Set list: Birmingham,
Alabama - Birmingham Jefferson Convention Center (BJCC) Concert Hall -
October 13, 2010
1. Leopard-Skin Pill-Box Hat (Bob on keyboard)
2. It's All Over Now, Baby Blue (Bob on guitar)
3. Stuck Inside Of Mobile With The Memphis Blues Again (Bob on guitar)
4. Just Like A Woman (Bob on keyboard)
5. The Levee's Gonna Break (Bob on keyboard, Donnie on electric mandolin)
6. Tangled Up In Blue (Bob center stage on harp)
7. Things Have Changed (Bob on guitar)
8. Simple Twist Of Fate (Bob on guitar)
9. Cold Irons Bound (Bob center stage on harp)
10. Workingman's Blues #2 (Bob on keyboard then center stage on harp)
11. Highway 61 Revisited (Bob on keyboard)
12. Ain't Talkin' (Bob on keyboard, Donnie on viola)
13. Thunder On The Mountain (Bob on keyboard)
14. Ballad Of A Thin Man (Bob center stage on harp)
(encore)
15. Jolene (Bob on keyboard)
16. Like A Rolling Stone (Bob on keyboard)
Ciao sono Mr. Tambourine volevo sapere se era possibile sapere
l'indirizzo della libreria di Napoleon in Rags ad Aosta.
Grazie e rinnovo i soliti complimenti per il grande lavoro svolto. Aldo
Eccolo: Libreria il fumetto - Via Sant'Anselmo, 39, 11100 Aosta
Review: Missoula, Montana
- Ogren Park - Allegiance Field - August 31, 2010
di Fred Robinson
Bob ha fatto un totale di 9 spettacoli in Montana e li ho visti tutti. Non
sono mai rimasto deluso. Ieri sera è stata la stessa cosa, tranne che,
sentite le versione corrente di AATWT con Freewheelin' Charlie Sexton a
Billings poche settimane fa, speravo che avrebbe fatto di nuovo il bis. Ma
non c'è modo per essere critici su Bob e la band con tutti gli spettacoli e
tutte le canzoni del repertorio. Per non dire che questa è forse la più
grande band bluesy per la "leggenda del Folk" che si possa immaginare,
tranne forse per la Paul Butterfield Blues Band che era la band di backup a
Newport. Mi mancano alcuni dei vecchi tradizionali, gente come Ralph Stanley
o Larry Campbell per quello che hanno fatto quando erano ancora con la band,
ma mi piacciono anche quelli che ora li sostituiscono. E l' ultima volta che
ho visto lo spettacolo, prima del ritorno di Charlie, la band, anche se
ancora rockin', sembrava un pò più di Nashville e un pò più vicina a quello
che si aspettava di ascoltare. Non che questa sia una brutta cosa, ma è
bello sentire un suono fresco, forse meno raffinato di quello di prima, ma
meno tecnico e più viscerale. Charlie mi piaceva già prima, ma ora ha preso
veramente il centro della scena ed è interessante vedere come tiene il palco
e detta i tempi , annuendo ai membri della band, tenendo d’occhio tutti gli
strumenti e quello che Bob sta facendo. Charlie sembra avere un pò di
problemi con i cavi di alimentazione, anche se questo può essere dato
da tutti gli spostamenti che fa sul palco. Donnie è sempre sullo sfondo, ma
versatile e integrale, giocando un ruolo primario nel tappeto musicale di
Bob. Stu sta facendo il suo lavoro d' arte, ed è costante.
Tony, anche lui sempre costante e vigile, forse un pò più rilassato adesso
che il regista Charlie sembra aver assunto tale ruolo. E, naturalmente,
George non si vede molto, ma si sente benissimo. Che band! E Bob, un pò di
chitarra in più rispetto a Billings, ma ancora nel ruolo di tastierista, a
volte anche al centro per l’armonica e la voce. I suoi manierismi, l’
enunciazione, i suoi tempi, sono ancora inconfondibilmente Dylan. Mi piace.
Ora, una denuncia - ho visto Bob a Missoula, Bozeman, Great Falls, e Big
Sky. Cosa c'è di sbagliato qui ad Helena? Abbiamo un campo di baseball
troppo piccolo. Come sarà la prossima estate?
Solo una parola o due su Mellencamp, un bravo ragazzo, spettacolo buono ed
ottima band. Ma lo spettacolo è stato quasi identico, fino alla
conversazione con la folla, a quello di Billings.
Ciao a tutti,
ho trovato questo bellissimo video ed una strana versione di Heroes and
Villains dei Beach Boys, spero vi piaccia, Paul.
Grazie, davvero bello , molto gradito
personalmente :o)
a
Mercoledi 13 Ottobre
2010
Set list: Tallahassee,
Florida - Tallahassee-Leon County Civic Center Arena - October 11, 2010
1. Absolutely Sweet Marie (Bob on keyboard, Donnie on violin)
2. Don't Think Twice, It's All Right (Bob on guitar)
3. Beyond Here Lies Nothin' (Bob on guitar, Donnie on trumpet)
4. Just Like A Woman (Bob on keyboard)
5. Rollin' And Tumblin' (Bob on keyboard, Donnie on electric mandolin)
6. Forgetful Heart (Bob center stage on harp)
7. Honest With Me (Bob on keyboard)
8. Desolation Row (Bob on keyboard, Donnie on electric mandolin)
9. Cold Irons Bound (Bob center stage on harp)
10. Spirit On The Water (Bob on keyboard and harp)
11. Highway 61 Revisited (Bob on keyboard)
12. Can't Wait (Bob on keyboard, Donnie on electric mandolin)
13. Thunder On The Mountain (Bob on keyboard)
14. Ballad Of A Thin Man (Bob center stage on harp)
(encore)
15. Jolene (Bob on keyboard)
16. Like A Rolling Stone (Bob on keyboard)
Oggi è una di quelle mattine in cui il raffreddore ti
concede una tregua dal lavoro e te ne stai a casa apprezzando, in fondo,
questa
dolce pausa.
Seduto alla scrivania raffronto lo squallore degli anni che stiamo vivendo
con la ricchezza e la bellezza degli anni '60 e '70. Ripercorro le canzoni
di Fabrizio De Andrè, di Guccini , del grande Edoardo Bennato, a torto
sottovalutato,"Una settimana , un
giorno", "Feste di piazza", "Un giorno credi".
Poi mi alzo e dalla libreria prendo un libro voluminoso (più di 1000 pagine)
: "Mr. tambourine" testi e poesie 1962-1985. Mi risiedo, infilo il cd nel
computer e inizio a seguire il testo sul libro leggendo contemporaneamente
la traduzione in italiano.
Ascolto e leggo " The lonesome death of Hattie Carroll" e mi chiedo "Ma come
ha fatto Bob Dylan ha scrivere testi così sublimi". Continuo e sento "Simple
twist of fate" , leggo e mi commuovo pensando a come , a volte, la
discontinuitù del destino ci toglie la felicità , a come Bob abbia saputo
evocare i momenti privati della vita di coppia e abbia nel contempo saputo
scrivere canzoni di denuncia sociale di una chiarezza sconvolgente con una
lucidità straordinaria.
Come si fa a non rimanere estasiati leggendo il testo di "Chimes of freedom"
o "A hard rain's a-gonna fall", come si fa a non provare indignazione
ascoltando "Hurricane"o "Masters of war", come si fa a non sciogliersi in
tenerezza ascoltando le parole di "Girl from the north country".
Nel deserto quotidiano , popolato dalla volgarità della tv commerciale,
dalle squallide storie di un Corona e di un Lele Mora, la dolce melodia di
Bob Dylan ci restituisce un pò di gioia e serenità .
Complimenti ai creatori di "Maggie's farm"
Lunga vita a Bob, Ciao, Giulio Pica.
Ma come ha fatto Bob
Dylan........questo il principio delle tue domande, la risposta è veramente
semplice , ha potuto farlo perchè lui è Bob Dylan, io,tu, dotti, medici e
sapienti, dylanologi o dylanogisti, artisti ed altro non l'abbiamo saputo
fare solo perchè nessuno di noi è Bob Dylan! :o) Alla prossima e grazie per
i complimenti.
Caro Michele,
tempo fa ti chiesi se se potevi aiutarmi a sapere chi era il cantante di una
versione blues di Don't think twice.
Non so se hai potuto rispondermi attraverso il sito ma posso dirti di averlo
scoperto perchè c'è un programma che ascoltando il pezzo ti dice autore ed
album. Sicuramente non lo farà per tutte le canzoni ma è comunque
fantastico. Sai come funziona? L'autore era Clarence 'Gatemouth' Brown che
cantava insieme a Maria Muldaur.
Saluti, Gianni
Ciao Gianni
ti avevamo risposto sul sito ma in effetti mi sembra di ricordare che non
eravamo stati in grado di individuare l'interprete...
grazie dell'informazione...a presto, ciao, Michele "napoleon in rags"
It has been a long time since I last heard an album of Bob
Dylan’s cover songs as good as this “Dylanz”, which blends the names of the
author and the singer in its own title: Bob Dylan, obviously, and Bernardo
Lanzetti.
The legendary Italian singer and songwriter (formerly with Acqua Fragile,
PFM, Cantautores and Mangala Vallis, among others) revisited 10 tracks by
the American songwriter (forever one of his main sources of artistic
inspiration) with arrangements by
Pier Vigolini and guitar playing by Marco Colombo, whilst succeeding in the
difficult task of forging them to his own style without ignoring their
original structure.
It is always easy to personalise someone else’s songs by covering them in a
way that completely deviates from their original set-up. However, it is much
more difficult to achieve the same result whilst remaining faithful to them.
The CD starts with a good version of “Mr. Tambourine Man” in typical
“Byrds/Roger McGuinn” style and continues with “Like A Rolling Stone”,
showing a great vocal performance by Lanzetti. The long dragging “yeaaahhh”
yells are awesome when starting every new line, as are the choruses in back
beat against the lead vocals: “How does it feel (How does it / How does
it feel) /… With no direction home (No direction / No direction home) / …
Like a complete unknown (A complete / A complete unknown). The whole set
features a strong “soul” style.
“Just Like A Woman” feels “suffered”, with strong “soul” vocal features once
again and soft arrangements with Colombo’s wonderful guitar giving the song
a distinct dream-like and suspense-like character.
“Blowin’ In The Wind” is very special, minimalist and jazzed, with the
vocals powerfully dominating over plain but evocative piano arrangements.
Bob Dylan’s series is broken by a good original track written by Lanzetti
and Pier Vigolini and called “Tutti I Mali Del Mondo” (“All The Evils Of The
World”). Dylan is its protagonist as the man with his “dusty” voice who
“chews pain-ridden words” and who sang “all the evils of the world”,
“screamed against the wind”, “son of tradition” who made “a poem out of
every scratch”, portraying it “in bewildered visions”.
The chorus is particularly effective as: “If you have to write or scream
something important, express it in a song such that people listening can
think of all the evils of the world”.
The set continues with “My Back Pages”, once again in “soul” style and in
line with the Byrds/Roger McGuinn version, in particular the one of “The
30th Anniversary Concert Celebration” at the Madison Square Garden in 1992.
Following a very romantic piano-based “Simple Twist Of Fate”, with
Lanzetti’s vocals emphasising the original melody of this classic track from
“Blood On The Tracks”, are a powerful “All Along The Watchtower” and
“Knockin’ On Heaven’s Door”, blending Dylan’s trademark style with the
rendition by Guns’n’Roses.
The work terminates with a powerful version of “Hurricane”, very faithful to
the original (with the wonderful Hammond
organ sound by Cristiano Roversi and the vocals skilfully spoken - rather
than sung- by Lanzetti), and a touching and masterfully rendered “Not Dark
Yet” as the highlight of the album and the only track from Dylan’s recent
repertoire.
The CD is part of a campaign of initiatives and artistic performances
centred on Bernardo Lanzetti and targeting Bob Dylan’s music and lyrics:
among them is the “Art on Dylan” exhibition (please visit
www.bernardolanzettifansclub.com).
BERNARDO LANZETTI "DYLANZ" TRACKLIST:
1. Mr. Tambourine Man (B. Dylan)
2. Like a rolling stone (B. Dylan)
3. Just like a woman (B. Dylan)
4. Blowin' in the wind (B. Dylan)
5. Tutti i mali del mondo (B. Lanzetti/P.Vigolini)
6. My back pages (B. Dylan)
7. Simple twist of fate (B. Dylan)
8. All along the watchtower (B. Dylan)
9. Knockin' on heaven's door (B. Dylan)
10. Hurricane (B. Dylan/J. Levy)
11. Not dark yet (B. Dylan)
BERNARDO LANZETTI "DYLANZ" review on MAGGIE'S FARM
di Michele "Napoleon in rags" Murino
Era un bel po' di tempo che non ascoltavo un album di cover dylaniane bello
come questo "Dylanz", che nel titolo fonde i nomi dell'autore e
dell'interprete dei brani che lo compongono: Bob Dylan, naturalmente, e
Bernardo Lanzetti.
Lo storico autore ed interprete italiano (già Acquafragile, Premiata
Forneria Marconi e Cantautores, tra gli altri) rivisita 10 brani del
cantautore americano, da sempre uno dei suoi punti di riferimento artistici,
con gli arrangiamenti di Pier Vigolini e le chitarre di Marco Colombo, e
riesce nella non facile impresa di farli propri pur senza allontanarsi di
molto dalla struttura originaria delle canzoni. E' sicuramente più facile,
infatti, tentare di personalizzare una canzone altrui facendone una cover
che stravolga spesso in maniera totale l'impostazione originale del brano.
Molto più difficile è riuscire ad ottenere lo stesso risultato restando però
fedele al modello iniziale.
Il CD si apre con una bella versione di "Mr. Tambourine Man", molto in stile
Byrds/Roger McGuinn, per proseguire con una "Like a rolling stone"
molto "classica", caratterizzata da una grande prova vocale di Lanzetti.
Bellissimi, in particolare, i prolungati e trascinanti "yeaaahhh" che
lanciano ogni nuovo inizio strofa e splendide anche le ripetizioni del coro
nel ritornello, in "controtempo" rispetto alla voce solista: "How does it
feel (How does it/How does it feel) / ... With no direction home (No
direction/No direction home) ... Like a complete unknown (A complete/A
complete unknown)". Il tutto in uno stile molto "soul".
"Just like a woman" è molto "sofferta", caratterizzata da una coloritura
vocale ancora una volta molto "soul" e da un bell'arrangiamento molto
"soft", con la sinuosa, splendida chitarra di Colombo che conferisce al
brano un'atmosfera molto
"sognante" e sospesa.
"Blowin' in the wind" è particolarissima, musicalmente minimalista, molto
"jazzata", con la voce che domina stagliandosi potente su un arrangiamento
pianistico scarno ma estremamente suggestivo.
La sequenza dylaniana è interrotta da un bel pezzo originale di Lanzetti,
scritto con Pier Vigolini, dal titolo "Tutti i mali del mondo", il cui
protagonista è Dylan, l'uomo con "la voce polverosa" che "mastica parole
tormentate dal dolore" e che ha
cantato "tutti i mali del mondo", "urlati controvento", "figlio della
tradizione" che ha fatto di "ogni graffio una poesia", dipingendola "in
visioni stralunate". Particolarmente efficace il ritornello che proclama:
"Se qualcosa di importante / devi scrivere o gridare /
Mettilo in una canzone / che chi ascolta può pensare / A tutti i mali del
mondo..."
Si prosegue con "My back pages", anch'essa molto "soul" e che richiama
ancora una volta la versione Byrds/Roger McGuinn, in
particolare quella del "The 30th Anniversary Concert Celebration" del
Madison Square Garden del '92.
Dopo una pianistica "Simple twist of fate", molto "romantica" nel sound, con
la voce di Lanzetti che esalta la melodia originale del classico di "Blood
on the tracks", è la volta di una potente "All along the watchtower" e di
una "Knockin' on heaven's door" in cui si fondono perfettamente il classico
dylaniano con la rilettura dei Guns 'n' Roses.
Il disco si chiude con una trascinante "Hurricane", molto rispettosa
dell'originale (con lo splendido organo hammond di Cristiano Roversi a
colorare il brano ed in alcuni passaggi sapientemente "recitata", più che
cantata, da Lanzetti) e con la perla dell'album, una toccante e
magistralmente interpretata "Not dark yet", unico brano del Dylan recente.
Il CD si inserisce nell'ambito di una serie di iniziative e performance
artistiche che vedono protagonista Bernardo Lanzetti e che hanno come
"oggetto" la musica e i testi di Bob Dylan, tra cui la mostra "Art on Dylan"
(vedi il sito www.bernardolanzettifansclub.com)
Michele Murino
Set list: Orlando,
Florida - University of Central Florida - UCF Arena - October 10, 2010
1. Leopard-Skin Pill-Box Hat (Bob on keyboard)
2. Don't Think Twice, It's All Right (Bob on guitar)
3. Stuck Inside Of Mobile With The Memphis Blues Again (Bob on guitar)
4. Just Like A Woman (Bob on keyboard)
5. Rollin' And Tumblin' (Bob on keyboard, Donnie on electric mandolin)
6. Tangled Up In Blue (Bob center stage on harp)
7. High Water (For Charley Patton) (Bob center stage on harp, Donnie on
banjo)
8. Tryin' To Get To Heaven (Bob on keyboard)
9. Cold Irons Bound (Bob center stage on harp)
10. Every Grain Of Sand (Bob on keyboard and harp)
11. Highway 61 Revisited (Bob on keyboard)
12. Not Dark Yet (Bob center stage on harp)
13. Thunder On The Mountain (Bob on keyboard)
14. Ballad Of A Thin Man (Bob center stage on harp)
(encore)
15. Jolene (Bob on keyboard)
16. Like A Rolling Stone (Bob on keyboard)
a
Lunedi 11 Ottobre
2010
La mail di Angelo
Ciao a tutti.
Che ne dite di questa...chicca? Buona visione. Angelo.
Davvero una chicca, grazie Angelo, alla
prossima :o)
Ciao Mr. Tambourine,
oggi il grande John Lennon avrebbe compiuto settant'anni.
Mi sembra doveroso ricordarlo qui su Maggie's Farm.
Personalmente senza John (e gli altri Beatles) e senza Bob la mia vita
sarebbe stata sicuramente diversa e sono fiero di essere cresciuto con
le sue canzoni e le sue parole. Come lo ero ogni volta che cantavo
Imagine durante All you need is rock con i Blackstones (ti confesso che
più di una volta ho dovuto con uno sforzo di volontà dissimulare le
lacrime mentre la cantavo)...
Grazie John per tutto quello che hai rappresentato per me e per noi tutti.
Michele "Napoleon in rags"
Vorrei ricordare John anche con la pagina della celebre conversazione con
Dylan da "Eat the document", in quel lontano e mitico 1966
Caro Napoleon,
queste ricorrenze are making me feel blue, troppi ricordi di gioventù si
accavallano nella mente, i mitici anni 60 con i loro Miti ! Che anni,
irripetibili, e soprattutto, che personaggi, che artisti , destinati dalla
nascita a trascinare i popoli. Ho avuto la fortuna di vivere quegli anni
unici nel pieno dei miei 15 anni, quando tentare di lasciarsi crescere i
capelli era un vero problema sociale e familiare. Mio padre mi cacciò fuori
di casa tre volte per colpa dei capelli che mi stavo lasciando crescere, una
guerra familiare infinita! I tipi come John e Bob intrigavano,
affascinavano, ci marchiavano a fuoco con il loro charisma, e quei marchi
non te li toglievi più. Ci hanno insegnato che quando veramente c’è la
volontà il mondo si può migliorare un pochino, senza grandi pretese di
ribaltoni universali, ma passetto per passetto le cose cambiarono, eccome !
Trent’anni dopo vidi mia madre, passati i 60, con un paio di Jeans indosso,
mi venne da ridere e scossi la testa, il mondo era davvero cambiato, grazie
ai tipi come John e Bob. Da noi, in quegli anni, ebbero molta più influenza
i Beatles, ma a parte la storia dei capelli, ti posso assicurare che
piacevano a tutti, ispiravano simpatia con i loro buffi movimenti e le loro
canzoncine easy ed orecchiabili. Mia madre che era del tempo di Nilla Pizzi
li ha apprezzati dal primo momento, gli piacevano davvero, mi dava i soldi
per comperare i loro dischi, e fu forse per questo che combattè contro lo
spirito monarchico di mio padre, il quale concepiva i capelli tagliati
“esclusivamente all’Umberta” come si diceva allora, il classico taglio
militare, come se la nostra traballante monarchia, con tutti i suoi difetti
genetici e politici, la sua corruzzione come costume, fosse cosa da imitare.
Ma uscivamo da una guerra terribile e certe cose non erano facili da
dimenticare, tutti avevano sofferto per quegli avvenimenti e sembrava che
questi nuovi giovani scriteriati e senza rispetto per niente e nessuno ci
potevano condurre di nuovo a rotolare dalla collina ( Gli Stones, con il
loro look da ”bastard” della peggiore feccia inglese contribuirono non poco
ad avversare la nuova moda dei capelli lunghi). Oggi ricordo con piacere
quei momenti, con una grande tristezza le ricorrenze come questa della morte
per assassinio di un visionario che era riuscito ad uscire dai meandri più
deplorevoli e luridi della droga per scrivere un Inno mondiale come
“Imagine”. A me viene il magone ogni volta che la sento alla TV, il mio
pensiero torna subito a quegli anni, il volto di John si materializza nella
mia mente e non è facile rimetterlo nel ripostigio dei ricordi belli.
Chissà cosa avrebbe fatto se fosse ancora tra di noi , ma un piccolo grande
codardo ha voluto strapparlo alla sua vita ed alle nostre, Dio non potrà mai
punirlo abbastanza, perchè è sicuro che lo punirà. John aveva capito molte
cose nella sua solitudine interiore, aveva visto lontano, aveva capito che
gli idoli non servono a niente, fu capace con la sua poca cultura di
scrivere un concetto immenso, che riporto qui sotto, perchè nessuno di noi
dimentichi :
God is a concept,
By which we can measure,
Our pain,
I don't believe in magic,
I don't believe in I-ching,
I don't believe in bible,
I don't believe in tarot,
I don't believe in Hitler,
I don't believe in Jesus,
I don't believe in Kennedy,
I don't believe in Buddha,
I don't believe in mantra,
I don't believe in Gita,
I don't believe in yoga,
I don't believe in kings,
I don't believe in Elvis,
I don't believe in Zimmerman,
I don't believe in Beatles,
I just believe in me,
Yoko and me,
And that's reality.
The dream is over,
What can I say?
The dream is over,
Yesterday,
I was dreamweaver,
But now I'm reborn,
I was the walrus,
But now I'm John,
And so dear friends,
You just have to carry on,
The dream is over.
Dopo queste parole non c’è altro da dire, si rimane ammutoliti davanti ad
una visione così totale, alla vera scoperta dell’isola che non c’è e del suo
falso mito, John ha rinnegato molti di quelli che lui riteneva “falsi miti”
o "miti inutili", I Beatles, Zimmerman, Elvis e lui stesso, una volta
ero The Walrus – ha scritto – ma adesso sono John, e così cari amici, dovete
solo continuare, il sogno è finito. Il suo sogno finì molto prima di quanto
avesse immaginato, ed un giorno o l’altro finirà anche il nostro, ma credo
che anche quelli che verranno dopo di noi diranno con sincerità il loro
grazie a John, quel John che ha pagato a caro prezzo il fanatismo e
l’idolatria per le persone come lui.
Mr.Tambourine
Set list: Gainesville,
Florida - University of Florida - Stephen C.O'Connell Center - October 8,
2010
1. Rainy Day Women #12 & 35 (Bob on keyboard then guitar)
2. Lay, Lady, Lay (Bob center stage on harp)
3. I'll Be Your Baby Tonight (Bob center stage on guitar)
4. Just Like A Woman (Bob on keyboard)
5. Beyond Here Lies Nothin' (Bob on guitar, Donnie on trumpet)
6. Tangled Up In Blue (Bob center stage on harp)
7. Rollin' And Tumblin' (Bob on keyboard, Donnie on electric mandolin)
8. Spirit On The Water (Bob on keyboard and harp)
9. Cold Irons Bound (Bob center stage on harp)
10. Simple Twist Of Fate (Bob on guitar)
11. Highway 61 Revisited (Bob on keyboard)
12. Workingman's Blues #2 (Bob on keyboard then center stage on harp)
13. Thunder On The Mountain (Bob on keyboard)
14. Ballad Of A Thin Man (Bob center stage on harp)
(encore)
15. Jolene (Bob on keyboard)
16. Like A Rolling Stone (Bob on keyboard)
17. All Along The Watchtower (Bob on keyboard)
Set List: Tampa, Florida -
University Of South Florida - Sun Dome - October 7, 2010
1. Leopard-Skin Pill-Box Hat
2. Lay, Lady, Lay
3. Stuck Inside Of Mobile With The Memphis Blues Again
4. Just Like A Woman
5. Rollin' And Tumblin'
6. Tangled Up In Blue
7. Tweedle Dee & Tweedle Dum
8. Simple Twist Of Fate
9. High Water (For Charley Patton)
10. Love Sick
11. Highway 61 Revisited
12. A Hard Rain's A-Gonna Fall
13. Thunder On The Mountain
14. Ballad Of A Thin Man
(encore)
15. Jolene
16. Like A Rolling Stone
17. All Along The Watchtower
Dopo aver assistito a un grande show di Dylan al McMenamin's Manor Edgefield
Sabato notte (vedi recensione di 28 agosto) per celebrare il nostro 26°
anniversario di matrimonio, Claire ed io abbiamo passato una giornata
tranquilla e rilassante sulla proprietà McMenamin godendo l'energia
proveniente da coloro che hanno partecipato allo spettacolo della sera
precedente e quelli in arrivo per il secondo spettacolo in questo locale
notevole. La trepidazione e le vibrazioni circolanti prima di un concerto
sono sempre una corsa enorme. Queste sono state intensificate in questa
occasione per come la gente aveva discusso lo show della sera precedente e
su ciò che essi speravano di ascoltare nel prossimo spettacolo. Nel corso
della giornata, l'energia ha raggiunto un nuovo livello, a metà pomeriggio,
quando il sound check è rimbombato in tutto l'hotel. Avevamo già deciso di
saltare i numeri d’apertura, il nostro piano era quello di fare una bella
cena al ristorante all'aperto dell’albergo dove si poteva sentire la musica
di John Mellencamp.
Sapevamo dalla sera precedente che i posti a sedere, una volta che Bob era
sul palco, tutti nelle prime 25 file sarebbero stati in piedi con le coperte
e le sedie abbandonate. Eravamo riusciti ad essere a 15 metri da Bob durante
il primo show, ma speravamo di arrivare ancora più vicino a His Bobness
stasera.
Siamo entrati mentre Mellencamp stava suonando il suo penultimo pezzo, ci
siamo seduti per terra, lontano dal palcoscenico giusto per l’ultima
canzone, entro dieci minuti dall’entrata eravamo posizionati direttamente di
fronte al palco, a non più di 15 metri da lui, increduli, era stupefacente!
Fortunatamente, non abbiamo dovuto aspettare a lungo. L'intro è iniziata e
sono usciti i membri della band e Bob. Stasera indossa un cappello bianco da
trovatore (la scorsa notte era un cappello da cowboy bianco), con abito nero
con le striscie in grassetto ai pantaloni.
La band ha iniziato con Pill Box Hat, la stessa apertura come la sera prima.
La folla, spingendo verso il palco ci ha portano ancora più vicino. Poi è
arrivato l’higlight della notte. Bob ha suonato la chitarra elettrica per
Don't Think Twice. La folla cantava insieme a lui. Non abbiamo mai pensato
di sentirla ancora una volta. La sua esecuzione è stata meravigliosa! Questa
è stato seguita da una dinamica I Don't Believe You. Bob era al centro della
scena con la sua armonica ed il microfono e gesticolava ad ogni frase, come
se stesse tirando fuori la canzone da se stesso. Non potevamo credere a
quello che stavamo vedendo. Non l'ho mai visto così emozionato. La folla ha
amato la giocosità della canzone di Bob ed i suoi gesti. Wow - che cosa
divertente. In Just Like a Woman la folla era completamente inserita. In
tutto il coro Bob cantava l’inizio del ritornello ("She takes") e tutta la
folla cantava indietro "Just like a woman" e allora Bob ricantava la stessa
frase. E' stato magico. Un certo numero di canzoni dal repertorio di ieri
sera (Highway 61, Thunder on the Mountain) ha scosso nuovamente il posto.
Rollin' and Tumblin' stata una buona scelta per far dondolare la gente. High
Water è stata buona e un vero piacere per tutti. L'unica delusione per me è
stata Tryin 'To Get To Heaven. Si tratta di una delle mei preferite, ma
questa era una versione musicale strana e difficile per me da accettare.
Forse ad alcuni è piaciuta. Willie McTell ha fornito una tregua con un
assolo pieno di soul dall’armonica di Bob. L'ultima canzone del set, come la
notte prima, era una drammatica resa affascinante di Thin Man. Bob ha
cantato questo con un tale assoluto disprezzo per Mr. Jones, e di nuovo
gesticolava per ridicolizzarlo ad ogni frase. Io spero che qualcuno stia
filmando questi spettacoli. L'arte è mozzafiato. Il bis è stato una ben
eseguita Jolene, e Like a Rolling Stone con una partecipazione della folla
entusiasta. Bob era al meglio di lui.
E come sempre, Bob ci ha dato molto su cui riflettere. Per Claire ed io, noi
continueremo a seguirlo. Speriamo di rivedere Bob in un tempo non troppo
lontano.
John, l’intransigente - di Alessandro Carrera
clicca qui
a
Giovedi 7 Ottobre
2010
Set list: Ft. Lauderdale,
Florida - Nova Southeastern University - The Arena at Don Taft University
Center - October 6, 2010
1. Rainy Day Women #12 & 35 (Bob center stage on guitar)
2. It Ain't Me, Babe (Bob on guitar)
3. I'll Be Your Baby Tonight (Bob on guitar)
4. Stuck Inside Of Mobile With The Memphis Blues Again
(Bob on guitar)
5. The Levee's Gonna Break
(Bob on keyboard, Donnie on electric mandolin, Tony on standup bass)
6. Just Like A Woman (Bob on keyboard and harp)
7. Honest With Me (Bob on keyboard)
8. Tryin' To Get To Heaven (Bob on keyboard)
9. High Water (For Charley Patton)
(Bob center stage on harp, Donnie on banjo, Tony on standup bass)
10. Desolation Row
(Bob on keyboard, Donnie on electric mandolin, Tony on standup bass)
11. Highway 61 Revisited (Bob on keyboard)
12. Workingman's Blues #2 (Bob on keyboard then center stage on harp)
13. Thunder On The Mountain (Bob on keyboard)
14. Ballad Of A Thin Man (Bob center stage on harp)
(encore)
15. Jolene (Bob on keyboard)
16. Like A Rolling Stone (Bob on keyboard)
Claire, la mia migliore amica di trenta anni, si è imbarcata con me in un
altro pellegrinaggio per vedere His Bobness, questa volta da Victoria BC a
Troutdale, Oregon.
Il luogo era McMenamins Edgefield Manor, che è uno dei luoghi più
impressionanti di tutto il
pianeta, una ex fattoria casa di poveri con grande spirito comunitario in un
semplice posto circondato da vigneti, fiori, erbe, orti, ristoranti, pub,
una sala di biliardo seminterrata con freccette, e anche un juke-box. Forse
il più emblematico segno di questa impostazione utopica è la statua di
bronzo nel giardino di Jerry Garcia. L'hotel dispone di alcune camere
ostello con letti a castello fino a dodici viaggiatori, mentre le altre
stanze, come la nostra hanno i letti matrimoniali ed il bagno in corridoio.
E, naturalmente, un bel piccolo anfiteatro all'aperto che ospita i concerti
estivi. Il Bob 'Never Ending Tour' è in città per due
spettacoli. E sì, è possibile ascoltare il concerto da qualsiasi punto della
zona, tra cui la vostra stanza.
Sto scrivendo questa recensione il mattino dopo il primo spettacolo da una
sedia a dondolo posizionata sotto il portico a lato dell'hotel che si
affaccia sulla sala concerti che la notte scorsa è stata riempita fino alla
sua massima capacità (circa 5000), con molta altra gente sdraiata sulle
coperte sul prato all'esterno per ascoltare la musica.
Siamo entrati che lo spettacolo stava per iniziare, avendo rinunciato a
Mellencamp, un pò per la cena e un pò per vagare nella proprietà. Avevamo
che sentito Bob era alle 8:15 quindi abbiamo pensato
di aspettare la fine del set Mellencamp.
Poco dopo è cominciata l'introduzione standard di Bob, mentre la band
prendeva posizione sul palco. E poi il pavoneggiarsi quasi melodico di Bob
dietro all’organo. L'eccitazione stava crescendo e poi la band ha iniziato
“Leopard Skin Box Hat '. Wow! Voce grufolante, ma si poteva sentire ogni
parola cinica. Il suono e la voce di Bob stavano per essere grandi. Poi è
venuto 'Baby Blue'. Beautiful.
A questo punto ero in movimento, per andare verso il frontale dove c’era
Charlie. E' stato relativamente facile passare tra le coperte attraverso e
le sedie sul prato perchè molte persone stavano in piedi da quando era
cominciato lo show. Ero circa 20 file indietro quando sono stato fermato di botto
, colpito dalle prime note di Tom Thumbs con Bob alla chitarra. E' stato un
inno. Alla fine tutto il pubblico si sentiva l'angoscia addosso, senza
dubbio Bob aveva colpito, e tutti abbiamo applaudito. Lo spettacolo è
continuato. "Just Like a Woman" è seguita, con la folla che faceva il coro e
Bob che si divertirtiva. Mi resi conto alla fine della canzone che la mia
missione di ricognizione era finita e ho dovuto ritornare da Claire per
farle un rapporto stilato dalla prima linea. Abbiamo rapidamente abbandonato
le nostre sedie da giardino e la coperta e ci siamo messi in movimento.
Eravamo rimasti indietro nel tempo di 15 anni, e stavamo assistendo ad un
concerto come mai avevamo visto da anni. Era di buon umore, giocoso,
strimpellando la chitarra,
battendo sulle tastiere, e la sua voce era andata. La sua è stata una
suonata di armonica ossessionante. Tutte le canzoni erano meravigliose e
commoventi.
Ci furono una serie di momenti indimenticabiliai quali si spera di poter
assistere di nuovo. Quando Bob si avvicinò al microfono al centro palco con
la sua armonica e lo abbiamo sentito dire "It was early one morning, I was
laying in bed", ero incredulo.
Anche se ha tagliato alcuni dei versi di 'Tangled' è stata una meravigliosa
esecuzione e direi una pietra di paragone per i fans, per di più sembrava
che avesse tanti vecchi amici che non sanno cosa stanno facendo con le loro
vite. Una ipnotizzante Workingman Blues è stato la descrizione sofferta
soprattutto dell’odierno clima economico. Alla fine Bob al centro con
l’armonica ci ha fatto sentire il dolore. Highway 61, un soffio che veniva
da altri tempi. Eravamo tutti a dondolare. Ecco dove si può
davvero vedere cosa Charlie Sexton porta alla band. Molto più energia che
diventa la normalità , compreso Bob. Questo è stato rock n roll elettrico.
Nessuno si era seduto, allora Bob ci ha scosso con Thunder on the mountain.
Bob ha anche suonato The Levee's Gonna Break. E' stata una performance
commovente. Il momento più notevole però, e la firma del
Tour, da quello che posso dire, è stata l'ultima canzone del set, Ballad of
a thin man.
Bob al centro della scena con la sua armonica, canto le strofe con tale
acido sprezzante, come se fosse un poeta Beat in un caffè del Village.
Povero Mr. Jones. Se fosse stato presente, doveva sentirsi abbastanza
piccolo e confuso. È troppo tardi ora Sir!
I bis sono stati gli standard Jolene e Rolling Stone. Fatti bene. Non
importa quante volte si sente suonare Rolling Stone, dà sempre i
brividi.
Si tratta di un grande tour, da non perdere. Torneremo domani sera sperando
di sentire "It's Alright Ma ", ma sapendo che potrebbe essere necessario
accontentarsi di un altro surreale" Thin Man ". Riferirò domani.
a
Mercoledi 6 Ottobre
2010
La mail di Napoleon in rags
Ciao Mr. Tambourine,
in effetti anche io credo che Dylan odi i neri...
al punto da avere sposato una nera e averci fatto una figlia per
depistare tutti... diavolo di un Bob... non finirai mai di stupirmi!!! : o)
ciao
Michele "Napoleon in rags"
Sei un grande Nap, non c'era miglior
esempio per mettere in evidenza la "povertà" di Weberman ! Fatti sentire più
spesso, i Maggiesfarmers hanno sempre bisogno di te, alla prossima, Mr.T.
Review: Bend, Oregon - Les
Schwab Amphitheater - August 27, 2010
by Richard Bacon
Dal momento che nessuno ha recensito il concerto di Bob
all’Anfiteatro di Les Schwab, ritengo sia mio dovere farlo. Potrebbe essere
che la set list era prevedibile. Ma non lo era la gente, il luogo, ben
climatizzato era piacevolmente fresco, con la luna piena in aumento e non un
metro quadrato di erba libero.
Mellencamp ha combinato il vecchio repertorio con una nuova band, acustica e completa e
la folla è stata con lui. Lavoro ben fatto. Aveva un lieve problema con la
tosse e un assistente gli ha portato una bottiglia d’acqua un paio di volte.
Troppe sigarette? Beh, si, è ampiamente conosciuto che i suoi figli (Hud e
Speck) sono testimonial di una campagna online contro il cancro da fumo.
Come abbia fatto Bob ad arrivare fino a questo punto, Dio solo lo sa. Quando
l'orologio di grandi dimensioni ha segnato le 20,30, John e la band hanno
fatto la loro uscita frettolosa e tutti aspettavano Bob. Han calato lo
sfondo nero con il Bob-logo, l’ Oscar e poi il silenzio.
Ladies e Gentleman....e poi si parte di filata con con Rainy Day Women, è
stato un blues, col basso quasi slap di seguito. E' stato abbastanza
piacevole vedere Bob fare un assolo di chitarra qui e là (che l’ artrite sia
dannata!). Charlie Sexton è stato il cavo di ancoraggio, ma aveva certamente
i suoi problemi con la pedaliera, voglio dire che era sempre occupato a
sistemare qualcosa, in ginocchio, in piedi, fissando la sua pedaliera,
scuotendo il suo cavo di collegamento come un lazo più e più volte.
I migliori momenti:
Bob, al centro della scena, con armonica / microfono e canto. E le risatine
della band quando gli assolo di Bob non erano giusti per terminare la
canzone come previsto. A 69 anni lui c’è ancora, parola di mia figlia che di anni
ne ha 25 e dice che è sempre grande, il che dice tutto. Una versione
perfetto di Like a Rolling Stone nel bis ha fatto venire a tutti la pelle
d'oca con grandi sorrisi. Grazie, Bob. Ti seguiremo sempre sulla strada.
Neil Young, chitarra e cappello da cowboy
clicca qui
a
Martedi 5 Ottobre
2010
Reviews: San Francisco,
California - Warfield Theater - August 25, 2010
di David Sason
La parte migliore nel vedere Bob Dylan in concerto nel 21° secolo
è esattamente questa - vederlo. Quel brivido ancora formidabile è stato
rafforzato per la dimensione del piccolo locale Mercoledì notte. Anche se
l’affluenza è stata inferiore alle aspettative (il teatro era occupato per
circa l’80% ), il "poeta laureato del rock" e la sua incredibile band hanno
suonato una stretta, serie mirata di + di 90 minuti che si fondava
sorprendente tanto sulle gemme degli ultimi giorni, compresa la rarità "Man
in the Long Black Coat "da Oh Mercy del 1989.
Questa scelta della scaletta fatta da Dylan, al solito burbero, contiene
anche cose incomprensibili meno sconcertanti. Penso che "Ain't Talkin '"
sia stata molto più
divertente che la precedente "Highway 61" Revisited. Strumentalmente, ha
certamente mantenuto un buon livello con l’attuale band, soprattutto quando
il suo organo duellava con i fraseggi di chitarra di Charlie Sexton durante
una dinamica esecuzione di "Thunder on the mountain”, probabilmente
l’highlight dello spettacolo. Con la più stretta "Like a Rolling Stone", era
chiaro che il canto di Bob era sfalsato. Ma a giudicare dalla folla che
cantava a metà canzone , quando Dylan semplicemente ha sorriso, non
importava il fraseggio.
(Fonte: www.bohemian.com)
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Recensione di Steinar Daler
Sono di nuovo a casa in Norvegia, dopo aver partecipato ai concerti di
Monterey, Lake Tahoe, Oakland e San Francisco. Tutti questi grandi
spettacoli con una buona variazione della Setlists. Per me, forse Lake
Tahoe è stato il momento clou, perché la scaletta aveva molte delle mie
canzoni preferite, un ottimo Taj Mahal ha aperto per Bob. Ma quello che sto
per scrivere qui è il molto discusso concerto di Warfield.
Io e miei due compagni di viaggio, Geir dalla Norvegia e Tim
dall’Inghilterra, avevamo previsto un altro concerto nella Bay Area che è
stato annunciato quando abbiamo ordinato i nostri biglietti aerei, per cui
eravamo pronti per uno spettacolo in più.
Ci volle molto tempo prima di sapere quello che stava succedendo, e
naturalmente abbiamo avuto un sacco di discussioni su ciò che dovevamo fare
- in fila a mezzogiorno o alzarci tardi e sperare che la coda non fosse
lunga. Bene, noi tutti avevamo previsto che il concerto non sarebbe stato
sold-out, ma comunque noi siamo grandi fans, ed essere a San Fransisco,
quando Bob suona al Warfield ci ha fatto scattare la paura di non poter
entrare, per cui ci siamo fatti la fila fin dal mezzogiorno con sedie a
sdraio, acqua, frutta e di più. Abbiamo avuto circa 25 persone davanti a noi
in prima linea - e poche erano lì dalle 06,30 di mattina - e quando hanno
iniziato a farci entrare la mia ipotesi che solo 800 persone erano in fila.
Ma lo abbiamo rimpianto? Assolutamente no! Il tempo era bello, abbiamo visto
molti volti familiari in coda. Un sacco di ricordi dei vecchi tempi, quando
facevamo code come questa e non ricorfo nessuno che si lamentava. A
pochi è sembrato a caldo, ma io nella mia sedia a sdraio verso la zona bassa
del Mercato, mi sentivo come su una spiaggia davvero strana ma amichevole in
attesa di qualcosa di grande che stava per accadere.
C'erano un sacco di persone interessanti in coda e anche qualche passante. Uno
di loro - che per quanto ho potuto capire non era lì per assistere al
concerto (o forse non poteva permetterselo) era un ragazzo che sembrava più
anziano di Bob e che qualcuno definiva uno dei molti poeti di strada di San
Fransisco. Ho parlato con lui poco prima di entrare, ed è venuto fuori che
il suo nome era David Whittaker. Il tizio dietro i famosi "Whittaker tapes "
dei primi anni '60 e amico di Bob e degli altri giovani
aspiranti musicisti a Minneapolis in quegli anni. E' successo 50 anni fa,
dal momento che avevano socializzato a Minneapolis, e in qualche modo era
interessante vedere come la vita di due persone, Bob e David, abbia preso
strade diverse.
David sembrava felice, spero che Bob si senta altrettanto felice. E questo
mi porta al concerto. Ho visto 9 concerti di Bob quest'anno (5 in Europa e 4
qui in California / Nevada). E non riesco a ricordare di aver visto Bob più
bello e felice sul palco. Sorride molto, sia per i ragazzi della band che al
pubblico. Ha un aspetto sano e la sua voce è il più delle volte meglio di
qualche anno fa. Il Warfield è una grande sala per la musica e penso che la
maggior parte del pubblico aveva una buona visuale di Bob e della band.
Avete visto tutti la scaletta in modo che questa non sarà una recensione
sulle canzoni, ma solo il dire alcune parole su alcune di esse, e Rainy day
women è stata certamente una buona canzone d'apertura, imposta l'umore
giusto e rende il pubblico felice. Dovrò ascoltare le registrazioni della
canzone per esserne sicuro, ma a me sembrava che c’erano parole diverse nelle
strofe del testo.
Senor è una canzone che tutti conoscono, non la suona troppo spesso ma è
stata ben eseguita, era come una festa che il pubblico amava.
Per me, il brano successivo “Just like tom Thumb’s blues” è stato uno dei
più in evidenza, forse solo perché è una delle mie canzoni preferite di
Dylan, ma anche perché ha sempre fatto grandi versioni di questa canzone.
“Simple twist of fate” è stata accolta da un grande applauso. E' fatta in
una versione molto riconoscibile ed è piaciuta a tutti. “Desolation Row” ha
fatto impazzire un sacco di persone nel pubblico. Per me e alcuni altri, è
stato grande fino agli ultimi due versi. Poi ha iniziato il suo canto strano
staccato. Molto fastidioso, un modo di distruggere qualcosa che è veramente
buono. Almeno è tornato alla melodia originale per le ultime due strofe del
testo. Il canto "staccato fastidioso è fortunatamente apparso molto più
raramente in questi anni rispetto ai due anni prima, ma quando succede devo
proprio dire che lo odio.
“Man in the long black coat” – realmente suonato come è – è stato
graditissimo dal pubblico, ma a mio parere mancava qualcosa - forse
l'atmosfera mistica della registrazione originale. Per qualche ragione - non
so quale - Bob non suona molte canzoni da TTL, ma almeno questa sera ha fatto “My wife home’s town”. Abbiamo anche avuto una
raramente suonata “Ain’t Talking” molto ben eseguita. Bob stava facendo ai
suoi compagni della band molti sorrisi alla fine di questa canzone e
sembrava essere molto soddisfatto per le prestazioni.
“Ballad of a thin man” è stata fantastica come lo è stata per tutti i
concerti
a partire dall'autunno dello scorso anno. Ero con un paio di vecchi amici da
SF che non avevano visto Bob in concerto l'anno scorso e sono stati molto
impressionati dal fatto che egli è ancora in grado di fare qualcosa di
simile a questo. Questo tipo di performance è davvero qualcosa che non si
dimentica, ed è la conferma della grandezza di Bob.
Tutti sembravano molto felici, dopo il concerto – forse anche per il luogo
leggendario, e forse, più realisticamente, perchè c'erano più Dylan-fan del solito tra il
pubblico - e, naturalmente, ancora una volta una solida performance di Bob e
della sua grande band, questo concerto passerà alla storia come uno dei
concerti migliori. Io per fortuna c'ero!
Grazie a Geir e Tim per essere stati grandi compagni di viaggio, ed anche a
tutti gli altri amici vecchi e nuovi che abbiamo incontrato. Un
ringraziamento speciale ed un ciao a Lesley, Danny, Mark e Joyce.
Obama fa pace con "Rolling Stone" per riconquistare i
giovani democrats
clicca qui
Caro Mr.Tambourine, ti segnalo questo interessante
articolo, può essere per questo che Obama è stato così "dolce" nei confronti
del Nostro ? Ciao e grazie per tutto quello che fai, Jackson.
La domanda è intrigante caro Jackson, e
nelle dichiarazioni di Obama forse ci potrebbe essere stato qualcosa che
tirava l'acqua al suo mulino, ma personalmente penso che Obama ammiri molto
Dylan e che le sue dichiarazioni siano state veramente sincere. Era lecito
aspettarsi un comportamento lecca-lecca da parte di Bob, pur trattandosi del
suo presidente? Io credo di no, e nemmeno Obama si aspettava di più, Dylan è
così, ed Obama lo sapeva benre quindi il cerchio quadra, a volte anche il
Presidente degli Stati Uniti deve presentarsi nudo, parola di Bob Dylan !
:o)
a
Lunedi 4 Ottobre
2010
A.J. Weberman, il solito dylanologo
infame
Un Dylanologista infame, dice che il comportamento
distaccato nei confronti di Obama tenuto da Dylan durante il concerto della
Casa Bianca si spiega con il razzismo; altri esperti dylaniani sono in forte
disaccordo con questa opinione.
“Se c'è solo una cosa da sottolineare nelle parole del presidente Barack
Obama nell’intervista con l’editore di Rolling Stone Jann Werner, forse è
questa: Bob Dylan odia i neri”.
Almeno questo è quello che uno dei più famigerati e controversi
"Dylanologisti" (AJ Weberman), ha detto in un'intervista al Daily.
Nel lungo fronte a fronte tra il presidente e la rivista Rolling Stone,
Obama ricorda il suo incontro con la leggenda vivente, che ha suonato alla
Casa Bianca per "In Performance alla Casa Bianca: una celebrazione della
musica del Movimento per i Diritti Civili nel mese di febbraio:
"Ecco quello che amo di Dylan: è stato esattamente come mi aspettavo
che fosse.
Lui non è voluto venire alle prove, in genere, tutti gli artisti
vengono a fare una prova prima dello spettacolo serale. Non ha voluto fare
una foto con me, di solito tutti muoiono dalla voglia di farsi scattare una
foto con me e Michelle prima dello show, ma lui non ha mostrato questo
desiderio. E’ arrivato e ha cantato "The Times They Are A-Changin '". Una
bella interpretazione con sonorità completamente differente. Finisce la
canzone, – io ero seduto a destra in prima fila a pochi passi dal palco - si
avvicina, mi stringe la mano, fa una sorta di cenno con la testa, mi fa solo
un piccolo sorriso e poi se ne va. Tutto qui - poi se n’è andato. Questa è
stata
la mia unica interazione con lui. E ho pensato: Ecco come desiseravo Bob
Dylan, giusto? Tu non vuoi che fosse tutto pappa e ciccia con te. Tu vuoi
che sia un pò scettico circa l'intera faccenda. Così che è stato un vero
piacere".
Mentre Obama ha continuato a dire che Dylan era "esattamente come ci si
sarebbe aspettato che fosse", per il Dylanologista della sottocultura (da
anni ridicolizzato a mezza -celebrità), AJ Weberman, il comportamento di
Dylan era solo razzismo, passando dai testi criptici ai gesti criptici.
Impegnato da tempo faticosamente nella decodificazione dei messaggi nascosti
nelle canzoni di Dylan e nelle poesie, Weberman dice che ha visto un esempio
chiaro, un compportamento che lui dice, spiega il comportamento distaccato
di Dylan verso il Presidente. (Il credito di Weberman è quello di aver
creato l'arte di scavare letteralmente nella spazzatura Dylan per cercare le
prove della sua appartenenza alla classe sociale più agiata, per dimostrare
che Dylan era un finto comunista ed un vero capitalista).
"L’odio di Dylan per i neri sembra aver superato il suo desiderio di
ricevere questo tipo di accoglienza prestigiosa", ha detto Weberman, che ha
anche sottolineato che la mera apparizione di Dylan alla Casa Bianca di
Obama è insignificante.
"Dylan non mostra rispetto per nessuno, nemmeno per il Papa, per lui non ha
importanza per chi si esibisce. Stava solo cercando di aggiungere un'altra
tacca alla sua carriera di interprete. "
In una interessante intervista, il decodificatore Weberman ha analizzato
metodicamente diverse canzoni di Dylan per TheDC, e crede che Bob mostri
antipatia per gli afroamericani. L'autore di "The Lonesome Death di Hattie
Carroll", "Hurricane" e "The Times they are a-changing", è, dice Weberman,
un razzista abbastanza grande. "Devi solo leggere tra le righe delle sue
canzoni per trovare il razzismo".
Per beneficiare TheDC, Weberman ha mostrato dei pezzi tratti
dall’autobiograuna delle sue canzonei più famose, "Subterranean Homesick
Blues", dove c’è anche un significato razzista intrinseco. E lui dice, "la
pompa non funziona, perchè i vandali hanno il coltello dalla parte del
manico", La pompa della circolazione del denaro nell'economia, dando soldi
ai neri, non funziona perchè i vandali, i liberali, hanno in mano la
situazione.
"Sì", ha detto TheDC. TheDC in realtà voleva dire "no".
A seguire: L'altro lato di Bob Dylan: è più prudente rispetto al suo aspetto
liberal.
C' è tutto un mondo artigianale costruito per decifrare, spiegare le
creazioni di Bob Dylan. Il redattore della rivista ISIS - la "più longeva
rivista di Bob Dylan ancora in stampa" - Derek Barker dice che ci sono oltre
500 libri e opuscoli scritti su di lui, disponibili in oltre 26 lingue.
Sean Curnyn è ampiamente aggiornato sul sito di Bob Dylan nel tentativo di
inquadrarlo come più conservatore di quanto alcuni vorrebbero far credere.
In particolare, ha istituito il sito di “challenge persistent fallacies
regarding the Left’s ownership of Bob Dylan.”, frequente contributore al New
Ledger, la difesa di Curnyn di un Dylan conservatore non è mai apparsa sulla
The National Review.
Allora, qual è l’idea di Curnyn circa il comportamento di Dylan nei
confronti di Obama?
"In un certo senso, è tranquillizzante che il presidente Obama ha solo
confermato che Dylan aveva preso le distanze da lui, piuttosto che cercare
di far apparire una falsa intimità, che è qualcosa che succede spesso quando
si parla di Bob Dylan e della sinistra", ha detto in una e-mail. "La sua
storia con i presidenti mostra un modello liberale di presidenti democratici
e / o candidati che hanno accettato il suo appoggio, ma per lui era
semplicemente cortesia, una risposta..."
Come per i Repubblicani, Curnyn ha detto che Dylan non è - per la
costernazione della sinistra - critico verso di loro, al contrario. Curnyn
disse che il politico preferito da Dylan nel 1960 è stato Barry Goldwater, e
ha anche citato Richard Nixon, "una delle persone più incomprese del XX
secolo, spesso diffamato, ma evidentemente capace di grande umanità".
Per quanto riguarda l' affermazione Weberman che Dylan è razzista, Curnyn ha
dichiarato di essere in "forte disaccordo".
Curnyn ama e si preoccupa veramente della musica di Dylan. E' per questo che
scrive molto sull'argomento. Ma lui continua a scrivere, perché tante altre
persone che amano Dylan hanno questa preoccupazione generale e costante di
sapere che cosa pensa o crede di certe cose."
"Le persone che nel corso dei decenni hanno parlato, scritto su di lui e
fatto affermazioni su ciò che Dylan crede o da che parte stia ... ho appena
provato con i miei scritti il mio punto di vista, per spiegare le cose in
modo chiaro".
Così le interpretazioni su Bob Dylan sono varie ed indefinibili. Come lo
stregone di Dylan avrebbe detto: il mio consiglio è di non lasciarti
coinvolgere...!
(Fonte: //dailycaller.com)
Nota di Mr.Tambourine: Francamente
tutte queste illazioni, da qualunque parte vengano, hanno rotti i coglioni.
Sono tutte cose che non hanno senso, Dylan è così, semplicemente come ha
detto Obama, con intelligenza, senza arrabbiarsi per il suo comportamento
notoriamente scontroso, forse un comportamento contrario al suo solito da
parte di Dylan sarebbe stata una cosa che avrebbe suscitato sorpresa e
discussioni, ma le ragioni addotte da Weberman sono cose trite e ritrite,
come l’acqua passata che non macina più! Non invidio Weberman, mi ha sempre
fatto compassione e continua a farmela.
Review: Oakland,
California - Fox Theater - August 24, 2010
by Mark Stevens
Ero nella parte anterioredel teatro per il mio 20° showterzo show. Alte
temperature durante il giorno che hanno reso ancora più caldo il luogo ben
climatizzato rispetto al normale, quelli della band sudavano come matti.
Bob in uno stato insolitamente ottimista stasera, ridendo insieme con la
band per il divertimento che stavano avendo da "Rollin’ and Tumblin “ 'e
fino alla fine dello show. Bob alla chitarra più del solito, ha tenuto
Charlie
un pò indietro. Mr. Sexton, ancora in forma stellare, tuttavia, con un paio
di davvero bei brani effettuati con la pedaliera col Leslie che avrlo
costretto un paio di volte ad inginocchiarsi e correggere i problemi a metà
canzone.
La sorpresa della notte era "Highway 61" , la versione migliore che ho
sentito in questi anni con un sacco di riff scambiati tra Sexton e Dylan,
anche George ha inserito nuovi fills, i ragazzisi stavano spingendo a
vicenda in tutto e Bob alla fine sorrideva come un gatto. A un certo punto
più avanti nella serie George ha concluso una canzone anzitempo, mentre Bob
ha sorriso tutto il tempo, è stato chiaramente uno scherzo musicale e BD è
effettivamente scoppiare a ridere quando è successo. Stu era come al solito
solito solido e di basso profilo, ed è stato particolarmente gustoso, solo
che la sua acustica andava alzata un pò nel mix.
Anche la tromba di Donnie è stato un pò bassa nel mix, ma quello che ho
potuto sentire era bello e liscio, nonostante un pò di confusione in
principio. Era abbastanza vicino per entrare in sintonia con Bob questa
sera, si può davvero farlo in alcune serate e questa era uno di quelle, se
fai un gesto casuale con la testa verso di lui, lui poi lo imiterà per farti
sapere che ti stava guardando. E' anche divertente per i testi, lui cambia
il fraseggio per cercare di buttarti fuori e mi ha inchiodato
nel mezzo del "Hw61".
°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°
di Trevor Townson
Ero sul davanti del palco, così vicino che potevo salire. Bob, la band e gli
strumenti avevano riempito tutto e la zona sembrava immersa in un bagliore
di luce strana. Tutto questo dava un aspetto irreale, come guardare una
sorta di performance futurista in 3D ad ologrammi, un "Bob Dylan nel vostro
salotto", una cosa del genere. Ho visto e sentito come se fossi stato sul
palco senza cercare di toccare nulla.
Si può sempre prendere qualcosa da un concerto di Bob Dylan, ma non riesci
sempre ad ottenere quel valore aggiunto che si ha presso le sedi più
piccole. Questa era la ragione per la quale avevo scelto Oakland,
scegliendola come sede solo all’ultimo momento, perchè si rivelava
accattivante e adatta. Sono stato a vedere Bob negli Stati un paio di volte
in precedenza, ma questa è stata la prima volta che andavo solo per uno
spettacolo, ed ho fatto una cosa un pò folle, prenotando un volo low-cost
convenievolissimo, e dopo aver discusso un pò con l’addetto ho dovuto pagare
amche l’assicirazione sulla vita, speriamo di tornare a casa mi son detto ad
un certo punto.
Ma non importa, mi trovo sotto l’enorme insegna del Fox Theatre e so con
certezza che sono sicuramente nel posto giusto, basta guardare sopra
l'ingresso e vedere l'enorme facciata arredata con arte con il grande,
coraggioso e bello frontale di una Chevy del '57.
Il FOX Theater, è stato chiuso negli ultimi 42 anni ed è stato riaperto solo
recentemente nel febbraio del 2009. Una volta lo chiamavano "La più grande
porta d’orinatoio del mondo" per le sempre più malandate condizioni,
tuttavia dopo aver subito un accurato restauro, ancora una volta si
distingue, come molti palazzi Fox Theatre, se non altro perchè è per molti
versi una bella costruzione mistica, e non ultimo a causa delle due statue
di guerrieri enormi seduti come all’entrata di un grande tempio di Buddha,
una per ciascun lato del portale che vi guardano in faccia. Così ancora una
volta mi trovo in fila in attesa di Dylan.
Credo che il fare la coda è la parte principale della giornata per alcuni e
ancora una volta si tratta di un disagio. Ho vagato fino al Teatro dal mio
hotel poco prima di mezzogiorno per verificare la natura del terreno prima
di tornare indietro, Oakland non è una delle città più sicure al mondo, e
nel tornare indietro dal teatro alla città ho sentito che vi era stato un
incidente e un uomo era stato colpito a morte. Accidenti ho pensato, siamo
solo a metà mattina ! Quanto sarà pericoloso ritoprnare a tarda sera ?
Alla fine il più pazzo gruppo dipersone che ho incontrato quel giorno sono
stati un gruppo di religiosi di Gesù. A quanto pare eravamo tutti un peccato
andando al concerto ed eravamo tutti colpevolisenza diritto ad un processo.
Se questa è la religione sono scioccato, sembravano essere battaglieri come
alcune fazioni di protesta naziste.
CScentolavano bandiere che annunciavano tutti i nostri peccati compresa la
masturbazione, l’aborto e perfino di essere un buddhista. Strano ho detto al
ragazzo dietro di me, non vi è alcuna menzione per l’ omicidio, allora può
essere OK essere un assassino.
Ma ecco il momento, Bob è in abito nero e con quelli che mi
sembravano essere due luminosi anelli di diamanti scintillanti, stasera si
si apre con Leopard Skin Pill Box Hat.
Poi c’è stato un bel cambiamento e la sorpresa di sentire This Wheels On
Fire.
Durante Just Like A Woman ho visto Bob ritardare il canto per consentire
alla gente di cantare. Masters of War è stato un altro bell’inserimento
nella set list per me, non sono troppo sicuro ma mi sembra di aver sentito
che recentemente ha cantato due volte la frase finale. Per finire la solita
Like a Rolling Stone, ma insolitamente prima che la band cominciasse la
canzone, Bob ha suonato la tastiera da solo ed ha cantato qualche secondo di
"Hey Jude".
Nobel per la letteratura 2010 il 7 Ottobre
clicca qui
a
Sabato 2 Ottobre
2010
Dylan: Witmark Demos - primo ascolto
Ecco una raccolta di brani originali da un cantante giovane e fresco. Copre
il periodo del suo lavoro in età compresa fra i20 e 23 anni. Sappiamo che il
suo songwriting sarà più maturo in seguito, come lo sarà lui, ma le persone
giovani adesso nel 21° secolo avranno uno straordinario album "nuovo" da un
artista della loro età. Il suo nome è Bob Dylan.
Nel gennaio 1962 Dylan aveva firmato con le Edizioni musicali Leeds-Duchess
per poter avere le royalty per le sue registrazioni e prestazioni, film e
apparizioni alla TV, e per la pubblicazione degli spartiti. Leeds-Duchess
non poteva sapere come si stava evolvendo rapidamente Dylan o se avesse
scritto canzoni mostruose. Il nuovo manager di Bob, Albert Grossman. ha
cercato un nuovo contratto di pubblicazione dando un taglio netto con
Leeds-Duchess e ne ha negoziato uno nuovo con M. Witmark & Sons, società
controllata da Warner Bros. Leeds lasciò il contratto per un migliaio di
dollari e lo stesso mese Bob firmò con Witmark, registrando alcuni demo. Uno
si chiamava Blowin' In The Wind e nel giro di un anno avrebbe venduto un
milione di copie nella versione di Peter, Paul & Mary, e Bob Dylan sarebbe
diventato il più grande folk singer del mondo.
Witmark aveva uno Studio di registrazione di 6x8 piedi a New York per i
cantautori. I copisti avevano trascritto le registrazioni sugli spartiti, e
l'editore avrebbe fatto sentire le registrazioni ai produttori, nella
speranza che facendo ascoltare il suo appello (da cui "demos") li
convincesse a sostenere le spese di produzione delle canzoni. Dylan era come
una bestia rara in quei giorni - un artista e un cantautore.
Jeff Rosen e Steve Berkowitz hanno raccolto 39 brani dei Witmark Demos (più
8 brani dal breve periodo con Leeds) raccolti in due CD per The Bootleg
Series Volume 9 – The Demo Witmark. MOJO ha avuto il privilegio di ascoltare
un campione di questa straordinaria collezione. Dato l'artista, le sue
realizzazioni e il periodo di applicazione (1962-1964), si sentono
naturalmente classici come Blowin' In The Wind, Masters Of War, Don't Think
Twice, It's All Right, The Times They Are A-Changin' , e Mr. Tambourine Man.
La maggior parte delle canzoni di questo nuovo disco sono stati pubblicati
in una varietà di versioni su album originali di Dylan, Biograph, dischi
live, Broadside antologie folk (con lo pseudonimo di Blind Boy Grunt per
eludere l'esclusiva contrattuale con la Columbia) e sulle legali Bootleg
Series, nonché come bootleg illegali. Ma solo tre dei Witmark demos e
Leeds non sono mai state ufficialmente pubblicati e questo è uno dei tanti
motivi per i quali questa release è una chicca per gli appassionati di
Dylan, un'altra è quella di avere l'occasione di ascoltare un più rilassato
Bob e non sotto pressione. Ci sono flubs, versi dimenticato, e ogni sorta di
intima confusione mista, tra cui alcuni scherzi con (presumibilmente)
l'ingegnere e uno scherzo amichevole in cui egli suggerisce a Grossman di
giocare a dadi.
Per quanto riguarda le sue capacità strumentali, vi sono esempi di chitarra
ritmica percussiva proto-rock, il suo caldo maledetto picking country-blues,
e un sacco del suo sottovalutato plunking al pianoforte (più sorprendente in
Mr. Tambourine Man). Dato il tracking cronologico, sentiamo il suo fraseggio
alla Woody Guthrie trasformarsi in una cosa più rilassata, la voce più
personale - il Dylan archetipo cantato di un milione di imitatori. Nel
frattempo, nel disco 2, con titoli di gergo giornalistico, come la
travolgente When The Ship Comes In, in cui ogni nemico - ideologico o di
altro tipo – sarà vinto. Gli ultimi due brani del set (Mr Tambourine Man e
I'll Keep It With Mine) introducono il mistero e il surrealismo che
avrebbero caratterizzato la sua fase successiva.
Secondo i biografi Dylan, tre vengono dalla storia romantica con Suze
Rotolo: Tomorrow Is A Long Time, Boots Of Spanish Leather, e Don't Think
Twice, It's All Right. Il dolore del cuore è stato raramente così come
espresso nelle prime due, l'amarezza che segue il rifiuto non è mai stato
così bene rappresentato come nelle ultime due.
Oltre ai classici ovvio, ci sono interpretazioni di Bob poco note che col
senno di poi si potrebbe dire le sue migliori in quel tempo (15 dei brani
qui non sono mai stati ufficialmente pubblicati da Bob in qualsiasi forma).
Long Time Gone è un potente confutazione di ogni tentativo di domare il
protagonista che va alla deriva. Esse comprende le parole "Ma io so che non
c'è alcun profeta / Io non sono figlio di nessun profeta" - che anticipano
il rifiuto di essere definito “portavoce-di-una-generazione” (parole che
sono più profetiche di quanto lui potesse immaginare). Con un ritmo vivace,
un’accattivante melodia e un cambi di accordi offbeat per l'idioma folk,
Guess I'm Doing Fine è un altro inno di determinazione.
La determinazione e la sopravvivenza sono i temi ricorrenti nei primi lavori
di Dylan. Walkin 'Down The Line – ne un succcesso e nemmeno sconosciuto, ma
un mio favorito personale - è qui in forma di demo. "Vedo la luce del
mattino / vedo la luce del mattino / Beh, non è perché / io sono un tipo
mattiniero / non ho potuto dormire la notte scorsa", canta Bob. Per mezzo
secolo ha camminato lungo la linea. Altri meno artisti - meno uomini – non
avrebbro mai preso una strada difficile come la sua. I suoi piedi sono
sempre stati sul punto di staccarsi da terra e decollare, mentre lui ha
cantato la sua anima inquieta.
Io scommetto che un sacco di giovani del 21° secolo troveranno conforto
ascoltando questo giovane del 20° secolo quando stava iniziando la sua
odissea. Tutte le epoche sono sfide per le giovani menti - e Dio solo sa
quanto ognuno possa essere amareggiato. I veri artisti fanno i propri errori
e imparano le loro lezioni, ma non fa mai male sapere su quale strada i
giganti hanno camminato prima che voi intrapendiate il vostro di viaggio.
Il presidente Obama commenta
l’apparizione di Bob Dylan alla Casa Bianca
28 set 2010 02:27 ET.
La copertina del nuovo numero della rivista Rolling Stone -
Foto: Rolling Stone
Il presidente Barack Obama è stato intervistato da Jann Wenner per la
rivista Rolling Stone. Gli è stato chiesto de l’esibizione di in febbraio di
Bob Dylan alla Casa Bianca:
Lei ha avuto ospite Bob Dylan alla White House, come è andata?
"Ecco quello che amo di Dylan: è stato esattamente come ci si aspettava da lui.
Lui non è voluto venire alle prove, in genere, tutti gli artisti
vengono a fare una prova prima dello spettacolo serale. Non ha voluto fare
una foto con me, di solito tutti muoiono dalla voglia di farsi scattare una
foto con me e Michelle prima dello show, ma lui non ha mostrato questo
desiderio. E’ arrivato e ha cantato "The Times They Are A-Changin '". Una
bella interpretazione con sonorità completamente differente. Finisce la
canzone, – io ero seduto a destra in prima fila a pochi passi dal palco - si
avvicina, mi stringe la mano, fa una sorta di cenno con la testa, mi fa solo
un piccolo sorriso e poi se ne va. Tutto qui - poi se n’è andato. Questa è
stata
la mia unica interazione con lui. E ho pensato: Ecco come desiseravo Bob
Dylan, giusto? Tu non vuoi che fosse tutto inchini e sorrisi con te. Tu vuoi
che sia un pò scettico circa l'intera faccenda. Così che è stato un vero
piacere".
La rivista Rolling Stone ha anche un clip audio dell'intervista.
Oltre a quello su Bob , c'era questo commento:
Una questione di fatto: il presidente sostiene che Dylan "non sarebbe venuto
alle prove." Secondo Tony Garnier. . . Bob Dylan si fece vedere per un sound
check nel corso della giornata, ma, piuttosto che restare alla Casa Bianca
dopo, come gli altri esecutori, Dylan ha scelto di tornare al suo albergo e
ritornare la sera per la sua performance - anche se questo significava dover
passare attraverso il filtro di sorverglianza della Casa Bianca un’altra
volta. E poi, come ha detto Obama, Dylan se n’è andato subito dopo la sua
performance.
Harold Lepidus, "Bob Dylan Examiner"
http://www.examiner.com/bob-dylan-in-national/president-obama-comments-on-bob-dylan-s-white-house-appearance-rolling-stone-magazine?cid=examiner-email
Bob Dylan e la famiglia di Eddie
Fisher, Elizabeth Taylor, Carrie Fisher e Paul Simon
Il 24 settembre 2010 il cantante pop Eddie Fisher è morto
di complicazioni dopo un intervento all'anca il 22 settembre all'età di 82.
Bob Dylan era entrato in contatto da con Fisher, è stato detto che hanno
condiviso alcuni degli stessi musicisti di Nashville per le loro
registrazioni. Sia Dylan che Fisher sono stati avvistati al Temple Israel di
Hollywood. Eddie Fisher, una volta ha cantato Kol Nidre col coro delle
feste, mentre Marlon Brando e Dylan frequentavano un raduno pasquale al
Tempio nel 1975, dove Bob avrebbe cantato, "Blowin 'In The Wind" ..
Dylan, però, era certamente conosceva i membri della sua famiglia.
Fisher è stato coinvolto in uno scandalo quando ha lasciato la sua prima
moglie, Debbie Reynolds, per Elizabeth Taylor, nel 1959. Fisher e la Taylor
divorziarono il 6 marzo 1964 e lei sposò con Richard Burton per la prima
volta nove giorni dopo. Tuttavia, nel dicembre del 1962, durante la
registrazione di "I Shall Be Free", Dylan cantò " io faccio l'amore con
Elizabeth Taylor. . . Catch hell da Richard Burton! ". Questa versione demo
sarà inclusa nel prossimo Witmark Demos 1962-1964 (Bootleg Series Vol.. 9)
set.
Andiamo avanti nel tempo fino al 31 marzo 1986. Quando a Dylan è stato
consegnato il premio ASCAP a Chasen's a Beverly Hills, è stato fotografato
seduto con la Taylor. Secondo Howard Sounes nel suo libro "Down The Highway,
la Taylor è stata " stordita" da Dylan quando ha suonato presso il Martin
Luther King Jr. all'inizio dell'anno.
Carrie Fisher, di Fame Star Wars, è la figlia di Eddie Fisher e Debbie
Reynolds. Ha un paio di storie interessanti da raccontare Dylan:
Non molte persone hanno il privilegio di avere Bob Dylan ospite in uno dei
loro cocktail party indossando una giacca a vento e occhiali da sole. Ancora
meno sono in grado di venire con l’abbigliamento perfetto per l'occasione:
"Grazie a Dio Dylan li portava, Bob, perché a volte la sera tardi qui il
sole si fa molto, molto luminoso, poi nevica."
Nel 1980, qualcuno dal suo ufficio ha chiamato il mio ufficio commerciale
(quando Liz era appena uscita dalla riabilitazione) e ha chiesto, `Possiamo
dare Bob Dylan tuo numero di telefono? E io volevo dire« No, voglio tenere
lontano gli stalker da me. Non voglio più nessuna fottuta icona degli anni
Sessanta nella mia vita! Ma però ho preso la chiamata. Era stato chiesto da
una società di profumo di fare un profumo chiamato, «Just Like a Woman”. A
lui non piaceva il titolo ma gli piaceva l'idea di una colonia. La cosa mi
faceva pensare “Perchè volevano dare il mio nome ad una colonia profumata?
Comunque, gli suggerii, « “Ambivalenza” - per il profumo che ti manda in
confusione, “Arbitrario” - per l'uomo che gli importa in cazzo di come
profumi una donna,”Empatia” - si tutti e due amano lo stesso profumo. Liz
pensava che Dylan volesse far colpo su di lei, ma George Harrison la
disincantò da quel’idea, dicendole che Dylan viene facilmente distratto e
annoiato sulla strada: "Bob aveva telefonato a George la settimana prima per
vedere se voleva aprire la catena dei Traveling Wilburys Hotel . "
Carrie Fisher è stata una volta sposata il cantautore Paul Simon, facendolo
diventare genero di Eddie Fisher. Simon, naturalmente, conosceva Dylan da
molti anni.
Harold Lepidus, "Bob Dylan Examiner"
http://www.examiner.com/bob-dylan-in-national/bob-dylan-and-eddie-fisher-s-family-including-elizabeth-taylor-carrie-fisher-and-paul-simon?cid=examiner-email
Review: Stateline, Nevada
- Harveys Lake Tahoe - Outdoor Arena - August 22, 2010
di Iris Seifert
The Dough Rollers hanno aperto la serata. Dopo le recensioni lette su di
loro l'interesse per sentirli era elevato. Per me, questa è stata la
sorpresa più rinfrescante della notte. Due giovani musicisti molto buoni,
ben vestiti, che suonano un vecchio blues & numeri gospel, tra cui "Someday
Baby". Dopo alcune ricerche, sembra che questi ragazzi abbiano genitori
famosi (nota di Mr.Tambourine: Malcolm Ford (Vocals and Mandolin), Jack
Byrne (Guitars and Vocals), Ford è il figlio 20enne di Harrison Ford, Jack
Byrne è il figlio di Ellen Barkin e Gabriel Byrne), ma mi piacevano senza
avere suggestionabili pensieri nella mia testa, un grande potenziale e un
sacco di abilità. Forza ragazzi! Controllo il vostro Myspace e YouTube.
Poi venne Taj Mahal con la sua band: un grande nome che parla da sé, e
solido blues col banjo, ma forte. Che avrebbe dovuto essere un indizio ...
Il pubblico ha riempito la sala, ma non era proprio completa, sulla sinistra
c’erano posti vuoti.
Quindi, vista quasi perfetta, e la vicinanza ottima. Quellli di fronte erano
in piedi, qualcuno ballava, ma con il palco alto 6 piedi non era proprio
l’ideale per entusiasmarsi con i musicisti. La scintilla tra la band, il
Maestro e il pubblico non è scattata, ma la musica era forte, e anche un pò
squilibrata dai nostri posti. Durante la maggior parte dello spettacolo
l’idea che non ha lasciato la mia mente era quella che tutti vanno a uno
spettacolo per ottenere "qualcosa". Hanno trovato quello che cercavano?
Emozionalmente non molto signidicativo; il gruppo di mezza età che ballava
davanti non sembrava troppo sicuro di voler lasciarsi andare (anche se è stata una
grande "danza" in “Phill boh hat”" Rollin' and Tumblin' "," Highway 61" e "
Thunder"; miscelata solo con leggeri dondolii in "Baby Blue", "Stuck
inside" o "tTngled"); qualche fan giovane sull’onda dell’entusiasmo di
essere in platea, anche a cantare insieme “Just like a woman”. Lo stesso
maestro, cercando di catturare l'onda, era tutto
show man, qualche chitarra abbastanza solida (anche se è difficile
distinguerle a volte), organo, e soprattutto armonica, così come al centro
della scena, tutti hanno fatto del loro meglio per accendere la
folla, forse un pò bloccata dal freddo. Dopo la fine del set principale ci
sono stati due bis, ma sulla sinistra si sentiva male ... mi sono chiesta
come si sentiva dall’altra parte.
Grazie, signor Zimmerman, ci auguriamo che la zona della baia ti sia
piaciuta.
°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°
Dylan cosparge la notte di blues
di Mimi Beck mknudsen@rgj.com
Il Lake Tahoe è un pò più blues oggi dopo il concerto Bob Dylan a Harveys
nell’Arena di Stateline. L’apertura dello show sono state due blues band -
qualcosa di vecchio (Taj Mahal) e qualcosa di nuovo (The Dough Rollers).
I Dough Rollers sono costituiti da Malcolm Ford e Jack Byrne, entrambi figli
di star del cinema. La deliziosa Barkin era presente, perfettamente lanciata
nel ruolo di mamma orgogliosa.
Il duo, armato con una serie di chitarre, mandolini e un kazoo, suonano in
stile Delta Blues 1920, ogni canzone un omaggio appassionato ai loro idoli
musicali del passato.
Poi Taj Mahal, un trio blues - con musica latina, dei Caraibi e influenze
africane. Taj Mahal ha 68 anni e si è esibito per più di 40 anni, e il trio
ha scosso l’arena come il sole che tramonta. Poi, finalmente, Dylan.
Nella mia ricerca pre-concerto, ho trovato un blogger che aveva visto Dylan
a Las Vegas la scorsa settimana, ha detto, il suo 48° concerto di Dylan.
Questo è stato solo il mio secondo. Lo vidi suonare con Paul Simon circa 25
anni fa, nella Bay Area, e sembrava vecchio e stanco già allora. Ora, a
quasi 70, sembra essere ancora sulla strada giusta.
Una set list di brani tipicamente soggetta ad opinioni diverse, le
interpretazioni di Dylan del suo ampio campo di produzione è indecifrabile,
insieme ai titoli delle canzoni che non corrispondono più ai testi.
Indossando un vestito nero con polsini di lamé d'oro, una cravatta di cuoio
tempestata di diamanti, due anelli di diamanti, cappello a larghe falde,
Dylan ha suonato per 95 minuti, accompagnato da una fantastica band di
cinque elementi. Un faretto dal basso gettava la sua ombra sullo sfondo di
grandi dimensioni, e lui si è spostato dalla chitarra all'organo e
all’armonica senza soluzione di continuità, dal blues al rock alle ballate.
Il mio rispetto per questo poeta laureato è enorme, e la maggior parte del
pubblico ha mantenuto uno stato di trance sognante, ondeggiando, il culto
per l'artista per tutta la serata. L'adorazione è stata meritata, senza
dubbio. Ma, forse ero troppo saturo di blues, o forse i miei gusti sono
stati livellati verso il basso. Ma per me, l'idea di andare a un concerto di
Dylan è meglio che andare effettivamente ad un concerto di Dylan.