E’ morto Don De Vito,
il produttore che rilanciò la carriera di Bob Dylan
Don De Vito ( a destra nella foto) con Billy
Joel
Anche Don De Vito, il dirigente della
Columbia Records che aiutò Bob Dylan a riproporsi in grande stile dopo un
periodo di appannamento nei primi ’70, ha dovuto arrendersi al cancro dopo
una lunga lotta contro la malattia. De Vito seppe dare a Dylan un nuovo tipo
di sound, più vario e corposo rispetto a quello scarno di inizio carriera.
Gli album di Dylan “Desire”, “Street Legal”, “Hard Rain” e “Live At
Budokan”, prodotti dallo stesso De Vito e rimpinzati di organi, violini,
fiati e cori, lanciarono Dylan nella terza fase della sua carriera. Negli
ultimi anni De Vito era stato giustamente nominato vicepresidente della
sezione A&R della Columbia Records.
Dylan & Knopfler live @ a Roma: il report di
una fan
clicca qui
Martedi 29 Novembre
2011
La mail di Riccardo
Delussu
Ciao Mr. Tambourine, ho letto le tue
considerazioni sulle ultime date di Bob e le ho trovate perfettamente
corrispondenti a quelle degli altri fortunati che hanno assistito a questi
concerti. Chiaramente si tratta di un evoluzione rispetto agli ultimi anni,
forse stimolata dalla presenza sul palco di un altro grandissimo artista nei
cui confronti nessuno avrebbe voglia di sfigurare.
Per quanto invece riguarda lo spirito dei primi album, la tua quasi omonima
tribute band ci sta dando sotto, come puoi vedere da quest'estratto del
nostro ultimo concerto:
Ti allego anche la locandina della prossima data, questo giovedì al Donegal
di Cagliari.
Paul ad Assago...qualcosa di strepitoso..
clicca qui
Lunedi 28 Novembre
2011
La mail di ziomauri
Caro e prezioso Mr. Tambourine, GRAZIE!
Ho sempre trovato nelle tue esposizioni e nel tuo mettere insieme le parole
una chiara e convincente linea da seguire, per seguire Bob; quindi il tuo
complimento mi rende felice almeno tre volte.
Apprezzo molto quello che riesci a fare per noi "utenti" malati sani di
astronautismo e non c'è occasione migliore di questa per ringraziarti e
ringraziare tutti quelli che collaborano con te.
Se posso dare il mio contributo di certo indietro non mi tiro, anzi.
Alcune domande da farti le ho:
vi sono già in circolo dvd / cd dei concerti 2011? se si ( e se è lecita la
domanda ) come si recuperano?
a tuo sapere vi sono testi, in lingua italiana, che ci raccontano bob oltre
la musica e dentro la sua vita "ordinaria" ? Ho quasi tutti i testi
pubblicati in Italia negli ultimi 20 anni e tra questi nessuno che tratti (
senza gossippate ) lui e le sue giornate.
Bene, vado e ti saluto, vi saluto.
ziomauri
Caro Maurilio, le tue
parole significano molto per uno come me che deve fare tutto da solo
sentendosi a volte lodare ed a volte criticare. Lasciami dire che i miei
unici collaboratori sono quelli come te, quelli che hanno la buona volontà di
trovare 5 minuti ogni tanto per mandare alla nostra Fattoria le loro
impressioni ed i loro punti di vista. Dico "nostra Fattoria" perchè è così
che la considero, bene comune di tutti noi dylaniati, naturalmente le linee
guida le imposto io, come prima di me faceva il carissimo Michele "Napoleon
in rags" e come dopo di me farà certamente chi vorrà prendere il mio posto
quando verrà il momento. Passando alle tue domande: DVD concerti 2011? Non
saprei dirti esattamente, tempo fa c'era
"Il Porcile
di Maggie" che
curava questo specifico settore dell'attività e delle pubblicazioni bootleg
di Bob, ma non credo sia ancora attivo, l'ultimo aggiornamento risale al
2008, purtroppo gli anni volano e
le persone lasciano per strada un pò del loro entusiasmo, fino a quando la
spinta si esaurisce del tutto, prova comunque a contattare il Porcile e precisamente
Elio "Rooster" a questo indirizzo:
eliogallotti@hotmail.com, spero che Elio ti
possa indicare la via giusta da seguire, altrimenti dobbiamo rimetterci ai
più sfegatati bobcats italiani che fanno collezione di questo materiale per avere
qualche dritta valida, restiamo in attesa che qualcuno ci sappia dire
qualcosa in proposito. Per quanto concerne i libri è difficile trovare
scritti che descrivano quanto ti interessa, che ricordi io, quelli che si
avvicinano di più sono "Jokerman" di Clinton Heylin, "Positively 4th Street"
di David Hajdu e "The Ballad of Bob Dylan" di Daniel Mark Epstein, ma credo
che tu li abbia già. Alla prossima, :o)
Caro Mr. Tambourine,
ti allego locandina e banner del nostro prossimo live per l' 8 dicembre al
JailBreak, Via Tiburtina 870,
una location abbastanza importante qui a Roma.
Nella speranza che qualche animaletto della fattoria di Roma possa essere
presente...
Nella locandina non c'è scritto ma l'ingresso costerà 5,00 euro, comprensivo
della prima consumazione.
Saluti, Bruno "Jackass" - Dylan Dogs
Caro Bruno, spero proprio che
qualche animaletto romano possa essere presente alla vostra esibizione,
magari mandandoci una buona recensione della serata ed anche qualche
foto.....:o)
Florence, Italy - Nelson Mandela Forum -
November 11, 2011
di Roger e Claire Cutler
Alcune delle canzoni erano ancora quelle sentite a Padova e sono state ben
accolte: “Leopard Skin”, “Things Have Changed”, “Tangled Up in Blue”,
“Highway 61”.
“Ballad of a Thin Man”, con Bob al centro Palco con il microfono e
l’armonica, continua ad essere l’highlight di questi spettacoli, la
visualizzazione del talento unico e completo di Dylan che trasmettere il suo
messaggio mentre l'osservatore contempla il quadro, anche se a volte è
incapace di comprenderne il pieno significato. E' stato ancora affascinante!
“Forgetful Heart” nella stessa versione di Padova ha dato la stessa
impressione ed è stata la migliore interpretazione che ho sentito. Il suo
modo di suonare l’armonica segna la profondità di questi spettacoli, in
particolare per quanto si torce e contorce nell'angoscia dei sentimenti. La
folla era completamente affascinata dalla maestria di queste performance.
Una piacevole sorpresa è stata “Honest With Me”. Ho scritto nella mia
precedente recensione che non mi è mai piaciuta questa canzone dal vivo.
Ieri sera ho cambiato idea. Bob era al centro della scena con la sua
chitarra suonandola solo sporadicamente, è stata una bella versione, e molto
apprezzata dalla folla ed in particolare da me!
Forse la canzone più emozionante è stata “The Levee’s Gonna Break”. E' una
delle mie canzoni preferite (in effetti è la suoneria del mio cellulare) e
questa versione è stata buona come sempre.
Mentre Bob ci avvertiva del destino imminente del mondo causa la pioggia
senza fine, la band, ritmica e inesorabile pestava a tutto vapore il
disagio duraturo.
Il pubblico ha fatto forse il più grande ruggito per questo pezzo. Una
canzone che solo il Signore poteva scrivere!
Simile a Padova, la folla era elettrica con le prime note del finale di
'Like a Rolling Stone'. A parte il ruggito e il canto della folla ("Hoe does
it feeel?”), guardando verso il palco tutto quello che potevo
vedere erano centinaia se non migliaia di iPhone che si levavano in aria
cercando di catturare il maestro mentre eseguiva questo capolavoro. Attento
Youtube! Difficile comprendere come una canzone si avvicina 50 anni di età e
continua a smuovere così tanta gente in tutto il mondo. Suppongo che tutti
noi possiamo entrare in empatia con essa, come abbiamo fatto tutti ad un
certo punto, proprio la “senti”.
E' stato uno spettacolo meraviglioso. Non migliore o peggiore di Padova,
solo diverso, come l'artista che si rifiuta di rimanere statico. Non ci
lasciare mai, grazie Bob! Alla prossima!
Sabato 26 Novembre
2011
La mail di ziomauri
Ho guardato ripetutamente il video in formato breve che riprende Bob che si
congeda dal tour europeo.
La sua debolezza insieme al tremore di una forza.
Vedere una montagna resa più vulnerabile dal torrente che lentamente la
scava.
La modifica per renderla diversa, senza concordia, ma solo perchè così deve
essere. Una simbiosi violenta ma sacra dove la montagna osserva il suo
cambiamento nel riflesso dell'acqua, ne prende atto e poi se ne compiace:
ottimo lavoro, era quello che dovevamo fare.
Mi è venuto in mente quello che si prova a stare su una panchina a osservare
i bambini o gli anziani. Storie vissute che tremano insieme ai passi e nuove
storie tutte da inventare tra salti e corse appesantite dalle cartelle.
Il vecchio che sarà sempre giovane e il giovane che era più vecchio dieci
anni prima.
Vederlo così scuote tutta la mia comodità data da questo divano.
La verità che si affaccia, mai nascosta prima ma celata da sipari che
velocemente si sono alternati. Il binomio dell'amore e delle bugie si è
preso una pausa e ne viene fuori una cosa nuova che nessuno ancora conosce
ma sarà
sempre più vera.
Sono solo immagini, sono solo emozioni ma costituiscono un Libretto che ci
racconta che avremo in dono ancora molte altre cose preziose.
La pietra e l'acqua mischiati che scendono al delta e nutrono molte radici
che per sempre saranno giovani.
Almeno noi lo speriamo e glielo auguriamo.
ziomauri ( maurilio nicolino )
Ben detto caro Maurilio,
l'unica cosa che mi da fastidio è che scrivi molto, ma molto meglio di me,
detto questo con rabbia......:o) condivido in pieno la tua impressione,
grazie, :o)
Ciao Mr.Tambourine,
volevo chiederti se riesci a postarmi sul sito un video o un audio della
versione di higway 61 revisited che Bob eseguiva nel tour del 2003 o del
2005, non ricordo bene, so che veniva identificata con un"killer riff" che
vorrei proprio risentire. Su youtube non la trovo. Grazie ciao.
P.S.dopo aver visto il gesto di Knopfler in
omaggio a bob, posso dire di avere un altro idolo oltre al"nostro".
Caro sewe, come ben
ricorderai l'anno scorso il Websheriff fece piazza pulita di oltre 100.000
clips di Bob postati su Youtube dai fans, purtroppo nel calderone deve
essere finita anche la versione che indichi tu perchè nemmeno io son
riuscito a trovarla, facciam buon viso a cattiva sorte....:o)
London, England - HMV Hammersmith Apollo -
November 21, 2011
Essenzialmente questo è stato un buon tour, da ogni punto di vista,
nettamente al di sopra degli standard di Dylan negli ultimi 5 anni. La mia
opinione è che ci sia stato un costante miglioramento dal 2009, dopo un
costante declino dal 2001. Questo declino è stato molto graduale, però, e ci
sono stati grandi periodi all'interno di esso, ad esempio, Autunno 2002,
Autunno 2003, del calibro di Bonnaroo, Barrowlands 2004, autunno 2005 con la
band che ha cambiato la line-up, autunno 2006 che ha visto l’uscita do
“Modern Times”, ecc ecc, ma 2007, 2008 non erano stati molto buoni
in realtà, quindi è stato bello vedere un miglioramento costante da allora.
Tuttavia questo non significa che la sua voce sia migliorata. Tutt'altro! Il
Dylan che vediamo sul palco oggi non ha nemmeno lontanamente l'estensione
vocale del tardo '00 o dei primi ‘90, e nemmeno quella del 2005. Accoppiato
con questo problema c’era quello che sembrava essere così stufo di cantare
alcune canzoni che cominciò a farle in modi sempre più bizzarri. Nel periodo
di massimo splendore del N.E.T. questo era uno dei “punti vendita o di
forza” per coloro che regolarmente andavano ai concerti, ed anche il fatto
che non solo ha regolarmente modificato le canzoni, ma molto spesso ha anche
cambiato il fraseggio, spesso da una serata all’altra. Ma, a quel tempo, il
fraseggio in continuo cambiamento non sembrava metterlo in dificoltà, e lui
di solito trovava sempre un modo per rendere il fraseggio adatto alla
canzone, o qualsiasi altra emozione che stava cercando di trasmettere in
quella notte particolare. Negli ultimi anni, mentre lui può ancora
raggiungere questo obiettivo quando vuole, ci sono state occasioni in cui il
fraseggio bizzarro non è sembrato avere alcun senso compiuto. Alcune canzoni
sembrano essere carenti in questo rispetto ad altre, ad esempio, Hattie
Carroll e Hard Rain. E’ così bello vedere le cose migliorare su questo
fronte e che lui continua a fare cose “interessanti” con quello che resta
delle sue corde vocali.
Tutto ciò ci porta ad una giornata mite di novembre all’ Hammersmith lunedi
scorso. Il tour era stato notevole per diversi motivi. In primo luogo,
naturalmente, aveva Mark Knopfler come un atto di apertura. Dopo aver visto
la serata di apertura del tour a Dublino 6 settimane fa, ero rimasto deluso,
non aveva suonato una canzone dei Dire Straits, quindi è stato un bene che
egli abbia aggiunto Brothers in Arms e So Far Away al suo set. Il resto del
suo insieme è stato piacevole, piuttosto che l’ispirazione, la cosa più
interessante per me è il suo modo di suonare la chitarra. Egli ha anche
aggiunto sicuramente qualcosa al set di Dylan, da metà tour è entrato a
suonare i primi pezzi del set di Dylan ogni sera, solo suonando la chitarra,
dando un bel contributo al suono della band.
L'altra cosa notevole per il tour è stata l’aumentata interiezione di Dylan
con il pubblico. Da quella volta che a Glasgow era stato nel mezzo del
palcoscenico molto più del solito (fino a metà del set) - e in modo molto
più energico, muovendosi quasi come un pugile tenendo solo il microfono in
una mano e la sua armonica nell’altra e / o utilizzando l'asta del microfono
come una specie di sostegno. Ciò ha reso lo show notevolmente più piacevole
visivamente, e non ha fatto male alle performances musicali, anzi, le aveva
migliorate in realtà.
Nel primo show di Londra, il livello di energia era forse un pò calato, ma
era ancora molto evidente in alcune canzoni. Allora, quali sono stati i
punti salienti del trittico londinese? Qui ci sono alcuni esempi;
Mississippi - arrangiamento nuovo e molto divertente, facendo di questa
canzone la migliore versione live sicuramente dal 2001.
Blind Willie McTell - incredibilmente questa è (forse) ancora meglio della
grande versione che aveva usato dal 1997, ora fusa in un genere che è
difficile da definire – in parte country, in parte stomping, in parte un
dixieland jazz del 1920 (se questo ha un senso!) sottolineati con alcuni dei
migliori assoli di armonica mai sentiti.
Man in the Long Black Coat - questa grande canzone dal 1989 è stata
trasformata da pezzo lento d’ atmosfera ad un potente up-tempo, con
l’opportunità per Bob di inseguire la fase ed abbaiare ringiando le strofe
migliori del 2011, sempre con una bella armonica.
Forhgetful heart - Ho visto alcune versioni sorprendenti di questo pezzo da
quando la canzone uscì sul ultimo album in studio nel 2009, ma quella di
Domenica a Hammersmith le batte probabilmente tutte. Si tratta di Dylan al
suo meglio nel 2011, e di gran lunga la più tranquilla canzone che esegue in
questi giorni (i concerti di Dylan sono adesso rock molto forti, con
pochissima roba acustica o canzoni tranquille). In ogni caso, ha dato a
questa canzone un vocal incredibile a Londra e l’ha eseguita molto
teatralmente anche come una sorta di canzone-torcia, davvero adatta per
accendere e comunicare con il pubblico come faceva nel 1995 o nel 1999 o
all'inizio della sua carriera. A volte durante questa performance ho sentito
che lui incorporava lo spirito dei vecchi interpreti, non il country/blues
che i ragazzi preferiscono, ma il piglio di artisti come Sinatra, Fred
Astaire ed anche Charlie Chaplin.
Questi sono solo alcuni dei punti salienti - un sacco di altre canzoni sono
state molto ben eseguite nel corso di queste 3 notti, e le mie lamentele
sono solo che suonavano un pò troppo solo rock/ blues e, ovviamente, ci
piacerebbe un pò più di variazione nella set-list diventata ormai un pò più
statica negli ultimi due anni, e questo tour ha visto un piccolo ma
significativo miglioramento nella varietà. Nel complesso un tour buono e
solido.
L'ultima cosa della quale che voglio parlare prima di concludere è l'ultima
canzone di questo ultimo spettacolo. Fino fino ad allora era stato uno
spettacolo niente male, di uno standard simile a quello della notte
precedente, e sicuramente meglio del primo spettacolo all’Hammersmith che ho
già detto essere stato con poca energia, ma ora stavamo ascoltando una
performance / momento per portare lo show su un altro livello.
Mi stavo chiedendo se fosse stato Bob a chiedere a Knopfler di ritornare sul
palco per la canzone finale, ed abbastanza sicuro che ci sarebbe stato,
aveva fatto preparare un altro microfono al centro del palcoscenico. Così,
wow – abbiamo avuto un duetto vocale - cosa che non era mai successa finora
nel tour (Mark aveva solo suonato la chitarra con Bob), e anzi, non ricordo
l'ultima volta che Bob abbia eseguito un vero e proprio duetto vocale con
qualcuno - forse con Norah Jones nel 2005?
Ad ogni modo, era davvero il momento speciale che ha fatto parlare la gente.
Ok, forse niente di straordinario musicalmente, ma solo un momento molto
genuino e (presumibilmente) relativamente non programmato che ha dato una
bella sensazione di calore comune che si è diffuso per questa grande vecchia
sede di Londra. La canzone, naturalmente, era Forever Young. Bob ha canmtato
la prima strofa, Mark la seconda e la terza è stata in condivisione. Dato
che le persone ora lo sanno, non solo da altre recensioni, ma anche dai vids
su youtube, Knopfler ha cantato la strofa “Che il tuo cuore possa sempre
essere gioioso, possano le tue canzoni essere sempre cantate, e mentre
diceva “Possa tu rimanere per sempre giovane” ha rivolto un gesto indicando
e dedicando l’augurio a Bob, e quando ha fatto un gesto con il braccio a Bob
on line su “possano le tue canzoni essere sempre cantate” la folla è
scoppiata. Avreste dovuto avere un cuore di pietra per non godere di un
momento simile, e se Knopfler era mai riuscito a conquistare il pubblico
Dylan, lo ha fatto in questo momento.
La canzone è finita con un assolo di armonica di Bob (questo tour lo ha
visto eseguire parti di livello molto elevato con l'armonica), poi i due si
sono abbraciati, mentre Bob e gli altri davano un sacco di merito a Mark,
mostrando amicizia ed il loro rispetto per un artista come Mark (anche
collaboratore di vecchia data).
E' stata una degna conclusione del tour e di un anno decente. In assenza di
voci o notizie future, chissà come sarà il 2012, ma speriamo, mentre si
avvicina ai 71 anni, che si mantenga fresco, e si diverta perchè non è
ancora finito.
Ciao Mr.Tambourine
ho apprezzato molto la tua analisi del tour 2011 , devodire che sono
completamente
d'accordo con te su ogni parola e virgola che hai scritto . Evidentemente
con tutto quello
che si dice e si legge su Bob , abbiamo una visione del Fenomeno che mi
sembra senza
peccare di presunzione, quasi devo dire quasi , uguale .
complementi .
Marcello da Asti
p.s. non so se hai notato l'indirizzo della mia email (duluth49).
ti presento la mia set list
1.MASTER OF WARS
2.A HARD RAINS A GONNA FALL
3.THE TIMES THEY ARE A CHANGIN'
4.WITH GOD ON OUR SIDE
5.THE LONESONE DEATH OF HATTIE CARROL
6.TO RAMONA
7.SHE BELONGS TO ME
8.LIKE A ROLLING STONE
9.JUST LIKE TOM THUMB'S BLUES
10.TEMPORARY LIKE ACHILLES
11.FOUR TIME AROUND
12.ROMANCE IN DURANGO
13.DIGNITY
14. BELIEVE IN YOU
15.EVERY GRAIN OF SAND
15.LICENCE TO KILL
16.EMOTIONALLY YOURS
17.DISEASE OF CONCEIT
18.NOT DARK YET
19.AN'T WAIT milano alcatraz 2011
20.MISSISSIPI
21.NETTIE MOORE
Un saluto e un grazie per la tua rubrica di
dylaniati
Caro Marcello, grazie per le
belle parole e per la set list, ma voglio ricordare a tutti che Bob al
massimo esegue 17 pezzi encore compresi, quindi bisognerebbe basarsi su
questo numero di canzoni. :o)
Ciao Mr. Tambourine,
da ieri sera è possibile votare le cover band nei polls della Battle 2011
tuttora in corso su WWW.DYLANRADIO.COM.
Credo che, a prescindere dalla nazionalità e/o dalla "vicinanza", ognuno
possa e debba votare per la canzone che preferisce. In ogni poll è possibile
ascoltare due brani, messi a confronto diretto. La votazione è soltanto
consultiva e non ha carattere decisionale. La giuria, formata da tre
"esperti", potrà tenerne conto in modo discrezionale.
Saluti! Bruno Cattivelli "Jackass" - Dylan Dogs
Grazie per la segnalazione
Bruno, tienici aggiornati! :o)
qui
Giovedi 24 Novembre
2011
Bob realmente toccato e
commosso a Londra per la fine del Tour 2011
Anche il tour 2011 ha chiuso i battenti e
viene inevitabile il tempo delle considerazioni e dei bilanci. Dando una
scorsa retrospettiva e riepilogativa alle recensioni ed alle due presenze
italiane di Bob con cinque concerti sull'italico suolo, possiamo
tranquillamente affermare che, tutto sommato, quest’anno è stato più che
positivo per Bob e la sua attività concertistica, o meglio un’annata di
rilancio per Bob e la sua bluesband.
Le recensioni sono state per la maggior parte tutte positive, a cominciare dal
Tour Cinese ed Asiatico che tanto ha fatto parlare ad inizio primavera. Non
ci interessa ripercorrere quelle polemiche e nemmeno il perchè delle stesse,
quelle cose han lasciato il tempo che han trovato, facevano parte della
politica scritta sui media da coloro che “tutto sanno e tutto vedono e
prevedono”, e poco avevano a che fare con l’attività di performer di Bob,
quindi sorvoliamole senza rimpianti, abbiamo, più o meno, noi e tutti voi
affezzionati amici della Fattoria, commentato abbondantemente ed a volte
anche più del necessario quegli avvenimenti, quindi argomento chiuso, e viva
Bob che continua a fare, GIUSTAMENTE, i cazzi che vuole, sarebbe davvero
ridicolo se alla sua età non potesse farlo, o no?
Parliamo invece della musica, o meglio della musica di quest’anno, sempre
più votata e immersa nel fiume del vecchio blues, nel quale il vecchio Bob
s’è calato a piedi pari come “crooner and performer” del 21th century-
blues. La musica è ora cruda, grezza, senza raffinatezze o sdolcinature, ma
terribilmente efficace e penetrante, blues nella sua più pura essenza, -
guardiamo al sodo e le sfumature lasciamole agli altri – sembra voler dire
il buon Bob, calatosi in questa musica molto più del normale. Forse stava da
anni cercando una strada diversa e l’ha finalmente trovata, andare al centro ed
all’essenza della musica, mangiarne le radice e sputarla fuori come viene,
genuina e sincera. In querst’ottica la band è il meglio che si possa avere,
niente di eccezzionale a livello di strumentisti, Charlie un pò sopra la
media, ma il ragazzo prodigio del Texas ha capito che per esserci deve “far
parte”, le primedonne nel vero blues non esistono, ci sono solo performer
che danno tutto ogni sera, nel bene e nel male.
Parlando della voce, dalle quale ormai tutti conosciamo le condizioni e le
possibilità, dobbiamo, per amor del vero, essere sinceri e dire che nel 2011
Bob ci ha messo tutta l’anima e tutto il corpo, ha guardato ed analizzato
tutte le sue riserve di energia e non ha lesinato e nemmeno risparmiato nel
proporsi, molto più coinvolto e presente dell’anno passato, anno nel quale,
se paragonato a questo, i concerti sono stati meno sentiti e vissuti da Bob,
più compitini dovuti che reali momenti di divertimento come invece si è
verificato spesse volte nel tuor appena terminato.
La voce ha avuto molti momenti buoni, molti più di quello che tutti si
aspettavano, dimostrando che quando Bob crede in quello che sta facendo la
sua resa viene centuplicata, e questo si vede e si sente da chi come noi
deve stare ai piedi del palco. Ci sono stati dei momenti di stanca in
qualche concerto, ma questo è normale, succede a qualunque artista, a
maggior ragione, uno che non è più giovane come Bob ha bisogno di momenti
per tirare il fiato. Diciamo che la voce suggestiva ed emozionale di Bob
riesce ancora a far la differenza quando Bob si affida ad essa, non importa
se in qualche momento ha dei cedimenti, la sua emozionalità e la sua
capacità di toccarti il cuore rimane inalterata ed indiscutibile.
Musicalmente Bob sta riscrivendo completamente quelle che sono le regole del
live-act, della performance nuda e cruda, lui le ignora volutamente e ti
spara in faccia un suond che nasce così dal cuore senza essere filtrato
dall’esigenza delle orecchie. I concerti dal vivo hanno delle regole
standard alle quali ogni artista si attiene con scrupolosità per non turbare
le reazioni del pubblico, della critica e soprattutto della propria
posizione sul mercato discografico. Dylan se ne è sempre fregato, ed ora più
che mai, di queste cose buone per gli altri ma che per lui non contano
niente, non sono importanti, non “determinano”, le regole dylaniane sono
quelle che vengono dal suo cuore e dal suo modo di sentire e vivere la
musica. Reazioni diverse in tempi diversi, ma Dylan ha sempre ascoltato la
voce che veniva dal suo interno ignorando ogni altra voce che gli
consigliava di essere più morbido, più tradizionale, meno “arrogante” e
“rivoluzionario” nelle sue performance. Lui prende e ribalta, taglia e
seziona, sconquassa e ricuce alcune delle più belle canzoni del mondo,
naturalmente scritte da lui, non rispetta nessuna regola musicale, esegue le
sue canzoni in modo sempre diverso, quasi fosse una sfida con se stesso e
con gli altri, quelli che “tutto sanno”, nel dimostrare che la sua musica
può essere cucinata in tutte le salse, in tutti gli stili, in tutti i modi
ed in tutti i laghi, cambiando solo la forma esteriore ma non la sostanza
interiore. Dylan non compiace nessuno, nemmeno se stesso e men che meno le
sue canzoni, maltratta se stesso e la sua opera nella continua ricerca della
totalità, e vince, vince sempre, anche quando pare che il mondo gli si
rivolti contro lui tira dritto per la sua strada perchè lui è il genio e lui
è quello che detta le regole. Dylan si è tuffato nel blues più grezzo e viscerale
trascinando con se tutta la band, e sembra non avere la minima intenzione di
cambiare strada, si trova bene sulla “Blues Highway”, i posti di ristoro
sono buoni e frequenti, il paesaggio meraviglioso, quindi perchè abbandonare
questa mitica route?
Le canzoni sono state prese per i talloni ed immerse nella “fontana del
blues”, uscendone con una nuova forma ed una nuova vitalità che potrà
piacere o meno, ma questa è una questione personale che ognuno di noi deve
affrontare e risolvere a suo modo. Dobbiamo anche constatare che il pubblico di
Dylan sta, da qualche anno ormai, subendo un ricambio generazionale, i
vecchi fans della prima ora si sono notevolmente diradati o stanno perdendo
i colpi per le ragioni più disparate, lasciando il passo ad una generazione
di trentenni e quarantenni che non hanno avuto la possibilità di vedere il
Top Dylan (quello tipo RTR per capirci), una generazione che ha cominciato
ad amare Dylan con altri album che non sono stati certamente quelli che
avevano “imprigionato” noi vecchi ed altezzosi "esperti dylaniani" che tutto pensiamo di
sapere di lui, che sentiamo di essere autorizzati a criticarlo come pare a
noi, noi che a volte abbiamo capito ed invece in altre occasioni ci siamo
lasciati chiudere occhi ed orecchie dalla nostra vanità e dalla nostra
boria.
Una generazione di dylaniati che ha forse cominciato a conoscere Bob da “Oh
Mercy” per arrivare al grande “Time Out Of Mind”, passando per “Love And
Theft”, “Live 1975”, per riscoprire le origini con “No direction Home” e
ritornare di botto al presente con “Modern Times”, per esplorare un altro
pezzo di passato con “Tell Tale Sign” ed un altro pezzo di presente con
“Together Through Life”.
La band, dopo la fase di stanca del tour autunnale dell’anno scorso dove
Charlie ha avuto un calo incredibile (non ne conosciamo le ragioni)
rischiando quasi la sostituzione, ha ripreso voglia e personalità trascinata
da un born-again Bob, comparendo per la maggior parte delle volte in uno “stato
di grazia” musicale ed emozionale che faceva far loro delle ottime cose.
Sappiamo tutti che non c’è niente di peggio che la “routime” per ammazzare
il feeling di un musicista, ma quest’anno, il mago “Bob Dylan” con il suo
"abra cadabra" ha cambiato le cose e le persone, ed i risultati si son
sentiti e visti.
Speriamo che il prossimo tour sia sul piano di quello appena finito, magari
con un pianista-organista blues che non si chiami Bob Dylan, con questo
ritocco la band farebbe un notevole salto di qualità verso l’alto, la
tastiera è ancora il “dente dolente” di Bob, dente incurabile che
richiederebbe l’estrazione definitiva (ma questa è solo la mia
personalissima opinione).
Dobbiamo anche sottolineare e non dimenticare che sia Bob, sia la band, si sono
sciroppati il giro del mondo ed oltre un centinaio di concerti, un vero tour
de force anche per gente di vent’anni. Bob ha settant’anni e da venti
conduce questa vita, che dire d’altro?
Uno potrebbe dire “Ma chi gliela fa fare?”. Nessuno, solo la sua passione
per la musica ed il palco, non certo per i soldi, se chiudesse baracca e
burattini licenziando tutto l’ambaradam del tour domani mattina, potrebbe
vivere sereno senza preoccupazioni finanziarie per altri due o tremila anni.
Forse un giorno si ritirerà a vivere in una delle sue case nascoste chissà
dove, ma sarà lui a decidere il come e il quando, noi possiamo solo
augurarci che lo faccia il più tardi possibile, in fondo ci sono artisti che
continuano ad esibirsi avendo passato da molto gli ottanta, perchè non Bob?.
Per concludere questa breve riflessione, il 2011 è stato un anno più che
positivo, il prossimo sarà ancora migliore? Quien sabe.....don’t dare to
miss it!
Ciao, sono Giovanni da La Spezia, insieme ad
un sentito apprezzamento e ringraziamento per il tuo lavoro ti invio la mia
set list:
1.Gonna change my way of thinkin'
2.Quinn the eskimo
3.Sara
4.Meet me in the morning
5.Cross the green mountains
6.Tomorrow is a long time
7.Solid rock
8.Emotionally yours
9.Million miles
10.Dignity
11.Where teardrops fall
12.Trust your self
13.Ballad of a thin man
Assago, Italy - Mediolanum Forum di Assago -
November 14, 2011
di Felix de Lodez
Sono appena tornato dal “Giro di Bob” (4 spettacoli in Italia) con i
fratelli bobcats Dave da Nizza, Brian da Adelaide, oltre a Tom, nipote da
Brisbane, e infine l’amico e vicino di casa e compagno di Kebeker, Michael
da Standbridge. Milano...pubblico italiano molto giovane, super entusiasta,
riconoscente e rispettoso. Bob al top della forma per tutto ... come detto
sopra, Padova aveva visto Bob che aveva bisogno di una pausa dopo 4 show di
fila ... non proprio un “disastro”, ma prestazione inferiore alle altre del
“giro”.
Ho vinto una scommessa, grazie ad una coppia di americani che vivono a Londra
e sono volati a Roma per lo spettacolo Roma di sabato sera –
avevano scommesso che Bob avrebbe fatto il duo Hattie & Hollis nella serata
di sabato prima che iniziasse Leopard Skin, ... ma ha perso la scommessa,
anche ... un'occasione d'oro per scommettere su “Silvio”
(Berlusconi si è dimesso sabato a Roma) ... l’ultima volta che ho sentito
Bob fare Silvio è stato a Montreal nel '97, quando ha avuto quel disturbo
cardiaco a causa di un fungo virale.
Ho pensato che i ragazzi erano in armonia con Bob ( qualcosa sta succedendo
qui, ma tu non sai cosa sia...') con quell’ eco durante Thin Man - ya, ya,
mista, mista – bell’ effetto. Inoltre, sorprendente quante sillabe si
possono avere cantando or-gan-aaaiiis-ssss—ssssssh-yu-yun-n-nnnn.
Mi piace il nuovo Bob formato Oscar Wilde, con una mano che tintinna sulla
tastiera e l'altra stesa lungo il fianco - trés foppish.
Desolation Row è sempre un highlight – buona la cantilena delle strofe ... nessuna
moglie di camionisti o falegnami in Tangled, solo una combinazione di mogli
di “medici e avvocati.
Serata con finale eccellente ad Assago ...l’ hotel dove eravamo alloggiati vicino al forum
aveva organizzato un 'Bob Dylan Party'. Purtroppo
la festa si è svolta dalle 10 a mezzanotte quando ancora Bob stava suonando sul
palco. Non importa, abbiamo raggiunto due coppie di fans italiani alloggiati
presso lo stesso albergo e così abbiamo avuto
Il nostro 'Bob Dylan Party' nella hall dell'hotel. Molte grazie a Luca (“Il
drugo” in T-shirt) per aver lasciato la sua mansione come personale
dell'hotel e organizzato la distribuzione di birra ed una grande mangiata
fino alle 4:30 del mattino, con tutti noi ha celebrato il Grande Bob.
Macerata: ultimo appuntamento con i film
dedicati a Bob Dylan
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Martedi 22 Novembre
2011
London, England - HMV Hammersmith Apollo -
November 21, 2011
1. Leopard-Skin Pill-Box Hat (Mark Knopfler on guitar)
2. It's All Over Now, Baby Blue (Bob and Mark Knopfler on guitars)
3. Things Have Changed (Mark Knopfler on guitar)
4. Spirit On The Water
5. Honest With Me (Bob on guitar)
6. Forgetful Heart
7. The Levee's Gonna Break
8. Man In The Long Black Coat
9. Highway 61 Revisited
10. Desolation Row
11. Thunder On The Mountain
12. Ballad Of A Thin Man
13. All Along The Watchtower
14. Like A Rolling Stone
15. Forever Young (Mark Knopfler on guitar and vocals)
Bob Dylan e Mark Knopfler a fine tournée a
Londra, scambio di versi ed abbracci.
Bob Dylan e Mark Knopfler hanno concluso le loro 33date del tour europeo
stasera a Londra all’ HMV Hammersmith Apollo con una nota emozionale.
Dato che dopo il dodicesimo concerto del tour, al Rockhal di
Esch-sur-Alzette, in Lussemburgo, il 21 ottobre, Knopfler aveva regolarmente
suonato la chitarra durante le prime tre, quattro o cinque canzoni del set di
Dylan, stasera è stata un pò diversa.
Per lo spettacolo finale, come previsto, Knopfler ha suonato la chitarra con
Bob per le prime tre canzoni durante la prima parte del set di Dylan.
Tuttavia, con una mossa inaspettata, Knopfler non solo si è unito a Dylan
per l’ultima canzone "Forever Young", alternandosi con Bob alle
strofe. Secondo un post
sul fansite di Knopfler, “A Mark In Time”, ecco quanto ha postato
"arabia":
Mark è uscito durante il bis e si è alternato nelle strofe con Bob su
Forever Young. Quando Mark ha cantato la linea “che la tua canzone possa
essere sempre cantata”, ha fatto un gesto verso Bob e la folla è andata in
delirio. Momento emozionante. E alla fine i due artisti si sono abbracciati.
C'erano state segnalazioni di alcuni fans di Knopfler che avevano lasciato
il locale subito dopo che Mark era stato ospite durante le prime canzoni del
set di Dylan. Scommetto che quei fans adesso che hanno saputo si staranno
prendendo a calci da soli.
Attualmente non ci sono spettacoli futuri in programma per Dylan.
Scusate ma non ho resistito alla tentazione di proporre un'altra mia
scaletta dei desideri. In seguito ho messo la Top 10 dei mie dischi
preferiti (potevano starcene tanti altri a pari merito ma a questo punto ben
pochi resterebbero fuori) che potremmo intitolare "Sull'isola deserta cosa
porterei di Bob".
Ardez favourite set list n°2
1) Love sick
2) This is dream of you
3) Positively 4th street
4) Ain't talkin
5) Honest whit me (versione Assago 2011)
6) Abandonade in love
7) To Ramona
8) In the Garden
9) Red river shore
10) One of us most know
11) Ring them bells
12) Born in time
13) Don't think twice, it's all right (versione Assago 2005)
14) She belongs to me
15) H61
16) I'll remeber you (versione Masked and anonymous)
17) Idiot wind
18) Propriety of Jesus
19) The wicked messenger
20) Santa-Fe
I 10 dischi per "l'isola deserta":
1) Modern Times
2) Tell tale signs (deluxe naturalmente)
3) TTL
4) TOOM
5) Planet waves
6) H61 revisited
7) JWH
8) Street Legal
9) Shot of love
10) "Love and Left"
Naturalmente ce ne sarebbero almeno altri dieci di Bob che porterei con
me...da Under the red sky a Blonde on Blonde..da Another side a Oh mercy! o
Saved ma anche i due acustici degli anni '90..ma qui si parla di una
situazione estrema. Quanto alla set list, so di metterne 5 in più della
media attuale ma del resto parliamo di una scaletta...dei desideri.
Daniele "Ardez" Ardemagni
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di Andrea Maldera
Salve, per diletto voglio scrivere anche io la mia "scaletta ideale", che
dividerei in un set acustico ed un set elettrico, un pò come nel tour del
1966.
1. To Ramona
2. My back pages
3. The ballad of frankie lee and judas priest
4. It's alright ma (I'm only bleeding)
5. Visions of johanna
6. Mr. Tambourine man
7. You're gonna make me lonesome when you go
8. Desolation row
9. Don't think twice
10. Tell me momma
11. Stuck inside of Mobile with the Memphis blus again
12. Just like tom thumb's blues
13. Absolutely sweet Marie
14. Subterranean Homesick blues
15. Maggie's farm
16. Ballad of a thin man
17. Like a rolling stone
ciao Mr. Tambourine,
dopo il successo della rubrica "I dreamed i saw..." per non essere da meno
del collega Simone, propongo un'altra rubrica che battezzo "changing of
the... covers": riproduci a modo tuo la copertina di un album di Dylan.
Inizio io con infidels e con il mitico freewheelin'. Ovviamente la foto
relativa a quest'ultimo è stata scattata nel greenwich village tra Jones
Street e la West 4th Street... la location è la stessa, purtroppo non c'era
quel romantico tappeto di neve nè il pulmino wolkswagen...
Grazie come al solito per il tempo che ci dedichi.
L'idea è molto bella ed
interessante, sicuro che i nostri Maggiesfarmers si daranno da fare per
realizzare le copertine più belle e più strane, pagina dedicata anche a
questa nuova rubrica......:o), per la neve ed il
pulmino......cazzarola....non si può avere tutto dalla vita!!!
MACERATA: ULTIMO APPUNTAMENTO CON BOB
DYLAN
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Lunedi 21 Novembre
2011
London, England - HMV Hammersmith Apollo -
November 20, 2011
1. Leopard-Skin Pill-Box Hat (Mark Knopfler on guitar)
2. It's All Over Now, Baby Blue (Bob and Mark Knopfler on guitars)
3. Things Have Changed (Mark Knopfler on guitar)
4. Tryin' To Get To Heaven (Mark Knopfler on guitar)
5. Honest With Me (Bob on guitar)
6. Tangled Up In Blue
7. Summer Days
8. Blind Willie McTell (Donnie on banjo)
9. Highway 61 Revisited
10. Desolation Row
11. Thunder On The Mountain
12. Ballad Of A Thin Man
13. All Along The Watchtower
14. Like A Rolling Stone
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London, England - HMV Hammersmith Apollo -
November 19, 2011
1. Leopard-Skin Pill-Box Hat (Bob on keyboard, Mark Knopfler on guitar,
Donny on pedal steel)
2. Don't Think Twice, It's All Right (Bob and Mark Knopfler on guitars,
Donny on lap steel, Stu on acoustic guitar, Tony on standup bass)
3. Things Have Changed (Bob center stage with harp, Mark Knopfler on guitar,
Donny on pedal steel, Stu on acoustic guitar)
4. Mississippi (Bob on guitar, Mark Knopfler on guitar, Donny on electric
mandolin, Stu on acoustic guitar)
5. Honest With Me (Bob on guitar, Donny on lap steel, Tony on standup bass)
6. The Lonesome Death Of Hattie Carroll (Bob on keyboard with harp, Donny on
electric mandolin, Stu on acoustic guitar, Tony on standup bass)
7. Ballad Of Hollis Brown (Bob center stage, Donny on banjo, Stu on acoustic
guitar, Tony on standup bass)
8. Make You Feel My Love (Bob on keyboard, Donny on pedal steel, Stu on
acoustic guitar)
9. Highway 61 Revisited (Bob on keyboard, Donny on lap steel)
10. A Hard Rain's A-Gonna Fall (Bob on keyboard. Donny on electric mandolin,
Stu on acoutic guitar, Tony on standup bass)
11. Thunder On The Mountain (Bob on keyboard, Donny on lap steel)
12. Ballad Of A Thin Man (Bob center stage with harp, Donny on lap steel)
13. All Along The Watchtower (Bob on keyboard, Donny on lap steel)
14. Jolene (Bob on keyboard, Donny on lap steel, Tony on standup bass)
15. Like A Rolling Stone (Bob on keyboard, Donny on pedal steel)
Ciao, sono Marco, ecco la mia set list di Bob
preferita (almeno in questo preciso istante, fra un attimo sarà già cambiata
:o)
1.political world
2.i am a lonesome hobo
3.one of us must know
4.blind willie mc tell
5.changing of the guard(live 78 con bob che danza!)
6.sugar baby
7.carribean wind(jam con membri e-street band)
8.sweetheart like you
9.somebody baby
10.shooting star
11.shelter from the storm(live fort collins)
12.positevly 4th street(live brescia 2001)
13.gates of eden(live 89 con neil young)
14.spanish harlem incident
15.one too many morning(live 66 royal albert hall)
16.just like a woman(live woodstock 93?)
17.gospel plow
18.she your lover now
19.ballad of a thin man(live 74 before the flood con the band)
20.idiot wind (bootleg version)
21.groom still waitin at the altar (live con michael bloomfield alla
chitarra)
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di ACU1972
Cara MaggiesFarm,
non posso sottrarmi a questa grande idea della setlist dei nostri sogni.
Saluti. ACU1972
1. Slow Train Coming (con Mark Knopfler + band)
2. Jokerman (con Mark Knopfler + band)
3. I&I (con Mark Knopfler + band)
4. Shooting Star (con Mark Knopfler + band)
5. Angelina (Bob on Piano, Knopfler on guitar no band)
with band acoustic set
6. Romance in Durango (bob on acustic guitar)
7. Hurricane (bob on acoutstic guitar)
8. Gates of Eden (bob on acoustic guitar versione Pisa 93)
9. Mr Tambourine (bob on acoustic guitar)
10. It's all over now baby blue (versione woodstock 94)
electric set with band
11. Highway 61 (qualsiasi versione)
12. Can't Wait (versione Milano Alcatraz 2011)
13. Ballad of a thin Man (Milano 2011)
14. Like a Rolling Stone (Milano 2011)
encores
15. Girl from the north country (Bob solo on acoustic guitar)
16. It's alright ma (Bob solo on acoustic guitar)
17. Blowing in the wind (Bob solo on acoustic guitar)
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di Luca DeIeso
se proprio devo sognare allora lo voglio fare in grande..
proprio stanotte, adesso, entro nella mia stanza e mi si apre invece davanti
il palcoscenico di un teatro, piccolo, ma ci siamo proprio tutti. Tutte le
persone importanti della mia vita e persone mai conosciute, il nostro
Mr.Tambourine e tutti i lettori di Maggie's Farm e con loro semplicemente
attendo.
Nessuno è troppo sorpreso di stare lì ad aspettare qualcosa e anzi c'è
elettricità nell'aria..d'un tratto si spengono le luci e fa il suo ingresso
il vecchio Bob, maldestramente, quasi inciampando sui suoi stessi passi.
Un sorriso appena accennato scintilla da sotto il cappello da cowboy.
Noi gridiamo, ma lui si fa subito serio e restiamo in silenzio, nuovamente
in attesa di qualcosa che ci faccia sentire di essere vivi e di essere nel
posto giusto. Ma ancora silenzio.
Secondi che sembrano eterni, poi qualche bisbiglio di qualcuno nel pubblico
che non conosco..un uomo ormai in là con gli anni, stufatosi, grida: GIUDA!
Ed ecco che dal palco parte un colpo di fucile calibro 12 che fa sussultare
il piccolo teatro, e il concerto comincia..
1) Like a rolling stone
2) A hard rain's a-gonna fall (con orchestra sinfonica come nel '94 a Nara)
3) Mr. tambourine man (l'armonica è la stessa di quella sera a sheffield nel
'66)
4) Visions of Johanna
5) Tangled up in blue (duetto con Tom Waits)
6) Red River shore
7) Not dark yet
8) Every grain of sand
9) Blind Willie Mc Tell
10) cover: Tower of song (duetto con Leonard Cohen)
11) Ring them bells
12) All along the watchtower (duetto con Neil Young)
13) Forever young (duetto con Bruce Springsteen)
encores
14) The times they are a-changin'
15) Knockin' on heaven's doors
16) Blowin' in the wind
una serie di sogni......
°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°
di Marco "judas1988"
Ciao Mr Tambourine,
ecco la mia ipotetica set list di un concerto Dylaniano per il quale ahimè
"I left all my dreams and hopes buried under tobacco leaves"
1.Barbara Allen
2.Most of the time
3.Mississippi
4.No time to think
5.Lenny Bruce
6.Jokerman
7.Changing of the guards
8.Highlands
9.Hurricane
10.Red river shore
11.Dignity
12.Paths of victory
13.When he returns
14.Idiot wind
15.Where are you tonight
Buongiorno Mr.Tambourine,
ho sentito da gente che chiacchierava al forum di assago che Dylan ha
scritto una canzone insieme a Willie Nelson, vorrei sapere, gentilmente, se
è vero, e se sì di che canzone si tratta.
William Di Nola
E' vero, la canzone si chiama Heartland e puoi leggere
testo e traduzione,ciao,:o)
HEARTLAND
words and music Bob Dylan & Willie Nelson
17 Ottobre 1992 - da "ACROSS THE BORDERLINE" (album di Willie Nelson)
There's a home place under fire tonight in the heartland
An' the bankers are takin' my home an' my land from me
There's a big achin' hole in my chest now where my heart was
An' a hole in the sky where god used to be.
There's a home place under fire tonight in the heartland
There's a well with water so bitter nobody can drink
Ain't no way to get high an' my mouth is so dry that i can't speak
Don't they know that i'm dyin', why nobody cryin' for me?
My american dream fell apart at the seams
You tell me what it means
You tell me what it means.
There's a home place under fire tonight in the heartland
The bankers are takin' my home an' my land away
There's a young boy closin' his eyes tonight in the heartland
Who will wake up a man with a home an' a loan he can't pay.
His american dream fell apart at the seams
You tell me what it means
You tell me what it means.
My american dream fell apart at the seams
You tell me what it means
You tell me what it means.
There's a home place under fire tonight in the heartland
There's a home place under fire tonight in the heartland.
IL CUORE DELLA NAZIONE
parole e musica Bob Dylan & Willie Nelson
C'è un posto familiare sotto il fuoco stanotte nel cuore della Nazione
ed i banchieri si stanno prendendo la mia casa e la mia terra
C'è un grande doloroso buco nel mio petto ora dove una volta c'era il mio
cuore
ed un buco nel cielo dove prima c'era Dio
C'è un posto familiare sotto il fuoco stanotte nel cuore della Nazione
C'è un pozzo di acqua talmente amara che nessuno potrebbe mai berla
Sono rimasto all'asciutto (2) e la mia bocca è talmente secca che non riesco
a parlare
Non vedono che sto morendo, perchè nessuno piange per me?
Il mio sogno americano si è strappato alle giunture
Dimmi cosa vuol dire
Dimmi cosa vuol dire
C'è un posto familiare sotto il fuoco stanotte nel cuore della Nazione
ed i banchieri si stanno prendendo la mia casa e la mia terra
C'è un ragazzo che chiude gli occhi stanotte nel cuore della Nazione
e che si risveglierà uomo con una casa ed un mutuo che non riuscirà a pagare
Il suo sogno americano si è strappato alle giunture
Dimmi cosa vuol dire
Dimmi cosa vuol dire
Il mio sogno americano si è strappato alle giunture
Dimmi cosa vuol dire
Dimmi cosa vuol dire
C'è un posto familiare sotto il fuoco stanotte nel cuore della Nazione
C'è un posto familiare sotto il fuoco stanotte nel cuore della Nazione
NOTE:
(1) "Heartland" e' una locuzione che indica le pianure centrali o l'America
rurale in generale. Puo' essere tradotto con "il cuore della Nazione".
(2) Letteralmente sarebbe: "Non c'e' modo di sbronzarsi" o "di sballarsi"
(Ain't no way to get high), ma c'e' un gioco di parole nascosto dal fatto
che subito dopo viene usato l'aggettivo "dry". La locuzione "you left me
high and dry" vuol dire "mi hai lasciato all'asciutto" o anche "in bianco"
in senso sessuale. Si può dunque optare per un generico: "Sono rimasto
all'asciutto" (in ogni senso).
traduzione e note di Michele Murino e Alessandro Carrera
Caro Mr Tambourine,
questa volta evito di fare confusione con i nick e rinnovo i miei
complimenti per la tua opera.
Accolgo con entusiasmo la proposta dell'omologo, omofono (perchè in fondo
ascoltiamo gli stessi suoni), nonchè collega e compagno di viaggio Simone ed
ecco qua la mia scaletta ideale:
1. Simple twist of fate
2. Series of dream (Bob on guitar with band)
3. Queen Jane (Bob on piano and harmonica with band)
4. Romance in durango
5. Things have changed
6. Brownsville girl (Bob on guitar with band)
7. Changin' of the guards
8. If you see her, say hello (Bob solo on guitar and harmonica)
9. Emotionally yours (Bob solo on piano and harmonica)
10 Black diamond bay (Bob on guitar with band)
11. Farewell angelina
12. When the night comes falling from the sky
13. Lily Rosemary and the Jack of heart
encore (bob solo on guitar and harmonica)
14. Winterlude
15. Don't think twice
Dove non specificato lascio all'autore la libera scelta...
Simone Zaccagni
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Ciao Mr. Tamburine
adempio al mio dovere di dylaniato e scrivo una mia set-list
1. Drifter's Escape
2. She Belongs to Me
3. Isis
4. Love Henry
5. Idiot Wind
6. Three Angels
7. Neighborhood Bully
8. 'Cross the Green Mountain
9. Lo and Behold
10. Gates of Eden
11. The Ballad of Frankie Lee and Judas Priest
12. Sign on the Cross
13. Meet Me in the Morning
14. Most of the Time
15. I'm not There
Un saluto, Luca
°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°
Ciao Mr. Tambourine,
irresistibile l'idea di Simone !!
Ti propino la mia set list dei sogni, quasi quasi se una sera gli gira per
il verso giusto potrebbe anche farla.....
1) LIKE A ROLLING STONE (Verona 87)
2) JOKERMAN (Milano 94)
3) JOEY (Modena 87)
4) BALLAD OF A THIN MAN (Padova 11)
5) NOT DARK YET (Milano 02)
6) SHELTER FROM THE STORM (Milano 89)
7) BLIND WILLIE McTELL
8) WHEN YOU GONNA WAKE UP
9) IF YOU EVER GO TO HOUSTON
10)THE MAN IN THE LONG BLACK COAT (Padova 11)
11)TANGLED UP IN BLUE (Ravenna 02)
12)ROMANCE IN DURANGO
13)ALL ALONG THE WATCHTOWER (Ferrara 96)
14)KNOCKIN' ON HEAVEN'S DOOR (Modena 87)
"I dreamed I saw Saint Zimmerman a-live as
you or me"
di Daniele Ardemagni
Colgo l'invito di Simone per elencare la mia
ipotetica set-list.
1) Mississipi
2) Workingman's blues
3) Under the red sky (versione 2010 Padova)
5) Things have changed
6) Restless farewell (versione '95, compleanno di Sinatra con band e
quartetto d'archi..chiedo troppo lo so..)
7) Most of the time (versione bootleg Tell tale signs 3° cd)
8) Forgetful heart (bob al centro con armonica- vesione Alcatraz 2011 ok!)
9) Is your love in vain?
10) Can't wait (versione Alcatraz 2011)
11) What can i do for you?
12) Every grain of sand
13) A hard rain's a-gonna fall (versione 2007 per Zaragoza)
14) Dead is not the end
15) Huck's tune
16) Series of dream
17) Thunder on the mountain
18) Tangled up in the blue
19) I don't belive you
20) Like a rolling stone
La gestione degli strumenti e la maggior parte degli arrangiamenti li lascio
al Maestro, visto che ho pure sforato di almeno 5 canzoni dal set attuale
(anche se in realtà avrei già pronte altre tre scalette..)
La nuova pagina delle set
lists la trovate nella vetrina
Giovedi 17 Novembre
2011
Zurich, Switzerland - Hallenstadion -
November 16, 2011
1. Leopard-Skin Pill-Box Hat (Bob on keyboard, Mark Knopfler on guitar)
2. It Ain't Me, Babe (Bob and Mark Knopfler on guitars)
3. Things Have Changed (Bob center stage with harp, Mark Knopfler on guitar)
4. Mississippi (Bob on keyboard, Mark Knopfler on guitar, Donnie on electric
mandolin)
5. Honest With Me (Bob on guitar)
6. Not Dark Yet (Bob center stage with harp)
7. Jolene (Bob on keyboard)
8. Man In The Long Black Coat (Bob center stage with harp)
9. Highway 61 Revisited (Bob on keyboard)
10. A Hard Rain's A-Gonna Fall (Bob on keyboard)
11. Thunder On The Mountain (Bob on keyboard)
12. Ballad Of A Thin Man (Bob center stage with harp)
13. All Along The Watchtower (Bob on keyboard)
14. Like A Rolling Stone (Bob on keyboard)
15. Blowin' In The Wind (Bob on keyboard then center stage with harp, Donnie
on violin)
Milan, Italy - Mediolanum Forum di Assago - November
14, 2011
di Daniele "Ardez" Ardemagni
Ciao ragazzi...il concerto di Milano, come
quello dello scorso anno di Padova e di giugno all'Alcatraz mi ha mandato
alle stelle. Knopfler bravo finchè volete ma alla seconda canzone sono
uscito a fumare; rientrato è stato un continuo guardare l'orologio per
vedere quanto durava ancora il suo set (mi faceva un pò effetto lexotan ad
essere onesto); giravo per vedere se trovavo qualcuno che conoscevo...poi,
finito il set Mark circa 15 minuti di attesa ed ecco Bob!!! Gli amici che lo
hanno seguito nei concerti italiani precedenti di questo tour mi
riportavano: "vedrai che è in forma.."; posso confermare la loro versione.
Le prime tre o quattro canzoni ho dovuto distogliere lo sguardo un attimo
dal palco perchè aveva una voce talmente pulita che manco sembrava lui...o
meglio sembrava lui oltre vent'anni fa. Poi il ruggito del rock e del blues
è tornato canzone dopo canzone. Unica pecca e mi spiace dirlo, la presenza
di Knopfler sul palco nelle prime tre canzoni (Leopard skin, It's all over
now,Baby blue, Things have changed)...non c'era sintonia col gruppo e
soprattutto quando hai già un virtuoso e fuori classe come Sexton sul palco
un'altro virtuoso rischia di mettere un pò di caos. Dopo l'uscita di Mark
ecco Spirit on the water e piano piano lo show è andato in crescendo..i due
album portanti del concerto sono stati Highway 61 e Modern Times.
In Honest whit me Bob era davvero carico...chitarra a tracolla poi smette di
suonarla e prende in mano il microfono con rabbia ed energia da metà canzone
in poi...TUIB è cantata, ballata e recitata come non mai..dallo stesso album
tira fuori dal cilindro una magica Simple twist of fate con un finale
sfumato che il pubblico accoglie con calore. The levee's gonna break è
filata meravigliosamente (dei ragazzi vicino a me l'hanno ballata come dei
pazzi..io intanto cercavo di avvicinarmi, per quanto possibile sempre di più
al palco).
Fra la "bontempi", la chitarra e il microfono in una mano e l'armonica
nell'altra (cacchio che polmoni che ha ancora..l'ha suonata
meravigliosamente) arrivano altri classici vecchi e più recenti. Desolatian
row, Highway 61 revisited,Thunder on the mountain e la spettrale Ballad of a
thin man mimata come un vero crooner.
Finale senza uscita per i bis con AATW e LARS ormai come di consuetudine da
un pò di anni a questa parte a fine spettacolo, sporche di rock e di blues
come non mai ed accolte da un boato. Grande la cow-boy band..Tony, George,
Charlie, Stu e Donnie.
Poi via, fra la nebbia insieme ai miei due amici (uno il cicerone bresciano
di Bob, ricordate) verso casa...un'altra serata speciale passata in
compagnia di quel fantastico "essere speciale" che sa aggregare tante
generazioni, anagraficamente anziani e giovanissimi di una certa sensibiltà
nell'era dei Grandi Fratelli e puttanate varie...e si spera possa farlo
ancora per molto tempo perchè, dopo gli ultimi concerti che ho visto caro
zio Bob, il tempo di appendere la chitarra e il microfono al chiodo pare
essere ancora lontano...magari è arrivato (ma quando vuoi...è solo un
consiglio ed una speranza) il tempo di un nuovo album con dentro perle e
quella polverina magica che solo tu sai mettere nei tuoi lavori.
Alla prossima...e si spera presto.
Ciao Mr. Tambourine e un in bocca al lupo a Michele perchè possa recuperare
tutto il materiale prezioso così utile e indispensabile agli amici della
Farm e ai nuovi amici che si vogliono avvicinare al Nostro.
Daniele "Ardez" Ardemagni.
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di Marcello
Ciao sono un dylaniano incallito, sono stato per la 15° volta ad un concerto
di sua altezza.
Devo dire che dopo la magistrale performance di Mark , era dura per chiunque
arrivare dopo.
Avevo qualche perplessità per Bob.
Per fare un analisi del suo show , due le cose che mi hanno colpito.
Una la straordinaria voce che anno dopo anno continua a piacermi sempre di
più.
la seconda quella odiosa pianola che lui usa per quasi tutto il concerto
mettendo in difficoltà la sua band. Sarebbe bene la attaccasse al chiodo.
Il prezzo del biglietto l hanno fatto per me tre pezzi magistralmente
arraggiati.
TANGLED UP IN BLUE
SIMPLE TWIST OF FATE
DESOLATION ROW
Rimane come sempre un personaggio fuori da ogni schema con una grandissima
personalità.
Speriamo che in futuro ci dia ancora la grazia di farsi vedere e sentire per
il mondo.
Forever young BOB .
MARCELLO un 62enne dalla provincia di Asti
grazie Michele anche per quella serate a Vimercate .........
Milano, 14 novembre 2011
( bene per il sito-faro che ci illumina nuovamente e grazie per quello che
fate )
Per me è stato il concerto n.9. Il primo, molti-molti anni indietro mi
travolse...e non fu Tom Petty a legare la mia anima a Bob.
Tra i migliori concerti della mia vita. La prima grande soddisfazione è di
aver portato con me mio nipote, 17 anni (ha una band che esprime talento + energia vitalizzante - those of de cellar) la mia fidanzata e mio fratello; un pò stravolti per la quantità di
energia spesa per arrivare fino all' entrata in scena di Bobby ma totalmente
rapiti. La prima volta per loro.
Mark l'ho rivisto volentieri ma dopo mezz'ora speravo fosse l'ultimo brano
in scaletta, molto bravo, ma decisamente da contesto teatrale, non adatto
per una serata così.
Arriva Bob e tutto si infiamma, anche le luci fisse si muovono. Lui si muove
eccome, smuove i nostri schemi mentali con una voce che è la sua voce, non
la vorrei diversa neppure quando abbaia come un tedesco vecchio o imita un
torrente che esce dalla neve ormai grigia.
Bob è un patrimonio. L'ho trovato generoso, altamente generoso. Il suo
battere le note in modo adolescenziali sulla tastiera mi ha divertito, ha
dato il segno. Il serio gioco che ancora eleva su capolavori indiscutibili.
Ho avuto l'impressione di partecipare a un sabba senza satana, senza dei,
pochi angeli e molta vita scavata - ricercata tra le rughe di tutti noi.
Mi ha lasciato la voglia di prenderlo meglio la prossima volta, di cercare
un contatto ancora più sottile con la sua misterica energia. E' solo
un'artista, non è altro. A me basta eccome.
Ciao Mr. Tambourine,
alla fine di questo fatidico tour in compagnia di Mark Knopfler posso dirmi
finalmente soddisfatto, dopo anni ho "beccato" il concerto giusto, quello di
Padova !!
Negli ultimi 4/5 anni una sorta di sfiga mia aveva perseguitato, lo scorso
anno sono stato sempre a Padova, ma avrei preferito di gran lunga Viareggio,
nel 2009 al posto di Milano sarebbe stata preferibile Firenze, nel 2008 la
set list di Bergamo è stata migliore di quella che ho sentito nella fiacca
serata di Trento, nel 2007 Torino mi sembrava più
interessante di Milano etc,etc......
La serata di Padova e stata ottima sia per il livello delle esecuzioni, per
la set list e per il numero di duetti con Knopfler, è stata l'unica
esibizione con quattro pezzi assieme è mancata solo Blowin in the Wind.
Come ha detto giustamente qualcuno, aspettarsi una riedizione di Jokerman o
di Slow Train era effettivamente assurdo, quando mai Bob ha fatto qualcosa
per accontentare il pubblico ?!?
Ci sentiamo al prossimo tour, per il mio 30mo concerto.... sempre
considerando quello del 28 maggio 1984 a Verona un soundcheck ;-)))))
Maurizio
P.S. : in bocca al lupo a Michele..... hold on !!!
Ciao, Mr.Tambourine e grazie per tenere vivo il nostro amore per il grande
Bobby! Grazie anche perché pubblichi tutti i messaggi che ti arrivano e
questo non è da poco, non tutti lo farebbero.
Fatta questa sviolinata, nella mia presunzione (ah, che guaio the disease of
conceit!), vorrei lanciare il numero zero di una nuova rubrica dove ognuno
potrà scrivere la scaletta del concerto del secolo, la propria scaletta del
cuore dei concerti di Dylan.
Non un concerto già visto, ma proprio la scaletta dei sogni che tutti noi
sappiamo oramai impossibile da ascoltare. La chiamerei "I dreamed I saw
Saint Zimmerman a-live as you or me".
inizio io:
1. Mama you've been on my mind (bob solo on guitar and harmonica)
2. Foot of pride (Bob on guitar with band)
3. Queen Jane (Bob on piano and harmonica with band)
4. She's your lover now (bob on piano with the band)
5. Can you please crawl out your window (Bob on guitar and harmonica with
band)
6. Brownsville girl (Bob on guitar with band)
7. You're a big girl now (Bob solo on guitar and harmonica)
8. Bob Dylan's dream (Bob solo on guitar and harmonica)
9. Emotionally yours (Bob solo on piano and harmonica)
10 Black diamond bay (Bob on guitar with band)
11. Trying to get to heaven (Bob on guitar with band)
12. When the night comes falling from the sky (bootleg version with band)
13. Lily Rosemary and the Jack (Bob on guitar with band)
encore
14. Sad eyed lady (Bob solo on piano and harmonica)
grazie per la pazienza.
Simone
OK Simone, in settimana
organizzo la pagina nella quale riporterò le vostre personalisime set list,
:o)
Mercoledi 16 Novembre
2011
GRAZIE MARINA
!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!
Caro Mr. Tambourine,
l'archivio di maggiesfarm.it è
salvo!!! Dopo avere contattato Michele e alcuni amici del porcile ho
rinnovato il dominio e fortunatamente, nonostante fosse scaduto dal 30
ottobre, il contenuto non era stato cancellato. Devo dire che c'è stata una
mobilitazione generale per ritrovare copie del sito ma fortunatamente non
sono servite. A Michele la mia gratitudine e la mia comprensione per le
difficoltà che sta attraversando che gli hanno impedito di occuparsi del suo
capolavoro. Un abbraccio a tutti. Marina
Super Marina, il grande
archivio di Maggiesfarm.it è stato salvato dalla perdita grazie al tuo
fantastico intervento e di tutti quelli che, mobilitandosi, ti hanno dato una mano, un
infinito grazie da parte mia, da tutti i Maggiesfarmers e credo uno
particolarissimo da Michele "Napoleon in rags". Un grandissimo abbraccio,
Mr.Tambourine
:o)))))))))))))))))))))))))))))))))))))))))))))))))))))))))))))))))))))))))))))))))))))))))
1. Leopard-Skin Pill-Box Hat (Bob on keyboard, Mark Knopfler on guitar)
2. Don't Think Twice, It's All Right (Bob and Mark Knopfler on guitars)
3. Things Have Changed (Bob center stage with harp, Mark Knopfler on guitar)
4. Mississippi (Bob on keyboard, Mark Knopfler on guitar)
5. Honest With Me (Bob on guitar)
6. Tangled Up In Blue (Bob center stage with harp)
7. Summer Days (Bob on keyboard)
8. John Brown (Bob center stage with harp, Donnie on banjo)
9. Highway 61 Revisited (Bob on keyboard)
10. Visions Of Johanna (Bob on keyboard)
11. Thunder On The Mountain (Bob on keyboard)
12. Ballad Of A Thin Man (Bob center stage with harp)
13. All Along The Watchtower (Bob on keyboard)
14. Like A Rolling Stone (Bob on keyboard)
15. Blowin' In The Wind (Bob on keyboard then center stage with harp, Donnie
on violin)
Milan, Italy - Mediolanum Forum di Assago - November
14, 2011
di ENRICO - Bergamo
Scrivo qualche riga sul concerto di Assago dopo poche ore dalla fine dello
stesso, quindi ancora, diciamo così, a caldo.
Premetto che questa era la mia settima volta a uno show del Nostro, e a
parte la prima volta nel lontano 1984 nel suo esordio italico in quel di
Verona, le seguenti partecipazioni sono concentrate dal 2005 in poi.
Non voglio dilungarmi in discorsi triti e ritriti sulla forma degli ultimi
anni di Bob che, vivaddio, è arrivato a 70 anni macinando concerti senza mai
fermarsi.
Dopo un buon concerto del sempre bravo Mark Knopfler, che per tecnica non
delude mai, salvo che alcune delle canzoni proposte non hanno una forza e un
carattere proprio, mi attendevo un Dylan in discreta vena e magari pronto a
riservare qualche sorpresa nella setlist.
Diciamo che Bob mi ha sorpreso ancora una volta quando in alcuni
(pochissimi) brani riesce a rendere la voce forte e chiara, su tutte
Leopard-skin Pillbox Hat che nonostante abbia aperto 3 degli ultimi 4
concerti dylaniani ai quali ho assistito mi è piaciuta, arricchita dalla
presenza del buon Mark alla lead guitar.
La delusione maggiore (ma un po’ me lo aspettavo) è arrivata dalla scaletta,
dove non ci sono state novità rispetto agli show precedenti salvo una bella
versione di Simple Twist of Fate che ha solo parzialmente attenuato il
disappunto, forse l’ottimo concerto dello scorso giugno all’Alcatraz mi
aveva illuso sul fatto che Bob volesse omaggiare Milano ancora una volta con
qualche sorpresa….io sono realista, non mi aspetto cose fuori dal mondo,
però bastavano 2/3 canzoni diverse dal solito per dare tutto un altro senso,
per fare un esempio pratico Bob non può propormi nella stessa serata Levee’s
Gonna Break e Thunder On The Mountain che sono musicalmente quasi la
fotocopia una dell’altra.
Altra nota veramente dolente, anche se già ampiamente sottolineata in
passato, è stata in molti momenti la straziante tastiera usata per assoli a
dir poco imbarazzanti, insomma l’organo suonato in questa maniera non solo
non giova ai brani ma li rovina letteralmente….Bob per pietà, torna alla 6
corde acustica o semmai suona solo l’armonica.
Per non voler chiudere così malamente sottolineo che mi è piaciuto molto
l’apporto di Charlie alla chitarra solista, anche se troppo spesso per
emergere ha dovuto combattere contro la famigerata tastiera.
In definitiva uno show piuttosto sottotono anche se non sono mancati buoni
momenti….diciamo che un terzo delle canzoni sono state medio-buone, e
comunque non mi arrendo, ti aspetto al prossimo tour Bob!!!!!
°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°° Rome, Italy - Palalottomatica - November
12, 2011
di Renato
Ero preoccupato. Avevo letto troppo delle ultime esibizioni di Dylan e visto
un pò di filmati in giro.
Mi sembrava che tendesse a ri-arrangiare in chiave swing quasi tutti i
pezzi. Avevo sentito una versione di Mississipi fatta in quel modo e non
m'era piaciuta affatto.
E poi la preoccupazione per la voce..quella voce!
E invece sin dalle prime note..dai primi versi..oddio è lui..in ottima
forma.
Sarà l'immediato carisma che si percepisce, il trovarsi di fronte ad un
personaggio straordinario, ma non t' importa più se ci metti un pò a
riconoscere il pezzo che sta facendo e se hai bisogno di resettare la
versione originale per poterlo cantare con lui. Perchè secondo me è proprio
questo il punto.
Sgombrare la mente da Like a Rolling Stones..da Blowin in the Wind..da
Desolation Road e godersele in una nuova forma, quasi una nuova vita.
I 15 pezzi di Roma sono stati tutti straordinari, Ballad of a Thin Man
bellissima, Blowi'n in The Wind non più un inno cantato da un giovanotto
illuminato e di belle speranze ma da un uomo più che maturo che te la abbaia
in faccia. Le vecchie meravigliose versione sono sui dischi. Qui ci godiamo
un'altra interpretazione, mai banale.
Ma per me, la cosa straordinaria della serata è stata che la mia ragazza che
avevo trascinato al concerto e alla quale Dylan proprio non piace, quando ha
sentito Spirit On The Water ha detto: "Cavolo che pezzo bellisssimo". Ed
oggi mi ha chiesto se le faccio un CD di Dylan :)
Renato
Caro Napoleon,
innanzitutto grazie per il fatto che continui l'opera di Michele e curi
maggiesfarm.
Per contribuire al tuo lavoro, ti ho inviato poco fa delle foto dal concerto
di Firenze.
Mi dispiace che la qualità non sia granchè, ma quando fotografo il Nostro le
foto non mi vengono mai perfettamente a fuoco, pur avendo un'ottima reflex e
essendo un discreto fotografo (lo faccio come terzo lavoro, la crisi
sai...). I motivi possibili sono 3:
1. Le luci basse e il telone dietro sono foto-dissuasori
2. Quando vedo e ascolto il Nostro, mi trema la mano
3. Il Nostro ha ormai un'aurea attorno a sè, quasi un alone di mistero e
santità che lo rende impossibile da rappresentare, imprendibile anche dal
più sensibile obbiettivo
Le immagini le ho firmate, pertanto te ne cedo completamente i diritti...
Ciao
Caro Simone. grazie per le
foto, non imposta se non perfettamente a fuoco, sono la testimonianza che tu
c'eri!!!
P.S. Per
esattezza lasciami precisare che Napoleon
è Michele Murino il cui nikename è appunto "Napoleon in rags", io sono
Mr.Tambourine, comunque grazie per le belle parole, :o)
Martedi 15 Novembre
2011
Waiting Bob Dylan
& Mark Knopfler in Milan 14/11
Bob Dylan Milan 2011
Il concerto di Bob Dylan da Milano viene
trasmesso su Internet tramite Bambuser in diretta.
Set List momentanea Mediolanum Forum di Assago, Italia. 14 Nov 2011
1. Leopard-Skin Pill Box Hat (con Mark Knopfler alla chitarra)
2. It's 'All Over Now Baby Blue (con Mark Knopfler alla chitarra)
3. Things Have Changed (con Mark Knopfler alla chitarra)
4. Spirit On The Water
5. Honest With Me
A questo punto la trasmissione sembra essersi interrotta.
Thanks a lot to Harold Lepidus, "Bob Dylan
Examiner" for the e-mail with this information on the concert
Milan - Italy - Mediolanum Forum di Assago -
November 14, 2011
1. Leopard-Skin Pill-Box Hat (con Mark Knopfler alla chitarra)
2. It's All Over Now, Baby Blue (con Mark Knopfler alla chitarra)
3. Things Have Changed (con Mark Knopfler alla chitarra)
4. Spirit On The Water
5. Honest With Me
6. Tangled Up In Blue
7. The Levee's Gonna Break
8. Desolation Row
9. Highway 61 Revisited
10. Simple Twist Of Fate
11. Thunder On The Mountain
12. Ballad Of A Thin Man
13. All Along The Watchtower
14. Like A Rolling Stone
Salve.
Scrivo queste righe di getto perchè, ancora una volta, ne leggo e sento di
tutti i colori su Dylan, Knopfler ecc.
E' ovvio che TUTTI sognassimo di ascoltare Jokerman, Willie Mc Tell o brani
da Slow Train Coming, ma davvero pensavate che succedesse?
All'inizio di questo tour non suonavano nemmeno un pezzo insieme (Parigi)
poi pian piano hanno iniziato a collaborare, di certo senze prove, ma col
solo intento di fare qualcosa insieme. Se vedete i primi video dei due
insieme, quì su Maggie's Farm, vedrete uno Knopfler (che è sicuramente un
grande chitarrista, indipendentemente che la sua musica piaccia o meno)
quasi "sperduto", che guarda le mani di Sexton x capire "cosa stà
succedendo" e poi accenna qualche riff su It's All Over Now. Suono in una
band da 32 anni e credo di sapere quello che dico.
Non penso ci si debba stupire più di tanto e che si debba riporre ogni
speranza nel cassetto dei sogni.
Oggi, e da un pò di tempo, Dylan è cosi e basta, prendere o lasciare! Ha già
dato...o no?
Anche sul discorso dei soldi non concordo, perchè al nostro amato Bardo,
basterebbe sedersi in poltrona e contare le royalties che gli arrivano ogni
singolo giorno da tutto il mondo, per sistemare se stesso e le prossime
generazioni di familiari.
Quindi perchè suona? Perchè è il suo lavoro, la sua vita, la sua passione.
Come un qualsiasi lavoratore a cui piace il suo lavoro, DEVE lavorare (certo
anche per lo stipendio) ma sopprattutto perchè DEVE farlo!
"C'è gente che non ha mai lavorato un giorno nella sua vita e che non sa
nemmeno cosa significhi lavoro": vi ricorda qualcosa?
GRAZIE per lo spazio concessomi e GRAZIE per questo indispensabile luogo di
ritrovo e incontro che è Maggie's Farm. Che abbia lunga vita. Ci vediamo
stasera a Milano.
Jimmy Ragazzon
Il Palasport (Palalottomatica) era pieno, quasi tutti giovani, solo qualche
esemplare di mezza età come me... Alle nove inizia Knopfler, non conoscevo
nessun brano ma mi è piaciuto molto, a me la musica celtica piace e infatti
i brani che ho preferito erano quelli col flauto e le cornamuse. Penso che
dovrò comprare qualche disco di Mark, visto che ero rimasta ai Dire
Straits...
Alle dieci e un quarto intervallo di venti minuti-mezz'ora per i cambiamenti
tecnici, nessuno se ne va, e quando entra Bob viene accolto con un boato.
Attacca Leopardskin e io penso cavolo, ma sta cantando... e poi alla
seconda, Don't think twice, cavolo, ma le parole si capiscono... le ho
riconosciute tutte (dalle parole), tranne Honest with me (perché proprio non
me la ricordavo) e mi sono piaciute tutte, tranne Spirit on the water
(perché proprio non mi piace il pezzo), Desolation row forse più delle
altre.
La musica è un rock-blues tostissimo e tiratissimo, la voce certo è rauca
(ma non sempre), a tratti spezzata, a volte più recitata che cantata, ma
nell'insieme l'effetto non è male. Mi è sembrato sicuro di sé, uno che sa
quello che sta facendo. O le registrazioni che si sentono in rete non gli
rendono giustizia, oppure questa era una serata particolarmente indovinata.
Certo mi sarebbe piaciuto sentire qualche pezzo acustico, ma forse la sua
attuale voce non renderebbe, certo forse la scaletta e un po' ripetitiva, ma
non è detto che noi si debba seguire ossessivamente tutti i concerti della
tournée, magari la cambia l'anno prossimo...
Mentre osservavo dei ragazzi che seguivano il ritmo pensavo chissà se sanno
chi era Hattie Carroll o cosa racconta Hollis Brown... poi guardavo Bob e
pensavo possibile che questo signore è lo stesso ragazzetto timido e
impacciato
che cantava queste stesse canzoni con la sua chitarra in una trasmissione
televisiva di quasi 50 anni fa? Bè posso dire solo una cosa, che mi fa
estremamente piacere che sia ancora in giro per il mondo ad “abbaiare” le
sue
canzoni...
Le canzoni sono filate via troppo velocemente, l'ora e mezza è filata via
troppo velocemente... il pubblico è stato caloroso e Bob lo ha apprezzato,
ci ha fatto Blowin' in the wind, che riserva agli spettatori “più
meritevoli”... ma avrebbe anche potuto fare un vero bis, il pubblico
continuava ad applaudire, invece sono usciti i roadies che hanno cominciato
a smontare tutto di corsa.
Direi che ora posso capire come non voglia abbandonare il calore del
pubblico, e soprattutto il contatto coi giovani. Oggi (giorno seguente) sono
stata in una libreria e ho visto un paio di ragazzi che compravano dischi di
Dylan, chissà
se erano stati al concerto, probabilmente sì...
Le uniche parole che ha rivolto al pubblico sono state “good evening
friends, this is my band”, e la presentazione dei musicisti. Ma io sono
convinta che Dylan ci parli attravenso le sue canzoni, e non per dire le
banalità che si dicono di solito sul palco...
I look in your eyes, I see nobody other than me
I see all that I am and all I hope to be (The Levee's Gonna Break)
You don’t understand it—my feelings for you
You’d be honest with me if only you knew (Honest With Me)
But my heart is not weary, it’s light and it’s free
I’ve got nothin’ but affection for all those who’ve sailed with me
(Mississippi)
Che delusione Dylan a Firenze!
Seguo Dylan da una vita e da qualche anno vado ai concerti solo per
ascoltare quella canzone in più che può arricchirmi di nuova linfa.
Non mi aspetto niente, ripeto, mi basta una chicca (dico una! tra 500
canzoni...), che risollevi il mio spirito.
A Firenze, non c'è stata nemmeno quella. Tutte già sentite.
Amo le ballate del grande Bob e credo che oramai la sua voce non riesca a
cantarne più di una/due a concerto. Se poi devono essere la "strausata" Girl
from the north country o la "strasentita" (da me) Desolation row, allora
devo
proprio perdere le speranze!
A mio modesto parere, è stata la scaletta più brutta degli ultimi venti
anni!
Mi sono consolato con il grande Mark, almeno lui sa valorizzare i suoi
musicisti (che palle che hanno!), e non relega un signor Sexton a misera
chitarra ritmica!
Un salutone al grande Zaccagni.
Oltre Dylan e Mark, praticamente separati, anche io e lui non siamo andati
al concerto assieme per la prima volta. E questo non lo ha detto nessun
giornale!
Grazie e sempre via Dylan!
Simone
p.s. Ma la Bontempi la vendono solo a Duluth? io non la trovo più ormai da
secoli!
La mia migliore amica Claire ed io abbiamo visto Bob in Europa la notte
scorsa! A venti minuti di auto da Venezia, in una meravigliosa cittadina
italiana chiamata Padova per essere esatti. Al momento siamo sul treno per
Firenze dove domani sera vedremo Bob in un’altra tappa del tour. Ho pensato
di prendermi qualche momento per scrivere alcune riflessioni sullo show di
ieri sera.
Abbiamo visto His Bobness in tutto il Nord America, da Montreal alla
California, British Columbia e New Hampshire. Non sapevo come si sarebbe
comportato il pubblico italiano, soprattutto perché avevamo i biglietti
“general adission” in piedi sul pavimento. Abbiamo avuto il nostro Bob-show,
con in più l’apertura di Mark Knopfler con la sua band, set d’ apertura che
non voglio commentare se non per dire che la sua chitarra è ancora forte e
lui è stato una piacevole sorpresa suonando con Bob nelle prime canzoni del
set di Bob.
Noi eravamo sul pavimento molto affollato quando le luci dell’intervallo per
cambiare l’amplificazione si sono accese. C’erano molti “veterani”, ma siamo
state molto sorpresi dal numero dei ventenni presenti, di più di quanti ne
avevamo visti nel Tour americano. Fortunatamente molti dei fans che stavano
di fronte al palco avevano l’esigenza di approvvigionarsi di nuovo materiale
per le loro libagioni o per alleviare la vescica, o forse erano venuti solo
per vedere Mr. Knopfler, fattostà che siamo riusciti ad arrivare circa a
metà strada dal palcoscenico seguendo alcuni signori italiani che sono stati
abili nel compiere un tortuoso cammino
verso la parte anteriore. Eravamo circa 50 metri dalla tastiera di Bob e
pronte alla nuova esperienza dylaniana eupopea.
Le prime note di Leopard-Skin Pill-Box Hat hanno ravvivato la folla.
Grande pèezzo d’apertura per tutti sentire ancora una volta tutto il
disprezzo di Bob per un ex-amante. Perché non è sufficiente chiudere la
maledetta porta del garage?
Parlando di relazioni fallite, si prosegue con “It Ain’t Me Babe”con Bob
alla chitarra. Molto ben fatta e soprattutto piacevole sentire la folla
italiana
urlare "No, no, no!" Un sacco di divertimento! Lo spettacolo era di alto
livello!
Bob era in ottima forma, indossava il suo cappello nero e un abito nero
con spesse finiture in oro, principesco, lui lo indossa bene! Il resto della
band aveva l’abito beige pallido con il cappello nero.
La quarta canzone è stata “Mississippi”, affascinante. E' stata lento e la
voce di Bob cristallina e chiara. La performance ha fornito ulteriori prove
che questa può benissimo essere il suo più grande pezzo degli anni novanta.
Così demoralizzante ed ancora ostinatamente piena di speranza. Grazie Bob!
Il punto più basso nello spettacolo per me è stata la canzone numero cinque,
“Honest With Me”'. Io l’ho sentita numerose volte in concerto e
semplicemente non funziona a mio parere. Non mi dispiace la versione in
studio ma dal vivo, mi si perdoni, semplicemente sembra qualcosa per
riempire un buco vuoto, un vero punto debole dello show. Fortunatamente, Bob
essendo il padrone, ha rimesso subito di nuovo sulla strada giusta con i
primi inconfondibili accordi di “Tangled Up in Blue”. Una interpretazione
meravigliosa con Bob che cambia il testo come spesso fa con questa canzone
("mogli di medici e avvocati" stasera). Mi ha fatto molto piacere sentire la
strofa con "un Poeta italiano del XIII secolo ", che viene spesso omessa dal
vivo, ma essendo in Italia ...
Bob ha delle idiosincrasie che sono divertenti. Egli continua a toccarsi i
capelli sotto il cappello e fare gesti strani con le braccia, ma nuovi, per
me
comunque, e il suo modo di suonare la tastiera con la mano destra mentre la
sua mano sinistra è posizionata stabilmente lungo il fianco, molto
rilassata! Forse la tastiera è solo un puntello per lui?
Poi ci son state due canzoni nelle quali Bob è stato al centro della scena
con il microfono e la sua armonica. “Man in the Long Black Coat” era
ipnotizzante, in particolare con l’assolo misterioso dell’armonica di Bob ha
contribuito a mantenere il mistero di questo hombre. Ma
quello che è ormai diventato un crescendo di esecuzioni recenti di Bob è
“Thin Man”.
La performance di Bob in questo pezzo è quasi operistica, gesticolando con
le braccia, contorcendo il corpo, permettndo alla sua voce ed all’armonica
di trasmettere il completo e totale disprezzo per Mr. Jones e la sua gente.
Bob sputa le parole con disprezzo, con nessuna speranza di un pò di pietà o
di un eventuale perdono, forse ci sarà una legge conmgegnata in modo di
impedire ai Ragazzi di Wall Street ed ai Banchieri di bypassarla.
Sarebbe un peccato se una troupe professionale nonriprendesse questa
performance in video, prestazione che davvero incarna l'artista padrone del
suo mestiere eclissando ogni designazione
come musicista, paroliere, compositore, poeta o "Song and dance man", perchè
siamo di fronte ad una straordinaria-ispirata performance..
Un altro arrangiamento è stato molto bello “Desolation Row”. Fatta
lentamente con Bob che scandiva chiaramente le parole. E' stato interessante
essere in Europa e vedere che mentre faceva i riferimenti al "Gobbo di Notre
Dame" e "Casanova" guardava la folla. Non so quanto l’abbiano capito, ma poi
non sono sicuro di quanto qualcuno di noi veramente “capisce” di quello che
dice Bob?
Bob ha poi eseguito altri classici tra cui “Highway 61”, “All Along The
Watchtower” e una bella interpretazione di “Thunder on the Mountain”. Il
finale, che era chiaro che la folla voleva sentirla, è stata “Like a Rolling
Stone”. Non importa quante volte si è sentita questa canzone, dal vivo o in
altro modo, non si può fare a meno di riconoscere la sua grandezza e di
capire come ha cambiato il corso della musica popolare. Ascoltare il
pubblico italiano, di tutte le età, che gridava “Hoe does it Feeeeel? Ci ha
dato un brivido. La reazione del pubblico ha confermato l'impatto che
l’artista e la sua opera ha avuto su tante generazioni in tutto il mondo. Un
capolavoro in ogni cultura!
Suppongo che doveva accadere, dopo una serie di grandi show a partire da
Herning, lo show di ieri sera era un catorcio di proporzioni monumentali.
Dylan sembrava stanco, disinteressato, e totalmente senza familiarità con i
suoi stessi arrangiamenti. It aint me Babe era noiosa oltre ogni
immaginazione, totalmente F *** ed Tangled Up In Blue, anche Mississippi era
priva di ispirazione e il suoi tempi sono sempre stati fuori durante tutto
il set. Speriamo che non sia stato altro che un cattivo attacco di dispepsia
dopo un pranzo pesante e che il servizio normale sarà ripristinato a Firenze
domani sera!
Lunedi 14 Novembre
2011
La mail di Andrea
Salve, ho problemi a visualizzare il sito maggiesfarm.it, che mi era molto
utile per l'elenco dei testi tradotti e le tante curiosità prensenti. Non mi
carica la pagina dicendo che è impossibile. Il problema è mio o del sito? E'
stato spostato?
Grazie in anticipo.
Andrea
Purtroppo il problema non è tuo
ma del nostro carissimo amico e creatore del sito Michele "Napoleon in rags"
Murino. Come ho già spiegato la settimana scorsa, rispondendo alla mail di
Al Diesan, Michele ha subito un danno gravissimo causa l'allagamento del
negozio di fumetti che gestise ad Aosta, con conseguenti problemi materiali
di dover ripartire da zero ed in qualche modo riuscire a rimettersi in piedi
dopo il disastro nel quale ha perso praticamente tutto. Per questo motivo, e
spero solo momentaneamente, non ha assolutamente testa per quella che era la
sua creatura più bella, è cioè maggiesfarm.it, che era, e dico era con
momentaneo dispiacere, un archivio dei più completi al mondo per quanto
riguarda Dylan. Spero vivamente che alla fine di questa sua bruttissima
esperienza, abbia la voglia e la volontà di riregistrare il dominio che per
forza di cose ha dovuto lasciar scadere e di rimettere online tutto quanto come
prima. Credo che questo sia l'augurio che tutti noi vogliamo fare a Michele,
nel frattempo armiamoci di pazienza e speranza, senza scordarci che se
maggiesfarm.it e tutto il suo contenuto dovesse andare perso
irrimediabilmente ce ne faremo una ragione, in fondo i problemi e la vita di
Michele sono più importanti di qualunque sito.
Ciao Michele, ti scrivo dopo anni per narrarti
la mia cocente delusione per il concerto di Firenze di Dylan e Knopfler.
Certo, non è che mi aspettassi una banana republic alla Dalla & De gregori,
ma a parte 3 brani i due si sono ignorati. Mi aspettavo più
compartecipazione, che l'uno cantasse le canzoni dell'altro e viceversa.
Invece sono stati due concerti separati. L'unica cosa positiva è che in una
stessa serata, e quindi con un solo viaggio, mi sono visto due concerti che
avrei seguito ugualmente distintamente. E' un peccato, perchè, e i dischi
fatti insieme lo dimostrano, fra i due c'è feeling e lo si poteva
trasmettere dal palco, potevano venire fuori buone prove. Ma allora perchè
lo hanno fatto, per risparmiare sull'affissione dei manifesti e sulla
vendita dei biglietti?
Simone - www.zaccagni.it
La risposta è scritta nel vento caro Simone,
la vera ragione di questa accoppiata non la saprà mai nessuno, possiamo fare mille
supposizioni, tutte più o meno valide, dipende dai punti di vista, ma non
dimentichiamoci che questi artisti, e non solo loro, vanno in tour per far
soldi, difficilmente per filantropia. Per loro suonare è un lavoro, e lo
fanno facendosi pagare molto bene (vedi costo del biglietto), non che facciano male, intendiamoci,
businnes is businnes, e purtroppo a questa legge materialista non sfugge nessuno, nemmeno il
grande Bob Dylan o il quasi dimenticato leader degli altrettanto quasi
dimenticati Dire Straits Mark Knopfler......certo, una maggiore interazione
fra i due ci sarebbe stata proprio bene....Questo è un ottimo argomento di
riflessione, argomento sul quale invito tutti i lettori della Fattoria ad
esprimere le proprie opinioni in piena libertà, resto in attesa dei vostri
scritti!
1. Leopard-Skin Pill-Box Hat (With Knopfler)
2. Don't Think Twice, It's All Right (With Knopfler)
3. Things Have Changed (With Knopfler)
4. Spirit On The Water
5. Honest With Me
6. The Lonesome Death Of Hattie Carroll
7. Ballad Of Hollis Brown
8. Desolation Row
9. Highway 61 Revisited
10.Forgetful Heart
11.Thunder On The Mountain
12.Ballad Of A Thin Man
13.All Along The Watchtower
14.Like A Rolling Stone
Encore
15. Encore: Blowin' In The Wind
Il Tour autunnale europeo di Bob Dylan con
l'apertura di Mark Knopfler sta volgendo al termine. Ci sono stati 27
spettacoli fino ad ora, con sei ancora da fare.
Durante il concerto di questa sera al PalaLottomatica di Roma, Dylan ha
ripetuto 11 delle 14 canzoni che ha cantato la notte precedente a Firenze.
Aggiunte nella lista di Roma ci sono state "Don’t Think Twice”, "The Death
Of Hattie Carroll Lonesome", "Ballad Of Hollis Brown".
Per la seconda notte di fila, la presenza di Knopfler come ospite è stata
ridotta a tre canzoni. Tuttavia, il pubblico di Roma ha avuto il privilegio
di una canzone in più da Dylan, "Blowin 'In The Wind", suonata come bis per
la sesta volta durante questo tour.
Harold Lepidus, "Bob Dylan Examiner"
http://www.examiner.com/bob-dylan-in-national/changin-times-italy-bob-dylan-and-mark-knopfler-play-rome?CID=examiner_alerts_article
Leipzig, Germany - Leipzig Arena - October
27, 2011
di Mirka
Il mio quinto concerto di Bob Dylan. Poichè Bob non fa concerti nella
repubblica Ceca quest'anno, abbiamo fatto circa 460 km per andare a Lipsia
in Germania.
Il concerto di Mark Knopfler è stato una noia, credo che la sua musica non
abbia energia, forse due canzoni sono state interessanti, uno di lesse
era pò blues, che mi ha ricordato lo stile di Chris Rea stile sul CD Stony
Road . Knopfler è un artista di serie B per me, mi spiace. Ma io rispetto i
suoi fans, nessun problema (c'erano un sacco di suoi fans tedeschi).
Bob e la sua band sono saliti sul palco (dopo breve pausa) alle 09:00 circa.
Bob sembrava stanco già dalla prima metà del concerto, penso a causa del
fatto che Lipsia era il suo terzo concerto di fila. Setlist solita, tranne
“Girl from The North Country”, credo che Bob abbia suonato questa per la
prima volta in questo tour estivo. Bob ha suonato le prime cinque canzoni
con Knopfler ma il suo sound non andava d’accordo con quello della band. Io
devo dire che non mi è piaciuto molto, quando Knopfler suona con Bob, perché
nelle canzoni di Bob c’è un suono speciale, un loro spirito ed una loro
scintilla. Quando Knopfler ha lasciato il palco, Bob si è ravvivato. Ma i
fans di Knopfler si stavano annoiando, alcuni vecchi fans tedeschi, che
erano seduti davanti a noi sulla sinistra, dopo Tryin' to get to heaven sono
andati via. Non so, perché questa gente non ha lasciato il concerto subito
dopo il set di Knopfler, credo non conoscessero nemmeno le canzoni e
evidentemente non piaceva loro nemmeno Dylan. Ma torniamo al concerto.
Volevo sentire Tangled Up In Blue, non l’avevo mai sentita dal vivo, e Bob
l’ha fatta! Grazie grande Bob! Un altra canzone da evidenziare per me è
stata Love Sick, grande esecuzione! Quando Bob ha cantato Hard Rain, alcune
persone (i veri fan, che amano Bob e
la sua musica) si sono spinte fin sotto il palco e il concerto stava
migliorando molto. Credo che Bob fosse contento che la gente ballasse e
cantasse con lui a lungo. Avevamo una splendida vista sul palco, ma quando
ho visto i fans che erano sotto il palco, ho detto al mio ragazzo andiamo! E
con altre persone ci stavamo avvicinando al palco, ma una ragazza stupida
della sicurezza non ci permetteva di andarci. Ha iniziato a spingerci e
gridare Nein, nein, nein! . Lei ancora ci ha spinto
indietro e urlava nel suo modo stupido. Era pazza? Io penso che per lei era
la prima volta che si trovava ad un qualsiasi concerto! Abbiamo avuto una
breve discussione con lei, ma era un idiota e non volevamo perdere altro
tempo con lei. Così l’abbiamo spinta da parte e ci siamo avvicinati sotto
al palco. Bob ha cominciato a cantare Thunder on the mountain, Woow, potente
versione, le persone ballavano come dei matti sotto il palco, molte persone
erano in piedi sulle sedie. Grande momento per noi! Il concerto è continuato
con una splendida interpretazione di Ballad of a Thin Man. Ultime due
canzoni sono state All along the watchtower e Like a Rolling Stone, come di
consueto. Entrambe troppo grandi. Standing ovation ed il
concerto era finito.
Grazie Bob per il tempo che che sei stato con noi, grazie per tutto.
Mi auguro, ci incontreremo nella bella città di Brno - un giorno.
ALESSANDRO CARRERA, Nel nome di Bob Dylan
clicca qui
Sabato 12 Novembre
2011
Florence, Italy - Nelson Mandela Forum -
November 11, 2011
1. Leopard-Skin Pill-Box Hat (Mark Knopfler on guitar)
2. Girl Of The North Country Mark Knopfler on guitar)
3. Things Have Changed (Mark Knopfler on guitar)
4. Spirit On The Water (Bob on keyboard)
5. Honest With Me (Bob on guitar)
6. Tangled Up In Blue
7. The Levee's Gonna Break
8. Desolation Row
9. Highway 61 Revisited
10. Forgetful Heart
11. Thunder On The Mountain
12. Ballad Of A Thin Man
13. All Along The Watchtower
14. Like A Rolling Stone
Padova: Dylan e Mark Knopfler danno
lezione sul Dna del rock
clicca qui
Venerdi 11 Novembre
2011
Padova, Italy - Palasport Arcella -
November 9, 2011
di Maurizio
Ciao Mr. Tambourine,
ieri sera a Padova c'era Dylan sul palco ?? Quel distinto Signore vestito da
Zorro che cantava benissimo e faceva perfetti interventi di armonica era lui
? Ieri sera ho avuto la netta sensazione che la partita giocata con Knopfler
abbia messo molta adrenalina a Bob e a tutta la band, erano molti anni che
non lo sentivo cosi pulito e preciso.
Come sempre la scaletta mi ha soddisfatto a meta', una di quelle che io
chiamo "gemme" pero' l'ho sentita, The Man in the Long Black Coat.
Le altre esecuzioni, in particolare Desolation Row non le avevo mai sentite
suonate in quel modo, l'effetto eco sulla voce di Ballad of a Thin Man poi
non me la sarei mai aspettato, e finalmente una Like A Rolling Stone degna
del suo mito.
I quattro pezzi con Knopfler sono stati fantastici, in particolare Things
Have Change con un'arrangiamento in stile "Calling Elvis", la sua mano si è
sentita... eccome !!
Il "turno infrasettimanale" e gli altri concerti in programma non hanno
favorito l'arrivo del pubblico da fuori e la platea era quasi totalmente
padovana, tipicamente freddina, per un Dylan cosi mi sarei aspettato un pò
più di entusiasmo dai cugini patavini.
Alle 23.30 a meta' esibizione di Dylan un po' di pubblico a cominciato ad
andarsene, era tardi e il giorno dopo "xe sgoba" (trad: si lavora).
Tornando a casa da Padova non ho preso l'autostrada, ma ho fatto la statale
che unisce Padova a Vicenza e poi verso nord nella fascia pedemontata, in
tutto 60 Km. fatti poco dopo mezzanotte, ho incrociato 4 auto.... mitico
nord-est !!!
Ti aggiorno la mia Never Ending List :
1984 VERONA (Arena/primo) n.c.
1984 VERONA (Arena/secondo) **
1987 MODENA (F.d.U) *****
1987 VERONA (Arena) ***
1989 MILANO (Palatrussardi) *****
1991 MILANO (Palatrussardi) *
1992 CORREGGIO / RE (F.d.U.) *
1992 MERANO / BZ (Ippodromo) **
1993 MILANO (Palatrussardi) **
1994 MILANO (Sonoria) ***
1996 FERRARA (Piazza) ****
1996 PISTOIA (Blues Festival) ***
1997 BOLOGNA (C.E.) *
1998 LUCCA (Piazza) ***
1998 VILLAFRANCA DI VERONA (Castello) ***
2000 MODENA (Piazza) ***
2000 MILANO (Forum) ***
2001 BRESCIA (Piazza) ****
2002 RAVENNA (Paladeandre) ***
2002 MILANO (Forum) *****
2003 BOLZANO (Palasport) **
2004 STRA' (Villa Pisani) **
2005 BOLOGNA (Palamalagutti) **
2006 PISTOIA (Blues Festival) ***
2007 MILANO (Forum) **
2008 TRENTO (Villa) **
2009 MILANO (Forum) **
2010 PADOVA (Palafabris) ***
2011 MILANO (Acatraz) **
2011 PADOVA (Palafabris) ****
***** = MEMORABILE
**** = OTTIMO
*** = SOPRA LA MEDIA
** = HA TIMBRATO IL CARTELLINO
* = RIDATEMI I SOLDI DEL BIGLIETTO
Quasi, quasi mi faccio vedere a Milano lunedi... Mha !
Ciao, Maurizio
°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°
di Riki
Concerto spettacolare di Bob a Padova!
Bellissimo!!! Grintoso e ironico con tanta voglia di cantare e suonare!!! Ha
riso tantissimo, un vero attore interprete. Le canzoni sono uscite
splendide, mai troppo forzate nella teatralità. Un Bob in chiave ironica e
direi molto sardonico.
Ci vediamo a Firenzeeee!!!
Un grande Dylan ieri sera sul palco di Padova,
l’anziano performer era in perfetta forma, cantava molto bene e si
immedesimava nelle canzoni che eseguiva, ottimi passaggi di armonica, un pò
meno la tastiera ( ma sappiamo tutti che Bob non è proprio quello che si
dice “un mostro della tastiera), e soprattutto uno speciale Mark Knopfler
che con la sua presenza trasforma tutto, anche Bob che sembra voler o dover
dare molto di più quando al suo fianco c’è lui. Concerto più che buono,
direi quasi ottimo, Bob, la band, tutti carichi al punto giusto, cosa non
può fare la presenza di Knopfler!!! Buon suono, pulito e ben curato anche se
la venue non è delle migliori per la musica,
ottimi musicisti sul palco, con la band di Mark meglio
ancora perchè il suo suono è più cristallino e meno pesante, anche se la
musica celtica è un pò ostica per le mie orecchie. Comunque grande Mark e
grande backing band.
Peccato che la venue non era proprio sold out, forse a causa del turno
in giorno lavorativo dello show o forse un campanello d'allarme per l’alto costo
dei biglietti ( la capacità del Palasport è dichiarata di 4.000 posti,
mentre nella recensione che potete leggere sotto, il recensore dichiara la
presenza di almento 6.500 persone) vedremo i prossimi show di Firenze, Roma e Milano, pubblico
formato da gente per lo più locale a giudicare dall'accento, poco incline a grandi entusiasmi, e pochi stranieri, peccato
davvero, la qualità dello show meritava di più.
Scaletta fin troppo prevedibile, con un paio di highlights, una inaspettata Man in the Long
Black Coat e una Ballad of a thin Man da sballo, suonata e cantata con un particolare effetto di
eco sulla voce di Bob, affascinanti entrambe..
Buoni anche i pezzi di “routine” come Highway 61, Watchtower e LARS.
Speciali le versioni dei primi quattro pezzi con Knopfler, molto dolci, la
chitarra di Mark aggiunge un suono che Charlie non è in grado di dare, la
dolcezza e la delicatezza non è parte dei liks di Charlie. Tony sempre
buono, George anche, Stu e Donnie sempre nell’eccellente anonimato. Bob
buono nel canto, nell’armonica, scarso alla tastiera, ottimo come impegno e
partecipazione. Ora via per Roma Firenze e Milano, alla prossima.
Achille Mizzi (inviato di Mr.Tambourine)
Un sentito grazie ad Achille che
mi ha gentilmente sostituito a Padova.
Ciao Mister Tambourine,
ti mando la recensione del concerto di Padova di ieri. Sono il primo, dimmi:
sono il primo? Si intitola Dylan neinìlevn ed è una narrazione del concerto
con pre e post, spero ti piaccia. Invece, sai mica dirmi a chi chiedere per
trovare un bootleg del concerto?
Buon lavoro e buona notte (e buona fortuna),
Francesco.
Purtroppo non sei stato il primo, ma che importa, quel
che conta è la bellissima narrazione che ci hai inviato, :o)
Dylan nainìlevn
di Francesco
L’organizzazione si era dimostrata pessima
fin da subito. I cancelli erano aperti e tutta la gente arrivando si è
accalcata alle porte centrali, irrimediabilmente chiuse, salvo che dovevano
ancora sistemare le transenne e la logistica in genere e soprattutto c’erano
altre cinque porte che sono state poi aperte prima, beffando così i poveri
ciuchi che erano lì davanti, appostati, dalle cinque e mezza, ovvero due ore
prima l’apertura delle fatidiche porte. Io, s’intende, ero tra i ciuchi. In
autobus, muovendomi dal piazzale della stazione, incrocio una triestina
perplessa in quanto diretta al concerto. Paccata ignominiosamente da
un’amica si trovava a smerciare un biglietto di tribuna da 80 euri, con la
prospettiva di vedersi il concerto da sola col binocolo. Anzi, senza, colmo
della sfiga. Io, essendo già a Padova da lunedì, mi reco al Palafabris con
largo anticipo per iniziare a marcare il territorio, fondamentale per il
nostro ordine di posti: i maledetti posti in piedi, di fatto un equivalente
matematico dei non numerati dell’Arena, dove ho lavorato le ultime due
estati. Mi trovavo così dall’altra parte della barricata per un simple twist
of fate o uno scherzo del karma. In coda ripasso tutta la discografia
dylaniana da Time Out of Mind a Together Through Life, mentre nella zona
franca tra la coda e banchetti (“un panino e una mezza minerale 7 euri”, the
thief, he kindly spoke…) la dylaniana si aggira disperata prendendo consigli
dai figuri più oscuri.
Durante quella coda i miei amici a Verona fanno in tempo a finire di fare
ognuno le sue ultime cose, ritrovarsi, partire alla volta di Padova e
arrivare al palazzetto, quasi. Ma io non sono in differita e scalpito per
entrare al mio quinto concerto della mummia più amata dai tempi di Ramses II
e alla fine dopo ore in cui l’occupazione generale della massa disordinata
di aspiranti spettatori è solo una: non entrare, per cambiare si aprono le
porte, l’afflusso però è così lento e dall’altoparlante il finto-giovane
ringhia della presenza di altre entrate con così tanto disprezzo che capisco
di non aver fatto un grande affare, arrivare due ore prima per ingolfarsi in
quella coda invisa agli dei. In un attimo sono schiacciato in seconda fila,
a non più di cinque metri dal microfono principale, giusto un po’ spostato
sulla sinistra. Si sgomita per guadagnare e consolidare le proprie
posizioni, ma il gelido tocco della transenna rimane off limits, ben
protetto da un ciccione romano che era tutto un fotografare e un implorare
plettri, come fosse stato un concerto dei Judas Priest, una coppia madre e
figlia di smisurate anglofone e una tipa di mezz’età che sembrava aver
guadagnato il prestigio della transenne – ma forse mica era arrivata due ore
prima, lei! – giusto per appoggiarvi la schiena, visto che incurante di
tutto e tutti se ne stava raggomitolata e sonnecchiante di fianco al
riccioluto fotografo. Arrivano gli altri, ma il giuoco delle spinte e delle
recriminazioni mi impedisce di promuovere una felice ricongiuzione familiare
tutti a un passo dalla preziosa transenna; fortuna che Lucia, almeno la mia
piccola Lucia me la fanno comparire tra le braccia, ma quella colombella che
mi si è abbarbicata al petto è così cara e dolce che di spazio non può
venire accusata, tanto è piccola che d’inverno me la tenevo sotto il
cappotto a scaldarmi via tutti i venti. La calca alza la temperatura e
finiamo quasi tutti in maglietta, ammassando la roba sotto il palco, mi
ritrovo la schiena così distrutta da chiedermi quante primavere abbia dovuto
sopportare, a parte le ore di coda e la giornata su e giù per Padova –
Palestro, Duomo, Sacra Famiglia, Tombelle, Sacra Famiglia, Via Trieste e
infine là al palatutto, via Arcellistan – con zaino, cappotto e borsa, a
schioppare di caldo, che alla fine anch’io come Bob sono sempre in tourneé.
Verso le nove, piuttosto puntuale, ad alleviare la condizione di noi veri
fan sudati, entra Knopfler. I fasti dei Dire Straits sono lontani molte
miglie sulla highway 61 per il blues: capelli ne sono rimasti pochissimi,
bianchi, attorno alle orecchie, come lo zio che ti mette in imbarazzo a
Natale per i suoi ostinati e anacronistici doppisensi, in compenso sono
stati sostituiti da un robusto salvagente di ciccia lardellosa che, bontà
sua, si porta sempre dietro, anche per appoggiarci la chitarra durante le
virtuoserie più knoplferiane. Anzi, le chitarre, perché Knopfler ne cambia
in continuazione, compulsivamente, quasi non gliene andasse bene una. Fa una
canzone e poi Ma che schifo, portatemi la Fender finto-ciliegio, gliela
portano, fa un altro pezzo Meglio morto, datemi un’acustica senza pretese,
da Dai che cantemo, e tutti ad allungargli l’acustica, si rimette sotto con
una nuova canzone e poi fa Bleah! ma questa roba è immonda, vi sembra il
caso di mettermi in mano un ukulele? datemi qualcosa per fare del vero rock
blues, portatemi la chitarra d’oro. No, perché è arrivata sul serio anche la
chitarra d’oro. La musica comunque era buona, cioè si stava ad ascoltare che
era un piacere, anche perché quando sono saliti sul palco sembravano una
cover band dei Pink Floyd, di quelli che galoppano verso l’andropausa che si
ritrovano un sabato sì ed uno no a provare e il sabato no prenotano il campo
a 7 per fare scapoli-ammogliati. Io pativo per la schiena, puntellandomi a
Lucia senza remore, e avevo tutti i pensieri e tutte le energie per Bob, ma
Knopfler si stava ad ascoltare, con tutti quei begli assolini e tutti che
fanno il loro bravo lavoro e la sua voce c’è e non c’era proprio niente di
che lamentarsi. Quando finiscono, salutano tutti, se ne vanno, tornano,
fanno un bis che fa rumoreggiare un sacco di gente – deduco che è una
canzone famosa per quelli che di musica ne capiscono – e poi riescono,
definitivamente.
A questo punto c’è una lunga pausa in cui devono cambiare tutti gli
strumenti perché i musicisti di Bob non suonano gli strumenti dei musicisti
di Knopfler, perché si sa che i secondi li trattano malissimo i propri
strumenti e sbavano dappertutto. Per non parlare delle chitarre che Knopfler
scartava come cioccolatini e allora cosa se ne fanno i musicisti di Bob con
le chitarre scartate dall’altro? La band di Bob risulterà indubbiamente più
parca nell’uso delle chitarre, a riprova che la cultura ebrea di Bob lo
spinge a non sprecare soldi da sciocco. Ma prima dell’epifanico momento
dell’entrata in scena di Bob, Sexton, Garnier e compagnia bella, passa un
sacco di tempo e rimango separato dall’anima mia gemella in dylanismo che
rimane di poco nelle retrovie, assieme ad un altro amico e alla morosa. Ci
scambiamo impressioni via cellulare, col Ghido: è il quinto concerto per
entrambi e, a parte un anno che io me lo son visto dall’Inghilterra e lui a
Milano, la fedeltà reciproca è impeccabile, meglio che con le rispettive
morose – presenti solo dagli ultimi due-tre concerti. Passa un tempo
indefinibile e alla fine la voce annuncia una nuova apparizione del
settantenne più amato del palazzetto, il Columbia recording artist che i più
sono venuti (ma i più tornati) a vedere. Leopard-Skin Pill-Box Hat era
l’avvio annunciato e fa sinceramente ben sperare, soprattutto per la voce
che c’è abbastanza. Il Ghido conferma via messaggio: la voce c’è. E se c’è
la voce c’è tutto, in Dylan per lo meno – Carrera docet. La seconda è It
Ain’t Me Babe, ma già ti smentisce tutte le aspettative precedenti. La
canzone mi piace e vorrei cantarla, o scandire almeno le parole insieme a
lui, è impossibile: le abbaia. E magari uno mi può venire a dire No, ma
vedi, a settant’anni è riuscito ad arricchirti ancora una canzone così, che
avrà rifatto mille altre volte e lui, pensa, te l’arricchisce abbaiando i
versi, ringhiando all’ex amata della canzone, o agli ex amici folkies; e mi
strizza pure l’occhio, complice, della serie Ci siamo capiti. L’epifania è
che come dylaniani siamo abituati alla pochezza attuale e ci si accontenta
davvero di poco, di scampoli di voce, di ricordi di voce, tributi generosi
alla propria stessa voce. E continuerò a seguirlo per cercare ogni frammento
e ogni idea di quella voce che venero, ma nella consapevolezza
dell’esploratore che va in questi giorni a cercare oro nel Klondike. It
Ain’t Me Babe rimane comunque il punto più arretrato dell’antologia serale
che ci viene proposta, che vedrà una nutrita rispolverata dell’Eldorado del
’65 e un’altrettanto rilevante, incoraggiante presenza delle sue canzoni
dell’ultima decade. Knopfler in realtà, ce lo siamo dimenticati ma non ce ne
siamo davvero dimenticati, è sul palco fin dall’inizio, ma fa meno i fighi,
di chitarra ne tiene una sola, la meno peggio di quelle di prima,
evidentemente, e prova a metterci del suo. Knopfler si sente come suona la
chitarra e quindi del suo ci scappa sempre nella prime quattro canzoni a cui
si aggiunge alla band di Bob. Cicciopanza si aggira per il palco con la
chitarra elettrica a mani nude e confronta le tastiere con quelle altrui,
controlla in che tonalità si sta suonando, chiacchiera del più e del meno.
Dagli anni ‘60 facciamo un salto avanti di trent’anni e DJ Bob mette su una
Things Have Changed che mancava ancora al nostro repentorio dei passati
concerti e ce lo confermiamo via messaggio il Ghido ed io: Bella scaletta.
Ma con tutte le canzoni favolose che ha fatto zio Zimmerman uno non fa
neanche troppa fatica a pescare figate una dopo l’altra: il catalogo di
Dylan è la pesca miracolosa delle canzoni-bomba. A conferma scatta
Mississipi. E Bob rientra subito dietro la pianola, dopo che si era concesso
le due canzoni precedenti in mezzo al palco, a coprire Knopfler e a soffiare
fortissimo dentro un’armonica – e anche qui c’è da accontentarsi, mi è
venuto da pensare ancora, che basta che soffi un po’ dentro l’armonica e
siamo subito pronti tutti a sgranare gli occhioni che magari fa solo
si-do-si-do-si-do. Mi torna in mente la biografia di Heylin quando parla del
potere del personaggio di calamitare su di sé tutti gli sguardi: Bob si
muove veramente in maniera assurda, nel suo solito completo nero coi bordini
gialli da sceriffo messicano il 5 di maggio, cappello calcato sulla criniera
brizzolata e una sequenza di mossettine che non capisci se ti sta prendendo
per il culo e se è il suo modo di ballare. Mississipi scorre lungo la
pianola e i ghirigori di Knopfler, la voce è abbastanza per una canzone che
è nata con la voce di dieci anni fa: è uno dei punti più alti del concerto,
altro bollino a completare la tessera infinita delle canzoni di Dylan
gustate live – manca ancora Not Dark Yet, per la disperazione del Ghido e If
You See Her Say Hello il mio cruccio privato. Nel secondo quartetto si tira
un po’ il fiato: Knopfler se ne scompare in un interluce senza dire manco un
ciao e Bob butta lì il bluesettone per chi proprio non avesse capito di cosa
non manca mai il convento. Parte Honest With Me e si mette alla chitarra, ma
si accorge che alla chitarra le mossettine sono per forza limitate. Si
riprende quindi il centro del palco, con la sua buona armonica in pugno, e
sfodera una Tangled Up In Blue che ricorda paurosamente il giro di chitarra
acustica della versione del disco. La chitarra sembra la stessa, ma la voce
ha compiuto trentacinque anni da allora e si sente come mastica le parole
per ruggirle fuori a brevi espettorazioni. Bob non sta mai fermo stasera:
mosse, sguardi, passetti di danza, torna alla pianola e mette su un altro
momento piuttosto interlocutorio del concerto, uno di quei pezzi che non ti
impreziosiscono proprio la scaletta. The Leeve’s Gonna Break, a parte la
solita Thunder On The Mountain, la sola puntata su Modern Times della
serata. A completare il secondo quartetto parte l’epocale Desolation Row, si
ripete ahinoi l’inconveniente di It Ain’t Me Babe: vorrei seguire le parole,
ma appena si alza un poco la voce perde chiarezza e appena è troppo bassa si
perde in un ruggito indistinto. Fa appena in tempo a lamentarsi della
faccenda del postino che subodoro che il concerto si stia avviando in una
fase di stanca: questo secondo poker di pescate, pur con due pezzoni che fa
sempre piacere sentire cantati dall’autore in viva voce, era più macchinoso
e difficile da ingranare, come la parte narrativo-descrittiva di un
racconto. Ben ci sta l’idea di dare una scossa al pubblico con una discreta
versione di Highway 61 Revisited che Bob canta con convinzione, come a
ricordare come si è arrivati a Desolation Row, nel corso dell’album. Temi
che il vecchio si sia giocato l’ultima cartuccia, quando ti piazza il colpo
della serata, la zampata del leone, a sorpresa, a tradimento. Parte Man in
the Long Black Coat e non la riconosci a colpo sicuro perché l’arrangiamento
è rinnovato. Intendiamoci, la canzone è una delle mie preferite dell’ultima
voce del nostro (che schematicamente farei partire, pur con differenze e un
cronico irruvidimento, da Oh Mercy) e mi piace tanto il suo modo di cantarla
nell’album da spingermi a dire che ci starebbe quasi più col sound di Time
Out Of Mind che con quello di Oh Mercy, e a me piace il primo più del
secondo, ma quel modo di cantare spezzettato si sarebbe adattato benissimo
alle caratteristiche della voce attuale di Bob. Invece no, capriccioso
decide di cimentarsi nel fare la cosa meno facile, per non annoiarsi forse e
per non annoiare. Man in the Long Black Coat cantata come se avesse dovuto
comparire su Love and Theft è riuscita ed è lo zenit della serata. Segue
l’annunciata, la solita, standardizzata, non spiacevole Thunder on the
Mountain e da quel punto la scaletta diventa fissa – come i tour del ’65-66
– e le ultime quattro non cambiano. Di Ballad of a Thin Man non manca mai
una versione, concerto dopo concerto, la mia migliore forse è stata una
sulfurea interpretazione a cui ho assistito a Birmingham, ma è comunque un
pezzo a cui è abituato a fornire esiti accettabili senza eccessivo sforzo.
Quella sera a Padova ci becchiamo l’eco. In tre canzoni dallo zenit della
sperimentazione di Man in the Long Black Coat sprofondiamo sotto terra con
l’eco funerea con cui qualche burlone ha pensato bene di arricchire il
povero Mr Jones. Forse anche per il raffronto immediato con questo
scivolone, scorrono via piacevoli e senza intoppi le immancabili All Along
the Watchtower e Like a Rolling Stone, due gemme preziosissime del
repertorio che vengono eseguite con crescente attenzione.
Fuori fa freddo e a cipolla riguadagno la scorza che mi ero scartato un po’
alla volta di dosso, prendo del tè da bere – perché all’ingresso mi hanno
fatto lasciare il tappo della bottiglietta d’acqua che mi ero preso – e mi
spillano altri tre euri e cinquanta: un investimento. I banchetti che non ti
spellano sul mangiare e sul bere, tendenzialmente ti spennano con le
magliette. Da un anno all’altro i magliettari hanno di botto fatto cartello
aumentando le magliette del 50% e facendole schizzare all’astronomica cifra
di 15 euri. Chiaramente ci prendiamo una maglietta per coppia donando
all’esoso mercato non ufficiale delle magliette di Dylan un buon 30 euri.
Del merchandising ufficiale c’è da dire pochissimo se non che i prodotti
sembrano leggermente migliori, ma costano in media più del doppio. Di
ritorno per Verona, dondolati dallo sfrecciare in autostrada della macchina
del Ghido, ti assalta anche la solita domanda sul perché lo faccia. Sul
perché un uomo ricchissimo di 70 anni col maldischiena e più niente da
dimostrare nella storia decida razionalmente di imbarcarsi tutti i cazzo di
anni in tourneé perenni intervallate da sala d’incisione e poche vacanze. Ma
chi glielo fa fare? Forse, scriveva qualche anno fa una frequentatrice della
Fattoria, è il solo modo per continuare ad avere un rapporto col proprio
pubblico, a proporsi proponendo le proprie canzoni, sera dopo sera, in una
sfida infinita. Forse ormai non concepisce una vita normale, una vita che
non sia viaggio perenne e salire su un palco per suonare, cantare, prima di
essere ancora in strada verso una nuova città in cui hai già suonato venti
volte. Sono speculazioni che possono appagarmi per un minuto o due, ma
fondamentalmente tutto questo riguarda soprattutto l’uomo e ne leggeremo
sulle biografie tra qualche anno. L’ultima domanda che mi pongo è: la voce è
recuperabile, anche solo parzialmente? Se, mettiamo, decidesse per un anno
di interrompere il Never Ending Tour – che a quel punto dovrebbe riprendere
chiamandosi Almost Never Ending Tour o, in caso, Seldom Ending Tour (idea
che permetterebbe tra l’altro di rinnovare tutto il merchandising e son
cappellate di denari che zio Bob ci piacciono) – e riprendesse a usare la
sua voce dall’anno seguente, magari facendo degli esercizi specifici perché
riacquisti le sue qualità, un miglioramento sarebbe possibile? Perché in
studio suona comunque sempre meglio che live? Sapete se fuma ancora?
Comunque, domande e dubbi a parte, Dylan non è una religione, ma una squadra
di calcio: puoi criticarla quando gioca male, ti aspetteresti di vincere
facile con gol dei tuoi giocatori preferiti, apprezzi il bel gioco, ma
vorresti più dedizione, e alla fine però ti ritrovi sempre a guardare tutte
le partite e a fare il tifo.
Mr.T,
grazie per aver inserito il mio/nostro video nella fattoria.
Non me ne ero accorto, sennò ti avrei ringraziato subito.
Ne approfitto anche per porgere la mia forte solidarietà a Michele per
quanto accadutogli.
Non lo sapevo ed e’ vero, come hai scritto nell’editoriale, che a volte la
vita ci toglie in un secondo cose che hanno formato anni della nostra vita.
Beppe
Giovedi 10 Novembre
2011
Padova, Italy - Palasport Arcella -
November 9, 2011
1. Leopard-Skin Pill-Box Hat (Bob on keyboard, Mark Knopfler on guitar)
2. It Ain't Me, Babe (Bob center stage with harp, Mark Knopfler on guitars)
3. Things Have Changed (Bob center stage with harp, Mark Knopfler on guitar)
4. Mississippi (Bob on keyboard, Mark Knopfler on guitar)
5. Honest With Me (Bob on guitar)
6. Tangled Up In Blue (Bob center stage with harp)
7. The Levee's Gonna Break (Bob on keyboard)
8. Desolation Row (Bob on keyboard)
9. Highway 61 Revisited (Bob on keyboard)
10. Man In The Long Black Coat (Bob center stage with harp)
11. Thunder On The Mountain (Bob on keyboard)
12. Ballad Of A Thin Man (Bob center stage with harp)
13. All Along The Watchtower (Bob on keyboard)
14. Like A Rolling Stone (Bob on keyboard)
Questo messaggio é rivolto ai fortunati
Dylaniani che per la sera del 12 Novembre hanno vinto un improvviso viaggio
premio ai Caraibi o in qualunque altro paradiso in terra ma lontano da Roma.
Chiunque sappia di un paio di biglietti parterre vagabondi e in cerca di
"padroni" scrivetemi.
Una serata molto vivace e interessante in un luogo piacevole con una buona
acustica (in contrasto al suono brutto allo Zenith nel 2009). Il set caldo e
melodico di 75 minuti di Mark Knopfler è stato seguito dal suono ruvido e
bluesy di Bob per 90 minuti senza sorprese sostanziali.
Per essere onesti, ero un pò deluso per la scaletta. Ho davvero sperato in
alcuni brani raramente eseguiti come Can't Wait, Cold Irons Bound, When I
Paint My Masterpiece, This Wheel's On Fire, Señor o nel nuovo arrangiamento
di Honest with Me.
Il grande vantaggio è stato che Bob e la sua band erano in uno stato d'animo
veramente buono. Interazione ottima, tutti ben concentrati e un sacco di
facce sorridenti sul palco. Mark Knopfler ha suonato la chitarra nelle prime
tre canzoni e ha davvero messo il suo timbro sulle canzoni!
Ora le canzoni:
1. Leopard-Skin Pill-Box Hat - versione solida, niente di meno, niente di
più.
2. It Ain’t Me Babe – Con Hard Rain la canzone più debole della serata. La
voce Bobs non era tirata ed il tutto è stato un pò noioso.
3. Things Have Changed – La miglior versione che ho sentito finora. Mi piace
molto il nuovo arrangiamento. La parte di chitarra ha davvero migliorato la
canzone.
4. Man In The Long Black Coat - La prima sorpresa della serata. Bob Dylan –
il perfetto crooner! Uno dei miei momenti preferiti di questa sera.
5. Summer Days - Non ho mai amato questo brano molto e penso che sia davvero
esagerato.
6. Simple Twist Of Fate - Dolce e intenso, sicuramente un highlight.
7. High Water (For Charley Patton) – Questa si adatta ad ogni scaletta. Con
Forgetful Heart la canzone migliore del concerto. Come sempre, Donnie ha
fatto un meraviglioso lavoro col banjo.
8. A Hard Rain A-Gonna Fall - Non mi è piaciuto. Bob ha distrutto la canzone
con il suo canto frammentato.
9. Highway 61 Revisited - Una pleaser per la folla. Ma per gli irriducibili
Bob ha esagerato.
10. Forgetful heart - Anche se mi piace di più l'originale su Together
Trough Life, questo è stato il momento clou della serata per me. Molto
intensa e bella versione!
11. Thunder On The Mountain - esagerata come HW 61 o Summer Days.
12. Ballad Of A Thin Man - Assolutamente grande!
13. All Along The Watchtower - Molto ben fatta. Una delle migliori versioni
live che ho sentito finora.
14. Like A Rolling Stone - molto estesa e solida.
15. Blowin 'In The Wind – 15° canzone come bis, come a Lille in Francia. E
nemmeno un bis reale, perché nessuno ha lasciato il palco dopo LARS. Ciò
nonostante, grazie Bob!
Ho visto migliori concerti di Bob (in particolare Monaco di Baviera 2002,
Linz 2010), ma anche peggiori (2007 Stoccarda, per esempio). In sintesi un
concerto solido con una folla riconoscente, un gruppo affiatato e un Bob
molto animato.
Mercoledi 9 Novembre
2011
Questa sera Bob e Mark a Padova
Finalmente il momento tanto
desiderato e sperato sta diventando realtà! Questa sera nelle seguenti
località di Padova (bobdylan.com indica genericamente "palasport", boblinks
indica "Palasport Arcella" mentre TicketOne segnala l'evento al
"PalaFabris", scegliete voi dove andare....:o) potremo vedere Bob con la sua band e Mark Knopfler come guest star
(si spera per almeno le prime quattro canzoni dello spettacolo, ma i
resoconti degli appena passati shows autorizzano ad esserne quasi sicuri,
essendo diventata la partecipazione di Mark alle prime canzoni un must di
questo tratto, con grande giramento di palle per i primi sfortunati fans del
tour che, mentre probabilmente Mark imparava qualche pezzo durante i
sound-check, non hanno potuto gustare il suono dolce ed armonico della sua
chitarra nelle canzoni di Bob).
Detto questo, dobbiamo riconoscere che il tour di quest’anno è stato
senz’altro superiore a quello dello scorso anno, tour che aveva marcato qualche
momento di stanca che era coinciso con le scarse prestazioni di Charlie,
dovute forse ad uno stato di deperimento fisico o di malattia (vedendo le foto di allora
sembrava esserci qualcosa di faticoso per lui) o forse qualcosa in contrasto
con Dylan ed il suo management che avevano creato come una specie di
quarantena per Charlie.
Ma certo le cose quest’anno sono partite con un piede diverso per tutti, con
uno spirito giusto, con molto entusiasmo e partecipazione da parte di Bob, e
questo è indispensabile per trascinare tutto e tutti, se Bob gira, con lui
gira tutto ciò che gli sta intorno, se Bob arranca allora arranca davvero
tutto.
Se dobbiamo dar fede a tutte le recensioni degli shows 2011 dobbiamo
constatare che le stesse sono altamente positive se paragonate a quelle
dello scorso anno, questo vuol dire che Bob ha dato di più di quanto la
gente si aspettasse, e questo è positivo per tutti.
Credo che alla fine delle quattro date italiane potremo dire che le cose
sono andate alla grande, con una ciliegina sulla torta di nome Mark
Knopfler.
ciao. non ci conosciamo..ho trovato il tuo indirizzo su maggiesfarm.it..
(complimenti per il sito!).
volevo chiederti se per caso conoscevi nessuno o se conosci un sito dove
posso procurarmi 2 biglietti per
questa sera a padova in parterre. grazie
david marchiori 3285877664.
Innsbruck, Austria - Olympiahalle -
November 8, 2011
1. Leopard-Skin Pill-Box Hat (Bob on keyboard, Mark Knopfler on guitar)
2. Shooting Star (Bob center stage with harp, Mark Knopfler on guitars)
3. Things Have Changed (Bob center stage with harp, Mark Knopfler on guitar)
4. Mississippi (Bob on keyboard, Mark Knopfler on guitar)
5. Honest With Me (Bob on guitar)
6. Tangled Up In Blue (Bob center stage with harp)
7. Summer Days (Bob on keyboard)
8. John Brown (Bob center stage with harp, Donnie on banjo)
9. Highway 61 Revisited (Bob on keyboard)
10. Visions Of Johanna (Bob on keyboard)
11. Thunder On The Mountain (Bob on keyboard)
12. Ballad Of A Thin Man (Bob center stage with harp)
13. All Along The Watchtower (Bob on keyboard)
14. Like A Rolling Stone (Bob on keyboard)
(encore)
15. Blowin' In The Wind (Bob on keyboard then center stage with harp, Donnie
on violin)
E' mercoledì notte a Monaco di Baviera, l' Olympiahalle, che è il posto
indoor più grande di Monaco per suonare, è tutta esaurita. Centinaia di
amanti della musica si accalcano all'ingresso, l'età media dovrebbe essere
tra 40 e 50 anni, molti di loro hanno portato i loro figli anche se si
vedono alcune persone sui 20 anni tra il pubblico. Come me per esempio.
Prima mi son fermato al merchandising, dove ho comprato una camicia di Dylan
e una camicia di Knopfler (per circa 30 euro l’una), il classico manifesto
del tour, un programma, una bandana, alcuno adesivi, felpe, spille
e quant'altro. Devo ammettere che sto esagerando come fan di Dylan, e non
conoscevo alcuna canzone di Knopfler, sapevo solo che Mark aveva partecipato
a qualche album di Bob. Quello che posso dire, però, è che le canzoni di
Knopfler erano molto ben organizzate, il suo modo di suonare la chitarra era
vivo e pieno di feeling e mi è piaciuta molto la sua voce.
Lo stacco tra le esibizioni di Mark Knopfler e Bob Dylan non è stato troppo
lungo, come le luci si sono accese di nuovo è cominciata subito
"Leopard-Skin Pill-Box Hat", che è stata leggermente più lenta rispetto alla
versione su disco, ma solo il tempo giusto per prendere le misure e Mark
Knopfler è salito sul palco per aggiungere la sua chitarra davvero grande.
Mark è rimasto anche per le 2 canzoni successive, “It ain’t me Babe”, bella
versione suonata molto bene dalla band, e Knopfler che ha sicuramente
aggiunto un certo sapore qui, Bob stava borbottando un pò troppo duro per i
miei gusti, ma non era male. Dopo è venita "Things Have Changed", più
difficile e più veloce che sul disco, ma mi è piaciuta, la voce di Bob si
adattava perfettamente al pezzo e nel complesso è stata una prestazione
veramente pulita. Ora arriva il mio personale primo highlight: "Man In The
Long Black Coat" in un blues stomping grande versione con le chitarre
distorte - ha amato ogni secondo di essa. Charlie era in palla, credo che
essere in tour con Knopfler gli faccia bene! Il set va poi verso un rock di
vecchia scuola come "Summer Days", dopo di che sono stato felice di sentire
"Simple Twist of Fate", che non avevo mai sentito dal vivo prima d'ora. Resa
piacevole di questo pezzo.
"High Water" è fatta in una versione che ricorda più quella dell’ album
originale rispetto alla versione live da Bootleg vol. 8. La successiva è un
altro classico "A Hard Rain’s Gonna Fall”, probabilmente la più vecchia
canzone della serata insieme con il bis.
Devo dire che rispetto agli altri concerti che ho visto, questa volta Bob
stava facendo con molto senso quello che ama fare. Rispetto ad esempio allo
spettacolo di Salisburgo 2008, che era fstato antastico, ma che aveva
rappresentato un Dylan introverso, nascosto dietro le tastiere per l'intera
serata e che raramente guardava verso il pubblico. Questa volta, Bob
continua a spostarsi tra il centro della scena, le tastiere e la chitarra e
sembrava avere un grande tempismo.
La versione rock di "Highway 61" non è molto diversa da quella degli anni
passati, ma è sempre divertente. Dopo di che, ho sentito il violino che
introduceva una ballata. Per me è stato il secondo highlight della sera, una
cupa versione sapientemente cantata di "Forgetful heart" che in realtà è
riuscita a dimostrare quanto sia buono il nuovo materiale di Dylan.
Sono poi seguite "Thunder On The Mountain" e , subito dopo,"Ballad Of A Thin
Man". Ho amato la versione, che ben si adatta al suo più recente stile
musicale. Proprio come con "Man In The Long Black Coat" prima, ho apprezzato
la voce roca e il nuovo arrangiamento. Bob arriva alla fine del set con "All
Along The Watchtower "e una versione di" Like A Rolling Stone ", che
musicalmente era probabilmente la più vicina all’originale tra quelle che
gli ho sentito cantare.
La band allora scende dal palco, ma il pubblico non abbandona, ci sono cori
e canti per un bis, così Bob e la sua band escono ancora una volta per fare
"Blowin 'In The Wind". Io non me la aspettavo, così è stata una bella
sorpresa. Buona anche la prestazione!
Complessivamente mi è piaciuto lo show, come sempre, anche se devo
sottolineare che questa avrebbe potuto essere la miglior performance di Bob
che ho avuto modo di vedere nell’ultimo paio d’anni. Non è che il suo
cantato o che il suono dellla band sia cambiato molto, ma si vede e si sente
che è come se tutti si stessero divertendo un pò più e che tutti si sentono
più vivi in questo tour.
Martedi 8 Novembre
2011
Nürnberg, Germany - Nürnberg Arena -
November 7, 2011
1. Leopard-Skin Pill-Box Hat (Bob on keyboard, Mark Knopfler on guitar)
2. It's All Over Now, Baby Blue (Bob and Mark Knopfler on guitar)
3. Things Have Changed (Bob center stage with harp, Mark Knopfler on guitar)
4. Mississippi (Bob on keyboard, Mark Knopfler on guitar)
5. Honest With Me (Bob on guitar)
6. Tangled Up In Blue (Bob center stage with harp)
7. The Levee's Gonna Break (Bob on keyboard)
8. Desolation Row (Bob on keyboard)
9. Highway 61 Revisited (Bob on keyboard)
10. Man In The Long Black Coat (Bob center stage with harp)
11. Thunder On The Mountain (Bob on keyboard)
12. Ballad Of A Thin Man (Bob center stage with harp)
13. All Along The Watchtower (Bob on keyboard)
14. Like A Rolling Stone (Bob on keyboard)
25 ott 2011, ore 02:30:, arriviamo all’ hotel nel centro della città di
Mannheim dove di solito Dylan alloggia quando è in tour in città. Per caso
ho trovato un buon parcheggio proprio di fronte all' hotel, con vista
perfetta sull’ingresso. Gli autobus che trasportano Dylan e la band sono
attesi dopo 15:00, rimango in macchina abbastanza tranquillo e rilassato,
tenendo d’occhio la porta dell’hotel. Di solito, alcune persone della
sicurezza di Dylan arrivano un pò prima di fronte all'hotel per
salvaguardare la strada tra l’ ingresso dell'hotel e gli autobus, e, di
solito, non si vedrà il boss prima che questa procedura sia terminata.
14:50: Nessun bus è ancora arrivato e non ci sono cani da guardia che
controllano il marciapiede. Nessun fan di Dylan in attesa davanti
all’albergo, tranne noi. Temiamo di aver puntato sul posto sbagliato.
14:55: SORPRESA. La porta dell'hotel si apre, Dylan e la sua guardia del
corpo vengono fuori per una passeggiata. Salto dalla macchina, nelle mie
mani il mio vecchio LP in vinile "Slow Train Coming". Mentre mi avvicino a
Dylan abbastanza rapidamente, la sua guardia mi guarda come se volesse
uccidermi o come se volesse dire: "Come osi venire così vicino al mio
padrone ". Dylan si ferma comunque e mi guarda. Io lo guardo. Lui (sorride
amichevole): "Pardon, Mr. Dylan, può firmarmi questo? "Dylan (molto
cordiale, ma chiaro):" No, io non faccio queste cose" Io:". Ho sentito
parlare di questo ... non puoi fare un'eccezione?" Dylan: "No, non posso
farlo" Io: "Ok ... grazie". Vedo che non c'è speranza e faccio un passo
indietro. La strana coppia continua la sua passeggiata. Dylan infila una
lettera in una casella gialla della Deutsche Post. Si porta sull’altro lato
della strada. Mia sorella che era rimasta in macchina, appena lo vede scende
dall’auto. Ovviamente lei è come scioccata dalla vista di Bob, ma sta
rapidamente recuperando. Va dietro ai due, trovandoli alcuni minuti più
tardi che stanno guardando la vetrina di un negozio specializzato in
violini. Chiede la stessa cosa per avere la stessa risposta.
Sera: Ovviamente Dylan ha perso parte della sua paranoia per la sicurezza.
Nessun controllo all'ingresso. Tutti coloro che volevano avrebbe potuto
portare una pistola all'interno del locale.
Mark Knopfler: Non è una buona idea mettere un atto di apertura prima di un
concerto di Dylan.
Mark Knopfler ed i suoi compagni di band sanno suonare i loro strumenti e
ovviamente hanno fatto bene le prove prima del tour. "Sailing in
Philadelphia" and "Brothers in arms" erano veramente belle. Le altre canzoni
sembravano noiose per me. Mi ha ricordato un pò il Dylan del 1984 in tour
con Joan Baez.
Bob Dylan: Per me questo è stato un concerto da 4 stelle su 5, cosa rara.
Per lo più si hanno o 5 stelle o molto poche. In evidenza sono state "Summer
Days" e "Highway 61 Revisited".
"Forgetful Heart" e "Ballata of a Thin Man" erano ancora meglio,
entrambiemolto intense. "Desolation Row", non una delle mie preferite era
brutta, con Dylan che non cantava ma solo sputava fuori le parole, mentre
esagerava con la tastiera.
Questo era il giubileo per il mio venticinquesimo concerto di Dylan dal
1978. Vediremo in futuro quanti riuscirò ancora a vederne.
Ciao Tambourine,
ho letto di quella che ha incontrato Dylan con la sua bodyguard Baron in una
piazza, non avresti una foto di Baron da pubblicare? Non si sa mai, magari
di beccarlo anche in Italia, magari a Roma, in giro a vedere qualcosa. Con
Baron sarebbe più facile riconoscerlo, non credi?
Ciao, Marisa Dell’Orto
Ecco le foto cara Marisa,
scattate a Taipei quest'anno, ti auguro di riuscire a beccarlo da qualche
parte!
Lunedi 7 Novembre
2011
La mail di Riccardo
Riprenditi Michele. Abbiamo bisogno di te. Sei la nostra unica fonte per i
testi di Bob.
un caloroso saluto. Riccardo
1. Leopard-Skin Pill-Box Hat (Mark Knopfler on guitar)
2. Don't Think Twice, It's All Right (Mark Knopfler on guitar)
3. Things Have Changed (Mark Knopfler on guitar)
4. Tangled Up In Blue (Mark Knopfler on guitar)
5. Honest With Me
6. Not Dark Yet
7. Jolene
8. Visions Of Johanna
9. Highway 61 Revisited
10. Sugar Baby
11. Thunder On The Mountain
12. Ballad Of A Thin Man
13. All Along The Watchtower
14. Like A Rolling Stone
Oberhausen, Germany - König-Pilsener-Arena
- October 23, 2011
di Ap
Arena König piena a Oberhausen, per due concerti nella stessa serata di due
dei più fantastici artisti del mondo, artisti che hanno ispirato e
affascinato milioni di persone nel corso degli anni - e ancora lo fanno, con
i loro album ed i loro concerti!
Ho visto Mark Knopfler un paio di volte, l'ultima era con Emmelou Harris ad
Amburgo, ed era stato buono e rilassante. Knopfler, con la sua band alla
König Arena di Oberhausen, è stato sorprendente, rilassato, magnifico nel
suonare le sue canzoni con amore, con chiarezza e passione.
Dylan l’ho visto molte volte in oltre quarant'anni, nei suoi piccoli o
grandi concerti in diversi luoghi, il più delle volte sorprendente, grande e
stupefacente.
La fine anni ottanta inizio anni novanta era un periodo triste per vederlo
alle prese con il suo repertorio, con prestazioni scialbe in un angolo scuro
quasi sul retro del palcoscenico nascosto dietro la tastiera. In quel
periodo mugugnava incomprensibilmente le sue canzoni, gridando nel microfono
in maniera forte, accompagnato da una 'Rombo' band. Ma anche in quel tempo
vi erano alcune sorprese con alcune delle sue canzoni che lui ha suonato in
diverse versioni sorprendenti. Più tardi, a fine anni novanta e negli anni
2000 Dylan ha rinnovato ancora le sue canzoni, la sua band e se stesso, ed
ha ripreso a fare concerti meravigliosi, nuove canzoni e album. Ho goduto
molto ai suoi shows, ho amato il repertorio con i perfetti musicisti della
sua band. Dylan ha fatto le sue performances in modi variabili, con versioni
acustiche, accordi con sottigliezza degli strumenti e dei membri della band,
anche con la sua voce piena per timbro, dizione e tempistica.
Ora, a Oberhausen - Tour 2011 - Sono scioccato. Io ho sentito Dylan cantare
con una voce come una raspa, una voce che è completamente andata, la voce
ora è grezza e si sente come i polipi hanno completamente danneggiato la sua
gola. Ho sentito un corvo nero gracchiare le sue canzoni per il pubblico. E'
molto pietoso vedere e sentire che questo ben rispettato singersongwriter fa
le sue canzoni in questo modo.
La voce di Dylan ha bisogno di riposo, di molto riposo !!... o - Se
possibile? - Un medico per curarlo. Meglio se Dylan si fermasse e non
facesse più concerti, ma solo nuovi album con una voce migliore e guarita,
con pochi concerti ben programmati in modo che Dylan possa gestire la cosa,
non un tour come questo. Tutta la gente intorno a lui dovrebbe vederla così
e dovrebbe obbligarlo a fare un time-out per la sua voce in modo che possa
guarire, i soldi non sono poi tutto nella vita! Inoltre ho sentito Dylan con
l’organo fare assoli che sembrano quelli di Ken Griffin Cuckoo Waltz, ma
questo è Dylan, sempre sorprendente! Ma .. in tutto questo ... Sento un
lontano ronzio di apparecchiature ad alto volume che disturbano le mie
orecchie. Il sistema audio è lo stesso di Knopfler, ma con Mark il suono era
molto più gentile, non capisco questa cosa!
Non capisco le persone che nelle recensioni di questo tour hanno scritto "ha
fatto sentire e vedere le migliori prestazioni di sempre", che è
semplicemente un’invenzione fuori dalla realtà! Ho visto un sacco di gente
uscire a metà dello spettacolo. Dopo lo spettacolo ho parlato coi delusi,
con quelli che sono usciti perchè odiavano quel pesante muro di suono ad
alto volume, le chitarre urlanti e la voce Dylan raspante, una tristezza in
questo muro di suono ad alto volume. Il tecnico del suono dovrebbe fare
meglio il suo lavoro!
La band suonava con passione, ed anche Dylan ci metteva impegno coi tempi e
la dizione, ma va anche detto che il frastuono dell’equipaggiamento tecnico
e la voce di Dylan hanno reso deludente questo spettacolo. L'intero
repertorio è stato tutto sullo stesso volume. Nessun bis è stato davvero
necessario!
Dylan non dice una parola, questo ormai è risaputo da anni! Ha fatto i suoi
quattordici brani di routine, ha detto solo i nomi dei membri della band e
se ne è andato senza un addio.
Spero - e molte persone la pensano come me – che la voce di Dylan sia
migliore nel prossimo futuro – se possibile! - E magari dimostrasse un pò
più di rispetto per il pubblico pagante, potrebbe prendere esempio da Mark
Knopfler e la sua band, che è stato veramente gradito a tutti e valeva il
prezzo del biglietto!
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di Johannes
Non ho seguito il lavoro di Mark Knopfler dopo i Dire Straits, quindi non
avevo nessuna particolare aspettativa per la sua esibizione, però mi è
piaciuto anche sa ha suonato solo due pezzi vecchi, (Brothers in arms e So
far away).
Knopfler si è unito Dylan per i primi quattro brani del set di Dylan senza
essere presentato per nome. Che tipo di rispetto è questo? Ho visto una
ventina di concerti di Dylan dal 1978 ad oggi, quindi ho molti spettacoli in
mente per fare un paragone con quello di questa sera, Oberhausen 2011 è
stato uno dei peggiori, ancora con quel fraseggio staccato tanto brutto, per
non parlare del suo modo di suonare la tastiera. E non mi è piaciuto nemmeno
qualcuno dei nuovi arrangiamenti (Leopard Skin, Spirit on the Water, All
along the watchtower). Non mi piacciono alcune canzoni come a molti altri, è
normale non apprezzare proprio tutto. Ho ascoltato alcune belle
interpretazioni ieri sera a Oberhausen (Blind Willie McTell, Levee’s gonna
break, Hard rain, Tryin' to get to heaven). I membri della band sono stati
presentati da His Bobness, mentre suonicchiava sulla tastiera così che la
maggior parte del pubblico non ha potuto sentire i loro nomi. Che tipo di
rispetto è questo? Comunque mi piace Bob Dylan e non voglio perdere nessun
concerto, nemmeno quelli come Oberhausen 2011, perché Bob Dylan è il più
eccitante esecutore sulla terra. O lo è stato???
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di Stefan
"Questo è il momento di dire le cose chiare: questa infatti non è stata la
migliore prestazione di Dylan alla quale sono stato, c’era un pubblico
sbagliato stasera! Anziane donne degli anni Cinquanta con i loro mariti che
bevevano vino frizzante ed hanno continuato a parlare durante tutto lo show
di Dylan, ho sentito bene! Knopfler si unisce a Dylan e, oh mio dio, lui non
ha ringraziato Mark - cosa vi aspettate? MK sembra essere OK con questo. Ho
visto grandi prestazioni per le prime quattro canzoni con Tony che aiuitava
Mark a far parte della band, poi Dylan con una dura Love Sick, una grande
Blind Willie e un’altrettatnto dura Ballad of a Thin Man; la migliore Trying
to get to Heaven da questa estate, quando non suonava la tastiera in questi
brani. Tutto sommato uno spettacolo solido con un pubblico ignorante - e
hey, se non vi piace la sua voce, allora perché non rimanere a casa e
lasciate biglietti per coloro che la amano?
JOBS, LA PRIMA FIDANZATA: "POETA BEAT, FAN
DI DYLAN"
clicca qui
Sabato 5 Novembre
2011
Cosa succede a
Maggiesfarm.it?
Ciao.. cosa succede al sito "maggiesfarm.it"
? Sono andato a consultare la pagina dei testi e me la dava non
disponibile, poi sulla homepage continua ad apparirmi il messaggio "Il
dominio è in attesa di rinnovo e al momento non è raggiungibile" con il logo
di Aruba.
Non vorremmo perdere tutto il mega archivio creato con passione e pazienza
dal carissimo amico Michele Murino, fonte inesauribile di tutto il pianeta
Bob!
Al Diesan
Caro Al, è successo che al
nostro carissimo amico Michele si è allagato il negozio di fumetti che
gestisce ad Aosta, con conseguente perdita totale di tutto il materiale
giacente nei locali, per un danno di svariate migliaia di euro. Al momento
il caro Michele è affranto ed ha certamente altre cose per la testa, ma
quando avrà superato questo momentaccio di certo si ricorderà di essere
"l'unica e sola fonte italiana" delle gioie dei moltissimi fans di Bob, e sicuramente con
più calma e serenità rimetterà a posto le cose! Forza Michele, un abbraccio
di solidarietà da tutti i "tuoi fans", me compreso, la vita a volte cerca di
piegarci presentandoci conti salatissimi, ma riuscire a spezzarci è un'altra
cosa!
Stockholm, Sweden - Ericsson Globe -
November 4, 2011
1. Leopard-Skin Pill-Box Hat (Bob on keyboard, Mark Knopfler on guitar)
2. To Ramona (Mark Knopfler on guitar)
3. Things Have Changed (Bob center stage with harp, Mark Knopfler on guitar)
4. Tangled Up In Blue (Bob center stage with harp, Mark Knopfler on guitar)
5. Honest With Me (Bob on guitar)
6. Make You Feel My Love
7. Summer Days (Bob on keyboard)
8. Desolation Row (Bob on keyboard)
9. Highway 61 Revisited (Bob on keyboard)
10. Forgetful Heart (Bob center stage with harp, Donnie on violin)
11. Thunder On The Mountain (Bob on keyboard)
12. Ballad Of A Thin Man (Bob center stage with harp)
13. All Along The Watchtower (Bob on keyboard)
14. Like A Rolling Stone (Bob on keyboard)
(encore)
15. Blowin' In The Wind (Bob on keyboard then center stage with harp, Donnie
on violin)
Ciao Mr.Tambourine,
credo possa interessare a qualcuno qui su Maggiesfarm che da qualche giorno
è partita la 3^ Battle of the Dylan cover Bands su www.dylanradio.com.
Ci sono molte belle versioni, e diversi partecipanti italiani, alcuni dei
quali che non conoscevo.
Come Dylan Dogs partecipiamo con la nostra versione di Blowing In The Wind,
mentre io ho mandato una mia personale versione di Mama You Been On My Mind.
A prescindere dalla gara è una bella occasione per ascoltare cose nuove,
alcune delle quali molto originali e anche divertenti.
Ciao! Bruno Jackass
Grazie per la segnalazione
Bruno, per chi fosse interessato a seguire la Battle o semplicemente
soltanto ascoltare le diverse covers delle canzoni di Bob, il link è questo:
http://www.dylanradio.com/
Venerdi 4 Novembre
2011
Malmo, Sweden - Malmo Arena - November 3,
2011
1. Leopard-Skin Pill-Box Hat (Mark Knopfler on guitar)
2. Girl Of The North Country (Bob and Mark Knopfler on guitars)
3. Things Have Changed (Bob center stage with harp, Mark Knopfler on guitar)
4. Tangled Up In Blue (Bob center stage with harp, Mark Knopfler on guitar)
5. Honest With Me (Bob on guitar)
6. A Hard Rain's A-Gonna Fall (Bob on keyboard)
7. High Water (For Charley Patton) (Bob center stage with harp)
8. Blind Willie McTell (Bob center stage with harp)
9. Highway 61 Revisited (Bob on keyboard)
10. Love Sick (Bob center stage with harp)
11. Thunder On The Mountain (Bob on keyboard)
12. Ballad Of A Thin Man (Bob center stage with harp)
13. All Along The Watchtower (Bob on keyboard)
14. Like A Rolling Stone (Bob on keyboard)
(encore)
15. Blowin' In The Wind (Bob on keyboard then center stage with harp)
Dylan & Knopfler, Fossati, Zucchero in
concerto
clicca qui
Giovedi 3 Novembre
2011
Herning, Denmark - Jyske Bank Boxen -
November 2, 2011
1. Leopard-Skin Pill-Box Hat (Mark Knopfler on guitar)
2. It Ain't Me, Babe (Mark Knopfler on guitar)
3. Things Have Changed (Mark Knopfler on guitar)
4. Mississippi (Mark Knopfler on guitar)
5. The Levee's Gonna Break (Mark Knopfler on guitar)
6. Desolation Row
7. High Water (For Charley Patton)
8. Simple Twist Of Fate
9. Highway 61 Revisited
10. Forgetful Heart
11. Thunder On The Mountain
12. Ballad Of A Thin Man
13. All Along The Watchtower
14. Like A Rolling Stone
Esch-sur-Alzette, Luxembourg - Rockhal -
October 21, 2011
di Christopher
“I miei sogni sono fatti di ferro e acciaio” - Bob Dylan, 1974
Il Lussemburgo ha probabilmente il primato di essere il più piccolo paese
che abbia mai ospitato Bob Dylan dal vivo.
La notte del 21 ottobre 2011 non era la prima volta che Dylan graziava il
Granducato con la sua presenza, ma è stata una premiere per
Esch-sur-Alzette, la seconda città del Lussemburgo, e la Rockhal con i suoi
6000-posti di capacità, inaugurata nel 2005. Esch, che si trova nel sud
industriale del paese confinante quasi con il confine francese, ad una
decina di chilometri dalla capitale, e la Rockhal è parte di un complesso
che sarà sede del nuovo campus dell'Università del Lussemburgo, ed è
costruita attorno ad una ex acciaieria che ospita ora un centro di ricerca
industriale. Questa titanica carcassa di dinosauro d’acciaio deve
sicuramente aver detto qualcosa a Dylan, cresciuto in Minnesota nella
cintura delle miniere di ferro, così come immagini di ferro e acciaio
appaiono nei suoi brani di volta in volta a dimostrare che lui non ha mai
dimenticato la sua origine. Stasera, sarà “sogni di ferro e acciaio”, per
riprendere una frase dal suo brano del 1974 Never Say Goodbye.
Lo spettacolo è tutto esaurito: L'uomo da Duluth è supportato in questo tour
di Mark Knopfler, che come leader del gruppo emblematico Dire Straits ha
venduto più dischi di Bob Dylan e, come i fans di Dylan ricorderanno, ha
suonato sul disco di Bob “Slow Train Coming” (1979) ed “Infidels”(1983). Non
tutti i fans di Knopfler, però, possono essere così consapevoli della intima
connessione tra il songwriter e la leggenda della chitarra, e il pubblico di
stasera è senza dubbio un mix di fans di uno o dell’altro artista, o di
entrambi.
Le porte si aprono alle 6.30, alle 8 in punto Mark Knopfler inizia il suo
set di 70 minuti. Suona, non pezzi dei Dire Straits, ma il suo materiale più
recente, alcune canzoni suonano come la band classica e altre molto più
folk-rock o celtiche, con flauto, mandolino e violino che completano il suo
famoso fraseggio che fa parlare la chitarra. Mark esegue un hit dei Dire
Straits”So Far Away” come bis.
Alle 9.45, come annunciato (questo è un luogo molto puntuale), Dylan e la
sua band salgono sul palco. La 70enne icona della cultura appare con un
cappello bianco, giacca scura e camicia verde, sulla parte destra sul palco.
Stasera lo si guarda e lo si sente geniale: la sua presenza suggerisce già
che questa sarà un notte in-forma. Lui inizia a suonare la chitarra, passerà
poi alla tastiera – animando un andamento a intervalli regolari con la sua
armonica inimitabile. Un qualcosa è in serbo per noi: per i primi tre numeri
e solo per la seconda volta in questo tour, Mark Knopfler si unisce a Dylan
e alla sua band con la sua chitarra.
Il pubblico è in gran parte di mezza età o più anziani, con una spruzzata di
gioventù: in gran parte di sesso maschile, anche se ci sono un discreto
numero di coppie e, nonostante la grande popolazione di colore presente ad
Esch, quasi interamente bianco. E' difficile dire chi è lì per Knopfler e
chi lì per Dylan: entrambi si accendono quasi tutti,
entrambi ondeggiano e ballano - la coppia accanto a me fa una lenta danza
attraverso l’intero set di Dylan! Una cosa è certa: la stampa locale aveva
previsto il concerto come “la solita musica popolare leggendaria ed i
clasici di protesta dell’icona", ma chi è venuto a vedere Bob Dylan stasera
su questa base sarà deluso.
Le setlists, finora per questo tour, non sono state abbastanza standard, con
qualche canzone che entra ed esce di volta in volta, in totale quattordici
canzoni, tra le quali, in ordine sparso: 'Leopard-Skin Pill-Box Hat',
'Highway 61 Revisited' 'Thunder on the Mountain', 'Ballad of a Thin Man',
'All Along the Watchtower' e 'Like a Rolling Stone'(tre dei quali, si noti,
dal 1965 e Highway 61 Revisited, che è al di là di ogni dubbio l’album di
base di questo tour – e questo concerto è troppo grande, dal momento che
stasera avrà anche la stellare 'Desolation Row'.
E' davvero una serata folk-free, acustic-free, di verde protesta: il
trovatore della gente, la coscienza di una generazione, ecc, ecc. Questo non
è stato così per altre notti, ma in qualche modo la selezione delle canzoni
di stasera sembra adattarsi alla musica. Il discorso musicale è uno dei più
vigorosi, ballabile blues-rock quasi tutto il concerto, con solo un paio di
numeri lenti. La band di Dylan è ben stretta intorno a lui, con inventiva,
ben dentro alle canzoni. Lo è anche lo stesso Dylan. La maggior parte del
tempo abbaia fuori la voce con il suo modo staccato, ma si può sentire che
egli è anche mentalmente dentro le sue parole e dentro le sue immagini.
Ringraziamo il fato che non è una notte di disattenzione o distrazione: Bob
Dylan è lì con band e pubblico, e il pubblico e la band sono lì con lui. Le
canzoni quasi si susseguono con appena una pausa tra l’una e l’altra: 90
minuti di un tutto indissociabile.
'Leopard-Skin Pill Box Hat' avvia il concerto, impostando opportunamente il
tono blues-rock della serata, con la voce abrasiva di Dylan vicina al tono
originale di Blonde on Blonde. Knopfler è sul palco, a dialogare con la
chitarra di Bob, e sarà lì per i prossimi due numeri. Il prossimo è una
esecuzione molto forte di It’s All Over Now Baby Blue dal 1964, la più
vecchia canzone eseguita stasera, con Dylan che sputa fuori la sua immagine
ormai senza tempo, e altrettanto buona è la terza ed ultima canzone con Mark
Knopfler, una provocante 'Things Have Changed'.
Poi, però, arriva la prima delusione della sera (per fortuna poche):
'Tangled Up in Blue', accelerata in modo non appropriato, e stranamente
ridotta da sette stofe a solo quattro (1, 2, 5 e 7), una potatura che priva
il racconto di gran parte del suo senso e difficilmente sembra essere
giustificata quando, come vedremo, altre canzoni inferiori sono state
suonate senza tagli. Interessante, anche così, con il cambio di alcune
parole nell’ultima strofa, con le mogli dei 'camionisti' 'che sono state
spesso sostituite dalle mogli dei 'falegnami' ora diventate mogli di
'medici' e 'mogli' di avvocati, le mogli dei medici nella versione outtake,
ma quelle degli avvocati è una nuova aggiunta e, per le mie orecchie, assume
dimensione sinistre (nel mondo di Bob Dylan, vi fidate di un avvocato, anche
se ne avete sposato uno?).
La seguente è 'Honest With Me', un numero rock contagioso, ma è,
sicuramente, non la più forte canzone da 'Love and Theft'", che stasera è la
sola a rappresentare quell’album, e, curiosamente, non è stata tagliata, le
sue cinque strofe sono rimaste intatte senza tagli.
Ora - signore e signori, la vostra attenzione per favore! – Stiamo
ascoltando la sola ed unica Dylan’s song mai registrata da Garth Brooks, la
splendida 'Make You Feel My Love', una canzone che io non sono l'unico a
considerare di gran lunga la più sottile lirica di “Time Out Of Mind”.
Tuttavia, cantanti country multimilionari a parte, stasera è trasformata in
un lento-blues, con Bob alle tastiere, è certamente preferibile alla
versione dell'album.
Segue 'The Levee Gonna Break' - francamente non uno dei migliori pezzi di
Dylan (e una canzone alla quale avrebbe potuto tagliare una strofa senza una
significativa perdita), ma stasera di gran lunga più convincente che sul
disco, con l'armonica urlante e fragorosi liks di organo del suo
compositore: complessivamente, una sorta di trasformazione di una canzone
decisamente minore.
E ora, ad evidenziare la serata ecco 'Desolation Row', il top di Highway 61
Revisited, e, almeno a mio parere, semplicemente la migliore canzone che Bob
Dylan abbia mai scritto. Le versioni live di questa canzone hanno variato
notevolmente negli anni in termini di qualità, arrangiamenti e di lunghezza
(Dylan potrebbe fare qualsiasi cosa, da cantare tutte e dieci le strofe
dell'originale o ridurla a sette, sei o addirittura cinque). Stasera, è alle
tastiere e la esegue abbastanza lentamente con il sostegno discreto della
band, ringhiando con voce profonda, nella profondità dei suoi personaggi e
delle sue immagini. Otteniamo una versione accettabile di otto strofe, solo
la quinta (Einstein) e la nona (Nero), quelle mancanti.
Dopo questo glorioso brano, siamo già nella sequenza finale, con la band che
attacca “Highway 61”. Anche qui la voce di Dylan si avvolge sulla canzone,
rendendola completa, compresa la quarta strofa saltata.
Le cose rallentano per 'Forgetful Heart', una composizione dal suo album più
recente, Together Through Life. Il violino - unica apparizione nello show di
questo strumento, contribuendo a dare un vago sapore country - accompagna
una voce con eco, confermando lo stato di questa canzone come un poema
lirico potente e una delle composizioni di maggior successo del Dylan
recente.
Dopo quel breve intervallo di quiete, si torna, senza esclusione di colpi, a
quelle che, in questo tour, sono le canzoni previste per la chiusura.
'Thunder on the Mountain' rotola via senza emozioni: Devo confessare che non
sono ancora riuscito a capire perché Dylan ritenga che questo brano da
Modern Times sia così buono tanto da eseguirla quasi ogni notte, ma come con
la sua compagna dell’album 'The Levee Gonna Break', questa versione live è
almeno migliore rispetto all'originale, si adatta abbastanza bene con il
sapore blues della serata, e fa ballare il pubblico.
Segue Ballad of a thin Man che ci riporta al 1965, ed è potente e abrasiva
come sempre, anche se c'è un momento confuso nella strofa dei 'professori',
che Dylan comincia cantare con gusto sardonico solo per commettere (Ma forse
ho capito male ..) quello che penso sia stato il solo errore in un testo
serio, inciampando nel mezzo della strofa dei 'grandi avvocati' (mi sarò
ovviamente felice di essere smentito su questo!).
Di seguito, inevitabilmente, 'All Along the Watchtower' – e meno
inevitabilmente, in una versione soddisfacentemente, forte, apocalittica
rotolante, con la voce di Bob alle corde ed un buon lavoro di chitarra della
band.
E poi , come doveva essere: la canzone che il pubblico stava aspettando:
'Like a Rolling Stone'. Siamo abituati ormai al taglio di una strofa in
questa canzone (stasera, 1, 2 e 4), ma più importante è la forza della sua
esecuzione e l'empatia tra lui ei suoi musicisti che portano la serata ad un
pieno trionfale con questo indimenticabile classico della metà degli anni
'60. Questo è il pezzo che la gente vuole cantare con lui, forse la sola
canzone che sono venuti a sentire. 'Like a Rolling Stone' è una canzone che
ha resistito tutto questo modo perché è una delle composizioni più potenti
di uno dei più grandi compositori creativi del nostro tempo. Non vi è stato
nessun bis. I sogni di ferro e acciaio sono finiti. Esco e vado a casa,
spiritualmente soddisfatto da questa sera re-incontro con l'artista che mi
ha accompagnato attraverso la vita, che da tempo immemorabile ha detto che
lui ha accettato il caos, e che, nei nostri tempi turbolenti moderni si può
definitivamente affermare, all'età di 70 anni, sì: anche il caos ha
accettato Bob Dylan!
Bridge School: la scuola miracolo di
Neil Young
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Mercoledi 2 Novembre
2011
Hamburg, Germany - 02 World - October 31,
2011
1. Leopard-Skin Pill-Box Hat (Mark Knopfler on guitar)
2. Boots Of Spanish Leather (Mark Knopfler on guitar)
3. Things Have Changed (Mark Knopfler on guitar)
4. Man In The Long Black Coat (Mark Knopfler on guitar)
5. The Levee's Gonna Break
6. Not Dark Yet
7. Rollin' And Tumblin'
8. A Hard Rain's A-Gonna Fall
9. Highway 61 Revisited
10. Forgetful Heart
11. Thunder On The Mountain
12. Ballad Of A Thin Man
13. All Along The Watchtower
14. Like A Rolling Stone
Rotterdam, The Netherlands - Ahoy Arena -
October 20, 2011
di Brad
Ho visto lo show di Bob la notte scorsa a Rotterdam.
Dopo l’esibizione di Mark Knopfler (quasi un'ora e un quarto) i roadies ci
hanno messo quasi venti minuti per riorganizzare il palco per His Bobness.
E poi, alle 09:05, il famoso annuncio" Columbia recording artist Bob Dylan!
".
Ha iniziato con Leopard Skin Pillbox Hat, seguito da It Ain’t Me Babe, che è
stato cantato splendidamente. La folla ha cercato di cantare, ma come
sempre, Bob ha cambiato un pò il ritmo.
Poi è stata la volta di Things Have Changed, con l'armonica urlante. Bella!
La canzone successiva è stata difficile da riconoscere per un bel pò di
persone: Mississippi. Lui l’ha fatta in modo meraviglioso.
The Levee di Gonna Break ha scosso tutti e dopo è venuta la classica
Hard Rain A-Gonna Fall.
High Water è stata una delle migliori della serata. Una canzone bellissima,
cantata con sentimento e grandi assoli d’armonica!
Ed immediatamente dopo questa la canzone top è stata Blind Willie McTell!
Sempre con una grande armonica! Molto, molto bello!
Un intrappolante Highway 61 ci ha portato giù sulla terra e dopo quella
canzone abbiamo dato il benvenuto a Workingma Blues # 2: un'altra canzone
brillante da Bob!
Quando hanno suonato Thunder On The Mountain sapevamo che eravamo
nell’ultima parte del concerto, ma noi speravamo in Ballad of A Thin Man e
l’abbiamo potuta sentire, BELLA!
Ancora una volta un fantastico arpa-playing. Come fa a farlo? Ha
settant'anni ma continua ad avere polmoni d'acciaio. Incredibile!
La fine dello spettacolo è arrivata con All Along The Watchtower e dopo aver
presentato la band, Like A Rolling Stone.
Per me (e mia sorella e mio figlio) questo è stato un grande spettacolo e
certamente uno dei migliori che abbiamo mai visto.