London, England - Royal Albert Hall -
November 28, 2013
by Joe Neanor
Terzo sold-out di fila alla Royal Albert Hall per Bob. Molte canzoni sono
state eseguite al centro del palco al microfono centrale, mano sinistra sul
fianco, con il pubblico nella parte anteriore vicinissimo a lui, la band più
indietro sul palco. Le altre canzoni sono state eseguite co altamente
visibile ed un convincente performer a giudizio di tutta la gente del
pubblico.
Stasera abbiamo avuto canzoni da Tempest, la mia performance preferita è
stata una ipnotica Scarlet Town. Questa è stata seguita da un momento
davvero dolce, Soon After Midnight, Bob armeggiava al piano ricordandoci che
"ora è il suo momento più che mai".
Due canzoni degli anni Sessanta hanno fatto alzare ancora in piedi il
pubblico della RAH. Dal mio palco, guardando giù verso il basso, si vedeva
la potenza fisica che George Receli ha usato per portare All Along the
Watchtower in un crescendo fantastico. Bob ha chiuso lo show con una ottima
Blowin’ in the Wind al centro del palco. Poi si è avvicinato al bordo del
palco e ha dato la mano contento ad alcuni fan prima di fare l’inchino
finale.
Bisogna ammirare Bob per il duro lavoro fatto per mantenere lo show fresco.
Sarebbe così facile fare lo show cantando i suoi classici con la chitarra e
l’armonica. Invece si mette sempre in gioco e prende rischi, compreso quello
di riscrivere i testi per Tangled Up In Blue uscendo dalla formazione per
affrontare il pubblico da solo, senza una chitarra che lo protegga o dei
fogli con tutte quele parole che usa nelle sue canzoni.
Bob ha parlato solo una volta per annunciare l' intervallo. Ha dimostrato,
superbamente sostenuto dalla sua band , che siamo ancora nell’ERA BOB.
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by Fiona Clapperton
Ho dovuto fare qualche mercanteggiamento e fare la sdolcinata al box office
per avere un posto in un palco della Royal Albert Hall per HIS BOBNESS !
Magico, lirico ... Ha gettato un incantesimo su tutto la sala.
La band era stretto intorno a lui, il ritorno di Charlie Sexton , lo
styraordinario chitarrista blues, è la cosa migliore che sia successa! Dylan
non può più suonare la chitarra a causa di una artrite, ma soffiava
nell’armonica come ai vecchi tempi. Mi è piaciuto molto il Grand Piano, Bob
lo suonava mettendoci tutto il suo cuore ... e la voce ? La voce era goooood
! Favoriti personali, "Early Roman Kings" ( Questi blues sono per Charlie !
) e “Soon After Midnight”, entrambi da "Tempest". Un sacco di persone non
avevano familiarità con le canzoni nuove, comunque Bob ha spazzato via tutti
i dubbi.
Ci chiedevamo se avrebbe fatto qualcosa di speciale in finale, infatti ha
stretto la mano ai fans alla fine, cosa insolitissima per Bob ma bellissima,
nemmeno il tempo di stupirsi e lui era già fuori ...
London, England - Royal Albert Hall -
November 27, 2013
by Hugh Barney
Quattro “Long and Wasted Years” dal mio ultimo concerto di Bob Dylan nel
2009. Anni lunghi e sprecati, ma ne è valsa la pena aspettare. Certamente le
cose sono cambiate : Bob Dylan ci ha dato probabilmente il più amato e
curato concerto che ho visto negli ultimi 20 anni .
Sentendo i bootlegs dei concerti di Parigi (12 e 13 novembre) ho potuto
stabilire che la band sta suonando meglio che alla fine degli anni '90.
Charlie Sexton con la sua chitarra è stato un gradito ritorno, portando quel
bordo emozionante al suono. Stu Kimball è lasciato a fare quello che sa fare
meglio, la chitarra ritmica.
Questo è stato il mio 11° concerto di Bob Dylan, ed anche la mia prima alla
Royal Albert Hall.
Bob non aveva suonato nel 2007 a Newcastle Upon Tyne, quindi questo evento
per noi è diventato un pellegrinaggio obbligatorio, per vedere His Bobness
forse per un'ultima volta.
Io e Simon Warren abbiamo preso il treno per Londra e siamo arrivati intorno
16:00. Un corsa con la metro a South Kensington, la terra delle Ambasciate,
Knightsbridge e University College di Londra. Abbiamo attraversato il
vecchio sottopasso vittoriano dove un musicista da strada suonava una ottima
Lay Lady Lay che ci ha messo ulteriormente di buon umore. Abbiamo mangiato
qualcosa in un piccolo ristorante italiano a prezzi ragionevoli come diceva
l’insegna luminosa.
Al di là del totale cambiamento in Italia, le set list sono state
praticamente Le stesse in questo tratto finale del tour, quindi sapevamo in
anticipo quello che stavano per suonare. Questo fatto è stato a vantaggio di
tutti, in quanto il risultato è stato migliore ed i musicisti erano più
tranquilli perchè sapevano che tutto sarebbe filato via liscio. Giravano
voci che questo tour veniva registrato per un album dal vivo da molto tempo
atteso, ( 26 anni, Colombia ! ), forse per questo le scalette sempre uguali,
per poter usufruire di più takes degli stessi pezzi? Probabile....
Quello che abbiamo ascoltato è stato un mix elaborato con cura di vecchie
canzoni, classici e sei canzoni estratte dal nuovo album Tempest. Dopo
quello che sembrava un brano di riscaldamento, “Things Have Changed”, Bob è
passato dritto filato a “She Belong to Me” che è stata fantastica, con la
gente felice anche se non si è alzata in piedi perchè in realtà non è
necessario nella Royal Albert Hall, antico palazzo Municipale chiaramente
progettato per consentire a tutti di vedere cosa succedeva all’interno. E’
davvero un grande luogo con una grande acustica per il suono.
Bob è stato grande anche nel suonare l'armonica.
Gli Highlights per me sono stati:
“Pay In Blood” eseguita molto bene da un Bob dondolate sui fianchi,
trattenendosi da scimmiottare lo stile di danza di Mick Jagger. L’effetto è
stato ipnotico. Era come guardare un pirata ringhiante raccontare le sue
avventure in piedi alla tavola. Sembrava letteralmente un leone ruggente. Il
suo “ vissuto nella voce” è l’ideale per questa canzone e non ha mai suonato
così bene per 20 anni.
Tangled Up In Blue : Una nuova bella versione, con Bob al pianoforte con una
versione alla Van Morrison. Suonata da tutti con squisito tempismo. Ci sono
state alcune righe di testo diverse nei vari luoghi dove ha suonato questa
canzone che non avevo mai sentito prima, dovro cercare di sentire qualche
bootleg nuovamente.
Una grande “Love Sick” ha completato il primo set, seguito da 15 minuti di
intervallo.
La ripresa si apre con “High Water”` che è sempre buona.
Poi venne “Simple Twist of Fate” : Un'altra bella interpretazione fatta con
grande cura. Tutti gli occhi erano per Bob.
“Spirit On The Water”: mi è sempre piaciuta questa canzone. Non dimenticherò
mai la coppia che ballava nel retro dell'auditorium a Sheffield nel 2007.
Ancora una volta splendidamente cantata. Molto romantica in effetti.
Quindi il finale, con un grande “Long and Wasted Years” riflessiva e piena
di rimpianto. Non mi è piaciuta questa canzone quando l’ho sentita per la
prima volta, ho pensato che era troppo ruvida, ma certo questo show mi farà
tornare a riascoltare l’album. Bob ha ringhiato e ringhiato sapientemente la
canzone, mentre io avevo sul mio volto un sorriso.
Poi i bis. Ci aspettavamo “ All Along the Watchtower”, il grande pezzo da
“John Wesley Harding”, Stu Kimball ha sfornato la successione di quei
semplici accordi di La-minore Fa e Sol che solo un genio come Dylan poteva
creare con quel suono così atmosferico, scuro, misterioso e biblicamente
parlando come il suono della fine del mondo.
Poi l' ultima canzone . Sarebbe stata “Roll on John” come per la notte prima
o “Blowin’ in the wind” ? Simon era per “Roll On John” ed io optavo per
“Blowin in the wind ' che suonava così bene sul bootleg di Parigi. Dalla
tazza è uscito il mio dado, con una delle migliori versioni di “Blowing” che
io abbia mai visto o sentito.
In breve: un grande spettacolo con un grande suono da parte di Bob, grande
ricerca e l’incantante effetto vincolante quando soffiava nella sua
armonica.
London, England - Royal Albert Hall -
November 26, 2013
by Fran Scott
Una performance frizzante stasera. Bob era senza cappello, senza reticenza,
senza paura.
Tanti i punti salienti – She Belong To Me, What Good Am I?, Love Sick , Pay
in Blood, Simple Twist Of Fate , Forgeful Heart, Soon After Midnight e Long
And Wasted Years.
La band era eccellente, la chitarra luccicante di Charlie Sexton in Tangled
Up in Blue era una particolare gioia per gli occhi. Gli arrangiamenti dolci
hanno dato al set di una maggiore coerenza e lasciato più espressione al
canto di Dylan.
Il suono è stato mixato meravigliosamente bene, forse per quei funghi magici
appesi al soffitto in questa opulenta sala di velluto rosso.
Alla fine, dopo una breve discussione con Garnier e Sexton – Roll On John.
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by Espen Aas
Dopo 47 anni, Dylan è ritornato alla Royal Albert Hall la scorsa notte,
l'ultima volta era stata il 27 maggio 1966 e dopo non era più ritornato fino
ad oggi. Non ho idea di cosa accadrà dopo questo Tour ... I tre spettacoli
alla RAH sono andati rapidamente sold out, sono stato fortunato a trovare un
biglietto per tutti e tre. Ero seduto nella galleria est - dietro
il palco. Non mi aspettavo una gran vista, ma avendo frequentato la Hall
come sede di numerosi concerti di musica classica, sapevo che le probabilità
per avere un buon suono erano elevate. La Royal Albert Hall si trova a circa
25 minuti di distanza da casa mia con la metro, e il luogo ha molti
ingressi. Ciò significa che non è necessario fare la fila per ore come si
deve fare in molti altri ambiti. Mi ci sono voluti meno di cinque minuti per
entrare dalla porta n°3, e poi trovato il mio posto in seconda fil, dietro
la band. Ho subito capito che questo era un posto molto buono. Quando il
tecnico delle chitare è venuto sul palco per controllare la chitarra di Stu
Kimball era veramente vicino. Come previsto, alle 19.34 ho sentito la
Chitarra di Kimball, e la band è salita sul palco lanciandosi in Things Have
Changed come previsto. Ho visto fare questo pezzo un paio di volte, e e ogni
volta sono stato preoccupato per la voce, a volte suonava come un corvo
arrabbiato quando sputava fuori le parole, ma non stanotte, questo era la
buona vecchia voce di Dylan, o almeno molto vicina. Una buona versione
dondolante, con Dylan al centro della scena ci ha messo nella giusta
atmosfera. Non mi aspettavo molto dalla successiva She Belongs To Me anche
se l’ha eseguita nella maggior parte degli spettacoli da questa estate. Nel
1966 aveva aperto con questa, in acustico. Questa versione era naturalmente
completamente diversa, ma ho apprezzato le modalità e ci sono stati enormi
applausi quando Dylan ha tirato fuori la sua armonica. Le luci si spensero,
potevo vedere Dylan andare dietro al pianoforte a coda per lanciarsi in
Beyond Here Lies Nothing'. E' un grande canzone dal vivo, e io ero felice
nel sentirlo. E' stata fatta con Donnie Herron alla tromba, con Dylan alla
chitarra, e nell’ultimo tour con il pianoforte a coda. Funziona ogni volta.
Forse non tutta la gente conosceva le canzoni in quanto tali, ma ugualmente
grandi applausi. Ero pronto per uno delle mie canzoni preferite di tutti i
tempi, What Good Am I? da uno dei miei album preferiti (Ho Mercy), e questa
canzone in particolare Dylan l’ha eseguita perfettamente, l'arrangiamento,
la voce, semplicemente perfetta. Pelle d'oca dappertutto. È stata nella
setlist per la maggior parte del tour di quest' anno, e se continua ilTour
non si fermerà spero che il prossimo anno continui a farla . La prima
canzone della serata da " Tempest" , è stata Duquesne Whistle, non un gran
canzone come tale, ma un divertente live, e ho potuto vedere che Bob e la
band godevano nel suonarla. Dylan sembrava rilassato e ha apprezzato sia la
prestazione dalla sua band e la canzone. Andiamo al brano successivo,
Waiting For You, questo è probabilmente il brano che meno persone conoscono.
Canzone bella e grande da ascoltare dal vivo. Raramente suonata fino a poco
tempo fa. Dylan l’ha suonata due volte a Londra nel 2005 ( Brixton Academy)
, ma poi non è più stata suonata fino a questo tour. Dylan ha lasciato il
pianoforte ed è tornato al centro del palco nuovamente. Era giunto il
momento per una delle mie canzoni preferite dal più recente album, Pay in
Blood, Dylan l’ha cantata quasi come in " Tempest ", la voce roca e dolente.
Mi è piaciuta molto. Lui è tornato di nuovo al pianoforte e hanno fatto la
prima delle due canzoni da "Blood On The Tracks ", uno dei suoi brani più
eseguiti, Tangled Up In Blue, un mio favorito da lunga data, ma le migliori
performances di questa canzone sono quelle con la line-up Charlie Sexton e
Larry Campbell tra il 1999 e il 2002. Charlie è molto ansioso, ed è un
peccato che la sua chitarra sia un pò bassa nel mix, è un fantastico
chitarrista, e credo che le canzoni verrebbero meglio se avesse un pò più di
libertà d’agire. Per quello che vale, mi piacerebbe sentirlo di nuovo fare
il back- up vocal su questa canzone, così ... Uno degli applausi più grandi
della serata è stato per Love Sick, iI brano di apertura di un altro grande
album dei cosiddetti ultimi anni, l'eccellente Time Out Of Mind. Finita la
canzone è giunto il momento della pausa.
Quando l'intervallo è finito, sapevo che arrivava un altro brano regolare
dalle escursioni recenti, High Water (for Charlie Patton), un’ altra grande
canzone live, e sempre meglio quando Donnie Herron suona il banjo, Dylan al
centro della scena ancora, cantando e suonando l'armonica.
E’ tornato al pianoforte per il secondo pezzo da "Blood On The Tracks ", una
canzone che ho sentito fare molte volte prima, Simple Twist Of Fate, bella
canzone come "Tangled ..." Non era male, ma uno dei brani meno interessanti
della serata per me. Molto più divertente Early Roman Kings che, nonostante
la sua tipica e prevedibile modalità blues, è grande dal vivo. E soprattutto
Dylan e Sexton sembravano godere nel farla. Ci sono stati tra i due un sacco
di sorrisi e risatine. George Receli ha fatto qualche grande drumming anche
in questo pezzo. Ricordo come Keith Richards ha parlato bene di Receli,
grande batterista davvero. Un punto culminante della serata. Poi Forgetful
Heart, di nuovo al centro del palco, con l’armonica, mentre Donnie Herron ha
suonato il violino. Grande canzone e grande prestazione vocale. Avrei potuto
stare ad ascoltarla per altri 15 minuti sono sicuro..Forse perchè era così
bella.
Forse perché non mi è mai piaciuta troppo, ma la prossima canzone, è stata
Spirit On The Water, la peggiore per me.
Una sfilata di grandi canzoni è venuta dopo : Scarlet Town è un altro grande
brano da " Tempest ", amo l’arrangiamento e il modo in cui Dylan ha usato la
voce. Poteva senza dubbio farla al centro della scena, anche se il piano era
troppo bello. Poi Long and Wasted Years, altro punto forte! Dylan al centro
della scena ancora una volta, Donnie Herron ha funzionato
brillantemente anche in questa. Enorme applauso, Dylan ha raccolto la band
intorno a se senza presentarla (perchè smettere di presentarli?), un inchino
e via dal palco. Per fortuna poco dopo sono tornati, e ci hanno dato il
grande momento di rock'n'roll della serata, All Along The Watchtower,
naturalmente, una canzone che Dylan ha fatto più di 2.000 volte dal vivo, a
volte fantastica, a volte non così buona, per fortuna stasera era
fantastica. Detto questo, un pò più di fuzz e volume alla chitarra di Sexton
l’avrebbe resa praticamente perfetta. La Hall era in estasi. Ero molto
curioso di vedere se questo era l’ultimo brano, ma non sono andati via! Si
sono scambiati poche parole sul palco e Dylan ha fatto la sua seconda
esecuzione assoluta del suo tributo a John Lennon, Roll On John, momento
assoluto clou della serata. Splendidamente cantata. In qualche modo, non
avrei mai immaginato che l’ avrebbe suonata dal vivo quando ho sentito
l'album. Ora l’ha fatta già due volte. Forse lo farà anche domani. Questo è
stato il migliore show che ho visto dal 2002. Lo show è durato poco più di
due ore. L' uomo è tornato alla Royal Albert Hall - è stato un gran ritorno.
Blackpool, England - Opera House
Theatre - November 24, 2013
by LukeTheDrifter
Blackpool : "Seduto ad ascoltare il suono del dolore"
Ieri sera a Blackpool. Dopo l' incredibile concerto di ieri mi aspettavo fin
dall'inizio che lo show fosse leggermente meno bello, come terzo concerto
senza una pausa. Il mio pessimismo di base ha spesso dimostrato di essere un
amico - è quindi raramente mi ha deluso nella vita, spesso si scopre meglio
di quanto temuto. Così fa questa sera. Non si potrebbe pensare che potrebbe
essere possibile - Dylan ha tenuto un concerto alla pari con il giorno
precedente, ma finalmente ha inventato un numero finale sorprendente.
Maggiori informazioni su questo fatto dopo.
Stasera sono perfettamente piazzato nel bel mezzo della decima fila, e pur
sapendo che ho già avuto alcuni straordinari concerti a Blackpool, comunque
sono contento che anche questa sera il concerto sta per cominciare.
L'illuminazione, di gusto ma soffusa, delinea presto la silhouette di Dylan,
stasera nel suo abito grigio e nero, con lo stesso cappello dalle due serate
precedenti. Comincia con “Things Have Changed”. Mi colpisce fortemente che
l'intero concerto e l'intero tour è immerso nel "blue" (nota: la parola
"blue" può essere tradotta con blu, triste, depresso, pornografico e osceno.
Scartate evidentemente le ultime due, la traduzione più reale sembra essere
triste) , in tutti i sensi della parola - è un periodo triste per Bob, come
spesso è stato. Mentre nel 2011 e in parte nel 2012 sembrava essere sia
fisicamente che mentalmente libero sul palco, in questi concerti sembra
felice e spesso sorridente come non ho mai visto prima in questi anni,
tranne in alcuni scorci, ma questo ora è cambiato. La sua presenza fisica,
sia al pianoforte che al centro del palco, è ancora eccezionalmente forte e
potente, ma i sorrisi sono meno, e se ci sono, di solito sono rivolti verso
l'interno, ad eccezione di quelli che manda di tanto in tanto indietro verso
Donnie Herron. Se lui è felice, lui è solito mostrarlo. Ha sicuramente
apprezzare l'affetto del pubblico e gli applausi, ma non riesco a vedere che
la sua performance sia stata chiaramente influenzata da questo, che fa più o
meno quello che pensa che dovrebbe fare, e ogni sera si diverte chiaramente
ad interagire con la sua band, combinato con una fruizione sempre più
presente del suo modo di suonare il pianoforte, che si sviluppa
costantemente e migliora. Viene inevitabilmente in mente che egli condivida
un'eredità con noi in questi giorni, né lui né noi sappiamo quanto tempo il
"Never Ending Tour" potrà continuare ancora. Canta canzoni di ogni decennio
dal suo debutto , ma il centro di gravità dominante di questi concerti sono
le nuove canzoni, la maggior parte del suo ultimo e, a mio parere, album
magistrale, "Tempest". Stasera sette delle diciannove canzoni della setlist
provengono da questo album.
Immerso nella tristezza. Per molte ragioni . Dolore per un amore passato :
"Lei è nata in primavera, io sono nato più tardi". Dolore per termini umani:
"Se la Bibbia ha ragione, il mondo intero esploderà" e "In Scarlet Town” la
fine è vicina . "Whatchtower" il leone fa sentire il suo ruggito e il vento
tira forte. Riconoscendo sentimento e solitudine: "Vedo gli gli amanti nel
prato / vedo sagome alla finestra / le guardo finchè non se ne sono andate e
quando se ne vanno mi sento aggrappato ad un'ombra ". Ma il concerto è in
realtà brillante come ieri, e si può quasi vedere Dylan degustare le parole
che rotolano nella sua bocca, come se avesse assaggiato un buon vino, prima
di sputarle fuori per noi, con tempismo e fraseggio perfetto, come è suo
marchio nei secoli dei secoli. In "Long And Wasted Years" ci fa sperimentare
qualcosa che è legato a tante grandi performance vocali, da recitazioni
segrete di canzoni inedite dalla cantina di " Big Pink" a virtuosistiche
buffonate vocali di grandi canzoni come "Brownsville Girl" e "Angelina",
fonte di gioia costante nelle loro versioni in studio, ma qui abbiamo la
potente e musicale recitazione notte dopo notte, che dipinge questo
capolavoro di nuovo in ogni concerto. Che benedizione è il vederlo in questo
tour.
E poi - grazia su grazia - dopo il primo bis, mi rendo conto che qualcosa
sta succedendo, quando Donnie non sembra prendere il suo violino per Blowin’
In The Wind come fa di solito, c’è buio e silenzio sul palco, prima che
Dylan suoni le prime note familiari di una canzone che non ha mai suonato
dal vivo prima, lo strano, in un certo senso, finale di "Tempest", il
caloroso tributo ed il saluto per John Lennon, "Roll On, John". Lui non è
andato a Liverpool questa volta, quindi il posto è stato molto ben scelto
per l'anteprima mondiale della canzone. La canzone è un inno triste che
tanto ci ricorda la tragedia che è indissolubilmente legata al nome di John
Lennon, ma forse narra anche della solitudine esistenziale che Dylan stesso
a volte, o forse il più delle volte, si porta addosso, e che tutti non
riusciamo a comprendere pienamente. In un'intervista dopo l'uscita di
"Tempest" parla della perdita commovente di John Lennon , e il fatto che lui
avesse una capacità unica per capire ogni altra situazione. Che altro dire,
quest’anno se n’è andato anche Lou Reed poche settimane fa, Bob ha
seppellito tanti cari amici nel corso degli anni. "Un altro giorno nella tua
vita sulla strada verso la fine del tuo viaggio" canta accorato, - si passa
velocemente la mano sulla guancia un paio di volte durante la canzone, che
si tratti di lacrime? Non lo so, ma avrebbero potuto essere...il brano è
intriso di tenerezza e dolore, mentre la sensibilità di Dylan ci spinge
verso la fine del concerto, prima che lui, serissimo, ricambi l'omaggio del
pubblico con solo un piccolo cenno. Forse lui non si è asciugato le lacrime
stasera, ma ci sono stati molti altri che lo hanno fatto.
In mattinata andremo a Londra per il concerto alla Royal Albert Hall di
Martedì - per la prima volta dopo l'incredibile e storica visita del 1966.
Se Dylan è consapevole del significato storico di questa reunion?
Naturalmente! Ne sarà influenzato e la setlist? Non si sa mai, ma possiamo
ancora sperare in "Visions of Johanna” o in “Desolation Row”, che ha
eseguito a Milano, o “Just Like Tom Thumb Blues” o in “I Don’t Believe You
(lei si comporta come se non ci fossimo mai incontrati)” che ha fatto a
Roma. Alla Royal Albert Hall sarà il momento perfetto per qualsiasi cosa che
accadrà.
Blackpool, England - Opera House Theatre -
November 23, 2013
by Dave Longley
Nel corso dell'autunno ho seguito il tour europeo 2013 attraverso Bob Links.
Ho fatto il viaggio guidando in compagnia di mio figlio di otto anni Isaac
Sonny Smith al suo primo concerto di Bob Dylan! Devo ammettere che mi
sentivo un pò preoccupato che riuscisse a mantenere la sua concentrazione
per quasi due ore ma mi sbagliavo, in auto si mise a cantare insieme a *
Duquesne Whistle * e sperando che Bob avrebbe suonato la sua canzone
preferita di Tempest " Roll on John".
Arrivati a questo bellissimo teatro era evidente che la folla era composta
quasi tutta da Bob Cats , Isaac ha ricevuto alcuni sguardi curiosi e
commenti come omaggio per un bambino della sua età.
Ci siamo seduti sulla balconata, il volto di Isaac stupito in totale
incredulità dalla illuminazione così delicata.
La band e gli arrangiamenti sono semplicemente magnifici , mi ritrovo ad
ascoltare ad occhi chiusi tanto in tanto, è un modo per avere un pò più di
magia da quei momenti.
Sono sicuro che tutti i fans hanno ler loro canzoni favorite, ma il mix di
vecchie e nuove canzoni che coprono mezzo secolo, blues, jazz e country non
può essere eguagliato da nessun altro artista vivente.
In questi giorni la voce di Bob è sotto costante controllo, bisogna solo
essergli grati che sta ancora girando il mondo mettendo insieme queste
grandi serate di vera musica dal vivo.
Beh, al contrario di quello che ci aspettavamo non siamo riusciti ad avere
Roll on John, ma siamo usciti ugualmente felici,
Isaac ha speso la sua paghetta in un berretto da baseball Bob Dylan,
orgogliosamente addormentato nell’auto mentre dormiva sognava il ritorno a
casa nello Yorkshire.
Arrivederci a Londra Bob.
Nonno Dave Longley
Leeds West Yorks
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by Nick Morgan
Avevo comprato due biglietti per questo concerto molto tempo fa perché avevo
sentito che questo era un luogo favoloso (22° concerto di Bob così bello
impegnato...), ma improvvisamente mi è venuto necessario un terzo così ne ho
trovato uno last minute, che per caso era nella fila davanti!
Lui era lì, proprio lì di fronte a me! His Bobness, sorridente, mano sul
fianco, sbarazzino. Mi sa che Bob ha AMATO questo concerto così come ha
fatto con tutti gli altri. Tempest va bene per la sua voce attuale e per la
band, naturalmente.
Dopo un buon inizio con Things Have Changed e She Belong to Me la prima
parte del set si è conclusa con una splendida, ipnotizzante Love Sick. Il
pubblico, col suo brusio, sembrava eccitato durante l'intervallo. Nessuno
poteva aspettarsi che lo show fosse così buono!
Forgetful heart era ben suonata da Donnie al violino, l’ultimo pezzo prima
dei bis è stato Long and Wasted Year, eseguito per bene in ogni parola. Lo
show è terminato con una vivace Watchtower e Blowin' in the wind non è
stato, ovviamente, una sorpresa ... la cosa stupefacente è la sua resistenza
e il fatto che la canzone finale sia ancora così rilevante 51 anni dopo
essere stata scritta!
Mai credere a chi ti dice che Bob è ormai passato. E non criticate ciò che
non potete capire !
Nick Morgan
Holmfirth Yorkshire in Inghilterra
Blackpool, England - Opera House
Theatre - November 22, 2013
by Jim Carney
La maggior parte delle cose scritte su questo tour sono state accurate. Ha
rappresentato un completo cambiamento di direzione di Bob rispetto ad altri
grandi tours recenti - 2000, 2003 , e 2005.
Venerdì notte a Blackpool era magico. Ho visto molti grandi concerti in
questi anni per dire che questo è stato il migliore che abbia mai visto, ed
anche mia moglie, che ne ha visti pochi, ha detto che questo è stato il suo
preferito. Non ci sono stati punti alti o bassi nello show. Prima della
pausa Waiting for You, Pay in Blood e Love Sick son state le migliori.
Quando Bob è tornato, High Water era magnifica ( anche se nulla potrà mai
toccare la versione che ho sentito a Dublino nel novembre del 2005 ), così
come lo sono state Scarlet Town, Long e Wasted Years e i due grandi bis.
Ma l'apice del concerto è stata una indimenticabile Forgetful Heart, col
pubblico incantato ai suoi piedi. In precedenza nel pomeriggio, nel Galleon
Pub, abbiamo aveva un grande spettacolo dalla tribute band Simply Dylan,
guidata da un formidabile interprete di Dylan, John O'Connell. John ha
suonato un set incredibile, scegliendo canzoni da Desire, Blood on the
Tracks, Street Legal e Slow Train Coming, con un cenno anche a Saved e una
stellare Heart of Mine da Shot of Love. Il grande concerto di Bob Dylan mi
ha agganciato subito, e quanta felicità ascoltando Bob Dylan! Io per primo
sono grato a questo uomo veramente grande.
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by Stephen Davey
Wow.
Ecco il cuore della questione : la notte scorsa Bob Dylan è stato
semplicemente straordinario.
La partenza è stata lenta, ma di certo la voce di Bob suonava più nitida e
più chiara degli ultimi anni, proprio così come le precedenti recensioni mi
avevano informato.
Things Have Changed è un’apertura di routine così mi sono seduto in attesa
di vedere cosa succedeva poi, e le successive 18 canzoni mi hanno
sbalordito.
La prima parte dello show andava in crescendo e Lovesick è stata la più
bella che ho mai sentito, e un senso di semi-shock stava scendendo sul
pubblico. Siamo stati tutti nelle sue mani e stava diventando una di quelle
notti nelle quali si diventa fortemente consapevole del fatto che sei un
testimone privilegiato di qualcosa di speciale.
Il secondo tempo è stato semplicemente affascinante ( e so di non essere più
un nostalgico, sono stato a oltre 40 spettacoli in tutta Europa e non mi
sono mai sentito così costretto a scrivere una recensione ). Ogni canzone è
stata suonata per soddisfare la folla e Bob ha dato una versione sottile e
pulita che sfociava in grandi ovazioni nei momenti di preparazione per la
successiva canzone. Dopo Soon After Midnight la folla era pronta a scoppiare
e poi è arrivato, per me, l’highlight dello show con Long And Wasted Years.
E' stata probabilmente la miglior canzone che ho mai sentito cantare da Bob,
io che avevo già dichiarato la versione di Shelter From The Storm del 2005 a
Dublino come intoccabile!
Quando è finita è stata una pura eruzione, le parole che uscivano dalla mia
bocca denotavano una ammissione di amore sincero. Ma lui non mi sentiva come
non sentiva le parole degli altri 3.000 che gridavano parole simili.
Il bis per me è sempre stato un favore a chi non riconosceva tutte le altre
canzoni, il tempo per Bob di suonare un paio di classici. In questo senso
non è mai stato la mia parte preferita del concerto, ma anche Watchtower è
suonata fresca e diversa e per la prima volta dopo tanti anni mi è piaciuta
molto.
E Blowin’ in the wind è perfetta per gli occasionali dei concerti che
conoscono poco l’opera di Bob, ma, abbinare una serie di nuove canzoni con
due classici di oltre mezzo secolo fa, è una mossa intelligente. E così Bob
ha inchiodato tutti. Il lavoro di armonica è stato eccellente in tutto, ma
mentre si muoveva al centro della scena per il numero finale ha affascinato
il pubblico che era tutto in piedi, poi le luci sono calate, Bob stava lì,
guardando e nascondendo un sorriso. Sapeva benissimo quello che aveva appena
fatto.
Io ci sarò di nuovo stasera e domani . Lo show non può essere così buono
ogni notte .... o sì?
Glasgow, Scotland - Clyde Auditorium -
November 20, 2013
by Paul Ryan
Torno per la terza notte di fila.
Non avrei pubblicato la mia recensione del secondo spettacolo se fossi stato
prima a questo concerto. Non ho mentito: c'è infatti stato un miglioramento
da Lunedi a Martedì. E' solo che il cambiamento era stato leggero, ma questa
volta la differenza era notevole, lo show di stasera era facilmente il
migliore dei tre.
Stesso set. Stessi arrangiamenti. Non che la band ha suonato meglio nel
senso di tenere il tempo o come numero di sbavature.
La differenza è stato Dylan stesso. Potrebbe essere stato l’effetto di
ringiovanimento e buon riposo di un paio di notti di sonno decente in questa
bella città. Qualunque sia stata la ragione, la sua voce era più forte e
melodiosa stasera. Per l’inferno, ha anche preso delle vere note a volte.
She Belongs To Me è stata cantata così come si poteva sperare. Nell’ultima
linea lei ripetuto "Lei ha nessun posto dove cadere", l'ultima parola ci è
arrivata con un registro da tenore che non mi ero reso conto che potesse
ancora gestire.
Forgetul Heart è stata ottima, Pay in Blood e Long and Wasted Years erano
semplicemente magnifiche. Si potevano anche distinguere le parole di Early
Ropman Kings. . .
C'era un vigore maggiore ii questo spettacolo che, in retrospettiva, era un
pò mancato negli spettacoli precedenti, la prima notte in particolare. C'era
più grinta, davvero.
Anche la reazione del pubblico è stata molto migliore, sempre più intensa
mentre si avvicinava la fine dello show, e , meraviglia delle meraviglie,
Bob ha permesso il contatto fisico con alcune persone del pubblico. I
ragazzi della security erano molto spaventati per questa cosa.
Il portatile Pro Tools era emigrato dalla cabina stage-side fino alla
reception principale sul balcone. Non ho idea se la mossa sia stata
significativa, tuttavia c’era ancora una registrazione multi-traccia in
corso.
Fuori c'era di nuovo una troupe cinematografica. Nelle due sere precedenti
sembravano solo voler solo filmare la folla che andava e veniva. Questa
volta hanno intervistato le persone per misurare, credo, la reazione del
pubblico al concerto.
Parlando con il ragazzo seduto accanto a me , abbiamo concordato che con per
la terza notte ci aspettavamo un bis supplementare, ma entrambi sapevano che
non sarebbe successo. Forse la serata finale del tour alla RAH potrà vedere
questa tradizione reintrodotta, ma io non ci scommetterei sopra. Abbiamo
inoltre concordato che tutto sommato non ci siamo sentiti delusi.
La cosa più importante è la qualità delle performances, ma un bello
spettacolo è già sufficiente. Così in questo modo siamo stati ricompensati
con tutta questa serie di spettacoli, in modo particolare questa sera.
Biglietti costosi . . . ma lo show è valso ogni singolo penny.
Glasgow, Scotland - Clyde Auditorium -
November 19, 2013
by Paul Ryan
Son tornato all’ Armadillo per la seconda notte.
Questa volta ero con mio figlio che ha solo 20 anni, ma questo era il suo
sesto concerto di Dylan. C’erano solo 5° centigradi di temperatura di fuori,
ma lui non aveva intenzione di coprire la sua maglietta HW61. Oh, poter
essere di nuovo giovane....
Era sconcertato dai miei tentativi protettivi di gestire le sue aspettative
; uno show diverso dagli altri era quello che lui ha detto che stava
cercando attivamente.
Sapevamo già che sarebbe stato la stessa setlist della sera prima,
esattamente con le stesse modalità. Mio figlio mi ha fatto notare che dove
c’erano i banchi mixer e luci c'era un ulteriore set - up in una rientranza
a destra dello stadio. Chiaramente visibile sullo schermo in quell'area
c’era la traccia di un Pro Tools che scorreva, questa non era una semplice
linea dalla tavola armonica presa dal mixer a scopo di archiviazione, questa
era una prova che una registrazione professionale multi-traccia era in
corso, per il successivo mixaggio in studio. Caso chiuso.
Forse la setlist è stata cambiata a Roma come una tantum perché, per qualche
ragione, non avendo registrazioni da fare, Bob ha mollato un pò il
guinzaglio.
Intendiamoci, c'è stato qualche problema occasionale con il suono stasera,
con alcuni ronzii ed altri rumori. La seconda parte di Watchtower è stata
suonata senza il basso di Tony, fatta eccezione per le poche battute
conclusive. Se vogliono
utilizzare questa particolare registrazione allora ci sarà bisogno di molto
lavoro da svolgere poi in studio.
Dove non c'è stato nessun problema per tutti, però, sono state le
prestazioni.
Era la stessa setlist di ieri sera con arrangiamenti identici, ma questo
show è stato anche meglio di quello di Lunedi. La prima notte è stata buona,
ma stasera la band era ancora più stretta intorno a Bob.
Ci vorrebbe un pò più di vitalità sul palco e lo stesso potrebbe essere
detto a proposito del pubblico. C'è stato un ruggito stasera dal parte del
pubblico alla fine del set principale, qualcosa che era mancata la scorsa
notte. Non esattamente grinta - ancora dolcezza in tutto - ma in qualche
modo lo spettacolo non sembrava riuscire ad andare in alto.
Bob ha alzato il tono, niente di sorprendente per essere sinceri, ma tutto
il buono di Lunedi è stato migliorato in una certa misura questa sera. Il
primo concerto era sembrato vacillare un pò in qualche momento, in
particolare alla fine.
L'unica frase di Bob è stata quella per annunciare l' intervallo. Niente
"Viva la Scozia"o qualsiasi altro contentino per la gente. Non ha nemmeno
presentato i membri della band.
Solo Bob e il suo show. Chi ha bisogno d’ altro quando è in forma come
stasera?
Glasgow, Scotland - Clyde Auditorium -
November 18, 2013
by Stephen Crump
Prima serata di Bob a Glasgow, auditorium tutto esaurito in una splendida
sala da concerto dalla forma di un armadillo. Inoltre c’era un’ottima
acustica, almeno dove eravamo seduti io ed i miei amici. Fuori era una
nottata fredda, con la neve che cadeva per la prima volta in questo autunno,
ma gli abitanti di Glasgow sembrano essere immuni al freddo e hanno
dimostrato di essere un pubblico caldo e meraviglioso. Due cose:
A) Erano tutti seduti ben prima dell’inizio del concerto
B) Pochissime persone hanno parlato durante le canzoni - che è una cortesia
a Bob e alle altre persone del pubblico che il pubblico di Sydney dovrebbe
imparare .
Bob ha aperto con "Things Have Changed" e non ero sicuro se il pubblico
l’aveva riconosciuta, e forse si aspettavano un hit degli anni ’60 o
qualcosa del genere.
Questo dubbio è continuato fino a che Bob ha iniziato "She Belongs to Me",
che ha ottenuto una calorosa e meritata accoglienza, la canzone aveva una
nuova ( almeno per me) tagliente intensità, mi ha fatto venire in mente i
sentimenti provati la prima volta che la sentii a casa mia quand’ero un
adolescente.
Poi è stata la volta di "Beyond Here Lies Nothing", la prima volta dal vivo
per me, cosa che ha solo migliorato il mio apprezzamento ed è stato anche un
sollievo quando il pubblico ha risposto con entusiasmo.
"What Good Am I?” è stata eseguita abilmente, questa è una canzone che
mostra davvero come è buona la band di Bob, dimostrando inoltre che questa
band può suonare qualunque tipo di canzone.
Rispetto a BHLN , non ho mai pensato seriamente a "D. Whistle", ma si è
rivelata una grande canzone da suonare dal vivo per la band e la gente aveva
cominciato a battere i piedi a ritmo di boogey ! E ho sentito per la prima
volta che la gente era aggiornata con gli ultimi album di Bob e / o erano
pronti a godere di quello che avrebbe suonato – l‘averlo lì a Glasgow era
sufficiente ( e tutti dicevano che la gente sapeva che Bob era nella loro
città ed erano fieri per questo! ).
"Waiting For You" ha ottenuto meno consensi essendo abbastanza nuova come
canzone, ma io sono stato davvero felice di averla sentita.
" Pay in Blood " è stata brusca , con Bob che quasi sputava alcuni dei
testi, portando il lato oscuro della vita proprio alla superficie, tangibile
nel linguaggio di Bob il corpo e l'atteggiamento.
"Tangled Up in Blue" non ha ottenuto il tipo di riconoscimento che mi
aspettavo, forse a causa dell’ avvio di basso profilo, e qualcosa è anche
andato storto da qualche parte nella terza strofa, con Bob che ha mancato
una linea ( o la band che insolitamente è andata fuori sincrono ? ), con Bob
che ha terminato la canzone subito dopo questo fatto.
“Love Sick " ha chiuso il set prima della pausa, ancora una volta la
canzone non ha avuto una piena risposta che ci si aspetta per una canzone
popolare per molti spettatori.
Ma questa è una buona notizia; Bob ha fatto cinque canzoni da "Tempest" e
ogni canzone ha ottenuto un enorme riscontro, che, se avesse potuto sentire
tutto, deve essere stato incoraggiante per lui e la band.
Dopo l' intervallo "High Water" ci ha ricordato il tipo di nottata che
c’era fuori, e il banjo di Donnie si è preso tutto lo show in questa
canzone. Quindi, di nuovo, sembrava che il pubblico non avesse riconosciuto
"Simple Twist of Fate", ma, ancora una volta, ha risposto con entusiasmo e
alla fine ho capito che ero seduto con un paio di migliaia di anime gemelle.
"Early Roman Kings” ha scosso il pubblico, ma era tenera , dolce-amara,
inzuppata di emozione.
"Forgetful heart”ha fatto tremare l’auditorium per la prima volta e avresti
potuto sentire cadere uno spillo durante tutta l'intera performance.
L’armonica di Bob sembrava gemere nell'aria fredda della notte e tuti
l’hanno apprezzata abbondantemente.
"Spirit .." è una bella canzone che ispira sempre ottimo umore – passa
dalla confusione alla fiducia, da un amore perso al significato di ritrovare
qualcosa oltre l’ amicizia.
Buona " Scarlet Town", ottimo mood e impatto, forse , la forza ha
guadagnando qualcosa nell’esecuzione dal vivo, con la folla che batteva le
mani sul bordo dei sedili.
"Soon After Midnight " ha dato la stessa sensazione di grandezza dal vivo,
quindi un grande Bob.
Ma poi Bob si è fatto avanti ed ha scatenato l'inferno - la band sembrava
girare tutta un paio di tacche più su di prima, quasi al punto che il suono
era distorto, con Bob ululante scherno e beffe, stimolante e blandente, il
tutto in una canzone - un altro capolavoro da " Tempest ", "Long And Wasted
Years. Quando la canzone è finita siamo scattati in moltissimi verso il
palco, con una standing ovation spontanea da parte di moltissime persone
sparse fra il pubblico .
Per i bis abbiamo avuto due “Greatest Hits”, ma arrangiati in un modo che
sottolineavano la perenne importanza delle canzoni, non una cosa da jukebox,
e il pubblico si è commosso, questa volta tutti in piedi.
Poi le luci in sala si sono accese ed abbiamo cominciato ad uscire, non
avevo mai visto tanta gente in coda per acquistare il merchandising....
Credo che tutti noi volevamo ricordare questa notte per lungo tempo.
Esch-sur-Alzette, Luxembourg - Rockhal -
November 16, 2013
by Joachim Richter
Lussemburgo è stato il mio unico concerto di Dylan quest'anno, e sono andato
con le più alte aspettative dopo aver letto tutte le recensioni
entusiastiche su questa parte del tour.
Prima domanda : per quanto riguarda la setlist ? Beh, è rimasta invariata,
con “Early Roman Kings” come 12° canzone, che era buona. Un vero sollievo:
non più "Summer Days ", non più " Tweedle Dee & Tweedle Dum ", non più "
Highway 61 Revisited ", non più ripetizioni infinite...
Seconda domanda : cappello o senza cappello ? Beh, purtroppo ... cappello.
Bob e la band sono saliti sul palco giusto in tempo, i membri della band in
abiti grigi e camicie nere, Bob in una super strana redingote nera di
vecchio stile e un cappello bianco. Con la redingote egli doveva apparire
come il giudice di" Lily, Rosemary and the Jack of Heart". Chiedo se tutto
ciò voleva ricordare questa divertente canzone ...
Terza e ultima domanda : per quanto riguarda lo show ? Beh, alla fine più
cose buone che cose cattive , ma tutto sommato, la mia conclusione è
ambivalente e cercherò di spiegare il perchè.
Prima le cose buone: La opener "Things Have Changed" è stata super cool,
rilassata, tecnicamente brillante . "Love Sick" sembrava fantastica. Altri
punti salienti sono arrivati nella seconda parte: "High Water", "Early Roman
Kings" molto interessante per come è stata suonata e cantata con grande
disciplina, una vera sorpresa. "Forgetful Heart", presentata con aromi
intensi, voce chiara e discreta e un bellissimo violino di Donnie Herron, è
stato il momento clou della serata. Le ultime cinque canzoni dello show sono
state molto interessanti, e lo show non è stato chiuso con i soliti successi
popolari ma con cinque canzoni tranquille ricche di melodia, emozione,
freddezza ...
Questo non è stato sorprendente per quanto riguarda le grandi canzoni
dall'album Tempest, tuttavia "All Along the Watchtower" è stata fatta in una
versione acustica , e anche "Blowing in the Wind" in un altro bellissimo
arrangiamento sorprendente e, ultimo ma non meno importante, la band è stata
brillante come al solito, ovviamente .
Quindi ... perché non giudicarla una serata perfetta ? Beh ... " Spirit on
the Water" è stata eseguita blandamente e, anzi, lo spirito era scomparso...
e la cosa peggiore è stata che ... il vecchio upsinging è tornato ...
UPSINGING : WHAT 'S THAT SHIT? Alcuni dei brani più belli della setlist,
“She Belong To Me”, "Tangled up in Blue " e "Simple Twist of Fate ", tutti
distrutti dal temporaneo ritorno di Bob alla cattiva abitudine di usare il
canto upsinging. Se dovesse registrare un album in questo modo non lo
comprerebbe proprio nessuno, e io sono sicuro che lui lo sa molto bene, ed è
per questo che non lo fa. Allora, perché tortura il suo pubblico dal vivo
con tale comportamento scorretto? Beh ... non importa, so che dobbiamo
comunque dimenticare queste cose, dovremo solo cancellarle dalla nostra
memoria , e tutti noi torneremo la prossima volta ...
Ultima domanda : Bob cambierà la scaletta il 22 novembre a Blackpool per
eseguire " He Was A Friend of Mine"... ?
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by Michaël Mori
Scrivo qualche parola dopo aver partecipato ai concerti di Amsterdam,
Bruxelles e il concerto di ieri sera.
Quest’ autunno 2013 gli spettacoli sono semplicemente impressionanti, oltre
qualsiasi standard. L' intero tour finora si rivela essere un altro grande
momento nel Tour Never Ending. Un sacco di fans hanno già sperimentato la
magnificenza di ciò che sta accadendo. Ma che cos' è esattamente che rende
questi concerti così speciali, ciò che li fa lievitare sopra la maggior
parte dei migliori concerti di tutto il decennio passato?
Prima di tutto la voce di Dylan non è certamente chiara come intorno al
2002, è come un orologio che è stato messo indietro di dieci anni. Negli
ultimi anni la voce di Bob ha avuto anche momenti buoni, ma in generale
sembrava danneggiata abbastanza spesso, per non dire la maggior parte del
tempo, in particolare dal 2004 al 2009. Naturalmente, la chiarezza della sua
voce non ha nulla a che fare con la convinzione e le altre qualità del suo
canto.
Queste cose sono spesso confuse l’una con l’altra quando si legge qualcosa
sulle prestazioni di Dylan. Molte volte è stato detto che Dylan non può più
cantare a causa della rugosità della sua voce, sarebbe stato più corretto
dire che Dylan è ancora in grado di cantare, ma con una voce che suona
spesso danneggiata.
Cantare è molto più che avere una voce chiara e Bob è un grande esempio di
questo.
Ma torniamo ai concerti. La voce chiara di Bob in questi giorni non si è
limitata ad un paio di momenti o canzoni per ogni spettacolo. La sua
brillantezza risplende di nuovo attraverso interi set – magico!
Poi ci sono le canzoni. Quasi tutte le sere la scaletta si concentra
fortemente sul materiale post-2000 e di solito non meno di 6 canzoni dal
nuovo album vengono eseguite ogni sera. Questo dà la misura di una
freschezza che non si sarebbe potuta immaginare, di più, soprattutto il
magnifico modo col quale questi brani sono eseguiti ti porta a dimenticare
abbastanza facilmente l' incredibile numero di capolavori famosi che Bob sta
portando in questo tour. Questo è ciò che rende Dylan il più grande e
geniale artista contemporaneo.
Un altro fatto che si aggiunge alla qualità generale superiore di questi
concerti è che ci sono a malapena momenti di bassa qualità durante
l’esecuzione dei brani. In realtà sono tutti una stringa di luce, con
Forgetful Heart e Long and Wasted Years come perle più scintillanti.
Tutto questo insieme ( la chiarezza complessiva della voce, l'enorme
quantità di brani recenti eseguiti e la continuità nella qualità delle
prestazioni ) crea un senso di unità nell'esperienza degli spettacoli, un
senso di compattezza che non avevo visto durante i 37 concerti ai quali ho
partecipato tra il 1995 e il 2012.
L’aspetto visivo di Bob sul palco è sempre stata una grande esperienza per i
fans, ma la sua performance visiva in questi ultimi anni è a dir poco
geniale, soprattutto quando lui è al centro della scena senza chitarra.
Penso che Long and Wasted Years sia il degno successore di Ballad Of A Thin
Man e visivamente il momento clou della performance, notte dopo notte.
La band è fenomenale come sempre ( ascoltare la chitarra di Charlie in Soon
After Midnight ) e vedere questi meravigliosi musicisti che suonano insieme
è una grande e duratura gioia, non importa quante volte li avete già visti.
Infine, l'illuminazione della scena è un'opera d'arte di per sé. Non riesco
a immaginare qualcosa di meglio in uno show di Dylan. Il palco è scarsamente
illuminato, ma è fatto con cura artistica. Questo crea una grande intimità e
un’atmosfera che si adatta alle performances, alle canzoni da Tempest in
particolare. Anche se va detto che quando si sta guardando lo spettacolo
dalla parte posteriore di una sede più grande, il palco appare nel complesso
un pò troppo buio.
A quelli di voi che hanno la fortuna di vivere con la prospettiva di vedere
Bob dal vivo nelle prossime settimane, ho solo una cosa da dire: avrete
momenti esaltanti!
Paris, France - Le Grand Rex -
November 13, 2013
by Robert Clary
Questo è stato solo il mio terzo concerto di Bob, ma è stato il migliore
finora. Il Grand Rex è un ambiente meraviglioso, le canzoni erano molto ben
scelte per l’attuale voce di Bob e la sua band lo ha accompagnato con grande
sensibilità. Ogni canzone ha avuto il proprio ritmo distintivo e anche
tatto: groove del blues in minore per Beyond Here Lies Nothin', tempo da
vecchia altalena per Duquesne Whistle, bella cadenza per Spirit On The
Water, valzer rilassato per Waiting For You, lenti accordi discendenti per
Simple Twist Of Fate, dramma inesorabile per Love Sick, e le canzoni di "
Tempest " avevano tutte il proprio riff speciale ed il ritmo.
E ' stato bello vedere Bob al microfono centrale, cantando dolce come gli è
possibile e ringhiando e sputando fuori il carattere per canzoni come Pay in
Blood, Love Sick e Long and Wasted Years. Il suo battere sui tasti del
pianoforte è sempre stato sotto il controllo e l'armonica in una sola mano
suonava come ai vecchi tempi.
Il vero punto forte dello spettacolo è stato Forgetul Heart dove il violino
di Donnie e il basso di Tony hanno impostato un sostegno realmente efficace
per la voce di Bob. Stu ha aperto i due set con alcuni promettenti strumming
di blues, poi è rimasto strettamente alla ritmica. Tony era sensibile come
sempre, il passaggio al contrabbasso ha avuto un grande effetto in una
memorabile ritmica di Duquesne Whistle e un ottimo utilizzo in Waiting For
You e Forgetful Heart. George ha suonato con grande moderazione, ma ancora
ha quel tocco alla New Orleans sempre pronto a scatenarsi quando è il caso.
A Charlie è stato permesso di suonare abbastanza liberamente, infine, è
stato bello sentire un Donnie molto efficace alla pedal steel e tutti gli
altri strumenti , in particolare il violino in Forgetful Heart.
Considerando che nel precedente show di Parigi alcune persone del pubblico
sono state inquiete e infelici , questa volta c'era una reazione di caldo
entusiasmo alle canzoni, specialmente Forgetful Heart. Il suono non era
troppo forte e si poteva sentire le parole. Non era certo uno spettacolo
rock, quasi un concerto da camera con brani ben scelti e eseguiti con grande
cura da Bob e dalla sua band. Lascio ad altri descrivere il cappello di Bob,
le sue poche parole di francese, il suo gesto quando ha lasciato il palco,
la mancanza della tastiera e del vecchio Oscar e la chitarra inutilizzata ma
prevista per lui che stava pronta davanti alla batteria. Per me questa è
stata una notte di musica memorabile.
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by Yves Toupin
Ottimo concerto all’ intimo Rex Theatre di Parigi. Ho apprezzato ogni
minuto. Ho anche avuto modo di vedere Bob da vicino dopo lo spettacolo
mentre camminava fuori dal teatro e saliva nella sua limousine parcheggiata
sulla strada. Bob ha mostrato grande classe dicendo “merci beaucoup et vive
la France” in francese prima della pausa. A proposito di classe, ho
partecipato ai concerti di Bob di Berlino e Parigi, in entrambi il pubblico
è stato molto riconoscente per le performances di Bob.
Contrariamente a quello che sono abituato a vedere troppo spesso in Nord
America, le persone non sono uscite prima della fine dello show né hanno mai
impedito la visione agli altri del pubblico. Ho notato solo un idiota che si
aggirava fra le file cercando di rubare un posto non occupato. Merci
beaucoup Bob. Vive Bob Dylan !
Paris, France - Le Grand Rex -
November 12, 2013
by Derek Mankelow
Parigi è a solo pochi minuti di strada da Londra in questi giorni e l'
Eurostar corre giusto in tempo, senza l'ombra di alcun fischio soffia. Sono
solo in grado di andare allo show della prima delle tre notti, siamo giunti
un paio di giorni prima per fare un giro turistico prima di vedere lo show.
“Bob Dylan giustificherà il costo del biglietto per andare a vederlo?” era
il titolo di martedi del grande quotidiano francese “Le Figaro”. Con la
metro siamo arrivati abbastanza in anticipo ed abbiamo avuto il tempo di
fare una breve passeggiata nella zona.
Il Grand Rex Theatre è una bellezza con i sedili nei quali ci si può
sprofondare, ma tutto ha un prezzo che va oltre i 108 euro stampati sul
biglietto. Con solo due ingressi, e nonostante siamo in coda da ben trenta
minuti prima dell’inizio dello show, siamo a un punto morto sotto la pioggia
con la folla impaziente che aspetta sul marciapiede in una coda di ben 300
metri lungo Boulevard Bonne Nouvelle e che è in crescita ad ogni istante che
passa. Camminare fino alla fine di questa coda interminabile, che si muove a
ritmo di lumaca, è un pò sconcertante. Una registrazione di "Mr. Tambourine
Man " del 1965 si sta diffondendo attraverso alcuni altoparlanti. Nel
frattempo, la security francese ispeziona metodicamente la folla cercando
telecamere e altri dispositivi di registrazione di grandi dimensioni,
telefoni cellulari e quant’altro potrebbe servire allo scopo.
Alle 8.30 siamo solo a metà strada per l'ingresso, altri stanno cercando
come noi di avanzare ma per il momento dobbiamo accontentarsi di una Don’t
Think Twice” diffusa dall’impianto di Dylan in attesa di sentire Bob in
persona cantarla.
Circa 5 minuti prima delle 8,40 , la chitarra acustica di Stu Kimball
segnala l’ingresso dell’ultimo destinatario della Legion D'Honneur francese.
Secondo “Le Figaro” Dylan ha ricevuto questo prestigioso premio oggi,
Mercoledì. Martedi c’era anche un servizio di tre pagine sulla sua carriera
retrospettiva, concentrandosi particolarmente sulla sua persona in continua
evoluzione, il cui titolo diceva più o meno che - un Dylan può nasconderne
un’ altro .. ( PS la recensione di oggi applaude un cantante che è “nemico
della nostalgia” che canta così tante nuove canzoni piuttosto che fare
affidamento sui pezzi forti del suo catalogo.
La set-list reale, fin troppo familiare ormai perchè molto simile agli
spettacoli precedenti ( esclusa Roma ovviamente !), e quindi si poteva
aspettarsi una sorpresa da Dylan? Domanda ancora molto discussa prima
dell’inizio. Sebbene abbia familiarità con il nuovo materiale di Tempest e
le strofe riscritte delle canzoni tratte da “Blood on the Tracks”, in alcune
linee Bob ha addirittura ha perso la sincronia con i suoi musicisti. So che
questa è musica dal vivo, ed è spesso il caso, anche in un luogo intimo come
il Rex, ma le migliori canzoni per me sono stati quelle con l’arrangiamento
minimalista.
"Forgetful Heart", "Simple Twist ...", "Scarlet Town", ho tutte in mente le
belle parole di Dylan, ottimo fraseggio e le prestazioni emotive erano più
evidenti . " Love Sick " è stata un tour de force come mi aspettavo che
sarebbe stata, ma al contrario, "Long And Wasted Years" ha intrappolato
l'artista dietro un muro di suono che non poteva essere modificato. Questo
non vuol dire che la band non era fantastica, è solo che in questo ed altri
brani io avrei bilanciato il suono in modo diverso. Forse in un'altra parte
del locale si sentiva più chiaramente? C'est ne fait rien ... comunque, mi è
stato assicurato da tutti i francesi, giovani e meno giovani, che si è
trattato di un “bello show”.
Bisogna dire che Dylan, vestito con un abito sorprendente, ha attaccato le
canzoni con una energia che smentisce i suoi anni e, che fosse davanti al
microfono centrale o dietro al pianoforte a coda , ha sempre fornito una
prestazione come nessun altro può fare.... tranne che un 'altro Dylan
naturalmente .
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by Scott Lithgow
Prima di tutto, il teatro Rex è un posto speciale, con un arredamento
crepuscolare e sedili comodi. Un'atmosfera da recital, e ognuno sarebbe
rimasto rispettosamente seduto fino alla fine. Babette ed io eravamo allo
show di Bilbao l'anno scorso, che era stata la cosa più divertente che avevo
avuto in uno show di Dylan, una vera festa con gente che andava a prendere
la birra tra una canzone e l’altra, suono cattivo, spazio scomodo, ma un
colpo lo stesso. Questo di Parigi era un luogo ricco, accogliente, da
lasciare senza fiato. Ma io vivo a Parigi.
Questo è stato uno spettacolo stretto, la band era lì in ogni nota e di Bob
si capiva praticamente tutto . Non ho mai visto uno spettacolo di Dylan come
questo, così provato e pronto. Devo dire che sono rimasto conquistato.
Un sacco di canzoni oscure. Things Have Changed, Beyond Here Lies Nothing,
Pay in Blood, Love Sick , fino a Watchtower. Ho trovato le canzoni dall’
ultimo disco semplicemente fantastiche - Duquesne Whistle, Scarlet Town,
Early Roman Kings... Long And Wasted Years è stata la canzone più bella.
Io non so voi, ma quando ho sentito Blowin’ in the Wind, il modo in cui Bob
l’ha cantata e tutto il resto, ero pronto a chiudere la mia notte. Abbiamo
urlato e gridato ma per me quello è stato un finale esplosivo. E' stato uno
spettacolo diverso da quelli che ho visto nel corso degli ultimi 15 anni, ma
che spettacolo! E che canzoni!
Ed ora, dopo tre giorni, sto cantando ancora Tangled up in Blue...
Brussels, Belgium - Forest National -
November 10, 2013
by Jos Sarens
Bene gente , non avendo alcun biglietto, ho deciso che non potevo lo stesso
mancare Bob nel mio quartiere per nessun motivo, così, dopo una corsa di25
Km. da Bottrop in Germania per arrivare a Bruxelles in tempo, ero in piedi
accanto all’ingresso, qualcuno ha sentito che ero senza biglietto e mi ha
venduto quella della moglie malata ( spero che lei si rimetta presto), ho
ottenuto un ottimo posto e incontrato nuovi dylanfans che probabilmente
avevo già incontrato nel corso degli anni a numerosi concerti.
Circa le 8 e il concerto comincia con la solita roba, solo un cambio tra
Dusquesne e in attesa di Waiting for You e una ERK al posto delle altre
canzoni che ha cambiato stasera. Ancora una performance complessivamente
molto solida. Love Sick di nuovo, Forgetful Heart e Simple Twist in
evidenza, ma nient’altro. Il bunker del Vorst Nationaal è ancora meglio per
il suono a dondolo di alcune canzoni blues-rock come Watchtower, Pay in
Blood e ERK .
Il pubblico ha risposto molto entusiasticamente, di sicuro a Bruxelles amano
Bob, un sacco di veri seguaci, ma come noi le persone sono: calme,
ascoltavano per poi mostrare il loro apprezzamento prima di iniziare a
discutere del concerto nei pub intorno alla venue fino a tarda notte. Ora
sono in attesa di Parigi alla Esch Rockhalle. Siamo spiacenti , ma faremo
saltare il piccolo e costoso locale di Parigi.
Ci vediamo in giro ragazzi e che possiate rimanere per sempre giovani
Jos da Dendermonde
Padova, Italy - Gran Teatro Geox - November
8, 2013
by Notdarkyet
Caro Mr. Tambourine, ieri sera, vincendo un pò di pigrizia, sono andato in
pellegrinaggio dal Bardo di Duluth. Che dire?
Il concerto si è tenuto in quello che spocchiosamente chiamano "Gran Teatro
Geox". Gran Teatro? Piuttosto una specie di palasport (i teatri sono
un'altra cosa) con un'acustica che ha più di un problema (con l'aggiunta
della fastidiosa proiezione su due grandi schermi, per l'intera durata
dell'intervallo del concerto, degli spot pubblicitari dell'azienda che dà il
nome allo pseudo-teatro).
Dylan mi è parso in serata sì: ha cantato in modo intenso, dando il giusto
peso e la giusta espressione praticamente ad ogni parola. Certo, ha cantato
come può cantare adesso, ma questo è naturale.
La band: perfetta, in un certo senso; ma anche perfettamente noiosa. Voglio
dire che c'è tra i musicisti un affiatamento totale, e se nessuno emerge,
nemmeno Charlie Sexton, forse è perché Dylan li vuole così: un corpo unico
che disegna l'atmosfera tutto sommato giusta per queste canzoni; giusta, ma
sempre prevedibile: mai un guizzo, un'invenzione, una sorpresa.
Intendiamoci, non è che rivoglia indietro G. E. Smith o Winston Watson;
quelli me li sogno la notte, e va bene così; però i musicisti di ieri sera,
così perfettini e distaccati, dicono davvero poco, ed è un peccato.
Negli anni più recenti ho più volte disertato i concerti del Bardo, che mi
sembrava non avessero niente di nuovo da dire. Forse mi sbagliavo, perché, a
ben vedere, ogni concerto di Dylan è un'esperienza a sé. Il concerto di
ieri, in ogni caso, qualcosa di nuovo a me l'ha detta: nuova atmosfera,
nuova scaletta (nuova per me, si capisce), nuovo "mood" da parte di
Dylan. Alcune delle canzoni che ha cantato, poi, non le avevo mai ascoltate
prima in concerto; e anche quelle che conoscevo perfettamente hanno avuto un
sapore nuovo (e in qualche caso anche parole nuove: "Tangled up in blue", ad
esempio).
Insomma: anche se sul palco l'ho visto e ascoltato davvero molte volte (e
molte volte di più ho ascoltato le registrazioni dei suoi concerti) il buon
vecchio Bob è riuscito in ogni caso a soprendermi: sempre sé stesso e mai
uguale a sé stesso. Mi pare davvero che non sia poco.
Un caro saluto, Giorgio.
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by Rudy Salvagnini
ciao Mr. Tambourine,
ieri sono stato al concerto di Padova (ottimo) e se ti interessa ne ho
scritto una recensione sul mio blog. Questo è il link:
http://rudysalvagnini.blogspot.it/2013/11/bob-dylan-padova-gran-teatro-geox-8.html
A risentirci e sempre complimenti per Maggie's Farm.
Rudy Salvagnini
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by Bayut Aresa
Appena uscito dal concerto..che dire...ottima scaletta, Bob come al solito
strano nel muoversi, con una giacca con incorporata una specie di
sciarpa.....la parte strumentale molto raffinata. "Forgetful Heart"
magnifica!!!!! Inserti d'armonica precisi, accompagnamento sopraffino e un
cantato "sentito". Magnifica "What Good Am I?", arrangiamento e cantato
notevoli. "Love Sick" e "Watchtower" potenti con note di tenetezza. Lungo
concerto, pubblico ottimo! La magia dei suoi movimenti e del suo esser
sempre e comunque un uomo semplice e spontaneo lo rende straordinario al di
fuori di chi è e di ciò che canta.
Diego vecchio Nick Dolphin....Michele forse ti ricordi l'aperitivo dopo il
concerto di Bolzano dove aveva soggiornato Bob...
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by Mitzy1956
Dopo 10 anni ho rivisto l'amico Bob...sinceramente dopo il concerto di stra
l'avevo accantonato, meglio su disco a questo punto, ma l'altra sera al
palageox (gremito) ho dovuto ricredermi. Dylan ha trovato la sua dimensione
(definitiva?), all'interno di un teatro il suo show, perchè questo è oggi un
concerto di Dylan, rende giustizia a lui e ai suoi fans. Bob in forma
perfetta, a parte una Hard Rain che ha fatto rimpiangere i tempi passati,
esecuzioni quasi perfette, la band un pò sacrificata ma Dylan, spesso al
centro del palco l' ha fatta da mattatore incantando tutti. Certo da Verona
84 di acqua ne è passata, ma dopo trentanni siamo ancora qui, io a fare la
coda e lui puntualissimo e preciso come sempre. Entrambi probabilmente alla
fine con il mal di schiena. Ma ne è valsa, come sempre, la pena. Era il mio
concerto N°18, e mi auguro non l' ultimo. Un saluto e auguri per questo sito
che ho seguito per anni e spero resista almeno quanto Bob. Allego 2 foto del
concerto.
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by Maurizio Longo
Ciao Mr. Tambourine,
.... rieccomi quà con il resto della mia recensione sul concerto di Padova.
La serata è stata ottima, quattro stelle le darei tranquillamente a questo
mio trentunesimo concerto.
Come dice anche il nostro amico Ardez è sempre più evidente una crescita
positiva nella qualità degli show degli ultimi anni, per fortuna sono molto
lontane le esibizioni "imbarazzanti" di inizio anni novanta o la stanchezza
di qualche anno fà.
Come ho già detto dopo Roma, nessuno sapeva cosa aspettarsi e il nostro è
tornato sui binari del tour europeo, è una sorpresa anche questa in fin dei
conti.
Complice il week end il Palageox era pienissimo, l'ambiente molto raccolto,
assieme alla potenza della musica hanno spesso scaldato la platea che ha
accompagnato le canzoni con ripetuti battimani, un pò di calore finalmente!
Il pubblico era variegato, dai 15 ai 70 anni come al solito, molti novellini
spaesati dalla scaletta e qualcuno che chiedeva a gran voce "Hurricane"
(!?!), molti ritardatari senza biglietto non hanno trovato posto e credo che
un certo interesse all'evento l'abbiano destato i servizi televisivi
trasmessi durante le date milanesi.
Molto bella la scenografia con le luci soffuse, finalmente dopo 25 anni di
NET un pò di riguardo anche "all' occhio", ricordo in passato teli bucati
(Milano 1993) e palchi da sagra paesana (Trento 2007), questo allestimento
lo trovo davvero accattivante, mi ricorda vagamente quello usato da De Andrè
in una delle sue ultime tourneè.
Il concerto è decollato dopo What Good am I ? ed è stato piacevole e a
tratti molto intenso, io di solito applaudo le canzoni quando me la sento ed
il mio personale "applausometro" ha decretato Forgetful Heart il pezzo forte
della serata, poi ci metterei una All Along the Wachtower sempre diversa con
un'attacco stile "World Tour 78" ed un'ottima Love Sick con
saluto in italiano prima della pausa.
Al piano Bob è stato piu' disciplinato del solito, belli e precisi gli
interventi di armonica, ho sentito più chitarra acustica e un grande George
Receli come sempre, Charlie Sexton... non pervenuto !
La nota negativa stavolta và all'organizzazione "militare" della Zed che ha
rotto veramente le palle durante tutto il concerto con una mezza dozzina di
addetti che hanno disturbato il pubblico che riprendeva le canzoni con i
telefonini con delle luci, sia da davanti il palco che sotto la tribuna...
uno stazio !
Spedirei loro un DVD con l'intero concerto che qualcuno avrà sicuramente
ripreso comunque, nonostante i loro sforzi.
Io intanto continuo a sognare e stò "ronzando" attorno ad alcuni amici che
ho dalle parti di Marostica......
Alla prossima ! Maurizio
Rome, Italy - Atlantico - November 7, 2013
by Simonebomp
Scrivo la mia. Sono andato ad assistere allo show di Dylan del 7
all’Atlantico, a Roma. Premetto che l’ultimo spettacolo che vidi di Bob fu
all’Alcatraz di Milano. Le aspettative erano tante, sia in virtù di
quell’ultima performance che vidi a Milano, sia per le novità incredibili
delle set-list (fino alle tre serate a Milano un Bob più intimista del
solito, sicuro della propria esibizione, con una voce “ritornata” e pezzi da
Tempest di cui, uno tra tutti – almeno ad ascoltare e vedere i bootleg, Long
and Wasted Years, che emergeva e spiccava per intensità, quasi declamatoria
nel canto), e sia, dicevo, per la curva presa a Roma la sera precedente con
un cambio di rotta inaspettato, improvviso, apparentemente privo di
logica…ma così esuberante ed anomalo che rispecchia l’incredibile, ed unica,
capacità di Dylan di potersi permettere, con sue logiche, qualsiasi cosa sul
palco.
Dicevo, grandi aspettative. Arrivo a metà pomeriggio. Poche persone già in
fila. Bene, penso, avrò possibilità di stare avanti, come all’Alcatraz di un
anno fa se tutto va bene. Quelli più avanti di tutti sono i fan hardcore,
che lo seguono ovunque e, detto tra noi, scambiano il rito laico dei suoi
concerti (che di rito si tratta), con un rito religioso. A parte loro,
l’impressione positiva è stata l’incontro con giovanissimi, ragazzi e
ragazze. Alcuni che conoscevano benissimo Dylan e l’avevano visto più volte
in questa tournee, altri, e molti, alla prima esperienza iniziatica
(parlavamo di riti, giusto?). Con quest’ultimi mi diverto a parlare.
Si aprono i cancelli, i controlli sono ben tre, e dal primo cancello fino a
sotto il palco, con gli stop dei controlli, c’è da correre. Già mi girano.
Mi scapicollo, io e il mio amico, per arrivare il più sotto possibile.
Arrivo quasi alla transenna, centro palco, e provo a riprendere fiato.
Riavutomi mi guardo intorno, e constato che la location è pressoché
schifosa. Una scatola di lamiera priva di aria e, verificherò poi, con una
acustica orribile. Tutto ciò, prima che inizi il concerto.
Bene, il concerto inizia. Arriva una intro di blues che accompagna la band e
Bob. L’attacco del pezzo mi emoziona subito (RainyDayWomen)…ma dopo i primi
battiti di cuore emozionati per vedere e sentire Dylan, così nudo lì di
fronte a me, lascio il posto ad una sottile vena di tristezza che non mi
abbandonerà più per tutto, o quasi, il resto del concerto. Dylan appare
subito stanco, anzi stanchissimo. Non è il Dylan che riesce a dominare la
scena, oppure che, strafottente nella sua intoccabilità artistica, è
dimentico del pubblico e si permette pure di gracchiare. E’ peggio, è
proprio stanco. Guardo i suoi occhi, i suoi movimenti, e quella sua
stanchezza non era la stanchezza di una serata storta. Io, e spero davvero
di sbagliarmi, ho intravisto una stanchezza ben più difficile da accettare,
per chi ama il proprio “idolo”: la stanchezza dell’età, l’impossibilità
fisica di essere all’altezza delle propie aspettative di performer. Proprie,
e quelle di chi è lì per te e cerca il proprio idolo, ognuno a suo modo, con
cui relazionare una propria parte di sé (credo che il rito preveda questo).
Il concerto. La set-list, malgrado mancassero pezzi da Tempest (tra cui quel
nuovo capolavoro che è Long and Wasted Years), è eccellente ed eccentrica.
Ma anche qui, ad ogni novità e sorpresa (It ain't me babe, Under The Red
Sky, Ain’t Talkin’ e I Don’t Believe You), l’emozione iniziale lasciava il
posto a quella idea di “fine” che ha permeato di sé ogni mia emozione e che,
sperando di non essere melodrammatico, mi ha quasi commosso all’uscita da
quel cubo di lamiera.
Infine, non so se quello che ho visto, oppure intuito, corrisponda a realtà,
ma a fine concerto, con lui a raccogliere applausi ed ovazioni, ho pensato
che non abbia fatto nulla per dissimulare alcuna stanchezza, che ce l’abbia
fatta vedere in tutta nudità e trasparenza dicendo quasi: stasera ho fatto
quello che potevo, ragazzi!
Faccio un appello, fatemi cambiare idea!
Infine, un applauso a voi della Farm…
Hollis
PS. Ho scritto in fretta e furia, perdonate confusione ed errori.
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by Franzpilar
Come non tributargli i dovuti onori! Baratterei un rene pur di sentire
un'altra volta Girl from the north country...
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by Federico95
RECENSIONE CONCERTO 6 NOVEMBRE
Per vedere il mio PRIMO concerto di Bob Dylan sono uscito da scuola 2 ore
prima. L'attesa è stata piacevole (sono arrivato alle 14 all' Atlantico)
avendo conosciuto diversi miei coetanei molto molto fissati con Bob con i
quali ho scambiato discussioni non solo musicali ma anche "artistiche" e
"letterarie". I cancelli sono stati aperti alle 19.35 circa e subito dopo
una grande corsa sono giunto nella grande sala dell'Atlantico (seconda
fila). Il concerto è cominciato circa alle 21.05 e devo dire che vedere Bob
Dylan è qualcosa di assolutamente emozionante. La prima canzone è stata
Leopard-Skin che subito ha fatto capire che rispetto ai concerti precedenti
ci sarebbero state delle modifiche ( ma non così tante come abbiamo
verificato durante l'intero concerto ). Infatti rispetto al tour 2013 la
scaletta è stata completamente cambiata e credo che questo sia stato uno dei
fattori ad avere reso il concerto MEMORABILE . Bob Dylan già a partire da
Leopard ha cantato con grandissima espressività sfoderando una grandissima
prestazione per l'intero concerto. Farei un applauso particolare a Charlie
Sexton perché non lo consideravo all'altezza ma dopo averlo visto con quel
cappello con una piuma sopra e il suo modo di suonare la chitarra sono
rimasto estasiato dalla sua grande ispirazione. Anche George è stato
fantastico con Donnie e il mitico Tony mentre Stu è stato un pò oscurato
dalla già citata grande performance di Charlie. Don't think twice è stata
davvero stupenda così come Make you feel my love, Queen Jane e Highway 61.
Il punto più alto secondo il mio parere è stato raggiunto da Every Grain of
Sand e la leggendaria Like a Rolling Stone, della quale abbiamo cantato a
squarciagola ( io almeno) il ritornello. Anche Watchtower è stata
meravigliosa. D'altronde Bob ha chiuso un concerto di altissimo livello con
una canzone a sua volta di altissimo livello. E io sono davvero contento di
aver visto sfoderare al mio mito una prestazione così maiuscola e tra le
migliori degli ultimi anni ( dicono i super dylaniati ) AL MIO PRIMO
CONCERTO DYLANIANO.
RECENSIONE CONCERTO 7 NOVEMBRE
La mattina del 7 mi sveglio e convinco mia madre a non mandarmi a scuola per
andare a comprare il biglietto di Bob e recarmi presto all' Atlantico. Avrei
per sempre rimpianto un concerto di Bob a Roma, anche se comunque lo avevo
già visto la sera precedente. Trovo il biglietto senza problemi e arrivo
alle 13.20 all' Atlantico. In teoria starei in seconda fila, ma un signore
gentilissimo mi cede la prima fila e così io prendo il suo posto e lui il
mio. Anche il 7 il concerto comincia alle 21.05. Questa volta è Rainy Day ad
aprire in una grande versione. Anche la sera del 7 Bob era molto carico e
pieno di energie. Charlie era un pò meno ispirato ma comunque in gran forma.
Stessa cosa vale per gli altri musicisti. Vedere Bob Dylan al centro della
scena è assolutamente meraviglioso e la versione di Man in the Long Black
Coat è stata da sogno. Lui che è molto basso sembrava una sorta di gigante
di fronte a me. Mi ha fatto un grande piacere ascoltare Positively 4th
Street poiché recentemente l'ho imparata e ne ho fatto la traduzione. Anche
Rollin' and Rumblin' ( canzone blues leggendaria ) è stata una gioia per le
mie orecchie. Thunder on the Mountain è stata ottima e questa sera il punto
più alto è giunto con una Ballad of a thin man FANTASTICA e la prima canzone
di Bob Dylan che ho imparato ovvero Blowin' in the Wind, rivisitata con
diversi arrangiamenti ma comunque stupenda. Il primo concerto è stato
migliore ma il secondo è stato comunque ottimo.
GRAZIE BOB . FEDERICO 95
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by pieronicolaantonelli
Al secondo concerto romano, me la sono preso un pò più comoda, e, come un
miracolo ho trovato un buonissimo posto.
I brizzolati vecchiotti, come mè, erano molto meno dei ragazzi, e mi dicevo,
ma dove sono tutti i 50enni/60enni? Forse il luogo( una discoteca ), e il
fatto che lo stare un pò tutti ammasati, e in piedi, ha fatto desistere
qualcono dal venire, e lo capisco.
Entrando mi sono trovato Antonello Venditti, e l'ho visto come un buon
auspicio.
Per la seconda serata il grigio dei vestiti ha preso il posto del nero della
prima. Anche quello l'ho visto come un buon auspicio. ( scherzo! ).
Il concerto e partito bene, buon rock, poi, senza fare scalette, mi pare che
s'è tutto un pò ammosciato rispetto alla prima serata, ( questo e un mio
parere ).
Mi è parso poi, che in qualche canzone anche la band non sapeva bene cosa
fare. Comunque sono stato contento.
Una piccola critica ai signori che hanno organizzato il concerto. Cari D'
Allesandro e Galli, ma possibile che non avete trovato un teatro ( teatro
della musica di r. piano, quello di via della concezione ecc..), degno di un
artista come Dylan, non è che per caso avete voluto fare CASSA in tutti i
modi, ammassando tutta quella gente lì?
Pace e bene a tutti.
Provo a inviarti un file, se ci riesco della seconda serata.
Roma - Atlantico, 6 Novembre 2013
by Barabba123456
Ciao Mr.Tambourine,
Ricordi la tua domanda su cosa vi aspettate da un concerto di Bob e i miei
tre punti di risposta?
Bè ho parlato con un Amico molto in alto che ho in comune con lui e Bob non
ha potuto rifiutare, anzi ha detto :”Bè se è Honest Whit Me una delle sue
preferite gliela facciamo, che problema c’è”.
Ieri 6 novembre 2013 (due giorni fa per chi legge) qui a Roma il miracolo si
è ripetuto e oggi 7 novembre sarò felice di ascoltare canzoni diverse da
quelle di ieri (ma saranno diverse? Bo! Questo è il bello della giornata!).
Per i giudizi sugli aspetti tecnici del concerto sono giusti tutti quelli
che ti invieranno per cui non mi esprimo su questo punto.
Ultima cosa, alla fine del primo set al centro del palco e luci accese con
un sorriso a trentadue denti ha gridato “GRAZIE AMMICCCCI…….”.
Grazie a te Bob
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by Pieronicolaantonelli
Debbo dire stavolta, che il nostro l'ho visto proprio da vicino, peccato
perche' dovevo fare lo slalom tra le copocce per guardare e, ha l'eta che mi
ritrovo, tre ore di fila fuori dall'Atlantico, una dentro in attesa e due
ore di concerto, e qualche assistente che rompeva al solo vedere dei flash,
sono forse un pò troppe. Comunque bel concerto, forse la prima parte
migliore della seconda con una Highway 61 Revisited da brivido e un saluto
del nostro con un GRAZIE AMICI.
La seconda, forse per il suo insistere sul piano, mi ha lasciato un pò
interdetto.
Come al solito tutta la band è incollata con lo sguardo su Bob, come se non
sapessero mai cosa aspettarsi.
Invidio gli amici di Milano.
Per quanto riguarda la BS Vol. 10 mi e piaciuta molto, mi ha fatto ritornare
un pò con quel sound e quella voce a quei tempi,
ultima cosa, volevo dire a quell' amico che ha poco gradito Knopfler, che
per me GRAZIE A DIO che l'hanno scorso c'era Knopfler. Per quelle 3 canzoni
a Roma, il concerto al Palalottomatica ne è uscito con qualcosa veramente in
più, quei fraseggi, quei riff alla Knopfler hanno veramente aggiunto
qualcosa.
Stasera comunque si replica, mhhhhh, povere gambe.
Pace e bene a tutti.
Milan, Italy - Teatro degli Arcimboldi -
November 4, 2013
by Paolo Vites
Solo una breve notasui3 concerti di Dylan a Milano . Si trovava in una
forma fantastica , soprattutto la 2° e la 3° nottata. Gli arrangiamenti sono
stati stupend, l migliori da secoli, sofisticati, romantici , ogni nota era
in
al posto giusto e tutto ha suggerito momenti che probabile avevo sentito
solo durante il tour 1978 o nel tour autunnale del 1987 con gli
Heartbreakers . Bob Dylan al pianoforte è stato grande, soprattutto in
canzoni come Tangled Up in Blue o All Along The Watchtower. I momenti
migliori sono stati le canzoni di “Tempest” , naturalmente Long
And Wasted Years è ora il suo capolavoro dal vivo , una grande meraviglia
bianca potente come una bomba nucleare. Inoltre, le tre sorprese per il
pubblico di Milano sono state semplicemente sbalorditive , cantate come non
avevamo più sentito da più di dieci anni o anche meglio: Desolation Row ,
Visions of Johanna e Hard Rain . Questo è il Dylan migliore in tour fin dai
gloriosi giorni del 2.000. Oh, e Charlie Sexton è Dio. La morale ? Quando è
il tour s svolge in autunno Dylan è sempre grande, soprattutto
quando non ha alcun cappello in testa ...
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by Stefano Catena
Considerazione personale sui tre show visti di Bob Dylan....Bellissimo
questo format-teatro che Bob porta avanti con scenografie che richiamano un
atmosfera vintage, antica. Belle anche le luci (poche) che vengono tenute
basse rendendo una visione nel complesso piu' intima, disposte anche in modo
che Dylan non si vede, mi ricorda molto i concerti del 1987. La musica che
ora sta suonando è dark, lenta, oscura e sembra che tutto dall'inizio alla
fine stia per cadere, per rompersi, è come se sta arrivando un temporale
minaccioso o meglio esserci dentro. Dall'inizio alla fine del concerto non
si intravede un raggio di luce e non c'è una luce vigorosa che può dare un
sano rock, mi viene in mente la luce che si vede durante l'esibizione di bob
al Farm Aid ad esempio e mannaggia ai confronti che si fanno con il passato
e non si dovrebbe perchè ogni periodo di Dylan è una cosa a se. E del resto
si sà con Dylan mai niente è sempre uguale. Qui invece è tutto minaccioso e
nel contempo è tutto molto bello e suggestivo. Dylan ha questa capacità' di
riventarsi sempre. Penso alla Watchtower bellissima versione allentata al
massimo e ancora una volta rifatta di sana pianta. Ma manca qualche cosa. Io
non so bene perchè Dylan non prenda più una chitarra in mano, magari
potrebbe farlo standosene seduto su uno sgabello al centro del palco,
acustica o elettrica che sia andrebbe bene. Magari durante la pausa del
concerto. L'unica pecca che vedo è che tutto nel complesso è molto
professionale.Troppo.
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by Maria Rosa Ventura
Ciao Mr. Tamburine,
felice di sapere che il sito sta in buone condizioni e grazie dell'impegno
che profondi... :-)
Dunque, c'è molta carne sul fuoco, meglio darle una bella girata prima che
si bruci...
Ero agli Arcimboldi il 3 e il 4 novembre e, confortata anche dagli
autorevoli pareri di Paolo Vites e Marcello, posso dire di aver assistito a
due grandi concerti. Mi è parso che il consenso fosse generale anche se,
ovviamente (e per fortuna), non unanime. Ho un piccolo aneddoto al riguardo.
Il 4, all'uscita, ho raccolto questo dialogo tra due amiche sulla
quarantina: la prima chiede all'altra: "Allora, ti è piaciuto il concerto?"
e la seconda: "Sì, da pazzi, bellissimo! E a te?" - "No, per niente!". Ecco.
Il 3 Dylan è partito con toni da "grande rapina al treno" e ha suonato tutta
la prima parte a ritmo sostenuto. Poi è sparito per quasi mezz'ora (mi son
chiesta se si fosse attaccato all'ossigeno...). Ha regalato una splendida
versione di "Visions Of Johanna" e grandi interpretazioni dei brani di
"Tempest". Ho tenuto d'occhio (anzi d'orecchio) il Dylan pianista e non era
proprio male, era fuso bene con i suoi. Certo, non si è trasformato nella
reincarnazione di Duke Ellington, e ogni tanto una piccola nota partiva per
la tangente e colpiva una delle belle lampade appese sopra al palco...! Ma
il tutto ci stava.
E, dato che mi piace essere smentita e smentirmi, dirò che, a mio avviso, se
si impegna il ragazzo ha ampi margini di miglioramento...! :-))
Dei due concerti (ottimi entrambi) ho preferito senz' altro quello del 4.
Più meditato, profondo, ispirato. Ha fatto le cose con più calma (con 20
minuti, circa, di musica suonata in più) e la sua voce aveva un tono che,
cercando una parola per definirla, direi "amorevole". Il pubblico, giù in
platea bassa, era proprio caldo, io ne avevo qualcuno intorno addirittura
bollente. Davanti a me stavano tre croati sulla cinquantina, esagitati. Si
muovevano, si scuotevano, si davano pacche sulle spalle a ogni nuovo
attacco. La fila di poltrone che avevo davanti tremava e oscillava. Alla
fine del primo set mi girava la testa come se fossi appena scesa da una nave
scampata a un mare in tempesta. Volevo dir loro qualcosa. Il più grosso dei
tre era un armadio a quattro ante con lo sguardo da mulo testardo, non era
il caso di contraddirlo troppo! Ho parlato loro gentilmente, mi hanno presa
un po' in giro, hanno fatto finta di seppellirsi in fondo alle
poltroncine... Ho riso: "No, thank you, less is enough!"
La seconda parte del concerto è scivolata via su un mare liscio come l'olio,
il vento spirava nella giusta direzione...
D'altronde anche la tempesta di Dylan era, quella sera, una quiete dopo la
tempesta. E l' "Hard rain" che ha lasciato cadere a sorpresa era una pioggia
tiepida e consolatoria, interpretata con una voce che mi ha commosso. Alla
fine del brano, qualcuno, dietro di me, ha gridato: "Ti prego, Bob, non
morire!" Mi sono stupita un pò. Non che io creda che Dylan sia immortale,
come l'ultimo Highlander (non, perlomeno dal punto di vista fisico...) ma è
che in quel momento quella era l'ultima cosa che mi sarebbe venuta in mente.
Che cosa ci porta a rimpiangere il tempo perduto, o a vivere il timore della
perdita, proprio nel bel mezzo del tempo ritrovato?
Vites, nella sua breve nota, ha lanciato una buona questione... Dylan suona
meglio senza cappello?! :-o)))
La questione dei copricapi è cosa complessa, non si può discuterne qui in
due minuti...!! :-) Mi pare però di aver notato, un cappello bianco di Dylan
posto rovesciato (come fosse un recipiente) su un ripiano in fondo al
palco...
qualcun altro l'ha visto?
Uscita dal teatro, il 4, mi sono detta: "Dopo due concerti così che cosa può
fare? Facile scendere di livello o ripetersi, magari diventare la parodia di
se stesso, metterci troppo mestiere, come ha scritto qualcuno... dovrebbe
avere il coraggio di rivoluzionare tutto per un po'... ma come può?" - Ecco:
può! I concerti di Roma lo stanno a dimostrare... "Ti ringrazio per avermi
stupito..." (come cantava il buon De Gregori).
Aspetto qualche news da chi c'è stato...
Devo, per chiudere, due parole alla mail di Riccardo ( talking 9223): Hai
senso dell'umorismo! Bravo! Meriti 20 punti! E ora ho perso il conto... non
so più a quanto stai di score! :-)))
Come ho detto prima mi piace essere smentita e smentirmi (se ce ne sono i
presupposti). Vale anche per te. E aspetto il tuo cd. Però, dato che sono
una rompiscatole, mi permetto di dirti una cosa. Siamo in un sito dedicato a
Dylan e fino ad ora, a parte qualche citazione, non ho ancora sentito da te
nulla su di lui. Alla fine parli solo di te stesso. Mica male per uno che si
dichiara un perdente!
Un abbraccio a tutti, Maria Rosa
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by blindboygrunt
Ciao Tamburino,
non ci sentiamo da parecchio tempo, ma ho sempre continuato a seguire il
sito. Anzi, negli ultimi tempi ho la sensazione che grazie ad alcuni
interventi (Barabba, Maria Rosa Ventura) sia tornato a "volare alto" anche
come apporto e come contenuti. Grazie, come sempre, per il lavoro.
Sono stato al terzo concerto agli Arcimboldi. Molto sinteticamente, ti dirò
che condivido i giudizi positivi che altri hanno già espresso sul sito.
L' impressione è di una grande omogeneità tra ambientazione, luci,
arrangiamenti e scelta dei brani. La voce di Dylan in questo contesto
risulta buona, la rilettura dei vecchi brani (pochi) è molto originale, la
presentazione dei più recenti veramente superba. L' unico aspetto che lascia
un pò perplessi è la passività della band (sexton in primis) che alla fine
dà l'idea della routine dello show. Nei tre concerti di Milano, prima dello
tsunami romano, Dylan ha cambiato solo una canzone, confermando peraltro
appieno le teorie matematiche di chi lo studia da anni come performer (Paul
Williams): lo slot (cioè il numero d'ordine) in cui viene proposto il brano
modificato è sempre lo stesso, così come il periodo storico di appartenenza
dei brani ruotati. Aggiungo una considerazione personale: certo che con
un'ambientazione così è un peccato non avere ascoltato Man in the long black
coat...
In ogni caso, Dylan in questi concerti si diverte, è rilassato e spesso
sorridente. Nonostante le difficoltà tecniche dovute alla penombra totale di
cui si avvolgono gli uomini sul palco, ho cercato di fare qualche
fotografia.
Te ne invio due di Dylan decisamente sorridente ed una con un curioso
atteggiamento degli uomini della band. Ne ho altre, sempre purtroppo della
medesima qualità, se dovessero servire…
un caro saluto, Blindboygrunt
Milan, Italy - Teatro degli Arcimboldi
- November 3, 2013
by Joachim Stewart Neumann
Come sempre, non ha senso discutere sulle modifiche alla setlist,
specialmente se non si era al concerto. Un sacco di persone lo hanno fanno
perchè Early Roman Kingsè stata sostituita due volte a Milano. Naturalmente
ERK è sicuramente un pezzo forte del live- show, ma Desolation Row e Visions
sono state entrambe incredibili . Lo show è stato di prim'ordine, tutto era
vicino alla perfezione: il canto ed il fraseggio di Bob, la band molto
streta intorno a lui, Charlie ha avuto un sacco di spazio per assoli
fantastici, il suono di Donnie era chiaro e liscio , Stu era alla guida
della band, Tony specialmente col contrabbasso era molto "jazzy" e George
sembra essere il battito del cuore più che mai! E l' acustica del locale era
lampeggiante, il mix era perfetto, ogni strumento chiaramente udibile. Il
pubblico era realmente "nella performance" applaudendo durante l’esecuzione
di alcune sulle canzoni, quando si capiva che la performance era ad un
livello più alto delle altre. Che dire: uno dei migliori spettacoli che ho
visto da Bob e la sua band nel corso degli ultimi 15 anni! Non provate a
perdere nemmeno uno dei tre show di Milano!
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by duluth49
Luci da night club inizia lo spettacolo.
Entra la band, subito a seguire entra BOB, boato del pubblico
!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!
Primo pezzo una strabiliante botta nello stomaco con i primi accordi di una
stupenda esecuzione di Things have changed. Lo show e' cominciato nel
migliore dei modi, devo dire che sentendo alcuni brani dei concerti
precedenti non mi aspettavo
una serata cosi' emozionante.
Le canzoni che personalmente ho trovato di un livello superiore sono state
Waiting for you che ha creato un'atmosfera da sogno, High water pezzo
magnifico con una voce di Bob da pelle d'oca.
Simple twist of fate che ripeto ascoltata sul sito da Oslo mi era sembrata
una nenia noiosissima, qui a Milano era completamente riarrangiata con un
ottimo Sexton, come direbbe il buon Rino Tommasi nel tennis da " circoletto
rosso" insomma fatta alla grande.
Altra emozione una delicatissima versione di Vision of Johanna interpretata
vocalmente da Bob in modo superlativo.
Forgetful heart gia' di suo bella e ha trasmesso 3 minuti di sogni.
Long and wasted years eseguita verso la fine del concerto , un altro colpo
in canna sparato dritto al cuore.
Nei due bis svetta All along the watchtower suonata con un crescendo di
adrenalina mano a mano che si sviluppava il film..........
Per finire questo mio piccolo racconto, tornando a casa ho pensato a questo
uomo che da 50 anni non fa altro che stupirci.
Buona fortuna Mr. DYLAN
P.S.
Non so, se lo sapete ma alla fine della prima parte del concerto Bob ha
detto Grazie in italiano .....Non sembrava vero.
un saluto a tutti, Marcello
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by Daniele Ardemagni "Ardez"
Milano Arcimboldi, 3 novembre 2013
Tre anni fa, dopo il concerto di Padova, dissi che Bob Dylan era rinato e
tornato in grande forma...non mi sbagliavo e da allora è sempre migliorato e
l'apice l'ho visto domenica al teatro Arcimboldi. Certo ho visto Bob in
location dove saltare, ballare e cantare erano sicuramente più adatti ma la
scaletta di gran classe scelta per questo giro di concerti teatrali del 2013
(eccezion fatta per Roma, almeno per ora) porta lo spettatore molto di più
all'ascolto fino ad esplodere nel boato finale, anche se a volte veniva
voglia di alzarsi e mettersi a ballare certi pezzi. Dylan, puntuale sale sul
palco accompagnato da applausi e urla, anticipato dal suono delle chitarra
di Stu, da Tony, Charlie, George e Donnie che poco a poco prendono il loro
posto e si parte con Things have Changed con Bob che si dimena sul palco
vestito con una giacchetta color carta da zucchero, pantaloni in pelle nera
e stivaletti bicolore...La scenografia è scarna, spettrale ma nello stesso
tempo intima e suggestiva come tutto il concerto...si alternano le perle di
Tempest con molto materiale degli ultimi lavori e il pubblico apprezza..ecco
dunque in passerella diversi capolavori: Beyond here Lies Nothin', Pay in
Blood, What good Am I?, Duquesne Whistle, Waiting for You e poi qualcosa da
tempi più remoti come una splendida She Belongs To Me, Tangled up in Blue,
Simple Twist Of Fate e a chiudere la prima parte una splendida e suggestiva
Love Sick e un "grazie" da parte del Nostro. La seconda parte comincia con
High Water e prosegue con altre perle quali Vision Of Johanna, FH uno dei
momenti clou dello show; Bob si alterna fra il gran piano e il centro del
palco con la sua armonica a passi da cow-boy e movenze da dancing man.
Niente chitarra. E poi via verso il gran finale con Spirit On The Water,
un'oscura Scarlet Town, una dolcissima Soon After Midnight e una
straordinaria, potente e struggente Long And Wasted Years splendidamente
interpretata del Nostro che fa alzare e catapultare la platea più vicino
possibile al palco con evidente preoccupazione della security. Le luci si
spengono fra le urla e gli applausi delle diverse generazioni che hanno
gremito il teatro e poi ancora Bob and his Band per i bis finali: una
splendida AATW dalle mille sfaccettature e la pietra miliare di Blowin' In
The Wind. Arrangiamenti splendidi, qualità vocale di Bob migliorata di molto
dove ha sostituito il "ringhio" con tonalità basse, a tratti roca. La band è
stata straordinaria nell'alternare le diverse facce musicali che Bob ha
sperimentato in mezzo secolo di carriera...dal rock, alle ballate più intime
o dark fino al jazz e al blues che ben si sposavano con la scenografia. Il
pubblico dopo il delirio esce più che soddisfatto perché quella di domenica
è stata una serata con un Bob molto difficile da dimenticare che ha
dimostrato grande professionalità ed è stato, come giravano voci, in grande
forma come da tempo non si vedeva. Grazie Maestro, alla prossima.
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by Andrea Freddi
Concerto magnifico, al di là delle aspettative...che devo dire erano basse,
anche per aver letto le pagine di questo sito. Il buon Charlie Sexton, per
esempio, che si vuole depresso e incazzato a suonicchiare in un angolo, mi è
apparso in gran forma, motivato e in costante comunicazione con Bob. E' lui,
dopo il maestro, il faro della band, non tanto per gli assolo che pur ci
sono e sono fini e mai banali, quanto per le tessiture che ricama sul solido
tessuto al quale provvedono Tony e gli
altri e che danno colori e soprattutto dinamica alla musica. Non ho avuto
mai impressioni di stanchezza, di routine e di mestiere.
L'imprevedibilità di Bob, soprattutto quando suona il piano, mantiene alta
la tensione e questo fa sì che i vari elementi della band si guardino e si
cerchino in continuazione per cercare di assecondare al meglio le idee
dell'eclettico leader. Quando ci riescono la band va all'unisono, è un treno
in corsa che trasmette gioia e passione. Il palco è pervaso da un senso di
ricerca, i musicisti interagiscono per creare qualcosa più grande di loro e
questo rende fresca e nuova qualsiasi canzone e sterile qualsiasi polemica
sulla setlist bloccata.
Non ho mai visto nulla del genere nel rock, è un'esperienza musicale unica.
E poi la voce, quella voce! Le registrazioni che si trovano in rete non
rendono giustizia e d'altronde come potrebbero, vista la loro scarsa qualità
sonora e visto che un concerto è un'esperienza fisica, un'esperienza
corporea multisensoriale. Anzi dirò una cosa: fa bene Bob a proibire le
registrazioni, ad esigere che la gente si goda lo spettacolo invece di
cercare di riprodurne un insignificante simulacro sullo schermo di uno
smartphone. Bob Dylan non è fatto per essere ascoltato su youtube, come la
musica di plastica commerciale. La sua voce va vista, sentita, incorporata.
Bisogna esserci, lasciarsi
avvolgere dagli umori che questa crea, sentirla nello stomaco con il basso e
la batteria, rimanere affascinati e a tratti inquietati dalla sua sgraziata
rocaggine che riesce ad evocare anche nella periferia di Milano mondi
contadini, folk, popolari.
Due canzoni su tutte: Love Sick e Long and wasted years, che chiudono in
maniera devastante il primo e il secondo set. Ma anche la noiosa Spirit on
the water questa sera regala dei sussulti. Quando la voce di Bob si alza per
ringhiare "Think I'm over the hill, Think I passed my prime, Show me what
you got, we can have a whopping good time" sembra voler lanciare un
messaggio diretto a quelli che ne richiedono a gran voce il pensionamento.
Milan, Italy - Teatro degli Arcimboldi
- November 2, 2013
by Louis Rap
Solo poche parole sul primo dei tre concerti a Milano.
Bob è in ottima forma in questi giorni, ma devo dire la verità:l’ ho visto
a Berlino la scorsa settimana (24/10) e quel concerto è stato assolutamente
eccezionale!
Ogni canzone è cantata con intensità, si poeva capire ogni parola. Molti
grandi momenti. Alcuni sublimi!
Il primo concerto a Milano non era così intenso: abbastanza noioso nella
prima parte (tranne che per SBTM, PIB e LS, questa vicina alla perfezione).
Buona reazione nella seconda parte del concerto dopo la pausa, con la
"variante" di DR (buona ma niente di più), ed i punti salienti di FH, ST e
LAWY (quando si sente questa si capisce perché si sta ancora andando a
vedere Bob, assolutamente fantastico!)
Giusto per chiudere: Andate a vederlo, questo è il momento giusto.
E Bob sembra così bello...
PS. basse luci sul palco, le luci gialle che danno una sensazione di
intimità, è affascinante e mi piace così tanto.
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by Rossana
Buongiorno agli amici farmers, verso i quali mi sento sempre un pò in colpa,
vista la mia alta frequentazione del sito e la quasi nulla partecipazione
alla discussione.
Sabato sera ero al Teatro Arcimboldi e dopo 29 anni dal mio primo concerto
di Dylan (S.Siro 1984) lo riesco finalmente a vedere in un teatro,
dimensione che oggi gli pare congeniale.
Ho trovato la band meravigliosa, sezione ritmica da paura, mentre un pò
impreciso e "ingabbiato" C. Sexton - anche fisicamente, bloccato al centro
della scena, benché arretrato, in un piccolo spazio delimitato da
amplificatori - ma queste sono osservazioni a margine e forse è stata solo
una mia impressione.
Dylan gioca ancora col suo personaggio, nelle movenze e nei modi di porsi, e
mi è parso padrone di quanto avveniva in ogni momento del concerto, sempre
ad arricchire il senso del brano con la gestualità, la postura, lo scandire
delle parole in modo molto convincente e coinvolgente.
Difficile stabilire le canzoni migliori, molte di esse mi sembrano ancora
aperte a nuove interpretazioni e ho trovato fantastico che i brani da
Tempest in generale venissero già riletti; mi è piaciuta particolarmente She
belongs to me, What good am I?, Desolation Row e Long and Wasted Years mi ha
letteralmente stesa, ma ho apprezzato l'intero concerto.
In generale mi pare che abbia addolcito, nel cantato e nell'arrangiamento,
le canzoni più vecchie, come se la rabbia di allora si fosse trasformata in
un sentimento di accettazione (anche dei fallimenti) e si fosse stemperata
in uno sguardo quasi romantico, le avesse, in una parola, storicizzate,
mentre verso le canzoni più recenti Dylan pare mostrare maggiore
assertività, del resto fin dall'inizio del concerto ci avverte che Things
have changed!
Infine, nelle due serate di concerto ha suonato, al posto di Early Roman
Kings, rispettivamente: la prima sera Desolation Row e la seconda Visions.
Sarà stata una scelta dettata dalla delicatezza, dato il verso "Gonna put
you on trial / In a Sicilian court"? Nelle prossime date naturalmente
potrebbe smentirmi!
Dylan resta un artista immenso per valore, creatività e intelligenza e se
qualcuno, come ho letto da qualche parte, se n'è andato prima della fine del
concerto resta una personale incapacità a connettersi con la complessità di
questo straordinario artista. Naturalmente ognuno ha il diritto di vivere
ogni esperienza secondo la propria sensibilità e, ovviamente, anche a me è
capitato di non apprezzare un suo disco o concerto, ma ha sempre prevalso la
curiosità di capirne le ragioni di eventuale trascuratezza o scelte a mio
avviso non coerenti col suo valore o ancora il mio personale motivo di
avversione.
Infine, permettetemi un immenso ringraziamento a chi continua a tenere in
vita questo sito: Mr tambourine ti sono davvero grata!!! Rossana.
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by Matteo Squirrel
Sabato sera è stato il mio 15esimo concerto di Bob, dal primo nel giugno
1989 al Palavobis (concerto che ancora oggi considero il migliore di tutti
questi).
Dopo i concerti al Forum del 2005 e 2006 (mi pare) avevo deciso che avrei
passato la mano, mi ero molto annoiato e avevo l'impressione che anche Bob
si annoiasse sul palco. Ero addirittura andato a prendermi una birra durante
Stuck Inside of Mobile (assurdo!). Poi un paio di anni fa ho visto
l'annuncio delle date europee con Mark Knoplfler e vuoi perchè speravo in
qualche duetto tra i due, vuoi che mia moglie ha una sorta di dipendenza
dall'Irlanda siamo andati a vedere la prima a Dublino. Mi è piaciuto molto,
lo avevo trovato in grande forma, energico nelle movenze e nella voce. Ero
uscito abbastanza soddisfatto.
Sabato sono tornato soprattutto perchè in teatro era una bella novità. Al
Forum questo tipo di concerto non si può più vedere. Sarà che non ho più 20
anni (e neppure 30), ma arrivare un'ora prima, parcheggiare comodamente,
entrare senza fare code e sedersi in sesta fila mi da un certo piacere,
soprattutto se sto per incontrare il mio idolo di sempre (o almeno da quando
ho 14 anni). La platea era piena zeppa di fans stranieri (inglesi, tedeschi,
spagnoli) i quali esibivano t shirt originali, alcune testimoniavano
addirittura la presenza nei recenti concerti Americani. Tra di loro
sembravano conoscersi quasi tutti. Dominavano la sala.
Avevo letto le scalette recenti e non avevo grandi speranze di cambiamento.
Sapevo più o meno a cosa avrei assistito, l'unica incognita sarebbe la stata
la "luna" di Bob.
Quando è entrato ho subito notato delle nuove movenze piuttosto buffe. Con
le mani spesso intorno alla vita o come se stesse cercando delle tasche che
non ci sono. Non capisco se sono mosse provate o dovute ad un certo
imbarazzo quando si trova da solo davanti al microfono. Però ci fanno
sorridere e quindi vanno bene.
Veniamo alla musica. Dico subito che sono uscito deluso dall'Arcimboldi, ma
non tanto per la prova di Bob che comunque non si risparmia e concede due
ore di musica suonata con grande impegno e dedizione, ma per il tipo di
musica che ogni anno che passa "regredisce" cronologicamente verso radici
lontanissime che forse oggi ha trovato (o ancora no?). Per intenderci
durante Waiting for you e Spirit on the water per esempio mi sono sentito
distante, troppo distante da quel sound che, detto senza mezzi termini,
proprio non mi piace. Non è questione di considerarla musica antica o
vecchia è proprio soltanto una questione di gusto. In altri casi mi sono
sentito quasi infastidito, come quando ha inforcato una delle sue ballate
più grandiose (Simple twist of fate) e ne ha tirato fuori una versione
croceristica. Prima di essere giustiziato da lettori del sito ribadisco che
non critico questa sua scelta: è evidente che a lui oggi piace questa musica
ed è sacrosanto che la suoni, anzi sarebbe sbagliato il contrario, sono io
che non mi sento più allineato. Poi ci sono i brani più Rock Blues che però
anche in questo caso non sono più davvero Rock Blues ma hanno scavalcato
all'indietro il genere. Ci si avvicina più al Jazz (ma Jazz non è) o
comunque ad una musica anni 40. Gli stupendi assoli incadescenti di Charlie
Sexton per intenderci non esistono più. Oggi suona con il silenziatore e
suona decisamente diverso. In generale tutta la band suona a volume
piuttosto basso (durante All along the watchtower sembrava di essere in
salotto, complice anche il tipo di lampade sul palco) e questo sembra essere
un ulteriore elemento di evoluzione/involuzione di Bob. Il rock non può
essere suonato a volume basso e infatti oggi Bob non suona più rock. O forse
il Nostro sta mettendo in scena una lentissimo fade out (nel suono e nelle
luci)? Chissà cosa ne pensa Neil Young.
Durante il concerto poi, improvvisamente, si cambia atmosfera e si cambia
musica. Basta un cambio di strumento (un violino, un Banjo o un Contrabbasso
suonato con l'archetto) e ci si ritrova in terre a me decisamente più
apprezzate. High Water, Scarlet Town, e soprattutto Forgetful Heart sono
eseguite in modo splendidamente folk e dipingono paesaggi suggestivi. Sarà
una mia impressione , ma secondo me anche Bob in questi momenti da il
meglio. Grande folk egregiamente suonato. La fantasia vola e sogno altri
titoli eseguiti con questi suoni (che ne so: North country blues, Man in the
long black coat, ..chi più ne ha più ne metta).
Con Love sick invece ricompare il Bob Dylan anni '90. Ballate rock dal suono
elettrico, amplificatori valvolari che finalmente si scaldano. Ma è una
veloce concessione. Il waltzerino su cui cuce Blowin in the wind proprio non
mi va giù. Forse avrei dovuto gridare" Giuda? Hai tradito la chitarra
elettrica"? Sorrido al pensiero. No, applaudo Bob Dylan e porgo il mio
omaggio a colui che resta il più grande di tutti, colui che un giorno di
quasi trent'anni fa mi folgorò attraverso il video di Usa for Africa e nel
giro di dieci secondi cambiò la mia percezione della musica per sempre. Esco
e mi avvicino ad un simpatico chiosco dove mi faccio un hot dog a 1 euro e
50 (con tanto di scontrino!). Succede anche questo a volte ad un concerto di
Bob Dylan.
Al momento dico "la prossima volta però non torno", ma poi ne riparleremo
quando torna.
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by Maurilio.n
Arcimboldi, sabato 2 novembre
Teatro. Zero coda, zero formiche a spasso per il corpo. “Borghese” ma anche
lieve per lo spirito e non solo per i tendini.
Acustica: ( la mia posizione era in fila 14 poltrona 19 - platea bassa al
centro pieno ) pessimo risultato sonoro tenendo conto che gli hertz
viaggiavano in uno spazio teatrale e non in un campo di avena appena colta o
nella piazza di un paese dal vino nobile.
Nonostante il limite acustico Bob ha sfoderato una voce molto più limpida (
ha fatto sentire le gocce che rimbalzano e non solo il torrente che sfonda )
e molto più convinta rispetto a quella dei concerti degli ultimi cinque
anni.
L’impegno quasi assoluto si è visto e si è sentito. Le parole come a
disegnare nello spazio le immagini oniriche che ognuno può vedere e si
aspetta, illuminate dai suoi tempi, solo i suoi.
Un grande regalo inserire Desolation Row per scalzare Roman King ( che non
mi è certo mancata…)
Bellissima la scenografia e l’ecomomia dei watts. Risparmio per la retina
sua e della band con effetto dèco-shakespeariano.
Le più grandi di tutte? Love Sick e Long And Wasted Years. Questo me lo
aspettavo.
Bis “ canonico” per nulla salmastro, la chiusura è stata dolce e forte come
l’ultimo chilometro al termine di un bel viaggio.
Appena uscito dal teatro vedo un van grigio scuro che si infila nelle strade
della bicocca. Più tardi ho la conferma che Bob era a bordo. I suoi nipoti e
figliastri ancora dentro ad applaudire e lui già inscatolato verso Villa
d’Este.
Una sera con due Amori che non deludono, uno è lui. Una pioggia fine che
pende incerta, un lungo tragitto per il rientro, una sposa che aspetta e una
figlia bellissima che dorme. Alla prossima giovane vecchietto, zio di molti,
padre solo di te stesso.
Maurilio.
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by Luca68
Ciao Mr.Tambourine,
Ho visto ieri sera Bob Dylan in prima serata all'Arcimboldi dalla mia prima
fila posto N. 21, ero proprio di fronte al grande piano, bellissimo per la
prima volta in teatro seduto senza sbattermi in piedi per due ore, non ho
piu' l'eta', tra l'altro ci pensavo proprio ieri, nel 2014 saranno 30 anni
che vedo Dylan, il mio primo fu a a San Siro nel '84, avevo 16 anni, a
seguire avro' visto piu' o meno una trentina di concerti del nostro. Che
dire, Dylan e' in forma, canta bene, pronuncia bene le parole, con il giusto
feeling, e'sparita del tutto la chitarra, per ora, e si e' alternato tra
piano e centro del palco e mi sembra migliorato al pianoforte anche se ho un
sospetto, spero di sbagliarmi, cioe' quello che voglia iniziare a fare
assoli ed a improvvisare con il piano cosi come faceva con la chitarra, a
dire il vero, capisco perche' lo voglia fare ed e' per il semplice motivo di
suonare insieme ai suoi musicisti come in una jam, ma trovo che con questo
strumento sia ancora piu' lontano come resa mentre ha un gran feeling
pianistico quando accompagna, non e' vero che non sa suonare il piano e' che
lui si avventura in certi fraseggi che sono altamente improbabili quindi
molto meglio accompagnare, tra l'altro sulle note basse che rendono bene il
suo stile pianistico. OTTIMA L'ARMONICA!! Da tempo non lo sentivo suonare
cosi', saranno queste armoniche nuove e iperamplificate ma i fraseggi erano
ben costruiti, veramente bravo. Set list identica con Desolation che
sosituisce Roman King ( meno male ), le canzoni per me migliori: Love Sick,
Long And Wasted Years, Spirit On The Water, Desolation Row.
Ai bis tutti si sono alzati alle transenne, quelli della security
ringhiavano un po' ma tutto ok.
Bella serata, grazie Bob.
Luca68
Amsterdam, The Netherlands - Heineken Music
Hall - October 31, 2013
by Gianfranco Cautiero
Qualche giorno fa, per la terza volta, ho visto suonare Bob Dylan dal vivo.
Non sono molte, ma sempre meglio di niente. Ho iniziato, del resto,
realmente ad amare, ed esplorare la sua musica, solo tre o quattro anni fa.
Trentuno ottobre: Amsterdam. La notte dei morti: sacrificio o maledizione?
La prima volta, circa nel 2004 a Paestum, tra i templi greci, in una calda
notte d’estate. Di quel concerto non ricordo molto. La seconda fu’
Rotterdam, un paio di anni fa. Fu un concerto buono, per alcuni momenti la
voce di Dylan mi emozionò. Ero però seduto troppo lontano. Questa volta,
avrei preferito vedere Dylan Tempest 2013, in un posto più piccolo, tipo
all’Arcimboldi di Milano, oppure alla Royal Albert Hall di Londra. Invece mi
tocca l’Heineken Hall, il solito casermone un po’ fuori città, infestato
dalle urla dei pop, e soprattutto, delle pop fan. Strano perché’ vedendo le
altre date, mi aspettavo qui ad Amsterdam “tre serate secche” al Carre’,
dove tra qualche giorno si esibirà anche Conte (o c’è ’ già’ stato?). Non mi
piace l’Heineken Hall. Forse perché’ alla sua destra c’è un cinema Paté’
(fast and furious a gogo) e tutt’intorno uffici, ristoranti cattivi e tante
altre inutilità. Sapete il classico posto dove, se ti ci ritrovi un giorno
per caso, non puoi dire, dove diavolo sei finito. Quei “centri direzionali”,
dove il tempo è scandito dalla pausa sigaretta d’impiegati annoiati. Ci sono
pure palestre economiche con la formula sera o weekend. Unica nota positiva:
almeno non devo viaggiare e spendere una fortuna per lo show. Nonostante
questi inconvenienti pratici, ero in ogni caso abbastanza eccitavo al
pensiero del concerto. Ascolto tantissimo Dylan degli ultimi anni, la sua
poesia sempre più asciutta, la sua musica sempre più oscura. Il cattivo Love
and Theft mi tiene compagnia più dei lavori prodotti nei decenni passati,
nelle mille incarnazioni e nelle infinite vite del menestrello di Duluth.
Certo il lavoro di Dylan, in ognuno di quegli anni lontani, è un pezzo di
storia, di emozioni, di canzoni fantastiche senza tempo. Mi piacerebbe (e
non penso di essere il solo), magari oggi stesso, per uno scherzo del
destino, essere catapultato in una delle notti del Rolling Thunder, o ancora
prima, magari negli anni sessanta, quando il giovane Dylan era come una
specie di Shakespeare armato solo di chitarra e armonica. Quegli anni sono
però andati via, insieme alla forza di quel suono, e oggi non possiamo farci
molto. Quello che però possiamo ancora fare, è pagare il nostro biglietto,
per vederlo suonare, come del resto succede ormai da cinquanta anni. E
questo Dylan settantenne è reale, e viene nella tua città, a fare il suo
mestiere, con tutto il suo mito e le sue infinite riflessioni sul mistero
chiamato vita. E quando questo capita, non è più storia da leggere o
riprodurre, e la cosa reale, che per qualche ora ritorna, come torna da
sempre. Il tempo del resto scorre per tutti, e ci cambia, invecchiandoci,
usurandoci, imbruttendoci. Anche il Dylan di oggi in qualche modo è usurato,
continuando a trascinarsi di città in città, anno dopo anno, cambiamento
dopo cambiamento, ma il senso della sua arte è ancora forte, la sua ricerca
non ancora terminata, la sua musica ancora viva e severa. Il suono della sua
band è scarno, sporco, mettendo insieme in qualche modo la musica americana
degli ultimi cento anni, senza virtuosismi, con un sapore di frontiera, di
balera o chissà cos’altro. Questa band di signori o gitani, guidati da un
vecchio, con la voce stanca e rotta dal tempo e dalla vita, fa ingresso sul
palco alle otto in punto. Bob centro stage per dirci ancora una volta che le
cose sono cambiate, e non a livello sociale come forse lui stesso auspicava,
tanti anni fa. Le cose sono cambiate per l’individuo, forse troppo stanco e
troppo disgustato per continuare a preoccuparsi. Non vi alzate signori, sono
solo di passaggio. Oggi e ancora per sempre speriamo noi.
Gian
Amsterdam, The Netherlands - Heineken
Music Hall - October 30, 2013
di Harm Peter Smilde
Ho partecipato ad un concerto di Bob Dylan credo per la 20° volta. Accanto a
me c'era un ragazzo che ha visto Dylan per la prima volta nel 1984. Bene le
cose sono certamente cambiate da allora. Lo spettacolo è cominciato poco
dopo le otto, comunque in orario.
Dylan ha iniziato con “Things Have Changed” in piedi al centro della scena
dietro al microfono. Anche se avevo già visto qualcosa di simile prima, mi
sembrava tutto un pò spoglio. D'altra parte forse Bob ha trovato il vero
scopo del suo show, una canzone ed un uomo che canta e balla con una grande
band alle spalle. A volte penso che sia una buona idea
quella di His Royal Bobness di non suonare alcuno strumento. Ma non è così
semplice. Niente è semplice con Bob Dylan. In precedenza ero stato un pò
deluso dal fatto che le setlist di questo tour europeo sono quasi
esattamente le stesse ogni notte, ma questo si è rivelato non essere un
problema per moltissime persone.
Il volto di Dylan era poco illuminato , probabilmente per scoraggiare scatti
di fotografie e video . La band ha detto che gli spettatori dovevano
gustarsi lo show non su un piccolo schermo, ma direttamente dal vivo e di
persona. Francamente, penso che sia una grande idea.
Il suono della HMH era impeccabile. Tutti gli strumenti fusi molto bene nel
mix, con tutte le sfumature e particolari davvero buoni. In cima a tutto la
ringhiante voce di Dylan. Ci sono persone che pensano che deva interrompere
il NET perché non può più cantare. Beh, Dylan non è mai stato un grande
cantante, ma nei suoi buoni momenti con la sua dizione attira il pubblico
nel regno dei suoi racconti d'amore e di sconfitte. E di momenti intensi
così ce ne sono stati diversi, Pay In Blood era tagliente come un rasoio,
Duquesne Whistle un subdolo jolly e Love Sick uno staccato con un ringhio
inquietante. A volte penso che Dylan si senta più a suo agio con le sue
ultime canzoni che con quelle dal 1997.
Dylan cerca di far rivivere le sue canzoni vecchie con semplici fraseggi
ripetuti sul pianoforte. A volte questo non funziona per bene, come in “What
Good Am I?”, dove Bob sembrava un principiante. In altre da una nuova
impronta a canzoni famose, come Tangled Up in Blue, All Along The Watchtower
e Blowin' in the Wind .
Trovo incredibile che di volta in volta, Dylan riesca a dare uno spettacolo
emozionante. Lui e la sua band sono veramente la creazione e l'
interpretazione della musica sul palco, e a volte creano intense sensazioni
di tensione. Tutto sommato, credo che questa sia stata una prestazione molto
buona, con una versione intensa di Long And Wasted Years che ha concluso il
main set prima dei bis. Questa canzone ha trascinato la folla che è
scoppiata in grandi applausi e battimani . Chi è quel 72enne fa cose come
queste al giorno d'oggi ?
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by LC Barnard
E' sempre bene quando si può andare ad un concerto :-) Sono arrivato appena
dopo le 19:30 e sono stato in grado di entrare dentro e trovare uno degli
ultimi posti disponibili, così mi sono preparato per il mio 34° concerto (
il primo fu a Colonia nel 1994). L' Heineken Music Hall era affollata da un
buon mix di giovani e di persone anziane .
Poco dopo le 8 Bob e la band sono saliti sul palco che era molto, molto poco
illuminato, ma con un uso interessante di luci piazzate in cima a dei grandi
treppiedi. Anche l’ uso del tendone dietro era molto più innovativo
dell’illuminazione contro la tenda rispetto agli anni precedenti. E nessun
organo, ma un pianoforte. Bob ha dato il via centro del palco con una solida
“Things Have Changed”, seguita da una fantastica “She Belong To Me”, che
doveva essere l'ultima canzone degli anni ‘60 fino al bis. Per il resto, si
è concentrato sulle canzoni da Tempest e altri album recenti, che per me
andava bene. Ho apprezzato molto il concerto molto di più di quelli degli
ultimi due anni, dove le canzoni con l'organo e il blues / Shuffle Rock ( se
sai cosa intendo) erano diventate un pò ripetitive e tutte simili, sia nel
tempo e nel suono. Qui ad Amsterdam il mix è stato eccellente, con la voce
di Bob molto importante e utilizzata con grande effetto in Love Sick, Spirit
on the Water e Long And Wasted Years. Per me, il pubblico è stato molto
silenzioso durante le canzoni, chiara testimonianza che Bob aveva catturato
la sua atenzione. In passato la folla olandese tendeva di impegnarsi in
conversazioni ad alta voce durante alcune canzoni.
Tutto considerato uno dei migliori spettacoli che ho visto in diversi anni -
non vedo l'ora per lo show di domani sera!
Geneva, Switzerland - Geneva Arena,
October 28, 2013
by Pascal Herte
Pelle d'oca a Ginevra
Siamo venuti, abbiamo visto. Un mio amico ed io siamo andati a vedere Bob
Dylan alla Geneva Arena. Lui vide Dylan un’altra volta nello stesso luogo
nel 2011, io ho visto Dylan circa 15 volte in luoghi diversi e ho visto
Dylan 3 volte a Ginevra negli ultimi 4 o 5 anni. Di solito l'audio è pessimo
nell’Arena. Devo dire che sono stato sorpreso da quanto era buono il suono
questa volta, anche se eravamo seduti in fondo a destra della venue.
Permettetemi di dire questo: vedere ( e anche godere ) alcuni spettacoli
Dylan, spesso mi sono chiesto come potesse cantare così bene negli album,
mentre lui spesso "grida" e borbotta i suoi testi negli spettacoli dal vivo.
Ieri sera a Ginevra ha davvero cantato con il cuore aperto.
So che la parola "perfetto" non combina con Dylan , ma questo spettacolo lo
è quasi stato. In alcuni spettacoli passati che ho visto, si poteva dire:
"Sì, ma ci ha messo cuore ed anima solo in una o due canzoni" mentre le
altre canzoni erano "interessanti" soprattutto perchè lui cambiava la
setlist. Questa volta invece non ci sono stati momenti di fiacca, e il mio
amico ed io abbiamo avuto la pelle d'oca per quasi tutto lo spettacolo,
perché era davvero perfetto. Ho scritto una piccola recensione su questo
sito per l'ultimo show di Dylan nel 2011. Si può ancora leggere, come avevo
scritto allora, di come avesse "massacrato " alcune canzoni. Bob non ne ha
"macellata" nessuna stasera. Avevo incontrato diversi amici nel passato agli
shows di Dylan alla Geneva Arena. Avrei voluto che fossero tutti presenti a
questo spettacolo del 2013 . Se Bob leggerà questa recensione, vorrei dirgli
un grande grazie per aver lasciato fuori dalla setlist "Summer Days " e
"Thunder On The Mountain" e di averle sostituite con "High Water" e "Love
Sick", scusate se è poco!
Berlin, Germany – Tempodrom - October
24, 2013
by Sascha Krieger
Si deve supporre che la piscina è rimasta senz’acqua! Il " Dylan Pool ",
cioè uno dei siti preferiti dai fans di Bob Dylan in tutto il mondo, ha
messo insieme una montagna di pareri diversi per stabilire chi meglio sapeva
prevedere la set list durante il tour, stessa cosa per i singoli concerti .
Giocare a questa specie di indovinello in questi giorni deve essere un
affare piuttosto noioso: Bob Dylan , il grande maestro dell’ imprevedibile,
il lunatico trovatore del quale nessuno ha mai saputo quello che poteva
combinare in una qualsiasi notte, sembra aver unito le fila di coloro che,
come ben oliate macchine per riprodurre musica, suonano esattamente le
stesse canzoni nello stesso ordine notte dopo notte, cosa studiata durante
le prove e quindi senza alcuna sorpresa. Attualmente in tour in Europa,
Dylan ha ora portato la sua striscia di spettacoli consecutivi identici a
sei e la fine non è ancora in vista. Il live act di Bob Dylan sta quindi
soffocando nella routine pura, sta diventando un atto meccanico per
compiacere il pubblico con il minimo impegno e meno ancora ambizione
artistica? Lungi da ciò, infatti, l’ultima incarnazione di Dylan, o si
dovrebbe dire re-invenzione?, come performer dal vivo produce il suo
migliore spettacolo più emozionante da molto tempo.
Il prezzo per una maggiore prevedibilità e meno sorprese è stato pagato per
avere spettacoli dal vivo con intensità musicale e coerenza, qualcosa che a
Dylan è spesso mancata.
A differenza degli sforzi alquanto eclettici e spesso irregolari degli anni
1990 e 2000, la musica di Bob Dylan oggi ha un carattere chiaramente
definibile: una forte simbiosi di country e blues rock, con elementi di
rockabilly, il jazz ed il folk si fondono con lui in un modo semplicissimo e
logico,così, quando è salito sul palco per il primo dei tre spettacoli al
Tempodrom di Berlino, si è capito subito che il battito del cuore di questa
musica è impostato dal batterista George Recile: il suo lavoro sui tamburi
getta le basi e definisce il polso di questo densa, terrosa, martellante
musica che ha un forte nucleo dalla prima all'ultima nota. Recile è il
batterista di Dylan dal 2002, il bassista Tony Garnier è con lui dal 1989 –
e ha fatto quasi 3000 concerti con Dylan.
Ora, con una setlist stabile, questa familiarità mostra finalmente la
compattezza della band, gli arrangiamenti sono diventati molto più
complessi, vi è coerenza fra la musica e la densità delle altre cose, la
sciatteria dei giorni precedenti è andata via. Considerando le prestazioni
passate di Dylan, oggi le sue esecuzioni sono ora ben strutturate, potrebbe
anche essere la quasi definitiva interpretazione delle sue canzoni. Questo è
abbastanza ovvio per i brani più noti della set list: “She Belong to Me” è
ora una intensa blues e soul ballad, “Tangled Up in Blue” un folk rock a
muso duro che si discosta un pò dalla ballata, “Simple Twist Of Fate” ha un
nucleo duro che non ha mai posseduto, Love Sick è stato ridotta ad uno
staccato bluesy, mentre il suo premio Oscar “Things Have Changed” è oggi un
vivace country rock, così come All Along the Watchtower è in continuo
cambiamento.
Un'altra cosa che è caratteristica delle prestazioni attuali di Dylan,
considerando che, in passato, usava canzoni miste di diversi periodi della
sua carriera, ora invece l'attenzione è chiaramente mirata al materiale più
recente: sei canzoni sono tratte dall’album del 2012 Tempest, e
complessivamente dodici delle 19 canzoni della set list sono state
pubblicate dopo il 2000, solo un singolo brano, più i due bis, sono i pezzi
più famosi degli anni ‘60. Bob Dylan è ancora un artista creativo, un
musicista che vive e lavora al presente.
Quindi non è una sorpresa che il materiale più recente sia tra i pezzi più
forti: soprattutto per i più ruvidi brani di sapore rock come “ Pay in
Blood”, quasi violenta, o il rock blues puro di Early Roman Kings, Duquesne
Whistle sembra uscire quasi senza sforzo, mentre l' aria sognante da ballata
dondolante di Forgetful Heart e Soon After Midnight, ma anche di Scarlet
Town, crudamente di sapore balladesque, forniscono i momenti più altamente
poetici ed anche i momenti più struggenti .
E Dylan ? Si muove avanti e indietro tra il canto al centro della scena e
l'esecuzione dietro il pianoforte a coda , il suo attuale, e
sorprendentemente abilmente suonato, strumento. Non è più il gioco pestato
sui tasti a volte divertente o addirittura imbarazzante di una volta, come
strumentista è diventato un elemento chiave del sound della band. Il suo
canto è ancora migliorato: la sua voce roca è più espressiva, lui la usa per
scolpire di nuovo le sue canzoni, la sua vecchia corteccia monotona ha
lasciato il posto a una voce sorprendentemente versatile piena di sfumature
che vengono alla ribalta particolarmente nel materiale più recente. Lungi
dal gridare i testi, oggi riempie le parole di significato, è tornato ad
essere il crooner che era solito essere, anche se con un aspetto molto
diverso, si è quasi trasformato in una sua particolare versione di uno di
quei bluesmen dei vecchi tempi che lui ha sempre ammirato così tanto. Lui
continua a non sorridere o mostrare emozione sul volto, ma è tutto lì: nel
canto, il gioco, la musica, e chi lo sa, nel corso dei prossimi due
spettacoli, potrebbe sorprenderci ancora!
Düsseldorf, Germany - Mitsubishi
Electric Halle - October 22, 2013
By Brian Berry
Beh, non voglio dare un giudizio completo, tutti conoscono le canzoni –
quelle di ieri e quelle di oggi - il nostro uomo era in buona voce, in
particolare nelle canzoni tratte da Tempest che son venute tutte molto bene,
soprattutto Long and Wasted Years che per me è stato il momento clou dello
show. In generale le prestazioni sono state decenti, senza alcun
particolare pezzo che potesse distinguersi. Il pianoforte di Dylan suonava
spesso non era in sintonia totale con la band. La setlist è un pò che non
cambia, sentiremo le stesse canzoni per tre notti di fila anche alla Royal
Albert Hall ? ( E Berlino, Parigi , ecc ).
Interessante aver visto la signora bionda molto attraente allla sinistra del
backstage vicino al tecnico del suono, deve essere stata la fidanzata di
Dylan, lui continuava a guardare verso di lei.
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by Joachim Neumann
Non ha mai avuto un posto migliore in un concerto Dylan come questa sera, in
prima fila al centro palco! Lo spettacolo è stato eccellente per me! Bob con
l’anima fresca e in fiamme, la band molto stretta intorno a lui! All’inizio
Tony ha suonato il basso su una chitarra Fender a 6 corde, suono molto
interessante! Tutti i musicisti hanno avuto spazio per i loro assoli! George
ha fatto un paio di grandi cambiamenti di ritmo. Il banjo di Donnie si
sentiva chiaramente nel mix! Charlie è il re della Les Paul per me. Stu
martellava la Gibson con un’ascia come sempre, e Tony, beh, cosa si può dire
su uno dei migliori bassisti di questo pianeta?!
Va bene , se volete sapere il punto culminante in una scaletta piena di
highlights: Long and Wasted Years è semplicemente incredibile. Bob dal vivo
è difficile da descrivere con le parole ! Non osate mancare!
Hamburg, Germany - CCH (Congress
Center Hamburg) - October 19, 2013
by Gerhard Reininger
Quando Bob e la sua band avevano finito lo show e la folla aveva lasciato la
sede incolonnati come un gregge di pecore, fuori dell'edificio sotto la
pioggia mi sono imbattuto in una bancarella di merchendise non ufficiale che
vendeva t-shirt e naturalmente ne ho comprata una come souvenir del
concerto. Le date del tour erano state stampate sul retro e sul davanti
c’era una collezione di ritratti di Dylan di epoche diverse. Ho afferrato la
maglietta e, pagato il venditore, l’ho infilata sotto la giacca per
proteggerla dalla pioggia e portarla a casa, conscio che il Bob Dylan
stampato sulla maglietta era proprio la stessa persona con la quale ero
stato nelle ultime due ore.
Lo spettacolo è stato bello e chiaro . Dylan stesso era in buona forma.
Vestito di nero, senza cappello, in piedi dietro il microfono come un cowbow
si è esibito con grande routine e - forse - con piacere. Bob era grande e la
sua armonica chiara e nitida, per me gli interventi dell’armonica sono
l’essenza dello spettacolo e lui è semplicemente un maestro in questo.
Avevo seguito le recensioni precedenti e ho pensato di essere ben preparato,
naturalmente non lo ero. Il locale era pieno e il palco piuttosto piccolo,
il tendone dell’ Eye-Mind di Dylan era stato appeso alla carlona, perché non
c’era lo spazio sufficiente per spiegarlo tutto. Questo poteva essere un
simbolo per lo spettacolo, il sipario, la musica, le canzoni, Dylan stesso
non aveva abbastanza spazio per muoversi, e il pubblico non ha fato niente
per avvicinarsi e vederlo meglio. Qualcuno che era venuto solo per la musica
deve essere stato deluso. Ma - per essere onesti - chi viene ad un
Dylan-show solo per la musica? Chi guarda un film di Marilyn Monroe solo per
sentire i dialoghi ?
Ci ho pensato tutta la notte e ha cercato di scoprire se dovevo essere stato
deluso o no. E poi mi sono reso conto di quanto fosse reale lo sguardo
stampato sulla maglietta del merchandising con i ritratti che conoscevo a
memoria e che i miei occhi avevano visto il vecchio sputare fuori le canzoni
in faccia a tutti . Niente di più e niente di meno. Ma la mia anima era
stata insieme con quell’uomo che ha indossato tutte quelle facce durante la
sua vita e che aveva scritto tutte quelle canzoni che va in giro a cantare
per il mondo . Respirare la stessa aria con questo uomo per un pò di tempo e
far parte del suo mondo ne è valsa la pena ... ancora e sempre nuovo.
Grazie Bob !
Hannover, Germany - Swiss Life -
October 18, 2013
by Trevor Townson
“Non lamentarti con gli altri per i tuoi dolori” - Udanavarga - 560BC
(Buddism), “Ama il prossimo tuo come te stesso” – Levitico - 1300BC
(Ebraismo), “Bisogna sempre trattare gli altri come essi stessi desiderano
essere trattati – Hitopadesa - 3200BC (induismo) , “Non fare ad altri quello
che non vuoi sia fatto a te” - Dialoghi - 557BC (confucianesimo) , “Fai ad
altri ciò che vorresti fosse fatto a te” - [ Matteo 7:12 ] Gesù - 30AD
(Cristianesimo), "Devi fare agli altri quello che vorresti che loro
facessero a te" - Bob Dylan - canzone "Do Right to Me Baby (Do Unto Others)"
- 1979AD ( Slow Train Coming ) , mi sembra che la religione sia un pò come
la Folk Music, solo che attira più persone.
Essere tra il pubblico era una cosa che non facevo da oltre un anno ormai ,
quindi sono un pò arrugginito sulle cose di Bob, spero di essere scusato per
questo, perché nessuno è attualmente in grado di tenere il passo con Bob.
Hannover, molto cose sono successe nel mondo di Bob dall'ultima volta che
l’ho visto e probabilmente sarà come vederlo di nuovo per la prima volta, un
sacco di nuove canzoni e nuovi arrangiamenti più alcuni vecchi hits, per
questa nottata nel Tempodrom il palco è stato allestito con quello che
sembra un vecchio ed antiquato stile “Hollywood movie”, con l’illuminazione
tipo 1920 che è stata accesa prima dello spettacolo emettendo un colore
giallo cupo ed un sordo bagliore.
In altre recensioni avrete già letto che il concerto inizia con Bob al
centro del palco che attacca “Things Have Changed”, e Bob arriva puntuale al
centro della scena, senza cappello, e si butta dritto in quella canzone. Bob
era in piedi di fronte al pubblico, mani sui fianchi, e snocciola spedito la
canzone con il sostegno fantastico dalla band , questi ragazzi probabilmente
non hanno mai tempo per le prove in senso tradizionale, ma notte su notte,
con la ripetizione dei pezzi accumulano tanta esperienza che li fa legare
bene. Altra novità un pò strana è l'intervallo, non so perchè l' abbia
fatto, sembrava un pò strana questa fermata a metà dello show, ma
probabilmente ha il suo scopo. Le cose sembravano
aver cambiato marcia al loro ritorno sul palco, il che non vuol dire che ci
fosse stato qualcosa di sbagliato in quello che era accaduto prima, solo che
lo show sembrava rinvigorito dopo la pausa. Tempest non è un album che ho
ascoltato molto, ho avuto i testi che qualcuno aveva messo insieme non
appena l'album è stato pubblicato, ma ancora li sto leggendo e studiando.
Sentite le canzoni del nuovo album per la prima volta dal vivo suonavano
così familiari, anche Bob sembrava già padrone della loro esecuzione, e Bob,
essendo Bob, ha comunque già iniziato a cambiare qualche frase nei testi
rendendoli leggermente diversi dalle versioni dell'album con alcuni piccoli
aggiustamenti.
Non ero troppo impaziente e preoccupato per le nuove canzoni, c'era una
ragione per questo ma alla fine ero felice di essermi sbagliato, le nuove
canzoni erano buone, in realtà erano molto buone, in realtà esse hanno
creato un nuovo concerto a mio avviso, era come fosse tutto un nuovo
spettacolo, Bob ha eseguito la nuove canzoni brillantemente e si potrebbe
dire che ha goduto nel cantarle, voto 10. Come ho detto queste canzoni hanno
fatto il concerto nuovo per me, non che queste canzoni siano state le sole
gemme della serata, c'è stata anche un'ottima Tangled Up In Blue con il
testo cambiato, non borbottato ma cantato in un modo che sembrava abbastanza
chiaro, ovviamente non è stato possibile capire ogni parola e memorizzarla,
per far questo ci vorrebbe un nastro e sentirlo poi diverse volte per essere
in grado di riferire tutte le parole esatte.
Simple Twist Of Fate era squisita ed anche in questa erano state cambiate
alcune liriche.
Una fantastica High Water ha dato il via dopo la pausa col grande banjo di
Donnie, Donnie era infatti veramente udibile stasera, anche quando ha preso
il violino che è sempre bello sentire , questo è stato davvero un buon
concerto globale, cosa possibile se la band è al top come lo era questa sera
nel sostenere Bob, oltre a Donnie buono il lavoro di Charlie alla chitarra ,
sarebbe, molto difficile per me dire
quale sia stata la migliore canzone dello show, questo dimostra quanto bene
siano state tutte eseguite. “Forgetful heart” non avrebbe potuto essere
eseguita meglio, subito dopo Bob si è seduto al pianoforte per “Spirit On
The Water”, battendo sulla tastiera come se stesse giocando.
Fuori dalle venue, nella maggior parte degli show di Dylan, troverete una
signora con un cartello che dice che ha bisogno di un biglietto gratuito,
per lo show della Royal Albert Hall vorrei fare la stessa cosa, e se
trovassi uno che mi dà un biglietto gli sarei veramente grato, anche se
credo sia impossibile che avvenga.
Chiudendo lo show di Hannover Bob ha eseguito “Blowin' In The Wind”, canzone
che ha una vita assolutamente incredibile e non è ancora finita, una canzone
che da più di mezzo secolo è sempre al top di tutte le canzoni del mondo,
veramente incredibile. Bob disse di Woody che non c'erano molti uomini che
hanno fatto che le cose che ha fatto lui, bene Bob, detto tra noi, non c'è
nessuno che ha fatto le cose che hai fatto tu, anche ora che il cerchio non
è ancora chiuso, senza dubbio Bob ha ancora qualcosa da cucinare nel frigo
della sua cucina! Brillante!
Copenhagen, Denmark - Falconer Salen -
October 15, 2013
by Alexan “wolf”
Questa primavera avevo in mente di fare un viaggetto con uno dei miei due
figli. Siccome è un grandissimo estimatore di fiabe e sapevo che desiderava
vedere la sirenetta scelgo la capitale danese. Dal punto di vista climatico,
i mesi di luglio e agosto sarebbero il periodo migliore. Mi metto in cerca e
scopro che anche con compagnie low cost il volo è carissimo. Non parliamo
degli alberghi: la Danimarca è comunque cara in assoluto. Rinuncio. Nel
frattempo escono le date del tour e scopro che Bob il 15 e il 16 ottobre è a
Copenhagen. Do un’occhiata ai voli e scopro che prenotando subito con 80
euro a testa si va e si torna. Non ci penso un secondo (a 57 anni i
rimpianti cominciano a pesare quanto i rimorsi) e prendo i biglietti.
Un’amica mi prenota una stanza in un albergo supereconomico, che si rivelerà
in posizione strategica, e infine mi preoccupo dei biglietti. E qui arriva
la mazzata! Ho chiesto alla mia amica di prendere i più economici (la
Falconer Salen è un teatro con soli posti a sedere) e scopro che costano 115
euro l’uno. Non oso pensare cosa costino le prime file! Ma tant’è. A questo
punto le dico di prenderli. Dopo qualche mese il giorno arriva: partiamo
lunedì 14 ottobre. Andiamo subito a vedere la sirenetta. Tutte le guide
dicono che si tratta di una delusione e che i danesi non la sopportano. Per
mio figlio invece è un’emozione e lo è anche per me. Due giorni per visitare
la città, con un paio d’ore nel parco di divertimenti di Tivoli (il più
antico d’Europa) e la sera di mercoledì si torna in Italia. La città è un
paradiso per i ciclisti (e un inferno per gli automobilisti) ed è quel che
si dice il classico esempio di civiltà in termini di accessibilità per chi
ha problemi motori.
Martedì alle 20, dunque, il concerto. Arriviamo sul posto e scopriamo che si
tratta di un auditorium all’interno di un moderno hotel/centro congressi.
Folla sul marciapiede. Merchandising tarocco. Birra a fiumi (dentro e
fuori). Entriamo. In effetti il concerto inizierà con soli 10’ di ritardo.
Merchandising ufficiale. Andiamo in sala e prendiamo posto, siamo proprio in
piccionaia comunque si vede bene (abbiamo anche un binocolo). Mi sono
preparato e ho visto che nelle prime tre date (una a Oslo e due a Stoccolma)
è stata presentata praticamente la stessa scaletta (complessivamente 21
pezzi, con Summer Days, Thunder on the Mountain, Blind Willie McTell e
Waiting for you, variabilmente presenti; in seguito si aggiungerà Love
Sick). Età media del pubblico sicuramente sopra i quarant’anni, e anche di
più. Si spengono le luci. Non ci ho fatto caso, ma mi sembra che
l’introduzione parlata non ci sia stata, al massimo un Ladies and gentlemen:
BOB DYLAN!. Entra il solo Stu che esegue un intro strumentale. Tra un brano
e l’altro, il consueto spegnersi delle luci sul palco, con pochissime note a
segnalare l’inizio del brano successivo. 1. Things Have Changed: è un ottimo
opener, la band è “tight” da subito, Bob è al centro del palco, ha un
vestito nero con degli alamari, le ghette sulle scarpe ed è senza cappello
(il cappello, bianco, c’è, ma starà per tutto il concerto su un mobile
dietro la sua postazione al pianoforte); si limita a cantare e quando lo fa
dal centro del palco, direttamente rivolto al pubblico, si muove –
soprattutto con le braccia – in modo teatrale, allargandole o posandole in
vario modo sui fianchi. Per chi avrà la fortuna di stare più vicino credo
che valga la pena di guardare le sue mani e le sue dita. 2. She Belongs To
Me: per me uno degli highlight del concerto (saranno parecchi). Forse può
venire sottovalutata perché occupa la seconda posizione nella scaletta, ma è
una canzone bellissima e verso la fine c’è il suo primo intervento
all’armonica, che ci trasporta dove solo lui ci sa portare. 3. Beyond Here
Lies Nothin’: Bob si piazza dietro il pianoforte. La canzone viene eseguita
correttamente, ma è forse il pezzo che mi emoziona di meno. La posizione dei
musicisti non cambia mai: a sinistra Stu, poi la batteria di George con
davanti Tony, al centro Charlie (dietro a Bob quando Bob è al centro del
palco), a destra, un po’ indietro, c’è Donnie (anche in questo caso Bob,
quando è al pianoforte, gli sta davanti). 4. What Good Am I?: è bella,
sussurrata da dietro il piano. Tornerò poi sul fatto che è praticamente
uguale alla versione ufficiale sul CD. 5. Pay In Blood: pezzo vivace, è il
primo che eseguirà da Tempest, l’ultimo album e il più rappresentato finora
nel tour (curiosamente ancora senza i testi nel sito bobdylan.com). Conclude
tutte le strofe con un feroce, “… but not my own!”. 6. Waiting For You:
quarta esecuzione dal vivo assoluta. 7. Duquesne Whistle: ancora grande
fedeltà alla versione ufficiale. 8. Tangled Up In Blue: altro highlight per
me. Dylan concentrato: dizione molto precisa. Arrangiamento diverso dal
solito e testi modificati. 9. High Water (For Charley Patton): con questo
pezzo, sempre bello (Donnie al banjo), si chiude la prima parte. Bob
annuncia l’intervallo e nel buio i musicisti spariscono. L’intervallo – che
credo Bob gradisca – dura circa 20’. Molti si alzano … e tornano con una
birra. Anni fa ho sperimentato un intervallo analogo allo Zenith di Parigi e
lì Bob ci aveva detto “Because of the laaaaaaaaw”. Non so se sia anche qui
un obbligo di legge o se si tratterà di un tratto costante dei suoi
concerti. Comunque non va via nessuno. Durante i pezzi il pubblico
rumoreggia poco. Non so se sia per rispetto verso la musica, potrebbe essere
preso come scarsa partecipazione del pubblico, ma magari mi sbaglio ed è una
caratteristica culturale. 10. Summer Days: la seconda parte riprende con un
altro pezzo da “Love & Theft”. Dovendo scegliere preferisco 1000 volte la
riproposizione di questo tirato rock anni ’50, rispetto alla per me ormai
insopportabile TD&TD. 11. Simple Twist Of Fate: secondo pezzo da BOTT e
altro highlight. 12. Early Roman Kings. Sono disarmato. Credo che qui
varrebbe la pena di concentrarsi sul testo. La musica è pari pari la
riproposizione della Mannish Boy, così come Bob può averla sentita cantare
da Muddy Waters durante le registrazioni di The Last Waltz. 13. Forgetful
Heart: versione incredibilmente lenta. Dylan al centro del palco, canta ogni
verso – senz’altro di proposito – in ritardo sulla musica. Crooner al 100%,
Donnie al violino (e qui voglio notare che Donnie, almeno dal punto dove mi
trovo, lo si sente solo quando è al violino o al banjo). 14. Spirit On The
Water: unico pezzo da Modern Times. Normalmente sugli ultimi due versi il
pubblico si scatena, ma qui non succede niente. 15. Scarlet Town: pezzo
d’atmosfera; ancora uguale al disco. Le due canzoni che seguono sono quelle
che mi sono piaciute di più, non so perché: 16. Soon After Midnight: sono
ancora perplesso sui possibili significati del testo, ma la resa vocale di
Bob ne sfrutta al massimo le possibilità melodiche. 17. Long And Wasted
Years: ancora straordinario impegno vocale e grandissimo impegno strumentale
della band. Per la prima volta il palco si illumina e alla fine della
canzone i musicisti avanzano sul proscenio, ben illuminati e senza gli
strumenti: li possiamo vedere per pochi secondi prima del buio ed il
successivo ritorno per i due bis. Bob non ha presentato i musicisti né lo
farà dopo. Charlie è molto penalizzato dal mixing. E’ un peccato, perché
quando lo si sente è impeccabile. Non si può dire la stessa cosa del piano
di Bob, che a volte viene pestato ad un tale volume che fa pensare serva più
a condurre la band che ad essere “suonato”. Long And Wasted Years oltre ad
essere una grande e commovente canzone è comunque anche un ottimo finale di
set prima di rilanciare con i due bis: 18. All Along The Watchtower: ottima
versione, con sempre maggior coinvolgimento del pubblico. E 19. Blowin’ In
The Wind: grande finale, tutti in piedi ad applaudire. Dylan ha tutti in
pugno. Ancora luci, ancora avanti sul bordo del palco per pochi secondi.
Buio.
In tutto diciannove pezzi (di cui 6 da Tempest) che sono molto di più
rispetto a quanto ci aveva abituato negli ultimi passaggi in Italia. Tutte
le canzoni sono state almeno buone. Sono in generale riproposte in versioni
molto simili a quelle registrate sugli album. Probabile che in Italia sui
giornali leggeremo “Dylan stasera in concerto: attenzione che di solito
stravolge i pezzi dal vivo”. Beh, in realtà adesso non è così. Almeno a
Copenhagen non è stato così. Dylan fa il “professionista”. Presta un’estrema
cura a che la pronuncia di ciascuna parola sia riconoscibile al massimo. Chi
conosce i testi può veramente seguirlo senza difficoltà. E comunque, dal
punto di vista vocale è ancora in grado di sottolineare anche una semplice
sillaba per dargli il colore che lui desidera. L’ultimo vero spazio
improvvisativo adesso è limitato all’armonica. La band, che comunque svolge
un lavoro egregio, è sottoutilizzata. In questo processo si perde qualcosa:
un po’ del senso di avventura che ha accompagnato alcuni anni del NET. Non
credo di essere arrivato a 15 concerti di Bob, ma di registrazioni ne ho
sentite parecchie. Ci sono canzoni su cui Bob ha sperimentato in molti modi
diversi, sfiorando più volte (e spesso raggiungendo) sia il disastro che il
sublime. I concerti dal 1992 al 1994 possono essere riascoltati senza
stancarsi mai, ma ovviamente sono indecorosamente limitativo. Supper Club,
Hammersmith e Londra in generale, molti concerti a New York, a Milano e in
Italia in generale, a Marseille, a Praga, a Lubljana, Oslo, Stoccolma, etc.
etc. etc. etc. etc. etc. etc., anche prima del 92 e dopo il 94 e ben dentro
gli anni 2000 possono essere riascoltati commuovendosi ogni volta e gli
appassionati mi perdonino per tutto ciò che non ho citato. Ma adesso credo
che l’esperienza che vale sia quella del concerto. Proprio solo l’essere lì,
dal vivo. Se il concerto del 16 ottobre è stato identico a quello del giorno
prima (a parte la presenza di Love Sick), dubito che mi rimetterò a
riascoltarli entrambi. Va bene così. Bob ha 72 anni e sta continuando a
darci molto. Things have changed (again). Perchè adesso abbia deciso di fare
questo tipo di show lo sa lui. C’è anche chi ipotizza una precisa volontà di
disfarsi di quel popolo che lo segue di concerto in concerto per tutto il
tour, ed effettivamente a seguire i forum su expectingrain potrebbe anche
riuscirci, ma lo show è troppo curato per essere solo finalizzato a quello.
Basta così. Mi preparo per rivederlo il 4 novembre a Milano.
Mr. Tambourine ti seguo sempre e ti ringrazio ancora per tenere aperto
questo spazio dedicato al nostro artista preferito: negli ultimi mesi e
nelle ultime settimane ho letto delle mail bellissime.
Alexan “wolf”
Copenhagen, Denmark - Falconer Salen -
October 16, 2013
by Lars Kjædegaard
Wonderful Wonderful show di Copenhagen - questo è stato il mio 16° concerto
di Dylan, ed è stato il migliore. Le canzoni uscivano come perle su una
stringa, Dylan ha cantato magnificamente, ogni parola era chiara, e
l'atmosfera sul palco era
rilassata e propositiva. Anche i brevi intervalli tra le canzoni erano
grandi, il tintinnio del pianoforte di Dylan, Sexton che faceva qualche
accordo e Recile che spazzolava il rullante. Aveva una sapore di concerto
vecchio stile che è stato grande. 'Forgetful Heart' è stata sorprendente,
'Long And Wasted Years' sembrava come un abbraccio.
Ero con mia moglie, i miei figli e la fidanzata di mio figlio. E' stata una
notte che non dimenticheremo mai.
Grazie, signor Dylan.
Stockholm, Sweden - Stockholm
Waterfront Auditorium - October 13, 2013
by Simon Freeman
E’ stata una pura coincidenza di tempi che ha visto Dylan esibirsi a
Stoccolma alla fine della settimana nella quale ad Alice Munro è stato
conferito il Premio Nobel 2013 per la letteratura? Grandi come le sue storie
è sicuramente difficile pesare la validità della Munro al confronto con
Dylan, a mio avviso, quest'ultimo vince con molte distanze di lunghezza.
Forse era l'impostazione della Stockholm Waterfront Congress che ha aggiunto
un classico incremento di sensibilità. Due nottate splendide, ben eseguite,
controllate , molto più che lo scorso autunno nel North American Tour. Avevo
partecipato agli shows di Chicago, Madison, St. Paul e Milwaukee e le venue,
con l'eccezione di St. Paul in Minnesota, erano mezze vuote, lacere e
timide. Bob usciva dopo un raffinato anche se un pò ripetitivo Mark
Knopfler.
L'attenzione per Tempest a Stoccolma è stato premiata, tutte le canzoni in
versioni molto più belle rispetto alle loro omologhe sull’album con la
possibile eccezione di Scarlet Town nella quale Bob non ha saputo resistere
a non fare il suo plinking e plonking sul pianoforte. Il pezzo migliore è
stato Long and Wasted Years - un vero pezzo di bravura nel canto e con la
chitarra di Charlie sensazionale.
Andate ai concerti e portate la vostra testimonianza.
Stockholm, Sweden - Stockholm
Waterfront Auditorium - October 12, 2013
by Anders Tidström
Bobby è atterrato in sicurezza Sabato in Svezia per tenere un concerto della
notte al Waterfront auditorium di Stoccolma.
E ... ci ha dato uno spettacolo vivace e grande fin dall’inizio.
Nessun annuncio vecchio stile, semplicemente le luci sul palco quando la
band è entrata (con dieci minuti di ritardo). Bello , non abbiamo bisogno di
leggere il suo curriculum per conoscere Dylan, lui ha dato un contributo
competente ed eccezionale alla musica contemporanea ... e altro ancora .
Bob ha aperto al centro della scena, con il microfono e nessuno strumento.
Un inizio coraggioso.
Il canto nudo e crudo e l'uomo che danza , salutando il suo pubblico con
“Things Have Changed”. La statuetta dell’Oscar era come al solito appoggiata
su di un amplificatore vicino a Dylan. Un trofeo degno, una mascotte ? C'è,
ovviamente, un bel rapporto artistico tra Bob e Charlie Chaplin che sul
palco è palese e continuo. Sicuramente i due artisti condividono lo spirito,
quando Bob è sul palco assomiglia troppo a Chaplin! Ma per cambiare questa
era una notte nella quale Dylan non portava cappello ... il che significa
che ha lasciato il suo cappello a terra fino a quando lo spettacolo era
finito. Arena esaurita (circa 3000 persone) e suono eccellente, poche luci
che sembravano una notte con un mite chiaro di luna, senza spot bianchi e
solo un nero morbido sfondo dietro la band. His Bobness con un bel vestito
nero con un pò di sobrie decorazioni d'argento sui pantaloni – sembrava
quasi un torero messicano.
Bob rimase al centro per “She Belong To Me”. Ricordo che nel 1966 Dylan ha
iniziato il concerto al centro della scena alla Stockholm Concert House con
questo brano ! Identico a 47 anni fa, allora perchè non aprire con una nuova
versione di “Leopard Skin Pill Box Hat” per l'occasione ?
Bob si porta dietro il pianoforte a coda e “Beyond Here Lies Nothin' “
risuona nell'aria . Dylan e la sua band stanno seguendo la scaletta da Oslo
(10 ottobre) con due sole eccezioni: Blind Willie Mc Tell, aggiunto prima
della pausa e Thunder On The Mountain al posto di Summer Days.
No, nessuna nostalgia! Noi amiamo roba vecchia e nuova , originale o
totalmente riarrangiata. Stasera siamo stati premiati con sei canzoni da
Tempest, Pay in Blood, Duquesne Whistle, Early Roman Kings, Scarlet Town,
Soon after Midnight e Long and Wasted Years. Tutti i sei brani sono stati
eseguiti con grande calore e sentimento e questo ha dato una speciale
atmosfera dinamica a tutto il concerto.
“Simple Twist Of Fate” e “Thunder On The Mountain” sono andate diritte al
mio cuore. Poesia sottile, melodie armoniche e una band con una resa davvero
enorme. In precedenza “It's Alright Ma I’m Only Bleeding” è stato davvero
dondolante e il violino di Donnie Herron era eccellente. L'intero concerto è
stato uno spettacolo di prima qualità.
Un fan di Bob come me può essere un povero critico, ma faccio del mio
meglio, ho notato una versione un pò ruvida di Blowin' in The Wind”.
Dylan ha fatto diversi gesti e passi di danza sul palco, davvero belli. Ha
suonato l’armonica solo in un paio di canzoni e la maggior parte del tempo
ha cantato e suonato dietro al pianoforte a coda.
Infine, quando ho visto Bob per la prima volta, nell’aprile del 1966 , la
sua set list era di otto canzoni più corta di quella di questa sera e anche
lui era più di un'ora in ritardo. Chiaro che Bob era molto più vecchio
allora e molto più giovane ora!
Oslo, Norway – Spektrum - October 10,
2013
by Steinar Daler
Oslo è la mia città natale e , naturalmente, è bello vedere Dylan lì . Era
il mio 10° show di Dylan . Ho visto 4 concerti vicini a Oslo e 4 in un’altra
città della Norvegia e ho perso solo 3 dei suoi concerti in Norvegia . Ciò
significa che ho seguito Dylan dal 1981 fino alla scorsa notte. Credo di
essere uno dei pochi norvegesi che hanno visto Dylan dall'inizio di
quest'anno ( 3 concerti in aprile negli Stati Uniti + 4 concerti a luglio
Stati Uniti / Canada) . Mi è piaciuto tutto di quei concerti e questo mi
aveva reso un pò nervoso prima del concerto qui ad Oslo . Può essere
deleterio avere aspettative troppo alte prima di un concerto di Bob. Nei
sette concerti che ho visto all'inizio di quest'anno ho visto alternarsi 3
chitarristi diversi nella band di Bob; Duke Robbillard 3 volte, Charlie
Sexton 3 volte e Colin Linden 1 volta. Come un sacco di altri fans mi
chiedevo chi sarebbe stato il chitarrista ora. Vicino alla sede del concerto
ho incontrato Baron, il body-guard di Dylan, gli ho detto ciao un paio di
volte prima di chiedergli chi sarebbe stato il chitarrista e lui mi aveva
detto Charlie . Io naturalmente l’ho detto ad un sacco di altri fans prima
che la band salisse sul palco.
Dieci minuti dopo l’orario previsto Stu passeggiava sul palco suonicchiando
la sua chitarra con un riff-blues questa volta molto bello, mentre lo
Spektrum di Oslo era tutto esautiro ( 7000 persone ). Bob e la band sono
arrivati dopo Stu, con Bob senza cappello con grandi ricci nei capelli
grigi, vestito di nero con bande bianche e stivali bianchi, ha preso il suo
posto al centro della scena e ha iniziato a cantare "Things Have Changed ".
Ho visto Bob al suo primo spettacolo in un Tour europeo un sacco di volte
prima ( Stoccolma o Oslo ) e mi ricordo che poteva sembrare che accusasse il
jet- lag. Ero preoccupato anche per questo prima del concerto . E, beh, non
so se era jet- lag o qualunque altra cosa , ma Bob non sembrava molto a suo
agio sul palco, il suo canto era piuttosto grezzo e il suono nella sala non
era al meglio, direi tutto piuttosto deludente. La successiva canzone "She
Belong To Me" ( cantata ancora al centro della scena ) era un pò meglio, ma
ho sicuramente sentito esecuzioni migliori all'inizio di quest'anno. Niente
armonica. Strano!
Bob si è avvicinato poi al pianoforte ed ha iniziato "Beyond Here Lies
Nothin’ ” – non una delle mie canzoni preferite, e devo dire che mi è
sembrata una prestazione ordinaria, cominciavo a sospettare che questo
sarebbe stato una sorta di concerto noioso. Poi ha suonato “What Good Am I”
e d'un tratto la sua voce era molto migliore - una buona performance ( quasi
come quando avevo sentito questa canzone 3 volte in primavera ). Si poteva
sentire chiaramente il pubblico esultare ed applaudire molto di più dopo
questa canzone. Anche il suono in sala era migliorato.
Primo brano da " Tempest", “Pay In Blood”, ok ma non eccezionale. Dopo la
canzone mia moglie si è chinata e mi ha chiesto " Che ne pensi ", ho
risposto che non ero proprio soddisfatto ma niente di più. Ma poi è successo
qualcosa. "Tangled up in blue " è stato il brano successivo ed
improvvisamente la voce di Bob è diventata molto più chiara , il pianoforte
era davvero buono ( alcuni testi modificati sono stati come sempre bene
accolti ) e tutto il suono della band si sentiva molto meglio. "Tangled " è,
naturalmente, uno dei più graditi al pubblico, e l'atmosfera in sala è
migliorata. Dopo "Tangled " Bob ha camminato di nuovo fino al centro della
scena per fare “It's Alright, Ma (I'm Only Bleeding)”. Il primo vero punto
forte dello show! Un arrangiamento diverso, mai sentito prima, molto bluesy,
un forte canto tipo rap e violino di Donnie di ottima fattura.
Bob e tutta la band erano ora al meglio. Davvero, davvero buono! Non mi
ricordo se è stato durante "Tangled " o " It’s All Right Ma”che Stu ha rotto
una corda della chitarra, comunque sembrava che avere nessun problema, e
quando Bob ha finito “It’s All Right” ha iniziato a parlare. Sono sicuro che
ha detto "Non andate via ", e il resto della frase era probabilmente
qualcosa come "noi saremo di nuovo con voi fra un istante". Allora tutta la
band ha lasciato il palco e le luci in sala si sono accese. Tutti si stavano
chiedendo cosa stesse accadendo e c'erano un sacco di speculazioni
divertenti da parte delle persone intorno a me - "Lui è vecchio e ha bisogno
di una pausa", " Deve andare al bagno " ," Ha bisogno di una pausa per una
sigaretta " , “Ha qualche problema con il suo naso – troppo freddo forse - e
devo andare fuori per starnutire " , e così via con cose di questo genere.
Forse non sapremo mai il perchè di questa interruzzione.
Dopo circa 10 minuti sono tornati e sembrava che tutti , Bob incluso,
fossero più felici e il suono era adesso molto buono. Bob si è messo al
piano per "Early Roman Kings " ( la canzone da “Tempest” che ha suonato più
spesso ). E' stata la versione migliore che ho sentito dal vivo. Non solo un
ottimo rhythm & blues riff, ma anche un suono più pieno. BUONA!
" Simple Twist Of Fate” è stata un’altra preferita dalla gente. La voce di
Bob era chiara e l’arrangiamento non lontano dalla versione "originale".
L'intero suono della band sembrava perfetto . Anche " Summer Days " è stata
meglio di quanto avevo sentito per un paio d' anni. Charlie ha suonato
qualche piccolo riff molto delicato e Tony sorrideva contento quando suonava
il suo contrabbasso. "Forgetful heart" è stata la seguente, un altro punto
culminante del concerto. Il pubblico l’ha gradita - e il fraseggio melodico
della voce di Bob era buono.
" Spirit On The Water” non era male, ma niente di più. Poi la terza canzone
da “Tempest”, “Scarlet Town”, poi “Soon After Midnight” ed il bebutto dal
vivo di “Long And Wasted Years”. Tre prestazioni veramente grandi .
Buonissimo canto, concentrazione su ogni parola , delicato gioco di tutta la
band e il pubblico davvero felice che applaudiva di cuore.
Avevo sentito "Soon After Midnight” diverse volte prima , ma questa volta
aveva un suono più completo e potente.
"Long And Wasted Years” è stato il pezzo più in evidenza, al debutto
mondiale , al centro della scena con Bob che dava tutto il possibile in ogni
parola - bene, cosa si può avere di più?
Una piccola pausa e poi due bis. Versioni molto ben eseguite e riconoscibili
di " Watchtower” e " Blowin' in the wind". Sembravano tutti felici . Avevo
la sensazione, come in un sacco di vecchi concerti, che le prestazioni
potessero scadere prima della fine dello show, ma questa volta è stato
l’opposto - un avvio debole, un continuo crescendo ed un finale molto
forte..Non vedo l'ora di andare ai due concerti di Stoccolma nel fine
settimana.
St. Paul, Minnesota - Midway Stadium - July
10, 2013
di Julie Gustafson
Per me, la notte scorsa, il concerto di Bob Dylan, sarà per sempre
classificato come "Uno strano scherzo del destino".
In primo luogo, chi avrebbe potuto chiedere una giornata più bella di ieri?
Il sole, la brezza e il paesaggio del Midway Stadium aggiungevano valore
all’ Americanarama Tour. Richard Thompson è salito sul palco alle 5:30 per
un piccolo set. Non ho tanta familiarità con Thompson come artista, ma era
impressionante con la sua chitarra e la sua voce.
Poi My Morning Jacket. Ok, devo ammettere, ero veramente solo a metà strada
per vedere Bob, così MMJ e Wilco sono stati unp ò noiosi per me, tuttavia
hanno aiutato il destino della notte scorsa.
Mentre ero seduto in tribuna, aspettando il set di Bob mentre suonavano i
Wilco, stavo parlando con mia mamma. Improvvisamente la mamma si gira verso
di me e mi dice: "Ehi, ma quello non è Charlie Sexton? Eh sì, mamma aveva
ragione, c'era Charlie Sexton a circa 10 metri da noi! E' stato il destino,
non potevo crederci. L’ho toccato leggermente sul braccio e gli ho detto che
amavo la sua musica. Mi ha stretto la mano e mi ha detto "Grazie".
Con mia mamma siamo scesi dalla tribuna e siamo andati sul campo per vedere
se si poteva vedere di nuovo Charlie, e l’abbiamo trovato! Gli abbiamo detto
quanto eravamo eccitati di vederlo di nuovo con Bob. Mia mamma gli ha detto:
"Io non so cosa sia successo con Duke ... "Charlie rispose:" Nemmeno io! ",
e si mise a ridere. Ha anche firmato i nostri biglietti. Charlie è stato un
bell’incontro, piedi per terra ragazza! Un vero piacere aver incontrato un
meraviglioso musicista!
Infine, Bob è salito sul palco ed è partito con la sua canzone premio Oscar
"Things Have Changed". La band suonava grande, tutti i loro diversi suoni
fusi insieme in armonia. So che la voce di Bob è spesso soggetta a problemi,
ma l'ho trovata gradevole, più chiara di come l’avevo sentita nei tempi
prima. Mi son goduta le canzoni di Tempest, "Soon After Midnight" è una
canzone liricamente intelligente e live è ancora meglio. Spesso mi chiedo
come Bob crei il suo fraseggio, come funzioni la sua mente, solo per
rendermi conto non lo saprò mai. Penso che questo sia il motivo per il quale
gusto Bob così tanto, lui è un mistero!
Bobby Vee era anche lui tra la folla ieri sera, e Bob l’ha omaggiato
cantando "Susie Baby", un grande omaggio e ottima canzone.
Bob a chiuso la notte con "All Along The Watchtower" e "Blowin' In Il
vento”. In altre recensioni ho letto della band che sembtava essere in buona
fratellanza, questo è stato evidente per tutto il concerto. Tutta la musica
è stata eseguita come una danza significativa, ritmica e bella.
Bob non ha presentato la band, e al termine del concerto si sono radunati in
un angolo del palco, silenziosamente e allegramente, come se stessero
concedendo alla folla in un ultimo momento da memorizzare. Tutto sommato,
ieri sera Bob è stato grande. Siamo veramente fortunati ad essere nati nel
suo tempo.
°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°
di Craig Planting
Dylan suonava alla grande stasera. Verso la fine del set ha detto qualcosa
come : "Ho suonato in tutto il mondo, ho condiviso tappe con tutti i tipi di
persone. Ho condiviso gli stadi con Madonna e Mick Jagger, ma nessuno è più
bello di Bobby Vee, che è in realtà qui stasera. Forse si potrebbe mostrare
il proprio apprezzamento per quest’uomo con un applauso”. Dylan poi ha fatto
una divertente e giocosa cover di "Suzie Baby" in omaggio a Vee. Il tempo
era perfetto, l'erba profumava di buono e i treni merci passavano appena
alla sinistra del palco.
Duluth, Minnesota - Bayfront Festival
Park - July 9, 2013
di Tim Lammers
Dylan non menziona il suo luogo di nascita, ma si collega ancora con i fans
di Duluth
Bob Dylan ha suonato la prima volta a Duluth nel 1999, ma martedi, a
differenza del suo concerto di 14 anni fa, lui non ha fatto menzione della
città in cui è nato.
Nello spettacolo del 1999, Dylan aveva detto: "Io sono nato sulla collina
lì", chiamata anche Ospedale di Santa Maria o della casa di famiglia del
musicista che ci visse fino all'età di 6 anni quando la famiglia si trasferì
a Hibbing.
Il concerto è stato il primo delle due tappe in Minnesota dell’AmericanaramA
Music Festival Dylan tour.
Più di 7.000 fans si sono riuniti al Bayfront Park di Duluth a vedere lo
show di cinque ore di Martedì sera, che comprendeva Wilco, My Morning Jacket
e Richard Thompson.
Secondo lo “Star Tribune”, Dylan, 72 anni, ha suonato 90 minuti, iniziando
il suo set con canzoni recenti come "Duquesne Whistle" e "Things Have
Changed", per poi suonare canzoni classiche come "All Along the Watchtower"
e "A Hard Rain è un -gonna fall".
Notando anche il silenzio di Dylan nel non aver citato il suo luogo di
nascita, il Duluth News Tribune dice che Dylan ha stabilito ancora una
connessione con il pubblico, terminando il concerto con la sua canzone
iconica "Blowin' in the Wind".
Invece il News Tribune ha detto che l'animo di Dylan era buio, come lo era
la musica. Ciò nonostante, il giornale ha osservato che l'icona della musica
del Minnesota c’era, dicendo Dylan "è partito senza suonare uno strumento
per le prime canzoni, e sembrava divertirsi a suonare la sua musica senza
essere legato alla sua chitarra. Metteva le mani sui fianchi come Mick
Jagger, accompagnando i suoi testi con sottili movimenti della mano".
Il giornale ha aggiunto che mentre la band di Dylan ha "sapientemente
interpretato il materiale, è stato però Dylan,"uno dei cantautori più amati
nella storia, lassù su un palco a breve distanza da dove è venuto al mondo,
che ha fatto diventare magica la notte".
(Fonte:
http://www.bringmethenews.com/2013/07/10/concert-reviews-dylan-doesnt-mention-birthplace-but-still-connects-with-duluth-fans/)
Cincinnati, Ohio - Riverbend Music Center -
July 6, 2013
di Arsenio Orteza
"Things Have Changed", cantava Dylan alle 9:15 di Sabato sera sull’oscuro
palcoscenico all'aperto del Riverbend Music Center di Cincinnati, ma la set
list non era cambiata, è stata la stessa che lui e la sua band stanno
eseguendo in questa seconda tappa statunitense del tour 2013 iniziato il 26
giugno.
Ci sono state, però, delle sorprese - e cioè, che, contrariamente a quelle
recensioni negative lette di recente, Dylan era in ottima forma.
Indossva una giacca bianca ed era senza cappello fino al bis di "Ballad Of A
Thin Man", cantava con entusiasmo, articolato, e diceva con precisione le
molte parole strane che compongono il suo ultimo messaggio di novanta minuti
al mondo, in sella e guidare i ritmi irregolari della sua incredibile band
con impegno magistrale.
Peccato che i testi erano talvolta "difficili da capire" per colpa
dell'amplificazione, ma lo sono state anche quelli dei Wilco e My Morning
Jacket. Se non altro, la voce di filo spinato nella ghiaia si adattava
meglio all'amplificazione di quelle di Jeff
Tweedy o Jim James '. (Richard Thompson se l’è cavata meglio, avendo solo un
trio di chitarra-basso-batteria).
Consiglio: Mani a coppa sulle orecchie, le braccia potrebbero anche
stancarsi ma così si sente la metà delle distorsioni e dei suoni acuti, che
senza questo accorgimento consente di ammazzare anche le bellissime strofe
come: “She says, ‘You can’t repeat the past.’ / I say, ‘You can’t? What do
you mean you can’t? Of course you can’” and “I ain't dead yet, /
my bell still rings. / I keep my fingers crossed / like the early Roman
kings.”
Le uniche canzoni che si sentivano meno distorte e croccate sono state
"Duquesne Whistle" e "Beyond Here Lies Nothin' ", ciascuna delle quali si
basa su una ritmica di precisione che sarebbe probabilmente andata persa
nella cattiva amplificazione, anche se la band era in grado di riprodurla
fedelmente (e, per quanto ne so, lo ha fatto).
Forse il miglior indicatore che Dylan aveva “preso” la folla è che, a
differenza di molti altri spettacoli nei quali la gente usciva verso la
metà, le poche migliaia di spettatori paganti sotto il tetto del Riverbend
sono rimasti con lui fino alla fine, tifando sempre più forte dopo ogni
canzone, vecchia o nuova che fosse.
Verdetto: Dylan non è ancora morto. La sua campana continua a squillare.
Incrociate le dita, Beyond Here Lies Somethin'!
Noblesville, Indiana - Klipsch Music
Center - July 5, 2013
di J. Mansfield
Questa è una recensione del solo spettacolo di Bob, anche se tutti e tre gli
altri gruppi hanno fatto esibizioni spettacolari.
L’ ultima volta che io e mia moglie abbiamo visto Bob è stato nel 2009 a
South Bend e l'ultima volta che ero stato al “Klipsch Music Center” fu
quando Bob suonò lì, credo nel ’99 con Phil Lesh .... La prima volta che ho
visto Dylan è stata nel 1994 ... poi lo ho visto molto nel 95 ', 96', 99 ',
2001,2003 e ...
-Things Have Changed - ... anzi, soprattutto l'illuminazione (Bob ha qualche
faretto in alto che lo sbiadiscono, ma sono finalizzati quasi direttamente
alla folla, un grande bruciatore di fuoco a sinistra del suo pianoforte e
tutto è impostato su una luce morbida e bassa per tutto il palco, quindi
preparatevi a non avere esattamente una esperienza illuminante (almeno
letteralmente)... mi piaceva l'illuminazione, ma adesso avrei voluto essere
stato più vicino a causa della poca luce (io e mia moglie eravamo indietro
poche file della sezione d) .. anche gli specchi sul palco sono una cosa
molto strana (sta rendendo difficile alle persone fotografarlo e filmarlo?
se è così, è grande!) ...
-Love Sick... mia sorella e mio cognato (che erano nel prato con altri
familiari ed amici), probabilmente hanno gradito che abbia suonato questa
canzone ... è stata una prestazione decente, ma non la migliore che ho
visto.
-High Water ... ho iniziato a notare che Charlie Sexton era tornato
all’ovile e fare un pò di divertimento fra lui e Bob a questo punto ... Bob
non era animato da quello che ho visto in un video su Youtube di qualche
notte prima, ma è stato ancora swingin'!
-Soon After Midnight - prima volta per questo pezzo, mi sono divertito per
la brillantezza.
-Early Roman Kings- prima volta anche per questa ... fangosa, come romp
sembrava fantastica, simile a una "tempesta"!
-Tangled Up In Blue- si può dire che Charlie si stava nuovamente
acclimatando alla fratellanza... parlando di fratellanza, la fratellanza con
Chris Robinson o i Black Crowes sarebbe stata prefetta per questo
AmericanaramA! ... Alcuni mancati accordi qua e là, ma in ogni caso il mio
voto va dal 7 al 10.
-Duquesne Whistle - ancora un altra prima per me, molto divertente, ma
sembrava quasi come se fossero in playback dall'album se non fosse stato per
qualche strano cambiamento da qualche parte della canzone.
-She Belong to Me - questo è stato di gran lunga il momento clou dello
spettacolo e non solo per la possibilità di ascoltare questa grande canzone,
ma anche a causa della sua disposizione, ha una carica ... emozionante!
-Beyond Here Lies Nothin' - Quando ero venuto in questa venue per l’ultimo
show dei Dead nel 1995, mi ha ricordato qualcosa di Desolation row, in
questa setlist questo pezzo sta bene, ma sapevo che l’avrei sentita, in
questo periodo Dylan non sta cambiando le scalette.
-A Hard Rain di A-Gonna Fall - è stata grande stasera! Ho cantato insieme a
lui ... lui conosce bene la sua canzone! ... e non pioveva su Noblesville
questa notte come fa molto spesso.
-Blind Willie McTell - Altra prestazione superiore della notte, ho pensato
... una delle più belle canzoni esistenzialiste mai scritta daBob e un onore
sentirlo ancora esibirsi con questa canzone.
-Simple Twist Of Fate - è stata bellissima e vorrei solo che Jeff Tweedy
fosse stato invitato in questo numero perché l’aveva cantata in un festival,
l’armonizzazione dei Wilco sarebbe stata perfetta per Bob.
-Summer Days - è stata la prestazione più debole, cosa strana perchè con
Charlie questo pezzo di solito splendeva... ma anche i Greatful Dead avevano
qualche canzone che moriva loro nelle chitarre, ricordo una Like a rolling
stones da dimenticare!
-Watchtower - iniziata su una nota alta che ha emozionato la folla poi nella
seconda strofa Bob ha fatto un pò di up-canto, ma poi è tornato al canto
normale,very cool! .. Hendrix stava sorridendo con noi stasera nascosto da
qualche parte ... è l'ultima strofa in realtà è il primo verso? La
narrazione di questa canzone è all’indietro giusto? Anche il tempo a volte
scorre al contrario ... la storia si ripete .. eterno ritorno di nuovo qui e
di nuovo ancora.
-Il bis di Ballad of a Thin Man era perfetto! L’armonica di Bob soffiava
come quella di un nativo dell’ Indiana, "letterdude" direi...solo che non so
esprimere quello che voglio dire......comunque rock on Bob! Ti vogliamo
bene.
Memphis, Tennessee - AutoZone Park -
July 2, 2013
di Jim Maynard
Innanzitutto, per coloro che vanno a vedere l’AmericanaramA Music Festival
con Bob Dylan / Wilco / Morning Jacket, lasciatemi fare delle precisazioni
su Dylan poiché molti sembrano essere delusi dal fatto che non canta più le
sue canzoni come le cantava nei dischi 40 anni fa. Il Bob Dylan che sale sul
palco oggi non è lo stesso Bob Dylan del 1966. Lui è cambiato, è sempre
cambiato nei 50 anni della sua carriera e sembra che ogni volta che cambia
faccia arrabbiare i fans. Lui non è più il giovane ribelle del 1960 testa di
ponte della contro-cultura, né il dolce crooner di Nashville Skyline. Lui
ora è un vecchio 72enne cantante di blues, una autentica voce blues
primitiva che è stata logorata da 50 anni di viaggi lungo le strade sterrate
e le autostrade d'America. Probabilmente non esegue molte delle sue
"greatest hits", egli ha un intero nuovo catalogo di blues e canzoni
popolari che corrispondono alla sua età e la voce lo fa concentrare per i
suoi ultimi grandi album, quindi preparatevi a sentire il "Nuovo" Vecchio
Bob Dylan. Se desiderate ascoltare un gruppo che suona i suoi “greatest
Hits” esattamente come hanno sempre fatto, andare a vedere gli Eagles in
ottobre. Se desiderate fare l'esperienza di un autentico artista blues che
crea arte dal vivo sul palco, andate a sentire Dylan con questo presupposto.
Lui è cambiato, come canta nel brani d’apertura (dal film “Wonder Boys”) "I
used to care, but THINGS HAVE CHANGED".
Ora, l’AmericanaramA Music Festival è arrivato a Memphis stasera, 2 luglio,
presso il parco di baseball AutoZone, che ospita di solito le partite dei
Redbirds di Memphis. E' stato anche il luogo dove Dylan / Willie Nelson si
sono esibiti un paio di anni fa. A quello spettacolo ero giù sul campo e fu
una grande esperienza intima con Dylan. Questo non lo è stato, ho avuto a
buon mercato un posto da 39 dollari nelle tribune della ciotola ed ero un pò
lontano.
Sono arrivato proprio mentre il Richard Thompson Electric Trio stava
lascviando il palco. Sa quel poco che ho sentito suonavano abbastanza bene.
Mi aspettavo che la maggior parte della enorme folla di giovani fosse venuta
per ascoltare i My Morning Jachet ed i Wilco, ma molti avevano le T-shirt di
Dylan. My Morning Jacket suonavano bene, ma non conosco le loro canzoni e
non capivo bene le parole, il mix del suono non era buono, troppa batteria
che affogava il canto. (Questo è stato un problema anche con i set dei Wilco
e di Dylan, anche se ho capito molto di più di Dylan che degli altri gruppi.
My Morning Jacket sembrano essere una "Jam band", e mentre suonavano bene,
sembravano fare una lunga jam session, fatta eccezione per l’apparizione a
sorpresa di John Prine. Ho riconosciuto il nome di Prine, ma non ho
familiarità con il suo lavoro, ma sapevo che era un cantante folk coetaneo
di Dylan. Non sono sicuro di quello che hanno cantato insieme, ma è stato un
punto culminante dello spettacolo. Non ho familiarità nemmeno con gli altri
gruppi, ero lì per vedere di nuovo Dylan. Io cerco sempre di andare a
vederlo quando lui viene a Memphis, e ci viene abbastanza regolarmente, e
sembra essere contento di suonare qui. Ero preoccupato per alcune delle
recensioni contrastanti di questo tour, dalla voce di Dylan alla set list
abbastanza statica, e il suono dell’ AutoZone Park rendeva ancora più
difficile ascoltare e godersi il concerto, e così si è rivelato essere uno
spettacolo approssimativo. La folla dove mi trovavo era abbastanza
disimpegnata anche dagli altri artisti e molti di loro non sembravano troppo
interessati a Dylan sia, ma allora perché hanno sprecato i loro soldi per
venire qui?.
Dylan ha iniziato come previsto con un decente anche grezza versione di
“Thing Have Changed”, che sembra essere il tema di questo tour. Le persone
che si aspettano il Bob Dylan del 1963, o del 1973 sarebbe rimaste deluse, e
molte di loro lo sono state.
Poi una grande versione di “Love Sick”, con il primo intervento di armonica,
non eccezionale ma buono.
“High Water” era difficile da riconoscere in un primo momento, così che ho
perso un pò d’interesse. Poco dopo la mezzanotte uno dei miei preferiti dal
nuovo album Tempest, ma la folla stava diventando irrequieta. La gente più
anziana dietro e davanti a me cominciava ad andarsene lamentando il fatto
che non sapevano riconoscere nemmeno una delle canzoni. (Ho cercato di
informarli che stava eseguendo il nuovo materiale, non i suoi "più grandi
successi.") La signora dietro mi ha detto che se non riconosceva il brano
successivo lei ed il marito se ne sarebbero andati, e quando Bob ha iniziato
“Early Roman Kings” se ne sono andati. L'uomo di fronte gridava per Tangled
Up in Blue, ed era accanto a me quando è iniziata, allora gli ha detto che
la canzone era Tangled , ma non ha capito, lui e sua moglie si sono alzati
per uscire (Volevo fare una lezione a queste persone sul Bob Dylan degli
ultimi 15 anni perchè ovviamente non aveva nessuna idea in proposito) E so
che non erano venuti a sentire i Wilco o i My Morning Jacket, così hanno
pagato 40 dollari per ascoltare quattro canzoni e uscire.. Ero circondato da
molte sedie vuote, ma la folla giù sul campo sembrava essere nello
spettacolo, e io desideravo essere lì con loro.
Uno dei momenti salienti del concerto per me è stata una grande versione di
Duquesne Whistle, Dylan l’ha cantata alla grande e la band era bene nella
canzone, e anche la folla giù sul campo era dentro la canzone.
Il seguente punto forte è stata una versione impressionante di “She Belongs
to Me” .. è stata fantastica, fidatevi della mia parola. Molto diversa da
qualsiasi versione che ho sentito, e Dylan ci ha messo un sacco di lavoro.
Beyond Here Lies Nothin’ era buona, ma un pò trascinata, ed è stato un pezzo
col quale molte persone non avevano familiarità.
In un primo momento non ho riconosciuto A Hard Rain di A-gonna fall, ma è
andata meglio come Dylan recitava i testi e col canto stava raggiungendo un
buon climax.
Blind Willie McTell per me è sempre stata la benvenuta. Un’ altra delle
migliori performance vocali di Dylan.
Simple twist of Fate non è partita bene, ma lentamente i musicisti si sono
riuniti. La mia prima volta che la sentivo dal vivo, avrebbe potuto essere
migliore ..
Summer Days dovrebbe essere l'occasione per il pubblico per ballare e
swingare, almeno sul campo, ma era troppo veloce e sembrava essere
superficiale, così ha ucciso l'umore giusto per ballare come invece
avrebbero potuto fare Thunder on the Mountain o Narrow Way.
Il clou dello spettacolo come al solito è stato una versione a tutta manetta
ed impressionante di All Along the Watchtower che è piaciuto molto alla
folla. Credo che sia stata la versione migliore che ho sentito dal vivo. Ha
salvato questo spettacolo per molti di quei fans occasionali che erano
venuti al concerto immaginando di sentire Dylan Greatest Hits Vol. I & II.
La folla cominciava a diradarsi ed io ho temuto che Bob avesse aspettato un
pò troppo per uscire per il bis, ma alla fine l'uomo magro è uscito e fatto
una bella interpretazione, buona, ma non una versione eccezionale. Penso che
la versione dell’ultimo tour era stata molto meglio, questa volta era fatta
col pianoforte non abbastanza potente.
Quindi la scaletta era esattamente la stessa di tutti gli altri show di
questo tour (Ad eccezione di Nashville dove era stato raggiunto dalle Sister
McCrary per Blowing in the Wind), ma molte delle canzoni erano prima la mia
prima esperienze live (Love Sick, Soon After Midnight, Early Roman Kings,
Duquesne Whistle, She Belong to Me e A Hard Rain a-gonna Falls). Caspita, ci
sono state un sacco di nuove canzoni per me, quindi non mi posso lamentare.
Da sola il mio primo Hard Rain valeva i $ 40 del biglietto, e She Belongs To
Me e Blind Willie sono state le ciliegine sulla torta.
Peccato per quei vecchi scorbutici che si sono arrabbiati e se ne sono
andati .. O forse è stato meglio così, mi hanno lasciato da solo per godere
di un buon spettacolo di Dylan. Non è stato il migliore che ho visto, ma
l'amore per vedere Bob dal vivo è sempre inalterato.
Nashville, Tennessee - The Lawn at Riverfront
Park - June 30, 2013
di Francis King
Bob Dylan ha fatto una performance divertente a Nashville nella notte di
Domenica. Non è stato il migliore dei 53 concerti di Dylan che ho visto dal
1974, ma il mio voto è un solido B, forse un basso B +. La band era
stellare. Dylan era molto impegnato con la sua performance.
Ora, prima di rivolgersi alle specifiche su questo particolare spettacolo,
qualche preliminare osservazione.
Ho letto alcune recensioni ultimamente che lamentano il "deterioramento"
della voce di Bob ... una recensione arrivava a suggerire che si trattava di
una cosa "fraudolenta" da parte di Bob continuare in quelle condizioni.
Davvero?
Dylan non sta travisando nulla. Tutti sanno che la sua voce è invecchiata al
punto di non ritorno. Beh, molte persone si sono lamentate della voce di
Dylan (o, più precisamente delle voci) fin dal 1962. Se pensate che oggi
suoni come un vecchio strambo, bene, andate a risentire l’ originale di
"Blowin' in the Wind".
Francamente, penso che la sua voce nel 2013 suona più o meno la stessa che
aveva intorno al 2009, se non prima. Detto questo, l'apprezzamento del
metodo di Dylan di accostarsi al canto è un gusto acquisito, lo è sempre
stato. Alcuni lo fanno. Alcuni non lo fanno. Io lo faccio sempre.Quello che
fa con della sua voce è intrattenere in modo univoco. Non c'è mai stato
nessun altro come lui, e non ci sarà mai. (Chi altro potrebbe fare rima con
"bottom" e "autumn" per esempio. Sentire “Idiot Wind"). Nessun altro fa
qualcosa di lontanamente simile. (No, non voglio fare paragoni nemmeno con
Tom Waits)
C'è una intervista di Joni Mitchell su You Tube, nella quale dice, "Bob ha
inventato un personaggio con il suo modo di presentare le sue canzoni".
Mentre l'osservazione sembra inizialmente non essere lusinghiera, ha poi
aggiunto, "A volte, vorrei avere io lo stesso personaggio". Esattamente
questo carattere è ciò che rende così speciale Dylan (o meglio, una delle
cose che lo fa essere).
O.K., ora lo spettacolo di domenica sera.
1. "Things Have Changed". In sostanza, la stessa versione che sta facendo da
qualche anno. Diversa dalla versione originale, ma altrettanto buona. La
band era meravigliosa in questo brano. Grande interazione ritmica tra
l’insistente chitarra acustica di Stu Kimball, il basso di Tony Garnier e la
batteria di George Recile. Non proprio convincente come l'anno scorso,
quando c’era Mark Knopfler a suonarla, era magnifico (Scusa Duke).
2. "Lovesick". Questa è stata una esecuzione eccellente, sostanzialmente
fedele all'originale, ma suonava meglio. (Questa è una canzone che Dylan non
ha rimaneggiato molto nel corso degli anni.) La voce di Bob su questo pezzo
era chiara e forte. Su questo ed in altri numeri, la sua enunciazione è
stata abbastanza chiara e facilmente comprensibile. Niente borbottii, come a
volte è stato un problema in passato. La chiarezza e autorevolezza
dell’esecuzione hanno compensato la gamma melodica limitata della sua voce.
Bella interazione tra l'armonica di Dylan (anche se, un pò stridula, a
volte) e la chitarra di Robillard.
3. "High Water (for Charley Patton)". Un altra esecuzione forte. Belli il
banjo di Donnie Herron, che poteva effettivamente essere sentito (a
differenza dei passati tour, quando era praticamente perso nel mix). Anche
in questo caso, abbastanza fedele all’originale. Dylan al centro del palco
(come nei primi due numeri). Pienamente impegnato con la canzone (non con il
pubblico, al quale non ha detto una parola per tutta la serata, nemmeno per
introdurre la band. Beh, se si vuole scherzare con il pubblico, Bruce è una
chance migliore.)
4. "Soon After Midnight". La prima delle tre da Tempest. Fedele alla
versione registrata. Ben fatta. (Devo ancora capire di cosa parla questa
canzone).
5. "Early Roman Kings". La seconda da "Tempest". Eccellente prestazione.
Band brillante. Belle interazione tra la chitarra di Robillard ed il
pianoforte di Dylan. La miglior performance vocale della notte. Potente.
6. "Tangled Up in Blue". Ancora un nuovo arrangiamento di questo classico,
che ha almeno 10 modi diversi di essere suonato nel corso degli anni. Questo
ha avuto un grande momento strumentale molto bluesy nel mezzo, DuKe ha fatto
una grande performance. Per qualche ragione, Bob ha lasciato fuori un paio
di versi. Interessante il sottile cambiamento melodico nella riga di
apertura di ogni verso; ben eseguito vocalmente dal presunto Dylan "senza
voce". Un momento alto ... ma non buono come la versione dello scorso anno
con Knopfler.
7. "Duquesne Whistle". Una resa così così. Sembrava confuso. Lontano
dall’originale su "Tempest".
8. "She Belong to Me". Una delle cose che mi fa tornare ogni anno è
l'inserimento nella set list di almeno una canzone o due che non ha fatto da
lungo tempo. Non mi ricordo quando avevo sentito questa canzone dal vivo,
non nel 21° secolo in ogni caso. Mi è piaciuto molto l’arrangiamento.
Armonica abbastanza insignificante in questo brano. (Ho sempre pensato che
il sottotitolo di questo brano dovrebbe essere, "Lei non appartiene a
nessuno").
9. "Beyond Here Lies Nothin' ". Un buon momento al pianoforte per Bob su
questo pezzo, quando ha cercato di interagire con la chitarra elettrica.
Meglio di quando tentava di fare qualcosa con la chitarra che suonava
abbastanza terribile negli ultimi anni, forse a causa della tendinite (o
qualsiasi altra cosa fosse, un vero peccato, un tempo era un chitarrista più
che passabile, soprattutto sull’ acustica). Niente di cui lamentarsi in
questa performance. Un altro buon gioco di
armonica e chitarra solista. La migliore versione live che ho visto di una
delle mie canzoni preferite di Dylan di questo secolo.
10. "A Hard Rains A-gonna fall". Questa è stata amorevolmente eseguita circa
50 anni dopo che è stata scritta. La canzone cresceva gradualmente nel tempo
e nella dinamica come andava avanti, raggiungendo un efficace, crescendo nel
verso finale. Mi è piaciuta molto. Ancora una volta, Dylan è stato molto
impegnato con la canzone.
11. "Blind Willie McTell". Questa è una grande canzone, ed è bello vederla
oriperscata dopo una lunga assenza. Eccellente arrangiamento.
12. "Simple Twist of Fate". Sicuramente un punto alto. Non la sentivo fare
da molto tempo. Era arrangiata diversamente dall’originale ma molto
riconoscibile. Buona. Il miglior pezzo di armonica della notte.
13. "Summer Days". Molto ben fatta. Forse, coerente con l’invecchiamento,
l’attuale versione di Bob è più jazz e non così intensamente dondolante come
la versione dalla prima parte di questo secolo, quando le chitarre erano
preponderanti. Mi piace quella versione, è stata una solida resa a se
stante. Più un suono da discoteca che da arena.
14. "All Along The Watchtower". Ogni tour, Dylan e la sua band cambiano un
pochino questo pezzo. Sottile, ma visibilmente diverso, che lo mantiene
fresco. Nessuna eccezione nemmeno questa volta. Come sempre, un punto alto.
15. "Blowin' in the Wind". Sono rimasto deluso perché mi aspettavo "Ballad
of a thion man". Ma, che diamine, questa è stata divertente, anche se non la
mia versione preferita della canzone. Avere le sorelle McCrary come coro sul
palco è stato un colpo da maestro e di classe.
E’ la prima volta che ricordo un concerto Dylan senza almeno un brano da
"Highway 61 Revisited " e " Blonde on Blonde ". Tuttavia, alcune gemme
inaspettate (ad esempio le canzoni numero 8, 11 e 12) hanno fatto la set
list piacevolmente diversa (come anche l'eliminazione di alcuni brani, ad
esempio "Thunder on the Mountain" e "Like A Rolling Stone" che era diventata
troppo prevedibile negli ultimi anni).
Non si sa mai quello che Dylan ha intenzione di fare in un tour. Questo è
ciò che lo mantiene interessante per me, e per questo continuo ad andarci.
Se volete che suoni proprio come il disco, bene, state a casa e ascoltate il
disco.
Atlanta, Georgia - Aaron's
Amphitheatre at Lakewood - June 29, 2013
di Andy H.
Devo fare eco alla recensione di Tampa del concerto di Bob Dylan all’
Anfiteatro Lakewood del 29 giugno. Credo davvero che la sua voce possa
essere peggiorata ulteriormente dallo spettacolo di Tampa. Aggiungete a ciò
il terribile mix con periodi di sovra-amplificazione col suono dell’
armonica di Bob (che sembrava essere afflitto da un brutto caso di enfisema
quando soffiava nel suo strumento), nel complesso lo show ha bisogno di
aiuto. Mi manca la sua chitarra di quando era un trovatore, e vederlo
scarsamente illuminato sul palco senza i grandi schermi video
psicologicamente sembrava la dichiarazione che lui è al tramonto della sua
carriera.
Devo ammettere che è passato un pò di tempo da quando ho visto Bob la mia
ultima volta a Phoenix, AZ, nei primi mesi del 2000 avevo visto un energico
e vibrante Mr. Dylan, ma l'uso evidentemente eccessivo della sua voce da
allora ha raggiunto il punto oltre il quale ho paura che non tornerà più.
Dopo aver ascoltato Wilco, Bob Weir e MMJ come apertura, mi sono rivolto al
mio amico e gli ho detto che al confronto il gruppo di Dylan sembrava un
mucchio di vecchi senza energia. Un'altra notte come se il pubblico fosse
scivolato su una buccia di banana.
La mia più grande angoscia in tutta la faccenda è questa specie di frode
borderline di un Dylan al piccolo trotto che porta se stesso sul palco senza
poter fare uno show completo. Se non è in buone condizioni e non in grado di
fornire una prestazione decente, allora è il caso di fare uno stop. Sembra
che stia solo usando il suo buon nome per andare avanti e che la sua
motivazione sia il denaro (che non vorrei mai ammettere che è il suo
principale motore).
Ho un’età sufficiente per dire che Dylan è stato la colonna sonora della mia
generazione. E’ stata una delle persone più influenti nella mia vita da
moltissimi anni e questo è quanto, probabilmente sono triste per com’è oggi
Bob, ma anche lui dovrebbe rendersi conto che dopo tutti questi anni nessuno
di noi è più lo stesso di quei giorni gloriosi del 1960. Oggi noi tutti
siamo come vecchi soldati doloranti e dolenti mentre cerchiamo di fare il
nostro ultimo tentativo.
Tampa, Florida - Florida State Fairgrounds -
MIDFLORIDA Credit Union Amphitheatre - June 27, 2013
di Wade Tatangelo
Bob Dylan angosciante a Tampa.
Per quanto mi faccia male dire questo, Bob Dylan ha bisogno di prendere una
lunga pausa dal tour. La sua performance di Giovedi al MidFlorida Credit
Union Amphitheatre di Tampa, uno dei migliori posti per il suono nel paese,
ha dimostrato una borderline dolorosa nonostante il sostegno di cinque
musicisti eccellenti tra cui la chitarra del grande Duke Robillard.
La voce di Dylan è deteriorata oltre il punto di utilizzo. Per quanto io
ammiri in lui il poeta per l'aggiornamento delle canzoni che sono vecchie di
decenni con interessanti novità nell’arrangiamento, è per lo più impossibile
superare la salita, la voce borbottava qualcosa che si riversava attraverso
gli altoparlanti come se fosse fatta di macerie e spazzatura.
Certo, nessuno ha mai ammirato Dylan per la sua estensione vocale e la
qualità sonora del suo canto. Ma per molte fasi della sua carriera, il
cantautore universalmente lodato, ha fatto un lavoro eccezionale per
compensare i suoi limiti vocali con un fraseggio intelligente e interessanti
inflessioni. Questi strumenti ora non sono più utilizzabili perché il suo
strumento principale, la sua voce, è logorata da un sottile e frastagliato
lamento. Suonava di rotto, ha bisogno di assistenza medica.
E non voglio assolutamente dare il benservito a Dylan, probabilmente la
figura più importante nella storia del rock 'n' roll dopo Chuck Berry ed
Elvis Presley, a causa della sua età. L'uomo ha oggi 72 anni, circa la
stessa età di Paul McCartney, tre anni più di Mick Jagger e di quasi dieci
anni più giovane di Willie Nelson, tre cantanti che suonano ancora bene sul
palco in questi giorni. Inoltre, Dylan articola le sue parole imbevute di
molta emozione.
Quindi, forse, se non fosse in tour così spesso, o se si prendesse la tanto
necessaria vacanza, la voce di Dylan avrebbe il tempo di guarire ed il
pubblico dei concerti potrebbe effettivamente godere di una vera prestazione
musicale piuttosto che vederlo come un fenomeno da baraccone. Vedere Dylan
barcollare in giro sul palco come un membro confuso tra il pubblico è stato
angosciante, come lo era il suo canto, pedestre il modo di suonare
l'armonica e il piano appena udibile. Le persone hanno applaudito solo per
essere presenti di persona nello stesso posto vicino alla leggenda, ma non è
così che dovrebbe essere. Non è il modo in cui io abbia mai immaginato che
Dylan avrebbe voluto essere visto, oggi è solo un’attrazione e la gente va a
vederlo solo per poter dire che lo hanno visto. Non è come se i biglietti
fossero stati venduti per vedere la donna barbuta?
All'età di 14 anni, sono andato con mio padre a vedere Dylan a Ruth Eckerd
Hall nel 1992. Nei pezzi rock il suono spesso sembrava già soffocare la sua
voce, ma lui sembrava ancora lavorare sul morbido, belle ballate come "Boots
of Spanish Leather", "Girl from the North Country" e "Shooting Star" - in
più è stato divertente vedere Dylan portare un adolescente Derek Trucks a
fare l’opening act quella notte, fino a suonare con lui la chitarra slide in
"Highway 61 Revisited". In ogni
spettacolo del 1990 Dylan suonava meglio che nello show del 1999 che ha
fatto insieme a Paul Simon, che comprendeva una serie speciale di duetti.
Con il tempo ho visto Dylan nel 2006 al New Orleans Jazz & Heritage
Festival, però, la sua voce aveva cominciato a svanire oltre il punto di
essere in grado di dire i testi in modo significativo.
Quindi, tornando ancora a Giovedi, Dylan ha suonato un mucchio di canzoni
che amo - la gemma del 2000 "Things Have Changed", il nuovo "Duquesne
Whistle", la outtake dei primi anni ’80 "Blind Willie McTell", anche la
vecchia “A Hard Rain a-gonna Fall”, la canzone contro la guerra fredda di
oltre mezzo secolo fa, ma non una volta ho provato una emozione qualsiasi,
nulla, peccato, perchè Dylan sembrava impegnarsi riga dopo riga. E l'ultima
cosa che voglio è provare pena per uno dei più importanti artisti viventi,
un artista le cui canzoni mi hanno confortato quando ero un goffo
adolescente, e poi anche nell'età adulta.
Wade Tatangelo ha scritto questa recensione la cui prima comparsa è stata
sul Tampa Herald-Tribune
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di Bill Royaloak
Bob offre una vista impressionante della sua anima in fantastica forma
d'arte. Ultimamente sta eseguendo alcuni dei più bei blues, morbidi ed
emozionanti allo stesso tempo. La band ha suonato meravigliosamente,
circondandolo di freschi ingredienti. È necessario sperimentare la ricchezza
della chitarra di Duke in tutta la set list mentre guida la musica in alcuni
dei più fantastici e divertenti spettacoli ... sono i regali da parte di Bob
.... e divertono.
West Palm Beach, Florida - Cruzan
Amphitheatre - June 26, 2013
Dopo oltre due anni di attesa, Bob è tornato nel sud della Florida. La venue
era il grande anfiteatro Cruzan. Quando, alle 5:30, lo spettacolo è iniziato
c’era poca gente. Il tempo era un pò freddo, ma intanto che il tempo passava
e si andava avanti con gli altri artisti in cartellone la folla cresceva e
cresceva. Bob è salito sul palco alle 9:30 e il Cruzan era abbastanza pieno.
Prima di passare a commentare il set di Bob voglio far notare quanto grandi
siano stati i Wilco, loro sono davvero una grande band. Ho veramente goduto
quando Bob Weir è uscito e si è unito a loro. Peccato che Bob D non sembra
desiderare la sua collaborazione.
La scena era impostata per Bob con una torcia a propano su ciascuna
estremità dello stadio. L'illuminazione è stata mantenuta piuttosto debole.
Bob ha cantato per lo più in una sorta di ombra. Mai che un riflettore lo
abbia illuminato.
Ho giudicato lo spettacolo molto buono. I punti salienti per me sono stati
Love Sick, She Belong to Me, Simple Twist of Fate, Duquesne Whistle, Soon
After Midnight. La band era davvero rock, mi piace con il nuovo chitarrista
Duke Robillard. Bob ha passato molto tempo dietro il pianoforte, suonando
più o meno allo stesso modo di quando suonava la tastiera in passato, la
tastiera c’è ancora sul palco, ma non è mai stata toccata.
Mi sarebbe piaciuto fare il viaggio fino a Tampa per vedere il secondo
spettacolo di Bob, ma questo non era nei miei piani. Spero che in futuro,
non so ancora in che modo, di trovare un modo per vederlo ancora da vicino.
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Serata estiva, piena di vapore, calda e afosa presso l'anfiteatro Cruzan di
West Palm Beach Mercoledì 26 giugno e poi c'era il clima afoso, appiccicoso,
caldo con una brezza intermittente.
Il festival AmericanaramA ha preso il via nel sud della Florida con un
numero decente di folla.
Invito mia figlia per questo concerto del NET che passa per la città. La sua
prima risposta è stata: "Ma io non conosco niente di Bob Dylan. "." Nemmeno
io, " le ho risposto "Ma andiamo lo stesso, hai mai sentito una di queste
meravigliose band? Le sentirai adesso!
Abbiamo trovato i nostri posti presso gli stand dove abbiamo potuto sentire
la brezza e c’era abbastanza luce per avere una visione decente.
My Morning Jacket ha cominciato mentre la gente cominciava ad entrare. Ha
avuto il piacere di vedere Jim James al Newport Folk Festival di qualche
anno fa ed era impaziente di vedere i My Morning Jacket. A tutto vapore
vapore! Dopo un brevissimo intermezzo ecco i Wilco. La gente è aumentata, il
sole cominciava a sbiadire e il volume era stato alzato! Eravamo in piedi
ballando al ritmo di questa incredibile band! Avevo assistito ad uno show di
questa band qualche anno fa come apertura di un concerto di Neil Young a
Worcester, Mass. Dopo che avevano suonato mi sono alzato dal mio posto è
sono andato al chiosco ed ho comprato il loro CD. La parte migliore per me
di questa band stasera era che hanno suonato la mia canzone preferita!
Grazie signore! Caldo!
La serata si è scaldata come Bob Dylan e la sua band sono saliti sul palco.
Non avevo mai visto i capelli di Bob così grandi e così liberi! In alcuni
momenti dello spettacolo, a seconda dove si trovava, l'angolo delle luci ha
fatto sembrare Bob un angelo con un alone che brillava sopra la sua grossa
massa di capelli. Bello! Su ogni lato del palco c'erano torce con fuoco
ardente ... citronella, le porte dell'inferno, il livello di umidità colava
dai ricci di Bob.
Dopo circa la quinta canzone stavo andando alla deriva pensando che lo
spettacolo di stasera stava per essere uguale agli altri del tour
primaverile, con le stesse canzoni ma in un ordine diverso. Tuttavia, sono
rimasto ottimista, nonostante la partenza di alcune persone della mia fila.
Non ho potuto fare a meno di sentire su alcune delle loro lamentele
negative: "Perché, perché continua a fare queste canzoni?", "Davvero questo
è quello che stiamo ottenendo? " , "Se non si movimenta un pò va a finire
che mi addormento". Ho dovuto ignorare le loro parole così ho potuto sentire
la band. Non si può piacere a tutti e mi piace pensare che Bob è abbastanza
intelligente per sapere quello che deve fare, perciò continua a fare a modo
suo e proseguire dritto per la sua strada. La band suona bene! Bob ha
suonato con molti chitarristi di talento che hanno portato ciascuno un certo
stile e un certo valore alla sue canzoni e Duke Robillard è uno di questi.
Duke ha fatto alcuni liks di chitarra molto belli stasera. Mi piace il nuovo
suono e la posizione della band. E si poteva vedere tutti i musicisti, anche
Donnie! Bello sentire Duquesne Whistle dal vivo per la prima volta!! E per
me è uno standout dell’album “Tempest”. Ma stasera la mia preferenza è
andata a: She Belongs To Me, Tangled Up In Blue, Cry a While e Thunder On
The Mountain. Sono contento di avere avuto l’opportunità di introdurre
un'altra persona non solo alla musica di Dylan, ma anche a quella di Bob
Weir, di My Morning Jacket e Wilco.
Champaign, Illinois - University of
Illinois - Assembly Hall - April 25, 2013
di David Jones
Questa volta sono io seduto con la testa tra le mani invece di Dylan. Ho
dovuto davvero pagare 100 dollari in più per vedere anche Mark Knoffler lo
scorso anno allo United Center? O era lo stipendio esorbitante di Charlie
Sexton che ha fatto la differenza di prezzo? Così ho fatto la 2 ore di
macchina per arrivare a Champaign, dove l’acustica è notoriamente povera,
inoltre scarsamente illuminata, quasi al buio, praticamente la stessa sede
del 2010, ma ora si tratta di qualcosa da record negativo, era così scuro
che di più non avrebbe potuto essere! Gli specchi che erano apparsi lo
scorso anno presumibilmente per bloccare i flash delle fotocamere avevano
aggiunto solo un altro effetto disastroso. Ora, prima dello spettacolo, si
sente un piacevole annuncio circa l'uso delle macchine fotografice durante
lo spettacolo, ma chi ha pensato di illuminare scarsamente il locale per
bloccare le fotocamere ed i telefoni ha sbagliato tutto, basta sbloccare
l’autofocus aumentando un pochiono il tempo di esposizione delle fotocamere
digitali da 30 dollari che si possono comprare su Amazon per avere in realtà
una ripresa ancora più nitida.
Lo spettacolo del 2010 era stato così bello in confronto a quello del 2013.
Per cominciare le luci erano accese nel 2010, e l'uso intelligente di
proiezioni video e dell’illuminazione avevano aggiunto una qualità
professionale che ora manca. Allo United Center Mark Knoffler aveva
utilizzato l'illuminazione per completare l’effetto drammatico delle
canzoni. Dylan non è mai stato timido nel prendere in "prestito" di altre
persone idee sia musicali, liriche o artistichee. 6 mesi fa ho visto a
Chicago The Who e Bob Seger per gli stessi soldi che ho speso per vedere
Dylan! Non è più in discussione da tempo ormai se "Mr. Jones" sa cosa sta
succedendo, sto chiedendomi però se lo sà Dylan.
Se si va abbastanza indietro nel tempo si possono sentire le "Tell Tale
Signs" sulla partenza dei chitarristi dalla band di Dylan. Quindi non è una
sorpresa che la band oggi stia suonando meglio, lo fanno sempre per un pò di
tempo dopo ogni nuovo cambiamento, e poi siamo sempre noi fans a dover
soffrire per il rimanente anno o due che porta alla caduta del “dio
chitarrista”. Ho osservato che la stessa cosa accade con Denny Freeman e
prima ancora con Larry Campbell. Ripenso alllo show dell’Aragon nel 2009, i
due chitarristi nuovi avevano dato una nuova vita e una nuova direzione alla
band, poi, ad un certo punto, chissà per quale motivo, Charlie è stato
castrato, sembrava imbambolato come un cervo dai fari dell’auto, inutile
ogni tentativo di leggere cosa stava passando per la sua mente.
Così il nuovo corso della band vede Stu Kimball relegato solo alla chitarra
acustica e Duke Robillard avvantaggiato nel suonare con Herron tra gli spazi
lasciati da Dylan.
Dopo aver visto questo spettacolo, non ho alcuna intenzione di danneggiare i
miei ricordi o il mio portafoglio andando al Toyota Park nel mese di luglio.
Quel posto può contenere 30.000 persone e mi chiedo se si riesce a vedere il
palco dal prato? Ieri sera mi ero seduto con un gruppo di "ragazzi" al buio
mentre la depressione mi portava verso il basso e mi misi a ridere insieme a
loro.
Le recensione dei concerti sono “gentili”, anche se suonano come se fossero
copiate l’una dall’altra ed il recensore non si sia preso nemmeno la briga
di andare al concerto. E le pagine parlano in grande dettaglio su ciò che la
band indossa e utilizzano termini cortesi come impegnato. "Impegnati? Questo
è quello che dicono i parenti giovani dell’infermiera 20enne che cura il
nonno alla casa di riposo! Io non sono venuto qui solo per dire che avevo
visto Dylan, e quel punto ho realizzato che tutto questo forse era troppo,
ma probabilmente era anche l'ultima volta.
Se Knoffler avesse suonato qualche canzone in più dei Dire Straits avrebbe
potuto rubare facilmente la scena a Dylan. Dubito che i Wilco mostreranno lo
stesso tipo di moderazione.
“Stava dietro la sala dell'assemblea
era lì che aveva fatto il suo letto
Molte volte lo si sarebbe potuto vedere ritornare
finchè un giorno egli semplicemente apparve
con una nota nella mano che recitava
"le piante dei miei piedi,
giuro che stanno bruciando"
Oh le foglie cominciarono a cadere
ed i mari cominciarono a dividersi
e gli uomini che lo fronteggiarono erano molti
e gli furono dette queste sole poche parole
"Se non puoi portare buone notizie
allora non portarne affatto"
(THE WICKED MESSENGER)
Deopo lo show stavo cercando di mettere insieme i miei pensieri circa lo
spettacolo e su come non abbiano faticato a suonare Tempest nella sua
interezza. Qallora mi ha colpito il tema di fondo, la morte. Tema che Dylan
aveva eluso l'anno scorso nell’intervista a Rolling Stone. "Volevo fare un
album religioso ma non avevo abbastanza materiale.... ci vuole un sacco di
concentrazione per tirare fuori 10 canzoni con lo stesso tema. Lui ha
scritto di tanti capolavori ed è la colonna sonora della nostra vita.
Lui deve sempre essere Bob Dylan, non fare la parodia di Bob Dylan, forse è
ora di mettere giù il pennello e dire addio a questa band, fare un inchino
finale e finire il "Never Ending Tour" come un bis finale e scrivere altri 5
volumi delle Chronicles.
Sebbene potrebbe non sembrare, sto portando buone notizie. Bob, ti voglio
bene, ma ti prego di non lasciarci con "Roll on John" come canzone finale.
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Recensione di TA O'Bannon
Sono stato deluso dallo show, la scarsa illuminazione, l'uso schifoso degli
specchi si poteva evitare? Non sono riuscito a vedere Dylan nel 2012, ma ho
speso migliaia e migliaia di dollari nel corso degli anni per vederlo In un
centinaio di spettacoli.
La voce era meno roca che in passato, c'era il canto vero e proprio, ma era
non così abbastanza per fare diventare questo spettacolo una cosa piacevole.
La scaletta era triste, lenta e monotona. Una nenia dopo l'altra. E per di
più nel buio perchè la sala era scarsamente illuminata!
Deludente, sì, e un pò patetico. L’unica luce è stata “What Good Am I? che
mi ha fatto piangere, principalmente perchè non l’avevo più sentita dal vivo
da un lungo periodo di tempo, e suonava davvero buona, ma poi mi ha anche
fatto capire che questo artista che ho amato per tanto tempo diventando un
suo vero fan dovrebbe porsi qualche domanda.
Non so cosa sta succedendo, ma penso che mi sono fatto l’ultimo show di
Dylan per quest’ anno, forse per sempre. Mi sono troppo arrabbiato ed era
tutto troppo triste.
Rispettosamente, TA O'Bannon
Springfield, Missouri - Missouri State
University - JQH Arena - April 24, 2013
di Mel Smith
Ci siamo diretti a sud questa mattina per la città regina degli Ozarks per
vedere Bob con ancora le nuvole scure in cielo. La primavera è stata lenta
ad arrivare in questa parte del paese, ma questo giorno si trasformò in uno
di quei grandi giorni nei quali ero cantento di essere vivo e diretto a uno
spettacolo. Ho incontrato i miei amici e Larry Susan alla Brewing
Springfield per un paio di giri di birra e uno spuntino prima dello
spettacolo.
Abbiamo trascorso il pomeriggio nel giardino sul retro del bred & breakfast
Walnut Street Inn a prendere un pò di sole. Siamo arrivati al luogo del
concerto e abbiamo trovato I posti a sedere sul pavimento proprio mentre I
Dawes stavano salendo sul palco.
Un altro pò di preoccupazione era che Charlie non faceva più parte dello
spettacolo, ma Duke Robillard è stato spettacolare, l'interazione tra lui e
gli altri della band era praticamente impeccabile. Non ci sono state tirate
di orecchie o toccate di naso come un allenatore di terza base da parte di
Bob nel dirigere la band come gli avevo vistofare molte volte prima. Proprio
uno spettacolo meraviglioso.
Ho visto Bob a Des Moines l’estate scorsa ed era la mia prima volta con lui
al pianoforte a coda ed ero stato un pò deluso dal "plink plink plink "che
suonava in quel momento. Questo spettacolo però ha dimostrato che per due
ore Bob aveva bene in mano quel pianoforte suonando il blues su di esso come
nessuno può fare.
Highlights per me sono stati “Thing Have Changed”, “Beyond Here Lies
Nothing”, “Tangled Up in Blu” e “What Good Am I?”. C'erano i testi con le
solite scivolate come in ogni concerto dal vivo di Dylan, giuro che qualcosa
nel mezzo di Tangled Up in Blue non era del tutto a posto. Non sono mai
stato un vero grande fan di “Visions of Johanna”, ma questa versione è stato
davvero la migliore delle cinque volte che lo ho ascoltato.
I quattro brani da Temptest si adattano bene alla serata nel loro stile
blues.
“Early Roman Kings” era basso e sporco proprio lì come l’esecuzione di Blind
Willie McTell e Love Sick.
Il mio amico Hole (sì questo è il suo nome) di solito cerca di fare qualche
passo di danza stile mid west quando Dylan viene da queste parti, ma i tempi
sono quello che sono e questo sarà il solo show che saremo in grado di
vedere in questo tour. Siamo ancora grati che siamo stati in grado di vedere
un tale spettacolo dinamico e potente come quello che abbiamo visto a
Springfield. Sappiamo che un giorno uno di noi (io, Hole o Dylan) non sarà
più in grado o di andare o di fare lo spettacolo. Ogni anno che passa le
eventualità di ritrovarci tutti ad uno show si assottigliano.
Se avete la possibilità di vedere questo tour fate in modo di non perdere lo
show. Non sto dicendo di mollare la vostra ragazza o il posto di lavoro o
qualcosa di simile, ma d'altra parte ci saranno sempre ragazze e posti di
lavoro.
P.S. Un grazie di cuore a Bill Pagel di boblibks.com che permette da anni a
tutti noi di condividere le recensioni di questi spettacoli.
°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°
di Trusten Williams
Insieme con i miei amici Mike e Tom, sono entrato nella JQH Arena di
Springfield sperando di vedere un buon spettacolo di Dylan. Sono entusiasta
nel dire che non siamo stati delusi. Le opinioni erano che questo spettacolo
era stato molto buono.
Come era stato detto in altri spettacoli precedenti questo, l'annuncio
d'apertura era quello di godersi lo spettacolo senza far uso di telefoni
cellulari e macchine fotografiche.
Bob è arrivato sul palco ed ha cominciato a snocciolare canzone per canzone
con esecuzioni passionali e animate, grande musica. L'aggiunta di Duke alla
band sembra aver avuto un effetto energizzante. Il palco poco illuminato è
servito per creare l'atmosfera perfetta e lo sfondo per una serata intima
con Bob. La set list era la stessa che avevo letto per la notte precedente a
St. Louis e la consistenza della list sembrava mostrare che la band suona un
set stretto che ha avuto l'effetto di farli andare a tutta birra. Dalla
canzone di apertura, “Things Have Changed”, che vedeva Bob in piedi al
centro della scena, alla prestazione del bis di “Ballad of a Thin Man”, Bob
era saldamente ancorato ad ogni parola ed ogni nota musicale che ha suonato,
con una passione che non avevo mai visto.
Ho visto Bob forse una dozzina di volte nel corso degli anni, la prima volta
da solo mentre ero al liceo, ed una fantastica performance diversi anni fa
con Charlie Sexton e Larry Campbell alla Columbia University del Missouri, e
questo spettacolo potrebbe essere stato il migliore di sempre. Bob sembrava
divertire se stesso a non finire e la band sembrava avere gli stessi
godimenti. E' stato un vero piacere, a metà del set, vedere Stu fundere il
suo sguardo con Duke sorridendo da orecchio a orecchio, come Duke ha suonato
alcuni top notch alla chitarra solista. Si potrebbe dire che Stu stava
godendo vedendo Duke che si godeva l'esperienza di suonare nella band, che è
servita a migliorare la qualità della performance musicale e aumentare il
mio apprezzamento per la performance della band. Avendo visto Stu diverse
volte in concerto, ho sviluppato un reale apprezzamento del suo umile e
sottile approccio nel suonare. Questa sera a Springfield, è stato un vero
maestro che ha eseguito una performance dinamica, ancora una volta, senza
fanfare.
Bob era in un tipo di forma rara in ogni canzone che ha cantato, dalle nuove
canzoni di Tempest a Blind Willie McTell. La prestazione di All Along The
Watchtower è sempre una delle mie preferite, ed è stata piacevole anche
stasera. Ci sarebbe un suggerimento che vorrei dare a Bob e alla band,
Watchtower dovrebbe durare più a lungo, friggere di più, essere cucinata di
più.
Prima dello spettacolo ho avuto la fortuna di incontrare Louise Harrison, la
sorella di George Harrison, che era allo show per "George" delle Liverpool
Legends, (consiglio vivamente di guardarlo). Lei è una donna molto gentile,
ha ormai 82 anni e mi sono divertito a parlare con lei per circa 10 minuti.
Ha parlato di essere stata al concerto del Bangladesh e di avere avuto la
possibilità di interagire con Bob, negli anni Settanta. E' stato un vero
piacere avere avuto la possibilità di scambiare opinioni con lei.
St. Louis, Missouri - Peabody Opera
House - April 23, 2013
di Rodney Peck
Durante l'ultima settimana di aprile mia moglie (Terri) ed io abbiamo avuto
la fortuna di vedere Bob Dylan esibirsi due volte. Martedì scorso 23 al
Peabody Opera House di St. Louis abbiamo visto uno spettacolo che ci ha
emozionato così tanto che abbiamo deciso di andare a Champaign, IL, due
giorni dopo, il 25. E' stato uno show molto stimolante e sono lieto di
essere in grado di condividere le mie impressioni sullo "stato di
Dylanology" (tongue-in-cheek sul termine Dylanology) a questo punto.
Avevamo visto l'ultima volta Dylan il 25 agosto del 2012 ed eravamo rimasti
entrambi in silenzio e piuttosto delusi, soprattutto dal momento che non lo
vedevamo dall’ottobre 2010 e niente era cambiato nel frattempo. Il problema
principale per me era stata la perdita della musicalità della band, così
come quella del chitarrista Charlie Sexton, due questioni che erano quasi
certamente legate. Nell’autunno del 2009 tutta la comunità dylaniana era
entusiasta alla notizia del ritorno di Charlie nella band. Lo avevamo visto
il 27 ottobre a Rockford, IL, e siamo stati veramente colpiti da quanto
grande fosse. Direi che è stato il miglior Dylan che avevo visto dal 1°
novembre del 2002 per l’ultimo tour di Charlie con Bob. La mia recensione di
quella sera si trova qui: http://www.boblinks.com/102709r.html # 5 .
Charlie era per tutto il palco quella notte, davvero in grande spolvero e
sicuramente iniettava un pò di energia seria e alimentava la musica della
band, apparentemente persino sfidando Dylan, a volte. Purtroppo, egli è un
grande egocentrico e ha quasi messo in ombra il suo capo in quello show.
Quando li abbiamo visti di nuovo nel 2010 era chiaro che Bob aveva
silenziato Charlie che sembrava di essere sul palco col broncio. Inoltre, la
musica era sicuramente sofferente. A causa di problemi personali, non
abbiamo visto Dylan nel 2011, ma è stato più o meno lo stesso che nei
concerti del 2012. Quindi, eravamo molto entusiasti di sentire che Bob e
Charlie si erano divisi e che Duke Robillard stava prendendo il suo posto.
La nuova band è stata molto positiva e sono felice di dire che sono stato a
dir poco entusiasta dallo spettacolo che abbiamo visto a St. Louis. Parte
della gioia della notte stava nel fatto di essere al Peabody. Non ero più
stato lì dal 1986 (quando era ancora Teatro dell'Opera di Kiel) per vedere
Stevie Ray Vaughn fare un grande concerto e ho sicuramente raccolto una
sorta di vibrazioni deja vu. Lo spettacolo a Champaign probabilmente era
altrettanto buono, ma essendo in un’ arena grandissima di basket che era
piena per meno meno di ¼ della sua capacità poteva risultare uno show non
altrettanto buono. Io sicuramente ho pensato che per lui sarebbe stato
meglio esibirsi in locali più piccoli in questa fase della sua carriera.
Per quanto riguarda il nuovo chitarrista Duke Robillard, ho solo delle cose
buone da dire su di lui. La sua musica è stata sempre accesa in entrambi gli
show e, anche se lui ha una propria carriera da solista, certamente sembra
capire il suo ruolo di sideman in queste occasioni. Sempre in piedi
perfettamente seminascosto dietro Dylan e le ombre del palco abilmente suona
il suo strumento in un modo da strappare consensi per quanto sta facendo.
C’è chi conosce già il lavoro da solista e lo stile di Duke, ma in base a
quello che ho sentito dal palco lui è una specie di BB King con influenze
blues e questa sembra essere la direzione scelta da Bob in questi giorni.
Ahum, sì la direzione che Bob sta prendendo. La sua voce ha ora una
evoluzione come lui ha sempre voluto che fosse. Ora è veramente un cantante
di Blues dalla voce rauca sulle orme di Howlin' Wolf o Blind Willie Johnson.
Naturalmente, i Blues sono sempre stati vicino al centro dell’ universo
musicale di Dylan, ma sono abbastanza convinto che lui è ora su un altro
livello. Ripensandoci, mi sembra che dai tempi di “Good as I Been to You” e
“World Gone Wrong” lui è stato avvolto specificamente da ingranaggi Blues,
una sorta di meccanismo di recupero dopo il difficile (ma sottovalutato)
periodo degli anni '80 che si conclusero ufficialmente nel 1990 con “Under
the Red Sky”. La sua armonica suona ora ancora più blusier che mai e penso
che la sua decisione di passare al pianoforte a coda aggiunge efficacia a
questo suono. Mi piace anche quando lui va al centro della scena e, chitarra
o no, microfono in mano, canta da lì. E' divertente ed è anche qualcosa di
nuovo sufficiente a rendere un pò più affascinante il vederlo, e lo fa anche
abbastanza a lungo, ora che sembra completamente a suo agio senza senza uno
strumento a fargli da puntello.
Tuttavia, alcune questioni musicali ancora mi danno fastidio. Mentre il
blues di Bob è molto piacevole per l'orecchio, l'hard-jammin'rock' non
sembrano essere più roba per lui. Ripenso a come suonava Summer Days nel
2009 ed il confronto con adesso è la prova più evidente di come queste cose
non siano più nelle sue corde. Non che la canzone sia male ora, è una
piacevole song up-tempo che è anche ballabile, ma è usato in modo da
trascendere la sua natura rockabilly originale in un modo che potrebbe
evocare paragoni al modo in cui i Dead utilizzavano per jammare “Not Fade
Away”. Forse è una questione di scelte, forse è solo una questione che Bob è
ora più vecchio, non lo so. Amo il suono della band e non sto dicendo che
questo pezzo sia stato tutto male, sto solo dicendo “Ho ancora bisogno di un
pò di rock-power nella mia dieta”.
Le prestazioni acustiche sono sempre state parte integrante del Dylan show e
mi mancano ogni volta, anche se sono passati dieci anni da quando lo fece
per l’ultima volta. Inoltre, mentre mi è piaciuto in questi ultimi
spettacoli, è stato un pò noioso sapendo che avrebbe suonato esattamente la
stessa scaletta delle altre notti. Certo, siamo stati molto fortunati che ha
tirato fuori “Workingman Blues # 2” a Champaign, ma io sono un fan di Dylan
piuttosto hard che non vorrebbe vedere numerosi spettacoli in fila con la
stessa scaletta.
Ci sono stati alcuni ragazzi universitari seduti dietro di noi a Champaign,
che erano dispiaciuti perchè la maggior parte delle canzoni erano del
periodo di Time out of Mind o più tardi, canzoni generalmente sconosciute a
quei fan occasionali che Bob ha bisogno di avere per continuare il NET.
Certo, per noi appassionati hard-core ci piace che lui abbia abbastanza
fiducia nelle sue canzoni del tardo periodo tanto da basarci il suo show, ma
se continua così si troverà con noi soltanto perchè il pubblico continuerà a
diminuire. Non mi lamento solo per essere stronzo. Ho detto prima che presso
la University of Illinois Assembly Hall la folla era poca, e questo non è
insolito in questi giorni. I punti di critica costruttiva che ho fatto non
sono solo una questione di preferenze personali. Queste saranno le questioni
che Bob dovrà affrontare al fine di mantenere la folla al livello nel
neverendingtour dagli anni 70. Se il Dylan artista non è interessato a fare
queste cose, il Dylan uomo d'affari dovrebbe esserne a conoscenza e tenerne
conto.
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di Tom Burke
Gran posto. Ottimo luogo. Grande spettacolo.
Ho dei pregiudizi a favore di Bob. In realtà mi piace la sua voce brutale.
Mi piace molto la sua esecuzione ed il suo styling. Capisco però che la sua
voce come il formaggio andato a male non è per tutti, e provo sempre
dispiacere per quelle persone che vengono a uno spettacolo aspettandosi di
sentire ancora il Dylan della Royal Albert Hall e dei giorni della Rolling
Thunder Revue.
Per me, Dylan suona alla grande in questo momento, e penso che la band sta
suonando in un stile che esalta la sua voce e il suono dello spettacolo.
Purtroppo, io non sono un esperto di musica quindi non posso davvero parlare
con un minimo di autorità, ma in questo show mi è parso che il mix sia stato
eccellente la scorsa notte. Tutti gli strumenti si sentivano e ciascuno è
stato evidenziato in modo appropriato e la voce di Bob era facilmente
udibile e comprensibile. Ho pensato che l'acustica era ottima. Il suono era
nitido e chiaro. La musica non era troppo forte ed aveva il feeling dei
vecchi tempi, con abbondante uso del contrabbasso e del banjo. Ho pensato
che il chitarrista fosse eccellente, non cerca di fare troppo, ha uno stile
minimalista molto preciso. Bob sembrava fantastico al pianoforte! Alcune
parti veramente belle e si sentiva tutto! Idem per l'armonica ---- forte,
emotiva, senza lo stridore che a volte può verificarsi se si soffia troppo
forte.
Dylan ha una presenza davvero interessante sul palco ..... sembra eccentrico
per me.
Non dice una parola al pubblico. Mantiene le distanze dal resto della band.
Fa dei cenni alla band durante le canzoni per i finali ecc, anche con la sua
voce che assume diverse espressioni nelle canzoni che interpreta / segnali /
sviluppa ecc. i testi cambiando alcune strofe, balla mentre canta ..... fa
sempre più pensare a un cantante vaudeville, più precisamente quello che
dice lui è un ---- menestrello itinerante col suo show. Molte delle canzoni
sono state eseguite con Bob che cantava al centro della scena, altre con lui
seduto al pianoforte a coda.
Che dire delle canzoni?? Ha attaccato il set come quasi sempre in questo
mini tour (vedi boblink per i dettagli) ...... al centro della scena per i 3
numeri di apertura --- “Things Have Changed”, “Love Sick” e “High Water (for
Charley Patton) ...... grande mini set ---- dolce!
Poi al pianoforte per un paio di canzoni da Tempest --- “Soon after
Midnight” e “Early Roman Kings”----- divertente se non altro perchè sono
nuove e mai sentite prima.
Poi uno dei punti salienti dello show ---- Una versione davvero diversa ed
aggrovigliata di “Tangled Up in Blue”---- mai sentita prima così, più
elettrica e frenetica --- questa versione è stata molto forte.
“Pay in Blood” buona, “Vision of di Johanna” ----- questa è una tale canzone
incredibile e lui ha fatto un ottimo lavoro eseguendola al pianoforte ......
un grande momento!!
“Spirit on the Water” .... non è un classico, ma è una canzone che mi piace.
Idem per “Beyond Here Lies Nothing”.
Successivamente, un altro grande momento --- Bob al centro della scena per
una lamentosa “Blind Willie McTell” .... sembra di vedere le grandi
piantagioni di cotone, sentire lo schioccare della frusta, odorare la dolce
magnolia in fiore, vedere i fantasmi della schiavitù sulle navi ..... cosa
c'è di meglio???
Incredibile la canzone successiva! Bob dietro al pianoforte per un
incredibile “What Good Am I?”, grande voce. Ottimo pianoforte. Folla
silenziosa. Grande momento.
“Summer Days” è poi seguita ---- buona versione boogie ---- bella --- solida
----- “Scarlet Town” ---- buona canzone --- testi ed esecuzione ringhianti.
Lo spettacolo è finito con due classici --- buone e solide prestazioni ----
“All along the Watchtower” ----- non si può rovinare questo pezzo, ma in
realtà è stato così, niente a che vedere con la versione di “Before the
Flood” che sul tuo vecchio giradischi esprime grazia e se alzi il volume
sembra che la band di supporto stia per impazzire ---- Watchtower non può
essere eseguita meglio di quella versione a mio parere!
Infine “Ballad of a Thin Man” ----- un classico da godere ------
Incredibile!!!---- cattura simultaneamente lo spirito del tempo della metà
degli anni '60 ed è una canzone senza tempo.
Ho gironzolato intorno al teatro per un pò dopo lo spettacolo girando fra i
tour bus..... stavo sotto la pioggia e dopo circa 10 minuti ho realizzato
che avevo 57 anni e che avrei fatto meglio a togliermi dalla pioggia e
andare a casa.
Ps. Bella apertura dei Dawes ...... evocativa del suono così caldo dei primi
Anni '70 .... Jackson Browne?? ...... Quando Chris Hillman si unirà alla
band???
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di Tom Finkel
Per la visita di Bob Dylan a St. Louis ieri sera, la prima dopo l’ottobre
del 2010 e quattordicesimo show del suo attuale tour, il Peabody Opera House
stadio era stato addobbato per l’intera altezza da una tenda nera
semicircolare con quattro grandi fari piazzati di di fronte ad essa, che di
tanto in tanto brillavano come tante lune enormi orbitanti intorno al
pianeta Bob.
Bob Dylan è finalmente diventato ciò che ha probabilmente sempre sognato di
essere: un vecchio bluesman. E questa è una buona cosa. E’ piccolo di
statura, più piccolo che mai, magro e con le gambe storte. E tiene in pugno
uno stadio come nessun altro artista.
La band è salita sul palco poco dopo le otto e trenta e si è buttata in
"Things Have Changed", tutti con il cappello, meno il multi-strumentista
Donnie Herron, che ha suonato il banjo, steel guitar, mandolino, pedal e lap
steel a capo scoperto. (Non pioveva dentro il Peabody.) Dylan sfoggiava un
vestito che sembrava qualcosa come una tuta militare nera, con strisce rosse
sulle gambe e larghe fasce scarlatte ad ogni polso. Il suo cappello era un
flattop di feltro grigio con l’orlo arrotolato, il cappello dei giocatori
d'azzardo.
Hanno proposto un set di sedici canzoni, un solo bis, una set list allineata
con quella della serata d’apertura a Buffalo il 5 aprile. Un Bob Dylan che
mostra un potenziale di sorprese che vanno oltre la setlist, variazioni che
possono venire solo con la fantasia oppure prestabilite, come i tic
calcolati di un professionista del poker, per spingere gli altri che siedono
al suo tavolo un pò fuori dal loro gioco. La setlist è molto ben fatta, con
nove canzoni uscite dopo il 2000.
Dylan le suona e canta sia stando in piedi al centro della scena col
microfono in mano e, di tanto in tanto, mimando ... qualcosa ancora
vagamente inimitabile di ispirazione Chaplinesca, con picccoli gesti che
sembrano scoordinati, o stando dietro al pianoforte piazzato sulla destra
del palco. Alcuni spettatori casuali potrebbe interpretare male come parla
(o, più precisamente, come recita). Dylan ormai non canta più da anni. E in
particolare, i suoi sono gli unici microfoni per canto presenti sul palco.
Nessun altro della band canta una singola nota.
Dopo "Things Have Changed", "High Water (For Charley Patton)" e "Blind
Willie McTell ", ha portato la sua vocalità sulle linee melodiche delle
canzoni blues. In “Soon After Midnight "e" Summer Days" ha canticchiato. In
"Early Roman Kings" e "Pay in Blood" ha sputato sangue. In "Scarlet Town" ha
tirato fuori uno sporadico falsetto. "Visions of Johanna" sembrava una
ninnananna. E sui pezzi di chiusura della serata, "All Along the Watchtower
" e " Ballad of a Thin Man ", lui, beh, è stato davvero rock.
La più recente aggiunta della band è il leggendario Duke Robillard, virtuoso
chitarrista blues di Woonsocket, Rhode Island, che sembra aver fatto fare a
tutti un passo in avanti dopo la partenza di Charlie Sexton.
Nonostante la quasi totale mancanza di prove, Robillard tiene il passo più
che bene per la maggior parte del tempo e, al meglio, impostando la musica.
In effetti, in generale, i numeri più lucidi sono quelli nei quali Dylan
rimane lontano dalla sua tastiera e si attacca solo alla voce e all'
armonica, lasciando Robillard a portare il peso strumentale.
Nella set list attuale c’è “What Good Am I?", una canzone che Dylan non
eseguiva in concerto dal 2010 (quattro volte quell'anno) e non era più stata
in rotazione regolare da ... quando? Risalente all’album del 1989 “Oh
Mercy”, la canzone è notevole e Dylan la canta con sentimento.
“A che servo se sono come tutti gli altri,
se mi volto, non appena vedo come vesti,
se mi tappo le orecchie in modo da non poterti sentire piangere,
a che servo?”
Per rispondere a una domanda con una domanda - cosa sarebbe Dylan, lo fa per
tutto il tempo: Perché la canta ora? Potrebbe avere a che fare con la scarna
decorazione del palco in questo tour: tre specchi elegantemente incorniciati
come un ritratto a grandezza naturale e casualmente un pò angolati ma tutti
di fronte al pubblico.
Prima e dopo il bis, il gruppo si è schierato sulla parte anteriore dello
stadio, disponendosi come se dovesse fare una foto dell’epoca della guerra
civile.
Taccuino del critico:
Quest'uomo fa una media di 90 a 100 spettacoli dal vivo all'anno dal giorno
in cui ha compiuto 60 anni, è un regalo ogni volta che sale sul palco.
Perché lo fa? Tanto vale chiedere perché cade la pioggia quando piove. E'
quello che lui vuole fare. E' un dono, e come ogni regalo, anche stasera è
stato qui per fare il suo show.
Bowling Green, Ohio - Bowling Green State
University - Stroh Center - April 21, 2013
di Don Ely
Sono arrivato allo Stroh Center con un sacco di tempo a disposizione prima
dello showtime. Non avevo "nessun posto particolare dove andare", come
diceva Chuck Berry, così ho passato la maggior parte del pomeriggio a Ann
Arbor.
LO Stroh Center è un nuovo e molto attraente impianto sportivo, qualcosa
che non si può spesso dire quando questi luoghi sono usati come sale da
concerto. Non è molto grande, ed è libero su tre lati. C'è vetro fino al
soffitto, molto bello, con flussi di luce naturale sempre bella. Il miglior
attributo del Centro di Stroh, però, è, che ci crediate o no, la qualità del
suono che era davvero, davvero, (sopracciglio-alzato), buona. Quindi, il mio
posto in un angolo di fronte al palco si è rivelato molto buono.
Ho finalmente visto il set completo dei Dawes come apertura. Mi piace
questa band, anche se probabilmente non abbastanza per andare a vederli in
un concerto tutto loro, ma sono sicuramente talentuosi e potrebbero anche
avere il grande successo.
Una parola per quanto riguarda i manifesti di Bob Dylan disponibili in
questo tour: la tiratura è scarsa, circa un centianaio di copie, quindi se
siete interessati non tardate a sceglierne uno, non appena sete entrati nel
locale!
Dylan ed i ragazzi hanno suonato un altro grande set, anche se le canzoni
sostanzialmente sono rimaste le stesse, ero seduto un pò indietro,
rilassato, e mi è piaciuto. Il materiale di Tempest è meraviglioso da vivere
e sentire, "Pay in Blood" per tre notti di seguito mi fa capire che cosa è
realmente una canzone fantastica. Ho pensato che questa sera "Visions Of
Johanna " era una spanna sopra delle prestazioni delle altre due serate, ed
al Bowling Green ha sentito la più energetica "Summer Days" di sempre. E
"What Good Am I? " non cessa di stupire. Grazie Bob per averla rispolverata,
anche se una tantum, e gettato una nuova luce su questa canzone. Per la
prima volta nel corso di questi shows ho dato una buona occhiata al
pianoforte di Bob, che è molto più piccolo di quanto pensassi.
E finalmente ho visto gli specchi tanto citati nelle recensioni passate che
tanto hanno fatto discutere, situati vicino al davanti del palco in un
apparente tentativo di contrastare le foto che non erano consentite. Un
annuncio è stato fatto durante l'intervallo di ogni spettacolo ai membri del
pubblico con l’invito di mettere via gli invadenti telefoni cellulari, ma a
giudicare da il numero dei bagliori dei cellulari che ho notato in tutte e
tre le arene, è servito a poco.
Così Bob Dylan continua ad andare avanti, e lui e la sua band stanno dando
alcuni dei migliori spettacoli della loro carriera. E ora ci sarà anche
l’AmericanaramA Music festival da vedere! My Morning Jacket è una delle mie
band preferite di tutti i tempi, vado a vederli ogni volta che vengono a
Detroit, ed i Wilco pure, ma non li vedevo da almeno un decennio, quindi
sono entusiasta! E Richard Thompson è un grande chitarrista! Quindi li
vedremo nei rock 'n' roll shows di questa estate ....
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di Charlie Alter
Bob e la band hanno fornito una scarna e alquanto buia prestazione nella
nuova Stroh Arena alla Bowling Green State University. L’apertura era
affidata ai Dawes, che hanno invece fornito un set molto ottimista ed
energico di nuovo e di vecchio materiale. Sono rimasto sorpreso di quanto i
Dawes mi hanno ricordato altri artisti di Los Angeles come Jackson Browne,
Neil Young & Crazy Horse, e forse gli Eagles - in senso buono.
Il set di Dylan è iniziato con una cupa “Things Have Changed” con Bob sul
davanti del palco, ed è continuato con l’usuale setlist per questo tour, con
la sostituzione di Summer Days al posto di Thunder on the mountain -
Personalmente avrei preferito sentire “Thunder” che è migliore. Ecco la set
list che ha eseguito: Things have changed, Love Sick, High water, Soon after
midnight, Early Roman Kings, Tangled Up in Blue, Pay in Blood, Visions of
Johanna, Spirit on the water, Beyond Here Lies Nothing, Blind Willie McTell,
What good am i?, Summer Days, Watchtower e Ballad of a Thin Man (Encore).
Per me i punti salienti sono stati: Things, High Water, Beyond Here,
Warchtower e Thin Man . Il nuovo chitarrista Duke Robillard si è adattato
bene e ha fornito liks di chitarra estremamente gustosi.
Non sono sicuro che le canzoni da Tempest funzionino tanto bene, ma
certamente alla sordina ha contribuito il tono modesto dello spettacolo. Bob
era in bella voce e l'acustica della Stroh Arena era stellare.
Comunque un buon momento per tutti, in particolare gli amici di Houston,
Kerry & Roxanne, che hanno fatto il viaggio per vedere His Bobness. Tutto
sommato, un altro spettacolo terrificante da un vero maestro, "Ci mancherai
molto Bob quando te ne andrai".
°°°°°°°°°°°°°°°
di Bill Royaloak
Ha deciso di fare il viaggio fino a Bowling Green (circa un'ora e mezzo a
sud dalla Motown) tramite servizio auto questa volta. Era un modo
estremamente cool per viaggiare e altamente raccomandato se avete bisogno di
concedervi una pausa dallo stress quotidiano. L’autista (dall'India) sapeva
quasi niente di Bob e così gli ho chiesto se aveva sentito Ravi Shankar
(ovviamente lo aveva sentito) così gli ho linkato Bob via George Harrison e
Bangledesh. Poi la lampadina si è accesa nella sua testa e sapeva
esattamente chi era Bob, ma non pensava che fosse ancora in giro.
Dopo avergli detto la buona notizia gli ho dato il lettore MP3 che avevo
caricato con Bob e George e tutti gli altri in modo da poter ascoltare le
loro canzoni mentre noi correvamo verso lo stadio.
I Dawes ha aperto la serata con un tipo di musica che mi pare di aver già
ascoltato da molto altri, le canzoni erano nuove ma il sound sembrava
richiamare come gente come Jackson Brown, CSNY, Don Henley, Bruce Hornsby e
questo genere di cose.
Dopo una breve pausa le luci si sono abbassate, il riff blues è iniziato, e
lo show di Bob Dylan è partito con "Things Have Changed", con un Sound tipo
Blues Brothers.
La successiva è stata una "Love Sick" dai suoni familiari. Il sole stava
tramontando fuori dalla grande finestra della scena in un chiaro crepuscolo
e la venue diventava accogliente e familiare ... versate il bourbon e
accendete il caminetto.
Le cose sono migliorate molto con con "High Water".
Nel corso di questi tre fantastici numeri d’apertura tutti i musicisti erano
in grado di mostrare il loro talento nel blues e abbiamo avuto una grande
introduzione di Duke Robillard. Quel suono di chitarra scorre attraverso gli
accordi (in tutte le canzoni) come un melassa dal sapore piacevole.
Abbiamo apprezzato molto tutte le canzoni da "Tempest" (ho suonato l'intero
album per settimane) la versione di questa sera di "Early Roman Kings” era
molto pulita e liscia, grande versione live ... Bob non sembrava così
arrabbiato come sul disco. Il resto delle altre tre canzoni suonava nuovo e
fresco, soprattutto "Pay in Blood" (uno dei preferiti).
Le cose sono diventate un pò impastate intorno "Johanna" e "Spirit on the
Water" verso la fine.... Bob sembra essere essere infastidito dal suo fianco
in questi giorni ....... e dopo quattro giorni di spettacoli si può aver
bisogno di un giorno per ricaricarsi.
"Summer Days" è stata una sorpresa .... è veramente decollata .... una
grande sintonia senza inceppamenti.
Avrei giurato di aver visto Charlie fra il pubblico, ma forse era solo un
ragazzo che gli assomigliava .... buona fortuna e salute a lui!
Poi Bob è uscito dal retro del palco prima di ritornare per il bis con
"Ballad of a Thin Man"e trascinare piacevolmente tutto il pubblico
dell’arena che era abbastanza piena, Bob e la sua band sono stati davvero
stretti per tutto lo spettacoloe. Grazie ancora!
Il mio conducente indiano stava ancora ascoltando Bob quando siamo tornati
in macchina e così l’abbiamo ascoltato fino a casa ..... come mancia ho
lasciato al ragazzo il mio lettore MP3 mentre stava ascoltando per
l’ennesima volta la sua canzone preferita finora - "One More Cup of Coffe”.
Kalamazoo,
Michigan - Wings Stadium - April 20, 2013
di Don Ely
Se il SuperBowl di Domenica è Festa nazionale per gli appassionati di
calcio, allora il Record Store Day è una festa nazionale per gli
appassionati di musica. Prima di partire per questo Bob-show avevo scelto
due luoghi da visitare, compreso quello freddo, ventoso, con una mezza
bufera di neve Sabato mattina ad Akron, Ohio.
Ho guidato in autostrada dall’ Ohio e Indiana con l’intenzione di prendere
la I-69 a nord nel Michigan per la I-94 West a Kalamazoo. Avevo il mio
fidato atlante stradale alla mano (io non sono troppo portato per il
navigatore GPS) e una volta attraversato il casello mi sono diretto verso la
Wolverine e la cittadina di Sturgis. Sapevo che l’Ali Stadium era all'uscita
81 off I-94 come avevo visto sulla mappa, ma non tutte le strade della
contea erano segnate sulla mappa. Quindi, con il mio istinto e quelle
autostrade che mi sono state indicate, ho trovato la strada attraverso i
villaggi di Mendon e Vicksburg, che sapevo mi avrebbe portato allo show di
Bob Dylan di stasera!
Dio è il mio pilota (io sono il co-pilota) e il mio buon karma stava seduto
sul sedile posteriore.
Più fortuna! Sono stato in grado di prenotare una stanza poco costosa (ma
non a buon mercato) che era ad una semplice passeggiata attraverso il
parcheggio dalla sede. E dopo quella passeggiata sono stato in grado di
comprare un biglietto molto più facilmente di quanto pensavo al cancello
d’entrata. Per gli spettacoli di Akron e del Bowling Green che avevo
comprato i biglietti con un paio di giorni in anticipo, perchè Ticketmaster
ci aveva informati che non ce n’erano molti disponibili. Ma per Kalamazoo ho
pensato che avrei avuto migliori possibilità.
Ho esperienze precedenti con l’ Ali Stadium perchè c’ero stato per vedere
altri concerti. Questo locale ha una lunga storia di hosting di gruppi rock
e Bob Dylan ha suonato qui diverse volte, la più recente nel 2008. Ma al mio
tempo 83° show di Bob era la mia prima volta che lo vedevo all’Ali Stadium.
La folla era ben disposta, forse per la precedente notte di sabato e
pronto a divertirsi di nuovo.
I Dawes hanno ottenuto un caldo ricevimento a Kalamazoo. Dopo un breve
intermezzo Bob Dylan e la sua band sono saliti sul palco. Ero seduto appena
fuori sulla sinistra del palco, il che significava che la schiena di Bob era
girata verso di me per la maggior parte del tempo, ma va bene lo stesso! La
qualità del suono è fondamentale per me e stasera è stata eccellente. Così
per la prima volta, che io sappia, Bob suona la stessa setlist per diverse
notti, con la sola eccezione di "Highway 61 Revisited e occasionalmente
"Thunder On The Mountain" al posto di “Summer Days”. Bob non è più un
ragazzino, forse questo è il modo in cui ha bisogno di esibirsi da qui in
avanti, o forse è per favorire l’integrazione nella band del nuovo
chitarrista Duke Robillard, che non può essere ancora dentro il repertorio
in modo da poter variare senza problemi. Comunque, qualunque sia la ragione,
ho apprezzato moltissimo i tre concerti in tre notti consecutive. Non avevo
problema di sapere cosa avrebbe cantato, anzi è meglio che essere delusi con
un "Oh no, non un'altra Tweedly Dee!". Questa è una setlist vincente, con il
75% delle canzoni dal 1983 o versioni successive. "High Water (For Charley
Patton)" aveva una serie elegante di falsi finali che solleticavano la
folla. "Early Roman Kings", "Pay In Blood", "Beyond Here Lies Nothin'” e "
All Along The Watchtower " sono tutti grandi pezzi perchè la band è ben
coesa nell’eseguirli. L' attuale arrangiamento di "Things Have Changed" e
"Blind Willie McTell" sono davvero grandi. Il primo ha un intro improvvisato
che la band suona entrando sul palco, e il secondo un'altra serie di falsi
finali. Come un veterinario Dylan è un ragazzo che "ottiene", mi piace
guardare il pubblico che si diverte e apprezza ciò che quest'uomo ha portato
alla musica popolare, alla cultura americana e mondiale, e quindi ama e
apprezza quello che lui porta in scena in una qualsiasi notte.
A che servo se sono come tutti gli altri,
se mi volto, non appena vedo come vesti,
se mi tappo le orecchie in modo da non poterti sentire piangere,
a che servo?
A che servo se so e non faccio,
se vedo e non dico, se ti squadro da cima a fondo,
se porgo un orecchio sordo al cielo tuonante,
a che servo?
Bob Dylan sfonda sempre!
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di Jerry Spanbauer
Ho avuto la fortuna di assistere allo spettacolo di Kalamazoo ieri sera,
dista quasi sei ore da casa mia in Wisconsin ma sento che i miei sforzi sono
stati ben ripagati perchè ne valeva proprio la pena. Grazie alle altre
fantastiche recensioni la mia sarà una cosa breve con un paio di
osservazioni.
E' stato il mio 32°spettacolo al quale assistevo, invece per la mia ragazza
era il primo. Lei è una grande fan di musica ma di altri generi più
alternativi, quindi ero curioso di vedere come lei avrebbe percepito lo
spettacolo. La linea di fondo è che le è piaciuto molto. Lei ha apprezzato
l’approccio senza fronzoli di Bob, è rimasta piacevolmente sorpresa dalla
sua voce e gli è piaciuta la band. Bob era animato, energico, e impegnato ad
eseguire uno spettacolo di qualità con la voce solida e ottimi interventi di
armonica.
Il suono ed il lavoro di Duke è stato eccellente come il resto della band.
Donnie è più acustico che nei tour precedenti. Io non sono un grande fan di
"Thunder On The Mountain ", che era la sola canzone le cui parole sono
difficili da cantare, ma hanno scosso tutta la venue, ed il contrabbasso di
Tony era perfetto. Sentire “What Good Am I?” è stato un piacere, e
l’interazione fra l’armonica di Bob e la chitarra di Duke in "Beyond Here
Lies Nothing" è stata davvero grande.
Sono rimasto piacevolmente sorpreso dalla sede, l’Ali Stadium. Sapendo che
era una arena di hockey ero scettico, ma il suono era bello e il posto aveva
un sacco di fascino con un' ottima visione e un personale molto cordiale. In
conclusione, non ho davvero rimpianti per la trasferta a Kalamazoo, tempo
ben speso, con la mia fidanzata ed un mio vecchio amico!
Jerry Spanbauer, Oshkosh, WI.
Akron, Ohio - University of Akron - EJ Thomas
Hall - April 19, 2013
di Daniel Hewitt
Solo pochi commenti e non una recensione completa come altri hanno
scritto.alle 7:30 pm). Grande band, molti ragazzi del pubblico ballavano. Mi
piacciono questi ragazzi, molto.
Il suono e l'acustica all’ EJ Thomas Hall erano impeccabili. Il suono era
cristallino e chiaro e si sentivano chiaramente ogni nota suonata e tutti i
vocals di Bob.
Il culmine per me è stato l’arrangiamento di questa sera di Visions Of
Johanna. Fenomenale. Questa canzone per me è stata una delle migliori
esecuzioni dal vivo di Bob, era chiara in ogni riga e ogni parola. Mi ha
dato brividi.
La cosa migliore da notare: molti hanno gradito l'atteggiamento di Dylan
questa sera, lui era il solo ed unico Greatest Song and Dance Man and
Songwriter che potremo mai vedere ed ascoltare.
ANDATE A VEDERE QUESTO TOUR ... è Bob Dylan al suo meglio.
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di Don Ely
Eseguirà i brani da Tempest? Parlerà con il pubblico? Si capiranno bene le
parole del canto? La scaletta sarà pressochè uguale a quella dei due
precedenti shows? La risposta non a tutti, ma una sola di queste domande è
un entusiasta e riverberante SI!
Un trio di spettacoli non troppo lontani da casa mia, così ho preso la mia
Hyundai ancora una volta per dirigermi alla Edwin J. Thomas Performing Arts
Hall nel campus della University of Akron. Un bellissimo luogo, posto più
normalmente riservato per i balletti o per la musica da camera, pieno di
tantissimi palchi, ce sono più qui di quanti non ne abbia mai visto prima,
ogni nome per un benefattore o per un magnate della gomma. Il che mi ricorda
che ho parcheggiato fuori dal National Polymer Innovation Center. Qui ad
Akron (dove è stata fondata la Goodyear nel 1898) è tutta una questione di
gomma! Mentre camminavo i vari palchi salivano di livello in livello intorno
all’edificio in un semicerchio, e salite tre rampe di scale, allo sportello
26, il mio posto era nella penultima fila, ma ho optato per la parte
superiore, dove poter stare in piedi per tutta la durata dello spettacolo.
I Dawes stavano finendo gli ultimi due numeri del loro set, e ho pensato che
suonavano abbastanza bene. La qualità del suono direi che era discreta, non
male dato la distanza. In realtà l'acustica della E.J. Thomas è stata
eccellente, ma c’erano dei pannelli acustici disposti dal palco alla cima
della sede. Non è passato molto tempo prima che Stu Kimball annunciasse con
la sua chitarra acustica l'arrivo di Bob Dylan e della sua band, che sono
entrati attraverso la tenda nera posta sul fondo del palco. Una scalciante
"Things Have Changed" è iniziata e continuata in modo bello, Bob favorisce
questa canzone anche troppo anche se è un grande pezzo di avviamento del
concerto. Big Stu guida "Love Sick ", una delle poche volte durante tutto il
set che sarà lui a venire alla ribalta. E poi "High Water (for Charley
Patton)", guidata dal banjo di Donnie Herron, buona esecuzione. Poi è stata
la volta dei numeri da Tempest, "Soon After Midnight", dolce e sentimentale.
"Early Roman Kings" è stata la seconda delle canzoni da Tempest, la live
version è nettamente superiore a quella del disco. La ripetizione del riff
rimane tutta la canzone , ma è meno in evidenza che nella versione di Muddy
Waters.
Duke Robillard (Buona fortuna Charlie!) suona qualche fraseggio dolce, Tony
Garnier una linea di basso discendente, e tutta la band suona bene.
La popolarissima "Tangled Up In Blue" è suonata bene e poi un altro tesoro
da Tempest, "Pay In Blood", canzone fantastica in concerto. "Visions Of
Johanna " è uno delle sole tre composizioni del 1960, la prova che Bob non
fa uno show farcito di vecchi successi, ma uno spettacolo contemporaneo.
Anche se mancano alcuni versi, queste interpretazioni di "Visions" sono
eseguite in scioltezza da Bob e dalla band.
Un pezzo non recente, "Spirit On The Water", da Modern Times, mi ha fatto
tornare la nostalgia per l’epoca degli spettacoli da Love and Theft.
Dopo "Spirit" è stata la volta di "Beyond Here Lies Nothin", una buona dose
di rock, dimostrando che tutti erano in forma, anche il violino di Donnie
Herron. "Blind Willie McTell" ora assomiglia a "St. James Infirmary" più che
all’originale. Anche se io preferisco la versione di Bob di 30 anni fa,
questa versione è soddisfacente.
L'illuminazione del palco è stata scarsa per tutta la serata, che, pur
presentando un ambiente caldo e confortevole, rendeva un pò impegnativo
individuare i dettagli in distanza. Non mi sono ho nemmeno reso conto che
Charlie Sexton aveva lasciato la band!
"What Good Am I?" Sublime bellezza intrisa di una passione che infuoca
l’anima. Ero emozionato quando ho visto Bob eseguirla tutte le tre sere. Con
questa sono quattro le canzoni da Oh Mercy che ho visto dal vivo ("Shooting
Star"," Man In The Long Black Coat " e una rarissima " Ring Them Bells "
alla Election Night del 2004).
Un raro (per questo tour) cambio nella setlist si è verificato con la
sostituzione di "Summer Days" con "Thunder On The Mountain". Poi l'ultimo
dei pezzi da Tempest, "Scarlet Town", che ha fatto un quartetto di debutti
dal vivo, mica poco anche per uno come me che ha visto 82 spettacoli dal
vivo di Bob!
"All Along The Watchtower" è stato un grande jam e ha preso una nuova vita
dalla chitarra di Duke Robillard, penso che questo chitarrista stia andando
nella direzione giusta! Non c’è stata la presentazione dei membri della
band, ma non importa Bob non è Bruce o Neil o Paul McCartney, a me sta bene
così, io preferisco le canzoni invece delle chiacchierate, soprattutto
quando sono cantate dall'uomo che le ha scritte. E' questo che mi fa tornare
a vederlo volta dopo volta. Questa sera, dopo un inizio un pò debole, Bob
era davvero in bella voce e si sentiva ogni parola che diceva. Dopo "Ballad
Of A Thin Man" sono spariti dietro il nero tendone del fondale, fuori, nel
freddo della notte, e così anch'io, con il lamento del sassofono che
echeggiava ancora nella piazza....
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di Tom Pachuta
Il mio primo pensiero quando Dylan è salito sul palco è stato "Oh mio Dio, è
senza cappello". Non ricordo l'ultima volta che l'ho visto esibirsi senza
qualcosa in testa. Le recensioni canzone-per-canzone sono state fatte per
altre date di questo tour, quindi non farò la stessa cosa. Siamo riusciti a
sentire quello che io credo sia stata solo la seconda volta di Summer Days
nel tour, che sostituiva Thunder On The Mountain.
Ho seguito il tour e guardando le setlist online. La mia paura era che la
folla sarebbe stata insofferente ad alcune canzoni degli anni sessanta o
Settanta. Invece mi sono proprio sbagliato! La sala concerti era sul campus
dell’Università di Akron. C’erano molti più studenti in età universitaria
nel pubblico di quanto mi aspettassi. Ed essi hanno amato lo spettacolo.
Come la band ha iniziato Things Have Changed, mi sono guardato intorno e ho
visto le ragazze in età universitaria ballare e divertirsi molto. Ricordando
di nuovo le mie prime esperienze con Dylan, ho pensato quanto divertente
fosse che le persone intorno a me stessero ballando con la musica di Dylan
senza ascoltare attentamente i testi.
Things Have Changed! Il concerto è stato fantastico, la band molto stretta
intorno a Bob, come sempre.
Ho pensato che mancava Charlie ma Duke Robillard ricopre il ruolo di
lead-guitar abbastanza bene. E' stata una serata estremamente piacevole.
Vorrei che al più presto Bob tornasse un’altra volta nel nord-est dell’Ohio.
Inoltre, quando sono tornato alla mia auto, ho Acceso la radio sulla CNN e
la prima cosa che ho sentito era la notizia della cattura del terrorista
bomber della Maratona di Boston. Che fine meravigliosa per la serata.
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di Dan Chester
Things Have Changed: troppo divertente ... animato, vivo ... una sorta di
rotolamento / rimescolamento per la ... band (chitarra) in sincronia fin
dall'inizio.
Love Sick: solido, non speciale ... non richiederei questo pezzo come bis.
Highwater: quasi perfetto il mix (suono ben calibrato, così come la
strumentazione (Banjo / contrabbasso / niente piano) ... headliner molto
rilassato e qualche bella rifinitura in finale (troppo divertente).
Soon After: canzone nella media (l’esecuzione dal vivo non aiuta) ...
paragonare questa con una melodia come "Deal Goes Down" (oh, proprio non si
può) ... non comprerei un pezzo come questo.
Early Roman Kings: è partita bene e poi semplicemente non è successo niente
... che si sia persa per strada... confusa, nessun potere ... era copme una
cattiva riedizione di “Leopard Skin”? ...finale troppo semplicistico (o
meglio, dovremmo dire che i musicisti si sono arresi).
Tangled: stessa sensazione / intenzioni buone come una settimana fa e in
qualche modo questo ha reso completo il senso ed è diventata come una nuova
esperienza... Non saprei come valutarla.
Pay in Blood: non male anche se in fondo è sembrato solo un riempitivo
(almeno per quanto riguarda questa sera).
Visions: un altro classico che ha migliorato notevolmente dalla scorsa
settimana ... una delle migliori... mandolino / chitarra / pianoforte
all'unisono ... e il canto (in particolare i versi vicino alla fine)...
molto speciale.
Spirit: ci vuole un pò prima che ingrani e poi prende l’andazzo come quando
ti capita un rimbalzo favorevole.....contrabbasso un pò fuori tono senza i
tasti sulla tastiera. Avete mai visto un fantasma, no? Ma certo avrete
sentito parlare di loro ... yow
Beyond Here: la stanno suonando ogni notte, ... in qualche modo sintonizza
bene tutti, come un guanto che si adatta bene alla mano con questa band e il
suo nuovo chitarrista... armonica forte.
Blind Willie: ancora una volta, una versione migliore ... o è fortuna o è
una grande notte o è la naturale evoluzione? ... banjo, basso e tastiera in
un’ottima performance... bello Bob al centro della scena.
What Good: musica splendida, canto bellissimo ed ispirato ... la musicalità,
i testi, il canto, il pianoforte... potenza sobria ... pedal steel /
pianoforte / chitarra che si fondono alla grande... molto bello sentire
questo brano.
Summer Days: buon boogierockin' per un brano che qualcuno definisce una
stella caduta... energia sostenuta... unione di pedal / pianoforte /
chitarra ancora al meglio ... cantata bene ... grande divertimento.
Scarlet Town: sorprendentemente grande canzone ed esecuzione incredibile ...
il banjo si alza sopra tutti in questo pezzo, contrabbasso così così...
questa canzone sarebbe stata fantastica in un qualunque momento della sua
carriera.
Watchtower: iconica ... grande energia ... Herron e la chitarra e il
pianoforte di nuovo insieme a cercare di creare una linea favolosa.
Thin Man: versione piuttosto semplice ... buon lavoro di piano... ma ci
sarebbero tante altre possibilità per questo classico... armonica non male.
Sommario: luogo di qualità (batte sicuramente le arene di hockey)... questa
versione della band è forte e si sente come si sta affinando bene... come
detto, la ricerca di freschezza (sperimentazione) in alcuni di questi
cavalli di battaglia ci ha dato una serata indimenticabile.
Saluti a tutti... migliori brani sono stati What Good, Beyond Here e
Visions, Scarlet Town merita una menzione come buona. ... spettacolo di
prima qualità ... grazie agli artisti... grazie a tutti.
Bethlehem, Pennsylvania - Lehigh
University - Stabler Arena - April 18, 2013
di Howard Weiner
Bob Dylan e la sua band sono stati favolosi alla Lehigh University. Il
viaggio è iniziato quando ho incontrato il mio commercialista in Tobacco
Road sulla 41st Street della Ninth Avenue, dove il nostro barman, Honey, ha
preso i nostri soldi. Abbiamo poi guidato tutto il tempo con le canzoni di
Dylan. Dato che eravamo ormai a due miglia dalla Stabler Arena, ci siamo
fermati per un cocktail al Sands Casino. Purtroppo, ci siamo persi intorno
al vasto campus di 2.600 acri della Lehigh University. Dopo 45 minuti di
futili tentativi, abbiamo dato ad un ragazzo che consegnava le pizze venti
dollari per scortarci fino all'arena.
Abbiamo fato un giro nella Stabler Arena battendo i piedi al ritmo di "Early
Roman Kings". L'acustica del locale era fresca, ma non c'era un maledetto
posto a sedere.
Dylan ha narrato una tenera "Tangled Up in Blue", e il tono caldo della
chitarra di Duke ha dato un nuovo senso alla band.
Tuttti hanno saltato con gli assoli di armonica di Dylan durante "Beyond
Here Lies Nothing".
Poi Dylan ci ha consegnato il Santo Graal, "Blind Willie Mc Tell", subito
seguito da un altro gioiello degli anni '80", “What Good Am I?” Oh Mercy!
“Thunder on the Mountain” è stata una furiosa jam che andava da veloce a
lenta, a voce alta o debole e viceversa.
Dylan ha poi cambiato marcia, e Duke e gli altri ragazzi lo seguivano senza
fatica. Ma nessuna canzone ha espresso meglio l'essenza dello show come
"Scarlet Town". Ogni volta che sento questa delizia di Tempest, immagino una
vecchia città come Bethlehem, dove il male e il bene convivono assieme, e
tutti i pensieri umani sembrano essere glorificati. La prestazione di Dylan
è stata fenomenale.
Mi piaceva il pesante eco in Ballad of a Thin Man in ogni spettacolo negli
ultimi quattro anni, ma in questo tour, eliminando l'eco, la canzone è
migliorata notevolmente. La folla ruggente adorava Dylan mentre stava in
piedi di fronte ai fans del posto, prima di salutarli e lasciarli per la
prossima cowtown nel suo programma.
Un'ora dopo che il parcheggio si era svuotato, il mio commercialista ed io
ci stavamo ancora godendo qualche birra, mischiandole a Tempest, e
respirando l’atmosfera magica della Lehigh University.
Nel 1981, i Grateful Dead e poi la Jerry Garcia Band hanno suonato
spettacoli leggendari in questo posto. Ci siamo lasciati dopo la mezzanotte
e ci siamo infilati dritti nella nebbia. Arrivanti a Chinatown alle 2:30,
abbiamo chiuso la serata con una succulenta mangiata al Wo Hop.
Richmond, Virginia - Landmark Theater
- April 16, 2013
di Thad Williamson
Dopo aver passato innumerevoli ore di viaggi in aereo, treno e automobile
per vedere Dylan da un capo all'altro di questo continente nel corso degli
ultimi 20 anni, questo concerto si distinguerà sempre nella mia memoria per
essere stato il più vicino a casa mia - letteralmente a due miglia di
distanza da casa mia. Bella giornata di primavera qui a Richmond, faccio una
passeggiata verso l’antico teatro sapendo che è appena passato il tour-bus
di Bob Dylan. E' anche bello essere in grado di scrivere questa recensione
pochi minuti dopo il concerto..
Come tutti sanno dalle scalette, il tour di Dylan questa primavera è stato
prevalentemente impostato sul materiale dal 1997 in poi, ed io sono sempre
impressionato dalla profondità lirica dell’anziano Dylan.
Ma musicalmente, è più facile cominciare con osservazioni sulle "vecchie"
canzoni. Tangled Up in Blue ha avuto ancora un'altra ombreggiatura con Bob
che faceva solletico alla tastiera del piano, facendo uno sforzo reale per
enunciare i testi in modo chiaro, così anche chi non è molto avvezzo nella
conoscenza dei testi di Dylan avrebbe potuto capirli senza difficoltà.
Visions of Johanna è ancora più impressionante – con un bell’arrangiamento
che presenta il brano in tutta la sua gloria.
Verso la fine dello show, Watchtower e Thin Man sono state meno memorabili,
ma hanno servito bene allo scopo di compiacere la folla.
Tra le più recenti canzoni, Spirit on the Water spicca davvero come una
prestazione eccezionale, molto bella con il tempo aggiunto per i lunghi
assoli di chitarra di Duke. Dylan sembra davvero divertirsi anche con Early
Ropman Kings, sembra che sputi veleno cantandola. What Good Am I? Quasi
perfetta.
La performance più interessanti sia nei testi che musicalmente è stata "Pay
in Blood", na canzone che mi affascina proprio perché, mentre è ovviamente
roba molto pesante, il significato non è così evidente e si presta a diverse
interpretazioni.
Prima che qualcuno dica che la canzone non è uguale all’originale, dovrebbe
ascoltare l’attuale versione di Bob, che cambia alcuni dei testi ed anche
gli accordi del refrain. Non riuscivo a capire tutte le nuove parole ma uno
era qualcosa come "la vita non è lunga, domani potrei essere morto, meglio
cantare la tua canzone".
Nel complesso è stato un grande concerto che il pubblico ha apprezzato.
Things Have Changed, si doveva conoscere le parole per avere qualche
possibilità di riconoscerla. Ma mi chiedo quanto profondamente il pubblico
conosca e apprezzi a fondo il materiale di questi spettacoli, e il
significato di queste canzoni, molte delle quali parlano del problema del
razzismo e della schiavitù, ad esempio come Blind Willie McTell. Il
razzismo, la schiavitù e così via sono argomenti chiave qui a Richmond,
Virginia, ex capitale della Confederazione Sudista.
Speravo Dylan facesse un cenno ancora più esplicito, tipo la pazzia di
cantare "Cross the Green Mountain". Certo che non l’ha fatto, ma comunque,
tutto quello che ha fatto è stato dannatamente buono.
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di Paula Jones
Sono estremamente entusiasta, teatro tutto esaurito. I Dawes sono stati
ottimi. Noi avevamo guardato le precedenti scalette di Bob e sapevamo
esattamente cosa aspettarci. Bob, la band e lo spettacolo è stato il
migliore dei 5 che abbiamo visto. La mano di Bob sul suo cuore in segno di
apprezzamento è stato un gesto molto toccante.
Ciò che mi ha incuriosito è stato il problema che Bob sembrava avere con le
ginocchia e/o fianchi. Aveva scarpe bianche in modo che i suoi piedi erano
molto visibili. (Eravamo sul balcone centrale con un binocolo). La sua
apertura di gambe era molto ampia - come se avesse bisogno di mantenere bene
l’equilibrio, anche quando era seduto al pianoforte a coda. Ho assistito a
questa instabilità in prima persona forte dell’esperienza avuta con mio
marito che ha dovuto essere operato ad entrambe le ginocchia diversi anni
fa. Questo show è stato un classico. Grande cambiamento dal concerto del
luglio 2009 al quale eravamo andati. Mi dispiace per il tuo dolore, Bob!
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di Alex Leik
Un gioiello la notte scorsa ...
Alcuni giorni lo è e alcuni giorni no... Martedì 16 APR in Richmond, il
nostro eroe e la sua band, rinata di nuovo con l'aggiunta di uno di nome
Michael John "Duke" Robillard, c’era proprio, sì!
Lasciatemi dire dei Dawes, hanno fatto un lavoro fine per riscaldare la
folla, anche se la loro fortuna di aprire per Dylan mi sembra un pò troppo.
Ma hanno colpito il loro obiettivo, che, nella mia mente, è quello di far
venir voglia di uscire e comprare un album o due del loro materiale. Ben
fatto, ragazzi.
Non molto tempo dopo l'annuncio di godersi il concerto dal vivo in prima
persona, e non filtrato poi attraverso uno schermo di cellulare (gli specchi
e luci soffuse sono chiaramente un solido e apparentemente riuscito sforzo
per mantenere i fotografi e simili a bada), Bob & l'ultima versione di "His
Band" hanno preso possesso del palco circa alle 8:40, con Stu che
strimpellava il riff di apertura che sembra avere sostituito le passate
fanfare ed annunci. Immediatamente, le mie preoccupazioni per aver perso
Charlie Sexton sono state messe a riposo. Il blues di Duke che riempie
“Things Have Changed” ha subito catturato il mio orecchio e mi ha fatto
pensare che potremmo essere pronti per una cavalcata selvaggia ... e Love
Sick lo ha confermato. Facilmente la miglior versione che ho sentito di
questo "nuovo" classico fin dai primi giorni con Bucky o Larry alla pedal
steel. Duke ha una conoscenza esatta di questa canzone avendola registrata,
e Bob ha sostituito il suo contorto assolo di chitarra con un'armonica
solista che ha tirato giù il teatro. Hanno continuato poi con High Water, e
veniva da chiedersi se Duke stava pensando "JHC, questo è quanto di meglio
si possa suonare".
Beh, ha ottenuto un grande applauso...
Soon After Midnight ha dato il via ai pezzi di Tempest, e Bob è chiaramente
orgoglioso della sua ultima fatica. Questo pezzo è diventato la mia traccia
preferita, con l’accenno classico del suond di Santo & Johnny del 1959 nel
loro classico strumentale Sleepwalk, in assolo di chitarra. E' su questa
pista che ho notato che il pianoforte di Bob è salito di volume nel mix, e
la sua voce era più chiara di quello che potevo ricordare. Tempest è
proseguito con Early Roman Kings, il punto più basso dello show, ma mi ha
fatto battere il piede ugualmente.
L’intensità è salita di nuovo con una semplice e bella TUIB, con una leggera
modifica delle ultime versioni, e Donnie ha fatto qualche bel passaggio
significativo, ma ancora una volta è stato Duke a fare i giusti riempimenti
e Bob sembrava riconoscergli questo fatto, facendgli qualche cenno di
approvazione col capo. Ho sentito la mia dolce metà chiedere "Sta
sorridendo??!".
Pay In Blood, come già detto da altri prima, ha un aspetto paludoso, un pò
diversa dalla versione dell'album. Chiaramente si sente che Bob non è ancora
al massimo in questo brano, mentre gli altri 3 pezzi di Tempest erano
praticamente copie carbone dell'album.
La serata ha raggiunto un nuovo livello che non avevo visto da un pò di
tempo con Visions of Johanna. Tony ha guidato questo brano perfettamente, e
la seconda migliore prestazione vocale di Bob della notte. Invece Spirit on
the Water ha dato la sensazione di un calo di energia, anche se Bob sembra
godere. E se è in vena di eseguire un solo di armonica con la passione che
ha messo in Beyond Here Lies Nothing, non serve nessuna chitarra o tromba in
questo pezzo che è un gioiello di Together Through Life.
Buona vena anche per Blind Willie McTell, la stessa versione degli ultimi
anni.
Lo spettacolo ha raggiunto proporzioni epiche per me con What Good Am I? In
primo luogo, non avevo mai sentito questo brano eseguito dal vivo nei miei
oltre 70 spettacoli di Bob ai quali ho partecipato. Non era uno dei miei
brani preferiti da Oh Mercy, fino a stasera. La voce è stato il momento
clou, cantata con tanta cura, che ricordava le versioni mezze acustiche /
mezze elettriche nello show dei giorni di Larry / Charlie. Sì, può ancora
farlo, e questa sera ne è stata la prova. Il pubblico ha fatto un lavoro
molto bello nello stare calmo e lasciare che il nostro eroe la eseguisse
mentre guardava la band, sembrava proprio uno di quei momenti “Dylan” che
non si dimenticano facilmente.
Altro calo di tensione con una molto rauca Thunder on the Mountain, Scarlet
Town e Watchtower per chiudere il set principale. Perfetta la scelta di
Ballad of a Thin Man come bis, e sono sicuro prima o poi Bob rispolvererà
anche LARS.
Questa band ha nuova vita. Ho davvero pensato che sarei stato deluso dalla
partenza di Charlie, ma sono bastate circa 3 canzoni per capire che
nell’aria c’era una nuova energia, e che Duke è la migliore new entry che io
possa ricordare. Il discorso sulla set list non è cambiando molto perché
Duke non è da abbastanza tempo nella band per conoscere bene tutti i
pezzi,... ma quel ragazzo potrebbe svolgere bene il suo lavoro trovando una
via d'uscita da un sottomarino affondato a cinque miglia di profondità.
Questa set list stagnante è solo la versione attuale del "Bob Dylan Show".
Non si tratta solo di cambiare la set list, le sue prestazioni di stasera
(ed anche degli altri show) sono complessivamente positive, a volte sublimi.
Così, nel Tour 2013, se si ha il tempo ed il denaro, basta andare a vederlo.
Se non si ha nè il tempo nè il denaro, bhe, trovateli! Negli ultimi 5 anni
onestamente non avrei mai pensato che avrei avuto ancora di questi momenti
così belli, ma sarò lieto di inserire lo spettacolo che ho visto a Richmond
il 16 APR, 2013, nei miei 5 migliori spettacoli nella mia carriera di
Dylan-fan. Grazie, Bob!
Ithaca, New York - Cornell University -
Barton Hall - April 14, 2013
di Susan Phillips
La Cornell University Concert Hall, incredibilmente, sembrava la Minnesota
Armory di Duluth, che stanno ancora cercando di restaurare totalmente.
Abbiamo avuto qualche problemino con il sole che entrava dalle finestre alle
7:30 PM, e c’erano solo posti in piedi - niente posti a sedere tranne che
per pochi sulle gradinate lungo il perimetro. Così, sono rimasta basita
quando lo show si è rivelato essere il miglior concerto di sempre. Bob era
ipnotizzante, penso che sia stato per il pubblico. Ho chiesto a 3 splendide
ragazze in prima fila di fronte al palco se fossero mai state ad un concerto
di Dylan prima d' ora. Loro ha detto che non erano mai state ad un qualsiasi
concerto prima. Ahimè, vergini da sacrificare al Maestro. Ballavano,
gridando per la complessità dei testi, facendo il tifo per il suo modo di
suonare l'armonica. La loro eccitazione era contagiosa. Ho preso un colpo
quando il giovane accanto a me, con capelli arruffati e ricci scuri,
occhiali da sole, viso spigoloso e corpo snello - era l’immagine del Bob
giovane nei suoi anni 20. Era appena stato ammesso all’ Ithaca College e
parlando con lui era ovvio che Dylan su di lui aveva avuto una enorme
influenza. Dylan deve aver ripreso anche l'energia, ma sembrava indurlo ad
essere più nitido.
Ho visto Ross Smith, un fan irriducibile di Dylan che segue tutti i concerti
di questo tour, e mi ha detto in seguito, col cuore emozionato, che la
miglior canzone del concerto è stata "What Good Am I?". Bob ha tenuto un
sacco di contatto visivo con il pubblico per la maggior parte del concerto,
cosa che di solito non accade, ma in questa canzone guardava attentamente i
tasti del pianoforte e non ha guardato verso di noi. Si poteva sentire
cadere uno spillo dal silenzio che c’era. Che divertimento!
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di Mo Ritz
Bob Dylan e la sua cowboy band sono arrivati a Ithaca, NY il 14 aprile per
il loro ottavo concerto dello spring Tour 2013.
Ithaca, NY, è una piccola città piena di sentimento, si trova sulla punta
del lago Cayuga, in una valle pianeggiante ed una parte sulle colline
circostanti. E' una tranquilla città, dove nel 2008, l’ attivista per la
pace Trevor Dougherty, radunò 6000 persone o giù di lì per creare il più
grande segno della pace del mondo.
Siamo venuti allo spettacolo senza aspettative di ascoltare canzoni
particolari, tuttavia, siamo stati veramente felici di avere l'opportunità
di vedere il talento del leggendario Mr. Dylan scatenare i suoni nelle
nostre teste almeno 14 o 15 volte. Non siamo stati delusi.
Questa sera Bob e la cowboy band hanno dato il via con Stu Kimball che è
salito per primo sul palco strimpellando una introduzione rielaborata per
“Things have changed” con una introduzione piuttosto appropriata per il 21°
secolo. Davanti ad una folla di buone dimensioni pronta per il rock al ritmo
della batteria di Recile, Tony Garnier il "capo" al basso, Donnie Herron
alla pedal steel e con il Maestro Bob al centro della scena armato con
l'armonica al microfono. Ma aspettate, cos’è quel suono estraneo alle nostre
orecchie? Duke, Duke, Duke Robillard, con un suono dolce di chitarra.
Stasera il Bob Dylan Touring Co. ha veramente riempito la Barton Hall col
ritmo del soul e del blues, e suonava bene. Bob è rimasto al centro della
scena per Love sick.
Per coloro che sono stati delusi lo scorso autunno con Dylan che non suonò
nemmeno una canzone dal suo ultimo album Tempest, stasera hanno avuto
soddisfazione, Bob ne ha eseguite quattro: Soon after midnight, Early Roman
Kings, Pay In Blood e Scarlet Town. Qualcuno si è rivolto a me dicendomi:
Bob scrive alcune canzoni abbastanza mediocri.
Ma lui scrive canzoni molto sentite, capolavori di storie d'amore, ballate
come Tangled Up In Blue, stasera bellissima.
Visions of Johanna è stata la più gradita dal pubblico. Poi siamo tornati
nel 21° secolo con Spirit On The Water (2006), Beyond Here Lies Nothin
'(2009), Thunder On The Mountain (2006) e una bellissima Blind Willie McTell
(2006), e forse nessuno canta come Willie ma Bob può cantare il blues
(allora e adesso anche!) Con la nuova aggiunta di Duke Robillard, alla
chitarra, Bob Dylan e la sua cowboy band hanno scavato un nuovo solco che
stasera luccicava in tutti questi brani.
Il clou della serata, la stella più lucente è stata What Good Am I (1989)!
Per pochi minuti Bob era tornato ad essere il poeta laureato del rock 'n
roll, la voce della controcultura degli anni '60, il ragazzo che ha
costretto il Folk ed il Rock ad andare a letto assieme, che si truccava
negli anni '70 e che scomparve in una nuvola di abuso di sostanze, che
riemerse per trovare Gesù, che è stato dichiarato out alla fine degli anni
'80, che improvvisamente ha rispostato gli ingranaggi pubblicando alcuni dei
più forti pezzi musicali della sua carriera a partire dagli anni '90.
Signore e Signori, il Columbia recording artist ... Oh com’era graffiante
tutto questo. E' solo che Bob Dylan e la sua cowboy band hanno fatto bene il
loro lavoro stasera!
La band ha poi scardinato la Barton Hall con una meraviglioda All Along The
Watchtower (1967). La folla impazziva mentre filmava con i telefoni
cellulari in modo da poter postare le canzoni su YouTube e godersi il
passato nel futuro.
Happy Trails,Mo Ritz
California, Pennsylvania - California
University of Pennsylvania - Convocation Center - April 13, 2013
da Daniel Chester
Things have changed: continua a crescere alle orecchie dell'ascoltatore ...
amore, a partire con lui al microfono al centro della scena ... questo
pezzo, se fatto bene, da l’impressione di non essere solo un opener ma di
essere a metà spettacolo (questo non è un warm-up).
Love Sick: non un fantasma che parla come altre volte, una bella esecuzione.
Highwater: primo di una mezza dozzina di brani con il contrabbasso
(dovrebbero essere il doppio)... il banjo entrava bene ... non una versione
inquietante o sinistra, diciamo una versione amichevole.
Soon After Midnight: sono appena tornato dopo aver dato un’occhiata al
chiosco che vendeva le T-Shirt, il pianoforte e Herron hanno avuto alcuni
momenti particolari ma questo non è stato dei migliori, in realtà questi
artisti possono fare di meglio.
Early Roman Kings: bel tempo e bell’esecuzione... bene usare il contrabbasso
anche in questo brano.
Tangled: un mix di diverse versioni e di arrangiamenti con qualche idea
tentata, brano eseguito senza nessuna qualità o padronanza, ... mancava il
funk nel suono e nel ritmo delle ultime versioni.
Pay in Blood: abbastanza fedele al disco, abbastanza interessante, alcune
grandi linee cantate bene (Voce forte questa sera)
Vision: se Tom Cruise interpretasse la parte di una rock star in un film e
uno dei brani fosse “Visions” questo è come suonerebbe... qualche picco un
paio di volte ma niente di più,... è come un'insalata di aragosta: perché
qualcuno dovrebbe prendere una prelibatezza come l’aragosta e contaminarla
con maionese e sedano o qualsiasi altra cosa?
Spirit on the water: un pò di bassi veloci ancora frizzanti ... lavoro
perfetto col contrabbasso... pianoforte sobrio ed estremamente fresco
(soprattutto verso la fine) ... un vero gioiello.
Beyond Here: sorprendentemente profonda e ...drum e ritmo stellari.
Blind Willie: versione decente (è sempre così buona) ... contrabbasso e
banjo erano belli ma nel complesso non convincenti.
What Good Am I?: fedele ed onesta... suono del piano santificato ... ottima
esecuzione.
Thunder: buono ma non scoppiettante, brano un pò sprecato... pianoforte e
lap steel devono trovare qualche ancora qualche magica interazione.
Scarlet Town: contrabbasso e banjo possenti, bene ... di nuovo fedele ...
non sempre facile lavorare su una nuova canzone... banjo e pianoforte hanno
trovato l’alchimia un pò in ritardo.
Watchtower: abbastanza energica ... chitarra solista non ancora a proprio
agio, a volte feroce ed a volte debole.
Thin Man: non c’è più il brutto eco dell’anno scorso, ma ancora una faccenda
piuttosto noiosa ... ci sono così tanti
altri pezzi per chiudere il concerto in modo migliore.
Riassunto: la venue è piccola ma non brutta... buona, energia coerente da
tutti i soggetti coinvolti ..i nuovi brani hanno soddisfatto... chitarra
solista ancora un pò mancante... questa è una buona band... tranne che per
qualche melodia il livello di qualità della band sembra aumentare quando Bob
è lontano dal pianoforte (in piedi al microfono al centro) ... forse c'è
qualche trucco ancora da scovare per ricordare tutti quei meravigliosi
testi? In sostanza uno show un pò borderline... i migliori brani sono stati
Spirit, What Good e Beyond Here ...
Grazie a tutti.
Newark, Delaware - University of Delaware - Bob
Carpenter Center - April 12, 2013
di Michael Perlin
Allora, nuova venue, nuovo stato, nuovo make-up, nuova band. La metà delle
canzoni diverse rispetto al mio ultimo concerto (a Barclay, ultimo
spettacolo del tour con Knopfler), tre debutti (cinque per Linda che non è
andata all'ultimo concerto). Riassunto versione Post-it: Un brillante inizio
e una fine ancora più brillante, ma un pò di cedimento nel mezzo.
Sorprendentemente, il punto più alto è stato, per me, Ballad of a Thin Man,
e più sorprendentemente ancora, il punto più basso (non posso credere che
sto scrivendo queste parole) è stato Visions of Johanna.
Newark, Delaware, si trova a circa 75 miglia dalla nostra casa a Trenton. Un
tirata dritta giù per la 95, molto trafficata naturalmente. Il concerto era
nello stadio di basket, e le nostre sedie - io preferisco ancora i concerti
dove si sta in piedi – sarebbero state perfette per una partita dei Knicks:
... Il suono era il tipico mix BD. Cera molta gente più vecchia di noi
(yay!), ma anche un sacco di genitori con bambini, alcuni ragazzi del
college (molti meno rispetto al mio ultimo concerto al Monmouth College).
Un tempo di cambio molto veloce tra i due set (circa una quindicina di
roadies sul palco, mi hanno ricordato delle trasmissioni della Met Opera e
il modo in cui il paesaggio viene cambiato tra il 1° ed il 2° atto del
Rigoletto. Come succede ultimamente, Stu sale per primo, suona un riff blues
(un ottimo riff blues), e poi arriva la band.
Stessa scaletta, identica, come a Kingston ed a Buffalo. E’ mai capitato (in
una settimana, tre scalette identiche??). Non so perché, ma devo pensare che
questo faccia parte della graduale integrazione di Duke nella band.
Un voto? Probabilmente B + / A-. Alcuni momenti brillanti, ma, ahimè, un pò
di impantanamento. Ne è valsa la pena? Assolutamente!
Le canzoni:
1. Things have changed: amo questo brano come apertura (come sempre quando
sento un opener, sono trasportato indietro a metà degli anni '90, ai giorni
di Jokerman). Questa era una versione rockabilly che era un apertura
perfetta per questo gruppo di canzoni. Alcune nuove frasi (invece di ", ma
.... Le cose sono cambiate", ora "..... ma le cose devono cambiare "). La
band suonava bene, un inizio eccellente. Bob al centro della scena (Col
senno di poi, devo dire che quasi tutte le canzoni eseguite al centro della
scena hanno funzionato meglio di quelle dietro al pianoforte ...)
2. Love Sick: La mia prima volta in otto anni (da Beacon nel 2005), un
tesoro ogni volta che la sento. Prima armonica della notte (lo dirò; Bob è
diventato un armonicista che vale la pena di ascoltare, che rivelazione!).
Ottima prestazione, specialmente su linee come "il silenzio può essere come
un tuono". Così la sensazione è perfetta per il suono corrente di Bob.
Avevamo visto Leonard Cohen nel mese di dicembre, e Linda ha osservato che
la postura di Bob non era dissimile da quella di Leonard ...
3. High Water: Ancora al centro della scena, e questo sicuramente lo stile
"narratore" che ha perfezionato negli ultimi anni. Insistente, la presenza
della sventura. Questo è Bob nella pienezza dei suoi 70 anni, che guarda
indietro ad una vita "piena di fatiche e di sangue" e ancora, intonazione
perfetta.
4. Soon after midnight: Prima volta al pianoforte, ho pensato che ha
funzionato meglio questa al mio secondo ascolto, Linda è al primo. Amo
questa canzone, dall'apertura "I'm searching for phrases" fino a "date with
a faerie queen." OK, i miei amici che leggono questa recensione non saranno
sorpresi di sapere che mi è scappata qualche lacrima dagli occhi... molto
simile alla versione di Tempest.
5. Early Roman Kings: Anche in questo caso la mia seconda volta e Linda la
prima. Un beat stile martcia funeraria.
Anche pericolo nell’aria. Quando ho sentito questo pezzo solo dopo le
elezioni, non riuscivo a capire se si trattava di una band anni '50 del
Bronx o dei sostenitari di Romney.
Non ne sono ancora sicuro. Mi aspetto che questo pezzo rimarrà in rotazione
anche dopo che Bob avrà iniziato a variare le scalette, e penso che questa
sia una cosa molto buona.
6. Tangled Up in Blue: Qui è dove le cose hanno cominciato ad essere un pò
impastate. Prima strofa alla grande, e anche alcuni tentativi di singalong
nell'ultima riga del coro (Il pubblico era troppo pacato, senza cori, senza
pestare i piedi nel corridoio ...). qualche versetto è stato saltato,
qualche parola cambia nella parte che parla del poeta italiano, il verso di
Montague Street (credo) è stato saltato, qualche parola cambiata nel verso
che parla delle mogli dei falegnami, ma non è questo il punto. Alla fine
della canzone, sentivo l’energia lontana. Questa è stata la prima canzone in
cui Duke ha suonato più di 6 battute di assolo di chitarra (io adoro ancora
Larry Campbell, ma sono in attesa di vedere come la presenza di Duke
cambierà la spinta della band, come aveva fatto Charlie nel suo secondo
ritorno.
7. Pay in Blood: La mia prima "prima" della notte. Canzone amabile
sull’album, ma dal vivo ancora non riesce a venir fuori, sembtra essere
ancora impantanata. Non è viva come sul CD. 8. Visions of Johanna: sospiro. Una seria
delusione, quando ho sentito questa canzone a Barclay, qualcuno ha detto che
era una "magnifica interpretazione, ... concentrata, appagante." Questa,
ahimè, non lo era. Ed è riuscita a decollare solo un pò verso la fine. Il
pianoforte ha funzionato, l'intro è stata un pò diversa, credo, ma non era
questo il punto.
9. Spirit on the Water: Ancora al pianoforte, anche se l'armonica ha
aggiunto alla canzone un pò di profondità. L’arrangiamento Rikki-Tikki che è
familiare a coloro che l’hanno sentita più di una volta. La band stava
cominciando a ritrovare un pò di energia
10. Beyond Here Lies Nothing: Torna al centro della scena (grazie!). La band
ha iniziato ad accelerare il passo, e ho cominciato a sentire la band
lavorare insieme in modi ai quali eravamo abituati negli ultimi annui, e
Duke ha tirato fuori il suono di uno sporco blues di Chicago (che è una cosa
molto buona). Eccellente armonica come in Love Sick, l'aggiunta del
mandolino elettrico di Donnie ha dato grande spessore al pezzo. Linda ha
osservato seccamente che la voce di Bob suonava un pò come Jimmy Durante ma
io ho pensato che fosse più Tom Waits ...).
11. Blind Willie McTell: Al centro palco, altre frasi di armonica. Una cosa
molto buona, canzone geniale, brillante e con una resa di alto livello.
12. What good Am I?: Un'altra prima. Splendida. Splendida. Di gran lunga il
suo miglior lavoro al pianoforte della notte. Fraseggio squisito. Band del
tutto in sintonia. Il fango di mezza sera ormai totalmente una cosa del
passato. Vale il prezzo del biglietto.
13. Thunder on the Mountain: Duke splendente in questo pezzo, il suono era
di una grande band anni ‘40s che sta facendo uno jitterbug basato su un
blues in 12 battute (non so se questo sia giusto tecnicamente, ma è
esattamente così che suonava).
14. Scarlet Town: La mia terza prima. Anche in questo caso, quasi nota per
nota della versione dall'album, son così felice di averla sentita di
persona. Ancora una volta, alcuni testi saltati, ma la brillantezza di Bob
fa in modo che ci si chieda come un uomo possa esprimere le sue emozioni in
modo così perfetto.
15. All Along the Watchtower: Sono così felice che questo classico sia
tornato in scaletta. Quante diverse versioni ho sentito negli ultimi
decenni? Ma questa è l'essenza di Bob: rock duro, testi enigmatici, col
vento che sta sempre cominciando ad urlare. Eccellente assolo di Duke. La
band potrebbe suonare per un'altra ora, per quanto mi riguardava.
16. (Bis) Ballad of a Thin Man: Anche se la band era in fila ad arco,
nessuna presentazione dei membri. Mi aspettavo Bob venire al centro della
scena per questo. Così sono stato deluso dal fatto che è rimasto al
pianoforte. Questa era una versione assolutamente brillante, il miglior
lavoro della band nella notte, grande armonica di Bob, grande voce, grande
spirito. Questa potrebbe essere stata la mia preferita performance live di
questa canzone dagli anni '60. Che bel modo di finire un concerto.
Quindi, serata formidabile all’ inizio ed alla di fine, ma non così tanto
nel mezzo. Non vedo l'ora di leggere le recensioni degli altri e le
recensioni dei concerti successivi. Comunque, come sempre, grazie Bob!
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di Paul
Palcoscenico per lo più nudo, nesuna intro, sono entrati sull’applauso della
gente. Bob aveva un grande abito, soprattutto una camicia verde brillante,
ma il tutto era troppo grande per lui, sembrava nuotarci dentro.
Impressioni: Il canto di Bob nelle prime 2-3 canzoni mi ha sorpreso, è stato
forte, non ghiaioso e torturato, molti interventi di armonica in tutto il
concerto, il sorriso che carica il versetto, Bob mostra con forza la sua
coscienza che esplode, sottolineando ogni sillaba. Cambiati alcuni testi, ma
le canzoni erano lontane dalla loro emotività, uno show-operaio, non una
sola sorpresa dalla band, con Duke che suonava sordo e ordinario. In
Watchtower Bob sembrava goffo, a volte suonando il pianoforte con una mano
sola e l'altra appoggiata sul fianco. Nessuna intensità, vocale o musicale.
Dopo Pay in Blood la voce ha avuto un calo, è tornata roca e sibilante. Non
mi importa della voce, ne dei ritmi alterati, ne dei testi impiccati, ma
questo spettacolo è stato poco interessante, noioso, senza ritmo, lento ed
esitante, senza luce. Dopo aver visto spettacoli che risalgono al ‘74, Bob
ha avuto il mio ultimo $.
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di David
Un paio di cose. Bob indossava una camicia verde sotto il vestito nero,
aveva stivali da cowboy con la punta bianca.
Le prime due canzoni Bob è rimasto fondamentalmente al centro del palco
senza suonare chitarra o pianoforte. Posso capire perché, ora c’è Duke
Robillard. Duke era impressionante. Una grande aggiunta. La somiglianza con
Jerry Garcia è fantastica. Duke ha davvero suonato bene in Tangled Up in
Blue, e mi è piaciuto molto l’arrangiamento. Per la nuova canzone di questo
tour "What good am i?", è possibile davvero sentire Bob picchiare sui tasti.
E' stato fantastico.
Bob inizia intorno alle 8:30 dopo i Dawes alle 7:30. La security era un pò
troppo rigorosa, niente birra (a me non mi importa di questo, ma ad alcune
persone interessava). Pubblico seduto tutto il tempo, la maggior parte delle
persone sono state annoiato e non è loro piaciuto lo spettacolo. Ma ancora
una volta, sono rimasto sorpreso. Quando Bob ha lasciato il palco, tutti
sono impazziti e hanno voluto il bis.
L'altra cosa che ho notato è che l’Oscar è ancora sul palco, ma è chiaro che
è una copia e non l'Oscar originale. Inoltre, sono tornati gli specchi sul
palco, quindi niente foto-haha.
In sostanza un buon spettacolo - Duke sta ancora cercando di inserisi, non
sembra curarsi se Bob gli dà il "look", perché è fuori da ogni cosa e suona
solo ciò che sente di poter suonare. E' stato davvero bello. Bob è rimasto
al pianoforte per gran parte della notte. Tony è stato grande come al
solito, lui è veramente un bassista straordinario.
Mi piace la nuova sistemazione. La grande differenza che ho notato rispetto
all'anno scorso è che Bob suona il pianoforte e la chitarra molto meno, e si
posiziona al centro della scena e suona l'armonica, cosa che i ragazzi del
college sembravano apprezzare di più. Mi è piaciuto molto Bob al pianoforte
in Visions of Johanna. A presto, David.
Lewiston, Maine - Adroscoggin Bank Colisée -
April 10, 2013
di Ernest Gurney
Da qualche parte oltre la "Persistence of Memory" di Dalì e “Rashomon” di
Kurosawa si trova il paesaggio sempre fluido del Never-Ending Tour
dylaniano. Anche quando le setlist sembrano essere “bloccate” come sembra in
questo tour, nessun concerto è mai una ripetizione di un altro. E questo è
come dovrebbe essere, come ascoltare Bob.
Gli specchi accanto al palco riflettono le raffiche di flash, infatti il
concerto inizia con un appello al pubblico per provare a vivere l'esperienza
al momento, invece di filmarla con i minuscoli schermi dei cellulari o degli
I-pod per consegnarli alla memoria.
Prendetevi un momento per leggere "Vacation" di Wendell Berry
(poetryfoundation.org) ed avrete lo stesso messaggio. Iniziate a
sperimentare la vostra vita, invece di "preservarne i ricordi ".
Un inaspettatamente breve interludio dall’uscita dei Dawes che hanno aperto
lo show e le luci si spengono, qualche fraseggio di chitarra e la band al
completo comincia "Things Have Changed".
"Things Have Changed" è il canto di un uomo rotto dentro, un concetto scuro
e profondo, Dylan è il tragico narratore della realtà in piena, al centro
della scena, ingobbito e solo un pò nascosto dall’oscurità. Questa oscurità
continua in "Love Sick" e “High Water” È dura là fuori. Ma Dylan ha la voce
per questo, gli assoli di armonica sembrano archi di luce nel buio della
notte.
Spostatosi dal centro della scena, Dylan si piazza dietro al pianoforte a
coda e cambia il tono della notte con un sussurro per “Soon after midnight”,
tenera ... amabile... presentata come se fosse una rosa. Dylan suona, si
muove attraverso la pagina umana dell’esperienza come se fosse la soluzione
di un cruciverba.
Poi qualcosa di più spirituale con “What Good Am I” e “Spirit on the Water",
poi prosegue con "Early Roman Kings" e "Pay In Blood" con un piccolo accenno
di "Scarlet Town". Lui è ovunque. Lui ci getta in faccia 16 canzoni in 90
minuti. Alcune troncatei (una malriuscita modifica di "Tangled Up In Blue",
il miglior esempio di brevità draconiana), ma per la maggior parte di esse è
solo la freschezza dell’esecuzione. La band sembra "tirare le redini" per
mancanza di una migliore termine. Ci sono momenti di elaborazione musicale
che non vengono approfonditi, assoli inesplorati, le mappe delle canzoni
diventano schizzi, con sfumature e suggerimenti.
Ci sono alcuni movimenti liberi, in particolare in alcuni passaggi
suggestivi di armonica. I suoi polmoni soffiano ancora ma la laringe non può
essere sostituito dall’armonica, veramente momenti di suono che fuggono
troppo veloci.
Alcuni brevi flash della serata: "Visions of Johanna" .... testo costruito
sulla falsariga di Tom Thumbs Blues, il pigro riff "Lost in Juarez" che
trascina Johanna nel caldo afoso messicano ..... guardo Duke Robillard
eseguire il suo mestiere con aplomb, umile e fiducioso. Non una nota
sprecata. Un maestro .....
"Early Roman Kings" impilata sull’ anima di Muddy Waters .... "Beyond Here
Lies Nothing " mette in rilievo i tesori del cuore. “Scarlet Town "....
Yeats e Blake, Burns e tutti quegli eterni .... stridenti fantasmi e antiche
maledizioni.
Poi ...... "All Along The Watchtower" seguito da "Ballad of a Thin Man" ....
"Qualcosa sta accadendo e tu non sai cosa sia?” Sono la stessa cosa? Si sono
le risposte alle nostre domande.
La vita può essere anche questa ...... cosa c’è di male? Può diventare una
esperienza sia comune che individuale? I concerti di Dylan sembrano essere
un tentativo coraggioso. Ognuno di noi seduto nella caverna di Platone ....
ma quando dobbiamo lasciare lo stadio? Hai visto anche tu quello che ho
visto io? Hai sentito quella frase? Ha detto ...????
Ci dirigiamo verso casa .....che schianto ..... domani riprendo la mia vita
lavorativa, parlo con una donna francese che parla di un cane ucciso dopo il
concerto, dovrò rimettere la testa nel mio lavoro, è la vita. Solo vita.
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di Zoo di Caino
Lewiston, Maine, Colisèe. Mercoledì. Un vivace 44 gradi. I Dawes presentano
un insieme di brani per lo più dal loro terzo album, che è nuovo di zecca.
Ho sentito che Jackson Browne ha scoperto questi Dawes. A dire la verità, io
non ascolto chiunque altro quando vengo a vedere Bob Dylan. Ho già detto
abbastanza di loro.
Grande pubblico come al solito e bella atmosfera.
Otto e trentaquattro, sono fuori e ruggente, sbuffando veloce come un
Frieght-Train. I cuori battono mille volte al minuto. Lentamente il treno
scivola verso il basso metodicamente, cade giusto in Love Sick. Bob è
davanti e al centro.
Sono stufo di amore, vorrei quello che non ho mai incontrato. High Water,
diretta verso di noi, stupendo gioco in grande spolvero. Soon after midnight
con Bob alle tastiere, una ninna nanna rock. Early Roman Kings davvero
lucente, oh, c'è qualcosa di più meraviglioso di uno spettacolo di Bob
Dylan?
Tangled Up In Blus è infatti una rete intricata di musica heavy duty,
stordimento, canto e danza, mentre il Maestro suona anche le tastiere.
Pay In Blood, pesante, pesante, pesante. Pago col sangue, ma non il mio.
Una morbida Visions Of Johanna. Spirit On The Water, come aprire il
rubinetto della fontana dell’ acqua spirituale. Suona come una canzone di
Natale, con il chitarrista (che assomiglia un pò a Babbo Natale) che suona
molto bene, bello. Armonica chiara tutta notte. Beyond Here Lies Nothing,
solo la luna e le stelle. Bob in piedi, al centro della scena, nello
svolgimento di questo numero pazzesco. Forte, forte, allegro mentre suona
l'armonica. Nessuno poteva suonare il blues come Blind Willie McTell. Di
nuovo al piano per What Good Am I, tonante, tremendo controtempo in gloriosa
serie. Scatta la follia con Thunder On The Mountain. Se hai qualcosa da
dire, dillo, o stai per sempre zitto. Piove dal soffitto una superba città
Scarle, incredibilmente ispirata.
Forte All Along The Watchtower. Nel mezzo della canzone la mia mano che si
agitava ha accidentalmente mandato in aria il telefonino di una donna mentre
era intenta a fare le riprese dello show, chissà dov’è finito, introvabile.
Così sconvolto non potevo entrare in Ballad of a Thin Man, ma la signora,
con molta grazia, mi ha detto di non preoccuparmi, e che Bob Dylan era molto
più importante.
Grazie a Dio, subito dopo lo spettacolo il telefono è stato trovato da un
giovane, il telefono era caduto davanti a lui. Che grande concerto!! La band
era così dannatamente buona e Bob Dylan, ancora una volta ha mostrato la
verità, alla quale noi crediamo con tanto fervore.
Lowell, Mass. - University of
Massachusetts - Lowell Tsongas Center - April 9, 2013
di Richard Moody
Forse è perché Bob ama la città, che è il luogo di nascita di Jack Kerouac,
ma tutto ciò che i fan la ragione allo show di Lowell hanno goduto una
serata di musica di Bob e la sua band che era su un alto livello di energia
dall'inizio alla fine. Ci sono state scivolate occasionali in quella voce
che sia afflitta in modo permanente da Un grave caso di laringite, ma nel
complesso suonava molto meglio di quanto mi aspettassi e sicuramente ha
eseguito ogni canzone come se ci tenesse a questo proposito. Il chitarrista
Duke Robillard, il nuovo membro della band, ha dimostrato la sua notevole
abilità strumentale in diverse canzoni tra le quali "All Along The
Watchtower" e "Beyond Here Lies Nothin’”. E' stato anche bello sentire
alcune delle nuove canzoni di “Tempest” e qualche classico raramente
eseguito come "Blind Willie McTell." Alla fine dello spettacolo il pubblico
ha fatto a Bob una sentita standing ovation e tutti sono tornati a casa col
sorriso sulle labbra.
°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°
di Steinar Daler
So che ci sono un sacco di Dylan-fans che vedono diversi Dylan-concerti uno
in fila all’altro (leggendo le loro recensioni su Boblinks) e mi chiedo come
è vedere 3 concerti di Dylan con la stessa set-list.
Io ho visto quelli di Amherst, Kingston e Lowell e ora sono tornato a casa.
Ho visto Dylan in numerosi concerti di fila molte volte prima, ma non sono
sicuro di aver visto 3 concerti con la stessa identica set list. Forse a
Hammertsmith 20 anni fa.
Comunque posso dire che è stato fantastico. (Ad Hammersmith 20 anni fa fu
noioso). Perché è stato fantastico?
1. Dylan è in buona forma ed ha controllo molto professionale sull’intero
concerto.
2. Dylan ha un nuovo chitarrista, Duke Robbillard, che migliora il suo modo
di suonare per ogni concerto.
3. La set-list è un mix perfetto: 3canzoni degli anni 60, 1 degli anni '70,
2 dal '80, 1 dal 90, 5 dal 2000 e 4 canzoni dal 2010. La scaletta è molto
dinamica con pezzi rock uptempo, ballate ed altri perfettamente miscelati:
basti pensare a Blind Willie Mc.Tell, What Good Am I?, Thunder On The
Mountain e Scarlet Town.
4. Nuovi brillanti arrangiamenti. Tra di loro l'incredibile bella, sincera e
commovente “What Good Am I?”, una migliore "Tangled Up In Blue" con Duke
Robillard che sta aggiungendo sempre più eccellenti liks di chitarra ad ogni
prestazione. Una molto dinamica “Watchtower” che passa da momenti di
tenerezza a dei crescendo, sempre meglio suonate da Duke e da Bob col
pianoforte. Molte altre canzoni hanno un nuovo e buon arrangiamento. "Early
Roman Kings" è sicuramente meglio dal vivo che su Tempest.
5. La voce di Bob è stata buona in tutte le canzoni. Le canta con tutto il
suo cuore ed in alcune, come "Vision of Johanna", "What Good Am I?” e
“Scarlet Town” la sua voce è migliore di quanto ho sentito da molti anni.
Non abbaia, non grida, e usa solo pochissime tracce di canto staccato, che è
anche adatto quando usa quella voce.
6. Stu suona esclusivamente la chitarra accustica e lo fa molto bene.
Se ci sono alcuni aspetti negativi, posso ricordare che la lap steel di
Donny è ancora troppo bassa nel mix e che "Ballad Of A Thin Man" non è buona
come è stata negli ultimi anni perché Bob non canta dal centro del palco ma
da dietro il pianoforte. Ma, è ancora buono.
Avrei volentieri partecipato ad altri spettacoli anche se non avesse
cambiato la setlist. Andate a vederlo!
PS! Grazie per le piacevoli serate del dopo-concerto ai buoni amici (ragazze
e ragazzi) provenienti da Stati Uniti, Canada, Inghilterra, Germania e
Svezia! Vi amo tanto quanto amo Bob!
Kingston, Rhode Island - University of
Rhode Island - Ryan Center - April 8, 2013
di Bill Thomas
Andare a un concerto di Bob Dylan in questi giorni è un pò come andare in
chiesa. Non che andare in chiesa sia una brutta cosa. E' solo che
l'esperienza – e non sto parlando di prestazioni di Dylan qui - è diventata
così tranquilla, e il pubblico così blandamente reverenziale, che il
godimento della partecipazione ad un concerto rock viene annullato.
Ho avuto buoni posti con grande vista alla sinistra del palco, ma dopo un pò
mi sono spostato perché non avevo voglia di fare nulla per disturbare le
persone, come battere le mani troppo forte. Così ho vagato un pò, finendo in
piedi dietro l'ultima fila di sedili in platea. Stavo veramente cercando il
mio migliore comportamento, stavo cercando di essere tranquillo come un
topolino.
Verso la fine dello show, Bob ed i ragazzi si sono lanciati nell’
inquietante "Scarlet Town", e poi ho fatto una cosa pazzesca: nella mia
esuberanza ho gridato "Si combattono con il whisky, la morfina e gin" quando
Dylan è arrivato a quella linea. Ogni singola testa nelle ultime tre file
delle sedie in platea si è voltata a guardare in stato di shock e soggezione
il vociante miscredente, al che mi sono sentito in dovere di emettere un
grido di scusa. Voglio dire, davvero, quando si va ad un concerto rock non è
come andare ad un concerto di pianoforte! Ascoltate l'energia e il tumulto
della Rolling Thunder, le registrazioni di Newport e Birmingham per fare un
confronto. Ma, credo, "Things Have Changed", per quanto infuocata, fino alla
spensieratezza di “High Water” non sono riuscite a far scollare il culo
della gente dalle sedie, idem per “Early Roman Kings” con il suo tempo di
stoppati riff blues ed i suoi mistici testi. Allo stesso modo, anche la
narrazione affascinante di "Tangled Up in Blue" ha mancato di sollevare la
folla muta e immobile in canti e balli. "Pay in Blood " è un tour de force,
anche se non è stato reso nel feroce e vendicativo tono che si sente sul
disco, invece, le sue sfumature contrappuntistiche si sono prestate ad una
lugubre aria di elegia di questo capolavoro. "Visions of Johanna" è un
gioiello per i secoli, e qui abbiamo sperimentato come l'aggiunta di Duke
Robillard abbia aggiunto atmosfere jazz multicolori alla prestazione.
"Thunder on the Mountain" avrebbe potuto essere "Summer Days” con i suoi
sbarazzini riff di stile Chuck Berry e l’assolo prolungato di Robillard
avrebbe potuto essere indimenticabile, eppure, neanche una parola sul perché
non più di cinque persone in sala si sono alzate facendo casino con i loro
stivaletti sul pavimento in questo pezzo.
La già citata "Scarlet Town" è un ritratto cupo e sottile di piccole vite
cittadine che solo Dylan poteva descrivere così magistralmente. "All Along
the watchtower” con la sua potenza di fuoco ha combinato il rock duro con la
finezza di Robillard
producendo un melange vorticoso di bellezza e di grazia.
L’apertura dei Dawes con le loro influenze stile Laurel Canyon-CSNY è stata
ricca di buone armonie con facili e orecchiabili canzoncine. IL cantante /
chitarrista Taylor Goldsmith era quasi ridicolmente umile, ripetendo
continuamente il nome della band in modo che il pubblico del concerto
avrebbe ricordato che li avevano visti salire sul palco prima di Dylan.
Amherst, Mass. - University of Massachusetts
Amherst - Mullins Center - April 6, 2013
Bob Dylan presso il Centro Mullins
di Donnie
AMHERST - Bob Dylan ha proseguito la sua esplorazione che dura da molto
tempo delle sfumature della musica americana con una performance presso il
Mullins Center nella notte di Sabato. Con una band di cinque elementi e
alternandosi tra il pianoforte sul fianco del palco ed una vocal
front-center zone, Dylan ha offerto due ore di musica, 16 canzoni in totale.
Anche se il èarterre e diverse sezioni della parte inferiore erano piene, lo
spettacolo non è stato sold out. Dylan, che ora si esibisce anche in queste
arene sportive, è stato a lungo considerato più un artista da teatro che da
arena.
C'erano pezzi di rock e country, pezzi di blues e jazz come icone musicale
suonate attraverso accordi di ottima fattura. Dylan ha preferito rimanere al
lato del palco dietro al piano, ma ha aperto con “Things have changed.
E’ rimasto lì, facendo interventi sporchi di armonica blues in "Love Sick",
e portato la band col banjo di Herron in "High Water (For Charley Patton)."
Il palco era scarso e poco illuminato, rendendo le ombreggiate vaghe, il
tutto sembrava essere una riunione di membri un Minstrel Carnival Show. La
musica ha seguito l'esempio, con toni gorgheggianti il leader ha cantato
“Soon after midnight” e la caparbia "Tangled Up In Blue".
La familiare voce lacerata di Dylan ha spianato e facilitato la strada al
mitico accompagnamento del contrabbasso e della pedal steel per "Visions of
Johanna" e "Spirit on the Water". Buio mistico.
Tornò poi al centro del palco per "Beyond Here Lies Nothing," offrendo una
ispirata armonica per poi tornare al blues con "Blind Willie McTell".
Dylan ritorna al pianoforte per la sua canzone più sentita della notte,
l'eleganza elevata a canto per “What Good Am I”.
Molte Icone del rock tendono ad ottenere il beneficio del dubbio e
prosperare in gran parte sulla loro reputazione, anche molto tempo dopo che
la loro furia iniziale si è placata. Tale non è il caso di Dylan, che ha
dimostrato la sua vitalità con "Thunder on the Mountain", e ha confermato la
sua valida prestazione (superiore a quelle dello scorso anno) con "Scarlet
Town" e con l’immortale “All Along the Watchtower" per chiudere il set.
E’ tornado poi sul palco per il bis con "Ballad of a Thin Man".
Lo show è stato aperto dai Dawes di Los Angeles, una band Americana che è a
pochi giorni da una nuova uscita su disco e chiaramente ispirata
dall'opportunità a portata di mano.
"Sarebbe difficile spiegare quanto siamo onorati di essere in questo tour",
ha detto il cantante Taylor Goldsmith.
Buffalo, New York - SUNY Buffalo - Alumni
Arena - April 5, 2013
In Buffalo, Dylan cambia radicalmente le cose nel nuovo tour con Duke
Robillard
Oh, dovevate esserci a Buffalo ieri sera a vedere Bob Dylan. Quando ha
iniziato il suo spettacolo con "Things Have Changed", si è capito subito che
non stava scherzando.
Secondo diversi reportages, Dylan era in fiamme la scorsa notte,
probabilmente ispirato per la nuova aggiunta del chitarrista blues Duke
Robillard nella sua band, che ha sostituito Charlie Sexton nella line up.
Inoltre, la set list è cambiata . Erano bloccati come “standard” brani come
"Like A Rolling Stone", "Blowin 'In The Wind" e la sua canzone più ascoltata
di sempre mai, "All Along The Watchtower". In realtà, solo quattro delle 16
canzoni eseguite la scorsa notte erano degli anni ‘60 e '70. C'erano anche
un paio di composizioni dell’ '80 tra le quali "What good am i?",
Recentemente coverizzato da Tom Jones.
Ancora più scioccante per i fan, in senso buono, è stato l'inserimento di
quattro canzoni dal più recente album di Dylan, "Tempest". Queste erano le
stesse canzoni eseguite lo scorso autunno ma diluite in undici spettacoli
diversi, soprattutto verso la fine del tour. Un Dylan che li esegue tutti e
quattro insieme è stata una cosa inattesa.
Interessante l'inserimento di "Love Sick". Mentre Robillard non aveva
suonato su questa pista quando ha partecipato alle sessioni per "Time Out Of
Mind", ha fatto una cover di questa canzone nel suo album del 1999 "New
Blues For Modern Man."
Secondo quanto riportato su Bob Links, Stu Kimball ora suona la chitarra
ritmica acustica in tutte le canzoni, mentre Robillard suona l’eletrrica.
Tony Garnier, George Recile, e Donnie Herron sono nei loro ruoli
tradizionali.
Quanto a Dylan, non ha preso in mano la chitarra la scorsa notte, ma alterna
lo stare in piedi al centro della scena con il pianoforte a coda, di tanto
in tanto con la sua armonica in entrambe le posizioni.
Ho la fortuna di poter vedere un paio di spettacoli di questo tour. Non vedo
l'ora.
Harold Lepidus, "Bob Dylan Examiner"
(Fonte:
http://www.examiner.com/article/in-buffalo-dylan-radically-shakes-things-up-on-new-tour-with-duke-robillard?CID=examiner_alerts_article)
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di Bexter
E’ la prima volta che ho inviato le mie osservazioni su di uno di spettacolo
a boblinks, ma dal momento che ho visto poche volte Dylan ed ho letto molti
commenti di veterani il mio farà forse sorridere. Non sono uno scrittore
trascendentale, quindi racconterò quello che mia moglie ed io abbiamo visto,
seduti vicino ad una coppia che aveva visto Bob più di quaranta volte. Molti
ragazzi del college fra il pubblico e diversi vecchi fans commossi. La voce
di Bob suonava straordinaria e per uno come me che ama la sua voce attuale
quasi mi veniva da piangere in certi pezzi, specialmente i nuovi pezzi da
Tempest.
Essendo il primo show dopo l’uscita di Charlie e l’entrata di Duke devo dire
che il suono era molto bello e non confusionario, spero continui su questa
riga. Una ragazza ha detto che non si potevano fare foto. Dopo la parte
principale Bob e i ragazzi sono usciti per rientrare con una bellissima
“Ballad of a thin man”, con Bob sempre al Grand Piano, non ha toccato la
chitarra per tutto lo show. Show davvero gradito da me e mia moglie e da
molta gente del pubblico, tutti contenti perchè Duke è stato davvero buono.
Spero continui così e spero di aver l’occasione di rivedere Bob al più
presto.
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di Wilson
Non camminate, correte per avere i biglietti per il tour 2013. Bob ha fatto
un ottimo lavoro stasera a Buffalo.
E' stato un piacere vedere lui al centro della scena per metà dello
spettacolo con quella che è stata una grande set list, a partire da “Things
have changed” e andando avanti e indietro nella cornucopia dei classici di
Bob Dylan.
Una versione mozzafiato di “Vision of Joanna ha segnato il punto a metà
strada nello spettacolo.
E' stato bello vedere la band che si diverte. Se il buongiorno si vede da
questo mattino i prossimi mesi saranno bellissimi, comperate i biglietti
ora. Non ve ne pentirete.
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