MAGGIE'S FARM - SITO ITALIANO DI BOB DYLAN

             

           

SITO ITALIANO DEDICATO A BOB DYLAN

2016 Nobel Prize in Literature

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THE BEATEN PATH

THE DYLAN'S PAINTINGS AND THE REAL PLACES

a
Sabato 30 Novembre 2019

Muncie, Indiana - Ball State University, Emmens Auditorium - November 2, 2019

di Kevin Waters

Brillante. Un concerto meraviglioso. Dalle note di apertura della chitarra di Bob In “Things Have Changed” fino al bluesy strabiliante di “Train To Cry”, l'intero spettacolo è stato illuminato, elettrico, incredibile.
Bob aveva una grande energia, era molto interessato alle canzoni e sembrava proprio che lui si stesse godendosi quello che stava facendo. La band va benissimo, sta diventando un bel groove - dai jamers rocker (Can't Wait, Honest with Me, Pay in Blood, Thunder on the Mountain) alle ballate tranquille (It Ain't Me, Babe, Girl from the North Country, Soon After Midnight) - erano nel punto giusto. Bob con un bel piano ritmico e poi al centro della scena con solo il microfono. E l'occasionale intervento con l'armonica, che suonava perfettamente. “Not Dark Yet” spettacolare. “Lenny Bruce” è stata strabiliante. “Gotta Serve Somebody” e “Masterpiece” fenomenali.
Bob ha suonato con il testo in alcuni brani (Lenny Bruce - “mai raggiunto la terra promessa; mai uscito da Babilonia” è la maggior parte
memorabile). Gotta Serve era piena di testi diversi (“potresti essere sul vagone, potresti essere sulla strada" – o "sulla pista", non posso ricordare). Il suo canto era solido, per lo più chiaro e vibrante.
La donna accanto a me ha emesso un sospiro forte quando Make You Feel My Love è iniziata, poi ha pianto per tutta la canzone.
Tryin’ To Get To Heaven” è stata intensa - cantava come se volesse dire tutte le sillabe del ritornello (prima che chiudano la porta ...)
Oh sì, Thin Man, Twist of Fate, Roman Kings e Highway 61 erano anche straordinariamente buone.
La set list è favolosa. Non vedo l'ora di vederlo venerdì prossimo nel nord del Kentucky.

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Talkin' 10802 - pippo.minakapilli

Ciao a tutti e a Mr.Tambourine,
per favore, sulla copertina di “Bringing It All Back Home” Bob ha in braccio un gatto, per caso sapresti dirmi come si chiama? Scusa se è una domanda un pò stupida ma la curiosità è tanta.
Grazie, Pippo.

 

Caro Pippo, la curiosità non credo sia una cosa stupida, forse a volte pericolosa, un vecchio adagio recita "curiosity kill the cat" (che divenne anche il nome di un gruppo inglese di Funk e Sophisti-pop). Allora, la celebre ed enigmatica copertina del disco, fotografata da Daniel Kramer con una lente distorsiva che procura un curioso effetto ottico, raffigura due figure in un elegante salotto: Bob Dylan, in primo piano, e Sally Grossman, moglie dell'allora manager di Dylan Albert Grossman, vestita di rosso e semisdraiata su di una poltrona sullo sfondo, mentre svariati dischi di artisti come i The Impressions (Keep on Pushing), Robert Johnson (King of the Delta Blues Singers), Ravi Shankar (India's Master Musician), Lotte Lenya (Sings Berlin Theatre Songs by Kurt Weill) e Eric Von Schmidt (The Folk Blues of Eric Von Schmidt), sono sparsi qua e là. Visibile dietro Sally Grossman, seminascosto da un cuscino, c'è il lato superiore della copertina dell'album Another Side of Bob Dylan, e sotto il suo braccio destro, una copia della rivista Time con Lyndon B. Johnson in copertina. Sulla mensola del camino, alla sinistra del dipinto, si vede l'album di Lord Buckley The Best Of Lord Buckley.
Dylan è seduto in primo piano con il suo gatto grigio chiamato Rolling Stone in braccio e sulla gamba una rivista aperta sulla pagina di un articolo sulla vita dell'attrice Jean Harlow scritto dalla giornalista Louella Parsons. Dalla manica della giacca gli spuntano un paio di gemelli regalo di Joan Baez. Da sopra il camino occhieggia un collage di vetro colorato raffigurante un volto di clown realizzato da Dylan stesso per il proprietario del Bernard's Café, situato accanto alla casa dei Grossman.
In primo piano, in basso a sinistra della fotografia, campeggia un inquietante cartello con su scritto Fallout Shelter, rifugio antiatomico. Credo di aver soddisfatto la tua curiosità :o), live long and prosper, Mr.Tambourine :o)

 

 
Venerdì 29 Novembre 2019

Talkin' 10801 - mmontesano

Buongiono, invio il link alla recensione di Travelin' Thru - The Bootleg Series vol. 15

http://www.tomtomrock.it/review/recensione-bob-dylan-travelin-thru-bootleg-series-vol-15/

Ciao, Marina (Tomtomrock)


Grazie Marina, ottima segnalazione come sempre del resto, alla prossima, live long and prosper, Mr.Tambourine, :o)

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New York, N.Y. - Beacon Theatre - November 27, 2019

1. Things Have Changed (Bob center stage on guitar, Donnie on violin)
2. It Ain't Me, Babe (Bob on piano, Donnie on violin)
3. Highway 61 Revisited (Bob on piano, Donnie on lap steel)
4. Simple Twist Of Fate (Bob on piano then center stage on harp, Donnie on violin)
5. Can't Wait (Bob center stage, Donnie on lap steel)
6. When I Paint My Masterpiece (Bob on piano then center stage with harp, Donnie on violin)
7. Honest With Me (Bob on piano, Donnie on violin)
8. Tryin' To Get To Heaven (Bob on piano, Donnie on violin, Tony on standup bass)
9. Make You Feel My Love (Bob center stage, Donnie on violin)
10. Pay In Blood (Bob center stage, Donnie on pedal steel)
11. Lenny Bruce (Bob on piano, Donnie on violin)
12. Early Roman Kings (Bob center stage, Donnie on pedal steel, Tony on standup bass)
13. Girl From the North Country (Bob on piano, Donnie on lap steel, Bob Britt guitar with bottleneck, Tony on standup bass)
14. Not Dark Yet (Bob center stage, Donnie on pedal steel)
15. Thunder On The Mountain (Bob on piano, Donnie on lap steel)
16. Soon After Midnight (Bob on piano, Donnie on lap steel)
-- Band introduction
17. Gotta Serve Somebody (Bob on piano, Donnie on pedal steel)

(encore)
18. Ballad of a Thin Man (Bob center stage on guitar, Donnie on pedal steel)
19. It Takes A Lot To Laugh, It Takes A Train To Cry (Bob on piano, Donnie on pedal steel)

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South Bend, Indiana - Morris Performing Arts Center - November 1, 2019

di Adam Selzer

È meraviglioso come un concerto possa farti vedere cose in una canzone che ti sei sempre perso prima. Io ho visto Bob Dylan eseguire "Highway 61 Revisited" almeno 30 volte nel corso degli anni, più, come molte altre volte ho sentito solo delle registrazioni. Ma in qualche modo, il modo in cui Dylan ha cantato il secondo verso qui a South Bend mi ha fatto capire che c'era una specie di minaccia quando Louie the King dice a Mack the Finger "fammi pensare per minuto figlio". Considerato il primo verso, abbiamo già capito cosa fanno ai figli sull'autostrada 61.
Mentre ero seduto lì a ridere con gioia per la nuova rivelazione in un  vecchia canzone, Dylan ha cantato di nuovo il verso precedente, però, quando ha realizzato il suo errore, piuttosto che cercare di continuare in modo goffo o confuso, ha cantato di nuovo l'intero verso.

Stasera sembrava esserci un certo numero di cose dimenticate come quella, ma Bob stava cantando a squarciagola. Ho dovuto perdere lo spettacolo di Chicago a causa del lavoro, quindi ho guidato due ore attraverso le foglie che cadono in questo periodo fino a south Bend ascoltando la nuova Bootleg Series (non ho mai pensato che la sessione con Cash fosse scaturita da una sola sessione).
La venue è meravigliosa e la securyty era la più stretta che avessi mai visto per i telefoni - mi hanno fatto spegnere il mio 15 minuti prima dell’ inizio dello spettacolo.

Anche se gli arrangiamenti dei primi pezzi erano buoni - specialmente "Simple Twist" con un'armonica micidiale – c’è voluto fino al nuovo bridge a capella di “Can’t Wait” prima che lo show decollasse. I nuovi arrangiamenti presentano molti interludi e intro a cappella e Bob si sporgeva e cantava in quello stile Allen Ginsberg paragonabile alla cantilena ebraica. Dopo aver distrutto quel ponte, il concerto ha raggiunto una zona buona e vi è rimasto. L' intesa su "Masterpiece” era rafforzata e molto più stretta di quanto non fosse un anno fa, "Pay In Blood" è rinvigorita, "Lenny Bruce" è stata sorprendente, e anche "Early Roman Kings” funziona assolutamente. Il nuovo arrangiamento di "Not Dark Yet" è stato affascinante, sostituendo il lamento rassegnato dell'originale con un vortice, una costruzione, una disposizione claustrofobica che sembrava molto più urgente (Suppongo che 20 anni dopo ho notato per la prima volta che si sta avvicinando il buio, è - diventerà più urgente). Niente mi aveva scioccato come il lento, quasi da solo "Don’t Think Twice” dalla fine dell'anno scorso, ma la sua sostituzione con il lamento maestoso di "Girl From the North Country" è stato bello. Mi è venuto in mente che è una canzone molto diversa proveniente da un bambino di 78 anni che da un ragazzo di 21 anni. Quando aveva 21 anni, si poteva supporre che la ragazza del paese del nord fosse rimasta al paese, e che forse il romanticismo riaccenderà la simpatia. Ora è ancora viva? Ormai non si è trasferita in Arizona o qualcosa del genere? È un una sorta di lamento completamente diverso.

Le canzoni sono organizzate in modo molto stretto in questi giorni, non le jam confuse dei vecchi tempi. I manichini ben vestiti fanno la guardia sul palco e l'illuminazione – puntando sempre sul viso di Bob in ogni momento - da l'impressione che questa sia una scenografia sulla quale Bob ha riflettuto molto. Il nuovo gruppo era stretto: Matt Chamberlain ha suonato i tamburi impercettibilmente con riempimenti e accenti molto leggeri. Non ho invece ancora un'opinione precisa su Bob Britt, tranne per il fatto che si è appena unito e forse questo è il motivo per cui ci sono tanti pezzi da "Time Out of Mind" nel set come nel tour "Time Out of Mind".
Donnie ha suonato il violino per gran parte della notte, il che è stato grandioso. Mi manca il giorno in cui ci saranno alcune sorprese nella setlist, ma le prestazioni di stanotte valevano la pena, e non vedo l'ora di vedere come la band e lo spettacolo si saranno legati ed evoluti il mese prossimo. Mi sembra una cosa strano il fatto di conoscere la setlist in anticipo. Ho sentito di Peter Stone Brown dopo lo spettacolo. RIP, Pete. Sono sicuro che sei presente ad ogni spettacolo di Bob, comunque, quindi ci vediamo al Beacon a NY il mese prossimo.

 

 
Giovedì 28 Novembre 2019

   

New York, N.Y. - Beacon Theatre - November 26, 2019

1. Things Have Changed (Bob center stage on guitar, Donnie on violin)
2. It Ain't Me, Babe (Bob on piano, Donnie on violin)
3. Highway 61 Revisited (Bob on piano, Donnie on lap steel)
4. Simple Twist Of Fate (Bob on piano then center stage on harp, Donnie on violin)
5. Can't Wait (Bob center stage, Donnie on lap steel)
6. When I Paint My Masterpiece (Bob on piano then center stage with harp, Donnie on violin)
7. Honest With Me (Bob on piano, Donnie on violin)
8. Tryin' To Get To Heaven (Bob on piano, Donnie on violin, Tony on standup bass)
9. Make You Feel My Love (Bob center stage, Donnie on violin)
10. Pay In Blood (Bob center stage, Donnie on pedal steel)
11. Lenny Bruce (Bob on piano, Donnie on violin)
12. Early Roman Kings (Bob center stage, Donnie on pedal steel, Tony on standup bass)
13. Girl From the North Country (Bob on piano, Donnie on lap steel, Bob Britt guitar with bottleneck, Tony on standup bass)
14. Not Dark Yet (Bob center stage, Donnie on pedal steel)
15. Thunder On The Mountain (Bob on piano, Donnie on lap steel)
16. Soon After Midnight (Bob on piano, Donnie on lap steel)
-- Band introduction
17. Gotta Serve Somebody (Bob on piano, Donnie on pedal steel)

(encore)
18. Ballad of a Thin Man (Bob center stage on guitar, Donnie on pedal steel)
19. It Takes A Lot To Laugh, It Takes A Train To Cry (Bob on piano, Donnie on pedal steel)

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Talkin' 10800 - paulclayton

Oggetto: Nessuna fantascienza

Forse è il caso di fare una breve sintesi:

Seven Curses è la riscrittura di Anathea che è la traduzione dall’ungherese della ballata Lazlo Feher effettuata da A.L.Lloyd che a sua volta l’ha conosciuta via Bartok. Figuriamoci se Dylan poteva conoscere Cecilia. Quello lì…! Si è limitato a copiare dal vicino di banco, cioè la Collins. Al limite potrebbe aver attinto da A.L.Loyd ma è più improbabile.

Lazlo Feher è con tutta probabilità derivata da Cecilia; quindi anche Seven Curses deriverebbe da Cecilia, ma solo indirettamente.

Per quanto riguarda Tosca invece, malgrado la vicinanza geografica e l’univocità della storia narrata, la relazione è decisamente più intricata, impossibile ricostruire con precisione, ci si deve accontentare della deduzione che gli autori abbiano entrambi attinto dallo stesso calderone di fatti storici, leggende e opere letterarie che narravano lo stesso topos. Ovviamente nessuna relazione diretta fra Tosca e Seven Curses! Figuriamoci… quello lì?

Nessuna fantascienza comunque, né è tutta farina del mio sacco, evidentemente. Io mi sono limitato solo a fare un pò di ordine, basandomi principalmente sul Nigra, sul bellissimo volume dedicato a Cecilia da Luisa Del Giudice, oltre che sulle mie conoscenze. Ho naturalmente consultato i sempre interessantissimi forum di Mudcat Café e mi sono invece ben guardato da aprire il saccente e pretenzioso Antiwarsongs che, ripeto, andrebbe raso al suolo, dopo l’affronto che ci ha fatto.

Eglamore

Caro Eglamore, bene hai fatto ad aggiungere questa precisazione, comunque non dubitare, eri stato chiarissimo anche con la scorsa mail. Io dicevo solo che gli accostamenti tra le diverse opere, probabilmente casuali, sono un valido lavoro sia di ricerca che di ingegno perchè per dire certe cose, come diceva il mai lodato abbastanza Jannacci, ci vuole orecchio, bisogna avere il pacco immerso dentro al secchio, bisogna averlo tutto, tanto, anzi parecchio...per fare certe cose, ta..ta..ta..pum, ci vuole orecchio! Anche la fantasia è una dote positiva, a volte anche sforzata, ma non importa, che conta è sempre dire qualcosa di diverso, di non scontato, non banale o insulso, e magari, perchè no, di nuovo! I tuoi scritti hanno questa dote, e la mia opinione su ciò che hai detto sulla faccenda Seven Curses, Anathea, Lazlo Feher, A.L.Lloyd e Bartok è un'ipotesi suggestiva che ho molto apprezzato, senza chiedermi se l'accostamento fosse forzato o vero, mi è piaciuto e questa è l'unica cosa che conta. Se a qualcun'altro non è piaciuto non mi interessa, la mia opinione nasce dal mio modo di essere e di pensare, e naturalmente anche diverso da altre persone. Per me contano le mie idee come per altri conteranno le loro, è credo che ognuno di noi faccia di tutto per sostenerle e difenderle perchè è giusto che sia così. Ne approfitto pertanto per rinnovarti il mio elogio e la mia stima per ciò che hai scritto. Resto sempre desideroso di leggerti, qualunque sia il tema della prossima disgressione. In un’opera narrativa, la digressione è un aspetto particolare dell’intreccio, consistente in una pausa concessa all’azione principale, al fine di creare un clima di attesa, di approfondire il quadro storico in cui l’azione è collocata, d’inserire una riflessione dell’autore, d’introdurre un nuovo personaggio, e cose di questo tipo! Live long and prosper, Mr.Tambourine, :o)

 

 
Mercoledì 27 Novembre 2019

Talkin' 10799 - paulclayton

Oggetto: Cecilia, Puccini e Bob Dylan

Caro Tamburino,
sapendovi così interessati ai temi del folclore, vi voglio fare partecipi di un piccolo lavoro di ricerca al quale ho dedicato qualche giornata.

Quale intreccio lega l’antica ballata italiana Cecilia con la Tosca di Puccini e con Bob Dylan?

Un capitano pretende una notte d’amore da una donna in cambio della vita di suo marito condannato all’impiccagione; ma l’onore è sacrificato invano perché la mattina seguente la sventurata vede il marito penzolare dalla forca. Questa è la trama di Cecilia, ballata classificata dal Nigra col numero 3, di probabile origine piemontese, che incontrò grande fortuna arrivando a diffondersi, nei secoli, persino in regioni del Sud tipicamente refrattarie alla ballata narrativa, come la Calabria e la Sicilia. Cecilia, come Barbara Allen nella tradizione anglo scozzese, insieme a Donna Lombarda è la ballata più famosa in Italia: centinaia di versioni raccolte ovunque, è interpretata un po’ da tutti, (ahimè) anche da Claudio Villa. Persino Rossana Casale ne fa una bella versione. Ballata forte che varca i confini e arriva in Catalogna (La Dama de Tolosa), ma senza stranamente lasciare tracce in Provenza e Francia, mantiene sempre una certa uniformità, fatta eccezione per il finale, dove Cecilia, a seconda delle versioni, si uccide, muore d’amore, uccide il capitano, maledice il genere maschile, si ritira a vita solitaria.
Il problema è che questa storia ricorre praticamente identica anche in:

1) Tosca, melodramma in tre atti di Giacomo Puccini del 1900, su libretto di Giuseppe Giacosa e Luigi Illica, tratto dal dramma di Victorien Sardou "La Tosca" del 1887;

2) Anathea, canzone folk portata al successo nel 1963 da Judy Collins, accreditata come brano di Neil Roth (parole) e Lydia Wood (musica);

3) Seven Curses, canzone scritta e interpretata da Bob Dylan, registrata nel 1963 durante le sessioni di The Times They Are A-Changin’ ma mai pubblicata;

4) Lazlo Feher, antica ballata magiara raccolta e pubblicata in versione condensata agli inizi del ‘900 dal compositore ungherese Béla Bartók nella sua raccolta “Hungarian Folk Songs”

Una semplice coincidenza, un topos letterario ricorrente, o piuttosto un inestricabile intreccio di reciproche influenze tra fonti orali e scritte, tra cultura orale e cultura letteraria? Proviamo a fare un po’ di ordine.

Andando a ritroso nel tempo: l’ipotesi più plausibile è che la Seven Curses di Bob Dylan, con le sue sette/belle/maledizioni d’autore, sia una libera riscrittura di Anathea di Judy Collins; su questo pare ci possano essere pochi dubbi, data la contestualità e la condivisione da parte dei due artisti della stessa scena artistica nei circuiti folk degli anni 60. Ciò che non convince è invece l’attribuzione, da parte di Judy Collins, di versi tipicamente tradizionali a un autore presumibilmente moderno e, per altro, del tutto sconosciuto, tale Neil Roth. La forma è quella della ballata tradizionale, ma la mancanza di riferimenti nella tradizione anglo scozzese (le affinità di Anathea con Geordie - Child 209 - e con The Maid Maid Freed from the Gallows - Child 95 - non devono trarre in inganno), insieme alla presenza nel testo di nomi (Lazlo Thea e Anathea) con una sonorità esotica, o perlomeno ritenuti tali dal pubblico d’oltreoceano (che arrivò a ipotizzare origini Greche!), ci spinge altrove. La folksinger si è sempre mostrata reticente, o perlomeno vaga, sulla questione. A Dylan nemmeno il caso di chiedere. Finché qualcuno svelò l’arcano: il testo di Anathea non era altro che la traduzione in inglese, con il titolo “Laszlo Thea stole a stallion”, della ballata ungherese “Lazlo Feher”, portata alla ribalta internazionale da Bela Bartok in versione “condensata”; più precisamente si tratterebbe della traduzione di niente po’ po’ di meno che Bert Lloyd (A.L.Lloyd), massimo revivalista ed etnomusicologo inglese, collaboratore di Ewan MacColl. Traduzione probabilmente musicata a Parigi da un’emerita sconosciuta, tale Lydia Wood, e ceduta alla Collins. Quale sia il ruolo di Neil Roth non è dato saperlo. L’anello di congiunzione fra tradizione ungherese e folk revival americano dei primi anni ’60 è quindi Bela Bartok. Dagli USA siamo arrivati pertanto ai Balcani, comunque ancora molto lontani dallo stivale. Ora, che ci sia una relazione diretta fra la ballata ungherese e quella italiana non è provato, ma è ben possibile, anzi probabile. La nostra Cecilia avrebbe infatti attraversato la Dalmazia nella seconda metà del XVI secolo e sarebbe arrivata in Ungheria. Va però rilevato che non c’è una perfetta coincidenza testuale fra la versione italiana e quella ungherese, infatti nella versione balcanica (e quindi anche in quella americana) non si parla più di moglie, ma di sorella; questo non è un particolare irrilevante, perché lascerebbe ambiguamente affiorare la questione dell’incesto (ipotesi di cui la Collins non era inconsapevole), tema tutt’altro che raro nella balladry anglo-scozzese e nordica. Rispetto alla versione italiana la ballata ungherese si conclude poi con una serie di maledizioni che ruotano intorno al numero 13. Si tratta di differenze comunque marginali, compatibili con labilità della trasmissione orale, che non implicano necessariamente l’autonomia della versione balcanica.
Quindi, sempre procedendo a ritroso, dall’Ungheria siamo arrivati in Italia, da Cecilia e da Tosca.

Cecilia evidentemente precede Tosca, si presume di quasi quattro secoli; ai tempi di Puccini veniva diffusamente cantata in campagne e città italiane. Nondimeno sostenere, in base a questi pochi elementi, che Cecilia abbia direttamente influenzato Tosca, come spesso i folcloristi un po’ superficialmente fanno, appare una forzatura. Non dimentichiamo che Tosca è tratta da un dramma del francese Sardou, ma finora nessuno ha mai rinvenuto versioni francesi e provenzali di questa ballata italiana, difficile quindi immaginare che un drammaturgo francese si sia ispirato a una ballata italiana. Va inoltre ricordato che Sardou dovette affrontare un processo per plagio durante il quale si difese, con successo, sostenendo di avere preso spunto da una vicenda risalente alle guerre religiose del XVI secolo, quando a Tolosa una donna ugonotta tentò invano di salvare il marito, concedendosi ad un potente ecclesiastico cattolico, che invece fece crudelmente giustiziare il condannato venendo meno all’accordo. Se Sardou avesse davvero conosciuto Cecilia, presumibilmente l’avrebbe citata per confutare le accuse. E’ più probabile invece che Tosca e Cecilia (ma anche lo Shakespeare di Measure for measure) abbiano entrambe attinto, autonomamente, da uno stesso ampio substrato composto sia da fatti storici (o reputati tali), sia, soprattutto, da tradizioni letterarie e popolari al tempo conosciute, data la fortuna che fin dal Medioevo ebbe il tema del ricatto sessuale non onorato e dell’abuso di potere. Vale la pena ricordare che il tema ricorre in:
1) una vicenda narrata da Sant’Agosino in De sermone Domini in monte (IV sec.);
2) la vicenda di Stefania, moglie del tribuno romano Crescenzio, messo a morte da Ottone III (X sec.);
3) Epitia, novella e dramma di Gianbattista Giraldi Cinzio (XVI sec.), che si ritiene abbiano fornito materiale a Whetstone per una novella de l'Heptameron dei discorsi civili e soprattutto a Shakespeare per Misura per Misura;
4) Un racconto del francese Estienne in Apologie (XVI sec.);
5) la tragedia Philanire di Claude Rouillet (XVI sec.) tratta, pare, da un avvenimento realmente accaduto in Piemonte nella prima metà del ‘500;
6) la leggenda del colonnello Kirke, narrata in Istoria d’Inghilterra di David Hume (XVII sec.).

Giusto per capire quanto tortuosi possano essere i percorsi di un topos letterario.

Saluti, Sir Eglamore


Carissimo e stimatissimo Sir Eglamore, è più che evidente e traspare letteralmente come un bicchiere stracolmo d'acqua che deborda, che il tuo nobile lignaggio natio, i luoghi dove vivi, il lussuoso maniero che è tua magione e la tua officina per la costruzione di armi sempre più efficenti da usare nella quotidiana lotta contro i draghi alati e sputafuoco la cui uccusione è il tuo scopo primario di vita, fa chiaramente capire che hai a disposizione una biblioteca parimenti ricca e fornita simile a quella più famosa di Alessandria d'Egitto che purtroppo oggi giace, si pensa, in fondo al mare, ma la cui fama sarà sempre imperitura a memoria umana. Inoltre hai la capacità di stupire sempre ogni volta che affronti un argomento con le tue numerose arzigogolazioni per altro riccamente documentate ed i tuoi spunti ed accostamenti che veleggiano ai confini tra la realtà e l'immaginazione fantascientifica. Per dirla in parole povere, riesci sempre a stupirmi, e non solo me, ma credo che molti di coloro che ci seguono si beino nel leggere le bellissime e inaspettate cose che riesci a scrivere e sostenere con accurati ragionamenti e relativa bibliografia.

Ora, l'ipotesi che tutti copiano da tutti, o meglio dicendo, che tutti traggono ispirazione da tutti, è cosa ormai risaputa che non fa più notizia o scandalo. Certo gli accostamenti da te elencati a partire da Bartok, Sardou, la Collins, Bob Dylan, Shakespeare, Kirke, Rouillet, Henri Estienne, Sant'Agostino, il Girali Cinzio, è quantomeno originale quanto potrebbe essere bizzarra. Ora, pensare che Dylan abbia tratto inspirazione da Tosca mi sembra molto azzardato, anche perchè migliaia di canzoni trattano argomenti drammatici e mortali. La storia di Dylan in Seven Curses ( http://www.maggiesfarm.eu/testiS/sevencurses.htm  pubblicata su "Bootleg Series Vol. 1/3") ha poco in comune con la tragica storia di Tosca e Cavaradossi se non che i due vengono vergognosamete ingannati da Scarpia se non il fatto che la protagonista che nella canzone dylaniana non ha neppure un nome ma è citata come "figlia del vecchio Reilly" scopre l'inganno subito quando trova il padre impiccato ad un albero invece che salvo come promesso dal suo lusingatore che aveva barattato la vita del padre con la virtù della ragazza, inoltre nella canzone dylaniana la ragazza maledice il suo approfittatore con sette maledizioni ma non perde la vita come Tosca.

Per quanto concerne "Cecilia" ( https://www.antiwarsongs.org/canzone.php?id=38960&amp%3Bamp%3Blang=en&lang=it ) la ballata italiana di origine molto più antica potrebbe effettivamente essere la storia narrata da Dylan in Seven Curses con altre parole, ma la storia nel fatto è la stessa. Però dire che Dylan conosca "Cecilia" mi sembra un azzardo, sarei più propenso a pensare che si tratti di una coincidenza o che Bob abbia tratto ispirazione da Anthea della Collins per scrivere un testo per una musica che aspettava solo di avere un testo, cosa che sembra non essere stata di grande soddisfazione per Bob visto che la canzone non sarà mai pubblicata fino a BS Vol. 1/3. Ma in fondo, che sia vero o no, io ti faccio i miei più ammirati complimenti perchè mi dai sempre modo (andando a leggere per conoscere le cose che citi) di imparare un sacco di cose nuove che in fondo devo confessare che mi piacciono e mi affascinano. Ora cedo la parola ad altri per elogiarti o contestarti, io ti ho espresso sinceramente il mio pensiero ed ora rimango in attesa di vedere se altri condividono la mia impressione  o se invece preferiranno darti del visionario fantascientifico! Un sincero abbraccio, live long and prosper, Mr.Tambourine, :o)

 

 
Martedì 26 Novembre 2019

   

New York, N.Y. - Beacon Theatre - November 24, 2019

1. Things Have Changed (Bob center stage on guitar, Donnie on violin)
2. It Ain't Me, Babe (Bob on piano, Donnie on violin)
3. Highway 61 Revisited (Bob on piano, Donnie on lap steel)
4. Simple Twist Of Fate (Bob on piano then center stage on harp, Donnie on violin)
5. Can't Wait (Bob center stage, Donnie on lap steel)
6. When I Paint My Masterpiece (Bob on piano then center stage with harp, Donnie on violin)
7. Honest With Me (Bob on piano, Donnie on violin)
8. Tryin' To Get To Heaven (Bob on piano, Donnie on violin, Tony on standup bass)
9. Make You Feel My Love (Bob center stage, Donnie on violin)
10. Pay In Blood (Bob center stage, Donnie on pedal steel)
11. Lenny Bruce (Bob on piano, Donnie on violin)
12. Early Roman Kings (Bob center stage, Donnie on pedal steel, Tony on standup bass)
13. Girl From the North Country (Bob on piano, Donnie on lap steel, Bob Britt guitar with bottleneck, Tony on standup bass)
14. Not Dark Yet (Bob center stage, Donnie on pedal steel)
15. Thunder On The Mountain (Bob on piano, Donnie on lap steel)
16. Soon After Midnight (Bob on piano, Donnie on lap steel)
-- Band introduction
17. Gotta Serve Somebody (Bob on piano, Donnie on pedal steel)

(encore)
18. Ballad of a Thin Man (Bob center stage on guitar, Donnie on pedal steel)
19. It Takes A Lot To Laugh, It Takes A Train To Cry (Bob on piano, Donnie on pedal steel)

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South Bend, Indiana - Morris Performing Arts Center - November 1, 2019

di John Haas

Wow! Un concerto davvero impressionante. Sia mia moglie - che l'ha visto forse 12 volte - e mia figlia – che l'ha visto circa nel 1989 per la prima volta che aveva sei anni ( e lo ha visto cinque volte da allora) – ed io, abbiamo pensato che fosse il miglior concerto che avevamo mai visto. L'ho visto forse 40 volte dal 1974 e non è mai stato così fantastico, stupendo, eccitante, bellissimo, abbastanza toccante, da non perdere, se possibile. Sia mia moglie che mia figlia hanno confessato di aver pianto in alcuni momenti.

Le luci del palco si accendono intorno alle 20:00 e 15 secondi dopo vedo Bob, incredibilmente piccolo, con in mano una chitarra elettrica, e la band sta già suonando “Things Have Changed” (Ci vuole solo un pò perchè il tecnico del suono ottenga la voce giusta). Il livello del suono non è al livello dei concerti rock (Bob non ha davvero tenuto concerti "rock" di per sé dalla metà degli anni 2000, il che non significa che non faccia "rock" in circa un terzo o un quarto delle canzoni. Lo fanno e loro potrebbero fare molto più rumore - questa band potrebbe fare qualsiasi cosa, ci si rende rapidamente conto - ma non è neanche troppo morbida. Attira la tua attenzione ma non è travolgente. Avrebbe potuto essere più rumorosa per i miei gusti, ma Bob non vuole che si esageri.

Ad ogni livello - dagli arrangiamenti (che sono radicalmente rielaborati in alcuni pezzi) per mettere in risalto il canto, ed è abbastanza ovvio che Bob abbia pensato a tutto, e lui vuole davvero che la musica sia esattamente come la sta immaginando. Niente è sciatto, mezzo cotto o lasciato al caso. Nulla è di routine, forse qualcosa suona vecchio o stanco o telefonato (e a volte nemmeno molto familiare). Massima creatività in ogni momento e ad ogni livello. Mi piace ogni allontanamento dal familiare originale? Forse no. Ma è l'essenza di qualunque cosa nel suo più profondo recesso che fa sì che Bob Bob continui a cercare, migliorare, trovare nuove canzoni all'interno delle vecchie? Apparentemente. Comunque Bob non sarebbe Bob se Bob non stesse facendo ciò che Bob fa ora e che ha sempre fatto, e sono d'accordo con Bob che lui sia Bob ogni giorno della settimana. C'è una ragione per cui ha vinto un premio Nobel e io no, e si trova da qualche parte nell'essenza di His Bobness - che, inutile dirlo, Bob ha in dotazione dalla nascita.

Ci sono state sorprese (molte), confusioni (alcune), delusioni (per il fan occasionale, suppongo, più di alcuni - anche se nessuno per me - e momenti sublimi di grande bellezza, umorismo astuto e difficile da definire e grande umanità (mentre forse si nasconde ancora un pò dietro quella maschera - la "canzone è la maschera dell’uomo che danza ", ovviamente). E va bene. In effetti, è fantastico. Lui è Bob. È quello che voglio.
Ma lasciatemi fare qualche altra osservazione.
Il primo sorprendente momento musicale è arrivato per me con "Can't Wait" – una canzone che adoro - che ha questo grande highlight vocale lento che ferma il tempo e ti lascia tramortito. Come per tutta “Not Dark Yet” – altra canzone che adoro davvero - che è stata completamente riarrangiata e non perde nulla nella trasformazione e almeno per tutto il tempo diventa un intero mondo in cui sei coinvolto.

Non sono entusiasta del piano in "When I Paint My Masterpiece", ma, di nuovo, è Bob, e gli darò il beneficio del dubbio.
Le interruzioni dell'armonica sono ottime dappertutto. Chamberlain è completamente integrato.
C'erano forse tre o quattro assoli di chitarra din Britt davvero buoni, tranne uno (l'ultimo, su “It Takes a Lot to Laugh, It Takes a Train to Cry”, l'ultima canzone, in cui Charlie predomina chiaramente nell'assolo). La visione del batterista Britt mi era impedita dal piano di Bob, ed era difficile a volte vedere anche cosa stesse facendo Donnie quando suonava in particolare la lap steel), ma ogni volta che ho sentito qualcosa avvicinarsi ad una cosa di stile classico negli assolo di chitarra, non sembrava essere Charlie, quindi ho pensato che fosse Britt. Questi assoli erano fantastici, e questo mi ha stupito, con Charlie Sexton lì - veterano della band da 20 anni - che stava per gran parte del tempo legato alla chitarra ritmica ed ai vari colori da dare alla musica. Ecco uno dei migliori chitarristi elettrici del mondo proprio lì sul palco che non fa quello che sa fare! Perché? Penso che sia perché Bob vuole la musica così e può fidarsi di Charlie per farlo - quella precisione momento per momento è più importante dell’impressione generale fatta dalle canzoni rispetto a qualsiasi assolo, e Charlie offre proprio questo.
La band fa un ottimo lavoro - dal punto di vista dell’ ascoltatore - creando un paesaggio sonoro misterioso che non assomiglia molto a tutto ciò che vuoi sentire. È principalmente un suono pre-rock degli anni '40 e '50 - con della rock mischiato qua e là. "Honest With Me", ad esempio, sembrava molto come una cosa che veniva da uno show del 1958, Bob in piedi al piano assomigliava molto a Little Richard, con tutta la band che soffiava come un uragano.

Non avrei mai immaginato che Bob potesse travolgermi con "Girl from the North Country", una canzone molto familiare da quasi mezzo secolo ormai, ma il ragazzo l'ha fatto, così come fece nel 1997 con "Mr. Tambourine Man ” a Deer Creek in Indiana. Sia Tony che Donnie erano chini sui loro strumenti mentre accompagnavano Bob, ed era come un fiume lento e profondo che trasportava la canzone che non avrebbe potuto essere migliore. (Il basso elettrico di Tony è suonato fantastico tutta la notte, comunque.)

"Tempest" non è un album molto amato dalle mie parti, ed ero molto curioso di sapere come sarebbero state quelle canzoni questa volta e come sarebbero state accettate. Mi piacciono molto i testi, ma non il suono dell'album.
"Pay in Blood" è stato davvero bella dal vivo, davvero buona; "Early Roman Kings" è, tuttavia, un punto culminante. La folla l'ha adorata e Bob sembrava contento di cantarla.
È stato bello vedere “It Takes a Lot to Laugh, It Takes a Train to Cry,” come bis finale, per una ragione piuttosto personale. Ho iniziato ad ascoltare per la prima volta Bob sul serio quando avevo nove o dieci anni, nel 1966, e l'unico album che avevo allora era "Highway 61 Revisited". Nessuno altro amico nella mia cerchia era a conoscenza di Bob, e, per qualche strana ragione, quella era la canzone per me più straordinaria di qualsiasi altra. L’assolo di chitarra di Charlie in questa canzone stasera è stato quindi per me di particolare interesse e non mi ha deluso. Da qualche parte, Mike Bloomfield stava forse sorridendo, mi piace pensare.

 

 
Lunedì 25 Novembre 2019

   

New York, N.Y. - Beacon Theatre - November 23, 2019

1. Things Have Changed (Bob center stage on guitar, Donnie on violin)
2. It Ain't Me, Babe (Bob on piano, Donnie on violin)
3. Highway 61 Revisited (Bob on piano, Donnie on lap steel)
4. Simple Twist Of Fate (Bob on piano then center stage on harp, Donnie on violin)
5. Can't Wait (Bob center stage, Donnie on lap steel)
6. When I Paint My Masterpiece (Bob on piano then center stage with harp, Donnie on violin)
7. Honest With Me (Bob on piano, Donnie on violin)
8. Tryin' To Get To Heaven (Bob on piano, Donnie on violin, Tony on standup bass)
9. Make You Feel My Love (Bob center stage, Donnie on violin)
10. Pay In Blood (Bob center stage, Donnie on pedal steel)
11. Lenny Bruce (Bob on piano, Donnie on violin)
12. Early Roman Kings (Bob center stage, Donnie on pedal steel, Tony on standup bass)
13. Girl From the North Country (Bob on piano, Donnie on lap steel, Bob Britt guitar with bottleneck, Tony on standup bass)
14. Not Dark Yet (Bob center stage, Donnie on pedal steel)
15. Thunder On The Mountain (Bob on piano, Donnie on lap steel)
16. Soon After Midnight (Bob on piano, Donnie on lap steel)
-- Band introduction
17. Gotta Serve Somebody (Bob on piano, Donnie on pedal steel)

(encore)
18. Ballad of a Thin Man (Bob center stage on guitar, Donnie on pedal steel)
19. It Takes A Lot To Laugh, It Takes A Train To Cry (Bob on piano, Donnie on pedal steel)

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Chicago, Illinois - University of Illinois at Chicago (UIC), Credit Union 1 Arena - October 30, 2019

di David Moyer

Five Decades of Music

30 ottobre 2019, performance straordinaria di Bob alla Credit Union 1 Arena di Chicago, Illinois, che è stata caratterizzata da canzoni che coprivano un arco di musica di 49 anni, spaziando da "Girl from the North Country" dall’album " The Freewheelin' Bob Dylan" del 1963 a tre canzoni dall’album “Tempest” del 2012, il più recente album in studio di Dylan di canzoni originali.

Bob ha aperto con "Things Have Changed" alla chitarra e chiuso al piano con un una scalciante versione di "It Takes a Lot to Laugh, It Takes a Train to Cry". Nel mezzo c'erano quattro canzoni da “Time Out of Mind ("Can't Wait", "Tryin 'to Get to Heaven", "Make You Feel My Love" e "Not Dark Yet").
Gli arrangiamenti da Time Out erano intriganti, in particolare "Tryin 'to Get to Heaven", che presentava un suono simile all’arrangiamento classico di "Desolation Row". Ogni giorno che invecchia questa canzone sembra più toccante ("Ho camminato nel bel mezzo del nulla / Sto provando ad arrivare in paradiso prima della chiusura della porta ").

E, beh, chi non ha fatto una cover di "Make You Feel My Love?"

Il piano di Bob era allineato perpendicolarmente al palco alla sinistra del pubblico. Quando non suonava il piano Bob si spostava al centro del palco e spesso stuzzicava il pubblico andando allo stand per cercare e / o fingere di cercare una delle sue armoniche (uno scherzo che non invecchia mai). La sua armonica suonava sporadica ma ben accolta dalla folla. In alcune canzoni era al centro del palcoscenico, mischiandosi con il suono della band, attirando l'attenzione sul suono e non su se stesso.

È davvero difficile spiegare cosa è successo questa notte. L’età della folla variava da 3 a 80 anni. Mi sono seduto accanto a una donna che aveva ballato sul palco con Bob durante "Like a Rolling Stone" al concerto alla Eagles Ballroom di Milwaukee nel 1996, quando lo spettacolo presentava un mood decisamente country. Quel concerto includeva una versione forte di "Simple Twist of Fate". Questa notte la versione di "Simple Twist of Fate" valeva in sé e per sé il prezzo del biglietto. Direi che è stato il momento clou, poi "When I Paint My Masterpiece" è stata molto bella," Lenny Bruce" è stata fantastica, e "Thunder on the Mountain" dondolava duramente. Durante Masterpiece la band supportava il piano di Bob in sottofondo, permettendogli di fare una impressione indelebile sul pubblico.

I nuovi membri della band Matt Chamberlain alla batteria, che si è esibito con artisti di spicco troppo numerosi per essere menzionati, e Bob Britt alla chitarra, che può essere meglio descritto allo stesso modo, sembrano dare a Bob ancora un'altra possibilità per ricreare le sue canzoni. Sebbene Chamberlain fosse principalmente calmo per tutta la serata (George Recile era più duro), Chamberlain ha guidato "Thunder" e "Gotta Serve Somebody" e, personalmente, ho adorato il suo modo tradizionale di suonare! Britt ha fatto dei bei liks qua e là, e si fondeva magistralmente con gli altri come se stesse suonando queste canzoni da decenni. Entrambi sono ovviamente veri professionisti.

Questo è il 30° anniversario di Tony col Tour o il 20° anniversario di Charlie col Tour? Era surreale, macabro, toccante, pertinente, classico, contemporaneo e riverente allo stesso tempo. La messa in scena e l'illuminazione assomigliavano al film del 2003 Masked and Anonimous. Ero in ottava fila e non so perché i tre manichini di cera mi stavano fissando dal fondo del palco, anche se suppongo che la scultura nella parte anteriore del palco avesse qualcosa a che fare con il fascino di Bob nel suonare "Early Roman Kings" da quando ha debuttato su Tempest.

La chitarra di Charlie Sexton era ultraterrena come sempre. La sua musicalità è incredibile e manca completamente di pretenziosità. È solo dannatamente buono. Tony Garnier si sta semplicemente divertendo molto al contrabbasso elettrico.
E poi c'è Donnie Herron. Che si tratti della sua pedal steel o del violino (o anche a volte il banjo, il mandolino o qualunque altra cosa Bob potrebbe volere), riempie tutti gli spazi con una tale grazia spaziando per tutti i generi, dal country, americana, blues, rock, swing, bluegrass, jazz, rockabilly, dixie, gospel, fondendosi in perfettamente con le necessità musicali di Bob.

Maestoso. E sì, per quelli di voi che potrebbero trovarlo difficile, credo, Bob ha cantato di brutto in ogni canzone e sembra dannatamente bene. Quando il circo arriverà nella vostra città, non commettere l'errore di non andare allo show. Io sono stato a 47 spettacoli. Posso contarne solo alcuni assurdamente buoni. Un paio qua, un paio là, e molti altri spettacoli davvero buoni e divertenti.
Bob è un artista che è ancora agli inizi. Incredibile che lo possa sembrare, ma è vero.

Dave Moyer

 

 
Sabato 23 Novembre 2019

Philadelphia, Pennsylvania - The Met Philadelphia - November 21, 2019

  

1. Things Have Changed (Bob center stage on guitar, Donnie on violin)
2. It Ain't Me, Babe (Bob on piano, Donnie on violin)
3. Highway 61 Revisited (Bob on piano, Donnie on lap steel)
4. Simple Twist Of Fate (Bob on piano then center stage on harp, Donnie on violin)
5. Can't Wait (Bob center stage, Donnie on lap steel)
6. When I Paint My Masterpiece (Bob on piano then center stage with harp, Donnie on violin)
7. Honest With Me (Bob on piano, Donnie on violin)
8. Tryin' To Get To Heaven (Bob on piano, Donnie on violin, Tony on standup bass)
9. Make You Feel My Love (Bob center stage, Donnie on violin)
10. Pay In Blood (Bob center stage, Donnie on pedal steel)
11. Lenny Bruce (Bob on piano, Donnie on violin)
12. Early Roman Kings (Bob center stage, Donnie on pedal steel, Tony on standup bass)
13. Girl From the North Country (Bob on piano, Donnie on lap steel, Bob Britt guitar with bottleneck, Tony on standup bass)
14. Not Dark Yet (Bob center stage, Donnie on pedal steel)
15. Thunder On The Mountain (Bob on piano, Donnie on lap steel)
16. Soon After Midnight (Bob on piano, Donnie on lap steel)
-- Band introduction
17. Gotta Serve Somebody (Bob on piano, Donnie on pedal steel)

(encore)
18. Ballad of a Thin Man (Bob center stage on guitar, Donnie on pedal steel)
19. It Takes A Lot To Laugh, It Takes A Train To Cry (Bob on piano, Donnie on pedal steel)

 

 
Venerdì 22 Novembre 2019

Providence, Rhode Island - Providence Performing Arts Center - November 20, 2019

   

1. Things Have Changed (Bob center stage on guitar, Donnie on violin)
2. It Ain't Me, Babe (Bob on piano, Donnie on violin)
3. Highway 61 Revisited (Bob on piano, Donnie on lap steel)
4. Simple Twist Of Fate (Bob on piano then center stage on harp, Donnie on violin)
5. Can't Wait (Bob center stage, Donnie on lap steel)
6. When I Paint My Masterpiece (Bob on piano then center stage with harp, Donnie on violin)
7. Honest With Me (Bob on piano, Donnie on violin)
8. Tryin' To Get To Heaven (Bob on piano, Donnie on violin, Tony on standup bass)
9. Make You Feel My Love (Bob center stage, Donnie on violin)
10. Pay In Blood (Bob center stage, Donnie on pedal steel)
11. Lenny Bruce (Bob on piano, Donnie on violin)
12. Early Roman Kings (Bob center stage, Donnie on pedal steel, Tony on standup bass)
13. Girl From the North Country (Bob on piano, Donnie on lap steel, Bob Britt guitar with bottleneck, Tony on standup bass)
14. Not Dark Yet (Bob center stage, Donnie on pedal steel)
15. Thunder On The Mountain (Bob on piano, Donnie on lap steel)
16. Soon After Midnight (Bob on piano, Donnie on lap steel)
-- Band introduction
17. Gotta Serve Somebody (Bob on piano, Donnie on pedal steel)

(encore)
18. Ballad of a Thin Man (Bob center stage on guitar, Donnie on pedal steel)
19. It Takes A Lot To Laugh, It Takes A Train To Cry (Bob on piano, Donnie on pedal steel)

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Chicago, Illinois - University of Illinois at Chicago (UIC), Credit Union 1 Arena - October 30, 2019

di Bob Shiel

A 78 anni, Bob Dylan è arrivato a Chicago stasera e ha dato il meglio di sé dopo l'esibizione che tenne qui nel 2014, quando tenne uno stand di tre notti al Teatro Cadillac Palace. L'acustica superiore del Cadillac Palace è stata l'unica cosa che rendeva quegli spettacoli migliori di quelli di stasera. Come era buona la voce di Bob 5 anni fa, ora suona molto meglio.
Forse sono stati tutti quegli standard americani che Bob ha canticchiato in studio di registrazione e sul palco nei successivi 4 anni. La sua enunciazione e la capacità di dare un pugno in bocca ai testi è notevolmente migliorata.

Innanzitutto, Bob Britt alla chitarra e Matt Chamberlain alla batteria sono una benvenuta aggiunta alla band. Britt è un esecutore migliore di Stu Kimble? Chi deve dirlo? Io, per esempio, sono rimasto piuttosto colpito da lui.
George Recile era più appariscente di Chamberlain, ma la band non perde una battuta con Chamberlain alla batteria. Noi tutti
auguriamo a George il meglio per i suoi problemi di salute.

Senza dubbio in questo tour, dopo il cambiamento dei due musicisti, mostra i nuovi suoni stanno uscendo dalla band. Ad esempio, ho sentito quello che sembrava un organo sul brano d’apertura Things Have Changed, ma non c’era nessun organo sul palco, solo tre strani manichini e un busto romanico, il tutto adatto per Halloween, con l’illuminazione arancione e nera. Penso che l'illusione uditiva dell'organo fosse l'interazione tra steel guitar di Donnie Herron e i Fenders Charlie Sexton e Britt. Anche se probabilmente ho sentito questa canzone dal vivo dozzine di volte, non ha mai suonato meglio, rielaborata melodicamente e con la voce di Bob alta nel mix sin dall'inizio.

Bob, come è solito fare, ha riscritto parecchi testi, in particolare quando lui fece un accenno sentimentale a Echo Helstrom nel 1958 in Simple Twist Of Fate.
Quindi, al centro del palco in Can’t Wait il riverbero sul microfono palmare di Bob è stato alzato con risultati inquietanti, mentre Bob guardava verso qualche posto lontano noto solo a lui. Tony Ganier in Masterpiece ha aggiunto note di basso piene di sentimento tra le strofe. Honest With Me è diventato l'ennesimo degli innumerevoli rifacimenti di questa canzone. In Pay In Blood viene dato spazio a Britt per allungare il suo assolo di chitarra mentre Bob e i ragazzi ci regalano un nuovo ritmo e un nuovo cambio melodico.

Lenny Bruce era il must dello spettacolo. Tutti nelle 7 file di fronte Si sono seduti per la prima volta. L'ultimo verso conclude ogni ferita,
al contrario di ogni vittoria, fa ancora male. Bob ha avuto il pubblico ai suoi piedi da questo punto in avanti.

Early Roman Kings è stato reinterpretato in una sorta di moderno blues classico, con la band che ha suonato il meglio di tutta la serata. Invece Not Dark Yet ha una nuova melodia spettrale, perfetta per la stagione di Halloween.
Bob è arrivato appena in tempo sull'ultimo verso di Thunder On The Mountain, non che nessuno se ne fosse accorto davvero tranne Tony, il cui contagioso sorriso si è allargato e in seguito Bob e Tony ebbero una breve discussione su qualcosa o un altro prima di Soon After Midnight, che è uscita sensazionale come il bel valzer rapido che è. Tony suona magistralmente in Make You Feel My Love e Soon After Midnight con uno stile martellante che mi ha ricordato il grande Rob Stoner.

Poi, Gotta Serve Somebody è stato un bel rock con in evidenza Britt e Sexton con un duetto di chitarra. A Train To Cry ci ha portato su un lento blues pieno zeppo di assoli di Britt e Sexton che duellavano col pianoforte verticale dell'uomo che eravamo venuti a vedere.

Ho scherzato spesso sul fatto che il mio 61° show di Dylan sarebbe combaciato con la mia età, bene, stasera avevo 61 anni. Mi è piaciuto soprattutto condividerlo con Patrick Boyle, un fan di Blood On The Tracks al suo terzo spettacolo. Se questo sarà il mio ultimo show, perché non lo sai mai, sarà un ricordo indimenticabile di un concerto fantastico, testimonianza del fatto che Bob Dylan non deve mai essere sottovalutato o ritenuto in calo di grinta. Proprio quando tu ti chiedi se è stato eliminato, lui estrae la pistola dal cinturone per un'altra sparatoria nelle sale della musica americana. Bravo, Bob!

 

 
Giovedì 21 Novembre 2019

   

Lowell, Massachusetts - UMass Lowell, Tsongas Cente - November 19, 2019

1. Things Have Changed (Bob center stage on guitar, Donnie on violin)
2. It Ain't Me, Babe (Bob on piano, Donnie on violin)
3. Highway 61 Revisited (Bob on piano, Donnie on lap steel)
4. Simple Twist Of Fate (Bob on piano then center stage on harp, Donnie on violin)
5. Can't Wait (Bob center stage, Donnie on lap steel)
6. When I Paint My Masterpiece (Bob on piano then center stage with harp, Donnie on violin)
7. Honest With Me (Bob on piano, Donnie on violin)
8. Tryin' To Get To Heaven (Bob on piano, Donnie on violin, Tony on standup bass)
9. Make You Feel My Love (Bob center stage, Donnie on violin)
10. Pay In Blood (Bob center stage, Donnie on pedal steel)
11. Lenny Bruce (Bob on piano, Donnie on violin)
12. Early Roman Kings (Bob center stage, Donnie on pedal steel, Tony on standup bass)
13. Girl From the North Country (Bob on piano, Donnie on lap steel, Bob Britt guitar with bottleneck, Tony on standup bass)
14. Not Dark Yet (Bob center stage, Donnie on pedal steel)
15. Thunder On The Mountain (Bob on piano, Donnie on lap steel)
16. Soon After Midnight (Bob on piano, Donnie on lap steel)
-- Band introduction
17. Gotta Serve Somebody (Bob on piano, Donnie on pedal steel)

(encore)
18. Ballad of a Thin Man (Bob center stage on guitar, Donnie on pedal steel)
19. It Takes A Lot To Laugh, It Takes A Train To Cry (Bob on piano, Donnie on pedal steel)

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Talkin' 10798 - mike.lenzi

Oggetto: Film Scorsese

Ciao a tutti, volevo sapere se il film documentario di Scorsese sulla Rolling thunder revue è disponibile in dvd;
inoltre in questi giorni sto ascoltando il relativo box dei vari concerti: ho notato che il brano "Knockin' on haven's doors" presenta strofe diverse da quelle comunemente conosciute. Dove è possibile consultare i testi ? Grazie.
Michele Lenzi

Ad oggi non c'è ancora nessuna notizia circa un'eventuale versione del film in DVD, per ora è visibile solo su Netflix, forse in futuro uscirà un'edizione DVD, dobbiamo stare a vedere sperando! Knockin' on heaven's door, vista l'anzianità della canzone, è stata eseguita a volte con diverse strofe, ma non c'è un sito (almeno a mia conoscenza) che raccolga i testi di tutte le versioni. Se può essere abbastanza cliccando qui puoi consultare alcune delle tante variazioni. Alla prossima, live long and prosper, Mr.Tambourine, :o)

 

 
Mercoledì 20 Novembre 2019

TOUR 2020 : Annunciate le prime date

01 Aprile 2020 - Tokyo, Japan - Zepp DiverCity
02 Aprile 2020 - Tokyo, Japan - Zepp DiverCity
04 Aprile 2020 - Tokyo, Japan - Zepp DiverCity
05 Aprile 2020 - Tokyo, Japan - Zepp DiverCity
06 Aprile 2020 - Tokyo, Japan - Zepp DiverCity
08 Aprile 2020 - Osaka, Japan - Zepp Namba
09 Aprile 2020 - Osaka, Japan - Zepp Namba
10 Aprile 2020 - Osaka, Japan - Zepp Namba
14 Aprile 2020 - Tokyo, Japan - Zepp Tokyo
15 Aprile 2020 - Tokyo, Japan - Zepp Tokyo
17 Aprile 2020 - Tokyo, Japan - Zepp DiverCity
19 Aprile 2020 - Tokyo, Japan - Zepp DiverCity
20 Aprile 2020 - Tokyo, Japan - Zepp DiverCity
21 Aprile 2020 - Tokyo, Japan - Zepp DiverCity

 

 
Martedì 19 Novembre 2019

Ithaca, New York - Ithaca College, Athletics and Events Center (A&E Center) - November 17, 2019

  

1. Things Have Changed (Bob center stage on guitar, Donnie on violin)
2. It Ain't Me, Babe (Bob on piano, Donnie on violin)
3. Highway 61 Revisited (Bob on piano, Donnie on lap steel)
4. Simple Twist Of Fate (Bob on piano then center stage on harp, Donnie on violin)
5. Can't Wait (Bob center stage, Donnie on lap steel)
6. When I Paint My Masterpiece (Bob on piano then center stage with harp, Donnie on violin)
7. Honest With Me (Bob on piano, Donnie on violin)
8. Tryin' To Get To Heaven (Bob on piano, Donnie on violin, Tony on standup bass)
9. Make You Feel My Love (Bob center stage, Donnie on violin)
10. Pay In Blood (Bob center stage, Donnie on pedal steel)
11. Lenny Bruce (Bob on piano, Donnie on violin)
12. Early Roman Kings (Bob center stage, Donnie on pedal steel, Tony on standup bass)
13. Girl From the North Country (Bob on piano, Donnie on lap steel, Bob Britt guitar with bottleneck, Tony on standup bass)
14. Not Dark Yet (Bob center stage, Donnie on pedal steel)
15. Thunder On The Mountain (Bob on piano, Donnie on lap steel)
16. Soon After Midnight (Bob on piano, Donnie on lap steel)
-- Band introduction
17. Gotta Serve Somebody (Bob on piano, Donnie on pedal steel)

(encore)
18. Ballad of a Thin Man (Bob center stage on guitar, Donnie on pedal steel)
19. It Takes A Lot To Laugh, It Takes A Train To Cry (Bob on piano, Donnie on pedal steel)

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The Band, il gruppo senza nome che ha cambiato la musica americana                   clicca qui

 

 
Lunedì 18 Novembre 2019

Normal, Illinois - Illinois State University, Braden Auditorium - October 29, 2019

di Tom Burke

Nel 90 ° anniversario del Black Tuesday, il giorno del grande tracollo della Borsa americana del 29 Ottobre 1929, Bob Dylan e la sua band hanno restituito un enorme dividendo musicale a quei fans che avevano investito i loro dollari dollari per un biglietto allo spettacolo di ieri sera al Braden Auditorium nel campus della Illinois State University di Normal. Tutto pieno a giudicare dalla risposta entusiasta della folla durante il set di 19 canzoni, così come Dylan e la sua band di supporto hanno suonato come se stessero percorrendo la Route 66, chiamata anche The Mother Road, che attraversa questa città dell' Illinois centrale situata a metà strada tra Chicago e St. Louis, alla massima velocità.

In piedi al centro della scena suonando la chitarra, Dylan ha aperto lo spettacolo con Things Have Changed, seguita senza indugio da una insistente e adorabile It Ain’t Me Babe, la prima delle numerose canzoni che Bob ha suonato al pianoforte verticale piazzato sul palco a sinistra. Per tutto lo spettacolo il piano di Dylan ha suonato seguito dal riflesso di Simple Twist of Fate, Masterpiece, Lenny Bruce e Girl From the North Country, in stile boogie woogie per Thunder On The Mountain e Gotta Serve Somebody. Durante l'intera performance la voce di Dylan è stata forte come il suo canto chiaro ed espressivo, in particolare sui numeri che ha eseguito col microfono in mano al centro del palco, tra i quali: Can’t Wait, Make You Feel My Love, Early Roman Kings e Not Dark Yet. Di particolare godimento, l'impatto e l'efficacia espressi da Dylan con l’armonica in Simple Twist Of Fate, Masterpiece e Ballad Of A Thin Man.
La band di Dylan è eccezionale. Il lavoro di chitarra di Bob Britt aggiunge profondità e ricchezza al suono della band e sottolineando le tendenze blues di molti degli arrangiamenti. La batteria di Matt Chamberlain era ben piazzata al centro dek mix, il violino di Donnie Herron suona più in evidenza rispetto ai tour precedenti più recenti., e come è il caso da molti anni ormai, Charlie Sexton con la chitarra solista ha spinto la musica in avanti mentre il basso di Tony Garnier forniva il suo ritmo e il suo polso.
Normale: un altro grande spettacolo in questo straordinario tour dell' autunno 2019.

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Fabrizio De Andrè “Son psicologicamente libero dai lacci della canzone”               clicca qui

 

 
Domenica 17 Novembre 2019

University Park, Pennsylvania - Pennsylvania State Univerity, Eisenhower Auditorium -  November 15, 2019

  

1. Things Have Changed (Bob center stage on guitar, Donnie on violin)
2. It Ain't Me, Babe (Bob on piano, Donnie on violin)
3. Highway 61 Revisited (Bob on piano, Donnie on lap steel)
4. Simple Twist Of Fate (Bob on piano then center stage on harp, Donnie on violin)
5. Can't Wait (Bob center stage, Donnie on lap steel)
6. When I Paint My Masterpiece (Bob on piano then center stage with harp, Donnie on violin)
7. Honest With Me (Bob on piano, Donnie on violin)
8. Tryin' To Get To Heaven (Bob on piano, Donnie on violin, Tony on standup bass)
9. Make You Feel My Love (Bob center stage, Donnie on violin)
10. Pay In Blood (Bob center stage, Donnie on pedal steel)
11. Lenny Bruce (Bob on piano, Donnie on violin)
12. Early Roman Kings (Bob center stage, Donnie on pedal steel, Tony on standup bass)
13. Girl From the North Country (Bob on piano, Donnie on lap steel, Bob Britt guitar with bottleneck, Tony on standup bass)
14. Not Dark Yet (Bob center stage, Donnie on pedal steel)
15. Thunder On The Mountain (Bob on piano, Donnie on lap steel)
16. Soon After Midnight (Bob on piano, Donnie on lap steel)
17. Gotta Serve Somebody (Bob on piano, Donnie on pedal steel)

(encore)
18. Ballad of a Thin Man (Bob center stage with harp, Donnie on pedal steel)
19. It Takes A Lot To Laugh, It Takes A Train To Cry (Bob on piano, Donnie on pedal steel)

Band Members
Bob Dylan - guitar, piano
Tony Garnier - bass
Matt Chamberlain - drums
Charlie Sexton - guitar
Bob Britt - guitar
Donnie Herron - violin, pedal steel, lap steel

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Bloomington, Indiana - Indiana University, IU Auditorium - October 27, 2019

di Luke M. Jacobus

Ogni due o tre anni Bob Dylan visita l' Indiana centrale nel periodo di Halloween.
Ventun' anni fa, ho partecipato al mio primo spettacolo di Bob Dylan con alcuni amici del college. Stasera ho portato mia figlia in età scolare al suo primo Dylan/spettacolo. Diverse persone mi hanno detto quanto erano contente di vederla presente allo show. Lei ha un occhio attento ed un orecchio ottimo per i dettagli, quindi io ero molto interessato di sentire le sue impressioni sullo spettacolo.
Abbiamo trascorso l'ultima settimana ascoltando albums insieme, in particolare quelli che contenevano le canzoni che ci aspettavamo che suonasse stasera. Lei è una polistrumentista e cantante in via di sviluppo e apprezza l'arte. Come tale, è stata colpita dalla comunicazione e dall' interazione tra Bob Dylan e la sua band, e quanto bene questa band lavori insieme.
Sono stato colpito da questo e anche dal fatto che a volte formavano abilmente una singola unità sonora, molto simile ad un'orchestra. L'abbiamo osservato entrambi, senz’altro sembra che abbiano provato molto insieme, ma però stanno ancora cercando sottilmente di risolvere alcune cose. Ho notato Bob scuotere la sua testa per un bel pò di no stasera, e sembrava essere un mix di fidanzamento
con le sue canzoni e la comunicazione con la band, o almeno un membro della band in particolare.

Sono stato colpito dalla gamma vocale esplorata questa sera. Ormai sembra quasi un cliché in una recensione dire che la voce di Bob Dylan è più forte che mai, ma potrebbe benissimo essere vero. Più volte, lui ha prodotto una voce gentile nella sua naturale gamma alta che evoca un genitore che sta cantando una tenera ninna nanna a un neonato. Non credo di aver sentito usare questa voce con un così grande effetto in concerto o nei dischi. La maggior parte del pubblico, soprattutto i casuali, non se la aspettano da Bob Dylan e non la riconoscevano come la sua. Gradirei avere questo particolare aspetto vocale in un disco. La sua voce era straordinariamente forte fino alla fine, e soprattutto alla fine, con il numero di chiusura It Takes A Lot to Laugh, It Takes a Train To Cry, essendo uno pezzo dove la voce è più potente secondo me.

La più grande impressione per me di questo concerto è stata quella di Bob che ha adattato la sua postura al centro dell'attenzione dall'ultima volta che l'ho visto due anni fa. Teneva il microfono a varie distanze dalla sua accia e si chinava con la testa leggermente piegata, a volte fino alle ginocchia. A volte l'inclinazione era così forte che appoggiava la mano destra al suo ginocchio destro. Invece di apparire curvo, soprattutto nelle canzoni più arrabbiate, sembrava un pugile che gongolava su un avversario al tappeto mentre lanciava sguardi penetranti a un punto immaginario del palco.
In conclusione, apprezzo l'opportunità di aver potuto scrivere questa recensione. Frequento boblinks da circa 20 anni ed ho letto molto dei concerti passati, ma non ho mai avuto il tempo di scrivere e inviare una recensione.
Ho imparato molto su Bob Dylan e la sua musica attraverso il controllo frequente della setlist e la lettura della maggior parte delle recensioni.
Sarà un felice Halloween in Indiana, perché Bob Dylan è stato qui.

Luke M. Jacobus
 

 
Sabato 16 Novembre 2019

Milwaukee, Wisconsin - Eagles Club, The Rave - October 26, 2019

di Jerry Spanbauer

Che piacere vedere stasera un vecchio amico in compagnia di altri vecchi amici in una Eagles Club di Milwaukee piena zeppa. Questo era il mio 33° spettacolo di Bob, ed ero con un amico col quale avevo visto oltre 20 shows di Dylan. Era la settima volta che lo vedevamo proprio qui all’ Eagles Club, l'ultima volta nel 2005. Eravamo vicini ad una coppia di sposi che vedevano Bob per la prima volta e abbiamo visto alcuni altri volti familiari tra la folla.
Lascerò l'analisi e canzone per canzone ad altri, ma farò alcune osservazioni generali sullo spettacolo.

-Bob cantava davvero con una passione e un fuoco difficili da estinguere. L'idea comune che "borbotta" e non puoi capire le parole, ecc. (che ritengo esagerate) ma che non era un problema stasera. Ha pronunciato bene e allungato le parole e la sua voce era molto "dylanesque" nel miglior modo possibile! Chiunque avrebbe detto nel 2010 che Bob avrebbe cantato così bene nel 2019 sarebbe stato
preso per pazzo. Dite quello che volete sulla "trilogia di Sinatra", ma penso che quella fase abbia avuto un impatto straordinariamente positivo sulla sua voce

-Come sempre, si potrebbe discutere della setlist. Ci vogliono palle delle dimensioni del Rhode Island per Bob per mettere 10 delle 19 canzoni del periodo del 1997 ed anche oltre. Su potrebbero facilmente elencare 50 canzoni che avrebbe potuto suonare e che il pubblico avrebbe riconosciuto subito, ma la performance è stata così solida che il resto non importava. È stato fantastico vedere il Maestro esibirsi al
top del suo gioco! Poteva facilmente andare in tour tipo Neil Diamond o i Rolling Stones (tra molti altri) ogni cinque anni e mettere su un tipo di spettacolo con le “migliori hits”, nostalgico e piacevole per la folla nelle arene dove si pagano $ 150 per farsi sanguinare il naso, ma invece sfida la sua band ed il pubblico andando costantemente avanti con una setlist inalterata e arrangiamenti di tutte le forme e dimensioni. IO gli sono grato per questo, ma fa parte del motivo per il quale molti fans occasionali non sanno capirlo o come prenderlo, e per questo a volte lasciano lo show delusi. Non ho visto nessuno andarsene stanotte, super folla molto impegnata.

-Come al solito, la band è eccezionale nel fornire il sound per l’esatto sfondo che Bob vuole e di cui ha bisogno. Ognuno di questi musicisti potrebbe suonare assoli strabilianti di tipo virtuoso per tutta la notte, ma il gioco è focalizzato sull'unità di ensemble molto raffinato. Sono stato molto colpito dal nuovo chitarrista Bob Britt. Non aveva paura di mostrarsi o di essere confrontato con Stu Kimball. C'erano alcune grandi interazioni tra lui e Charlie Sexton. A proposito di Charlie, lui si è animato nella seconda metà dello spettacolo ed ha suonato alcuni
grandi passaggi di chitarra. Tony aveva un suono di basso molto intenso che si adattava bene per le canzoni e ballate al piano.

-E' stata la nostra prima volta che sentivamo "Lenny Bruce" (da "Shot of Love" del 1981) e non siamo stati delusi dalla sincera esecuzione. Alcune di queste canzoni più lente erano caratterizzate da "Bob con solo piano e voce”, con in sottofondo le sottili trame della band.

-Il mio amico e io eravamo entrambi d'accordo sul fatto che "Early Roman Kings" e "Pay In Blood "sono stati i veri momenti salienti, e Bob ha cantato entrambi come se i suoi pantaloni fossero in fiamme.

-Come previsto, l'attuale interpretazione di "Not Dark Yet" è stata sorprendente! Puro genio al lavoro e da sola vale il prezzo d’entrata!

-Un paio di scelte che potrebbe inserire nella setlist dei sogni che penso funzionerebbro bene con la sua voce e suono attuali sarebbero: "Sweetheart Like You", “Groom’s Still Waiting At The Altar,” e “Dirge.”. Se sostituissero "Soon after midnight " verso la fine con qualcosa come “Queen Jane Approximately” lo spettacolo raggiungerebbe proporzioni epiche.

- Gotta Serve Somebody,” straordinaria e ben fatta, “Ballad of a Thin Man” è la mia favorita di tutti I tempi, “It Takes A Lot To Laugh (It Takes A Train To Cry)” ha portato lo spettacolo ad una conclusione INCREDIBILE. Non volevamo che finisse dopo quei tre pezzi.

-Sono stupito che Bob stia suonando e cantando così a 78 anni, dopo 31 anni anni di NET. Per 20 anni ho letto frasi tipo "Dovrebbe semplicemente appendere la chitarra al chiodo" o "E’ stato terribile e non andrò più a vederlo", quella è gente che non capisce un tubo di Dylan. Dovremmo TUTTI sapere che non smetterà MAI. Ha dimostrato time after time di sapersi alzare sempre a nuovo splendore. Il prossimo passo in questo sarà almeno un altro leggendario album di canzoni originali? Che ne dici Bob?!?

Jerry Spanbauer, Oshkosh, WI

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Talkin' 10797 - naxela56

Oggetto: Comparsata

Ho visto il video che vede la partecipazione di Bob per pochi secondi intorno ai 2 minuti e 25 secondi.

(MTV news - December 22, 1997) Wyclef Jean and The Refugee Allstars' newest video has an extra special touch.
In "Gone Til November," directed by Francis Lawrence, Wyclef Jean sings while wandering through Los Angeles Airport. Wyclef then sits in an airport lounge, singing lyrics about Bob Dylan's "Knockin' On Heaven's Door" w/Dylan sitting beside his Columbia label mate. In a moment, Dylan is gone again, as if it was just a dream.
The apparent catalyst in bringing the two artists together, Wyclef recently discussed in "Newsweek" that he had been strongly influenced by Dylan, who in turn asked for a copy of Wyclef's album, "The Carnival." Wyclef learned of this and asked Dylan if he would appear in the video.

si può anche lasciar perdere.

D'accordissimo! Ciao, live long and prosper, Mr.Tambourine, :o)

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Bob Dylan e Johnny Cash a Nashville                                                                        clicca qui

 

 
Venerdì 15 Novembre 2019

Petersburg, Virginia - Virginia State University, VSU Multi-Purpose Center - November 13, 2019

  

1. Things Have Changed (Bob center stage on guitar, Donnie on violin)
2. It Ain't Me, Babe (Bob on piano, Donnie on violin)
3. Highway 61 Revisited (Bob on piano, Donnie on lap steel)
4. Simple Twist Of Fate (Bob on piano then center stage on harp, Donnie on violin)
5. Can't Wait (Bob center stage, Donnie on lap steel)
6. When I Paint My Masterpiece (Bob on piano then center stage with harp, Donnie on violin)
7. Honest With Me (Bob on piano, Donnie on violin)
8. Tryin' To Get To Heaven (Bob on piano, Donnie on violin, Tony on standup bass)
9. Make You Feel My Love (Bob center stage, Donnie on violin)
10. Pay In Blood (Bob center stage, Donnie on pedal steel)
11. Lenny Bruce (Bob on piano, Donnie on violin)
12. Early Roman Kings (Bob center stage, Donnie on pedal steel, Tony on standup bass)
13. Girl From the North Country (Bob on piano, Donnie on lap steel, Bob Britt guitar with bottleneck, Tony on standup bass)
14. Not Dark Yet (Bob center stage, Donnie on pedal steel)
15. Thunder On The Mountain (Bob on piano, Donnie on lap steel)
16. Soon After Midnight (Bob on piano, Donnie on lap steel)
17. Gotta Serve Somebody (Bob on piano, Donnie on pedal steel)

(encore)
18. Ballad of a Thin Man (Bob center stage with harp, Donnie on pedal steel)
19. It Takes A Lot To Laugh, It Takes A Train To Cry (Bob on piano, Donnie on pedal steel)

Band Members
Bob Dylan - guitar, piano
Tony Garnier - bass
Matt Chamberlain - drums
Charlie Sexton - guitar
Bob Britt - guitar
Donnie Herron - violin, pedal steel, lap steel

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Bob Dylan - "Not Dark Yet" - Petersburg, Virginia - 13/11/2019 - VSU Multi-Purpose Center

  

 

 
Giovedì 14 Novembre 2019

Baltimore, Maryland - University of Maryland Baltimore County, UMBC Event Center -    November 12, 2019

  

1. Things Have Changed (Bob center stage on guitar, Donnie on violin)
2. It Ain't Me, Babe (Bob on piano, Donnie on violin)
3. Highway 61 Revisited (Bob on piano, Donnie on lap steel)
4. Simple Twist Of Fate (Bob on piano then center stage on harp, Donnie on violin)
5. Can't Wait (Bob center stage, Donnie on lap steel)
6. When I Paint My Masterpiece (Bob on piano then center stage with harp, Donnie on violin)
7. Honest With Me (Bob on piano, Donnie on violin)
8. Tryin' To Get To Heaven (Bob on piano, Donnie on violin, Tony on standup bass)
9. Make You Feel My Love (Bob center stage, Donnie on violin)
10. Pay In Blood (Bob center stage, Donnie on pedal steel)
11. Lenny Bruce (Bob on piano, Donnie on violin)
12. Early Roman Kings (Bob center stage, Donnie on pedal steel, Tony on standup bass)
13. Girl From the North Country (Bob on piano, Donnie on lap steel, Bob Britt guitar with bottleneck, Tony on standup bass)
14. Not Dark Yet (Bob center stage, Donnie on pedal steel)
15. Thunder On The Mountain (Bob on piano, Donnie on lap steel)
16. Soon After Midnight (Bob on piano, Donnie on lap steel)
17. Gotta Serve Somebody (Bob on piano, Donnie on pedal steel)

(encore)
18. Ballad of a Thin Man (Bob center stage with harp, Donnie on pedal steel)
19. It Takes A Lot To Laugh, It Takes A Train To Cry (Bob on piano, Donnie on pedal steel)

Band Members
Bob Dylan - guitar, piano
Tony Garnier - bass
Matt Chamberlain - drums
Charlie Sexton - guitar
Bob Britt - guitar
Donnie Herron - violin, pedal steel, lap steel

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Milwaukee, Wisconsin - Eagles Club, The Rave - October 26, 2019

di Stu Levitan

Un'altra forte performance di un Dylan molto animato apprezzato dalla molta folla. Il palco si illumina con Dylan - giacca bianca, camicia da smoking con bottone superiore aperto, pantaloni neri con profilo bianco, scarpe bianche e cintura – al centro palco con chitarra; voce per cose paludose e funky.
Things have changed forte ma un pò bassa nel mix. Risolto subito questo piccolo problema, ecco It ain’t me babe. Poi al piano verticale per una dondolante Highway 61. Violino di Donny (molto durante la notte), prima Bob al centro della scena con l’armonica. Tiene il microfono nella mano destra quando canta (molto gesticolare con la sinistra), lo passa nella sinistra per le pause dell'armonica. Can’t wait emotiva, Bob con la mano sinistra sul cuore, facendo un'imitazione passabile di Sarah Bernhardt.
Voce molto forte. Masterpiece è un pò parlata, con i nuovi testi dallo scorso anno. Non è la mia preferita della notte, un pò arrancata senza uno scopo reale. Non è il caso di Honest With Me, con un intervento molto bello di Charlie. Bob in piedi al piano, sparando sorrisi e sguardi giocosi tutt'intorno. Heaven con un arrangiamento sbarazzino totalmente estraneo al suo significato; non suona come una canzone dello Yom Kippur. Make you feel my love rivolto verso Charlie in piedi a circa un metro di distanza. Non la mia canzone preferita, ma una bella prestazione. Piccola danza stravagante durante Pay in Blood. Seduto al piano per Lenny Bruce, nella quale la folla era insolitamente silenziosa, bella voce impegnata. Early roman kings continua (per me) ad essere un top, ottima voce, molti gesti con la mano sinistra. Le ragazze intorno a me urlano per una lenta e morbida North County, piano e violino.
Not dark yet - almeno QUESTA suona ancora come una canzone dello Yom Kippur. Quella piccola pausa e sapere che strizza l'occhio prima di "... ma ci sta arrivando" è brutale. Rullo di tamburo per Thunder on the mountain, che ha dei bei lavori da parte di Charlie. Soon after midnight non al massimo, riscattata in qualche modo da un altro simpatico intermezzo di Charlie. In piedi al piano per una Serve somebody rock per chiudere il set principale. Torna al centro palco, microfono nella mano destra, per una Thin Man leggermente rivisitata ("ti aspettavi una specie di invito a cena? "), con il migliore (più lungo) intervento dello show da parte di Bill, poi piano molto blues per Train to Cry, con un'altro bell’intervento di Charlie. Nessuna presentazione della band. Si inchinano rapidamente e poi via verso la prossima città.
Stu Levitan

 

 
Mercoledì 13 Novembre 2019

Bob Dylan e Johnny Cash, in un box la storia della loro collaborazione                  clicca qui

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MTV UNPLUGGED 1994: quando Bob Dylan stupì tutti                                              clicca qui

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Libri: "Testimony" di Robbie Robertson, il memoir del leggendario chitarrista        clicca qui

 

 
Martedì 12 Novembre 2019

Moon Township, Pa - Robert Morris University, UPMC Events Center - November 10, 2019

   

1. Things Have Changed (Bob center stage on guitar, Donnie on violin)
2. It Ain't Me, Babe (Bob on piano, Donnie on violin)
3. Highway 61 Revisited (Bob on piano, Donnie on lap steel)
4. Simple Twist Of Fate (Bob on piano then center stage on harp, Donnie on violin)
5. Can't Wait (Bob center stage, Donnie on lap steel)
6. When I Paint My Masterpiece (Bob on piano then center stage with harp, Donnie on violin)
7. Honest With Me (Bob on piano, Donnie on violin)
8. Tryin' To Get To Heaven (Bob on piano, Donnie on violin, Tony on standup bass)
9. Make You Feel My Love (Bob center stage, Donnie on violin)
10. Pay In Blood (Bob center stage, Donnie on pedal steel)
11. Lenny Bruce (Bob on piano, Donnie on violin)
12. Early Roman Kings (Bob center stage, Donnie on pedal steel, Tony on standup bass)
13. Girl From the North Country (Bob on piano, Donnie on lap steel, Bob Britt guitar with bottleneck, Tony on standup bass)
14. Not Dark Yet (Bob center stage, Donnie on pedal steel)
15. Thunder On The Mountain (Bob on piano, Donnie on lap steel)
16. Soon After Midnight (Bob on piano, Donnie on lap steel)
17. Gotta Serve Somebody (Bob on piano, Donnie on pedal steel)

(encore)
18. Ballad of a Thin Man (Bob center stage with harp, Donnie on pedal steel)
19. It Takes A Lot To Laugh, It Takes A Train To Cry (Bob on piano, Donnie on pedal steel)

Band Members
Bob Dylan - guitar, piano
Tony Garnier - bass
Matt Chamberlain - drums
Charlie Sexton - guitar
Bob Britt - guitar
Donnie Herron - violin, pedal steel, lap steel

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Talkin' 10796 - mr.tambourine78

Oggetto: Pubblicazione autobiografia Robbie Robertson

Ciao Mr. Tambourine,
volevo segnalare a te e a tutti gli amici del mondo-Dylan l’imminente uscita dell’autobiografia di Robbie Robertson “Testimony” in italiano! Finalmente, dico io. Erano anni che attendevo questo momento. L’autobiografia uscì nel 2016. Dopo 3 anni di attesa possiamo ringraziare la Jimenez Edizioni per poter fruire nella nostra lingua di questo libro. Un’opera di cui tanto si è parlato con giudizi più che positivi. Le memorie di una tra le figure più importanti del mondo musicale americano, un genio per abilità compositiva, una vita legata all’opera di Dylan e non solo. Credo che in tanti qui apprezzino il lavoro della Band. Un gruppo forse sottovalutato in Italia e comunque troppo poco conosciuto.

https://www.musicletter.it/index.php/2019/11/06/testimony-di-robbie-robertson-il-memoir-del-leggendario-autore-e-chitarrista-della-old-weird-america/ 

Cercando in rete credo di aver capito che la data di pubblicazione dovrebbe essere il 21 novembre prossimo.
Buone letture e sempre buoni ascolti.
Roberto.

Grazie per la preziosa informazione, sono certo che molti di noi leggeranno questo libro! Live long and prosper, Mr.Tambourine, :o)


 

 
Lunedì 11 Novembre 2019

Akron, Ohio - University of Akron, E. J. Thomas Performing Arts Hall - November 9, 2019

   

1. Things Have Changed (Bob center stage on guitar, Donnie on violin)
2. It Ain't Me, Babe (Bob on piano, Donnie on violin)
3. Highway 61 Revisited (Bob on piano, Donnie on lap steel)
4. Simple Twist Of Fate (Bob on piano then center stage on harp, Donnie on violin)
5. Can't Wait (Bob center stage, Donnie on lap steel)
6. When I Paint My Masterpiece (Bob on piano then center stage with harp, Donnie on violin)
7. Honest With Me (Bob on piano, Donnie on violin)
8. Tryin' To Get To Heaven (Bob on piano, Donnie on violin, Tony on standup bass)
9. Make You Feel My Love (Bob center stage, Donnie on violin)
10. Pay In Blood (Bob center stage, Donnie on pedal steel)
11. Lenny Bruce (Bob on piano, Donnie on violin)
12. Early Roman Kings (Bob center stage, Donnie on pedal steel, Tony on standup bass)
13. Girl From the North Country (Bob on piano, Donnie on lap steel, Bob Britt guitar with bottleneck, Tony on standup bass)
14. Not Dark Yet (Bob center stage, Donnie on pedal steel)
15. Thunder On The Mountain (Bob on piano, Donnie on lap steel)
16. Soon After Midnight (Bob on piano, Donnie on lap steel)
17. Gotta Serve Somebody (Bob on piano, Donnie on pedal steel)

(encore)
18. Ballad of a Thin Man (Bob center stage with harp, Donnie on pedal steel)
19. It Takes A Lot To Laugh, It Takes A Train To Cry (Bob on piano, Donnie on pedal steel)

Band Members
Bob Dylan - guitar, piano
Tony Garnier - bass
Matt Chamberlain - drums
Charlie Sexton - guitar
Bob Britt - guitar
Donnie Herron - violin, pedal steel, lap steel

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Mankato, Minnesota - Mankato Civic Center - October 24, 2019

di Susan Laing

Sincera onestà ... correre nuda è quello che ho portato via da ieri sera dall’esibizione di "Bob Dylan e la sua band Live and In Person" ... era Bob che lasciava uscire tutto. La camicia a collo aperto faceva vedere a tutti i segni del tempo; niente baffi sottili a matitae trucco leggero. Allo stesso modo non c'erano assoli ornamentali inseriti nel tessuto della band. Le diciannove canzoni riempivano ampiamente lo spazio creando una perfetta armatura semplicemente bilanciata; ordito gli strumenti, trama la voce.

L'illuminazione del palcoscenico ha creato un'enorme cavità, quasi un effetto cattedrale ad arco che enfatizzava le minuscole cornici umane. Le prestazioni di Bob provengono da qualche parte ... non sono correlate al tempo spuntato da orologi mortali e questa disconnessione serve solo per evidenziare la sua arte che sfiderà allo stesso modo la mortalità. I manichini congelati nel tempo e nei gesti rivelano il netto contrasto con questa rivelazione accettabile che il tempo e il cambiamento sono simbiotici ... tra l'idea e la realtà, tra il movimento e l'atto, cade l'ombra (ts Elliot)

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di Gene Senger

Con due amici arrivo a Mankato alle 17:00 e ci dirigiamo al al botteghino per ritirare i nostri biglietti in prima fila! Prima di arrivarci
abbiamo visto Charlie Sexton che veniva verso di noi e quando era a due passi da me gli ho detrto: "Ehi Charlie, benvenuto!" Si abbassò il cappello sugli occhi, grugnì e / o annuì leggermente mentre ha continuato il cammino. È interessante notare che la mia amica Laurie mi ha ricordato quando Charlie si è fermato per una foto 10 anni fa nel New Jersey. Suo marito ha tirato fuori il telefono per mostrarci la foto, rinfrescando i nostri ricordi. Quindi siamo andati in un bar prima di tornare al centro civico. Saliti alcuni gradini alla ricerca di un bagno abbiam visto il tour-bus di Dylan che era parcheggiato proprio lì. Entro 10 minuti abbiamo visto di nuovo Charlie mentre parlava col road manager prima di entrare nell'edificio. Quindi il “vestito” di Dylan è stato portato da una donna nel bus. Cinque minuti dopo è tornata fuori seguita da Dylan in giacca di pelle e una felpa con cappuccio tirato su. Era sicuramente lui, impossibile confondere quella sua andatura unica. Entrambi sono entrati nel centro civico, così asiamo andati a prendere i nostri posti.

Le luci si sono affievolite e mi sentivo confuso per un momento, era Beyond Here Lies che stavo ascoltando? No, aspetta, sembra che poteva essere ... ma cosa ?! Quindi si è appena trasformata in Things have changed. Un particolare, il modo in cui tutti i musicisti si sono guardati e ascoltati l'un l'altro, come se fosse una cosa da provare ancora ma aperta anche all'improvvisazione. Durante It Takes A lot to Laugh It Takes a Train to Cry, la testa di Dylan era chinata giù verso il piano, stava agitando le braccia, gli occhi chiusi, ascoltando Charlie dietro di lui, completamente a manettone con la sua chitarra. Questa è la prima volta che ho visto Dylan guardare anche gli altri, con la stessa cura con cui loro guardavano lui. Ciò che mi ha sorpreso è stata Early Roman Kings! Non posso dire di essere un grande fan della canzone, ma il modo in cui la fanno ora è qualcosa da vedere. È stata rallentata, con un suono di blues mescolato, ma ora Dylan ha modo di allungare davvero la voce con delle belle note di blues lunghe ed aperte. Canto molto energico, forse la mia esibizione preferita della notte.
Il mio pensiero era davvero questo ragazzo sa come guidare la sua band. Lenny Bruce era ipnotica, potrevi sentir cadere uno spillo. Ballad of a thin man era intensa come sempre. Mentre tornavamo a St. Paul, ho ricordato ai miei amici che Dylan era sulla nostra stessa strada, diretto a Milwaukee. Ci siamo chiesti se dovevao andarci anche noi!

Gene Senger, St. Paul, MN

 

 
Domenica 10 Novembre 2019

Highland Heights, Kentucky - Northern Kentucky University, BB&T Arena - November 8, 2019

  

1. Things Have Changed (Bob center stage on guitar, Donnie on violin)
2. It Ain't Me, Babe (Bob on piano, Donnie on violin)
3. Highway 61 Revisited (Bob on piano, Donnie on lap steel)
4. Simple Twist Of Fate (Bob on piano then center stage on harp, Donnie on violin)
5. Can't Wait (Bob center stage, Donnie on lap steel)
6. When I Paint My Masterpiece (Bob on piano then center stage with harp, Donnie on violin)
7. Honest With Me (Bob on piano, Donnie on violin)
8. Tryin' To Get To Heaven (Bob on piano, Donnie on violin, Tony on standup bass)
9. Make You Feel My Love (Bob center stage, Donnie on violin)
10. Pay In Blood (Bob center stage, Donnie on pedal steel)
11. Lenny Bruce (Bob on piano, Donnie on violin)
12. Early Roman Kings (Bob center stage, Donnie on pedal steel, Tony on standup bass)
13. Girl From the North Country (Bob on piano, Donnie on lap steel, Bob Britt guitar with bottleneck, Tony on standup bass)
14. Not Dark Yet (Bob center stage, Donnie on pedal steel)
15. Thunder On The Mountain (Bob on piano, Donnie on lap steel)
16. Soon After Midnight (Bob on piano, Donnie on lap steel)
17. Gotta Serve Somebody (Bob on piano, Donnie on pedal steel)

(encore)
18. Ballad of a Thin Man (Bob center stage with harp, Donnie on pedal steel)
19. It Takes A Lot To Laugh, It Takes A Train To Cry (Bob on piano, Donnie on pedal steel)

Band Members
Bob Dylan - guitar, piano
Tony Garnier - bass
Matt Chamberlain - drums
Charlie Sexton - guitar
Bob Britt - guitar
Donnie Herron - violin, pedal steel, lap steel

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Ames, Iowa - Iowa State University, C.Y. Stephens Auditorium - October 23, 2019

di John C.

Il 23 ottobre ho partecipato al mio 16° spettacolo di Bob Dylan. Questo spettacolo credo sia stato, musicalmente, il migliore che abbia mai visto. Una volta guardavo le set lists e probabilmente avevo visto circa 100 canzoni diverse, la setlist di mercoledì includeva diverse canzoni che non avevo mai sentito.
Fin dall'inizio ho capito che sarebbe stato uno show speciale, Bob alla chitarra per le prime due canzoni. Highway 61 era ben chiaro di voce. Uno dei miei preferiti era Simple Twist Of Fate che quasi mi ha fatto piangere, bellissima. Non voglio elencare ogni canzone ma o c’era l’armonica di prim'ordine, un buon piano o una voce toccante in tutte. Trying to get to heaven, Lenny Bruce, Girl from the north country, Not dark yet erano tutte speciali. I bis erano eccellenti interpretazioni. Solo pochi spettacoli in questo tour, ma questa band è stretta intorno a Bob e si sta fondendo bene.

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di Marty Traynor

Ci sono alcuni vantaggi nel vedere due spettacoli di Dylan in quattro giorni. Uno di questi è osservare quanto sono diversi gli spettacoli. Ci sono diversi punti salienti In diversi spettacoli anche quando la set list è identica. Ad esempio, lo spettacolo di Lincoln è iniziato forte dal momento in cui la band è salita sul palco, mentre sembrava che ci volesse fino a Simple Twist of Fate, la quarta canzone, per sfoderare la magia. Ma una volta fatto, lo spettacolo era pieno di punti salienti.
Innanzitutto, il suonare l'armonica di Dylan è buono come non lo è mai stato, e questo è stato fatto in Simple Twist. Quindi Can't Wait è stato eseguito in modo tale da trasmettere un senso di anticipazione urgente, portando la canzone a un altro livello. Quindi la voce e l'armonica di Dylan suonano in When I Paint My Masterpiece, che ci ha fatto assolutamente sentire che Bob lo aveva già realizzato. Non avrei mai pensato di dire che Make You Feel My Love sarebbe stato un punto culminante in uno spettacolo di Dylan, ma sicuramente lo è stato ad Ames. Le forti performances sono continuate per tutto lo show, soprattutto in Girl from the North Country e Not Dark Yet.
Come a Lincoln, la band ha beneficiato di due eccezionali chitarristi e il violino di Donnie Herron è stata un'ottima aggiunta al sound generale. Dopo lo spettacolo di Lincoln ero convinto che l’esibizione di Dylan/band fosse stata di altissimo livello, una delle migliori a cui abbia mai assistito. Lo spettacolo di Ames non era proprio a quel livello, ma sicuramente era un insieme solido, con alcuni punti salienti eccezionali.

 

 
Sabato 9 Novembre 2019

"Rolling Thunder Revue", quando Dylan andò on the road e fece la storia              clicca qui

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Cinquant’anni fa, Jack Kerouac                                                                                   clicca qui

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La magnifica storia di “Hallelujah” di Leonard Cohen                                                clicca qui

 

 
Venerdì 8 Novembre 2019

Ann Arbor, Michigan - University of Michigan, Hill Auditorium - November 6, 2019

  

1. Things Have Changed (Bob center stage on guitar, Donnie on violin)
2. It Ain't Me, Babe (Bob on piano, Donnie on violin)
3. Highway 61 Revisited (Bob on piano, Donnie on lap steel)
4. Simple Twist Of Fate (Bob on piano then center stage on harp, Donnie on violin)
5. Can't Wait (Bob center stage, Donnie on lap steel)
6. When I Paint My Masterpiece (Bob on piano then center stage with harp, Donnie on violin)
7. Honest With Me (Bob on piano, Donnie on violin)
8. Tryin' To Get To Heaven (Bob on piano, Donnie on violin, Tony on standup bass)
9. Make You Feel My Love (Bob center stage, Donnie on violin)
10. Pay In Blood (Bob center stage, Donnie on pedal steel)
11. Lenny Bruce (Bob on piano, Donnie on violin)
12. Early Roman Kings (Bob center stage, Donnie on pedal steel, Tony on standup bass)
13. Girl From the North Country (Bob on piano, Donnie on lap steel, Bob Britt guitar with bottleneck, Tony on standup bass)
14. Not Dark Yet (Bob center stage, Donnie on pedal steel)
15. Thunder On The Mountain (Bob on piano, Donnie on lap steel)
16. Soon After Midnight (Bob on piano, Donnie on lap steel)
17. Gotta Serve Somebody (Bob on piano, Donnie on pedal steel)

(encore)
18. Ballad of a Thin Man (Bob center stage with harp, Donnie on pedal steel)
19. It Takes A Lot To Laugh, It Takes A Train To Cry (Bob on piano, Donnie on pedal steel)

Band Members
Bob Dylan - guitar, piano
Tony Garnier - bass
Matt Chamberlain - drums
Charlie Sexton - guitar
Bob Britt - guitar
Donnie Herron - violin, pedal steel, lap steel

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St. Louis, Missouri - Stifel Theatre - October 22, 2019

di Jason Guthrie Barton

La voce devastata di Dylan ha cancellato ogni ricordo degli originali. Chi è lui per esibirsi ancora? E perché lo fa, se non per i soldi?
Però, come per magia, tutto è cambiato. Il genio di Dylan si esibirà fino all’ultimo dei suoi giorni dopo che ha iniziato 60 fa, un'idea da capogiro. Invece, è una combinazione della sua presenza (come sempre), ma di più soprattutto, dei suoi arrangiamenti, che sono vari, sfaccettati e nuovi come sempre.
In verità, Dylan comprende e comanda ogni idioma musicale americano popolare degli ultimi 200 anni, da Stephen Foster ad oggi.
Con quella maestria, infonde a canzoni vecchie di mezzo secolo una straordinaria nuova vitalità, un segno dei suoi poteri immutati.
La riconfigurazione della sua band ha dato nuova energia. A mio avviso, sono buoni come qualsiasi altra abbia mai suonato, da The Band, alla Rolling Thunder a quella di "Love and Theft". Ognuna di ese detta e modifica il suo suono. La sua fluida padronanza dell'idioma
fornisce gli strumenti per adattare i suoi arrangiamenti ai particolari punti di forza di ciascuna band.
Gli arrangiamenti di stasera erano potenti come qualsiasi altro che abbia mai sentito: fluidi, risonanti, una piattaforma per stratificare i suoi testi/romanzo in sorprendenti modi.
Sulle scale affollate dopo il concerto, stavo già cercando i biglietti disponibili per le prossime date nelle città vicine. Mi sento trasformato.

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di Gestault Von Alabaster VII

È finalmente il mio turno di scrivere una recensione! Sono felice per questo. Io, Gestault, non sono mai stato a un evento di Bob prima di oggi perchè il lavoro agricolo come il mio non mi concedeva molto tempo per i concerti. Io sapevo con due settimane di anticipo che sarei stato in grado di partecipare a questo spettacolo, così mi sono preparato. Avevo raccolto dei meravigliosi piselli per la stagione più fredda per lo stufato ed ho ascoltato i miei dischi di Bobby per prepararmi davanti ad un bicchiere di birra. Andiamo allo spettacolo. Sono arrivato in aereo. È stato divertente ed ascoltato Oh Mercy per tutta la durata del volo! Dal Terminal ho preso un taxi per l'hotel dove mi sono cambiato e bevuto un paio di birre. Bei tempi! Lì incontro alcuni fans di Bobby. Stavano desiderando buone notizie! Sono eccitato oh sì! Il palcoscenico è illuminato da luci scure. Come è cool! Ho comprato il mio biglietto 4 giorni prima.
Meravigliosa apertura con Beyond here! In piedi alla chitarra al centro del palco! Oh, è fantastico! Bob, come vedo, si esibisce bene nella prima canzone.
A molti altri classici tra cui uno che suono spesso nella mia fattoria: Masterpiece. È stato fantastico ascoltarlo dal vivo! Sto ballando! Fare una danza, come diciamo noi nella mia nativa Bosnia. La mia preferito è It Takes A Lot To Laugh, It Takes A Train To Cry, eseguita nei bis!
Bobby ha fatto un lavoro meraviglioso con questo pezzo! Che bello! Sono triste per Frank, un mio amico, che non è venuto, l'ho convinto a dirigersi ad Ames per un futuro spettacolo di Bobby. Buon divertimento Frank! Nel complesso Bob Dylan è stato vivo e vegeto questa sera a Kansas City. Ciao, Gestault Von Alabaster VII

 

 
Giovedì 7 Novembre 2019

BOB DYLAN ON GUITAS - 2019 FALL TOUR

  

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East Lansing, Michigan - Michigan State University, Wharton Center for the Performing Arts, Gobb Great Hall - November 5, 2019

  

1. Things Have Changed (Bob center stage on guitar, Donnie on violin)
2. It Ain't Me, Babe (Bob on piano, Donnie on violin)
3. Highway 61 Revisited (Bob on piano, Donnie on lap steel)
4. Simple Twist Of Fate (Bob on piano then center stage on harp, Donnie on violin)
5. Can't Wait (Bob center stage, Donnie on lap steel)
6. When I Paint My Masterpiece (Bob on piano then center stage with harp, Donnie on violin)
7. Honest With Me (Bob on piano, Donnie on violin)
8. Tryin' To Get To Heaven (Bob on piano, Donnie on violin, Tony on standup bass)
9. Make You Feel My Love (Bob center stage, Donnie on violin)
10. Pay In Blood (Bob center stage, Donnie on pedal steel)
11. Lenny Bruce (Bob on piano, Donnie on violin)
12. Early Roman Kings (Bob center stage, Donnie on pedal steel, Tony on standup bass)
13. Girl From the North Country (Bob on piano, Donnie on lap steel, Bob Britt guitar with bottleneck, Tony on standup bass)
14. Not Dark Yet (Bob center stage, Donnie on pedal steel)
15. Thunder On The Mountain (Bob on piano, Donnie on lap steel)
16. Soon After Midnight (Bob on piano, Donnie on lap steel)
17. Gotta Serve Somebody (Bob on piano, Donnie on pedal steel)

(encore)
18. Ballad of a Thin Man (Bob center stage with harp, Donnie on pedal steel)
19. It Takes A Lot To Laugh, It Takes A Train To Cry (Bob on piano, Donnie on pedal steel)

Band Members
Bob Dylan - guitar, piano
Tony Garnier - bass
Matt Chamberlain - drums
Charlie Sexton - guitar
Bob Britt - guitar
Donnie Herron - violin, pedal steel, lap steel


 

 
Mercoledì 6 Novembre 2019

Columbus, Ohio - Ohio State University, Wexner Center for the Arts, Mershon Auditorium - November 4, 2019

  

1. Things Have Changed (Bob center stage on guitar, Donnie on violin)
2. It Ain't Me, Babe (Bob on piano, Donnie on violin)
3. Highway 61 Revisited (Bob on piano, Donnie on lap steel)
4. Simple Twist Of Fate (Bob on piano then center stage on harp, Donnie on violin)
5. Can't Wait (Bob center stage, Donnie on lap steel
6. When I Paint My Masterpiece (Bob on piano then center stage with harp, Donnie on violin)
7. Honest With Me (Bob on piano, Donnie on violin)
8. Tryin' To Get To Heaven (Bob on piano, Donnie on violin, Tony on standup bass)
9. Make You Feel My Love (Bob center stage, Donnie on violin)
10. Pay In Blood (Bob center stage, Donnie on pedal steel)
11. Lenny Bruce (Bob on piano, Donnie on violin)
12. Early Roman Kings (Bob center stage, Donnie on pedal steel, Tony on standup bass)
13. Girl From the North Country (Bob on piano, Donnie on lap steel, Bob Britt guitar with bottleneck, Tony on standup bass)
14. Not Dark Yet (Bob center stage, Donnie on pedal steel)
15. Thunder On The Mountain (Bob on piano, Donnie on lap steel)
16. Soon After Midnight (Bob on piano, Donnie on lap steel)
17. Gotta Serve Somebody (Bob on piano, Donnie on pedal steel)

(encore)
18. Ballad of a Thin Man (Bob center stage with harp, Donnie on pedal steel)
19. It Takes A Lot To Laugh, It Takes A Train To Cry (Bob on piano, Donnie on pedal steel)

Band Members
Bob Dylan - guitar, piano
Tony Garnier - bass
Matt Chamberlain - drums
Charlie Sexton - guitar
Bob Britt - guitar
Donnie Herron - violin, pedal steel, lap steel


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Talkin' 10795 - Lucadelandi

Grazie mille per la sua cortese risposta, anche per i link che mi ha consigliato veramente molto interessanti. Non sono d'accordo sul suo pensiero sulle registrazioni con Cash, ma è è lo stesso, nell'opera di un artista così variegata come quella di Dylan ognuno troverà ciò che cerca. Grazie per avermi ospitato nel suo sito è approfitto per chiederle se può togliermi una curiosità personale. Il nome del personaggio di un famoso fumetto italiano ideato da Tiziano Sclavi proviene da una poesia scritta un po di tempo fa da Patti Smith?
Non c'entra niente lo so ma è solo una mia curiosità.
Salute e auguri e complimenti per il suo lavoro nel sito.

Dog Dream
Patti Smith, circa 1972

have you seen
dylan’s dog
it got wings
it can fly
if you speak
of it to him
its the only
time dylan
can’t look you in the eye

have you held
dylan’s snake
it rattles like a toy
it sleeps in the grass
it coils in his hand
it hums and it strikes out
when dylan cries out
when dylan cries out

have you pressed
to your face
dylan’s bird
dylan’s bird
it lies on dylan’s hip
it lies on dylan’s hip
trembles inside of him
it drops upon the ground
it rolls with dylan round
it’s the only one
who comes
when dylan comes

have you seen
dylan’s dog
it got wings
it can fly
when it lands
like a clown
he’s the only
thing allowed
to look dylan in the eye

Caro Luca, non importa, proprio come dici tu, se abbiamo delle opinioni diverse sul disco con Johnny Cash, proprio come ognuno di noi ha il suo disco dylaniano preferito, la sua canzone preferita, fino ad arrivare al Dylan preferito, quello folk, quello elettrico di Blonde on Blonde, quello cristiano rinato della trilogia, quello della Rolling Thiunder Revue e via di questo passo attraverso i vari cambiamenti musicali e di look a cui Bob ci ha abituato nel corso dei suoi lunghi anni di carriera. L'importante è che, per un motivo o per l'altro, ammiriamo tutti Dylan per quello che ha scritto e che ha rappresentato come tipolopgia di artista e di personaggio.

Il nome Dylan Dog venne inventato da Sclavi nel 1985 quando propose un fumetto horror, provvisoriamente chiamato appunto"Dylan Dog". Il nome derivava da Dylan Thomas mentre il cognome dal titolo di un libro di Mickey Spillane che Sclavi vide in una libreria (1972, Dog figlio di..., stampato nel 1973 dalla Garzanti.) ed era il nome provvisorio che dava ai suoi personaggi in fase di creazione per poi cambiarlo una volta completato, ma Dylan Dog rimase tale. Alla prossima, live long and prosper, Mr.Tambourine, :o)   

 

 
Martedì 5 Novembre 2019

Kansas City, Missouri - Arvest Bank Theatre at the Midland - October 20, 2019

di Andrew Hammond

La recensione di Michael Mahoney ha già detto tutto. Questo è stato uno spettacolo molto forte e concordo con la sua recensione del set. Bob Dylan e la sua band erano in ottima forma la scorsa notte. Avevo sentito il nuovo arrangiamento di Not Dark Yet dallo show di Irvine e avevo pensato che questo sarebbe stato il massimo punto di questo spettacolo per me. Mi sbagliavo. L'intero spettacolo è stato fantastico
e la rielaborazione di NDY è la più sorprendente che abbia mai sentito, le due canzoni di apertura mi hanno lasciato senza parole e mi hanno dato il mood per un nuovo Bob Dylan stile 2019. Sì, è uno spettacolo raro ed è bello vedere ancora Bob con una chitarra. Bob era in piedi davanti al palco con una Fender Tele per Beyond Here e una versione inaspettata e brutta di Baby Blue. Non ha solo suonato, ha suonato ripetutamente da solo. La sua energia ti rimandava indietro nel tempo e sembrava il Bob Dylan dei suoi anni '40.
Chiunque pensi che Bob non sia un buon chitarrista dovrebbe averlo visto questa notte! Fraseggi semplici, ma davvero intensi. La band era molto unita. Io penso che sia Matt Chamberlain che Bob Britt siano grandi aggiunte alla band.
Bob è stato energico per tutta la notte. Mi sentivo un pò strano, credo durante Honest With Me. Charlie e Bob Britt si scambiavano assoli succosi con Britt che suonava la chitarra con lo slide. E’ durato a lungo, finchè Bob alla fine si è avvicinato al piano, suonato alcuni accordi e la la canzone è finita. Forse sto sbagliando. Ho sicuramente pensato che il piano verticale ha funzionato meglio del mezza coda per questo spettacolo. Ha suonato entrambi i pezzi in piedi e da seduto ha davvero evocato Jerry Lee Lewis con quei pazzi capelli selvaggi. Una nota pre-spettacolo, io e mia moglie siamo arrivati al Midland Theatre molto presto ed abbiamo visto i tour-bus di Bob dietro l'edificio. Abbiamo deciso di fare una passeggiata e come abbiamo girato l'angolo in cui c’erano gli autobus ci siamo imbattuti in Charlie e Matt! Ho detto alcune parole a Charlie ma non ho riconosciuto Matt, così dopo mi sono sentito mortificato. Ma hey, scommetto che neanche lui mi ha riconosciuto! :)
Spettacolo fantastico. Andrew Hammond PoBoy

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Bob Dylan & Johnny Cash, il Novecento americano                                                   clicca qui

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Quella volta che Bob Dylan fece una cover straziante di George Harrison                clicca qui

 

 
Lunedì 4 Novembre 2019

Muncie, Indiana - Ball State University, Emmens Auditorium - November 2, 2019

   

1. Things Have Changed (Bob center stage on guitar, Donnie on violin)
2. It Ain't Me, Babe (Bob on piano, Donnie on violin)
3. Highway 61 Revisited (Bob on piano, Donnie on lap steel)
4. Simple Twist Of Fate (Bob on piano then center stage on harp, Donnie on violin)
5. Can't Wait (Bob center stage, Donnie on lap steel)
6. When I Paint My Masterpiece (Bob on piano then center stage with harp, Donnie on violin)
7. Honest With Me (Bob on piano, Donnie on violin)
8. Tryin' To Get To Heaven (Bob on piano, Donnie on violin, Tony on standup bass)
9. Make You Feel My Love (Bob center stage, Donnie on violin)
10. Pay In Blood (Bob center stage, Donnie on pedal steel)
11. Lenny Bruce (Bob on piano, Donnie on violin)
12. Early Roman Kings (Bob center stage, Donnie on pedal steel, Tony on standup bass)
13. Girl From the North Country (Bob on piano, Donnie on lap steel, Bob Britt guitar with bottleneck, Tony on standup bass)
14. Not Dark Yet (Bob center stage, Donnie on pedal steel)
15. Thunder On The Mountain (Bob on piano, Donnie on lap steel)
16. Soon After Midnight (Bob on piano, Donnie on lap steel)
17. Gotta Serve Somebody (Bob on piano, Donnie on pedal steel)

(encore)
18. Ballad of a Thin Man (Bob center stage with harp, Donnie on pedal steel)
19. It Takes A Lot To Laugh, It Takes A Train To Cry (Bob on piano, Donnie on pedal steel)

Band Members
Bob Dylan - guitar, piano
Tony Garnier - bass
Matt Chamberlain - drums
Charlie Sexton - guitar
Bob Britt - guitar
Donnie Herron - violin, pedal steel, lap steel


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Talkin' 10794 - Lucadelandi

Oggetto: Dylan e gli stereotipi

Un fan dei Beatles li giustifica sempre mentre un fan di Dylan avrà sempre da criticare.
Questo l'ho letto da qualche parte e credo sia vero. Perché il concerto a Wight, oppure quelli gospel o quelli con i Deads fanno schifo?
Cosa significa che canta senza passione?
Posso capirlo da chi non sopporta Dylan ma perché se a uno gli piace deve credere che un artista simile segua dei canoni prestabiliti?
Poi magari 40 anni dopo esce un bootleg Series e allora il discorso cambia di botto e viene presentato come l'opera che all'epoca non era stata capita da qualcun altro.
Adesso esce la collaborazione con Johnny Cash della quale si è sempre detto un gran male. Mi auguro presto una uscita per quella con i Deads che, in un universo parallelo sarebbe un pezzo di storia ma in questo è considerata come un episodio da dimenticare. Boh solo un Nobel accompagnato da musicisti che hanno inventato la psichedelia. Ho letto da più parti che Dylan canta senza convinzione, cosa significa? A quali canoni si fa riferimento?
A me sembra difficile dare un canone per una voce che non esiste perché la cambia sempre.
La risposta potrebbe essere si quella che lei da spesso e cioè che i gusti sono gusti etc.
Ma così le nuove generazioni perderanno occasioni di conoscenza solo perché chi ha il potere dell'informazione riporta il suo gusto e chi lo legge ci potrebbe credere.
Quindi le chiedo, non le sembra che il suo sito, già eccellente, possa migliorare con articoli, saggi e qualsiasi cosa che apra una conoscenza meno convenzionale di questo importante autore?
Grazie del suo tempo per leggermi, se ho detto sciocchezze mi scusi e se lo ritiene non mi pubblichi neanche.
Saluti, Luca.

Caro Luca, prima di tutto grazie per aver scritto. Non penso proprio che tu abbia scritto sciocchezze, ma parlare di Dylan è una cosa talmente complicata che è come imboccare una strada che non sia dove ti porterà! Personalmente non penso che il lavoro fatto con Johnny Cash sia di qualità, infatti dopo due giorni di registrazioni venne fuori soltanto Girl From The North Country (pubblicata originariamente su "The Freewheelin' Bob Dylan") e fu usata come brano d'apertura di "Nashville Skyline". Se si ascolta con attenzione si possono sentire diverse stonature ed il canto a due voci non è in sincrono, sembra più una cosa improvvisata come quelle che si fanno sulla spiaggia con una chitarra e qualche amico. Almeno questa è la mia opinione, non so se giusta, ma così è. Specialmente gli utlimi album delle Bootleg Series, a mio avviso, hanno solamente valenza a livello di storiografia o collezionismo, ma in pratica sono soltanto una raccolta di brano scartati perchè ritenuti in origine non idonei a far parte di un disco di Bob. Poi ognuno di noi è libero di pensarla come vuole e di esprimere il proprio giudizio e di fare le proprie valutazioni. Dylan ha fatto, nella sua carriera, un lavoro mastodontico, a volte di grande qualità ed altre di una banalità sconcertante, il tutto lodato o tollerato perchè opera di un grande artista ecclettico. Anche il disco con i Dead è veramente brutto, forse, a mio avviso, la peggior incisione di Dylan, ma anche in questo caso tutto è opinabile, potremmo trovare cento fans con cento idee diverse e valutazioni completamente differenti. Dylan è un artista così dotato di eclettismo che questo lo porta a non seguire sistemi o indirizzi predeterminati o convenzionali ma a scegliere ed armonizzare i principi che ritiene migliori nel momento della sua creatività. Questo modo di fare o pensare o agire lo porta a creare cose diversissime tra loro, cose eccezionali o cose di poco valore, ma questa è una cosa che ognuno di noi valuterà secondo la sua sensibilità o i suoi gusti. Dylan non ha canoni di riferimento, certo, nella sua opera si potrà sentire e riconoscere cose di altri che l'hanno ispirato, ma lui prende queste cose e le rielabora secondo il suo estro e le fa diventare personali, Dylan è un trasformista che ti sorprende proprio a causa della diversità e della lontananza che possimao trovare da un lavoro all'altro, poi quello che ci propone potràiacere o meno, ma questa è una cosa che non si potrà mai cambiare e che non dovrà mai essere cambiata. Io adoro molte cose da lui fatte e ne aborro delle altre, ma questo non diminuisce la grandezza dell'artista Dylan, sono solo cose diverse, fatte in periodi diversi, con motivazioni diverse, con esperienze diverse, con esigenze diverse, con sensazioni diverse, con tutto ciò che gli passava per la mente e la grande capacità che ha lui di trasformare tutto queste cose in parole e musica. Sono anni che questo sito pubblica di tutto su Bob o suggerisce attraverso il clicca qui le recensioni, le valutazioni, i saggi, gli articoli di critici specializzati e non della stampa una volta e da quando c'è Internet tutto ciò che viene pubblicato online su di lui. Pubblichiamo inoltre le mail di tutti coloro che ci vogliono scrivere per esprimere la loro gioia o il loro disappunto per tutto ciò che fa Dylan, lodi o biasimi e dissensi, non importa, la realtà è quella che esprime ognuno di noi con le sue parole. Le realtà possono assumere aspetti e sfaccettature diverse, esprimere consenso o contrarietà, ma sempre realtà rimangono, realtà diverse ma sempre e comunque realtà. Questo è il lavoro che facciamo tutti i giorni solo per amore dell'artista Dylan perchè nessuno ci paga per quello che facciamo e nessuno che ha mai detto grazie o ci ha favorito con delle facilitazioni, dei favoritismi o dei riconoscimenti. Ma non importa, l'unica cosa che conta per noi è l'approvazione e la stima dei nostri amici lettori che ci seguono più o meno assiduamente, quelli di ieri, quelli di oggi e quelli di domani, il resto, come diceva il grande Califfo, è noia. Consulta la nostra ricca rubrica "Come writers and critics....", http://www.maggiesfarm.eu/comewriters.htm , e troverai un sacco di cose che contribuiranno ad accrescere la tua conoscenza del fenomeno Bob Dylan! Live long and prosper, Mr.Tambourine, :o)

 

 
Domenica 3 Novembre 2019

South Bend, Indiana - Morris Performing Arts Centera - November 1, 2019

  

1. Things Have Changed (Bob center stage on guitar, Donnie on violin)
2. It Ain't Me, Babe (Bob on piano, Donnie on violin)
3. Highway 61 Revisited (Bob on piano, Donnie on lap steel)
4. Simple Twist Of Fate (Bob on piano then center stage on harp, Donnie on violin)
5. Can't Wait (Bob center stage, Donnie on lap steel)
6. When I Paint My Masterpiece (Bob on piano then center stage with harp, Donnie on violin)
7. Honest With Me (Bob on piano, Donnie on violin)
8. Tryin' To Get To Heaven (Bob on piano, Donnie on violin, Tony on standup bass)
9. Make You Feel My Love (Bob center stage, Donnie on violin)
10. Pay In Blood (Bob center stage, Donnie on pedal steel)
11. Lenny Bruce (Bob on piano, Donnie on violin)
12. Early Roman Kings (Bob center stage, Donnie on pedal steel, Tony on standup bass)
13. Girl From the North Country (Bob on piano, Donnie on lap steel, Bob Britt guitar with bottleneck, Tony on standup bass)
14. Not Dark Yet (Bob center stage, Donnie on pedal steel)
15. Thunder On The Mountain (Bob on piano, Donnie on lap steel)
16. Soon After Midnight (Bob on piano, Donnie on lap steel)
17. Gotta Serve Somebody (Bob on piano, Donnie on pedal steel)

(encore)
18. Ballad of a Thin Man (Bob center stage with harp, Donnie on pedal steel)
19. It Takes A Lot To Laugh, It Takes A Train To Cry (Bob on piano, Donnie on pedal steel)

Band Members
Bob Dylan - guitar, piano
Tony Garnier - bass
Matt Chamberlain - drums
Charlie Sexton - guitar
Bob Britt - guitar
Donnie Herron - violin, pedal steel, lap steel

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Talkin' 10793 - naxela56

Ciao Mr. Tambourine,
Marcello "duluth49" mi ha dato l'ispirazione:
"Se volete fare delle foto, ecco dei manichini in posa per voi!"
Alexan "Wolf"

Caro Alex, comincio a pensare anch'io che il "vecchio" duluth49 abbia colpito il bersaglio! Che il messaggio dylaniano espresso coi manichini sia proprio questo! Ciao e grazie, alla prossima, live long and prosper, Mr.Tambourine, :o)

 

 
Sabato 2 Novembre 2019

Kansas City, Missouri - Arvest Bank Theatre at the Midland - October 20, 2019

di Michael Mahoney

Questo è stato uno spettacolo molto forte. Arrangiamenti interessanti e molto accessibili al fan occasionale.
Ma prima devo dire che alcune persone non hanno avuto il corrispettivo per quello che hanno pagato.
Secondo gli uscieri dell'Arvest Bank Theatre a The Midland, “per richiesta dell'artista", nessuno era ammesso al teatro mentre l'artista si esibiva. Lo spettacolo di Dylan è iniziato alle 20,00 in punto. Ciò significa che almeno 100 persone, forse più, non hanno potuto sedersi durante la sua prima canzone, "Beyond Here Lies Nothing". O, se fossero andati via per prendere un drink o usare il bagno durante lo spettacolo, dovevano aspettare la fine della canzone per tornare ai loro posti. A mio avviso questo agire è una cazzata. Lo spettacolo: il
il suono era ben miscelato. Il nuovo batterista e la chitarra sembrano funzionare. Donnie Herron con la sua steel ed il violino è un artista straordinario.
Questo è uno spettacolo incentrato sulla recente carriera di Bob. E mi piace. La vecchia "It’s all over now, baby blue" è una mia favorita  ed è stata eseguita bene. Era la seconda canzone dopo "Beyond Here Lies Nothing".
Bob e la Band hanno poi colpito con Highway 61. Zimmy davanti ad un pianoforte verticale che lo sbatteva come se fosse stato Jerry Lee Lewis. Lo ha fatto più volte durante lo spettacolo. Dylan, nella prossima canzone, ha cambiato alcuni versi del testo di "Simple Twist of Fate". È ancora una magia, una melodia elegante. Bob ha preso il centro della scena per gran parte del numero.
È interessante notare che tende a rimanere in profondità sul palco, in piedi accanto a Tony Garnier al basso e il nuovo batterista. Durante i suoi assoli, a volte Bob si piega posizionando la mano sinistra vicino alla sua coscia. Spesso sembra un combattente accovacciato. Sembra aggiungere intensità al suo canto. Soprattutto su "Masterpiece", che è stata suonata con un tempo ancora più lento di alcuni spettacoli precedenti in questo tour. È maestosa e dà luce dello spettacolo. "Honest with Me" riporta Bob al pianoforte a fare di nuovo il verso a Jerry Lee. "Trying to get to heaven" sembrava essere suonata con un ritmo un pò più veloce di quello che ho sentito finora in questo tour. Forse sono io, ma non sembrava avere lo stesso lamentoso fascino come alcuni degli spettacoli precedenti. Potrebbe essere l’arrangiamento. Forse perchè Bob rielabora le cose. Per me questo non ha funzionato. "Make You Feel My Love" era una versione convenzionale di una buona canzone. “Pay in blood” era una gemma. Aveva una formulazione davvero forte.
C'è del veleno qui, ed è ricca. Segue "Lenny Bruce". Io sono sconcertato perché questo pezzo è nel set. Questa è un'ottima melodia con testi pessimi, secondo me. Forse Dylan pensa che sia un tributo a qualcuno che ha detto la verità al potere nella morsa dei conformisti degli anni '50? Perché pensa che oggi sia ancora il momento di dire la verità al potere? O è perché Dylan è preoccupato per l’aumento del pensiero antisemita? Io non lo so. Ma ciò che era evidente a Kansas City è che sembrava davvero impegnato nei testi. Bob e la band hanno sparato degli highlits da qui in avanti. "Early Roman Kings" è stata un volgare, cattivo blues con un fastidioso ronzio. Gran divertimento. Lo ha seguito una tenera “Girl from the north country” con Bob che mette questa meravigliosa ballata fuori dalla normalità. È interessante notare che questo sembrava essere il motivo più riconoscibile per molti quando hanno sentito le prime note. Una nuova versione di "Not DarkYet" è la gemma di QUESTO spettacolo, ora è una melodia spettrale che si adatta alla stagione. Ha lo stesso fatalismo della versione TOOM. La chitarra in questo pezzo è spettacolare. Il canto di Bob è fantastico. Il fraseggio è elegante. Dovete sentire questo pezzo se non l'avete già fatto.
Questo è l'unico punto nello spettacolo dove Bob non si limita a cantare sul palcoscenico, ma è completamente sincero e coinvolto nell’interpretazione, e che esecuzione! Segue "Thunder on the mountain", un grande cambio di passo esattamente al momento giusto. Quindi passa a “Soon after midnight”, con un bit che sembra qualcosa funk di New Orleans che serve proprio bene per questo numero.
Il set principale è terminato con una nuova versione di “You Gotta Serve Somebody”, molto divertente, ha anche un tempo più duro e più veloce, un arrangiamento che penso funzioni bene. E soprattutto i nuovi testi, per quanto ne so io. Veramente mi piace, e la canzone mantiene il suo messaggio terribile.
I bis di Kansas City iniziano con una versione tradizionale e ben fatta di “Ballad of a thin man”. Adoro questa canzone. La serata si conclude con una bella versione blues di “ It Takes a Lot to Laugh, It takes a Train to Cry”. È uno dei miei preferiti. Questo è un grande spettacolo di Bob Dylan. E’ diverso. È accessibile anche per i fan causali ed è ben fatto.


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Talkin' 10792 - duluth49

Oggetto: Manichini

Ho visto come molti di voi i concerti americani recenti, con la nuova band. A proposito di quei manichini io mi sono fatto una idea, su varie tesi sul palco di questi oggetti da autorevolissimi compagni di viaggio su BOB, la faccio più semplice, secondo il mio modestissimo parere potrebbero stare a significare dopo quell'episodio di un concerto nel quale Bob ferma la canzone per dire, volete che mi metta in posa per fare foto? Voi caro pubblico siete venuti al mio show per sentire canzoni, ballate etc.etc. Quindi state a sentire e vedere, come quei manichini....... Forse la mia è una forzatura. Ma io la penso così, anche se forse non lo sapremo mai. Come sempre un grandissimo grazie a Mister Tamburino, con affetto Marcello.

Carissimo Marcello, penso che la tua potrebbe essere una interpretazione dotata di una certa logica! Anche se, come giustamente dici anche tu, non lo sapremo mai. Al momento la "dylanologia" ufficiale non ha ancora scritto una parola su questa particolare aggiunta sul palco, perciò la tua interpretazione potrebbe essere sensata. Staremo a vedere in futuro se qualche grande "dylanologo" tipo Paolo Vites o Fausto Leali, o Bertoncelli, o altri esperti, diranno la loro!. Per il momento grazie, alla prossima, Mr.Tambourine, :o)

 

 
Venerdì 1 Novembre 2019

Chicago, Illinois - University of Illinois at Chicago (UIC), Credit Union 1 Arena - October 30, 2019

  

1. Things Have Changed (Bob center stage on guitar, Donnie on violin)
2. It Ain't Me, Babe (Bob on piano, Donnie on violin)
3. Highway 61 Revisited (Bob on piano, Donnie on lap steel)
4. Simple Twist Of Fate (Bob on piano then center stage on harp, Donnie on violin)
5. Can't Wait (Bob center stage, Donnie on lap steel)
6. When I Paint My Masterpiece (Bob on piano then center stage with harp, Donnie on violin)
7. Honest With Me (Bob on piano, Donnie on violin)
8. Tryin' To Get To Heaven (Bob on piano, Donnie on violin, Tony on standup bass)
9. Make You Feel My Love (Bob center stage, Donnie on violin)
10. Pay In Blood (Bob center stage, Donnie on pedal steel)
11. Lenny Bruce (Bob on piano, Donnie on violin)
12. Early Roman Kings (Bob center stage, Donnie on pedal steel, Tony on standup bass)
13. Girl From the North Country (Bob on piano, Donnie on lap steel, Bob Britt guitar with bottleneck, Tony on standup bass)
14. Not Dark Yet (Bob center stage, Donnie on pedal steel)
15. Thunder On The Mountain (Bob on piano, Donnie on lap steel)
16. Soon After Midnight (Bob on piano, Donnie on lap steel)
17. Gotta Serve Somebody (Bob on piano, Donnie on pedal steel)

(encore)
18. Ballad of a Thin Man (Bob center stage with harp, Donnie on pedal steel)
19. It Takes A Lot To Laugh, It Takes A Train To Cry (Bob on piano, Donnie on pedal steel)

Band Members
Bob Dylan - guitar, piano
Tony Garnier - bass
Matt Chamberlain - drums
Charlie Sexton - guitar
Bob Britt - guitar
Donnie Herron - violin, pedal steel, lap steel


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Talkin' 10791 - dianella.bardelli

Oggetto: un mio testo su Not Dark Yet

Ciao, adoro a tal punto questo brano di Dylan che in auto lo ascolto frequentemente e mi è venuto di scrivere qualcosa:
http://lascrittura.altervista.org/dice-che-non-e-ancora-buio/ 

Grazie, Dianella.

Ben fatto! Live long and prosper, Mr.Tambourine, :o)

 

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