...I SAID THAT! |
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stesso in 40 anni di interviste, dichiarazioni, articoli etc... OTTAVA
PUNTATA |
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BABELE
Oggi tutto funziona alla rovescia, e tutti i segnali indicano
la
direzione sbagliata - è un po' come se stessimo
vivendo ai tempi della
Torre di Babele, con tutti gli
idiomi confusi. Stiamo edificando una
torre alta fino a
Venere... E cosa diavolo significa? Cosa stiamo cercan-
do lassù? Dio? Dice la Bibbia: "Anche uno stupido, quando tiene
la
bocca chiusa, passa per saggio", e però è un passo
della Bibbia, e
questo potrebbe passare per un
riferimento di tipo religioso. E se si
tocca il tasto
della religione, la gente non vuole averci più niente a che
fare, e subito ti dicono che non conta nulla. "Pentiti, che è prossimo
il
Regno di Dio". E questo che spaventa a morte la
gente, e così preferi-
scono evitare l'argomento - dì
una cosa del genere a qualcuno, e
quello diventerà un
tuo nemico... (1985)
BEATLES E ROLLING STONES
Hai sempre fatto le tue cose: quando i Beatles avevano fatto
Sergeant
Pepper e i Rolling Stones Satanic Majesties,
tu eri uscito con John
Wesley Harding, che era una cosa
completamente diversa, controcor-
rente anche rispetto
alla vena psichedelica...
«La mia direzione non andava verso quel genere di cose... Non è
mai stata la stessa. Ho sempre tentato di realizzare musica semplice.» [San
Francisco, 1980]
BODYGUARDS
Al mio albergo, io sto nella camera 801, e alla 802 ho trovato una ragazza che si chiama Sara Dylan.
«Davvero? Oh, Gesù!»
Ho bevuto una cosa con lei, e lei mi ha detto di essere tua sorella.
«Ragazzi miei... Che aspetto ha?»
Lei dice di assomigliarti molto. Ha i capelli scuri. Ha dieci
anni meno di
te, e dice di essere incredibilmente
delusa...
«Beh, vedi, c'è gente che mi segue ovunque, e che si è fatta
scrivere tanto sul passaporto quanto sulla patente il cognome "Dylan". Che cosa
posso farci? Si fanno cambiare il cognome perfino sul certificato di nascita...
Ma perchè mi
hai fatto questa domanda?»
Beh, perchè mi sembra una faccenda un po' inquietante.
«Perchè non la denunci al commissariato di zona, o qualcosa del
genere? Credo
che quella tizia sia una
mistificatrice... Non saprei.»
Viene da pensare a John Lennon e al tizio che gli ha sparato...
e forse
anche tu dovresti essere preoccupato per
qualcosa di simile... non hai
un tuo servizio
d'ordine?
«La maggior parte delle volte ho accanto a me delle guardie del corpo, è solo che non si notano affatto. Nessuno sa mai chi sta con me e chi no. Non faccio alcuna pubblicità rispetto a chi mi accompagna.»
Ti ha preoccupato, qualche volta, l'idea che, dato che sei
famoso,
qualcuno che crede di volerti bene possa
ucciderti?
«Beh, penso proprio che questa possibilità non sia da escludere... Voglio dire, di norma si viene uccisi dalle persone che più ti amano, non è vero? Come per Jesse James... un tizio gli si è legato e lui credeva che quello fosse un suo caro amico..." (Toronto, 1986)
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CANZONI POPOLARI
«Le canzoni popolari sono la sola forma d'arte che descriva i
tempi
che viviamo... è lì che ritrovi l'essenza della
gente - non nei libri, nè in
scena, nè nelle gallerie
d'arte.» (New York, 1965)
CRITICI
«Stupidi idioti che non sanno quello che fanno... a volte
quelli che
insistono a interpretarti lo sono proprio -
voglio dire che io tento
sempre di proiettarmi nel
futuro e di modificarmi col passare del
tempo, giusto?
Come se questa fosse una missione stupida. Quante
parti
posso interpretare? Stupidi, non fanno altro che rinchiuderti nei
limiti della loro limitata immaginazione. Non smettono mai di
pensare
che qualcuno ha provato esperienze che loro non
hanno mai vissuto...
A ogni modo, non è neppure
l'esperienza che conta, ma è l'atteggia-
mento nei
confronti delle esperienze. Ci sono così tante incompren-
sioni, da parte di persone che sono intrappolate nel loro piccolo
mondo... e al contrario di quanto credono alcuni dei
cosiddetti esperti,
io non sono teso alla costante
"reinvenzione" di me stesso - sono a
questo punto fin
da quando ho cominciato. E non sono neppure
l'instancabile ricercatore di Dio sa cosa, che si è già preparato tutto
da
un pezzo, ed è pronto a percorrere qualsiasi strada.
In nessuno dei miei
brani c'è mai stato qualcosa che
implicasse la mia ricerca di qualche
favoloso tesoro ai
piedi di un qualche misteriosissimo arcobaleno -
tutto
questo non è che misera propaganda... Per quanto mi riguarda,
non mi sono mai considerato un individuo che guarda le cose
dall'e-
sterno, e tutto quello che faccio procede
dall'interno verso l'esterno...
Io non sono affatto un
personaggio misterioso, se non per coloro che
non hanno
mai provato le cose che ho provato io.» [New York, 1985]
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EROI
«Oggigiomo la gente vive ancora richiamandosi a quanto è stato
fatto
negli anni Sessanta. Tutto è ancora in
circolazione - quella musica,
quelle idee... Guardate
un po' quanto succede oggi. C'è stato un tempo
in cui
le idee e gli eroi erano davvero importanti, e la gente cresceva
condividendo quei miti, quelle leggende e quegli ideali...
Mentre oggi
si cresce condividendo McDonald e
Disneyland...» [New York, 1989]
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FANS
«Là fuori c'è un migliaio, un milione, un miliardo di
persone.
così tante persone là fuori, che non puoi
conoscerle tutte.»
(Manchester, 1965)
Credi che tutti i giovani che acquistano i tuoi dischi
capiscano ogni
singola parola di quanto stai
dicendo?
«Certo.»
Ci giureresti?
«Certo.»
E perchè? Come fai ad esserne tanto sicuro? Si tratta di
canzoni piuttosto
complicate, non è vero?
"E' vero, ma loro le capiscono.»
Come fai a saperlo? Te l'hanno detto loro?
«Me l'hanno detto loro. Non hai mai sentito quella canzone, She Said So?» [Londra, 1965]
FUTURO DELLA MUSICA
«Oggi, i ragazzi stanno facendo un pessimo affare. Nessuno gli
sta
dicendo più nulla attraverso la musica. Stanno
soltanto ricevendo dei
prodotti di largo consumo che
non gli giovano per nulla. Presto o tardi,
si
ribelleranno a questo stato di cose. Non hanno alcun bisogno
di seguire me. Hanno altra gente da seguire.» [Los Angeles, 1985]
Puoi dirci qualcosa riguardo alla musica che viene passata al
pubblico
da quella che si suppone sia una enorme
industria della musica?
«Beh, credo che sia in procinto di cambiare, e che cambierà.
Oggi la maggior
parte della musica è realizzata con
delle macchine - avete notato che
tutte le canzoni
sembrano identiche? Voglio dire, non so se ve ne siete
resi conto. Puoi ascoltare una canzone, e prendere il testo di un'altra
e
sovrapporlo, dato che i ritmi sono gli stessi, le
batterie sono le stesse, e
le macchine possono arrivare
soltanto fino a un certo punto - possono
essere
differenti soltanto per una gamma ristretta di possibilità, e così,
laddove finisce la diversità, finiscono tutte per sembrare
identiche. E
questo può anche andare bene per le
industrie, dato che c'è un sacco
di gente che inventa
di queste macchine, che poi devono essere
vendute, e
inoltre questo può anche andar bene per le singole perso-
ne, perche' con quelle macchine puoi farci delle belle cose - con
quelle macchine puoi avere la tua piccola band personale, come
se tu
fossi un one-man band. Ma la questione non è
questa; la vera questio-
ne è che non si può essere un
autentico one-man band, a meno che si
sia capaci di
suonare uno strumento come un one-man band. Mi
ricordo
Roger McGuinn, che anni fa era solito portarsi in scena un
nastro registrato - molto prima che si diffondesse la musica
realizzata
con i sintetizzatori - e poi faceva partire
il sottofondo registrato, e su
quella base cantava.
Credo che probabilmente lui sia stato il primo a
farlo,
ma quel tipo di musica non ha fondamenta. E poi in giro ci sono
molti ragazzi ai quali quel genere di musica non piace affatto, e
allora
non fanno che comprarsi degli strumenti e
suonarli, e non ascoltano
più quei dischi, ma invece
ascoltano i vecchi dischi... e il risultato è che
ci
sono parecchi giovani gruppi che fanno musica in uno stile che io
considero simile a quello dei vecchi tempi. E per il momento
sono
soltanto dei ragazzi, ma il fatto è che nel giro
di quattro-cinque anni
ragazzi non lo saranno più, e
allora tutto cambierà. A ogni modo, io la
vedo
così.»
E sarà un bene?
«Sì, perchè... no, ci sono alcune regole per questo, voglio
dire che non ci si può semplicemente mettere a un tavolo e comporre una canzone.
Bisogna avere imparato una certa quantità di cose, prima di arrivare a quel
punto, e non soltanto in termini di esperienze di vita, ma si deve anche saper
suonare uno strumento e proporre un certo tipo di brani, credo. E se sarà così,
certo, sarà un
bene.» [Toronto, 1987]
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GIORNALISTI
Su quale base decidi quando parlare alla stampa e quando non farlo?
«Credi che adesso io stia parlando? ... Sono sorpreso che tu non abbia fatto questo genere di domande, che so, a Roger Daltrey, oppure a Paul McCartney..."
Credo che l'avrei fatto, se mi avessero affidato quell'incarico...
"Beh, vedi, mettiti bene in mente che non sto per farti alcuna
straordinaria
rivelazione. Proprio non
succederà.»
Quindi, tutto quanto mi dirai sarà...
«No, sto comunque tentando di soddisfare le tue richieste di mettere il naso nella mia vita privata e nei miei pensieri, e in un certo senso questo non mi provocherà alcun imbarazzo, ne riuscirà a confondermi... almeno, lo spero (Toronto, 1987)
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GLI IDOLI DI ABRAMO
«Negli anni Novanta, o più probabilmente nel prossimo secolo,
la
gente forse penserà agli anni Ottanta come all'era
della masturbazione
portata all'estremo, la qual cosa
potrebbe essere una definizione piut-
tosto adeguata a
quanto sta avvenendo oggi... A ogni modo, io preferi-
sco seguire alla lettera i miei valori, e starmene a distanza da
tutta
questa roba che non cambia mai. In realtà, non si
tratta di una scelta
difficile - e invece la gente
continua ad amare e a odiare, continua a
sposarsi e a
fare figli, a rendersi schiava dei propri desideri, a schiaffeg-
giare il prossimo, e poi a dire: "Tesoro, puoi spegnere la
luce?", proprio
come si faceva nell'antica Grecia.
Cos'è cambiato? Quand'è stato che
Abramo ha distrutto
gli idoli di suo padre? Credo che sia successo
martedì
scorso... Dio è ancora il giudice, e il diavolo continua a gover-
nare il mondo, e così, dove sta la differenza? Non importa
quanto tu
possa ritenerti grande, la storia continuerà
sempre anche dopo di te...
ISTINTO
A quella specie di concerto dell'altra sera non hai detto
neanche una
parola rivolta al pubblico. La stampa
afferma che tutti si sono presen-
tati per l'occasione,
e che tu non hai nemmeno detto "ciao"...
«E perchè mai avrei dovuto dire "ciao"? Quelli non hanno niente
a che
fare con me. Io sono qui a fare un film... Ma
stai parlando sul serio?
Perchè dici una cosa del
genere?»
Non sono io a dirlo, l'ho semplicemente letta sui giornali, e
questo mi
ha spinto a chiedermi perchè non hai neppure
salutato. Io l'avrei fatto,
mi sarei sentito obbligato
a farlo...
«Guarda che non conta mai quello che dici, e che comunque non
avrai mai detto abbastanza... Se fossi uscito e avessi detto: "Ciao a tutti,
cosa fate qui fuori?", so benissimo che mi avrebbero detto: "Cantaci una
canzone, Bob, dài cantacela", e io: "Oh no, amici miei, adesso non me la sento
proprio", e la scenetta sarebbe finita sui giornali. "Dylan era lì, era
scorbutico e di malumore,
lui è una specie di recluso,
ed è uscito per qualche istante prima di
tornare nella
sua roulotte, e in un certo senso alla sua reclusione nel
suo piccolo regno" - questo è ciò che avrebbero scritto.. E guarda
che
in realtà sto citando alla lettera qualcosa che già
è stato scritto.»
Quindi si tratta di una situazione nella quale comunque sei
destinato a
non scamparla?
«Per quanto mi riguarda, no, perche' io non sono di questa partita, e se fossi nei miei panni anche tu faresti alla stessa maniera. Non saresti della partita... A volte è più facile essere educati che scortesi, ma altre volte è meglio il contrario.»
E come fai a decidere quando è meglio una cosa o l'altra?
«Istinto.»
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JOHN KEATS, MELVILLE ETC...
«Sembro un predicatore, vero? A tutti gli aspiranti compositori
e
cantanti, dico di non curarsi affatto del materiale
oggi in circolazione,
di dimenticarselo, farebbero
meglio a leggere John Keats, Melville, e
ad ascoltare
Robert Johnson e Woody Guthrie.
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MUSICA E SESSO
«Se vuoi capire tutto quello che sta succedendo in questo
periodo,
devi ascoltare la musica. Non intendo le
parole... Devi ascoltare gli
Staples Singers, Smokey
& The Miracles, Martha & The Vandellas. È
questo che fa paura a parecchia gente - è il sesso implicito in
quella
musica.» [New York, 1965]
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PUBBLICO
Ti sentiresti di affermare che ti sei occupato in maniera specifica del pubblico?
«Beh, sì, ma ognuno ha una diversa definizione per termini come "occuparsi" e "pubblico".»
Beh, ma il pubblico sappiamo cosa sia...
«Davvero?» [Londra, 1965]
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RAP
«Non c'è nulla di nuovo. Tutti tentano semplicemente di giocare
le
proprie carte - e la maggior parte di quella musica
sembra riciclata e
quindi rimessa in circolazione, ma
annacquata. E questo vale anche
per i dischi di rap.
Quel genere di materiale mi piace molto, ma non è
affatto una novità, è tutto già sentito... un tempo c'era un tizio,
Big
Brown, che indossava una divisa da carcerato, e non
metteva mai
altro, in estate come in inverno. E anche
John Hammond me lo ricorda
- era come un Otello,
recitava brani epici, come se fosse un grande
retore
dell'antica Roma, ma comunque era roba molto poco diffusa,
come per Stagger Lee, Cocaine Smitty, Hattiesburg Hattie. E
quando
c'era lui, dov'erano le case discografiche? Ma
anche per lui valeva lo
stesso principio - era come se
tutto quanto faceva lui fosse stato già
fatto
trent'anni prima... e Dio solo sa quante altre volte in precedenza.»
(New York, 1985)
RHETT BUTLER
ROCK'N'ROLL E FOLK
«La questione principale a proposito del rock'n'roll, per me,
era che
comunque non mi bastava. Tutti Frutti e Blue
Suede Shoes avevano
frasi di grande effetto e presa,
nonche' un ritmo trascinante e un'ener-
gia
travolgente, ma non erano cose serie, e non riflettevano affatto la
realtà della vita. Quando mi sono dedicato alla musica folk,
ero consa-
pevole che si trattava di una cosa più
seria. I brani sono colmi di
disperazione, tristezza,
trionfo, fede nel sovrannaturale, sentimenti più
profondi... C'era più vita reale in una sola frase di quanta ce ne fosse
in
tutti i temi del rock'n'roll. Ne avevo bisogno. La
vita è una faccenda
complessa, e il rock'n'roll proprio
non la rifletteva. Era soltanto come
assumere
un'espressione felice e dire "dài Sally dài", non c'era nulla
che assomigliasse neanche di sfuggita a Sixteen Snow White Horses
oppure a See That My Grave Is Kept Clean. Se qualcosa
d'importante
sono riuscito a fare, è stato proprio fare
incontrare i generi. Quando io
ho cominciato, in ambito
musicale non esisteva niente di serio, nem-
meno i
Beatles. A quel tempo, loro cantavano Love Me Do, e quanto a
Marvin Gaye... lui non ha fatto What's Going on fino agli anni
Settanta.»
[New York, 1985]
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STARE AL PASSO COI TEMPI
«Bisogna essere capaci di andare oltre l'idea dello "stare al
passo coi
tempi". Non si deve avere niente a che fare
con tale concetto, non si
può essere un poeta negli
anni Ottanta e un rocker nei Novanta
soltanto per non
sentirsi intrappolati... al contrario, bisogna sapere
apprendere di tutto, e poi riprenderlo quando occorre. I vecchi
trucchi
sono ancora molto utili, possono sempre tirarti
fuori da una situazione
difficile. (1985)
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TOMORROW IS A LONG TIME...
«Non c'è nessuno di mia conoscenza che non sia sorpreso
dalla
longevità del genere umano, me compreso. Ma fare
progetti a lungo
termine è molto pericoloso, perche'
questo implica vanità. Pensare a
domani è già
abbastanza difficile. La libertà è un dono di Dio, e i gior-
ni dei quali più ci si dovrebbe occupare sono oggi e domani.»
[Los
Angeles, 1990]
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VERITA' A WESTPOINT...
«A ogni modo, arriva il momento in cui devi affrontare la
realtà, e la
verità è verità a prescindere dal fatto
che tu ci creda o meno - non ha
bisogno di te per
essere vera... Quella menzogna a proposito del fatto
che ognuno avrebbe dentro di sè la propria verità ha fatto fin
troppi
danni, e reso folle un sacco di gente. Si è mai
sentito che per sconfigge-
re il proprio nemico, prima
ci si debba pentire, inginocchiarsi di fronte
a esso, e
implorare il suo perdono? Lo insegnano a West Point, forse?
Non so, ma so perfettamente che Dio non tollera l'orgoglio. E una
situazione senza via d'uscita...
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«Perchè mai dovresti sapere qualcosa di più di me? Io non
voglio
sapere niente di te.» [Newcastle-upon-Tyne,
1965]
«Se avessi prestato attenzione a quanto dicevano gli altri, il
mio cuore
sarebbe morto da tempo.» [Woodstock,
1969]
Pensi di avere avuto una qualche funzione nel cambiamento
della
musica popolare, negli ultimi anni?
«Spero proprio di no...»
[Woodstock, 1969)