Bob Dylan, Neil Young, Eagles suoneranno nel
2011 all’ Hop Farm Festival
RTT News riporta che Bob Dylan tornerà a Paddock Wood, Kent, Regno Unito,
per suonare all' Hop Farm Festival 2011 venerdì 1° luglio. La presenza di
Dylan non è ancora presente sul sito ufficiale.
Secondo varie fonti, Dylan divideà il palco con Neil Young (anche lui non
ancora nel programma, The Eagles, Bryan Ferry, Death Cab For Cutie, e 10cc.
Gli altri acts in programma nei due giorni del festival (1 e 2 luglio),
comprendono Mumford & Sons, Pete Doherty e Primal Scream. Dylan,
naturalmente, è apparso di recente apparso con Mumford & Sons ai Grammy
Awards.
I biglietti sono disponibili sul sito ufficiale Bob Dylan, Neil Young,
Eagles suoneranno nel 2011 all’ Hop Farm Festival
RTT News riporta che Bob Dylan tornerà a Paddock Wood, Kent, Regno Unito,
per suonare al Hop Festival 2011 Fattoria venerdì, 1° luglio. La presenza di
Dylan non è ancora presente sul sito ufficiale.
Secondo varie fonti, Dylan divideà il palco con Neil Young (anche lui non
ancora nel programma, The Eagles, Bryan Ferry, Death Cab For Cutie, e 10cc.
Gli altri acts in programma nei due giorni del festival (1 e 2 luglio),
comprendono Mumford & Sons, Pete Doherty e Primal Scream. Dylan,
naturalmente, è apparso di recente apparso con Mumford & Sons ai Grammy
Awards.
I biglietti sono disponibili per gli acts confermati ( Eagles, Bryan Ferry,
Brandon Flowers, Death Cab for Cutie, 10c.c.)
sul sito
ufficiale del Festival. Ma attenzione. . . La partecipazione di
Dylan non è ancora stata confermata sia dal sito dell' Hop Farm o da quello
ufficiale di Bob Dylan.
"Bob Dylan in Concert - Brandeis
University 1963" uscirà il 12 aprile
La Columbia Records e Legacy Recordings
annunciano che la prima versione stand-alone di Bob Dylan In Concert -
Brandeis University 1963, disponibile su supporto digitale, CD e vinile
uscirà in tutto il mondo Martedì 12 Aprile 2011.
Paul Simon: "Dylan ha snobbato la mia
richiesta di cantare insieme".
Paul Simon è disperato perchè desiderava includere la voce “rustica” di Bob
Dylan nel suo ultimo album , e sta cercando di capire perchè i suoi appelli
per la collaborazione sono rimasti senza risposta.
Il cantante era convinto la leggenda di Blowin' in the Wind era la voce
ideale per la title track di So Beautiful o di So What ed aveva pregato
Dylan di registrare un duetto con lui.
Ma Dylan, che aveva girato con Simon nel 1999, non si è messo in contatto
con lui.
Simon racconta rivista sulla rivista Uncut della Gran Bretagna, "Ho pensato
che Bob avrebbe potuto cantare, mettere la sua bella voce nei versetti
iniziali di So Beautiful o So What, il suo comportamento è stato davvero
strano, come se avessi cercato di avere da lui un cattivo consiglio”
"Ho pensato che sarebbe stato bello se Bob avesse cantato, poiché la sua
voce è diventata così rude che ho pensato che avrebbe suonato come quella di
un saggio. L’ho inviato, ma non ho avuto risposta. Non so perché".
Ma Simon ha preso la cosa per il verso giusto, rivelando che raramente si
era dilungato in discussioni approfondite sulla songwriting con il suo
vecchio amico.
E aggiunge: "E' divertente stare con lui ma non ho mai avuto una discussione
molto seria sul songwriting con nessuno degli artisti che conosco. Ho
parlato solo un pò con Paul Mccartney sullo scrivere canzoni, ma non ne ho
mai parlato con Bob Dylan. "
Davide Van de Sfroos, uno che ce l’ha fatta
da solo
Onore al merito, la vera ed unica novità di Sanremo 2011 è stato proprio
lui, non Belen, non la Canalis ne i comici e nemmeno l’ impacciato Morandi.
Nemmeno le canzoni erano delle novità, sapevamo cosa avremmo sentito in
anticipo leggendo i nomi, Patty Pravo, Anna Oxa, Roberto Vecchioni, Al Bano
etc...etc...dunque niente di nuovo sotto il sole. Ma la novità c’è stata,
Davide Bernasconi, in
arte col nickname di Davide van de Sfrooss, che deriva da un’espressione
dialettale che si riferiva ai contrabbandieri di sigarette sul lago di Como
che andavano “di frodo”.
Molti conoscevano Davide, molti, ma del nord, soprattutto la zona del
triangolo lariano dove i suoi testi in dialetto del lago potevano essere
capiti, ma al di là di questo, Davide ha "bucato" anche a Sanremo, dimostrando
che quando si fanno delle cose sincere e divertenti la lingua non conta.
Abbiamo battuto le mani per anni ad ospiti stranieri dei quali non capivamo
una parola di quello che cantavano, perchè per Davide avrebbe dovuto essere
diverso? Lui è genuino, un bonaccione facile da trovare la sera nelle
osterie di Pola di Mezzegra, sulle rive del lago dove vive, a giocare a carte nelle osterie con i vecchi
del posto, ma con un talento particolare per la musica. Chi lo conosce sa
che Davide ha fatto anni di gavetta in tutti i localini del comasco suonando
di tutto, fino al momento della grande idea di cantare nel suo dialetto.
Comincia allora una lente scalata verso il successo, fatto di fatica e
qualche delusione, ma lui non molla, crede in quello che fa e va avanti, ed
un giorno raggiunge la vetta, Davide raggiunge il successo nazionale alla
bella età di 46 anni, tutto da solo, con l’aiuto di pochi amici, snobbato
dalle grandi Major che ora dovranno fare marcia indietro. Come dire, una
favola che diventa realtà, merito a Davide che ci ha sempre creduto fino in
fondo, ora è il momento del grande raccolto per lui, ma sono convinto che la
sua vita, al di la dei viaggi e dei concerti, rimarrà quella di sempre, la
sera, quando tornerà a casa dalla sua famiglia, sarà sempre quel buon padre
e marito semplice che è sempre stato, tornerà nelle osterie a giocare a
carte mentre con una parte del cervello osserverà quello che succede per
trarre spunti e nuovi personaggi da inserire nelle sue canzoni.
Sale scende la marea e riporta la sua rudeera
un sèdell e una sciavata e una tuletta de Red Bull
Sandokan cun't el mohito e'l bigliett cun soe l'invito
Sandokan che ha imparato a pilotare le infradito...
e la geent che la rüva al maar taant per dì che l'è staada
che cul getton de la sala giochi
el càvall el moev un zicch el cüü
uduu de fritüüra de pèss e de piza de purtà via
Kamammuri l'è de sessant'ann che sta
soel dondolo de la pension...
Yanez de Gomera se regordet cume l'era?
adess biciclett e vuvuzela e g'ha el Suzuki anca Tremal Naik...
Yanez de Gomera se regordet de James Brook?
El giüga ai caart giò al Bagno Riviera
e i hann dii che l'è sempru ciucch
stuzzichini, moscardini e una bibita de quartu culuur
abbronzati, tatuati i henn pirati vegnüü de Varees
la pantera, gonna nera, canottiera, cameriera
moev el cüü anca senza i gettoni
ma l'è che dumà per cambiàtt el büceer
Sandokan in soe la spiaggia cui müdand della Billabong
G'ha l'artrite e g'ha el riporto,
http://www.angolotesti.it/
partiss per Mompracem cul pedalò
e i Dayki cun scià la Gazzetta
g'hann mea teem per tajatt el coo
i lassen la spada suta l'umbrelon e fan piu danni con l'iPhone
Yanez de Gomera l'eet vevndüda l'otra siira?
pussee che la Perla de Labuan,
Marianna adess la me paar un sass...
Yanez de Gomera cünta soe ammò cume l'era
Ho vedüü che s'è rifada i tètt, l'ha mea pudüü rifàss el coer
la sirena l'è incazzada che po' mea giügà al balòn
pulenta e cuba libre per i granchi in prucession
cumincia l'eppi auar, la tigre di malesia
finiss all'usteria cul riis in biaanch e la magnesia
ustionati, pirati senza prutezion,
barracudas cun soe i rai ban che giüghen a ping pong
Sandokan che'l vusa deent in pizzeria...
el vusa e canta Romagna Mia...
Yanez de Gomera se regordet cume l'era?
adess biciclett e vuvuzela e g'ha el Suzuki anca Tremal Naik...
Yanez de Gomera se regordet del colonnello Fitzgerald?
l'ho vedüü in soe la curriera che 'l nava a Rimini a vedè i Delfini
Traduzione in italiano
Sale scende la marea e riporta la sua spazzatura
un secchio e una ciabatta, una lattina di Red Bull
Sandokan con il mohito il biglietto con l'invito
Sandokan che ha imparato a pilotare le infradito...
e la gente che và al mare solo per dire che c’è stata
che col gettone della sala giochi
il cavallo muove un filo il culo
odore di frittura di pesce e di pizza d’asporto
Kamammuri è da sessant'anni che sta
sul dondolo della pensione...
Yanez di Gomera ti ricordi com’era?
adesso bicicletta e vuvuzela e anche Tremal Naik ha il Suzuki...
Yanez di Gomera ti ricordi di James Brook?
Gioca a carte giù al Bagno Riviera
e hanno detto che è sempre ciuco
stuzzichini, moscardini e una bibita di quattro colori
abbronzati, tatuati sono i pirati venuti da Varese
la pantera, gonna nera, canottiera, cameriera
muove il culo anche senza i gettoni
ma è soltanto per cambiarti il bicchiere
Sandokan sulla spiaggia col costume della Billabong
ha l'artrite e ha il riporto,
parte per Mompracem col pedalò
e i Dayki con appresso la Gazzetta
non hanno tempo per tagliarti la testa
lasciano la spada sotto l’ombrellone e fanno più danni con l’Iphone
Yanez di Gomera l’hai venduta l’altra sera?
più che la Perla di Labuan,
Marianna ora sembra un sasso...
Yanez di Gomera raccontaci ancora com’era…
Ho visto che si è rifatta le tette, ma non ha potuto rifarsi il cuore
la sirena è incazzata perché non può giocare a calcio
polenta e cuba libre per i granchi in processione
comincia l’happy hour, la tigre di malesia
finisce all'osteria col riso in bianco e la magnesia
ustionati, pirati senza protezione,
barracudas con i ray ban che giocano a ping pong
Sandokan che urla dentro in pizzeria...
urla e canta Romagna Mia...
Yanez di Gomera ti ricordi com'era?
adesso bicicletta e vuvuzela e anche Tremal Naik ha il Suzuki...
Yanez di Gomera ti ricordi del colonnello Fitzgerald?
l’ho visto sulla corriera che andava a Rimini per vedere i delfini.
Davide Van De Sfroos (da Wikipedia), nome d'arte di Davide
Bernasconi (nato a Monza, 11 maggio 1965), è un cantautoree scrittore italiano.
Van de Sfroos è un nome fittizio che restituisce foneticamente, in lingua
lombarda e nella variante laghée (o Tremezzina) diffusa nella zona del lago
di Como, la frase "Vanno di contrabbando" (o, meglio, Vanno di frodo).
L'idea di quel soprannome nacque grazie ad un barbiere: mentre Davide e i
suoi amici parlavano del loro gruppo dal parrucchiere loro amico, lui disse:
"Ma è tutta una roba de sfroos ..."
All'età di quattro anni si trasferisce a Pola di Mezzegra sul lago di
Como,
Frequenta il liceo presso il "Collegio Gallio" di Como, dove eccelle in
italiano ma viene più volte rimandato in latino.
Inizia con le prime esperienze musicali nei Potage, gruppo di ispirazione
punk. Dopo le prime esperienze da solista forma una band, i De Sfroos, e
comincia ad elaborare i primi testi in lombardo occidentale o insubre, che
sfoceranno nella pubblicazione di Ciulandàri! e Viif.
Sarà proprio l'uso originale della variante comasca del lombardo nei testi
delle sue canzoni a portarlo subito verso il successo. Il cantautore comasco
ha avuto successo in tutta Italia con i suoi brani, in rigoroso dialetto
laghée, divenendo il simbolo di Como in tutta la penisola, persino in
Sardegna ed in Calabria, nonché nel Canton Ticino, in Svizzera, dove si
parla un dialetto assai simile a quello della sponda ovest del lago di Como.
I De Sfroos si confermeranno definitivamente con la pubblicazione di
Manicomi, contenente alcune famosissime canzoni come La curiera. Nel 1996 i
De Sfroos si sciolgono.
Nel 1997 viene pubblicato il primo libro di Bernasconi: Perdonato dalle
lucertole e si ripresenta sulla scena musicale capitanando la Van de Sfroos
Band. L'anno successivo esce Brèva e Tivàn (in lingua locale, nomi di due
venti che soffiano sul lago di Como), un'opera che porterà la critica ad
interessarsi di lui; nel 1999 durante la XXIV Rassegna della Canzone
d'autore gli viene infatti assegnato il Premio SIAE/Club Tenco come migliore
artista emergente. Contemporaneamente viene pubblicato Per una poma, mini cd
in cui riscrive in modo tutto particolare e scanzonato la storia di Caino e
Abele, di Noè e di Adamo ed Eva.
Nel 2000 Bernasconi dà alle stampe il secondo libro, Capitan Slaff, opera
che sarà poi anche rappresentata con successo in teatro. Nel 2001 esce il
nuovo album di inediti E semm partii che nel 2002 vince la Targa Tenco per
il miglior disco in dialetto e arriva a vendere più di 50.000 copie. Nel
2002 viene pubblicato Laiv, un doppio album registrato, come dice il titolo,
dal vivo e contenente 4 inediti. Nel 2003 vede la luce Le parole sognate dai
pesci, edito da Bompiani. L'ultima fatica letteraria di Davide è del 2005,
sempre edita da Bompiani Il mio nome è Herbert Fanucci.
Nel 2005 registra e pubblica un nuovo album in studio, Akuaduulza.
All'uscita di questo disco seguono molti concerti dai quali Davide Van De
Sfroos trae il materiale contenuto nel DVD Ventanas, uscito nel 2006.
L'8 febbraio 2008 esce il suo ultimo album registrato in studio, intitolato
Pica!. L'album si è attestato al 4º posto dei dischi più venduti in Italia
nella settimana di uscita, rimanendo in classifica per 14 settimane. Il
disco riscuote un enorme successo di pubblico e di critica.
Il 19 aprile successivo tiene un concerto "evento" al Forum di Assago
(Milano) per promuovere il nuovo lavoro, registrando il tutto esaurito. Ad
inizio concerto indossa la felpa ufficiale dell'Avellino Calcio recante la
scritta "LUPI", regalatagli da un gruppo di sostenitori di Vallesaccarda e
Scampitella.
Con il disco Pica! Davide vince la sua seconda Targa Tenco come miglior
disco in dialetto.
Nel calcio è conosciuto il tifo di Van de Sfroos per il Como Calcio, ed è
forse questa fede che lo ha portato ad essere la bandiera del lariani in
Serie A, partecipando diverse volte alla trasmissione di Rai 2 Quelli che il
calcio. Nel 2007, in occasione del centenario di fondazione del Como Calcio,
ha partecipato a diversi eventi promossi dai supporter lariani.
È apprezzato moltissimo anche nel Canton Ticino, dove conduce
settimanalmente una trasmissione radiofonica sull'emittente nazionale RSI
Rete 1 dal nome "Il Cacciatore di dischi".
Festival di Sanremo, Yanez e il nuovo album. Il 20 dicembre 2010 viene resa
ufficiale la sua partecipazione alla sessantunesima edizione del Festival di
Sanremo con il brano Yanez che si classificherà al quarto posto.
E' prevista l'uscita dell omonimo album per fine marzo 2011.
Tim Dunn in "I Just Write 'em come They Come" (1990):
Legionellosi [1981] Delta Cross Band
Scritto nel 1978, Heylin osserva che Billy Cross, membro della band di Dylan
nel 1978 e poi della "Delta Cross Band", ha detto che ha una copia di questa
canzone è stata tratta da un soundcheck 1978. Heylin ha stabilito la data
della performance il 13 ottobre 1978 a Detroit. Tuttavia, non vi è alcuna
copia di esso in circolazione.
C'è chi dice furono le radiazioni
chi parla di acido sul microfono
chi parla di una combinazione
che trasformò i loro cuori in pietra
ma qualunque cosa fosse
li mise in ginocchio
Oh la malattia del legionario
Vorrei aver guadagnato un dollaro
per ognuno di quelli che morirono quell'anno
furono presi per il collo,
un mucchio di vecchiette piansero
ora l'interno del mio cuore
è come stretto in una morsa
Oh la malattia del legionario
Mio nonno combattè durante la rivoluzione
mio padre nella guerra del 1812
mio zio combattè in Vietnam
e poi fece una guerra tutta da solo
ma qualunque cosa fosse
venne fuori dagli alberi
Oh quella malattia del legionario
Nota: La legionella e' un'infezione batterica causata da un virus che vive
nell'acqua calda e stagnante, ma che puo' anche crescere in vecchi impianti
idraulici poco usati o in impianti di aria condizionata dai quali l'acqua
non e' stata cambiata per lungo tempo. Il virus si chiama cosi' perche' e'
stato scoperto nel 1976 quando ad una riunione della American Legion a
Filadelfia molti dei partecipanti sono stati contagiati (e parecchi sono
morti) dal virus che si e' diffuso attraverso l'impianto dell'aria
condizionata. La canzone e' stata scritta da Dylan in quell'anno, e il fatto
che tutte le vittime fossero persone anziane spiega il riferimento ai vecchi
che c'e' nella canzone. "L'acido sul microfono" potrebbe far pensare che
qualcuno avesse sparso la voce che il microfono nella sala delle riunioni,
certamente usato dai membri della American Legion durante il loro raduno,
fosse stato contaminato. Una superstizione da "untori", in qualche modo.
Anche l'ultimo verso, quello che dice che il batterio "veniva dagli alberi",
e' scientificamente sbagliato, ma probabilmente tutta la canzone va sentita
come se fosse una persona anziana che parla e che non ha capito bene quello
che e' successo, oltre al fatto che la natura si e' ribellata all'uomo.
traduzione di Michele Murino
note di Alessandro Carrera
Some say it was radiation,
some say there was acid on the microphone,
Some say a combination
that turned their hearts to stone,
But whatever it was,
it drove them to their knees.
Oh, Legionnaire's disease.
I wish I had a dollar for everyone
that died within that year,
Got 'em hot by the collar,
plenty an old maid shed a tear,
Now within my heart,
it sure put on a squeeze.
Oh, that Legionnaire's disease.
Granddad fought in a revolutionary war,
father in the War of 1812,
Uncle fought in Vietnam and then
he fought a war all by himself,
But whatever it was,
it came out of the trees.
Oh, that Legionnaire's disease.
Cari di Maggie's Farm,
ho ricevuto una mail del bluesman Fabio Trevs che potete leggere sotto. Si
riferisce a una intervista pubblicata anni fa su MF. Potete dargli una mano?
Saluto dylaniano, Corrado Ori Tanzi
°°°°°°°°°°°°°°°°°
Ciao Corrado, come butta? Ti disturbo per sapere se tu
hai ancora contatti con il sito Maggie's Farm..
Vorrei chiedere agli amici di MF di togliere la foto della TBB (quella che
figura su Google quando clicchi Fabio Treves-Immagini) in quanto la
formazione è cambiata...Mi dici qualcosa?
Grazie, sto cercando di togliere dalla rete tutto ciò che non c'entra più
niente con la band!
GRAZIE e scusa ancora..Spero di vederti presto..Un caro abbraccio blues!
Fabio Treves
Ho passato la richesta di
Fabio a Michele "Napoleon in rags" perchè l'articolo al quale fa riferimento
Treves si trova nella vecchia parte di Maggie's Farm che rimane sempre sotto
il controllo diretto di Michele, io non posso intervenire, ma sono sicuro
che Michele farà quanto richiesto da Fabio. Ciao, Mr.Tambourine.
Ciao Mr.Tambourine,
la band che accompagnava Dylan nella Rolling Thunder Revue (McGuinn,
Neuwirth, Stoner, Baez eccetera..) aveva un nome oppure RTR era già il nome
della band? Grazie per la risposta e ciao a tutti,
Giorgio “Lo straniero”
Ricordo che quest’argomento fu oggetto lo scorso anno
del Dylanquiz vinto dalla nostra brava Marina Gentile. La band si chiamava
“Guam” e prese il nome da un’operazione militare americana di bombardamento
a tappeto in Viet Nam ordinata da Nixon che prese il nome convenzionale di
“Rolling Thunder”. La base americana da cui partirono gli aerei era quella
di Guam. L’ipotesi del nome RTR è stata oggetto di diverse interpretazioni,
la prima è che prese in nome dal capo Cherokee “Rolling Thunder” (nel film
girato durante il tour, Renaldo and Clara, c’è una scena dove Dylan e
compagni passano una notte al campo indiano di "Rolling Thunder”. Altra
ipotesi è che all’inizio Dylan volesse chiamare il tour “Montezuma Revue”,
ma, secondo le dichiarazioni di Dylan, fu cambiato in Rolling Thunder perchè
una sera che Dylan si trovava sulla veranda di casa sentì una serie di tuoni
attraversare il cielo, così decise di cambiare il nome da Montezuma a
Rolling Thunder Revue. L’ipotesi più logica è quella che non sia stata
un’idea di Dylan ma di Bobby Neuwirth, supportata dal fatto che lo stesso
Neuwirth fece poi stampare delle t-shirts con scritto GUAM che diventò il
nome della backing band.
Nel 1975 “Guam” comprendeva: Bobby Neuwirth, Scarlet Rivera, T-Bone Burnett,
Roger McGuinn, Steve Soles, Mick Ronson, David Mansfield, Rob Stoner, Howie
Wyeth e Luther Rix. Per qualche ragione a noi sconosciuta Joan Baez, Ronnie
Blakley, Ramblin’ Jack Elliott e Allen Ginsberg furono generalmente
considerati non parte integrale della band ma “ospiti”. Nel 1976 la line-up
rimase invariata eccetto Luther Rix che fu rimpiazzato alle congas da Gary
Burke. in totale gli show furono 57, trenta nella fase autunnale e
ventisette in quella primaverile dell’anno successivo. Il primo concerto si
tenne il 30 ottobre 1975, l'ultimo il 25 maggio 1976.
New York, New York - Terminal 5 - november
23, 2010
di Jeff Dellin
Ho visto i primi due spettacoli al Terminal 5 e dichiaro in modo
inequivocabile che Bob c’è ancora. Non temete Bob Dylan fans. Andare a
vederlo. L’età non ha influito in termini di prestazioni vocali o
strumentali sciatte. Quelle cose erano lontane ieri sera e Lunedi a New York
City.
La cosa che ho notato più sullo show ieri sera che è stato buono era come
Bob suonava la chitarra. Oltre ad un riff leggermente fastidioso su Simple
Twist of Fate era squisito (soprattutto in Tom Thumb's ). E veder cantare
Bob mentre suona la chitarra era come essere nel 1997 di nuovo. Difficile da
credere che si sia esibito senza chitarra per tanto tempo. Sembrava che
potesse gestire un intero spettacolo alla chitarra. Sembrava non facesse
alcuno sforzo, sembrava una cosa voluta. Ha veramente suonato e cantato con
passione. Lui lega molto con la band. Ha suonato anche diversi assoli. Ha
veramente suonato la chitarra. Quella è stata la parte migliore
dell'esperienza per me.
Oltre a questo ci sono stati tanti altri punti salienti nello show. Si
potrebbe dire che lui ha veramente cercato di darci un bello spettacolo.
Controllava le redini in A Hard Rain's A-Gonna Fall, di grande effetto. Just
Like A Woman aveva quasi una qualità da inno. High Water ha avuto qualche
intervento di armonica potente. Ha condotto uno spettacolo rock and roll
come una rock star, ma una rock star che si preoccupa per il suo pubblico e
per la sua arte. Certo che la sua voce è un pò più scricchiolante in questi
giorni, ma oltre a questo è stato bravissimo. Bob Dylan, bravo.
Lunedi 21 Febbraio 2011
La mail di Biagio
Carissimi,
E' successo che l'altra sera ho fatto un paio di pezzi al teatro Verga.
Si trattava di intervenire all'interno di una manifestazione organizzata da
una associazione culturale.
C'erano cabarettisti, illusionisti, più politici vari (tra cui l'assessore
alla cultura della regione Lombardia ed un certo numero di assessori del
comune di Milano). Teatro pieno (non grande, circa 300 anime, la parte
femminile in pelliccia).
A me toccava chiudere la serata ed introdurre il buffet. Vi lascio
immaginare.
Mi sono presentato come cantante dei Limited Edition. Ricordo che a breve lo
Zio compie 70 anni e 50 anni di carriera.
Attacco il primo pezzo: le dita non vogliono saperne di arrivare alle corde,
ma la voce parte bene, poi l'armonica fa la sua parte docile docile.
Cinque minuti senza che si senta voltare una mosca. Finisco e parte
l'applauso: come nei concerti dello Zio negli anni '60 (si fa per dire).
Parto col secondo pezzo e la scena si ripete. Esco salutando con una mano
mentre gli applausi continuano. Vedo il fonico (è stato lui a organizzare il
mio intervento), vedo la sua faccia e mi dico: "E' andata!".
Sento sul palco il presentatore che dice all'assessore che l'occasione per
celebrare i 70 di Bob Dylan sono un'occasione da non perdere e lo impegna a
fare qualcosa.
Più tardi mi confermano che qualcosa succederà davvero. Chissà.
Vi mando qualche foto.
Ciao, su con la musica, a presto, lo "zio
Bob" Biagio Gagliano
Caro tambourine,
ho seguito le recenti spiegazioni sul fatto che ormai lo scambio di bootleg
(di dylan, per quanto ci riguarda) non avviene più come un tempo
(masterizzazioni e scambi via posta ordinaria,...), ma piuttosto trovando
direttamente sulla rete i bootleg da scaricare.
Allora potrebbe essere utile (almeno per me!) ricevere qui sulla Fattoria
informazioni aggiornate (e articolate) sui luoghi e i metodi attuali per
procurarsi bootleg di Dylan. Eventualmente puoi girare la richiesta a qualche “esperto”?
grazie! Gianluca coo coo bird.
Caro Gianluca , la vetrina di
Maggie's Farm è a vostra disposizione per eventuali richieste riguardanti
Dylan ed il suo materiale. Io non sono esperto su come e dove reperire CD,
Bootleg e quant'altro, spero che qualcuno dei nostri esperti lettori ti dia
le dritte giuste, perciò se avete delle richieste, scrivetemi ed io le
metterò nella nostra vetrina, ciao, alla prossima :o)
New York, New York - Terminal 5 - november
23, 2010
di Trevor Townson
Camminando verso Broadway da Times Square arrivo alla 42nd Street.
Mi resta solo una cosa da fare adesso, di trovare un taxi Cadillac e girare
un pò su e giù per la città. Purtroppo i taxi nella città di New York sono
solo di due tipi ed entrambi sono realizzati dalla Ford. Come Ford però è
possibile averlo in qualsiasi colore vogliate, l’importante è che sia
giallo.
Avanti ancora un pò più su a Broadway c’è la vetrina di Macy's, "Il più
grande negozio del mondo", spiega così la grande insegna rossa sul
lato del palazzo, così decido per dare un' occhiata all'interno, sicuramente
ci deve essere qualcosa di cui ho bisogno. Una volta oltrepassata la porta
monto sulla scala mobile che mi porta sempre più in alto nell'edificio
mentre, passando piano dopo piano, vedo tutto l'immaginabile che qualcuno
possa desiderare. Sulla via del ritorno mi accorgo che le mie precedenti
osservazioni sui taxi erano sbagliate, come ho potuto vedere c'è anche una
scelta di Toyota e Nissan. Quindi non più Cadillacs nella città di New York,
ma i taxi dal Giappone. Ma le cose sono cambiate. Più tardi, durante la mia
passeggiata ho visto parcheggiata su un incrocio della 6th Avenue un auto
che aveva circa la dimensione di un aereo, l'ultima di Cadillac credo, deve
essere, deve essere così, sono andato a guardare lo stemma, ma maledizione,
era una Lincoln.
Veniamo al concerto, stessa apertura della prima notte seguita da una
delizia per tutti, Bob al centro per “This Wheels On Fire”. Penso che ci
fossero alcune persone sorprese nel pubblico stasera come si sentiva gente
che diceva cose come “incredibile".
Al momento sembra che Bob stia veramente in forma, l'armonica, la chitarra,
la tastiera e la band sono lì con lui. Stuck Inside Of Mobile e Things Have
Changed non sarebbero tra i miei preferiti, ma soprattutto quando si ha
diritto di fronte Bob che li canta con la chitarra certamente si trasformano
in qualcosa d'altro e si può godere ogni nota. Ma avere le stesse emozioni
con una canzone come Simple Twist Of Fate è così speciale, certamente sono
momenti della mia vita in cui io non avrei mai creduto che di avere la
fortuna di assistere.
In realtà il modo col quale Bob sta agendo in questo momento posso
onestamente dire che nelle due notti non ho ancora avuto alcun "bit noioso".
Posso tranquillamente dire che questo spettacolo non aveva messo in evidenza
alcun highlight, qualcosa sta accadendo qui. Mi dispiace, mi sono appena
ricordato che c'e stato un highlight, Thin Man, che è stata impressionante,
non si può spiegare a parole, bisognava esserci e aver sentito.
Durante Highway 61 ha visto Donnie riscontrare un problema con la sua steel
guitar, così ha preso il violino per tornare a suonare in piedi, per la
gioia della folla! Questo è accaduto proprio mentre Bob era impegnato in una
jam con Charlie ed il violino ha offuscato quello stavano facendo. Bob
sembrava confuso, divertito, stupito e infastidito, tutto nello stesso
momento.
Povero Donnie non sapeva se avesse fatto giusto o sbagliato e deve essere
stato a pensare, "Bene ha fatto Bob a farmi dire nella mia intervista quanto
sia importante essere in grado di improvvisare musicalmente, comunque io non
l'ho visto arrabbiarsi con George quando lui ha picchiato come un pazzo
sulla sua batteria nel bel mezzo di Masters Of War ".
Alla fine Bob sembrava aver visto il lato divertente della cosa, che è
sempre il modo migliore per affrontare la maggior parte delle cose nella
vita, ma forse, alla resa dei conti, sta fingendo di sorridere mentre parla
con Donnie nei camerini, probabilmente gli avrà detto: "Beh, Donnie, la tua
sparata non ti è consentita per contratto con me che sono un genio e Charlie
che è un Senior, ci hai disturbato, non importa il perchè, non ci sarà una
prossima volta. La prossima volta ti prendo a calci in culo te ed il tuo
violino, non pensare di farlo un’altra volta",
Al prossimo spettacolo.
Chitarrista blues nativo del Michigan che ha avuto collaborazioni importanti
lungo tutta la sua carriera, a cominciare da Howlin' Wolf, Muddy ...Waters,
Otis Rush, Albert King, Buddy Guy. B.B. King, Rolling Stones, Canned Heat,
Jeff Beck, Roxy Music e tantissimi altri.
Ti ringrazio di cuore caro
Peter per la tua solerte rivelazione, anche se in realtà devo dire che mi
ero messo in contatto con Harold Lepidus un paio di giorni fa chiedendogli di
sapermi dire il nome del chitarrista (attraverso le sue conoscenze). La
risposta è arrivata dopo un giorno di indagini e la puoi leggere qui sotto,
grazie ancora ed alla prossima, :o)
Intervista al "Canned Heat" Harvey Mandel,
il chitarrista con Bob al Grammy
Quando Bob Dylan suonato alla notte dei Grammy
Domenica, con i menbri della sua band, Stu Kimball, Donnie Herron, e Tony
Garnier si è unito agli Avett Brothers e Mumford & Sons per eseguire una
versione rauca di "Maggie's Farm". Mancavano George Recile e Charlie Sexton,
ma c’rea qualcun altro sul palco con loro - Harvey "The Snake" Mandel.
Mandel suona da moltissimo tempo come Dylan, a partire con Charlie
Mussellwhite nel 1966, per poi passare ai Canned Heat ("Let's Work
Together"), e tra gli altri John Mayall, Barry Goldberg, e con i Rolling
Stones (Black & Blue).
"Sì, ho ricevuto una chiamata Sabato mattina (il
giorno prima del Grammy), sono volato a L.A. lo stesso giorno", Mandel mi ha
detto al telefono. "E' stata letteralmente quella mattina che sono stato
contattato. E' stato molto emozionante, molto meglio che vederlo alla TV."
Mandel l’ha saputo di seconda mano, diciamo così, che avrebbe suonato con
Dylan. "Non sò per quale ragione, Bob ha detto: “Abbiamo bisogno di un altro
uomo”." Così è venuto fuori il mio nome, e Dylan ha cercato di entrare in
contatto con "The Snake".
"Questo è quanto sò io, hanno contattato uno dei miei collaboratori,
attraverso il mio sito. Io ero in Colorado e loro non sapevano come entrare
in contatto con me. Mi hanno lasciato un messaggio, Bob Dylan vuole che
suoni con lui “Maggie's Farm” ai Grammys. Appena letto il merssaggio sono
volato a Los Angeles, e tutto ha iniziato ad accadere. "
Questa è stata la prima volta che Dylan e Mandel hanno suonato assieme.
"Abbiamo sempre fatto tour negli stessi circuiti, ma non avevamo mai suonato
insieme prima. Barry Goldberg ed io abbiamo fatto diversi spettacoli
insieme, poi lui ha suonato con Dylan. Io suonavo con i Canned Heat, poi ho
suonato con John Mayall e per i Rolling Stones. Sono sicuro che Bob sapeva
chi fossi io anche se non ci eravamo mai incontrati.
"Non abbiamo mai suonato insieme prima. Sono sorpreso, ma è così che
funziona a volte."
Arrivato a L.A., Mandel si è messo al lavoro.
"Non c'è stata una vera prova, in realtà solo una prova generale. Quello che
si è visto in TV era la stessa cosa della prova generale. Tutti quello che
abbiamo fatto è stato suonare. E’ finito tutto in due minuti”
Fin dall'inizio, Mandel sapeva che avrebbe suonato "Maggie's Farm", che si
compone di soli tre accordi.
"Sapevo già che era una canzone semplice. Quando sono arrivato ho chiesto se
era in tonalità di Sol come sul disco, ma o Stu o Tony mi hanno detto: “No,
è in Mi".
Anche se non ha potuto parlare con Bob dopo lo spettacolo, Harvey Mandel fa
sapere che è stato molto contento.
"Mentre stavamo portando via le nostre attrezzature, lui mi ha salutato
dicendomi ”Buona fortuna” e se ne è andato. Mi ha dato l’impressione di
essere felice, che era esattamente quello che voleva".
Mandel avuto modo di riguardare la trasmissione televisiva nella sua stanza
d'albergo. " E' stato eccitante, ho ricevuto circa un milione di telefonate
e sempre più persone mi stavano scrivendo, una quantità folle, più di
qualsiasi altra cosa avessi avuto in questi anni".
"Non c’era realmente bisogno che anch’io fossi lì, ma è stato un onore
suonare al Grammy, ho sempre voluto poter suonare con Bob".
Mandel è apparso sull’ album dei Rolling Stones “Black & Blue” come chitarra
solista in "Hot Stuff" e "Memory Motel", ma non ha avuto la possibilità di
dire ciao a Mick Jagger mentre era al Grammy.
"Purtroppo no. Era tutto così strano allo
Staples Center, è ancora più grande di quanto sembri. Ci sono centinaia di
spogliatoi, e tutti sono circondati dalla sicurezza. Per vedere qualcuno
devi imbatterti in lui proprio per caso.
"Bob era in uno spogliatoio segreto dietro a tutti gli altri. Per entrare
dovevi essere scortato dentro"
L'intera esperienza ha ricordato a Mandel di quando fu invitato a suonare
con gli Stones nel 1975.
"Ero a casa. Mick Jagger mi ha chiamato a mezzanotte. In un primo momento ho
pensato che fosse qualcuno che lo stava imitando, ma dopo un pò capii che
era davvero lui. Ha detto: “ Ti piacerebbe volare in Germania domani?”. Il
giorno dopo ero in volo per la Germania.
"E' stato lo stesso con Bob. In un primo momento ho pensato che ero stato
vittima di uno scherzo, ma poi ho fatto qualche indagine ed ho realizzato
che era vero".
Così, la grande domanda è - Sei il nuovo chitarrista nella band di Bob
Dylan, o è stato solo un concerto una tantum?
"Al momento, è solo un one-off. Ho in programma un tour con i Canned Heat
sempre a partire dal mese di giugno. Noi suonamo solo nella stagione calda.
Non ci piace il freddo."
Ciao Michele,
con una rosa allargata di artisti ed opere, replicheremo "Art on Dylan" a
Melzo (MI) con inaugurazione sabato 12 marzo alle ore 18.00. Spero tu possa
intervenire.
Cheers, Bernardo Lanzetti
Ciao Bernardo,
grazie, segnaliamo subito la cosa...
Ciao, Michele "Napoleon in rags"
We've all seen the video of Dylan's
performance at the Grammys, but the real surprise (rather than the very
welcome Maggie's Farm) was the one at the side of Tony, Donnie, and Stu,
a guitarist who was not Charlie Sexton!
Who is this mysterious character who appears alongside Tony and Bob? Some
started to say he will replace Charlie in the upcoming tour, and after
rumors of Charlie caging it does not seem so strange. All we have read in
the recent reviews of the 2010 tour about the isolation to which he was
forced Charlie, its sound absence and its very shaded presence, of its
downsizing in the band, as if Dylan was annoyed by the bulky stage presence
of Charlie. Now, these are just rumors for now, but a fact remains,
alongside Bob was another guitar player instead of Charlie. It might have
been only a randomness or it will be the future of the Bob backing band?
°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°° Grammys 2011: Il chitarrista
misterioso
Abbiamo visto tutti il video della performance di Dylan ai grammys, ma la la
vera sorpresa (più che la graditissima Maggie’s Farm) è stata quella che al
fianco di Tony, Donnie e Stu c’era un chitarrista che non era Charlie
Sexton!
Chi è questo misterioso personaggio che appare al fianco di Tony e Bob?
Qualcuno comincia a dire che sarà il chitarrista che sostituirà Charlie nel
prossimo tour, e dopo le voci dell’ingabbiamento di Charlie la cosa non
appare poi così strana. Tutti abbiamo letto nelle ultime recensioni del tour
2010 l’isolamento al quale è stato forzato Charlie, della sua quasi assenza
fisica e sonora, del suo ridimensionamento all’interno della band, quasi che
Dylan si fosse scocciato della ingombrante presenza scenica di Charlie. Ora,
queste sono solo voci per il momento, ma un fatto resta, al fianco di Bob
c’era un altro chitarrista al posto di Charlie. Sarà stata solo una
casualità o invece sarà il futuro della band di Bob?
Bella esecuzione quella di Dylan al grammy,
bella anche la scenografia, in stile vaudeville theatre e i costumi
indossati, in primis quello di Dylan, che ben ci stava con il personaggio di
Dylan attuale.
All'annuncio de Lady and Gentlman "Bob Dylan"....e' entrato per ultimo
mentre i vari musicisti prendeva il loro posto.
L'atteggiamento, senza aver qualche cosa in mano con cui suonare, lo porta a
gesticolare come durante gli show appena trascorsi, mi viene in mente ad
esempio "Ballad of a thin Man". E questo aggiunge un valore in più alla song
che canta in questo caso la "Maggie's Farm" che interpreta con enfasi.
Durante una strofa o verso Dylan mima un gesto con entrambe le braccia e si
stringe a sè come per dare un maggio significato a quello che sta cantando.
Ho sempre detto che Dylan dovrebbe fare concerti interamente acustici, lo
avevo detto qui sul sito tempo fà e lo ripeto. Sarebbe come un ritorno al
passato con sonorità attuali, come appunto la Maggie's Farm,e in qualche
modo, musicalmente parlando sarebbe per Dylan come chiudere un cerchio.
Un saluto a tutti, Stefano C.
Così, dopo un periodo di siccità 27 mesi, due concerti in nove giorni.
Questo sarebbe troppo come dessert? Uh, no ... E' stato, come posso dire,
spettacolare, non potevo lasciar passare un concerto di Bob in un locale di
New York a solo tre miglia dal mio ufficio!).
Noi (il mio collega ed amico Heather) siamo arrivati verso le 4.30 solo per
trovare che la fila c’era già, nella speranza di avvicinarsi al palco.
Dopo aver camminato un pò abbiamo avuto il nostro posto sul pavimento, una
fila di 5 o 6 righe in piedi, quasi un punto morto. Lo spazio del Terminal 5
era più limitato rispetto alla palestra del college di Long
Branch, ciò ha reso tutto un pò più schiacciato, ma non era un problema.
Ho ascoltato a casa le registrazioni della band post-1997 (quando Larry ha
preso il ruolo di chitarra solista; iterazione che ho sempre pensato essere
la migliore dell'era moderna) e devo dire che, la scorsa notte, i ragazzi
erano così stretti e così eccitati e, creativi ed in sincrono. E
sartorialmente parlando, sembravano i Men in Black (Bob con il cappotto da
gambler del fiume Mississippi, la band con mezza uniforme nera, con due
strisce rosse sulla manica inferiore.
La scaletta:
1. Gonna Change My Way of Thinking: Sì! Una prima in assoluto per me (io
sono uno di quelli che ha abbandonato Bob al tempo dei suoi giorni da
cristiano rinato e non sono più andato ad un suo concerto negli ultimi 30
anni), e un'apertura straordinaria (molto meglio di RDW ...). Bob dondolante
sulla tastiera e tutta la banda completamente coinvolta. Un presagio
eccellente.
2. This Whell on fire: Bob al centro con l’armonica , a suonare un pò
leggero. Questa è sempre stata una dei miei preferiti, sia in
registrazione che dal vivo. Ho ascoltato alcune versioni sulla strada di
casa, e sì, la mia memoria mi ha servito bene: questa era la versione
migliore che io abbia mai ascoltato dal vivo. Strumentalmente forte,
vocalmente intensa.
Bob ha fatto un versetto intero con l'armonica, che potrebbe essere stato il
più lungo assolo che gli ho visto fare in quel modo da anni. I suoi gesti
delle mani, mentre narrava la storia del brano sono stati inestimabili..
Potevo immaginare che Dean Martin avrebbe fatto esattamente le stesse cose
in quel di Las Vegas negli anni '50 ...
3. Mobile: in primo luogo la ripetizione del concerto Long Branch (e Bob di
nuovo alla chitarra). E ho notato che, come cantava Bob (non solo il
coro, ma anche le strofe), è stato, a suo modo una improvvisazione, canto
punteggiato con note da un quarto aumentando così la tensione e l'urgenza di
una canzone che ho sentito decine di volte.
4. JLaW: La seconda ripetizione, e di nuovo mi sono concentrato di più sullo
sfondo. E di nuovo, come a Long Branch, il ripetitivo 1-2-3, 1-2-3, 1-2-3
strumentale in sottofondo, quasi come un valzer veloce. Questo non per essere
musicologicamente geniale, ma per fare un punto che un milione di
di noi hanno fatto in milioni di modi: che la creatività musicale di Bob
continuare a spingerlo a giocare con la forma, a provare diversi
approcci, per rendere l'esperienza di una canzone scritta quasi 45 anni fa
come immediata, come se la stessimo sentendo per la prima volta. E ancora,
la partecipazione del pubblico al coro è stato impagabile.
5. Rollin' and Tumblin': penso che stiamo finalmente riconoscendo che Modern
Times è forte e vitale e importante come Time Out of Mind o come Love and
Theft. Naturalmente questo è "semplicemente" un Barblues in 12 battute, ma
ancora una volta, l'energia, la consapevolezza (io uso il termine
consapevolmente zen) e la presenza di Bob e della band in questo numero sono stati così palpabili. Muddy Waters sorrideva
da qualche parte ....
6. Simple Twist: Wow! Alla chitarra, e non riesco a ricordare l'ultima volta
che ho sentito questo live, ma sto pensando che era nel secolo scorso. Una
bellissima canzone con bellissimo transcendente. Qui, Bob e Charlie hanno iniziato
a suonare fuori dagli schemi, Charlie ascoltava attentamente Bob cambiando
il suo assolo sottilmente per mantenere l'equilibrio armonico e tonale. E
Bob, per la seconda volta alla chitarra, di nuovo, intelligente e riflessivo
faceva assoli di volta in volta. Un momento squisito.
7. THC: Uno dei miei cinque preferiti dell’ "era moderna”. E la terza
canzone alla chitarra della serata (forse il prossimo tour, che farà 4? Hey,
un ragazzo può essere avido ...). Questa è una canzone meravigliosa e
propria e mi chiedevo se Bob avesse cambiato un pò la musica? Sulla corda
che termina l'ultima frase del verso ("bere champagne", "di passaggio"), ero
abbastanza sicuro (però mi sbaglio abbastanza spesso su queste cose) che la
band stava suonando un accordo di D7 e non D, aggiungendo, ovviamente,
qualche tensione in più. Qualunque sia lo stratagemma è stato buono, la
tensione alla fine di ogni verso teneva fermo il livello del respiro. Mi è
piaciuto. E ancora una cosa: ho visto Donnie guardare le diteggiature di Bob
sulla chitarra e Bob sceglieva note in modo che Donnie poteva fare armonie e
controcanti "in forma". Mi ha fatto pensare un pò alla storia sui motivi per
cui Al Kooper arrivava un pò in ritardo su ogni riga nella versione in
studio di Lars ... Solo un altro esempio di quanto sia importante un
musicista sul palco.
8. Hard Rain: Un altro ripetuto da Long Branch. E ancora, ho notato
coscientemente ciò che solo inconsciamente, avevo registrato la settimana
prima: il portentoso "Bomp Bomp-" da parte della band in ogni coro: il
giorno del giudizio sta per arrivare. Diverso da Long Branch: il pubblico
cantava su ogni "It’s a hard", aggiungendo ancora più valore a questa
creazione straordinaria. E Bob ha declamato il versetto "the executioner's
well
hidden" proprio come se stesse annunciando che il mondo sarebbe finito.
Ideale conclusione di una canzone perfetta.
9. High Water: un tantino let-down dopo THC e Hard Rain, ma
non senza i suoi momenti di piacere. Soprattutto, ancora una volta, i modi
in cui Charlie e Bob si spingevano a vicenda nei loro assoli suonando
insieme. Nel corso degli anni ho realizzato la semplice verità che questo è
per molti versi più vicino ad un gruppo jazz che ad gruppo rock, sia nelle
improvvisazioni e nelle dinamiche di gruppo.
Canzoni come questa rendono bene questa impressione. E il banjo di Donnie ha
aggiunto un gusto "questo è il 1930 ", come sempre ...
10. Masters: Parlando del concerto del 1965 a Rutgers: La mia sensazione è
che era la prima volta che sentivo questa canzone (il Vietnam si stava
surriscaldando), e così spesso, quando la sento, la mia mente si rivolge
immediatamente e inevitabilmente agli eventi di quel tempo (l'ultima volta
l’ho sentita a Brooklyn, agosto 2008, durante il periodo delle elezioni.
Ora, all'indomani della rovina delle elezioni a medio termine e le guerre
senza fine in Iraq e Afghanistan, si è ristabilito, per me, almeno, lo
stesso tipo di politica con l’immediatezza di quando ero studente
universitario ed avevo 19 anni. Niente di straordinario in merito alla
prestazione, ma per ricordare che c'è una continuità e connettività nella
musica di Bob, non importa che decennio è ed altre cose del genere.
11. H61R: Un'altra ripetizione del concerto precedente e quando ho sentito
le prime note, ho sospirato un pò, poiché, come ho notato l'ultima volta, la
prestazione non era niente di speciale. Martedì notte è stata un'altra
storia su due livelli. In primo luogo, la musica era scintillante. Brillante
la chitarra di Charlie. Grandi scambi di liks tra Charlie e Bob. E poi,
circa
a metà canzone, vedo una corsa di un roadie sul palco e inizia ad armeggiare
con il cavo di alimentazione della pedal steel di Donnie. Qualcosa
evidentemente è andato K.O. Così Donnie prende il violino e soffia via il
pubblico con quello che era chiaramente un assolo di violino non
pianificato, e poi, come Charlie e Bob, tira fuori la sua bravura (ho visto
Donnie chissà quante volte, e questa è stato di gran lunga il suo momento
più brillante) al violino, ci siamo resi conto che stavamo vedendo una
prestazione una tantum di una canzone che più probabilmente non sarà più
ripetuta. Wow. Wow.
12. Workingman's Blues: Yay! La mia prima volta che la sentivo, e che
prima volta è stata. Questa è la mia canzone preferita da Modern Times, ed
era quello che ho sempre sperato di sentire ogni volta che ho visto Bob da
quando l’album è uscito. E non sono rimasto deluso. La canzone è bellissima
ed eterea e stanca del mondo, e Bob l’ha cantata e suonata esattamente in
quel modo. 2 / 3 alla tastiera per poi andare a concludere al centro della
scena e terminare con l'armonica, l' ideale conclusione di un brano
brillante.
13. Thunder: Il Wrap-up della serata ha inizio. Ancora una volta, Bob e
Charlie fanno il duello. Il cuore del rockabilly. Noto come gli assoli di
Bob sulla tastiera erano tutti nel registro superiore, dando quasi un suono
simile a quello dell’ Hammond B3. Come sempre, ha funzionato.
14. Ballad of a thin man, al centro della scena per l'ultima volta. Bob
racconta la sua storia come se fosse un narratore, la condivide col
pubblico. In qualche modo, ha fatto diventare la storia nuova, come se fosse
una sorpresa che ha voluto condividere con noi. Brillante.
15. Jolene: Già relegato di scorta della mia mente "yeah, una cosa
qualunque".. Forse l'anno prossimo sarà lui a decidere che il troppo è
troppo.
16. LARS: L'ideale conclusione della manifestazione. Luci accese. Ogni
persona canta, naturalmente, non solo per il ritornello, ma per i versi.
“Noi NON vogliamo andare a casa. "Ancora una volta”, questo è il cuore del
rock and roll. Questo è il cuore dell'America. Questo è il cuore della mia
vita.
Quindi, addio a Bob e al tour fino alla prossima volta. Ho molto di cui
essere grato alla mia vita personale (famiglia, salute, lavoro, ecc), ma una
volta che faccio un passo al di là di questi miei confini, non c'è nulla per
cui sono più che grato per il fatto che, nel 1963, come matricola
universitaria, mi azzardai ad andare al Gerde's Folk City a vedere Bob, e questo cambiò la mia vita per sempre. Ancora una volta, dal mio cuore, non
lo dimentico, Grazie, Bob.
Salve a tutti,
ancora una volta His Bobness sorprende tutti. È successo ieri notte a Los
Angeles durante la sua performance per i Grammy Awards.
Dylan è stato accompagnato da una orchestra formata da due band giovanissime
come i Mumford & Sons e gli Avett Brothers. Una miscela di strumenti per lo
più acustici, chitarre, banjo, violoncello, contrabasso e per entrambe le
band un piano elettrico. A sostenerli nella non facile impresa cerano anche
i più esperti e veterani membri della sua solita band, questa volta però
senza Charlie Sexton.
Per l’occasione sostituito da un misterioso chitarrista con la chioma e la
barba bianca che timidamente si è aperto un varco tra Tony Garnier e Donnie
Herron. Ho avuto l'impressione, osservando i volti dei musicisti delle due
band più giovani di rivedere in loro coloro che ormai quasi mezzo secolo
prima lo accompagnavano con lo stesso entusiamo attraverso le tappe dei suoi
tour per mezzo mondo cioè gli Hawks meglio conosciuti come The Band.
Però sono stato colpito dal fatto che tra questa dozzina di elementi,
l'unico a indossare una t-Shirts era proprio questo insolito ignoto
chitarrista , quasi da farmi supporre che fosse uno della Crew, addetta alla
sistemazione degli strumenti che pareva proprio fosse stato ingaggiato o si
fosse intrufolato lì per lì dietro le quinte del Grammy Awards. Allora mi
sorge un dubbio, potrei ipotizzare che forse presto lo vedremo sui palchi
della nuovo Tour che partirá dalla Cina tra poco più di due mesi. Con Bob
ormai si sa questo è un azzardo. Quello che più mi ha impressionato è che
per il più importante evento musicale destinato a premiare con i Grammy una
infinitá di nuovi e vecchi talenti della scena musicale americana, Dylan si
sia lanciato in una brevissima, incalzante e acustica "Maggie Farm", la
stessa con cui aveva sconvolto ed elettrizzato il mondo dal palco di Newport
nella lontana estate del 1965. Al contrario di allora, con questa scelta, mi
sembra che ora abbia dato un segnale inequivocabile, come se volesse passare
simbolicamente lo scettro a queste due giovani band acustiche e oltrettutto
folk.
Spinto dal desiderio che anche loro non lavorino per la Fattoria di Maggie
di questo nuovo millennio.
Visto l’energia con cui hanno esguito i loro brani e la furia e l’entusiasmo
che hanno mostrato nel supportare il grande maestro mi pare che le
aspettative non verranno deluse.
Grazie ancora una volta Bob!
Peter Del Bello
Caro Peter, devo dire che la tua
osservazione sul misterioso chitarrista che potrebbe sostituire Charlie nel
prossimo tour non è per niente campata in aria, presto scopriremo il nome
del misterioso personaggio, poi staremo a vedere se la tua supposizione avrà
conferma, per il momento un salutone, Mr.Tambourine
Perché Bob Dylan è stato grande ieri sera
ai Grammys
Bob Dylan è andato "acustico" all’ultimo Grammy, e ancora la casa trema.
Come previsto, la reazione è stata finora mista - polarizzata, anche - con i
commenti che vanno da "Awesome" a "Awful".
E' una questione di prospettiva.
Dylan sarà alla svolta dei 70 anni fra pochi mesi. La sua voce si è
deteriorata, soprattutto in questi ultimi anni. Chiunque lo abbia sentito o
visto di recente lo sa. Questa non è una novità.
La gente dice che la sua voce è "sparata", che lui non "canta" - è
"gracchiante". Più di un commento da parte mia nella recensione precedente
ha suggerito che Dylan dovrebbe avere le sue corde vocali fisse. Lo so, ho
capito.
Tuttavia, non è questo il punto.
C'è un famoso detto circa la critica - "Parlare di musica è come parlare di
architettura". La musica, come tutte le forme d'arte, ti colpisce in molti
modi, da varie angolazioni. Anche se può essere interessante analizzare e
sezionare solo un pezzo del lavoro e non la totalità. Al suo meglio, questo
dovrebbe influire, colpirti alla schiena, prenderti alla sprovvista. La
sfida può essere un conforto, ti insegna ad aprire la mente, ad espandere i
tuoi confini. Dovresti ascoltare.
La voce di Dylan è stata senza sorprese ai Grammys. E' chiaro che Bob Dylan
non è Barbra Streisand. Quando ascolto Dylan, ho fede che lui sa quello che
sta facendo.
Invecchiare è un fatto della vita, ed è un privilegio fare quel viaggio. La
voce di Dylan non è bella, e se questo è ciò che si vuole da lui, si può
scendere dal treno adesso.
Devo ammettere che dopo aver visto il clip delle prove, le prestazioni
sembravano un disastro ferroviario. Il suono era povero, la grafica lontana.
Sembrava un pasticcio, ma ero fiducioso che quando sarebbe venuto il suo
turno, Dylan avrebbe sfoggiato tutta la sua arte. Non sono stato deluso.
Ieri sera non ero a casa, così non ho potuto vedere il Grammy in diretta. Ho
impostato il mio DVR, ma temevo che non avrebbe registrato, come avviene in
diverse occasioni. Non c'era bisogno di preoccuparsi, in quanto il segmento
di Dylan era già disponibile su Facebook. I Grammys stanno prendendo le clip
da You Tube, non appena vengono caricati, ma possono ancora essere
trovatoisu altri siti simili.
Quando ho guardato il clip e visto Dylan in piedi il centro della scena, ho
tenuto il fiato. E' stato un ingresso tipicamente Dylanesque, con la sua
finta aria da imbranato, gli occhi guizzanti intorno al palco, poi ha
afferrato il microfono come Elvis e ne è uscito "Non ho intenzione di
lavorare ancora nella fattoria di Maggie, non più..."
Oh yeah. La voce.
"Dylan non può cantare", ho sentito dire. Lo abbiamo sentito tutti, per
quasi mezzo secolo, che invece lo può fare. Ora, io non ho problemi di
udito, anche la sua voce si è deteriorata ed è così scioccante.
Ammetto che è parte del gioco. Una delle cose più belle di Dylan e della sua
arte è la sua onestà. Questa è la realtà. Dobbiamo affrontarla. La vecchiaia
non è una cosa della quale ci si debba vergognare.
Ora, questa volta è andato oltre il "gracchiare", come è stata la
performance di Dylan? Ottima, dico io.
Dylan ha raramente mostrato questa gioia ed esuberanza in televisione. Se
l’avessero convinto a farlo un paio di decenni fa, avrebbe sovvertito
l'intera esecuzione, ma non ieri sera. Dylan, appena finita la sua canzone,
è andato via. Lui è sparito in quel momento, ha lasciato che la sua musica
facesse il seguito. Così è stato.
L'intero atto è stato emozionante, anche la scelta un pò banale di "Maggie's
Farm", c'era una interessante pubblicazione su Facebook di Lemos Marianna
che diceva: "La scelta di Bob di " Maggie's Farm " è stata un tributo alla
rivoluzione egiziana?" - Un amico risponde – Per me ha senso....
Gli Avett brothers e i Mumford & Sons, insieme con i membri della band di
Dylan (e una persona misteriosa), han suonato con tanto spirito e tanto
gusto, l'entusiasmo permeava l'atmosfera, e, a loro volta hanno volta
ispirato Dylan.
Per quanto riguarda Bob, deve essergli sembrato come un sogno di un bambino
che diventa realtà, suonare il tipo di musica che sentiva quando era un
ragazzino in Minnesota. Come poteva il nostero cuore non essere toccato dai
numerosi sorrisi di Dylan?
Se ancora non l'avete fatto, guardate di nuovo il video con la mente aperta.
Quante volte il lavoro di Dylan è piaciuto di più dopo ripetute visioni o
ascolti? Tuttavia, se siete in attesa di una nuova Newport '65, non
preoccupatevi. Dylan non vive nel passato, vive nel presente.
Nonostante la sua voce, Dylan sta ancora cercando di essere "forever young''
nello spirito, e la cosa non è così imbarazzante. Di certo sembra più sano e
felice di un paio di decenni fa. Gli anni non stanno spingendo Dylan verso
il basso.
Durante l'ultimo verso, Dylan ha sintetizzato il meglio:
Beh, faccio del mio meglio
Per essere come sono
Ma tutti vogliono che Io sia come loro
Dicono canta mentre lavori come uno schiavo
Ed io ne ho abbastanza
Dylan è stato grande, ovviamente.
La performance è stata postata su Facebook alle 23:00.
Quando è stato inizialmente riferito che Bob Dylan avrebbe portato la sua
chitarra acustica, probabilmente è stato scritto da qualcuno che non aveva
idea di quello che Dylan avrebbe fatto. Lui può anche averla portata, ma non
l’ha suonata.
Dylan è apparso dopo circa 90 minuti dall'inizio del programma, introdotto
da David Letterman, dopo un segmento pre-registrato "Special guest,
Bob Dylan". Il clip promozionale di Dylan era quello della sua performance
alla Casa Bianca lo scorso anno.
Un annunciatrice fuori scena ha annunciato Dylan. Bob è apparso dopo le
esibizioni di Mumford & Sons e degli Avett Brothers. Sipario aperto, Dylan
cammina verso i numerosi microfoni sul palco, anche Stu Kimball, Donnie
Herron, e Tony Garnier si possono vedere. Un Bluegrass / Rockabilly / Elvis
beat comincia a suonare mentre Dylan prende il centro della scena. Niente
chitarra, microfono in mano, ma canta nel microfono regolare sul cavalletto.
"Maggie's Farm". La voce di Dylan è irregolare, ma forte. Sorriso aperto,
ecco il grande “vecchio”. Questo è rockin'!
I membri de Mumford e gli Avetts hanno quasi le vertigini per l'eccitazione,
cantando di backup.
Amo Bob senza chitarra o tastiere, solo con la sua voce, con una mano che
fluttua libera nell’aria. Sembra essere più animato con i gesti delle mani.
Lui non può nascondere la sua gioia.
La voce piena di forza di Dylan, le sue sfumature. Ipnotizzante. Questa
performance mette alcune delle altre esibizioni al loro posto. Dylan inizia
con l’ armonica come spunto per Garnier per portare la canzone verso la
fine. Troppo corta. Rewind.
Bello vedere Neil e Pegi Young, e Jeff Beck, applaudire subito dopo la
performance.
Alcuni messaggi su Facebook e Twitter:
Rolling Stone
"Vedo un banjo. Questo significa che Bob Dylan non può essere lontano!"
"Maggie's Farm", senza chitarra, senza tastiera, Bob è solo a gracidare.
Hell Yeah!
Bob Right Wing
E Bob Dylan appare come se venisse da un altro universo. Uno che porta
qualche rapporto con la realtà. Finalmente posso guardare questo orrore di
show!
Sandi Bachom: il MIGLIORE!! BobFest, e la mia casa dondola!
Jay Levesque: Sembra ancora meglio dopo il secondo ascolto!
Paul Robert Thomas: Great stuff e ho amato la coreografia di Bob così come
la sua maglia oro Liverpool 96 & Hall of Fame, e sembrava che Bob si stesse
divertendo troppo:)!
I am living in China and I am eagerly looking forward to the concerts in
Beijing and Shanghai,
and by the way, I bought here in China the Mono recordings of Bob Dylan,
Bob Dylan is coming from a country is death penalty and will perform in a
country with death penalty - so what is the problem?
And you can buy in China the Chinese translation of Dylans Chronicles,
so what is really going on behind the Gates of China?
from Desolation Row in Xi' an
John Wesley Harding
Caro Mr. Tambourine Man,
(Caro Mr.Tambourine
Sto vivendo in Cina e sono ansioso per i
concerti a Pechino e Shanghai, e tra l'altro, ho comprato qui in Cina le
registrazioni Mono Bob Dylan, Bob Dylan proviene da un paese dove c'è la
pena di morte e si esibirà in un paese dove c'è la pena di morte - così
qual'è il problema?
E si può acquistare in Cina la traduzione cinese di "Chronicles" di
Dylan, così che cosa sta realmente accadendo dietro i cancelli della Cina?
dalla Desolation Row in Xi 'an
John Wesley Harding)
Dear JWD a.k.a. Helmut, we
must point out first of all that not in all the U.S.A. states there is a
death penalty, said that, what's the problem?
I think no one better than you, who are living in China, may explain in a
better way the dilemma of democracy and freedom in China. I fortunately live
in a country (Italy) where democracy and freedom of thought reign absolutely
supreme, I can say anything I want about any subject or any person and no
one puts me to death for it.
In Italy, in every city, there are many Chinese communities, and these
people, when you get familiar with them, talk and tell about the violence
committed by the Chinese regime on the Chinese people. I think that you, as
a foreigner, enjoy special privileges compared to a native chinese, and this
can be misleading in the wording of your thoughts.
You talk about the death penalty like it was just fucked up, maybe not quite
so, don’t you think? We should give more importance to certain topics that
deal with civil and democratic rights. Can you explain the reason why the
last year the Chinese government has refused the permission to Dylan to
perform in China? We would all like to know the truth.
Until next time, Mr.Tambourine
(Caro JWD a.k.a. Helmut, dobbiamo precisare innanzitutto che non in tutti
gli stati degli USA esiste la pena di morte, detto questo, qual’è il
problema?
Credo che nessuno meglio di te che vivi in Cina possa spiegare qual’è il
problema della democrazia e della libertà in Cina. Io, fortunatamente, vivo
in un paese (Italia) dove la democrazia e la libertà e di pensiero regnano
assolutamente sovrane, io posso dire tutto quello che voglio su qualunque
argomento o qualunque persona e nessuno mi mette a morte per questo.
In Italia, in ogni città, ci sono comunità cinesi numerosissime, e queste
persone, quando sei entrato in confidenza con loro, parlano e raccontano
delle violenze sul popolo compiute dall’attuale regime cinese. Io penso che
tu, in quanto straniero, goda di particolari privilegi rispetto ad un nativo
cinese, e questo può essere fuorviante nella formulazione del tuo pensiero.
Tratti l’argomento pena di morte come se fosse solo una cazzata, forse non è
proprio così, non credi? Bisognerebbe dare più importanza a certi argomenti
che trattano dei diritti civili e democratici.
Puoi spiegarci perchè l’anno scorso il governo cinese ha rifiutato a Dylan
il permesso di esibirsi in Cina? Saremmo tutti curiosi di conoscere la
verità.
Alla prossima, Mr.Tambourine)
Caro Tambourine, tutto bene? Volevo chiederti
un aiuto, se ti fosse possibile: sto pensando a qualche degna celebrazione
su OndaRock per i prossimi 70 anni di Bob e (oltre a cercare di proseguire
nella mia tinanica impresa biografica...) mi piacerebbe molto relizzare
un'intervista con Alessandro Carrera (come puntata della rubrica "Risponde
il critico"). Tu avresti per caso modo di mettermi in contatto con il Prof.?
Grazie mille in anticipo e complimenti come sempre per la vitalità della
Fattoria!
Gabriele
Caro Gabriele, ti farò avere
privatamente la mail del Prof. Carrera, il quale è sempre stato gentilissimo
e sempre disposto a rispondere alle mie ed alle domande dei letori della
fattoria. Sono sicuro che anche con te si comporterà nello stesso modo, un
salutane ed un grazie, Mr.Tambourine
Ciao Mr.Tambourine!
Sono Dario twist (sempre più ex purtroppo, a questo punto... :((( ... ) come
va? spero tutto bene.
lo so, non mi faccio sentire da tantissimo tempo... e la cosa mi
dispiace...ma purtroppo a volte ci perdiamo in strane cose e pensieri...oggi
ho colto l'occasione dato che col blog sono finalmente tornato a trattare
l'argomento Bob Dylan e attualità presente ed era una cosa obbligatoria
visto che il nostro ha deciso di eseguire proprio il pezzo che da il titolo
al tuo sito e al mio blog.
Ho scritto una piccola cosa che trovi qui:
http://maggiesfarms.blogspot.com/2011/02/bob-dylan-live-at-grammy-2011.html
spero ti piaccia, lo stesso, e ti volevo chiedere se era possibile
pubblicarla sul sito con relativo link
ti saluto, spero di sentirti presto!
un abbraccione rock! Dario
Ecco fatto caro Dario, sò che
attraversi i tuoi periodi si e quelli no, perciò quando non ti sento non ti
disturbo, sò che quando puoi ti fai sentire tu, un abbraccio anche a te,
Mr.Tambourine
Ciao Mr. Tambourine,
ti segnalo il nostro prossimo live per il 5 marzo all'Aisha
Grazie! Ciao! Bruno Jackass
Ho messo la locandina in
vetrina , ciao e grazie della
segnalazione :o)
Lunedi 14 Febbraio 2011
Bob Dylan and China
What they have in common Bob and China? Absolutely nothing could be said, or
perhaps we should say that China has much to learn from Bob Dylan,
especially in terms of freedom! Bob, living in a civilized and democratic
Country (with all the faults of the Western-culture that are projected on
the way of life) has always been able to freely express all his opinions,
but if he was born and grown up in China most likely would have been
executed with a gunshot to the head at least a hundred times. Poor China!
Stopped at the pseudo medieval civilization of 2.000 years ago, with the
Lords, with its Emperors that were very similar to those in the worst period
of the Roman Empire, an endless sequence of silly Louis XVI, who thought
only of their pleasure and never once to the needs of their people.
They are still there, the government
raises its voice of ignorance, convinced he can beat the rest of the world
because it has a workforce of millions of slaves, but the Story, the one
with the capital S, has shown that sooner or later the slaves are rebelling,
they say stop, and then the slave-game is over, dragging to ruin those
dictatorial regimes who base their power on these poor people forced by
terror to work, talk, think like burden beasts.
Human
dignity appears to be even a word unknown in China, we remember that the
world statistics show China as the country that performs the highest number
of death sentences. The death penalty is currently applied to approximately
86 case ( numbers are uncertain ‘cause of censorship but we're not so far
from reality). The list of crimes punishable by death penalty is appalling
(see Wikipedia), according to this law in America there would be no living
person!
Eventually, all these forms of oppressive government towards the people are
fated to disappear because the human dignity, life and freedom are the
highest values for any person, American, European, Chinese or Taliban.
So way did Bob wants to play in China? What is, who benefits an operation
like this? Stay in the Countries that apply the rules that you have always
sung, in the Countries that allow you to say "I want freedom" and no one
condemn you to death. China did not need you, dear Bob, or perhaps we
should say that China is in desperate need of you, but China never admit it, at
least until this kind of government will lead that Country.
Certainly one of
your concerts in China would be a global event, but nobody in the civilized
world needs an event like this, then let China sink in his daily mud, if we
want to save China we must unleash a new world war, with people
understanding only the force we must use the force, words are blowing in the
wind, as you said 50 years ago!
Mr.Tambourine
°°°°°°°°°°°°°°°°°°°° Bob Dylan e la Cina
Che cosa hanno in comune Bob e la Cina? Assolutamente niente si potrebbe
dire, o forse sarebbe meglio dire che la Cina ha molto da imparare da Bob
Dylan, soprattutto in fatto di libertà! Bob, vivendo in un paese civile e
democratico, pur con tutti i difetti della cultura occidentale che si
proiettano sul modo di vivere, ha sempre potuto esprimere liberamente tutte
le sue opinioni, ma se fosse nato e cresciuto in Cina molto probabilmente
sarebbe stato giustiziato con un colpo di pistola alla nuca almeno un
centinaio di volte. Povera Cina! Ferma alla civiltà pseudo medioevale di
2.000 anni fa, coi sui Signori, coi suoi Imperatori che assomigliavano molto
a quelli del periodo peggiore dell’Impero Romano,
una interminabile seguenza di stupidi Luigi XVI che pensavano solo al loro
piacere e mai una volta alle necesità del loro popolo. Sono ancora là, il
governo fa la voce grossa per ignoranza, convinto di poter
sbaragliare il resto del mondo perchè dispone di una forza lavoro costituita
da milioni di schiavi, ma la Storia, quella con la S maiuscola, insegna che
prima o poi gli schiavi si ribellano, dicono basta, e allora il gioco dello
schiavo finisce, trascinando alla rovina quei regimi dittatoriali che
fondavano la loro potenza su questi miseri uomini costretti dal terrore a
lavorare, parlare, pensare come bestie da soma. La dignità umana sembra
essere ancora una parola sconosciuta in Cina, ricordiamo che le statistiche
mondiali indicano la Cina come il paese che esegue il maggior numero di
condanne a morte. La pena di morte attualmente si applica a circa 86
fattispecie 8 i numeri non sono certi a causa della censura ma non siamo
distanti dalla realtà). L’elenco dei reati passibili di pena di morte è
spaventoso (consultare Wikipedia), in base a questa legge in America non ci
sarebbe più persona viva!
Col tempo, tutte queste forme di governo oppressive nei riguardi del popolo
sono destinate a sparire perchè la dignità umana, la vita, la libertà sono i
valori più alti per qualunque persona, Americana, Europea, Talebana o
Cinese.
E allora che ci và a fare Bob in Cina? A che serve, a chi giova una
operazione come questa? Stattene nei Paesi che applicano le regole che tu
hai sempre cantato, nei paesi che ti permettono di dire “Voglio il Tibet
libero” senza che nessuno ti condanni a morte. La Cina non ha bisogno di te,
mio caro Bob, o forse sarebbe meglio dire che ne ha un bisogno disperato, ma
non lo ammetterà mai, almeno finchè sarà un governo di questo tipo a
guidarla. Certo un tuo concerto in Cina sarebbe un evento mondiale, ma
nessuno nel mondo civile ha bisogno di un evento simile, lasciamo la Cina
affondare nel suo fango quotidiano, se invece vogliamo salvare la Cina
dovremo scatenare una nuova guerra mondiale, con gente che capisce
solo la forza bisogna usare la forza, le parole vengono disperse nel vento
come dicevi tu 50 anni fà!
Così Bob sta per esibirsi con Mumford & Sons ai
Grammy. Ecco ciò che i Mumfords hanno detto sul loro blog:
The Mumford & Sons si esibiranno alla ceriminia dei Grammy al fianco degli Avett
Brothers e * * respiro profondo, Bob Dylan. Per quanto riguarda la
canzone che canteremo, segreto assoluto, quindi dovrete sintomizzarvi sulla
CBS, il 13 febbraio alle 08:00 ET / PT. per scoprirlo ...
Italia! Puoi vedere tutta la cerimonia di 2 ore su ITV2,il 16 Febbraio dalle
22:00.
Sarà affascinante sentire Dylan con un'altra band, in particolare in modo
molto più fresco del solito. E' solo un peccato per me che debbano essere
Mumford & Sons: mi sembra di essere l'unica persona al mondo occidentale che
odia la voce del cantante. Lui suona come una pecora petulante per me.
avrete sentito tutti che Tom Waits sarà
introdotto da Neil young nella rock'n'roll hall of fame, speriamo che Bob
sia nei paraggi.. Un duetto Dylan-Waits è sempre stato un mio sogno nel
cassetto...e sono sicuro che non sono il solo!!!
Ciao!
Volevo segnalare a Francesco e a tutti quelli del sito che venerdì 27 maggio
al Naima Club di Forlì ci sarà una festa tributo x i 70 anni di Bob Dylan.
Ci vediamo lì......Francesco
ciao Mr. Tambourine,
per il quiz (dove sarà Dylan il giorno del suo compleanno?) avevo messo una
deadline al 9 febbraio perchè l'idea era: se aspettiamo che escano tutte le
date del tour (semprechè a maggio Bob sia in tour) diventa troppo facile -
ora bobdylan.com ha confermato le date in Australia fino al 30 aprile - per
il resto sappiamo solo dell'esibizione di domani ai grammy (
http://latimesblogs.latimes.com/music_blog/2011/02/bob-dylan-to-perform-at-the-grammy-ceremony-alongside-mumford-sons-and-the-avett-bros.html
) : chissà cosa suonerà - nei miei sogni Precious angel oppure She
belongs to me. Azzardo cmq due risposte (tanto è un gioco), nearest place:
Parigi se sarà in tour, New York se sarà negli states.
alla prossima
Alexan Wolf
Ciao. Sto cercando di trovare un brano (ufficiale o live)
in cui Bob
suona l'ukulele. Chi mi aiuta? Grazie
Riccardo
Caro Riccardo, credo di aver
dimenticato di pubblicare anche questa tua mail, ti chiedo perciò scusa per
il ritardo, io non saprei risponderti ma sono certo che qualcuno dei nostri
esperti Maggiesfarmer ci saprà dare la risposta (sempre che risposta ci
sia). Stay Tuned, :o)
New York, New York - Terminal 5 - November
23, 2010
di Howard Weiner
"Un uomo preoccupato ha una mente preoccupata." Mi son steso sul divano e
con un ringhio incomprensibile è cominciata Things Have
Changed. E' una delle canzoni più potenti di Dylan, ed essendo la colonna
sonora di un film, non l’avevo ascoltata abbastanza. La gente è pazza e a
volte fa cose strane. Poi Mr. Dylan ha scatenato A Hard Rain's A-Gonna
Fall. Straordinaria. Ha scritto queste cose a New York 48 anni fa e adesso
suonano più che mai apocalittiche. Con Masters of War due canzoni dopo,
questo tratto del tour riflette la follia di un mondo che sta andando a
male.
Purtroppo, questi inni non passano mai di moda. Proprio oggi, la Corea del
Nord ha bombardato la Corea del Sud, e sono stati tutti contenti di
ostentare i loro impianti nucleari.
Per una vera esperienza Americana-blues, Dylan e la sua Cowboy-band hanno
imperversato con High Water, Highway 61 Revisited e
Workingman's Blues. Io di solito sorrido quando Dylan canta "Posso vivere di
riso e di fagioli ", ma le cose sono cambiate – ed è la triste realtà per
l’operaio americano. Le sfumature del banjo di Donnie in High Water sono
state
buone, e Dylan ha mostrato la sua più bella voce della notte. Highway 61 -
Thunder on the mountain hanno ricevuto un’accoglienza migliore di quella di una
settimana fa a Poughkeepsie.
Ballad of a Thin Man funziona sempre, suonando l’armonica Bob era tagliente,
squillante e deciso. La band è stata professionale e precisa. Suggerimento:
più chitarra solista. Se vi state chiedendo perché
non ho hanno descritto la band, è perché non l’ho vista.
Il pavimento era troppo basso per vedere bene. Non si poteva vedere lo
stadio se eri nel bel mezzo della folla. Ci sono due balconate, ma solo le
persone in prima fila possono godere di una buona vista. Questo
è il peggior luogo di NYC per vedere una band, e faceva molto caldo all’avvio
del concerto.
Questa discarica, alias Terminal 5, è più adatta per un grande karaoke che
per un concerto. Dopo aver cercato di trovare un posto buono ho rinunciato
appena afferrato una Heineken. Il soffitto del Terminal 5 sembra il Titanic
capovolto. Ho ascoltato con attenzione
la musica. Dylan ha urlato il refrain di Just Like A Woman, era stranamente
divertente, mentre la folla cantava il coro in modo effeminato. Questa cosa
era una via di mezzo tra l’arte ed il divertimento. Da Simple Twist of Fate
in poi, Dylan aveva la folla in pugno.
Sabato 12 Febbraio 2011
La mail di Francesco
Caro Michele,
oltre a ringraziarti per tutte le info che quotidianamente ci fornisci su
Bob, volevo chiedertene una in più.
Sai se in Italia verrà organizzato qualcosa (mostra, concerti & else) per i
70 anni del nostro?
Grazie mille! Francesco
Al momento è ancora presto,
ma appena arriva la minima notizia sai che la pubblico, stay tuned, ciao :o)
Il 10 Febbraio con il Corriere della sera o Tv
sorrisi e canzoni uscirà come inserto 2 cd di Bob Dylan (Highway 61
Revisited e Time out of mind), più il cofanetto a 13 euro. L'opera è
composta da 20 uscite con gli album capolavori di Dylan dal 1962 al 2009.
Ecco il piano delle uscite:
1) Highway 61 revisited - Time out of mind
2) Blonde on blonde - Dylan and the Dead
3) The times they are a-changin' - Good as I been to you
4) Blood on the tracks - Love and theft
5) Bob Dylan - World gone wrong
6) The freewheelin' Bob Dylan - Modern Times
7) Nashville Skyline - Oh Mercy
8) Self Portrait - Shot of love
9) New Morning - Togheter through life
10) Pat Garret & Billy The Kid - Infidels
11) Planet Waves - Empire burlesque
12) Another side of Bob Dylan - Saved
13) Desire - Real live
14) Bringing it all back home - Knocked out loaded
15) Steet legal - Slow train coming
16) John Wesley Harding - Down in the groove
17) Hard Rain - Under the red sky
18) The Basement tapes (doppio)
19) Dylan at Budokan (doppio)
20) Before the flood (doppio)
New York, New York - Terminal 5 - November
23, 2010
di Fanning Hearon
Lo spettacolo di stasera al Terminal 5 era semplicemente in sospeso. Non
sapevo come avrebbero reagito i fans per la scaletta, ma la fiducia
non mi è mancata... è stato ancora meglio dal vivo che sulla carta. Bob era
animato, e più attivo rispetto al precedente show, mettendosi comodamente
davanti e al centro la maggior parte della notte, suonando la chitarra in
TRE canzoni, fornendo eccezionali assoli di armonica e tastiere tutta la
notte. La band è stata stretta e piena di spirito. Il chitarrista Charlie
Sexton era in fiamme per tutta la notte, e anche se egli è una figura forte
in scena (e ha le doti per la sua spavalderia) è rispettoso di Bob e sa
quando sottilmente contribuire e quando stare indietro. Non sono sicuro se è
stato la folla ad incitandolo, ma Bob non ha mai rallentato. Lo spettacolo
per tutta la notte ha avuto un beat up-tempo e la gente di New York ha
risposto così spesso salutando Bob - e oserei dire - fornendo chiari cori di
"Just Like A Woman" e forte un coro in "A hard rain’s gonna fall". Così era
il Terminal 5: affollato, sì, ubriachi, certo, attenti e rispettosi,
assolutamente! Dopo aver visto parecchie volte Bob recentemente nella zona
di New York, mi permetto di affermare che questa sera è stata sicuramente
una delle i migliori "serate" che ho trascorso con Bob e la sua band killer
nel
degli ultimi quattro anni. La band sembrava più tesa del solito, più
interessata allo spettacolo, e meravigliosamente deferente a Bob quando
cantava, suonava o soffiava nell’armonica. Non era solo il signor Dylan ....
era Bob e la sua band.
E, forse era questo periodo dell'anno, ma giuro che Bob ed i ragazzi hanno
ringraziatoo gli dei del rock n roll'. Sembravano intenti alle esecuzioni, e
fornire così è stato. Una serata deliziosa pre-vacanze a New York, grazie,
Bob!
Venerdi 11 Febbraio 2011
Un concerto di Bob Dylan a Shanghai - troppo
bello per essere vero?
Dopo che gli è stato impedito di esibirsi in
Cina l'anno scorso, Bob Dylan ha messo Shanghai e la Cina di nuovo nel
carnet del tour. Vedremo Bob Dylan in Cina nel mese di aprile? Al momento è
un indovinello....
Abbiamo già visto questa scena: Bob Dylan annuncia i concerti in Cina. I
fans si agitano. Il Ministero della Cultura Cinese poi schiaccia le speranze
ed i sogni e rimanda Bob alla fermata del prossimo tour.
Questo è successo nell'aprile 2010, quando Dylan aveva annunciato gli
spettacoli a Pechino e Shanghai senza sapere che sarebbe stato respinto
dalle autorità locali. Forse il 2011 porterà nuove possibilità di esibirsi
per questa leggenda in Cina.
Secondo il "fans site ufficiale di Dylan" Dylan sarà a Shanghai al Grand
Stage l' 8 di aprile (e Pechino il 6 aprile).
Il Sito WEB di intrattenimento di Shanghai SmartShanghai ha anche lui
diffuso la voce.
I permessi per gli show internazionali di musica da svolgere nel continente
cinese sono stati limitati dopo che Bjork ha voluto sfidare i poteri
cinespi, mentre era a Shanghai tre anni fa, gridando dal palco: "Tibet!
Tibet!" alla fine della sua canzone: "Declare Independence".
Dal momento che i biglietti per i concerti di Bob Dylan in Cina non sono in
vendita ancora, noi tratteniamo il fiato in attesa, ma sulla scia dei
confermati spettacoli degli Usher e degli Eagles, chissà, questo potrebbe
essere l’anno della Cina anche per Bob Dylan.
Bob Dylan in edicola con Tv Sorrisi e
Canzoni e Corriere della Sera
E' in edicola da oggi con Tv Sorrisi e
Canzoni e Corriere della Sera 'Masterpiecies Collection', la raccolta
completa degli album-capolavoro di Bob Dylan, dal 1962 al 2009. La
collezione si compone di 20 uscite e rappresenta un’occasione unica per
conoscere da vicino l’opera del cantautore americano che, con le sue canzoni
immortali, ha dato voce agli ideali di generazioni di fans.
Il piano dell’opera prevede, oltre ai volumi, due cofanetti raccoglitori in
omaggio con la 1ª e la 2ª uscita. In regalo con la 3ª, 4ª e 5ª ci saranno
anche tre libri con 4 interviste storiche (tradotte in versione integrale)
tratte da Rolling Stones e da The New York Times, i testi più significativi
ed eccezionali foto d’archivio. La prima uscita di 'Bob Dylan –
Masteripiecies Collection' è in edicola con i due cd 'Highway 61 Revisited'
e 'Time Out of Mind', al prezzo di 12,90 rivista o quotidiano esclusi e il
primo cofanetto in regalo.
New York, New York - Terminal 5 - November
22, 2010
di Kareff Scott
Serata di apertura di questo homestand di fine stagione di 3 notti, è stata
sold-out al Terminal 5. "No One Rovine Dylan Like Dylan". E forse queste
parole trasudavano fuori dalle mie orecchie quando lo spettacolo è iniziato.
Ma cosa c'è di meglio, quando ci si pensa, del ritorno di Bob a New York per
la fine dell’ultima tappa del tour, e con due miei amici del college, un
veterano dello spettacolo del 1989 a Ithaca IC Ben Light Gymnasium, l'altro
era al suo primo concerto di BD. («È ancora da vedere? ", ha chiesto. Ho
risposto " Beh, credo ".)
Non ero stato al Terminal precedentemente, e sono stato avvertito della sua
acustica carente e di arrivare presto, cosa che non son riuscito a fare.
“Gonna change my way of thinking” è un buon inizio, guida beat - buon testo.
Poi Shooting Star, uno dei miei preferiti, da Oh Mercy del 1989, non mi
piace però il nuovo arrangiamento, le strofe erano troppo troncate. L'uomo,
la sua voce era grave. Si poteva morire, ma era duro distinguere le parole.
All' inizio il suo modo di suonare l'armonica è stato
notevole e Bob era impegnato. Poi Just Like Tom Thumb's Blues ha ricordato
il suo ritorno a New York. Questa canzone può essere grande ogni volta che
la suona, ma davvero è mortale a New York City, dove Bob si ritira sempre
quando ne ha abbastanza di tutto, ha anche suonato la chitarra in questo
pezzo. Poi Tangled Up in Blue (veramente il mio preferito) e devo ammettere
che non è stato molto appassionato, ma la performance è stata genuina e
vantava ancora un altro cambiamento lirico: "Me I'm still on the road,
trying to stay out of the joint. Poi è stata la volta di Beyond Here Lies
Nothin' e poi Spirit on the Water, che è stato ispirato. Ho letto un critico
dire che egli preferisce le canzoni nuove a quelle vecchie – invece a me
piace Bob com’è ora.
Però è vro, questa notte la più recenti canzoni sono state un pò oscurate
dalle vecchie. Soprattutto Cold Irons Bound, che ancora una volta mi ha
portato indietro di 20 anni a Ithaca, NY, dove il mio compagno di college e
io ci trovammo durante il nostro primo anno, forgiando così l' amicizia che
ora ci ha visti in piedi qui al Terminal 5, in questa notte, allungando il
collo per catturare le smorfie di Bob, ancora in corso d' opera dopo tutto
questo tempo, la voce di un altra generazione. Per me il resto della serata
ha messo in evidenza Desolation Row, Ain't Talkin' e Ballad of a Thin Man,
in tutte la prestazione è stata di prim'ordine, anche se non perfetta.
Naturalmente, il vocal di Bob ha diminuito la sua gamma di utilizzo, e la
rugosità della voce può essere scostante. Poi di nuovo, qualcuno è mai stato
attratto da lui perché aveva una bella voce? I nuovi arrangiamenti servono a
mantenere il materiale fresco per Bob ed i suoi fans. Nessun lamento su BD
nel 2010. Lui sta andando forte e vale ancora la pena di andarlo a vedere.
Io ho dovuto accontentarmi di questo solo spettacolo (ancora mi sto
prendendo a calci per non avere comprato il biglietto per il secondo
spettacolo).
Lo show continua mentre ci gustiamo l’esperienza di Bob Dylan, non possiamo
che essere soddisfatti. Felice giorno del Ringraziamento, Bob. Saremo tutti
lì l'anno prossimo per quella Million Dollar Bash del 70° compleanno. I
Can't Wait.
New York, New York - Terminal 5 - November
22, 2010
di Trevor Townson
La gente mi aveva detto quanto grande sia una città come New York, ma questo
non comprendeva la mia camera d'albergo, aprendo la porta ho pensato "OK,
c'è il letto, ma dove è la stanza "? Non un letto singolo o un letto
matrimoniale o qualcosa del genere, ma una cosa color arancio e foto di
carta color crema sul muro con corrispondenti tende che coprivano appena il
letto, aumentando l'atmosfera claustrofobica. La piccola area di fronte alla
porta era l'unico posto in tutta la stanza dove era possibile per me stare
in piedi. Per camminare in qualsiasi altra parte della stanza era Necessario
camminare come un granchio lateralmente agitando le braccia in fuori, o
camminare come una ballerina principiante non ancora abituata a movimenti di
questo tipo. Questa è New York, ovviamente, c'è troppo da fare anche senza
tre concerti di Bob Dylan.
Molto è stato scritto su Bob, molte cose non vere, probabilmente qualcosa è
stato indovinato, le tre cose che Dylan odia sono il razzismo, la crudeltà
in qualsiasi forma ed i telefoni cellulari.
Guardando i tanti edifici illuminati tanti non potevo immaginare come le
decorazioni natalizie si potrebbero adatterebbe. In effetti l’insegna del
New York Police Dept è stato più impressionante che le luci di Natale che si
hanno nella mia città natale.
Non ci può essere un luogo più squallido guardando al di fuori del Terminal
5, che è un esterno marcato da un baldacchino nero situato in un cortile, ma
chiuso in una stradina senza vista, ma adiacenti ad alcune concessionarie di
auto di fronte, dove tutti i pomeriggi erano impegnati a spostare le auto in
entrata e in uscita delle aree di manutenzione su tutta la pavimentazione
dove stava la gente in piedi e quella seduta.
Senza sfondo cinematografico o musicale, una volta che siamo arrivati in
platea aspettavamo in un silenzio diverso da tutte le chiacchiere abituali
per un'altra ora fino alle circa 08:00, quando la band al buio e Bob sono
saliti sul palco, con il solito intro.
“Gonna change my way of thinking” è stata l’apertura. “Just Like Tom Thumb
Blues” è stato buono come è certamente possibile farlo da un palco
completamente animato con Bob al centro con la chitarra e la band di
supporto a lui al 100%, brillante!
Non sono sicuro se ciò era dovuto al luogo o al’impostazione, ma tutto
sembrava funzionare meravigliosamente, anche il suono. Fantastico vedere
entrambi e sentire che Donnie si è ricongiunto alla band con in nuovo sound
dopo essere stato assente così tante volte in precedenza negli spettacoli
recenti che ho visto. Donnie sembrava animato anche più del solito animato,
di nuovo al lavoro vicino a Bob.
Tutti nel gruppo sembrava divertirsi e mettere il cuore e l'anima in ogni
numero, una solida performance della band è stata fatta a sostegno di Bob
stasera.
Questa notte è stato sicuramente il Bob Dylan show, come canzone dopo
canzone non erano solo cantate, ma interpretate. Anche Spirit On The Water
sembrava diversa e, probabilmente, la prima volta che ho veramente goduto in
modo appropriato e non solo per la sorpresa di qualche assolo di armonica
fantastico che è stato incluso. Una diversa disposizione di Summer Days ha
reso molto meglio rispetto a qualsiasi versione che avevo sentito dal vivo
inj precedenza, davvero divertente.
Brillante non renderebbe giustizia a Forgetful Heart come è stata eseguita
questa notte, proprio non avrebbe potuto essere stata più perfetta.
Thin Man è stata fatta di nuovo ossessivamente e non semplicemente per il
fatto che guardando Bob sul palco ho visto di nuovo il volto del giovane Bob
Dylan e ho pensato a lui nel suo glorioso passato. Poi ho pensato che sono
un grande idiota, questi sono ancora i suoi anni di gloria, e chi altro
poteva fare una performance del genere, roll on per il prossimo spettacolo.
Caro Mr. Tambourine,
mi sono trovato l'altra domenica con giovani amici di vecchia data (due li
hai incontrati tempo fa)
e tra un bicchiere di Barbaresco e un accordo abbiamo buttato giù questo
pezzo casereccio.
Spero che ti piaccia.
Ciao,a presto,Lo zio Bob
P.S.
Ho lasciato il CD a Dean. Auguri di pronta guarigione
Ascoltate o scaricate l'MP3 di Biagio & The Electric Folk Band
This dream of you(clicca sul titolo per ascoltare, tasto
destro e "salva oggetto con nome" per scaricarlo)
Grandi scrittori tra genio e sregolatezza
clicca qui
Martedi 8 Febbraio 2011
La mail di Riccardo Delussu dei "The Tambourines"
Ciao, senza voler creare polemiche da quello
che ritengo un semplice malinteso, non posso fare a meno di scrivere queste
due righe di precisazioni. Ti ho mandato la mail che trovi qua sotto il 2
febbraio, ossia appena ripreso in mano un computer dopo il concerto di cui
si parla. Non ho trovato risposta in questi giorni - pur avendo ricevuto il
msg automatico che mi conferma la ricezione - ed ho continuato a tenere
d'occhio il sito perché la cosa mi sembrava strana. Capirai che sorpresa
quando ho letto la mail di Angelo (se puoi farmi avere l'indirizzo ci terrei
a ringraziarlo delle splendide parole). Altrettanto sorprendente, ma in
negativo, è stato il tono della tua risposta. Primo perché come dimostrano
le date che puoi leggere qua sotto non è giustificata; secondo, e questo è
ciò che mi è dispiaciuto maggiormente, perché hai fatto pagare ad Angelo
colpe non sue e nemmeno nostre. Una mail scritta con tanta passione meritava
una risposta nel merito e non una fredda lamentela sulle inadempienze dei
gruppi (non penso ci siano tante cover band di Dylan in circolazione ed è
forse questo il principale motivo del silenzio). Per quanto mi riguarda,
considero sin d'ora chiuso l'incidente. Spero ti faccia piacere averci nella
famiglia e sono a disposizione per ogni,
Riccardo
Ecco la mail dimenticata:
Salve, mi avevi chiesto di farti avere l'eventuale altro materiale sui
Tambourines.
Ti allego un video registrato sabato scorso a Nuraminis, un paesino delle
Sardegna:
io ci aggiungo anche questi:
questo invece è il link alla pagina del gruppo che trovi su facebook, e
sotto ti ho copiato la descrizione del progetto.
The Tambourines è un progetto musicale che nasce a Cagliari nel 2009. Il
gruppo propone una rilettura in chiave Rock’n’Roll della trilogia elettrica
di Bob Dylan - Bringing It All Back Home, Highway 61 Revisited, Blonde on
Blonde - che, fra il 1964 e il 1966, segnò una pietra miliare nella storia
della musica. La line-up è la stessa con la quale Dylan “affrontava” il
pubblico durante i movimentati tour di quegli anni: voce, armonica, due
chitarre, basso, piano/organo e batteria. I pezzi sono interpretati, nel
rispetto della struttura originale, tenendo conto dell’evoluzione che il
Rock ha subito nel corso degli anni: in modo da non presentare una replica,
ma una riproposta che non vuole avere niente di nostalgico. Al contrario,
obiettivo principale della band è trasmettere l’urgenza di cambiamento, la
voglia di vivere il proprio tempo da protagonista, di cui, da quasi
cinquant’anni e spesso controvoglia, Bob Dylan è rappresentante indiscusso.
A presto, Riccardo
Caro Riccardo, non so che
scusa pigliare per giustificare la mia enorme dimenticanza, ti prego di
capirmi, ogni tanto può succedere di scordare qualcosa quando devi scrivere
tanta roba, spero non succeda più. Detto questo permettimi di fare a te ed
ai Tambourines i più grandi complimenti , ho visto i vostri video ed ho
provato le stesse emozioni descritte da Angelo nella sua precedente mail che
parlava di voi. Che dire, mi avete lasciato senza parole, la vostra musica
colpisce, come un pugno in faccia da KO, raramente, anche a livello
internazionale, si sente un suono tanto simile a quello del "Bob gone
electric". Rinnovo i complimenti e le scuse, tenetemi sempre informato della
vostra attività, intanto vi ho inserito nella famiglia artistica di quelli
che....suonano dylan,
http://www.maggiesfarm.eu/quellichesuonanoindice.htm ,
benvenuti alla Fattoria, auguroni per il futuro della vostra attività,
Mr.Tambourine
Carissimi,
per informarvi che una nuova cover del nostro bob si esibisce a siena presso
il music pub skile giovedi 10 febbraio. La cover si chiama "BLONDE ON
BLONDE" formazione della band:
on guitar Mr F.B. LEFTY
on electric guitar Mr BOB DUSTY
on drums Mr JOHN FRANCI
on bass Mr CRIS MORE
voice and guitar Mr DAVID MEROLLI
alcuni pezzi della serata
RAINY
ITS ALL RIGHT MA
MOST LIKELY
LOVE SICK
STANDIN IN D
BABY BLU
BALLAD THIN MAN
e tanto altro
Il concerto inizia alle 10
saluti dai Blonde on Blonde
Felicissimi di sapere che una
nuova cover band suona la musica del Maestro, fatemi avere qualche foto,
createvi un sito su myspace dove tutti possano reperire notizie sulla vostra
attività musicale, se fate dei video fatemelo sapere, così potrete entrare
nell' elenco della fattoria di quelli che....suonano Dylan. Resto in attesa,
Mr.Tambourine
Gary Moore muore in circostranze da chiarire
in Costa del Sol, Spagna.
"Sono totalmente scioccato. E' sempre stato nei miei pensieri e nelle mie
preghiere, non posso credere che se ne sia andato". Così Brian Downey ha
commentato la morte del collega Gary Moore, storico chitarrista dei Thin
Lizzy. L'uomo è stato trovato morto ieri notte in una camera d'albergo sulla
Costa del Sol, in Spagna, dov'era in vacanza con la sua compagna. Sarebbe
stata dunque la giovane convivente ad accorgersi che il corpo di Gary era
senza vita, poi avrebbe telefonato ad amici e familiari in preda allo choc
ed alla disperazione per avvertire dell’accaduto...
Moore, che era originario di Belfast (Irlanda del Nord ) dove nacque il 4
aprile 1952, si era unito al gruppo dei Thin Lizzy nel 1973, dopo l'addio al
gruppo del chitarrista Eric Bell. Nel 1968, Gary si trasferì all'età di soli
16 anni da Belfast a Dublino, per formare gli Skid Row, un gruppo
rock-blues. L'album Black rose con i Thin Lizzy poi, lo rese celebre, ma
l'autore ha composto anche oltre 30 opere da solista nell'arco della
carriera che alternava brani hard rock a pezzi di puro blues.
Per la tragica fine dell'artista avvenuta, alle 4 del mattino di ieri 6
febbraio, è stata disposta l'autopsia. Gary Moore sarebbe morto nel sonno al
Kempinski Resort Hotel di Estepona per insufficienza respiaratoria dovuta ad
enfisema polmonare, ma alcune indiscrezioni accennano però all'assunzione di
sostanze forse stupefacenti miste ad alcol...
L'ultima esibizione italiana del chitarrista di Hard Rock & Blues risale
allo scorso luglio quando si era esibito al Jazzin' Festival a Milano...Per
Bob Geldof con Gary Moore scompare " una delle leggende musicali irlandesi,
uno dei più grandi musicisti blues ".
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Le
prime indiscrezioni sulla morte di Gary Moore
Scritto da Alehcar in Blues Rock, Hard Rock,
Heavy metal, Musica Internazionale il 7 febbraio 2011
Sono trascorse poco più di 24 ore da quando si è appresa la notizia della
morte di Gary Moore, storico chitarrista dei Thin Lizzy e Skid Row.
Moore si trovava con la giovane compagna in Estepona, Spagna; pare sia stata
proprio la giovane donna a trovare alle prime luci dell’alba, sul letto
dell’albergo in cui soggiornavano, il corpo inanime del musicista. La donna,
non sapendo come intervenire, avrebbe poi telefonato ad amici e congiunti in
lacrime per avvertire dell’accaduto.
Secondo alcune indiscrezioni la coppia avrebbe cenato al bar dell’albergo
brindando a base di brandy e champagne e, sempre secondo alcune
testimonianze, Gary prima di rientrare in hotel si sarebbe trattenuto a
chiaccherare con un fan. Intanto amici e colleghi lasciano le prime
dichiarazioni sul musicista scomparso che è stato definito da Bob Geldof
“una delle leggende musicali irlandesi, uno dei più grandi musicisti blues“;
Moore è stato poi elogiato per le sue doti da solista da Henry Rollins
mentre Brian Adams ha esaltato il suo fare musica e il suo suonare la
chitarra.
Secondo i giornali inglesi probabilmente un eccesso di alcol avrebbe causato
la morte di Moore, non ci resta che attendere i risultati dell’autopsia per
saperne di più.
Gary Moore (nome completo Robert William Gary
Moore) (Belfast, 4 aprile 1952 – Estepona, 6 febbraio 2011) è stato un
chitarrista britannico. Ha iniziato a suonare la chitarra sin da bambino,
all'età di otto anni, quando il padre gli regalò una chitarra acustica da
suonare con la mano destra, nonostante Gary sia sempre stato mancino. Moore
afferma che la famiglia ed in particolare il padre, che era un organizzatore
di concerti a Belfast, lo hanno sempre supportato a portare avanti la
propria passione per la musica . La dedizione allo strumento fu immediata
anche perché Moore si è appassionato subito al rock'n'roll ascoltando la
musica dei Beatles e di Elvis Presley. Gary Moore è morto nel sonno il 6
febbraio 2011 mentre si trovava in vacanza in Spagna al Kempinski Resort
Hotel a Estepona nella Costa del Sol.
Moore acquistò la prima chitarra elettrica all'età di 14 anni e solamente
due anni dopo, nel 1968, si trasferì da Belfast a Dublino, per formare gli
Skid Row, una band rock-blues sperimentale, che fu il suo primo gruppo
professionale e che fu anche il motivo di incontro con Phil Lynott, cantante
della band, che diventerà un suo grande amico ed anche un fondamentale
compagno di viaggio per la sua carriera artistica.
Gli Skid Row si fecero subito notare nella scena rock di Dublino ed il
gruppo fu chiamato a suonare per l'apertura dei concerti in città dei
Fleetwood Mac di Peter Green, grande eroe per il giovane Moore. Fu una
svolta per la carriera di Moore. Infatti, Green aiutò molto la band a
firmare un contratto con la CBS. Inoltre, Green ebbe modo di apprezzare le
doti chitarristiche ma anche umane di Moore e decise di vendergli la propria
Gibson Les Paul del 1959 per 100 sterline. Si tratta di una chitarra di
immenso valore e qualità che Moore ha utilizzato con parsimonia e
specialmente in studio: Moore ha rivenduto la chitarra nel 2006 al prezzo
che si dice essere stato di 1.300.000 dollari.
Ha iniziato la sua carriera, negli anni sessanta ed ha a suonato e
collaborato con band ed artisti del calibro dei Thin Lizzy, Jack Bruce e
Ginger Baker (Cream), Greg Lake, Cozy Powell, George Harrison, Ozzy Osbourne
i bluesman B.B. King, Albert King e Albert Collins.
Nel 1987 ha partecipato al Ferry Aid, progetto portato avanti da un gruppo
di cantanti famosi che si riunì per incidere il singolo contenente la cover
del brano Let It Be dei Beatles, i cui proventi erano destinati all'aiuto
dei parenti delle vittime di un disastro del mare avvenuto a Zeebrugee
(Belgio), sulla scia di altre operazioni canore benefiche degli anni ottanta
(Do They Know It's Christmas?) cantata dalla Band Aid nel 1984 e Let It Be
(cantata dai Ferry Aid nel 1987): l'assolo di chitarra è suonato da lui e da
Mark Knopfler.
E’ considerato un artista molto espressivo
dotato di grandi capacità compositive e tecniche. In un'intervista del 1987
Moore ha affermato di ritenere Jeff Beck il chitarrista che lo ha ispirato
di più durante la sua carriera. L'inizio della formazione musicale di Gary
Moore è connotato dalla scena dei chitarristi e band blues-rock inglesi
degli anni sessanta, tra i quali cui Jimi Hendrix, John Mayall's
Bluesbreakers e Peter Green (chitarrista e fondatore dei Fleetwood Mac) al
quale, nel 1995 dedicherà anche un album (Blues for Greeny). La influenza di
Peter Green è stata notevole nella formazione chitarristica di Moore che lo
ha potuto ascoltare molte volte dal vivo, avendolo anche accompagnato con la
propria band (gli Skid Row); come detto, inoltre, Green ha venduto la
propria Les Paul a Moore ed ha aiutato gli Skid Row a concludere il loro
primo contratto con la CBS.
Attivo fino alla sua morte, sopraggiunta il 6 febbraio 2011, fin dal suo
debutto solista nel 1973, ha alternato fasi di popolarità a periodi di minor
successo, tuttavia sempre tentando di esplorare nuovi territori. La sua
produzione musicale spazia dal rock progressivo e sperimentale (con vene
jazz) del suo primo gruppo, i Colosseum II al hard/blues rock degli Skid
Row, all'heavy metal, che caratterizza la sua musica durante gli anni
ottanta arrivando anche a fasi pop metal con gli album Run for Cover (1985)
e Wild Frontier (1987), per poi tornare sul hard blues, al quale si
riavvicina all'inizio degli anni novanta con il famosissimo album Still Got
the Blues, che contiene la hit omonima.
Moore è autore della maggior parte dei testi
delle proprie canzoni, ma ha sempre incontrato maggior difficoltà nello
scrivere le liriche piuttosto che nel comporre la musica.
È difficile stabilire il grado di influenza che Moore ha potuto dare nel
panorama musicale. A ciò si aggiunga pure che la sua popolarità ha
conosciuto degli alti e dei bassi ed è sicuramente più conosciuto in Europa
che negli Stati Uniti. Comunque, Gary Moore è un artista molto stimato e
molti grandi chitarristi, come Randy Rhoads, John Sykes e Kirk Hammett
affermano di essere stati influenzati od ispirati da lui.
Lunedi 7 Febbraio 2011
When "THE LAST MASTERPIECE"?
We all know that Bob is finished as a singer by quite a while, grunts and
moans have replaced that strange voice that changed setting from one album
to another, already by that time, savants, doctors and wise men sprouted
like mushrooms, stating that "the Hammond’s madness" was the denial of
harmonic singing , assuming instead (when they didn’t said that he was a
thief of melodies) the clear preference for a combination of strong shear, a
capacity that ranged from nothing to all, a poet who took from others
regurgitating the concepts with his strange suburban and illiterate
language, so far away from the patterns of the Mainstream, with its skinny
and poetic lyrics, describing the world as seen from his eyes.
Certainly no one can now say that Dylan has not
left his huge impression on all the modern music, certainly the largest,
certainly one of the oldest and most prolific writers, yet no one, with all
the relevant experience, can now say what tomorrow His Bobness will give us!
Its composition vein travels AC, great moments and trivial moments, so what?
No man in the world can always travel at 100% of his potential, because if
that were the case he would be a machine, and unfortunately the experience
has taught us that even the machines are mechanisms affected by the wear of
time. We said about the great moments, moments that have different names,
Highway 61, Blonde on Blonde, Oh Mercy, Blood on the Tracks, Love and Theft.
Other albums of lesser value, childrens of a minor Bob, passed largely under
silence or with a few words due, Self Portrait, Dylan and the Dead, Knocked
Out Loaded, Under the Red Sky, and so on, everyone can put in the list the
album that doesn’t apprecciate. Other discrete albums, not masterpieces, but
enjoyable, TTL, Modern Times, Desire, Empire Burlesque, etc.. etc.
The present age should be that of the rest of the warrior, especially after
a stormy life spent almost “on the road”, with hard work and physical and
mental efforts. But Rober Zimmermann, age or not age, has never let the
things of life fold Bob Dylan, he has always faced, fought, won and lost,
but he is always "on the road”, always on stage, hoping that the death will
take him away while he is doing the things he loves most, singing to his
audience, although sometimes his attitude seems to prove otherwise, but this
is a consequence of its elusive nature and the dangers to which he exposes
his life if its name is Bob Dylan, (remember John Lennon). Maybe this year,
maybe next year, maybe two or three, could come out of the hat of Bob some
new Masterpiece, the old prophet has certainly in his head something to show
us that if the body wobbles the mind resists to the time assaults remaining
always functional.
And then all of us, savants, doctors, wise men and ignorant, we will shouted
at the wind rose that the Prophet has returned in all its shining greatness,
we will say once again, voice or not voice, that Dylan is still Dylan, we
will say that nothing on earth can scratch the icon of icons, we will say
that his music has once again been able to surprise us, annihilate us, that
he has contradicted us, forcing us to go back on all things not very nice
said about him!
"Quien sabe? They will say the fatalistic, those who accept anything that
gives the convent, just as we accept all that comes in the Bob mind. "Quien
sabe?, There is no answer to the question friends, be patient Dylanfans, be
patient, one day a new rabbit will come out from Bobby’s hat!
°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°
A quando "THE LAST MASTEPIECE"?
Sappiamo tutti che Bob è finito come un cantante da un bel po ', grugniti e
gemiti hanno sostituito quella strana voce che cambiava impostazione da un
album all'altro, già a quel tempo, dotti, medici e sapienti spuntavano come
funghi, affermando che "la follia di Hammond" era la negazione del canto
armonico, assumendo invece (quando non dicevano che era un ladro di melodie)
la chiara preferenza per una combinazione di taglio forte, una capacità che
varia da niente a tutto, un poeta che prendeva da altri rigurgitando i
concetti con quella sua strana lingua suburbana ed illetterata, così lontana
dai modelli del Mainstream, con i suoi testi scarni e poetici, descriveva il
mondo visto dai suoi occhi. Certo, nessuno può dire oggi che Dylan non abbia
lasciato la sua impronta su tutti i grandi artisti della musica moderna,
certamente la più grande, sicuramente uno degli scrittori più longevi e
prolifici, ma nessuno, con tutta l'esperienza del caso, potrebbe ora dire
quello che domani His Bobness ci darà!
La sua vena compositiva viaggia a corrente alternata, grandi momenti e
momenti banali, e allora? Nessun uomo al mondo può viaggiare sempre al 100%
del suo potenziale, perché se così fosse sarebbe una macchina, e purtroppo
l'esperienza ci ha insegnato che anche le macchine sono meccanismi soggetti
all'usura del tempo. Abbiamo detto a proposito di grandi momenti, momenti
che hanno nomi diversi, Highway 61, Blonde on Blonde, Oh Mercy, Blood on the
Tracks, Love and Theft. Altri album di minor valore, figli di un Bob minore,
passati quasi sotto silenzio o con poche e dovute parole, Self Portrait,
Dylan and The dead, Knocked Out Loaded, Under the Red Sky, e così via, tutti
possono mettere in lista l'album che meno apprezzano. Altri albums,
discreti, non capolavori, ma divertenti, TTL, Modern Times, Desire, Empire
Burlesque, ecc. ecc
L'età attuale dovrebbe essere quella del riposo del guerriero, soprattutto
dopo una vita tempestosa spesa quasi sempre "on the road", con il duro
lavoro e gli sforzi fisici e mentali. Ma Rober Zimmermann, età o non età,
non ha mai lasciato che le cose della vita piegassero Bob Dylan, ha sempre
affrontato, combattuto, vinto e perso, ma lui è sempre "on the road", sempre
sul palco, sperando che la morte lo portano via mentre sta facendo le cose
che ama di più, cantare per il suo pubblico, anche se a volte il suo
atteggiamento sembra dimostrare il contrario, ma questa è una conseguenza
della sua natura sfuggente e dei pericoli a cui espone la sua vita perchè il
suo nome è Bob Dylan (ricordate John Lennon). Forse quest'anno, forse il
prossimo anno, forse fra due o tre, potrebbe venire fuori dal cappello di
Bob qualche nuovo capolavoro, il “vecchio” profeta ha sicuramente qualcosa
nella sua testa per mostrarci che se il corpo vacilla la mente resiste agli
assalti del tempo restando sempre funzionale.
E poi tutti noi, dotti, medici, sapienti ed ignoranti, grideremo alla rosa
dei venti che il Profeta è tornato in tutta la sua splendente grandezza,
diremo ancora una volta, voce o non voce, che Dylan è ancora Dylan, diremo
che nulla al mondo può scalfire l'icona delle icone, diremo che la sua
musica è stata nuovamente in grado di sorprenderci, annientarci, che ci ha
contraddetto, costringendoci a tornare indietro su tutte le cose non molto
belle che abbiamo detto su di lui!
"Quien sabe? Diranno i fatalisti, coloro che accettano tutto ciò che passa
il convento, proprio come noi accettiamo tutto quello che passa per la mente
di Bob." Quien sabe?, Non c'è risposta alla domanda amici, siate pazienti
Dylanfans, siate pazienti, un giorno, un nuovo coniglio uscirà dal cappello
di Bobby!
Caro Mr. Tambourine,
sono da tempo un lettore attento del vostro sito, anche se finora avevo
scelto di non intervenire nelle discussioni, dal momento che su Dylan o non
si discute affatto o si discute all’infinito, senza vie di mezzo.
Mi permetto però di scriverti per raccontarti un’esperienza molto recente:
per ragioni di studio mi sono trovato a passare alcuni giorni in Sardegna e
un amico e compagno di studi – oltre che di escursioni musicali – mi ha
segnalato una cover band del vecchio Bob, che doveva esibirsi a Nuraminis,
un paesino a una trentina di km da Cagliari. Ho accettato l’invito con
piacere, con l’idea di passare una serata gradevole, ma ho ricevuto molto di
più: mi è sembrato di fare un’immersione totale nello spirito del 1966, come
se quel concerto fosse una macchina del tempo o una seduta spiritica!
Da autentico dylaniano apprezzo l’intera produzione del Nostro, ma per me la
trilogia elettrica rappresenta il suo vertice – e che peccato non aver
potuto partecipare ai live di quel periodo, per motivi schifosamente
anagrafici: forse sarò un po’ sentimentale, ma mai avrei immaginato che
ascoltare Subterranean Homesick Blues da una cover band mi desse un’emozione
così. Per darti un’idea, hanno aperto con Obviolusly 5 Believers e Leopard
Skin Pill Box Hat praticamente fuse tra loro, hanno sfumato quasi su
atmosfere grunge facendo Outlaw Blues; poi bisognava esserci anche solo per
vedere come rispondeva il pubblico, che si è “goduto” a cantare Like a
Rolling Stone, ha abbondantemente ballato From a Buick 6 e mancava poco si
mettesse a pogare su It Takes a Lot to Laugh… Ci siamo beccati quasi due ore
di concerto, con il frontman perfettamente a suo agio nel suo ruolo e con
presentazioni graffianti degne del vecchio Bob.
Quando me ne sono tornato a casa, sulle rive del Grande Fiume, ho provato a
cercare qualche notizia su questo gruppo che – manco a dirlo – ha scelto di
chiamarsi «The Tambourines»: questi non hanno un sito internet (purtroppo),
ma sono riuscito a scovare una versione fatta in quella serata di I Want you
(http://www.youtube.com/watch?v=0Y6_FMZoF38) che mi piace molto e che, ti
assicuro, la rendeva ancora di più (il video penso sia stato postato dal
cantante, almeno così pare). Mi sembrava opportuno segnalartelo, sperando
che questi ragazzi possano presto essere ammessi nella famiglia di Maggie.
Grazie per il tempo che mi hai dedicato. Angelo Magistri.
Caro Angelo, da quando ho preso
la conduzione del sito ho pregato in tutti i modi le tribute band o i
singoli artisti che suonano un tributo a Bob di mandarmi tutto quanto era
possibile (foto, sito internet, biografia etc.) per avere una sezione
completa dedicata a questi nostri vakidi artisti che purtroppo devono quasi
mendicare le loro esibizioni in quanto il grande pubblico italiano ha ancora
l'idea del "Bob Dylan con la chitarra e l'armonica", sembra quasi che la
gente non si sia mai accorta che Dylan andò elettrico 50 anni fa e da allora
non ha più cambiato. Ritornando a prima, alcuni hanno risposto al mio
appello, Blackstones, Slow Train Band, Limited Edition, Maggie's Farm
Southern Band, Al Diesan, Dylan Dogs, Mr. AntonDjango's Band, ma oltre
questi amici c'è la nebbia. Queste pagine sono a disposizione di tutti
coloro che, amando la musica di Dylan, hanno deciso di farla diventare un
hobby o una piccola attività collaterale della loro vita. Detto questo,
rinnovo ancora l'invito alle band o agli altri artisti che non sono ancora
apparsi nelle cronache della Fattoria, ma è chiaro che non posso puntare la
pistola alla testa di nessuno e nemmeno obbligare qualcuno a fare qualcosa
che non attira il loro interesse. Ti ringrazio per la segnalazione dei "The
Tambourines", se non ricordo male ho avuto occasione di parlarne una volta
su queste pagine invitandoli a mandarmi il loro materiale, purtroppo sono
ancora in attesa. Un saluto ed un grazie a te,
Ciao Tambourine
grazie della celere risposta sulle pagine di Maggie's, la mia richiesta è
stata esaudita da Alexan Alexian che giustamente mi ha indicato dilannl.nl
come punto di riferimento in questi casi..
Spiacente di averti fatto scomodare Elio Rooster! A presto e buon lavoro
Pierpaolo MrMouse
Son contento che tu abbia
risolto, un grazie da parte mia ad Alexian Wolf per l'aiuto che ti ha dato,
per quanto riguarda invece il Porcile sono ansioso anch'io di sapere da Elio
"Rooster" se funziona ancora o è momentaneamente in stand by.Alla prossima :o)
Ed ecco anche la risposta di
Elio "Rooster"
Ciao Mr.Tamb,
mi fa piacere questo contatto con te. L'avessimo avuto prima, avrei avuto la
possibilità di confermarti che, almeno per quanto riguarda me (ma sento di
poter estendere anche agli altri componenti questa sensazione), l'attività
del porcile è ferma da tanto tempo.
Non so in base a cosa ritieni invece che io sarei la parte attiva del
porcile. Se si tratta di mettere a disposizione qualche cosa, ci
mancherebbe, e quindi a Pierpaolo dico subito che, se vuole, posso con
piacere fargli copia di You Don't Know Me, di Hush, Hush Sweet Charlotte e
di From the Coast of Barcelona, i soli boots che ho in copia tra quelli che
lui cita. Ma aldilà di questo non posso fare altro.
Il Porcile è stata una cosa per me molto bella, all'interno di quella cosa
meravigliosa che è stata, sempre a parer mio, Maggie's Farm nei suoi primi
7-8 anni di vita.
Da qualche anno Internet ha proposto sostanziali cambiamenti, e, per quanto
riferibile a Dylan, abbiamo in fretta dimenticato - tra ADSL, Youtube,
torrent, social network, dylanradio, dylanvideo ecc ecc - quale era la
realtà anche solo all'inizio dello scorso decennio. A parte la facilità di
scaricare qualsiasi cosa, negli ultimi anni, rispetto a quando lo facevamo
con le connessioni a 56k, oggi sembra preistoria pensare a quei primi video
cd che iniziarono a circolare nel 2001-2002 e che davano finalmente la
possibilità, in alcuni casi dopo 25-30 anni, di entrare in possesso di una
serie di cose di Dylan che avevamo magari solo sognato di vedere, o che
avevamo raccattato un pò ovunque, magari con delle straduplicate vhs.
Anche fotograficamente - un altro degli aspetti dylaniani che mi affascina
da sempre - le cose sono cambiate in maniera incredibile, e negli ultimi
anni continuo a trovare in rete delle foto di Bob, anche molto datate, di
una qualità e di una bellezza molto superiori a quelle che abbiamo visto e
scelto per tanto tempo.
La fatica che si faceva per gestire i tree e i b&p nel porcile oggi non
avrebbe senso, anzi non lo ha proprio, non ci sono richieste se non molto
sporadicamente (e per le quali, ribadisco, c'è tutta la disponibilità
possibile), ma prevale il facile, rapido e comodo fai da te.
Non ho proprio la possibilità, poi (e questa però non l'ho mai avuta), di
dire che quella versione lì di Tangled up in bue o di Simple twist of fate è
più bella di quell'altra o di quell'altra ancora che però era un pochino
migliore di quella fatta quella volta lì. E non soltanto perchè sono brani
eseguiti centinaia di volte da parte di un signore che continua a fare 100
live fissi l'anno, ma perlopiù perchè rimango del parere che la migliore
versione di qualsiasi brano di Dylan non esiste, oppure è quella che farà la
prossima volta che la canterà.
Ciao! Elio Gallotti
Caro Elio, sento il dovere di
ringraziarti a nome di tutti gli amici dylaniati come noi per tutto quello che avete fatto tu,
Carlo "Pig", Anna "Duck e Michele "Napoleons in rags" (il pulcino) per
diffondere tra gli appassionati il materiale dylaniano più raro. Hai davvero
ragione quando dici che l'evoluzione di Internet ha cambiato davvero tutto,
oggi i naviganti si arrangiano da soli, le possibilità di trovare quello che
cerchi sono centuplicate rispetto ai tempi degli inizi della Fattoria e del
Porcile. Il tempo poi fa il resto, Michele ha passato la mano, il Porcile ha
passato la mano, le esigenze personali di chi come voi dedicava un sacco di
tempo a queste cose sono certamente cambiate rispetto a dieci anni fa, si
matura, si prendono tanti altri impegni, la vita ci porta su strade diverse
a volte, e pur non dimenticando il passato bisogna pensare al futuro. E'
l'evoluzione naturale delle cose, l'elenco delle nostre priorità è
estremamente variabile e sono proprio le priorità a determinare i nostri
cambiamenti, si lascia una cosa e se ne inizia un'altra, magari di genere
completamente diverso, ma questa è la vita, niente è indispensabile e niente
è superfluo. Al di là del Porcile, spero che la vita per te, per Anna, per
Carlo e Michele vi stia dando le soddisfazioni che certamente meritate.
Anch'io, quando Michele mi ha passato il timone, ero certo di poter
continuare la collaborazione con i former-collaborators, ma pian piano mi
sono accorto che le cose non stavano più in quel modo, erano cambiate le
cose e le persone, per cui mi sono ritrovato solo (a parte qualche sporadico
aiuto) a dover mandare avanti una cosa impegnativa come la Fattoria. Quando
anch'io lascerò spero di trovare qualcuno disposto a raccogliere l'eredità
mia e di Michele, altrimenti anche Maggie's Farm rimarrà solo un grande
archivio e nient'altro. Un saluto ed un abbraccio,
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Sabato 5 Febbraio 2011
Prossimi concerti Maggie's Farm Southern Band
Carissimo Mr.Tambourine,
seguendo il tuo affettuoso consiglio del tipo “we only live once”, la
Maggie’s Farm Southern Band ha in programma un po’ di concerti nei prossimi
mesi, al momento:
25 febbraio e 18 marzo al Maracas (Bacoli). Per il 24 maggio abbiamo
concordato con Il Good Fellas di Napoli una serata per celebrare il 70mo
compleanno del Maestro.
Naturalmente cercheremo di aggiungere altre date. I Dylaniati partenopei si
preparino ai festeggiamenti….
Un abbraccio,
Antonio Genovese
Molto bene Antonio, mandami
le locandine per la vetrina, e se vuoi anche le recensioni delle serate con
qualche foto, i Blackstones sono gli unici che mi fanno avere sempre
il resoconto delle loro serate, è ora di cominciare anche con le altre
tribute band, non trovi? Resto in attesa, un abbraccio a tutti voi, Mr.Tambourine
Ciao Mr Tambourine,
sto cercando dei bootleg di Bob che non so dove andare a trovare, e così ho
scritto agli indirizzi presenti sul sito del Porcile (
http://porcile.altervista.org/ ) ma nessuna risposta. Sai se sono ancora
indirizzi validi?
Sto cercando di mettere insieme un pò di versioni live di pezzi tratti da
Blood On the tracks per vedere come sono cambiati nel corso degli anni...
Non so esattamente quali concerti cercare, se qualcuno possiede materiale o
sa dirmi dove trovarli gliene sarei grato!
Per quanto riguarda TANGLED UP IN BLUE, mi pare di aver capito che le
versioni dal vivo interessanti sono:
-Rolling Thunder Revue
1.Toronto 2 dicempre 1975 (citata nel sito dylanchord.info, il bootleg è
"Mapleleaf Gardens 1975")
- Tour 1978:
1. Houston 26 novembre 1978 (citata da Carrera, ma non so da quale disco)
2. Jackson 28 novembre 1978 (citata da Carrera, ma non so da quale disco)
3. Charlotte 10 dicembre 1978 (bootleg "Hush, Hush Sweet Charlotte" )
Per quanto riguarda SIMPLE TWIST OF FATE invece:
-Rolling Thunder Revue
1. 10 Settembre 1975 da "SONGS FOR PATTY VALENTINE" (non conosco il luogo;
il testo è riportato su Maggie's Farm)
-Tour 1981
1. Summit di Houston, Texas, il 12 Novembre 1981 - Reperibile sul bootleg
"You Don't Know Me" (Disc Three) (sempre su Maggie's)
-Tour 1984
1. Brussels 7 giugno (non conosco il CD di riferimento)
2. Gothenburg 9 giugno (bootleg "(A)Dying Voice Within Me")
3. Barcellona 28 giugno (bootleg "From the Coast of Barcelona")
4. Parigi 1 luglio (bootleg "Les Temps Changent")
5. Wembley 7 luglio (bootleg "What's Real?")
Potete aiutarmi in qualche modo? Sia direttamente che indicandomi
eventualmente a chi rivolgermi, magari conoscete qualcuno a Roma che ha
parecchio materiale, o qualche negozio che tratta bootleg. Se anche non sono
esattamente questi concerti ma conoscete qualche versione simile o comunque
interessante va bene lo stesso.
Insomma, non voglio essere ulteriormente prolisso! Attendo una eventuale
risposta, grazie a tutti anticipatamente..
Pierpaolo "Mr.Mouse"
Caro Mr.Mouse, ho contattato
Elio "Rooster" (che è parte attiva del Porcile) per sapere
perchè non ti hanno risposto ed attendo la sua risposta, per il resto
spero che quelli che leggeranno questa tua possano mettersi in contatto per
darti informazioni o il materiale da te richiesto. Mi permetto di pubblicare
il tuo indirizzo e-mail così potrai essere contattato direttamente da
qualcuno dei nostri lettori: mrmouse@libero.it . Per la risposta di
Elio sul Porcile stay tuned, ciao, :o)
New York, New York - Terminal 5 - November
22, 2010
di Willy Gissen
Dylan decolla al Terminal Five
Ho fatto uno scherzo a mio padre. Lui mi ha chiesto come è stato il concerto
di Dylaned io gli ho risposto "Come al solito".
Beh, cercherò di evitare iperboli sul concerto di stasera, ma sarà dura.
Dylan era in forma rara per l'apertura al Terminal 5 di New York City, il
primo di uno stand di tre notti.
C'è qualcosa di speciale nel vedere Dylan in una città che proprio non lega
con quelle del Connecticut o quelle suburbane del New Jersey. La folla è più
elettrica e informata, e più varia pure. Ho passato circa 30 minuti a
parlare con una coppia durante l'attesa per l’inizio dello show - la moglie
era inglese e aveva in precedenza visto Dylan in Inghilterra, e l'ultimo
show il marito lo aveva visto con Joan Baez nel 1963.
Inutile dire che ho cercato di spiegargli tutto con quello che era successo
nel frattempo.
Questa è stata la prima volta che sono andato al Terminal 5, che è un luogo
interessante. L'interno del terminal contiene solo 3.000 persone, ma il
punto migliore è l'ammissione generale sul pavimento perchè i balconi sono un
pò distanti.
Basta con i preliminari. Ora per il concerto. Dylan ha iniziato con una
dondolante versione di "Gonna Change My Way of Thinking" da Slow Train
Coming, il suo primo album cristiano. Ha aperto così per le tre notti, ed è
stata una scelta eccellente. La canzone inizia il concerto con il piede
giusto e lascia che il pubblico gradisca il concerto che è più di un
semplice ascolto di canzoni. Ed è anche rock.
Dylan ha suonato anche una versione lunga di "Desolation Row", e anche se
alcuni versi sembravano essere stati saltati o ripetuti, la canzone è uscita
bene, è durata quasi 15 minuti, sembrava veramente non finire più.
"Forgetful Heart” è stata cantata in modo emozionale, malinconico e si è
contrapposta piacevolmente ai pezzi rock più duri. "Highway 61" è sempre uno
standard, come "Tangled Up in Blue", e il pubblico le ha avute entrambe
questa sera. "Ballad of a Thin Man", la canzone finale del main set,
comunicava il mistero così essenziale per Dylan, con l’illuminazione sul
nero che creava un effetto un pò inquietante.
Dylan è diventato estremamente versatile e ha dimostrato per tutta la notte,
una facilità di commutazione dalla tastiera per l'armonica e per la chitarra
solista. IL suo modo di suonare la tastiera continua a migliorare, e ha
anche aggiunto un tocco nuovo questo tour con immagini ombra proiettate
sullo sfondo dello schermo dietro il palco. La band era in forma rara,
con l’uso anche di una grande varietà di strumenti.
Naturalmente, l'icona di Dylan è uscita per il bis - è considerato un
rappresentazione della Trinità, con l'occhio di Dio che tutto vede in mezzo,
la corona rappresenta Gesù in alto e la colomba rappresentante lo Spirito
Santo simboleggiato.
Comunque, posso effettivamente riassumere il concerto in due parole, "Come
sempre".
Maharishi Mahesh Yogi, nome alla nascita Mahesh Prasad Varma, (Jabalpur,
probabilmente nel villaggio di Chichli, vicino a Gadawara, 12 gennaio
1918[1] – Roerdalen, 5 febbraio 2008), è stato un guru indiano fondatore
della tecnica conosciuta come Meditazione Trascendentale (MT) e del
movimento ad essa relativo.
Mahesh era il suo nome proprio, mentre Maharishi e Yogi sono due onorifici.
Il guru iniziò a farsi chiamare così intorno agli anni '60. I suoi devoti si
riferivano spesso a lui anche utilizzando l'espressione "sua santità".
Nel 1941 Maharishi divenne assistente di Swami Brahmananda Saraswati, che fu
shankaracharya (leader spirituale) di Jyotir Math, sull'Himalaya indiano,
dal 1941 al 1953. Maharishi, che affermò che i suoi insegnamenti derivavano
da quelli che egli ricevette dal suo maestro, iniziò a diffondere la tecnica
della Meditazione Trascendentale a partire dal 1955, inizialmente in India
poi, a partire dal 1958 in varie nazioni orientali e occidentali nell'albito
di una serie di veri e propri tour mondiali.
Tra la fine degli anni '60 e gli anni '70 raggiunse un'enorme popolarità
anche grazie al fatto di avere avuto tra i suoi discepoli numerose celebrità
dell'epoca come il gruppo musicale dei Beatles, Mia Farrow e altri. A metà
anni '70 diede inizio al cosiddetto TM-Sidhi Program, un training che
avrebbe permesso agli adepti di raggiungere l'arte della levitazione (da lui
chiamata "yogy flying", ovvero "volo yoga") e di contribuire alla creazione
della pace nel mondo. Nel 1992 alcuni dei suoi seguaci fondarono il Natural
Law Party, un partito politico basato sugli ideali di MT e operante in
svariati paesi del mondo. Nello stesso anno si trasferì a Vlodrop, nei Paesi
Bassi. Nel 2000 fondò la Global Country of World Peace, un'associazione non
profit intesa come nazione globale senza confine, e ne proclamò i leader.
All'inizio del 2008 annunciò il suo ritiro da ogni attività amministrativa
per dedicarsi al mauna (silenzio spirituale) in cui rimase fino alla morte,
avvenuta tre settimane più tardi.
Secondo i dati pubblicati dal movimento di MT milioni di persone nel mondo
hanno appreso la tecnica base della Meditazione Trascendentale e decine di
migliaia sono stati coloro che hanno preso parte ai corsi avanzati.
Attualmente vi sono nel mondo oltre 1000 centri di MT (una trentina in
Italia) e in alcuni paesi come gli Stati Uniti, il Regno Unito, la Svizzera
e l'India esistono anche scuole e università gestite interamente da MT.
Intorno a MT sono sorte numerose associazioni non profit e aziende
commerciali a scopo di lucro ed è stato stimato che il cosiddetto "impero di
Maharishi" abbia un valore di vari miliardi di dollari.
La giovinezza
La data e il luogo di nascita di Maharishi Mahesh Yogi non sono certi. Per
l'anno di nascita le fonti oscillano infatti tra il 1911, il 1917 e il 1918.
Quello che è certo è che nacque in seno a una famiglia appartenente alla
casta militare e residente in una delle province centrali dell' India
britannica. Inoltre il nome Mahesh, uno degli epiteti di Shiva, indica che
Maharishi proveniva da una famiglia shivaita.
Secondo la sua autobiografia si laureò in fisica all'Università di Allahabad
nel 1942. A partire dal 1941 divenne segretario del shankaracharya di Jyotir
Math, Swami Brahmananda Sarasvati, rimanendo al suo seguito fino alla morte
di quest'ultimo, avvenuta nel 1953. In seguito alla morte del maestro egli
si recò a Uttarkashi, nella Valle dei Santi, in Himalaya. Nonostante egli
fosse stato molto vicino al maestro non poteva tuttavia diventarne
successore spirituale, poiché non proveniva dalla casta dei sacerdoti
(brahmani). Il giornalista e scrittore canadese Paul Grescoe scrisse che
Maharishi fu così deluso di non essere nominato dal maestro come suo
successore da intraprendere un'azione legale al riguardo, senza successo.
Secondo il racconto di Maharishi il suo guru gli aveva assegnato il compito
di trovare una tecnica di meditazione che sarebbe stata accolta dalle masse.
Il tour in India (1955-57)
Nel 1955 Maharishi lasciò Uttarkashi e iniziò a insegnare pubblicamente
quella che egli definiva "una tecnica di meditazione tradizionale" da lui
appresa dal suo maestro e cui inizialmente si riferiva col nome di
"Transcendental Deep Meditation" e in seguito solo "Transcendental
Meditation". Maharishi girò l'India per due anni promuovendo l'adesione al
suo movimento, che inizialmente prese il nome di Spiritual Development
Movement (Movimento per lo sviluppo spirituale) e che in seguito fu
ribattezzato Spiritual Regeneration Movement (Movimento per la rigenerazione
spirituale) in occasione di un seminario tenutosi a Madras nel 1957.
Già a questa altezza cronologica Maharishi fu oggetto di critiche, in questo
caso da parte di yogi e hindu devoti, che lo accusavano di semplificare
eccessivamente le pratiche tradizionali sottolineando che il volere arrivare
alla pace spirituale senza passare per la penitenza e l'ascetismo era una
via contraria alle credenze di base dell'induismo e che non trovava
riscontro nella Baghavad Gita. Altre critiche riguardavano il fatto che
Maharishi si facesse pagare per insegnare la sua tecnica di meditazione,
cosa che fu vista come una compravendita antietica di "mantra commerciali".
Il successore di Brahmananda Sarasvati, Swami Saroopanand, affermò che in
quanto semplice segretario del maestro maharishi non aveva alcun titolo per
insegnare la meditazione o assegnare mantra, e che "i guru non vendono la
loro conoscenza, la condividono".
I tour mondiali (1958-1968)
Nel 1958 Maharishi intraprese il primo di una serie di tour mondiali di cui
Maharishi diede in seguito un dettagliato resoconto nel suo libro del 1986
Thirty Years Around the World.
Il primo tour mondiale partì da Rangoon, in Birmania, per poi proseguire
toccando la Thailandia, la Malesia, Singapore, Hong Kong e le Hawaii. Nel
1959 Maharishi sbarcò negli Stati Uniti, tenendo lezioni a San Francisco,
Los Angeles, Boston e New York, e in Europa, dove tenne lezioni a Londra. Fu
in concomitanza con il suo arrivo negli USA che egli cambiò nuovamente nome
al suo movimento, chiamandolo semplicemente Transcendental Meditation
Movement (Movimento della Meditazione Trascendentale). Nel 1960 il viaggio
continuò, toccando nuovamente l'India, poi l'Europa continentale (Francia,
Svizzera, Norvegia, Svezia, Germania, Italia, Paesi Bassi) e infine
Singapore, l'Australia, la Nuova Zelanda e l'Africa. Nel corso dei suoi
soggiorno Maharishi teneva lezioni, insegnava la pratica della MT e
organizzava dei centri in cui i suoi allievi avrebbero potuto continuare a
incontrarsi. Nel frattempo apparve alla televisione britannica e su svariati
giornali del Regno unito.
Nel 1961 Maharishi fu in Austria, Svezia, Francia, Italia, Grecia, India,
Kenya, Regno Unito, Stati Uniti e Canada. Apparve nuovamente sulla BBC e una
sua lezione alla Royal Albert Hall di Londra attrasse ben 5000 partecipanti.
Nello stesso anno egli tenne il primo seminario per la formazione degli
insegnanti di MT a Rishikesh, in India, con 60 partecipanti provenienti da
molti paesi diversi. Nel frattempo Maharishi iniziò anche la sua opera di
traduzione e commento dei primi sei capitoli dell'antico testo vedico della
Baghavad Gita.
Il tour mondiale del 1962 toccò l'Europa, l'India, l'Australia e la Nuova
Zelanda, concludendosi in California, dove Maharishi iniziò a dettare il suo
libro più famoso, La scienza dell'essere e l'arte di vivere, pubblicato nel
1963 (la prima edizione in lingua italiana apparve nel 1970 a cura della
casa editrice Astrolabio).
Il quinto tour mondiale, nel 1964, toccò Europa, Asia, Nordamerica e India,
mentre nell'ottobre dello stesso anno venne dato il via al primo corso
avanzato di MT. Nel corso del suo soggiorno negli USA Maharishi incontrò,
tra gli altri, anche U Thant, all'epoca segretario generale dell'ONU.
Nel 1966 fu fondata la Students' International Meditation Society.
Nel 1968 Maharishi annunciò la creazione dei suoi nuovi quartieri generali a
Seelisberg, in Svizzera.
"Il guru dei Beatles"
Per approfondire, vedi la voce Soggiorno dei Beatles in India.
Sebbene l'estensiva promozione di MT attuata da Maharishi a livello mondiale
avesse già dato buoni frutti, il massimo della popolarità fu raggiunto dal
guru a partire dal 1967 grazie al suo collegamento con i Beatles, breve ma
enormemente enfatizzato dai media, che diede al guru un'incredibile
visibilità.
Furono discepoli di maharishi in quel periodo anche numerose altre celebrità
del momento, quali Mia Farrow, Mike Love dei Beach Boys (che divenne egli
stesso insegnante di MT), Donovan, Mick Jagger, Marianne Faithfull e altri.
Tutto questo fece sì che la MT divenisse un elemento molto popolare
nell'ambito della controcultura dell'epoca. Una prova della popolarità
raggiunta da Maharishi in quel periodo è data dal suo essere stato al centro
di varie satire da parte dei media britannici, i quali prendevano di mira il
suo acume negli affari e il suo amore per il lusso (simboleggiato dal suo
andare in giro in Rolls Royce).
Crescita ed evoluzione del movimento di MT (1970-90)
Nel 1974 viene fondata la Maharishi International University e nel 1975 il
guru si guadagna la copertina del famoso settimanale Time.
Nello stesso anno intraprese un nuovo tour intercontinentale per inaugurare
quella che egli chiamava "l'alba dell'era dell'illuminazione".
A metà anni '70 il movimento di Maharishi negli Stati Uniti contava 360
centri e oltre 6000 insegnanti. Il passo successivo fu quello di approcciare
il mondo aziendale proponendo la MT come strumento per alleviare lo stress
lavorativo e per incrementare la creatività, la flessibilità, la
produttività e la soddisfazione per il proprio impiego, nonché migliorare le
relazioni con i propri superiori e colleghi. A partire da questo momento
dunque, e per tutti gli anni '80, il movimento di MT iniziò ad allontanarsi
progressivamente dalla sua precedente immagine legata alla controcultura
hippy. E' dello stesso periodo l'inizio delle dichiarazioni sempre più
sensazionalistiche circa i poteri della MT, con un'enfasi in particolare sul
cosiddetto "volo yoga" e sui suoi effetti sulla riduzione del tasso di
criminalità.
Conseguenza di questo nuovo orientamento fu un certo declino della
popolarità di MT sulle masse nel corso degli anni '80 e un crescere delle
critiche circa le affermazioni esagerate e pseudoscientifiche del maestro
indiano e dei suoi allievi. Nonostante ciò il movimento continuò ad attrarre
varie celebrità.
Contemporaneamente si moltiplicarono gli investimenti del movimento in campo
immobiliare, con acquisti di numerose proprietà nel Regno Unito e negli
Stati Uniti.
Gli anni a Vlodrop (1990-2008)
Nel 1990 Maharishi trasferì i propri quartieri generali da Seelisberg a un
ex convento francescano situato a Vlodrop, nei Paesi Bassi. Da quel momento
comunicò con i suoi fedeli principalmente attraverso internet e un canale
satellitare a pagamento, chiamato Veda Vision, con trasmissioni in 22
lingue.
Nel 1992 alcuni discepoli di Maharishi, tra cui John Hagelin, fondarono il
Natural Law Party, un partito politico basato sulle idee del movimento e
attivo in 42 Paesi. Tra gli obiettivi primari del partito vi era il
finanziamento di un programma che avrebbe istruito migliaia di "volatori
yoga", in modo da creare il cosiddetto "Effetto Maharishi" (Maharishi
Effect) che avrebbe assicurato l'invincibilità a ogni nazione. L'unico
successo elettorale del NLP fu ottenuto dalla sua divisione indiana, che
riuscì ad assicurarsi un seggio alle elezioni del 1998. Il coinvolgimento
politico di Maharishi si interruppe nel 2004, quando dichiarò: "Dovevo
entrare in politica per capire che cosa ci fosse di sbagliato in essa".
Nel frattempo, nel 1994 uno dei più stretti collaboratori del guru, Deepak
Chopra, aveva lasciato il movimento: Maharishi lo aveva infatti accusato di
essersi messo in competizione con lui e gli aveva chiesto di smettere di
viaggiare e di pubblicare libri. Il medico indiano di fronte a questa
richiesta lasciò MT per lanciare una propria carriera indipendente.
Nel 2000 fu fondata l'associazione Global Country of World Peace e Tony
Nader ne fu incoronato maharaja da Maharishi.
Del 2001 è la fondazione di Maharishi Vedic City, una nuova città situata
poco a nord di Fairfield, nell'Iowa, le cui costruzioni si sarebbero
ispirate ai principi di Maharishi di armonia con la natura.
A partire dal 2003 il regista David Lynch, fervido sostenitore di MT, iniziò
un programma di raccolta fondi atto a finanziare l'insegnamento della
Meditazione Trascendentale nelle scuole statunitensi.
Del 2007 è l'acquisto dell'American Bank Note Company Building, un palazzo
situato nei pressi della borsa di new York che divenne sede della Maharishi
Global Finance Capital.
In concomitanza con questi fatti crescono le critiche degli scettici circa
alcuni bizzarri progetti multimiliardari del guru, come il piano da 10
miliardi di dollari per porre fine alla fame nel mondo tramite l'agricoltura
biologica e il piano da 1 miliardo di dollari per porre termine ai conflitti
bellici tramite gruppi di meditazione.
Il 12 gennaio 2008 Maharishi annunciò il suo ritiro da ogni impegno
amministrativo e apparizione in pubblico, scegliendo di vivere ritirato
nelle sue stanze in silenzio spirituale. Le sue ultime parole ai discepoli
furono: "È stato un piacere ai piedi di Guru Dev (Brahmananda Saraswati)
prendere la luce di Guru Dev e passarla a coloro che mi hanno circondato.
Oggi posso concludere il mio impegno preso con Guru Dev. Possa il mondo
vivere in pace, felicità, prosperità e libero dalla sofferenza".
Maharishi Mahesh Yogi morì in pace nel sonno il 5 febbraio successivo. I
riti funebri vedici si tennero in India alla confluenza del Gange presso
Allahabad. Alla morte del guru la dirigenza di alcune delle varie
associazioni e imprese commerciali legate a MT passò ai suoi nipoti.
Bibliografia
Maharishi Mahesh Yogi, La scienza dell'essere e l'arte di vivere,
Astrolabio, ISBN 88-340-0253-9
Note
^ Il luogo e la data di nascita sono oggetto di discussione. Secondo
Wikipedia in lingua inglese, sul passaporto risulterebbe nato a Pounalulla.
Quale anno di nascita viene talvolta anche indicato il 1911 o il 1917.
Venerdi 4 Febbraio 2011
Lowell, Massachusetts - University of
Massachusetts Lowell - Tsongas Center - November 20, 2010
di Boynton Owen
Un altro bello spettacolo, come ci si aspettava in questo tour. "Visions of
Johanna" spiccava rispetto alle primi nove canzoni, come ha fatto "Simple
Twist of Fate". Entrambi questi sono stati suonati con cura e sono stati
molto belli, come ci si aspetterebbe. Tuttavia, sembrava come se Dylan
teneva indietro e a volte, in questa notte, Dylan sembrava un pò stanco,
come se fosse andato in riserva.
"It Ain't Me, Babe" aveva una voce chiara e un buon lavoro di chitarra (che
è stato impressionante per Dylan in questo tour), e l’ attuale arrangiamento
di "Love Sick", soprattutto l’organo di Dylan in questa è
roba potente. Con "Tangled Up in Blue", l’energia è salita di livello, più
vicino a quello che i fans si potevano aspettare dopo alcuni recenti
spettacoli. Mi sembra che la sua entrata al centro della scena, cantando,
senza strumenti, sia stata la chiave di questo pezzo: facendo questo, egli
ha dimostrato che se vuole può prendere il volo.
Noi abbiamo dovuto aspettare la nona canzone questa sera.
"Tangled" è stato, come tutte le canzoni al centro del palco, molto buona, e
ha compattato la folla. "Not Dark Yet ", al centro della scena, è stato un
altro punto di forza, dolorosamente lenta, con assolo di armonica
particolarmente ben eseguito. "Ballad", come sempre, regna (qualcuno
dovrebbe far uscire una raccolta delle migliori performance di questo tour.
Infine, mentre "Jolene" era un pò impallata, "Like a Rolling Stone" ha
colpito le mie orecchie e gli occhi così forte durante questo spettacolo, ma
a questo punto, è davvero difficile decidere quando questa canzone funziona
particolarmente bene. Di interesse adiacente, in "Tweedle Dee," Dylan non ha
suonato la chitarra, appoggiato invece all'organo, e con scarso entusiasmo,
a volte, tornando da esso e goffamente in piedi a guidare il suono della
band durante il quale forse voleva sentire un volo di assoli di chitarra
che non sono mai decollati. Tutto sommato, abbiamo avuto un buon momento,
senza picchi spettacolari, ma anche senza minimi degni di denuncia, e con,
come sempre, quattro o cinque canzoni che da sole valgono il viaggio e la
pena di aspettare, e altro ancora.
A casa per un pò di vacanze, Stu è in giro
con gli amici The Family Wash e 12 South Taproom
dalle parti di Nashville.
Ascoltate il lavoro di produzione più recente di Stu con "The Wheels":
radici del rock / Americana duo Sean Locke e Jabe Beyer. Stu ha prodotto il
disco di prossima uscita insieme con Doug Lancio (chitarrista / Patty
Griffin's Band), presso lo studio di Patty's a Nashville.
In seguito a numerose richieste, l’ album da solista di Stu del 1996 "One
Last Wish"è disponibile per il download su CD Baby.
Stu riprenderà il tour con Bob Dylan nel 2011.
Lowell, Massachusetts - University of
Massachusetts Lowell - Tsongas Center - November 20, 2010
di Stephen Johnson
Non vedevo l'ora di vedere Bob e la sua band e questa volta non sono stato
deluso. Bob era in ottima forma e sembrava divertirsi. Come alcuni esperti
hanno commentato, la band è stato un pò incerta a tratti, e soprattutto
Charlie sembrava essere scollegato e, occasionalmente, inconsistente, come
se le preferenze di Bob e il suo sguardo d'acciaio fossero in contrasto con
la voglia di Charlie di stupire con i suoi liks di piombo, o strappare
l’applauso con buffonate da chitarrista (i-Shimmy Shimmy e fare la frusta
col cavo d' alimentazione). Ci sono state diverse pause belle e dondolanti,
e alcuni brani meravigliosi, in particolare Highway 61 e Simple Twist of
Fate, ma altre volte l'insieme sembrava solo essere professionale, nel senso
migliore, ma limitato, del vocabolo.
Ciò detto, è stata una notte meravigliosa. Bob è veramente un leone in
inverno ora, e ha uno swing affascinante ed una gentile spavalderia, la sua
cenciosa ma spesso morbida voce esprime ed interpreta le sue canzoni
stupefacentemente, accentuate con movimenti del braccio e segni di
interazione col corpo all’organo e all'armonica, portando un sorriso e
suscitando una lacrima. E' impossibile per me separare il significato della
sua musica maturato in oltre 45 anni da una realtà specifica di una serata
particolare e dello spettacolo. Mi piacerebbe pensare che in piccola misura
ho imparato a non discutere o giudicare, solo offrire questa testimonianza
nel mio ruolo di ammiratore e di testimone.
La set list è stata trascendente e se fosse stata solo la bellezza del
momento, o che la sede era nella città di Keroauc, o che la fine del Tour è
vicina, e la prossima settimana lo riporta a New York City, le canzoni e la
scaletta sono stati sublimi: l'aggiunta di “Change my way of thinking” è
stata un’ottima scelta, e “It ain’t me baby” è stata maestosa. Ascoltare
Simple Twist of Fate e Tangled Up in Blue insieme nella stessa notte è stato
incredibile, e Visions of Johanna è sempre da commozione per strappare
qualche lacrima. Io sono diffidente di commentare Not Dark Yet dal momento
che è l’ 'ultima canzone' che può essere cantata, almeno al mio orecchio,
che unisce il cielo e l'inferno, il buio e la luce, la gloria e la debolezza
dell’ umanità insieme in alcune strofe incorniciate dal suo ossessionante
refrain. E
poi ci sono anche le altre canzoni, meravigliose e suggestive. Una notte
grande e speciale.
Maggie's Farm, the unofficial Italian site of
Bob Dylan, expresses its deepest condolences for the tragic death of David
Plentus, webmaster of dylancover.com. Thanks David for all your work ...
Rest in peace.
David Plentus, il creatore di
dylancover.com è morto nell'
incendio della sua casa.
La polizia ha confermato l'identità dell’
uomo trovato morto Venerdì mattina in una casa andata a fuoco ad East
Taunton, l’uomo era il 55enne David Plentus, webmaster di dylancover.com.
Il corpo gravemente ustionato di Plentus è stato trovato all'interno di una
camera da letto del 103 Ave Fairbanks, la casa che aveva condiviso con il
fratello John di 59 anni.
La polizia ha detto che avrebbe aspettato fino a Mercoledì per
l'identificazione del corpo a causa della mancanza del fratello maggiore
John che si trovava in vacanza in un altro stato e non poteva essere
raggiunto per telefono cellulare o via e-mail.
Il capitano John Reardon della polizia ha detto che lui ed il detective
Manuel Spencer erano sicuri al 100% che si trattasse di David Plentus il cui
corpo è stato trovato nella camera da letto al primo piano.
Il capitano Reardon ha ribadito che la polizia non sospetta dolo
nell’incendio e nella morte di Plentus. Alla domanda sullo stato delle
indagini ha detto, "penso che siano chiuse". Spencer, tuttavia, ha detto
l'autopsia sarà condotta da ufficio dal coroner di stato di questa
settimana.
"E' una pratica standard," ha aggiunto Spencer.
John Plentus ha appreso della tragedia del fratello nel tardo pomeriggio di
Mercoledì da un vicino di casa mentre stava tornando verso casa sua, che era
stata gravemente danneggiata dal fumo e dal fuoco.
Il suo vicino di casa Manny Pereira ha detto che stava sul suo passo carraio
in Fairbanks Avenue quando ha visto John Plentus, valigia in mano, che
passava a piedi.
"Gli ho chiesto se avesse parlato con la polizia e mi ha detto 'No'", ha
riferito Pereira, 77 anni. "Ho detto a lui c'era stato un grave incendio
in casa sua e lui ha detto, “Ok” ed ha proseguito la sua strada.
John Plentus ha detto alla polizia che il fratello David non fumava ne
beveva a dismisura - suggerendo che fosse stato qualcosa di diverso da una
sigaretta accesa ad appiccare il fuoco, che la polizia aveva detto
precedentemente essere partito dalla camera da letto.
David Plentus, webmaster del sito
DylanCover.com, morto
nell'incendio della sua casa.
David Plentus, webmaster del sito
http://dylancoveralbums.com/ , ha perso la vita nell’incendio della sua
casa. Plentus viveva ad East Taunton, Massachusetts, con suo fratello
maggiore John, che era in vacanza al momento della disgrazia.
Alan Fraser, webmaster del sito dedicato a Dylan "Searching for a Gem” mi ha
mandato un link per l'articolo, ed ha confermato che era lo stesso David
Plentus che gestiva il sito dylancover.com. Fraser ha scritto: "Ho trovato il
suo sito una risorsa preziosa e lui era un frequente contributore al mio
sito. Sentirò molto la sua mancanza e spero che il sito dylancover cossa
continuare ad esistere".
Il sentimento di Fraser è stato ripreso sul suo sito:
31 Gennaio 2010: Sono molto triste di aver appreso da Bill Hester ed Arie de
Reus della morte di David Plentus, perito nell’ incendio nella sua casa a
East Taunton, MA, il 19 gennaio 2011. Dave è stato il webmaster del sito
dylancover, che si è rivelato una risorsa preziosa per il mio sito
“Searching for a Gem”.
Tra i commenti sulla pagina Facebook di DylanCovers.com:
Venerdì: qualcuno ha sentito qualcosa di David nelle ultime due settimane?
No. Mi sono chiesto la stessa cosa! Spero che sia ok e stia solo prendendo
una meritata vacanza. Non l'ho mai incontrato di persona, ma lo considero un
amico e uno spirito affine.
Anche per me, lui è una o delle persone più gentili che conosco. Ciò che mi
preoccupa è che non risponde da più di una settimana. Lui è di norma molto
rapido nel rispondere e, normalmente, avrebbe lasciato un messaggio "Torno
presto" ... Spero che non sia seriamente nei guai.
Oggi: E' con grande tristezza che ho postato questa informazione - che David
Plentus è scomparso due settimane fa - tragica vittima di un incendio nella
sua casa in Massachusetts. Possa tu riposare in pace Dave.
. . . una perdita enorme per la comunità Dylaniana, i nostri pensieri e il
nostro amore per la sua famiglia. Mi mancherà immensamente questo ragazzo.
Il suo contributo alla comunità Dylaniana era immenso, ed era una delle
persone più amichevoli e responsabili che ho conosciuto. I miei pensieri ed
il mio amore per lui e per suo fratello.
Mi dispiace leggere questo ...
RIP David. Ho appena letto su un collegamento da Expecting Rain che David
Plentus, il creatore di dylancover è morto in un incendio il 19 gennaio. . .
DylanCover e tutti i link associati e blog sono stati una grande fonte di
informazioni per oltre 10 anni. Ci mancherà.
L'ultimo post di di Plentus su Facebook è
stato il 13 gennaio.
Di recente ho iniziato a integrare lo scambio di articoli su Dylan col
collegamento al sito internet ampiamente studiato e documentato “Bob Dylan
Examiner”. Il 10 ottobre ho contattato Plentus per informarlo che una nuova
canzone di Dave Stewart, co-scritta con Bob Dylan era stata pubblicata. Ho
anche detto che ho linkato al sito dylancover un articolo su Solomon Burke.
Il giorno dopo, Plentus rispose che aveva visto il link per l'articolo di
Stewart e aveva aderito al mio feed Examiner.
I frutti del lavoro Plentus possono essere visti su dylancover.com, che
contiene oltre 30.000 cover di Dylan.
Plentus era ovviamente un diligente e laborioso fan di Bob Dylan, e aveva
molti amici e ammiratori.
Ci mancherà.
Sunday April 3 - Nang Gang Exhibition Hall (Venue MIGHT change), Taipei,
Taiwan
Wednesday April 6 - Workers Gymnasium, Biejing, China
Friday April 8 - Grand Stage, Shanghai, China
Sunday April 10 - Loretta Grounds, RMIT University, Ho Chi Min City, Vietnam
Tuesday April 12 - Star Hall, Kowloon Bay, Hong Kong
Wednesday April 13 - Star Hall, Kowloon Bay, Hong Kong
Friday April 15 - Timbre Rock & Roots Festival, Singapore
Altre date del tour sono:
Sunday April 17 – West Coast Blues ‘N Roots Festival, Fremantle Park, Nr.
Perth, Western Australia, Australia
Tuesday April 19 – Adelaide Entertainment Centre, Adelaide, Australia
Wednesday April 20 – Rod Laver Arena, Melbourne, Australia
Saturday April 23 – WIN Entertainment Centre, Wollongong, Australia
Monday April 25 – Byron Bay's Bluesfest, Byron Bay, New South Wales,
Australia
Tuesday April 26 – Byron Bay's Bluesfest, Byron Bay, Australia (To be
confirmed)
Wednesday April 27 – Sydney Entertainment Centre, Sydney, Australia
Saturday April 30 – Auckland, New Zealand Vector Arena
Bob Dylan arriverà in Europa e nel Regno Unito per un tour nel 2011.
Inizialmente, i colloqui dicevano che questo tour potrebbe avvenire in
autunno. Tuttavia, ora stiamo sentendo che la visita di Dylan può essere
già all’inizio di questa estate.
Anche Isis Magazine conferma
(oltre a boblinks.com) le date di inizio tour 2011 di Taiwan, Pechino,
Shangai, Vietnam, e le due di Hong Kong:
Sunday April 3 - Nang Gang Exhibition Hall (Venue MIGHT change), Taipei,
Taiwan
Wednesday April 6 - Workers Gymnasium, Biejing, China
Friday April 8 - Grand Stage, Shanghai, China
Sunday April 10 - Loretta Grounds, RMIT University, Ho Chi Min City, Vietnam
Tuesday April 12 - Star Hall, Kowloon Bay, Hong Kong
Wednesday April 13 - Star Hall, Kowloon Bay, Hong Kong,
mentre il sito ufficiale di Bob elenca le date solo dal 15 Aprile a
Singapore. Sono certo che sia boblinks.com che Isis abbiano, all’interno
della Special Rider, i loro bravi informatori che ne sanno certamente più di
tutti noi, comunque il sito ufficiale tace ancora su queste date che al
momento dobbiamo ritenere solo dei rumours in attesa di conferma ufficiale.
Certo che dopo quanto successo l’anno scorso con le autorità del governo
Cinese è difficile sperare che abbiano compresa la cazzata che hanno fatto
l’anno scorso rifiutando a Bob il permesso di esibirsi nel loro paese in
nome di chissà quale strana e bizzarra paura o terrore che Dylan potesse
improvvisamente instaurare la democrazia in Cina sovvertendo l’ordine
attuale delle cose. Certo, forse non sarà Dylan ad aprire questa strada, ma
il popolo cinese stesso, ormai stanco dei soprusi dell’attuale regime di
stampo comunista che soffoca ogni genere di libertà individuale. E’ un vero
peccato che un paese che tanto ha dato alla civiltà sia nelle mani di esseri
ottusi che non vedono oltre il loro naso, ma sono sicuro che prima o poi la
storia insegnerà qualcosa anche a loro!
Lowell, Massachusetts - University of
Massachusetts Lowell - Tsongas Center - November 20, 2010
Dylan canta, ma cosa dice? La performance dell’Icona manca di connessione.
di James Reed - Personale Globe
Centro Tsongas, Sabato: Non solo una prodezza di illuminazione intelligente,
che ha fatto parlare anche l'ombra del 69enne Dylan. Il vecchio con la sua
influenza sovrasta la storia della musica popolare. Questo è innegabile.
Tuttavia, non ha distratto dalla realtà che vedere Dylan dal vivo è una cosa
difficile in questi giorni. E’ glorioso - burbero, sì, ma saggio e
onnipotente, come se fosse appena sceso dal monte.
Più spesso, però, i concerti di Dylan sono frustranti - non solo per lo
stato della sua voce, ma piuttosto la sua incapacità (o forse il rifiuto) di
comunicare il suo messaggio tanto bene. E se non vai a vederlo in un teatro,
dove il suono non è così disperso, si spende la metà dello show a spingere lo
sconosciuto accanto a te chiedendogli: "Cosa sta dicendo?''
Quello che canta non è così cruciale come quello che ha come trasporto.
Presso il Tsongas Center, il mix del suono non era prevedibile da parte di
Dylan, ma questo potrebbe non avere importanza, davvero. La sua voce - in
modo brizzolato e confuso, si sta ormai avvicinando timbro di Tom Waits - è
stato difficile da capire non solo per i testi, ma anche il collegamento di
Dylan a loro.
I fan hanno accettato queste cose a malincuore in cambio del privilegio di
vedere una tale icona importante della cultura pop. Hanno imparato a gustare
le briciole: frammenti di linee familiari ("Non sono io, bambina / No, no,
no''- aha!), Fugaci momenti in cui ascoltare Dylan ti dà qualcosa di più, e
la consapevolezza che egli non dice una parola, tranne il suo solito: "Bene,
grazie, amici'' prima di presentare la band alla fine di ogni spettacolo.
Questi sono tutti fatti di lunga data ormai, ma a volte i fans vogliono
qualcosa in più. Ha suonato bene in alcune canzoni, in particolare con la
esecuzione emotiva di "Tangled Up in Blue'' e "Not Dark Yet". E' stato detto
che per entrambe le canzoni di Dylan si è avvicinato al microfono al centro
del palco e ha suonato come niente di più di un uomo di spettacolo.
Ancorata all’ asso chitarrista Charlie Sexton, la sua band era uniformemente
eccellente, costeggiando il confine tra arte, precisione e destrezza
casuale. I cambiamenti di umore erano sottili ma rilevanti, dal blues tipo
treno-merci di "Rollin 'and Tumblin' '' alla crudezza flessibile di "Visions
of Johanna''.
Quando Dylan non era dietro la sua tastiera, i suoi liks di chitarra,
frastagliati e fragorosi, si evidenziavano in "Stuck Inside of Mobile With
The Blues Again Memphis'' e "A Simple Twist of Fate.''
"Like a Rolling Stone'' ha chiuso lo show, un mare di mani al cielo hanno
riconosciuto la melodia abbastanza bene per cantarla tutti insieme. E' stata
una scena toccante - la voce di una generazione che guida la folla in un
inno. Un' ultima domanda mi è venuta in mente: Perché non è possibile che la
voce si esprima più spesso a quel livello?
(Fonte:
http://www.boston.com)
Martedi 1 Febbraio 2011
La mail di Alexan wolf
ciao Mr. Tambourine,
dal sito di bill page
4/3/11 Taipei, Taiwan
4/6/11 Beijing, China - Workers Gymnasium
4/8/11 Shanghai, China
4/10/11 Ho Chi Min City, Vietnam - Loretta Grounds, RMIT University
4/12/11 Hong Kong - Star Hall, Kowloon Bay
4/12/11 Hong Kong - Star Hall, Kowloon Bay
4/15/11 Singapore - Timbre Rock & Roots Festival
4/17/11 Fremantle, Australia - West Coast Blues 'n' Roots
4/19/11 Adelaide, Australia
4/20/11 Melbourne, Australia - Rod Laver Arena
4/23/11 Wollongong, Australia
4/25/11 Byron Bay, Australia
4/27/11 Sydney, Australia
4/30/11 Auckland, New Zealand
vogliamo lanciare un quiz su dove il nostro compirà i 70 anni?
Duluth e Hibbing a questo punto sembrano improbabili, ma non si sa mai,
risposte entro il 9 febbraio e poi vedremo chi si sarà avvicinato di più
saluti, Alexan wolf
Ok
aperto il sondaggio, scrivete ! Per dovere di cronaca devo dire che il sito
ufficiale di Bob per il momento conferma soltanto le date dal 15 Aprile a
Singapore al 30 Aprile ad Auckland. :o)
Van Morrison rimosso dalla Rock And Roll Hall
Of Fame
CLEVELAND- I Funzionari della Rock and Roll Hall
of Fame hanno annunciato Martedì di aver rimosso salla Hall of Fame Van
Morrison in seguito alla scoperta che aveva scommesso sui risultati delle
vendite dei suoi album durante tutta la sua carriera. "Dal 1971 al 1998, Mr.
Morrison ha posto decine di scommesse illegali sul successo dei suoi albums,
"a volte le scommesse erano di decine di migliaia di dollari", ha detto il
presidente Terry Stewart della Hall of Fame, aggiungendo che il cantante
irlandese aveva chiaramente truccato i risultati di The Best Of Van Morrison
gonfiando i dati di vendita. I fans hanno sostenuto che, a prescindere,
Morrison si merita un posto nella Rock Hall basato sulla sua striscia record
di 4.256 spettacoli consecutivi condotti senza l’incrinatura di un sorriso.