Minneapolis, Minnesota - Orpheum Theatre,
November 6, 2014
by Rod Peck
Erano passati 18 mesi da quando io e Terry avevamo visto l'ultima volta
Dylan in concerto, in questo tempo avevo approfondito ed ampliato la mia
conoscenza su di lui e cambiato il mio rapporto con l'artista. Questi
fattori e pochi altri erano nella mia mente mentre il momento del concerto
si avvicinava.
L'ultima volta che l’avevamo visto era stata quando c’era Duke Robillard,
allora ero felice del cambiamento perchè mi ero stancato di Charlie Sexton,
visibilmente insoddisfatto del suo ruolo nella band. Per quanto mi riguarda
fui deluso quando fu annunciato che la collaborazione con Robillard stava
finendo. Oggi sono contento che Charlie sembra aver accettato ciò che Dylan
voleva da lui, cioè stare al suo posto e suonare un pò con gusto liks di
chitarra. Charlie non ha fatto niente Giovedi notte per attirare
l’attenzione su di sé, tranne fare la sua parte come deve un sideman.
Ora, per il concerto in sé, posso dire che noisiamo stati molto soddisfatti,
ed anche il resto del pubblico era molto entusiasta. I nostri posti erano
vicino alla parte posteriore del parterre e avevamo un binocolo che ci ha
permesso di vedere le espressioni del viso di Dylan abbastanza bene, e non
vi è alcun dubbio che era totalmente impegnato ad assaporare minuto per
minuto la gioia di essere sul palco. E' stata una gioia vederlo così
divertirsi con la sua musica. Un altro aspetto della notte che mi è piaciuto
è stato il semplice fatto che lo show si è tenuto in un piccolo teatro in
stile Vaudeville dagli anni '20
che era pieno per la terza notte di fila. L'ultima volta che lo avevamo
visto era alla Sala delle Assemblee a Champaign, e la folla di stasera
all’Orpheum avrebbe occupato solo un piccolo angolo di quel campo di basket.
Non solo è un teatro esteticamente piacevole, ma essendoci la platea gremita
è ovviamente più divertente di uno che ha solo una parte dei posti occupati.
Speriamo che rimanga lontano dalle arene di pallacanestro d'ora in poi.
Mi piacerebbe affrontare alcune lamentele che sento di volta in volta sullo
show di Dylan. Alcune persone sono deluse perchè non si esegue greatest
hits; io dico di essere contento per lui che ha tanto entusiasmo per il suo
materiale più recente e che si senta a suo agio facendo il suo show con
queste canzoni invece di cantare solo canzoni che ha scritto
da giovane. Sono d'accordo che vorrei anch’io un set acustico, ma non lo fa
e non è di alcuna utilità lamentarsi. Stessa cosa con l’uso del pianoforte
ed il non suonare più la chitarra, Bob ha dimostrato da tempo che lui fa
quello che vuole e, proprio come ha fatto a Newport quando i folkies lo
hanno fischiato perchè era andato elettrico, adesso dobbiamo accettare il
fatto che questo è ciò che lui è in questo momento e lui non deve mai
preoccuparsi di cercare di soddisfare le aspettative di qualcuno, se lo
facesse non sarebbe Dylan. Mi viene in mente il recente commento di Jeff
Tweedy dei Wilco concernente il fatto che Dylan non fa mai nulla solo per
compiacere le masse, “Se non ti piace quello che fa non andare a vederlo”.
Il che, naturalmente, è vero, ma io sono felice che una vera e propria
leggenda vivente di così grande importanza storica sia ancora sulla strada,
ed esibirsi in un teatro vicino a dove abiti. Uno di questi futuri giorni
lui non sarà più là fuori e io sono intenzionato ad andare a vederlo ogni
volta che ne avrò l'occasione! L'uomo è un tesoro nazionale e non va preso
per scontato.
E, infine, devo affrontare la questione "voce". Vorrei avere un dollaro per
ogni volta che ho sentito qualcuno dire "oh, la sua voce non c'è più" o "lui
è un cantante peggio che mai" e questa è la stupidità assoluta. La sua voce
ha fatto un buco enorme nel mio cuore dall'inizio alla fine! Certo, è vero
non sarà mai un cantante d'opera, ma questo non ha importanza perché non
canterà mai un cazzo di opera. I veri fans di Dylan credono fermamente che
la voce roca del cantante che canta il vecchio blues sia quella adatta. In
realtà, la voce che usava 50 anni fa era praticamente una parodia dei
cantanti folk e blues che ammirava.
Indietro nel 1963, e non ancora 22enne, nelle note di copertina del suo
secondo album, The Freewheelin' Bob Dylan, il critico Nat Hentoff scriveva
"non segue ancora la strada di Big Joe Williams, Woody Guthrie, Leadbelly e
Lightnin' Hopkins, spera di poterlo fare un giorno, a volte è in grado di
farlo, ma succede, quando succede, inconsciamente. Vedete, allora, con quei
vecchi cantanti, la musica era un modo per vivere più intensamente, un modo
per farsi sentire meglio su alcuni argomenti.. "Dopo i suoi 70 anni, Dylan è
in grado di fare come i suoi eroi hanno fatto; la sua voce è diventata uno
strumento autentico di un grande cantante blues, e questo è un suono
impressionante da sentire, ma state sicuri, non è roba per sfigati, lui non
è un buono a nulla o un fighetta, la sua fortuna se l’è creata con le sue
mani.
Infine, Terry e io di solito viaggiamo da soli andando a questi eventi e di
solito ci incontriamo con alcuni amici presso la sede. Tuttavia, l'anno
scorso ho incontrato un collega fanatico di Dylan che vive vicino a noi
nella zona dei boschi e così abbiamo deciso di viaggiare insieme anche per
questo viaggio ed è stata un'esperienza divertente. Dal momento in cui siamo
arrivati a casa sua il Giovedi mattina fino a quando siamo tornati Venerdì
pomeriggio, era tutto un parlare di Bob, eh eh! Grazie per essere stato
parte di questa esperienza, Pat.
Minneapolis, Minnesota - Orpheum Theatre,
November 5, 2014
by Jon Bream
Seconda notte di Bob Dylan al Teatro Orpheum
Stesse canzoni di ieri, ma in qualche modo si sentiva la differenza.
Sì, la seconda notte delle 3 di Bob Dylan all’Orpheum Theatre di Minneapolis
è stata diversa dalla prima.
Il pubblico di ieri sera era molto più energico. Molti fans son rimasti per
l'intero concerto. Non così questa sera. La folla deve aver incluso un minor
numero di fans hard-core. Non hanno nemmeno applaudito all' inizio di
"Tangled Up in Blue." In realtà, il pubblico non si è eccitato fino alla
battuta finale del coro. La stessa cosa è successa con "Simple Twist of
Fate." Almeno qualche decina di fans hanno reagito alle parole di apertura
di "Blowin' in the Wind" suonata sul pianoforte a coda.
Mentre il secondo set di Martedì mancava di slancio, la seconda parte del
concerto questa sera è stata più mirata e coerente. Una differenza chiave è
stata "Early Roman Kings” con i suoi echi di Muddy Waters. Martedì scorso,
la melodia suonava come ripetitivo. Stasera il drumming di George Recile era
più interessante. Il riff di chitarra blues di Charlie Sexton ha fatto buon
eco alle linee vocali di Dylan, e c'era più fuoco negli assoli di Sexton.
C'erano un sacco di sfumature nella voce spesso enfatica di Dylan in "Spirit
on the Water", con la sua cadenza finger-snap. Alla fine della canzone,
sembrava quasi una chiamata-e-risposta con il cantante e la folla
improvvisamente reattiva. La voce e la performance di Dylan avevano più
presa in "Long and Wasted Years" di quanto abbia avuto la sera prima. "Soon
after midnight”" era come un ritorno al passato, quasi con una eco di "Mr.
Blue" dei Fleetwoods.
Come è avvenuto Martedì, Dylan non ha presentato la band e ha fatto un solo
commento. Alla fine del primo set di 50 minuti, ha detto qualcosa del tipo
"Ecco, grazie gente". E’ stato tutto quello che ho potuto capire dal
borbottio, seguito da qualcosa come "torneremo fra poco".
Egli, infatti, è stato rapido. Proprio come il gong era suonato esattamente
alle 20:00 e Stu Kimball aveva iniziato a suonare la chitarra, la ripresa si
è aperta dopo un preciso intervallo di 20 minuti.
Dylan non ha cambiato vestito nell’intervallo. Il suo abbigliamento di
Mercoledì era un colore diverso da quello di martedì ma aveva lo stesso
design. Questa sera era vestito di nero con ricami bianchi mentre la notte
prima era vestito di beige. Aveva la stesso cappello (forse grigio) da Zorro
entrambe le notti.
Francamente, l'illuminazione è così debole che è difficile distinguere molto
sul palco. L' Oscar di Dylan, che ha vinto per "Things Have Changed", il suo
brano di apertura di entrambe le notti, era su una cassa dietro la panca del
pianoforte, accanto ad un busto di una donna. All’ Orpheum, c'era un busto
di, credo, Beethoven sul fondo del palco, su di un amplificatore di Sexton.
Come spiegato nella mia recensione del concerto di Martedì, Dylan si è
focalizzato sul materiale dal suo del 2012 album "Tempest” e sul tanto
lodato "Time Out of Mind".
C'erano due selezioni da "Blood on the Tracks" e due pezzi dagli anni '60 ,
"Blowin' in the Wind" (1963) e "She Belongs to Me" (1965).
Ha anche eseguito la sua cover di “Stay With Me”, una ballata pop quasi di
gusto irlandese che era stata lanciata su “Sinatra ’65: The Singer Today.”
Questo brano dovrebbe essere incluso nel prossimo album di Dylan che uscirà
nel 2015 “Shadows In The Night”.
Dylan e la sua band chiuderanno i loro shows all’Orpheum domani sera.
(Fonte: http://www.startribune.com/entertainment/blogs/281739461.html)
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by Susan Phillips
Bob fu di valido aiuto per salvare lo storico Orpheum Theater alcuni anni
fa, e questa notte ha eseguito un concerto altrettanto storico!
Non l’avevo più visto esibirsi dopo lo spettacolo del luglio 2013 a Hoboken,
New Jersey, nel Pier A Park, un grande pontile sul fiume Hudson dove c’è un
grande parco per concerti all’aperto dal quale si vede la Freedom Tower
illuminata. Ma questo Tour nei teatri lo ha riportato alle sue radici di
quando era nel teatro al liceo di Hibbing e guidava la sua band in tante
canzoni picchiando forte sul suo pianoforte jazzy.
Questa sera, in piedi, nella tipica postura di Charlie Chaplin, la sua voce
scandiva ogni parola in modo chiaro (si, questo è vero), con la folla
silenziosa ed a volte assolutamente ipnotizzata da una performance unica.
Bob suona e canta alcune delle sue nuove canzoni in modo che tutti noi
potevamo ascoltare attentamente i nuovi testi. Ma il momento culminante è
stato il finale quando ha cantato "Stay With Me", una cover di Frank Sinatra
che si vocifera tratta da quello che sarà il suo prossimo album.
Tutte le donne tra il pubblico, e anche molti uomini, avevano le lacrime
agli occhi. Show abbastanza magico, direi, performance storica.
Susan Phillips, presidente dell’Armory Arts and Music Center, Duluth, MN)
Minneapolis, Minnesota - Orpheum Theatre,
November 4, 2014
Il concerto del ritorno a casa di Bob Dylan con il materiale recente
Articolo di: JON Bream, Star Tribune
Non guardare indietro, Bob Dylan - almeno, non troppo lontano.
E' tornato al Teatro Orpheum, posto che era solito frequentare dal 1979 al
1988, nella notte di Martedì e c’è rimasto poco di quegli anni, poco folk,
poco rock, non c'era "Like a Rolling Stone" o "All Along the Watchtower". In
questa notte di elezioni, non c'erano pezzi politicizzati come "Masters of
War" o "The Times They Are a-Changing".
No, invece di celebrare un lontano passato, l’uomo che si impose come “la
voce della sua generazione” (lo so che odiate questa denominazione) è ora
un'icona musicale, concentrato sul lavoro degli ultimi anni, la rimonta di
Dylan, critici e fans entusiasti dal momento che è tornato a casa con la
messa a fuoco e il vigore di "Time Out of Mind" del 1997.
Bob ci ha offerto sei canzoni dal suo più recente album del 2012 "Tempest",
il più recente e il più oscuro. Quando è stato l'ultimo tour, quando hai
suonato così tanti brani da un particolare album? Probabilmente ai tempi
della rinascita cristiana, quando si pescava la set list dalla track list di
"Slow Train Coming" e "Saved", anni fa, quando venne all’Orpheum.
Non mi lamento, anche se alcuni dei 2.600 fans avrebbero potuto farlo. Il
materiale non mi era familiare, ad eccezione di "Tangled Up in Blue" e
"Simple Twist of Fate" tratti da "Blood on the Tracks", due tracce
registrate a Minneapolis subito dopo il Natale del 1974. E, oh sì, anche
"Blowin' in the Wind ", una versione per pianoforte di semplice esecuzione
con qualche fraseggio di chitarra di Charlie Sexton a far da contrappunto.
Gli altri concerti di Dylan che ho visto negli ultimi anni non erano
impostati come questo, non si fermava davanti e al centro del palco, senza
chitarra, non glielo avevo mai visto fare. È inoltre ha suonato meno
pianoforte a coda rispetto al recente passato. Non una volta ha fatto il
cenno di prendere una chitarra, solo un paio di giri di armonica piacevoli,
atmosfera particolarmente triste in "Forgetful heart".
Questo è stato il miglior sound di Dylan da quando suonò cinque notti di
fila all’Orpheum nel 1992. Ve le ricordate? Le set list variavano
notevolmente notte per notte e si avevano sempre un paio di pezzi d’apertura
differenti. Ma questa volta si sapeva già tutto, apertura, intervallo e
finale. (Francamente, il secondo set dopo la pausa mancava dello slancio di
apertura, ed ha raggiunto il picco solo con la ribollente "Love Sick".)
Questo è stato uno spettacolo tipicamente musicale. Non che gli altri non lo
siano stati. Forse è stata la qualità superiore del suono in un teatro
intimo. Ma i 50 minuti del primo set avevano catturato veramente il tipo di
musica di "Time Out of Mind", l'esplorazione pre-rock del blues, country e -
come dovremmo chiamarlo? - Vaudeville jazz , quel tipo di canzoni da
song-and-dance-man.
Mi è piaciuta molto la scura atmosfera da mambo di "Beyond Here Lies
Nothing" e il concetto di dare a "Workingman’s Blues # 2" una impronta tipo
fosse un inno. La mia preferita doveva essere la vivace "Duquesne Whistle",
e il modo in cui ha preso a pugni i suoi testi. La voce sembrava piuttosto
roca in un primo momento, ma, come avviene di solito, è stata molto più
efficace dopo che si era riscaldata. In realtà, ho pensato che la sua voce
era meno dura e più suggestiva dal vivo che su "Tempest", dove la sua
burbera gutturalità aveva sottolineato perfettamente la preoccupazione delle
canzoni che parlavano della morte.
Alcune persone non credono che lui sia in grado di cantare ancora. OK, la
voce potrebbe essere un gusto acquisito, ma quando ha chiuso la notte con la
ballata "Stay with Me" - quella canzone che Sinatra che ha inciso per il
film "Il Cardinale" nel 1965, la voce del grande “Dylan che andò elettrico”
non suonava così chiara, così pura, così musicale.
Non ha presentato i membri della band, che era stellare. Forse lo farà le
prossime serate, Mercoledì o Giovedi. E, sono sicuro che se sua madre Betty,
che riposi in pace, fosse stata all’ Orpheum, gli avrebbe detto che aveva
una camicia con il collo almeno di quattro taglie troppo grande. Ma, per
parafrasare "She Belongs To Me", la seconda canzone che ha cantato ieri
sera, quella proveniente dagli anni ’60 insieme a "Blowin' in the Wind":
"Hai tutto quello che ti serve. Sei un artista. Non voltarti indietro. Non è
necessario”.
Oakland, California - Paramount Theatre,
October 30, 2014
Bob Dylan al top della forma al Paramount Theater di Oakland
Il fragore di un vecchio gong ha annunciato che Bob Dylan stava arrivando e
che il primo set dell'ultima delle tre notti (30 ottobre 2014) al Paramount
Theater, splendidamente ristrutturato nel centro di Oakland, CA, stava per
cominciare.
Ero eccitato, yeah baby! Eppure ero anche preoccupato. In che modo potevo
paragonarlo al Dylan dei vecchi tempi?
"Ah, ma ero molto più vecchio allora / adesso sono più giovane di allora",
ha cantato una volta, anche se non in questo show. Ed è stato un bene che
non l’abbia fatto. Quelle linee avevano un senso quando le scrisse, quando
aveva 20 anni.
Ma Dylan ora ne ha 73, ed in realtà è molto più vecchio ora.
L'ultima volta l’avevo visto dal vivo al Teatro Greco di Berkeley, nel
giugno del 1986, e quello non fu il migliore degli spettacoli. Francamente,
quello show era l’ombra di quello che vidi nel 1974, quando Dylan & The Band
suonarono all'Oakland Coliseum e scassarono tutto. Fu una cosa incredibile.
Pensateci però. Era il 1986. Quasi 30 anni fa. Storia antica. Un'altra vita.
Bob Dylan, 73 anni, come sarebbe stato? Avevo visto John Lee Hooker esibirsi
allo Sweetwater quando aveva passato gli 80 ed era stato fantastico. Ed ho
visto Muddy Waters quando aveva 65 anni, e lui era ancora troppo
dannatamente buono. C'è una saggezza che a volte viene con l'età.
Ma Dylan? Con la sua attuale voce che sembra una rana cenciosa e niente
chitarra, perchè lui non la suona più la chitarra. Come sarebbe stato?
Qualunque siano stati il mio parere e le mie preoccupazioni prima dello
show, non appena la band ha preso il via con "Things Have Changed” mi sono
rilassato. Questo show stava cominciando col piede giusto.
Dylan è arrivato sul palco, come un personaggio di una delle sue canzoni più
surreali. Il cappello bianco a tesa piatta, qualcosa che sembrava un Don
spagnolo vestito in stile anni '20, forse, e una redingote nera con
rifiniture bianche. Dylan si era vestito per noi. Lui non era venuto sul
palco indossando i suoi vecchi jeans e la felpa col cappuccio. Niente da
fare, era qui in un grande vecchio teatro e lui si era vestito a modo.
Un leader della band. Un esecutore. Un artista. Dylan è il maestro dei
grandi sguardi.
Ha ancora lo stile. E sai una cosa, Dylan vestito come fa lui ogni notte,
invia al pubblico un messaggio prima ancora di aver cantato una sola nota.
Lui non sta cercando di imitare Chuck Berry e fare solo un altro concerto.
Questo è speciale. Bob Dylan si era vestito così questa notte per questo
publico. Lui ci tiene.
Ero venuto allo show con un amico di vecchia data, e più tardi, durante lo
spettacolo, mi ha chiesto come ritenevo questo spettacolo rispetto a quello
del 1974 con The Band.
“Beh, non è possibile confrontare il Dylan del passato con il Dylan di
oggi”, gli ho risposto. “E' come se fosse una persona diversa ora. Quando
cavalcava la protesta folk era un ragazzo, e il Dylan di Highway 61
Revisited era già diventato un altro Dylan, e l'uomo che ha registrato i
Basement Tapes e John Wesley Harding era di nuovo un’altra cosa e un’altra
persona”.
Il Dylan del 2014 è ancora un altro Dylan.
Lo spettacolo:
Prima di tutto, ho pensato che Dylan fosse in gran voce, e dopo aver
ascoltato la registrazione dello spettacolo posso dire anche più in forze.
Certo la sua voce ora è diversa. E’ più Tom Waits che Woody Guthrie. Ma se
gli si dà una possibilità, cresce in te e ben presto ti ritrovi
completamente coinvolto.
Dylan è come pianoforte umano. Ha sempre avuto un suo stile al pianoforte
blues, e nel corso degli anni l’ha anche migliorato. Così, mentre mi manca
il Dylan alla chitarra, il suo pianoforte, incasinato e bordelloso in
numerose canzoni, tra cui il tango snaky, "Beyond Here Lies Nothind" era
giusto. E mentre alcuni hanno deriso il suo modo di suonare l'armonica fin
dai primi giorni, io sono sempre stato un suo grande fan. In questa notte i
suoi interventi con l’armonica sono stati perfetti. Sembrava essere
totalmente “in-the-momento” e con noi mentre cantava le sue canzoni - tutte
tranne una che non era di sua composizione.
Tra le 18 canzoni che Dylan ha cantato, 14 erano le canzoni "nuove", scritte
nel 21° secolo. Solo una, "She Belongs To Me" è stata scritta negli anni
'60, e due, "Simple Twist Of Fate" e "Tangled Up In Blue," nella metà degli
anni '70. La canzone finale della serata era la versione di Dylan di una
canzone resa famosa da Frank Sinatra, "Stay With Me".
Questo è coraggio. Questo è aver fiducia in se stessi. E sapete una cosa?
Queste canzoni del 21° secolo dylaniano sono assassine.
Mentre Paul McCartney ed i Rolling Stones vanno in tour e suonano vecchi ma
buoni Greatest Hits nei loro spettacoli, Bob Dylan suona materiale dai suoi
album più recenti.
Dylan in questi giorni è sul palco come musicista che sta lavorando. Non
parla al pubblico. Lui è lì per suonare la sua musica e non per
chiacchierare.
"E' un vero e proprio “song and dance man” ha detto il mio amico.
Dylan stava o dietro al pianoforte o in piedi davanti al microfono centrale
mentre cantava, dondolandosi o ondeggiando come uno dei suoi musicisti
mentre suona un assolo killer. E a proposito della backing-band, per me
questa band è buona come “The Band”. Dylan ha messo insieme la sua versione
di Bob Wills and the Texas Playboys, o di Merle Haggard and the Strangers.
Quello che voglio dire è che questa band è come quelle grandi band country &
western, musicisti che suonano con l'anima ed il cuore. I ragazzi di Dylan
sono alcuni dei migliori musicisti che si possa mai sentire, loro hanno una
sensazione totale per la musica di Dylan. Come si dice di una grande jazz
band, oscillano.
Il bassista Tony Garnier , il batterista George Recile e il chitarrista Stu
Kimball sono una sezione ritmica solida come una roccia. Essi sono le
fondamenta delle canzoni e lasciano che Dylan, il chitarrista Charlie Sexton
e il multi-strumentista Donnie Herron (pedal steel, lap steel, mandolino
elettrico, banjo, violino) aggiungano assoli e belle sfumature alla musica.
Sia Sexton che Herron sono semplicemente incredibili. Amo la pedal steel
guitar e Herron aggiunto un riff country anche a "Things Have Changed”,
"Workingman’s Blues # 2", "Duquesne Whistle", ed altre. In mezzo Sexton ha
aggiunto riff e assoli elettrizzanti.
Dylan è diventato un grande leader della band. Anni on the road, e
certamente le sue richieste di perfezionismo hanno trasformato questa band
in una delle migliori.
In evidenza? La bellissima ballata "Forgetful Heart", l'amore in una notte
illuminata dalla luna, con il violino rapsodico di Herron, e un'armonica
solista triste di Dylan. "Long And Wasted Years" è stata un trionfo, da
quell’indimenticabile riff iniziale, alla voce di Dylan, ai versi finali:
“So much for tears " (Questo per quanto riguarda le lacrime)
So much for these long and wasted years.” (Questo per quanto riguarda questi
lunghi e sprecati anni).
Ci sono stati molti altri highlights. "Early Roman Kings", "Simple Twist Of
Fate", "Scarlet Town", "Pay In Blood", "High Water (For Charley Patton)" e
potrei continuare.
Dopo quasi due ore di ascolto della nuova musica di Dylan è chiaro che, come
Dylan con gli Hawks aveva un suono molto particolare negli anni '60, così ce
l’ha anche con la sua band attuale.
Lasciando il Paramount, ho detto al mio amico che la musica che Bob Dylan
suona ora è totalmente roba sua personale. Non ha nulla a che fare con le
tendenze attuali, e non è nemmeno un pò retrò. L'unico punto di riferimento
per la nuova musica di Dylan è Dylan. Ha creato qualcosa di unico che
funziona anche nel 2014, ed i suoi fans lo amano. Dylan è Dylan, e niente
potrebbe essere meglio.
Si potrebbe chiamare “Americana” la musica che Dylan e la band suonano
attualmente, ma questo è un termine generico che comprende blues, rock,
rockabilly, jazz, folk, country, western swing ed infine la musica ed il
suono di Dylan, che vorrei considerare qualcosa di unico. Si tratta della
musica targata 2014 di Bob Dylan, una cosa esclusivamente sua.
(Fonte:
http://www.daysofthecrazy-wild.com/bob-dylan-band-top-form-oaklands-paramount-theater-oct-30-2014/)
Portland, Oregon - Keller Auditorium, October
21, 2014
di Ron Loftus
Nessuno ha ancora scritto di questo concerto di Portland così, anche se io
non ho mai scritto una recensione prima, ho pensato che toccasse a me farla
oggi.
Anche se io sono un membro del Club 4200, quelli che hanno acquistato il
primo LP “Bob Dylan” nel 1962, non ho visto molti concerti dal vivo nel
corso degli anni. Forse 10 o 12 che risalgono ai primi anni 1960, compreso
il meraviglioso spettacolo con The Band al Washington Coliseum. Ho visto
l’iterazione della line-up con Larry Campbell e Charlie Sexton insieme; che
era piuttosto sorprendente. Ma non ho mai visto niente di simile allo
spettacolo di Martedì sera al Keller Auditorium. La mia esperienza mi diceva
che di solito Bob sfodera uno o due momenti trascendentali in uno show, ma
questo non sembra davvero potersi applicare allo spettacolo di stasera.
Ciascuna delle 19 canzoni aveva il suo posto e il suo ruolo. La sensazione
generale era di una calda atmosfera. La luce sommessa e ambrata faceva una
certa sensazione che è durata tutta la sera. Sono rimasto sorpreso da quanto
lo spettacolo delle luci puntate sulla tenda dietro il palco abbia creato
incredibili quadri visivi.
La band era stretta intorno a Bob, il suono eccellente e Bob era in ottima
forma nel suo vestito e cappello biege, i ragazzi della band invece
sfoggiavano pantaloni neri e giacche rosse, tutta l’insieme sulla scena era
impressionante. Dopo ogni canzone, il palco veniva oscurato e Bob si
trasferiva a seconda dei casi dietro al pianoforte a coda o al centro della
scena. Noi eravamo abbastanza lontani, sulla seconda balconata, ma quando
cantava e suonava l’armonica ogni nota era chiara. Naturalmente le nuove
canzoni sono state fatte in modo robusto ma ho notato che l'impressione
lasciatami da "Pay In Blood" si è prolungata anche al giorno successivo. E
sono rimasto sorpreso di quanto ho apprezzato le nuove variazioni per le
vecchie canzoni. Sono più propenso a pensare che una parte del materiale
vecchio dia l’impressione dei essere stato costretto a questi nuovi
arrangiamenti, come se Bob non fosse più a suo agio con le sue vecchie hits,
ma però non ho avuto tali dubbi circa le versioni di canzoni come "She
Belongs to Me", "Tangled Up in Blue" e "Simple Twist Of Fate”, sono scorse
senza intoppi e in modo naturale ed erano una vera delizia. Bob sembrava
eseguire dannatamente bene tutto quello che stava facendo.
Il primo set si è concluso con una versione bruciante di "Love Sick", e alla
ripresa si sono lanciati in "High Water". Invece una canzone che non è
necessariamente mai stata una delle mie preferite, "Scarlet Town", è stata
eseguita alla perfezione, era da stordimento. Ho portato mio figlio allo
spettacolo; la sua prima volta in assoluto per ascoltare Dylan dal vivo. Ora
abbiamo un ricordo meraviglioso da condividere ed amare. Grazie, Bob!
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di Dave Harper
Sette grandi lampioni vecchio stile fanno da luci sul palcoscenico, set
incandescente e morbido, una grande tenda drappeggiata ... niente fumo o
specchi ... Kaboom! Il gong suona tre volte, una chitarra strimpella e
l'uomo dai mille volti fantasmagorici trotterella fuori..... stasera vestito
come Mark Twain, tutto in chiaro, ovviamente Bob Dylan. Portland applaude!
La set list è uguale a quella di Seattle. Naturalmente però nulla è mai lo
stesso. Questo è parte dello spettacolo. Ci vogliono cinque o sei canzoni
per entrare in serata, un pò di pazienza, anche di tolleranza ... succede di
non partire a tutta manetta. Bob e la band totalmente collegati, pubblico
buono, niente cose fatte tanto per fare oppure frettolose. Questo ho visto
stasera.
La parte migliore, per me, è il nuovo materiale, ma un paio di cavalli di
battaglia si son fatti largo in mezzo a queste, non solo con un paio di
nuove linee qua e là, ma anche con qualche accordo mutato. Tutti sembravano
felici di ascoltare le parole di un tempo.
“Early Roman Kings” è come un cancello di ferro. Duro, freddo, realizzato
con il fuoco. Perfettamente impostata per quel blues industriale. Questo è
vero Dylan.
“Scarlet Town” è un grande lavoro e, forse, il mio preferito della notte. Mi
ricorda The Great Divorce di C.S. Lewis. La gente in uno stato di
separazione, irredenta, ma contenta di rimanere in quel modo.
“Long And Wasted Years” dice tutto. Il suo stile mi ricorda John Trudell
(AKA Graffiti Man) che ha registrato ai Groove Studios di Jackson Browne,
stesso luogo, come Tempest.
“Blowin’ In The Wind”, ancora un inno, è stata data davvero sincera, mi ha
toccato.
Sono un settantaquattrenne disc jockey in pensione, 42 dei quali passati a
cambiare dischi, un ragazzo Harley ... Dylan è rilevante perché rappresenta
i valori più alti della nostra generazione con classe, dignità e giustamente
un malvagio umorismo, intelligenza e stile. Esibendosi sui palcoscenici di
tutto il mondo è notevole, assistere e sentire. Questo è ciò che è prezioso.
Noi sappiamo che non potrà andare avanti per sempre, o forse lo farà. Ho
sentito che sta per portare la mezzosoprano Jessye Norman sul palco per la
sua ultima canzone nello show di New York.
Portland, Oregon - Keller Auditorium, October
21, 2014
Bob Dylan incanta la folla del Keller con un rilassato set country/blues
di Robert Ham - Speciale per The Oregonian
Cosa aspettarsi da Bob Dylan nel 2014? Considerando la sua età (73 anni il
24 di maggio) e la sua statura all'interno del mondo della musica, è
probabile che sarebbe stato sufficiente che il decantato cantautore
semplicemente si fosse presentato sul palco del Keller Auditorium. E
considerando la risposta del pubblico che ha sottolineato ogni suo
movimento, poca armonica solista e qualche piccolo passo di danza, Dylan
avrebbe potuto portare avanti lo show con la minima quantità di sforzo e il
pubblico sarebbe andato via soddisfatto.
Abbiamo avuto di più di questo nel corso del set di due ore Martedì notte,
anche se non “molto di più”. Vestito con un abito beige ed un cappello in
stile bolero dello stesso colore, Dylan stava davanti al microfono al centro
della scena e dietro al suo pianoforte, facendo a volte un passo indietro
solo per mettere una mano sul fianco e ammirare l'ottimo lavoro della sua
band.
Questa nuova impostazione del suo show gli ha permesso di mettere più
impegno in quello che era più necessario: la sua voce. Come la maggior parte
degli artisti della sua età, la voce di Dylan è cambiata un bel pò nel corso
della sua carriera, riducendo il suo normale tono di canto a qualcosa simile
ad una raspa leggermente catarrosa. Ma quando ha spinto un pò più sulle note
alte o su quelle più basse del suo registro, come ha fatto durante il set
mettendo in evidenza "Forgetful Heart" e lo scapricciata "Duquesne Whistle"
sembrava affascinante e frizzante.
Si poteva anche sentire bene il lavoro che lui e la sua band di cinque
elementi hanno fatto nel creare questa scaletta per questa attuale serie di
date. Hanno mantenuto le canzoni iconiche al minimo, preservando dal
tagliare pezzi come "Tangled Up In Blue" ed i due bis "All Along The
Watchtower" e "Blowin' In The Wind", per il resto hanno pescato nel
materiale dall'ultimo decennio della sua carriera, sottolineando le
influenze country e blues di Dylan.
Ci sono stati un paio di piacevoli sorprese. Hanno buttato giù una versione
animata di "She Belongs To Me", un bel brano dall’ album di svolta di Dylan
"Bringing It All Back Home", e la beat-country in stile Ricky Nelson
"Waiting For You".
Dylan e la sua band non sprigionano più la carica elettrica delle sue
migliori esibizioni dal vivo, lo spettacolo è diverso ed ha un suo fascino.
Per tutta la serata lui era più rilassato e lo show sembrava un vestito
cucito adosso a Dylan, e se per chiunque altro sarebbe sembrato un pò troppo
tranquillo, come sempre, questo artista unico ha interpretato il suo ruolo
molto bene.
(Fonte:http://www.oregonlive.com/music/index.ssf/2014/10/bob_dylan_charms_keller_crowd.html)
Seattle, Washington - Paramount Theatre,
October 19, 2014
di Steve Rostkoski
Tre notti, la stessa setlist. Non posso davvero lamentarmi però. Bob e la
sua band stanno presentando una selezione eccellente a questi spettacoli.
Chi avrebbe pensato che il suo set avrebbe incluso solo quattro canzoni
"standard" dal suo catalogo ("Tangled Up in Blue", "Simple Twist of Fate",
"All Along the Watchtower" e "Blowin' in the Wind "), o che due
pezzi tratti da una colonna sonora ("Things Have Changed" e "Waiting for
You") sartebbero diventati dei pilastri dello show? E invece di "Highway 61"
o "Summer Days", che chiudevano di solito, ora la impensata "Long e Wasted
Years" chiude lo show perfettamente. Un tale programma sarebbe stato
inimmaginabile solo alcuni anni fa.
Dopo la folla un pò eccitata di Sabato (weekend di festa), il pubblico di
Domenica era educato e rilassato. I musicisti suonavano più rilassati, con
Dylan che tirava fuori riffs dal pianoforte con ancora più forza che nelle
notti precedenti. Egli ha spesso ripetuto le note del pianoforte, come
volesse dirigere la band dicendo "QUESTA è la direzione dove voglio che vada
la canzone. Naturalmente i musicisti hanno magistralmente seguito l'esempio,
che è stato divertente da vedere. "Duquesne Whistle" e "Beyond Here Lies
Nothing" sembravano particolarmente buone stasera.
Terzo spettacolo di questo USA tour, bisogna sottolineare le sottigliezze,
piuttosto che aspettare grosse sorprese. Ancora una volta Bob sta sfidando i
suoi fans a sentirlo in un modo nuovo. Non come un atto con una serie di
grandi hit, ma come un artista che sta orgogliosamente eseguendo il suo
lavoro più recente.
Ci vediamo la prossima volta qualche parte lungo la strada, Bob!
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di Mitch Rath
Bello camminare sul filo del rasoio
In un esercizio di moderazione potente, stop repentini e ripartenze, e
altamente prevista, la set list immutabile. Bob Dylan e la sua band hanno
elevato la forma della loro arte nel fare musica dal vivo, ancora una volta,
a Seattle in questo fine settimana.
Bob e la band avrebbero potuto far saltare più volte il tetto del Paramount
e a quel momento sono andati molto vicini un paio di volte. Ma lo spettacolo
attuale non è impostato per far crollare i tetti delle venue, anzi, il
contrario, è più improntato sull’ascolto delle sfumature, abile e sottile in
questi giorni, a quanto pare.
Le sottigliezze delle differenze tra le versioni delle canzoni nelle diverse
serate son diventate più pronunciate come il fine settimana avanzava. Un
momento di Sabato notte, sia durante "Soon After Midnight" o "Spirit on the
Water", almeno a me è sembrato sentire qualche liks che ricordava il Les
Paul e la Mary Ford di "How High the Moon", ma non l’ho sentito di nuovo
Domenica. La versione di "Love Sick" era incredibilmente ben formulata da
Dylan, il suo viso ricco di espressioni e piccoli movimenti del corpo in
modo emotivo e così bello, a volte facendo una specie di mezza danza, un pò
funky, simpatica anche se una piccola cosa, abile, si potrebbe semplicemente
definire.
L'illuminazione del palco è in effetti come è già stata descritta da altre
persone, ricca e drammatica, e oscura chiunque dal troppo controllo sul
palco. Bob di tanto in tanto scalciava con i suoi stivali color crema
Venerdì, gli stivali da cowboy marroni Domenica, e le scarpe lucide bicolori
nere e bianche sabato, mentre sottolineava i liks al pianoforte o i testi,
ed è, come l'intero spettacolo, pieno di questi piccoli gesti misurati di
enfasi che danno il brivido, senza alcun accenno alla grandiosità o alla
ostentazione, semplicemente elegante e abile a fare queste cose.
La sua voce era a volte molto forte e quasi invadente, corrispondente alla
forza e alla potenza di alcuni momenti, con una bella armonica che mi ha
fato venire i brividi provocava in testa più volte.
Il più recente materiale Tempest è dannatamente stato imparato ed eseguito
alla perfezione.
Un recensore ha sollevato un pò di dubbi circa l'alto costo dei biglietti
per questi spettacoli (prezzi terribili, è vero), e posso comprendere
appieno che la prospettiva (ne vale la pena ??) - è * stata * un sacco di
soldi per sedersi in posti decenti. Comunque non c'è dubbio che non avrei
potuto perdere nessuno di questo spettacoli a Seattle, nessuno.
Il punto più alto per me, è stato dopo lo spettacolo, mentre ci
allontanavamo dalla zona di fronte al Paramount Theater di Seattle, quando
ho chiesto ai miei figli, di età compresa tra 17 e 22, che cosa pensavano
dello show dal momento che entrambi avevano visto Bob per la prima volta in
uno spettacolo abbastanza buono Venerdì sera, e la loro risposta è stata:
"Questa sera è stato incredibile, il migliore !!". I miei due ragazzi sono
musicisti anche loro e che non usano mezzi termini di solito nei giudizi, e
perciò quanto hanno detto di Bob mi ha veramente emozionato....
E' stato un vero e proprio punto alto con la mia famiglia in questi
spettacoli, e siamo stati molto fortunati ad aver potuto andarci, è stato un
privilegio e una gioia.
Grazie all'uomo che si chiama Bob Dylan, e a quel sorprendente gruppo di
Musicisti. Un cenno a Tony e George perchè sono la spina dorsale di questa
band.
Seattle, Washington - Paramount Theatre,
October 18, 2014
di Steve Rostkoski
La folla era più inquieta questa sera e la sicurezza si avventava su
chiunque tentava di prendere il telefono cellulare. Anche se non credo che
le persone debbano utilizzare i loro telefoni durante i concerti, è stato
fastidioso per il pubblico e per me che la sicurezza camminasse avanti e
indietro di fronte a noi tutta la notte. Nonostante la stretta sorveglianza,
ho deciso di correre verso la parte anteriore del palco durante "Blowin' in
the Wind". Nessuno mi ha fermato, così sono rimasto ad una decina di metri
di distanza da Dylan che era al pianoforte. Non ho mai avuto l'opportunità
di arrivare così vicino a lui ad uno show, quindi questo è stato un bel
bonus.
Sono rimasto stupito di come la luce fosse fioca sul palco. Anche da vicino,
era un pò difficile vedere l'azione sul palco in ogni dettaglio (e non solo
perché non indossavo i miei occhiali). La configurazione attuale
dell’illuminazione è una versione ridotta di quella che ho visto nel 2012
stile old-time teatrale, faretti su dei supporti che illuminavano il palco
con un bagliore giallo caldo, ma anche l’ aggiunta di quattro grandi fari
sospesi sopra il palco non sembrano in grado di fornire illuminazione
supplementare. Forse l'illuminazione di Dylan sarà alla fine affidata a una
sola lampadina nuda.
Ci sarà nella terza notte una wild card? Ne dubito, ma staremo a vedere.
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di Doug Wilber
Era esattamente la stessa set list della notte prima, ma il ragazzo seduto
accanto a me e che era stato ad entrambi gli show ha detto che stasera Bob e
la band erano più impegnati. Come la stampa locale ha detto, si paga solo
per il privilegio di essere nella stessa stanza con Bob Dylan, e poi si
prende quello che passa il convento. Siamo stati fortunati, come è spesso il
caso.
I commenti sull’illuminazione fioca sono validi, non c’erano grandi
riflettori dal retro della sala, i colori sul palco erano per lo più nero e
oro, sottile e sommesso, ma la separazione tra il palco e il pubblico era
molto meno del solito. Mi sono seduto vicino alla parte posteriore del piano
principale, e con l'uso occasionale del binocolo ho potuto vedere quello che
volevo. Dylan e la band sembravano essere nella stessa stanza dove eravamo
noi. La maggior parte del gruppo era vestito di nero, Bob era più visibile
in abito e cappello beige.
"Long and Wasted Years" che ha chiuso il secondo set prima dei bis era
altamente drammatica. L'illuminazione, la musica, e l’interpretazione di
Dylan della sua alta poesia sono stati sorprendenti e convincenti. La
songlist, per lo più con canzoni recenti del 21° secolo si mischia con poche
e buone scelte del passato, ma tutti sono in linea con il forte tema di
"Long and Wasted Years". Si tratta di un elenco di brani che formano un
potente spettacolo.
Pochi ricordi particolari: Dylan ha giocato con il testo di "Simple Twist of
Fate" come ha fatto spesso, e ottenuto una rima killer con il titolo della
canzone con "back in '58" che ha avuto grande riscontro e acclamazione.
Spero ci siano almeno alcune registrazioni amatoriali con tutte le buone
linee di questa versione. Dylan ha fatto un buon lavoro di armonica in
"Simple Twist of Fate", così come inelle altre vecchie canzoni: "She Belong
To Me", "Tangled Up In Blue" e " Blowing in the Wind". Dylan è l'unico
permormer attuale che esegue brani in 3/4 e in 6/8 in questi giorni?
"Waiting For You" e "Soon After Midnight " erano davvero dondolanti.
Seattle, Washington - Paramount Theatre,
October 17, 2014
Bob Dylan e la sua band in gran forma al
Paramount
di Gene Stout / Speciale per The Seattle Times
Bob Dylan ed il cosiddetto Never Ending Tour, una serie di trekking/concerti
che lo hanno tenuto on the road quasi ininterrottamente dal 1988 ad oggi, si
concluderà un giorno con l'acuto finale di Dylan.
Ma per ora, l'icona del folk-rock con la voce roca, brani poetici e la
personalità enigmatica, mostra pochi segni di rallentamento.
Se vedere Dylan in concerto è sul vostro carnet, non c'è alcun senso nel non
andare. Il 73enne trovatore e la sua stagionata band di cinque musicisti
erano in ottima forma Venerdì sera per il primo dei tre concerti al Teatro
Paramount, esibitisi col quasi tutto esaurito davanti ad un pubblico che
rappresentava diverse generazioni.
E' stato il primo concerto statunitense di Dylan dato la serie di date in
Giappone, Europa, Australia e Nuova Zelanda. Ma l’eterno cantautore non ha
perso tempo con sciocchezze tipo "Sono contento di essere tornato negli USA"
o "Ciao, Seattle". Lui e la band hanno cominciato puntuali alle 20.00 con
"Things Have Changed", "She Belongs to Me", "Workingman’s Blues # 2",
"Duquesne Whistle" e altre canzoni facenti parte di una set list invariata
da ormai un anno.
Dylan, vestito nel suo classico abito nero, stivali da cowboy bianchi e
cappello a tesa larga nero, si è diviso tra pianoforte e armonica, cantando
con una voce che si è evoluta in un gorgheggio tipicamente roco.
Il palco era semplice ma elegantemente impostato, come una sala da pranzo
formale, con luci soffuse, drappeggi morbidi e strumenti ben lucidati. Il
suono era decente, permettendo al pubblico di assaporare la brillantezza
lirica di Dylan.
La backing- band di Dylan era composta dal chitarrista Charlie Sexton,
dall’altro chitarrista Stu Kimball, dal bassista Tony Garnier, dal
batterista George Recile e dal polistrumentista Donnie Herron, ex membro dei
BR549 di Nashville. Insieme, hanno fornito un forte sostegno a Bob.
Con una carriera iniziata più di cinquanta anni fa, Dylan ha un vasto
repertorio di canzoni con temi politici, sociali e letterari. Eppure è in
continua evoluzione, eseguendo i suoi capolavori ricchi di profondità e
poesia con un suono fresco.
La set list è composta da 19 canzoni, divisa in due set separati a metà da
circa 15 minuti di intervallo. C’erano anche alcuni classici come "Tangled
Up in Blue" e "Simple Twist of Fate" (con arrangiamenti del tutto diversi
dagli originali), il blues "Love Sick" e la bella "Spirit on the Water", una
canzone d'amore con la lirica: "Tu pensi che io sia oltre la collina / hai
intorpidito la mia volontà / Fammi vedere quello che hai / possiamo
spassarcela un pò". Il pubblico ha risposto alla serie con applausi e grida
di gioia.
Il concerto si è chiuso con un bis vivace con due delle canzoni più famose
di Dylan, "All Along the Watchtower" e "Blowin' in the Wind". Dopo le note
finali, Dylan e la sua band hanno semplicemente fatto un inchino ed hanno
tranquillamente lasciato il palco.
(Fonte:
http://blogs.seattletimes.com/soundposts/2014/10/18/bob-dylan-and-his-band-in-fine-form-at-paramount/)
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di Steve Rostkoski
Sono riuscito ad avere i biglietti per tutte le tre notti di Seattle per
questa ultima tappa del Tour Never Ending. L'ultima volta che sono andato ad
un multiplo spettacolo è stato nel 1995, quando Dylan ha suonato anche al
Paramount. Quando ha aperto i tour passati da Seattle, Dylan ha spesso
inserito qualche sorpresa negli shows. Nello spettacolo di Seattle nel 2002
ha debuttato il Dylan alle tastiere che c’è ancora oggi e la set list era
caratterizzata da cover di Warren Zevon e Rolling Stones (questo è ancora
oggi il più divertente spettacolo Dylan che io abbia mai visto). I due
concerti di apertura del 2009 sono stati i primi dopo il ritorno ufficiale
del chitarrista Charlie Sexton, che accrebbe notevolmente il livello di
eccitazione.
Stranamente, quando ho visto Bob e la sua band l’ultima volta nel 2012,
Sexton sembrava relegato in secondo piano e Stu Kimball aveva assunto la
maggior parte delle parti principali di chitarra. Fu comunque un bello
spettacolo solido, ma in alcune parti mancante del fuoco necessario. La voce
di Bob era anche piuttosto agitata quella notte.
Kimball ha introdotto lo spettacolo del Venerdì sera con una strimpellata
della sua acustica mentre Dylan e il resto della band salivano sul palco
lanciandosi poi in "Things Have Changed" facendo una prestazione copia delle
prestazioni recenti. Il suono era cristallino, forse il migliore che abbia
mai sperimentato negli spettacoli di Dylan. Stava al centro del palco,
afferrava l’asta del microfono con una mano, di tanto in tanto faceva una
piccola danza tra le frasi. Oserei dire che la sua voce suonava grande,
molto ricca di sfumature, senza molto del solito growling o "upsinging" che
possono risultare fastidiosi.
Poi "She Belong To me” in un take ritmico più unico della ballad iniziale, e
uno dei pochissimi pezzi tratti dal suo catalogo durante la serata. La
maggior parte della setlist prendeve i pezzi da “Time Out of Mind”, "Love
and Theft", “Together Through Life” e “Tempest” (che era stato completamente
trascurato negli show del 2012). Anche la poca luce era uguale a quella
degli ultimi shows.
Poi un dolce country valzer che suonava familiare, ma non riuscivo a
ricordare da dove veniva. Si è rivelato essere "Waitin' for You", un brano
che scrisse per film del 2002 “Divine Secrets” delle Ya-Ya Sisters.
La maestosa ballata "Workingman’s Blues # 2" da Modern Times mostra come
Charlie Sexton sia stato riportato alla ribalta ancora una volta. Invece dei
suoi soliti assoli fiammeggianti però, Sexton ha usato piccoli riff e
riempitivi da aggiungere al testo della canzone, il suo tocco jazzy era
ipnotizzante. Dal momento che ora è piazzato dietro al pianoforte di Dylan,
i due spesso si scambiano qualche frease musicale, con Dylan che istituisce
un tema alle tastiere e poi Charlie lo abbellisce con la chitarra. Sia
"Duquesne Whistle" e "Pay in Blood" sono state ampiamente caratterizzate da
questo affascinante gioco.
In realtà, io sono impressionato da come tutti i musicisti della corrente
band di Dylan hanno sviluppato e costruito queste canzoni. A volte le band
di supporto di Dylan cadevano in una formula altalenante tra boogie e
country che dopo un pò annoiava. Questo non succede più ora. Dal tono
profondo dato a "Love Sick, e la dolce e fatalista "Simple Twist of Fate",
si deduce che questi ragazzi sono oggi pronti a tutto. "Long and Wasted
Years " è un drammatico brano da Tempest che sembta fatto apposta per essere
un numero di chiusura inaspettata, ma questa band la esegue in modo da farla
sembrare una scelta naturale e non studiata prima, alla folla è piaciuta
molto, e onestamente mi ha lasciato senza fiato. Il bis di "All Along the
Watchtower" e "Blowin' in the Wind " poi mi sono sembrati le ciliegine sulla
torta.
Domani la seconda serata........
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di Mervyn Duddy
Spesso, quando mi sono messo in un viaggio (o in questo caso in viaggio in
treno), per andare a vedere una serie di concerti di Bob Dylan, mi sono
chiesto se davvero ne valeva la pena. Questo non perché io sia rimasto
qualche volta deluso, ma per l'incredulità di amici e parenti al mio
desiderio di vederlo tutte le volte che mi è possibile, e mi chiedo sempre
se può continuare a darmi quei momenti magici che sta dando in questi ultimi
anni della sua carriera artistica. Sembra inumano che un artista sia ancora
in grado di emozionare in tanti modi diversi e insoliti, cinquanta e più
anni dopo.
Ci saranno ancora due spettacoli dopo questo al Teatro Paramount qui a
Seattle da vedere, ma sapevo che questo viaggio sarebbe stato speciale. Ho
amato tutti e quattro gli spettacoli nella zona della baia di due anni fa,
con l'unica delusione che, anche se c'erano un sacco di gemme da ricordare
con affetto e assaporare, non aveva suonato nessuna canzone da Tempest.
Stasera ha inserito ben sei pezzi da Tempest, e solo cinque dei diciannove
sono precedenti a “Time Out Of Mind”. Può essere vero che molti musicisti ad
un certo punto del loro spettacolo dicono "E ora mi piacerebbe suonare un
paio di canzoni dal mio nuovo album ", ma Dylan è uno dei pochi che non ha
bisogno di dire queste parole per aumentare l’eccitazione del pubblico.
Questo è un set molto più sottile, misurato e contemplativo delle
prestazioni rispetto a quelli che si svolgono nelle arene o anfiteatri, e
come qualcuno accanto a me ha osservato, la struttura di questo spettacolo
probabilmente non andrebbe bene in un’arena, ma è ottima per un teatro come
il Paramount, lo show è stato perfetto.
Forgetul Heart a San Francisco nel 2012 era è stato uno degli standouts per
me di quella serie di spettacoli, ma ora la versione è molto diversa, un
trattamento più soffice qui al Paramount, che dimostra ancora la sua abilità
come scrittore e performer con molto sostegno ed una dolce voce. E la sua
voce ieri sera nel complesso è stata meravigliosa.
Una delle cose che più apprezzo nelle performance di Dylan è che egli
raramente imbocca la via più facile. Ecco un uomo con un catalogo di canzoni
senza precedenti, e poteva suonare tutti i suoi hit in ogni show e le
persone sarebbero venute a vedere il mito per poi tornare a casa felici di
aver visto l’icona degli anni '60, un artista da vedere a tutti i costi. Ma
il Dylan che si è esibito stasera attesta, con queste sue canzoni del suo
ultimo periodo, che continua ad essere un uomo in uno stato di sviluppo e di
evoluzione continua. Egli non sembra interessato a fermare il suo lavoro su
punti ormai stabiliti, a questo ritmo non smetterà mai.
Anche le canzoni più vecchie come “Simple Twist of Fate” e “Tangled Up In
Blue” avevano dei sostanziali cambiamenti nei testi, il che dimostra quanto
seriamente lui prenda le sue canzoni e le sue performances, mantenendo vivo
l'interesse e l'apprezzamento delle persone che lo hanno visto più volte nel
corso dei decenni.
Non vedo l'ora di andare agli altri spettacoli.
Sydney, Australia - Sydney Opera House,
September 8, 2014
di Nick Miller
Un finale maestoso per il tour australiano al Teatro dell'Opera. Un'altro
show molto apprezzato, set list identica con il mio punto culminante per
Simple Twist of Fate. Dylan si trovava al centro della scena per le due
canzoni di bis.
Così, dopo otto concerti in due paesi e cinque città con 152 canzoni (solo
una variazione in una notte!) ha dato l’addio a questo tour. Un enorme
grazie a Bob e alla band per questo grande mese.
Nick Miller, Sydney, Australia
Sydney, Australia - Sydney Opera House,
September 7, 2014
di Nick Miller
La giornata inizia con un possibile avvistamento di Dylan in King St. a
Newtown (un sobborgo di Sidney), forse era lui e forse no.
Il concerto nella magnifica Sydney Opera House inizia giusto in tempo, con
una folla molto esuberante. E' la stessa set list come nei due precedenti
shows allo State Theatre di Sidney.
Il suono è immacolato, in realtà questo è un quasi una prestazione perfetta,
con un Dylan animato e la band a stretto contato con lui. Il basso e la
batteria guidano un ritmo costante con una perfetta integrazione con le
chitarre, il pianoforte e la voce di Dylan, tutto al vertice.
E' difficile non citare Workingman’s Blues # 2, Early Roman Kinhs e Scarlet
Town come canzoni in evidenza - anche se tutti i brani concorrono a fare una
grande notte di musica.
Quindi, ora rimane solo un concerto ancora in Australia.
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di James Mackie
Serata eccitante pensiamo, perchè Bob in questo edificio simbolo sicuramente
sarà molto speciale. Stasera siamo venuti al concerto con alcuni altri amici
che erano anche loro nel fango nel 1978 al nostro primo concerto. Come ha
commentato Jon "Non riesco a pensare a cosa avrei detto se qualcuno mi
avesse detto quel giorno che il mio prossimo concerto di Bob sarebbe stato
dopo 36 anni".
Proprio alla 20:00 precise suona il gong, le luci si spengono e Stu inizia a
strimpellare. Si parte con Things Have Changed. Bob è energico stasera la
sua punteggiatura è più pronunciata che nei 4 spettacoli che ho visto le
sere scorse. Usa il microfono con l’asta per un bel pò stasera, proprio come
una vera rock star (come se non lo fosse)! La folla risponde, siamo tutti
molto riconoscenti e c'è un sacco di energia. Niente chitarra naturalmente,
anche se sembra esserci sul palco una chitarra pronta per lui. Si è
avvicinato una volta guardandola e mi sono chiesto se stesse pensando di
prenderla.
La set list è invariata. L’esecuzione è perfetta. I punti salienti sono
stati Workingman’s Blues 2 #, Duquesne Whistle, Pay in Blood, Forgeful
Heart, Love Sick e ancora una volta Long And Wasted Years che ha terminato
il main set in maniera superba. Purtroppo il team di sicurezza ha obbligato
le persone a rimanere sedute per i bis, una vera delusione. Bob meritava una
folla in piedi e saltellante per festeggiare un’ altra grande prestazione.
Non molti assoli di armonica stasera e il solo di pianoforte in Watchtower è
sembrato molto breve, forse per le dita doloranti.
Purtroppo io non ho apprezzato il finale dello spettacolo perfettamente
identico agli altri 4 spettacoli che ho visto. Questi finali sono slick,
molto lisci, e Bob è molto entusiasta (o sembra apparire tale), ma perché la
mancanza di una piccola variazione nella set list? So che tutti noi possiamo
avere le nostre opinioni sullo show e la mia è questa. Gli spettacoli sono
concentrati sulle sue canzoni più recenti, Bob potrebbe fare questi
spettacoli solo per dimostrare che queste canzoni sono buone come qualsiasi
altra cosa che ha scritto. La mancanza di cambi nella set list ha
stabilizzato lo standard delle prestazioni. C'è poca differenza nella
qualità delle prestazioni della band da un brano all'altro, sono tutti
eccezionali e rendono chiara la canzone e le sue qualità. Il vincitore da
tutto questo è Tempest. L’album è cresciuto di statura (una quantità enorme)
nella mia mente con questi shows. Si tratta di una collezione di pezzi
meravigliosi, buoni come tutto ciò che ha fatto prima.
Qualunque cosa si pensi bisogna ammirare la sua creatività che spero
continuerà anche negli anni a venire.
Sydney, Australia - State Theatre,
September 4, 2014
di Lindsay Ditcham
Lo show che Bob ha fatto allo State Theatre Mercoledì e Giovedi è stato una
cosa di alta classe, più tranquillo rispetto a quelli degli anni precedenti
e di alta qualità. C'era l'accento sulle canzoni provenienti da Tempest
durante lo show, integrate con alcuni vecchi classici favoriti.
Forgetful Heart era bellissima e con Donnie Herron al violino e Bob che
cantava come solo lui sa fare era davvero sensazionale, uno dei punti
salienti della notte. C'era una Tangled Up In Blue sommessa e una
analogamente eseguita versione di Simple Twist of Fate, entrambe sono state
eccezionali.
Il mix di Bob sul pianoforte e armonica ha funzionato bene e lui si
trasferiva da uno strumento all'altro di frequente. Questo non era un rock
and roll come avevo sentito suonare in precedenza, e nemmeno era quello che
ci si aspettava. Il canto era eccellente e l'intero concerto è stato un
piacere da vedere e sentire. Nessun gruppo di supporto prima del suo
spettacolo, niente presentazione dei membri della band e dopo il bis sono
rimasti fermi sul palco per ricevere la standing ovation, strascicando i
piedi e umilmente mentre ricevevano urla e applausi in più. Nessun grande
ego, l’umiltà personificata.
Lo State Theatre è un luogo magnifico, molto più intimo rispetto alla
caverna di cemento chiamata Entertainment Centre. Non ho visto nessuno degli
spettacoli alla Sydney Opera House e probabilmente mi rammarico perchè avrei
voluto essere lì per le ultime due notti. L’ opinione locale dice che lui
non tornerà più qui, ma io non ci credo!
Torna presto Bob, sei sempre il benvenuto.
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di Mark Ryder
Credo che questa sia stata la 5° volta che vedevo Bob, a partire dal suo
tour con Tom Petty di tanti anni fa. Stasera è stato senza dubbio il miglior
concerto che io abbia mai visto. Sono convinto che in questi giorni Bob si
adatti meglio ai posti più piccoli e intimi. La band come al solito ha
suonato alla perfezione e anche il mix è stato meraviglioso. In questi
locali più piccoli il volume della band era molto più sublime e controllato
consentendo alla voce di Bob di risuonare chiaramente senza combattere per
cercare di competere con qualcuno della band. Ha riscaldato la voce con un
paio di canzoni, e poi tutti quei testi meravigliosi che noi tutti volevamo
sentire erano forti e chiari. La scaletta è stata la stessa degli ultimi
spettacoli.
La band era molto più rilassata perchè credo che sapeva molto bene quello
che stava succedendo, totalmente concentrata su Bob in attesa di vedere se
tirava fuori qualche sorpresa. Le canzoni, gli arrangiamenti, il mix, il
volume e la chiarezza delle parti vocali in una sede più piccola hanno dato
vita ad una notte che non dimenticherò mai più. Quelli abbastanza fortunati
da andare all’Opera House vivranno due grandi notti. Bob è in forma
fantastica.
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di Nick Miller
Eravamo in cinque stasera al concerto - nella parte posteriore della platea
ma con un ottima vista. La stessa set list e la stessa gioia, come nelle
altre notti del tour.
La voce di Dylan è di nuovo buona e la band semplicemente stupenda. La folla
era affascinata.
Davvero da godere Workingman’s Blues ed ancora più interazione con il
pubblico per i testi in Soon After Midnight, sempre divertente.
Mia figlia è andata al fronte del palco nel corso delle ultime canzoni ed ha
visto un performer sorridente.
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di James Mackie
Dei quattro amici che erano con noi stasera due erano con me nel 1978 nel
fango alla Showground. Siamo tutti dei nostalgici. Io li rassicuro che non
saranno delusi con il nostro uomo. Lui non delude, il gong suona in orario
alle 20.00 le luci si abbassano e lo show prende il via con Things Have
Changed. La stessa setlist, nessun cambiamento. Bob è di nuovo potente. I
punti salienti sono stati Workingman’s Blues # 2, Duquesne Whistle,
Forgetful Heart.
Bob sta usando due voci distinte, quella che sembra un ruggito ruvido e
l’altra molto più morbida, specie in pezzi come Forgetful Heart. Ci sono
alcuni sottili cambiamenti nel sentirla ogni notte, ma nessuna vera
deviazione. Long And Wasted Years sopra tutte, questa è una grande canzone,
magistralmente presentata. La canzone ha stordito molte persone inducendole
a fare una corsa per tutto il teatro per raggiungere la sezione dei
palchetti che si è riempita con moltissime persone in piedi, e Bob
certamente sembra essere felice di questo. Lo spettacolo era energico e
molto forte. Questo è ora al culmine dello spettacolo nella mia mente (con
Cuore Forgetful).
Ho dato molto credito alla band. Loro meritano un sacco di lode, sono
stretti intorno a Bob e il pubblico beneficia della loro brillantezza.
Speciale menzione per George e Tony che continuano al ritmo regolare con la
precisione delle particelle atomiche, sono semplicemente i migliori. Domani
non potrò andare avederlo ancora, un vero peccato.
Sydney, Australia - State Theatre, September
3, 2014
di Nick Miller
Prima notte di Dylan a Sydney 2014 alla grande, nel bellissimo State
Theatre, costruito, decorato e ornato nel 1929. Dylan aveva suonato qui
l'ultima volta nel 1992.
Abbiamo avuto un mix di posti proprio nella parte centrale della fila! Dato
che il teatro ha una capienza di 2.000 posti la vista era fantastica. Suono
eccellente, come essere in cima ad una tribuna a una partita di calcio , si
ha una prospettiva totalmente diversa su ciò che sta accadendo.
È possibile regolare l'orologio con l’ora d’inizio, esattamente alle 20:00
suona il gong. La folla di stasera è un mix di tutte le età, molti giovani e
tutti entusiasti.
La set list è come quella delle passate notti e di nuovo è stato un grande
spettacolo. Per me gli highlights sono stati Workingman’s Blues # 2, Early
Roman Kings e Long And Wasted Years che è la mia canzone preferita di
Tempest. Mia figlia ha preferito Pay in Blood. Le canzoni di Blood on the
tracks spiccano sempre, come anche il suono dell’armonica.
Non c'è molto altro da dire oltre che la serata è stata ottima!
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di James Mackie
Sono venuto al concerto di stasera con mio figlio di 18 anni. La set list è
stata naturalmente la stessa. La folla sembrava meno coinvolta che a
Canberra, e questo mi ha sorpreso. Anche la molto buona recensione su SMH
aveva notato questo fatto. La recensione era on line e valeva la pena
leggerla. Il recensore sapeva qualcosa soltamto sull' argomento.
Mi chiedevo se il vecchio teatro molto bello poteva aver avuto una influenza
rilassante.
I punti salienti sono stati ancora Workingman’s Blues # 2, Duquesne Whistle,
Forgetful heart. Improvvisamente Long And Wasted Years chiude il set
regolare. Canzone molto molto potente che non avevo notato prima, non credo
che la performance sia stata diversa, sono stato solo io che sto scoprendo
qualcosa in più nel repertorio dylaniano. Le magiche riproposizioni di
Watchtower e Blowin’ sono state incredibili ancora una volta. Bob non è
brillante al pianoforte, ma in queste canzoni funziona. Sto pensando a come
Bob ed a come usa le sue voci differenti, il forte ringhio e auella più
tranquilla e rilassata molto più pulita. Non c'e stato l’assalto al palco,
forse è stato l’impegno con i telefonini per fare le foto che ha rilassato
tutti.
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di Michael King
Il grande occhio brillava sulla parete posteriore oscurata del grande palco
vintage con le luci sospese sopra la band, le luci si sono abbassate e lui è
apparso. Il pubblico inchiodato in soggezione dalle capacità di Bob a 73
anni di spiegare la ricca messe del suo catalogo musicale e di piegare e
ruotare ogni melodia e nota ad una nuova interpretazione. Questo era il mio
5° concerto in oltre 20 anni e ciascuno ha avuto dei momenti speciali. Per
me, dal momento che tutti conoscevano la scaletta ormai, aspettavo la sua
commovente e ottima voce in Forgetful Heart. Il pubblico era riverente di
fronte ad uno dei talenti più creativi del pianeta. Bob si pavoneggiava
davanti all’asta del microfono, pestava sul pianoforte e soffiava le note
alte della sua armonica con una freschezza che smentiva la sua età.
Mia moglie ed io abbiamo fatto un viaggio di 3 ore dalla nostra casa a
Gloucester per vedere His Bobness in tutta la gloria che Dio gli ha dato.
Non siamo rimasti delusi! Lasciatemi solo dire che il luogo era spettacolare
nel suo fascino da vecchio mondo e per la sua intimità. E' qui che abbiamo
visto per la prima volta Bob nel 1992, ed è qui che purtroppo crediamo di
averlo visto per l’ultima volta, anche se la longervità mercuriale di questo
artista è in grado di sorprenderci ancora nel futuro, infatti noi speriamo
che torni ancora in Australia.
C'era molto nello show di stasera, cose a volte sottovalutate, ma sempre
prestazioni coinvolgenti. L'illuminazione del palco però era così debole che
alla volte era difficile vedere i musicisti e le ombre create dal
multimicrofono sul suo viso impedivano di vedere chiaramente le sue
espressioni facciali. Grazie Bob per averci riscaldati dopo la tempesta del
nostro viaggio a Sydney.
Adelaide, Australia - Adelaide
Entertainment Centre, August 31, 2014
di Nick Miller
Per me il quarto show in quattro città diverse in questo Nuova Zelanda/
Australia Tour 2014 prima di spostarmi per i prossimi 5 spettacoli a Sydney,
mia città natale.
Anche in questo caso Dylan è salito sul palco giusto in tempo con il suono
del gong. L'Adelaide Entertainment Centre è simile alla Claudelands Arena di
Hamilton, NZ, e non ha certo la storia o la grandezza delle sedi di
Melbourne e Sydney.
Il suono è ottimo e il pubblico meraviglioso. Ci sediamo accanto a un fan di
lungo corso che veniva da Port Lincoln e dietro una ragazza che ha poi
ballato tutta la notte. In evidenza stasera per me sono stati Workingman
Blues # 2, Simple Twist Of Fate, Early Roman Kings e Long And Wasted Years,
e stasera anche Blowin' in the Wind è stata grande. Va ricordata
l'eccellente energia della attuale band, in più l’armonica di Dylan ha un
suono davvero azzeccato per queste canzoni. Durante il tragitto in tram a
casa la folla era soddisfatta per la notte.......ed ora via per Sydney.
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di Dennis Linard
Wow! E’ davvero raro vederlo, ed io faccio fatica a trovar le parole. Chi
avrebbe mai pensato che il vecchio bisbetico ci avrebbe stordito ancora, ma
come ha fatto? La storia di Bob Dylan gioca un ruolo importante nella mia
vita e una delle gioie andando ai suoi spettacoli è sempre stata, per me,
l'ignoto elenco della set list; la sfida di indovinare; il momento
rivelatore in cui il riconoscimento entra nel cervello.
Ero curioso di vedere in questo tour se la set list fosse stata
principalmente statica.
Volevo avere un'esperienza diversa? Mi sono trovato molto rilassato,
sapendo ciò che Bob avrebbe suonato in anticipo. Non mi è mai capitato prima
d’ora, e mi è piaciuto (anche se ho perso la solita sfida).
Per inciso: Il concerto di Bob ad Adelaide era pubblicizzato alla radio
locale con il motivo di “Hurricane”, come se questo brano fosse ancora
eseguito (devo controllare quando l’ha suonato l'ultima volta. Come ha detto
il mio ragazzo “questa è esilarante pubblicità ingannevole”.
Ora il concerto: Dalle corde di una strimpellata di chitarra acustica
che è stata strutturata in modo da sembrare una canzone popolare che
riecheggia il fantasma del Greenwich Village, apre una bella interpretazione
di “Things Have Changed” per poi finire lo show con la canzone che
all’inizio gli ha dato la fama, “Blowin' in the Wind”, Bob e la sua cowboy
band sono stati al meglio delle loro prestazioni. Erano queste esibizioni
solo fortuite? Credo di no. Ciò che mi ha afferrato subito era il suono.
L'Adelaide Entertainment Center non è mai stato famoso per la sua finezza,
suona sempre come un fienile rimbombante, ma questo era un suono delicato,
intricato, che si fondeva perfettamente in una miscela di
musica rock suonata ad un livello che ha reso facile sentire ogni strumento,
ogni sfumatura, ogni frase. E il fraseggio di Bob era magnifico come sempre.
Raramente lui riceve elogi per il suo canto, in questi giorni canta più come
Tom Waits che come il Bob dei vecchi tempi, ma il suo fraseggio non ha mai
deluso. Bob ha detto che la metrica della canzone è più importante per lui
che i suoi testi.
Beh, la sua esecuzione stile declamatore di parole di grande potenza e
bellezza dice che lui non è completamente onesto quando dice così.
Ogni canzone, anche quelle che normalmente non considero in cima alla mia
lista di quelle che “voglio sentire”, come ad esempio Scarlet Town e Early
Roman Kings erano incredibili. Menzione speciale a.....all'inferno, a tutto
l'intero set. Stavo cercando, set list alla mano, di lodare una canzone
sopra tutte le altre ma non ho potuto farlo. Ognuna era una delizia. Dal
lugubre al biologico al rock, il concerto non si è mai impantanato nella
monotonia.
Se siete dei Bob-ossessi, non perdetevi questo tour. Se state andando
sperando di sentire la vostra canzone preferita, illudetevi pure. Se
apprezzate la grandezza, sedetevi e rilassatevi ad ammirare la magia che
quest’ uomo continua ad usare nella sua creazione.
Ho visto Bob nove volte nel corso degli ultimi 28 anni e sto riflettendo su
ciò che Benmont Tench (Tastierista degli Heartbreakers di Tom Petty) ha
detto di recente, “E’ un privilegio vivere in un' epoca nella quale c’è Bob
a fare musica”.
Canberra, Australia - Royal Theatre, August
29, 2014
Dylan è sempre rock in Canberra anche un decennio più tardi.
Canberra ha dovuto aspettare più di un decennio perchè Bob Dylan venisse a
suonare di nuovo dal vivo sul palco, ma il suo ritorno Venerdì sera valeva
tutta l’attesa. Salutato come un eroe da tutti, è entrato in sordina sotto i
riflettori del Royal Theatre in mezzo ad una moltitudine di applausi
scroscianti.
Considerando che ora ha 73 anni, la vecchia Leggenda non ha deluso.
Aprendo la notte con una bella interpretazione del suo pensiero stimolante e
vincitore dell'Academy Award Hit “Things Haver Changed”, la leggenda del
rock ha subito avuto il pubblico al suo comando per portarlo dove voleva.
Ed è andato sempre meglio mentre lo spettacolo progrediva, la sua voce roca
si abbinava perfettamente al suono della band che era al meglio del suo
sound.
La performance di due set ha offerto un mix di materiale più recente e
alcuni classici di Dylan meravigliosamente rielaborati, Tangled Up In Blue è
stao il punto culminante del primo set.
(Fonte:http://www.canberratimes.com.au/entertainment/music/dylan-rocks-canberra-again-a-decade-later-20140830-3elit.html)
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di Nick Miller
Prima del concerto ci imbattiamo in persone che avevano già visto Dylan
sotto la pioggia in quel pazzo giorno d’ Aprile 1978 allo Showgrounds di
Sydney. Niente pioggia stasera ed alle 20.00 esatte il palco si illumina,
con la statua sul piano ed il busto di Beethoven su un amp.
La set list è come quella di tutto questo tour australiano ed anche prima,
(tranne Fortitude Valley), Dylan è ancora in bella voce, la band in grande
forma (Charlie fa un lavoro particolarmente duro) e il pubblico apprezza.
Favoriti per me stasera sono state una cadenzata She Belongs To Me, una
bella versione di Simple Twist Of Fate, una devastante Early Roman Kings ed
una lugubre Forgetful Heart.
Anche in questo caso è stato un vero piacere essere nella stessa stanza con
Dylan, altra notte favolosa.
Nick Miller , Sydney, Australia
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di James Mackie
Venerdì a Canberra è il mio prima show in questo tour. Ci incontriamo con
nostra figlia per la cena e poi andiamo tutti allo spettacolo. Si parla con
persone che camminano con noi, che stanno ricordando l’esibizione allo
Showground di Sydney nel 1978 in mezzo al fango per la pioggia
violentissima. Io ero lì, era il mio primoshow di Bob. Ho visto oltre 30
spettacoli dal vivo in tutto il mondo, ma ho ancora quello negli occhi. Io
conosco bene il Royal Thatre di Canberra e so che è un buon luogo per lo
spettacolo.
Sono rimasto sorpreso di quanto bene questo spettacolo è stato preparato.
Come si è detto Bob aveva in mano la sala, il pubblico era incantato. Un
sacco di assoli di armonica. Punti salienti sono stati Workingman's Blues #
2, Duquesne Whistle, Forgeful Heart. Watchtower + Blowin come encore sono
creativi e un vero pleaser per il pubblico. Mia figlia ha 20 anni, ma non è
una fan di Bob, è venuta allo spettacolo solo per far piacere a me, però
dopo lo spettacolo gli è scappato "Wow che spettacolo, davvero buono ".
Le posizioni relative della band sono interessante. Egli sembra ora essere
tornato ad interagire di più con Charlie e George, piuttosto che con Tony.
Sto immaginando questo o hanno altri hanno fatto notare questo fatto.
Fortitude Valley, Australia - The Tivoli,
August 27, 2014
di Al Reynolds
Avevamo visto Bob al Palais Theatre di Melbourne la settimana prima, e
prima ancora ad Amsterdam lo scorso anno. Sapevamo che era in gran forma
e che questa era l'occasione di vederlo in un luogo ancora più piccolo
in questo tour di sedi più piccole delle solito.
Sono stato sorpreso di aver trovato i biglietti al mio terzo tentativo,
soprattutto dopo aver sentito che avevano esaurito tutto in pochi
secondi.
Così siamo volati a Brisbane e, dopo essere sopravvissuti ad un acquazzone
pomeridiano, arriviamo al teatro dove c’era una coda che si snodavalunga
intorno alla venue. Il Tivoli è una sede di solito per 800 persone, ma i posti
questa sera sono tutti in piedi per poter ospitare 1500 persone. Intanto
che eravamo in coda le guardie di sicurezza, trattenendo la coda, hanno
aperto le porte del parcheggio interno accanto al teatro, in attesa di
qualcuno che doveva arrivare. Mentre ero tentato di aspettare per vedere se riuscivo a
intravedere
Bob, ho pensato che era meglio entrare e arrivare il più vicino
possibile al palco.
Il gong ha suonato alle 20.00 precise e lo spettacolo è iniziato. Come
altre recensioni di questo tour testimoniano, Bob è in grande voce al
momento e sembra davvero divertirsi. Sembrava ancora più rilassato
rispetto a Melbourne la settimana prima e sembrava essere contento di
stare quasi in mezzo al pubblico dato la piccolezza del locale e che
erano tutti in piedi.
La prima metà della set-list era la solita di questo tour e dopo la fine
di Love Sick c’è stato l'intervallo. Nella pausa abbiamo convenuto che
era un altro grande concerto. Bob è tornato e come inizio ha fatto una versione schioccante di High Water (For Charley
Patton).
Poi è successo qualcosa. Invece di Simple Twist of Fate (come previsto)
Bob si è diretto verso il centro della scena e con un accompagnamento
minimo ha cantato una toccante e angosciosa versione di Girl from North
Country.
La sua voce ha portato ad esempio il cuore, l'anima e l'esperienza per
la canzone che non avrebbe mai potuto immaginare essere così profonda 52 anni fa quando la
scrisse. Ho sentito un formicolio alla spina dorsale, un bel momento, ho
parlato dopo lo show con altri fans e anche loro hanno ammesso di aver
sentito il brivido. Era ancora più emozionante perché la solita scaletta
era stato interrotta e non avevamo idea di dove Bob voleva portarci, e
sospetto che nemmeno la sua band lo sapeva.
Versioni rollicking di Cry a While, Tweedle Dee e Tweedle Dum e
Lonesome Day Blues sono seguite. Bob era davvero oscillante sul suo
pianoforte e la band ha anche goduto questa occasione di poter fare i cani
sciolti. Trying to Get to Heaven è stata un altro standout eseguita
dalla banda lasciata di nuovo libera per Thunder On The Mountain. C'era
ancora una bellissima sorpresa a seguire, Ballad Of A Thin Man. Non ho
mai sentito Bob cantarla meglio. E' stata affascinante.
Chi può immaginare che cosa lo ha spinto a cambiare stasera? Forse la
causa va cercata nelle dimensioni del locale e lui non aveva il suo
solito set di luci, così forse questo gli ha dato la libertà di
cambiare, forse ha avuto un flashback dei suoi concerti del 2009,
difficile poter dire.
Il bis era il solito dal tour, ma nessuno si è lamentato. E' piuttosto
difficile battere Watchtower seguita da Blowing in the Wind, due delle
sue migliori canzoni mai scritte. Una notte brillante e piena di
sorprese, con una band fantastica, e abbiamo avuto il privilegio di
vedere il maestro
nella parte più alta della sua arte.
Brisbane, Australia - Brisbane Convention &
Exhibition Centre, August 25, 2014
di Minh McCloy
Se si vuole capire quanto bene stavano insieme Bob e la sua band a Brisbane
nella notte di Lunedi bisogna leggere alcune delle recensioni di Perth o di
Melbourne. Più che buoni!
Quindi non voglio parlare di come ogni canzone fosse ipnotizzante o ben
fatta, tutti lo sanno, ogni canzone è una cosa unica ed energizzante.
Voglio ricordare Bob.
Volete energia? Ci ne sono state ondate di energia, provenienti dal palco e
in streaming tra la folla. Bob era sia la fonte primaria e la lente di
focalizzazione della brillantezza della band.
E l'uomo e le sue mosse? Impettito e dondolante come hanno descritto altri.
Qualcuna sensuale, forse animalesche o feline?
Bob sembrava felice di essere incorporato, invischiato nella propria musica
riprodotta da quei musicisti, e non mi voglio dire felice o forse felice,
era forse in estasi. Quell'ondeggiare che fa capire a chi sta fuori il
piacere di essere sul palco e la soddisfazione per le prestazioni
immacolate.
E così pure per la voce.
E' la voce del padrone utilizzata per un effetto ottimale per trasportare
nel presente la sua musica vintage.
C'erano alcune canzoni che avvicinavano la perfezione. La voce, i musicisti,
la musica e noi, una benedizione. Il cuore, l'anima e l'essenza di
quell'esperienza era quella stupefacente e magica voce.
E poi la venue che ci permetteva di essergli vicini invece che a distanza.
Grazie Maestro Dylan. Non ci sono più parole.
St. Kilda, Australia (suburb of
Melbourne) - Palais Theatre, August 20, 2014
di Irwin Luce
Sono appena tornato dall'aver visto Bob Dylan in tutte le 4 notti
consecutive presso il Palais Theatre di St. Kilda e queste sono le mie
osservazioni. Questi concerti sono innovativi in molti modi. L'ho visto in
diretta in moltissime occasioni dal 1978 e non ricordo che mai che una set
list fosse stata così uguale all’altra. Ma a mio modo di pensare questo
rappresenta un nuovo concetto di show di Dylan. Credo che questo sia il suo
approfondimento artistico.
Dylan è vestito con un lungo cappotto nero (sì, lo so) con finiture in oro e
un cappello ispirato a Van Gogh. Il set è poco illuminato e le luci sono
messe in modo che la scena sembri una strada con lampade fioche. Ricorda la
Londra o la Parigi di inizio '900. Il momento in cui Bob arriva più vicino
ad una chitarra è quando Charlie Sexton si china verso di lui a guardare le
mani di Dylan sulla tastiera, e questo accade spesso. Questo contribuisce a
mio parere a migliorare le performances sulla tastiera e anche a migliorare
le performances vocali. I movimenti di Dylan quando è seduto al piano e
quando sta in piedi col microfono in mano sono particolarmente stilizzati
.... i movimenti del suo braccio sinistro, che bello! Ciò contribuisce allo
stile e alla presentazione della sua arte. Anche la band assume un aspetto
sobrio e regolato in modo che l'intera immagine è un lavoro d' arte. La
pubblicazione delle Drawn Blank Series qualche anno fa ci ha mostrato un
altro lato del suo genio artistico e questi concerti sono un'estensione di
tale arte. Vorremmo tutti andare a vedere un Goya o un Picasso o un
Rembrandt o un dipinto di Velasquez per apprezzare il genio di questi grandi
artisti, ed è per questo motivo che siamo attratti dall'immagine che Dylan
ha dipinto sul palco del Palais. Potrei andare avanti ma la gente poi
potrebbe scambiarmi per un fan ultra-devoto!
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di Steinar Daler
Basta una breve recensione del mio ultimo concerto australiano a St. Kilda,
Melbourne. Ho visto i 3 concerti di Perth e le prime 3 serate di St. Kilda.
Entrambe le sale da concerto erano belle e con un suono eccezionale. Per
quelli di voi che non hanno visto quei concerti e hanno solo letto le
scalette, potrebbe apparire come se fossero stati tutti uguali e forse
noiosi. Non non è così! Questa setlist è perfetta e, naturalmente, ci sono
stati piccoli cambiamenti da una notte all’altra. L'ultimo concerto è stato
il migliore, ma forse è solo perché ho avuto un posto centrale in 2° fila.
E' passato quasi un anno da quando c’è stato il primo spettacolo con quasi
la stessa setlist, ma di certo è migliorata. I membri della band sanno
davvero quelle canzoni molto bene ormai e si vede e si sente. La voce di Bob
è molto buona e ci sono state un paio di canzoni eccezionali come Forgetful
Heart, Love Sick e Long And Wasted Years, ma ormai sono quasi tutte
eccezionali. Forse Beyond Here Lies Niente e Spirit On The Water potrebbe
essere cambiate con qualche altra - perché no Girl From The North Country? -
ma il resto è semplicemente fantastico - tranne per il pianoforte plink
plonk a metà di Watctower. Charlie Sexton è stato grande, sta facendo sempre
più liks delicati sulla sua chitarra e Donnie Heron è più alto nel mix. Stu
suona sempre meglio la chitarra acustica e George Recile ha migliorato la
sua dinamica sui tamburi. Tony è sempre buono. Ho già deciso di andare a
vedere diversi concerti negli Stati Uniti quando ci sarà il tour autunnale,
anche se molto probabilmente Bob continuerà con la stessa setlist. Andate a
vedere lui e la sua band, sono fantastici! Non rimarrete delusi.
Voglio dire un paio di parole su un paio di canzoni. Tangled Up In Blue è
naturalmente un pleaser per il pubblico, ma è sempre meglio e diversa da
concerto a concerto. Workingman’s Blues # 2 è semplicemente incredibile. E’
il clou di ogni concerto, assieme a Long And Easted Years. Avanti così,
avanti Bob, e continuerò a venire a vedere te ed il tuo gruppo.
Se devo lamentarmi di qualcosa è per quei 4 microfoni davanti al volto di
Bob. Perché? E la luce molto fioca. Non desideri che la gente ti veda Bob?
Bello essere in Australia per la prima volta anche. Persone piacevoli, belle
arene e sicurezza rilassata presso le sedi.
St. Kilda, (suburb. of Melbourne), Australia
- Palais Theatre, August 19, 2014
di Peter Elliott
Sono andato allo show di Lunedi e l'ho trovato di un incantesimo vincolante
che mi ha fatto desiderare di vederlo la seconda notte con grande
aspettativa. Ancora una volta Stu vagava sul palco facendo strumming
esattamente alle 20.00 e poi la band e l'uomo iniziavano “Things Have
Changed”. Dal primo minuto si è trattato di un indimenticabile prestazione.
Il canto di Bob durante lo spettacolo era straordinario. La sua voce si è
evoluta nella più calda ed espressiva della sua carriera e porta la sue
canzoni moderne alla vita con tanta emozione sincera.
Il bellissimo vecchio Teatro Palais è un luogo ideale e sembrava di tirare
fuori il meglio dal grande uomo. La folla era selvaggiamente entusiasta e
questo sembrava ispirare Bob ancora di più. Ogni canzone era una delizia. Le
versioni di Workingman’s Blues, Waiting for You, Tangled Up In Blue, Simple
Twist e Soon After Midnight erano indimenticabilmente belle. Forgetful Heart
e Long And Wasted Years erano potenti e ti rivoltavano le budella al di là
delle parole. Una Pay In Blood ringhiante sangue era incredibile, Love Sick,
High Water e Early Roman Kings hanno fatto tremare il tetto del teatro che
quasi crollava. Poi il bis. Se, come ha riconosciuto Bob, “All Along
TheWatchtower” era diventata la canzone di Jimi Hendrix, ora è tornata al
suo legittimo proprietario. Questa è la versione migliore che abbia mai
sentito ed è stata evidenziata da un bellissimo gioco a metà tra il
pianoforte di Bob e la chitarra di Charlie.
Lo spettacolo è culminato con una bella prestazione di Blowin’ in the Wind,
suonata al pianoforte, poi per chiudere lo show al centro del palco per un
assolo di armonica da togliere il fiato.
Questo è stato un magnifico show con la band in fiamme che metteva in
risalto lo stupendo lavoro al pianoforte da Bob. Il suo modo di suonare
l'armonica era brillante e così tutta la parte cantata. Oh mio Dio, il
canto, era tutto per me ed ora nella speranza che questo genio straordinario
ed in continua evoluzione tornerà ad abbellire queste sponde presto.
St. Kilda, (suburb. of Melbourne),
Australia - Palais Theatre, August 18, 2014
di Peter Elliott
Che privilegio vivere questa continua evoluzione del genio e che gioia che
egli è ancora così impegnato con la sua arte. Mi sento benedetto che lui
viene nella mia città ogni pochi anni per darci una notte come questa.
Nessun altro artista si avvicina alla sua straordinariamente ricca massa di
lavoro, ma chi altro di 70 anni potrebbe dare un concerto con pezzi che
vengono principalmente dal più recente album recente in uno spettacolo così
affascinante?
Quest’ uomo ha creato le incredibili canzoni "di protesta" dei primi anni
Sessanta, gli incredibili album della metà degli anni sessanta che hanno
cambiato la musica per sempre, i brillanti albums degli anni Settanta,
alcune delle sue più grandi canzoni (Angelina, Blind Willie McTell, Every
Grain Of Sand, ecc), è stato molto diffamato negli anni ottanta e poi il
grande periodo degli ultimi anni che iniziò con lo scavare di nuovo nella
musica popolare e nel blues e che culminò poi in Time out of Mind, Love and
Theft ecc. Eppure qui sta ancora tenendo il palco con una maestria che è
unicamente sua e fresca come sempre.
Così, in una umida notte di Melbourne, Bob ha suonato nel glorioso vecchio
Palais Theatre sulla spiaggia di St. Kilda. Sono sicuro che il luogo ha
ispirato Bob che ha dato una performance stellare che è stato ben accolto da
una urlante folla riconoscente. Non so perchè si parla male dell'
illuminazione, per me era meravigliosamente atmosferica ed adatta
all’ossessionante natura di questa attuale set list. I nostri posti erano i
migliori che abbia mai avuto per uno spettacolo di Bob, solo nove file dal
fronte palco e ho potuto vedere tutto chiaramente. Né sono i microfoni
davanti al suo volto un problema. Per me non c'è critica per quest’uomo, mi
siedo e accetto tutto quello che fa crogiolandosi nel suo lavoro sempre
sorprendente che condivide con il mondo.
E' difficile elencare canzoni in evidenza, ogni canzone è stato un momento
clou fino alla successiva che poi diventatva il momento clou. La mia
emozione principale era la sua voce. Oh, quella voce che sembra provenire
dal profondo di un'anima imbevuta di polvere, il sangue e il dolore di
innumerevoli secoli di amore umano e di disperazione, quella voce che
attraverso le sue varie incarnazioni nel corso degli anni mi ha sempre
"trafitto il cuore". Al momento si tratta di uno strumento glorioso che
ringhia per "Pay in Blood", ma può canticchiare splendidamente in “Soon
After Midnight" o "Simple Twist of Fate". Credo che Bob si è evoluto in
questa voce che ora si adatta così perfettamente alla sua posizione di
maestro delle radici della musica americana. Poi c'è il suono dell’armonica,
che altri in altre recensioni hanno osservato essere un suono più morbido
questa volta. Vorrei guidare su una lunga strada solo per sentire di
continuo questi splendidi assoli. Aggiungo a questo qualche bella frase al
pianoforte in molti pezzi che sono stati una delizia.
La band, come sempre, era favolosa e che gioia è sentire Bob suonare con i
ragazzi che possono davvero seguirlo. Attenti in Pay in Blood, dondolanti in
Spirit On Tyhe Water e Duquesne Whistle e fornito un bell appoggio morbido
per i numeri più lenti come Simple Twist of Fate o Soon After Midnight.
La set list è una rappresentazione magistrale di questa incredibile carriera
e dello spazio musicale che attualmente occupa. Comè dolce sentire She
Belongs to Me e sentirla cantare come se fosse stata scritta ieri. La grande
potenza delle canzoni di Dylan è che sono aperte a tanti diversi
arrangiamenti ma mantengono sempre la melodia di base e la struttura
dell'originale.
Mi è piaciuto Workingman’s Blues # 2, Pay in Blood, Duquesne Whistle, Simple
Twist, Spirit On The Water e tutto il resto. Di straordinaria bellezza sono
state le esecuzioni di Forgetful Heart e Soon After Midnight. Poi c'è il
grande divertimento di cercare di raccogliere i nuovi testi di Tangled up in
Blue.
Infine arriva il bis ed è un dono generoso ai fans. La mia versione
preferita in assoluto di All Along the Watchtower. Era maestosa e toccante
allo stesso tempo. Poi un modo fantastico per concludere il concerto con una
squisita rielaborazione di Blowin’ in the Wind, la mia scelta come più
grande canzone mai scritta. Bob la esegue al pianoforte, poi passa al centro
della scena per un solo da brivido di armonica.
Questa è stata una notte di grazia e maestà eseguita da un artista
leggendario al culmine dei suoi poteri. Ho avuto il grande piacere di
condividere la festa con i miei amici, la bella Karen, John e Vicki. Siamo
rimasti molto soddisfatti anche dai giovani che stavano di fronte a noi, che
ci hanno entusiasmato con la loro passione per il grande uomo. Tornerò
Martedì per un’altro spettacolo e non vedo l'ora.
Grazie di tutto Bob, Dio ti ama.
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di Raghava
Con la set list sempre uguale da un pò di tempo e molte buone
recensioni già scritte sulle ultime prestazioni, è più facile fare da da eco
a quelle parole e dire che Bob e la band erano in ottima forma, ancora una
volta, con qualche sorpresa
Con pochissime stranezze, un paio di tipici fraseggi di Bob e alcune
piccolissime improvvisazioni della band, tutto è andato come da copione, uno
spettacolo strettamente temporizzato con il gong d’inizio che ha suonato
esattamente alle 20.00 mentre le luci si abbassavano.
Ho avuto modo prima del concerto di andare a fare una passeggiata, mangiare
qualcisina e guardare la gente.
La band è scesa da un paio di van, e un piccolo gruppetto di Bobhead era già
in attesa nella piovigginosa serata proprio mentre arrivavo dal parcheggio
che si trovava dopo il teatro. Una pausa per guardare Tony, Charlie e gli
altri dirigersi rapidamente verso l'entrata posteriore sotto l'occhio vigile
della sicurezza, no, niente Bob in vista. Quante volte hanno fatto questo?
Quale paese, che città è stasera? Per coloro che si mettono in viaggio da
fuori città (o periferia) per il prossimo paio di spettacoli, assicuratevi
di avere l'opportunità di camminare per il quartiere prima o
dopo. Buon caffè e buoni dolci, e l'hamburger e la birra che avevo preso
erano un buon inizio per la notte (e non ero dove offrivano birra gratis per
i possessori del biglietto!!). Il luogo è piccolo e la gente fuori in attesa
dell’apertura delle porte era rilassata. Ho raggiunto il mio posto e mi
trovai semplicemente una buona posizione per godermi lo spettacolo, in
particolare, la luce dorata che si adattava perfettamente all’interno del
Palais Theatre, ma che è stato anche sequenziato per un effetto sbalorditivo
in particolare durante High Water e l'inizio altamente concentrato di Long
And Wasted Years. Molti tra il pubblicoalzavano i loro telefoni per filmare
spezzoni dello spettacolo. Bello vedere un paio di famiglie presenti, e la
coppia di giovani ragazzi di fronte a me che sono stati completamente presi
dallo spettacolo.
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di Jonathan Feldman
Tante persone criticano Bob perchè non parla al pubblico, stasera al Palais
ha parlato per 2 ore. Parlava e noi, il suo pubblico, abbiamo risposto
ascoltandolo. Ha parlato di amore, di sfortuna, di tristezza e di gioia.
In evidenza una resa accattivante di Workingman’s Blues # 2, Simple Twist of
Fate, Spirit On The Water e meglio di tutte per l’energia una lunghissima ma
ordinate Long And Wasted Years.
Le ultime due volte che sono stato a vedere Bob temevo che la sua voce fosse
andata “oltre la collina”, ma stasera ho rimesso quei pensieri nella casella
a cui appartengono.
Grazie Bob per quello che ci hai detto stasera ... mi dispiace che alcune
persone semplicemente non ti sanno ascoltare.
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di Nick Miller
Lieve panico per raggiungere il Palais Theatre con gli aerei in ritardo tra
Sydney e Melbourne, ma alla fine sono arrivato ed ero quasi in prima fila!
Mi son proprio goduto la a Melbourne presso il Palais (dove Dylan suonò nel
1966), gran folla,Bob e la band molto in sintonia come sempre.
Highlights per me sono stati una incredibile Workingman’s Blues 2 #, Pay in
Blood e Forgetful Heart. Il concerto prevede una gioia diversa ogni sera,
spero così anche per il resto del tour.
Perth, Australia - Riverside Theatre,
August 15, 2014
di Judi Kenneally (con commenti di Ian Lovell)
Alla vigilia di questo tour australiano ho fatto la conta di quanti
spettacoli di Dylan avevo visto. Il conteggio è arrivato a 29 e questo è il
mio 8° tour australiano dal 1986. Sì, avevo 6 anni nel 1966, e ho anche
perso i concerti del 1978 ..ma dopo il 3° show di Perth posso onestamente
dire che penso che Dylan nel 2014 sia proprio il migliore che abbia mai
visto.
Tutti i 3 concerti Perth sono stati totalmente ipnotizzanti e convincenti.
Questi piccoli spettacoli teatrali intimi sono quelli dove Dylan c’è
veramente. A 73 anni sta cantando queste canzoni accuratamente selezionate
con convinzione assoluta ... con una band capace di tutto. Per fortuna
eravamo seduti abbastanza vicino per vedere quanto si divertono a suonare
insieme...i nostri migliori posti nella terza notte, dritti di fronte a Bob
al pianoforte a coda. L'illuminazione è scarsa e l’impostazione drammatica,
l'atmosfera perfetta.
Dylan e la sua band hanno assunto le sembianze di una Blues Swing Band da
battello del Sud... un forte sviluppo della sua ultima visita nel 2011.
Sentire le sue ultime canzoni di Tempest per la prima volta è stata una
esperienza totalmente intensa. Bob si sposta dal centro della scena alla
voce e armonica al pianoforte ... che suona con vigore. Le sue ultime
canzoni sono in sintonia con la sua voce attuale. Dylan canta così
volutamente e a volte in modo assolutamente dolce ... opportunamente
l'apertura con “Things Have Changed”. Workingman’s Blues # 2#, Forgetful
Heart e Long And Wasted Years sono state incredibilmente toccanti. Pay in
Blood, Scarlet Town ... intense.
Questo è Bob Dylan oggi ... non degli ultimi ..questa non è una greatest
hits da jukebox nostrano ..stiamo assistendo a un artista ancora interessato
a esplorare la sua arte.
Le sue canzoni più vecchie sono She Belong To Me..Tangled Up in Blue..e
Simple Twist Of Fate, e hanno preso nuova vita..con nuovi arrangiamenti in
linea con il tema di questo spettacolo. Se desiderate il Dylan del passato
..ascoltate i suoi dischi ... questo è quello di adesso.
Pensavo di averne abbastanza di sentire All Along the Watchtower e Blowing
in the Wind, ma sono stati aggiornati con nuovi arrangiamenti..Dylan
picchiava sul pianoforte durante Warchtower interagendo con gli assoli della
band. Venerdì sera sono rimasti più del solito tempo per raccogliere la
travolgente standing ovation del pubblico.
Abbiamo incontrato un uomo in ascensore la prima notte, (era tutto
sofferente perchè sua moglie aveva acquistato i biglietti) .. Non gli era
piaciuto Bob nel 1986 ed era scettico di quello che avrebbe avuto da Bob
questa volta. Lo abbiamo incontrato di nuovo dopo il terzo spettacolo. Ci ha
detto che era stato completamente preso sin dalla prima notte, che era
rimasto a letto fino a tardi ascoltando Tempest......se ci fosse un 4°
spettacolo sarebbe andato di nuovo. Sentirsi così molto fortunati a vivere
questo momento ... vedere Dylan dal vivo in ottima forma nuovamente.
Perth, Australia - Riverside Theatre, August
14, 2014
di Michael Findlay
Quando avevo 17 anni ho battuto la testa salendo le scale verso la parte
posteriore dell’Entertainment Centre. Era il mio primo concerto di Bob ed
ero molto emozionato dal fatto di poter respirare la stessa aria che
respirava anche il mio idolo. Ieri sera, dopo molti concerti di Dylan, ho
respirato di nuovo la stessa aria ed ero ancora in soggezione.
Sapevo cosa aspettarmi perché ero con il mio compagno Aaron che ha
esaminato le precedenti set list dei concerti. Ancora una volta, ero nei
posti economici ma questa volta la venue era più piccola e potevo quasi
vedere bene. La distanza non era un problema, ma Bob lascia che la sua
musica brilli più luminosa delle luci. Sembra un uomo ombra che passa solo
brevemente tra spazi oscuri che lo nascondono. Speravo come l'inferno che
questo sarebbe stato un secondo grande concerto e lo è stato. Era così buono
che ci torneremo anche domani sera.
Mi piace che la scaletta non sia composta da “best of”. Ho ballato nei
corridoi con i grandi successi in concerti precedenti e sono felice di
essere una vecchia scoreggia seduta al suo posto ad ascoltare attentamente
un uomo che conosce il suo mestiere. Bob ha ancora una grande gamma vocale,
semplicemente inizia molto basso in questi giorni. Coloro che non hanno
orecchie per sentire mi dicono che non può cantare. Semplicemente non ha più
il tono delle sue grandi canzoni, ma ora Dylan le alimenta con la sua unica
timbrica vocale. La sua voce riempie le sue canzoni con emozione e senso
dell'umorismo. Bob ha semplificato il suono della sua armonica e ha
sostituito la fascia alta e stridula con una profonda melodia. Questo è
stato particolarmente toccante in “Simple Twist of Fate”. La band, sempre
grande, è diventata un tutt’uno con le prestazioni di Dylan. Charley Sexton
in particolare mixa bene la sua bella chitarra che suona in sintonia con il
pianoforte di Bob. Era così buona durante la loro interazione nella parte
tranquilla di “All Along The Watchtower”' che una lacrima è spuntata dal mio
occhio. Alcuni idioti irrispettosi hanno lasciato la sala durante il bis per
andare a prendere le loro auto, ma la stragrande maggioranza è rimasta a
gustare ogni sfumatura di “Blowin' in the Wind”, sperando, ma sapendo, che
Bob non avrebbe fatto sorprese con una una o due canzoni in più. Che grande
notte. Sono così felice perchè domani lo vedo ancora.
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di Michael Mueller
Per prima cosa: il Riverside Theatre è un eccellente sala da concerti. Non
ho mai pensato che avrei mai potuto vedere Bob Dylan in un locale adeguato
ma ora l’ho visto. E per fortuna Bob era sulle canzoni. Ho visto Dylan
quattro volte, e questa è stata certamente la sua miglior performance che
abbia mai visto.
Dylan una volta che si è descritto come un “uomo di canto e danza”. Anche se
(probabilmente) originariamente questa definizione andava intesa come una
descrizione usa e getta, è diventata sempre più una sommatoria di ciò che
Dylan è. Quando canta, sorprendentemente la danza ottiene la sua parte, si
fa guardare. In effetti, ci sono pochi artisti settantenni che possono
trasmettere sensazioni con solo il movimento tempestivo e feroce di una
gamba.
Come ha fatto per molti anni, Dylan è apparso sul palco esattamente alle
20:00. Vestito in quello che sembrava una giacca da cowboy e cappello a tesa
larga, il concerto è iniziato scuotendo la gente con una versione da
pistolero di “Things Have Changed”. Era evidente fin dalle prime note che
Dylan era in ottima voce, un piacere che ogni serio fan di Dylan sa che non
è mai garantito. Si è calato nella canzone, ha urlato, minacciato e
ringhiato, canzone dopo canzone.
Dopo “Things” c’è stata una selezione di canzoni vecchie e nuove.
“Workingman Blues#” 2 è stata magnificamente eseguita; “High Water (for
Charley Patton)" era tonante. Dylan si èalternato al centro del palco in
veste di cantante solista (dietro una selva di microfoni) e con il
pianoforte, che ha suonato con un battere pieno di fascino. Molti brani
della set list di stasera avevano un mood paludoso, una atmosfera da New
Orleans; c'è stato un sacco di sudore e di grugniti, soprattutto in brani
come “Early Roman Kings”.
E' stato bello essere in grado di sentire l'interazione tra i membri della
band e Dylan, ed apprezzare la loro tenuta come una unità e il loro talento
come strumentisti. Tony Garnier suona con Dylan da quasi 25 anni e la sua
esperienza è fondamentale per dare alla band la forza di coesione necessaria
e a Dylan il sostegno di cui ha bisogno per allungare continuamente e
riorganizzare le sue canzoni a seconda di doVe i suoi stati d'animo lo
portAno. Gli arrangiamenti di “Pay In Blood” e “Forgetful Heart” erano
radicalmente diversI dalle versioni dell'album, e sono stati migliori che
sull’album.
E questa è la cosa con Dylan; le parole. Egli le dice come se avessero un
reale significato per lui. La sua consegna è inflessibile e determinata
quando le canzoni lo chiamano ad essere vero e persino giocoso, quando
queste qualità sono necessarie. Lui abita nelle sue canzoni, da dentro e da
fuori; le vive, le trasforma, trafiggere il suo pubblico con esse.
Il punto forte è stato la sua personale interpretazione cadenzata del
capolavoro di Blood on the Tracks “Simple Twist of Fate”. Cantata da un uomo
che conosce una cosa o due sul destino, Dylan tesseva le parole di tutto il
sentimentalismo folk-contenuto nella musica, e ha lasciato il suo pubblico
rapito.
A 73anni Dylan è in forma stellare. Gli album brillanti non finiscono mai, i
suoi spettacoli cambiano nel corso dei decenni, e questo è grande. Bob è
stato una leggenda vivente per decenni, ora lo è più che mai, e finalmente
sembra saper convidere con essa. La sua performance trasudava classe e
fiducia in se stesso. In forma come questa sera, uno sente che lui potrebbe
continuare a stare sul palco per molto tempo ancora.
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di Susan Laing
Ho visto Bob 10 volte finora.....seriamente lo seguo dai tempi di “Time Out
of Mind”... quindi c'è un gap di 3 anni tra ogni esperienza. Gli ultimi
spettacoli che avevo visto erano state le 2 notti consecutive al “Byron Bay
Blues 11" ... alta energia, enorme folla ... canzoni come "Rolling Stone"
con 20.000 spettatori che ballavano, cantando e praticamente sovrastando il
sistema audio ... totale unità.... euforia plus.
Siamo appena tornati dalle 2 notti consecutive a Perth (ci siamo sciroppati
780 km) e la mia sensazione è che Bob sia più importante che mai, un vero
artista, poeta, filosofo, la verità in persona.
Ha aperto con "Things Have Changed" e, come ha detto nel suo discorso di
accettazione dell'Oscar è un brano che non permette di chiudere un occhio
sulla natura umana. Sentivo il peso di queste parole soprattutto quando
questo sentimento viene ripreso nelle eterne domande che dobbiamo porci,
come quella di "Blowin '" ... quante volte può un
uomo girare la testa e far finta che proprio non vede? ...
Roba Semplicemente fantastica da lui ... uno show tutto diverso da quelli di
Byron Bay, ma perfettamente adatto ai tempi ... Egli è meritevole di
rispetto e la stima che lo circonda è grande. Il mio prossimo spettacolo
sarà alla Sydney Opera House. Immagino che alla fine del suo tour qui molti
fortunati che avranno assisitito ai suoi shows si faranno l'esame di
coscienza un pò più profondamente. Le sue canzoni d'amore mostrano la
bellezza di ciò che sono ed il “nuovo” materiale dei suoi tempi recenti
mostra quanto non siamo attenti alla buona conservazione di questo prezioso
pianeta.
Perth, Australia - Riverside Theatre, August
13, 2014
di Sean Tanner
DYLAN attraverso i secoli AUSTRALIANI
Prima dello show di questa sera, ancora una volta ho riflettuto sui
precedenti shows australiani che avevo visto nel corso degli anni.
1992 Perth Entertainment Centre
Uno degli spettacoli più sorprendenti che ho visto. Dylan ha davvero suonato
la canzone di Hendrix "Dolly Dagger! Questo è stato il mio primo spettacolo
di Dylan e mi ha fa un’ottima impressione. Egli era accattivante e quando
era solo lui e la sua chitarra mi sono sentito trasportato nell'intimità di
quei primi show nei cafe del Village nel 1960.
1998 Tour australiano Melbourne x2, Sydney x 2 + Wollongong
Questo è stato Dylan al suo meglio. Ogni spettacolo era unico, ma il primo
spettacolo di Sydney è stato il migliore concerto che abbia mai visto, ero
al centro della fila a solo alcuni metri dal mio idolo. Ascoltando la band
attraverso le pile di altoparlanti sul palco invece che dall’impianto di
casa è stata una delle più grandi esperienze fonetiche della mia vita.
Questa è stata una gita fantastica e ne valse la spesa del viaggio per
vedere 5 spettacoli!
2001 Perth Entertainment Centre POSTING ON EXPECTING RAIN
"Tutto sommato, un ottimo inizio per il tour Oz, soprattutto perchè non era
consentito stare in piedi davanti al palco. In evidenza: MR TAMBOURINE MAN,
JUST LIKE A WOMAN, STANDING IN THE DOORWAY,WICKED MESSENGER, ROLLING STONE e
HIGHWAY 61".
2003 Claremont
L'Australian Tour 2003 ha presentato Bill Burnette alla chitarra e una
coerente set list che sembrava essere strutturata per soddisfare lui (anche
se sembrava trovarsi male). Bob stesso era al pianoforte e nel complesso è
stato deludente anche se quel giorno ero vicino a lui dabvanti al palco.
2007 Burswood Dome, Perth POSTING ON EXPECTING RAIN
"Dylan ancora una volta mi ha portato in un altro livello. La profondità e
la complessità delle prestazioni dalla sua band era qualcosa che posso
ricordare e testimoniare. Ma l’interessante era che questo era più evidente
quando Bob andava alle tastiere".
2011 Fremantle Blues & Roots Festival POSTING ON EXPECTING RAIN
"Scusate ragazzi, ma è stata una delusione. Avevo magnificato la
complessità, la profondità e la bellezza dello spettacolo del 2007, ma
Fremantle 2011 aveva pochi contenuti, "Spero che questo sia solo una notte
no, ma come ho appena detto ho trovato questo spettacolo come lo show di
Dylan più deludente che abbia visto".
Così come è stato Bob a Perth nel 2014?
Beh, sono contento di dire che è stato oltre le aspettative! Questo è stato
il miglior Dylan che ho visto, equivalente a quella notte speciale di Sydney
del 2008 quando sono riuscito a raggiungere il fronte del palco a pochi
metri dal mio idolo.
Il centro convegni di Perth mi ha sorpreso, è un bel luogo intimo e ben si
adatta a sentire questa band in tour. Grazie ad una amica, ho ottenuto un
posto seduto in seconda fila, a sinistra del centro (lato opposto al piano
di Bob purtroppo).
Questa notte ogni ogni canzone era una meraviglia a sé stante. La band è
così stretto e fantasiosa, mi sono davvero goduto ogni membro della band
godendo il ruolo da essi svolto nel costruire il suono. Loro erano davvero
ispirati dalla qualità di questa musicalità in un tale ambiente intimo.
Non mi era piaciuto molto Dylan esclusivamente alle tastiere durante i tour
precedenti, ma questa volta l'esperienza è stata diversa. Cosa c'era di
diverso? Penso proprio perché ho sentito un cambiamento nel suo modo di
suonare la tastiera, quella lovely guitar che suonava durante i tour del 90
sembra essere ora replicata sulla tastiera e così mi piace!
La voce di Bob è sembrata di essere tornata in forza. Il nuovo materiale ha
creato questa sensazione - le canzoni sono ovviamente state create per
soddisfare la sua estensione vocale più vecchia e funziona certamente.
Questo non vuol dire che egli potrebbe gestire ancora bene il materiale più
vecchio - stasera abbiamo avuto anche versioni di alta qualità di Tangled Up
In Blue e Simple Twist of Fate, e la voce ha retto bene per tutta la serata.
Come detto, ogni canzone è stata grande stasera, ma una menzione speciale
deve essere fatta per "Things Have Changed”, che è stata una delle migliori
del set che abbia mai sentito e mi è piaciuta molto come Stu Kimball l’ha
iniziata con la chitarra acustica.
Bob - performances sensazionali, grazie per quello che fai ancora fai e per
aver portato la tua band in Australia per farcela gustare e godere!
Sean Tanner
Hamilton, New Zealand - Claudelands Arena,
August 9, 2014
by Ezra
Non c'è mai stato alcun dubbio che Bob sarebbe stato sorprendente.
Abbiamo volato da Christchurch per vedere l'uomo in azione, valeva la pena?
HELL YEAH!
08:00 in punto, Stu esce con George strimpellando la sua chitarra.
In pochi secondi la band sale sul palco, poi arriva Bob dietro loro! La
folla esplode! Si comincia.
1. Things Have Changed.
Grande versione, e lui ha anche mescolato leggermente le cose, cambiando il
modo di suonarla in mezzo!
2. She Belong To Me.
Versione potente con fantastica armonica. Tutto quello che posso dire è -
Cazzo, accendete le luci, è quasi impossibile vederlo.
3. Beyond Here lies Nothin’.
Wow. Appena wow.
4. What Good Am I?.
Qualcuno ha bisogno di agitare la luce dell’accendino o del telefonino in
questa canzone, è stata una potente e commovente canzone.
5. Waiting For You.
Questa è la canzone che avrebbero potuto sostituire ..... Questo è tutto
quello che posso dire.
6. Duquense Whistle.
Bob al pianoforte e sembrava che stava avendo i migliori momenti della sua
vita, anche la band era in forma per questa canzone.
7. Pay In Blood.
Un altro highlight. Non la canzone, ma proprio come l’ha suonata. E' stata
una versione da calcio nei denti. Hit duro.
8. Tangled Up IN Blue:
C'è stato solo spettacolo che io abbia mai visto senza che Bob abbia suonato
questa canzone, ma continua a migliorarla,e meglio anche!
9. Love Sick.
Mano sul fianco, ululando le parole. Strappa una lacrima dagli occhi dei
fans!
Poi un grande intervallo di circa mezz'ora.
10. Highwater (For Charlie Patton).
Quella pausa di mezz'ora fa bene, Bob torna su pieno di vita!
E questa canzone è stato l'esempio perfetto! L’ha proprio presa a calci in
culo ed è stata, affanculo, un' altra versione!.
11. Simple Twist Of Fate.
Speravo in questa canzone, ed è stata l'unica delusione, troppo lenta e
zzzzzz.....
12. Early Roman Kings.
Bob ha cominciato a scopare via la merda qui, la folla si muoveva, tutti
erano sempre coinvolti. Bob mi è piaciuto molto.
13. Forgetful Heart.
Potente.
14. Spirit On The Water..
Questa canzone ha visto Bob sorridere e ridere ad un certo punto! Non è la
mia canzone preferita, ma la versione era bella lo stesso!
15. Scarlet Town.
La band ha suonato perfettamente questa canzone. La voce di Bob era
eccezionale. niente di sbagliato!
16. Soon After Midnight.
Versione media, ma Bob ha sempre un modo di renderla perfetta allo stesso
tempo.
17. Long And Wasted Years.
Le parole dicono quanto questa canzone sia perfetta e potente. Bob al centro
del palco ed era il padrone di tutti.
Per gli encore l’attesa è stata un pò lunga, ma tutti continuavano a
gridare!
18. All Along the Watchtower.
Semplice. Niente di speciale.
19 Blowin’ In The Wind.
Ipnotizzante l'armonica in questa canzone, lacrime. Bob cazzo, ci hai
scosso!
La sicurity era così stretta in questo show che non c'era molta possibilità
di scattare qualche foto. Questa è stata una performance di alta qualità, e
non vedo l'ora di vedere di nuovo Bob il mese venturo!
Vienna, Austria - Stadthalle, June 28,
2014
di Nick Knight
PERFORMANCE VOCALE
Questa era la mia seconda volta che vedevo Dylan dal vivo, il primo è stato
lo show in questa stessa sede nel 2008, e la performance di quest' anno è
stato molto meglio. Mi era piaciuto molto l'esperienza complessiva nel 2008,
ma la sua performance vocale era stata ridotta a frasi incomprensibili ed un
veloce borbottio che si alternava tra sole due note per la maggior parte del
tempo. Questa volta il suo fraseggio è stato più diversificato, pensato ed
espressivo, più ancora che nei dischi più recenti, e la sua voce molto più
chiara rispetto a Tempest. Sono rimasto molto colpito come avrebbe potuto
passare dalle potenti esplosioni vocali in canzoni come “Pay in Blood” a
momenti di delicatezza più convenzionale di canto melodico come in
“Forgetful Heart”. Tutto sembrava così facile, aveva il pieno controllo
della sua voce, prendendo perfettamente le note.
LA BAND
La band, naturalmente, è stata fantastica come al solito. Ho notato due
cose, delle quali per qualche motivo non se ne è parlato e nemmeno scritto
molto. 1) C'è un sacco di jazz in corso. Penso che ci sia tanto jazz nello
stile della band, almeno quanto di rock & roll e di folk.
2) L'energia di questa band è folle. E' quella rara combinazione di ritmo
veloce di rockabilly e rock duro.
CANZONI
“Things Have Changed” e “She Belong To Me” erano sostanzialmente per
riscaldamento, quindi non mi aspettavo troppo. Non esagerate.
“Beyond Here Lies Nothin’” - arrangiamento simile a quello dell'album, suono
più duro. Inaspettatamente una appassionata performance vocale rispetto alla
contenuta versione in studio.
“What Good Am I?”- Ancora una volta atmosfera simile alla versione
originale, ma cantata con più espressione e autenticità. Egli in realtà
sembrava stesse piangendo mentre cantava.
”Waiting For You” - Per essere onesto, non sapevo esistesse questa canzone,
e non so davvero cosa dire di questo pezzo. Mi è piaciuto il ritmo di valzer
però, musicalmente positivo.
“Duquesne Whistle” - Speravo che si sarebbero concentrati su quel potente
riff di chitarra, ma hanno suonato una versione veloce, deliziosamente
dancy, versione jazzy. In questa canzone un sacco di persone hanno ballato,
me compreso. Charlie ha suonato il riff di chitarra in modo leggermente
diverso dalla versione dell’album, utilizzando accordi più blues.
“Pay in Blood” - Questo era hard rock puro. Grande prestazione di Dylan. Mi
è piaciuto come ha cantato delicatamente "Un altro politico ti sta prendendo
per il culo" con un’inflessione satirica.
“Tangled up in Blue” - La gente sembra gradire la versione attuale di questa
canzone, ma per me il fraseggio meno scorrevole delle strofe non rende
giustizia al senso di confusione e di urgenza veicolata dai testi.
“Love Sick” - Divertente come questa canzone ha fatto ballare la gente.
L'intera band ha creato un ritmo duro molto consistente che ha dato un
sapore tipo discoteca con sentimento.
Avevo pensato che avrebbero usato un arrangiamento simile a quello di What
Good Am I?, ma dopo tutto questa è una canzone che parla di mal di cuore e
il ritmo pulsante si adattava bene ai testi.
“High Water” - Suonava come previsto. Questo è un tipo di canzone che è
difficile da godere con un arrangiamento così, mi piacerebbe sentirla in
versione acustica, non da ballerini di strada.
“Simple Twist of Fate” - Ha cantato le strofe a rap, un tipo di narrazione
alla moda. Ancora la sensazione generale che questa canzone fosse molto
simile alla versione dell'album, molto "reale" e toccante.
“Early Roman Kings”- mi aspettavo che questa fosse la canzone peggiore della
serata, ma l’hanno suonata con tanta più energia e passione che sull’ album.
Mi sono sempre chiesto perché la versione dell'album era così soffice. I
testi e la forma blues si adattano bene alla sua voce.
“Forgetful Heart” - Inaspettatamente molto convenzionale, melodica, in
cantata come se fosse una ballata. Per essere onesti non credo che potrebbe
persino arrivare a fare questo genere di cose (soprattutto dopo aver
ascoltato la sua recente cover di Sinatra).
“Spirit on the Water” - Molto simile alla versione album, semplicemente
incantevole. Stu Kimball (chitarra ritmica) ha suonato quella semplice
progressioni di accordi jazz che sono l'anima di questa canzone.
“Scarlet Town” - Interessante, non conosco bene questa canzone, né buona né
cattiva. Non era per niente travolgente. Sentita questa versione, non ho mai
apprezzato così tanto la versione dell'album.
“Soon After Midnight” - canzoncina bella, ma niente di più. E’ stato
divertente quando ha cantato la frase "Ho un appuntamento con una regina
delle fate", che suona così stupido e ingenuo.
“Long And Wasted Years” - Wow. Probabilmente la mia canzone preferita della
notte. Struttura e stile del brano perfettamente compatibili con la sua
voce. Tutto in questa canzone era appassionato, reale e inconfondibilmente
chiaro. Sono rimasto soddisfatto, questo è tutto ciò che ho bisogno di
sentire.
“All Along the Watchtower” - Questa canzone facente parte del bis,
trasformata in una canzone pop rock divertente, che è OK credo.
“Blowing in the Wind” - Ancora una volta, non la più sofisticata delle
prestazioni, ma un bel bis classico.
OSSERVAZIONI DI INTERESSE
C'erano due microfoni collegati al suo sul cavalletto centrale, che
sembravano microfoni da studio - mi chiedo se forse sono per registrare
questi spettacoli per una versione futura? Questo potrebbe spiegare perché
ha svolto un setlist differente da alcuni dei recenti spettacoli, tra cui
alcuni classici, in modo da avere più materiale da utilizzare per un album
dal vivo. Potrei sbagliarmi, ovviamente.
Durante Scarlet Town, come Dylan ha cantato la linea "Le strade hanno nomi
che non si possono pronunciare", Charlie Sexton (chitarra solista), che
stava dietro Dylan, ha messo la mano dietro l'orecchio guardando Dylan, come
se stesse cercando di sentire quello che Dylan stava dicendo, poi Sexton si
girò e guardò George Recile (batteria) ed entrambi scoppiarono a ridere.
Credo che Sexton stava scherzando sul come per Dylan, che è famoso per la
sua pronuncia non chiara, qualsiasi nome di strada deve essere difficile da
pronunciare.
Kosice, Slovakia - Steel Arena, June
27, 2014
by Adam, Jo ed Elizabeth Curtis and Sarah Ellis
Siamo arrivati presto Venerdì nella bella città slovacca, e il primo segno
di attività di Bob era il grande striscione fuori della Steel Arena. Abbiamo
verificato all’Hilton e abbiamo visto Tony Garnier fare shopping nei negozi
di souvenirs. I movimenti della security nel pomeriggio ci hanno portato a
credere che anche Bob si trovava lì, cosa confermata dalle chatts il giorno
dopo il concerto da parte di un gruppo di Bobcats!
Un’Arena abbastanza piacevole, con una folla fantastica che sembrava amare
ogni momento dello spettacolo, tra cui una corsa attraverso il palco in Long
And Wasted Years. Buona visione di Bob per noi, che portava i suoi magnifici
stivali da cowboy bianchi con alcune mosse splendide dietro il pianoforte!
La setlist è stata la standard che Bob sta eseguendo notte dopo notte dopo
notte. Questo è stata la 9° volta che ho sentito questa set list e non mi
sono mai annoiato!
Abbiamo visto il tour bus, alla fine, pronto per il lungo viaggio durante la
notte per Vienna. Il giorno seguente l’abbiamo dedicato alla visita delle
attrazioni di Kosice – la cattedrale, il parco, l’ incredibile stazione
ferroviaria. Abbiamo terminato con una cena al ristorante Little India, cibo
superbo.
Ottima birra slovacca e belle strade della città. Un fine settimana davvero
memorabile!
Adam, Jo ed Elizabeth Curtis e Sarah Ellis, United Kingdom
Bucharest, Romania - Sala Palatului,
June 25, 2014
di Simon Lambert
La Sala Palatului di Bucarest era quasi piena ieri sera per questa tappa del
tour europeo. Indubbiamente i punti salienti sono stati Tangled Up in Blue e
Simple Twist Of Fate, ma ci sono state altre più eccezionali prestazioni che
sono sicuro saranno documentate in altre recensioni. Trentasei anni dopo il
mio primo spettacolo è stata l'occasione per condividere l'esperienza per la
prima volta con mia figlia di 18 anni. Venti minuti e lei ha commentato:
"Questo è impressionante". Le migliori tre parole che poteva pensare per
Bob. Assicuratevi un biglietto quando arriverà in una città vicino a voi,
perché non si sa mai quando la magia sta per finire.
Simon Lambert
Athens, Greece - Terra Vibe Park, June 23, 2014
La recensione e le foto Andrea Orlandi del concerto di Atene
Sono appena tornato in albergo sotto l'Acropoli, da Terra Vibe Park.
Cosa posso dire? Mr. Dylan ha cambiato marcia ancora una volta lasciando a
bocca aperta il pubblico greco e tappato la bocca ai sempre presenti non
credenti, che avevano iniziato le loro noiose lamentele già l'anno scorso.
Un primo avviso di allerta c'era stato a Salonicco ... ma stasera l'artista
era al massimo della sua forza espressiva e di volontà rivoluzionaria, non
solo per aver stravolto l'intero set, ma per aver ricostruito le sue canzoni
dalle loro radici.
Questa è stata la differenza stasera con Roma 2013: non solo cambio
scaletta, ma arrangiamenti completamente stravolti, con basi completamente
opposte agli originali (standard r'n'r che diventano jazz-blues, ballate
elettriche che diventano pianistiche, blues che si trasformano in
cabaret....); già visto, già sentito, si dirà, in milioni di modi diversi:
no, stasera non abbiamo solo sentito la versione "Un milione ed uno", ma
molto di più.
La mia umile ipotesi è che lo spirito del nuovo sound per le vecchie
canzoni, provenga direttamente dalle recenti registrazioni in studio con la
sua band di nuove canzoni. Non ne so assolutamente nulla, ma è quello che ho
subito pensato d'istinto.
Per la scaletta in sè. Potrei sbagliarmi - si controlli - ma non ho memoria
di uno spettacolo con:
-Shelter from the storm
-Desolation row
-Visions of Johanna
Di sicuro non ho mai assistito ad uno show con loro insieme, con una
prestazione meravigliosa per entrambe le seconde due, tra le migliori in
assoluto, e - per Visions - una buona contendente per la migliore di sempre.
Le cose erano iniziate ad essere intriganti con Huck's Tune: poi ho notato
un Bob molto nervoso che si sbatteva avanti e indietro per il palco ed il
backstage, lasciando la band da sola sul palco tra una canzone e l'altra.
Poi ho capito che nel backstage c'era Jeff Kramer (non presente in altri
primi concerti), e che Bob stava discutendo con lui: la selezione delle
canzoni? Credo di sì, Kramer ha ovviamente avuto un grande impatto sul
lavoro Dylan, essendo stato il suo manager per 24 anni o giù di lì, ma non
ho mai visto i due in colloquio sul palco dopo la fine di ogni canzone, e
poi Bob andare dalla band a dire loro cosa e come suonare.
Ehi, aspettate un attimo ... non ho scritto che improvvisamente il potente
Dylan doveva chiedere suggerimenti su cosa suonare al suo manager. E
ovviamente, chi sono io per dimostrare che questo è accaduto la scorsa
notte. Ma ho visto, come mai prima nella mia frequenza non così scarsa ai
concerti di Dylan nel corso dei decenni, che - come mia ipotesi - vi era una
chiara volontà per lui di avere uno scambio di opinioni al volo con il suo
manager.
Ma, invece, forse era solo la necessità di fargli osservare che egli non
appezzava la parete di smartphone scintillanti di fronte a lui...
Foto di Andrea Orlandi - Atene 2014
Ehi, aspetta un attimo ... Io non ho detto
che Dylan ha cantato su richiesta una set list fatta del suo manager.
Era solo un'osservazione a ciò che stava accadendo per quello che ho potuto
vedere ed immaginare.
In realtà, forse, stava solo condividendo una sigaretta con Jeff.
Ed il nuovo modo di suonare aveva una sola fonte: Dylan al pianoforte che
ispirava chitarre e batteria.
Foto di Andrea Orlandi - Atene 2014
Lo stravolgimento dei suoni ovviamente non è
stato come passare dalla Rolling Thunder alla band street legal - Elvis:
siamo ancora di fronte alla stessa band, dopo tutto, ma la band ha ora un
suono diverso! Almeno ieri sera ad Atene.
Contratto, limitato, contando ogni nota e non con l'atteggiamento casual e
pesante, ma con il sentimento, con un obiettivo, con meno rumore possibile
del suono: il silenzio è la parola d'ordine, non l'alto volume, il silenzio
e le pause. Mr. Dylan più volte non è riuscito a nascondere le sue reazioni
al risultato sonoro della band, non ha potuto resistere a sé stesso per
mostrare dal vivo la sua soddisfazione e, meno volte, la sua
insoddisfazione. Come ho scritto il suono è un suono nuovo e deriva, dal mio
punto di vista, dalla nuova esperienza di registrazioni di nuove canzoni.
Per quanto riguarda il canto, sì, abbiamo sentito il tipico modo di cantare
quando è la serata giusta, quando é profondamente coinvolto in un nuovo
formato di una buona canzone, che lo soddisfa. Il Bob che ricorda di essere
Dylan e dà nuova vita ai vecchi capolavori come Desolation Row o Visions of
Johanna.
O che ricrea da zero : come Tweedle Dee dandole una completa nuova vita.
Foto di Andrea Orlandi - Atene 2014
Ok, non ho orecchie artistiche ... ma ho chiuso gli occhi solo per sentire
il flusso della musica, e beh ... si trattava di una resa davvero
spettacolare di canzoni SPETTACOLARI , con l'atteggiamento tipico di Dylan
di dare un accento diverso sul finire di ogni verso, insieme ad un
insistenza sul ritornello, con una nota perseverante finché tutta la band
non lo seguisse su quella fiamma del momento. Per arrivare tutto al culmine
nell'ultimo verso. Questo dovrebbe essere da decenni un fatto ben noto per i
cosiddetti fan di Dylan, per la sua performance dal vivo.
Oh beh, mi rendo conto che non solo un tour o uno spettacolo, ma anche un
singolo brano può essere percepito in tanti modi diversi dal pubblico. Non
c'è da stupirsi che Bob non presti alcuna attenzione a ciò che i cosiddetti
fans pensano dei suoi concerti! Per fortuna! Se così non fosse, non mi
piacerebbe e non lo ammirerei così esageratamente, come il musicista e
performer più importante del suo tempo. Per finire, uno dei motivi per cui
mi è piaciuto così tanto il concerto di Atene, è il tipico atteggiamento
Dylanesque che Bob ha avuto ieri sera! Si poteva fisicamente sentire la
forza della sua volontà, volontà artistica, una forza che avrebbe potuto
girare una montagna solo a guardarla. Ho avuto il momento della mia vita a
guardare lui quella sera: mai fermo, avanti e indietro, dal pianoforte al
microfono, al backstage, dando occhiatacce alla band, chiudendo gli occhi,
mettersi le mani sul viso a coprire gli occhi e chiedersi cosa fare dopo: ho
visto l'uomo mentre crea la sua arte, ho visto l'uomo dimostrare davanti ai
miei occhi perché lui è quello che è e perché tutta la mia intera vita sono
stato fatalmente attratto da questo artista. Direi ancora di più: per me è
stata una lezione dal vivo sul come affrontare le nostre vite in questa
terra di anime perse.
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by Joe Kapa
Cosa posso dire circa il concerto di ieri sera?
Sono un fan di Bob Dylan da tantissimo tempo e l’ho visto suonare moltissime
volte sia in Grecia che all'estero. Ogni fan di Dylan sa che in concerto
Dylan non viene mai da te ma sei tu a dover andare da lui. Ma ieri lui era
come circondato dall’altissimo muro di una prigione, con diverse recinzioni
di filo spinato nelle quali passava la corrente elettrica. Non si poteva
arrivare a lui, non importa quante volte si aveva tentato.
Sin dall’inizio era ovvio che qualcosa gli dava fastidio. Appena si sedeva
al pianoforte (al centro del palco non è mai stato per più di tre minuti),
segnalava qualcosa come una malfunzione al suo microfono, armeggiava con il
suo seggiolino del piano, ecc.
Ha tagliato corto in diverse canzoni (Visions of Johanna), ha cantato con la
testa appoggiata sulla mano, come se stesse per addormentarsi, si è alzato
numerose volte ed è andato fuori scena a metà canzone. Cercava le sue
armoniche. Ha fatto assoli di armoniaca noiosi e miseri. Anche moltissimi
fans/die hard come me sono rimasti delusi. Lo show è stato più simile a un
sound check che ad un concerto. Lui voleva lasciare la venue al più presto
possibile.
Le canzoni: a parte una manciata, il resto era terribile. Come si possa
prendere una canzone come "Tweedle Dee & Tweedle Dum" e voltarla da un ritmo
divertente in una noiosa e misera ballata, è oltre la mia comprensione. Ho
visto riorganizzare il suo materiale molte volte, questo è ciò che avviene
spesso ad un concerto di Dylan. E' questo mutamento che li fa funzionare.
Tuttavia il suo cuore ieri sera non era al concerto. Suono pigro, canto
pigro, arrangiamenti pigri.
Per quanto riguarda la band, sembravano essere sbalorditi. Appesi ad ogni
suo respiro.
Perché avere tutti questi musicisti meravigliosi e non dar loro la
possibilità di brillare? Bob li avevano incatenati a terra, come un branco
di cani in un deposito di rottami. Charlie Sexton ha suonato un assolo, e
non si muoveva più di un paio di metri da dove si trovava.
Dylan sembrava completamente fuori di se. Camminando su e giù per il palco,
con la sua solita arrogante spavalderia. È questa "arte"? È questo "uno
spettacolo"?
Non mi dispiace l'arroganza, se uno l’ha meritata, ma ieri Dylan non valeva
il prezzo del biglietto.
Ci sono stati applausi dai soliti fanatici e c’era un silenzio attonito da
altri. E c'è stata anche una sfumatura di rabbia da parte di qualcuno. Non
so se lui capisce il greco, ma hai sentito la gente gridare "Suona, fottuto
S.O.B".
Comunque ci ha fatto sentire come dei pazzi. E in un paese che sta
affrontando una congiuntura economica difficile, ogni concerto di un artista
straniero diventa un lusso. Avere un Dylan che più o meno alza il suo dito
medio al pubblico è un insulto.
°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°
by J.D.
Son tornato a casa a Gerusalemme dopo due notti in Grecia.
Salonicco è stato quello che mi aspettavo, una solida performance, alcune
incertezze con la band in Love Sick e Summer Days, ma uno spettacolo
divertente con una folla educata ma non troppo entusiasta. Ora arriva Terra
Vibe e temevo di trovare un numero enorme di gente chiassosa e, invece,
atmosfera morbida da pic-nic. Io credo che ci saranno state circa 3000
persone, come a Salonicco. Molto è stato notato sulle espressioni facciali
di Bob verso la band a Salonicco ed era evidente che il sound check era
fatto con canzoni che non sono state suonate la sera prima ..
Ma chi lo avrebbe pensato???? Mentre si avvicinava il tempo dello spettacolo
sembrava che la set list dovesse avere un sacco di varianti e anche sembrava
di essere stata cambiata pochi minuti prima dello spettacolo, o perlomeno
aggiornata!
Il posizionamento del foglio delle canzoni è stato fatto da Bob a calci
spingendolo sottole il microfono al centro della scena.
Si sentiva che lui ed i ragazzi erano un pò in difficoltà ma alla fine si è
rivelato essere il miglior spettacolo nella mia memoria recente. Ci sono
volute tre strofe prima di tutti fossero saliti a bordo per Shelter From The
Storm, ma le voci erano intense e sincere e dobbiamo ascoltare un nastro
(per favore spero che qualcuno abbia registrato lo spettacolo) per
determinare quanti versi, ma credo che quasi tutti siano stati cantati. Idem
per Visions of Johanna e Desolation Row. Potrei andare avanti ma basti dire
che dopo aver udito Tweedle Dee e Tweedle Dum potrei dire che è stata la più
bella canzone che io abbia mai sentito. Quello che voglio dire è che
l’arrangiamento era così drammatico che anche il gustoso liks di chitarra di
Charlie suonava nuovo ma con un che di familiare. Davvero difficile
descrivere abbastanza bene le senzazioni che abbiamo vissuto ieri sera.
Ho pensato che Bob stava soffocando George durante Summer Days, ma allo
stesso tempo ha permesso Stu di lanciarsi nel rock perchè probabilmente alla
band mancava qualcosa, così ne è uscita una piccola e bella serie di jams.
Donnie è stato in gamba per tutta la notte e sorrideva a Bob mentre cercava
di stare al passo con lui. Tony è tornato alla sua vecchia posizione,
guardando Bob come un'aquila e cercando di guidare tutti gli altri. Erano
tutti pendenti dalle labbra di Bob e qualcuno in precedenza ha scritto che
forse stava mettendo alla prova la band con questo sistema che sembrava
essere perverso. Era quasi come "Questo è il modo col quale desidero
suonare, ok, vediamo se mi sanno seguire e raggiungere dove voglio andare!"
Ma ancora una volta le voci si fondevano bene. Come sempre mi sento molto
fortunato di aver potuto assistere a questi spettacoli.
Anche la folla era forte ed entusiasta sin dall'inizio e sia alla fine di
ogni canzone o di un assolo di armonica solista facevano un gran tifo. Penso
che la folla abbia giocato un ruolo chiave che Bob ha apprezzato pur
tuttavia non dicendo una parola, nemmeno per presentare la band.
Come ho detto prima, sono stato molto fortunato....
Thessaloniki, Greece - Limani,
Thessaloniki Harbour, June 22, 2014
by Matt Ramige
Come preludio devo dire che forse ho mescolato la corretta sequenza delle
canzoni, ma dovrebbe essere abbastanza vicina a quella vera.
Siamo stati accolti da un suono di un campanello e la band è uscita per
aprire un altro spettacolo con “Things Have Changed”, uno standard che
piace. “She Belong To Me” viene dopo, ma a me non dice molto, anche se mi
piace il sound aggiornato su questo pezzo, con le chitarre pesanti, armonica
ed una buona sezione ritmica. La prossima (ovviamente)
una sorprendentemente “Beyond Here Lies Nothin'”, un pò più leggera di
quella dalla scorsa primavera (2013) se non mi ricordo male. Penso che la
preferisco in questo modo, bella canzone ma non vorrei chiamarla un
favorito, un bel lavoro, meglio di quanto ci si aspetti da questa canzone.
"Tangled Up In Blue" a seguire, molto ben fatta. La storia infinita che noi
tutti condividiamo. In mezzo al deserto? E poi qualcuno ha lasciato la
città. Poi è arrivata la thriller “Pay In Blood”. Liscia e seriamente
groove. Infatti, molto buona (se non meglio), come mi ricordo della versione
con Duke Robillard, mi è piaciuta molto. L'eccentrica “Duquesne Whistle” è
seguita poi e ancora tutto si muoveva molto bene, solo puro divertimento,
Dylan aveva un fresco e rilassato vocal. Niente di forzato.
“Love Sick” è stata la seguente, credo che Charlie ha fatto un assolo
decente verso la metà, nulla di eccezionale che mi ricordi, ma niente male,
un pò più lunga della versione che ricordavo.
“Summer Days” è stata un pò una sorpresa (anche se si era sentita durante il
soundcheck prima dello show). Ho avuto la sensazione che sia stata suonata
più o meno estemporaneamente. Era una sorta di arrangiamento ridotto,
qualcosa di rilassante che mi è piaciuto.
“High Water” (con Donnie sul banjo) è seguita. Penso che questa canzone sia
sempre stata buona in questo tour. Un pezzo che spicca nella mia memoria
dello show a Johnstown, PA, di qualche anno fa. È un dato di fatto che
questo show (Salonicco) probabilmente non ha raggiunto quel livello, ma è
sempre estremamente difficile fare confronti. Un breve interludio di
armonica ha introdotto “Simple Twist Of Fate”, che credo sia stata una
performance piuttosto standard anche se ben suonata.
“Early Roman Kings” ci ha messo un pò per decollare, a differenza della
versione che mi ricordo con Duke. Bob sembra cantare la canzone in modo
buono in questi spettacoli. Non che questa versione sia un vero disastro,
certo che no, la band alla fine ha chiuso in un modo che era nuovo per me.
Una specie di pausa e poi ecco le chitarre insieme. Non sono sicuro se
normalmente la suonano in questo modo ora o se era qualcosa di improvvisato,
comunque, la canzone ha preso forma quando Charlie (soprattutto) ha iniziato
“Forgetful Heart”, che credo suoni sempre allo stesso modo, buona ma
prevedibile a mio parere.
“A Hard Rain's A-Gonna Fall” è seguita, difficile, credo sia un pò una sfida
ora per Bob. Tutti han cercato di capire le parole ma era davvero difficile
capire quei versi, comunque il pezzo mi piace sempre ed ho apprezzato
seriamente lo sforzo! E voglio dire che in realtà stavo provando una bella
sensazione dal profondo del cuore, mi capita con molti dei suoi classici.
“Soon After Midnight” non mi ha fatto una grande impressione.
Poi c’è stata “Long And Wasted Years” che a mio parere era / è un pò troppo
forzata. Penso che si debba impostare in modo diverso, questa canzone non
deve essere ridotta a solo intrattenimento, anche se, sempre a mio parere,
questa canzone è molto sopravvalutata.
“Watchtower/ Blowin'In The Wind” erano le solite canzoni del bis suonate
molto bene come ci si aspetta.
Solo una nota personale, nel complesso uno show semplicemente fantastico,
bello essere di nuovo "on tour" con grandi artisti ed è sempre un piacere
incontrare i fans europei. Credo di averlo trovato esattamente da dove lo
avevo lasciato.
Grazie.
Istanbul, Turkey - Black Box, June 20,
2014
di Jimmy Jones
Buona colazione in stile orientale; verdure, formaggio, uova, pane, tè. La
prima cosa che devo fare è informarmi circa il mio viaggio a Salonicco. Vado
al Tourist Information Center vicino a Piazza Taksim. La Signora mi
indirizza alla Agenzia di viaggi a pochi isolati di distanza. Posso
acquistare un biglietto per 36 Euro. Ho bisogno di contanti.
Niente panico, c'è un ufficio cambi alla mia destra, cambio alcuni dei miei
soldi israeliani e ritorno all'agenzia. Mi piace quando le cose vanno bene.
Posso ora visitare un pò Istanbul; La Moschea Blu, il Grand Bazaar ... un
tuffo nelle aree affollate. Torno nella mia stanza a prepararmi. Ho
controllato la direzione del luogo del concerto su Google Map ... oups! Esco
e mi perdo, avrò chiesto informazioni circa una ventina di volte. The Black
Box di Istanbul è lontana dalla città, situata in mezzo al nulla! Ed è ....
Una scatola nera!
Alle 19:00 metto in vista il mio cartello: "Ho bisogno di un biglietto
gratuito, per favore". Nessuna fortuna fino 19:45 e lo show dovrebbe
iniziare alle 20:00 Una giovane donna mi porge un biglietto, in origine
doveva essere venduto per beneficenza. Ma io sono fortunato. Non so dove sia
mio posto ma è gratis così ... perchè lamentarsi, giusto? Tutti entrano, ma
le porte non si aprono dentro ... Perché?
Qualcuno spiega che lo spettacolo inizierà alle 21:30 ... oh whoa! Vogliono
che la gente si ubriachi di birra? Le 21:00 ... si avvicinano. Prendo il mio
posto nel parterre, sezione a destra del palco, fila 8 ... Cool! Vedrò Bobby
molto bene al pianoforte.
21:30, giusto in tempo. Stu comincia a pizzicare la sua chitarra acustica e
ad uno ad uno i ragazzi della band prendono la loro posizione sul palco.
Nessun cambiamento. La band è la stessa che in Giappone. Le luci sono su ...
Bob è vestito con il suo abito nero ricamato e con il cappello bianco. I
ragazzi sono vestiti con pantaloni neri e ... ROSSI, le giacche (che
appaiono rosa con la luce). Stu indossa non so cosa in testa! - "Things Have
Changed”, normale all'inizio. Il pubblico
comincia a battere le mani a ritmo e Bob raccoglie il sentimento e si
“sveglia” a metà della canzone per mettere tanta energia nella sua voce.
"She Belong To me” è chiara e forte. So che la mia preferita arriverà quando
Bob si sposterà al pianoforte. "Beyond Here lies Nothin’”.
Segue "What Good Am I?”. La sua voce è proprio in sintonia, profonda e
seria: "A che servo... IOOOOO?". Sento il mio stomaco in movimento. "Waiting
for you", chiara e waltzy, dolce e rinfrescante. "Duquesne Whistle", bella
ma non la migliore. Forse il basso di Tony non è abbastanza forte nel mix,
anche se il povero Tony era tutto piegato su quel contrabbasso.
"Pay In Blood”, la canzone è così grave e profonda come What Good Am I.
"Tangled up in Blue”, ben fatta, ma francamente avrei anche potuto farne a
meno. Questa canzone con "Simple Twist Of Fate" e la finale "Blowing in the
wind " sono definitivamente per i nostalgici e pochi erano venuti a vedere
il Dylan degli anni '60. I nostalgici non sono tanti a Istanbul, dove il
pubblico sembrava essere relativamente giovane. Conoscono TEMPEST.
"Love Sick”, eccellente. Mi ha toccato nel profondo e alla fine mi ha fatto
piangere: "Sono stufo dell’ amore, vorrei che non averti mai incontrata.
Sono stanco di amore, sto cercando di dimenticare. Io non so cosa fare,
darei qualsiasi cosa per essere solo con te”. Ero proprio in quello stato
d'animo in quel momento. Bobby sa che sta cantando per ognuno di
noi e che le parole possono riguardare ognuno di noi. Bob borbotta "Grazie
amici, ci prenderemo una pausa adesso, saremo di nuovo qui fra un pò”.
La gente esce fuori per un drink, una sigaretta, la pipì ... Non ci sono
manifesti presso lo stand del merchandising, solo poche magliette e CD che
tutti dovrebbero avere. 20 minuti più tardi, Stu è tornato. “High Water” è
iniziata ad una velocità incredibile ... Sembravano dei selvaggi ... Anche
Donnie era un selvaggio pazzo sul suo banjo ... mamma mia! La versione
migliore che io abbia mai sentito! Il clou dello spettacolo per me.
“Early Roman Kings" è un pò noiosa. George non è stato così folle come
avrebbe dovrebbe essere sui suoi tamburi. Stasera la star è stata Charlie.
Ogni singolo guitar “solo” è stato perfetto, forte, chiaro, ispirato.
Il violino di Donnie inizia "Forgetful Heart". C'è un silenzio totale fra il
pubblico. Ma ad un certo punto vedo Bob aprire i suoi grandi occhi azzurri.
Mi giro e guardo in alto. Vedo centinaia di accendini muoversi in ritmo.
Whoa! Che sensazione!
Un grande applauso alla fine, il più lungo per una canzone. "Spirit on the
water", swinging, bene e dolce. Mi piace. Bobby è buono al pianoforte e
Charlie eccellente alla chitarra.
"Scarlet Town". Avrei potuto farne anche a meno. "Soon After Midnight",
ancora uno quei testi dolci con una melodia romantica. La drammatica e
teatrale “Long And Wasted Years”, un'ondata di fans si precipita sul palco.
Io non mi muovo, apprezzo ogni parola da dove sono, in piedi ... cantando il
finale.
Gli encore sono nella media, Bob forse è un pò stanco? O forse mi annoio con
queste ultime due canzoni? Il suono nella Black Box era eccellente. Anche se
conoscevo già la scaletta mi è sembrato come un nuovo spettacolo. Bob le ha
eseguite tutte come se fosse stata la prima volta, senza mai mostrare segni
di noia. Quando era al pianoforte, dopo ogni canzone, si girava a salutare
il pubblico per alcuni secondi. Grazie Bobby! Grande prestazione a Istanbul!
Arrivederci a presto.
°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°
Bob Dylan incanta i 4.000 presenti alla Black Box di Istanbul
Bob Dylan e la sua band hanno scosso la nuova sala da concerto di Istanbul
chiamata Black Box venerdì sera, offrendo una set list di 19 pezzi che ha
affascinato le circa 4.000 persone del pubblico.
La 73enne leggenda vivente e la sua band hanno aperto il concerto con
"Things Have Changed", seguito da un vecchio hit, "She Belongs to Me".
L'elenco del set principale della performance, che fa parte del Never Ending
Tour di Dylan, consisteva in 17 riarrangiamenti unici di canzoni tratte
principalmente dal suo album "Tempest" del 2012, il suo 35° album in studio.
Le canzoni di quest'album incluse nella set list sono "Duquesne Whistle",
"Pay in Blood", "Early Roman Kings”, "Scarlet Town", "Soon After Midnight" e
"Long And Wasted Years", che ha segnato il top del concerto.
Dopo una lunga ovazione Dylan è tornato sul palco per un due pezzi bis di
vecchie gemme, "All Along the Watchtower" e "Blowin 'in the Wind", svolgendo
così un concerto di quasi due ore.
Il concerto di Dylan è stata la seconda performance al Black Box di
Istanbul, che aveva aperto la sera prima con un concerto dei rockers
alternativi scozzesi Travis.
Allo spettacolo di Dylan, che faceva parte di una campagna dal titolo "Soma
ICIN Müzik" (Musica per Soma), hanno partecipato "tre generazioni di fans di
Dylan," secondo una dichiarazione da parte Pozitif Live, il promoter di
concerti con sede a Istanbul che gestisce la Black Box di Istanbul. Tutti i
proventi della manifestazione andranno alla Scholarship Fund Soma ed ai
giovani della Fondazione Comunità Volontari (TOG) a sostegno delle scuole
superiori e studenti universitari che hanno perso parenti stretti nel
disastro della miniera di carbone di Soma del mese scorso in Turchia.
(Fonte:
http://en.cihan.com.tr/news/Bob-Dylan-enchants-4-000-at-Black-Box-Istanbul-concert_7760-CHMTQ4Nzc2MC8xMDA0)
Dublin, Ireland - The O2, June 17, 2014
di Tiernan Henry
E così eccolo a Dublino.
Il tempo è stato ottimo, e l'umore nella sala della O2 arena lo rifletteva.
Lo spettacolo non aveva venduto tanto bene (alla radio e sulla stampa gli
annunci erano in corso da settimane) e la balconata superiore era chiusa, ma
c'era una buona folla abbastanza vivace.
Dopo il lievissimo ritardo di Cork si rispetta il calendario, inizio come
annunciato alle 20:10, Stu è apparso da dietro le tende e lo show è
cominciato. La scaletta era esattamente la stessa della notte precedente e
anche il vestito di Bob sembrava essere lo stesso. Niente ballerini stasera
in fronte al vecchio crooner. E' un grande spettacolo, davvero ben ritmato e
davvero ben pensato, e le luci e il fondale sono stati veramente usati molto
bene. Durante Simple Twist, Forgetful Heart e What Good Am i? la band resta
in sottofondo permettendo alle canzoni di respirare tranquillamente e
permettendo Bob di eseguirle in modo quasi colloquiale o per suonare alcune
battute di armonica dolci e struggenti. E Long and Wasted Years, che altro
si può dire di questa canzone? C'è così tanto in quei pochi minuti e molto
ben narrato, penso a quanto orgoglioso della canzone possa essere Dylan. E'
un pezzo che blocca tutti, un numero reale che ti manda a casa abbagliato,
non uno che si può sentire a X Factor! C'è una tale gioia nel sentirlo
iniziarla, inclinare la testa all'indietro, afferrare il microfono per
fissare la canzone per un momento prima lasciarla andare per le sue strade.
C'è sempre come un brusio nel vederlo, anche con le set list che sono ora
apparentemente scolpite nella pietra, ma questo non toglie niente alla
bellezza dell'intero spettacolo. Lui è ovviamente orgoglioso dello show, e
anche di queste canzoni, e si capisce dalla cura con cui le esegue, ed è una
grande emozione vederlo condurre la band, o fare un gesto spontaneo per se
stesso o per noi o per chi come lui vive i vari personaggi e le varie scene.
E' un tesoro.
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di Simon Wilson
Brillante sera d'estate sulle banchine del lungomare come Bob entra alla O2
arena di Dublino. Buona partecipazione in questa venue davvero grande e una
folla riconoscente.
Come molti hanno commentato, Bob è in voce molto buona in questi giorni,
voce che va dal canticchiare al declamare, con molto meno abbaiare e
ringhiare (non che mi dia fastidio l'abbaiare o il ringhiare). Buona qualità
del suono dalla band, in particolare l' interazione del pianoforte col
basso-heavy e con Charlie tenuto al guinzaglio. Diversi grandi assoli di
armonica.
Si tratta di un insieme molto ben equilibrato e con buon ritmo, e credo che
soddisfi tutti al di là delle preferenze individuali. Love Sick era veemente
e carica. Per Simple Twist of Fate Bob ha perseverato con il microfono,
tenedo in mano la sala con la sua dolce interpretazione, forse la migliore
che abbia mai sentito. E poi, Long And Wasted Years. Di cosa tratta questa
canzone? E' una sorta di sommatoria. Lui sta lì e la racconta, e tu ti
ritrovi a piangere.
Caldo apprezzamento da parte del pubblico di Dublino, alcuni dei quali
continuavano a cantare le loro canzoni preferite mentre si dirigevano verso
casa. Bob è in ottima forma quest'anno.
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di Adam Curtis & Ben Livings
Buono come a Cork la notte precedente. Pensavo che la venue fosse troppo
grande. Bello il poter sedersi, al contrario dello stare in piedi come a
Cork. Un sacco di Bobcats familiari e glamour presenti tra cui Bob Willis.
Stesso show come Cork, ci è volluto un pò per riscaldarsi nuovamente dopo
le prime due canzoni, ma poi tutto ha funzionato al massimo. Long And Wasted
Years sopra tutte come al solito.
La band sembrava in gran forma, con qualche buon rock n' roll che ha fatto
muovere tutti. Bob immacolato, in nero, con gli stivali bianchi. Ottima
prestazione di Bob, buona voce in tutti i pezzi e un sacco di sorrisi.
Poi abbiamo finito la serata con una bella ubriacatura, un viaggio
fantastico. Roll on Kosice. XX.
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di Theresa McMullin
Molta gente era in ritardo a Dublino. Alle 8.20 i ritardatari stavano ancora
cercando i loro posti.
Ho visto Dylan moltissime volte dal 1978 e....eh, bene, le cose sono
cambiate. Come avrete notato le grandi canzoni degli anni '60 se ne sono
andate dalla set list, con pochissime eccezioni. Questo è un Tour senza
Greatest Hits.
Molti brani del più recente album sono stati inclusi nella set list.
Infatti Bob e la band hanno scavato a fondo in “Tempest”, al punto che ho
pensato che avrebbe anche potuto cantare “Titanic”, soprattutto perché siamo
in Irlanda, ma no, niente Titanic, non a Dublino, forse a Belfast...
Ero entusiasta di sentire la mia canzone preferita di Dylan di sempre,
Tangled Up In Blue.
La canzone finale, Blowin’ in the wind, ha chiuso il set splendidamente.
E' un vero privilegio vedere ancora Dylan esibirsi dal vivo. Possa
continuare ancora a lungo.
Cork, Ireland - Docklands, Live at the Marquee
(Festival), June 16, 2014
by Colin Lacey
Buono, solido, divertente spettacolo a Cork stasera.
Bob ha cantato bene, sembrava in gran forma. La band ha scosso il pubblico
per tutto lo show. Belli gli scambi tra Bob al pianoforte e Charlie alla
chitarra solista, ancora, eccellente pianoforte da Dylan in tutto. Gli
Highlights: Things Have Changed e Tangled Up in Blue, migliore prestazione
della notte Love Sick. Non avrebbero potuto non fare Beyond Here Lies
Nothin’. La seconda parte dello spettacolo dopo la pausa si è aperta con una
dura e stretta High Water. Buona Duquesne Whistle ed eccellente Long and
Wasted . Buon groove in Early Roman Kings.
Una cosa da ricordare, questo sta crescendo come un vero e proprio show, un
pezzo di intrattenimento, ed era, dopo tutto, sotto una grande tenda. Ma le
performances ci hanno dato momenti davvero divertenti. Grande tocco di gusto
con i ballerini a sinistra di Bob per High Water (!) - come fosse stata una
scena di West Side Story. Nel complesso, uno spettacolo divertente, con Bob
che ha messo un sacco di sforzo nel canto facendosi un culo grande come una
casa!
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di Tiernan Henry
"Noi dobbiamo riconciliarci con le pietre, non le pietre con noi".
Questo forse avrebbe detto MacDiaramaid (Ian
McDiarmid è un attore e regista teatrale scozzese, noto per aver
interpretato il personaggio di Palpatine/Darth Sidious in cinque film della
saga di Star Wars) circa il nostro rapporto con il mondo intorno
a noi, ma questo si può applicare anche al mondo di Bob. Ci sono montagne di
Pi e ci sono oceani di Bob, e ogni tanto - per circa 100 giorni all'anno -
si arriva a immergersi in quel mare e ci si concilia con quel piccolo uomo
dallo strano cappello. Ed eccolo di nuovo, camminando sul palco come se
fosse appena uscito di scena alle Hawaii, non rallenta il passo e ci invita
avanti per un altro bagno. Prima di me Colin ha già dato un giudizio molto
succinto e non posso aggiungere molto altro, posso dire che il suono di
Charlie è stato mixato più alto e sembrava avere un pò più spazio per
suonare e per permetterci di sentirlo bene: gli assoli sono brevi, incisivi
e, oh, così dolci. Tutti gli altri hanno fatto molto bene il loro lavoro per
la riuscita dello show, molto divertente e con pochi momenti bassii, e
probabilmente il pubblico sotto il tendone pieno per tre quarti era pronto
per essere catturato da Dylan. Una bella sera, dopo una giornata rovente,
significava che l'atmosfera era rilassata e festiva, e la comparsa di una
coppia di ballerini che si agitava bellamente dietro Stu con i loro passi di
danza in High Water, e alla destra del palco Bob osservava contento.
Bob era in bella voce e martellava al pianoforte come se ci fosse stato un
topo da catturare sulla tastiera. Beh, così è se lui è felice ...
Highlights: i due brani d’apertura, Things Have Changed e She Belongs To Me,
anche un cenno per Simple Twist Of Fate, Love Sick e Highwater che sono
state potenti; poi la pausa fra i due set dove le luci calano, l'aria si
rinfresca e la luce diventa appena un pò più nitida, e Bob risale sul palco
riempiendo il tendone con altri pezzi bellissimi, tra i quali svetta su
tutti l'enorme Long & Wasted Years che fagocita tutto e tutti. E' uno
tsunami di canzone, innescato da qualcosa di profondo nel testo, e se non
molti all’inizio non erano molto coinvolti, alla fine erano stati
trasportati dal sul suo strano racconto. Con un pò di canzoni cantate bene
lui inchioda tutti, si può sentire il suo orgoglio e la sua pura gioia.
Riconciliati a questo, sembra dire. Per i precisini degli orari, i promotori
avevano annunciato l’inizio circa alle 19:45 e poco prima delle 20:00 le
luci sono calate e Stu ha iniziato il suo strumming. Quindi sarà in orario
anche a Dublino domani, e avrete ancora tempo per bere un paio di pinte e
tornare a casa per la partita della Russia contro la Corea del sud.
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di Tim Coakley
Dylan ha dato un grande spettacolo al Cork Marquee stasera. E' iniziato in
tempo...forse un minuto prima delle20:00! Poi è stato una sfilza di punti
culminanti, uno dietro l’altro. L' uomo ha fatto molti sorrisi, l'acqua
liberamente distribuita dagli organizzatori, i ballerini (sì ballerini),
abbiamo avuto la pausa dopo 45 minuti, ma considerando il ritmo, ne avevamo
bisogno. Una splendida cornice in ogni senso della parola. Menzioni
speciali. "Tangled up in blue" e "Long and Wasted Years”. La band ottima
dietro Dylan, è stato un privilegio essere lì. La morale della serata? Gli
uomini sono al loro meglio a 73 anni.
Honolulu, Hawaii, Neal S. Blaisdell
Arena - April 29, 2014
di Al dal New Hampshire
Io e Susan abbiamo avuto la fortuna di essere tra il pubblico per lo
spettacolo di Honolulu. Mi è piaciuto molto, anche al pubblico è piaciuto
molto. Non voglio fare l’analisi canzone per canzone perchè ormai tutti voi
conoscete fin troppo bene la setlist per stare a fare la ripetizione
dell’elenco.
Solo alcune impressioni. Lo spettacolo inizia con le luci che calano
lentamente, si sentono i rintocchi della NBC e poi Stu con un meraviglioso
riff di chitarra acustica come il calore di un fulmine all'orizzonte, o,
come diceva la vecchia canzone, come la quiete prima che dell'uragano.
Amo questa nuova introduzione degli shows. Sono anche contento perchè penso
che Stu sia molto sottoutilizzato e così ha la possibilità di mostrarsi un
pò. Il suono continua per almeno 12 battute o giù di lì, ma sarà grande in
tutto lo spettacolo. Sono meravigliato per come questo suono di acustica sia
buono come non ho mai sentito in nessun’altro show che possa
ricordare. E una cosa buona, e perché lo spettacolo è molto forte per i
testi, l’esecuzione, gli arrangiamenti, il colore e le atmosfere che crea.
Non è un vero spettacolodi rock and roll. Da questo punto di vista è un pò
sottotono, ma ricco in tutti gli altri aspetti, e la folla è una folla
intelligente, con buoni apprezzamenti, il pubblico sembra conoscere tutte le
nuove canzoni abbastanza bene! Mantiene l’attenzione per la maggior parte
del tempo, ma tra la folla c'è sempre il frinire e le chiacchiere di quelle
persone che vengono a parlare non-stop durante le canzoni, ed io dico a
questa gente, se volete parlare con un altro o vi basta ascoltare la vostra
voce, andate in un bar e risparmierete un centinaio di dollari.
La folla sapeva cosa aspettarsi in questa notte e le persone sembravano
molto felici di essere lì. Durante lo spettacolo ho pensato che Bob avesse
chiuso il cerchio (anche se la ruota continua a girare).
L’inizio della sua carriera, prima di passare alla chitarra elettrica, era
tutta impostata sull’esecuzione, l'atmosfera e la storia, e così è stata
anche stasera. Non ha mai preso la chitarra elettrica, in realtà non c’era
nemmeno sul palco. Ma lo spettacolo contiene le ben eseguite Dylan-gemme
assassine come ScarletTown, Long And Wasted Years e Forgetful Heart, tutte
canzoni molto recenti. Ma è il vecchio Dylan è sempre lui, con le sue
liriche e le sue atmosfere, e ora con la suggestione del canto di un vecchio
la cui saggezza è sempre lì, ma ora ancora più ricca. Grazie Bob! Grazie per
essere venuto a rivedere dei vecchi amici, grazie per averci fatto portare
le nostre chiappe alle Hawaii (e perché abbiamo aspettato così tanto tempo
per farlo? Dannazione, è bello qui), e grazie per il grande spettacolo . Ho
partecipato a molti dei tuoi spettacoli superlativi, ma questo tranquillo
spettacolo è uno di quelli che ricorderò per un lungo periodo di tempo.
Maui, Hawaii, Alexander & Baldwin Amphitheater,
April 26, 2014
by Braulio Escobar
Non vedevo Bob dallo show in Santa Barbara dell'autunno del 2012. Io
preferiscono vederlo in locali più piccoli. Quando lo show in Maui è stato
annunciato, ho comperato i biglietti e fatto il viaggio alle Hawaii dall’
Oregon.
Avevo letto le recensioni dei concerti giapponesi ed ero consapevole di come
lo spettacolo sarebbe stato.
Ora a Maui, le luci del palco si abbassano e la band esce senza annunci e
comincia a suonare. La set list è ormai abbastanza statica e c'è l’abituale
intervallo.
Bob ora si trova davanti e al centro , a volte si ritira dietro il grande
pianoforte, batte ritmi fuori dalla musica costringendo la band a tenere il
passo. Il suono della band è molto stretto e controllato quando Bob è al
centro della scena cantando con solo il microfono, un pò più "jam" quando
Bob suona il pianoforte. Ho visto un sacco di shows di Dylan nel corso degli
anni e questa versione del NET è molto meglio rispetto alla media. Con
questo insieme Bob sembra sciogliersi e diventare più impegnato. Ha animato
davvero il suo canto, afferrando il microfono, ondeggiando al ritmo della
musica. Nessun gioco sul palco o presentazione della band. La sua è una band
di prim'ordine ma lui la tiene sotto stretto controllo. Punti salienti del
1° set sono stati “What Good Am I?” e la santa trinità di “Pay in Blood”,
“Tangled up in Blue” e “Love Sick”.
La seconda parte inizia con “High Water” che cresce a vista d’occhio con Bob
che indica col suo braccio sinistro la direzione della prossima alluvione.
“Forgetful Heart” con Donnie che sembra il ritorno di Scarlett Rivera,
inquietante e bellissima.
Questa non è uno show nostalgico, ma un artista contemporaneo che dà a noi
parte della sua attualmente creazione. Come dice il manifesto: Non
azzardatevi a mancare!!!
Osaka, Japan, Zepp Namba - April 22, 2014
di Paul Sommer
Gli spettacoli di Dylan dipendono molto dal contesto nel quale sono eseguiti
e questo contesto era quanto di più interessante si potesse immaginare.
Mentre è importante riflettere sulla set list e sulle prestazioni, è anche
importante ricordare che, negli spettacoli dal vivo, le canzoni si trovano
in un ambiente diverso che sul disco.
Il contesto, questa volta, non era la rock band in concerto, o lo spettacolo
della Rolling Thunder Revue, o l’eroico trovatore, era la sala del club
degli "stanchi" musicisti professionisti. Non che la musica sia logora,
tutt’altro! Ma era l'atteggiamento: tutto considerato, era solo un altro
concerto tipo “Facciamo quello che dobbiamo fare stasera e poi domani lo
rifaremo tutto di nuovo”, (tanto più che Osaka era il finale di una pesante
serie di 17 spettacoli nelle tre settimane del tour giapponese). Questo
stato d'animo si era insinuato in ogni cosa, dalla illuminazione fioca alla
salita sul palco dei protagonisti senza neppure un sorriso. E’ la
scenografia del set: le tende, le massicce luci da set cinematografico
penzolanti in formazione, il pianoforte a coda e il microfono al centro del
palco. Il pubblico, piuttosto che in piedi in questo luogo intimo di 2500
persone, sarebbe stato più in sincronia se fosse stato seduto ai tavoli in
un covo fumoso di un auditorium con un cameriere che serviva le bevande.
Questa era l'estetica di un'altra epoca. Ma quando? Questa non era una moda
retrò e nemmeno l’ironico stile Las Vegas. E' innegabilmente attuale, ma
odora di tracce del passato e di passate esperienze.
Tutto questo sarebbe solo vetrinistica se non influisse in qualche modo
sull’esperienza della musica. Lo fa. La set list ha un senso: Things Have
Changed, Duquesne Whistle , Love Sick ( soprattutto), Long and Wasted
Years,eccetera.
E i “professionisti stanchi" che compongono la band erano ben stretti fra di
loro. Spesso vorrei sentire l'inizio di uno stacco di chitarra e cercare
Charlie solo per scoprire che invece era Donnie con la steel, o forse no,
forse stavano condividendo lo stesso riff. O Charlie che risponde alle frasi
del pianoforte di Bob: belle frasi, minimizzate e guizzanti dentro e intorno
al pianoforte di Bob con i suoi passaggi blues, che si rincorrono in
rimonta, improvvisando. Ma quelli di stasera erano musicisti che non avevano
nulla da dimostrare, che conoscevano bene quali erano le loro parti ed erano
intimamente concentrati su quello che dovevano fare sul palco. Non si
rimbalzavano a vicenda con i loro strumenti, tutti avevano gli stessi
pensieri, musicalmente parlando, o forse stavano solo pensando a quello che
voleva musicalmente Bob da loro. Se questi erano i professionisti stanchi
Bob era il loro impresario che fungeva anche da solista, passando dal piano
al centro della scena e
indietro. Sempre al comando, per inciso facendo cose meravigliose con la sua
voce, il potere di Love Sick e la voglia di raggiungere e giocare ancora con
note ambiziose, il ringhio nasale ancora lì, per fortuna, ma come parte di
una tavolozza con colori non di default.
Non c’era il contesto/stato d'animo della sfavillante esperienza che era più
evidente nelle vecchie canzoni, particolarmente in All Along The Watchtower.
Se mai vi era una opportunità di rompere i ranghi e salire musicalmente
(violino, chitarra) è proprio in questa canzone, ma l' impressione, questa
volta, era di una improvvisazione sciolta, anche mancante di legatura,
piuttosto che una dimostrazione di virtuosismo strumentale, o piuttosto, il
virtuosismo era in quello che abbiamo visto, ma non per comparare il tutto
con quello che avevamo previsto.
Un altro critico avrebbe detto che sarebbe stato facile per Bob frustare la
folla con una frenetica rassegna di vecchie canzoni, ma Bob ha guidato le
cose in un altro modo: questo è quello che sono, questo è ciò che provo,
questo è quello che penso (quando mai è stato diverso?).
Oggi, la mattina dopo, ho la sensazione di una perdita dolce, di una
spiacevole tragedia, di una storia da spruzzare con l’incenso dei tempi
migliori dimenticando la storia. C'è la comodità, l'accettazione e il
riconoscimento, e ci sono state le canzoni, naturalmente, ma questa notte è
sembrata più una recita teatrale che un concerto di musica dal vivo.
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by Alex O' Connor
Bob stava cucinando col gas stasera. Fin dalla prima canzone, “Things Have
Changed” è stato a dondolare sul fornello. La linea di chiusura di ogni
strofa è stata cambiata ed è stata salutata da un applauso dalla parte
anteriore della folla e Bob chiaramente si godeva il feedback.
“She Belong To Me” è una delle mie canzoni preferite del Dylan primo
periodo, così mi è piaciuto sentire quelle parole cantate tanto tempo dopo
che sono state scritte, ma il 99 % della folla giapponese non sembrava
conoscere questa canzone.
“Beyond Here Lies Nothin’“ è stata la prima con Bob al granpiano che a me
sembrava poco in evidenza nel mix, ma potrei sbagliarmi. Bob cantava come
nell’originale sull'album, nemmeno l’ombra del famigerato "upsinging" .
“What Good Am I?” è stata la prima delle canzoni più tranquille e devo dire
che l’insieme della band nei pezzi più tranquilli è davvero dolce. Bob era
come un predicatore che chiedeva alla sua Congregazione "A che servo io?".
“Duquesne Whistle”, allegra e ben accolta dalla folla.
“Waiting For You”non è così conosciuta, ma Bob sembrava godere.
“Pay In Blood” era Bob lo sceriffo o Bob l'avvocato dell'accusa. Io non
voglio sapere chi sta accusando, ma so che non vorrei essere l'avvocato
difensore sul lato opposto dell'aula contro questo Bob infuocato. Alla fine
della canzone si è fermato con le braccia sui fianchi come un pistolero come
per dire "Dai, io sono qui , fai la prima mossa ", è stato divertente.
“Tangled Up In Blue” è stata eseguita molto dolcemente, questa volta è stata
davvero una grande performance, e Bob ha cambiato tanti testi, era
interessante ascoltare tutte le modifiche.
“Love Sick” è stata ben accolta dalla folla.
“High Water”, dopo la pausa, era bella e blues, e poi “Simple Twist Of
Fate”, ed io ero di nuovo in lacrime. E' una delle mie canzoni preferite e
ancora una volta la versione era davvero buona e Bob cantava così
fedelmente, davvero incredibile.
“Early Roman Kings” era cullante, e “Forgetful heart” un'altra bella
esecuzione, con la voce lugubre di Bob che era affascinante.
“Scarlet Town” era divertente, fin dall'inizio la folla ha cantato dopo ogni
inizio riga in tutta la canzone, la band sembrava piuttosto divertita e
confusa allo stesso tempo.
I bis , “All Along the Watchtower” con Bob che si divertiva al pianoforte.
Aveva trovato un riff e lo stava usando. Questo è stato troppo divertente,
sembrava trattare bene la canzone, quasi in silenzio, per poi prendarla a
calci di nuovo.
“Blowin’ in the Wind” ha ottenuto la prima grande reazione della notte dai
colleghi pensionati di Bob che stavano nei sedili al secondo piano. E' stata
abbastanza fedele, forse troppo.
Tutto sommato è stata una prestazione fantastica. Ancora una notte a Osaka,
e poi via con Bob verso Maui e Honolulu, dove spero che ci sia una calda
brezza ad accoglierci.
Grazie Bob, arrivederci.
Sapporo, Japan, Zepp DiverCity - April 14,
2014
di Peter Gray
Ho visto Bob e la sua band quattro anni fa allo Zepp Osaka (capacità 1.800)
e mi era piaciuto molto. L'ho visto poi l'anno scorso a Toronto presso il
Molson Canadian Amphitheatre e volevo mi fossero ridati i soldi del
biglietto. L'ho visto due giorni fa allo Zepp Sapporo (capienza 2.000) e mi
è piaciuto molto. Morale della favola: I grandi anfiteatri vanno bene per il
sole, la birra e per guardare la gente, ma non sono buoni posti per sentire
Bob cantare. Andatelo a sentire in una piccola sala da concerto che ha una
buona acustica e capirete perché è ancora il migliore dopo 50 anni di
carriera.
Secondo lo stile giapponese il concerto è iniziato in perfetto orario
(19:00). Lo Zepp Sapporo era gremito, tutti in piedi in platea e qualche
centinaio di persone sedute sulla balconata in fondo alla sala. Gran boato
dalla folla quando Bob ha preso posizione al centro del palco, una tale
emozione rivederlo di persona. La prima canzone per impostare il tono per
questo concerto. Bob ha cantato in modo chiaro e con attenzione, mostrando
grande rispetto per le canzoni e per il pubblico che a volte cantava con
lui. All'inizio la sua voce si dissolveva in un ringhio incomprensibile
sulle note più basse, cosa che ha smesso col procedere del concerto. La band
teneva bene ed in modo semplice. Erano lì per eseguire il backup sul cantato
di Dylan.
Il primo momento clou del concerto per me è stato "Duquesne Whistle", la
folla ha riconosciuto la canzone sin dall’inizio ed ha fatto un forte
applauso quando Bob ha cantato le prime righe. La folla si è fatta più
rumorosa a metà quando Bob al pianoforte e Charlie alla chitarra hanno
iniziato uno scambio di liks. Bob sembrava percepire l'eccitazione della
folla e negli ultimi due versi la sua voce è diventata più forte e più
giovane, ogni parola squillava chiara.
Bob ha rielaborato il testo di "Tangled up in Blue", ed è stato divertente
ascoltare le nuove linee, anche se devo ammettere che preferisco la versione
su "Real Live”.
La prima parte del concerto si è conclusa in crescendo con "Love Sick",
questa era un'altra canzone che la folla evidentemente conosceva bene, e
quando Bob, in piedi al centro della scena, ci ha guardato tutti negli
occhi, suonando e cantando " Solo che non so cosa fare / Darei qualsiasi
cosa per essere con voi" i nostri cuori si sono fusi.
Dopo venti minuti di pausa, la seconda parte è iniziata con "High Water" con
una interazione meravigliosa tra Charlie alla chitarra e Donnie al banjo.
Grazie a Bob che non ha mantenuto la sua band al guinzaglio corto per tutto
il concerto. Ecco il mio consiglio per Bob: Fare ai ragazzi della tua band
un cenno del capo per dare loro un pò di tempo per ricamare i tuoi brani,
lasciando che mostino al pubblico ciò che realmente dei musicisti di talento
possono fare con una grande musica. Canta con il tuo cuore e lascia che
anche la tua band suoni con i loro cuori. (Non mi aspetto che Bob mi
ascolti, ma sono felice di dirte la mia opinione).
A metà del secondo set Bob si è tolto il cappello bianco. In qualche modo
questo lo ha fatto sembrare più amichevole.
"Simple Twist of Fate " ha avuto alcune nuove linee piacevoli.
"Forgetful heart” era come una preghiera, Bob cantava dolcemente con Donnie
al violino che riempiva l’anima.
"Spirit on the Water " era da ballare.
Il secondo set si è concluso con "Long And Wasted Years", un'altra canzone
che la folla conosceva ed ovviamente era in attesa di ascoltare.
Per il bis "Watchtower” comprendeva un bell’assolo di pianoforte di Bob.
Come Bob ha cantato le prime righe di "Blowin' in the Wind" mi son trovato
inaspettatamente toccato da questa semplice canzone che ho sentito così
tante volte. Bob è certamente cambiato da quando ha scritto questa canzone,
noi tutti siamo cambiati, le cose sono cambiate, i tempi sono cambiati.
I nuovi tempi hanno bisogno di nuove canzoni, e non vedo l'ora di ascoltare
qualunque cosa Bob canti nel prossimo futuro.
Sapporo, Japan, Zepp Sapporo - April 13, 2014
di Alexander Leik
Che turbine! 12 giorni a Shanghai per lavoro mi hanno permesso di fare
questo grande 4-0 ... un Dylan che si esibisce in un’altra parte del mondo.
Fino ad oggi l’avevo visto negli Stati Unitia Hollywood, e pure in
prima fila. Ma ora, dall'altro lato del globo, mi trovo nella parte sud
della quarta città più grande città del Giappone, senza volti conosciuti,
lontano dalle sorgenti calde che mi aspettano a Washington, DC, aspettando
il mio posto allo Zepp per lo show delle 17:00.
Sì, Bobby sta invecchiando, ma sembra che lo spettacolo alle 17:00 sia una
consuetudine per la domenica, mentre Lunedi lo spettacolo è previsto per le
07:00. Le sedi Zepp sono una catena di locali/discoteche sparse per tutto il
Giappone, e dopo aver aperto il tour 8 notti fa allo Zepp DiverCity di
Tokyo, direi ci deve essere qualche legame con il promotore. Lo Zepp Sapporo
è piuttosto intimo, 200 posti seduti su un piccolo balcone ed il resto come
General Admission in piedi in platea. Io
sono stato fortunato perché ero nella sezione B - 2, quindi appena dietro la
prima sezione "bestiame" direttamente davanti al pianoforte. La puntualità è
una delle virtù del nostro eroe, e Stu passeggiava sul palco esattamente
alle 5:00, pizzicando la sua acustica come al solito. La band lo ha seguito,
poi Bobby vestito tutto chiaro come abbiamo visto nelle foto di Tokio ha
iniziato “Things Have Changed” con una sorpresa, una specie di “upsinging”,
ma è piaciuto qui, e mi sono trovato a pensare che questa versione era
migliore di quella originale del disco. Non voglio descrivere canzone per
canzone, preferisco commentare quello che ha spiccato questa sera a Sapporo.
Bob è chiaramente focalizzato sulla sua voce, che è diventato il suo
strumento principale in questi ultimi anni. Ci sono stati alcuni
semplicemente sensazionali, momenti in cui il suo canto ha catturato la
folla.
“What Good Am I?”, “Simple Twist of Fate” e “Forgetful Heart” sono stati I
momenti migliori. “Love Sick” ha chiuso il primo set. Questa è davvero
intrigante ogni volta, e questa sera non ha fatto eccezione. La folla ha
davvero risposto a questa canzone e Bob li ha ricompensati con un
"Arigatoooo!" , molto sorridente prima dell’intervallo.
Charlie è stato un altro momento culminante per me stasera, nessuna scossa,
ma ho notato che molto più lead di quanto l’ho visto negli anni scorsi.
“Love Sick” e “Scarlet Town” avevano ottimi assoli di chitarra molto duri e
tutti sembravano esssere molto divertiti con “High Water”, con Stu che
scalciava l’apertura numero 2 con un riff blues elettrico e Donnie che
suonava un banjo molto bello da solista. Il pubblico giapponese era
uno dei migliori che io abbia mai visto ... estremamente rispettoso e
gentile.
Io non credo che qualcuno sia uscito prima della fine, che è una cosa comune
in USA (non solo per Bob). Non ho sentito o visto nessuno parlare durante lo
show, sembravano davvero attenti a riconoscere le canzoni e gli album dai
quali provenivano, soprattutto quelle da “Tempest”. Quelle canzoni sono
state molto ben accolte .
“Long And Wasted Years” ha ricevuto subito il consenso del pubblico e Bob
era contento!
Dopo i bis che hanno ricevuto molti applausi ho pensato che Bob cercava Stu
e gli faceva cenno con un dito come a suggerire "One more song?" dopo
“Blowin’ in the Wind”. Ma non doveva essere così. Il nostro eroe capisce il
business meglio di chiunque altro, e la regola # 1 è - Fare in modo che
desiderino sempre di più.
E' difficile separare il concerto dall'esperienza della mia prima visita in
Giappone. L'esperienza culturale sicuramente è superiore a quella dello
show, ma questo spettacolo era decisamente meglio di quello che ho visto
nell’Americanarama della scorsa estate, e forse meglio del, concerto di
Richmond di circa 1 anno fa.
Così, ne valeva la pena? Tutto questo viaggio e le spese? Certoooo!
“Arigatoooo Bob!”
Tokyo, Japan, Zepp DiverCity - 10 aprile 2014
di Richard dall' Inghilterra
Sono andato a vedere Bob giovedi a Tokyo. Il mio primo concerto dopo 12 anni
circa. Bob era in bella voce, ma il sistema audio non era eccezionale, forse
troppo piccolo per il locale nel quale doveva diffondere il suono e per
gestire la quantità di suoni che dovevano passare attraverso di esso. E'
divertente perché la registrazione dei giorni precedenti che sto ascoltando
ha suoni molto buoni. Hmm. Bob non sembrava molto in forza fisica, non ha
mai preso in mano la chitarra ma comunque ha fatto un buon lavoro con un
voce potente. Lui non ha suonato nulla che volevo particolarmente sentire,
come al solito, ma sono contento che ha suonato per lo più canzoni recenti.
“Pay in Blood”, “Early Roman Kings” e “Watchtower” hanno avuto il maggior
consenso del pubblico e sono state quelle suonate meglio di tutte.
Ha sputato leparole di Pay In Blood: mai sentito niente di simile prima. Il
modo in cui ha cantato "Another politician pumping out the piss" (un altro
politico ti ha preso per il culo) mi ha tolto fiato. E le persone hanno
reagito altrettanto bene, con molti oohing e aahing davvero appropriati, e
il tifo ad ogni strofa. Alcune delle melodie più blues hanno sofferto di una
mancanza di una giusta direzione, un suono tipo fangoso, cosa che potrebbe
essere stata causata dal sistema audio. La sua voce era meravigliosamente
chiara, tutte le strofe chiare, ma gli strumenti erano impantanati col suono
e non riuscivano a decollare. Il suo lavoro armonica è stato veramente
efficace e forte.
Ha fatto un ottimo assolo di piano durante “Watchtower”. Mi ricordo di aver
pensato a un certo punto: Chi sta suonando quel bel suono battuto? Poi mi
sono concentrato e mi sono reso conto che era il suo vecchio piano
elettrico. Avrebbe potuto lasciare che la band suonasse un pò più
liberamente, Charlie avrebbe fatto qualche piacevole intervento nella
canzone.
Tutto sommato, una serata da non dimenticare. Ogni volta che sentirò dire
"Domani è Venerdì" mi ricorderò la veemenza con cui ha cantato allo Zepp
Diver City il 10 aprile 2014. Sembrava che fosse pronto ad appendere ad una
corda Charles Darwin stesso quando ringhiò "Vivo o morto". Io non avrei
voluto essere nei panni di Darwin nel giorno del suo giudizio, soprattutto
se Bob fosse stato il suo giudice!
Tanti momenti da sottolineare: Pay In Blood, She Belongs To Me, Tangled,
Waiting For You (la miglior migliore che ho mai sentito), High Water,
Watchtower, Early Roman Kings (quasi buona come la versione dell'album),
Scarlet Town, Simple Twist of Fate. Tutte veramente buone!
Fuori, dopo lo spettacolo, tirava un vento fortissimo, un vento selvaggio
che appropriatamente ululava!
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di Padraig MacColgain
Non avevo trovato i biglietti quando Bob aveva suonato in Giappone nel 2010
e lo stesso anche quest'anno. Ero veramente depresso perchè lo avevo visto 4
volte ma volevo vedere come suonava il nuovo materiale dell’ultimo album che
credo sia ottimo.
Poi una mattina di marzo, la stazione radio che ascoltiamo di solito, Inter-
FM, ha detto che due spettacoli supplementari erano stati aggiunti a Tokyo e
i biglietti potevano essere ordinati dal sito della radio Inter- FM. Mi sono
collegato ed ho avuto i miei biglietti per il 10 aprile in 2 minuti. Se solo
la vita potesse essere sempre così semplice.
Lo spettacolo doveva iniziare alle 07:00 allo Zepp DiverCity a Odaiba , i
terreni bonificati nel bel mezzo della baia di Tokyo. Le sale da concerto
“Zepp” stanno sorgendo come funghi in tutto il Giappone. Quella di Odaiba è
piccola ed intima ed i posti sono prevalentemente in piedi. Noi siamo
arrivati alle 6:30 pm e stavano già lasciando entrare il pubblico. Noi
eravamo nel blocco B 638 e 639 e quando siamo arrivati gli steward hanno
chiamato il nostro blocco.
La sala era molto bella . E' diviso in tre blocchi in piedi, A , B e C , al
primo piano e una piccola zona salotto. Ci sono barriere di sicurezza in
tutta la sala e le persone stavano nella zona che gli era stata assegnata .
Se fossi stato di 25 o 30 anni più giovane, sarei sgattaiolato sotto tutte
le barriere e prendere posto proprio davanti al palco, però, non ho più
quell’età e poi ero accompagnato da mia suocera che è nata nello stesso anno
di Bob, quindi ci siamo messi dove ci hanno detto e abbiamo apprezzato lo
spettacolo. Il pavimento sembra essere abbastanza piatto ma riuscivo a
vedere tutto il palco e tutta la band. Mia suocera ha dovuto muoversi per
tutto il tempo perchè alcune persone le bloccavano la visuale.
Bob è salito sul palco puntuale e fin dal primo minuto appena mi ha lasciato
senza fiato.
La sua voce era forte e calda, decisamente “in forma" e la sua band era
micidiale. Le canzoni erano quelle della prevista set list, tutte chiare e
nitide e molto ben eseguite. I punti salienti sono stati la meraviglioso, e
inevitabile, riscrittura di “Tangled Up In Blue” e “Simple Twist of Fate”.
Sono stato felice di vedere il pubblico di dare una grande risposta alle
nuove canzoni, soprattutto “Long And Wasted Years” e “All Along The
Watchtower”.
Credo che la parte più insolita dello show siano stati i 20 minuti o giù di
lì della pausa. Se questo fosse accaduto in Irlanda il bar sarebbe stato
sommerso e la gente sarebbe tornata al posto con le braccia piene di birra.
Invece qui la gente è rimasta in piedi a chiacchierare molto educatamente. I
bis sono stati eccellenti e anche il lavoro di armonica di Bob era
fantastico. Sono rimasto sorpreso che non ha mai preso in mano la chitarra
durante lo spettacolo. Stava sia in piedi al centro del palco cantando e
suonando l'armonica o in piedi dietro al pianoforte.
Dopo Blowin’ la band è venuta nella parte anteriore del palco con Bob e sono
rimasti lì fermi un paio di minuti prima di lasciare la scena, poi si sono
accese le luci. E’ stata un'esperienza incredibile.
All’uscita ho notato come tutto fosse lento, impossibile in caso di di
evacuazione. Le porte non erano tutte aperte e il corridoio intorno alla
sala era lungo e stretto. Credo che avrebbero aperto più porte se ci fosse
stata la necessità. I dettaglianti fuori stavano ancora facendo buoni affari
e i DVD erano molto popolari. Il vento soffiava forte al ritorno alla
stazione, ma siccome era aprile non c'era neve. Mi è dispiaciuto per
l'ambulante venuto dall'Inghilterra che aveva la sua bancarella sulla strada
con tutti i suoi quadri di Bob che il vento letteralmente stava soffiando
via. Ok, mi fermo qui e spero di riavere i biglietti per quando tornerà
ancora in Giappone fra 4 anni.
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di Laurette Maillet
Prendo il mio posto in settima fila davanti al microfono centrale. Posso
vedere il palco tra le teste. Non troppo male. Hanno l’aria condizionata
sopra, quindi non è troppo caldo. Alle 19:10 Stu sale sul palco con il suo
strumming. Poi la Band. Bob ha lo stesso vestito come l' 8 aprile, ma una
camicia scura. Tiene il cappello fino alla metà di "Spirit on the water".
Non riesco a vedere gli stivali.
"Things Have Changed”, "She Belong to Me”... cool ! Col pianoforte " Beyond
Here lies Nothin’ “... completa questa volta (il giorno 8 causa
l’inconveniente l’aveva fatta solo a metà) . "What Good Am I?”. Niente
“Hick’s Tune” stasera . Il suono è un pò strano, troppo basso e il suono
della batteria di George è funky. Il basso di Tony vibra sotto i miei piedi!
"Waiting For You”... valzer dolce. Provo alcuni passi, ma non si può, non
voglio disturbare i vicini. "Duquesne Whistle" ... improvvisamente il
pubblico intorno a me è in fiamme. Reagiscono bene a quella canzone. Cantano
Woo! Woo! Sulle battute finali di George. Bob sembra felice e la band sembra
svegliarsi dalla routine. "Pay In Blood”... Bob è entusiasta e prende il
microfono nella mano destra, fa alcuni passi verso la prima fila ... facendo
un pò di show. Ogni frase ha sempre una reazione da parte del pubblico!
yea!.
"Tangled up in blue", "Love Sick” ... ben fatte. Bob dirà ancora"Arigato" (
grazie in giapponese) prima di dire " ci prendiamo una piccola pausa ora, 5
minuti poi torneremo!" che sarà di 20 o 25 minuti. Nessuno intorno a me si
muove. Nessuna pausa per bere. Pubblico ordinatamente in silenzio, si
potrebbe sentire una mosca volare. Come al solito c’è il divieto di fare
fotografie che qui sembra molto ben rispettato. Non ci sono telefoni
cellulari in aria che bloccando la vista. Ho sentito alcuni gridare: "Bobby,
Bobby!" ma non nel mezzo di una canzone e forse nemmeno dai fan giapponesi.
Il mio tipo di pubblico! Intorno a me alcuni ragazzi vestiti casual, anche
alcuni uomini di mezza età vestiti con tute, probabilmente provenienti
direttamente dal lavoro. WORK è la parola chiave in Giappone.
Stu è tornato ... il pubblico l’ applaude all'unisono.
"High Water”, una eccellente performance Donnie al banjo. Donnie il
selvaggio! Dolce "Simple Twist Of Fate”, seguita dalla versione più
fantastica che ho mai sentito di “Early Roman Kings”. La mia mente, quando
uscì il disco, aveva rifiutato questa canzone trovavo un pò noiosa . Ma
stasera Bob ha saputo catturare la mia attenzione. Il pubblico intorno a me
si muove al ritmo dei tamburi ... papapapapa ... papa pa pa! Thanx Georgie!
C'è un silenzio totale su "Forgetful Heart”.
Poi il mio preferito del momento ... "Spirit On The Water ", davvero una
bella performance di Charlie. “Grazie, Charlie", e ho sentito qualcuno
chiamare il suo nome. Charlie sembra più magro che mai e anche Donnie sembra
aver perso un pò di peso. Che cosa è successo? A loro non piace il Fugu
(Pesce palla) come ai giapponesi?
"Scarlet Town" dove sono nato?. "Soon After Midnight ", la mia seconda
canzone preferita tra le canzoni dolci . "E' da poco passata la mezzanotte ,
e ho un appuntamento con la regina delle fate "... una Geisha....forse?
"Long And Wasted Years", così teatrale ! La folla reagisce ad ogni singola
frase! yeah! yeah!
Bob sembra stanco , la sua voce però è ancora chiara , ma ... stanca.
Ha fatto quattro spettacoli di fila ... soprattutto con la stessa lista set,
ma potenti e ben eseguiti. Ho visto un sacco degli stessi fans essere
presenti tutte le notti. Sono stata in posizioni diverse, così vicina e così
lontana. Sempre provando un grande piacere,. Grande pubblico! Bob lo sa. Ha
firmato due autografi e usato la parola "Arigato". I due bis sono
naturalmente : All Along The Watchtower e Blowin' In The Wind.
Arigato gozeimas ... Bobby e la band!
Un ringraziamento speciale a Jules e Jason che hanno lavorato duro sul
sistema audio. Non ho visto Baron!
Ci vediamo tutti a Sapporo. Laurette.
Tokyo , Japan, Zepp DiverCity - 8 april
2014
di Laurette Maillet
Che cosa è successo l’ 8 aprile? Prima spiego l'organizzazione della
General Admission in Giappone. La capacità è di circa 2000 persone con
alcuni posti su un lontano balcone al fondo della venue. La platea è divisa
in tre sezioni, A, B, C. Una sezione è la più vicina al palco. Il biglietto
che ho comperato facciamo che sia per esempio A567. Naturalmente il primo
biglietto dovrebbe essere A001. Alle 17:45 un usciere con un altoparlante
chiamerà la sezione ed i numeri da 10 : A10,
A20 ... A610. Poi B10 C40 ... poi ... La linea sarà quindi formata dalla
chiamata sezione per sezione. Poi di nuovo il controllo della sicurezza
(nessuna telecamera consentita) un usciere chiamerà il numero del biglietto,
non barare. Nessuna fretta ad eccezione per gli ultimi metri (i giapponesi
sono umani anche loro, dopo tutto). In questa sera dell’ 8 aprile mi trovo
al mio solito posto, proprio di fronte al pianoforte. Per la prima volta a
Tokyo riesco a vedere il palco. Il pianoforte è più vicino alla prima fila
(non c’è più la tastiera). C'è un solo specchio, proprio di fronte alla
batteria di George. Ancora mi chiedo perché. Alla mia sinistra un giovane
giapponese e altri giovani fans. Alla mia destra un fan che viene dalla
California.
19:10, “Noodle Stu” (Stu il sempliciotto, alcuni lo chiamano così) sale sul
palco con la sua chitarra acustica: Poi uno ad uno il resto della band;
Tony, George, Charlie, Donnie ... e Bob prende il centro del palco per
"Things Have Changed” seguito da "She Belong To Me”. Bobby è così vicino!
Bel vestito color crema, camicia bianca, stivali neri e bianchi (ma non
quelli da cowboy), cappello color crema. Il suo volto è bianco, pallido ma
liscio (ben rasato, non ha più i baffetti). Ha i capelli scuri
(probabilmente tinti).
A volte guarda dritto verso di me , ma ... questo è il sentimento che
provano tutti i fans avendolo davanti.
Si sposta al pianoforte per " Beyond Here Lies Nothin’ “, una delle mie
canzoni preferite. Nel mezzo della canzone si può sentire un forte rumore,
la mia opinione è che proveniva dalla chitarra di Charlie, ma chi lo sa?
Tony mette le mani sulle orecchie e le chitarre vengono scollegate e la
canzone interrotta... merda! Bob, senza panico, inizia un motivetto al
pianoforte affiancato da Donnie col banjo. Alcuni tecnici vanno da Bob per
spiegargli che ci vorrà un pò di tempo per trovare il problema? e Bob lascia
il palco con la band. Alcuni minuti più tardi Stu attraversa la scena per
prendere una chitarra acustica. Crediamo che farà una canzoncina! Ma no,
torna a mettere la chitarra sul suo sostegno. Va bene! Stu tornerà sul
palco, e sentiamo Stu! Stu! qua e là. Fa ridere la gente; prova i tamburi
poi il pianoforte di Bob e scompare di nuovo. Arriva anche Charlie. La gente
chiama; Charlie! Charlie! Lui attraversa il palco e scompare ulla sinistra.
Allora ... Bob arriva dalla mia destra accompagnato da George. Si muovono
verso quella chitarra bianca che giace proprio di fronte alla batteria di
George. Hanno una pesante discussione su quella chitarra poi entrambi
scompaiono sul lato sinistro del palco. WOA! Divertente! L'unico che non
sembra divertirsi è Tony. Lui sembra seriamente preoccupato! Noi non vediamo
Donnie. Lo staff di Bob ed i tecnici giapponesi stanno lavorando duramente
per trovare il problema. Quattro di loro strisciano sotto il pianoforte,
paradossalmente uno Yamaha! Cambiano alcuni cavi e Jules chiede a Jason di
regolare il volume dei microfoni (quello al centro e il microfono del
piano). Circa 25 minuti dopo Bob ed i ragazzi salgono di nuovo sul palco.
Spero che Bob riprenda con "Beyond Here Lies Nothin’ “, invece va al
pianoforte, sfoglia alcuni spartiti e ritorna al centro della scena. Ed ecco
una inaspettata "Huck’s Tune". Come per scusarsi dell’inconveniente? Un
favore per il paziente pubblico giapponese?
Lui poi continua con la regolare setlist. Prima della pausa egli menziona
lo spiacevole incidente e dice: "Arigato" ( grazie in giapponese). Il
pubblico è entusiasta.
L' intervallo sarà più breve del solito. Egli esegue poi le canzoni
previste, ma davvero non mi dispiace perché io sono proprio di fronte al
pianoforte e mi piace ogni singolo minuto della performance. Bobby non
sorride (neanche con Donnie). Lui sembra più un Buddha, saggio e risoluto :
"Niente in fronte e niente alle spalle". Uno di quegli spettacoli che si
ricorderanno! Grazie Bobby per quei momenti memorabili della mia vita!
Tokyo, Japan, Zepp DiverCity - April 3, 2014
di Laurette Maillet
La mattina del 3 aprile ho fatto visita al quartiere Akihabara Manga e ho
trovato un luogo circondato da templi buddisti che avevano una atmosfera
tranquilla e rilassante, nel pomeriggio, tornata a casa, ho cominciato a
prepararmi per il concerto. Dovevo incontrarmi con Masato alle 05:30 e l’ho
incontrato all'uscita della metropolitana. Un bel giovane che veniva dalla
Svizzera mi ha dato un biglietto e così non ho dovuto aver a che fare con i
bagarini. Non avevo idea di dov’era il mio posto, la sezione generale di
ammissione era divisa in 3 tre gruppi. Il gruppo A di fronte al palco, il
gruppo B più indietro e il gruppo C in fondo alla sala molto lontano dal
palco. Ogni biglietto è numerato. Il servizio di sicurezza chiamava con un
altoparlante la sezione ed i numeri. Ogni persona in ordine e senza fretta
andava a prendere la sua posizione. Questo sembrava essere un metodo
efficace. I giapponesi sono molto disciplinati e gentili. Nessuna fretta o
litigio. Io ero all'estremità della sezione B ed intravedevo il palco tra le
teste. Per fortuna i giapponesi sono piccolini di statura.....
Alle 19:25 Stu entra in scena con il suo riff di chitarra acustica. E poi
le prime battute di "Things Have Changed" .. seguita da "She Belongs To Me".
Bob è al centro del palco e ho visto che il vestito ed il cappello erano
color crema, questo ha fornito un effetto molto bello perché la luce sul
palco è stata sempre tenue.
Poi è arrivata la canzone che non vedevo l'ora di sentire, "Beyond Here
Lies Nothin' ", ma Bob era al pianoforte ed era meno dinamico.
E’ seguita poi “What Good Am I?” e mi è sembrato che la voce di Bob fosse
più profonda, più seria.
Mi aspettavo a seguire "Blind Willy McTell" ma la band ha iniziato un
valzerone, "Waiting For You". E' strano, non riesco a percepire questa
canzone come una tipica canzone di Bob. Un bel valzer nel quale ho cercato
di abbozzare qualche passo, ma i miei vicini non lo hanno apprezzato perchè
muovendomi li toccavo.
Poi ecco "Duquesne Whistle”, con Bob che si confonde un pò con le parole
del testo. Mi sembra che abbia invertito la seconda con la terza strofa o
viceversa. A Tony mancava un pò di volume al suo basso. Proprio a Tony
Garnier, ti vogliamo bene! Più di 20 anni con Bob!
"Tangled Up in Blue" è seguita ed era altrettanto buona.
Poi "Love Sick ", non vedevo bene il palco così mi sono concentrata solo
sulla musica ed ho scoperto la incredibile chitarra di Charlie Sexton.
Questo è stato il momento clou della serata per me. "Sono stufo di amore,
vorrei non averti mai incontrata. Sono stanco di amore , sto cercando di
dimenticarti. Solo che non so cosa fare. Darei qualsiasi cosa per stare con
te”. Era come se lui avesse scritto questo testo per me ... pensare a
qualcuno che dovrei dimenticare. So che era il momento della pausa e di
solito molta gente ne approfitta per andare a prendersi una birra, ma i
giapponesi non si muovono, quasi tutti rimangono al loro posto per 20 minuti
e per di più in silenzio. WOA!
Il secondo tempo inizia con "High Water". Questo dovrebbe svegliare la
folla, ma pare che dopo una dura giornata di lavoro i giapponesi non abbiano
più energia.
Poi una delle mie preferite, ben eseguita, "Simple Twist of Fate”.
A questo punto vorrei un cambiamento, "Under the Red Sky?", "Shooting
Star?", " Every Grain of Sand?", "Make You Feel My Love?” Ho da molto tempo
nostalgia di qualche pezzo da “Blood on the Tracks", invece ecco “Early
Roman Kings”, buona ma non mi è piaciuta , fatta eccezione per George Receli
che in questo pezzo eccelle sui suoi tamburi.
Donnie prende il suo violino e avvia una canzone dolce e triste, "Forgetful
Heart”, i 15 minuti di Donnie Herron, lui è davvero struggente in questa
particolare canzone. Come diceva Rimbaud "Le più belle poesie provengono dal
dolore più profondo".
La seguente è "Spirit on the Water ", che è diventata col tempo la mia
preferita. Bob ti fa sentire a tuo agio, come essere al piano bar ... bella
esecuzione al pianoforte, i 15 minuti di Bobby.
Segue poi "Scarlet Town", ancora da decifrare. "In Scarlet Town, dove sono
nato" è senza dubbio una metafora.
La successiva è "Soon After Midnight” con le stelle che compaiono sul nero
del tendone di sfondo. Ti fa sentire tranquillo, come se fuori ci fosse la
luna piena e con un filo di romanticismo nel cuore. "E' da poco passata la
mezzanotte e non voglio nessun’altro che te". Mi è piaciuta.
Segue "Spirit on the Water" ... sempre interessante.
“Long and Wasted Years " è la successiva. L’arrangiamento mi ricorda
"Ballad of a Thin Man", molto teatrale, con un crescendo di intensità verso
la fine. La folla non reagisce ed è una vergogna. Molto bene, bella
dimostrazione di forza Bobby!
Breve pausa e poi finalmente la folla fa sentire la sua voce con "All Along
the Watchtower ". Molto bello il solista al pianoforte, con una potenza
finale selvaggia. Complimenti.
Poi la VERAMENTE nostalgica e diciamo, sì, Bob Dylan ha fatto una canzone
degli anni '60, "Blowin' in the Wind". A me non piace questo arrangiamento,
in effetti, la folla reagirà solo quando Bob canta " The Answer my friend is
blowin’ in the wind”.
Sono felice di aver visto il mio primo concerto di Bob Dylan in Asia,
soprattutto in Giappone. Il suono era perfetto. La sua voce molto chiara e
potente. Bob fatto lo sforzo di essere sempre di più al centro della scena o
in piedi dietro al pianoforte. Molto bello per chi era nelle ultime file e
non vedeva bene la scena. Niente chitarra e poca armonica fatta eccezione
per una prestazione molto speciale in "Simple Twist of Fate". Quindi grazie
Bobby e….ci vediamo domani, stessa ora, stesso luogo.
Tokyo, Japan - Zepp DiverCity - March 31, 2014
by Andrew Kershaw (Special To The Japan
Times)
Dopo soli 123 giorni dal tumultuoso applauso che era seguito a "Blowin 'In
The Wind" nell’ultimo concerto di Bob Dylan del tour 2013 alla Royal Albert
Hall di Londra il 28 novembre, una cacofonia simile lo attendeva allo Zepp
DiverCity di Tokyo il Lunedi dell'inizio del suo 17° show tour chiamato
“cherry blossom” (fiori di ciliegio) in Giappone.
Con una acclamazione entusiastica, accompagnato dalla sua touring band
formata da Tony Garnier, George Recile, Stu Kimball, Charlie Sexton e Donnie
Herron, il sedicente "song and dance man" è apparso su un palco Giapponese
per la prima volta dopo quattro anni (l’ultima volta nel 2010) e si è
lanciato nella sua inquietante canzone dal film “Wonder Boy” e premio Oscar
"Things Have Changed" del 2000.
Da quella, dopo appena una breve pausa, il 72enne cantante, che
probabilmente ha totalizzato più miglia aeree che tutte le 2.500 persone del
pubblico messe insieme, ha iniziato un pezzo del 1965, la struggente "She
Belongs To Me" , anche se, come vien detto nella canzone dall’ innamorato
"Lei non guarda indietro", questa non era la versione classica del disco, ma
un classico rivestito con un nuovo tenero abbraccio.
La canzone successiva, "Beyond Here Lies Nothing", è passata dall’amore ai
dubbi e alla separazione, seguita poi da "What Good Am I?" e il maestro
lavorava a modo suo, con brevi intervalli per una una scaletta di 19 pezzi,
tra cui alcuni dal suo ultimo album del 2012 "Tempest".
Ad oggi, però non c'è ancora stata la live performance della maestosa title
track della durata di 14 minuti, una drammatica narrazione in 45 epiche
strofe sull’ apparentemente inaffondabile Titanic che colpì un iceberg
nell'Atlantico nel 1912 e affondò trascinando con se circa 1.500 persone.
Tuttavia , sarà stato evidente anche ai fans
newentries allo Zepp (c'erano un sacco di ragazzi) , perché la Rock and Roll
Hall of Fame descrive ufficialmente questo scrittore di oltre 500 canzoni
come "il cantante/songwriter più importante dei tempi moderni ", e perché lo
saluta anche come "il poeta laureato incontrastato dell'era del rock and
roll".
Sia che si tratti del blues ("Blind Willie McTell"), ballate ("Forgetful
Heart") o inni ("Tangled Up In Blue") ,quando Dylan è chino sul suo
pianoforte a coda sembra prendere a pugni la tastiera, canta / si agita / si
impenna / ringhia al centro della scena o lusinga la musica come nessun
altro con la sua armonica. E’ ovvio che questo è un artista che sta ancora
spingendo l’accelleratore per non fermarsi mai, con una interpretazione di
una canzone raramente ripetuta nello stesso modo.
Una cosa, però, è rimasta la stessa: L'applauso tumultuoso, l'adulazione
estasiata e il fragoroso applauso che ha salutato, alla fine di "Blowin' In
The Wind", questa puntata del cosiddetto Never Ending Tour che si stava
concludendo dopo circa 2562 concerti da che è iniziato nel giugno 1988.
(Fonte:
http://www.japantimes.co.jp/culture/2014/04/03/music/review-bob-dylan-at-zepp-divercity-tokyo/)
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