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Lunedi 31 Ottobre 2011

Berlin, Germany - O2 World - October 29, 2011

1. Leopard-Skin Pill-Box Hat (Mark Knopfler on guitar)
2. It's All Over Now, Baby Blue (Bob and Mark Knopfler on guitars)
3. Things Have Changed (Mark Knopfler on guitar)
4. Mississippi (Mark Knopfler on guitar)
5. Summer Days
6. The Lonesome Death Of Hattie Carroll
7. Ballad Of Hollis Brown
8. Desolation Row
9. Highway 61 Revisited
10. Nettie Moore
11. Thunder On The Mountain
12. Ballad Of A Thin Man
13. All Along The Watchtower
14. Like A Rolling Stone

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Incredibile – Incontrare Bob Dylan in Europa per la terza volta in 20 anni

 
Anneke Derksen with Bob Dylan, June 30, 1992

Anneke Derksen è una scrittrice professionista, editor, correttrice di bozze e lavora anche come freelance per la Reed Elsevier. Lei era anche una terapista della Gestalt, ma chiuse questa attività quando si trasferì dall'Olanda al Belgio. Anneke attualmente vive ad Anversa, in Belgio. Ha incontrato suo marito, Hans Derksen, mentre era in coda in attesa di entrare ad un concerto di Bob Dylan, e si sposarono il 5 di di maggio del 1999. Entrambi sono devoti collezionisti e sono i gestori del sito : “Another site of Bob Dylan”

Nel mese di aprile, Anneke ha raccontato a “Bob Dylan Examiner” l'esperienza del suo incontro casuale con Dylan nel 1992 a Dunkerque, in Francia. La scorsa settimana, ha brevemente incontrato Dylan di nuovo. Ecco la sua storia:
Incontrare casualmente Bob Dylan per tre volte in venti anni in Europa è semplicemente incredibile. Forse "coincidenza" non è il termine giusto. Questa volta, ha contato più la strategia.

La sera del 18 ottobre, nella hall di un hotel di Anversa, ho incontrato Bob Dylan per la terza volta. Claude Boni, l'artista francese che fa collages, disegni e dipinti con Bob Dylan, era con noi per assistere allo spettacolo di Anversa insieme. Claude è arrivata alla mattina, e la sera abbiamo deciso di andare in città, noi due da sole.

Sulla "Groenplaats", una piazza nel cuore della città con una grande statua di Rubens al centro, era in corso una manifestazione studentesca. Mentre stavamo osservando quello che succedeva, abbiamo notato due uomini che stavano accanto a noi. Uno era un ragazzo grande e l'altro era più piccolo, e vestito come un barbone. Ho subito visto che il tizio grande era Baron, la sua guardia del corpo di Dylan, ed ho dedotto che "il vagabondo" doveva essere Bob Dylan!
Ho dato una rapida occhiata e sì, il profilo di Bob era inconfondibile. Poichè non stava succedendo più niente di speciale nella piazza, tranne questi studenti che facevano baccano, così anche i due uomini accanto a noi se ne stavano andando. Ho detto a Claude che eravamo appena state accanto a Bob Dylan, ma lei non mi credeva. Mentre li guardavamo allontanarsi, ho notato che erano diretti verso l’ingresso posteriore dell' Hotel. Per vederli di nuovo, la mia strategia era quella di entrare attraverso la porta principale, attraverso il ristorante e la hall, in modo che le nostre strade si sarebbero incrociate. E così andò.
Claude ancora non mi credeva. Lei era titubante e non mi seguiva abbastanza da vicino per essere con me quando "casualmente" ha incontrato Bob e Baron. Ho fatto la faccia “sorpresa" e mi sono avvicinata fino a Bob, dicendo: "Hey, Mister Dylan ... bello vederti di nuovo, e nella mia città natale. E' passato molto tempo da quando ti ho visto l’ultima volta". Sembrava sorpreso, ha steso la mano per stringere la mia ed ha borbottato qualcosa come "Ehi, ciao". Gli ho detto del nostro "caffè" a Dunkerque e mi ha detto: "Sì, penso di ricordarmi". Sono certa che non si ricordava niente, ma è stato molto educato ad agire come se davvero si ricordasse il nostro incontro. Abbassò la testa in modo che il suo viso era vicino al mio, e c'è stato qualcosa di simile a un bacio in aria o un buffetto sulla mia guancia. Allora ho detto: "E' stato bello vederti di nuovo. Ora vi lascio, buona notte."
L'intero scambio è durato solo 10 secondi o qualcosa del genere. Per tutto il tempo Baron mi guardava come se mi volesse uccidere. Forse era arrabbiato con se stesso perché non era riuscito a proteggere Bob da un fan innocuo. Non c'era nessuno che aveva notato il “vagabondo” con la sua guardia, e sono sicuro che nessuno sapeva chi fosse. Anche Claude non credeva che fosse Bob finché non ho parlato con lui ed è riuscita a vedere il suo volto.
Dopo questo incontro "casuale", lui si è diretto verso le camere. Sono stata molto contenta di essere riuscita ancora una volta a parlare con Bob, ma dopo avevo bisogno di una sigaretta, così abbiamo deciso di andare a fumare. Sulla nostra via d'uscita, abbiamo visto i membri della band che stavano cenando nel ristorante. Una volta fuori, abbiamo visto il manager di Dylan, Jeff Kramer, che anche lui era uscito per fumare una sigaretta. E' stata una grande opportunità per iniziare una conversazione sui "non fumatori" negli Stati Uniti ed in Europa. Ci siamo divertimenti molto, e dopo che abbiamo finito le nostre sigarette, siamo tornate dentro per altri bei momenti con Stu, Charlie, e Tony della band di Dylan, insieme a Kramer e una donna molto bella (identità sconosciuta).

Come tutti i miei amici sanno, io non sono più così desiderosa di andare a vedere Bob in concerto, ma devo ammettere che lo spettacolo di Anversa è stata del 100% meglio rispetto all'ultimo che ho visto ad Amsterdam due anni fa. Ho pensato che la band era fresca, forte ed entusiasta. I miei pensieri sulla voce di Dylan e il suo stupido organo, però, non sono così positivi. Conosco un sacco di fans chenon sono d'accordo, ma a mio parere la sua voce è usurata, rotta. Sembra che stia facendo una sorta di rap alternativo. E per tornare a Baron, durante la canzone finale dello show di Anversa, un ragazzo è saltato sul palco e Baron e i suoi lo hanno trascinato via, come se fosse una piuma. Questo Baron deve essere molto forte, come un lottatore di Kung Fu.

Harold Lepidus, "Bob Dylan Examiner"
http://www.examiner.com/bob-dylan-in-national/unbelievable-meeting-bob-dylan-europe-for-the-third-time-twenty-years?CID=examiner_alerts_article

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La mail di Andrea G.

Salve,
in rete ho trovato una divertente lettera scritta e pubblicata circa due mesi fa sul suo blog da Sinéad O'Connor e indirizzata al Nostro, che vi incollo qui sotto. L'originale è sul sito http://www.sineadoconnor.com/.  Bob Dylan è stato veramente molto importante nella formazione musicale della cantante irlandese, come lei stessa ha affermato in molte interviste e conferenze stampa, tra le quali questa: http://www.youtube.com/watch?v=xrgHPaVsFI4&feature=related  (si veda dal minuto 7:15). A proposito, ascoltatevi anche questa bella cover (dovrebbe essere del 2010): http://www.youtube.com/watch?v=T3CibovhK28.  Per chi poi volesse rinfrescarsi la memoria c'è questo: http://www.youtube.com/watch?v=3ExY8IPx454.
Buona lettura e buon ascolto!
Andrea G.


01.09.11 open letter to Bob Dylan

Dear Bob,
3 questions..

1..Please can I sing Licence To Kill with u and Mark Knopfler when you play together in Dublin in October? As Infidels is my favourite album ever and I'm quite a good singer. Even if I do say so my self.
Being selfish and a demanding diva I was hoping u and Mark would play and I would sing... wearing a miniscule army camoflage teeny-keeny... (Not really.. All strictly kosher

2..Can I be your harmonica? I am asking this because I really want to be your harmonica. But I promise to behave unless u don't. If I can't be good I'll be careful.

3...In the event my dying wish (see question 2) can't come true, Can u perhaps introduce me to any un-attached Zimmerman men from 44 yrs old on?

You have set an un_reachable standard in me.. For what a man really is.
Am assuming of course that u wud never be interested in one so 'insane' as to write u a love-letter, and assuming u must be well covered with women...
I promise I'm slightly prettier than in the ABC news split screen of before and after.. I was having a bad hair day.
Hugh Heffernan has now offered me a million dollars to do the cover of playboy. Every girl's dream.. This is because I am monumentally gorgeous. Contrary to popular belief based on zero recent 'sightings'.

I will implore the equally 'lurve_starved' ladies of influence at ABC news to sneakily switch photos so u can see me in my ACTUAL sexual gloriousness. So worry not. I'm well fit sir.

Anyway.. Please let me sing wiv u + mark because that album was, is and always will be the full roots of my heart. Kisses from Jesus all over it.

Yeah and Mark's pretty delicious too.. But not as much as u obviously. But if u don't fancy a quick one would u ever ask ol' Mark what he reckons? In the dark I think he could pretend I'm gorgeous... If I put a few bags on my head...

My preference if u are unattainable would be to meet your middle - aged male relatives please.


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Rotterdam, The Netherlands - Ahoy Arena - October 20, 2011

di Bos

Concerto impressionante a Rotterdam. Sono stato ad oltre venti spettacoli dal 1984. Molti di quelli sono stati fantastici, in un modo o nell'altro. Quello di ieri me ne ha ricordato uno al quale ho partecipato con il mio buon amico Sjef da Hilvarenbeek. Insieme eravamo andati a quel concerto di Dylan nel 1995 traendone un’esperienza altamente positiva. Quello show si svolse a Dortmund e fu semplicemente perfetto, l'atmosfera nell’arena, gli arrangiamenti delle canzoni, le performance di Bob e della band nella quale c’era già Tony. Per me fu una cosa molto significativa, e da allora ho cercato di non perdere più un concerto. E li ho condivisi tutti con Sjef che più o meno pensava le stesse cose che pensavo io su Bob. E per quanto riguarda Rotterdam 2011? Sjef aveva altri impegni così ha perso questo show, ma ero felice di essere lì con Jan, Bob, Céline, Bart, Ton, Klaas, Inge, Niels e Willem. Eravamo in dieci, il più giovane di circa 15 anni e la più anziana poco più di 50. Dopo lo spettacolo tutte le generazioni erano d'accordo che era stata un'esperienza fantastica nel suo complesso! Bob e la sua cow-boy-band erano eccezionali! Ero già contento e riconoscente per aver visti anche Mark Knopfler suonare dal vivo ed eseguire la sua musica meravigliosa con la sua band.
Bob ha dato il via con Leopard-Skin Pill-Box Hat su fino alle ultime note di Like A Rolling Stone ed è stato semplicemente stupendo! C'era una tale potere in Bob e nella sua musica e nel modo che ce la porgeva. Tutte le canzoni suonate avevano qualcosa di speciale in termini di arrangiamenti, prestazioni di Bob e prestazioni della band. Come hanno fatto Highway 61 per esempio, non riesco proprio a descriverlo. Come diciamo in Olanda: si ergeva come una casa, il puzzle è stato completo, il tutto in forma, sì! Quindi, chi si preoccupa per la qualità del suono dell’ Ahoy
arena? Perché preoccuparsi? La grandezza è grandezza ovunque. Questo spettacolo è stato un regalo dalla A alla Z. Mentre sto scrivendo il giorno dopo, c’è un bellissimo sole in questo pomeriggio d'autunno e ho mangiato solo una mela succosa, ma con la mente davvero soddisfatta.

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Macerata: Al via "Ascolti e Visioni" dedicata a Bob Dylan         clicca qui

 

 
Sabato 29 Ottobre 2011

Antwerp, Belgium - Sportpaleis - October 19, 2011

di Wouter

Ero in attesa trepidante della serata, come se fosse stata la prima volta che andavo a vedere Knopfler o Dylan dal vivo. Mark Knopfler ha iniziato alle 8 in punto, suonando una selezione di brani tratti per lo più dal suo lavoro da solista, e con una nuova canzone chiamata Privateering.
Ha suonato un set d’atmosfera - con un sacco di influenze di folk celtico - nel suo modo rilassato ma virtuoso. Brothers In Arms è stato il culmine del suo concerto e dopo aver terminato con Speedway A Nazaret la folla ha chiesto il bis: So Far Away. Knopfler e la sua band di 8 musicisti hanno ottenuto una standing ovation dopo un troppo breve concerto di 75 minuti.
Poi è stata la volta del grande uomo in persona. Sembrava di essere in ottima forma.
Il brano di apertura - come in precedenti occasioni - è stato Leopard-Skin Pill-Box Hat.
Dylan ha suonato tre brani da Time Out Of Mind, che sono stati tutti eseguiti con passione. Love Sick suonava meno fatalista rispetto alla versione in studio. Dopo è venuta Not Dark Yet che è stata declamata più di quanto non fosse cantata, ma in modo così impressionante che è stato uno dei migliori momenti della serata. E' stato bello vedere Bob alla chitarra per Tom Thumb’s Blues. Poi c’è stata una versione bizzarra, quasi a valzer di A Hard Rain, con Bob che suonava allegri riff sull'organo, mentre la band produceva un intenso e solido suono. Il batterista è stato particolarmente grande in questo. E' stato bello vedere l ‘interazione tra Dylan e la sua band qui. Bob ha cantato meravigliosamente e chiaramente Forgetful heart, Summer Days and Thunder On The Mountain, caratterizzata in stile rockabilly che si adattava alla band, ma suonata un pò troppo frettolosamente per i miei gusti. Ballad Of A Thin Man è stata l’apoteosi del concerto. Gli effetti sonori creavano una eco della voce di Dylan, e l'illuminazione che ha reso un atmosfera scura e minacciosa che ha sottolineato la prestazione straziante di Bob. Che personaggio sul palco! Dylan usa la sua voce minata dalle intemperie con grande stile. La serata si è conclusa con All Along The Watchtower in un versione che ha davvero scosso tutti, e, naturalmente, Like A Rolling Stone, durante lal quale un sacco di persone hanno lasciato i loro posti per andare nella parte anteriore del palco, anch’io sono andato in prima fila per vedere Dylan da vicino. Due persone hanno cercato di saltare sul palco ma sono state trascinate via dalla sicurezza. Loro non avevano cattive intenzioni nei confronti di Bob, però meglio non rischiare. La folla ha urlato per un bis, ma non c’è stato. Bob ha salutato il pubblico estasiato ancora una volta e poi ha lasciato il palco.
Son tornato a casa felice ...

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di Filip

Spettacolo straordinario ieri sera ad Anversa, molto meglio di quello di Lille, Dylan che davvero si divertiva, rideva, sorrideva e, ballava....bella interpretazione di “Can’t Wait” e una versione mozzafiato di “Forgetful Heart” quasi mi hanno portato alle lacrime, ero seduto in prima fila davanti al palco, quasi a toccare Dylan..... un'esperienza incredibile, vedere lui e la sua band così da vicino, la dedizione e l'energia che mette in ogni canzone, il suono è stato anche brillante (dato il fatto che lo Sportpaleis è ... beh ... un posto per lo sport e non per la musica). Ho visto Dylan almeno 25 volte dal 1998 e devo dire che questa sera è stata una di quelle da ricordare. Devo anche dire che la Security era molto presente e fastidiosa, tutti dovevano star seduti, non è stato permesso di stare in piedi, non hanno permesso nemmeno di prendere foto con il cellulare, e credetemi, sono stati molto aggressivi in questo con le persone, ma poi alla fine le persone si sono stufate di quegli uomini fanatici della Security troppo zelanti e quando Bob ha iniziato LARS la folla è balzata dalle sedie, ha spinto via la Security-nazista in modo che io mi sono trovato appoggiato al palco quasi baciando i piedi di Dylan, le persone sono scese dalle parti superiori dell'arena, la gente si è alzata in piedi sulle sedie e tutti hanno cominciato a cantare insieme 'HOW DOES IT FEEEEEEL ....'
Poi uno o due ragazzi ha tentato di arrampicarsi oltre le barriere di protezione cercando di salire sul palco, ma forse son rimasti bloccati con i piedi in una sorta di cavi dei microfoni, la sicurezza la gente sono impazziti e le guva la reazione di Dylan mentre tutto questo stava accadendo, e lui rideva, rideva molto, era quasi come se stesse apprezzando il tutto, come se fosse stato contento che qualcosa era successa. E' stato un finale brillante di un ottimo
spettacolo. Bob avrà anche 70 anni... ma è molto più giovane adesso di ieri.

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Le più belle cover delle canzoni di Bob

Van Morrison - Just like a woman

 

Van Morrison - It's all over now baby blue

 


Patti LaBelle "Forever Young"

 

 

 
Venerdi 28 Ottobre 2011

Leipzig, Germany - Leipzig Arena - October 27, 2011

1. Leopard-Skin Pill-Box Hat (Mark Knopfler on guitar)
2. Girl Of The North Country (Bob and Mark Knopfler on guitars)
3. Things Have Changed (Mark Knopfler on guitar)
4. Tangled Up In Blue (Mark Knopfler on guitar)
5. The Levee's Gonna Break (Mark Knopfler on guitar)
6. Love Sick
7. High Water (For Charley Patton)
8. Tryin' To Get To Heaven
9. Highway 61 Revisited
10. A Hard Rain's A-Gonna Fall
11. Thunder On The Mountain
12. Ballad Of A Thin Man
13. All Along The Watchtower
14. Like A Rolling Stone

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Paris, France - Palais Omnisport de Paris-Bercy - October 17, 2011

di Bob

Sono arrivato presto per quello che doveva essere solo il mio secondo concerto di Dylan, l'ultima volta era stata a Parigi nel 2009. Allora il suono era stato povero e la band superficiale, ma Bob aveva eseguito molti dei miei brani preferiti, così sono venuto a Bercy con le attese miste.
Dopo una serie molto buona di Mark Knopfler ed i suoi eccellenti polistrumentisti, accolto calorosamente da una folla riconoscente, la presentazione di Bob Dylan è stata molto informale e Bob ed i ragazzi si sono stati buttati direttamente in Leopard-Skin Pill-Box Hat. E' stata forte e rock, la voce di Bob era abbastanza udibile e gli strumenti ragionevolmente definiti, il tutto con un grande sollievo. Charlie Sexton ha impresso subito la sua impronta sulla band, dandoci delle esecuzioni di autentico rock, e con una presenza scenica accattivante, che non aveva l'ultima volta. Bob era alla tastiera e tutto è sfociato in Baby Blue che è stato eseguito come un delizioso riordino ritmico e cantato bene.
Bob si è poi spostato al centro della scena e stabilito quale sarebbe il tono per la maggior parte del concerto. Si è gettato in Things Have Changed con una ferocia sorprendente, leggermente accovacciato, sputando le parole come la band si sarebbe aspettata, l'armonica è venuta più blues del solito, la folla era contenta e l'atmosfera migliorata. Bob è rimasto lì nel mezzo per una accorciata Tangled Up In Blue in un arrangiamento che a me non è piaciuto (mi dispiace Graham) e vi è rimasto anche per Honest With Me, eseguita con grande entusiasmo.

É seguita quella che per me è stata poco meno che meravigliosa. La banda ha cominciato una altalenante e vivace Spirit On The Water ed io ero in paradiso. Io so che un sacco un sacco di fans sentono che questo non sia abbastanza rock, è troppo lunga e qualcuno ha addirittura suggerito che Bob tende ad addormentarsi nel bel mezzo di questa canzone, ma per me, è un meraviglioso inno all’ amore pieno di fantasia. Nel 2009 sono stato felice di sentire che la finiva con la coda di armonica simile alla versione in studio, ma stasera Bob aveva a tracolla una chitarra che ha suonato davvero bene, scambiando semplici liks con quelli più complessi di Charlie, e così niente armonica da ascoltare. Bob certamente non si lasciava prendere dalla sonnolenza, ma è passato attraverso tutte le diverse fasi della canzone con molto entusiasmo.

Le luci si sono abbassate, Bob sembrava che si stesse preparando per tornare alla tastiera ed è arrivato il secondo grande momento della serata, con Charlie e la sua chitarra che eseguivano il riff di apertura di Summer Days. Ora questo è stato veramente grande. Sì, rock, ma con quel tocco di swing, il vecchio-stile chitarristico tutto tono e piccoli cambiamenti nel ritmo che lo rendono molto più interessante di un rock ad impostazione regolare, oltre, naturalmente, i testi maturi e spiritosi. Non potevo smettere di muovermi in questo pezzo.
Bob è rimasto dietro la tastiera per Desolation Row, che era buona da sentire, con un ritmo interessante, ma non posso fare a meno di concordare con gli altri commentatori che sarebbe stata più buona con un paio di chitarre acustiche e Tony Garnier al contrabbasso. Tuttavia, Bob aveva deciso che si trattava di un concerto rock e aveva cominciato a divertirsi così tanto che in questa canzone ed in Highway 61 Revisited che l’ha seguita, ha sentito l’esigenza di scambiare alcuni liks con il suo organo e la chitarra di Charlie e la pedal steel di Donnie. Si stava divertendo e lui fa sempre quello che vuole!

C'è stata un certo disordine tra la gente perchè molti si spostavano dai loro sedili per vedere meglio, discutendo in piedi e seduti, ed alcuni si sono lamentati perchè faticavano ad ascoltare le parole a causa del brusio, e ci sono state anche alcune grida che chiedevano canzoni più blues e lente. Io speravo in qualcosa come Forgetful Heart, Not Dark Yet o Tryin 'To Get To to Heaven, ma non doveva essere così. Bob voleva solo rock stasera. Alcune persone si sono alzate e se ne sono andate. Blind Willie McTell, è stato bello sentirla di nuovo, con Bob al centro del palco, che cantava con una gestualità volutamente insistente come per dirci qualcosa. Penso che sia stato in questa canzone che ha raccolto l'armonica e fatto alcune note quasi da presa in giro mentre sorrideva alla prima fila. Solo per un secondo ho pensato che stavo vedendo la riedizione di un cantante folk presuntuoso a New York intorno al 1964.

Dopo un altro rock (Thunder On The Mountain) la presentazione di Ballad Of A Thin Man andava bene. L'illuminazione ha cambiato l'umore, l'eco è stata molto efficace e ha fatto un climax utile prima della serie di chiusura con All Along The Watchtower e Like A Rolling Stone. La prima è stata più regolare, ma LARS è stata sesguita con sorprendente energia da Bob ed è stato un inno di chiusura ben appropriato per la folla, piacevole nonostante la sua prevedibilità.

La band è stata davvero eccellente. Charlie ha avuto momenti di grande chitarra rock, Stu Kimball non deve essere ignorato e si deve guardare attentamente a volte per verificare se è lui che sta facendo un buon assolo, Tony Garnier al basso era perfetto, George Recile era eccezionale alla batteria e Donnie Herron ha aggiunto qualche tocco delizioso con la pedal steel, il banjo ed il mandolino elettrico che dovrebbe effettivamente essere amplificato meglio, molto difficile da ascoltare.
Niente bis. Avevo sperato in Blowin' In The Wind perchè non sono un grande fan di Forever Young, ma sentivo che se Bob avesse deciso di suonare un’altro pezzo come bis avrebbe suonato Jolene. Era quel genere di notte.

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Pure Dylan - An Intimate Look at Bob Dylan

1. Trouble In Mind
2. Girl From The North Country
3. Most Of The Time 5:04
4. She Belongs To Me
5. Billy 1
6. Shooting Star
7. Sugar Baby
8. You're Gonna Make Me Lonesome When You Go
9. Tomorrow Night 3:41
10. Every Grain Of Sand
11. Percy's Song 7:40
12. Born In Time 3:39
13. Boots Of Spanish Leather
14. This Dream Of You
15. Spanish Is The Loving Tongue
16. If You See Her, Say Hello
17. Moonshiner (Live)

E' uscito in Germania, in occasione del tour attuale, il CD audio Pure Dylan - An Intimate Look at Bob Dylan, con le sopraelencata setlist, chi volesse comperarlo può farlo  cliccando qui

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Make You Feel My Love - (Luxembourg, Rockhal October 21, 2011)

 

Dylan & Knopfler - It's All Over Now, Baby Blue - (Luxembourg 21/10/11)

 

Dylan & Knopfler - Things Have Changed - (Luxembourg, Rockhal - 21/10/11)

 

 

 
Giovedi 27 Ottobre 2011

Munich, Germany - Olympiahalle - Oct 26, 2011

1. Leopard-Skin Pill-Box Hat (Bob on keyboard, Mark Knopfler on guitar)
2. It Ain't Me, Babe (Bob and Mark Knopfler on guitars)
3. Things Have Changed (Bob center stage with harp, Mark Knopfler on guitar)
4. Man In The Long Black Coat (Bob center stage with harp)
5. Summer Days (Bob on keyboard)
6. Simple Twist Of Fate (Bob on guitar)
7. High Water (For Charley Patton) (Bob center stage with harp, Donnie on banjo)
8. A Hard Rain's A-Gonna Fall (Bob on keyboard)
9. Highway 61 Revisited (Bob on keyboard)
10. Forgetful Heart (Bob center stage with harp, Donnie on violin)
11. Thunder On The Mountain (Bob on keyboard)
12. Ballad Of A Thin Man (Bob center stage with harp)
13. All Along The Watchtower (Bob on keyboard)
14. Like A Rolling Stone (Bob on keyboard)

(encore)
15. Blowin' In The Wind (Bob on keyboard then center stage with harp, Donnie on violin)

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Lille, France - Le Zenith - October 16, 2011

di Dana

L'ultima volta che ho visto Bob Dylan è stato nel mese di ottobre 2007, a Albany (USA). Molte cose sono cambiate da allora, ma il mio amore per la musica di Dylan è rimasto la stesso.
Ieri ho visto Dylan a Le Zenith di Lille. Sono stata piacevolmente sorpresa di vedere che il passare del tempo ci ha lasciato un Dylan più giovane e vivace. Lui ha eseguito le sue canzoni, alcune scritte oltre 50 anni fa, con un potente, sorprendente suono elettrico, ha cambiato il ritmo in modo che per alcuni ho avuto la sensazione che li stessi udendo per la prima volta. Con mia grande sorpresa ha quasi danzato, non lo avevo mai visto fare queste cose (ed ero al mio nono concerto in 10 anni).
La sede era stato sold-out. La folla sembrava godere di un Mark Knopfler più accessibile nel suono e nel ritmo, solo per essere poi perplessa e molto attenta alle performances di Dylan - Credo che molti stavano cercando di capire le canzoni che stava cantando, e nel momento in cui le riconoscevano Dylan era già passato al brano successivo ... una sorta di "Prova a prendermi se puoi! ", con mio grande piacere.
Per me i punti salienti della serata sono stati Things Have Changed (wow!), Tangled Up in Blue, Not Dark Yet (mi è venuta la pelle d'oca dalla testa ai piedi all'ascolto di questo brano), Tryin 'To Get To Heaven, A Hard Rain A-Gonna Fall – eseguito con una voce profetica. Anche se a Dylan non è mai stato bene il titolo di "profeta di una generazione ", non posso non notare che c'è un tono profetico in tutte le canzoni con le quali si è esibito nel corso degli ultimi anni. La grande sorpresa è stato il bis supplementare con "Forever Young", che vogliamo di più ...?
E' stato un grande concerto ed ero felice di essere lì! Ero così felice e stupita come le 2 ragazze giovani non avevano più di 14 anni accanto a me. Ho smesso di guardare Dylan per un attimo e le ho osservate. La pura gioia sul loro volto mi ha fatto capire che stavano per rimanere per sempre giovani, così come Dylan ha voluto per tutti noi alla fine del
il concerto. Spero di vedere Dylan ancora in Canada, sarebbe giusto il momento ...

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Knopfler sempre più ospite di Dylan

Mark Knopfler ospite dall'inizio del set di Bob Dylan sta iniziando a diventare una caratteristica regolare. Dopo l’apparizione una una tantum come un cameo all'inizio del tour, Knopfler è ora apparso in alcuni concerti consecutivi, suonando tre canzoni in Lussemburgo il 21 ottobre, quattro a Oberhausen in Germania, e ora cinque presso la SAP Arena di Mannheim, in Germania.
Lo spettacolo successivo sarà alla Olympiahalle di Monaco. Knopfler potrebbe forse restare per sei canzoni?
Di seguito è riportato il riepilogo delle canzoni eseguite nel tour finora:

Tour venues, in order:
1.10/6/11 Dublin, Ireland - The O2
2.10/8/11 Glasgow, Scotland - Braehead Arena
3.10/9/11 Glasgow, Scotland - Braehead Arena
4.10/10/11 Manchester, England - Manchester Evening News Arena (M.E.N. Arena)
5.10/11/11 Nottingham, England - Capital FM Arena
6.10/13/11 Cardiff, Wales - Motorpoint Arena
7.10/14/11 Bournemouth, England - International Centre
8.10/16/11 Lille, France - Le Zenith
9.10/17/11 Paris, France - Palais Omnisport de Paris-Bercy
10.10/19/11 Antwerp, Belgium - Sportpaleis
11.10/20/11 Rotterdam, The Netherlands - Ahoy
12.10/21/11 Esch-sur-Alzette, Luxembourg - Rockhal
13.10/23/11 Oberhausen, Germany - Konig-Pilsener-Arena
14.10/25/11 Mannheim, Germany - SAP Arena

Song titles, followed by concert:
1.All Along The Watchtower 1 2 3 4 5 6 7 8 9 10 11 12 13 14
2.Ballad Of A Thin Man 1 2 3 4 5 6 7 8 9 10 11 12 13 14
3.Beyond Here Lies Nothin' 1 7*
4.Blind Willie McTell 3 7 9 11 13*
5.Can't Wait 5 10
6.Cold Irons Bound 3
7.Don't Think Twice, It's All Right 1 4 8 14*
8.Desolation Row 1 3 7 9 12 14
9.Forever Young 8
10.Forgetful Heart 1 4 10 12 14
11.A Hard Rain's A-Gonna Fall 2 4 6 8 10 11 13
12.High Water (for Charley Patton) 5 6 10 11
13.Highway 61 Revisited 1 2 3 4 5 6 7 8 9 10 11 12 13 14
14.Honest With Me 2 3 4 7 8 9 12
15.I'll Be Your Baby Tonight 7
16.It Ain't Me, Babe 3 11 13*
17.It's All Over Now, Baby Blue 2 9 12*
18.John Brown 14*
19.Jolene 8
20.Just Like Tom Thumb's Blues 5 10
21.Leopard-Skin Pill-Box Hat 1 2 3 4 5 6 7 8 9 10 11 12* 13* 14*
22.The Levee's Gonna Break 1 11 12 13
23.Like A Rolling Stone 1 2 3 4 5 6 7 8 9 10 11 12 13 14
24.The Lonesome Death Of Hattie Carroll 2
25.Love Sick 5 10 13
26.Make You Feel My Love 7 12
27.Man In The Long Black Coat 6
28.Mississippi 11 14*
29.Nettie Moore 5
30.Not Dark Yet 5 8 10
31.Simple Twist Of Fate 3 4
32.Shooting Star 6
33.Spirit On The Water 1 9 13 14
34.Summer Days 2 4 6 9 10 14
35.Tangled Up In Blue 1 2 3 4 7 8 9 12
36.Things Have Changed 1 2 3 4 6 8 9 11 12* 13* 14*
37.This Wheel's On Fire 7
38.Thunder On The Mountain 1 2 3 4 5 6 7 8 9 10 11 12 13 14
39.Tryin' To Get To Heaven 2 6 8 13
40.Visions Of Johanna 5
41.Watching The River Flow 5 6
42.Workingman’s Blues #2 11
* Mark Knopfler on guitar

Harold Lepidus, "Bob Dylan Examiner"
http://www.examiner.com/bob-dylan-in-national/longest-knopfler-guest-spot-yet-including-one-debut-and-tour-summary-so-far

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I video segnalati da Alberto Cuccu

http://www.youtube.com/watch?v=GUSz9AV6xAM&feature=related
http://www.youtube.com/watch?v=707X8krB4qA
http://www.youtube.com/watch?v=_45zqRfJniU 

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Barry Feinstein, Bob Dylan e la fotografia                                      clicca qui

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Le più belle cover delle canzoni di Bob

 

 

 
Mercoledi 26 Ottobre 2011

Mannheim, Germany - SAP Arena - October 25, 2011

1. Leopard-Skin Pill-Box Hat (Mark Knopfler on guitar)
2. Don't Think Twice, It's All Right (Mark Knopfler on guitar)
3. Things Have Changed (Mark Knopfler on guitar)
4. Mississippi (Mark Knopfler on guitar)
5. John Brown (Mark Knopfler on guitar, Donnie on banjo)
6. Spirit On The Water
7. Summer Days
8. Desolation Row
9. Highway 61 Revisited
10. Forgetful Heart (Donnie on violin)
11. Thunder On The Mountain
12. Ballad Of A Thin Man
13. All Along The Watchtower
14. Like A Rolling Stone

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Lille, France - Le Zenith - October 16, 2011

di Martin

Ecco alcuni commenti sullo show di Lille, che di certo non sono una recensione.....ma ci sono certamente alcune conclusioni da trarre...Ho assistito a diversi show tipo "terra bruciata", ma mai uno stranamente vizioso nel suono come quello di ieri sera. Non solo la voce e il volume (forse il signor BD pensa di essere di nuovo nel 1974?, a giudicare dal quasi-fisico assalto al microfono), ma anche l'impazienza maniacale nello sputare fuori le parole (a questo proposito, la parte finale del tour 1987 può essere uno stretto parallelo).
I movimenti del corpo erano maniacali - e, a volte vicino al comico (per questi ultimi, vedere il video di Honest with me). Dopo aver assistito al set di Knopfler - durante il quale la folla ha dato tutti segni di apprezzamento cantando e battendo le mani, un torrente di parole e di suoni si è riversato sulla testa della gente, lasciandola perplessa o alienata. E' questo che la leggenda dovrebbe fare?
Roba davvero sconcertante, da un artista che un pò di anni fa ha cantava tranquillo "It's not dark yet, but it's getting there" con una voce che rifletteva almeno una potenziale accettazione, ieri, sembrava esserci più enfasi sul "non ancora", mentre "sta arrivando lì" è stata ringhiata a dispetto della dolcezza. Nessun segno di abbandono al tempo e polmoni d'acciaio per le tante esplosioni di armonica a bocca.
Cosa è degno di nota ancora in quella voce. E' infatti ancora lì e può raggiungere alcune note che alcuni anni fa erano fuori dalla sua portata. Prendete Leopard Skin: un inizio veramente grande, cantava a squarciagola e teneva quelle note. Molto suggestivo in tutto, ma sempre a calci nel culo dove un cuore sentimentale potrebbe desiderare qualcosa di più morbido. Evidente anche in Forever Young - il bis a sorpresa – nel quale il coro è stato eseguito con un suono volutamente tipo “sepoltura nella ghiaia”, come per sottolineare che non c'è spazio per sentimentalismi nella battaglia contro il tempo. E, naturalmente, non sarebbe stato uno show di BD se avessimo avuto qualcosa di allegro per far partecipare la folla. Naturalmente, questo non era prevedibile - ma è stato davvero straordinario .... gli accordi finali erano ancora un ronzio nelle orecchie quando BD ha guardato i suoi musicisti e subito se ne è andato dal palco come se avesse rimpianto di averci dato un bis supplementare.
A Hard Rain, Jolene e Tryin 'to Get to Heaven, probabilmente le migliori, insieme con Things Have Changed (forse questa canzone trasmette davvero il senso di come sono le cose ora: che cosa ne pensa del disordine presente)?. LARS è stato il momento in cui artista e pubblico sono stati più vicini. Ballad of a Thin Man sembrava incapsulare tutto: "Oh mio Dio, io sono qui tutto solo?". Alla fine del giorno, questa sembra essere la domanda più ricorrente.
Ho guidato di nuovo dopo lo spettacolo per circa 100 km, in silenzio, chiedendomi cosa potevo dedurre da tutto questo, e me lo sto ancora chiedendo.

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Luxembourg - October 21, 2011 - Full concert                               clicca qui

Potete registrare tutti i pezzi e farvi il vostro bootleg personale, inoltre nei primi tre pezzi è possibile ascoltare il lavoro della bellissima e dolce chitarra di Knopfler, :o)

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George Harrison: DVD - LIVING IN THE MATERIAL WORLD          clicca qui

 

 
Martedi 25 Ottobre 2011

Bob Dylan & Mark Knopfler - Luxembourg 2011.10.21 

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Sting, Patti Smith e Adele suonano Dylan per Amnesty International   clicca qui

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Knopfler raggiunge Dylan per quattro canzoni in Germania

All'inizio del suo set alla König-Pilsener-Arena di Oberhausen, in Germania, per il secondo show di fila, Bob Dylan è stato raggiunto da Mark Knopfler. Knopfler è rimasto sul palco per le prime quattro canzoni, compresa la outtake da Infidels "Blind Willie McTell".
Questa composizione è stata scartata dall’album del 1983 e la sua omissione provocò un pò di cattivo sangue tra Dylan ed il chitarrista e co-produttore di Infidels Knopfler. La canzone è stata ufficialmente pubblicata da Dylan nel 1991 sull’album The Bootleg Series Volume 3.

Secondo quanto detto allora da Knopfler:
- Infidels sarebbe stato molto migliore se avessi potuto mixare i pezzi, ma dovevo andare in tour in Germania, e poi Bob aveva una scadenza strana con la CBS, alla quale doveva consegnare il disco in una determinata data, mentre io ero lontano in Europa... Alcuni pezzi di Infidels sono ancora oggi grezzi all’ascolto. Forse Bob ho pensato che io avessi fatto le cose di corsa perché avevo fretta di andarmene, ma mi ero offerto di finire di mixare l’album dopo il mio tour. Invece Bob prese un altro ingegnere del suono per fare il mix finale -.

In assenza di Knopfler, Dylan sostituì "Blind Willie McTell" e "Foot of Pride" con "Union Sundown" su Infidels.
Anche se probabilmente è solo una coincidenza, è interessante notare che la canzone è stata suonata dai due artisti assieme per la prima volta sul palco in Germania.
I fans di Knopfler, in particolare, hanno espresso perplessità sulle precedenti performances di "Blind Willie McTell" da parte di Bob nei quattro concerti precedenti, senza l'accompagnamento del ex leader dei Dire Straits. A Bournemouth, Inghilterra, Knopfler era stato ospite per "Beyond Here Lies Nothin '", ma non era rimasto sul palco per suonare "McTell".
Ora, se solo "Gonna Change My Way Of Thinking" ritornasse ad essere il pezzo d’apertura con con Knopfler alla chitarra ...

Harold Lepidus, "Bob Dylan Examiner"
http://www.examiner.com/bob-dylan-in-national/knopfler-joins-dylan-at-first-show-germany-plays-infidels-era-classic

 

 
Lunedi 24 Ottobre 2011

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Oberhausen, Germany - König-Pilsener-Arena - October 23, 2011

1. Leopard-Skin Pill-Box Hat (Bob on keyboard, Mark Knopfler on guitar)
2. It Ain't Me, Babe (Bob and Mark Knopfler on guitars)
3. Blind Willie McTell (Bob center stage with harp, Mark Knopfler on guitar)
4. Things Have Changed (Bob center stage with harp, Mark Knopfler on guitar)
5. Spirit On The Water (Bob on keyboard)
6. Love Sick (Bob center stage with harp)
7. The Levee's Gonna Break (Bob on keyboard)
8. A Hard Rain's A-Gonna Fall (Bob on keyboard)
9. Highway 61 Revisited (Bob on keyboard)
10. Tryin' To Get To Heaven (Bob center stage with harp)
11. Thunder On The Mountain (Bob on keyboard)
12. Ballad Of A Thin Man (Bob center stage with harp)
13. All Along The Watchtower (Bob on keyboard)
14. Like A Rolling Stone (Bob on keyboard)

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Bournemouth, England - International Centre - October 14, 2011

di Alan

Solo una breve recensione questa volta del concerto a Bournemouth, dopo averci dormito sopra una notte, ancora devo capire quello che ho visto da Dylan.
Mark Knopfler è stato superbo nel suo act con una band di otto musicisti e canzoni quasi sconosciute. Il suo suono era cristallino e naturalmente i suoi suoni di chitarra dalle sue Strat e Les Paul sono stati sorprendenti.

Dylan era un altro paio di maniche, per lui hanno deciso di alzare il volume che ha solamente infangato il suono e non era necessario. Leopard è stata una buona apertura con Bob davvero impegnato nella voce. This Wheels On Fire con lunghi break di armonica e I'll be your baby tonight è stata un bagno di sangue, rovinata dalla chitarra di Bob. Tangled è stata ridotta a tre strofe, cosa ha fatto perdere alla canzone il filo della narrativa. Beyond Here Lies non è stata una vera delizia, con Knopfler che faceva le parti di chitarra solista. Una canzone graunchy e grintosa che ha funzionato molto bene. Honest with me asciutta, nient'altro. Make you Feel my love è stata ben fatta, ma aveva perso tutti i momenti di tenerezza e sottigliezza. Desolation Row è iniziata bene ma poi Bob si è buttato in qualche fraseggio strano nella seconda metà.
Blind Willie McTell è stato un vivace ri-arrangiamento e Thunder on the Mountain sembravano essere troppo affrettata, con la voce che suonava come una motosega. Highway 61, partita dura e finita brillantemente, è stata la mia preferita prestazione della notte.
Thin Man era inchiodata, con molta eco, bella e oscura. Watchtower è ora una increspata versione semplice che funziona bene, solo un peccato che Bob ha tagliato le parti di Stu, avrei preferito sentire meglio il lavoro di chitarra di Stu e di Charlie. Like a Rolling Stone ha fatto cantare la gente, questo è tutto.

Tutto sommato uno show di livello medio, la voce era molto instabile, peggio di quando l’ho visto a Feis nel mese di giugno. Il volume era troppo alto e 'caldo' rispetto a quello cristallino di Knopfler. C'erano un sacco di interventi di armonica, alcuni decenti, altri no. Ovviamente la gente dirà che lo spettacolo è stato chiaro, con la voce forte e craccante, ma io non ho avuto quella sensazione. Tutto sembrava un pò troppo pesante, come se avessero calcato troppo la mano, anche alle canzoni dolci sembrava che avessero dato un calcio nel sedere. C'era troppo rimbombo e fruscio, ed alcune sparate di Charlie di troppo. Vorrei che Stu avesse partecipato di più al suono come faceva anni fa.
Mark Knopfler è l'atto di classe in questo tour.

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Bob e Mark 

Grazie a Cuccu per la segnalazione :o)

 

 
Sabato 22 Ottobre 2011

La risposta del Prof. Carrera per Marina Gentile

Cara Marina Gentile e cari amici di Maggiesfarm,
l’argomento sul quale lei sollecita il mio intervento è di quelli che non finiscono più. Cercherò di essere breve e di andare subito al dunque.
1) Non sono d’accordo con alcune delle affermazioni di Magrelli, ma concordo con lui forse più di quanto faccia piacere a molti appassionati dylaniani (peraltro, teniamo presente che si tratta di un’intervista, e magari le parole precise usate da Magrelli sono altre, oppure hanno un altro tono). Non è affatto un “delirio” proporre Dylan per il Premio Nobel, e sottoscrivo tutte le affermazioni che ho fatto in passato sulla qualità poetica dell’opera di Dylan, ma sono anche convinto che la canzone sia un amalgama di parola, musica e voce, e che la sola parola, staccata a forza dalle altre due componenti e forzata ad adattarsi alla letteratura, ne soffra. Ma ne soffre anche il teatro di Dario Fo, che non è affatto “un autore di commedie”, come viene definito nell’intervista a Magrelli. Le opere più importanti di Dario Fo, come il “Mistero buffo”, non sono affatto “scritte”. Il testo pubblicato è solo un canovaccio da variare in scena volta per volta. Capisco il Nobel a Harold Pinter, che è un vero autore di commedie, ma tra dare il Nobel a Dario Fo e non darlo ad Andrea Zanzotto, morto pochi giorni fa, avrei preferito di gran lunga che l’Accademia di Svezia lo avesse dato a Zanzotto. Perché la poesia è una cosa, e l’arte della performance è un’altra.
2) Dario Fo a parte, in passato l’Accademia di Svezia ha dato il Nobel a Henri Bergson e a Winston Churchill, e in entrambi i casi, a mio modesto parere, ha sbagliato. Non si capisce perché Bergson debba essere considerato più “scrittore” di tanti altri filosofi che scrivono con stile, o perché Churchill con la sua storia della Seconda Guerra Mondiale, per quanto importante, sia più scrittore di Nabokov (per fare solo un nome), che il Nobel non l’ha mai avuto. Allora istituiscano un premio per la filosofia e uno per la storia, e saremo tutti contenti, ma la letteratura ha una sua specificità. Dylan è più grande, in assoluto, di molti che il Premio Nobel l’hanno ricevuto, ma non come scrittore. Avendolo tradotto quasi tutto, penso di poterlo dire. Già Woody Guthrie era più scrittore di lui. Per quanto Chronicles sia un bel libro, confrontatelo con Bound for Glory e poi mi dite.
2) La canzone è un genere autonomo dalla poesia, così come il libretto d’opera è un genere autonomo dal poema. La canzone non ha bisogno di essere “elevata” a poesia per essere presa sul serio, e questo l’ha dimostrato proprio Dylan! Le sue canzoni non sono “poesie messe in musica”. Prese come poesie, sarebbero piene di difetti. È come canzoni che funzionano alla perfezione. Temo che l’ossessione del Nobel a Dylan tradisca un complesso d’inferiorità da parte dei suoi adoratori, i quali, se Dylan lo ricevesse, si sentirebbero infine legittimati, e una volta per tutte potrebbero sbattere il Nobel in faccia ai propri coniugi, genitori, figli e amici che li considerano un pò suonati, con un trionfante: “Cosa ti dicevo? Non siamo pazzi, noi dylaniani! Gli hanno perfino dato il Nobel!” :o)
3) Una sorta di Premio Nobel per la musica esiste, ed è il Polar Prize, sempre assegnato in Svezia (da una fondazione creata dall’ex manager degli Abba e dall’Accademia Reale di Musica) a due artisti in coppia, uno di musica classica e uno di pop music. Bob Dylan l’ha vinto nel 2000 insieme al violinista Isaac Stern (nel 2011 l’ha vinto Patti Smith insieme al Kronos Quartet). Non ho mai capito perché il Polar Prize non goda di una pubblicità maggiore. In ogni caso, penso che gli svedesi siano convinti che rispetto a Dylan hanno già fatto il loro dovere…
Con un cordiale saluto, Alessandro Carrera.


Il caro amico Alessandro ha, come suo costume e con la solita squisita cortesia, espresso il suo pensiero sulla domanda propostagli alcuni giorni fa dalla nostra affezionata Marina. Ancora una volta grazie, caro Alessandro, da parte mia, e penso di poter esprimere la stessa cosa a nome di Marina e di moltissimi altri maggiesfarmers che stimano il prof. Carrera per la sua competenza dylaniana, per il grado di fascino che esprime parlando e scrivendo e per la sempre gentile e cortese disponibilità verso il nostro sito. Certo è che gli Svedesi usano strane dinamiche ed altrettanto strane ragioni per sciegliere i premiati ed altrettanto sanno fare miracoli per spiegarne i motivi, ma forse si potrebbe anche pensare che è certamente più gratificante trasformare una nullità in una celebrità che una celebrità in una celebrità, scusando naturalmente la ripetizione delle parole.....Poi ricordo un premio Nobel per la pace conferito "nel 1994 a Yasser Arafat dopo l'avvenuta firma (9 settembre 1993) di reciproco riconoscimento tra lo Stato di Israele e l'OLP e l'impegno da parte di quest'ultima di abbandonare la via della guerra, del terrorismo e della violenza. Purtroppo dal 1994 gli attentati terroristici palestinesi in Israele si sono invece susseguiti, raggiungendo l'apice negli anni 1995/96 e continuando negli anni successivi. In varie occasioni Arafat ha liberato i terroristi di hamas detenuti nelle prigioni palestinesi. Lo ha fatto , tra le altre volte, prima dell' attentato a Mahane'Yehuda (2 novembre 2000) e dopo la reazione di Israele al linciaggio di Ramallah (12 ottobre 2000).
Nel settembre dell'anno 2000 Arafat ha voltato definitivamente le spalle alla pace e al trattato di Oslo, fuggendo dal tavolo delle trattative di Camp David, e dando il via ad una seconda e piu' cruenta intifada già da tempo premeditata.
Alla luce dei fatti e dei numerosi morti di entrambe le parti provocati da questa assoluta mancanza di volontà di pace, molta gente ha chiesto, in nome della giustizia, che venga revocato a Yasser Arafat il Premio Nobel da lui non onorato e ulteriormente tradito dalla sua rinnovata spirituale alleanza con Saddam Hussein nel comune desiderio di distruggere Israele." (Fonte: http://www.eclettico.org/israele/iniziative/nobel/default.htm).
Quindi non bisognerebbe mai stupirsi delle scelte degli accademici Svedesi, nemmeno se il prossimo anno decidessero improvvisamente ed inaspettatamente di assegnare il premio per la letteratura ad uno che da decenni se lo è meritato, cioè a Bob Dylan! L'unico intoppo è che è già da alcune decadi una celebrità, quindi questo toglierebbe un pò di "libidine da nomina" ai dotti e sapienti Svedesi che tutto sanno e tutto conoscono....!

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Esch-sur-Alzette, Luxembourg - Rockhal - October 21, 2011

1. Leopard-Skin Pill-Box Hat (Mark Knopfler on guitar)
2. It's All Over Now, Baby Blue (Bob Dylan and Mark Knopfler on guitars)
3. Things Have Changed (Mark Knopfler on guitar)
4. Tangled Up In Blue
5. Honest With Me
6. Make You Feel My Love
7. The Levee's Gonna Break
8. Desolation Row
9. Highway 61 Revisited
10. Forgetful Heart
11. Thunder On The Mountain
12. Ballad Of A Thin Man
13. All Along The Watchtower
14. Like A Rolling Stone

Mark Knopfler sale per la seconda volta sul palco e suona le prime tre canzoni con Dylan, speriamo sia un buon auspicio per le prossime date italiane !!!!!

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Bournemouth, England - International Centre - October 14, 2011

di Graham

I due spettacoli a Portsmouth nel 2000, quello del 2003 a Londra, e quello di Brixton due anni più tardi, sono abbastanza per riempire la top ten dei miei preferiti Bob-show, ma forse c'è ancora spazio per la magnifica performance di stasera a Bournemouth tra di essi. Perché è stato un favoloso spettacolo memorabile, che sembra riflettere una nuova fase nello sviluppo senza fine di Bob.
Sono saliti sul palco alle 09.15, hanno preso le loro nuove posizioni, una sorta di quarto di cerchio di fronte al bandleader, splendente più che mai con un cappello bianco sopra un vestito nero con ricami verdi e stivali bianchi e neri con quelli che io penso potrebbe essere ancora chiamati “tacchi cubani”. Solo Charlie, che ha sicuramente riportato alla band una vera emozione e una presenza scenica definitiva, ha il coraggio di stare a fronte palco con il suo enorme lavoro di chitarra.
Eppure questo sembra essere un nuovo Bob Dylan, con una vitalità e una verve nuova nella sua performance, in particolare il suo movimento fisico che non si vedeva da qualche tempo, e ha fatto un grande, grande spettacolo.
Inevitabilmente ci sono state molte variazioni dalle notti precedenti, con This Wheel On Fire come uno dei primi da evidenziare, ma fin dall'inizio d’ apertura con Leopard Skin Pillbox Hat, Charlie si è presentato come un'autorità sul palco, cosa che forse nessuno degli altri chitarristi aveva osato fare in passato, e che, per molti aspetti, apparterrebbe di diritto al meraviglioso Tony Garnier. Ma se Charlie splendeva con la sua chitarra durante la notte, anche Bob ha dimostrato che può ancora eseguire una melodia con qualche liks di chitarra molto efficace. E ha trovato l'energia per far risaltare davvero l'armonica in modo significativo in diverse canzoni, al punto che il suo rinnovato vigore ha mostrato proprio quella energia che sta mettendo in questi giorni nelle sue canzoni.
Mi è piaciuto molto Tangled Up in Blue, dove Bob sembrava essersi butato con tutto il suo corpo per dare un senso reale alle parole della canzone, con qualche bel gioco di armonica e di chitarra nel solo-time. Mentre le luci si abbassavano alla fine di questa canzone, è emerso dal buio un settimo musicista per la canzone successiva, Mark Knopfler si era unito alla band per alcuni e godibili liks chitarristici in Beyond Here Lies Nothing. Sembrava come se Bob fosse felice di averlo sul palco, ma se Mark avesse chiesto di rimanere per un altro pezzo forse Bob avrebbe rifiutato, così Mark ha lasciato il palco, mentre Bob e la band passavano a Make You Feel My Love, con l’armonica che mi pare non abbia aggiunto nulla di significativo alla canzone.
Honest With Me è venuta dopo, con Bob che si muoveva sul palco da destra a sinistra, il tutto meravigliosamente animato. Poi è seguita quella che per me è stata il fiore all'occhiello di questa sera, Desolation Row. Una morbida illuminazione color lilla, questa è stata di gran lunga la miglior esecuzione di Bob di questa canzone straordinariamente potente negli ultimi 20 anni. La prestazione è stata grande, e questo, per me, valeva da sola il prezzo del biglietto.
Non ha raggiunto le stesse vette un’altro pezzo favoloso, che è sempre piacevole da sentire, Blind Willie McTell, eseguito con un ritmo piacevolmente vivace questa sera, prima della quattro canzoni finali di chiusura relativamente prevedibili.
Spero / credo che vi godrete lo spettacolo di Parigi così come noi abbiamo fatto stasera!

 

 
Venerdi 21 Ottobre 2011

Rotterdam, The Netherlands - Ahoy - October 20, 2011

1. Leopard-Skin Pill-Box Hat
2. It Ain't Me, Babe (Bob on guitar)
3. Things Have Changed
4. Mississippi
5. The Levee's Gonna Break
6. A Hard Rain's A-Gonna Fall
7. High Water (For Charley Patton)
8. Blind Willie McTell
9. Highway 61 Revisited
10. Workingman's Blues #2
11. Thunder On The Mountain
12. Ballad Of A Thin Man
13. All Along The Watchtower
14. Like A Rolling Stone

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Nottingham, England - Capital FM Arena - October 11, 2011

di Mick

Mi sono divertito a Nottingham più di quanto mi aspettassi. Le tante ore di divertimento terapeutico copiando vecchie fotografie con il suo pennello sembrano aver avuto un buon effetto su Bob, producendo uno spettacolo che è riuscito a essere rilassato e indimenticabile.
1. Leopard Skin Pill Box Hat, un calcio d’inizio promettente, con un gracidio gutturale alla voce ed energia nelle chitarre.
2. Love Sick, bell’assolo di armonica in crescendo, scoppiettante con staccato.
3. Just Like Tom Thumb Blues. Struggente ballata che potrebbe essere mangiata viva in alcuni bordelli messicani, gestita da suonare entusiasmante e meno cinica.
4. Can’t Wait, c'erano strani echi lamentosi e metallici negli accordi di chitarra ripetuti.
5. Watching The River Flow, un Bob entusiasta alla tastiera, che sembrava produrre suoni casuali con stile virtuoso, mentre la band ha lavorato con una sinfonia di suoni in sottofondo.
6. Not Dark Yet, un semplice ritmo incalzante l' ha caratterizzata. Nonostante la voce nodosa, c'era qualcosa di rilassato nel tempo, un caldo fatalismo sostituito da un senso di tragedia.
7. High Water, che cresce, che cresce notte e giorno, buon banjo di Donnie.
8. Vision of Johanna, caratterizzata da un ritmo rilassato e un ridicolo ri-arrangiamento in una struttura di canzone più convenzionale. "Il fantasma degli ululati elettrici sul suo viso" suonava come una ballata country & western.
9. Highway 61 Revisited suonava minacciosa. E' stato un pezzo molto scuro, eseguito con grande buon umore, sorridente e foriero di sventura.
10. Nettie Moore, mancava il tonfo, il battito cardiaco della batteria nella registrazione di Modern Times, ma il suono aperto delle chitarre dava più luce alla canzone, generando una versione meno claustrofobica.
11. Thunder on the Mountain è stata caratterizzata da una voce spezzata sotto il peso dei testi.
12. Ballad Of a Thin Man, molto melodrammatica. Palco quasi oscurato, la band illuminate dal sotto. Un Bob in versione gotica si aggirarava per il palco, microfono in mano, come un mefistofelico comico. Ritardi elettronici nella voce rimandavano frasi come "Si sono già stato con i professori " che rimbalzavano intorno alla sala.

Non hanno lasciato il palco per tornare per il bis. Sono passati direttamente a Like A Rolling Stone e All Along The Watchtower - come se tutti sapevamo già quello che stava arrivando e quindi non c'era motivo di uscire per rientrare. Due persone intorno a me, un giovane uomo e una donna di circa 60 anni, sedevano con gli occhi chiusi e la loro testa andava su e giù con entusiasmo, ognuno di loro in comunione con il proprio Bob privato.


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La mail di Ale '65

Ciao, Mr. Tambourine, ho letto le varie “prese di posizione” da parte di qualche Maggiesfarmers, si, intendo dire “intorno” alla questione di plagio… E dico proprio intorno proprio perché si tende a vedere il problema (leggasi dispiacere) quasi sempre dall’esterno… Voglio dire la mia. Beh, “dall’interno”, lui, Bob Dylan, l’artefice di questo putiferio, semmai dovesse leggere alcune critiche che ormai circolano numerose un po’ dappertutto, credo che si piegherebbe in due non sulla Fender ma dalle risate…mi sembra di vederlo, col suo sigaro in mano mentre ride e tossisce… Ma vi credete veramente che non sapeva quel che faveva mentre dipingeva? Voglio dire, se questa cosa del plagio fosse stata proprio, ricercata e voluta? Suvvia, Dylan sa, ha sempre saputo, che da sempre, tutto quello che dice, (le interviste) e che scrive, ogni sua frase, ogni sua parola scritta viene fatta passare inevitabilmente ai raggi x.. Non scappa una virgola. Non per niente, fin da quando era giovane a New York c’era già chi rovistava nei sacchi della sua spazzatura, e non certo per fare la raccolta differenziata. Come avrebbe mai potuto pensare di farla franca? Credete proprio che il suo staff, il gallerista o chi per esso, si sia “dimenticato” di notificarne l’originalità della provenienza delle pitture artistiche di Bob Dylan? Io credo proprio di no. Dylan voleva tutto questo casino. Non credo proprio che Uno che ha avuto l’ispirazione di scrivere cose indelebili, che hanno dato aria a una generazione, e ancora ne danno, hanno fatto tremare i governi, sostenuto i diritti civili, predicato l’amore per il Padre Eterno e sofferto d’amore, quello vero, proprio perché e prigioniero di se stesso debba ricorrere a questo vile, bieco sistema del plagio per dimostrare la sua arte. No non ci credo. Dopo aver scritto una canzone come, per esempio “Tangle Up In Blue” che come afferma giustamente Carrera è un quadro, va vista come un quadro, senza tempo ne età,(come la maggior parte dei suoi capolavori) anche a settant’anni Bob Dylan non deve dimostrare proprio niente a nessuno. Perché lo ha fatto allora? Non lo so. Ripeto, non credo, non voglio pensarlo che Bob Dylan abbia esaurito la sua fonte ispiratrice. Ne tanto meno che questo plagio non sia stato altro che una strategia di marketing, un’operazione commerciale per tornare a dare luce al suo nome (Come diceva Andy Warhol, che se parli bene o che se ne parli male, purchè se ne parli). Dylan non ne ha bisogno, chi lo segue, sa già chi è. E si accontenta di spazi più ristretti, non certo di far i pienoni da stadio. Non ha bisogno di Fama. Gli da fastidio, come nel caso del maxi concerto della celebrazione del 30 Anniversario del’92 a New York.. “tutto troppo, troppo troppo…”. Forse, e voglio sperarlo, che con questa storia del plagio, Bob Dylan abbia voluto lasciare un messaggio. Come per dire, “ guardatemi, sono Bob Dylan tutti gli altri mi dicono che sono un’artista, un poeta ma in fondo io sono solo un uomo. Come voi. Ho sbagliato apposta per farvelo capire”. Forse gli artisti bisogna prenderli proprio così come vengono. Come ha detto lui una volta, “sarò compreso solo fra cent’anni”. Ale ’65.

Anche la tua potrebbe essere una "spiegazione" accettabile, chi lo sà quale sia il vero perchè di tutto questo casino, voluto o non voluto, giustamente da un personaggio "radiografato" e monitorato costantemente come Bob sarebbe un errore inconcepibile se non fosse voluto, o semplicemente a Dylan piacevano quelle foto e si è divertito a trasformarle in quadri, il resto, cioè tutte le parole che stiamo facendo non solo noi, penso che proprio non interessino minimamente Bob, lui fa quello che gli gira di fare, e gli altri che pensino quello che vogliono........!

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All'asta un dente di John Lennon. Valore stimato: 10.000 sterline

Il cimelio andrà battuto il 5 novembre. Apparteneva a una colf dell'ex Beatle.
Spendereste all'incirca 11.500 euro per un dente di qualcuno, per quanto molto speciale?
Ebbene alla casa d'aste inglese Omega Auctions, specializzata nella vendita di rarità, memorabilia e reliquie musicali, sono sicuri che coloro disposti a sborsare un bel pò di quattrini per portarsi a casa un dente di John Lennon siano parecchi. E l'appuntamento per essi è il 5 di novembre.
"E' il pezzo più meraviglioso e strano che abbiamo mai messo in vendita", ha dichiarato Karen Fairweather della Omega. "E' un pezzo davvero unico ed è difficile farne una stima precisa. Tuttavia ci aspettiamo di raggiungere almeno le 10.000 sterline, ma non è insolito, per rarità di questo genere, arrivare anche cifre a cinque zeri".
La storia del dente di Lennon è presto detta. Secondo quanto riporta la BBC, il premolare (tale, almeno, appare dall'unica foto disponibile) del musicista fu 'donato' dallo stesso John a Dot Jarlett, sua collaboratrice domestica, che lavorò diversi anni per lui a Kenwood mansion nel Surrey alla fine degli anni '60.
"Lui era in cucina - racconta il figlio della donna - con in mano il dente avvolto in un un pezzo di carta. Disse a mia madre: 'Dot, fanne ciò che credi, oppure, visto che tua figlia è una fan dei Beatles, puoi regalarlo a lei come souvenir". Ed è esattamente ciò che la signora fece, raccomandando alla ragazza di tenerlo al sicuro. Il cimelio è corredato da una dichiarazione scritta di Mrs. Jarlett, che fa da garanzia di autenticità.
"Lui fu sempre molto generoso con mia madre - prosegue il figlio della Jarlett - la trattava come una di famiglia perché in realtà lui non aveva una gran famiglia. Si è preso cura di mia mamma. La chiamava 'zia Dot'".


(Fonte: http://musica.virgilio.it/news/pop/all-asta-dente-di-john-lennon-valore-stimato-10-000-sterline.html)

Commento di Mr.Tambourine: Al cattivo gusto non c'è limite.....!

 

 
Giovedi 20 Ottobre 2011

Antwerp, Belgium - Sportpaleis - October 19, 2011

1. Leopard-Skin Pill-Box Hat
2. Love Sick
3. Just Like Tom Thumb's Blues
4. Can't Wait
5. Summer Days
6. Not Dark Yet
7. High Water (For Charley Patton)
8. A Hard Rain's A-Gonna Fall
9. Highway 61 Revisited
10. Forgetful Heart
11. Thunder On The Mountain
12. Ballad Of A Thin Man
13. All Along The Watchtower
14. Like A Rolling Stone

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Dylan & Knopfler a Parigi: la notte dei giganti - di Paolo Vites       clicca qui

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Le mail di Daniele "Ardez" Ardemagni

Vedi Tambourine, io con Massimo parlo spesso ma non pendo dalle sue labbra...spesso ci troviamo in disaccordo su molte cose e se anche lui (dubito) mi dicesse che i Byrds sono stati un gruppo di grande spessore non la penserei allo stesso modo, come lui non la pensa allo stesso modo su altre cose che io amo..The Byrds so bene chi sono, li ho ascoltati d ragazzo, ancora prima di Bob e di Cohen...ma chiedete a un ventenne d'oggi chi è Dylan e lui ti saprà rispondere, almeno nella maggior parte dei casi...dei Byrds dubito. Poi un conto è lo scambio di opinioni, un conto è affittare il proprio cervello a qualcun altro. Posso apparire antipatico alla detta di molti, ma il Daniele sempre accondiscendente con tutti non c'è da un bel pezzo..perchè non ha fatto altro che umiliare se stesso e starsene troppe volte in disparte anche se aveva da molto da dire..ora a costo di sembrare un pezzo di m. tiro fuori tutto, purtroppo anche esagerando.
Sia chiaro, non sono il tipo di quelli "o con me o contro di me", semplicemente non mi va di tenere dentro ciò che penso.
Ma queste sono vicende personali e legate al passato e, giustamente, credo interessi a ben poche persone visto che l'argomento è Dylan...ed è forse stato anche grazie al mio avvicinamento a lui che ho imparato ad essere schietto anche se a volte è scomodo. Ed è anche per questo che gli sono molto grato visto che ha tirato fuori una parte di me che stava soffocando e di conseguenza mi faceva soffocare.
Se sono stato esagerato con Mr. Spaceman gli chiedo scusa ma questo questo non cambia il mio parere su ciò che ha detto. Potremmo essere amici?..be, a quanto pare anche lui è su facebook e potremmo contattarci lì...non si sa mai.
Quanto al gruppo dedicato a Bob su fb si chiama: Quelli che seguono Bob Dylan da una vita...(dylaniati per sempre)...credo che Mr.Spaceman lo abbia trovato.
Non demonizziamo facebook, è una grande opportunità da molti punti di vista; io personalmente ho ritrovato amici d'infanzia dopo 25 anni, trovato gente che mi fa fare serate, sono aggiornato sulle iniziative che mi possono interessare, ho conosciuto gente nuova e quasi trovato lavoro...certamente bisogna, come tutte le cose "fare attenzione all'uso", evitarne la dipendenza.
Un abbraccio.
Daniele "ardez" Ardemagni

Scusate la nuova intromissione..per Ramona, il gruppo a cui mi riferivo si chiama esattamente: QUELLI CHE...seguono Bob Dylan da una vita (dylaniati per sempre).

 

 
Mercoledi 19 Ottobre 2011

La mail di Ramona

Mi sbaglierò, ma secondo me Mr Spaceman è un'invenzione di Mr Tambourine (a proposito, bentornato) per provocare, stimolare, 'aizzare' la discussione. Non è possibile che un personaggio del genere esista nella realtà. Quando in una mia precedente mail dicevo che questo mi sembrava un sito di detrattori era precisamente a lui che mi riferivo. Inutile dire che condivido pienamente l'opinione di chi ha replicato, con argomentazioni approfondite e diffuse che non mi metto qui a ripetere. Provocazione riuscita...
Certo un forum ci starebbe bene, per poter litigare in diretta...
Non sono riuscita a trovare su facebook il gruppo a cui accennava Ardemagni, se potesse dare qualche indicazione più precisa, ringrazio in anticipo.
A Mr Tambourine buon lavoro, speriamo che non ci abbandoni più...
Ramona

Cara Ramona, grazie per le belle parole, ti giuro che non è per niente divertente strapparsi un tendine, dolore a parte, poi devi subire un'operazione chirurgica e 40 giorni di gesso con la gamba che non può essere caricata, quindi sei quasi obbligato a stare seduto e fermo sempre in quel posto per tutto il giorno, giorno dopo giorno che diventano interminabili, spero anch'io di non abbandonarvi più :o). Detto questo ti assicuro che Mr.Spaceman è una persona reale, con tanto di nome, cognome ed indirizzo e-mail, che non rivelo perchè non è costume della Fattoria rivelare i nomi e gli indirizzi di chi scrive, a meno che la cosa sia espressamente richiesta dallo scrivente. Mr. Spaceman è, come molti di noi, un grande appassionato dylaniano, probabilmente deluso dalla qualità di questi ultimi anni dell'attività del Nostro. Non credo sia il solo, molti altri la pensano come lui e molti altri no, che c'è di male nel pensarla in modo diverso? Stimo Mr. Spaceman come stimo Daniele Ardemagni, come stimo moltissimi altri amici che in questi anni si son presi la briga di scrivere la loro opinione su queste pagine. Credo che Daniele ci darà l'indirizzo della pagina Facebook da lui citata, così molti altri Maggiesfarmers potranno visitarla o partecipare. L'idea del forum è stata più volte considerata e altrettante volte scartata perchè non è controllabile, e non mi riferisco alle parolacce o le espressioni poco letterali che ormai sono entrate nel nostro linguaggio, ma alle foto ed indirizzi porno che giornalmente vengono inviati al forum dai ragni di ricerca e dai quali è quasi impossibile difendersi.

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La mail di Marina Gentile

Caro Mr. Tambourine,

ho letto dell’accesa polemica fra i frequentatori della Farm circa la vicenda dell’ultimo “plagio” di cui è stato accusato e penso che sia sempre utile tenere bassi i toni nell’interesse superiore al confronto libero e democratico delle opinioni che è sempre occasione di crescita per tutti. Personalmente per quanto riguarda la questione se trattasi di plagio o meno mi trovo d’accordo in toto con il pensiero di Marco on the tracks e ritengo che chi liquida un artista così frettolosamente rinnegando l’intero corpus delle opere prodotte in un cinquantennio forse non solo non conosce abbastanza Dylan ma neppure le regole ben note della produzione artistica che difficilmente nasce dal nulla ma ha sempre radici nel passato. Se qualcosa mi sento di rimproverare a Bob, al suo staff, agli organizzatori della mostra, è di non avere chiarito la fonte della sua ispirazione pittorica al solo scopo di evitare le fastidiose ed imbarazzanti polemiche che inevitabilmente si sono scatenate sulla originalità dei dipinti. Devo dire che mi ha infastidito sentir parlare nei termini che tutti abbiamo letto dell’artista più importante dell’ultimo mezzo secolo e che, letteralmente, adoro. Ma tant’è.
Voglio però avviare un altro dibattito: il NOBEL per la letteratura.Tutto nasce da un articolo di Valerio Magrelli (che potete leggere qui:
http://poesia.blog.rainews24.it/2011/10/06/valerio-magrelli-interviene-sul-nobel-dato-a-tomas-transtromer/
di cui ho avuto conoscenza tramite un mio caro amico che ha un profilo facebook di letteratura con il quale sono collegata.
Ne è nata una vivace polemica non essendo io affatto d’accordo con Magrelli e con il mio amico (che si associava a questi) a dire dei quali Dylan nulla a che vedere con la poesia e deve considerarsi “delirio … proporre al Nobel un cantautore come Bob Dylan”. Dissentendo recisamente da questa opinione e non essendo io esperta di letteratura e di premio Nobel, tre la altre cose, ho citato il Prof. Alessandro Carrera ed il suo pensiero sulla connotazione “poetica” dei testi di Dylan affermando che a differenza di Magrelli, il cui intervento mi era parso di basso profilo perché privo di argomentazioni letterarie, Alessandro Carrera ha espresso un'opinione più articolata e meditata sul genere letterario della lirica rock che pur distinto dalla poesia merita di avere una sua collocazione fra le arti letterarie.
Nel dibattito con il mio amico ho sostenuto che il fatto che Bob Dylan non è un poeta in senso tecnico, come lo stesso Carrera afferma da sempre, non esclude il valore letterario dei suoi scritti ed a sostegno del mio convincimento ho citato quanto detto da Carrera in una intervista: "C’è infatti un altro argomento che non può essere ignorato, ed è la circolazione del “poetico” in altri luoghi oltre a quelli deputati dalla poesia. Il poetico non è un genere (il poetico non è la poesia) e non è una forma. Il poetico (nel senso greco di poiesis, dell’”operare” comune a tutte le arti) è lo spirito che circola nell’opera. Da questo punto di vista Dylan, anche se non è un poeta nel senso in cui lo è T.S. Eliot, è più poeta di molti poeti ufficiali e orgogliosi del loro titolo. Nelle sue canzoni circola più musica testuale, più ritmo, per non dire più idee, di quelle che trovano casa nelle poesie di molti poeti".
Ciò nonostante, secondo il mio amico, le idee di Magrelli e di Carrera sulla questione se un cantautore possa ambire a ricevere un Nobel per la letteratura tutto sommato collimano, poiché anche Carrera ritiene che Dylan non possa essere considerato un vero poeta alla stregua di T.S. Elliot o di Montale e pertanto, non essendo configurabile un tertium genus, Dylan resta essenzialmente un cantante che non può e non deve aspirare al Nobel per la letteratura.
A questo punto, poiché io non concordo parendomi che Carrera la pensi molto diversamente da Magrelli, mi farebbe piacere conoscere l’opinione di quest’ultimo sul punto.
Pertanto, caro Mr. Tambourine, ti sarò grato se vorrai trasmettere al Prof. Carrera questa mia richiesta al quale vorrai porgere il mio ringraziamento anticipato per l'attenzione che vorrà prestarmi.
Un abbraccio, Marina.

Cara Marina. passata la tua mail al Prof. Carrera, per il momento restiamo in attesa della sua risposta, però permettimi di dire che personalmente dissento da Alessandro su questo argomento, non mi interessa se Bob è diverso da Montale o T.S.Elliot, di sicuro se vai in giro a chiedere alla gente chi è Montale ed Elliot troverai un sacco di gente che ti risponderà "BHO". Dylan è molto più radicato nella conoscenza della gente e canzoni, anche se son sotto forma di canzoni, come Blowing in the wind, Times, Thin Man, Hard Rain, Mr.Tambourine hanno espresso tutta la poesia possibile, recitata attraverso un Juke Box, ma pur sempre grande poesia e grande pensiero.

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La mail di Daniele "Ardez" Ardemagni

Caro Tambourine, non credo possa corre buon sangue fra me e Spaceman (ma come cazzo ti chiami? tira fuori almeno il tuo nome invece di usare la canzone dei fallimentari Byrds..senza Dylan sarebbero stati il nulla assoluto se non la versioncina da balera di Mr. Tambourine man). Come credo non possa correre con nessuno di chi ha risposto alla sua provocazione di plagio fatta a mio avviso, molto ignorantemente. Con questo non ho altro da aggiungere sul personaggio...mi fa solo una gran pena perchè sarebbe come se io mi mettessi a parlare di sport quando di sport sono l'ignoranza fatta a persona...quindi non credo sia il caso di perder tempo. Ti sei preso l'ultimo di Pezzali? beh, non è male Max, anzi, ma credo sia ancora troppo per te.puahhhhhahahhh (visto che ti piacciono i miei sorrisi da "ti piglio per il culo " te ne offro un pò). Nessuno ti dice di andare al concerto..di persone come te ai suoi spettacoli non servono, sta pure tranquillo a casa.
Comunque da musicista ti dico che il gruppo attuale suona alla grande i nuovi arrangiamenti e ti ripeto la frase del mio amico che "l'arte nasce dall'arte", e tutti abbiamo e hanno un punto di riferimento durante la creazione di qualcosa o almeno, nel dargli vita. Grazie per l'appunto sui Pink Floyd, gruppo che mi annoia a morte ma che rispetto. Con questo discorso chiudo la mia parentesi su Spaceman aggiungendoci un velo pietoso...(purtroppo la mancanza di umiltà, conoscenza e rispetto a volte mi porta ad essere "apparentemente" offensivo..ma ora farò finta di niente, non mi va di sprecare energie per chi non se le merita)...e a proposito di plagi, imitazioni,ispirazioni...come dice mi pare Marco, vogliamo dare un'occhiattina a chi si è rifatto al Nostro? Se avremo qualche settimana a disposizione potremmo trovarci e farlo.

Daniele "Ardez" Ardemagni

Dovresti essere un pochino più rispettoso verso chi non la pensa come te, credo che la tua sia una posizione quasi integralista, poi quella sfortunata allusione ai "fallimentari Byrds.." , credo che ti abbia fatto perdere qualche punto, chiedi a Massimo dei Byrds, ti dirà sicuramente un sacco di cose che sembri non aver valutato o conosciuto di loro, :o)

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La mail di Mr. Spaceman

Hai ragione Mr. Tamburine.
Io e Daniele Ardemagni avremmo molte cose in comune. Comprendo che io possa apparire come il classico che cerca di parlare solo male di Bob. E' vero. Riconosco di aver considerato maggiormente le delusioni invece che le delizie del suo repertorio. Mi ha talmente deluso da quando si è messo dietro quella pianola che non sono riuscito più a tornare indietro. Poi sti continui plagi. Oggi di quadri, ieri di testi. Vabbè. Ne abbiamo già parlato.

Tornando a Daniele.
Ho avuto il piacere di vedere il suo profilo su facebook e devo dire che è un autentico Dylaniano. Mette video di grande spessore con commenti intelligenti ed appropriati. Condivido le sue idee a 360 gradi anche riguardo la difesa dei diritti e degli animali. Saremmo davvero ottimi amici probabilmente, oltre che colleghi quasi sicuramente..peccato che sta lassù. Vediamo in modo diverso gli ultimi 10 anni di Bob. Ma non penso che sia un dramma.

Lancio una proposta.
Perchè non mettiamo una pagina Facebook del sito?
Dove possiamo tutti comunicare in tempo reale?

Spero da parte di coloro che si sono sentiti offesi dalle mie critiche riguardo il plagio dei quadri di percepire le mie parole come sincere nel loro dispiacere. E non come un attacco a Bob tanto per fare qualcosa.

Ciao a tutti, Mr. Spaceman

Non mi piace Facebook, luogo che considero terreno preda di tutto e di tutti, impersonale e a volte estremamente falso, forse considero solo la parte negativa di Facebook, ma questa parte è così grande e dannosa da indurmi a scartare un simile modo di comunicare. Io non ho e non avrò mai un profilo Facebook, forse sarà una scelta sbagliata e fuori dai tempi ma io la vedo così, e poi, sinceramente, Facebook è molto lontano dall'idea e dalle intenzioni della Fattoria, ricordate sempre che dobbiamo solamente scambiarci delle opinioni, e meno male che sono diverse, se tutti avessimo di Bob la stessa opinione la Fattoria sarebbe morta da anni ed annorum. Lo scopo non è litigare in diretta, un litigio è una cosa un pò diversa da uno scambio di opinioni, il rispetto per tutto e per tutti è la cosa più importante, anche se un altro non la pensa come noi merita il nostro rispetto e non le nostre offese. Perdonatemi la chiarezza ma le polemiche esasperate alla fine lasciano solo del sapore amaro in bocca ed il tempo che trovano, fate tesoro dell'esperienza delle persone più vecchie.......come me! :o)

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Nottingham, England - Capital FM Arena - October 11, 2011

di Steve

La sede era meno affascinante rispetto a quella del 2005, ma come la folla ha convenuto in generale, il fatto di essere tutti seduti, ha dato le migliori possibilità di una visione accettabile da tutti, anche dai nostri posti nel secondo blocco.
Il set di Mark Knopfler è stato buono per me - non conoscevo molte delle canzoni, ma tutte sono state calorosamente accolte.
Dopo i dolci paesaggi sonori della band di Knopfler, la mia sensazione prevalente sul set di Bob era che era un suono davvero difficile, dal taglio duro, con la voce che abbaiava fuori - per me con diversi effetti. Momenti salienti della serata, a mio avviso, “Can’t Wait” seguito più tardi da Not Dark Yet, uno dei miei preferiti – e Nettie Moore , con uno scenario che sembrava molto simile alla copertina di Modern Times, dove Bob sembrava davvero offrirsi al pubblico fisicamente ed emotivamente in un modo che non avevo mai visto prima.
Ho particolarmente apprezzato Thin Man, con un effetto di eco interessante e un suono che richiedeva attenzione. Dopo di che ho pensato che le cose sono andate un pò in fretta, la scaletta postata dice niente bis, abbiamo avuto le 14 canzoni che ci spettavano. La presentazione della band è stata più superficiale anche dai soliti standard e Lars è stata molto breve prima di un apparentemente improvvisa conclusione – sono uscito chiedendomi se l’ intero concerto aveva influito sul set di Bob che non si è sviluppato nel modo in cui avevo visto prima. Una serata buona, se non una grande - alcuni interessanti "duelli" tra Bob all'organo e Charlie Sexton alla chitarra. Tony Garnier e George Recile erano molto lontani e nell'ombra, ma esercitavano una forza potente in tutto. Uno dei grandi piaceri per me ieri sera è stato quello di aver portato il mio figlio più giovane Oscar al suo primo concerto di Bob Dylan - non sono del tutto sicuro se gli sia piaciuto - ma lui ha detto che era affascinato dal fatto che finalmente aveva potuto vedere l'uomo del quale gli ho parlato per tutta la sua vita (e anche prima).

 

 
Martedi 18 Ottobre 2011

La mail di Daniele "Ardez" Ardemagni

Caro Mr. Tambourine, non ho lapidato gratuitamente Mr.Spaceman per le sue opinioni, bensì per i suoi giudizi. Sono anni che seguo la fattoria e in ogni sua mail non ha fatto altro che parlare male di Bob...quindi che vuole ancora? Come dice Marco on the tacks se gli è bastato il cosidetto "plagio" della mostra per dirgli addio ha capito ben poco sia di Dylan sia di come si fa il mestiere..Dylan stesso, come ho già detto nella mail precedete, ha ammesso di prendere spunto dalla realtà, la quale viene molto spesso ben rappresentata da fotografie. Ma come ha detto Marco probabilmente Bob non è riuscito a dare molto a Spaceman come a noi...se poi ci si ferma a sei concerti non ha visto granchè di Bob. Comunque non è un problema mio, non vorrei passare da "fan integralista" come tanti "nuovi" o certi deandreani (quale sono stato anche io da ragazzino, ma tutti ascoltavano esclusivamente Vasco e io ero la pecora nera...ora hanno scoperto De Andrè e pensano di aver scoperto l'acqua calda..ma in Italia si sa com'è..il Post Mortem da molta più popolarità di quando un artista è vivo).
Con Massimo parliamo molto di Dylan e anche della sua autoironia che non tutti colgono, come quella di apparire in certi video con parrucche e barbe finte, il suo modo di camminare e di muoversi sul palco (ne sta dando una dimostrazione negli ultimi due anni di tour).. di come recita, a volte con espressioni che solo dopo un pò di volte puoi coglierne il significato o a volte da attore principiante...ma come ripeto Bob deve essere prima di tutto riconosciuto come poeta, musicista, scrittore e innovatore. Colui che ha cambiato il modo di fare musica..colui che come disse pure De Andrè in un'intervista del '96 "era positivo il fatto che venisse candidato al Nobel per ciò che ha dato alla musica e alla cultura"...e da ancora. Quello che ha saputo raccontare la vita, bella o brutta, violenta o pacifista e stati d'animo con musiche che potessero rendere la canzone ascoltabile e arrivare più veloce all'orecchio e alla coscienza dell'ascoltatore. Insomma è quello, come disse Ginsberg che ha messo la poesia nel juke-box, ovvero a disposizione di tutti, ascoltatori pigri o molto attenti.
Il resto delle cose in cui lui si è cimentato credo lo abbia fatto sia per curiosità sia per divertimento..dall'attore al pittore, dal dj allo scrittore e le cose sono a volte andate bene a volte un pò meno.
Giacomo è già avviato sulla Highway 61 dal primo giorno che ha messo la testa in camera mia...e ora ci entra spesso da solo... è molto comico e all'ascolto della musica balla e segue la musica col suo "canto"...e come lo zio ama parecchio anche il suono dei motori delle auto, gli animali e...la mia chitarra.
Te li saluto senz'altro.
Un abbraccio!!

Daniele "Ardez" Ardemagni

Perfetto, grazie mille :o)

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La mail di Mr.Spaceman

Che risate..
Ma davvero sei così Daniele Ardemagni?
Se tu non avessi scritto "MANTIENI LA TUA PAROLA DI NON SCRIVERE PIU'" l'avrei mantenuta.
Sei stato offensivo.
Ma fa parte del gioco. Sono sicuro che a voce sarebbe tutto differente. Normale e gradevole (poi magari mi sbaglio...).
E comunque sono contento che almeno una volta in vita tua hai sentito un disco decente visto che hai nominato i Byrds...però ora non ricominciare a scrivere i tuoi buffi "hahahaha"...sono così buffi.....

Tornando a Zimmerman..
Ha copiato. Ha spacciato per proprie opere non sue rilasciando una DICHIARAZIONE che ad oggi risulta una menzogna totale. Una presa in giro globale. Questi sono i fatti.
Non ci azzecca nulla mettere in mezzo COLOMBO con L'America o altre speculazioni filosofiche (nel rispetto di chi le ha pensate..impara Ardez..) DYLAN ha spacciato per proprie opere di altri. STOP -
Gesto deplorevole per un personaggio tanto "adorato". Il Nobel se lo scorda.
Anche il riff principale di WISH YOU WERE HERE (per Daniele Ardemagni, è un brano di una band che si chiama Pink Floyd del 1975) è preso da un riff di GENE CLARK, ma già dopo 20 secondi il pezzo diventa un'odissea di meraviglie.
I casi sarebbero a milioni.
Ma qui la questione è un'altra. E molto più semplice. Molto, molto più semplice. E SOPRATUTTO INDIFENDIBILE.

Ad ogni modo godiamoci questo nuovo show identico a quello degli ultimi 5 anni, ma comunque più energico. Facciamo 10 anni. Stessa scaletta. Stesse incertezze. Stessi errori/orrori di tastiera. Però grande presenza di Bob sul palco. Ma sono comunque felice che a 70 anni lui ancora sia lì. Anche se la sua band è costretta a suonare in modo orribile.

Un saluto a Mr. Tamburine, grazie per il lavoro che fai per il sito. A Daniele Ardemagni (seguirò i tuoi preziosi consigli, ho già preso l'ultimo di Max Pezzali) ed a tutti gli appassionati del novello Picasso...molto novello...
(..però che fregatura...quando vidi i quadri pensai..."cavolo!!! dipinge meglio di come canta!!!" ...invece...

MR. SPACEMAN

Sono convintissimo anch'io che se vi incontraste di persona diverreste grandi amici, comunque mi piace questa discussione "via Fattoria", tiene viva la cosa, e tra le frasi esasperate e magari un pò sballate le battute son belle, grazie ancora a tutti e due per la passione e l'impegno che ci mettete!!!! :o)

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La mail di Kuore Scuro

Ciao,
consiglio tutti questo link http://www.guyfletcher.co.uk/index.php/diary/MK_2011_Dylan_Tour_Diary è il diario del tastierista di Mark Knopfler.
Estratto: "Bob and his band took to the stage at 9:15 and most of our band stood off stage left behind Bob's monitor engineer to watch the show. Mark came on after four numbers and they ran the tune. Armed with the '59 Les Paul, Mark played a blinder.I must say Bob was really on form tonight and singing and playing with great energy...and..he looked absolutely fabulous. The girls were taken with what appeared to be spats on his feet. A great night topped off perfectly by a gentle drive home for the day off tomorrow"
(Bob e la sua band sono saliti sul palco alle 9:15 e la maggior parte della nostra band è rimasta in piedi dietro di fonico di palco di Bob a guardare lo spettacolo. Mark è salito dopo quattro canzoni unendosi alla band di Bob. Armato con la sua Les Paul '59, Mark ha suonato una cosa che non aveva mai suonato. Devo dire Bob era davvero in forma stasera e cantava e suonava con grande energia ... e ... sembrava assolutamente favoloso. Le ragazze sono state prese con quelle che sembravano essere le ghette ai piedi. Una grande notte finita con un tranquillo ritorno a casa per la giornata di riposo di domani).

Grazie, Ciao.

Grazie a te per la segnalazione :o)

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Paris, France - Palais Omnisport de Paris-Bercy - October 17, 2011

1. Leopard-Skin Pill-Box Hat (Bob on keyboard)
2. It's All Over Now, Baby Blue (Bob center stage with harp)
3. Things Have Changed (Bob center stage with harp)
4. Tangled Up In Blue (Bob center stage with harp)
5. Honest With Me (Bob center stage with harp)
6. Spirit On The Water (Bob on guitar)
7. Summer Days (Bob on keyboard)
8. Desolation Row (Bob on keyboard)
9. Highway 61 Revisited (Bob on keyboard)
10. Blind Willie McTell (Bob center stage with harp, Donnie on banjo)
11. Thunder On The Mountain (Bob on keyboard)
12. Ballad Of A Thin Man (Bob center stage with harp)
13. All Along The Watchtower (Bob on keyboard)
14. Like A Rolling Stone (Bob on keyboard)

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Manchester, England Manchester Evening News Arena - October 10, 2011

di David

Una notte di pioggia a Manchester, che è iniziata con una meravigliosa influenza celtica da parte di Knopner. E' stata una partenza perfetta e un ottimo modo per riscaldare la folla per l’evento principale.
Bob stasera sembrava molto serio. Anche l'intro “signore e signori,
si prega di accogliere il poeta laureato del rock'n'roll” sembrato affrettato.
Poi è stato un ìimmersone totale in Leapard-Skin Pill-Box Hat, con la band che ha scoperto di avere Manchester ai suoi piedi.
Don’t think twice è stata sublime.
Il mio album preferito è Blood on the Tracks, in tal modo Tangled Up In Blue e Simple Twist of Fate hanno illuminato la mia notte. Bob era proprio lì al centro della scena, con un’armonica potente.
Highway 61 mi ha colpito col suo groove magnifico. La potenza venuta fuori dalla band è stata incredibile.
Thin Man ha tenuto il pubblico come rapito.
La chitarra solista di Charlie in tutta Watchtower ha evocato il grande dio della chitarra Jimi H.
Bob sembrava totalmente compreso. Nessun ballo o girovagare sul palco. Sembra molto preso dalla musica. Il suo modo di suonare l’organo sembrava più flessibile che mai e più sicuro.
Dopo una presentazione veloce della band, hanno lasciato il palco, per il nostro barcollante ritorno a casa ricco ed umido.

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di Carole

Bob è stato stupefacente la scorsa notte alla MEN Arena di Manchester. Ero in prima fila, in piedi di fronte a lui e non l’ho mai visto così animato e felice. Lui veramente è un “song and dance man “. La sua versione di Things Have Changed è stata eccezionale e ha dato una resa bella quanto Forgetful Heart, con voce piena di sentimento e profondità. Ballad of a Thin Man è stato la migliore di quelle che ho sentito e lui si è divertito un sacco tutta la notte. La sua voce era al top della forma. Non vedo l'ora di essere stasera a Nottingham, anche se non sono in prima fila come ieri sera, ma sarà sempre molto speciale. La miglior prestazione fino ad ora, ma chissà cosa può ancora tirare fuori dal sacco! Keep on rockin 'Bob.

 

 
Lunedi 17 Ottobre 2011

Desolation Row - Glasgow, Scotland - October 9, 2011

 

Cold Iron Bound - Glasgow, Scotland - October 9, 2011

 

Honest With Me - Glasgow, Scotland - October 9, 2011

 

 

"Not Dark Yet" - Capital FM Arena Nottingham.11/10/2011

 

Love Sick - Capital FM Arena Nottingham.11/10/2011

 

Highway 61 Revisited - Capital FM Arena Nottingham.11/10/2011

 

'Watching The River Flow' - Capital FM Arena Nottingham.11/10/2011

 

Leopard-Skin Pill-Box Hat - Manchester Evening News Arena

 

Tangled Up In Blue - Manchester Evening News Arena 2011-10-10

 

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Lille, France - Le Zenith - October 16, 2011

1. Leopard-Skin Pill-Box Hat (Bob on keyboard)
2. Don't Think Twice, It's All Right (Bob on keyboard, Stu on acoustic guitar, Tony on standup bass)
3. Things Have Changed (Bob center stage with harp, Stu on acoustic guitar)
4. Tangled Up In Blue (Bob center stage with harp, Stu on acoustic guitar)
5. Honest With Me (Bob center stage)
6. Not Dark Yet (Bob center stage with harp, Stu on acoustic guitar)
7. Jolene (Bob on keyboard, Tony on standup bass)
8. A Hard Rain's A-Gonna Fall (Bob on keyboard, Stu on acoustic guitar, Tony on standup bass)
9. Highway 61 Revisited (Bob on keyobard, Tony on standup bass)
10. Tryin' To Get To Heaven (Bob center stage with harp, Stu on acoustic guitar)
11. Thunder On The Mountain (Bob on keyboard)
12. Ballad Of A Thin Man (Bob center stage with harp)
13. All Along The Watchtower (Bob on keyboard)
14. Like A Rolling Stone (Bob on keyboard)

(encore)
15. Forever Young (Bob on keyboard then center stage with harp, Stu on acoustic guitar)

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Prima apparizione Knopfler - Dylan sul palco a Bournemouth, Inghilterra

La speranza di molti fans è diventata realtà l’altra sera a Bournemouth, quando, senza dir niente Knofler è salito sul palco con la sua storica Gibson Les Paul del ’58 Cherryred per suonare Beyond Here Lies Nothin oinsieme a Bob e alla sua band. É stata la prima volta durante questo tratto del tour che Mark ha raggiunto Bob sul palco. Questo fa ben sperare per i concerti futuri, sperando anche che la collaborazione non si limiti ad una sola canzone. Finita la canzone Mark ha lasciato il palco in silenzio così come ci era salito, ma Dylan ha citato il suo nome alla folla per ringraziarlo.

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La mail di Marco on the tracks

Ciao Mr Tambourine,
innanzitutto ben tornato, il fatto che il sito sia di nuovo attivo mi fa pensare che stai meglio, e questo non può che farmi piacere.
Premesso questo, sappi che Tu, proprio Tu, Mr.Tambourine S E I U N P L A G I O V I V E N T E !!! Non solo per come ti firmi in ogni tuo scritto qui sul sito, ma anche perchè stai plagiando la vita di Dylan: sei caduto dalla moto, proprio come lui! Volendo Dylan potrebbe farti causa! Tutto questo per dire cosa ne penso io dell'ennesimo (?) plagio di Dylan.

Sono un appassionato di fotografia, e posso assicurarti che tutte le foto plagiate/copiate da Dylan sono foto ultrafamose, apparse nelle più importanti mostre fotografiche e riviste di fotografia, e non solo di fotografia, di ieri e oggi, in tutto il mondo. Ci mancava solo che Dylan riproducesse la famosissima foto della bambina vietnamita che piange e corre nuda in un villaggio appena bombardato col napalm dagli americani ed il gioco era completo.
Ho qualche amico pittore, e nessuno si è scandalizzato per quanto fatto da Dylan, al limite si son fatti una mezza risata, tutto qui. Anzi, pare che in pittura si usi tra le altre cose anche prendere una foto e riprodurla su tela, sia come esercizio che eventualmente per ispirarsi se si è chiusi in casa in città e non si ha un paesaggio decente da "pitturare".
L'unica "colpa" che ha Dylan (se di colpa si può parlare) è non aver chiaramente detto che i suoi quadri sono copie di fotografie famosissime. Questo forse è vero ma credo che questa volta siamo di fronte ad un caso diverso dall'altro famoso caso delle canzoni di "Love and Theft" copiate da un libro (in questo caso libro sconosciuto ai più, diventato famoso solo dopo la scoperta del plagio, con l'autore del libro sinceramente felice della cosa). Allestire una mostra con quadri del genere senza "citarne le fonti" dimostra solo l'ignoranza di chi ha partecipato alle mostre se è vero che nessuno si è accorto del plagio. Ripeto: sono foto famosissime, era solo questione di tempo (ore, giorni o settimane) prima che qualcuno se ne dovesse, inevitabilmente, accorgere. Poichè non ritengo Dylan uno stupido, credo che, per motivi a me ignoti (per fare un grande colossale scherzo? perchè son foto talmente famose che se credi che i quadri siano opera di Dylan allora il problema è solo tuo? perchè così se ne parla molto di più sui giornali? perchè Dylan non dice mai a chi si ispira - grandi folksinger del passato a parte - ?) Dylan abbia architettato tutto con il sorriso sotto i baffi. Quanto poi sia più o meno scorretto tutto questo non saprei proprio dirtelo. Posso dirti che a me i quadri plagiati di Dylan piacciono, posso dirti che essendo appassionato di fotografia mi piace l'idea che da una foto si possa passare ad un quadro, passando da un'arte all'altra, mi piace anche pensare che per qualche settimana si parli di fotografia e degli scatti di grandi fotografi, grazie a Dylan (il fotografo è da sempre un bistrattato o comunque non riconosciuto come vero professionista e perchè no come artista, per me una foto di Bresson vale e va ammirata quanto un film di Chaplin o un quadro di Picasso, per me i fotografi non sono i paparazzi, seppure son solo loro a far soldi con la fotografia).
Poichè Mr.Spaceman ha dato un giudizio, posso dare il mio: trovo ridicolo accusare Dylan nei termini, modi e parole in cui lo ha fatto lui. Trovo corretto dire: "se copi qualcuno, citalo o fanne riferimento", ma trovo inopportune e fuori luogo le sue parole. Dylan probabilmente non gli ha dato tutto quello che ha dato a me se basta così poco per fargli dire "addio". E poi cosa c'entra chi si fa il culo per allestire una mostra? Niente di niente, zero assoluto. Dylan è meritatamente famoso, e se "sfrutta" questo suo essere famoso per fare una mostra con i suoi quadri vorrei proprio sapere che male ci sia in tutto questo. Non lo fa Dylan il mercato della pittura, non decide Dylan chi può fare una mostra e chi no. Non vedo il nesso neppure con chi manda i figli ai licei artistici (che ci vuole del gran coraggio peraltro, ma mica è colpa di Dylan se in Italia le scuole fanno acqua da tutte le parti e il governo pensa a solo ai suoi porci interessi invece che, tra le tante cose, al futuro nostro e dei nostri figli). Dire: "nel rispetto di chi si fa il culo per allestire una mostra... per comprare i pennelli ed i colori (???!?!??) per mandare i propri figli nei vari licei artistici (??????!!!!!) è lo stesso che dire "con tutti i bambini che muoiono in Africa..." con tutto il profondo rispetto per chi in Africa muore tutti i giorni... E qui mi verrebbe da dire: che i giornali americani parlassero di problemi seri, veri e gravi, e non di "Dylan pittore plagiatore", ma si vede che conviene anche a loro parlare di Dylan, così vendono di più, così nascondono all'attenzione delle masse i veri problemi, lasciando le masse ignoranti e lobotomizzate.

Insomma, riassumendo il mio pensiero personale (non mi permetto di giudicare nessuno) secondo me Dylan ha sbagliato, probabilmente lo ha persino fatto apposta, ma ha sbagliato nel non citare le fonti cui si è nettamente ispirato. Ma tutto questo polverone scatenato alla scoperta del plagio è ridicolo. Cristoforo Colombo ha davvero scoperto l'America? Col cavolo, l'America era lì anche prima, e c'erano i Nativi Americani lì, caso mai l'hanno scoperta i loro antenati l'America, non Colombo. Che parlino di questo in America, dei villaggi ghetto dove sono stati abbandonati e dimenticati i Nativi Americani, dei terreni che sono stati loro - e qui sì che ci sta tutto - rubati, delle bugie che sono state dette, di come si stiano estinguendo razze, tradizioni, linguaggi e culture, e non di Dylan che plagia delle fotografie. E se proprio volete parlare di plagi, allora citate ogni artista (non solo nel campo della musica) che a Dylan si è ispirato e non ne ha mai citato la fonte, sai che bell'elenco ne viene fuori...

Marco on the tracks

Caro Marco, complimenti a te, nelle tue parole ho trovato un equilibrio straordinario ed un modo da vero gentleman nel prendere una posizione, mi sono piaciute tutte le tue motivazioni e le ho trovate perfettamente condivisibili. A proposito della famosissima foto della bambina vietnamita che piange e corre nuda in un villaggio appena bombardato col napalm dagli americani, credo che la foto sia stata scattata da Peter Arnett.

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La mail di Bruno Jackass

Caro Mr. Tamborine,
premetto che adoro Bob Dylan, ma ho sempre mantenuto uno spirito critico verso le cose che fa, e sono francamente sbalordito dallo stupore di Mr.Spaceman riguardo al "plagio" contenuto nelle sue opere pittoriche. Mi pare di aver capito che le foto che Dylan ha messo su tela erano ben conosciute (si tratta infatti di copiatura, non di plagio),
e quindi la cosa è sicuramente voluta.
Io non credo che Bob Dylan abbia mai affermato che i soggetti di quei quadri erano suoi.
Detto questo a discolpa di Bob, devo anche dire che io trovo abbastanza brutte le sue pitture e credo che l'interesse dei mercanti d'arte che lo hanno portato alla ribalta come pittore sia puramente economico vista la fama mondiale del "pittore". Credo anche che Dylan sia ben consapevole di questo, ma credo anche che, in sostanza, lui lasci ogni giudizio agli altri, critici, falsi critici, o pubblico che sia, e che in fondo tutto ciò sia per lui un divertimento, vero Mr. Jones?
A me del Dylan pittore non me ne frega nulla e se qualche mercante sciacallo prova a lucrarci ben venga la fregatura del plagio conclamato. Chi opera in certi campi deve essere esperto altrimenti il falso o il plagio è sempre in agguato, sempre che di falso o plagio si tratti in questo caso, visto che in fondo Dylan ha soltanto usato delle foto come modelli.

Piero Manzoni, nel 1961, inscatolò la sua merda in 90 scatolette e le firmò "Merda D'Artista".
Credo sia l'opera d'arte più importante del XX secolo, perché è una sintesi perfetta dello stato dell'arte.
Ogni scatoletta di quelle vale centinaia di migliaia di Euro... mi piacerebbe sapere se qualcuno ne ha aperta una per vedere cosa davvero c'è dentro... :-) magari non è merda, o non è la sua. Ma aprire la scatoletta costa parecchio, e probabilmente sono ancora tutte intatte.

L'opera musicale di Dylan è sempre stata tutta imperniata sul "plagio", o meglio sulla rivisitazione, sulla rielaborazione. Lo ha sempre fatto, ma certo non era obbligato a dichiarare ogni volta le sue fonti di ispirazione. E su questo ha fondato la sua imponente opera, meritevole del Nobel proprio perché fortemente ancorata alla tradizione e all'arte pre-esistente, ma ciò nondimeno fortemente innovativa e incredibilmente emozionante.

Bruno Jackass

Ecco un altro ottimo e condivisibile modo di vedere il fatto, diverso da quello di Mr.Spaceman o quello di Marco on the Tracks, complimenti anche a te caro Bruno.

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La mail di Daniele "Ardez" Ardemagni

Addio mr.Spaceman, non mi mancherai per un c.!!!
Le tue critiche sono sempre state inconcludenti, rabbiose e non sono servite a niente. Ascoltati i Byrds..anzi no, la Pausini, Jury o Valerio Scanù..non ci saranno plagi o ispirazioni lì..ma mediocrità come probabilmente piace a te. Se ti senti preso per i fondelli da Bob bene, vuol dire che te lo meriti.
Tornando al discorso del plagio dei quadri,che non mi tange più di tanto visto che per me Bob è prima di tutto un poeta musicista, lui stesso ha ammesso che dipinge la quotidianità che lo circonda e si ispira a fotografie che lo hanno colpito e che ben rappresentano la realtà. Il che non mi pare una novità. Poi sulla questione "Amore e furto" come dice un mio caro amico artista e gallerista nonchè critico d'arte, "l'arte nasce dall'arte"...ogni artista è stato ispirato da qualcosa o qualcuno nel momento in cui si cimenta a creare qualcosa. Vogliamo vedere i "furti" compiuti da grandi cantautori italiani come Battisti, De Andrè, Guccini e via dicendo? Be, ci sarebbe da fare un'enciclopedia. Ma è normale ed è giusto che sia così.
La Mitchell invece dovrebbe baciare il terreno dove passa Bob visto che, oltre ad averla portata in tour con sè, è stata invitata dal Nostro a diverse iniziative (fra le quali la rolling thunder e il concerto nel carcere dove era rinchiuso "Hurricane"; fu l'unica artista fischiata dal pubblico) e ha "mangiato" un bel pò delle sue canzoni...poi che cacchio vuole? E' fatta fino alla testa, è brutta, ora è incazzata col mondo per una malattia alla pelle e a me, insieme alla Baez, sinceramente mi fa pure c. quando canta (io do pareri si intenda, anche se crudeli a volte...non "giudizi" come fa qualche nullità che si mette a sparare sentenze) se ne stia zitta che tutto quello che ha avuto è di più..tanto più se si permette di giudicare il più grande colosso musicale e culturale degli ultimi 50 anni dai quali tutti hanno scopiazzato o preso ispirazione (tornando al discorso).
Poi per carità..si sa che Dylan caratterialmente, come tutti non è un santo..credo sia lui il primo a riconoscerlo e noi fans ad ammeterlo...ma lui è su un altro pianeta e tutti noi lo sappiamo anche se a qualcuno rode ammetterlo.
In ogni caso se dovrò sentire un parere su Dylan lo chiederò a certi critici seri o addetti ai lavori come Bubola (che oltre di musica anche di letteratura è ben informato) piuttosto che a ipocriti che si nascondono dietro nomignoli presi in prestito da gruppi ormai dimenticati dai più o da una tossica rognosa che manco sa dov'è girata...aggiungiamoci anche l'ubriacone dell'ex Oasis.
Intanto aspetto la performance del 14 novembre che, se è come quella del 22 giugno, ci sarà da urlare e consumarsi le mani.
Scusate la schiettezza ma sono anche questo quando devo dire delle cose fuori dai denti..non potrei fare altrimenti perchè apparirei ipocrita..non agli altri ma a me stesso che è ciò che più conta. Ancora addio Spaceman, mantieni la parola data, ahahahahahah . Quanto a te Mr. Tambourine..ben ritrovato e guarito, c'era bisogno di riprendere la fattoria.
Senza rancore (o con, poco interessa al sottoscritto)...

Daniele "Ardez" Ardemagni

Ho da aggiungere una cosa dopo l'e-mail "arrabbiata" di oggi; per chi fosse iscritto a facebook c'è un bel gruppo di dylaniani dylaniati dove ognuno esprime a suo modo il proprio Dylan postando canzoni,foto e video e raccontando aneddoti. Per chi fosse interessato il gruppo si chiama : Quelli che seguono Bob Dylan da una vita...(dylaniati per sempre). un abbraccio
Daniele "Ardez" Ardemagni

Thanks Ardez, mi piace anche il tuo modo di vedere la questione, anche se penso che sei stato davvero aggressivo con Mr.Spaceman il quale, ha espresso la sua opinione e non credo vada lapidato per questo, o no? :o) Perchè non chiedi a Massimo la sua opinione su questo argomento? Sarebbe davvero un punto di vista competente ed interessante. Un saluto a te e già che ci sei salutami Massimo ed Erika, il piccolo Giacomo cresce? Mi raccomando di instradarlo sulla Highway 61 appena possibile!!!! :o)

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Il prossimo concerto dei Dylan Dogs

Ciao Tambourine
ti segnalo per la vetrina il nostro prossimo concerto.
Saluti Bruno Jackass

 

Grazie Bruno, postato anche nella "vetrina"

 

 
Sabato 15 Ottobre 2011

Bournemouth, England - Bournemouth International Centre - Oct 14, 2011

1. Leopard-Skin Pill-Box Hat
2. This Wheel's On Fire
3. I'll Be Your Baby Tonight (Bob on guitar)
4. Tangled Up In Blue
5. Beyond Here Lies Nothin' (Bob and Mark Knopfler on guitar)
6. Make You Feel My Love
7. Honest With Me
8. Desolation Row
9. Highway 61 Revisited
10. Blind Willie McTell
11. Thunder On The Mountain
12. Ballad Of A Thin Man
13. All Along The Watchtower
14. Like A Rolling Stone

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Manchester, England - (M.E.N. Arena) - October 10, 2011

Perché il fondatore ed ex frontman dei Dire Straits e il colosso della musica pop del 20° secolo, che solo la scorsa settimana si è classificato secondo al premio Nobel per la letteratura, sono in tour insieme è, a prima vista, un mistero.
La loro collaborazione, infatti, risale al 1979, quando Dylan prese Knopfler, che era in rapida crescita con i Dire Straits, e gli chiese di suonare la chitarra su Slow Train Coming.
Quattro anni dopo, Knopfler ha prodotto un altro album di Dylan, “Infidels”, e suonato nella sacra Blind Willie McTell, che i dylanogisti, con le lacrime agli occhi, avevano definito sua miglior canzone dal 1970. E' sconcertante che i due artisti non condividano il palco insieme, e che la quella canzone rimanga non suonata.
Con una piccola parte dei posti alla M.E.N. Arena invenduti è difficile non sospettare che con la recessione in Gran Bretagna anche le leggende del rock devono pagarne il prezzo, anche se questo era un abbinamento intrigante delle due facce più ostinate del rock.
Certo, essere un fan dei Dire Straits non è mai stato facile. Ridicolizzati dai comici della TV come Stuff Dire anche nei loro tempi d'oro delle vendite multimilionarie, i ripetuti tentativi critici di riabilitare la bellezza sobria di brani come “Romeo and Juliet” non sono più riusciti, questo senza intaccare la freschezza di brani come quello.
Nel frattempo, Knopfler ha voltato le spalle alla band, allora gli ex membri hanno cominciato a suonare le canzoni senza di lui col nome di The Straits.
Calvo e tarchiato, senza più bisogno di quella fascia sulla fronte, Knopfler ora sembra più un muratore che il rocker da stadio degli anni '80 come la gente lo ricorda, e ignora i suoi pezzi nuovi.
Dopo aver suonato bene un certo numero di suoi brani, alla fine ha portato il pubblico esasperato ad urlare "Suona qualcosa che conosciamo".
Brothers in Arms e So Far Away dei Dire Straits sono state praticamente trascinata fuori da lui, ma forse questo rocker notoriamente scontroso si sta divertendo di più di quanto vuol far sapere alla gente.
Fan di Dylan invece sono da lungo tempo abituati a queste stramberie, con i suoi classici resi in modo incomprensibile in alcuni show recenti che potevano sembrare le canzoni di Paperino (Donald Duck).
Eppure, quella voce è sempre stata difficile da mandar giù, anche negli anni '60. Stasera ci son volute tre canzoni per scaldare la voce che ora sembra quella di un Tom Waits che sta cantando male.
Ma al di là di questo, la senzazione a pelle,è che questo gorgoglio teatrale di Dylan dà una nuova energia stranamente convincente a “Ballata of a thin man” e ad una sublime ristrutturazione di “Simple Twist of Fate”.
Le braciole nodose del 70enne artista sanno sempre stimolare il dibattito, e la set list è sempre difficile da criticare, e A Hard Rain's Gonna Fall, Tangled Up in Blue ed altre pietre miliari del rock vengono eseguite al fianco delle più recenti Summer Days, con la band di giovani pistoleri che ti spaccano le orecchie col volume.
Highway 61 Revisited è rielaborata in modo così completo che potrebbe essere un M62, ma dal nastro comico dell’intro di presentazione che recita "uscendo da un periodo di abuso di sostanze negli anni '60 e trovando Gesù negli anni '70" , con una All Along the Watchtower d’assalto, il settantenne danza agilmente e sembra essere di nuovo felice di essere Bob Dylan.
Quando nell’Arena ruggisce con Like a Rolling Stone, lui onora l'unicità durevole dell'uomo chiamato “Mister Bob".

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La mail di Mr. Spaceman

ADDIO BOB DYLAN

E' ovvio che non mancherà a nessuno la mia opinione su Bob, su quello che fa etc. etc.
Ho comprato tutti i suoi album, vari bootleg e libri. Ho visto penso 5/6 concerti circa. Ma ora è finita.
Penso sia imperdonabile il plagio effettuato nella mostra da lui realizzata.
Una cosa VERGOGNOSA. VERGOGNOSA sotto tutti i punti di vista. Il mio è un GIUDIZIO, non un opinione.
Bob Dylan è stato Vergognoso.
Ha ricopiato, spacciando per sue cose letteralmente RUBATE (come fece con i testi di LOVE AND THEFT o MODERN TIMES mi sembra....chiamatele citazioni....).
Nel rispetto di chi si fa il culo nella vita per allestire una mostra, per comprare i pennelli ed i colori, per mandare i propri figli nei vari licei artistici o scuole d'arte, questo plurimiliardario ci ha presi per il culo a tutti.
E' assolutamente triste quello che ha fatto. Ma tanto gli passeranno pure questa. E glielo auguro.
Perchè la vergogna che dovrebbe provare sarebbe eccessiva. E' un ladro.Un ladro di idee.
Un triste plurimiliardario che tanto per cambiare ci ha propinato la solita scaletta anche stavolta.
Senza attenuanti. Nel rispetto di tutti voi fans.
Spero che darai quella robaccia che hai dipinto in beneficenza.
Addio Robert Zimmerman.

MR. SPACEMAN

Caro Mr. Spaceman,
la “scopiazzatura” è più che palese se si osservano i quadri di Bob e le foto che han fatto da “modello inconcapevole”. E’ veramente strano, direi quasi al limite dell’assurdo, che uno come Bob cada in errori del genere, ma il mondo è strano e questa è una di quelle stranezze inspiegabili. Sto cercando dentro di me di trovare per Bob una giustificazione valida, ma mi rendo conto che non è così semplice questa volta. Mi ritorna in mente la contestazione a Bob da parte di Joni Mitchell di qualche tempo fa, e mi chiedo cosa ci sia di vero nelle parole di Joni. Riporto qui sotto l’articolo scritto da Roberto Brunelli per rammentare la faccenda:

"Dylan? Un falso e un bluff" Joni Mitchell fa a fette Bob

di Roberto Brunelli

Potesse, gli darebbe pure un calcio nel sedere. Lei è Joni Mitchell, la lady of the canyon, grande signora del folk, quella delle accordature aperte e dell’avventurosa vocalità obliqua. Lui è Bob Dylan, leggenda vivente, song-and-dance-man (così preferisce dire lui), l’elettrificatore del folk ed eretico del rock nonché verseggiatore da Nobel (non a caso lo candidano ogni anno). Ebbene, Joni ha rilasciato un’intervista incendiaria al Los Angeles Times che ha fatto impazzire l’America, in cui fa letteralmente a pezzi il vecchio Bob. «Non c’è niente di autentico in lui. Niente. È un falso. È un plagiario, il suo nome e la sua voce sono falsi. Tutto ciò che ha a che fare con Bob Dylan è un inganno. Io e lui siamo come il giorno e la notte».
Niente male come lapide per uno dei grandi totem del ventesimo secolo (forse pure del ventunesimo). È vero che Joni se la prende anche con Madonna, paragonata a Nerone e indicata come la causa dell’instupidimento degli Stati Uniti dagli anni ‘80 in poi, mentre non va molto meglio alle sue colleghe dei bei tempi Janis Joplin e Grace Slick, che «andavano a letto con tutti i membri delle loro band per poi crollare ubriache». Ma a scatenare la sua furia è la domanda sul fatto che sia lei, l’ex signorina Roberta Joan Anderson, sia lui, nato Robert Zimmermann, avessero cambiato il nome agli inizi della carriera per costruirsi il proprio personaggio. Il fatto, così pare, è che Mrs Mitchell è stufa, da 40 e passa anni, di essere impropriamente definita «la Dylan in gonnella».

Ovviamente va benissimo se ogni tanto si picconano le leggende. E non è nuova nemmeno la storia dei plagi: per Modern Times, del 2006, il vecchio Bob aveva rubato alcuni versi al poeta Henry Timrod mentre Love and Theft, del 2001, deve molto ad un oscuro scrittore giapponese, che però all’epoca si disse molto onorato del prestito inconsapevole offerto al vate di Duluth. Inutile stare qui a rivangare le teorie (da Picasso in giù) sul «furto nell’arte»: qui la storia si fa divertente andando a rileggere la assai turbolenta cronaca dei rapporti tra la signora Mitchell e il signor Dylan, che pure suonarono insieme alla mitica Rolling Thunder Revue del 1975, all’addio della Band immortalata in The Last Waltz nel 1976, al concertone in favore dell’Unesco nel 1994 e in un tour a tre insieme a Van Morrison nel 1998. Il dispetto più tremendo, bisogna dirlo, lo riservò il crudele Bob alla bionda collega nel ‘74, quando fu invitato al preascolto in studio di registrazione dell’album Court and Spark. Joni era presente. Dylan finse di addormentarsi e poi cominciò a russare rumorosamente. Chi era presente non ha dubbi: l’aveva fatto apposta.
Illuminante un’altra vecchia intervista di Joni in cui pure aveva paragonato Dylan a Shakespeare: «Ad un certo punto io ero una ‘anti-Dylan’, il che mi procurò molti nemici. Consideravo molta parte del suo lavoro ambigua, non scritta con onestà. È quello che pensavo anche di Shakespeare, che consideravo verboso e bizzarro, finché un giorno sono stata a Stratford dove ho visto recitare Shakespeare come una cosa del ventesimo secolo: perse tutta la pesantezza drammatica, mi fluì dentro e improvvisamente capii. La stessa cosa con Dylan: quelle che consideravo parole fini a se stesse ora hanno acquisito un senso».

Bella storia. Peccato che nel ‘94, raccontando del concertone per l’Unesco, l’autrice di capolavori come Blue, Hejira e Mingus, non parli di Dylan con la stessa delicatezza: «Arriva questo piccolo marmocchio, non si lava mai i denti, per cui il suo alito era ... proprio addosso alla mia faccia, praticamente mi ha spinto via dal microfono».

Sui giornali e soprattutto sui siti musicali americani si è scatenato un vero e proprio psicodramma: i fan di Joni contro quelli di Bob e viceversa, e poi ovviamente gli appassionati di ambedue, gravemente in ambasce. Beh, chiunque ha le proprie debolezze. Dylan è un ladro (di versi). E a Joni piace cantare i pezzi di Dylan. Per esempio Mr Tambourine Man, Girl of the North Country e It’s All Over Now, Baby Blue. In rete le trovate tutte.

(Fonte: http://blog.libero.it/lapiazzarossa/8748372.html)


In queste parole potrebbe esserci tutta la falsità o la verità assoluta, ma nessuno è in grado di dare un giusto grado di credibilità alle dichiarazioni di Joni, possiamo solo farci delle opinioni personali sostenute soltanto dalla nostra logica, che naturalmente è diversa da una persona ad un’altra.
Mi piacerebbe anche conoscere l’opinione di altri dylaniani, di fans che abbiano la voglia di assumere una posizione precisa e manifestarla come hai fatto tu. Non è facile, proprio per niente facile, ma con un poco di buona volontà ci si può provare, uno scambio di opinioni tra esperti dylaniani su questo caso ci starebbe proprio bene, potremmo forse sentire la campana suonata da angolature diverse, con risultati di suono di conseguenza differenti. Si può difendere Dylan a spada tratta, come si potrebbe facilmente incolparlo come il più meschino dei plagiatori, basta solo assumere una posizione e sostenerla con le proprie idee, proprio come ha fatto Mr. Spaceman, col quale si potrà essere d’accordo o no, ma lui ha scritto chiaramente il suo modo di giudicare la cosa.
Resto in attesa di poter pubblicare i vostri diversi pareri, l’argomento è stuzzicante e certamente si presta alle interpretazioni più diverse. Don’t dare to miss it!!!!!!!

Mr.Tambourine

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La mail di Ale '65

Ciao Mr. Tambourine, ti ringrazio per aver messo a disposizione di tutti la bella presentazione del libro di Alessandro Carrera. E Ringrazio ovviamente anche Alessandro Carrera, per il suo prezioso intervento sempre molto approfondito e dettagliato. Il compito di “spiegare” il percorso Dylan, alla maggior parte dei profani come noi, non è per niente facile, ma ci riesce molto bene, in maniera comprensibile a tutti. Davvero eccellente pure l’aneddoto della presenza di Dylan alla rappresentazione teatrale di un testo di Sam Shepard a New York, nel dicembre 1975. Genio e sregolatezza.     Ale ’65.
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La mail di David

Volevo avvisare tutti fan toscani che il 27 ottobre a Siena allo Skilè si esibiscono i Blonde on Blonde Dylan tribute band. L'evento inizierà alle 9 e 30, vi aspettiamo numerosi.
Un saluto a tutti i fan
David

 

 
Venerdi 14 Ottobre 2011

Cardiff Wales - Motorpoint Arena - October 13, 2011

1. Leopard-Skin Pill-Box Hat
2. Shooting Star
3. Things Have Changed
4. Man In The Long Black Coat
5. Watching The River Flow (Bob on guitar)
6. High Water (For Charley Patton)
7. Summer Days
8. A Hard Rain's A-Gonna Fall
9. Highway 61 Revisited
10. Tryin' To Get To Heaven
11. Thunder On The Mountain
12. Ballad Of A Thin Man
13. All Along The Watchtower
14. Like A Rolling Stone

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Bob Dylan sta imparando a suonare la cornamusa

Bob Dylan sta imparando a suonare la cornamusa dopo il recente show in Scozia.
La 70enne leggenda musicale ha suonato due show a Glasgow, in Scozia durante il fine settimana (08-09 Oct11) e durante la visita, ha acquistato un set tradizionale di cornamusa in un negozio in città.
Un portavoce del il Centro Nazionale delle Cornamuse, che gli ha fornito lo strumento e un manuale di istruzioni, ha dichiarato all'agenzia Reuters, "Bob ha sempre voluto impararla. E' un suono bellissimo quando è suonato bene, e dopo potrebbe essere utilizzata in qualche brano nel futuro."

(Fonte:http://www.contactmusic.com)

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Ci saranno Springsteen, Sting, e Rosanne Cash al tributo di Amnesty con le canzoni di Bob Dylan?

Bruce Springsteen, Sting, Rosanne Cash, Iran's Sussan Deyhim e altri artisti sono stati indicati come partecipanti al nuovo album di beneficienza di prossima uscita intitolato “Chimes of Freedom: Songs of Bob Dylan” per celebrare i 50 anni di Amnesty International.
Secondo un post sul sito web di Deyhim, Bruce Springsteen, Sting, Lenny Kravitz, Alison Krauss, Diana Krall, the Roots e gli altri parteciperanno al tributo. Deyhim farà una cover di "All I Really Wanna Do."

Inoltre, la Cash ha scritto sul suo spazio twitter, "Sono in studio con Larry Campbell per registrare la mia parte per la canzone per Amnesty International. Larry, io e Mr.L." Mr. L è suo marito John Leventhal.

La Cash, che condivide con Bob il giorno del compleanno, il 24 maggio, non ha detto quale canzone stava registrando, o ciò che la sua "parte" comportava. Tuttavia, la presenza dell'ex chitarrista di Dylan Larry Campbell potrebbe indicare che la sessione è per il progetto Chimes of Freedom. Secondo “Dylan Cover”, la Cash ha già fatto in pasato le cover di “Girl From The North Country", "Licence to Kill", e, con Lucinda Williams e Bruce Cockburn, "Don’t Think Twice It’s All Right”. Ha anche partecipato alla finale del Concerto Anniversario della Martin Guitar al Teatro di Stato a Easton, PA, eseguendo "My Back Pages" con Roger McGuinn, Marty Stuart, Mr.L, e altri, inoltre ha cantato "You Aint Going Nowhere” "con Mary Chapin Carpenter e Shawn Colvin al 30° Anniversary Celebration Concert di Bob Dylan al Madison Square Garden di N.Y.

Artisti già legati al progetto:
• Lucinda Williams - "Tryin 'To Get To Heaven"
• Mark Knopfler - (Sconosciuto)
• Jack Mannequin - "Mr. Tambourine Man"
• Rise Against - "The Ballad Of Hollis Brown"
• Bad Religion - (Sconosciuto, probabilmente "It’s All Over Now, Baby Blue").
• Glee Darren Criss - (Sconosciuto)
L'album dovrebbe uscire nei negozi il 22 novembre su etichetta Shangri-La.

Harold Lepidus, "Bob Dylan Examiner"
http://www.examiner.com/bob-dylan-in-national/are-springsteen-sting-rosanne-cash-and-others-on-amnesty-s-bob-dylan-tribute?CID=examiner_alerts_article

 

 
Giovedi 13 Ottobre 2011

Nottingham, England - Capital FM Arena - October 11, 2011

1. Leopard-Skin Pill-Box Hat (Bob on keyboard)
2. Love Sick (Bob center stage with harp)
3. Just Like Tom Thumb's Blues (Bob on guitar)
4. Can't Wait (Bob center stage)
5. Watching The River Flow (Bob on keyboard)
6. Not Dark Yet (Bob center stage with harp)
7. High Water (For Charley Patton) (Bob center stage with harp, Donnie on banjo)
8. Visions Of Johanna (Bob on keyboard)
9. Highway 61 Revisited (Bob on keyboard)
10. Nettie Moore (Bob center stage, Donnie on viola)
11. Thunder On The Mountain (Bob on keyboard)
12. Ballad Of A Thin Man (Bob center stage with harp)
13. All Along The Watchtower (Bob on keyboard)
14. Like A Rolling Stone (Bob on keyboard)

No Encore!

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Glasgow, Scotland - Braehead Arena - October 8, 2011

di Robert

Sono appena tornato a casa dal concerto di stasera. Ero un pò nervoso, aveva sentito così tante storie sull'acustica di questo luogo. Vado ai concerti di Dylan dal 1978 (Earls Court 15/06/78 - e quasi tutte le apparizioni dal Regno Unito) e non ho mai visto Bob così animato come lui quando veniva al centro della scena stasera. Nemmeno in passato, quando era solo lui, la sua chitarra e la sua armonica. Lui è veramente un "Song e Man Dance"! Grande in queste cose! Non parlerò di ogni canzone, ma citerò solo i punti salienti di stasera (in ordine sparso): Baby Blue, Trying To Get To Heaven, Tangled up in Blue e Honest With Me. Bob sembrava che stesse godendo se stesso stasera. Ora è difficile aspettare fino a domani notte. Il set di Mark Knopfler è stato mediocre e deludente.

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La mail di Marina

Carissimo Tamburino bentornato!!!!
Che bello riveder vivere le pagine di MF! Un abbraccio e buon lavoro.
Marina

Grazie carissima Marina, è stata dura e non è ancora finita, ma almeno ora riesco a muovermi ed avere un pò di autonomia, un abbraccio anche a te!

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Alessandro Carrera presenta "La voce di Bob Dylan"

 

 

 
Mercoledi 12 Ottobre 2011

Manchester, England - M.E.N. Arena - October 10, 2011

1. Leopard-Skin Pill-Box Hat (Bob on keyboard)
2. Don't Think Twice, It's All Right (Bob on keyboard)
3. Things Have Changed (Bob center stage with harp)
4. Tangled Up In Blue (Bob center stage with harp)
5. Honest With Me (Bob center stage with harp)
6. Simple Twist Of Fate (Bob on guitar)
7. Summer Days (Bob on keyboard)
8. A Hard Rain's A-Gonna Fall (Bob on keyboard)
9. Highway 61 Revisited (Bob on keyboard)
10. Forgetful Heart (Bob center stage with harp)
11. Thunder On The Mountain (Bob on keyboard)
12. Ballad Of A Thin Man (Bob center stage with harp)

(encore)
13. Like A Rolling Stone (Bob on keyboard)
14. All Along The Watchtower (Bob on keyboard)

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Glasgow, Scotland - Braehead Arena - October 8, 2011

Bene, bene, bene. . . che differenza da un paio d'anni fa. Ho visto l'ultima volta Bob quando ha suonato in Scozia nel maggio 2009.

Una delle cose che mi aveva colpito di più del film "Io non sono qui" è stato quanto ispirata è stata la scelta di Cate Blanchett. Non solo perchè lei è una brava attrice, ma era perfetta per rappresentare il Dylan del 1966.
Ci devono essere state molte discussioni sui presunti indizi nei testi di Dylan che rivelano la sua omosessualità segreta. Molte delle linee in Ballad Of A Thin Man per esempio. Non ho il testo a portata di mano, ma sono sicuro che Michael Gray in "Song and Dance Man" ha trattato la questione. Tutta roba puerile, naturalmente.
Quel che era certamente vero però, era che c'è sempre stato qualcosa in Dylan che era. . . beh, "strambo". Io preferiscono "strambo" che omosessuale, ma cerchiamo di non discutere queste cose adesso. Comunque Cate è stata eccezzionale, i suoi passetti, il peso sulla parte anteriore del piede, quasi saltasse.

Dylan ha aperto questa sera con due brani alla tastiera. (La mia solita fortuna di fissare la sua nuca.) Nelle mie considerazioni sul concerto del maggio 2009 a Glasgow dissi del groove e del piacere che procura la sua band, bhe, devo dire che oggi è stato ancora meglio.
Alla terza canzone Bob ha lasciato la tastiera ed è venuto al centro della scena. C’è stata una buona esecuzione di Things Have Changed, che è molto difficile da descrivere per rendergli giustizia.
Ha ballato. Saltava. Faceva dei gesti.......oh, va bene, basta vedere il video. Forse non esattamente "strambo" , ma, se questo può far capire, ad un certo punto mi è venuto in mente Kid Creole, ma invece era Bob Dylan che stava facendo Cate Blanchett.
Questo è continuato con Tangled Up In Blue, tranne che - in linea con le parole - sembrava più convenzionalmente macho. Microfono nella mano destra, mano sinistra con il pollice nella cintura.
Poi venne Honest With Me. Ogni traccia di incertezza era sparita completamente. Bob sembrava il front man di una rock band. Con le gambe divaricate (non proprio del tutto") si pavoneggiava nello stadio, saltellando in giro. Per quelli del Regno Unito, ha fatto la Vic & Bob dance (Quella che fanno con le mani sulle cosce).

Alcune canzoni di nuovo alla tastiera, (Una ottima Hattie Carroll), poi di nuovo al centro della scena per Tryin 'To Get To Heaven. Ancora una volta, ha recitato la canzone per noi. Roba tremenda.
Non ho intenzione di commentare ogni canzone. Ho detto nel 2009 che avevo goduto il concerto perché il groove della band era stato. Ricoero ogni parola di quella recensione, ma rileggendola ora, vedo che fui debole con le lodi . Ma questa volta voglio dire qualcosa di molto diverso. Io davvero non ho prestato attenzione alla qualità del suono, ero troppo occupato guardare lo spettacolo. Non so se ci sarà poca o tanta differenza fra la mia impressione e le registrazioni audio, tutto quello che so è questo: Bob si stava divertendo e ha fatto sì che anche noi ci siamo divertiti.

Spero che domani sia ancora buono. Ho fede. Stasera la mia fede è stata premiata e giustificata.
Due concerti buoni a Glasgow sarebbero una cosa ottima per me. Ora mi chiedo se potrò trovare una scusa per essere a Londra nel mese di novembre.

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Un'altra foto del "plagio" asiatico di Bob

    

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Bob Dylan dà voce a Hank Williams                                                  clicca qui

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Harrison: La faccia buona dei Beatles                                               clicca qui

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Successo per De Gregori al Fillmore                                                 clicca qui

 

 
Martedi 11 Ottobre 2011

La mail di Matteo Valenti

Ciao Michele,
dopo aver saltato gli ultimi due tour in Italia perchè troppo sfiduciato dalle ultime prestazioni che avevo visto ho deciso di tornare a vederlo, ma questa volta sono andato a Dublino.
Dico subito che rispetto a come lo avevo lasciato io (2005 e 2006..mi pare) le cose sono migliorate e di molto. La band suona dell'ottimo rock vintage di grande qualità e raffinatezza e cosa che era mancata nelle ultime esibizioni a cui ho assitito, allo stesso tempo molto potente, comunque quasi sempre in tiro. Ma soprattutto ho visto un Bob in forma come poche volte lo ho visto (una quindicina, primo concerto nell'89). Voce decisa, potente e coinvolta. Assoli di armonica splendidi alla ricerca del classico giro sul quale insistere che veniva regolarmente trovato. Anche alla chitarra l'ho sentito quasi virtuoso (il suo volume surclassava quello di Charlie Sexton). Insomma: nel complesso molto voglioso di suonare e cantare. Anche fisicamente si muoveva molto. Direi quindi che mi è piaciuto molto e sono uscito dall'Arena O2 molto contento perchè ero diventato assai critico con il nostro eroe.
Anche Mark mi è piaciuto molto, putroppo il pubblico è stato piuttosto maleducato e incivile (cosa molto strana per gli Irlandesi), ma si alzavano continuamente per andare a comperare birre e cosa peggiore parlavano a voce altissima: il brusio era insopportabile, soprattutto per una musica come quella suonata in quel momento. Ho dovuto zittire i miei vicini un paio di volte, non ce la facevo più. L'accoglienza a Bob è stata ovviamente più calda e attenta, ma la processione al bar lungo tutti i corridoi centrali è rimasta quasi sempre.
Si è vero! E' mancato l'atteso duetto, ma mentre osservavo Bob quasi scatenato pensavo, come fa a dividere il palco con qualcuno? Chiedetelo a Sinead O'Connor che probabilmente non ha avuto neppure una risposta alla sua supplica (lettera aperta su internet) di poter cantare con lui a Dublino un pezzo da Infidels.
Spero davvero che Bob sia in forma in Italia come a Dublino anche se, lo sappiamo, è tutto da verificare... Mi sto convincendo a prendere un biglietto anche per Milano.

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Glasgow, Scotland - Braehead Arena - October 9, 2011

1. Leopard-Skin Pill-Box Hat (Bob on keyboard)
2. It Ain't Me, Babe (Bob on keyboard)
3. Things Have Changed (Bob center stage with harp)
4. Tangled Up In Blue (Bob center stage with harp)
5. Cold Irons Bound (Bob center stage with harp)
6. Simple Twist Of Fate (Bob on guitar)
7. Honest With Me (Bob center stage with harp)
8. Desolation Row (Bob on keyboard)
9. Highway 61 Revisited (Bob on keyboard)
10. Blind Willie McTell (Bob center stage with harp)
11. Thunder On The Mountain (Bob on keyboard)
12. Ballad Of A Thin Man (Bob center stage with harp)

(encore)
13. Like A Rolling Stone (Bob on keyboard)
14. All Along The Watchtower (Bob on keyboard)

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Dublin, Ireland - The O2 - October 6, 2011

di Trevor

Bob Dylan e Mark Knopfler sullo stesso palco, va bene così, non è la prima volta che Bob va in tour con gente di alto profilo artistico, forse una copia di quando è stato in tour con Van Morrison. La mia prima volta per Mark Knopfler ma io ho previsto che avrebbe fatto le sue cose "proprie", di cui molti tra il pubblico, me compreso, avrebbero avuto poca familiarità. Bene ha fatto un ragazzo della nostra fila a gridargli : "Suona qualcosa che conosciamo!". Lo 02, a differenza di quando ho partecipato in precedenza, era ormai diviso in settori “tutti seduti” con una piccola sezione di posti davanti al palco. Come una copia dello show del 2005 al quale avevo partecipato a Nottingham, la gente sul pavimento è rimasta seduta per tutto il tempo e penso che probabilmente il settore sul pavimento sia stato diviso più o meno 50/50 tra entrambi i gruppi di fans. Mark ha due tastieristi nella sua band, forse Bob gliene ruberà uno prima della fine del tour?.
Purtroppo non conoscevo nessuna delle canzoni che Mark ha suonato così non posso commentare, ma il suono era buono. Quando Bob suona con il supporto di altri artisti prima di lui, riduce sempre la set list a 14 canzoni, ma in compenso abbiamo avuto ottimi cantati e la band molto stretta. Per me, seduto in entrambe le esibizioni, era un pò troppo lungo e piuttosto faticoso alla fine e pensavo che forse è meglio smettere di fare spettacoli tutti seduti come questo. Bob esegue quindi il pezzo più incredibile della serata, Forgetful Heart, che porta a quello che doveva essere  l’ applauso più entusiasta dello show, con un’altra ovazione alla fine, mentre completa la canzone di nuovo con l’armonica. Ora è per questo che bisogna andare a vedere Bob esibirsi, anche se in condiziopni non ideali. Highway 61 vede Bob in piedi prima al microfono centrale, poi prende il microfono dallo stand per cantare in esso per un pò prima di camminare verso la sua tastiera per completare il resto della canzone da lì. Un uomo al mio fianco, che era venuto per vedere Mark Knopfler, mi ha chiesto durante l'intervallo, se fossimo stati delusi, "Non siamo appassionati di Mark” gli risponde il ragazzo al mio fianco, un ragazzo che suona in una band e ci ha detto che suonano tutta roba come Sultans Of Swing e simili. Bene credetemi, se Mark avesse suonato alla fine del suo set "qualcosa che conoscevamo" avrebbe praticamente tirato giù l’Arena. L’uomo al mio fianco sembrava di conoscere la maggior parte delle canzoni di Bob e non credo che io abbia mai sentito qualcuno che ha goduto così tanto in di Desolation Row quanto sembrava fare lui. Siccome eravamo lontani avevo portato con me un piccolo binocolo, l’ho prestato al tizio di fianco a me, dopo aver guardato Bob mi ha detto con un ghigno sorridente - "Dovrebbe essere in Batman, lui sarebbe stato un fantastico Joker ". Thin Man, buona come sempre, completa con effetto il set principale poi lascia il palco prima di tornare per il consueto bis.
Durante Like A RolIing Stone Bob in un primo momento adotta una posizione accovacciata mentre picchia la tastiera molto veloce con la mano con la testa quasi a livello con la tastiera in stile vero rock n roll che ha generato un bel tifo nella folla. All Along The Watchtower ha chiuso, buona come al solito, lo show.
Davanti all'ingresso dell'arena si trova una copia della London Eye Millennium Wheel, la ruota enorme di Dublino offre una vista incantevole sulla città. Mentre camminavo verso il centro città, pensavo che non avevo preso appunti pezzo per pezzo per una recensione più completa, ma non mi sentivo ancora ispirato per poter scriverne una. Non importa ho pensato, forse qualcosa da scrivere mi verrà in mente dopo. Geniale!

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di Mick Leahy

Di solito, lascio i concerti Dylan in questi ultimi anni pensando che sia sempre grande, anche se la sua voce non è più quella di una volta, e che, comunque, si potrebbe essere felici solamente ad ascoltarlo recitare e declamare dal palco. Questa sera, tuttavia, il mio amico Ray ed io siamo d'accordo che era nella sua migliore voce dal 1995. Forse era perché era la prima notte del nuovo tour, o abbiamo avuto una allucinazione combinata, per cui le recensioni di altri saranno interessanti a questo riguardo. Certo, abbiamo pensato che non tiene più le note strascicate ed allungate come nei tempi antichi; ma ha cantato con sicurezza e lucidità, con molto pochi 'up-canto' o mangiamenti di parole. Ringhia il blues, ma credo che sia accettabile come uno dei più grandi bluesmen bianchi, soprattutto in considerazione della sua età.

Dylan, era anche molto animato, mostrando alcuni meravigliosi passi di danza che non ho mai visto fare prima. Uno è stato davvero strano, forse stava solo cercando di evitare di inciampare nel cavo del microfono. Ma grande. Nella maggior parte di questi balli, era fuori da dietro il pianoforte, ma senza chitarra, con l’ armonica nella mano sinistra
e il microfono nella destra. Ci ha dato molti assoli di armonica, alcuni davvero meravigliosi, lamenti spesso pungenti nello stile di John Wesley Harding. Ha sciorinato anche alcune belle schitarrate Dylanesque, come in 'Beyond Here Lies Nothin'', se ricordo correttamente.

La maggior parte delle canzoni sono state buone per me, segnalo il pezzo di apertura, 'Leopard-Skin Pill-Box Hat', buona in sé, ma che faceva capire cosa sarebbe arrivato dopo, 'Things Have Changed'; 'Tangled Up In Blue', 'Spirit On The Water ',' Desolation Row ', giuste per far esplodere la batteria di George.Tanto più colpisce per la sua brevità, 'Forgetful Heart', meravigliosa, così ipnotizzante che quasi dimenticavo che c'era una band di supporto, e anche entrambe le canzoni del bis sono state eccellenti. Una lode è dovuta a Stu, che è stato grande, a Charlie vanno di solito la maggior parte delle lodi (stasera non è stato male).

Mark Knopfler in sostegno è stato degno, con un ensemble di ottimi musicisti, ma, forse perché non aveva familiarità con il materiale, non mi ha preso. In conclusione, per quanto riguarda l’uomo principale, forse ero allucinato o ho sognato tutto, ma se è così, non mi dispiace. A series of dreams.

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Paul McCartney si è sposato ancora, ecco le foto                         clicca qui

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Paul McCartney sposo per la terza volta                                        clicca qui

 

 
Lunedi 10 Ottobre 2011

Glasgow, Scotland - Braehead Arena - October 8, 2011

1. Leopard-Skin Pill-Box Hat (Bob on keyboard)
2. It's All Over Now, Baby Blue (Bob on keyboard)
3. Things Have Changed (Bob center stage with harp)
4. Tangled Up In Blue (Bob center stage with harp)
5. Honest With Me (Bob center stage with harp)
6. The Lonesome Death Of Hattie Carroll (Bob on keyboard)
7. Summer Days (Bob on keyboard)
8. A Hard Rain's A-Gonna Fall (Bob on keyboard)
9. Highway 61 Revisited (Bob on keyboard)
10. Tryin' To Get To Heaven (Bob center stage with harp)
11. Thunder On The Mountain (Bob on keyboard)
12. Ballad Of A Thin Man (Bob center stage with harp)

(encore)
13. Like A Rolling Stone (Bob on keyboard)
14. All Along The Watchtower (Bob on keyboard)

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Dublin, Ireland - The O2 - October 6, 2011

Recensione di Jim

Grande prestazione la scorsa notte da Bob e dai ragazzi. Voce forte per tutta la notte, nessun up-canto di sorta. Molte le canzoni da rimarcare, ma soprattutte Don’t think twice, Tangled, Desolation Row, e una Forgetful Heart veramente ipnotizzante (Prima esecuzione in Irlanda). Bob era davvero divertente, a volte, come se fosse in piedi intorno a un vecchio pianoforte in un bar, o solo fermo ad ascoltare la band. In realtà sembrava che stesse per iniziare a battere le mani ad un certo punto. Lo ha fatto in almeno tre occasioni. Poi era improvvisamente sembrato dire opps, tocca di nuovo a me, e di nuovo andava dietro alla sua tastiera. Un vero divertimento.

Mentre è stata una grande prestazione, l'esperienza del concerto è stata molto diversa da ogni concerto altro di Dylan che ho mai visto in Irlanda, e non in un buon senso. La folla andava costantemente su e giù, dentro e fuori al bar o dalle porte, o per qualsiasi altra cosa. Davvero una enorme distrazione e un dolore totale. I concerti General Admission sono molto più divertenti, e io sospetto che un sacco di frequentatori di concerti siano rimasti a casa causa l’insolito concerto tutti-seduti. I promotori dovrebbero prenderne nota. Mi dispiace dirlo, ma l’impostazione del concerto ha davvero danneggiato la prestazione eccellente. Personalmente, io odio questa nuova arena, con la sua attenzione ai prodotti alimentari e bevande piuttosto che alla musica. Mi chiedo se molti altri la pensino allo stesso modo.

Comunque sulla forma attuale Bob dico che è da non perdere. Lui è più animato che in qualsiasi momento durante il Duemila e la voce è forte. La leggermente prevedibile set-list non dovrebbe mettere fuori strada, gli arrangiamenti sono freschi e pieni di vita. Ciò che potrebbe apparire come un riempitivo, può essere uno dei punti di forza del concerto. E quando lui ha tirato fuori LARS e ACIM (entrambi sensazionali la scorsa notte, e molto diverse da quelle di Cork dello scorso Giugno) sono stato contento di essere andato a vederlo ancora.

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Recensione di Tedd

Quest’anno il paese ci ha dato la possibilità di vedere Dylan due volte, buono, anche questo spettacolo a Dublino aperto da Mark Knopfler e la sua Band.
In poche parole questo concerto è stato piacevole, ma la band era troppo allentata e non credo che ne avessero l'intenzione, la voce era, beh, la voce.
Sì, ci si aspettava qualcosa di più da Dylan, ma questo Never Ending Tour ha appena raggiunto la prima data, il bello verrà forse più avanti.

Alcuni momenti sublimi hanno salvato la notte, questa era la serata d'apertura di questa sezione del tour, e la barca avrebbe dovuto essere spinta fuori molto di più. Dylan saprà cosa fare nel proseguio? Proprio lo stesso problema che sembra avere anche Knopfler, i due avrebbe dovuto suonare qualcosa insieme, come spesso hanno fatto diverse volte prima, questo concerto aveva bisogno di una cosa così.

Il pubblico era rappresentato da diverse generazioni fino al punto che alcuni giovani nella fila davanti a me sono riusciti a far spostare alcuni presenti dai loro posti costosi, Dylan influenza le persone in vari modi.
Ma il grande problema rimane: che cosa presenterà la prossima volta in Irlanda?

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BOB DYLAN ACCUSATO DI PLAGIO

Il mondo dell'arte grida allo scandalo e punta il dito contro Dylan. A scatenare le ire dei critici questa volta non sono le sue canzoni bensì i suoi quadri, esposti alla Gagosian Gallery di New York per la mostra "The Asia Series", che hanno fatto gridare allo scandalo: non sarebbero frutto della creatività di Bob ma bensì sarebbero stati "copiati" da alcune foto di grandi fotografi.
Dal New York Times e da Rolling Stones si allarga lo stupore che la notizia sta provocando in tutto il mondo.

Le 18 opere realizzate durante i tour del 2009 e 2010, fin dai primi momenti dopo l'apertura della mostra, avevano generato il sospetto di plagio in molti visitatori, che avevano visto evidenti uguaglianze tra i dipinti di Dylan e gli scatti di fotografi famosi come Henri Cartier-Bresson, Dmitri Kessel e Léon Busy.

"Si tratta di un diario visivo dei viaggi di Dylan in Giappone, Cina, Vietnam e Corea" avevano annunciato i gestori della galleria,"con descrizioni di prima mano di persone, scene di strada, architettura e paesaggi".
Più diretto Michael Gray, che ha dato voce alla protesta sul suo blog "Bob Dylan Encyclopedia": "Ciò che colpisce è che Dylan non ha semplicemente usato una foto per ispirarsi, ha preso l'immagine e l'ha copiata per filo e per segno".

La cosa potrebbe anche non essere casuale, ma architettata apposta dal suo management per attirare l'attenzione su Bob e sui concerti che Dylan ha messo in calendario per questi due mesi, anche se però questa sembra una spiegazione molto improbabile. Non ci si spiega come un artista famoso e sempre punzonato come Dylan abbia potuto o voluto fare una gaffe del genere, difficile dare una risposta, anche se i suoi dipinti e le foto dalle quali ha tratto o copiato l'ispirazione sono perfettamente uguali.

    

Non c'è niente di male nel copiare una foto e farla diventare un quadro, basta dichiararlo senza cercare di far passare il tutto come farina del proprio sacco. Una spiegazione è attesa da parte di Dylan, anche se si suppone che difficilmente il musicista parlerà di questo fatto, comunque tutto il mondo dell'arte resta in attesa.

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The Rolling Trastevere Revue - di Paolo Vites                                  clicca qui

 

 
Sabato 8 Ottobre 2011

Partito il tratto finale del tour 2011


Quello che penso sia il tratto finale del tour 2011 è iniziato l'altra sera a Dublino. Permettetemi prima però di ringraziare di cuore tutti coloro che in questi oltre 40 giorni di inattività della Fattoria hanno voluto scrivermi per testimoniarmi la loro stima e simpatia, per farmi gli auguri di pronta guarigione e cose attinenti. Devo confessare che sono stato piacevolmente sorpreso di vedere che ho tanti amici che non conoscono di persona ma che si sono manifestati vicini a me in quest’infortunio, e, scusate se è poco, per me è stato molto, anzi, moltissimo. Grazie ancora.
Ma torniamo all’argomento iniziale, due sere fa Dylan ha ripreso il tour per questa trentina di date europee e lo ha fatto allo O2 di Dublino. Ieri sera day-off per la ricorrenza dello Yom Kippur e questa sera si riprende a Glasgow.
Novità? Nessuna, nemmeno la tanto strombazzata condivisione del cartellone con Knopfler. Non abbiamo ancora notizie della serata ma pare che i due sul palco assieme per almeno una canzone non ci siano proprio stati!
Almeno, leggendo la set list:
1. Leopard-Skin Pill-Box Hat (Bob on keyboard)
2. Don't Think Twice, It's All Right (Bob on keyboard)
3. Things Have Changed (Bob center stage)
4. Tangled Up In Blue (Bob center stage on harp)
5. Beyond Here Lies Nothin' (Bob on guitar)
6. Spirit On The Water (Bob on guitar)
7. The Levee's Gonna Break (Bob on keyboard, Tony on standup bass)
8. Desolation Row (Bob on keyboard, Donnie on electric mandolin)
9. Highway 61 Revisited (Bob center stage then keyboard)
10. Forgetful Heart (Bob center stage on harp, Donnie on violin)
11. Thunder On The Mountain (Bob on keyboard)
12. Ballad Of A Thin Man (Bob center stage on harp)

(encore)
13. Like A Rolling Stone (Bob on keyboard)
14. All Along The Watchtower (Bob on keyboard)

Si evince che di nuovo non c’è niente, Harold Lepidus dice che, a quanto risulta a lui, nemmeno gli arrangiamenti delle canzoni sono stati cambiati, quindi niente plagiarismo per le proprie canzoni da parte di Bob e della sua band.

Speriamo che il futuro sia migliore, che almeno per le date italiane un paio di canzoni che vedano assieme Bob e Mark ci starebbero bene, comunque seguiamo da vicino l’evoluzione del tour, così quando verrà il momento avremo un’idea più chiara di questo tour formula condivisione per ora solo sbandierata e non ancora propriamente realizzata.


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Bob Dylan plagiario: bufera di polemiche a New York                 clicca qui

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Bob Dylan, niente Premio Nobel: vince un poeta svedese           clicca qui

Niente da fare anche quest'anno, ma non perdiamoci d'animo, per una volta in più faremo dinta di sapere tutto di questo sconosciuto Transtromer, vita et opere, che certamente et naturalmente siamo corsi a leggere e studiare con crescente avidità, da quando è stato citato nell'elenco dei probabili vincitori. Questa persona, conosciutissima in tutto il mondo, certamente molto di più del condidato rivale, un certo cantautore statunitense di nome Bob Dylan, ha pienamente meritato il premio per l'importante, anzi importantissimo, impulso che le sue opere hanno avuto sul tessuto sociale del mondo..........mha!

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Just Like A Woman - Giuseppe Gazerro & Mr.AntonDjango's Band

 

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Bob Dylan di Greil Marcus                                                          clicca qui

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Artisti, case discografiche e proprietà dei master: come andrà a finire? clicca qui

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"The Lost Notebooks of Hank Williams"

The Love That Faded-Bob Dylan

 

 

 

Venerdi 7 Ottobre 2011

Dublin, Ireland - The O2 - October 6, 2011

1. Leopard-Skin Pill-Box Hat
2. Don't Think Twice, It's All Right
3. Things Have Changed (Bob center stage)
4. Tangled Up In Blue (Bob center stage on harp)
5. Beyond Here Lies Nothin' (Bob on guitar)
6. Spirit On The Water (Bob on guitar)
7. The Levee's Gonna Break
8. Desolation Row
9. Highway 61 Revisited
10. Forgetful Heart (Bob center stage on harp)
11. Thunder On The Mountain
12. Ballad Of A Thin Man (Bob center stage on harp)

(encore)
13. Like A Rolling Stone
14. All Along The Watchtower

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Dylan e Knopfler in concerto. Due star, un solo biglietto       clicca qui

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Da Springsteen a Bob Dylan guerra alle major sui diritti        clicca qui

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Bob Dylan Play a song for me: ritratto di Mr. Tamburine       clicca qui

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Francesco De Gregori tour

Francesco De Gregori sarà nuovamente in tour ad ottobre 2011 e lo farà tornando ad esibirsi nei club. Francesco De Gregori spiega cosi la scelta di suonare in questi spazi: “Voglio andare in giro in quei posti dove passa la musica più viva, dove c’è un pubblico speciale, non addomesticato. Dopo tanti teatri, dopo un bagno di velluti rossi, sento il bisogno di una dimensione più ‘disordinata’.”
Nelle Marche farà tappa al Mamamia di Senigallia il 22 ottobre. I biglietti saranno per tutte le date di posto unico in piedi e costeranno tra 20 e 22 euro + prevendita. Con De Gregori suoneranno i musicisti che da alcuni anni lo affiancano: Stefano Parenti alla batteria, Alessandro Arianti al pianoforte, Alessandro Valle al pedal steel guitar e alla chitarra, Lucio Bardi e Paolo Giovenchi alle chitarre e naturalmente Guido Guglielminetti, storico capobanda, al basso.
Francesco De Gregori nasce a Roma il 4 aprile del 1951. Trascorre parte della sua infanzia a Pescara per poi fare rientro stabilmente nella Capitale alla fine degli anni Cinquanta. A Roma frequenta il liceo classico Virgilio, dove vive in prima persona gli eventi e i fermenti politici del movimento studentesco del ’68. Fortemente ispirato dalla musica e dai testi di Fabrizio De Andrè ma anche successivamente dalle canzoni di Bob Dylan, De Gregori inizia ad esibirsi, appena sedicenne, al Folkstudio, presentato dal fratello maggiore Luigi, anche lui musicista. Nel piccolo locale di Trastevere, luogo prediletto dei musicisti di tutto il mondo di passaggio per Roma esordisce come interprete. Il suo repertorio consiste in cover di Dylan e Leonard Cohen in italiano, brani di De Andrè, canzoni popolari italiane. A ciò aggiunge le sue prime composizioni che proprio in questo periodo comincia a scrivere.
Il Folkstudio è frequentato da altri giovani cantautori come Antonello Venditti, Mimmo Locasciulli, Stefano Rosso, Giorgio Lo Cascio, Paolo Pietrangeli; da jazzisti come Mario Schiano e Marcello Melis; da ricercatori ed interpreti di musica popolare come Giovanna Marini e Caterina Bueno, con la quale De Gregori farà una lunga tournèe in veste di chitarrista e alla quale dedicherà, anni dopo, la canzone Caterina, inserita nell’album “Titanic”.
Il 1972 è l’anno dell’esordio discografico. “Theorius Campus” vede De Gregori condividere con l’amico Venditti, anche lui al suo primo disco, questo lavoro ancora acerbo dove la canzone più interessante (almeno per quanto riguarda De Gregori) è “Signora Aquilone” . Nonostante il deludente riscontro commerciale di “Theorius Campus” l’anno successivo, grazie alla coraggiosa produzione di Edoardo De Angelis, Francesco De Gregori realizza, per la it di Vincenzo Micocci, il 33 giri “Alice non lo sa”. La title-track “Alice” partecipa alla manifestazione “Un disco per l’Estate”, classificandosi ultima. Il disco ottiene comunque un discreto successo e conferma De Gregori come uno dei cantanti emergenti più amati dal pubblico giovanile d’avanguardia.
Nel 1974 esce l’intimo “Francesco De Gregori”, in cui trovano spazio canzoni assai personali, visionarie ed ermetiche. Fra i titoli spiccano “Niente da capire”, “Bene”, “Cercando un altro Egitto”. Allo stesso anno risale la collaborazione con Fabrizio De Andrè. La firma di De Gregori appare in cinque canzoni, fra cui “La cattiva strada” e “Canzone per l’estate”, che faranno parte di “Volume VIII”, il nuovo album del cantautore genovese.
Il 1975 è l’anno di “Rimmel”, album che contiene canzoni destinate a diventare classici della musica italiana. “Rimmel”, “Pablo”(scritta insieme a Lucio Dalla), “Buonanotte fiorellino”, “Pezzi di vetro” potranno vantare in futuro centinaia di esecuzioni dal vivo da parte del loro autore.
“Bufalo Bill”, del 1976, viene definito dallo stesso De Gregori “il disco più riuscito”. Tra i brani di spicco, titoli di eccezionale bellezza come “Atlantide”, “Santa Lucia”, “L’uccisione di Babbo Natale” e la stessa “Bufalo Bill”.
Subito dopo l’uscita di “Bufalo Bill” De Gregori subisce, nel corso di uno spettacolo a Milano, una violenta contestazione da parte di un gruppo politico di estrema sinistra legato ad Autonomia Operaia. L’episodio va inserito nel clima di intolleranza creato in quel periodo dalle frange più estreme dei gruppi extraparlamentari che attraverso l’azione violenta nei concerti di massa (analoghi episodi avvennero con Lou Reed, Santana, Patti Smith), perseguivano l’intento di coinvolgere il pubblico giovanile e contemporaneamente di monopolizzare l’organizzazione e la gestione, anche economica, dei concerti. Qualche tempo dopo De Gregori, commentando l’episodio, dirà: “Per come si erano messe le cose avrebbero anche potuto spararmi: è stato un piccolo momento della strategia della tensione”.
Dopo un intervallo di due anni viene pubblicato, nel 1978, un nuovo album. “De Gregori” contiene altre canzoni memorabili come “Natale”, “Raggio di sole”, “Due zingari” e “Generale”, quest’ultima destinata a diventare famosissima.
Nel 1979 Francesco De Gregori torna ad esibirsi in pubblico. Insieme a Lucio Dalla e a un giovanissimo Ron porta negli stadi italiani un tour importante e di grandissimo successo, “Banana Republic”, che riapre l’epoca dei grandi concerti di massa dopo il periodo buio delle violenze e delle contestazioni . Dalla fortunata tournèe vengono tratti un disco (oltre 500.000 copie vendute) e un film.
A breve distanza di tempo viene registrato in studio l’album “Viva l’Italia”, per il quale, con l’intenzione di fondere tra loro melodia italiana e sonorità internazionali, De Gregori si avvale della produzione di Andrew Loog Oldham (ex produttore dei Rolling Stones) e dell’apporto di ottimi musicisti statunitensi.
Il 1982 è l’anno di “Titanic”. “La leva calcistica della classe ’68”, “Caterina”, “I muscoli del capitano” e “L’abbigliamento del fuochista” vanno così ad aggiungersi a un repertorio ormai consolidato.
Nel 1983 Francesco De Gregori pubblica la sua canzone forse più famosa, “La donna cannone”, ispirata da un articolo di cronaca che racconta la crisi di un circo ormai orfano del suo numero di maggior successo fuggito per inseguire un suo grande amore. Nello stesso mini-album o Q -Disc (5 canzoni) vi sono “Flirt”, composta per un film con Monica Vitti, e “La ragazza e la miniera”.
Frutto della produzione di Ivano Fossati è “Scacchi e Tarocchi” del 1985, album con il quale De Gregori conclude il rapporto con la Rca. Al suo interno, tra le altre, “La storia”, la malinconica “Ciao ciao” e “A Pa’”, dedicata idealmente alla figura di Pier Paolo Pasolini.
Francesco De Gregori continua ad esibirsi fino al 1987, quando con l’album “Terra di nessuno” e con canzoni come “Nero”, “I matti” e “Pilota di guerra”, quest’ultima ispirata alla vita di Saint Exupery, inizia a incidere per la Cbs.
Il disco successivo è “Miramare 19.4.89” in cui l’ancora attualissima “Bambini venite parvulos” e altre canzoni come “Dottor Dobermann” e “Cose”, presentano un De Gregori in continua evoluzione. Dopo i 3 album live “Catcher in the sky”, “Musica leggera” e “Niente da capire” (usciti nel 1990 contemporaneamente), nel 1992 l’autore romano si ripresenta ancora più maturo musicalmente con l’album “Canzoni d’amore”, prodotto da Vincenzo Mancuso e capace di alternare grande poesia (“Tutto più chiaro che qui”, “Povero me”) a episodi musicalmente più muscolari come “Adelante! Adelante!” e “Viaggi & miraggi”.
Dopo i due dischi dal vivo, “Il bandito e il campione” e “Bootleg”, giungono quattro lunghi anni di silenzio, durante i quali De Gregori si improvvisa editorialista su l’Unità diretta da Walter Veltroni. Il ritorno sul mercato è del 1996, quando nell’album “Prendere e lasciare”, prodotto da Corrado Rustici, il pubblico di De Gregori scopre nuove sonorità e arrangiamenti più moderni e spiazzanti (“L’agnello di Dio”), a tratti lontani da quelle soluzioni acustiche di cui l’artista si era servito agli inizi della sua carriera. Ma nuova e spumeggiante è anche la ricerca sulla parola, presente in canzoni come “Un guanto” o “Rosa rosae” e “Compagni di viaggio”. Dal tour immediatamente successivo viene tratto un doppio cd impreziosito dall’inedita “La valigia dell’attore”, scritta per Alessandro Haber, da “Dammi da mangiare”, già cantata da Angela Baraldi e da “Non dirle che non è così”, struggente versione italiana di quella “If You See Her, Say Hello” che Bob Dylan aveva inserito nel suo “Blood On The Tracks” del 1975.
La raccolta “Curve nella memoria” (1998), destinata principalmente al mercato francese, raccoglie i maggiori successi pubblicati da De Gregori negli ultimi 15 anni per l’etichetta CBS SONY.
“Amore nel pomeriggio”, pubblicato nel gennaio 2001, inaugura per Francesco De Gregori il terzo millennio ed il quarto decennio di attività discografica.
L’album contiene 11 nuovi brani ed è prodotto da Guido Guglielminetti, da anni fedele collaboratore di De Gregori. In due brani ci sono collaborazioni eccellenti: in “Il cuoco di Salò” Franco Battiato, come arrangiatore e produttore; in “Natale di seconda mano” Nicola Piovani, premio Oscar per le musiche di “La vita è bella” di Roberto Benigni. “Amore nel pomeriggio” conquista la Targa Tenco in qualità di miglior album del 2001 e il titolo di miglior album pop/rock italiano al referendum di Musica & Dischi mentre a Il cuoco di Salò va l’Italian Music Award per il miglior testo.
A partire da marzo, dopo tre anni di assenza dai palcoscenici, De Gregori, sotto la direzione artistica di Guido Guglielminetti, affronta un nuovo tour, accompagnato da Paolo Giovenchi alle chitarre, Greg Cohen, già con Tom Waits, al basso e contrabbasso acustico, Alessandro Svampa alla batteria, Alessandro Arianti al piano e tastiere, Marco Rosini al mandolino e alla chitarra acustica, e, dopo 25 anni dalla sua ultima apparizione, Toto Torquati all’organo Hammond e tastiere. Il tour tocca con successo i maggiori teatri italiani e, dopo una breve pausa, prosegue fino a settembre dando vita al live album “Fuoco amico – live 2001”, pubblicato nel gennaio 2002.
Nell’estate dello stesso anno De Gregori intraprende un tour eccezionale insieme a Pino Daniele, Fiorella Mannoia e Ron. Il tour nasce dall’esigenza di verificare lo “stato dell’arte”, di questa arte “popolare” che è la musica italiana di qualità, attraverso un nuovo modo di proporla al pubblico, creando così un’eccezionale possibilità di spettacolo.
Questo il motivo per cui quattro tra i più rappresentativi esponenti della nostra “canzone italiana”, mettendosi in discussione, accettano la sfida di fondersi in un progetto finalmente unico che, nell’estate del 2002 attraversa le nostre più belle piazze e siti storici, andando incontro alla “gente”, vera e unica destinataria di tanti successi che in questo eccezionale tour vengono riproposti in uno spettacolo articolato che, insieme agli spazi di approfondimento di ciascun artista, offre grandi ed inedite esecuzioni d’insieme. Un evento che fa sentire e vedere alcune tra le più belle canzoni di oggi, eseguite insieme, nell’intenzione di offrire al pubblico un’unica, eccezionale e difficilmente riproponibile, occasione di emozioni. L’evento viene documentato dal doppio live album “In Tour”, pubblicato nel novembre 2002.
Nello stesso periodo esce nei negozi “Il Fischio del vapore”, l’album di Francesco De Gregori e Giovanna Marini contenente alcune fra le più grandi canzoni popolari italiane riarrangiate per l’occasione ed interpretate a due voci.
Fra i titoli, oltre a “Bella Ciao” nella versione originale delle mondine, anche “Sacco e Vanzetti”, “I treni per Reggio Calabria”, “L’abbigliamento di un fuochista” e “Il tragico naufragio della Nave Sirio”. L’album ottiene un grandissimo successo superando le 150.000 copie vendute.
Nel novembre dell’anno successivo escono in contemporanea “Mix” e “Mix Film”, un doppio cd e un dvd che, senza ubbidire a cronologie o a qualsiasi altro criterio di compilazione, offrono in 31 brani per due ore e mezzo di musica e quasi altrettante di immagini, il ritratto forse più completo e veritiero di un artista nel pieno della sua maturità, libero di esprimersi tra il suo corposo passato ( “La donna cannone”, “Pablo”, “Alice”, “Rimmel”, “Pezzi di vetro”, “Generale”, “Niente da capire”, “Bufalo Bill”, “Viva l’Italia”, “Viaggi e miraggi” ecc. ), e un presente che è anche all’insegna del divertimento di scoprirsi interprete di una inconsueta “A chi” in versione rock-blues ( la celebre “Hurt” portata al successo da Fausto Leali negli anni ’60). “Mix” contiene inoltre un nuovo “tribute” a Dylan dopo “Non dirle che non è così”: questa volta si tratta di “Come il giorno”, cover di “I Shall Be Released”. “Mix Film” è la parte “visiva” della stessa medaglia: “Un lungo viaggio musicale attraverso i concerti di Francesco De Gregori” come recita lo strillo di copertina del dvd. Brani da diversi concerti, alcuni videoclip (tra cui il bellissimo montaggio di animazione realizzato da Vincenzo Mollica per “La donna cannone” ), e tre contributi speciali compongono questo documento pensato come un lungo piano sequenza estraneo a qualsiasi idea di patinata “ufficialità”.
25 marzo 2005: esce “Pezzi”, il nuovo, atteso, album a quattro anni di distanza da “Amore nel pomeriggio” e trenta da “Rimmel”. Un titolo volutamente privo di chiavi di lettura con soltanto (forse) uno scarno riferimento ad un mondo sgangherato e feroce che nessuna politica sembra più poter salvare come nella spietata “Vai in Africa Celestino!” , il primo dei dieci titoli che compongono l’album. “Una canzone”, dichiara De Gregori “ sull’antinferno e sul libero arbitrio” . “Pezzi” sorprende per l’immediatezza dei suoni e degli arrangiamenti che appaiono più che mai figli della dimensione live, la prediletta dall’artista: “E’ la prima volta”, dice Francesco, “che un mio disco suona esattamente come suonerà dal vivo con la mia band”. Un lavoro che per la sua cruda sincerità, per la tensione emotiva che lo percorre e per l’urticante realismo dei testi non può che riappropriarsi di un linguaggio decisamente rock, lontano dall’estetica pop come da qualsiasi tentazione cantautorale. Tanti “pezzi” di un puzzle che nell’ascolto si compongono e scompongono velocemente al ritmo serrato di una voce sempre più corrosiva e di un’ispirazione che proietta una fortissima luce di novità su dieci canzoni destinate ancora una volta a lasciare il segno.
A meno di un anno dal precedente “Pezzi”, esce nel febbraio 2006 “CALYPSOS”.
Registrato a Roma durante il mese di Dicembre, con i musicisti che lo accompagnano solitamente dal vivo, l’album contiene 9 canzoni inedite, è orientato su sonorità più raccolte ed acustiche e sembra derivare il titolo da Calypso, la ninfa che per amore tenne Ulisse prigioniero su un’isola per sette anni.
Dal 23 novembre 2007 Francesco De Gregori sarà impegnato in un nuovo tour teatrale, che prenderà il via dal prestigioso Teatro Malibran di e si prolungherà fino a primavera toccando più di 50 città italiane.
Lo stesso giorno uscirà nei negozi e in rete “Left & Right”, un nuovo cd live registrato in estate. Al cd verrà accluso come bonus un dvd, “Takes & Outtakes”, contenente scene di back-stage, versioni inedite e una lunga intervista.

(Fonte: http://www.laprimaweb.it/2011/08/22/francesco-de-gregori-in-concerto-a-pesaro/)

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