MAGGIE'S FARM

SITO ITALIANO DI BOB DYLAN

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RECENSIONI CONCERTI 2014

 

Minneapolis, Minnesota - Orpheum Theatre, November 6, 2014

by Rod Peck

Erano passati 18 mesi da quando io e Terry avevamo visto l'ultima volta Dylan in concerto, in questo tempo avevo approfondito ed ampliato la mia conoscenza su di lui e cambiato il mio rapporto con l'artista. Questi fattori e pochi altri erano nella mia mente mentre il momento del concerto si avvicinava.

L'ultima volta che l’avevamo visto era stata quando c’era Duke Robillard, allora ero felice del cambiamento perchè mi ero stancato di Charlie Sexton, visibilmente insoddisfatto del suo ruolo nella band. Per quanto mi riguarda fui deluso quando fu annunciato che la collaborazione con Robillard stava finendo. Oggi sono contento che Charlie sembra aver accettato ciò che Dylan voleva da lui, cioè stare al suo posto e suonare un pò con gusto liks di chitarra. Charlie non ha fatto niente Giovedi notte per attirare l’attenzione su di sé, tranne fare la sua parte come deve un sideman.

Ora, per il concerto in sé, posso dire che noisiamo stati molto soddisfatti, ed anche il resto del pubblico era molto entusiasta. I nostri posti erano vicino alla parte posteriore del parterre e avevamo un binocolo che ci ha permesso di vedere le espressioni del viso di Dylan abbastanza bene, e non vi è alcun dubbio che era totalmente impegnato ad assaporare minuto per minuto la gioia di essere sul palco. E' stata una gioia vederlo così divertirsi con la sua musica. Un altro aspetto della notte che mi è piaciuto è stato il semplice fatto che lo show si è tenuto in un piccolo teatro in stile Vaudeville dagli anni '20
che era pieno per la terza notte di fila. L'ultima volta che lo avevamo visto era alla Sala delle Assemblee a Champaign, e la folla di stasera all’Orpheum avrebbe occupato solo un piccolo angolo di quel campo di basket. Non solo è un teatro esteticamente piacevole, ma essendoci la platea gremita è ovviamente più divertente di uno che ha solo una parte dei posti occupati. Speriamo che rimanga lontano dalle arene di pallacanestro d'ora in poi.

Mi piacerebbe affrontare alcune lamentele che sento di volta in volta sullo show di Dylan. Alcune persone sono deluse perchè non si esegue greatest hits; io dico di essere contento per lui che ha tanto entusiasmo per il suo materiale più recente e che si senta a suo agio facendo il suo show con queste canzoni invece di cantare solo canzoni che ha scritto
da giovane. Sono d'accordo che vorrei anch’io un set acustico, ma non lo fa e non è di alcuna utilità lamentarsi. Stessa cosa con l’uso del pianoforte ed il non suonare più la chitarra, Bob ha dimostrato da tempo che lui fa quello che vuole e, proprio come ha fatto a Newport quando i folkies lo hanno fischiato perchè era andato elettrico, adesso dobbiamo accettare il fatto che questo è ciò che lui è in questo momento e lui non deve mai preoccuparsi di cercare di soddisfare le aspettative di qualcuno, se lo facesse non sarebbe Dylan. Mi viene in mente il recente commento di Jeff Tweedy dei Wilco concernente il fatto che Dylan non fa mai nulla solo per compiacere le masse, “Se non ti piace quello che fa non andare a vederlo”. Il che, naturalmente, è vero, ma io sono felice che una vera e propria leggenda vivente di così grande importanza storica sia ancora sulla strada, ed esibirsi in un teatro vicino a dove abiti. Uno di questi futuri giorni lui non sarà più là fuori e io sono intenzionato ad andare a vederlo ogni volta che ne avrò l'occasione! L'uomo è un tesoro nazionale e non va preso per scontato.

E, infine, devo affrontare la questione "voce". Vorrei avere un dollaro per ogni volta che ho sentito qualcuno dire "oh, la sua voce non c'è più" o "lui è un cantante peggio che mai" e questa è la stupidità assoluta. La sua voce ha fatto un buco enorme nel mio cuore dall'inizio alla fine! Certo, è vero non sarà mai un cantante d'opera, ma questo non ha importanza perché non canterà mai un cazzo di opera. I veri fans di Dylan credono fermamente che la voce roca del cantante che canta il vecchio blues sia quella adatta. In realtà, la voce che usava 50 anni fa era praticamente una parodia dei cantanti folk e blues che ammirava.
Indietro nel 1963, e non ancora 22enne, nelle note di copertina del suo secondo album, The Freewheelin' Bob Dylan, il critico Nat Hentoff scriveva "non segue ancora la strada di Big Joe Williams, Woody Guthrie, Leadbelly e Lightnin' Hopkins, spera di poterlo fare un giorno, a volte è in grado di farlo, ma succede, quando succede, inconsciamente. Vedete, allora, con quei vecchi cantanti, la musica era un modo per vivere più intensamente, un modo per farsi sentire meglio su alcuni argomenti.. "Dopo i suoi 70 anni, Dylan è in grado di fare come i suoi eroi hanno fatto; la sua voce è diventata uno strumento autentico di un grande cantante blues, e questo è un suono impressionante da sentire, ma state sicuri, non è roba per sfigati, lui non è un buono a nulla o un fighetta, la sua fortuna se l’è creata con le sue mani.

Infine, Terry e io di solito viaggiamo da soli andando a questi eventi e di solito ci incontriamo con alcuni amici presso la sede. Tuttavia, l'anno scorso ho incontrato un collega fanatico di Dylan che vive vicino a noi nella zona dei boschi e così abbiamo deciso di viaggiare insieme anche per questo viaggio ed è stata un'esperienza divertente. Dal momento in cui siamo arrivati a casa sua il Giovedi mattina fino a quando siamo tornati Venerdì pomeriggio, era tutto un parlare di Bob, eh eh! Grazie per essere stato parte di questa esperienza, Pat.

Minneapolis, Minnesota - Orpheum Theatre, November 5, 2014

by Jon Bream

Seconda notte di Bob Dylan al Teatro Orpheum

Stesse canzoni di ieri, ma in qualche modo si sentiva la differenza.
Sì, la seconda notte delle 3 di Bob Dylan all’Orpheum Theatre di Minneapolis è stata diversa dalla prima.

Il pubblico di ieri sera era molto più energico. Molti fans son rimasti per l'intero concerto. Non così questa sera. La folla deve aver incluso un minor numero di fans hard-core. Non hanno nemmeno applaudito all' inizio di "Tangled Up in Blue." In realtà, il pubblico non si è eccitato fino alla battuta finale del coro. La stessa cosa è successa con "Simple Twist of Fate." Almeno qualche decina di fans hanno reagito alle parole di apertura di "Blowin' in the Wind" suonata sul pianoforte a coda.

Mentre il secondo set di Martedì mancava di slancio, la seconda parte del concerto questa sera è stata più mirata e coerente. Una differenza chiave è stata "Early Roman Kings” con i suoi echi di Muddy Waters. Martedì scorso, la melodia suonava come ripetitivo. Stasera il drumming di George Recile era più interessante. Il riff di chitarra blues di Charlie Sexton ha fatto buon eco alle linee vocali di Dylan, e c'era più fuoco negli assoli di Sexton.

C'erano un sacco di sfumature nella voce spesso enfatica di Dylan in "Spirit on the Water", con la sua cadenza finger-snap. Alla fine della canzone, sembrava quasi una chiamata-e-risposta con il cantante e la folla improvvisamente reattiva. La voce e la performance di Dylan avevano più presa in "Long and Wasted Years" di quanto abbia avuto la sera prima. "Soon after midnight”" era come un ritorno al passato, quasi con una eco di "Mr. Blue" dei Fleetwoods.

Come è avvenuto Martedì, Dylan non ha presentato la band e ha fatto un solo commento. Alla fine del primo set di 50 minuti, ha detto qualcosa del tipo "Ecco, grazie gente". E’ stato tutto quello che ho potuto capire dal borbottio, seguito da qualcosa come "torneremo fra poco".
Egli, infatti, è stato rapido. Proprio come il gong era suonato esattamente alle 20:00 e Stu Kimball aveva iniziato a suonare la chitarra, la ripresa si è aperta dopo un preciso intervallo di 20 minuti.

Dylan non ha cambiato vestito nell’intervallo. Il suo abbigliamento di Mercoledì era un colore diverso da quello di martedì ma aveva lo stesso design. Questa sera era vestito di nero con ricami bianchi mentre la notte prima era vestito di beige. Aveva la stesso cappello (forse grigio) da Zorro entrambe le notti.
Francamente, l'illuminazione è così debole che è difficile distinguere molto sul palco. L' Oscar di Dylan, che ha vinto per "Things Have Changed", il suo brano di apertura di entrambe le notti, era su una cassa dietro la panca del pianoforte, accanto ad un busto di una donna. All’ Orpheum, c'era un busto di, credo, Beethoven sul fondo del palco, su di un amplificatore di Sexton.

Come spiegato nella mia recensione del concerto di Martedì, Dylan si è focalizzato sul materiale dal suo del 2012 album "Tempest” e sul tanto lodato "Time Out of Mind".
C'erano due selezioni da "Blood on the Tracks" e due pezzi dagli anni '60 , "Blowin' in the Wind" (1963) e "She Belongs to Me" (1965).
Ha anche eseguito la sua cover di “Stay With Me”, una ballata pop quasi di gusto irlandese che era stata lanciata su “Sinatra ’65: The Singer Today.” Questo brano dovrebbe essere incluso nel prossimo album di Dylan che uscirà nel 2015 “Shadows In The Night”.

Dylan e la sua band chiuderanno i loro shows all’Orpheum domani sera.

(Fonte: http://www.startribune.com/entertainment/blogs/281739461.html)

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by Susan Phillips

Bob fu di valido aiuto per salvare lo storico Orpheum Theater alcuni anni fa, e questa notte ha eseguito un concerto altrettanto storico!
Non l’avevo più visto esibirsi dopo lo spettacolo del luglio 2013 a Hoboken, New Jersey, nel Pier A Park, un grande pontile sul fiume Hudson dove c’è un grande parco per concerti all’aperto dal quale si vede la Freedom Tower illuminata. Ma questo Tour nei teatri lo ha riportato alle sue radici di quando era nel teatro al liceo di Hibbing e guidava la sua band in tante canzoni picchiando forte sul suo pianoforte jazzy.
Questa sera, in piedi, nella tipica postura di Charlie Chaplin, la sua voce scandiva ogni parola in modo chiaro (si, questo è vero), con la folla silenziosa ed a volte assolutamente ipnotizzata da una performance unica.
Bob suona e canta alcune delle sue nuove canzoni in modo che tutti noi potevamo ascoltare attentamente i nuovi testi. Ma il momento culminante è stato il finale quando ha cantato "Stay With Me", una cover di Frank Sinatra che si vocifera tratta da quello che sarà il suo prossimo album.
Tutte le donne tra il pubblico, e anche molti uomini, avevano le lacrime agli occhi. Show abbastanza magico, direi, performance storica.

Susan Phillips, presidente dell’Armory Arts and Music Center, Duluth, MN)


 


Minneapolis, Minnesota - Orpheum Theatre, November 4, 2014

Il concerto del ritorno a casa di Bob Dylan con il materiale recente

Articolo di: JON Bream, Star Tribune

Non guardare indietro, Bob Dylan - almeno, non troppo lontano.

E' tornato al Teatro Orpheum, posto che era solito frequentare dal 1979 al 1988, nella notte di Martedì e c’è rimasto poco di quegli anni, poco folk, poco rock, non c'era "Like a Rolling Stone" o "All Along the Watchtower". In questa notte di elezioni, non c'erano pezzi politicizzati come "Masters of War" o "The Times They Are a-Changing".

No, invece di celebrare un lontano passato, l’uomo che si impose come “la voce della sua generazione” (lo so che odiate questa denominazione) è ora un'icona musicale, concentrato sul lavoro degli ultimi anni, la rimonta di Dylan, critici e fans entusiasti dal momento che è tornato a casa con la messa a fuoco e il vigore di "Time Out of Mind" del 1997.

Bob ci ha offerto sei canzoni dal suo più recente album del 2012 "Tempest", il più recente e il più oscuro. Quando è stato l'ultimo tour, quando hai suonato così tanti brani da un particolare album? Probabilmente ai tempi della rinascita cristiana, quando si pescava la set list dalla track list di "Slow Train Coming" e "Saved", anni fa, quando venne all’Orpheum.

Non mi lamento, anche se alcuni dei 2.600 fans avrebbero potuto farlo. Il materiale non mi era familiare, ad eccezione di "Tangled Up in Blue" e "Simple Twist of Fate" tratti da "Blood on the Tracks", due tracce registrate a Minneapolis subito dopo il Natale del 1974. E, oh sì, anche "Blowin' in the Wind ", una versione per pianoforte di semplice esecuzione con qualche fraseggio di chitarra di Charlie Sexton a far da contrappunto.
Gli altri concerti di Dylan che ho visto negli ultimi anni non erano impostati come questo, non si fermava davanti e al centro del palco, senza chitarra, non glielo avevo mai visto fare. È inoltre ha suonato meno pianoforte a coda rispetto al recente passato. Non una volta ha fatto il cenno di prendere una chitarra, solo un paio di giri di armonica piacevoli, atmosfera particolarmente triste in "Forgetful heart".

Questo è stato il miglior sound di Dylan da quando suonò cinque notti di fila all’Orpheum nel 1992. Ve le ricordate? Le set list variavano notevolmente notte per notte e si avevano sempre un paio di pezzi d’apertura differenti. Ma questa volta si sapeva già tutto, apertura, intervallo e finale. (Francamente, il secondo set dopo la pausa mancava dello slancio di apertura, ed ha raggiunto il picco solo con la ribollente "Love Sick".)

Questo è stato uno spettacolo tipicamente musicale. Non che gli altri non lo siano stati. Forse è stata la qualità superiore del suono in un teatro intimo. Ma i 50 minuti del primo set avevano catturato veramente il tipo di musica di "Time Out of Mind", l'esplorazione pre-rock del blues, country e - come dovremmo chiamarlo? - Vaudeville jazz , quel tipo di canzoni da song-and-dance-man.

Mi è piaciuta molto la scura atmosfera da mambo di "Beyond Here Lies Nothing" e il concetto di dare a "Workingman’s Blues # 2" una impronta tipo fosse un inno. La mia preferita doveva essere la vivace "Duquesne Whistle", e il modo in cui ha preso a pugni i suoi testi. La voce sembrava piuttosto roca in un primo momento, ma, come avviene di solito, è stata molto più efficace dopo che si era riscaldata. In realtà, ho pensato che la sua voce era meno dura e più suggestiva dal vivo che su "Tempest", dove la sua burbera gutturalità aveva sottolineato perfettamente la preoccupazione delle canzoni che parlavano della morte.

Alcune persone non credono che lui sia in grado di cantare ancora. OK, la voce potrebbe essere un gusto acquisito, ma quando ha chiuso la notte con la ballata "Stay with Me" - quella canzone che Sinatra che ha inciso per il film "Il Cardinale" nel 1965, la voce del grande “Dylan che andò elettrico” non suonava così chiara, così pura, così musicale.

Non ha presentato i membri della band, che era stellare. Forse lo farà le prossime serate, Mercoledì o Giovedi. E, sono sicuro che se sua madre Betty, che riposi in pace, fosse stata all’ Orpheum, gli avrebbe detto che aveva una camicia con il collo almeno di quattro taglie troppo grande. Ma, per parafrasare "She Belongs To Me", la seconda canzone che ha cantato ieri sera, quella proveniente dagli anni ’60 insieme a "Blowin' in the Wind": "Hai tutto quello che ti serve. Sei un artista. Non voltarti indietro. Non è necessario”.

 

Oakland, California - Paramount Theatre, October 30, 2014

Bob Dylan al top della forma al Paramount Theater di Oakland

Il fragore di un vecchio gong ha annunciato che Bob Dylan stava arrivando e che il primo set dell'ultima delle tre notti (30 ottobre 2014) al Paramount Theater, splendidamente ristrutturato nel centro di Oakland, CA, stava per cominciare.

Ero eccitato, yeah baby! Eppure ero anche preoccupato. In che modo potevo paragonarlo al Dylan dei vecchi tempi?
"Ah, ma ero molto più vecchio allora / adesso sono più giovane di allora", ha cantato una volta, anche se non in questo show. Ed è stato un bene che non l’abbia fatto. Quelle linee avevano un senso quando le scrisse, quando aveva 20 anni.
Ma Dylan ora ne ha 73, ed in realtà è molto più vecchio ora.

L'ultima volta l’avevo visto dal vivo al Teatro Greco di Berkeley, nel giugno del 1986, e quello non fu il migliore degli spettacoli. Francamente, quello show era l’ombra di quello che vidi nel 1974, quando Dylan & The Band suonarono all'Oakland Coliseum e scassarono tutto. Fu una cosa incredibile. Pensateci però. Era il 1986. Quasi 30 anni fa. Storia antica. Un'altra vita.
Bob Dylan, 73 anni, come sarebbe stato? Avevo visto John Lee Hooker esibirsi allo Sweetwater quando aveva passato gli 80 ed era stato fantastico. Ed ho visto Muddy Waters quando aveva 65 anni, e lui era ancora troppo dannatamente buono. C'è una saggezza che a volte viene con l'età.
Ma Dylan? Con la sua attuale voce che sembra una rana cenciosa e niente chitarra, perchè lui non la suona più la chitarra. Come sarebbe stato?

Qualunque siano stati il mio parere e le mie preoccupazioni prima dello show, non appena la band ha preso il via con "Things Have Changed” mi sono rilassato. Questo show stava cominciando col piede giusto.
Dylan è arrivato sul palco, come un personaggio di una delle sue canzoni più surreali. Il cappello bianco a tesa piatta, qualcosa che sembrava un Don spagnolo vestito in stile anni '20, forse, e una redingote nera con rifiniture bianche. Dylan si era vestito per noi. Lui non era venuto sul palco indossando i suoi vecchi jeans e la felpa col cappuccio. Niente da fare, era qui in un grande vecchio teatro e lui si era vestito a modo.
Un leader della band. Un esecutore. Un artista. Dylan è il maestro dei grandi sguardi.
Ha ancora lo stile. E sai una cosa, Dylan vestito come fa lui ogni notte, invia al pubblico un messaggio prima ancora di aver cantato una sola nota. Lui non sta cercando di imitare Chuck Berry e fare solo un altro concerto. Questo è speciale. Bob Dylan si era vestito così questa notte per questo publico. Lui ci tiene.

Ero venuto allo show con un amico di vecchia data, e più tardi, durante lo spettacolo, mi ha chiesto come ritenevo questo spettacolo rispetto a quello del 1974 con The Band.
“Beh, non è possibile confrontare il Dylan del passato con il Dylan di oggi”, gli ho risposto. “E' come se fosse una persona diversa ora. Quando cavalcava la protesta folk era un ragazzo, e il Dylan di Highway 61 Revisited era già diventato un altro Dylan, e l'uomo che ha registrato i Basement Tapes e John Wesley Harding era di nuovo un’altra cosa e un’altra persona”.
Il Dylan del 2014 è ancora un altro Dylan.

Lo spettacolo:
Prima di tutto, ho pensato che Dylan fosse in gran voce, e dopo aver ascoltato la registrazione dello spettacolo posso dire anche più in forze. Certo la sua voce ora è diversa. E’ più Tom Waits che Woody Guthrie. Ma se gli si dà una possibilità, cresce in te e ben presto ti ritrovi completamente coinvolto.
Dylan è come pianoforte umano. Ha sempre avuto un suo stile al pianoforte blues, e nel corso degli anni l’ha anche migliorato. Così, mentre mi manca il Dylan alla chitarra, il suo pianoforte, incasinato e bordelloso in numerose canzoni, tra cui il tango snaky, "Beyond Here Lies Nothind" era giusto. E mentre alcuni hanno deriso il suo modo di suonare l'armonica fin dai primi giorni, io sono sempre stato un suo grande fan. In questa notte i suoi interventi con l’armonica sono stati perfetti. Sembrava essere totalmente “in-the-momento” e con noi mentre cantava le sue canzoni - tutte tranne una che non era di sua composizione.
Tra le 18 canzoni che Dylan ha cantato, 14 erano le canzoni "nuove", scritte nel 21° secolo. Solo una, "She Belongs To Me" è stata scritta negli anni '60, e due, "Simple Twist Of Fate" e "Tangled Up In Blue," nella metà degli anni '70. La canzone finale della serata era la versione di Dylan di una canzone resa famosa da Frank Sinatra, "Stay With Me".

Questo è coraggio. Questo è aver fiducia in se stessi. E sapete una cosa? Queste canzoni del 21° secolo dylaniano sono assassine.

Mentre Paul McCartney ed i Rolling Stones vanno in tour e suonano vecchi ma buoni Greatest Hits nei loro spettacoli, Bob Dylan suona materiale dai suoi album più recenti.
Dylan in questi giorni è sul palco come musicista che sta lavorando. Non parla al pubblico. Lui è lì per suonare la sua musica e non per chiacchierare.
"E' un vero e proprio “song and dance man” ha detto il mio amico.

Dylan stava o dietro al pianoforte o in piedi davanti al microfono centrale mentre cantava, dondolandosi o ondeggiando come uno dei suoi musicisti mentre suona un assolo killer. E a proposito della backing-band, per me questa band è buona come “The Band”. Dylan ha messo insieme la sua versione di Bob Wills and the Texas Playboys, o di Merle Haggard and the Strangers. Quello che voglio dire è che questa band è come quelle grandi band country & western, musicisti che suonano con l'anima ed il cuore. I ragazzi di Dylan sono alcuni dei migliori musicisti che si possa mai sentire, loro hanno una sensazione totale per la musica di Dylan. Come si dice di una grande jazz band, oscillano.

Il bassista Tony Garnier , il batterista George Recile e il chitarrista Stu Kimball sono una sezione ritmica solida come una roccia. Essi sono le fondamenta delle canzoni e lasciano che Dylan, il chitarrista Charlie Sexton e il multi-strumentista Donnie Herron (pedal steel, lap steel, mandolino elettrico, banjo, violino) aggiungano assoli e belle sfumature alla musica.
Sia Sexton che Herron sono semplicemente incredibili. Amo la pedal steel guitar e Herron aggiunto un riff country anche a "Things Have Changed”, "Workingman’s Blues # 2", "Duquesne Whistle", ed altre. In mezzo Sexton ha aggiunto riff e assoli elettrizzanti.
Dylan è diventato un grande leader della band. Anni on the road, e certamente le sue richieste di perfezionismo hanno trasformato questa band in una delle migliori.
In evidenza? La bellissima ballata "Forgetful Heart", l'amore in una notte illuminata dalla luna, con il violino rapsodico di Herron, e un'armonica solista triste di Dylan. "Long And Wasted Years" è stata un trionfo, da quell’indimenticabile riff iniziale, alla voce di Dylan, ai versi finali:
“So much for tears " (Questo per quanto riguarda le lacrime)
So much for these long and wasted years.” (Questo per quanto riguarda questi lunghi e sprecati anni).

Ci sono stati molti altri highlights. "Early Roman Kings", "Simple Twist Of Fate", "Scarlet Town", "Pay In Blood", "High Water (For Charley Patton)" e potrei continuare.
Dopo quasi due ore di ascolto della nuova musica di Dylan è chiaro che, come Dylan con gli Hawks aveva un suono molto particolare negli anni '60, così ce l’ha anche con la sua band attuale.

Lasciando il Paramount, ho detto al mio amico che la musica che Bob Dylan suona ora è totalmente roba sua personale. Non ha nulla a che fare con le tendenze attuali, e non è nemmeno un pò retrò. L'unico punto di riferimento per la nuova musica di Dylan è Dylan. Ha creato qualcosa di unico che funziona anche nel 2014, ed i suoi fans lo amano. Dylan è Dylan, e niente potrebbe essere meglio.
Si potrebbe chiamare “Americana” la musica che Dylan e la band suonano attualmente, ma questo è un termine generico che comprende blues, rock, rockabilly, jazz, folk, country, western swing ed infine la musica ed il suono di Dylan, che vorrei considerare qualcosa di unico. Si tratta della musica targata 2014 di Bob Dylan, una cosa esclusivamente sua.

(Fonte: http://www.daysofthecrazy-wild.com/bob-dylan-band-top-form-oaklands-paramount-theater-oct-30-2014/)


 

Portland, Oregon - Keller Auditorium, October 21, 2014

di Ron Loftus

Nessuno ha ancora scritto di questo concerto di Portland così, anche se io non ho mai scritto una recensione prima, ho pensato che toccasse a me farla oggi.
Anche se io sono un membro del Club 4200, quelli che hanno acquistato il primo LP “Bob Dylan” nel 1962, non ho visto molti concerti dal vivo nel corso degli anni. Forse 10 o 12 che risalgono ai primi anni 1960, compreso il meraviglioso spettacolo con The Band al Washington Coliseum. Ho visto l’iterazione della line-up con Larry Campbell e Charlie Sexton insieme; che era piuttosto sorprendente. Ma non ho mai visto niente di simile allo spettacolo di Martedì sera al Keller Auditorium. La mia esperienza mi diceva che di solito Bob sfodera uno o due momenti trascendentali in uno show, ma questo non sembra davvero potersi applicare allo spettacolo di stasera. Ciascuna delle 19 canzoni aveva il suo posto e il suo ruolo. La sensazione generale era di una calda atmosfera. La luce sommessa e ambrata faceva una certa sensazione che è durata tutta la sera. Sono rimasto sorpreso da quanto lo spettacolo delle luci puntate sulla tenda dietro il palco abbia creato incredibili quadri visivi.

La band era stretta intorno a Bob, il suono eccellente e Bob era in ottima forma nel suo vestito e cappello biege, i ragazzi della band invece sfoggiavano pantaloni neri e giacche rosse, tutta l’insieme sulla scena era impressionante. Dopo ogni canzone, il palco veniva oscurato e Bob si trasferiva a seconda dei casi dietro al pianoforte a coda o al centro della scena. Noi eravamo abbastanza lontani, sulla seconda balconata, ma quando cantava e suonava l’armonica ogni nota era chiara. Naturalmente le nuove canzoni sono state fatte in modo robusto ma ho notato che l'impressione lasciatami da "Pay In Blood" si è prolungata anche al giorno successivo. E sono rimasto sorpreso di quanto ho apprezzato le nuove variazioni per le vecchie canzoni. Sono più propenso a pensare che una parte del materiale vecchio dia l’impressione dei essere stato costretto a questi nuovi arrangiamenti, come se Bob non fosse più a suo agio con le sue vecchie hits, ma però non ho avuto tali dubbi circa le versioni di canzoni come "She Belongs to Me", "Tangled Up in Blue" e "Simple Twist Of Fate”, sono scorse senza intoppi e in modo naturale ed erano una vera delizia. Bob sembrava eseguire dannatamente bene tutto quello che stava facendo.

Il primo set si è concluso con una versione bruciante di "Love Sick", e alla ripresa si sono lanciati in "High Water". Invece una canzone che non è necessariamente mai stata una delle mie preferite, "Scarlet Town", è stata eseguita alla perfezione, era da stordimento. Ho portato mio figlio allo spettacolo; la sua prima volta in assoluto per ascoltare Dylan dal vivo. Ora abbiamo un ricordo meraviglioso da condividere ed amare. Grazie, Bob!

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di Dave Harper

Sette grandi lampioni vecchio stile fanno da luci sul palcoscenico, set incandescente e morbido, una grande tenda drappeggiata ... niente fumo o specchi ... Kaboom! Il gong suona tre volte, una chitarra strimpella e l'uomo dai mille volti fantasmagorici trotterella fuori..... stasera vestito come Mark Twain, tutto in chiaro, ovviamente Bob Dylan. Portland applaude!

La set list è uguale a quella di Seattle. Naturalmente però nulla è mai lo stesso. Questo è parte dello spettacolo. Ci vogliono cinque o sei canzoni per entrare in serata, un pò di pazienza, anche di tolleranza ... succede di non partire a tutta manetta. Bob e la band totalmente collegati, pubblico buono, niente cose fatte tanto per fare oppure frettolose. Questo ho visto stasera.

La parte migliore, per me, è il nuovo materiale, ma un paio di cavalli di battaglia si son fatti largo in mezzo a queste, non solo con un paio di nuove linee qua e là, ma anche con qualche accordo mutato. Tutti sembravano felici di ascoltare le parole di un tempo.

“Early Roman Kings” è come un cancello di ferro. Duro, freddo, realizzato con il fuoco. Perfettamente impostata per quel blues industriale. Questo è vero Dylan.

“Scarlet Town” è un grande lavoro e, forse, il mio preferito della notte. Mi ricorda The Great Divorce di C.S. Lewis. La gente in uno stato di separazione, irredenta, ma contenta di rimanere in quel modo.
“Long And Wasted Years” dice tutto. Il suo stile mi ricorda John Trudell (AKA Graffiti Man) che ha registrato ai Groove Studios di Jackson Browne, stesso luogo, come Tempest.
“Blowin’ In The Wind”, ancora un inno, è stata data davvero sincera, mi ha toccato.

Sono un settantaquattrenne disc jockey in pensione, 42 dei quali passati a cambiare dischi, un ragazzo Harley ... Dylan è rilevante perché rappresenta i valori più alti della nostra generazione con classe, dignità e giustamente un malvagio umorismo, intelligenza e stile. Esibendosi sui palcoscenici di tutto il mondo è notevole, assistere e sentire. Questo è ciò che è prezioso. Noi sappiamo che non potrà andare avanti per sempre, o forse lo farà. Ho sentito che sta per portare la mezzosoprano Jessye Norman sul palco per la sua ultima canzone nello show di New York.

 


Portland, Oregon - Keller Auditorium, October 21, 2014

Bob Dylan incanta la folla del Keller con un rilassato set country/blues

di Robert Ham - Speciale per The Oregonian

Cosa aspettarsi da Bob Dylan nel 2014? Considerando la sua età (73 anni il 24 di maggio) e la sua statura all'interno del mondo della musica, è probabile che sarebbe stato sufficiente che il decantato cantautore semplicemente si fosse presentato sul palco del Keller Auditorium. E considerando la risposta del pubblico che ha sottolineato ogni suo movimento, poca armonica solista e qualche piccolo passo di danza, Dylan avrebbe potuto portare avanti lo show con la minima quantità di sforzo e il pubblico sarebbe andato via soddisfatto.

Abbiamo avuto di più di questo nel corso del set di due ore Martedì notte, anche se non “molto di più”. Vestito con un abito beige ed un cappello in stile bolero dello stesso colore, Dylan stava davanti al microfono al centro della scena e dietro al suo pianoforte, facendo a volte un passo indietro solo per mettere una mano sul fianco e ammirare l'ottimo lavoro della sua band.
Questa nuova impostazione del suo show gli ha permesso di mettere più impegno in quello che era più necessario: la sua voce. Come la maggior parte degli artisti della sua età, la voce di Dylan è cambiata un bel pò nel corso della sua carriera, riducendo il suo normale tono di canto a qualcosa simile ad una raspa leggermente catarrosa. Ma quando ha spinto un pò più sulle note alte o su quelle più basse del suo registro, come ha fatto durante il set mettendo in evidenza "Forgetful Heart" e lo scapricciata "Duquesne Whistle" sembrava affascinante e frizzante.

Si poteva anche sentire bene il lavoro che lui e la sua band di cinque elementi hanno fatto nel creare questa scaletta per questa attuale serie di date. Hanno mantenuto le canzoni iconiche al minimo, preservando dal tagliare pezzi come "Tangled Up In Blue" ed i due bis "All Along The Watchtower" e "Blowin' In The Wind", per il resto hanno pescato nel materiale dall'ultimo decennio della sua carriera, sottolineando le influenze country e blues di Dylan.

Ci sono stati un paio di piacevoli sorprese. Hanno buttato giù una versione animata di "She Belongs To Me", un bel brano dall’ album di svolta di Dylan "Bringing It All Back Home", e la beat-country in stile Ricky Nelson "Waiting For You".

Dylan e la sua band non sprigionano più la carica elettrica delle sue migliori esibizioni dal vivo, lo spettacolo è diverso ed ha un suo fascino. Per tutta la serata lui era più rilassato e lo show sembrava un vestito cucito adosso a Dylan, e se per chiunque altro sarebbe sembrato un pò troppo tranquillo, come sempre, questo artista unico ha interpretato il suo ruolo molto bene.

(Fonte:http://www.oregonlive.com/music/index.ssf/2014/10/bob_dylan_charms_keller_crowd.html)

 


Seattle, Washington - Paramount Theatre, October 19, 2014

di Steve Rostkoski

Tre notti, la stessa setlist. Non posso davvero lamentarmi però. Bob e la sua band stanno presentando una selezione eccellente a questi spettacoli. Chi avrebbe pensato che il suo set avrebbe incluso solo quattro canzoni "standard" dal suo catalogo ("Tangled Up in Blue", "Simple Twist of Fate", "All Along the Watchtower" e "Blowin' in the Wind "), o che due
pezzi tratti da una colonna sonora ("Things Have Changed" e "Waiting for You") sartebbero diventati dei pilastri dello show? E invece di "Highway 61" o "Summer Days", che chiudevano di solito, ora la impensata "Long e Wasted Years" chiude lo show perfettamente. Un tale programma sarebbe stato inimmaginabile solo alcuni anni fa.

Dopo la folla un pò eccitata di Sabato (weekend di festa), il pubblico di Domenica era educato e rilassato. I musicisti suonavano più rilassati, con Dylan che tirava fuori riffs dal pianoforte con ancora più forza che nelle notti precedenti. Egli ha spesso ripetuto le note del pianoforte, come volesse dirigere la band dicendo "QUESTA è la direzione dove voglio che vada la canzone. Naturalmente i musicisti hanno magistralmente seguito l'esempio, che è stato divertente da vedere. "Duquesne Whistle" e "Beyond Here Lies Nothing" sembravano particolarmente buone stasera.

Terzo spettacolo di questo USA tour, bisogna sottolineare le sottigliezze, piuttosto che aspettare grosse sorprese. Ancora una volta Bob sta sfidando i suoi fans a sentirlo in un modo nuovo. Non come un atto con una serie di grandi hit, ma come un artista che sta orgogliosamente eseguendo il suo lavoro più recente.

Ci vediamo la prossima volta qualche parte lungo la strada, Bob!

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di Mitch Rath

Bello camminare sul filo del rasoio
In un esercizio di moderazione potente, stop repentini e ripartenze, e altamente prevista, la set list immutabile. Bob Dylan e la sua band hanno elevato la forma della loro arte nel fare musica dal vivo, ancora una volta, a Seattle in questo fine settimana.
Bob e la band avrebbero potuto far saltare più volte il tetto del Paramount e a quel momento sono andati molto vicini un paio di volte. Ma lo spettacolo attuale non è impostato per far crollare i tetti delle venue, anzi, il contrario, è più improntato sull’ascolto delle sfumature, abile e sottile in questi giorni, a quanto pare.

Le sottigliezze delle differenze tra le versioni delle canzoni nelle diverse serate son diventate più pronunciate come il fine settimana avanzava. Un momento di Sabato notte, sia durante "Soon After Midnight" o "Spirit on the Water", almeno a me è sembrato sentire qualche liks che ricordava il Les Paul e la Mary Ford di "How High the Moon", ma non l’ho sentito di nuovo Domenica. La versione di "Love Sick" era incredibilmente ben formulata da Dylan, il suo viso ricco di espressioni e piccoli movimenti del corpo in modo emotivo e così bello, a volte facendo una specie di mezza danza, un pò funky, simpatica anche se una piccola cosa, abile, si potrebbe semplicemente definire.

L'illuminazione del palco è in effetti come è già stata descritta da altre persone, ricca e drammatica, e oscura chiunque dal troppo controllo sul palco. Bob di tanto in tanto scalciava con i suoi stivali color crema Venerdì, gli stivali da cowboy marroni Domenica, e le scarpe lucide bicolori nere e bianche sabato, mentre sottolineava i liks al pianoforte o i testi, ed è, come l'intero spettacolo, pieno di questi piccoli gesti misurati di enfasi che danno il brivido, senza alcun accenno alla grandiosità o alla ostentazione, semplicemente elegante e abile a fare queste cose.

La sua voce era a volte molto forte e quasi invadente, corrispondente alla forza e alla potenza di alcuni momenti, con una bella armonica che mi ha fato venire i brividi provocava in testa più volte.
Il più recente materiale Tempest è dannatamente stato imparato ed eseguito alla perfezione.

Un recensore ha sollevato un pò di dubbi circa l'alto costo dei biglietti per questi spettacoli (prezzi terribili, è vero), e posso comprendere appieno che la prospettiva (ne vale la pena ??) - è * stata * un sacco di soldi per sedersi in posti decenti. Comunque non c'è dubbio che non avrei potuto perdere nessuno di questo spettacoli a Seattle, nessuno.

Il punto più alto per me, è stato dopo lo spettacolo, mentre ci allontanavamo dalla zona di fronte al Paramount Theater di Seattle, quando ho chiesto ai miei figli, di età compresa tra 17 e 22, che cosa pensavano dello show dal momento che entrambi avevano visto Bob per la prima volta in uno spettacolo abbastanza buono Venerdì sera, e la loro risposta è stata: "Questa sera è stato incredibile, il migliore !!". I miei due ragazzi sono musicisti anche loro e che non usano mezzi termini di solito nei giudizi, e perciò quanto hanno detto di Bob mi ha veramente emozionato....
E' stato un vero e proprio punto alto con la mia famiglia in questi spettacoli, e siamo stati molto fortunati ad aver potuto andarci, è stato un privilegio e una gioia.

Grazie all'uomo che si chiama Bob Dylan, e a quel sorprendente gruppo di Musicisti. Un cenno a Tony e George perchè sono la spina dorsale di questa band.

 


Seattle, Washington - Paramount Theatre, October 18, 2014

di Steve Rostkoski

La folla era più inquieta questa sera e la sicurezza si avventava su chiunque tentava di prendere il telefono cellulare. Anche se non credo che le persone debbano utilizzare i loro telefoni durante i concerti, è stato fastidioso per il pubblico e per me che la sicurezza camminasse avanti e indietro di fronte a noi tutta la notte. Nonostante la stretta sorveglianza, ho deciso di correre verso la parte anteriore del palco durante "Blowin' in the Wind". Nessuno mi ha fermato, così sono rimasto ad una decina di metri di distanza da Dylan che era al pianoforte. Non ho mai avuto l'opportunità di arrivare così vicino a lui ad uno show, quindi questo è stato un bel bonus.

Sono rimasto stupito di come la luce fosse fioca sul palco. Anche da vicino, era un pò difficile vedere l'azione sul palco in ogni dettaglio (e non solo perché non indossavo i miei occhiali). La configurazione attuale dell’illuminazione è una versione ridotta di quella che ho visto nel 2012 stile old-time teatrale, faretti su dei supporti che illuminavano il palco con un bagliore giallo caldo, ma anche l’ aggiunta di quattro grandi fari sospesi sopra il palco non sembrano in grado di fornire illuminazione supplementare. Forse l'illuminazione di Dylan sarà alla fine affidata a una sola lampadina nuda.
Ci sarà nella terza notte una wild card? Ne dubito, ma staremo a vedere.

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di Doug Wilber

Era esattamente la stessa set list della notte prima, ma il ragazzo seduto accanto a me e che era stato ad entrambi gli show ha detto che stasera Bob e la band erano più impegnati. Come la stampa locale ha detto, si paga solo per il privilegio di essere nella stessa stanza con Bob Dylan, e poi si prende quello che passa il convento. Siamo stati fortunati, come è spesso il caso.
I commenti sull’illuminazione fioca sono validi, non c’erano grandi riflettori dal retro della sala, i colori sul palco erano per lo più nero e oro, sottile e sommesso, ma la separazione tra il palco e il pubblico era molto meno del solito. Mi sono seduto vicino alla parte posteriore del piano principale, e con l'uso occasionale del binocolo ho potuto vedere quello che volevo. Dylan e la band sembravano essere nella stessa stanza dove eravamo noi. La maggior parte del gruppo era vestito di nero, Bob era più visibile in abito e cappello beige.

"Long and Wasted Years" che ha chiuso il secondo set prima dei bis era altamente drammatica. L'illuminazione, la musica, e l’interpretazione di Dylan della sua alta poesia sono stati sorprendenti e convincenti. La songlist, per lo più con canzoni recenti del 21° secolo si mischia con poche e buone scelte del passato, ma tutti sono in linea con il forte tema di "Long and Wasted Years". Si tratta di un elenco di brani che formano un potente spettacolo.

Pochi ricordi particolari: Dylan ha giocato con il testo di "Simple Twist of Fate" come ha fatto spesso, e ottenuto una rima killer con il titolo della canzone con "back in '58" che ha avuto grande riscontro e acclamazione. Spero ci siano almeno alcune registrazioni amatoriali con tutte le buone linee di questa versione. Dylan ha fatto un buon lavoro di armonica in "Simple Twist of Fate", così come inelle altre vecchie canzoni: "She Belong To Me", "Tangled Up In Blue" e " Blowing in the Wind". Dylan è l'unico permormer attuale che esegue brani in 3/4 e in 6/8 in questi giorni? "Waiting For You" e "Soon After Midnight " erano davvero dondolanti.
 



Seattle, Washington - Paramount Theatre, October 17, 2014

Bob Dylan e la sua band in gran forma al Paramount

di Gene Stout / Speciale per The Seattle Times

Bob Dylan ed il cosiddetto Never Ending Tour, una serie di trekking/concerti che lo hanno tenuto on the road quasi ininterrottamente dal 1988 ad oggi, si concluderà un giorno con l'acuto finale di Dylan.
Ma per ora, l'icona del folk-rock con la voce roca, brani poetici e la personalità enigmatica, mostra pochi segni di rallentamento.
Se vedere Dylan in concerto è sul vostro carnet, non c'è alcun senso nel non andare. Il 73enne trovatore e la sua stagionata band di cinque musicisti erano in ottima forma Venerdì sera per il primo dei tre concerti al Teatro Paramount, esibitisi col quasi tutto esaurito davanti ad un pubblico che rappresentava diverse generazioni.

E' stato il primo concerto statunitense di Dylan dato la serie di date in Giappone, Europa, Australia e Nuova Zelanda. Ma l’eterno cantautore non ha perso tempo con sciocchezze tipo "Sono contento di essere tornato negli USA" o "Ciao, Seattle". Lui e la band hanno cominciato puntuali alle 20.00 con "Things Have Changed", "She Belongs to Me", "Workingman’s Blues # 2", "Duquesne Whistle" e altre canzoni facenti parte di una set list invariata da ormai un anno.

Dylan, vestito nel suo classico abito nero, stivali da cowboy bianchi e cappello a tesa larga nero, si è diviso tra pianoforte e armonica, cantando con una voce che si è evoluta in un gorgheggio tipicamente roco.

Il palco era semplice ma elegantemente impostato, come una sala da pranzo formale, con luci soffuse, drappeggi morbidi e strumenti ben lucidati. Il suono era decente, permettendo al pubblico di assaporare la brillantezza lirica di Dylan.

La backing- band di Dylan era composta dal chitarrista Charlie Sexton, dall’altro chitarrista Stu Kimball, dal bassista Tony Garnier, dal batterista George Recile e dal polistrumentista Donnie Herron, ex membro dei BR549 di Nashville. Insieme, hanno fornito un forte sostegno a Bob.

Con una carriera iniziata più di cinquanta anni fa, Dylan ha un vasto repertorio di canzoni con temi politici, sociali e letterari. Eppure è in continua evoluzione, eseguendo i suoi capolavori ricchi di profondità e poesia con un suono fresco.

La set list è composta da 19 canzoni, divisa in due set separati a metà da circa 15 minuti di intervallo. C’erano anche alcuni classici come "Tangled Up in Blue" e "Simple Twist of Fate" (con arrangiamenti del tutto diversi dagli originali), il blues "Love Sick" e la bella "Spirit on the Water", una canzone d'amore con la lirica: "Tu pensi che io sia oltre la collina / hai intorpidito la mia volontà / Fammi vedere quello che hai / possiamo spassarcela un pò". Il pubblico ha risposto alla serie con applausi e grida di gioia.

Il concerto si è chiuso con un bis vivace con due delle canzoni più famose di Dylan, "All Along the Watchtower" e "Blowin' in the Wind". Dopo le note finali, Dylan e la sua band hanno semplicemente fatto un inchino ed hanno tranquillamente lasciato il palco.

(Fonte: http://blogs.seattletimes.com/soundposts/2014/10/18/bob-dylan-and-his-band-in-fine-form-at-paramount/)

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di Steve Rostkoski

Sono riuscito ad avere i biglietti per tutte le tre notti di Seattle per questa ultima tappa del Tour Never Ending. L'ultima volta che sono andato ad un multiplo spettacolo è stato nel 1995, quando Dylan ha suonato anche al Paramount. Quando ha aperto i tour passati da Seattle, Dylan ha spesso inserito qualche sorpresa negli shows. Nello spettacolo di Seattle nel 2002 ha debuttato il Dylan alle tastiere che c’è ancora oggi e la set list era caratterizzata da cover di Warren Zevon e Rolling Stones (questo è ancora oggi il più divertente spettacolo Dylan che io abbia mai visto). I due concerti di apertura del 2009 sono stati i primi dopo il ritorno ufficiale del chitarrista Charlie Sexton, che accrebbe notevolmente il livello di eccitazione.
Stranamente, quando ho visto Bob e la sua band l’ultima volta nel 2012, Sexton sembrava relegato in secondo piano e Stu Kimball aveva assunto la maggior parte delle parti principali di chitarra. Fu comunque un bello spettacolo solido, ma in alcune parti mancante del fuoco necessario. La voce di Bob era anche piuttosto agitata quella notte.

Kimball ha introdotto lo spettacolo del Venerdì sera con una strimpellata della sua acustica mentre Dylan e il resto della band salivano sul palco lanciandosi poi in "Things Have Changed" facendo una prestazione copia delle prestazioni recenti. Il suono era cristallino, forse il migliore che abbia mai sperimentato negli spettacoli di Dylan. Stava al centro del palco, afferrava l’asta del microfono con una mano, di tanto in tanto faceva una piccola danza tra le frasi. Oserei dire che la sua voce suonava grande, molto ricca di sfumature, senza molto del solito growling o "upsinging" che possono risultare fastidiosi.

Poi "She Belong To me” in un take ritmico più unico della ballad iniziale, e uno dei pochissimi pezzi tratti dal suo catalogo durante la serata. La maggior parte della setlist prendeve i pezzi da “Time Out of Mind”, "Love and Theft", “Together Through Life” e “Tempest” (che era stato completamente trascurato negli show del 2012). Anche la poca luce era uguale a quella degli ultimi shows.
Poi un dolce country valzer che suonava familiare, ma non riuscivo a ricordare da dove veniva. Si è rivelato essere "Waitin' for You", un brano che scrisse per film del 2002 “Divine Secrets” delle Ya-Ya Sisters.

La maestosa ballata "Workingman’s Blues # 2" da Modern Times mostra come Charlie Sexton sia stato riportato alla ribalta ancora una volta. Invece dei suoi soliti assoli fiammeggianti però, Sexton ha usato piccoli riff e riempitivi da aggiungere al testo della canzone, il suo tocco jazzy era ipnotizzante. Dal momento che ora è piazzato dietro al pianoforte di Dylan, i due spesso si scambiano qualche frease musicale, con Dylan che istituisce un tema alle tastiere e poi Charlie lo abbellisce con la chitarra. Sia "Duquesne Whistle" e "Pay in Blood" sono state ampiamente caratterizzate da questo affascinante gioco.

In realtà, io sono impressionato da come tutti i musicisti della corrente band di Dylan hanno sviluppato e costruito queste canzoni. A volte le band di supporto di Dylan cadevano in una formula altalenante tra boogie e country che dopo un pò annoiava. Questo non succede più ora. Dal tono profondo dato a "Love Sick, e la dolce e fatalista "Simple Twist of Fate", si deduce che questi ragazzi sono oggi pronti a tutto. "Long and Wasted Years " è un drammatico brano da Tempest che sembta fatto apposta per essere un numero di chiusura inaspettata, ma questa band la esegue in modo da farla sembrare una scelta naturale e non studiata prima, alla folla è piaciuta molto, e onestamente mi ha lasciato senza fiato. Il bis di "All Along the Watchtower" e "Blowin' in the Wind " poi mi sono sembrati le ciliegine sulla torta.

Domani la seconda serata........

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di Mervyn Duddy

Spesso, quando mi sono messo in un viaggio (o in questo caso in viaggio in treno), per andare a vedere una serie di concerti di Bob Dylan, mi sono chiesto se davvero ne valeva la pena. Questo non perché io sia rimasto qualche volta deluso, ma per l'incredulità di amici e parenti al mio desiderio di vederlo tutte le volte che mi è possibile, e mi chiedo sempre se può continuare a darmi quei momenti magici che sta dando in questi ultimi anni della sua carriera artistica. Sembra inumano che un artista sia ancora in grado di emozionare in tanti modi diversi e insoliti, cinquanta e più anni dopo.

Ci saranno ancora due spettacoli dopo questo al Teatro Paramount qui a Seattle da vedere, ma sapevo che questo viaggio sarebbe stato speciale. Ho amato tutti e quattro gli spettacoli nella zona della baia di due anni fa, con l'unica delusione che, anche se c'erano un sacco di gemme da ricordare con affetto e assaporare, non aveva suonato nessuna canzone da Tempest. Stasera ha inserito ben sei pezzi da Tempest, e solo cinque dei diciannove sono precedenti a “Time Out Of Mind”. Può essere vero che molti musicisti ad un certo punto del loro spettacolo dicono "E ora mi piacerebbe suonare un paio di canzoni dal mio nuovo album ", ma Dylan è uno dei pochi che non ha bisogno di dire queste parole per aumentare l’eccitazione del pubblico.

Questo è un set molto più sottile, misurato e contemplativo delle prestazioni rispetto a quelli che si svolgono nelle arene o anfiteatri, e come qualcuno accanto a me ha osservato, la struttura di questo spettacolo probabilmente non andrebbe bene in un’arena, ma è ottima per un teatro come il Paramount, lo show è stato perfetto.
Forgetul Heart a San Francisco nel 2012 era è stato uno degli standouts per me di quella serie di spettacoli, ma ora la versione è molto diversa, un trattamento più soffice qui al Paramount, che dimostra ancora la sua abilità come scrittore e performer con molto sostegno ed una dolce voce. E la sua voce ieri sera nel complesso è stata meravigliosa.

Una delle cose che più apprezzo nelle performance di Dylan è che egli raramente imbocca la via più facile. Ecco un uomo con un catalogo di canzoni senza precedenti, e poteva suonare tutti i suoi hit in ogni show e le persone sarebbero venute a vedere il mito per poi tornare a casa felici di aver visto l’icona degli anni '60, un artista da vedere a tutti i costi. Ma il Dylan che si è esibito stasera attesta, con queste sue canzoni del suo ultimo periodo, che continua ad essere un uomo in uno stato di sviluppo e di evoluzione continua. Egli non sembra interessato a fermare il suo lavoro su punti ormai stabiliti, a questo ritmo non smetterà mai.
Anche le canzoni più vecchie come “Simple Twist of Fate” e “Tangled Up In Blue” avevano dei sostanziali cambiamenti nei testi, il che dimostra quanto seriamente lui prenda le sue canzoni e le sue performances, mantenendo vivo l'interesse e l'apprezzamento delle persone che lo hanno visto più volte nel corso dei decenni.

Non vedo l'ora di andare agli altri spettacoli.

 

Sydney, Australia - Sydney Opera House, September 8, 2014
 
 di Nick Miller
 
 Un finale maestoso per il tour australiano al Teatro dell'Opera. Un'altro show molto apprezzato, set list identica con il mio punto culminante per Simple Twist of Fate. Dylan si trovava al centro della scena per le due canzoni di bis.
 
 Così, dopo otto concerti in due paesi e cinque città con 152 canzoni (solo una variazione in una notte!) ha dato l’addio a questo tour. Un enorme grazie a Bob e alla band per questo grande mese.
 
 Nick Miller, Sydney, Australia

Sydney, Australia - Sydney Opera House, September 7, 2014

di Nick Miller

La giornata inizia con un possibile avvistamento di Dylan in King St. a Newtown (un sobborgo di Sidney), forse era lui e forse no.
Il concerto nella magnifica Sydney Opera House inizia giusto in tempo, con una folla molto esuberante. E' la stessa set list come nei due precedenti shows allo State Theatre di Sidney.
Il suono è immacolato, in realtà questo è un quasi una prestazione perfetta, con un Dylan animato e la band a stretto contato con lui. Il basso e la batteria guidano un ritmo costante con una perfetta integrazione con le chitarre, il pianoforte e la voce di Dylan, tutto al vertice.

E' difficile non citare Workingman’s Blues # 2, Early Roman Kinhs e Scarlet Town come canzoni in evidenza - anche se tutti i brani concorrono a fare una grande notte di musica.

Quindi, ora rimane solo un concerto ancora in Australia.

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di James Mackie

Serata eccitante pensiamo, perchè Bob in questo edificio simbolo sicuramente sarà molto speciale. Stasera siamo venuti al concerto con alcuni altri amici che erano anche loro nel fango nel 1978 al nostro primo concerto. Come ha commentato Jon "Non riesco a pensare a cosa avrei detto se qualcuno mi avesse detto quel giorno che il mio prossimo concerto di Bob sarebbe stato dopo 36 anni".

Proprio alla 20:00 precise suona il gong, le luci si spengono e Stu inizia a strimpellare. Si parte con Things Have Changed. Bob è energico stasera la sua punteggiatura è più pronunciata che nei 4 spettacoli che ho visto le sere scorse. Usa il microfono con l’asta per un bel pò stasera, proprio come una vera rock star (come se non lo fosse)! La folla risponde, siamo tutti molto riconoscenti e c'è un sacco di energia. Niente chitarra naturalmente, anche se sembra esserci sul palco una chitarra pronta per lui. Si è avvicinato una volta guardandola e mi sono chiesto se stesse pensando di prenderla.
La set list è invariata. L’esecuzione è perfetta. I punti salienti sono stati Workingman’s Blues 2 #, Duquesne Whistle, Pay in Blood, Forgeful Heart, Love Sick e ancora una volta Long And Wasted Years che ha terminato il main set in maniera superba. Purtroppo il team di sicurezza ha obbligato le persone a rimanere sedute per i bis, una vera delusione. Bob meritava una folla in piedi e saltellante per festeggiare un’ altra grande prestazione. Non molti assoli di armonica stasera e il solo di pianoforte in Watchtower è sembrato molto breve, forse per le dita doloranti.

Purtroppo io non ho apprezzato il finale dello spettacolo perfettamente identico agli altri 4 spettacoli che ho visto. Questi finali sono slick, molto lisci, e Bob è molto entusiasta (o sembra apparire tale), ma perché la mancanza di una piccola variazione nella set list? So che tutti noi possiamo avere le nostre opinioni sullo show e la mia è questa. Gli spettacoli sono concentrati sulle sue canzoni più recenti, Bob potrebbe fare questi spettacoli solo per dimostrare che queste canzoni sono buone come qualsiasi altra cosa che ha scritto. La mancanza di cambi nella set list ha stabilizzato lo standard delle prestazioni. C'è poca differenza nella qualità delle prestazioni della band da un brano all'altro, sono tutti eccezionali e rendono chiara la canzone e le sue qualità. Il vincitore da tutto questo è Tempest. L’album è cresciuto di statura (una quantità enorme) nella mia mente con questi shows. Si tratta di una collezione di pezzi meravigliosi, buoni come tutto ciò che ha fatto prima.
Qualunque cosa si pensi bisogna ammirare la sua creatività che spero continuerà anche negli anni a venire.

 


Sydney, Australia - State Theatre, September 4, 2014

di Lindsay Ditcham

Lo show che Bob ha fatto allo State Theatre Mercoledì e Giovedi è stato una cosa di alta classe, più tranquillo rispetto a quelli degli anni precedenti e di alta qualità. C'era l'accento sulle canzoni provenienti da Tempest durante lo show, integrate con alcuni vecchi classici favoriti.

Forgetful Heart era bellissima e con Donnie Herron al violino e Bob che cantava come solo lui sa fare era davvero sensazionale, uno dei punti salienti della notte. C'era una Tangled Up In Blue sommessa e una analogamente eseguita versione di Simple Twist of Fate, entrambe sono state eccezionali.
Il mix di Bob sul pianoforte e armonica ha funzionato bene e lui si trasferiva da uno strumento all'altro di frequente. Questo non era un rock and roll come avevo sentito suonare in precedenza, e nemmeno era quello che ci si aspettava. Il canto era eccellente e l'intero concerto è stato un piacere da vedere e sentire. Nessun gruppo di supporto prima del suo spettacolo, niente presentazione dei membri della band e dopo il bis sono rimasti fermi sul palco per ricevere la standing ovation, strascicando i piedi e umilmente mentre ricevevano urla e applausi in più. Nessun grande ego, l’umiltà personificata.

Lo State Theatre è un luogo magnifico, molto più intimo rispetto alla caverna di cemento chiamata Entertainment Centre. Non ho visto nessuno degli spettacoli alla Sydney Opera House e probabilmente mi rammarico perchè avrei voluto essere lì per le ultime due notti. L’ opinione locale dice che lui non tornerà più qui, ma io non ci credo!
Torna presto Bob, sei sempre il benvenuto.

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di Mark Ryder

Credo che questa sia stata la 5° volta che vedevo Bob, a partire dal suo tour con Tom Petty di tanti anni fa. Stasera è stato senza dubbio il miglior concerto che io abbia mai visto. Sono convinto che in questi giorni Bob si adatti meglio ai posti più piccoli e intimi. La band come al solito ha suonato alla perfezione e anche il mix è stato meraviglioso. In questi locali più piccoli il volume della band era molto più sublime e controllato consentendo alla voce di Bob di risuonare chiaramente senza combattere per cercare di competere con qualcuno della band. Ha riscaldato la voce con un paio di canzoni, e poi tutti quei testi meravigliosi che noi tutti volevamo sentire erano forti e chiari. La scaletta è stata la stessa degli ultimi spettacoli.
La band era molto più rilassata perchè credo che sapeva molto bene quello che stava succedendo, totalmente concentrata su Bob in attesa di vedere se tirava fuori qualche sorpresa. Le canzoni, gli arrangiamenti, il mix, il volume e la chiarezza delle parti vocali in una sede più piccola hanno dato vita ad una notte che non dimenticherò mai più. Quelli abbastanza fortunati da andare all’Opera House vivranno due grandi notti. Bob è in forma fantastica.

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di Nick Miller

Eravamo in cinque stasera al concerto - nella parte posteriore della platea ma con un ottima vista. La stessa set list e la stessa gioia, come nelle altre notti del tour.
La voce di Dylan è di nuovo buona e la band semplicemente stupenda. La folla era affascinata.
Davvero da godere Workingman’s Blues ed ancora più interazione con il pubblico per i testi in Soon After Midnight, sempre divertente.
Mia figlia è andata al fronte del palco nel corso delle ultime canzoni ed ha visto un performer sorridente.

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di James Mackie

Dei quattro amici che erano con noi stasera due erano con me nel 1978 nel fango alla Showground. Siamo tutti dei nostalgici. Io li rassicuro che non saranno delusi con il nostro uomo. Lui non delude, il gong suona in orario alle 20.00 le luci si abbassano e lo show prende il via con Things Have Changed. La stessa setlist, nessun cambiamento. Bob è di nuovo potente. I punti salienti sono stati Workingman’s Blues # 2, Duquesne Whistle, Forgetful Heart.

Bob sta usando due voci distinte, quella che sembra un ruggito ruvido e l’altra molto più morbida, specie in pezzi come Forgetful Heart. Ci sono alcuni sottili cambiamenti nel sentirla ogni notte, ma nessuna vera deviazione. Long And Wasted Years sopra tutte, questa è una grande canzone, magistralmente presentata. La canzone ha stordito molte persone inducendole a fare una corsa per tutto il teatro per raggiungere la sezione dei palchetti che si è riempita con moltissime persone in piedi, e Bob certamente sembra essere felice di questo. Lo spettacolo era energico e molto forte. Questo è ora al culmine dello spettacolo nella mia mente (con Cuore Forgetful).
Ho dato molto credito alla band. Loro meritano un sacco di lode, sono stretti intorno a Bob e il pubblico beneficia della loro brillantezza. Speciale menzione per George e Tony che continuano al ritmo regolare con la precisione delle particelle atomiche, sono semplicemente i migliori. Domani non potrò andare avederlo ancora, un vero peccato.


 

 

Sydney, Australia - State Theatre, September 3, 2014

di Nick Miller

Prima notte di Dylan a Sydney 2014 alla grande, nel bellissimo State Theatre, costruito, decorato e ornato nel 1929. Dylan aveva suonato qui l'ultima volta nel 1992.
Abbiamo avuto un mix di posti proprio nella parte centrale della fila! Dato che il teatro ha una capienza di 2.000 posti la vista era fantastica. Suono eccellente, come essere in cima ad una tribuna a una partita di calcio , si ha una prospettiva totalmente diversa su ciò che sta accadendo.

È possibile regolare l'orologio con l’ora d’inizio, esattamente alle 20:00 suona il gong. La folla di stasera è un mix di tutte le età, molti giovani e tutti entusiasti.
La set list è come quella delle passate notti e di nuovo è stato un grande spettacolo. Per me gli highlights sono stati Workingman’s Blues # 2, Early Roman Kings e Long And Wasted Years che è la mia canzone preferita di Tempest. Mia figlia ha preferito Pay in Blood. Le canzoni di Blood on the tracks spiccano sempre, come anche il suono dell’armonica.

Non c'è molto altro da dire oltre che la serata è stata ottima!

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di James Mackie

Sono venuto al concerto di stasera con mio figlio di 18 anni. La set list è stata naturalmente la stessa. La folla sembrava meno coinvolta che a Canberra, e questo mi ha sorpreso. Anche la molto buona recensione su SMH aveva notato questo fatto. La recensione era on line e valeva la pena leggerla. Il recensore sapeva qualcosa soltamto sull' argomento.
Mi chiedevo se il vecchio teatro molto bello poteva aver avuto una influenza rilassante.

I punti salienti sono stati ancora Workingman’s Blues # 2, Duquesne Whistle, Forgetful heart. Improvvisamente Long And Wasted Years chiude il set regolare. Canzone molto molto potente che non avevo notato prima, non credo che la performance sia stata diversa, sono stato solo io che sto scoprendo qualcosa in più nel repertorio dylaniano. Le magiche riproposizioni di Watchtower e Blowin’ sono state incredibili ancora una volta. Bob non è brillante al pianoforte, ma in queste canzoni funziona. Sto pensando a come Bob ed a come usa le sue voci differenti, il forte ringhio e auella più tranquilla e rilassata molto più pulita. Non c'e stato l’assalto al palco, forse è stato l’impegno con i telefonini per fare le foto che ha rilassato tutti.

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di Michael King

Il grande occhio brillava sulla parete posteriore oscurata del grande palco vintage con le luci sospese sopra la band, le luci si sono abbassate e lui è apparso. Il pubblico inchiodato in soggezione dalle capacità di Bob a 73 anni di spiegare la ricca messe del suo catalogo musicale e di piegare e ruotare ogni melodia e nota ad una nuova interpretazione. Questo era il mio 5° concerto in oltre 20 anni e ciascuno ha avuto dei momenti speciali. Per me, dal momento che tutti conoscevano la scaletta ormai, aspettavo la sua commovente e ottima voce in Forgetful Heart. Il pubblico era riverente di fronte ad uno dei talenti più creativi del pianeta. Bob si pavoneggiava davanti all’asta del microfono, pestava sul pianoforte e soffiava le note alte della sua armonica con una freschezza che smentiva la sua età.
Mia moglie ed io abbiamo fatto un viaggio di 3 ore dalla nostra casa a Gloucester per vedere His Bobness in tutta la gloria che Dio gli ha dato. Non siamo rimasti delusi! Lasciatemi solo dire che il luogo era spettacolare nel suo fascino da vecchio mondo e per la sua intimità. E' qui che abbiamo visto per la prima volta Bob nel 1992, ed è qui che purtroppo crediamo di averlo visto per l’ultima volta, anche se la longervità mercuriale di questo artista è in grado di sorprenderci ancora nel futuro, infatti noi speriamo che torni ancora in Australia.

C'era molto nello show di stasera, cose a volte sottovalutate, ma sempre prestazioni coinvolgenti. L'illuminazione del palco però era così debole che alla volte era difficile vedere i musicisti e le ombre create dal multimicrofono sul suo viso impedivano di vedere chiaramente le sue espressioni facciali. Grazie Bob per averci riscaldati dopo la tempesta del nostro viaggio a Sydney.

 


Adelaide, Australia - Adelaide Entertainment Centre, August 31, 2014

di Nick Miller

Per me il quarto show in quattro città diverse in questo Nuova Zelanda/ Australia Tour 2014 prima di spostarmi per i prossimi 5 spettacoli a Sydney, mia città natale.

Anche in questo caso Dylan è salito sul palco giusto in tempo con il suono del gong. L'Adelaide Entertainment Centre è simile alla Claudelands Arena di Hamilton, NZ, e non ha certo la storia o la grandezza delle sedi di Melbourne e Sydney.
Il suono è ottimo e il pubblico meraviglioso. Ci sediamo accanto a un fan di lungo corso che veniva da Port Lincoln e dietro una ragazza che ha poi ballato tutta la notte. In evidenza stasera per me sono stati Workingman Blues # 2, Simple Twist Of Fate, Early Roman Kings e Long And Wasted Years, e stasera anche Blowin' in the Wind è stata grande. Va ricordata l'eccellente energia della attuale band, in più l’armonica di Dylan ha un suono davvero azzeccato per queste canzoni. Durante il tragitto in tram a casa la folla era soddisfatta per la notte.......ed ora via per Sydney.

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di Dennis Linard

Wow! E’ davvero raro vederlo, ed io faccio fatica a trovar le parole. Chi avrebbe mai pensato che il vecchio bisbetico ci avrebbe stordito ancora, ma come ha fatto? La storia di Bob Dylan gioca un ruolo importante nella mia vita e una delle gioie andando ai suoi spettacoli è sempre stata, per me, l'ignoto elenco della set list; la sfida di indovinare; il momento rivelatore in cui il riconoscimento entra nel cervello.
Ero curioso di vedere in questo tour se la set list fosse stata principalmente statica.
Volevo avere un'esperienza diversa? Mi sono trovato molto rilassato,
sapendo ciò che Bob avrebbe suonato in anticipo. Non mi è mai capitato prima d’ora, e mi è piaciuto (anche se ho perso la solita sfida).

Per inciso: Il concerto di Bob ad Adelaide era pubblicizzato alla radio locale con il motivo di “Hurricane”, come se questo brano fosse ancora eseguito (devo controllare quando l’ha suonato l'ultima volta. Come ha detto il mio ragazzo “questa è esilarante pubblicità ingannevole”.

Ora il concerto: Dalle corde di una strimpellata di chitarra acustica
che è stata strutturata in modo da sembrare una canzone popolare che riecheggia il fantasma del Greenwich Village, apre una bella interpretazione di “Things Have Changed” per poi finire lo show con la canzone che all’inizio gli ha dato la fama, “Blowin' in the Wind”, Bob e la sua cowboy band sono stati al meglio delle loro prestazioni. Erano queste esibizioni solo fortuite? Credo di no. Ciò che mi ha afferrato subito era il suono. L'Adelaide Entertainment Center non è mai stato famoso per la sua finezza, suona sempre come un fienile rimbombante, ma questo era un suono delicato, intricato, che si fondeva perfettamente in una miscela di
musica rock suonata ad un livello che ha reso facile sentire ogni strumento,
ogni sfumatura, ogni frase. E il fraseggio di Bob era magnifico come sempre. Raramente lui riceve elogi per il suo canto, in questi giorni canta più come Tom Waits che come il Bob dei vecchi tempi, ma il suo fraseggio non ha mai deluso. Bob ha detto che la metrica della canzone è più importante per lui che i suoi testi.
Beh, la sua esecuzione stile declamatore di parole di grande potenza e bellezza dice che lui non è completamente onesto quando dice così.

Ogni canzone, anche quelle che normalmente non considero in cima alla mia lista di quelle che “voglio sentire”, come ad esempio Scarlet Town e Early Roman Kings erano incredibili. Menzione speciale a.....all'inferno, a tutto l'intero set. Stavo cercando, set list alla mano, di lodare una canzone sopra tutte le altre ma non ho potuto farlo. Ognuna era una delizia. Dal lugubre al biologico al rock, il concerto non si è mai impantanato nella monotonia.

Se siete dei Bob-ossessi, non perdetevi questo tour. Se state andando sperando di sentire la vostra canzone preferita, illudetevi pure. Se apprezzate la grandezza, sedetevi e rilassatevi ad ammirare la magia che quest’ uomo continua ad usare nella sua creazione.

Ho visto Bob nove volte nel corso degli ultimi 28 anni e sto riflettendo su ciò che Benmont Tench (Tastierista degli Heartbreakers di Tom Petty) ha detto di recente, “E’ un privilegio vivere in un' epoca nella quale c’è Bob a fare musica”.
 



 

Canberra, Australia - Royal Theatre, August 29, 2014

Dylan è sempre rock in Canberra anche un decennio più tardi.

Canberra ha dovuto aspettare più di un decennio perchè Bob Dylan venisse a suonare di nuovo dal vivo sul palco, ma il suo ritorno Venerdì sera valeva tutta l’attesa. Salutato come un eroe da tutti, è entrato in sordina sotto i riflettori del Royal Theatre in mezzo ad una moltitudine di applausi scroscianti.

Considerando che ora ha 73 anni, la vecchia Leggenda non ha deluso.

Aprendo la notte con una bella interpretazione del suo pensiero stimolante e vincitore dell'Academy Award Hit “Things Haver Changed”, la leggenda del rock ha subito avuto il pubblico al suo comando per portarlo dove voleva.
Ed è andato sempre meglio mentre lo spettacolo progrediva, la sua voce roca si abbinava perfettamente al suono della band che era al meglio del suo sound.

La performance di due set ha offerto un mix di materiale più recente e alcuni classici di Dylan meravigliosamente rielaborati, Tangled Up In Blue è stao il punto culminante del primo set.
(Fonte:http://www.canberratimes.com.au/entertainment/music/dylan-rocks-canberra-again-a-decade-later-20140830-3elit.html)

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di Nick Miller

Prima del concerto ci imbattiamo in persone che avevano già visto Dylan sotto la pioggia in quel pazzo giorno d’ Aprile 1978 allo Showgrounds di Sydney. Niente pioggia stasera ed alle 20.00 esatte il palco si illumina, con la statua sul piano ed il busto di Beethoven su un amp.
La set list è come quella di tutto questo tour australiano ed anche prima, (tranne Fortitude Valley), Dylan è ancora in bella voce, la band in grande forma (Charlie fa un lavoro particolarmente duro) e il pubblico apprezza. Favoriti per me stasera sono state una cadenzata She Belongs To Me, una bella versione di Simple Twist Of Fate, una devastante Early Roman Kings ed una lugubre Forgetful Heart.
Anche in questo caso è stato un vero piacere essere nella stessa stanza con Dylan, altra notte favolosa.

Nick Miller , Sydney, Australia

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di James Mackie

Venerdì a Canberra è il mio prima show in questo tour. Ci incontriamo con nostra figlia per la cena e poi andiamo tutti allo spettacolo. Si parla con persone che camminano con noi, che stanno ricordando l’esibizione allo Showground di Sydney nel 1978 in mezzo al fango per la pioggia violentissima. Io ero lì, era il mio primoshow di Bob. Ho visto oltre 30 spettacoli dal vivo in tutto il mondo, ma ho ancora quello negli occhi. Io conosco bene il Royal Thatre di Canberra e so che è un buon luogo per lo spettacolo.

Sono rimasto sorpreso di quanto bene questo spettacolo è stato preparato. Come si è detto Bob aveva in mano la sala, il pubblico era incantato. Un sacco di assoli di armonica. Punti salienti sono stati Workingman's Blues # 2, Duquesne Whistle, Forgeful Heart. Watchtower + Blowin come encore sono creativi e un vero pleaser per il pubblico. Mia figlia ha 20 anni, ma non è una fan di Bob, è venuta allo spettacolo solo per far piacere a me, però dopo lo spettacolo gli è scappato "Wow che spettacolo, davvero buono ".

Le posizioni relative della band sono interessante. Egli sembra ora essere tornato ad interagire di più con Charlie e George, piuttosto che con Tony. Sto immaginando questo o hanno altri hanno fatto notare questo fatto.

 

Fortitude Valley, Australia - The Tivoli, August 27, 2014

di Al Reynolds

Avevamo visto Bob al Palais Theatre di Melbourne la settimana prima, e prima ancora ad Amsterdam lo scorso anno. Sapevamo che era in gran forma e che questa era l'occasione di vederlo in un luogo ancora più piccolo in questo tour di sedi più piccole delle solito.
Sono stato sorpreso di aver trovato i biglietti al mio terzo tentativo, soprattutto dopo aver sentito che avevano esaurito tutto in pochi secondi.

Così siamo volati a Brisbane e, dopo essere sopravvissuti ad un acquazzone pomeridiano, arriviamo al teatro dove c’era una coda che si snodavalunga intorno alla venue. Il Tivoli è una sede di solito per 800 persone, ma i posti questa sera sono tutti in piedi per poter ospitare 1500 persone. Intanto che eravamo in coda le guardie di sicurezza, trattenendo la coda, hanno aperto le porte del parcheggio interno accanto al teatro, in attesa di qualcuno che doveva arrivare. Mentre ero tentato di aspettare per vedere se riuscivo a intravedere Bob, ho pensato che era meglio entrare e arrivare il più vicino possibile al palco.

Il gong ha suonato alle 20.00 precise e lo spettacolo è iniziato. Come altre recensioni di questo tour testimoniano, Bob è in grande voce al momento e sembra davvero divertirsi. Sembrava ancora più rilassato rispetto a Melbourne la settimana prima e sembrava essere contento di stare quasi in mezzo al pubblico dato la piccolezza del locale e che erano tutti in piedi.

La prima metà della set-list era la solita di questo tour e dopo la fine di Love Sick c’è stato l'intervallo. Nella pausa abbiamo convenuto che era un altro grande concerto. Bob è tornato e come inizio ha fatto una versione schioccante di High Water (For Charley Patton).
Poi è successo qualcosa. Invece di Simple Twist of Fate (come previsto) Bob si è diretto verso il centro della scena e con un accompagnamento minimo ha cantato una toccante e angosciosa versione di Girl from North Country.
La sua voce ha portato ad esempio il cuore, l'anima e l'esperienza per la canzone che non avrebbe mai potuto immaginare essere così profonda 52 anni fa quando la scrisse. Ho sentito un formicolio alla spina dorsale, un bel momento, ho parlato dopo lo show con altri fans e anche loro hanno ammesso di aver sentito il brivido. Era ancora più emozionante perché la solita scaletta era stato interrotta e non avevamo idea di dove Bob voleva portarci, e sospetto che nemmeno la sua band lo sapeva.

Versioni rollicking di Cry a While, Tweedle Dee e Tweedle Dum e Lonesome Day Blues sono seguite. Bob era davvero oscillante sul suo pianoforte e la band ha anche goduto questa occasione di poter fare i cani sciolti. Trying to Get to Heaven è stata un altro standout eseguita dalla banda lasciata di nuovo libera per Thunder On The Mountain. C'era ancora una bellissima sorpresa a seguire, Ballad Of A Thin Man. Non ho mai sentito Bob cantarla meglio. E' stata affascinante.

Chi può immaginare che cosa lo ha spinto a cambiare stasera? Forse la causa va cercata nelle dimensioni del locale e lui non aveva il suo solito set di luci, così forse questo gli ha dato la libertà di cambiare, forse ha avuto un flashback dei suoi concerti del 2009, difficile poter dire.

Il bis era il solito dal tour, ma nessuno si è lamentato. E' piuttosto difficile battere Watchtower seguita da Blowing in the Wind, due delle sue migliori canzoni mai scritte. Una notte brillante e piena di sorprese, con una band fantastica, e abbiamo avuto il privilegio di vedere il maestro nella parte più alta della sua arte.

Brisbane, Australia - Brisbane Convention & Exhibition Centre, August 25, 2014

di Minh McCloy

Se si vuole capire quanto bene stavano insieme Bob e la sua band a Brisbane nella notte di Lunedi bisogna leggere alcune delle recensioni di Perth o di Melbourne. Più che buoni!
Quindi non voglio parlare di come ogni canzone fosse ipnotizzante o ben fatta, tutti lo sanno, ogni canzone è una cosa unica ed energizzante.
Voglio ricordare Bob.

Volete energia? Ci ne sono state ondate di energia, provenienti dal palco e in streaming tra la folla. Bob era sia la fonte primaria e la lente di focalizzazione della brillantezza della band.
E l'uomo e le sue mosse? Impettito e dondolante come hanno descritto altri. Qualcuna sensuale, forse animalesche o feline?

Bob sembrava felice di essere incorporato, invischiato nella propria musica riprodotta da quei musicisti, e non mi voglio dire felice o forse felice, era forse in estasi. Quell'ondeggiare che fa capire a chi sta fuori il piacere di essere sul palco e la soddisfazione per le prestazioni immacolate.

E così pure per la voce.
E' la voce del padrone utilizzata per un effetto ottimale per trasportare nel presente la sua musica vintage.
C'erano alcune canzoni che avvicinavano la perfezione. La voce, i musicisti, la musica e noi, una benedizione. Il cuore, l'anima e l'essenza di quell'esperienza era quella stupefacente e magica voce.

E poi la venue che ci permetteva di essergli vicini invece che a distanza.

Grazie Maestro Dylan. Non ci sono più parole.


 

St. Kilda, Australia (suburb of Melbourne) - Palais Theatre, August 20, 2014

di Irwin Luce

Sono appena tornato dall'aver visto Bob Dylan in tutte le 4 notti consecutive presso il Palais Theatre di St. Kilda e queste sono le mie osservazioni. Questi concerti sono innovativi in molti modi. L'ho visto in diretta in moltissime occasioni dal 1978 e non ricordo che mai che una set list fosse stata così uguale all’altra. Ma a mio modo di pensare questo rappresenta un nuovo concetto di show di Dylan. Credo che questo sia il suo approfondimento artistico.
Dylan è vestito con un lungo cappotto nero (sì, lo so) con finiture in oro e un cappello ispirato a Van Gogh. Il set è poco illuminato e le luci sono messe in modo che la scena sembri una strada con lampade fioche. Ricorda la Londra o la Parigi di inizio '900. Il momento in cui Bob arriva più vicino ad una chitarra è quando Charlie Sexton si china verso di lui a guardare le mani di Dylan sulla tastiera, e questo accade spesso. Questo contribuisce a mio parere a migliorare le performances sulla tastiera e anche a migliorare le performances vocali. I movimenti di Dylan quando è seduto al piano e quando sta in piedi col microfono in mano sono particolarmente stilizzati .... i movimenti del suo braccio sinistro, che bello! Ciò contribuisce allo stile e alla presentazione della sua arte. Anche la band assume un aspetto sobrio e regolato in modo che l'intera immagine è un lavoro d' arte. La pubblicazione delle Drawn Blank Series qualche anno fa ci ha mostrato un altro lato del suo genio artistico e questi concerti sono un'estensione di tale arte. Vorremmo tutti andare a vedere un Goya o un Picasso o un Rembrandt o un dipinto di Velasquez per apprezzare il genio di questi grandi artisti, ed è per questo motivo che siamo attratti dall'immagine che Dylan ha dipinto sul palco del Palais. Potrei andare avanti ma la gente poi potrebbe scambiarmi per un fan ultra-devoto!

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di Steinar Daler

Basta una breve recensione del mio ultimo concerto australiano a St. Kilda, Melbourne. Ho visto i 3 concerti di Perth e le prime 3 serate di St. Kilda. Entrambe le sale da concerto erano belle e con un suono eccezionale. Per quelli di voi che non hanno visto quei concerti e hanno solo letto le scalette, potrebbe apparire come se fossero stati tutti uguali e forse noiosi. Non non è così! Questa setlist è perfetta e, naturalmente, ci sono stati piccoli cambiamenti da una notte all’altra. L'ultimo concerto è stato il migliore, ma forse è solo perché ho avuto un posto centrale in 2° fila.

E' passato quasi un anno da quando c’è stato il primo spettacolo con quasi la stessa setlist, ma di certo è migliorata. I membri della band sanno davvero quelle canzoni molto bene ormai e si vede e si sente. La voce di Bob è molto buona e ci sono state un paio di canzoni eccezionali come Forgetful Heart, Love Sick e Long And Wasted Years, ma ormai sono quasi tutte eccezionali. Forse Beyond Here Lies Niente e Spirit On The Water potrebbe essere cambiate con qualche altra - perché no Girl From The North Country? - ma il resto è semplicemente fantastico - tranne per il pianoforte plink plonk a metà di Watctower. Charlie Sexton è stato grande, sta facendo sempre più liks delicati sulla sua chitarra e Donnie Heron è più alto nel mix. Stu suona sempre meglio la chitarra acustica e George Recile ha migliorato la sua dinamica sui tamburi. Tony è sempre buono. Ho già deciso di andare a vedere diversi concerti negli Stati Uniti quando ci sarà il tour autunnale, anche se molto probabilmente Bob continuerà con la stessa setlist. Andate a vedere lui e la sua band, sono fantastici! Non rimarrete delusi.

Voglio dire un paio di parole su un paio di canzoni. Tangled Up In Blue è naturalmente un pleaser per il pubblico, ma è sempre meglio e diversa da concerto a concerto. Workingman’s Blues # 2 è semplicemente incredibile. E’ il clou di ogni concerto, assieme a Long And Easted Years. Avanti così, avanti Bob, e continuerò a venire a vedere te ed il tuo gruppo.

Se devo lamentarmi di qualcosa è per quei 4 microfoni davanti al volto di Bob. Perché? E la luce molto fioca. Non desideri che la gente ti veda Bob?

Bello essere in Australia per la prima volta anche. Persone piacevoli, belle
arene e sicurezza rilassata presso le sedi.


 

St. Kilda, (suburb. of Melbourne), Australia - Palais Theatre, August 19, 2014

di Peter Elliott

Sono andato allo show di Lunedi e l'ho trovato di un incantesimo vincolante che mi ha fatto desiderare di vederlo la seconda notte con grande aspettativa. Ancora una volta Stu vagava sul palco facendo strumming esattamente alle 20.00 e poi la band e l'uomo iniziavano “Things Have Changed”. Dal primo minuto si è trattato di un indimenticabile prestazione. Il canto di Bob durante lo spettacolo era straordinario. La sua voce si è evoluta nella più calda ed espressiva della sua carriera e porta la sue canzoni moderne alla vita con tanta emozione sincera.
Il bellissimo vecchio Teatro Palais è un luogo ideale e sembrava di tirare fuori il meglio dal grande uomo. La folla era selvaggiamente entusiasta e questo sembrava ispirare Bob ancora di più. Ogni canzone era una delizia. Le versioni di Workingman’s Blues, Waiting for You, Tangled Up In Blue, Simple Twist e Soon After Midnight erano indimenticabilmente belle. Forgetful Heart e Long And Wasted Years erano potenti e ti rivoltavano le budella al di là delle parole. Una Pay In Blood ringhiante sangue era incredibile, Love Sick, High Water e Early Roman Kings hanno fatto tremare il tetto del teatro che quasi crollava. Poi il bis. Se, come ha riconosciuto Bob, “All Along TheWatchtower” era diventata la canzone di Jimi Hendrix, ora è tornata al suo legittimo proprietario. Questa è la versione migliore che abbia mai sentito ed è stata evidenziata da un bellissimo gioco a metà tra il pianoforte di Bob e la chitarra di Charlie.
Lo spettacolo è culminato con una bella prestazione di Blowin’ in the Wind, suonata al pianoforte, poi per chiudere lo show al centro del palco per un assolo di armonica da togliere il fiato.

Questo è stato un magnifico show con la band in fiamme che metteva in risalto lo stupendo lavoro al pianoforte da Bob. Il suo modo di suonare l'armonica era brillante e così tutta la parte cantata. Oh mio Dio, il canto, era tutto per me ed ora nella speranza che questo genio straordinario ed in continua evoluzione tornerà ad abbellire queste sponde presto.
 



St. Kilda, (suburb. of Melbourne), Australia - Palais Theatre, August 18, 2014

di Peter Elliott

Che privilegio vivere questa continua evoluzione del genio e che gioia che egli è ancora così impegnato con la sua arte. Mi sento benedetto che lui viene nella mia città ogni pochi anni per darci una notte come questa. Nessun altro artista si avvicina alla sua straordinariamente ricca massa di lavoro, ma chi altro di 70 anni potrebbe dare un concerto con pezzi che vengono principalmente dal più recente album recente in uno spettacolo così affascinante?
Quest’ uomo ha creato le incredibili canzoni "di protesta" dei primi anni Sessanta, gli incredibili album della metà degli anni sessanta che hanno cambiato la musica per sempre, i brillanti albums degli anni Settanta, alcune delle sue più grandi canzoni (Angelina, Blind Willie McTell, Every Grain Of Sand, ecc), è stato molto diffamato negli anni ottanta e poi il grande periodo degli ultimi anni che iniziò con lo scavare di nuovo nella musica popolare e nel blues e che culminò poi in Time out of Mind, Love and Theft ecc. Eppure qui sta ancora tenendo il palco con una maestria che è unicamente sua e fresca come sempre.

Così, in una umida notte di Melbourne, Bob ha suonato nel glorioso vecchio Palais Theatre sulla spiaggia di St. Kilda. Sono sicuro che il luogo ha ispirato Bob che ha dato una performance stellare che è stato ben accolto da una urlante folla riconoscente. Non so perchè si parla male dell' illuminazione, per me era meravigliosamente atmosferica ed adatta all’ossessionante natura di questa attuale set list. I nostri posti erano i migliori che abbia mai avuto per uno spettacolo di Bob, solo nove file dal fronte palco e ho potuto vedere tutto chiaramente. Né sono i microfoni davanti al suo volto un problema. Per me non c'è critica per quest’uomo, mi siedo e accetto tutto quello che fa crogiolandosi nel suo lavoro sempre sorprendente che condivide con il mondo.

E' difficile elencare canzoni in evidenza, ogni canzone è stato un momento clou fino alla successiva che poi diventatva il momento clou. La mia emozione principale era la sua voce. Oh, quella voce che sembra provenire dal profondo di un'anima imbevuta di polvere, il sangue e il dolore di innumerevoli secoli di amore umano e di disperazione, quella voce che attraverso le sue varie incarnazioni nel corso degli anni mi ha sempre "trafitto il cuore". Al momento si tratta di uno strumento glorioso che ringhia per "Pay in Blood", ma può canticchiare splendidamente in “Soon After Midnight" o "Simple Twist of Fate". Credo che Bob si è evoluto in questa voce che ora si adatta così perfettamente alla sua posizione di maestro delle radici della musica americana. Poi c'è il suono dell’armonica, che altri in altre recensioni hanno osservato essere un suono più morbido questa volta. Vorrei guidare su una lunga strada solo per sentire di continuo questi splendidi assoli. Aggiungo a questo qualche bella frase al pianoforte in molti pezzi che sono stati una delizia.

La band, come sempre, era favolosa e che gioia è sentire Bob suonare con i ragazzi che possono davvero seguirlo. Attenti in Pay in Blood, dondolanti in Spirit On Tyhe Water e Duquesne Whistle e fornito un bell appoggio morbido per i numeri più lenti come Simple Twist of Fate o Soon After Midnight.

La set list è una rappresentazione magistrale di questa incredibile carriera e dello spazio musicale che attualmente occupa. Comè dolce sentire She Belongs to Me e sentirla cantare come se fosse stata scritta ieri. La grande potenza delle canzoni di Dylan è che sono aperte a tanti diversi arrangiamenti ma mantengono sempre la melodia di base e la struttura dell'originale.
Mi è piaciuto Workingman’s Blues # 2, Pay in Blood, Duquesne Whistle, Simple Twist, Spirit On The Water e tutto il resto. Di straordinaria bellezza sono state le esecuzioni di Forgetful Heart e Soon After Midnight. Poi c'è il grande divertimento di cercare di raccogliere i nuovi testi di Tangled up in Blue.

Infine arriva il bis ed è un dono generoso ai fans. La mia versione preferita in assoluto di All Along the Watchtower. Era maestosa e toccante allo stesso tempo. Poi un modo fantastico per concludere il concerto con una squisita rielaborazione di Blowin’ in the Wind, la mia scelta come più grande canzone mai scritta. Bob la esegue al pianoforte, poi passa al centro della scena per un solo da brivido di armonica.

Questa è stata una notte di grazia e maestà eseguita da un artista leggendario al culmine dei suoi poteri. Ho avuto il grande piacere di condividere la festa con i miei amici, la bella Karen, John e Vicki. Siamo rimasti molto soddisfatti anche dai giovani che stavano di fronte a noi, che ci hanno entusiasmato con la loro passione per il grande uomo. Tornerò Martedì per un’altro spettacolo e non vedo l'ora.

Grazie di tutto Bob, Dio ti ama.

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di Raghava

Con la set list sempre uguale da un pò di tempo e molte buone
recensioni già scritte sulle ultime prestazioni, è più facile fare da da eco a quelle parole e dire che Bob e la band erano in ottima forma, ancora una volta, con qualche sorpresa
Con pochissime stranezze, un paio di tipici fraseggi di Bob e alcune piccolissime improvvisazioni della band, tutto è andato come da copione, uno spettacolo strettamente temporizzato con il gong d’inizio che ha suonato esattamente alle 20.00 mentre le luci si abbassavano.
Ho avuto modo prima del concerto di andare a fare una passeggiata, mangiare qualcisina e guardare la gente.
La band è scesa da un paio di van, e un piccolo gruppetto di Bobhead era già in attesa nella piovigginosa serata proprio mentre arrivavo dal parcheggio che si trovava dopo il teatro. Una pausa per guardare Tony, Charlie e gli altri dirigersi rapidamente verso l'entrata posteriore sotto l'occhio vigile della sicurezza, no, niente Bob in vista. Quante volte hanno fatto questo? Quale paese, che città è stasera? Per coloro che si mettono in viaggio da fuori città (o periferia) per il prossimo paio di spettacoli, assicuratevi di avere l'opportunità di camminare per il quartiere prima o
dopo. Buon caffè e buoni dolci, e l'hamburger e la birra che avevo preso erano un buon inizio per la notte (e non ero dove offrivano birra gratis per i possessori del biglietto!!). Il luogo è piccolo e la gente fuori in attesa dell’apertura delle porte era rilassata. Ho raggiunto il mio posto e mi trovai semplicemente una buona posizione per godermi lo spettacolo, in particolare, la luce dorata che si adattava perfettamente all’interno del Palais Theatre, ma che è stato anche sequenziato per un effetto sbalorditivo
in particolare durante High Water e l'inizio altamente concentrato di Long And Wasted Years. Molti tra il pubblicoalzavano i loro telefoni per filmare spezzoni dello spettacolo. Bello vedere un paio di famiglie presenti, e la coppia di giovani ragazzi di fronte a me che sono stati completamente presi dallo spettacolo.

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di Jonathan Feldman

Tante persone criticano Bob perchè non parla al pubblico, stasera al Palais ha parlato per 2 ore. Parlava e noi, il suo pubblico, abbiamo risposto ascoltandolo. Ha parlato di amore, di sfortuna, di tristezza e di gioia.

In evidenza una resa accattivante di Workingman’s Blues # 2, Simple Twist of Fate, Spirit On The Water e meglio di tutte per l’energia una lunghissima ma ordinate Long And Wasted Years.

Le ultime due volte che sono stato a vedere Bob temevo che la sua voce fosse andata “oltre la collina”, ma stasera ho rimesso quei pensieri nella casella a cui appartengono.

Grazie Bob per quello che ci hai detto stasera ... mi dispiace che alcune persone semplicemente non ti sanno ascoltare.

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di Nick Miller

Lieve panico per raggiungere il Palais Theatre con gli aerei in ritardo tra Sydney e Melbourne, ma alla fine sono arrivato ed ero quasi in prima fila!

Mi son proprio goduto la a Melbourne presso il Palais (dove Dylan suonò nel 1966), gran folla,Bob e la band molto in sintonia come sempre.
Highlights per me sono stati una incredibile Workingman’s Blues 2 #, Pay in Blood e Forgetful Heart. Il concerto prevede una gioia diversa ogni sera, spero così anche per il resto del tour.
 



Perth, Australia - Riverside Theatre, August 15, 2014

di Judi Kenneally (con commenti di Ian Lovell)

Alla vigilia di questo tour australiano ho fatto la conta di quanti spettacoli di Dylan avevo visto. Il conteggio è arrivato a 29 e questo è il mio 8° tour australiano dal 1986. Sì, avevo 6 anni nel 1966, e ho anche perso i concerti del 1978 ..ma dopo il 3° show di Perth posso onestamente dire che penso che Dylan nel 2014 sia proprio il migliore che abbia mai visto.

Tutti i 3 concerti Perth sono stati totalmente ipnotizzanti e convincenti. Questi piccoli spettacoli teatrali intimi sono quelli dove Dylan c’è veramente. A 73 anni sta cantando queste canzoni accuratamente selezionate con convinzione assoluta ... con una band capace di tutto. Per fortuna eravamo seduti abbastanza vicino per vedere quanto si divertono a suonare insieme...i nostri migliori posti nella terza notte, dritti di fronte a Bob al pianoforte a coda. L'illuminazione è scarsa e l’impostazione drammatica, l'atmosfera perfetta.

Dylan e la sua band hanno assunto le sembianze di una Blues Swing Band da battello del Sud... un forte sviluppo della sua ultima visita nel 2011.
Sentire le sue ultime canzoni di Tempest per la prima volta è stata una esperienza totalmente intensa. Bob si sposta dal centro della scena alla voce e armonica al pianoforte ... che suona con vigore. Le sue ultime canzoni sono in sintonia con la sua voce attuale. Dylan canta così volutamente e a volte in modo assolutamente dolce ... opportunamente l'apertura con “Things Have Changed”. Workingman’s Blues # 2#, Forgetful Heart e Long And Wasted Years sono state incredibilmente toccanti. Pay in Blood, Scarlet Town ... intense.
Questo è Bob Dylan oggi ... non degli ultimi ..questa non è una greatest hits da jukebox nostrano ..stiamo assistendo a un artista ancora interessato a esplorare la sua arte.
Le sue canzoni più vecchie sono She Belong To Me..Tangled Up in Blue..e Simple Twist Of Fate, e hanno preso nuova vita..con nuovi arrangiamenti in linea con il tema di questo spettacolo. Se desiderate il Dylan del passato ..ascoltate i suoi dischi ... questo è quello di adesso.
Pensavo di averne abbastanza di sentire All Along the Watchtower e Blowing in the Wind, ma sono stati aggiornati con nuovi arrangiamenti..Dylan picchiava sul pianoforte durante Warchtower interagendo con gli assoli della band. Venerdì sera sono rimasti più del solito tempo per raccogliere la travolgente standing ovation del pubblico.

Abbiamo incontrato un uomo in ascensore la prima notte, (era tutto sofferente perchè sua moglie aveva acquistato i biglietti) .. Non gli era piaciuto Bob nel 1986 ed era scettico di quello che avrebbe avuto da Bob questa volta. Lo abbiamo incontrato di nuovo dopo il terzo spettacolo. Ci ha detto che era stato completamente preso sin dalla prima notte, che era rimasto a letto fino a tardi ascoltando Tempest......se ci fosse un 4° spettacolo sarebbe andato di nuovo. Sentirsi così molto fortunati a vivere questo momento ... vedere Dylan dal vivo in ottima forma nuovamente.

 

 

Perth, Australia - Riverside Theatre, August 14, 2014
 
 di Michael Findlay
 
 Quando avevo 17 anni ho battuto la testa salendo le scale verso la parte posteriore dell’Entertainment Centre. Era il mio primo concerto di Bob ed ero molto emozionato dal fatto di poter respirare la stessa aria che respirava anche il mio idolo. Ieri sera, dopo molti concerti di Dylan, ho respirato di nuovo la stessa aria ed ero ancora in soggezione.
 Sapevo cosa aspettarmi perché ero con il mio compagno Aaron che ha esaminato le precedenti set list dei concerti. Ancora una volta, ero nei posti economici ma questa volta la venue era più piccola e potevo quasi vedere bene. La distanza non era un problema, ma Bob lascia che la sua musica brilli più luminosa delle luci. Sembra un uomo ombra che passa solo brevemente tra spazi oscuri che lo nascondono. Speravo come l'inferno che questo sarebbe stato un secondo grande concerto e lo è stato. Era così buono che ci torneremo anche domani sera.
 Mi piace che la scaletta non sia composta da “best of”. Ho ballato nei corridoi con i grandi successi in concerti precedenti e sono felice di essere una vecchia scoreggia seduta al suo posto ad ascoltare attentamente un uomo che conosce il suo mestiere. Bob ha ancora una grande gamma vocale, semplicemente inizia molto basso in questi giorni. Coloro che non hanno orecchie per sentire mi dicono che non può cantare. Semplicemente non ha più il tono delle sue grandi canzoni, ma ora Dylan le alimenta con la sua unica timbrica vocale. La sua voce riempie le sue canzoni con emozione e senso dell'umorismo. Bob ha semplificato il suono della sua armonica e ha sostituito la fascia alta e stridula con una profonda melodia. Questo è stato particolarmente toccante in “Simple Twist of Fate”. La band, sempre grande, è diventata un tutt’uno con le prestazioni di Dylan. Charley Sexton in particolare mixa bene la sua bella chitarra che suona in sintonia con il pianoforte di Bob. Era così buona durante la loro interazione nella parte tranquilla di “All Along The Watchtower”' che una lacrima è spuntata dal mio occhio. Alcuni idioti irrispettosi hanno lasciato la sala durante il bis per andare a prendere le loro auto, ma la stragrande maggioranza è rimasta a gustare ogni sfumatura di “Blowin' in the Wind”, sperando, ma sapendo, che Bob non avrebbe fatto sorprese con una una o due canzoni in più. Che grande notte. Sono così felice perchè domani lo vedo ancora.

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di Michael Mueller

Per prima cosa: il Riverside Theatre è un eccellente sala da concerti. Non ho mai pensato che avrei mai potuto vedere Bob Dylan in un locale adeguato ma ora l’ho visto. E per fortuna Bob era sulle canzoni. Ho visto Dylan quattro volte, e questa è stata certamente la sua miglior performance che abbia mai visto.

Dylan una volta che si è descritto come un “uomo di canto e danza”. Anche se (probabilmente) originariamente questa definizione andava intesa come una descrizione usa e getta, è diventata sempre più una sommatoria di ciò che Dylan è. Quando canta, sorprendentemente la danza ottiene la sua parte, si fa guardare. In effetti, ci sono pochi artisti settantenni che possono trasmettere sensazioni con solo il movimento tempestivo e feroce di una gamba.

Come ha fatto per molti anni, Dylan è apparso sul palco esattamente alle 20:00. Vestito in quello che sembrava una giacca da cowboy e cappello a tesa larga, il concerto è iniziato scuotendo la gente con una versione da pistolero di “Things Have Changed”. Era evidente fin dalle prime note che Dylan era in ottima voce, un piacere che ogni serio fan di Dylan sa che non è mai garantito. Si è calato nella canzone, ha urlato, minacciato e ringhiato, canzone dopo canzone.

Dopo “Things” c’è stata una selezione di canzoni vecchie e nuove. “Workingman Blues#” 2 è stata magnificamente eseguita; “High Water (for Charley Patton)" era tonante. Dylan si èalternato al centro del palco in veste di cantante solista (dietro una selva di microfoni) e con il pianoforte, che ha suonato con un battere pieno di fascino. Molti brani della set list di stasera avevano un mood paludoso, una atmosfera da New Orleans; c'è stato un sacco di sudore e di grugniti, soprattutto in brani come “Early Roman Kings”.

E' stato bello essere in grado di sentire l'interazione tra i membri della band e Dylan, ed apprezzare la loro tenuta come una unità e il loro talento come strumentisti. Tony Garnier suona con Dylan da quasi 25 anni e la sua esperienza è fondamentale per dare alla band la forza di coesione necessaria e a Dylan il sostegno di cui ha bisogno per allungare continuamente e
riorganizzare le sue canzoni a seconda di doVe i suoi stati d'animo lo portAno. Gli arrangiamenti di “Pay In Blood” e “Forgetful Heart” erano radicalmente diversI dalle versioni dell'album, e sono stati migliori che sull’album.

E questa è la cosa con Dylan; le parole. Egli le dice come se avessero un reale significato per lui. La sua consegna è inflessibile e determinata quando le canzoni lo chiamano ad essere vero e persino giocoso, quando queste qualità sono necessarie. Lui abita nelle sue canzoni, da dentro e da fuori; le vive, le trasforma, trafiggere il suo pubblico con esse.

Il punto forte è stato la sua personale interpretazione cadenzata del capolavoro di Blood on the Tracks “Simple Twist of Fate”. Cantata da un uomo che conosce una cosa o due sul destino, Dylan tesseva le parole di tutto il sentimentalismo folk-contenuto nella musica, e ha lasciato il suo pubblico rapito.

A 73anni Dylan è in forma stellare. Gli album brillanti non finiscono mai, i suoi spettacoli cambiano nel corso dei decenni, e questo è grande. Bob è stato una leggenda vivente per decenni, ora lo è più che mai, e finalmente sembra saper convidere con essa. La sua performance trasudava classe e fiducia in se stesso. In forma come questa sera, uno sente che lui potrebbe continuare a stare sul palco per molto tempo ancora.

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di Susan Laing

Ho visto Bob 10 volte finora.....seriamente lo seguo dai tempi di “Time Out of Mind”... quindi c'è un gap di 3 anni tra ogni esperienza. Gli ultimi spettacoli che avevo visto erano state le 2 notti consecutive al “Byron Bay Blues 11" ... alta energia, enorme folla ... canzoni come "Rolling Stone" con 20.000 spettatori che ballavano, cantando e praticamente sovrastando il sistema audio ... totale unità.... euforia plus.

Siamo appena tornati dalle 2 notti consecutive a Perth (ci siamo sciroppati 780 km) e la mia sensazione è che Bob sia più importante che mai, un vero artista, poeta, filosofo, la verità in persona.

Ha aperto con "Things Have Changed" e, come ha detto nel suo discorso di accettazione dell'Oscar è un brano che non permette di chiudere un occhio sulla natura umana. Sentivo il peso di queste parole soprattutto quando questo sentimento viene ripreso nelle eterne domande che dobbiamo porci, come quella di "Blowin '" ... quante volte può un
uomo girare la testa e far finta che proprio non vede? ...

Roba Semplicemente fantastica da lui ... uno show tutto diverso da quelli di Byron Bay, ma perfettamente adatto ai tempi ... Egli è meritevole di rispetto e la stima che lo circonda è grande. Il mio prossimo spettacolo sarà alla Sydney Opera House. Immagino che alla fine del suo tour qui molti fortunati che avranno assisitito ai suoi shows si faranno l'esame di coscienza un pò più profondamente. Le sue canzoni d'amore mostrano la bellezza di ciò che sono ed il “nuovo” materiale dei suoi tempi recenti mostra quanto non siamo attenti alla buona conservazione di questo prezioso pianeta.
 

 

Perth, Australia - Riverside Theatre, August 13, 2014

di Sean Tanner

DYLAN attraverso i secoli AUSTRALIANI

Prima dello show di questa sera, ancora una volta ho riflettuto sui precedenti shows australiani che avevo visto nel corso degli anni.

1992 Perth Entertainment Centre
Uno degli spettacoli più sorprendenti che ho visto. Dylan ha davvero suonato la canzone di Hendrix "Dolly Dagger! Questo è stato il mio primo spettacolo di Dylan e mi ha fa un’ottima impressione. Egli era accattivante e quando era solo lui e la sua chitarra mi sono sentito trasportato nell'intimità di quei primi show nei cafe del Village nel 1960.

1998 Tour australiano Melbourne x2, Sydney x 2 + Wollongong
Questo è stato Dylan al suo meglio. Ogni spettacolo era unico, ma il primo spettacolo di Sydney è stato il migliore concerto che abbia mai visto, ero al centro della fila a solo alcuni metri dal mio idolo. Ascoltando la band attraverso le pile di altoparlanti sul palco invece che dall’impianto di casa è stata una delle più grandi esperienze fonetiche della mia vita. Questa è stata una gita fantastica e ne valse la spesa del viaggio per vedere 5 spettacoli!

2001 Perth Entertainment Centre POSTING ON EXPECTING RAIN
"Tutto sommato, un ottimo inizio per il tour Oz, soprattutto perchè non era consentito stare in piedi davanti al palco. In evidenza: MR TAMBOURINE MAN, JUST LIKE A WOMAN, STANDING IN THE DOORWAY,WICKED MESSENGER, ROLLING STONE e HIGHWAY 61".

2003 Claremont
L'Australian Tour 2003 ha presentato Bill Burnette alla chitarra e una coerente set list che sembrava essere strutturata per soddisfare lui (anche se sembrava trovarsi male). Bob stesso era al pianoforte e nel complesso è stato deludente anche se quel giorno ero vicino a lui dabvanti al palco.

2007 Burswood Dome, Perth POSTING ON EXPECTING RAIN
"Dylan ancora una volta mi ha portato in un altro livello. La profondità e la complessità delle prestazioni dalla sua band era qualcosa che posso ricordare e testimoniare. Ma l’interessante era che questo era più evidente quando Bob andava alle tastiere".

2011 Fremantle Blues & Roots Festival POSTING ON EXPECTING RAIN
"Scusate ragazzi, ma è stata una delusione. Avevo magnificato la complessità, la profondità e la bellezza dello spettacolo del 2007, ma Fremantle 2011 aveva pochi contenuti, "Spero che questo sia solo una notte no, ma come ho appena detto ho trovato questo spettacolo come lo show di Dylan più deludente che abbia visto".

Così come è stato Bob a Perth nel 2014?

Beh, sono contento di dire che è stato oltre le aspettative! Questo è stato il miglior Dylan che ho visto, equivalente a quella notte speciale di Sydney del 2008 quando sono riuscito a raggiungere il fronte del palco a pochi metri dal mio idolo.

Il centro convegni di Perth mi ha sorpreso, è un bel luogo intimo e ben si adatta a sentire questa band in tour. Grazie ad una amica, ho ottenuto un posto seduto in seconda fila, a sinistra del centro (lato opposto al piano di Bob purtroppo).

Questa notte ogni ogni canzone era una meraviglia a sé stante. La band è così stretto e fantasiosa, mi sono davvero goduto ogni membro della band godendo il ruolo da essi svolto nel costruire il suono. Loro erano davvero ispirati dalla qualità di questa musicalità in un tale ambiente intimo.

Non mi era piaciuto molto Dylan esclusivamente alle tastiere durante i tour precedenti, ma questa volta l'esperienza è stata diversa. Cosa c'era di diverso? Penso proprio perché ho sentito un cambiamento nel suo modo di suonare la tastiera, quella lovely guitar che suonava durante i tour del 90 sembra essere ora replicata sulla tastiera e così mi piace!

La voce di Bob è sembrata di essere tornata in forza. Il nuovo materiale ha creato questa sensazione - le canzoni sono ovviamente state create per soddisfare la sua estensione vocale più vecchia e funziona certamente.
Questo non vuol dire che egli potrebbe gestire ancora bene il materiale più vecchio - stasera abbiamo avuto anche versioni di alta qualità di Tangled Up In Blue e Simple Twist of Fate, e la voce ha retto bene per tutta la serata.
Come detto, ogni canzone è stata grande stasera, ma una menzione speciale deve essere fatta per "Things Have Changed”, che è stata una delle migliori del set che abbia mai sentito e mi è piaciuta molto come Stu Kimball l’ha iniziata con la chitarra acustica.

Bob - performances sensazionali, grazie per quello che fai ancora fai e per aver portato la tua band in Australia per farcela gustare e godere!

Sean Tanner


 

 

Hamilton, New Zealand - Claudelands Arena, August 9, 2014

by Ezra

Non c'è mai stato alcun dubbio che Bob sarebbe stato sorprendente.
Abbiamo volato da Christchurch per vedere l'uomo in azione, valeva la pena? HELL YEAH!

08:00 in punto, Stu esce con George strimpellando la sua chitarra.
In pochi secondi la band sale sul palco, poi arriva Bob dietro loro! La folla esplode! Si comincia.

1. Things Have Changed.
Grande versione, e lui ha anche mescolato leggermente le cose, cambiando il modo di suonarla in mezzo!

2. She Belong To Me.
Versione potente con fantastica armonica. Tutto quello che posso dire è - Cazzo, accendete le luci, è quasi impossibile vederlo.

3. Beyond Here lies Nothin’.
Wow. Appena wow.

4. What Good Am I?.
Qualcuno ha bisogno di agitare la luce dell’accendino o del telefonino in questa canzone, è stata una potente e commovente canzone.

5. Waiting For You.
Questa è la canzone che avrebbero potuto sostituire ..... Questo è tutto quello che posso dire.

6. Duquense Whistle.
Bob al pianoforte e sembrava che stava avendo i migliori momenti della sua vita, anche la band era in forma per questa canzone.

7. Pay In Blood.
Un altro highlight. Non la canzone, ma proprio come l’ha suonata. E' stata una versione da calcio nei denti. Hit duro.

8. Tangled Up IN Blue:
C'è stato solo spettacolo che io abbia mai visto senza che Bob abbia suonato questa canzone, ma continua a migliorarla,e meglio anche!

9. Love Sick.
Mano sul fianco, ululando le parole. Strappa una lacrima dagli occhi dei fans!

Poi un grande intervallo di circa mezz'ora.

10. Highwater (For Charlie Patton).
Quella pausa di mezz'ora fa bene, Bob torna su pieno di vita!
E questa canzone è stato l'esempio perfetto! L’ha proprio presa a calci in culo ed è stata, affanculo, un' altra versione!.

11. Simple Twist Of Fate.
Speravo in questa canzone, ed è stata l'unica delusione, troppo lenta e zzzzzz.....

12. Early Roman Kings.
Bob ha cominciato a scopare via la merda qui, la folla si muoveva, tutti erano sempre coinvolti. Bob mi è piaciuto molto.

13. Forgetful Heart.
Potente.

14. Spirit On The Water..
Questa canzone ha visto Bob sorridere e ridere ad un certo punto! Non è la mia canzone preferita, ma la versione era bella lo stesso!

15. Scarlet Town.
La band ha suonato perfettamente questa canzone. La voce di Bob era eccezionale. niente di sbagliato!

16. Soon After Midnight.
Versione media, ma Bob ha sempre un modo di renderla perfetta allo stesso tempo.

17. Long And Wasted Years.
Le parole dicono quanto questa canzone sia perfetta e potente. Bob al centro del palco ed era il padrone di tutti.

Per gli encore l’attesa è stata un pò lunga, ma tutti continuavano a gridare!

18. All Along the Watchtower.
Semplice. Niente di speciale.

19 Blowin’ In The Wind.
Ipnotizzante l'armonica in questa canzone, lacrime. Bob cazzo, ci hai scosso!

La sicurity era così stretta in questo show che non c'era molta possibilità di scattare qualche foto. Questa è stata una performance di alta qualità, e non vedo l'ora di vedere di nuovo Bob il mese venturo!

 


Vienna, Austria - Stadthalle, June 28, 2014

di Nick Knight

PERFORMANCE VOCALE
Questa era la mia seconda volta che vedevo Dylan dal vivo, il primo è stato lo show in questa stessa sede nel 2008, e la performance di quest' anno è stato molto meglio. Mi era piaciuto molto l'esperienza complessiva nel 2008, ma la sua performance vocale era stata ridotta a frasi incomprensibili ed un veloce borbottio che si alternava tra sole due note per la maggior parte del tempo. Questa volta il suo fraseggio è stato più diversificato, pensato ed espressivo, più ancora che nei dischi più recenti, e la sua voce molto più chiara rispetto a Tempest. Sono rimasto molto colpito come avrebbe potuto passare dalle potenti esplosioni vocali in canzoni come “Pay in Blood” a momenti di delicatezza più convenzionale di canto melodico come in “Forgetful Heart”. Tutto sembrava così facile, aveva il pieno controllo della sua voce, prendendo perfettamente le note.

LA BAND
La band, naturalmente, è stata fantastica come al solito. Ho notato due cose, delle quali per qualche motivo non se ne è parlato e nemmeno scritto molto. 1) C'è un sacco di jazz in corso. Penso che ci sia tanto jazz nello stile della band, almeno quanto di rock & roll e di folk.
2) L'energia di questa band è folle. E' quella rara combinazione di ritmo veloce di rockabilly e rock duro.

CANZONI
“Things Have Changed” e “She Belong To Me” erano sostanzialmente per riscaldamento, quindi non mi aspettavo troppo. Non esagerate.

“Beyond Here Lies Nothin’” - arrangiamento simile a quello dell'album, suono più duro. Inaspettatamente una appassionata performance vocale rispetto alla contenuta versione in studio.

“What Good Am I?”- Ancora una volta atmosfera simile alla versione originale, ma cantata con più espressione e autenticità. Egli in realtà sembrava stesse piangendo mentre cantava.

”Waiting For You” - Per essere onesto, non sapevo esistesse questa canzone, e non so davvero cosa dire di questo pezzo. Mi è piaciuto il ritmo di valzer però, musicalmente positivo.

“Duquesne Whistle” - Speravo che si sarebbero concentrati su quel potente riff di chitarra, ma hanno suonato una versione veloce, deliziosamente dancy, versione jazzy. In questa canzone un sacco di persone hanno ballato, me compreso. Charlie ha suonato il riff di chitarra in modo leggermente diverso dalla versione dell’album, utilizzando accordi più blues.

“Pay in Blood” - Questo era hard rock puro. Grande prestazione di Dylan. Mi è piaciuto come ha cantato delicatamente "Un altro politico ti sta prendendo per il culo" con un’inflessione satirica.

“Tangled up in Blue” - La gente sembra gradire la versione attuale di questa canzone, ma per me il fraseggio meno scorrevole delle strofe non rende giustizia al senso di confusione e di urgenza veicolata dai testi.

“Love Sick” - Divertente come questa canzone ha fatto ballare la gente. L'intera band ha creato un ritmo duro molto consistente che ha dato un sapore tipo discoteca con sentimento.
Avevo pensato che avrebbero usato un arrangiamento simile a quello di What Good Am I?, ma dopo tutto questa è una canzone che parla di mal di cuore e il ritmo pulsante si adattava bene ai testi.

“High Water” - Suonava come previsto. Questo è un tipo di canzone che è difficile da godere con un arrangiamento così, mi piacerebbe sentirla in versione acustica, non da ballerini di strada.

“Simple Twist of Fate” - Ha cantato le strofe a rap, un tipo di narrazione alla moda. Ancora la sensazione generale che questa canzone fosse molto simile alla versione dell'album, molto "reale" e toccante.

“Early Roman Kings”- mi aspettavo che questa fosse la canzone peggiore della serata, ma l’hanno suonata con tanta più energia e passione che sull’ album. Mi sono sempre chiesto perché la versione dell'album era così soffice. I testi e la forma blues si adattano bene alla sua voce.

“Forgetful Heart” - Inaspettatamente molto convenzionale, melodica, in cantata come se fosse una ballata. Per essere onesti non credo che potrebbe persino arrivare a fare questo genere di cose (soprattutto dopo aver ascoltato la sua recente cover di Sinatra).

“Spirit on the Water” - Molto simile alla versione album, semplicemente incantevole. Stu Kimball (chitarra ritmica) ha suonato quella semplice progressioni di accordi jazz che sono l'anima di questa canzone.

“Scarlet Town” - Interessante, non conosco bene questa canzone, né buona né cattiva. Non era per niente travolgente. Sentita questa versione, non ho mai apprezzato così tanto la versione dell'album.

“Soon After Midnight” - canzoncina bella, ma niente di più. E’ stato divertente quando ha cantato la frase "Ho un appuntamento con una regina delle fate", che suona così stupido e ingenuo.

“Long And Wasted Years” - Wow. Probabilmente la mia canzone preferita della notte. Struttura e stile del brano perfettamente compatibili con la sua voce. Tutto in questa canzone era appassionato, reale e inconfondibilmente
chiaro. Sono rimasto soddisfatto, questo è tutto ciò che ho bisogno di sentire.

“All Along the Watchtower” - Questa canzone facente parte del bis, trasformata in una canzone pop rock divertente, che è OK credo.

“Blowing in the Wind” - Ancora una volta, non la più sofisticata delle prestazioni, ma un bel bis classico.

OSSERVAZIONI DI INTERESSE
C'erano due microfoni collegati al suo sul cavalletto centrale, che sembravano microfoni da studio - mi chiedo se forse sono per registrare questi spettacoli per una versione futura? Questo potrebbe spiegare perché ha svolto un setlist differente da alcuni dei recenti spettacoli, tra cui alcuni classici, in modo da avere più materiale da utilizzare per un album dal vivo. Potrei sbagliarmi, ovviamente.

Durante Scarlet Town, come Dylan ha cantato la linea "Le strade hanno nomi che non si possono pronunciare", Charlie Sexton (chitarra solista), che stava dietro Dylan, ha messo la mano dietro l'orecchio guardando Dylan, come se stesse cercando di sentire quello che Dylan stava dicendo, poi Sexton si girò e guardò George Recile (batteria) ed entrambi scoppiarono a ridere. Credo che Sexton stava scherzando sul come per Dylan, che è famoso per la sua pronuncia non chiara, qualsiasi nome di strada deve essere difficile da pronunciare.

 


Kosice, Slovakia - Steel Arena, June 27, 2014

by Adam, Jo ed Elizabeth Curtis and Sarah Ellis

Siamo arrivati presto Venerdì nella bella città slovacca, e il primo segno di attività di Bob era il grande striscione fuori della Steel Arena. Abbiamo verificato all’Hilton e abbiamo visto Tony Garnier fare shopping nei negozi di souvenirs. I movimenti della security nel pomeriggio ci hanno portato a credere che anche Bob si trovava lì, cosa confermata dalle chatts il giorno dopo il concerto da parte di un gruppo di Bobcats!

Un’Arena abbastanza piacevole, con una folla fantastica che sembrava amare ogni momento dello spettacolo, tra cui una corsa attraverso il palco in Long And Wasted Years. Buona visione di Bob per noi, che portava i suoi magnifici stivali da cowboy bianchi con alcune mosse splendide dietro il pianoforte!
La setlist è stata la standard che Bob sta eseguendo notte dopo notte dopo notte. Questo è stata la 9° volta che ho sentito questa set list e non mi sono mai annoiato!
Abbiamo visto il tour bus, alla fine, pronto per il lungo viaggio durante la notte per Vienna. Il giorno seguente l’abbiamo dedicato alla visita delle attrazioni di Kosice – la cattedrale, il parco, l’ incredibile stazione ferroviaria. Abbiamo terminato con una cena al ristorante Little India, cibo superbo.
Ottima birra slovacca e belle strade della città. Un fine settimana davvero memorabile!

Adam, Jo ed Elizabeth Curtis e Sarah Ellis, United Kingdom

 


Bucharest, Romania - Sala Palatului, June 25, 2014

di Simon Lambert

La Sala Palatului di Bucarest era quasi piena ieri sera per questa tappa del tour europeo. Indubbiamente i punti salienti sono stati Tangled Up in Blue e Simple Twist Of Fate, ma ci sono state altre più eccezionali prestazioni che sono sicuro saranno documentate in altre recensioni. Trentasei anni dopo il mio primo spettacolo è stata l'occasione per condividere l'esperienza per la prima volta con mia figlia di 18 anni. Venti minuti e lei ha commentato: "Questo è impressionante". Le migliori tre parole che poteva pensare per Bob. Assicuratevi un biglietto quando arriverà in una città vicino a voi, perché non si sa mai quando la magia sta per finire.
Simon Lambert


 

Athens, Greece - Terra Vibe Park, June 23, 2014

La recensione e le foto Andrea Orlandi del concerto di Atene

Sono appena tornato in albergo sotto l'Acropoli, da Terra Vibe Park.
Cosa posso dire? Mr. Dylan ha cambiato marcia ancora una volta lasciando a bocca aperta il pubblico greco e tappato la bocca ai sempre presenti non credenti, che avevano iniziato le loro noiose lamentele già l'anno scorso.
Un primo avviso di allerta c'era stato a Salonicco ... ma stasera l'artista era al massimo della sua forza espressiva e di volontà rivoluzionaria, non solo per aver stravolto l'intero set, ma per aver ricostruito le sue canzoni dalle loro radici.
Questa è stata la differenza stasera con Roma 2013: non solo cambio scaletta, ma arrangiamenti completamente stravolti, con basi completamente opposte agli originali (standard r'n'r che diventano jazz-blues, ballate elettriche che diventano pianistiche, blues che si trasformano in cabaret....); già visto, già sentito, si dirà, in milioni di modi diversi: no, stasera non abbiamo solo sentito la versione "Un milione ed uno", ma molto di più.
La mia umile ipotesi è che lo spirito del nuovo sound per le vecchie canzoni, provenga direttamente dalle recenti registrazioni in studio con la sua band di nuove canzoni. Non ne so assolutamente nulla, ma è quello che ho subito pensato d'istinto.
Per la scaletta in sè. Potrei sbagliarmi - si controlli - ma non ho memoria di uno spettacolo con:
-Shelter from the storm
-Desolation row
-Visions of Johanna
Di sicuro non ho mai assistito ad uno show con loro insieme, con una prestazione meravigliosa per entrambe le seconde due, tra le migliori in assoluto, e - per Visions - una buona contendente per la migliore di sempre.
Le cose erano iniziate ad essere intriganti con Huck's Tune: poi ho notato un Bob molto nervoso che si sbatteva avanti e indietro per il palco ed il backstage, lasciando la band da sola sul palco tra una canzone e l'altra.
Poi ho capito che nel backstage c'era Jeff Kramer (non presente in altri primi concerti), e che Bob stava discutendo con lui: la selezione delle canzoni? Credo di sì, Kramer ha ovviamente avuto un grande impatto sul lavoro Dylan, essendo stato il suo manager per 24 anni o giù di lì, ma non ho mai visto i due in colloquio sul palco dopo la fine di ogni canzone, e poi Bob andare dalla band a dire loro cosa e come suonare.
Ehi, aspettate un attimo ... non ho scritto che improvvisamente il potente Dylan doveva chiedere suggerimenti su cosa suonare al suo manager. E ovviamente, chi sono io per dimostrare che questo è accaduto la scorsa notte. Ma ho visto, come mai prima nella mia frequenza non così scarsa ai concerti di Dylan nel corso dei decenni, che - come mia ipotesi - vi era una chiara volontà per lui di avere uno scambio di opinioni al volo con il suo manager.
Ma, invece, forse era solo la necessità di fargli osservare che egli non appezzava la parete di smartphone scintillanti di fronte a lui...

Foto di Andrea Orlandi - Atene 2014

Ehi, aspetta un attimo ... Io non ho detto che Dylan ha cantato su richiesta una set list fatta del suo manager.
Era solo un'osservazione a ciò che stava accadendo per quello che ho potuto vedere ed immaginare.
In realtà, forse, stava solo condividendo una sigaretta con Jeff.
Ed il nuovo modo di suonare aveva una sola fonte: Dylan al pianoforte che ispirava chitarre e batteria.

  Foto di Andrea Orlandi - Atene 2014

Lo stravolgimento dei suoni ovviamente non è stato come passare dalla Rolling Thunder alla band street legal - Elvis: siamo ancora di fronte alla stessa band, dopo tutto, ma la band ha ora un suono diverso! Almeno ieri sera ad Atene.
Contratto, limitato, contando ogni nota e non con l'atteggiamento casual e pesante, ma con il sentimento, con un obiettivo, con meno rumore possibile del suono: il silenzio è la parola d'ordine, non l'alto volume, il silenzio e le pause. Mr. Dylan più volte non è riuscito a nascondere le sue reazioni al risultato sonoro della band, non ha potuto resistere a sé stesso per mostrare dal vivo la sua soddisfazione e, meno volte, la sua insoddisfazione. Come ho scritto il suono è un suono nuovo e deriva, dal mio punto di vista, dalla nuova esperienza di registrazioni di nuove canzoni.
Per quanto riguarda il canto, sì, abbiamo sentito il tipico modo di cantare quando è la serata giusta, quando é profondamente coinvolto in un nuovo formato di una buona canzone, che lo soddisfa. Il Bob che ricorda di essere Dylan e dà nuova vita ai vecchi capolavori come Desolation Row o Visions of Johanna.
O che ricrea da zero : come Tweedle Dee dandole una completa nuova vita.

  Foto di Andrea Orlandi - Atene 2014

Ok, non ho orecchie artistiche ... ma ho chiuso gli occhi solo per sentire il flusso della musica, e beh ... si trattava di una resa davvero spettacolare di canzoni SPETTACOLARI , con l'atteggiamento tipico di Dylan di dare un accento diverso sul finire di ogni verso, insieme ad un insistenza sul ritornello, con una nota perseverante finché tutta la band non lo seguisse su quella fiamma del momento. Per arrivare tutto al culmine nell'ultimo verso. Questo dovrebbe essere da decenni un fatto ben noto per i cosiddetti fan di Dylan, per la sua performance dal vivo.
Oh beh, mi rendo conto che non solo un tour o uno spettacolo, ma anche un singolo brano può essere percepito in tanti modi diversi dal pubblico. Non c'è da stupirsi che Bob non presti alcuna attenzione a ciò che i cosiddetti fans pensano dei suoi concerti! Per fortuna! Se così non fosse, non mi piacerebbe e non lo ammirerei così esageratamente, come il musicista e performer più importante del suo tempo. Per finire, uno dei motivi per cui mi è piaciuto così tanto il concerto di Atene, è il tipico atteggiamento Dylanesque che Bob ha avuto ieri sera! Si poteva fisicamente sentire la forza della sua volontà, volontà artistica, una forza che avrebbe potuto girare una montagna solo a guardarla. Ho avuto il momento della mia vita a guardare lui quella sera: mai fermo, avanti e indietro, dal pianoforte al microfono, al backstage, dando occhiatacce alla band, chiudendo gli occhi, mettersi le mani sul viso a coprire gli occhi e chiedersi cosa fare dopo: ho visto l'uomo mentre crea la sua arte, ho visto l'uomo dimostrare davanti ai miei occhi perché lui è quello che è e perché tutta la mia intera vita sono stato fatalmente attratto da questo artista. Direi ancora di più: per me è stata una lezione dal vivo sul come affrontare le nostre vite in questa terra di anime perse.

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by Joe Kapa

Cosa posso dire circa il concerto di ieri sera?
Sono un fan di Bob Dylan da tantissimo tempo e l’ho visto suonare moltissime volte sia in Grecia che all'estero. Ogni fan di Dylan sa che in concerto Dylan non viene mai da te ma sei tu a dover andare da lui. Ma ieri lui era come circondato dall’altissimo muro di una prigione, con diverse recinzioni di filo spinato nelle quali passava la corrente elettrica. Non si poteva arrivare a lui, non importa quante volte si aveva tentato.

Sin dall’inizio era ovvio che qualcosa gli dava fastidio. Appena si sedeva al pianoforte (al centro del palco non è mai stato per più di tre minuti), segnalava qualcosa come una malfunzione al suo microfono, armeggiava con il suo seggiolino del piano, ecc.
Ha tagliato corto in diverse canzoni (Visions of Johanna), ha cantato con la testa appoggiata sulla mano, come se stesse per addormentarsi, si è alzato numerose volte ed è andato fuori scena a metà canzone. Cercava le sue armoniche. Ha fatto assoli di armoniaca noiosi e miseri. Anche moltissimi fans/die hard come me sono rimasti delusi. Lo show è stato più simile a un sound check che ad un concerto. Lui voleva lasciare la venue al più presto possibile.
Le canzoni: a parte una manciata, il resto era terribile. Come si possa prendere una canzone come "Tweedle Dee & Tweedle Dum" e voltarla da un ritmo divertente in una noiosa e misera ballata, è oltre la mia comprensione. Ho visto riorganizzare il suo materiale molte volte, questo è ciò che avviene spesso ad un concerto di Dylan. E' questo mutamento che li fa funzionare. Tuttavia il suo cuore ieri sera non era al concerto. Suono pigro, canto pigro, arrangiamenti pigri.
Per quanto riguarda la band, sembravano essere sbalorditi. Appesi ad ogni suo respiro.
Perché avere tutti questi musicisti meravigliosi e non dar loro la possibilità di brillare? Bob li avevano incatenati a terra, come un branco di cani in un deposito di rottami. Charlie Sexton ha suonato un assolo, e non si muoveva più di un paio di metri da dove si trovava.
Dylan sembrava completamente fuori di se. Camminando su e giù per il palco, con la sua solita arrogante spavalderia. È questa "arte"? È questo "uno spettacolo"?

Non mi dispiace l'arroganza, se uno l’ha meritata, ma ieri Dylan non valeva il prezzo del biglietto.
Ci sono stati applausi dai soliti fanatici e c’era un silenzio attonito da altri. E c'è stata anche una sfumatura di rabbia da parte di qualcuno. Non so se lui capisce il greco, ma hai sentito la gente gridare "Suona, fottuto S.O.B".

Comunque ci ha fatto sentire come dei pazzi. E in un paese che sta affrontando una congiuntura economica difficile, ogni concerto di un artista straniero diventa un lusso. Avere un Dylan che più o meno alza il suo dito medio al pubblico è un insulto.

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by J.D.

Son tornato a casa a Gerusalemme dopo due notti in Grecia.
Salonicco è stato quello che mi aspettavo, una solida performance, alcune incertezze con la band in Love Sick e Summer Days, ma uno spettacolo divertente con una folla educata ma non troppo entusiasta. Ora arriva Terra Vibe e temevo di trovare un numero enorme di gente chiassosa e, invece, atmosfera morbida da pic-nic. Io credo che ci saranno state circa 3000 persone, come a Salonicco. Molto è stato notato sulle espressioni facciali di Bob verso la band a Salonicco ed era evidente che il sound check era fatto con canzoni che non sono state suonate la sera prima ..
Ma chi lo avrebbe pensato???? Mentre si avvicinava il tempo dello spettacolo sembrava che la set list dovesse avere un sacco di varianti e anche sembrava di essere stata cambiata pochi minuti prima dello spettacolo, o perlomeno aggiornata!
Il posizionamento del foglio delle canzoni è stato fatto da Bob a calci spingendolo sottole il microfono al centro della scena.
Si sentiva che lui ed i ragazzi erano un pò in difficoltà ma alla fine si è rivelato essere il miglior spettacolo nella mia memoria recente. Ci sono volute tre strofe prima di tutti fossero saliti a bordo per Shelter From The Storm, ma le voci erano intense e sincere e dobbiamo ascoltare un nastro (per favore spero che qualcuno abbia registrato lo spettacolo) per determinare quanti versi, ma credo che quasi tutti siano stati cantati. Idem per Visions of Johanna e Desolation Row. Potrei andare avanti ma basti dire che dopo aver udito Tweedle Dee e Tweedle Dum potrei dire che è stata la più bella canzone che io abbia mai sentito. Quello che voglio dire è che l’arrangiamento era così drammatico che anche il gustoso liks di chitarra di Charlie suonava nuovo ma con un che di familiare. Davvero difficile descrivere abbastanza bene le senzazioni che abbiamo vissuto ieri sera.
Ho pensato che Bob stava soffocando George durante Summer Days, ma allo stesso tempo ha permesso Stu di lanciarsi nel rock perchè probabilmente alla band mancava qualcosa, così ne è uscita una piccola e bella serie di jams. Donnie è stato in gamba per tutta la notte e sorrideva a Bob mentre cercava di stare al passo con lui. Tony è tornato alla sua vecchia posizione, guardando Bob come un'aquila e cercando di guidare tutti gli altri. Erano tutti pendenti dalle labbra di Bob e qualcuno in precedenza ha scritto che forse stava mettendo alla prova la band con questo sistema che sembrava essere perverso. Era quasi come "Questo è il modo col quale desidero suonare, ok, vediamo se mi sanno seguire e raggiungere dove voglio andare!" Ma ancora una volta le voci si fondevano bene. Come sempre mi sento molto fortunato di aver potuto assistere a questi spettacoli.
Anche la folla era forte ed entusiasta sin dall'inizio e sia alla fine di ogni canzone o di un assolo di armonica solista facevano un gran tifo. Penso che la folla abbia giocato un ruolo chiave che Bob ha apprezzato pur tuttavia non dicendo una parola, nemmeno per presentare la band.
Come ho detto prima, sono stato molto fortunato....
 

Thessaloniki, Greece - Limani, Thessaloniki Harbour, June 22, 2014

by Matt Ramige

Come preludio devo dire che forse ho mescolato la corretta sequenza delle canzoni, ma dovrebbe essere abbastanza vicina a quella vera.
Siamo stati accolti da un suono di un campanello e la band è uscita per aprire un altro spettacolo con “Things Have Changed”, uno standard che piace. “She Belong To Me” viene dopo, ma a me non dice molto, anche se mi piace il sound aggiornato su questo pezzo, con le chitarre pesanti, armonica ed una buona sezione ritmica. La prossima (ovviamente)
una sorprendentemente “Beyond Here Lies Nothin'”, un pò più leggera di quella dalla scorsa primavera (2013) se non mi ricordo male. Penso che la preferisco in questo modo, bella canzone ma non vorrei chiamarla un favorito, un bel lavoro, meglio di quanto ci si aspetti da questa canzone. "Tangled Up In Blue" a seguire, molto ben fatta. La storia infinita che noi tutti condividiamo. In mezzo al deserto? E poi qualcuno ha lasciato la città. Poi è arrivata la thriller “Pay In Blood”. Liscia e seriamente groove. Infatti, molto buona (se non meglio), come mi ricordo della versione con Duke Robillard, mi è piaciuta molto. L'eccentrica “Duquesne Whistle” è seguita poi e ancora tutto si muoveva molto bene, solo puro divertimento, Dylan aveva un fresco e rilassato vocal. Niente di forzato.
“Love Sick” è stata la seguente, credo che Charlie ha fatto un assolo decente verso la metà, nulla di eccezionale che mi ricordi, ma niente male, un pò più lunga della versione che ricordavo.
“Summer Days” è stata un pò una sorpresa (anche se si era sentita durante il soundcheck prima dello show). Ho avuto la sensazione che sia stata suonata più o meno estemporaneamente. Era una sorta di arrangiamento ridotto, qualcosa di rilassante che mi è piaciuto.
“High Water” (con Donnie sul banjo) è seguita. Penso che questa canzone sia sempre stata buona in questo tour. Un pezzo che spicca nella mia memoria dello show a Johnstown, PA, di qualche anno fa. È un dato di fatto che questo show (Salonicco) probabilmente non ha raggiunto quel livello, ma è sempre estremamente difficile fare confronti. Un breve interludio di armonica ha introdotto “Simple Twist Of Fate”, che credo sia stata una performance piuttosto standard anche se ben suonata.
“Early Roman Kings” ci ha messo un pò per decollare, a differenza della versione che mi ricordo con Duke. Bob sembra cantare la canzone in modo buono in questi spettacoli. Non che questa versione sia un vero disastro, certo che no, la band alla fine ha chiuso in un modo che era nuovo per me.
Una specie di pausa e poi ecco le chitarre insieme. Non sono sicuro se normalmente la suonano in questo modo ora o se era qualcosa di improvvisato, comunque, la canzone ha preso forma quando Charlie (soprattutto) ha iniziato “Forgetful Heart”, che credo suoni sempre allo stesso modo, buona ma prevedibile a mio parere.
“A Hard Rain's A-Gonna Fall” è seguita, difficile, credo sia un pò una sfida ora per Bob. Tutti han cercato di capire le parole ma era davvero difficile capire quei versi, comunque il pezzo mi piace sempre ed ho apprezzato seriamente lo sforzo! E voglio dire che in realtà stavo provando una bella sensazione dal profondo del cuore, mi capita con molti dei suoi classici.
“Soon After Midnight” non mi ha fatto una grande impressione.
Poi c’è stata “Long And Wasted Years” che a mio parere era / è un pò troppo forzata. Penso che si debba impostare in modo diverso, questa canzone non deve essere ridotta a solo intrattenimento, anche se, sempre a mio parere, questa canzone è molto sopravvalutata.
“Watchtower/ Blowin'In The Wind” erano le solite canzoni del bis suonate molto bene come ci si aspetta.

Solo una nota personale, nel complesso uno show semplicemente fantastico, bello essere di nuovo "on tour" con grandi artisti ed è sempre un piacere incontrare i fans europei. Credo di averlo trovato esattamente da dove lo avevo lasciato.
Grazie.

Istanbul, Turkey - Black Box, June 20, 2014

di Jimmy Jones

Buona colazione in stile orientale; verdure, formaggio, uova, pane, tè. La prima cosa che devo fare è informarmi circa il mio viaggio a Salonicco. Vado al Tourist Information Center vicino a Piazza Taksim. La Signora mi indirizza alla Agenzia di viaggi a pochi isolati di distanza. Posso acquistare un biglietto per 36 Euro. Ho bisogno di contanti.
Niente panico, c'è un ufficio cambi alla mia destra, cambio alcuni dei miei soldi israeliani e ritorno all'agenzia. Mi piace quando le cose vanno bene. Posso ora visitare un pò Istanbul; La Moschea Blu, il Grand Bazaar ... un tuffo nelle aree affollate. Torno nella mia stanza a prepararmi. Ho controllato la direzione del luogo del concerto su Google Map ... oups! Esco e mi perdo, avrò chiesto informazioni circa una ventina di volte. The Black Box di Istanbul è lontana dalla città, situata in mezzo al nulla! Ed è .... Una scatola nera!
Alle 19:00 metto in vista il mio cartello: "Ho bisogno di un biglietto gratuito, per favore". Nessuna fortuna fino 19:45 e lo show dovrebbe iniziare alle 20:00 Una giovane donna mi porge un biglietto, in origine doveva essere venduto per beneficenza. Ma io sono fortunato. Non so dove sia mio posto ma è gratis così ... perchè lamentarsi, giusto? Tutti entrano, ma le porte non si aprono dentro ... Perché?
Qualcuno spiega che lo spettacolo inizierà alle 21:30 ... oh whoa! Vogliono che la gente si ubriachi di birra? Le 21:00 ... si avvicinano. Prendo il mio posto nel parterre, sezione a destra del palco, fila 8 ... Cool! Vedrò Bobby molto bene al pianoforte.
21:30, giusto in tempo. Stu comincia a pizzicare la sua chitarra acustica e ad uno ad uno i ragazzi della band prendono la loro posizione sul palco. Nessun cambiamento. La band è la stessa che in Giappone. Le luci sono su ... Bob è vestito con il suo abito nero ricamato e con il cappello bianco. I ragazzi sono vestiti con pantaloni neri e ... ROSSI, le giacche (che appaiono rosa con la luce). Stu indossa non so cosa in testa! - "Things Have Changed”, normale all'inizio. Il pubblico
comincia a battere le mani a ritmo e Bob raccoglie il sentimento e si “sveglia” a metà della canzone per mettere tanta energia nella sua voce. "She Belong To me” è chiara e forte. So che la mia preferita arriverà quando Bob si sposterà al pianoforte. "Beyond Here lies Nothin’”.
Segue "What Good Am I?”. La sua voce è proprio in sintonia, profonda e seria: "A che servo... IOOOOO?". Sento il mio stomaco in movimento. "Waiting for you", chiara e waltzy, dolce e rinfrescante. "Duquesne Whistle", bella ma non la migliore. Forse il basso di Tony non è abbastanza forte nel mix, anche se il povero Tony era tutto piegato su quel contrabbasso.
"Pay In Blood”, la canzone è così grave e profonda come What Good Am I.
"Tangled up in Blue”, ben fatta, ma francamente avrei anche potuto farne a meno. Questa canzone con "Simple Twist Of Fate" e la finale "Blowing in the wind " sono definitivamente per i nostalgici e pochi erano venuti a vedere il Dylan degli anni '60. I nostalgici non sono tanti a Istanbul, dove il pubblico sembrava essere relativamente giovane. Conoscono TEMPEST.
"Love Sick”, eccellente. Mi ha toccato nel profondo e alla fine mi ha fatto piangere: "Sono stufo dell’ amore, vorrei che non averti mai incontrata. Sono stanco di amore, sto cercando di dimenticare. Io non so cosa fare, darei qualsiasi cosa per essere solo con te”. Ero proprio in quello stato d'animo in quel momento. Bobby sa che sta cantando per ognuno di
noi e che le parole possono riguardare ognuno di noi. Bob borbotta "Grazie amici, ci prenderemo una pausa adesso, saremo di nuovo qui fra un pò”.
La gente esce fuori per un drink, una sigaretta, la pipì ... Non ci sono manifesti presso lo stand del merchandising, solo poche magliette e CD che tutti dovrebbero avere. 20 minuti più tardi, Stu è tornato. “High Water” è iniziata ad una velocità incredibile ... Sembravano dei selvaggi ... Anche Donnie era un selvaggio pazzo sul suo banjo ... mamma mia! La versione migliore che io abbia mai sentito! Il clou dello spettacolo per me.
“Early Roman Kings" è un pò noiosa. George non è stato così folle come avrebbe dovrebbe essere sui suoi tamburi. Stasera la star è stata Charlie. Ogni singolo guitar “solo” è stato perfetto, forte, chiaro, ispirato.
Il violino di Donnie inizia "Forgetful Heart". C'è un silenzio totale fra il pubblico. Ma ad un certo punto vedo Bob aprire i suoi grandi occhi azzurri. Mi giro e guardo in alto. Vedo centinaia di accendini muoversi in ritmo. Whoa! Che sensazione!
Un grande applauso alla fine, il più lungo per una canzone. "Spirit on the water", swinging, bene e dolce. Mi piace. Bobby è buono al pianoforte e Charlie eccellente alla chitarra.
"Scarlet Town". Avrei potuto farne anche a meno. "Soon After Midnight", ancora uno quei testi dolci con una melodia romantica. La drammatica e teatrale “Long And Wasted Years”, un'ondata di fans si precipita sul palco. Io non mi muovo, apprezzo ogni parola da dove sono, in piedi ... cantando il finale.
Gli encore sono nella media, Bob forse è un pò stanco? O forse mi annoio con queste ultime due canzoni? Il suono nella Black Box era eccellente. Anche se conoscevo già la scaletta mi è sembrato come un nuovo spettacolo. Bob le ha eseguite tutte come se fosse stata la prima volta, senza mai mostrare segni di noia. Quando era al pianoforte, dopo ogni canzone, si girava a salutare il pubblico per alcuni secondi. Grazie Bobby! Grande prestazione a Istanbul! Arrivederci a presto.

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Bob Dylan incanta i 4.000 presenti alla Black Box di Istanbul

Bob Dylan e la sua band hanno scosso la nuova sala da concerto di Istanbul chiamata Black Box venerdì sera, offrendo una set list di 19 pezzi che ha affascinato le circa 4.000 persone del pubblico.
La 73enne leggenda vivente e la sua band hanno aperto il concerto con "Things Have Changed", seguito da un vecchio hit, "She Belongs to Me".
L'elenco del set principale della performance, che fa parte del Never Ending Tour di Dylan, consisteva in 17 riarrangiamenti unici di canzoni tratte principalmente dal suo album "Tempest" del 2012, il suo 35° album in studio. Le canzoni di quest'album incluse nella set list sono "Duquesne Whistle", "Pay in Blood", "Early Roman Kings”, "Scarlet Town", "Soon After Midnight" e "Long And Wasted Years", che ha segnato il top del concerto.
Dopo una lunga ovazione Dylan è tornato sul palco per un due pezzi bis di vecchie gemme, "All Along the Watchtower" e "Blowin 'in the Wind", svolgendo così un concerto di quasi due ore.

Il concerto di Dylan è stata la seconda performance al Black Box di Istanbul, che aveva aperto la sera prima con un concerto dei rockers alternativi scozzesi Travis.
Allo spettacolo di Dylan, che faceva parte di una campagna dal titolo "Soma ICIN Müzik" (Musica per Soma), hanno partecipato "tre generazioni di fans di Dylan," secondo una dichiarazione da parte Pozitif Live, il promoter di concerti con sede a Istanbul che gestisce la Black Box di Istanbul. Tutti i proventi della manifestazione andranno alla Scholarship Fund Soma ed ai giovani della Fondazione Comunità Volontari (TOG) a sostegno delle scuole superiori e studenti universitari che hanno perso parenti stretti nel disastro della miniera di carbone di Soma del mese scorso in Turchia.

(Fonte: http://en.cihan.com.tr/news/Bob-Dylan-enchants-4-000-at-Black-Box-Istanbul-concert_7760-CHMTQ4Nzc2MC8xMDA0)

Dublin, Ireland - The O2, June 17, 2014
 
 di Tiernan Henry
 
 E così eccolo a Dublino.
 Il tempo è stato ottimo, e l'umore nella sala della O2 arena lo rifletteva. Lo spettacolo non aveva venduto tanto bene (alla radio e sulla stampa gli annunci erano in corso da settimane) e la balconata superiore era chiusa, ma c'era una buona folla abbastanza vivace.
 Dopo il lievissimo ritardo di Cork si rispetta il calendario, inizio come annunciato alle 20:10, Stu è apparso da dietro le tende e lo show è cominciato. La scaletta era esattamente la stessa della notte precedente e anche il vestito di Bob sembrava essere lo stesso. Niente ballerini stasera in fronte al vecchio crooner. E' un grande spettacolo, davvero ben ritmato e davvero ben pensato, e le luci e il fondale sono stati veramente usati molto bene. Durante Simple Twist, Forgetful Heart e What Good Am i? la band resta in sottofondo permettendo alle canzoni di respirare tranquillamente e permettendo Bob di eseguirle in modo quasi colloquiale o per suonare alcune battute di armonica dolci e struggenti. E Long and Wasted Years, che altro si può dire di questa canzone? C'è così tanto in quei pochi minuti e molto ben narrato, penso a quanto orgoglioso della canzone possa essere Dylan. E' un pezzo che blocca tutti, un numero reale che ti manda a casa abbagliato, non uno che si può sentire a X Factor! C'è una tale gioia nel sentirlo iniziarla, inclinare la testa all'indietro, afferrare il microfono per fissare la canzone per un momento prima lasciarla andare per le sue strade. C'è sempre come un brusio nel vederlo, anche con le set list che sono ora apparentemente scolpite nella pietra, ma questo non toglie niente alla bellezza dell'intero spettacolo. Lui è ovviamente orgoglioso dello show, e anche di queste canzoni, e si capisce dalla cura con cui le esegue, ed è una grande emozione vederlo condurre la band, o fare un gesto spontaneo per se stesso o per noi o per chi come lui vive i vari personaggi e le varie scene. E' un tesoro.
 
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 di Simon Wilson
 
 Brillante sera d'estate sulle banchine del lungomare come Bob entra alla O2 arena di Dublino. Buona partecipazione in questa venue davvero grande e una folla riconoscente.
 Come molti hanno commentato, Bob è in voce molto buona in questi giorni, voce che va dal canticchiare al declamare, con molto meno abbaiare e ringhiare (non che mi dia fastidio l'abbaiare o il ringhiare). Buona qualità del suono dalla band, in particolare l' interazione del pianoforte col basso-heavy e con Charlie tenuto al guinzaglio. Diversi grandi assoli di armonica.
 Si tratta di un insieme molto ben equilibrato e con buon ritmo, e credo che soddisfi tutti al di là delle preferenze individuali. Love Sick era veemente e carica. Per Simple Twist of Fate Bob ha perseverato con il microfono, tenedo in mano la sala con la sua dolce interpretazione, forse la migliore che abbia mai sentito. E poi, Long And Wasted Years. Di cosa tratta questa canzone? E' una sorta di sommatoria. Lui sta lì e la racconta, e tu ti ritrovi a piangere.
 Caldo apprezzamento da parte del pubblico di Dublino, alcuni dei quali continuavano a cantare le loro canzoni preferite mentre si dirigevano verso casa. Bob è in ottima forma quest'anno.
 
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 di Adam Curtis & Ben Livings
 
 Buono come a Cork la notte precedente. Pensavo che la venue fosse troppo grande. Bello il poter sedersi, al contrario dello stare in piedi come a Cork. Un sacco di Bobcats familiari e glamour presenti tra cui Bob Willis.
 Stesso show come Cork, ci è volluto un pò per riscaldarsi nuovamente dopo le prime due canzoni, ma poi tutto ha funzionato al massimo. Long And Wasted Years sopra tutte come al solito.
 La band sembrava in gran forma, con qualche buon rock n' roll che ha fatto muovere tutti. Bob immacolato, in nero, con gli stivali bianchi. Ottima prestazione di Bob, buona voce in tutti i pezzi e un sacco di sorrisi.
 Poi abbiamo finito la serata con una bella ubriacatura, un viaggio fantastico. Roll on Kosice.  XX.

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di Theresa McMullin

Molta gente era in ritardo a Dublino. Alle 8.20 i ritardatari stavano ancora cercando i loro posti.
Ho visto Dylan moltissime volte dal 1978 e....eh, bene, le cose sono cambiate. Come avrete notato le grandi canzoni degli anni '60 se ne sono andate dalla set list, con pochissime eccezioni. Questo è un Tour senza Greatest Hits.
Molti brani del più recente album sono stati inclusi nella set list.
Infatti Bob e la band hanno scavato a fondo in “Tempest”, al punto che ho pensato che avrebbe anche potuto cantare “Titanic”, soprattutto perché siamo in Irlanda, ma no, niente Titanic, non a Dublino, forse a Belfast...
Ero entusiasta di sentire la mia canzone preferita di Dylan di sempre, Tangled Up In Blue.
La canzone finale, Blowin’ in the wind, ha chiuso il set splendidamente.
E' un vero privilegio vedere ancora Dylan esibirsi dal vivo. Possa continuare ancora a lungo.

 

Cork, Ireland - Docklands, Live at the Marquee (Festival), June 16, 2014

by Colin Lacey

Buono, solido, divertente spettacolo a Cork stasera.
Bob ha cantato bene, sembrava in gran forma. La band ha scosso il pubblico per tutto lo show. Belli gli scambi tra Bob al pianoforte e Charlie alla chitarra solista, ancora, eccellente pianoforte da Dylan in tutto. Gli Highlights: Things Have Changed e Tangled Up in Blue, migliore prestazione della notte Love Sick. Non avrebbero potuto non fare Beyond Here Lies Nothin’. La seconda parte dello spettacolo dopo la pausa si è aperta con una dura e stretta High Water. Buona Duquesne Whistle ed eccellente Long and Wasted . Buon groove in Early Roman Kings.
Una cosa da ricordare, questo sta crescendo come un vero e proprio show, un pezzo di intrattenimento, ed era, dopo tutto, sotto una grande tenda. Ma le performances ci hanno dato momenti davvero divertenti. Grande tocco di gusto con i ballerini a sinistra di Bob per High Water (!) - come fosse stata una scena di West Side Story. Nel complesso, uno spettacolo divertente, con Bob che ha messo un sacco di sforzo nel canto facendosi un culo grande come una casa!

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di Tiernan Henry
 
"Noi dobbiamo riconciliarci con le pietre, non le pietre con noi".
Questo forse avrebbe detto MacDiaramaid (Ian McDiarmid è un attore e regista teatrale scozzese, noto per aver interpretato il personaggio di Palpatine/Darth Sidious in cinque film della saga di Star Wars) circa il nostro rapporto con il mondo  intorno a noi, ma questo si può applicare anche al mondo di Bob. Ci sono montagne di Pi e ci sono oceani di Bob, e ogni tanto - per circa 100 giorni all'anno - si arriva a immergersi in quel mare e ci si concilia con quel piccolo uomo dallo strano cappello. Ed eccolo di nuovo, camminando sul palco come se fosse appena uscito di scena alle Hawaii, non rallenta il passo e ci invita avanti per un altro bagno. Prima di me Colin ha già dato un giudizio molto succinto e non posso aggiungere molto altro, posso dire che il suono di Charlie è stato mixato più alto e sembrava avere un pò più spazio per suonare e per permetterci di sentirlo bene: gli assoli sono brevi, incisivi e, oh, così dolci. Tutti gli altri hanno fatto molto bene il loro lavoro per la riuscita dello show, molto divertente e con pochi momenti bassii, e probabilmente il pubblico sotto il tendone pieno per tre quarti era pronto per essere catturato da Dylan. Una bella sera, dopo una giornata rovente, significava che l'atmosfera era rilassata e festiva, e la comparsa di una coppia di ballerini che si agitava bellamente dietro Stu con i loro passi di danza in High Water, e alla destra del palco Bob osservava contento.
 Bob era in bella voce e martellava al pianoforte come se ci fosse stato un topo da catturare sulla tastiera. Beh, così è se lui è felice ... Highlights: i due brani d’apertura, Things Have Changed e She Belongs To Me, anche un cenno per Simple Twist Of Fate, Love Sick e Highwater che sono state potenti; poi la pausa fra i due set dove le luci calano, l'aria si rinfresca e la luce diventa appena un pò più nitida, e Bob risale sul palco riempiendo il tendone con altri pezzi bellissimi, tra i quali svetta su tutti l'enorme Long & Wasted Years che fagocita tutto e tutti. E' uno tsunami di canzone, innescato da qualcosa di profondo nel testo, e se non molti all’inizio non erano molto coinvolti, alla fine erano stati trasportati dal sul suo strano racconto. Con un pò di canzoni cantate bene lui inchioda tutti, si può sentire il suo orgoglio e la sua pura gioia. Riconciliati a questo, sembra dire. Per i precisini degli orari, i promotori avevano annunciato l’inizio circa alle 19:45 e poco prima delle 20:00 le luci sono calate e Stu ha iniziato il suo strumming. Quindi sarà in orario anche a Dublino domani, e avrete ancora tempo per bere un paio di pinte e tornare a casa per la partita della Russia contro la Corea del sud.
 
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  di Tim Coakley
 
 Dylan ha dato un grande spettacolo al Cork Marquee stasera. E' iniziato in tempo...forse un minuto prima delle20:00! Poi è stato una sfilza di punti culminanti, uno dietro l’altro. L' uomo ha fatto molti sorrisi, l'acqua liberamente distribuita dagli organizzatori, i ballerini (sì ballerini), abbiamo avuto la pausa dopo 45 minuti, ma considerando il ritmo, ne avevamo bisogno. Una splendida cornice in ogni senso della parola. Menzioni speciali. "Tangled up in blue" e "Long and Wasted Years”. La band ottima dietro Dylan, è stato un privilegio essere lì. La morale della serata? Gli uomini sono al loro meglio a 73 anni.

 

Honolulu, Hawaii, Neal S. Blaisdell Arena - April 29, 2014

di Al dal New Hampshire

Io e Susan abbiamo avuto la fortuna di essere tra il pubblico per lo spettacolo di Honolulu. Mi è piaciuto molto, anche al pubblico è piaciuto molto. Non voglio fare l’analisi canzone per canzone perchè ormai tutti voi conoscete fin troppo bene la setlist per stare a fare la ripetizione dell’elenco.
Solo alcune impressioni. Lo spettacolo inizia con le luci che calano lentamente, si sentono i rintocchi della NBC e poi Stu con un meraviglioso riff di chitarra acustica come il calore di un fulmine all'orizzonte, o, come diceva la vecchia canzone, come la quiete prima che dell'uragano.
Amo questa nuova introduzione degli shows. Sono anche contento perchè penso che Stu sia molto sottoutilizzato e così ha la possibilità di mostrarsi un pò. Il suono continua per almeno 12 battute o giù di lì, ma sarà grande in tutto lo spettacolo. Sono meravigliato per come questo suono di acustica sia buono come non ho mai sentito in nessun’altro show che possa
ricordare. E una cosa buona, e perché lo spettacolo è molto forte per i testi, l’esecuzione, gli arrangiamenti, il colore e le atmosfere che crea. Non è un vero spettacolodi rock and roll. Da questo punto di vista è un pò sottotono, ma ricco in tutti gli altri aspetti, e la folla è una folla intelligente, con buoni apprezzamenti, il pubblico sembra conoscere tutte le nuove canzoni abbastanza bene! Mantiene l’attenzione per la maggior parte del tempo, ma tra la folla c'è sempre il frinire e le chiacchiere di quelle persone che vengono a parlare non-stop durante le canzoni, ed io dico a questa gente, se volete parlare con un altro o vi basta ascoltare la vostra voce, andate in un bar e risparmierete un centinaio di dollari.
La folla sapeva cosa aspettarsi in questa notte e le persone sembravano molto felici di essere lì. Durante lo spettacolo ho pensato che Bob avesse chiuso il cerchio (anche se la ruota continua a girare).
L’inizio della sua carriera, prima di passare alla chitarra elettrica, era tutta impostata sull’esecuzione, l'atmosfera e la storia, e così è stata anche stasera. Non ha mai preso la chitarra elettrica, in realtà non c’era nemmeno sul palco. Ma lo spettacolo contiene le ben eseguite Dylan-gemme assassine come ScarletTown, Long And Wasted Years e Forgetful Heart, tutte canzoni molto recenti. Ma è il vecchio Dylan è sempre lui, con le sue liriche e le sue atmosfere, e ora con la suggestione del canto di un vecchio la cui saggezza è sempre lì, ma ora ancora più ricca. Grazie Bob! Grazie per essere venuto a rivedere dei vecchi amici, grazie per averci fatto portare le nostre chiappe alle Hawaii (e perché abbiamo aspettato così tanto tempo per farlo? Dannazione, è bello qui), e grazie per il grande spettacolo . Ho partecipato a molti dei tuoi spettacoli superlativi, ma questo tranquillo spettacolo è uno di quelli che ricorderò per un lungo periodo di tempo.
 


Maui, Hawaii, Alexander & Baldwin Amphitheater, April 26, 2014

by Braulio Escobar

Non vedevo Bob dallo show in Santa Barbara dell'autunno del 2012. Io preferiscono vederlo in locali più piccoli. Quando lo show in Maui è stato annunciato, ho comperato i biglietti e fatto il viaggio alle Hawaii dall’ Oregon.
Avevo letto le recensioni dei concerti giapponesi ed ero consapevole di come lo spettacolo sarebbe stato.
Ora a Maui, le luci del palco si abbassano e la band esce senza annunci e comincia a suonare. La set list è ormai abbastanza statica e c'è l’abituale intervallo.
Bob ora si trova davanti e al centro , a volte si ritira dietro il grande pianoforte, batte ritmi fuori dalla musica costringendo la band a tenere il passo. Il suono della band è molto stretto e controllato quando Bob è al centro della scena cantando con solo il microfono, un pò più "jam" quando Bob suona il pianoforte. Ho visto un sacco di shows di Dylan nel corso degli anni e questa versione del NET è molto meglio rispetto alla media. Con questo insieme Bob sembra sciogliersi e diventare più impegnato. Ha animato davvero il suo canto, afferrando il microfono, ondeggiando al ritmo della musica. Nessun gioco sul palco o presentazione della band. La sua è una band di prim'ordine ma lui la tiene sotto stretto controllo. Punti salienti del 1° set sono stati “What Good Am I?” e la santa trinità di “Pay in Blood”, “Tangled up in Blue” e “Love Sick”.

La seconda parte inizia con “High Water” che cresce a vista d’occhio con Bob che indica col suo braccio sinistro la direzione della prossima alluvione. “Forgetful Heart” con Donnie che sembra il ritorno di Scarlett Rivera, inquietante e bellissima.
Questa non è uno show nostalgico, ma un artista contemporaneo che dà a noi parte della sua attualmente creazione. Come dice il manifesto: Non azzardatevi a mancare!!!

 

Osaka, Japan, Zepp Namba - April 22, 2014

di Paul Sommer

Gli spettacoli di Dylan dipendono molto dal contesto nel quale sono eseguiti e questo contesto era quanto di più interessante si potesse immaginare. Mentre è importante riflettere sulla set list e sulle prestazioni, è anche importante ricordare che, negli spettacoli dal vivo, le canzoni si trovano in un ambiente diverso che sul disco.

Il contesto, questa volta, non era la rock band in concerto, o lo spettacolo della Rolling Thunder Revue, o l’eroico trovatore, era la sala del club degli "stanchi" musicisti professionisti. Non che la musica sia logora, tutt’altro! Ma era l'atteggiamento: tutto considerato, era solo un altro concerto tipo “Facciamo quello che dobbiamo fare stasera e poi domani lo rifaremo tutto di nuovo”, (tanto più che Osaka era il finale di una pesante serie di 17 spettacoli nelle tre settimane del tour giapponese). Questo stato d'animo si era insinuato in ogni cosa, dalla illuminazione fioca alla salita sul palco dei protagonisti senza neppure un sorriso. E’ la scenografia del set: le tende, le massicce luci da set cinematografico penzolanti in formazione, il pianoforte a coda e il microfono al centro del palco. Il pubblico, piuttosto che in piedi in questo luogo intimo di 2500 persone, sarebbe stato più in sincronia se fosse stato seduto ai tavoli in un covo fumoso di un auditorium con un cameriere che serviva le bevande. Questa era l'estetica di un'altra epoca. Ma quando? Questa non era una moda retrò e nemmeno l’ironico stile Las Vegas. E' innegabilmente attuale, ma odora di tracce del passato e di passate esperienze.

Tutto questo sarebbe solo vetrinistica se non influisse in qualche modo sull’esperienza della musica. Lo fa. La set list ha un senso: Things Have Changed, Duquesne Whistle , Love Sick ( soprattutto), Long and Wasted Years,eccetera.

E i “professionisti stanchi" che compongono la band erano ben stretti fra di loro. Spesso vorrei sentire l'inizio di uno stacco di chitarra e cercare Charlie solo per scoprire che invece era Donnie con la steel, o forse no, forse stavano condividendo lo stesso riff. O Charlie che risponde alle frasi del pianoforte di Bob: belle frasi, minimizzate e guizzanti dentro e intorno al pianoforte di Bob con i suoi passaggi blues, che si rincorrono in rimonta, improvvisando. Ma quelli di stasera erano musicisti che non avevano nulla da dimostrare, che conoscevano bene quali erano le loro parti ed erano intimamente concentrati su quello che dovevano fare sul palco. Non si rimbalzavano a vicenda con i loro strumenti, tutti avevano gli stessi pensieri, musicalmente parlando, o forse stavano solo pensando a quello che voleva musicalmente Bob da loro. Se questi erano i professionisti stanchi Bob era il loro impresario che fungeva anche da solista, passando dal piano al centro della scena e
indietro. Sempre al comando, per inciso facendo cose meravigliose con la sua voce, il potere di Love Sick e la voglia di raggiungere e giocare ancora con note ambiziose, il ringhio nasale ancora lì, per fortuna, ma come parte di una tavolozza con colori non di default.

Non c’era il contesto/stato d'animo della sfavillante esperienza che era più evidente nelle vecchie canzoni, particolarmente in All Along The Watchtower. Se mai vi era una opportunità di rompere i ranghi e salire musicalmente (violino, chitarra) è proprio in questa canzone, ma l' impressione, questa volta, era di una improvvisazione sciolta, anche mancante di legatura, piuttosto che una dimostrazione di virtuosismo strumentale, o piuttosto, il virtuosismo era in quello che abbiamo visto, ma non per comparare il tutto con quello che avevamo previsto.

Un altro critico avrebbe detto che sarebbe stato facile per Bob frustare la folla con una frenetica rassegna di vecchie canzoni, ma Bob ha guidato le cose in un altro modo: questo è quello che sono, questo è ciò che provo, questo è quello che penso (quando mai è stato diverso?).

Oggi, la mattina dopo, ho la sensazione di una perdita dolce, di una spiacevole tragedia, di una storia da spruzzare con l’incenso dei tempi migliori dimenticando la storia. C'è la comodità, l'accettazione e il riconoscimento, e ci sono state le canzoni, naturalmente, ma questa notte è sembrata più una recita teatrale che un concerto di musica dal vivo.

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by Alex O' Connor

Bob stava cucinando col gas stasera. Fin dalla prima canzone, “Things Have Changed” è stato a dondolare sul fornello. La linea di chiusura di ogni strofa è stata cambiata ed è stata salutata da un applauso dalla parte anteriore della folla e Bob chiaramente si godeva il feedback.

“She Belong To Me” è una delle mie canzoni preferite del Dylan primo periodo, così mi è piaciuto sentire quelle parole cantate tanto tempo dopo che sono state scritte, ma il 99 % della folla giapponese non sembrava conoscere questa canzone.
“Beyond Here Lies Nothin’“ è stata la prima con Bob al granpiano che a me sembrava poco in evidenza nel mix, ma potrei sbagliarmi. Bob cantava come nell’originale sull'album, nemmeno l’ombra del famigerato "upsinging" .
“What Good Am I?” è stata la prima delle canzoni più tranquille e devo dire che l’insieme della band nei pezzi più tranquilli è davvero dolce. Bob era come un predicatore che chiedeva alla sua Congregazione "A che servo io?".
“Duquesne Whistle”, allegra e ben accolta dalla folla.
“Waiting For You”non è così conosciuta, ma Bob sembrava godere.
“Pay In Blood” era Bob lo sceriffo o Bob l'avvocato dell'accusa. Io non voglio sapere chi sta accusando, ma so che non vorrei essere l'avvocato difensore sul lato opposto dell'aula contro questo Bob infuocato. Alla fine della canzone si è fermato con le braccia sui fianchi come un pistolero come per dire "Dai, io sono qui , fai la prima mossa ", è stato divertente.

“Tangled Up In Blue” è stata eseguita molto dolcemente, questa volta è stata davvero una grande performance, e Bob ha cambiato tanti testi, era interessante ascoltare tutte le modifiche.

“Love Sick” è stata ben accolta dalla folla.

“High Water”, dopo la pausa, era bella e blues, e poi “Simple Twist Of Fate”, ed io ero di nuovo in lacrime. E' una delle mie canzoni preferite e ancora una volta la versione era davvero buona e Bob cantava così fedelmente, davvero incredibile.

“Early Roman Kings” era cullante, e “Forgetful heart” un'altra bella esecuzione, con la voce lugubre di Bob che era affascinante.

“Scarlet Town” era divertente, fin dall'inizio la folla ha cantato dopo ogni inizio riga in tutta la canzone, la band sembrava piuttosto divertita e confusa allo stesso tempo.

I bis , “All Along the Watchtower” con Bob che si divertiva al pianoforte. Aveva trovato un riff e lo stava usando. Questo è stato troppo divertente, sembrava trattare bene la canzone, quasi in silenzio, per poi prendarla a calci di nuovo.

“Blowin’ in the Wind” ha ottenuto la prima grande reazione della notte dai colleghi pensionati di Bob che stavano nei sedili al secondo piano. E' stata abbastanza fedele, forse troppo.

Tutto sommato è stata una prestazione fantastica. Ancora una notte a Osaka, e poi via con Bob verso Maui e Honolulu, dove spero che ci sia una calda brezza ad accoglierci.
Grazie Bob, arrivederci.
 

Sapporo, Japan, Zepp DiverCity - April 14, 2014

di Peter Gray

Ho visto Bob e la sua band quattro anni fa allo Zepp Osaka (capacità 1.800) e mi era piaciuto molto. L'ho visto poi l'anno scorso a Toronto presso il Molson Canadian Amphitheatre e volevo mi fossero ridati i soldi del biglietto. L'ho visto due giorni fa allo Zepp Sapporo (capienza 2.000) e mi è piaciuto molto. Morale della favola: I grandi anfiteatri vanno bene per il sole, la birra e per guardare la gente, ma non sono buoni posti per sentire Bob cantare. Andatelo a sentire in una piccola sala da concerto che ha una buona acustica e capirete perché è ancora il migliore dopo 50 anni di carriera.

Secondo lo stile giapponese il concerto è iniziato in perfetto orario (19:00). Lo Zepp Sapporo era gremito, tutti in piedi in platea e qualche centinaio di persone sedute sulla balconata in fondo alla sala. Gran boato dalla folla quando Bob ha preso posizione al centro del palco, una tale emozione rivederlo di persona. La prima canzone per impostare il tono per questo concerto. Bob ha cantato in modo chiaro e con attenzione, mostrando grande rispetto per le canzoni e per il pubblico che a volte cantava con lui. All'inizio la sua voce si dissolveva in un ringhio incomprensibile sulle note più basse, cosa che ha smesso col procedere del concerto. La band teneva bene ed in modo semplice. Erano lì per eseguire il backup sul cantato di Dylan.
Il primo momento clou del concerto per me è stato "Duquesne Whistle", la folla ha riconosciuto la canzone sin dall’inizio ed ha fatto un forte applauso quando Bob ha cantato le prime righe. La folla si è fatta più rumorosa a metà quando Bob al pianoforte e Charlie alla chitarra hanno iniziato uno scambio di liks. Bob sembrava percepire l'eccitazione della folla e negli ultimi due versi la sua voce è diventata più forte e più giovane, ogni parola squillava chiara.

Bob ha rielaborato il testo di "Tangled up in Blue", ed è stato divertente ascoltare le nuove linee, anche se devo ammettere che preferisco la versione su "Real Live”.
La prima parte del concerto si è conclusa in crescendo con "Love Sick", questa era un'altra canzone che la folla evidentemente conosceva bene, e quando Bob, in piedi al centro della scena, ci ha guardato tutti negli occhi, suonando e cantando " Solo che non so cosa fare / Darei qualsiasi cosa per essere con voi" i nostri cuori si sono fusi.

Dopo venti minuti di pausa, la seconda parte è iniziata con "High Water" con una interazione meravigliosa tra Charlie alla chitarra e Donnie al banjo. Grazie a Bob che non ha mantenuto la sua band al guinzaglio corto per tutto il concerto. Ecco il mio consiglio per Bob: Fare ai ragazzi della tua band un cenno del capo per dare loro un pò di tempo per ricamare i tuoi brani, lasciando che mostino al pubblico ciò che realmente dei musicisti di talento possono fare con una grande musica. Canta con il tuo cuore e lascia che anche la tua band suoni con i loro cuori. (Non mi aspetto che Bob mi ascolti, ma sono felice di dirte la mia opinione).

A metà del secondo set Bob si è tolto il cappello bianco. In qualche modo questo lo ha fatto sembrare più amichevole.
"Simple Twist of Fate " ha avuto alcune nuove linee piacevoli.
"Forgetful heart” era come una preghiera, Bob cantava dolcemente con Donnie al violino che riempiva l’anima.
"Spirit on the Water " era da ballare.
Il secondo set si è concluso con "Long And Wasted Years", un'altra canzone che la folla conosceva ed ovviamente era in attesa di ascoltare.
Per il bis "Watchtower” comprendeva un bell’assolo di pianoforte di Bob. Come Bob ha cantato le prime righe di "Blowin' in the Wind" mi son trovato inaspettatamente toccato da questa semplice canzone che ho sentito così tante volte. Bob è certamente cambiato da quando ha scritto questa canzone, noi tutti siamo cambiati, le cose sono cambiate, i tempi sono cambiati.
I nuovi tempi hanno bisogno di nuove canzoni, e non vedo l'ora di ascoltare qualunque cosa Bob canti nel prossimo futuro.


 

Sapporo, Japan, Zepp Sapporo - April 13, 2014

di Alexander Leik

Che turbine! 12 giorni a Shanghai per lavoro mi hanno permesso di fare questo grande 4-0 ... un Dylan che si esibisce in un’altra parte del mondo. Fino ad oggi l’avevo visto negli Stati Unitia Hollywood, e pure in
prima fila. Ma ora, dall'altro lato del globo, mi trovo nella parte sud della quarta città più grande città del Giappone, senza volti conosciuti, lontano dalle sorgenti calde che mi aspettano a Washington, DC, aspettando il mio posto allo Zepp per lo show delle 17:00.
Sì, Bobby sta invecchiando, ma sembra che lo spettacolo alle 17:00 sia una consuetudine per la domenica, mentre Lunedi lo spettacolo è previsto per le 07:00. Le sedi Zepp sono una catena di locali/discoteche sparse per tutto il Giappone, e dopo aver aperto il tour 8 notti fa allo Zepp DiverCity di Tokyo, direi ci deve essere qualche legame con il promotore. Lo Zepp Sapporo è piuttosto intimo, 200 posti seduti su un piccolo balcone ed il resto come General Admission in piedi in platea. Io
sono stato fortunato perché ero nella sezione B - 2, quindi appena dietro la prima sezione "bestiame" direttamente davanti al pianoforte. La puntualità è una delle virtù del nostro eroe, e Stu passeggiava sul palco esattamente alle 5:00, pizzicando la sua acustica come al solito. La band lo ha seguito, poi Bobby vestito tutto chiaro come abbiamo visto nelle foto di Tokio ha iniziato “Things Have Changed” con una sorpresa, una specie di “upsinging”, ma è piaciuto qui, e mi sono trovato a pensare che questa versione era migliore di quella originale del disco. Non voglio descrivere canzone per canzone, preferisco commentare quello che ha spiccato questa sera a Sapporo. Bob è chiaramente focalizzato sulla sua voce, che è diventato il suo strumento principale in questi ultimi anni. Ci sono stati alcuni semplicemente sensazionali, momenti in cui il suo canto ha catturato la folla.
“What Good Am I?”, “Simple Twist of Fate” e “Forgetful Heart” sono stati I momenti migliori. “Love Sick” ha chiuso il primo set. Questa è davvero intrigante ogni volta, e questa sera non ha fatto eccezione. La folla ha davvero risposto a questa canzone e Bob li ha ricompensati con un "Arigatoooo!" , molto sorridente prima dell’intervallo.
Charlie è stato un altro momento culminante per me stasera, nessuna scossa, ma ho notato che molto più lead di quanto l’ho visto negli anni scorsi.
“Love Sick” e “Scarlet Town” avevano ottimi assoli di chitarra molto duri e tutti sembravano esssere molto divertiti con “High Water”, con Stu che scalciava l’apertura numero 2 con un riff blues elettrico e Donnie che suonava un banjo molto bello da solista. Il pubblico giapponese era
uno dei migliori che io abbia mai visto ... estremamente rispettoso e gentile.
Io non credo che qualcuno sia uscito prima della fine, che è una cosa comune in USA (non solo per Bob). Non ho sentito o visto nessuno parlare durante lo show, sembravano davvero attenti a riconoscere le canzoni e gli album dai quali provenivano, soprattutto quelle da “Tempest”. Quelle canzoni sono state molto ben accolte .
“Long And Wasted Years” ha ricevuto subito il consenso del pubblico e Bob era contento!
Dopo i bis che hanno ricevuto molti applausi ho pensato che Bob cercava Stu e gli faceva cenno con un dito come a suggerire "One more song?" dopo “Blowin’ in the Wind”. Ma non doveva essere così. Il nostro eroe capisce il business meglio di chiunque altro, e la regola # 1 è - Fare in modo che desiderino sempre di più.
E' difficile separare il concerto dall'esperienza della mia prima visita in Giappone. L'esperienza culturale sicuramente è superiore a quella dello show, ma questo spettacolo era decisamente meglio di quello che ho visto nell’Americanarama della scorsa estate, e forse meglio del, concerto di Richmond di circa 1 anno fa.
Così, ne valeva la pena? Tutto questo viaggio e le spese? Certoooo! “Arigatoooo Bob!”

 

Tokyo, Japan, Zepp DiverCity - 10 aprile 2014

di Richard dall' Inghilterra

Sono andato a vedere Bob giovedi a Tokyo. Il mio primo concerto dopo 12 anni circa. Bob era in bella voce, ma il sistema audio non era eccezionale, forse troppo piccolo per il locale nel quale doveva diffondere il suono e per gestire la quantità di suoni che dovevano passare attraverso di esso. E' divertente perché la registrazione dei giorni precedenti che sto ascoltando ha suoni molto buoni. Hmm. Bob non sembrava molto in forza fisica, non ha mai preso in mano la chitarra ma comunque ha fatto un buon lavoro con un voce potente. Lui non ha suonato nulla che volevo particolarmente sentire, come al solito, ma sono contento che ha suonato per lo più canzoni recenti.
“Pay in Blood”, “Early Roman Kings” e “Watchtower” hanno avuto il maggior consenso del pubblico e sono state quelle suonate meglio di tutte.
Ha sputato leparole di Pay In Blood: mai sentito niente di simile prima. Il modo in cui ha cantato "Another politician pumping out the piss" (un altro politico ti ha preso per il culo) mi ha tolto fiato. E le persone hanno reagito altrettanto bene, con molti oohing e aahing davvero appropriati, e il tifo ad ogni strofa. Alcune delle melodie più blues hanno sofferto di una mancanza di una giusta direzione, un suono tipo fangoso, cosa che potrebbe essere stata causata dal sistema audio. La sua voce era meravigliosamente chiara, tutte le strofe chiare, ma gli strumenti erano impantanati col suono e non riuscivano a decollare. Il suo lavoro armonica è stato veramente efficace e forte.
Ha fatto un ottimo assolo di piano durante “Watchtower”. Mi ricordo di aver pensato a un certo punto: Chi sta suonando quel bel suono battuto? Poi mi sono concentrato e mi sono reso conto che era il suo vecchio piano elettrico. Avrebbe potuto lasciare che la band suonasse un pò più liberamente, Charlie avrebbe fatto qualche piacevole intervento nella canzone.
Tutto sommato, una serata da non dimenticare. Ogni volta che sentirò dire "Domani è Venerdì" mi ricorderò la veemenza con cui ha cantato allo Zepp Diver City il 10 aprile 2014. Sembrava che fosse pronto ad appendere ad una corda Charles Darwin stesso quando ringhiò "Vivo o morto". Io non avrei voluto essere nei panni di Darwin nel giorno del suo giudizio, soprattutto se Bob fosse stato il suo giudice!
Tanti momenti da sottolineare: Pay In Blood, She Belongs To Me, Tangled, Waiting For You (la miglior migliore che ho mai sentito), High Water, Watchtower, Early Roman Kings (quasi buona come la versione dell'album), Scarlet Town, Simple Twist of Fate. Tutte veramente buone!
Fuori, dopo lo spettacolo, tirava un vento fortissimo, un vento selvaggio che appropriatamente ululava!

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di Padraig MacColgain

Non avevo trovato i biglietti quando Bob aveva suonato in Giappone nel 2010 e lo stesso anche quest'anno. Ero veramente depresso perchè lo avevo visto 4 volte ma volevo vedere come suonava il nuovo materiale dell’ultimo album che credo sia ottimo.
Poi una mattina di marzo, la stazione radio che ascoltiamo di solito, Inter- FM, ha detto che due spettacoli supplementari erano stati aggiunti a Tokyo e i biglietti potevano essere ordinati dal sito della radio Inter- FM. Mi sono collegato ed ho avuto i miei biglietti per il 10 aprile in 2 minuti. Se solo la vita potesse essere sempre così semplice.

Lo spettacolo doveva iniziare alle 07:00 allo Zepp DiverCity a Odaiba , i terreni bonificati nel bel mezzo della baia di Tokyo. Le sale da concerto “Zepp” stanno sorgendo come funghi in tutto il Giappone. Quella di Odaiba è piccola ed intima ed i posti sono prevalentemente in piedi. Noi siamo arrivati alle 6:30 pm e stavano già lasciando entrare il pubblico. Noi eravamo nel blocco B 638 e 639 e quando siamo arrivati gli steward hanno chiamato il nostro blocco.
La sala era molto bella . E' diviso in tre blocchi in piedi, A , B e C , al primo piano e una piccola zona salotto. Ci sono barriere di sicurezza in tutta la sala e le persone stavano nella zona che gli era stata assegnata . Se fossi stato di 25 o 30 anni più giovane, sarei sgattaiolato sotto tutte le barriere e prendere posto proprio davanti al palco, però, non ho più quell’età e poi ero accompagnato da mia suocera che è nata nello stesso anno di Bob, quindi ci siamo messi dove ci hanno detto e abbiamo apprezzato lo spettacolo. Il pavimento sembra essere abbastanza piatto ma riuscivo a vedere tutto il palco e tutta la band. Mia suocera ha dovuto muoversi per tutto il tempo perchè alcune persone le bloccavano la visuale.
Bob è salito sul palco puntuale e fin dal primo minuto appena mi ha lasciato senza fiato.
La sua voce era forte e calda, decisamente “in forma" e la sua band era micidiale. Le canzoni erano quelle della prevista set list, tutte chiare e nitide e molto ben eseguite. I punti salienti sono stati la meraviglioso, e inevitabile, riscrittura di “Tangled Up In Blue” e “Simple Twist of Fate”. Sono stato felice di vedere il pubblico di dare una grande risposta alle nuove canzoni, soprattutto “Long And Wasted Years” e “All Along The Watchtower”.

Credo che la parte più insolita dello show siano stati i 20 minuti o giù di lì della pausa. Se questo fosse accaduto in Irlanda il bar sarebbe stato sommerso e la gente sarebbe tornata al posto con le braccia piene di birra. Invece qui la gente è rimasta in piedi a chiacchierare molto educatamente. I bis sono stati eccellenti e anche il lavoro di armonica di Bob era fantastico. Sono rimasto sorpreso che non ha mai preso in mano la chitarra durante lo spettacolo. Stava sia in piedi al centro del palco cantando e suonando l'armonica o in piedi dietro al pianoforte.
Dopo Blowin’ la band è venuta nella parte anteriore del palco con Bob e sono rimasti lì fermi un paio di minuti prima di lasciare la scena, poi si sono accese le luci. E’ stata un'esperienza incredibile.

All’uscita ho notato come tutto fosse lento, impossibile in caso di di evacuazione. Le porte non erano tutte aperte e il corridoio intorno alla sala era lungo e stretto. Credo che avrebbero aperto più porte se ci fosse stata la necessità. I dettaglianti fuori stavano ancora facendo buoni affari e i DVD erano molto popolari. Il vento soffiava forte al ritorno alla stazione, ma siccome era aprile non c'era neve. Mi è dispiaciuto per l'ambulante venuto dall'Inghilterra che aveva la sua bancarella sulla strada con tutti i suoi quadri di Bob che il vento letteralmente stava soffiando via. Ok, mi fermo qui e spero di riavere i biglietti per quando tornerà ancora in Giappone fra 4 anni.

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di Laurette Maillet

Prendo il mio posto in settima fila davanti al microfono centrale. Posso vedere il palco tra le teste. Non troppo male. Hanno l’aria condizionata sopra, quindi non è troppo caldo. Alle 19:10 Stu sale sul palco con il suo strumming. Poi la Band. Bob ha lo stesso vestito come l' 8 aprile, ma una camicia scura. Tiene il cappello fino alla metà di "Spirit on the water". Non riesco a vedere gli stivali.
"Things Have Changed”, "She Belong to Me”... cool ! Col pianoforte " Beyond Here lies Nothin’ “... completa questa volta (il giorno 8 causa l’inconveniente l’aveva fatta solo a metà) . "What Good Am I?”. Niente “Hick’s Tune” stasera . Il suono è un pò strano, troppo basso e il suono della batteria di George è funky. Il basso di Tony vibra sotto i miei piedi!
"Waiting For You”... valzer dolce. Provo alcuni passi, ma non si può, non voglio disturbare i vicini. "Duquesne Whistle" ... improvvisamente il pubblico intorno a me è in fiamme. Reagiscono bene a quella canzone. Cantano Woo! Woo! Sulle battute finali di George. Bob sembra felice e la band sembra svegliarsi dalla routine. "Pay In Blood”... Bob è entusiasta e prende il microfono nella mano destra, fa alcuni passi verso la prima fila ... facendo un pò di show. Ogni frase ha sempre una reazione da parte del pubblico! yea!.
"Tangled up in blue", "Love Sick” ... ben fatte. Bob dirà ancora"Arigato" ( grazie in giapponese) prima di dire " ci prendiamo una piccola pausa ora, 5 minuti poi torneremo!" che sarà di 20 o 25 minuti. Nessuno intorno a me si muove. Nessuna pausa per bere. Pubblico ordinatamente in silenzio, si potrebbe sentire una mosca volare. Come al solito c’è il divieto di fare fotografie che qui sembra molto ben rispettato. Non ci sono telefoni cellulari in aria che bloccando la vista. Ho sentito alcuni gridare: "Bobby, Bobby!" ma non nel mezzo di una canzone e forse nemmeno dai fan giapponesi. Il mio tipo di pubblico! Intorno a me alcuni ragazzi vestiti casual, anche alcuni uomini di mezza età vestiti con tute, probabilmente provenienti direttamente dal lavoro. WORK è la parola chiave in Giappone.

Stu è tornato ... il pubblico l’ applaude all'unisono.
"High Water”, una eccellente performance Donnie al banjo. Donnie il selvaggio! Dolce "Simple Twist Of Fate”, seguita dalla versione più fantastica che ho mai sentito di “Early Roman Kings”. La mia mente, quando uscì il disco, aveva rifiutato questa canzone trovavo un pò noiosa . Ma stasera Bob ha saputo catturare la mia attenzione. Il pubblico intorno a me si muove al ritmo dei tamburi ... papapapapa ... papa pa pa! Thanx Georgie! C'è un silenzio totale su "Forgetful Heart”.
Poi il mio preferito del momento ... "Spirit On The Water ", davvero una bella performance di Charlie. “Grazie, Charlie", e ho sentito qualcuno chiamare il suo nome. Charlie sembra più magro che mai e anche Donnie sembra aver perso un pò di peso. Che cosa è successo? A loro non piace il Fugu (Pesce palla) come ai giapponesi?
"Scarlet Town" dove sono nato?. "Soon After Midnight ", la mia seconda canzone preferita tra le canzoni dolci . "E' da poco passata la mezzanotte , e ho un appuntamento con la regina delle fate "... una Geisha....forse?
"Long And Wasted Years", così teatrale ! La folla reagisce ad ogni singola frase! yeah! yeah!
Bob sembra stanco , la sua voce però è ancora chiara , ma ... stanca.
Ha fatto quattro spettacoli di fila ... soprattutto con la stessa lista set, ma potenti e ben eseguiti. Ho visto un sacco degli stessi fans essere presenti tutte le notti. Sono stata in posizioni diverse, così vicina e così lontana. Sempre provando un grande piacere,. Grande pubblico! Bob lo sa. Ha firmato due autografi e usato la parola "Arigato". I due bis sono naturalmente : All Along The Watchtower e Blowin' In The Wind.
Arigato gozeimas ... Bobby e la band!
Un ringraziamento speciale a Jules e Jason che hanno lavorato duro sul sistema audio. Non ho visto Baron!
Ci vediamo tutti a Sapporo. Laurette.

Tokyo , Japan, Zepp DiverCity - 8 april 2014
 
 di Laurette Maillet
 
 Che cosa è successo l’ 8 aprile? Prima spiego l'organizzazione della General Admission in Giappone. La capacità è di circa 2000 persone con alcuni posti su un lontano balcone al fondo della venue. La platea è divisa in tre sezioni, A, B, C. Una sezione è la più vicina al palco. Il biglietto che ho comperato facciamo che sia per esempio A567. Naturalmente il primo biglietto dovrebbe essere A001. Alle 17:45 un usciere con un altoparlante chiamerà la sezione ed i numeri da 10 : A10,
 A20 ... A610. Poi B10 C40 ... poi ... La linea sarà quindi formata dalla chiamata sezione per sezione. Poi di nuovo il controllo della sicurezza (nessuna telecamera consentita) un usciere chiamerà il numero del biglietto, non barare. Nessuna fretta ad eccezione per gli ultimi metri (i giapponesi sono umani anche loro, dopo tutto). In questa sera dell’ 8 aprile mi trovo al mio solito posto, proprio di fronte al pianoforte. Per la prima volta a Tokyo riesco a vedere il palco. Il pianoforte è più vicino alla prima fila (non c’è più la tastiera). C'è un solo specchio, proprio di fronte alla batteria di George. Ancora mi chiedo perché. Alla mia sinistra un giovane giapponese e altri giovani fans. Alla mia destra un fan che viene dalla California.
 19:10, “Noodle Stu” (Stu il sempliciotto, alcuni lo chiamano così) sale sul palco con la sua chitarra acustica: Poi uno ad uno il resto della band; Tony, George, Charlie, Donnie ... e Bob prende il centro del palco per "Things Have Changed” seguito da "She Belong To Me”. Bobby è così vicino! Bel vestito color crema, camicia bianca, stivali neri e bianchi (ma non quelli da cowboy), cappello color crema. Il suo volto è bianco, pallido ma liscio (ben rasato, non ha più i baffetti). Ha i capelli scuri (probabilmente tinti).
 A volte guarda dritto verso di me , ma ... questo è il sentimento che provano tutti i fans avendolo davanti.
 Si sposta al pianoforte per " Beyond Here Lies Nothin’ “, una delle mie canzoni preferite. Nel mezzo della canzone si può sentire un forte rumore, la mia opinione è che proveniva dalla chitarra di Charlie, ma chi lo sa? Tony mette le mani sulle orecchie e le chitarre vengono scollegate e la canzone interrotta... merda! Bob, senza panico, inizia un motivetto al pianoforte affiancato da Donnie col banjo. Alcuni tecnici vanno da Bob per spiegargli che ci vorrà un pò di tempo per trovare il problema? e Bob lascia il palco con la band. Alcuni minuti più tardi Stu attraversa la scena per prendere una chitarra acustica. Crediamo che farà una canzoncina! Ma no, torna a mettere la chitarra sul suo sostegno. Va bene! Stu tornerà sul palco, e sentiamo Stu! Stu! qua e là. Fa ridere la gente; prova i tamburi poi il pianoforte di Bob e scompare di nuovo. Arriva anche Charlie. La gente chiama; Charlie! Charlie! Lui attraversa il palco e scompare ulla sinistra.
 Allora ... Bob arriva dalla mia destra accompagnato da George. Si muovono verso quella chitarra bianca che giace proprio di fronte alla batteria di George. Hanno una pesante discussione su quella chitarra poi entrambi scompaiono sul lato sinistro del palco. WOA! Divertente! L'unico che non sembra divertirsi è Tony. Lui sembra seriamente preoccupato! Noi non vediamo Donnie. Lo staff di Bob ed i tecnici giapponesi stanno lavorando duramente per trovare il problema. Quattro di loro strisciano sotto il pianoforte, paradossalmente uno Yamaha! Cambiano alcuni cavi e Jules chiede a Jason di regolare il volume dei microfoni (quello al centro e il microfono del piano). Circa 25 minuti dopo Bob ed i ragazzi salgono di nuovo sul palco.
 Spero che Bob riprenda con "Beyond Here Lies Nothin’ “, invece va al pianoforte, sfoglia alcuni spartiti e ritorna al centro della scena. Ed ecco una inaspettata "Huck’s Tune". Come per scusarsi dell’inconveniente? Un favore per il paziente pubblico giapponese?
 Lui poi continua con la regolare setlist. Prima della pausa egli menziona lo spiacevole incidente e dice: "Arigato" ( grazie in giapponese). Il pubblico è entusiasta.
 L' intervallo sarà più breve del solito. Egli esegue poi le canzoni previste, ma davvero non mi dispiace perché io sono proprio di fronte al pianoforte e mi piace ogni singolo minuto della performance. Bobby non sorride (neanche con Donnie). Lui sembra più un Buddha, saggio e risoluto : "Niente in fronte e niente alle spalle". Uno di quegli spettacoli che si ricorderanno! Grazie Bobby per quei momenti memorabili della mia vita!

Tokyo, Japan, Zepp DiverCity - April 3, 2014
 

 di Laurette Maillet
 
 La mattina del 3 aprile ho fatto visita al quartiere Akihabara Manga e ho trovato un luogo circondato da templi buddisti che avevano una atmosfera tranquilla e rilassante, nel pomeriggio, tornata a casa, ho cominciato a prepararmi per il concerto. Dovevo incontrarmi con Masato alle 05:30 e l’ho incontrato all'uscita della metropolitana. Un bel giovane che veniva dalla Svizzera mi ha dato un biglietto e così non ho dovuto aver a che fare con i bagarini. Non avevo idea di dov’era il mio posto, la sezione generale di ammissione era divisa in 3 tre gruppi. Il gruppo A di fronte al palco, il gruppo B più indietro e il gruppo C in fondo alla sala molto lontano dal palco. Ogni biglietto è numerato. Il servizio di sicurezza chiamava con un altoparlante la sezione ed i numeri. Ogni persona in ordine e senza fretta andava a prendere la sua posizione. Questo sembrava essere un metodo efficace. I giapponesi sono molto disciplinati e gentili. Nessuna fretta o litigio. Io ero all'estremità della sezione B ed intravedevo il palco tra le teste. Per fortuna i giapponesi sono piccolini di statura.....
 
 Alle 19:25 Stu entra in scena con il suo riff di chitarra acustica. E poi le prime battute di "Things Have Changed" .. seguita da "She Belongs To Me". Bob è al centro del palco e ho visto che il vestito ed il cappello erano color crema, questo ha fornito un effetto molto bello perché la luce sul palco è stata sempre tenue.
 Poi è arrivata la canzone che non vedevo l'ora di sentire, "Beyond Here Lies Nothin' ", ma Bob era al pianoforte ed era meno dinamico.
 E’ seguita poi “What Good Am I?” e mi è sembrato che la voce di Bob fosse più profonda, più seria.
 Mi aspettavo a seguire "Blind Willy McTell" ma la band ha iniziato un valzerone, "Waiting For You". E' strano, non riesco a percepire questa canzone come una tipica canzone di Bob. Un bel valzer nel quale ho cercato di abbozzare qualche passo, ma i miei vicini non lo hanno apprezzato perchè muovendomi li toccavo.
 Poi ecco "Duquesne Whistle”, con Bob che si confonde un pò con le parole del testo. Mi sembra che abbia invertito la seconda con la terza strofa o viceversa. A Tony mancava un pò di volume al suo basso. Proprio a Tony Garnier, ti vogliamo bene! Più di 20 anni con Bob!
 "Tangled Up in Blue" è seguita ed era altrettanto buona.
 Poi "Love Sick ", non vedevo bene il palco così mi sono concentrata solo sulla musica ed ho scoperto la incredibile chitarra di Charlie Sexton. Questo è stato il momento clou della serata per me. "Sono stufo di amore, vorrei non averti mai incontrata. Sono stanco di amore , sto cercando di dimenticarti. Solo che non so cosa fare. Darei qualsiasi cosa per stare con te”. Era come se lui avesse scritto questo testo per me ... pensare a qualcuno che dovrei dimenticare. So che era il momento della pausa e di solito molta gente ne approfitta per andare a prendersi una birra, ma i giapponesi non si muovono, quasi tutti rimangono al loro posto per 20 minuti e per di più in silenzio. WOA!
 
 Il secondo tempo inizia con "High Water". Questo dovrebbe svegliare la folla, ma pare che dopo una dura giornata di lavoro i giapponesi non abbiano più energia.
 Poi una delle mie preferite, ben eseguita, "Simple Twist of Fate”.
 A questo punto vorrei un cambiamento, "Under the Red Sky?", "Shooting Star?", " Every Grain of Sand?", "Make You Feel My Love?” Ho da molto tempo nostalgia di qualche pezzo da “Blood on the Tracks", invece ecco “Early Roman Kings”, buona ma non mi è piaciuta , fatta eccezione per George Receli che in questo pezzo eccelle sui suoi tamburi.
 Donnie prende il suo violino e avvia una canzone dolce e triste, "Forgetful Heart”, i 15 minuti di Donnie Herron, lui è davvero struggente in questa particolare canzone. Come diceva Rimbaud "Le più belle poesie provengono dal dolore più profondo".
 La seguente è "Spirit on the Water ", che è diventata col tempo la mia preferita. Bob ti fa sentire a tuo agio, come essere al piano bar ... bella esecuzione al pianoforte, i 15 minuti di Bobby.
 Segue poi "Scarlet Town", ancora da decifrare. "In Scarlet Town, dove sono nato" è senza dubbio una metafora.
 La successiva è "Soon After Midnight” con le stelle che compaiono sul nero del tendone di sfondo. Ti fa sentire tranquillo, come se fuori ci fosse la luna piena e con un filo di romanticismo nel cuore. "E' da poco passata la mezzanotte e non voglio nessun’altro che te". Mi è piaciuta.
 Segue "Spirit on the Water" ... sempre interessante.
 “Long and Wasted Years " è la successiva. L’arrangiamento mi ricorda "Ballad of a Thin Man", molto teatrale, con un crescendo di intensità verso la fine. La folla non reagisce ed è una vergogna. Molto bene, bella dimostrazione di forza Bobby!
 Breve pausa e poi finalmente la folla fa sentire la sua voce con "All Along the Watchtower ". Molto bello il solista al pianoforte, con una potenza finale selvaggia. Complimenti.
 Poi la VERAMENTE nostalgica e diciamo, sì, Bob Dylan ha fatto una canzone degli anni '60, "Blowin' in the Wind". A me non piace questo arrangiamento, in effetti, la folla reagirà solo quando Bob canta " The Answer my friend is blowin’ in the wind”.
Sono felice di aver visto il mio primo concerto di Bob Dylan in Asia, soprattutto in Giappone. Il suono era perfetto. La sua voce molto chiara e potente. Bob fatto lo sforzo di essere sempre di più al centro della scena o in piedi dietro al pianoforte. Molto bello per chi era nelle ultime file e non vedeva bene la scena. Niente chitarra e poca armonica fatta eccezione per una prestazione molto speciale in "Simple Twist of Fate". Quindi grazie Bobby e….ci vediamo domani, stessa ora, stesso luogo.

 

 

Tokyo, Japan - Zepp DiverCity - March 31, 2014

by Andrew Kershaw (Special To The Japan Times)

Dopo soli 123 giorni dal tumultuoso applauso che era seguito a "Blowin 'In The Wind" nell’ultimo concerto di Bob Dylan del tour 2013 alla Royal Albert Hall di Londra il 28 novembre, una cacofonia simile lo attendeva allo Zepp DiverCity di Tokyo il Lunedi dell'inizio del suo 17° show tour chiamato “cherry blossom” (fiori di ciliegio) in Giappone.

Con una acclamazione entusiastica, accompagnato dalla sua touring band formata da Tony Garnier, George Recile, Stu Kimball, Charlie Sexton e Donnie Herron, il sedicente "song and dance man" è apparso su un palco Giapponese per la prima volta dopo quattro anni (l’ultima volta nel 2010) e si è lanciato nella sua inquietante canzone dal film “Wonder Boy” e premio Oscar "Things Have Changed" del 2000.

Da quella, dopo appena una breve pausa, il 72enne cantante, che probabilmente ha totalizzato più miglia aeree che tutte le 2.500 persone del pubblico messe insieme, ha iniziato un pezzo del 1965, la struggente "She Belongs To Me" , anche se, come vien detto nella canzone dall’ innamorato "Lei non guarda indietro", questa non era la versione classica del disco, ma un classico rivestito con un nuovo tenero abbraccio.

La canzone successiva, "Beyond Here Lies Nothing", è passata dall’amore ai dubbi e alla separazione, seguita poi da "What Good Am I?" e il maestro lavorava a modo suo, con brevi intervalli per una una scaletta di 19 pezzi, tra cui alcuni dal suo ultimo album del 2012 "Tempest".

Ad oggi, però non c'è ancora stata la live performance della maestosa title track della durata di 14 minuti, una drammatica narrazione in 45 epiche strofe sull’ apparentemente inaffondabile Titanic che colpì un iceberg nell'Atlantico nel 1912 e affondò trascinando con se circa 1.500 persone.

Tuttavia , sarà stato evidente anche ai fans newentries allo Zepp (c'erano un sacco di ragazzi) , perché la Rock and Roll Hall of Fame descrive ufficialmente questo scrittore di oltre 500 canzoni come "il cantante/songwriter più importante dei tempi moderni ", e perché lo saluta anche come "il poeta laureato incontrastato dell'era del rock and roll".

Sia che si tratti del blues ("Blind Willie McTell"), ballate ("Forgetful Heart") o inni ("Tangled Up In Blue") ,quando Dylan è chino sul suo pianoforte a coda sembra prendere a pugni la tastiera, canta / si agita / si impenna / ringhia al centro della scena o lusinga la musica come nessun altro con la sua armonica. E’ ovvio che questo è un artista che sta ancora spingendo l’accelleratore per non fermarsi mai, con una interpretazione di una canzone raramente ripetuta nello stesso modo.
Una cosa, però, è rimasta la stessa: L'applauso tumultuoso, l'adulazione estasiata e il fragoroso applauso che ha salutato, alla fine di "Blowin' In The Wind", questa puntata del cosiddetto Never Ending Tour che si stava concludendo dopo circa 2562 concerti da che è iniziato nel giugno 1988.

(Fonte: http://www.japantimes.co.jp/culture/2014/04/03/music/review-bob-dylan-at-zepp-divercity-tokyo/)