...I SAID THAT! |
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stesso in 40 anni di interviste, dichiarazioni, articoli etc... PRIMA PUNTATA (di dieci) |
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ANOTHER SIDE OF BOB DYLAN
"In quell'album non c'è una sola canzone che punti il dito
su qualcosa... D'ora in poi voglio comporre a partire dalla mia interiorità e
per farlo sto tornando al modo che avevo di scrivere quando avevo dieci anni -
cioè lasciando che le cose si esprimano nella maniera più naturale. Mi piace
comporre nello stesso modo nel quale cammino e parlo" (1964)
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BAR-MITZVAH
(il bar-mitzvah è una cerimonia di
iniziazione religiosa alla quale ogni ragazzo di religione ebraica si sottopone
all'età di tredici anni; con essa l'iniziato viene ammesso al culto e da quel
giorno è tenuto ad osservare i precetti della propria
religione)
"In città
non c'era un rabbino, ed era venuto il momento del mio bar-mitzvah.
All'improvviso e in circostanze alquanto strane è comparso un rabbino che è
rimasto là solo per un anno. Lui e sua moglie erano scesi dal pullman proprio
nel bel mezzo dell'inverno; era arrivato giusto in tempo perchè io imparassi
quella roba. Era un vecchio di Brooklyn con la barba bianca, e indossava un
cappello nero e abiti neri. Lo avevano fatto sistemare in una stanza sopra il
cafè che era il luogo di ritrovo della città; ed era anche un cafè dove si
ascoltava il rock'n'roll e dove di solito andavo a passare le serate. Ci andavo
tutti i giorni ad imparare quella roba, sia dopo la scuola sia dopo cena. Dopo
aver studiato con lui per un'ora o giù di lì scendevo al cafè di sotto e facevo
il boogie" (1985)
BIOGRAPH
"Là dentro c'è roba che non è mai stata sentita prima, ma
dal momento che quasi tutto il mio materiale è uscito anche su bootleg, per i
veri intenditori non c'è niente di veramente nuovo... Così com'è, è più che
altro un'operazione di... diciamo... riciclaggio, e oltretutto costa un casino.
Francamente, l'unica cosa che la renda speciale è il libro di Cameron Crowe"
(1985)
BLOOD ON THE TRACKS
"Un sacco di gente pensava che quell'album parlasse di me" (1985)
BUDOKAN
"Diciamo che fui costretto quasi con la forza a realizzare un album dal vivo per il Giappone. Si trattava della stessa band usata per Street legal e quando il disco venne registrato avevamo appena trovato il modo migliore di fare le cose. Per me, non è assolutamente rappresentativo della mia musica, nè della mia band, nè del mio spettacolo dal vivo" (1984)
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CANZONI NOSTALGICHE
"Per me, nessuna delle canzoni che ho scritto è veramente
datata... La gente dice che si tratta di un'operazione nostalgica, ma io,
francamente, non so cosa si intenda con questo termine. A tale of two cities è
stata scritta cento anni fa: è nostalgica? Questo termine, nostalgico, mi sembra
uno dei tanti modi che ha la gente di inserirti in una categoria che può
comprendere; in breve è solo un'altra etichetta" (1984)
CARAIBI
"Di solito sono a New York, o sulla Costa Occidentale o ai
Caraibi, dove possiedo una barca assieme a un'altra persona. Jokerman mi è
venuta fuori nelle isole; è un brano molto mistico. Ai Caraibi le forme e le
ombre sembrano possedere un non so che di antico; la canzone fu in parte
ispirata da questi spiriti che chiamano Jumbi" (1984)
CARIBBEAN WIND
"Cominciai quella canzone a St.Vincent, nei Caraibi, dopo
essermi svegliato da uno strano sogno... Pensavo a come sarebbe stato vivere con
qualcuno per tutte le ragioni sbagliate. La lasciammo fuori dall'album perchè
era molto differente da qualsiasi cosa avessi scritto... Il modo in cui il
soggetto passa dalla terza persona alla prima finchè quella persona diventi tu,
e poi questa gente che è là ma non è là. E poi la collocazione temporale che va
indietro nel passato e quindi è riportata al presente... Penso che fosse davvero
efficace" (1985)
CHI E' BOB DYLAN?
"La gente può imparare un sacco di cose su di me dalle mie
canzoni, basta che sappia dove guardare. Può sovrapporre certe canzoni ad altre,
in modo tale da ottenere un quadro chiaro e completo" (1990)
CONVERSIONE
"Verso la fine dello show del 17 Novembre 1978 a San Diego, qualcuno in mezzo al pubblico si rese conto che non stavo troppo bene. Penso che fosse una cosa evidente, del resto. A un certo punto qualcuno gettò una croce d'argento sul palco. Ora, di solito non raccolgo le cose che mi vengono gettate sul palco; voglio dire, a volte sì e a volte no. Quella volta, guardai la croce e dissi a me stesso: "Devo raccoglierla". Così feci, e me la misi in tasca. La portai nel backstage e quindi con me nella prossima città toccata dal tour, la quale si trovava in Arizona... In quella occasione stetti anche peggio di come ero stato a San Diego e mi dissi che avevo bisogno di qualcosa quella sera, senza sapere cosa. Avevo provato di tutto e pensai che avevo bisogno di qualcosa che non avevo mai provato prima, mi guardai in tasca e ci trovai quella croce" (1979)
COVER
"Mi piacerebbe fare un concept album... o un album di cover,
ma non so se la gente me lo permetterà... A million miles from nowhere, I who
have nothing, All my tomorrows, I'm in the mood for love, More than you know,
It's a sin to tell a lie..."
"Sinatra, Peggy
Lee... sì, sì, mi piacciono tutti ma se vuoi sapere chi è che ho ascoltato più
di tutti in quest'ultimo periodo ebbene è Bing Crosby; penso che il suo
fraseggio sia il migliore di tutti e in effetti ho deciso di incidere una delle
sue prime canzoni"
"Non c'è una regola scritta
che stabilisca che ognuno debba scrivere le canzoni che canta, cosa che tra
l'altro io faccio spesso. Voglio dire, scrivo un sacco di canzoni ma con questo?
Si può benissimo prendere una canzone scritta da un altro e farla propria. Non
sto dicendo che in quest'ultimo album (Down in the groove) ho inciso la
versione definitiva di ogni brano in esso contenuto ma solo che mi piacevano
quelle canzoni. Ogni tanto bisogna cantare delle canzoni che sono in
circolazione... Comporre richiede uno stato di isolamento perlomeno mentale, uno
stato in cui un tempo riuscivo a entrare in fretta e senza fatica ma che ora mi
è più difficile raggiungere" (1988)
CRISTIANESIMO
"Cristianesimo vuol dire fare di Cristo il Signore della propria vita. Stai parlando della tua vita, ora, non soltanto di una parte di essa, o di una certa ora del giorno. Stai parlando di fare di Cristo il Signore e Padrone della tua vita, il Re della tua vita. Stai parlando anche di Cristo, il Cristo risorto; non stai parlando di un brav'uomo che aveva avuto delle buone idee e che per questo fu inchiodato a un albero!" (1980)
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DARK EYES
"Sono io colui che, alla resa dei conti, decide ciò che deve
restare su un mio disco e ciò che deve essere tolto. In questo ultimo disco,
Empire Burlesque, c'erano nove canzoni che a parer mio vi stavano benissimo, ma
me ne mancava una decima. Avevo quattro canzoni sottomano e una di esse sarebbe
stata la decima. Finalmente ho capito che la decima avrebbe dovuto essere
acustica e così l'ho scritta, semplicemente perchè nessuna delle altre andava
bene come canzone di chiusura" (1985)
DAVID GEFFEN E LA ASYLUM
"Quanto al cambio di etichetta
discografica si trattava di qualcosa attesa da tanto tempo. Avevo la sensazione
che fosse ora di fare un passo avanti... Sospettavo che la CBS stesse facendo un
sacco di chiacchiere ma in realtà non stesse combinando un bel nulla, così,
semplicemente, me ne andai, ecco tutto. Francamente, ebbi l'impressione che per
loro non facesse alcuna differenza" (1974)
DESIRE
"Provammo con un sacco di gente diversa, un sacco di differenti tipo di sound; per due o tre giorni feci venire anche delle coriste, e uno stuolo di percussionisti; man mano che le cose andavano avanti, però, tutto quel casino cominciava a darmi sempre più sui nervi, finchè alla fine decisi che avrei fatto a meno di tutto tranne che del basso, della batteria e del violino"
DIVORZIO
"Nessuno nella mia famiglia ha mai
divorziato. E' una cosa inaudita per noi. Pertanto quando mi sono sposato non
pensavo che sarei arrivato a divorziare.Pensavo invece che il mio matrimonio
sarebbe durato per sempre. Invece no, ed eccomi qui con un matrimonio e un
divorzio. Ci sono state delle particolari circostanze che hanno fatto sì che
questo divorzio sia veramente un divorzio... Voglio dire, certe coppie non
divorziano realmente; mantengono sempre un certo grado di contatto, il che è
ottimo per i figli. Nel mio caso invece si tratta di un vero divorzio"
(1978)
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ELVIS
"L'altro produttore ascoltava troppo le canzoni. Lo vedevo
che ci pensava troppo su, sai; mentre mixava aveva accanto a sè dei veri e
propri pacchi di carta sui quali prendeva appunti, e la cosa non mi andava.
Arthur (Baker) invece ascoltò il materiale e disse: "Oh sì!" e riuscì a
migliorare moltissimo il sound di quel disco, che, a paragone del precedente
Infidels, suonava molto meglio" (1985)
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FAMA
"Ognuno ha un modo diverso di affrontare la questione della
fama. Nessuno però sembra pensare che è esattamente la fama ciò che andiamo
cercando... E' come, che so, passare davanti a un pub, o a una piccola osteria,
guardare dalla finestra e osservare tutta la gente all'interno che mangia, beve,
parla e gode della reciproca compagnia; visti da fuori, tutti sembrano
comportarsi in modo molto sincero gli uni verso gli altri, secondo il loro vero
essere: quando entri però tutto finisce. Non sono più sinceri, e tu non li vedi
più come tali"
FARISAISMO
"Farisaismo sarebbe stato limitarsi a ripetere a pappagallo
ciò che era scritto nelle scritture, non cercare di convincere la gente... Se
qualcuno riesce a capire cosa c'è sotto alle tue parole e a sentire il messaggio
in esse contenuto, allora il messaggio non proviene da te ma attraverso di te, e
non vedo niente di sbagliato in questo" (1985)
"Dicevo delle cose che ritenevo la gente dovesse sapere. Pensavo di
stare dando alla gente un'idea di ciò che c'era sotto le canzoni"
(1980)
FILM
"Ho in progetto di realizzare un film... Si tratta di una
storia piuttosto complicata che parla di un pianista che viene a trovarsi nei
guai a causa di un suo buon amico, e quindi finisce per fare del lavoro di
concetto per una donna il cui marito è scomparso, la sposa, e poi si innamora di
sua figlia. Alla fine, l'altro ricompare, e il film finisce bruscamente"
(1986)
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GENTE
"Non so cosa la gente pensi di me. So solo ciò che dicono le
case discografiche... i manager e la gente come loro. Gente che vuole che tu
faccia certe cose... ecco queste sono le sole cose che sento"
GESU' CRISTO
"Quest'ultima canzone parla del mio eroe. Ognuno di noi ha
un eroe. Da dove vengo io ce ne sono tanti, ma tanti davvero. John Wayne, Clark
Gable, Richard Nixon, Ronald Reagan, Michael Jackson, Bruce Springsteen. Per
certa gente sono eroi. A ogni modo a me non importa niente di loro. Io ho il mio
eroe, e ora canterò di lui... Quando vennero a prenderlo nel
giardino..."
GITANI
"Andai nel sud della Francia a vedere il Re dei Gitani. Questo tizio aveva dodici mogli e un centinaio di figli: di mestiere faceva l'antiquario ed era proprietario di un magazzino di robivecchi, ma prima che mi recassi a fargli visita aveva avuto un attacco cardiaco. Tutte le sue mogli e i suoi figli se n'erano andati... Se ne torneranno una volta che sarà defunto. Annusano la morte e se ne vanno" (1977)
GOSPEL TOUR
"Tutte le mie canzoni di quel periodo erano influenzate dal
Vangelo, quando non prese pari pari da esso; il che però non vuol dire che non
si trattasse di uno show validissimo dal punto di vista musicale!"
(1980)
"L'accoglienza era sempre delle
migliori... Il problema era soltanto nella mente dei media. Per una ragione che
non mi so spiegare è dal 1978 che i resoconti dei miei concerti offerti dai
mezzi di comunicazione non sono mai accurati... Dissero allora che si era
trattato di un concerto di gospel e che la gente aveva urlato e se n'era andata.
Non è vero. Forse tre o quattro persone se ne andarono, non di più"
(1984)
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HALL OF FAME
"E' stato un grande onore essere inserito nella Hall of
Fame, ma ancora più importante è stato vedere riconosciuti i meriti di Leadbelly
e di Woody e vederli ottenere il rispetto che meritano" (1988)
HANK+HANK+HANK
"Dove sono cresciuto si ascoltava musica country ma solo quella di Hank Williams, Hank Snow ed Hank Payne (1980)
HURRICANE
"La prima volta che lo vidi me ne andai sapendo una cosa
sola, e cioè che la mia e la sua filosofia correvano su strade parallele, e che
non si incontrano tanto spesso uomini di quella specie... Presi degli appunti,
perchè non ero a conoscenza di tutti i fatti e pensavo che forse un giorno o
l'altro avrei potuto condensare il tutto e farne una canzone" (1975)
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INFIDELS E GLI EAGLES
"In qualche modo mi ero immaginato che, come sempre, avrei
potuto cavarmela suonando le canzoni dal vivo in studio e via. Ero arrivato a un
punto in cui sentivo che la gente si aspettava da me qualcosa del genere. Per
Infidels, invece, decisi di fare le cose con calma, come fanno tutti"
(1981)
"Davvero non affrontammo Infidels in
maniera diversa da quella con la quale avevamo affrontato gli altri dischi.Buona
parte delle canzoni venne suonata e cantata dal vivo... Hai mai sentito un disco
degli Eagles? Le loro canzoni sono belle, ma ogni singola nota è prevedibile, e
sai esattamente cosa accadrà dopo prima ancora che essa accada.Ecco, secondo me
anche Infidels stava cominciando a suonare in quel modo, e a me non piaceva, per
cui decidemmo di rifare alcune parti vocali... Non si trattò, però, di un
eccesso di produzione" (1984)
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JOHNNY RAY
"Ho sempre desiderato diventare un chitarrista e un cantante. Da quando avevo dieci undici o dodici anni è stato questo il mio solo interesse. Era l'unica cosa che volessi o potessi fare, e che per me avesse davvero significato. Il primo disco di Rock'n'Roll che ho ascoltato è stato Henrietta; prima di allora avevo ascoltato spesso Hank Williams, e prima ancora Johnny Ray - Ray è stato il primo cantante della cui voce e del cui stile mi sono perdutamente innamorato; c'era proprio qualcosa di speciale nel modo in cui cantava When your sweetheart send a letter... qualcosa che mi aveva davvero avvinto. Adoravo lo stile di Johnny Ray, volevo vestire come lui - ma questo comunque accadeva quando ero ancora molto giovane. Alla fine del 1978 l'ho incontrato casualmente in un ascensore a Sidney in Australia e gli ho raccontato come lui mi avesse impressionato e così crescendo... Conservo ancora oggi alcuni dei suoi dischi" (1985)
JOEY GALLO
"Stavo lasciando la città quando Jacques Levy mi disse che era stato invitato a una cena alla quale se ne avessi avuta voglia avrei potuto partecipare anch'io; siccome avevo fame, accettai. Andai con lui e ci recammo da Marty e Jerry Orbach; non appena varcata la soglia, sentii che Marty stava parlando di Joey; erano molto uniti. Mi limitai ad ascoltare, per alcune ore, e loro continuarono a parlare di questo tipo, Joey, e io mi ricordai di lui. In quel periodo non ero coinvolto in nessuna delle cose nelle quali era stato coinvolto lui, ma aveva destato una certa impressione in me. Non l'avevo mai considerato come un gangster, ma piuttosto come un eroe, in un certo qual modo e di un certo qual tipo; un derelitto che combatteva contro forze superiori. Egli conservò in parte la propria libertà e uscì di scena nel modo in cui doveva. Dal modo però in cui ella raccontava i fatti, mi sembrava di stare ad ascoltare la storia di Billy the Kid, e così, quella stessa sera, composi una canzone su di lui, Joey" (1975)
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LANOIS
"Bono aveva sentito alcune delle mie nuove canzoni e mi aveva detto che secondo lui Daniel Lanois avrebbe potuto tirarne fuori qualcosa di veramente valido. Daniel venne a vedermi suonare quando mi esibii a New Orleans e... ci trovammo subito d'accordo. Sembrava capire a perfezione quale fosse l'essenza della mia musica; inoltre è molto difficile trovare un produttore che sia anche un bravo musicista... Fu davvero emozionante imbattersi in uno come Daniel, per il fatto che è un musicista davvero competente e sa sfruttare al massimo la tecnologia messa a disposizione dai moderni studi di registrazione, una cosa che a me in passato era sempre mancata" (1989)
"Lanois lavorava a qualunque ora, giorno e notte. La
situazione era ideale: niente segretarie, flipper, manager, bighelloni vari,
parcheggi, ascensori e temperature artiche. Ti serve aiuto per fare un disco, ed
esso è sempre bene accetto, da qualunque direzione esso provenga. Certa gente si
aspetta da me che porti in studio una canzone alla Bob Dylan e che la canti in
modo che loro possano registrarla. Altra gente non lavora così ed è più disposta
a fornire il proprio apporto" (1989)
"I giornalisti si lamentano del fatto che il mio è uno show da Las Vegas. Bè, non so proprio da dove le abbiano tirate fuori, certe idee; non abbiamo mai sentito niente del genere quando abbiamo suonato in Australia, in Giappone o in Europa. E' come se qualcuno le avesse inventate in una città e un giornalista in quella successiva le avesse lette" (1978)
"La prima persona che ho sentito suonare una chitarra a
dodici corde si chiamava Leadbelly. Era rinchiuso nella Prigione di Stato del
Texas... e venne registrato da un uomo di nome Alan Lomax... In ogni caso,
riuscì a farlo uscire di prigione. Lo portò a New York e gli fece incidere un
sacco di dischi. Da principio egli suonava soltanto prison song o roba del
genere... finchè dopo un pò di tempo da che fu uscito di galera decise di
mettersi a suonare canzoni per bambini. La gente disse: "Oh, ma che succede,
Leadbelly è cambiato!". A certi piacevano le sue vecchie canzoni e a cert'altri
quelle nuove; però non era affatto cambiato; era sempre lo stesso uomo"
(1980)
LENNY BRUCE E TENNESSEE WILLIAMS
"Ecco una canzone che parla del riconoscersi, o del non
riconoscersi, in qualcuno. Fu Tennessee Williams a dire: Non chiedo la vostra
pietà ma solo la vostra comprensione. Anzi neanche quella, ma solo che
riconosciate me in voi stessi e il Tempo, il grande nemico di tutti
noi.
Tennessee Williams condusse una vita
piuttosto drastica, e morì in totale solitudine in un appartamento di New York,
senza un solo amico al mondo. Un altro uomo è morto in quelle
condizioni..."
LENTO TRENO, I KISS E L'ANTICRISTO,
L'AFGHANISTAN E GOG E MAGOG
LEVY
"Avevo diversi frammenti di canzoni sui quali stavo lavorando e così glieli feci ascoltare accompagnandomi al piano, chiedendogli se per lui avevano un qualche significato; dopo diverse elaborazioni finimmo per ritrovarci con quella canzone, Isis, bella e pronta" (1975)
LIVE AID
"Fu un casino terribile. Non avevamo neanche le spie sul
palco. Quando decisero all'ultimo momento di inserire il gran finale tolsero
tutto dal palco e cominciarono a prepararlo per i trenta cantanti che
aspettavano dietro le quinte. Non riuscivamo neanche a sentire le nostre voci e
quando non riesci a sentirti non riesci neanche a suonare; il senso del tempo va
a farsi friggere. E' come procedere col radar" (1985)
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MACCHINE FOTOGRAFICHE
"Le macchine fotografiche mi fanno girare le palle. Non
importa chi le usa, potrebbe essere anche un membro della mia famiglia; è che le
macchine fotografiche mi danno delle sensazioni spaventose... rendono le persone
spettri" (1990)
MARK KNOPFLER
"Mark mi incoraggiava ad andare in studio anche quando non
ne avevo voglia, quando avrei voluto essere in qualsiasi altro posto... Per
quanto riguardava il suonare la chitarra, poi, era misurato e per nulla
invadente" (1983)
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NATURA DELL'ARTE
"Ciò che faccio è qualcosa di più immediato: sali su di un
palco e canti - e hai una risposta immediata. Non è come scrivere un libro, o
anche incidere un disco... Ciò che faccio è talmente immediato da cambiare la
natura stessa dell'arte, e il concetto che ho di essa (1981)
NORMAN RAEBEN
"Alcuni amici stavano parlando a proposito della verità, dell'amore, della bellezza e di tutte quelle parole che avevo sentito per anni, e ne avevano dato una definizione... Chiesi: "Come avete fatto a tirare fuori tutte quelle definizioni?" e loro mi parlarono di questo insegnante. Decisi di fargli visita la prossima volta che mi fossi recato a New York, il che avvenne nella primavera del 1974. Feci una capatina da lui un giorno, e finii per restare là due mesi... Andavo da lui cinque giorni alla settimana, e gli altri due giorni li passavo a pensarci su. Di solito andavo a casa sua alle otto e ci restavo fino alle sedici. Questo è tutto ciò che feci per due mesi. Era un pittore... era arrivato in questo Paese nel 1930 e i primi tempi si era guadagnato da vivere facendo il pugile, perchè era bello robusto. Quindi cominciò a guadagnarsi da vivere dipingendo ritratti, ma negli anni Trenta, in Francia, era stato compagno di camera di Soutine, il pittore. Pensa che conosceva di persona Modigliani, e bene anche... In ogni caso non ti insegnava tanto a dipingere, o a disegnare; non ti insegnava nessuna di queste cose. Ti insegnava però a mettere assieme la tua testa, la tua mente e i tuoi occhi, per farti cogliere e riprodurre in modo visivo qualcosa di concreto... Guardava nel tuo animo e ti diceva ciò che eri... La mia mente, la mia mano e il mio occhio non erano collegati. Avevo un sacco di sogni fantastici, e lui non rispetta la fantasia, ma solo l'immaginazione... I suoi corsi erano frequentati da ogni sorta di persone: vecchie signore - ricche, vecchie signore della Florida - un poliziotto fuori servizio, un conducente di autobus, un avvocato... persone di tutti i tipi, davvero. Alcuni studenti d'arte che erano stati cacciati a pedate da ogni università, e giovani ragazze che lo adoravano... Ovviamente, mi cambiò. Dopo quel periodo, tornai a casa, e da allora mia moglie non riuscì più a capirmi: fu infatti allora che il nostro matrimonio cominciò ad andare in malora. Non riusciva mai a capire di cosa stessi parlando o a cosa stessi pensando, nè io ero in grado di spiegarglielo" (1978)
NUOVI DISCHI?
"Certa gente smette di fare dischi perchè non gliene frega
più niente. Finchè i loro spettacoli dal vivo vanno bene non hanno bisogno di
dischi. Anch'io stavo arrivando a un punto simile e si trattava per me di
venirmene fuori con un gruppo di canzoni che fossero originali e prestare loro
attenzione o prendere alcuni autori veramente validi e farmele scrivere da
loro...Ognuno lavora all'ombra di ciò che ha realizzato in precedenza; però si
tratta di qualcosa che bisogna superare" (1989)
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OH MERCY
"Gran parte delle canzoni di Oh Mercy sono canzoni in stile "flusso di coscienza", del tipo cioè che ti viene in mente nel bel mezzo della notte, quando vorresti soltanto tornare a letto" (1989)
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POSSIBILI RITIRI
"Una facile via d'uscita consisterebbe nel dire: Sì è tutto
alle mie spalle, questo è quanto, adesso basta. Però ti rimane in testa l'idea
che possa esistere la possibilità che tu riesca a produrre qualcosa che superi
tutto ciò che hai realizzato finora. Tutti lavorano nell'ombra di ciò che hanno
realizzato in precedenza, ma è una cosa che bisogna superare" (1989)
PROVE
"Per me e la mia band provare una canzone vuol dire saperne
il titolo e la tonalità. Se possiamo fare una cosa del genere vuol dire che
stiamo provando" (1989)
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RADICI EBRAICHE
"Radici, amico - Stiamo parlando di radici ebraiche: vuoi
saperne qualcosa di più? Guarda Elia il Profeta. Riusciva a far piovere. Prendi
Isaia o anche Geremia e vedi se i loro confratelli non avevano voglia di
spaccare loro la testa per il fatto di avere detto le cose come stavano, eh
sì... queste sono le mie radici, suppongo. Se le sto cercando? Di certo non le
sto cercando nelle sinagoghe, con tutte quelle stelle di Davide che occhieggiano
da ogni parte, di questo puoi star sicuro" (1983)
REALIZZAZIONE DI UN DISCO
"Quando realizzo un disco ho sempre bisogno di canzoni e a
un certo punto comincio a frugarmi nelle tasche e nei cassetti per trovare
queste canzoni. Quindi ne tiro fuori una che non avevo mai cantato prima, della
quale a volte neanche mi ricordo la melodia, e provo a vedere cosa succede: a
volte grandi cose, a volte mediocri. In ogni caso, senza tenere conto dei
risultati, quando faccio una cosa del genere in studio è sempre la prima volta
che la faccio, per cui non mi è molto familiare. In passato, sono sempre andato
avanti con ciò che era venuto fuori all'inizio, indipendentemente dal fatto che
si trattasse di roba della quale ero entusiasta o no. Non c'era un vero motivo
se non la mancanza della determinazione e della dedizione necessarie per
prendersi il disturbo di aggiustare le cose nel migliore dei modi. Ecco, non
voglio più procedere in quel modo. Ora sto registrando più di quanto ero solito
fare; circa due anni fa ho deciso di mettermi a fare le cose sul serio e
registrare, semplicemente... Ciò che faccio adesso è registrare, sempre; a volte
non viene fuori niente, a volte un sacco di roba e valida. Ho impiegato un sacco
di tempo per registrare Empire Burlesque; buttavo giù i brani così come me li
sentivo al momento, e poi, in un secondo tempo, li riascoltavo e decidevo se mi
piacevano o no. Se no, o li registravo nuovamente o li modificavo"
(1985)
RECENSIONI
"Leggendo le recensioni di "Renaldo and Clara" ebbi la netta sensazione che quella gente ce l'avesse con me. Non parlavano del film, ma sembravano cercare soprattutto una scusa per attaccare la mia persona, per una ragione o per l'altra... Rimasi deluso nel vedere che nessuno dei recensori era stato capace di guardare sotto la superficie; tutti sembravano ritenere che il film parlasse di Bob Dylan, Joan Baez e Sara Dylan...cosa assolutamente non vera"(1978)
RENALDO AND CLARA
"Renaldo and Clara era stato pensato in origine come un film molto più strutturato. Avevo assunto il commediografo Sam Shepard perchè ne scrivesse i dialoghi, ma finimmo per non usare granchè di quanto aveva preparato, perchè le nostre idee erano in conflitto" (1978)
ROLLING THUNDER REVUE
"Sono stato sulla montagna e ho dovuto scegliere. Devo tornare giù? Così sono tornato giù. Dio ha detto: "Okay, sei stato sulla montagna, ora scendi. Sei da solo, libero. Dopo vedremo, ma per adesso sei solo" (1975)
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SCALETTE
"Non ho voglia di salire sul palco e giocare a indovinare
cosa vorrà ascoltare la gente. Per prima cosa l'opinione del pubblico non è mai
uniforme, e certe canzoni che per alcune persone significano molto a tante altre
non dicono un bel nulla, e poi in ogni caso non si può lasciare che sia il
pubblico a prendere il controllo della situazione altrimenti tanto vale
trasferirsi a Las Vegas perchè vuol dire che non si è più coerenti con la
propria musica... ma con qualcos' altro che non significa nulla, se non qualche
applauso" (1987)
SERVO DI DUE PADRONI
"Un sacco di gente che suona country & western è così.
Spesso cantano frasi del tipo "Il mio letto è sempre pronto per te, baby" poi si
voltano e intonano "Oh Lord Just a Closer Walk to Thee". Bè, io non ci riesco.
Non si può essere il servo di due padroni, ne devi amare uno e odiare l'altro.
Non si può bere da due bicchieri contemporaneamente" (1980)
SHOT OF LOVE
"Nel disco c'è qualcosa che avrebbe potuto essere realizzata
negli anni Quaranta o Cinquanta, forse... le canzoni erano molto varie... la
critica non fece invece che parlare di Gesù di qui e Gesù di là, come se si
trattasse di un disco Metodista" (1985)
SLOW TRAIN E SAVED
"Le canzoni che avevo scritto per Slow Train Coming mi spaventavano... Non era stata mia intenzione scriverle, ma le avevo scritte ugualmente. Non mi piaceva scriverle, non volevo scriverle. Ma mi ero ritrovato a scriverle e dopo averne composto un certo numero scoprii che non volevo cantarle, così le feci cantare a una ragazza... con la quale cantavo in quel periodo, Carolyn Dennis... le avrei date tutte a lei e gliele avrei fatte incidere, senza neanche fare apparire il mio nome sull'album. Volevo far uscire quelle canzoni ma non volevo farlo di persona perchè ritenevo che sarebbero state fraintese, e avrebbero causato un sacco di problemi, una cosa della quale non avevo proprio bisogno allora" (1984)
"Seguo Dio e così se i miei fan seguono me, indirettamente seguono anche Dio, perchè io non canto alcuna canzone che non provenga da Dio" (1979)
"Nel 1979... cominciammo con uno show del tutto diverso. Suonavamo tutte canzoni mai sentite prima d'allora. Si trattava di uno show completamente diverso, tutto fatto di inediti... Penso fosse una cosa interessante... voglio dire, non avevo mai sentito dire di nessuno che, dopo aver scritto canzoni per vent'anni di punto in bianco eseguisse esclusivamente solo materiale nuovo... Fu una cosa che mi dette un sacco d'entusiasmo" (1981)
"Slow train fu un grande album. Saved non aveva gli stessi
numeri ma per me era altrettanto valido. Posso ritenermi fortunato per il fatto
di trovarmi in una posizione tale da poter pubblicare un album come Saved con
una grande casa discografica in modo tale che esso sia disponibile per la gente
che lo vuole comprare" (1981)
"Non ho mai avuto in mente di fare
qualcosa d'altro, rispetto a quello che faccio. Suono da quando avevo dodici
anni e tutto quello che volevo fare era suonare la mia chitarra"
(1985)
STREET LEGAL
"Impiegammo una settimana per realizzare Street legal: lo mixammo la settimana seguente e lo facemmo uscire quella dopo. Se non fossimo riusciti a farlo tanto in fretta, non sarebbe mai uscito, perchè dovevamo assolutamente tornare on the road" (1978)
"Non mi è capitato spesso di realizzare dei dischi che
avessero un buon sound... Francamente non so neanche come si fa a ottenere una
cosa del genere ma pensavo di esserci arrivato vicino l'ultima volta con Baker
su Empire Burlesque. Io mi ero limitato a registrare il materiale e quando era
venuto il momento di mettere insieme il disco l'avevo portato a lui che lo fece
suonare come un disco" (1985)
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TANGLED UP IN BLUE
"C'è una versione di Tangled up in blue che eravamo soliti fare dal vivo con il solo accompagnamento di chitarra elettrica e sassofono... Non mi soddisfaceva, però, e così ne cambiai il testo, per aggiornarlo.Una sera mentre lo stavo cantando avevo pensato: "Oh, sono stufo delle vecchie parole". Le vecchie parole non erano mai state veramente completate. Le riscrissi in una stanza d'albergo, ad Amsterdam, mi pare... Quando la sera dopo le cantai, capii che erano quelle giuste" (1985)
TECNOLOGIA
"L'altra sera stavamo registrando un pezzo sul quale
volevamo mettere un battimani ritmico. Il tizio seduto dietro al banco del mixer
ha detto: "Come, volete andare in sala e battere veramente le mani? Ho qui una
macchina che può fare la stessa cosa!".
Invece
siamo andati in sala di registrazione e abbiamo registrato un vero handclap...
Ecco questo è solo un esempio di come tutto ora sia dominato dalle macchine"
(1984)
TOUR DEL 1981
"Ho un concetto molto elevato di questo spettacolo. Ritengo
che abbia qualcosa da dire. Nessun altro fa qualcosa del genere, nè Bruce
Springsteen nè altri" (1981)
TOUR INFINITO
"E' sempre lo stesso tour. Il Tour infinito... Per me le
cose funzionano meglio in questo modo. Puoi scegliere meglio quando sei sempre
in giro e il tuo spettacolo è già ben definito. Voglio dire, non devi smettere e
ricominciare ogni volta. E' meglio restare perennemente in attività, con qualche
interruzione di tanto in tanto... magari anche prolungata" (1989)
TRAVELING WILBURYS VOL.1
"Non fu poi così difficile realizzare quel disco perchè non
ci furono delle grandi decisioni da prendere. In cose del genere la cooperazione
è un fattore davvero importante perchè ti impedisce di bloccarti
(1989)
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VIDEOCLIP E FASSBINDER
"A dire il vero non sono sicuro di sapere cosa sia un video,
se non che il mercato per i video è nuovo, ma la forma artistica è sempre
esistita.Sì, c'è molta gente che considera Subterranean Homesick Blues un
video.Ora, non so se fosse un video, perchè allora non lo pensammo come tale;
avevamo soltanto bisogno di un pezzo di pellicola che scorresse all'inizio di un
film (Don't look back)... Volevamo realizzare un video di Neighbourhood Bully,
ma è difficile spiegare a qualcuno ciò che si vede e disegnarne lo story board.
Non ho ancora trovato nessuno che abbia pensato un modo per realizzarlo, come i
cineasti tedeschi, o quelli inglesi. Negli Stati Uniti, gente del genere non
esiste, non esiste proprio... Sono riuscito a visualizzare Neighbourhood
Bully... Una sera ho buttato giù alcuni segmenti che pensavo avrebbero fatto un
gran bell'effetto come video: qualcosa un pò alla Fassbinder..."
(1984)
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WE ARE THE WORLD?
"Gente che compra un disco e i proventi vanno alla gente che
muore di fame in Africa... una bella idea, ma non ero tanto convinto del
messaggio contenuto nella canzone. A dire il vero, non penso che la gente possa
salvare sè stessa" (1985)
WHEN THE NIGHT COMES FALLING FROM THE
SKY (VIDEO)
"Dave Stewart mise assieme
una grande band per questo video in playback e sistemò l'equipaggiamento sul
palco di una piccola chiesa situata in un punto imprecisato di West L.A. Così
nelle interminabili pause durante le quali la troupe sistemava cineprese, luci e
tutto il resto, potevamo suonare dal vivo per questa piccola folla che si era
radunata là. Non riesco neanche ad esprimere quanto bene mi sentissi - in
effetti stavo cercando di ricordarmi quando era stata l'ultima volta che avevo
instaurato un tipo di contatto tanto diretto" (1985)
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YOU'RE A BIG GIRL NOW
"Ho letto da qualche parte che si pensava che You're a big girl now parlasse di mia moglie... Bè, non scrivo canzoni che siano anche confessioni" (1985)
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