ancora Bob senza dover attendere altri quattro
anni.
°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°
di Fernando Viotti
Il secondo concerto di Bob a São Paulo è iniziato con una domanda: Dove
cazzo era Al Santos? Sia Sabato che Domenica la sua voce sonora non si è
sentita come al solito annunciare "La leggenda del rock n' roll, e così
via, il "Columbia Recording Artist" Bob Dylan".
Cinque minuti di ritardo quando Bob e la band sono apparsi sul palco per
attaccare per la quinta volta in Brasile "Leopard Skin Pill Box Hat". Mi
dispiace dirlo, ma per me, questa volta non ha funzionato così bene.
Forse perché il pubblico era seduto, il suono era un disastro, e Bob
forse non ha fatto uno sforzo come le volte precedenti con la voce...
Niente jam, la priorità era solo per farla finita alla svelta.
Per fortuna "It Ain’t Me Baby" ha rimesso le cose a posto. Bob ha preso
la chitarra come un vero Guitar Hero (che sicuramente non è ...) per
eseguire alcuno buoni e brevi assoli. Il minimalismo efficace dei sui gesti non era un
atto isolato, ma era legato a un minimalismo musicale, in cui qualsiasi
tecnica di realizzazione si ferma prima di trasformarsi in un
virtuosismo.
E’ seguita “Things Have Changed”.... Come si fa a confrontare ciascuna
di queste eccellenti versioni di questa canzone in Brasile? In ogni
caso, questa volta qualcosa di veramente nuovo, nell'ultima strofa Bob
ha soffiato nell’armonica dopo ogni frase, e per tutto il coro fino
all'ultimo versetto, arrivando così fino alla fine della canzone ...
Grande.
Non c'è molto da dire su Tangled Up in Blue... Scusatemi ancora, ma
“Beyond Here Lies Nothing” è suonata così strana come “Leopard”... Tony
ha cercato invano di salvare la canzone, ma tutto quello che c'era da
fare era aspettare .... e ne valeva la pena.
Non tanto per le prestazioni, ma per la canzone stessa, una delle mie
preferite in qualsiasi elenco possibile ed immaginabile. Il colpo che ha
portato Bob al riscatto, la gemma del disco che ha segnato la sua ultima
rinascita, la sorprendente lirica che potrebbe essere in uno qualsiasi
dei suoi dischi, ma al tempo stesso non poteva essere solo su "Time out
of mind", dal momento che è un inno alla maturità, all'invecchiamento,
all'accettazione della disillusione, la canzone che stavo aspettando dal
18 aprile del 1998 a Rio de Janeiro, quando Bob ha cantato mentre si
stava facendo buio ... Not Dark Yet, chiaramente riconoscibile, e per me,
fin dal primo accordo, il momento clou della serata.
Bob ha cantato con grande emozione dal momento che "le ombre stanno
calando...", e ha suonato dei begli accordi sulla tastiera. Una
commozione unica, proprio come la “Blind Willlie McTell” di qualche
giorno fa, e io non
credo che la ripeterà molte volte nel 2012 ...
Poi una sequenza di canzoni antagoniste: l'umore è girato con
intensità da vivace a introspettivo: “Summer Days” e “Simple Twist of
Fate”, (altri grandi assoli di chitarra di Bob), “HighWater” e “Trying
To Get To Heaven”, “Highway 61” e “Forgetful Heart”, io ho quasi pianto
sperando in un debutto di un’altra canzone, ma sono stato molto contento
e
soddisfatto ugualmente...
La parte finale del concerto è seguita senza sorprese, tranne per la
reazione del pubblico nel mezzo di “Ballad Of A Thin Man” (eccellente
quanto le precedenti). Le persone dalle retrovie hanno letteralmente
invaso le corsie dell’area VIP di fronte al palco e vi sono rimaste fino
alla fine del
concerto. Con quel milione di volti improvvisamente ai suoi piedi, e
forse in cerca di occhi scuri, Bob è ritornato ancora per “Blowin' in
the wind”,
con la chitarra invece dell’armonica negli assoli, non meno
impressionanti di quelli di sabato. Lui saluta ancora una volta con la
sua tipica riservatezza, e se ne va senza dire un addio verso la parte
fredda del paese per l'ultimo capitolo del suo tour brasiliano. Un tour
che può essere chiamato davvero memorabile. Domani sarò faccia a faccia
con lui per l'ultima volta, dopo che, sicuramente, verrà il tempo del
mio pianto ....
Ciao Mr. Tambourine,
ti allego la locandina del prossimo concerto dei Dylan Dogs.
Sabato 19 Maggio al Clarò, Piazza dei Campani 6 a San Lorenzo (Roma).
Inizio previsto del concerto ore 22,00 circa.
Festeggeremo con qualche giorno di anticipo i 71 anni di Bob Dylan, ma
anche il compleanno di Provvidenza, la nostra tastierista.
Per ricordare Levon Helm, prima e dopo il nostro concerto, trasmetteremo
per intero il video di "The Last Waltz" (dalle 21,00).
Bruno "Jackass"
Bravi, Levon era davvero
un musicista eccezzzzzionale veramente, mi spiace solo di abitare
lontanissimo da Roma e non poter partecipare alla serata, spero tu
faccia un resoconto per Maggie's Farm, :o) Mr.Tambourine
Addio a Chris Ethridge, bassista dei
Flying Burrito Brothers
clicca qui
Martedi 24
Aprile 2012
Sao Paulo, Brazil - Credicard Hall -
April 22, 2012
1. Leopard-Skin Pill-Box Hat
2. It Ain't Me, Babe (Bob on guitar)
3. Things Have Changed (Bob on harp)
4. Tangled Up In Blue (Bob on harp)
5. Beyond Here Lies Nothin' (Bob on guitar)
6. Not Dark Yet (Bob on harp)
7. Summer Days
8. Simple Twist Of Fate (Bob on guitar)
9. High Water (For Charley Patton) (Bob on harp, Donnie on banjo)
10. Tryin' To Get To Heaven (Bob on harp)
11. Highway 61 Revisited (Bob on guitar)
12. Forgetful Heart (Bob on harp)
13. Thunder On The Mountain
14. Ballad Of A Thin Man (Bob on harp)
15. Like A Rolling Stone
16. All Along The Watchtower (Bob on harp)
Sao Paulo, Brazil - Credicard Hall -
April 21, 2012
di Fabio Augusto Silva
Questo è stato il mio primo concerto di Dylan in assoluto. Quando era
stato qui a São Paulo nel 2008 ero un pò a corto di denaro. Questa
volta, però, anche con i prezzi dei biglietti ancora scandalosi, non
potevo lasciarmelo sfuggire. So che il Brasile sta finalmente iniziando
a essere incluso nei tour mondiali da un sacco di artisti, ma chi sà
quando Dylan sarebbe tornato?
Inoltre il ragazzo ha appena compiuto 70 anni . Ho ascoltato un sacco di
sue registrazioni in concerto all'inizio degli anni 2000, ma da allora, a
parte il qualche occasionale video su Youtube, non avevo davvero
seguito la sua attività dal vivo. Sapevo che la sua voce se n’è andata all'inferno e che
la band era piuttosto grande. Dopo lo spettacolo posso dire che le mie
aspettative sono state soddisfatte, la sua voce è davvero molto dura e
la sua band eccellente!
Ho anche pensato che il lavoro sulla tastiera fatto da Bob fosse
abbastanza buono, e la sua armonica forte e personale.
Il luogo, la Credicard Hall ha una grande acustica, così anche se ero
abbastanza lontano dal palco, ho potuto sentire tutto forte e chiaro.
Purtroppo è un posto molto grande così molte persone hanno potuto stare
sedute durante lo show. La folla, tuttavia, è stata piuttosto eccitata
per tutto lo show e credo sia stata anche la sensazione di Bob visto
come si muoveva senza sosta dalle tastiere al centro della scena,
piegando le ginocchia quando suonava la chitarra e l’armonica , agitando
le mani, e in generale sembrava essere eccitato anche lui. Penso che
bisogni però anche fare qualche riflessione sulla sua voce troppo dura,
ha ringhiato e gridato un pò nella maggior parte delle canzoni. Una voce
un pò ruvida per le orecchie dei fans occasionali, ma per me è stato un
segno che era veramente in palla.
Le mie canzoni preferite: Don’t think twice era molto bella, Tangled Up
in Blue è la mia personale favorita ed era una delle canzoni che volevo
sentire dal vivo, questo è stata una buona versione anche se preferisco
quelle prima del 2000, Beyond Here Lies Nothing suona dannatamente bene
senza la fisarmonica, Make You Feel My Love è stata una grande sorpresa,
penso che la suoni raramente... forse ha ascoltato la cover di Adele e
voleva rivendicare la paternità? Every Grain of Sand è stata uno dei
pezzi più belli da ascoltare, anche se Bob era abbastanza difficile da
comprendere, durante The Levee’s Gonna Break è il gruppo ha fornito
un’ottima traccia per la tastiera di bob, che ha visto la folla battere le
mani al suo ritmo, la band ha davvero eseguito in modo fantastico e la
canzone è stata uno dei numeri più applauditi, sono stato davvero felice
di sentire
Love Sick, questa canzone è sempre un punto culminante dal vivo per me,
e infine il momento clou della serata, per me e la folla, è stato Ballad
of a Thin Man, Bob ha tirato fuori una buona voce (con uno strano ma
efficace effetto di eco) e anche bello è stato quel suo modo di suonare l’armonica.
Blowin' in the Wind è stato il bis, davvero una bella sorpresa. Ora
aspettiamo e vediamo cosa verrà fuori dallo show di domani!
Tour Estivo 2012: confermato il 14
luglio a Calella, Spagna
L' ultima conferma per una data del Tour Estivo
è stata appena data dal
sito ufficiale di
Bob, lo show confermato avrà luogo in Spagna esattamente il 14 luglio a Calella. Il concerto
si svolgerà al Jardín Botánico del Cap Roig nell'ambito del
"Festival Jardins de Cap Roig".
Altre voci parlano di un’altra data spagnola tra quelle dell’8 luglio a
Montreux, Svizzera e quella del 13 a Benicassim, Spagna.
C’è anche da notare che tra l’ultima data sudamericana il giorno 11
maggio a Mexico City e la prima data europea prevista per il 30 giugno a Tonbridge,
Kent, England per l’Hop Farm Music Festival, ci sono circa una
cinquantina di giorni liberi che potrebbero riservarci altre sorprese.
Il primo ad annunciare la data spagnola di Calella era stato il sito web del
quotidiano spagnolo
"El Periodico" .
Sao Paulo, Brazil - Credicard Hall -
April 21, 2012
1. Leopard-Skin Pill-Box Hat
2. Don't Think Twice, It's All Right (Bob on guitar)
3. Things Have Changed (Bob on harp)
4. Tangled Up In Blue (Bob on harp)
5. Beyond Here Lies Nothin' (Bob on guitar)
6. To Make You Feel My Love
7. Honest With Me
8. Every Grain Of Sand
9. The Levee's Gonna Break
10. A Hard Rain's A-Gonna Fall
11. Highway 61 Revisited (Bob on guitar)
12. Love Sick
13. Thunder On The Mountain
14. Ballad Of A Thin Man (Bob on harp)
15. Like A Rolling Stone
16. All Along The Watchtower
Belo Horizonte, Brazil - Chevrolet
Hall - April 19, 2012
di Fabio Augusto Silva
Belo Horizonte è una città di 5 milioni
di persone che continua a crescere senza un controllo pianificato, e
proprio nel mezzo ci sono le sue maestose antichità, le montagne
cristalline del Minas Gerais nel sud-est del Brasile, lontano dalle
splendide spiaggie atlantiche. L'oro è stato trovato qui nel 1704. Un
mucchio d'oro: circa 40 tonnellate, che hanno fatto la ricchezza di
diverse nazioni, Brasile escluso però... E' stata la più grande
corsa all’oro nella storia dell'umanità fino al 1849, quando nuove
miniere furono trovate in California, e tutta l'avidità, la fame e la
confusione si trasferì da quelle parti. Topazi, smeraldi, tormaline abbondano
anche qui, nelle grandi montagne di granito che rendono l'orizzonte di
Belo Horizonte sicuramente "belo", ma oltre all’oro furono trovate
immense quantità di ferro.
Bene, Bob viene da una terra dove il ferro era la prima risorsa, non è
vero?... Così, sembra che sia venuto nel posto giusto. Comunque, era
come se tutto il campo magnetico del posto lo avesse caricato, e lui
ci ha portato a fare un viaggio bellissimo, come vedremo, ragazzi io penso
che spettacolo di ieri sera, il terzo di questo tour, sia stato di gran
lunga il migliore fino ad ora, anche se i due precedenti sono stati
abbastanza belli.
1) Lo spettacolo nella Chevrolet Hall (oh Dio, questi nomi ...) è
iniziato con "Leopard Skin Pill Box Hat ". E' sicuramente un pezzo
divertente, una canzone funky, che ha davvero scosso la folla, ma uno
continua a chiedersi perché Bob decide di scegliere questa particolare
canzone come apertura ai suoi concerti in questi ultimi anni.
Beh, credo che lui può fare quello che vuole, e non si lamenta nessuno.
E
il suono andava bene, comunque. Quindi ... teniamola in lista.
2) Poi ha lasciato la tastiera, ha preso la chitarra e iniziato "It’’s
All Over Now, Baby Blue". Agli inizi sembrava solo una replica delle
sere prima, ma, subito dopo la seconda strofa, Bob ha mostrato che
stanotte era la notte buona: ha fatto la chitarra solista, ha piegato
le ginocchia, le labbra, ha guardato i rappresentatnti dei media con il
coltello fra gli occhi - occhi a lama di rasoio - e ha fatto alcune
improvvisazioni, spendendo più tempo del solito per questa canzone, come
per annunciare che la band che era davvero in grande spolvero e aveva
una gran voglia di
suonare.
3) Poi al centro della scena, senza chitarra, solo l’armonica, ha
cominciato a mostrare a tutti quelli intorno questo suo nuovo linguaggio
del corpo,
piegare le ginocchia, spalancare le braccia, toccarsi il petto con la
mano sinistra, mettendo la destra sui fianchi, con un sorriso, una sorta
di sorriso,
la messa a fuoco della vista su un vasto paesaggio nella sua mente, così
ha iniziato una densa, tesa, versione blues di "Things Have Changed".
Sta cercando di imitare Chaplin, con questo nuovo
maneirismo, con il modo di muoversi come un burattino, col suo abito
nero, il cappello bianco che sicuramente trasformano questo "nuovo
Dylan" del XXI secolo in un personaggio tanto solido ed importante come
gli altri sei (o sette? o otto?) personaggi che ha già interpretato in
una carriera che dura da mezzo secolo. E questo tipo particolare, come
tutti gli altri precedenti, ha anche qualcosa a che fare con Hollywood,
non solo perché questo ha preso un Oscar (era proprio lì, sulla
tastiera, di fronte a noi). E' stata una infernale versione di questa
canzone che sta diventando davvero molto comune nella set list, e sempre
aveva un suono eccezionale per me.
4) Non so se è stata la mia immaginazione ma la versione di "Tangled Up
in Blue" che è seguita è stata sicuramente in cinemascope, fatta per il
grande schermo: è stata davvero come un film con Bob che cammina lungo i
binari, pieni di sangue, sudore e lacrime. Il modo in cui
ha pronunciato "pipe" valeva il prezzo del biglietto - e anche se è un "Tipo
silenzioso", può sicuramente dare voce a tutte le nostre fantasie
d'amore spezzate,
o, il che è peggio, con le realtà degli amori finiti... Ma il fatto è
che,
come tutti voi probabilmente già sapete, alcuni produttori brasiliani
hanno appena comprato i diritti per fare un film dalle canzoni di Blood
on the Tracks, bene, Bob ha fatto un film intero con una sola
canzone....
Milena, un elegante, gentile e dolce ragazzina di DODICI anni era vicino
a me, in prima fila, mentre la splendide, sorprendenti ragazze dai 19 ai
21 anni Helena, Gabriela e Natalia, che splendevano nel pieno fiore
della loro giovantù ribelle, erano venute allo spettacolo, con
l'edizione brasiliana di
“On the Road” sotto il braccio (ma questo non può essere visto come una
coincidenza, perchè, un'ora prima dello spettacolo, il traduttore del
libro in portoghese
stava firmando quel libro in una bella libreria ad un isolato di
distanza dalla venue del concerto - e questo traduttore sembra
essere colui che sta scrivendo queste righe ora). C’era anche un ragazzo
quasi 60 anni che ha visto Bob per la prima volta durante la Rolling
Thunder Revue al Boston Garden nel giugno del 1975 ("lo spettacolo
pomeridiano"
come ha sottolineato) e Rogerio, un ragazzo che si avvicina ai suoi
fifties, grande Dylan conossaieur, erano, fianco a fianco con il cugino
di 14 anni di Milena, che conosceva ogni parola che Bob cantava come se
fossero state stampate nella sua anima. Eravamo i passeggeri di questo
viaggio magico, quando Bob improvvisamente ha lasciato l'auto abbandonata
nel West ...andando verso una sorta di porto, dove la sua nave era
pronta a partire con le vele spiegate...
5) E infatti "Beyond Here Lies Nothing" è seguita, abbastanza forte da
buttar giù tutte le finestre, e ogni finestra è fatta di vetro. Versione
grande, molto meglio di quella di Brasilia di due notti fa, almeno a mio
parere. Forte, stretto, con Bob alla chitarra (credo - non ha preso
alcun appunto, spero che la memoria non m'inganni ...) tutto ciò che
posso vi posso assicurare è che il capitano non dice niente, ma dimostra
l'affetto per tutti coloro che hanno navigato con lui, perchè sembra che, dopo tutti i pericoli
incontrati nel viaggio, è stato così gentile di portarci tutti su
un’isola remota, forse Black Diamond Bay.
6) Dopo che lui ci ha condotto attraverso questo tipo di tempesta
che era "Beyond", Bob improvvisamente si trasforma in pianista, suonando
un valzer in modo così malinconico da sembrava un fantasma.. Avete mai
visto un fantasma?... In "Spirit of the Water", Bob piegato sulla
tastiera ha realizzato una serie di improvvisazioni di tipo jazz e, per
me, è stato davvero come se avesse suonato come il pianista del casinò
fantasma, rifiutando di fermare il suo suono, anche in una decadente
stanza vuota, come in una poesia di Lawrence Ferlinghetti. Ma la camera
era ben lungi dall'essere vuota, ragazzi! Comunque, la mia impressione è
che tutti eravamo come sospesi tra due mondi.
7) Poi, dopo lo spirito dell'acqua è stata la volta dell’acqua alta.
“High Water (for Charlie Patton) e Bob ci ha portato in un'altra strana
città nel suo paesaggio mentale, e tutto ad un tratto ci siamo trovato
in piedi, quasi
a fluttuare, nel diluvio, con la compagnia spaventosa di Charlie
Patton. Bob è stato davvero brillante, e lui e la band sono stati
davvero cazzuti in
questa particolare versione di "High Water", non così rock e tempestosa
come l’avevamo conosciuta su "Tell Tale Signs", in quanto il mandolino
le ha dato una sorta di sapore country, ma è stata comunque densa e
abbastanza "significativa".
8) Quando l'acqua finalmente è stata prosciugata, l’incubo marino era
ben lungi dall'essere passato, e tra i relitti del villaggio di Charley
Patton, Bob ha trovato un collegamento stretto e ci ha spinto a ... oh,
Dio "Desolation Row". Poi il fantasma del bluesmen deceduto nel Sud è
diventato un
equipaggio sovrumano di Cenerentole, Romei, Einstein, Casanova, e il
dottor Filth è comparso senza preavviso, come se si trattasse di un
normale dolore che ti spinge al suicidio... E loro erano tutti presenti
nella dolce e suadente melodia di Bob, tornato alla tastiera, con un
fraseggio che ha punteggiato ciò che poteva anche essere un incubo, un
re del sogno lisergico - e non chiedetemi perché, ma giuro che mi son
venuti in mente Jerry Garcia ed i suoi Grateful Dead. Ma eravamo tutti
grati e vivi però. Grazie ancora una volta, Bob. C'è qualcosa che
possiamo fare per te? Ma, lui continua a sorridere, portando una delle
sue mani fuori dalla tastiera e lasciando l’altra sospesa nell’aria per
un pò come in una mossa di karate al rallentatore, con l'altra mano sul fianco, o
quasi seppellita in tasca,
mettendo la mano sinistra sul petto per ringraziare l'allegria della
folla,
sorridendo, sorridendo, come se fosse travestito da Robin Hood che suona
il suo violino elettrico.
9) “Honest With Me” è stata onesta, abbastanza giusta, ma in qualche
modo, sembra un pit stop durante il viaggio nel quale Bob ci stava
portando.
10) Ma "Simple Twist of Fate" è esplosa come un quadro vivente, di nuovo
come in un film dipinto con "solo" le qualità della voce e della musica,
e ci siamo stati davvero in quel vecchio albergo strano con il neon che
brucia attraverso il beat-up tempo, e poi era come se Bob avesse avuto
la faccia dipinta di bianco come nella Rolling Thunder Revue, tranne che
ora era il suo volto. I suoi denti bianchi lampeggiavano mentre
diceva ogni parola, facendomi sentire un formicolio scintillante nelle
ossa - ma non l'ho sentito solo io, ma anche tutte le belle ragazze
intorno a me, ed anche il ragazzo 60enne che aveva sentito questo
stesso brano al Boston Garden 37 anni fa - ho detto 37 anni fa, amici
miei!
11) Ma il viaggio era sicuramente doloroso, e anche lento, così Bob è
salito di nuovo sulla Cadillac, come nella pubblicità, e ci ha portato
dritti sulla Highway 61, e quando le ruote erano in fiamme, (un amico di
Woodstock mi aveva chiamato nel pomeriggio dicendomi che il grande Levon
Helm se n’era andato), stavo dedicandomi questa canzone per lui, e spero
che Bob mi perdoni se ho avuto il coraggio di farlo senza il suo
consenso. Quando il telefono suonò, e la ragazza dolce di Woodstock mi
informò della triste notizia, ho subito pensato alle altre volte:
“Richard Manuel è morto", "Rick Danko è morto" " Richard Farina è
morto", "Victor Maymudes è morto". Cazzo, basta, chi
dovrà andare da Bob a dirgli queste notizie?
Non lo so - Quello che so è che lui è ancora in circolazione e
sicuramente non c'è modo migliore di questo per onorare tutti questi eroi
defunti nella vita di Bob.
12) Poi il lungo viaggio è continuato, fino a questa vecchia e misteriosa
zona ad ovest della città, con alberi africani torturati dal vento
caldo, e lui che sembrava una sorta di impresario di pompe funebri, o
almeno "The Man in The Long Black Coat". Per me -. con tanti shows sulle
spalle, questo è stato il momento migliore della serata, felice di
averla sentita.
13) E la passeggiata ci ha portato ai piedi del Monte del Tuono.
“Thunder on The Mountain”, Il tuono rotolante aveva un suono pauroso tra
le nuvole nere che circondano la sua cima, ma Bob aveva deciso di
salire comunque sulla montagna. E poiché egli era in questo luogo di
grandi montagne che è il Minas Gerais, ci ha consegnato un solido rock,
quasi come se fosse stata fatta prima della Fondazione del mondo.
Grande, tuonante versione, con Bob che interferiva nel ritmo naturale
del fraseggio della canzone con la sua lunatica tastiera, molto
personale, che ha fatto fare a Tony Garnier un grande sorriso.
14) "Ballad of a Thin Man" - si può avere di meglio? Penso che questa
canzone rappresenti come Dylan si senta bene in questi giorni -
rilassato,
felice, contento di se stesso e dei suoi personaggi "vecchi e nuovi", il
pubblico ha potuto vedere ed apprezzare i suoi nuovi movimenti da
marionetta, braccia aperte, la gestione dei due microfoni e
dell'armonica,
ascoltando gli echi della sua voce negli anelli di fumo della sua mente
....
15) Quindi, "Like a Rolling Stone" completamente diversa da due notti
fa,
grazie, specialmente al pubblico, che la cantava a squarciagola,
urlando ogni parola, tutto la band è rimasta sorpresa: tutti guardavano
con grandi occhi aperti e sorridevano molto tra loro e al pubblico. Poi
Bob semplicemente non cantava il coro "How does it fell” solo per
lasciare che il pubblico cantasse per lui. TUTTI cantavano! Ogni persona
del pubblico, di qualunque età. Per molte persone istantaneamente
divenne una notte storica, di quele da ricordare. E Bob ha sicuramente
sentito tutta quell'energia! Chiedete a lui, se volete!
16) Quindi, "All Along the Watchtower". beh, sai, è un sacco di tempo
che aspettiamo che Bob la tolga per un pò dalla set list, ma sembra non
volerla più togliere, ha trovato il modo perfetto per compiacere la
folla con questa sequenza finale perfetta, credo. E' stato fantastico, e
tutti hanno di nuovo cantato insieme.
17) Se ne sono andati, e dopo un pò sono tornati per un’alta pietra
preziosa, una grande versione di Rainy Day Women. Ragazzi, dovevate
essere qui a vedere i volti sorridenti e luminosi che dicevano tutto. E'
stato un viaggio infernale, attraverso le sventurate montagne fino ad
arrivare alle
porte dell’ Eden.
Cari dylaniati della Maggiesfarm,
lunedì 23 aprile, al caffè letterario di Villacidro (piazza Zampillo,
ore 19), in Sardegna, canterò alcune canzoni di Bob Dylan in un reading
dell’attore Giacomo Casti che ripercorre (in un’oretta) la vita e il
pensiero di Antonio Gramsci. Che c’entra Gramsci con Dylan? Quasi
niente, a parte che entrambi sono due occidentali piuttosto critici con
la società occidentale. Eppure, lo strano incontro è in qualche modo
sorprendente. Tanto che mi ha indotto a tentare la traduzione di alcune
canzoni: ve le inoltro in allegato, se vi piaceranno mi piacerebbe che
trovassero posto nell’apposita sezione di Maggiesfarm dedicata alle
traduzioni dylaniane.
Le canzoni tradotte:
All I really want to do (Tutto ciò che voglio fare)
The times they are a-changin’ (Aria di cambiamento)
Blind Willie Mc Tell (idem)
The Groom’s still waiting at the altar (Lo sposo è lì che aspetta
all’altare)
Not Dark Yet (Non è ancora buio)
Con stima e affetto, Marco Noce
Ti ringrazio per il
paziente e meticoloso lavoro svolto, so che non è facile tradurre Dylan
rendendogli il suo senso originale delle cose, complimenti caro Marco,
queste pagine sono sempre a disposizione per quelli come te che cercano
di dare qualcosa in più sul Nostro Bob.
Belo Horizonte, Brazil - Chevrolet
Hall - April 19, 2012
1. Leopard-Skin Pill-Box Hat
2. It's All Over Now, Baby Blue
3. Things Have Changed
4. Tangled Up In Blue
5. Beyond Here Lies Nothin'
6. Spirit On The Water
7. High Water (For Charley Patton)
8. Desolation Row
9. Honest With Me
10. Simple Twist Of Fate
11. Highway 61 Revisited
12. Man In The Long Black Coat
13. Thunder On The Mountain
14. Ballad Of A Thin Man
15. Like A Rolling Stone
16. All Along The Watchtower
Le parole di Bob per Levon sul suo
sito
clicca qui
19 Aprile 2012
In reazione alla dipartita di Levon, è stato un mio grande amico fino
alla fine, uno degli ultimi grandi spiriti della mia e di qualsiasi
altra generazione, ". è davvero triste parlarne. Ricordo ancora il primo
giorno che l'ho incontrato e l’ultimo giorno che l’ho visto. E' passato
molto tempo da allora e insieme ne abbiamo passate tante. Mi mancherà, e
sono sicuro che mancherà anche a moltissimi altri".
La domanda mi è venuta spontanea quando ho visto le parole di Bob per
Levon pubblicate sul suo sito. Per dire la verità la domanda me l’ero
già fatta quando Suze se ne andò, allora mi chiesi perchè non ci fu
nemmeno una parola da parte di Bob in ricordo di una delle persone che
probabilmente diede uno dei più grandi contributi all’inizio della sua
carriera artistica. Non seppi darmi una risposta allora e non me la
so dare nemmeno ora. Non posso pensare che Suze fosse diventata così
lontana ed indifferente per Bob da metterla nel dimenticatoio, come una
delle tante persone conosciute ai tempi del Village per le quali non
valeva la pena spendere una parola. Mi piace di più pensare che il
silenzio di Bob in quella triste occasione sia stato dovuto ad un
feeling particolare, un pudore personale ed intimo che non gli abbia
permesso di “mettere in piazza” nemmeno una parola, mentre per Levon è
stato diverso, lui è stato un grande amico di Bob, compagno di molti momenti musicali, importanti e
non, ma non penso che Levon sia stato per Bob un compagno di bravate
come Bob Neuwirth. Mi fa davvero piacere che Bob abbia ricordato Levon,
così come ancora oggi un pò mi girano le palle per quel brutto e dannato
silenzio su Suze, perdonatemi anche se non siete d'accordo, ma così la
sento e così la dico.
LEVON HELM: THE LAST WALTZ...un
piccolo ricordo
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Venerdi 20
Aprile 2012
Levon se n'è andato
May 26, 1940 ~ April 19, 2012
Levon Helm passed peacefully this afternoon.
He was surrounded by family, friends and band mates
and will be remembered by all he touched
as a brilliant musician and a beautiful soul.
Levon Helm, batterista di "The Band" è
morto
clicca qui
Chi avrebbe pensato che eri ancora in grado
di fare ancora una volta questa canzone?? Voglio dire, il signor Helm
perso la sua abilità a parlare quando si ammalò di cancro alla gola, ma
contro tutti gli ordini medici: Canta ancora!! Non so cos'è successo, ma
Dio: Grazie!! Sei un bravo ragazzo, dopo tutto :-) (Anonimous)
Brasilia, Brazil - Ginasio Nilson
Nelson - April 17, 2012
di Eduardo Bueno
Bene, finalmente dopo quattro tour in Brasile, Bob è venuto
nel cuore dell’antico altipiano brasiliano (800 milioni di anni), il
Planalto Central, nel mezzo del quale si trova la cosiddetta città
"futuristica" di Brasilia che non è solo la capitale del Brasile, ma
anche la capitale della corruzione in Brasile...
Rubano un sacco qui, ragazzi, potete scommettere! E questa volta
qualcuno di loro ha rubato anche l'acustica del quel ridicolo luogo chiamato
Nilson Nelson Arena. Nilson Nelson? Oh, andiamo...
Ma, in un certo senso, a chi importa? Per chi, come me, che era in prima
fila non solo non era molto facile vedere Dylan perfettamente, ma anche
ascoltarlo.
La cosa è che lui si poteva sentire, che è sicuramente una benedizione,
ma non si poteva sentire assolutamente niente del suono della band per
la pessima acustica.
Credo che ci saranno state circa 5.000 persone in quel luogo orribile.
Lo spettacolo è iniziato esattamente alle 9.30 pm.
1) Bob ei ragazzi hanno aperto con una bella, ma non speciale, versione
di
" Leopard Skin Pill Box Hat". Eddie Segwick non c'era - non c’è mai
stata. Ma questo stesso luogo, una volta era pieno di giaguari che sono
i cugini sudamericani del leopardo. Ci sono stati fino al 1960, quando
Brasilia è stata costruita nel bel mezzo del nulla, poi sono stati tutti
braccati
e si sono estinti.... Beh, sembravano vivere di nuovo in questa strana
apertura...
2) La seconda canzone è stata "Don’t Think Twice", in questo tipo di
paese della luce che va e viene è un modo di agire che sta diventando
abbastanza comune ultimamente. Non credo che questa versione abbia reso
piena giustizia al vecchio suono, ma si sa, è solo un parere
personale...
3) Terza canzone: "Things Have Changed", primo vero momento forte dello
show, almeno per me. Bob al centro della scena, muovendosi come una
marionetta a cantare di questo mondo pieno di pazzi in questi tempi
strani. Abbiamo davvero il feeling come marionette, anche se non ci
rendiamo conto di chi sta tirando i fili... Beh, almeno questa volta le
corde erano nelle mani di Bob crooner, e lui ha cantato con il cuore e
l'anima.
4) Quarta canzone: "Tangled Up in Blue". Ebbene, l'uomo: egli non solo
ancora non se ne frega: sembra come senta ancora il dolore della
separazione, che spezza il cuore e lascia un cavatappi nel cuore: ogni
parola è stata cantata come se fosse stata incisa nella sua anima.
Versione Grande.
5) Poi la mia prima versione live di "Beyond Here Lies niente" e in un
modo, per me, che suonava ancora meglio rispetto al disco, e non mancava
per niente la fisarmonica di Hidalgo. Non è stata meravigliosa ma era
molto buona.
6) "Simple Twist of Fate", la canzone compagna di "Tangled Up In Blue" è
seguita ed ho pensato che era superba. L’ho già ascoltata molte volte -
una decina di versioni live, e questa in particolare è stata la migliore
per le mie orecchie, dopo tutti questi anni ... Se io sono nato troppo
tardi, la colpa è solo di un simple twiat of fate... etc.
7) "Summer Days" utilizzata per salire di tono in altri spettacoli che
ho visto (specialmente proprio qui in Brasile, nel 2008), ma non questa
volta. Beh, la colpa era dell’acustica del locale, la peggiore che abbia
mai sentito. Non riuscivo a sentire un unico accordo suonato dalla band.
Ma a quanto pare, sembrava essere solo una pantomima rockabilly, potente
come sempre, almeno credo...
8) La candida, dolce-amara sinfonia che è "Spirit on the Water"
ha sofferto dello stesso problema. Bob ha cantato magnificamente, ma,
non so, qualcosa mancava nell'insieme, tra cui il suono della band!
9) "Honest With Me" - mi chiedo chi voglia essere onesto? Credo che
fosse buona come una volta , ma nessuno nelle prime quattro righe poteva
sentire qualcosa suonato dalla band, e non è una canzone che Bob ha
scritto apposta per
essere eseguita “a cappella” con solo la sua voce (tutto ciò che abbiamo
potuto sentire), vero? Quindi, non posso "giudicare", ma penso che
questa parte "centrale" sia stata la parte più scarsa dello spettacolo.
10) Ma poi, oh men, una superba, meravigliosa, versione magica di "Hard
Rain A-Gonna Fall ", con il pubblico a cantare insieme il ritornello!
“It’s a hard, It’s a hard....etc! Di fianco a me c'erano quattro
ragazzi, avevano tutti 14 ANNI!! La canzone è tre volte più vecchia di ognuno di loro!
La somma delle età dei quattro ragazzi era uguale all’età della stessa
canzone! Mentre ritornavo a casa ho visto una coppia di 60enni! In un
certo senso il sogno di Dylan, avere tutti i tipi di pubblico, di tutte
le età! Lui sembrava Rimbaud che recitava le sue poesie!
Era la poesia francese simbolisticamente tradotta in una melodia
folk-rock. Il primo clou dello spettacolo, a mio (e di molti altri
"Dylanofili) parere... Credetemi sulla parola!
11) Quindi "Highway 61", che fa saltare le scintille come sempre e,
infine, forse grazie a qualcuno laggiù, nella sala di controllo, siamo
stati in grado di sentire anche il suono e, nella nonostante l'acustica
orribile (che qualche senatore ha probabilmente rubato per usarla al
matrimonio del figlio... eh eh eh), infine, suonava goooood.
12) Poi, oh, ragazzi, è possibile nascondere il volto nei fazzoletti,
perchè Bob offerto una versione wooooooooonderfulllllll di "Blind Willie
McTell", abbastanza forte da far piangere un uomo adulto. E' stata
fantastica, magica, spettrale, profetica. Sembrava almeno buona come la
versione che ha presentato nella cerimonia per onorare Martin Scorsese a
Los Angeles, credo il 12 febbraio (o gennaio?) di quest'anno, l'unica
canzone di Dylan eseguita in pubblico quest’anno (per quanto ne so io)
prima di aprire
questo il Tour 2012 a Rio de Janeiro, domenica scorsa. La prima volta
che ho sentito questa canzone dal vivo, nonostante abbia visto più di 70
show di Bob. Forse qualcuno tra il pubblico vede ancora "il fantasma
delle navi schiaviste", dal momento che il Brasile è stata l'ultima
nazione
sulla Terra ad abolire la schiavitù e quello che ha ricevuto il maggior
numero di schiavi di tutti i tempi (cinque milioni di schiavi sono stati
portati in Brasile dal 1532 fino al 1888).
13) Poi una torrida, veloce, fragorosa versione di.. "Thunder on the
Mountain", e abbiamo potuto sentire di nuovo la band...
14) "Ballad of a Thin Man" eseguita con molto effetto di eco sulla voce,
cosa che è diventata ormai una prassi comune per questa canzone.
Semplicemente perfetta, a mio parere, con Bob come un croupier che getta
le sue carte al pubblico estasiato, al centro della scena, cercando
come una statua, oh, mi dispiace, volevo dire come una leggenda vivente,
splendente, felice, sicuro, completo, pieno di sentimento, sincero e
fedele come il fuoco, come il ghiaccio!
15) Quindi "Like a Rolling Stone" con lui alla tastiera, ma soffia nella
sua
armonica come mai aveva fatto prima, quattro cori, e negli ultimi
versi, ha fatto esplodere l'armonica tra ogni riga. La prima versione
che credo, renderà questa versione di Brasilia così unica. Spero che
qualcuno l'abbia registrata. Io sono tecnologicamente troppo scarso per
fare queste cose. Spero che qualcuno la metta su You tube al più presto.
Vale la pena di sentirla amici! Lo giuro!
16) Come al solito, "All Along the Watchtower" è venuto dopo ed è stata
anche potente, Bob al centro, danza, movimento, quindi prende la
chitarra
per suonare come un ragazzo all’inferno! Questo era troppo grande.
Poi loro sono andati via e quelli che pensavano di conoscere le modalità
degli spettacoli hanno immmediatamente pensato: Beh, è così, è tutto
finito, baby blue...
17) Beh, avevano torto, dopo quattro minuti di ovazione in piedi, Bob e
la sua band sono tornati per una divertente groovy, funky, versione
esilarante di " Rainny Day Women # 12 & 35", come se fosse un messaggio
per noi: tutti devono sballarsi!
Specialmente, naturalmente, i corrotti senatori brasiliani, in questo
caso,
letteralmente lapidati, naturalmente!
Quindi, alle 11.10 pm, dopo esattamente 1 ora e 40 minuti di musica e 17
canzoni era davvero finita.
Ma ci saranno altri quattro spettacoli in Brasile, il paese con il più
alto costo di un biglietto al mondo, che ci crediate o no (300 dollari USA
per un biglietto, beh, qualcuno deve pur pagare per il week end del figlio
del senatore! Questo per ora è tutto, gente!
La voce di Levon - di Ezio Guaitamacchi
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Giovedi 19
Aprile 2012
Rio de Janeiro, Brazil - Citibank Hall
- April 15, 2012
di Fernando Viotti
Citibank Hall, Rio de Janeiro, ore 20,45. Quindici minuti prima
dell’inizio della versione 2012 del Bob Dylan "Never Ending Tour",
avendo dato un’occhiata presso la sede del concerto, penso che stasera
Bob suonerà in un teatro mezzo vuoto.
Difficile pensare che qualcosa di simile ai due concerti brasiliani sold out possa
accadere anche qui a Rio, anche perchè i prezzi dei biglietti sono alti e
potrebbero causare l’assenza di molto pubblico. Una spiegazione migliore
è la ben nota abitudine dei "cariocas", (i nativi di Rio), di essere
sempre in ritardo per gli eventi, come in realtà è accaduto, infatti quando Bob
ha dato il via al concerto con Leopard Skin Pill-Box Hat, quasi tutte le
sedie sul frontale del palco erano occupate.
Questo tradizionale pezzo d’apertura mostra Bob e la band in buona
energia, ma alla fine la canzone è stata piatta. Tuttavia, il secondo
brano, It Ain’t Me Babe, che ripete la seconda canzone come nell’ultimo
concerto in Rio nel 2008: Bob con la chitarra, questa volta con Charlie
Sexton al suo fianco, ad avviare uno scambio di frasi che sarebbero
sfociate brillantemente in alcune canzoni seguenti più tardi.
Poi una versione bellissima di Tangled Up In Blue. Bob canta forte e
chiaro e procura piacere al pubblico con alcuni assoli di armonica. Dopo una
versione piatta di Things Have Changed, la band ha reso meglio in The
Levee’s Gonna Break. Tony e Charlie di fronte a Bob per tutto il tempo,
mentre lui aveva la testa china sulla sua tastiera Korg, dando un ritmo
più veloce di quella originale, e con la parte strumentale allungata
come in una jam. Una grande prestazione, ma non così gradita al pubblico
locale, a quanto pare non così familiare con i brani di Together Through
Life ( Nota di Mr.Tambourine - in realtà la canzone si trova su Modern
Times). Beyond Here Lies Nothin' ha mostrato il suo grande potere quando
suona dal vivo, seguita da uno dei punti culminanti della notte, con una
gran voce, più chiara del solito, Bob ha cantato dall'inizio alla fine
Desolation Row, ha pronunciato ogni sillaba in modo stressato fino all’
ultimo coro ("de-so-la-tion-rooow"!), eseguendo la canzone in un modo
molto simile (ma meglio!) alla versione del famoso Mtv Unplugged del
1994.
In Summer Days, Bob ha dato spazio alla band per pochi minuti, come
aveva già fatto in passato qualche volta, osservandola enigmaticamente
da un angolo, a volte sembra voler risaltare in mezzo alla band in
qualsiasi momento, mentre tamburellava impaziente con le dita. Poi è
tornato alla chitarra, questa volta per scambiare qualche frase con
Charlie su una versione sorprendente di Simple Twist Of fate, altro
fiore all'occhiello della serata, quasi come l'originale, ma forse non
così drammatica, e senza dubbio meno morbida. Forse come risultato dei
quasi quarant'anni di distanza del dolore che ha dato alla luce il
brano.
Un momento di piacere per il pubblico, come al solito, con Highway 61,
una piccola pausa con Forgetful Heart, e poi il warm up di Thunder on
the Mountain prima dell’ultima attrattiva della notte. Una
provocatoria, entusiasmante e bizzarra performance di Ballad of a Thin Man,
con Bob che oscillava tra i due microfoni, quello al centro e quello sul
lato sinistro del palco, di fronte al gruppo mentre la sua apocalittica
voce risuonava con diversi effetti sonori. Dopo di queste, ha iniziato
improvvisamente e frettolosamente i pezzi di chiusura, Like a Rolling
Stone e una troppo rumorosa All Along the Watchtower, con due
prestazioni non all'altezza della grandezza di quelle canzoni
monumentali.
Alla fine, un grande concerto, ma non così fantastico, che ci ha
lasciato ancora con grandi aspettative, la curiosità e la nostalgia per
i prossimi spettacoli. Domani è ancora lontano, ma cerchiamo di
pazientare per vedere cosa succede a un miglio di distanza dalla
spiaggia di Rio, al "Teatro Nilson Nelson" nell’ entroterra brasiliano
nella notte di Martedì.
Un reporter incontra Dylan "camuffato"
e senza nessuna “security” a Rio prima dello spettacolo.
Bob Dylan da solo su Avenida Nossa Senhora de Copacabana, vestito con
giaccavento nera e cappello di lana in una giornata con 34º di caldo.
Cercare Bob Dylan per le strade di Rio è
l’equivalente di andare alla ricerca dell’Eldorado nel bel mezzo della
foresta Amazzonica. Come trovare questo tipo di Greta Garbo del rock,
tra ciclisti e corridori, marombados, mulatte, sargentellianas, turisti
francesi e tedeschi con le facce arrossate dal calore? Dylan non si fa
mai trovare, quale Santo mi avrebbe aiutato oggi? Eppure, per esigenza
professionale, non mi rimaneva altro da fare, cercare donchisciottescamente
Bob in quella meravigliosa domenica pomeriggio. La strategia è evidente: un tour
negli Hotels a 5 stelle di Rio.
Ho chiesto un pò in giro se qualcuno avesse notato un turista cammuffato
con abiti e jeans consumati, cappello calcato sulla testa, occhiali
scuri, magari con stivali nuovi di zecca, che aveva magari bevuto per il
caldo un buon bicchiere di cabernet sauvignon cileno fresco. Se la gente
vede uno con giaccavento e cappello di lana nella calura di Rio si
chiede subito il perchè e chi sei. Ma tutta questa strategica di ricerca è
servita solo a far passare un poco più di un'ora e mezza senza alcun
segno di entourage dylanesco da quelle parti, solo un forte odore di
lusso costoso ed esclusività.
Da Fasano Ipanema al Copacabana Palace è un salto. Da questo Hotel lui potrebbe
uscire dalla porta di sinistra prendendo la direzione per Avenida Nossa
Senhora de Copacabana. Uno dice disincantato: "Quel tizio là col
cappello e la giacca a vento assomiglia a Dylan". Proprio quello che mi
serviva, una traccia da seguire, ma poi il soggetto citato dal tizio si è voltato verso
il viale e mi si è congelato il sangue nelle mie vene, era proprio Bob
Dylan.
"È lui! È lui!" I secondi sembravano ore, la
strada sembrava più ampia, e Dylan si guardava intorno indeciso dove
andare, in piedi all’edicola di Inhangá Street.
Chissà che direzione prenderà mi sono chiesto, ma improvvisamente Dylan
ha puntato verso la nostra parte, in silenzio, come se fosse parte del
paesaggio, senza causare alcun curiosità fra le persone anziane e i cani
di Copacabana. Camminava con esuberanza, le mani in tasca. Ha fatto una
smorfia quando ha visto la mia macchina fotografica, ma non si è fermato, ha
continuato a camminare verso di noi e l'obiettivo sorpassandoci
rapidamente.
"Ehi, Dylan!" Era quasi sparito dalla strada quando si è voltato dicendo
con un ringhio: "Sei un fottuto paparazzi". “No, no, no, non
lo sono, credimi, te lo giuro”
gli ho detto. "Perché la foto?" Mi ha chiesto. "Per Facebook, e anche
per noi» ho risposto mentendo. Mi sono ritrovato faccoa a faccia con Bob Dylan,
e la
mia anima veniva torturata. "Perché?", ha chiesto ancora. «Perché tu sei
uno degli artisti più importanti del 20° secolo" ho risposto.
Il repórter di "Caderno 2'", Jotabê
Medeiros con Bob Dylan
E lui ha sorriso. Solo allora si è
rilassato. Ho chiesto alla ragazza che c’era con me di prendere la
macchina fotografica e di farmi una foto con lui. Le mani di lei tremavano,
la messa a fuoco sarà stata giusta? Tutto sembrava svanire
dall’emozione. Ha sorriso quando gli ho chiesto se si stava divertendo a
Rio. "I love it!" ha detto. Non sapevo più come tenerlo lì con noi. "Hai fame?"
gli ho chiesto. Dylan si è accarezzato la pancia con le mani, facendo il
gesto classico della pancia piena. "Non proprio." Ho sottolineato: "Sai, laggiù in
fondo a quella strada c’è una mensa con il classico vino italiano,
sembra un posto di lusso di quelli frequentati dai mafiosi, molto buono.
“Davvero?». Divenne interessato: "Per di lì?" ha chisto
indicando la strada. "Sì" ho risposto. "Okay",
ha detto lui sorridendo di nuovo, mentre si avviava in quella direzione.
Allora ho deciso di lasciarlo andare senza infastidirlo oltre.
Trentaquattro gradi all'ombra, e Dylan con la
giaccavento, il berretto di lana e gli stivali da cowboy. Ho
pensato che non era un gran travestimento per passare inosservati nel
caldo di Rio,
meglio pantaloncini corti, occhiali, cappellino a tesa lunga per coprire
bene il volto e cuffie dell’ iPod nelle orecchie. In taxi, le mani mi
sudavano ancora, il mio cuore era in subbuglio, ho guardato la città ed ho
sorriso come un bambino. Non ci credevo ancora, avevo incontrato e
parlato con lui, con Bob Dylan. Pubblicare il tutto
sarebbe stato come tradire la fiducia del vecchio Dylan? Penso di sì
solo se l'avessi fatto a scopo di lucro, ma non era il mio caso.
Quando io e la ragazza abbiamo lasciato l'hotel, il tassista, che stava vedendo la
nostra euforia, mi ha chisto: "Di chi state parlando?" Sentita la risposta,
ha dimostrato di conoscere la materia. "Ah, il signor Zimmerman! Il naso
grande, scommetto che lo hai riconosciuto per il naso, eh?"
un grazie per il tuo meraviglioso sito e, in risposta alla email letta
oggi dico - not dark yet-, grazie BOBBY
MARCELLO
ui
Mercoledi
18
Aprile 2012
Brasilia, Brazil - Ginasio Nilson
Nelson - April 17, 2012
1. Leopard-Skin Pill-Box Hat
2. Don't Think Twice, It's All Right (Bob on guitar)
3. Things Have Changed (Bob on harp)
4. Tangled Up In Blue (Bob center stage with harp)
5. Beyond Here Lies Nothin' (Bob on guitar)
6. Simple Twist Of Fate (Bob on guitar)
7. Summer Days
8. Spirit On The Water (Bob on harp)
9. Honest With Me
10. A Hard Rain's A-Gonna Fall
11. Highway 61 Revisited
12. Blind Willie McTell (Bob center stage with harp)
13. Thunder On The Mountain (Bob on guitar)
14. Ballad Of A Thin Man (Bob center stage with harp)
15. Like A Rolling Stone
16. All Along The Watchtower (Bob on harp)
(encore)
17. Rainy Day Women #12 & 35 (Bob on guitar)
Onore al merito caro
Otello, mi hai battuto sul tempo! Unica data italiana 2012, confermata
dal promoter italiano di Dylan D'Alessandro & Galli
clicca qui, Grazie, alla prossima, Mr.T. :o)
Che bello, alzarsi presto la mattina per andare a lavorare, aprire il
sito di
Maggie con cuore palpitante e...trovare la solita "scaletta riscaldata"
del
vecchio zio (nonno) Bobby!! Ma suonava a Rio o a Milano? E' aprile 2012
o novembre 2011?
Simone
Bob è quello dell'anno
scorso, la band è quella dell'anno scorso, la setlist è più o meno come
quelle dell'anno scorso, perchè dunque aspettarsi qualcosa di diverso?
Ce lo eravamo chiesti prima dell'inizio del tour ed ora abbiamo la
risposta, niente è cambiato. Ma questo non deve impedirci di ringraziare
il buon vecchio Bob per essere ancora in giro su tutti i palchi del
mondo, ma soprattutto ricordati caro Simone, che la serata "memorabile"
di Dylan è sempre dietro l'angolo. Io l'ho visto una ventina di volte in
concerto, ma come quella volta al Palatrussardi di Milano ( 3 ore e 1/2
di show nel quale Dylan ne ha fatte più di Bertoldo, dal ballare, al
ridere, al parlare con la gente, al correre per il palco, fare gli
assoli al posto di G.E.Smith) sarà difficile rivederlo. Ora c'è questo
Dylan, più pacato, più distaccato, forse anche più stanco, ma, per la
miseria, diamo a Cesare quello che è di Cesare, Bob non molla mai!
Sabato 21 Aprile 2012 - Ore 22:00 -
SCIMMIE - Via Ascanio Sforza 49 - MILANO
Lunedi 16
Aprile 2012
Rio de
Janeiro, Brazil - Citibank Hall - April 15, 2012
1. Leopard-Skin Pill-Box Hat
2. It Ain't Me, Babe (Bob on guitar)
3. Things Have Changed
4. Tangled Up In Blue
5. The Levee's Gonna Break
6. Tryin' To Get To Heaven
7. Beyond Here Lies Nothin'
8. Desolation Row
9. Summer Days
10. Simple Twist Of Fate
11. Highway 61 Revisited
12. Forgetful Heart
13. Thunder On The Mountain
14. Ballad Of A Thin Man
(encore)
15. Like A Rolling Stone
16. All Along The Watchtower
Film: For the Love of the Music: The
Club 47 Folk Revival
Il documentario si svolge intorno al Club 47, l'iconico caffè
in Harvard Square, ora
noto come Club Passim, dove Joan Baez, Tom Rush, Taj Mahal, Judy Collins
e molti altri hanno cominciato ad esibirsi nei primi anni del folk revival dal
1958 - 1968.
Nei
105 minuti di durata, il film presenta interviste con la Baez, Rush, Mahal, Collins,
Maria Muldaur, Geoff Muldaur, Jim Kweskin, Jackie Washington, Jim
Rooney, Peter Rowan e molti altri. Dispone anche di musica inedita e
fotografie rare, con Bob Dylan, Joan Baez, Eric Von Schmidt e altri.
Incluso nel film ci sono le registrazioni audio di due spettacoli
inediti di Bob Dylan, con "Talkin 'World War III Blues" e "With God on
Our Side", e una versione dell'inno "Glory Glory" eseguita da Dylan con
Eric von Schmidt. Questi filmati d'archivio sono stati registrate presso
il Club 47 e sono attualmente conservate nell'Archivio di Nuova Musica
Folk Inglese.
Joan Baez al Club 47 nel 1959
Il Documentario 'Club 47' esplora il periodo
di massimo splendore del famoso locale popolare di Cambridge hub Strum,
quando il Club 47 passò da umile caffè di Cambridge a mecca della musica
folk. Eppure, questa fantastica storia, non era mai stata raccontata
prima d'ora in dettaglio come nel nuovo film "For the
Love of the Music:. Il 47 Revival Folk Club"
Il mese di marzo 2011 è il mese
dell’esplosione di Rebecca Black, una tredicenne californiana che con un
brutto video, una brutta canzone e moltissimo auto-tune ha raggiunto la
celebrità su internet con 90 milioni di visite su YouTube e decine di
migliaia di copie vendute del suo primo (e molti sperano ultimo
singolo), “Friday”. Il video, piuttosto rozzo, naturalmente è diventato
oggetto di parodie, remix e cover, se ne contano più di una decina,
compresa una simil-Bob Dylan Version. .
La canzone,si dice essere stata scritta da Clarence Jey e Patrice Wilson,
ma qualcuno ha cercato di farla passare come canzone perduta di Bob
Dylan, comunque pare sia stata già nota al pubblico americano all’epoca della
marcia su Washington. A dimostrare questo fatto c’è un filmato dei Byrds
nella versione McGuinn, Crosby, White , Clark, Hillman e Clarke che
esegue questa canzone:
Friday – di Clarence Jey / Patrice
Wilson, 2011 N
“Friday” il singolo di Rebecca Black pubblicato dalla Ark Music Factory
è stato scritto da Clarence Jey e Patrice Wilson, e non è una
composizione perduta di Bob Dylan dai "The Basement Tapes", come è stato
riportato. La versione su YouTube che si presenta come la registrazione
perso da Bob ed accompagnata da un finto promo su etichetta discografica
Columbia, è in realtà una bufala cantata da Mike Bauer
. L'etichetta
discografica falsa è una versione ritoccata di un vero e proprio promo
del 1971 della Columbia negli Stati Uniti che si riferiva al provino di "Watching the
River Flow", Columbia 4-45409. Grazie a "Isis" per le informazioni.
Ed ecco il falso Dylan:
e naturalmente il testo:
7 a.m., waking up in the morning
Got to be fresh, got to go downstairs
Got to have my bowl, got to have cereal
Seeing everything, the time is going
Ticking on and on, everybody’s rushing
Got to get down to the bus stop
Got to catch my bus, I see my friends
Kicking in the front seat
Sitting in the back seat
Got to make on my mind
Which seat can I take?
It’s Friday, Friday
Got to get down on Friday
Everybody’s looking forward to the weekend
Friday, Friday yeah
Partying, partying (yeah)
Fun, fun, fun, fun
Looking forward to the weekend
7:45, we’re driving on the highway
Cruising so fast, I want time to fly
Fun, fun, think about fun
You know what it is
I got this, you got this
My friend is by my right
Hey i got this, you got this
Now you know it
Kicking in the front seat
Sitting in the back seat
Got to make on my mind
Which seat can I take?
It’s Friday, Friday
Got to get down on Friday
Everybody’s looking forward to the weekend
Partying, partying (yeah)
Partying, partying (yeah)
Fun, fun, fun, fun
Looking forward to the weekend
Yesterday was Thursday, Thursday
Today is Friday, Friday uhm..(partying)
We-we-we so excited
We so excited
We going to have a ball today
Tomorrow is Saturday
And Sunday comes afterwords
I don’t want this weekend to end
It’s Friday, Friday
Got to get down on Friday
Everybody’s looking forward to the weekend
Partying, partying (yeah)
Partying, partying (yeah)
Fun, fun, fun, fun
Looking forward to the weekend
Potremmo anche affermare con certezza che
in Italia abbiamo un paio di artisti che saprebbero interpretare molto
meglio la parte di Bob Dylan, ho in mente Al Diesan e Biagio Gagliano,
che darebbero un sacco di punti a questo volonteroso Mike Bauer, nel
doppiare Dylan. Esiste anche un'altro "fake" ad
opera di Mike Bauer chiamato "My Moment", stessa qualità di Friday ma
anche qui si sente che Dylan "suona male":
http://www.youtube.com/watch?v=S0IV8CeMpRM .
Ognuno si diverte come può, meno male che
queste cose a volte riescono a farci sorridere da tanto sono ingenue, ma
vi assicuro che se navigate un pò per il web troverete gente disposta a
giurare che la canzone è stata scritta da Bob, altri dicono in prigione
da LeadBelly e che Dylan l'abbia incisa come tributo ad Huddie, un sacco
di gente
disposta a giurare di aver sentito Bob cantarla nei luoghi più disparati
degli States, forse l'unico che non sa niente di tutto questo è proprio
Bob!
Sabato 14
Aprile 2012
Domani parte
il tour 2012
Domani sera alla Citibank Hall di Rio de
Janeiro in Brasile, il Nostro Bardo parte per il 2012 tour, con quindici
date che si concluderanno l’11 Maggio a Mexico City, poi attesa fino al
30 giugno per il salto in Europa per il tratto estivo del tour che
partirà dall’inghilterra con l’Hop Farm Festival. Finora nessuna data
italiana è stata messa in preventivo, e francamente sembra ormai davvero
tardi per poter sperare in una qualche comunicazione in tal senso.
Niente Italia per Dylan dunque? Staremo a vedere, come si dice la
speranza è l’ultima a morire. Certo che con i chiari di luna che sta
passando il nostro paese (a causa di chi o di che cosa è veramente
difficile da determinare, ognuno dice la sua e tutti hanno senpre
ragione come al solito, chissà se verrà un giorno nel quale qualcuno
dirà di aver avuto torto e magari si sentirà in dovere di chiedere scusa
perchè i suoi errori che si sono riversati sulle schiene dolenti di
moltissima gente che non aveva proprio bisogno di sovraccarichi), se le
amministrazioni di qualche luogo nominato avranno il coraggio di fare un
investimento turistico con Bob Dylan, altrimenti per quest’anno dovremo
accontentarci di leggere le recensioni che vertranno da altri paesi.
Comunque sia, la parola d’ordine è sempre “OTTIMISMO”, basta aver
pazienza e prima o poi qualcuno deciderà che non si può lasciarci senza
la nostra dose annuale di Bob. Nel frattempo seguiremo le recensioni che
arriveranno dagli show, sapremo se Bob è in forma, se è migliorato, se
gli arrangiamenti avranno subito qualche aggiornamento, o se invece
tutto sarà buono come lo scorso anno ma senza novità da segnalare.
Sembra che Bob Dylan avrà la stessa band di
supporto che lo accompagna negli ultimi anni. Questa formazione è uno
delle più fisse nella carriera di cantante. La costanza può avere una
ragione: questa è la migliore band per suonare le canzoni dylanesche. Mi
spiego.
Bob Dylan ha avuto diversi gruppi come band di supporto. Negli anni 60
(e fino al 74), il gruppo che lo accompagnava è diventato famoso in
seguito col nome di The Band. Nel 76, molti artisti sono saliti sul
palco con lui nella famosa "Rolling Thunder Revue", trasformando le loro
presentazioni in uno spettacolo catartico e di divertimento. Poi venne
la fase cristiana, che ha portato Dylan verso un approccio più soul e
nera alla sua musica. Negli anni '80 è stato in tour con Tom Petty and
The Heartbreakers, ed è stato accompagnato anche dai lunghi assoli
tipici dei Grateful Dead. E così via.
Per molti, The Band è stata il gruppo più importante per la musica di
Dylan. In realtà ha avuto un ruolo importante nellacreazione di "wild
mercury thion sound" che il cantante aveva cercato all'inizio della sua
fase elettrica. The Band ha sempre avuto un suono con caratteristiche
uniche, ma era formata da veri e propri talenti che erano diventati
faqmosi anche singolarmente, non c'è da stupirsi se nel tour del 1974,
negli shows di Dylan, The Band suonò anche alcuni brani loro, senza la
presenza di Dylan.
La band di supporto corrente di Dylan, però, non sembra che sia stata
creata per ottenere successo e fama. I musicisti sembrano essere
dedicato agli strumenti, dando la giusta quantità del loro talento.
Invece di usare la musica per mostrare ciò che sanno fare, usano le loro
abilità per rendere la musica un evento che sta accadendo. Questo non
significa che siano meno dotati o che The Band era formata da
egocentrici. Sono modi diversi di esprimere l'arte.
Con la band di oggi, la musica respira come vuole il cantante. Nella sua
autobiografia, Bob Dylan dice che poco prima di iniziare il tour con i
Grateful Dead, aveva trovato un nuovo modo di interagire con la musica e
accantonato l’idea di abbandonare le scene. Con la nuova tecnica, nel
modo di suonate insegnata da Lonnie Johnson, avrebbe potuto far
galleggiare un brano attraverso diverse variazioni della melodia.
Più che cambiare la melodia, Bob Dylan ha voluto esprimere sentimenti
diversi. E la sua band attuale è in grado di catturare questi
cambiamenti di umore e seguire lo stesso percorso del suo leader. Ma non
solo: la sua band suggerisce anche dei modi per testare nuova autonomia
con progressioni musicale spontanee, quasi da jam. (Ascoltate
attentamente l'ultimo verso di "A Hard Rain A-Gonna Fall." Come la
chitarra, che sembra essere timidamente sullo sfondo, presenta una nuova
melodia, che influenza Dylan nel modo di cantare. A poco a poco, Bob
abbandona il suo angolo facendosi coinvolgere dalla melodia
improvvisata).
Alla fine, questo è esattamente ciò che Dylan ha sempre cercato: la
spontaneità e la non paura di improvvisare. E' noto che nelle loro
sessioni di registrazione degli inizi a Bob non piaceva ripetere le
stesse versioni. Modificava sempre qualcosa ogni volta (tempo, il tono,
il fraseggio, ecc.) Ora egli è in grado di ricreare quel momento ogni
volta che è sul palco, senza dover dettare la rotta. Come rematori, i
suoi musicisti conoscono perfettamente quando è tempo di rallentare o di
accelerare.
Negli ultimi anni, Bob Dylan si è dimostrato particolarmente felice
quando è sul palco. Improvvisi, i sorrisi inaspettati fanno parte con
successo del programma corrente. Egli soccombe ad alcuni tipi di
tecnologia, come l'armonia unica del microfono e fa eco al suo
divertimento.
Che cosa possiamo aspettarci dagli shows di Dylan è difficile da dire o
definire. Ma sappiamo che non lo dimenticheremo mai. Bob Dylan and His Band
Tony Garnier, l'attuale bassista Dylan, è entrato nella band il 10
giugno 1989 ed è il musicista che più di tutti ha suonato con Bob, quasi
3.000 concerti). Dalla sua entrata, molti musicisti sono passati sotto
il ponte di Bob, fino ad arrivare alla formazione dylanesca che abbiamo
oggi:
Stuart Kimball - chitarra
George Receli - batteria
Charlie Sexton - chitarra
Don Herron - violino, mandolino, tromba e pedal steel
Dopo quattro anni, Bob Dylan torna in Brasile per sei concerti in cinque
città. Con questa notizia, e proporzionalmente con l'euforia dei fans,
cresce la critica di coloro che non capiscono perché andare ad un
concerto di un artista, per certi versi, è finito da tempo (sia
nell'arte che nella vita).
Per prima cosa, bisogna sapere che, a differenza di molti artisti degli
anni '60, Bob Dylan è ancora contemporaneo. Nelle sue esecuzioni non c'è
spazio per la nostalgia. Le sue performance non sono un passaggio a volo
radente sulla sua carriera, ma ogni volta è il donare i suoi testi e la
sua musica in modo sempre nuovo. Sì, ci sono pezzi che fanno riferimento
a vecchi stili come il country ed il bluegrass, ma questo non vuol dire
che non stia rivedendo il suo lavoro.
Vedere Bob Dylan dal vivo è come assistere alla creazione della musica
in quel momento. Sul palco, il lavoro dylanesco non esiste: succede. In
alcuni casi, è chiaro che il cantante sta facendo dei tentativi in
direzioni diverse, forse alla ricerca di nuovi pasdsaggi che portano a
nuove riletture. Non sempre funziona, è vero (ma questa cosa, a detta di
molti fans, non è strettamente negativa). Ma quando avviene la magia, il
momento è indivisibile e infinito.
Questa tendenza all'improvvisazione è una caratteristica che viene data
da Bob in tutta la sua carriera, e sarebbe stupido che vanificasse se
stesso con gli arrangiamenti originali. Non aspettatevi gli stessi
ritmi, le stesse melodie, andrete ad assorbire qualcosa di nuovo e di
diverso, che non si può associare con niente di già conosciuto. Uno
spettacolo di Dylan dovrebbe essere assimilato a poco a poco, come un
complesso copione di un film, ma ti dà un piacere che dura molto di più
rispetto al film.
Il cantante è di poche parole col pubblico. Ultimamente, il suo dialogo
si riduce quasi esclusivamente alla presentazione della band. In tutto
lo show c’è solo un "nanogesto" per esprimenre il suo ”grazie”. Bob
Dylan non seguire lo stesso protocollo degli altri musicisti
internazionali, che sono tenuti a pronunciare le parole di rito sulle
bellezze naturali del Brasile. Lui offre uno spettacolo circense con una
presentazione quasi immobile. Lui è un poeta musicista / e il suo senso
con le parole lo porge ionsieme ai suoni.
Le parole escono dalla sua voce precedente. Bob Dylan ora ha aggiunto
una forte raucedine nella sua voce nasale. Il suo modo di cantare e
l'influenza poetica , inoltre, non aiutano il flusso della melodia. Ma
più importante che essere "musica per le orecchie", l’ interpretazione
dylaniana manifesta l'intenzione dell'artista. La musica è espressione
umana, ma che non sempre si mostra nello stesso modo. Per raccontare la
stessa storia, possiamo adottare un tono eccitato, triste, confessionale
o anche ironico. E così può essere la voce mentre riesegue le sue opere.
Ogni giorno una interpretazione. Ogni giorno un’intenzione.
Hey, maybe I'll dye my hair
Maybe I'll move somewhere
Maybe I'll get a car
Maybe I'll drive so far
They'll all lose track
Me I'll bounce right back
Maybe I'll sleep real late
Maybe I'll lose some weight
Maybe I'll clear my junk
Maybe I'll just get drunk on apple wine
Me, I'll be just...
Fine and dandy
Lord it's like a hard candy Christmas
I'm barely gettin' through tomorrow
But still I won't let
Sorrow bring me way down
I'll be fine and dandy
Lord it's like a hard candy Christmas
I'm barely gettin' through tomorrow
But still I won't let
Sorrow bring me way down
Hey, maybe I'll learn to sew
Hey, maybe I'll just lie low
Maybe I'll hit the bars
Maybe I'll count the stars until dawn
Me, I will go on
Maybe I'll, settle down
Maybe I'll just leave town
Maybe I'll have some fun
Maybe I'll meet someone
And make him mine
Me, I'll be just...
Fine and dandy
Lord it's like a hard candy Christmas
I'm barely gettin' through tomorrow
But still I won't let
Sorrow bring me way down
I'll be fine and dandy
Lord it's like a hard candy Christmas
I'm barely gettin' through tomorrow
But still I won't let
Sorrow bring me way down
I'll be fine and dandy
Lord it's like a hard candy Christmas
I'm barely gettin' through tomorrow
But still I won't let
Sorrow bring me way down
(INSTRUMENTAL)
I'll be fine...I'll be fine...I'll be fine....
Venerdi 13
Aprile 2012
La mail di
Silvia
Sono una ragazza dell'età delle amiche di Daniele, anzi, più giovane: ho
sedici anni. Ho visto lo scorso giugno il concerto dell'Alcatraz, dopo
mesi di attesa in fibrillazione, insieme ad altri miei coetanei e l'ho
adorato. Ho "scoperto" Bob Dylan (e per scoperto intendo dire che ho
cominciato ad ascoltarlo, poi ad apprezzarlo, poi a diventare una pazza
invasata) lo scorso anno, e devo dire che quasi tutto quello che so su
di lui l'ho scoperto su maggiesfarm. Il concerto era per me un'incognita
perché nei mesi precedenti proprio su questo sito avevo letto previsioni
catastrofiche riguardo alla voce di Bob, agli arrangiamenti, alla sua
presunta antipatia, tant'è che mi aspettavo una specie di cadavere
ambulante. Mr Tambourine, il tuo pessimismo è degno di Giacomo Leopardi!
Per fortuna non è stato affatto male, e anzi, sarà che era la prima
volta che vedevo Bob dal vivo (ed è già un'esperienza, pur non volendo
io paragonare Bob Dylan a William Shakespeare), sarà che mi sarei
accontentata, viste le premesse disastrose di maggiesfarm, che leggesse
le pagine gialle, ma è stata una serata per me memorabile, ho ascoltato
Bob suonare alcune delle mie canzoni preferite e mi sono divertita. Io
non so cosa ci si aspetta da un VECCHIO di settanta anni, mi trovo
d'accordo con Ardez, meglio lui dei giovani-vecchi alla Mick Jagger.
D'altra parte probabilmente Mr. Tambourine ha ragione a dire che Dylan
si è creato un personaggio, ma lo ha sempre fatto, ed è sempre rimasto,
in fondo, fedele a se stesso, chiunque lui sia.
Complimenti per il bel sito, Silvia
Cara Silvia,
in comune col Leopardi sono certo di avere soltanto il pessimismo. Ma
lasciami dire che quello che tu definisci “pessimismo” è per me, in
realtà, una grande tristezza, un senso indefinito che ti mette in bocca
il sapore delle cose che il tempo sta facendo scomparire. Questo lo dico
perchè, avendo visto e seguito il “meglio” di Dylan negli ultimi 50
anni, ecco, non so come dire o se tu, giovane e giustamente
orgogliosissima 16enne potrai capire cosa mi passa nel cuore e nelle
mente, volevo dire che egoisticamente avrei voluto fermare Bob nel
tempo, farlo rimanere sempre al Top dei Top, renderlo immune da questo
lento declino fisico al quale anche lui, come me e molti altri della sua
età, siamo sottoposti. Sono straordinariamente felice che ci siano
persone come te e come “Ardez”, la meglio gioventù che giustamente
avanza, che sa apprezzare fino in fondo un artista che oggi riesce a
dare il 50% di quello che dava una volta. Ecco perchè sono pessimista
come dici tu, in realtà la mia è solo tristeza e nostalgia, dei suoi ma
forse anche dei miei anni migliori, chi lo sà qual’è la
verità.....quanto mi piacerebbe che tu, Ardez e tutti quelli come voi,
potessero per miracolo, solo per un giorno, rivivere i momenti che i
vecchi ormai rincoglioniti e nostalgici come me abbiamo avuto la fortuna
di vivere nei giorni lieti e spensierati della nostra giovinezza.
D’altro canto devo constatare che, dopo una fase di “stanca” durata
qualche anno, dopo l’allontanamento di Freeman ed il ritorno di Sexton
le cose sono cambiate, forse non molto a livello musicale, ma a livello
di grinta ed impegno, di entusiasmo e di voglia di stare sul palco
certamente. Dato per scontato che chi sale su un palco diverse volte in
un anno non può essere sempre nelle stesse condizioni di forma, di
voglia, di verso giusto etc....etc.....e può anche incappare, nell’arco
di un anno, in 80 serate si, 10 serate no, e 10 serate nelle qualo
esegue solo il compitino. Tutto questo è successo nel tour dell’anno
scorso. Il Dylan dell’Alcatraz fece il compitino, il Dylan di tre mesi
dopo era un’altra persona, non saprei dirti il perchè. Sul finire del
2010 e per buona parte dell’inizio del 2011 (le recensioni testimoniano)
ci furono alcune evidenti diatribe fra Bob e Charlie, col risultato che
Charlie fu messo in gabbia o in stand by che dir si voglia, con
l’impossibilità di muoversi e suonare come è sua caratteristica.
Superato questo problema la cose sono tornate a marciare bene, molto
bene, alcune volte davvero alla grande, e altre volte la stanchezza ha
preso il sopravvento, ma questo fa parte del gioco, gli artisti, anche
se si chiamano Bob Dylan, sono persone umane come noi, con gli stessi
sentimenti, gioia, dolore, allegria, noia, momenti si e momenti no,
insomma, tutto quello che capita a noi capita anche a loro, quindi è
umano che non siano sempre uguali. Il fatto di dover sempre ripetere un
repertorio abbastanza standard con pochissime variazioni è già una cosa
deprimente in se stessa, ma certe canzoni Bob è obbligato a farle, che
gli piaccia o no. Ecco allora che può capitare la serata no, leggermente
sbagliata o addirittura noiosa, e noi siamo obbligati a registrare tutte
queste cose anche se a volte voremmo fare a meno e raccontare solo le
cose piacevoli.
Ti giuro che non è per niente facile portare avanti un sito come
Maggie’s Farm, devi stare attento a come scrivi ed a quello che scrivi,
c’è senpre qualcuno pronto a spararti (simbolicamente intendo) dietro
l’angolo.
Spero che in futuro, qualche giovane tipo Ardez o qualcuno come lui
inizi a collaborare con Maggie’s Farm con lo scopo di prendere il mio
posto in un prossimo domani, nemmeno io sono eterno come non lo è stato
Michele Murino (a proposito Michele, che fine hai fatto?). Spero, cara
Silvia, che tu abbia capito che le cose sono sempre più difficili di
quello che sembrano, e se sapessi quanto tempo porta via il mantenere un
sito come questo capiresti che se anche qualche volta dico qualcosa di
negativo su Bob potrei forse anche avere ragione, anche se te lo ripeto
e te lo giuro, mi crea tristezza non dover parlar bene di Bob. Ma quando
uno come Bob dichiara ai suoi fans sul suo sito che in Cina ha suonato
quello che voleva lui e nessuno gli ha imposto niente io non la bevo
come se fosse un bel bicchiere di limonata in un caldissimo pomeriggio
estivo, capisco e giustifico tutte le azioni di Bob in Cina, l’ho anche
difeso per questo perchè ognuno nel suo lavoro è libero di fare,
accettare o respingere quelle condizioni che non ritiene a lui
favorevoli (per quel che può valere una difesa come la mia), ma cose del
genere Bob non dovrebbe rifilarle a nessuno, primo perchè non ne ha
nessun bisogno, secondo perchè sono molto dificili da far credere.
Venendo al succo della faccenda, Bob è un genio, e come tutti queli come
lui, ha i suoi immensi meriti e le sue grandi stranezze, come dicevo
l’altro ieri, prendere o lasciare! Un salutone e, spero di rileggerti in
futuro,
intanto gustati la chicca sottostante, :o),
Mr.Tambourine.
Non so a che gioco si giochi a volte su maggiefarm..
A volte pare un sito dedicato a Bob con tutte le migliori intenzioni, a
volte mi pare un sito di dettratori del Nostro.
Va bé...comunque sia mr.tamburino certe considerazioni se le avessi
scritte nel 2009 le avrei capite (dylan non aveva molto entusiasmo
effettivamente finchè non tornò Sexton), ora molto di meno visto la
rinascita e la "nuova faccia" che Bob ha dato al NET da un paio di anni.
Ho qualche giovanissima amica che non vede l'ora di vederlo (tutte fra i
18 e i 22 anni) e sanno da racconti vari di dylaniani che i concerti di
Bob non sono facili, ma sono comunque da vedere..perchè fanno parte
della storia. Io lo vedo tutti gli anni dal 2000 e in 13 volte ho visto
diversi "bob dylan"...a volte entusiasta e volte battere un pò la fiacca
(soprattutto nel 2009, per il resto direi sempre spettacoli di qualità).
Bob è in giro da 50 anni e da ormai 25 anni dura il Never Ending Tour,
non ha più 25,35 o 40 anni come qualcuno pretenderebbe ma dovremmo
essere contenti di averlo ancora qui...certo che se coetanee delle mie
amiche leggessero certe cose che si scrivono qui col cazzo avrebbero
ancora voglia di andarlo a sentire...ma loro sanno che è un evento
speciale...come avere di fronte Shakespeare che recita le sue
opere...perchè è questo che è in realtà Bob..colui che ha rivoluzionato
la parola e il costume oltre che il rock...molti se ne sono accorti,
altri no. Ma continua ad essere un punto di riferimento...e me ne sbatto
altamente quando certi "feticisti" mi prendono per pazzo perchè amo di
più MD, TOOM, Saved a Blood on the tracks...va bé..proverò a mettemi in
cura e farmi psicanalizzare..
Ciò che voglio dire è che a volte mi pare che qualcuno lanci il sasso e
poi si penta e nasconda la mano. Dylan non è un cantante e neppure
"solo" un cantautore. Dylan è un genio e per tale deve essere preso
sotto ogni "abito" che indossi (l'unico che possa essere affiancato a
lui senza sfigurare può essere Cohen, almeno da un punto di vista
lirico). Se invece si vuole vedere concerti dall' effetto nostalgia si
va a vedere gli Stones prima che Jagger ci rimetta le anche, i Pink,
MacCartney, Clapton e tutti gli altri che non hanno mai avuto il
coraggio di rinnovarsi e rischiare anche a rischio di essere contestati,
ma continuano a fare ciò che anche il 90% dei cantautori nostrani fanno:
ripetersi da 40 anni con modifiche minime agli arrangiamenti
(praticamente come riascoltare il cd originale) finchè non
smetteranno...e questo mi sembra molto, ma molto triste. Quindi, ancora
una volta dalla parte di Bob, qualunque maschera possa
indossare...perchè è quella che in quel preciso momento lo rappresenta
meglio e gli da la possibilità di essere ancora qui.
Caro “Ardez”,
non farmi dire quello che non ho detto, :o). Io ho soltanto dichiarato
che Dylan non è più quello di una volta (che è poi la verità andando il
Nostro per i 71 anni), non ho affermato che non si debba più andare ad
ascoltare Dylan o che non ne valga la pena, tutt’altro, volevo solo dire
che oggi Dylan, certamente a causa dell'età, delle condizioni fisiche e
della voce, si presenta in maniera diversa, che ha creato un’altro
personaggio da far recitare a Bob Dylan, quello del crooner che
“volutamente” non vuole apparire un “genio”, ma soltanto un personaggio
minore, un cantante che vuol far ricordare un certo tipo di musica
entrata di diritto nella storia della musica americana e mondiale,
proponendo una serie di canzoni eseguite con “trascuratezza” fra
virgolette, canzoni che volutamente devono sembrare improvvisate al
momento, senza un inizio ed una fine predefiniti, Dylan da sempre più
spazio ad un certo tipo di improvvisazione sul palco, che è quello che
poi non ti permette prima di prevedere come si comporterà, se sarà uno
show modesto, uno buono, uno mediocre o uno ottimo. A sostegno di quanto
ho dichiarato portavo la presenza ormai scontata del costume di scena
che da anni è diventato (contrariamente alle abitudini di Bob, che ho
conosciuto negli anni 60’ con Mr.Tambourine Man dei Byrds e di persona
l’ho visto un sacco di volte dal 1984 in poi) una costante sicura dello
spettacolo, è l’unica cosa di cui puoi essere certo oggi, Bob si
presenterà vestito in quel modo perchè deve far recitare a se stesso un
personaggio diverso da quello che è stato fino a qualche anno fa. Bob
continua ad essere un genio, come dicevo nel mio articolo, un genio da
prendere o lasciare, è una decisione soggettiva e personale, qualcuno va
matto per questo Dylan ed a qualcun’altro non piace, ma chiunque sarà
d’accordo con te che Dylan è e rimane il genio a cavallo due secoli e
due millenni. Alla prossima, :o)
Nuove voci di altri show in Spagna, il
“Summer Festival” di Lucca invece è out
Il calendario delle date del tour estivo si sta riempiendo. Gli shows di
Salisburgo il 7 luglio e quello del Festival di Nimes il 15 luglio sono
stati confermati sulla pagina "Upcoming Date" del sito di Bob.
Il Servizio Informazioni di Bob Dylan ha inviato una e-mail questa
mattina, informando i lettori che a breve "diversi altri show saranno
annunciati per la Spagna." Questi spettacoli molto probabilmente si
terranno nei giorni fra il 9 ed il 12 di luglio.
In altre news sul tour, secondo una fonte confidenziale, vien detto:
Vi posso assicurare che Dylan non suonerà a Lucca al "Lucca Summer
Festival", il promoter italiano Mimmo D'Alessandro.. (lo ha detto la scorsa
settimana) che non ci sarà alcuna possibilità di avere Bob al Summer
Festival di Lucca.
BOB DYLAN TOUR 2012, DATE CONFERMATE:
4/15/12 Rio de Janeiro, Brazil - Citibank Hall
4/17/12 Brasilia, Brazil - Ginasio Nilson Nelson
4/19/12 Belo Horizonte, Brazil - Chevrolet Hall
4/21/12 Sao Paulo, Brazil - Credicard Hall
4/22/12 Sao Paulo, Brazil - Credicard Hall
4/24/12 Porto Alegre, Brazil - Pepsi On Stage
4/26/12 Buenos Aires, Argentina - Teatro Gran Rex
4/27/12 Buenos Aires, Argentina - Teatro Gran Rex
4/28/12 Buenos Aires, Argentina - Teatro Gran Rex
4/30/12 Buenos Aires, Argentina - Teatro Gran Rex
5/02/12 Santiago, Chile - Movistar Arena
5/05/12 Heredia, Costa Rica - Palacio de los Deportes
5/07/12 Monterrey, Mexico - Auditorio Banamex
5/09/12 Guadalajara, Mexico - Auditorio Telmex
5/11/12 Mexico City, Mexico - Pepsi Center
6/30/12 Paddock Wood, England - Hop Farm Festival
7/02/12 Berlin, Germany - Citadel Music Festival
7/03/12 Dresden, Germany - Junge Garde
7/04/12 Bonn, Germany - Kunst!Rasen Gronau
7/06/12 Bad Mergentheim, Germany - Schlosspark
7/07/12 Salzburg, Austria - Salzburg Arena
7/08/12 Montreux, Switzerland - Montreux Jazz Festival
7/13/12 Benicassim, Spain - Benicassim Festival
7/15/12 Nimes, France - Festival de Nimes
7/18/12 Lyon, France - Fourviere Nights Festival
7/20/12 Bayonne, France - Bayonne Arena
7/22/12 Carhaix, France - Vieilles Charrues Festival
What a strange question, someone will say, but what does that mean?
I’ll try to explain it, it means that Bob has run away from himself,
that he's playing a character that is no more the songwriter who has
always been, but has become something of a "crooner" that has nothing to do with his
past.
This idea, over time, has become a certainty (at least for me),
confirmed by the disguise, that, from several years, Bob is wearing in
every show, a gig-dress that makes him look like an old Spanish Hidalgo,
or some sort of Zorro with no mask in retirement age, or an old
Mississippi-boat gambler, a thousand miles away from the character that Bob
Dylan had accustomed us to love.
What appears today on the stage is a version of Bob Dylan almost
disarming, like an old battleship that is making his last missions
before entering the dry dock for the demolition.
Bob has become a
"crooner" fairly average, with a voice that allows him very little, the
composer-performer who can’t sing his songs as he would like, and that's
the reason why he invented this new character, a who usually dresses in
Tex-Mex (or Tejano) style, a sort of "old travelling on the road man" that nobody would be
surprised to find in a border Cantina, to whom he entrusted the task of
going on the road again to try to sing the songs of Bob Dylan.
One of the biggest advantages of this operation is that this person,
good or evil knows all the songs of its inventor, no matter if they
sounds like something very different from the originals, no matter if
sometime the verses are invented and sometimes this crooner sings
incomprehensible words, with many lines that seem to have been gnawed by
some desert rat.
See this chaplinesque crooner gives me joy and sadness at the same time,
remembering what he was and what he is now.
I believe that now even Bob thinks
the same things that I think, that he also knows that Dylan's heyday was
by now consumed over time, and so he has turned into something else, Bob
has also decided that this today crooner was now only a pale shadow of what Bob
Dylan was, and now he's forcing us to accept the idea of a Bob "take it or
leave it."
Americans are less captious and philosophers of us Europeans, for them
the situation must be accepted or rejected, without bothering to
embroider thousands of phrases of convenience or justification, the
Americans are like the Spartans, the first thing they do is sniff the
air, then they make a bit of grimaces, and then they decide if the
matter is good or bad.
Dylan could not passively accept his decline, and then he decided
to invent a new character, someone perfectly recognizable by his dress
and mode of acting, and voilà, the new costume, a costume that makes him
look like an old "gambler" who lives his adventures aboard the old
"Mississippi Queen", after all even Bob seems now want to live
together with
these new way of playing and singing, and the old Spanish Hidalgo, the old Zorro, the old
player in his old and elegant costume is the modern version of "Bob
Dylan" that good ol' Bob has given him, this is the time of "fourth part of the day"-Bob, the
old crooner in the old Cantina at night. "This is today-Bob Dylan,
a Dylan fully-developed into a new character reinvented again by his imagination",
- Tonite Bob
Dylan & his band" - says the "name in lights" of chuckberryan
flavour. The today-Dylan has
abandoned the yesterday-Dylan, tomorrow he will leave the today-Dylan.
So is the great Dylan, TAKE IT OR LEAVE IT, friends!
Mr.Tambourine
°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°° Tour 2012: Dylan è sempre in fuga
da se stesso?
Che domanda strana, dirà qualcuno, ma cosa vuol dire?
Cercherò di spiegarlo, vuol dire che Bob è fuggito da se stesso, che sta
interpretando un personaggio che non è più il cantautore che è sempre stato,
ma è diventato in un certo qual modo un "crooner" molto
lontano dal suo
passato.
Questa idea, nel tempo, è diventata una certezza (almeno per me),
confermata dal costume di scena che da molti anni Bob indossa in ogni
spettacolo, un vestito da concerto che lo fa sembrare un vecchio Hidalgo
spagnolo, o una sorta di Zorro in pensione, o
un giocatore sul vecchio Mississippi, a mille miglia di distanza dal
personaggio che Bob Dylan ci aveva abituato ad amare.
Quello che appare sulla scena oggi è una versione di Bob Dylan quasi
disarmante, come una vecchia nave da guerra che sta facendo le sue
ultime missioni prima di entrare in bacino di carenaggio per la
demolizione. Bob è diventato un "crooner" piuttosto mediocre, con una
voce che gli permette molto poco, il compositore-performer che non
può più cantare le sue canzoni come vorrebbe, e questo è il motivo per
cui ha inventato questo nuovo personaggio, un personaggio che di solito
appare sul palco in abbigliamento stile
Tex-Mex (o Tejano), una sorta di "old travelling on the road man" che nessuno sarebbe
sorpreso di trovare in una taverna di frontiera, al quale Dylan ha affidato il
compito di andare di nuovo sulla strada per cercare di cantare le canzoni
di Bob Dylan.
Uno dei maggiori vantaggi di questa operazione è che questa persona,
bene o male, conosce tutte le canzoni del suo inventore, non importa se
suona come qualcosa di molto diverso dall'originale, non importa se a
volte i versi sono inventati e, talvolta, questo crooner canta parole
incomprensibili, con molte linee che sembrano essere state rosicchiate
da qualche ratto del deserto.
Vedere questo crooner chaplinesco mi dà gioia e tristezza allo stesso
tempo, facendomi ricordare ciò che era e ciò che è. Credo che ora anche Bob pensi
le stesse cose che penso io, che egli sappia bene che il periodo di massimo
splendore "come Bob Dylan" si è ormai consumato nel corso del tempo, e così
lui si è
trasformato in qualcos'altro, Bob ha anche deciso che questo crooner
odierno sia solo una pallida ombra di quello che Bob Dylan è stato, ed ora ci
costringe ad accettare l'idea di un Bob "prendere o lasciare".
Gli americani sono meno capziosi e filosofi di noi europei, per loro la
situazione deve essere accettata o respinta, senza preoccuparsi di
ricamare migliaia di frasi di convenienza o di giustificazione, gli
americani sono come gli Spartani, la prima cosa che fanno è annusare
l'aria, poi fanno un pò di smorfie, e poi decidono se la faccenda va
bene o no.
Dylan non poteva accettare passivamente il suo declino, e così ha
deciso di inventare un nuovo personaggio, qualcuno perfettamente
riconoscibile dall' abbigliamento e dal modo di agire, e voilà, il
nuovo costume, un costume che lo fa sembrare un vecchio "gambler" che
vive le sue avventure a bordo della vecchia "Mississippi Queen", dopo tutto
anche Bob sembra ora voler convivere con questi nuovi modi di suonare e
di cantare, e il
vecchio Hidalgo spagnolo, il vecchio Zorro, il vecchio "baro" nel suo
vecchio ed elegante costume è la versione moderna di "Bob Dylan" che il buon vecchio Bob gli
ha passato, questo è il tempo della "quarta parte del giorno"-Bob, il
vecchio crooner nella vecchia Cantina notturna. Questo è Bob Dylan
oggi, un Dylan evoluto in un nuovo personaggio reinventato ancora una
volta dalla sua
immaginazione ."Tonite Bob Dylan & his band" dice il "name in
light" di chuckberryana memoria, il Dylan di oggi ha abbandonato il
Dylan di ieri, il Dylan di domani lascerà dietro di se il Dylan di oggi.
Così è il grande Dylan, PRENDERE O LASCIARE, amici!
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The Tracks” diventa un film
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Morto Jim Marshall, il padre
dell'amplificatore rock
(AGI) - Londra, 5 apr. - Si e' spento
oggi a Londra all'eta' di 88 anni Jim Marshall, meglio noto negli
ambienti musicali come il 'Signore dell'Alto Volume' o, piu'
semplicemente, il 'Governatore': un nome che li' per li' dira' forse
poco al grande pubblico, che pero' gli deve molto in termini di
possibilita' di ascolto. In gioventu', attivo lui stesso come
strumentista, suonava la batteria, Marshall ha infatti impresso una
svolta all'evoluzione della musica moderna, e piu' in generale
dell'espressivita' artistica, concependo, progettando e infine
producendo gli omonimi amplificatori elettrici, il cui avvento mise a
disposizione del mondo del rock, e in particolare delle chitarre (ma non
solo), una gamma di potenziali opzioni espressive fino ad allora
praticamente inimmaginabili. La notizia della sua morte e' stata data
dalla sua stessa azienda, la 'Marshall Amplification' che fondo' nel
lontano 1962, con un comunicato pubblicato sul sito on-line ufficiale.
Immediate le espressioni di sincero cordoglio manifestante da una
miriade di star che furono non solo suoi clienti, ma anche partner e
addirittura complici di un'avventura dipanatasi lungo mezzo secolo. Una
per tutte: "Il rock'n'roll non sara' mai piu' lo stesso senza Jim, ha
scritto su Twitter il frontman dei Guns'n'Roses, Slash, "ma i suoi
amplificatori vivranno per sempre", con le ultime due parole a caratteri
interamente maiuscoli. Dove la storia si confonde con la leggenda, come
e' tipico del mondo rock, la' prende le mosse l'epopea del padre dei
moderni amplificatori. Nato James Charles Marshall il 23 luglio 1923 a
Acton, nella brumosa periferia occidentale londinese, fu in qualche modo
instradato alla futura carriera da una famiglia nella quale abbondavano
gli artisti di music hall. Da bambino fu colpito dalla tubercolosi
ossea, che lo costrinse a lunghi periodi di degenza in ospedale e ne
compromise una regolare istruzione. Riformato per motivi di salute,
trascorse a casa la II Guerra Mondiale, e comincio' a sbarcare il
lunario cantando nei locali prima di passare alla batteria. Si dice che,
essendo frattanto riuscito a prendere un diploma in ingegneria
elettrica, si progetto' da solo un primo prototipo di amplificatore
portatile per potenziare la sua voce, intonata ma flebile. Passato
dietro ai tamburi, nel dopoguerra divenne insegnante, e allevo' numerosi
aspiranti batteristi di futuro grido, tra cui Mitch Mitchell che avrebbe
poi suonato nella Jimi Hendriz Experience, il cui omonimo leader avrebbe
in seguito sfruttato nella maniera probabilmente migliore le
possibilita' messe a disposizione dalle invenzioni di Jim. Nel 1960
apri' un negozio di strumenti musicali a Hanwell, presso Ealing: com'era
ovvio, offriva soprattutto percussioni, ma ben presto aggiunse le
chitarre al proprio catalogo, e si formo' una clientela stabile. Fu
conversando con alcuni avventori, da Pete Townshend degli Who a Ritchie
Blackmore dei Deep Purple, fino al veterano 'Big' Jim Sullivan che
avrebbe a lungo accompagnato Tom Jones per diventare infine un
produttore discografico di grido, che ne ascolto' le lamentele a
proposito dei limiti tecnici dell'amplificazione allora esistente. Colse
al volo l'idea che gli avevano ispirato: trasformo' il negozio in
laboratorio, ingaggio' un altro ingegnere che gia' lavorava per
un'etichetta professionale, e comincio' a sperimentare la realizzazione
di nuove apparecchiature. I primi cinque tentativi non lo soddisfecero,
ma il sesto si', e ne offri' il risultato agli avventori. Soltanto il
primo giorno ricevette ben 23 ordinazioni, tra cui quelle di un gia'
affermato Eric Clapton e dello stesso Hendrix. Quando vide quest'ultimo
per la prima volta, ebbe a raccontare Marshall parecchi anni dopo,
penso': "Accidenti, ecco un altro musicista americano che vuole la mia
roba per niente!". Invece Jimi pago' sull'unghia tutto quanto acquisto',
e senza mercanteggiare sul prezzo. Ben presto sarebbe diventato uno dei
suoi piu' preziosi testimonial involontari. Oggi Jim Marshall e'
considerato uno dei quattro padrini della strumentazione musicale
contemporanea insieme a Leo Fender, Les Paul e Seth Lover. Nel 2003
ricevette l'ambita onorificenza dell'Ordine dell'Impero Britannico per
il proprio contributo alla sviluppo dell'industria musicale, ma anche
per le iniziative benefiche: memore della malattia infantile, per
decenni ha elargito fondi per milioni di sterline a istituzioni
assistenziali, tra cui il 'Royal National Orthopaedic Hospital' di
Stanmore, cintura ovest londinese, dove lo curarono da piccolo. (AGI) .
Il primo amplificatore Marshall che vidi fu quello di Robin Trower,
chitarrista dei Procol Harum, al leggendario Piper di Milano. Mi fece
l’impressione di essere faccia a faccia con uno di quei misteriosi
mostri degli abissi dalla potenza smisurata. Quando Robin alzava il
volume non c’e n’era più per nessuno, i 200 watt valvolari del suo amp
seppellivano ogni altro suono.
Anni prima ero al Vigorelli di Milano a
vedere i Beatles, c’era tutto il Ghota della musica del tempo seduto
davanti a me, io avevo comperato un biglietto di Platea ed ero capitato in seconda fila. Davanti a me c’era tutto
il Clan Celentano al gran completo (Mariano Detto, Natale Massara,
Gianni Dall’Aglio, Dino Pasquadibisceglie, Milena Cantù (l’allora
ragazza del Clan), Gino Santercole, Don Backy, Miki Del Prete, Luciano
Beretta e forse ne ho dimenticato qualcuno). Proprio davanti a me c’era
una giovane Iva Zanicchi che aveva appena inciso “Come ti vorrei”, alla
quale diedi involantariamente un gran calcione sul retro di una gamba,
chissà se Iva si ricorda ancora questo particolare! Sul Palco allestito
al Vigorelli c’era la batteria di Ringo nuda e cruda (intendo senza
microfoni in quanto allora non c’erano impianti abbastanza potenti da
sopportare quei rumori, poi tre amplificatori Vox da 100 watt valvolari
(anche questi senza microfoni), ai lati due torrette con una decina di
casse della Davoli per parte (seppi dopo da Gianni Pradella, figlio del
Pradella che fece l’amlificazione per i Beatles a Milano, allora
titolare di un negozietto di strumenti musicali dalle parti di piazzale
Cadorna ed ingaggiato per l’occasione dall’impresario Leo Wechter che
aveva portato in Italia i Fab 4, che delle 20 casse sulle due torrette
ai fianchi del palco solo 4 erano funzionanti, il resto era per far
scena. Per farla breve quando dalla rampa degli spogliatoi del Vigorelli
apparve la punta del cappellino di John Lennon si scatenò l’inferno,
oltre 10.000 ragazzi che urlavamo disperatamente tutti assieme! La cosa
durò venti minuti, poi i Beatles fecero l’inchino al pubblico e se ne
andarono. I miei occhi avevano registrato tutto, ma le mie orecchie non
avevano sentito un cazzo di niente! Naturalmente anche i Beatles non
avevano sentito niente di quello che avevan suonato, avrebbero potuto
suonare quattro canzoni diverse contemporaneamente che nessuno se ne
sarebbe accorto, per questo due anni dopo, nel 1967 tennero l’ultimo
concerto dal vivo e poi si ritirarono in studio per il rimanente
della loro carriera.
La seconda volta che vidi degli
amplificatori Marshall fu sempre al mitico Piper di Milano per il
concerto di Jimi Hendrix. Tre ampli (quelli con testata e doppia cassa
sovrapposta da 200 watt all tube di potenza) per lui e tre per il basso di Noel
Redding (in realtà solo un amplificatore a testa fu usato perchè la
linea elettrica del Piper non reggeva il consumo dei tre amp, quindi due
furono lasciati come scenario ma non attaccati, con la batteria di Mitch
Mitchell al centro, il tutto in una saletta di non più di 10 metri X 10
stipata da oltre mille persone, un vero incubo da bolgia infernale, ma
quella volta la chitarra di Jimy ci disintegrò tutti senza pietà, molti
dei miei amici stettero circa sei mesi senza osare ad avvicinarsi ad una
qualsiasi chitarra!.
I Marshall erano i classici ampli dal vivo,
per i grandi raduni di moda all’epoca, era l’unico nmodo di farsi
sentire da centinaia di migliaia di persone, potenza selvaggia a tutta
manetta (pauroso il volume di Ritchie Blackmore dei Deep Purple).
I Service, che allora si chiamavano
“amplificazione” erano all’inizio della loro evoluzione e facevano
fatica a sostenere ed eguagliare la potenza di suono del Marshall. Il
suono del rock era quello ormai, regolato e codificato, ed anche quando
anche Marshall ridimensiò i suoi ampli eliminando la doppia cassa il suono rimase
quello, per il rock il Marshall e per il Country il Fender, Queste erano le
regole di quegli anni, poi l’evoluzione livellò queste differenze
avvicinando le prestazioni degli amps, ma la leggenda ormai era scritta
e tale rimarrà finchè si farà musica. L’icona del rock è: Chitarra (Les
Paul o Fender Stratocaster) – Marshall, e niente è riuscito a cambiarla
fino ad oggi.
Mr.Tambourine
Un pò di storia
Marshall JCM 800
La Marshall Amplification fu fondata a
Londra nel 1962 da Jim Marshall. Il primo modello (JTM-45) fu sviluppato
per sopperire alla difficile reperibilià di amplificatori per chitarra,
copiando sostanzialmente il circuito elettronico del Fender Bassman '59.
Le principali modifiche rispetto al modello di riferimento furono
dettate principalmente da scelte di ordine pratico. Le valvole di
potenza erano delle 5881 da surplus militare (rimpiazzate quasi subito
dalla britanniche KT66). Come valvole di preamplificazione vennero
adottate, in luogo delle originarie 12AY7 e 12AX7, le europee ECC83,
caratterizzate da un guadagno superiore. I coni Jensen da 10 pollici
originari erano in grado di gestire solo 15 watt ciascuno, cosa che
portava Fender ad usarne quattro in parallelo. Marshall scelse di
adottare un singolo cono di produzione inglese (Celestion) da 12
pollici, inserendolo in una cassa chiusa. Tutte queste combinazioni, più
altre modifiche circuitali, portarono ad avere un amplificatore dal
timbro caratteristico e molto più portato a distorsione rispetto al
Basmann originario. Per la capacità di produrre elevato volume sonoro,
necessario per i primi grandi concerti rock, questi amplificatori, come
il Marshall Super Lead Plexi, vennero adottati da chitarristi del rock
classico britannico degli anni ’60 e ’70.
La definitiva caratterizzazione
del "suono Marshall" avviene con l'adozione di circuitazione a valvole
nella serie denominata "Plexi", nome dovuto al rivestimento in plexiglas
del pannello frontale.
L'evoluzione dei modelli ha portato alla produzione delle serie JCM,
utilizzata nell'Hard Rock e poi nell'Heavy Metal.
Successivamente agli amplificatori valvolari, l'azienda ha
investito in amplificatori a transistor (a stato solido). Molti di
questi amplificatori vengono prodotti in stabilimenti in paesi come
India, Cina, Vietnam. Esistono comunque ancora oggi disponibili da
catalogo e prodotte a Milton Keynes, sede della casa madre, riedizioni
dei modelli storici del marchio, come il JCM800x, re-issue
dell'originale modello JCM800 monocanale prodotto dal 1981 al 1990 in
due versioni a testata: la 2203 da 100watt e la 2204 da 50watt con in
più un loop effetti, aggiunto proprio nella riedizione.
Il 5 aprile 2012 il fondatore, "The Father of Loud" Jim Marshall, si
spegne a Londra all'età di 88 anni.
Il concerto di Salisburgo (Austria) del 7
Luglio alla Salzurgarena è stato confermato dalla pagina “Upcoming
Dates” del sito ufficiale di Bob.
I biglietti sono in vendita qui.
Non ancora confermata la data francese
del 15 luglio al Festival Di Nimes anche se è stato pubblicato il
manifesto del festival e sono stati messi in vendita i biglietti da
franspectacle .
Tramonto definitivo per la data di Lucca, probabilmente non compatibile
con gli impegni di Bob. La dichiarazione è stata
rilasciata da Mimmo D'Alessandro della D'Alessandro & Galli, promoter
italiano di Bob. Restiamo in attesa speranzosa per altre date italiane.
Ciao Mr. Tambourine,
per la platea di Maggiesfarm ti segnalo il nostro prossimo live
all'Aisha, Via Emanuele Filiberto 193 (Metro Manzoni) - Roma - sabato 14
aprile alle 22,00.
Allego locandina... e auguri di Buona Pasqua!
Bruno "Jackass"
L’idea è sua, ma ne ha già parlato agli
altri, ricevendone risposte per lo più positive. James McCartney,
ultimogenito e unico maschio avuto da Paul McCartney, vorrebbe dare vita
a una nuova band insieme ai figli degli altri tre Beatles originali:
Sean Lennon, Dhani Harrison e Zak Starkey, primogenito di Ringo Starr.
Il nome della formazione è bell’e pronto: ‘The Beatles – The Next
Generation’.
“A me piacerebbe un sacco”, ha spiegato al network pubblico britannico
BBC il 34enne James McCartney, cantante e chitarrista in proprio con
alle spalle due Ep co-prodotti dal celeberrimo padre. “Sean mi è parso
interessato, e così anche Dhani”. Il più cauto sembra sia invece Zak,
che dal famoso genitore ha ereditato lo strumento, la batteria: non è un
caso, poichè dell’ipotetico quartetto-bis è quello con la carriera
personale più interessante, avendo suonato tra gli altri con Oasis, Iron
Maiden e Waterboys, ma soprattutto avendo di recente soppiantato in
maniera abbastanza stabile il leggendario Keith Moon (a suo tempo amico
fraterno di Ringo) in quel che resta dei mitici Who. “Pero’”, ha
spiegato James McCartney, “con un pò di aiuto dal sangue che ci scorre
nelle vene, si può sperare che alla fine il gruppo veda la luce”.
Ci crede talmente, McCartney Junior, da confessare candidamente di aver
“sognato di diventare migliori dei Beatles”; anche se, ha ammesso, bontà
sua, “non sono proprio sicuro di farcela”. Comunque, si è affrettato ad
aggiungere, “mi piacerebbe anche solo eguagliarli, i Beatles, ma persino
così è davvero dura!”.
La pagina “upcoming dates” del sito di Bob ha confermato la data del
concerto del 20 luglio a Bayonne, Francia, così come ieri aveva
confermato le quattro date tedesche. Che non sono stati ancora
confermati sono invece i già vociferati concerti di Lucca e di Cortona.
Sappiamo che c’è ancora tempo per le conferme, ma non possiamo non dire
che la cosa ci crea una certa apprensione, al momento nessuna data
italiana confermata. La dichiarazione di Mimmo
D’Alessandro sul concerto di Bob a Lucca l’avevamo presa per buona,
essendo Mimmo il promoter italiano di Bob, perchè pensiamo che le
persone come lui, che agiscono a livelli molto alti, prima di rilasciare
una dichiarazione devono essere sicuri di quello che dicono, in teoria
non potrebbero permettersi di fare dichiarazioni non seguite poi da
fatti concreti. Noi continuiamo a credere che al momento giusto Mimmo
confermerà le sue dichiarazioni, certo, lo confessiamo, ci sarebbe
piaciuto di più se l’avesse già fatto. In questi giorni Maggie's Farm
sta ricevendo
moltissime visite dai paesi esteri perchè probabilmente sperano di
trovare notizie sui prossimi concerti italiani. Vedi nella "Vetrina" le date
finora confermate dal sito di Bob.
Caro Mr. Tambourine,
quest'anno il pranzo al barbaresco ha prodotto auspici pasquali e non
natalizi.
Meglio così, visto che l'auspicio si chiama Saving Grace, canzone che
adoro per testi e musica.
Per me è un sogno che si materializza.
Lo dedico a te e tutti i Dylan's fans. Spero che gradiate
Ciao,Spero a presto, Buona Pasqua a tutti
lo zio Bob
If You find it in Your heart, can I be forgiven?
Guess I owe You some kind of apology.
I've escaped death so many times, I know I'm only living
By the saving grace that's over me.
By this time I'd-a thought I would be sleeping
In a pine box for all eternity.
My faith keeps me alive, but I still be weeping
For the saving grace that's over me.
Well, the death of life, then come the resurrection,
Wherever I am welcome is where I'll be.
I put all my confidence in Him, my sole protection
Is the saving grace that's over me.
Well, the devil's shining light, it can be most blinding,
But to search for love, that ain't no more than vanity.
As I look around this world all that I'm finding
Is the saving grace that's over me.
The wicked know no peace and you just can't fake it,
There's only one road and it leads to Calvary.
It gets discouraging at times, but I know I'll make it
By the saving grace that's over me.
Caro Biagio, la tua voce
è sempre emozionante come quella di Bob, grazie davvero, alla prossima,
:o)
Gentile dottore,
scriviamo dalla bibliomediateca comunale di un piccolo paese della
provincia di Lecce, Tuglie;
le chiediamo una cortesia : è possibile avere un contatto con il prof.
Alessandro Carrera per sapere dove è possibile consultare la sua
pubblicazione "Guida ragionata alla canzone d'autore", Milano 1980?
grazie per l'attenzione, cordialità,
Franco Sperti - responsabile biblioteca
Gentilissimo Sig. Sperti,
ho passato la vostra mail al Prof. Alessandro Carrera il
quale mi ha detto che vi contatterà direttamente per la risposta. Alla
prossima,
Mr.Tambourine
Ciao Tambourine, non mi ricordo più chi
erano i musicisti che accompagnarono Dylan quando suonò a Bologna per il
Papa, mi rinfreschi la memoria? Ciao e grazie per il bellissimo sito!