1. Leopard-Skin Pill-Box Hat (Mark Knopfler on guitar)
2. It's All Over Now, Baby Blue (Bob and Mark Knopfler on guitars)
3. Things Have Changed (Mark Knopfler on guitar)
4. Mississippi (Mark Knopfler on guitar)
5. Summer Days
6. The Lonesome Death Of Hattie Carroll
7. Ballad Of Hollis Brown
8. Desolation Row
9. Highway 61 Revisited
10. Nettie Moore
11. Thunder On The Mountain
12. Ballad Of A Thin Man
13. All Along The Watchtower
14. Like A Rolling Stone
Incredibile – Incontrare Bob Dylan in Europa
per la terza volta in 20 anni
Anneke Derksen with Bob Dylan, June 30, 1992
Anneke Derksen è una scrittrice professionista,
editor, correttrice di bozze e lavora anche come freelance per la Reed
Elsevier. Lei era anche una terapista della Gestalt, ma chiuse questa
attività quando si trasferì dall'Olanda al Belgio. Anneke attualmente vive
ad Anversa, in Belgio. Ha incontrato suo marito, Hans Derksen, mentre era in
coda in attesa di entrare ad un concerto di Bob Dylan, e si sposarono il 5
di di maggio del 1999. Entrambi sono devoti collezionisti e sono i gestori
del sito : “Another site of Bob Dylan”
Nel mese di aprile, Anneke ha raccontato a “Bob Dylan Examiner” l'esperienza
del suo incontro casuale con Dylan nel 1992 a Dunkerque, in Francia. La
scorsa settimana, ha brevemente incontrato Dylan di nuovo. Ecco la sua
storia:
Incontrare casualmente Bob Dylan per tre volte in venti anni in Europa è
semplicemente incredibile. Forse "coincidenza" non è il termine giusto.
Questa volta, ha contato più la strategia.
La sera del 18 ottobre, nella hall di un hotel di Anversa, ho incontrato Bob
Dylan per la terza volta. Claude Boni, l'artista francese che fa collages,
disegni e dipinti con Bob Dylan, era con noi per assistere allo spettacolo
di Anversa insieme. Claude è arrivata alla mattina, e la sera abbiamo deciso
di andare in città, noi due da sole.
Sulla "Groenplaats", una piazza nel cuore della città con una grande statua
di Rubens al centro, era in corso una manifestazione studentesca. Mentre
stavamo osservando quello che succedeva, abbiamo notato due uomini che
stavano accanto a noi. Uno era un ragazzo grande e l'altro era più piccolo,
e vestito come un barbone. Ho subito visto che il tizio grande era Baron, la
sua guardia del corpo di Dylan, ed ho dedotto che "il vagabondo" doveva
essere Bob Dylan!
Ho dato una rapida occhiata e sì, il profilo di Bob era inconfondibile.
Poichè non stava succedendo più niente di speciale nella piazza, tranne
questi studenti che facevano baccano, così anche i due uomini accanto a noi
se ne stavano andando. Ho detto a Claude che eravamo appena state accanto a
Bob Dylan, ma lei non mi credeva. Mentre li guardavamo allontanarsi, ho
notato che erano diretti verso l’ingresso posteriore dell' Hotel. Per
vederli di nuovo, la mia strategia era quella di entrare attraverso la porta
principale, attraverso il ristorante e la hall, in modo che le nostre strade
si sarebbero incrociate. E così andò.
Claude ancora non mi credeva. Lei era titubante e non mi seguiva abbastanza
da vicino per essere con me quando "casualmente" ha incontrato Bob e Baron.
Ho fatto la faccia “sorpresa" e mi sono avvicinata fino a Bob, dicendo:
"Hey, Mister Dylan ... bello vederti di nuovo, e nella mia città natale. E'
passato molto tempo da quando ti ho visto l’ultima volta". Sembrava
sorpreso, ha steso la mano per stringere la mia ed ha borbottato qualcosa
come "Ehi, ciao". Gli ho detto del nostro "caffè" a Dunkerque e mi ha detto:
"Sì, penso di ricordarmi". Sono certa che non si ricordava niente, ma è
stato molto educato ad agire come se davvero si ricordasse il nostro
incontro. Abbassò la testa in modo che il suo viso era vicino al mio, e c'è
stato qualcosa di simile a un bacio in aria o un buffetto sulla mia guancia.
Allora ho detto: "E' stato bello vederti di nuovo. Ora vi lascio, buona
notte."
L'intero scambio è durato solo 10 secondi o qualcosa del genere. Per tutto
il tempo Baron mi guardava come se mi volesse uccidere. Forse era arrabbiato
con se stesso perché non era riuscito a proteggere Bob da un fan innocuo.
Non c'era nessuno che aveva notato il “vagabondo” con la sua guardia, e sono
sicuro che nessuno sapeva chi fosse. Anche Claude non credeva che fosse Bob
finché non ho parlato con lui ed è riuscita a vedere il suo volto.
Dopo questo incontro "casuale", lui si è diretto verso le camere. Sono stata
molto contenta di essere riuscita ancora una volta a parlare con Bob, ma
dopo avevo bisogno di una sigaretta, così abbiamo deciso di andare a fumare.
Sulla nostra via d'uscita, abbiamo visto i membri della band che stavano
cenando nel ristorante. Una volta fuori, abbiamo visto il manager di Dylan,
Jeff Kramer, che anche lui era uscito per fumare una sigaretta. E' stata una
grande opportunità per iniziare una conversazione sui "non fumatori" negli
Stati Uniti ed in Europa. Ci siamo divertimenti molto, e dopo che abbiamo
finito le nostre sigarette, siamo tornate dentro per altri bei momenti con
Stu, Charlie, e Tony della band di Dylan, insieme a Kramer e una donna molto
bella (identità sconosciuta).
Come tutti i miei amici sanno, io non sono più così desiderosa di andare a
vedere Bob in concerto, ma devo ammettere che lo spettacolo di Anversa è
stata del 100% meglio rispetto all'ultimo che ho visto ad Amsterdam due anni
fa. Ho pensato che la band era fresca, forte ed entusiasta. I miei pensieri
sulla voce di Dylan e il suo stupido organo, però, non sono così positivi.
Conosco un sacco di fans chenon sono d'accordo, ma a mio parere la sua voce
è usurata, rotta. Sembra che stia facendo una sorta di rap alternativo. E
per tornare a Baron, durante la canzone finale dello show di Anversa, un
ragazzo è saltato sul palco e Baron e i suoi lo hanno trascinato via, come
se fosse una piuma. Questo Baron deve essere molto forte, come un lottatore
di Kung Fu.
Harold Lepidus, "Bob Dylan Examiner"
http://www.examiner.com/bob-dylan-in-national/unbelievable-meeting-bob-dylan-europe-for-the-third-time-twenty-years?CID=examiner_alerts_article
Salve,
in rete ho trovato una divertente lettera scritta e pubblicata circa due
mesi fa sul suo blog da Sinéad O'Connor e indirizzata al Nostro, che vi
incollo qui sotto. L'originale è sul sito
http://www.sineadoconnor.com/.
Bob Dylan è stato veramente molto importante nella formazione musicale della
cantante irlandese, come lei stessa ha affermato in molte interviste e
conferenze stampa, tra le quali questa:
http://www.youtube.com/watch?v=xrgHPaVsFI4&feature=related (si
veda dal minuto 7:15). A proposito, ascoltatevi anche questa bella cover
(dovrebbe essere del 2010):
http://www.youtube.com/watch?v=T3CibovhK28. Per chi poi volesse
rinfrescarsi la memoria c'è questo:
http://www.youtube.com/watch?v=3ExY8IPx454.
Buona lettura e buon ascolto!
Andrea G.
01.09.11 open letter to Bob Dylan
Dear Bob,
3 questions..
1..Please can I sing Licence To Kill with u and Mark Knopfler when you play
together in Dublin in October? As Infidels is my favourite album ever and
I'm quite a good singer. Even if I do say so my self.
Being selfish and a demanding diva I was hoping u and Mark would play and I
would sing... wearing a miniscule army camoflage teeny-keeny... (Not
really.. All strictly kosher
2..Can I be your harmonica? I am asking this because I really want to be
your harmonica. But I promise to behave unless u don't. If I can't be good
I'll be careful.
3...In the event my dying wish (see question 2) can't come true, Can u
perhaps introduce me to any un-attached Zimmerman men from 44 yrs old on?
You have set an un_reachable standard in me.. For what a man really is.
Am assuming of course that u wud never be interested in one so 'insane' as
to write u a love-letter, and assuming u must be well covered with women...
I promise I'm slightly prettier than in the ABC news split screen of before
and after.. I was having a bad hair day.
Hugh Heffernan has now offered me a million dollars to do the cover of
playboy. Every girl's dream.. This is because I am monumentally gorgeous.
Contrary to popular belief based on zero recent 'sightings'.
I will implore the equally 'lurve_starved' ladies of influence at ABC news
to sneakily switch photos so u can see me in my ACTUAL sexual gloriousness.
So worry not. I'm well fit sir.
Anyway.. Please let me sing wiv u + mark because that album was, is and
always will be the full roots of my heart. Kisses from Jesus all over it.
Yeah and Mark's pretty delicious too.. But not as much as u obviously. But
if u don't fancy a quick one would u ever ask ol' Mark what he reckons? In
the dark I think he could pretend I'm gorgeous... If I put a few bags on my
head...
My preference if u are unattainable would be to meet your middle - aged male
relatives please.
Rotterdam, The Netherlands - Ahoy Arena -
October 20, 2011
di Bos
Concerto impressionante a Rotterdam. Sono stato ad oltre venti spettacoli
dal 1984. Molti di quelli sono stati fantastici, in un modo o nell'altro.
Quello di ieri me ne ha ricordato uno al quale ho partecipato con il mio
buon amico Sjef da Hilvarenbeek. Insieme eravamo andati a quel concerto di
Dylan nel 1995 traendone un’esperienza altamente positiva. Quello show si
svolse a Dortmund e fu semplicemente perfetto, l'atmosfera nell’arena, gli
arrangiamenti delle canzoni, le performance di Bob e della band nella quale
c’era già Tony. Per me fu una cosa molto significativa, e da allora ho
cercato di non perdere più un concerto. E li ho condivisi tutti con Sjef che
più o meno pensava le stesse cose che pensavo io su Bob. E per quanto
riguarda Rotterdam 2011? Sjef aveva altri impegni così ha perso questo show,
ma ero felice di essere lì con Jan, Bob, Céline, Bart, Ton, Klaas, Inge,
Niels e Willem. Eravamo in dieci, il più giovane di circa 15 anni e la più
anziana poco più di 50. Dopo lo spettacolo tutte le generazioni erano
d'accordo che era stata un'esperienza fantastica nel suo complesso! Bob e la
sua cow-boy-band erano eccezionali! Ero già contento e riconoscente per aver
visti anche Mark Knopfler suonare dal vivo ed eseguire la sua musica
meravigliosa con la sua band.
Bob ha dato il via con Leopard-Skin Pill-Box Hat su fino alle ultime note di
Like A Rolling Stone ed è stato semplicemente stupendo! C'era una tale
potere in Bob e nella sua musica e nel modo che ce la porgeva. Tutte le
canzoni suonate avevano qualcosa di speciale in termini di arrangiamenti,
prestazioni di Bob e prestazioni della band. Come hanno fatto Highway 61 per
esempio, non riesco proprio a descriverlo. Come diciamo in Olanda: si ergeva
come una casa, il puzzle è stato completo, il tutto in forma, sì! Quindi,
chi si preoccupa per la qualità del suono dell’ Ahoy
arena? Perché preoccuparsi? La grandezza è grandezza ovunque. Questo
spettacolo è stato un regalo dalla A alla Z. Mentre sto scrivendo il giorno
dopo, c’è un bellissimo sole in questo pomeriggio d'autunno e ho mangiato
solo una mela succosa, ma con la mente davvero soddisfatta.
Macerata: Al via "Ascolti e Visioni"
dedicata a Bob Dylan
clicca qui
Sabato 29 Ottobre
2011
Antwerp, Belgium - Sportpaleis - October
19, 2011
di Wouter
Ero in attesa trepidante della serata, come se fosse stata la prima volta
che andavo a vedere Knopfler o Dylan dal vivo. Mark Knopfler ha iniziato
alle 8 in punto, suonando una selezione di brani tratti per lo più dal suo
lavoro da solista, e con una nuova canzone chiamata Privateering.
Ha suonato un set d’atmosfera - con un sacco di influenze di folk celtico -
nel suo modo rilassato ma virtuoso. Brothers In Arms è stato il culmine del
suo concerto e dopo aver terminato con Speedway A Nazaret la folla ha
chiesto il bis: So Far Away. Knopfler e la sua band di 8 musicisti hanno
ottenuto una standing ovation dopo un troppo breve concerto di 75 minuti.
Poi è stata la volta del grande uomo in persona. Sembrava di essere in
ottima forma.
Il brano di apertura - come in precedenti occasioni - è stato Leopard-Skin
Pill-Box Hat.
Dylan ha suonato tre brani da Time Out Of Mind, che sono stati tutti
eseguiti con passione. Love Sick suonava meno fatalista rispetto alla
versione in studio. Dopo è venuta Not Dark Yet che è stata declamata più di
quanto non fosse cantata, ma in modo così impressionante che è stato uno dei
migliori momenti della serata. E' stato bello vedere Bob alla chitarra per
Tom Thumb’s Blues. Poi c’è stata una versione bizzarra, quasi a valzer di A
Hard Rain, con Bob che suonava allegri riff sull'organo, mentre la band
produceva un intenso e solido suono. Il batterista è stato particolarmente
grande in questo. E' stato bello vedere l ‘interazione tra Dylan e la sua
band qui. Bob ha cantato meravigliosamente e chiaramente Forgetful heart,
Summer Days and Thunder On The Mountain, caratterizzata in stile rockabilly
che si adattava alla band, ma suonata un pò troppo frettolosamente per i
miei gusti. Ballad Of A Thin Man è stata l’apoteosi del concerto. Gli
effetti sonori creavano una eco della voce di Dylan, e l'illuminazione che
ha reso un atmosfera scura e minacciosa che ha sottolineato la prestazione
straziante di Bob. Che personaggio sul palco! Dylan usa la sua voce minata
dalle intemperie con grande stile. La serata si è conclusa con All Along The
Watchtower in un versione che ha davvero scosso tutti, e, naturalmente, Like
A Rolling Stone, durante lal quale un sacco di persone hanno lasciato i loro
posti per andare nella parte anteriore del palco, anch’io sono andato in
prima fila per vedere Dylan da vicino. Due persone hanno cercato di saltare
sul palco ma sono state trascinate via dalla sicurezza. Loro non avevano
cattive intenzioni nei confronti di Bob, però meglio non rischiare. La folla
ha urlato per un bis, ma non c’è stato. Bob ha salutato il pubblico
estasiato ancora una volta e poi ha lasciato il palco.
Son tornato a casa felice ...
°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°
di Filip
Spettacolo straordinario ieri sera ad Anversa, molto meglio di quello di Lille,
Dylan che davvero si divertiva, rideva, sorrideva e, ballava....bella
interpretazione di “Can’t Wait” e una versione mozzafiato di “Forgetful
Heart” quasi mi hanno portato alle lacrime, ero seduto in prima fila davanti
al palco, quasi a toccare Dylan..... un'esperienza incredibile, vedere lui e
la sua band così da vicino, la dedizione e l'energia che mette in ogni
canzone, il suono è stato anche brillante (dato il fatto che lo Sportpaleis
è ... beh ... un posto per lo sport e non per la musica). Ho visto Dylan
almeno 25 volte dal 1998 e devo dire che questa sera è stata una di quelle
da ricordare. Devo anche dire che la Security era molto presente e
fastidiosa, tutti dovevano star seduti, non è stato permesso di stare in
piedi, non hanno permesso nemmeno di prendere foto con il
cellulare, e credetemi, sono stati molto aggressivi in questo con le
persone, ma poi alla fine le persone si sono stufate di quegli uomini
fanatici della Security troppo zelanti e quando Bob ha iniziato LARS la
folla è balzata dalle sedie, ha spinto via la Security-nazista in modo che
io mi sono trovato appoggiato al palco quasi baciando i piedi di Dylan, le
persone sono scese dalle parti superiori dell'arena, la gente si è alzata in
piedi sulle sedie e tutti hanno cominciato a cantare insieme 'HOW DOES IT
FEEEEEEL ....'
Poi uno o due ragazzi ha tentato di arrampicarsi oltre le barriere di
protezione cercando di salire sul palco, ma forse son rimasti bloccati con i
piedi in una sorta di cavi dei microfoni, la sicurezza la gente sono
impazziti e le guva la
reazione di Dylan mentre tutto questo stava accadendo, e lui rideva, rideva
molto, era quasi come se stesse apprezzando il tutto, come se fosse stato
contento che qualcosa era successa. E' stato un finale brillante di un
ottimo
spettacolo. Bob avrà anche 70 anni... ma è molto più giovane adesso di ieri.
Leipzig, Germany - Leipzig Arena - October
27, 2011
1. Leopard-Skin Pill-Box Hat (Mark Knopfler on guitar)
2. Girl Of The North Country (Bob and Mark Knopfler on guitars)
3. Things Have Changed (Mark Knopfler on guitar)
4. Tangled Up In Blue (Mark Knopfler on guitar)
5. The Levee's Gonna Break (Mark Knopfler on guitar)
6. Love Sick
7. High Water (For Charley Patton)
8. Tryin' To Get To Heaven
9. Highway 61 Revisited
10. A Hard Rain's A-Gonna Fall
11. Thunder On The Mountain
12. Ballad Of A Thin Man
13. All Along The Watchtower
14. Like A Rolling Stone
Paris, France - Palais Omnisport de
Paris-Bercy - October 17, 2011
di Bob
Sono arrivato presto per quello che doveva essere solo il mio secondo
concerto di Dylan, l'ultima volta era stata a Parigi nel 2009. Allora il
suono era stato povero e la band superficiale, ma Bob aveva eseguito molti
dei miei brani preferiti, così sono venuto a Bercy con le attese miste.
Dopo una serie molto buona di Mark Knopfler ed i suoi eccellenti
polistrumentisti, accolto calorosamente da una folla riconoscente, la
presentazione di Bob Dylan è stata molto informale e Bob ed i ragazzi si
sono stati buttati direttamente in Leopard-Skin Pill-Box Hat. E' stata forte
e rock, la voce di Bob era abbastanza udibile e gli strumenti
ragionevolmente definiti, il tutto con un grande sollievo. Charlie Sexton ha
impresso subito la sua impronta sulla band, dandoci delle esecuzioni di
autentico rock, e con una presenza scenica accattivante, che non aveva
l'ultima volta. Bob era alla tastiera e tutto è sfociato in Baby Blue che è
stato eseguito come un delizioso riordino ritmico e cantato bene.
Bob si è poi spostato al centro della scena e stabilito quale sarebbe il
tono per la maggior parte del concerto. Si è gettato in Things Have Changed
con una ferocia sorprendente, leggermente accovacciato, sputando le parole
come la band si sarebbe aspettata, l'armonica è venuta più blues del solito,
la folla era contenta e l'atmosfera migliorata. Bob è rimasto lì nel mezzo
per una accorciata Tangled Up In Blue in un arrangiamento che a me non è
piaciuto (mi dispiace Graham) e vi è rimasto anche per Honest With Me,
eseguita con grande entusiasmo.
É seguita quella che per me è stata poco meno che meravigliosa. La banda ha
cominciato una altalenante e vivace Spirit On The Water ed io ero in
paradiso. Io so che un sacco un sacco di fans sentono che questo non sia
abbastanza rock, è troppo lunga e qualcuno ha addirittura suggerito che Bob
tende ad addormentarsi nel bel mezzo di questa canzone, ma per me, è un
meraviglioso inno all’ amore pieno di fantasia. Nel 2009 sono stato felice
di sentire che la finiva con la coda di armonica simile alla versione in
studio, ma stasera Bob aveva a tracolla una chitarra che ha suonato davvero
bene, scambiando semplici liks con quelli più complessi di Charlie, e così
niente armonica da ascoltare. Bob certamente non si lasciava prendere dalla
sonnolenza, ma è passato attraverso tutte le diverse fasi della canzone con
molto entusiasmo.
Le luci si sono abbassate, Bob sembrava che si stesse preparando per tornare
alla tastiera ed è arrivato il secondo grande momento della serata, con
Charlie e la sua chitarra che eseguivano il riff di apertura di Summer Days.
Ora questo è stato veramente grande. Sì, rock, ma con quel tocco di swing,
il vecchio-stile chitarristico tutto tono e piccoli cambiamenti nel ritmo
che lo rendono molto più interessante di un rock ad impostazione regolare,
oltre, naturalmente, i testi maturi e spiritosi. Non potevo smettere di
muovermi in questo pezzo.
Bob è rimasto dietro la tastiera per Desolation Row, che era buona da
sentire, con un ritmo interessante, ma non posso fare a meno di concordare
con gli altri commentatori che sarebbe stata più buona con un paio di
chitarre acustiche e Tony Garnier al contrabbasso. Tuttavia, Bob aveva
deciso che si trattava di un concerto rock e aveva cominciato a divertirsi
così tanto che in questa canzone ed in Highway 61 Revisited che l’ha
seguita, ha sentito l’esigenza di scambiare alcuni liks con il suo organo e
la chitarra di Charlie e la pedal steel di Donnie. Si stava divertendo e lui
fa sempre quello che vuole!
C'è stata un certo disordine tra la gente perchè molti si spostavano dai
loro sedili per vedere meglio, discutendo in piedi e seduti, ed alcuni si
sono lamentati perchè faticavano ad ascoltare le parole a causa del brusio,
e ci sono state anche alcune grida che chiedevano canzoni più blues e lente.
Io speravo in qualcosa come Forgetful Heart, Not Dark Yet o Tryin 'To Get To
to Heaven, ma non doveva essere così. Bob voleva solo rock stasera. Alcune
persone si sono alzate e se ne sono andate. Blind Willie McTell, è stato
bello sentirla di nuovo, con Bob al centro del palco, che cantava con una
gestualità volutamente insistente come per dirci qualcosa. Penso che sia
stato in questa canzone che ha raccolto l'armonica e fatto alcune note quasi
da presa in giro mentre sorrideva alla prima fila. Solo per un secondo ho
pensato che stavo vedendo la riedizione di un cantante folk presuntuoso a
New York intorno al 1964.
Dopo un altro rock (Thunder On The Mountain) la presentazione di Ballad Of A
Thin Man andava bene. L'illuminazione ha cambiato l'umore, l'eco è stata
molto efficace e ha fatto un climax utile prima della serie di chiusura con
All Along The Watchtower e Like A Rolling Stone. La prima è stata più
regolare, ma LARS è stata sesguita con sorprendente energia da Bob ed è
stato un inno di chiusura ben appropriato per la folla, piacevole nonostante
la sua prevedibilità.
La band è stata davvero eccellente. Charlie ha avuto momenti di grande
chitarra rock, Stu Kimball non deve essere ignorato e si deve guardare
attentamente a volte per verificare se è lui che sta facendo un buon assolo,
Tony Garnier al basso era perfetto, George Recile era eccezionale alla
batteria e Donnie Herron ha aggiunto qualche tocco delizioso con la pedal
steel, il banjo ed il mandolino elettrico che dovrebbe effettivamente essere
amplificato meglio, molto difficile da ascoltare.
Niente bis. Avevo sperato in Blowin' In The Wind perchè non sono un grande
fan di Forever Young, ma sentivo che se Bob avesse deciso di suonare
un’altro pezzo come bis avrebbe suonato Jolene. Era quel genere di notte.
1. Trouble In Mind
2. Girl From The North Country
3. Most Of The Time 5:04
4. She Belongs To Me
5. Billy 1
6. Shooting Star
7. Sugar Baby
8. You're Gonna Make Me Lonesome When You Go
9. Tomorrow Night 3:41
10. Every Grain Of Sand
11. Percy's Song 7:40
12. Born In Time 3:39
13. Boots Of Spanish Leather
14. This Dream Of You
15. Spanish Is The Loving Tongue
16. If You See Her, Say Hello
17. Moonshiner (Live)
E' uscito in Germania, in occasione del tour
attuale, il CD audio Pure Dylan - An Intimate Look at Bob Dylan, con le
sopraelencata setlist, chi volesse comperarlo può farlo
cliccando qui
Make You Feel My Love - (Luxembourg,
Rockhal October 21, 2011)
Dylan & Knopfler - It's All Over Now, Baby
Blue - (Luxembourg 21/10/11)
Dylan & Knopfler - Things Have Changed -
(Luxembourg, Rockhal - 21/10/11)
Giovedi 27 Ottobre
2011
Munich, Germany - Olympiahalle - Oct 26,
2011
1. Leopard-Skin Pill-Box Hat (Bob on keyboard, Mark Knopfler on guitar)
2. It Ain't Me, Babe (Bob and Mark Knopfler on guitars)
3. Things Have Changed (Bob center stage with harp, Mark Knopfler on guitar)
4. Man In The Long Black Coat (Bob center stage with harp)
5. Summer Days (Bob on keyboard)
6. Simple Twist Of Fate (Bob on guitar)
7. High Water (For Charley Patton)
(Bob center stage with harp, Donnie on banjo)
8. A Hard Rain's A-Gonna Fall (Bob on keyboard)
9. Highway 61 Revisited (Bob on keyboard)
10. Forgetful Heart (Bob center stage with harp, Donnie on violin)
11. Thunder On The Mountain (Bob on keyboard)
12. Ballad Of A Thin Man (Bob center stage with harp)
13. All Along The Watchtower (Bob on keyboard)
14. Like A Rolling Stone (Bob on keyboard)
(encore)
15. Blowin' In The Wind (Bob on keyboard then center stage with harp, Donnie
on violin)
L'ultima volta che ho visto Bob Dylan è stato nel mese di ottobre 2007, a
Albany (USA). Molte cose sono cambiate da allora, ma il mio amore per la
musica di Dylan è rimasto la stesso.
Ieri ho visto Dylan a Le Zenith di Lille. Sono stata piacevolmente sorpresa
di vedere che il passare del tempo ci ha lasciato un Dylan più giovane e
vivace. Lui ha eseguito le sue canzoni, alcune scritte oltre 50 anni fa, con
un potente, sorprendente suono elettrico, ha cambiato il ritmo in modo che
per alcuni ho avuto la sensazione che li stessi udendo per la prima volta.
Con mia grande sorpresa ha quasi danzato, non lo avevo mai visto fare queste
cose (ed ero al mio nono concerto in 10 anni).
La sede era stato sold-out. La folla sembrava godere di un Mark Knopfler più
accessibile nel suono e nel ritmo, solo per essere poi perplessa e molto
attenta alle performances di Dylan - Credo che molti stavano cercando di
capire le canzoni che stava cantando, e nel momento in cui le riconoscevano
Dylan era già passato al brano successivo ... una sorta di "Prova a
prendermi se puoi! ", con mio grande piacere.
Per me i punti salienti della serata sono stati Things Have Changed (wow!),
Tangled Up in Blue, Not Dark Yet (mi è venuta la pelle d'oca dalla testa ai
piedi all'ascolto di questo brano), Tryin 'To Get To Heaven, A Hard Rain
A-Gonna Fall – eseguito con una voce profetica. Anche se a Dylan non è mai
stato bene il titolo di "profeta di una generazione ", non posso non notare
che c'è un tono profetico in tutte le canzoni con le quali si è esibito nel
corso degli ultimi anni. La grande sorpresa è stato il bis supplementare con
"Forever Young", che vogliamo di più ...?
E' stato un grande concerto ed ero felice di essere lì! Ero così felice e
stupita come le 2 ragazze giovani non avevano più di 14 anni accanto a me.
Ho smesso di guardare Dylan per un attimo e le ho osservate. La pura gioia
sul loro volto mi ha fatto capire che stavano per rimanere per sempre
giovani, così come Dylan ha voluto per tutti noi alla fine del
il concerto. Spero di vedere Dylan ancora in Canada, sarebbe giusto il
momento ...
Mark Knopfler ospite dall'inizio del set di Bob Dylan sta iniziando a
diventare una caratteristica regolare. Dopo l’apparizione una una tantum
come un cameo all'inizio del tour, Knopfler è ora apparso in alcuni concerti
consecutivi, suonando tre canzoni in Lussemburgo il 21 ottobre, quattro a
Oberhausen in Germania, e ora cinque presso la SAP Arena di Mannheim, in
Germania.
Lo spettacolo successivo sarà alla Olympiahalle di Monaco. Knopfler potrebbe
forse restare per sei canzoni?
Di seguito è riportato il riepilogo delle canzoni eseguite nel tour finora:
Tour venues, in order:
1.10/6/11 Dublin, Ireland - The O2
2.10/8/11 Glasgow, Scotland - Braehead Arena
3.10/9/11 Glasgow, Scotland - Braehead Arena
4.10/10/11 Manchester, England - Manchester Evening News Arena (M.E.N.
Arena)
5.10/11/11 Nottingham, England - Capital FM Arena
6.10/13/11 Cardiff, Wales - Motorpoint Arena
7.10/14/11 Bournemouth, England - International Centre
8.10/16/11 Lille, France - Le Zenith
9.10/17/11 Paris, France - Palais Omnisport de Paris-Bercy
10.10/19/11 Antwerp, Belgium - Sportpaleis
11.10/20/11 Rotterdam, The Netherlands - Ahoy
12.10/21/11 Esch-sur-Alzette, Luxembourg - Rockhal
13.10/23/11 Oberhausen, Germany - Konig-Pilsener-Arena
14.10/25/11 Mannheim, Germany - SAP Arena
Song titles, followed by concert:
1.All Along The Watchtower 1 2 3 4 5 6 7 8 9 10 11 12 13 14
2.Ballad Of A Thin Man 1 2 3 4 5 6 7 8 9 10 11 12 13 14
3.Beyond Here Lies Nothin' 1 7*
4.Blind Willie McTell 3 7 9 11 13*
5.Can't Wait 5 10
6.Cold Irons Bound 3
7.Don't Think Twice, It's All Right 1 4 8 14*
8.Desolation Row 1 3 7 9 12 14
9.Forever Young 8
10.Forgetful Heart 1 4 10 12 14
11.A Hard Rain's A-Gonna Fall 2 4 6 8 10 11 13
12.High Water (for Charley Patton) 5 6 10 11
13.Highway 61 Revisited 1 2 3 4 5 6 7 8 9 10 11 12 13 14
14.Honest With Me 2 3 4 7 8 9 12
15.I'll Be Your Baby Tonight 7
16.It Ain't Me, Babe 3 11 13*
17.It's All Over Now, Baby Blue 2 9 12*
18.John Brown 14*
19.Jolene 8
20.Just Like Tom Thumb's Blues 5 10
21.Leopard-Skin Pill-Box Hat 1 2 3 4 5 6 7 8 9 10 11 12* 13* 14*
22.The Levee's Gonna Break 1 11 12 13
23.Like A Rolling Stone 1 2 3 4 5 6 7 8 9 10 11 12 13 14
24.The Lonesome Death Of Hattie Carroll 2
25.Love Sick 5 10 13
26.Make You Feel My Love 7 12
27.Man In The Long Black Coat 6
28.Mississippi 11 14*
29.Nettie Moore 5
30.Not Dark Yet 5 8 10
31.Simple Twist Of Fate 3 4
32.Shooting Star 6
33.Spirit On The Water 1 9 13 14
34.Summer Days 2 4 6 9 10 14
35.Tangled Up In Blue 1 2 3 4 7 8 9 12
36.Things Have Changed 1 2 3 4 6 8 9 11 12* 13* 14*
37.This Wheel's On Fire 7
38.Thunder On The Mountain 1 2 3 4 5 6 7 8 9 10 11 12 13 14
39.Tryin' To Get To Heaven 2 6 8 13
40.Visions Of Johanna 5
41.Watching The River Flow 5 6
42.Workingman’s Blues #2 11
* Mark Knopfler on guitar
Harold Lepidus, "Bob Dylan Examiner"
http://www.examiner.com/bob-dylan-in-national/longest-knopfler-guest-spot-yet-including-one-debut-and-tour-summary-so-far
1. Leopard-Skin Pill-Box Hat (Mark Knopfler on guitar)
2. Don't Think Twice, It's All Right (Mark Knopfler on guitar)
3. Things Have Changed (Mark Knopfler on guitar)
4. Mississippi (Mark Knopfler on guitar)
5. John Brown (Mark Knopfler on guitar, Donnie on banjo)
6. Spirit On The Water
7. Summer Days
8. Desolation Row
9. Highway 61 Revisited
10. Forgetful Heart (Donnie on violin)
11. Thunder On The Mountain
12. Ballad Of A Thin Man
13. All Along The Watchtower
14. Like A Rolling Stone
Ecco alcuni commenti sullo show di Lille, che di certo non sono una
recensione.....ma ci sono certamente alcune conclusioni da trarre...Ho
assistito a diversi show tipo "terra bruciata", ma mai uno stranamente
vizioso nel suono come quello di ieri sera. Non solo la voce e il volume
(forse il signor BD pensa di essere di nuovo nel 1974?, a giudicare dal
quasi-fisico assalto al microfono), ma anche l'impazienza maniacale nello
sputare fuori le parole (a questo proposito, la parte finale del tour 1987
può essere uno stretto parallelo).
I movimenti del corpo erano maniacali - e, a volte vicino al comico (per
questi ultimi, vedere il video di Honest with me). Dopo aver assistito al
set di Knopfler - durante il quale la folla ha dato tutti segni di
apprezzamento cantando e battendo le mani, un torrente di parole e di suoni
si è riversato sulla testa della gente, lasciandola perplessa o alienata. E'
questo che la leggenda dovrebbe fare?
Roba davvero sconcertante, da un artista che un pò di anni fa ha cantava
tranquillo "It's not dark yet, but it's getting there" con una voce che
rifletteva almeno una potenziale accettazione, ieri, sembrava esserci più
enfasi sul "non ancora", mentre "sta arrivando lì" è stata ringhiata a
dispetto della dolcezza. Nessun segno di abbandono al tempo e polmoni
d'acciaio per le tante esplosioni di armonica a bocca.
Cosa è degno di nota ancora in quella voce. E' infatti ancora lì e può
raggiungere alcune note che alcuni anni fa erano fuori dalla sua portata.
Prendete Leopard Skin: un inizio veramente grande, cantava a squarciagola e
teneva quelle note. Molto suggestivo in tutto, ma sempre a calci nel culo
dove un cuore sentimentale potrebbe desiderare qualcosa di più morbido.
Evidente anche in Forever Young - il bis a sorpresa – nel quale il coro è
stato eseguito con un suono volutamente tipo “sepoltura nella ghiaia”, come
per sottolineare che non c'è spazio per sentimentalismi nella battaglia
contro il tempo. E, naturalmente, non sarebbe stato uno show di BD se
avessimo avuto qualcosa di allegro per far partecipare la folla.
Naturalmente, questo non era prevedibile - ma è stato davvero straordinario
.... gli accordi finali erano ancora un ronzio nelle orecchie quando BD ha
guardato i suoi musicisti e subito se ne è andato dal palco come se avesse
rimpianto di averci dato un bis supplementare.
A Hard Rain, Jolene e Tryin 'to Get to Heaven, probabilmente le migliori,
insieme con Things Have Changed (forse questa canzone trasmette davvero il
senso di come sono le cose ora: che cosa ne pensa del disordine presente)?.
LARS è stato il momento in cui artista e pubblico sono stati più vicini.
Ballad of a Thin Man sembrava incapsulare tutto: "Oh mio Dio, io sono qui
tutto solo?". Alla fine del giorno, questa sembra essere la domanda più
ricorrente.
Ho guidato di nuovo dopo lo spettacolo per circa 100 km, in silenzio,
chiedendomi cosa potevo dedurre da tutto questo, e me lo sto ancora
chiedendo.
Luxembourg - October 21, 2011 - Full
concert
clicca qui
Potete registrare tutti i pezzi e farvi il
vostro bootleg personale, inoltre nei primi tre pezzi è possibile ascoltare
il lavoro della bellissima e dolce chitarra di Knopfler, :o)
Knopfler raggiunge Dylan per quattro
canzoni in Germania
All'inizio del suo set alla
König-Pilsener-Arena di Oberhausen, in Germania, per il secondo show di
fila, Bob Dylan è stato raggiunto da Mark Knopfler. Knopfler è rimasto sul
palco per le prime quattro canzoni, compresa la outtake da Infidels "Blind
Willie McTell".
Questa composizione è stata scartata dall’album del 1983 e la sua omissione
provocò un pò di cattivo sangue tra Dylan ed il chitarrista e co-produttore
di Infidels Knopfler. La canzone è stata ufficialmente pubblicata da Dylan
nel 1991 sull’album The Bootleg Series Volume 3.
Secondo quanto detto allora da Knopfler:
- Infidels sarebbe stato molto migliore se avessi potuto mixare i pezzi, ma
dovevo andare in tour in Germania, e poi Bob aveva una scadenza strana con
la CBS, alla quale doveva consegnare il disco in una determinata data,
mentre io ero lontano in Europa... Alcuni pezzi di Infidels sono ancora oggi
grezzi all’ascolto. Forse Bob ho pensato che io avessi fatto le cose di
corsa perché avevo fretta di andarmene, ma mi ero offerto di finire di
mixare l’album dopo il mio tour. Invece Bob prese un altro ingegnere del
suono per fare il mix finale -.
In assenza di Knopfler, Dylan sostituì "Blind Willie McTell" e "Foot of
Pride" con "Union Sundown" su Infidels.
Anche se probabilmente è solo una coincidenza, è interessante notare che la
canzone è stata suonata dai due artisti assieme per la prima volta sul palco
in Germania.
I fans di Knopfler, in particolare, hanno espresso perplessità sulle
precedenti performances di "Blind Willie McTell" da parte di Bob nei quattro
concerti precedenti, senza l'accompagnamento del ex leader dei Dire Straits.
A Bournemouth, Inghilterra, Knopfler era stato ospite per "Beyond Here Lies
Nothin '", ma non era rimasto sul palco per suonare "McTell".
Ora, se solo "Gonna Change My Way Of Thinking" ritornasse ad essere il pezzo
d’apertura con con Knopfler alla chitarra ...
Harold Lepidus, "Bob Dylan Examiner"
http://www.examiner.com/bob-dylan-in-national/knopfler-joins-dylan-at-first-show-germany-plays-infidels-era-classic
Oberhausen, Germany - König-Pilsener-Arena
- October 23, 2011
1. Leopard-Skin Pill-Box Hat (Bob on keyboard, Mark Knopfler on guitar)
2. It Ain't Me, Babe (Bob and Mark Knopfler on guitars)
3. Blind Willie McTell (Bob center stage with harp, Mark Knopfler on guitar)
4. Things Have Changed (Bob center stage with harp, Mark Knopfler on guitar)
5. Spirit On The Water (Bob on keyboard)
6. Love Sick (Bob center stage with harp)
7. The Levee's Gonna Break (Bob on keyboard)
8. A Hard Rain's A-Gonna Fall (Bob on keyboard)
9. Highway 61 Revisited (Bob on keyboard)
10. Tryin' To Get To Heaven (Bob center stage with harp)
11. Thunder On The Mountain (Bob on keyboard)
12. Ballad Of A Thin Man (Bob center stage with harp)
13. All Along The Watchtower (Bob on keyboard)
14. Like A Rolling Stone (Bob on keyboard)
Bournemouth, England - International Centre -
October 14, 2011
di Alan
Solo una breve recensione questa volta del concerto a Bournemouth,
dopo averci dormito sopra una notte, ancora devo capire quello che ho visto
da Dylan.
Mark Knopfler è stato superbo nel suo act con una band di otto musicisti e
canzoni quasi sconosciute. Il suo suono era cristallino
e naturalmente i suoi suoni di chitarra dalle sue Strat e Les Paul sono
stati sorprendenti.
Dylan era un altro paio di maniche, per lui hanno deciso di alzare il volume
che ha solamente infangato il suono e non era necessario. Leopard è stata
una buona apertura con Bob davvero impegnato nella voce. This Wheels On Fire
con lunghi break di armonica e I'll be your baby tonight è stata un
bagno di sangue, rovinata dalla chitarra di Bob. Tangled è stata
ridotta a tre strofe, cosa ha fatto perdere alla canzone il filo della
narrativa. Beyond Here Lies non è stata una vera delizia, con Knopfler che
faceva le parti di chitarra solista. Una canzone graunchy e grintosa che ha
funzionato molto bene. Honest with me asciutta, nient'altro. Make you Feel
my love è stata ben fatta, ma aveva perso tutti i momenti di tenerezza e
sottigliezza. Desolation Row è iniziata bene ma poi
Bob si è buttato in qualche fraseggio strano nella seconda metà.
Blind Willie McTell è stato un vivace ri-arrangiamento e Thunder on the
Mountain sembravano essere troppo affrettata, con la voce che suonava come
una motosega. Highway 61, partita dura e finita brillantemente, è stata la mia preferita prestazione della notte.
Thin Man era inchiodata, con molta eco, bella e oscura. Watchtower è ora una
increspata versione semplice che funziona bene, solo un peccato che Bob ha
tagliato le parti di Stu, avrei preferito sentire meglio il lavoro di
chitarra di Stu e di Charlie. Like a Rolling Stone ha fatto cantare la
gente, questo è tutto.
Tutto sommato uno show di livello medio, la voce era molto instabile, peggio
di quando l’ho visto a Feis nel mese di giugno. Il volume era troppo alto e
'caldo' rispetto a quello cristallino di Knopfler. C'erano un sacco di
interventi di armonica, alcuni decenti, altri no. Ovviamente la gente dirà
che lo spettacolo è stato chiaro, con la voce forte e craccante, ma io non ho
avuto quella sensazione. Tutto sembrava un pò troppo pesante, come se
avessero calcato troppo la mano, anche alle canzoni dolci sembrava che
avessero dato un calcio nel sedere. C'era troppo rimbombo e fruscio, ed
alcune sparate di Charlie di troppo. Vorrei che Stu avesse partecipato di più al suono
come faceva anni fa.
Mark Knopfler è l'atto di classe in questo tour.
Cara Marina Gentile e cari amici di Maggiesfarm,
l’argomento sul quale lei sollecita il mio intervento è di quelli che non
finiscono più. Cercherò di essere breve e di andare subito al dunque.
1) Non sono d’accordo con alcune delle affermazioni di Magrelli, ma concordo
con lui forse più di quanto faccia piacere a molti appassionati dylaniani
(peraltro, teniamo presente che si tratta di un’intervista, e magari le
parole precise usate da Magrelli sono altre, oppure hanno un altro tono).
Non è affatto un “delirio” proporre Dylan per il Premio Nobel, e sottoscrivo
tutte le affermazioni che ho fatto in passato sulla qualità poetica
dell’opera di Dylan, ma sono anche convinto che la canzone sia un amalgama
di parola, musica e voce, e che la sola parola, staccata a forza dalle altre
due componenti e forzata ad adattarsi alla letteratura, ne soffra. Ma ne
soffre anche il teatro di Dario Fo, che non è affatto “un autore di
commedie”, come viene definito nell’intervista a Magrelli. Le opere più
importanti di Dario Fo, come il “Mistero buffo”, non sono affatto “scritte”.
Il testo pubblicato è solo un canovaccio da variare in scena volta per
volta. Capisco il Nobel a Harold Pinter, che è un vero autore di commedie,
ma tra dare il Nobel a Dario Fo e non darlo ad Andrea Zanzotto, morto pochi
giorni fa, avrei preferito di gran lunga che l’Accademia di Svezia lo avesse
dato a Zanzotto. Perché la poesia è una cosa, e l’arte della performance è
un’altra.
2) Dario Fo a parte, in passato l’Accademia di Svezia ha dato il Nobel a
Henri Bergson e a Winston Churchill, e in entrambi i casi, a mio modesto
parere, ha sbagliato. Non si capisce perché Bergson debba essere considerato
più “scrittore” di tanti altri filosofi che scrivono con stile, o perché
Churchill con la sua storia della Seconda Guerra Mondiale, per quanto
importante, sia più scrittore di Nabokov (per fare solo un nome), che il
Nobel non l’ha mai avuto. Allora istituiscano un premio per la filosofia e
uno per la storia, e saremo tutti contenti, ma la letteratura ha una sua
specificità. Dylan è più grande, in assoluto, di molti che il Premio Nobel
l’hanno ricevuto, ma non come scrittore. Avendolo tradotto quasi tutto,
penso di poterlo dire. Già Woody Guthrie era più scrittore di lui. Per
quanto Chronicles sia un bel libro, confrontatelo con Bound for Glory e poi
mi dite.
2) La canzone è un genere autonomo dalla poesia, così come il libretto
d’opera è un genere autonomo dal poema. La canzone non ha bisogno di essere
“elevata” a poesia per essere presa sul serio, e questo l’ha dimostrato
proprio Dylan! Le sue canzoni non sono “poesie messe in musica”. Prese come
poesie, sarebbero piene di difetti. È come canzoni che funzionano alla
perfezione. Temo che l’ossessione del Nobel a Dylan tradisca un complesso
d’inferiorità da parte dei suoi adoratori, i quali, se Dylan lo ricevesse,
si sentirebbero infine legittimati, e una volta per tutte potrebbero
sbattere il Nobel in faccia ai propri coniugi, genitori, figli e amici che
li considerano un pò suonati, con un trionfante: “Cosa ti dicevo? Non siamo
pazzi, noi dylaniani! Gli hanno perfino dato il Nobel!” :o)
3) Una sorta di Premio Nobel per la musica esiste, ed è il Polar Prize,
sempre assegnato in Svezia (da una fondazione creata dall’ex manager degli
Abba e dall’Accademia Reale di Musica) a due artisti in coppia, uno di
musica classica e uno di pop music. Bob Dylan l’ha vinto nel 2000 insieme al
violinista Isaac Stern (nel 2011 l’ha vinto Patti Smith insieme al Kronos
Quartet). Non ho mai capito perché il Polar Prize non goda di una pubblicità
maggiore. In ogni caso, penso che gli svedesi siano convinti che rispetto a
Dylan hanno già fatto il loro dovere…
Con un cordiale saluto, Alessandro Carrera.
Il caro amico Alessandro ha,
come suo costume e con la solita squisita cortesia, espresso il suo pensiero
sulla domanda propostagli alcuni giorni fa dalla nostra affezionata Marina.
Ancora una volta grazie, caro Alessandro, da parte mia, e penso di poter
esprimere la stessa cosa a nome di Marina e di moltissimi altri
maggiesfarmers che stimano il prof. Carrera per la sua competenza dylaniana,
per il grado di fascino che esprime parlando e scrivendo e per la sempre
gentile e cortese disponibilità verso il nostro sito. Certo è che gli
Svedesi usano strane dinamiche ed altrettanto strane ragioni per sciegliere
i premiati ed altrettanto sanno fare miracoli per spiegarne i motivi, ma
forse si potrebbe anche pensare che è certamente più gratificante
trasformare una nullità in una celebrità che una celebrità in una celebrità,
scusando naturalmente la ripetizione delle parole.....Poi ricordo un premio Nobel per la pace conferito "nel 1994 a Yasser Arafat dopo
l'avvenuta firma (9 settembre 1993) di reciproco riconoscimento tra lo Stato
di Israele e l'OLP e l'impegno da parte di quest'ultima di abbandonare la
via della guerra, del terrorismo e della violenza. Purtroppo dal 1994 gli
attentati terroristici palestinesi in Israele si sono invece susseguiti,
raggiungendo l'apice negli anni 1995/96 e continuando negli anni successivi.
In varie occasioni Arafat ha liberato i terroristi di hamas detenuti nelle
prigioni palestinesi. Lo ha fatto , tra le altre volte, prima dell'
attentato a Mahane'Yehuda (2 novembre 2000) e dopo la reazione di Israele al
linciaggio di Ramallah (12 ottobre 2000).
Nel settembre dell'anno 2000 Arafat ha voltato definitivamente le spalle
alla pace e al trattato di Oslo, fuggendo dal tavolo delle trattative di
Camp David, e dando il via ad una seconda e piu' cruenta intifada già da
tempo premeditata.
Alla luce dei fatti e dei numerosi morti di entrambe le parti provocati da
questa assoluta mancanza di volontà di pace, molta gente ha chiesto, in nome
della giustizia, che venga revocato a Yasser Arafat il Premio Nobel da lui
non onorato e ulteriormente tradito dalla sua rinnovata spirituale alleanza
con Saddam Hussein nel comune desiderio di distruggere Israele." (Fonte:
http://www.eclettico.org/israele/iniziative/nobel/default.htm).
Quindi non bisognerebbe mai stupirsi delle scelte degli accademici Svedesi,
nemmeno se il prossimo anno decidessero improvvisamente ed inaspettatamente
di assegnare il premio per la letteratura ad uno che da decenni se lo è
meritato, cioè a Bob Dylan! L'unico intoppo è che è già da alcune decadi una
celebrità, quindi questo toglierebbe un pò di "libidine da nomina" ai dotti
e sapienti Svedesi che tutto sanno e tutto conoscono....!
Esch-sur-Alzette, Luxembourg - Rockhal -
October 21, 2011
1. Leopard-Skin Pill-Box Hat (Mark Knopfler on guitar)
2. It's All Over Now, Baby Blue (Bob Dylan and Mark Knopfler on guitars)
3. Things Have Changed (Mark Knopfler on guitar)
4. Tangled Up In Blue
5. Honest With Me
6. Make You Feel My Love
7. The Levee's Gonna Break
8. Desolation Row
9. Highway 61 Revisited
10. Forgetful Heart
11. Thunder On The Mountain
12. Ballad Of A Thin Man
13. All Along The Watchtower
14. Like A Rolling Stone
Mark Knopfler sale per la
seconda volta sul palco e suona le prime tre canzoni con Dylan, speriamo sia
un buon auspicio per le prossime date italiane !!!!!
Bournemouth, England - International
Centre - October 14, 2011
di Graham
I due spettacoli a Portsmouth nel 2000, quello del 2003 a Londra, e quello
di Brixton due anni più tardi, sono abbastanza per riempire la top ten dei
miei preferiti Bob-show, ma forse c'è ancora spazio per la magnifica
performance di stasera a Bournemouth tra di essi. Perché è stato un favoloso
spettacolo memorabile, che sembra riflettere una nuova fase nello sviluppo
senza fine di Bob.
Sono saliti sul palco alle 09.15, hanno preso le loro nuove posizioni, una
sorta di quarto di cerchio di fronte al bandleader, splendente più che mai
con un cappello bianco sopra un vestito nero con ricami verdi e stivali
bianchi e neri con quelli che io penso potrebbe essere ancora chiamati
“tacchi cubani”. Solo Charlie, che ha sicuramente riportato alla band una
vera emozione e una presenza scenica definitiva, ha il coraggio di stare a
fronte palco con il suo enorme lavoro di chitarra.
Eppure questo sembra essere un nuovo Bob Dylan, con una vitalità e una verve
nuova nella sua performance, in particolare il suo movimento fisico che non
si vedeva da qualche tempo, e ha fatto un grande, grande spettacolo.
Inevitabilmente ci sono state molte variazioni dalle notti precedenti, con
This Wheel On Fire come uno dei primi da evidenziare, ma fin dall'inizio d’
apertura con Leopard Skin Pillbox Hat, Charlie si è presentato come
un'autorità sul palco, cosa che forse nessuno degli altri chitarristi aveva
osato fare in passato, e che, per molti aspetti, apparterrebbe di diritto al
meraviglioso Tony Garnier. Ma se Charlie splendeva con la sua chitarra
durante la notte, anche Bob ha dimostrato che può ancora eseguire una
melodia con qualche liks di chitarra molto efficace. E ha trovato l'energia
per far risaltare davvero l'armonica in modo significativo in diverse
canzoni, al punto che il suo rinnovato vigore ha mostrato proprio quella
energia che sta mettendo in questi giorni nelle sue canzoni.
Mi è piaciuto molto Tangled Up in Blue, dove Bob sembrava essersi butato con
tutto il suo corpo per dare un senso reale alle parole della canzone, con
qualche bel gioco di armonica e di chitarra nel solo-time. Mentre le luci si
abbassavano alla fine di questa canzone, è emerso dal buio un settimo
musicista per la canzone successiva, Mark Knopfler si era unito alla band
per alcuni e godibili liks chitarristici in Beyond Here Lies Nothing.
Sembrava come se Bob fosse felice di averlo sul palco, ma se Mark avesse
chiesto di rimanere per un altro pezzo forse Bob avrebbe rifiutato, così Mark ha
lasciato il palco, mentre Bob e la band passavano a Make You Feel My Love,
con l’armonica che mi pare non abbia aggiunto nulla di significativo alla
canzone.
Honest With Me è venuta dopo, con Bob che si muoveva sul palco da destra a
sinistra, il tutto meravigliosamente animato. Poi è seguita quella che per
me è stata il fiore all'occhiello di questa sera, Desolation Row. Una
morbida illuminazione color lilla, questa è stata di gran lunga la miglior
esecuzione di Bob di questa canzone straordinariamente potente negli ultimi
20 anni. La prestazione è stata grande, e questo, per me, valeva da sola il
prezzo del biglietto.
Non ha raggiunto le stesse vette un’altro pezzo favoloso, che è sempre
piacevole da sentire, Blind Willie McTell, eseguito con un ritmo
piacevolmente vivace questa sera, prima della quattro canzoni finali di
chiusura relativamente prevedibili.
Spero / credo che vi godrete lo spettacolo di Parigi così come noi abbiamo
fatto stasera!
Venerdi 21 Ottobre
2011
Rotterdam, The Netherlands - Ahoy -
October 20, 2011
1. Leopard-Skin Pill-Box Hat
2. It Ain't Me, Babe (Bob on guitar)
3. Things Have Changed
4. Mississippi
5. The Levee's Gonna Break
6. A Hard Rain's A-Gonna Fall
7. High Water (For Charley Patton)
8. Blind Willie McTell
9. Highway 61 Revisited
10. Workingman's Blues #2
11. Thunder On The Mountain
12. Ballad Of A Thin Man
13. All Along The Watchtower
14. Like A Rolling Stone
Nottingham, England - Capital FM Arena -
October 11, 2011
di Mick
Mi sono divertito a Nottingham più di quanto mi aspettassi. Le tante ore di
divertimento terapeutico copiando vecchie fotografie con il suo pennello
sembrano aver avuto un buon effetto su Bob, producendo uno spettacolo che è
riuscito a essere rilassato e indimenticabile.
1. Leopard Skin Pill Box Hat, un calcio d’inizio promettente, con un
gracidio gutturale alla voce ed energia nelle chitarre.
2. Love Sick, bell’assolo di armonica in crescendo, scoppiettante con
staccato.
3. Just Like Tom Thumb Blues. Struggente ballata che potrebbe essere
mangiata viva in alcuni bordelli messicani, gestita da suonare entusiasmante
e meno cinica.
4. Can’t Wait, c'erano strani echi lamentosi e metallici negli accordi di
chitarra ripetuti.
5. Watching The River Flow, un Bob entusiasta alla tastiera, che sembrava
produrre suoni casuali con stile virtuoso, mentre la band ha lavorato con
una sinfonia di suoni in sottofondo.
6. Not Dark Yet, un semplice ritmo incalzante l' ha caratterizzata.
Nonostante la voce nodosa, c'era qualcosa di rilassato nel tempo, un caldo
fatalismo sostituito da un senso di tragedia.
7. High Water, che cresce, che cresce notte e giorno, buon banjo di Donnie.
8. Vision of Johanna, caratterizzata da un ritmo rilassato e un ridicolo
ri-arrangiamento in una struttura di canzone più convenzionale. "Il fantasma
degli ululati elettrici sul suo viso" suonava come una ballata country &
western.
9. Highway 61 Revisited suonava minacciosa. E' stato un pezzo molto scuro,
eseguito con grande buon umore, sorridente e foriero di sventura.
10. Nettie Moore, mancava il tonfo, il battito cardiaco della batteria nella
registrazione di Modern Times, ma il suono aperto delle chitarre dava più
luce alla canzone, generando una versione meno claustrofobica.
11. Thunder on the Mountain è stata caratterizzata da una voce spezzata
sotto il peso dei testi.
12. Ballad Of a Thin Man, molto melodrammatica. Palco quasi oscurato, la
band illuminate dal sotto. Un Bob in versione gotica si aggirarava per il
palco, microfono in mano, come un mefistofelico comico. Ritardi elettronici
nella voce rimandavano frasi come "Si sono già stato con i professori " che
rimbalzavano intorno alla sala.
Non hanno lasciato il palco per tornare per il bis. Sono passati
direttamente a Like A Rolling Stone e All Along The Watchtower - come se
tutti sapevamo già quello che stava arrivando e quindi non c'era motivo di
uscire per rientrare. Due persone intorno a me, un giovane uomo e una donna
di circa 60 anni, sedevano con gli occhi chiusi e la loro testa andava su e
giù con entusiasmo, ognuno di loro in comunione con il proprio Bob privato.
Ciao, Mr. Tambourine, ho letto le varie
“prese di posizione” da parte di qualche Maggiesfarmers, si, intendo dire
“intorno” alla questione di plagio… E dico proprio intorno proprio perché si
tende a vedere il problema (leggasi dispiacere) quasi sempre dall’esterno…
Voglio dire la mia. Beh, “dall’interno”, lui, Bob Dylan, l’artefice di
questo putiferio, semmai dovesse leggere alcune critiche che ormai circolano
numerose un po’ dappertutto, credo che si piegherebbe in due non sulla
Fender ma dalle risate…mi sembra di vederlo, col suo sigaro in mano mentre
ride e tossisce… Ma vi credete veramente che non sapeva quel che faveva
mentre dipingeva? Voglio dire, se questa cosa del plagio fosse stata
proprio, ricercata e voluta? Suvvia, Dylan sa, ha sempre saputo, che da
sempre, tutto quello che dice, (le interviste) e che scrive, ogni sua frase,
ogni sua parola scritta viene fatta passare inevitabilmente ai raggi x.. Non
scappa una virgola. Non per niente, fin da quando era giovane a New York
c’era già chi rovistava nei sacchi della sua spazzatura, e non certo per
fare la raccolta differenziata. Come avrebbe mai potuto pensare di farla
franca? Credete proprio che il suo staff, il gallerista o chi per esso, si
sia “dimenticato” di notificarne l’originalità della provenienza delle
pitture artistiche di Bob Dylan? Io credo proprio di no. Dylan voleva tutto
questo casino. Non credo proprio che Uno che ha avuto l’ispirazione di
scrivere cose indelebili, che hanno dato aria a una generazione, e ancora ne
danno, hanno fatto tremare i governi, sostenuto i diritti civili, predicato
l’amore per il Padre Eterno e sofferto d’amore, quello vero, proprio perché
e prigioniero di se stesso debba ricorrere a questo vile, bieco sistema del
plagio per dimostrare la sua arte. No non ci credo. Dopo aver scritto una
canzone come, per esempio “Tangle Up In Blue” che come afferma giustamente
Carrera è un quadro, va vista come un quadro, senza tempo ne età,(come la
maggior parte dei suoi capolavori) anche a settant’anni Bob Dylan non deve
dimostrare proprio niente a nessuno. Perché lo ha fatto allora? Non lo so.
Ripeto, non credo, non voglio pensarlo che Bob Dylan abbia esaurito la sua
fonte ispiratrice. Ne tanto meno che questo plagio non sia stato altro che
una strategia di marketing, un’operazione commerciale per tornare a dare
luce al suo nome (Come diceva Andy Warhol, che se parli bene o che se ne
parli male, purchè se ne parli). Dylan non ne ha bisogno, chi lo segue, sa
già chi è. E si accontenta di spazi più ristretti, non certo di far i
pienoni da stadio. Non ha bisogno di Fama. Gli da fastidio, come nel caso
del maxi concerto della celebrazione del 30 Anniversario del’92 a New York..
“tutto troppo, troppo troppo…”. Forse, e voglio sperarlo, che con questa
storia del plagio, Bob Dylan abbia voluto lasciare un messaggio. Come per
dire, “ guardatemi, sono Bob Dylan tutti gli altri mi dicono che sono
un’artista, un poeta ma in fondo io sono solo un uomo. Come voi. Ho
sbagliato apposta per farvelo capire”. Forse gli artisti bisogna prenderli
proprio così come vengono. Come ha detto lui una volta, “sarò compreso solo
fra cent’anni”. Ale ’65.
Anche la tua potrebbe essere
una "spiegazione" accettabile, chi lo sà quale sia il vero perchè di tutto
questo casino, voluto o non voluto, giustamente da un personaggio
"radiografato" e monitorato costantemente come Bob sarebbe un errore
inconcepibile se non fosse voluto, o semplicemente a Dylan piacevano quelle
foto e si è divertito a trasformarle in quadri, il resto, cioè tutte le
parole che stiamo facendo non solo noi, penso che proprio non interessino
minimamente Bob, lui fa quello che gli gira di fare, e gli altri che pensino
quello che vogliono........!
All'asta un dente di John Lennon. Valore
stimato: 10.000 sterline
Il cimelio andrà battuto il 5 novembre.
Apparteneva a una colf dell'ex Beatle.
Spendereste all'incirca 11.500 euro per un dente di qualcuno, per quanto
molto speciale?
Ebbene alla casa d'aste inglese Omega Auctions, specializzata nella vendita
di rarità, memorabilia e reliquie musicali, sono sicuri che coloro disposti
a sborsare un bel pò di quattrini per portarsi a casa un dente di John
Lennon siano parecchi. E l'appuntamento per essi è il 5 di novembre.
"E' il pezzo più meraviglioso e strano che abbiamo mai messo in vendita", ha
dichiarato Karen Fairweather della Omega. "E' un pezzo davvero unico ed è
difficile farne una stima precisa. Tuttavia ci aspettiamo di raggiungere
almeno le 10.000 sterline, ma non è insolito, per rarità di questo genere,
arrivare anche cifre a cinque zeri".
La storia del dente di Lennon è presto detta. Secondo quanto riporta la BBC,
il premolare (tale, almeno, appare dall'unica foto disponibile) del
musicista fu 'donato' dallo stesso John a Dot Jarlett, sua collaboratrice
domestica, che lavorò diversi anni per lui a Kenwood mansion nel Surrey alla
fine degli anni '60.
"Lui era in cucina - racconta il figlio della donna - con in mano il dente
avvolto in un un pezzo di carta. Disse a mia madre: 'Dot, fanne ciò che
credi, oppure, visto che tua figlia è una fan dei Beatles, puoi regalarlo a
lei come souvenir". Ed è esattamente ciò che la signora fece, raccomandando
alla ragazza di tenerlo al sicuro. Il cimelio è corredato da una
dichiarazione scritta di Mrs. Jarlett, che fa da garanzia di autenticità.
"Lui fu sempre molto generoso con mia madre - prosegue il figlio della
Jarlett - la trattava come una di famiglia perché in realtà lui non aveva
una gran famiglia. Si è preso cura di mia mamma. La chiamava 'zia Dot'".
Commento di Mr.Tambourine: Al
cattivo gusto non c'è limite.....!
Giovedi 20 Ottobre
2011
Antwerp, Belgium - Sportpaleis - October
19, 2011
1. Leopard-Skin Pill-Box Hat
2. Love Sick
3. Just Like Tom Thumb's Blues
4. Can't Wait
5. Summer Days
6. Not Dark Yet
7. High Water (For Charley Patton)
8. A Hard Rain's A-Gonna Fall
9. Highway 61 Revisited
10. Forgetful Heart
11. Thunder On The Mountain
12. Ballad Of A Thin Man
13. All Along The Watchtower
14. Like A Rolling Stone
Vedi Tambourine, io con Massimo parlo spesso ma non pendo dalle sue
labbra...spesso ci troviamo in disaccordo su molte cose e se anche lui
(dubito) mi dicesse che i Byrds sono stati un gruppo di grande spessore non
la penserei allo stesso modo, come lui non la pensa allo stesso modo su
altre cose che io amo..The Byrds so bene chi sono, li ho ascoltati d
ragazzo, ancora prima di Bob e di Cohen...ma chiedete a un ventenne d'oggi
chi è Dylan e lui ti saprà rispondere, almeno nella maggior parte dei
casi...dei Byrds dubito. Poi un conto è lo scambio di opinioni, un conto è
affittare il proprio cervello a qualcun altro. Posso apparire antipatico
alla detta di molti, ma il Daniele sempre accondiscendente con tutti non c'è
da un bel pezzo..perchè non ha fatto altro che umiliare se stesso e starsene
troppe volte in disparte anche se aveva da molto da dire..ora a costo di
sembrare un pezzo di m. tiro fuori tutto, purtroppo anche esagerando.
Sia chiaro, non sono il tipo di quelli "o con me o contro di me",
semplicemente non mi va di tenere dentro ciò che penso.
Ma queste sono vicende personali e legate al passato e, giustamente, credo
interessi a ben poche persone visto che l'argomento è Dylan...ed è forse
stato anche grazie al mio avvicinamento a lui che ho imparato ad essere
schietto anche se a volte è scomodo. Ed è anche per questo che gli sono
molto grato visto che ha tirato fuori una parte di me che stava soffocando e
di conseguenza mi faceva soffocare.
Se sono stato esagerato con Mr. Spaceman gli chiedo scusa ma questo questo
non cambia il mio parere su ciò che ha detto. Potremmo essere amici?..be, a
quanto pare anche lui è su facebook e potremmo contattarci lì...non si sa
mai.
Quanto al gruppo dedicato a Bob su fb si chiama: Quelli che seguono Bob
Dylan da una vita...(dylaniati per sempre)...credo che Mr.Spaceman lo abbia
trovato.
Non demonizziamo facebook, è una grande opportunità da molti punti di vista;
io personalmente ho ritrovato amici d'infanzia dopo 25 anni, trovato gente
che mi fa fare serate, sono aggiornato sulle iniziative che mi possono
interessare, ho conosciuto gente nuova e quasi trovato lavoro...certamente
bisogna, come tutte le cose "fare attenzione all'uso", evitarne la
dipendenza.
Un abbraccio.
Daniele "ardez" Ardemagni
Scusate la nuova intromissione..per Ramona, il gruppo a cui mi riferivo si
chiama esattamente: QUELLI CHE...seguono Bob Dylan da una vita (dylaniati
per sempre).
Mercoledi 19 Ottobre
2011
La mail di Ramona
Mi sbaglierò, ma secondo me Mr Spaceman è un'invenzione di Mr Tambourine (a
proposito, bentornato) per provocare, stimolare, 'aizzare' la discussione.
Non
è possibile che un personaggio del genere esista nella realtà. Quando in una
mia precedente mail dicevo che questo mi sembrava un sito di detrattori era
precisamente a lui che mi riferivo. Inutile dire che condivido pienamente
l'opinione di chi ha replicato, con argomentazioni approfondite e diffuse
che
non mi metto qui a ripetere. Provocazione riuscita...
Certo un forum ci starebbe bene, per poter litigare in diretta...
Non sono riuscita a trovare su facebook il gruppo a cui accennava Ardemagni,
se potesse dare qualche indicazione più precisa, ringrazio in anticipo.
A Mr Tambourine buon lavoro, speriamo che non ci abbandoni più...
Ramona
Cara Ramona, grazie per le belle parole, ti giuro che
non è per niente divertente strapparsi un tendine, dolore a parte, poi devi
subire un'operazione chirurgica e 40 giorni di gesso con la gamba che non
può essere caricata, quindi sei quasi obbligato a stare seduto e fermo
sempre in quel posto per tutto il giorno, giorno dopo giorno che diventano
interminabili, spero anch'io di non abbandonarvi più :o). Detto questo ti
assicuro che Mr.Spaceman è una persona reale, con tanto di nome, cognome ed
indirizzo e-mail, che non rivelo perchè non è costume della Fattoria
rivelare i nomi e gli indirizzi di chi scrive, a meno che la cosa sia
espressamente richiesta dallo scrivente. Mr. Spaceman è, come molti di noi,
un grande appassionato dylaniano, probabilmente deluso dalla qualità di
questi ultimi anni dell'attività del Nostro. Non credo sia il solo, molti
altri la pensano come lui e molti altri no, che c'è di male nel pensarla in
modo diverso? Stimo Mr. Spaceman come stimo Daniele Ardemagni, come stimo
moltissimi altri amici che in questi anni si son presi la briga di scrivere
la loro opinione su queste pagine. Credo che Daniele ci darà l'indirizzo
della pagina Facebook da lui citata, così molti altri Maggiesfarmers
potranno visitarla o partecipare. L'idea del forum è stata più volte
considerata e altrettante volte scartata perchè non è controllabile, e non
mi riferisco alle parolacce o le espressioni poco letterali che ormai sono
entrate nel nostro linguaggio, ma alle foto ed indirizzi porno che
giornalmente vengono inviati al forum dai ragni di ricerca e dai quali è
quasi impossibile difendersi.
ho letto dell’accesa polemica fra i frequentatori della Farm circa la
vicenda dell’ultimo “plagio” di cui è stato accusato e penso che sia sempre
utile tenere bassi i toni nell’interesse superiore al confronto libero e
democratico delle opinioni che è sempre occasione di crescita per tutti.
Personalmente per quanto riguarda la questione se trattasi di plagio o meno
mi trovo d’accordo in toto con il pensiero di Marco on the tracks e ritengo
che chi liquida un artista così frettolosamente rinnegando l’intero corpus
delle opere prodotte in un cinquantennio forse non solo non conosce
abbastanza Dylan ma neppure le regole ben note della produzione artistica
che difficilmente nasce dal nulla ma ha sempre radici nel passato. Se
qualcosa mi sento di rimproverare a Bob, al suo staff, agli organizzatori
della mostra, è di non avere chiarito la fonte della sua ispirazione
pittorica al solo scopo di evitare le fastidiose ed imbarazzanti polemiche
che inevitabilmente si sono scatenate sulla originalità dei dipinti. Devo
dire che mi ha infastidito sentir parlare nei termini che tutti abbiamo
letto dell’artista più importante dell’ultimo mezzo secolo e che,
letteralmente, adoro.
Ma tant’è.
Voglio però avviare un altro dibattito: il NOBEL per la letteratura.Tutto nasce da un articolo di Valerio Magrelli (che potete leggere qui:
http://poesia.blog.rainews24.it/2011/10/06/valerio-magrelli-interviene-sul-nobel-dato-a-tomas-transtromer/)
di cui ho avuto conoscenza tramite un mio caro amico che ha un profilo
facebook di letteratura con il quale sono collegata.
Ne è nata una vivace polemica non essendo io affatto d’accordo con Magrelli
e con il mio amico (che si associava a questi) a dire dei quali Dylan nulla
a che vedere con la poesia e deve considerarsi “delirio … proporre al Nobel
un cantautore come Bob Dylan”. Dissentendo recisamente da questa opinione e
non essendo io esperta di letteratura e di premio Nobel, tre la altre cose,
ho citato il Prof. Alessandro Carrera ed il suo pensiero sulla connotazione
“poetica” dei testi di Dylan affermando che a differenza di Magrelli, il cui
intervento mi era parso di basso profilo perché privo di argomentazioni
letterarie, Alessandro Carrera ha espresso un'opinione più articolata e
meditata sul genere letterario della lirica rock che pur distinto dalla
poesia merita di avere una sua collocazione fra le arti letterarie.
Nel dibattito con il mio amico ho sostenuto che il fatto che Bob Dylan non è
un poeta in senso tecnico, come lo stesso Carrera afferma da sempre, non
esclude il valore letterario dei suoi scritti ed a sostegno del mio
convincimento ho citato quanto detto da Carrera in una intervista: "C’è
infatti un altro argomento che non può essere ignorato, ed è la circolazione
del “poetico” in altri luoghi oltre a quelli deputati dalla poesia. Il
poetico non è un genere (il poetico non è la poesia) e non è una forma. Il
poetico (nel senso greco di poiesis, dell’”operare” comune a tutte le arti)
è lo spirito che circola nell’opera. Da questo punto di vista Dylan, anche
se non è un poeta nel senso in cui lo è T.S. Eliot, è più poeta di molti
poeti ufficiali e orgogliosi del loro titolo. Nelle sue canzoni circola più
musica testuale, più ritmo, per non dire più idee, di quelle che trovano
casa nelle poesie di molti poeti".
Ciò nonostante, secondo il mio amico, le idee di Magrelli e di Carrera sulla
questione se un cantautore possa ambire a ricevere un Nobel per la
letteratura tutto sommato collimano, poiché anche Carrera ritiene che Dylan
non possa essere considerato un vero poeta alla stregua di T.S. Elliot o di
Montale e pertanto, non essendo configurabile un tertium genus, Dylan resta
essenzialmente un cantante che non può e non deve aspirare al Nobel per la
letteratura.
A questo punto, poiché io non concordo parendomi che Carrera la pensi molto
diversamente da Magrelli, mi farebbe piacere conoscere l’opinione di
quest’ultimo sul punto.
Pertanto, caro Mr. Tambourine, ti sarò grato se vorrai trasmettere al Prof.
Carrera questa mia richiesta al quale vorrai porgere il mio ringraziamento
anticipato per l'attenzione che vorrà prestarmi.
Un abbraccio, Marina.
Cara Marina. passata la tua
mail al Prof. Carrera, per il momento restiamo in attesa della sua risposta,
però permettimi di dire che personalmente dissento da Alessandro su questo
argomento, non mi interessa se Bob è diverso da Montale o T.S.Elliot, di
sicuro se vai in giro a chiedere alla gente chi è Montale ed Elliot troverai
un sacco di gente che ti risponderà "BHO". Dylan è molto più radicato nella
conoscenza della gente e canzoni, anche se son sotto forma di canzoni, come
Blowing in the wind, Times, Thin Man, Hard Rain, Mr.Tambourine hanno
espresso tutta la poesia possibile, recitata attraverso un Juke Box, ma pur
sempre grande poesia e grande pensiero.
Caro Tambourine, non credo possa corre buon sangue fra me e Spaceman (ma
come cazzo ti chiami? tira fuori almeno il tuo nome invece di usare la
canzone dei fallimentari Byrds..senza Dylan sarebbero stati il nulla
assoluto se non la versioncina da balera di Mr. Tambourine man). Come credo
non possa correre con nessuno di chi ha risposto alla sua provocazione di
plagio fatta a mio avviso, molto ignorantemente. Con questo non ho altro da
aggiungere sul personaggio...mi fa solo una gran pena perchè sarebbe come se
io mi mettessi a parlare di sport quando di sport sono l'ignoranza fatta a
persona...quindi non credo sia il caso di perder tempo. Ti sei preso
l'ultimo di Pezzali? beh, non è male Max, anzi, ma credo sia ancora troppo
per te.puahhhhhahahhh (visto che ti piacciono i miei sorrisi da "ti piglio
per il culo " te ne offro un pò). Nessuno ti dice di andare al concerto..di
persone come te ai suoi spettacoli non servono, sta pure tranquillo a casa.
Comunque da musicista ti dico che il gruppo attuale suona alla grande i
nuovi arrangiamenti e ti ripeto la frase del mio amico che "l'arte nasce
dall'arte", e tutti abbiamo e hanno un punto di riferimento durante la
creazione di qualcosa o almeno, nel dargli vita. Grazie per l'appunto sui
Pink Floyd, gruppo che mi annoia a morte ma che rispetto. Con questo
discorso chiudo la mia parentesi su Spaceman aggiungendoci un velo
pietoso...(purtroppo la mancanza di umiltà, conoscenza e rispetto a volte mi
porta ad essere "apparentemente" offensivo..ma ora farò finta di niente, non
mi va di sprecare energie per chi non se le merita)...e a proposito di
plagi, imitazioni,ispirazioni...come dice mi pare Marco, vogliamo dare
un'occhiattina a chi si è rifatto al Nostro? Se avremo qualche settimana a
disposizione potremmo trovarci e farlo.
Daniele "Ardez" Ardemagni
Dovresti essere un pochino più rispettoso verso chi
non la pensa come te, credo che la tua sia una posizione quasi integralista,
poi quella sfortunata allusione ai "fallimentari Byrds.." , credo che ti
abbia fatto perdere qualche punto, chiedi a Massimo dei Byrds, ti dirà
sicuramente un sacco di cose che sembri non aver valutato o conosciuto di
loro, :o)
Hai ragione Mr. Tamburine.
Io e Daniele Ardemagni avremmo molte cose in comune. Comprendo che io possa
apparire come il classico che cerca di parlare solo male di Bob. E' vero.
Riconosco di aver considerato maggiormente le delusioni invece che le
delizie del suo repertorio.
Mi ha talmente deluso da quando si è messo dietro quella pianola che non
sono riuscito più a tornare indietro.
Poi sti continui plagi. Oggi di quadri, ieri di testi. Vabbè. Ne abbiamo già
parlato.
Tornando a Daniele.
Ho avuto il piacere di vedere il suo profilo su facebook e devo dire che è
un autentico Dylaniano. Mette video di grande spessore con commenti
intelligenti ed appropriati. Condivido le sue idee a 360 gradi anche
riguardo la difesa dei diritti e degli animali. Saremmo davvero ottimi amici
probabilmente, oltre che colleghi quasi sicuramente..peccato che sta lassù.
Vediamo in modo diverso gli ultimi 10 anni di Bob. Ma non penso che sia un
dramma.
Lancio una proposta.
Perchè non mettiamo una pagina Facebook del sito?
Dove possiamo tutti comunicare in tempo reale?
Spero da parte di coloro che si sono sentiti offesi dalle mie critiche
riguardo il plagio dei quadri di percepire le mie parole come sincere nel
loro dispiacere. E non come un attacco a Bob tanto per fare qualcosa.
Ciao a tutti, Mr. Spaceman
Non mi piace Facebook, luogo
che considero terreno preda di tutto e di tutti, impersonale e a volte
estremamente falso, forse considero solo la parte negativa di Facebook, ma
questa parte è così grande e dannosa da indurmi a scartare un simile modo di
comunicare. Io non ho e non avrò mai un profilo Facebook, forse sarà una
scelta sbagliata e fuori dai tempi ma io la vedo così, e poi, sinceramente,
Facebook è molto lontano dall'idea e dalle intenzioni della Fattoria,
ricordate sempre che dobbiamo solamente scambiarci delle opinioni, e meno
male che sono diverse, se tutti avessimo di Bob la stessa opinione la
Fattoria sarebbe morta da anni ed annorum. Lo scopo non è litigare in
diretta, un litigio è una cosa un pò diversa da uno scambio di opinioni, il
rispetto per tutto e per tutti è la cosa più importante, anche se un altro
non la pensa come noi merita il nostro rispetto e non le nostre offese.
Perdonatemi la chiarezza ma le polemiche esasperate alla fine lasciano solo
del sapore amaro in bocca ed il tempo che trovano, fate tesoro
dell'esperienza delle persone più vecchie.......come me! :o)
Nottingham, England - Capital FM Arena -
October 11, 2011
di Steve
La sede era meno affascinante rispetto a quella del 2005, ma come la folla
ha convenuto in generale, il fatto di essere tutti seduti, ha dato le
migliori possibilità di una visione accettabile da tutti, anche dai nostri
posti nel secondo blocco.
Il set di Mark Knopfler è stato buono per me - non conoscevo molte delle
canzoni, ma tutte sono state calorosamente accolte.
Dopo i dolci paesaggi sonori della band di Knopfler, la mia sensazione
prevalente sul set di Bob era che era un suono davvero difficile, dal taglio
duro, con la voce che abbaiava fuori - per me con diversi effetti. Momenti
salienti della serata, a mio avviso, “Can’t Wait” seguito più tardi da Not
Dark Yet, uno dei miei preferiti – e Nettie Moore , con uno scenario che
sembrava molto simile alla copertina di Modern Times, dove Bob sembrava
davvero offrirsi al pubblico fisicamente ed emotivamente in un modo che non
avevo mai visto prima.
Ho particolarmente apprezzato Thin Man, con un effetto di eco interessante e
un suono che richiedeva attenzione. Dopo di che ho pensato che le cose sono
andate un pò in fretta, la scaletta postata dice niente bis, abbiamo avuto
le 14 canzoni che ci spettavano. La presentazione della band è stata più
superficiale anche dai soliti standard e Lars è stata molto breve prima di
un apparentemente improvvisa conclusione – sono uscito chiedendomi se l’
intero concerto aveva influito sul set di Bob che non si è sviluppato nel
modo in cui avevo visto prima. Una serata buona, se non una grande - alcuni
interessanti "duelli" tra Bob all'organo e Charlie Sexton alla chitarra.
Tony Garnier e George Recile erano molto lontani e nell'ombra, ma
esercitavano una forza potente in tutto. Uno dei grandi piaceri per me ieri
sera è stato quello di aver portato il mio figlio più giovane Oscar al suo
primo concerto di Bob Dylan - non sono del tutto sicuro se gli sia piaciuto
- ma lui ha detto che era affascinato dal fatto che finalmente aveva potuto
vedere l'uomo del quale gli ho parlato per tutta la sua vita (e anche
prima).
Martedi 18 Ottobre
2011
La mail di Daniele
"Ardez" Ardemagni
Caro Mr. Tambourine, non ho lapidato gratuitamente Mr.Spaceman per le sue
opinioni, bensì per i suoi giudizi. Sono anni che seguo la fattoria e in
ogni sua mail non ha fatto altro che parlare male di Bob...quindi che vuole
ancora? Come dice Marco on the tacks se gli è bastato il cosidetto "plagio"
della mostra per dirgli addio ha capito ben poco sia di Dylan sia di come si
fa il mestiere..Dylan stesso, come ho già detto nella mail precedete, ha
ammesso di prendere spunto dalla realtà, la quale viene molto spesso ben
rappresentata da fotografie. Ma come ha detto Marco probabilmente Bob non è
riuscito a dare molto a Spaceman come a noi...se poi ci si ferma a sei
concerti non ha visto granchè di Bob. Comunque non è un problema mio, non
vorrei passare da "fan integralista" come tanti "nuovi" o certi deandreani
(quale sono stato anche io da ragazzino, ma tutti ascoltavano esclusivamente
Vasco e io ero la pecora nera...ora hanno scoperto De Andrè e pensano di
aver scoperto l'acqua calda..ma in Italia si sa com'è..il Post Mortem da
molta più popolarità di quando un artista è vivo).
Con Massimo parliamo molto di Dylan e anche della sua autoironia che non
tutti colgono, come quella di apparire in certi video con parrucche e barbe
finte, il suo modo di camminare e di muoversi sul palco (ne sta dando una
dimostrazione negli ultimi due anni di tour).. di come recita, a volte con
espressioni che solo dopo un pò di volte puoi coglierne il significato o a
volte da attore principiante...ma come ripeto Bob deve essere prima di tutto
riconosciuto come poeta, musicista, scrittore e innovatore. Colui che ha
cambiato il modo di fare musica..colui che come disse pure De Andrè in
un'intervista del '96 "era positivo il fatto che venisse candidato al Nobel
per ciò che ha dato alla musica e alla cultura"...e da ancora. Quello che ha
saputo raccontare la vita, bella o brutta, violenta o pacifista e stati
d'animo con musiche che potessero rendere la canzone ascoltabile e arrivare
più veloce all'orecchio e alla coscienza dell'ascoltatore. Insomma è quello,
come disse Ginsberg che ha messo la poesia nel juke-box, ovvero a
disposizione di tutti, ascoltatori pigri o molto attenti.
Il resto delle cose in cui lui si è cimentato credo lo abbia fatto sia per
curiosità sia per divertimento..dall'attore al pittore, dal dj allo
scrittore e le cose sono a volte andate bene a volte un pò meno.
Giacomo è già avviato sulla Highway 61 dal primo giorno che ha messo la
testa in camera mia...e ora ci entra spesso da solo... è molto comico e
all'ascolto della musica balla e segue la musica col suo "canto"...e come lo
zio ama parecchio anche il suono dei motori delle auto, gli animali e...la
mia chitarra.
Te li saluto senz'altro.
Un abbraccio!!
Che risate..
Ma davvero sei così Daniele Ardemagni?
Se tu non avessi scritto "MANTIENI LA TUA PAROLA DI NON SCRIVERE PIU'"
l'avrei mantenuta.
Sei stato offensivo.
Ma fa parte del gioco. Sono sicuro che a voce sarebbe tutto differente.
Normale e gradevole (poi magari mi sbaglio...).
E comunque sono contento che almeno una volta in vita tua hai sentito un
disco decente visto che hai nominato i Byrds...però ora non ricominciare a
scrivere i tuoi buffi "hahahaha"...sono così buffi.....
Tornando a Zimmerman..
Ha copiato. Ha spacciato per proprie opere non sue rilasciando una
DICHIARAZIONE che ad oggi risulta una menzogna totale. Una presa in giro
globale. Questi sono i fatti.
Non ci azzecca nulla mettere in mezzo COLOMBO con L'America o altre
speculazioni filosofiche (nel rispetto di chi le ha pensate..impara Ardez..)
DYLAN ha spacciato per proprie opere di altri. STOP -
Gesto deplorevole per un personaggio tanto "adorato". Il Nobel se lo scorda.
Anche il riff principale di WISH YOU WERE HERE (per Daniele Ardemagni, è un
brano di una band che si chiama Pink Floyd del 1975) è preso da un riff di
GENE CLARK, ma già dopo 20 secondi il pezzo diventa un'odissea di
meraviglie.
I casi sarebbero a milioni.
Ma qui la questione è un'altra. E molto più semplice. Molto, molto più
semplice. E SOPRATUTTO INDIFENDIBILE.
Ad ogni modo godiamoci questo nuovo show identico a quello degli ultimi 5
anni, ma comunque più energico. Facciamo 10 anni. Stessa scaletta. Stesse
incertezze. Stessi errori/orrori di tastiera. Però grande presenza di Bob
sul palco. Ma sono comunque felice che a 70 anni lui ancora sia lì. Anche se
la sua band è costretta a suonare in modo orribile.
Un saluto a Mr. Tamburine, grazie per il lavoro che fai per il sito. A
Daniele Ardemagni (seguirò i tuoi preziosi consigli, ho già preso l'ultimo
di Max Pezzali) ed a tutti gli appassionati del novello Picasso...molto
novello...
(..però che fregatura...quando vidi i quadri pensai..."cavolo!!! dipinge
meglio di come canta!!!" ...invece...
MR. SPACEMAN
Sono convintissimo anch'io
che se vi incontraste di persona diverreste grandi amici, comunque mi piace
questa discussione "via Fattoria", tiene viva la cosa, e tra le frasi
esasperate e magari un pò sballate le battute son belle, grazie ancora a
tutti e due per la passione e l'impegno che ci mettete!!!! :o)
Ciao,
consiglio tutti questo link
http://www.guyfletcher.co.uk/index.php/diary/MK_2011_Dylan_Tour_Diary è
il diario del tastierista di Mark Knopfler.
Estratto: "Bob and his band took to the stage at 9:15 and most of our band
stood off stage left behind Bob's monitor engineer to watch the show. Mark
came on after four numbers and they ran the tune. Armed with the '59 Les
Paul, Mark played a blinder.I must say Bob was really on form tonight and
singing and playing with great energy...and..he looked absolutely fabulous.
The girls were taken with what appeared to be spats on his feet. A great
night topped off perfectly by a gentle drive home for the day off tomorrow" (Bob e la sua band sono saliti sul palco alle 9:15 e la maggior parte
della nostra band è rimasta in piedi dietro di fonico di palco di Bob a
guardare lo spettacolo. Mark è salito dopo quattro canzoni unendosi alla
band di Bob. Armato con la sua Les Paul '59, Mark ha suonato una cosa che
non aveva mai suonato. Devo dire Bob era davvero in forma stasera e cantava
e suonava con grande energia ... e ... sembrava assolutamente favoloso. Le
ragazze sono state prese con quelle che sembravano essere le ghette ai
piedi. Una grande notte finita con un tranquillo ritorno a casa per la
giornata di riposo di domani).
Paris, France - Palais Omnisport de
Paris-Bercy - October 17, 2011
1. Leopard-Skin Pill-Box Hat (Bob on keyboard)
2. It's All Over Now, Baby Blue (Bob center stage with harp)
3. Things Have Changed (Bob center stage with harp)
4. Tangled Up In Blue (Bob center stage with harp)
5. Honest With Me (Bob center stage with harp)
6. Spirit On The Water (Bob on guitar)
7. Summer Days (Bob on keyboard)
8. Desolation Row (Bob on keyboard)
9. Highway 61 Revisited (Bob on keyboard)
10. Blind Willie McTell (Bob center stage with harp, Donnie on banjo)
11. Thunder On The Mountain (Bob on keyboard)
12. Ballad Of A Thin Man (Bob center stage with harp)
13. All Along The Watchtower (Bob on keyboard)
14. Like A Rolling Stone (Bob on keyboard)
Manchester, England Manchester Evening
News Arena - October 10, 2011
di David
Una notte di pioggia a Manchester, che è iniziata con una meravigliosa
influenza celtica da parte di Knopner. E' stata una partenza perfetta e un
ottimo modo per riscaldare la folla per l’evento principale.
Bob stasera sembrava molto serio. Anche l'intro “signore e signori,
si prega di accogliere il poeta laureato del rock'n'roll” sembrato
affrettato.
Poi è stato un ìimmersone totale in Leapard-Skin Pill-Box Hat, con la band
che ha scoperto di avere Manchester ai suoi piedi.
Don’t think twice è stata sublime.
Il mio album preferito è Blood on the Tracks, in tal modo Tangled Up In Blue
e Simple Twist of Fate hanno illuminato la mia notte. Bob era proprio lì al
centro della scena, con un’armonica potente.
Highway 61 mi ha colpito col suo groove magnifico. La potenza venuta fuori
dalla band è stata incredibile.
Thin Man ha tenuto il pubblico come rapito.
La chitarra solista di Charlie in tutta Watchtower ha evocato il grande dio
della chitarra Jimi H.
Bob sembrava totalmente compreso. Nessun ballo o girovagare sul palco.
Sembra molto preso dalla musica. Il suo modo di suonare l’organo sembrava
più flessibile che mai e più sicuro.
Dopo una presentazione veloce della band, hanno lasciato il palco, per il
nostro barcollante ritorno a casa ricco ed umido.
°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°
di Carole
Bob è stato stupefacente la scorsa notte alla MEN Arena di Manchester. Ero
in prima fila, in piedi di fronte a lui e non l’ho mai visto così animato e
felice. Lui veramente è un “song and dance man “. La sua versione di Things
Have Changed è stata eccezionale e ha dato una resa bella quanto Forgetful
Heart, con voce piena di sentimento e profondità. Ballad of a Thin Man è
stato la migliore di quelle che ho sentito e lui si è divertito un sacco
tutta la notte. La sua voce era al top della forma. Non vedo l'ora di essere
stasera a Nottingham, anche se non sono in prima fila come ieri sera, ma
sarà sempre molto speciale. La miglior prestazione fino ad ora, ma chissà
cosa può ancora tirare fuori dal sacco! Keep on rockin 'Bob.
Lunedi 17 Ottobre
2011
Desolation Row -
Glasgow, Scotland - October 9, 2011
Cold Iron Bound - Glasgow, Scotland -
October 9, 2011
Honest With Me - Glasgow, Scotland -
October 9, 2011
"Not Dark Yet" -
Capital FM Arena Nottingham.11/10/2011
Love Sick - Capital FM Arena
Nottingham.11/10/2011
Highway 61 Revisited - Capital FM Arena
Nottingham.11/10/2011
'Watching The River Flow' - Capital FM
Arena Nottingham.11/10/2011
Leopard-Skin Pill-Box Hat - Manchester
Evening News Arena
Tangled Up In Blue - Manchester Evening News
Arena 2011-10-10
1. Leopard-Skin Pill-Box Hat (Bob on keyboard)
2. Don't Think Twice, It's All Right (Bob on keyboard, Stu on acoustic
guitar, Tony on standup bass)
3. Things Have Changed (Bob center stage with harp, Stu on acoustic guitar)
4. Tangled Up In Blue (Bob center stage with harp, Stu on acoustic guitar)
5. Honest With Me (Bob center stage)
6. Not Dark Yet (Bob center stage with harp, Stu on acoustic guitar)
7. Jolene (Bob on keyboard, Tony on standup bass)
8. A Hard Rain's A-Gonna Fall (Bob on keyboard, Stu on acoustic guitar, Tony
on standup bass)
9. Highway 61 Revisited (Bob on keyobard, Tony on standup bass)
10. Tryin' To Get To Heaven (Bob center stage with harp, Stu on acoustic
guitar)
11. Thunder On The Mountain (Bob on keyboard)
12. Ballad Of A Thin Man (Bob center stage with harp)
13. All Along The Watchtower (Bob on keyboard)
14. Like A Rolling Stone (Bob on keyboard)
(encore)
15. Forever Young (Bob on keyboard then center stage with harp, Stu on
acoustic guitar)
Prima apparizione
Knopfler - Dylan sul palco a Bournemouth, Inghilterra
La speranza di molti fans è diventata realtà l’altra sera a
Bournemouth, quando, senza dir niente Knofler è salito sul palco con la sua
storica Gibson Les Paul del ’58 Cherryred per suonare Beyond Here Lies
Nothin oinsieme a Bob e alla sua band. É stata la prima volta durante questo
tratto del tour che Mark ha raggiunto Bob sul palco. Questo fa ben sperare
per i concerti futuri, sperando anche che la collaborazione non si limiti ad
una sola canzone. Finita la canzone Mark ha lasciato il palco in silenzio
così come ci era salito, ma Dylan ha citato il suo nome alla folla per
ringraziarlo.
Ciao Mr Tambourine,
innanzitutto ben tornato, il fatto che il sito sia di nuovo attivo mi fa
pensare che stai meglio, e questo non può che farmi piacere.
Premesso questo, sappi che Tu, proprio Tu, Mr.Tambourine S E I U N P L A G I
O V I V E N T E !!! Non solo per come ti firmi in ogni tuo scritto qui sul
sito, ma anche perchè stai plagiando la vita di Dylan: sei caduto dalla
moto, proprio come lui! Volendo Dylan potrebbe farti causa! Tutto questo per
dire cosa ne penso io dell'ennesimo (?) plagio di Dylan.
Sono un appassionato di fotografia, e posso assicurarti che tutte le foto
plagiate/copiate da Dylan sono foto ultrafamose, apparse nelle più
importanti mostre fotografiche e riviste di fotografia, e non solo di
fotografia, di ieri e oggi, in tutto il mondo. Ci mancava solo che Dylan
riproducesse la famosissima foto della bambina vietnamita che piange e corre
nuda in un villaggio appena bombardato col napalm dagli americani ed il
gioco era completo.
Ho qualche amico pittore, e nessuno si è scandalizzato per quanto fatto da
Dylan, al limite si son fatti una mezza risata, tutto qui. Anzi, pare che in
pittura si usi tra le altre cose anche prendere una foto e riprodurla su
tela, sia come esercizio che eventualmente per ispirarsi se si è chiusi in
casa in città e non si ha un paesaggio decente da "pitturare".
L'unica "colpa" che ha Dylan (se di colpa si può parlare) è non aver
chiaramente detto che i suoi quadri sono copie di fotografie famosissime.
Questo forse è vero ma credo che questa volta siamo di fronte ad un caso
diverso dall'altro famoso caso delle canzoni di "Love and Theft" copiate da
un libro (in questo caso libro sconosciuto ai più, diventato famoso solo
dopo la scoperta del plagio, con l'autore del libro sinceramente felice
della cosa). Allestire una mostra con quadri del genere senza "citarne le
fonti" dimostra solo l'ignoranza di chi ha partecipato alle mostre se è vero
che nessuno si è accorto del plagio. Ripeto: sono foto famosissime, era solo
questione di tempo (ore, giorni o settimane) prima che qualcuno se ne
dovesse, inevitabilmente, accorgere. Poichè non ritengo Dylan uno stupido,
credo che, per motivi a me ignoti (per fare un grande colossale scherzo?
perchè son foto talmente famose che se credi che i quadri siano opera di
Dylan allora il problema è solo tuo? perchè così se ne parla molto di più
sui giornali? perchè Dylan non dice mai a chi si ispira - grandi folksinger
del passato a parte - ?) Dylan abbia architettato tutto con il sorriso sotto
i baffi. Quanto poi sia più o meno scorretto tutto questo non saprei proprio
dirtelo. Posso dirti che a me i quadri plagiati di Dylan piacciono, posso
dirti che essendo appassionato di fotografia mi piace l'idea che da una foto
si possa passare ad un quadro, passando da un'arte all'altra, mi piace anche
pensare che per qualche settimana si parli di fotografia e degli scatti di
grandi fotografi, grazie a Dylan (il fotografo è da sempre un bistrattato o
comunque non riconosciuto come vero professionista e perchè no come artista,
per me una foto di Bresson vale e va ammirata quanto un film di Chaplin o un
quadro di Picasso, per me i fotografi non sono i paparazzi, seppure son solo
loro a far soldi con la fotografia).
Poichè Mr.Spaceman ha dato un giudizio, posso dare il mio: trovo ridicolo
accusare Dylan nei termini, modi e parole in cui lo ha fatto lui. Trovo
corretto dire: "se copi qualcuno, citalo o fanne riferimento", ma trovo
inopportune e fuori luogo le sue parole. Dylan probabilmente non gli ha dato
tutto quello che ha dato a me se basta così poco per fargli dire "addio". E
poi cosa c'entra chi si fa il culo per allestire una mostra? Niente di
niente, zero assoluto. Dylan è meritatamente famoso, e se "sfrutta" questo
suo essere famoso per fare una mostra con i suoi quadri vorrei proprio
sapere che male ci sia in tutto questo. Non lo fa Dylan il mercato della
pittura, non decide Dylan chi può fare una mostra e chi no. Non vedo il
nesso neppure con chi manda i figli ai licei artistici (che ci vuole del
gran coraggio peraltro, ma mica è colpa di Dylan se in Italia le scuole
fanno acqua da tutte le parti e il governo pensa a solo ai suoi porci
interessi invece che, tra le tante cose, al futuro nostro e dei nostri
figli). Dire: "nel rispetto di chi si fa il culo per allestire una mostra...
per comprare i pennelli ed i colori (???!?!??) per mandare i propri figli
nei vari licei artistici (??????!!!!!) è lo stesso che dire "con tutti i
bambini che muoiono in Africa..." con tutto il profondo rispetto per chi in
Africa muore tutti i giorni... E qui mi verrebbe da dire: che i giornali
americani parlassero di problemi seri, veri e gravi, e non di "Dylan pittore
plagiatore", ma si vede che conviene anche a loro parlare di Dylan, così
vendono di più, così nascondono all'attenzione delle masse i veri problemi,
lasciando le masse ignoranti e lobotomizzate.
Insomma, riassumendo il mio pensiero personale (non mi permetto di giudicare
nessuno) secondo me Dylan ha sbagliato, probabilmente lo ha persino fatto
apposta, ma ha sbagliato nel non citare le fonti cui si è nettamente
ispirato. Ma tutto questo polverone scatenato alla scoperta del plagio è
ridicolo. Cristoforo Colombo ha davvero scoperto l'America? Col cavolo,
l'America era lì anche prima, e c'erano i Nativi Americani lì, caso mai
l'hanno scoperta i loro antenati l'America, non Colombo. Che parlino di
questo in America, dei villaggi ghetto dove sono stati abbandonati e
dimenticati i Nativi Americani, dei terreni che sono stati loro - e qui sì
che ci sta tutto - rubati, delle bugie che sono state dette, di come si
stiano estinguendo razze, tradizioni, linguaggi e culture, e non di Dylan
che plagia delle fotografie. E se proprio volete parlare di plagi, allora
citate ogni artista (non solo nel campo della musica) che a Dylan si è
ispirato e non ne ha mai citato la fonte, sai che bell'elenco ne viene
fuori...
Marco on the tracks
Caro Marco, complimenti a te, nelle tue parole ho
trovato un equilibrio straordinario ed un modo da vero gentleman nel
prendere una posizione, mi sono piaciute tutte le tue motivazioni e le ho
trovate perfettamente condivisibili. A proposito della famosissima foto
della bambina vietnamita che piange e corre nuda in un villaggio appena
bombardato col napalm dagli americani, credo che la foto sia stata scattata
da Peter Arnett.
Caro Mr. Tamborine,
premetto che adoro Bob Dylan, ma ho sempre mantenuto uno spirito critico
verso le cose che fa, e sono francamente sbalordito dallo stupore di
Mr.Spaceman riguardo al "plagio" contenuto nelle sue opere pittoriche. Mi
pare di aver capito che le foto che Dylan ha messo su tela erano ben
conosciute (si tratta infatti di copiatura, non di plagio),
e quindi la cosa è sicuramente voluta.
Io non credo che Bob Dylan abbia mai affermato che i soggetti di quei quadri
erano suoi.
Detto questo a discolpa di Bob, devo anche dire che io trovo abbastanza
brutte le sue pitture e credo che l'interesse dei mercanti d'arte che lo
hanno portato alla ribalta come pittore sia puramente economico vista la
fama mondiale del "pittore". Credo anche che Dylan sia ben consapevole di
questo, ma credo anche che, in sostanza, lui lasci ogni giudizio agli altri,
critici, falsi critici, o pubblico che sia, e che in fondo tutto ciò sia per
lui un divertimento, vero Mr. Jones?
A me del Dylan pittore non me ne frega nulla e se qualche mercante sciacallo
prova a lucrarci ben venga la fregatura del plagio conclamato. Chi opera in
certi campi deve essere esperto altrimenti il falso o il plagio è sempre in
agguato, sempre che di falso o plagio si tratti in questo caso, visto che in
fondo Dylan ha soltanto usato delle foto come modelli.
Piero Manzoni, nel 1961, inscatolò la sua merda in 90 scatolette e le firmò
"Merda D'Artista".
Credo sia l'opera d'arte più importante del XX secolo, perché è una sintesi
perfetta dello stato dell'arte.
Ogni scatoletta di quelle vale centinaia di migliaia di Euro... mi
piacerebbe sapere se qualcuno ne ha aperta una per vedere cosa davvero c'è
dentro... :-) magari non è merda, o non è la sua. Ma aprire la scatoletta
costa parecchio, e probabilmente sono ancora tutte intatte.
L'opera musicale di Dylan è sempre stata tutta imperniata sul "plagio", o
meglio sulla rivisitazione, sulla rielaborazione. Lo ha sempre fatto, ma
certo non era obbligato a dichiarare ogni volta le sue fonti di ispirazione.
E su questo ha fondato la sua imponente opera, meritevole del Nobel proprio
perché fortemente ancorata alla tradizione e all'arte pre-esistente, ma ciò
nondimeno fortemente innovativa e incredibilmente emozionante.
Bruno Jackass
Ecco un altro ottimo e condivisibile modo di vedere il
fatto, diverso da quello di Mr.Spaceman o quello di Marco on the Tracks,
complimenti anche a te caro Bruno.
Addio mr.Spaceman, non mi mancherai per un
c.!!!
Le tue critiche sono sempre state inconcludenti, rabbiose e non sono servite
a niente. Ascoltati i Byrds..anzi no, la Pausini, Jury o Valerio Scanù..non
ci saranno plagi o ispirazioni lì..ma mediocrità come probabilmente piace a
te. Se ti senti preso per i fondelli da Bob bene, vuol dire che te lo
meriti.
Tornando al discorso del plagio dei quadri,che non mi tange più di tanto
visto che per me Bob è prima di tutto un poeta musicista, lui stesso ha
ammesso che dipinge la quotidianità che lo circonda e si ispira a fotografie
che lo hanno colpito e che ben rappresentano la realtà. Il che non mi pare
una novità. Poi sulla questione "Amore e furto" come dice un mio caro amico
artista e gallerista nonchè critico d'arte, "l'arte nasce dall'arte"...ogni
artista è stato ispirato da qualcosa o qualcuno nel momento in cui si
cimenta a creare qualcosa. Vogliamo vedere i "furti" compiuti da grandi
cantautori italiani come Battisti, De Andrè, Guccini e via dicendo? Be, ci
sarebbe da fare un'enciclopedia. Ma è normale ed è giusto che sia così.
La Mitchell invece dovrebbe baciare il terreno dove passa Bob visto che,
oltre ad averla portata in tour con sè, è stata invitata dal Nostro a
diverse iniziative (fra le quali la rolling thunder e il concerto nel
carcere dove era rinchiuso "Hurricane"; fu l'unica artista fischiata dal
pubblico) e ha "mangiato" un bel pò delle sue canzoni...poi che cacchio
vuole? E' fatta fino alla testa, è brutta, ora è incazzata col mondo per una
malattia alla pelle e a me, insieme alla Baez, sinceramente mi fa pure c.
quando canta (io do pareri si intenda, anche se crudeli a volte...non
"giudizi" come fa qualche nullità che si mette a sparare sentenze) se ne
stia zitta che tutto quello che ha avuto è di più..tanto più se si permette
di giudicare il più grande colosso musicale e culturale degli ultimi 50 anni
dai quali tutti hanno scopiazzato o preso ispirazione (tornando al
discorso).
Poi per carità..si sa che Dylan caratterialmente, come tutti non è un
santo..credo sia lui il primo a riconoscerlo e noi fans ad ammeterlo...ma
lui è su un altro pianeta e tutti noi lo sappiamo anche se a qualcuno rode
ammetterlo.
In ogni caso se dovrò sentire un parere su Dylan lo chiederò a certi critici
seri o addetti ai lavori come Bubola (che oltre di musica anche di
letteratura è ben informato) piuttosto che a ipocriti che si nascondono
dietro nomignoli presi in prestito da gruppi ormai dimenticati dai più o da
una tossica rognosa che manco sa dov'è girata...aggiungiamoci anche
l'ubriacone dell'ex Oasis.
Intanto aspetto la performance del 14 novembre che, se è come quella del 22
giugno, ci sarà da urlare e consumarsi le mani.
Scusate la schiettezza ma sono anche questo quando devo dire delle cose
fuori dai denti..non potrei fare altrimenti perchè apparirei ipocrita..non
agli altri ma a me stesso che è ciò che più conta. Ancora addio Spaceman,
mantieni la parola data, ahahahahahah . Quanto a te Mr. Tambourine..ben
ritrovato e guarito, c'era bisogno di riprendere la fattoria.
Senza rancore (o con, poco interessa al sottoscritto)...
Daniele "Ardez" Ardemagni
Ho da aggiungere una cosa dopo l'e-mail "arrabbiata" di oggi; per chi fosse
iscritto a facebook c'è un bel gruppo di dylaniani dylaniati dove ognuno
esprime a suo modo il proprio Dylan postando canzoni,foto e video e
raccontando aneddoti. Per chi fosse interessato il gruppo si chiama : Quelli
che seguono Bob Dylan da una vita...(dylaniati per sempre). un abbraccio
Daniele "Ardez" Ardemagni
Thanks Ardez, mi piace anche il tuo modo di vedere la
questione, anche se penso che sei stato davvero aggressivo con Mr.Spaceman
il quale, ha espresso la sua opinione e non credo vada lapidato per questo,
o no? :o) Perchè non chiedi a Massimo la sua opinione su questo argomento?
Sarebbe davvero un punto di vista competente ed interessante. Un saluto a te
e già che ci sei salutami Massimo ed Erika, il piccolo Giacomo cresce? Mi
raccomando di instradarlo sulla Highway 61 appena possibile!!!! :o)
Ciao Tambourine
ti segnalo per la vetrina il nostro prossimo concerto.
Saluti Bruno Jackass
Grazie Bruno, postato anche
nella "vetrina"
Sabato 15 Ottobre
2011
Bournemouth, England - Bournemouth
International Centre - Oct 14, 2011
1. Leopard-Skin Pill-Box Hat
2. This Wheel's On Fire
3. I'll Be Your Baby Tonight (Bob on guitar)
4. Tangled Up In Blue
5. Beyond Here Lies Nothin' (Bob and Mark Knopfler on guitar)
6. Make You Feel My Love
7. Honest With Me
8. Desolation Row
9. Highway 61 Revisited
10. Blind Willie McTell
11. Thunder On The Mountain
12. Ballad Of A Thin Man
13. All Along The Watchtower
14. Like A Rolling Stone
Manchester, England - (M.E.N. Arena) -
October 10, 2011
Perché il fondatore ed ex frontman dei Dire Straits e il colosso della
musica pop del 20°
secolo, che solo la scorsa settimana si è classificato secondo al premio
Nobel per la letteratura, sono in tour insieme è, a prima vista, un mistero.
La loro collaborazione, infatti, risale al 1979, quando Dylan prese
Knopfler, che era in rapida crescita con i Dire Straits, e gli chiese di
suonare la chitarra su Slow Train Coming.
Quattro anni dopo, Knopfler ha prodotto un altro album di Dylan, “Infidels”,
e suonato nella sacra Blind Willie McTell, che i dylanogisti, con le lacrime
agli occhi, avevano definito sua miglior canzone dal 1970. E' sconcertante
che i due artisti non condividano il palco insieme, e che la quella canzone
rimanga non suonata.
Con una piccola parte dei posti alla M.E.N. Arena invenduti è difficile non sospettare
che con la recessione in Gran Bretagna anche le leggende del rock devono pagarne il
prezzo, anche se questo era un abbinamento intrigante delle due facce più
ostinate del rock.
Certo, essere un fan dei Dire Straits non è mai stato facile. Ridicolizzati dai
comici della TV come Stuff Dire anche nei loro tempi d'oro delle vendite
multimilionarie, i ripetuti tentativi critici di riabilitare la bellezza
sobria di brani come “Romeo and Juliet” non sono più riusciti, questo senza
intaccare la freschezza di brani come quello.
Nel frattempo, Knopfler ha voltato le spalle alla band, allora gli ex membri
hanno cominciato a suonare le canzoni senza di lui col nome di The Straits.
Calvo e tarchiato, senza più bisogno di quella fascia sulla fronte,
Knopfler ora sembra più un muratore che il rocker da stadio degli anni '80
come la gente lo ricorda, e ignora i suoi pezzi nuovi.
Dopo aver suonato bene un certo numero di suoi brani, alla fine ha portato
il pubblico esasperato ad urlare "Suona qualcosa che conosciamo".
Brothers in Arms e So Far Away dei Dire Straits sono state praticamente
trascinata fuori da lui, ma forse questo rocker notoriamente scontroso si
sta divertendo di più di quanto vuol far sapere alla gente.
Fan di Dylan invece sono da lungo tempo abituati a queste stramberie, con i
suoi classici resi in modo incomprensibile in alcuni show recenti che
potevano sembrare le canzoni di Paperino (Donald Duck).
Eppure, quella voce è sempre stata difficile da mandar giù, anche negli anni
'60. Stasera ci son volute tre canzoni per scaldare la voce che ora sembra
quella di un Tom Waits che sta cantando male.
Ma al di là di questo, la senzazione a pelle,è che questo gorgoglio teatrale
di Dylan dà una nuova energia stranamente convincente a “Ballata of a thin
man” e ad una sublime ristrutturazione di “Simple Twist of Fate”.
Le braciole nodose del 70enne artista sanno sempre stimolare il dibattito, e
la set list è sempre difficile da criticare, e A Hard Rain's Gonna Fall,
Tangled Up in Blue ed altre pietre miliari del rock vengono eseguite al
fianco delle più recenti Summer Days, con la band di giovani pistoleri che
ti spaccano le orecchie col volume.
Highway 61 Revisited è rielaborata in modo così completo che potrebbe essere
un M62, ma dal nastro comico dell’intro di presentazione che recita "uscendo
da un periodo di abuso di sostanze negli anni '60 e trovando Gesù negli anni
'70" , con una All Along the Watchtower d’assalto, il settantenne danza
agilmente e sembra essere di nuovo felice di essere Bob Dylan.
Quando nell’Arena ruggisce con Like a Rolling Stone, lui onora l'unicità
durevole dell'uomo chiamato “Mister Bob".
E' ovvio che non mancherà a nessuno la mia opinione su Bob, su quello che fa
etc. etc.
Ho comprato tutti i suoi album, vari bootleg e libri. Ho visto penso 5/6
concerti circa. Ma ora è finita.
Penso sia imperdonabile il plagio effettuato nella mostra da lui realizzata.
Una cosa VERGOGNOSA. VERGOGNOSA sotto tutti i punti di vista. Il mio è un
GIUDIZIO, non un opinione.
Bob Dylan è stato Vergognoso.
Ha ricopiato, spacciando per sue cose letteralmente RUBATE (come fece con i
testi di LOVE AND THEFT o MODERN TIMES mi sembra....chiamatele
citazioni....).
Nel rispetto di chi si fa il culo nella vita per allestire una mostra, per
comprare i pennelli ed i colori, per mandare i propri figli nei vari licei
artistici o scuole d'arte, questo plurimiliardario ci ha presi per il culo a
tutti.
E' assolutamente triste quello che ha fatto.
Ma tanto gli passeranno pure questa.
E glielo auguro.
Perchè la vergogna che dovrebbe provare sarebbe eccessiva.
E' un ladro.Un ladro di idee.
Un triste plurimiliardario che tanto per cambiare ci ha propinato la solita
scaletta anche stavolta.
Senza attenuanti.
Nel rispetto di tutti voi fans.
Spero che darai quella robaccia che hai dipinto in beneficenza.
Addio Robert Zimmerman.
MR. SPACEMAN
Caro Mr. Spaceman,
la “scopiazzatura” è più che palese se si osservano i quadri di Bob e le
foto che han fatto da “modello inconcapevole”. E’ veramente strano, direi
quasi al limite dell’assurdo, che uno come Bob cada in errori del genere, ma
il mondo è strano e questa è una di quelle stranezze inspiegabili. Sto cercando dentro
di me di trovare per Bob una giustificazione valida, ma mi
rendo conto che non è così semplice questa volta. Mi ritorna in mente la
contestazione a Bob da parte di Joni Mitchell di qualche tempo fa, e mi
chiedo cosa ci sia di vero nelle parole di Joni. Riporto qui sotto
l’articolo scritto da Roberto Brunelli per rammentare la faccenda:
"Dylan? Un falso e un bluff" Joni Mitchell
fa a fette Bob
di Roberto Brunelli
Potesse, gli darebbe pure un calcio nel sedere. Lei è Joni Mitchell, la lady
of the canyon, grande signora del folk, quella delle accordature aperte e
dell’avventurosa vocalità obliqua. Lui è Bob Dylan, leggenda vivente,
song-and-dance-man (così preferisce dire lui), l’elettrificatore del folk ed
eretico del rock nonché verseggiatore da Nobel (non a caso lo candidano ogni
anno). Ebbene, Joni ha rilasciato un’intervista incendiaria al Los Angeles
Times che ha fatto impazzire l’America, in cui fa letteralmente a pezzi il
vecchio Bob. «Non c’è niente di autentico in lui. Niente. È un falso. È un
plagiario, il suo nome e la sua voce sono falsi. Tutto ciò che ha a che fare
con Bob Dylan è un inganno. Io e lui siamo come il giorno e la notte».
Niente male come lapide per uno dei grandi totem del ventesimo secolo (forse
pure del ventunesimo). È vero che Joni se la prende anche con Madonna,
paragonata a Nerone e indicata come la causa dell’instupidimento degli Stati
Uniti dagli anni ‘80 in poi, mentre non va molto meglio alle sue colleghe
dei bei tempi Janis Joplin e Grace Slick, che «andavano a letto con tutti i
membri delle loro band per poi crollare ubriache». Ma a scatenare la sua
furia è la domanda sul fatto che sia lei, l’ex signorina Roberta Joan
Anderson, sia lui, nato Robert Zimmermann, avessero cambiato il nome agli
inizi della carriera per costruirsi il proprio personaggio. Il fatto, così
pare, è che Mrs Mitchell è stufa, da 40 e passa anni, di essere
impropriamente definita «la Dylan in gonnella».
Ovviamente va benissimo se ogni tanto si picconano le leggende. E non è
nuova nemmeno la storia dei plagi: per Modern Times, del 2006, il vecchio
Bob aveva rubato alcuni versi al poeta Henry Timrod mentre Love and Theft,
del 2001, deve molto ad un oscuro scrittore giapponese, che però all’epoca
si disse molto onorato del prestito inconsapevole offerto al vate di Duluth.
Inutile stare qui a rivangare le teorie (da Picasso in giù) sul «furto
nell’arte»: qui la storia si fa divertente andando a rileggere la assai
turbolenta cronaca dei rapporti tra la signora Mitchell e il signor Dylan,
che pure suonarono insieme alla mitica Rolling Thunder Revue del 1975,
all’addio della Band immortalata in The Last Waltz nel 1976, al concertone
in favore dell’Unesco nel 1994 e in un tour a tre insieme a Van Morrison nel
1998. Il dispetto più tremendo, bisogna dirlo, lo riservò il crudele Bob
alla bionda collega nel ‘74, quando fu invitato al preascolto in studio di
registrazione dell’album Court and Spark. Joni era presente. Dylan finse di
addormentarsi e poi cominciò a russare rumorosamente. Chi era presente non
ha dubbi: l’aveva fatto apposta.
Illuminante un’altra vecchia intervista di Joni in cui pure aveva paragonato
Dylan a Shakespeare: «Ad un certo punto io ero una ‘anti-Dylan’, il che mi
procurò molti nemici. Consideravo molta parte del suo lavoro ambigua, non
scritta con onestà. È quello che pensavo anche di Shakespeare, che
consideravo verboso e bizzarro, finché un giorno sono stata a Stratford dove
ho visto recitare Shakespeare come una cosa del ventesimo secolo: perse
tutta la pesantezza drammatica, mi fluì dentro e improvvisamente capii. La
stessa cosa con Dylan: quelle che consideravo parole fini a se stesse ora
hanno acquisito un senso».
Bella storia. Peccato che nel ‘94, raccontando del concertone per l’Unesco,
l’autrice di capolavori come Blue, Hejira e Mingus, non parli di Dylan con
la stessa delicatezza: «Arriva questo piccolo marmocchio, non si lava mai i
denti, per cui il suo alito era ... proprio addosso alla mia faccia,
praticamente mi ha spinto via dal microfono».
Sui giornali e soprattutto sui siti musicali americani si è scatenato un
vero e proprio psicodramma: i fan di Joni contro quelli di Bob e viceversa,
e poi ovviamente gli appassionati di ambedue, gravemente in ambasce. Beh,
chiunque ha le proprie debolezze. Dylan è un ladro (di versi). E a Joni
piace cantare i pezzi di Dylan. Per esempio Mr Tambourine Man, Girl of the
North Country e It’s All Over Now, Baby Blue. In rete le trovate tutte.
In queste parole potrebbe esserci tutta la falsità o la verità assoluta, ma
nessuno è in grado di dare un giusto grado di credibilità alle dichiarazioni
di Joni, possiamo
solo farci delle opinioni personali sostenute soltanto dalla nostra logica,
che naturalmente è diversa da una persona ad un’altra.
Mi piacerebbe anche conoscere l’opinione di altri dylaniani, di fans che abbiano la voglia di assumere una posizione precisa
e manifestarla come hai fatto tu. Non è facile, proprio per niente facile, ma con un poco
di buona volontà ci si può provare, uno scambio di opinioni tra esperti
dylaniani su
questo caso ci starebbe proprio bene, potremmo forse sentire la campana
suonata da angolature diverse, con risultati di suono di conseguenza
differenti. Si può difendere Dylan a spada tratta, come si potrebbe
facilmente incolparlo come il più meschino dei plagiatori, basta solo
assumere una posizione e sostenerla con le proprie idee, proprio come ha
fatto Mr. Spaceman, col quale si potrà essere d’accordo o no, ma lui
ha scritto chiaramente il suo modo di giudicare la cosa.
Resto in attesa di poter pubblicare i vostri diversi pareri, l’argomento è
stuzzicante e certamente si presta alle interpretazioni più diverse. Don’t dare to miss it!!!!!!!
Ciao Mr. Tambourine, ti ringrazio per aver
messo a disposizione di tutti la bella presentazione del libro di Alessandro
Carrera. E Ringrazio ovviamente anche Alessandro Carrera, per il suo
prezioso intervento sempre molto approfondito e dettagliato. Il compito di
“spiegare” il percorso Dylan, alla maggior parte dei profani come noi, non è
per niente facile, ma ci riesce molto bene, in maniera comprensibile a
tutti. Davvero eccellente pure l’aneddoto della presenza di Dylan alla
rappresentazione teatrale di un testo di Sam Shepard a New York, nel
dicembre 1975. Genio e sregolatezza. Ale ’65.
_______________________________________________________________________________________________
La mail di David
Volevo avvisare tutti fan toscani che il 27
ottobre a Siena allo Skilè si esibiscono i Blonde on Blonde Dylan tribute
band. L'evento inizierà alle 9 e 30, vi aspettiamo numerosi.
Un saluto a tutti i fan
David
Venerdi 14 Ottobre
2011
Cardiff Wales - Motorpoint Arena - October
13, 2011
1. Leopard-Skin Pill-Box Hat
2. Shooting Star
3. Things Have Changed
4. Man In The Long Black Coat
5. Watching The River Flow (Bob on guitar)
6. High Water (For Charley Patton)
7. Summer Days
8. A Hard Rain's A-Gonna Fall
9. Highway 61 Revisited
10. Tryin' To Get To Heaven
11. Thunder On The Mountain
12. Ballad Of A Thin Man
13. All Along The Watchtower
14. Like A Rolling Stone
Bob Dylan sta imparando a suonare la cornamusa dopo il recente show in
Scozia.
La 70enne leggenda musicale ha suonato due show a Glasgow, in Scozia durante
il fine settimana (08-09 Oct11) e durante la visita, ha acquistato un set
tradizionale di cornamusa in un negozio in città.
Un portavoce del il Centro Nazionale delle Cornamuse, che gli ha fornito lo
strumento e un manuale di istruzioni, ha dichiarato all'agenzia Reuters,
"Bob ha sempre voluto impararla. E' un suono bellissimo quando è suonato
bene, e dopo potrebbe essere utilizzata in qualche brano nel futuro."
Ci saranno Springsteen, Sting, e Rosanne
Cash al tributo di Amnesty con le canzoni di Bob Dylan?
Bruce Springsteen, Sting, Rosanne Cash, Iran's Sussan Deyhim e altri artisti
sono stati indicati come partecipanti al nuovo album di beneficienza di
prossima uscita intitolato “Chimes of Freedom: Songs of Bob Dylan” per
celebrare i 50 anni di Amnesty International.
Secondo un post sul sito web di Deyhim, Bruce Springsteen, Sting, Lenny
Kravitz, Alison Krauss, Diana Krall, the Roots e gli altri parteciperanno al
tributo. Deyhim farà una cover di "All I Really Wanna Do."
Inoltre, la Cash ha scritto sul suo spazio twitter, "Sono in studio con
Larry Campbell per registrare la mia parte per la canzone per Amnesty
International. Larry, io e Mr.L." Mr. L è suo marito John Leventhal.
La Cash, che condivide con Bob il giorno del compleanno, il 24 maggio, non
ha detto quale canzone stava registrando, o ciò che la sua "parte"
comportava. Tuttavia, la presenza dell'ex chitarrista di Dylan Larry
Campbell potrebbe indicare che la sessione è per il progetto Chimes of
Freedom. Secondo “Dylan Cover”, la Cash ha già fatto in pasato le cover di
“Girl From The North Country", "Licence to Kill", e, con Lucinda Williams e
Bruce Cockburn, "Don’t Think Twice It’s All Right”. Ha anche partecipato
alla finale del Concerto Anniversario della Martin Guitar al Teatro di Stato
a Easton, PA, eseguendo "My Back Pages" con Roger McGuinn, Marty Stuart,
Mr.L, e altri, inoltre ha cantato "You Aint Going Nowhere” "con Mary Chapin
Carpenter e Shawn Colvin al 30° Anniversary Celebration Concert di Bob Dylan
al Madison Square Garden di N.Y.
Artisti già legati al progetto:
• Lucinda Williams - "Tryin 'To Get To Heaven"
• Mark Knopfler - (Sconosciuto)
• Jack Mannequin - "Mr. Tambourine Man"
• Rise Against - "The Ballad Of Hollis Brown"
• Bad Religion - (Sconosciuto, probabilmente "It’s All Over Now, Baby
Blue").
• Glee Darren Criss - (Sconosciuto)
L'album dovrebbe uscire nei negozi il 22 novembre su etichetta Shangri-La.
Harold Lepidus, "Bob Dylan Examiner"
http://www.examiner.com/bob-dylan-in-national/are-springsteen-sting-rosanne-cash-and-others-on-amnesty-s-bob-dylan-tribute?CID=examiner_alerts_article
Giovedi 13 Ottobre
2011
Nottingham, England - Capital FM Arena -
October 11, 2011
1. Leopard-Skin Pill-Box Hat (Bob on keyboard)
2. Love Sick (Bob center stage with harp)
3. Just Like Tom Thumb's Blues (Bob on guitar)
4. Can't Wait (Bob center stage)
5. Watching The River Flow (Bob on keyboard)
6. Not Dark Yet (Bob center stage with harp)
7. High Water (For Charley Patton) (Bob center stage with harp, Donnie on
banjo)
8. Visions Of Johanna (Bob on keyboard)
9. Highway 61 Revisited (Bob on keyboard)
10. Nettie Moore (Bob center stage, Donnie on viola)
11. Thunder On The Mountain (Bob on keyboard)
12. Ballad Of A Thin Man (Bob center stage with harp)
13. All Along The Watchtower (Bob on keyboard)
14. Like A Rolling Stone (Bob on keyboard)
Glasgow, Scotland - Braehead Arena -
October 8, 2011
di Robert
Sono appena tornato a casa dal concerto di stasera. Ero un pò nervoso, aveva
sentito così tante storie sull'acustica di questo luogo. Vado ai concerti di
Dylan dal 1978 (Earls Court 15/06/78 - e quasi tutte le apparizioni dal
Regno Unito) e non ho mai visto Bob così animato come lui quando veniva al
centro della scena stasera. Nemmeno in passato, quando era solo lui, la sua
chitarra e la sua armonica. Lui è veramente un "Song e Man Dance"! Grande in
queste cose! Non parlerò di ogni canzone, ma citerò solo i punti salienti di
stasera (in ordine sparso): Baby Blue, Trying To Get To Heaven, Tangled up
in Blue e Honest With Me. Bob sembrava che stesse godendo se stesso stasera.
Ora è difficile aspettare fino a domani notte. Il set di Mark Knopfler è
stato mediocre e deludente.
Alessandro Carrera presenta "La voce di
Bob Dylan"
Mercoledi 12 Ottobre
2011
Manchester, England - M.E.N. Arena -
October 10, 2011
1. Leopard-Skin Pill-Box Hat (Bob on keyboard)
2. Don't Think Twice, It's All Right (Bob on keyboard)
3. Things Have Changed (Bob center stage with harp)
4. Tangled Up In Blue (Bob center stage with harp)
5. Honest With Me (Bob center stage with harp)
6. Simple Twist Of Fate (Bob on guitar)
7. Summer Days (Bob on keyboard)
8. A Hard Rain's A-Gonna Fall (Bob on keyboard)
9. Highway 61 Revisited (Bob on keyboard)
10. Forgetful Heart (Bob center stage with harp)
11. Thunder On The Mountain (Bob on keyboard)
12. Ballad Of A Thin Man (Bob center stage with harp)
(encore)
13. Like A Rolling Stone (Bob on keyboard)
14. All Along The Watchtower (Bob on keyboard)
Glasgow, Scotland - Braehead Arena -
October 8, 2011
Bene, bene, bene. . . che differenza da un paio d'anni fa. Ho visto l'ultima
volta Bob quando ha suonato in Scozia nel maggio 2009.
Una delle cose che mi aveva colpito di più del film "Io non sono qui" è
stato quanto ispirata è stata la scelta di Cate Blanchett. Non solo perchè
lei è una brava attrice, ma era perfetta per rappresentare il Dylan del
1966.
Ci devono essere state molte discussioni sui presunti indizi nei testi di
Dylan che rivelano la sua omosessualità segreta. Molte delle linee in Ballad
Of A Thin Man per esempio. Non ho il testo a portata di mano, ma sono sicuro
che Michael Gray in "Song and Dance Man" ha trattato la questione. Tutta
roba puerile, naturalmente.
Quel che era certamente vero però, era che c'è sempre stato qualcosa in
Dylan che era. . . beh, "strambo". Io preferiscono "strambo" che
omosessuale, ma cerchiamo di non discutere queste cose adesso. Comunque Cate
è stata eccezzionale, i suoi passetti, il peso sulla parte anteriore del
piede, quasi saltasse.
Dylan ha aperto questa sera con due brani alla tastiera. (La mia solita
fortuna di fissare la sua nuca.) Nelle mie considerazioni sul concerto del
maggio 2009 a Glasgow dissi del groove e del piacere che procura la sua
band, bhe, devo dire che oggi è stato ancora meglio.
Alla terza canzone Bob ha lasciato la tastiera ed è venuto al centro della
scena. C’è stata una buona esecuzione di Things Have Changed, che è molto
difficile da descrivere per rendergli giustizia.
Ha ballato. Saltava. Faceva dei gesti.......oh, va bene, basta vedere il
video. Forse non esattamente "strambo" , ma, se questo può far capire, ad un
certo punto mi è venuto in mente Kid Creole, ma invece era Bob Dylan che
stava facendo Cate Blanchett.
Questo è continuato con Tangled Up In Blue, tranne che - in linea con le
parole - sembrava più convenzionalmente macho. Microfono nella mano destra,
mano sinistra con il pollice nella cintura.
Poi venne Honest With Me. Ogni traccia di incertezza era sparita
completamente. Bob sembrava il front man di una rock band. Con le gambe
divaricate (non proprio del tutto") si pavoneggiava nello stadio,
saltellando in giro. Per quelli del Regno Unito, ha fatto la Vic & Bob dance
(Quella che fanno con le mani sulle cosce).
Alcune canzoni di nuovo alla tastiera, (Una ottima Hattie Carroll), poi di
nuovo al centro della scena per Tryin 'To Get To Heaven. Ancora una volta,
ha recitato la canzone per noi. Roba tremenda.
Non ho intenzione di commentare ogni canzone. Ho detto nel 2009 che avevo
goduto il concerto perché il groove della band era stato. Ricoero ogni
parola di quella recensione, ma rileggendola ora, vedo che fui debole con le
lodi . Ma questa volta voglio dire qualcosa di molto diverso. Io davvero non
ho prestato attenzione alla qualità del suono, ero troppo occupato guardare
lo spettacolo. Non so se ci sarà poca o tanta differenza fra la mia
impressione e le registrazioni audio, tutto quello che so è questo: Bob si
stava divertendo e ha fatto sì che anche noi ci siamo divertiti.
Spero che domani sia ancora buono. Ho fede. Stasera la mia fede è stata
premiata e giustificata.
Due concerti buoni a Glasgow sarebbero una cosa ottima per me. Ora mi chiedo
se potrò trovare una scusa per essere a Londra nel mese di novembre.
Ciao Michele,
dopo aver saltato gli ultimi due tour in Italia perchè troppo sfiduciato
dalle ultime prestazioni che avevo visto ho deciso di tornare a vederlo, ma
questa volta sono andato a Dublino.
Dico subito che rispetto a come lo avevo lasciato io (2005 e 2006..mi pare)
le cose sono migliorate e di molto. La band suona dell'ottimo rock vintage
di grande qualità e raffinatezza e cosa che era mancata nelle ultime
esibizioni a cui ho assitito, allo stesso tempo molto potente, comunque
quasi sempre in tiro. Ma soprattutto ho visto un Bob in forma come poche
volte lo ho visto (una quindicina, primo concerto nell'89). Voce decisa,
potente e coinvolta. Assoli di armonica splendidi alla ricerca del classico
giro sul quale insistere che veniva regolarmente trovato. Anche alla
chitarra l'ho sentito quasi virtuoso (il suo volume surclassava quello di
Charlie Sexton). Insomma: nel complesso molto voglioso di suonare e cantare.
Anche fisicamente si muoveva molto. Direi quindi che mi è piaciuto molto e
sono uscito dall'Arena O2 molto contento perchè ero diventato assai critico
con il nostro eroe.
Anche Mark mi è piaciuto molto, putroppo il pubblico è stato piuttosto
maleducato e incivile (cosa molto strana per gli Irlandesi), ma si alzavano
continuamente per andare a comperare birre e cosa peggiore parlavano a voce
altissima: il brusio era insopportabile, soprattutto per una musica come
quella suonata in quel momento. Ho dovuto zittire i miei vicini un paio di
volte, non ce la facevo più. L'accoglienza a Bob è stata ovviamente più
calda e attenta, ma la processione al bar lungo tutti i corridoi centrali è
rimasta quasi sempre.
Si è vero! E' mancato l'atteso duetto, ma mentre osservavo Bob quasi
scatenato pensavo, come fa a dividere il palco con qualcuno? Chiedetelo a
Sinead O'Connor che probabilmente non ha avuto neppure una risposta alla sua
supplica (lettera aperta su internet) di poter cantare con lui a Dublino un
pezzo da Infidels.
Spero davvero che Bob sia in forma in Italia come a Dublino anche se, lo
sappiamo, è tutto da verificare... Mi sto convincendo a prendere un
biglietto anche per Milano.
Glasgow, Scotland - Braehead Arena -
October 9, 2011
1. Leopard-Skin Pill-Box Hat (Bob on keyboard)
2. It Ain't Me, Babe (Bob on keyboard)
3. Things Have Changed (Bob center stage with harp)
4. Tangled Up In Blue (Bob center stage with harp)
5. Cold Irons Bound (Bob center stage with harp)
6. Simple Twist Of Fate (Bob on guitar)
7. Honest With Me (Bob center stage with harp)
8. Desolation Row (Bob on keyboard)
9. Highway 61 Revisited (Bob on keyboard)
10. Blind Willie McTell (Bob center stage with harp)
11. Thunder On The Mountain (Bob on keyboard)
12. Ballad Of A Thin Man (Bob center stage with harp)
(encore)
13. Like A Rolling Stone (Bob on keyboard)
14. All Along The Watchtower (Bob on keyboard)
Bob Dylan e Mark Knopfler sullo stesso palco, va bene così, non è la prima
volta che Bob va in tour con gente di alto profilo artistico, forse una
copia di quando è stato in tour con Van Morrison. La mia prima volta per
Mark Knopfler ma io ho previsto che avrebbe fatto le sue cose "proprie", di
cui molti tra il pubblico, me compreso, avrebbero avuto poca familiarità.
Bene ha fatto un ragazzo della nostra fila a gridargli : "Suona qualcosa che
conosciamo!". Lo 02, a differenza di quando ho partecipato in precedenza,
era ormai diviso in settori “tutti seduti” con una piccola sezione di posti
davanti al palco. Come una copia dello show del 2005 al quale avevo
partecipato a Nottingham, la gente sul pavimento
è rimasta seduta per tutto il tempo e penso che probabilmente il settore
sul pavimento sia stato diviso più o meno 50/50 tra entrambi i gruppi di
fans. Mark ha due tastieristi nella sua band, forse Bob gliene ruberà uno
prima della fine del tour?.
Purtroppo non conoscevo nessuna delle canzoni che Mark ha suonato così non
posso commentare, ma il suono era buono. Quando Bob suona con il supporto di
altri artisti prima di lui, riduce sempre la set list a 14 canzoni, ma in
compenso abbiamo avuto ottimi cantati e la band molto stretta. Per me,
seduto in entrambe le esibizioni, era un pò troppo lungo e piuttosto
faticoso alla fine e pensavo che forse è meglio smettere di fare spettacoli
tutti seduti come questo. Bob esegue quindi il pezzo più incredibile della
serata, Forgetful Heart, che porta a quello che doveva essere l’ applauso più
entusiasta dello show, con un’altra ovazione alla fine, mentre completa la
canzone di nuovo con l’armonica. Ora è per questo che bisogna andare a
vedere Bob esibirsi, anche se in condiziopni non ideali. Highway 61 vede Bob
in piedi prima al microfono centrale, poi prende il microfono dallo stand
per cantare in esso per un pò prima di camminare verso la sua tastiera per
completare il resto della canzone da lì. Un uomo al mio fianco, che era
venuto per vedere Mark Knopfler, mi ha chiesto durante l'intervallo, se
fossimo stati delusi, "Non siamo appassionati di Mark” gli risponde il
ragazzo al mio fianco, un ragazzo che suona in una band e
ci ha detto che suonano tutta roba come Sultans Of Swing e simili. Bene
credetemi, se Mark avesse suonato alla fine del suo set "qualcosa che
conoscevamo" avrebbe praticamente tirato giù l’Arena. L’uomo al mio fianco
sembrava di conoscere la maggior parte delle canzoni di Bob
e non credo che io abbia mai sentito qualcuno che ha goduto così tanto in di
Desolation Row quanto sembrava fare lui. Siccome eravamo lontani avevo
portato con me un piccolo binocolo, l’ho prestato al tizio di fianco a me,
dopo aver guardato Bob mi ha detto con un ghigno sorridente - "Dovrebbe
essere in Batman, lui sarebbe stato un fantastico Joker ". Thin Man, buona
come sempre, completa con effetto il set principale poi lascia il palco
prima di tornare per il consueto bis.
Durante Like A RolIing Stone Bob in un primo momento adotta una posizione
accovacciata mentre picchia la tastiera molto veloce con la mano con la
testa quasi a livello con
la tastiera in stile vero rock n roll che ha generato un bel tifo nella
folla. All Along The Watchtower ha chiuso, buona come al solito, lo show.
Davanti all'ingresso dell'arena si trova una copia della London Eye
Millennium Wheel, la ruota enorme di Dublino offre una vista incantevole
sulla città. Mentre camminavo verso il centro città, pensavo che non
avevo preso appunti pezzo per pezzo per una recensione più completa, ma non mi
sentivo ancora ispirato per poter scriverne una. Non importa ho pensato,
forse qualcosa da scrivere mi verrà in mente dopo. Geniale!
°°°°°°°°°°°°°°°°°
di Mick Leahy
Di solito, lascio i concerti Dylan in questi ultimi anni pensando che sia
sempre grande, anche se la sua voce non è più quella di una volta, e che,
comunque, si potrebbe essere felici solamente ad ascoltarlo recitare e
declamare dal palco. Questa sera, tuttavia, il mio amico Ray ed io siamo
d'accordo che era nella sua migliore voce dal 1995. Forse era perché era la
prima notte del nuovo tour, o abbiamo avuto una allucinazione combinata, per
cui le recensioni di altri saranno interessanti a questo riguardo. Certo,
abbiamo pensato che non tiene più le note strascicate ed allungate come nei
tempi antichi; ma ha cantato con sicurezza e lucidità, con
molto pochi 'up-canto' o mangiamenti di parole. Ringhia il blues, ma credo che
sia accettabile come uno dei più grandi bluesmen bianchi, soprattutto in
considerazione della sua età.
Dylan, era anche molto animato, mostrando alcuni meravigliosi passi di danza
che non ho mai visto fare prima. Uno è stato davvero strano, forse stava
solo cercando di evitare di inciampare nel cavo del microfono. Ma grande.
Nella maggior parte di questi balli, era fuori da
dietro il pianoforte, ma senza chitarra, con l’ armonica nella mano sinistra
e il microfono nella destra. Ci ha dato molti assoli di armonica, alcuni
davvero meravigliosi, lamenti spesso pungenti nello stile di John Wesley
Harding. Ha sciorinato anche alcune belle schitarrate Dylanesque, come in
'Beyond Here Lies Nothin'', se ricordo correttamente.
La maggior parte delle canzoni sono state buone per me, segnalo il pezzo di
apertura, 'Leopard-Skin Pill-Box Hat', buona in sé, ma che faceva capire
cosa sarebbe arrivato dopo, 'Things Have Changed'; 'Tangled Up In Blue',
'Spirit On The Water ',' Desolation Row ', giuste per far esplodere la
batteria di George.Tanto più colpisce per la sua brevità, 'Forgetful Heart',
meravigliosa, così ipnotizzante che quasi dimenticavo che c'era una band di
supporto, e anche entrambe le canzoni del bis sono state eccellenti. Una lode
è dovuta a Stu, che è stato grande, a Charlie vanno di solito la maggior
parte delle lodi (stasera non è stato male).
Mark Knopfler in sostegno è stato degno, con un ensemble di ottimi
musicisti, ma, forse perché non aveva familiarità con il materiale,
non mi ha preso. In conclusione, per quanto riguarda l’uomo principale,
forse ero allucinato o ho sognato tutto, ma se è così, non mi dispiace. A
series of dreams.
Paul McCartney sposo per la terza volta
clicca qui
Lunedi 10 Ottobre
2011
Glasgow, Scotland - Braehead Arena - October
8, 2011
1. Leopard-Skin Pill-Box Hat (Bob on keyboard)
2. It's All Over Now, Baby Blue (Bob on keyboard)
3. Things Have Changed (Bob center stage with harp)
4. Tangled Up In Blue (Bob center stage with harp)
5. Honest With Me (Bob center stage with harp)
6. The Lonesome Death Of Hattie Carroll (Bob on keyboard)
7. Summer Days (Bob on keyboard)
8. A Hard Rain's A-Gonna Fall (Bob on keyboard)
9. Highway 61 Revisited (Bob on keyboard)
10. Tryin' To Get To Heaven (Bob center stage with harp)
11. Thunder On The Mountain (Bob on keyboard)
12. Ballad Of A Thin Man (Bob center stage with harp)
(encore)
13. Like A Rolling Stone (Bob on keyboard)
14. All Along The Watchtower (Bob on keyboard)
Grande prestazione la scorsa notte da Bob e dai ragazzi. Voce forte per
tutta la notte, nessun up-canto di sorta. Molte le canzoni da rimarcare, ma
soprattutte Don’t think twice, Tangled, Desolation Row, e una Forgetful
Heart veramente ipnotizzante (Prima esecuzione in Irlanda). Bob era davvero
divertente, a volte, come se fosse
in piedi intorno a un vecchio pianoforte in un bar, o solo fermo ad
ascoltare la band. In realtà sembrava che stesse per iniziare a battere le
mani ad un certo punto. Lo ha fatto in almeno tre occasioni. Poi era
improvvisamente sembrato dire opps, tocca di nuovo a me, e di nuovo andava
dietro alla sua tastiera. Un vero divertimento.
Mentre è stata una grande prestazione, l'esperienza del concerto è stata
molto diversa da ogni concerto altro di Dylan che ho mai visto in Irlanda, e
non in un buon senso. La folla andava costantemente su e giù, dentro e fuori
al bar o dalle porte, o per qualsiasi altra cosa. Davvero una enorme
distrazione e un dolore totale. I concerti General Admission sono molto più
divertenti, e io sospetto che un sacco di frequentatori di concerti siano rimasti a casa causa l’insolito concerto tutti-seduti. I promotori
dovrebbero prenderne nota. Mi dispiace dirlo, ma l’impostazione del concerto
ha davvero danneggiato la prestazione eccellente. Personalmente, io odio
questa nuova arena, con la sua attenzione ai prodotti alimentari e bevande
piuttosto che alla musica. Mi chiedo se molti altri la pensino allo stesso
modo.
Comunque sulla forma attuale Bob dico che è da non perdere. Lui è più
animato che in qualsiasi momento durante il Duemila e la voce è forte.
La leggermente prevedibile set-list non dovrebbe mettere fuori strada, gli
arrangiamenti sono freschi e pieni di vita. Ciò che potrebbe apparire come
un riempitivo, può essere uno dei punti di forza del concerto. E quando lui
ha tirato fuori LARS e ACIM (entrambi sensazionali la scorsa notte, e molto
diverse da quelle di Cork dello scorso Giugno) sono stato contento di essere
andato a vederlo ancora.
Quest’anno il paese ci ha dato la possibilità di vedere Dylan due volte, buono,
anche questo spettacolo a Dublino aperto da Mark Knopfler e la sua Band.
In poche parole questo concerto è stato piacevole, ma la band era troppo
allentata e non credo che ne avessero l'intenzione, la voce era, beh, la
voce.
Sì, ci si aspettava qualcosa di più da Dylan, ma questo Never Ending Tour ha
appena raggiunto la prima data, il bello verrà forse più avanti.
Alcuni momenti sublimi hanno salvato la notte, questa era la serata
d'apertura di questa sezione del tour, e la barca avrebbe dovuto essere
spinta fuori molto di più. Dylan saprà cosa fare nel proseguio? Proprio lo
stesso problema che sembra avere anche Knopfler, i due avrebbe dovuto suonare
qualcosa insieme, come spesso hanno fatto diverse volte prima, questo concerto
aveva bisogno di una cosa così.
Il pubblico era rappresentato da diverse generazioni fino al punto che
alcuni giovani nella fila davanti a me sono riusciti a far spostare alcuni
presenti dai loro posti costosi, Dylan influenza le persone in vari modi.
Ma il grande problema rimane: che cosa presenterà la prossima volta in
Irlanda?
Il mondo dell'arte grida allo scandalo e punta il dito contro Dylan. A
scatenare le ire dei critici questa volta non sono le sue canzoni bensì i
suoi quadri, esposti alla Gagosian Gallery di New York per la mostra "The
Asia Series", che hanno fatto gridare allo scandalo: non sarebbero frutto
della creatività di Bob ma bensì sarebbero stati "copiati" da
alcune foto di
grandi fotografi.
Dal New York Times e da Rolling Stones si allarga lo stupore che la notizia
sta provocando in tutto il mondo.
Le 18 opere realizzate durante i tour del 2009 e 2010, fin
dai primi momenti dopo l'apertura della mostra, avevano generato il sospetto di plagio in
molti visitatori, che avevano visto evidenti uguaglianze tra i dipinti di
Dylan e gli scatti di fotografi famosi come Henri Cartier-Bresson, Dmitri Kessel
e Léon Busy.
"Si tratta di un diario visivo dei viaggi di Dylan in Giappone, Cina,
Vietnam e Corea" avevano annunciato i gestori della galleria,"con
descrizioni di prima mano di persone, scene di strada, architettura e
paesaggi".
Più diretto Michael Gray, che ha dato voce alla protesta sul suo blog "Bob
Dylan Encyclopedia": "Ciò che colpisce è che Dylan non ha semplicemente usato
una foto per ispirarsi, ha preso l'immagine e l'ha copiata per filo e per
segno".
La cosa potrebbe anche non essere casuale, ma
architettata apposta dal suo management per attirare l'attenzione su Bob e
sui concerti che Dylan ha
messo in calendario per questi due mesi, anche se però questa sembra una
spiegazione molto improbabile. Non ci si spiega come un artista famoso e
sempre punzonato come Dylan abbia potuto o voluto fare una gaffe del genere,
difficile dare una risposta, anche se i suoi dipinti e le foto dalle quali
ha tratto o copiato l'ispirazione sono perfettamente uguali.
Non c'è niente di male nel copiare una foto e
farla diventare un quadro, basta dichiararlo senza cercare di far passare il
tutto come farina del proprio sacco. Una spiegazione è attesa da parte di
Dylan, anche se si suppone che difficilmente il musicista parlerà di questo
fatto, comunque tutto il mondo dell'arte resta in attesa.
The Rolling Trastevere Revue - di
Paolo Vites clicca qui
Sabato 8 Ottobre
2011
Partito il tratto
finale del tour 2011
Quello che penso sia il tratto finale del tour
2011 è iniziato l'altra sera a Dublino. Permettetemi prima però di
ringraziare di cuore tutti coloro che in questi oltre 40 giorni di
inattività della Fattoria hanno voluto scrivermi per testimoniarmi la loro
stima e simpatia, per farmi gli auguri di pronta guarigione e cose
attinenti. Devo confessare che sono stato piacevolmente sorpreso di vedere
che ho tanti amici che non conoscono di persona ma che si sono manifestati
vicini a me in quest’infortunio, e, scusate se è poco, per me è stato molto,
anzi, moltissimo. Grazie ancora.
Ma torniamo all’argomento iniziale, due sere fa Dylan ha ripreso il tour per
questa trentina di date europee e lo ha fatto allo O2 di Dublino. Ieri sera
day-off per la ricorrenza dello Yom Kippur e questa sera si riprende a
Glasgow.
Novità? Nessuna, nemmeno la tanto strombazzata condivisione del cartellone
con Knopfler. Non abbiamo ancora notizie della serata ma pare che i due sul
palco assieme per almeno una canzone non ci siano proprio stati!
Almeno, leggendo la set list:
1. Leopard-Skin Pill-Box Hat (Bob on keyboard)
2. Don't Think Twice, It's All Right (Bob on keyboard)
3. Things Have Changed (Bob center stage)
4. Tangled Up In Blue (Bob center stage on harp)
5. Beyond Here Lies Nothin' (Bob on guitar)
6. Spirit On The Water (Bob on guitar)
7. The Levee's Gonna Break (Bob on keyboard, Tony on standup bass)
8. Desolation Row (Bob on keyboard, Donnie on electric mandolin)
9. Highway 61 Revisited (Bob center stage then keyboard)
10. Forgetful Heart (Bob center stage on harp, Donnie on violin)
11. Thunder On The Mountain (Bob on keyboard)
12. Ballad Of A Thin Man (Bob center stage on harp)
(encore)
13. Like A Rolling Stone (Bob on keyboard)
14. All Along The Watchtower (Bob on keyboard)
Si evince che di nuovo non c’è niente, Harold Lepidus dice che, a quanto
risulta a lui, nemmeno gli arrangiamenti delle canzoni sono stati cambiati,
quindi niente plagiarismo per le proprie canzoni da parte di Bob e della sua
band.
Speriamo che il futuro sia migliore, che almeno per le date italiane un paio
di canzoni che vedano assieme Bob e Mark ci starebbero bene, comunque
seguiamo da vicino l’evoluzione del tour, così quando verrà il momento
avremo un’idea più chiara di questo tour formula condivisione per ora solo
sbandierata e non ancora propriamente realizzata.
Bob Dylan, niente Premio Nobel: vince un
poeta svedese
clicca qui
Niente da fare anche
quest'anno, ma non perdiamoci d'animo, per una volta in più faremo dinta di
sapere tutto di questo sconosciuto Transtromer, vita et opere, che
certamente et naturalmente siamo corsi a leggere e studiare con crescente
avidità, da quando è stato citato nell'elenco dei probabili vincitori.
Questa persona, conosciutissima in tutto il mondo, certamente molto di più
del condidato rivale, un certo cantautore statunitense di nome Bob Dylan, ha
pienamente meritato il premio per l'importante, anzi importantissimo,
impulso che le sue opere hanno avuto sul tessuto sociale del
mondo..........mha!
1. Leopard-Skin Pill-Box Hat
2. Don't Think Twice, It's All Right
3. Things Have Changed (Bob center stage)
4. Tangled Up In Blue (Bob center stage on harp)
5. Beyond Here Lies Nothin' (Bob on guitar)
6. Spirit On The Water (Bob on guitar)
7. The Levee's Gonna Break
8. Desolation Row
9. Highway 61 Revisited
10. Forgetful Heart (Bob center stage on harp)
11. Thunder On The Mountain
12. Ballad Of A Thin Man (Bob center stage on harp)
(encore)
13. Like A Rolling Stone
14. All Along The Watchtower
Francesco De Gregori sarà nuovamente in tour ad
ottobre 2011 e lo farà tornando ad esibirsi nei club. Francesco De Gregori
spiega cosi la scelta di suonare in questi spazi: “Voglio andare in giro in
quei posti dove passa la musica più viva, dove c’è un pubblico speciale, non
addomesticato. Dopo tanti teatri, dopo un bagno di velluti rossi, sento il
bisogno di una dimensione più ‘disordinata’.”
Nelle Marche farà tappa al Mamamia di Senigallia il 22 ottobre. I biglietti
saranno per tutte le date di posto unico in piedi e costeranno tra 20 e 22
euro + prevendita. Con De Gregori suoneranno i musicisti che da alcuni anni
lo affiancano: Stefano Parenti alla batteria, Alessandro Arianti al
pianoforte, Alessandro Valle al pedal steel guitar e alla chitarra, Lucio
Bardi e Paolo Giovenchi alle chitarre e naturalmente Guido Guglielminetti,
storico capobanda, al basso.
Francesco De Gregori nasce a Roma il 4 aprile del 1951. Trascorre parte
della sua infanzia a Pescara per poi fare rientro stabilmente nella Capitale
alla fine degli anni Cinquanta. A Roma frequenta il liceo classico Virgilio,
dove vive in prima persona gli eventi e i fermenti politici del movimento
studentesco del ’68. Fortemente ispirato dalla musica e dai testi di
Fabrizio De Andrè ma anche successivamente dalle canzoni di Bob Dylan, De
Gregori inizia ad esibirsi, appena sedicenne, al Folkstudio, presentato dal
fratello maggiore Luigi, anche lui musicista. Nel piccolo locale di
Trastevere, luogo prediletto dei musicisti di tutto il mondo di passaggio
per Roma esordisce come interprete. Il suo repertorio consiste in cover di
Dylan e Leonard Cohen in italiano, brani di De Andrè, canzoni popolari
italiane. A ciò aggiunge le sue prime composizioni che proprio in questo
periodo comincia a scrivere.
Il Folkstudio è frequentato da altri giovani cantautori come Antonello
Venditti, Mimmo Locasciulli, Stefano Rosso, Giorgio Lo Cascio, Paolo
Pietrangeli; da jazzisti come Mario Schiano e Marcello Melis; da ricercatori
ed interpreti di musica popolare come Giovanna Marini e Caterina Bueno, con
la quale De Gregori farà una lunga tournèe in veste di chitarrista e alla
quale dedicherà, anni dopo, la canzone Caterina, inserita nell’album
“Titanic”.
Il 1972 è l’anno dell’esordio discografico. “Theorius Campus” vede De
Gregori condividere con l’amico Venditti, anche lui al suo primo disco,
questo lavoro ancora acerbo dove la canzone più interessante (almeno per
quanto riguarda De Gregori) è “Signora Aquilone” . Nonostante il deludente
riscontro commerciale di “Theorius Campus” l’anno successivo, grazie alla
coraggiosa produzione di Edoardo De Angelis, Francesco De Gregori realizza,
per la it di Vincenzo Micocci, il 33 giri “Alice non lo sa”. La title-track
“Alice” partecipa alla manifestazione “Un disco per l’Estate”,
classificandosi ultima. Il disco ottiene comunque un discreto successo e
conferma De Gregori come uno dei cantanti emergenti più amati dal pubblico
giovanile d’avanguardia.
Nel 1974 esce l’intimo “Francesco De Gregori”, in cui trovano spazio canzoni
assai personali, visionarie ed ermetiche. Fra i titoli spiccano “Niente da
capire”, “Bene”, “Cercando un altro Egitto”. Allo stesso anno risale la
collaborazione con Fabrizio De Andrè. La firma di De Gregori appare in
cinque canzoni, fra cui “La cattiva strada” e “Canzone per l’estate”, che
faranno parte di “Volume VIII”, il nuovo album del cantautore genovese.
Il 1975 è l’anno di “Rimmel”, album che contiene canzoni destinate a
diventare classici della musica italiana. “Rimmel”, “Pablo”(scritta insieme
a Lucio Dalla), “Buonanotte fiorellino”, “Pezzi di vetro” potranno vantare
in futuro centinaia di esecuzioni dal vivo da parte del loro autore.
“Bufalo Bill”, del 1976, viene definito dallo stesso De Gregori “il disco
più riuscito”. Tra i brani di spicco, titoli di eccezionale bellezza come
“Atlantide”, “Santa Lucia”, “L’uccisione di Babbo Natale” e la stessa
“Bufalo Bill”.
Subito dopo l’uscita di “Bufalo Bill” De Gregori subisce, nel corso di uno
spettacolo a Milano, una violenta contestazione da parte di un gruppo
politico di estrema sinistra legato ad Autonomia Operaia. L’episodio va
inserito nel clima di intolleranza creato in quel periodo dalle frange più
estreme dei gruppi extraparlamentari che attraverso l’azione violenta nei
concerti di massa (analoghi episodi avvennero con Lou Reed, Santana, Patti
Smith), perseguivano l’intento di coinvolgere il pubblico giovanile e
contemporaneamente di monopolizzare l’organizzazione e la gestione, anche
economica, dei concerti. Qualche tempo dopo De Gregori, commentando
l’episodio, dirà: “Per come si erano messe le cose avrebbero anche potuto
spararmi: è stato un piccolo momento della strategia della tensione”.
Dopo un intervallo di due anni viene pubblicato, nel 1978, un nuovo album.
“De Gregori” contiene altre canzoni memorabili come “Natale”, “Raggio di
sole”, “Due zingari” e “Generale”, quest’ultima destinata a diventare
famosissima.
Nel 1979 Francesco De Gregori torna ad esibirsi in pubblico. Insieme a Lucio
Dalla e a un giovanissimo Ron porta negli stadi italiani un tour importante
e di grandissimo successo, “Banana Republic”, che riapre l’epoca dei grandi
concerti di massa dopo il periodo buio delle violenze e delle contestazioni
. Dalla fortunata tournèe vengono tratti un disco (oltre 500.000 copie
vendute) e un film.
A breve distanza di tempo viene registrato in studio l’album “Viva
l’Italia”, per il quale, con l’intenzione di fondere tra loro melodia
italiana e sonorità internazionali, De Gregori si avvale della produzione di
Andrew Loog Oldham (ex produttore dei Rolling Stones) e dell’apporto di
ottimi musicisti statunitensi.
Il 1982 è l’anno di “Titanic”. “La leva calcistica della classe ’68”,
“Caterina”, “I muscoli del capitano” e “L’abbigliamento del fuochista” vanno
così ad aggiungersi a un repertorio ormai consolidato.
Nel 1983 Francesco De Gregori pubblica la sua canzone forse più famosa, “La
donna cannone”, ispirata da un articolo di cronaca che racconta la crisi di
un circo ormai orfano del suo numero di maggior successo fuggito per
inseguire un suo grande amore. Nello stesso mini-album o Q -Disc (5 canzoni)
vi sono “Flirt”, composta per un film con Monica Vitti, e “La ragazza e la
miniera”.
Frutto della produzione di Ivano Fossati è “Scacchi e Tarocchi” del 1985,
album con il quale De Gregori conclude il rapporto con la Rca. Al suo
interno, tra le altre, “La storia”, la malinconica “Ciao ciao” e “A Pa’”,
dedicata idealmente alla figura di Pier Paolo Pasolini.
Francesco De Gregori continua ad esibirsi fino al 1987, quando con l’album
“Terra di nessuno” e con canzoni come “Nero”, “I matti” e “Pilota di
guerra”, quest’ultima ispirata alla vita di Saint Exupery, inizia a incidere
per la Cbs.
Il disco successivo è “Miramare 19.4.89” in cui l’ancora attualissima
“Bambini venite parvulos” e altre canzoni come “Dottor Dobermann” e “Cose”,
presentano un De Gregori in continua evoluzione. Dopo i 3 album live
“Catcher in the sky”, “Musica leggera” e “Niente da capire” (usciti nel 1990
contemporaneamente), nel 1992 l’autore romano si ripresenta ancora più
maturo musicalmente con l’album “Canzoni d’amore”, prodotto da Vincenzo
Mancuso e capace di alternare grande poesia (“Tutto più chiaro che qui”,
“Povero me”) a episodi musicalmente più muscolari come “Adelante! Adelante!”
e “Viaggi & miraggi”.
Dopo i due dischi dal vivo, “Il bandito e il campione” e “Bootleg”, giungono
quattro lunghi anni di silenzio, durante i quali De Gregori si improvvisa
editorialista su l’Unità diretta da Walter Veltroni. Il ritorno sul mercato
è del 1996, quando nell’album “Prendere e lasciare”, prodotto da Corrado
Rustici, il pubblico di De Gregori scopre nuove sonorità e arrangiamenti più
moderni e spiazzanti (“L’agnello di Dio”), a tratti lontani da quelle
soluzioni acustiche di cui l’artista si era servito agli inizi della sua
carriera. Ma nuova e spumeggiante è anche la ricerca sulla parola, presente
in canzoni come “Un guanto” o “Rosa rosae” e “Compagni di viaggio”. Dal tour
immediatamente successivo viene tratto un doppio cd impreziosito
dall’inedita “La valigia dell’attore”, scritta per Alessandro Haber, da
“Dammi da mangiare”, già cantata da Angela Baraldi e da “Non dirle che non è
così”, struggente versione italiana di quella “If You See Her, Say Hello”
che Bob Dylan aveva inserito nel suo “Blood On The Tracks” del 1975.
La raccolta “Curve nella memoria” (1998), destinata principalmente al
mercato francese, raccoglie i maggiori successi pubblicati da De Gregori
negli ultimi 15 anni per l’etichetta CBS SONY.
“Amore nel pomeriggio”, pubblicato nel gennaio 2001, inaugura per Francesco
De Gregori il terzo millennio ed il quarto decennio di attività
discografica.
L’album contiene 11 nuovi brani ed è prodotto da Guido Guglielminetti, da
anni fedele collaboratore di De Gregori. In due brani ci sono collaborazioni
eccellenti: in “Il cuoco di Salò” Franco Battiato, come arrangiatore e
produttore; in “Natale di seconda mano” Nicola Piovani, premio Oscar per le
musiche di “La vita è bella” di Roberto Benigni. “Amore nel pomeriggio”
conquista la Targa Tenco in qualità di miglior album del 2001 e il titolo di
miglior album pop/rock italiano al referendum di Musica & Dischi mentre a Il
cuoco di Salò va l’Italian Music Award per il miglior testo.
A partire da marzo, dopo tre anni di assenza dai palcoscenici, De Gregori,
sotto la direzione artistica di Guido Guglielminetti, affronta un nuovo
tour, accompagnato da Paolo Giovenchi alle chitarre, Greg Cohen, già con Tom
Waits, al basso e contrabbasso acustico, Alessandro Svampa alla batteria,
Alessandro Arianti al piano e tastiere, Marco Rosini al mandolino e alla
chitarra acustica, e, dopo 25 anni dalla sua ultima apparizione, Toto
Torquati all’organo Hammond e tastiere. Il tour tocca con successo i
maggiori teatri italiani e, dopo una breve pausa, prosegue fino a settembre
dando vita al live album “Fuoco amico – live 2001”, pubblicato nel gennaio
2002.
Nell’estate dello stesso anno De Gregori intraprende un tour eccezionale
insieme a Pino Daniele, Fiorella Mannoia e Ron. Il tour nasce dall’esigenza
di verificare lo “stato dell’arte”, di questa arte “popolare” che è la
musica italiana di qualità, attraverso un nuovo modo di proporla al
pubblico, creando così un’eccezionale possibilità di spettacolo.
Questo il motivo per cui quattro tra i più rappresentativi esponenti della
nostra “canzone italiana”, mettendosi in discussione, accettano la sfida di
fondersi in un progetto finalmente unico che, nell’estate del 2002
attraversa le nostre più belle piazze e siti storici, andando incontro alla
“gente”, vera e unica destinataria di tanti successi che in questo
eccezionale tour vengono riproposti in uno spettacolo articolato che,
insieme agli spazi di approfondimento di ciascun artista, offre grandi ed
inedite esecuzioni d’insieme. Un evento che fa sentire e vedere alcune tra
le più belle canzoni di oggi, eseguite insieme, nell’intenzione di offrire
al pubblico un’unica, eccezionale e difficilmente riproponibile, occasione
di emozioni. L’evento viene documentato dal doppio live album “In Tour”,
pubblicato nel novembre 2002.
Nello stesso periodo esce nei negozi “Il Fischio del vapore”, l’album di
Francesco De Gregori e Giovanna Marini contenente alcune fra le più grandi
canzoni popolari italiane riarrangiate per l’occasione ed interpretate a due
voci.
Fra i titoli, oltre a “Bella Ciao” nella versione originale delle mondine,
anche “Sacco e Vanzetti”, “I treni per Reggio Calabria”, “L’abbigliamento di
un fuochista” e “Il tragico naufragio della Nave Sirio”. L’album ottiene un
grandissimo successo superando le 150.000 copie vendute.
Nel novembre dell’anno successivo escono in contemporanea “Mix” e “Mix
Film”, un doppio cd e un dvd che, senza ubbidire a cronologie o a qualsiasi
altro criterio di compilazione, offrono in 31 brani per due ore e mezzo di
musica e quasi altrettante di immagini, il ritratto forse più completo e
veritiero di un artista nel pieno della sua maturità, libero di esprimersi
tra il suo corposo passato ( “La donna cannone”, “Pablo”, “Alice”, “Rimmel”,
“Pezzi di vetro”, “Generale”, “Niente da capire”, “Bufalo Bill”, “Viva
l’Italia”, “Viaggi e miraggi” ecc. ), e un presente che è anche all’insegna
del divertimento di scoprirsi interprete di una inconsueta “A chi” in
versione rock-blues ( la celebre “Hurt” portata al successo da Fausto Leali
negli anni ’60). “Mix” contiene inoltre un nuovo “tribute” a Dylan dopo “Non
dirle che non è così”: questa volta si tratta di “Come il giorno”, cover di
“I Shall Be Released”. “Mix Film” è la parte “visiva” della stessa medaglia:
“Un lungo viaggio musicale attraverso i concerti di Francesco De Gregori”
come recita lo strillo di copertina del dvd. Brani da diversi concerti,
alcuni videoclip (tra cui il bellissimo montaggio di animazione realizzato
da Vincenzo Mollica per “La donna cannone” ), e tre contributi speciali
compongono questo documento pensato come un lungo piano sequenza estraneo a
qualsiasi idea di patinata “ufficialità”.
25 marzo 2005: esce “Pezzi”, il nuovo, atteso, album a quattro anni di
distanza da “Amore nel pomeriggio” e trenta da “Rimmel”. Un titolo
volutamente privo di chiavi di lettura con soltanto (forse) uno scarno
riferimento ad un mondo sgangherato e feroce che nessuna politica sembra più
poter salvare come nella spietata “Vai in Africa Celestino!” , il primo dei
dieci titoli che compongono l’album. “Una canzone”, dichiara De Gregori “
sull’antinferno e sul libero arbitrio” . “Pezzi” sorprende per
l’immediatezza dei suoni e degli arrangiamenti che appaiono più che mai
figli della dimensione live, la prediletta dall’artista: “E’ la prima
volta”, dice Francesco, “che un mio disco suona esattamente come suonerà dal
vivo con la mia band”. Un lavoro che per la sua cruda sincerità, per la
tensione emotiva che lo percorre e per l’urticante realismo dei testi non
può che riappropriarsi di un linguaggio decisamente rock, lontano
dall’estetica pop come da qualsiasi tentazione cantautorale. Tanti “pezzi”
di un puzzle che nell’ascolto si compongono e scompongono velocemente al
ritmo serrato di una voce sempre più corrosiva e di un’ispirazione che
proietta una fortissima luce di novità su dieci canzoni destinate ancora una
volta a lasciare il segno.
A meno di un anno dal precedente “Pezzi”, esce nel febbraio 2006 “CALYPSOS”.
Registrato a Roma durante il mese di Dicembre, con i musicisti che lo
accompagnano solitamente dal vivo, l’album contiene 9 canzoni inedite, è
orientato su sonorità più raccolte ed acustiche e sembra derivare il titolo
da Calypso, la ninfa che per amore tenne Ulisse prigioniero su un’isola per
sette anni.
Dal 23 novembre 2007 Francesco De Gregori sarà impegnato in un nuovo tour
teatrale, che prenderà il via dal prestigioso Teatro Malibran di e si
prolungherà fino a primavera toccando più di 50 città italiane.
Lo stesso giorno uscirà nei negozi e in rete “Left & Right”, un nuovo cd
live registrato in estate. Al cd verrà accluso come bonus un dvd, “Takes &
Outtakes”, contenente scene di back-stage, versioni inedite e una lunga
intervista.